Harry Potter e la disputa degli spot

di Aleberyl 90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Preludio alla catastrofe ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Strani comportamenti... ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Pazzie quidditchose eccetera... ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Hogsmeade? Naa...biblioteca! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Un supplente sospetto ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Solitudine ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Ci avviciniamo! ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Un viaggio piuttosto movimentato ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: L'arrivo & i primi problemi ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Caramelle rubate & flore intestinali ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: La missione di Ron ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Viva la mamma! ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: Soluzioni pungenti... ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: Riunione di guerrieri ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: Ricerche appetitose ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: Un po' di riposo ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: Verso l'obiettivo! ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: Compito in classe ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19: Il Bosco dei Cento Acari ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20: Comincia lo scontro! ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21: L'attacco delle cameriere, prima parte ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22: L'attacco delle cameriere, seconda parte ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Preludio alla catastrofe ***


Capitolo 1

Capitolo 1: Preludio alla catastrofe

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Harry Potter non era un ragazzo come tanti altri(ma questo lo sapevano tutti)…

Inanzitutto perché quando aveva solo 1 anno era andato a cercarsi grane con il mago oscuro più potente di tutti i tempi, Voldemort, che per tutta risposta gli aveva procurato un bello sgarro a forma di saetta sulla fronte che lo aveva reso celebre in tutto il mondo (leggi anche: senza quella cicatrice oggi sarebbe uno sfigato totale!).

In secondo luogo perché durante ogni santissimo anno di scuola toccava sempre a lui sconfiggere gli assurdi e deficienti mostri, Voldemort compreso, che uscivano sempre allo scoperto SOLO nell’ultima settimana di lezione… Ormai tutti si chiedono…”Perché sempre lui?? BASTA!! Si cambiasse eroe ogni tanto…la cosa comincia a diventare monotona…”

E invece anche quest’anno Harry avrebbe dovuto affrontare un nuovo terribile nemico…

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Era una mattina di fine autunno come tante altre, il sole era sorto da qualche minuto, ma Harry era già sveglio, precisamente era seduto sulla tazza del bagno del suo dormitorio immerso nella lettura de “La Gazzetta del Profeta”, a documentarsi su quello che accadeva nel mondo magico…

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Harry: “Wow, sono già in vendita i biglietti per il concerto di Vasco Rossi!!! Non posso perdermelo…Ehi, ma cosa…??”

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Dalla striminzita finestrella del bagno, che dava sul cortile della scuola, filtrò una strana luce di color verde acido.

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Harry: “Ah, ho capito..dev’essere esplosa un’altra di quelle stupide caramelle di Fred e George ripiene di Puzzalinfa…a chi saranno venute le pustole, stavolta??”

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Deliziandosi la mente con l’immagine di Malfoy con la faccia piena di bubboni, si allacciò i pantaloni, tirò lo sciacquone e uscì in giardino a verificare di persona.

Quando arrivò trovò Ron e Hermione seduti sul prato.

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Harry: “Ehi, ragazzi, avete visto quella luce verde?! Stavolta Fred e George hanno esagerato con le dosi di Puzzalinfa!! Eh eh!”

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I due amici lo guardarono con gli occhi scoppati. O____O

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Ron: “Di cosa stai parlando, Harry?? Noi non abbiamo visto nessuna luce verde!!!”

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Hermione: “Già! E inoltre…Fred e George se ne sono andati da scuola l’anno scorso, ricordi??”

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Harry all’improvviso si sentì molto, ma molto stupido. Per la storia di Fred e George, intendo. Come aveva fatto a dimenticarsi del loro fugone strategico, l’anno prima? Ma la luce verde…quella era sicuro di averla vista!

Hermione, temendo altri segni di stupidità da parte dell’amico, cambiò discorso.

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Hermione: “Harry, ma che ieri sera hai mangiato pesante?? Sei stato al bagno per quasi un’ora!! Ti sei anche perso la colazione!!”

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Harry: “Ehm…no, in realtà i tre quarti del tempo li ho impiegati a leggere la…ehm…pagina culturale de “La Gazzetta del Profeta”…c’era un articolo molto interessante su…ehm…il tapiro del Gabon!!”

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Hermione: “Ma…Harry, non ci sono tapiri nel Gabon!!”

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Harry: “Oh, davvero? Mah…comunque ho una fame…non ho mangiato niente, stamattina…e ormai non sarà rimasta neanche una briciola, per me, in Sala Grande…”

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Harry cercò di azzittire il suo stomaco brontolante sferrandosi un bel pugno sull’intestino.

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Ron: “Aspetta, Harry, ci penso io!! MARLENEEEEEEEE!!!!! MARLENEEEEEEEEE!!!!”

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FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII…TONK!!!!

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Una bella mela rossa dell’Alto Adige cadde dritto sulla testa di Harry, facendogli un male cane.

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Harry: “Ahia!!”

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In quel momento passò lì accanto a loro quel simpaticone di Malfoy con i suoi fedeli servi Tiger e Goyle.

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Trio monnezza: “Se c’è Aia c’è gioia, vero Potter??? Uah ah ah ah ah ah!!!!!”

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E si allontanarono ridendo a crepapelle.

Harry era ancora sconvolto per quella mela caduta dal cielo, figuriamoci per quella battuta completamente senza senso. Non ci capiva più niente.

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Ron: “Harry, non so se l’hai capito, ma ti stavano sfottendo…”

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Harry assunse un’aria da sotuttoio e guardò Ron come se avesse appena bestemmiato.

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Harry: ”Ehm…Ma certo che l’avevo capito, Ron!! Mica sono un cretino, cosa credi??”

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Ron: “Mah, sarà…Vuoi una mela anche tu, Hermione?”

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Hermione: “No, grazie, Ron, io devo stare attenta alla linea… MMMMIIIIIII…..YOMO!! ALL’ARREMBAAAGGIOOOO!!!”

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Detto questo sì buttò a capofitto su Aldo del trio Aldo Giovanni e Giacomo, che stava tranquillamente passeggiando nel giardino della scuola travestito da vasetto di yogurt.

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Aldo: “Miiiiii…peggio di Mancini!!!”

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Stavolta fu Harry a fare gli occhi scoppati. O_____O

Ormai ne era certo…stava succedendo DAVVERO qualcosa di strano… (che perspicacia!!!)

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Hermione: (leccando gli ultimi residui di yogurt sulla pellicola del vasetto) “Muoviamoci, ragazzi, stanno per cominciare le lezioni!!”

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Harry si alzò in piedi. Era curioso di vedere come si sarebbero comportati gli altri studenti…era mai possibile che erano sempre e solo i suoi due migliori amici ad andare fuori di testa?!

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CONTINUA…

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Strani comportamenti... ***


Capitolo 2

Capitolo 2: Strani comportamenti…

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Il nostro trio si incamminò verso la serra n.3 per la lezione di Erbologia.

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Prof.ssa Sprite: “Buongiorno, ragazzi, benvenuti alla lezione di Erbologia! Oggi vi assegnerò un compito molto delicato…dovrete togliere tutte le spine ai cactus che vedete davanti a voi. Buon divertimento!”

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I cactus erano enormi; ci avrebbero impiegato almeno un’ora per togliere tutte quelle spine, che erano almeno un centinaio.

Harry si tirò su le maniche, si mise i guanti di pelle di drago, afferrò le cesoie e cominciò a lavorare alla sua pianta.

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Harry: “Piano, piano…AAAAHUUUU!!!

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Una spina gli si era conficcata dritta sulla punta del naso.

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Harry: “Pianta bastarda!! Brutta bacarospaaa!!

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Girando su se stesso alla ricerca di un cerotto, notò che il suo amico Seamus Finnegan aveva già levato quasi metà delle spine dal suo cactus.

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Harry: “Seamus, ma…come hai fatto? Sei stato velocissimo!!!

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Seamus: “Bè, Harry, è tutto merito del mio nuovo rasoio usa e getta Mach 3 di Gillette!!

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Harry abbassò gli occhi e vide il rasoio che teneva in mano il ragazzo.

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Harry: “Ma scusa, non dovremmo usare le cesoie??

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Seamus: “Guarda che lo stanno usando tutti!! Sincronizzati, amico!!

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Harry scoprì che, effettivamente, la maggior parte della classe stava utilizzando quegli accrocchi.

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Harry: “E cos’hanno di tanto speciale questi rasoi, in confronto alle cesoie??”

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L’intera classe si stupì.

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Harry: “Che ho detto??

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Seamus: “Harry, ma stai scherzando?? Questo (e gli sventolò il rasoio davanti agli occhi tagliandogli così quel poco di pizzetto che si era fatto crescere durante l’estate) è il primo rasoio al mondo con quattro lame e due striscie emollienti per una rasatura più profonda ed una pelle ancora più liscia!!!

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Harry era ancora in lacrime per il pizzetto di cui andava fierissimo e ci mise un po’ a focalizzare quello che aveva detto Seamus.

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Harry: “Non ci ho capito niente, Seam… e poi, scusa…”

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In quel momento rientrò la professoressa Sprite, che si mise a gironzolare per i banchi per verificare il lavoro svolto dagli alunni.

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Prof.ssa Sprite: “Brava, signorina Patil, vedo che ha adoperato bene le sue nuove striscie depilatorie Veet per pelli sensibili…”

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Calì: “Già, sono molto efficaci!! E guardi, professoressa, le ho utilizzate anche per le mie gambe e ora non ho più un pelo!!

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La professoressa squadrò la povera Calì con uno sguardo che incenerì metà delle sue piante.

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Prof.ssa Sprite: “Le attrezzature per Erbologia non si utilizzano anche per scopi personali!!! Cinque punti in meno a Grifondoro!!!”

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E si allontanò verso un altro banco, lasciando Calì in lacrime.

Harry era sempre più confuso; cosa stava succedendo?

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Harry: “Qui ci stiamo dirigendo sempre più sull’orlo della follia più totale!!

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In quel momento la professoressa si avvicinò al suo banco.

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Prof.ssa Sprite: “Potter, non hai nemmeno cominciato il tuo lavoro!! Dieci punti in meno a Grifondoro! E dopo la lezione rimarrai qui a pulire!!”

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Harry: “No, professoressa, la prego!! Dopo abbiamo pozioni, Piton mi prenderà a bastonate!!!

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Prof.ssa Sprite: “Non mi interessa! È ora che tu cominci a prenderti la responsabilità delle tue azioni, Potter…”

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E così, Harry sprecò una buona mezz’ora a ripulire ogni angolino della serra di Erbologia(grossa circa 200 mq).

Come aveva immaginato, quando arrivò a lezione di pozioni si beccò una bastonata sulla capoccia da Piton.

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Piton: “Che ti serva da lezione, Potter…dieci punti in meno a Grifondoro!”

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Malfoy: “Daje così, Potterino!!! Ah ah ah ah ah!!!”

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La risata di Malfoy fu seguita a ruota da tutta la classe Serpeverde.

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Piton: “Bravo, Malfoy, continua così…sono sicuro che da grande diventerai un ottimo presidemte del consiglio…accetta un incoraggiamento…dieci punti a Serpeverde!”

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I Serpeverde esultarono.

Harry, intanto, era andato a sedersi nell’unico posto ancora libero, accanto a Neville Paciock.

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Neville: “Ciao, Harry! Guarda, finora non ho commesso errori nel preparare la mia pozione!!

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Harry: “Ehm…sì, Neville, bravo!!”

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Harry diede un’occhiata alla ricetta scritta alla lavagna e tirò fuori dalla borsa gli ingredienti per preparare la pozione assegnata quella mattina, la pozione Nesquik.

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Piton cominciò a passeggiare per i banchi, sporgendosi per vedere il contenuto dei calderoni.

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Piton: “Trattatemeli bene questi calderoni, ragazzi…me li sono fatti mandare apposta da Mondial Casa…ho speso duecento sacchi!!

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Harry: “Mondial Casa?!”

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Tutta la classe: “Per vivere in casa!!!

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Harry cadde a gambe all’aria. Ormai era più che evidente che stava accadendo qualcosa di losco in quella scuola.

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Harry: “Perché non so mai che cosa succede? Uff…sono sempre l’ultimo a sapere le cose!! Non è giusto!!

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Piton raggiunse il calderone di Harry. Guardò dentro e fece una faccia disgustata, che gli mise in evidenza diverse rughe sulla fronte e intorno agli occhi.

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Neville: “Professore…se vuole, ho qui con me la nuova crema della Cliniance…”

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Piton lo guardò con uno sguardo assatanato.

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Piton: “NON MI SERVE!! IO SONO BELLISSIMO COME SONOO!!

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Neville: (scappando a gambe levate)”Ma Cliniance è la clinica della bellezzaaaa!!

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Malfoy: “Non gli dia retta, prof…dimostra almeno dieci anni di meno…anche se sulla testa ha la fabbrica dell’olio Carapelli…”

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Piton: “Tutto merito della crema Roc che mi avete regalato l’anno scorso…cinque punti a Serpeverde!!”

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Poi tornò a guardare la pozione di Harry, che nel frattempo aveva cercato di suicidarsi con il cinturino del suo orologio.

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Piton: “Potter, sei sempre il solito IDIOTA!! Possibile che tu non sappia preparare nemmeno una cavolata simile??

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Harry: “Professò, guardi che io ho seguito alla lettera la ricetta: 2 cucchiai di latte e mezzo litro di polvere di cioccolato!!”

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Piton: “È IL CONTRARIOOOO!!! Deficienteeee!! Venti punti in meno a Grifondoro!”

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A quell’avviso, tutti i Grifondoro cominciarono a scagliare pomodori pelati (chiusi ancora nella loro confezione) addosso a Harry.

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Piton: “E per punizione rimarrai qui a pulire tutti i calderoni! E non rigarmeli, altrimenti me li ricompri tutti tu…”

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Harry ormai era al colmo dell’esasperazione.

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Harry: ”Sì, prof…”

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Piton: “E anche tu, Weasley…primo perché sei suo amico, e secondo perché mi hai incrostato il calderone…bastardo!”

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Ron: “Evvabbene…”

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Un quarto d’ora dopo avevano già finito di pulire tutto e si recarono di corsa alla lezione di Incantesimi.

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Hermione: “Ehi, siete stati velocissimi!”

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Harry: “Sì…io avevo preso due stracci, invece Ron ha tirato fuori dalla sua tasca una specie di aspirapolvere e si è messo a cantare a squarciagola: “VAPORONE PRONTO VAPORE, VAPORONE PRONTO PULITO!!” e in meno di mezz’ora abbiamo pulito tutto…”

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Hermione: “Oh, sì, me ne aveva parlato…”

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Prof. Vitious: “Potter e Weasley, siete un po’ in ritardo, ma potete sempre cercare di imparare a far lievitare i vostri Solero Red Fruits…”

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Harry vide sul suo banco un gelato al gusto di fragola, ancora incartato nella sua confezione.

Avendo mangiato solo una mela, quella mattina, Harry non resistette all’impulso, lo scartò e gli diede un morso. In quel preciso istante una fragola di dimensioni spropositate cadde sulla testa del minuscolo professor Vitious, spiaccicandolo.

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Ron: “Wow…anche mia madre mi dice che un po’ di frutta fa sempre bene!!”

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Hermione: “All’inizio della lezione ci aveva avvertito di non mangiarlo…ci aveva detto che se l’avessimo fatto ci sarebbero stati degli effetti collaterali, ma non mi aspettavo una cosa del genere…”

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Intanto tutti gli studenti si erano buttati a capofitto sulla fragola gigante e avevano cominciato a mangiarla con gusto.

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Prof. Vitious: (per quanto glielo permettessero le due tonnellate che gli gravavano pesantemente addosso) “Potter…coff…dieci punti in meno!”

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Harry: “Decisamente oggi è una delle giornate più strane che io abbia mai trascorso…”

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Dopo che il prof. Vitious fu trasportato al San Mungo (detto il nome, detto tutto…)le lezioni terminarono ed Harry e Ron corsero agli allenamenti di Quidditch.

Harry sperava che almeno lì non accadessero pazzie.

Per arrivare al campo dovevano passare davanti alla sala comune di Corvonero; quel giorno sentirono delle urla femminili provenire da dietro il grande quadro di Corvonero che impediva l’accesso agli estranei.

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Ragazza misteriosa: “Ah, sì? E lo sai che ti dico?? Che adesso esco e vado COL PRIMO CHE INCONTRO!!!

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Ron, che aveva sentito tutto, si passò una mano tra i capelli e aggrottò le sopracciglia.

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Ron: “Harry, nasconditi…questo è il mio momento!!

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Harry andò a nascondersi dietro l’angolo del corridoio, in maniera però di poter seguire l’intera scena.

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Harry: “Speriamo che lei ci stia…Ron è sempre rimasto uno “zitello” incallito, ma è pur sempre un bravo ragazzo!”

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La ragazza uscì dalla sala comune di Corvonero e Ron sfoderò il suo miglior sorriso, cioè nascondendo quei due denti che gli erano caduti durante la guerra in Vietnam.

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Ron: “Buonaseeeeeeeeraaaaaa!!!

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Ragazza misteriosa: “Oh…ciao! Bè, dove mi porti di bello?”

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Harry: “Ehi, non ha perso tempo!”

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Il ragazzo fece capolino dal suo nascondiglio; guardò la ragazza, poi guardò Ron, poi di nuovo la ragazza…

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Harry: “No, con Cho no!!! BASTARDO!!!”

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E assalì il povero Ron, facendogli saltare altri cinque denti e rompendogli due costole. Poi lo afferrò per i capelli e lo trascinò verso lo spogliatoio di Grifondoro. Ron perdeva sangue dal naso, ma non gliene fregava più di tanto.

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Ron: ”Ahio…comunque, Harry, se vuoi un consiglio…se vuoi davvero riconquistare Cho dovresti regalarle un Cornetto Algida…”

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Harry: “O_____O Un che?? Un Cornetto Algida?? E perché?”

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Ron: “Perché senza Cornetto l’amore non ha gusto!!

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Harry si stava incolpando pesantemente per averlo picchiato talmente forte da fargli spappolare il cervello, quando all’improvviso incontrò Luna Lovegood nel corridoio.

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Harry: “Ciao, Luna.”

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Luna girò pigramente gli occhi all’intorno e si soffermò sul naso sanguinante di Ron.

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Luna: “Ciao, Harry.”

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A Harry venne in mente una cosa: essendo Luna una ragazza molto fantasiosa, oltre che una gran cretina, forse aveva visto anche lei quella luce verde…

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Harry: “Ehm…scusa, Luna, per caso stamattina hai visto una strana luce verde?”

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Luna ci riflettè un attimo(=5 minuti).

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Luna: “Sì, me la ricordo! Mi stavo lavando i denti, quando all’improvviso ho visto quella strana luce accecante e ho sentito uno che gridava: “AVADA BERLUSKA”!!!” Da quel momento i miei amici hanno cominciato a comportarsi in maniera molto strana…”

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Harry: “Allora non sono io l’anormale qui dentro! Evidentemente gli altri sono stati colpiti da un incantesimo, è per questo che si comportano così…”

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Luna: “Allora neanch’io sono anormale, visto che non sono stata colpita dall’incantesimo!!”

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Harry: “Bè, ovviamente ci sono le eccezioni…”

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Luna: “Ah…”

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Luna annuì con un’espressione da pesce lesso sul viso; cretina com’era non aveva capito che Harry si stava riferendo a lei.

Ma quello che VERAMENTE conta è che Harry aveva finalmente capito con chi avrebbe dovuto vedersela quella volta…con quel misterioso Berluska!!

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CONTINUA…

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Pazzie quidditchose eccetera... ***


Capitolo 3

Capitolo 3: Pazzie quidditchose eccetera…

 

Allora…dov’eravamo…

Ooh, sì…avevamo lasciato Harry e Ron ancora sanguinante nel corridoio vicino alla sala comune di Corvonero.

Finalmente arrivarono agli spogliatoi del Grifondoro; Harry aprì la porta e trovò tutta la squadra al completo.

 

Harry: “Scusate il ritardo, boyzz, ma ho avuto qualche problemino…YAUUGGHH!”

 

L’intera squadra gli si gettò addosso picchiandolo a morte per aver fatto perdere 50 punti ai Grifondoro in meno di una giornata.

 

Baston: (pulendosi le mani ancora sporche di sangue) “Ragazzi, ricomponiamoci…AAAAA-T-TENTI!!!”

 

Tutti si misero in riga, pronti all’ordine…

 

Piccola nota dell’autrice: forse qualcuno si starà chiedendo…ma Baston non aveva finito la scuola qualche anno prima?? Ebbene…no!! I suoi prof scoprirono che durante gli anni scolastici aveva truccato i suoi voti, evitando così la bocciatura…purtroppo per lui è stato sgamato e adesso deve ripetere tutti gli anni che ha trascorso non facendo un cavolo…povero cinino!!!

 

Harry: “Ouch…bè, comunque siamo qui, pronti per allenarci…”

 

Baston: “COSA?? ALLENARCI?? OGGI C’E’ LA PARTITA CONTRO TASSOROSSO, IDIOTA!!!”

 

Harry: “Aho!! Ma perché ti incavoli tanto?! E che cacchio!! E inoltre mi hai sturato un timpano, brutto imbecille!!!”

 

Harry, mezzo sordo, si stava scrocchiando le dita pronto al combattimento con il suo eccentrico capitano, quando Angelina si mise in mezzo.

 

Angelina: “Harry, ho qui con me questo…tieni.”

 

E gli diede in mano un apparecchio simile ad un auricolare.

 

Harry: “Ehm…che cos’è?”

 

Angelina: “È un apparecchio Amplifon! (parte “What a wonderful world” in sottofondo)…la vita ti sorride!!”

 

Harry ficcò la cuffia in bocca ad Angelina e gliela fece ingoiare.

 

Angelina: “Coff…cercavo di aiutarti!!”

 

Baston: “Forza, Harry & Ron…cambiatevi...cominciamo tra cinque minuti!!”

 

Harry: “Ma Baston…non ci avevi detto che oggi c’era la partita!!”

 

Baston aveva le mani che gli prudevano…un bello schiaffone lo avrebbe fatto stare meglio…e così fece.

SCIAFFETE!!!

 

Ron: “Ahia!! Ma che sei deficiente?!”

 

Trio Monnezza: (scappato fuori da non so quale strano universo parallelo) “Se c’è Aia c’è gioia!! Uah ah ah ah ah ah!!!”

 

Tutti: “-____- gosh…”

 

Prof.ssa Mc Grannitt: “Fuori!! Bastardi!! Andate a ideare le vostre battute deficienti da un’altra parte!! Eccheccavolo!! Mi distraete la squadra!!”

 

Baston: (cercando ancora di capire da dove fosse entrata la prof) “Ehm…professoressa…non dovrebbe stare qui…”

 

Prof.ssa Mc Grannitt: ”IO VADO DOVE MI PARE, CAPITOOO???” Due punti in meno a Grifondoro!”

 

Detto questo si trasformò in un gatto e zompò fuori dalla finestra dello spogliatoio.

 

Prof.ssa Mc Grannitt: “Basta…me ne vado a mangiare il mio tonno Rio Mare…così tenero che si taglia con un grissino!! A proposito…qualcuno di voi ha un grissino? Vorrei verificare di persona…MIAUUUUUU!!!”

 

Ron le aveva prontamente sferrato un calcio, mandandola a finire nella foresta proibita dove venne sbranata da un branco di tapiri del Gabon.

 

Baston: “Harry…ci sei?? Ce la fai?? Sei connesso?? Non hai letto gli avvisi nella sala comune??”

 

Harry: “…Veramente no…”

 

Baston: “Il solito cretino…Ok, possiamo andare…la folla ci aspetta!!”

 

Le due squadre uscirono dai loro spogliatoi, montarono in sella alle loro scope e si posizionarono nei vari punti strategici del campo gridando: “Verso l’infinitoooooo…e oltre!!!”

 

Harry: “*____*”

 

Madama Bumb lanciò la Pluffa, liberò i due Bolidi e il Boccino e fischiò…la partita era cominciata!!

Dagli spalti di Grifondoro si levò un coro di ultras.

 

Grifondoro: “QUANDO GIOCA L’AS ROMA LA GENTE VA ALLO STADIO ANCORA E ANCORAAAA…QUANDO GIOCA L’AS ROMA LA GENTE CHE LA VEDE SE INNAMORAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!”

 

Baston: “Aho, guardate che non siamo la Roma, siamo la squadra di Quidditch di Grifondoro!!”

 

Tifosi: “E allora perché le vostre divise sono giallo-rosse??? Buu, buffoni!!”

 

Dopo aver un po’ battibeccato con Ilary Blasi discutendo sul copyright dei colori delle due squadre, Baston fu richiamato in campo per continuare la partita. Nel frattempo, però, la maggior parte degli spettatori se n’era andata, delusa.

 

Harry: “Ehi, dove andate?! Qualcuno mi spiega che razza di squadra è la Roma?? Bwaa, non ci capisco più niente!!”

 

Intanto, dagli spalti, Lee Jordan commentava la partita.

 

Lee: “Johnson in possesso di Pluffa…un bolide si schianta addosso al cercatore dei Tassorosso…e vai così!! E ora…ehi, ma che suscede???”

 

Hagrid: “Un uomo nudo!”

 

Lee: “Chesschiffo!!”

 

In campo sgambettava animatamente uno studente del settimo anno vestito solo con un tanga che gridava: “Adriaaaanaaaaaaa!!! Adriaaaaaaanaaaaaaaaa!!!”

 

Adriana: “Oddio…che deficiente…”

 

Lee: “Ma chissà perché lo fanno…”

 

Hagrid: “Ma che sei stupido?? Te l’ha appena detto perché sta facendo una cosa del genere!”

 

Lee: “Davvero? Non me n’ero accorto…Innncredibile, amisci!!!”

 

Lo studente fu portato via dal campo da un Gazza moolto disgustato…

 

Gazza: “Non preoccupatevi…sarà punito come si deve!!”

 

E infatti il ragazzo fu costretto a ricomprare tutti i calderoni di Piton che erano stati rigati.

 

Dopo novanta minuti di partita Madama Bumb soffiò nel fischietto.

 

Madama Bumb: “Fine primo tempo!!”

 

La squadra di Grifondoro si riunì in cerchio.

 

Baston: “Ok, ragazzi…il punteggio è di 50-40 per noi…siamo in vantaggio, ma non mi piace il modo in cui state giocando…solo io sto giocando in modo decente, oggi!!”

 

Tutti: “Ma Baston…noi stiamo facendo tutto il possibile!!”

 

Baston: “NON MI INTERESSA! Io voglio di piùùùùù!!”

 

SDEEENG…!!!!

 

Ron aveva sferrato un ferro da stiro sulla faccia di Baston, facendogli quasi inghiottire la lingua.

 

Harry: “Ma che diavolo…da dove spunta fuori quel coso??”

 

Ron: “È un ferro da stiro Rowenta…per chi non si accontenta!!”

 

Harry: “-___-…comunque ben fatto!! Non lo sopportavo più!!”

 

Angelina: “Bravo Ron…secondo me è un po’ fascista, tu che dici??”

 

Ron: “Sottoscrivo in pieno!”

 

Dopodichè la squadra uscì in campo pronta per giocare il secondo tempo.

Stavolta non ci furono molte stranezze…la partita andò come al solito…Harry prese il Boccino dopo aver fatto sette giri di tutto il campo, quattro salti mortali, due rovesciate e aver volato rasoterra per almeno due chilometri.

Stavolta però la giuria gli diede un voto in meno per la rovesciata con movimento carpiato…

 

Harry: “Mapporca…oggi avevo intenzione di stabilire il mio nuovo record!!!”

 

Poco dopo tutti andarono a cena.

Nei piatti c’era una sostanza molliccia e viscida. Ron aveva già attaccato a mangiare con voracità.

 

Harry: “Bleeahh! Ma che è sta roba???”

 

Ron: “Bono sto cacciucco, eh??”

 

Dean: “Accidenti!!”

 

Harry: “Cacciucco???”

 

Harry notò che Hermione non aveva toccato il suo cacciucco…come lui, del resto…

 

Harry: “Ehm…Hermy, cos’hai? Non hai fame??”

 

Hermione: “Il mio senso di colpa non mi dà pace…voglio essere in forma, devo trattenermi!!”

 

Ron: (impallidito)”Hermione, non rinunciare ai piaceri della tavola!! Tieni, usa questo!”

 

E le passò una scatoletta che riportava la scritta “Kilokal”.

 

Ron: “Mia madre ha preso quella roba per tre mesi…è calata diciassette chili!! Prima era una balena…”

 

Harry: “Bè, non mi pare che adesso sia un’acciuga…”

 

Ron sferrò un calcio sul callo del piede di Harry.

 

Hermione: “No, io non prendo questa robaccia chimica…ho ben altri metodi…”

 

Infilò la mano nella tasca e accarezzò affettuosamente l’elettrostimolatore Tesmed.

 

Neville: “Ehi, ragazzi…avete finito di mangiare? La professoressa Sinistra ci aspetta per la lezione di Astronomia!!”

 

E così la classe dei Grifondoro si recò in cima alla torre Nord.

 

Ron: “Non ne ho proprio voglia…ho un sonno…non vedo l’ora di ficcarmi sotto il mio nuovo scaldasonno Imetec…”

 

Harry: “Scaldasonno?? Mah…”

 

Nel frattempo erano già arrivati in cima alla torre. Si posizionarono al loro posto e attesero gli ordini della prof.

 

Prof.ssa Sinistra: “Aguzzate la vista nell’immenso e meraviglioso universo sconfinato, figlioli di Venere…chissà quante cose ci sono ancora da scoprire…per esempio…TU!!”

 

Puntò il dito contro Seamus ficcandogli l’indice nell’occhio destro.

 

Prof.ssa Sinistra: “…Che cosa vedi???”

 

Seamus: “Mmh…quattro quattro quattro quattro…quattro stelline…quattro paperelle…”

 

Prof.ssa Sinistra: “Bravo! Cinque punti a Grifondoro!!”

 

Harry fece per l’ennesima volta gli occhi scoppati.

 

Harry: “Seamus…hai...hai visto quattro paperelle nello spazio??”

 

Seamus: “Bè…che c’è di strano? L’ha detto anche la professoressa che ci sono moltissime cose non ancora scoperte…”

 

Prof.ssa Sinistra: “Finnegan ha ragione, Potter…tu non apri la tua mente a nuove scoperte…cinque punti in meno a Grifondoro!!”

 

Harry, esasperato, puntò il suo telescopio in alto nel cielo e rimase scioccato da quello che vide…quattro costellazioni a forma di paperelle…

 

Harry: “Opporca…!!”

 

Quella notte Harry non dormì molto…un po’ perché era dovuto rimanere a pulire l’intera torre Nord, un po’ per via della borsite e un altro po’ perché stava pensando a quale pista seguire per trovare qualche indizio sul famigerato Berluska.

Aveva infatti deciso di cominciare le sue ricerche il giorno dopo…riuscirà a riportare tutto alla normalità anche questa volta???

Secondo me…no.

 

CONTINUA…

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Hogsmeade? Naa...biblioteca! ***


Capitolo 4

Capitolo 4: Hogsmeade? Naaa…biblioteca!

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DRRRRRIIIIIIIIINNNNNN……

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Harry: “Zzzz…snort…ehi, ma che cavolo…”

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Harry afferrò la sveglia suonante di Ron e la scaraventò fuori dalla finestra…ma solo dopo aver visto che ore erano…

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Harry: “Che?!? Le SEI?? Mapporca…stavo facendo un sogno stupendo…sognavo che ero un serpente e stavo attaccando Malfoy…invece ci si è messa la sveglia scassata di questo deficiente!!”

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Guardò Ron, che, nonostante i 120 decibel che gli avevano suonato praticamente dentro l’orecchio,continuava a dormire come un ghiro.

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Ron: “-____- zzzzzzzz….”

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Harry scese dal suo letto a baldacchino e prese a scuoterlo con violenza.

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Harry: “Roon…te voi sveglià??”

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Ron: “Zzzzzz.....”

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Harry: “ROOOOOOOOOONNNNNNNN!!!!!”

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Ron: “Zzzzzzzzz.....”

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Harry prese un petardo e glielo mise in bocca. K-POW!!!

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Ron: (leggermente sfigurato) “Zzzzz…grunf…Oh, Harry…buongiorno!!

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Harry: “Senti, la tua sveglia ha suonato e io…ehm…te l’ho buttata di sotto…”

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Ron: “COOOOOOSAAAAA?? Hai…hai buttato di sotto la mia preziosissima sveglia Philips?? Quella che ha sei gradi di suoneria e il quadrante fosforescentee??

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Harry: “Bè…sì…visto che mi ha svegliato…”

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Ron: “BASTARDO!!

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E zompò su Harry, che nel frattempo aveva avuto la premura di togliersi gli occhiali per evitare di romperli durante la sfuriata dell’amico.

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Harry: “Ok, ok…pace, pace!! Ora mi vuoi spiegare perchè hai puntato la sveglia così presto??

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Ron ci riflettè qualche secondo, poi gli si accese una lampadina sopra la testa…DING!!

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Ron: “Harry, oggi c’è la gita a Hogsmeade! Te ne sei dimenticato??

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Harry: “Ah, già…sì, in effetti me ne ero dimenticato…”

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Harry non ricordava di aver letto alcun avviso sulla gita a Hogsmeade.

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Ron: “Pensa che quest’anno la gita è sponsorizzata dall’agenzia “Viaggi del Ventaglio”!! Quella dei villaggi turistici in Sardegna, Harry!!! Ti rendi conto??”

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Harry stava ancora cercando di capire cosa fosse la Sardegna, quando Dean Thomas emerse dalla sua montagna di coperte e esclamò:

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Dean: “Daje regà, dobbiamo andare a fare colazione, altrimenti gli altri partiranno senza di noi!”

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Harry: “Ehm…sì…senti un po’, Dean…da quant’è che sei diventato così…fine?”

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Dean: “Ho visto un po’ di wrestling in tv…”

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Harry: “Ooh…capisco…”

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I cinque amici scesero la scala del dormitorio; uscendo dal ritratto della Signora Grassa, Harry notò un gran macello nella sala comune.

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Harry: “Ragazzi, ma…cos’è tutto questo caos? Gli elfi domestici sono di nuovo in sciopero?”

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Ron: “No, è che ieri sera, mentre tu eri impegnato a pulire la Torre Nord, Lee Jordan ha portato una bottiglia di Cinzano e…abbiamo stappato la festa…”

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Neville: “Che festa ti sei perso, Harry!! È stata megagalattica!! Per poco mi ubriacavo anch’io!!

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Harry: “Ehm…sì, peccato.”

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Durante il tragitto per raggiungere la Sala Grande Harry ringraziò mentalmente la professoressa Sinistra per averlo trattenuto fino a tardi la sera prima.

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Seduti a fare colazione c’erano quasi tutti gli studenti della scuola, ma ne mancava uno in particolare…

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Harry: “Ehi, bestione (rivolto a Goyle), dov’è Draco?”

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Goyle cominciò a grattarsi la testa con l’indice della mano sinistra, facendo uno sforzo immenso nel tentativo di pensare.

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Goyle: “Uga…è al San Mungo…uga uga…stanotte ha detto di essere stato attaccato da un serpente gigante che…che…portava gli occhiali…uga…tipo i tuoi…”

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Harry incrociò le mani dietro la schiena con nonchalanche.

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Harry: “Oh…ma davvero??

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Tiger: “Sì, sì, li ha visti bene…roar…erano un paio di Ray-Ban…”

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Goyle: “Indistruttibili!!

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Tiger: “Mitici!!

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Harry si gonfiò tutto scoprendo che da anni indossava occhiali firmati e neanche lo sapeva.

Dopodichè si mise seduto tra Ron e Hermione, che stavano già mangiando la loro colazione.

Ron aveva appena scartato la sua merendina con gli occhi che brillavano.

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Ron: “Aah…un Buondì…mitico!!

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Harry preferì prendersi qualcosa di più leggero: cinque salsicce con bacon, tre uova fritte, una caraffa di succo di zucca, una scodella colma fino all’orlo di latte e cornflakes e due porzioni di porridge.

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Hermione: “Uao, l’ideale per stare leggeri! Credo che ne prenderò un piatto anch’io…”

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E si allontanò con il suo vassoio.

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Harry: “Ron, da quand’è che Hermione è così ossessionata dalla linea?”

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Ron stava inzuppando il Buondì nel succo di zucca.

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Ron: “Buondììììì…oh, scusa, Harry, non ti ho sentito, ero distratto dalla leggerezza e dalla morbidezza di questa meraviglia…”

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Harry ripetè la domanda decisamente seccato. Che fosse geloso del Buondì??

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Ron: “Da quest’estate, credo…stando sempre sui libri le è capitato di spizzicare qualcosa in più del suo solito e ora si vede ingrassata…”

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Harry: “E tu come fai a sapere tutte queste cose? A me non ne ha mai parlato…”

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Ron: “Sono il suo dietologo…”

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Harry: “Aah…ha scelto il migliore in circolazione!!

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Naturalmente era sarcastico, ma Ron era troppo concentrato sulla granella di zucchero per afferrarlo…

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In quel momento Silente si alzò in piedi.

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Silente: “Ragazzi, è ora di partire per Hogsmeade…mettetevi in fila per due e procedete con ordine…niente spintoni, chiaro?? Altrimenti dovrete vedervela con me…”

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Tutti si alzarono in piedi e si diressero verso l’uscita principale correndo come bufali inferociti.

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Ron: “Forza, Harry…andiamo!”

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Harry: “No, io resto qui per oggi…devo fare delle ricerche in biblioteca…”

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Hermione: “Ti serve una mano, Harry? Sarei felice di aiutarti!”

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Harry era molto tentato di accettare l’offerta, poi però si ricordò che non poteva parlare di Berluska davanti a qualcuno colpito dall’incantesimo…l’avrebbero preso per pazzo!

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Harry: “No, grazie, Hermione…vai pure a divertirti con Ron!”

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Hermione: “E va bene…ti porteremo qualcosa da Hogsmeade!”

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Arrivati davanti al portone si salutarono e presero direzioni opposte.

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Ron: “Harry dev’essere impazzito…preferisce studiare piuttosto che divertirsi…”

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Seamus: “Ron…chiamali, chiamali…”

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Ron: “Lo farò stasera stessa!”

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Intanto Harry aveva raggiunto la biblioteca.

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Harry: “Vediamo un po’…in quale reparto potrei cercare?”

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Decise di controllare nella sezione “Creature Magiche”.

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Harry: “Uhm…Kappa, Ippogrifi, Mollicci, Marciotti, Tom Cruise… ma Berluska non c’è…”

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Passò al reparto “Mostri mostruosi”.

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Harry: “Troll, Hulk, Mostro di Lochness, Micheal Jackson…ma niente Berluska…”

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Dopo aver consultato un altro centinaio di sezioni, tra cui “Pokemon”, “Cantanti rifatti”, “Tartarughe Ninja”, Harry si sedette ad una delle scrivanie della biblioteca, esausto.

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Harry: “Bè…magari potrei chiedere informazioni a Madama Pince…”

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Madama Pince, la bibliotecaria, era una donna alta e magra, ma piuttosto isterica e sospettosa. Harry le si avvicinò titubante.

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Harry: “Salve, Madama Pince! Potrebbe dirmi dove posso trovare qualche notizia interessante su un mostro chiamato Berluska?”

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Madama Pince: “Potter, ragazzo…sei qui da tre ore e non hai ancora trovato quello che cercavi??

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Harry: “Bè, la…la biblioteca è immensa…ci saranno almeno un milione di reparti!”

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Madama Pince: “Deficiente…comunque non ho mai sentito nominare questo tizio…perché non provi a fare una ricerca con il computer?”

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Harry si mise seduto davanti al monitor del computer pensando:Ma non era proibito introdurre oggetti babbani nella scuola?’, ma non indagò oltre; sinceramente, non gliene importava più di tanto.

Digitò sulla tastiera il nome di Berluska e premette “Invio”. Comparve una piccola lente d’ingrandimento sullo schermo: la ricerca era cominciata.

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Harry: “Cacchio, però…quant’è lento…”

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Harry attese per cinque minuti, poi si spazientì e sferrò un bel pugno all’apparecchio.

Le narici di Madama Pince fremettero di rabbia.

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Madama Pince: “Potter, vacci piano!! Vuoi romperlo?! È un computer HP!!

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Harry: “HP? Sono le mie iniziali! Allora posso trattarlo come mi pare, no?”

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Madama Pince: “Potter, vuoi forse che ti cacci via?? Non ci metto niente a darti un calcio nel sedere con le mie nuove Valleverde!! Sì, perché è bello camminare in una Valleverde…”

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Harry, che ormai si era abituato a sentire queste frasi strane e pazzesche, decise di azzittirsi.

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Harry: “Ok, sarò buono…però mi levi una curiosità, Madama Pince…il computer l’ha ordinato dalla Mondial Casa?”

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Madama Pince: “Certo! Per vivere in casa!!

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Gocciolone sulla testa di Harry.

Nel frattempo la ricerca era giunta al termine; e aveva anche prodotto qualcosa di buono.

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Harry: “Qui mi dice di cercare nel reparto “Politici”…non ci avevo pensato!!

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Harry balzò in piedi e corse verso l’ala dell’edificio adibita a sezioni di quel genere: oltre a “Politici”, infatti, c’era anche “Giornalisti”, “Inviati speciali”, “Costantino e Daniele”…

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Harry: “Allora…D’Alema, Fassino, Arnold Schwatzenegger…eccolo qui, finalmente!! Berluska!!”

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Tirò fuori un grande libro impolverato e lo adagiò su un tavolino. Cominciò a sfogliarlo prendendo appunti.

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Harry: “Berluska…mostro proveniente dalla penisola a forma di stivale, alto due metri e mezzo, muscoloso e scattante, con lunghi capelli mori spesso legati in una coda…mamma mia!! Terrificante!! Ci fosse almeno una sua immagine…”

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Ma il libro non riportava nessuna immagine, nemmeno animata…

Harry continuò a leggere.

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Harry: “Vive tra i suoi simili, ma in rifugi più grandi e vistosi…yawn, che sonno…”

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Abbassò le palpebre pesanti come piombo e scivolò in un sonno profondo…

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Due ore dopo…

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DRRRRRRIIIIIIIIIINNNNNNN!!

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Harry: “Zzz…ma che cavolo…”

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Tastando i dintorni, prese in mano quell’oggetto che suonava, non sapeva cosa fosse, e lo scaraventò a terra, mandandolo in mille pezzi.

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Ron: “Nnnnnnoooooo!! Era nuova!!

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Harry si risvegliò dalla trance.

