Capitolo 2 [Astragali]
Nei pochi secondi che la bestia impiegò
ad attraversare lo spiazzo,i due improvvisati eroi riuscirono almeno a
rendersi conto di quello che stava succedendo.
Quando la talpa si slanciò per
travolgerli,Alec riuscì a scansarsi,ringraziando mentalmente
suo padre per quel poco di addestramento militare che gli aveva fatto
ricevere. Quest’ultimo,ora avanti con gli anni e non
più scattante,venne preso in pieno e schiacciato
dall’animale.
Il ragazzo si avventò sulla talpa,che
stava cercando di mordere Chionne,il qualche riuscì ad
estrarre la rivoltella e a sparare un paio di colpi,prima che un colpo
di zampa glie la portasse via,insieme ad un paio di dita della mano
buona.
Le urla dell’uomo coprirono quelle della
ragazza,che stava osservando il combattimento da sopra il pozzo.
Sembrava che i colpi di Alec non avessero effetto
sulla pellaccia della bestia e lui, disperato, continuava a batterle la
lama contro il fianco;le forze di suo padre erano allo stramo e la
talpa stava per sopraffarlo,quando il ragazzo venne spinto via da una
figura che colpì l’animale alla testa.
Subito questo si afflosciò al
suolo,soffocando Chionne;subito la figura fece rotolare via la
carcassa,dando modo all’uomo di respirare,quindi si
girò verso il ragazzo,che era rimasto senza parola per tale
esibizione,si tolse il cappello e si sventolò,scacciando il
caldo della sera estiva.
-Uff,salvi per poco,eh?-
In breve il nuovo arrivato aiutò la
ragazza a scendere dal pozzo ed insieme ad Alec fece rialzare
Chionne, offrendosi per riaccompagnarli alla
locanda,proposta che fu accettata con piacere,dato le brutte condizioni
del ferito.
Mentre tornavano sui propri passi,l’uomo
si presentò come Diego Salvathorn,un Portatore di Luce, che
quella notte era di turno alla caserma principale del quartiere,era
stato allertato da dei mendicanti ed era arrivato più
velocemente che aveva potuto.
Alec restò in silenzio,approfittando di
quel momento di calma per osservarlo con attenzione:
sembrava sulla quarantina,capelli abbastanza lunghi
ed impomatati,barba non fatta da un paio di giorni.
Indossava un lungo cappotto in pelle nera ed un
cappello a falde larghe dello stesso colore,che con la sua ombra
copriva alcune cicatrici sulla faccia che Alec aveva notato quando
l’uomo se lo era tolto.
Si sarebbe stupito del contrario,sapevano tutti che
essere un Portatore di Luce era uno dei lavori più
pericolosi del mondo:esplorare per primi le nuove vie al Sottomondo,a
volte in squadra ma spesso con la sola compagnia delle nutrie,degli
altri animali e delle altre creature che si erano adattate alla notte
eterna delle sale sotterranee.
Attraversarono in silenzio le strade ormai
illuminate solo dai lampioni ed una volta arrivati alla locanda Chionne
venne affidato alla cura delle cameriere,mentre Diego e Alec si
fermarono a parlare nella sala principale della locanda.
La stanza era vuota,dato che i pochi clienti erano
andati a dormire.
Le uniche luci provenivano dagli ultimi tizzoni del
camino e da una lampada posta tra i due.
Dopo essersi fatti portare due boccali di birra, il
primo a prendere parola fu Alec.
-Quindi quella bestia proveniva dal Sottomondo?-
L’uomo si ripulì i baffi dalla
schiuma e si mise a ridere.
-Sì, proprio da lì, e
probabilmente gli abbiamo lasciato una vedova e parecchi orfani. E
direi che non mi sembra una cosa molto educata, no?-
-E quindi?-
-Ho intenzione, a partire da domani, di trovare la
Via dalla quale il nostro amico è arrivato fin qui e
sistemare tutta la famiglia-
Alec rimase stupito:se per una persona normale era
così difficile eliminare anche solo una di quelle
creature,quanto doveva essere forte qualcuno capace di eliminarne
un’intera famiglia?
Diego rise di nuovo,prima di parlare:
“Ti stai chiedendo come sono riuscito ad
eliminare quella bestia,vero? Va bene,ti farò vedere il mio
gioiellino.”
Dicendo questo,tirò su la manica della
mano sinistra e mostrò al ragazzo il congegno che era
attaccato al braccio.
“Vedi,ci sono alcuni ingegneri,nei paesi
del sud,che hanno studiato parecchi modi per risolvere i problemi delle
popolazioni locali con gli animali selvatici che si aggirano nel
deserto.Le pallottole,le frecce,le spade…tutto inutile!
Quegli esseri hanno la pelle spessa e dura come una lastra di ferro.
Quindi hanno cambiato strategia. Vedi queste?”
Mentre parlava,iniziò a trafficare con
le molle dell’oggetto,illustrando le sue
funzionalità:in pratica si trattava di alcune molle di
diverse durezze,che potevano essere collegate ad un lungo cilindro a
punta conica di un metallo estremamente resistente.
Una volta tesa,la molla poteva essere rilasciata
tirando un cavetto fissato vicino al palmo della mano:Alec non riusciva
a capire la funzionalità dell’arnese,quindi
l’uomo glie ne diede una dimostrazione con la molla
più lenta.
Il risultato fu un buco di parecchi centimetri nel
tavolo, di legno rinforzato (utilizzabile per creare una
barricata,un’idea del padre)
Davanti alla faccia sbalordita del ragazzo,Diego
spalancò il suo miglior sorriso:
“Allora,da dove può essere
uscita fuori quella bestia?”
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