Il sole e la neve

di shikon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Epilogo ***
Capitolo 2: *** La mia vita di sempre-Inuyasha ***
Capitolo 3: *** La mia vita di sempre-Kagome ***
Capitolo 4: *** Il primo incontro-Inuyasha/Kagome ***
Capitolo 5: *** Il live Inuyasha/Kagome ***
Capitolo 6: *** paura e gelosia ***
Capitolo 7: *** Dite che sto combinando un casino? ***
Capitolo 8: *** 8. Arriva lafelicità che porta sventura ***
Capitolo 9: *** 7. Notizie ***
Capitolo 10: *** 8.verità ***
Capitolo 11: *** insieme per sempre ***
Capitolo 12: *** peggioramenti ***
Capitolo 13: *** Ora basta! ***
Capitolo 14: *** la fine! ***



Capitolo 1
*** Epilogo ***


Il sole e la neve.

Epilogo:

 

Non so perché sia qui a raccontarla, un mio amico mi ha detto: “Ti sfido! Scrivi un diario su una storia che vuoi tu…” Io non scrivo, mai! Nemmeno mi tiro indietro dalle sfide, però…perciò eccomi qui.
Vi racconterò la storia dei miei 18 anni. Una storia per me fantastica.
Mi chiamo Inuayasha Hayama e  a quel tempo avevo 18 anni come già detto, frequentavo il liceo scientifico, ero un ragazzo pieno di vita, amavo il rischio e andare contro ogni regola! Fumavo, sigarette e altro! La mia vita la vivevo come piaceva a me.
La mia era sempre stata una famiglia rispettabile, come lo è anche oggi, sarei stato, e sono l’erede legittimo di una gran quantità di soldi… li sperperavo per il mio divertimento di alcol, fumo e donne…spesso l’amore bisogna comprarlo. Non fraintendete non andavo a puttane. Intendo che qualche regalo piuttosto carino faceva si che le donne diventassero più disponibile e…ehm…”aperte!”
Questa era la mia vita, a lunghi tratti, prima di incontrare lei…Kagome, perfetta in tutto quello che faceva, bel corpo, bel viso, un bel caratterino acceso, ma sapeva stare al suo posto quando doveva. Educata e troppo gentile. La odiavo! Poi l’ho desiderata e infine…l’ho amata!
Questa è la storia che vi voglio raccontare…i miei 18 anni.

                                                                                                                    Inuyasha.

 

 

 Io scrivo storiestorie per bambini, sapete tutte quelle belle fiabe in cui cè una bella principessa in qualche pericolo e poi arriva il principe per salvarla? Ecco, anche io ne scrivobè non solo con le principesse intendiamoci!
Stavo lavorando per una nuova storia, quando la mia amica Sango, mi ha detto:
Perché non scrivi una storia per ragazzeo donneo che so io? Potresti scrivere una storia damore, con qualche carattere piccante.Io raccontare una storia damore leggermente osé? Non mi ci vedevoe non so se ne ero capaceavrei dovuto avere qualche spunto.
Così mi è venuta in mente la più bella storia d
amore che potessi raccontare, la miala scriverò per sfizio, ma non credo la farò mai pubblicare
Andrò indietro nel tempo di ben 8 anni. Vi racconterò dei miei 17 anni

Frequentavo il liceo scientifico, con Sango naturalmente, ero sempre stata una ragazza educata, gentile con tutti, solare e come ogni ragazza volevo trovare un ragazzo tutto per me, che mi amasse e mi rispettasse, ma che soprattutto fosse gentile ed educato
Trovo che la vita sia veramente buffa perché mi ha fatto trovare Inuyashalo odiavo! Troppo strafottente! Poi mi è piaciuto e infinelho amato! Si, la vita è davvero buffa!
Ho deciso scriverò la storia dei miei 17 anni

                                                                                       Kagome.

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Capitolo 2
*** La mia vita di sempre-Inuyasha ***


Capitolo 1: 

La mia vita di sempre.

 

Quella mattina mi ero alzato nella mia enorme stanza, andai giù in cucina per la mia solita colazione: caffé e muffin al cioccolato. 

La sera prima mi ero preso una bella sbronza, dopo aver suonato con la band al “Crazy Shake”. Avrei potuto rimanere a casa da scuola, ma dovevo recuperare un po’ di lezioni perse per bigiate varie, papà anche se non era qui avrebbe potuto arrabbiarsi veramente e smettere di mandare soldi alla scuola, in questo modo avrei dovuto lavorare sodo, molto sodo!

Mi aveva già minacciato molte volte, ma non aveva mai agito…prima o poi la corda si sarebbe rotta, quindi meglio andare e fare come ho sempre fatto. Dormire durante le lezioni e guardare sotto la gonna delle ragazze quando salgono le scale.

Mi sono preso una sospensione una volta perché una mia compagna mi era venuta addosso, la gonna le si era alzata e dalla maglia si vedeva tutto! Io ovviamente non ho distolto lo sguardo!

Per la preside guardare insistentemente quella “povera” ragazza era stato da vero maleducato, dal momento che lei avrà provato certo vergogna!

Allora mi sono sempre chiesto…perché mai fanno delle divise con gonne così corte? E le ragazze non mettono certo mutandoni da nonna giallo ammuffito!

In sostanza mi preparai e andai a scuola….che rottura!

Miroku mi venne a prendere con la sua macchina nera lucido capottabile, quattro posti naturalmente, anche lui è di buona famiglia!

Arrivati a scuola ci siamo diretti con passo rassegnato fino all’ingresso e oltre! Era una settimana che non ci andavo. Ora ricordo perché!

Kikyo, mi è venuta incontro…accidenti le scopi un paio di volte e ti si appiccicano come polipi!

Ammetto che la compagnia di Kikyo mi piaceva particolarmente, ma non abbastanza da farla diventare la mia ragazza fissa e senza tradimenti, quindi restava una ragazza che mi scopavo ogni tanto, con l’eccezione che l’apprezzavo molto di più!

Bè mi stava venendo incontro con passo deciso e lo sguardo da troietta, quello sguardo non mi piaceva più di tanto su di lei…

Kikyo: Ciao Inuyasha! Finalmente sei tornato a scuola…

Inuyasha: Fosse stato per mia scelta sarei stato a casa un altro po’.

Ho fatto un cenno a Miroku e me ne sono andato, ci era rimasta male…lo ammetto,  ma proprio non voleva mettersi in testa che per lei era  uguale ad una sola parola: sesso.

La giornata trascorse tranquillamente, come sempre, se non altro a scuola non potevo fare troppi casini…

La pausa pranzo era una vera benedizione, anche se io mangiavo sempre cibi istantaneo per fortuna che non ero il sole e c’era Miroku a farmi compagnia, anche se lui resta sempre un po’ impegnato nell’attività d’ importunare qualche ragazza, magari del primo anno, sono sempre state le più ingenue.

Caso volle che quel giorno il suo interesse si posasse su una ragazza di un anno meno del nostro, Sango, molto carina, la conoscevano tutti sembrava inavvicinabile per qualunque ragazzo, era sempre stata una tipa piuttosto solitaria, ma oggi era accompagnata da un’altra ragazza dai capelli neri come l’ebano. Sembrava disorientata e non l’avevamo mai vista probabilmente era nuova.

Miroku si diresse nella direzione di Sango, io preferii stare a guardare… Come si supponeva è tornato indietro molto presto e con un occhio nero! Questa Sango ci sa proprio fare!

Miroku era convinto che bastava dire alle ragazze che suonava in una band ed era fatta! Naturalmente non è mai stato così per nessuna, ma era ricco e bello come ragazzo perché mai dire di no?  Invece a quella Sango non importava nulla di lui né se era ricco ne altro!

Mi: Quella ragazza presto o tardi cadrà hai miei piedi.

Furono queste le sue esatte parole quanto tornò da me!

Feci un piccolo sorriso, ridevo in rare occasioni e quando lo facevo doveva essere per qualcosa di cui ne valeva la pena e certo non Miroku in quelle occasioni.

Io, come lui, volevo ragazza, ma non le andavo a cercare e di certo non a scuola! Io le ho sempre usate le ragazza, le conoscevo, offrivo loro qualcosa e poi me le portavo a letto. Quelle con cui mi sono trovato particolarmente bene le frequentavo più di una volta, ma mai una storia sera. L’unico problema era Kikyo, non sapevo che fosse della mia scuola quando me la sono fatta nel mio camerino la sera del concerto al “Live Rose”.

Tra due settimane esatte avremmo dovuto risuonare in quello stesso locale, ci dovevamo impegnare parecchio!

Dopo il pranzo siamo tornati a lezione. Avevamo storia, perché mai devo imparare cosa è successo in un periodo in cui io non metterò mai piede proprio non lo so!

La lezione è stata interrotta dal bidello, voleva che io andassi nell’ufficio della preside.  Che diavolo avevo fatto ora?? Non vorrà rimproverarmi per aver rotto i lavandini nel bagno spero! O perché ho scritto sul muro dietro la scuola “The dark hell   il nome del nostro gruppo! L’avevo fatto piuttosto bene, nelle tonalità  del fuoco!

E così mi ritrovai nell’ufficio della preside.

Pr:Hayama forse ha lei il concetto della parola scuola non è ancora ben chiaro!

Oh no! Vi prego risparmiatemi, quella cavolo di preside diceva sempre le stesse cose!!

Pr: Devo ricordarle che si viene a scuola per imparare l’educazione e non per infrangere le regole, ma lei in questo è un vero maestro!

I: Si, in effetti..

Pr: Non era un complimento! Sa quanto ci metterà il nostro povero signor Namura per pulire il porcile di scritta che lei ha fatto dietro la scuola? E i soldi che spenderemo per aggiustare il bagno?

I: Mio padre manda un regolare assegno a questa scuola, ergo i soldi non sono un problema.

Pr: Hayama non è questo il punto! Suo padre manda quel denaro perché possa proseguire gli studi e diventare qualcuno nella vita un giorno, crede che facendo così potrà ottenere qualcosa dalla miserabile vita che sta conducendo?

I: Via è solo una scritta! E anche carina direi…

Pr: Proprio non vuole capire! Hayama, nella vita non ci sono solo musica, alcol e chissà cos’altro. Un giorno avrà una famiglia…voglio vedere allora come si comporterà il giorno che si dovrà prendere le sue responsabilità! Preferisco non aggiungere altro, nella speranza che lei capisca ciò che le dico da solo, per ora può andare.

I: Grazie.

Pr: Un’altra cosa. Come punizione oggi resterà a scuola per le pulizie del cortile.

Non dissi niente, quelli erano i colloqui che avevo abitualmente durante tutto l’anno.

Dissi a Miroku che non sarei potuto andare alle prove, accidenti!

Per un po’ avrei dovuto tenere un comportamento adeguato, la preside oggi non mi aveva sospeso solo perché io stesso avevo tirato in ballo i soldi di mio padre!

Quel pomeriggio mi aspettavano noiose ore di pulizie, più o meno… non avrei certo pulito a fondo e nemmeno tutto il cortile!

Quel pomeriggio però non si sarebbe rivelato poi tanto noioso.

 

Grazie a coloro che hanno letto e grazie a Silvia per aver recensito e a ran ugajin 92: Sono spiacente, ma non ci sarà quella coppia, ho messo un po’ tutti perché non si posso mettere più di 5…però non sono tutti…mi spiace…spero che continuerai a seguire comunque ^^

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Capitolo 3
*** La mia vita di sempre-Kagome ***


Quella mattina i primi raggi di luce colpirono la mia stanza, mi svegliai e come ogni mattina aprii la finestra per respirare larietta frizzante che entrava nella camera.
Poco dopo sentii la mamma che mi intimava a scendere per la colazione, prima però dovevo fare una capatina al bagno
come al solito cera dentro mio fratello Sota!  Abbiamo dovuto litigare, ma alla fine lui era uscito dal bagno.
Scesi in fretta e furia ero nuovamente in ritardo, male! Anzi malissimo!
Quello sarebbe stato il mio primo giorno nel liceo scientifico che frequentava la mia amica Sango. Io avevo sempre frequentato il classico, ma poi ho deciso di cambiare

Mio nonno aveva deciso di farmi la paternale riguardo al ritardo nel primo giorno di scuola e ai ragazzi che avrei trovato! Era veramente stressante!
Poco male, per non sentirmi tutta la predica o mangiato in fretta e furia e sono uscita di corsa.
A scuola Sango mi aspettava davanti ai cancelli, era stata molto carina anche perché mi sarei certamente persa!
Dopo essermi presentata alla mia nuova classe ho iniziato a frequentare le lezioni, noiose come lo erano in ogni scuola, tuttavia i ragazzi nella mia classe sembravano gentili e simpatici e mi hanno accolta calorosamente, qualcosa sarebbe stato migliore

Alla pausa pranzo un ragazzo venne nella nostra direzione, dopo essersi presentato ha palpato il sedere a Sango e le aveva chiesto di uscire! Lei come risposta gli ha tirato un bel pugno, gli era venuto un occhio nero

Sango mi disse che era Miroku faceva parte di una band
The Dark hell”,quei ragazzi erano belli e maledettamente bravi con la musica, ma mai e poi mai lei sarebbe uscita con uno di loro! Pensavano solo al sesso e pareva fumassero anche droghe. Di sicuro non era il tipo di compagnie che avremmo frequentato.
Seguii con lo sguardo Miroku e in quel momento notai un altro ragazzo con lunghi capelli neri e occhi color dell
ambra, era veramente fantastico! Ma naturalmente mi ricordai le parole di Sango e decisi di lasciar perdere, anche perché pensai che una bellezza simile non avrebbe mai guardato una come me!
Tuttavia non pensavo fosse una tragedia poiché la cosa non m
interessava minimamente.
Quel pomeriggio fu veramente noioso!! Le lezioni sembravano non finire e ci mancava poco che non mi addormentassi sul libro di giapponese!
Lo stesso giorno del mio arrivo mi misero al turno di pulizie, non perché fosse il mio turno davvero, semplicemente perché ero nuova!
Le altre andarono a casa lasciandomi lì a pulire tutto sola e questo non era stat affatto carino! In più nemmeno la mia fedele Sango poté aiutarmi dato che aveva lezioni di ginnastica artistica.
Bene avrei dato una pulizia veloce e non adeguata, non avevo intenzione di fare tutta la scuola da sola!
Prevedevo un pomeriggio noioso, molto noioso, non avevo nemmeno il mio lettore mp3!
Stavo maledicendo il fatto di aver cambiato scuola! No, scherzavo, mai l
avrei detto seriamente cambiare scuola era per me un sollievo, a tutti dicevo perché sentivo la mancanza di Sangoma semplicemente avevo cambiato perché ci insegnava Naraku.
L
ho sempre odiato! Avrà avuto allincirca 20 anni eppure già insegnava, inutile dire che era maledettamente bravo, era un uomo molto colto e istruito, di bellaspetto, ma leggermente tenebroso specie per i suoi occhi scuri, ma con una nota di rosso. Si, sicuramente avevo deciso di cambiare scuola a causa sua e giacché la cambiavo perché non andare dove andava Sango? Almeno avrei fatto amicizie in fretta!
Invece non è andata come speravo!  Solo il giorno del mio trasferimento ho constatato che Sango era una ragazza solitaria e non ricercava la compagnia, non aveva amicizie vere e proprie, solo un sacco di conoscenze! Non avrei mai pensato che a scuola fosse così, nei miei confronti era sempre solare e divertente.
Così, non avendo qualcuno che mi salvasse, sono stata costretta a farmi le pulizie.
Mi sono presentata ai miei amici scopa e paletta e ho iniziato dal piano superiore, quando ebbi finito diedi un
occhiata dalla finestra, per una piccola sosta prima di iniziare il piano successivo.
I miei occhi videro il ragazzo di stamattina, l
amico di quello che ci aveva provato con Sango. Era decisamente bello, rimasi a fissarlooh cavoli aveva
alzato lo sguardo e aveva visto che lo stavo fissando!
Che figuraccia avevo fatto! E con uno dell
ultimo anno per giunta!
Ormai
provai a sbirciare nuovamente dalla finestra, ma era sparito meglio così…
Poco dopo qualcuno dietro di me fece un finto colpo di tosse. Era il ragazzo che poco prima avevo visto dalla finestra.

Ecco aggiunto un nuovo capitolo. Ringrazio:

Ferula_91
Heart of angels
Kade
Luchia Nanami
Shirin…
per aver commentato e grazie anche a chi a solo letto… Volevo chiedere se preferite che le due parti, ovvero i pensieri di Kagome e Inuyasha, li metto divisi come ora o nello stesso capitolo? Continuate a seguirmi baci Shikon ^^

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Capitolo 4
*** Il primo incontro-Inuyasha/Kagome ***


 

Capitolo 2:

Il primo incontro.

 

Come stavo dicendo il pomeriggio non si sarebbe prospettato poi tanto noioso!
Stavo pulendo, per modo di dire, il cortile come mi era stato richiesto, quando mi sentii osservato. Una sensazione piuttosto fastidiosa a dire il vero.
Alzai istintivamente lo sguardo e vidi due occhi puntati fissi su di me!
Inutile dire che la curiosità prese il sopravvento, dovevo assolutamente capire chi mi stava fissando con tanto interesse!
Così in breve mi ritrovai a salire le scale e a fare un piccolo colpo di tosse affinché la ragazza in questione si girasse!
Si è girata tremolante e completamente rossa in faccia! Era la ragazza che stava con Sango oggi!
Ammetto che quando la vidi per la prima volta cioè in maniera decente, ne rimasi colpito…era davvero una bella ragazza, con dei capelli neri lunghi leggermente ondulati verso le punte, ma lisci e degli occhioni color cioccolato dolci e sinceri. Per non parlare del fisico: perfetto!
Si, mi aveva decisamente colpito!
I: Perché mi fissavi?
Non mi ero nemmeno presentato…non moto gentile, ma come ho detto non avevo dei gran bei modi.
K: Ah…io….il fatto è che pensavo di essere sola, poi ti ho visto dalla finestra… e bè mi ricordavi qualcuno…così cercavo di capire se eri effettivamente tu…bè lo sei!
Era imbarazzata, si vedeva! Parlava con la voce tremolante…sorrisi davanti a tutta quella timidezza, sfortunatamente non feci un sorriso gentile, ma il solito sorrisetto strafottente che usavo spesso…molto spesso!
I: Già… mi hai visto oggi a pranzo. Sei nuova vero?
K: Si, mi sono trasferita qui oggi…
I: Bene! Piacere Inuyasha Hayama…suono nei “The dark hell”, ci avrai già sentiti…
K: Veramente no! Non frequento locali…o non locali del genere… Comunque mi chiamo Kagome Higurashi.
Era una ragazzina ben educata, su questo non ebbi nessun dubbio, però non mi conosceva e quindi non sapeva che tipo ero. Ma su questo mi sbagliavo Sango l’aveva già informata da chi stare alla larga! Questo però ancora non lo sapevo, la trovavo una bella ragazza…perché non provarci?
I: Dovresti sentirci suonare qualche volta! Dopo aver finito le pulizie devo andare alle prove con la band, potresti venire…e magari dopo, se ti siamo piaciuti, potrei offrirti da mangiare…ti va?
Mi sorrise, pensai di aver fatto centro! Errore un’altra volta!
K: Spiacente, sono impegnata dopo.
Già…immaginai che Sango doveva averla informata, e in effetti è proprio la verità!
I: Bè non puoi farlo dopo?
K: No!
I: Insomma ti tengo impegnata una mezz’oretta!
K: Ho detto di no!
I: Io insisto!
K: Senti ti ho detto di no, non mi va di uscire con un drogato come te! E poi ho già un impegno!
Ohi stava esagerando un po’, però almeno avevo scoperto che avevo ragione!
I: Senti tu signorina! Non permetterti di prendere quel tono con me! Ho ragazze che mi fanno la fila…non ho certo bisogno di te per uscire! Ero solo stato gentile!! Ma se non ti va benissimo! Cazzi tuoi.
Mi era andata male… molto male! E per di più Kagome si era presa la libertà di usare un tono arrogante con me!
K: Bene, perché sei ancora qui?
I: Me ne sto andando!
K: Bene!
I: Benissimo.
E me ne sono andato! Cavoli era tanto bella quanto irritante, ci conoscevamo da meno di un quarto d’ora e già mi aveva scaricato, alzato la voce con me e irritato. La odiavo!
Fuori nel cortile c’era Kikyo, ci mancava lei! Mi si è subito avvinghiata al braccio.
Ki: Inuyasha… sapevo che avevi il turno e volevo salutarti…
Mi chiesi perché non se ne andava visto che ormai mi aveva salutato?
Finimmo dietro la scuola a baciarci, alla fine la alzai in braccio, la appoggiai contro il muro e me la feci li…dietro la scuola. Almeno il pomeriggio aveva avuto un evento positivo…
No, l’evento più bello è quando me ne sono andato nel magazzino con la band!  Pensavo di non fare in tempo e invece erano ancora tutti lì.
Si, è stato fantastico…avevamo deciso che per il prossimo concerto ci saremmo esibiti con una canzone nuova. Quel giorno avevamo spaccato di brutto!
E nel vero senso della parola, Koga, un nostro amico che suonava con noi, aveva rotto la chitarra per davvero!
Dopo le prove abbiamo fatto un giro, naturalmente abbiamo trovato qualche ragazza, come al solito, ma quella sera non avevo voglia di compagnia…
Miroku e tutta la banda mi guardava strano.
I: Su ragazzi sto bene! Mi sono fatto Kikyo oggi ecco tutto.
Ma io sapevo che non era quello, io avrei scopato sempre e comunque…ero ancora infastidito dal comportamento avuto da Kagome, mai e ribadisco, mai nessuna ragazza aveva osato rivolgersi a me in tono così.
Andai a casa sulla mia fedele moto.
Quella sera non potei stare tranquillo, arrivò una visita spiacevole, Kagura, faceva parte del gruppo di Naraku.
Ka: Ciao Inuyasha, vedo che te la spassi bene nella tua bella casetta…
I: Grazie Kagura. Perché sei qui.
Indossava dei pantaloni di pelle molto aderenti, che la facevano apparire snella slanciata quale era. I tacchi dei lunghi stivali di pelle, risuonavano sul mio parquet, non si era tolta le scarpe, Kagura era una ragazza eccitante e bella. Coi suoi occhi verdi, profondi, fermi e coraggiosi e la sua bocca sempre colorata di un rosso sangue. Emanava fascino ad ogni passo, alla cintura portava una pistola, bella e pericolosa.
Fece ondeggiar ei lunghi capelli castani mentre si sedeva su di un divanetto.
Ka: Ovviamente porto un messaggio da parte di Naraku.
I: Ah stupendo. Insegna ancora?
Ka: Si, ma non è questo il punto. Vuole che tu lo paghi.
I: Gli ho già dato quello che gli spettava.
Ka: Già, ma ha saputo che hai una relazione con la sua donna…
I: Ho relazioni con molte donne, non credo di averne avuta con la donna di Naraku.
Ka: Ti rinfresco la memoria allora. Il nome Kikyo, ti dice niente?
I: Tsk! Kikyo sta con Naraku? Questo non lo sapevo.
Ka: Ora lo sai.
I: E dimmi Kagura, perché Naraku sta con una ragazzina?
Ka: Le ricorda una ragazza di cui si era infatuato, una sua alunna… Naraku si sente preso in giro da te.
I: Senti io e Naraku non siamo in buoni rapporti! Io gli ho acquistato della droga, l’ho pagata e ora fuori di qui. Mi sono scopato due o tre volte la sua donna? Spiacente non lo sapevo…
Ka: Inuyasha, Inuyasha….sei così giovane e ti stai già rovinando la vita. Dirò a Naraku che non sapevi niente, Kikyo fingeva bene, ma ti consiglio di non fare torti a Kikyo perché…potrebbe fartela pagare cara.
I: Me lo ricorderò.
Kagura uscì da casa mia, appena sentii la sua macchina che si allontanava mi rilassai.
Dannazione! Kikyo era la donna di Naraku, dovevo smetterla di frequentarla, ma avrei potuto offenderla e lei per vendicarsi poteva dire qualsiasi cosa a Naraku e con lui non bastano solo soldi.
Chiamai Miroku, domani pomeriggio dopo la scuola e le prove dovevamo andare al porto, lì avrei fatto un acquisto che mi avrebbe cambiato la vita.
Il giorno dopo a scuola mi venne incontro Kikyo, quella puttana continuava a far finta di nulla, decisi che sarei stato io il primo a parlare.
I: E così stai con Naraku eh?
Ki: Chi te l’ha detto?
I: Gente, in giro… lo sai che potresti farmi andare nei casini per la tua voglia di divertirti?
Ki: Mi dispiace, ma sono veramente persa per te.
I: Senti, io mi diverto non cerco storie serie e cose varie, quindi fammi divertire con ragazze più disponibili!
Ki: Se tu stessi con me fisso io lascerei Naraku.
I: No, come ti ho già detto non intendo avere storie serie, io mi diverto.
E salutai Kikyo che sembrava apparentemente tranquilla, ma in realtà, nella sua testa, si era ripromessa che mi avrebbe avuto ancora in un modo o nell’altro.
Cercai Miroku e non potevo crederci stava parlando con Sango.
Mi avvicinai a loro, Miroku le stava parlando del nostro prossimo concerto e lei lo ascoltava interessata. Insieme c’era Kagome.
Mi: Ah Sango, questo è Inuyasha il leader del gruppo, è il cantante.
Sa: Si lo conosco…
L’occhiata di Sango verso di me non mi piaceva per niente, mi domandai perché Miroku che era esattamente come me non veniva adocchiato allo stesso modo, mentre io venivo guardato male da molta più gente, forse era la mia natura da mezzo demone? Però certi pregiudizi non esistevano più da  molto, molto tempo.
Miroku decise di spostare per un attimo l’attenzione sulla sua amica, che venne presentata.
I: Ci siamo conosciuti ieri, vero Miss Curiosità?
K: Già ed era meglio non averti conosciuto affatto.
Arrivò Koga che salutò le due ragazze  e poi si mise a parlare con noi del concerto, prima di noi doveva suonare un altro gruppo e questo non era previsto. Mentre Miroku discuteva con me ho notato che Koga si stava mangiando Kagome con gli occhi, questo mi dava fastidio.
Ko: Ehi splendore tu sei nuova?
K: Si…
Koga era il buono del gruppo, spaccava da paura con la musica, ma non si drogava, non andava a donne tanto quanto noi, lui preferiva la ragazza fissa. Anche se da un po’ non ne aveva e quindi si divertiva.
Miroku disse a Sango che si sarebbero parlati meglio domani e le due ragazze si allontanarono.
Kagome per me era come un’attrazione, dovevo averla.
Quello però non ero solo io a pensarlo.
Ko: Quella ragazza sarà mia a tutti i costi.
Tra me e Koga, nasceva la rivalità.
Incontrai durante il cambio dell’ora Kagome che stava andando in aula artistica, bella come sempre.
Mi venne addosso, i fogli che teneva in mano si sparsero per terra.
K: Oh accidenti! Ma perché non guardi dove vai??
I: Ma sei tu che mi sei venuta addosso!
K: Se tu non fossi stato in mezzo ai piedi non ti sarei finita addosso.
Inutile la desideravo, ma la odiavo!!
Nonostante questo decisi di aiutarla a raccogliere i disegni, erano bellissimi, accanto ad ognuno c’era una frase o una piccola poesia sul retro, non riuscii a leggerle.
I: Sono molto belli, li fai tutti tu?
K: Certo! Chi vuoi che li faccia!
Stavo per risponderle male, ma il suo tono cambiò divenne dolce.
K: Comunque grazie…
Era la prima volta che mi parlava in tono gentile e dolce, sembrava ancora più bella se possibile.
K: In effetti ti sono venuta addosso io, il fatto è che sono di fretta perché sono in ritardo, ma non so dove si trova l’aula di artistica.
I:Oh vuoi che ti accompagni?
K: Ti dispiace? Però così arriverai in ritardo alla tua lezione…
I: Ah non importa! Per chi mi hai preso? Se arrivassi in orario non sarei io!
Sorrisi nel mio modo sprezzante.
Accompagnai Kagome nell’aula e notai che portava un malloppo di fogli scritti oltre che ai disegni.
I: Che cosa sono?
La vidi arrossire e tentare di nascondere i fogli.
K: Questo è solo un tema…
ovviamente non ci credevo, ma feci finta di nulla.
Mi ringrazio mille volte ed entrò dentro l’aula di artistica. Ero in ritardo di mezzora, tanto che il prof. Mi fece restare, con mio grande piacere fuori dall’aula.
Me ne stavo ancora fuori quando Kagome mi passò davanti in lacrime…provai una strana sensazione, non è che mi importasse se qualcuno piangeva o no, ma le lacrime su di lei mi davano un senso di angoscia, non volevo che soffrisse.
I: Che ti succede ragazzina?
Non riuscivo ad essere gentile, era qualcosa troppo grande per me.
Mi lanciò un’occhiata che sembrò fulminante, la odiavo!
K: Non credo siano affari tuoi!
I: Tsk! Ti ho fatto una domanda per gentilezza!
K: Se volevi essere gentile la dicevi in un altro modo!
I: E non rispondermi allora!
K: Esattamente è quello che avevo intenzione di fare.
Non potevo crederci quella stupida ragazza continuava a tenermi testa!
Se ne andò in lacrime lasciandomi irritato e angosciato, per quanto la odiassi la vista delle sue lacrima mi lasciava quella sensazione strana, mai provata al cuore.

 

 

Il ragazzo che avevo osservato fino a poco prima dalla finestra, si trovava ora dietro di me.
Era veramente bello, i lunghi capelli argentati e gli occhi ambrati limpidi e belli, piuttosto insoliti devo ammettere, il corpo slanciata, atletico e due orecchie canine sulla testa, molto dolci, facevano apparire buffa la sua espressione di scherno e il suo sorriso sprezzante.
Mi chiese perché lo stessi fissando, il suo tono era arrogante e non era certo un tipo educato, non si era nemmeno presentato, però di fronte alla sua bellezza e a quell
aria imponente, mi sentii intimidita.
Palesemente in imbarazzo farfuglia che non era mia intenzione, ma credevo di essere sola
o qualche sciocchezza del genere, speravo non notasse che le mie guance erano leggermente più rosee, mi sbagliai doveva averlo notato perché sfodero un sorriso strafottente, ora che ci ripenso mi viene da ridere, quello non era un sorriso per offendermi, era il sorriso che faceva sempreil sorriso che piano piano è cambiato.
Cercò di instaurare una conversazione, probabilmente per capire che tipo di ragazza ero, ci presentammo e mi disse che suonava in un band
The Dark helltrovai quel nome non bellissimo, forse lavevano scelto per incutere timore.
Capì all
istante che non ero il tipo di ragazza che lui era solito frequentare, ero di buona famiglia a cui erano stati dati buoni principi, che io seguivo, ma evidentemente qualcosa in me lo colpiva e decise di provare
Gli andò male, Sango mi aveva detto come si comportava con le ragazze e io non volevo certo avere a che fare con un libertino e per di più drogato.
Lui era molto arrogante col tono di voce, ma io non gliela diedi vinta. Gli tenni testa fino alla fine.
Per quanto gli riuscissi a ten testa, lui non poteva permettere che io avessi l
ultima parola e la conversazione finì con un suo benissimo”.
Se ne andò, lasciandomi irritata. Lo odiavo, voleva imporre la sua volontà, questo non lo accettavo, quando qualcuno dice no devi accettare la sconfitta. Per i ragazzi evidentemente non è mai così

Con la rabbia ancora addosso finii le pulizie, non vedevo l
ora di andare a casa.
Dopo qualche minuto riuscii a finire così presi il mio zaino sorridendo felice, arrivai al cortile e mi guardai intorno in cerca di Inuyasha, se possibile volevo evitarlo, in effetti lo trovai, ma sicuramente non mi avrebbe mai notata, c
era una ragazza con lui si baciavano, lei era contro il murola gonna alzata e luibè lascio immaginare, quel fatto mi mise ancora più irritazione addosso e non riuscivo a spigarne il motivo, le ragazze che frequentava Inuyasha e dove se le faceva non erano affar mio, eppure avrei tanto voluto non sentire un certo buco allo stomaco in seguito a quella scena e non era portato dall’imbarazzo.
Feci tutte le scalinate che portavano al tempio di corsa.
Non avevo nulla da fare e uscire con Inuyasha sarebbe stato sicuramente l
evento di quella giornata ma, secondo i miei principi non sarei mai potuta uscire con un ragazzo del genere e questo era un vero peccato.
Appena entrai in casa mio nonno non fece che assalirmi di domande sul primo giorno di scuola, ma soprattutto sui ragazzi che la frequentavano, risposi con monosillabi, quel terzo grado da mio nonno non era certo ciò di cui avevo bisogno! Ringraziai i Kami che mia madre tornò cinque minuti dopo con mio fratello, dicendo a mio nonno di tacere, mia madre era davvero fantastica.
Ero ancora chiaramente imbronciata, ma mia madre si limitò ad osservarmi durante la cena senza chiedermi nulla, al contrario di mio nonno che gli sembravo malata e veniva approvato da mio fratello Sota.
Non: Ah Kagome, cara oggi forse i tuoi compagni ti hanno maltrattato? O qualche ragazzo è stato sgarbato con te?
K: No, nonno niente di simile.
Il mio pensiero andò dritto ad Inuyasha e se possibile divenni ancora più cupa e irritabile, per mio nonno quella era una buona occasione di mettere in luce le sue qualità di monaco.
Non: Forse ci sono degli spiriti maligni intorno a te! Vuoi che ti benedica un amuleto prima che tu vada a dormire? O magari potrei mettere qualche talismano alla tua porta della camera da letto!
K: Non c
è nessuno spirito maligno, nonno ti ho già detto che sto bene!
Non: Oh capisco allora sono i problemi delle mestruazioni
! Eco potrei darti una scaglia della coda di una sirena da metterti sulla pancia, così starai meglio e
K: Nonno!!
Mia madre sorrise e pregò mio nonno di smetterla, io mi alzai dal tavolo infastidìta  più che mai, dovevo proprio essere insopportabile!!
Mentre salivo le scale udii mio nonno parlare con Sota.
Non: Quella cara ragazze sta proprio poco bene avrebbe dovuto accettare la mia scaglia di sirena.
So: Si, si
nonno hai una talismano per la fortuna, domani ho una partita di calcio.
Mio nonno si riaccese ed elencò le innumerevoli caratteristiche che portava l
amuleto che gli avrebbe dato, mio fratello annuiva senza sosta, strano che la testa non gli sia partita dal corpo.
Mi stesi sul letto pensando
pensare non era certo il modo migliore per calmarmi, poi Sango mi chiamò al cellulare, ricordo che siamo state circa unora a parlareio non gli accennai nemmeno il nome di Inuyasha.
Appena staccai il telefono, mi addormentai senza nemmeno preparare lo zaino, un errore che mi costò il ritardo a scuola, ma per me non era una novità.
Arrivai a scuola e come al solito rintracciai Sango, mi sorrise allegra e insieme camminammo dirette alla scuola, ma una voce maschile dietro di noi ci fece fermare quel qualcuno era un ragazzo, ed era l
amico di Inuyasha, Miroku.
Mi: Ascolta Sango, ci vieni a vedere al
Live rose?
S: Perché dovrei?
Mi: Per vedere me, mi farebbe molto piacere
puoi venire anche tu ehmKagome giusto?
K: Si giusto.
Gli sorrisi, anche se faceva parte della band di Inuyasha ed era il suo migliore amico, lui era molto più gentile, era molto carino con i suoi occhi azzurro-viola e notai che Sango lo guardava con un certo interesse, anche se non l
avrebbe mai ammesso!
Fummo raggiunti da Inuyasha, il mio cuore cambiò battiti, mi chiesi se erano dovuti al fatto che mi infastidiva vederlo
era possibile?
Miroku lo presentò come il cantante del gruppo, ma già lo conoscevamo e la mia amica glielo fece notare. Io notai anche un
altra cosa, lo sguardo di Sango era cambiatocon Miroku aveva i suoi soliti occhi ed era interessa, mentre con Inuyasha i suoi occhi erano gelidi e quasi disgustati direi.
Dopodichè Miroku presentò me e Inuyasha se ne uscì con una battuta poco carina.
I: Ci siamo conosciti ieri, vero Miss Curiosità?
O qualcosa del genere, io replicai che era vero, ma sarebbe stato meglio non conoscerlo affatto.
Arrivò un altro amico di Inuyasha, Koga, che dopo averli salutati dedicò tutta la sua attenzione a me, squadrandomi da capo a piedi.
Dopo un
ultima frase di Miroku a Sango e noi due ci allontanammo, mentre Koga continuava a fissarmi.
Sango mi parlò di Miroku, io non riuscivo a capire cosa ci trovasse
apparte il fatto che è un bel ragazzo era un difetto unico! Libertino e drogato, proprio non capivo. Poi mi lanciò unocchiata in attesa di una mia risposta
K: Oh si è molto carino! Anche se tu stessa hai detto che

S: Si, so quello che ho detto!
La mia amica chiuse il discorso lì
non aveva chiaramente voglia di sentirsi dire che probabilmente non era il soggetto perfetto con cui realizzare una relazione, quel pensiero mi faceva sorridereora comprendo cosa provasse.
Quando suonò la campanella per l
ora di artistica incontrai Inuyasha, era bello come semprefisicamente mi attraeva era inevitabile, ma non perdevo certo la testa! Anche se forse in quel momento la persi.
Gli andai addosso apposta, i fogli che tenevo in mano si sparsero per terra. Diedi al colpa ad Inuyasha.
K: Oh accidenti ma perché non guardi dove vai?
Mi sentivo stupida, gli ero andata addosso e gli urlavo contro, ma lui non è il tipo da chiedere scusa e basta.
Ovviamente disse che ero io ad essergli andata addosso, con il suo tono scontroso
Inutile volevo parlare con lui, ma non lo sopportavo.  Nonostante il nostro screzio decise di aiutarmi a raccogliere i fogli, notai che li osservava e che cercava di leggere le piccole frasi che vi scrivevo accantoma glieli prendevo troppo in fretta perché potesse farlo.
Mi guardo senza espressione burbera, ma quasi gentile
anche il suo tono era cambiato il bello e impossibile lo era diventato ancora di più! Mi chiese se li avevo fatti io e risposi maleducatamente, mi pentii immediatamente.
K: Comunque grazie
In effetti ti sono venuta addosso io, il fatto è che sono in ritardo per la lezione, ma non so dove si trovi laula.
Sul volto di Inuyasha comparve una nota di stupore, che scomparve in fretta
poi fu la volta di mio stupore. Inuyasha mi chiese, in maniera gentile, se volevo che mi accompagnasse, colsi al volo loccasione, mi dispiaceva sarebbe arrivato in ritardo per la sua, ma a quanto sembrava non gliene importava un granché.
Mentre mi accompagnava notai che mi fissava intensamente, la cosa non so se mi irritasse o mi facesse piacere, nella sua ispezione notò anche i miei scritti che tentai di nascondere con un certo imbarazzo e giustificandoli come tema, non so se mi credette.
Iniziò la lezione di artistica ascoltavo con attenzione tutto ciò che diceva il mio professore, fino a quando mi arrivò un messaggio era di una mia amica Rin, mio fratello Sota era stato portato in ospedale, aveva avuto un incidente, un
auto lo aveva investito.
Mi precipitai di corsa fuori dall
aula, nel corridoio ho incontrato Inuyasha, sbattuto fuori dalla classe probabilmente, non mi accorsi subito di lui, avevo la vista troppo annebbiata, ma il suo tono canzonatorio che mi chiedeva cosa avessi mi fece fermare ed irritare. Ovviamente fui sgarbata con lui come sempre e lui lo fu con me.
Mentre me ne andavo però non desideravo altro che essere stretta fra le sue braccia.

