Il sole e la neve di shikon (/viewuser.php?uid=7580)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Epilogo ***
Capitolo 2: *** La mia vita di sempre-Inuyasha ***
Capitolo 3: *** La mia vita di sempre-Kagome ***
Capitolo 4: *** Il primo incontro-Inuyasha/Kagome ***
Capitolo 5: *** Il live Inuyasha/Kagome ***
Capitolo 6: *** paura e gelosia ***
Capitolo 7: *** Dite che sto combinando un casino? ***
Capitolo 8: *** 8. Arriva lafelicità che porta sventura ***
Capitolo 9: *** 7. Notizie ***
Capitolo 10: *** 8.verità ***
Capitolo 11: *** insieme per sempre ***
Capitolo 12: *** peggioramenti ***
Capitolo 13: *** Ora basta! ***
Capitolo 14: *** la fine! ***
Capitolo 1 *** Epilogo ***
Il
sole e la neve.
Epilogo:
Non
so perché sia qui a raccontarla, un mio amico mi ha detto:
“Ti sfido! Scrivi un
diario su una storia che vuoi tu…” Io non scrivo,
mai! Nemmeno mi tiro indietro
dalle sfide, però…perciò eccomi qui.
Vi
racconterò la storia dei miei 18 anni. Una storia per me
fantastica.
Mi
chiamo Inuayasha Hayama e a
quel tempo
avevo 18 anni come già detto, frequentavo il liceo
scientifico, ero un ragazzo
pieno di vita, amavo il rischio e andare contro ogni regola! Fumavo,
sigarette
e altro! La mia vita la vivevo come piaceva a me.
La
mia era sempre stata una famiglia rispettabile, come lo è
anche oggi, sarei
stato, e sono l’erede legittimo di una gran
quantità di soldi… li sperperavo
per il mio divertimento di alcol, fumo e donne…spesso
l’amore bisogna
comprarlo. Non fraintendete non andavo a puttane. Intendo che qualche
regalo
piuttosto carino faceva si che le donne diventassero più
disponibile
e…ehm…”aperte!”
Questa
era la mia vita, a lunghi tratti, prima di incontrare
lei…Kagome, perfetta in
tutto quello che faceva, bel corpo, bel viso, un bel caratterino
acceso, ma
sapeva stare al suo posto quando doveva. Educata e troppo gentile. La
odiavo!
Poi l’ho desiderata e infine…l’ho amata!
Questa
è la storia che vi voglio raccontare…i miei 18
anni.
Inuyasha.
Io
scrivo storie…storie
per bambini, sapete tutte quelle belle fiabe in
cui c’è
una bella
principessa in qualche pericolo e poi arriva il principe per salvarla?
Ecco,
anche io ne scrivo…bè
non
solo con le principesse intendiamoci!
Stavo lavorando per
una nuova storia, quando la mia amica Sango, mi ha detto: “Perché
non scrivi una storia per ragazze…o
donne…o
che
so io? Potresti scrivere una storia d’
amore,
con qualche carattere piccante.”
Io
raccontare una
storia d’amore
leggermente osé? Non mi ci vedevo…e
non
so se ne ero capace…avrei
dovuto avere qualche spunto.
Così mi è venuta in
mente la più bella storia d’amore
che potessi raccontare, la mia…la
scriverò per sfizio, ma non credo la farò mai
pubblicare…
Andrò indietro nel
tempo di ben 8 anni. Vi racconterò dei miei 17 anni…
Frequentavo il liceo
scientifico, con Sango naturalmente, ero sempre stata una ragazza
educata, gentile
con tutti, solare e come ogni ragazza volevo trovare un ragazzo tutto
per me, che
mi amasse e mi rispettasse, ma che soprattutto fosse gentile ed educato…
Trovo che la vita sia veramente buffa perché mi ha fatto
trovare Inuyasha…lo
odiavo! Troppo strafottente! Poi mi è piaciuto e infine…l’ho
amato! Si, la vita è davvero buffa!
Ho deciso scriverò la
storia dei miei 17 anni…
Kagome.
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Capitolo 2 *** La mia vita di sempre-Inuyasha ***
Capitolo
1:
La
mia vita
di sempre.
Quella
mattina mi ero alzato nella mia enorme stanza, andai giù in
cucina per la mia
solita colazione: caffé e muffin al cioccolato.
La
sera prima mi ero preso una bella sbronza, dopo aver suonato con la
band al “Crazy
Shake”. Avrei potuto rimanere a casa da scuola, ma dovevo
recuperare un po’ di
lezioni perse per bigiate varie, papà anche se non era qui
avrebbe potuto
arrabbiarsi veramente e smettere di mandare soldi alla scuola, in
questo modo
avrei dovuto lavorare sodo, molto sodo!
Mi
aveva già minacciato molte volte, ma non aveva mai
agito…prima o poi la corda
si sarebbe rotta, quindi meglio andare e fare come ho sempre fatto.
Dormire
durante le lezioni e guardare sotto la gonna delle ragazze quando
salgono le
scale.
Mi
sono preso una sospensione una volta perché una mia compagna
mi era venuta
addosso, la gonna le si era alzata e dalla maglia si vedeva tutto! Io
ovviamente non ho distolto lo sguardo!
Per
la preside guardare insistentemente quella “povera”
ragazza era stato da vero
maleducato, dal momento che lei avrà provato certo vergogna!
Allora
mi sono sempre chiesto…perché mai fanno delle
divise con gonne così corte? E le
ragazze non mettono certo mutandoni da nonna giallo ammuffito!
In
sostanza mi preparai e andai a scuola….che rottura!
Miroku
mi venne a prendere con la sua macchina nera lucido capottabile,
quattro posti
naturalmente, anche lui è di buona famiglia!
Arrivati
a scuola ci siamo diretti con passo rassegnato fino
all’ingresso e oltre! Era
una settimana che non ci andavo. Ora ricordo perché!
Kikyo,
mi è venuta incontro…accidenti le scopi un paio
di volte e ti si appiccicano
come polipi!
Ammetto
che la compagnia di Kikyo mi piaceva particolarmente, ma non abbastanza
da
farla diventare la mia ragazza fissa e senza tradimenti, quindi restava
una
ragazza che mi scopavo ogni tanto, con l’eccezione che
l’apprezzavo molto di
più!
Bè
mi stava venendo incontro con passo deciso e lo sguardo da troietta,
quello
sguardo non mi piaceva più di tanto su di lei…
Kikyo:
Ciao Inuyasha! Finalmente sei tornato a scuola…
Inuyasha:
Fosse stato per mia scelta sarei stato a casa un altro po’.
Ho
fatto un cenno a Miroku e me ne sono andato, ci era rimasta
male…lo
ammetto, ma proprio
non voleva mettersi
in testa che per lei era uguale
ad una
sola parola: sesso.
La
giornata trascorse tranquillamente, come sempre, se non altro a scuola
non
potevo fare troppi casini…
La
pausa pranzo era una vera benedizione, anche se io mangiavo sempre cibi
istantaneo per fortuna che non ero il sole e c’era Miroku a
farmi compagnia,
anche se lui resta sempre un po’ impegnato
nell’attività d’ importunare qualche
ragazza, magari del primo anno, sono sempre state le più
ingenue.
Caso
volle che quel giorno il suo interesse si posasse su una ragazza di un
anno
meno del nostro, Sango, molto carina, la conoscevano tutti sembrava
inavvicinabile per qualunque ragazzo, era sempre stata una tipa
piuttosto
solitaria, ma oggi era accompagnata da un’altra ragazza dai
capelli neri come
l’ebano. Sembrava disorientata e non l’avevamo mai
vista probabilmente era
nuova.
Miroku
si diresse nella direzione di Sango, io preferii stare a
guardare… Come si
supponeva è tornato indietro molto presto e con un occhio
nero! Questa Sango ci
sa proprio fare!
Miroku
era convinto che bastava dire alle ragazze che suonava in una band ed
era
fatta! Naturalmente non è mai stato così per
nessuna, ma era ricco e bello come
ragazzo perché mai dire di no?
Invece a
quella Sango non importava nulla di lui né se era ricco ne
altro!
Mi:
Quella ragazza presto o tardi cadrà hai miei piedi.
Furono
queste le sue esatte parole quanto tornò da me!
Feci
un piccolo sorriso, ridevo in rare occasioni e quando lo facevo doveva
essere
per qualcosa di cui ne valeva la pena e certo non Miroku in quelle
occasioni.
Io,
come lui, volevo ragazza, ma non le andavo a cercare e di certo non a
scuola!
Io le ho sempre usate le ragazza, le conoscevo, offrivo loro qualcosa e
poi me
le portavo a letto. Quelle con cui mi sono trovato particolarmente bene
le
frequentavo più di una volta, ma mai una storia sera.
L’unico problema era
Kikyo, non sapevo che fosse della mia scuola quando me la sono fatta
nel mio
camerino la sera del concerto al “Live Rose”.
Tra
due settimane esatte avremmo dovuto risuonare in quello stesso locale,
ci
dovevamo impegnare parecchio!
Dopo
il pranzo siamo tornati a lezione. Avevamo storia, perché
mai devo imparare
cosa è successo in un periodo in cui io non
metterò mai piede proprio non lo
so!
La
lezione è stata interrotta dal bidello, voleva che io
andassi nell’ufficio
della preside. Che
diavolo avevo fatto
ora?? Non vorrà rimproverarmi per aver rotto i lavandini nel
bagno spero! O
perché ho scritto sul muro dietro la scuola “The
dark hell” il nome del
nostro gruppo! L’avevo fatto
piuttosto bene, nelle tonalità
del
fuoco!
E
così mi ritrovai nell’ufficio della preside.
Pr:Hayama
forse ha lei il concetto della parola scuola non è ancora
ben chiaro!
Oh
no! Vi prego risparmiatemi, quella cavolo di preside diceva sempre le
stesse
cose!!
Pr:
Devo ricordarle che si viene a scuola per imparare
l’educazione e non per
infrangere le regole, ma lei in questo è un vero maestro!
I:
Si, in effetti..
Pr:
Non era un complimento! Sa quanto ci metterà il nostro
povero signor Namura per
pulire il porcile di scritta che lei ha fatto dietro la scuola? E i
soldi che
spenderemo per aggiustare il bagno?
I:
Mio padre manda un regolare assegno a questa scuola, ergo i soldi non
sono un
problema.
Pr:
Hayama non è questo il punto! Suo padre manda quel denaro
perché possa
proseguire gli studi e diventare qualcuno nella vita un giorno, crede
che
facendo così potrà ottenere qualcosa dalla
miserabile vita che sta conducendo?
I:
Via è solo una scritta! E anche carina direi…
Pr:
Proprio non vuole capire! Hayama, nella vita non ci sono solo musica,
alcol e
chissà cos’altro. Un giorno avrà una
famiglia…voglio vedere allora come si
comporterà il giorno che si dovrà prendere le sue
responsabilità! Preferisco
non aggiungere altro, nella speranza che lei capisca ciò che
le dico da solo, per
ora può andare.
I:
Grazie.
Pr:
Un’altra cosa. Come punizione oggi resterà a
scuola per le pulizie del cortile.
Non
dissi niente, quelli erano i colloqui che avevo abitualmente durante
tutto
l’anno.
Dissi
a Miroku che non sarei potuto andare alle prove, accidenti!
Per
un po’ avrei dovuto tenere un comportamento adeguato, la
preside oggi non mi
aveva sospeso solo perché io stesso avevo tirato in ballo i
soldi di mio padre!
Quel
pomeriggio mi aspettavano noiose ore di pulizie, più o
meno… non avrei certo
pulito a fondo e nemmeno tutto il cortile!
Quel
pomeriggio però non si sarebbe rivelato poi tanto noioso.
Grazie
a
coloro che hanno letto e grazie a Silvia per aver recensito e a ran
ugajin 92:
Sono spiacente, ma non ci sarà quella coppia, ho messo un
po’ tutti perché non
si posso mettere più di 5…però non
sono tutti…mi spiace…spero che continuerai a
seguire comunque ^^
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Capitolo 3 *** La mia vita di sempre-Kagome ***
Quella
mattina i primi raggi di luce
colpirono la mia stanza, mi svegliai e come ogni mattina aprii la
finestra per
respirare l’arietta
frizzante che entrava nella
camera.
Poco dopo sentii la mamma che mi intimava a
scendere per la colazione, prima però dovevo fare una
capatina al bagno…come
al solito c’era
dentro
mio fratello Sota! Abbiamo
dovuto litigare, ma alla fine lui era uscito dal bagno.
Scesi in fretta e furia ero nuovamente in
ritardo, male! Anzi malissimo!
Quello sarebbe stato il mio primo giorno nel
liceo scientifico che frequentava la mia amica Sango. Io avevo sempre
frequentato il classico, ma poi ho deciso di cambiare…
Mio nonno aveva deciso di farmi la paternale
riguardo al ritardo nel primo giorno di scuola e ai ragazzi che avrei
trovato!
Era veramente stressante!
Poco male, per non sentirmi tutta la predica
o mangiato in fretta e furia e sono uscita di corsa.
A scuola Sango mi aspettava davanti ai
cancelli, era stata molto carina anche perché mi sarei
certamente persa!
Dopo essermi presentata alla mia nuova classe
ho iniziato a frequentare le lezioni, noiose come lo erano in ogni
scuola,
tuttavia i ragazzi nella mia classe sembravano gentili e simpatici e mi
hanno
accolta calorosamente, qualcosa sarebbe stato migliore…
Alla pausa pranzo un ragazzo venne nella
nostra direzione, dopo essersi presentato ha palpato il sedere a Sango
e le
aveva chiesto di uscire! Lei come risposta gli ha tirato un bel pugno,
gli era
venuto un occhio nero…
Sango mi disse che era Miroku faceva parte di
una band “The
Dark hell”,quei
ragazzi erano belli e maledettamente bravi con la musica,
ma mai e poi mai lei sarebbe uscita con uno di loro! Pensavano solo al
sesso e
pareva fumassero anche droghe. Di sicuro non era il tipo di compagnie
che
avremmo frequentato.
Seguii con lo sguardo Miroku e in quel
momento notai un altro ragazzo con lunghi capelli neri e occhi color
dell’ambra,
era veramente fantastico! Ma naturalmente mi ricordai le
parole di Sango e decisi di lasciar perdere, anche perché
pensai che una
bellezza simile non avrebbe mai guardato una come me!
Tuttavia non pensavo fosse una tragedia
poiché la cosa non m’interessava
minimamente.
Quel pomeriggio fu veramente noioso!! Le
lezioni sembravano non finire e ci mancava poco che non mi
addormentassi sul
libro di giapponese!
Lo stesso giorno del mio arrivo mi misero al
turno di pulizie, non perché fosse il mio turno davvero,
semplicemente perché
ero nuova!
Le altre andarono a casa lasciandomi lì a
pulire tutto sola e questo non era stat affatto carino! In
più nemmeno la mia
fedele Sango poté aiutarmi dato che aveva lezioni di
ginnastica artistica.
Bene avrei dato una pulizia veloce e non
adeguata, non avevo intenzione di fare tutta la scuola da sola!
Prevedevo un pomeriggio noioso, molto noioso,
non avevo nemmeno il mio lettore mp3!
Stavo maledicendo il fatto di aver cambiato
scuola! No, scherzavo, mai l’avrei
detto
seriamente…
cambiare scuola era per me un
sollievo, a tutti dicevo perché sentivo la mancanza di Sango…ma
semplicemente avevo cambiato perché ci insegnava Naraku.
L’ho
sempre odiato! Avrà avuto all’incirca
20 anni eppure già insegnava, inutile dire che era
maledettamente bravo, era un uomo molto colto e istruito, di bell’aspetto,
ma leggermente tenebroso specie per i suoi occhi scuri,
ma con una nota di rosso. Si, sicuramente avevo deciso di cambiare
scuola a
causa sua e giacché la cambiavo perché non andare
dove andava Sango? Almeno
avrei fatto amicizie in fretta!
Invece non è andata
come speravo! Solo
il giorno del mio
trasferimento ho constatato che Sango era una ragazza solitaria e non
ricercava
la compagnia, non aveva amicizie vere e proprie, solo un sacco di
conoscenze! Non
avrei mai pensato che a scuola fosse così, nei miei
confronti era sempre solare
e divertente.
Così, non avendo
qualcuno che mi salvasse, sono stata costretta a farmi le pulizie.
Mi sono presentata
ai miei amici scopa e paletta e ho iniziato dal piano superiore, quando
ebbi
finito diedi un’occhiata
dalla finestra, per una
piccola sosta prima di iniziare il piano successivo.
I miei occhi
videro il ragazzo di stamattina, l’
amico
di quello che ci aveva provato con Sango. Era decisamente
bello, rimasi a fissarlo…oh
cavoli aveva
alzato lo sguardo e
aveva visto che lo stavo fissando!
Che
figuraccia avevo fatto! E con uno dell’ultimo
anno per giunta!
Ormai…provai
a sbirciare nuovamente dalla finestra, ma era sparito
meglio così…
Poco
dopo
qualcuno dietro di me fece un finto colpo di tosse. Era
il
ragazzo che poco prima avevo visto dalla finestra.
Ecco
aggiunto un nuovo capitolo. Ringrazio:
Ferula_91
Heart
of angels
Kade
Luchia
Nanami
Shirin…
per
aver commentato e grazie anche a chi a solo letto… Volevo
chiedere se preferite
che le due parti, ovvero i pensieri di Kagome e Inuyasha, li metto
divisi come
ora o nello stesso capitolo? Continuate a seguirmi baci Shikon ^^
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Capitolo 4 *** Il primo incontro-Inuyasha/Kagome ***
Capitolo
2:
Il
primo incontro.
Come
stavo
dicendo il pomeriggio non si sarebbe prospettato poi tanto noioso!
Stavo pulendo,
per modo di dire, il cortile come mi era stato richiesto, quando mi
sentii
osservato. Una sensazione piuttosto fastidiosa a dire il vero.
Alzai
istintivamente lo sguardo e vidi due occhi puntati fissi su di me!
Inutile dire che
la curiosità prese il sopravvento, dovevo assolutamente
capire chi mi stava
fissando con tanto interesse!
Così in breve mi
ritrovai a salire le scale e a fare un piccolo colpo di tosse
affinché la
ragazza in questione si girasse!
Si è girata
tremolante e completamente rossa in faccia! Era la ragazza che stava
con Sango
oggi!
Ammetto che
quando la vidi per la prima volta cioè in maniera decente,
ne rimasi
colpito…era davvero una bella ragazza, con dei capelli neri
lunghi leggermente
ondulati verso le punte, ma lisci e degli occhioni color cioccolato
dolci e
sinceri. Per non parlare del fisico: perfetto!
Si, mi aveva
decisamente colpito!
I: Perché mi
fissavi?
Non mi ero
nemmeno presentato…non moto gentile, ma come ho detto non
avevo dei gran bei
modi.
K: Ah…io….il
fatto è che pensavo di essere sola, poi ti ho visto dalla
finestra… e bè mi
ricordavi qualcuno…così cercavo di capire se eri
effettivamente tu…bè lo sei!
Era imbarazzata,
si vedeva! Parlava con la voce tremolante…sorrisi davanti a
tutta quella
timidezza, sfortunatamente non feci un sorriso gentile, ma il solito
sorrisetto
strafottente che usavo spesso…molto spesso!
I: Già… mi hai
visto oggi a pranzo. Sei nuova vero?
K: Si, mi sono
trasferita qui oggi…
I: Bene! Piacere
Inuyasha Hayama…suono nei “The dark
hell”, ci avrai già sentiti…
K: Veramente no!
Non frequento locali…o non locali del genere…
Comunque mi chiamo Kagome
Higurashi.
Era una
ragazzina ben educata, su questo non ebbi nessun dubbio,
però non mi conosceva
e quindi non sapeva che tipo ero. Ma su questo mi sbagliavo Sango
l’aveva già
informata da chi stare alla larga! Questo però ancora non lo
sapevo, la trovavo
una bella ragazza…perché non provarci?
I: Dovresti
sentirci suonare qualche volta! Dopo aver finito le pulizie devo andare
alle
prove con la band, potresti venire…e magari dopo, se ti
siamo piaciuti, potrei
offrirti da mangiare…ti va?
Mi sorrise,
pensai di aver fatto centro! Errore un’altra volta!
K: Spiacente,
sono impegnata dopo.
Già…immaginai
che Sango doveva averla informata, e in effetti è proprio la
verità!
I: Bè non puoi
farlo dopo?
K: No!
I: Insomma ti
tengo impegnata una mezz’oretta!
K: Ho detto di
no!
I: Io insisto!
K: Senti ti ho
detto di no, non mi va di uscire con un drogato come te! E poi ho
già un
impegno!
Ohi stava
esagerando un po’, però almeno avevo scoperto che
avevo ragione!
I: Senti tu
signorina! Non permetterti di prendere quel tono con me! Ho ragazze che
mi
fanno la fila…non ho certo bisogno di te per uscire! Ero
solo stato gentile!!
Ma se non ti va benissimo! Cazzi tuoi.
Mi era andata
male… molto male! E per di più Kagome si era
presa la libertà di usare un tono
arrogante con me!
K: Bene, perché
sei ancora qui?
I: Me ne sto
andando!
K: Bene!
I: Benissimo.
E me ne sono
andato! Cavoli era tanto bella quanto irritante, ci conoscevamo da meno
di un
quarto d’ora e già mi aveva scaricato, alzato la
voce con me e irritato. La
odiavo!
Fuori nel
cortile c’era Kikyo, ci mancava lei! Mi si è
subito avvinghiata al braccio.
Ki: Inuyasha…
sapevo che avevi il turno e volevo salutarti…
Mi chiesi perché
non se ne andava visto che ormai mi aveva salutato?
Finimmo dietro
la scuola a baciarci, alla fine la alzai in braccio, la appoggiai
contro il
muro e me la feci li…dietro la scuola. Almeno il pomeriggio
aveva avuto un
evento positivo…
No, l’evento più
bello è quando me ne sono andato nel magazzino con la band! Pensavo di non fare in tempo
e invece erano
ancora tutti lì.
Si, è stato
fantastico…avevamo deciso che per il prossimo concerto ci
saremmo esibiti con
una canzone nuova. Quel giorno avevamo spaccato di brutto!
E nel vero senso
della parola, Koga, un nostro amico che suonava con noi, aveva rotto la
chitarra per davvero!
Dopo le prove
abbiamo fatto un giro, naturalmente abbiamo trovato qualche ragazza,
come al
solito, ma quella sera non avevo voglia di compagnia…
Miroku e tutta
la banda mi guardava strano.
I: Su ragazzi
sto bene! Mi sono fatto Kikyo oggi ecco tutto.
Ma io sapevo che
non era quello, io avrei scopato sempre e comunque…ero
ancora infastidito dal
comportamento avuto da Kagome, mai e ribadisco, mai nessuna ragazza
aveva osato
rivolgersi a me in tono così.
Andai a casa
sulla mia fedele moto.
Quella sera non
potei stare tranquillo, arrivò una visita spiacevole,
Kagura, faceva parte del
gruppo di Naraku.
Ka: Ciao
Inuyasha, vedo che te la spassi bene nella tua bella
casetta…
I: Grazie
Kagura. Perché sei qui.
Indossava dei
pantaloni di pelle molto aderenti, che la facevano apparire snella
slanciata
quale era. I tacchi dei lunghi stivali di pelle, risuonavano sul mio
parquet,
non si era tolta le scarpe, Kagura era una ragazza eccitante e bella.
Coi suoi
occhi verdi, profondi, fermi e coraggiosi e la sua bocca sempre
colorata di un
rosso sangue. Emanava fascino ad ogni passo, alla cintura portava una
pistola,
bella e pericolosa.
Fece ondeggiar
ei lunghi capelli castani mentre si sedeva su di un divanetto.
Ka: Ovviamente
porto un messaggio da parte di Naraku.
I: Ah stupendo.
Insegna ancora?
Ka: Si, ma non è
questo il punto. Vuole che tu lo paghi.
I: Gli ho già
dato quello che gli spettava.
Ka: Già, ma ha
saputo che hai una relazione con la sua donna…
I: Ho relazioni
con molte donne, non credo di averne avuta con la donna di Naraku.
Ka: Ti rinfresco
la memoria allora. Il nome Kikyo, ti dice niente?
I: Tsk! Kikyo
sta con Naraku? Questo non lo sapevo.
Ka: Ora lo sai.
I: E dimmi
Kagura, perché Naraku sta con una ragazzina?
Ka: Le ricorda
una ragazza di cui si era infatuato, una sua alunna… Naraku
si sente preso in
giro da te.
I: Senti io e
Naraku non siamo in buoni rapporti! Io gli ho acquistato della droga,
l’ho
pagata e ora fuori di qui. Mi sono scopato due o tre volte la sua
donna?
Spiacente non lo sapevo…
Ka: Inuyasha,
Inuyasha….sei così giovane e ti stai
già rovinando la vita. Dirò a Naraku che
non sapevi niente, Kikyo fingeva bene, ma ti consiglio di non fare
torti a
Kikyo perché…potrebbe fartela pagare cara.
I: Me lo
ricorderò.
Kagura uscì da
casa mia, appena sentii la sua macchina che si allontanava mi rilassai.
Dannazione!
Kikyo era la donna di Naraku, dovevo smetterla di frequentarla, ma
avrei potuto
offenderla e lei per vendicarsi poteva dire qualsiasi cosa a Naraku e
con lui
non bastano solo soldi.
Chiamai Miroku,
domani pomeriggio dopo la scuola e le prove dovevamo andare al porto,
lì avrei
fatto un acquisto che mi avrebbe cambiato la vita.
Il giorno dopo a
scuola mi venne incontro Kikyo, quella puttana continuava a far finta
di nulla,
decisi che sarei stato io il primo a parlare.
I: E così stai
con Naraku eh?
Ki: Chi te l’ha
detto?
I: Gente, in
giro… lo sai che potresti farmi andare nei casini per la tua
voglia di
divertirti?
Ki: Mi dispiace,
ma sono veramente persa per te.
I: Senti, io mi
diverto non cerco storie serie e cose varie, quindi fammi divertire con
ragazze
più disponibili!
Ki: Se tu stessi
con me fisso io lascerei Naraku.
I: No, come ti
ho già detto non intendo avere storie serie, io mi diverto.
E salutai Kikyo
che sembrava apparentemente tranquilla, ma in realtà, nella
sua testa, si era
ripromessa che mi avrebbe avuto ancora in un modo o
nell’altro.
Cercai Miroku e
non potevo crederci stava parlando con Sango.
Mi avvicinai a
loro, Miroku le stava parlando del nostro prossimo concerto e lei lo
ascoltava
interessata. Insieme c’era Kagome.
Mi: Ah Sango,
questo è Inuyasha il leader del gruppo, è il
cantante.
Sa: Si lo
conosco…
L’occhiata di
Sango verso di me non mi piaceva per niente, mi domandai
perché Miroku che era
esattamente come me non veniva adocchiato allo stesso modo, mentre io
venivo
guardato male da molta più gente, forse era la mia natura da
mezzo demone? Però
certi pregiudizi non esistevano più da
molto, molto tempo.
Miroku decise di
spostare per un attimo l’attenzione sulla sua amica, che
venne presentata.
I: Ci siamo
conosciuti ieri, vero Miss Curiosità?
K: Già ed era
meglio non averti conosciuto affatto.
Arrivò Koga che
salutò le due ragazze e
poi si mise a
parlare con noi del concerto, prima di noi doveva suonare un altro
gruppo e
questo non era previsto. Mentre Miroku discuteva con me ho notato che
Koga si
stava mangiando Kagome con gli occhi, questo mi dava fastidio.
Ko: Ehi
splendore tu sei nuova?
K: Si…
Koga era il
buono del gruppo, spaccava da paura con la musica, ma non si drogava,
non
andava a donne tanto quanto noi, lui preferiva la ragazza fissa. Anche
se da un
po’ non ne aveva e quindi si divertiva.
Miroku disse a
Sango che si sarebbero parlati meglio domani e le due ragazze si
allontanarono.
Kagome per me
era come un’attrazione, dovevo averla.
Quello però non
ero solo io a pensarlo.
Ko: Quella
ragazza sarà mia a tutti i costi.
Tra me e Koga,
nasceva la rivalità.
Incontrai
durante il cambio dell’ora Kagome che stava andando in aula
artistica, bella
come sempre.
Mi venne
addosso, i fogli che teneva in mano si sparsero per terra.
K: Oh accidenti!
Ma perché non guardi dove vai??
I: Ma sei tu che
mi sei venuta addosso!
K: Se tu non
fossi stato in mezzo ai piedi non ti sarei finita addosso.
Inutile la
desideravo, ma la odiavo!!
Nonostante
questo decisi di aiutarla a raccogliere i disegni, erano bellissimi,
accanto ad
ognuno c’era una frase o una piccola poesia sul retro, non
riuscii a leggerle.
I: Sono molto belli,
li fai tutti tu?
K: Certo! Chi
vuoi che li faccia!
Stavo per
risponderle male, ma il suo tono cambiò divenne dolce.
K: Comunque
grazie…
Era la prima
volta che mi parlava in tono gentile e dolce, sembrava ancora
più bella se
possibile.
K: In effetti ti
sono venuta addosso io, il fatto è che sono di fretta
perché sono in ritardo,
ma non so dove si trova l’aula di artistica.
I:Oh vuoi che ti
accompagni?
K: Ti dispiace?
Però così arriverai in ritardo alla tua
lezione…
I: Ah non
importa! Per chi mi hai preso? Se arrivassi in orario non sarei io!
Sorrisi nel mio
modo sprezzante.
Accompagnai
Kagome nell’aula e notai che portava un malloppo di fogli
scritti oltre che ai
disegni.
I: Che cosa
sono?
La vidi
arrossire e tentare di nascondere i fogli.
K: Questo è solo
un tema…
ovviamente non
ci credevo, ma feci finta di nulla.
Mi ringrazio
mille volte ed entrò dentro l’aula di artistica.
Ero in ritardo di mezzora,
tanto che il prof. Mi fece restare, con mio grande piacere fuori
dall’aula.
Me ne stavo
ancora fuori quando Kagome mi passò davanti in
lacrime…provai una strana
sensazione, non è che mi importasse se qualcuno piangeva o
no, ma le lacrime su
di lei mi davano un senso di angoscia, non volevo che soffrisse.
I: Che ti
succede ragazzina?
Non riuscivo ad
essere gentile, era qualcosa troppo grande per me.
Mi lanciò
un’occhiata che sembrò fulminante, la odiavo!
K: Non credo
siano affari tuoi!
I: Tsk! Ti ho
fatto una domanda per gentilezza!
K: Se volevi
essere gentile la dicevi in un altro modo!
I: E non
rispondermi allora!
K: Esattamente è
quello che avevo intenzione di fare.
Non potevo
crederci quella stupida ragazza continuava a tenermi testa!
Se ne andò in
lacrime lasciandomi irritato e angosciato, per quanto la odiassi la
vista delle
sue lacrima mi lasciava quella sensazione strana, mai provata al cuore.
Il
ragazzo
che avevo osservato fino a poco prima dalla finestra, si trovava ora
dietro di
me.
Era
veramente bello, i lunghi capelli argentati e gli occhi ambrati limpidi
e
belli, piuttosto insoliti devo ammettere, il corpo slanciata, atletico
e due
orecchie canine sulla testa, molto dolci, facevano apparire buffa la
sua
espressione di scherno e il suo sorriso sprezzante.
Mi chiese
perché lo stessi fissando, il suo tono era arrogante e non
era certo un tipo
educato, non si era nemmeno presentato, però di fronte alla
sua bellezza e a
quell’aria
imponente, mi sentii intimidita.
Palesemente
in imbarazzo farfuglia che non era mia intenzione, ma credevo di essere
sola…o
qualche sciocchezza del genere, speravo non notasse che le mie
guance erano leggermente più rosee, mi sbagliai doveva
averlo notato perché
sfodero un sorriso strafottente, ora che ci ripenso mi viene da ridere,
quello
non era un sorriso per offendermi, era il sorriso che faceva sempre…il
sorriso che piano piano è cambiato.
Cercò di
instaurare una conversazione, probabilmente per capire che tipo di
ragazza ero,
ci presentammo e mi disse che suonava in un band “The
Dark hell”
trovai
quel nome non bellissimo, forse l’avevano
scelto per incutere timore.
Capì all’istante
che non ero il tipo di ragazza che lui era solito
frequentare, ero di buona famiglia a cui erano stati dati buoni
principi, che
io seguivo, ma evidentemente qualcosa in me lo colpiva e decise di
provare…
Gli andò
male, Sango mi aveva detto come si comportava con le ragazze e io non
volevo
certo avere a che fare con un libertino e per di più drogato.
Lui era
molto arrogante col tono di voce, ma io non gliela diedi vinta. Gli
tenni testa
fino alla fine.
Per quanto
gli riuscissi a ten testa, lui non poteva permettere che io avessi l’ultima
parola e la conversazione finì con un suo “benissimo”.
Se
ne andò,
lasciandomi irritata. Lo odiavo, voleva imporre la sua
volontà, questo non lo
accettavo, quando qualcuno dice no devi accettare la sconfitta. Per i
ragazzi
evidentemente non è mai così…
Con la
rabbia ancora addosso finii le pulizie, non vedevo l’ora
di andare a casa.
Dopo qualche
minuto riuscii a finire così presi il mio zaino sorridendo
felice, arrivai al
cortile e mi guardai intorno in cerca di Inuyasha, se possibile volevo
evitarlo, in effetti lo trovai, ma sicuramente non mi avrebbe mai
notata, c’era
una ragazza con lui si baciavano, lei era contro il muro…la
gonna alzata e lui…bè
lascio
immaginare, quel fatto mi mise ancora più irritazione
addosso e non riuscivo a
spigarne il motivo, le ragazze che frequentava Inuyasha e dove se le
faceva non
erano affar mio, eppure avrei tanto voluto non sentire un certo buco
allo
stomaco in seguito a quella scena e non era portato
dall’imbarazzo.
Feci tutte
le scalinate che portavano al tempio di corsa.
Non avevo
nulla da fare e uscire con Inuyasha sarebbe stato sicuramente l’evento
di quella giornata ma, secondo i miei principi non sarei
mai potuta uscire con un ragazzo del genere e questo era un vero
peccato.
Appena
entrai in casa mio nonno non fece che assalirmi di domande sul primo
giorno di
scuola, ma soprattutto sui ragazzi che la frequentavano, risposi con
monosillabi, quel terzo grado da mio nonno non era certo ciò
di cui avevo
bisogno! Ringraziai i Kami che mia madre tornò cinque minuti
dopo con mio
fratello, dicendo a mio nonno di tacere, mia madre era davvero
fantastica.
Ero ancora
chiaramente imbronciata, ma mia madre si limitò ad
osservarmi durante la cena
senza chiedermi nulla, al contrario di mio nonno che gli sembravo
malata e
veniva approvato da mio fratello Sota.
Non: Ah
Kagome, cara oggi forse i tuoi compagni ti hanno maltrattato? O qualche
ragazzo
è stato sgarbato con te?
K: No, nonno
niente di simile.
Il mio
pensiero andò dritto ad Inuyasha e se possibile divenni
ancora più cupa e
irritabile, per mio nonno quella era una buona occasione di mettere in
luce le
sue qualità di monaco.
Non: Forse
ci sono degli spiriti maligni intorno a te! Vuoi che ti benedica un
amuleto
prima che tu vada a dormire? O magari potrei mettere qualche talismano
alla tua
porta della camera da letto!
K: Non c’è
nessuno spirito maligno, nonno ti ho già detto che sto bene!
Non: Oh
capisco allora sono i problemi delle mestruazioni! Eco
potrei darti una scaglia della coda di una sirena da
metterti sulla pancia, così starai meglio e…
K: Nonno!!
Mia madre
sorrise e pregò mio nonno di smetterla, io mi alzai dal
tavolo infastidìta più
che mai, dovevo proprio essere
insopportabile!!
Mentre
salivo le scale udii mio nonno parlare con Sota.
Non: Quella
cara ragazze sta proprio poco bene avrebbe dovuto accettare la mia
scaglia di
sirena.
So: Si, si…nonno
hai una talismano per la fortuna, domani ho una partita di
calcio.
Mio nonno si
riaccese ed elencò le innumerevoli caratteristiche che
portava l’amuleto
che gli avrebbe dato, mio fratello annuiva senza sosta,
strano che la testa non gli sia partita dal corpo.