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Harry: “Ah, Ron…eri tu…meno male che mi hai svegliato…stavo facendo un incubo tremendo!! Stavo sognando che Malfoy era guarito ed era tornato a scuola…”

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Ron, ancora in lacrime per la sua ex-nuova sveglia, si rialzò in piedi e lo guardò con occhi che esprimevano immensa fierezza per se stesso.

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Ron: “Harry, siamo stati da Mielandia!! Hanno di tutto!! E-e poi ci hanno portato a vedere il loro laboratorio bla bla bla bla…e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata!!”

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Hermione lo guardò esasperata, alzando gli occhi al cielo.

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Hermione: “Hai fatto la tua ricerca, Harry?”

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Harry: “Sì, io…”

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Ron lo interruppe prendendolo per le spalle.

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Ron: “Ma c’è dell’altro, Harry!!! Guarda!”

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Afferrò la testa di Harry e gliela portò violentemente verso il basso, in modo che davanti agli occhi si trovasse i suoi piedi.

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Ron: “Guarda, Harry!! Ho comprato le Geox, le scarpe che respirano!! Ora i miei piedi saranno sempre profumati come una rosa!!

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Scarpa Geox: “Aah…aiuuto…soffoco…qualcuno mi sfili da questo piedeeee…

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Ron: “E a te, Harry, abbiamo preso questi bellissimi modellini Micro Machines!!

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Harry: “Oh, Ron…sono commosso…non dovevi, davvero…”

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Harry scrutò le macchinine che gli aveva messo in mano Ron (una Cinquecento e una Fiat Panda), annotandosi mentalmente di buttarle via alla prima occasione. Anzi, al primo cassonetto…

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Hermione: “La prossima volta vieni anche tu, Harry…c’è un sacco di roba nuova! E anche molto interessante…io ho comprato l’intera raccolta dei libri del “Battello a Vapore!” Te ne presto un paio, se vuoi…”

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Harry: “Ehm…ci penserò…!”

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Ron: “Bè, io me ne vado a dormire…”

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Harry: “Ti seguo…mi sono annoiato a morte stando tutto il giorno in biblioteca…però almeno ho trovato quello che cercavo…”

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Si mise in tasca il taccuino su cui si era segnato tutte le informazioni che gli sarebbero tornate utili.

Percorrendo i corridoi, Harry e Ron incontrarono Malfoy, completamente rimesso a nuovo.

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Harry: “Cavolo…devo sognare meno spesso…”

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Arrivati nella sala comune di Grifondoro, i due amici filarono subito a letto.

Qualche minuto dopo che Harry si fu infilato il pigiama, qualcuno bussò alla porta.

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Dean: “Avanti!”

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Entrarono due uomini che trasportavano una brandella. Indossavano due camici da infermieri, sui quali vi era un’etichetta con scritto “SIM”.*

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Primo infermiere: “Abbiamo ricevuto una segnalazione poche ore fa da un certo Ronald Weasley…chi di voi è Harry Potter?”

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Harry sobbalzò. Che volevano da lui?

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Secondo infermiere: “Allora?? Dobbiamo controllarvi uno per uno per vedere chi ha la cicatrice sulla fronte???

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Harry, preso dal panico, aveva formato una pozza di sudore freddo ai suoi piedi, ma nessuno se ne accorse. Allora, orgoglioso del suo coraggio da agnello, puntò il dito contro Neville Paciock.

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Harry: “È LUI!!!

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Neville: “Cosa??

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Gli infermieri zomparono addosso al paffuto Grifondoro e lo immobilizzarono con una camicia di forza.

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Neville: “Che fate?!? Aaaaaaiiiiiiuuuuutttttooooo!!!”

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Infermieri: “Calmo…va tuutto bene…”

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E lo trascinarono via.

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Harry: “Ron…Sei. Un. Deficiente! Volevi mandarmi al manicomio???

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Sopra la testa di Ron comparve un’aureola color oro e sulla schiena un paio di alucce.

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Ron: (con voce angelica) “Io non ho fatto niente, Harry…credimi!!

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Harry: “Sì, vabbè…buonanotte, !!”

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E si infilò sotto le coperte.

Durante la notte Harry ci pensò a lungo…’Come hanno fatto quegli infermieri a non riconoscermi alla prima occhiata?!’ Ma soprattutto pensò a quale scusa inventarsi con i professori per avere il permesso di andare a salvare il mondo dalla minaccia di Berluska…

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CONTINUA…

* SIM: Servizio Igiene Mentale!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Un supplente sospetto ***


Capitolo 5

Capitolo 5: Un supplente sospetto

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Il giorno dopo Harry era un po’ sull’agitato: ora sapeva dove trovare Berluska, nella penisola a forma di stivale…ma come avrebbe fatto ad assentarsi dalle lezioni senza destare sospetti??

Ma soprattutto…che cavolo era la penisola a forma di stivale??

Harry decise di fare un altro salto in biblioteca il più presto possibile…purtroppo in quel periodo era pieno di impegni, un po’ per le varie punizioni che gli rifilavano i professori, un po’ per via del Quidditch e un po’ per la montagna di compiti che si ritrovava ogni giorno.

Quella mattina i Grifondoro si recarono a lezione di Storia della Magia, tenuta dal professore fantasma Ruf, i quali discorsi avevano un portentoso effetto soporifero sugli alunni.

Mentre tutti gli altri schiacciavano il loro solito pisolino durante la lezione, Harry si riempiva la testa di domande…

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Harry:Con che mezzo posso raggiungere questa cavolo di penisola a forma di stivale? Ci vado da solo o mi faccio accompagnare?? Devo imparare qualche nuovo incantesimo per tenerlo a bada??? Ridge e Brooke si saranno riconciliati???? AAARRRGGGHHH!!’

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K-POW!!!

Dalle orecchie di Harry uscirono minuscole nuvolette di fumo grigio, che andarono addosso al viso di Ron, che stava sonnecchiando nel banco vicino.

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Ron: “Sniff sniff…Harry…che cavolo…coff coff…da quando fumi le Marlboro?? Io ti ho sempre visto con le Camel!! Mi hai deluso, Harry…”

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Prof. Ruf: (voce mistica)”Potter…coff coff…sei tu che emani questa puzza di fumo? Ti avverto…se ti pesco con una cicca in mano…COFF COFF!!!”

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Ron: “Professor Ruf…la tosse la fa dannare??

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Nel frattempo erano comparse due corna sopra la testa del professore e mentre parlava la sua lingua era diventata biforcuta.

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Prof. Ruf: “Sì, Weasley…COFF COFF!!! Credo di essere allergico al fumo..COFF COFF!! Anche se non capisco come possa essere possibile visto che sono un fantasma…COFF COFF COFF!!!”

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Ron tirò fuori dalla sua cartella un flacone marroncino.

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Ron: “Professore…con Bronchenolo ritrova la pace!!

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Prese un cucchiaio che CASUALMENTE si era portato dietro (=rubato) dalla Sala Grande, lo riempì fino all’orlo di sciroppo per la tosse e lo diede al prof. Il fantasma lo afferrò e bevve, mandando a finire tutto il liquido per terra…e grazie, era un fantasma!!

Eppure le corna si ritirarono lentamente e la lingua tornò normale.

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Prof. Ruf: “Aah…Grazie, Weasley, mi sento come…rinato!! Cinque punti a Grifondoro!”

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Tutta la classe esultò.

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Lavanda: “Evvai! Adesso solo 237 punti ci distanziano dai Serpeverde!!

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Neville: “E solo 164 dai Corvonero!!

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Calì: “E solo 102 dai Tassorosso!!

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Prof. Ruf: “Tuttavia…”

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Harry aveva già capito cosa passava per la mente del prof…

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Prof. Ruf: “Potter…tu puzzavi terribilmente di fumo…mi viene da pensare che tu abbia fumato di nascosto…”

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Harry: “Ma no, professore…ero momentaneamente andato in tilt e mi è…esplosa la testa!! Ma io non ho mai fumato in vita mia, giuro!!

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Prof. Ruf: “Ma che siamo nei cartoni animati?! Che assurdità! Cinque punti in meno a Grifondoro!”

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Tutti: “GGGGGRRRRRRR…………..DI NUOVO!!!”

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Harry uscì dall’aula di Storia della Magia inseguito da un codazzo di Grifondoro molto ma molto incacchiati.

Alla fine, naturalmente, fu acchiappato e pestato.

Poco dopo la classe si recò a lezione di Difesa contro le Arti Oscure.

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Harry: “Credo che salterò la lezione…tanto il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure non c’è mai…chissà cos’ha di tanto importante da fare…”

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E se ne andò in biblioteca.

Durante il tragitto incrociò Gazza.

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Gazza: “Ragazzo…hai ordinato i Friskies ripieni di carne che ti avevo chiesto??

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Harry rimase un attimo perplesso.

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Harry: “Guarda che a me non hai mai chiesto di ordinarti i…Friskies…a proposito…cosa sono??”

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Gazza: “Non cercare scuse, Potterino…ricordo benissimo di avertelo detto ieri sera…eri sonnambulo e stavi camminando per i corridoi…non credevo che fossi talmente fesso da non tenerti in mente un’informazione simile…la mia cara Mrs Purr viene prima di tutto!!”

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Harry: “Ah, ecco perché stamattina mi sono svegliato con una voglia di croccantini sulla guancia…”

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E continuò il suo percorso, lasciandosi dietro Gazza, che cominciò ad imprecare contro di lui.

Nel frattempo la sua cara gatta Mrs Purr, grassa come un otre, rimasta senza mangiare per tre ore, era dimagrita di cinque chili e andava strisciandosi sul pavimento rosicchiando la moquette.

Harry arrivò alla biblioteca e decise di utilizzare subito il computer…stavolta però evitando rogne con Madama Pince.

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Harry: “Allora…”penisola a forma di stivale”…invio…”

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La ricerca cominciò; Harry notò che ci stava mettendo più tempo dell’altra volta.

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Harry: “E che cacchio!!! Ma…questo computer non è un HP!!”

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Madama Pince: “Non vedi il simbolo lì sopra, Potter?? Questo è un computer Canon!!

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Harry: “E quello HP che fine ha fatto?”

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Madama Pince: “Con i professori abbiamo stabilito che la sigla di una marca non può corrispondere con le iniziali di un alunno…quindi anche questa volta è tutta colpa tua, Potter!”

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Harry: “-_________- Capisco…”

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Madama Pince: “E poi con Canon you can!”

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Harry: “Sarebbe meglio dire che con Canon you sleep…è lentissimo!!! Ho cominciato la ricerca mezz’ora fa…per caso anche questo l’ha preso dalla Mondial Casa??”

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Madama Pince: “No, questo me l’hanno dato in omaggio alla Cepu…”

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Del Piero: (sbucato fuori dal condotto di aerazione)”Anch’io sono iscritto a Cepu!!”

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Madama Pince gli ficcò il suo stupido uccellino (chiuso in una bottiglia di Uliveto) nella bocca e lo rispinse su per il condotto.

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Harry: “…Ma chi era??

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Madama Pince: “Niente, uno che fa di tutto tranne il calciatore…torna al tuo lavoro…”

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Harry attese un altro quarto d’ora…

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Harry: “Zzzz…”

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Madama Pince lo prese per una spalla e lo sgrullò.

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Madama Pince: “Oh, figlio di Morfeo…il computer ha trovato qualcosa…”

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Harry: “Zzz…eh?? Yawn...grazie, Madama...”

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Madama Pince: “Come mi hai chiamato?? ’Madama’?? Mica siamo nell’Ottocento!!”

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Harry si stropicciò gli occhi e controllò i dati rilevati dal computer.

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Harry: “’La penisola a forma di stivale ha una tipica forma a stivale’…grazie, fin qui ci ero pure arrivato!!!”

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Madama Pince: “È un computer predisposto ad aiutare anche quelli più idioti…”

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Harry: “’…luogo famoso per la sua produzione di arance e limoni, le acciaierie di Terni, la pizza, la pastiera napoletana, il Colosseo’…ma non ha un nome questo stupido posto?!”

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Harry continuò a leggere gli appunti come se fossero scritti in aramaico antico.

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Harry: “’…terra originaria di Michelangelo, Sandro Botticelli, Francesco Petrarca e…Vasco Rossi??’ Ah, ma allora potevate dirlo subito che la penisola a forma di stivale è l’Italia!!!”

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E stampò quelle preziosissime informazioni tutto contento. Finalmente sapeva dove avrebbe dovuto dirigersi per trovare Berluska!!

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Harry: “Ehi, è già passata un’ora? La lezione di Difesa contro le Arti Oscure dev’essere terminata… è meglio che mi sbrighi, non è il caso di saltare anche Trasfigurazione…”

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Detto ciò corse via dalla biblioteca diretto all’aula della professoressa Mc Grannitt. Forse i suoi compagni si trovavano già lì…

Quando arrivò, infatti, lì trovò seduti ai loro banchi, in attesa. Harry notò che tutti loro avevano un’espressione estasiata, con gli occhi che brillavano, come se fossero appena tornati da una vacanza in Paradiso.

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Harry: “Com’era la lezione di Difesa contro le Arti Oscure? Sinceramente sono un po’ pentito di averla saltata…”

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Harry incrociò le dita dietro la schiena.

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Ron: “Ti sei perso la migliore lezione di Difesa contro le Arti Oscure che Hogwarts abbia mai visto, Harry!! È stata supermegastrepitosa!!

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In quel momento entrò la professoressa Mc Grannitt.

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Prof.ssa Mc Grannitt: “Buongiorno, ragazzi. Oggi faremo…ma…signorina Brown…cos’ha?”

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Lavanda Brown stava singhiozzando silenziosamente con il viso nascosto tra le mani.

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Calì: “La perdoni, professoressa…il fatto è che…tornare alla vita di tutti i giorni è…difficile…”

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Lavanda emise un gemito.

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Dean: “A…a noi è successa…la stessa cosa…”

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Neville: “È un chiodo fisso…”

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Mc Grannitt: “Ragazzi, volete spiegarmi cosa vi succede??

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Lavanda: “Scusi…è che non riesco ad abituarmi… …io…io devo tornare in quell’aula…”

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Ron: “Un’altra lezione di Difesa contro le Arti Oscure…io…la rifarei subito!!!!”

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Lavanda si alzò in piedi di scatto.

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Lavanda: “IO DEVO TORNARCI!!!

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Tutta la classe imitò il suo gesto e corsero via dall’aula con foga.

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Prof.ssa Mc Grannitt: “Fermi!! Dove andate??

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E si mise a rincorrerli. Anche Harry voleva scoprire dove stessero andando i suoi compagni, così si unì nella corsa frettolosa della professoressa.

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Harry: “Ma…perché sono tornati nell’aula di Difesa contro le Arti Oscure??

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La professoressa Mc Grannitt era molto seccata. Guardava la porta chiusa dell’aula con disprezzo.

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Prof.ssa Mc Grannitt: “Umphf…dev’essere tutta colpa del nuovo supplente…”

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Harry: “Ehm…supplente?”

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Prof.ssa Mc Grannitt: “Sì, sostituisce il professor Brooklyn...è un fricchettone con i capelli neri, lunghi, legati in una coda...uno di quei tipi tutto muscoli e niente cervello, alto due metri e mezzo... non mi è mai piaciut…”

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Harry: “E’ LUI!!!

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Prof.ssa Mc Grannitt: “Potter! Non si urla nei corridoi!! Cinque punti in meno a Grifondoro!”

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Ma Harry non l’aveva sentita…ne era sicuro…il nuovo supplente di Difesa contro le Arti Oscure…era BERLUSKA!!!!!!

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CONTINUA…

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Solitudine ***


Capitolo 6

Capitolo 6: Solitudine

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Sì, ormai Harry ne aveva la certezza…il supplente di Difesa contro le Arti Oscure era Berluska!! La sua rabbia esplose provocando irrimediabili danni e bruciature alle statue del corridoio.

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Harry: “Bastardo!! Si è intrufolato a scuola per far rimbecillire ancora di più i miei amici!!

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Era così furibondo…ce l’aveva sotto il naso e non se n’era accorto! Come si sentiva stupido…

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Coscienza di Harry: “Harry, caro…non fartene una colpa…come potevi sapere…”

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Harry la afferrò per la collottola e la scaraventò lontano, intimandole di chiudere il becco.

In quel momento si formulò un pensiero nella sua mente…

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Harry: “Ma se è il nuovo supplente…questo vuol dire che è stato Silente ad assumerlo!! Come ha potuto?!

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E decise di andare a parlare con lui di persona, piantando in asso la professoressa Mc Grannitt che nel frattempo si era unita con gli altri studenti a seguire l’affascinantissima lezione di Difesa contro le Arti Oscure.

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Harry: “Andiamo bene…è partita pure questa…”

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Corse via diretto all’ufficio del preside. Durante il tragitto parlottava fra sé e sé e così facendo riconfermava la reputazione che si era fatto a scuola: malato di mente in libertà.

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Harry: “Non ci vedo chiaro in tutta questa storia…questa faccenda mi puzza…”

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Pix: “Ci credo, Potterino mattarellino…ti ho appena tirato una Caccabomba sugli occhiali!!! Uah ah ah ah ah ah ah ah ah ah!!!”

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Harry ritornò in sé e focalizzò le parole di Pix.

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Harry: “Che diavolo…sniff sniff…BBBLLLLEEEEEEEAAAAAAAHHHHHHHHH!!!”

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I suoi occhiali erano frantumati e i suoi capelli e la sua divisa puzzavano di…ehm…avete capito…

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Harry: “AAAAAAAARRRRRRGGGGGGGHHHHHH!!! SENTI COME PUZZO DI M**** (obbligata censura indetta dalla Mediaset)!!!!! IO DEVO ANDARE DA SILENTE, PORCO CANE!!! Ehi, ma…Aspetta un attimo…”

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Harry guardò per terra…ai suoi piedi giacevano innumerevoli pezzetti di vetro…i resti dei suoi occhiali rotondi (terribilmente fuori moda, aggiungo…NdVersace).

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Harry: “Va a quel paese, Versace!! I MIEI RAY-BAN!!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Questa me la paghi, criminale di un Polergeist!! FILIPENDO!!!!!”

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Dalla bacchetta di Harry scaturì una fortissime luce blu elettrico che andò a finire dritta sul cavallo di Pix, che venne sbattuto al muro provocando un buco nell’intonaco che avrebbe fatto invidia a tutti i bazooka del mondo.

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Pix: (mentre veniva scaraventato fuori dall’edificio per la forza d’attrito) “CtpOH3o!!!!!! (linguaggio dei Poltergeist. Traduzione: che la più devastante delle aerofagie possa spedirti in orbita costante nei cieli della grande madre Russia affinchè le orde tartare possano scambiare la tua carogna per la stella mattutina! Amen!)

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In quel momento arrivò Gazza (mitico!), tutto trafelato. Guardò il buco con gli occhi esageratamente scoppati. O______O

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Gazza: “Wow…eppure gliel’avevo detto a Pix di non usare il Cillit Bang per levare quella macchiolina di muffa sul muro!! Comunque ora so che è vero che Cillit Bang è l’esplosione contro lo sporco! Ah, ma quando torna mi sente!!

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E si allontanò bollendo di rabbia, tanto che dovette placarsi spruzzandosi addosso il contenuto di un estintore. Prima di fare ciò, però, alcuni studenti avevano avutro la premura di cuocersi due uova al tegamino sulla sua pelata calda.

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Harry raccolse da terra i cocci, tirò fuori la bacchetta e la puntò su di loro.

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Harry: “Oculus reparo!”

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Gli occhiali tornarono come era prima; Harry se li rimise sul naso e continuò il suo cammino verso l’ufficio di Silente.

Ma allora se bastava un incantesimo per rimetterli in sesto perché ha fatto tutta quella scenata? Eh, i misteri della vita…

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Harry: “Occavolo…E adesso come faccio a levarmi questa puzza di dosso?!

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Britney Spears: “Tieni, usa il mio profumo! Vuoi osare??

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Harry: “In questi anni ho osato fin troppo…comunque grazie!”

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Prese il flaconcino dalle mani della cantante e se lo versò addosso. Puzzava più di prima.

Dopo qualche minuto il nostro eroe giunse finalmente davanti al gargoyle che impediva l’accesso di estranei nell’ufficio del preside.

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Gargoyle: “Parola d’ordine?”

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Harry: “Fammi passare, rompiscatole!!! Grooarr!!”

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Harry sferrò un pugno sui denti della statua, facendosi un male boia.

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Harry: (zompettando)”AAAAHHHHHIIIIIIIAAAAA!!! Che male!!!”

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Trio monnezza: (direttamente da sotto una mattonella del pavimento) “Se c’è Aia c’è gioia!!! Dehihohu!!”

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Harry: “Ma zitti!! Idioti!”

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E mise un piede sulla mattonella, schiacciando il nostro trio monnezza. (Nooo! NdFanTrio)

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Gargoyle: “Ragazzo…non credevo fossi così deficiente…sono di pietra, sai? Il professor Silente mi ha comprato direttamente dal set del film della Disney “Il gobbo di Notre Dame”! Oltretutto ogni mattina ho la premura di utilizzare il Colgate Herbal…per denti sani e forti!!! Se lo dice un castoro dev’essere vero per forza! E credimi…hai beccato il mio punto più duro!! Uah ah ah ah!! Allora…parola d’ordine?”

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Harry: (ancora massaggiandosi la mano cresciuta a dismisura) ”E va bene, mi arrendo…ehm… vediamo…sorbetto al limone?”

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Gargoyle: “Puoi fare di meglio…”

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Harry: “Ehm…allora sarà…piuma di fenice?”

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Gargoyle: “Puoi fare di meglio…”

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Harry provò e riprovò, ma non riusciva a capire quale fosse la parolina magica. Ad ogni tentativo, il gargoyle lo guardava con un sorrisetto maligno e ripeteva “Puoi fare di meglio…”

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Harry, al quarantottesimo tentativo, senza più un filo di voce e senza idee, imprecò.

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Harry: “Ma insomma!! È un quarto d’ora che cerco di entrare qui dentro!! E poi vuoi smetterla di ripetermi ‘puoi fare di meglio’? Mi dai sui nervi…ehi…”

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DING!! Lampadina sulla testa di Harry.

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Harry: “Senti un po’, Hugo(ormai avevano preso confidenza)…per caso la parola d’ordine è…’puoi fare di meglio’???

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Hugo: “Sono tre ore che cerco di suggerirtelo!! Prego, passa pure!”

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Si spostò da un lato, rivelando delle scale circolari che conducevano all’entrata dell’ufficio del preside.

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Harry: “Wow! Era così semplice?? Thank you!!

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Hugo: “Come hai detto? Non ti ho capito, io sono francese…”

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Ma Harry ormai non lo sentiva più. Aveva già salito le scale a chiocciola e aveva bussato alla botola dell’ingresso.

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Harry: “Ehm…permesso? Professor Silente, è qui?”

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Silente: “Ah, Harry, sei tu…vieni, vieni pure…stavo riscaldando l’acqua per il tè…”

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Silente stava chino su di un fornelletto a gas da campeggio.

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Silente: “Eeh…la tecnologia ha fatto passi da gigante…pensa che fino all’anno scorso per farmi un tè usavo accendere il fuoco mediante lo sfregamento di due bastoncini! Mi sono modernizzato, non trovi?”

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Harry: “Ehm…se lo dice lei, professore…”

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Ma a dire il vero non ne era molto convinto.

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Silente: “Ecco, l’acqua bolle! Vuol dire che ha raggiunto i cento gradi, lo sapevi, Harry? Guarda tu stesso…immergi il mio termometro Oregon Scientific nell’acqua e osserva, se vuoi le prove!”

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Harry preferì non fare quello che gli aveva detto il vecchio…mica era un ragazzino!! Non poteva comandarlo a bacchetta!!! E poi…il comportamento del preside non lo convinceva…c’era qualcosa di strano nelle sue parole.

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Mentre Harry era assorto nei suoi pensieri, Silente gli mise sotto gli occhi una scatoletta di cartone.

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Silente: “Scegli il filtro che preferisci, Harry…ne ho di tutti i tipi e di tutti i gusti! Nei miei tanti viaggi ho imparato ad apprezzare i tè di ogni popolo! Bla bla bla bla…Così ho incominciato a collezionarli!”

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Harry: “Zzz…oh…sì, professore, grazie…”

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Prese una bustina a caso dalla scatoletta e la immerse nella tazza piena d’acqua facendogli fare su e giù.

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Silente: (con accento tipicamente inglese) “Oh, Harry, sei sempre stato così sportiiivoo…”

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Harry lo guardò con un’aria enigmatica e con gli occhi leggermente scoppati. o____o

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Harry: “Non capisco cosa…EHI! Cosa succede?? Aiuto!!”

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Il tè nella tazza di Harry si era trasformato in un tornado e aveva risucchiato il ragazzo.

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Silente: “Ah, vedo che hai scelto l’Estathe…ha un gusto che ti rapisce!”

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Harry venne sputato fuori dal vortice e andò a finire sul pavimento.

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Harry: “Splut…coff coff…comunque è buono…e a lei piace, professor Silente?”

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Silente stava sorseggiando molto rumorosamente il suo tè con le labbra rugose incollate al lato sbeccato della sua tazza.

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Silente: “Sluuuuuurp…AAAAHHHH…me gusta, me gusta, ah ah ah ah ah!!!”

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Quadro alla parete: “Eh, già…si sente quando è Estathe!!! Tuttuturutturu!!!”

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Harry: “Oh, santo Piripillo…”

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Silente poggiò la tazza sul piattino.

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Silente: “Allora, Harry…di cosa volevi parlarmi?”

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Harry era talmente sconvolto dal comportamento del preside che gli era passato di mente il motivo della sua visita. Non poteva fare a meno di pensare che…anche lui era stato contagiato da Berluska!!!

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Harry: “Ah, già…bè, professore, volevo chiederle perchè ha deciso di assumere quel fricchettone con i capelli lunghi come supplente di Difesa contro le Arti Oscure…”

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Silente ci pensò un attimo.

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Silente: “Quale suppl…ah, ma sì! Ho capito a chi ti riferisci…bè, sembra un ragazzo così responsabile e attento alle esigenze degli alunni…mi ha chiesto se c’era un posto per lui così l’ho mandato a fare supplenza. E poi se ho assunto il cantante delle Vibrazioni perché non potevo assumere anche il signor…il signor…oh bella…non gli ho chiesto il nome! Dove sono le mie pillole per la memoria?? Cavolo…non mi ricordo più dove le ho messe!!

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Harry non poteva credere a quello che aveva appena sentito…anche Silente era rimasto vittima dell’influsso di quell’infame!! Si sentì molto molto scoraggiato…era l’unico che potesse aiutarlo!! Ormai solo lui aveva ancora la ragione!

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Harry: “Bè, professore…io me ne vado…mi dispiace non potermi trattenere di più ed aiutarla nella sua ricerca ma ho lezione di Pozioni e se non arrivo puntuale Piton mi crocchia!”

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Silente: “Sì, certo, vai…ehi, ma chi ha parlato? Harry?! Ma quando sei entrato??

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Harry affrettò il passo mentre usciva.

Scese le scale facendo lo scivolo, salutò Hugo e si incamminò verso l’aula di Pozioni.

L’attenzione di Harry fu attirata dal corridoio del primo piano: era affollatissimo, pieno di studenti e professori.

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Harry: “Cos’è successo?? Le tubature dei bagni sono esplose un’altra volta? Ma…chi è che sta parlando al microfono?”

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Qualcuno stava tenendo un discorso sui massimi sistemi e la sua voce era enormemente amplificata.

Dando gomitate a destra e a manca, Harry si fece largo tra la folla fino ad arrivare in prima fila. Alzò gli occhi e vide che sulla parete era stato fissato un gigantesco schermo ultra piatto all’ultimo grido che trasmetteva una faccia…una faccia brutta e maligna…una faccia contornata da capelli lunghi e neri…una faccia…vabbè insomma si è capito, era Berluska!! Era impegnato in un discorso che aveva ipnotizzato tutta la folla lì presente, attentissimi alle sue parole.

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Harry: “Cosa vi prende? Perché state ascoltando quel pazzo??

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SBAM!

Legnata sulla testa di Harry.

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Piton: “Chiudi il becco, Potter…sto ascoltando il nostro Capo Supremo! Che la legnata ti sia di lezione! E inoltre ti levo altri cinque punti!”

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Harry: “Ahi…stavolta la sua mazzata è stata più dura del solito…ha cambiato legno, vero?”

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Piton: “Sì. È un pezzo di Listone Giordano…lo chiameresti semplicemente parquet? Non credo, dopo aver visto il bernoccolo che ti è venuto… E ora ti ripeto…chiudi quella fogna di bocca!!

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Harry non aveva intenzione di stare ad ascoltare il “supplente”, così se ne tornò al dormitorio. Era a pezzi…si era reso conto di essere solo…solo nella lotta contro il nemico. Stavolta non poteva nemmeno contare sull’aiuto dei suoi migliori amici Ron ed Hermione.

Dopo quattro ore arrivarono gli altri Grifondoro, tutti euforici.

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Ron: “Wow, che discorso! Lui sì che sa come si parla!!

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Seamus: “Già, di solito i discorsi mi annoiano, invece il suo mi ha aperto gli occhi!”

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Neville: “È stato davvero interessante! Però…yaawn…sono piuttosto stanco… voi no?”

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Dean: “Sì! Anch’io sono stanco…me ne vado a dormire, così domattina potremo andare a lezione di Difesa contro le Arti Oscure prima di tutti gli altri! Non vedo l’ora di tornarci!”

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Ron: “Anch’io me ne vado a letto…peccato che domani pomeriggio se ne debba andare…”

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Harry sobbalzò. Nuova lampadina sulla sua testa. DING!!

Il giorno dopo…-l’aveva deciso sul momento-…l’avrebbe seguito nel suo covo!!!

Il ragazzo si mise sotto le coperte pensando su ciò che avrebbe fatto una volta trovatoselo di fronte.

Stavolta però lo avrebbe affrontato da solo…

Non gli era venuto in mente, però, che c’era un’altra persona che non era stata colpita dall’incantesimo lanciato da Berluska…anche se forse non era la più adatta per quella missione…

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CONTINUA…

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Ci avviciniamo! ***


Capitolo 7

Capitolo 7: Ci avviciniamo!

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La mattina dopo Harry si alzò di buon’ora, si vestì e scese a fare colazione senza neanche aspettare i suoi compagni di stanza.

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Harry: “Non ho nessuna intenzione di sorbirmi i loro attacchi di pazzia anche durante la colazione…tsk!”

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Harry raggiunse la Sala Grande, già piena zeppa di studenti seduti ai loro rispettivi tavoli. Li imitò, sedendosi al tavolo di Grifondoro, completamente vuoto, eccetto i fratelli Canon con la loro inseparabile macchina fotografica. Appena videro Harry gli corsero incontro e si posizionarono ai suoi due lati, bloccandolo in 2mq di area.

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Colin Canon: “Ccciao, Harry!!! Posso farti una foto ora che hai una faccia così incavolata??”

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Harry: “Ok…te lo concedo, prima di spedirti nella stratosfera…”

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Harry avrebbe voluto rimanere solo con i suoi pensieri per escogitare uno dei suoi infallibili piani su come seguire Berluska nel suo covo. Ma immancabilmente gli si presentava qualche rompiscatole che gli prendeva circa mezz’ora del suo tempo.

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Colin Canon: “Grazie mille, Harry!! Questo sarà un modo perfetto per sperimentare la mia nuova macchina fotografica corredata di stampante!!

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CLICK!!

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Colin Canon: “Ecco…tra pochi minuti uscirà la fotocopia…”

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Harry si era beccato un flash da 190 watt dritto in mezzo agli occhi e cominciò a stropicciarseli con i pugni chiusi.

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WWWWIIIIIIIIIRRRRRRRR…TRRRRUU…

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Colin Canon: “Eccola qui! Wow, è fantastica! Complimenti, Harry! Sei molto fotogenico!!

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Porse la foto ad Harry, che la afferrò velocemente con una mano. Mise a fuoco la sua immagine.

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Harry:Mio Dio…disgustoso…che faccia da pesce…e guarda qui che occhiaie…’

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Colin Canon: “Allora, Harry…non dici niente??

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Harry: “Ehm…carina.”

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Colin Canon: “Uaahh!! Allora ho fatto davvero bene a farmi mandare da mio padre il nuovo modello di macchina fotografica! Certo, mi ha tolto la paghetta per sei anni, però ne è valsa la pena, vero Dennis?”

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Dennis Canon: “Eh, sì! Sono proprio contento!”

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Harry: “Fatemi capire…siete voi quelli che producete i prodotti Canon??”

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Colin Canon: “Certo!! Sono contrassegnati dal nostro cognome!”

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Dennis Canon: “With Canon…you can!!”

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Harry: “Questa frase mi pare di averla già sentita...e non mi era piaciuta affatto...”

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In quel momento dalle finestre entrarono centinaia di gufi che reggevano tra le zampe pacchi e pacchetti. Harry, che da poco si era abbonato a “La Gazzetta del Profeta” (ogni settimana regalava un nuovo numero del manga di Ranma ½), si mise a cercare con gli occhi la sua civetta bianca Edvige.

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Harry: “Ma dov’è? Sta a vedere che anche stamattina si è fermata a parlare per strada con Tom & Jerry…”

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Qualche minuto dopo la civetta entrò nella Sala Grande e planò sul succo di zucca di Harry.

Era piena di graffi ed escoriazioni.

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Harry: “Hai fatto di nuovo a botte con Tom, eh?”

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Edvige distolse lo sguardo.

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Harry: “Bè, dopo ti porterò da Madama Chips…dammi “La Gazzetta del Profeta”, per favore…”

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Edvige tese la zampa e Harry gli sfilò il giornale, anch’esso ridotto malaccio.

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Harry: “Mi hai cagato sul manga di Ranma ½!!! Brutta bacarospaaa!!!”

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Edvige(miracolosa ripresa) schizzò via dopo aver fatto la linguaccia(?) ad Harry.

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Harry: “Stasera ti mangio con contorno di patate!!! Rrraugggh!!!”

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Dopo essersi leggermente ricomposto (la sua reputazione ne avrebbe risentito!) spiegò la prima pagina del giornale. Era piena zeppa di pubblicità e messaggi promozionali.

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Harry: “Oh, no…l’influenza di quel mostro si sta espandendo sempre di più!! Comunque io volevo leggere del tour dei Green Day…Che vuoi che me ne freghi di ‘sta roba…”

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In quel momento entrarono nella Sala Grande Ron, Hermione, Seamus ecc. e si misero seduti con Harry al tavolo dei Grifondoro.

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Ron: “Buongiorno Harry! Sai che sei un bastardo? Perché non ci hai aspettato?”

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Harry: “Ehm…perché…dovevo…ehm…fare una ricerca in biblioteca!”

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Ron: “Sai che ultimamente sei diventato un secchione? Trascorri la maggior parte del tuo tempo in biblioteca! Di questo passo potrai competere con Hermione!

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Hermione già fremeva di gelosia.

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Hermione: “Nessuno può studiare più di me…ho faticato come una dannata per entrare nel Guinness dei Primati!!

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Seamus: “Bleah! Harry, ma…cos’è quello schifo nel tuo piatto??”

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Harry: “Di cosa stai parland…BLEAH!!!

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Nel piatto delle salsicce al bacon di Harry vi era adagiato un ratto morto.

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Harry: “Ron…hai per caso una carabina nel tuo baule?? Sai, dovrei sparare alla mia civetta…”

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Ron: “Sì, credo di averla…dopo vado su a controllare…”

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Harry: “O______O GULP!!”

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Ron: “Dai, Harry, non prendertela…prendi una caramella!”

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Harry: “Non mi piace mangiare caramelle di prima mattina…”

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Ron: “Ma queste sono caramelle Haribo!”

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Harry: “E allora?”

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Ron: (canticchiando) “Haribo è la bontà che si gusta ad ogni età!!

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Harry: “Ehm…e va bene, dammele, così almeno te ne stai zitto…”

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Agguantò l’intero pacchetto di Haribo e se lo ficcò nella tasca dei pantaloni.

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Harry: “Bè…in fondo non sono male…sono quelle gommose alla Cola…”

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Qualche minuto dopo i Grifondoro si recarono a lezione di Cura delle Creature Magiche.

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Hagrid: “Bella, regà!! Oggi dovrete curare queste Tartarughe Sputafuoco che c’ho qui… siccome domani partono per l’Egitto, hanno bisogno di vaccinarsi per evitare brutte malattie! Sta a voi fargli la puntura…mi raccomando, sul sederino…buona fortuna! Ah, spero che nessuno di voi vada a finire incenerito!”

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Tutti: “Oh, no…che due scatole…”

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Harry tirò fuori dalla borsa la siringa e guardò la sua Tartaruga Sputafuoco.

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Harry: “Ehm…dov’è che sta precisamente il sedere di questo coso?”

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La sollevò da terra e cominciò ad osservarla da ogni angolazione. Ad un certo punto…

PROT!!!

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Harry: “Coff coff…credo che il sedere sia questo…mamma mia…ieri sera deve aver mangiato una cuccuma di fagioli…”

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Accanto a lui, Ron aveva appena terminato il suo lavoro.

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Ron: “Fatto!!!

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Tartaruga di Ron: “Già fattooo????

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Harry: “Wow Ron! Sei davvero in gamba!”

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Ron: “Già…tutto grazie al mio ago Pic Indolor!!

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Harry: “Io veramente mi riferivo al fatto che tu sia riuscito a far parlare la tua tartaruga…bè, pazienza…”

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Harry prese la mira e infilò la siringa col vaccino sul sederino della tartaruga.

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Tartaruga: “AAAAAAARRRRRRRGGGGGGGHHHHHHH!!!! DOLORE!!! Questa me la paghi molto cara! FSSSHHHH…”

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La bestia lanciò un attacco lanciafiamme sulla mano di Harry, carbonizzandola.

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Harry: “AHIOOO!!!

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Trio Monnezza: “Se c’è Aia c’è gioia!! AH AH AH AH AH!!!”

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Harry: “Ho detto ahio!!! Imbecilli!!”

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Trio Monnezza: “Cavolo…abbiamo sbagliato!!! Dobbiamo fare più allenamento…”

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Tartaruga: “Non era un ago Pic Indolor, vero?”

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Harry: “Ehm…veramente no…qui dice che è un ago ‘Avvocato del Diavolo’…”

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Hagrid: “Harry…all’inizio dell’anno l’avevo detto di comprare una siringa Pic Indolor! Sono contento che la tua mano si sia carbonizzata, che ti serva di lezione per il prossimo anno! Guarda come si fa…”

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Il mezzo gigante tirò fuori dalla sua tasca la sua siringa e iniettò il vaccino alla tartaruga di Harry, che non fece alcun lamento.

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Tartaruga: “Per fortuna che c’è Pic!!!

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Hagrid: “Visto? Non era diffic…”

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Hagrid fu interrotto dall’arrivo di Justin Finch-Fletchey (bel nome), tutto di fretta e sudato come un porco.

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Justin: “Anf anf…ammazza che corsa…anf…presto, ragazzi. Sbrigatevi! Anf…il supplente di Difesa contro le Arti Oscure -anf- sta tenendo il suo ultimo discorso prima della sua -anf- partenza definitiva!”

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Tutti: “COOOOOOSSSSSAAAAAA??? ARRIVIAMOOOOO!!!”

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L’intera classe di Grifondoro, compreso Hagrid e le tartarughe, corsero via insieme a Justin, montando addosso ad Harry che nel frattempo era rimasto inginocchiato a terra.

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Harry: “Aah…che botte…guarda qua che roba…la mia divisa è piena di pedate! L’avevo appena ritirata dalla tintoria! Bè, non è il momento di pensare a questo…devo trovare il modo per seguire Berluska nel suo covo senza destare sospetti!!

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Raggiunse il corridoio del primo piano, dove Berluska stava tenendo il suo ultimo discorso.

Nel frattempo Harry si stava scervellando.

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Harry: “Vediamo un po’…dovrò portarmi il mantello dell’invisibilità…ma non posso prendere la Firebolt perché non ho più fatto benzina e il distributore più vicino sta a 50 km da qui…come posso fare? Mumble mumble…”

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Mentre pensava Harry stava camminando avanti e indietro con gli occhi bassi. Ad un certo punto… SBAM!!

Harry urtò qualcosa e cadde a terra.

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Harry: “Ahi, che botta…ma che cavolo…”

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Alzò gli occhi e vide con chi era andato a scontrarsi…Luna Lovegood.

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Harry: “Ah…sei tu, Luna…scusa se ti sono venuto addosso…”

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Luna: “Non ti preoccupare…sto bene. Stavo pensando ai fatti miei…”

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Harry: “Ah, ok. Allora...ehi!!”

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In quel momento a Harry venne in mente una cosa: Luna non era stata colpita dall’incantesimo di Berluska!! Non era solo!!

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Harry: “Luna…tu non sei stata colpita dalla luce verde, vero?”

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Luna ci riflettè 10 minuti.

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Luna: “Ehm…no, infatti…mi trovavo nel bagno del mio dormitorio quando è successo.”

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Il viso di Harry si illuminò.

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Harry: “Fantastico!! Allora tu verrai con me al covo di Berluska! Lo sconfiggeremo così i nostri amici torneranno normali!!

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Luna: “Wow!! Dai!! Ganzissimo!! Chissà quali terrificanti creature incontreremo! Sarà un buon salto di qualità per le vendite de “Il cavillo”! Non vedo l’ora!”

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Mentre pronunciava la frase, Harry cominciò a pentirsi di aver chiesto a Luna di accompagnarlo. Ma ormai il danno era fatto…

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Harry:Che mi è saltato in mente?? Che cretino…ma perché al posto di Luna non poteva esserci Mike Tyson?

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Luna: “Aspetta…vado a prendere qualcosa in camera!”

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Dopo qualche minuto Luna tornò con in mano una valigia molto capiente, ricoperta di adesivi che riportavano le scritte “Rome”, “Paris”, “Athens”, “New York”…

Harry la guardò con gli occhi scoppati. O_____O

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Harry: “Ma sei scema?? Mica stiamo andando in vacanza!!! Questa missione non è un viaggio di piacere! Riporta subito questa roba in camera tua!”

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Luna: (molto indignata) “Ah, no! Al mio bikini con le campanelle non rinuncio! Pensa che suona davvero!”

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Harry: “Vabbè…fa un po’ come ti pare…io non voglio assumermi le responsabilità se ci succederà qualcosa di brutto…”

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Un’ora più tardi Berluska terminò il suo discorso accompagnato da una marea di applausi della folla. Scese dal palco, seguito dalle sue guardie del corpo, ed entrò in una porticina sul retro.

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Harry: “Dove sta andando? Così rischiamo di perderlo di vista!”

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Luna: “Credo che stia andando al parcheggio…non è la sua macchina quella lì fuori?”

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Harry guardò fuori dalla finestra; una Smart color blu metallizzato tutto scrostato era parcheggiata davanti al portone della scuola.