 

Da quello che ho capito la maggioranza di voi preferiva che mettessi insieme, e così ho fatto ^_^
Ringrazio:
marty_chan94
pretty
ran ugajin 92
mary
mery
ryanforever
shirin
ferula_91
kagomina89
luchia nanami

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Capitolo 5
*** Il live Inuyasha/Kagome ***


Capitolo 3:

Il  live.

 

Tornai a casa arrabbiato e stanco, ma dovevo tenermi su, presto ci sarebbe stato il concerto e non potevamo assolutamente fare un fiasco né per colpa mia né per colpa di nessun altro.
Mi telefonò Miroku allegro e idiota come sempre! Mi tirò su il morale, a qualcosa serviva quel ragazzo!! Purtroppo il buon umore del mio amico non riuscì a rimanermi impresso a lungo, il campanello suonò e Naraku in persona fece l’ingresso in casa mia, accompagnato da Kagura.
Na: Ma che piacere Inuyasha!
I: Non posso dire altrettanto, Naraku…
Na: Spiacente di non farti piacere con una mia visita, ma ci sono delle questioni di cui vorrei parlarti…
I: Ti ascolto…
Na: Non mi chiedi di sedermi? C’è anche una signora con noi, dove metti le buone maniere?
I: Tks! Buone maniere? Forza siediti e dimmi cosa vuoi.
Na: Ho saputo che hai avuto una relazione con la mia donna… più di una volta…
I: Ho giù detto a Kagura che non sapevo niente, ora che lo so le starò alla larga, contento?
Na: Per quanto mi riguarda Kikyo può fare quel che le pare, però mi sento offeso capisci?
I: E perché? Non credevo che le donne ti mancassero…
Na: No, non mi mancano…ma ciò che è mio deve rimanere tale, almeno finché decido che non mi serve più. Tu mi hai fatto un torto e ora devi pagare.
I: Cosa vuoi?
Na: Semplice devi fare un lavoretto per me… devi consegnare un pacchetto ad un signore giù al porto, stanotte alle due…spero che non avrai impegni!
I: Guarda caso… non ne ho!
Na: Splendido, Kagura ti accompagnerà per vedere se compi il tuo dovere. Per ora questo mi basta.
I: Significa che non basta come pagamento?
Na: Basterà quando lo dico io, non fare scherzi…o scopriremo se qualcuno rimpiangerà la tua morte…
Naraku lasciò la mia casa, Kagura invece rimase.
Ka: Senti Inuyasha perché non te ne vai dal Giappone? I soldi non ti mancano, sei giovane puoi ricominciare…
I: Non rompere!
Ka: Come ti pare, ma non fare scherzi stanotte o non sarà Naraku a mettere fine alla tua patetica esistenza!
Si Kagura era decisamente bella e pericolosa! Il tipo di donna con cui un uomo sogna di stare per il suo corpo, ma che odia per il suo carattere.
Quella notte dovetti sottostare agli ordini di Naraku, feci quello che speravo di non dover più fare… ma non importa prima o poi ne sarei uscito, anche perché in quel momento non mi andava di farlo veramente, la mia vita la sprecavo…
Passo direttamente alla sera che preferisco…sabato! Il live.
Quella sera eravamo elettrizzati c’era ancora più gente di quanta  ne aspettavamo! Il locale sembrava scoppiare.
Kikyo mi venne incontro bella e provocante.
Ki: Inuyasha, in bocca al lupo per stasera!
I: Crepi!
Ki: Oh Inuyasha non ce l’avrai ancora con me spero…lo sai che a me piaci molto tu, ma purtroppo non posso lasciare Naraku…
I: Io non ti ho chiesto di farlo!
Ki: E allora dove sta il problema?
I: Sei la sua donna maledizione! Io non avrei dovuto neanche sfiorarti!! Sai che poteva anche farmi ammazzare? Odia che si tocchi ciò che è suo…e poi…
Mi bloccai dal retro del palco l’avevo vista arrivare, canotta scollata in un vedo-non vedo, minigonna e i tacchi che le risaltavano le gambe lunghe e snella, quella sera era eccitante oltre che bella, ne fui davvero colpito…Kagome…  non era truccata, o comunque lo era poco, ma per me quella sera era più bella di chiunque altro, e decisi che avrei dato il meglio di me…solo per lei.  Una cosa assolutamente innaturale da parte mia!
La voce di Kikyo che mi chiamava insistentemente mi riportò alla realtà.
I: Che cazzo c’è?
Ki: Allora ci vediamo dopo il concerto?
I: No, non credo…
Ki: Perché?
I: Per il motivo che già sai e…bè probabilmente avrò da fare! Ora torno dai miei compagni, buona serata.
Lasciai Kikyo infastidita, mentre se ne andava notai che Kikyo somigliava molto a Kagome e mi tornarono in mente le parole di Kagura “ Gli ricorda una ragazza di cui si è infatuato…una sua alunna”. Naraku faceva l’insegnante di arte in un’altra scuola e Kagome era bravissima in arte… no, Kagome non poteva c’entrare con Naraku.
Koga venne a chiamarmi dovevamo essere sul palco tra 5 minuti, perfetto la serata stava per cominciare!
Ko: Buonasera signori e signori! Questa sera solo per voi… “The Dark Hell”
Uscimmo tutti insieme acclamati dagli applausi.
Koga alla batteria, Miroku al basso io cantante e chitarra…
Gli occhi di tutti erano puntati su di noi, le luci, il palco…l’alcol bevuto poco prima faceva il effetto e tutti divenne magico!
Finito il concerto venimmo salutati da un boato di applausi e urla dalle fan più sfegatate. Davanti alla porta del camerino ci attendevano una decina di fan, di solito sceglievamo tra di loro quelle che ci piacevano di più per farci compagnia, ma quella sera nessuno di noi tre le degnò di uno sguardo.
Miroku aveva intravisto dal palcoscenico Sango ed era corso nel locale a cercarla appena finito di suonare, Koga non so anche lui era sparito e io…io volevo Kagome.
Trovai Miroku che parlava con Sango vicino al bar, insieme a due bicchieri di birra, forse il mio amico aveva avuto ragione…prima o poi sarebbe caduta ai suoi piedi!
Mi: Oh Sango aspetta un secondo! Inuyasha! Ehi Inuyasha!
I: Dimmi Miroku…
Mi: Bè hai visto ci sto parlando?
Miroku se ne stava lì a fissarmi con un sorriso da idiota, era veramente felice…chissà forse quella ragazza poteva salvarlo dalla merda in cui era.
I: Si, vedo… congratulazioni! Miroku…hai visto per caso la sua amica? Kagome…
Mi: No, ho visto solo che è uscita dal locale…non so dove sia andata. Comunque ti cercava Kikyo.
I: Bene se la vedi dille che non mi hai visto e che non sai dove sono andato!
Mi: Hai deciso di farla finita? Avevo capito che ti interessasse più delle altre.
I: In effetti è cos’, era così…è la donna di Naraku.
Mi: Azz! Brutto affare amico, davvero brutto affare…
I: Già, ma ora torna da Sango se no finirà la sua birra da sola e non i sembra proprio il caso!
Ero contento per Miroku se si fosse tirato via dalla droga e avesse messo la testa a posto, così avrebbe fatto felice suo padre che gli avrebbe dato un posto nell’azienda di famiglia, così avrebbe avuto un futuro brillante.
Corsi fuori dal locale, l’aria fresca della notte mi investì in pieno volto, inebriai per un attimo l’odore… e sentii il suo profumo, l’odore di Kagome.
Era seduta sul cofano di una macchina, stava parlando con un’altra persona…vidi che era Koga. Mi prese una strana senza ione addosso, gelosia… non lo so. Mi avvicinai a loro, con la scusa di aver bisogno di Koga dentro.
Koga sorrise a Kagome che ricambiò con dolcezza, almeno li avevo separati però nemmeno io avevo potuto rimanere con lei…
Alla fine riuscii a liberarmi di Koga, che sistemava gli strumenti e sgattaiolai fuori, Kagome era ancora lì.
K: Ciao…
I: Ciao…allora?
K: Cosa allora?
I: Ti siamo piaciuti?
Kagome mi sorrise, era così bello che sorridesse a me…
K: Devo ammettere, stranamente, mi siete piaciuti molto.
I: Tks! Non avevo alcun dubbio…siamo troppo forti!
E sorrisi, ma un sorriso carismatico non come il mio solito, stupito di me stesso tornai serio all’istante. Ma Kagome se n’era accorta, una scintilla le brillò negli occhi.
K: Il grande Inuyasha che non fa il gradasso! Questo è un evento da segnare sul calendario!
E mi sorrise ancora, avrei voluto risponderle per le rime, ma il suo sorriso era troppo bello per me.
I: Non ti ci abituare…
Anche quel tono quasi dolce, da dove diavolo veniva fuori?? Non potevo credere che l’infatuazione per quella ragazzina fosse così forte da infrangere la mia corazza da duro che mi ero creato.
Kagome stava per dire qualcosa, ma io non la feci parlare, le posai un dito sulle labbra e le diedi un bacio sul collo, la sentii irrigidirsi al contatto con le mie labbra e mi staccai.
I: Kagome, io…
Ma anche io non riuscii a finire la frase, qualcuno mi stava chiamando, Kikyo.
K: Sarà meglio che vai dalla tua ragazza,o si arrabbierà.
I: Non è la mia ragazza! Lei è..
K: Qualunque cosa sia, si arrabbierà…
Scese dal cofano per tornare al locale, lasciando la sica del suo dolce profumo e Kikyo che veniva verso di me, tremendamente irritata.
 Ki: Dopo il concerto potevi degnarti di venire da me, è tutta la sera che ti cerco e tu te ne stai qui a parlare con quella ragazzina?
I: Kikyo non fare scenate! Non sei la mia ragazza ok?
Ki:  Molto bene…
Kikyo se ne andò, notai che era sull’orlo del pianto…mi dispiaceva per lei, ci tenevo in fondo perché lei con me era sempre stata dolce, carina e mi ascoltava anche, però non era niente per me, non potevo stare ad aspettare che lasciasse Naraku per me, non lo avrebbe mai fatto, per quanto potesse dire di tenerci a me.
Quella sera tornai a casa solo, non ubriaco e stranamente triste. Quel ghiaccio dentro di me che volevo cancellare era tornato a far capolino nel mio cuore, mi ritornò in mente il volto di mia madre in ospedale, le sue ultime parole e poi… i suoi occhi che si chiudevano addormentandola per sempre, avevo solo 4 anni, da quel giorno iniziai a picchiare i bambini che venivano a scuola con me, poi con l’andare del tempo peggiorai sempre, fino ad arrivare alla droga e al non rispetto di niente e nessuno. La mia vita faceva davvero schifo!
In quella sera avrei voluto qualcosa di valido nella mia vita, qualcosa per cui lottare a cercare di avere una vita migliore, ma non trovavo niente nella mia vita di così bello e stupendo…
Il giorno dopo mi svegliai tardi, avevo perso la prima ora di lezione…avrei fatto bene a non andare, ma poi l’immagine di quella ragazzina dagli occhi cioccolata e i capelli neri mi venne mente, dovevo vederla! Ma non quel giorno, quel giorno ero troppo abbattuto con me stesso per concludere qualsiasi cosa che non fosse una grande cazzata!

La Prezzy è furiosa perché non sei venuto a lezione! Dovresti venire sai? Penso voglia chiamare tuo padre…”
Miroku era stato gentile ad avvertirmi, ma io non lo ascoltai quella stupida di una preside poteva anche chiamarlo mio padre, non mi importava!

“Di alla Prezzy di andarsene al diavolo! Me ne frego…”
Dopo aver inviato il messaggio accesi una canna, appena finita uscii di casa, quel giorno dovevo fare un altro lavoretto per Naraku.
Picchiai un ragazzo perché non aveva dei soldi, lo picchiai facendogli più male possibile, guardandolo negli occhi rivedevo me stesso qualche anno fa, ai miei 14 anni… lo sentivo che mi implorava di smetterla, ma io ad ogni supplica gli facevo più male… poi mi guardò e mi chiese semplicemente “perché?” tornai lucido e mi fermai.
Andai in un bar li vicino e presi del ghiaccio, mi sedetti vicino a lui, in quel vicolo sporco e buio.
I: Tu mi ricordi me stesso alla tua età. E sai perché ti ho fatto così male?
Fece un debole no con la testa, il sangue gli rigava il volto.
I: Perché, forse così, ne uscirai…per non avere più dolore o problemi, non rovinarti la vita, io sono in un inferno e non posso farlo, ma tu escici finché sei in tempo.
Mi guardò serio, io mi alzai e lo lasciai lì solo, il volto pieno di sangue e ora anche lacrime.
Aspettai Kikyo fuori da scuola, lei non ne fu dispiaciuta e mi seguì senza fare storia, intravidi Kagome che sorrideva con Sango, non so se mi abbia visto, ma speravo di si e che magari provasse gelosia nei miei confronti.  
Qualche giorno dopo tornai a scuola, venni a sapere che l’insegnante di lettere si era presa due settimane di vacanza in seguito ad un esaurimento nervoso, al suo posto venne ad insegnare Naraku., un incubo per me!

 

 

Arrivai a casa e mi gettai sul letto preoccupata, aspettavo con ansia una telefonata di mia madre che, sfortunatamente, non arrivava.
Mi misi a preparare la cena, anche se non avevo nessuna notizia né da mia madre né da mio nonno, solo un biglietto in cui dicevano di aspettarli a casa.
Quando tornarono a casa era ormai l
una passata, mi ero addormentata sul divano, ma il rumore della porta mi svegliò subito.
K: Mamma
come sta Sota?
Mam: Sembrava che entrasse in coma, ma i medici dopo attenti esami, hanno fatto un
operazione, per questo siamo arrivati tardima ora è completamente fuori pericolo.
K: Che sollievo! Potevate anche chiamarmi però, mi sono preoccupata

Non: Non ce n
era bisogno! Con laiuto dei Kami, che io stesso ho pregato, e gli amuleti, che io stesso ho messo nella stanza di Sota, era naturale che uscisse dal pericolo!
Mio nonno era davvero incredibile, sorrisi felice che mio fratello stesse bene.
Andai a trovarlo il giorno dopo, si svegliò per circa dieci minuti, ma era stanco e decisi di lasciarlo riposare tranquillo.
La mia vita continuò tranquilla, senza nessuna svolta particolare, così passo direttamente alla sera in cui andammo il live rose.
Quella mattina non c
era scuola, era sabato e mi ero prefissata di dormire fino a tardi, ma venni svegliata dalla mia mattiniera amica alle sette in punto.

“Ciao Kaggy stasera andiamo al Live Rose, Non è per Miroku…per…curiosità! Ti va?”
Mi chiesi perché Sango non poteva semplicemente ammettere che Miroku le interessava? Non c
era nulla di male, le risposi che andava bene e tentai di dormire di nuovo, ma non ci fu verso di riprendere sonno, così mi alzai e mi diressi in bagno.
Il pomeriggio mi vidi con Rin, era più grande di me di 4 anni, era la figlia di un
amica di mia madre e qualche volta era venuta a farci compagnia quando io e mio fratello eravamo soli a casa, ora aveva un buon lavoro e un ragazzo che la ricopriva di attenzioni, mi piaceva stare in sua compagnia.
R: Allora dimmi come ti trovi nella nuova scuola?
K: Direi piuttosto bene, anche se ho avuto qualche screzio con un compagno.
R: Oh e perché?
K: Lui è
presuntuoso, cocciuto, orgoglioso insomma è odioso! E ioio non mi faccio mettere i piedi in testa!
R: Ed è carino?
K: Carino? È dannatamente bello!
R: Ora capisco
si chiama?
K: Inuyasha

R: Non è un nome molto usato
aspetta! Non sarà mica Inuyasha che suona nei Dark hell!”?
K: Si è proprio lui! Conosci?
R: Oh mio Dio, ma è più che bello!  Si, li ho sentiti una volta con il mio ragazzo.
K: Ma è anche un perfetto idiota! Capito

R: E ti piace!
K: No per niente!
R: Kagome quando parli di lui non fai altro che elencarne difetti, ma negli occhi non hai disprezzo, ma uno strano senso di rassegnazione. Tu trovi solo i suoi difetti, anzi li cerchi, perché pensi che è un ragazzo con cui non puoi uscire, o perché credi inavvicinabile!
K: Non è affatto così

Rin stava per controbattere, ma il suo telefono squillò. Era il suo ragazzo, appena uscito dal lavoro e la reclamava.
R: Mi dispiace Kaggy, se vuoi gli dico che ci vediamo domani..
K: Ma no, va pure e poi stasera ho un impegno, meglio che mi prepari!
R: D
accordo, ma se hai bisogno chiama. E Kagome, pensaci ad Inuyasha, e poi dimmi se non avevo ragione!
Naturalmente non diedi peso alle parole di Rin, sapevo perfettamente che non aveva ragione, o comunque io volevo continuare a credere che fosse così.
Per quella sera scelsi dei vestiti provocanti, ma non troppo o almeno speravo, vestiti che vennero criticato a lungo, troppo a lungo, da mio nonno.
Dopo un
ora di protesta riuscii finalmente ad andarmene di casa, mi incontrai con Sango e insieme andammo al Live Rose.
S: Sei molto carina stasera, cerchi di fare colpo?
K: No
io
S: Ah lascia stare, stavo scherzando!
K: Sango, a te
piace davvero Miroku?
S: Miroku è un idiota, però
si qualcosa in lui mi piace, però non so se uscirci sul serio o no, insomma non è esattamente il mio ideale di ragazzo!
Non sapevo cosa intendesse dire Sango, aveva paura di uscire con Miroku per il fatto che fumava erba? O perché aveva fama di libertino? Non capivo quale delle due cose la preoccupasse di più.
Koga non appena mi vide scese dal palco per salutarmi, ma tornò subito dietro le quinte per prepararsi, dopo qualche minuto mi sentii osservata, ma pensai fosse solo una sensazione.
Il gruppo fu bravissimo quella sera, bè credo quella sera dato che non li avevo mai sentiti, comunque mi piacquero un sacco!
Dopo il concerto Miroku raggiunse Sango praticamene subito.
M: Kagome, Sango! È un vero piacere vedervi finalmente ad un mio concerto!
S: Siete stati davvero bravissimi!
M: Grazie ma chere! Kagome spero che ti siamo piaciuti, ma posso osare rubarti la tua amica?
K: Oh prego!
Sango andò con Miroku verso il bar sorridente, sarei stata felice se si fossero messi assieme, magari lui sarebbe cambiato e avrebbero avuto una bella storia insieme, o forse niente
chi poteva saperlo?
Io aspettai di vedere Inuyasha, però di lui non c
era traccia. Così, rimasta sola, mi avviai a prendere una boccata daria, ma prima che potessi uscire un braccio mi toccò la spalla, mi girai speranzosa, ma invece di due iridi ambrate vidi due pozze verde smeraldo.
Ko: Ciao Kagome, sono contento che tu sia venuta

K: Koga, siete stati davvero grandi!
Ko: Ti ringrazio
stavi uscendo?
K: Si

Ko: Spero che non stessi già andando via

K: No, veramente volevo solo prendere un po
daria.
Ko: Capisco, posso accompagnarti?
Sorrisi, uscii accompagnata di Koga. Mi sedetti sul cofano di un
auto non molto distante da lì, mentre Koga rimase in piedi di fronte a me, parlammo della scuola, del concerto e delle prove che dovevano fare.
Ko: Sono stancanti, però quando saliamo sul palco accolti dall
ovazione del pubblico, tutta quella fatica ne vale veramente la pena!
K: Immagino
deve essere veramente fantastico!
Ko: Si, Miroku e Inuyasha si tirano su con qualche spinello sai? Da una parte li capisco, certe volte è davvero estenuante, proviamo anche per 7 ore di fila se c
è qualcosa di importante, però dallaltra ho cercato di far capire loro che è sbagliato, ma non smettono
Non sapevo cosa dire, mentre eravamo in silenzio una voce chiamò Koga. Entrambi ci girammo e quando vidi che era Inuyasha, il mio cuore prese a battere più velocemente, irregolare. Koga mi sorrise e io ricambiai dolcemente, se ne andò e Inuyasha con lui.
Rimasi seduta sul cofano della macchina, cercando di far calmare il mio cuore che non ne voleva sapere di riprendere un ritmo regolare, mi tornarono in mente le parole di Rin
E ti piace!   Tu trovi solo i suoi difetti, anzi li cerchi, perché pensi che è un ragazzo con cui non puoi uscire, o perché credi inavvicinabile!
Forse aveva davvero ragione! Non potei stare a pensarci a lungo perché Inuyasha stava venendo verso di me, il mio cuore prese a battere ancora di più, se possibile

Lo salutai stranamente gentile, in un tono quasi dolce. Lui ricambiò col solito tono strafottente, e mi chiese allora? Quando mi disse che voleva sapere se mi erano piaciuti o no, non potei far altro che sorridere dolcemente.

 K: Devo ammettere, stranamente, mi siete piaciuti molto.
I: Tks! Non avevo alcun dubbio
siamo troppo forti!
Mi sorrise, un sorriso diverso dal solito me ne accorsi subito, una scintilla mi attraversò lo sguardo, in quel lampo era già tornato serio. Dissi una frase stupida per evidenziare il suo sorriso e pensai che mi rispondesse subito a tono invece disse solo
Non ti abituare”.
Il suo tono era quasi dolce, non era più irritante né strafottente, era bello
ne rimasi spiazzata. Stavo per dire qualcosa, non sapevo bene cosa volessi direforse qualcosa di cui mi sarei pentita, ma dovevo dirla! Però non ci riuscii, Inuyasha mi mise un dito sulle labbra, per fermare la mia intenzione di parlare. Si avvicinò al mio collo, era sempre più vicino ne sentivo il respiro regolare, così scostante dal ritmo del mio cuorepoi sentii le sue labbra calde, morbide sul mio collo, mi irrigidii e lui si stacco.
I: Kagome io

Non riuscì a terminare la frase, qualcuno lo interruppe
la voce di una ragazza, la stessa ragazza che era con lui dietro la scuola il giorno del nostro primo incontro la ragazza che maledissi dentro di me in quel preciso istante, Kikyo.
Avrei voluto che finisse la frase, avrei voluto stare ancora un po
con lui, e invece scesi dal cofano e gli disse di andare dalla sua ragazza o qualunque cosa fosse.
Mentre mi allontanavo per tornare al locale e l
altra ragazza andava verso di lui, un vuoto mi riempiva il cuore, avevo capitoRin aveva perfettamente ragione, Inuyasha mi piaceva, e non poco.
Il giorno dopo sperai di intravederlo nei corridoi, ma a scuola non c
era.
Dopo scuola io e Sango dovevamo andare in centro a fare spese, ero felice e sorridevo. Poi lo vidi, Inuyasha era venuto a prendere Kikyo, che salì sicura sulla sua moto, ormai abituata.
Il mio sorriso si spense di botto e una lacrima mi scese lungo il viso, quella lacrima che nascosi agli occhi della mia migliore amica, quella lacrima a cui non sapevo che valore attribuire.
Qualche giorno dopo stavo andando alla lezione di testo narrativo, ma la lezione era stata cancellata. La professoressa aveva avuto un esaurimento e al suo posto sarebbe arrivato un supplente, Naraku. Il mio peggiore incubo era tornato.

 

Ma che belli i commentini ^^ spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto ringrazio:

Marty_chan94: Che onore!! Addirittura nei preferiti!! Grazie 1000 ^_^

Ryanforever: grazie spero ti piaccia anche questo kiss.

Luchia nanami: si, si sono parlati anche se non è stato un incontro rosa e fiori!! J

Pretty: Eh si qui anche Kagome fa la sua parteKikyo cè sempre di mezzolo sapete ^_^

Heart of angels: Grazie per aver commentato, sono felice che ti piaccia baci..

Ferula_91: grazie anche a te per i complimenti, baci

Kagomina89: Spero che ti sia piaciutovisto che Inu è stato più carino?? ^^

Shirin:Eh ma Inuyasha è sempre così, però qui è più carino non trovi? Kiss

Bchan: Grazie anche a tespero ti sia piaciuto baci

 

 

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Capitolo 6
*** paura e gelosia ***


Capitolo 4:

Paura e Gelosia.

 

Quando venni a sapere che Naraku avrebbe preso supplenza nella nostra scuola per due settimane, pensai letteralmente di impazzire! Ma feci finta di non darci peso, specie quando lo incontravo nei corridoi e mi rivolgeva quel sorriso di vittoria e scherno, tremendamente irritante!

Devo ammettere che la presenza di Naraku all’inizio non mi diede seri problemi, o non come credevo. Ciò che mi preoccupava era Kagome.

Dal giorno del live cercava sempre di evitarmi, quando la salutavo mi lanciava uno sguardo gelido e se ne andava, come se non bastasse la vedevo sempre più spesso in compagnia di Koga,li avevo anche visti uscire insieme dopo un pomeriggio….

Non so cosa mi prese, chiesi a Miroku di uscire quello stesso pomeriggio, volevo seguirli, volevo vedere cosa facevano.

M: Inuyasha! Ma si può sapere che ti importa??

I: Niente, ma Koga fa parte della band…se si mette con una ragazza fissa potrebbe cambiare tutto!

M: Secondo me non cambia niente! Inuyasha sabato ho un appuntamento con Sango…hai intenzione di pedinare anche me?

I: Cosa? Oh…certo che no!

M: Appunto! Se ti piace Kagome puoi dirmelo, sono il tuo migliore amico!

I: Bè è carina, ma non mi interessa più di tanto…lo faccio per Koga!

Miroku alzò gli occhi al cielo esasperato.

M: Inuyasha! Mi sembra assurdo che io possa dire una cosa del genere su di te…ma sei veramente geloso!

Lo guardai accigliato, volevo tirargli un pugno in testa per farlo tacere, ma aveva dannatamente ragione!! Ero geloso, geloso di una ragazza che non era mai stata mia, non sapevo nemmeno cosa pensasse di me…per quanto ne sapevo potevo anche non piacerle, e mi convinsi che sicuramente doveva essere così visto che usciva con Koga! Non pensai che ero stato proprio io a spingerla fra le braccia di Koga…

Miroku si comportò da vero amico quel giorno, mi fece ridere e si imitò a seguirmi dovunque andassi, non disse niente quando mi accesi di rabbia nel momento in cui Koga la prese per mano e quando la baciò… si limitò a tenermi fermo. Non lo ringrazierò mai abbastanza, per tutto quello che ha fatto per me…non solo quel giorno, ma in tutta la mia vita.

Il giorno dopo mi vidi con Kikyo dietro la scuola, parlammo tranquilli di molte cose, non importanti…ma parlare con lei mi fece stare bene in quel momento e poi…siamo stati insieme, non mi importava se Naraku veniva a saperlo, tanto qualsiasi cosa avessi fatto, lui non si sarebbe mai accontentato…il mio debito per lui non si sarebbe mai estinto.

Iniziò la seconda settimana di supplenza di Naraku, lo avevo sempre evitato, così cercai di farlo anche quel giorno, quando lo vidi in fondo al corridoio decisi di tornare indietro e fare una strada alternativa. Poi osservandolo meglio, notai uno strano sorriso di morbosa soddisfazione, un sorriso inquietante, stava parlando con un’altra persona.

Incuriosito da chi potesse essere che lo rendeva tanto felice, mi nascosi come meglio potevo cercando di origliare. L’altra era una voce di ragazza, subito pensai a Kikyo, ma no…non era la sua voce… la voce era di Kagome!

Na: Dunque ti sei rifugiata qui… ti ho cercata a lungo sai?

K: Che peccato!

Na: Su non fare così… Kagome.

K: Non pronunciare il mio nome!

Sentii il rumore di passi, stava arrivando un’altra professoressa e i due cambiarono discorso, un discorso da alunna- professore. Naraku e Kagome si conoscevano,sicuramente! Ma che diavolo aveva a che fare Kagome con Naraku??

Tentai di parlarle durante la paura pranzo, ma se ne stava sulle sue e mi evitava ogni giorno… così,a metà settimana, decisi di parlare con Sango.

I: Ehi Sango! Aspetta un momento!

S: Cosa c’è?

I: Sango…posso chiederti una cosa su Kagome?

S: Se posso risponderti…

I: Kagome come conosce Naraku?

S: Non lo conosce, cioè lo ha conosciuto qui…

I: No, non è vero! Non sono uno stupido, li ho sentiti parlare insieme e si conoscono!

S: Qualsiasi cosa tu abbia sentito non devi dirla in giro!

Sembrava preoccupata, la mia curiosità si era accesa ancora di più…ma capii che da lei non avrei avuto nessuna risposta, così mi decisi avrei parlato con Kagome a qualunque costo! Però chiesi a Sango un’altra cosa e questa volta da preoccupata passò ad arrabbiata.

I: Kagome ha mai avuto un interesse per me?? Insomma so che quasi sta con Koga, però mi chiedevo…

S: Che t’importa se aveva un interesse o no?? Tanto tu te la saresti fatta la sera del live e poi l’avresti lasciata come ogni altra tu ragazza, ogni altra che non sia Kikyo! Per cui non vedo come la cosa possa interessarti! Ora scusa, ma devo andare!

Così era questo che Kagome pensava…per questo mi evitava! Avevo sbagliato, volevo farla ingelosire e invece l’ho allontanata, facendole credere che sarebbe stata solo un bel passatempo.