Mi stesi sul
letto pensando…pensare
non era certo il modo migliore
per calmarmi, poi Sango mi chiamò al cellulare, ricordo che
siamo state circa
un’ora
a parlare…io
non gli accennai nemmeno il nome di Inuyasha.
Appena
staccai il telefono, mi addormentai senza nemmeno preparare lo zaino,
un errore
che mi costò il ritardo a scuola, ma per me non era una
novità.
Arrivai a
scuola e come al solito rintracciai Sango, mi sorrise allegra e insieme
camminammo dirette alla scuola, ma una voce maschile dietro di noi ci
fece
fermare quel qualcuno era un ragazzo, ed era l’amico
di Inuyasha, Miroku.
Mi: Ascolta
Sango, ci vieni a vedere al “Live
rose”
?
S: Perché
dovrei?
Mi: Per
vedere me, mi farebbe molto piacere…puoi
venire
anche tu…
ehm…Kagome
giusto?
K: Si
giusto.
Gli sorrisi,
anche se faceva parte della band di Inuyasha ed era il suo migliore
amico, lui
era molto più gentile, era molto carino con i suoi occhi
azzurro-viola e notai
che Sango lo guardava con un certo interesse, anche se non l’avrebbe
mai ammesso!
Fummo
raggiunti da Inuyasha, il mio cuore cambiò battiti, mi
chiesi se erano dovuti
al fatto che mi infastidiva vederlo…era
possibile?
Miroku lo
presentò come il cantante del gruppo, ma già lo
conoscevamo e la mia amica
glielo fece notare. Io notai anche un’altra
cosa,
lo sguardo di Sango era cambiato…con
Miroku
aveva i suoi soliti occhi ed era interessa, mentre con Inuyasha i suoi
occhi erano
gelidi e quasi disgustati direi.
Dopodichè
Miroku presentò me e Inuyasha se ne uscì con una
battuta poco carina.
I: Ci siamo
conosciti ieri, vero Miss Curiosità?
O qualcosa
del genere, io replicai che era vero, ma sarebbe stato meglio non
conoscerlo affatto.
Arrivò un
altro amico di Inuyasha, Koga, che dopo averli salutati
dedicò tutta la sua
attenzione a me, squadrandomi da capo a piedi.
Dopo un’ultima
frase di Miroku a Sango e noi due ci allontanammo, mentre
Koga continuava a fissarmi.
Sango mi
parlò di Miroku, io non riuscivo a capire cosa ci trovasse…apparte
il fatto che è un bel ragazzo era un difetto unico!
Libertino e drogato, proprio non capivo. Poi mi lanciò un’occhiata
in attesa di una mia risposta…
K: Oh si è
molto carino! Anche se tu stessa hai detto che…
S: Si, so
quello che ho detto!
La mia amica
chiuse il discorso lì…
non aveva chiaramente voglia di
sentirsi dire che probabilmente non era il soggetto perfetto con cui
realizzare
una relazione, quel pensiero mi faceva sorridere…ora
comprendo cosa provasse.
Quando suonò
la campanella per l’
ora
di artistica incontrai Inuyasha,
era bello come sempre…fisicamente
mi attraeva era
inevitabile, ma non perdevo certo la testa! Anche se forse in quel
momento la
persi.
Gli andai
addosso apposta, i fogli che tenevo in mano si sparsero per terra.
Diedi al
colpa ad Inuyasha.
K: Oh
accidenti ma perché non guardi dove vai?
Mi sentivo
stupida, gli ero andata addosso e gli urlavo contro, ma lui non
è il tipo da
chiedere scusa e basta.
Ovviamente
disse che ero io ad essergli andata addosso, con il suo tono scontroso…Inutile
volevo parlare con lui, ma non lo sopportavo. Nonostante
il nostro screzio decise di
aiutarmi a raccogliere i fogli, notai che li osservava e che cercava di
leggere
le piccole frasi che vi scrivevo accanto…ma
glieli prendevo troppo in fretta perché potesse farlo.
Mi guardo
senza espressione burbera, ma quasi gentile…anche
il suo tono era cambiato…
il bello e impossibile lo era diventato ancora di più! Mi
chiese se li avevo fatti io e risposi maleducatamente, mi pentii
immediatamente.
K: Comunque
grazie…
In
effetti ti sono venuta addosso io,
il fatto è che sono in ritardo per la lezione, ma non so
dove si trovi l’aula.
Sul volto di
Inuyasha comparve una nota di stupore, che scomparve in fretta…poi
fu la volta di mio stupore. Inuyasha mi chiese, in maniera
gentile, se volevo che mi accompagnasse, colsi al volo l’
occasione,
mi dispiaceva sarebbe arrivato in ritardo per la sua,
ma a quanto sembrava non gliene importava un granché.
Mentre mi
accompagnava notai che mi fissava intensamente, la cosa non so se mi
irritasse
o mi facesse piacere, nella sua ispezione notò anche i miei
scritti che tentai
di nascondere con un certo imbarazzo e giustificandoli come tema, non
so se mi
credette.
Iniziò la
lezione di artistica ascoltavo con attenzione tutto ciò che
diceva il mio
professore, fino a quando mi arrivò un messaggio era di una
mia amica Rin, mio
fratello Sota era stato portato in ospedale, aveva avuto un incidente,
un’auto
lo aveva investito.
Mi precipitai
di corsa fuori dall’aula,
nel corridoio ho incontrato
Inuyasha, sbattuto fuori dalla classe probabilmente, non mi accorsi
subito di
lui, avevo la vista troppo annebbiata, ma il suo tono canzonatorio che
mi
chiedeva cosa avessi mi fece fermare ed irritare. Ovviamente fui
sgarbata con
lui come sempre e lui lo fu con me.
Mentre me ne
andavo però non desideravo altro che essere stretta fra le
sue braccia.
Da
quello che ho capito la maggioranza di voi preferiva che mettessi
insieme, e
così ho fatto ^_^
Ringrazio:
marty_chan94
pretty
ran ugajin 92
mary
mery
ryanforever
shirin
ferula_91
kagomina89
luchia nanami
|
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Capitolo 5 *** Il live Inuyasha/Kagome ***
Capitolo
3:
Il live.
Tornai
a casa arrabbiato e stanco, ma dovevo
tenermi su, presto ci sarebbe stato il concerto e non potevamo
assolutamente
fare un fiasco né per colpa mia né per colpa di
nessun altro.
Mi telefonò Miroku allegro e idiota come sempre!
Mi tirò su il morale, a qualcosa serviva quel ragazzo!!
Purtroppo il buon umore
del mio amico non riuscì a rimanermi impresso a lungo, il
campanello suonò e
Naraku in persona fece l’ingresso in casa mia, accompagnato
da Kagura.
Na: Ma che piacere Inuyasha!
I: Non posso dire altrettanto, Naraku…
Na: Spiacente di non farti piacere con una mia
visita, ma ci sono delle questioni di cui vorrei parlarti…
I: Ti ascolto…
Na: Non mi chiedi di sedermi? C’è anche una
signora con noi, dove metti le buone maniere?
I: Tks! Buone maniere? Forza siediti e dimmi cosa
vuoi.
Na: Ho saputo che hai avuto una relazione con la
mia donna… più di una volta…
I: Ho giù detto a Kagura che non sapevo niente,
ora che lo so le starò alla larga, contento?
Na: Per quanto mi riguarda Kikyo può fare quel
che le pare, però mi sento offeso capisci?
I: E perché? Non credevo che le donne ti
mancassero…
Na: No, non mi mancano…ma ciò che è
mio deve
rimanere tale, almeno finché decido che non mi serve
più. Tu mi hai fatto un
torto e ora devi pagare.
I: Cosa vuoi?
Na: Semplice devi fare un lavoretto per me… devi
consegnare un pacchetto ad un signore giù al porto, stanotte
alle due…spero che
non avrai impegni!
I: Guarda caso… non ne ho!
Na: Splendido, Kagura ti accompagnerà per vedere
se compi il tuo dovere. Per ora questo mi basta.
I: Significa che non basta come pagamento?
Na: Basterà quando lo dico io, non fare scherzi…o
scopriremo se qualcuno rimpiangerà la tua morte…
Naraku lasciò la mia casa, Kagura invece rimase.
Ka: Senti Inuyasha perché non te ne vai dal
Giappone? I soldi non ti mancano, sei giovane puoi
ricominciare…
I: Non rompere!
Ka: Come ti pare, ma non fare scherzi stanotte o
non sarà Naraku a mettere fine alla tua patetica esistenza!
Si Kagura era decisamente bella e pericolosa! Il
tipo di donna con cui un uomo sogna di stare per il suo corpo, ma che
odia per
il suo carattere.
Quella notte dovetti sottostare agli ordini di
Naraku, feci quello che speravo di non dover più
fare… ma non importa prima o
poi ne sarei uscito, anche perché in quel momento non mi
andava di farlo
veramente, la mia vita la sprecavo…
Passo direttamente alla sera che
preferisco…sabato! Il live.
Quella sera eravamo elettrizzati c’era ancora più
gente di quanta ne
aspettavamo! Il
locale sembrava scoppiare.
Kikyo mi venne incontro bella e provocante.
Ki: Inuyasha, in bocca al lupo per stasera!
I: Crepi!
Ki: Oh Inuyasha non ce l’avrai ancora con me
spero…lo sai che a me piaci molto tu, ma purtroppo non posso
lasciare Naraku…
I: Io non ti ho chiesto di farlo!
Ki: E allora dove sta il problema?
I: Sei la sua donna maledizione! Io non avrei
dovuto neanche sfiorarti!! Sai che poteva anche farmi ammazzare? Odia
che si
tocchi ciò che è suo…e poi…
Mi bloccai dal retro del palco l’avevo vista
arrivare, canotta scollata in un vedo-non vedo, minigonna e i tacchi
che le
risaltavano le gambe lunghe e snella, quella sera era eccitante oltre
che
bella, ne fui davvero colpito…Kagome…
non era truccata, o comunque lo era poco, ma per me quella
sera era più
bella di chiunque altro, e decisi che avrei dato il meglio di
me…solo per
lei. Una cosa
assolutamente innaturale
da parte mia!
La voce di Kikyo che mi chiamava insistentemente
mi riportò alla realtà.
I: Che cazzo c’è?
Ki: Allora ci vediamo dopo il concerto?
I: No, non credo…
Ki: Perché?
I: Per il motivo che già sai e…bè
probabilmente
avrò da fare! Ora torno dai miei compagni, buona serata.
Lasciai Kikyo infastidita, mentre se ne andava
notai che Kikyo somigliava molto a Kagome e mi tornarono in mente le
parole di
Kagura “ Gli ricorda una ragazza di cui si è
infatuato…una sua alunna”. Naraku
faceva l’insegnante di arte in un’altra scuola e
Kagome era bravissima in arte…
no, Kagome non poteva c’entrare con Naraku.
Koga venne a chiamarmi dovevamo essere sul palco
tra 5 minuti, perfetto la serata stava per cominciare!
Ko: Buonasera signori e signori! Questa sera solo
per voi… “The Dark Hell”
Uscimmo tutti insieme acclamati dagli applausi.
Koga alla batteria, Miroku al basso io cantante e
chitarra…
Gli occhi di tutti erano puntati su di noi, le
luci, il palco…l’alcol bevuto poco prima faceva il
effetto e tutti divenne
magico!
Finito il concerto venimmo salutati da un boato
di applausi e urla dalle fan più sfegatate. Davanti alla
porta del camerino ci
attendevano una decina di fan, di solito sceglievamo tra di loro quelle
che ci
piacevano di più per farci compagnia, ma quella sera nessuno
di noi tre le
degnò di uno sguardo.
Miroku aveva intravisto dal palcoscenico Sango ed
era corso nel locale a cercarla appena finito di suonare, Koga non so
anche lui
era sparito e io…io volevo Kagome.
Trovai Miroku che parlava con Sango vicino al
bar, insieme a due bicchieri di birra, forse il mio amico aveva avuto
ragione…prima o poi sarebbe caduta ai suoi piedi!
Mi: Oh Sango aspetta un secondo! Inuyasha! Ehi
Inuyasha!
I: Dimmi Miroku…
Mi: Bè hai visto ci sto parlando?
Miroku se ne stava lì a fissarmi con un sorriso
da idiota, era veramente felice…chissà forse
quella ragazza poteva salvarlo
dalla merda in cui era.
I: Si, vedo… congratulazioni! Miroku…hai visto
per caso la sua amica? Kagome…
Mi: No, ho visto solo che è uscita dal locale…non
so dove sia andata. Comunque ti cercava Kikyo.
I: Bene se la vedi dille che non mi hai visto e
che non sai dove sono andato!
Mi: Hai deciso di farla finita? Avevo capito che
ti interessasse più delle altre.
I: In effetti è cos’, era
così…è la donna di
Naraku.
Mi: Azz! Brutto affare amico, davvero brutto
affare…
I: Già, ma ora torna da Sango se no finirà la sua
birra da sola e non i sembra proprio il caso!
Ero contento per Miroku se si fosse tirato via
dalla droga e avesse messo la testa a posto, così avrebbe
fatto felice suo
padre che gli avrebbe dato un posto nell’azienda di famiglia,
così avrebbe
avuto un futuro brillante.
Corsi fuori dal locale, l’aria fresca della notte
mi investì in pieno volto, inebriai per un attimo
l’odore… e sentii il suo
profumo, l’odore di Kagome.
Era seduta sul cofano di una macchina, stava
parlando con un’altra persona…vidi che era Koga.
Mi prese una strana senza ione
addosso, gelosia… non lo so. Mi avvicinai a loro, con la
scusa di aver bisogno
di Koga dentro.
Koga sorrise a Kagome che ricambiò con dolcezza,
almeno li avevo separati però nemmeno io avevo potuto
rimanere con lei…
Alla fine riuscii a liberarmi di Koga, che
sistemava gli strumenti e sgattaiolai fuori, Kagome era ancora
lì.
K: Ciao…
I: Ciao…allora?
K: Cosa allora?
I: Ti siamo piaciuti?
Kagome mi sorrise, era così bello che sorridesse
a me…
K: Devo ammettere, stranamente, mi siete piaciuti
molto.
I: Tks! Non avevo alcun dubbio…siamo troppo
forti!
E sorrisi, ma un sorriso carismatico non come il
mio solito, stupito di me stesso tornai serio all’istante. Ma
Kagome se n’era
accorta, una scintilla le brillò negli occhi.
K: Il grande Inuyasha che non fa il gradasso!
Questo è un evento da segnare sul calendario!
E mi sorrise ancora, avrei voluto risponderle per
le rime, ma il suo sorriso era troppo bello per me.
I: Non ti ci abituare…
Anche quel tono quasi dolce, da dove diavolo
veniva fuori?? Non potevo credere che l’infatuazione per
quella ragazzina fosse
così forte da infrangere la mia corazza da duro che mi ero
creato.
Kagome stava per dire qualcosa, ma io non la feci
parlare, le posai un dito sulle labbra e le diedi un bacio sul collo,
la sentii
irrigidirsi al contatto con le mie labbra e mi staccai.
I: Kagome, io…
Ma anche io non riuscii a finire la frase,
qualcuno mi stava chiamando, Kikyo.
K: Sarà meglio che vai dalla tua ragazza,o si
arrabbierà.
I: Non è la mia ragazza! Lei è..
K: Qualunque cosa sia, si arrabbierà…
Scese dal cofano per tornare al locale, lasciando
la sica del suo dolce profumo e Kikyo che veniva verso di me,
tremendamente
irritata.
Ki: Dopo
il concerto potevi degnarti di venire da me, è tutta la sera
che ti cerco e tu
te ne stai qui a parlare con quella ragazzina?
I: Kikyo non fare scenate! Non sei la mia ragazza
ok?
Ki: Molto
bene…
Kikyo se ne andò, notai che era sull’orlo del
pianto…mi dispiaceva per lei, ci tenevo in fondo
perché lei con me era sempre
stata dolce, carina e mi ascoltava anche, però non era
niente per me, non
potevo stare ad aspettare che lasciasse Naraku per me, non lo avrebbe
mai
fatto, per quanto potesse dire di tenerci a me.
Quella sera tornai a casa solo, non ubriaco e
stranamente triste. Quel ghiaccio dentro di me che volevo cancellare
era
tornato a far capolino nel mio cuore, mi ritornò in mente il
volto di mia madre
in ospedale, le sue ultime parole e poi… i suoi occhi che si
chiudevano addormentandola
per sempre, avevo solo 4 anni, da quel giorno iniziai a picchiare i
bambini che
venivano a scuola con me, poi con l’andare del tempo
peggiorai sempre, fino ad
arrivare alla droga e al non rispetto di niente e nessuno. La mia vita
faceva
davvero schifo!
In quella sera avrei voluto qualcosa di valido
nella mia vita, qualcosa per cui lottare a cercare di avere una vita
migliore,
ma non trovavo niente nella mia vita di così bello e
stupendo…
Il giorno dopo mi svegliai tardi, avevo perso la
prima ora di lezione…avrei fatto bene a non andare, ma poi
l’immagine di quella
ragazzina dagli occhi cioccolata e i capelli neri mi venne mente,
dovevo
vederla! Ma non quel giorno, quel giorno ero troppo abbattuto con me
stesso per
concludere qualsiasi cosa che non fosse una grande cazzata!
“La Prezzy
è furiosa perché non sei venuto a lezione!
Dovresti
venire sai? Penso voglia chiamare tuo padre…”
Miroku era stato gentile ad avvertirmi, ma io non
lo ascoltai quella stupida di una preside poteva anche chiamarlo mio
padre, non
mi importava!
“Di
alla Prezzy di andarsene al diavolo! Me ne
frego…”
Dopo aver inviato il messaggio accesi una canna,
appena finita uscii di casa, quel giorno dovevo fare un altro lavoretto
per
Naraku.
Picchiai un ragazzo perché non aveva dei soldi,
lo picchiai facendogli più male possibile, guardandolo negli
occhi rivedevo me
stesso qualche anno fa, ai miei 14 anni… lo sentivo che mi
implorava di
smetterla, ma io ad ogni supplica gli facevo più
male… poi mi guardò e mi
chiese semplicemente “perché?” tornai
lucido e mi fermai.
Andai in un bar li vicino e presi del ghiaccio,
mi sedetti vicino a lui, in quel vicolo sporco e buio.
I: Tu mi ricordi me stesso alla tua età. E sai
perché ti ho fatto così male?
Fece un debole no con la testa, il sangue gli
rigava il volto.
I: Perché, forse così, ne uscirai…per
non avere
più dolore o problemi, non rovinarti la vita, io sono in un
inferno e non posso
farlo, ma tu escici finché sei in tempo.
Mi guardò serio, io mi alzai e lo lasciai lì
solo, il volto pieno di sangue e ora anche lacrime.
Aspettai Kikyo fuori da scuola, lei non ne fu
dispiaciuta e mi seguì senza fare storia, intravidi Kagome
che sorrideva con
Sango, non so se mi abbia visto, ma speravo di si e che magari provasse
gelosia
nei miei confronti.
Qualche giorno dopo tornai a scuola, venni a
sapere che l’insegnante di lettere si era presa due settimane
di vacanza in
seguito ad un esaurimento nervoso, al suo posto venne ad insegnare
Naraku., un
incubo per me!
Arrivai
a casa e mi gettai sul letto preoccupata,
aspettavo con ansia una telefonata di mia madre che, sfortunatamente,
non
arrivava.
Mi misi a preparare la cena, anche se non
avevo nessuna notizia né da mia madre né da mio
nonno, solo un biglietto in cui
dicevano di aspettarli a casa.
Quando tornarono a casa era ormai l’una
passata, mi ero addormentata sul divano, ma il rumore della
porta mi svegliò subito.
K: Mamma…come
sta Sota?
Mam: Sembrava che entrasse in coma, ma i
medici dopo attenti esami, hanno fatto un’operazione,
per questo siamo arrivati tardi…ma
ora è completamente fuori pericolo.
K: Che sollievo! Potevate anche chiamarmi
però, mi sono preoccupata…
Non: Non ce n’era
bisogno! Con l’aiuto
dei
Kami, che io stesso ho pregato, e gli amuleti, che io stesso ho messo
nella
stanza di Sota, era naturale che uscisse dal pericolo!
Mio nonno era davvero incredibile, sorrisi
felice che mio fratello stesse bene.
Andai a trovarlo il giorno dopo, si svegliò
per circa dieci minuti, ma era stanco e decisi di lasciarlo riposare
tranquillo.
La mia vita continuò tranquilla, senza
nessuna svolta particolare, così passo direttamente alla
sera in cui andammo il
live rose.
Quella mattina non c’era
scuola, era sabato e mi ero prefissata di dormire fino a
tardi, ma venni svegliata dalla mia mattiniera amica alle sette in
punto.
“Ciao
Kaggy stasera andiamo al Live Rose, Non è per
Miroku…per…curiosità! Ti va?”
Mi
chiesi perché Sango non poteva
semplicemente ammettere che Miroku le interessava? Non c’era
nulla di male, le risposi che andava bene e tentai di dormire
di nuovo, ma non ci fu verso di riprendere sonno, così mi
alzai e mi diressi in
bagno.
Il pomeriggio mi vidi con Rin, era più grande
di me di 4 anni, era la figlia di un’amica
di mia
madre e qualche volta era venuta a farci compagnia quando io e mio
fratello
eravamo soli a casa, ora aveva un buon lavoro e un ragazzo che la
ricopriva di
attenzioni, mi piaceva stare in sua compagnia.
R: Allora dimmi come ti trovi nella nuova
scuola?
K: Direi piuttosto bene, anche se ho avuto
qualche screzio con un compagno.
R: Oh e perché?
K: Lui è…presuntuoso,
cocciuto, orgoglioso insomma è odioso! E io…io
non mi faccio mettere i piedi in testa!
R: Ed è carino?
K: Carino? È dannatamente bello!
R: Ora capisco…si
chiama?
K: Inuyasha…
R: Non è un nome molto usato…aspetta!
Non sarà mica Inuyasha che suona nei “Dark
hell!”?
K:
Si è proprio lui! Conosci?
R: Oh mio Dio, ma è più che bello! Si, li ho sentiti una volta
con il mio
ragazzo.
K: Ma è anche un perfetto idiota! Capito…
R: E ti piace!
K: No per niente!
R: Kagome quando parli di lui non fai altro
che elencarne difetti, ma negli occhi non hai disprezzo, ma uno strano
senso di
rassegnazione. Tu trovi solo i suoi difetti, anzi li cerchi,
perché pensi che è
un ragazzo con cui non puoi uscire, o perché credi
inavvicinabile!
K: Non è affatto così…
Rin stava per controbattere, ma il suo telefono
squillò. Era il suo ragazzo, appena uscito dal lavoro e la
reclamava.
R: Mi dispiace Kaggy, se vuoi gli dico che ci
vediamo domani..
K: Ma no, va pure e poi stasera ho un
impegno, meglio che mi prepari!
R: D’accordo,
ma se hai bisogno chiama. E Kagome, pensaci ad
Inuyasha, e poi dimmi se non avevo ragione!
Naturalmente non diedi peso alle parole di
Rin, sapevo perfettamente che non aveva ragione, o comunque io volevo
continuare a credere che fosse così.
Per quella sera scelsi dei vestiti
provocanti, ma non troppo o almeno speravo, vestiti che vennero
criticato a
lungo, troppo a lungo, da mio nonno.
Dopo un’ora
di protesta riuscii finalmente ad andarmene di casa, mi
incontrai con Sango e insieme andammo al Live Rose.
S: Sei molto carina stasera, cerchi di fare
colpo?
K: No…
io…
S: Ah lascia stare, stavo scherzando!
K: Sango, a te…piace
davvero Miroku?
S: Miroku è un idiota, però…si
qualcosa in lui mi piace, però non so se uscirci sul serio o
no, insomma non è esattamente il mio ideale di ragazzo!
Non sapevo cosa intendesse dire Sango, aveva
paura di uscire con Miroku per il fatto che fumava erba? O
perché aveva fama di
libertino? Non capivo quale delle due cose la preoccupasse di
più.
Koga non appena mi vide scese dal palco per
salutarmi, ma tornò subito dietro le quinte per prepararsi,
dopo qualche minuto
mi sentii osservata, ma pensai fosse solo una sensazione.
Il gruppo fu bravissimo quella sera, bè credo
quella sera dato che non li avevo mai sentiti, comunque mi piacquero un
sacco!
Dopo il concerto Miroku raggiunse Sango
praticamene subito.
M: Kagome, Sango! È un vero piacere vedervi
finalmente ad un mio concerto!
S: Siete stati davvero bravissimi!
M: Grazie ma chere! Kagome spero che ti siamo
piaciuti, ma posso osare rubarti la tua amica?
K: Oh prego!
Sango andò con Miroku verso il bar
sorridente, sarei stata felice se si fossero messi assieme, magari lui
sarebbe
cambiato e avrebbero avuto una bella storia insieme, o forse niente…chi
poteva saperlo?
Io aspettai di vedere Inuyasha, però di lui
non c’era
traccia. Così, rimasta sola, mi
avviai a prendere una boccata d’aria,
ma
prima che potessi uscire un braccio mi toccò la spalla, mi
girai speranzosa, ma
invece di due iridi ambrate vidi due pozze verde smeraldo.
Ko: Ciao Kagome, sono contento che tu sia venuta…
K:
Koga, siete stati davvero grandi!
Ko: Ti ringrazio…stavi
uscendo?
K: Si…
Ko: Spero che non stessi già andando via…
K: No, veramente volevo solo prendere un po’
d’aria.
Ko: Capisco, posso accompagnarti?
Sorrisi, uscii accompagnata di Koga. Mi sedetti
sul cofano di un’auto
non molto distante da lì, mentre
Koga rimase in piedi di fronte a me, parlammo della scuola, del
concerto e
delle prove che dovevano fare.
Ko: Sono stancanti, però quando saliamo sul
palco accolti dall’ovazione
del pubblico, tutta quella
fatica ne vale veramente la pena!
K: Immagino…deve
essere veramente fantastico!
Ko: Si, Miroku e Inuyasha si tirano su con
qualche spinello sai? Da una parte li capisco, certe volte è
davvero
estenuante, proviamo anche per 7 ore di fila se c’è
qualcosa di importante, però dall’altra
ho cercato di far capire loro che è sbagliato, ma non
smettono…
Non sapevo cosa dire, mentre eravamo in
silenzio una voce chiamò Koga. Entrambi ci girammo e quando
vidi che era
Inuyasha, il mio cuore prese a battere più velocemente,
irregolare. Koga mi
sorrise e io ricambiai dolcemente, se ne andò e Inuyasha con
lui.
Rimasi seduta sul cofano della macchina,
cercando di far calmare il mio cuore che non ne voleva sapere di
riprendere un
ritmo regolare, mi tornarono in mente le parole di Rin “
E
ti piace! Tu
trovi
solo i suoi difetti, anzi li cerchi, perché pensi che
è un ragazzo con cui non
puoi uscire, o perché credi inavvicinabile!”
Forse
aveva davvero ragione! Non potei stare
a pensarci a lungo perché Inuyasha stava venendo verso di
me, il mio cuore
prese a battere ancora di più, se possibile…
Lo salutai stranamente gentile, in un tono
quasi dolce. Lui ricambiò col solito tono strafottente, e mi
chiese allora?
Quando mi disse che voleva sapere se mi erano piaciuti o no, non potei
far
altro che sorridere dolcemente.
K:
Devo ammettere, stranamente, mi siete
piaciuti molto.
I: Tks! Non avevo alcun dubbio…siamo
troppo forti!
Mi sorrise, un sorriso diverso dal solito me ne accorsi subito,
una scintilla mi attraversò lo sguardo, in quel lampo era
già tornato serio.
Dissi una frase stupida per evidenziare il suo sorriso e pensai che mi
rispondesse subito a tono invece disse solo “Non
ti abituare”.
Il
suo tono era quasi dolce, non era più irritante
né
strafottente, era bello…
ne rimasi spiazzata.
Stavo per dire qualcosa, non sapevo bene cosa volessi dire…forse
qualcosa di cui mi sarei
pentita, ma dovevo dirla! Però non ci riuscii, Inuyasha mi
mise un dito sulle
labbra, per fermare la mia intenzione di parlare. Si
avvicinò al mio collo, era
sempre più vicino ne sentivo il respiro regolare,
così scostante dal ritmo del
mio cuore…poi
sentii le sue
labbra calde, morbide sul mio collo, mi irrigidii e lui si stacco.
I: Kagome io…
Non riuscì a terminare la frase, qualcuno lo interruppe…la
voce di una ragazza, la stessa
ragazza che era con lui dietro la scuola il giorno del nostro primo
incontro…
la ragazza che maledissi dentro di me
in quel preciso istante, Kikyo.
Avrei voluto che finisse la frase, avrei voluto stare ancora un
po’
con
lui, e invece
scesi dal cofano e gli disse di andare dalla sua ragazza o qualunque
cosa
fosse.
Mentre mi allontanavo per tornare al locale e l’altra
ragazza andava verso di lui, un
vuoto mi riempiva il cuore, avevo capito…Rin
aveva perfettamente ragione, Inuyasha mi piaceva, e
non poco.
Il giorno dopo sperai di intravederlo nei corridoi, ma a scuola
non c’era.
Dopo scuola io e Sango dovevamo andare in centro a fare spese,
ero felice e sorridevo. Poi lo vidi, Inuyasha era venuto a prendere
Kikyo, che
salì sicura sulla sua moto, ormai abituata.
Il mio sorriso si spense di botto e una lacrima mi scese lungo
il viso, quella lacrima che nascosi agli occhi della mia migliore
amica, quella
lacrima a cui non sapevo che valore attribuire.
Qualche giorno dopo stavo andando alla lezione di testo
narrativo, ma la lezione era stata cancellata. La professoressa aveva
avuto un
esaurimento e al suo posto sarebbe arrivato un supplente, Naraku. Il
mio
peggiore incubo era tornato.
Ma
che belli i commentini ^^ spero che anche questo capitolo vi
sia piaciuto ringrazio:
Marty_chan94:
Che onore!! Addirittura nei preferiti!! Grazie 1000
^_^
Ryanforever:
grazie spero ti piaccia anche questo kiss.
Luchia
nanami: si, si sono parlati anche se non è stato un
incontro rosa e fiori!! J
Pretty:
Eh si qui anche Kagome fa la sua parte…Kikyo
c’è
sempre di mezzo…lo
sapete ^_^
Heart
of angels: Grazie per aver commentato, sono felice che ti
piaccia baci..
Ferula_91:
grazie anche a te per i complimenti, baci
Kagomina89:
Spero che ti sia piaciuto…visto
che Inu è stato più carino?? ^^
Shirin:Eh
ma Inuyasha è
sempre così, però qui è più
carino non trovi? Kiss
Bchan:
Grazie anche a te…spero
ti sia piaciuto baci
|
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Capitolo 6 *** paura e gelosia ***
Capitolo
4:
Paura
e Gelosia.
Quando
venni a sapere che Naraku avrebbe preso
supplenza nella nostra scuola per due settimane, pensai letteralmente
di
impazzire! Ma feci finta di non darci peso, specie quando lo incontravo
nei
corridoi e mi rivolgeva quel sorriso di vittoria e scherno,
tremendamente
irritante!
Devo
ammettere che la presenza di Naraku
all’inizio non mi diede seri problemi, o non come credevo.
Ciò che mi
preoccupava era Kagome.
Dal
giorno del live cercava sempre di evitarmi,
quando la salutavo mi lanciava uno sguardo gelido e se ne andava, come
se non
bastasse la vedevo sempre più spesso in compagnia di Koga,li
avevo anche visti
uscire insieme dopo un pomeriggio….
Non
so cosa mi prese, chiesi a Miroku di uscire
quello stesso pomeriggio, volevo seguirli, volevo vedere cosa facevano.
M:
Inuyasha! Ma si può sapere che ti importa??
I:
Niente, ma Koga fa parte della band…se si
mette con una ragazza fissa potrebbe cambiare tutto!
M:
Secondo me non cambia niente! Inuyasha sabato
ho un appuntamento con Sango…hai intenzione di pedinare
anche me?
I:
Cosa? Oh…certo che no!
M:
Appunto! Se ti piace Kagome puoi dirmelo, sono
il tuo migliore amico!
I:
Bè è carina, ma non mi interessa più
di
tanto…lo faccio per Koga!
Miroku
alzò gli occhi al cielo esasperato.
M:
Inuyasha! Mi sembra assurdo che io possa dire
una cosa del genere su di te…ma sei veramente geloso!
Lo
guardai accigliato, volevo tirargli un pugno
in testa per farlo tacere, ma aveva dannatamente ragione!! Ero geloso,
geloso
di una ragazza che non era mai stata mia, non sapevo nemmeno cosa
pensasse di
me…per quanto ne sapevo potevo anche non piacerle, e mi
convinsi che
sicuramente doveva essere così visto che usciva con Koga!
Non pensai che ero
stato proprio io a spingerla fra le braccia di Koga…
Miroku
si comportò da vero amico quel giorno, mi
fece ridere e si imitò a seguirmi dovunque andassi, non
disse niente quando mi
accesi di rabbia nel momento in cui Koga la prese per mano e quando la
baciò…
si limitò a tenermi fermo. Non lo ringrazierò mai
abbastanza, per tutto quello
che ha fatto per me…non solo quel giorno, ma in tutta la mia
vita.
Il
giorno dopo mi vidi con Kikyo dietro la
scuola, parlammo tranquilli di molte cose, non importanti…ma
parlare con lei mi
fece stare bene in quel momento e poi…siamo stati insieme,
non mi importava se
Naraku veniva a saperlo, tanto qualsiasi cosa avessi fatto, lui non si
sarebbe
mai accontentato…il mio debito per lui non si sarebbe mai
estinto.
Iniziò
la seconda settimana di supplenza di
Naraku, lo avevo sempre evitato, così cercai di farlo anche
quel giorno, quando
lo vidi in fondo al corridoio decisi di tornare indietro e fare una
strada
alternativa. Poi osservandolo meglio, notai uno strano sorriso di
morbosa
soddisfazione, un sorriso inquietante, stava parlando con
un’altra persona.
Incuriosito
da chi potesse essere che lo rendeva
tanto felice, mi nascosi come meglio potevo cercando di origliare.
L’altra era
una voce di ragazza, subito pensai a Kikyo, ma no…non era la
sua voce… la voce
era di Kagome!
Na:
Dunque ti sei rifugiata qui… ti ho cercata a
lungo sai?
K:
Che peccato!
Na:
Su non fare così… Kagome.
K:
Non pronunciare il mio nome!
Sentii
il rumore di passi, stava arrivando
un’altra professoressa e i due cambiarono discorso, un
discorso da alunna-
professore. Naraku e Kagome si conoscevano,sicuramente! Ma che diavolo
aveva a
che fare Kagome con Naraku??
Tentai
di parlarle durante la paura pranzo, ma se
ne stava sulle sue e mi evitava ogni giorno…
così,a metà settimana, decisi di
parlare con Sango.
I:
Ehi Sango! Aspetta un momento!
S:
Cosa c’è?
I:
Sango…posso chiederti una cosa su Kagome?
S:
Se posso risponderti…
I:
Kagome come conosce Naraku?
S:
Non lo conosce, cioè lo ha conosciuto qui…
I:
No, non è vero! Non sono uno stupido, li ho
sentiti parlare insieme e si conoscono!
S:
Qualsiasi cosa tu abbia sentito non devi dirla
in giro!
Sembrava
preoccupata, la mia curiosità si era
accesa ancora di più…ma capii che da lei non
avrei avuto nessuna risposta, così
mi decisi avrei parlato con Kagome a qualunque costo! Però
chiesi a Sango
un’altra cosa e questa volta da preoccupata passò
ad arrabbiata.
I:
Kagome ha mai avuto un interesse per me??
Insomma so che quasi sta con Koga, però mi
chiedevo…
S:
Che t’importa se aveva un interesse o no??
Tanto tu te la saresti fatta la sera del live e poi l’avresti
lasciata come
ogni altra tu ragazza, ogni altra che non sia Kikyo! Per cui non vedo
come la
cosa possa interessarti! Ora scusa, ma devo andare!
Così
era questo che Kagome pensava…per questo mi
evitava! Avevo sbagliato, volevo farla ingelosire e invece
l’ho allontanata,
facendole credere che sarebbe stata solo un bel passatempo.
Il
giorno dopo vidi
Kagome che usciva dal bagno, sola. Decisi
che quello era il momento per parlarle, la presi per un braccio e la
ricondussi
a forza dentro il bagno. Non ascoltai le sue lamentele, la condussi
dentro un
gabinetto e chiusi la porta, non l’avrei fatta uscire
finché non mi avesse
parlato.
