Always II (Janie's got a gun)

di Liv
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova realtà ***
Capitolo 2: *** Fly away from here ***
Capitolo 3: *** Voglio percorrere questa strada ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti ***
Capitolo 5: *** Finalmente ***



Capitolo 1
*** Una nuova realtà ***


SALVE A TUTTI!!!!!!!!

Ciao ragazzi! La vostra Liv è tornata! (oh no! ndTutti) ^___^ stavano scherzando non vi preoccupate….

Voglio solo dirvi un paio di cose prima di lasciarvi al capitolo. Questa è il continuo della mia storia “Always” ma vi avverto che qui non troverete gli stessi personaggi, bensì dei personaggi nuovi e cresciuti. Anche James prima o poi doveva crescere…anche se in alcune battute rimane sempre lui! Jennifer cara, è ormai un’adolescente di ben quindici anni, alle prese con un mondo che non le piace, una famiglia che non la capisce perché lei non vuole essere capita…se poi ci mettiamo anche delle figure oscure…povera Janie! Ho rovinato la vita del mio caro personaggio! Comunque, per dare a tutti un’idea di com’è fatta per me Janie, vi pubblico le foto dell’attrice Liv Tyler (la figlia di Steven Tyler, il cantante degli Aerosmith).

Per me Janie è così:

Spero che vi piaccia!

Buona lettura.

 

Liv

 

*************************

 

“Lizzie? Lizzie? Lizzie dove sei finita?” James era al parco magico di Londra e chiamava ad alta voce una bambina.

E dai Lizzie! Sai che non mi piace giocare a nascondino con te…” quando vide la bambina rannicchiata all’ombra di un albero che schiacciava un pisolino, il suo tono di voce si addolcì molto, e la prese in braccio. “Amore, ti sei addormentata…beh…è colpa mia, papà è un impiastro a questo gioco. Accarezzandole i capelli dello stesso colore rosso di Lily la riporto verso il tavolo da picnic, dove Lily e Janie stavano preparando il tavolo. Janie crescendo era diventata la copia al femminile del padre. I capelli neri e lisci(ok, questa è l’unica differenza!) le incorniciavano il viso bianco e facevano risplendere i due bellissimi occhi azzurri. Janie ormai aveva quattordici anni, e a settembre sarebbe andata ad Hogwarts per il suo quinto anno di scuola. La cosa però non pareva piacerle tanto…la sola idea che avrebbe dovuto affrontare gli esami per il suo Gufo la faceva tremate di paura, quanto le sarebbe piaciuto rimanere a casa come il suo adorato fratello Harry…ma non poteva! Inoltre si sarebbe dovuta sopportare quella scema di Lizzie! Non solo era più ordinata e responsabile di lei, ma pretendeva anche che in sua presenza anche lei lo fosse! E pensare che non sapeva nemmeno parlare bene! Era solo colpa di mamma e papà che la trattavano meglio solo perché era la più piccola! Lizzie invece, o Elizabeth, era uguale alla madre, aveva solo tre anni, eppure aveva gli stessi occhi verdi e gli stessi capelli rossi di Lily. Inoltre aveva la stessa pelle chiara, con una dolcissima spolverata di lentiggini sul nasino e sulle guance.

“Lily, a me non piace la magia! Molti maghi non sono mai andati ad Hogwarts!” ecco! Ci risiamo! Janie si stava ancora lamentando per la scuola!

“Jennifer Potter! I maghi di cui parli sono dei magonò! Quindi mi faresti il piacere di passarmi quel piatto e di star zitta? Ho mal di testa!”

Ma non ti darei fastidio, anzi, ti aiuterei nelle faccende di casa, e baderei io a Lizzie quando sei al lavoro con gli auror…ti prego…”

A quel punto decise di intromettersi James, conosceva benissimo sua figlia, e doveva ammettere che non erano uguali solo dal punto di vista fisico ma anche caratteriale!

Così le disse abbracciandola da dietro e lasciando scorazzare liberamente Lizzie, “E se ti regalassi il mantello dell’invisibilità e la Mappa del Malandrino? Ovviamente modificandola per far si che segnali anche gli animaghi come la McGrannit. Allora ci stai?”

Janie ci pensò un po’ su, poi disse sicura “Ma stai scherzando? Fammi fare solo le valigie! Sai quante scorazzate fuori di notte potrei fare?” poi battendo il cinque al padre andò verso la madre.

“James? Ma ti rendi conto che in questo modo riceveremo molte più lettere di demerito da Hogwarts?”

“Oh amore non c’è pericolo…non supererà mai il mio record!”

“Papi papi papi!” la piccola Lizzie stava tentando di attirare l’attenzione del padre.

Che c’è amore?”

“Io andale a Hogats! Io andale a Hogats!” James rise, e la prese in braccio, stringendola forte. “Eh? E vuoi lasciarmi solo soletto? Tu devi rimanere a casa con il tuo paparino! Altrimenti il papà si sente solo…”

La bimba storse il naso, proprio come faceva solitamente Lily quando si trovava in disaccordo con certe cose. “Ma tu no stai sholo, sc’è la mamma con tle! E Janie dise che così mi falete un flatellino o una solellina! Lei mi ha detto che avete fatto me pelchè lei non ts’era più ed ela andata a Hogats!”

Il padre guardò per un attimo storto la ragazza che faceva finta di niente seduta vicino la madre, poi prese Lizzie e la portò in disparte.

“Guarda che i bimbi non si fanno solo perché un figlio va ad Hogwarts, capito?”

La bimba annuì grattandosi distrattamente il nasino, coperto di chiare lentiggini.

Tsi, ma ha detto Janie che sce io non tsi sono voi potlete falemh…non mi licoldo come si cliama! Ma ha detlo Janie che vi spolcate!”

“Ah, davvero? Janie ha detto questo?” la piccola sorrise annuendo.

“Bene, allora piccola ti devo dire che non è affatto vero, si hanno dei bimbi perché due persone si amano. Harry ed Hermione per esempio hanno avuto Ben”

Papino ma se io sono la tsia di Ben, pelchè lui è più glande di me?”

Perché tu sei nata dopo”

E pelchè io ho due papà?”

Ma tu non hai due papà!”

Sti invece, ho te e ho Abu! Me l’ha detlo Janie!”

James guardò storto per la terza volta di fila Janie!

“Amore, io sono il tuo papà, mentre Albus è solo il tuo padrino, capito?”

“Ok…mi dai il mio occino?”

“Tieni, ma sta attenta a non perderlo ok?” e dopo aver messo giù la bimba e averle dato un affettuoso bacetto sui capelli rossi, cacciò dalla tasca un piccolo boccino dorato su cui splendeva la scritta “Elizabeth” . Così la diede alla bambina che cominciò a farlo volare e poi a riprenderlo. Era davvero molto brava per avere solo tre anni. Dopo però James distolse lo sguardo dalla piccola per guardare con disapprovazione Janie.

E così, mamma e papà per fare dei bambini devono sporcarsi?”

La ragazza dai lunghi capelli neri, sbuffò facendo oscillare distrattamente i lunghi capelli neri, per poi regalare la sua attenzione al padre. “Senti James, io le ho detto solo che fate le cose sporche, non che vi sporcate. In verità avevo l’intenzione di parlarle del sesso, ma mi sono contenuta. Avresti preferito che le parlassi dei preservativi? E di quelli che si rompono?”

“Guarda che parli di Lizzie! Mi dici che ti ha fatto quella bambina? Da quando è nata sei diventata molto scontrosa, e non sei mai stata, dico MAI STATA almeno una volta dolce con lei! Ti da fastidio cosa? Che abbiamo avuto un’altra bambina? Allora quello più ferito dovrebbe essere Harry! Lui non ci ha mai avuto vicini, eppure era con noi quando tu sei nata, ed era felice con noi, era lì quando è nata Lizzie e di nuovo era strafelice di aver avuto una nuova sorellina, anche se adesso lui ha 30 anni! Anche se Lizzie ha tre anni in meno a sua figlia! Tu non c’eri perché eri ad Hogwarts, e nessuno ti ha mai rimproverato di questo, non è per niente colpa tua. Ma allora mi dici dov’è il problema?”

Janie si alzò di scatto furiosa.

“Il problema sta nel fatto che torno da scuola e mi ritrovo una sorellina che non conosco, ma che mi abbraccia come se avessimo passato gli ultimi dieci anni insieme! Il problema sta nel fatto che da unica figlia, sono passata ad ultima figlia”

“Non è vero! Come puoi dire questo?” James si era alzato di fronte a Janie.

“Lo dico perché è vero! A me non mi hai mai fatto un boccino d’oro personalizzato!”urlò indicando Lizzie che ignara continuava a giocare.

Ma tu non me l’hai mai chiesto! Inoltre a te il Quiddicth non piace, quindi a che scopo regalartelo?”

Quindi in questa famiglia per avere una cosa bisogna solo chiederla?”

Ma che te ne facevi di un boccino se non sai nemmeno usarlo! Non lo avresti comunque voluto!”

“Però nemmeno mi hai mai chiesto se lo desideravo…” detto questo si girò di scatto prese una passaporta e se ne andò.

James si mise le mani tra i capelli e si girò dal lato opposto.

Lizzie si avvicinò tutta contenta.

Occino è volato tanto alto ma io ho saltato e l’ho pleso come fa una bambina glande di Hogats!” e mostrò al padre il bel sorrisino.

James la prese in braccio e la strinse forte.

Ma certo amore…ma aspettiamo un po’ prima di diventare grandi ok? Non sai quanti problemi ci risparmiamo adesso…”

“James”

Lily richiamò la sua attenzione.

“Si?”

“Secondo te cosa abbiamo sbagliato con Janie?”

“Niente, come non abbiamo sbagliato niente con Harry o con Lizzie. Sono solo caratteri diversi. Harry è cresciuto in un clima diverso, non ha mai ricevuto amore, non ha mai avuto un amico prima di 11 anni, e normale che creda che ogni sorriso in più, ogni regalo o un bacio siano dei doni preziosi.”

“Invece Janie crede che tutto le sia dovuto! Va male a scuola, ma nemmeno Harry era un granché! Lui però ha sempre affrontato Voldemort, senza contare che si impegnava molto nel Quidditch! Invece lei ignora ogni attività della scuola! Organizza sempre feste e scherzi. Salta le lezioni…certe volte stento a credere che quella sia la stessa bimba di due anni che spalancava la bocca appena Harry stringeva con una braccio le spalle di Hermione…è così cambiata…”

“Solo non è più la bambina innocente che era. Penso che non sia più vergine…”

Cosa te lo fa credere?”

“La facilità con cui parla del sesso…se non lo provi non sai mai come parlarne, ci sono alcune cose che non impari leggendo stupidi giornali sulle ragazza, molte cose le devi solo provare”

“Papi?”

Si Cocca?”

La bimba rise.

“Cocca? Ma non sono una cosa da bele!”

“Beh…il cocco puoi anche non berlo, ma mangiarlo. Quello che tu bevi è il latte di cocco…e tu sei proprio dolce come quello!”

La piccola rise ancora sulla spalla del padre.

“Papi? Io lo so pelchè Janie non è più velgine

“Davvero?E perché?” James si accigliò davanti la bimba.

Pelchè lei è Scolpione!”

Mancò poco che James cadde a terra con la piccola.

“Certo amore grazie, hai ragione. Mamma e papà l’hanno dimenticato!”

Plego!” e con un ultimo sorrisone scese dalle braccia del padre e continuò a giocare con il suo adorato boccino. James glielo aveva regalato quando aveva solo un anno, perché una volta lei, si era avvicinata gattonando al set di palle del padre, e tra tutte aveva scelto il Boccino d’Oro, lo cacciò e cominciò a giocarci, fino a quando questo non volò così in alto che ci volle l’intervento di James per riprenderlo. Comunque da allora la piccola non riuscì più a far a meno del boccino, e visto che James non voleva rischiare di perdere il suo gliene fece fare uno personalizzato solo per lei. Ed ora era lì! A due anni di distanza ma ancora splendente come nuovo!E Lizzie ci giocava ancora con lo stesso entusiasmo di sempre. Pronunciava male Boccino, perché è stata la prima parola che ha detto, quindi da allora ha sempre continuato a chiamarlo così. I genitori le facevano presente che quello non era il suo nome, ma lei rispondeva candidamente: “Lo tso! Il occino tsi chiama Occino!” quindi dopo molti tentatici ci rinunciarono!

James rise ancora ricordando quella volta che Harry sfidò la piccola ad Acchiappa il Boccino, ci mancò poco che Harry si mettesse a piangere per il dispiacere, infatti Lizzie ci rimase così male che stette triste per due giorni! Ma ora non era il momento di rivangare vecchi ricordi… James improvvisamente richiamò Lizzie.

