Who is Naruto?

di braver than nana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sai version ***
Capitolo 2: *** Sakura Version ***
Capitolo 3: *** Sasuke version ***



Capitolo 1
*** Sai version ***


Questa shot, quella dopo e insomma tutta la raccolta è interamente dedicata alla mia beta-sbarra-amica Sacchan.
Senza di te questa cosa non sarebbe diventata la fic da bronzo che è.
Sei fantastica, nel vero senso della parola, ed è bello imparare a volerti bene.

<3


Questa fic è arrivata terza al contest di Domi chan sul Team Seven ed è la fic che ho amato più scrivere nonostante l'abbia fatto con l'ansia di non riuscire a consegnare in tempo. Ne sono veramente molto orgogliosa.
Trattamela bene.


Autore: Nana° (nanaosaki93 su efp)
Titolo: Who is Naruto? Sai Version.
Avvertimenti:
Pairing: SaiNaruto
Parole/espressioni/frasi scelte: Puzza di ramen; Caffé forte; Invertebrato.
Raiting: Verde

Note dell’autore
: Mi sono ridotta all’ultimo per questo contest, ma alla fine credo di aver scritto qualcosa di buono. Questo capitolo, o shot, non so se definirla una long o un raccolta questa cosa che ho scritto, ma insomma credo che il punto di vista di Sai sia quello che mi è venuto meglio, caratterialmente parlando.. 
Buona lettura ^_^

 

Who is Naruto?

-Sai Version-

Naruto è rumoroso e colorato. E soprattutto puzza di ramen.

 

Apro gli occhi e mi trovo davanti il soffitto bianchissimo della mia stanza.

Il cuscino del futon è sotto la mia testa e con gesti automatici mi siedo per guardarmi attorno.

Ho sognato qualcuno che urlava.

 

Scuoto le spalle per scacciare quel pensiero e mi alzo in piedi per arrivare nel cucinino. Metto sul fornello la piccola caffettiera da mezza tazza e aspetto guardando fuori dalla finestra.

Il cielo è di un blu molto particolare. È talmente presto che da est si vedono solo i primi spiragli rosa e arancio che schiariscono la mattina.

 

Apro le ante e lascio entrare l’aria fresca e frizzante respirando profondamente.

 

Nell’aria sta aleggiando un buon profumo di caffé e la caffettiera scoppietta sul fornello.

È pronto.

Verso tutto il contenuto nella tazza chiara che amo usare a colazione. Sempre la stessa tazza, la stessa quantità, ogni mattina.

Ritorno vicino alla finestra e continuo ad osservare fuori. Il caffé brucia. Caffé forte, come piace a me.

 

Dalla finestra scorgo un movimento fulmineo, proprio tra i cespugli davanti il mio appartamento.

 

Cerco di guardare più attentamente mentre allungo la mano verso il primo kunai che riesco ad individuare nella stanza e salto sul cornicione.

 

- Buongiorno Sai! Già sveglio?

 

La voce di Naruto arriva come un bisbiglio dall’arbusto più vicino. Affilo lo sguardo e vedo la solita tuta arancione e nera tra le foglie. Ripongo il kunai.

 

- Naruto. Buongiorno. –dico ad alta cercando farmi sentire e di apparire cordiale.

- Ssssh! Non gridare.

- Esattamente, Naruto, perché ti stai nascondendo nel mio giardino?

 

Finalmente si decide ad uscire allo scoperto e, una volta alzatosi in piedi lentamente, si guarda attorno furtivamente per poi entrare dalla finestra con qualche salto.

Mi guarda con un certo imbarazzo. Gli occhi bassi che si posano ovunque tranne che sulla mia figura, la mano dietro la testa che gratta un punto imprecisato e la risatina isterica dovrebbero essere segni di vergogna e una buona parte di nervosismo.

 

- Sfuggo da Sakura.

- Che hai combinato stavolta?

 

Mi guarda per qualche istante abbandonando le braccia lungo il corpo e squadrandomi arrabbiato.

Ancora tre secondi e si metterà ad urlare contro di me.

 

Uno.

Due.