K:
Ma si può sapere che diavolo vuoi da me??
I:
Stai con Koga?
K:
Che t’importa? Sei geloso?
I:
Non dire sciocchezze!! Tu rispondimi!
Era
ovvio che ero geloso ma certo non l’ avrei
detto a lei! Kagome prese a guardarmi ostinata senza dire una parole,
le presi
un braccio e glielo strinsi.
K:
Sei completamente impazzito?? Mi fai male!
I:
Ho provato ad essere gentile e parlarti, ma tu
mi hai ignorato e ora non rispondi, quindi adesso faccio a modo mio!
Stai con
Koga?
K:
No! Usciamo insieme ogni tanto, niente di più!
Ora lasciami!
I:
Ancora una cosa! Cosa c’entri tu con Naraku?
Kagome
smise di dimenare il braccio, gli occhi le
si allargarono stupiti… sembrava guardasse il vuoto.
K:
Io…ho conosciuto Naraku alla mia vecchia
scuola…
Sapevo
che c’era dell’altro, ma parlarne sembrava
le facesse male e decisi di lasciar perdere, allentai la presa.
I:
Mi accontenterò di questa mezza risposta.
Kagome
annuii, il mio tono divenne gentile…di
nuovo.
I:
Kagome, io la sera del live…volevo dirti una
cosa…
K:
Lo so cosa volevi dirmi! Per fortuna non l’hai
detto, ti prego non dirlo ora!
I:
No…tu non sai cosa volevo dirti…hai frainteso!
Non avevo alcuna intenzione di portarti a letto…e Kikyo non
è la mia ragazza,
credimi!
K:
Ti ho visto dietro la scuola, la scorsa
settimana…non sarà la tua ragazza, ma
è più di un’amica…comunque
va bene ti
credo! Ora posso andare?
I:
Capisco…Kagome… tu mi piaci credimi! Mi piaci
molto, in maniera diversa però da come mi piacciono le
altre…anche da Kikyo
Kagome
mi guardò strana, non capiva le mie
parole.
I:
Non so perché, ma mi piaci in maniera diversa…
K:
Come amica?
I:
No! Non ti ho mai vista come
un’amica…io…
Sorrise,
forse aveva capito.
K:
Anche tu mi piaci Inuyasha, credo di aver
capito le tue parole e mi fanno piacere, credimi, ma ora io esco con
Koga...
La
guardai, mi stava respingendo! L’unica ragazza
che avessi mai voluto realmente, ora mi stava respingendo!! Non potevo
accettarlo!
Tramite
il braccio l’attirai a me e la baciai.
Sentire
le sue labbra morbide sulle mie, labbra
che desideravo dal primo momento che l’avevo vista, fu una
sensazione stupenda…sentire
la sua lingua che si intrecciava con la mia…mi sembrava di
non aver mai baciato
realmente qualcuno fino a quel momento.
Quando
ci staccammo Kagome era rossa e io non
sapevo cosa dire, c’era un profondo imbarazzo. Lasciai il
braccio di Kagome e
uscii dal bagno senza dire niente.
Non
andai in classe, tornai a casa e mi coricai
sul letto. Un sorriso idiota, che mi ricordava Miroku, stampato sul mio
volto.
Dall’arrivo
di Naraku
nella nostra scuola, decisi che avrei evitato le lezioni di
letteratura, per
quanto mi sarebbe dispiaciuto…ma
non vedevo altra scelta!
A
lungo avevo cercato di dimenticare il motivo che realmente mi
aveva convinto a cambiare scuola e oggi si presentava proprio
lì davanti.
Cercai
di non darci peso e di trascorrere tranquillamente quelle
due settimane, come se la presenza di quell’uomo
non mi turbasse affatto, come se
non bastasse mi sentivo triste per via di Inuyasha. Dal giorno del
live, o
meglio, dal giorno in cui lo vidi con Kikyo, decisi
di evitarlo, non volevo in alcun modo parlare
con lui. Nonostante tutto Inuyasha mi salutava ogni volta che mi
incrociava, ma
io restavo impassibile e glaciale…per
quando mi venisse difficile comportarmi così, per cercare di
dimenticare la cotta che mi ero presa per Inuyasha, e che non avrebbe
portato a
nulla di buono, decisi di avvicinarmi di più a Koga, che si
dimostrava sempre
dolce e carino nei miei confronti.
Un
giorno mi chiese di uscire dopo la scuola, ma io non seppi se
accettare o meno…così
mi confidai con
Sango, le raccontai del live…di
Inuyasha e di quelle che erano le sue intenzioni. La mia
amica non rispose subito, restò a fissarmi per un’infinità,
poi mi sorrise.
S:
A te Koga piace davvero?
K:
Non lo so…è
carino, simpatico ed p tanto dolce con me, però…
S:
Prova ad uscirci…vedi
come ti trovi quando siete soli e poi scegli. Comunque
attenta ad Inuyasha, io ti avevo avvertita, ma ormai è un po’
tardi!
K:
Bè Sango, anche a te piace Miroku, è della stessa
pasta di
Inuyasha, solo meno…
S:
Sotto certi aspetti si può dire che si equivalgono, ma non
confondere una pecorella vestita da lupo con un lupo vestito da
pecorella.
Suonò
la campanella e tornammo in classe, non avevo capito bene
cosa intendesse Sango, tuttavia decisi di accettare l’invito
di Koga.
“Per
oggi
pomeriggio è ok! Ci vediamo fuori scuola ^^”
Inviai
il messaggio sperando di aver fatto bene.
Koga
mi aspettava in cortile, salutai Sango e uscii con lui,
sotto lo sguardo di molte ragazze invidiose, bè anche Koga
come musicista aveva
le sue fan!
Ko:
Sono davvero felice che hai accettato il mio invito!
K:
Sono contenta…
Sorrisi,
non sapevo se ero davvero felice di essere con Koga,
però mi andava bene così.
Ko:
Allora, c’è
qualcosa che ti piacerebbe fare in particolare?
K:
Non saprei, a te cosa piacerebbe fare?
Ko:
Ah no! Oggi sei tu la principessa, farò tutto ciò
che
ordini.
Mi
sorrise, un bel sorriso e io feci lo stesso. Mi divertii
molto quel pomeriggio, la compagnia di Koga era molto piacevole, stavo
bene con
lui.
Camminando
nel parco Koga mi prese la mano, non mi diede
fastidio quel gesto, anzi da una parte mi faceva piacere
così non lo
allontanai. Dopo un po’
ci
siamo seduti su una panchina a parlare…Poco
dopo Koga si avvicinò a me, dandomi un piccolo bacio
a fior di labbra, vedendo che non lo avevo respinto e non ero
infastidita, quel
lieve bacio venne approfondito con uno più audace. Si, non
ero infastidita ne
altro, ero quasi felice. Ci fu un’unica
nota negativa quel giorno, mi sentivo costantemente
osservata…
Il
giorno dopo raccontai il resoconto della mia uscita a Sango,
sembrava soddisfatta delle mie parole.
S:
Bene, così non penserai ad Inuyasha e non soffrirai
inutilmente! Sono contenta, credevo ti fossi beccata davvero una bella
cotta
per Inuyasha, la cosa mi preoccupava.
Non
seppi cosa rispondere, ma capii che Sango aveva una profonda
avversità per Inuyasha.
Durante
il pranzo ci unimmo con altre compagne di classe, ma io
volevo parlare con qualcuno, qualcuno che non fosse di parte,
così mi spostai
dietro la scuola e telefonai a Rin.
R:
Pronto? Kagome?
K:
Ciao Rin, scusa se ti disturbo, ma avevo bisogno di chiederti
un parere…
Rin
mi ascoltò fino alla fine senza mai interrompermi, le
raccontai della sera del live, dell’uscita
con Koga e di ciò che pensavo di Inuyasha, questa volta
sincera…
R:
Kagome…tu
hai baciato Koga,
ma sei sicura che vuoi uscire con lui? Insomma che sei persa di
Inuyasha si capisce
chiaramente!
K:
Inuyasha mi piace molto, ma le sue intenzioni sono orribili!!
Koga invece è tanto carino e dolce con me.
R:
Se sei così sicura allora esci con Koga senza preoccuparti,
ma ricorda…un
uomo se si
innamora può anche cambiare…
K:
Rin, Inuyasha non cambierà per me!
R:
Inuyasha? E chi ha mai fatto il suo nome? Io dicevo in
generale…
Ora devo andare,
ci sentiamo presto.
Rin
chiuse il telefono, lasciandomi ancora più confusa…effettivamente
ero stata io a pensare
subito ad Inuyasha, lei non aveva detto nulla. Stavo per andarmene
quando vidi
Inuyasha con Kikyo, stavano parlando…e
poi…un
bacio…e
altro. Provai tante cose in quel
momento, un po’
tristezza,
ma
soprattutto tanta gelosia! Non riuscivo a spiegarmene il motivo, tra me
ed
Inuyasha non c’era
mai stato nulla,
come poteva darmi fastidio? Non me ne capacitavo, eppure era
esattamente così.
Iniziò
la seconda settimana di supplenza di Naraku e il mio
incubo prese forma. Stavo andando a lezione, quando una voce familiare
mi
fermò.
Na:
Higurashi, pensavo
fossi malata…la
scorsa settimana
non hai frequentato nemmeno una delle mie lezione.
Mi
girai volevo sembrare arrabbiata e non impaurita, ma non
appena vidi il volto di quell’uomo,
che per molto tempo aveva popolato i miei incubi, la paura
si fece strada dentro di me.
K:
Non sono malata, molto semplicemente non seguo le sue
lezioni!
Na:
Suvvia non fare finta di non conoscermi! So bene che ti
ricordi di me!
K:
Sfortunatamente si!
Sentii
di nuovo la strana sensazione che avevo avvertito quando
ero all’appuntamento
con
Koga, quella di essere osservata, ma in quel momento non stessi nemmeno
a
pensarci più di tanto.
Na:
Dunque ti sei rifugiata qui….Ti
ho cercata a lungo lo sai?
K:
Che peccato!
Il
sorriso di soddisfazione quasi morbosa che aveva Naraku mi
faceva venire ancora di più i brividi, non riuscivo a
tollerare la mia
presenza, proprio non riuscivo.
Na:
Su non fare così…Kagome!
K:
Non pronunciare il mio nome!
Il
mio nome, Naraku lo aveva detto anche troppo!
Sentimmo
il rumore di passi, grazie al cielo qualcuno stava
arrivando. Un’altra
professoressa,
così usando toni formali ci siamo salutati e sono potuta
andare via, anche se
dentro di me avrei voluto tirargli uno schiaffo per togliergli quel
sorriso
tanto odiato.
Durante
la pausa pranzo Inuyasha venne verso di me cercando di
parlarmi, ma io lo ignorai e decisi di fare lo stesso nei giorni
seguenti.
Avevo deciso avrei dimenticato la cotta che avevo preso per Inuyasha,
ormai
uscivo con Koga.
A
metà settimana durante la notte, verso le 3 di mattina
ricevetti
una chiamata, Sango.
K:
ma si può sapere che cavolo vuoi a quest’osa
del mattino?!!
S:
Si lo so, scusa! Ma non riuscivo a dormire, Kagome forse
dovresti parlare con Inuyasha.
K:
Perché?
S:
Bè ecco…so
che è un’idiota
che avrebbe voluto solo prenderti in giro, però anche lui
ha un cuore e forse in fondo si è preoccupato per te…
K:
Si è preoccupato riguardo cosa??
S:
Ma niente…dicevo
in generale…
Stava
per aggiungere qualche altra cosa, ma poi cambiò idea…non
mi disse che Inuyasha le aveva
parlato quel pomeriggio, o almeno non me lo disse in quel momento, si
limitò a
darmi la buona notte e io tornai a dormire.
Il
giorno dopo a scuola, Sango rimase piuttosto taciturna e io
lo trovai strano, non era da lei, pensai che avesse a che fare con la
telefonata di ieri, ma decisi di non darci peso. Se la mia amica non
voleva
parlare, non c’era
verso di farle
dire qualcosa!
Durante
un’ora
buca andai in bagno, stavo giusto uscendo quando una mano mi
strinse il braccio costringendomi a tornare dentro, vidi che era
Inuyasha,
iniziai a protestare e lamentarmi, ma non serviva a nulla.
Mi
condusse dentro un gabinetto e chiuse la porta, lo guardai
infuriata, il suo sguardo era serio e fermo.
K:
Ma si può sapere che diavolo vuoi da me?
I:
Stai con Koga?
K:
Che t’importa?
Sei forse
geloso?
I:
Non dire sciocchezze! Rispondimi!
Non
capivo, proprio non riuscivo a capire, Inuyasha faceva
domande come un ex-fidanzato geloso, eppure non aveva nulla per cui
essere
geloso io per lui non ero mai stata niente!
Lo
guardai , non avrei risposto, non erano affari suoi. Ad un
certo punto mi prese il braccio e iniziò a stringerlo.
K:
Inuyasha! Sei completamente impazzito?? Mi stai facendo male!
I:
Ho provato ad essere gentile e parlarti, ma tu mi hai sempre
ignorata ostinandoti a fare la difficile! Molto bene ora si fa a modo
mio,
rispondimi…stai
con Koga?
Era
dannatamente arrogante, odiavo quel suo modo…doveva
sempre ottenere quello che
voleva, senza sentire le ragioni di nessuno, doveva imporsi ad ogni
costo.
K:
Non sto con Koga, usciamo ogni tanto insieme! Tutto qui, ora
lasciami!
I:
Ancora una cosa, cosa c’entri
tu con Naraku?
Non
sapevo come Inuyasha potesse sapere che lo conoscevo, eppure
quella domanda fu per me una doccia fredda, ero stupita un vuoto mi
pervase,
non volevo…non
volevo che lui
sapesse.
K:
Era…nella
mia vecchia
scuola…
Avevo
paura di parlare, probabilmente Inuyasha doveva avere
capito che c’era
dell’altro,
ma si limitò a dire che si
accontentava di ciò che gli avevo detto, almeno per il
momento. Annuii grata
che almeno su questo non insistesse.
Inuyasha
tornò a guardami, meno severamente di prima, anche io
decisi di togliere quello sguardo di rancore e rabbia.
I: La sera del live…volevo
dirti una cosa…
Il
suo tono era quasi gentile.
K:
So cosa volevi dirmi…ti
prego non dirlo!
I:
No, tu non sai cosa volevo dirti. Hai frainteso!
Non avevo alcuna intenzione di portarti a
letto e, credimi, Kikyo non è la mia ragazza.
K:
Ti ho visto dietro la scuola la scorsa settimana, non sarà
la
tua ragazza, ma sicuramente è più di un’amica…comunque
ok, ti credo. Ora posso andare?
I:
Capisco…Senti
Kagome…tu
mi piaci credimi! Mi piaci molto, in maniera diverse delle
altre ragazze…anche
di Kikyo.
Non
capivo esattamente le parole di Inuyasha, gli piacevo come
persona? Era una specie di dichiarazione?
I:
Non so perché, ma mi piaci in maniera diversa.
K:
Come amica?
I:
No, non ti ho mai vista come un’amica,
io…
Si
bloccò, io sorrisi…avevo
capito, era una specie di dichiarazione, ne ero lusingata,
ma avevo preso la mia decisione.
K:
Anche tu mi piaci Inuyasha, credo di aver capito ciò che
vuoi
dire…e
ne sono felice, ma
ora sto uscendo con Koga…
Mi
guardò, probabilmente nessuna ragazza lo aveva mai respinto,
io stessa ero sorpresa di averlo fatto, eppure era così.
Ormai
non c’era
altro da aggiungere, speravo mi facesse uscire, invece tirò
il mio braccio e mi baciò.
Le
labbra di Inuyasha erano morbide, ma avevano anche una nota
dura, non so come spiegarlo…
avevano un buon sapore, mi sembrava la sensazione più bella
che
avessi mai provato, sentire la sua lingua che si intrecciava con la mia…era
tutto così bello e perfetto.
Quando
ci staccammo ero rossa in volto, entrambi non sapevamo
cosa dire. Inuyasha lasciò il mio braccio e se ne
andò dal bagno, senza dire
una parole.
Io
ero stordita, rimasi in bagno per un po’,
infine
tornai in classe, sorridendo
come una bambina a cui hanno dato un bel peluche.
Scusatemi
se non metto i ringraziamenti ma sono un
po’
di
fretta!!
|
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Capitolo 7 *** Dite che sto combinando un casino? ***
Capitolo
5:
Dite
che sto combinando un casino?
Avevo
baciato Kagome, avevo sentito qualcosa di
diverso, di migliore…
Non
andai a scuola di venerdì, avevo altri
impegni…mi piacevano poco, ma ero costretto a farli.
Però sapevo che era
l’ultimo giorno di insegnamento di Naraku, questo mi
rallegrava.
Il
giorno dopo volevo assolutamente dormire fino
a tardi e poi cercare di procurarmi il numero di Kagome, ma venni
svegliato
alle 7 e mezza!! Incazzato nero presi il cellulare e strillai al
malcapitato
che aveva osato tanto.
Era
Miroku, in piena crisi!
I:
Cosa cazzo chiami a quest’ora??? È sabato oggi
te ne sei forse dimenticato?? Bè io no e avevo
l’intenzione di dormire!! Quindi
ora metto giù il telefono e non osare richiamarmi!!
Mi:
No, Inuyasha! Ti prego non riattaccare! Ho
bisogno di aiuto…è una cosa seria!
Il
tono di Miroku mi preoccupò così, con molta
fatica, decisi di calmarmi e di ascoltarlo.
Mi:
Grazie sei un vero amico!
I:
Figurati…allora cosa ti è successo?
Mi:
Io…ecco oggi pomeriggio devo vedermi con
Sango, cosa le dico? Dove la porto? Devo vestirmi in qualche maniera
particolare?? Sono così agitato non riesco a dormire!!
L’autocontrollo
andò in frantumi nella frazione
di un secondo, se Miroku fosse stato davanti a me, avrebbe dovuto farsi
fare la
ricostruzione di un paio di denti!
I:
E questa la chiami una cosa seria??? Ci esci
oggi pomeriggio e mi devi svegliare alle 7.30??? Miroku ringrazia i
kami per
non essere davanti a me in questo momento o saresti lassù
con loro!! Fai quello
che ti pare, sii naturale… insomma non lo so, io le ragazze
non le corteggio
mai sono loro che cercano me! Quindi…ciao!
Riagganciai
il telefono, quel ragazzo era
veramente incredibile! Come me non aveva mai avuto molti riguardi verso
il
sesso opposto, anzi forse era più maniaco di me sotto certi
aspetti, eppure ora
si preoccupava di cosa dire o indossare!! Mi sembrava così
assurdo, ancora non
potevo capire quello che succedeva a Miroku…si stava
innamorando!
Quel
pomeriggio non so cosa mi prese, ma decisi
di seguire Miroku, credo che in quel periodo fossi
impazzito…continuavo a
pedinare i miei amici! Comunque, come dicevo, avevo deciso di seguire
Miroku.
Portò
Sango in gelateria, passeggiarono…lei
sorrideva, ne deducevo che Miroku se la stesse cavando bene, mi sentivo
felice
per lui. Arrivarono al parco e io decisi che potevo anche andarmene
per,
proprio mentre andavo via vidi Kagome,era dietro un
cespuglio…non potevo
crederci anche lei li stava spiando!!
Le
toccai la spalla, si spaventò, forse aveva
paura di essere stata colta in fragrante…e quando le dissi
se stava spiando
diventò rossa e scosse leggermente la testa.
K:
Tu invece perché da queste parti?
I:
Io? Io spiavo…
K:
Anche tu?? Wow!
I:
Allora vedi che li spiavi? Bè direi che
possiamo stare tranquilli, sorridono e sembrano soddisfatti…
Kagome
diventò ancora più rossa, infine sorrise.
Splendida.
I:
Senti visto che va tutto bene…ti va se andiamo
a fare un giretto anche noi?
K:
Mmmm si, direi che la situazione è ok! Andiamo
pure…
Passai
il resto del pomeriggio in sua compagnia,
mi parlò della sua vecchia scuola, da come ne parlava
sembrava le piacesse
molto, doveva avere una vera passione per la scrittura e tutto
ciò che vi
riguardava, e mi sembrava strano che l’avesse lasciata, solo
in seguito la
compresi. Io le parlai della band, di come scrivevamo canzoni e
poi…arrivò una
domanda…strana…brutta, non so…avrei
preferito che non me l’avesse mai fatta.
K:
Perché ti droghi?
Rimasi
in silenzio, spiazzato… non so…poi decisi
di risponderle.
I:
Band e scuola insieme diventano impegnative, è
un aiuto…uno sfogo… chiamalo come vuoi…
K:
Non mi sembra un motivo sufficiente…
I:
Forse non lo è, ma quando hai provato per la
prima volta ad undici anni quando ne hai diciotto ormai ci hai fatto
l’abitudine.
K:
Ad undici anni non ti serviva per la
band…perché?
I:
Altri motivi che non ti riguardano…
K:
E tu, come conosci Naraku?
I:
Anche questo non ti riguarda…
Non
avrei risposto a quelle domande, risponderle
avrebbe significato aprire il mio cuore, ora non ero pronto e
soprattutto non
con lei, avrei potuto allontanarla e non volevo ora che
l’avevo avvicinata un
po’ di più. Kagome decise di cambiare argomento.
K:
Si è fatto tardi, devo andare…è stato
bello
chiacchierare con te…
I:
Vuoi che ti accompagni? Ho la moto, più o meno
vicina…
Kagome
storse il naso, ma alla fine accettò.
Abitava
in un tempio.
I:
Siamo arrivati…
K:
Ti ringrazio per il passaggio.
Mi
sorrise e io non resistetti più, la baciai e
lei ricambiò però era incerta e un po’
titubante, ma io nuovamente sentii tutte
quelle strane sensazioni.
I:
Ciao Kagome.
E
me ne andai, mentre lei rimaneva a fissarmi
andare via.
Rimasi
felice per tutta la sera, anche il giorno
successivo iniziò bene, finché non ricevetti la
chiamata di Naraku.
Arrivai
nel suo ufficio.
Na:
Il ragazzo ha pagato, però ha detto che
probabilmente non avrà più bisogno di noi, tu
c’entri qualcosa con questo?
I:
Ho picchiato il ragazzo perché ancora non ti
aveva pagato, come hai chiesto tu… io non ho fatto altro!
Na:
Lo spero proprio…
I:
Mi hai chiamato per questo?
Na:
No… voglio che raccogli informazioni su una
persona…
I:
Di questo non si occupa la tua beneamata
Kagura?
Na:
Per questa persona sei più indicato tu, viene
nella tua scuola…si chiama Kagome Higurashi, voglio che mi
dici tutto quello
che puoi sapere su di lei…
I:
Perché?
Na:
Non ti interessa, questo è il tuo compito.
Volevo
ribattere, prenderlo a pugni, ma non
potevo…e soprattutto non lì dove
c’erano molte persone pronte a proteggerlo. Me
ne rimasi fermi stringendo i pugni, poi arrivò Kikyo.
Ki:
Ecco tieni tesoro, ti ho portato quei fogli
e…oh sei impegnato?
Na:
No, io ed Inuyasha abbiamo finito…accompagnalo
giù.
Kikyo
non disse nulla, si limitò a farmi cenno di
seguirla dentro l’ascensore. Naraku finse di non sapere
nulla, era
bravo…dannatamente bravo e bastardo!
Ki:
Cosa voleva?
I:
Nulla che possa interessarti, credimi.
Ki:
Come ti pare…
Mi
guardò e io la guardai, in un attimo mi
ritrovai a baciarla e un attimo dopo i miei pantaloni aperti e Kikyo
che lo
prendeva in bocca, io non la spostai, rimasi lì fermo a
godermi quel piccolo
momento…solo quando due labbra calde e morbide mi vennero in
mente, sentii
un'altra sensazione strana…rimorso.
Stavo
combinando un guaio?
Mentre
tornavo a casa vidi Kagome seduta su di
una panchina, si guardava intorno forse aspettava qualcuno…
poi lo vidi, arrivò
Koga…si salutarono baciandosi sulle labbra, poi si presero
per mano.
Non
potevo crederci, Kagome che sembrava tanto
carina e gentile,stava facendo il doppio gioco!
Senza
pensare andai verso di loro.
Presi
Koga per una spalla e lo costrinsi a
girarsi, poi gli sferrai un pugno in pieno viso. Sentii Kagome urlarmi
qualcosa,
ma non capii perché mi arrivò un calcio da parte
del mio amico, ora mio
avversario.
Continuammo
a picchiarci, Kagome urlava…quando
entrambi ci rendemmo conto che piangeva ci fermammo.
Ko:
Kagome ora sta calma!
K:
No! Non mi calmo, ma che diavolo vi è preso?
I:
Tks! Che è preso a te? Sembravi così tanto
carina e poi sei solo una bugiarda!
K:
Che stai dicendo?
I:
Avevo capito di piacerti, mi hai baciato…e poi
stai con Koga??
K:
Tu mi piaci Inuyasha, sei una persona con cui
posso parlare tranquillamente, tu mi hai baciata, non sono mai venuta
io da te…
si esco con Koga, lo sapevi già.
I:
Non mi sembrava ti facesse schifo!
Ko:
Perché non l’hai allontanato?
K:
Non lo so…io…
Ko:
Chiaro che io e te non stiamo insieme…
K:
Si…
Kagome
abbassò lo sguardo, stava piangendo…bè
ben
le stava!
I:
Koga, la band per ora è sciolta!
Ko:
Meglio, non voglio avere a che fare con un
amico che ti ruba la ragazza!
E
se ne andò.
K:
Guarda che hai fatto?! Hai rovinato la band e
hai distrutto la mia amicizia con Koga!
I:
Ti sta bene! Nessuno mi prende in giro!
K:
E chi ti prendeva in giro? Ho riposto ai tuoi
baci, ti ho detto che mi piaci ed era tutto vero. Oggi avevo intenzione
di
lasciare Koga, perché non mi sembrava giusto averlo preso in
giro…però lo avrei
fatto carinamente, almeno l’avrei avuto come amico. E se mi
hai visto baciarlo
è solo perché dovevo capire una cosa! Ma tu hai
dovuto rovinare tutto!! E poi
per cosa? Tu non mi hai mai assicurato che ti saresti messo con me, mi
hai solo
baciata!
I:
Kagome non cercare di trovare scuse!
K:
Pensa quello che ti pare! A
me non importa…
I:
Se avessi ragione tu…e decidessimo di mettere
una pietra sopra, come saremmo messi noi due?
K:
In nessun modo! Perché non metteremo una
pietra sopra, se ci poteva essere qualcosa tra noi,ora non ci
sarà mia niente.
Quelle
parole mi colpirono peggio dei pugni di
Koga,ma io ero orgoglioso e feci finta di essere d’accordo.
Mentre
vedevo Kagome andare via ripensai alle
sensazioni che avevo avuto ad averla accanto, a baciarla... forse avrei
dovuto
dirle che ero un idiota, invece chiamai Kikyo e passai con lei proprio
sotto
gli occhi di Kagome, seduta sui gradini del tempio in lacrime.
Probabilmente
non sarei più riuscito ad
avvicinarla, la pace che sentivo quando mi stava vicina non
l’avrei più
provata… forse sarei sprofondato ancora di più
nell’inferno che mi trovato,
tutto per una persona che mai ho avuto. Ed ora anche la band, la mia
piccola
felicità, era sfumata…sempre per causa mia.
Si,
quella volta avevo combinato un gran bel
casino…vero?
Il
giorno dopo a scuola Koga mi venne
incontro sorridente, mi chiese di uscire sabato…io
rifiutai, così mi chiese per domenica, rifiutai ancora…era
deluso però non fece storie e tornò verso scuola.
Mi
dispiaceva per Koga, stavo bene in sua compagnia, ma in quel momento
ero
confusa. Avevo baciato Inuyasha, ma questo cosa poteva significare? Lui
dopo
averlo fatto non aveva detto una parola e quel giorno a scuola non era
venuto…mi
trovato in un dilemma interiore. Forse avrei dovuto lasciare
Koga, in Inuyasha c’era
qualcosa che mi aveva sempre
attirata fin dal primo istante. Però Inuyasha non mi aveva
dato nessuna
certezza di volersi mettere con me, o di avere un qualche tipo di
rapporto…e
lasciare Koga, che comunque mi faceva sentire a mio agio e
poteva nascere qualcosa di bello, mi preoccupava…
Avrei
voluto chiedere consiglio a Sango, ma
era in fibrillazione per il suo appuntamento imminente con Miroku.
Il
sabato mattina infatti Sango mi piombò in
casa con due zaini.
K:
Accidenti!! Ti sei portata l’armadio
dietro??
S:
No, solo quello su cui sono indecisa…
allora…
Iniziò
a tirare fuori vestiti su vestiti, io
le davo qualche consiglio distratto, ma la mia testa era da tutt’altra
parte ed io, evidentemente, non ero una brava attrice.
S:
Kagome c’è
qualcosa che non va? Preferisci che io non esca con Miroku?
K:
Cosa?? No, no anzi sono felice che ci esci
assieme! Io…ho
solo la testa un po’
tra
le nuvole…
S:
Ti preoccupa qualcosa?
In
quel momento sentivo di poterle finalmente
parlare, ma quando le raccontai l’accaduto,
la
mia amica non reagì come avrei sperato…
S:
Hai baciato Inuyasha? Kagome…mi
sembrava che ci eravamo accordate sul tipo che è!! E poi
Koga? È così carino e dolce nei tuoi confronti.
K:
Prima di tutto Miroku non è tanto meglio
di Inuyasha, secondo a me piace Sango non so che devo fare…e
terzo: con Koga parlerò…forse
domani…
S:
Hai ragione Kagome, Miroku su certe cose
non è meglio di Inuyasha, ma prima di uscirci seriamente io
ho intenzione di
parlargli…forse
Miroku può cambiare…Inuyasha
non cambierà, o comunque non lo farà certo per te.
Non
so cosa avesse fatto Inuyasha, ma Sango
lo odiava…e
io capii che lei non avrebbe mai
potuto capirmi, quella che credevo fosse una semplice e banalissima
cotta per
il ragazzo più bello della scuola, stava diventando qualcosa
di più.
Cambiai
discorso sui vestiti e lei tornò
subito agitata. Quando finalmente si decise si era ormai fatta ora di
pranzo,
così pranzammo insieme e Sango si dovette sorbire una
ramanzina da mio nonno,
per lui era troppo presto uscire con un ragazzo, con mio fratello che
annuiva,
era tornato a casa anche se ancora era un po’
debole.
Feci
in bocca al lupo a Sango, che se ne andò
sorridendo felice. Anche se non voleva ammetterlo nemmeno a
sé stessa la mia
amica si stava facendo prendere molto dalla situazione…o
forse dal ragazzo in questione.
Chiusi
la porta di camera mia e mi ritrovai
sommersa dai miei pensieri, quando entrò mio fratello.
K:
Sota cosa fai qui? Hai forse bisogno di
qualcosa?
So:
Sorellina tu credi che Sango sposerà
questo ragazzo?
K:
Non lo so Sota, ma credo proprio di no!
So:
Quindi dici che potrei sposarla io?
K:
Sota…
Sango è troppo grande per te! Perché non cerchi
una ragazzina
della tua età?
So:
Ma a me piace Sango! Non voglio una
ragazzina della mia età!!
K;
Un giorno troverai una ragazza della tua
età che ti piacerà tantissimo, così ti
dimenticherai di Sango…vedrai..
So:
Sarà…e
tu sorellina? Non esci con il ragazzo??
K:
Direi di no…e
poi questi non sono fatti tuoi!
Sota
mi guardò negli occhi, sembrava che
volesse aggiungere qualcosa, ma non aveva il coraggio.
K:
Vuoi dirmi qualcosa?
So:
Sango sarà felice? Insomma questo ragazzo
la farà sorridere??
K:
Non lo so…spero
di si!
So:
Forza!! Vai a controllare! Devi
seguirli!! Così se questo ragazzo la fa piangere io
andrò a picchiarlo!
Mi
fece sorridere, era determinato, molto
determinato…così
decisi di accontentarlo, mi
vestii in fretta e andai a pedinare Sango e Miroku per conto di mio
fratello.
Lì
seguii in gelateria,in giro per il centro
e al parco. Sango sorrideva, quindi il suo accompagnatore doveva
renderla
felice, mio fratello non avrebbe avuto nulla di cui lamentarsi…Fu
proprio al parco che decisi che potevo anche andarmene, tutto
era tranquillo, per non farmi vedere mi ero nascosta dietro un
cespuglio e
stavo per andarmene quando mi sentii toccare la spalla. Mi girai
preoccupata di
essere stata scoperta, invece mi ritrovai davanti Inuyasha!
Dopo
qualche domanda, e un trucco di Inuyasha
per farmi confessare la mia piccola bugia, concludemmo che entrambi li
avevamo
seguiti.
Alla
fine io e Inuyasha lasciammo il parco e
andammo anche noi a fare un giro, non era un appuntamento lo sapevo,
eppure una
parte di me lo prese come tale.
Dopo
un primo momento di imbarazzo, mi sentii
subito a mio agio…parlammo
un po’
di
tutto, gli raccontai della mia passione per la scrittura e la
letteratura in generale…
e lui mi raccontò della band.
Parlando della band mi venne quasi naturale fargli una domanda che
forse non
avrei dovuto fare, anzi quasi sicuramente non avrei dovuto…ne
ero consapevole eppure arrivò.
K:
Perché ti droghi?
Non
avevo fatto giri di parole, la mia era
una domanda diretta…sentivo
che era meglio così. All’inizio
rimase in silenzio, forse era infastidito o sorpreso, ma
poi mi rispose.
I:
Diciamo che la scuola e la band sono
faticose se unite, lo uso come aiuto…come
sfogo…chiamalo
come più ti piace.
Non
mi sembrava un buon motivo, o comunque
non un motivo sufficiente e glielo feci notare.
I:
Probabilmente hai ragione tu…non
lo è! Ma dopo la prima volta, diventa un’abitudine…non
ci fai caso,specie se inizi da
quando hai undici anni.
K:
Tu a undici anni mica suonavi nella band…quindi
perché?
Un
lampo gli passò negli occhi, forse avevo
osato troppo, quasi mi venne paura che sarebbe scattato, invece rispose
in tono
calmo.
I:
Altri motivo…non
ti riguardano…
Poi
mi venne un’altra
domanda, se me lo aveva chiesto significava che anche lui
conosceva Naraku, ma come?
I:
Un’altra
domanda che non ti riguarda…
Capii
che non mi avrebbe risposto nemmeno se
avessi insistito, tuttavia mi faceva piacere che mi avesse parlato
gentilmente
senza infuriarsi, forse non era poi tanto terribile come tutti
pensavano.
Convenni che era meglio cambiare argomento, ma non sapendo
più che dire usai la
scusa del “si
è fatto tardi”.
Cosa
che mi sorprese ulteriormente, mi chiese
se volevo un passaggio, non sapevo cosa rispondere, le moto mi facevano
abbastanza paura, però dire si avrebbe significato poter
stringere per qualche
istante quel corpo perfetto, così accettai.
Quando
arrivammo scesi dalla sua moto, un po’
frastornata.
K:
Grazie mille per il passaggio…
Gli
sorrisi, lui restò a fissarmi senza dire
nulla, infine mi baciò. Fu bellissimo, sentire le sue
labbra, le sue mani che
accarezzavano i miei capelli, avrei voluto non finisse…poi
mi venne in mente Koga e non potei far altro che sentirmi in
colpa, così divenni incerta, finché il bacio
finì.
I:
Ciao Kagome.
Rimasi
lì, immobile, a fissarlo mentre andava
via, mentre la mia coscienza si torceva dentro di me…
La
mattina dopo chiamai Rin, non potevo più
aspettare e così le raccontai che mi ero quasi messa con
Koga, ma nel frattempo
avevo anche baciato Inuyasha.
R:
Accidenti! Certo che sei brava a
complicarti le situazioni!
K:
Questo lo so, ma dimmi Rin secondo te…cosa
dovrei fare?? Continuare a stare con Koga, o lasciarlo
nella speranza che Inuyasha mi chieda di uscire?
R:
Kagome, questa non è una cosa che posso
scegliere io…devi
fare quello che ti dice il cuore…
Rin
era sempre pronta ad ascoltare e a dare
consigli, ma quella volta le sue parole non mi confortarono…rimasi
in silenzio e la mia amica dovette intuire che qualcosa
non andava.