Il giorno dopo  vidi Kagome che usciva dal bagno, sola. Decisi che quello era il momento per parlarle, la presi per un braccio e la ricondussi a forza dentro il bagno. Non ascoltai le sue lamentele, la condussi dentro un gabinetto e chiusi la porta, non l’avrei fatta uscire finché non mi avesse parlato.

K: Ma si può sapere che diavolo vuoi da me??

I: Stai con Koga?

K: Che t’importa? Sei geloso?

I: Non dire sciocchezze!! Tu rispondimi!

Era ovvio che ero geloso ma certo non l’ avrei detto a lei! Kagome prese a guardarmi ostinata senza dire una parole, le presi un braccio e glielo strinsi.

K: Sei completamente impazzito?? Mi fai male!

I: Ho provato ad essere gentile e parlarti, ma tu mi hai ignorato e ora non rispondi, quindi adesso faccio a modo mio! Stai con Koga?

K: No! Usciamo insieme ogni tanto, niente di più! Ora lasciami!

I: Ancora una cosa! Cosa c’entri tu con Naraku?

Kagome smise di dimenare il braccio, gli occhi le si allargarono stupiti… sembrava guardasse il vuoto.

K: Io…ho conosciuto Naraku alla mia vecchia scuola…

Sapevo che c’era dell’altro, ma parlarne sembrava le facesse male e decisi di lasciar perdere, allentai la presa.

I: Mi accontenterò di questa mezza risposta.

Kagome annuii, il mio tono divenne gentile…di nuovo.

I: Kagome, io la sera del live…volevo dirti una cosa…

K: Lo so cosa volevi dirmi! Per fortuna non l’hai detto, ti prego non dirlo ora!

I: No…tu non sai cosa volevo dirti…hai frainteso! Non avevo alcuna intenzione di portarti a letto…e Kikyo non è la mia ragazza, credimi!

K: Ti ho visto dietro la scuola, la scorsa settimana…non sarà la tua ragazza, ma è più di un’amica…comunque va bene ti credo! Ora posso andare?

I: Capisco…Kagome… tu mi piaci credimi! Mi piaci molto, in maniera diversa però da come mi piacciono le altre…anche da Kikyo

Kagome mi guardò strana, non capiva le mie parole.

I: Non so perché, ma mi piaci in maniera diversa…

K: Come amica?

I: No! Non ti ho mai vista come un’amica…io…

Sorrise, forse aveva capito.

K: Anche tu mi piaci Inuyasha, credo di aver capito le tue parole e mi fanno piacere, credimi, ma ora io esco con Koga...

La guardai, mi stava respingendo! L’unica ragazza che avessi mai voluto realmente, ora mi stava respingendo!! Non potevo accettarlo!

Tramite il braccio l’attirai a me e la baciai.

Sentire le sue labbra morbide sulle mie, labbra che desideravo dal primo momento che l’avevo vista, fu una sensazione stupenda…sentire la sua lingua che si intrecciava con la mia…mi sembrava di non aver mai baciato realmente qualcuno fino a quel momento.

Quando ci staccammo Kagome era rossa e io non sapevo cosa dire, c’era un profondo imbarazzo. Lasciai il braccio di Kagome e uscii dal bagno senza dire niente.

Non andai in classe, tornai a casa e mi coricai sul letto. Un sorriso idiota, che mi ricordava Miroku, stampato sul mio volto.

 

 

Dallarrivo di Naraku nella nostra scuola, decisi che avrei evitato le lezioni di letteratura, per quanto mi sarebbe dispiaciutoma non vedevo altra scelta!

A lungo avevo cercato di dimenticare il motivo che realmente mi aveva convinto a cambiare scuola e oggi si presentava proprio lì davanti.

Cercai di non darci peso e di trascorrere tranquillamente quelle due settimane, come se la presenza di quelluomo non mi turbasse affatto, come se non bastasse mi sentivo triste per via di Inuyasha. Dal giorno del live, o meglio, dal giorno in cui lo vidi con Kikyo, decisi  di evitarlo, non volevo in alcun modo parlare con lui. Nonostante tutto Inuyasha mi salutava ogni volta che mi incrociava, ma io restavo impassibile e glacialeper quando mi venisse difficile comportarmi così, per cercare di dimenticare la cotta che mi ero presa per Inuyasha, e che non avrebbe portato a nulla di buono, decisi di avvicinarmi di più a Koga, che si dimostrava sempre dolce e carino nei miei confronti.

Un giorno mi chiese di uscire dopo la scuola, ma io non seppi se accettare o menocosì mi confidai con Sango, le raccontai del livedi Inuyasha e di quelle che erano le sue intenzioni. La mia amica non rispose subito, restò a fissarmi per uninfinità, poi mi sorrise.

S: A te Koga piace davvero?

K: Non lo soè carino, simpatico ed p tanto dolce con me, però

S: Prova ad uscircivedi come ti trovi quando siete soli e poi scegli. Comunque attenta ad Inuyasha, io ti avevo avvertita, ma ormai è un potardi!

K: Bè Sango, anche a te piace Miroku, è della stessa pasta di Inuyasha, solo meno

S: Sotto certi aspetti si può dire che si equivalgono, ma non confondere una pecorella vestita da lupo con un lupo vestito da pecorella.

Suonò la campanella e tornammo in classe, non avevo capito bene cosa intendesse Sango, tuttavia decisi di accettare linvito di Koga.

“Per oggi pomeriggio è ok! Ci vediamo fuori scuola ^^”

Inviai il messaggio sperando di aver fatto bene.

Koga mi aspettava in cortile, salutai Sango e uscii con lui, sotto lo sguardo di molte ragazze invidiose, bè anche Koga come musicista aveva le sue fan!

Ko: Sono davvero felice che hai accettato il mio invito!

K: Sono contenta

Sorrisi, non sapevo se ero davvero felice di essere con Koga, però mi andava bene così.

Ko: Allora, cè qualcosa che ti piacerebbe fare in particolare?

K: Non saprei, a te cosa piacerebbe fare?

Ko: Ah no! Oggi sei tu la principessa, farò tutto ciò che ordini.

Mi sorrise, un bel sorriso e io feci lo stesso. Mi divertii molto quel pomeriggio, la compagnia di Koga era molto piacevole, stavo bene con lui.

Camminando nel parco Koga mi prese la mano, non mi diede fastidio quel gesto, anzi da una parte mi faceva piacere così non lo allontanai. Dopo un poci siamo seduti su una panchina a parlarePoco dopo Koga si avvicinò a me, dandomi un piccolo bacio a fior di labbra, vedendo che non lo avevo respinto e non ero infastidita, quel lieve bacio venne approfondito con uno più audace. Si, non ero infastidita ne altro, ero quasi felice. Ci fu ununica nota negativa quel giorno, mi sentivo costantemente osservata

Il giorno dopo raccontai il resoconto della mia uscita a Sango, sembrava soddisfatta delle mie parole.

S: Bene, così non penserai ad Inuyasha e non soffrirai inutilmente! Sono contenta, credevo ti fossi beccata davvero una bella cotta per Inuyasha, la cosa mi preoccupava.

Non seppi cosa rispondere, ma capii che Sango aveva una profonda avversità per Inuyasha.

Durante il pranzo ci unimmo con altre compagne di classe, ma io volevo parlare con qualcuno, qualcuno che non fosse di parte, così mi spostai dietro la scuola e telefonai a Rin.

R: Pronto? Kagome?

K: Ciao Rin, scusa se ti disturbo, ma avevo bisogno di chiederti un parere

Rin mi ascoltò fino alla fine senza mai interrompermi, le raccontai della sera del live, delluscita con Koga e di ciò che pensavo di Inuyasha, questa volta sincera

R: Kagometu hai baciato Koga, ma sei sicura che vuoi uscire con lui? Insomma che sei persa di Inuyasha si capisce chiaramente!

K: Inuyasha mi piace molto, ma le sue intenzioni sono orribili!! Koga invece è tanto carino e dolce con me.

R: Se sei così sicura allora esci con Koga senza preoccuparti, ma ricordaun uomo se si innamora può anche cambiare

K: Rin, Inuyasha non cambierà per me!

R: Inuyasha? E chi ha mai fatto il suo nome? Io dicevo in generale Ora devo andare, ci  sentiamo presto.

Rin chiuse il telefono, lasciandomi ancora più confusaeffettivamente ero stata io a pensare subito ad Inuyasha, lei non aveva detto nulla. Stavo per andarmene quando vidi Inuyasha con Kikyo, stavano parlandoe poiun bacioe altro. Provai tante cose in quel momento, un potristezza, ma soprattutto tanta gelosia! Non riuscivo a spiegarmene il motivo, tra me ed Inuyasha non cera mai stato nulla, come poteva darmi fastidio? Non me ne capacitavo, eppure era esattamente così.

Iniziò la seconda settimana di supplenza di Naraku e il mio incubo prese forma. Stavo andando a lezione, quando una voce familiare mi fermò.

Na:   Higurashi, pensavo fossi malatala scorsa settimana non hai frequentato nemmeno una delle mie lezione.

Mi girai volevo sembrare arrabbiata e non impaurita, ma non appena vidi il volto di quelluomo, che per molto tempo aveva popolato i miei incubi, la paura si fece strada dentro di me.

K: Non sono malata, molto semplicemente non seguo le sue lezioni!

Na: Suvvia non fare finta di non conoscermi! So bene che ti ricordi di me!

K: Sfortunatamente si!

Sentii di nuovo la strana sensazione che avevo avvertito quando ero allappuntamento con Koga, quella di essere osservata, ma in quel momento non stessi nemmeno a pensarci più di tanto.

Na: Dunque ti sei rifugiata qui.Ti ho cercata a lungo lo sai?

K: Che peccato!

Il sorriso di soddisfazione quasi morbosa che aveva Naraku mi faceva venire ancora di più i brividi, non riuscivo a tollerare la mia presenza, proprio non riuscivo.

Na: Su non fare cosìKagome!

K: Non pronunciare il mio nome!

Il mio nome, Naraku lo aveva detto anche troppo!

Sentimmo il rumore di passi, grazie al cielo qualcuno stava arrivando. Unaltra professoressa, così usando toni formali ci siamo salutati e sono potuta andare via, anche se dentro di me avrei voluto tirargli uno schiaffo per togliergli quel sorriso tanto odiato.

Durante la pausa pranzo Inuyasha venne verso di me cercando di parlarmi, ma io lo ignorai e decisi di fare lo stesso nei giorni seguenti. Avevo deciso avrei dimenticato la cotta che avevo preso per Inuyasha, ormai uscivo con Koga.

A metà settimana durante la notte, verso le 3 di mattina ricevetti una chiamata, Sango.

K: ma si può sapere che cavolo vuoi a questosa del mattino?!!

S: Si lo so, scusa! Ma non riuscivo a dormire, Kagome forse dovresti parlare con Inuyasha.

K: Perché?

S: Bè eccoso che è unidiota che avrebbe voluto solo prenderti in giro, però anche lui ha un cuore e forse in fondo si è preoccupato per te

K: Si è preoccupato riguardo cosa??

S: Ma nientedicevo in generale

Stava per aggiungere qualche altra cosa, ma poi cambiò ideanon mi disse che Inuyasha le aveva parlato quel pomeriggio, o almeno non me lo disse in quel momento, si limitò a darmi la buona notte e io tornai a dormire.

Il giorno dopo a scuola, Sango rimase piuttosto taciturna e io lo trovai strano, non era da lei, pensai che avesse a che fare con la telefonata di ieri, ma decisi di non darci peso. Se la mia amica non voleva parlare, non cera verso di farle dire qualcosa!

Durante unora buca andai in bagno, stavo giusto uscendo quando una mano mi strinse il braccio costringendomi a tornare dentro, vidi che era Inuyasha, iniziai a protestare e lamentarmi, ma non serviva a nulla.

Mi condusse dentro un gabinetto e chiuse la porta, lo guardai infuriata, il suo sguardo era serio e fermo.

K: Ma si può sapere che diavolo vuoi da me?

I: Stai con Koga?

K: Che timporta? Sei forse geloso?

I: Non dire sciocchezze! Rispondimi!

Non capivo, proprio non riuscivo a capire, Inuyasha faceva domande come un ex-fidanzato geloso, eppure non aveva nulla per cui essere geloso io per lui non ero mai stata niente!

Lo guardai , non avrei risposto, non erano affari suoi. Ad un certo punto mi prese il braccio e iniziò a stringerlo.

K: Inuyasha! Sei completamente impazzito?? Mi stai facendo male!

I: Ho provato ad essere gentile e parlarti, ma tu mi hai sempre ignorata ostinandoti a fare la difficile! Molto bene ora si fa a modo mio, rispondimistai con Koga?

Era dannatamente arrogante, odiavo quel suo mododoveva sempre ottenere quello che voleva, senza sentire le ragioni di nessuno, doveva imporsi ad ogni costo.

K: Non sto con Koga, usciamo ogni tanto insieme! Tutto qui, ora lasciami!

I: Ancora una cosa, cosa centri tu con Naraku?

Non sapevo come Inuyasha potesse sapere che lo conoscevo, eppure quella domanda fu per me una doccia fredda, ero stupita un vuoto mi pervase, non volevonon volevo che lui sapesse.

K: Eranella mia vecchia scuola

Avevo paura di parlare, probabilmente Inuyasha doveva avere capito che cera dellaltro, ma si limitò a dire che si accontentava di ciò che gli avevo detto, almeno per il momento. Annuii grata che almeno su questo non insistesse.

Inuyasha tornò a guardami, meno severamente di prima, anche io decisi di togliere quello sguardo di rancore e rabbia.

I:  La sera del livevolevo dirti una cosa

Il suo tono era quasi gentile.

K: So cosa volevi dirmiti prego non dirlo!

I: No, tu non sai cosa volevo dirti. Hai frainteso!  Non avevo alcuna intenzione di portarti a letto e, credimi, Kikyo non è la mia ragazza.

K: Ti ho visto dietro la scuola la scorsa settimana, non sarà la tua ragazza, ma sicuramente è più di unamicacomunque ok, ti credo. Ora posso andare?

I: CapiscoSenti Kagometu mi piaci credimi! Mi piaci molto, in maniera diverse delle altre ragazzeanche di Kikyo.

Non capivo esattamente le parole di Inuyasha, gli piacevo come persona? Era una specie di dichiarazione?

I: Non so perché, ma mi piaci in maniera diversa.

K: Come amica?

I: No, non ti ho mai vista come unamica, io

Si bloccò, io sorrisiavevo capito, era una specie di dichiarazione, ne ero lusingata, ma avevo preso la mia decisione.

K: Anche tu mi piaci Inuyasha, credo di aver capito ciò che vuoi diree ne sono felice, ma ora sto uscendo con Koga

Mi guardò, probabilmente nessuna ragazza lo aveva mai respinto, io stessa ero sorpresa di averlo fatto, eppure era così.

Ormai non cera altro da aggiungere, speravo mi facesse uscire, invece tirò il mio braccio e mi baciò.

Le labbra di Inuyasha erano morbide, ma avevano anche una nota dura, non so come spiegarlo avevano un buon sapore, mi sembrava la sensazione più bella che avessi mai provato, sentire la sua lingua che si intrecciava con la miaera tutto così bello e perfetto.

Quando ci staccammo ero rossa in volto, entrambi non sapevamo cosa dire. Inuyasha lasciò il mio braccio e se ne andò dal bagno, senza dire una parole.

Io ero stordita, rimasi in bagno per un po’, infine tornai in classe, sorridendo come una bambina a cui hanno dato un bel peluche.

 

Scusatemi se non metto i ringraziamenti ma sono un podi fretta!!

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Capitolo 7
*** Dite che sto combinando un casino? ***


Capitolo 5:

Dite che sto combinando un casino?

 

       

Avevo baciato Kagome, avevo sentito qualcosa di diverso, di migliore…

Non andai a scuola di venerdì, avevo altri impegni…mi piacevano poco, ma ero costretto a farli. Però sapevo che era l’ultimo giorno di insegnamento di Naraku, questo mi rallegrava.

Il giorno dopo volevo assolutamente dormire fino a tardi e poi cercare di procurarmi il numero di Kagome, ma venni svegliato alle 7 e mezza!! Incazzato nero presi il cellulare e strillai al malcapitato che aveva osato tanto.

Era Miroku, in piena crisi!

I: Cosa cazzo chiami a quest’ora??? È sabato oggi te ne sei forse dimenticato?? Bè io no e avevo l’intenzione di dormire!! Quindi ora metto giù il telefono e non osare richiamarmi!!

Mi: No, Inuyasha! Ti prego non riattaccare! Ho bisogno di aiuto…è una cosa seria!

Il tono di Miroku mi preoccupò così, con molta fatica, decisi di calmarmi e di ascoltarlo.

Mi: Grazie sei un vero amico!

I: Figurati…allora cosa ti è successo?

Mi: Io…ecco oggi pomeriggio devo vedermi con Sango, cosa le dico? Dove la porto? Devo vestirmi in qualche maniera particolare?? Sono così agitato non riesco a dormire!!

L’autocontrollo andò in frantumi nella frazione di un secondo, se Miroku fosse stato davanti a me, avrebbe dovuto farsi fare la ricostruzione di un paio di denti!

I: E questa la chiami una cosa seria??? Ci esci oggi pomeriggio e mi devi svegliare alle 7.30??? Miroku ringrazia i kami per non essere davanti a me in questo momento o saresti lassù con loro!! Fai quello che ti pare, sii naturale… insomma non lo so, io le ragazze non le corteggio mai sono loro che cercano me! Quindi…ciao!

Riagganciai il telefono, quel ragazzo era veramente incredibile! Come me non aveva mai avuto molti riguardi verso il sesso opposto, anzi forse era più maniaco di me sotto certi aspetti, eppure ora si preoccupava di cosa dire o indossare!! Mi sembrava così assurdo, ancora non potevo capire quello che succedeva a Miroku…si stava innamorando!

Quel pomeriggio non so cosa mi prese, ma decisi di seguire Miroku, credo che in quel periodo fossi impazzito…continuavo a pedinare i miei amici! Comunque, come dicevo, avevo deciso di seguire Miroku.

Portò Sango in gelateria, passeggiarono…lei sorrideva, ne deducevo che Miroku se la stesse cavando bene, mi sentivo felice per lui. Arrivarono al parco e io decisi che potevo anche andarmene per, proprio mentre andavo via vidi Kagome,era dietro un cespuglio…non potevo crederci anche lei li stava spiando!!

Le toccai la spalla, si spaventò, forse aveva paura di essere stata colta in fragrante…e quando le dissi se stava spiando diventò rossa e scosse leggermente la testa.

K: Tu invece perché da queste parti?

I: Io? Io spiavo…

K: Anche tu?? Wow!

I: Allora vedi che li spiavi? Bè direi che possiamo stare tranquilli, sorridono e sembrano soddisfatti…

Kagome diventò ancora più rossa, infine sorrise. Splendida.

I: Senti visto che va tutto bene…ti va se andiamo a fare un giretto anche noi?

K: Mmmm si, direi che la situazione è ok! Andiamo pure…

Passai il resto del pomeriggio in sua compagnia, mi parlò della sua vecchia scuola, da come ne parlava sembrava le piacesse molto, doveva avere una vera passione per la scrittura e tutto ciò che vi riguardava, e mi sembrava strano che l’avesse lasciata, solo in seguito la compresi. Io le parlai della band, di come scrivevamo canzoni e poi…arrivò una domanda…strana…brutta, non so…avrei preferito che non me l’avesse mai fatta.

K: Perché ti droghi?

Rimasi in silenzio, spiazzato… non so…poi decisi di risponderle.

I: Band e scuola insieme diventano impegnative, è un aiuto…uno sfogo… chiamalo come vuoi…

K: Non mi sembra un motivo sufficiente…

I: Forse non lo è, ma quando hai provato per la prima volta ad undici anni quando ne hai diciotto ormai ci hai fatto l’abitudine.

K: Ad undici anni non ti serviva per la band…perché?

I: Altri motivi che non ti riguardano…

K: E tu, come conosci Naraku?

I: Anche questo non ti riguarda…

Non avrei risposto a quelle domande, risponderle avrebbe significato aprire il mio cuore, ora non ero pronto e soprattutto non con lei, avrei potuto allontanarla e non volevo ora che l’avevo avvicinata un po’ di più. Kagome decise di cambiare argomento.

K: Si è fatto tardi, devo andare…è stato bello chiacchierare con te…

I: Vuoi che ti accompagni? Ho la moto, più o meno vicina…

Kagome storse il naso, ma alla fine accettò.

Abitava in un tempio.

I: Siamo arrivati…

K: Ti ringrazio per il passaggio.

Mi sorrise e io non resistetti più, la baciai e lei ricambiò però era incerta e un po’ titubante, ma io nuovamente sentii tutte quelle strane sensazioni.

I: Ciao Kagome.

E me ne andai, mentre lei rimaneva a fissarmi andare via.

Rimasi felice per tutta la sera, anche il giorno successivo iniziò bene, finché non ricevetti la chiamata di Naraku.

Arrivai nel suo ufficio.

Na: Il ragazzo ha pagato, però ha detto che probabilmente non avrà più bisogno di noi, tu c’entri qualcosa con questo?

I: Ho picchiato il ragazzo perché ancora non ti aveva pagato, come hai chiesto tu… io non ho fatto altro!

Na: Lo spero proprio…

I: Mi hai chiamato per questo?

Na: No… voglio che raccogli informazioni su una persona…

I: Di questo non si occupa la tua beneamata Kagura?

Na: Per questa persona sei più indicato tu, viene nella tua scuola…si chiama Kagome Higurashi, voglio che mi dici tutto quello che puoi sapere su di lei…

I: Perché?

Na: Non ti interessa, questo è il tuo compito.

Volevo ribattere, prenderlo a pugni, ma non potevo…e soprattutto non lì dove c’erano molte persone pronte a proteggerlo. Me ne rimasi fermi stringendo i pugni, poi arrivò Kikyo.

Ki: Ecco tieni tesoro, ti ho portato quei fogli e…oh sei impegnato?

Na: No, io ed Inuyasha abbiamo finito…accompagnalo giù.

Kikyo non disse nulla, si limitò a farmi cenno di seguirla dentro l’ascensore. Naraku finse di non sapere nulla, era bravo…dannatamente bravo e bastardo!

Ki: Cosa voleva?

I: Nulla che possa interessarti, credimi.

Ki: Come ti pare…

Mi guardò e io la guardai, in un attimo mi ritrovai a baciarla e un attimo dopo i miei pantaloni aperti e Kikyo che lo prendeva in bocca, io non la spostai, rimasi lì fermo a godermi quel piccolo momento…solo quando due labbra calde e morbide mi vennero in mente, sentii un'altra sensazione strana…rimorso.

Stavo combinando un guaio?

Mentre tornavo a casa vidi Kagome seduta su di una panchina, si guardava intorno forse aspettava qualcuno… poi lo vidi, arrivò Koga…si salutarono baciandosi sulle labbra, poi si presero per mano.

Non potevo crederci, Kagome che sembrava tanto carina e gentile,stava facendo il doppio gioco!

Senza pensare andai verso di loro.

Presi Koga per una spalla e lo costrinsi a girarsi, poi gli sferrai un pugno in pieno viso. Sentii Kagome urlarmi qualcosa, ma non capii perché mi arrivò un calcio da parte del mio amico, ora mio avversario.

Continuammo a picchiarci, Kagome urlava…quando entrambi ci rendemmo conto che piangeva ci fermammo.

Ko: Kagome ora sta calma!

K: No! Non mi calmo, ma che diavolo vi è preso?

I: Tks! Che è preso a te? Sembravi così tanto carina e poi sei solo una bugiarda!

K: Che stai dicendo?

I: Avevo capito di piacerti, mi hai baciato…e poi stai con Koga??

K: Tu mi piaci Inuyasha, sei una persona con cui posso parlare tranquillamente, tu mi hai baciata, non sono mai venuta io da te… si esco con Koga, lo sapevi già.

I: Non mi sembrava ti facesse schifo!

Ko: Perché non l’hai allontanato?

K: Non lo so…io…

Ko: Chiaro che io e te non stiamo insieme…

K: Si…

Kagome abbassò lo sguardo, stava piangendo…bè ben le stava!

I: Koga, la band per ora è sciolta!

Ko: Meglio, non voglio avere a che fare con un amico che ti ruba la ragazza!

E se ne andò.

K: Guarda che hai fatto?! Hai rovinato la band e hai distrutto la mia amicizia con Koga!

I: Ti sta bene! Nessuno mi prende in giro!

K: E chi ti prendeva in giro? Ho riposto ai tuoi baci, ti ho detto che mi piaci ed era tutto vero. Oggi avevo intenzione di lasciare Koga, perché non mi sembrava giusto averlo preso in giro…però lo avrei fatto carinamente, almeno l’avrei avuto come amico. E se mi hai visto baciarlo è solo perché dovevo capire una cosa! Ma tu hai dovuto rovinare tutto!! E poi per cosa? Tu non mi hai mai assicurato che ti saresti messo con me, mi hai solo baciata!

I: Kagome non cercare di trovare scuse!

K: Pensa quello che ti pare!  A me non importa…

I: Se avessi ragione tu…e decidessimo di mettere una pietra sopra, come saremmo messi noi due?

K: In nessun modo! Perché non metteremo una pietra sopra, se ci poteva essere qualcosa tra noi,ora non ci sarà mia niente.

Quelle parole mi colpirono peggio dei pugni di Koga,ma io ero orgoglioso e feci finta di essere d’accordo.

Mentre vedevo Kagome andare via ripensai alle sensazioni che avevo avuto ad averla accanto, a baciarla... forse avrei dovuto dirle che ero un idiota, invece chiamai Kikyo e passai con lei proprio sotto gli occhi di Kagome, seduta sui gradini del tempio in lacrime.

Probabilmente non sarei più riuscito ad avvicinarla, la pace che sentivo quando mi stava vicina non l’avrei più provata… forse sarei sprofondato ancora di più nell’inferno che mi trovato, tutto per una persona che mai ho avuto. Ed ora anche la band, la mia piccola felicità, era sfumata…sempre per causa mia.

Si, quella volta avevo combinato un gran bel casino…vero?

 

 

Il giorno dopo a scuola Koga mi venne incontro sorridente, mi chiese di uscire sabatoio rifiutai, così mi chiese per domenica, rifiutai ancoraera deluso però non fece storie e tornò verso scuola. Mi dispiaceva per Koga, stavo bene in sua compagnia, ma in quel momento ero confusa. Avevo baciato Inuyasha, ma questo cosa poteva significare? Lui dopo averlo fatto non aveva detto una parola e quel giorno a scuola non era venutomi trovato in un dilemma interiore. Forse avrei dovuto lasciare Koga, in Inuyasha cera qualcosa che mi aveva sempre attirata fin dal primo istante. Però Inuyasha non mi aveva dato nessuna certezza di volersi mettere con me, o di avere un qualche tipo di rapportoe lasciare Koga, che comunque mi faceva sentire a mio agio e poteva nascere qualcosa di bello, mi preoccupava

Avrei voluto chiedere consiglio a Sango, ma era in fibrillazione per il suo appuntamento imminente con Miroku.

Il sabato mattina infatti Sango mi piombò in casa con due zaini.

K: Accidenti!! Ti sei portata larmadio dietro??

S: No, solo quello su cui sono indecisa allora

Iniziò a tirare fuori vestiti su vestiti, io le davo qualche consiglio distratto, ma la mia testa era da tuttaltra parte ed io, evidentemente, non ero una brava attrice.

S: Kagome cè qualcosa che non va? Preferisci che io non esca con Miroku?

K: Cosa?? No, no anzi sono felice che ci esci assieme! Ioho solo la testa un potra le nuvole

S: Ti preoccupa qualcosa?

In quel momento sentivo di poterle finalmente parlare, ma quando le raccontai laccaduto, la mia amica non reagì come avrei sperato

S: Hai baciato Inuyasha? Kagomemi sembrava che ci eravamo accordate sul tipo che è!! E poi Koga? È così carino e dolce nei tuoi confronti.

K: Prima di tutto Miroku non è tanto meglio di Inuyasha, secondo a me piace Sango non so che devo faree terzo: con Koga parleròforse domani

S: Hai ragione Kagome, Miroku su certe cose non è meglio di Inuyasha, ma prima di uscirci seriamente io ho intenzione di parlargliforse Miroku può cambiareInuyasha non cambierà, o comunque non lo farà certo per te.

Non so cosa avesse fatto Inuyasha, ma Sango lo odiavae io capii che lei non avrebbe mai potuto capirmi, quella che credevo fosse una semplice e banalissima cotta per il ragazzo più bello della scuola, stava diventando qualcosa di più.

Cambiai discorso sui vestiti e lei tornò subito agitata. Quando finalmente si decise si era ormai fatta ora di pranzo, così pranzammo insieme e Sango si dovette sorbire una ramanzina da mio nonno, per lui era troppo presto uscire con un ragazzo, con mio fratello che annuiva, era tornato a casa anche se ancora era un podebole.

Feci in bocca al lupo a Sango, che se ne andò sorridendo felice. Anche se non voleva ammetterlo nemmeno a sé stessa la mia amica si stava facendo prendere molto dalla situazioneo forse dal ragazzo in questione.

Chiusi la porta di camera mia e mi ritrovai sommersa dai miei pensieri, quando entrò mio fratello.

K: Sota cosa fai qui? Hai forse bisogno di qualcosa?

So: Sorellina tu credi che Sango sposerà questo ragazzo?

K: Non lo so Sota, ma credo proprio di no!

So: Quindi dici che potrei sposarla io?

K: Sota Sango è troppo grande per te! Perché non cerchi una ragazzina della tua età?

So: Ma a me piace Sango! Non voglio una ragazzina della mia età!!

K; Un giorno troverai una ragazza della tua età che ti piacerà tantissimo, così ti dimenticherai di Sangovedrai..

So: Saràe tu sorellina? Non esci con il ragazzo??

K: Direi di noe poi questi non sono fatti tuoi!

Sota mi guardò negli occhi, sembrava che volesse aggiungere qualcosa, ma non aveva il coraggio.

K: Vuoi dirmi qualcosa?

So: Sango sarà felice? Insomma questo ragazzo la farà sorridere??

K: Non lo sospero di si!

So: Forza!! Vai a controllare! Devi seguirli!! Così se questo ragazzo la fa piangere io andrò a picchiarlo!

Mi fece sorridere, era determinato, molto determinatocosì decisi di accontentarlo, mi vestii in fretta e andai a pedinare Sango e Miroku per conto di mio fratello.

Lì seguii in gelateria,in giro per il centro e al parco. Sango sorrideva, quindi il suo accompagnatore doveva renderla felice, mio fratello non avrebbe avuto nulla di cui lamentarsiFu proprio al parco che decisi che potevo anche andarmene, tutto era tranquillo, per non farmi vedere mi ero nascosta dietro un cespuglio e stavo per andarmene quando mi sentii toccare la spalla. Mi girai preoccupata di essere stata scoperta, invece mi ritrovai davanti Inuyasha!

Dopo qualche domanda, e un trucco di Inuyasha per farmi confessare la mia piccola bugia, concludemmo che entrambi li avevamo seguiti.

Alla fine io e Inuyasha lasciammo il parco e andammo anche noi a fare un giro, non era un appuntamento lo sapevo, eppure una parte di me lo prese come tale.

Dopo un primo momento di imbarazzo, mi sentii subito a mio agioparlammo un podi tutto, gli raccontai della mia passione per la scrittura e la letteratura in generale e lui mi raccontò della band. Parlando della band mi venne quasi naturale fargli una domanda che forse non avrei dovuto fare, anzi quasi sicuramente non avrei dovutone ero consapevole eppure arrivò.

K: Perché ti droghi?

Non avevo fatto giri di parole, la mia era una domanda direttasentivo che era meglio così. Allinizio rimase in silenzio, forse era infastidito o sorpreso, ma poi mi rispose.

I: Diciamo che la scuola e la band sono faticose se unite, lo uso come aiutocome sfogochiamalo come più ti piace.

Non mi sembrava un buon motivo, o comunque non un motivo sufficiente e glielo feci notare.

I: Probabilmente hai ragione tunon lo è! Ma dopo la prima volta, diventa unabitudinenon ci fai caso,specie se inizi da quando hai undici anni.

K: Tu a undici anni mica suonavi nella bandquindi perché?

Un lampo gli passò negli occhi, forse avevo osato troppo, quasi mi venne paura che sarebbe scattato, invece rispose in tono calmo.

I: Altri motivonon ti riguardano

Poi mi venne unaltra domanda, se me lo aveva chiesto significava che anche lui conosceva Naraku, ma come?

I: Unaltra domanda che non ti riguarda

Capii che non mi avrebbe risposto nemmeno se avessi insistito, tuttavia mi faceva piacere che mi avesse parlato gentilmente senza infuriarsi, forse non era poi tanto terribile come tutti pensavano. Convenni che era meglio cambiare argomento, ma non sapendo più che dire usai la scusa del si è fatto tardi”.

Cosa che mi sorprese ulteriormente, mi chiese se volevo un passaggio, non sapevo cosa rispondere, le moto mi facevano abbastanza paura, però dire si avrebbe significato poter stringere per qualche istante quel corpo perfetto, così accettai.

Quando arrivammo scesi dalla sua moto, un pofrastornata.

K: Grazie mille per il passaggio

Gli sorrisi, lui restò a fissarmi senza dire nulla, infine mi baciò. Fu bellissimo, sentire le sue labbra, le sue mani che accarezzavano i miei capelli, avrei voluto non finissepoi mi venne in mente Koga e non potei far altro che sentirmi in colpa, così divenni incerta, finché il bacio finì.

I: Ciao Kagome.

Rimasi lì, immobile, a fissarlo mentre andava via, mentre la mia coscienza si torceva dentro di me

La mattina dopo chiamai Rin, non potevo più aspettare e così le raccontai che mi ero quasi messa con Koga, ma nel frattempo avevo anche baciato Inuyasha.

R: Accidenti! Certo che sei brava a complicarti le situazioni!

K: Questo lo so, ma dimmi Rin secondo tecosa dovrei fare?? Continuare a stare con Koga, o lasciarlo nella speranza che Inuyasha mi chieda di uscire?

R: Kagome, questa non è una cosa che posso scegliere iodevi fare quello che ti dice il cuore

Rin era sempre pronta ad ascoltare e a dare consigli, ma quella volta le sue parole non mi confortaronorimasi in silenzio e la mia amica dovette intuire che qualcosa non andava.

R: Kagome, la scelta che farai cambierà il tuo futuro, questo è certoma se sceglierai la persona giusta anche per qualcun altro cambieranno molte cose.

K: Stai parlando di qualcuno in particolare??

R: Nosto parlando perché sono certa sarà così.