Tr…

 

- Perché deve essere per forza stata colpa mia? In questo momento io non c’entro assolutamente nulla! Infondo, non è colpa nostra.. Noi, insomma, dopo tutto questo tempo. Poi, sai come succedono certe cose…

 

Inclino il capo e cerco di guardarlo meglio.

 

- No, non lo so.

- Beh, Sakura mi dà la caccia e ho… Beh non ho proprio paura, solo che probabilmente l’ho delusa, si sentirà tradita e tutte quelle cose da femmine.

 

Naruto si sistema nella mia cucina come se fosse casa sua. Seduto sul tavolo lascia penzolare le gambe con in mano il mio caffé.

Parla a raffica come sempre e fa quelle strane smorfie, gonfiando le guance segnate e roteando o spalancando gli occhi. Non sto assolutamente capendo di cosa sta parlando ma questa specie di complicità che finalmente si è creata tra di noi è quasi rasserenante.

Naruto mi racconta i fatti suoi così spontaneamente che credo di poter affermare che siamo diventati amici.

 

Gli sorrido e mi riprendo il caffé che stava lasciando raffreddare tra le dita.

 

- Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando ma non sei un invertebrato, dovresti essere un uomo e quindi in grado di affrontare Sakura e la sua mostruosa forza, nonostante il pisello piccolo che ti ritrovi.

 

La sua faccia si arrossa, ma ad invece di scoppiare di nuovo sospira pesantemente e si accascia sulla prima sedia che trova, prendendosi la testa tra le mani.

Non me lo sarei aspettato da lui. Sembra davvero molto provato da questa situazione.

Mi avvicino lentamente a lui e poso una mano sulla spalla. È così che fanno gli amici, no?

 

- Cosa sta succedendo, Naruto?

- Io… No Sai, non posso dirtelo. Non posso dirlo a nessuno…

- Ma noi siamo amici no? Puoi parlare con me.

 

L’Uzumaki mi guarda in modo strano, gli occhi e la bocca spalancati sono chiari segnali di stupore. Forse non si sarebbe aspettato questa reazione da me.

Quando si riprende dallo shock il suo volto si illumina in un sorriso e annuisce.

 

- Sì, siamo amici ormai. Ma ho promesso a una persona che non ne avrei fatto parola con nessuno e credo che tu abbia ragione. Sono un uomo e quindi devo affrontare Sakura. Grazie, Sai.

 

Mi alzo e mi allontano da lui, stringendomi nelle spalle. Non posso insistere ma dovrei aver completato il mio dovere da amico e mi ha ringraziato sinceramente quindi sono soddisfatto. Mi sta sorridendo e sembra più rilassato.

Salta sul cornicione e senza lasciarmi il tempo di ricordargli che in casa mia esisterebbe anche una porta salta giù, salutandomi con una mano. Dopo pochi secondi è già scomparso nella stessa direzione in cui sorge il sole.

È già sopra l’orizzonte e il cielo sta uniformando il consueto azzurro estivo.

Mi sono perso l’alba e il caffé ormai è freddo.

 

Chiudo gli occhi e appoggio la testa allo stipite della finestra pensando.

Penso che forse, finalmente, sto capendo chi è Naruto. Non la dà a bere a nessuno e anche se non ne ha voluto parlare ho capito benissimo che cosa intendeva. Nei suoi occhi c’era chiaramente quel sentimento che la gente chiama amore.

Dovrebbe essere proprio quello.

È fin troppo trasparente e puro, quel ragazzo.

 

Nella mia cucina ancora puzza di ramen.

 

Ma è mio amico.

Fine prima parte.

Allora lettrici, chi è Naruto? Beh in questa raccolta di tre fic io cercherò di spiegarlo mettendolo in tre situazioni diverse a contatto con il Team Seven. E' il massimo che ho potuto ingegnare viste le caratteristiche che mi ero preimposta: Sai narratore, almeno una volta, non torturare del tutto Sakura e cercare di trattarla bene *ahimè fa parte del manga anche lei e soprattutto del Team* e poi, beh, ovviamente ficcarci in mezzo il SasuNaru.
Sono riuscita in tutto arrivando addirittura sul podio. E voi non potete neanche lontanamente immaginare di quanto goda per quel posto. Ho aspettato a lungo ma alla fine sono soddisfatta e amo questa fic. Ne sono profondamente orgogliosa.
Posterò i risultati quando posterò l'ultima shot ma se volete vedere il tutto sta nella discussione sul forum di efp -ma non vi metterò il link, quindi... -

Ringrazio ancora Sacchan. Oh, mi hai salvato! Te lo devo ripetere ancora per molto *continuerò a Lucca, l'anno prossimo, vestita da Konan xD*
Un bacione a tutte.

