Enemies

di JoJo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-Una nuova alba ***
Capitolo 2: *** Novità alla pausa pranzo ***
Capitolo 3: *** Lezione di Matematica ***
Capitolo 4: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 5: *** Chiacchiere ***



Capitolo 1
*** Prologo-Una nuova alba ***


Prologo- Una nuova alba

Quella non era affatto una notte buia e tempestosa, anzi.
Era una mattina di primavera.
Il sole era sorto da poco e l'aria era ancora fresca e sembrava trascinarsi dietro l'umidità della notte.
Ma lui, del bel paesaggio che gli stava intorno, non se ne era accorto e in quel momento era l'ultimo dei suoi pensieri.
Stava a testa in giù, legato stretto al sedile dalla cintura di sicurezza. Sentiva la testa pulsargli sinistramente e dolori sparsi in tutto il corpo, tranne che alle gambe che non sentiva più da un pezzo.
Come ci era finito lì?
Come aveva fatto, l'auto su cui viaggiava, a finire fuori strada, ribaltandosi più volte?
E soprattutto: qualcuno sarebbe arrivato a salvarlo?
I dubbi si cozzavano l'uno contro l'altro nella mente di Timothy DeLuca e contribuivano a renderlo sempre più confuso.
Sapeva che non sarebbe venuto nessuno, non su quella strada così isolata e poco trafficata, eppure non riusciva a fare altro che sperare che accadesse qualche miracolo inaspettato.

Tirami fuori da questa situazione e comincerò ad andare in chiesa ogni settimana.” prometteva mentalmente, pregando ora questo ora quel dio.
Ma in fondo sapeva benissimo che ogni speranza era vana.
Perdeva sangue, troppo sangue, e lo perdeva a fiotti.
Fuori da quell'auto schiacciata il sole era pallido e il silenzio regnava sovrano, ma tutto quello che Timothy riusciva a vedere in quel momento, il parabrezza scheggiato, il volante e il portachiavi a forma di pinguino che gli aveva regalato la sua ragazza qualche sera prima, arrivava ai suoi occhi tinto di rosso, per via della patina vermiglia che gli colava sul viso.
Eppure, al di là di ogni sua aspettativa, qualcosa accadde.
Per prima cosa sentì un rombo e il rumore della lamiera schiacciata.
Poi, improvvisamente, si ritrovò alla luce dell'alba.
Chi avrebbe dovuto ringraziare per quel miracolo?
Buddha?Allah?Gesù?
Se lo stava domandando con insistenza, incurante del fatto che essere riuscito miracolosamente a uscire dalla sua macchina accartocciata, non significava matematicamente essere in salvo, quando la vide.
La creatura più bella che avesse mai visto.
Era pallida, estremamente pallida, come il sole di quella scialba mattina primaverile, ed aveva lunghissimi capelli scuri. E la sua pelle perfetta rifletteva la luce come se fosse fatta di diamanti.
Ma ciò che lo colpì maggiormente, mentre quell'angelica creatura si chinava su di lui con sguardo preoccupato, furono gli occhi.
Oro puro.
Quando sentì per la prima volta quel dolore acuto era ancora sotto l'influsso magico di quegli occhi, ma se ne riscosse subito.
Il fuoco cominciò a divorarlo e gli strappava forti grida.

Uccidimi, ti prego, uccidimi.” supplicava, guardando quella che pensava fosse la sua salvatrice.
Ma lei si limitava a aggrottare la fronte perfetta e a osservarlo tristemente.
Forse, dopotutto, quella non era affatto un angelo.
Timothy DeLuca morì tre giorni più tardi.

Et-voilà!Mi cimento in una storia che coinvolge il mondo di Twilight!
Avviso:l'intera vicenda è ambientata dopo il quarto libro, Breaking Down. Spero di avervi incuriosito almeno un pò, ma dopotutto è solo un piccolo prologo...

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Capitolo 2
*** Novità alla pausa pranzo ***


Novità alla pausa pranzo

La mensa scolastica della Akiak High School non era mai stato un luogo interessante.
Gli studenti, per lo più annoiati dalle lezioni imminenti e appena frequentate, si limitavano a consumare il proprio pranzo, sfogando la propria vivacità giovanile con giochi senza pretese e conversazioni animate. Niente che non si potesse trovare in qualsiasi altra scuola superiore dello Stato, dunque.
Quel giorno, però, l'atmosfera particolare si poteva percepire distintamente, e i mormorii rumorosi e carichi di aspettativa sembravano quelli dei bambini alla mattina di Natale, pronti e impazienti di aprire i propri doni.