Rin non aveva fatto nomi, ma io avevo capito, eppure mi sembrava stranocome poteva lei a sapere certe cose non lo sapevomai lavrei capito.

K: Grazie Rin.

R: Figuratisono certa che hai compreso le mie parole, in bocca al lupo.

Si, avevo capito perfettamente le parole di Rin, avevo fatto la mia scelta.

Mandai subito un messaggio a Koga, quel pomeriggio ci saremmo visti.

Mentre lo aspettavo seduta sulla panchina mi sentivo agitata, quello che gli avrei detto avrebbe potuto ferirlo e io non avrei voluto ferirlo in alcun modo, eppure non potevo fare altrimentiavrei aspettato che Inuyasha si decidesse, si lo avrei aspettatoquesta era la mia scelta, sentivo che era la cosa giusta.

Koga arrivò leggermente in ritardo, mi baciò sulle labbra e mi prese per mano, io lo lasciai farenon sapevo bene come comportarmi, e poi dopo aver baciato Inuyasha volevo vedere cosa provavo con Koga, e non provavo nulla

Mentre camminavamo qualcuno prese Koga per la spalla costringendolo a voltarsi poi gli sferrò un pugno in pieno volto, era Inuyasha.

K: Inuyasha smettila!! Che diavolo fai??

Inuyasha non mi sentii, quei due continuarono a picchiarsi, io continuavo ad urlare spaventata, ma nessuno udiva il mio gridoinfine incominciai a piangere, solo allora i due ragazzi si ricordarono della mia presenza e si fermarono.

Koga mi parlò dolcemente, mi disse di calmarmi, ma io ero troppo scossa per farlo.

K: No non mi calmo! Che diavolo vi è preso??

I: No, che è preso a te! Sembravi tutta dolce e carina e invece sei solo una bugiarda!

Inuyasha parlava acido come sempre, arrabbiatoe io non capivo le sue parole e lui mi rispose, ancora più irritato.

I: Credevo di piacertimi hai baciatoe poi ti vedo con Koga??

Non volevo essere sincera, non davanti a Koga perché non volevo ferirlo, e non davanti ad Inuyasha in quello statocosì mentii.

K: Sei stato tu a baciarmi e che uscivo con Koga lo sapevi già! Tu mi piaci come persona

Koga sembrava smarrito, io mi sentii malee Inuyasha, bè lui continuava ad essere freddo e iracondo.

Ko: Potevi allontanarloperché non lhai fatto??

K: Non lo somi dispiace

Mi disse che non stavamo più insieme, su questo non avevo nulla da ridireperò mi dispiaceva per come era andata, avrei voluto salutarlo con un sorriso e non con la sua delusione negli occhi, così piansi

Poi Inuyasha gli comunicò che per quel momento la band era sciolta e Koga si trovava perfettamente daccordo, quello stupido si era rovinato anche la cosa che più amava fare: suonare!

Koga se ne andò e decisi di parlare, volevo che Inuyasha si sentisse un verme, uno stupidose non peggio!

K: Guarda coshai fatto!! Hai rotto la mia amicizia con Koga, e hai rovinato la bandsei uno stupido!

I: Si, lo sonoperché mi sono fatto prendere in giro! E nessuno lo fa!

Ora ero furiosa, Koga non cera e potevo anche smetterla di fingere.

K: Io non ti ho mai preso in giro! Ho risposto ai tuoi baci, ti ho detto che mi piaci e non ho mai mentito su questo! Oggi volevo lasciare Koga, ma volevo farlo carinamenteper rimanere amici! Se mi hai visto baciarlo è stato per capire una cosa!! Ma tu sei dovuto intervenire e rovinare tutto, facendo di testa tua! E poi di cosa ti lamenti? Tu non mi hai mai assicurato di voler stare con me, mi hai baciata due volte e tutte e due le volte te ne sei andato senza una parola!!

Inuyasha mi disse di non trovare scuse, sempre nel suo tono acido e io gli dissi di pensarla come gli pareva, in quel momento non mi importava niente.

Poi mi chiese se avessimo messo una pietra sopra cosa sarebbe successo, io quasi esplosi! Quasi urlai, con le lacrime che mi incorniciavano il viso.

K: Non metteremo una pietra sopra! Se ci poteva essere qualcosa tra di noi, ora non ci sarà nientemai

Me ne andai triste, mentre mi allontanavo la rabbia che avevo avuto fino a poco prima sfumò lasciando spazio alla tristezza.

Non volevo salire in casa, così mi sedetti sui gradini del tempio in lacrime

Inuyasha mi passò davanti in moto e dietro di lui si stringeva Kikyo, quella scena mi rattristo ancora di più. Piangevo per una persona che non avevo mai avuto veramente, ma che desideravo con tutta me stessapiansilavevo perso, non avrei mai più assaporato quelle labbra che mi davano mille emozioni, non avrei più rivisto quel raro sorriso sul suo voltoo comunque non sarebbe stato rivolto a mein quel momento capii di amare Inuyasha

Ma ormai io gli avevo detto che non ci sarebbe stato più nulla e lui era tornato da Kikyo, io lo avevo rimandato da leio forse lui non se ne era mai staccato? Chi lo poteva sapere? Io no di certoperò in quel momento mi sentivo in colpa avrei dovuto essere sincera fin dal principioForse avevo combinato un gran bel casino?? Voi che dite?

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Capitolo 8
*** 8. Arriva lafelicità che porta sventura ***


Capitolo 6

Arriva la felicità, che porta sventura!

Mi scuso per l’ennesima volta con tutte le mie lettrici, ci ho messo più di un anno per aggiornarne questa ff. ma finalmente ho internet nel mio computer e più tempo dato che scuola finita, e adesso lavoro anche meno giorni…chiedo ancora scusa e ringrazio tutte quelle che nonostante  ritardi avevano continuato a seguirmi…

 

Bene ormai quel che era fatto era fatto! Non potevo tornare indietro….la parte più difficile fu dare la notizia a Miroku…ci rimase davvero molto male e io mi sentii ancora più in colpa… non era giusto che ci rimettesse anche lui per uno screzio nato tra me e Koga eppure fu così.

Con Naraku fuori da scuola mi sentii più tranquillo, non mi poteva controllare e io potevo liberamente frequentare Kikyo. Però qualcosa dentro di me era cambiato…mi sentivo in colpa ogni volta che ci vedevamo, che la baciamo e che facevo sesso con lei…quel qualcosa ogni volta portava il pensiero a Kagome.

Con il passare dei giorni mi comportai sempre più da stupido, ogni volta che la vedevo passare facevo qualche commento o prendevo la mano di Kikyo, volevo ferirla…ma in realtà era lei che feriva me, ignorandomi ogni giorno…

Una mattina stavo in cortile con Miroku, ultimamente non stavamo più spesso insieme, poiché si vedeva con Sango, che non gradiva la mia presenza. Non erano ancora ufficialmente insieme però ci stavano andando molto vicini…ne ero felice per lui, era diverso, sempre con lo sguardo luccicante e aveva smesso di farsi canne, molto meglio per lui. Bè stavo dicendo: una mattina ero in cortile con Miroku, ad un certo punto si fermò e iniziò a guardarmi torvo.

M: Adesso basta! Ti ho lasciato stare, non ho mai detto niente…ma è un mese che non suoniamo più! I fan ci reclamano, e io stesso voglio suonare!! Tu andrai da Koga e ci farai pace! E dopo…dopo andrai da Kagome e ti chiarirai anche con lei.

I: Io non andrò ne da Koga, né da Kagome!!

Mi: Tu lo farai invece e sai perché??

Lo guardai alzando un sopracciglio.

M: Perché sono stufo! Stai facendo il coglione, molto più di quanto non l’hai mai fatto! Fumi troppo spesso, spacci troppo spesso…e Kikyo! La stai usando un po’ troppo spesso…

I: Sango ti ha per caso illuminato?

M: Sango non c’entra niente, lei mi ha parlato di altro…questo me ne sono accorto benissimo da solo!! Sai benissimo anche tu che non è stata la scelta migliore quella di sciogliere la band, e nemmeno quella di mandare al diavolo Kagome è stata una grande idea! Inuyasha hai 18 anni…magari Kagome poteva aiutarti a cambiare, tra poco finiremo la scuola dobbiamo lavorare…la testa è meglio che la mettiamo a posto almeno sotto certi aspetti…

I: Si, sei decisamente cambiato!

M: Si…ed è per questo che te lo dico! Da quando frequento Sango mi sento tremila volte meglio, tu con Kagome potevi iniziare a stare meglio…Inuyasha tu hai bisogno che qualcuno ti scaldi il cuore…magari poteva essere quella giusta!

Non risposi, sapevo anche io che avevo sbagliato, sapevo anche che Kagome mi faceva stare bene come non ero mai stato…eppure non potevo andare da lei…non potevo dirle che mi dispiaceva, il mio orgoglio me lo impediva.

Fu una mattina di pioggia che tutto cambiò.

Quella mattina dovevo starmene da solo per i fatti miei, ero confuso. Ancora non capivo perché Naraku provasse tanto interesse nei confronti di Kagome, ne che tipo di rapporto ci potesse essere tra di loro. Aprii il mio pacchetto di sigarette, oltre a quelle c’era una canna, così invitante, accenderla e dimenticare tutto per un po’ era così semplice… la guardai per qualche istante, poi accesi una sigaretta.

Camminavo per le strade di Tokyo senza guardare chi mi passava di fianco, guardavo costantemente il marciapiede, dopo mezz’ora piccole goccioline di pioggia presero a scendere bagnando l’asfalto, i miei capelli… i miei vestiti… non avevo l’ombrello con me, e se l’avessi avuto non l’avrei usato…stare lì sotto la pioggia era una bella sensazione, mi faceva quasi sentire meglio!

Andai a sedermi su una panchina, incurante dell’acqua che scendeva sempre più fitta, poi l’acqua non mi bagnò più, qualcosa le impediva di cadere sui miei capelli, un ombrello rosa.

K: Ti prenderai un accidente se continui a stare qui senza ombrello.

La sua dolce voce, gentile non arrabbiata, ma leggermente dura…non importava, quelle erano le prime parole che mi diceva da quel giorno! Alzai lo sguardo ed incontrai i suoi occhi, era inutile non erano più caldi con me, c’era sempre quella nota ostile infondo al suo sguardo quando mi guardava, quanto odiavo quello sguardo. E io non riuscivo nemmeno a provarci di essere gentile.

I: Che t’importa di quello che mi viene?

L’ostilità riaffiorò, non era più solo in fondo allo sguardo ma ovunque, la voce non era più gentile ma fredda. Ritirò l’ombrello e sentii di nuovo la pioggia che cadeva.

K: Hai ragione! Non mi interessa, bagnati, ammalati così magari non vedrò la tua brutta faccia per un po’ a scuola!!

Se ne andò…mi chiesi perché mai dovevo essere così dannatamente stupido, lei ci aveva provato…e io le avevo sbattuto la porta in faccia! Si ero decisamente un coglione!!

Mi alzai e la fissai mentre si allontanava a passo svelto, pensai alle parole di Miroku e capii. Kagome poteva essere davvero la mia salvezza, anzi lo era!

Senza pensarci iniziai a muovermi, prima lento e poi velocemente, la raggiunsi… le presi un polso e lei si voltò guardandomi interrogativamente.

L’attirai a me, l’ombrello cadde e anche lei si bagnò, velocemente.

I: Sono un’idiota, questo non potrò mai cambiarlo…ma qualcosa posso cambiarla.

Il suo sguardo tornò caldo, il suo fantastico sguardo…ci baciammo…

La pioggia mi ricordava tristezza, in quel momento invece mi ricordò una bella giornata di sole, non mi era mai parsa tanto bella!

Da quel giorno io e Kagome diventammo uniti…

Il mese seguente a scuola io e Kagome cercammo di stare insieme ogni momento che avevamo libero. Miroku era felice per, mi vedeva sorridere…ero sereno. Sango invece non era entusiasta della scelta di Kagome, ricaduta su di me e non su Koga, ma ci avrebbe fatto l’abitudine… Uscivamo spesso insieme, quel mese no mi feci mai nemmeno una canna, mi sembrava di volare…mi sentivo completamente bene per la prima volta in vita mia.

Tuttavia  non potè proseguire al meglio, quello stesso pomeriggio dovetti andare da Naraku per fare rapporto…non sapevo che informazioni volesse, così mi limitai a dargli i dati anagrafici suoi e della famiglia, procurati con l’aiuto di Miroku completamente contrario.

Na: Lavoro eccellente, ma non è ciò che volevo esattamente sapere…

I: Allora sii più specifico e dimmi cosa vuoi…

Naraku mi fissò per un tempo che mi parve infinito, la cosa mi dava fastidio e già ero infastidito perché ancora non sapevo cosa volesse da Kagome.

Na: Voglio sapere chi ha frequentato negli ultimi anni, se ora ha un ragazzo… insomma la sua vita personale…e per personale intendo tutto…anche le cose più intime.

Fece un sorriso che non lasciava spazio all’immaginazione, lo odiavo!!!

Inutile, non riuscii a stare calmo…

I: E cosa diavolo ti serve sapere la sua vita personale??

Mi guardò ad occhi socchiusi, rabbioso.

Na: Prima di tutto non alzare troppo la voce, potresti svegliare i miei aguzzini. Secondo non ti deve riguardare il perché. Terzo esegui gli ordini senza fare troppo storie. Ora vai, non voglio vederti più dopo certe insolenze.

Non me ne andai, cercai di usare un tono meno arrabbiato, ma il mio sguardo non si placava…era impossibile!

I: Naraku per te ho fatto cose che non avrei mai voluto fare, e so benissimo che se ho dovuto farle è stato solo per causa mia, ma ora non ti sembra che basti?

Na: Il fatto è che mi piace averti al mio servizio, e comunque questo compito in proporzione agli altri mi sembra piuttosto semplice.

I: Non è il fatto che sia semplice o meno, non voglio farlo e basta!

L’unica cosa che fece fu ridere, una risata priva di divertimento e ricca di scherno.

Na: Suvvia Inuyasha, sai bene anche tu che non puoi scegliere…questa è la vita che ti sei creato e devi andare avanti. Quando sei nella merda l’unica cosa che puoi fare è tentare di uscirne, per ora la tua strada è ancora lunga, per cui da bravo portami le informazioni che voglio… Ok?

Rimasi restio e annuii con poca convinzione. Vidi Naraku voltarsi verso Kagura, sempre presente, e scambiarsi un segno d’intesa, non so cosa volesse dire, o meglio non lo sapevo in quel momento…ma l’avrei scoperto non molto dopo.

Kagura si incaricò di accompagnarmi alla porta, per tutto il tempo non fece che guardarmi di sott’occhi finché non scoppiai.

I: C’è qualche problema?

Ka: Perché ti comporti così?

I: Cioè?

Ka: Perché non fai semplicemente quello che ti chiede e basta? Sarebbe molto più semplice per te…

I: Perché non voglio e basta, non sono affari tuoi!

Ka: Fa un po’ come ti pare! Ricorda che presto o tardi qualsiasi cosa tu stia nascondendo lui la scoprirà e poi sarà solo peggio per te! C’è qualcosa che devi dire? Magari riguardo quella Kagome?

I: No, no c’è proprio nulla da dire!

Arrivammo alla porta, Kagura mi lanciò un ultimo sguardo rassegnata e se ne andò senza aggiungere altro. Quell’incontro mi aveva reso nervoso, volevo calmarmi e come sempre tirai fuori il pacchetto di sigarette, la canna sempre lì invitante…chiusi il pacchetto e lo rimisi in tasca, tirai fuori il cellulare e composi il numero.

K: “Pronto?”

I: “Ciao Kagome, sono io…ti disturbo?”

K: “No, non facevo nulla di importante…che c’è?”

I: “Niente…volevo solo sentire la tua voce….”

Lei rimase zitta, quella frase non era proprio da me lo ammetto, eppure era proprio così. 

I: “Ascolta, ti va di vederci? Tra mezz’ora al parco?”

Ci mise un po’ a rispondere, ma alla fine accettò.

Mezz’ora dopo la vidi camminare verso di me, seduto comodamente su una panchina, mi salutò con un veloce bacio sulle labbra e si sedette anche lei.

Stavamo insieme da un mesetto ormai, cioè non avevamo mai parlato di coppia fissa, però lei per me non era come le altre, non avevo più pensato a nessun’atra da quando tutto era iniziato, si la consideravo la mia ragazza, ero geloso di lei e volevo che fosse solo mia! Mia e di nessun altro!!! Avrei voluto affrontare l’argomento e chiederle come eravamo messi, ma fu lei che guardandomi imbarazzata e con lo sguardo basso mi fece quella domanda, io lì per lì fui preso alla sprovvista.

I: Che domande!! Bè…ehm… come siamo messi?

K: Se non sai come siamo messi non importa… va bene così.

Sembrava delusa, forse avrei dovuto dire qualcosa che la rassicurasse sul nostro rapporto e così dissi una frase ovvia in quelle date circostanze, ma nuova per me.

I: Che domande! Sei la mia ragazza ovviamente, e nessuno dovrò osare toccarti, nemmeno con un dito.

Sorrise e mi baciò saltandomi, letteralmente, al collo! Tutto al suo fianco sembrava dannatamente semplice, si con Kagome ero finalmente felice.

Tuttavia avevo il fiato di Naraku sul collo e non potevo certo stare tranquillo.

 

 

Ormai il danno era fatto, ma non avrei dato la soddisfazione di farmi vedere triste da nessuno, Sango tuttavia mi conosceva da troppo tempo per non accorgersene e così decisi di raccontarle ogni cosa. Rimase a fissarmi, non so dire se le passò anche della rabbia nello sguardo, ma poi comprensiva mi cinse le spalle con un braccio e sospirò.

Sa: Cara Kagome cosa ti avevo detto io nei confronti di Inuyasha?? Non ti avevo forse detto che ti avrebbe fatto soffrire??

K: Si Sango mi ricordo che mi avevi detto che era un idiota eccetera, però è andata così per cui non mettere il dito nella piaga, ti prego!!

Sa: Ok farò la brava! Kagome conoscendo Inuyasha potrebbe cercarti ancora, tu stagli alla larga ok??

K: Dici che se mi cerca non devo nemmeno starlo ad ascoltare??

Sa: Certo che no! Secondo me ti direbbe solo delle bugie, guarda con Kikyo!!

K: Mmm hai ragione! Gli starò alla larga

Così feci decisi di ignorare completamente Inuyasha, ma ogni volta che lo incrociavo lo vedevo con Kikyo mano nella mano e simili, questo mi feriva troppo!! La situazione era difficile per me, volevo farmi vedere felice, ma quasi mi sentivo soffocare! Miroku stava spesso con noi per stare con Sango, ma evitava largomento inuyasha nonostante fosse il suo migliore amico per fare un piacere a me, lo apprezzavo molto da parte sua, anche se quasi avrei voluto sapere ogni particolare della sua vita, però Miroku si lamentava dello scioglimento della band, ne era molto tristene parlava con malinconia e anche in quel caso mi sentivo responsabile, si forse avrei preferito che parlasse di Inuyasha!!!

Bè cercai in tutti i modi di non pensare a ciò che era accaduto, tanto sarebbe stato inutile perché, anche rimuginandoci sopra, niente sarebbe cambiato. Solo che più passavano i giorni più mi sentivo confusa, da una parte cera Sango che mi spingeva a lasciar perdere Inuyasha, evitandolo e cercando di farlo star male per dargli il cosiddetto pan per focaccia”, e dallaltra avevo Rin, lei, al contrario, desiderava che dessi lopportunità ad Inuyasha di parlarmi se lo desiderava, di farsi perdona se tentava, insomma se lui avesse voluto dargli una seconda occasione. Se avessi dovuto dar retta al mio cuore sicuramente avrei seguito i consigli di Rin, ma optai per lorgoglio e la mia parte offesa, continuando così ad ignorarlo.

Ma fu un giorno di pioggia che i miei propositi sfumarono e tutto cambiò.

Quel giorno me ne stavo tranquillamente seduta a casa, iniziò improvvisamente a piovere e proprio in quel mentre mia mamma mi fece uscire per una commissione.

Decisi di passare per il parco, mentre camminavo non pensavo a niente di particolare solo di fare il prima possibile, quando seduto su una panchina vidi una persona familiare, Inuyasha! Era fradicio, in quel momento sembrava così solo e triste che decisi di andare da lui. Gli coprii la testa con lombrello e gli feci notare che si sarebbe potuto ammalare. In quel momento non  ero scontrosa, ne arrabbiata, però non riuscivo e non volevo essere gentile. Però quando incontrai il suo sguardo per un attimo mi sentii sciogliere il cuore, ma non potevo cedere non dopo che avevo faticato tanto per evitarlo, così lo guardai con un piccolo sottofondo di ostilità”. Lui non si sforzò nemmeno di essere gentile, infatti mi rispose male.

I: Che timporta se mi ammalo o no? Non credo ti interessi di come sto!

Mi infuriai! Ci avevo provato, avevo cercato di essere gentile con lui, magari avremmo potuto far pace, ma nienteInuyasha era impossibile!

K: Si hai ragione non ho alcun interesse continuare a stare sotto la pioggia, ammalati così almeno non sarò costretta a vederti per un podi tempo!!

Me ne andai a paso svelto senza degnarlo più di uno sguardo.

Mentre camminavo la rabbia sfumava e venni assalita dalla tristezza, io e lui non saremmo mai potuti tornare come prima, bè ora mi rendo conto di quanto mi sono sbagliata.

Mentre camminavo mi sentii prendere per il polso così mi volai di scatto, Inuyasha mi attirò a sé facendomi cadere lombrello, la pioggia cadeva su entrambi, vidi i suoi occhi caldi come oro fuso, mi sussurrò che era un idiota e che non avrebbe potuto cambiarlo, ma avrebbe cambiato qualcosaltro. E poi mi baciò, le sue labbra che si univano alle mie, mi sembrava un sogno, mentre la pioggia continuava a cadere imperterrita su di noi sempre più fitta, come se volesse anche lei entrare a far parte di noi, si da quel giorno io e Inuyasha diventammo uniti.

Il mese successivo cercammo di stare insieme il più possibile a scuola, Sango era contrariata dalla mia scelta, Inuyasha non riusciva proprio a piacerle, bè almeno per il momento!  Uscivamo spesso insieme a Miroku e Sango e questo non faceva che irritare la mia amica, mentre Miroku era divertito da quella situazione e palesemente felice per Inuyasha.

Durante quel mese però ebbi una preoccupazione, non potevo sopportare che Inuyasha si drogassecosì andai da Miroku molto imbarazzata.

K: Scusa se te lo chiedo Miroku, è solo che mi preoccupo per Inuyasha!

Mi: Tranquilla dimmi pure

K: Ecco, bèInuyasha si droga molto?

Il ragazzo davanti a me trasalì e mi sembrò stupito della mia domanda, forse non voleva dirmi la verità, ma poi lo vidi sorridere.

Mi: Vedi Kagome, Inuyasha ha avuto molti problemi, che non ti dirò per una questione di correttezza, tuttavia questi problemi lhanno portato ha fare scelte sbagliatePer farla breve, si Inuyasha si droga, anche se ad essere sincero tu gli devi aver fatto bene, è da quasi un mese che non si fa più.

Quellultima notizia mi fece piacere, forse il mio avvicinamento poteva fargli beneRingraziai Miroku per la sua disponibilità e soprattutto per la sua sincerità e poi me ne andai verso casa.

A casa mi ritrovai a riflettere su Inuyasha e su quale poteva essere i suo passato, venni deliberatamente disturbata da un urlo del nonno che aveva bisogno di aiuto per pulire il tempio.

K: Ah nonno, perché Sota non può aiutarti?

Non: Tua fratello è stato in ospedale non ricordi?

K: Oh per lamor del cielo, è già da un poche è tornato a casa perfino va a scuola!

Non: Quante storie che fai! Io alla tua età aiutavo sempre i più grandi senza aprir bocca, portavo rispetto io!

Feci roteare gli occhi al cielo e girai le spalle, mi armai di scopa e presi a pulire.

Mia madre ci porto del tè freddo, la ringrazia per quel gesto, mentre mio nonno la riproverò perché per lui pulire il tempio non era una fatica, ma un onore in segno di riverenza ai nostri avi.

Dopo una breve pausa tornai al mio lavoro, ma venni nuovamente interrotta questa volta dal cellulare. Vidi sul display il nome Inuyasha e il cuore prese a battermi a mille, risposi e quando sentii la sua voce credevo che il cuore scoppiasse, era incredibile leffetto che mi procurava quel ragazzo.

I: Ti disturbo?

K: No, non stavo facendo nulla di importante. Che cè?

Se mio nonno mi avesse sentito penso che mi avrebbe ucciso, ma per me nulla era più importante di sentire lui.

I: Avevo solo vogliadi sentirela tua voce

Sentire quelle parole mi bloccò tutto, pensieri, battito cardiaco, circolazione del sangue e tutto il resto, non era possibile che le avesse davvero pronunciate e soprattutto non per me!

I: Ti va di vederci tra mezz’oretta al parco?

Ovviamente risposi di si!  Mentre me ne tornavo in casa a cambiarmi vidi mio nonno che mi guardava perplesso, quando tornai indietro e mi vide scendere le scale di corsa, iniziò ad urlarmi contro.

Non: Ma insomma Kagome! Non hai un minimo di responsabilità, né di riguardo per i tuoi avi! Torna subito indietro uscirai dopo!! E poi fai fare tutto il lavoro a questo povero vecchio di tuo nonno?

Gli urlai che mi dispiaceva, ma era importante. Lo sentii chiamare Sota e sorrisi fra me e me.

Arrivai al parco, lo vidi seduto su una panchina bello come sempre. Lo salutai veloce sulle labbra e sedetti accanto a lui, in quel preciso istante mi venne un dubbio io e lui come eravamo messi? Non avevamo parlato di coppia fissa e forse lui sentiva anche altre ragazze, questo pensiero mi rese triste perché io desideravo averlo solo per me, si volevo ch Inuyasha fosse solo mio. Così con notevole imbarazzo decisi di chiederglielo.

K: Inuyashascusa la domanda, ma io e tea che punto siamo? Cioè come siamo messi.

Lo vidi inarcare un sopraciglio, ecco forse lavevo fatto arrabbiare!

I: Ah stupida che razza di domande! Bèehmcome siamo messi? Dunque

K: Se non lo sai, non ha alcuna importanza a me sta bene anche così.

Sorrisi e osservai il suo sguardo cambiare.

I: Lo so, che domande!Sei la mia ragazza, mi sembra ovvio! E nessuno dovrà osare toccarti!

Riuscì di nuovo a sorprendermi, però mi rese enormemente felice. Gli saltai al collo e lo baciai, forse pensò che ero infantile, o che ci voleva davvero poco per farmi contenta, ma poco importava mi aveva resa felice e sapevo che lui era mio, quello contava. Lo guardai che mi guardava con un leggero sorriso, ma unombra oscurava il i suoi occhi, non lo sopportavo perché non sapevo da cosa era causato.

 

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Capitolo 9
*** 7. Notizie ***


Capitolo 7: Notizie.(solo Inuyasha)

 

Questo capitolo vede in causa solo Inuyasha…

Grazie mille a tutti coloro che hanno letto e un grazie speciale a Ferula_91: grazie per aver recensito e per aver letto nonostante tutto il tempo passato!! Eh si Naraku è proprio un rompiscatole e lo sarà ancora di più… Stavolta ho aggiornato presto e prometto che aggiornerò prima che posso J

Passarono altri due mesi, la scuola stava giungendo al termine, presto sarebbero iniziate le vacanze estive, io ne ero felice, molto più del solito perché avrei potuto passare più tempo con Kagome. Già. Kagome, con lei le cose andavano piuttosto bene, ero felice ogni giorno di più, sentivo di essermi affezionato molto a lei, e sapevo che lei provava qualcosa per me, ancora non sapevo cosa fosse, ma era qualcosa di importante. Grazie a lei avevo ormai dimenticato la droga, anche se i miei problemi erano lì sempre pronti ad affiorare, e purtroppo il lavoro per Naraku non potevo lasciarlo.
Ricordo che quel giorno era un sabato io e Miroku eravamo seduti, o meglio stravaccati, sui divani di casa mia a bere birra.
M: Sai Inuyasha, stavo pensando una cosa…
Alzai lo sguardo senza proferire parola, ma spronandolo  a proseguire.
M: Mi manca la nostra band, ho una gran voglia di esibirmi… l’agitazione prima dello spettacolo, le urla dei fan… il brivido quando suono…
I: Ti capisco, manca anche a me…però non possiamo farci nulla…
M: E invece si, potresti andare da Koga, scusarti e…Inuyasha, mi manca Koga, lui era così buono e giusto…scusati…
I: Ah Miroku, non lo so! Per quanto mi riguarda potrei anche farlo, ma non so se lui vuole stare ad ascoltarmi.
M: Secondo me gli manchiamo anche noi.
I: Però non pensi che possa sentirsi a disagio?
M: In che senso?
I: Bè ogni tanto usciamo io, te, Sango e Kagome…insomma a coppie, non pensi che potrebbe sentirsi a disagio?
M: Oggi le ragazze non ci sono…Quando facciamo le nostre uscite, tra ragazzi, come hai vecchi tempi potrebbe esserci anche lui.
Miroku aveva ragione, così annuii e decisi che avrei parlato con Koga, avremmo rimesso in piedi la nostra band!!
M: Inuyasha, ti sta squillando il cellulare!
I: Uh? Non l’avevo sentito, grazie Miroku…
Ero convinto che fosse Kagome, o almeno lo speravo, invece lessi sul display Naraku. La mia espressione cambiò di colpo e vidi Miroku che mi guardò interrogativamente, feci un cenno e mi voltai.
I: Che c’è?
Na: Sempre educato vedo! Ah Inuyasha temo di doverti rompere le scatole ancora, sono trascorsi due mesi e non ho ricevuto nessuna informazione sull’argomento che ti avevo richiesto…Ah pare anche che tu ti sia rifiutato di andarmi a ritirare un pacco, lasciando Kanata da solo…si è beccato una pallottola nel braccio.
I: Mi scuserò personalmente con Kanata, ma quella sera avevo un impegno. Per quanto riguarda il resto non è facile, trovare informazioni private su una ragazza, bè se ti può interessare pare che non abbia un ragazzo.
Na: Ma che splendida notizia, proprio quello che volevo sentire, ma non so forse voglio di più…. E per il resto, ricorda che qualsiasi impegno tu abbia, devi disdirlo quando io chiamo.
I: Non avrei potuto.
Na: Non mi interessa, se io ti do un ordine tu lo esegui, nulla ti deve trattenere… intesi?
I: Si, signore…
Na: Splendido! A presto.
Quell’essere era insopportabile, lo detestavo con tutto il cuore, aspettavo con ansia il giorno in cui gli avrei ficcato una pallottola nel cervello e  mi sarei liberato da quell’oscura prigione in cui io stesso mi ero cacciato.
Con mia sfortuna c’ero dentro fino al collo e non potevo farlo aspettare troppo, ma prima di dire qualsiasi cosa avrei dovuto sapere cosa c’entrava Kagome con Naraku, o non avrei potuto in nessun modo proteggerla.
Dopo la visita di Naraku avevo solo voglia di vedere Kagome, stringerla fra le braccia e baciarla finché non mi avesse chiesto di smetterla… ma avevo un altro impegno che non potevo aspettare.
Bussai alla porta di un bell’appartamento in centro, dopo qualche minuto iniziai a pensare che non ci fosse nessuno, stavo giusto per andarmene quando mi aprì Koga, era bagnato e nudo, ma grazie ai Kami le sue parti intime erano coperte da un asciugamano. Mi guardò incuriosito e un misto di amara tristezza si celava dietro il suo sguardo rabbioso.
Ko: Cosa vuoi tu?
I: Senti Koga, mi dispiace di aver litigato, mi dispiace di aver sciolto la band. Lo so, io ho sbagliato non avrei dovuto provarci con Kagome, sono tuo amico e so che ti interessava, però lei aveva qualcosa che non ho mai visto in nessun’altra, lei è speciale, dico davvero! Non voglio perdere la tua amicizia per una ragazza e sono qui per chiederti perdono e ricostituire la band.
Ko: Ora che sei felice puoi permetterti di venire a farmi le tue scuse?
I: No, io…
Ko: Ti conosco, so come ragioni! Rinunceresti a lei per la nostra amicizia e per la band?
I: Koga, io ora non sono pronto per rinunciare a lei, anche se la nostra e la band per me contano molto.
Koga restò a guardarmi in silenzio, poi sorrise lasciandomi di stucco, mi afferrò la mano con fare fraterno, come se non fosse cambiato nulla.
Ko: Era quello che volevo sentirti amico! Ci sono un sacco di ragazze  a questo mondo, sono certo che troverò quella speciale anche per me.
Me ne andai felice come non mai, forse, andando piano, sarei riuscito a mettere a posto i tasselli della mia vita.
Passò molto tempo, io stavo davvero bene, serate con gli amici, non rispondevo alle chiamate ne alle visite di Kikyo, non vedevo più Naraku, il quale non si faceva sentire (e devo ammettere che la cosa mi insospettì), la band, dopo essere tornata alla carica, aveva fatto ancora più successo. E poi c’era lei, Kagome, lei che riempiva ogni mio giorno con una luce diversa, lei che aveva saputo riscaldare il mio cuore di ghiaccio, le che mi ero accorto di amare più di ogni altra cosa al mondo e come mai avevo fatto prima, lei che non avrei mai lasciato. Stavamo insieme da ormai 5 mesi, e c’era un’unica questione di cui stranamente io non avevo mai parlato, il sesso. Conoscendomi trovavo strano non averglielo ancora chiesto, evidentemente non mi interessava basare questo rapporto sul sesso, ma ora che avevo scoperto di amarla sul serio, io volevo farlo con lei, mi sentivo pronto ad amarla in tutti i sensi, volevo farla sentire amata in ogni modo possibile, anche con l’atto fisico, si per la prima volta nella mia vita mi sentivo pronto a fare l’amore con una persona, a dare tutto l’amore che potevo trasmetterle attraverso il mio corpo e ricevere tutto quello che lei poteva trasmettermi.
Senza aspettare un solo secondo di più chiamai Kagome.
K: Ehi ciao.
I: Ascolta piccola, domani sera ti andrebbe di venire a casa mia?
Non mi rispose subito, forse capiva le mie intenzioni e non le andava, in fondo non le avevo mai chiesto di venire a casa mia.
K: Si, penso che vada bene…non ho impegni nella mia agenda?
I: E da quando tu hai un’agenda?
K: Ho un’agenda solo per te! No scherzo, va bene…ci vediamo domani sera…
Ci salutammo coi soliti convenevoli, anche se io non le avevo mai detto di amarla e lei non l’aveva detto a me.
Aveva accetto, mi sentivo incredibilmente bene, ma la serata decise di precipitare vertiginosamente.
Andai ad aprire svogliatamente alla porta a cui bussavano da parecchio tempo, quando vidi Kikyo davanti a me, ero scocciato.
I: Che fai tu qui?
Ki: Diciamo che è da parecchio che non ti vedo e non mi rispondi più, a scuola non mi calcoli più…che succede? È per quella ragazzina?
I: Senti Kikyo, ci siamo divertiti, ma ora basta, si è per lei.
Ki: Non posso crederci! Il grande Inuyasha che segue la sua ragazza fedele come un cane, quasi ti trovo patetico.
I: Francamente non me importa niente di come mi vedi.
Non so nemmeno io come successe, ma feci entrare Kikyo, le continuava a parlare e io neanche l’ascoltavo, soltanto il pensiero di averla lì era per me un pericolo, ero cambiato certo, ma ero pur sempre un uomo, un uomo che non faceva sesso da troppo tempo per l’animo che avevo. In quel momento avrei voluto chiamare Miroku, chiedergli come aveva fatto a resistere tanto a lungo, lui che era peggio di me sotto quest’aspetto con Sango, l’unica cosa che mi aveva detto che, finalmente, quando l’aveva fatto con lei era stata la cosa più bella del mondo e aspettare ne era valsa la pena.
Ma io non ero Miroku, non sono mai stato nobile quanto lui, mi ritrovai a baciare Kikyo, a toccarla, sentire le sue mani sul mio corpo, no…non potevo fare questo a Kagome, non potevo fare questo alla ragazza che amavo!! Mi staccai.
I: Kikyo, ti prego ora torna a casa, io non voglio…
Ki: Come vuoi…ma sappi che sei solo uno stupido!
Si alzò decisamente seccata e senza proferire parola se ne andò da casa mia.
Mi sentivo in colpa solo per averla baciata, avrei voluto stare lì tranquillo a pensare e commiserarmi, forse, ma non potevo…qualcun altro aveva deciso di farmi visita: Kagura.
Senza chiedere nulla entrò, svelta, col passo felpato e sexy come sempre. Si sedette sul divano e mi guardò, uno sguardo che, in quel momento, sentivo penetrante, se non fosse che non volevo tradire Kagome, in quel momento avrei voluto fare sesso con Kagura, anche a costo di abusare di lei se non avesse voluto, questo solo per farvi capire quanto sia sexy quella donna.
Ka: Ebbene Inuyasha, è da parecchio che non hai nostre notizie…non ti sei chiesto perché?
I: Veramente speravo che aveste deciso di lasciarmi perdere.
Ka: Lo speravo anche io per te, invece Naraku ha preferito mandare me a pedinarti.
I: Quindi ora sa del mio tradimento?
Ka: A quale tradimento ti riferisci? Che hai scopato più volte con la sua donna, oppure che sei fidanzato con la ragazza di cui vuole informazioni?
I: Entrambe…
Ka: Per ora non sa niente.
I: Tu mi hai pedinato per circa 3 mesi e non gli hai detto nulla?
Ka: Ho mentito, Naraku si fida di me e non manderebbe mai qualcuno che controlli la mia credibilità. Ma sappi che ti stai cacciando in un grosso guaio!
I: Con Kikyo ho chiuso definitivamente, per quanto riguarda Kagome…non ho alcuna intenzione di rinunciare a lei a causa di Naraku.
Ka: Potresti morire se viene a sapere l’accaduto.
I: Bene, se deve succedere morirò.
Kagura sorrise, triste…mai avevo visto il volto di quella donna farsi triste.
I: Lui sa che sei qui?
Ka: No…
La sua risposta era poco più di un sussurro, proprio non riuscivo a capire cosa stesse cercando di fare.
I: Perché mi aiuti?
Ka: Inuyasha tu puoi toglierti da tutta questa merda, io ormai non posso più farlo. Va via da questa città, se vuoi porta con te la ragazza e salva anche lei… Naraku non ha belle intenzioni verso di lei.
I: Cosa vuole da lei?
Ka: Non posso dirlo, mi dispiace, sto già rischiando molto proteggendoti con tante di quelle bugie… ma credimi, Kagome è in pericolo se resta qui, se tu stai con lei, bè…allora lo sei anche tu! Soprattutto sei dici di aver respinto Kikyo, quella donna potrebbe causarti molto male.
Kagura si alzò, quello sguardi triste negli occhi mi faceva uno strano effetto su di lei, avrei voluto dire qualcosa per ringraziarla, qualsiasi cosa…ora sapevo che presto o tardi Naraku sarebbe arrivato a scoprire tutto! Forse proprio a causa dell’ossessione di Kikyo nei miei confronti. Andò alla porta.
I: Kagura io…
Ka: Inuyasha, io non ho più nulla da perdere. Naraku per una questione, ha ucciso i miei genitori, mio fratello e quando ho cercato di scappare da lui, ha ucciso l’uomo che amavo e che mi avrebbe portata via, io non posso fare nulla… non finire così anche tu.
E se ne andò senza che potessi aggiungere nulla…Kagura mi aveva stupito e io gli sarei stato grato in eterno.