Nacchan u_u

Aspettando il bannerino che se arriva presto sarà nella prossima shot.

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Capitolo 2
*** Sakura Version ***


Ebbene si, alla fine ce l'ho fatta a tornare al computer per postare questa seconda fic della mia ormai dichiarata raccolta.
Ho anche avuto il bannerino -fatto da sushiprecotto chan- ed è bellissimo. Lo posterò a fine capitolo sperando che almeno questa volta si veda.
Non molte persone hanno recensito ma non mi preoccupo più tanto e ringrazio profondamente le tre commentatrici, tra cui muccina, che è proprio la Domi chan che ha indetto il contest fantastico che mi ha fatto sfornare una bella fic -e che mi ha ripostato il giudizio finale *O* - Sacchan che a quanto pare a bisogno di altre fic per dirmi tutto quello che ha da dire, il che mi preoccupa o.o e poi Yuko chan, sono molto contenta che ti sia piaciuta e che credi che Sai sia fatto bene *sono le cose più importanti per me *-*, grazie a tutte e tre.
Ora godetevi anche la seconda shot.

Buona lettura.

Who is Naruto?
 - Sakura Version -

Naruto è un buon amico e casinista, ma puzza di ramen.

Konoha vista all’alba dal davanzale dell’Hokage è a dir poco perfetta.

Riesci a vedere tutto il paese della foglia e sentire dentro un profondo orgoglio perché sai che tutto quello che hai davanti è anche un po’ merito tuo.

 

Eppure non riesco a godermi questo spettacolo mentre il sole di mezzogiorno batte sulla mia testa.

Salto da un tetto all’altro della città e guardo la gente correre, camminare, passeggiare. Tutto sembra davvero tornato alla normalità anche tra le nostre strade e, se si allarga un po’ lo sguardo, si riesce ad intravedere anche la vecchia e malconcia villa Uchiha nel loro quartiere. Era sempre stata là in tutti questi anni eppure non l’avevo mai notata veramente.

Sapevo che era la casa di Sasuke ma non sapevo delle disgrazie alle quali aveva assistito quella grande e imponente casa bianca.

 

La prima volta che ho solcato la porta di quella casa è stato solo qualche settimana fa.

 

Sospiro pesantemente sedendomi su di un cornicione. Gira e rigira, i miei pensieri ritornano sempre lì.

Sono giorni che vado alla ricerca di quei due disgraziati che m’ignorano deliberatamente, mi evitano. Lo fanno apposta, ah se lo fanno apposta! L’Uchiha in modo elegante e disinteressato, Naruto un po’ meno gentilmente e molto più rumorosamente.

Mi alzo in piedi scuotendo la gonna per togliere la polvere e osservo un po’ più attentamente la folla sotto i miei piedi.

Questo è l’orario di punta, nella via più trafficata proprio vicino al rinomato Ichiraku di Teuchi.

Naruto dovrà passare di qua prima o poi, certe cose non cambieranno mai.

 

- Ah - ha!

 

Nascosto in una tunica scura, decisamente troppo pesante per questo periodo dell’anno, un tale sospetto si avvicina alle tende bianco sporco del locale. Si guarda attorno e fortunatamente non si accorge di me.

Entra nel locale, si siede allo sgabello più nascosto e chiama uno dei nuovi ragazzi che lavorano al bancone.

 

Mi calo e mi avvicino lentamente.

La voce di Nishi tuona in un saluto anche fuori dal locale e lo spettacolo di Naruto che cerca di farlo stare zitto e di continuare a nascondersi malamente quasi mi ricompensa della lunga attesa.

Con una mano sposto la tendina sporca e mi avvicino alle sue spalle.

 

- Buon giorno, Naruto.