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Harry: “Furbo…vuole confonderci le idee…ma io non ci casco!! Ecco come faremo…ci infileremo sotto la macchina così non ci scoprirà!”

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Luna: “Ma io mi sporcherò tutta!! Waaaah!!!”

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Nel frattempo i professori avevano cominciato a richiamare i rispettivi alunni.

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Prof. ssa Mc Grannitt: “Grifondoro da questa parte…è ora di tornare a lezione! Potter, anche tu, forza!”

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Harry: “Professoressa, posso avere il permesso di andare a salvare il mondo?”

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Prof. ssa Mc Grannitt: “E va bene…ma non fare troppo tardi!”

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Harry prese Luna per un braccio e la trascinò fuori dall’edificio.

Il ragazzo si accucciò sotto la microscopica macchina, si sfilò la cintura, la fece passare intorno al tubo di scappamento e se la riallacciò nuovamente alla vita.

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Harry: “Perfetto…così non dovrò avere problemi durante il tragitto! Luna…ora tocca a te!”

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Luna: “Non è che potrei mettermi sul sedile posteriore, eh? Lì sotto è così brutto…”

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Harry avrebbe voluto sferrargli una cinghiata sulle gambe. Non lo fece perché dopo avrebbe dovuto ricominciare quel lavoro daccapo.

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Harry: “Allora…cerca di capire quello che ti dico perché non lo ripeterò due volte…1) Se tu facessi una cosa del genere Berluska ci scoprirebbe subito e 2) La Smart ha solo DUE posti!!! Ora chiudi il becco e infilati qui sotto con me!!!”

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Luna: “E va bene, ve bene…come sei suscettibile, però…”

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Si sdraiò per terra e fece quello che aveva fatto Harry, utilizzando però i fili del clacson per legarsi al motore perché in tutta la sua vita non aveva mai posseduto una cintura.

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Harry: “Idiota! Così si insospettirà!”

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Luna: “Vuol dire che il clacson glielo suoneremo noi quando ci pare!”

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Harry: “Zitta…sta arrivando qualcuno!”

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I due ragazzi, bloccati là sotto, potevano solo sentire i rumori dei passi.

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Prima voce: “Sono stanco…andiamo subito a casa, Smithers…”

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Harry:È lui!’

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Seconda voce: “Sì, signore…”

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I due misteriosi individui montarono in macchina e misero in moto.

Uno sbuffo di smog andò dritto sulla faccia di Harry, che fece di tutto (compreso un doppio salto mortale) per cercare di non tossire.

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Prima voce: “Come mai sento la macchina così…appesantita?”

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Seconda voce: “Sarà la strana umidità di questo posto.

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Prima voce: “Sì, probabilmente hai ragione…”

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La macchina accelerò, lasciandosi la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts alle spalle.

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Harry : (sottovoce) “Ce l’abbiamo fatta!!!”

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Luna: “Che? Non ho sentito!!

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Harry le infilò nell’orecchio l’apparecchio Amplifon che gli aveva dato Angelina, poi sorrise contento…finalmente stava per raggiungere il covo di Berluska!!!

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CONTINUA…

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Special Bonus Track: Risp a Karmensita: Yes!! Per l’incantesimo Filipendo ho preso spunto dal primo gioco di HP per il computer! Solo k lì la luce che emanava era arancione e non blu, ma…k ci frega!!! K rabbia…Non sono ancora riuscita a finire il gioco, mi sono bloccata sulla fine!!

Ne approfitto anche per ringraziare tutti coloro k mi hanno recensito! Grazie mille! Spero k vi piaceranno anche i miei prossimi capitoli!! A presto!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Un viaggio piuttosto movimentato ***


Capitolo 8

Capitolo 8: Un viaggio piuttosto movimentato

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Harry doveva ammetterlo…quella posizione era veramente scomoda. Inoltre aveva dimenticato di passare al bagno prima della partenza improvvisata.

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Harry: “Forse era meglio fare come dicevi tu, Luna…dovevamo cercarci una sistemazione migliore…eh eh!! Come se fosse facile non farsi scoprire! Vero?”

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Luna: “Zzzz…”

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Luna stava dormendo saporitamente, con la testa ciondolante all’indietro e le braccia struscianti sull’asfalto.

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Harry: “ ù______u Andiamo bene…”

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Decise di non svegliarla, così almeno non sarebbe uscita fuori con una delle sue stupide battute. Chissà…magari stava sognando una colonia di Nargilli.

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Harry: “Come cavolo riesce a dormire in quella posizione?! È…è tecnicamente impossibile!!

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Luna: “Zzzz…Rooonf…”

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Harry: “Perfetto…russa pure!! Bè, tanto non ci posso fare niente…cerchiamo di goderci il viaggio, vecchio mio…”

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Harry si accomodò alla meglio e incrociò le braccia, in attesa dell’arrivo della macchina nel covo di Berluska.

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Harry: “Sì, però…quand’è che arriviamo??

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Per passare il tempo, il nostro eroe si mise a fantasticare sui vari attacchi che avrebbe potuto utilizzare contro il suo nuovo nemico.

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Harry: “Vediamo…potrei fare uno zompo di otto metri e sferrargli una potentissima onda energetica…ma dopo mi consumerei troppo…no, lasciamo stare…Ci sono!! Userò le mie tre spade e lo ridurrò in fettine!! Ah, no…le ho lasciate nel dormitorio…dannazione…mumble mumble…”

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Harry trascorse una mezz’ora buona a pensare ad attacchi già contrassegnati dai copyright. Poi Luna grugnì e aprì gli occhi.

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Luna: “Buongiorno…”

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Harry: “Oh, alla buon’ora! Mi hai russato sull’orecchio destro per un’ora intera!! Si può sapere come diavolo hai fatto ad addormentarti in un momento simile?!”

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Luna: “Scusa, ho le adenoidi…non è colpa mia se russo…comunque non è stato poi così difficile addormentarsi…ho chiuso gli occhi, ho sgombrato la mente da ogni pensiero e…ecco qua! Piuttosto…mi hai preparato la colazione?”

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Harry: “Ma che colazione del piffero!! Mi dici come facevo a muovermi, incastrato qui sotto?!

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Luna: “Uff…quanto la fai lunga…dove siamo, in questo momento? Siamo già arrivati a destinazione?”

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Harry: “No…credo che ci voglia ancora un bel po’ di tempo prima di arrivare…non vedo l’ora di scendere da qui…”

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Luna: “Speriamo che ci sia qualche posto in cui fare il bagno!! Ho una voglia matta di distendermi a prendere il sole!! Guarda come sono bianca…”

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Harry: “Ma ti pare il momento di pensare a queste cose?! Sei davvero stupida!! E poi è impossibile che tu riesca a fare il bagno durante la missione!!

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Luna: “Mi sembri un dittatore…lasciami i miei spazi ricreativi!! Sei sempre così…geloso!!

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Harry: “Parli come se stessimo insieme…”

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Luna: “Perché, non stiamo insieme??

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Harry: “Certo che no!! E adesso…chiudi il becco!!

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Luna mise il muso e si girò dalla parte opposta di Harry, indispettita. Invece Harry fu attraversato da una scarica di brividi al pensiero di come sarebbe la sua vita se si fidanzasse con Luna.

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Harry: “OMMIODDIOOOOO!!!

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Nel frattempo la Smart aveva imboccato l’autostrada principale e accelerò rapidamente.

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Berluska: “Guarda là, Smithers…cosa dicono quei cartelli? Non riesco a vederli bene…”

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Smithers: “Ci avvertono che tra 50 m bisognerà rallentare a causa di alcuni dossi artificiali…Pare che balleremo un tantino, signore…”

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Infatti, dopo 50 m, Smithers premette il freno della macchina.

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Harry: “Ehi, che succede? Perché stiamo rallentando? Non è possibile che siamo già arrivati…”

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*Primo dosso* TONK!!!

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Harry: “AAHIIIII!!! Che dolore incommensurabile sulla capoccia!!! Ma che cavolo…”

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*Secondo dosso* TEEENGGG!!!

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Harry: “Aaaahhh!! Di nuovo!! Che botta!!!

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*Terzo dosso* SBAM!!

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Harry: “Auch!! Ancoraaaa?? Che dolore pazzesco!! Mi è venuto un bernoccolo enorme!!

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*Quarto dosso* TONK!!

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Harry: “Uaaaahiiiii!!! Bwahaaaa!! Che maleee!! Bastaaa!!”

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Smithers: “Pare che i dossi siano finiti, signore…”

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Berluska: “Era ora!!

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Harry si stava massaggiando i vari bernoccoli che gli erano venuti a causa dei vari urti con i dossi.

Luna, invece, era visibilmente insoddisfatta.

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Luna: “Uff…già finito?? Mi piaceva così tanto quel massaggino sulla testa…era così rilassante!”

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La macchina percorse qualche centinaia di metri, quando…

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Berluska: “Cribbio!! Ma cosa fa questo camion qui davanti?? Sta sbandando a destra e a manca!! Presto, Smithers! Suonagli!!”

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Smithers si incollò al clacson, ma non emetteva alcun suono.

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Harry: “Sbrigati, Luna! Fai suonare il clacson, altrimenti si insospettiranno!!”

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Luna: “Ok…allora…provo ad unire questi fili…”

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BZZZAP!!!

Luna si era beccata una fulminata che le aveva fatto drizzare tutti i capelli.

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Harry: “Idiota…ci penso io! Hhhmmmfff…(prende fiato)…POOOOOOOOOOOO!!!

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Ma ormai era troppo tardi…Il camion si cappottò su un fianco, disperdendo tutto il suo carico di puntine da disegno sulla strada.

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Smithers: “Stia tranquillo, signore…le nostre gomme non si bucheranno…sono ultra resistenti!”

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Berluska: “Meno male…la macchina non subirà danni!!

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Harry: “Cos’era quel rumore? Qualcosa ha sbandato…e questi cosi per terra sono…sono… NNNOOOOOOOOOOO!!! AIUTOOOOO!!!”

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Una marea di puntine da disegno era andata a finire sotto la vettura, precisamente addosso al corpo immobilizzato di Harry e di Luna.

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Harry: “Ahiahiahiahiahiahiahi!! Sono piccole, ma…cavolo se fanno male!! Ahiahiahiahiiii!!! AAAUUUUGGGGHHHHH!!!!”

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Una puntina era finita dritta sul naso di Harry, conficcandosi proprio sulla “cima”.

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Harry: “Che male cane!!!”

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Luna: “Wow, Harry! Come ti dona quella puntina sul naso! Ti fornisce un po’ di colore! Io ho usato le mie per fermarmi i capelli! Non trovi che mi donino??”

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Harry non aveva di certo l’intenzione di girarsi a vedere la nuova pettinatura di Luna, così cominciò a togliersi le puntine di dosso.

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Harry: “Uuna…ahi! Ddue...ahii! Trre...ahiiiii!! Quattrrro...”

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All’improvviso Berluska cacciò un urlo, facendo sobbalzare Harry che diede una craniata gigantesca sul motore.

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Berluska: “Attento, Smithers! Stai per mettere sotto quel cagnolino!!

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Smithers: “Quale cagnolino, signor…OH NO!!

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Cane: “Caiiii!!

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Il cagnetto era stato messo sotto dalla macchina di Berluska.

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Berluska: “Oh no! poverino! Vabbè, pazienza…tanto ce ne stanno tanti di cani, in giro…”

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Indovinate dove era andato a finire il cane…

Effettivamente era stato messo sotto dalla Smart, ma era comunque riuscito a salvarsi aggrappandosi con i denti aguzzi al piede di Harry.

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Harry: “Aaaahhh!!! Lasciami andare, brutta bestiaccia!!!”

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Cane: “Rowl…raaugh!!”

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Harry: “Aaaah!!! E staccati!! Mi stai macinando un polpaccio!!!

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Luna: “Harry, non essere così duro con lui!! Guarda che musino tenero!! Ciao, bel cagnetto!!

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Mentre lo accarezzava, il cane guardò Luna con uno sguardo da angioletto, poi si voltò verso Harry con gli occhi assatanati di sangue.

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Harry: “Luna, renditi utile invece di fargli le coccole!! Staccalo subito dalla mia gamba!! Ha dei denti affilatissimi che fanno male da morire!!

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Luna: “Sei un essere spregevole! Non possiamo lasciarlo andare!! Si perderà per strada!!

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Cane: “Rowl…”

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Harry: “NON ME NE FREGA NIENTE!!! ALLORA…”

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La macchina rallentò di nuovo fino a fermarsi completamente.

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Berluska: “Che pizza…il semaforo…”

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Smithers: “Siamo fortunati, signore…hanno finito di riasfaltare cinque minuti fa.

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Harry: “Ma…cos’è questo caldo, adesso? Sto sudando come un porco!”

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Anche il cane stava sudando, quindi si staccò dalla gamba di Harry intenzionato ad andarsene da quella sauna. Posò le zampe a terra e se ne andò zompettando perché si stava letteralmente ustionando.

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Harry: “Ooh, finalmente se n’è andato quel rompiscatole…Dio mio, fa caldissimo!! E senti che puzza di catrame!! Bleah!!”

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Luna: “Probabilmente hanno appena asfaltato…Sauna gratis!! Wow, perderò due chili in dieci minuti!!

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Harry: “Puff puff…ma tu prendi le cose sempre così alla leggera??

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Dopo qualche secondo scattò il verde e la macchina sfrecciò in avanti a tutta velocità.

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Harry: “Era ora…”

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Luna: “Peccato…era davvero un metodo economico per perdere peso!!

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Passarono altri minuti, poi un tir si posizionò davanti alla Smart.

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Smithers: “Questo camion qui davanti sta perdendo un po’ di carico…cos’è quella roba nera che sta sgocciolando da lì sopra?”

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Berluska: “Probabilmente è pece…dannazione, mi imbratterà la macchina!!”

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Smithers: “Non si preoccupi, signore…i tergicristalli ci permetteranno una visione molto nitida!!

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Intanto, però, una parte della pece sgocciolata dal camion era andata a finire…sotto la macchina.

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Harry: “Cos’è questa puzz…NOOOO!!!

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PLORCH!!!

La pece aveva ricoperto Harry e Luna da cima a fondo.

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Harry: “Che schifo!! Ma...ma questa è pece!!! Brutti bastardi!!!”

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Luna: “Un’ottima maschera di bellezza, non trovi? Chissà quanto depura questa roba…!”

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Harry: “Coff coff…io non sopporto la pece!! Ha un puzzo insopportabile!! E ora anch’io puzzo!! Bleaaah!! Mi è andata anche dentro le scarpeee!!!

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Luna: “Dai, Harry…non farla così tragica!”

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Harry: “Eh, tu fai presto a parlare, vero??

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Harry e Luna trascorsero un quarto d’ora cercando di levarsi la pece di dosso, ma senza grandi risultati.

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Harry: “Forse hai ragione tu…quando arriveremo a destinazione dovremo farci un bel bagno…”

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Luna: “Finalmente ti sei deciso! Ehi, ma che…perché urlano?”

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Berluska: “Suona, Smithers!! Suonaaa!!!”

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Smithers: “Non…non funziona!! Il clacson non funziona!!

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Harry si allarmò.

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Harry: “Corri, idiota!! Fai qualcosa!!

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Luna: “Ok, ok…provo questi altri due fili!”

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BZZZAP!!! POOOOOOOOOOOOOOOOOO….

Luna si era fulminata un’altra volta, però era riuscita comunque a far suonare il clacson, che si era incantato.

POOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO….

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Smithers: “Ma che succede?! Si è incantato!!

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Berluska: “Al clacson penserai dopo, ora guarda davanti a te! Stiamo per andare a sbattere contro questo camion che trasporta i cuscini Eminflex!!!

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Smithers: “Non riesco a sterzare!! Ormai è troppo tardi!!!!

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SBONK!!

La Smart aveva tamponato contro il tir; l’urto fu così forte che il camion perse una parte del carico. I cuscini si impigliarono su un gancio del camion e si lacerarono, liberando milioni di piume d’oca bianche.

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Berluska: “Ma guarda tu che roba…avrà notizie dal mio avvocato!! Andiamo, Smithers…cerca di superarlo…”

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Smithers sterzò a sinistra passando attraverso le piume che erano cadute dai cuscini che, trascinate dal vento, finirono nientepopodimeno che sotto la macchina.

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Harry: “Niente, questa pece non vuol saperne di andarsene…ma cosa…Argh!! Che è ‘sta roba?”

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Luna: “Piume!! Migliaia di piume!! Che bello!!

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Harry inorridì.

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Harry: “Luna…ho un brutto presentimento…le piume si appiccicano alla pece??

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Luna: “Bè…direi proprio di sì…io ho usato lo stesso sistema quando per Carnevale mi sono mascherata da gallina!”

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Harry: “Nnoooooo!!!!!!

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Cinque minuti più tardi Harry era più simile ad uno struzzo che ad un ragazzo, ricoperto da piume bianche perfino sugli occhiali.

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Harry: “Splut, coff…anche in bocca mi sono andate queste cavolo di piume!! Waaaah…ce l’hanno tutti con me perché sono piccolo e nerooo!!”

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Luna: “Bè, tanto nero non direi…”

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Harry stava per darle uno sganassone, ma si trattenne fino all’ultimo secondo.

Non vedeva l’ora di arrivare. Chissà quanto tempo ancora avrebbe dovuto stare legato lì sotto, con tutta quella robaccia addosso…

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Harry: “Ma quand’è che arriviamooo?? Uffaaaa!!”

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Smithers: “Signore, credo che fra dodici ore circa saremo arrivati a casa…”

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Berluska: “Oh, meno male!”

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Harry sgranò gli occhi.

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Harry: “D…Dodici ore?!?! Ma io non resisto dodici minuti di più qui sotto!!! AAAIIIUUUUTOOOOOOOOOO!!!!”

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CONTINUA…

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: L'arrivo & i primi problemi ***


Capitolo 9

Capitolo 9: L’arrivo & i primi problemi

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Contrariamente a quanto si aspettava Harry, il viaggio di dodici ore non fu poi così tremendo… Lui e Luna trovarono vari modi per ingannare l’attesa: giocarono a briscola, cantarono (a bassa voce!), si raccontarono barzellette, si levarono le piume di dosso a vicenda, spettegolarono sui professori di Hogwarts…

Harry riuscì perfino, con i consigli dell’esperta Luna, a schiacciare un pisolino in quella posizione che lui aveva considerato tanto scomoda. Riuscì a restarci per un’ora e mezza (!). Quando ormai mancavano solo tre ore dall’arrivo, si svegliò a causa di un fastidioso solletico al naso.

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Harry: “Zzz…rumph…eet…eeet…eeeet…ETCIUUUUUUMMMM!!! Sniff…Che cavolo…”

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Aprì gli occhi e vide che Luna teneva in mano una delle piume che le si erano appiccicate addosso, che stava sventolando lievemente a pochi centimetri dal suo naso.

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Harry: “Ah, eri tu…Yaaawn…stavo dormendo così bene…”

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Luna: “Eh, eh…Allora vedi che avevo ragione io??? È una tecnica davvero utile quando ti trovi in una posizione scomoda come questa! Bisogna sapersi adattare alle circostanze…”

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Harry: “Devo ammetterlo…ho dormito benissimo! Ero davvero rilassato! Non credevo che…”

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Luna: “Spesso alla vista le cose ci sembrano strane, ma se le guardi più da vicino…”

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Harry sgranò gli occhi, ammirato…Da quando Luna “Lunatica” Lovegood faceva discorsi come quello???

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Luna: “…almeno così diceva quello psicologo che è comparso su ‘Domenica In’ la settimana scorsa…”

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Harry: “Ah, ecco…mi sembrava strano...”

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Luna: “Cosa?”

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Harry: “Ehm…Niente!!!!!”

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Girò la testa di lato, trovandosi davanti il tubo di scappamento. Si mise a fissare il fumo acre che fuoriusciva da lì e che gli stava leggermente inquinando i polmoni. Non voleva ammetterlo, ma se Luna non l’avesse accompagnato nel viaggio si sarebbe annoiato a morte.

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Harry:Sta diventando…simpatica…EEH?!? MA…COSA STO DICENDO?????? Non è possibile una cosa simile!!!’

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Cercò di scacciarsi dalla mente quel pensiero…Non era degno di lui!!! Piuttosto per uno come Ron!!

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Harry: “A proposito…Chissà cosa sta facendo Ron in questo momento…”

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NEL FRATTEMPO, A HOGWARTS…

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Ron: “Oh, ragà, c’ho una fame che non ci vedo…Gli elfi cuochi sono in sciopero…che facciamo?”

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Seamus: “Ho un’idea! Andiamo da Spizzico!”

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Dean: “Wow!! Sì, dai!! Spizzicoo, Spizzicoo…il fast-food dove tutto è very goooooooooood…”

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Neville sferrò un pugno sulla testa di Dean. TONK!!!

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Neville: “Chiudi il becco, idiota!!

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Seamus: “Allora? Che ne dite?”

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Hermione: “Fossi matta!! Mi vuoi tutta ciccia e brufoli?”

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Ron: “E va bè, andiamo da un’altra parte…Mmh…”

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Seamus: “Trovato!! Perché non andiamo da Mc Donald’s?”

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Dean: “Mmh…I’m lovin’ it!!”

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Hermione: “E due...Fossi matta!! Mi vuoi tutta ciccia e brufoli??

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Ron: “Su, Hermione…Ora da Mc Donald’s sono arrivate le Salads Plus! Squisita mozzarella di bufala e pomodorini su un letto di ricca insalata…Quello che non ti aspettavi da Mc Donald’s!”

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Hermione: “Mmh…Golosa sì, ma nel modo giusto! Ok, vengo!”

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Ron: “Benissimo!! ITALIA UNOOO!!!

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Pugno di Neville sulla testa di Ron. ARITONK!!!

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Neville: “Scemo!! Questo adesso che c’entrava??

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Ron: (massaggiandosi il bernoccolo color rosa fluorescente) “Ahio…Era così, per dire qualcosa di stupido!”

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Hermione: “Dai, ragazzi…muoviamoci! Altrimenti…ricordate che un soldo risparmiato è un soldo guadagnato!”

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Ron: “No, no!! Corriamo!!”

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Harry: “Bè, in ogni caso…sono sicuro che si stia annoiando a morte! Senza di me non saprà cosa fare, poveraccio! Nessuno è simpatico, bello e intelligente come me!! Uahahahahahahahahah!!”

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Luna: “Sei un po’ montato, lo sai?”

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Harry: “COOS…Mi…mi hai sentito??

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Luna: “Bè…stavi urlando a squarciagola! Dovrei essere sorda per non sentirti!”

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All’improvviso Harry si preoccupò…e se Berluska e Smithers l’avessero sentito??

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Harry: “Porc…”

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Luna: “Tranquillo, non ti hanno sentito…”

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Harry: “Già, speriamo…”

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Dopo qualche secondo Harry focalizzò quello che era appena accaduto.

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Harry:Un momento…io non stavo parlando…ma allora come ha fatto a…Oh mio dio…Luna mi ha letto nel pensiero!!’

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Luna: “Ioo??? Noo,ti sbagli!”

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Harry: “O______O STRAGULP!!!

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Luna: “Dai, cerchiamo di distrarci un po’ durante le ultime ore del viaggio…Ti va di darmi la rivincita a Strappacamicia?”

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Harry: “Sì, ho giusto bisogno di distrarmi da un qualcosa che mi passa per la testa…preparati, perché ti batterò un’altra volta! Strappacamicia è un gioco che richiede molta tecnica, non potrai mai essere al mio livello!”

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Luna: “La vedremo…ecco le tue carte! Buon gioco!”

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La partita fu una delle più lunghe che si siano mai viste. Ogni volta che Luna rimaneva con sole due carte smascherava un asso (il classico asso nella manica!) che costringeva Harry a cederle una carta. Questa tecnica durò per ben un’ora e quaranta, finchè…

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Luna: “Urrà!! Ho vinto io!! Ho vinto!!! Ah ah, ti ho schiacciato come uno scarafaggio!!”

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Harry: “Pfui…tutta questione di fortuna! Non darti troppe arie…”

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In realtà Harry si stava rodendo il fegato…la sua prima sconfitta a Strappacamicia…Nooo!

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Trascorsero l’ora rimanente cantando l’intero repertorio di Gigi d’Alessio. Finchè…

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Smithers: “Signore, comincio a intravedere la fortezza…”

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Berluska: “Davvero?? Che bellezza, finalmente siamo arrivati!!

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Nello stesso momento, sotto la macchina…

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Harry: “Che bellezza, finalmente siamo arrivati!!

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Luna: “Non fare il pappagallo!”

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Harry: “Non rompere!”

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La piccola utilitaria a due posti percorse un tratto di strada molto impolverato, pieno di sassolini che venivano sormontati dalle ruote Michelin ultra potenziate. Si può intuire quale tortura stessero passando i due clandestini.

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Harry: “Coff…che strada orribile! Coff coff…Ahia!! Mi è andato un sasso in un occhio!!

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Trio Monnezza: (sbucando fuori tutti e tre dal tubo di scappamento) “Se c’è Aia c’è gioia, vero Potter?? Uahahahahahahahahahahahahahahah!!”

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Harry: “Zitti!! E poi ditemi…cosa cavolo ci fate qui? Non dovreste essere a scuola?”

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Trio Monnezza: “Uuuh, Potter…Sembri nostra madre…noi andiamo dove ci pare, capito?!

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Harry: “No, credo di essere un tantino sordo!! E ora sparite se non volete che vi usi come cotton fiocc per le orecchie!!

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Il Trio Monnezza si ritirò da dove era uscito.

La macchinina finì di percorrere quel tratto che fece ballare non poco anche i passeggeri e imboccò una strada perfettamente asfaltata e levigata.

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Harry: “Ci siamo…”

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Smithers sterzò a sinistra e andò ad infilarsi in un enorme garage.

Finalmente il motore si spense.

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Luna: “Siamo arrivati!!

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Harry le tappò la bocca con una mano.

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Harry: “Ssh…ora che il motore è spento ci sono buone probabilità che possano sentirci!”

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I nostri due eroi aspettarono che Berluska e Smithers scendessero dalla macchina ed entrassero nella fortezza. Sentirono i loro passi che si stavano dirigendo, supposero, davanti alla porta d’ingresso.

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Berluska: “Ho speso una fortuna per far installare questi antifurti del cavolo…ma devo ammettere che in fondo ne è valsa la pena!”

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Smithers: “Sicuro, signore…è un’idea geniale! Grazie a questi sensori, potremo avere accesso alla fortezza solo io e lei! Gli intrusi verranno sbalzati via come grilli!!”

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Harry sentì un BIP, poi una voce meccanica che diceva “Soggetto riconosciuto. Si accomodi, signore. Poi il rumore di una porta che si chiudeva.

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Harry: “Ok…possiamo scendere da qui…”

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Luna: “Evvai!!!

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I due si sganciarono da sotto il motore e sgusciarono fuori rotolando sull’asfalto. Harry si tirò su a sedere con la schiena che gli faceva un male cane; Luna lo raggiunse poco dopo. Lei non mostrava alcun segno di dolore.

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Luna: “Credevo che mi avrebbe preso un dolore forte alla schiena alla fine del viaggio, invece mi sento benissimo!!”

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Harry: “Eh, beata te…Mmpfh…AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH!!”

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Luna: “Cos’hai da ridere?”

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Harry: “Ah ah!! Rido di te!! Vedessi come sei conciata!! Sembri una gallina spennacchiata!!

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Luna: “Perché tu invece sembri un dio pagano, vero?!

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Harry tirò fuori dalla tasca interna della divisa uno specchietto (se lo portava sempre dietro per qualsiasi evenienza) e si diede un’occhiata.

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Harry: “Oh mio dio…oh mio dio…oh mio dio…OH MIO DIOOO!!!!! Sono…sono io questo?? Baaaaaaaaawww!! Sono u-un mostro!!!!!

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Luna: “Non disperare…un bel bagno e tornerai come prima!”

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Harry: “Sniff…Sì, ma…ci penseremo dopo.”

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Harry si asciugò le lacrime con il dorso della mano(cafone!) e passò alla mossa successiva: entrare nella fortezza!!

Si avvicinò al portone e tirò la maniglia; niente.

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Harry: “Accidenti…non si muove!!

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Luna: “Credo che si apra solo se riconosce le impronte digitali di Berluska e di Smithers…”

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Harry: “Come fai a saperlo?”

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Luna: “Bè…di solito nei film di spionaggio tutti usano questo trucchetto…e poi sta scritto qui, guarda!”

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Harry guardò alla sua sinistra: incastonati nel muro c’erano gli stampi di due mani e sotto un cartello che diceva “SI APRE SOLO SE RICONOSCE LE IMPRONTE DIGITALI DI BERLUSKA E DI SMITHERS”.

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Harry: “Ah…ma certo! Era evidente! Io infatti l’avevo capito subito!! Ahahahahahahahahahah!!”

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Luna: “Non smetterò mai di ripeterti che secondo me sei davvero montato…comunque adesso che facciamo, visto che da qui non possiamo entrare?”

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Harry: “Eh già…pensiamo…”

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Stettero fermi un quarto d’ora sullo stesso punto, spremendosi il cervello.

All’improvviso…DING!! Lampadina sulla testa di Harry!!! Luna, prontamente, la spense accusando fastidio agli occhi.

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Harry: “Ho trovato!! Ci arrampicheremo lungo la parete ed entreremo dalla torre!!

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Luna: “Bell’idea, complimenti…è una cavolata assurda!! Troviamo una strada più complicata!! Non vuoi mettere un po’ di rischio nella tua vita?! Quanto sei scemoooooooooooo!!!!”

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La mascella di Harry si era allungata allo sproposito, fino a toccare terra.

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Harry: “Ma…ma io…”

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Luna: “Prendiamo quella strada, piuttosto!!

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Luna indicò un cartello a forma di freccia su cui era scritto “SE VUOI METTERE UN PO’ DI RISCHIO NELLA TUA VITA CERCANDO DI ENTRARE NELLA MIA FORTEZZA, ALLORA IMBOCCA QUESTA STRADA! FIRMATO BERLUSKA”.

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Harry: “Tu sei tutta matta…non ho intenzione di correre dei rischi inutili! Per me, puoi anche andare da sola!”

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Luna: “Ah!! Allora non sono solo le piume che hai addosso che ti fanno sembrare un pollo, tu…sei veramente un pollo!! Brutto vigliacco!!

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Harry: “Smettila!!

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Luna si mise le mani sui fianchi e fece l’imitazione del pollo. La faccia di Harry divenne sempre più rossa, finchè non esplose. KABOOOOOOOOOOOOMMMMMMMMM…

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Harry: “E così sarei un pollo?! Tsk!! Ti pentirai di esserti presa gioco di me…IO, il famoso e celeberrimo Harry Potter!!! Andiamo!!”

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Prese Luna per la collottola e si diresse lungo il percorso indicato dalla freccia. Camminò per una ventina di metri, poi si accorse di aver pestato qualcosa.

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Harry: “Ehi, che diavolo…?”

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Si chinò a prendere quella strana cosa, una scatoletta blu trasparente che conteneva tante piccole caramelle.

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Harry: “Sono delle caramelle…l’etichetta dice ‘Air Action Vigorsol’. Sono alla menta! Le mie preferite!!

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Luna: “Wow! Presto, dammene una! Mi sento l’alito pesantissimo!”

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Harry: “Bleah…bè, il tuo alito aspetterà…prima me ne mangio una io!”

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Si fece cadere una caramella in mano e se la ficcò in bocca avidamente. Poi si ficcò in tasca la scatoletta.

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Harry: “Umfff…oooooh!! Questa sì che è menta!! Che frrreschezza!!!

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Proseguirono in avanti finchè non incontrarono un cartello che diceva “SARAI IN GRADO DI SUPERARE IL PRIMO OSTACOLO?”

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Harry: “Hmm…che tipo di ostacolo sarà?”

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Arrivarono all’entrata del percorso, ma davanti al portone d’ingresso c’era un ragazzino che teneva in mano una pistola ad acqua e guardava i nostri eroi con sprezzo.

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Harry: “Ciao, bel bambino! Wow, carina la tua pistola ad acqua! La usi nella vasca da bagno per affondare le paperelle??

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Harry si girò verso Luna con una mano davanti alla bocca e assumendo un tono di voce molto più basso.

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Harry: “Ih ih! E sarebbe questo il primo ostacolo?? Sarà facile come rubare le caramelle a un bambino!!”

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Intanto il ragazzino aveva puntato la pistola verso i due ragazzi.

Harry alzò le mani sopra la testa ridendo sotto i baffi.

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Harry: “Uuh, che paura!!! Attento a non bagnarmi troppo, eh??”

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Il ragazzino premette il grilletto della pistola e…

SSSSWWWWWAAAAASSSSSSSHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!

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Dalla pistola uscì un getto d’acqua potentissimo che colpì in pieno Harry e Luna, che vennero scaraventati all’indietro e finirono col sedere per terra.

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Harry & Luna: “AAAAAAAAAAAHHHH!!!!

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Il bambino cominciò a ridere sguaiatamente puntando il dito verso di loro.

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Bambino: “Air Action Vigorsol…A liquid explosion of freshness!!!”

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Harry: “Ma...ma cosa è stato?!

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Luna: “Un potentissimo getto d’acqua!! Bè, almeno mi ha rinfrescato e mi ha portato via un po’ di piume! Wow, meglio del bagno!!

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Harry: “Sarà stato un caso…magari la pistola era troppo carica e il gas in eccesso si è sprigionato in quel modo…ora riprovo!”

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Harry corse verso l’entrata, ma prontamente il ragazzino gli mandò addosso un altro getto d’acqua di una violenza pazzesca e il ragazzo venne nuovamente scaraventato a terra.

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Harry: “Ahi, che botta…e adesso come facciamo ad entrare là dentro??

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Riusciranno i nostri eroi ad aggirare l’ostacolo e ad entrare nel portone d’ingresso??

Lo scopriremo…nella prossima puntata!! Forse…

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CONTINUA…

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Caramelle rubate & flore intestinali ***


Capitolo 10

Capitolo 10: Caramelle rubate & flore intestinali

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Harry ancora non riusciva a capire come una pistola ad acqua di dimensioni così ridotte potesse sprigionare uno spruzzo d’acqua così incredibilmente potente e violento.

Tuttavia continuava a provare ad oltrepassare il bambino, un po’ per il suo orgoglio e un po’ perché era davvero stupido. E ogni volta, puntualmente, veniva scaraventato all’indietro.

Al trentacinquesimo tentativo Luna, che non si era più mossa dopo i primi due tentativi, lo afferrò per la collottola prima che potesse ripartire.

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Luna: “Sei davvero scemo! Non vedi che è tutto inutile lo sforzo che stai facendo?! Quella piuma che ti è rimasta incollata sulla soletta della scarpa non si staccherà se usi solo l’acqua! Ti serve un solvente adatto!!”

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Harry cadde a gambe all’aria. Si rialzò in piedi e la guardò in faccia, fradicio e furibondo.

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Harry: “Non me ne frega niente delle piume che mi sono rimaste attaccate addosso!! Voglio solo superare il primo ostacolo!!”

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Luna lo osservò divertita.

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Luna: “Lo so, scemo! Volevo solo vedere come avresti reagito! Ah ah!!”

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Harry avrebbe volentieri voluto incornarla e appenderla al ramo di un albero, ma fece uno sforzo mentale incredibile per trattenersi.

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Harry: “Però forse hai ragione…”

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Luna: “Già…se vuoi il solvente te lo presto io…”

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Harry: “Ma che hai capito! Dicevo che forse è inutile continuare ad andargli incontro…anchè perché comincio a non sentirmi più le chiappe per tutte le sederate che ho dato…”

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Appena Harry finì di parlare, Luna gli sferrò un calcio sul sedere. KALC!!

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Harry: “Aaaaaauch!! Ma sei pazza?!”

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Luna: “Ecco…ADESSO non ti senti più le chiappe!”

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Harry: “GRAUUUUUURRR!!”

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Davanti agli occhi iniettati di sangue del ragazzo, Luna ritenne più opportuno cambiare discorso.

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Luna: “Ehm…comunque secondo me dovremmo provare a parlare con quel bambino…spesso con le parole si risolvono anche i problemi più difficili!”

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Harry ci pensò su un attimo.

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Harry: “Bè…l’idea è buona…però non credo che ti ascolterà…”

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Luna: “Lascia fare a me…”

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Si avvicinò cautamente al bambino, che nel frattempo stava rifornendo d’acqua il serbatoio del giocattolo.

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Luna: “Bambiiiiinoooooo?? Pppuoi venire qui un attimooooo???”

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Bambino: “NO!!”

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Luna: “Dai, dicci perché te la prendi con noi! Cosa ti abbiamo fatto!”

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Bambino: “Non te lo dico, pappappero!!”

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Luna: “Piccolo insolente!! Dimmi subito perché ci spari addosso o vado da tua madre e le dico che ti comporti male!!! RRRAUUGH!!”

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Il bambino guardò Luna con occhi carichi di terrore.

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Bambino: “No, ti prego! Quella megera è capace di lasciarmi a stecchetto per una settimana se non faccio il bravo bambino!! E va bene, ti dirò tutto…”

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Il bambino puntò il dito contro Harry, che si stava ancora massaggiando le chiappe.

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Bambino: “Quel…sniff..quel bruttone lì mi ha…sob…mi ha fregato le caramelle!! Whaaaaaa!!!!!”

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Luna si girò lentamente verso Harry.

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Luna: “Gli hai…gli hai fregato le caramelle?!”

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Harry non capiva a cosa stesse alludendo il moccioso.

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Harry: “IO?! Ma quando?! Io non ti ho fregato niente!!”

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Bambino: “E invece sì! Io avevo appoggiato le mie Air Action Vigorsol per terra e ti ho visto chinarti, prenderle in mano e mettertele in tasca!! Me le hai rubate!! Cattivooo!!!”

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Lampadina sulla testa di Harry. DING!!

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Harry: “Aah, quelle!! Ma scusa, stavano per terra, che avrei dovuto pensare?!”

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Bambino: “Chissenefrega! Le rivoglio e basta!”

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Harry si frugò in tasca ed estrasse la scatolina delle caramelle.

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Harry: “Ecco, prendi! Ora ci lasci passare?”

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Il bambino si rovesciò sulla mano le caramelle contenute nella scatolina e le contò una per una.

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Bambino: “…27…28…ehi! Ne mancano due! Dove sono?!”

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Harry: “Ehm…ce le siamo mangiate! Mi dispiace, credevo che…”

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Bambino: “Non vi farò passare fino a che non avrò riavuto le mie due caramelle!!!”

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Harry fece gli occhi scoppati. O_____O

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Harry: “Cosa?? Ma se le abbiamo ingoiate come…”

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In quel momento Luna si avvicinò ad Harry.

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Luna: “…dov’è il problema? Non sai che ho fatto un corso di pronto soccorso?!”

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Harry: “Non capisco cosa vuoi dir…OOOOOOUUUUUFFFFFF!!!”

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Luna aveva afferrato Harry ai fianchi e lo aveva stretto fortemente con le braccia all’altezza dello stomaco.

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Luna: “…e che sono specializzata nella manovra di Heilmich??”

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Luna cominciò a scuotere Harry su e giù mentre lo teneva premuto contro il suo corpo.

Harry si sentiva tutto venire su, compresa l’appendice e uno dei due reni, finchè…SPLUT!!!

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Luna: “Ecco la tua caramella!!”

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Poggiò il povero Harry a terra, lo stomaco ridotto ad una sottiletta. Poi la ragazza tirò fuori la lingua.

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Luna: “Ed ecco la mia! La stavo ancora succhiando, meno male che non l’avevo ancora ingoiata!”

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Il bambino rimise le due caramelle nella confezione e sorrise ai due.

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Bambino: “Prego , passate pure!”

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Gli occhi di Luna brillarono.

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Luna: “Evviva!! Il primo ostacolo è superato!! Hai visto come sono stata brava, Harry??”

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Harry: “…”

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Luna: “Harry?”

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Harry: “…Sì, devo essere morto…e questa dev’essere la voce di San Pietro…che bello, mi hanno mandato in Paradiso…”

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Luna lo tirò su a sedere afferrandolo sotto le ascelle.

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Luna: “Andiamo, stupido! Tirati su! La mia manovra non può averti fatto così male!! Ci sono andata il più delicatamente possibile!”

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Harry: “…”

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Non scorgendo alcun movimento del ragazzo, che stava ancora piegato in due con la faccia rivolta al terreno, Luna gli prese tra il pollice e l’indice uno dei suoi capelli e…STAC!!

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Harry: “Yaaaaaaauuuugh!!”

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Luna: “Ooh, finalmente ti sei ripreso!!”

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Harry: “Non fare mai più una cosa del genere, capito?! I miei capelli non si toccano!!!”

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La ragazza posò gli occhi sul capello che aveva appena staccato dalla testa di Harry.

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Luna: “Ma quanto siamo delicatini!! Comunque prova a pettinarti, qualche volta…sei pieno di nodi!!”

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Harry non provò nemmeno a ribattere; meglio risparmiare il fiato per altre cose.

I due camminarono lungo un breve tratto di strada, poi incontrarono un altro cartello.

“BRAVO! HAI SUPERATO IL PRIMO OSTACOLO! MA IL SECONDO OSTACOLO TI FARÀ TORNARE INDIETRO CON LA CODA TRA LE GAMBE!”

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Luna: “Con la coda tra le gambe?! Mica siamo gatti!”

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Harry: “Per favore, stai zitta…”

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Qualche metro più avanti trovarono un piccolo edificio di cemento, senza finestre, ma con al centro una piccola porta che riportava l’avviso “Ingresso libero”.

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Luna: “Che facciamo? Entriamo?”

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Harry: “Bè, mi pare ovvio! Il primo ostacolo era davvero una bazzecola, questo non sarà molto diverso!”

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Luna: “Sì, sì, una bazzecola…fa poco il gasato, d’accordo?”

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Harry spinse la porta ed entrò, seguito da Luna.

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Harry: “Ma cosa…?”

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Si trovavano all’interno di una stanza completamente bianca, priva di mobili e, a prima vista, deserta.

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Harry: “Ecco la porta d’uscita!”

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Sulla parete opposta a quella da dove erano entrati c’era un’altra porta che conduceva all’esterno.

Harry si diresse in quella direzione, quando…

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Harry: “Ehi! Ma che diavolo…?”

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Davanti agli occhi di Harry era appena passata, svolazzando, una piccola mosca…no, una farfalla…no…una MARGHERITA!!

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Harry: “Una margherita volante?!”

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Anche Luna l’aveva notata, e si mise a seguirla con lo sguardo mentre percorreva a mezz’aria il perimetro della stanza.