“Amore dobbiamo tornare a casa” e così la prese in braccio.

“Ma papà io giocavo con Occino!!!

“Ci giochi a casa”

Lily che aveva capito dove voleva andare James lo fermò.

Jamieaspettami devo venire anche io!”

Si ma veloce!”

 

Intanto Janie stava a casa nella tenuta dei Potter, era in soffitta, dove aveva messo i libri alla fine dell’anno. Non aveva fatto nemmeno un compito e la cosa non la preoccupava minimamente. Rabbiosamente prese in mano un paio di libri e li lanciò contro il muro!

Cazzo!” urlò in preda ad una rabbia incontenibile! Prese dei compiti in classe, i suoi voti erano sempre più bassi del 6 e li strappò con violenza! Non aveva alcuna voglia di tornare in quella scuola, eppure doveva!

Doveva…

Lei non era fatta per i doveri! Lei era fatta per essere libera! Lei DOVEVA essere libera!

La scuola la stava opprimendo! Tutte quelle regole da rispettare, gli insegnanti da rispettare, i compiti da consegnare rispettosamente…rispetto…non sapeva nemmeno quantificare quanto odiasse questa parola tanto era che l’odio che provava nei suoi confronti!

Prese la sua borsa e la sbatté contro un altro muro! Da uno scaffale cadde uno strano ciondolo…era nero, con laccio di caucciù sempre nero…la forma del ciondolo non si capiva bene…ma Janie fu attirata da essa…dei rumori di passi la fecero tornare in se, e velocemente se lo mise in tasca.

James aprì velocemente la porta.

“Janie! Ti prego! Dimmi cosa c’è che non va...dimmi cosa posso fare per aiutarti...

La ragazza sbuffò facendo oscillare i lunghi capelli, e con non chalance rispose. “Oh...James non preoccuparti, non c’è niente che non vada, domani prenderò normalmente il treno, e sparirò per circa nove mesi, per poi tornare a rompervi per altri due mesi”

Janie non dire scemenze! Tu non rompi! E comunque sono felice che ti sia decisa a partire... anche se, per la sfuriata di prima addio mappa e mantello cara”

Janie si innervosì sbattendo contro il padre un vecchio quaderno.

“Vaffanculo! Spero di non rivederti per molto tempo! Se la scuola durasse tutto l’anno per quanto l’odiassi lo passerei tutto lì invece che qui con voi e con quella stronza di Lizzie!”

James uscì fuori sbattendo la porta.

“vaffanculo...” mormorò Janie prima di cadere a terra piangendo.

 

Cosa è successo James?” domandò Lily vedendo arrivare giù il marito sempre più scoraggiato.

Cosa ha sbagliato Janie? Perché si sente così sola, perché caccia tutti via e vuole rimanere sempre sola, perché non ha amici a scuola, perché non vuole noi come amici, perché ha allontanato anche il fratello che ha sempre amato, perché è così...

“Così sola?”

“Si...io cerco di starle vicino...ma lei si allontana, non vuole il mio aiuto...ma così sta solo soffrendo! La scuola non è il suo problema, il suo problema è quello di non parlare con nessuno per nove mesi, di non riconoscere nessun volto amico per nove mesi...e alla fine? Torna qui, ed è così abituata a stare sola che allontana anche noi...si sente ferita...e vorrei capire perché...”

“Forse centra un ragazzo...o forse è solo un periodo buio per lei...dobbiamo darle fiducia, penso che quando si sentirà pronta ce lo dirà quello che le affligge l’animo...”

“Pensi davvero che abbia fatto qualche sciocchezza con qualche ragazzo?”

“No...è bella, ma non stupida. Penso che sia stata ferità però...ferita nell’animo”

“Dimmi chi è che l’uccido seduta stante!”

Lily sorrise debolmente.

Se lo sapessi a questa ora non avresti potuto più far niente”

Perché?”

“Sciocco, ci avrei già pensato io!”

“Rivoglio la mia bimba...”

“Non penso che sia possibile...oramai non è più una bambina ma è cresciuta...forse solo troppo presto”.

 

La mattina seguente James, Lily, Harry, Hermione, Ben e Lizzie, erano alla stazione di Londra per salutare Janie che stava partendo per Hogwarts.

“Mi raccomando Jen scrivimi!!!

“Certo Harry” rispose abbracciando stretta il fratello.

“Ciao Janie! Tra poco verrò anche io a scuola!” disse Ben tutto entusiasta, stava per abbracciare Janie ma questa lo formò subito.

“Ben…sei troppo piccolo. E quando verrai ad Hogwarts io non ci sarò più. Inoltre dobbiamo vedere se sei un mago…io ho qualche dubbio al riguardo…” concluse acidamente facendo arrossire il piccolo.

Ben era il figlio di Hermione ed Harry. Aveva sei anni e presto avrebbe iniziato le scuole elementari babbane. Aveva i capelli scompigliati come quelli del padre, solo castani come la madre. Aveva gli occhi della stessa forma di quelli di Hermione, solo che erano dello stesso colore di quello di Harry.

“Jen! Guarda che Ben ha già fatto molte magie e non ci sono dubbi al riguardo” il padre sorrise sicuro al bimbo che rispose con un grande sorrisone per poi essere stretto forte dal padre. Janie guardò disgustata la scena, per poi salutare freddamente una Hermione sconcertata. Si avvicinò alla sorella e mosse lentamente la mano in cenno di saluto. La piccola cercò di abbracciarla e di darle un bacio ma questa subito la spinse lontano bruscamente facendola cadere a terra.

Janie! Sei pazza??? Lizzie amore…stai bene?” Lily si avvicinò alla piccola che guardava stupita e spaventata la sorella. James semplicemente era indescrivibile. Guardava la figlia con sguardo quasi indifferente, cosa che mise a disagio ancora di più la ragazza.

“Allora…io vado.

Prese velocemente la borsa e senza salutare i genitori corse sul treno.

James rimase così, semplicemente fissando il treno per diversi minuti, poi quando il treno partì, si girò e si smaterializzò senza dire una parola a casa.

Janie sul treno stava cercando un posto libero. Lo trovò in uno scompartimento interamente vuoto. E vuoto sarebbe rimasto per tutto il viaggio. Succedeva sempre così, nessuno voleva sedersi vicino a Jennifer-l’asociale, dicevano che avrebbe danneggiato la loro reputazione…i ragazzi del primo anno subito venivano avvisati dai più grandi, e da sempre Janie era abituata stare sola…meglio sola ad Hogwarts che a casa…ma sempre sola. Ad interrompere i suoi pensieri fu un ragazzo di Corvonero che si avvicinò alla ragazza.

“Salve! Il mio nome è Cristopher Wyne! Sono del quinto anno come te…e volevo chiederti se volevi uscire con me.”

La ragazza lo fissò inespressiva. “Conosco le voci che girano su di me…non sono andata a letto con Jason Carter, nemmeno conosco Jason Carter! Quindi, se sei qui solo per questo…vattene subito”

Il ragazzo sbattè un paio di volte gli occhi, ma poi continuò deciso. “Nemmeno io conosco Jason Carter. E tu mi piaci sul serio. Se vuoi possiamo diventare amici.”

Janie lo guardò interessata. Era proprio un bel ragazzo…aveva i capelli neri, e gli occhi di un blu intenso. Era alto e aveva in volto davvero un’aria simpatica. Per un certo senso le ricordava Sirius…si trovò a pensare che forse avrebbe potuto avere un amico…così lo guardò e gli porse la mano.

“Piacere, Jennifer Potter. Ma…puoi chiamarmi Janie.

Janie? Come mai questo nome?”

“In verità il mio diminutivo sarebbe Jen…ma così mi chiama solo mio fratello…”

“Harry Potter”

“Si, e così gli altri mi hanno sempre chiamata Janie. Sai, mio fratello voleva avere una specie di esclusiva su di me…almeno all’inizio…poi ha avuto un bambino…ma questo non ti interessa.”

“No, continua, mi interessa!”

“Forse non mi sono spiegata…non ti DEVE interessare!”

“Oh beh…ok…Jenny”

“Jenny?”

“Voglio avere anche io un’esclusiva su di te”

la ragazza per la prima volta si ritrovò a sorridere, sorridere a quel ragazzo semisconosciuto, ma che le portava un po’ di conforto.

Forse quest’anno sarebbe stato diverso…

 

TO BE CONTINUED…

 

Eccomi!!! Sono tornata! Spero di esservi mancata almeno un po’…(Si si…come no! ndTutti). Ops…beh, la scuola è iniziata e quindi adesso stiamo tutti molto impegnati. Io col primo anno di Ginnasio è una tragedia! Spero di poter aggiornare spesso e velocemente…ma non credo! Spero solo che potrete portare pazienza…e che recensirete! Mi piacciono sempre tanto!!! Come primo capitolo questo mi sembra un po’ cupo…e noioso….ma vedrete che le cose da qui in poi diverranno molto più dark…e povera Janie! Anzi, io direi di più povera Lizzie…

Ma questo lo scoprirete solo leggendo! E recensendo ovviamente…

Una bacio a tutti,

 

Liv

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Capitolo 2
*** Fly away from here ***


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“Non ti libererai mai di me…ho tua figlia…lei è con me…l’hai persa per sempre…soffri…squallida mezzosangue...”

 

Noooo” Lily si svegliò improvvisamente lanciando un urlo. Immediatamente si alzò dal letto, la fronte imperlata di sudore e alcune  ciocche di capelli attaccate contro, respirava affannosamente e nel panico più totale spalancò la camera della stanza di Lizzie. La bambina stava ancora dormendo tranquillamente abbracciata ad un pupazzo che il padre, anni prima, le aveva regalato alla sua prima partita di Quiddicth, partita a cui ovviamente aveva assistito dallo stadio! Ma comunque molto importante per Lizzie e James. Le venne in mente Janie…automaticamente aprì la sua stanza…era vuota…ma certo! Ecco perché aveva pensato solo ora a lei, perché era a Hogwarts, era al sicuro… Tirò un sospiro di sollievo, respiro che le si mozzò di nuovo quando improvvisamente venne afferrata da dietro, da due braccia forti…la stessa presa di sempre. Si rilassò nell’abbraccio di James, che lentamente prese a sussurrarle nell’orecchio.

Che c’è amore? Hai avuto un incubo?”

Lily annuì girandosi e nascondendo il proprio viso nel petto di James.

“Io…ho avuto una paura tremenda…una voce, mi ha detto che aveva mia figlia…che l’avevo persa…” Lily singhiozzò nel petto di James. “All’inizio pensavo si trattasse di Lizzie, che avesse fatto una delle tante pazzie che tu gli insegni!” qui James si accigliò leggermente. “Poi ho pensato a Janie! E’ tutta colpa mia se è diventata così fredda! E’ tutta colpa mia se sta soffrendo così! Sono stata una madre terribile! E lo sarò anche con Lizzie!” Lily non riusciva più a controllare il suo pianto. James cominciò ad accarezzarle dolcemente i capelli, per poi baciarglieli dolcemente.

“Ascolta Lily… Non è colpa tua. Janie è solo un’adolescente…per di più con una sorellina di appena tre anni…già normalmente si sentirebbe sola, ma adesso con una sorellina piccola a cui i genitori devono per forza dedicarle più tempo…si sente ancora più trascurata, anche se noi sappiamo che non è così. Aspetta un anno, e tornerà come nuova!” Lily sembrò rilassarsi un attimo.

E quel sogno? Che significava? Io, dopo quella ricerca ho iniziato ad avere questi incubi…non so se è a causa di un incantesimo…o di una maledizione…però faccio sempre questi sogni angoscianti… secondo te cosa vuol dire?” e lo fissò con gli occhi pieni di lacrime, sembrava una bambina che aveva appena litigato con una sua amica e si sentiva in colpa… Tenera…tenera era il primo aggettivo cui pensò James vedendola. Poi, decise di sorriderla rassicurante…

“Significava che…hai bisogno di molte coccole signorina Evans…”

E ridendo sotto voce per non svegliare la piccola, James prese Lily in braccio e la portò di nuovo in camera da letto, dove si preoccupò di chiudere bene la porta.

 

La mattina seguente Janie si svegliò di buon ora. Si vestì e scese a fare colazione, mentre le sue compagne di stanza parevano ancora addormentate. Non conosceva nemmeno il loro nome…non che le importasse certo. Quali discorsi avrebbe potuto intavolare con loro? Magari scegliere il ragazzo più carino della scuola… Fece una smorfia disgustata al solo pensiero. Per lei il ragazzo più bello di Hogwarts era uno solo, lo stesso che a suo tempo fu il più affascinante, e che lo sarà per sempre: Sirius Black! Non aveva mai perdonato ai suoi genitori il fatto di aver scelto come suo padrino Remus! Lei voleva Sirius!