Ti dico che sembrano tutti fotomodelli!” giurava una ragazza con spessi occhiali calcati sul naso alla sua vicina che sgranocchiava attenta un po' di pizza.
Le due ragazze sono di una bellezza mai vista.” sospirò un giovanotto nerboruto con aria trasognata, alla richiesta interessata del suo gruppetto di amici.
In ogni dove, nella piccola sala, le voci che si diffondevano portavano ad una singola conclusione:
i nuovi arrivati erano per certo speciali e affascinanti.
I Cullen, questo era il nome della famiglia che si era appena trasferita nella piccola cittadina di Akiak, nella fredda e inospitale Alaska, aveva attirato su di sé l'attenzione degli abitanti fin dalla prima apparizione.
Il dottor Carlisle Cullen, il capo famiglia, aveva preso servizio in uno studio medico aperto da lui stesso, e aveva portato con sé tutta la sua numerosa famiglia. Nonostante dimostrasse poco più che vent'anni, così come la sua consorte Esme, vantava infatti una prole formata da ben otto figli, adottivi e in affido, con l'aggiunta di un cugino in visita.

Eccoli, arrivano.” fu il bisbiglio generale che si udì prima che i protagonisti di tanti pettegolezzi facessero ingresso nella mensa, insolitamente affollata.
I cuori di tutti parvero bloccarsi quando i nuovi venuti entrarono con passo aggraziato, probabilmente consci del proprio fascino e dell'effetto che avevano provocato.

Quella lì è Alice.” mormorò una giovane dagli anonimi capelli castani costretti in una coda altrettanto anonima alla ragazza seduta accanto a lei, al tavolo centrale nella sala.
Con un rapido cenno del capo, aveva indicato una specie di folletto umano, con la faccia furba e i corti capelli neri scompigliati. Alice, appunto, si muoveva quasi a passo di danza lungo il bancone della mensa, reggendo il vassoio con una sola mano. Sulla sua faccia perfetta si notava un sorrisetto divertito: probabilmente sapeva di essere al centro delle conversazioni.
Il ragazzo alto e slanciato dietro di lei, sembrava particolarmente coinvolto da una conversazione con la ragazza che teneva per mano, una bellezza bruna che non pareva molto felice di essere al centro dell'attenzione di tutti.

Quelli sono Edward e Bella.- continuò la sua spiegazione la ragazza al centro della sala rivolta all'amica- Stanno insieme. Così come Alice e Jasper, uno dei due gemelli, che vanno già al college. Sua sorella Rosalie, la supermodella bionda che abbiamo visto qualche giorno fa, invece è già sposata con Emmet, il fratello di Alice ed Edward!”
Finito di parlare sorrise soddisfatta. Aveva fatto il diavolo a quattro per avere tutte quelle informazioni, ed era stata una vera fortuna che il negozio alimentare di sua madre si trovasse proprio a pochi passi dal nuovo ipertecnologico ambulatorio del dottor Cullen.

Sembra la trama di Beautiful!” si lamentò una delle altre ragazze sedute al loro tavolo, il capo biondo chino su un quaderno pieno di equazioni non risolte.
Le sue amiche la ignorarono, troppo prese ad osservare l'ultimo membro della famiglia, che stava prendendo posto in quel momento al tavolo occupato dai fratelli.

Quello è Tim, il fratello di Bella.- disse saccente- Hanno anche una sorella più piccola, si chiama Nessie, e non sono adottati come gli altri, ma solo in affido.”
Un ragazzo bruno sbuffò contrariato “Sei davvero sicura che siano tutte impegnate, Amy?” domandò speranzoso.
Quella annuì convinta, facendo sobbalzare la sua spessa coda di cavallo “Fattene una ragione, Jack. Non c'è trippa per gatti.”

Un vero peccato che solo per voi ragazze si sia allargato il terreno di caccia!” borbottò l'amico di Jack, scrollando le spalle.
Vi dispiacerebbe smetterla?” sibilò di nuovo la bionda, alzando finalmente la testa.
Jack sorrise compiaciuto, mentre l'altro non si fece sfuggire la ghiotta occasione di punzecchiarla “Andiamo Morgan, non sarai gelosa?Stanno diventando più popolari di te, e sono qui solo da un giorno!”
Morgan fece un sorrisetto sarcastico, prima di fingesi teatralmente sconvolta “Hai ragione Luke- frignò premendosi le mani contro il petto, per niente generoso- Come farò ora che non sono più l'orfanella disperata della città? La mia vita non ha più senso!”
Luke e Jack risero sguaiatamente nel guardare l'amica appoggiarsi una mano sulla fronte e mimare un pianto disperato.