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Luna: “Com’è carinaaa!! Ma che cos’è?”

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Harry: “Presto, tira fuori il Pokedex!!”

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Luna prese dalla sua tasca la piccola enciclopedia elettronica e l’azionò.

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Pokedex: “Bzz…Flora Intestinale. Nessun dato disponibile.”

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Harry: “E così quell’affare volante è la Flora Intestinale, eh? Sembra assolutamente innocua!”

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Il nostro eroe tornò a concentrarsi sul pomello della porta d’uscita. Appena cercò di forzarlo, sentì un grande fragore sopra la sua testa.

BROOOOOOOMMM!!!

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Harry: “Ehi!! Che cos’era?”

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Si girò verso Luna, che stava guardando verso il soffitto con un’espressione confusa.

Anche Harry alzò gli occhi in quella direzione e quello che vide lo lasciò a bocca aperta: una grande nuvola nera che minacciava pioggia e mandava tuoni e lampi.

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Harry: “COSA?! Ma…ma come…”

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Dalla nuvola scaturì un fulmine, seguito da un fragoroso >CRACK!< Subito dopo cominciò a venire giù una pioggerellina fitta fitta.

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Harry: “Ma com’è possibile?! Una nube da temporale in una stanza chiusa che butta pioggia…sembra di essere in un film di Fantozzi!!”

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Luna: “Aah!! Harry, hai un ombrello? Mi sono fatta la piastra stamattina!! Uffa, non è giusto!!”

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Ma Harry non stava ascoltando Luna…stava piuttosto guardando la Flora Intestinale, che aveva cominciato a strillare e a contorcersi a mezz’aria.

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Flora Intestinale: “YYYYAAAAAH!!!”

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POP!

Il piccolo fiore si ingrandì di qualche centimetro.

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Harry: “O_____O EEEEEEEEH??? È…è diventato più grande di prima!!”

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La Flora Intestinale cominciò a rimbalzare di qua e di là lungo tutta la stanza, acquistando mano a mano sempre più velocità; Harry rischiò più volte di beccarla in pieno.

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Luna: “Ma che succede?”

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Improvvisamente la pioggià cessò e con essa svanì anche il nuvolone, che lasciò il posto ad un tiepido sole primaverile.

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Flora Intestinale: “YYYYYAAAAAH!!”

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POP!

La sua stazza raddoppiò nuovamente.

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Harry: “Cosa? Si è ingrandita di nuovo!!”

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Luna: “Senti che caldo, adesso…prima era così freddo e umido…”

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Harry aveva appena schivato un rimbalzo del fiore particolarmente violento, quando…DING! Lampadina!!

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Harry: “Luna…telefona alla professoressa Sprite e chiedile informazioni sulla Flora Intestinale!”

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Luna: “D’accordo!”

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Tirò fuori il suo Nokia 3210 dalla tasca e compose il numero. Come facesse a conoscerlo è un mistero per tutti…

TUU…TUU…TUU…

CLICK!

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Prof.ssa Sprite: “Prrronto??”

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Luna: “Ehm…salve, professoressa Sprite! Sono Luna Lovegood, di Corvonero!”

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Prof.ssa Sprite: “Lovegood! Perché non sei venuta a lezione oggi? A causa della tua assenza ho dovuto levare 10 punti alla tua casa! I tuoi compagni ti stanno aspettando davanti all’ingresso della Sala comune con le fruste e le mazze chiodate!”

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Luna: “Ehm, ho avuto da fare! E poi la colpa è di Potter, non mia! Comunque vorrei sapere se può dirmi qualcosa riguardo alla Flora Intestinale!”

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Prof.ssa Sprite: “Bè, la Flora Intestinale è molto delicata; sbalzi di temperatura e cattive abitudini alimentari possono alterarla!”

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Nel frattempo, all’interno della stanza, il sole era scomparso ed aveva cominciato a nevicare; la Flora Intestinale aveva assunto le dimensioni di una lavatrice e Harry stava scappando da tutte le parti per evitare di essere spiaccicato.

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Luna: “Ah…e cosa si può fare, in questi casi?”

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Prof.ssa Sprite: “Hmm…credo che dovresti usare un po’ di Enterogermina…Enterogermina ti aiuta a ristabilire l’equilibrio e l’armonia!”

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Luna: “Ah, ecco…non è che potrebbe mandarmene una scatola?”

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Prof.ssa Sprite: “Io non posso lasciare la serra incustodita…te lo manderò con Postal Market!”

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Luna: “No, Postal Market ci metterà almeno 3 giorni e a me serve adesso!”

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Prof.ssa Sprite: “Allora manderò Weasley, che è uno spilungone e corre veloce. Ti confesso che a volte mi ricorda Pippo…”

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Luna: “Allora aspetto che arrivi Ron con l’Enterogermina! Grazie, prof, arrivederci!”

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CLICK!

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Luna si rimise il telefono in tasca e si guardò intorno.

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Luna: “Come cambia in fretta il tempo…prima nevicava e adesso si è formato un ciclone tropicale…”

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Harry, intanto, era stato risucchiato dal tornado e stava girando vorticosamente in tondo mentre il fiore gigante cercava di acchiapparlo.

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Harry: “Aah, mi viene da vomitaree!! E questo coso non mi lascia in pace!!”

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Luna: “Tutto a posto, Harry! Tra poco arriverà Ron con una scatola di Enterogermina e potremo uscire da qui!”

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Harry: “Bleuuuurgh…bene! Speriamo che si sbrighi! Ehi, un momento…gli hai detto dove siamo? Gli hai dato l’indirizzo?!”

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Luna ci pensò su per qualche minuto.

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Luna: “Ops…credo di essermene dimenticata…”

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Harry: “Cretinaaaaa…BLEEEEEEUUURGH!!!”

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Riuscirà Ron a giungere a destinazione prima che i nostri due eroi rimangano spiaccicati dalla Flora Intestinale?

Abbiamo tutti qualche dubbio…

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CONTINUA…

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: La missione di Ron ***


Appena riagganciò, la professoressa Sprite si mise a girare in lungo e in largo la scuola alla ricerca del signor Weasley

Capitolo 11: La missione di Ron

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Appena riagganciò, la professoressa Sprite si mise a girare in lungo e in largo la scuola alla ricerca del signor Weasley.

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Prof.ssa Sprite: “Ma dove si è cacciato quel nanerottolo…” (Ha parlato!! NdA)

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In quel momento incontrò Hermione lungo il corridoio.

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Prof.ssa Sprite: “Oh, signorina Granger…sa per caso dov’è finito il suo amico rosso?”

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Hermione: “Intende Ron? A dire il vero non so dove sia…però c’è un modo per saperlo!!”

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Hermione zompò sopra un tavolo che si trovava lì per caso e si mise a ballare sfrenatamente come una scema.

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Hermione: “OTTO NOVE DUEEEEEEE…. OTTO NOVE DUEEEEEEE….”

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Prof.ssa Sprite: “Insomma, signorina Granger! La smetta di fare la cubista e mi dica cosa devo fare per trovare questo dannato Weasley!!”

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Hermione: “ECCO IL NUMERO!! Otto nove due, otto nove due!!!”

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Prof.ssa Sprite: “Oh! Non sapevo che Weasley fosse un abbonato! Grazie mille, signorina Granger! Cinque punti a Grifondoro!”

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Ma Hermione era già stata notata da un produttore tv ed era stata scritturata per girare uno spot indossando un parruccone biondo e i baffi.

La professoressa Sprite tirò fuori il suo cellulare (“Nokia…Connecting people!”) e compose il numero suggerito da Hermione.

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Prof.ssa Sprite: “Signorina, mi metta in contatto con l’abbonato Ronald Weasley!”

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Signorina: “Attenda, prego…”

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Prof.ssa Sprite: “Uff…che pizza…sia chiaro che non voglio aspettare tanto!!”

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CLICK!

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Ron: “Pronto? Qui Ron!”

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Prof.ssa Sprite: “WEASLEY!! Ti ho trovato, piccola canaglia!! Guarda cosa ho dovuto fare per riuscire a parlare con te!!”

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Ron: “Ehm…ma io sono rimasto per tutto il tempo nel mio dormitorio! Perché non è venuta a cercarmi là?”

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Prof.ssa Sprite: “…>____< D’OH!!”

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Ron: “Comunque…cosa voleva dirmi?”

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Prof.ssa Sprite: “Ah, già…ascolti, deve andare subito a portare una scatola di Enterogermina a Potter e Lovegood, che a quanto ho capito sono nei guai…ma sinceramente non è che me ne freghi più di tanto…”

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Ron: “Oh…d’accordo, parto immediatamente! Ma…così dovrò saltare la lezione di oggi pomeriggio!”

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Prof.ssa Sprite: “La prossima volta farai un’ora in più con me!”

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Ron: “D’OH! M’ha fregato!”

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Prof.ssa Sprite: “Ti lascio la scatola fuori dal mio ufficio…forza e coraggio, Weasley! Potresti diventare UN EROE!!”

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Ron: “>GIGGLE!!< Grazie, prof! Arrivederci!!”

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Il rosso riattaccò. Si sentiva così euforico che si mise a saltellare sul letto di Seamus Finnegan, sfondandolo, e a passeggiare sopra i poster di Dean Thomas appesi alla parete.

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Ron: “Numi! È il segnale! Il mondo mi reclama al suo servizio!! Quanto ho aspettato questo momento!!”

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Agguantò la sua bacchetta, se la mise in tasca e uscì dal dormitorio, correndo lungo il corridoio che portava all’uscita dal castello. Improvvisamente frenò bruscamente, puntando i piedi e schiantandosi contro il muro.

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Ron: “Cacchio!! Non so dove andare a cercarli!! E adesso come faccio?!”

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Si mise seduto su un gradino appoggiando il mento sul palmo della mano, pensando a un modo per rintracciare i due amici.

Il cervello prese a fumargli, la faccia era più rossa dei capelli, lo stomaco era sul punto di esplodere per tutti i fagioli che aveva mangiato a pranzo, finchè…TA-DAN!!

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Ron: “Ehi! Aspetta…com’era? Per ogni esigenza…affidati al tuo assistente personale!! Sì!! OOOOOTTANTANOVE VENTIQUATTRO VENTIQUATTRO!!!”

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Prese fuori dalla divisa le Pagine Gialle formato tascabile, poi prese il telefono (“Hello Moto!!”) e fece il numero.

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Signorina: “Buongiorno, posso aiutarla?”

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Ron: “Presto, mi dica dove si trovano in questo momento Harry Potter e Luna Lovegood!”

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Signorina: “Hmm…ecco qui! Si trovano esattamente nel covo di Berluska! Hanno superato il primo ostacolo, ma il secondo ostacolo sta dando loro non pochi problemi!”

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Ron: “Servizievole!!”

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Riattaccò il telefono e corse fuori, salendo a bordo della sua nuova Citroen C1.

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Ron: “Più C1, più parcheggio! Magari la lascerò sull’angolo della strada, così non perderò tempo!”

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Mise in moto e la macchina partì a tutto spiano.

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Ron: “Yahuuuuu!! Vai così, bella!!!”

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La macchinetta di Ron continuò a camminare per circa 100 km, fino a quando la benzina venne a meno e la macchina si fermò in mezzo alla strada.

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Ron: “Oh no!! Ti prego, cerca di arrivare almeno al primo distributore che incontri! Possibilmente della Q8, devo completare la raccolta dei bollini del Club delle Meraviglie Q8!!”

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Invece la macchina si diresse al distributore IP, dove venne rifornita e lucidata alla meglio.

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Ron: “Bastarda! Questa me la pagherai, un giorno!!”

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Macchina: “E dai…più si è, più si vince!!”

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Ron proseguì per un bel pezzo di strada finchè non giunsero in prossimità del castello del famigerato Berluska.

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Ron: “Ehi! Abbiamo fatto presto!! Dobbiamo andare alla IP più spesso!!”

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Sterzò e si infilò nel primo parcheggio che incontrò sulla strada.

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Ron: “Wow! Più parcheggio, più tempo libero!! Magari domani farò un salto da Zonko…devo comprarmi altre Caccabombe…”

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Ron attaccò a correre verso il percorso imboccato da Harry e Luna, pagò il bambino perché non gli sparasse addosso l’acqua e arrivò alla casetta dove erano rinchiusi i due ragazzi insieme alla Flora Intestinale. Sfondò la porta con una spallata ed entrò.

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Harry: “Ron!! Finalmente sei qui!! Ti prego, salvaci!!”

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Ron: “Allora, analizziamo la situazione…vedo un fiore gigante, un tornado che ha catturato dentro il suo vortice Harry e Luna e una patatina abbandonata a terra da chissà chi…Eh, sì! Siamo messi male sì, siamo messi! Perché ci avete messo così tanto a chiamarmi? Caspita, siete in un mare di guai, ragazzi!”

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Harry & Luna: “Ron!!”

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Ron: “...Ma adesso sono qua io, l’implacabile travet della giustizia, il meticoloso raddrizzatore di torti, il puntiglioso paladino dell’oppresso nonché molesta spina nel fianco dell’oppressore...e tante altre cose che ora non mi vengono in mente…”

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Harry & Luna: “Ron!!!”

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Ron: “Un attimo, ci sto arrivando...Mi si pari dunque dinanzi chi osa calpestare la libertà aggiogando il diritto! Quel temerario assaggerà la punta della mia bacchetta acciocché gli rimanga indelebilmente impresso il mio nome, cioè…”

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Harry & Luna: “RON!!!”

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Ron: “Esatto...RON!!! Voilà!!”

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Harry : “Adesso che finalmente hai finito tutte le presentazioni e cose varie, ti dispiacerebbe aiutarci?? Non ce la faccio più a tenere a bada questo mostro!!”

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Ron: “Oh, certo! È per questo che sono qui, no?!”

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Ron aprì la scatola di Enterogermina e tirò fuori una fialetta.

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Ron: “Harry, mi raccomando…è un medicinale, leggere attentamente il foglio illustrativo.”

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Harry: “Ma che mi frega!! Voglio solo che ti sbrighi!!”

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La Flora Intestinale aveva sfondato il soffitto a causa della sua smisurata altezza e sembrava avere tutta l’intenzione di mangiarsi Harry e Luna.

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Ron: “È la tua fine, mostro!! ENTEROGERMINAAAAA…”

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SQUIZZZ!!

Ron strinse la fialetta per far fuoriuscire il liquido. L’Enterogermina colpì in pieno la Flora Intestinale, che si accasciò al suolo e lentamente riacquistò le sue dimensioni originali.

Il tornado svanì, lasciando liberi Harry e Luna.

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Harry: “Bleurgh…che esperienza sconvolgente…”

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Luna: “Hai già vomitato troppo, tra un po’ avresti vomitato anche l’anima! Adesso basta, però!!”

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Ron: “Visto, Harry? Funziona anche nelle missioni più impegnative!!”

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Harry: “Ehm…sì, Ron…”

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Harry si diresse verso la porta d’uscita e l’aprì.

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Harry: “Bè, ora noi dovremmo andare…grazie per il tuo aiuto, Ron, ora puoi tornare a scuola…”

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Ron: “Ehm…senti, Harry…non è che potrei unirmi a voi?? Domani mi interroga Piton e io…ho ballato e cantato per tutta la settimana!! Buaaaah!! Non sono pronto per niente!!!”

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Harry ormai era esasperato. Cosa poteva fare??

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Harry: “Uff…tanto, ormai…e va bene, vieni con noi…”

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Ron guardò Harry con due occhioni lacrimosi e pieni di gratitudine.

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Ron: “Grazie… …la carta che non taglia gli alberi…”

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Harry: “Ma ZITTO!!!”

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Luna: “Dai, ragazzi, andiamo! Il terzo ostacolo ci sta aspettando!”

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Il nostro duo + uno uscì dalla stanza e si ritrovarono di nuovo sul sentiero sterrato del percorso.

Dopo aver fatto qualche metro, incontrarono un grande cartello di colore giallo che diceva: “SARAI CAPACE DI RISPONDERE AL TERZO OSTACOLO??”

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Harry: “Rispondere al terzo ostacolo? Chissà cosa vuole dire…”

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Luna: “Non ci resta che andare avanti per scoprirlo!! Ah, non vedo l’ora!!”

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Ron: “Harry?”

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Harry: “Che vuoi?”

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Ron: “Ehm…io…dovrei passare un momentino al bagno…”

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Harry lanciò a Ron un’occhiata terribile e inceneritrice.

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Harry: “Ma non potevi pensarci prima di partire dal castello?! Idiota!!”

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Ron: “Oh, se hai paura per l’odore, non preoccuparti…mi sono portato dietro il nuovo Glad Microspray Bagno…un solo tocco…e che profumo!”

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Harry: “Ma che hai capito, scemo!! Non mi riferivo alla puzza!! Dicevo che così perderemo tempo e basta!! Non puoi proprio farne a meno??”

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Ron: “Eeeeh…no. Comunque sta tranquillo, faccio subito subito, una cosa veloce veloce!!”

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E corse dietro alle fratte.

Harry e Luna si misero seduti per terra, in attesa.

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Harry: “Grr…quando ci si mette, Ron diventa anche peggio di te…”

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Luna: “Che cosa hai detto, scusa?!”

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Harry: “Niente…”

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Dopo cinque minuti Ron riemerse da dietro un grosso cespuglio con un’aria soddisfatta.

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Ron: “Fatto!!”

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Harry: “Ora finalmente possiamo andare o il signorino desidera qualcos’altro??”

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Ron: “Bè, un bel caffè Kimbo non mi dispiacerebbe…a me, me piace!!”

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Harry: “STUPIDOOO!! IMMAGINO CHE TU NON ABBIA CAPITO CHE STAVO IRONIZZANDO, VEROOOO??? E adesso andiamo avanti, siamo già indietro sulla tabella di marcia!”

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Ron: “Ok, scusa!!”

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I tre proseguirono per altri dieci minuti, poi arrivarono davanti ad una grande radura, al di sopra della quale c’era un enorme monumento dorato con il corpo da leone, le ali da aquila e la testa di un uomo.

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Luna: “Ma che cos’è?”

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Ron: “Potrei consultare la mia enciclopedia Encarta, ma si capisce anche così…è la Sfinge!!”

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Harry: “Ma che Sfinge!! La Sfinge sta in Egitto!!”

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Sfinge: “Mi hanno pagato assai bene perché io mi spostassi…”

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Appena la Sfinge parlò, i tre ragazzi fecero uno zompo in aria di circa quarantasette metri. Quando riatterrarono la guardarono con gli occhi leggermente fuori dalle orbite. O_____O

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Harry: “Ommioddioooo!!!”

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Sfinge: “Smettetela di guardarmi così, mi fate sentire in imbarazzo! Allora, facciamola breve…io vi rivolgerò una domanda di cultura generale e se sarete in grado di rispondere vi lascerò passare. Tutto chiaro?”

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Harry, Ron & Luna: “Ehm…chiaro!”

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Sfinge: “Bene, cominciamo…”

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Harry era molto preoccupato per la domanda della Sfinge; e se lui non conoscesse la risposta? E se avesse chiesto qualcosa sulla fisica teologica? O sul latino legale?? O sulla tettonica a zolle??? O sul numero di Topolino che si era perso la settimana prima????

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Sfinge: “…Più di dieci milioni di italiani bevono Actimel. Perché?”

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Harry, Ron & Luna: “COOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAA???”

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CONTINUA…

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: Viva la mamma! ***


Sfinge: “…Più di dieci milioni di italiani bevono Actimel

Capitolo 12: Viva la mamma!

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Sfinge: “…Più di dieci milioni di italiani bevono Actimel. Perché?”

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Harry di sicuro non si aspettava una domanda simile…non sapeva proprio quale potesse essere la risposta! Non sapeva nemmeno cosa fosse quel cavolo di Actimel!!!

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Luna: “Che razza di domanda è questa?! Ci hai fregato per bene, eh?!”

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Sfinge: “Io faccio le domande che mi pare!! Bwahahahahahahahaaa!!! (risata sadica & sguaiata ^.^)

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Harry: “Chiudi il becco, dannato pezzo di granito!! Grrrrrr!!!”

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Ron: “’A Harry!! Chetati un tantino! Che ne dici di un po’ di Valium?”

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Harry: “SONO CALMISSIMO!! Ooooh…e ora…qualcuno di voi sa quale potrebbe essere la risposta? Perché sinceramente io non ne ho la più pallida idea!!”

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Sfinge: “Cavolo…avevo scommesso su di te! E adesso come faccio a dirlo al David di Michelangelo?!”

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Luna&Ron: “Eeeeeeeh……no.”

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Harry: “Ops…e ora?! Come caspiterina acciderbolina facciamo?!”

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Sfinge: “Hai dimenticato di dire perdindirindina…”

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Harry: “Frena quella lingua!”

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Il trio si mise a riflettere sulla possibile risposta. Incrociarono le braccia e pensarono, pensarono, pensarono (Luna stava per addormentarsi dalla noia) finchè…

DING!

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Harry: “Ehi! La lampadina era una mia esclusiva!! Che c’entra Ron adesso?!”

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Ron: “HO TROVATO!!! So chi potrebbe aiutarci!”

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Harry: “Ma non esiste più il copyright in questa storia?!?!”

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Luna: “Zzz…Yawn…hai detto che qualcuno potrebbe aiutarci?! E chi?!”

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Ron fece un sorrisetto enigmatico e appoggiò la mano destra sopra la sinistra volgendo lo sguardo da un lato.

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Harry: “Allora?!”

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Ron: “Oh, scusate…è che ci tenevo tanto a fare l’imitazione della Monna Lisa…Comunque l’unica persona che può aiutarci in questa situazione è nientepopodimeno che…mia madre!!”

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Harry&Luna: “TUA MADRE?!?!”

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Ron: “Bè…compra una confezione di Actimel ogni volta che va a fare la spesa! In frigo non c’è più posto per nient’altro…Sniff!!”

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Harry non credeva alle sue orecchie. Tutto si sarebbe aspettato meno di chiamare la signora Weasley per chiederle aiuto!! Comunque, se quello che aveva detto Ron era vero…tanto valeva provare!

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Harry: “Bè…perché no? Possiamo tentare!!”

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Ron: “Vedrai che ho fatto bene a dirlo!! La chiamo subitooo!!”

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Agguantò il suo pc portatile e inviò una Stri-mail (sono come le Strillettere, solo che in questo caso se non le apri subito ti esplode il computer…) a sua madre all’indirizzo… Miticasimpaticissimatroppofortemolly@magimagie.it

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Harry: “Però…non credevo che tua madre fosse così modesta…”

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Ron: “E questo è solo quello della posta…devi vedere quello del suo sito Internet…Ah, ecco! Sta inviando la Stri-mail!”

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I tre rimasero fermi davanti al computer a fissare lo schermo senza nessun motivo.

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Sfinge: “Hem hem…io non ho tutta la giornata, sapete…tra mezz’ora dovrebbe arrivare il mio make-up artist e non voglio farlo attendere tropp…”

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SSSHHHHAWAAAMMMMM…!!!

Una densa nube rosa comparve improvvisamente di fianco a Ron, che nel frattempo si era messo a giocare a Campo Minato.

Il rosso, Harry e Luna voltarono lo sguardo verso quella strana “nebbiolina”, che si stava dissolvendo piano piano.

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Ron: “Ciao, mamma! Hai fatto presto!”

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La madre, per tutta risposta, lo afferrò per un orecchio con il pollice e l’indice e lo staccò a mezzo metro da terra.

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Ron: “UAHIAHIAHIAHIAHIAHIAHIAHIIIIIIII!!!!! Ma che ho fatto?? Senti, se è per quella storia del sugo Barilla volevo dirti che non c’entro niente!! Non è colpa mia se sono stato il primo ad assaggiarlo invece di papà, lo giuroooo!!!”

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Mamma Weasley: “GRRRR!!! Ronald Weasley!! Mi hai mandato una Stri-mail proprio mentre stavo facendo la doccia!!! Che poi stavo usando il Bionsen…una doccia lunga un sogno! Sarei rimasta sotto l’acqua per altre tre ore e mezza se quel…QUEL BOTTO proveniente dalle parti della cucina non mi avesse svegliato dalla trance!! Dovresti vedere come è ridotta adesso la mia povera Scavolini… GRRRRR!!!”

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Ron guardava la madre con uno sguardo angelico e cercando di farle capire che non l’aveva fatto apposta…con scarsi risultati.

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Mamma Weasley: (sguardo assatanato e ardente) “Spero per te che sia una cosa importante…lo spero MOLTO per te…”

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Ron: “Ok, ok!! Ma sì che è importante!! Però lasciami andare!!! Eddaiiii!!”

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Mamma Weasley lasciò l’orecchio del figlio, che ormai sembrava un hamburger in padella.

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Ron: “Ohi…Bè, ti ho chiamato perché credo che sarai in grado di aiutarci a risolvere questo indovinello…”

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Mamma Weasley: “UN INDOVINELLOOOO?!? Se è uno scherzo giuro che non rivedrai più il tuo orsacchiotto con un occhio soltant…”

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Ron tappò la bocca della madre prima che potesse finire la frase.

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Ron: “Zitta!! Che figura mi fai fare?! Comunque è la verità…Ehi, Sfinge, ti dispiacerebbe ripetere l’indovinello per mia madre?”

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Sfinge: “Uff…se non fossi pagata 2 miliardi al minuto non perderei tempo con queste sciocchezze... Più di dieci miliono di italiani bevono Actimel. Perché?”

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Harry: “Ron…sei sicuro di quello che fai?”

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Ron: “Fidati…sentiamo cos’ha da dire la mia bella mammona!”

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Mamma Weasley: “Sono insegnante elementare…”

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Ron: “…MA DA QUANDO?!”

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Harry: “… -_____- Sigh…”

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Mamma Weasley: “Ho due figli…gemelli! Mio marito voleva un maschio, io ne volevo due…”

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Ron: “Se è per questo ne ha altri cinque…”

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Mamma Weasley: “VUOI STARE ZITTO PER DUE MINUTI, SESTO FIGLIO?! Ooh…dicevo… Actimel è stata una grande scoperta…lo bevo da qualche settimana e ora mi sento meglio!”

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Sfinge: “Sì, ma ora dammi la risposta…non vedo l’ora di rilassare le mascelle…sai quant’è difficile mantenere il sorriso così a lungo?”

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Mamma Weasley: “Ah…naturalmente Actimel è il tuo rinforzo ogni mattina!!!!”

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Scese un silenzio pieno di ansia…

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Harry: “Ha dato la risposta…”

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Luna: “…sarà quella giusta? Non abbiamo altre possibilità…”

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Ron: “…diceva sul serio riguardo all’orsacchiotto?!”

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Sfinge: “La risposta… … … …”

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Harry: “ALLORAAAAAA??!!”

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Sfinge: “Stavo per arrivarci!! Ho faticato così tanto per creare la suspence…Comunque è esatta!”

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Harry, Ron & Luna: “MA VIENIIIIIII!!!!!”

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Mamma Weasley: “Lo consiglierei a mio figlio, il grande…”

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Ron: “Basta, mà! Ormai non c’è n’è più bisogno! Puoi tornartene alla Tana!”

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Mamma Weasley: “Oh…davvero? Proprio ora che cominciavo a divertirmi! Bè, allora ciao, ragazzi! Harry, caro, riguardati!”

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Harry: “Ehm…grazie, signora Weasley!”

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Mamma Weasley tirò fuori dalla tasca un tubetto di Spray Pan alla fragola, se la spruzzò addosso finchè non ne fu ricoperta fino in cima alla testa e sparì improvvisamente. POP!!

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Sfinge: “Potete passare…finalmente…”

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Harry: “Fregato!! A-ha!!! Ciao ciao, brutto pezzo di granito!!”

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La Sfinge sembrava non aver sentito le parole di Harry, perché nel frattempo era arrivato il make-up artist a rifargli le pupille degli occhi.

Il nostro fantasmagorico trio oltrepassò il passaggio che si era aperto alle spalle del monumento e proseguì per il percorso.

Cominciarono a camminare per il sentiero ciottoloso, un tantino stanchi.

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Luna: “Certo che non è stato tanto difficile, eh?”

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Harry: “Bè…insomma…se non fosse stato per la mamma di Ron non ce l’avremmo fatta…”

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Luna: “Ah, già…me n’ero dimenticata…”

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Harry: “Poveri noi…Ron, datti una mossa! Non rimanere indietro…”

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Ron stava saltellando allegramente qualche metro più indietro di Harry e Luna.

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Ron: “Siam Lelli Kelly, le tue scarpine oh yeah…”

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Harry: “Fai silenzio, idiota!!”

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Ron: “…”

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Harry: “Così va meglio…”

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Ron: “…siam Lelli Kelly le più carine oh yeah!”

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Harry: “Vabbè, e mobbasta!!!”

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Ron: “Ma scusa, Harry, sto cantando perché sono tanto contento! Oltre che abbiamo oltrepassato la Sfinge, Lelli Kelly mi ha regalato ‘Fiorellino’, il tutù da ballerina!!”

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Harry: “O_____O Dio, aiutami tu…”

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Luna: “Uaaaaah, Ron!!!! Lo voglio anch’io!!!!”

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Ron: “Certo! Ne ho uno anche per te!!”

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Cercando di ignorare Luna e Ron che volteggiavano e facevano le piroette dietro a lui, Harry affrettò il passo finchè non arrivò all’ennesimo cartello giallo. Stavolta diceva: “SEI STATO DAVVERO IN GAMBA! COMPLIMENTONI! PRONTO PER IL PROSSIMO OSTACOLO? NON CREDO PROPRIO…UAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!”

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Harry: “Ecchè!! Stavolta ci ha messo pure la risata!!”

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I tre proseguirono per un altro tratto, poi arrivarono in un posto che più che un giardino sembrava una palude paludosa.

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Harry: “Palude paludosa?! L’autrice crede di essere tanto spiritosa?!”

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Autrice: “Certo! Qualcosa in contrario?! Sai, non ci metto niente a cancellare il tuo nome e metterci quello di Justin Finch-Fletchey…!!! ù____u”

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Harry: “Trovo che l’autrice abbia sempre delle idee originali e bellissime!!”

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Comunque, in questa PALUDE PALUDOSA, piena di melma e sporcizia, c’erano tante, ma tante zanzare…come in ogni palude, del resto…

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Luna: “Uff…non sopporto le zanzare! Ogni volta che mi pungono mi viene da grattarmi talmente tanto che alla fine mi scortico!!”

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Ron: “Come tutti, del resto…”

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Harry: “Già, succede sempre così anche a me…ehi, cos’è questo rumore?!”

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Harry sentiva come una specie di ronzio, che a mano a mano si percepiva sempre di più.

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Harry: “Ma cosa…”

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Luna: “Ahia!!!! Una zanzara mi ha punto!!!”

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Trio Monnezza: (emergendo dalla palude con indosso maschere e boccaglio) “Se c’è Aia c’è gioia!! Uahahahahahahahahahahahahahahahhh!!!”

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Harry: “È un po’ che non vi vedevo!! Comunque ora SPARITE!!!”

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Trio Monnezza: “Sai, c’eravamo fermati all’Autogrill…La sosta con la ‘A’ maiuscola…”

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Harry: “Fuori dai piedi!! Altrimenti vi ci rispedisco io, all’Autogrill!!!”

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Trio Monnezza: “Evvabbeeeeeeeneeeeee…”

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Il Trio Monnezza si rimise le maschere e sparì sotto l’acqua puzzolente della palude paludosa.

Intanto, però, il rumore si era fatto inconfondibile…era un ronzio…

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Harry: “Ma che è?!”

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In quel momento…

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Luna: “YYYYYYYAAAAAAAARRRRRRRGGGGGGHHHHH!!!!”

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Harry: “Che hai fatto, adesso?????”

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Luna: “Mi ha punto un’altra zanzara, ma era…era enorme!!!!”

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Harry: “Che cosa, la bolla che ti è venuta?”

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Luna: “Idiota, parlavo della zanzara!!!! Era gigantesca!! Ecco, se ti giri puoi vederla anche tu…”

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Harry voltò la testa all’indietro…si ritrovò faccia a faccia con una lunga asta di legno di colore nero…

No, non era un’asta di legno…era…era…

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Ron: “Forte!! Guarda che pungiglione!!!”

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Harry: “P…pung…Pungiglione... ... ...PUNGIGLIONE????????“

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Harry fece qualche passo indietro e vide che quel pungiglione apparteneva a…una zanzara gigante!!!

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Harry: “YYYYYAAAAAAAAAAHHHHHHUUUUUUUUU!!!!!!”

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Come se la caveranno i nostri eroi di fronte al nuovo ostacolo?!?

Siore e siori…si accettano scommesse…!!

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CONTINUA…

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: Soluzioni pungenti... ***


Harry si chiedeva quanto avrebbe potuto essere capiente l’uovo che aveva contenuto la larva di quella zanzara grande almeno 4

Capitolo 13: Soluzioni pungenti…

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Harry si chiedeva quanto avrebbe potuto essere capiente l’uovo che aveva contenuto la larva di quella zanzara grande almeno 4 metri.

Tuttavia non era decisamente il momento per pensare a cose del genere, ma sai com’è…gli piaceva tanto la biologia…

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Harry: “È la mia materia preferita!!! Dopo Difesa contro le Arti Oscure, ovviamente…

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Ron: “Harry, ma ti pare il momento di fare certi discorsi così…così…IDIOTI?! Piuttosto, aziona quel tuo cervellino e escogita qualcosa!!”

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Harry: “Oh! Comunque anche voi dovete fare la vostra parte!!”

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Luna: “Io ci provo a pensare, ma come faccio con questa COSA che mi ronza intorno?!

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Harry: “Bè, per esempio potresti sotterrarti, così non senti e non vedi!”

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Luna: “Giusto!!

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Luna prese una paletta da spiaggia che si trovava lì nei paraggi e cominciò a scavare una buca nella palude paludosa.

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Harry: “ù____u Santo cielo…Ehi, Luna, stavo scherzando!! Tirati su!!

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Luna smise di scavare nel fango e si tirò su, un po’ delusa.

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Luna: “Peccato…in fondo era una buona idea…”

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La zanzara, intanto, continuava a volteggiare intorno al nostro trio, bramosa di succhiare un pochino di sangue…anche se fino ad allora non ci era mai riuscita, perché il suo pungiglione era grande almeno il triplo di una persona simil-Hagrid e francamente gli risultava difficile acchiappare qualcosa di più piccolo.

Mentre Ron stava scappando in direzione opposta, verso un cespuglio dove avrebbe potuto dare libero sfogo ai suoi impellenti bisogni, una lampadina gli si accese sulla testa. DING!!

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Ron: “Mapporca…proprio adesso?! Non ce la faccio più a tenerla!! Poteva aspettare qualche altro minuto!!!!

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Harry: “Taci e dicci la tua idea…accidenti, perché sulla MIA testa non compare più nessuna lampadina?!

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Ron: “Ok…dunque, Harry…devi sapere che io non esco mai di casa senza una bomboletta di Off! E questo perché Off è molto efficace! Tiene alla larga zanzare, zecche e tafani!!”

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Harry: “Davvero?! Grande! E…”

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Ron: “…ma questo è niente, Harry!! Pensa che Off…non unge!!!

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Harry: “Vabbè, di questo, francamente, non me ne potrebbe fregare di meno…comunque ho una curiosità…perché vai in giro con una bomboletta di insetticida in tasca? E soprattutto…perché non ti è venuto in mente prima di usarlo contro questo mostro??

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Ron riflettè qualche secondo.

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Ron: “Uhm…effettivamente non so neanch’io perché me ne vado in giro con una bomboletta di Off in tasca…e non mi è venuto in mente di usarla prima perché non mi serve mai…”

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Harry: “+______+ Andiamo bene…Ok, ciancio alle bande!! Tirala fuori e spruzza!!!

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Ron: “Just a moment! Moment…Momeeent…Momeeeeent…”

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SDONK!!!

Mazzata sulla testa di Ron…naturalmente da parte di Harry.

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Harry: “Ok, pseudo-cantante, vogliamo darci una mossettina o no?!

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Ron: “Evvabbene…però…ahi!”

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Il rosso si frugò in tasca per qualche minuto, prendendosela comoda visto che la zanzara se l’era presa momentaneamente con Luna, che stava cercando di farla inciampare sulle sue stesse ali.

Finchè…

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Ron: “TADAAAAAAAANNNNN!!! Eccola!!!”

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Ron teneva nella mano destra, trionfante, una confezione di colore blu che sull’etichetta riportava la scritta “Off”.

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Harry: “Evvai!! Presto, aprila!”

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Ron afferrò il tappo dell’insetticida e lo tirò con tutte le sue forze…Peccato che non si muoveva…

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Ron: “Ehi, Harry…non ci riesco!! Non si apre!!

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Harry: “Dannati tappi a chiusura ermetica…Alohomora!!”

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Il tappo si staccò dal flacone magicamente (“E grazie!!” NdHarry) e il beccuccio era lì…pronto per essere premuto…pronto a diffondere il suo fluido malefico sul nemico…

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Harry: “Ma che è, un film western?! Diamoje una chiusa!!

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Autrice: “Rompiscatole!!

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Comunque, Ron si avvicinò cautamente all’insetto, che era steso a terra dopo essere inciampato in una delle sue ali con grande gioia di Luna, e premette il grilletto…a-hem…il beccuccio.

PSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS…

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Harry: “Daje così! Funziona!!”

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In effetti, la zanzara sembrava leggermente infastidita, ma qualche secondo dopo spiegò le ali e si librò in volo, lasciando Ron a bocca aperta.

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Harry: “D’oh!!

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Ron: “M-ma…ma…i-io non capisco…era la confezione famiglia…”

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Harry: “Probabilmente non gli ha fatto alcun effetto perché è troppo grande!! Accidenti, dovevamo pensarci prima!!

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La zanzara si era completamente ripresa dallo stordimento precedente, e ora si dirigeva a capofitto verso Harry, che strabuzzò gli occhi e cominciò ad emettere strilletti isterici.

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Harry: “Iiiiiiiiiiiiiihhhhh!!!! Ragà, fate qualcosa, per l’amor di Dio!!! Non posso essere dissanguato senza prima aver conosciuto John Cena!!!”

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Ron, che si stava mangiucchiando le unghie per il nervosismo, era talmente preoccupato che si morsicò anche le dita; Luna stava lì a guardare la scena, atterrita, senza avere la minima idea di quello che avrebbe potuto fare.

La ragazza cominciò a volgere lo sguardo in ogni direzione, nella speranza di trovare qualcosa che avrebbe potuto essere utile.

E poi la vide…

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Luna: “Ehi, Ron! Guarda là!”

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Ron: “… … …Ma certo!! Perché non ci ho pensato prima?!

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Luna e Ron avevano puntato su una gigantesca spina conficcata nel terreno. Corsero a vederla più da vicino.

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Ron: “Luna, dobbiamo tirarla fuori! Ce la fai ad aiutarmi, vero?”

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Luna: “Sì…ma perché dobbiamo tirarla fuori dal terreno?”

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Ron: “Te lo spiego dopo…Resisti, Harry!! Noi ti salveremo!!!

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Luna: “Oh, che eroe!!

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I due ragazzi presero due lati della spina con entrambe le braccia e cominciarono a tirare verso l’alto con tutte le loro forze…Cavolo, se era dura e pesante!!

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Ron & Luna: “Hanf, hanf!!!

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Possiamo immaginare come se la stesse passando Harry in quel momento…

Veniva sempre più vicina…il pungiglione che brillava scintillante nell’oscurità (era pomeriggio, ma che importa?!)…ancora pochi metri e quel mostro avrebbe cominciato a succhiare in qualche punto indefinito del suo corpo…il ronzio si faceva sempre più forte…la punta ormai era a due centimetri dal suo naso…

>PUF!<

La zanzara gigante si fermò di colpo e cadde con la schiena a terra.

Harry, che ancora pochi secondi e sarebbe collassato, fece gli occhi più scoppati di tutti quelli che aveva fatto in passato. Poi si buttò con le ginocchia dentro la pozza che aveva formato con il suo stesso sudore.

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Harry: “O_____O STRAGULPISSIMO!!! Ma che cavolo è successo?!”

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Si girò lentamente verso Ron e Luna, ancora in preda a un forte attacco di tachicardia.

I due gli sorrisero allegramente mostrando la grossa spina, estratta completamente dal terreno.

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Ron: “Spina sparita, zanzara stecchita!! Scusa se non mi era venuto in mente prima, amico!!

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Luna: “Che fatica, però…senti come puzzo di sudore, adesso…non è che c’hai qualche maglietta di ricambio, eh Ron?”

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Ron: “No, però c’ho il nuovo Deodorante Borotalco Vapo…Altolà al sudore!!”

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Harry si alzò, ancora piuttosto tremolante, e si avvicinò ai suoi due amici.

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Harry: “Ehm…grazie, ragazzi!! Cavolo, stava per venirmi un colpo!! Ottimo lavoro!!

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Luna: “Per me ti erano già presi anche due o tre, di colpi…Ehi, Ron! Questa roba è fenomenale!!

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Ron: “Vero, eh? Pensa che controlla il sudore senza irritare!”

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Harry: “Ehm…cosa ne dite di andare avanti?”

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Luna: “Ma con la palude come facciamo a…ehi, guardate!!

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Il fango della palude paludosa si stava lentamente ritirando dentro un grosso buco che si era aperto al centro del lago pieno di zozzume; alla fine il passaggio era completamente pulito e libero.

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Ron: “Andiamo, allora!!

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Il trio scavalcò la zanzara, ancora stesa a terra senza sensi, oltrepassò la palude bonificata e si ritrovò nuovamente sul sentiero.

Stavolta si trovarono in un viale alberato, calmo e riposante.

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Harry: “Wow! Questo sì che si chiama sentiero!!

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Luna: “Bè, almeno ci rilassiam…zzz…”

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Harry: “Bè, ora non esagerare, Luna!!

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Ron: “Ehi, Harry!! Senti qua!! Visto che uno dei miei sogni è quello di diventare una rock star famosa in tutto il mondo, ho cominciato a comporre qualcosa!! La situazione di prima mi ha dato ispirazione! Senti, eh?!

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Harry era piuttosto incuriosito, soprattutto perché non sapeva affatto che uno dei sogni di Ron era quello di diventare una rock star famosa…

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Harry: “Ehm…ok, sentiamo…”

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Ron: “Hem hem…’Non c’è insetto senza spinotto, non c’è dodici senza ottantotto!!!’ “

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STENNNNNGGG…

Harry era caduto a gambe all’aria con una gocciolina che gli penzolava sulla testa.

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Ron: “Allora, che ne pensi?! Eh, Harry?! Non è stupenda?!

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Harry si tirò su a sedere molto, ma molto lentamente…poi guardò l’amico con occhi increduli.