Peccato che Harry fosse nato prima

Ora che ci pensava anche a Lizzie era andata di lusso!

Come sempre! Chi era il suo padrino? Il Preside di Hogwarts! Bastava solo che Lizzie uscisse streganò ed oltre al danno poteva vantare anche la beffa!

Ripensò alle parole di sua madre…

“Non sei mai stata gentile con lei… che ti ha fatto? E’ solo una bambina…” si sentì per la prima volta in colpa…sua sorella non c’entrava niente! Non era colpa sua se era viziata da James e Lily! Non era colpa sua se loro avevano scelto il miglior padrino(dopo Sirius) per la loro figlia adorata… ripensò a quando sua madre le aveva detto di essere incinta… pianse tutta la notte…ma nessuno, bussò alla sua porta per chiederle come stava! Nessuno la consolò quando il suo mondo stava cadendo in frantumi! Tutti eccitati per la nuova bambina! Ma certo! Fuori il vecchio dentro il nuovo!

“La piccola Potter asociale sta soffrendo perché non ha il bel viso sfregiato…” purtroppo Pix non scelse il momento adatto per infastidire Janie! Che subito si girò di scatto impugnando la bacchetta e gli lanciò contro delle maledizioni terribili! E quando questo cadde a terra svenuto gli tirò un calcio e lo spedì contro la gatta di Gazza, che, sentendo il fracasso era venuta a controllare.

“La bella Pur…” iniziò malignamente “vaffanculo!” e la lanciò diversi metri di distanza sempre con un calcio!

“No!!! Potter! La mia gatta!!!” sul volto di Janie apparve un sorriso compiaciuto…Gazza era appena arrivato.

“Oh…”disse fingendosi mortificata “mi dispiace, l’avevo scambiata per un topo! Mi deve scusare…con quel pelo sporco e maleodorante è facile scambiarla per quelle sporche e riluttanti bestiole… ma lei non può capire, lei è un… Magonòdisse l’ultima parola con un tono disgustato.

 

Nella camera di Janie si accese una luce…qualcosa stava luccicando, ma, le sue compagne dormivano ancora e quindi nessuna se ne accorse.

 

Gazza tremava dalla rabbia.

Tu-u…Infida Potter! Come osi!!! E come fai ad essere a conoscenza del mio segreto!!!” Janie non lo aveva mai visto così infuriato, e la cosa la rallegrò molto!

Ops…era forse un segreto? Mi pareva che ne fossero tutti a conoscenza… mi dispiace, l’avessi saputo…l’avrei urlato a tutta la scuola durante una partita di Quidditch Grifondoro contro Serpeverde!!!” e quindi rise…

L’unica cosa che Gazza si sentì di fare in quel momento fu prendere la gatta e andare via, troppo scosso dalla malvagità della ragazza, ma prima di sparire dalla vista di Janie le disse:

“Io…ho avuto il privilegio di avere come studentessa tua madre…mai una regola trasgredita, sempre educata e gentile… ho avuto anche tuo padre e tuo fratello Harry…tremendi! Ma sempre rispettosi…mai che mi avessero insultato!!! Non riesco a credere che tu sia loro figlia e sua sorella…se me l’avessero detto penso che mi sarei messo a ridere…sei la peggior Potter che abbia mai visto! Dicono che c’è sempre una pecora nera in ogni famiglia…tu sei quella dei Potter!” e così dicendo uscì

Janie rimase ferma lì immobile…le parole di Gazza l’avevano ferita più di qualsiasi altra cosa… forse non erano i suoi genitori e sua sorella ad essere sbagliati (di Harry era già convinta che fosse perfetto) forse…era lei ad essere sbagliata…sbagliata per quella famiglia di Auror, sbagliata per quel tempo pieno di pace… Lei non apparteneva a quello! Più ne faceva parte e più si convinceva che non era quello il suo posto! Lei voleva sentirsi VIVA! Non sempre perennemente vittima del fato e delle situazione che si susseguono dinanzi a lei senza che possa mai muoversi per cambiarle… Era stanza di seguire un sistema che non condivideva! Di seguire leggi che non approvava! Di seguire una religione che forse fu inventata dal primo pazzo che si trovava a girare di lì! Di credere in un Dio che…un Dio che non riusciva a salvare nemmeno una ragazza che voleva essere salvata! Lei non poteva vivere così! Non era nata per quello! Lei si sentiva partecipe di qualcosa di grande! Ma non sapeva cosa… cosa…

 

“Un giorno sarai grande…basta che mi seguirai…un giorno sarai GRANDE! Sarai tutto quello che tu desideri…adempirai al tuo scopo…”

 

Janie sussultò al sentire quella voce! Chi era? Si girò in torno…

Non c’era nessuno…

Ripensò agli unici pensieri positivi che l’avevano accompagnata in quella scuola… Cristopher Wyne…

Correndo percorse la Sala Grande, a quell’ora c’era già tantissima gente. Attraversò la sala correndo. Nemmeno si accorse degli sguardi interessati di molti ragazzi. Janie era una ragazza bellissima, e in molti l’avevano notato! Arrivò al tavolo di Corvonero respirando affannosamente…si girò verso una ragazza che la guardava curiosa e le chiese:

“Sai…dov’è Cristopher Wyne?”

La ragazza indicò il corridoio. “Ecco Cris…ma perché lo cerchi?”

La ragazza non ebbe mai risposta perché Janie subito cominciò a correre verso il corridoio, ma prima che lui potesse vederla sentì per errore i loro discorsi… Cristopher stava parlando…

“Quella Potter! Si! Punto altri dieci galeoni che ci vado a letto entro un settimana! Lei si fida di me…” sentì lui e gli altri ragazzi ridere.

E così ti fai un’altra verginella…amico! E che ragazza… Jennifer Potter!!! Quel bugiardo di Jason Carter prima disse che ci era andato a letto e poi ha ritrattato tutto! Ah…che disgusto!”

Hey! Non offendere il mio migliore amico! Infondo stava solo scherzando! Mica puoi farci una colpa se ha sognato di farlo con la ragazza più bella di Hogwarts!” tutti i ragazzi risero di gusto, battendogli una pacca sulla spalla in segno di comprensione. “Amico hai ragione…ce l’avessi io una ragazza così…”

Cris si accigliò un attimo.

Che c’è amico?”

Mh…stavo pensando ad una cosa…” l’amico gli rivolse uno sguardo curioso.

“Stavo pensando che…Jenny, pur essendo un bella ragazza…non ha molti amici vero?”

Quello fece spallucce. “Le ragazze sono molto competitive, forse hanno isolato Jennifer perché era più bella e più famosa di loro…”

Che cosa stupida…”

“Allora, torniamo alla scommessa, quanti galeoni devi vincere se la porti a letto?”

Se non mi sbagl…”

Cris si bloccò vedendo Jen davanti a loro, uno sguardo indifferente…li guardava fissi, per poi sorpassarli senza nemmeno rivolgergli una parola.

Merda…”

“Amico…mi dispiace ma penso che tu abbia perso…”

 

Janie stava correndo velocemente su per il corridoio che portava nella sua stanza. Entrò dentro sbattendo la porta. Fortunatamente la stanza era vuota, e Janie potette rilassarsi liberando un’unica lacrima solitaria. Fece un lungo respiro, ripensando a quello che era appena accaduto, un ragazzo di Corvonero l’aveva illusa…almeno questo l’aveva insegnato che nemmeno i ragazza di Corvonero sono affidabili.

Ma chi lo era?

Istericamente cominciò a prendere tutta la sua roba e metterla sul suo letto. Vestiti, libri, oggetti vari. Tutto sul letto!

Cominciò a fare la selezione di tutto…il Mantello dell’Invisibilità che le aveva regalato James, dopo che l’aveva dato, anni prima ad Harry. Le collane, ciondoli e braccialetti, che le aveva comprato un pomeriggio a Diagon Alley Lily… Quanto le mancavano tutte quelle attenzioni… Erano molti anni prima…prima che nascesse lei, quella che l’aveva rovinato la vita per sempre! Lizzie! Con uno scatto veloce aprì il suo baule e cominciò a riempirlo con tutti i suoi oggetti! Lei non voleva rimanere in quella scuola, e certamente nemmeno la scuola voleva lei tra i piedi! Mentre riempiva il baule, notò il ciondolo che aveva trovato tempo prima a casa sua…

Era ancora più bello di come se lo immaginava…decise di indossarlo…e subito dopo, prese il baule, la prima scopa che le passava tra le mani, e con un solo incantesimo fece saltare la finestra, scappando via.

 

Lily e James quella mattina  erano a casa di Sirius, a discutere animatamente, insieme ad altri Auror.

“Ah…secondo me sono solo delle stupidaggini! Stiamo esagerando con questa storia!” Sirius si tirò indietro sulla sedia portando le mani dietro la nuca.

“E’ successo qualcosa quando abbiamo aperto quella stanza…io…lo sento Siri!” Lily era molto agitata.

“Secondo me stai esagerando! Era solo uno scavo antico!” Sirius indispettì ancor di più Lily.

Però, se Lily avesse ragione…ci sarebbe da preoccuparsi, inoltre lei non ha tutti i torti…anche io ho notato una strana aria in quello scavo…” la voce calma di Remus parve placare gli animi dei due ragazzi.

“Allora che si fa?” James aveva l’aria annoiata.

“Niente”

“NIENTE????” Lily era allibita. “Mia piglia potrebbe essere in pericolo e non si fa NIENTE???

Remus mise apprensivo un mano sulla spalla di Lily.

“Ascolta, Lizzie è al sicuro con te e James, mentre Janie è ad Hogwarts, con Silente…”

Lily purtroppo non sembrava convinta. “Adesso invece Remus, ti faccio vedere io quello che si fa, prendo un gufo e scrivo una lettera alla McGrannit nella quale le dico, che tempo massimo trenta minuti sarò li a prendere mia figlia! Che lei lo voglia o no! E chi se ne frega di Silente!”

“Lily ora calmati, non ce n’è bisogno…”

“James caro, secondo te mi dovrei fidare un vecchio mago che non ricorda nemmeno la propria data di nascita?”

Sirius rise leggermente. “Su questo ha ragione…Silente sta invecchiando…non sa nemmeno quand’è il suo compleanno!”

“James ti prego…andiamo a riprendere la nostra Jen…ti prego andiamo…”

James la guardò sconcertato, poi con lo stesso tono di uno che sa di star iniziando un cosa inutile annuì, seppur titubante.

“Grazie grazie grazie!!!! Corro alla gufiera!”

Certo Lily, puoi andare benissimo alla gufiera a stancare un MIO gufo, ma certo…” Sirius guardò scocciato la ragazza, che fece un gesto di sufficienza e continuò.

Jamie, a te sembra necessario?”

“Secondo te, anche se mi opponessi, pensi che cambierebbe qualcosa Remus?”

Remus rise. “Non credo!”

 

“JAMES!!!!!!!!”

Tutti i presenti udirono un urlo proveniente dalla gufiera, Lily aveva urlato.

James fu il primo ad arrivare nella stanza, dove trovò Lily seduta per terra con un lettera in mano. Subito le fu vicino.

Cosa c’è? E’ successo qualcosa?”

“Jennifer!!!!! Jennifer!!!!! E’ scappata!!! E’ scappata da Hogwarts e non si sa dove sia!!!!” strillò istericamente.

James sentì una morsa allo stomaco.

 

“Elizabeth, Elizabeth? Ti ho portato i fogli da colorare. Elizabeth? Dove sei?” una giovane donna, evidentemente un babysitter, chiamava la piccola Lizzie che non era più in camera sua. La ragazza sorrise. Evidentemente la piccola si era nascosta, amava giocare a nascondino, oppure, cosa più provabile, era andata fuori a far volare il suo boccino.

Lizzie? Lizzie?” provò ancora prima di andare fuori al balcone. Strano. La piccola non c’era. Notò la porta del bagno aperta. Si avvicinò lentamente, pensando che la bimba fosse dentro nascosta, ma mentre apriva la porta ed era pronta a spaventarla, quello che vide le fece invece celare il sangue nelle vene.

I muri e gli specchi erano letteralmente coperti di sangue, una pozza rossa stava per terra macchiando tutto il tappeto.

Un urlo riecheggiò per le tranquille campagne circostanti.