R:
Kagome, la scelta che farai cambierà il
tuo futuro, questo è certo…ma
se
sceglierai la persona giusta anche per qualcun altro cambieranno molte
cose.
K:
Stai parlando di qualcuno in particolare??
R:
No…sto
parlando perché sono certa sarà così.
Rin
non aveva fatto nomi, ma io avevo capito,
eppure mi sembrava strano…come
poteva
lei a sapere certe cose non lo sapevo…mai
l’avrei
capito.
K:
Grazie Rin.
R:
Figurati…sono
certa che hai compreso le mie parole, in bocca al lupo.
Si,
avevo capito perfettamente le parole di
Rin, avevo fatto la mia scelta.
Mandai
subito un messaggio a Koga, quel
pomeriggio ci saremmo visti.
Mentre
lo aspettavo seduta sulla panchina mi
sentivo agitata, quello che gli avrei detto avrebbe potuto ferirlo e io
non
avrei voluto ferirlo in alcun modo, eppure non potevo fare altrimenti…avrei
aspettato che Inuyasha si decidesse, si lo avrei aspettato…questa
era la mia scelta, sentivo che era la cosa giusta.
Koga
arrivò leggermente in ritardo, mi baciò
sulle labbra e mi prese per mano, io lo lasciai fare…non
sapevo bene come comportarmi, e poi dopo aver baciato
Inuyasha volevo vedere cosa provavo con Koga, e non provavo nulla…
Mentre
camminavamo qualcuno prese Koga per la
spalla costringendolo a voltarsi poi gli sferrò un pugno in
pieno volto, era
Inuyasha.
K:
Inuyasha smettila!! Che diavolo fai??
Inuyasha
non mi sentii, quei due continuarono
a picchiarsi, io continuavo ad urlare spaventata, ma nessuno udiva il
mio grido…infine
incominciai a piangere, solo allora i due ragazzi si
ricordarono della mia presenza e si fermarono.
Koga
mi parlò dolcemente, mi disse di
calmarmi, ma io ero troppo scossa per farlo.
K:
No non mi calmo! Che diavolo vi è preso??
I:
No, che è preso a te! Sembravi tutta dolce
e carina e invece sei solo una bugiarda!
Inuyasha
parlava acido come sempre,
arrabbiato…e
io non capivo le sue parole e lui mi
rispose, ancora più irritato.
I:
Credevo di piacerti…mi
hai baciato…e
poi ti
vedo con Koga??
Non
volevo essere sincera, non davanti a Koga
perché non volevo ferirlo, e non davanti ad Inuyasha in
quello stato…così
mentii.
K:
Sei stato tu a baciarmi e che uscivo con
Koga lo sapevi già! Tu mi piaci come persona…
Koga
sembrava smarrito, io mi sentii male…e
Inuyasha, bè lui continuava ad essere freddo e iracondo.
Ko:
Potevi allontanarlo…perché
non l’hai
fatto??
K:
Non lo so…mi
dispiace…
Mi
disse che non stavamo più insieme, su
questo non avevo nulla da ridire…però
mi
dispiaceva per come era andata, avrei voluto salutarlo con un sorriso e
non con
la sua delusione negli occhi, così piansi…
Poi
Inuyasha gli comunicò che per quel
momento la band era sciolta e Koga si trovava perfettamente d’accordo,
quello stupido si era rovinato anche la cosa che più
amava fare: suonare!
Koga
se ne andò e decisi di parlare, volevo
che Inuyasha si sentisse un verme, uno stupido…se
non peggio!
K:
Guarda cos’hai
fatto!! Hai rotto la mia amicizia con Koga, e hai rovinato
la band…sei
uno stupido!
I:
Si, lo sono…perché
mi sono fatto prendere in giro! E nessuno lo fa!
Ora
ero furiosa, Koga non c’era
e potevo anche smetterla di fingere.
K:
Io non ti ho mai preso in giro! Ho
risposto ai tuoi baci, ti ho detto che mi piaci e non ho mai mentito su
questo!
Oggi volevo lasciare Koga, ma volevo farlo carinamente…per
rimanere amici! Se mi hai visto baciarlo è stato per capire
una cosa!! Ma tu sei dovuto intervenire e rovinare tutto, facendo di
testa tua!
E poi di cosa ti lamenti? Tu non mi hai mai assicurato di voler stare
con me,
mi hai baciata due volte e tutte e due le volte te ne sei andato senza
una
parola!!
Inuyasha
mi disse di non trovare scuse,
sempre nel suo tono acido e io gli dissi di pensarla come gli pareva,
in quel
momento non mi importava niente.
Poi
mi chiese se avessimo messo una pietra
sopra cosa sarebbe successo, io quasi esplosi! Quasi urlai, con le
lacrime che
mi incorniciavano il viso.
K:
Non metteremo una pietra sopra! Se ci
poteva essere qualcosa tra di noi, ora non ci sarà niente…mai…
Me
ne andai triste, mentre mi allontanavo la
rabbia che avevo avuto fino a poco prima sfumò lasciando
spazio alla tristezza.
Non
volevo salire in casa, così mi sedetti
sui gradini del tempio in lacrime…
Inuyasha
mi passò davanti in moto e dietro di
lui si stringeva Kikyo, quella scena mi rattristo ancora di
più. Piangevo per
una persona che non avevo mai avuto veramente, ma che desideravo con
tutta me
stessa…piansi…l’avevo
perso, non avrei mai più
assaporato quelle labbra che mi davano mille emozioni, non avrei
più rivisto
quel raro sorriso sul suo volto…o
comunque
non sarebbe stato rivolto a me…in
quel
momento capii di amare Inuyasha…
Ma
ormai io gli avevo detto che non ci
sarebbe stato più nulla e lui era tornato da Kikyo, io lo
avevo rimandato da
lei…o
forse lui non se ne era mai
staccato? Chi lo poteva sapere? Io no di certo…però
in quel momento mi sentivo in colpa…
avrei dovuto essere sincera fin dal principio…Forse
avevo combinato un gran bel casino?? Voi che dite?
|
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Capitolo 8 *** 8. Arriva lafelicità che porta sventura ***
Capitolo
6
Arriva la felicità, che porta sventura!
Mi
scuso per l’ennesima volta con tutte le mie lettrici, ci ho
messo più di un anno per aggiornarne questa ff. ma
finalmente ho internet nel mio computer e più tempo dato che scuola finita, e adesso lavoro anche meno
giorni…chiedo ancora scusa e ringrazio tutte quelle che nonostante ritardi avevano continuato a seguirmi…
Bene
ormai quel che era fatto era fatto! Non potevo tornare
indietro….la parte più
difficile fu dare la notizia a Miroku…ci rimase davvero
molto male e io mi
sentii ancora più in colpa… non era giusto che ci
rimettesse anche lui per uno
screzio nato tra me e Koga eppure fu così.
Con
Naraku fuori da scuola mi sentii più tranquillo, non mi
poteva controllare e io
potevo liberamente frequentare Kikyo. Però qualcosa dentro
di me era
cambiato…mi sentivo in colpa ogni volta che ci vedevamo, che
la baciamo e che
facevo sesso con lei…quel qualcosa ogni volta portava il
pensiero a Kagome.
Con
il passare dei giorni mi comportai sempre più da stupido,
ogni volta che la
vedevo passare facevo qualche commento o prendevo la mano di Kikyo,
volevo
ferirla…ma in realtà era lei che feriva me,
ignorandomi ogni giorno…
Una
mattina stavo in cortile con Miroku, ultimamente non stavamo
più spesso
insieme, poiché si vedeva con Sango, che non gradiva la mia
presenza. Non erano
ancora ufficialmente insieme però ci stavano andando molto
vicini…ne ero felice
per lui, era diverso, sempre con lo sguardo luccicante e aveva smesso
di farsi
canne, molto meglio per lui. Bè stavo dicendo: una mattina
ero in cortile con
Miroku, ad un certo punto si fermò e iniziò a
guardarmi torvo.
M:
Adesso basta! Ti ho lasciato stare, non ho mai detto
niente…ma è un mese che
non suoniamo più! I fan ci reclamano, e io stesso voglio
suonare!! Tu andrai da
Koga e ci farai pace! E dopo…dopo andrai da Kagome e ti
chiarirai anche con
lei.
I:
Io non andrò ne da Koga, né da Kagome!!
Mi:
Tu lo farai invece e sai perché??
Lo
guardai alzando un sopracciglio.
M:
Perché sono stufo! Stai facendo il coglione, molto
più di quanto non l’hai mai
fatto! Fumi troppo spesso, spacci troppo spesso…e Kikyo! La
stai usando un po’
troppo spesso…
I:
Sango ti ha per caso illuminato?
M:
Sango non c’entra niente, lei mi ha parlato di
altro…questo me ne sono accorto
benissimo da solo!! Sai benissimo anche tu che non è stata
la scelta migliore
quella di sciogliere la band, e nemmeno quella di mandare al diavolo
Kagome è
stata una grande idea! Inuyasha hai 18 anni…magari Kagome
poteva aiutarti a
cambiare, tra poco finiremo la scuola dobbiamo lavorare…la
testa è meglio che
la mettiamo a posto almeno sotto certi aspetti…
I:
Si, sei decisamente cambiato!
M:
Si…ed è per questo che te lo dico! Da quando
frequento Sango mi sento tremila
volte meglio, tu con Kagome potevi iniziare a stare
meglio…Inuyasha tu hai
bisogno che qualcuno ti scaldi il cuore…magari poteva essere
quella giusta!
Non
risposi, sapevo anche io che avevo sbagliato, sapevo anche che Kagome
mi faceva
stare bene come non ero mai stato…eppure non potevo andare
da lei…non potevo
dirle che mi dispiaceva, il mio orgoglio me lo impediva.
Fu
una mattina di pioggia che tutto cambiò.
Quella
mattina dovevo starmene da solo per i fatti miei, ero confuso. Ancora
non
capivo perché Naraku provasse tanto interesse nei confronti
di Kagome, ne che
tipo di rapporto ci potesse essere tra di loro. Aprii il mio pacchetto
di
sigarette, oltre a quelle c’era una canna, così
invitante, accenderla e
dimenticare tutto per un po’ era così
semplice… la guardai per qualche istante,
poi accesi una sigaretta.
Camminavo
per le strade di Tokyo senza guardare chi mi passava di fianco,
guardavo
costantemente il marciapiede, dopo mezz’ora piccole
goccioline di pioggia
presero a scendere bagnando l’asfalto, i miei
capelli… i miei vestiti… non
avevo l’ombrello con me, e se l’avessi avuto non
l’avrei usato…stare lì sotto
la pioggia era una bella sensazione, mi faceva quasi sentire meglio!
Andai
a sedermi su una panchina, incurante dell’acqua che scendeva
sempre più fitta,
poi l’acqua non mi bagnò più, qualcosa
le impediva di cadere sui miei capelli,
un ombrello rosa.
K:
Ti prenderai un accidente se continui a stare qui senza ombrello.
La
sua dolce voce, gentile non arrabbiata, ma leggermente
dura…non importava,
quelle erano le prime parole che mi diceva da quel giorno! Alzai lo
sguardo ed
incontrai i suoi occhi, era inutile non erano più caldi con
me, c’era sempre
quella nota ostile infondo al suo sguardo quando mi guardava, quanto
odiavo
quello sguardo. E io non riuscivo nemmeno a provarci di essere gentile.
I:
Che t’importa di quello che mi viene?
L’ostilità
riaffiorò, non era più solo in fondo allo sguardo
ma ovunque, la voce non era
più gentile ma fredda. Ritirò
l’ombrello e sentii di nuovo la pioggia che
cadeva.
K:
Hai ragione! Non mi interessa, bagnati, ammalati così magari
non vedrò la tua
brutta faccia per un po’ a scuola!!
Se
ne andò…mi chiesi perché mai dovevo
essere così dannatamente stupido, lei ci
aveva provato…e io le avevo sbattuto la porta in faccia! Si
ero decisamente un
coglione!!
Mi
alzai e la fissai mentre si allontanava a passo svelto, pensai alle
parole di
Miroku e capii. Kagome poteva essere davvero la mia salvezza, anzi lo
era!
Senza
pensarci iniziai a muovermi, prima lento e poi velocemente, la
raggiunsi… le
presi un polso e lei si voltò guardandomi interrogativamente.
L’attirai
a me, l’ombrello cadde e anche lei si bagnò,
velocemente.
I:
Sono un’idiota, questo non potrò mai
cambiarlo…ma qualcosa posso cambiarla.
Il
suo sguardo tornò caldo, il suo fantastico
sguardo…ci baciammo…
La
pioggia mi ricordava tristezza, in quel momento invece mi
ricordò una bella
giornata di sole, non mi era mai parsa tanto bella!
Da
quel giorno io e Kagome diventammo uniti…
Il
mese seguente a scuola io e Kagome cercammo di stare insieme ogni
momento che
avevamo libero. Miroku era felice per, mi vedeva
sorridere…ero sereno. Sango
invece non era entusiasta della scelta di Kagome, ricaduta su di me e
non su
Koga, ma ci avrebbe fatto l’abitudine… Uscivamo
spesso insieme, quel mese no mi
feci mai nemmeno una canna, mi sembrava di volare…mi sentivo
completamente bene
per la prima volta in vita mia.
Tuttavia
non potè
proseguire al meglio, quello
stesso pomeriggio dovetti andare da Naraku per fare
rapporto…non sapevo che
informazioni volesse, così mi limitai a dargli i dati
anagrafici suoi e della
famiglia, procurati con l’aiuto di Miroku completamente
contrario.
Na:
Lavoro eccellente, ma non è ciò che volevo
esattamente sapere…
I:
Allora sii più specifico e dimmi cosa vuoi…
Naraku
mi fissò per un tempo che mi parve infinito, la cosa mi dava
fastidio e già ero
infastidito perché ancora non sapevo cosa volesse da Kagome.
Na:
Voglio sapere chi ha frequentato negli ultimi anni, se ora ha un
ragazzo…
insomma la sua vita personale…e per personale intendo
tutto…anche le cose più
intime.
Fece
un sorriso che non lasciava spazio all’immaginazione, lo
odiavo!!!
Inutile,
non riuscii a stare calmo…
I:
E cosa diavolo ti serve sapere la sua vita personale??
Mi
guardò ad occhi socchiusi, rabbioso.
Na:
Prima di tutto non alzare troppo la voce, potresti svegliare i miei
aguzzini.
Secondo non ti deve riguardare il perché. Terzo esegui gli
ordini senza fare
troppo storie. Ora vai, non voglio vederti più dopo certe
insolenze.
Non
me ne andai, cercai di usare un tono meno arrabbiato, ma il mio sguardo
non si
placava…era impossibile!
I:
Naraku per te ho fatto cose che non avrei mai voluto fare, e so
benissimo che
se ho dovuto farle è stato solo per causa mia, ma ora non ti
sembra che basti?
Na:
Il fatto è che mi piace averti al mio servizio, e comunque
questo compito in
proporzione agli altri mi sembra piuttosto semplice.
I:
Non è il fatto che sia semplice o meno, non voglio farlo e
basta!
L’unica
cosa che fece fu ridere, una risata priva di divertimento e ricca di
scherno.
Na:
Suvvia Inuyasha, sai bene anche tu che non puoi
scegliere…questa è la vita che
ti sei creato e devi andare avanti. Quando sei nella merda
l’unica cosa che
puoi fare è tentare di uscirne, per ora la tua strada
è ancora lunga, per cui
da bravo portami le informazioni che voglio… Ok?
Rimasi
restio e annuii con poca convinzione. Vidi Naraku voltarsi verso
Kagura, sempre
presente, e scambiarsi un segno d’intesa, non so cosa volesse
dire, o meglio
non lo sapevo in quel momento…ma l’avrei scoperto
non molto dopo.
Kagura
si incaricò di accompagnarmi alla porta, per tutto il tempo
non fece che
guardarmi di sott’occhi finché non scoppiai.
I:
C’è qualche problema?
Ka:
Perché ti comporti così?
I:
Cioè?
Ka:
Perché non fai semplicemente quello che ti chiede e basta?
Sarebbe molto più
semplice per te…
I:
Perché non voglio e basta, non sono affari tuoi!
Ka:
Fa un po’ come ti pare! Ricorda che presto o tardi qualsiasi
cosa tu stia
nascondendo lui la scoprirà e poi sarà solo
peggio per te! C’è qualcosa che
devi dire? Magari riguardo quella Kagome?
I:
No, no c’è proprio nulla da dire!
Arrivammo
alla porta, Kagura mi lanciò un ultimo sguardo rassegnata e
se ne andò senza
aggiungere altro. Quell’incontro mi aveva reso nervoso,
volevo calmarmi e come
sempre tirai fuori il pacchetto di sigarette, la canna sempre
lì
invitante…chiusi il pacchetto e lo rimisi in tasca, tirai
fuori il cellulare e
composi il numero.
K:
“Pronto?”
I:
“Ciao Kagome, sono io…ti disturbo?”
K:
“No, non facevo nulla di importante…che
c’è?”
I:
“Niente…volevo solo sentire la tua
voce….”
Lei
rimase zitta, quella frase non era proprio da me lo ammetto, eppure era
proprio
così.
I:
“Ascolta, ti va di vederci? Tra mezz’ora al
parco?”
Ci
mise un po’ a rispondere, ma alla fine accettò.
Mezz’ora
dopo la vidi camminare verso di me, seduto comodamente su una panchina,
mi
salutò con un veloce bacio sulle labbra e si sedette anche
lei.
Stavamo
insieme da un mesetto ormai, cioè non avevamo mai parlato di
coppia fissa, però
lei per me non era come le altre, non avevo più pensato a
nessun’atra da quando
tutto era iniziato, si la consideravo la mia ragazza, ero geloso di lei
e
volevo che fosse solo mia! Mia e di nessun altro!!! Avrei voluto
affrontare
l’argomento e chiederle come eravamo messi, ma fu lei che
guardandomi
imbarazzata e con lo sguardo basso mi fece quella domanda, io
lì per lì fui
preso alla sprovvista.
I:
Che domande!! Bè…ehm… come siamo messi?
K:
Se non sai come siamo messi non importa… va bene
così.
Sembrava
delusa, forse avrei dovuto dire qualcosa che la rassicurasse sul nostro
rapporto e così dissi una frase ovvia in quelle date
circostanze, ma nuova per
me.
I:
Che domande! Sei la mia ragazza ovviamente, e nessuno dovrò
osare toccarti,
nemmeno con un dito.
Sorrise
e mi baciò saltandomi, letteralmente, al collo! Tutto al suo
fianco sembrava
dannatamente semplice, si con Kagome ero finalmente felice.
Tuttavia
avevo il fiato di Naraku sul collo e non potevo certo stare tranquillo.
Ormai
il
danno era fatto, ma non avrei dato la soddisfazione di farmi vedere
triste da
nessuno, Sango tuttavia mi conosceva da troppo tempo per non
accorgersene e
così decisi di raccontarle ogni cosa. Rimase a fissarmi, non
so dire se le
passò anche della rabbia nello sguardo, ma poi comprensiva
mi cinse le spalle
con un braccio e sospirò.
Sa:
Cara
Kagome cosa ti avevo detto io nei confronti di Inuyasha?? Non ti avevo
forse
detto che ti avrebbe fatto soffrire??
K: Si
Sango mi ricordo che mi avevi detto che era un idiota eccetera,
però è andata
così per cui non mettere il dito nella piaga, ti prego!!
Sa:
Ok
farò la brava! Kagome conoscendo Inuyasha potrebbe cercarti
ancora, tu stagli
alla larga ok??
K:
Dici
che se mi cerca non devo nemmeno starlo ad ascoltare??
Sa:
Certo
che no! Secondo me ti direbbe solo delle bugie, guarda con Kikyo!!
K:
Mmm hai
ragione! Gli starò alla larga…
Così
feci
decisi di ignorare completamente Inuyasha, ma ogni volta che lo
incrociavo lo
vedevo con Kikyo mano nella mano e simili, questo mi feriva troppo!! La
situazione
era difficile per me, volevo farmi vedere felice, ma quasi mi sentivo
soffocare! Miroku stava spesso con noi per stare con Sango, ma evitava l’argomento
“inuyasha”
nonostante fosse il suo migliore amico per fare un piacere a me, lo
apprezzavo
molto da parte sua, anche se quasi avrei voluto sapere ogni particolare
della
sua vita, però Miroku si lamentava dello scioglimento della
band, ne era molto
triste…ne
parlava con malinconia e anche in quel caso mi sentivo
responsabile, si forse avrei preferito che parlasse di Inuyasha!!!
Bè
cercai in tutti i modi di non pensare a ciò che era
accaduto,
tanto sarebbe stato inutile perché, anche rimuginandoci
sopra, niente sarebbe
cambiato. Solo che più passavano i giorni più mi
sentivo confusa, da una parte
c’era
Sango che mi spingeva a lasciar perdere Inuyasha,
evitandolo e cercando di farlo star male per dargli il cosiddetto “pan
per focaccia”, e
dall’altra
avevo Rin, lei, al contrario,
desiderava che dessi l’opportunità
ad Inuyasha di parlarmi se
lo desiderava, di farsi perdona se tentava, insomma se lui avesse
voluto dargli
una seconda occasione. Se avessi dovuto dar retta al mio cuore
sicuramente
avrei seguito i consigli di Rin, ma optai per l’orgoglio
e la mia parte offesa,
continuando così ad ignorarlo.
Ma fu
un giorno di pioggia che i miei propositi sfumarono e
tutto cambiò.
Quel
giorno me ne stavo tranquillamente seduta a casa, iniziò
improvvisamente a piovere e proprio in quel mentre mia mamma mi fece
uscire per
una commissione.
Decisi
di passare per il parco, mentre camminavo non pensavo a
niente di particolare solo di fare il prima possibile, quando seduto su
una
panchina vidi una persona familiare, Inuyasha! Era fradicio, in quel
momento
sembrava così solo e triste che decisi di andare da lui. Gli
coprii la testa
con l’ombrello
e gli feci notare che si sarebbe potuto
ammalare. In quel momento non ero
scontrosa, ne arrabbiata, però non riuscivo e non volevo
essere gentile. Però
quando incontrai il suo sguardo per un attimo mi sentii sciogliere il
cuore, ma
non potevo cedere non dopo che avevo faticato tanto per evitarlo,
così lo
guardai con un piccolo sottofondo di “ostilità”. Lui
non si sforzò nemmeno di essere gentile, infatti mi rispose
male.
I:
Che t’importa
se mi ammalo o no? Non credo
ti interessi di come sto!
Mi
infuriai! Ci avevo provato, avevo cercato di essere gentile
con lui, magari avremmo potuto far pace, ma niente…Inuyasha
era impossibile!
K: Si
hai ragione non ho alcun interesse continuare a stare
sotto la pioggia, ammalati così almeno non sarò
costretta a vederti per un po’ di
tempo!!
Me ne
andai a paso svelto senza degnarlo più di uno sguardo.
Mentre
camminavo la rabbia sfumava e venni assalita dalla
tristezza, io e lui non saremmo mai potuti tornare come prima,
bè ora mi rendo
conto di quanto mi sono sbagliata.
Mentre
camminavo mi sentii prendere per il polso così mi volai
di scatto, Inuyasha mi attirò a sé facendomi
cadere l’ombrello,
la pioggia cadeva su entrambi, vidi i suoi occhi caldi
come oro fuso, mi sussurrò che era un idiota e che non
avrebbe potuto
cambiarlo, ma avrebbe cambiato qualcos’altro.
E poi mi baciò, le sue labbra
che si univano alle mie, mi sembrava un sogno, mentre la pioggia
continuava a cadere imperterrita su di noi sempre più fitta, come se
volesse anche lei entrare a far parte di noi, si da quel giorno io e Inuyasha diventammo uniti.
Il
mese successivo cercammo di stare insieme il più possibile a
scuola, Sango era contrariata dalla mia scelta, Inuyasha non riusciva
proprio a
piacerle, bè almeno per il momento!
Uscivamo
spesso insieme a Miroku e Sango e questo non faceva che irritare la mia
amica,
mentre Miroku era divertito da quella situazione e palesemente felice
per
Inuyasha.
Durante
quel mese però ebbi una preoccupazione, non potevo
sopportare che Inuyasha si drogasse…così
andai da Miroku molto
imbarazzata.
K:
Scusa se te lo chiedo Miroku, è solo che mi preoccupo per
Inuyasha!
Mi:
Tranquilla dimmi pure…
K:
Ecco, bè…Inuyasha
si droga molto?
Il
ragazzo davanti a me trasalì e mi sembrò stupito
della mia
domanda, forse non voleva dirmi la verità, ma poi lo vidi
sorridere.
Mi:
Vedi Kagome, Inuyasha ha avuto molti problemi, che non ti
dirò per una questione di correttezza, tuttavia questi
problemi l’hanno
portato ha fare scelte sbagliate…Per
farla breve, si Inuyasha si droga, anche se ad essere
sincero tu gli devi aver fatto bene, è da quasi un mese che
non si fa più.
Quell’ultima
notizia mi fece piacere, forse
il mio avvicinamento poteva fargli bene…Ringraziai
Miroku per la sua
disponibilità e soprattutto per la sua sincerità
e poi me ne andai verso casa.
A
casa mi ritrovai a riflettere su Inuyasha e su quale poteva
essere i suo passato, venni deliberatamente disturbata da un urlo del
nonno che
aveva bisogno di aiuto per pulire il tempio.
K: Ah
nonno, perché Sota non può aiutarti?
Non:
Tua fratello è stato in ospedale non ricordi?
K: Oh
per l’amor
del cielo, è già da un po’ che
è tornato a casa perfino va a scuola!
Non:
Quante storie che fai! Io alla tua età aiutavo sempre i
più
grandi senza aprir bocca, portavo rispetto io!
Feci
roteare gli occhi al cielo e girai le spalle, mi armai di
scopa e presi a pulire.
Mia
madre ci porto del tè freddo, la ringrazia per quel gesto,
mentre mio nonno la riproverò perché per lui
pulire il tempio non era una
fatica, ma un onore in segno di riverenza ai nostri avi.
Dopo
una breve pausa tornai al mio lavoro, ma venni nuovamente
interrotta questa volta dal cellulare. Vidi sul display il nome
Inuyasha e il
cuore prese a battermi a mille, risposi e quando sentii la sua voce
credevo che
il cuore scoppiasse, era incredibile l’effetto
che mi procurava quel ragazzo.
I: Ti
disturbo?
K:
No, non stavo facendo nulla di importante. Che c’è?
Se
mio nonno mi avesse sentito penso che mi avrebbe ucciso, ma
per me nulla era più importante di sentire lui.
I:
Avevo solo voglia…di
sentire…la
tua voce…
Sentire
quelle parole mi bloccò tutto, pensieri, battito
cardiaco, circolazione del sangue e tutto il resto, non era possibile
che le
avesse davvero pronunciate e soprattutto non per me!
I: Ti
va di vederci tra mezz’oretta al parco?
Ovviamente
risposi di si!
Mentre me ne tornavo in casa a cambiarmi vidi mio nonno
che mi guardava perplesso, quando tornai indietro e mi vide scendere le scale di corsa, iniziò
ad urlarmi contro.
Non:
Ma insomma Kagome! Non hai un minimo di responsabilità,
né
di riguardo per i tuoi avi! Torna subito indietro uscirai dopo!! E poi
fai fare tutto il lavoro a questo povero vecchio di tuo nonno?
Gli
urlai che mi dispiaceva, ma era importante. Lo sentii
chiamare Sota e sorrisi fra me e me.
Arrivai
al parco, lo vidi seduto su una panchina bello come
sempre. Lo salutai veloce sulle labbra e sedetti accanto a lui, in quel
preciso
istante mi venne un dubbio… io e
lui come eravamo messi? Non
avevamo parlato di coppia fissa e forse lui sentiva anche altre
ragazze, questo
pensiero mi rese triste perché io desideravo averlo solo per
me, si volevo ch
Inuyasha fosse solo mio. Così con notevole imbarazzo decisi
di chiederglielo.
K:
Inuyasha…scusa
la domanda, ma io e te…a che
punto siamo? Cioè come siamo messi.
Lo
vidi inarcare un sopraciglio, ecco forse l’avevo
fatto arrabbiare!
I: Ah
stupida che razza di domande! Bè…ehm…come
siamo messi? Dunque…
K: Se
non lo sai, non ha alcuna importanza a me sta bene anche
così.
Sorrisi
e osservai il suo sguardo cambiare.
I: Lo
so, che domande!Sei la mia ragazza, mi sembra ovvio! E
nessuno dovrà osare toccarti!
Riuscì
di nuovo a sorprendermi, però mi rese enormemente felice.
Gli saltai al collo e lo baciai, forse pensò che ero
infantile, o che ci voleva davvero poco per farmi contenta, ma poco importava mi aveva resa felice
e sapevo che lui era mio, quello contava. Lo guardai che mi guardava con un leggero sorriso, ma un’ombra
oscurava il i suoi occhi, non lo sopportavo perché non sapevo da cosa era causato.
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Capitolo 9 *** 7. Notizie ***
Capitolo
7: Notizie.(solo Inuyasha)
Questo
capitolo vede in causa solo Inuyasha…
Grazie
mille a tutti coloro che hanno letto e un grazie speciale
a Ferula_91: grazie per aver recensito e per aver letto nonostante
tutto il
tempo passato!! Eh si Naraku è proprio un rompiscatole e lo
sarà ancora di più…
Stavolta ho aggiornato presto e prometto che aggiornerò
prima che posso J
Passarono
altri due mesi, la scuola stava giungendo al termine, presto sarebbero
iniziate
le vacanze estive, io ne ero felice, molto più del solito
perché avrei potuto
passare più tempo con Kagome. Già. Kagome, con
lei le cose andavano piuttosto
bene, ero felice ogni giorno di più, sentivo di essermi
affezionato molto a
lei, e sapevo che lei provava qualcosa per me, ancora non sapevo cosa
fosse, ma
era qualcosa di importante. Grazie a lei avevo ormai dimenticato la
droga,
anche se i miei problemi erano lì sempre pronti ad
affiorare, e purtroppo il
lavoro per Naraku non potevo lasciarlo.
Ricordo
che quel giorno era un sabato io e Miroku eravamo seduti, o meglio
stravaccati,
sui divani di casa mia a bere birra.
M:
Sai Inuyasha, stavo pensando una cosa…
Alzai
lo sguardo senza proferire parola, ma spronandolo
a proseguire.
M:
Mi manca la nostra band, ho una gran voglia di esibirmi…
l’agitazione prima
dello spettacolo, le urla dei fan… il brivido quando
suono…
I:
Ti capisco, manca anche a me…però non possiamo
farci nulla…
M:
E invece si, potresti andare da Koga, scusarti e…Inuyasha,
mi manca Koga, lui
era così buono e giusto…scusati…
I:
Ah Miroku, non lo so! Per quanto mi riguarda potrei anche farlo, ma non
so se
lui vuole stare ad ascoltarmi.
M:
Secondo me gli manchiamo anche noi.
I:
Però non pensi che possa sentirsi a disagio?
M:
In che senso?
I:
Bè ogni tanto usciamo io, te, Sango e
Kagome…insomma a coppie, non pensi che
potrebbe sentirsi a disagio?
M:
Oggi le ragazze non ci sono…Quando facciamo le nostre
uscite, tra ragazzi, come
hai vecchi tempi potrebbe esserci anche lui.
Miroku
aveva ragione, così annuii e decisi che avrei parlato con
Koga, avremmo rimesso
in piedi la nostra band!!
M:
Inuyasha, ti sta squillando il cellulare!
I:
Uh? Non l’avevo sentito, grazie Miroku…
Ero
convinto che fosse Kagome, o almeno lo speravo, invece lessi sul
display
Naraku. La mia espressione cambiò di colpo e vidi Miroku che
mi guardò
interrogativamente, feci un cenno e mi voltai.
I:
Che c’è?
Na:
Sempre educato vedo! Ah Inuyasha temo di doverti rompere le scatole
ancora,
sono trascorsi due mesi e non ho ricevuto nessuna informazione
sull’argomento
che ti avevo richiesto…Ah pare anche che tu ti sia rifiutato
di andarmi a
ritirare un pacco, lasciando Kanata da solo…si è
beccato una pallottola nel
braccio.
I:
Mi scuserò personalmente con Kanata, ma quella sera avevo un
impegno. Per quanto
riguarda il resto non è facile, trovare informazioni private
su una ragazza, bè
se ti può interessare pare che non abbia un ragazzo.
Na:
Ma che splendida notizia, proprio quello che volevo sentire, ma non so
forse
voglio di più…. E per il resto, ricorda che
qualsiasi impegno tu abbia, devi
disdirlo quando io chiamo.
I:
Non avrei potuto.
Na:
Non mi interessa, se io ti do un ordine tu lo esegui, nulla ti deve
trattenere…
intesi?
I:
Si, signore…
Na:
Splendido! A presto.
Quell’essere
era insopportabile, lo detestavo con tutto il cuore, aspettavo con
ansia il
giorno in cui gli avrei ficcato una pallottola nel cervello e mi sarei liberato da
quell’oscura prigione in
cui io stesso mi ero cacciato.
Con
mia sfortuna c’ero dentro fino al collo e non potevo farlo
aspettare troppo, ma
prima di dire qualsiasi cosa avrei dovuto sapere cosa
c’entrava Kagome con
Naraku, o non avrei potuto in nessun modo proteggerla.
Dopo
la visita di Naraku avevo solo voglia di vedere Kagome, stringerla fra
le
braccia e baciarla finché non mi avesse chiesto di
smetterla… ma avevo un altro
impegno che non potevo aspettare.
Bussai
alla porta di un bell’appartamento in centro, dopo qualche
minuto iniziai a
pensare che non ci fosse nessuno, stavo giusto per andarmene quando mi
aprì
Koga, era bagnato e nudo, ma grazie ai Kami le sue parti intime erano
coperte
da un asciugamano. Mi guardò incuriosito e un misto di amara
tristezza si
celava dietro il suo sguardo rabbioso.
Ko:
Cosa vuoi tu?
I:
Senti Koga, mi dispiace di aver litigato, mi dispiace di aver sciolto
la band.
Lo so, io ho sbagliato non avrei dovuto provarci con Kagome, sono tuo
amico e
so che ti interessava, però lei aveva qualcosa che non ho
mai visto in
nessun’altra, lei è speciale, dico davvero! Non
voglio perdere la tua amicizia per
una ragazza e sono qui per chiederti perdono e ricostituire la band.
Ko:
Ora che sei felice puoi permetterti di venire a farmi le tue scuse?
I:
No, io…
Ko:
Ti conosco, so come ragioni! Rinunceresti a lei per la nostra amicizia
e per la
band?
I:
Koga, io ora non sono pronto per rinunciare a lei, anche se la nostra e
la band
per me contano molto.
Koga
restò a guardarmi in silenzio, poi sorrise lasciandomi di
stucco, mi afferrò la
mano con fare fraterno, come se non fosse cambiato nulla.
Ko:
Era quello che volevo sentirti amico! Ci sono un sacco di ragazze a questo mondo, sono certo
che troverò quella
speciale anche per me.
Me
ne andai felice come non mai, forse, andando piano, sarei riuscito a
mettere a
posto i tasselli della mia vita.
Passò
molto tempo, io stavo davvero bene, serate con gli amici, non
rispondevo alle
chiamate ne alle visite di Kikyo, non vedevo più Naraku, il
quale non si faceva
sentire (e devo ammettere che la cosa mi insospettì), la
band, dopo essere
tornata alla carica, aveva fatto ancora più successo. E poi
c’era lei, Kagome,
lei che riempiva ogni mio giorno con una luce diversa, lei che aveva
saputo
riscaldare il mio cuore di ghiaccio, le che mi ero accorto di amare
più di ogni
altra cosa al mondo e come mai avevo fatto prima, lei che non avrei mai
lasciato. Stavamo insieme da ormai 5 mesi, e c’era
un’unica questione di cui
stranamente io non avevo mai parlato, il sesso. Conoscendomi trovavo
strano non
averglielo ancora chiesto, evidentemente non mi interessava basare
questo
rapporto sul sesso, ma ora che avevo scoperto di amarla sul serio, io
volevo
farlo con lei, mi sentivo pronto ad amarla in tutti i sensi, volevo
farla
sentire amata in ogni modo possibile, anche con l’atto
fisico, si per la prima
volta nella mia vita mi sentivo pronto a fare l’amore con una
persona, a dare
tutto l’amore che potevo trasmetterle attraverso il mio corpo
e ricevere tutto
quello che lei poteva trasmettermi.