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Harry: “Guarda, te lo dico col cuore…il tuo pezzo riuscirà sicuramente a sfondare…diventerà un tormentone…magari fra 50 anni e passa…”

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Ron: “Oh, Harry!! Grazie per avermi dato fiducia!! Vedrai, farò soldi a palate!!

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Luna: “Bravo, bravo!! È un pezzo bellissimo!!

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Ron: “Eh eh…ti ho sorpreso, vero?”

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Ron si passò una mano tra i capelli e assunse un’aria misteriosa e intrigante. Luna lo squadrò con occhi affascinati.

Harry, invece, distolse lo sguardo il più possibile.

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Harry: “Ci mancava la soap opera…meglio proseguire, …”

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Cammina e cammina per qualche altro metro, arrivarono all’ennesima radura.

Luna ne rimase estasiata, era così grande e bella…

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Luna: “Uaaaah!!! Com’è bella questa radura!!”

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Si sentiva così contenta che cominciò a correre in quella direzione…

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Harry: “Aspetta, Luna! Potrebbero esserci delle trappole…”

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SGUISH!!

Luna fece uno scivolone mega galattico appena poggiò il piede sul terreno. Dopo un doppio salto mortale, una piroetta e un caschè, cadde con un tonfo sulla schiena.

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Ron: “Luna!! Resisti, vengo a salvarti!!

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Harry: “Ron, fermo!!”

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Troppo tardi…Anche Ron era partito a tutta birra.

Però, a differenza di Luna, non appena mise il piede nella radura cominciò a scivolare come se pattinasse; il bello è che non riusciva a fermarsi, nonostante rimanesse miracolosamente in piedi.

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Ron: “Ooooooh…Oooooooooooooh….Yaaaaaaaaaaaaaah!!!

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SDONK!

Ron si era schiantato contro un albero che si trovava dalla parte opposta rispetto a dove era partito.

Harry non sapeva cosa stesse succedendo, ma era talmente codardo che non voleva nemmeno avvicinarsi.

Il suo occhio destro, però, cadde su un cartello che non aveva notato in precedenza…

“INANZITUTTO COMPLIMENTONI PER AVER SUPERATO LA ZANZARA…MA ORA COME TE LA CAVERAI CONTRO IL SIGNOR…GRASSO?!

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Harry: “Grasso?!”

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DING! Lampadina!

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Harry: “Ooh, finalmente me la sono ripresa!!…Ora capisco perché Ron e Luna sono scivolati in quel modo…la radura è ricoperta di…grasso!!!”

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Ron e Luna stavano ancora stesi a terra, ad ogni minimo movimento sbandavano e ricadevano.

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Ron & Luna: “Ehi, Harry!! Come facciamo a passare dalla parte opposta?! Si scivola terribilmente!!

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Harry non sapeva cosa potesse fare…

Secondo voi riuscirà a trovare l’ennesima soluzione e a riconfermarsi salvatore del mondo (di nuovo!)?!

E chi può dirlo?

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CONTINUA…

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Noticine: Ciao a tutti!! Allora, come vi sembra il nuovo chap? Spero che vi sia piaciuto! Wow, stiamo già al 13!! Non credevo!! Cmq sono qui x un…parappappa…sondaggio d’opinione!! Cosa ne pensate, credete che la storia stia diventando un pochino noiosa? Comunque credo che questo sarà il penultimo ostacolo, dopodichè…entrerà in scena il famigerato nemico!! Naturalmente x ora è solo un ipotesi, ma probabilmente farò così…Comunque fatemi sapere! J Ciao e grazie a tutti coloro che mi hanno seguito finora!! VVB!!!J

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: Riunione di guerrieri ***


Capitolo 14: Riunione di

Capitolo 14: Riunione di guerrieri

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Grasso…anzi, il SIGNOR Grasso…pronto a far scivolare irrimediabilmente su di sé chiunque avesse avuto il coraggio di avvicinarsi, senza alcuna via di scampo… O, naturalmente, coloro che non hanno idea di cosa sia il pericolo e di coloro che hanno la brutta abitudine di NON leggere i cartelli di avviso prima di partire a tutto gas verso una pianura troppo, ma TROPPO tranquilla…

Ecco, in questo caso Ron e Luna, che ancora non erano riusciti a tirarsi a sedere, figuriamoci in piedi…

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Ron: “Uffaaaaa!!! Ma io li leggo sempre i cartelli!! Ora se per una volta l’ho ignorato che cosa devo fare?! Basta, lo so…tanto è sempre colpa mia, ecco…”

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Harry: “Ooh, insomma, smettila di fare la vittima!! Uff, ti comporti sempre come un bambino lagnoso!!”

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Ron: “BBBBBWWWWAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!! NON È VEROOO!!! PERCHÈ SEI SEMPRE COSÌ CATTIVO CON MEEEE?!”

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Harry: “Oh, e chiudi il becco, per cortesia!! Sto pensando a come fare per potervi tirare fuori da lì!”

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Ron: “Oh…in questo caso…sto zitto!”

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Harry: “Ecco, bravo…”

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Effettivamente, Harry voleva trovare una soluzione a tutti i costi…Non poteva permettere che la maglietta che aveva prestato a Ron si ungesse in modo irreparabile… Oh, e NATURALMENTE voleva anche salvare i suoi due amici, che sgusciavano da tutte le parti come una spugna bagnata…

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Harry: “Ehi…cosa? ‘Una spugna bagnata?!’ Ma certo!!!!!”

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Luna: “Ehi, Harry…hai trovato il modo di farci uscire da qui?”

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Harry: “No…ma forse so come sconfiggere il Signor Grasso per aprirci il passaggio!!”

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Ron: “Uao…ammirevole, ma forse è meglio che prima ci fai uscire da questo schifo, così possiamo aiutarti!!”

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Harry: “Hai ragione…ma devo ancora pensare cosa potrei utilizzare senza che ci cada dentro anch’io…”

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Ron: “Ehi, Harry…Io so come potresti tirarci fuori di qui!!”

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Harry guardò Ron, incuriosito ma anche un po’ incavolato. Perché non ci ha pensato prima a dirlo?! Sempre all’ultimo minuto…!

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Harry: “Uff…Forza, dimmi…”

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Ron: “Allora…ti ricordi quando Piton ci ha costretto a rimanere in classe per pulirgli i calderoni? E dai, era il secondo capitolo!! Bè, comunque…ricordi cosa ho usato io al posto del tuo misero straccetto?”

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Harry: “Ehm…veramente no…”

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Ron: “Come no!! Ma il…popporoppoppoppoo!!…Vaporone!!”

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Harry ancora non capiva a cosa alludesse l’amico.

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Harry: “Ehm…dopo aver sentito tante cavolate, in questi ultimi giorni, non riesco a tenermele a mente tutte…c’era qualche canzoncina abbinata che potrebbe aiutarmi a capire?”

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Ron: “Uff…’Vaporone pronto vapore, Vaporone pronto pulito!’ E dai, Harry!!!”

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Il viso di Harry si illuminò all’improvviso.

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Harry: “Aaah, ora ho capito tutto!! Bè, allora dammelo qui, così potrò aspirarvi fuori! Anche se forse ci metterò un pochino, visto che pesate 55 chili a testa…”

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Ron: “Aspetteremo…ecco che lo tiro fuori…”

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A fatica, Ron si infilò una mano nel taschino interno della divisa ed estrasse il Vaporone. Come avesse fatto a mettercelo dentro, non lo sapeva nemmeno lui…

Poi alzò il braccio in alto e lanciò l’accrocco verso Harry con tutte le sue forze. Harry vide che il lancio era troppo corto e sarebbe finito nel Grasso, se non avesse fatto qualcosa…Perciò si buttò in avanti con le braccia tese e…

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Harry: “NNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNUUUOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

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PLOSCH!!

Harry finì dritto con il petto nel Grasso, compresa la faccia. Il Vaporone, invece, atterrò con grazia a due metri più là dei suoi piedi, sull’erba.

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Harry: “D’oh!!”

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Luna: “Non preoccuparti, Harry…sei sempre il nostro eroe!”

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Appena sentì le parole di Luna, Harry si gonfiò tutto e dimenticò subito la figura del cavolo che aveva appena fatto. Sogghignando, si sfilò gli occhiali inzuppati di Grasso, lì pulì sull’angolino della divisa e se li rimise facendo l’occhiolino. Poi prese il Vaporone e lo posizionò davanti a lui, con un dito sul pulsante d’accensione.

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Harry: “Ehi, Ron, devo premere qui, vero?”

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Ron: “A-hem…Sì, Harry…”

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CLICK! WWWWWWWWWWWWWIIIIIIIIIIIIIIIRRRRRRRRRRRRRRRRRRR…

Il risucchio partì di scatto. Piano piano, scivolando sulla superficie, Ron e Luna si avvicinarono gradualmente lungo la riva della pozza di Grasso, dove si trovava Harry.

Quando…

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Ron: “Ehi, Harry!! Aspetta un attimo!! Il Vaporone si è risucchiato la mia maglietta e sono rimasto a petto nudo!! Aiutoooooooohh!! Vado alla derivaaaaaaa!!!”

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Harry: “Oh, noooooooo!!! La mia preziosissima maglietta Pickwick!!!”

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Ron: “Eddai, potrai riaverla più tardi!! Ora dammi una mano!!”

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Harry: “Appena ti tiro fuori da lì te la faccio pagare!!”

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Harry prese un bastone che qualcuno aveva poggiato casualmente ai suoi piedi e lo tese a Ron, che lo afferrò con tutte e due le braccia e si tirò fuori.

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Ron: “Aaaaaah…Grazie Harry…Credo che per qualche mese farò a meno di mangiare il prosciutto di mia madre…”

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Harry era ancora in lacrime per la sua maglietta…Chissà come era ridotta…

La prese dal sacco del Vaporone e la guardò commosso: era tutta zozza e stropicciata…

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Harry: “Ssssssiggggh!!!”

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Luna: “Ehm…Harry, allora…il tuo piano?”

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Harry si voltò verso Luna con gli occhi lacrimosi e grandi quanto un compact disc.

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Harry: “Ah, sì…Sigh…Allora, prima l’autrice ha accennato al fatto che voi due, sul Grasso, scivolavate di qua e di là come una spugna bagnata…Perciò mi si è accesa la solita lucina nella testa e ho pensato che l’unico modo per liberarci del Signor Grasso è quello di utilizzare dei detersivi!”

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Ron: “Grande!! Bella idea!!”

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E sferrò una cinquina sulla schiena di Harry.

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Harry: “Ahia!”

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In quella Malfoy, Tiger e Goyle sfrecciarono in picchiata davanti ai nostri eroi attaccati a delle liane verdi.

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Trio Monnezza: “Se c’è Aia c’è gioia, vero Potter? Ahahahahahahahahahahah!!!”

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Harry: “Grrr…Ma voi sempre tra i piedi?! E basta, avete scocciatooooooooo!!”

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Trio Monnezza: “E dai, Pottero, prendi la vita con più Montana!!”

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Harry: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGHHHHHH!!”

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Con uno scatto di ira, Harry diede un mega calcione al Trio Monnezza e li scaraventò lontano nella fitta boscaglia, fino a che non divennero solo una lucina nel cielo.

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Luna: “A-hem…tornando alla tua idea, Harry…come facciamo a procurarci dei detersivi in mezzo al bosco?”

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Harry: “ O___O Pork…a questo non avevo pensato!”

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Ron: “Non ti preoccupare, Harry…ho visto il programma ‘Amici’ in tv e ho capito che l’unico modo per attirare qui qualcuno è indire un’audizione!”

Harry: “O____O Un’audizione?”

Ron: “Certo! Ci basta solo l’attrezzatura adatta, per il resto…vedrai che accorrerà un casino di gente ansiosa di candidarsi per aiutarci!”

Harry: “Boh…proviamo un po’…cercherò di fidarmi di te…”

E così il nostro fantasmagorico trio si diede da fare per preparare tutto l’occorrente. Abbatterono qualche albero del bosco(un numero moderato, giusto una cinquantina…), catturarono i semi di gelso, meglio se ne trovavano di colore rosso, prepararono la vernice estraendo il pigmento dai sassi; e in quattro e quattr’otto(oddio, si fa per dire…)i tre finirono di costruire il palcoscenico dove si sarebbero tenute le esibizioni dei candidati, con tanto di tendone rosso davanti, che si tirava mediante un elegante cordone giallo.

Harry: “Wow…Ma come cavolo ci siamo riusciti?! Abbiamo anche cucito tenda e cordone…”

Ron: “In tutto ciò che devi fare, il lato bello puoi trovare! Lo troverai eeee…HOP! Il gioco viene! Con un poco di zucchero la pillola va giù…la pillola va giùùùù…la pillola va giù…Basta un poco di zucchero e la pill…”

CROCK!!

Harry fece cascare ACCIDENTALMENTE la trave di legno che reggeva tra le braccia sull’alluce sinistro di Ron.

Ron: “Ok, ho capito…chiudo la bocca & freno la lingua, giusto?”

Harry: “Braaaavo…vedi che con le buone maniere si risolve tutto?”

Ron: “E ora aspettiamo che arrivi qualcuno…Intanto assegnamoci i ruoli, ok? Luna, tu accoglierai i ragazzi dietro il palcoscenico, io faccio le presentazioni e tu, Harry, farai da giudice per decidere quale sarà il più adatto per la missione, ok?”

Luna: “Non avrei potuto chiedere di meglio! Grazie, Ron! Vedrai che io e i ragazzi diventeremo subito amici!”

E sparì dietro il tendone.

Harry: “D’accordo, per me non ci sono problemi…Anche se forse avremmo potuto trovare un altro sistema ed evitare questa pagliacc…”

Harry venne interrotto dal grido di Luna.

Luna: “Ehi, ragazzi!! C’è qualcuno!! Sono pronti per dimostrare le loro capacità!!”

Ron: “Ooh, perfetto! Visto? Che vi dicevo? Allora cominciamo subito!! Tre…due…uno…Vai con la sigla!!”

Harry: “Ma quale sigla, scemo!! Hai dimenticato che dobbiamo solo trovare un detersivo adatto?!”

Ron ignorò completamente Harry e si posizionò vicino ad un leggio, dove sopra vi erano appoggiati dei fogli. Poi estrasse la bacchetta e amplificò la sua voce con un incantesimo.

Ron: “Sa…sssa…ssssssssssa…prova…AH-RUMPH!! Benvenuti a tutti ad una nuova puntata di…ehm…di…bè, questa trasmissione! I concorrenti di stasera sono preparatissimi, ma solo uno accederà alla finalissima!! Accogliamo con un caloroso applauso il primo partecipante…Ecco a voi…Il grande AIAX SGRASSATOREEEEEEE!!!”

Il tendone si aprì e ne uscì, zompettando, un flacone con l’etichetta ‘Aiax’ con vaporizzatore incorporato, che si girava in ogni direzione salutando il pubblico(che Ron aveva insistito per noleggiare)e mandando bacetti.

Aiax: “Grazie, grazie…”

Harry: “Mamma mia…”

Ron: “Allora, caro Aiax…inanzitutto devo farti i complimenti per la tua silhouette! In secondo luogo, per il tuo coraggio e la tua determinazione! Vorresti dirci quali sono le tue referenze?”

Aiax salì di nuovo sul palcoscenico e si mise a ballare sfrenatamente, un pochino impedito nei movimenti.

Aiax: “Nuovo Aiax Sgrassatore, contro il Grasso fai furore, un pulito da cima a fondo, tutto splende in un secondo…”

La canzoncina venne interrotta dallo scoppio di tifo del pubblico, che si era alzato in piedi e saltellava sul posto. Aiax si sentì avvampare d’orgoglio e si sentiva così fiero di sé che gettò il beccuccio all’indietro e si mise a fare le capriole.

Ron: “Ah ah!! Ma guardate questo fenomeno!! Bravo! Ora facci vedere quello che sai fare!”

Aiax: “Pfui…Lasciate fare a me, ragazzi…Io non sbaglio mai!”

Il flacone buttò nuovamente il beccuccio all’indietro, anche troppo indietro, tanto che non vedeva più dove stava andando. Infatti stava andando dritto verso il dirupo che si trovava a pochi metri di distanza dalla pozzanghera del Grasso.

Pubblico: “No, non andare!! Fermati!!! Noooo…”

Aiax non si accorse in tempo della strada che aveva imboccato e, con un saltello, cadde di sotto, finendo chissà dove.

Partì subito uno scroscio d’applausi.

Ron: “Ehm…Grazie Aiax Sgrassatoreeeeee…Almeno è morto da eroe!”

Harry: “O___O MA QUANDO SAREBBE SUCCESSO QUESTO?!”

Ron: “Harry, è il momento del voto…”

Harry: “Ma se è caduto di sotto è inutile dargli il voto!! Bè, comunque non sarebbe stato adatto all’incarico, era troppo debole e mingherlino…”

Ron: “E UNO FUORI!!! Molto bene, allora andiamo con il secondo concorrente! Salutiamo il fortissimo Omino Bianco!!!”

E l’Omino Bianco uscì dall’ingarbuglio di tende rosse e sfilò tra il pubblico. Era talmente piccolo che anche quelli delle prime file lo vedevano a malapena.

Ron si accucciò vicino a lui e gli avvicinò un microfono.

Ron: “Così piccolo ma così in gamba, non è vero? Puoi dirci qualcosa di te?”

Omino Bianco: “Bè…che dire…Nessuno toglie più macchie! Anzi, se vuoi potrei diventare ancora più forte, ma ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano…”

Ron: “Oh oh!! Ma stiamo scherzando? La produzione è così generosa e disponibile(in questo caso io)che ci penserà lei a fornirti ciò di cui hai bisogno!! Cosa ti serve, piccolo?”

Omino Bianco: “Cento sacchi!”

Ron: “Cento sacchi?! Gulp…sono tutti i miei risparmi!! Però è un’azione a buon fine…e va bene…tieni…Sob!”

A malincuore, Ron si infilò la mano in tasca ed estrasse una banconota da 100 euro; la porse all’Omino Bianco, che se la intascò velocemente.

Omino Bianco: “Eccomi qui…Omino Bianco ADDITIVO 100!!! Bene, ora sarò imbattibile!! Ah ah!!!”

L’Omino Bianco corse verso il Grasso, vi ci si buttò sopra e cominciò a strofinare con tutte le sue forze. Dopo un’ora era riuscito a levare circa due centimetri di Grasso.

Omino Bianco: “Anf anf…Basta! Non ce la faccio più…Sono arrivato al mio limite…!!”

Ron: “Ok, basta così! Ma ora sentiamo cosa ha da dire la giuria!”

Harry: “Bè…Sei piuttosto lento e piccolino…Se con 100 verdoni hai levato solo quel pezzettino, per levarlo tutto ti ci vorranno almeno 200 miliardi di verdoni! Ti mettiamo nella lista dei ‘Forse’…”

Ron: “Un bell’applauso al coraggioso Omino Bianco!! Ti resta sempre il premio di soddisfazione! Un portachiavi con la mia faccia!!! E ora anche in edicola!!”

Pubblico: “Clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap clap…”

Ron: “Ehm…ok, ora basta! Bene, e ora passiamo a…”

Luna: “Psst…Ehi, Ron!”

La testa di Luna faceva capolino da dietro il tendone rosso e teneva una mano vicino alla bocca.

Ron: “Sì? Cosa c’è?”

Luna: “Ehm…C’è qui uno che vorrebbe fare il provino, ma è un tipo strano, non so se devo farlo passare…Dice di chiamarsi Anitra WC…”

Ron: “Bè? Perché no? Fallo entrare, qui siamo aperti a tutti i nuovi talenti!!”

Luna: “Come sei democratico, Ron! Ok, ora lo faccio salire sul palco! Vieni pure…”

Anitra WC: “Qua qua!!”

Un piccolo papero con una fascetta nera legata intorno alla testa e alla vita salì goffamente sul palco, poi unì i palmi delle mani e fece l’inchino al pubblico.

Ron: “Che tipo stravagante, non è vero, caro pubblico? Allora, paperotto, vuoi dirci perché hai deciso di venire qui questa sera?”

Anitra WC: “Qua qua!!”

Ron: “Ehm…Ssssssì…Traduttoreee?!”

Traduttore: “Ha detto che è cintura nera di pulizia…”

Ron: “Oh bè, mi basta! Bene, vai pure e facci vedere di che pasta sei fatto!! Comincia la terza gara!!”

Anitra WC corse verso il Grasso, per quanto glielo permettessero i piedi palmati, e tirò fuori dalla tasca, incorporata con la cintura, un deodorante per gabinetti. Harry scoppò gli occhi appena vide quello che reggeva tra le mani il pennuto.

Harry: “Ehi!! Ma quello lo riconosco!! Lo usa mia zia Petunia per eliminare i cattivi odori dal water!! Il papero non è adatto a sconfiggere il Grasso!! SQUALIFICATO!!!”

Ron: “Ehm…ok, Harry! Non c’è bisogno di aggredire così il brutto anatroccolo!! Mi dispiace, Anitra WC, ma hai sentito gli ordini supremi…Squalificato!”

Anitra WC: “Quaaaaaaaaaaaaaaahaaaaaaaaaaaaaaa!!!”

Ron: “Su, su…non te la prendere…Ecco, tieni…Consolati mangiando questo uovo al tegamino che mi ero portato per pranzo…”

Anitra WC starnazzò ancora più forte, tanto che ruppe uno dei riflettori, e scappò via dirigendosi verso il burrone vicino al Grasso; naturalmente non lo vide e cadde di sotto pure lui.

Ron: “Ehm…Direi che possiamo andare avanti, no? Allora, il prossimo concorrente è il fortissimo e rubacuori per le ragazze…Mastro Lindoooooooooo!!!”

Mastro Lindo uscì velocemente da dietro il tendone, tutto trafelato e sudato.

Mastro Lindo: “Scusate il ritardo, ho avuto qualche problemino con alcune ‘Mastro Lindo Gomma Magica’ in Amazzonia…”

Ron: “Nessun problema, noi siamo sempre qui! Allora, vorresti dirci quali sono le tue referenze?”

Mastro Lindo: “Sì, ce l’ho…Mastro Lindo Sgrassatore, contro il Grasso fai furore, la magia è il suo potereeeee!!!”

Ron: “Grazie! Prego, vai! Ehi, Harry! Credo proprio che possa fare al caso nostro!! Hai visto quant’è macho?”

Harry: “Già…stiamo a vedere…”

Mastro Lindo si avvicinò alla pozza di Grasso, tirò fuori una bacchetta da mago dalla maglietta bianca e la puntò dritta davanti a sé.

Mastro Lindo: “Gratta e netta!”

Dalla punta della bacchetta scaturì un raggio viola, che colpì il Grasso; la pozza si ritirò fino a che non rimase solo un grosso buco.

Tutti: “O_____O OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHHH!!!”

Mastro Lindo: “Credo di aver vinto…”

Harry: “Gratta e netta?! Perché non ci abbiamo pensato prima?! Potevamo farlo anche noi senza coinvolgere tutta questa gentaglia pazza!!!”

Ron: “Bè, l’importante è che abbiamo superato l’ostacolo! Possiamo andare!”

Mastro Lindo: “Ehi! E la mia parcella?!”

Ron: “Oh, non ti preoccupare…adesso tutti ti inviteranno nelle loro trasmissioni e ti chiederanno di partecipare a svariati reality! Ci penseranno loro!! Ciao ciao, dobbiamo scappare!!”

E il nostro trio corse via, evitando accuratamente di avvicinarsi al burrone, e si inoltrò nel sentiero della fitta boscaglia che si trovava dopo la pozza.

Quale altro terribile ostacolo si sarebbero trovati a fronteggiare, stavolta?!

Ron: “Non cambiate canale!! Tra poco saremo di nuovo qui!!”

Harry: “ZITTOOOOOOO!!!”

CONTINUA…

Noticine: Già che stiamo in argoments…Raga…Ieri pomeriggio ho fatto tre quarti d’ora di fila per vedere il tanto atteso 4° FILM, ma ne è valsa la pena!! È stato davvero fantastico… WOOOOWWWW!!!!! E poi tutti quanti sono diventati dei veri BONAZZI(tranne Neville che mi sembrava un merluzzo)!!J No, comunque se il primo tempo mi ha fatto strippare dalle risate, il secondo…BWAHAAAAA!! Bello bello bello bello bello bellooooooo!!! Ma non dirò nient’altro perché non voglio rovinare niente a chi non l’ha ancora visto!! (OOOOOOHHH…ERA ORA!!! NdLettori) J Uno smakkone a todos!!

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Capitolo 15
*** Capitolo 15: Ricerche appetitose ***


Capitolo 15:

Capitolo 15: Appetitosi tentativi

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Luna: “Gaaaaaaaaanzooo!!! Riesco a vedere la cima del castellooooooooooo!!!”

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Harry: “Eh già!! Ormai manca davvero poco!!!

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Ron: “Uffa…Di già? Cominciavo a divertirmi!”

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Harry: “Eh…anche io, amico…”

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Luna: “Facciamo così…Appena ce ne torniamo a casa vi porto tutti in gita a Disneyland!”

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Harry & Ron: “EVVIVAAAAAAAA!!!”

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Il nostro trio aveva superato un altro ostacolo ed ora si dirigeva verso il giardino del castello, dove molto probabilmente li avrebbe aspettati un altro stupido e noioso ostacolo da aggirare.

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Harry: “Comunque, ragà, credo che il prossimo ostacolo sarà DAVVERO una passeggiata!!! Dai, siamo troppo SGHECI!!!”

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Ron: “Sgheci?! Ma come cavolo parli?!

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Harry: “Ehm…Vabbè, dai…Andiamo, …”

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I ragazzi camminarono per un altro po’ finchè non incontrarono il solito cartello giallo, che rischiò di essere buttato a terra da un calcio di Harry, che si era letteralmente rotto le scatole di trovarsene sempre qualcuno davanti. Comunque, stavolta diceva… “AMMAZZA!! SEI ARRIVATO ADDIRITTURA AL MIO GIARDINO!! MA VEDRAI CHE APPENA VEDRAI QUELLO CHE TI ASPETTA RIMARRAI QUI A FARE IL GIARDINIERE PER TUTTA LA VITA!!!! BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAAA!!!!!”

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Luna: “Oddio…Mi vengono i brividi…”

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Ron: “…Vuoi una Ciobar per riscaldarti? Riscalda anche l’inverno…”

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Harry si decise a buttare il cartello a terra con un mega calcione (“ATAIIIIIIIII…FUTUOOOO!!!”) e gonfiò tutto il petto.

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Harry: “Pfui! IO non ho affatto paura!! Che sarà mai!! Deheheheheheheheheheheeeee!!!!”

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Ron: “Chiudi il becco, per favore? E ora andiamo, su…”

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Luna: “Ehm…Io preferirei rimanere qui a dare l’acqua ai gerani…”

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Harry: “Codarda!! Cooooo…cocococococococooooo!!!

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>GAN<

Luna aveva sferrato un ceffone megagalattico sulla faccia di Harry, rigirandogli la dentiera.

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Luna: “Io non sono una codarda…CAPITOOOOO?! E ora…MARSCH!!!!!

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I due ragazzi, intimoriti da Luna(che non si sa come indossava pantaloni militari, una fascetta rossa sulla fronte, un kit di cartucce intorno al petto e imbracciava una mitragliatrice), camminarono a passo più svelto.

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Ron: “Oh pork…ADRIANAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!

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>BUDDA BUDDA< (=rumore di mitragliatrice ultimo modello AC243F)

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Luna: “Ma che cacchio c’entrava adesso?! E poi…Non. Nominarmi. Adriana. Mi sta terribilmente antipatica. E ora cammina!!!

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Harry: “O______O Dio santo…”

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I tre attraversarono il giardino variopinto del castello, pieno di piante carnivore tropicali (probabilmente per riservare calorose accoglienze agli ospiti) e finalmente si ritrovarono la porta d’ingresso davanti agli occhi.

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Ron: “Ma…non c’è nessun ostacolo!”

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Harry: “Vai!! Siamo vicinissimiiiiiiiiiiiii!!!

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Harry corse verso il portone di quercia, euforico, quando un pappagallo verde gli si scaraventò addosso, infilzandogli un capello con il becco.

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Harry: “Ehi!! Ma che cavolo…Diavolo di un pennuto! Quello era il mio capello preferito!!

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Pappagallo: “Crrra!! Loooooreto! Ehm, volevo dire…Non potete passare finchè non avrete passato l’ooooostacolo!! Cra!”

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Harry, Ron & Luna: “O______O LUI PARLA!!!”

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Pappagallo: “Ma certo che parlo!! Se ho una lingua servirà pure a qualcosa!! Comunque avete capito quello che vi ho detto?! Dovete prima superare l’ostacolo per entrare!!

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Harry: “Aho, abbiamo capitoooo!!!

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SPLAT!

Il pappagallo aveva mollato una cacatina sulla spalla di Harry.

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Harry: “ >____< MA CHE SCHIFO!!!”

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Ron: “Te la sei cercata, amico…”

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Pappagallo: “Allora…Vi informo che la mia funzione qui è quella di ambasciatore…Dovete sapere che l’ostacolo che state per affrontare purtroppo non può parlare, ma non chiedetemi perché in quanto non lo so nemmeno io…Sono stato pagato per questo servizio e basta…”

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Harry: “Bè, allora? Dov’è questo genio della parola?”

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SPLAT!

Altra cacatina.

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Pappagallo: “Portagli rispetto, piccolo sgorbio…Eccolo, sta arrivando!”

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Da una porticina accanto alla porta d’ingresso uscì un uomo che sembrava proprio un contadino: portava una salopette azzurra, un cappello di paglia e in mano reggeva una zappa.

Ron lo guardò ammirato, con gli occhi che brillavano.

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Luna: “Ron, che ti prende?”

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Ron: “Oh mio Dio…Io so chi è lui…”

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Harry: “Hm? Perché, chi è?”

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Ron: “È …è L’UOMO DEL MONTE!!!

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L’Uomo del Monte si posizionò esattamente davanti al portone e il pappagallo gli si piazzò sulla spalla, dove non dimenticò di lasciare un altro regalino. Harry non capiva perché Ron ne fosse così ammirato…E soprattutto non capiva che tipo di ostacolo era quel misterioso Uomo del Monte.

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Harry: “Ron…Ma chi cavolo è l’Uomo del Monte?!

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Ron: “Ce l’hai davanti…”

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Harry: “Hm…Sssì, grazie, questo l’avevo capito…Ma voglio sapere chi è!”

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Ron: “È il mio idolo…”

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Harry: “Andiamo bene…Allora, pennuto, che cosa dobbiamo fare?”

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Pappagallo: “Certo che sei davvero un idiota! Non conosci l’Uomo del Monte?”

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Harry: “E daje!! Ti ho già detto di no-ooo!!!

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L’Uomo del Monte gli scoccò un’occhiataccia, decisamente deluso.

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Pappagallo: “Lui è un rispettoso contadino delle valli di Heidi, ed è l’unico che sappia dare un corretto giudizio a tutti i cibi dell’universo! Perciò dategli qualcosa che sia di suo gradimento e lui vi farà passare! Tutto chiaro, animali che camminate su due zampe?”

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Harry: “O_______O Gulp!”

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Il nostro eroe non aveva davvero la minima idea di cosa potesse offrire all’Uomo del Monte, non aveva tanto cibo con sé, solo schifezze che si premuniva di portare durante le lezioni.

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Harry: “Ragazzi…Avete qualcosa da mangiare con voi?”

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Luna: “Io avrei questo pacchetto di biscotti al sedano…”

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Harry: “Al sedano?! Che schifo! Ma che cavolo mangi?! Comunque ci potrebbero essere utili… Tu hai qualcos’altro, Ron?”

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Ron: “Ehm…No…”

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Harry: “Perché quando serve non hai mai niente di utile?! E vabbè, prendo le mie cose…”

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Harry si frugò in tasca e tirò fuori una montagna di roba: caramelle Tuttigusti +1, Cioccorane, Api Frizzole, tacos, guacamole, bruschette all’olio, un piatto di spaghetti alla carbonara, una collana di salsicce, un maialino arrosto, un Banana Split, un pacchetto di Fonzies, un grappolo d’uva, una confezione extra gigante di Nutella, un cubetto di ghiaccio e una cuccuma di brodo di pollo.

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Harry: “Ecco…è tutto quello che ho…”

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Ron & Luna: “ ù_______u Idiota…”

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Pappagallo: “Allora offri qualcosa al Signore…Chissà che tra questa robaccia non ce ne sia una che gli piaccia…”

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Harry prese un mestolo che si era infilato nel calzino prima di partire, lo immerse nel brodo di pollo e lo portò alla bocca dell’Uomo del Monte…Sì, perché pretendeva anche di farsi imboccare…

L’Uomo del Monte lo assaporò per qualche istante, poi guardò il pappagallo.

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Pappagallo: “L’Uomo del Monte…ha detto NO!”

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Harry, Ron & Luna: “D’oh!”

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Così Harry prese in mano una cucchiaiata di Banana Split, abbondando con la cioccolata, e gliela fece assaggiare. Di nuovo il pappagallo parlò…

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Pappagallo: “L’Uomo del Monte…ha detto NO!”

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Harry: “Eccheppizzaaa!!

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Prese una bruschetta all’olio, ci passò sopra energicamente uno spicchio d’aglio di quelli extra piccanti e gliela diede. E per la terza volta…

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Pappagallo: “L’Uomo del Monte…ha detto NO!”

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Harry: “Ancò! Ma che è un messaggio registrato?!

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Pappagallo: “Non te lo dirò mai…BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAAAAAA!!!!

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Harry: “Oddio…”

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Harry continuò per più di mezz’ora ad imboccare il capriccioso Uomo del Monte, ma ogni volta che provava qualcos’altro il pappagallo lo informava che “L’Uomo del Monte…ha detto NO!”

Al cinquantaduesimo tentativo andato a vuoto Harry decise di provare con i miscugli. Versò la Nutella sopra la carbonara, spalmò il guacamole sulle Api Frizzole facendosi esplodere un dito, arrotolò la collana di salsicce intorno al cubetto di ghiaccio, infilò le Fonzies nella bocca del maialino a mò di sigaretta e mescolò i tacos e gli acini d’uva nel brodo di pollo, facendoli diventare una disgustosa pappetta, ma purtroppo la risposta rimaneva sempre la stessa…

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Pappagallo: “L’Uomo del Monte…ha detto NO!”

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Harry era senza idee, non sapeva più quale altro strano cocktail inventarsi per far sì che entrasse nel castello.

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Harry: “Mamma mia, non ce la faccio più! A forza di pensare a qualche nuova combinazione mi si è altamente fuso il cervello!!

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Pappagallo: “Perché non lo fai assaggiare al Signore? Magari ti dice di sì…UAHAHAHAHAHA!!

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Harry: “La prossima volta che mi sfotti ti infilzo e ti cuocio sulla brace, imbecille di un volatile pettegolo…”

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Pappagallo: “Che pauuuuura!!! Crrrrrrrra!!”

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Harry: “Ragazzi, che cosa possiamo fare? Avete qualche altra idea?”

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Ron: “Veramente no…Comunque complimenti per il ghiaccio alla salsiccia, è squisito!”

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Luna: “Nemmeno i miei biscotti al sedano gli sono piaciuti, nonostante li avessimo lasciati come risorsa estrema per i casi di assoluta emergenza…”

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Harry: “In realtà li avevo proprio esclusi dalle possibilità…è improbabile che possano piacere a qualcuno!”

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Luna: “Antipatico…Sono ricchi di fibre!”

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Harry non stava ascoltando Luna…Stava invece guardando incuriosito Ron, che sembrava estremamente pensieroso.

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Ron: “Eppure ho qualcosa qui sulla punta della lingua che…”

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Harry: “…Un cicciolo di grasso di maiale?”

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Ron: “Sì, sì, bravo, sei uno scemo! No, è un particolare che mi intralluzza ma non mi viene in mente cos…MACCERTOOOO!!!!!”

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Harry: “Cosacosacosacosacosa?! Ti è venuta un’idea?!

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Ron: “No, mi sono solo ricordato dove avevo appoggiato le mie caramelle Haribo…Cioè, non le ho appoggiate, le ho date direttamente a te!”

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Harry: “ è____è Caramelle Haribo? Ah, sì, quelle del settimo capitolo…Ce l’ho qui nei pantaloni… Aspetta, com’è che faceva la canzoncina?”

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Luna: “Haribo è la bontà che si gusta ad ogni età!!

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Harry: “Ah, già… …EHI, COME FAI A SAPER…Aspetta un momento…”

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Harry si ritirò in religioso silenzio sotto gli sguardi stupiti di Ron e Luna, che stanchi di aspettare si misero a giocare a Gobbiglie.wwwwwww

All’improvviso Harry ruzzolò giù dal monte dove si trovava la sua caverna da eremita con una lampadina accesa che gli penzolava sopra la testa.

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Harry: “Ho trovato!!!

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Ron & Luna: “Cosa hai trovato?!”

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Harry: “Ho trovato un cibo da offrire all’Uomo del Monte!!

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Ron & Luna: “Grande! Ma che cos’è?”

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Harry: “Ooh, smettetela di parlare in due! Che vi siete messi d’accordo?! Bè, è un idea che mi ha dato un uccellino…L’unico cibo che può soddisfare l’Uomo del Monte è…UNA CARAMELLA HARIBO!!!”

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Luna: “ ù_____ù Te l’ho data io l’idea, cretino…”

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Harry: “Ah…davvero? Bè, è uguale! Si vede che quel simpatico uccellino ha parlato con te, prima di venire da me! Allora, dove sono finite…”

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Harry si tirò giù i pantaloni per meglio cercare il pacchetto di caramelle Haribo (Luna si vide bene dal coprirsi gli occhi con le dita) e finalmente le trovò…incastrate sull’elastico delle mutande…

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Harry: “EVVAI!! Ce l’ho!!!”

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Ron: “Me ne dai una?”

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Harry: “Dopo, dopo…Ora la cosa principale è offrirne una all’Uomo del Monte…Ehe!”

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Pappagallo: “Ma che te ridi?”

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Harry si avvicinò di corsa al suo ostacolo e al suo fido ambasciatore.

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Harry: “Dimmi una cosa, pennuto…Quanti anni ha l’Uomo del Monte?”

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Pappagallo: “Boh, comunque so che si mantiene bene…Dovrebbe avere circa cinquecentosette anni…”

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Harry: “Ok, va bene lo stesso! Ecco, assaggia questa!”

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Harry prese una caramella alla liquirizia dal pacchetto e la infilò in bocca all’Uomo del Monte, che stavolta ci mise un po’ più tempo ad assaporarla. Qualche minuto dopo girò la testa verso il pappagallo verde e lo guardò con un’altra espressione. Il pappagallo fece gli occhi scoppati dalla sorpresa. O____O

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Pappagallo: “L’Uomo del Monte…ha detto sì…”

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Harry fece uno zompo di quarantaquattro metri in aria, saltò da una nuvola all’altra, si aggrappò all’ala di un albatros, atterrò in cima a un salice e gridò alzando le braccia al cielo.

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Harry: “MMMMMMA VAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!

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Ron: “Credo che sia contento per qualcosa…”

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Luna: “Sì, anch’io…”

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I due ragazzi, con due cuffie sulla testa per ignorare l’ululato di Harry, si avvicinarono all’Uomo del Monte, che si era spostato da un lato per farli passare.

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Ron: “Senti, pappagallo, davvero non sai perché l’Uomo del Monte non può parlare?”

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Pappagallo: “No, era solo per impressionarvi…In realtà lo so eccome! Niente, qualche anno fa gli è arrivata una bolletta del telefono salatissima e da allora non ha più aperto bocca…”

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Ron: “Davvero? Ma se è solo per questo io saprei come farlo riprendere…”

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Il rosso agguantò il telefono cellulare e compose il numero di Hermione.

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Ron: “Ciao, Herm! Come stai? Senti, qui ci sarebbe bisogno del tuo aiuto! Puoi raggiungerci?”

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Hermione: “Eccomi qui!”

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Ron si girò e zompò in aria anche lui: Hermione (che da quando era entrata nel mondo della televisione girava sempre con il suo inseparabile parruccone biondo e i baffi) aveva viaggiato minimo alla velocità della luce!

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Hermione: “Bè, che c’è? Ho fatto il prima possibile! Tu mi hai chiamato e io ho risposto all’appello!”

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Ron: “Wow! Benissimo! E anche il tuo look è quello giusto! Allora, devi dare una mano a quell’uomo là! È l’Uomo del Monte, Herm! Ti rendi conto?! È l’Uomo del…”

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Hermione: “Ho capito, Ron! Sta zitto, devo lavorare! EHI, TU!!

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Hermione puntò un dito contro l’Uomo del Monte.

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Uomo del Monte: “I…Io?”

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Il pappagallo, Ron, Luna e Harry (che era appena sceso) scopparono gli occhi dalla sorpresa: aveva appena parlato!!

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Hermione: “Sì, tu!”

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Uomo del Monte: “I-io…posso parlare…grazie alla tariffa fissa!!!!

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SDENG!

Tutti caddero a gambe all’aria.

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Hermione: “Ecco fatto! E non dimenticate di chiamarmi! OTTO NOVE DUEEEE…OTTO NOVE DUEEEE…”

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E se ne andò correndo come una pazza e cantando la sua canzoncina.

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Ron: “Uao, niente male! Però ammazza, che denti gialli che hai! Tò, prova questo!”

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Lanciò all’Uomo del Monte un flacone che conteneva un liquido verde. Lui se lo mise in bocca e subito dopo si sentì come se gli fossero appena esplosi tutti i denti.

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Uomo del Monte: “Puah! Ma che cavolo era?!

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Ron: “Niente, solo il Listerin! Una bomba per la tua igiene orale!”

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Uomo del Monte: “In effetti, ora che me lo fai notare, sento una grande freschezza…”

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Ron: “Deheheheheheheheheheeee!! Lo so…”

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Harry: “Ragazzi, che ne dite di andare? La porta del castello è aperta!!

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Luna: “Sì! Evvai!!! Però mi dispiace per il pappagallo…Ha appena perso il lavoro…”

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Pappagallo(con un fagotto a quadri rossi e bianchi): “Oh, non preoccupatevi per me…Sigh…Farò l’animaletto di compagnia da qualche altra parte…”

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Ron: “Perché non vieni con noi?”

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Pappagallo: “Oh, nonononono…Andrò a fare fortuna da un’altra parte…Ciao ragazzi! Ci vediamo presto!!

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Il pennuto verde sfrecciò verso il bosco dietro al castello, dove venne acchiappato da un tapiro del Gabon; verrà digerito dopo qualche giorno, non senza problemi.

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Harry: “Bè, allora noi andiamo! Arrivederci, signor Uomo del Monte!”

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Ron: “Ehi, signor Uomo del Monte…Me lo farebbe un autografo?”