 

Diversi auror e polizie maghe speciali andavano avanti e dietro per casa Potter. Due stavano interrogando la giovane e in lacrime babysitter, ancora sconvolta per quella visione angosciante. James bianco come un cencio sentiva tutto con attenzione, a volte chiudendo gli occhi e trattenendo le lacrime. Lily, non in condizioni migliori, sedeva invece silenziosamente sul divano, aveva ancora stretta in mano la lettera che l’informava della fuga di Janie.  Un poliziotto le si avvicinò lentamente.

“Signora Potter possiamo fare qualcosa per lei?”

“Sono un auror…se io non posso fare niente nemmeno voi potete fare qualcosa”

Un uomo più vecchio, bitorzoluto e con baffi ispidi le si avvicinò.

“Tenente, lei crede che la fuga di vostra figlia Jennifer, sia legata con il rapimento di Elizabeth?”

“Mi sta chiedendo se penso che mia figlia abbia rapito sua sorella?”

L’uomo si imbarazzò non poco. “Beh…ecco, ho saputo che le due non erano in buoni rapporti…”

Fu James a scattare nervoso. “Ha solo sedici anni! Solo sedici! E’ normale che litighi con la sorella di soli tre anni! Lily per prima lo faceva sempre!”

“Si…però…”

“Janie è innocente! La lasci stare! Janie è sempre stata una ragazza buonissima, lei…” a Lily le si inclinò la voce. “lei non può aver fatto questo…” due lacrime solitarie presero a bagnarle le guance. “…loro sono le mie bambine…non si potrebbero mai fare questo” detto questo corse in camera piangendo.

 

In un luogo scuro e misterioso, degli uomini sedevano mestamente al di sotto di un trono.

“Come sta la mocciosa?”

“Ha smesso di perdere sangue ma è debole”

La figura imponente prese a ridere.

“Non vi preoccupate miei servitori, non ci serve viva ancora per molto! Portatemela, voglio vederla.”

Due uomini si alzarono e andarono a prendere una bambina in una cella. Era coperta di bende per tutto il corpo, tutte macchiate di sangue. La bambina aveva ripreso conoscenza, ma la vista ancora appannata non le permise di vedere nulla oltre che alla luce e il buio. Il viso era pallidissimo, e le due occhiaie che aveva sotto gli occhi la mettevano ancora più in risalto. Persino le labbra una volta rosse e belle, erano diventate grigiastre.

“Sta per morire…in queste condizione, le do al massimo poche ore…”

“Bene, curatela, ci serve ancora per qualche giorno, giusto il tempo di prolungare la sua tortura, ma non la voglia sana completamente, avete capito vero…”

Alcuni uomini sogghignarono. “Ma certo mia signora, poca medicina e poco cibo. Ciò che basta per farle riprendere conoscenza e farle capire che soffre.

“Vedi che sai essere intelligente ogni tanto?”

Alte e malefiche risate si sparsero per quel luogo cancellato da Dio.

 

TO BE CONTINUED…

 

Però, bel capitoletto no? Pieno di colpi di scena… ma adesso rispondiamo alle vostre recensioni! Che bello!!! E’ solo il primo capitolo eppure già cinque recensioni! Grazie grazie grazie ragazzi!!!!!!!

Allora, Angi e Gius, nominate ufficialmente mie fan più accanite!!!!!!!! Ne sono tanto tanto tanto lusingata gemelline!!!!! Vi voglio tantissimo bene!!!!! Il ciondolo ti incuriosisce…io non posso dirti nulla! Jennifer Connelymh…se la conoscessi ti potrei anche dire se somiglia alla Jen che ho immaginato…ma ti posso dire che il mio personaggio è tutto montato su Liv Tyler, basta vederla nel video Crazy degli Aerosmith, per me Janie è così!

Alexis per le due figlie…beh! Che ci vuoi fare! Mi piaceva l’idea che comunque Harry rimanesse in un qualche modo speciale per Lily e James, il primo figlio ed unico maschio! Sono strana lo so… Comunque il nome Elizabeth l’ho preso da mia sorella che si chiama Elisabetta e a cui voglio tanto bene!!!

Mikisainkeiko non odiare troppo Lily che è una mammina ancora migliore di James! Te lo dico io! Inoltre quali colpe può avere una bimba di tre anni??? Lizzie è così piccola…come si fa ad odiarla??? Ok, che io amo ogni mio personaggio, ma nessuno di loro è cattivo! Davvero! Si Ben…adorabile anche lui! Mi sono ispirata al personaggio di Ben in Felicity, un telefilm molto bello!

Vally grazie di aver seguito anche l’altra ff ed ora sono ancora più felice perché hai recensito! Grazie!!!! Il motivo per cui Jenny chiama James e Lily, James è Lily…non esiste! Ci sono molti ragazzi che chiamano i propri genitori per nome, specialmente quelli che hanno genitori molto giovani, come nel caso di Jen. Quindi non vi rimbambite nell’inutile tentativo di trovare una soluzione all’enigma, perché l’enigma non c’è! Questo è per rispondere anche a Mikisainkeiko che mi aveva fatto la stessa domanda.

Un bacio grandissimo a tutti! E recensite in tanti!!!

 

Liv

 

 

 

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Capitolo 3
*** Voglio percorrere questa strada ***


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Quando la piccola Lizzie aprì gli occhi, rimase abbagliata dalla forte luce che proveniva da una finestra. Tentò di alzarsi, ma era ancora troppo debole per un tale sforzo, così ricadde pesantemente sull’unico appoggio, che altro non era, che un letto di legno, con un materasso logoro, e impregnato. Una smorfia di disgusto le mutò il bel viso. Ma era troppo stanca, così alla fine cedette al sonno, e richiuse gli occhi.

…………………………………..

 

Lily, era sveglia. Lo era già da molte ore. Non aveva dormito nemmeno due ore, l’ansia cresceva sempre di più dentro lei. Ma lei era forte, e ci sarebbe riuscita, avrebbe ritrovato le sue bambine! Costi quel che costi, ci sarebbe riuscita! Avrebbe ritrovato la sua Jenny, e avrebbe dimostrato a tutti che era innocente, che non era stata lei a far quello alla piccola Lizzie…e poi, avrebbe ritrovato anche lei. Chiuse forte gli occhi. Voleva trattenere le lacrime che tanto prepotentemente le stavano chiedendo di uscire. Lizzie era viva! Ne era sicura! Lo sapeva! E chiunque era stato a farle quello…l’avrebbe pagata cara!

…………………………………

 

James dal canto suo, stava stancamente disteso nel suo letto. Nemmeno lui riusciva a dormire. Aveva osservato Lily nelle poche ore di sonno che aveva avuto. Si agitava in continuazione, aveva spasmi, si muoveva violentemente…poteva capirla. Anche se lui fosse riuscito a dormire avrebbe fatto lo stesso. Poi lei aveva ceduto. Si era alzata e senza dire una parola era andata nella loro biblioteca, cercando un rimedio, un sostegno, un qualcosa su cui aggrappare le proprie speranze. Speranze…che giorno dopo giorno si affievolivano sempre di più. Ritrovare Jen era impossibile! Non sapeva nemmeno lui dove fosse andata…perché se ne fosse andata! Forse era tutta colpa sua, forse era stato per colpa sua che lei aveva deciso di andare via…di lasciare Hogwarts, di abbandonare tutto e tutti! Ma non capiva il motivo…il perché! Non era forse felice con loro? Ultimamente non lo era mai stata…mai vista sorridere…

…………………………………..

 

“Aiuto!!!!”

Un uomo stava scappando.

“Fermo. Devi dirmi dove si trova ADESSO! Io devo trovarla!”

L’uomo tremò vistosamente.

“A me non è concesso saperlo, lei non vuole…la prego, mi creda…”

La figura sorrise serenamente.

Ma certo, vorrei anche crederla…” cambiò subito espressione “ma devo trovarla! E’ una questione di vitale importanza…e se lei non può aiutarmi…Avada Kevadra  e meno uno…”

L’uomo cadde a terra esanime.

…………………………………..

 

“Salve ragazzi. Novità?”

Orami quella era la frase che diceva Sirius ogni volta che entrava nella loro sede. E purtroppo, ogni volta Remus scoteva il capo impotente.

Cosa dobbiamo fare Rem?”

Se lo sapessi lo starei già facendo Felpato…”

Sirius non ce la faceva a vedere i suoi due migliori amici ridotti così. Non si parlavano, più, non mangiavano più, e aveva il terrore che non dormissero nemmeno. Oramai ritrovare le loro due figlie era diventata una questione di vita o di morte. Non che non lo fosse certo, ma in questo modo certamente non le aiutavano… Si stavano distruggendo da soli…

“Remus, vado da Lily e James”

Cosa? No aspetta Sirius…forse è meglio lasciarli soli…”

“Li ho lasciati soli anche troppo! Adesso si fa a modo mio!”

E con passo deciso si catapultò fuori dalla stanza.

……………………………..

 

Entrò nella biblioteca di casa Potter, spalancando la porta.

“Ehilà Lily! Cosa fai di bello!”

Lily alzò un sopracciglio in segno di disapprovazione quando questo si sedette con molta non chalance sulla scrivania che lei stava usando.

“Ciao Siri, felice di vederti” fece di rimando ironica.

“Lily!” fece indignato “ho la sensazione che tu non mi volessi qui ora! Mi sento profondamente offeso…”

“Bene” fece sbrigativa “offenditi fuori visto che io qui ho molte cose da fare. Grazie!” e lo buttò fuori.

“Ehi! Ma come siamo permalose!” e con fare furtivo salì le scale. Si stava recando in soffitta, per vedere dove fosse James.

Lo trovò seduto su una sedia, intento a sfogliare un vecchio album di foto risalenti al periodo di Hogwarts. Gli mise comprensivo una mano sulla spalla, e poi si sedette di fianco a lui silenziosamente.

E’ difficile lo so…”

Come risposta James sospirò affranto.

Ma la cosa migliore che noi possiamo fare è quella di cercare! Di stare uniti ed aspettare…purtroppo, fino ad oggi non ci sono delle novità…ma sono sicuro che entro poco tempo le troveremo entrambe! E romperemo il culo a colui che ce le ha portate via! Ok?” e gli sorrise rassicurante.

Sai Sirius…non ne sono più tanto sicuro. Lily…”

Nah!!! Lascia stare Lily! Lo sappiamo entrambi che è tutta matta! Te la ricordi ad Hogwarts!” e gli indicò una foto in cui erano tutti e cinque, fuori le mura di Hogwarts a rincorrersi e lanciarsi palle di neve.

“La vedi? “No ragazzi, non si fanno questi giochi da bambini…ci bagniamo, e inoltre potremmo cadere e farci male. Sono una Caposcuola devo sorvegliarvi” cominciò a farle il verso Sirius “Pazza no?”

Purtroppo fece male i conti, perché una testa rossa sbucò fuori dalla porta, e la sua espressione non era certamente una delle più serene.

“Ah! Quindi è così che parli di me vero?”

Sirius scoppiò a ridere, proteggendosi la faccia con le braccia, quando Lily si avvicinò con fare assassino.

“Aiuto! No Lily aspetta, è colpa sua!” disse poi indicando James, che intanto rideva di gusto.

“No!Lily aspetta!Non è colpa mia!Davvero!” troppo tardi, Lily già si era buttata su di James, più divertita che offesa.

Ma guarda questi due!Con la scusa…” non poté terminare perché un cuscino lo colpì dritto in faccia.

“Vendetta!”

E’ proprio vero…non si smette davvero mai di non essere più bambini. Basta un luogo confortevole, degli amici, e dei cuscini…per tornare di nuovo bambini!

“Ah!!!Sirius!!!I capelli no!!!”

…………………………………….

 

Il giorno dopo, Lily e James erano tornati quelli di una volta! Allegri e solari! Anche se dentro soffrivano, fuori erano sempre allegri e determinati, perché un cuor loro sapevano che le loro figlie avevano bisogno di loro, e quindi dovevano essere al massimo della loro forma, per se stessi…e soprattutto per loro!

“Allora…novità?”

Che ironia James…attenzione che potrebbero assumerti in un circo come clown…”

“Silenzio Jimmy…”

“Parla Agnese…”

E chi è sta tizia Lily?”

“Ignorante…è un personaggio di un famosissimo romanzo babbano, un’opera d’arte!”

“Si…come no! E adesso mi dirai anche che quella scrittrice inglese…come si chiama? Quella babbana…ah si! La Rowling! Adesso mi dirai anche che quella è un grande scrittrice! Che avrà successo…che cambierà il futuro dei babbani! Ma per favore…”

Lily ridacchiò “Non ho mai detto niente di questo genere sulla Rowling…però…”

Però lo pensi!”

