Il mio sogno, la mia favola

di Tayr Seirei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Aprirai la porta... ***
Capitolo 2: *** ... e la storia avrà fine. ***



Capitolo 1
*** Aprirai la porta... ***





Salve a tutti ^^
Santi numi, sono quasi emozionata, è la prima fanfic che scrivo su Peter Pan... è un po' insolita, in realtà. Scritta dal punto di vista di una possibile discendente di Wendy, vi dico solo che, secondo me, alla fine chiunque si può riconoscere in lei.
Mi è venuta in mente perché, tra tutte le fanfic, riduzioni cinematografiche e chi più ne ha più ne metta, non ne ho ancora trovata una che dia a questa storia una fine pienamente soddisfacente... almeno dal mio punto di vista. Quindi, mi son detta: "Ci penso io! Finalmente darò un lieto fine a quel "disgraziato"!" (Non fraintendete, spesso e volentieri chiamo ironicamente disgraziati anche i miei pg originali, è una dimostrazione d'affetto XD)
Premetto che ho letto sia "Peter e Wendy" che "Peter Pan nei Giardini di Kensington", quindi, se trovate qualche riferimento che non vi torna, l'ho tratto dal secondo.
Ultima cosa: la protagonista, come (mi auguro ^^') lascia intendere, conosce bene tutta la storia di Peter perché è stata tramandata nella sua famiglia e quindi è arrivata fino a lei... Ma le ulteriori spiegazioni le darà lei stessa nel prossimo capitolo ^^
Buona lettura!



Il mio sogno, la mia favola


Il cielo è terso, stanotte.
Dopo tanti giorni di pioggia, mi sembra quasi un piccolo miracolo.
Ho finalmente rivisto le stelle accendersi piano come lumini d'argento.
E ora cerco con lo sguardo un puntino simile ad una stella cadente.
Mi hanno raccontato che appari così, da terra, quando t'innalzi nel firmamento.
Peter Pan.
Il ragazzo che non vuole crescere,
l'eterno bambino,
colui di cui mi sono innamorata.
Sì. Io, Rina, pro-pro-pro (ecc.) nipote di Wendy, provo per te proprio quel sentimento, che anche tu senti ma non comprendi.
Chiudo la finestra con delicatezza, senza premere troppo sulla maniglia.
Come ogni notte, spero che tu giunga.
Aprirai le imposte, le tende si scosteranno lievi per cederti il passo... e verrai da me...
Io sono sola, Peter. Un po' come te. Sola, seppure in mezzo a tanti...
La differenza è che tu sei libero. Io no. Sono prigioniera di una gabbia dorata, chiamata da qualcuno casa, da qualcun altro famiglia.
Quella stessa famiglia che, insieme al resto del mondo, per tutta la vita, mi ha negato il diritto di essere felice.
Ma tu arriverai, aprirai la mia gabbia dorata e voleremo via, lontano, dove troverò la mia gioia di vivere. E la tua.
E' questo ciò che voglio credere. Magari sarà la notte buona.
Ho piena fiducia in te.
Do un'ultima, lunga occhiata alla finestra. Le stelle sembrano ammiccare.
Ti aspetto da anni, ormai. E ti sogno ogni notte. Ho tentato di inseguirti nelle mie fantasie, ma puntualmente queste svaniscono al mattino, dissipate dalle prime luci dell'alba.
Eppure non mi arrendo.
Non so bene quando ho incominciato ad amarti.
Forse è stato quando ero ancora bambina, e mia nonna mi ha raccontato per la prima volta di te.
Forse è stato quando sei entrato nei miei sogni.
Forse è stato quando, una notte d'estate, guardando il cielo e le stelle, ho desiderato ardentemente volare.
Francamente, non ne ho idea. Comunque, non è molto importante.
Peter, ti aspetterò per sempre, se necessario.
Ma devi sbrigarti!
Io ho già sedici anni!
Non sono cresciuta, perché non l'ho voluto.
Nessuno avrebbe mai pensato che bastasse rinunciare al diritto di crescere, e invece io ce l'ho fatta.
Dimostro, più o meno, quattordici anni.
Però...
E se fossi già troppo grande?
Ho fatto qualche ricerca sul volo, nei miei libri e nelle leggende.
Basta credere. Basta essere spensierati, innocenti e senza cuore.
Sono senza cuore, io?
Abbandonerei la mia famiglia priva del benché minimo rimpianto.
Sì, lo sono.
E innocente...?
Be', dipende da che s'intende per "innocente". Perché allora, caro Peter, neanche tu sei tanto innocente, almeno non nel senso proprio del termine. Se invece gli attribuiamo come significato "persona che non ha mai nemmeno lontanamente desiderato l'eresia della crescita" allora ci siamo.
E poi, spensierata...
Sei tu il mio pensiero, sempre. Costantemente. Incontrollabilmente...
Ti sei insinuato nei miei pensieri tramite i sogni, con prepotenza, reclamando a gran voce quella mamma che non hai mai avuto.
E io... sarò felice di concedermi a te, se verrai. Se vorrai.
Ti prego.
Mentre rimuginavo, mi sono coricata.
I miei capelli castani sono gli stessi di Wendy, gli stessi della tua mamma, e coprono il cuscino come un'onda. Questo castano mi ha sempre ricordato la cioccolata, ma a te probabilmente rammenterà gli alberi dell'Isolachenoncè.
Come al solito, il mio ultimo pensiero prima di cedere al sonno è tuo.