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Harry: “Piantala!! Addioooooooooo!!!!”

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Harry prese il rosso per una manica e lo trascinò dentro il castello, seguiti da Luna.

Finalmente erano nel covo di Berluska!!!!!!!!! Quali pericolose imprese affronteranno prima di incontrarlo?!

Boh…

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CONTINUA…

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Noticine: Vi prego…RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEE!!! Mi fareste felicissima!!! Grazie!!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16: Un po' di riposo ***


Capitolo 16:

Capitolo 16: Un po’ di riposo

 

Harry non riusciva a crederci...finalmente era nel covo del suo nemico!! Si sentiva così fiero di se stesso che si mise a fare un balletto sul corrimano delle scale d’ingresso.

Ron e Luna lo squadrarono rassegnati e andarono avanti senza di lui.

 

Ron: “Non ci posso credere…si sta facendo anche la colonna sonora da solo!!”

 

Harry: “Tapaturaturatah, e tapaturaturatah…Yeah…”

 

Luna: “Ma lascialo perdere, lo sai com’è fatto…quando va in missione diventa un’altra persona!”

 

Ron: “Ah, come dottor Jeckill e Mister Hyde!!”

 

Luna: “Ehm…Sì, Ron, proprio loro…”

 

Luna diede qualche colpetto sulla nuca di Ron (=due scapaccioni) alzando gli occhi al cielo, poi, stanca e imbarazzata per Harry che ancheggiava sul corrimano accanto a lei, lo tirò per una manica facendolo scrocchiare con la faccia per terra.

 

Harry: “Ahio!! Ma sei scema?!”

 

Luna: “Io sarò pure scema, ma TU in quanto a cretinaggine non batti nessuno!!”

 

Harry: “Oooh, la mia povera faccina…e guarda i miei occhiali!! Sono andati a pezzi per la duecentoquarantacinquesima volta!!!”

 

Ron: “Harry…tò!”

 

Ron passò a Harry un tubetto di colla Pritt.

 

Harry: “Ma che è sta roba?! Che cavolo ci faccio?!”

 

Ron: “Harry…è un’altra idea da Pritt!! Non vedi l’etichetta color argento? È la colla attaccatutto, incolla legno metallo, ma anche stoffa e carta!! Pensa che lì dentro ci sono i MUSCOLI, Harry…”

 

Harry restituì il tubetto di colla a Ron scagliandoglielo violentemente sulla fronte.

 

Ron: “Ahiahiahiahiahiahiahiahiahiahiahiiiiiiiiii!! Cercavo solo di aiutarti!! Sei un ingrato, Harry!!”

 

Harry: “E sta un po’ zitto!!”

 

Ron: “Sniff…e io…e io allora non sono più l’amichetto tuo, ecco!!”

 

I tre proseguirono per il lungo corridoio fiocamente illuminato da alcune torce che, Harry presumeva, avrebbe dovuto condurli nel salone principale del castello.

 

Harry: “Una volta tanto possiamo goderci la passeggiata senza temere che qualche stupido coso ci si pari davanti ad ostacolarci!”

 

Luna: “E già! Tutto merito del mio portafortuna! L’ho tirato fuori adesso…”

 

Accarezzò affettuosamente la sua collana di tappi di Burrobirra, che non mancava mai di indossare insieme al braccialetto fatto con le carte della gomma da masticare.

 

Ron: “Che carino!! Appena torniamo me ne fai uno, eh?”

 

Luna: “Certo! Ehi, cos’è questo rumore?”

 

Harry: “Io non sento nessun rumore, Luna…”

 

Luna: “Lo so, era solo per attirare la tua attenzione su quelle cose là…”

 

Prima che Luna potesse finire la frase, dal soffitto di pietra si aprì una botola, da cui schizzò fuori a tutta velocità una pallina colorata, che andò ad infrangersi violentemente sul petto di Harry.

 

Harry: “AAAAAAAAHIAAAAAAA!!!! Oh no, che ho detto…”

 

Come si aspettava, dalla botola scapparono fuori i tre individui più insopportabili della scuola, vestiti da supereroi, che planarono elegantemente sul pavimento(si sfracellarono per terra, insomma…).

 

Trio Monnezza: “Se c’è Aia c’è gioia,  vero Potter? Bwahahahahahahahahahahahahahah!!!”

 

Harry: “Ma perché sono così masochista? Sentite, non è proprio il momento adatto, perciò sgommate, ok?”

 

Trio Monnezza: “NO!!!”

 

Harry: “Oh bè, in questo caso…”

 

Harry caricò il suo famosissimo mega-calcione(un po’ tipo Oliver Atton quando fa gol)e colpì il Trio Monnezza talmente forte che fecero un buco  nella parete spessa 48 cm, prima di schizzare via verso la foresta cespugliosa. (Nnnnuooo!!! NdFanTrio)

 

Harry: “NOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! PALOOOOOOOOOOOOO!!! TI BATTERÒ, MARK LENDERS!! Ok, a parte questo…Che cavolo c’entrava quella pallina, adesso?”

 

Luna: “Boh…te l’avevo detto di stare attento…comunque non ce ne sono più, vedi?”

 

Nel momento esatto in cui Luna chiuse la bocca, la botola del soffitto si riaprì nuovamente, ma stavolta non ne uscì una semplice pallina, ma centinaia, migliaia, MILIONI di palline colorate, che si andavano a schiantare sempre sui petti dei nostri eroi.

 

Ron: “AAAAH!!! Ma che succede, Harry?!”

 

Harry: “Accidenti –AHIO!! –è proprio evidente che –OUCH!! –il nostro Berluska non bada a spese per la difesa del suo territorio!!”

 

Luna: “AAAAAAAAHIAAAAAAAA!!! M’è arrivata una palletta sul seno sinistro!!!”

 

Harry: “Luna, credo proprio che dovresti mettere via il tuo portafortuna!!”

 

Luna si sfilò la collana e la scagliò con tutte le sue forze sulla caviglia di Harry, che inciampò e imprecò silenziosamente.

 

Harry: “Cercate di ripararvi!! Ma perché fanno così?!”

 

Approfittando di una nicchia nella parete, Ron vi si nascose in modo che non si trovasse sotto tiro e afferrò al volo una delle tante palline che continuavano a precipitare addosso a Harry e Luna. La esaminò per bene e poi la fece cadere a terra, chiaramente orripilato.

 

Ron: “Harry…HARRY!!!”

 

Harry: “Che c’è, Ron? Non vedi che sono occupato?!”

 

Per evitare la pioggia di palline, Harry fece sette capovolte all’indietro, atterrò a quattro zampe e fece un Matrix a mezz’aria, ma era tutto inutile.

 

Ron: “Ascolta, ho capito tutto…”

 

Harry: “Cosa? –AHI!! –Parla!!”

 

Ron: “Queste qui sono…sono General Trade…le decorazioni natalizie che colpiscono al cuore!!!”

 

Harry: “COSA?! Allora ecco perché mirano sempre al petto!!”

 

Ron: “Aspetta, Harry, io risolverò la situazione!!”

 

Ron corse via dal suo nascondiglio, si posizionò esattamente sotto la botola e aprì le braccia in fuori.

 

Harry: “Ron! Che caspiterina vuoi fare?!”

 

Ron: “Addio a tutti…”

 

Harry: “Ron!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

 

Ron sollevò le braccia sopra la testa, con le ascelle in bella vista. In quel preciso momento al naso di Harry e Luna sopraggiunse un odorino per niente piacevole e caddero con le ginocchia sul pavimento, sopra una miriade di cocci delle palline.

 

Luna: “Harry…buonanotteeeeeeee…”

 

Harry: “Buonanotteeeeeeee…”

 

E svennero.

SDONK! ZZZZZZZZ…

Quando si risvegliarono(circa 12 secondi dopo), notarono che la botola si era richiusa e il flusso di palline era cessato. In piedi là sotto, con una chiara aria trionfante stampata sul viso, c’era Ron, con le braccia di nuovo lungo i fianchi.

 

Ron: “Ragazzi! State bene?”

 

Harry lo fissò inorridito e con gli occhi scoppati. O____O

 

Harry: “M-ma allora tu…non sei morto!!”

 

Ron: “Ma certo che no! Ci vuole ben altro per ammazzarmi! Peccato che dopo aver dato l’ultimo saluto alle palline tu non abbia visto la mia azione di difesa!”

 

Harry: “Quindi…vuoi dire che…quando hai detto ‘Addio’ ti riferivi alle palline?!”

 

Ron: “Ci sei arrivato, eh? Ammazza, sei un fulmine!! Comunque, stavo dicendo…”

 

Ma Harry era già scattato in piedi e aveva gettato le braccia al collo di Ron, abbracciandolo e dondolando di qua e di là. Ron si sentiva strozzare.

 

Harry: “Ron!! Oh, Ron!! Temevo che non ti avrei mai più rivisto!! Ero…ero così in pena!! BWAHAAAAAAAAAAAAH!!! Sono coooooooosì felice!! Oh, Ronnie…”

 

HHHHHHHHHHHHHHH…

Ron tirò su un’ascella e la mise davanti al viso di Harry, che svenne sul colpo.

 

Luna: “Oddio!…è morto!!”

 

Ron: “Ma no…non ci sono andato troppo pesante…Rimarrà stordito per qualche minuto…”

 

Infatti trenta secondi dopo Harry si tirò su in piedi, confuso.

 

Harry: “Ron…ma…insomma, Ron!! Ma quant’è che non ti fai una doccia, Ron?!”

 

Luna: “Wow, ha detto il tuo nome tre volte! Meriterebbe un premio per questo!”

 

Ron: “Oh no, Harry! Io sono un esempio vivente di pulizia!! Sai, uso i prodotti Acquolina…Coccolo il mio corpo…Comunque, quando serve, ho le mie armi segrete!”

 

Harry: “E…e allora come hai fatto a far sparire le palline e soprattutto a FARMI SVENIRE?!”

 

Ron: “Mi sono messo un po’ di Auricchio sotto le ascelle…”

 

Harry: “Caspita! È così potente?!”

 

Ron: “Bah, che ti dico…se non lo provi non ci credi…”

 

Harry: “Capisco…Bè, meglio così! Ci hai salvato!!”

 

Ron: “Pfui! Lasciate fare a me!!”

 

I tre proseguirono lungo il corridoio, che era diventato ancora più buio di prima.

 

Harry: “Ma com’è che tutto a un tratto è più buio?”

 

Luna: “È sera, Harry…non vedi la luna piena fuori da quella finestra?”

 

Harry: “Brr…meno male che il professor Lupin non è qui con noi…”

 

Ron: “Lupin, Lupin/ l’incorreggibile Lupin, Lupin/ l’inafferrabile Lupin, Lupin/ ineguagliabile seiiiiiiiii…”

 

>SMASH!<

 

Ron: “Ehi, Harry!! Che sberla! Mi hai fatto male, brutto cattivo!!”

 

Harry: “Smettila di cantare canzoncine che non esistono e concentrati, capito?!”

 

Ron: “Uff…Vorrei tanto che Lupin fosse qui…almeno ti sbranerebbe…”

 

Prof. Lupin: “Oh, ma io ci sono!!”

 

I tre fecero un salto in alto degno delle Olimpiadi dallo spavento.

 

Harry: “Lupin!! Che…che cavolo ci fai qui?!”

 

Prof. Lupin: “Bè, mi avete chiamato e sono arrivato! Ma cos’è quella sfera lassù nel cielo?”

 

Harry, Ron & Luna: “No, non la guardi!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

 

Troppo tardi: il tranquillo uomo solitario e sfigato si trasformò in lupo mannaro e perse il controllo di sé. I ragazzi presero a correre per tutto il corridoio, terrorizzati.

 

Harry: “YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRGGGHHHHHH!!!! MAMMAAAA!!!!”

 

Ron: “MA TU NON HAI UNA MAMMAAAAAAA!!!”

 

Harry: “AH!! È VEROOOOOOOOOOOOOO!!!”

 

Luna: “CHE COSA TRISTE DA DIREEEEEEEEEEEEEEEEE!!!”

 

Lupin: “Ragazzi, ma…perché urlate?”

 

I tre si fermarono di botto e fecero gli occhi scoppati: Lupin era tornato normale.

 

Harry, Ron & Luna: “O_____O   COOOOOOOSA?! Ma…è tornato come prima!! Come ha fatto?!”

 

Lupin: “Oh, niente di speciale, è bastato chiudere le tapparelle…Bè, ora vi saluto, credo che il mio tempo da comparsa sia finito…Me ne vado al bar di Madama Rosmerta…Bye bye!!”

 

E svanì nel nulla.

 

Harry: “ -____-  Sono…senza parole…”

 

Ron: “EEEEEEEEEE…E HO GUARDATO DENTRO UN’EMOZIONE/ E CI HO VISTO DENTRO TANTO AMORE/ E HO CAPITO PERCHÈ NON SI COMANDA AL CUOREEEEEE/ EH…”

 

>SPATACRASH<

Harry aveva atterrato Ron con un attacco surplex dall’alto.

 

Ron: “Harry!! Ouff…Scusa, ma anche tu mi vai a nominare il titolo della canzone di Vasco Rossi!! Che cosa dovrei fare?!”

 

Harry: “Fai quello che ti pare, ma devi stare zitto!! Altrimenti attiri l’attenzione, cretino!!”

 

Ron: “Ok, scusa…”

 

Luna: “Ragazzi, sentite…io sarei piuttosto stanca, che ne dici di riposarci per un po’? Oltretutto è notte! Io di solito a quest’ora sto sempre dentro al letto!!”

 

Harry: “Alle sette e mezza?!”

 

Luna: “C’è l’ora legale, idiota!”

 

Harry: “Ah…oh bè, tanto non cambia più di tanto…comunque hai ragione, anche io comincio a sentirmi la stanchezza…facciamoci un pisolino…”

 

Ron: “Evvai!!”

 

I tre si sdraiarono sul freddo e duro pavimento di pietra, proprio sotto la finestra appena chiusa da Lupin.

 

Luna: “Alohomora!”

 

Le tapparelle si spalancarono, rivelando la luna piena e luminosa.

 

Luna: “Non è romantico???”

 

Harry: “Come un cazzotto sulle gengive…Accidenti, non riuscirò mai ad addormentarmi in un momento come questo!!”

 

Ron: “Dai, Harry, rilassati! Immaginati un programma dentale che mantenga bianchi i tuoi denti anche quando dormi!”

 

Harry: “La fai facile, tu…ma io non ce la faccio!! Oltretutto mi manca il mio cuscino…era il mio compagnuccio!!”

 

Ron: “Ci penso io, Harry…”

 

Il rosso tirò fuori dalla tasca un blocco di cioccolato.

 

Ron: “Fondente Nero Novi è un gran cioccolato…ci terrà buona compagnia!”

 

Harry: “-_____-  Sssssiggggh…Grazie, Ron, ma è deprimente!”

 

Ron: “E allora ne fai a meno! Io cercavo di aiutarti…”

 

Luna: “Insomma, zitti!! Adesso dormiamo…”

 

Ron: “Sì, d’accordo…ah, Harry, siccome ultimamente russi come un trombone pieno di clacson e oltretutto sei raffreddato, ti metto un po’ di Rinazina Spray nasale, così respiri meglio e ci lasci dormire tranquilli, ok?”

 

Harry: “NO!!”

 

Ron: “Uff…che tiranno…”

 

Luna: “Buonanotte, ragazzuoli!!”

 

Harry & Ron: “Buonanotte, Luna!”

 

Luna e Ron crollarono quasi subito, mentre Harry rimase sveglio a lungo fino a che, per overdose di Rinazina Spray Nasale nelle narici e per gli ultimi residui di Auricchio nell’aria, non crollò pure lui dando una craniata sul pavimento.

Quali impressionanti cose sogneranno i nostri tre invincibili eroi???

E chissenefrega!!!

 

CONTINUA…

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17: Verso l'obiettivo! ***


Capitolo 17:

Capitolo 17: Verso l’obiettivo!

 

Il primo sole delle dieci e mezza di mattina si infranse sulla finestrella del castello, sotto la quale i nostri mitici eroi stavano ancora dormendo in posizioni strambe e molto, molto scomode. Tuttavia, dal russare di Luna, evidentemente non ci stavano facendo caso.

 

Harry, Ron & Luna: “Rooooon…Fiiiiiiiiiii…”

 

In quella un raggio di sole colpì in pieno Ron, squagliandogli le sopracciglia a causa delle forti radiazioni ultraviolette.

Tuttavia continuò a dormire come un cretino, russando come un elefante che ha inghiottito una mosca che ha inghiottito una radio che trasmette una stazione di heavy metal.

Diede i primi segni di risveglio solo quando il liquido rosso misto agli ultimi peli residui che gli si era formato sulla fronte gli colò lungo il setto nasale, andandogli a finire nella narice sinistra.

 

Ron: “Ronf…Fiiii…Ronf…umphr…eddai, mamma…ancora cinque minuti…eddai…non mi mettere il Nescafe cappuccino nel naso, sennò non posso leccarmi i baffi…Uuumph…Sniff… AAAT-CHUMMMM !!!”

 

Ron si svegliò di soppiatto spalancando gli occhi così violentemente che uno dei due gli uscì dall’orbita e in seguito tornò al suo posto con un rimbalzo.

Si stiracchiò per benino, stendendo le braccia sopra la testa e scrocchiando le dita.

 

Ron: “Yaaaawn…Aaah…Una buona notte inizia con Huggies Dry Nites…”

 

Si guardò intorno: Harry e Luna stavano ancora dormendo profondamente, nonostante il suo starnuto fosse stato così forte da aver scocciato una finestra e avesse ribaltato un’armatura, la cui mazza chiodata si era andata a ficcare in mezzo alle scapole di Harry.

 

Ron: “Ma che branco di pigroni…Ah, ma ora ci penso io!”

 

Ron prese una lente d’ingrandimento e la posizionò esattamente di fronte al raggio di sole che penetrava dalla finestra, puntandolo sui capelli di Harry; ovviamente quelli scricchiolarono e presero fuoco.

 

Harry: “Zzzz…Snort…Dannata Hermione con quella sua Nouvelle Cuisine del cavolo…Senti che caldo…”

 

Nonostante si fosse accorto della calura, Harry non si decideva ad aprire gli occhi. Alchè il rosso prese una lattina di birra dal distributore lì vicino(ovviamente rubando un quarto di dollaro dalla tasca di Harry), la stappò e la tracannò tutta d’un fiato.

 

Ron: “…Hips!! BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEUUUUURRKK!!”

 

Omino della Birra Moretti: “Prosit!”

 

Ron: “Grazie! Ah, questo sì che è un piacere da ricordare!!”

 

La cosa importante, comunque, era che Ron aveva raggiunto il suo scopo: la grande quantità di aria calda che aveva eruttato dall’intestino aveva stimolato il fuocherello che continuava ad oscillare sulla nuca di Harry, facendolo estendere fino alle sopracciglia.

 

Harry: “Zzzzz…Sniff sniff…Santa polenta, senti che razza di puzza…Ma che cavolo…?!”

 

Finalmente Harry aprì gli occhi e si tirò su a sedere, ancora rimbambito.

 

Ron: “Buongiorno Harry!!”

 

E gli porse un vassoio con cornetto, cappuccino, pancetta e ovetto strapazzato.

 

Harry: “Ron…dove li hai presi?”

 

Ron: “Boh…Mi sono comparsi tra le mani all’improvviso…Piuttosto, non senti anche tu questa strana puzza di capelli bruciati?”

 

Harry: “Non so che odore abbiano i capelli bruciati, comunque hai ragione, la sento anche io… …Aspetta un attimo…”

 

Harry si toccò la testa con una mano; quando se la riportò davanti agli occhi vide che era piena di grosse vesciche.

 

Harry: “Ron, a proposito…I miei capelli non stanno andando a fuoco, vero?”

 

Ron: “Ehm…Nnnooooooo, Harry!!”

 

Harry: “…”

 

Ron: “…”

 

Harry: “…Mi stai sfottendo, vero?”

 

Ron: “Ehm…Sssììììììììì, Harry!!”

 

Harry scattò in piedi, prese la tazza del cappuccino e se la versò sulla testa, spegnendo l’incendio che si era divampato su ogni superficie libera.

 

Ron: “Noooooooo!!! Era il Nescafe in edizione limitataaaa!!! Bastardo!!”

 

Harry: “Bastardo sarai tu!! Avanti, confessa, sei stato tu ad appiccare l’incendio!!”

 

Ron fece comparire dal nulla una piccola aureola dorata e un paio di alucce bianche dietro la schiena.

 

Ron: “Non è vero!! Io, che sono la persona più gentile del mondo…”

 

Harry: “Spiegati.”

 

Ron: “Moan moan…Non si riesce mai a fregarti, eh Harry?”

 

Harry: “SPIEGATI, PORCA PEPPINA!!!”

 

Ron: “Bè, cosa vuoi che ti dica…diciamo che…Non c’è birra senza un bel rutto, non c’è dodici senza ottantotto!!”

 

Harry cadde a gambe all’aria. -___-

 

Harry: “Ehm…Ok, diciamo che può andarmi bene…Sei giustificato…”

 

In quella si svegliò anche Luna.

 

Harry & Ron: “Ah…buongiorno!”

 

Luna: “Buongiorno…Sapete, ragazzi, ho fatto uno strano sogno…C’era Harry impegnato in una conversazione telefonica con la professoressa Mc Grannitt, e aveva una faccia…una faccia spaventosa…avete presente il terrore allo stato puro?! Brr…se ci ripenso mi vengono i brividi…”

 

Harry e Ron scoppiarono a ridere.

 

Harry: “Bwahahahahahahaha!!! Ma dai, è stato solo un sogno! È impossibile che la Mc TuttaRughe mi chiami al telef…”

 

>DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNN…ROOON, RISPONDI AL TELEFONOOOO…<

 

Ron: “Oh, scusate, è il mio…”

 

Harry: “Bella la suoneria…”

 

Ron: “Ci credo, è l’ultimo grido!!”

 

Luna: “Io però comincio a preoccuparmi…Ogni notte di luna piena faccio un sogno premonitore…”

 

Ron si frugò nelle tasche ed estrasse il suo telefonino.

 

Ron: “Hello Moto!! Ah rumph…Pronto? … Sì, un attimo che glielo passo…”

 

Il rosso tese il cellulare a Harry, che nel frattempo si stava passando una lozione Cresci Cresci sulla pelata.

 

Ron: “Harry, è per te…è la Mc TuttaRughe…”

 

Luna: “ODDIO LO SAPEVOOOO!!! STA ATTENTO, HARRYYYYYY!!!”

 

Harry: “Ahò, smettila di urlare come una gallina!! Vedrai che è uno scherzo! A-hem…Pronto?”

 

Prof.ssa Mc Grannitt: “POTTER!!! PICCOLO INSOLENTE!! Ma dove ti sei cacciato?!”

 

Harry: “Ah…B-buongiorno, professoressa! Ma scusi la curiosità, come ha fatto ad avere questo numero?”

 

Prof.ssa Mc Grannitt: “Potter, è ora che tu cominci a seguire le mie lezioni, invece di fare i sudoku! (Ehi, ma quella sono io!!^^ NdA)Eppure ve l’ho spiegato! Che cosa vi ho detto? Se cerchi un numero, chi chiami?”

 

Prima che Harry potesse farfugliare qualsiasi cosa, Ron agguantò il cellulare con un gran sorriso, pronto a rispondere alla domanda.

 

Ron: “Dodici novantanoveeee!!!”

 

Prof.ssa Mc Grannitt: “È ovvio!”

 

Harry: “Ah…eh eh eh…Non ricordo in quale lezione lei l’abbia detto… -__- ”

 

Prof.ssa Mc Grannitt: “Grr…Guarda che ti metto una nota sul registro la prossima volta! Comunque ti ho telefonato per chiederti…HAI INTENZIONE DI FARE ALTRI GIORNI DI ASSENZA?! MA LO SIA QUANTI GIORNI SONO CHE MANCHI ALLE LEZIONI?!”

 

Harry(timpano bucato): “M-ma non se lo ricorda? È stata lei a darmi il permesso di assentarmi per andare a salvare il mondo!!”

 

Prof.ssa Mc Grannitt: “Ma non raccontare frottole, Potter! Vuoi rischiare una sospensione? Non ho mai detto una cosa del genere!! E per punizione…”

 

Harry: “…Non lo dica, non lo dica!!”

 

Mc Grannitt: “…Levo tutti i punti accumulati fino a ora dalla Casa dei Grifondoro!!”

 

Harry: “Fiuuuuu…Tutto qui?”

 

Mc Grannitt: “…e inoltre sequestro il tuo smaltino per le unghie con le pagliuzze sbrilluccicose!!”

 

Harry: “No…no…NNNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

 

Mc Grannitt: “Bwahahahahahahahahahahaha!!!”

 

Harry: “Professoressa, non può farlo!! Lei è una sadica perfida!!”

 

Mc Grannitt: “Cavoli tuoi, Potter! E vedi di rientrare a scuola entro domani, altrimenti la quantità dei punti accumulati dai Grifondoro finirà sotto lo zero, e sarà tutta colpa tua!! Questo non ti fa sentire responsabile?”

 

Harry: “Hm, no…non più di tanto…”

 

Mc Grannitt: “Oh! Oh bè…Ehm…Ok, credo che…riattaccherò…”

 

>CLICK<

 

Harry: “Ha riattaccato…”

 

Luna: “Hai visto, Harry? Avevo ragione!! È terribile!! Anche se a me non importa più di troppo, io sono una Corvonero…”

 

Ron agguantò il suo cellulare e se lo rimise in tasca dando una pacca sulla spalla di Harry.

 

Ron: “Non te la prendere, Harry! Io ho imparato un metodo per ricordarmi il numero da chiamare! Stammi bene a sentire…Dodici come dodici, novantanove come novantanove! Ma soprattutto ricorda che novantanove è quasi cento, ma è novantanove! Pertanto se cerchi un numero, chi chiami?”

 

Luna: “Secondo me…Dodici novantanoveee!!”

 

Ron: “È ovvio!”

 

Harry: “Ehm…Sì, grazie dell’aiuto, Ron! Bè, vogliamo andare? Abbiamo già perso troppo tempo a cincischiare…”

 

I tre ragazzi ripresero il loro cammino lungo il corridoio buio, leggermente più rischiarato grazie alla luce del sole che penetrava dalle tante finestre.

 

Harry: “Ok, ragazzi, cerchiamo di sbrigarci, sennò la Mc TuttaRughe ci leverà per davvero tutti i punti…”

 

Ron: “Ehi, Harry, ho una comunicazione ufficiale da fare!”

 

Harry si voltò verso Ron, lo sguardo confuso e incomprensibile. Evidentemente non capiva a cosa si stesse riferendo l’amico.

 

Harry: “Ah sì, eh? Hm, ufficiale…Si può sapere cosa devi d…”

 

Ron: “TANTI AUGURI ALL’AUTRICEEEE!!!”

 

>SDONK!< Mazzata megagalattica sul duodeno di Ron.

 

Harry: “Che cavolo dici?! Che…che boiata è questa?!”

 

Ron: “Ahio!! M-ma Harry, poco fa la redazione mi ha incaricato di dirlo…O-oggi, undici febbraio, è il sedicesimo compleanno dell’autrice!! Hanno…hanno detto che se non lo annunciavo mi avrebbero dimezzato la paga…”

 

Harry: “Ma sti cavoli!! Smettila di divagarti e andiamo avanti!”

 

Ron: “Moan moan…”

 

Harry: “Vabbè, comunque auguri!”

 

Autrice: “Grazie, caro!”

 

I tre proseguirono fino a che non arrivarono ad una grande apertura a forma di arco al centro di una ampia parete, sbarrata da un piccolo muricciolo.

 

Luna: “Che cos’è quello?”

 

Luna si affacciò dal muretto in modo da poter guardare il panorama e controllare se ci fosse stato qualche altro passaggio.

 

Luna: “Ragazzi…”

 

Harry & Ron: “Hm?”

 

Luna: “Ho una notizia buona e una cattiva…”

 

Harry: “Prima quella buona…”

 

Luna: “Ho trovato l’ufficio di Berluska…”

 

Harry: “Cosa?! Grande!! Mitico!! E dov’è?”

 

Luna: “È questa la cattiva notizia…”

 

Harry corse accanto a Luna e si sporse a sua volta. A pochi metri in linea d’aria, dall’altra parte, c’era una delle tante torri del castello, la quale riportava sulla parete un cartello a forma di freccia con su scritto “Per l’ufficio privato di Berluska di qua”. L’unico problemino era che non c’erano ponti o scale per raggiungere l’altra sponda: sotto di loro non c’era assolutamente niente, il vuoto, un burrone insidiosissimo.

 

Harry: “M pare di capire che siamo bloccati qui…”

 

Luna: “Eh sì, mi sa di sì…”

 

Harry: “Ma porca  #@*%£§!!”

 

Ron: “Harry!! Insomma, che parole sono?! Non le ho mai sentite…”

 

Harry si accasciò al suolo poggiando la schiena contro il muricciolo e abbandonando la testa in mezzo alle ginocchia.

 

Harry: “Mannaggia, adesso come facciamo? Non c’è modo per passare dall’altra parte…”

 

Luna: “E che ci vuole? Non sai che io sono una campionessa di salto in lungo? Quando me lo facevano fare ai campi estivi per bambini ero un vero asso!”

 

Luna si allontanò di qualche metro, prese la rincorsa e si gettò di sotto.

 

Luna: “YAHUUUUUUU!!!”

 

Harry: “LUNA!! NO!!”

 

Harry e Ron videro Luna percorrere mezzo metro di distanza sospesa per aria, poi si arrestò di colpo e precipitò di sotto.

 

Harry: “LUNAAAAAAA!!! NOOOOOOOO!!! Accidenti, era una COSÌ  brava ragazza…”

 

Ron: “Sigh sigh…Harry, io…io l’amavo!!! Bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!”

 

Luna: “Tranquillo, sto bene! Più o meno…”

 

Harry zompò per aria dallo spavento: Luna era di nuovo lì con loro! Aveva un braccio ingessato e si reggeva su di una gruccia.

 

Harry & Ron: “Luna!! Sei…sei viva!!”

 

Luna: “Ma certo che sono viva! Io ho la pellaccia dura, lo sapete…”

 

Harry: “Ma come hai fatto a non sfracellarti per terra?”

 

Luna: “Bè, mentre cadevo inesorabilmente nel burrone, ho urlato ‘AHIA!!’ e quei tre Serpeverde si sono gettati dalla rupe a bordo di un deltaplano, mi hanno afferrata al volo e mi hanno salvata!!”

 

Harry: “Allora quei tre sono stati utili a qualcosa, finalmente! Ma allora come hai fatto a farti male?”

 

Luna: “Ma niente, mentre risalivo quassù sono scivolata sulla lattina di birra di Ron e ho fatto un capitombolo!”

 

Ron: “Scusa…avrei dovuto buttarla nel cassonetto della raccolta differenziata…”

 

Luna: “Fa niente…comunque adesso sappiamo che non si può raggiungere l’altra torre con il salto in lungo…”

 

Harry: “Era già ovvio senza che tu ci provassi!”

 

Luna: “Tentar non nuoce! Allora cosa possiamo fare?”

 

Harry: “Hmm…è un bel problema…”

 

I nostri amici si ritirarono in meditazione per escogitare un sistema per passare dall’altra parte. Dopo qualche ora senza aver ottenuto alcuna soluzione, Ron si alzò in piedi e si stiracchiò.

 

Ron: “Che noia…Sentite, mi è venuta sete, vado al distributore a prendere qualcosa da bere…”

 

Il rosso si diresse verso il distributore di bibite, infilò tre monete e prese tre lattine di succo analcolico. Che caro, ha pensato anche ai suoi amici…

Tornò da loro e tirò le lattine ai rispettivi destinatari.

 

Harry: “Ahio, Ron! Eccheccavolo, stai un po’ più attento! Me l’hai tirata sulla testa! Ma che roba è?”

 

Ron: “Non la vedi, Harry? Ti ho preso un Red Bull, l’energy drink che stimola lo spirito e il corpo!”

 

Harry: “Ah…grazie, Ron…”

 

Harry stappò la lattina e bevve: Ron e Luna lo imitarono.

 

Harry: “Aaah, ci voleva proprio! Ehi, ma cos’è questo formicolio dietro la schiena?”

 

In mezzo alle scapole di Harry spuntarono dal nulla un paio di ali bianche da angelo. Anche a Luna e Ron stava succedendo la stessa cosa.

 

Harry: “EEEEEEEEEEEH?? Ma…ma…”

 

Luna: “Non saremo mica morti, vero? Questo non è il Paradiso, vero?”

 

Ron: “Ma no che non è il Paradiso! Mi sono solo dimenticato di avvertirvi degli effetti collaterali! Red Bull…ti mette le aaaaali!!!”

 

Harry provò a sventolarle: con sua grande sorpresa, si sollevò a mezz’aria e sfrecciò lungo le pareti.

 

Harry: “Ma è fantastico!! Con questi gioiellini non avremo alcun problema ad attraversare il burrone e ad arrivare dall’altra parte!!”

 

Luna: “Hai ragione! E poi guarda, non sono terribilmente carine addosso a me?”

 

Harry non la ascoltò nemmeno e si affrettò a buttarsi di sotto: le sue ali lo sorreggevano a meraviglia. Subito dopo fu seguito da Ron e Luna, che sembravano divertirsi da matti a svolazzare.

 

Harry: “Berluska, preparati…è giunta la tua ora!! Bwahahahahahahaha!!!”

 

Ron: “Ma sta un po’ zitto!!”

 

CONTINUA…

 

Noticine: Comunque Ron è stato costretto a dire una cosa vera, verissima!! Oggi, undici febbraio, è il mio complex!! Sedici anniiiiiiiii!!! Eh, ormai sto diventando vecchia…J Comunque, se PROPRIO vi va di farmi un regalino(ma anche no! NdLettori), potete lasciarmi una recensioncina!! …Vi preeego!!!

Tanti auguri a meee!! Ora vi lascio…vado a ritirare la pensione!!

Alla prossima!!

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18: Compito in classe ***


Capitolo 18:

Capitolo 18: Compito in classe

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I nostri amici percorsero il tratto di vuoto che li separava dall’ufficio di Berluska sbattendo elegantemente le ali piumate.

Peccato che Luna insistesse tanto nel richiedere una tunica celeste, una coroncina di spine e una nuvoletta d’oro su cui riposarsi per assomigliare ancora di più ad un angelo. Ron la fece star zitta sferrandole un bel cazzottone sulla fronte.

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Luna: “M-ma…Bwahaaaaaaaa!!! Ron, mi hai fatto male!!”

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Ron: “Quante storiee…Comunque scusa, è solo che mi serviva una cavia per verificare una cosa…”

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Harry: “Che? Una cavia? Ma…per fare cosa, scusa??”

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Ron: “Harry, insomma, certo che tu non sai proprio niente!! Vedi, mi sono adeguato alla moda del momento…Vuoi far divertire i tuoi amici con scherzetti e idee cattivelle? Manda un sms con la parola SCHERZO al 12345! Ricevi subito un suggerimento e…un divertente screen saver!!”

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Ron mostrò a Harry il fondale del suo cellulare, che ritraeva loro due impegnati in una zuffa da wrestling. Ad Harry non piacque più di tanto, forse perché quello che perdeva era sempre lui.

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Harry: “ -__- Ssigh…”

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Ron: “E in questo caso, il suggerimento era quello di dare un pugno in fronte alla ragazza che ti piac…A-HEM, VOLEVO DIRE A QUALSIASI RAGAZZA!! In questo modo attirerai la sua attenzione!!”

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Luna: “L’attenzione l’avrai anche attirata, ma non è stato per niente divertente! Anzi, mi hai fatto un male del boia!! Sssigh…T___T ”

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Ron si sentì molto, molto in colpa. Abbassò gli occhi puntellando gli indici con aria afflitta.

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Ron: “Oh…davvero?”

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Prese il suo cellulare e lo scagliò con forza nel vuoto sotto di lui. Questo precipitò per parecchi metri, sprofondò nell’erba e dopo qualche secondo esplose, radendo al suolo tutta l’area circostante.

Purtroppo coinvolse anche il tapiro del Gabon e il pappagallo che si era ingoiato, ma per qualche arcano motivo il WWF non corse a manifestare.

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Harry: “ O___O M-ma…Ron!! P-perchè il tuo telefono è esploso?! Guarda, mi ha bruciato i lacci delle scarpe!!”

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Ron: “I-io non lo so…M-mi avevano detto che la benzina diesel era sicura!!”

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Decisero di non pensarci e di guardare avanti, dopo che Luna ebbe urtato un’aquila reale che passeggiava di lì per caso; anche questa cadde di sotto e finì arrosto.

Finalmente, dopo qualche metro, atterrarono dall’altra parte, vicino al cartello che indicava la via da seguire per arrivare all’ufficio di Berluska.

Come misero piede in terra, le ali si staccarono e caddero con leggerezza sul pavimento di marmo.

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Luna: “No…no…Noooooooooooooooooooooooooo!!! Le mie aliiiiii!!! BWAAAAHAAAAA!!!”

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Luna si piegò sulle ginocchia e cominciò a frignare sui cadaveri facendo ogni tanto il segno della croce.

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Harry: “Luna, daje ‘na chiusa!! Erano solo un paio d’ali!!”

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Ron: “Signori…La solita finezza del mio migliore amico…”

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Harry: “Coraggio, andiamo…Non perdiamo altro tempo!!”

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Luna ci mise un po’ più di tempo per raggiungerli, perché volle assicurarsi che le sue ali avessero riposato in pace. Per questo le seppellì dentro il primo buco che trovò, ovvero quello delle fogne, e pregò qualche secondo coprendosi bene il viso con il velo di tulle nero.

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Luna: “Oooooh…erano così due care persooooone…Sniff sniff…”

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I tre si trovarono su di un ampio pianerottolo dal quale si biforcavano diversi corridoi.

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Harry: “Accidenti, e ora da che parte andiamo?!”

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Ron: “Proviamo qui, Harry…”

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Ron indicò il corridoio alla loro destra, sul quale si trovava una gigantesca freccia fosforescente puntata verso l’alto.

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Harry: “Ah…Ok…Proviamo questa…”

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Harry, Ron e Luna si incamminarono lungo il corridoio, che era circondato da centinaia e centinaia di porte di colore rosso sangue.

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Luna: “Ooooooooh…Harry…secondo te con cosa sono state dipinte queste porte?”

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Harry: “Ma che domanda, con la vernice rossa! E sicuramente c’è voluto un pennello grande per finire tutto più in fretta…”

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Ron: “Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello!”

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Ron tirò fuori dal nulla un pennello Cinghiale e lo sventolò davanti a Harry.

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Harry: “-___- Uff…”

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Luna: “Ma lì c’è un pezzetto di epidermide!!!”

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Harry: “Tutti effetti scenici!”

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Ron: “Ehi, Harry! Guarda cosa c’è scritto qui!”

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Indicò una porta su cui c’era il cartello “PER INCONTRARE BERLUSKA, DEVI OBBLIGATORIAMENTE PASSARE DI QUI”.

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Ron: “Che ne dici?”

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Harry: “Dico che mi basta…forza miei prodi, entriamo!!”

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Harry afferrò la maniglia e spalancò la porta. Entrarono velocemente e si richiusero la porta alle spalle con un gran tonfo.

La stanza in cui si trovavano era molto illuminata, tranne un cono di ombra in uno dei quattro angoli che appariva molto strano. Per il resto, era completamente vuota.

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Luna: “Ma qui non c’è nessun…”

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Voce dal nulla: “Buonasera, cari…”

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I nostri eroi si voltarono di scatto, spaventatissimi. Harry stava cercando di nascondere con i piedi il ruscelletto giallo che aveva creato per terra.

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Luna: “M-ma…chi è????”

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Voce dal nulla: “Dovrei essere io a chiedervelo, strani omuncoli rosati…”

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Harry: “Ehi, non vale, te l’abbiamo chiesto prima noi!!”

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Voce dal nulla: “E io ve l’ho chiesto per seconda! Avanti, sparate!”

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Harry: “No, io non parlo finchè non parli tu!”

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Ron: “Io sono Ron Weasley, lei è Luna Lovegood e l’idiota di turno è Harry Potter! Piacere, bella signora!!”

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Harry: “ O___O Aho!! Amico traditore…Fiducia tradita!!”

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Voce dal nulla: “Oh, felice di conoscervi, figliuoli! E ora, come da patto, uscirò dall’ombra che mi avvolge.”

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L’area oscura della stanza si illuminò e comparve una signora vecchia, ma così vecchia che il re Luigi XIV era stato sicuramente più giovane di lei. L’aspetto decrepito era completato da un paio di brutti, vecchi, rotondi, occhialoni spessi cinque dita che la facevano sembrare una talpa con la sinusite.

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Harry, Ron e Luna: “ODDIO!!!”

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Signora: “Buonaseraaaaaa…io sono la Signora Peppa!!”

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Harry: “Bel nome…”

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>STONK< Bacchettata sulla mano destra.

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Harry: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAUUUUUUUUH!!!”

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Signora Peppa: “Così impari a fare il monellaccio, picciotto!! Vai nell’angolo!!!”

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Harry: “Ok, faccio il bravo…Ma si può sapere chi è lei?”

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Signora Peppa: “Ci risiamo…!! Devo essere io a chiederlo a voi! Se siete entrati qui dentro vuol dire che avete intenzione di incontrare Berluska! Perché lo desiderate? Qual è il vostro scopo?”

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Harry: “Semplice! Vogliamo andare da lui per sconfiggerlo e riportare la normalità nella scuola di Hogwarts!”

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Signora Peppa: “Hm, mi sta bene. Allora siete pronti per fare il test!”

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Harry, Ron & Luna: “COOOOOOOOOOOSA???? M-MA QUALE TEST??????”

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Signora Peppa: “Ovviamente il test per verificare le vostre conoscenze! Se lo supererete sarete degni di incontrare Berluska, in caso contrario ve ne tornate a casa vostra e quest’estate frequenterete i corsi di recupero! CAPITOOOOOOO????!!!”

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Harry & Luna: “OH, NO!!! Che pizza!!!!”

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Ron, invece, era giulivo.

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Ron: “Vedrete, ragazzi! Sarà una passeggiata!!”

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La Signora Peppa prese dallo sgabuzzino tre banchi di scuola impolverati e pieni di scritte indelebili ed incisioni e li posizionò uno dietro all’altro. Ron si sedette in quello in prima fila, Harry in mezzo e Luna dietro a tutti.

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Signora Peppa: “Ecco i vostri fogli, avete un’ora di tempo per rispondere a cinque domande di cultura generale. Non è difficile…Ma se per caso becco uno di voi che cerca di copiare dall’altro…Vi avverto!!”