“Ah!Zitto!Altrimenti…”

“Attenzione…potrei anche spaventarmi!”

Si si James, come no! Non la illudere troppo dai…”

Lily sospirò sconsolata. “Ce l’avete tutti con me…” e mise un broncio adorabile agli occhi carichi d’amore di James.

“Ma no Lily” fece Remus “Non ce l’abbiamo con te…solo che…sei così buffa!” e scoppiò a riderle in faccia anche lui.

Uff…idioti!”

……………………………………..

 

Una figura camminava, coperta da un grande mantello nero, per le strade isolate di Londra. Con passo svelto si avvicinò ad una taverna “La Cantina del Mistero” un locale molto malfamato della Londra babbana. I muri del locale erano decadenti, le sedie erano malferme e i tavoli rischiavano di cadere a terra ogni qualvolta una cameriera o un cliente vi poggiava qualcosa. La figura camminando lentamente prese posto, il tavolo si trovava vicino la finestra, e la luna illuminò con la sua pallida luce il tavolo e la figura. Una cameriera le si avvicinò con fare scortese e di chi vorrebbe stare ovunque tranne che li.

“Ehi tu! Dimmi che vuoi, e facciamo in fretta”

“Niente grazie, aspetto una visita”

La cameriera sbuffò.

“Senti, se non vuoi ordinare niente, esci fuori, noi non vogliamo vagabondi, capito?”

La figura sollevò il capo molto lentamente, il tempo di guardarla fisso negli occhi, e tempo due secondi, una fiamma potentissima partì da li e investi tutto il locale.

La figura rise malignamente uscendo indenne dallo scoppio.

“Stupidi babbani

……………………………………..

 

“Jamie! Jamie! Jamie dove sei!”

Lily stava cercando James ovunque, per la casa. Aveva bisogno di lui per catturare uno stupido gnomo che si era infilato nella loro credenza e stava mangiando tutto il loro cibo!

Trovò James seduto a terra nella camera di Lizzie. Il busto poggiato contro il letto e lo sguardo perso nel vuoto.

“James…cosa c’è?”

Lily si avvicinò lentamente stringendolo poi in un abbraccio serrato nascondendo il proprio viso nella maglia di lui.

“Pensavi a Lizzie?”

“Sai…” iniziò “ho paura per Janie…perché lei è sola….in questo mondo!” disse queste ultime parole con una tale rabbia che spaventò quasi Lily. “però…poi penso a Lizzie” gli si incrinò la voce “che per quanto ne sappiamo…potrebbe anche non essere più in questo mondo”

Lily spalancò gli occhi. Non che lei non ci avesse pensato, ma sentirlo dire concretizzava tutto, lo rendeva tanto dannatamente reale da fare paura!

Ma non era tempo per questi pensieri! Non era tempo per i sensi di colpa per non essere stati sempre presenti! Adesso dovevano avere coraggio! Dovevano essere forti! Perché era il tempo di riscattarsi, di farsi perdonare gli sbagli di una vita! Era il tempo di tornare “Lily e James” ma non quelli di oggi, ma i “Lily e James” di un tempo! Quelli che combattevano per i propri ideali! Quelli che non avevano paura di rischiare tutto!

“Noi siamo Lily e James, e lo saremo per sempre…” disse più a se stessa Lily. “Quindi James” continuò alzandosi “adesso alzi quel culo, e vieni a combattere con me!”

James la guardò negli occhio divertito. “Ma quando mai signorina Evans…”

Lei di rimando alzò un pugno con aria minacciosa. “Signorino Potter alzi subito quel sedere flaccido che vi ritrovate alla veneranda età di 30 anni e muovetevi! 30 anni arrotondati certo…”

James la guardò ironico.”Perché non dici la verità? Che moglie! Non si ricorda nemmeno quanti anni ho!”

“Amore non ho tempo di ribattere quindi muoviti! C’è uno gnomo da scovare e distruggere!”

“Agli ordini mia signora!”

“James…” lo trattenne per la maglia.

“Si?”

“Ti amo…”

James sorrise sicuro. “Mi sarei preoccupato del contrario amore”

E mano per la mano, scesero le scale di casa propria.

Avrebbero ricostruito la propria famiglia. Perché gli errori di un tempo possono essere corretti! Perché l’amore risolve tutto…o almeno ci prova. Ma ora come ora, Lily e James avevano solo tanto amore…solo l’amore…e doveva bastare, per loro, per Lizzie…e soprattutto per Janie.

………………………………………..

 

Intanto, nella grotta dove tenevano prigioniera Lizzie, i sudditi erano in riunione con la loro Regina, dovevano discutere di una questione importante, di vita o di morte…per la piccola Lizzie.

“Come sta la bambina?”

Un uomo chinò il capo in segno di rispetto. “Male mia signora. Sopravvive certo, ma quelle ferite dovrebbero essere curate…rischia di morire…”

La signora non fece una piega, anzi le si dipinse sul volto un’espressione pensierosa.

Dimmi Falcom…a me importa qualcosa della vita della bambina?”

“Ehm…no mia signora…non le importa niente…di quella bambina”

“Sbagliato…a me la bimba serve viva, ricordi? Dieci frustate…oggi sono felice…lo sai perché Falcom?”

“No mia signora…perché?”

“Venti frustate…vedi Falcom, sei troppo impiccione…comunque, se proprio ti interessa…penso che tra poco riceveremo una visita…e forse avremo un alleato…qualcuno di molto potente…”

Ma è magnifico mia signora!”

“Si….lo è infatti. Ma non mi piacciono i lecchini, trenta frustate! E andate via!”

…………………………………………

 

Sirius stava tranquillamente rientrando in casa propria, fischiettando un motivetto. Quando un fruscio dietro di se lo fece voltare di scatto.

“Chi è? C’è qualcuno?”

Nessuna risposta.

Sirius si convinse che era stata una sua impressione e tornò tranquillo ad aprire la porta di casa.

Intanto, una figura nera correva nel alto opposto alla casa…

Sirius era entrato in casa. Posò sul tavolo la sua cena comprata in un ristorante cinese, e prese la sua copia de “La Gazzetta del Profeta” e iniziò a sfogliare le pagine, mentre, grazie ad un incantesimo fatto prima il suo cibo si stava riscaldando.

“<<L’allenatore della squadra inglese Oliver Baston, ha appena dichiarato che, per la prossima amichevole non schiererà in campo, Keeny Ghast, nuovo asso della squadra>> però, Oliver ne ha fatta di strada, prima giocatore di Grifondoro, poi giocatore professionista, e infine allenatore…proprio un ragazzo dotato…”

I suoi pensieri furono interrotti da un foglio di carta che cadde dal giornale. Era una lettera. L’aprì curioso, ma quello che lesse fece morire tutta la sua curiosità!

                

Caro Sirius,

sono purtroppo a conoscenza di quello che è avvenuto a Lizzie. Devi credermi, mi                   dispiace davvero tanto, ma non posso tornare a casa, non adesso almeno. Ho bisogno di capire chi sono realmente, cosa voglio fare nella vita, e soprattutto chi amo davvero. Tu mi sei sempre stato vicino, e questo lo apprezzo tanto. Scrivo a te, perché solo tu puoi capirmi ed appoggiarmi.

 Ti prego di non dire nulla a Mamma e Papà…mi pento di non averli mai chiamati così ora…mi pento perché, ora ogni volta che li chiamo…li sento sempre più distanti…mi mancano tanto, eppure non posso ancora tornare da loro.

Mi capisci vero? So di si

Stare con loro è magnifico, ma adesso loro hanno lizzie di cui preoccuparsi, lei è piccola ed ha bisogno di molte più cure di me…a volte penso di essere solo un peso per loro…la figlia difficile…

So che non è così.

Loro me l’hanno dimostrato in mille e più modi, ma…io mi sento così! Per stare bene con loro, devo innanzitutto stare bene con me…solo allora tornerò a casa!

Digli solo che non è colpa loro, sono io quella sbagliata, ma è ora di riparare a tutto quello che ho sbagliato. E la prima cosa che farò, sarà aiutare Lizzie.

                                                                                    Ti voglio tanto bene,

                                                                                          Jennifer

 

Sirius strinse forte la lettera…

“Stupida Janie…” poi sorrise “stupida quanto me! Io sono con te piccola. Trova te stessa, trova la pace…e poi torna da noi.

 

TO BE CONTINUED…

Ok, finalmente il sito è tornato al lavoro! E quindi mi conviene pubblicare subito il nuovo capitolo! La scuola mi sta stressando troppo!!! Questa mattina ho fatto il compito di italiano e quindi ho un mal di testa pazzesco! E devo anche andare ad una festa! Fortuna che ci siete voi che recensite sempre…

Elizabeth ma bene, due Elisabetta! Mi piace tantissimo questo nome! A volte mi chiedo “Ma non potevo nascere dopo e non prima di mia sorella?” La vita purtroppo ci rivela brutte sorprese! Harry ed Hermione avranno più spazio in seguito…e sono d’accordo con te W SIRIUS!!!!

Mikisainkeiko povera Lizzie…sono d’accordo con te…ma le cose si aggiusteranno! Ehi!!! Jenny è una brava ragazza!!! Niente Malfoy…almeno per il momento. Comunque Jenny chiama i genitori per nome perché da piccola….ma questa è un’altra storia. Ma non c’è nessun motivo in particolare.

Angi e Gius ragazze…non tormentatevi troppo!!! Chris è semplicemente….stronzo! Ma i ragazzi a quindici anni lo sono un po’ tutti, lo stesso James lo era no? A quanto pare Janie non è stata…ma allora chi è il rapitore di Lizzie? Mi faccio domande da sola???Beh…ci devo ancora pensare in realtà…scherzo! Il mal di testa mi sta dando alla testa…@__@’’’’

Un bacio a tutti e recensite! Un bacio,

Liv

 

           

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Capitolo 4
*** Cambiamenti ***


“Dream On, Dream On, Dream On, Dream find the Dream are true”

Un uomo ubriaco stava camminando per le strade isolate di Londra con una bottiglia di liquore in mano.

“Sing For the year”

L’uomo stava intonando una canzone con voce impastata a causa della sbornia.

“Just for today...Dream on”

Sbandando urtò contro un passante. L’uomo era vestito con un mantello nero lungo fino ai piedi.

“Sei tu Falcom?”

L’uomo sorrise sornione. “Si…e tu chi sei? Una bella ragazza per me?”

“Penso proprio di no” e con un calcio nello stomaco lo fece cadere carponi ai suoi piedi.

“Ma tu chi cazzo sei?”

“L’uomo sbagliato a cui hai pestato i piedi!” e con un altro calcio lo fece rotolare a pochi metri di distanza.

Ansimando per il dolore tentò di bofonchiare: “Aspetta, ma tu chi sei? Cosa ti ho fatto?”

L’uomo lo prese per il colletto della camicia e lo avvicinò al suo viso.

“Tu hai rapito la mia prediletta! Devi ridarmela subito!”

“Io…io non ho fatto nulla lo giuro! Non ho rapito nessuno!”

“Bugiardo…” il sibilo dell’uomo sembrò quasi il verso di un serpente…

“Ma io…” gli occhi dell’uomo divennero di un rosso accesso, e l’uomo spaventato iniziò a tremare.

“Ma è una bambina…come può essere la vostra prediletta? Ha un tre anni…non riesce nemmeno a parlare bene...”

L’uomo lo guardò sorpreso.

“Una bambina di tre anni? Penso che non sia la ragazza che sto cercando…”

L’uomo sospirò sollevato.

“Allora posso andare signore?”

La figura ghignò divertita.

“Ma certo, io conto fino a tre, e se entro tre secondi ti sarai volatilizzato, ti lascerò vivo, ok?”

L’uomo annuì sorridendo, con la smaterializzazione avrebbe fatto subito.

“Ok, grazie signore! Grazie!”

L’uomo si alzò in piedi e si preparò.

“Uno…”sibilò l’uomo.

“Due…”

C’era qualcosa che non andava, tentava di smaterializzarsi eppure non ci riusciva! Sembrava bloccato. Gocce di sudore cominciarono ad imperlarli la fronte. Cominciò a correre disperato, e pregò ardentemente Dio di bloccare quel secondo, ma…

“E tre…”

Una scia verde tranciò la via ed illuminò di una sinistra luce verde i palazzi vicini.

“Povero stupido…”

………………………………………….

 

La mattina seguente la piccola Potter stava vagando per le strade di Londra. La sera prima aveva trovato riparo alla stazione di King’s Cross e adesso stava vagando senza una meta precisa…forse sarebbe tornata a casa la sera stessa…con la sua povera sorellina in quelle condizioni non poteva dare altre preoccupazioni ai suoi genitori. Si sentiva un po’ in colpa per quella situazione che si era creata…amava tanto i suoi genitori, ma dalla nascita di sua sorella si era sempre distaccata. Non sapeva lei il perché.