Più tardi, tutti gli abitanti della casa si addormentano.
E allora tutto il firmamento si commuove e si anima, e la più piccola di tutte le stelle della Via Lattea grida: - A te, Peter!
Una figura sottile, che fino ad un attimo prima pareva addormentata, con la schiena appoggiata contro un comignolo, riprende vita.
Egli si solleva in aria, leggero come una nuvola, veloce come il pensiero.
E' solo un'ombra nella notte.
Ad un suo imperioso gesto, però, la finestra si spalanca, grazie anche alla complicità delle giovani stelle.
Entra nella camera buia volando piano, trattenendo quasi il respiro.
Subito dopo, fa il suo ingresso una lucina, che ad un'osservazione più attenta rivela la sua vera natura di piccola fata. Ella esplora tutta la stanza curiosamente, in un tenue frullio d'ali.
Ora porta un altro nome, ma è sempre Trilly, perché una fata non muore. "Il suo cuore passerà ad un'altra fata, e se l'incontrerò vedrò nei suoi occhi la stessa forza, lo stesso amore e lo stesso coraggio che l'avevano animata nell'altra vita. Una fata non muore..."
Così era scritto in uno dei libri di Rina.
Peter Pan si libra sopra il letto senza badare alla sua fata.
Allunga una mano, sfiora appena le belle labbra su cui, da sempre, riposa un ditale per lui.

Mi sveglio.
E per la prima volta ti vedo realmente.
Sento il cuore martellarmi in petto. Non è un sogno, vero?
Non sparirai di nuovo al canto del gallo?
Mi scruti per un momento infinito con quei tuoi occhi di un azzurro stupefacente. Vi sono riuniti il blu del mare più profondo, l'indaco scuro del cielo quando oramai si fa sera, e quella sfumatura d'argento che c'è solo al confine, all'orizzonte, laddove cielo e mare si toccano.
Sorridi. Non sto sognando.
- Perché ci hai messo tanto, Peter?
- Eri davvero molto lontana. Ma ora sono qui.



Bene, spero proprio che vi sia piaciuta ^__^ Rina chiarirà un po' la situazione nel prossimo capitolo, rivelando come mai Peter non è più andato a cercare le discendenti di Wendy almeno per le pulizie di Primavera ^^
Nel capitolo ci sono due citazioni. Uno dello stesso Barrie, perché ci stava veramente bene (Ergo: Tutto il firmamento si commosse e si animò, e la più piccola di tutte le stelle della Via Lattea gridò: - A te, Peter!).
L'altra, "Una fata non muore", dal terzo libro di Fairy Oak, Il potere della Luce di Elisabetta Gnone.
Se vi è piaciuto... se volete avere il mio recapito per inviarmi simpaticamente un candelotto di dinamite (ma non è così terribile questa fic, vero? o_O) o se qualcuno non ha letto "Peter Pan nei Giardini di Kensington" e vuole delle delucidazioni in merito... lasciate una recensione! Mi raccomando!
Okay, ora vado, ma ci rivedremo! (Non è una minaccia! XD)

Bye!