Senza
aspettare un solo secondo di più chiamai Kagome.
K:
Ehi ciao.
I:
Ascolta piccola, domani sera ti andrebbe di venire a casa mia?
Non
mi rispose subito, forse capiva le mie intenzioni e non le andava, in
fondo non
le avevo mai chiesto di venire a casa mia.
K:
Si, penso che vada bene…non ho impegni nella mia agenda?
I:
E da quando tu hai un’agenda?
K:
Ho un’agenda solo per te! No scherzo, va bene…ci
vediamo domani sera…
Ci
salutammo coi soliti convenevoli, anche se io non le avevo mai detto di
amarla
e lei non l’aveva detto a me.
Aveva
accetto, mi sentivo incredibilmente bene, ma la serata decise di
precipitare
vertiginosamente.
Andai
ad aprire svogliatamente alla porta a cui bussavano da parecchio tempo,
quando
vidi Kikyo davanti a me, ero scocciato.
I:
Che fai tu qui?
Ki:
Diciamo che è da parecchio che non ti vedo e non mi rispondi
più, a scuola non mi
calcoli più…che succede? È per quella
ragazzina?
I:
Senti Kikyo, ci siamo divertiti, ma ora basta, si è per lei.
Ki:
Non posso crederci! Il grande Inuyasha che segue la sua ragazza fedele
come un
cane, quasi ti trovo patetico.
I:
Francamente non me importa niente di come mi vedi.
Non
so nemmeno io come successe, ma feci entrare Kikyo, le continuava a
parlare e
io neanche l’ascoltavo, soltanto il pensiero di averla
lì era per me un
pericolo, ero cambiato certo, ma ero pur sempre un uomo, un uomo che
non faceva
sesso da troppo tempo per l’animo che avevo. In quel momento
avrei voluto
chiamare Miroku, chiedergli come aveva fatto a resistere tanto a lungo,
lui che
era peggio di me sotto quest’aspetto con Sango,
l’unica cosa che mi aveva detto
che, finalmente, quando l’aveva fatto con lei era stata la
cosa più bella del
mondo e aspettare ne era valsa la pena.
Ma
io non ero Miroku, non sono mai stato nobile quanto lui, mi ritrovai a
baciare
Kikyo, a toccarla, sentire le sue mani sul mio corpo, no…non
potevo fare questo
a Kagome, non potevo fare questo alla ragazza che amavo!! Mi staccai.
I:
Kikyo, ti prego ora torna a casa, io non voglio…
Ki:
Come vuoi…ma sappi che sei solo uno stupido!
Si
alzò decisamente seccata e senza proferire parola se ne
andò da casa mia.
Mi
sentivo in colpa solo per averla baciata, avrei voluto stare
lì tranquillo a
pensare e commiserarmi, forse, ma non potevo…qualcun altro
aveva deciso di
farmi visita: Kagura.
Senza
chiedere nulla entrò, svelta, col passo felpato e sexy come
sempre. Si sedette
sul divano e mi guardò, uno sguardo che, in quel momento,
sentivo penetrante,
se non fosse che non volevo tradire Kagome, in quel momento avrei
voluto fare
sesso con Kagura, anche a costo di abusare di lei se non avesse voluto,
questo
solo per farvi capire quanto sia sexy quella donna.
Ka:
Ebbene Inuyasha, è da parecchio che non hai nostre
notizie…non ti sei chiesto
perché?
I:
Veramente speravo che aveste deciso di lasciarmi perdere.
Ka:
Lo speravo anche io per te, invece Naraku ha preferito mandare me a
pedinarti.
I:
Quindi ora sa del mio tradimento?
Ka:
A quale tradimento ti riferisci? Che hai scopato più volte
con la sua donna,
oppure che sei fidanzato con la ragazza di cui vuole informazioni?
I:
Entrambe…
Ka:
Per ora non sa niente.
I:
Tu mi hai pedinato per circa 3 mesi e non gli hai detto nulla?
Ka:
Ho mentito, Naraku si fida di me e non manderebbe mai qualcuno che
controlli la
mia credibilità. Ma sappi che ti stai cacciando in un grosso
guaio!
I:
Con Kikyo ho chiuso definitivamente, per quanto riguarda
Kagome…non ho alcuna
intenzione di rinunciare a lei a causa di Naraku.
Ka:
Potresti morire se viene a sapere l’accaduto.
I:
Bene, se deve succedere morirò.
Kagura
sorrise, triste…mai avevo visto il volto di quella donna
farsi triste.
I:
Lui sa che sei qui?
Ka:
No…
La
sua risposta era poco più di un sussurro, proprio non
riuscivo a capire cosa
stesse cercando di fare.
I:
Perché mi aiuti?
Ka:
Inuyasha tu puoi toglierti da tutta questa merda, io ormai non posso
più farlo.
Va via da questa città, se vuoi porta con te la ragazza e
salva anche lei…
Naraku non ha belle intenzioni verso di lei.
I:
Cosa vuole da lei?
Ka:
Non posso dirlo, mi dispiace, sto già rischiando molto
proteggendoti con tante
di quelle bugie… ma credimi, Kagome è in pericolo
se resta qui, se tu stai con
lei, bè…allora lo sei anche tu! Soprattutto sei
dici di aver respinto Kikyo,
quella donna potrebbe causarti molto male.
Kagura
si alzò, quello sguardi triste negli occhi mi faceva uno
strano effetto su di
lei, avrei voluto dire qualcosa per ringraziarla, qualsiasi
cosa…ora sapevo che
presto o tardi Naraku sarebbe arrivato a scoprire tutto! Forse proprio
a causa
dell’ossessione di Kikyo nei miei confronti. Andò
alla porta.
I:
Kagura io…
Ka:
Inuyasha, io non ho più nulla da perdere. Naraku per una
questione, ha ucciso i
miei genitori, mio fratello e quando ho cercato di scappare da lui, ha
ucciso
l’uomo che amavo e che mi avrebbe portata via, io non posso
fare nulla… non
finire così anche tu.
E
se ne andò senza che potessi aggiungere
nulla…Kagura mi aveva stupito e io gli
sarei stato grato in eterno.
|
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Capitolo 10 *** 8.verità ***
Capitolo
8: Verità.
salve a
tutti J eccomi tornata
con un nuovo capitolo, evviva le confessioni!! E ci sarà un
lieto evento ^^
passiamo ai ringraziamenti:
inukag4ever:
sono felicissima che la storia ti piace ^^ eh
no Naraku non si fa nessuno scrupolo vedrai
poi che combinerà! Spero che questo cappy ti piaccia.
Fmi89:
grazie per i complimenti, spero di non deluderti con
questo capitolo.
Ferula_91:
Sarà abbastanza tranquillo per un po’ per fortuna,
ma
in effetti arriverà la tempesta! (ottimo paragone tra
l’altro) Si
Inuyasha è un po’ stupido, ma si
rivedrà
del tutto! J Ho voluto
fare Kagura un po’ diversa, perché a dire il vero
a me come personaggio non
dispiace per niente e non l’ho mai pensata davvero cattiva
(mi potrò sbagliare
della grossa!) adesso aggiorno prima visto che ormai ho quasi tutti i
capitoli
pronti quindi la concluderò!! A presto baci…
Buona
lettura!
Il
giorno seguente mi sveglia felice, la notizia di Kagura mi metteva una
grande
agitazione addosso, ma non mi importava quella sera avrei avuto Kagome
tutta
per me. Decisi di mandarle un messaggio dolce, forse non dovevo,
avrebbe
pensato che volessi addolcirla per qualche motivo, ma sentivo il
bisogno di
cercarla. Così scrissi: Buongiorno amore mio, spero che sia
una buona giornata
per te, se hai bisogno cercami: io sono qui! Baci, non vedo
l’ora di vederti
questa sera.
Una
volta che l’ebbi mandato, mi vestii in fretta e andai alle
prove, quel giorno
suonai meglio del solito, sarà stato per la
felicità e l’eccitazione, non so
dirlo.
Quando
siamo rimasti soli Miroku si è avvicinato a me e mi ha
guardato sorridendo da
idiota, come sempre e io, come sempre, l’ho guardato come a
dirgli: “Cosa vuoi
razza di stupido cretino?”.
Mi:
Come mai sei tanto felice??
I:
Questa sera Kagome viene a casa mia…
Mi:
Pensi che lo farete?
I:
Non lo so…io spero di si!
Quel
sorriso di Miroku si allargò ancora di più,
iniziava a darmi sui nervi!
Mi:
Eh caro amico mio, spero anche io per te…
E
si è messo ad elogiare il suo rapporto on Sango, nella
speranza che anche il
mio fosse altrettanto bello. Sinceramente avrei voluto solo tappargli
la bocca,
ma qualsiasi mio tentativo di zittirlo sfumava.
Semplicemente
decisi di lasciarlo parlare e di ignorarlo, presi il cellulare e vidi
un
messaggio di Kagome.
“Giorno
amore, anche tu se hai bisogno io ci sono. Non vedo l’ora di
vederti, un giorno
che non ti vedo e già mi manchi.”
Sorrisi,
quella ragazza avrebbe saputo riscaldarmi anche con un semplice ciao,
la
adoravo davvero, senza di lei avrei sentito la mia vita così
vuota e mi
chiedevo come avessi potuto andare avanti fino a quel momento senza di
lei.
Miracolosamente
non sentii più la voce di Miroku, era riuscito a zittirsi e
mi guardava
contrariato, forse si era accorto che lo avevo ignorato.
Mi:
Tu non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto, vero?
Si,
l’aveva capito, sorrisi strafottente.
Mi:
Se non fosse che sono pacifista, ti tirerei un pugno, giuro!
I:
Ora vado, ci vediamo domani.
Trascorsi
un pomeriggio tranquillo e monotono e in dolce attesa.
Quella
sera quando sentii la porta suonare mi precipitai giù dalle
scale, quando vidi
Kagome mi sentii meglio che mai.
I:
Prego entra.
Entrò
con una certa riluttanza e si guardò intorno estasiata.
K:
Oh Mamma! Ma è enorme!!
La
mia casa in effetti poteva fare un certo effetto, specie considerato se
ci
vivevi da solo.
Senza
pensarci un secondo la baciai, non potevo più aspettare, la
desideravo e dovevo
assolutamente averla. Volevo poter dirla mia in tutti i sensi.
In
poco tempo la portai di sopra, nella mia stanza, ci coricammo sul letto
e presi
ad accarezzarla, ovunque volevo esplorarle il corpo, sentire con la mia
pelle e
con le mie labbra ogni singolo centimetro del suo corpo. Le feci
scivolare la
gonna, mentre lei rispondeva ai miei baci e alle mie carezze con
ardore, ormai
ero certo che lo volesse anche lei così senza esitazioni,
stavo per sfiorarle
con la mano quel punto dolce e caldo, ma toccandola la sentii che si
irrigidiva
al mio fianco, tutti i suoi baci e le sue carezze bloccate in aria. Non
riuscivo a capire, ritirai in fretta la mano e mi sedetti al suo
fianco,
guardandola.
Poco
dopo si sedette di fronte a me, ora eravamo sul mio letto uno di fronte
all’altra, lei era terribilmente rossa e imbarazzata.
K:
Mi dispiace io…
I:
No, dispiace a me, solo che credevo che tu volessi…ti ho
portata in camera, le
mie intenzioni erano chiare, sono andato con calma…insomma
avevi tutto il tempo
per fermarmi, ma non l’hai fatto…così
credevo…devo essermi sbagliato, mi spiace,
non volevo costringerti!
K:
Inuyasha, ascolta io vorrei farlo con te, mi sento pronta…e
credevo che questo
non succedesse, invece è accaduto, ancora mi sono bloccata.
Non è la prima
volta che sono in questa situazione.
I:
Che intendi dire?
K:
Bè tu non sei il primo ragazzo, che io ho avuto,
cioè non sessualmente, , ma ho
avuto le mie prime esperienze e quando un ragazzo cercava di toccarmi
in
maniera più intima, io mi bloccavo e mi blocco
tutt’ora…
I:
Perché?
K:
Io…non so se voglio davvero che tu lo sappia, ma ho imparato
a fidarmi di te,
ho visto il tuo cambiamento e ne sono davvero felice, ma ho
paura…
I:
Kagome io ti giuro che non potrei mai dire o fare qualcosa che ti possa
ferire.
K:
Lo so, ma non vorrei che quello che ti sto per dire, possa in qualche
modo
cambiare la nostra storia.
I:
Io ti giuro che non succederà, puoi dirmi tutto quello che
vuoi, niente potrà
mai farmi cambiare idea su di te.
K:
Si tratta di Naraku…
A
sentire quel nome sentii qualcosa dentro rivoltarsi, se c’era
di mezzo lui non
poteva essere nulla di buono. Tuttavia non lasciai trasparire alcuna
emozione,
così lei riprese il discorso senza mai guardarmi.
K:
Io, come già sai, prima frequentavo un’altra
scuola, in quella scuola insegnava
Naraku. Le ragazze del primo anno erano affascinate da lui, giovane,
bravo e
aveva qualcosa che riusciva a catturare il tuo interesse. Come le altre
anche
io ero affascinata da lui. Durante il secondo anno, Naraku
mostrò molto
interesse per me, diceva che avevo un grande talento nella scrittura e
io ne
fui lusingata, iniziammo a vederci per delle lezioni private. Durante
quelle
lezioni, io credetti di innamorarmi di lui e notavo che mi guardava con
maggiore interesse, ma la cosa non mi dava fastidio, anzi nella mia
sciocca
ingenuità ne andavo fiera. Finché un giorno mi
chiamo in infermeria…
Notai
che mi lanciò uno sguardo, così anche io la
guardai, ma non appena i nostri
occhi si incontrarono i suoi si voltarono sulle lenzuola del mio letto,
carichi
di lacrime, decisi di non dire niente per spronarla a continuare e
così fece,
ma la sua voce era rotta, come se volesse piangere.
K:
Non so perché voleva incontrarmi lì, ma io mi
fidavo di Naraku, credevo che ci
fosse un bel rapporto insegnante-alunno, oserei dire quasi di amicizia.
Così ci
andai, rimpiangerò per sempre di averlo fatto. Eravamo soli,
quando entrai
chiuse la porta a chiave e prese ad osservarmi, non potevo fraintendere
quello sguardo, di desiderio. Senza che
me ne accorgessi si avvicinò a me, prese a baciarmi, a
toccarmi, senza che io
potessi far nulla. Quando cercavo di spostarmi in qualche modo, lui mi
faceva
male…
E
qui si è bloccata, non riusciva più a
parlare…ma io dovevo assolutamente
sapere!
I:
Ti ha violentata?
K:
Non so come, quando mi ha trascinata sul lettino
dell’infermeria, ho visto un
vaso, con la forza della disperazione l’ho preso e
gliel’ho rotto in testa, si
è accasciato contro il mio corpo, con un’enorme
sforzo, l’ho alzato e sono
scappata. Da quel giorno l’ho evitato, lui ancora mi cercava,
ma io lo evitavo,
infine lui se n’è andato da quella scuola. Non ho
mai detto niente, ma l’anno
successivo quei luoghi mi ricordavano troppi brutti momenti, ho retto
per un
anno, poi ho creduto di non farcela e sono venuta nella nostra scuola.
Finì
il suo racconto, ora più che mai avrei voluto uccidere
Naraku. Non sapevo cosa
dire, così decisi di aprirmi a lei.
I:
Come tu avevi già capito, anche io conosco Naraku.
Sfortunatamente, la mia
storia, penso, sia peggio. Dopo sono certo che mi disprezzerai, ma
voglio
confidartela, perché tu l’hai fatto con me.
Kagome
mi guardava intensamente, ma questa volta ero io che non riuscivo a
guardarla.
I:
Quando avevo 5 anni mia madre morì, mio padre era sempre
assente per lavoro,
mio fratello, più grande di me, se ne andò di
casa e di me si prese cura una
baby-sitter. La morte di mia madre, l’unica persona che
avessi mai amato, mi
lasciò una profonda ferita nel cuore. Anche se ero piccolo,
iniziai a fare il
bulletto coi più piccoli, ma anche coi più
grandi. Miroku, che già conoscevo,
cercava di farmi ragionare, ma io non volevo sentire ragioni. Nessuno
si
interessava a me, tranne il mio amico. Ad undici anni presi a
girovagare da
solo, conobbi una ragazza più grande, in un vicolo. Stette
ad ascoltarmi per
giorni interi, capì il mio dolore e decise di farmi provare
la droga, ero
piccolo non sapevo cosa potesse causare, ma quando i suoi effetti si
fecero
sentire, mi sentii più leggero e fui grato a quella strana
ragazza, che non mi
guardava come un bambino, ma come un adulto ed in effetti era proprio
quello
che volevo sembrare. Ci continuammo ad incontrare per un anno, un
giorno mi
disse che non ci saremmo mai più visti, mi diede un bacio e
sparì nella
pioggia. Venni a sapere che si era uccisa, un nuovo dolore e un nuovo
vuoto si
erano creati dentro di me. Raccontai a Miroku tutto della ragazza,
compresa la
droga. Mi disse che dovevo smettere, così io feci. Ma presto
l’astinenza mi
diede alla testa, stavo diventando pazzo e come se non bastasse tutti i
dolori
mi sembravano più vividi. Miroku vedendomi in quello stato
si procurò
dell’erba, era mio amico, non voleva che mi facessi, ma
voleva anche che stessi
bene. A quattordici anni iniziammo a scrivere le nostre prime canzoni,
per il
resto la mia vita era quella di sempre, tutti gli insegnanti mi
guardavano con
odio, ero ambito dalle ragazze ingenue a quell’età
e mio padre non mi degnava
di uno sguardo. Un anno dopo avevo problemi con la droga, seri, e non
so come
alla fine per procurarmela entrai in contatto con Naraku, ma non potevo
pagarla, mio padre aveva deciso di prendere provvedimenti e tagliarmi i
fondi.
Così iniziai a lavorare per lui, per pagarmi la coca, che da
quel giorno non mi
feci più, solo di erba… Dovetti consegnare
pacchi, picchiare, una volta ho
dovuto uccidere…La mia vita è andata avanti
così, quando ha bisogno Naraku mi
chiama…ecco questa è il modo in cui ho conosciuto
Naraku. Non l’ho mai
conosciuto davvero, ma suppongo che abbia un altro lavoro per
coprirsi…forse
per questo era insegnante.
Kagome
se ne stava zitta, immobile a fissarmi, sembrava inorridita. Ero certo
che
avrebbe lasciato, invece mi sorprese e non poco! Mi
abbracciò e mi baciò con
passione e amore.
K:
Non importa quello che hai fatto, farai…Inuyasha io so di
amarti, si ti amo!
Voglio stare con te…
Mi
sentivo davvero felice per la prima volta nella mia vita, mai avrei
fatto del
male a quella ragazza, avrei cercato di non deluderla mai in tutta la
vita e di
non causarle alcun tipo di dolore.
I:
Kagome, anche io ho capito una cosa…ti amo!
Ci
baciammo di nuovo e quello che seguì fu magico, Miroku aveva
avuto davvero
ragione.
La
feci stendere sotto di me, accarezzandola delicatamente, mentre lei
faceva lo
stesso con me, anche se in maniera più incerta e timorosa,
eppure mai nessun
tocco mi era piaciuto più di quello suo inesperto.
Quando
entrai in lei, la sentii irrigidirsi, aveva paura di farle male, ma lei
mi
disse di non preoccuparmi, la baciai, le sussurrai che
l’amavo andai più a
fondo strappandole un piccolo gemito di dolore. Insieme arrivammo al
piacere, e
per la prima volta mi sentii pienamente appagato, l’avevo
fatto per amore ed
era stato incredibilmente stupendo.
I:
Kagome…io mai ho provato, in molte volte, quello che ho
provato con te…grazie
amore mio…
Quella
notte Kagome e io ci siamo addormentati uno fra le braccia
dell’atro convinti,
ormai, di appartenerci anima e corpo.
La
notte prima ero
andata a dormire molto tardi, ero rimasta per molto tempo a riflettere
osservando la luna, molte cose avevo per la testa, cose che mi avevano
fatto
perdere il sonno. Così la mattina seguente mi svegliai
piuttosto tardi, fu un
risveglio strano misto di eccitazione e preoccupazione, presi il
cellulare e
vidi un messaggio di Inuyasha, era carino e dolce, come lo era sempre e
per un
attimo le strane sensazioni passarono, ma quando lessi che questa sera
ci
saremmo visti, mi feci prendere dalle emozioni nuovamente. Tuttavia gli
risposi
come se niente fosse e nel
modo più
carino possibile.
Mi feci una doccia e
chiamai Sango, quel pomeriggio avrei voluto averla vicino a me per
parlare,
sfortunatamente sarebbe potuta passare solo per pochi minuti e forse
non sarei
riuscita a dirle tutto quel che sentivo, in questo caso avrei
certamente
chiamato Rin.
Contai le ore del
pomeriggio in attesa dell’arrivo
di Sango, mentre l’ansia
cresceva, quando suonarono alla porta mi precipitai giù
dalle scale,
travolgendo mio nonno, che prese ad inveirmi contro.
K: Si, scusa nonno,
ma ho fretta!
Non seppe come
controbattere e se ne stesse in silenzio a leggere il giornale, molto
meglio
così. Aprire la porta e vedere Sango mi causò una
gioia incredibile, ero certa
che avrebbe saputo tranquillizzarmi.
S: Allora di cosa
devi parlarmi?
K: Ehm…non
qui, andiamo in
camera mia.
Io credo che mio
nonno avesse un udito sopraffino, perché riuscì a
sentirmi nonostante avesse
bisbigliato.
No: Kagome, nipote
cara, di cosa mai devi parlare con la tua amica, che le orecchie di un
povero
vecchio non possono sentire?
Sulla mia schiena
passò un brivido di spavento, specie quando notai che mi
guardava critico.
K: Ma no niente
nonno, confidenze…cose
da ragazze insomma!
Mio nonno stava per
ribattere, ma mio fratello aveva un’adorazione
particolare per Sango, intervenne
solo per lei, non certo per la sua cara sorella.
So: Su nonno lascia
andare Kagome e quella dolce ragazza a parlare in privato.
Mio nonno rivolse il
suo sguardo a Sota, in questo modo io e Sango ne approfittammo per
sgattaiolare
nella mia stanza, mentre le domande curiose di mio nonno ci
accompagnavano per
le scale.
S: Tuo fratello è in
gamba, sapeva che avrebbe attirato l’attenzione
su di sé.
K: Si, ma devo solo
ringraziare che ti adora, se fossi stata un’altra
non avrebbe parlato affatto.
La mia amica sorrise
e prese a guardarmi in attesa della mia domanda, presi un colorito
rosso
pomodoro e senza guardarla direttamente le parlai.
K: Ecco, questa sera
io dovei andare a casa di Inuyasha, ma ho una gran paura…così
mi chiedevo, com’è
stato tra te e
Miroku?
In seguito alla mia
domanda Sango sorrise in maniera furba, e non mi piaceva affatto!
S: Ah! Così vuoi fare
il grande passo? Ma, Kagome, ne sei davvero sicura?
K: Perché?
S: Apparte che da
precedenti esperienze, in situazioni meno esplicite, dovresti sapere il
tuo
problema, tra l’altro
comprensibilissimo, ma…vuoi
davvero perdere la verginità con Inuyasha?
K: Oh Sango! Sai
anche tu che si è dimostrato degno di fiducia, inoltre ho
capito di amarlo e so
che tiene a me, sono certa che non mi pentirò mai di averlo
fatto con lui la
prima volta!
S: Bè se sei sicura
di amarlo, allora non te ne pentirai affatto. Non ho alcun consiglio da
darti,
ma sappi che se anche lui ti ama davvero, lo capirai.
K: E come?
S: Bè non è una cosa
che si può spiegare, ma sarà dolce, gentile e
passionale nello stesso momento,
inoltre in quell’istante
sentirai qualcosa di veramente speciale e unico. Almeno per me
è stato così.
K: Ma…fa
male?
S: Dipende, a me un
po’
l’ha
fatto, ma Miroku
era talmente dolce che non ci ho nemmeno pensato.
Sorrisi, non ero
esattamente tranquilla, ma ero certa che se anche io avessi sentito
quelle cose
sarei stata la ragazza più felice del mondo e credevo
proprio che le avrei
sentire, e così poi è stato in effetti.
S: Kagome, devo dirti
una cosa.
La guardai sembrava
seria.
S: So che Inuyasha è
stato impeccabile in questi cinque mesi, ma sei davvero convinta di
ciò che
fai, il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Se dopo averlo fatto
tornasse
quello di sempre?
K: Ma perché lo odi
tanto?
S: Bè in seconda
liceo, mi ha umiliata davanti a tutti…
Tuttavia è acqua passata, probabilmente lui
neanche se lo ricorda. Io te l’ho
solo detto perché voglio che tu sia sicura
di ciò che fai.
K: Lo sono, su questo
non ho dubbi.
Tornò quella di
sempre, parlammo di altro, mi disse che Miroku sarebbe venuta a
prenderla al
tempio. Non appena me l’ebbe
detto suonarono alla porta, aprì mio fratello, tutto
sorridente, convinto che
fosse il mio ragazzo.
So: Ciao, tu sei
Inuyasha? Il ragazzo di mia sorella??
Mi: No, sono Miroku,
il ragazzo di Sango.
A queste parole Sota
cambiò completamente espressione, iniziò a
guardarlo con occhi freddi e duri,
direi che c’era
anche una nota di scherno, perfino nella voce.
So: Come fa un dolce
fiore come Sango a stare con un rimbambito come te??
Miroku alzò un
sopracciglio decisamente irritato.
Mi: Dolce fiore?
Rimbambito?? Ehi piccolo, ma che razza ti insegnano?
So: Ciò che è giusto!
Per questo mi chiedo come possa, quella bellissima stella caduta dal
cielo
stare con te, tutto qui.
Io e Sango avevamo
deciso di non scendere e ci gustavamo la scena, decisamente comica!
Sota stava
facendo impazzire Miroku, tra i due era nato uno strano odio.
Mi: Bè quella bella
stella sta con me, ti dispiacerebbe chiamarla?
So: Mi spiace, ma
quella creatura di rara bellezza non è qui.
Mi: Ma se mi aveva
detto di passare a prenderla.
So: Forse la
leggiadra Dea ha deciso di tirarti bidone e se n’è
andata prima.
Mi: La vuoi smettere
di darle tutti quei nomignoli moccioso?
Sota gli avrebbe
risposto per le rime, ma a quel punto io e Sango avevamo deciso che ci
eravamo
divertite abbastanza.
S: Sono qui!
Mi: Ah meno male, non
reggevo più questo cosetto. Bè noi andiamo ciao
Kagome.
Nel salutarmi mi
lanciò un sorrisino idiota, sicuramente Inuyasha aveva
parlato con lui, ora non
avevo dubbi sulle sue intenzioni.
So: Non posso
crederci che quella ninfa terrena esca davvero con un tipo come quello!
K: Ora basta Sota!
Miroku se n’è
andato e Sango con lui, sei troppo piccolo per lei, te ne avevo
già parlato!
Senza aggiungere
altro tornai nella mia stanza, dovevo prepararmi.
Il resto della
giornata è stato tranquillo. Ho telefonato anche a Rin, che
mi ha detto più o
meno le stesse cose di Sango, ed era felice per me che finalmente avevo
trovato
qualcuno che riempisse quel vuoto che avevo nel cuore da troppo tempo,
aggiunse
anche che dopo la prima splendida volta sarebbe stato sempre meglio.
Speravo
fosse davvero così.
Arrivai a casa di
Inuyasha, suonai il campanello con non poca agitazione addosso,
però quando
vidi il volto del ragazzo che amavo mi rassicurai.
Mi fece cenno di
entrare, la sorpresa mi travolse, quella casa era decisamente enorme!
Non feci quasi in
tempo a dirglielo che mi baciò con trasporto, mi sentivo
felice in quel momento,
tutte le preoccupazioni erano sparite, quella sera mi sarei dedicata
completamente al mio amore, avrei potuto dirlo mio in tutti i sensi.
Mi portò nella sua
stanza, ci coricammo sul letto e senza smettere di baciarci prese ad
accarezzarmi su tutto il corpo, mentre le sue labbra passavano dalle
mie al
collo e di nuovo sulle mie, provavo mille emozioni che non potrei
descrivere.
Io cercavo di rispondere alle sue carezze come meglio potevo, ma quando
sentii
la sua mano sfiorare la mia femminilità mi bloccai
irrigidendomi, poco prima
pensavo che tutto sarebbe andato per il meglio, ma come un fiume in
piena
ricordi amari mi riaffioravano la mentre, non avrei potuto continuare
in quel
momento.
Inuyasha ritirò la
mano in fretta, aveva uno sguardo strano, forse non riusciva a capire
perché
prima gli avessi fatto intendere di voler arrivare a fondo e poi mi ero
spenta
in un lampo, si sedette di fronte a me e io feci altrettanto.
Cercai di scusarmi,
ma ero molto imbarazzata e non volevo in alcun modo che pensasse che io
non
volevo quello che voleva anche lui, ma era più forte di me.
Interrupe
bruscamente le mie scuse e prese lui a scusarmi, dando sfogo alla mia
preoccupazione, pensava che non volessi e ch emi sentissi in qualche
modo
costretta.
Glie spiegai che non
era come pensava, non era la prima volta che mi bloccavo quando mi
trovavo in
situazioni più intime con un ragazzo e non era colpa sua,
ovviamente lui non
capì.
I: Che intendi dire?
K:
Non sei il primo
ragazzo in cui mi trovo in situazione intima, anche io ho avuto piccole
esperienze, ma mi è sempre successo di bloccarmi al
dunque…
I: Perché?
Ovviamente continuava
a non capire, ma ero certa che volesse andare a fondo della questione,
così gli
dissi che non ero certa di volergli raccontare per quale motivo mi
succedeva questo,
nonostante sapevo bene che era cambiato, io avevo paura!
Lui fu più gentile
che poteva e questo lo apprezzai molto, perché mi disse che
non avrebbe fatto o
detto nulla per farmi del male, ma io ero irremovibile, se avessi
parlato
sapevo che la nostra storia sarebbe andata di mezzo e questo non lo
volevo.
I: Kagome, ti giuro
che questo non succederà! Nulla potrebbe farmi cambiare idea
su di te…
Le sue parole
sembravano così vere e sincere che decisi di aprirgli il
cuore, gli dissi che
si trattava di Naraku, dal volto di Inuyasha non trapelava alcuna
emozione,
proseguii senza aspettare che parlasse, ma non lo guardai mai negli
occhi.
K: Io frequentavo la
scuola dove insegnava Naraku, le ragazze del primo anno erano
affascinate da
lui, giovane, bello e bravo…insomma
riusciva a catturare il tuo interesse! Come tutte anche io ne rimasi
affascinata. Al secondo anno quel professore che mi aveva catturata,
tra
virgolette, mostrò un particolare interesse nei miei
confronti. Mi propose
delle lezioni private, diceva che avevo molto talento nella scrittura e
voleva
portarla a livelli più alti, io lusingata accettai. Durante
quelle lezioni
Naraku mi dava modo di fidarmi, mi sentivo vicina a lui e, molto
ingenuamente,
credetti di essermi innamorata. Il suo interesse per me cresceva e io
ne andava
fiera, che sciocca che ero! Fino a quel giorno…quando
mi chiamò in
infermeria.
Guardai Inuyasha,
volevo vedere se riuscivo a capire cosa pensasse, ma nulla passava dal
suo
sguardo, quando i nostri occhi si incontrarono io spostai velocemente i
miei
sulle lenzuola, non potevo sopportare i suoi occhi così
diretti sul mio volto,
provavo vergogna, chissà cosa poteva pensare di me in quel
momento! Sentivo che
sarei scoppiata a piangere, i miei occhi erano carichi di lacrime, la
mia voce
rotta…decisi
comunque di continuare.
K: Non so perché
volesse incontrarmi in infermeria, ma mi fidavo di quell’insegnante
sentivo
che ci univa qualcosa di profondo, almeno credevo che ci fosse una
sorta di
amicizia. Andai senza esitazioni, rimpiangerò sempre di
averlo fatto! Quando
entrai chiuse la porta a chiave, il suo sguardo quasi morboso su di me,
non
lasciava dubbi sulle sue intenzioni e ne ebbi paura. Si
avvicinò a me e senza
che potessi far nulla prese a baciarmi, a toccarmi e quando cercavo di
spostarmi
mi faceva male.
Sapevo che voleva
sapere, ma io non riuscivo più a parlare. Inuyasha mi chiese
con voce piatta,
atona direi se mi avesse violentato. Quelle parole mi fecero perdere un
battito, ma gli risposi un po’
più
tranquilla, sapevo come finiva la storia.
K: Vicino al lettino
dell’infermeria
c’era
un vaso, non so con quale forza, probabilmente della disperazione,
riuscii a
romperglielo in testa. Sentivo il corpo di Naraku, che ora mi faceva
orrore,
accasciato sul mio, mi sentivo schiacciare, con un maggiore sforzo l’ho
spostato e me ne
sono andata. Ho retto per un altro anno, dal momento che lui se ne
andò, non
dissi nulla hai miei solo a Sango, ma i brutti ricordi in quella scuola
sembravano uccidermi, così cambiai e sono venuta nella
nostra scuola.
Non disse niente
Inuyasha, ma vedevo le sue mani strette in pugno, le nocche quasi
bianche per
lo sforzo di stringerle il più possibile.
I: Kagome, come tu
sai anche io conosco Naraku. Voglio aprirmi come tu hai fatto con me.
Lo guardai
intensamente, anche perché non potevo credere alle sue
parole, ma questa volta
lui non mi guardava, forse anche lui non ci riusciva. Quando
iniziò a
raccontare notai una nota diversa nella sua voce.
I: Fin dalla mia
nascita ero molto attaccato a
mia madre, credevo fosse l’unica
che mi volesse davvero bene nella mia famiglia, lo credo tutt’ora
che non c’è
più. Morì quando io
avevo solo cinque anni, mio era sempre assente per lavoro e dalla morte
di mia
madre lo divenne ancora di più, mio fratello decise di
andarsene di casa, così
venni affidato ad una baby-sitter a tempo pieno. La morte di mia madre
lasciò
una grande ferita nel mio cuore, anche se ancora piccolo iniziai a fare
il
bulletto coi più piccolo o coi
più
grandi, anche a costo di prenderle. Miroku, che già
conoscevo, ragionava quasi
come un adulto e cercò di farmi ragionare per anni, io non l’ho
mai ascoltato.
Nessuno si preoccupava di me, tranne Miroku. Presi a girovagare da solo
ad
undici anni, mi piacevano strade poco frequentate dove potevo passare
inosservato, una sera in un vicolo conobbi una ragazza più
grande. Diventammo
amici, non so bene neanche io come, ma stava ad ascoltarmi per ore e mi
capiva!
Capiva il mio dolore, provò a farmi utilizzare il metodo che
usava lei, la
droga. Ero piccolo
non potevo sapere
cosa causava, ma quando i suoi effetti si fecero sentire dimenticai e
mi sentii
leggero, fui grato a quella ragazza, che non mi guardava come un
bambino, ma
come un adulto ed era quello che volevo sembrare! Mi
ero legato a lei e continuammo ad
incontrarci in quel vicolo per un anno, mi sembrava di aver trovato una
sorella, avevo trovato quello che mio fratello non era mai stato. Una
sera di
pioggia mi era preso un grande sconforto, ero certo che se fossi andato
nel
vicolo l’avrei
incontrata, così ci andai e lei era lì, quel
giorno mi diede un bacio e mi
disse che non ci saremmo mai più rivisti, soffriva troppo…sparì
nella pioggia e
non la vidi mai più. Continuai a cercarla, ma non la trovai
mai…dopo
poco tempo
scoprii che si era uccisa, un nuovo dolore si erano creati in me.