Una lacrima le rigò il volto.

Voleva davvero tornare a casa. Ma cosa avrebbe detto ai suoi genitori? Come avrebbe potuto giustificare il suo comportamento? Sarebbe entrata e avrebbe detto: “Ciao mamma, ciao papà, sono tornata?” che stupida che era…non sarebbe mai dovuta scappare, sarebbe dovuta rimanere a casa…ma si sarebbe riscattata! Eccome se l’avrebbe fatto! Avrebbe ritrovato sua sorella, fosse l’ultima cosa che faceva! L’avrebbe ritrovata e portata a casa dai suoi genitori, e sarebbe cambiata! Si, quello era solo il primo passo verso un nuovo cambiamento, sarebbe cambiata in meglio, si sarebbe impegnata nello studio e sarebbe diventata una ragazza di cui i suoi genitori sarebbero stati fieri! Niente più litigi, insulti e incomprensioni, si sarebbe comportata bene…e avrebbe comprato un regalo a Ben, amava tanto Harry ed Hermione, Hermione che era stata come una sorella per lei, eppure quel bambino…si era comportata con lui come con Lizzie…e magari si sarebbe fatta qualche amica, perché no? Nessuno glielo impediva, inoltre gli altri dicevano che era carina…forse si sarebbe potuta anche fare un ragazzo…ma non come Chris! Lui era uno…lui era uno stupido! Non si può giocare con i sentimenti di una ragazza! Gliela avrebbe fatta pagar…ma cosa stava dicendo? Vendetta…sentiva di nuovo la vendetta! Lei non doveva provare mai più quei sentimenti…odio, vendetta, violenza…malvagità…adesso basta! Sarebbe diventata una ragazza normale! Ma cos’è la normalità poi…chi può dire cosa è normale e cosa non lo è?

Janie fu presa d’assalto da un fortissimo mal di testa,  e fu costretta dal dolore a piegarsi in avanti.

“Ah…che dolore atroce…” tentò di aggrapparsi a qualcosa ma alla fine cadette a terra atterrita dal dolore.

 

Janie era rannicchiata a terra nella sua camera. Era di qualche anno più piccola e piangeva rumorosamente, la bacchetta ai suoi piedi e la porta e le finestre serrate.

Qualcuno bussò alla porta.

“Amore sono io…”

Era la voce di sua madre, presto avrebbe chiamato amore un nuovo bambino, presto non avrebbe più trattato lei come un suo dono speciale, presto lei sarebbe stata una dei tanti figli che già aveva, lei non sarebbe stata più speciale.

“Amore ti prego apri la porta…per te quando nascerà il nuovo bimbo non cambierà niente, lo giuro…” la sua voce si inclinò “amore apri questa porta, voglio parlare con te…ti prego, parliamo, in fondo, non è così brutto avere un fratellino o una sorellina più piccoli, davvero…se apri la porta ne parliamo con calma, ti prego…” la supplicò.

“Apri la porta amore…”

 

Janie si svegliò improvvisamente tutta sudata, affannando. Il sogno che aveva avuto l’aveva sconvolta, aveva sognato il momento di rottura fra lei e i suoi genitori. L’aveva dimenticato…aveva dimenticato quello che era realmente accaduto. La rabbia e la gelosia per la nuova arrivata le avevano distorto la realtà dei fatti! Non era vero che i suoi genitori non erano venuti a consolarla, era stata lei a cacciarli bloccando la stanza con una serie di incantesimi! Aveva anche dimenticato tutti gli sforzi dei suoi genitori per toglierla dai guai col Ministero…eppure, anni fa, tutto questo a lei non bastò. Tanti anni fa lei desiderava la morte di quella creatura. Desiderava che quel bambino, per lei frutto di un terribile incidente, fosse soppresso prima che potesse portare guai peggiori. Si vergognò molto per quei pensieri…eppure, tanti anni fa lei era così. Il passato non si poteva cambiare, ma il futuro veniva costruito con le azioni del presente. Si sarebbe potuta riscattare. Riscattarsi era il suo unico, grande desiderio, riscattarsi!

Un raggio di sole, abbagliandole gli occhi, la riportò alla realtà.

Disorientata si guardò attorno cercando di cogliere qualcosa di familiare.

Dove si trovava? Forse i suoi genitori l’avevano trovata e portata a casa? No, avrebbe riconosciuto la stanza dove si trovava. Qualcuno evidentemente l’aveva trovata e portata a casa propria. Si sorprese nel constatare che si sentiva molto più sicura in quel posto. Il letto soffice e caldo…da quanto tempo non assaporava il piacere di dormire in un luogo caldo e confortevole? Troppo…

Ancora molto stanca e provata, decise di alzarsi dal quel soffice rifugio, e, a tentoni, uscì dalla stanza e si incamminò per il corridoio. Il pavimento era di soffice legno caldo, e un delizioso profumo di spezzatino le fece salire il petto in gola dalla gioia. Aveva desiderato rivivere questa atmosfera familiare da tempo ormai, e finalmente aveva trovato ciò a cui auspicava da tempo: sicurezze. Solo delle sicurezze, la sicurezza di avere un tetto sulla testa, un posto in cui dormire, qualcosa da mangiare, e forse, anche qualche persona che si preoccupava di lei. Sapeva benissimo che c’erano i suoi genitori, la sua famiglia, ma la sensazione di colpevolezza rimaneva, la paura per sua sorella rimaneva! Certo che aveva scelto il momento peggiore per scappare di casa! Ma ormai era tardi, doveva risolvere i suoi problemi da sola, e poi, sarebbe tornata da loro, sempre se loro avrebbero potuto mai perdonarla.

I suoi pensieri furono interrotti da una mano che le toccò una spalla facendola trasalire. La persona che aveva dietro era una ragazza alta come lei, magra, con dei lunghi capelli biondi e lisci, e due occhi azzurri. Aveva stampato sul volto un sorriso divertito. Forse l’espressione di Janie era tanto sbalordita da sembrare buffa! Certo che, si era proprio spaventata! La ragazza parve capirlo dalla sua espressione.

“Scusa se ti ho spaventata. Non era mia intenzione, certo che te ne stavi lì, in silenzio, immersa nei tuoi pensieri e questo è stato l’unico modo per attirare la tua attenzione”

Janie sorrise allo sguardo pieno di rammarico e tanto buffo di quella ragazza.

“No, hai ragione. Ma sai, quando svieni in mezzo alla strada battendo la testa a terra, poi ti riesce difficile tornare del tutto normale” ironizzò Janie.

“Oh beh! Allora le matte in questa casa salgono a tre! Io, te e…”

“E?”

“E…il mio fido gatto Jon!”

“Ma bene…comunque, piacere Jennifer Potter, ma chiamami pure Janie” disse porgendole la mano.

“Piacere, Alicia Mary-Elizabeth Whain, ma chiamami pure Alicia. Mia madre era fissata coi nomi lunghi!” disse in risposta allo sguardo stupito di Janie.

Un rumore sospetto proveniente dallo stomaco di Janie fece ridere Alicia. In effetti, Jen non mangiava da molto tempo e quell’odorino proveniente dalla cucina certamente non l’aiutava. La ragazza finse di prendersela.

“Bene, se ti fa tanto ridere il mio bisogno impellente di cibo…”

La ragazza tra le risate fece segno di no.

Ma dai, scherzavo! Vieni in cucina che è tutto pronto, non pensavo però che ti saresti svegliata tanto presto”

Le ragazze superarono la soglia della porta ed entrarono nella stanza. Non era grande come quella di Janie, ma era calda e confortevole. Un gatto era placidamente seduto su un cuscino sul divanetto posto accanto al camino, e ogni tanto muoveva il nasino come preso da uno strano prurito.

“Ah…non preoccuparti, è normale, ti avevo detto che era pazzo no?”

Jen la guardò di bieco.

“Quindi se lui è davvero pazzo di conseguenza lo sei anche tu…”

La ragazza annuì.

“Già, e di conseguenza lo sei anche tu mia cara, non ti salvi per niente”

Entrambe scoppiarono a ridere, e passarono il resto del tempo mangiando, e facendo battutine cattive su quello strano gatto di nome Jon.

Poi, Janie alzò una questione…

“Come mai vivi da sola?”

Alicia, smise di fare ballare il gatto sulle sue ginocchia e la guardò triste.

“E’ sempre stato così, mia madre mi ha abbandonata da bambina e da allora vivo da sola in questa casa. Non so perché se ne sia andata…ma cerco di non pensarci. Sono dell’idea che non si debba mai abbandonare la propria famiglia per nessun motivo. Nemmeno i motivi più terribili. Non bisogna farlo MAI.”

Janie abbassò lo sguardo e iniziò a torturarsi le mani bianche. Alicia sorrise rammaricata.

Scusami…non avrei dovuto rattristarti con questa mia storia… Parlami di te. Da dove vieni, perché ti ho trovata a terra svenuta, e dov’è  la tua famiglia?”

“La mia famiglia…i Potter…vivono a Londra.

La ragazza alzò lo sguardo verso la finestra alla sua sinistra. Evitava accuratamente di guardare in faccia Alicia.

Sai, mia madre ha avuto una bambina pochi anni fa, due anni fa…”

Alicia sorrise felice.

“Davvero? E com’è? Parlami un po’ di lei?”

Janie sentì gli occhi bruciare, e la voce impastarsi, fissò ancora di più gli sguardi verso la finestra. Torturò ancora più insistentemente le mani.

E’ piccola…è davvero piccola…”

“E’ bassina?”

“Si…” sorrise a quel ricordo. “Ed è anche bellissima…ha…ha lunghi capelli rosso scuro come quelli di mia madre, ed ha due profondi occhi verdi sempre come lei…è un vero amore. Quando sorride si formano ai lati della bocca due piccola fossette, e sulle guance ha una piacevole spolverata di lentiggini che colorano la sua pelle bianca e soffice…io…” Janie sentì di non poter più parlare perché le lacrime stavano chiedendo ancora più prepotentemente di uscire fuori, e scorrere lungo le sue guance.

Alicia le strinse una mano comprensiva.

“Ti manca molto?”

Janie scosse il capo freneticamente.

“Allora perché non torni da lei?”

“Non posso…” singhiozzò.

Perché? E’ molto lontano?”

“E’ stata rapita da Voldemort!” esplose improvvisamente e iniziò a piangere calde lacrime confortata dalla presenza di Alicia, la sua prima amica.

Alicia però assunse una strana espressione accigliata che ricolse verso il suo gatto Jon.

Ary devi aiutarla”

Janie non capì in un primo momento a chi si riferisse, ma poi quello che vide le fece spalancare gli occhi.

Jon, il suo gatto, si allungò e prese forma davanti a lei. Divenne niente di meno che Arabella Figg! La “famosa” Arabella Figg. Jen aveva sentito spesso parlare di Arabella Figg, colei che aveva riportato in vita i suoi genitori e che aveva aiutato Harry molte volte. La donna, ormai anziana, si rivolse per prima ad Alicia con tono severo.

Aly quante volte ti ho detto che non dovevi chiamarmi Ary?”

“Beh…ed io quante volte ti ho esplicitamente chiesto di non chiamarmi Aly?”

Che centra!” disse stizzita “Qui si parla del tuo comportamento indisciplinato! Recluta…si, che bella recluta che ho! A scuola dovevano mandarti! Minerva si che ti avrebbe fatta rigare liscia! E no una povera vecchia come me!”

Ed anche rimbambita aggiungerei…” mormorò in modo che potesse sentirla solo Janie che rise sotto i baffi.

“Ah…se solo mi avessi conosciuta da giovane! A quante reclute ho fatto abbassare la cresta…James Potter e Sirius Black ho raddrizzato! E adesso con questa ragazzina! Ah…se solo lo sapesse Silente…che cosa imperdonabile!”

“La smetti di delirare? Sembri una vecchia pazza…” ma si corresse subito “Ops…ma tu SEI una vecchia pazza”

Janie guardava la scena allibita, non si sarebbe mai aspettata di vedere un battibecco inscenato da una sua “amica” (cosa che lei non aveva mai avuto!) e la famosissima Professoressa Figg, insegnante, ai tempi di suo padre e sua madre, durante l’addestramento da auror.

Con due colpi di tosse la Figg riprese un certo contegno, anche se aveva ancora le guance rosse di rabbia e una ciocca di capelli sul viso.