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La Signora Peppa braccò un lanciafiamme, ultimo modello in commercio, che aveva un’aria tutt’altro che amichevole.

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Signora Peppa: “Badate che non avrò nessuna pietà nel mettervi al rogo le mutande!!! Capito??? BWAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!”

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Harry: “Gosh…Mammina!!”

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La Signora Peppa si sedette sulla cattedra, davanti alla fila di banchi, e girò un’enorme clessidra.

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Signora Peppa: “Potete girare i fogli…Cominciate!!”

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Harry afferrò un lembo del foglio e lo voltò.

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Harry: “Ok, Potter, rilassati…hai fatto centinaia di compiti in classe negli ultimi anni, questo non sarà poi così difficile…!!”

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Lanciò un’occhiata davanti a sé: Ron aveva già attaccato a scrivere freneticamente sollevando nuvolette di polvere.

Harry si sentì come un verme che scopre di avere la scabbia.

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Harry: “Groan…Coraggio, Harry, non farti demoralizzare…”

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Portò gli occhi al foglio, tirò un gran sospiro e lesse la prima domanda.

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Domanda n. 1: Come si chiamano gli elefanti al gusto di frutta?

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Harry: “CHE?! Gli…gli elefanti??? Ma che diavolo…?”

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Harry non aveva mai sentito parlare di elefanti al gusto di frutta, e dubitò seriamente che qualcuno avesse mai leccato un elefante per sentire che sapore aveva.

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Harry: “Ehm…Signora Peppa???”

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Signora Peppa: “Dimmi, caro…”

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Harry: “Ehm…Potrei avere delucidazioni sulla prima domanda?”

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Signora Peppa: “Sei davvero un deficiente! Evvabbene, ti voglio aiutare…Quelli con le vitamine e i minerali! …Sai quegli elefanti, ippopotami, con dentro dodici vitamine, dieci minerali…”

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Harry: “O___O Eeeeeeeeeeeeeeeh…Temo di no…”

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Signora Peppa: “E allora ti arrangi, cretino!!”

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Harry: “-___- Ssssigh…”

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Harry si voltò lievemente di dietro: Luna aveva le mani tra i capelli, la punta della penna in bocca e girava e rigirava il foglio in cerca di qualche appuntino che avrebbe potuto aiutarla.

Il ragazzo decise di tentare il tutto e per tutto…si chinò in avanti fino a che non fu molto vicino all’orecchio di Ron.

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Harry: “Ron…Mi passi la prima?”

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Ron: “Non mi rompere, Harry!”

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Harry: “E dai, Ron! Passa, passa!!”

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Ron: “Passa a Citroën!!”

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Harry: “ -__- Eddai, ti prego! Solo quella!!!”

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Ron: “Uff…Evvabbene…Vita…”

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Harry: “Vita…”

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Ron: “Son…”

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Harry: “Son…”

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Ron: “Junior…”

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Harry: “Jun…AAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGH!!!!!”

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Harry era stato preso in pieno da una fuocata e la sua maglietta stava ardendo pericolosamente, coinvolgendo anche quei poveri e pochi peli che aveva sul torace.

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Signora Peppa(dito sul grilletto del lanciafiamme): “CHE COSA TI AVEVO DETTO, RAGAZZO?! NON SI COPIA!! SEI SORDO PER CASOOOOOO?!”

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Ma Harry non la stava ascoltando, era troppo impegnato a cercare di non finire arrostito. Ron si voltò e gli fece ingoiare una pillolina bianca.

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Ron: “Tieni, Harry! Maalox Plus, contro i bruciori sempre con te!!”

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E in effetti le fiamme intorno al corpo di Harry si spensero all’istante. Il ragazzo si rialzò traballando ed emettendo sbuffetti di fumo dalla bocca e dalle orecchie.

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Harry: “Coff coff…Almeno ho salvato le mutande…Grazie, Ron!”

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Harry si rimise seduto al suo banco. Nonostante fosse stato carbonizzato per metà, era soddisfatto. Almeno aveva la risposta alla prima domanda!

Finalmente passò alla seconda.

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Domanda n. 2: Illustra l’approccio dentale che bisogna assumere quando si artiglia il Kinder Duplo e dimostralo.

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Harry: “Hm…Ok, questa la salto, eh?…”

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Passò alla terza.

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Domanda n. 3: Se non ti lecchi le dita dopo che hai mangiato le Fonzies, quanto godi?

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Harry: “Ehm…Credo che su questa ci tornerò dopo…”

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Domanda n. 4: Diva o Donna?

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Harry: “Ehi, ma questo è un insulto alla mia essenza maschile!! Ma tanto non so nemmeno questa, meglio che ci riprovi dopo…”

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Lo sfregiato ormai cominciava a preoccuparsi…Restava solo una domanda, se non avesse saputo rispondere neanche a quella sarebbero stati cavoli mooolto amari.

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Domanda n. 5: Se hai tutti i sintomi dell’influenza e anche il naso chiuso, con quali compresse devi uscire per sentirti subito meglio?

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Harry: “Ok, meglio andarsene…”

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Harry sbattè la testa sul banco, visto che altrimenti non avrebbe saputo dove sbatterla. Non aveva la minima idea di quali risposte potesse scrivere era praticamente impossibile!!

Tranne che per Ron, che aveva finito dopo soli cinque minuti, aveva consegnato e si era messo a cancellare le scritte sul suo banco.

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Harry: “Lecchino…!”

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Lanciò un’occhiata alla sabbia che scendeva lungo la clessidra: mancavano solo due minuti, quarantaquattro secondi e cinquantadue centesimi.

Decise di buttarsi a caso. Meglio di niente…

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Harry: “Allooooooora…Hm, domanda n. 4: Diva o donna? Boh…facciamo ‘Donna’… Domanda n. 2…Questa proprio non mi fa venire in mente niente! ‘Mordi e ingoi’, tò!! Domanda n. 3: …Hmmm, ‘Godi di più’, perché così non ingoi altri olii schifezzuolosi!! Sì, dev’essere così!!”

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Harry scrisse il proprio nome, la classe e la data sull’angolo del foglio, si alzò e con un gran sorriso ipocrita lo consegnò alla Signora Peppa proprio mentre il tempo scadeva.

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Signora Peppa: “Bravo Potter, forse non sei così idiota come pensavo! Signorina Lovegood, è ora di consegnare!!”

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Luna sticchiò, scarabocchiò qualcosa sul foglio e lo consegnò in mano a quel cesso di esaminatrice con aria afflitta.

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Ron: “Com’è andata, ragazzi? Io sono sicuro di aver preso almeno un ‘Eccezionale’!!”

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Harry & Luna: “Groan… -__- ”

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I tre aspettarono per qualche minuto(=sette ore)mentre la Signora Peppa correggeva i loro compiti giocando a Bussorologio, Strega Comanda Color e a Occhi di Gatto.

Finalmente vennero richiamati e si sedettero ai loro banchi sudando come porci e invocando gli déi più svariati, tra cui San Puzzone.

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Signora Peppa: “Ragazzi, come posso fare per spiegarvelo gentilmente…Sono disgustata!! Me li chiamate compiti in classe questi?!”

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Harry: “Ah, questa era la versione gentile?! Pensa quella cattiva!!”

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Ron: “M-ma professoressa, davvero ho fatto un casino sul mio compito?”

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Signora Peppa: “No, mio caro! Tu sei stato geniale, non hai sbagliato niente! Sono quegli altri due che mi hanno lasciato scioccata!!! Anzi no, Lovegood ha fatto abbastanza bene, almeno ha preso la sufficienza!”

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Harry: “COOOOOOOOOSA?! M-ma come ha fatto?! Lei non è stata colpita dall’incantesimo, è impossibile che conoscesse le risposte!!”

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Luna: “Infatti mi sono buttata a caso proprio all’ultimo momento! Che fortuna, eh Ron?”

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Ron: “La tua intelligenza è sprecata per una cosa così, Luna!!”

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Signora Peppa: “Veniamo a te, Potter…GROOOOOOOOOARRRR!!!!!”

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Harry: “Ohi ohi, la vedo male…”

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Signora Peppa: “Su questo foglio di carta ci sono scritte più cavolate che sul libro delle barzellette di Totti!! Come sarebbe a dire ‘Godi di più’?! GODI SOLO A META’, IDIOTA!! E le procedure del Kinder Duplo? DENTALE-LABIALE! Anche un bambino di due anni ci sarebbe arrivato!! Invece hai risposto bene alla prima sotto suggerimento del genietto Weasley e incredibilmente anche alla quarta…Entrambe le alternative sarebbero andate bene.”

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Harry: “E…e la quinta domanda????”

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Signora Peppa: “Ah, a quella non hai proprio risposto…Ma è ovvio…!!”

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Ron: “Dodici novantanoveeeee!!!”

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Signora Peppa: “Ehm, no, Ronnino, non intendevo quello…Potter, è OVVIO che la risposta è: “Devo uscire con due compresse di VICKS FLU-ACTION!!!” Sei davvero un asino!!!”

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Harry: “…Bè, alla fine non è andata poi così male!”

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Signora Peppa: “No, cretino, perché non hai conseguito il punteggio sufficiente per passare il test! Quindi vattene a casa!!”

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Harry inorridì. Davvero non avrebbe potuto vedere Berluska per sconfiggerlo una volta per tutte?!

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Harry: “No, Signora Peppa, la prego!! Mi conceda un’altra possibilità!!!”

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>SHWAHAAAAAAAAAAM< Altra fiammata gigantesca che bruciò l’elastico delle mutande di Harry.

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Harry: “Noooooooooooo!!! Sopra c’era l’autografo di John Cena!!! BUAAAAAAAAAAAHH!!!”

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Signora Peppa: “Nessuno deve interferire sulle mie decisioni!! Ci vediamo quest’estate, Potty Potter cretino!!”

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Harry si accasciò a terra, sconfitto. Non poteva permettere che accadesse una cosa del genere, non quando ormai si trovava a pochi passi di distanza dal suo nemico!!

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Ron: “Non te la prendere, Harry! Andrà meglio quest’estate! Ci vediamo, andiamo a fare una visita al genio dell’oratoria! Nessuno di noi ha dimenticato il discorso che ha fatto a scuola…che uomo!!”

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Harry: “Ma no, io…”

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Signora Peppa: “Insomma, cosa aspetti a sloggiare?! Sciò!! ‘USS!!!”

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Harry doveva assolutamente trovare un metodo per aggirare il controllo della Signora Peppa, ma non gli veniva in mente niente!!

E poi, come un fulmine, la soluzione gli trafisse il cervello…(Harry: “Ahio! Che male boiaaaa!!”)

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Harry: “A-hem, speriamo bene…MARLENEEEEEEE!!! MARLENEEEEEEEE!!!”

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Una pioggia di mele rosse dell’Alto Adige precipitò dritta dritta addosso alla Signora Peppa, che imprecò sonoramente e cadde a terra tra un mucchio di pomi e foglie.

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Signora Peppa: “YAAAAAAAAAH!!! ORCA MISERIA!! BASTARDOOOOOOOO!!!”

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>TONK< Una mela particolarmente dolce, succosa e lucida andò a finire sui suoi occhiali e li ruppe in mille pezzi. Ormai era talmente cieca che non vedeva più niente.

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Harry: “BWAHAHAHAHAHAHA!! Ciao, Signora Peppa!! Ci vediamo ai corsi di recupero a luglio!!! Forseeeee…”

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Harry corse via e raggiunse Ron e Luna al di là della porta, lasciando per terra la Signora Peppa, che cercava di tirarsi fuori dal mucchio che l’aveva sepolta strafogandosi di mele.

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Signora Peppa: “Hmm…che bontà…POTTER, NON FINISCE QUI!!!”

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Harry ormai non l’ascoltava più…era troppo occupato a contemplare la porta rossa che si trovò davanti, ignorando il femore che era attaccato alla maniglia…”UFFICIO DI BERLUSKA, prego bussare, altrimenti andate al diavolo!! BWAHAHAHAHAHAHAHA!!!”.

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CONTINUA…

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Noticine: un bacione alle mie dolcissime e fedelissime recensitrici HERM88 e FRANCESCA AKIRA 89!! Vi voglio beneeeeeeeeeeeeeeeeee!!

A proposito, Herm, grazie per la recensione che mi hai lasciato sulla mia ficcy “How would it be”! È stata una vera sorpresa, era un sacco di tempo che qualcuno non la commentava! Grazieeeeeee!! E Francesco25…Bentornato!! Sai che mi sono mancate le tue belle recensioni?^^

Un abbraccio anche a tutti coloro che continuano a seguire la mia pazza ficcy!! E mi raccomando, commentino!!

Alessandra

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Capitolo 19
*** Capitolo 19: Il Bosco dei Cento Acari ***


Capitolo 19: Il Bosco dei Cento Acari

Capitolo 19: Il Bosco dei Cento Acari

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Forse stava sognando, era troppo bello per essere vero…

Si diede un pizzicotto sulla natica destra per esserne sicuro, e dallo zompo in aria a causa del dolore allucinante che si era fatto da solo Harry non aveva più dubbi…

Era a soli due centimetri dall’ufficio di Berluska!! Il suo acerrimo nemico Berluska!!

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Luna: “Acerrimo…ma se neanche vi siete mai incontrati!”

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Harry: “È un modo di dire, Luna…”

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Ron: “Non vedo l’ora di farmi firmare la maglietta! Hai una penna da prestarmi, Luna? Va bene anche una Paper Mate, così sono sempre ok…”

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Luna: “No, non mi porto mai le penne dietro, solo i fusilli…ma se vuoi ho il mio rossetto…”

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Ron: “Ma sì, va bene! It’s Maybelline New York!!”

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Harry: “Ragazzi…invece di perderci in quisquillie e pinzillacchere, che ne dite di entrare?”

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Harry poggiò lentamente la mano sulla maniglia, tremando da capo a piedi, insicuro sul da farsi. Raccolse tutto il suo coraggio, l’abbassò lentamente e…

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Ron: “HARRY!! TI VUOI MUOVERE?!”

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>SBAM<

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Ron sferrò un calcio sul sedere di Harry e lo mandò in avanti, facendogli spalancare la porta con la capoccia.

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Harry: “AHIAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”

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Trio Monnezza(venuto fuori dalla serratura): “Se c’è Aia c’è gioia, vero Potter? BWAHAHAH!!!”

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Harry: “Chiudete il becco!!!”

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Harry prese una chiave trovata lì per terra, la infilò nella serratura e la girò, imprigionandovi il Trio Monnezza.

E così, i nostri eroi entrarono nell’ufficio di Berluska.

Era uno studio molto elegante, tutto in rosso…

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Harry: “…R-rosso sangue?!”

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Ron: “Harry, ma sei un macabro!! Non pensi ad altro?! Pensa invece che questo rosso sia quello del rossetto di Luna…It’s Maybelline New York!!”

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Harry: “Sì. Ron. Ok… -___-…Ehm…Dove sarà Berluska?”

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Non sembravano esserci segni di vita, in quella stanza. Tutto era immobile, tanto che Ron rischiò di crollare addormentato a causa del piattume che regnava sovrano.

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Luna: “Yuhuuuuuu!!! C’è nessunooooooo???”

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Ron: “Aaaaaaah, ho capito!! Acqua Lete…l’effervescente naturale ricca di piacere, povera di sodio!”

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Harry decise di non badare all’ennesima cretinata che aveva sparato Ron e alle risate isteriche di Luna e anche lui si guardò intorno.

A pochi passi di distanza vi era una scrivania che dava su una grande finestra dalle tende di tulle bianco(“Finalmente più fantasia per i colori!!” NdHarry)tendenti al rossiccio(“D’OH!!” NdHarry). E si riusciva a distinguere perfettamente lo schienale di una poltrona…rossa. (E che ti aspettavi, cocco?! Tessssssssssoooooooooooro!!! NdA)

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Harry(sottovoce): “Guardate, ragazzi…quello seduto sulla poltrona deve essere Berluska…Ora avviciniamoci senza fare il minimo ru…”

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Ron: “COOOOOOOSAAA?????? ODDIO IL MIO EROEEEEEEEEEEEEEE!!! IL MIO EROE È QUI DAVANTI A MEEEE!! STO SOGNANDOOOOOOOOOO!!!!!”

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Harry: “O___O GULP!!”

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L’individuo seduto in poltrona non si girò, ma si limitò a sporgere in fuori la mano destra piena di anelli pacchianissimi e a scuotere lentamente il bicchiere di cristallo che reggeva, contenente vino…rosso.

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Harry: “Daje co sto rosso!! Mi sa che mi conviene passare a Corvonero, che sono azzurri, così non vedrò più questo stupido colore!!”

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Harry lanciò un’occhiata a Luna, che si stava facendo i peli sotto le ascelle, e decise che senza dubbio la casa dei Grifondoro era la migliore in assoluto.

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Berluska(voce rauca): “Sono sorpreso di vedervi qui…COFF COFF!!! ‘Azz!! Dannata tosse…”

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Ron: “Forse anche lui dovrebbe prendere un po’ di Bronchenolo Sciroppo…almeno ritroverà la pace…”

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Harry: “Ma questa è vecchia!! L’hai già detta qualche giorno fa al professor Rüf, scemo!!”

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Ron: “Ah sì? Mah…”

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Berluska: “Ehm…dicevo…Sono sorpreso che siate riusciti ad arrivare fino a me…”

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Harry: “Eh bè, modestamente…”

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Berluska fece scattare con un gesto brusco la mano che reggeva il vino e mandò il liquido rosso addosso ad Harry.

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Harry: “AAAAAAAAAAAH!!! MACCHESSCHIFOOO!!!!

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Ron: “Tranquillo, Harry, il vino viene via facilmente dalle camicie! Testiamo l’efficacia di Ava in polvere sulla tua macchia!”

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Calimero: “Ava, come lava!!!”

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Harry prese tra il pollice e l’indice la collottola di Calimero e lo scaraventò fuori dalla finestra.

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Harry: “Ora non c’è tempo, Ron! Mi tengo la macchia, ok?!”

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Ron: “Va bene…Se ti piace andare in giro come uno zozzone io non ti dirò più niente!”

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Berluska: “Cough cough…Per cortesia, state attenti al tombino, non vorrei che qualcuno ci cada dentro…”

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Il nostro supercalifragilistichespiralidoso trio guardò per terra e vide, effettivamente, un piccolo muretto con alla base una piccola apertura rettangolare, ma comunque grande abbastanza per farci entrare solo un piede.

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Harry: “E va bene, staremo attenti al tombino…anche se sinceramente non capisco di cosa se ne faccia, di un marciapiede e di un tombino nel suo studio…”

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Luna: “Certo! Lo sanno tutti che sei uno scemo deficiente!”

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Harry: “-__- Bando ai convenevoli!! Berluska, sono venuto fin qua per affrontarti!! BWAHAH!!!”

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Berluska: “COFF COFF!! Sì, sì, d’accordo...Ma prima accomodatevi pure...Posso offrirvi qualcosa?”

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Harry fece gli occhi scoppati. O___O

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Harry: “OFFRIRCI QUALCOSA????! COS’È, UNA STUPIDA TRAPPOLA????! GUARDA CHE IO NON CI CASCO!! E NEANCHE I MIEI AMICI CADRANNO MAI NELLA TUA…”

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Ron: “Io sì, grazie! Ho una fame…”

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Harry cadde a gambe all’aria.

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Berluska: “Bravo, ragazzo, così cresci forte come il tuo idolo! Prego…gradisci una Chipster Freeky Fries?”

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Ron: “Oddio…Le nuove e croccanti chips a bastoncino?! Quelle irresistibili con il buco?????!”

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Berluska: “Proprio quelle! Sai, sono in edizione limitata…COFF COFF!!!!”

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Ron: “OH MIO DIOOOOO!!! MA QUESTA È CASA MIA!!! LA PREGO, SIGNORE, MI ADOTTI!!!”

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Berluska: “Cough cough…Un’altra volta, ragazzo…ma ora prego, avvicinati pure al distributore…”

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Il dito tozzo indicò un distributore di patatine e dolciumi in fondo alla stanza, che riportava la scritta: “LECCORNIE E SCHIFEZZE VARIE PER TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO FARSI VENIRE UNA CARIE PARTICOLARMENTE INCURABILE NEL GIRO DI CINQUE GIORNI”.

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Ron: “Oh, grazie mille!! Ehi, Harry, mi presti un quarto di dollaro?”

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Harry: “Noi abbiamo le sterline, idiota!! E comunque non te le presterei neanche se…”

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Luna: “Tieni, Ron, te la do io la monetina…”

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Harry: “-__- Groan…Ma tu da che parte stai, Luna?”

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Ron infilò la monetina, digitò il numero corrispondente alle patatine e un momento dopo il pacchetto schizzò fuori dall’apertura a tutta velocità, con Ron dietro alle calcagna.

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Ron: “EHI!! FERMO!! IN NOME DELLA LEGGE!!“

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Troppo tardi…

Il pacchetto di patatine cadde dentro il tombino.

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Ron: “NOOOOOOOOO!!!”

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In preda alla disperazione, Ron si accucciò e si infilò dentro al tombino striminzito, entrandovi dentro prima con la testa, e poi con il busto.

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Harry: “Ron!! Ma che fai ?! Attento!!”

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Harry si aggrappò ai piedi sporgenti del rosso e cercò di tirarlo su, con l’unico risultato che anche lui si ritrovò a farsi risucchiare dal tombino maledetto.

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Harry: “AAAAAAAAIUTOOOOOOO!!! Luna, dammi una mano, deficiente!!!!”

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Luna, che si stava togliendo i peli del naso con delle pinzette, lasciò perdere il suo lavoro e afferrò le caviglie di Harry, ma ormai erano tutti troppo incastrati dentro l’apertura del marciapiede e vennero risucchiati al suo interno.

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Harry: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!!”

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Ron & Luna: “YUHUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!”

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Berluska: “BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! … COFF COFF COFF!!! Dannato catarro…!!”

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I tre precipitarono in un cunicolo buio, molto buio…e taaaaanto lungo…

Finchè non intravidero una luce sotto di loro e si ritrovarono in una bellissima spiaggia deserta.

Harry cadde di testa, mentre Ron e Luna caddero di spalla.

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Harry: “Aaaah…ammazza che botta…ma che cosa è successo? Dove siamo?”

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Ron: “E io che ne so, Harry? Potrei telefonare a quelli di Genius per farcelo dire, ma ho finito la batteria…Ma la cosa importante è che le mie patatine sono salve!!”

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Improvvisamente, da dietro una palma particolarmente alta e slanciata si rivelarono due ragazzi indigeni, molto simili tra loro. Avevano la pelle scura, una massa di folti capelli crespi e portavano camicie hawaiiane. E tutti e due sorridevano come due ebeti.

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Primo ragazzo: “Salve!”

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Ron & Luna: “Ehm…Salve!”

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Harry: “Ma voi chi siete?”

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Primo ragazzo: “Gimiumuapua e…Fratellino!!”

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Gimiumuapua indicò quello accanto a lui, che si limitò a sorridere ancora di più e a strizzare gli occhi.

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Harry: “Ah…certo…piacere…chiunque voi siate…”

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Gimiumuapua: “La domanda che tutti si pongono è…che cos’è Bamboocha???”

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Harry: “O___O Bamboocha? Veramente io non me lo stavo minimamente chiedendo…”

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Gimiumuapua: “Ascolta…”

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Gimiumuapua prese dalla tasca una bottiglietta di Fanta, la aprì e la versò addosso a Harry.

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Harry: “OH NOOOO!! MA CHE CAVOLO FAIIIIIIIIIIIIIIIIII?!”

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Gimiumuapua: “…Bollicine molto sagge!!”

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Harry: “SIETE DUE DEFICIENTI!! TU E QUELL’ALTRO MUTO ACCANTO A TE!!”

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Gimiumuapua: “Tutto è Bamboocha!!! Anche piccole cose di vita! Come…”

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Ron: “Oh, sì, dimmelo, dimmelo!!”

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Ma prima che Gimiumuapua potesse rispondere, Harry afferrò Ron e Luna per mano e schizzò dritto davanti a sé correndo come un forsennato facendo una fatica dannata per portarseli dietro, visto che non avevano la minima voglia di collaborare. E Gimiumuapua e il Muto dietro a rincorrerli…

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Ron: “HARRY!! Io volevo sapere che cos’era Bamboocha!!”

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Gimiumuapua: “DRINK THE FANTA, STAY BAMBOOCHA!!!”

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Harry: “Non c’è tempo, deficiente!! Quelli vogliono solo costringerci a bere quelle stupide bottigliette di Fanta!! E poi dobbiamo andarcene subito via di qui!!”

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Ron: “…La mia banca è differente!!”

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I ragazzi(anzi, solo Harry…)corsero, corsero, corsero, fino a che tutto a un tratto il paesaggio cambiò di botto. Ora si trovavano in un piccolo boschetto con tanti alberi verdi, cespugli pieni di bacche rosse(“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRGH!!!!” NdHarry), gli uccellini cinguettavano allegri e melensi nel cielo azzurro ma che più azzurro non si può.

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Luna: “Che bel posto…Ma dove siamo?”

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Harry si guardò intorno e scorse un cartello appeso con un chiodo malfermo sul tronco di un albero. Infatti l’unica era leggerlo per sbieco…

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Harry: “Hmmm…dice che siamo nel Bosco dei Cento Acari…”

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Luna: “Che?! Bosco dei Cento Acari??”

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Ron: “Ma quali Cento Acari, Harrino stupidino!! Leggi bene, questo è il Bosco dei Cento Acri!!”

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Harry inorridì al soprannome che gli aveva dato Ron…qualcuno avrebbe potuto sicuramente fraintendere…tuttavia provò a non farci caso e tornò a concentrarsi sul cartello.

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Harry: “Bè, comunque, Acari o Acri che siano, si può sapere che razza di posto è questo?”

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Ron: “Oh, ma io lo so!!”

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Harry: “Ah sì? Dove l’hai già visto, in biblioteca?”

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Ron: “No, sull’enciclopedia Treccani…”

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Il rosso si mise una mano sulla fronte in modo da coprirsi dal sole accecante(che ovviamente sorrideva bonario nonostante il fenomeno non si possa spiegare scientificamente)e cominciò a scrutare gli alberi in lontananza.

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Ron: “Eccolo là/è proprio lui/è l’orsetto Winnie Pooh!!” (Ebbene sì…questa canzoncina esiste davvero!!^^ NdA)

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Harry: “Chi?! Winnie Sputacchio?!”

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Ron: “È tutto peloso/lo amo perché lui è/Winnie, amico Winnie!!”

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Ron scattò in avanti e corse ad abbracciare un orsetto dal pelo giallo e una magliettina corta rossa che stava tranquillamente passeggiando sotto un alveare.

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Ron: “Corri con me/giochiamo insieme, dai!!”

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Winnie Pooh: “Ma chi cavolo…?!”

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Ron: “Winnie, amico Winnie/sali sull’albero/prendi il miele, dai!!”

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Ron sollevò l’orsetto orripilato di peso e lo scaraventò in alto, mandandolo a finire con la testa dentro la cavità dell’albero, facendolo incastrare.

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Winnie Pooh: “Oh, rabbia!!”

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Ron: “Su divertiamoci/senza mai smettere/questa è la vita per noi!!”

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Il ragazzo staccò la testa di Winnie dall’albero e lo abbracciò di nuovo, quasi soffocandolo.

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Winnie Pooh: “Ehm…Uh uh uh!! Ciao, piccolo amico!!”

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Dagli occhi di Ron spuntarono fuori due immense lacrimucce lucide di commozione, tirò su col naso e si strinse le mani al petto.

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Ron: “Se a casa non c’è/chi si cura di te/è bello contare/su amici così!!”

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Winnie Pooh: “Ma dai, per così poco…”

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Ron: “Oh, Winnie, amico Winnie!!/Con te io verrò/ovunque tu andrai/sempre mi troverai/tu con me/ed io con te/amico mio Winnie Pooh!!!”

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Winnie Pooh: “Oh rabbia!! Io dovrei portarmi appresso questo pazzo?!”

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Non appena Ron chiuse bocca mettendo fine alla stupida canzoncina, tutti gli abitanti della foresta esplosero in un gigantesco applauso. Harry e Luna, invece, si limitarono a fare gli occhi scoppati per l’incredulità. Ron fece un solenne inchino(tanto per farsi un’idea, toccò le punte dei piedi con la punta del naso)e lui e Winnie vennero raggiunti dagli inseparabili amici Tigro, Pimpi, Ih-Oh l’asino con la coda removibile e Tappo il coniglio.

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Tigro: “Yuhuhuhuuuuu!! Orzetto bello, coza mi combini!!! Zempre in giro a fare danno!!”

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Pimpi: “C-c-c-chi è q-q-q-q-que-e-sto ra-ra-ra-ragaz-z-zo, u-un t-tuo a-a-a-amic-c-c-o???”

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Ih-Oh: “Oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooh…”

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Tappo: “Dov’è la mia carota?!”

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Harry: “Se posso dire la mia, non saprei proprio decidere quale sia il più cretino…”

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Winnie Pooh: “Ehm, sì, ragazzi…lui è un nostro nuovo amico! Gradisci un po’ di miele, piccolo amico alto due metri?”

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Ron: “Ooooooooh, sì!! Possono venire anche i miei due amici?”

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Ron indicò Harry e Luna, che invano si erano nascosti dietro il tronco di un albero per non farsi scoprire.

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Winnie Pooh: “Ma certo!! Venite pure, amici!! Venite!!”

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Harry: “-___- Siiiiiiiiigh…”

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Luna: “Dai, Harry, non sarà poi così male! Almeno potremo rifocillarci!!”

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Harry: “Ma io non ho ancora digerito la pancetta di stamattina!!! E poi non mi va di stare insieme a un dolce e tenero orsetto, un porcello balbuziente, un asino che parla a rallentatore, una molla a forma di tigre e un coniglio handicappato!!”

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Luna: “Quanto la fai lunga, però…io un po’ di miele me lo vado a mangiare!!”

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Luna corse ad unirsi al gruppetto e sparì dentro alla casa di Winnie, ovviamente scavata dentro un albero. E Harry, suo malgrado, dovette seguirli. Chissà, magari avrebbero potuto aiutarli ad andarsene da lì…

Entrò nella casetta facendo una fatica dannata per infilarvisi dentro, visto che a malapena ci passava quel ciccione di un orsetto parlante.

Winnie andò alle credenze e le aprì: erano vuote, tranne i soliti ragnetti ospiti.

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Winnie Pooh: “Oh, rabbia!! Ho finito il miele un’altra volta!!”

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Ih-Oh: “Sssssseeeeeeeeiiiiiii uuuuuunnnnnn iiiiiinnnnnnnnggggggoooooorrrrrrrdddddddoooooo…”

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Tutti: “Zzzzzz…”

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Dopo essere stati risvegliati da una scorreggia ben assestata di Pimpi, Tigro saltellò sulla coda e tirò fuori dal nulla un vasetto di miele fresco.

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Tigro: “Ta-dan!!!”

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Harry: “D’oh!!”

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Winnie mise una mano nel barattolo e ne estrasse una bella “manciata” di miele; poi lo passò agli altri, che fecero lo stesso, tranne Harry, che non se la sentiva minimamente di infilare la mano dentro un barattolo dove già altri avevano infilato le zampe.

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Approfittando della distrazione di Ron, che sembrava non avere intenzione di andarsene troppo presto, Harry attirò l’attenzione di Pimpi.

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Harry: “Ehi, cosetto…Sai come si fa ad andarsene da questo posto?”

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Pimpi: “C-c-c-c-c-cer-r-r-t-t-o, d-d-d-devi an-an-an-andar-r-r-e a-a-a…”

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Harry: “Vabbè, ho capito, chiedo a qualcun altro…Ehi, asino! Come si fa ad uscire di qui?”

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Ih-Oh: “Dddddddeeeeeeeeevvvvvviiiiii sssssoooolllllaaaaaaaammmmmeeeeeennnnttttttteeeeee…”

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Harry: “Per carità, stai zitto, sennò mi addormento un’altra volta!! Ehm…Tappo, o come cavolo ti chiami…puoi dirmi come possiamo fare per tornare al nostro mondo?”

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Tappo: “Dov’è la mia carota?!”

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Harry: “-___- Sssssigh…”

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L’unica era provare con Tigro, ma al momento si era appeso al soffitto con la coda attorcigliata e non voleva scendere.

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Harry: “L’importante è che ce ne andiamo di qui al più presto!!”

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E poi…DIN!! Lampadina sulla testa dell’occhialuto!!

Bastava prendere Tigro per un orecchio e farlo precipitare sul pavimento con una bella tirata!! Allora sì che avrebbe avuto modo di parlare con lui!!

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Autrice: “Ammazza…certo che sei intelligente!! Io non ci sarei mai arrivata!! Sei un GENIO!!”

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Harry: “Ti direi di chiudere il becco, ma so che se lo faccio tu minaccerai di portarmi via il poster dei Red Hot Chili Peppers dal dormitorio…”

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Autrice: “BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!”

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Comunque, Harry prese l’orecchio di Tigro tra il pollice e l’indice e lo fece planare “elegantemente” a terra, facendolo sfracellare.

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Tigro: “Yuhuhuhuuuuu!!! Ahia, che botta!!! Ma chi è ztato??”

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Harry: “Sono stato io! Ascolta, non è che mi porteresti a fare una passeggiata nei dintorni?”

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Tigro: “Ma certo!!”

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E così i due uscirono all’aria aperta, schivando all’ultimo secondo uno sciame di api inferocite che voleva vendetta verso Winnie.

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Harry: “Ascolta, Tigro…volevo sapere una cosa: tu sai qual è la via più rapida per andarcene di qui? E per favore, mentre parliamo smettila di zompettare di qua e di là come un idiota!!”

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Tigro: “Yuhuhuhuuuuu!!! Ok, zcuza…Zì, c’è un modo per andarzene via di qui, ma è molto pericolozo!!”

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Harry: “Pfui…il pericolo è il mio mestiere!!”

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Tigro: “Vedi quel cezpuglio? Ecco, lì zotto c’è una botola che vi riporterà nel voztro mondo…il problema è che non si riezze a ztaccare le zue radici, l’unico in grado di riuzzirzi è l’orzetto bello!!”

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Harry: “Vuoi dire Winnie? Bè, andiamolo a chiamare!”

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Tigro: “Il punto è che quello zi ztacca zolo ze Winnie zi arrabbia di brutto, ma proprio di brutto! Farlo arrabbiare è la voztra unica zperanza!! Però vi avverto che zarà un’impreza molto difficile, quello non si è arrabbiato neanche quando l’hanno zfrattato di caza!!”

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Harry: “Tutto qui? Lascia fare a me!”

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Quando Harry e Tigro tornarono a casa, il ragazzo corse da Ron, impegnato in una interessantissima conversazione con Tappo, e gli si avvicinò all’orecchio coprendosi la bocca con il palmo della mano.

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Harry: “Ron…perché non coccoli un po’ il tuo Winnie?”

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Ron: “MA CERTO!! Winnie Pooh, Winnie Pooh/il mio preferito sei tu!!!”

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Ron si scagliò sul povero orsetto e cominciò ad abbracciarlo forte forte…o meglio, a stritolarlo forte forte…

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Winnie Pooh: “Oh rabbia…”

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Ron lo lanciò in aria e lo riprese al volo poco prima che si sfracellasse sul vasetto di miele appena finito.

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Winnie Pooh: “Oh rabbia…”

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Ron lo scaraventò verso il soffitto per la seconda volta e gli fece dare una forte craniata sulla testa.

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Winnie Pooh: “Oh rabbia…”

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Dopodichè tornò a stritolarlo in un forte abbraccio pieno di affetto affettuoso.

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Winnie Pooh: “OH RABBIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”

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L’orsetto si liberò della stretta di Ron e a grandi passi uscì in giardino, seguito a ruota da Ron, Luna, Pimpi, Tappo, Tigro, Ih-Oh e Harry, soddisfattissimo.

Winnie prese il cespuglio tra le braccia tozze e, in preda a una forte ira, lo sradicò dal terreno, rivelando la tanto ambita botola.

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Harry: “Evvivaaa!! Forza, ragazzi, saltiamo dentro!!”

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Ron: “Ma…e Winnie e tutti i nostri amici?”

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Winnie Pooh: “OH RABBIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!”

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Harry: “Sono sicuro che se la caveranno benissimo anche senza di noi! Andiamo!!”

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Harry prese Ron e Luna per mano e si buttarono dentro la botola buia, precipitando in un lungo canale.

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Harry: “Addio, Bosco dei Cento Acari!! E l’ultimo spenga la luce!!”

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Dopo qualche secondo tutti e tre caddero da un’apertura del soffitto, ritrovandosi nell’ufficio del famigerato Berluska, ancora impegnato a far dondolare il suo bicchiere di vino rosso.

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Berluska: “D’OH!! COFF COFF COFF!!!”

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CONTINUA…

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Noticine: Sia chiaro che io non ho niente contro Winnie Pooh e i suoi scagnozzi, ma non ho resistito ad inserirli in questo capitolo!! Piaciuto? COMMENTINO? Dai che non comporta nessuna fatica e in più mi fate contenta!!

VI PREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEGOOOOO!!!^^

Graaaaaazie!!!^^

Alla prossima!!

Alessandra

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Capitolo 20
*** Capitolo 20: Comincia lo scontro! ***


Capitolo 20:

Capitolo 20: Comincia lo scontro!

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Harry poggiò le mani sui fianchi e si gonfiò tutto.

Sollevò una mano e cominciò ad elencare tutto quello che era riuscito a fare in pochissimo tempo. Come al solito, essendo il salvatore del Mondo ogni pericolo era risultato così facile da aggirare…

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Aveva viaggiato per dodici ore sotto un’automobile.

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Era sopravvissuto a un attacco alieno di puntine da disegno.

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Con qualche fatica aveva vomitato una caramella indispensabile per aggirare il primo ostacolo, e fino a quel momento non aveva mai smesso di maledire pesantemente Luna per la mossa di Heimlich a tradimento.

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Aveva risolto l’indovinello della Sfinge(l’aiuto della mamma di Ron non era stato così indispensabile, in fondo…).

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Aveva schivato elegantemente una puntura di zanzara con una grazia e una risolutezza da ballerino di danza classica. Un vero peccato che non avesse con sé il suo tutù rosa pesca.

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Aveva scelto personalmente il detersivo giusto per eliminare il Signor Grasso. Un compito che richiedeva accuratezza e una buona dose di deduzione…come la sua, ovviamente!

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Con le sue innate doti culinarie era riuscito a colpire il palato sopraffino dello schizzinoso Uomo del Monte, ed era anche riuscito a farlo parlare dopo tanto tempo!

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Aveva dormito per terra sopportando strenuamente ed orgogliosamente tutte le atroci conseguenze: un approccio di mal di schiena e un leggero pizzicorino alla testa. Ah, cosa non si fa per non far preoccupare inutilmente i tuoi compagni di viaggio…

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Gli erano addirittura spuntate le ali! Un chiaro segnale del suo divino essere, naturalmente.

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Aveva fatto un compito in classe fuori programma e ne era uscito brillantemente e con un ottimo voto. Ma del resto, aveva dovuto fare uno sbocco assurdo per riuscire a prepararsi adeguatamente.

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E come se non bastasse, con la sua intelligenza era riuscito a far arrabbiare di brutto un tenero e innocente orsetto melenso e dolcioso!

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Sì. Senza ombra di dubbio, se non ci fosse stato lui a sventare il pericolo a quest’ora il mondo sarebbe stato un vero disastro.

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Luna: “Harry, so che te l’ho già detto tante volte…ma tu sei veramente UN MONTATO!!”

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Harry: “Hm? Scusa, stavo ripensando a tutte le imprese che ho compiuto facendo enormi sacrifici…Ma tu non puoi capire…”

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Luna: “Certo, perché sei talmente CRETINO che non ti sei nemmeno accorto che stavi parlando a voce alta!!!

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Harry: “O___O OPPORCA!!!”

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Luna: “Guarda che tu praticamente non hai alzato un dito, abbiamo fatto tutto noi!!”

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Harry: “Ah, l’invidia dell’ingenua ragazza scema…Povera cara…Tranquilla, non mi ricordo chi, ma qualcuno ha detto che ognuno di noi nella vita ha 15 minuti di celebrità…Tranne me, ovviamente, che non passo mai di moda…”

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Ron: “VUOI STARE ZITTO, BRUTTO MONTATO CHE NON SEI ALTRO?!

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Harry: “NON TI PERMETTO DI PARLARMI COSÌ!!!!! IO…”

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Berluska: “Coff coff…Ehm…Vi siete dimenticati che ci sono anch’io?”

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Harry, Ron e Luna: “Ooooooooh…Sorry!!”

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Il trio si passò una mano sul collo, imbarazzati, con una gocciolona di sudore sulla testa.

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Luna: “Accidenti, ci siamo talmente accaniti contro Harry che abbiamo trascurato il nostro ospite!!

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Ron: “Già…Che branco di cafoni…BWAAAAAAAAH!!! PERDONAMI, O MIO EROE!!!”

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Ron si gettò in avanti e afferrò lo schienale della poltrona, abbracciandolo e infradiciandolo di moccolo.

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Harry: “-___- Ma non dovevamo toglierlo di mezzo?”

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Berluska: “Ok, rifacciamo…Voi siete precipitati dalla botola, mentre io stavo ancora girato…E lo sono tutt’ora, a dire il vero…”

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Ron: “Ragazzi, ai nostri posti!!

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Luna, Ron e uno stralunatissimo Harry si arrampicarono di nuovo all’interno della botola da cui erano appena usciti fuori e ripeterono la scena precedente. Stavolta la sederata fu più dura di prima.

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Berluska: “Ok, a questo punto io ho detto: “D’OH!!!” Perfetto, ci siamo!!”

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Harry, capito come stavano le cose(la perspicacia non è di tutti!), scattò in piedi e puntò un dito contro lo schienale rosso, con l’altra mano sul fianco.

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Harry: “BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!! Preparati, Berluska!! Il tuo peggiore incubo è tornato!!! BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!”

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Berluska: “Cough cough…Davvero? Quello in cui l’abominevole bambola di porcellana di mia sorella entra in camera mia nel cuore della notte e si mangia il mio Game Boy col giochetto dei Pokemon dentro?”

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Harry: “O___O Ehm, no, l’altro…Quello ancora più peggiore…”

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Berluska: “Ah, allora quello in cui il mio mangianastri difettoso si divora la mia preziosissima cassetta di Shakira?”

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Harry: “Ehm…Non ci siamo ancora…”

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Berluska: “Oh, allora è senz’altro quello in cui cado, cado, cado in un burrone e non atterro mai?”

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Harry: “ECCO!!! PROPRIO QUESTO!!”