 

Teoricamente non volevo che la mia voce uscisse così cupa dritta nel suo orecchio, ma ha sortito l’effetto che volevo dare alla mia entrata in scena.

 

Ridacchio un po’ vedendo la sua faccia impallidire e girare lentamente fino a ritrovarsi a un palmo dal mio naso. Quasi si strozza con la sua stessa aria e tossisce un paio di volte riprendendo fin troppo colore.

 

- Sa... Sakura-chan. Buon giorno.

- Spiegazioni. Fuori di qui. Ora.

 

Annuisce, dilatando maggiormente gli occhi troppo azzurri e deglutendo. Slaccia velocemente la palandrana che ancora indossava e che lo stava facendo sudare.

Se pensa di alleggerirsi per poter scappare più veloce non ha capito niente. Non lo lascerò più fuggire.

 

Con un segno e un’espressione seria gli faccio capire di seguirmi e m’incammino rapidamente fuori dal locale.

Mi segue, con passo molto più lento, e sono costretta ad aspettarlo sbattendo un piede per terra facendo alzare un po’ di polvere.

 

- Sakura, io...

- No, stai zitto. Devo parlare io stavolta...

- Ma ti devo delle spiegazioni, quello che hai visto l’altro giorno a casa di Sasuke, ecco noi... Ci stavamo salutando, io andavo via quindi...

 

- Naruto...

 

- Ci siamo, ecco, noi... Era un saluto affettuoso tutto qui. Puoi pensare che Sas’ke non sia affettuoso, beh effettivamente non lo è ma, con me...

 

- Zitto. Ho detto zitto!

- Ok.

 

Indietreggia timoroso ma con quell’urlo finalmente riesco ad attirare la sua attenzione e alza gli occhi, prima piantati al terreno, su di me. E finalmente si accorge del mio sorriso.

 

- Sono molto arrabbiata con te e con Sasuke. Ma non per il motivo che pensi tu...

 

È quasi affascinante osservare Naruto ragionare. In controluce si potrebbero vedere i neuroni che girano e scorgere perfettamente il momento in cui arriva ad una conclusione.

È affascinante vedere il modo in cui la sua faccia si trasforma rivelando le varie emozioni.

È per questo che Naruto non sa mentire e nonostante la sua età scaturisce ancora, nelle persone che gli stanno attorno, quella tenerezza che lo contraddistingue.

 

- Non sei arrabbiata Sakura-chan? E allora, perché...

- Io volevo solo parlare con voi due e magari, congratularmi.

 

Questa volta è il mio turno, di arrossire. Abbasso gli occhi ripensando per la milionesima volta alla scena che mi sono ritrovata davanti poco meno di due settimane fa.

Il rosso sulle mie guancie s’intensifica come ogni volta che penso a loro due sulla soglia della porta della cucina scambiarsi quel bacio così passionale. Sprizzavano amore e desiderio da ogni poro.

Ogni gesto sembrava fondamentale, necessario.

La mano brunita tra i capelli neri e spettinati che accarezzavano dolcemente la testa del più famoso pentito di Konoha.

Le gambe intrecciate. Gli occhi serrati. Le labbra che si divoravano.

Volevo scappare via silenziosamente lasciandoli alla loro intimità, per poi aspettare un loro spontaneo coming out una volta pronti a parlare con me. Invece quel maledetto scalino mi aveva fatto inesorabilmente inciampare e mostrarmi ai miei due migliori amici.

Naruto era scappato via in un lampo, subito dopo aver rivolto uno sguardo terrorizzato e dispiaciuto al compagno mentre Sasuke si era girato a guardarlo sparire ed era stranamente arrossito.

 

- Sono arrabbiata con voi, perché siete scappati da me. Avete pensato che io vi avrei potuto giudicare, giusto? Io sono vostra amica, vi voglio bene e voi mi trattate da estranea!

- Ma tu, eri innamorata di Sasuke...

- Dici bene, ero innamorata di lui. Sapevo che non tornava per me, penso di averlo sempre saputo che non avrei mai potuto competere con il vostro legame... Non pensavo arrivasse a questo ma sono sinceramente contenta per voi.

 

Il discorso che mi ero preparata non era questo.