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Capitolo 10
*** 8.verità ***


Capitolo 8: Verità.

salve a tutti J  eccomi tornata con un nuovo capitolo, evviva le confessioni!! E ci sarà un lieto evento ^^
passiamo ai ringraziamenti:

inukag4ever: sono felicissima che la storia ti piace ^^  eh no Naraku non si fa nessuno scrupolo vedrai poi che combinerà! Spero che questo cappy ti piaccia.

Fmi89: grazie per i complimenti, spero di non deluderti con questo capitolo.

Ferula_91: Sarà abbastanza tranquillo per un po’ per fortuna, ma in effetti arriverà la tempesta! (ottimo paragone tra l’altro)  Si Inuyasha è un po’ stupido, ma si rivedrà del tutto! J Ho voluto fare Kagura un po’ diversa, perché a dire il vero a me come personaggio non dispiace per niente e non l’ho mai pensata davvero cattiva (mi potrò sbagliare della grossa!) adesso aggiorno prima visto che ormai ho quasi tutti i capitoli pronti quindi la concluderò!! A presto baci…

Buona lettura!

Il giorno seguente mi sveglia felice, la notizia di Kagura mi metteva una grande agitazione addosso, ma non mi importava quella sera avrei avuto Kagome tutta per me. Decisi di mandarle un messaggio dolce, forse non dovevo, avrebbe pensato che volessi addolcirla per qualche motivo, ma sentivo il bisogno di cercarla. Così scrissi: Buongiorno amore mio, spero che sia una buona giornata per te, se hai bisogno cercami: io sono qui! Baci, non vedo l’ora di vederti questa sera.
Una volta che l’ebbi mandato, mi vestii in fretta e andai alle prove, quel giorno suonai meglio del solito, sarà stato per la felicità e l’eccitazione, non so dirlo.
Quando siamo rimasti soli Miroku si è avvicinato a me e mi ha guardato sorridendo da idiota, come sempre e io, come sempre, l’ho guardato come a dirgli: “Cosa vuoi razza di stupido cretino?”.
Mi: Come mai sei tanto felice??
I: Questa sera Kagome viene a casa mia…
Mi: Pensi che lo farete?
I: Non lo so…io spero di si!
Quel sorriso di Miroku si allargò ancora di più, iniziava a darmi sui nervi!
Mi: Eh caro amico mio, spero anche io per te…
E si è messo ad elogiare il suo rapporto on Sango, nella speranza che anche il mio fosse altrettanto bello. Sinceramente avrei voluto solo tappargli la bocca, ma qualsiasi mio tentativo di zittirlo sfumava.
Semplicemente decisi di lasciarlo parlare e di ignorarlo, presi il cellulare e vidi un messaggio di Kagome.
“Giorno amore, anche tu se hai bisogno io ci sono. Non vedo l’ora di vederti, un giorno che non ti vedo e già mi manchi.”
Sorrisi, quella ragazza avrebbe saputo riscaldarmi anche con un semplice ciao, la adoravo davvero, senza di lei avrei sentito la mia vita così vuota e mi chiedevo come avessi potuto andare avanti fino a quel momento senza di lei.
Miracolosamente non sentii più la voce di Miroku, era riuscito a zittirsi e mi guardava contrariato, forse si era accorto che lo avevo ignorato.
Mi: Tu non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto, vero?
Si, l’aveva capito, sorrisi strafottente.
Mi: Se non fosse che sono pacifista, ti tirerei un pugno, giuro!
I: Ora vado, ci vediamo domani.
Trascorsi un pomeriggio tranquillo e monotono e in dolce attesa.
Quella sera quando sentii la porta suonare mi precipitai giù dalle scale, quando vidi Kagome mi sentii meglio che mai.
I: Prego entra.
Entrò con una certa riluttanza e si guardò intorno estasiata.
K: Oh Mamma! Ma è enorme!!
La mia casa in effetti poteva fare un certo effetto, specie considerato se ci vivevi da solo.
Senza pensarci un secondo la baciai, non potevo più aspettare, la desideravo e dovevo assolutamente averla. Volevo poter dirla mia in tutti i sensi.
In poco tempo la portai di sopra, nella mia stanza, ci coricammo sul letto e presi ad accarezzarla, ovunque volevo esplorarle il corpo, sentire con la mia pelle e con le mie labbra ogni singolo centimetro del suo corpo. Le feci scivolare la gonna, mentre lei rispondeva ai miei baci e alle mie carezze con ardore, ormai ero certo che lo volesse anche lei così senza esitazioni, stavo per sfiorarle con la mano quel punto dolce e caldo, ma toccandola la sentii che si irrigidiva al mio fianco, tutti i suoi baci e le sue carezze bloccate in aria. Non riuscivo a capire, ritirai in fretta la mano e mi sedetti al suo fianco, guardandola.
Poco dopo si sedette di fronte a me, ora eravamo sul mio letto uno di fronte all’altra, lei era terribilmente rossa e imbarazzata.
K: Mi dispiace io…
I: No, dispiace a me, solo che credevo che tu volessi…ti ho portata in camera, le mie intenzioni erano chiare, sono andato con calma…insomma avevi tutto il tempo per fermarmi, ma non l’hai fatto…così credevo…devo essermi sbagliato, mi spiace, non volevo costringerti!
K: Inuyasha, ascolta io vorrei farlo con te, mi sento pronta…e credevo che questo non succedesse, invece è accaduto, ancora mi sono bloccata. Non è la prima volta che sono in questa situazione.
I: Che intendi dire?
K: Bè tu non sei il primo ragazzo, che io ho avuto, cioè non sessualmente, , ma ho avuto le mie prime esperienze e quando un ragazzo cercava di toccarmi in maniera più intima, io mi bloccavo e mi blocco tutt’ora…
I: Perché?
K: Io…non so se voglio davvero che tu lo sappia, ma ho imparato a fidarmi di te, ho visto il tuo cambiamento e ne sono davvero felice, ma ho paura…
I: Kagome io ti giuro che non potrei mai dire o fare qualcosa che ti possa ferire.
K: Lo so, ma non vorrei che quello che ti sto per dire, possa in qualche modo cambiare la nostra storia.
I: Io ti giuro che non succederà, puoi dirmi tutto quello che vuoi, niente potrà mai farmi cambiare idea su di te.
K: Si tratta di Naraku…
A sentire quel nome sentii qualcosa dentro rivoltarsi, se c’era di mezzo lui non poteva essere nulla di buono. Tuttavia non lasciai trasparire alcuna emozione, così lei riprese il discorso senza mai guardarmi.
K: Io, come già sai, prima frequentavo un’altra scuola, in quella scuola insegnava Naraku. Le ragazze del primo anno erano affascinate da lui, giovane, bravo e aveva qualcosa che riusciva a catturare il tuo interesse. Come le altre anche io ero affascinata da lui. Durante il secondo anno, Naraku mostrò molto interesse per me, diceva che avevo un grande talento nella scrittura e io ne fui lusingata, iniziammo a vederci per delle lezioni private. Durante quelle lezioni, io credetti di innamorarmi di lui e notavo che mi guardava con maggiore interesse, ma la cosa non mi dava fastidio, anzi nella mia sciocca ingenuità ne andavo fiera. Finché un giorno mi chiamo in infermeria…
Notai che mi lanciò uno sguardo, così anche io la guardai, ma non appena i nostri occhi si incontrarono i suoi si voltarono sulle lenzuola del mio letto, carichi di lacrime, decisi di non dire niente per spronarla a continuare e così fece, ma la sua voce era rotta, come se volesse piangere.
K: Non so perché voleva incontrarmi lì, ma io mi fidavo di Naraku, credevo che ci fosse un bel rapporto insegnante-alunno, oserei dire quasi di amicizia. Così ci andai, rimpiangerò per sempre di averlo fatto. Eravamo soli, quando entrai chiuse la porta a chiave e prese ad osservarmi, non potevo fraintendere         quello sguardo, di desiderio. Senza che me ne accorgessi si avvicinò a me, prese a baciarmi, a toccarmi, senza che io potessi far nulla. Quando cercavo di spostarmi in qualche modo, lui mi faceva male…
E qui si è bloccata, non riusciva più a parlare…ma io dovevo assolutamente sapere!
I: Ti ha violentata?
K: Non so come, quando mi ha trascinata sul lettino dell’infermeria, ho visto un vaso, con la forza della disperazione l’ho preso e gliel’ho rotto in testa, si è accasciato contro il mio corpo, con un’enorme sforzo, l’ho alzato e sono scappata. Da quel giorno l’ho evitato, lui ancora mi cercava, ma io lo evitavo, infine lui se n’è andato da quella scuola. Non ho mai detto niente, ma l’anno successivo quei luoghi mi ricordavano troppi brutti momenti, ho retto per un anno, poi ho creduto di non farcela e sono venuta nella nostra scuola.
Finì il suo racconto, ora più che mai avrei voluto uccidere Naraku. Non sapevo cosa dire, così decisi di aprirmi a lei.
I: Come tu avevi già capito, anche io conosco Naraku. Sfortunatamente, la mia storia, penso, sia peggio. Dopo sono certo che mi disprezzerai, ma voglio confidartela, perché tu l’hai fatto con me.
Kagome mi guardava intensamente, ma questa volta ero io che non riuscivo a guardarla.
I: Quando avevo 5 anni mia madre morì, mio padre era sempre assente per lavoro, mio fratello, più grande di me, se ne andò di casa e di me si prese cura una baby-sitter. La morte di mia madre, l’unica persona che avessi mai amato, mi lasciò una profonda ferita nel cuore. Anche se ero piccolo, iniziai a fare il bulletto coi più piccoli, ma anche coi più grandi. Miroku, che già conoscevo, cercava di farmi ragionare, ma io non volevo sentire ragioni. Nessuno si interessava a me, tranne il mio amico. Ad undici anni presi a girovagare da solo, conobbi una ragazza più grande, in un vicolo. Stette ad ascoltarmi per giorni interi, capì il mio dolore e decise di farmi provare la droga, ero piccolo non sapevo cosa potesse causare, ma quando i suoi effetti si fecero sentire, mi sentii più leggero e fui grato a quella strana ragazza, che non mi guardava come un bambino, ma come un adulto ed in effetti era proprio quello che volevo sembrare. Ci continuammo ad incontrare per un anno, un giorno mi disse che non ci saremmo mai più visti, mi diede un bacio e sparì nella pioggia. Venni a sapere che si era uccisa, un nuovo dolore e un nuovo vuoto si erano creati dentro di me. Raccontai a Miroku tutto della ragazza, compresa la droga. Mi disse che dovevo smettere, così io feci. Ma presto l’astinenza mi diede alla testa, stavo diventando pazzo e come se non bastasse tutti i dolori mi sembravano più vividi. Miroku vedendomi in quello stato si procurò dell’erba, era mio amico, non voleva che mi facessi, ma voleva anche che stessi bene. A quattordici anni iniziammo a scrivere le nostre prime canzoni, per il resto la mia vita era quella di sempre, tutti gli insegnanti mi guardavano con odio, ero ambito dalle ragazze ingenue a quell’età e mio padre non mi degnava di uno sguardo. Un anno dopo avevo problemi con la droga, seri, e non so come alla fine per procurarmela entrai in contatto con Naraku, ma non potevo pagarla, mio padre aveva deciso di prendere provvedimenti e tagliarmi i fondi. Così iniziai a lavorare per lui, per pagarmi la coca, che da quel giorno non mi feci più, solo di erba… Dovetti consegnare pacchi, picchiare, una volta ho dovuto uccidere…La mia vita è andata avanti così, quando ha bisogno Naraku mi chiama…ecco questa è il modo in cui ho conosciuto Naraku. Non l’ho mai conosciuto davvero, ma suppongo che abbia un altro lavoro per coprirsi…forse per questo era insegnante.
Kagome se ne stava zitta, immobile a fissarmi, sembrava inorridita. Ero certo che avrebbe lasciato, invece mi sorprese e non poco! Mi abbracciò e mi baciò con passione e amore.
K: Non importa quello che hai fatto, farai…Inuyasha io so di amarti, si ti amo! Voglio stare con te…
Mi sentivo davvero felice per la prima volta nella mia vita, mai avrei fatto del male a quella ragazza, avrei cercato di non deluderla mai in tutta la vita e di non causarle alcun tipo di dolore.
I: Kagome, anche io ho capito una cosa…ti amo!
Ci baciammo di nuovo e quello che seguì fu magico, Miroku aveva avuto davvero ragione.
La feci stendere sotto di me, accarezzandola delicatamente, mentre lei faceva lo stesso con me, anche se in maniera più incerta e timorosa, eppure mai nessun tocco mi era piaciuto più di quello suo inesperto.
Quando entrai in lei, la sentii irrigidirsi, aveva paura di farle male, ma lei mi disse di non preoccuparmi, la baciai, le sussurrai che l’amavo andai più a fondo strappandole un piccolo gemito di dolore. Insieme arrivammo al piacere, e per la prima volta mi sentii pienamente appagato, l’avevo fatto per amore ed era stato incredibilmente stupendo.
I: Kagome…io mai ho provato, in molte volte, quello che ho provato con te…grazie amore mio…
Quella notte Kagome e io ci siamo addormentati uno fra le braccia dell’atro convinti, ormai, di appartenerci anima e corpo.

 

 

La notte prima ero andata a dormire molto tardi, ero rimasta per molto tempo a riflettere osservando la luna, molte cose avevo per la testa, cose che mi avevano fatto perdere il sonno. Così la mattina seguente mi svegliai piuttosto tardi, fu un risveglio strano misto di eccitazione e preoccupazione, presi il cellulare e vidi un messaggio di Inuyasha, era carino e dolce, come lo era sempre e per un attimo le strane sensazioni passarono, ma quando lessi che questa sera ci saremmo visti, mi feci prendere dalle emozioni nuovamente. Tuttavia gli risposi come se niente fosse e  nel modo più carino possibile.
Mi feci una doccia e chiamai Sango, quel pomeriggio avrei voluto averla vicino a me per parlare, sfortunatamente sarebbe potuta passare solo per pochi minuti e forse non sarei riuscita a dirle tutto quel che sentivo, in questo caso avrei certamente chiamato Rin.
Contai le ore del pomeriggio in attesa dell
arrivo di Sango, mentre lansia cresceva, quando suonarono alla porta mi precipitai giù dalle scale, travolgendo mio nonno, che prese ad inveirmi contro.
K: Si, scusa nonno, ma ho fretta!
Non seppe come controbattere e se ne stesse in silenzio a leggere il giornale, molto meglio così. Aprire la porta e vedere Sango mi causò una gioia incredibile, ero certa che avrebbe saputo tranquillizzarmi.
S: Allora di cosa devi parlarmi?
K: Ehm
non qui, andiamo in camera mia.
Io credo che mio nonno avesse un udito sopraffino, perché riuscì a sentirmi nonostante avesse bisbigliato.
No: Kagome, nipote cara, di cosa mai devi parlare con la tua amica, che le orecchie di un povero vecchio non possono sentire?
Sulla mia schiena passò un brivido di spavento, specie quando notai che mi guardava critico.
K: Ma no niente nonno, confidenze
cose da ragazze insomma!
Mio nonno stava per ribattere, ma mio fratello aveva un
adorazione particolare per Sango, intervenne solo per lei, non certo per la sua cara sorella.
So: Su nonno lascia andare Kagome e quella dolce ragazza a parlare in privato.
Mio nonno rivolse il suo sguardo a Sota, in questo modo io e Sango ne approfittammo per sgattaiolare nella mia stanza, mentre le domande curiose di mio nonno ci accompagnavano per le scale.
S: Tuo fratello è in gamba, sapeva che avrebbe attirato l
attenzione su di sé.
K: Si, ma devo solo ringraziare che ti adora, se fossi stata un
altra non avrebbe parlato affatto.
La mia amica sorrise e prese a guardarmi in attesa della mia domanda, presi un colorito rosso pomodoro e senza guardarla direttamente le parlai.
K: Ecco, questa sera io dovei andare a casa di Inuyasha, ma ho una gran paura
così mi chiedevo, comè stato tra te e Miroku?
In seguito alla mia domanda Sango sorrise in maniera furba, e non mi piaceva affatto!
S: Ah! Così vuoi fare il grande passo? Ma, Kagome, ne sei davvero sicura?
K: Perché?
S: Apparte che da precedenti esperienze, in situazioni meno esplicite, dovresti sapere il tuo problema, tra l
altro comprensibilissimo, mavuoi davvero perdere la verginità con Inuyasha?
K: Oh Sango! Sai anche tu che si è dimostrato degno di fiducia, inoltre ho capito di amarlo e so che tiene a me, sono certa che non mi pentirò mai di averlo fatto con lui la prima volta!
S: Bè se sei sicura di amarlo, allora non te ne pentirai affatto. Non ho alcun consiglio da darti, ma sappi che se anche lui ti ama davvero, lo capirai.
K: E come?
S: Bè non è una cosa che si può spiegare, ma sarà dolce, gentile e passionale nello stesso momento, inoltre in quell
istante sentirai qualcosa di veramente speciale e unico. Almeno per me è stato così.
K: Ma
fa male?
S: Dipende, a me un po
lha fatto, ma Miroku era talmente dolce che non ci ho nemmeno pensato.
Sorrisi, non ero esattamente tranquilla, ma ero certa che se anche io avessi sentito quelle cose sarei stata la ragazza più felice del mondo e credevo proprio che le avrei sentire, e così poi è stato in effetti.
S: Kagome, devo dirti una cosa.
La guardai sembrava seria.
S: So che Inuyasha è stato impeccabile in questi cinque mesi, ma sei davvero convinta di ciò che fai, il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Se dopo averlo fatto tornasse quello di sempre?
K: Ma perché lo odi tanto?
S: Bè in seconda liceo, mi ha umiliata davanti a tutti
Tuttavia è acqua passata, probabilmente lui neanche se lo ricorda. Io te lho solo detto perché voglio che tu sia sicura di ciò che fai.
K: Lo sono, su questo non ho dubbi.
Tornò quella di sempre, parlammo di altro, mi disse che Miroku sarebbe venuta a prenderla al tempio. Non appena me l
ebbe detto suonarono alla porta, aprì mio fratello, tutto sorridente, convinto che fosse il mio ragazzo.
So: Ciao, tu sei Inuyasha? Il ragazzo di mia sorella??
Mi: No, sono Miroku, il ragazzo di Sango.
A queste parole Sota cambiò completamente espressione, iniziò a guardarlo con occhi freddi e duri, direi che c
era anche una nota di scherno, perfino nella voce.
So: Come fa un dolce fiore come Sango a stare con un rimbambito come te??
Miroku alzò un sopracciglio decisamente irritato.
Mi: Dolce fiore? Rimbambito?? Ehi piccolo, ma che razza ti insegnano?
So: Ciò che è giusto! Per questo mi chiedo come possa, quella bellissima stella caduta dal cielo stare con te, tutto qui.
Io e Sango avevamo deciso di non scendere e ci gustavamo la scena, decisamente comica! Sota stava facendo impazzire Miroku, tra i due era nato uno strano odio.
Mi: Bè quella bella stella sta con me, ti dispiacerebbe chiamarla?
So: Mi spiace, ma quella creatura di rara bellezza non è qui.
Mi: Ma se mi aveva detto di passare a prenderla.
So: Forse la leggiadra Dea ha deciso di tirarti bidone e se n
è andata prima.
Mi: La vuoi smettere di darle tutti quei nomignoli moccioso?
Sota gli avrebbe risposto per le rime, ma a quel punto io e Sango avevamo deciso che ci eravamo divertite abbastanza.
S: Sono qui!
Mi: Ah meno male, non reggevo più questo cosetto. Bè noi andiamo ciao Kagome.
Nel salutarmi mi lanciò un sorrisino idiota, sicuramente Inuyasha aveva parlato con lui, ora non avevo dubbi sulle sue intenzioni.
So: Non posso crederci che quella ninfa terrena esca davvero con un tipo come quello!
K: Ora basta Sota! Miroku se n
è andato e Sango con lui, sei troppo piccolo per lei, te ne avevo già parlato!
Senza aggiungere altro tornai nella mia stanza, dovevo prepararmi.
Il resto della giornata è stato tranquillo. Ho telefonato anche a Rin, che mi ha detto più o meno le stesse cose di Sango, ed era felice per me che finalmente avevo trovato qualcuno che riempisse quel vuoto che avevo nel cuore da troppo tempo, aggiunse anche che dopo la prima splendida volta sarebbe stato sempre meglio. Speravo fosse davvero così.
Arrivai a casa di Inuyasha, suonai il campanello con non poca agitazione addosso, però quando vidi il volto del ragazzo che amavo mi rassicurai.
Mi fece cenno di entrare, la sorpresa mi travolse, quella casa era decisamente enorme!
Non feci quasi in tempo a dirglielo che mi baciò con trasporto, mi sentivo felice in quel momento, tutte le preoccupazioni erano sparite, quella sera mi sarei dedicata completamente al mio amore, avrei potuto dirlo mio in tutti i sensi.
Mi portò nella sua stanza, ci coricammo sul letto e senza smettere di baciarci prese ad accarezzarmi su tutto il corpo, mentre le sue labbra passavano dalle mie al collo e di nuovo sulle mie, provavo mille emozioni che non potrei descrivere. Io cercavo di rispondere alle sue carezze come meglio potevo, ma quando sentii la sua mano sfiorare la mia femminilità mi bloccai irrigidendomi, poco prima pensavo che tutto sarebbe andato per il meglio, ma come un fiume in piena ricordi amari mi riaffioravano la mentre, non avrei potuto continuare in quel momento.
Inuyasha ritirò la mano in fretta, aveva uno sguardo strano, forse non riusciva a capire perché prima gli avessi fatto intendere di voler arrivare a fondo e poi mi ero spenta in un lampo, si sedette di fronte a me e io feci altrettanto.
Cercai di scusarmi, ma ero molto imbarazzata e non volevo in alcun modo che pensasse che io non volevo quello che voleva anche lui, ma era più forte di me. Interrupe bruscamente le mie scuse e prese lui a scusarmi, dando sfogo alla mia preoccupazione, pensava che non volessi e ch emi sentissi in qualche modo costretta.
Glie spiegai che non era come pensava, non era la prima volta che mi bloccavo quando mi trovavo in situazioni più intime con un ragazzo e non era colpa sua, ovviamente lui non capì.
I: Che intendi dire
?
K: Non sei il primo ragazzo in cui mi trovo in situazione intima, anche io ho avuto piccole esperienze, ma mi è sempre successo di bloccarmi al dunque…
I: Perché?
Ovviamente continuava a non capire, ma ero certa che volesse andare a fondo della questione, così gli dissi che non ero certa di volergli raccontare per quale motivo mi succedeva questo, nonostante sapevo bene che era cambiato, io avevo paura!
Lui fu più gentile che poteva e questo lo apprezzai molto, perché mi disse che non avrebbe fatto o detto nulla per farmi del male, ma io ero irremovibile, se avessi parlato sapevo che la nostra storia sarebbe andata di mezzo e questo non lo volevo.
I: Kagome, ti giuro che questo non succederà! Nulla potrebbe farmi cambiare idea su di te

Le sue parole sembravano così vere e sincere che decisi di aprirgli il cuore, gli dissi che si trattava di Naraku, dal volto di Inuyasha non trapelava alcuna emozione, proseguii senza aspettare che parlasse, ma non lo guardai mai negli occhi.
K: Io frequentavo la scuola dove insegnava Naraku, le ragazze del primo anno erano affascinate da lui, giovane, bello e bravo
insomma riusciva a catturare il tuo interesse! Come tutte anche io ne rimasi affascinata. Al secondo anno quel professore che mi aveva catturata, tra virgolette, mostrò un particolare interesse nei miei confronti. Mi propose delle lezioni private, diceva che avevo molto talento nella scrittura e voleva portarla a livelli più alti, io lusingata accettai. Durante quelle lezioni Naraku mi dava modo di fidarmi, mi sentivo vicina a lui e, molto ingenuamente, credetti di essermi innamorata. Il suo interesse per me cresceva e io ne andava fiera, che sciocca che ero! Fino a quel giornoquando mi chiamò in infermeria.
Guardai Inuyasha, volevo vedere se riuscivo a capire cosa pensasse, ma nulla passava dal suo sguardo, quando i nostri occhi si incontrarono io spostai velocemente i miei sulle lenzuola, non potevo sopportare i suoi occhi così diretti sul mio volto, provavo vergogna, chissà cosa poteva pensare di me in quel momento! Sentivo che sarei scoppiata a piangere, i miei occhi erano carichi di lacrime, la mia voce rotta
decisi comunque di continuare.
K: Non so perché volesse incontrarmi in infermeria, ma mi fidavo di quell
insegnante sentivo che ci univa qualcosa di profondo, almeno credevo che ci fosse una sorta di amicizia. Andai senza esitazioni, rimpiangerò sempre di averlo fatto! Quando entrai chiuse la porta a chiave, il suo sguardo quasi morboso su di me, non lasciava dubbi sulle sue intenzioni e ne ebbi paura. Si avvicinò a me e senza che potessi far nulla prese a baciarmi, a toccarmi e quando cercavo di spostarmi mi faceva male.
Sapevo che voleva sapere, ma io non riuscivo più a parlare. Inuyasha mi chiese con voce piatta, atona direi se mi avesse violentato. Quelle parole mi fecero perdere un battito, ma gli risposi un po
più tranquilla, sapevo come finiva la storia.
K: Vicino al lettino dell
infermeria cera un vaso, non so con quale forza, probabilmente della disperazione, riuscii a romperglielo in testa. Sentivo il corpo di Naraku, che ora mi faceva orrore, accasciato sul mio, mi sentivo schiacciare, con un maggiore sforzo lho spostato e me ne sono andata. Ho retto per un altro anno, dal momento che lui se ne andò, non dissi nulla hai miei solo a Sango, ma i brutti ricordi in quella scuola sembravano uccidermi, così cambiai e sono venuta nella nostra scuola.
Non disse niente Inuyasha, ma vedevo le sue mani strette in pugno, le nocche quasi bianche per lo sforzo di stringerle il più possibile.
I: Kagome, come tu sai anche io conosco Naraku. Voglio aprirmi come tu hai fatto con me.
Lo guardai intensamente, anche perché non potevo credere alle sue parole, ma questa volta lui non mi guardava, forse anche lui non ci riusciva. Quando iniziò a raccontare notai una nota diversa nella sua voce.
I:  Fin dalla mia nascita ero molto attaccato a mia madre, credevo fosse l
unica che mi volesse davvero bene nella mia famiglia, lo credo tuttora che non cè più. Morì quando io avevo solo cinque anni, mio era sempre assente per lavoro e dalla morte di mia madre lo divenne ancora di più, mio fratello decise di andarsene di casa, così venni affidato ad una baby-sitter a tempo pieno. La morte di mia madre lasciò una grande ferita nel mio cuore, anche se ancora piccolo iniziai a fare il bulletto coi più piccolo o coi  più grandi, anche a costo di prenderle. Miroku, che già conoscevo, ragionava quasi come un adulto e cercò di farmi ragionare per anni, io non lho mai ascoltato. Nessuno si preoccupava di me, tranne Miroku. Presi a girovagare da solo ad undici anni, mi piacevano strade poco frequentate dove potevo passare inosservato, una sera in un vicolo conobbi una ragazza più grande. Diventammo amici, non so bene neanche io come, ma stava ad ascoltarmi per ore e mi capiva! Capiva il mio dolore, provò a farmi utilizzare il metodo che usava lei, la droga.  Ero piccolo non potevo sapere cosa causava, ma quando i suoi effetti si fecero sentire dimenticai e mi sentii leggero, fui grato a quella ragazza, che non mi guardava come un bambino, ma come un adulto ed era quello che volevo sembrare!  Mi ero legato a lei e continuammo ad incontrarci in quel vicolo per un anno, mi sembrava di aver trovato una sorella, avevo trovato quello che mio fratello non era mai stato. Una sera di pioggia mi era preso un grande sconforto, ero certo che se fossi andato nel vicolo lavrei incontrata, così ci andai e lei era lì, quel giorno mi diede un bacio e mi disse che non ci saremmo mai più rivisti, soffriva tropposparì nella pioggia e non la vidi mai più. Continuai a cercarla, ma non la trovai maidopo poco tempo scoprii che si era uccisa, un nuovo dolore si erano creati in me. Decisi di raccontare tutto a Miroku del vuoto che avevo, della ragazza e della droga, lui mi disse che dovevo smettere e io lo feci. Sfortunatamente lastinenza mi diede alla testa, mi sembrava di diventare pazzo e, come se non bastasse, tutti i dolori che avevo si facevano più vividi in me. Miroku mi voleva bene e aveva voluto che smettessi per questo motivo, ma vedendomi stare così un giorno si presentò a casa mia con dellerba, Miroku inizio per causa miaquesto mi è sempre dispiaciuto, sono felice che abbia smesso per Sango. Dopo quel giorno io e Miroku diventammo ancora più uniti, a quattordici anni iniziammo a scrivere i primi testi, per il resto la mia vita era quella di sempregli insegnanti mi guardavano con odio per come io mi comportavo con loro, mio padre non mi degnava di uno sguardo e iniziavo ad essere ambito dalle ragazze. Un anno dopo entrai in problemi seri con la droga, ormai per me era diventata indispensabile, mio padre mi aveva tagliato i fondocosì conobbi Naraku, lui mi procurò la droga, invece di pagargliela avrei lavorato per lui, senza pensarci accettai. Quando vidi cosa mi toccava fare, mi costrinsi a smettere con la cocaina e iniziai solo con le canne. Dovevo consegnare pacchi, picchiare, minacciare con la pistola e una volta ho dovuto uccidere volevo togliermi, ma una volta che ci sei dentro ci resti per sempre, quando ha bisogno Naraku chiama e non cè nulla che io possa fare questa è la mia storia del modo in cui io ho conosciuto Naraku, ma di lui non sapevo molto…come ad esempio che fosse un insegnante! Questo è tutto.
Inuyasha aveva parlato senza mai fermarsi, forse così gli era sembrato più facile, non saprei dire. Io rimasi zitta, non sapevo cosa pensare
sentire che aveva picchiato e ucciso mi lasciava una strana sensazione, ma quello era il ragazzo che amavo e non mi importava, lo abbracciai e lo baciai con tutto lamore possibile, forse fu sorpreso dal mio gesto, non saprei dire, ma non penso che gli sia dispiaciuto.
K: Inuyasha
non importa quello che è stato, quello che sarà e potrai mai fareio ho capito di amarti... si, ti amo! Voglio stare con te
I: Kagome
anche io ho capito una cosa, dopo tuttoti amo!
Quelle parole mi riempirono il cuore di una sensazione nuova, una sensazione bellissima, che niente potrà mai eguagliare, il primo ti amo detto con amore ti lascia qualcosa che non scorderai mai. Penso che neanche i ti amo detti in futuro ad altre persone che si amano, potranno eguagliare la gioia che da quel primo ti amo, almeno per me è stato così.
Ci baciammo di nuovo, devo ammettere che sia Sango che Rin avevano ragione!
Mi fece stendere sotto di lui, continuava ad accarezzarmi in maniera dolce e gentile e di nuovo io cercavo di rispondere meglio che potevo.
Quando finalmente Inuyasha entrò in me, strappandomi la verginità, mi irrigidii un poco, faceva male, ma era un dolore piacevole e poi ero con lui, niente avrebbe potuto farmi davvero male se veniva da lui, credo che quel piccolo dolore fosse un prezzo così basso da pagare pur di sapere che gli avevo donato qualcosa di molto importante per me, qualcosa che spero rimanesse in lui per sempre, come sarebbe rimasto a me, anche se un giorno ci fossimo divisi
questo pensavo
Inuyasha diventò ancora più gentile e premuroso, divenne più leggero e si mise a sussurrarmi parole dolci, per cercare di tranquillizzarmi, mentre faceva questo diede una spinta più forte che mi strappò un gemito di dolore. Si fermò un attimo a guardarmi e io gli sorrisi, così iniziò a spingere dolcemente
arrivammo insieme al piacere e io mi sentii felice come mai lo ero stata nella mia vita.
Inuyasha mi disse che non aveva mai provato nulla di simile in molte volte che l
aveva fatto, mi ringraziò e mi diede un bacioil più dolce che io mi possa ricordare.
Ci addormentammo abbracciati, felici, ormai sapevamo di appartenerci anima e corpo, ero convinta che qualsiasi cosa fosse successa noi saremmo rimasti insieme.