Smettetela di fare gli idioti!- sbottò Amy, stranamente agitata- Stanno guardando da questa parte!”
Come se non avesse mai parlato, Morgan continuò nella propria pantomima, ma ahilei il suo pubblico aveva perso tutta la voglia di ridere.

Accidenti, Tim è un sogno.” sospirò la ragazza riccia, mangiandosi letteralmente con gli occhi uno dei più giovani dei Cullen, un giovanotto atletico dai capelli castani leggermente lunghi.
Non era necessario indicare il colore degli occhi come caratteristica: sebbene non fossero uniti da un legame di sangue, tutti i nuovi arrivati erano accomunati dagli stessi incantevoli occhi ambrati.
Morgan agitò la mano affusolata con fare non curante, talmente velocemente che lo smalto viola sulle sue unghie corte sembrava una macchia indistinta “Sì, sì, certo, Marissa. Vi sposerete e avrete tanti bambini. Qualcuno di voi può aiutarmi con gli esercizi di trigonometria o devo farmi venire una cera orribile perchè mi diate retta?”
Di certo la bionda alludeva al colorito cadaverico e alle terribili occhiaie, altre caratteristiche che accomunavano tutti i Cullen.

Sul serio, se il professor Bennet mi sospende di nuovo mio fratello mi metterà agli arresti domiciliari a vita!” piagnucolò tornando a fissare le incomprensibili serie di numeri sul proprio quaderno.
Marissa si lisciò il maglione, in un tentativo di rassettarsi non proprio velato, prima di rispondere “Andiamo Morgan: Louis deve smetterla di trattarti come un infante. Hai diciassette anni ormai!”

Vaglielo a spiegare.” borbottò contrariata.
Nessuno parve darle ascolto però, dato che Amy e Marissa di erano immerse di nuovo in una conversazione sull'angelica bellezza dei nuovi venuti, mentre Jack e Luke discutevano preoccupati dalla probabile rivalità che i Cullen avrebbero potuto dargli anche sul campo da gioco.

E quel bestione chi diavolo è?” proruppe Luke non appena un energumeno dalla pelle scura entrò con ampie falcate nella sala mensa.
Gli altri quattro alzarono lo sguardo, seguendo la direzione di quello dell'amico, e videro quello che sembrava più uno studente di college che un liceale. Con passo ciondolante si diresse al tavolo dei Cullen.

E' Jacob Black. È loro parente, dev'essere un cugino, o giù di lì!” spiegò Marissa, squadrando attentamente anche il nuovo arrivato.
Anche Morgan si concesse di nuovo un'occhiata in direzione della famiglia più in voga del momento. “Dev'essere anche un pluriripetente e...urgh!”

Che c'è Morgan?” domandarono all'unisono, preoccupati, Jack e Luke.
La bionda si tappava il naso con una mano e aveva iniziato a fare smorfie piuttosto ridicole.

Questo tanfo terribile!- riuscì a spiegare dopo un pò- Non lo sentite?”
I suoi amici si guardarono intorno straniti, cercando di percepire l'odore che la disturbava tanto.

Non c'è niente di diverso, Morgan.- borbottò Amy, facendo roteare gli occhi- La cucina della scuola non ha mai avuto un profumo invitante.”
Stavolta è peggio.” ribadì, poco prima di alzarsi e uscire dalla sala.


Ow...Quella ragazza puzza quasi come voi!” si lamentò Jacob, sedendosi al tavolo dei Cullen, non appena al suo naso arrivò lo spostamento d'aria causato dai movimenti rapidi di Morgan.
Edward sorrise, scoprendo una fila di denti bianchissimi e perfetti “Buffo. È la stessa cosa che pensa di te.” spiegò con il suo tono vellutato.