Decisi di
raccontare tutto a Miroku del vuoto che avevo, della ragazza e della
droga, lui
mi disse che dovevo smettere e io lo feci. Sfortunatamente l’astinenza
mi diede
alla testa, mi sembrava di diventare pazzo e, come se non bastasse,
tutti i
dolori che avevo si facevano più vividi in me. Miroku mi
voleva bene e aveva
voluto che smettessi per questo motivo, ma vedendomi stare
così un giorno si
presentò a casa mia con dell’erba,
Miroku inizio per causa mia…questo
mi è sempre dispiaciuto, sono felice che abbia smesso per
Sango. Dopo quel
giorno io e Miroku diventammo ancora più uniti, a
quattordici anni iniziammo a
scrivere i primi testi, per il resto la mia vita era quella di sempre…gli
insegnanti mi
guardavano con odio per come io mi comportavo con loro, mio padre non
mi
degnava di uno sguardo e iniziavo ad essere ambito dalle ragazze. Un
anno dopo
entrai in problemi seri con la droga, ormai per me era diventata
indispensabile, mio padre mi aveva tagliato i fondo…così
conobbi Naraku,
lui mi procurò la droga, invece di pagargliela avrei
lavorato per lui, senza
pensarci accettai. Quando vidi cosa mi toccava fare, mi costrinsi a
smettere
con la cocaina e iniziai solo con le canne. Dovevo consegnare pacchi,
picchiare, minacciare con la pistola e una volta ho dovuto uccidere…
volevo togliermi, ma
una volta che ci sei dentro ci resti per sempre, quando ha bisogno
Naraku
chiama e non c’è
nulla che io possa fare…
questa è la mia storia del modo in cui io ho conosciuto
Naraku, ma di lui non
sapevo molto…come ad esempio che fosse un insegnante! Questo
è tutto.
Inuyasha aveva parlato
senza mai fermarsi, forse così gli era sembrato
più facile, non saprei dire. Io
rimasi zitta, non sapevo cosa pensare…sentire
che aveva picchiato e ucciso mi
lasciava una strana sensazione, ma quello era il ragazzo che amavo e
non mi
importava, lo abbracciai e lo baciai con tutto l’amore
possibile,
forse fu sorpreso dal mio gesto, non saprei dire, ma non penso che gli
sia
dispiaciuto.
K: Inuyasha…non
importa quello
che è stato, quello che sarà e potrai mai fare…io
ho capito di
amarti... si,
ti amo! Voglio stare con te…
I: Kagome…anche
io ho capito
una cosa, dopo tutto…ti
amo!
Quelle parole mi
riempirono il cuore di una sensazione nuova, una sensazione bellissima,
che
niente potrà mai eguagliare, il primo ti amo detto con amore
ti lascia qualcosa
che non scorderai mai. Penso che neanche i ti amo detti in futuro ad
altre
persone che si amano, potranno eguagliare la gioia che da quel primo ti
amo,
almeno per me è stato così.
Ci baciammo di nuovo,
devo ammettere che sia Sango che Rin avevano ragione!
Mi fece stendere
sotto di lui, continuava ad accarezzarmi in maniera dolce e gentile e
di nuovo
io cercavo di rispondere meglio che potevo.
Quando finalmente
Inuyasha entrò in me, strappandomi la verginità,
mi irrigidii un poco, faceva
male, ma era un dolore piacevole e poi ero con lui, niente avrebbe
potuto farmi
davvero male se veniva da lui, credo che quel piccolo dolore fosse un
prezzo
così basso da pagare pur di sapere che gli avevo donato
qualcosa di molto
importante per me, qualcosa che spero rimanesse in lui per sempre, come
sarebbe
rimasto a me, anche se un giorno ci fossimo divisi…questo
pensavo…
Inuyasha diventò
ancora più gentile e premuroso, divenne più
leggero e si mise a sussurrarmi
parole dolci, per cercare di tranquillizzarmi, mentre faceva questo
diede una
spinta più forte che mi strappò un gemito di
dolore. Si fermò un attimo a
guardarmi e io gli sorrisi, così iniziò a
spingere dolcemente…
arrivammo insieme al
piacere e io mi sentii felice come mai lo ero stata nella mia vita.
Inuyasha mi disse che
non aveva mai provato nulla di simile in molte volte che l’aveva
fatto, mi
ringraziò e mi diede un bacio…il
più dolce che io mi possa ricordare.
Ci addormentammo
abbracciati, felici, ormai sapevamo di appartenerci anima e corpo, ero
convinta
che qualsiasi cosa fosse successa noi saremmo rimasti insieme.
|
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Capitolo 11 *** insieme per sempre ***
Capitolo
9: Insieme per sempre.
Dopo
quel giorno io e Kagome diventammo ancora più uniti, ci
vedevamo ogni volta che
potevamo, a volte andavo sotto le scale del tempio per vederla solo
pochi
minuti, ma non mi importava, qualsiasi minuto era magico.
Quel
giorno andai a scuola, venni convocato dalla preside, lo trovai strano
era da
un po’ che non facevo nulla di male. Quando aprii la porta
dell’ufficio e la
vidi le feci un largo sorriso, che stranamente ricambiò.
I:
Buongiorno signora. Qual buon vento la porta a chiamarmi?
Pr:
Direi un ottimo vento signorino Hayama!
I:
Ah si?
Ero
incuriosito e quella donna non smetteva di sorridermi, non sapevo se
preoccuparmi o esserne contento.
Pr:
Ma certo! Devo farle i miei più sentiti complimenti! Il suo
profitto è
migliorato, se pur di non molto, e devo ammettere che è da
un po’ di tempo che
non combina guai!
I:
Mi ha fatto chiamare solo per questo?
Pr:
Bè… un po’ mi manca averla nel mio
ufficio, era diventata una specie di
abitudine…
I:
Ah dunque le sono simpatico!
Pr:
Non ho mai detto il contrario…
Continuava
a sorridermi, la trovai buffa e provai una certa simpatica per lei, una
simpatia che non avevo mai visto prima.
Pr:
Tuttavia c’è un altro motivo, ci è
arrivata una lettere di suo padre…
I:
Mio padre?
Pr:
Si esatto… Non so perché l’abbia
mandata qui dal momento che è espressamente
indirizzata a lei.
I:
L’avete letta?
Pr:
Naturalmente no! Prego, tenga…
Mi
porse la lettera, la presi con poca voglia e quasi con
timore…salutai la
preside e uscii.
Appena
fuori dall’ufficio della preside aprii la busta, ero
consapevole che qualsiasi
cosa avrei letto non mi sarebbe piaciuta, e così
è stato.
La
lettera diceva che alla fine della scuola mio padre mi avrebbe
organizzato un
incontro con un suo dipendente, mi avrebbe spiegato il suo mestiere, un
giorno
avrei rilevato l’impero di mio padre e, in fondo, sperava che
avessi smesso di
pensare alla band e sciocchezze del genere, sottolineato per ben due
volte!!
Accartocciai
la lettere e la buttai nel primo cestino che trovai, ero contrario! Mai
avrei
ereditato l’impero di mio padre, se mai avessi avuto una
famiglia io volevo
essere presente, non come lui! E poi io finché avessi potuto
avrei continuato a
suonare.
Ero
arrabbiato, quando vidi Kagome venire verso di me sorridente, il suo
sorriso e
i suoi occhi fecero sfumare la rabbia in meno di un minuto. Mi diede un
bacio
veloce e sorrise.
I:
Oggi sono stato chiamato dalla preside.
Si
preoccupò potevo leggerglielo in volto.
I:
Mi ha fatto i complimenti per il mio ottimo comportamento!
Sorrise,
splendida come non mai!
K:
Wow! Sarai contento, bè credo…
I:
Mah…mi ha pure detto che le sono simpatico!
K:
Mmm… forse devo iniziare ad essere gelosa della nostra
preside!
Ridemmo
e ci baciammo, poi la abbracciai e le sussurrai all’orecchio.
I:
Tu non devi essere gelosa di nessuno, per me ci sei solo tu! Ti
amo…
Mi
baciò ancora e insieme tornammo a casa, felici.
Quella
sera avrei voluto uscire con lei, ma Miroku mi chiamò tutto
preoccupato, così
lo aspettai pazientemente a casa, arrivò ed entrò
come una furia sedendosi sul
divano con un tonfo.
I:
Prego, accomodati.
Chiusi
la porta e mi sedetti vicino a lui, prese a parlarmi tutto
d’un fiato agitato,
nella sua maniera esagerata che a volte mi dava fastidio!
M:
Ho parlato con Sango, dice che è confusa, che non sa se
è il caso che
continuiamo la nostra storia, forse è meglio finirla qui. Io
le ho detto che la
nostra è una storia perfetta, basterà parlarci e
tutto si sistemerà. Ma no! lei
ha detto che forse non è più innamorata di me,
dice che non sa quello che prova!
I:
Miroku forse ha bisogno solo di pensare un po’, non
è detto che vi lasciate…
M:
No, fidati…mi vuole lasciare!
I:
C’è qualcun altro?
M:
La stessa cosa che ho pensato, quando gliel’ho detto si
è arrabbiata ancora di
più, le ho chiesto scusa, lei ha detto che non se ne fa
niente delle miei
scuse, anzi le danno fastidio! Ha detto che voleva solo essere lasciata
in pace
e pensare e mi ha sbattuto il telefono in faccia. Ho provato a
richiamarla
almeno 300 volte, non ha mai risposto e infine ha spento il cellulare!!!
I:
Te l’ho detto, lasciala respirare!
M:
Ma io sto impazzendo! Non posso vedermela scivolare dalle dita stando
qui a non
fare niente! Inuyasha io non posso perderla!
I:
Non è detto che succeda, magari è solo un periodo
così…le ragazze hanno sbalzi
di umore e Sango è particolarmente strana!
M:
Ehi la mia ragazza non è strana! È un vero
tesoro!!
I:
Si, si come vuoi tu… ma ora sta tranquillo, va a casa o
resta qui se vuoi,
fatti una dormita e domani mattina aspetta che sia lei a cercarti.
Vedrai che
andrà tutto bene.
M:
Non posso!
I:
Come sarebbe?
M:
Inuyasha, se Kagome ti stesse per lasciare…tu cosa faresti?
I:
Io credo che impazzirei! Credo che…si credo che farei
qualsiasi cosa per non
perderla, attraverserei l’inferno per non perderla!!
M:
Appunto! Quindi come puoi dirmi di stare qui buono e tranquillo?
Solo
ora riuscivo a comprendere l’ansia di Miroku, pensando a come
sarebbe stato se
Kagome mi avesse detto quelle cose, avevo capito. Io non avrei potuto
vivere un
solo istante dopo quelle parole e anche per il mio amico era lo stesso.
I:
Va da lei…
M:
Cosa?
I:
Va da lei e parlale, se esce soltanto di casa a te ci tiene…
M:
E se non mi apre e mi accorgo di averla persa?
I:
In quel caso non c’è molto che tu possa
fare…ma sempre meglio che rimanere qui
a distruggerti per l’angoscia…o no?
M:
Si hai ragione! Ascolta tu mi aspetti qui vero??
I:
Ma si certo!
Miroku
uscì di corsa, così come era entrato, prese la
macchina e filò via come un
fulmine. Speravo che si mettesse tutto a posto, se lo meritava, Miroku
era, ed
è, proprio una gran brava persona!
Qualche
minuto dopo suonarono nuovamente alla mia porta, ero sorpreso, Miroku
non
poteva certo essere già tornato. Quando aprii la porta e
vidi Kikyo fui ancora
più sorpreso, entrò senza che nessuno la
invitassi, questa mania mi iniziava a
dare sui nervi!
I:
Che fai qui?
Ki:
Non sei felice di vedermi, è da un po’ che non ci
parliamo!
I:
Già…chissà
perché…
Ki:
Non metterti a fare dell’ironia con me Inuyasha!
I:
D’accordo, allora arriva al punto e dirmi cosa vuoi?!
Ki:
Davvero non lo sai?
I:
Te lo sto chiedendo!
Ki:
Voglio stare con te questa notte.
I:
Non posso acconsentire alla tua richiesta, spiacente.
Ki:
Oh andiamo! È ancora per quella ragazzina, ancora non ti sei
stufato di lei?
I:
No, decisamente non mi sono stufato…
Ki:
Sai che non puoi rifiutati…
I:
Sarebbe una minaccia?
Ki:
Può darsi, la cosa dipende da te.
I:
E cosa vorresti fare? Andare da Naraku a dirgli tutta la
verità così mi
ucciderà, sappi che dopo farà lo stesso con te.
Ki:
No, non sono così stupida! E comunque
c’è qualcosa che Naraku desidera,
qualcosa che aspira da molto…la desidera con bramosia, molto
più di me.
I:
Di che diamine stai parlando?
Ki:
Credi che non sappia io?!
I:
Dimmi di che diamine stai parlando?!!
Ki:
Sto parlando della tua beneamata Kagome! Naraku la desidera con
bramosia da
tempo ormai, mi basterebbe dirgli due paroline e dirgli anche con chi
sta, so
che ti ha affidato un incarico…
I:
Allora saprai anche che è da parecchio che io e Naraku non
ci sentiamo.
Ki:
Già, ma ti fa seguire regolarmente, ma so che Kagura ancora
non gli ha detto
della ragazza e mi chiedo perché…potrei dire
anche questo…
I:
Lascia Kagura fuori da questa storia! E non ti azzardare nemmeno a
nominare
Kagome!
Ki:
Perché altrimenti?
I:
Giuro che se le succede qualcosa, tu sarai la prima che
ucciderò.
Ki:
Ma come? Hai fatto tanto per cambiare e alla prima cosa torni quello
che eri?
I:
Tu non preoccuparti di quello che sono o che ero, preoccupati solo di
ciò che
ti succederà se ci andrà di mezzo Kagome!
Ki:
Allora forse tu dovresti acconsentire.
I:
Questo mai! Ora vattene Kikyo e sta attenta a quello che fai.
Ki:
Sei talmente stupido Inuyasha…sta attento tu
piuttosto…
Se
ne andò lasciandomi solo con la mia ira, se non fosse che
era una dannata
donna, l’avrei strangolata lì in quel preciso
istante.
Miroku
tornò dopo circa un’ora e mezza, quel tempo era
stato per me un vero inferno!
Arrivò con un sorriso sornione e da idiota, tipico di lui.
Si sedette sul
divano dolcemente, sicuramente tutto era andato per il meglio.
M:
Sango mi ama! Mi ha chiesto scusa per il suo comportamento, ma
è un periodo un
po’ così per via dei suoi o non ho capito, abbiamo
parlato, ci siamo baciati e
io la amo ancora più di prima!
I:
Splendido!
Le
parole mi uscirono quasi in tono aspro, non volevo essere
così, ero felice per
lui, ma le parole di Kikyo ancora mi rimbombavano in testa, avevo paura
per
Kagome!
M:
Ehi amico, qualcosa non va?
I:
Bè ecco…quando te ne sei andata è
venuta Kikyo.
M:
Oh no! ci sei andato a letto?
I:
Magari! Il tradimento avrei potuto sopportarlo, forse.
M:
E allora che è successo?
I:
Voleva farsi una sana scopata, io ho rifiutato…mi ha
minacciato!
M:
Come sarebbe?
I:
Ha detto che potrebbe fare qualcosa a Kagome…
M:
Tramite Naraku, tu stesso mi avevi detto che lui voleva sapere di
lei…
I:
Si esatto!
M:
Che intendi fare?
I:
Mah…per ora niente, aspetterò…
M:
Cerca di stare tranquillo Inuyasha! Vedrai forse Kikyo non
farà nulla.
Già,
proprio quel forse lo spaventata. E poi le parole di Kagura gli
rimbombavano in
testa “ Se dici di aver respinto Kikyo quella donna potrebbe
causarti molto
male…” Si, quelle parole stavano nella mia testa
così forti e nitide…
M:
posso dormire qui?
I:
Ma si certo! La tua stanza è sempre pronta.
Miroku
aveva dormito a casa mia tante di quelle volte, che alla fine avevo
fatto la
sua stanza personale, così non doveva usare quella degli
ospiti.
Il
giorno dopo, grazie ai Kami, niente scuola. Miroku andò via
dopo pranzo perché
voleva passare il resto della giornata con Sango, io per conto mio
dovevo andare
con Koga a comprare delle cose e finalmente alla sera sarei rimasto un
po’ con
Kagome!
I:
Ciao amore, che bello vederti!
La
strinsi forte e la baciai con passione, lei mi sembrava un
po’ sorpresa, ma
dopo l’attimo iniziale mi sorrise.
K:
è bellissimo vederti, ma dimmi qualcosa non va?
I:
Perché dici così?
K:
Mah non so, tutto questo entusiasmo…
Sembrava
sospettosa, ma non c’era nulla di strano nel mio
comportamento, dopo la sera
precedente avevo una gran paura di perderla.
I:
Piccola mia cosa dici? Adesso è vietato essere felici?
Mi
sorrise e mi baciò, ormai tornata naturale e felice.
K:
Non sia mai detto! E poi anche io lo sono e tanto.
Anche
quel giorno facemmo l’amore, il mio animo si sentì
ancora più leggero e
appagato e ogni volta che entravo in lei qualcosa migliorava, quel
giorno lo
facemmo così tante volte che non ricordo neanche quante!!
Quando
finimmo la presi tra le mie braccia sussurrandole dolci parole
nell’orecchio,
mentre lentamente lei mi accarezzava il torace e chiudeva gli occhi,
rilassata
e felice.
I:
Sai amore vorrei che tutto questo non finisse mai!
K:
Lo vorrei anche io amore, lo vorrei anch’io!
I:
Mi hai risvegliato da un mondo di tenebre da cui non volevo uscire, mi
hai
donato la voglia di ricominciare, mi hai reso la persona più
felice di questo
mondo…potrò mai ripagarti per questo?
K:
Lo fai già, ogni volta che stiamo insieme mi doni qualcosa
senza rendertene
conto, forse mi hai già ripagato a sufficienza!
I:
Sei così dolce…
K:
Perché tu no? con tutte quelle belle frasi sdolcinate!
I:
Non ti piacevano?
K:
Ma forse mi annoiavano un po’.
Aveva
voglia di prendermi in giro lo capivo dal tono che usava, le diedi una
pacca
sul sedere facendo l’offeso. Iniziammo una piccola lotta
scherzosa e finimmo
col fare di nuovo l’amore, infine la riabbracciai.
I:
Voglio prometterti una cosa!
K:
Davvero e cosa??
I:
Io e te staremo insieme per sempre!! O almeno finché anche
tu vorrai, perché io
non ti lascerò mai per niente al mondo!
K:
Allora staremo insieme per sempre, perché nemmeno io ti
lascerò mai!
Ci
baciammo dolcemente, rimanendo abbracciati fino all’ora in
cui lei dovette
andarsene.
L’avevo
appena vista varcare la porta di casa mia e già sentivo che
mi mancava, era
diventata davvero una parte di me, senza la quale non potevo vivere.
La
nostra era storia continuò splendidamente…
Dopo
aver fatto l’amore
con Inuyasha
sentivo di essere cambiata dentro, sentivo anche che il nostro rapporto
si era
solidificato, che era diventato qualcosa di bello e perfetto. Anche
Inuyasha
era cambiato, mi faceva sentire ogni giorno più importante
per lui, ci vedevamo
anche solo per cinque minuti, facevamo lunghe chiacchierate serali (
più che
altro erano ore!) e ogni secondo in cui c’era
lui era magico.
Quel giorno, come
sempre, io e Sango ci incontrammo a metà strada per andare a
scuola, la vidi un
po’
giù,
il suo umore non era il solito.
K: Sango qualcosa non
va?
S: Eh? Oh no,
tranquilla Kagome, va tutto bene sono solo un po’
soprapensiero…
K: Va bene, se vuoi
parlare comunque io sono qui…
Mi sorrise, ma rimase
taciturna per tutta la strada e la cosa mi preoccupava.
La mattinata
trascorse piuttosto piatta e la mia amica non mi aiutava a restare
allegra, dal
momento che tenne la bocca chiusa quasi tutto il giorno.
All’uscita
vidi Inuyasha
e il mio umore mutò di colpo, come se la giornata si fosse
rischiarata, gli
diedi un veloce bacio sorridendogli.
I: Sai piccola, oggi
sono stato di nuovo dalla preside!
K: Oh fantastico!
Questa volta che hai combinato?
Ero preoccupata, se
prendeva ancora dei richiami poteva anche venir sospeso e questo non
sarebbe
stata buona cosa per uno dell’ultimo
anno.
I: Diciamo pure che
mi ha fatto i complimenti per l’ottimo
comportamento avuto!
Mi rilassai
completamente.
K: Sarai contento…spero…
I: Mah non saprei…però
sono soddisfatto
mi ha detto che sono simpatico!
K: Devo iniziare ad
essere gelosa della preside?
Arricciai il naso e
lui mi sorrise, gli piaceva quando facevo quell’espressione,
si mise
a ridere e ci baciammo, ancora abbracciati mi sussurrò all’orecchio:
I: Tu non devi mai
essere gelosa di nessuna ragazza! Tu sei la sola per me, ti amo…
Lo baciai di nuovo e
tornammo insieme a casa, felici.
A casa non sapevo
cosa fare, mio nonno continuava a rimproverarmi perché avevo
la testa
completamente tra le nuvole, ma ero troppo felice per stare ad
ascoltarlo
davvero, vivevo come in una campana di vetro e nulla avrebbe potuto
rompere la
mia gioia!
Tuttavia le parole
del mo caro nonnino mi stavano facendo venire il mal di testa,
perché non
sentivo altro che dei bla, bla, bla…
mi vibrò il cellulare in tasca, lo afferrai
in meno di due secondi nella speranza che fosse lui, poi lessi il nome
di Sango…
K: Ehi ciao! Tutto
ok?
S: Bè…non
proprio…
K: Lo sapevo…perché
stamattina a
scuola non mi hai parlato?
S: Perché non sapevo
come farlo…è
una cosa delicata…
K: Sango sei la mia
migliore amica, puoi parlarmi di qualsiasi cosa senza alcun problema…
Nonno: Cosa stai
facendo Kagome?? Dovresti aiutare questo povero vecchio e ti metti a
parlare al
cellulare?! Aggancia su!
K: Si, nonno solo un
momento!
S: C’è
qualche problema?
K: Ma no, è solo mio
nonno sai che è un tipo che fa molte storie.
Sentii Sango fare una
risatina, la prima in tutta la giornata e ne fui quasi rincuorata, ma
le parole
che vennero mi spensero in fretta quel piccolo attimo.
S: Kagome, credo che
lascerò Miroku!
L’aveva
detto in un
fiato, come se avesse paura delle sue stesse parole. Non potevo
crederci! Ogni
volta che mi parlava di lui era una persona diversa, quando stava con
lui
sembravano perfettamente in sincronia, l’uno
la metà dell’altro.
Proprio come
io ed Inuyasha, non potevo credere a quelle parole, era come se io
avessi
dovuto separarmi da lui e la cosa mi sembrava impossibile!
K: Come sarebbe?? E
perché dovresti?
S: Ecco beh mi sento
confusa…credo di aver bisogno di una pausa, insomma non sono
abituata ad avere
un ragazzo fisso seriamente, Miroku è importante per me
davvero, ma non so se
voglio continuare o meno.
K: Sango ascolta se
per te lui è importante dove sta il
problema??
S: Ma non capisci?!
Io ho bisogno di capire cosa voglio veramente!
K: Amica mia, dimmi
la verità…dov’è il vero
problema??
S: Sono i miei
genitori.
K: Capisco…dai
racconta!
S: Loro si sono
conosciuti quando ancora andavano a scuola, all’inizio non si
potevano vedere,
poi non so come si sono innamorati, si sono sposati e adesso vogliono
divorziare!
K: Tu hai davvero
paura di finire così? Magari Miroku non è nemmeno
l’uomo che sposerai, se per
adesso state bene insieme non rovinare tutto per questo.
S: Ma…
K: Non c’è nessun ma,
sei chiaramente triste per ciò che sta accadendo ai tuoi e
lo comprendo
perfettamente, ma non rovinare anche ciò che hai di bello,
sono sicura che
avere Miroku al tuo fianco in questo periodo sarà la cura
migliore.
S: E se non mi
perdonasse?? Sono stata un po’ insopportabile in questi
giorni!!
K: Aspetta che ti
chiami e digli come stanno realmente le cose, lui capirà.
S: Il fatto è che lui
è stato a cercarmi tutto il giorno, non ho mai risposto e
per di più ad un
certo punto ho spento il cellulare,
K: Allora chiamalo tu
e riaccendi il cellulare potrebbe richiamarti, i ragazzi non usano
molto il
telefono di casa.
S: Si farò così. Ti
chiamerò dopo.
K: Ma certo. E per
qualunque altra cosa, se dovessi avere bisogno in questo momento io ci
sono!
S: Grazie Kagome sei
una vera amica.
Riagganciai il
telefono e tornai ad aiutare mio nonno con un sospiro, in quel momento
non
avevo molta voglia di stare ad ascoltare le sue storie e meno che mai
le sue
lamentele.
Sango mi richiamò
qualche ora dopo per dirmi che aveva fatto pace con Miroku e che il
giorno dopo
avrebbe passato l’intero pomeriggio con lui, ero felice per
lei in quel momento
la felicità che gli dava quel ragazzo era proprio
ciò di cui aveva bisogno.
Anche io avrei voluto passare il mio tempo con Inuyasha, ma lui era
impegnato
con Koga tutto il pomeriggio, così decisi di uscire anche io
e chiamai Rin.
Rin: Che bello
vederti Kagome! Allora come stai?
Kagome: Direi molto
bene e tu? A quando le nozze?
R: Non dire
assurdità! Non ho la minima intenzione del matrimonio per
ora…
Passammo il resto del
pomeriggio a raccontarci tutti i particolari delle nostre vite amorose,
della
scuola e del suo lavoro, mi sembrava di non vederla da una vita, quando
ci
salutammo per quanto felice che fossi lo divenni ancora di
più perché
significava che stava arrivando la sera ed io avrei rivisto il mio
Inuyasha.
Quando arrivai a casa
sua ero a dir poco euforica e quando mi aprì con il suo
sorriso fantastico mi
mancò il fiato, forse non mi sarei mai abituata alla sua
bellezza statuaria o
all’effetto che aveva su di me.
Mi attirò subito a
lui e mi baciò con passione,una passione che mi sorprese per
un attimo, ma poi
sorrisi.
K: Anche per me è
molto bello vederti, ma c’è qualcosa che non va?
I: Perché dovrebbe
esserci?
K: Mi sembri un po’
troppo entusiasta.
Ero sospettosa, mi
sembrava che mi stringesse come se dovesse essere l’ultima
volta che mi vedeva,
vedevo che mi guardava intensamente, ma la sua voce era sempre molto
dolce.
I: Piccola non dire
così, sono solo molto felice! Non credo ci sia un divieto!
Gli sorrisi e lo
baciai, inutile preoccuparsi per nulla.
Anche quel giorno
facemmo l’amore, ma averlo dentro di me non mi stancava mai,
anzi avrei voluto
averne sempre di più, avrei voluto che non andasse mai via
neanche per un
piccolo istante, avrei voluto sentirlo muovere dentro di me, sentirlo
parte di
me per sempre, perché mi appagava e mi faceva sentire
completa. I miei desideri
vennero esauditi, quel giorno lo facemmo molto volte che non saprei
ricordarle
e quando finimmo mi prese tra le sue braccia coccolandomi e
sussurrandomi dolci
parole, io mi sentivo in paradiso.
I: Amore mio, vorrei
che non finisse mai, tu mi hai risvegliato da un mondo di tenebre, mi
hai
donato la forza per ricominciare e hai saputo rendermi la persona
più felice di
questo mondo…potrò mai ripagarti?
K: Anche io vorrei
che non finisse mai…Amore tu mi ripaghi ogni singolo secondo
che sto con te,
ogni volta mi regali qualcosa e non te ne rendi neanche conto, credo
proprio
che mi hai ripagato a sufficienza.
I: Amore sei così
dolce…
K: Ah e tu no?? Tutte
quelle frasi sdolcinate…
Mi guardò divertito,
sicuramente capiva che avevo voglia di prenderlo in giro, mi
tirò un piccolo
schiaffo sul sedere e finimmo col lottare e poi col fare di nuovo
l’amore,
quando finimmo mi riprese tra le sue braccia, che sembravano fatte
apposta per
me.
I: Piccola voglio
prometterti una cosa.
K: Cosa?
I: Io e te, staremo
insieme per sempre! Cioè almeno finché tu lo
vorrai, perché io non ti lascerò
per nessuna ragione al mondo.
K: Allora rimarremo
insieme per sempre, perché nemmeno io ti lascerò
per nessuna ragione, mai!
Restammo a coccolarci
finché dovetti andare a casa, quando sentii la porta
chiudersi una parte di me
si sentiva già vuota, ora capivo che senza di lui la mia
vita non avrebbe avuto
più alcun senso.
La nostra storia
continuò splendidamente.
Fine
del cappy J
spero vi sia piaciuto….e adesso inizia la
parte spiacevole sfortunatamente…ma ancora nulla di
catastrofico!
Ringraziamenti:
fmi89:
Grazie mille…^^
eh bè sono loro dolci hihihih
Ferula_91:
Si chiedo
scusa per i verbi, ma sono il mio cruccio!! ^^ Si
hanno confessato tutto, tutto! Spero che
anche questo ti sia piaciuto baci..
|
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Capitolo 12 *** peggioramenti ***
Capitolo
10: Peggioramenti.
Ormai
mancano solo due capitoli a questa storia che sta
giungendo a termine.
Volevo premettere una cosa, la storia a questo punto non
cambierà punto di vista.
Ringraziamenti:
fmi89:
Anche se eri di fretta ti ringrazio molto per aver
lasciato un commentino. ah volevo ringraziarti anche per aver
commentato il principe e lei, mi piaceva quella storia...se
ritroverò l'ispirazione giusta la finirò promesso
kiss.
Monyprincesslovett:
Tranquilla che non ti ammazzo sono del
parere che è giusto sentire anche opinioni negative anche se
posso far rimanere
un attimo male, ma ringrazio
per aver
trovato la storia carina e per i consigli che hai
dato…tuttavia come ho
precisato sopra la storia in linea di massima verrà
raccontata come i capitoli
precedenti, ho voluto realizzarla in questa maniera e ormai che
è quasi
completa non me la sento di riscrivere tutto (e non so neanche se
riuscirei a
scriverla in maniera soddisfacente!). se vorrai continuare a vedere se
ti può
interessare mi farà piacere, altrimenti ti ringrazio ancora
una volta per
esserti interessata al mio racconto e per aver espresso la tua opinione.
Vi
lascio al terzultimo capito.
Passarono
i giorni e mi sentivo sempre meglio, ma qualcosa dentro mi diceva che
presto o
tardi sarebbe accaduto l’irreparabile e che avrei perso
Kagome per sempre, quel
pensiero stava diventando sempre più assillante e dovevo la
colpa a Naraku.
Alla
fine mi arresi, non avrei potuto perdere né lasciarla Kagome
neanche se avessi
voluto e quindi sarei andato da Naraku e me cesarei andato per sempre
via dal
suo giro, mai più avrei lavorato per lui, l’avrei
mandato al diavolo una vola
per tutte.
Quella
mattina mi diressi spedito nel suo “ufficio”
Na:
Ah ma che bella sorpresa Inuyasha! Non mi aspettavo certo una tua
visita così
presto.
I:
Ascolta Naraku io devo parlarti.
Na:
Molto bene ti ascolto.
I:
Io non voglio più lavorare per te, non m’importa
quello che dirai o le minacce
che mi farai io non ritirerò mai quello che ho detto.
Na:
Molto bene, sei libero di fare le tue scelte a me non importa.
I:
Davvero?
Na:
Si, anche perché ormai ho tutte le informazioni che mi
servono e non certo
grazie a te.
I:
Cosa vuoi dire?
Na:
Ora so perché non mi hai
mai dato
informazioni su Kagome, è la tua ragazza.
I:
No Naraku, non è vero.
Na:
Ma ti prego! Ora smettila! So tutto ormai e non me ne importa un
accidente,
vuoi andartene? Fallo il tuo debito è chiuso, non
avrò più bisogno di me.
I:
So che ti sembrerà assurdo perché non ho nulla ma
per cui ringraziarti ma:
grazie!
Na:
Tsk! Ora vattene.
I:
Un’ultima cosa, lascerai perdere anche Kagome?
Na:
Senti ti ho già fatto un grande favore, ma forse hai fatto
il tuo ultimo
stupido errore. Ora vattene ciò che farò da ora
non è più affar tuo, anzi se
non vuoi coinvolgere la tua preziosa ragazza ti consiglio di lasciarla.
Me
ne andai senza aggiungere altro, Kikyo mi passò accanto
senza dire nulla e
chiuse la porta, stetti ad ascoltare.
Ki:
Davvero lo lascerai in pace?
Na:
No, detesto essere preso in giro ed è proprio ciò
che lui ha fatto,inoltre
desidero da troppo tempo quella ragazza per non approfittarne. Sai
Kikyo, senza
offesa, ma credo che prima lo ferirò attraverso di lei, a
meno che non la
lasci, e poi lo ucciderò? Me lo concedi?
Ki:
Tesoro Inuyasha mi ha ferita, è inutile che ti menta, quindi
voglio vederlo
soffrire.
Na:
Credo che sia proprio per questa ragione che ti adoro tanto.
Dopo
quella frase decisi di andarmene, dovevo assolutamente fare qualcosa.
Uscito
dal palazzo vidi Kagura che mi veniva incontro, aveva il labbro gonfio
e un occhio
nero.
Ka:
Inuyasha mi dispiace, mi ha costretta a parlare…
I:
Sei pazza? Dovevi dirgli subito tutto, guarda cosa ti ha fatto!
Ka:
Sono graffi passano, ma ora tu devi andartene e anche quella ragazza!
Sai
meglio di me che Naraku è pericoloso, so che te
l’avrò detto mille volte, ma ti
prego questa volta ascoltami, vattene!
I:
No, io credo che sia meglio che risolva le cose a modo mio.
Ka:
Inuyasha per carità segui il mio consiglio!
I:
Kagura andrà tutto bene vedrai.
Ka:
Il tuo modo sarebbe lasciarla vero?
I:
Beh ecco io…
Ka:
Ma sei uno stupido! Non devi rinunciare a lei per questo, cerca un
altro modo!
I:
Kagura farò come credo.
La
salutai e me ne andai per la mia strada, avevo chiuso con quella vita,
sfortunatamente mi restava una soluzione sola per salvare Kagome, ed
era quella
di lasciarla, ma ne sarei davvero stato capace?
Chiamai
Miroku era con Sango, così mi misi ad urlare al telefono per
farlo venire qui
il più in fretta possibile. Arrivò.
Mi:
Si può sapere cos’era tutta quella fretta?
I:
Devo lasciare Kagome.
Mi:
Cosa?? Ma sei diventato matto?!
I:
No Miroku, ma è la soluzione migliore per tutti e due.
Mi:
No invece! Non è la soluzione giusta per nessuno dei due! Tu
sei felice con
lei, sei felice per la prima volta da non so quanto tempo!
I:
Miroku se non la lascio Naraku potrebbe davvero farle del male, io non
voglio
che ciò accada, lo farò per proteggerla.
Mi:
E tu credi davvero che se saprà che lo fai per proteggerla
ne sarà felice?
I:No
ovviamente no! Ma sono certo che capirà e una volta che le
sarà passata tornerà
a stare bene.
Mi:
Senti io non posso dirti cosa fare o no, ma tu pensaci ancora un
po’ su ok?
I:
Miroku io…
Stava
per ribattermi qualcosa quando qualcuno bussò alla porta.
I:
Strano! Non aspettavo visite.
Mi:
Magari è Kagome che tu vuoi scaricare.
I:
Non dire scemenze! Mi avrebbe mandato un messaggio…
Mi:
Beh apri razza di stupido!
Andai
ad aprire e mi ritrovai davanti Kagome. Sembrava infuriata nera.
I:
Ciao amore credevo che venissi stasera…
K:
Tu razza, razza di porco! Lo sapevo io che non avrei mai dovuto
mettermi con
te, ma no io credevo che fossi cambiato per me! Oddio che stupida, non
sei
cambiato per anni, perché mai avresti dovuto farlo per me!!!
I:
Amore calmati, spiegami che è…
K:
No, non dire neanche una parola chiaro? Mi dai semplicemente il
voltastomaco,
anche perché tu sei veramente bravo a mentire, quindi non
voglio sentire
neanche una delle tue patetiche scuse!
I:
Ma amore..
K:
E non mi chiamare mai più amore, anzi non mi chiamare
affatto mai più!
Girò
i tacchi e se ne andò senza dirmi nient’altro, e
io non seppi che pensare,
avevo deciso di lasciare Kagome si è vero, ma speravo che
nel farlo le avrei
potuto spiegare ogni cosa e dirle che non avevo smesso di amarla. Ma
ora che
lei mi aveva lasciato, mi sentivo completamente vuoto e capii, capii
che non
potevo assolutamente lasciarla per nessuna ragione, avremmo trovato
un’altra
soluzione insieme, proprio come Kagura mi aveva suggerito.