“Allora Janie” fece la prima volta rivolgendosi a lei “Come mai non sei a casa dai tuoi genitori? hanno bisogno di te, ti converrebbe tornare subito da loro mia cara, inoltre, tu non vuoi essere un auror e stando qui disturbi la mia, già lenta di per se, recluta”

Janie fu sorpresa di notare una nota di dispiacere nella sua voce.

“Beh, non che io non voglia essere auror, è più il fatto di per se che già lo sono i miei genitori ed Harry…è stato questo a spingermi a non diventarlo, una specie di ribellione contro di loro…personalmente non conosco nemmeno più i motivi…però fare l’auror non mi dispiacerebbe”

“Per fare l’auror ci vogliono o dei voti importanti, e delle doti importanti” fece severamente Arabella “la stessa lenta qui Alicia, si è distinta molto, vivendo in questa casa da sola, ha imparato da sola a conoscere e a controllare i propri poteri anche senza l’utilizzo della magia e di incantesimi, si è dimostrata così portata da essere stata esonerata dalla scuola e da essere affidata a me…che giorno infausto fu! Ah…lo ricorderò come il più brutto!”

“Zitta vecchiaccia!” la zittì subito lei “e guarda che il sentimento è ricambiato pienamente!”

Quindi, dimmi perché io dovrei addestrarti” disse la Figg a Jen mentre Alicia sbuffando si voltava verso la credenza.

Janie soppesò molto la questione, in effetti non aveva nessuna dote particolare, andava male in quasi tutte le materie ad Hogwarts però…anche Harry andava piuttosto male ad Hogwarts, eppure adesso era un Auror speciale…

“Lo so di non essere brava a scuola, di non essermi mai impegnata in nessuna attività, ma adesso è diverso, c’è mia sorella in pericolo ed io non posso stare qui con le mani in mano aspettando che le succeda qualcosa! Lei mi capisce?”

“Stando al sicuro a scuola avresti comunque aiutato i tuoi, ed impegnandoti li avresti anche resi fieri.”

Janie annuì decisa. “Lo so, ma non si può tornare in dietro, bisogna solo guardare avanti, il futuro è l’unica cosa che si può controllare, perché si costruisce con le azioni che si compiono durante il presente”

La donna guardò ammirata Jennifer, poi disse con tono orgoglioso. “Hai ascoltato Remus vero? Quel ragazzo è sempre stato il migliore! Cioè, anche tuo padre e Sirius andavano bene…tuo madre era eccezionale, ma Remus era saggio, giusto e non andava mai oltre i miei limiti imposti. Un vero gioiello che ragazzo. Allora, dimmi come sta, tutto bene?”

“Ma certo, sta benone” poi un’idea folgorante le attraversò la mente con un lampo, amava tanto Remus a quanto pare, quindi se avesse giocato bene le sue carte… “Ma lo sa che remus è tanto amico dei miei genitori?”

“Ma certo” disse ancora con tono deliziato per il ricordo di Remus la Figg “Era tanto amico di quei due scapestrati!”

Forse, non le conveniva dire che era figlia di James…beh, già lo sapeva, ma dirlo significava ammetterlo, e non sapeva quanto potesse essere buona la cosa!

Ma lo sa, che Remus è il mio padrino? Mi ha anche dato ripetizioni di Difesa Contro le Arti Oscure” mentì lei.

“Davvero?” la Figg era al settimo cielo “Vorrà dire che inizieremo subito le lezioni! Alicia prepara la stanza di Janie! E’ la figlioccia di Remus Lupin! Dobbiamo festeggiare!”

Janie scoppiò a ridere, e saltellando andò ad aiutare Alicia.

……………………………………………………………………

 

James stava seduto comodamente sul divano di casa Potter, leggeva “La Gazzetta del Profeta” e ogni tanto scoppiava a ridere leggendo delle assurdità che pubblicava quel giornale!

Dopo un nuovo attacco di risa, Lily si affacciò titubante dal bagno dove si stava concedendo una doccia rilassante.

“James…tutto bene?” disse avvicinandosi al ragazzo che si stava asciugando le lacrime dagli occhi.

“Si…si certo” balbettò lui, ansimando per le troppe risate “Dovresti leggere quello che scrivono su di te!” e scoppiò di nuovo a ridere passandole il giornale.

 

Il Ministero della Magia ha appena dichiarato che il Tenente Auror, Lily Evans in Potter, è caduta in un fossato circa due settimane fa. Pare infatti che la suddetta, mentre stava cercando invano di ritrovare la figlia dispersa in un incidente aereo babbano, sia scivolata dal dirupo di una montagna e  che abbia riportato gravi danni mentali e psicologici. Pare infatti che la donna non abbia superato lo shock di vedere sua figlia Jennifer arruolarli nelle forze segrete babbane e lo shock anche dato dal primo figlio, il bambino sopravvissuto Harry Potter sposato con l’Auror Hermione Granger, infatti, pare che il suddetto figlio abbia deciso di non invitarla alla nascita del suo secondo figlio e che lo shock sia stato tale da mandarle in fumo quel po’ di cervello che le rimaneva. Vogliamo far sapere al Tenente Potter che siamo tutti con lui, e che qualora volesse sbarazzarsi della moglie noi siamo pronti a riceverla.

 

Colin e Dennis Cannon

 

 

Lily era livida in volto e stringeva possessivamente il giornale, mentre James rideva ancora più di gusto.

Ma li hai sentiti James? Cosa dicono di me?”

James annuì. “Già, ora tocca a te amore. Quando non hanno una notizia sparlano su qualche Auror, bah…lascia stare quello che dicono! Noi sappiamo che in fondo…non sei tanto male…”

“Ah ah” rise falsamente lei ancora nervosa “E poi guarda Jamie! Mancano anche alcune virgole! Ma che giornalisti sono?”

Dai Lily, per una scemenza…”

Uff

Il battere d’ali di un gufo li fece voltare verso la finestra aperta del loro Salone. L’uccello planò e tese la lettera verso la mano aperta di Lily.

“Chissà chi è…”

Quello che lesse la fece sbiancare e far voltare cautamente verso James. Per poi saltargli letteralmente a dosso.

“E’ Janie! E’ Janie! E’ da Arabella!!! Vuole diventare Auror e aiutarci a salvare Lizzie!!!”

Furono troppe belle notizie per James che fu costretto a stendersi sul divano sempre con Lily sopra di lui.

“Che bello!!!Che bello!!!Vero James?”

James fece un sorrisino malizioso.

“Già…qui si deve festeggiare…”

“Malizioso…”

“Zitta che lo so che ti piace…”

E prima che potesse essere contraddetto incollo le sue labbra alle sue per un lungo dolce bacio. Che non fu l’unico di quel momento…

 

TO BE CONTINUED…

Wow!!! Appena finito!!! Grazie a tutti per le rec. siete eccezionali!!!! Un kiss a tutti! Poi magari al prossimo aggiornamento vi saluterò per bene!

Liv

 

 

 

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Capitolo 5
*** Finalmente ***


"Cosa? No...ma tu? cioè io?"

Aspetta Ron, non guardarmi così...io non volevo farti soffrire lo giuro, ma non è colpa mia...o forse lo è...

Esci, sbatti la porta e te ne vai. Quanto ti capisco Ron. Anche io l'avrei fatto. Il tuo migliore amico, Harry, che ti tradisce proprio alle spalle! Ma non volevo farti del male. Siamo tornati a scuola...e già! Forse, crescere così in fretta non c'è piaciuto più di tanto...alla fine anche noi abbiamo avuto il bisogno di tornare a scuola, di rivedere i nostri amici e... Ron solo adesso ho capito che avevamo entrambi questo desiderio, forte! Troppo forte per il cuore e la testa di un sedicenne, ma che ci ha fatto tornare in questo posto, la casa della MIA infanzia. Già, perchè caro Ron tu una cosa l'avevi, avevi una famiglia, avevi dei fratelli ed una sorella eccezionale.

"Ma Harry! Ginny è innamorata di te!"

Le tue frasi rabbiose di rimbombano nella testa...si, lei era innamorata di me.

"Ma forse qualcuno ti ha mai detto che io ricambiavo?"

Crudele...crudele era la mia farse. Ma io non potevo...non potevo sapere che lei era li, li dietro di me e stava ascoltando tutto...non potevo Ron, non potevo saperlo.

"Anche se lei non ci fosse stata non avresti dovuto dire quelle cose"

Dio solo sa Hermione quanto ha ragione... ma io...ero arrabbiato. Ero arrabbiato perchè Ron non capiva, perchè il mio migliore amico non mi capiva! E non è giusto, non è giusto che io me la prenda con voi...Dio quanto mi sento sbagliato! Quanto vorrei bloccare tutto il mondo in questi istante e avere tutto il tempo di riparare a tutti gli errori che ho commesso in questi pochi minuti....

Ma la verità è che Ron è appena uscito da quella stanza...ed io non posso fare più niente...Ron non è più il mio migliore amico, per quel che mi riguarda...Ron non potrà mai più essere qualcosa per me...lui mi odia, l'ho tradito, l'ho pugnalato alle spalle...e la cosa peggiore è che non me ne pento!

Io, amo Hermione...e lei ama me.

Se non c'è niente di sbagliato in questo, non c'è niente di sbagliato nemmeno in quello che ho detto a Ron, quindi...quindi non mi scuserò, quindi non mi sentirò in colpa...quindi.....ho perso il mio migliore amico...ma se crescere significa questo, allora io sto crescendo, e lo sta facendo anche Ron.

Forse un giorno mi guarderò dietro e avrò perso anche lei, la ragazza che ora amo...forse un giorno mi sembrerà tutto sbagliato, mi sembrerà che io abbia sbagliato tutto con tutti...ma adesso, adesso mi sembra tutto maledettamente perfetto...

Sono egoista.

Si, sono egoista perchè ho pensato solo a me. E adesso mi sento bene perchè tutto nella mia vita è perfetto...

Ho due genitori a dir poco fantastici...e questo lo pensi anche tu...quella settimana in cui sei venuto a stare a casa mia.... (quanto mi sembra strano definire un'altra abitazione casa mia....)non la smettevi più di dire quanto James fosse divertente...già lo è....anche se...a causa della sua "piccola modifica al limite della legalità" sulla tua scopa, ti ha fatto guadagnare, non solo il record di scopa più veloce in tutta la Gran Bretagna...ma ti ha fatto guadagnare anche tutte le ossa del braccio destro rotte...mia madre non fu tanto contenta quella volta, non a causa tua certo...ma penso che a mio padre non sia piaciuto lavare tutta casa per un mese....ridemmo tanto quella volta...mia madre è magnifica, abbiamo lo stesso carattere, la pensiamo allo stesso modo...e anche Jenny è stupenda...è bellissima...e anche dolcissima! Ha un sorriso stupendo e...le voglio un mondo di bene...è tremendo dirlo, specialmente dopo quello che ti ho fatto, ma....non potrò mai amare Hermione come amo Jenny...forse non potrò mai amare nessuno come amo lei...forse sono solo parole di un sedicenne che ha appena avuto la sua prima sorellina, ma per adesso è così...non posso farci niente,

scusa Ron.

Harry, si svegliò improvvisamente. Era ancora nel suo letto...Hermione dormiva tranquillamente di fianco a lui...si distese nuovamente nel letto...

Aveva sognato di Ron...dopo 14 anni sognava ancora di lui... Che egoista che era....Che egoista che è, ancora adesso!

Dopo tutti questi anni non gli aveva più parlato. Sapeva che Hermione l'aveva cercato molto, specialmente dopo che si erano lasciati, ma sapeva anche che non l'aveva ritrovato...no, altrimenti non sarebbe tornata da lui......o forse si?

Se lo chiedeva ancora certo...anche adesso che avevano un bambino, un bambino stupendo...

Si alzò e si incamminò per il corridoio...poggiò la mano sullo stipide della porta e indeciso sul da farsi, aprì lentamente la porta per poi soffemarsi a lungo sull corpicino piccolo di Ben.

Così piccolo, così indifeso...avere dei figli ti cambiava la vita, te la rendeva più vera, le dava uno scopo...ora capiva perchè suo padre voleva ardentemente tanti bambini. Certo, soffriva ancora un pò per non aver potuto vederlo crescere, era pur sempre il suo primo bambino, l'unico maschietto...pensarci faceva ancora intenerire James, pensare che adesso lui avrebbe dovuto avere più o meno 16 anni come Jenny... Jenny....pensava davvero di non poter amare nessuno come Jenny...ma con Ben si etra dovuto ricredere...Ben era diventato parte di lui, l'amava tantissimo, quanto amava Jenny...