Povero Jake- lo assecondò Bella, stringendo un poco la mano del compagno- hai già perso una fan!”
Certo, certo. Come se la cosa potesse interessarmi.” sbottò il giovane indiano, assumendo una posa rilassata e di certo poco educata.
Tim sbriciolò senza interesse delle patatine che aveva nel piatto. Il solo sentire l'odore di quel cibo da umani gli faceva venire il voltastomaco “Come se davvero avessimo l'occasione di fare amicizia con qualcuno. O di avere una vita normale.”
Edward roteò gli occhi, Alice sbuffò e Bella sospirò prima di azzardare una risposta.
Solo Jacob continuava imperterrito ad ingozzarsi, ben intenzionato a finirsi da solo tutto il cibo che si trovava su quel tavolo.

Tim, te lo abbiamo spiegato un sacco di volte: non dobbiamo dare nell'occhio.- disse con tono paziente- Ne va della sicurezza di noi tutti.”
Capiva come poteva sentirsi: era stato l'ultimo di loro a trasformarsi, poco più di tre anni prima, e sentiva fortemente la mancanza della sua vita da umano.
Il ragazzo si limitò ad annuire, facendo così ondeggiare i suoi capelli castani.
Non era stato facile il suo primo anno da vampiro. Se non fosse stato per Carlisle e tutta la sua famiglia sarebbe diventato di certo un mostro assassino assetato di sangue.
Eppure non riusciva a togliersi dalla testa il pensiero che forse sarebbe stato meglio che Bella l'avesse lasciato a morire nella sua macchina, anziché condannarlo a quella vita.

Ed ecco a velocità supersonica il primo capitolo, ma non abituatevi troppo.
Allora: mi farete sapere che ne pensate della mia storia?Ho visto che hanno letto in molti ma nessuno ha espresso la propria opinione.
In ogni caso, spero che sia di vostro gradimento: la famiglia Cullen si è trasferita nell'inospitale Alaska ed alle sue fila si è aggiunto Tim, un vampiro molto giovane  e molto attaccato alla propria libertà di azione.
Fatemi sapere che pensate della storia. Un bacio JoJo

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Capitolo 3
*** Lezione di Matematica ***


Lezione di matematica

Lui la matematica la odiava.
C'era una sola differenza da quando era diventato vampiro: da quel momento aveva iniziato a capirla, ma non per questo poteva dire di aver cambiato atteggiamento nei confronti di quella che riteneva la più fastidiosa e insulsa, fra tutto quel branco di nozioni altamente elementari che era costretto imparare in quella scuola.
Lanciò un'occhiata dietro di sé: Edward e Bella erano lì, a guardarsi languidamente negli occhi, come al solito.
Si rigirò, con una smorfia disgustata.
Vivere con i Cullen era la peggiore delle torture a cui si era sottoposto, da quando aveva iniziato la sua vita da vampiro.
Coppie felici.
Fortuna che c'era Reneesme, ancora troppo piccola per pensare a questi aspetti della vita.
Certo, ancora qualche anno e di sicuro si sarebbe buttata fra le braccia di un Jacob scodinzolante.
Letteralmente.
Un piccolo colpetto lo fece girare di nuovo verso Edward

I tuoi pensieri mi disturbano.” lo avvertì il ragazzo dai capelli color bronzo.
Scrollò le spalle e ritornò a guardare davanti a sé, non prima di aver analizzato attentamente tutte le persone presenti in classe.
Una ragazza riccia continuava a guardarlo con occhi sognanti, bisbigliando all'amica seduta di fianco a lei quanto fosse incredibilmente bello. I due ragazzi seduti di fronte a loro, invece, borbottavano qualcosa riguardo alla squadra di hockey.
Storse la bocca. Preferiva di gran lunga il football, ma che poteva farci: era in Alaska.

Lieto che abbia deciso di degnarci della sua presenza, signorina Roberts.” sbottò il professor Bennet, non appena Morgan entrò nell'aula.
Ancora con occhi annoiati Tim si ritrovò a scrutare la nuova arrivata che lo osservava a sua volta stringendo gli occhi, apparentemente infastidita.
Perfetto, si ritrovò a pensare, pare che la mia nuova compagna di corso mi adori di già.

Ma si figuri.” rispose la biondina, strappando una sghignazzata alla classe.
Con passi piccoli e aggraziati, per lo meno per un essere umano, gli venne incontro e si sedette proprio accanto a lui.
Non appena arrivò girò la testa di scatto, improvvisamente interessato dal libro che si trovava davanti.
Azzardò a prendere una boccata d'aria: aveva preso l'abitudine di smettere di respirare quando un umano gli si avvicinava troppo.
L'odore della “signorina Roberts”, come l'aveva chiamata il professore, era buono, come quello di tutti gli umani, ma non aveva alcunchè che potesse spingerlo a rompere il giuramento fatto a Carlisle di non attaccare nessuno e tanto meno di fare una strage in un' aula scolastica.
Cominciò a respirare regolarmente e sentì dietro di sé Edward e Bella tirare un respiro di sollievo.