Miroku
mi guardò meravigliato.
I:
Immagino che hai sentito tutto.
Mi:
Si infatti, ma che diamine hai fatto??
I:
Io non lo so proprio!
Mi:
La richiamerai o lascerai stare visto che volevi lasciarla?
Avrei
voluto ucciderlo, ma mi limitai a tirargli un cuscino addosso, ma lo
fece solo
ridere.
I:
Razza di idiota! Miroku ho capito che non la posso lasciare,
più tardi la
chiamerò e le chiederò che è successo,
faremo pace e troverò una soluzione per
fare in modo che Naraku non le possa fare nulla, ma senza allontanarla
da me.
Mi:
Oh questa si che mi sembra una soluzione splendida!! Se tutto
è a posto io
tornerei dalla mia dolce sanguccia!
I:
Ah sparisci non voglio iniziare a sorbirmi le tue smielate!
Restai
tutto il pomeriggio a pensare a che avrei potuto dire a Kagome, forse
il
telefono non era la soluzione migliore, forse avrei dovuto andare da
lei, ero
in panico, non mi era mai capitato di dover far pace con una ragazza.
Quando mi
decisi e presi il telefono vidi che erano le nove e mezza passate, ecco
in quel
momento mi sentii uno stupido avevo aspettato anche troppo! Ma prima
che
riuscissi a fare il numero bussarono alla porta.
Quando
aprii mi trovai Kagome in lacrime, mi saltò al collo e mi
baciò. Niente in quel
momento poteva essere migliore.
K:
Inuyasha, mi dispiace tanto!!
Ecco io so
la verità adesso, me l’ha raccontata una persona
e…mi sento tanto sciocca,
potrai mai perdonarmi?
I:
Ma certo che ti perdono piccola, ma che era successo?
K:
Prima è venuta da me Kikyo e mi ha detto che voi
due…beh che voi due non avete
mai smesso di incontrarvi! Sul subito non volevo crederci, ma poi mi
sono
convinta e sono venuta qui senza rifletterci, ero così
arrabbiata e triste ,
che volevo solo urlarti contro…ma poi un’altra
persona, che non posso dirti mi
ha fermato e mi ha raccontato la verità e…mi
dispiace così tanto!!
I:
Non preoccuparti piccola, va tutto bene, parlerò con Kikyo e
le dirò di non
darti più fastidio!
K:
No ti prego amore, lascia stare…preferisco che non ci parli
proprio.
I:
Si, d’accordo tutto quello che vuoi.
Un
attimo prima avevo rivisto le mie decisioni sul lasciarla,
perché sapevo che
sarebbe stato straziante e doloroso, troppo doloroso! Ma ora dopo che
mi aveva
detto che Kikyo era andata a cercarla sentivo di nuovo che era in
pericolo, e
se fosse andato Naraku? Avrebbe anche potuto farle del male e questo
non potevo
permetterlo, no non potevo restare insieme a lei, ma nemmeno volevo
lasciarla a
fare. La stavo fissando perso nei miei pensieri senza dire una parola
da
diversi minuti.
K:
Amore, posso entrare o dobbiamo stare sulla porta?
I:
Ma no, dai entra!
K:
Sono così felice che tu mi abbia perdonata, anche se per
qualche ora sapere che
non stavamo insieme mi ha quasi distrutta!
I:
Già anche per me è stato lo stesso.
Ecco
avevo di nuovo i miei dubbi perché quella situazione doveva
essere dannatamente
difficile??
Senza
dire una parola la baciai dolcemente, come non avevo mai fatto prima,
la
accarezzai e mille brividi le percorsero il corpo, sentivo le su mani
sul mio
torace e provavo un piacere silenzioso, ogni suo tocco era puro
piacere,
qualcosa di dolce e meraviglioso e speravo che non finisse mai. Quella
sera la
amai come non l’avevo mai amata, baciandole ogni centimetro
di pelle, guardando
ogni particolare che magari non avevo mai notato e tutto quello che
avevo già
stampato in testa e sognato tante notti che lei non era accanto a me.
La porta
al piacere insieme a me appagando ogni suo movimento veloce o lento che
fosse,
e ripetei quel rito tante volte, fino a che mi sentii ubriaco di lei.
Quella
notte la amai così a fondo perché era
l’ultima notte che potevo farlo, per
quanto non volessi farlo, sentivo che era la cosa giusta.
In
quei giorni mi sentivo euforica,
niente sarebbe potuto andare storto, avevo trovato certezze che credevo
di non
poter trovare e dei sentimenti che credevo non esistessero.
Un pomeriggio Inuyasha mi disse che
non ci saremmo potuti vedere perché andava da Naraku, il
solo pensiero mi
terrorizzò, ma il fatto che mi avesse detto la
verità mi tranquillizzava.
Chiesi a Sango di uscire poiché non
desideravo passare l’intera giornata a pensare a cosa poteva
accadere ad Inuyasha,
ma lei era impegnata con Miroku, così chiamai Rin.
R: Tesoro ciao! Cosa posso fare per
te?
K: Ciao Rin ascolta, oggi vorresti
uscire in centro?
R: Oh mi piacerebbe molto, ma devo
lavorare…
K: Capisco, non importa, scusa se ti
ho disturbata.
Riattaccai, non volevo chiamare nessun
altro, sarei rimasta a casa a pensare tutto il giorno, non poteva
essere certo
la fine del mondo!
Una cosa certa è che ringrazierò
sempre i miei familiari, infatti quel giorno adorai il mio caro nonnino.
Non: Kagome cara, già che non sei in
giro con quel tuo ragazzo, che ancora non approvo vieni ad aiutarmi.
K: Certo nonno!
Saltai dal divano entusiasta spegnendo
la tele.
Non: Come mai tutto questo
entusiasmo?? Sei malata forse??
K: Ma no che dici! Sono solo contenta
di poter fare qualcosa!
Non: Ti sei forse lasciata con quel
ragazzo, l’avevo detto io che sei troppo giovane per certe
cose! Ci rimani solo
male!
K: Ti prego nonno! Non mi sono
lasciata, sto bene solo ho voglia di fare qualcosa!
Sot: Che succede? Kagome perché sei a
casa? C’è forse Sango?
K: No Sota, non c’è Sango e dovresti
smetterla di dire che sei innamorato di lei perché ha un
fidanzato ora!
Sot: E allora? Per quando io sarò
grande abbastanza per lei si lasceranno! Per ora ho una mia fidanzatina!
K: Ma che bella notizia! Su nonno ti
aiuto cosa devo fare?
Non: Dunque di là ci sono cinque casse
con degli amuleti portafortuna, e di altra casse con dei nastri. Devi
solo
infiocchettarli! Buona fortuna! Forza Sota usciamo ti compro un gelato,
ho
proprio voglia di sgranchirmi queste vecchie ossa!
Pensai che mio nonno era proprio uno
sfacciato, mi aveva rifilato il lavoro per potersene uscire
indisturbato, ma lo
adorai comunque almeno avevo qualcosa da fare.
Avevo finito una sola cassa, non
credevo che potessero essercene dentro così tanti! Inuyasha
non mi aveva ancora
chiamata e io stavo iniziando a stancarmi.
Mam: Kagome cara
vuoi qualcosa da bere?
K: No grazie mamma, il nonno quando
torna? Sarebbe ora che tornasse al suo lavoro.
Mam: Ah non ne ho idea, mi dispiace,
ma se vuoi lascia pure perdere.
K: No, altrimenti si infurierà e non
ho voglia di sentire tutte le sue lamentele!
Mam: Come vuoi…comunque devi staccarti
per un attimo, c’è una ragazza che vuole parlare
con te.
K: Chi?
Mam: Mi pare di aver capito Kikyo….
K: Kikyo?? Ma cosa può volere da me?
Mam: Tesoro questo io non lo so.
K: Si vado subito.
Così andai alla porta, trovai Kikyo
che mi sorrideva come se fossimo state vecchie amiche, ed era chiaro
che non lo
eravamo e mai lo saremmo state!
Ki: Ciao Kagome, come stai?
K: Bene, non chiederò come stai tu, ma
credo che ti chiederò: cosa fai tu qui?
Ki: Beh io volevo solo sapere come
stavi e vorrei tanto parlarti…
K: Va bene, stiamo in giardino, è
grande.
Si limitò ad annuire e seguirmi, mi
sedetti su una panchina del tempio sotto un grande albero e lei fece lo
stesso,
mi sentivo a disagio, non riuscivo a capire il motivo di quella visita
e la mia
testa continuava a tormentarsi e Kikyo non mi facilitava le cose, si
limitava a
fissarmi senza dire niente. Dopo un’attesa che mi
sembrò essere durata per anni
mi arresi e parlai io per prima.
K: Allora Kikyo di cosa mi vuoi
parlare?
Ki: Ecco si tratta di Inuyasha…
K: Gli è forse successo qualcosa?
Ki: No, no lui sta bene per
carità…eppure mi sento in dovere di darti un
consiglio, so che non sono certo
la persona giusta e che forse non dovrei permettermi, ma sento che
dovresti
lasciarlo.
K: Cosa? Sei forse impazzita?!
Ki: No, è un mio consiglio, non dico
certo che lo devi fare, ma secondo me sarebbe proprio la cosa giusta!
K: Esattamente perché?
Ki: Diciamo…beh….io non penso che
Inuyasha sia il ragazzo adatto a te. Insomma parliamoci chiaro lui
è bugiardo,
menefreghista e traditore, mentre tu sei una ragazzina così
pura e gentile…
K: A parte il fatto che nessuno ha
chiesto cosa ne pensi tu, perché detto fra me e te non mi
interessa poi molto,
devo deluderti ma Inuyasha è cambiato, non è
più la persona che stava con te!
Ki: Oh no! Tu pensi che io abbia detto
tutto questo solo perché lo rivoglio nel mio letto?! Credimi
io l’ho detto solo
per te, certo il sesso con lui era fantastico, ma quello che ti dico
ora è
senza alcun interesse da parte mia.
Ecco ed è stato in quel preciso
momento che presi
la testa di Kikyo e la
sbattei contro l’albero dietro di noi, beh no…in
effetti quello è solo stato un
mio sogno! Nella realtà, sfortunatamente, decisi di restare
calma stringendo le
mie mani più forte che potevo.
K: Oh capisco, allora ti ringrazio
tanto, ma non ce n’era alcun bisogno.
Ki: Senti Kagome, io e te non siamo
certo amiche e non sarei io la persona più adatta per dirti
ciò che sto per
dire, ma tu non mi lasci altra scelta.
Pensai “ E allora non dirla brutta
oca!” ma invece lo disse, e il mio mondo crollò.
Ki: Inuyasha viene ancora a letto con
me.
Bang! Per un attimo mi sentii svenire,
tutto quello in cui avevo creduto era crollato in meno di un secondo,
con una
semplice frase. Mi sentii triste, ma poco dopo mi avvolse una rabbia
cieca,
l’avrei strozzato, giurai a me stessa che avrei strozzato
Inuyasha.
Ma in quel momento lui non era davanti
a me. Poco male, diedi uno schiaffo a Kikyo.
Ki: Ma che diavolo fai? Lui ti fa le
corna e schiaffeggi me?
K: Tu ci sei andata a letto, le corna
si fanno in due! Ora vattene da casa mia!
Ki: Certamente! Ma lascia Inuyasha o
io non sarò l’unico problema, credimi.
K: Immediatamente!
Si alzò e se ne andò. Rimasi lì seduta
per una buona mezz’ora, non sapevo bene cosa dovessi
fare…forse dovevo
chiamarlo, ma urlare per telefono non sarebbe stata la soluzione
migliore. Ma
se lo avessi visto era certa che avrei tentato di strangolarlo e questa
non era
certo un'altra soluzione adatta. Alla fine decisi mentre
correvo come un furia verso
casa sua, avrei mantenuto il controllo e l’avrei lasciato.
Arrivai davanti a casa sua mi sentivo
pronta eppure esitavo, inspirai profondamente e pregai che fosse la
cosa
giusta, alla fine mi decisi e bussai.
Quando lo vidi sembrava tranquillo,
era più che ovvio era ignaro che io avessi scoperto la
verità! O meglio era
ignaro di ogni cosa dal momento che non aveva fatto nulla.
Mi salutò come sempre, ma la cosa mi
fece infuriare solo di più in quel momento.
K: Tu razza di di…
Mi mancavano le parole, tipico, non
ero una a cui piaceva litigare e mi sentivo una stupida per essere
lì
arrabbiata e non sapevo neanche cosa fare.
K: Porco! Credevo che fossi cambiato
per me, quanto sono stupida! Non sei mai cambiato e io non me ne sono
neanche
accorta, ho creduto sempre a tutto!
Queste furono le fantastiche parole
che mi uscirono e non mi sentivo affatto vittoriosa, perché
avrei voluto dire
qualcosa di meglio, ma non ci riuscivo.
Lui mi guardava come se fossi pazza.
I: Amore calmati…spiegami..
Non lo lasciai finire ero già in
difficoltà per i fatti miei ci mancava solo che lui parlasse
lo pregai di non
iniziare con scuse patetiche, la sua risposta fu uno sguardo smarrito e
ancora
che cercava di parlare chiamandomi amore, ma io continuavo a non
lasciarlo
parlare.
K: Non mi chiamare mai più amore! Non
mi chiamare affatto, mai più!
Mi girai e me ne andai, no non ero per
niente soddisfatta di quello che avevo fatto, non ero stata brillante e
convincente come avrei voluto in quel momento, anzi sentivo come di
essere
stata un po’ patetica. Ma al momento non
m’importava, ero triste e arrabbiata
niente mi importava più.
Stavo tornando a casa le lacrime mi
pungevano gli occhi, ma le costrinsi a non scendere finché
non fossi arrivata a
casa, nella mia stanza.
Ma davvero volevo andare a casa?
Chiudermi nella mia stanza a piangere? No, non ne avevo
voglia…avrei voluto
camminare per ore in
solitudine. Fu così
che mi ritrovai a vagare per la città senza una meta precisa
e a maledire
quella Kikyo, avrei preferito continuare a vivere in una sciocca
illusione
piuttosto che sentire quel vuoto dentro.
Mi sembravano passate ore, il sole
stava tramontando, forse era proprio giunto il momento di tornare a
casa e
chiudermi in quella maledetta stanza.
Ad un certo punto sentii dei tacchi
seguirmi, allora mi fermai e anche il suono si fermò con me.
Mi girai e vidi
una donna bellissima, vestita di nero, stivali di pelle con tacchi
altissimi,
che io non avrei mai potuto portare senza sembrare una perfetta idiota,
il suo
bel viso era tumefatto da chiazze violacee qualcuno doveva averla
picchiata,
notai che mi osservava con grande interesse.
Ka: Kagome giusto?
K: Tu chi sei?
Ka: Mi chiamo Kagura, non devi aver
paura di me sono…sono una conoscente di Inuyasha.
Kagome si sentì venire meno, Inuyasha
conosceva una donna così bella, ci credo che la tradiva e
forse non solo con
Kikyo. Forse dovette capire i miei pensieri perché le sue
labbra scarlatte
fecero una specie di sorriso spento, a causa delle ferite.
Ka: Sicuramente non sono ciò che
pensi, lavoriamo entrambi per Naraku.
K: Allora sei qui per portarmi da lui?
Ka: In teoria dovrei, ma non ne ho
alcuna intenzione. Senti sto seguendo Inuyasha e anche te per conto di
Naraku,
ma sto tirando troppo la corda, come vedi.
E indicò il suo viso, poverina, stava
cercando di proteggerci…beh sicuramente lo faceva per
Inuyasha.
Ka: Comunque sia, vi sto seguendo e
quindi so parecchie cose, anche della visita di Kikyo questo pomeriggio.
K: Ah molto bene! Io non ne voglio
parlare…
Ka: Ma devi sapere una cosa! Kikyo è
una grandissima bugiarda, è vero lei ed Inuyasha hanno avuto
una specie di
relazione, ma da quando si è messo con te, posso giurarti
che non è accaduto
più nulla tra loro, per quanto lei volesse.
K: E tu come lo sai?
Ka: Naraku è furbo, ha sempre
sospettato un tradimento da parte di Inuyasha, così lo
seguivo già da molto…E
ti posso giurare che per quanto lei abbia tentato lui l’ha
respinta.
K: Se quello che dici è vero…perché
Kikyo mi ha detto il contrario oggi pomeriggio?
Ka: Kikyo è la donna di Naraku,
Inuyasha l’ha respinta e ora si vuole vendicare mentre Naraku
vuole te, se non
sei proprio una stupida il resto capiscilo da sola.
K: Voglio separarci per poter fare i
loro comodi?
Ka: Precisamente, quindi ora ascolta
l’ho già detto ad Inuyasha, voi due dovete
andarvene, lui non mi ascolta, ma
forse tu puoi convincerlo.
K: Ci proverò…grazie…
Ka: Figurati…Ah solo una cosa, non
dire che sono stata io a parlarti.
Annuii e così come era venuta se ne
andò.
Ero sconvolta Naraku ancora mi
desiderava, o almeno voleva farmi del male, certo mi aveva cercata a
scuola, ma
non aveva insistito più di tanto ed ora ecco di nuovo il suo
nome invaderle la
mente.
Ma non importava la cosa importante
era parlare con Inuyasha e fare pace con lui, quella era
l’unica cosa che
davvero doveva fare. Prese il cellulare, nessun segno dalla parte di
lui, forse
era davvero arrabbiato, chiamarlo sarebbe stato da
stupide…decisi che sarei
andata da lui.
Bussai alla sua porta, mi vergognavo
di non averlo neanche fatto parlare ero stata davvero una stupida, mi
ritrovai
in lacrime e quando me lo trovai di fronte non riuscii a farle smettere
di
scendere. Non volevo pensare se era arrabbiato o altro, semplicemente
lo
attirai a me e lo baciai e fu in quell’istante che mi sentii
di nuovo completa.
K: Sono stata una vera idiota! Ero
così arrabbiata, Inuyasha potrai perdonarmi?
I: Ma è ovvio che ti perdono piccola,
però mi puoi spiegare che era successo?
K; Ecco beh…prima Kikyo è venuta a
casa mia per dirmi che voi due…non avete mai smesso di
vedervi, io non ci ho
voluto credere subito, però in fondo perché
avrebbe dovuto essere una bugia?
Così alla fine mi sono detta che aveva ragione ero
così arrabbiata e triste,
che sono venuta da te senza pensarci… Quando sono andata
via, un’altra persona,
mi ha detto che era tutta una bugia…e sono tornata qui.
I: Chi?
K: Non posso dirtelo, ho promesso…mi
spiace…
I: Non preoccuparti, comunque ora è tutto
a posto, parlerò con Kikyo e le dirò di lasciarti
in pace!
Lo pregai di lasciar perdere, poiché
pensai che se Kikyo avesse saputo la verità di Inuyasha
avrebbe fatto in modo
che intervenisse Naraku ed era l’ultima cosa che volevo.
Lui mi sorrise e annuì.
I: Tutto quello che vuoi, amore.
Mi sentii sciogliere, come diavolo
avevo solo potuto pensare di poter stare senza di lui? Era diventato
davvero
una parte di me, se se ne fosse andato quella sarebbe stata una mia
parte
morta, che non sarebbe rinata mai più.
K: Ehm…amore, posso entrare?
I: Ah che sciocco! Si entra!
K: Sai…credevo di essere persa senza
di te…anche se per poche ore.
Volevo dirgli quello che sentivo,
volevo che aprissimo i nostri cuori l’uno
all’altro…
I: Si anche per me è stato così…
Sembrava sincero, eppure c’era
qualcosa che non mi convinceva come una nota di dubbio.
Ma poi mi baciò, un bacio così dolce e
gentile che mi sentii svenire, ricordai di non essere mai stata baciata
in quel
modo, era magico…
Sentivo le sue mani che mi accarezzavano
delicatamente, come fossi di porcellana, il suo tocco era come
più attento a
me, mi provocava brividi di piacere puro, le mie mani si muovevano sul
suo
corpo silenziose, bramose di avere un po’ di quella dolcezza
così infinitamente
bella.
Quella notte Inuyasha fu
particolarmente strano, ma in quel momento non potevo ancora sapere il
vero
perché. Mi baciò ogni centimetro del mio corpo,
guardò ogni piccola parte del
mio corpo come se avesse voluto stamparselo in testa, mi amò
come non aveva mai
fatto, appagando ogni mio desiderio e assecondando ogni mio movimento,
come se
lui non esistesse, quella notte fu magico e finimmo ormai stanchi e
appagati
fino allo sfinimento,
Tra le sue braccia mi sentivo in
paradiso, ma mentre ripensavo a quella notte silenziosa un
po’ di paura mi
colse. Inuyasha aveva fatto l’amore con me come non
l’aveva mai fatto prima, in
maniera completamente diversa e magnifica, ma ciò che mi
spaventava è che era
come se dovesse essere l’ultima volta, cancellai quel
pensiero con un sorriso,
no era un pensiero sciocco il mio, aveva solo voluto iniziare in
maniera
splendida la nostra storia, finita qualche ora fa, infondo
già una volta avevo avuto quelle sensazioni. Solo adesso
ripenso a quanto
avevo avuto ragione sul primo pensiero e quanto fui sciocca ad
illudermi.
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Capitolo 13 *** Ora basta! ***
Capitolo
11: Ora basta!!
Ed
eccomi giunta al penultimo capitolo,
vi lascerò per due settimane perché vado a Parigi
dopo il lavoro estivo mi godo
una piccola vacanzina prima della scuola!! J
Fmi89:
Grazie mille per il commento, come
sempre ^^ è purtroppo non sembra un gran bel finale con loro
due che rompono,
ma chissà forse riusciremo a fare qualcosa per aggiustare le
cose, o forse no…un
bacione
Kagome
se ne andò via la mattina aveva deciso di dormire da me, non
so cosa avrebbe
raccontato ai suoi famigliari, forse che avrebbe dormito da Sango, ma
le era
grato di averlo fatto, mi svegliai felice come non mai, completo.
Quando
se ne andò però un senso di vuoto
tornò dentro di me, ormai sapevo esattamente
quello che dovevo fare e non mi importava più di
nient’altro perché era la cosa
giusta.
Mi
vestii tranquillo come sempre, andai in banca e ritirai ogni mio
risparmio e
inviai una lettera a mio padre, lo avrei raggiunto e avrei imparato il
lavoro.
Non era ciò che volevo fare nella mia vita, ma dopo la
decisione che avevo
preso non mi restava altro da fare, quando avrei lasciato Kagome non
desideravo
rimanere in città un minuto di più.
Quando
ebbi finito di scrivere a mio padre presi una birra, avevo bisogno di
qualcosa
che mi tirasse su il morale, ma non potevo fumare l’avevo
giurato e non avevo
alcuna intenzione di ubriacarmi al mattino, Dio quanto ero cambiato!
Le
ore passarono lente inesorabili, dovevo fare qualcosa per distrarmi non
potevo
pensare che stavo lì seduto ad aspettare che arrivasse
l’ora in cui avrei
chiamato Kagome, le avrei chiesto di vederci e poi sarebbe stata la
fine.
Il mio cellulare squillò, vidi che Miroku mi stava
chiamando, non risposi, non
avevaovoglia di sentirlo. Quella domenica non avevo voglia di fare
assolutamente nulla.
Il
cellulare suonò di nuovo, sempre Miroku e ancora non
risposi, quella stessa
scena durò per altre cinque chiamate alla sesta mi arrese e
risposi.
I:
Che cazzo vuoi?
M:
Finalmente!! Allora se ci sei perché ci hai messo tanto?
I:
Per il semplice motivo che non volevo risponderti…ti ho
già detto che se non
rispondo alle prime due chiamate devi rinunciare e non rompermi!
M:
Inuyasha…stai a casa e non muoverti per nessuna ragione.
E
riattaccò senza dirmi altro, ma che diavolo aveva?
Stranamente non aveva usato
un tono scherzoso, non mi aveva rimproverato per essere stato
maleducato era
stato serie e conciso e mi aveva riattaccato il telefono in faccia per
la
prima volta.
Bussarono
alla porta e corsi convinto che fosse Miroku, ma mi ritrovai davanti
Kikyo…
I:
Che cosa fai tu qui? Non ho più niente a che fare con Naraku
e tanto meno con
te…
Ki:
Lo so benissimo, volevo solo dirti che Naraku ha messo una pietra sopra
tutta
questa storia…ha deciso di lasciarti in pace non devi
più preoccuparti per lui…
I:
Cosa?
Ki:
Hai capito benissimo! Ora puoi vivere la tua vita come meglio credi.
I:
Come mai ha deciso così?
Ki:
Non ne ho idea forse ha solo capito che era meglio così.
Stavo
per chiederle cosa c’era sotto, ma in quel momento
arrivò Miroku.
M:
Tu ora vattene di qui.
Ki:
Come osi…
M:
Va via, brutta….ah lasciamo perdere! Non voglio sprecare
parole con te, devo
parlare con Inuyasha!
Miroku
mi spaventè seriamente, Kikyo stava per ribattere ma le feci
cenno di tacere
e lanciando un’occhiataccia
a Miroku se
ne andò.
I:
Allora si può sapere che ti è preso?
M:
No Inuyasha che diamine è preso a te?
Kagome sa…o almeno sospetta qualcosa, me lo ha
detto Sango…
I:
Ma che diamine stai dicendo?
M:
Io non lo so, ma Kagome sospetta che vuoi lasciarla lo ha detto a
Sango, cioè
ha detto che le eri sembrato troppo strano…e che sicuramente
c’era qualcosa
sotto…senti Inuyasha sono sicuro che
c’è un’altra soluzione, tu e
lei…è da
idioti soffrire così per…per Naraku.
I:
Miroku ora puoi anche calmarti, non devo più lasciare
Kagome…Naraku ha deciso
di lasciarci perdere è per questo che kikyo era qui!
M:
Davvero??
I:
Si, penso anche io che sia strano…ma tanto meglio
così!
M:
Allora va da lei, la rassicuri e poi torni qui e mi dici che avete
messo tutto
a posto, altrimenti giuro che ti prenderò a pugni
finché non capirai l’idiota
che sei!
Annuii,
Miroku quel giorno era davvero strano si stava comportando davvero in
maniera
strana, mai l’avevo visto così e non capivo
perché era diventato in quel modo,
ma non dovetti aspettare molto per capire.
Presi
la mia moto, avrei fatto prima che con l macchina, inoltre mi sentivo
molto più
libero…correvo verso casa di Kagome per dirle che tutto era
a posto niente
avrebbe turbato la nostra felicità, non avrei dovuto
andarmene, non avrei
dovuto spedire quella maledetta lettera a mio padre…mi
sembrava tutto un sogno!
Troppo bello per essere reale, in effetti era così.
Salii
le scale del tempio correndo quasi, arrivai in cima col fiatone, ma non
mi
importava ero troppo maledettamente felice.
Mi
aprì la mamma di Kagome in lacrime.
Mamma:
Oh…tu devi essere il famoso ragazzo di Kagome?
I:
Si, vorrei vederla….
Mamma:
Non l’hai saputo? Kagome è scomparsa…
Scoppiò
a piangere, non sapevo cosa fare, mi sentivo perduto, le presi una
spalla e la
obbligai a guardarmi.
I:
Come sarebbe che è scomparsa?
Mamma:
Eravamo tutti fuori e quando sono tornata non c’era nessuna
traccia di lei,
solo questo…
Mostro
un foglio che teneva in tasca, diceva solo tre parole “Ho sua
figlia” e poi una
N. E allora capii, quel maledetto bastardo voleva chiudere la questione
solo
perché aveva preso Kagome.
Mamma:
Aspetto mio figlio piccolo e poi andrò dalla polizia.
I:
Non ce n’è bisogno, io so dove si trova sua
figlia…la riporterò a casa l giuro!
Ma la prego di non chiamare la polizia…
La
donna sembrava stranita, ma acconsentì. Fumai una sigaretta
in preda alla
collera, Naraku doveva solo pregare di non averla ancora toccata,
inforcò la
moto e in men che non si dica volò a casa.
M:
Ah bene…allora tutto a posto adesso?
I:
No, per niente…Naraku ha preso Kagome devo andare…
M:
Come sarebbe?? Vuoi dire che l’ha rapita??
I:
Si esatto, senti Miroku devo andare a liberarla.
Miroku
cambiò sguardo in un lampo, nei suoi occhi ricomparve la
fermezza che gli avevo
visto pochi istanti prima e una furia cieca. Mi guardò e mi
tirò un pugno,
avrei potuto fermarlo, ma non l’ho fatto…non avevo
voluto.
M: Tu…io te lo avevo detto di non immischiarti
con Naraku, si tanti anni fa, te lo avevo detto che era una persona
orribile,
che ti avrebbe rovinato la vita…tu sei il mio migliore amico
e avresti dovuto
ascoltarmi, ma non l’hai fatto e ora guarda….sei
come un fratello per me e
quell’uomo potrebbe anche ucciderti. Io desideravo solo che
tu fossi finalmente
felice,ma ogni volta che parlo tu non mi ascolti…mai!
Pianse, vidi Miroku piangere per la prima volta a
causa mia! Sentii il cuore stringersi, solo in quel momento capii
quanto
fossimo legati io e Miroku. E soprattutto quanto bene gli volevo! E
gliene
voglio ed è proprio per lui che mi trovo qui a scrivere
questo diario…quando
leggerà la storia sono certo che ne sarà felice.
Come dicevo in quel momento mi resi conto
dell’affetto che provavo per Miroku, lo abbracciai.
M: Cavoli Inuyasha…e adesso?
I: Adesso vado a prendere Kagome e poi…poi si
vedrà!
Così presi la mia pistola, da molto non la tenevo
in mano, quando la presi mi passò davanti tutta la vita che
avevo vissuto fino
all’arrivo di Kagome, mi passò un
sorriso…tenere la mia pistola in mano mi
faceva sentire il bastardo di un tempo e un po’ ne ero
compiaciuto, la natura
di una persona non potrà mai essere cambiata fino in fondo.
Prima di andarmene consigliai a Miroku di andare
da Sango, lei sarebbe riuscita a calmarlo e a farlo stare tranquillo
fino al
nostro ritorno, poi saltai in sella alla mia moto e andai dritto verso
il covo
di Naraku. Eh si ora basta! Bisognava proprio darci un taglio con
quella
storia.
Decisi
di andarmene via soltanto la
mattina, quella notte era stata così perfetta che non mi ero
sentita di rompere
l’incanto con il solito “ora devo tornare a casa o
mio nonno mi uccide!” non mi
importava niente di mio nonno! Quella notte m’importava solo
delle sue mani
gentili, dei suoi affondi destinati solo ed esclusivamente al mio
piacere, come
se il suo non importasse…un po’ arrossisco al solo
ricordo, ma quella notte era
tutto maledettamente magico.
La mattina mi svegliai ancora
abbracciata a lui e mi sentivo felice, lui aprì gli occhi
qualche istante dopo
e sorrise, quel sorriso di cui mi ero innamorata!
Me ne andai col cuore vuoto, non
volevo separarmi da lui avevo qualcosa che mi diceva di non farlo,
invece me ne
andai salutandolo ogni giorno, ignara nella mia ingenuità da
innamorata che
stava per succedere il peggio.
Mentre camminavo diretta al tempio
continuavo a sentire una strana sensazione, ancora non credevo che
quella notte
fosse reale, Inuyasha aveva fatto ogni cosa come se fosse
l’ultima volta… quel
pensiero mi ossessionava, lo respingevo e ritornava in meno di dieci
secondi.
Presi il cellulare corsi subito al numero del mio amato, ma cambiai
idea e
chiamai Sango.
S: Ma Buon giorno amica mia? Qualche
buona nuova??
K: Sango…Inuyasha…mi vuole lasciare.
S: Ma cosa diamine stai dicendo?
Miroku ieri mi ha detto che avete litigato di brutto, ma che poi
probabilmente
avreste fatto pace…almeno lui parla essendo amico di
Inuyasha.
K: Si abbiamo fatto pace dopo aver
litigato, abbiamo anche fatto
l’amore…ma…
S: E allora di che ti preoccupi, se ti
voleva lasciare non avreste fatto pace no?
K: Sango il mondo in cui lui l’ha
fatto con me…mi preoccupa!
S: Oh signore! Ti ha fatto male? Ha
voluto fare qualcosa di strano…per caso ti sei accorta che
sta diventando gay?
Quel pensiero mi fece sorridere, ma
solo per un attimo, perché le mie preoccupazioni erano
troppo forti.
K: Ma no! Niente di simile, è stato
semplicemente fantastico…così dolce…
S: E allora di che ti preoccupi
scusa??
K: Tutto quello che faceva era come se
fosse per l’ultima volta!
S: Kagome non pensarci, sono sicura
che è stata solo una tua impressione, avete litigato ed
evidentemente lui ha
voluto solo essere più carino del solito, devi stare
tranquilla. Sei vuoi passo
da te oggi….
K: No, è meglio che faccia qualche
compito…sono indietro con la scuola ultimamente.
S: Troppo impegnata a fare la
fidanzatina perfetta! Va bene ora ti lascio e stai tranquilla.
E riattaccò Sango era stata dolce a
rassicurarla, ma nessuna delle sue sensazioni sembrava passata, la
felicità di
quella mattina era passata veloce come un bambino scarta il suo regalo
a
Natale.
Raggiunsi casa, non che avessi molta
voglia di andarci, avrei dovuto dire una bugia e sembrare credibile,
non sempre
ci riuscivo.
Sentivo la palla di Sota che giocava
in cortile, presto sarebbe andato agli allenamenti.
Mio nonno in cima alle scale mi
guardava con aria severa, accidenti ero nei guai!
Non: Ma bene signorina! E dove siamo
state per tutta la notte?
Mi prese il panico e caddi a gambe
all’aria facendomi male al sedere, vidi mio nonno ridere
sotto i baffi, ma
riprese in fretta la sua aria severa, mi rialzai e camminai verso di
lui.
K: Ero da Sango era tardi e ci siamo
addormentate, mi spiace avrei dovuto avvisare.
Mio nonno stava per dire qualcosa ma
mia madre sopraggiunse e disse di lasciarmi in pace e di andare a
prendere il
borsone di Sota.
K: Grazie mamma…
Mam: Figurati…eri dal tuo ragazzo?
Arrossii violentemente parlare di
certe cose con mia mamma mi imbarazzava, anche se non avrebbe dovuto,
intuì i
miei pensieri e sorrise.
Mam: Sai sei proprio grande ormai!
Comunque non preoccuparti, tuo nonno non romperà le scatole.
Sorrise ancora poi tutti e tre mi
salutarono, cercando di convincermi ad andare con loro e per
l’ennesima volta
rifiutai, se solo avessi accettato!!
Andai in casa e me ne andai sotto la
doccia avevo bisogno di pace per qualche secondo. Uscita dal bagno ero
decisamente più rilassata e mi dissi che ero stata una
grandissima sciocca per
tutte le mie paure inutili. Finì di vestirmi e asciugarmi i
capelli, poi presi
un libro di scuola decisa più che mai a studiare, ma quel
libro non sarebbe mai
stato letto, sarebbe rimasto lì aperto pronto, ma mai letto!
In quel preciso
istante sentii la porta sbattere, che strano mamma doveva essere
già tornata,
di solito il nonno andava a passeggiare e lei tornava…ma era
decisamente
passato troppo poco tempo. Il campo dove Sota si allenava era
abbastanza
distante, andavano sempre a piedi e guardavano sempre almeno una decina
di
minuti. Si era troppo presto, avevo una strana paura mi prese alla
bocca dello
stomaco. Fiduciosa provai a chiamare mia madre, ma non ottenni risposta
ed la
mia paura crebbi, ma quella paura non era ancora niente! Uscii dalla
stanza e
vidi un uomo in basso alle scale. Il suo piedi era sul primo gradino,
quando mi
vide mi salutò cortesemente. Corsi senza dire niente nella
mia stanza chiusi la
porta e mi misi in un angolo della mia stanza,
aspettando…ero proprio una
stupida in preda al panico! Avrei potuto tranquillamente chiamare la
polizia
con il mio cellulare, ma quell’idea non mi passò
neanche per un istante! Si che
idiota!
La mi porta cedette sotto i colpi
delle forti spallate e poi lo vidi e fu allora che gridai disperata di
andarsene, lanciandogli contro tutto ciò che avevo a portata
di mano. Ma niente
che potesse fargli davvero male. Naraku! Dio quanto lo odiavo!
Na: Per l’amor del cielo Kagome ora
basta! Non fare la bambina!