Avevo pensato a lungo cosa dirgli una volta arrivata a questo punto, magari sarei riuscita a confessare quello che provavo veramente ma davanti ai suoi occhi limpidi che diventavano sempre più intrisi di felicità, non ci sono riuscita.

Sospiro ingoiando le parole che rimarranno sempre dentro di me e gli sorrido ancora una volta.

Lui finalmente risponde con una risata sollevata e mi si avvicina prendendomi in vita e facendomi roteare un paio di volte. Ridiamo insieme e sono contenta di aver chiarito con lui.

 

- Grazie Sakura-chan. Grazie mille... E scusa per queste settimane passate a, ehm, scappare da te. Ma il teme non vuole che si sappia in giro e...

- Non vuole?

Mi poggia delicatamente a terra e con un mano gli alzo il viso che è ritornato cupo e triste mentre fa segno di no con il capo. Deve starci molto male per questa cosa.

 

- Lo amo, e lui dice di amare me, ma mi fa male non poterlo gridare a tutti. Quando diventerò Hokage farò una legge che costringerà tutti i fidanzati segreti a venire allo scoperto e punirò chi li tratterà male!

 

Lui ritorna a sorridere seppellendo i pensieri dolorosi. Io gli passo una mano su di un braccio cercando di incoraggiarlo.

 

- Su entriamo che ti offro il ramen!

- Veramente? Oh Sakura-chan, ti adoro.

 

La gente che finalmente si è ricreduta su Naruto pensa che sia un ragazzo semplice e spensierato. Pensa che si sia lasciato ogni pena alle spalle e che viva senza dolori.

Io che ho avuto la possibilità di ravvedermi su di lui molto prima e che ho imparato a conoscerlo so che dentro ha ancora milioni di cicatrici che fanno male e che vorrebbe guarire. Che il sogno di diventare Hokage non è un capriccio e che si sta impegnando veramente.

Che ha un bisogno disperato di amare ed essere amato, da Sasuke.

Perché lui ha sempre occupato il suo cuore da un affetto così immenso che non c’è mai stato posto per nessun’altro.

Se non per il ramen e quell’odore pungente che lo avvolge.

 

Ma gli voglio bene.

Fine Seconda Parte.

Bannerino stupenderrimo fatto da sushiprecotto_chan

Proprio la mia giudicia, nel giudizio finale, mi ha chiesto se l'amore che Sakura avrebbe voluto confessare in questa fic fosse per Naruto e per Sas'ke. Io una mia idea in mente la ho, ma vorrei sapere se è davvero così velato da non trapelare per niente o.o
Ribadisco che odio il personaggio di Sakura ma mi sono sforzata di farlo al meglio e di rispettare il suo carattere. Ce l'ho fatta?
Spero nei vostri commenti di avere la risposta ^__^

>Ancora grazie a Sacchan<
Questo è per te.        

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Capitolo 3
*** Sasuke version ***


Autore: Nana° (nanaosaki93 su efp)
Titolo: Who is Naruto? Sasuke Version.
Avvertimenti:
Pairing: SasuNaru.

Parole/espressioni/frasi scelte: Puzza di ramen, Pidocchio, Hokage.

Raiting: Giallo

Introduzione:

01. Mi avvicino lentamente a lui e poso una mano sulla spalla. È così che fanno gli amici, no? –Sai Version.

02. Io che ho avuto la possibilità di ravvedermi su di lui molto prima e che ho imparato a conoscerlo so che dentro ha ancora milioni di cicatrici che fanno male e che vorrebbe guarire. –Sakura Version.

03. Forse non sono io la persona che lo conosce meglio. –Sasuke Version.

I tre diversi punti di vista del Team Sette su di Naruto. Chi lo conosce meglio di tutti? Sai, Sakura e Sasuke a confronto.

 

Note dell’autore: Questo capitolo, che termina la trilogia, è quello che mi ha fatto dannare più di tutti, lo ammetto. Stranamente Sasuke non mi stava obbedendo. Solitamente non mi esce difficile scrivere di lui come narratore, invece stavolta è stato terribile. Spero di non essere caduta troppo nell’OOC.

Comunque, buona lettura ^_^’

 

Who is Naruto?