Lizzie...rideva spesso pensando che Lizzie era la zia di Ben. Così piccola...parlava ancora malissimo...si esprimeva meglio con un boccino, e di questo sia lui che James ne erano fieri! La prima cercatrice di Casa Potter! Già, nè Ben nè

Jenny parevano particolarmente portati, ma lei...lei aveva un talento innaturale, avrebbe sicuramente, un giorno, superato lui e suo padre.

E ne erano estremamente orgogliosi ovviamente!

"Harry...che fai già in piedi?" chiese Hermione con voce impastata.

"Pensavo ad una cosa stupida..." passò un braccio attorno alle spalle di lei e la strinse in un piccolo abbraccio.

"Cosa?" disse con uno sbadiglio.

Lui rise un pò, ma tornò subito serio. "Pensavo a...Lizzie, e a Ron, alla piccola Jenny che vuol fare l'Auror, al piccolo Ben che si ritrova una zia che fino a pochi mesi fa portava ancora il pannolino..."

Hermione scoppiò a ridere sentendo parlare di Lizzie. "Già, non ne voleva proprio sapere di abbandonare il pannolino! Dobbiamo trovarla al più presto Harry" lo fissò intensamente negli occhi, e gli strinse la mano in segno di incoraggiamente. Lui sorrise e gliela baciò..."Prima di subito...è passato troppo tempo cazzo..."

"Non si dicono le parolazze..." disse un piccolo Ben ancora tutto addormentato, Harry subito lo prese in braccio e lo abbracciò forte, per poi stampargli un bacio su una guancia. "Ma certo che non si dicono le parolazze, ma papà è cattivo..." disse io una perfetta imitazione del bambino, ma questo era troppo impegnato a sbadigliare per fare qualcosa.

"Che cosa dicevate?"

I due genitori si guardarono negli occhi...dovevano dire la verità a bambino che molto provabilmente si sraebbe spaventato tantissimo? Decisero di no...

"Ti piacerebbe un fratellino o una sorellina?" Harry si disse che quello era un bel argomento, così lui si sarebbe un pò spremuto le meningi alla ricerca di una risposta, e lui intanto avrebbe spianato un pò la strada ad un suo piccolo desiderio...

"Ma io una sorella già ce l'ho!" ecco l'inattesa risposta del piccolo "Ho giò Lizzie e lei già scoccia moltissimo...no, non ce la voglia una sorellina, papy. Ma perchè? Mica me la volete comprare? Io volevo quel nuovo modello di moto per bambini...eddai papy me la compri? La sorellina non mi piace, ed ho sentito alla televisione babbana, che i figli al giorno d'oggi costano troppo...sono sicuro che la moto costi di meno..."

Harry guardò per un attimo Ben e Hermione indeciso su se ridere o prendere sul serio la questione "i bambini si comprano", decise di ridere...era meno impegantivo...

James era appena entrato nel dipartimento degli Auror, tranquillo solo apparentemente. Era appena tornato da una classica uscita di controllo. Ormai erano anni che non accadeva più nulla a Londra. Anche adesso, adesso che lui viveva un inferno, la Londra in cui viveva, la Londta che aveva difeso molte volte, pareva non accorgersi di niente. Tutto taceva. Il ministro che aveva difeso, le forze dell'ordine che aveva aiutato, e tutti gli innocenti che aveva salvato e protetto in tutta la sua carriera...nessuno si era accorto di niente. Molte volte pensò che fosse un bene...Nessuno che chiede curioso come puoi stare... ma diventava anche snervante vedere persone che litigavano per chi dover entrare prima in un camino, quando c'era una bambina di tre anni persa chissà dove da sola...anzi, non da sola, ma con degli psicopatici che avrebbero potuto farle di tutto....l'unica cosa che ormai riusciva a fare era non pensarci troppo....almeno si allentava un pò il peso nel cuore.

Delle grida lo fecero sussultare. Provenivano da un ufficio. Di corsa percorse il corridoio. Si avvicinò alla porta e...due auror di sua conoscenza lo travolsero al settimo cielo.

"JAMES!!!!!!!JAMES!!!!!!!JAMES!!!!!!!!" Sirius pareva ubriaco non faceva altro che urlare il suo nome! "Amore ce l'abbiamo fatta!" Lily con le mani attorno al suo collo era il ritratto della felicità. Certo, il volto portava ancora i segni della stancezza, ma venivano nascosti dalla gioia immensa del momento. "Ehy, che c'è?" disse dolcemente. "LILY E' UN GENIO!!!!!!!!!!" Sirius prese il suo volto e lo bacio quasi con foga sulla guncia. "Hey, hey, hey!" James si finse contrariato "UNO: NON baciare mia moglie, DUE: sei così idiota da farlo davanti a ME???, TRE: CAZZO COSA E' SUCCESSO???" "Lily...è riuscita a far parlare Lucius Malfoy"

Cosa??? Cosa centrava Lucius Malfoy???

"Non senza il mio aiuto però" alle spalle di Sirius apparve un ragazzo alto, nella mano destra stringeva un caffe. Aveva lunghi capelli, biondi legati in un piccolo codino e occhi azzurri. Era draco Malfoy. "Ehilà Draco! Sei tornato a farci un piccolo saluto o il lavoro di rappresentante degli Auror in Fracia ti ha stancato?" "A me? Scherzi?! Io e Ginny ci troviamo alla grande a Parigi e la piccola Denise ha preso un magnifico accento francese, è un piccolo tesoro." "Lo immagino, se è carina come Ginny...scherzavo Lily...davvero Draco.... Comunque qual buon vento ti ha portato quì e che centra Malfoy con te?" Draco sospirò sedendosi, subito seguito dagli altri. Lily si chiuse la porta alle spalle. "Tutto purtroppo. A quanto pare c'è ricascato..." James spalancò gli occhi. Lucius Malfoy alla fine della battaglia contro Voldemort fu portato via per delle cure immediate, dopo un mese al San Mungo è stato rinchiuso ad Azkaban. Inizialmente fu condannato all'ergastolo poi, dopo una sua donazione al Ministro la pena fu portata a soli 30 anni. Ma ormai Lucius pareva ripulito, tutti avevano creduto in un suo cambiamento. Non era la prima volta che un Malfoy tornava sui suoi passi e abbandonava la strada sbagliata. Invece adesso gli dicevano che non era vero, che la sua, evidentemente, era tutta una falsa...

"Centra con Lizzie vero?"

"Si."

James si sentì uno stupido per aver creduto tutto questo tempo che Lucius fosse diventato anche solo meno crudele di com'era in passato.

"Ma l'abbiamo fatto parlare....con una bella pozione di cui devi ringraziare il professor Piton..." James e Sirius si guardarono negli occhi e convenirono in silenzio che non sarebbe accaduto nemmeno fra cento anni! "...ed è uscito fuori il posto dove tengono nascosta Lizzie, ma il problema era che aveva parlato in antiche rune."

"E quì entra in gioco Lily" continuò Sirius "che con i suoi voti in Antiche Rume è riuscita a tradurre subito tutto e adesso sappiamo dove tengono nascosta la piccola!"

"Ah...e mio pdre ovviamente è tornato in prigione con i nostri migliori ringraziamenti ovviamente!" finì Draco.

James aveva il cuore che stava per scoppiare, stava aumentando di battiti vertiginosamente e non si sentiva più i muscoli del corpo. Ogni parola sembrava così fuori posto in quel momento...alla fine mormoro solo "Andiamo..." che gli costò comunque una forza sovrumana.....tutto grazie ai Malfoy...

L'addestramento di Janie si afceva giorno dopo giorno più duro. Quella mattina goccie di sudore le imperlavano la fronte, mentre tentava con grande sforzo, di stare dietro agli attacchi corpo a corpo di Alicia.

Alla fine stramata decise di sedersi e lanciare la spugna...morta non sarebbe servita molto a sua sorella tutto sommato...

"Cosa fai? Già ti arrendi? Tuo padre non l'avrebbe mai fatto" come al solito Figg entrava nella sala d'addestramento, magicamente nascosta in una camera da letto di casa sua, proprio sul più bello. Pareva aver un certo sesto senso che le permettava di entrare a vedere gli allenamenti proprio quando una delle due si stancava e decideva di risposarsi. Jenny era più brava di Alicia con gli inacantesimi, ma nella lotta Alicia era più preparata ed allenata e lei non faceva altro che soccombere ogni volta sotto i suoi colpi.

"Non è..." rispose ansimando per lo sforzo "colpa mia se lei si sta rompendo il culo quì da anni ormai! Io non sono abituata a starle dietro! Dammi un pò di tregua! Inoltre mio padre è il migliore, per questo resisteva"

"Oh...quì non c'entra essere allenati o meno, aver talento o meno! Ti hanno mai detto che tua madre aveva seri problemi nella lotta?"

Jenny non ne pareva particolarmente sorpresa. "No, ma ora capisco il perchè. Per noi ragazze è doppiamente difficile, siamo più deboli dei ragazzi e non siamo cresciute picchiandoci tra di noi. Non abbiamo mai lottato!"

La donna sorrise, e un pò della sua giovane bellezza riaffiorò in quel viso deturpato dagli anni che avanzano. "Già, ma ti hanno mai detto che sia tuo padre che Sirius venivano puntualmente battuti da lei durante gli allenamenti?"

Janie per poco non cadde per lo stupore, e Alicia scoppiò in una risata. "Davvero??? Anche Sirius?"

"Soprattutto Sirius!"

E mentre Arabella e Alicia continuavano a ridere Jenny si sorprese a mormorare... "Mi crolla un mito..." che fece ridere ancora di più le due.

"Anche Sirius....." ma poi con uno scatto si rialzò improvvisament in piedi. Arabella e Alicia la guardarono stupite. "ragazza e....vecchietta" Arabella alzò un sopracciglio contrariata "se mia madre è riuscita a battere quel gran pezzo di..." "FIGO della malora...." Alicia fece finta di avere un infarto "grazie Alicia ma lo stavo dicendo....bè forse, io potrò sconfiggere...in verità non so chi diavolo sia, ma lo sconfiggerò lo stesso...per Lizzie...lei non merita di finire così..."

Arabella e Alicia si gurdarono un attimo negli occhi. "Jennifer...devo dirti una cosa molto importante, ma devi ascoltarmi. Siediti per favore."

Jenny la guardò a metà fra lo scetticismo e lo stupore. "Che c'è?"

"Gli auror..." a queste parole Jenny si raddrizzò sulla sedia come un cane che ha appena avvistato una preda. "...forse...non dovrei dirtelo cara, ma in questi mesi ho imparato a conoscerti e...non mi interessa quello che dicono gli auror. Tu, tesoro, sei pronta a combattere e se loro hanno davvero trovato il posto dove si nasconde tua sorella, ti devono portare con loro! Gli auror non vogliono portarvi perchè dicono che è pericoloso, e forse hanno ragione, ma è pericoloso per tutti...e voi siete pronte e motivata, tu Jennifer sei pronta a motivata" Jenie era sconvolta, era bastata la prima frase a farla rimanere di stucco...avevano trovato sua sorella......ma gli auror non la volevano con loro! Appena connesse le parole si parò davanti ad Arabella. "Io voglio cambattere" lei annuì fiera alle parole della ragazza "E lo farai".

"Aspettate un attimo...Arabella a me non hai mai fatto nessun discorso del genere...vedo che non nascondi le tue prefer..." non finì la frase perchè Arabella con un prode incantesimo la lanciò nella loro camera. "Tesoro perchè non fai le valigie? Si va a Londra..."

TO BE CONTINUED...

Scusate se ho fatto tardi, ma avevo il trimestre a scuola e quindi ho dovuto studirae tantissimo....Vi pare giusto che abbia 3, in materie come Latino e greco solo perchè la professoressa in tre mesi non ha avuto il tempo di interrogarmi??? E' un'ingiustizia! Con voti in media come 6 alle versioni (6+ in greco e 7 in latino) devo andare a recupero solo a causa delle mancate interrogazioni! 18 di noi stiamo a recupero per questo motivo CAZZO!(scusate ma ci voleva!è___é!!!) Chiamalo recupero poi, si farà solo per 10 giorni prima di frebbraio, dove uscirà la pagella normale, ma comunque lo trovo ingiusto! Adesso vedete perchè ci ho messo tanto ed ho scritto poco, con questa rabbia!!!!!!! Fortuna che è Natale....dovrei rilassarmi. Spero di aggiornare pria almeno in queste feste...baci a tutti i commentatori. A proposito...perchè ho così pochi commenti??? Ho notato che c'è proprio poca gente che legge la mia ff...ma fa così schifo??? Bè almeno ci sono alcuni che commentano sempre ç__ç sono commossa ragazzi grazie! In questo momento ci siete voi che mi tirate su di morale! Baci a tutti.

Liv

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