K: E allora vattene!
Na: Su non sei felice di rivedermi?
Eppure mi adoravi….
K: Si, prima di scoprire che razza di
porco schifoso sei! Sei un essere orribile…Inuyasha mi ha
parlato di te.
Na: Ah il caro Inuyasha, beh lui non
lavora più per me…ha voluto tirarsi
indietro…che codardo!
K: Un uomo migliore non è un codardo!
Na: Un uomo che ha ucciso un altro
uomo, non sarà mai migliore in niente…per quanto
cancellerà il passato questo
rimarrà. Ma oggi non sono qui per parlare di lui, sono qui
esclusivamente per
te!
Sussultai che diamine voleva farmi?
Voleva finire quello che aveva iniziato anni prima forse? Non lo sapevo
e la
cosa mi faceva venire la nausea.
K: Vattene per favore.
Na: Come siamo educati, ma sono
desolato di doverti deludere. Sono
un
tuo incubo ed è ora di pareggiare i conti…mi hai
fatto molto male con quel
dannato vaso, ho dovuto pagare fior di milioni per non finire in
carcere…ho perso
uno dei miei più fedeli uomini, Inuyasha per quanto stupido
era maledettamente
bravo…non sarai tu sciocca ragazzina ha fermarmi!
K: Cosa vuoi che faccia?
Na: Voglio ciò che ho desiderato tempo
fa, poi ti ucciderò e ucciderò anche
Inuyasha…quando lo scoprirà lui
verrà…e
morirà. Nessuno si mette contro d me e la passa liscia è una cosa che
dovete imparare entrambi!
K: Non uccidere Inuyasha.
Pensavo forse di supplicarlo? Non
erano certo le mie stupide parole che lo avrebbero fermato ne ero
consapevole…eppure lo speravo…lo speravo
disperatamente…per Inuyasha e per
quella piccola vita… Mi misi a piangere e lui rise.
Continua a implorarlo tra i singhiozzi
di andarsene e lui continuava a sorridere malignamente, scrisse su un
foglio ho
preso mia figlia, mi madre avrebbe saputo che era scomparsa. E poi
sotto quelle
misere parole una N. in bellissima calligrafia.
Mi legò le mani e iniziai a scalciare
per tenerlo lontano da me, quelle mani odiavo anche solo di esserne
sfiorata!
Mi diede un pugno in pieno volto e per un attimo mi sentii vacillare e
mi arresi
non l’avrei mai fermato! Mi caricò in spalla fino
alla sua auto, vidi Kikyo che
sedeva davanti insieme a lui, accostò vicino alla casa di
Inuyasha e avrei
voluto gridare, ma sarebbe servito solo ad avere un altro pugno e lui
non mi
avrebbe sentita, nuove lacrime sgorgarono.
Na: Scendi e digli che ho deciso che
lo lascerò in pace…i conti con noi sono
chiusi… Se ti fa domande tu digli che
non ne sai niente, solo quello che già gli hai
detto…il resto verrà da sé e dal
biglietto che ho lasciato a casa di Kagome. Prendi u taxi e torna.
Kikyo sorrise lo baciò e scese, mi
venne il voltastomaco, esisteva qualcuno che baciava volontariamente
quell’essere! Un’ondata di nausea più
forte mi avvinghiò lo stomaco e vomitai.
Na: Dio che schifo! Ragazzina vedi di
controllarti fino a che non saremo arrivati.
Le ondate di nausea non erano
frequenti, ma talvolta c’erano e non potevo
Ignorarle, pregavo per la mia
incolumità di non averne fino a destinazione.
Giungemmo dopo un quarto d’ora circa
,o forse di più, ad un palazzo che un tempo doveva essere
abbandonato e in
decadenza, ma ora era perfetto… Naraku doveva avere davvero
un sacco di soldi!
Mi fece scendere dall’auto malamente.
Na: ora vedi di camminare e non
rompermi le scatole o ti faccio morire qui… Hitachi vieni
qui!
La sua voce tuonò e io mi riscoprii a
tremare, basta dovevo essere coraggiosa! Quell’uomo non ti
farà
niente, Inuyasha ti salverà e poi ce ne torniamo
felici e
illesi, continuavo a ripetermelo.
Un ragazzo sulla ventina arrivò di
corsa, notai che mi lanciò uno sguardo meravigliato.
Na: Porta questa donna Kagura sa dove
deve andare e poi sparisci dal mio studio, ma resta nei
paraggi…stasera ci sarà
da divertirsi.
Sorrise e Hitachi mi fece cenno di
seguirlo, non volevo, ma i miei piedi si mossero da soli al pensiero di
ciò che
avrebbe fatto Naraku se non avessi obbedito.
Mi dava istruzioni da che parte andare
perché io dovevo stare assolutamente davanti, notai che mi
fissava la schiena
chiedendosi chi ero, e io notai la sua pistola nell’ apposito
spazio legato ai
jeans.
Hi: Ma si può sapere chi sei?
K: Mi chiamo Kagome.
Hi: Perché sei qui?
K: Vorrei tanto saperlo….Naraku odia
me, ma credo che soprattutto odi Inuyasha.
Hi: Ah…tu sei la sua ragazza?
K: Si…
Hi: Allora spero che te ne andrai
illesa da qui, insieme a lui…lavoravamo insieme qualche
volta…spesso, tu gli
hai fatto un gran bene…perciò che tu ed Inuyasha
possiate perdonarmi…ma se sarò
costretto a farti del male, non potrò tirarmi indietro.
K: Me ne rendo conto.
Mi sentivo un po’ grata di quelle parole,
quell’uomo non doveva essere cattivo, proprio
come…Kagura! Avanzò verso di noi
sempre rigorosamente vestita di pelle e sempre maledettamente sexy!
Ka: Razza di stupida....
K: Mi dispiace io…
Ka: Sta zitta! Forza Hitachi portala
nella stanza a destra dello
studio, c’è
una sedia legala polsi e caviglie e poi vattene.
Hi: Starà semplicemente rinchiusa la
dentro?
Ka: Non lo so…di lei si occuperà
personalmente Naraku.
Hi: Capisco.
Hitachi parve preoccupato, ma poi
eseguì gli ordini come gli erano stati richiesti.
Mi portò nella stanza indicata da
Kagura , era una stanza spoglia c’era un tavolo appiccicato
al muro e al centro
della stanza una sedia.
Hitachi mi fece sedere, o meglio me lo
ordinò, poi mi legò le mani e se ne
andò lanciandomi un ultimo sguardo carico
di ansia. Chissà forse pensava che Naraku mi avesse ucciso.
Poco dopo nella stanza entrò Naraku
stesso, lo guardai con odio.
Na: Dunque Kagome, mi spiace di non
poterti semplicemente lasciarti chiusa qui, ma è chiaro che
tu non vuoi
collaborare.
K: Che diavolo vuoi da me?
Na: Desidero che Inuyasha venga qui,
tu sei l’esca perfetta diciamo. E mentre lo aspettiamo
possiamo parlare di un
certo discorso.
Sorrise malizioso, una luce gli passò
negli occhi e io ne ebbi paura.
K: Se solo provi a toccarmi Inuyasha
ti ucciderà.
Na: Non temo questo, lo ucciderò prima
io.
Mi si avvicinò appena mi toccò le
cosce il mio ginocchio scattò e gli colpii lo stomaco,fece
un suono strozzato e
il suo pugno mi arrivò diretto in faccia, il sangue mi
uscì dal labbro. Senza
pensarci un secondo di più legò anche le mie
gambe. Si avvicinò di nuovo e
questa volta gli sputai addosso.
K: Sei solo un porco schifoso. Ti
odio! Non devi neanche azzardarti a toccarmi o ti ucciderò
io stessa.
Naraku rise e mi diede un altro pugno,
questa volta allo stomaco, perso il respiro e per un attimo persi anche
un
battito del cuore, no tutto era a posto.
Na: Sai una cosa per quanto ti
desideri tutto questo non ha senso, ti ucciderò dopo che
avrò ucciso il caro
Inuyasha…me la pagherai per non essere stata mia.
K: Se io vengo a letto con te, tu
lascerai stare Inuyasha?
Na: Sai vorrei tanto dirti di si avrei
ciò che voglio, ma non sono un bugiardo. La mia risposta
è no.
Mi diede un altro schiaffo e se ne
andò dicendo che qualcun altro avrebbe volentieri fatto il
lavoro sporco su una
donna, qualcuno di molto offeso.
Nella stanza con me entrò Kikyo.
Ki: Sarò io a sorvegliarti fino
all’arrivo di Naraku…devi restare in vita,
tuttavia voglio darti una lezione
per esserti presa ciò che non avresti dovuto.
Prima che potessi aprire bocca mi
colpì, mi faceva male avrei voluto supplicare di smetterla,
ma non lo feci.
Quando smise mi sentivo malissimo,
avevo la guancia gonfia, il labbro sanguinava ancora e peggio di prima,
un suo
tacco mi aveva fatto sanguinare il ginocchio e avevo un dolore
fortissimo al
braccio, mi aveva colpito e la sedia dietro di me a cui ero legata me
lo aveva
schiacciato, forse era lussato. Alla fine iniziai a piangere non per il
doloro,
ma per l’umiliazione, non per la paura di morire, ma per
paura che a morire
fosse Inuyasha.
Tutto questo doveva finire.
K: Ora basta Naraku! Liberami subito.
Naraku aprì la porta infuriato.
Na: Smetterò quando lo deciderò. Kikyo
vedi di farla star zitta, non desidero essere disturbato nuovamente.
Questa volta la ragazza mi colpì molto
più forte, un dolore acuto mi prese la testa, era chiaro che
per colpirmi aveva
usato qualcosa, ma non vidi cosa. Sentii solo il sangue colarmi dalla
testa e
poi svenni.
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Capitolo 14 *** la fine! ***
Capitolo
12: La fine.
Scusate se aggiorno solo ora, ma si era rotta la chiavetta internet e
finalmente l'hanno riparata! Questo è il capitolo
finale...se vorrete ci sarà un epilogo in cui si
vedrà i giorni di oggi....penso che lo
pubblicherò comunque ^^ Grazie per aver commentato o letto...
Fmi89: Eh si...e non è finita per lei :( grazie ^^
Mentre
correvo con la mia fedele moto avevo il
sangue alla testa, sentivo le mani tremarmi per la rabbia, in quel
momento ero
davvero fuori di me.
Arrivai in un lampo, anche se il tempo impiegato
mi sembrava fin troppo.
Ricordo che la rabbia mi aumentava man mano che
mi avvicinavo a quel dannato edificio. Kagura
mi venne incontro con aria preoccupata.
Ka: Inuyasha che diavolo fai qui?
I: Sono venuto a riprendere Kagome! E forse ad
ammazzare quel bastardo!
Ka: Non ci riuscirai mai! Cerca la ragazza
prendila e scappate via, maledizione Inuyasha questa è una
trappola, Naraku ti
vuole morto!
I: Allora che venga a sfidarmi.
Ka: Non potrò più aiutarti una volta che sarai la
dentro.
I: Non serve Kagura, anzi tu hai fatto fin troppo
e non ti ringrazierò mai abbastanza.
La donna annuì e mi guardò mentre mi allontanavo
con aria rassegnata.
Entrai come una furia all’interno del palazzo,
presi le scale correndo e poi lo vidi…Naraku! Stava
comodamente seduto a
controllare dei documenti, come se niente fosse e poi mi sorrise. La
mia rabbia
non poté altro che aumentare.
Na: Ma che bella sorpresa abbiamo qui, sai ti
aspettavo.
I: Dannato bastardo, lascia subito andare Kagome.
Na: La lascerò dopo che io e te abbiamo
pareggiato i conti, in effetti lei era il pretesto perfetto
affinché tu venissi
qui.
I: Avresti potuto usare qualsiasi pretesto ma non
lei dannazione! Naraku dimmi che cazzo vuoi da me!
Na: Ma è così semplice…desidero solo
che tu torni
a lavorare per me.
I: Non se ne parla, mi pare di averti seguito
abbastanza e il mio debito è stato ampiamente ripagato ora
ti prego…liberala!
Na: Beh anche lei mi ha fatto un torto in
effetti…quindi…
I: Naraku se vuoi che ti supplichi stai
sbagliando persona. E sto perdendo la pazienza… non ho
più paura di mettermi
contro di te.
Quella era vero, ormai avevo Kagome da difendere
avevo qualcosa per cui rischiare il tutto per tutto, non mi sembrava
vero…ma
avrei dato tutto pur di salvarla. Non mi ero mai sentito
così legato a qualcuno
a tal punto…
Naraku tuttavia non aveva paura di me, non
avrebbe mai avuto paura di un ragazzino talmente innamorato da essere
un
grandissimo idiota. Eh si perché Naraku aveva sempre un asso
nella manica,
avrei dovuto pensarci prima.
Restammo a fissarci senza dire niente per quella
che a me parve un’eternità, poi lui sorrise, quel
sorriso che io odiavo e gli
diedi un pugno. Un pugno che avevo sognato ogni volta che mi rivolgeva
quel
sorriso.
Col naso sanguinante premette un bottone sulla
scrivania.
Na: Kikyo apri la porta.
Una porta lì vicino che non avevo neanche notato
si aprì e vidi Kikyo che sorrideva felice e poi vidi lei,
l’oggetto della mia
preoccupazione, della mia rabbia…del mio mondo: Kagome! Era
legata ad una
sedia, la faccia gonfia e tumefatta, ma per me sempre stupenda, il
corpo era
sporco di sangue.
Non saprei descrivere quello che provai in quel
momento poiché erano mille le sensazioni che avevano nessuna
delle quali
piacevoli.
I: Che tu sia maledetto Naraku! Come hai osato
farle questo?
Na: Oh Inuyasha quante storie per qualche piccolo
graffietto!
Non ci vidi più, quell’uomo mi aveva sempre
irritato ma ora più che mai.
Gli diedi
un altro pugno questa volta più forte, poi estrassi la
pistola per minacciarlo,
non l’avrei ammazzato non ancora per lo meno.
Sentii lo sguardo spaventato di Kagome sulla mia
figura, ma non ci facevo caso, non potevo assolutamente distrarmi in
quel
momento.
Naraku fece per tirare fuori la pistola e fu
allora che successe tutto, troppo in fretta.
Sparai un colpo alla mano di Naraku, volevo solo
evitare che si armasse a sua volta, lui fece un urlo dolorante e un
cenno a
Kikyo. La ragazza estrasse un coltello…e creò un
profondo taglio nel ventre di
Kagome. Quel ventre così perfetto che tante volte avevo
baciato, ora perdeva
sangue copiosamente e Kagome…Kagome emise un urlo disperato,
maledicendo Kikyo,
ma quello non era un urlo per il male subito, ma un urlo di dolore come
per
qualcosa che si è perso…ma io non potevo ancora
sapere.
Na: Ogni colpo che infliggerai a me sarà un colpo
per Kagome, non ti conviene farmi del male perché potrebbe
anche morire.
I: Bastardo! E va bene se vuoi che torni a
lavorare per te lo farò, ma lascia che la porti in
ospedale…
Ero disperato, se Kagome non ce l’avesse fatta io
sarei impazzito per il dolore ne ero certo. Naraku fece per dire
qualcosa, ma
non ci riuscì, le parole gli morirono in gola…e
un colpo nel petto. Kagura gli
aveva sparato. Naraku si girò meravigliato nel vedersi
davanti la bella donna, lo
sguardo glaciale e carico d’odio.
Na: Tu…come…come hai potuto?
Ka: Tu non mi hai salvata! Hai ucciso la mia
famiglia, hai ucciso l’uomo che amavo per farmi giungere a
te…Ho scoperto cosa
diavolo fai…per arrivare alla persone che vuoi gli distruggi
la vita…
Naraku voleva ribattere, ma non poté poiché esalo
il suo ultimo respiro…quell’incubo era finito.
Ki: Kagura che tu sia maledetta! La ragazzina
morirà.
I: Kikyo metti giù quel coltello e allontanati da
lei…sparisci per sempre e non ti accadrà nulla.
Non so se fosse per vera paura della mia pistola
puntata su di lei, ma corse via senza dire una sola parola e, per
quanto male
avesse causato, io non feci nulla per fermarla.
Il mio unico pensiero era di prendere Kagome e
portarla in ospedale. La liberai alla svelta mentre il suo sangue mi
inzuppava
le mani, quella ferita era maledettamente profonda. Sentivo lo sguardo
di lei
su di me e la guardai, stava soffrendo lo sentivo, e non avevo nulla
che
potesse alleviarle il dolore, i suoi begli occhi luminosi erano
appannati per
la fatica di rimanere cosciente.
La presi in braccio con delicatezza.
I: Tranquilla piccola adesso ti porto in ospedale
e guarirai…
K: Inu…inuyasha…
I: No amore, non parlare…risparmia le forze ti
prego…
Una lacrima mi solcò il viso, una lacrima dopo
tanti anni…
Lei alzò la sua mano con fatica per asciugarmela
e mi sorrise debolmente, in quel gesto sentivo tutto l’amore
che provavo per
lei e che lei provava per me.
Prima che potessi uscire da quell’edificio
sopraggiunse un altro problema.
Hitachi: Che diavolo sta succedendo qui?
Ka: Hitachi va via.
Hitachi: Inuyasha…hai ucciso Naraku?
Ka: No, sono stata io…
Hitachi: Maledizione Kagura! Lo sai o no cosa
significa questo?
Ka: Si…
I: Cosa vuol dire Hitachi?
Hitachi: Che ora sono io al comando, Naraku ha
preservato il suo impero clandestino in caso di morte…e a me
è stato bene. Kagura
io…io devo ucciderti…
Ka: So cosa aveva detto quel bastardo.
I: Non scherzare Hitachi! Se sei al comando puoi
fare ciò che vuoi…
Ka: Non del tutto Inuyasha. Hitachi ha ragione
tutti sapevamo cosa sarebbe successo in caso di tradimento.
I: E allora perché l’hai fatto?
Kagura sorrise tristemente e i suoi occhi si
colmarono di lacrime, la vidi come una donna fragile per la prima volta.
Ka: Perché era giusto così, ho avuto
l’occasione
di fare del bene anziché del male…ed ora posso
raggiungere coloro che amo e che
Naraku mi ha tolto.
Si mise in ginocchio in attesa del colpo finale,
ma Hitachi temporeggiava…probabilmente non voleva farlo.
Hitachi: In quanto a te Inuyasha, sei comunque
colpevole di aggressione contro Naraku prima della morte…per
quanto tu sia mio
amico… ti dovremo punire, ma dato che non mi piace
ciò che ha fatto Naraku ti
concedo di andare in ospedale e ti do una settimana di vantaggio, poi
inizieremo a cercarmi…se entro due anni non ti troveremo
ritieniti un uomo
libero.
Quelle parole fecero crollare i miei sogni,
nonostante la morte di Naraku non era finita. Io ero ancora
intrappolato per
due anni!
E nonostante tutto non volevo andarmene lasciando
Kagura alla morte, lei in fondo aveva dato la mia vita per me, non
potei far
altro che guardarla.
Ka: Vai stupido! O la tua ragazza non ce la farà.
Così ricordai che Kagome era gravemente ferita e
non potevo aspettare. Dopo un ultimo sguardo a Kagura, che mi rispose
calorosamente nonostante le lacrime, me ne andai.
L’ultima cosa che sentii fu Hitachi che non
voleva davvero farlo e Kagura che lo supplicava di premere quel
grilletto e
alleviare le sue sofferenze, alla fine arrivò lo sparo.
E il mio cuore si fermò per un attimo, per Kagura
era davvero finita.
Col cuore colmo di ansia e dolore riuscii
arrivare in ospedale, forse fu proprio quel senso di frustrazione a
continuare
a farmi muovere.
Quando entrai tutte le infermiere si voltarono
verso di me, i loro occhi mi scrutavano male e solo una delle
più giovani mi
accolse con un sorriso gentile.
Chiamò altri infermieri affinché
l’aiutassero a
portare la ragazza in sala operatoria urgentemente, aveva un brutto
taglio
all’addome.
Quando Kagome scomparve dietro quella porta
iniziarono un’infinità di domane, io risposi come
meglio potevo e alla fine
credettero alla versione di un incidente.
Finalmente mi lasciarono solo, dopo quelle che
per me parvero ore arrivò un medico.
D: Salve è lei che ha portato la ragazza?
I: Si sono io, come sta Dottore?
D: Si riprenderà, la ferità si era infettata, ma
l’abbiamo pulita ed ora è tutto a posto, ha perso
molto sangue poiché ha avuto
un’emorragia interna, ma le abbiamo fatto delle trasfusioni.
Si riprenderà
presto.
I: Grazie al cielo!! Posso vederla?
D: Non ora sta ancora dormendo…meglio lasciarla
tranquilla. Quando si sveglierà credo che non
starà bene, purtroppo a causa
dell’emorragia non c’è stato nulla da
fare. Ha perduto il bambino.
I: Bambino?
D: Non lo sapeva?? La ragazza era incinta.
In quel momento sentii il mondo crollare ancora
di più., per quanto giovani eravamo il pensiero di avere un
figlio da Kagome mi
riempiva il cuore di gioia e io non lo avevo mai saputo e per di
più, quella
felicità era stata spenta ancora prima di cominciare.
I: Capisco…non si preoccupi le staremo tutti
vicino.
Io dovevo essere forte per lei, almeno per il
tempo che avrei potuto starle ancora accanto.
D: Bene! Io vado, le consiglio di andare a
casa…può tornare domani.
Non volevo andarmene e lasciarla lì sola, se si
fosse svegliata volevo esserle accanto, ma la voce del dottore era
ferma, come
un ordine. Così lo ringraziai e uscii, solo allora chiamai
Miroku.
I: Miroku ora è tutto a posto, è finita!
Mi: Oh finalmente! Kagome
è lì con te?
I: No, sto tornando a casa…lei è in ospedale
aveva una brutta ferita, ma si rimetterà presto. Devi farmi
un favore.
Mi: Tutto quello che vuoi!
I: Chiedi a Sango di andare dalla madre di Kagome
e di dirle che sta bene, presto tornerà a casa.
Mi: D’accordo riferirò…
Inuyasha…tu come stai?
I: Difficile da dire....
Stavo per dire che me ne dovevo andare, ma mi
mancò il coraggio. Per la prima volta in vita mia avevo
paura di dire qualcosa,
e non lo feci.
Domani…avrei avuto tempo domani.
I: Devi farmi un altro favore. Domani mattina
vado in ospedale da Kagome, venite anche tu e Sango vi prego.
Mi: Non vuoi stare con lei?
I: Si, ma dopo voglio che la salutiate anche voi
due… vi prego.
Ciò che avevo in mente era orribile, non potevo
fare una cosa simile a Kagome, ma era necessario…Salutai
Miroku ed entrai in
casa, mi addormentai come un ghiro.
La mattina dopo mi svegliai triste.
Come era stato stabilito trovai Miroku,
accompagnato da Sango, fuori dall’ospedale. Guardai la
valigia appoggiata sui
sedili posteriori della mia auto, sospirai e scesi.
Mi: Su Inuyasha fai un sorriso, altrimenti Kagome
col cavolo che si riprende!
S: Miroku ti prego, usa un po’ di tatto!
Mi: Mia dolce Sango era solo un consiglio…
La ragazza non aggiunse altro, e forse è stato
meglio così.
Cercammo la stanza di Kagome ed entrai prima io,
solo. Lei era lì sveglia, guardava fuori dalla finestra
persa nei suoi
pensieri, nonostante i lividi io trovai che fosse la cosa
più bella del mondo.
Si girò verso di me e sorrise, debole, io non
ricambiai.
K: Inuyasha…sai tutto?
I: Si, Kagome…e non devi abbatterti per questo,
hai la vita davanti e tempo per…
K: Non continuare…queste cose le so bene.
I: Scusa…ma il dottore aveva detto che avresti
potuto essere giù di corda per il bambino.
K: Lo sono, insomma sarebbe stato figlio tuo e mi
avrebbe riempita di gioia, ma abbiamo tutto il tempo che vogliamo!
Mi sorrise e il mio cuore perse un battito, come
potevo lasciarla in questo momento??
I: Kagome c’è una cosa che devo
dirti…è molto
importante! Io devo andarmene, devo partire oggi stesso…
K: Dove vai?
La sua voce sembrava spaventata.
I: Ancora non lo so…
K: E quando tornerai?
I: Non tornerò!
Gli occhi presero a riempirsi di lacrime, ma
ancora non pianse, cercava di essere forte.
K: Perché? Perché te ne vai ora?
I: Ci sono cose che non posso spiegarti, ma devo
farlo! Vedrai ti rimetterai presto e potrai tornare alla tua vita di
sempre.
K: Ma senza di te! Inuyasha per me non sarebbe
vita.
I: Ora ti sembra una tragedia, ma vedrai che
passerà presto.
Stavo dicendo un mucchio di stronzate, anche per
me una vita senza di lei non sarebbe stata vita, ma cosa potevo fare?
Dovevo
fare la parte del menefreghista e non potevo dire altro.
K: Ma come puoi dire questo?! Sai benissimo che
no passerà presto! Ti prego Inuyasha non lasciarmi, ti amo e
sono sicura che
qualsiasi cosa possiamo passarla insieme.
E ora la parte più difficile, mentire
spudoratamente ed essere lo stesso bastardo di sempre.
I: Ma non capisci?! Kagome io non ti amo…credevo
di essere innamorato, ma ora ho capito che non è mai stato
così. Non ti ho mai
amato…avevi ragione tu agli inizi, non sono in grado di
amare.
K: Sei impazzito?? Tu sei cambiato! Non sei più
quello che eri! Hai rischiato la vita per salvarmi da Naraku!!
I: Ho rischiato la vita perché mi sembrava ingiusto
che per un mio errore fossi tu a pagare, ma rassegnati. Una persona non
cambia
mai completamente.
Ora iniziò a piangere come una bambina, dovevo
uscire da lì non potevo continuare quella farsa era troppo
per me!
K: Inuyasha…
I: Kagome non c’è più niente da dire.
Oggi stesso
me ne vado, cerca di rimetterti presto. Addio.
K: Ti prego non andartene….non mi
lasciare…inuyasha ti prego…
Mi alzai e mi allontanai dando un ultimo a quel
volto rigato dalle lacrime, disperato. Il mio cuore si
spezzò.
Richiusi la porta dietro le mie spalle e seppi
che la mia vita era finita, avevo appena lasciato qualcosa che niente
avrebbe
mai potuto colmare.
Mi: Ah Inuyasha! Allora come sta?
I: Statele vicino, soprattutto tu Sango.
La ragazza guardò intensamente negli occhi Inuyasha
e capì ogni cosa, il dolore che provava lui e quello che
aveva causato alla sua
amica.
Mi: Ma che stai dicendo?
S: Miroku…Inuyasha l’ha lasciata!
Miroku mi guardò incredulo.
Mi: Cosa??? E poi proprio in questo momento??
I: Miroku ti prego, devo andarmene!!
Mi: Ma Naraku è morto.
I: Il comando è stato preso da qualcun altro,
sono comunque in pericolo…ho una settimana per andarmene.
Kagome non può stare
con me, sarebbe troppo rischioso. Guarda cosa le è
già successo!
Il mio dolore si trasformò in rabbia verso
Miroku, non voleva capire.
Mi: Va bene allora se proprio devi tronca con
lei, ma ti prego non andartene.
I: Mancherai anche a me Miroku!
Ci abbracciammo stretti, oltre che all’amore
della mia vita stavo perdendo anche un fratello. La mia vita stava
andando in
pezzi.
Salutai anche Sango, e infine diedi a Miroku una
busta.
I: Datela a Kagome quando starà meglio, le spiego
le mie vere ragioni.
Miroku annuì, ma Sango non fece altrettanto.
Mi: Potrò sentirti?
I: Ogni volta che vorrai amico mio!
Ci stringemmo ancora per l’ultima volta e poi me
ne andai.
Non sarei tornato mai più a Tokyo…e ormai dopo
tutto il dolore che provavo non sapevo nemmeno più che
pensare.
Quando chiusi la portiera della macchina,
scoppiai in un pianto isterico…mi sembravano secoli che non
piangevo più così
tanto. Ero davvero cambiato e lo dovevo a quella persona che, in quel
momento,
stavo facendo soffrire.
Asciugai le lacrime, senza vergogna. Accesi il
motore e partii per sempre.
Ormai
ero arrivata al limite della
sopportazione… Non sopportavo più
l’attesa e i continui colpi di Kikyo, avrei
voluto urlare che la smettesse, almeno un secondo per sentire se la mia
sensazione era giusta, ovvero se davvero avevo sentito la voce di
Inuyasha…
Mi arrivò un altro pugno, volevo
urlare, ma avevo troppo dolore perfino per quello, sputai sangue.
Finalmente Kikyo aprì la maledetta
porta dietro la quale ero nascosta, potei vederlo…Inuyasha!
Il solo vederlo mi
fece sentire meglio, non m’importava se io ero in uno stato
pietoso, lui era
lì per me.
Naraku fece delle proposte ad
Inuyasha, ma io non capivo tutto, ero troppo stordita per seguire ogni
parola,
so di per certo che Inuyasha ha rifiutato…e fu lì
che successe tutto.
Inuyasha puntò la pistola contro
Naraku, io fissavo spaventata il mio uomo, perché anche
Naraku tentava di
tirare fuori la pistola, ma fu Inuyasha ha sparare per primo, sulla
mano di
Naraku.
E fu allora che vidi Kikyo tirare
fuori un coltello, sapevo che voleva usarlo su di me, ma non riuscivo a
muovermi, mi fece un profondo taglio nella pancia, sentivo il sangue
che usciva
copiosamente dal mio, ormai stremato corpo, e capii…la vita
che avevo avuto
dentro di me fino a poco prima, mi aveva lasciato. Non potevo fare
niente, ma
urlai di dolore e maledissi Kikyo, quella vita in fondo era parte di
me,
sarebbe nata dall’unione di un unico amore, ma soprattutto
sarebbe stato il
figlio di Inuyasha, già solo per questo lo amavo.
Quell’urlo disperato rimarrà
per sempre nelle mie orecchie.
Crollai, un mondo tutto mio mi
avvolse, l’ultima scena che vidi fu Inuyasha che parlava con
Naraku, poi
svenni. Mi avvolse la pace.
Quella pace non durò a lungo mi
risvegliai di nuovo, riportata alla coscienza dalla voce di Kikyo,
ancora
vicina a me…ma alla fine se ne andò anche lei.
Fu Inuyasha ad avvicinarsi a me, per
liberarmi, mentre le sue mani si inzuppavano di sangue, provavo un
dolore
immenso, che non si poteva spiegare…guardai Inuyasha
attraverso un velo di
lacrime e fatica, lui mi prese delicatamente in braccio.
I:
Piccola ora ci sono io, ti porto in ospedale e
guarirai…
K: Inu...yasha…
Parlare era difficile, ma volevo
fargli sapere che cosa sentivo dentro, ma lui non capì.
I: Amore non parlare…devi rimanere in
forze.
Gli scese una lacrima, quella lacrima
per me significava molto…poteva essere per me o per il
bambino che non sapeva
di aver perduto, o semplicemente per entrambi,
mi rese felice…
Alzai la mano, volevo asciugargliela a
tutti i costi, dovevo toccare quella piccola lacrima, mi
costò una fatica
enorme, ma ce la feci e ci misi tutto l’amore che potevo
trasmettergli in quel
piccolo gesto…poi svenni di nuovo.
Mi svegliai circondata da gente che
non conoscevo, una luce abbagliante mi accecava gli occhi.
Infermiera: Signorina, ora è in
ospedale…stiamo per operarla, quindi si prepari a dormire
ancora un po’…
Mi fecero addormentare e di nuovo
volai nel mio mondo perfetto, dove ero con Inuyasha e il mio bambino
stava
bene.
Il mattino dopo fui nuovamente
strappata da quel sogno, l’anestesia e il bisogno di riposare
perdevano il loro
effetto, io riprendevo a sentire dolore e ormai sapevo che quel bambino
non
poteva rimanere altro che un sogno…
Mi sedetti sul letto, guardai fuori…in
quella stanza silenziosa mi persi nei miei pensieri, fino a quando
sentii una
presenza entrare e sedersi sulla sedia…non potevo non
riconoscerlo, quando
c’era lui la stanza mi era sempre parsa più piena.
Mi girai verso di lui e
gli sorrisi debolmente, ma non ricambiò.
K: Sai tutto?
I: Si, ma Kagome non devi
abbatterti…sei giovane hai la vita…
K: Fermati ti prego, Inuyasha queste cose
le so…insomma mi sento come se mi mancasse qualcosa, infondo
sarebbe stato
figlio tuo e ne sarei stata felicissima, ma abbiamo tutto il tempo che
vogliamo!
Gli sorrisi per confortarlo e fargli
capire che ero forte per superare quel momento, ma lui mi guardava da
lontano,
sembrava assente.
I: Kagome è molto importante che tu mi
ascolti….io devo andarmene devo partire oggi stesso.
Quelle parole mi spaventarono, gli
chiesi dove andava.
I: Non lo so…
K: Quando tornerai?
Mi lanciò uno sguardo e abbassò gli
occhi.
I: Non tornerò.
Mi si riempirono gli occhi di lacrime,
ma non potevo credere alle mie orecchie, ero forte, dovevo essere
forte…
K: Non puoi andartene ora…non
puoi…perché?
I: Ci sono cose che non ti posso
spiegare, ma devo farlo credimi! E so che può sembrare una
tragedia, ma non lo
è…ti rimetterai presto e continuerai con la tua
vita di sempre.
K: Senza di te! Non sarebbe vita senza
averti accanto Inuyasha!
Ero disperata, se ne stava andando per
davvero, parte di me aveva sperato fino
all’ultimo…ma ormai tutto era
chiaro…stava andando via e non potevo sapere niente di
più.
I: Credimi passerà.
K: Inuyasha smettila! Lo sai bene che
non passerà presto! Inuyasha
ti prego,
non lasciarmi…ti amo e possiamo superare qualsiasi
cosa…
Non sapevo cosa avrei potuto dire, ma
dovevo tentare di tenerlo lì…
I: Kagome non capisci proprio? Io non
ti amo! Credevo di essere innamorato,ma ora ho capito che non
è così…avevi
ragione tu quando ci siamo conosciuti: non sono in grado di dare amore.
Non credevo alle mie orecchie, quello
non era l’Inuyasha di cui mi ero innamorata, né
quello che avevo avuto accanto
fino al giorno prima, non capivo cosa fosse successo e continuavo a non
crederci.
K: Sei completamente impazzito??
Inuyasha io so che sei cambiato da allora! Hai addirittura rischiato la
tua
vita per salvarmi da Naraku!
I: Oh andiamo! Ho rischiato la vita
perché non mi sembrava giusto che per un errore mio fossi tu
a pagare, devi
rassegnarmi ti sto dicendo la verità. Una persona non cambia
mai completamente.
Per quanto mi sforzassi di non
crederci e di essere forte, ormai non potevo più negare
l’evidenza, mi stava
lasciando…crollò tutto, ogni piccola particella
di me… iniziai a piangere come
una bambina disperata.
K: Inuyasha….
I: Kagome non c’è più niente da dire,
oggi stesso lascio Tokyo…cerca di rimetterti
presto…Addio…
K: Inuyasha…ti prego…non lasciarmi, ti
amo…
Si alzò e si diresse alla porta, non
disse nulla, mi guardò per l’ultima
volta…gli occhi fermi…
Passò una mezzora in cui continuai a
piangere, quando anche le lacrime finirono qualcos’altro
prese il sopravvento,
non avevo più nessuna voglia di andare avanti,
perché guarire se non avevo
niente per cui la pena valesse farlo?
Mi lasciai andare e peggiorai, mi
portarono in terapia intensiva…
Dopo qualche tempo fui dimessa
dall’ospedale…
Mi riportarono a casa, ma era come se
non vivessi più…piangevo ogni giorno, Sango,
Miroku e la mia famiglia mi
stavano vicini…ma io non riuscivo più a reagire,
avevo perso l’unica persona in
cui avevo riposto delle certezze.
L’unica cosa che riuscivo a fare era
pensare ai momenti trascorsi e al suo sguardo fermo l’ultima
volta che mi aveva
guardata…non lo vidi mai più.
Mi ripresi dopo mesi, anni, non lo
bene dire neanche io…avevo capito che l'unico modo per
superare la cosa era odiare Inuyasha per avermi presa ingiro,ma una
parte di me continua a pensare a lui ancora oggi…nonostante
siano anni che non fa più parte della mia vita.
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