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Capitolo 11
*** insieme per sempre ***


Capitolo 9: Insieme per sempre.

 

Dopo quel giorno io e Kagome diventammo ancora più uniti, ci vedevamo ogni volta che potevamo, a volte andavo sotto le scale del tempio per vederla solo pochi minuti, ma non mi importava, qualsiasi minuto era magico.
Quel giorno andai a scuola, venni convocato dalla preside, lo trovai strano era da un po’ che non facevo nulla di male. Quando aprii la porta dell’ufficio e la vidi le feci un largo sorriso, che stranamente ricambiò.
I: Buongiorno signora. Qual buon vento la porta a chiamarmi?
Pr: Direi un ottimo vento signorino Hayama!
I: Ah si?
Ero incuriosito e quella donna non smetteva di sorridermi, non sapevo se preoccuparmi o esserne contento.
Pr: Ma certo! Devo farle i miei più sentiti complimenti! Il suo profitto è migliorato, se pur di non molto, e devo ammettere che è da un po’ di tempo che non combina guai!
I: Mi ha fatto chiamare solo per questo?
Pr: Bè… un po’ mi manca averla nel mio ufficio, era diventata una specie di abitudine…
I: Ah dunque le sono simpatico!
Pr: Non ho mai detto il contrario…
Continuava a sorridermi, la trovai buffa e provai una certa simpatica per lei, una simpatia che non avevo mai visto prima.
Pr: Tuttavia c’è un altro motivo, ci è arrivata una lettere di suo padre…
I: Mio padre?
Pr: Si esatto… Non so perché l’abbia mandata qui dal momento che è espressamente indirizzata a lei.
I: L’avete letta?
Pr: Naturalmente no! Prego, tenga…
Mi porse la lettera, la presi con poca voglia e quasi con timore…salutai la preside e uscii.
Appena fuori dall’ufficio della preside aprii la busta, ero consapevole che qualsiasi cosa avrei letto non mi sarebbe piaciuta, e così è stato.
La lettera diceva che alla fine della scuola mio padre mi avrebbe organizzato un incontro con un suo dipendente, mi avrebbe spiegato il suo mestiere, un giorno avrei rilevato l’impero di mio padre e, in fondo, sperava che avessi smesso di pensare alla band e sciocchezze del genere, sottolineato per ben due volte!!
Accartocciai la lettere e la buttai nel primo cestino che trovai, ero contrario! Mai avrei ereditato l’impero di mio padre, se mai avessi avuto una famiglia io volevo essere presente, non come lui! E poi io finché avessi potuto avrei continuato a suonare.
Ero arrabbiato, quando vidi Kagome venire verso di me sorridente, il suo sorriso e i suoi occhi fecero sfumare la rabbia in meno di un minuto. Mi diede un bacio veloce e sorrise.
I: Oggi sono stato chiamato dalla preside.
Si preoccupò potevo leggerglielo in volto.
I: Mi ha fatto i complimenti per il mio ottimo comportamento!
Sorrise, splendida come non mai!
K: Wow! Sarai contento, bè credo…
I: Mah…mi ha pure detto che le sono simpatico!
K: Mmm… forse devo iniziare ad essere gelosa della nostra preside!
Ridemmo e ci baciammo, poi la abbracciai e le sussurrai all’orecchio.
I: Tu non devi essere gelosa di nessuno, per me ci sei solo tu! Ti amo…
Mi baciò ancora e insieme tornammo a casa, felici.
Quella sera avrei voluto uscire con lei, ma Miroku mi chiamò tutto preoccupato, così lo aspettai pazientemente a casa, arrivò ed entrò come una furia sedendosi sul divano con un tonfo.
I: Prego, accomodati.
Chiusi la porta e mi sedetti vicino a lui, prese a parlarmi tutto d’un fiato agitato, nella sua maniera esagerata che a volte mi dava fastidio!
M: Ho parlato con Sango, dice che è confusa, che non sa se è il caso che continuiamo la nostra storia, forse è meglio finirla qui. Io le ho detto che la nostra è una storia perfetta, basterà parlarci e tutto si sistemerà. Ma no! lei ha detto che forse non è più innamorata di me, dice che non sa quello che prova!
I: Miroku forse ha bisogno solo di pensare un po’, non è detto che vi lasciate…
M: No, fidati…mi vuole lasciare!
I: C’è qualcun altro?
M: La stessa cosa che ho pensato, quando gliel’ho detto si è arrabbiata ancora di più, le ho chiesto scusa, lei ha detto che non se ne fa niente delle miei scuse, anzi le danno fastidio! Ha detto che voleva solo essere lasciata in pace e pensare e mi ha sbattuto il telefono in faccia. Ho provato a richiamarla almeno 300 volte, non ha mai risposto e infine ha spento il cellulare!!!
I: Te l’ho detto, lasciala respirare!
M: Ma io sto impazzendo! Non posso vedermela scivolare dalle dita stando qui a non fare niente! Inuyasha io non posso perderla!
I: Non è detto che succeda, magari è solo un periodo così…le ragazze hanno sbalzi di umore e Sango è particolarmente strana!
M: Ehi la mia ragazza non è strana! È un vero tesoro!!
I: Si, si come vuoi tu… ma ora sta tranquillo, va a casa o resta qui se vuoi, fatti una dormita e domani mattina aspetta che sia lei a cercarti. Vedrai che andrà tutto bene.
M: Non posso!
I: Come sarebbe?
M: Inuyasha, se Kagome ti stesse per lasciare…tu cosa faresti?
I: Io credo che impazzirei! Credo che…si credo che farei qualsiasi cosa per non perderla, attraverserei l’inferno per non perderla!!
M: Appunto! Quindi come puoi dirmi di stare qui buono e tranquillo?
Solo ora riuscivo a comprendere l’ansia di Miroku, pensando a come sarebbe stato se Kagome mi avesse detto quelle cose, avevo capito. Io non avrei potuto vivere un solo istante dopo quelle parole e anche per il mio amico era lo stesso.
I: Va da lei…
M: Cosa?
I: Va da lei e parlale, se esce soltanto di casa a te ci tiene…
M: E se non mi apre e mi accorgo di averla persa?
I: In quel caso non c’è molto che tu possa fare…ma sempre meglio che rimanere qui a distruggerti per l’angoscia…o no?
M: Si hai ragione! Ascolta tu mi aspetti qui vero??
I: Ma si certo!
Miroku uscì di corsa, così come era entrato, prese la macchina e filò via come un fulmine. Speravo che si mettesse tutto a posto, se lo meritava, Miroku era, ed è, proprio una gran brava persona!
Qualche minuto dopo suonarono nuovamente alla mia porta, ero sorpreso, Miroku non poteva certo essere già tornato. Quando aprii la porta e vidi Kikyo fui ancora più sorpreso, entrò senza che nessuno la invitassi, questa mania mi iniziava a dare sui nervi!
I: Che fai qui?
Ki: Non sei felice di vedermi, è da un po’ che non ci parliamo!
I: Già…chissà perché…
Ki: Non metterti a fare dell’ironia con me Inuyasha!
I: D’accordo, allora arriva al punto e dirmi cosa vuoi?!
Ki: Davvero non lo sai?
I: Te lo sto chiedendo!
Ki: Voglio stare con te questa notte.
I: Non posso acconsentire alla tua richiesta, spiacente.
Ki: Oh andiamo! È ancora per quella ragazzina, ancora non ti sei stufato di lei?
I: No, decisamente non mi sono stufato…
Ki: Sai che non puoi rifiutati…
I: Sarebbe una minaccia?
Ki: Può darsi, la cosa dipende da te.
I: E cosa vorresti fare? Andare da Naraku a dirgli tutta la verità così mi ucciderà, sappi che dopo farà lo stesso con te.
Ki: No, non sono così stupida! E comunque c’è qualcosa che Naraku desidera, qualcosa che aspira da molto…la desidera con bramosia, molto più di me.
I: Di che diamine stai parlando?
Ki: Credi che non sappia io?!
I: Dimmi di che diamine stai parlando?!!
Ki: Sto parlando della tua beneamata Kagome! Naraku la desidera con bramosia da tempo ormai, mi basterebbe dirgli due paroline e dirgli anche con chi sta, so che ti ha affidato un incarico…
I: Allora saprai anche che è da parecchio che io e Naraku non ci sentiamo.
Ki: Già, ma ti fa seguire regolarmente, ma so che Kagura ancora non gli ha detto della ragazza e mi chiedo perché…potrei dire anche questo…
I: Lascia Kagura fuori da questa storia! E non ti azzardare nemmeno a nominare Kagome!
Ki: Perché altrimenti?
I: Giuro che se le succede qualcosa, tu sarai la prima che ucciderò.
Ki: Ma come? Hai fatto tanto per cambiare e alla prima cosa torni quello che eri?
I: Tu non preoccuparti di quello che sono o che ero, preoccupati solo di ciò che ti succederà se ci andrà di mezzo Kagome!
Ki: Allora forse tu dovresti acconsentire.
I: Questo mai! Ora vattene Kikyo e sta attenta a quello che fai.
Ki: Sei talmente stupido Inuyasha…sta attento tu piuttosto…
Se ne andò lasciandomi solo con la mia ira, se non fosse che era una dannata donna, l’avrei strangolata lì in quel preciso istante.
Miroku tornò dopo circa un’ora e mezza, quel tempo era stato per me un vero inferno! Arrivò con un sorriso sornione e da idiota, tipico di lui. Si sedette sul divano dolcemente, sicuramente tutto era andato per il meglio.
M: Sango mi ama! Mi ha chiesto scusa per il suo comportamento, ma è un periodo un po’ così per via dei suoi o non ho capito, abbiamo parlato, ci siamo baciati e io la amo ancora più di prima!
I: Splendido!
Le parole mi uscirono quasi in tono aspro, non volevo essere così, ero felice per lui, ma le parole di Kikyo ancora mi rimbombavano in testa, avevo paura per Kagome!
M: Ehi amico, qualcosa non va?
I: Bè ecco…quando te ne sei andata è venuta Kikyo.
M: Oh no! ci sei andato a letto?
I: Magari! Il tradimento avrei potuto sopportarlo, forse.
M: E allora che è successo?
I: Voleva farsi una sana scopata, io ho rifiutato…mi ha minacciato!
M: Come sarebbe?
I: Ha detto che potrebbe fare qualcosa a Kagome…
M: Tramite Naraku, tu stesso mi avevi detto che lui voleva sapere di lei…
I: Si esatto!
M: Che intendi fare?
I: Mah…per ora niente, aspetterò…
M: Cerca di stare tranquillo Inuyasha! Vedrai forse Kikyo non farà nulla.
Già, proprio quel forse lo spaventata. E poi le parole di Kagura gli rimbombavano in testa “ Se dici di aver respinto Kikyo quella donna potrebbe causarti molto male…” Si, quelle parole stavano nella mia testa così forti e nitide…
M: posso dormire qui?
I: Ma si certo! La tua stanza è sempre pronta.
Miroku aveva dormito a casa mia tante di quelle volte, che alla fine avevo fatto la sua stanza personale, così non doveva usare quella degli ospiti.
Il giorno dopo, grazie ai Kami, niente scuola. Miroku andò via dopo pranzo perché voleva passare il resto della giornata con Sango, io per conto mio dovevo andare con Koga a comprare delle cose e finalmente alla sera sarei rimasto un po’ con Kagome!
I: Ciao amore, che bello vederti!
La strinsi forte e la baciai con passione, lei mi sembrava un po’ sorpresa, ma dopo l’attimo iniziale mi sorrise.
K: è bellissimo vederti, ma dimmi qualcosa non va?
I: Perché dici così?
K: Mah non so, tutto questo entusiasmo…
Sembrava sospettosa, ma non c’era nulla di strano nel mio comportamento, dopo la sera precedente avevo una gran paura di perderla.
I: Piccola mia cosa dici? Adesso è vietato essere felici?
Mi sorrise e mi baciò, ormai tornata naturale e felice.
K: Non sia mai detto! E poi anche io lo sono e tanto.
Anche quel giorno facemmo l’amore, il mio animo si sentì ancora più leggero e appagato e ogni volta che entravo in lei qualcosa migliorava, quel giorno lo facemmo così tante volte che non ricordo neanche quante!!
Quando finimmo la presi tra le mie braccia sussurrandole dolci parole nell’orecchio, mentre lentamente lei mi accarezzava il torace e chiudeva gli occhi, rilassata e felice.
I: Sai amore vorrei che tutto questo non finisse mai!
K: Lo vorrei anche io amore, lo vorrei anch’io!
I: Mi hai risvegliato da un mondo di tenebre da cui non volevo uscire, mi hai donato la voglia di ricominciare, mi hai reso la persona più felice di questo mondo…potrò mai ripagarti per questo?
K: Lo fai già, ogni volta che stiamo insieme mi doni qualcosa senza rendertene conto, forse mi hai già ripagato a sufficienza!
I: Sei così dolce…
K: Perché tu no? con tutte quelle belle frasi sdolcinate!
I: Non ti piacevano?
K: Ma forse mi annoiavano un po’.
Aveva voglia di prendermi in giro lo capivo dal tono che usava, le diedi una pacca sul sedere facendo l’offeso. Iniziammo una piccola lotta scherzosa e finimmo col fare di nuovo l’amore, infine la riabbracciai.
I: Voglio prometterti una cosa!
K: Davvero e cosa??
I: Io e te staremo insieme per sempre!! O almeno finché anche tu vorrai, perché io non ti lascerò mai per niente al mondo!
K: Allora staremo insieme per sempre, perché nemmeno io ti lascerò mai!
Ci baciammo dolcemente, rimanendo abbracciati fino all’ora in cui lei dovette andarsene.
L’avevo appena vista varcare la porta di casa mia e già sentivo che mi mancava, era diventata davvero una parte di me, senza la quale non potevo vivere.
La nostra era storia continuò splendidamente… 

 

Dopo aver fatto lamore con Inuyasha sentivo di essere cambiata dentro, sentivo anche che il nostro rapporto si era solidificato, che era diventato qualcosa di bello e perfetto. Anche Inuyasha era cambiato, mi faceva sentire ogni giorno più importante per lui, ci vedevamo anche solo per cinque minuti, facevamo lunghe chiacchierate serali ( più che altro erano ore!) e ogni secondo in cui cera lui era magico.
Quel giorno, come sempre, io e Sango ci incontrammo a metà strada per andare a scuola, la vidi un po
giù, il suo umore non era il solito.
K: Sango qualcosa non va?
S: Eh? Oh no, tranquilla Kagome, va tutto bene sono solo un po
soprapensiero
K: Va bene, se vuoi parlare comunque io sono qui

Mi sorrise, ma rimase taciturna per tutta la strada e la cosa mi preoccupava.
La mattinata trascorse piuttosto piatta e la mia amica non mi aiutava a restare allegra, dal momento che tenne la bocca chiusa quasi tutto il giorno.
All
uscita vidi Inuyasha e il mio umore mutò di colpo, come se la giornata si fosse rischiarata, gli diedi un veloce bacio sorridendogli.
I: Sai piccola, oggi sono stato di nuovo dalla preside!
K: Oh fantastico! Questa volta che hai combinato?
Ero preoccupata, se prendeva ancora dei richiami poteva anche venir sospeso e questo non sarebbe stata buona cosa per uno dell
ultimo anno.
I: Diciamo pure che mi ha fatto i complimenti per l
ottimo comportamento avuto!
Mi rilassai completamente.
K: Sarai contento
spero
I: Mah non saprei
però sono soddisfatto mi ha detto che sono simpatico!
K: Devo iniziare ad essere gelosa della preside?
Arricciai il naso e lui mi sorrise, gli piaceva quando facevo quell
espressione, si mise a ridere e ci baciammo, ancora abbracciati mi sussurrò allorecchio:
I: Tu non devi mai essere gelosa di nessuna ragazza! Tu sei la sola per me, ti amo

Lo baciai di nuovo e tornammo insieme a casa, felici.
A casa non sapevo cosa fare, mio nonno continuava a rimproverarmi perché avevo la testa completamente tra le nuvole, ma ero troppo felice per stare ad ascoltarlo davvero, vivevo come in una campana di vetro e nulla avrebbe potuto rompere la mia gioia!
Tuttavia le parole del mo caro nonnino mi stavano facendo venire il mal di testa, perché non sentivo altro che dei bla, bla, bla
mi vibrò il cellulare in tasca, lo afferrai in meno di due secondi nella speranza che fosse lui, poi lessi il nome di Sango
K: Ehi ciao! Tutto ok?
S: Bè
non proprio
K: Lo sapevo
perché stamattina a scuola non mi hai parlato?
S: Perché non sapevo come farlo
è una cosa delicata
K: Sango sei la mia migliore amica, puoi parlarmi di qualsiasi cosa senza alcun problema

Nonno: Cosa stai facendo Kagome?? Dovresti aiutare questo povero vecchio e ti metti a parlare al cellulare?! Aggancia su!
K: Si, nonno solo un momento!
S: C
è qualche problema?
K: Ma no, è solo mio nonno sai che è un tipo che fa molte storie.
Sentii Sango fare una risatina, la prima in tutta la giornata e ne fui quasi rincuorata, ma le parole che vennero mi spensero in fretta quel piccolo attimo.
S: Kagome, credo che lascerò Miroku!
L
aveva detto in un fiato, come se avesse paura delle sue stesse parole. Non potevo crederci! Ogni volta che mi parlava di lui era una persona diversa, quando stava con lui sembravano perfettamente in sincronia, luno la metà dellaltro. Proprio come io ed Inuyasha, non potevo credere a quelle parole, era come se io avessi dovuto separarmi da lui e la cosa mi sembrava impossibile!
K: Come sarebbe?? E perché dovresti?
S: Ecco beh mi sento confusa…credo di aver bisogno di una pausa, insomma non sono abituata ad avere un ragazzo fisso seriamente, Miroku è importante per me davvero, ma non so se voglio continuare o meno.
K: Sango ascolta  se per te lui è importante dove sta il problema??
S: Ma non capisci?! Io ho bisogno di capire cosa voglio veramente!
K: Amica mia, dimmi la verità…dov’è il vero problema??
S: Sono i miei genitori.
K: Capisco…dai racconta!
S: Loro si sono conosciuti quando ancora andavano a scuola, all’inizio non si potevano vedere, poi non so come si sono innamorati, si sono sposati e adesso vogliono divorziare!
K: Tu hai davvero paura di finire così? Magari Miroku non è nemmeno l’uomo che sposerai, se per adesso state bene insieme non rovinare tutto per questo.
S: Ma…
K: Non c’è nessun ma, sei chiaramente triste per ciò che sta accadendo ai tuoi e lo comprendo perfettamente, ma non rovinare anche ciò che hai di bello, sono sicura che avere Miroku al tuo fianco in questo periodo sarà la cura migliore.
S: E se non mi perdonasse?? Sono stata un po’ insopportabile in questi giorni!!
K: Aspetta che ti chiami e digli come stanno realmente le cose, lui capirà.
S: Il fatto è che lui è stato a cercarmi tutto il giorno, non ho mai risposto e per di più ad un certo punto ho spento il cellulare,
K: Allora chiamalo tu e riaccendi il cellulare potrebbe richiamarti, i ragazzi non usano molto il telefono di casa.
S: Si farò così. Ti chiamerò dopo.
K: Ma certo. E per qualunque altra cosa, se dovessi avere bisogno in questo momento io ci sono!
S: Grazie Kagome sei una vera amica.
Riagganciai il telefono e tornai ad aiutare mio nonno con un sospiro, in quel momento non avevo molta voglia di stare ad ascoltare le sue storie e meno che mai le sue lamentele.
Sango mi richiamò qualche ora dopo per dirmi che aveva fatto pace con Miroku e che il giorno dopo avrebbe passato l’intero pomeriggio con lui, ero felice per lei in quel momento la felicità che gli dava quel ragazzo era proprio ciò di cui aveva bisogno. Anche io avrei voluto passare il mio tempo con Inuyasha, ma lui era impegnato con Koga tutto il pomeriggio, così decisi di uscire anche io e chiamai Rin.
Rin: Che bello vederti Kagome! Allora come stai?
Kagome: Direi molto bene e tu? A quando le nozze?
R: Non dire assurdità! Non ho la minima intenzione del matrimonio per ora…
Passammo il resto del pomeriggio a raccontarci tutti i particolari delle nostre vite amorose, della scuola e del suo lavoro, mi sembrava di non vederla da una vita, quando ci salutammo per quanto felice che fossi lo divenni ancora di più perché significava che stava arrivando la sera ed io avrei rivisto il mio Inuyasha.
Quando arrivai a casa sua ero a dir poco euforica e quando mi aprì con il suo sorriso fantastico mi mancò il fiato, forse non mi sarei mai abituata alla sua bellezza statuaria o all’effetto che aveva su di me.
Mi attirò subito a lui e mi baciò con passione,una passione che mi sorprese per un attimo, ma poi sorrisi.
K: Anche per me è molto bello vederti, ma c’è qualcosa che non va?
I: Perché dovrebbe esserci?
K: Mi sembri un po’ troppo entusiasta.
Ero sospettosa, mi sembrava che mi stringesse come se dovesse essere l’ultima volta che mi vedeva, vedevo che mi guardava intensamente, ma la sua voce era sempre molto dolce.
I: Piccola non dire così, sono solo molto felice! Non credo ci sia un divieto!
Gli sorrisi e lo baciai, inutile preoccuparsi per nulla.
Anche quel giorno facemmo l’amore, ma averlo dentro di me non mi stancava mai, anzi avrei voluto averne sempre di più, avrei voluto che non andasse mai via neanche per un piccolo istante, avrei voluto sentirlo muovere dentro di me, sentirlo parte di me per sempre, perché mi appagava e mi faceva sentire completa. I miei desideri vennero esauditi, quel giorno lo facemmo molto volte che non saprei ricordarle e quando finimmo mi prese tra le sue braccia coccolandomi e sussurrandomi dolci parole, io mi sentivo in paradiso.
I: Amore mio, vorrei che non finisse mai, tu mi hai risvegliato da un mondo di tenebre, mi hai donato la forza per ricominciare e hai saputo rendermi la persona più felice di questo mondo…potrò mai ripagarti?
K: Anche io vorrei che non finisse mai…Amore tu mi ripaghi ogni singolo secondo che sto con te, ogni volta mi regali qualcosa e non te ne rendi neanche conto, credo proprio che mi hai ripagato a sufficienza.
I: Amore sei così dolce…
K: Ah e tu no?? Tutte quelle frasi sdolcinate…
Mi guardò divertito, sicuramente capiva che avevo voglia di prenderlo in giro, mi tirò un piccolo schiaffo sul sedere e finimmo col lottare e poi col fare di nuovo l’amore, quando finimmo mi riprese tra le sue braccia, che sembravano fatte apposta per me.
I: Piccola voglio prometterti una cosa.
K: Cosa?
I: Io e te, staremo insieme per sempre! Cioè almeno finché tu lo vorrai, perché io non ti lascerò per nessuna ragione al mondo.
K: Allora rimarremo insieme per sempre, perché nemmeno io ti lascerò per nessuna ragione, mai!
Restammo a coccolarci finché dovetti andare a casa, quando sentii la porta chiudersi una parte di me si sentiva già vuota, ora capivo che senza di lui la mia vita non avrebbe avuto più alcun senso.
La nostra storia continuò splendidamente.

 
Fine del cappy
J spero vi sia piaciuto….e adesso inizia la parte spiacevole sfortunatamente…ma ancora nulla di catastrofico!
Ringraziamenti:

fmi89: Grazie mille…^^ eh bè sono loro dolci hihihih

Ferula_91: Si chiedo scusa per i verbi, ma sono il mio cruccio!! ^^  Si hanno confessato tutto, tutto! Spero che anche questo ti sia piaciuto baci..

 

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Capitolo 12
*** peggioramenti ***


Capitolo 10: Peggioramenti.

 

Ormai mancano solo due capitoli a questa storia che sta giungendo a termine.
Volevo premettere una cosa, la storia a questo punto non cambierà punto di vista.
Ringraziamenti:

fmi89: Anche se eri di fretta ti ringrazio molto per aver lasciato un commentino. ah volevo ringraziarti anche per aver commentato il principe e lei, mi  piaceva quella storia...se ritroverò l'ispirazione giusta la finirò promesso kiss.

Monyprincesslovett: Tranquilla che non ti ammazzo sono del parere che è giusto sentire anche opinioni negative anche se posso far rimanere un attimo male, ma  ringrazio per aver trovato la storia carina e per i consigli che hai dato…tuttavia come ho precisato sopra la storia in linea di massima verrà raccontata come i capitoli precedenti, ho voluto realizzarla in questa maniera e ormai che è quasi completa non me la sento di riscrivere tutto (e non so neanche se riuscirei a scriverla in maniera soddisfacente!). se vorrai continuare a vedere se ti può interessare mi farà piacere, altrimenti ti ringrazio ancora una volta per esserti interessata al mio racconto e per aver espresso la tua opinione.

Vi lascio al terzultimo capito.

 

Passarono i giorni e mi sentivo sempre meglio, ma qualcosa dentro mi diceva che presto o tardi sarebbe accaduto l’irreparabile e che avrei perso Kagome per sempre, quel pensiero stava diventando sempre più assillante e dovevo la colpa a Naraku.
Alla fine mi arresi, non avrei potuto perdere né lasciarla Kagome neanche se avessi voluto e quindi sarei andato da Naraku e me cesarei andato per sempre via dal suo giro, mai più avrei lavorato per lui, l’avrei mandato al diavolo una vola per tutte.
Quella mattina mi diressi spedito nel suo “ufficio”
Na: Ah ma che bella sorpresa Inuyasha! Non mi aspettavo certo una tua visita così presto.
I: Ascolta Naraku io devo parlarti.
Na: Molto bene ti ascolto.
I: Io non voglio più lavorare per te, non m’importa quello che dirai o le minacce che mi farai io non ritirerò mai quello che ho detto.
Na: Molto bene, sei libero di fare le tue scelte a me non importa.
I: Davvero?
Na: Si, anche perché ormai ho tutte le informazioni che mi servono e non certo grazie a te.
I: Cosa vuoi dire?
Na: Ora so perché non mi  hai mai dato informazioni su Kagome, è la tua ragazza.
I: No Naraku, non è vero.
Na: Ma ti prego! Ora smettila! So tutto ormai e non me ne importa un accidente, vuoi andartene? Fallo il tuo debito è chiuso, non avrò più bisogno di me.
I: So che ti sembrerà assurdo perché non ho nulla ma per cui ringraziarti ma: grazie!
Na: Tsk! Ora vattene.
I: Un’ultima cosa, lascerai perdere anche Kagome?
Na: Senti ti ho già fatto un grande favore, ma forse hai fatto il tuo ultimo stupido errore. Ora vattene ciò che farò da ora non è più affar tuo, anzi se non vuoi coinvolgere la tua preziosa ragazza ti consiglio di lasciarla.
Me ne andai senza aggiungere altro, Kikyo mi passò accanto senza dire nulla e chiuse la porta, stetti ad ascoltare.
Ki: Davvero lo lascerai in pace?
Na: No, detesto essere preso in giro ed è proprio ciò che lui ha fatto,inoltre desidero da troppo tempo quella ragazza per non approfittarne. Sai Kikyo, senza offesa, ma credo che prima lo ferirò attraverso di lei, a meno che non la lasci, e poi lo ucciderò? Me lo concedi?
Ki: Tesoro Inuyasha mi ha ferita, è inutile che ti menta, quindi voglio vederlo soffrire.
Na: Credo che sia proprio per questa ragione che ti adoro tanto.
Dopo quella frase decisi di andarmene, dovevo assolutamente fare qualcosa.
Uscito dal palazzo vidi Kagura che mi veniva incontro, aveva il labbro gonfio e un occhio nero.
Ka: Inuyasha mi dispiace, mi ha costretta a parlare…
I: Sei pazza? Dovevi dirgli subito tutto, guarda cosa ti ha fatto!
Ka: Sono graffi passano, ma ora tu devi andartene e anche quella ragazza! Sai meglio di me che Naraku è pericoloso, so che te l’avrò detto mille volte, ma ti prego questa volta ascoltami, vattene!
I: No, io credo che sia meglio che risolva le cose a modo mio.
Ka: Inuyasha per carità segui il mio consiglio!
I: Kagura andrà tutto bene vedrai.
Ka: Il tuo modo sarebbe lasciarla vero?
I: Beh ecco io…
Ka: Ma sei uno stupido! Non devi rinunciare a lei per questo, cerca un altro modo!
I: Kagura farò come credo.
La salutai e me ne andai per la mia strada, avevo chiuso con quella vita, sfortunatamente mi restava una soluzione sola per salvare Kagome, ed era quella di lasciarla, ma ne sarei davvero stato capace?
Chiamai Miroku era con Sango, così mi misi ad urlare al telefono per farlo venire qui il più in fretta possibile. Arrivò.
Mi: Si può sapere cos’era tutta quella fretta?
I: Devo lasciare Kagome.
Mi: Cosa?? Ma sei diventato matto?!
I: No Miroku, ma è la soluzione migliore per tutti e due.
Mi: No invece! Non è la soluzione giusta per nessuno dei due! Tu sei felice con lei, sei felice per la prima volta da non so quanto tempo!
I: Miroku se non la lascio Naraku potrebbe davvero farle del male, io non voglio che ciò accada, lo farò per proteggerla.
Mi: E tu credi davvero che se saprà che lo fai per proteggerla ne sarà felice?
I:No ovviamente no! Ma sono certo che capirà e una volta che le sarà passata tornerà a stare bene.
Mi: Senti io non posso dirti cosa fare o no, ma tu pensaci ancora un po’ su ok?
I: Miroku io…
Stava per ribattermi qualcosa quando qualcuno bussò alla porta.
I: Strano! Non aspettavo visite.
Mi: Magari è Kagome che tu vuoi scaricare.
I: Non dire scemenze! Mi avrebbe mandato un messaggio…
Mi: Beh apri razza di stupido!
Andai ad aprire e mi ritrovai davanti Kagome. Sembrava infuriata nera.
I: Ciao amore credevo che venissi stasera…
K: Tu razza, razza di porco! Lo sapevo io che non avrei mai dovuto mettermi con te, ma no io credevo che fossi cambiato per me! Oddio che stupida, non sei cambiato per anni, perché mai avresti dovuto farlo per me!!!
I: Amore calmati, spiegami che è…
K: No, non dire neanche una parola chiaro? Mi dai semplicemente il voltastomaco, anche perché tu sei veramente bravo a mentire, quindi non voglio sentire neanche una delle tue patetiche scuse!
I: Ma amore..
K: E non mi chiamare mai più amore, anzi non mi chiamare affatto mai più!
Girò i tacchi e se ne andò senza dirmi nient’altro, e io non seppi che pensare, avevo deciso di lasciare Kagome si è vero, ma speravo che nel farlo le avrei potuto spiegare ogni cosa e dirle che non avevo smesso di amarla. Ma ora che lei mi aveva lasciato, mi sentivo completamente vuoto e capii, capii che non potevo assolutamente lasciarla per nessuna ragione, avremmo trovato un’altra soluzione insieme, proprio come Kagura mi aveva suggerito.
Miroku mi guardò meravigliato.
I: Immagino che hai sentito tutto.
Mi: Si infatti, ma che diamine hai fatto??
I: Io non lo so proprio!
Mi: La richiamerai o lascerai stare visto che volevi lasciarla?
Avrei voluto ucciderlo, ma mi limitai a tirargli un cuscino addosso, ma lo fece solo ridere.
I: Razza di idiota! Miroku ho capito che non la posso lasciare, più tardi la chiamerò e le chiederò che è successo, faremo pace e troverò una soluzione per fare in modo che Naraku non le possa fare nulla, ma senza allontanarla da me.
Mi: Oh questa si che mi sembra una soluzione splendida!! Se tutto è a posto io tornerei dalla mia dolce sanguccia!
I: Ah sparisci non voglio iniziare a sorbirmi le tue smielate!
Restai tutto il pomeriggio a pensare a che avrei potuto dire a Kagome, forse il telefono non era la soluzione migliore, forse avrei dovuto andare da lei, ero in panico, non mi era mai capitato di dover far pace con una ragazza. Quando mi decisi e presi il telefono vidi che erano le nove e mezza passate, ecco in quel momento mi sentii uno stupido avevo aspettato anche troppo! Ma prima che riuscissi a fare il numero bussarono alla porta.
Quando aprii mi trovai Kagome in lacrime, mi saltò al collo e mi baciò. Niente in quel momento poteva essere migliore.
K: Inuyasha, mi dispiace  tanto!! Ecco io so la verità adesso, me l’ha raccontata una persona e…mi sento tanto sciocca, potrai mai perdonarmi?
I: Ma certo che ti perdono piccola, ma che era successo?
K: Prima è venuta da me Kikyo e mi ha detto che voi due…beh che voi due non avete mai smesso di incontrarvi! Sul subito non volevo crederci, ma poi mi sono convinta e sono venuta qui senza rifletterci, ero così arrabbiata e triste , che volevo solo urlarti contro…ma poi un’altra persona, che non posso dirti mi ha fermato e mi ha raccontato la verità e…mi dispiace così tanto!!
I: Non preoccuparti piccola, va tutto bene, parlerò con Kikyo e le dirò di non darti più fastidio!
K: No ti prego amore, lascia stare…preferisco che non ci parli proprio.
I: Si, d’accordo tutto quello che vuoi.
Un attimo prima avevo rivisto le mie decisioni sul lasciarla, perché sapevo che sarebbe stato straziante e doloroso, troppo doloroso! Ma ora dopo che mi aveva detto che Kikyo era andata a cercarla sentivo di nuovo che era in pericolo, e se fosse andato Naraku? Avrebbe anche potuto farle del male e questo non potevo permetterlo, no non potevo restare insieme a lei, ma nemmeno volevo lasciarla a fare. La stavo fissando perso nei miei pensieri senza dire una parola da diversi minuti.
K: Amore, posso entrare o dobbiamo stare sulla porta?
I: Ma no, dai entra!
K: Sono così felice che tu mi abbia perdonata, anche se per qualche ora sapere che non stavamo insieme mi ha quasi distrutta!
I: Già anche per me è stato lo stesso.
Ecco avevo di nuovo i miei dubbi perché quella situazione doveva essere dannatamente difficile??
Senza dire una parola la baciai dolcemente, come non avevo mai fatto prima, la accarezzai e mille brividi le percorsero il corpo, sentivo le su mani sul mio torace e provavo un piacere silenzioso, ogni suo tocco era puro piacere, qualcosa di dolce e meraviglioso e speravo che non finisse mai. Quella sera la amai come non l’avevo mai amata, baciandole ogni centimetro di pelle, guardando ogni particolare che magari non avevo mai notato e tutto quello che avevo già stampato in testa e sognato tante notti che lei non era accanto a me. La porta al piacere insieme a me appagando ogni suo movimento veloce o lento che fosse, e ripetei quel rito tante volte, fino a che mi sentii ubriaco di lei.
Quella notte la amai così a fondo perché era l’ultima notte che potevo farlo, per quanto non volessi farlo, sentivo che era la cosa giusta.