-Sasuke Version-

 

Naruto è un dobe appiccicoso e sognatore. E ha ancora addosso quella maledetta puzza di ramen.

 

Sulla parete l’antico orologio fa scorrere le sue lancette.

La più lunga e sottile, quella dei secondi, gira lentamente fino a posarsi sulle dodici. Sono le nove spaccate.

Guardo fuori dalla finestra, la strada è ancora desolata.

 

- Ma dove si sarà cacciato quel dobe.

 

Sbuffo impercettibilmente sistemando per l’ennesima volta il cuscino del divano quando la porta si spalanca facendo apparire quell’idiota di Naruto. Sul volto un sorriso sereno e i capelli più scompigliati del solito.

Sembra non accorgersi di me, tutto impegnato a sorridere a destra e a sinistra, mentre s’incammina verso la cucina.

Cerco di rimanere calmo, seduto al mio posto, a osservare l’orologio che continua ad andare avanti più lentamente del solito.

Dopo tre minuti interminabili il dobe ritorna all’ingresso, dove sembra finalmente accorgersi della mia presenza.

 

- Ohi, teme. Sei qui?

 

Reprimo un ringhio in fondo alla gola e assottiglio lo sguardo cercando di guardarlo nel peggior modo possibile.

Lui si passa una mano dietro la nuca sorridendo e dà un morso al panino che si è preparato.

 

- Dove sei stato tutto oggi?

- Nella mattinata sono passato da Sai, poi ho continuato un po’ a sfuggire da Sakura fino a quando non mi ha beccato all’Ichiraku e costretto a parlare.

 

Alzo un sopracciglio e lo guardo di traverso, mentre addenta ancora una volta il pezzo di pane.

Quello che ho davanti è davvero il pidocchio che ha passato gli ultimi tredici giorni a giocare a nascondino con la Kunoichi rosa? Proprio lui, con quel sorriso snervante, mi dice con tutta questa naturalezza che è stato costretto a parlare?

 

- Oh, Sas’ke! È andata benissimo... Se avessi saputo che finiva così non avrei aspettato così a lungo per dirglielo. Mi ha detto che è felice per noi.

 

Parla sputacchiando pezzi di mollica ovunque, quasi corre per avvicinarsi a me e sedersi per terra, proprio davanti alle mie gambe, guardarmi troppo dolcemente e sorridermi, abbandonando il panino tra i miei piedi.

Prende le mie mani fredde che tenevo posate in grembo vi stampa un bacio.

Prima che continui me ne riapproprio riportandole dove erano state durante quell’attesa snervante, irrigidendo le spalle e cercando di allontanarlo da me.

Mi alzo dal piccolo divano rovinato e faccio qualche passo dandogli le spalle.

 

- Naruto... Pensavo avessimo chiarito questo punto.

- Di cosa stai parlando?

- Io non voglio. Non voglio che si sappia di noi due. Tu non lo afferri, ma se fossi più intelligente capiresti che lo faccio per il tuo bene.

 

Se chiudo gli occhi e ascolto attentamente riesco a sentire un altro pezzo pungente del cuore di Naruto che si stacca e gli entra nelle vene, ferendolo a ogni respiro, a ogni battito.

Mi giro verso di lui e davanti mi ritrovo la solita scena.

Evita il mio sguardo perché sa che ho ragione, sa che ho sempre ragione ma non vuole ammetterlo.

 

Nonostante il tempo passato lontani ormai posso affermare con sicurezza di essere la persona che lo conosce meglio.

A lungo l’ho negato anche a me stesso, ma una volta tornato a Konoha ho voluto ricredermi su alcune cose e questa è una delle principali. Io conosco Naruto e sarei capace di prevedere ogni sua mossa, di intuire ogni suo più silenzioso pensiero.

Non ha segreti per me e questo, purtroppo, mi fa intuire anche quanto grande sia il suo dolore ogni volta che affrontiamo questo argomento.

So che probabilmente tra poco ricomincerà ad urlarmi contro. Che vorrà trovare nuove scuse, anche se poi sono sempre le stesse, che proverà a dirmi che tutto questo allora non ha senso e che vuole lasciarmi, che vuole andare via.