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Capitolo 2
*** ... e la storia avrà fine. ***


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Capitolo 2°: ... e la storia avrà fine.



"Perché ci hai messo tanto, Peter?"
"Eri davvero molto lontana. Ma ora sono qui."


Le stelle sussurrano, stanotte.
Chiacchierano di fughe, di fredde sere invernali, di Isole che ci aspettano.
Narrano la nostra storia, Peter.
Anni di sogni hanno scolpito la tua immagine nella mia anima.
Conoscevo già ogni dettaglio: i tuoi occhi azzurri, le ciglia lunghe, il naso ben cesellato. Quelle sottili ciocche bionde che di tanto in tanto ti cadono sugli occhi. Mi sembra naturale allungare una mano e scostarle, sfiorandoti leggermente la fronte.
Non ti ritrai al mio tocco. Con qualcun altro sarebbe stato diverso, ma... noi due ci conosciamo, no?
- Rina. - Pronunci il mio nome piano, come se fosse un cioccolatino da far sciogliere sulla lingua. E per la prima volta lo sento veramente mio. Detto da te, dà tutta una nuova dimensione alla mia individualità.
Posi le mani sui fianchi snelli e mi scruti.
Il tuo sguardo, il tuo sorriso, la tua impertinenza... Sono le stesse cose che ha conosciuto Wendy, ma credo che, perlomeno fisicamente, tu sia cresciuto un pochino.
- Perché siete andati così lontano? - chiedi contrariato.
Questa è davvero una bella domanda.
Una certa Elisabeth, a metà delle generazioni tra me e Wendy, dovette trasferirsi con la sua famiglia in Italia, nella magica città lagunare di Venezia. Le sue discendenti, poi, chi per amore o meno romanticamente per lavoro, si spostarono per tutta la penisola... finché la bisnonna non venne qui a Castellammare di Stabia.*
Sicuramente non è paragonabile a Londra, a Venezia o alla Città Eterna, ma a me piace. La notte il cielo non è opaco, si vedono le stelle... e i sogni hanno spazio per volare...
Però so che spiegartelo sarebbe perfettamente inutile.
Il tempo, per te, non esiste.
- Mi dispiace, è stata tutta colpa dei grandi. - rispondo mantenendomi sul vago.
Non voglio mentire, non a te.
Come invece ho dovuto fare per sopravvivere fin ora.
Odio la mia vita...
E comunque, illustrarti il mio albero genealogico punto per punto temo non gioverebbe. Non sai quanta fatica ho fatto io per risalire sino a Wendy.
Fai una smorfia, la tua antipatia verso gli adulti dev'essere rimasta invariata negli anni,
- Come al solito, gli adulti mi mettono i bastoni fra le ruote.
Ti siedi in aria con le gambe incrociate, e inclini un poco il capo di lato. Naturalmente lo sapevo già, ma non posso evitare che mi sfugga un "Voli!" estasiato.
Accenni un inchino, a cui rispondo subito dal mio letto. Capitan Uncino sarebbe lieto delle nostre buone maniere.
- Ora volerai anche tu.
A queste parole, sento di nuovo il batticuore.
E se mi fossi sbagliata...?
Ma il dubbio dura solo un istante fugace.
Chi crede, può farcela.
La nuova Campanellino, benché non sia insolente come prima, sembra un po' riluttante. Ad una tua occhiataccia, però, lascia cadere la polvere fatata sul mio capo.
Mi serve un pensiero felice...
Ti guardo dritto negli occhi.
Sei tu.
Quasi senza accorgermene, mi alzo blandamente in aria, come se non avessi più peso.
Finalmente...
... non è più solo un sogno. Stavolta sono sveglia, o forse dormo e non tornerò più "dall'altra parte". L'importante è che non finisca.
- Non sei cresciuta - constati, con palese soddisfazione e, credo, compiacimento.
- Per te.
- Grazie. - Mi tendi una mano, poi la ritrai di scatto, sospettoso.
- Aspetta - dici, indagandomi con lo sguardo. - Conosci molte favole?
La prova del nove. Ridacchio, nel rispondere: - Sì, più o meno tutte quelle esistenti...
I tuoi begli occhi paiono illuminarsi. - Allora sei perfetta!
- Non quanto te.
- Nessuno lo è quanto me.
Sì, sei esattamente come t'immaginavo, anche di carattere. Tremendamente presuntuoso.
Eppure adorabile...
Passi una mano tra i capelli troppo lunghi, ribelli, con noncuranza. - Rina... Vuoi venire con me?
La domanda che ho aspettato per tuta la vita. Pensavo di essere più immediata, più convinta... invece sento la voce morirmi in gola per un momento. Ma come per il dubbio di prima, è questione di secondi.
- Sì - accetto con fermezza. Non tornerò sulla mia decisione.
E' definitiva.
Non ti abbandonerò, Peter. La mia è una promessa.
Nossignori, non ti lascerò mai e poi mai. Non come Maimie, non come Wendy, Jane e chissà quante altre... Rimarrò con te. Perché ti amo, e poi... voglio darti quell'unica gioia che ti è sempre stata preclusa...
Peter Pan. Sarò sempre al tuo fianco.
E ti amerò fino alla fine del mondo. Non potrai mai ricambiarmi ma, credimi, questo non ha importanza.
Sembri intuire i miei pensieri. Mi regali un altro sorriso incantevole, e porgi la mano.
Stavolta non ti tiri indietro, e io posso afferrarla tranquillamente. Voliamo silenti fino alla finestra aperta, e ci posiamo sul davanzale.
Me ne andrò così, silenziosamente. Non ho mai fatto chiasso. Quindi ora vado, senza nemmeno un saluto per chi lascio. Presto vi dimenticherete di me... oppure no, ma non conta, poiché io vi avrò già scordati.
Il mio sguardo vaga sulla mia stanza, l'unico rifugio sicuro che abbia mai avuto. Mi dispiace solo lasciare qui i miei libri, cari amici. Ognuno, a modo suo, mi ha permesso di arrivare a questo momento... a quando avrei disteso le mie ali e spiccato il volo.
Infine i miei occhi si posano su un vecchio libro, la copertina di tela azzurra consunta e sbiadita. E' stato il mio primo libro, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare*2.
In un attimo, corto quanto un battito di cuore, comprendo appieno il significato dell'intero racconto, che è riassunto tutto in una delle ultime frasi: "Vola solo chi osa farlo."
Ho sognato. Ho creduto. Ho osato.
Per me, vivere significa questo.
Sorrido mentre saltiamo giù dal davanzale e ci affidiamo alle correnti.