 

 

In quei giorni mi sentivo euforica, niente sarebbe potuto andare storto, avevo trovato certezze che credevo di non poter trovare e dei sentimenti che credevo non esistessero.
Un pomeriggio Inuyasha mi disse che non ci saremmo potuti vedere perché andava da Naraku, il solo pensiero mi terrorizzò, ma il fatto che mi avesse detto la verità mi tranquillizzava.
Chiesi a Sango di uscire poiché non desideravo passare l’intera giornata a pensare a cosa poteva accadere ad Inuyasha, ma lei era impegnata con Miroku, così chiamai Rin.
R: Tesoro ciao! Cosa posso fare per te?
K: Ciao Rin ascolta, oggi vorresti uscire in centro?
R: Oh mi piacerebbe molto, ma devo lavorare…
K: Capisco, non importa, scusa se ti ho disturbata.
Riattaccai, non volevo chiamare nessun altro, sarei rimasta a casa a pensare tutto il giorno, non poteva essere certo la fine del mondo!
Una cosa certa è che ringrazierò sempre i miei familiari, infatti quel giorno adorai il mio caro nonnino.
Non: Kagome cara, già che non sei in giro con quel tuo ragazzo, che ancora non approvo vieni ad aiutarmi.
K: Certo nonno!
Saltai dal divano entusiasta spegnendo la tele.
Non: Come mai tutto questo entusiasmo?? Sei malata forse??
K: Ma no che dici! Sono solo contenta di poter fare qualcosa!
Non: Ti sei forse lasciata con quel ragazzo, l’avevo detto io che sei troppo giovane per certe cose! Ci rimani solo male!
K: Ti prego nonno! Non mi sono lasciata, sto bene solo ho voglia di fare qualcosa!
Sot: Che succede? Kagome perché sei a casa? C’è forse Sango?
K: No Sota, non c’è Sango e dovresti smetterla di dire che sei innamorato di lei perché ha un fidanzato ora!
Sot: E allora? Per quando io sarò grande abbastanza per lei si lasceranno! Per ora ho una mia fidanzatina!
K: Ma che bella notizia! Su nonno ti aiuto cosa devo fare?
Non: Dunque di là ci sono cinque casse con degli amuleti portafortuna, e di altra casse con dei nastri. Devi solo infiocchettarli! Buona fortuna! Forza Sota usciamo ti compro un gelato, ho proprio voglia di sgranchirmi queste vecchie ossa!
Pensai che mio nonno era proprio uno sfacciato, mi aveva rifilato il lavoro per potersene uscire indisturbato, ma lo adorai comunque almeno avevo qualcosa da fare.
Avevo finito una sola cassa, non credevo che potessero essercene dentro così tanti! Inuyasha non mi aveva ancora chiamata e io stavo iniziando a stancarmi.
Mam: Kagome  cara vuoi qualcosa da bere?
K: No grazie mamma, il nonno quando torna? Sarebbe ora che tornasse al suo lavoro.
Mam: Ah non ne ho idea, mi dispiace, ma se vuoi lascia pure perdere.
K: No, altrimenti si infurierà e non ho voglia di sentire tutte le sue lamentele!
Mam: Come vuoi…comunque devi staccarti per un attimo, c’è una ragazza che vuole parlare con te.
K: Chi?
Mam: Mi pare di aver capito Kikyo….
K: Kikyo?? Ma cosa può volere da me?
Mam: Tesoro questo io non lo so.

K: Si vado subito.
Così andai alla porta, trovai Kikyo che mi sorrideva come se fossimo state vecchie amiche, ed era chiaro che non lo eravamo e mai lo saremmo state!
Ki: Ciao Kagome, come stai?
K: Bene, non chiederò come stai tu, ma credo che ti chiederò: cosa fai tu qui?
Ki: Beh io volevo solo sapere come stavi e vorrei tanto parlarti…
K: Va bene, stiamo in giardino, è grande.
Si limitò ad annuire e seguirmi, mi sedetti su una panchina del tempio sotto un grande albero e lei fece lo stesso, mi sentivo a disagio, non riuscivo a capire il motivo di quella visita e la mia testa continuava a tormentarsi e Kikyo non mi facilitava le cose, si limitava a fissarmi senza dire niente. Dopo un’attesa che mi sembrò essere durata per anni mi arresi e parlai io per prima.
K: Allora Kikyo di cosa mi vuoi parlare?
Ki: Ecco si tratta di Inuyasha…
K: Gli è forse successo qualcosa?
Ki: No, no lui sta bene per carità…eppure mi sento in dovere di darti un consiglio, so che non sono certo la persona giusta e che forse non dovrei permettermi, ma sento che dovresti lasciarlo.
K: Cosa? Sei forse impazzita?!
Ki: No, è un mio consiglio, non dico certo che lo devi fare, ma secondo me sarebbe proprio la cosa giusta!
K: Esattamente perché?
Ki: Diciamo…beh….io non penso che Inuyasha sia il ragazzo adatto a te. Insomma parliamoci chiaro lui è bugiardo, menefreghista e traditore, mentre tu sei una ragazzina così pura e gentile…
K: A parte il fatto che nessuno ha chiesto cosa ne pensi tu, perché detto fra me e te non mi interessa poi molto, devo deluderti ma Inuyasha è cambiato, non è più la persona che stava con te!
Ki: Oh no! Tu pensi che io abbia detto tutto questo solo perché lo rivoglio nel mio letto?! Credimi io l’ho detto solo per te, certo il sesso con lui era fantastico, ma quello che ti dico ora è senza alcun interesse da parte mia.
Ecco ed è stato in quel preciso momento che  presi la testa di Kikyo e la sbattei contro l’albero dietro di noi, beh no…in effetti quello è solo stato un mio sogno! Nella realtà, sfortunatamente, decisi di restare calma stringendo le mie mani più forte che potevo.
K: Oh capisco, allora ti ringrazio tanto, ma non ce n’era alcun bisogno.
Ki: Senti Kagome, io e te non siamo certo amiche e non sarei io la persona più adatta per dirti ciò che sto per dire, ma tu non mi lasci altra scelta.
Pensai “ E allora non dirla brutta oca!” ma invece lo disse, e il mio mondo crollò.
Ki: Inuyasha viene ancora a letto con me.
Bang! Per un attimo mi sentii svenire, tutto quello in cui avevo creduto era crollato in meno di un secondo, con una semplice frase. Mi sentii triste, ma poco dopo mi avvolse una rabbia cieca, l’avrei strozzato, giurai a me stessa che avrei strozzato Inuyasha.
Ma in quel momento lui non era davanti a me. Poco male, diedi uno schiaffo a Kikyo.
Ki: Ma che diavolo fai? Lui ti fa le corna e schiaffeggi me?
K: Tu ci sei andata a letto, le corna si fanno in due! Ora vattene da casa mia!
Ki: Certamente! Ma lascia Inuyasha o io non sarò l’unico problema, credimi.
K: Immediatamente!
Si alzò e se ne andò. Rimasi lì seduta per una buona mezz’ora, non sapevo bene cosa dovessi fare…forse dovevo chiamarlo, ma urlare per telefono non sarebbe stata la soluzione migliore. Ma se lo avessi visto era certa che avrei tentato di strangolarlo e questa non era certo un'altra  soluzione adatta. Alla fine decisi mentre correvo come un furia verso casa sua, avrei mantenuto il controllo e l’avrei lasciato.
Arrivai davanti a casa sua mi sentivo pronta eppure esitavo, inspirai profondamente e pregai che fosse la cosa giusta, alla fine mi decisi e bussai.
Quando lo vidi sembrava tranquillo, era più che ovvio era ignaro che io avessi scoperto la verità! O meglio era ignaro di ogni cosa dal momento che non aveva fatto nulla.
Mi salutò come sempre, ma la cosa mi fece infuriare solo di più in quel momento.
K: Tu razza di di…
Mi mancavano le parole, tipico, non ero una a cui piaceva litigare e mi sentivo una stupida per essere lì arrabbiata e non sapevo neanche cosa fare.
K: Porco! Credevo che fossi cambiato per me, quanto sono stupida! Non sei mai cambiato e io non me ne sono neanche accorta, ho creduto sempre a tutto!
Queste furono le fantastiche parole che mi uscirono e non mi sentivo affatto vittoriosa, perché avrei voluto dire qualcosa di meglio, ma non ci riuscivo.  Lui mi guardava come se fossi pazza.
I: Amore calmati…spiegami..
Non lo lasciai finire ero già in difficoltà per i fatti miei ci mancava solo che lui parlasse lo pregai di non iniziare con scuse patetiche, la sua risposta fu uno sguardo smarrito e ancora che cercava di parlare chiamandomi amore, ma io continuavo a non lasciarlo parlare.
K: Non mi chiamare mai più amore! Non mi chiamare affatto, mai più!
Mi girai e me ne andai, no non ero per niente soddisfatta di quello che avevo fatto, non ero stata brillante e convincente come avrei voluto in quel momento, anzi sentivo come di essere stata un po’ patetica. Ma al momento non m’importava, ero triste e arrabbiata niente mi importava più.
Stavo tornando a casa le lacrime mi pungevano gli occhi, ma le costrinsi a non scendere finché non fossi arrivata a casa, nella mia stanza.
Ma davvero volevo andare a casa? Chiudermi nella mia stanza a piangere? No, non ne avevo voglia…avrei voluto camminare per ore  in solitudine. Fu così che mi ritrovai a vagare per la città senza una meta precisa e a maledire quella Kikyo, avrei preferito continuare a vivere in una sciocca illusione piuttosto che sentire quel vuoto dentro.
Mi sembravano passate ore, il sole stava tramontando, forse era proprio giunto il momento di tornare a casa e chiudermi in quella maledetta stanza.
Ad un certo punto sentii dei tacchi seguirmi, allora mi fermai e anche il suono si fermò con me. Mi girai e vidi una donna bellissima, vestita di nero, stivali di pelle con tacchi altissimi, che io non avrei mai potuto portare senza sembrare una perfetta idiota, il suo bel viso era tumefatto da chiazze violacee qualcuno doveva averla picchiata, notai che mi osservava con grande interesse.
Ka: Kagome giusto?
K: Tu chi sei?
Ka: Mi chiamo Kagura, non devi aver paura di me sono…sono una conoscente di Inuyasha.
Kagome si sentì venire meno, Inuyasha conosceva una donna così bella, ci credo che la tradiva e forse non solo con Kikyo. Forse dovette capire i miei pensieri perché le sue labbra scarlatte fecero una specie di sorriso spento, a causa delle ferite.
Ka: Sicuramente non sono ciò che pensi, lavoriamo entrambi per Naraku.
K: Allora sei qui per portarmi da lui?
Ka: In teoria dovrei, ma non ne ho alcuna intenzione. Senti sto seguendo Inuyasha e anche te per conto di Naraku, ma sto tirando troppo la corda, come vedi.
E indicò il suo viso, poverina, stava cercando di proteggerci…beh sicuramente lo faceva per Inuyasha.
Ka: Comunque sia, vi sto seguendo e quindi so parecchie cose, anche della visita di Kikyo questo pomeriggio.
K: Ah molto bene! Io non ne voglio parlare…
Ka: Ma devi sapere una cosa! Kikyo è una grandissima bugiarda, è vero lei ed Inuyasha hanno avuto una specie di relazione, ma da quando si è messo con te, posso giurarti che non è accaduto più nulla tra loro, per quanto lei volesse.
K: E tu come lo sai?
Ka: Naraku è furbo, ha sempre sospettato un tradimento da parte di Inuyasha, così lo seguivo già da molto…E ti posso giurare che per quanto lei abbia tentato lui l’ha respinta.
K: Se quello che dici è vero…perché Kikyo mi ha detto il contrario oggi pomeriggio?
Ka: Kikyo è la donna di Naraku, Inuyasha l’ha respinta e ora si vuole vendicare mentre Naraku vuole te, se non sei proprio una stupida il resto capiscilo da sola.
K: Voglio separarci per poter fare i loro comodi?
Ka: Precisamente, quindi ora ascolta l’ho già detto ad Inuyasha, voi due dovete andarvene, lui non mi ascolta, ma forse tu puoi convincerlo.
K: Ci proverò…grazie…
Ka: Figurati…Ah solo una cosa, non dire che sono stata io a parlarti.
Annuii e così come era venuta se ne andò.
Ero sconvolta Naraku ancora mi desiderava, o almeno voleva farmi del male, certo mi aveva cercata a scuola, ma non aveva insistito più di tanto ed ora ecco di nuovo il suo nome invaderle la mente.
Ma non importava la cosa importante era parlare con Inuyasha e fare pace con lui, quella era l’unica cosa che davvero doveva fare. Prese il cellulare, nessun segno dalla parte di lui, forse era davvero arrabbiato, chiamarlo sarebbe stato da stupide…decisi che sarei andata da lui.
Bussai alla sua porta, mi vergognavo di non averlo neanche fatto parlare ero stata davvero una stupida, mi ritrovai in lacrime e quando me lo trovai di fronte non riuscii a farle smettere di scendere. Non volevo pensare se era arrabbiato o altro, semplicemente lo attirai a me e lo baciai e fu in quell’istante che mi sentii di nuovo completa.
K: Sono stata una vera idiota! Ero così arrabbiata, Inuyasha potrai perdonarmi?
I: Ma è ovvio che ti perdono piccola, però mi puoi spiegare che era successo?
K; Ecco beh…prima Kikyo è venuta a casa mia per dirmi che voi due…non avete mai smesso di vedervi, io non ci ho voluto credere subito, però in fondo perché avrebbe dovuto essere una bugia? Così alla fine mi sono detta che aveva ragione ero così arrabbiata e triste, che sono venuta da te senza pensarci… Quando sono andata via, un’altra persona, mi ha detto che era tutta una bugia…e sono tornata qui.
I: Chi?
K: Non posso dirtelo, ho promesso…mi spiace…
I: Non preoccuparti, comunque ora è tutto a posto, parlerò con Kikyo e le dirò di lasciarti in pace!
Lo pregai di lasciar perdere, poiché pensai che se Kikyo avesse saputo la verità di Inuyasha avrebbe fatto in modo che intervenisse Naraku ed era l’ultima cosa che volevo.
Lui mi sorrise e annuì.
I: Tutto quello che vuoi, amore.
Mi sentii sciogliere, come diavolo avevo solo potuto pensare di poter stare senza di lui? Era diventato davvero una parte di me, se se ne fosse andato quella sarebbe stata una mia parte morta, che non sarebbe rinata mai più.
K: Ehm…amore, posso entrare?
I: Ah che sciocco! Si entra!
K: Sai…credevo di essere persa senza di te…anche se per poche ore.
Volevo dirgli quello che sentivo, volevo che aprissimo i nostri cuori l’uno all’altro…
I: Si anche per me è stato così…
Sembrava sincero, eppure c’era qualcosa che non mi convinceva come una nota di dubbio.
Ma poi mi baciò, un bacio così dolce e gentile che mi sentii svenire, ricordai di non essere mai stata baciata in quel modo, era magico…
Sentivo le sue mani che mi accarezzavano delicatamente, come fossi di porcellana, il suo tocco era come più attento a me, mi provocava brividi di piacere puro, le mie mani si muovevano sul suo corpo silenziose, bramose di avere un po’ di quella dolcezza così infinitamente bella.
Quella notte Inuyasha fu particolarmente strano, ma in quel momento non potevo ancora sapere il vero perché. Mi baciò ogni centimetro del mio corpo, guardò ogni piccola parte del mio corpo come se avesse voluto stamparselo in testa, mi amò come non aveva mai fatto, appagando ogni mio desiderio e assecondando ogni mio movimento, come se lui non esistesse, quella notte fu magico e finimmo ormai stanchi e appagati fino allo sfinimento,
Tra le sue braccia mi sentivo in paradiso, ma mentre ripensavo a quella notte silenziosa un po’ di paura mi colse. Inuyasha aveva fatto l’amore con me come non l’aveva mai fatto prima, in maniera completamente diversa e magnifica, ma ciò che mi spaventava è che era come se dovesse essere l’ultima volta, cancellai quel pensiero con un sorriso, no era un pensiero sciocco il mio, aveva solo voluto iniziare in maniera splendida la nostra storia, finita qualche ora fa, infondo già una volta avevo avuto quelle sensazioni. Solo adesso ripenso a quanto avevo avuto ragione sul primo pensiero e quanto fui sciocca ad illudermi.

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Capitolo 13
*** Ora basta! ***


Capitolo 11: Ora basta!!

 

Ed eccomi giunta al penultimo capitolo, vi lascerò per due settimane perché vado a Parigi dopo il lavoro estivo mi godo una piccola vacanzina prima della scuola!! J

 Fmi89: Grazie mille per il commento, come sempre ^^ è purtroppo non sembra un gran bel finale con loro due che rompono, ma chissà forse riusciremo a fare qualcosa per aggiustare le cose, o forse no…un bacione

 

Kagome se ne andò via la mattina aveva deciso di dormire da me, non so cosa avrebbe raccontato ai suoi famigliari, forse che avrebbe dormito da Sango, ma le era grato di averlo fatto, mi svegliai felice come non mai, completo.
Quando se ne andò però un senso di vuoto tornò dentro di me, ormai sapevo esattamente quello che dovevo fare e non mi importava più di nient’altro perché era la cosa giusta.
Mi vestii tranquillo come sempre, andai in banca e ritirai ogni mio risparmio e inviai una lettera a mio padre, lo avrei raggiunto e avrei imparato il lavoro. Non era ciò che volevo fare nella mia vita, ma dopo la decisione che avevo preso non mi restava altro da fare, quando avrei lasciato Kagome non desideravo rimanere in città un minuto di più.
Quando ebbi finito di scrivere a mio padre presi una birra, avevo bisogno di qualcosa che mi tirasse su il morale, ma non potevo fumare l’avevo giurato e non avevo alcuna intenzione di ubriacarmi al mattino, Dio quanto ero cambiato!
Le ore passarono lente inesorabili, dovevo fare qualcosa per distrarmi non potevo pensare che stavo lì seduto ad aspettare che arrivasse l’ora in cui avrei chiamato Kagome, le avrei chiesto di vederci e poi sarebbe stata la fine.
Il mio cellulare squillò, vidi che Miroku mi stava chiamando, non risposi, non avevaovoglia di sentirlo. Quella domenica non avevo voglia di fare assolutamente nulla.
Il cellulare suonò di nuovo, sempre Miroku e ancora non risposi, quella stessa scena durò per altre cinque chiamate alla sesta mi arrese e risposi.
I: Che cazzo vuoi?
M: Finalmente!! Allora se ci sei perché ci hai messo tanto?
I: Per il semplice motivo che non volevo risponderti…ti ho già detto che se non rispondo alle prime due chiamate devi rinunciare e non rompermi!
M: Inuyasha…stai a casa e non muoverti per nessuna ragione.
E riattaccò senza dirmi altro, ma che diavolo aveva? Stranamente non aveva usato un tono scherzoso, non mi aveva rimproverato per essere stato maleducato era stato serie e conciso e mi aveva riattaccato il telefono in faccia per la prima volta.
Bussarono alla porta e corsi convinto che fosse Miroku, ma mi ritrovai davanti Kikyo…
I: Che cosa fai tu qui? Non ho più niente a che fare con Naraku e tanto meno con te…
Ki: Lo so benissimo, volevo solo dirti che Naraku ha messo una pietra sopra tutta questa storia…ha deciso di lasciarti in pace non devi più preoccuparti per lui…
I: Cosa?
Ki: Hai capito benissimo! Ora puoi vivere la tua vita come meglio credi.
I: Come mai ha deciso così?
Ki: Non ne ho idea forse ha solo capito che era meglio così.
Stavo per chiederle cosa c’era sotto, ma in quel momento arrivò Miroku.
M: Tu ora vattene di qui.
Ki:  Come osi…
M: Va via, brutta….ah lasciamo perdere! Non voglio sprecare parole con te, devo parlare con Inuyasha!
Miroku mi spaventè seriamente, Kikyo stava per ribattere ma le feci cenno di tacere e lanciando un’occhiataccia  a Miroku se ne andò.
I: Allora si può sapere che ti è preso?
M: No Inuyasha che diamine è preso a te?  Kagome sa…o almeno sospetta qualcosa, me lo ha detto Sango…
I: Ma che diamine stai dicendo?
M: Io non lo so, ma Kagome sospetta che vuoi lasciarla lo ha detto a Sango, cioè ha detto che le eri sembrato troppo strano…e che sicuramente c’era qualcosa sotto…senti Inuyasha sono sicuro che c’è un’altra soluzione, tu e lei…è da idioti soffrire così per…per Naraku.
I: Miroku ora puoi anche calmarti, non devo più lasciare Kagome…Naraku ha deciso di lasciarci perdere è per questo che kikyo era qui!
M: Davvero??
I: Si, penso anche io che sia strano…ma tanto meglio così!
M: Allora va da lei, la rassicuri e poi torni qui e mi dici che avete messo tutto a posto, altrimenti giuro che ti prenderò a pugni finché non capirai l’idiota che sei!
Annuii, Miroku quel giorno era davvero strano si stava comportando davvero in maniera strana, mai l’avevo visto così e non capivo perché era diventato in quel modo, ma non dovetti aspettare molto per capire.
Presi la mia moto, avrei fatto prima che con l macchina, inoltre mi sentivo molto più libero…correvo verso casa di Kagome per dirle che tutto era a posto niente avrebbe turbato la nostra felicità, non avrei dovuto andarmene, non avrei dovuto spedire quella maledetta lettera a mio padre…mi sembrava tutto un sogno! Troppo bello per essere reale, in effetti era così.
Salii le scale del tempio correndo quasi, arrivai in cima col fiatone, ma non mi importava ero troppo maledettamente felice.
Mi aprì la mamma di Kagome in lacrime.
Mamma: Oh…tu devi essere il famoso ragazzo di Kagome?
I: Si, vorrei vederla….
Mamma: Non l’hai saputo? Kagome è scomparsa…
Scoppiò a piangere, non sapevo cosa fare, mi sentivo perduto, le presi una spalla e la obbligai a guardarmi.
I: Come sarebbe che è scomparsa?
Mamma: Eravamo tutti fuori e quando sono tornata non c’era nessuna traccia di lei, solo questo…
Mostro un foglio che teneva in tasca, diceva solo tre parole “Ho sua figlia” e poi una N. E allora capii, quel maledetto bastardo voleva chiudere la questione solo perché aveva preso Kagome.
Mamma: Aspetto mio figlio piccolo e poi andrò dalla polizia.
I: Non ce n’è bisogno, io so dove si trova sua figlia…la riporterò a casa l giuro! Ma la prego di non chiamare la polizia…
La donna sembrava stranita, ma acconsentì. Fumai una sigaretta in preda alla collera, Naraku doveva solo pregare di non averla ancora toccata, inforcò la moto e in men che non si dica volò a casa.
M: Ah bene…allora tutto a posto adesso?
I: No, per niente…Naraku ha preso Kagome devo andare…
M: Come sarebbe?? Vuoi dire che l’ha rapita??
I: Si esatto, senti Miroku devo andare a liberarla.
Miroku cambiò sguardo in un lampo, nei suoi occhi ricomparve la fermezza che gli avevo visto pochi istanti prima e una furia cieca. Mi guardò e mi tirò un pugno, avrei potuto fermarlo, ma non l’ho fatto…non avevo voluto.
M: Tu…io te lo avevo detto di non immischiarti con Naraku, si tanti anni fa, te lo avevo detto che era una persona orribile, che ti avrebbe rovinato la vita…tu sei il mio migliore amico e avresti dovuto ascoltarmi, ma non l’hai fatto e ora guarda….sei come un fratello per me e quell’uomo potrebbe anche ucciderti. Io desideravo solo che tu fossi finalmente felice,ma ogni volta che parlo tu non mi ascolti…mai!
Pianse, vidi Miroku piangere per la prima volta a causa mia! Sentii il cuore stringersi, solo in quel momento capii quanto fossimo legati io e Miroku. E soprattutto quanto bene gli volevo! E gliene voglio ed è proprio per lui che mi trovo qui a scrivere questo diario…quando leggerà la storia sono certo che ne sarà felice.
Come dicevo in quel momento mi resi conto dell’affetto che provavo per Miroku, lo abbracciai.
M: Cavoli Inuyasha…e adesso?
I: Adesso vado a prendere Kagome e poi…poi si vedrà!
Così presi la mia pistola, da molto non la tenevo in mano, quando la presi mi passò davanti tutta la vita che avevo vissuto fino all’arrivo di Kagome, mi passò un sorriso…tenere la mia pistola in mano mi faceva sentire il bastardo di un tempo e un po’ ne ero compiaciuto, la natura di una persona non potrà mai essere cambiata fino in fondo.
Prima di andarmene consigliai a Miroku di andare da Sango, lei sarebbe riuscita a calmarlo e a farlo stare tranquillo fino al nostro ritorno, poi saltai in sella alla mia moto e andai dritto verso il covo di Naraku. Eh si ora basta! Bisognava proprio darci un taglio con quella storia.

 