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Berluska: “…Ragazzo, ma che ti sei fumato?!

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Harry: “Cosa ti mangi tu la sera, piuttosto!! Come cacchio fai a sognare queste cose?!”

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Ron: “E ora a voi, gentile pubblico! Chi di loro è il più cretino????

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Da una tribuna colma di persone comparsa all’improvviso in fondo alla stanza si levarono decine di cartelli, alcuni con il numero 1 e altri con il numero 2.

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Luna: “Un bel pareggio tra due titani!!

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Berluska, spazientitosi, schioccò le dita e fece sparire la tribuna nel nulla. Dopodichè si riempì il calice di altro vino rosso e lo schizzò addosso a Harry, che zompò in aria.

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Harry: “ANCORA??????? MACCHESSCHIFOOOOOOOOOOOOOO!!!!!”

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Berluska: “Così avrai qualcosa con cui passare il tempo mentre io prendo la mia medicina!”

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Harry: “O___O Medicina?”

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La mano di Berluska afferrò una piccola campanella d’argento poggiata sul comodino lì accanto e la fece tintinnare. In quel preciso istante, la porta di servizio si spalancò e ne uscì una ragazza molto carina, con lunghi capelli castani mossi e una divisa da cameriera molto, mooooolto corta.

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Harry, Ron & Luna: “HE…HERMIONE????????”

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Hermione: “È ora della medicina, signore!!

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Harry e Luna erano sconvolti, ma nessuno più di Ron, che aveva gli occhi fuori dalle orbite.

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Ron: “Hermione, io non…non credevo che la cuffietta sulla testa ti stesse così bene!!!

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Harry cadde a gambe all’aria. E lui che era preoccupato per il suo strano comportamento…

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Hermione: “Sì, in effetti mi dona!”

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Luna: “Ma che ci fai qui?! Credevo che lavorassi in tv con quelli dell’892!!!

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Hermione: “Sì, infatti era così, ma sai com’è…tutta quella colla sui capelli e sui baffi mi aveva fatto venire un principio di orticaria!! E così ho deciso di tentare con un altro lavoretto estivo!”

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Harry: “Ma se siamo a novembre…”

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Hermione si avvicinò ad un mobiletto muovendo freneticamente le anche, lo aprì e ne tirò fuori un sacchetto che sembrava contenere caramelle.

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Berluska: “Hmm…La mia medicina quotidiana!!

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Harry: “Io continuo a non capire…Herm, ci spieghi tu?”

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Hermione: “Da quando Berluska ha smesso con i vizi, è completamente pazzo per Chupa Chups!”

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Harry: “Chu…Chupa Chups??”

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Berluska: “Yum yum!!

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Hermione: “Mi piace Chupa Chups, perchè ti dà anche più cose! Un valido sostegno per la concentrazione!”

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La ragazza infilò una mano nel pacchetto e ne estrasse un lecca lecca alla fragola. Lo passò all’uomo seduto in poltrona e sorrise soddisfatta.

Ron si slanciò in avanti e agitò freneticamente le mani.

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Ron: “POSSO AVERNE UNO??????

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Hermione: “Certamente, piccolo mio!!

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Ron: “SSSSSSSSSIIIIIIIIIIIIII!!!!!

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Berluska: “Coff coff!! NO, NON DARGLIELO!! È TUTTO MIO!!!

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Ron: “No!!

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Berluska: “Sì!!

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Ron: “No!!

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Berluska: “Sì!!

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Ron: “Noooooooo!!!

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Harry, al quale era venuto un gran mal di testa per tutte quelle urla e quei dannati comportamenti da veri cretini, sbroccò e schiaffeggiò l’amico rosso.

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Harry: “SMETTILA DI FARE IL BAMBINO!!!

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Con lo sbroccaggio dello sfregiato Ron si trasformò all’istante in un affascinante ragazzo di venticinque anni, bello, muscoloso e decisamente attraente. Quello che accadde dopo fu seguito dalle più assurde reazioni: Harry scoppò gli occhi così esageratamente che un uccellino vi formò il nido, visto lo spazio a disposizione; Hermione fece cadere la mascella fino al pavimento, avvampò e dalle sue orecchie cominciò ad uscire del fumo grigio; Luna fece spallucce e continuò a leggere impassibile il “Cavillo” di quattro anni prima.

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Harry: “BASTAAAAAAAAAAAA!!! TORNA NORMALE, PER CARITÀ!!”

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Un gesto, e Ron tornò il solito ragazzetto di sempre.

Harry schivò di poco il coltello che Hermione gli aveva appena lanciato.

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Harry: “Basta, sono stufo!! Sono venuto fino a qui per poter sconfiggere questo stupido mostro, e allora io lo sconfiggerò! Sì, LO SCONFIGGERÒ SENZA ALCUNA ESITAZIONE!! BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!”

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Luna: “Oh, che eroe!”

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Ron: “Hm…e come pensi di fare, scusa?”

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Harry: “O___O …A questo penserò una volta che l’avrò sconfitto!!”

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Ron: “-__- Credo che tu non abbia capito bene la domanda…”

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Harry: “No no, ho capito benissimo!!

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Ron: “Ah, ecco…Allora…”

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Harry: “Dimmi, brutto mostro…Perché hai deciso di lanciare questo terribile incantesimo sui miei amici e su tutta Hogwarts?! Hai creato un mondo di mostri!!

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Berluska: “Cough cough…Credi davvero che te lo verrò a dire così facilmente? BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!”

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Harry si accasciò al suolo con le lacrime agli occhi e si prese la testa fra le mani, agitandola in ogni direzione.

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Harry: “AAAAAAAH!!! L’ULTIMA SPERANZA È SPARITA!! MORIREMO TUTTI!!! NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

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Ron gli corse incontro e gli mollò un pugno sulla nuca.

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Ron: “È questo il tuo coraggio?! Scemo!!”

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Harry: “Ahio! Mi hai fatto male!!”

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In quella, dalla stessa porta di servizio da cui prima era uscita Hermione arrivò il Trio Monnezza in veste da camerieri, con tanto di cuffietta e vassoio con teiera e biscottini in mano.

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Trio Monnezza: “Se c’è Aia c’è gioia!! BWAHAHAHAHAHAHAHA!!!”

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Harry per poco non vomitò.

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Harry: “Oh Dio, che visione atroce…COME…COME AVETE POTUTO METTERVI QUELI VESTITINI??? SONO DI TRE TAGLIE PIÙ PICCOLI DELLA VOSTRA!!”

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Malfoy: “Secondo me ci stanno benissimo!! Guarda come butta bene!”

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Tiger & Goyle: “YEAH!!

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Harry aveva un brutto, bruttissimo presentimento…

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Harry: “Berluska, maledetto mostro…Non avrai per caso assunto anche loro come camerieri, vero?“

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Berluska: “Eh eh eh eh…Ma certo!! Questi tre babbuini sono così servizievoli che…”

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Harry: “EVVAI!! NON VERRANNO PIÙ A ROMPERE LE SCATOLE A ME!!!

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Berluska: “No, invece…A volte ritornano…BWAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!

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Harry: “D’OH!!”

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Berluska: “BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!”

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Luna: “E basta con queste risate da trogloditi!!

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Harry si ricompose sistemandosi gli occhiali sul naso, quando all’improvviso si accorse che Ron non era più lì accanto a lui.

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Harry: “Ron?! Ronnie, dove ti sei nascosto?”

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Luna: “YO-HOOOOOOOOOOO!!! RUPERT???!”

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Harry: “Si chiama RONALD, scema!! E comunque non dirlo, lui odia essere chiamato col suo nome completo!”

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Luna: “Ah, scusa…”

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Nonostante i loro continui richiami, Ron non si vedeva. Non sapevano proprio dove potesse essere andato a finire…

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Berluska: “Eh eh eh…è inutile che continuiate a cercarlo!”

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Harry: “Che…che cosa vorresti dire, bastardo?!

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La mano di Berluska afferrò la campanella e la fece tintinnare per alcuni secondi che sembrarono interminabili. Un attimo dopo, la porticina si aprì…

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Ron: “Avevi ragione, Malfoy!! Questa divisa è così comoda!! Ho tutte le mie cose al vento…”

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Harry: “RON!!!

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Davanti a Harry si presentava la scena più tremenda(o più divertente, ma non se la sentiva di ridergli in faccia…)che avesse mai visto: il suo migliore amico Ron costretto in una striminzitissima divisa da cameriera…In testa l’immancabile cuffietta, in mano un vaso di fiori freschi.

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Harry: “RON!! COSA TI HANNO FATTO?! TI VERRÀ IL COMPLESSO DELL’ALTRA SPONDA, IN QUESTO MODO!!

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Ron: “Cosa vuoi dire, Harry? Io sto benissimo, non posso più farne a meno!”

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Harry si voltò verso lo schienale perennemente voltato del suo nemico.

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Harry: “Che cosa gli hai fatto?!

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Berluska: “Non ricordi che anche lui è sotto l’influenza del mio incantesimo? Eh eh eh! È bastato uno schiocco di dita per trascinarlo dalla mia parte e farlo lavorare per me!”

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Harry: “Accidenti, me ne ero dimenticato!! Ma perché fargli indossare QUEL COMPLETINO?! La sua essenza mascolina potrebbe risentirne di brutto!!

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Berluska: “Non è colpa mia se tutti quelli che mi porti qua sono maschi! Insomma, avrò diritto anche io a godere di qualche bella visuale!! COFF COFF!!”

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Harry osservò mortificato Ron: stava facendo volteggiare il suo piatto in bilico su un bastone…Vendetta, tremenda vendetta!!

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Harry: “Non te la caverai così facilmente! Vedrai, riuscirò a liberarlo dall’incantesimo sconfiggendoti con le mie mani!!

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Berluska: “Forse riuscirai a liberare il tuo amico…ma se si trattasse di più persone?”

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Harry: “Co…cosa?”

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Altro tintinnio, stavolta molto più prolungato e squillante.

Un gran fracasso e la porta di frassino venne sfondata da una folla inferocita, che spingeva per uscire prima.

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Folla inferocita: “Ha chiamato, signore???

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Harry sgranò gli occhi e se li stropicciò, incredulo.

Tra la folla distinse chiaramente la Mc Grannitt, Dean Thomas, Cho Chang, Alicia Spinnett, Blaise Zabini, i fratelli Canon, il professor Piton, persino Silente…

Quella era Hogwarts al completo!! Non c’erano più dubbi!

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Harry: “…E sono tutti vestiti da cameriera!! AAAAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGHHHH!!!”

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CONTINUA…

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Capitolo 21
*** Capitolo 21: L'attacco delle cameriere, prima parte ***


Capitolo 21:

Capitolo 21: L’attacco delle cameriere, prima parte

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Harry ci riflettè un secondo, schivando con noncuranza un vassoio d’argento che Dean Thomas aveva appena scagliato contro di lui…

Lui era in netta minoranza, e aveva schierata contro la sua fragile persona l’intera Hogwarts.

Lui era vestito normalmente, mentre gli altri indossavano striminzite divise da cameriera, compresa Luna che, anche se non c’entrava niente, ne era rimasta particolarmente colpita e aveva deciso di adeguarsi.

Aveva la vescica talmente piena che presto sarebbe esplosa coinvolgendo entrambi i reni, ma dalle conoscenze che aveva in quella stanza il bagno era fuori uso.

Come se non bastasse era disgustatamente scosso da forti conati di vomito: le gonne della divisa erano talmente corte che poteva benissimo godere della vista delle gambe di Piton, che mostravano lunghi pelacci neri appiccicati alla pelle a causa della loro elevata composizione oleosa.

Ciascuno studente stava rimurginando rumorosamente su come poterlo attaccare, tranne il Trio Monnezza che si era messo a canticchiare le canzoncine dei cartoni animati e lo stavano facendo andare fuori di testa tanto variassero tutti i testi con strafalcioni veramente inammissibili.

…Forse, e dico forse, era un pochino nei guai.

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Harry: “Oh…Santo…Piripillo…”

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Berluska: “BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!! Paura, eh?”

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Harry: “Se ti riferisci alle gambe di Piton allora sì…ho paura…”

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Piton: “Potter, è naturale…con il Silk-Epil, le tue gambe rimarranno lisce fino a quattro settimane! Ma io l’ho fatta CINQUE settimane fa, per cui…”

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Harry: “Hm, tutto chiaro…”

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Berluska: “Coff cough!! Allora, vediamo…come posso punirti per la tua sfacciataggine e la tua faccia tosta?”

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Harry: “Basta che sia una cosa rapida! Oppure, se vuoi che le tue pareti così lucide e immacolate vengano inzuppate di urina, fai pure…”

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Berluska rimase qualche attimo in silenzio, interrotto solo dal suo respiro affannoso e da qualche occasionale colpo di tosse ancora più rauca della precedente. Fino a che non agitò felice il bicchiere col vino rosso e si preparò a suonare la campanellina.

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Berluska: “Ho trovato! Lascerò che siano i tuoi compagni di scuola a darti una lezione, così non potrai contrattaccare!! BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!”

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Harry: “Capirai…”

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Berluska: “…E dopo averti spappolato per bene, chiederò loro di sequestrarti la Firebolt e tutte le tue figurine dei calciatori!! BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!”

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Harry urlò a squarciagola e si accasciò al pavimento, in lacrime, brandendo minacciosamente un pugno in aria.

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Harry: “MALEDETTO!! NON TI PERMETTERÒ MAI DI PORTARMI VIA LE FIGURINE!! NOOOOOOOOOOOOOO!!!!!”

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Luna: “Fagliela vedere, Harry!! Siamo con te!!

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Harry: “Ehi, non credere che tu non mi debba aiutare!! Ho bisogno di te, non potrò mai farcela a contrattaccarli da solo!!

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Luna: “ *_____* Come sei gentile e premuroso, Harruccio bello!! Pensi così tanto a me!!”

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Lo sfregiato si trattenne fino all’ultimo dal vomitarle in faccia.

Ma ormai era arrivato il momento tanto temuto: la mano che sporgeva dalla poltrona afferrò con grazia il manico della campanellina e lo agitò lentamente, provocando un tintinnio quasi inquietante.

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Harry: “Gulp…Chissà quale ordine spaventoso darà ai suoi scagnozzi…”

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Berluska tossicchiò, prese fiato e…

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Berluska: “CORAGGIO, MIEI PRODI, ALL’ARREMBAGGIO!!!

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Harry: “-_______- Sssssssssssssssssssigh…Pensavo meglio…”

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Al richiamo del loro capo, il corpo studentesco scattò in avanti e ognuno di essi tirò fuori dalla tasca un oggetto particolare.

Inutili i tentativi di Harry di farli placare…

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Harry: “E-ehi!! Andiamo, ragazzi, noi siamo sempre andati d’accordo! Seamus, ti ricordi di quando ti ho prestato quelle quaranta cucuzze? E Ernie, quella volta in cui ti ho permesso di frugare nel cassetto delle mie mutande? E Hannah, che mi dici di quella volta in cui ti ho difeso da Pix prendendomi in pieno quella partita di Caccabombe?! E Ron, non mi dire che ti sei dimenticato di quando ti ho prestato le mutande e tu me le hai riportate sudice di fango e…”

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Harry si interruppe di colpo, ragionando su ciò che aveva appena detto.

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Harry: “MA SIETE VERAMENTE DEI BASTARDI!! NON ESITERÒ A SCONFIGGERVI, FATEVI PURE SOTTO!! MI VENDICHERÒ DI TUTTI I VOSTRI SOPRUSI, MALEDETTE TESTE DI POLTERGEIST!!

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Pix: “…Come ci hai chiamato?! Come ti permetti di chiamarci in questo modo così ignobile?!

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Harry: “Ehm…Amabili teste di legno!!

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Il ragazzo prese un braccio di Luna e se la portò accanto, dopodichè si mise sulla difensiva e assunse un cipiglio pericoloso.

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Harry: “Allora, chi è il primo che vuole sfidarmi?!

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Cho: “Io, Harruccio…!!

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Cho uscì dalla folla e si avvicinò ad Harry con fare mooolto seducente, ancheggiando freneticamente e sistemandosi la cuffietta con fare malizioso, approfittando del fatto che la divisa le stava molto bene.

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Harry: “Oh no, lei no, vi prego…Potrebbe infradiciarmi con le lacrime!!

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Cho: “Harry…Voulez-vous patè avec moi??”

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Harry: “Che…che cosa?!

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Cho ghignò sadica ed estrasse un tubetto di colore rosa dalla tasca; lo aprì e cominciò a spremerlo addosso al ragazzo, che non riusciva a muoversi dalla perplessità.

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Harry: “È…è al tonno? AAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRGH!! IO NON HO MAI SOPPORTATO IL TONNO!! NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”

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Cho: “Non è tutto…questo è speciale, ti immobilizzerà come un salame!! BWAHAHAHAHA!!”

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Luna: “Non credevo che una persona fine come la Chang potesse avere una risata così sguainata…”

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In effetti, però, i filamenti di patè al tonno si erano ingarbugliati intorno al corpo della sfregiato e l’avevano stretto in una morsa.

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Harry: “Ma porca…SENTI QUA CHE PUZZA!!

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Cho: “BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!

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Luna: “Sono sempre più colpita dal carattere ambiguo della Chang!!

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Harry: “Luna!! Invece di bofonchiare questi sproloqui, vieni qua a darmi una mano!!

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Luna: “E come faccio?”

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Harry: “Non lo so, ma se non fai qualcosa il mio naso cadrà da un momento all’altro!! Aiutami, ti prego!!

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Luna: “Ehi, ma questo è tonno? Io amo il tonno!!

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La ragazza si gettò a capofitto su Harry e cominciò a mangiare il patè, fino a che Harry non fu in grado di muovere braccia e gambe senza difficoltà.

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Harry: “Grazie, Luna! E-ehi, smettila, quella è la mia maglietta!! Ferma, non ho più patè addosso!! E STACCATI!!

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Poiché Luna non si decideva a mollare la presa dalla maglietta odorosa di tonno di Harry, quest’ultimo se la tolse e la tirò addosso a Cho, che venne sbranata all’istante.

Fuori una.

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Harry: “Bravissima, Luna, sei stata grande!!

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Luna: “BUUUUUUUUUUURP!! Ops…scusate…”

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Harry: “Allora, chi è il mio prossimo sfidante?!

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Ron: “Io, Harry!!

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Harry sgranò gli occhi, contrariato. Non aveva molta voglia di combattere contro il suo migliore amico, nonostante le mutande che tanto amorevolmente gli aveva prestato gli fossero state restituite zuppe di fanghiglia.

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Harry: “Oh no, Ron, ti prego…Va via, non voglio farti male!”

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Ron: “E chi ha detto che mi devi fare del male, Harry?”

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Harry: “O___O Ti sei schierato dalla parte oscura della forza!!”

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Ron: “E allora?”

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Harry: “Sei uno dei miei nemici, idiota!! Ma non ce l’hai un po’ di materia grigia in quella testaccia?!”

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Ron: “Grigio?!

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Harry: “Sì, grigio!!

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Ron: “Anch’io ero grigio, poi ho scoperto Just for Men!!

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Harry: “Che?!

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Ron tirò fuori una fiaschetta contenente uno strano liquido rosso acceso e lo versò sui capelli di Harry.

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Harry: “CHE CAVOLO FAI?! NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!”

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Ron: “Così, anche se invecchi, sembrerà che per te gli anni non passino mai!!

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Harry cercò di divincolarsi dalla presa dell’amico, che aveva cominciato a strofinargli energicamente la cute con le dita per far assorbire la tinta per capelli.

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Harry: “Lasciami, scemo!! Non voglio diventare un pel di carota!! Luna, dammi una mano!!

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Luna arrivò trotterellando accanto ad Harry pulendosi le labbra sporche di patè con un tovagliolo e picchiettò con una mano sulla spalla di Ron, che fu costretto a voltarsi.

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Luna: “Ron, ma davvero ti tingi i capelli?!

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Ron: “Bè, ogni tanto ci vuole!”

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Approfittando del suo momento di distrazione, Harry si liberò delle mani infingarde dell’amico e gli sferrò un calcione che lo fece atterrare sul lampadario pendente della stanza.

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Harry: “E fuori due!! Aaaaaah, ci sto prendendo veramente gusto!!

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Luna: “Io no…”

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Hermione: “Harry…”

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Harry: “Hm? Che c’è, Herm?”

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Hermione: “Bè…Insomma…Non credi di aver un po’ esagerato con Ron? Insomma, l’hai buttato fuori dalla finestra!!”

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Alle parole dell’amica, gli occhi di Harry si inumidirono e tirò su col naso facendo un rumore veramente assordante.

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Harry: “M-ma io non…”

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Hermione: “Sei stato veramente crudele, Harry! Hai sfasciato il nostro trio!! Ma non lo sai che tre è il numero perfetto?!

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Harry: “Eh? S-sì, ma…”

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Hermione: “Proprio così!! THREE IS A MAGIC NUMBER!!”

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Hermione estrasse dalla divisa un videofonino e lo sbattè in faccia allo sfregiato.

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Harry: “Auch!! Ma sei pazza?!

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Hermione: “Guarda, Harry! Adesso con I nuovi videofonini Tre puoi finalmente seguire tutte le partite del campionato in diretta TV! Non è fantastico?! Non dovrai più rimanere necessariamente a casa, potrai guardartele ovunque vorrai, anche mentre sei al bagno!!”

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Harry: “-_____- Hermione, per favore…”

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Hermione: “Passa a Tre, e se attivi il servizio in tempo potrai usufruire dei vantaggi che ti offriamo, come la Christmas Card e altri incredibili opportunità! E inoltre…”

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Luna: “Ooooooh, insomma, basta!! Mi stai facendo venire il mal di testa!!!

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Detto questo, rubò il cellulare in mano a Hermione e glielo gettò a terra, mandandolo in mille pezzi.

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Hermione: “Ecco un’altra cosa! Se porti in un negozio Tre il tuo vecchio videofonino da rottamare, potrai riceverne un altro in cambio, senza alcuno sforzo!!

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Luna: “Ma vuoi smetterla?!

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La ragazza, esasperata da tutta quella pubblicità ai videofonini, raccolse i pezzi e cominciò a lanciarli a Hermione, che se ne andò indignata.

Fuori tre.

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Harry: “Cosa hai fatto, Luna, accidenti a te!! Proprio ora che avevo cominciato ad interessarmi alle offerte della Tre!!”

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Luna: “Chiudi il becco, non ne hai bisogno!! Quante volte ti abbiamo detto che gli oggetti babbani non possono venire utilizzati dentro Hogwarts?!”

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Harry ci riflettè su per un po’, fino a quando un denso fumo nero non gli uscì dalle orecchie.

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Harry: “Hai ragione!! Me ne ero dimenticato!!”

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Luna: “Scemo…”

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Harry: “Allora, chi sarà il prossimo ad assaggiare la mia ira?!

Wwwwwwww

Luna: “Smettila di fare il superbo e…Ahi!!

Wwwwwwww

Harry: “Cosa succede, Luna?”

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Luna: “No, niente…La bolla che mi ha fatto la zanzara del tredicesimo capitolo mi ha dato una strana fitta, ma non è niente di grave, credo…”

Wwwwwwww

In quella la professoressa Sprite si distaccò dal resto dei professori brandendo un flacone che in cima riportava uno strano beccuccio.

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Prof. Sprite: “Contro zanzare, zecche e tafani c’è il nuovo Vape da giardino, dal buonissimo profumo di citronella!!

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Harry: “Oddio…-_____-

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Prof. Sprite: “Ed è disponibile in più varianti, sia piastrine che spray!”

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Detto questo, agitò il flacone e ne disperse il contenuto addosso al povero Harry, che tossì e si gettò a terra.

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Berluska: “Sei stato intossicato, eh? BWAHAHAHAHAHAHAHAHA!!”

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Harry: “Un cavolo…Coff coff!! Sono allergico alla…>coff!!<...citronella, bastardo!!”

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Berluska: “Ah! …Oh bè, è uguale!! BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!”

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Luna fermò la professoressa con una forza erculea e la scaraventò fuori dalla finestra; la donna precipitò nel giardino dello stabilimento urlando: “NON USARE DENTRO CASA, È UN PRODOTTO ALTAMENTE TOSSICO! LEGGERE ATTENTAMENTE LE ISTRUZIONI PER L’USOOOOOOOOOOOOO!!!

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Fuori quattro.

Prima che qualcun altro potesse passare all’attacco, Harry si impettì minaccioso e puntò un dito contro la poltrona di Berluska.

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Harry: “E ora come la mettiamo, brutto mostro sadico?! Ho praticamente dimezzato il tuo esercito!! Ah ah ah ah ah!! sono troppo forte!!”

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Luna: “Ma se ne abbiamo eliminati quattro su cinquemila…”

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Berluska non si scompose, scegliendo di non rispondere alla provocazione. Si limitò a lanciare di nuovo il vino addosso allo sfregiato, che imprecò sonoramente e giurò vendetta.

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Luna: “Smettila di giocare e vieni qui, abbiamo da fare!!”

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Harry: “Ok, io…ahi!!

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Il moro era appena stato colpito da un piccolo oggetto di colore giallo; si chinò per raccoglierlo e lo esaminò da ogni angolazione.

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Harry: “…È un pezzo di formaggio!!

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E se lo ficcò in bocca.

Eeeeee

Harry: “Hmmmmmmm…cavolo, ma è buonissimo!!

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Non l’avesse mai detto…

La professoressa Cooman emerse dal gruppo di cameriere e lo raggiunse con il suo solito fare mistico.

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Prof. Cooman: “Aaaaaaaaaaaaaah, Lerdammer…”

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Harry: “Chomp chomp…Hm? Cosa?”

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Prof. Cooman: “ZITTO!! Potrebbe essere pericoloso”

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La donna pose le mani sopra la nuca di Harry e cominciò a ruotarle in senso orario chiudendo gli occhi e fingendo di concentrarsi.

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Prof. Cooman: “Tu…non lo sedurrai più…con la tua dolcezza e la tua bontà e…”

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Luna: “…BASTA!!

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Luna schiaffeggiò la professoressa e la rimproverò aspramente.

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Luna: “Professoressa!! È solo un tocco di formaggio…non deve sprecare le sue energie per questo!! Faccia qualcosa per me, piuttosto! Sono una delle sue allieve preferite!!

Wwwwwww

Prof. Cooman: “Ah ah ah!! Ti ho stregata!!”

Wwwwww

Poichè la situazione non accennava a sbloccarsi, Harry prese la professoressa per una delle sue tante collane e la gettò dalla finestra.

Fuori cinque.

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Harry: “Bene! E ora…”

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DOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOONG…

Il suono di un gong riecheggiò in tutta la sala, tramortendo le orecchie di parecchi dei presenti.

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Berluska: “Break!! Riposatevi un po’, ragazzi, riprenderete più tardi!”

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Tutti gli studenti di Hogwarts sparirono dietro la porticina da cui erano usciti, mentre Harry e Luna si appartarono in un angolino sospirando stancamente.

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Harry: “Accidenti a questo stupido intervallo, così perderò la concentrazione!!

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Luna: “Meglio non dirgli che in realtà ho fatto praticamente tutto io…”

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Riusciranno i nostri eroi a riposarsi quanto basta prima della ripresa dello scontro?

E soprattutto…quanto sarà elastica la vescica di Harry?

Io non lo so di sicuro.

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CONTINUA…

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Capitolo 22
*** Capitolo 22: L'attacco delle cameriere, seconda parte ***


Capitolo 22: L’attacco delle cameriere, seconda parte

Capitolo 22: L’attacco delle cameriere, seconda parte

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Grosse nubi grigiastre si addossarono al di fuori della finestrella che dava sul cortile; in pochi istanti cominciarono a riversare la pioggia di cui erano carichi, accompagnati da tuoni, lampi e un forte vento fischiante. Tutto ciò rendeva ancora più inquietante la presenza di tutta Hogwarts con indosso divise da cameriere…Una visione che già di per sé era semplicemente orripilante.

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Luna: “Harry…hai notato che ogni volta che una situazione si fa critica incomincia a piovere?”

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Harry: “Già…Dev’essere una cosa poetica o qualcosa del genere…”

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Harry squadrò uno per uno gli studenti e i professori di Hogwarts che gli stavano davanti; operazione per cui gli ci vollero sette ore e mezza, data la quantità.

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Piton: “Sei lecio*, Potter…lo sapevi?”

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Harry: “Ognuno ha i suoi tempi!”

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Berluska: “Coff! Allora, ragazzo…suppongo che tu non abbia nessun altro asso nella manica, eh? Sto per darti il…due di picche!!

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Harry: “…”

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Berluska: “BWAHAHAHAHAHAH!! L’hai capita?! Asso…due di picche…Bwahahahahahaha!! Come sono spiritoso!! Bwahahahahahahahahahahahah!!!”

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Nel frattempo, Harry aveva già preso una katana, e solo Luna lo fermò prima che facesse harakiri.

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Berluska: “Deduco che la mia brillante battuta non ti sia piaciuta…”

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Harry: “No, no, era una bella battuta, hai fatto pure ace!”

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Berluska: “Oh oh oh! Non c’è bisogno che mi aduli così, ragazzo! Oh oh oh!”

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Luna: “Ma chi è, Babbo Natale?”

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Harry: “-______- Senti, maledetto…quando arriverà la battuta vera avvertimi…perchè potrei anche non accorgermene, capisci?”

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La mano di Berluska tremò per l’indignazione e non si dovette aspettare molto prima che scattasse a inondasse l’occhialuto con il vino.

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Harry: “E mobbasta veramente, però!! Guarda qua che schifezza!! Ma non ce l’hai un po’ di sale in zucca?!”

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Berluska: “In zucca no, solo nel barattolo! Bwahahahahahahahahaha!! Come sono divertente, mi faccio schifo da solo!! Bwahahaha…Ehi, ma…perché non ridete?”

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Nella stanza aveva cominciato a nevicare e a tirare un vento gelido, mentre tutti avevano assunto l’aspetto di tante statue di cera. Solo Luna aveva sghignazzato silenziosamente coprendosi la bocca con una mano.

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Berluska: “Aaah, ho capito, non riuscite a ridere per quanto siete rimasti di stucco di fronte alla mia parlantina, non è così? Coff cough!!

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Con uno sforzo sovrumano, Harry si voltò dall’altra parte e fu preso da tanti, ma tanti conati di vomito.

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Harry: “BLEEEEEEEEEEEURGH!! PORTATELO VIA, VI PREGO…TAPPATEGLI LA BOCCA!!

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Berluska: “Coff! Non capisco proprio cosa…”

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Prima che potesse andare avanti, però, un tremendo fracasso lo costrinse a chiudere bocca – anzi, a rimanere senza fiato per la sorpresa: la piccola finestra era appena stata sfondata da una jeep senza tettuccio, che era appena atterrata al centro esatto della stanza. Alla guida vi erano due strani giamaicani ricciuti vestiti con camicie hawaiane.

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Gimiumuapua: “Wow…Bollicine molto sagge!”

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Harry: “O______O E voi…CHE CAZZUOLISSIMA CI FATE QUI, SI PUÒ SAPERE?!”

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Gimiumuapua prese dal sedile posteriore una bottiglietta di aranciata e se l’accostò all’orecchio.

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Gimiumuapua: “Ascolta…abbiamo vinto!”

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Harry: “…Eh?!

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Dal gruppo degli studenti travestiti da camerieri si fece strada Seamus Finnegan, fino a trovarsi a fianco della vettura.

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Seamus: “Vengo con voi!”

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Gimiumuapua: “Salta su!”

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E montò sul sedile posteriore.

Il giamaicano sorrise e si voltò verso Harry.

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Gimiumuapua: “Vuoi venire al Fanta Village con noi?”

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Harry: “Bamboocha!!

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…Se prima tutti erano rimasti come statue di cera, ora erano molto simili a pezzi di granito dalla bocca spalancata e gli occhi decisamente scoppati.

Eeeeeeee

Tutti: “O______O Harry, ma…cosa stai dicendo?!

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Harry ci mise un po’ per rendersi conto di ciò che aveva appena detto a Gimiumuapua.

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Harry: “Ma cosa…? Ho detto una cosa tipo…Oddio…non ditemi che…ho veramente detto Bamboocha?!”

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Tutti annuirono convinti.

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Harry: “NOOOOOOO!!!!! CANCELLA TUTTO!! Volevo dire…Sparisci dalla mia vista, belli capelli!!”

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Luna: “Ormai è inutile dire delle spacconate…”

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Gimiumuapua fece spallucce, si sistemò gli occhiali da sole sul naso e ripartì a tutto gas sfondando la parete opposta, lasciando una poderosa sgommata sul pavimento.

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Berluska: “Azz! E ora chi pulisce?!

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Harry ansimò e si buttò carponi a terra, ancora provato dall’ultimo avvenimento.

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Harry: “Porca puzzola, mi sono lasciato prendere dal momento…”

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Luna: “E vabbè, dai, sono cose che succedono…”

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Harry: “Non avrei dovuto lasciarmi ipnotizzare da quella camicia coi fiorellini e le palme che mi ha sventolato davanti agli occhi…”

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Luna: “Se posso dirlo, non avresti dovuto nemmeno chiamarlo ‘Belli capelli’, perché non è che i tuoi siano tanto più docili dei suoi!”

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Harry: “Ti prego, lasciami solo col mio dolore…”

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Luna: “…In realtà vuoi solo farti compatire, non è vero?!

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Harry non rispose(anche se fra sé e sé pensò che Luna avesse perfettamente ragione)e cominciò a singhiozzare nascondendo il viso fra le mani.

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Luna: “Dannata femminuccia, mezza calzetta, pappamolle!!”

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Lo sfregiato allagò il pavimento con lacrime da coccodrillo per qualche altro minuto sotto lo sguardo indifferente degli altri, quando venne distratto da un leggero rumore di passi. Alzò la testa incuriosito e si ritrovò davanti l’imponente figura di Silente.

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Silente: “Harry…”

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Harry: “Sniff…P-Professore…”

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L’uomo si accovacciò e passò le dita esili tra i capelli del ragazzo.

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Harry: “Professore…”

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Silente: “…”

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Harry: “…”

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Tutti: “Zzzzzz…”

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Silente: “I miei capelli erano ribelli…”

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Harry: “O______O Eh?!

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Silente: “Quando pioveva diventavano pesaaaaaaaanti,piccicosi…sembravo un barboncino!”

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Il preside si prese fra le mani due ciocche di capelli all’altezza delle tempie e abbaiò.

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Harry: “Ma che…”

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Silente: “Poi…sai cos’ho provato?”

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Harry: “Il balsamo Pantene Lisci Effetto Seta!”

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Harry: “-______- Ah…”

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Silente: “È incredibile! Ora riesco a mantenerli leggeri e lucenti! Liiiiiiiiiiiiisci liscilisciliscilisci come la seta!”

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Harry: “O____O Professore, ma cosa sta cercando di…?”

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Silente: “Sono sicuro che gioverebbe molto anche a alla tua chioma, lascia che te lo somministri!”

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Con un gesto repentino, Silente si sfilò di tasca un flacone di balsamo e lo spremette fino a che i capelli di Harry non ne furono completamente ricoperti.

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Harry: “NOOOOOO!!! PROFESSORE, LA PREGO, STIA FERMO!!”

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Silente: “La pazienza è la virtù dei forti, Harry…”

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Harry si dimenò dalle grinfie schiumose del preside e gli tirò il flacone vuoto sulla fronte, mandandolo a finire addosso alla professoressa Mc Grannitt.

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Prof. Mc Grannitt: “Oh, Albus, non dirmi che ti sei deciso…Allora mi vuoi bene! vedrai, saremo felici insieme!”

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E infilatosi un velo bianco da sposa sulla testa, se lo trascinò via con sé tirandolo per un braccio, diretta alla chiesa più vicina.

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Luna: “ Bene, fuori altri due! Anzi, tre, se contiamo anche Seamus…”

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Harry: “Accidenti a lui, mi ha impiastricciato faccia e capelli in una maniera veramente assurda!!

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Il ragazzo si portò le mani sulla nuca per pulirsi, e nello stesso istante…

FLOP!

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Harry: “Eh?!

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I fratelli Canon, impegnati a scattare foto ravvicinate all’occhialuto da ogni angolazione, erano stramazzati a terra, svenuti.

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Harry: “Ehi, ma che cosa è successo?”

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L’occhialuto si voltò di scatto verso Luna per avere spiegazioni, e fu sorpreso di vedere che si stava tappando il naso con le dita di entrambe le mani.

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Luna: “Harry, per curiosità…da quanto tempo non ti fai una doccia?”

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Harry: “Ehm…Fammi pensare…Dalla settimana scorsa, se non sbaglio…Perché?”

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Luna: “Forse tu non te ne sei accorto, ma hai le ascelle che puzzano più di un topo morto di asfissia dentro un pezzo di gorgonzola!”

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Harry: “Accidenti, che espressione poetica!”

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Luna: “Abbassa quelle braccia, ti prego! Questo fetore di sudore è insopportabile!”

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Harry: “Ma come faccio a…”

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Voci dal nulla: “CI PENSIAMO NOI!”

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Dal gruppo di Hogwarts emersero Calì e Padma Patil, che si tenevano per mano e saltellavano stupidamente sul posto.

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Calì e Padma: “Dove deodorante presenta il miglior accessorio per l’estate: ascelle a prova di top!”

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Harry: “O____O Ma non siamo ancora in estate! Cosa state dicendo?”

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Le due ragazze lo ignorarono e cominciarono a lanciargli addosso centinaia di magliette smanicate multicolori a mano a mano che le elencavano.

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Calì: “Da abbinare a top sbracciati, fasciati, Karate top!”

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Harry: “Sì, ma…”

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Padma: “Top scollati, attillati, very sexy top!”

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Harry: “Io non voglio…”

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Calì: “Top da ballo lucenti e travolgenti!”

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Harry: “D’accordo, ma…”

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Padma: “Bikini top, mamy top, per serate chic!”

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Harry: “Insomma, io…”

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Calì: “Pigiama top…”

Eeeee

Padma: “…Yoga top…”

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Calì: “…Love top e…”

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Padma: “Babababum top!”

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Harry(sommerso dai top): “BASTA, INSOMMA!! ANDATE IN QUEL PAESE, COMMESSE CORROTTE!!

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Luna: “Si dice ‘a quel paese’, nonin quel paese’…”

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Le due gemelle caddero a terra per il violento spostamento d’aria causato dall’urlo di Harry.

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Padma: “M-ma…Dove deodorante ti dà un risultato efficace a prova di top…”

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Harry: “Non me ne frega un tubazzo!! Lasciatemi in pace e portatevi via questi stracci!!

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Prese dal panico, le due sorelle si presero per mano e si gettarono fuori dalla finestra.

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Harry: “Ehi! Avevo detto di portarvi via questi stracci!”

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Luna: “Lascia stare, Harry…voglio dargli un’occhiata io prima di buttarli via! Magari trovo qualcosa di carino…”

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E si infilò i top nella saccoccia, stando attenta a non lasciarsene sfuggire nemmeno uno.

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Berluska: “Coff cough! Però, ragazzo…non te la stai cavando affatto male! Hai praticamente eliminato più della metà del mio invincibile esercito!”

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Harry(soffiandosi via la polvere dalle unghie e aggrottando le sopracciglia): “Bè, modestamente…”

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Berluska: “…Ma ti rimane ancora l’altra metà! Sono proprio – coff! – curioso di sapere come farai a sconfiggerla! BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!”

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I rimanenti studenti di Hogwarts(tutti coloro di cui ignoriamo completamente l’esistenza, insomma…)si passarono la lingua sulle labbra squadrando Harry dall’alto in basso.

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Harry: “Che cosa avete da guardare?!

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Berluska: “Stanno già pregustando il momento in cui ti vedranno mangiare la polvere! Cough cough!!

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Harry: “Maledizione!”

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Era molto stanco, aveva faticato molto per arrivare fino a quel punto, ma in quel momento temeva davvero di non farcela…

Stava per scoppiare di nuovo a piangere, quando…

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BRIIIIP!! BRIIIIP!!

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I telefonini di tutti i presenti, compreso quello di Luna, avvertirono l’arrivo di un messaggio SMS. Non appena il testo venne scorto con gli occhi, tutti seppero perfettamente cosa fare…

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Tutti: “NO!!

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E con il ritornello di “Happy hour” di Ligabue in sottofondo, le cameriere si precipitarono fuori dalla porticina sgomitando e picchiandosi a vicenda.

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Berluska: “Ehi, fermi! Coff! Dove andate?! Dovete sconfiggere Potter!! Ma cosa avete in quella testaccia?!

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Tutti: “ZEROOOOOOOOOOO!!!!

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L’eco dei passi svanì a poco a poco, lasciando nella stanza una grande desolazione.

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Berluska: “D’oh!!

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Harry si asciugò la lacrimuccia con disinvoltura e sghignazzò con molto perfidume.

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Harry: “Ah ah!! pare che tu sia rimasto solo, eh? Non hai più i tuoi scagnozzi alle costole, eh? A questo punto mi sembra ben chiaro che la vittoria è in mano mia!”

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Berluska: “Aspetta e spera, ragazzo…La partita non è ancora finita!”

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La mano dell’individuo poggiò il bicchiere sul tavolino e si ritirò dietro la poltrona, che cominciò a ruotare in direzione di Harry e Luna provocando un inquietante scricchiolio…

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CONTINUA…

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Noticine: Whew! Finalmente ho terminato anche questo! Accidenti, che ritardo mostruoso che ho fatto stavolta!! Perdonatemi, vi prego, purtroppo ho avuto un’estate talmente piena di impegni che non ho potuto dedicarmi alla stesura del capitolo come avrei voluto! Ma per fortuna ho potuto scriverlo in brutta su un quaderno mentre ero in vacanza, e così…Eccolo qua! E che dire…spero che vi sia piaciuto…e che a lungo andare non vi stia annoiando troppo!^^ Ormai siamo quasi alla resa dei conti…

Naturalmente un grosso ringraziamento a tutti coloro che continuano a seguirmi, in particolare a chi ha recensito lo scorso capitolo, ovvero Serry, Luna Lovegood, BreesballataMalfoy, Lizzyluna, Elyonchan(^///////^), Krithebest e le ormai fedelissime Herm88(spero che l’intervento di Silente ti sia piaciuto! ^__________^), Sara e Shining soul91! Grazie davvero di cuore, ho il musino tutto rosso!! ^//////////////////^

Mi raccomando, continuate a farmi sapere i vostri commenti! Per me è molto importante, mi farebbe molto piacere!^^

Al prossimo capitolo(che spero di aggiungere il prima possibile)e un grandissimo baciottolone a tutti!! ^________________^

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*Mi è venuto un dubbio…Non so se questa sia una parola che si usa solo in alcuni dialetti…Comunque, la parola “lecio” vuol dire “lento”! ^________________^

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