I sussurri delle stelle, mutati in dolci brezze, li sollevano in un attimo ad altezze vertiginose, finché non divengono solo due puntini lontani nel firmamento.
Anche le stelle amano il lieto fine.



Fine


*Castellammare di Stabia. Località scelta perché mi piace il nome, rimane impresso. XD
*2 Piccolo tributo a questo libro che avrà sempre un posticino speciale nella mia libreria; come per Rina, fu il mio primo romanzo vero e proprio.


Questa fanfic finisce qui... (sono quasi commossa ç_ç) perché volevo narrare solo ìl loro incontro. Se vi è piaciuta, potrei provare a scrivere una specie di sequel, ma articolato come una vera storia lunga, in terza persona, per descrivere almeno una piccola parte di ciò che hanno vissuto poi Rina e Peter sull'Isolachenoncè.
Ringrazio tanto Rein94 che ha recensito e seguito questa storia... e invito tutti i lettori che l'hanno gradita a recensire (visto che era il capitolo finale...) per favore! ç.ç

E adesso me ne vado, ma spero ricordiate sempre anche voi che "Vola solo chi osa farlo" ^_^

Bye!

[EDIT del 16/11/14]
{Ringraziamenti per tutti! Rein94, Adaliah, SbornyXVII, Lisa_Pan, _Grafite_Rossa_, Lilian Flumer, VampireBlack, __Benny__, Annette85 e cussolettapink. Che hanno recensito e/o aggiunto a Preferiti/Ricordate/Seguite - _Grafite_Rossa_ ha anche segnalato per le scelte, olè! Grazie tante a tutti!}





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