Decisi di andarmene via soltanto la mattina, quella notte era stata così perfetta che non mi ero sentita di rompere l’incanto con il solito “ora devo tornare a casa o mio nonno mi uccide!” non mi importava niente di mio nonno! Quella notte m’importava solo delle sue mani gentili, dei suoi affondi destinati solo ed esclusivamente al mio piacere, come se il suo non importasse…un po’ arrossisco al solo ricordo, ma quella notte era tutto maledettamente magico.
La mattina mi svegliai ancora abbracciata a lui e mi sentivo felice, lui aprì gli occhi qualche istante dopo e sorrise, quel sorriso di cui mi ero innamorata!
Me ne andai col cuore vuoto, non volevo separarmi da lui avevo qualcosa che mi diceva di non farlo, invece me ne andai salutandolo ogni giorno, ignara nella mia ingenuità da innamorata che stava per succedere il peggio.
Mentre camminavo diretta al tempio continuavo a sentire una strana sensazione, ancora non credevo che quella notte fosse reale, Inuyasha aveva fatto ogni cosa come se fosse l’ultima volta… quel pensiero mi ossessionava, lo respingevo e ritornava in meno di dieci secondi. Presi il cellulare corsi subito al numero del mio amato, ma cambiai idea e chiamai Sango.
S: Ma Buon giorno amica mia? Qualche buona nuova??
K: Sango…Inuyasha…mi vuole lasciare.
S: Ma cosa diamine stai dicendo? Miroku ieri mi ha detto che avete litigato di brutto, ma che poi probabilmente avreste fatto pace…almeno lui parla essendo amico di Inuyasha.
K: Si abbiamo fatto pace dopo aver litigato, abbiamo anche fatto l’amore…ma…
S: E allora di che ti preoccupi, se ti voleva lasciare non avreste fatto pace no?
K: Sango il mondo in cui lui l’ha fatto con me…mi preoccupa!
S: Oh signore! Ti ha fatto male? Ha voluto fare qualcosa di strano…per caso ti sei accorta che sta diventando gay?
Quel pensiero mi fece sorridere, ma solo per un attimo, perché le mie preoccupazioni erano troppo forti.
K: Ma no! Niente di simile, è stato semplicemente fantastico…così dolce…
S: E allora di che ti preoccupi scusa??
K: Tutto quello che faceva era come se fosse per l’ultima volta!
S: Kagome non pensarci, sono sicura che è stata solo una tua impressione, avete litigato ed evidentemente lui ha voluto solo essere più carino del solito, devi stare tranquilla. Sei vuoi passo da te oggi….
K: No, è meglio che faccia qualche compito…sono indietro con la scuola ultimamente.
S: Troppo impegnata a fare la fidanzatina perfetta! Va bene ora ti lascio e stai tranquilla.
E riattaccò Sango era stata dolce a rassicurarla, ma nessuna delle sue sensazioni sembrava passata, la felicità di quella mattina era passata veloce come un bambino scarta il suo regalo a Natale.
Raggiunsi casa, non che avessi molta voglia di andarci, avrei dovuto dire una bugia e sembrare credibile, non sempre ci riuscivo.
Sentivo la palla di Sota che giocava in cortile, presto sarebbe andato agli allenamenti.
Mio nonno in cima alle scale mi guardava con aria severa, accidenti ero nei guai!
Non: Ma bene signorina! E dove siamo state per tutta la notte?
Mi prese il panico e caddi a gambe all’aria facendomi male al sedere, vidi mio nonno ridere sotto i baffi, ma riprese in fretta la sua aria severa, mi rialzai e camminai verso di lui.
K: Ero da Sango era tardi e ci siamo addormentate, mi spiace avrei dovuto avvisare.
Mio nonno stava per dire qualcosa ma mia madre sopraggiunse e disse di lasciarmi in pace e di andare a prendere il borsone di Sota.
K: Grazie mamma…
Mam: Figurati…eri dal tuo ragazzo?
Arrossii violentemente parlare di certe cose con mia mamma mi imbarazzava, anche se non avrebbe dovuto, intuì i miei pensieri e sorrise.
Mam: Sai sei proprio grande ormai! Comunque non preoccuparti, tuo nonno non romperà le scatole.
Sorrise ancora poi tutti e tre mi salutarono, cercando di convincermi ad andare con loro e per l’ennesima volta rifiutai, se solo avessi accettato!!
Andai in casa e me ne andai sotto la doccia avevo bisogno di pace per qualche secondo. Uscita dal bagno ero decisamente più rilassata e mi dissi che ero stata una grandissima sciocca per tutte le mie paure inutili. Finì di vestirmi e asciugarmi i capelli, poi presi un libro di scuola decisa più che mai a studiare, ma quel libro non sarebbe mai stato letto, sarebbe rimasto lì aperto pronto, ma mai letto! In quel preciso istante sentii la porta sbattere, che strano mamma doveva essere già tornata, di solito il nonno andava a passeggiare e lei tornava…ma era decisamente passato troppo poco tempo. Il campo dove Sota si allenava era abbastanza distante, andavano sempre a piedi e guardavano sempre almeno una decina di minuti. Si era troppo presto, avevo una strana paura mi prese alla bocca dello stomaco. Fiduciosa provai a chiamare mia madre, ma non ottenni risposta ed la mia paura crebbi, ma quella paura non era ancora niente! Uscii dalla stanza e vidi un uomo in basso alle scale. Il suo piedi era sul primo gradino, quando mi vide mi salutò cortesemente. Corsi senza dire niente nella mia stanza chiusi la porta e mi misi in un angolo della mia stanza, aspettando…ero proprio una stupida in preda al panico! Avrei potuto tranquillamente chiamare la polizia con il mio cellulare, ma quell’idea non mi passò neanche per un istante! Si che idiota!
La mi porta cedette sotto i colpi delle forti spallate e poi lo vidi e fu allora che gridai disperata di andarsene, lanciandogli contro tutto ciò che avevo a portata di mano. Ma niente che potesse fargli davvero male. Naraku! Dio quanto lo odiavo!
Na: Per l’amor del cielo Kagome ora basta! Non fare la bambina!
K: E allora vattene!
Na: Su non sei felice di rivedermi? Eppure mi adoravi….
K: Si, prima di scoprire che razza di porco schifoso sei! Sei un essere orribile…Inuyasha mi ha parlato di te.
Na: Ah il caro Inuyasha, beh lui non lavora più per me…ha voluto tirarsi indietro…che codardo!
K: Un uomo migliore non è un codardo!
Na: Un uomo che ha ucciso un altro uomo, non sarà mai migliore in niente…per quanto cancellerà il passato questo rimarrà. Ma oggi non sono qui per parlare di lui, sono qui esclusivamente per te!
Sussultai che diamine voleva farmi? Voleva finire quello che aveva iniziato anni prima forse? Non lo sapevo e la cosa mi faceva venire la nausea.
K: Vattene per favore.
Na: Come siamo educati, ma sono desolato di doverti deludere.  Sono un tuo incubo ed è ora di pareggiare i conti…mi hai fatto molto male con quel dannato vaso, ho dovuto pagare fior di milioni per non finire in carcere…ho perso uno dei miei più fedeli uomini, Inuyasha per quanto stupido era maledettamente bravo…non sarai tu sciocca ragazzina ha fermarmi!
K: Cosa vuoi che faccia?
Na: Voglio ciò che ho desiderato tempo fa, poi ti ucciderò e ucciderò anche Inuyasha…quando lo scoprirà lui verrà…e morirà. Nessuno si mette contro d me e la passa liscia  è una cosa che dovete imparare entrambi!
K: Non uccidere Inuyasha.
Pensavo forse di supplicarlo? Non erano certo le mie stupide parole che lo avrebbero fermato ne ero consapevole…eppure lo speravo…lo speravo disperatamente…per Inuyasha e per quella piccola vita… Mi misi a piangere e lui rise.
Continua a implorarlo tra i singhiozzi di andarsene e lui continuava a sorridere malignamente, scrisse su un foglio ho preso mia figlia, mi madre avrebbe saputo che era scomparsa. E poi sotto quelle misere parole una N. in bellissima calligrafia.
Mi legò le mani e iniziai a scalciare per tenerlo lontano da me, quelle mani odiavo anche solo di esserne sfiorata! Mi diede un pugno in pieno volto e per un attimo mi sentii vacillare e mi arresi non l’avrei mai fermato! Mi caricò in spalla fino alla sua auto, vidi Kikyo che sedeva davanti insieme a lui, accostò vicino alla casa di Inuyasha e avrei voluto gridare, ma sarebbe servito solo ad avere un altro pugno e lui non mi avrebbe sentita, nuove lacrime sgorgarono.
Na: Scendi e digli che ho deciso che lo lascerò in pace…i conti con noi sono chiusi… Se ti fa domande tu digli che non ne sai niente, solo quello che già gli hai detto…il resto verrà da sé e dal biglietto che ho lasciato a casa di Kagome. Prendi u taxi e torna.
Kikyo sorrise lo baciò e scese, mi venne il voltastomaco, esisteva qualcuno che baciava volontariamente quell’essere! Un’ondata di nausea più forte mi avvinghiò lo stomaco e vomitai.
Na: Dio che schifo! Ragazzina vedi di controllarti fino a che non saremo arrivati.
Le ondate di nausea non erano frequenti, ma talvolta c’erano e non potevo
Ignorarle, pregavo per la mia incolumità di non averne fino a destinazione.
Giungemmo dopo un quarto d’ora circa ,o forse di più, ad un palazzo che un tempo doveva essere abbandonato e in decadenza, ma ora era perfetto… Naraku doveva avere davvero un sacco di soldi!
Mi fece scendere dall’auto malamente.
Na: ora vedi di camminare e non rompermi le scatole o ti faccio morire qui… Hitachi vieni qui!
La sua voce tuonò e io mi riscoprii a tremare, basta dovevo essere coraggiosa! Quell’uomo non ti farà niente, Inuyasha ti salverà e  poi ce ne torniamo felici e illesi, continuavo a ripetermelo.
Un ragazzo sulla ventina arrivò di corsa, notai che mi lanciò uno sguardo meravigliato.
Na: Porta questa donna Kagura sa dove deve andare e poi sparisci dal mio studio, ma resta nei paraggi…stasera ci sarà da divertirsi.
Sorrise e Hitachi mi fece cenno di seguirlo, non volevo, ma i miei piedi si mossero da soli al pensiero di ciò che avrebbe fatto Naraku se non avessi obbedito.
Mi dava istruzioni da che parte andare perché io dovevo stare assolutamente davanti, notai che mi fissava la schiena chiedendosi chi ero, e io notai la sua pistola nell’ apposito spazio legato ai jeans.
Hi: Ma si può sapere chi sei?
K: Mi chiamo Kagome.
Hi: Perché sei qui?
K: Vorrei tanto saperlo….Naraku odia me, ma credo che soprattutto odi Inuyasha.
Hi: Ah…tu sei la sua ragazza?
K: Si…
Hi: Allora spero che te ne andrai illesa da qui, insieme a lui…lavoravamo insieme qualche volta…spesso, tu gli hai fatto un gran bene…perciò che tu ed Inuyasha possiate perdonarmi…ma se sarò costretto a farti del male, non potrò tirarmi indietro.
K: Me ne rendo conto.
Mi sentivo un po’ grata di quelle parole, quell’uomo non doveva essere cattivo, proprio come…Kagura! Avanzò verso di noi sempre rigorosamente vestita di pelle e sempre maledettamente sexy!
Ka: Razza di stupida....
K: Mi dispiace io…
Ka: Sta zitta! Forza Hitachi portala nella stanza a destra  dello studio, c’è una sedia legala polsi e caviglie e poi vattene.
Hi: Starà semplicemente rinchiusa la dentro?
Ka: Non lo so…di lei si occuperà personalmente Naraku.
Hi: Capisco.
Hitachi parve preoccupato, ma poi eseguì gli ordini come gli erano stati richiesti.
Mi portò nella stanza indicata da Kagura , era una stanza spoglia c’era un tavolo appiccicato al muro e al centro della stanza una sedia.
Hitachi mi fece sedere, o meglio me lo ordinò, poi mi legò le mani e se ne andò lanciandomi un ultimo sguardo carico di ansia. Chissà forse pensava che Naraku mi avesse ucciso.
Poco dopo nella stanza entrò Naraku stesso, lo guardai con odio.
Na: Dunque Kagome, mi spiace di non poterti semplicemente lasciarti chiusa qui, ma è chiaro che tu non vuoi collaborare.
K: Che diavolo vuoi da me?
Na: Desidero che Inuyasha venga qui, tu sei l’esca perfetta diciamo. E mentre lo aspettiamo possiamo parlare di un certo discorso.
Sorrise malizioso, una luce gli passò negli occhi e io ne ebbi paura.
K: Se solo provi a toccarmi Inuyasha ti ucciderà.
Na: Non temo questo, lo ucciderò prima io.
Mi si avvicinò appena mi toccò le cosce il mio ginocchio scattò e gli colpii lo stomaco,fece un suono strozzato e il suo pugno mi arrivò diretto in faccia, il sangue mi uscì dal labbro. Senza pensarci un secondo di più legò anche le mie gambe. Si avvicinò di nuovo e questa volta gli sputai addosso.
K: Sei solo un porco schifoso. Ti odio! Non devi neanche azzardarti a toccarmi o ti ucciderò io stessa.
Naraku rise e mi diede un altro pugno, questa volta allo stomaco, perso il respiro e per un attimo persi anche un battito del cuore, no tutto era a posto.
Na: Sai una cosa per quanto ti desideri tutto questo non ha senso, ti ucciderò dopo che avrò ucciso il caro Inuyasha…me la pagherai per non essere stata mia.
K: Se io vengo a letto con te, tu lascerai stare Inuyasha?
Na: Sai vorrei tanto dirti di si avrei ciò che voglio, ma non sono un bugiardo. La mia risposta è no.
Mi diede un altro schiaffo e se ne andò dicendo che qualcun altro avrebbe volentieri fatto il lavoro sporco su una donna, qualcuno di molto offeso.
Nella stanza con me entrò Kikyo.
Ki: Sarò io a sorvegliarti fino all’arrivo di Naraku…devi restare in vita, tuttavia voglio darti una lezione per esserti presa ciò che non avresti dovuto.
Prima che potessi aprire bocca mi colpì, mi faceva male avrei voluto supplicare di smetterla, ma non lo feci.
Quando smise mi sentivo malissimo, avevo la guancia gonfia, il labbro sanguinava ancora e peggio di prima, un suo tacco mi aveva fatto sanguinare il ginocchio e avevo un dolore fortissimo al braccio, mi aveva colpito e la sedia dietro di me a cui ero legata me lo aveva schiacciato, forse era lussato. Alla fine iniziai a piangere non per il doloro, ma per l’umiliazione, non per la paura di morire, ma per paura che a morire fosse Inuyasha.
Tutto questo doveva finire.
K: Ora basta Naraku! Liberami subito.
 Naraku aprì la porta infuriato.
Na: Smetterò quando lo deciderò. Kikyo vedi di farla star zitta, non desidero essere disturbato nuovamente.
Questa volta la ragazza mi colpì molto più forte, un dolore acuto mi prese la testa, era chiaro che per colpirmi aveva usato qualcosa, ma non vidi cosa. Sentii solo il sangue colarmi dalla testa e poi svenni.

 

 

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Capitolo 14
*** la fine! ***


Capitolo 12: La fine.


Scusate se aggiorno solo ora, ma si era rotta la chiavetta internet e finalmente l'hanno riparata! Questo è il capitolo finale...se vorrete ci sarà un epilogo in cui si vedrà i giorni di oggi....penso che lo pubblicherò comunque ^^ Grazie per aver commentato o letto...
Fmi89: Eh si...e non è finita per lei :( grazie ^^

Mentre correvo con la mia fedele moto avevo il sangue alla testa, sentivo le mani tremarmi per la rabbia, in quel momento ero davvero fuori di me.
Arrivai in un lampo, anche se il tempo impiegato mi sembrava fin troppo.
Ricordo che la rabbia mi aumentava man mano che mi avvicinavo a quel dannato edificio. Kagura mi venne incontro con aria preoccupata.
Ka: Inuyasha che diavolo fai qui?
I: Sono venuto a riprendere Kagome! E forse ad ammazzare quel bastardo!
Ka: Non ci riuscirai mai! Cerca la ragazza prendila e scappate via, maledizione Inuyasha questa è una trappola, Naraku ti vuole morto!
I: Allora che venga a sfidarmi.
Ka: Non potrò più aiutarti una volta che sarai la dentro.
I: Non serve Kagura, anzi tu hai fatto fin troppo e non ti ringrazierò mai abbastanza.
La donna annuì e mi guardò mentre mi allontanavo con aria rassegnata.
Entrai come una furia all’interno del palazzo, presi le scale correndo e poi lo vidi…Naraku! Stava comodamente seduto a controllare dei documenti, come se niente fosse e poi mi sorrise. La mia rabbia non poté altro che aumentare.
Na: Ma che bella sorpresa abbiamo qui, sai ti aspettavo.
I: Dannato bastardo, lascia subito andare Kagome.
Na: La lascerò dopo che io e te abbiamo pareggiato i conti, in effetti lei era il pretesto perfetto affinché tu venissi qui.
I: Avresti potuto usare qualsiasi pretesto ma non lei dannazione! Naraku dimmi che cazzo vuoi da me!
Na: Ma è così semplice…desidero solo che tu torni a lavorare per me.
I: Non se ne parla, mi pare di averti seguito abbastanza e il mio debito è stato ampiamente ripagato ora ti prego…liberala!
Na: Beh anche lei mi ha fatto un torto in effetti…quindi…
I: Naraku se vuoi che ti supplichi stai sbagliando persona. E sto perdendo la pazienza… non ho più paura di mettermi contro di te.
Quella era vero, ormai avevo Kagome da difendere avevo qualcosa per cui rischiare il tutto per tutto, non mi sembrava vero…ma avrei dato tutto pur di salvarla. Non mi ero mai sentito così legato a qualcuno a tal punto…
Naraku tuttavia non aveva paura di me, non avrebbe mai avuto paura di un ragazzino talmente innamorato da essere un grandissimo idiota. Eh si perché Naraku aveva sempre un asso nella manica, avrei dovuto pensarci prima.
Restammo a fissarci senza dire niente per quella che a me parve un’eternità, poi lui sorrise, quel sorriso che io odiavo e gli diedi un pugno. Un pugno che avevo sognato ogni volta che mi rivolgeva quel sorriso.
Col naso sanguinante premette un bottone sulla scrivania.
Na: Kikyo apri la porta.
Una porta lì vicino che non avevo neanche notato si aprì e vidi Kikyo che sorrideva felice e poi vidi lei, l’oggetto della mia preoccupazione, della mia rabbia…del mio mondo: Kagome! Era legata ad una sedia, la faccia gonfia e tumefatta, ma per me sempre stupenda, il corpo era sporco di sangue.
Non saprei descrivere quello che provai in quel momento poiché erano mille le sensazioni che avevano nessuna delle quali piacevoli.
I: Che tu sia maledetto Naraku! Come hai osato farle questo?
Na: Oh Inuyasha quante storie per qualche piccolo graffietto!
Non ci vidi più, quell’uomo mi aveva sempre irritato ma ora più che mai.  Gli diedi un altro pugno questa volta più forte, poi estrassi la pistola per minacciarlo, non l’avrei ammazzato non ancora per lo meno.
Sentii lo sguardo spaventato di Kagome sulla mia figura, ma non ci facevo caso, non potevo assolutamente distrarmi in quel momento.
Naraku fece per tirare fuori la pistola e fu allora che successe tutto, troppo in fretta.
Sparai un colpo alla mano di Naraku, volevo solo evitare che si armasse a sua volta, lui fece un urlo dolorante e un cenno a Kikyo. La ragazza estrasse un coltello…e creò un profondo taglio nel ventre di Kagome. Quel ventre così perfetto che tante volte avevo baciato, ora perdeva sangue copiosamente e Kagome…Kagome emise un urlo disperato, maledicendo Kikyo, ma quello non era un urlo per il male subito, ma un urlo di dolore come per qualcosa che si è perso…ma io non potevo ancora sapere.
Na: Ogni colpo che infliggerai a me sarà un colpo per Kagome, non ti conviene farmi del male perché potrebbe anche morire.
I: Bastardo! E va bene se vuoi che torni a lavorare per te lo farò, ma lascia che la porti in ospedale…
Ero disperato, se Kagome non ce l’avesse fatta io sarei impazzito per il dolore ne ero certo. Naraku fece per dire qualcosa, ma non ci riuscì, le parole gli morirono in gola…e un colpo nel petto. Kagura gli aveva sparato. Naraku si girò meravigliato nel vedersi davanti la bella donna, lo sguardo glaciale e carico d’odio.
Na: Tu…come…come hai potuto?
Ka: Tu non mi hai salvata! Hai ucciso la mia famiglia, hai ucciso l’uomo che amavo per farmi giungere a te…Ho scoperto cosa diavolo fai…per arrivare alla persone che vuoi gli distruggi la vita…
Naraku voleva ribattere, ma non poté poiché esalo il suo ultimo respiro…quell’incubo era finito.
Ki: Kagura che tu sia maledetta! La ragazzina morirà.
I: Kikyo metti giù quel coltello e allontanati da lei…sparisci per sempre e non ti accadrà nulla.
Non so se fosse per vera paura della mia pistola puntata su di lei, ma corse via senza dire una sola parola e, per quanto male avesse causato, io non feci nulla per fermarla.
Il mio unico pensiero era di prendere Kagome e portarla in ospedale. La liberai alla svelta mentre il suo sangue mi inzuppava le mani, quella ferita era maledettamente profonda. Sentivo lo sguardo di lei su di me e la guardai, stava soffrendo lo sentivo, e non avevo nulla che potesse alleviarle il dolore, i suoi begli occhi luminosi erano appannati per la fatica di rimanere cosciente.
La presi in braccio con delicatezza.
I: Tranquilla piccola adesso ti porto in ospedale e guarirai…
K: Inu…inuyasha…
I: No amore, non parlare…risparmia le forze ti prego…
Una lacrima mi solcò il viso, una lacrima dopo tanti anni…
Lei alzò la sua mano con fatica per asciugarmela e mi sorrise debolmente, in quel gesto sentivo tutto l’amore che provavo per lei e che lei provava per me.
Prima che potessi uscire da quell’edificio sopraggiunse un altro problema.
Hitachi: Che diavolo sta succedendo qui?
Ka: Hitachi va via.
Hitachi: Inuyasha…hai ucciso Naraku?
Ka: No, sono stata io…
Hitachi: Maledizione Kagura! Lo sai o no cosa significa questo?
Ka: Si…
I: Cosa vuol dire Hitachi?
Hitachi: Che ora sono io al comando, Naraku ha preservato il suo impero clandestino in caso di morte…e a me è stato bene.  Kagura io…io devo ucciderti…
Ka: So cosa aveva detto quel bastardo.
I: Non scherzare Hitachi! Se sei al comando puoi fare ciò che vuoi…
Ka: Non del tutto Inuyasha. Hitachi ha ragione tutti sapevamo cosa sarebbe successo in caso di tradimento.
I: E allora perché l’hai fatto?
Kagura sorrise tristemente e i suoi occhi si colmarono di lacrime, la vidi come una donna fragile per la prima volta.
Ka: Perché era giusto così, ho avuto l’occasione di fare del bene anziché del male…ed ora posso raggiungere coloro che amo e che Naraku mi ha tolto.
Si mise in ginocchio in attesa del colpo finale, ma Hitachi temporeggiava…probabilmente non voleva farlo.
Hitachi: In quanto a te Inuyasha, sei comunque colpevole di aggressione contro Naraku prima della morte…per quanto tu sia mio amico… ti dovremo punire, ma dato che non mi piace ciò che ha fatto Naraku ti concedo di andare in ospedale e ti do una settimana di vantaggio, poi inizieremo a cercarmi…se entro due anni non ti troveremo ritieniti un uomo libero.
Quelle parole fecero crollare i miei sogni, nonostante la morte di Naraku non era finita. Io ero ancora intrappolato per due anni!
E nonostante tutto non volevo andarmene lasciando Kagura alla morte, lei in fondo aveva dato la mia vita per me, non potei far altro che guardarla.
Ka: Vai stupido! O la tua ragazza non ce la farà.
Così ricordai che Kagome era gravemente ferita e non potevo aspettare. Dopo un ultimo sguardo a Kagura, che mi rispose calorosamente nonostante le lacrime, me ne andai.
L’ultima cosa che sentii fu Hitachi che non voleva davvero farlo e Kagura che lo supplicava di premere quel grilletto e alleviare le sue sofferenze, alla fine arrivò lo sparo.
E il mio cuore si fermò per un attimo, per Kagura era davvero finita.
Col cuore colmo di ansia e dolore riuscii arrivare in ospedale, forse fu proprio quel senso di frustrazione a continuare a farmi muovere.
Quando entrai tutte le infermiere si voltarono verso di me, i loro occhi mi scrutavano male e solo una delle più giovani mi accolse con un sorriso gentile.
Chiamò altri infermieri affinché l’aiutassero a portare la ragazza in sala operatoria urgentemente, aveva un brutto taglio all’addome.
Quando Kagome scomparve dietro quella porta iniziarono un’infinità di domane, io risposi come meglio potevo e alla fine credettero alla versione di un incidente.
Finalmente mi lasciarono solo, dopo quelle che per me parvero ore arrivò un medico.
D: Salve è lei che ha portato la ragazza?
I: Si sono io, come sta Dottore?
D: Si riprenderà, la ferità si era infettata, ma l’abbiamo pulita ed ora è tutto a posto, ha perso molto sangue poiché ha avuto un’emorragia interna, ma le abbiamo fatto delle trasfusioni. Si riprenderà presto.
I: Grazie al cielo!! Posso vederla?
D: Non ora sta ancora dormendo…meglio lasciarla tranquilla. Quando si sveglierà credo che non starà bene, purtroppo a causa dell’emorragia non c’è stato nulla da fare. Ha perduto il bambino.
I: Bambino?
D: Non lo sapeva?? La ragazza era incinta.
In quel momento sentii il mondo crollare ancora di più., per quanto giovani eravamo il pensiero di avere un figlio da Kagome mi riempiva il cuore di gioia e io non lo avevo mai saputo e per di più, quella felicità era stata spenta ancora prima di cominciare.
I: Capisco…non si preoccupi le staremo tutti vicino.
Io dovevo essere forte per lei, almeno per il tempo che avrei potuto starle ancora accanto.
D: Bene! Io vado, le consiglio di andare a casa…può tornare domani.
Non volevo andarmene e lasciarla lì sola, se si fosse svegliata volevo esserle accanto, ma la voce del dottore era ferma, come un ordine. Così lo ringraziai e uscii, solo allora chiamai Miroku.
I: Miroku ora è tutto a posto, è finita!
Mi: Oh finalmente!  Kagome è lì con te?
I: No, sto tornando a casa…lei è in ospedale aveva una brutta ferita, ma si rimetterà presto. Devi farmi un favore.
Mi: Tutto quello che vuoi!
I: Chiedi a Sango di andare dalla madre di Kagome e di dirle che sta bene, presto tornerà a casa.
Mi: D’accordo riferirò… Inuyasha…tu come stai?
I: Difficile da dire....
Stavo per dire che me ne dovevo andare, ma mi mancò il coraggio. Per la prima volta in vita mia avevo paura di dire qualcosa, e non lo feci.
Domani…avrei avuto tempo domani.
I: Devi farmi un altro favore. Domani mattina vado in ospedale da Kagome, venite anche tu e Sango vi prego.
Mi: Non vuoi stare con lei?
I: Si, ma dopo voglio che la salutiate anche voi due… vi prego.
Ciò che avevo in mente era orribile, non potevo fare una cosa simile a Kagome, ma era necessario…Salutai Miroku ed entrai in casa, mi addormentai come un ghiro.
La mattina dopo mi svegliai triste.
Come era stato stabilito trovai Miroku, accompagnato da Sango, fuori dall’ospedale. Guardai la valigia appoggiata sui sedili posteriori della mia auto, sospirai e scesi.
Mi: Su Inuyasha fai un sorriso, altrimenti Kagome col cavolo che si riprende!
S: Miroku ti prego, usa un po’ di tatto!
Mi: Mia dolce Sango era solo un consiglio…
La ragazza non aggiunse altro, e forse è stato meglio così.
Cercammo la stanza di Kagome ed entrai prima io, solo. Lei era lì sveglia, guardava fuori dalla finestra persa nei suoi pensieri, nonostante i lividi io trovai che fosse la cosa più bella del mondo.
Si girò verso di me e sorrise, debole, io non ricambiai.
K: Inuyasha…sai tutto?
I: Si, Kagome…e non devi abbatterti per questo, hai la vita davanti e tempo per…
K: Non continuare…queste cose le so bene.
I: Scusa…ma il dottore aveva detto che avresti potuto essere giù di corda per il bambino.
K: Lo sono, insomma sarebbe stato figlio tuo e mi avrebbe riempita di gioia, ma abbiamo tutto il tempo che vogliamo!
Mi sorrise e il mio cuore perse un battito, come potevo lasciarla in questo momento??
I: Kagome c’è una cosa che devo dirti…è molto importante! Io devo andarmene, devo partire oggi stesso…
K: Dove vai?
La sua voce sembrava spaventata.
I: Ancora non lo so…
K: E quando tornerai?
I: Non tornerò!
Gli occhi presero a riempirsi di lacrime, ma ancora non pianse, cercava di essere forte.
K: Perché? Perché te ne vai ora?
I: Ci sono cose che non posso spiegarti, ma devo farlo! Vedrai ti rimetterai presto e potrai tornare alla tua vita di sempre.
K: Ma senza di te! Inuyasha per me non sarebbe vita.
I: Ora ti sembra una tragedia, ma vedrai che passerà presto.
Stavo dicendo un mucchio di stronzate, anche per me una vita senza di lei non sarebbe stata vita, ma cosa potevo fare? Dovevo fare la parte del menefreghista e non potevo dire altro.
K: Ma come puoi dire questo?! Sai benissimo che no passerà presto! Ti prego Inuyasha non lasciarmi, ti amo e sono sicura che qualsiasi cosa possiamo passarla insieme.
E ora la parte più difficile, mentire spudoratamente ed essere lo stesso bastardo di sempre.
I: Ma non capisci?! Kagome io non ti amo…credevo di essere innamorato, ma ora ho capito che non è mai stato così. Non ti ho mai amato…avevi ragione tu agli inizi, non sono in grado di amare.
K: Sei impazzito?? Tu sei cambiato! Non sei più quello che eri! Hai rischiato la vita per salvarmi da Naraku!!
I: Ho rischiato la vita perché mi sembrava ingiusto che per un mio errore fossi tu a pagare, ma rassegnati. Una persona non cambia mai completamente.
Ora iniziò a piangere come una bambina, dovevo uscire da lì non potevo continuare quella farsa era troppo per me!
K: Inuyasha…
I: Kagome non c’è più niente da dire. Oggi stesso me ne vado, cerca di rimetterti presto. Addio.
K: Ti prego non andartene….non mi lasciare…inuyasha ti prego…
Mi alzai e mi allontanai dando un ultimo a quel volto rigato dalle lacrime, disperato. Il mio cuore si spezzò.
Richiusi la porta dietro le mie spalle e seppi che la mia vita era finita, avevo appena lasciato qualcosa che niente avrebbe mai potuto colmare.
Mi: Ah Inuyasha! Allora come sta?
I: Statele vicino, soprattutto tu Sango.
La ragazza guardò intensamente negli occhi Inuyasha e capì ogni cosa, il dolore che provava lui e quello che aveva causato alla sua amica.
Mi: Ma che stai dicendo?
S: Miroku…Inuyasha l’ha lasciata!
Miroku mi guardò incredulo.
Mi: Cosa??? E poi proprio in questo momento??
I: Miroku ti prego, devo andarmene!!
Mi: Ma Naraku è morto.
I: Il comando è stato preso da qualcun altro, sono comunque in pericolo…ho una settimana per andarmene. Kagome non può stare con me, sarebbe troppo rischioso. Guarda cosa le è già successo!
Il mio dolore si trasformò in rabbia verso Miroku, non voleva capire.
Mi: Va bene allora se proprio devi tronca con lei, ma ti prego non andartene.
I: Mancherai anche a me Miroku!
Ci abbracciammo stretti, oltre che all’amore della mia vita stavo perdendo anche un fratello. La mia vita stava andando in pezzi.
Salutai anche Sango, e infine diedi a Miroku una busta.
I: Datela a Kagome quando starà meglio, le spiego le mie vere ragioni.
Miroku annuì, ma Sango non fece altrettanto.
Mi: Potrò sentirti?
I: Ogni volta che vorrai amico mio!
Ci stringemmo ancora per l’ultima volta e poi me ne andai.
Non sarei tornato mai più a Tokyo…e ormai dopo tutto il dolore che provavo non sapevo nemmeno più che pensare.
Quando chiusi la portiera della macchina, scoppiai in un pianto isterico…mi sembravano secoli che non piangevo più così tanto. Ero davvero cambiato e lo dovevo a quella persona che, in quel momento, stavo facendo soffrire.
Asciugai le lacrime, senza vergogna. Accesi il motore e partii per sempre.

  

Ormai ero arrivata al limite della sopportazione… Non sopportavo più l’attesa e i continui colpi di Kikyo, avrei voluto urlare che la smettesse, almeno un secondo per sentire se la mia sensazione era giusta, ovvero se davvero avevo sentito la voce di Inuyasha…
Mi arrivò un altro pugno, volevo urlare, ma avevo troppo dolore perfino per quello, sputai sangue.
Finalmente Kikyo aprì la maledetta porta dietro la quale ero nascosta, potei vederlo…Inuyasha! Il solo vederlo mi fece sentire meglio, non m’importava se io ero in uno stato pietoso,  lui era lì per me.
Naraku fece delle proposte ad Inuyasha, ma io non capivo tutto, ero troppo stordita per seguire ogni parola, so di per certo che Inuyasha ha rifiutato…e fu lì che successe tutto.
Inuyasha puntò la pistola contro Naraku, io fissavo spaventata il mio uomo, perché anche Naraku tentava di tirare fuori la pistola, ma fu Inuyasha ha sparare per primo, sulla mano di Naraku.
E fu allora che vidi Kikyo tirare fuori un coltello, sapevo che voleva usarlo su di me, ma non riuscivo a muovermi, mi fece un profondo taglio nella pancia, sentivo il sangue che usciva copiosamente dal mio, ormai stremato corpo, e capii…la vita che avevo avuto dentro di me fino a poco prima, mi aveva lasciato. Non potevo fare niente, ma urlai di dolore e maledissi Kikyo, quella vita in fondo era parte di me, sarebbe nata dall’unione di un unico amore, ma soprattutto sarebbe stato il figlio di Inuyasha, già solo per questo lo amavo. Quell’urlo disperato rimarrà per sempre nelle mie orecchie.
Crollai, un mondo tutto mio mi avvolse, l’ultima scena che vidi fu Inuyasha che parlava con Naraku, poi svenni. Mi avvolse la pace.
Quella pace non durò a lungo mi risvegliai di nuovo, riportata alla coscienza dalla voce di Kikyo, ancora vicina a me…ma alla fine se ne andò anche lei.
Fu Inuyasha ad avvicinarsi a me, per liberarmi, mentre le sue mani si inzuppavano di sangue, provavo un dolore immenso, che non si poteva spiegare…guardai Inuyasha attraverso un velo di lacrime e fatica, lui mi prese delicatamente in braccio.
I:  Piccola ora ci sono io, ti porto in ospedale e guarirai…
K: Inu...yasha…
Parlare era difficile, ma volevo fargli sapere che cosa sentivo dentro, ma lui non capì.
I: Amore non parlare…devi rimanere in forze.
Gli scese una lacrima, quella lacrima per me significava molto…poteva essere per me o per il bambino che non sapeva di aver perduto, o semplicemente per entrambi,  mi rese felice…
Alzai la mano, volevo asciugargliela a tutti i costi, dovevo toccare quella piccola lacrima, mi costò una fatica enorme, ma ce la feci e ci misi tutto l’amore che potevo trasmettergli in quel piccolo gesto…poi svenni di nuovo.
Mi svegliai circondata da gente che non conoscevo, una luce abbagliante mi accecava gli occhi.
Infermiera: Signorina, ora è in ospedale…stiamo per operarla, quindi si prepari a dormire ancora un po’…
Mi fecero addormentare e di nuovo volai nel mio mondo perfetto, dove ero con Inuyasha e il mio bambino stava bene.
Il mattino dopo fui nuovamente strappata da quel sogno, l’anestesia e il bisogno di riposare perdevano il loro effetto, io riprendevo a sentire dolore e ormai sapevo che quel bambino non poteva rimanere altro che un sogno…
Mi sedetti sul letto, guardai fuori…in quella stanza silenziosa mi persi nei miei pensieri, fino a quando sentii una presenza entrare e sedersi sulla sedia…non potevo non riconoscerlo, quando c’era lui la stanza mi era sempre parsa più piena.
Mi girai verso di lui  e gli sorrisi debolmente, ma non ricambiò.
K: Sai tutto?
I: Si, ma Kagome non devi abbatterti…sei giovane hai la vita…
K: Fermati ti prego, Inuyasha queste cose le so…insomma mi sento come se mi mancasse qualcosa, infondo sarebbe stato figlio tuo e ne sarei stata felicissima, ma abbiamo tutto il tempo che vogliamo!
Gli sorrisi per confortarlo e fargli capire che ero forte per superare quel momento, ma lui mi guardava da lontano, sembrava assente.
I: Kagome è molto importante che tu mi ascolti….io devo andarmene devo partire oggi stesso.
Quelle parole mi spaventarono, gli chiesi dove andava.
I: Non lo so…
K: Quando tornerai?
Mi lanciò uno sguardo e abbassò gli occhi.
I: Non tornerò.
Mi si riempirono gli occhi di lacrime, ma non potevo credere alle mie orecchie, ero forte, dovevo essere forte…
K: Non puoi andartene ora…non puoi…perché?
I: Ci sono cose che non ti posso spiegare, ma devo farlo credimi! E so che può sembrare una tragedia, ma non lo è…ti rimetterai presto e continuerai con la tua vita di sempre.
K: Senza di te! Non sarebbe vita senza averti accanto Inuyasha!
Ero disperata, se ne stava andando per davvero, parte di me aveva sperato fino all’ultimo…ma ormai tutto era chiaro…stava andando via e non potevo sapere niente di più.
I: Credimi passerà.
K: Inuyasha smettila! Lo sai bene che non passerà presto!  Inuyasha ti prego, non lasciarmi…ti amo e possiamo superare qualsiasi cosa…
Non sapevo cosa avrei potuto dire, ma dovevo tentare di tenerlo lì…
I: Kagome non capisci proprio? Io non ti amo! Credevo di essere innamorato,ma ora ho capito che non è così…avevi ragione tu quando ci siamo conosciuti: non sono in grado di dare amore.
Non credevo alle mie orecchie, quello non era l’Inuyasha di cui mi ero innamorata, né quello che avevo avuto accanto fino al giorno prima, non capivo cosa fosse successo e continuavo a non crederci.
K: Sei completamente impazzito?? Inuyasha io so che sei cambiato da allora! Hai addirittura rischiato la tua vita per salvarmi da Naraku!
I: Oh andiamo! Ho rischiato la vita perché non mi sembrava giusto che per un errore mio fossi tu a pagare, devi rassegnarmi ti sto dicendo la verità. Una persona non cambia mai completamente.
Per quanto mi sforzassi di non crederci e di essere forte, ormai non potevo più negare l’evidenza, mi stava lasciando…crollò tutto, ogni piccola particella di me… iniziai a piangere come una bambina disperata.
K: Inuyasha….
I: Kagome non c’è più niente da dire, oggi stesso lascio Tokyo…cerca di rimetterti presto…Addio…
K: Inuyasha…ti prego…non lasciarmi, ti amo…
Si alzò e si diresse alla porta, non disse nulla, mi guardò per l’ultima volta…gli occhi fermi…
Passò una mezzora in cui continuai a piangere, quando anche le lacrime finirono qualcos’altro prese il sopravvento, non avevo più nessuna voglia di andare avanti, perché guarire se non avevo niente per cui la pena valesse farlo?
Mi lasciai andare e peggiorai, mi portarono in terapia intensiva…
Dopo qualche tempo fui dimessa dall’ospedale…
Mi riportarono a casa, ma era come se non vivessi più…piangevo ogni giorno, Sango, Miroku e la mia famiglia mi stavano vicini…ma io non riuscivo più a reagire, avevo perso l’unica persona in cui avevo riposto delle certezze.
L’unica cosa che riuscivo a fare era pensare ai momenti trascorsi e al suo sguardo fermo l’ultima volta che mi aveva guardata…non lo vidi mai più.
Mi ripresi dopo mesi, anni, non lo bene dire neanche io…avevo capito che l'unico modo per superare la cosa era odiare Inuyasha per avermi presa ingiro,ma una parte di me continua a pensare a lui ancora oggi…nonostante siano anni che non fa più parte della mia vita.

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