Ma un Uchiha non si lascia. O almeno non è facile come crede possa esserlo lui, ogni volta.

 

- Io non voglio il mio bene. Non lo hai ancora capito vero? Non m’interessa del mio bene se tu non mi sei accanto... Ho passato tutto il pomeriggio con Sakura. È stato divertente e chi ci vedeva ci sorrideva gentile, è una bella sensazione sai? Una signora anziana si è avvicinata dicendo che eravamo proprio una bella coppia. Stare con lei sarebbe facile...

 

Parla tutto d’un fiato, muovendosi e camminando per tutta la sala.

Impassibile io cerco di ascoltarlo, nonostante tutto questo stia lentamente sgretolando ogni mia certezza. Questa non è la reazione che aspettavo e soprattutto queste non sono parole del dobe.

Nascondo ogni tentennamento e cerco una risposta che mi faccia rialzare un poco.

 

- Se sarebbe facile, allora perché non stai con lei?

- No! Non stai capendo quello che voglio dire, teme che non sei altro! Sarebbe facile ma io non sono un tipo che segue la strada più facile. E tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro. Sarebbe stato facile lasciarti andare. Sarebbe stato facile arrendermi ad ogni difficoltà. Ma io non sono così... Io voglio te e voglio diventare Hokage. E se la strada più semplice è quella di trovarmi una bella mogliettina e mettere su famiglia non vuole dire che sarebbe quella più giusta, non vuol dire che la sia per me...

 

Forse non sono io la persona che lo conosce meglio.

 

Continua a guardarmi negli occhi e il silenzio avvolge i nostri sguardi.

Solo il ticchettare del passare del tempo, segnato dalla piccola e bastarda lancetta di quell’orologio, rimbomba per tutta la casa.

Non è facile stupire un Uchiha.

Eppure lui, sempre e solo lui, riesce a farmi ricredere di poco ogni volta. È così odiosamente lineare quel ragionamento che non posso fare altro che tenere alto il mio orgoglio e reggere il suo sguardo serio.

Non abbasserò gli occhi prima di lui, ma questo non vuole dire che non sarà mia la prima mossa.

 

Sono sempre stato più veloce di lui.

 

Mi avvicino e premo violentemente le labbra sulle sue.

Era sempre stato lui a seguire la strada più difficile, la più tortuosa ma che alla fine aveva dato i risultati migliori.

Io che mi sono sempre reputato migliore di lui, ho scelto ogni volta la via più spianata.

Il crogiolarsi nel dolore invece che affrontare ogni paura.

Il potere subdolo e sbagliato invece dell’impegno sano.

La vendetta invece del perdono. Ogni volta.

 

Avevo sbagliato ogni volta?

 

Le sue labbra premono più forti sulle mie e un solo sospiro basta a mischiare i nostri respiri e intrecciare le lingue che impazienti s’incontrano ancora una volta.

 

Basta un attimo.

 

Le mani frenetiche sui reciprochi corpi vagano, strappano vestiti e cercando di fondersi con la pelle dell’altro.

È l’impazienza, il desiderio più nascosto e violento che ci travolge ogni volta che i nostri corpi si sfiorano, che rende tutto questo così speciale.

È il non bastarci mai.

 

- Grazie teme, non lo ammetterai mai, ma so che hai capito quello che volevo dire e che finalmente mi lascerai essere veramente felice.

- Tsz.

- Ti amo, teme.

 

Lo bacio ancora una volta, zittendolo. Respirando quell’odore che me lo farebbe riconoscere tra mille.

Anche oggi deve aver mangiato ramen.

 

Ma lo amo.

 

Fine.

 

 

E così sono arrivata alla fine della mia prima raccolta, yeah.

Questo ultimo capitolo, alla fine, mi è piaciuto molto. Rileggerlo mi piace sempre e credo che in generale io abbia amato questa raccolta come nessun’altra.

Sono contenta che sia piaciuta anche a voi lettori.

 

Ancora un bacio, un saluto e un ringraziamento particolare alla mia amica Sacchan.

Mi hai detto mille volte di smetterla, ma io non ti ascolto u_u

 

Bacioni a tutti, Nacchan.

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