Io sono Morgan.”
La voce della sua compagna di banco gli arrivò improvvisa alle orecchie. Era una voce cristallina, forse un po' troppo acuta, e sembrava appartenere a una persona che si divertiva ad usarla per prendersi gioco di chi le stava intorno.

Timothy Swan- si presentò educato, evitando di stringerle la mano- Puoi chiamarmi Tim.”
La ragazza annuì distratta.

Senti, te lo dico subito: sono una frana in matematica, se ti occorre aiuto o altro io non...”
Io sono piuttosto bravo invece. Posso darti una mano se vuoi.” si propose Tim, interrompendola, e offrendole un sorriso solare.
Morgan strizzò un poco gli occhi verde pino: ok, non era affatto da lei, ma doveva ammettere che quel tipo aveva un sorriso da urlo “Grazie, non ne ho bisogno.”

Ma se hai appena detto che sei una frana in matematica?” protestò Tim, aggrottando la fronte perfetta.
Sono una frana che preferisce essere una frana da sola, piuttosto che essere aiutata da qualcuno.-spiegò la ragazza, scrollando le spalle e voltandosi verso la cattedra- Credo sia colpa dell'orgoglio.”
Il professor Bennet aveva scarabocchiato qualcosa alla lavagna, nella sua calligrafia illeggibile, e ora stava spiegando con un entusiasmo che qualsiasi studente trovava fuori luogo ad una lezione di matematica, una qualche regola astrusa.

Signorina Roberts c'è qualcosa che vuole condividere con il resto della classe?” domandò, senza nemmeno voltarsi, sapendo già chi fosse la fonte primaria e più problematica del brusio alle sue spalle.
La bionda sbuffò. Quella volta non era affatto colpa sua!

Uhm...Non saprei. Potrei recitare una poesia se per lei va bene?” ribatté con sarcasmo.
Tim strabuzzò gli occhi. A quando pare aveva a che fare con una ragazzina ribelle.
Probabilmente era una figlia di papà, talmente viziata da pensare di poter fare ovunque la principessa e di poter avere ai propri piedi chiunque.
Gli sarebbe piaciuto sapere se il proprio quadro era abbastanza accurato. Il giovane vampiro si voltò verso Edward il quale si limitò a scuotere la testa, facendo ondeggiare lievemente i suoi capelli color bronzo.
Da dietro gli spessi occhiali in tartaruga, il professor Bennet lasciò roteare i propri occhi, prima di puntarli di nuovo, insofferenti, verso quell'alunna complicata.

In realtà, pensavo a qualcosa di più costruttivo- sospirò, rassegnato- Che ne dice di mostrarmi i compiti che le avevo assegnato la scorsa settimana?”
Morgan storse la bocca, sentendosi leggermente colpevole.
Era la quinta volta che non eseguiva i compiti di matematica e, per l'ennesima volta, era stata scoperta dal professore. Cominciava a pensare che quel tizio scialbo e con un gusto estetico pessimo, potesse possedere qualche dote soprannaturale.
Tim le lanciò un'occhiata accorata. Se non fosse stato un nuovo arrivato e avesse avuto quello che il professore stava chiedendo alla sua compagna di banco, probabilmente glielo avrebbe allungato. Almeno si sarebbe fatto un'amica al di fuori della famiglia Cullen.
Quella storia del: siamo un clan di vampiri incredibilmente affiatati, lo stava cominciando ad indispettire non poco.
Per fortuna si erano trasferiti di nuovo...Dopo l'isolamento forzato a cui era stato sottoposto per sedare il desiderio di sangue e il successivo addestramento per imparare a convivere con gli umani, aveva assolutamente bisogno di vedere gente nuova. Non che stare dai Cullen fosse poi così male, ma erano tutti così dannatamente perfetti ed in armonia con il mondo!
Timohty era stato trasformato in vampiro pochi anni prima e non aveva ancora dimenticato tutto ciò che aveva perso nel cambio da una vita mortale ad una immortale.
Una delle cose che gli mancavano era ad esempio comportarsi da irresponsabile.
Come poteva farlo se tutti intorno a lui lo guardavano come se fosse un semi-dio e se i suoi genitori e fratelli adottivi lo avrebbero rimproverato sgranando i loro occhi dorati e spiegandogli pacatamente quanto un solo passo falso sarebbe stato un danno irreparabile per tutti loro?
Sentì un leggero colpetto alle gambe della sua sedia.
Tipico. Il metaldetector di pensieri formato vampiro aveva sentito tutto. Di nuovo.

La scusa del cane che mi ha mangiato i compiti è ancora utilizzabile?” azzardò intanto la ragazza cercando di assumere l'espressione più angelica a cui potesse arrivare.
Spiacente, ma questa se l'è giocata settimana scorsa.” rispose il professor Bennet sospirando stancamente e sedendosi di nuovo alla cattedra.
Stavolta non poteva farne a meno: certo, lui poteva anche essere l'uomo più paziente del mondo ma quando era troppo era troppo. Stavolta l'avrebbe spedita dal preside.
Stava appunto per aprire bocca per farle una sonora strigliata quando un inconfondibile dlin-dlong lo interruppe.

La signorina Morgan Roberts è desiderata nell'ufficio del preside Charlton.” annunciò l'altoparlante.
Il professor Bennet sospirò e si passò rassegnato una mano fra i radi capelli.

Nell'ufficio del preside- commentò Tim a bassa voce- Sei una cattiva ragazza, Morgan?”
La ragazza ignorò il suo commento.

Posso andare?” domandò invece, mordendosi le guance dall'interno per cercare di non ridere della propria, sfacciata, fortuna.
Certo, certo.- borbottò il pover uomo prima di rivolgersi ad un altro studente- Puoi venire tu, Thompson, a far vedere la soluzione degli esercizi?”
Mentre un ragazzino dall'aria di primo della classe si dirigeva con passi pesanti verso l'insegnate, Morgan indugiò un po', in piedi di fianco al proprio banco.

Perchè la nostra convivenza da compagni di banco fili liscia, Swan, devo dirti una cosa.” disse con un'espressione resa seria dalle sopracciglia aggrottate.
Il giovane vampiro strizzò gli occhi, leggermente divertito da quella formalità “Sono tutt'orecchie.”

Quello vicino alla finestra è il mio posto.” spiegò lapidaria la ragazza, mentre si infilava a tracolla la borsa color kaki.
C'è scritto il tuo nome?” la sfidò Tim, alzando un sopracciglio.
Tutta quella spavalderia non parve intimorire per niente la biondina “In effetti...sì.”
Sporse la mano verso di lui e ticchettò per un paio di volte l'indice sopra una scritta che aveva fatto qualche giorno prima con il pennarello indelebile.
A chiare lettere, sul ripiano inferiore del banco, c'era scritto: Morgan Roberts.

Oh. - commentò Tim, senza riuscire a trattenere un sorriso sornione- Allora sei davvero una cattiva ragazza: rovinare così le proprietà della scuola, davvero sconveniente.”
Morgan stava per rispondere a modo, ma la voce del professor Bennet le impedì di farlo.

Signorina Roberts!” tuonò l'uomo, facendo sobbalzare la maggior parte degli studenti.
Ricevuto, ricevuto.- sbottò la ragazza, alzando le braccia in segno di resa- Me ne vado.”
Quando poi sbattè alle proprie spalle la porta dell'aula, Tim aveva ancora stampato in faccia un sorrisetto compiaciuto.
Forse, pensò, aveva finalmente trovato un motivo per rivalutare la matematica.


Ed ecco qua il secondo capitolo ufficale...Iniziamo un pò a conoscere due dei nuovi personaggi che ho inserito nella storia, ma ne mancano ancora un pò, senza contare ovviamente i personaggi originali! Che ne pensate? Fatemi sapere!
Baci JoJo

alice brendon cullen : il primo commento!wow!sono contenta che la storia ti interessi e, et-voilà!, ho postato abbastanza alla svelta, non trovi? Alla prossima!

yle_cullen : Grazie, sono contenta che ti piaccia il mio stile di scrittura ed anche la storia! Al prossimo capitolo, bye!

Inoltre un infinito grazie a fata93 e youngacrtess che hanno messo la storia fra le seguite e anche a alice brendon cullen, yle_cullen e PATRIZIA70 che l'hanno messa fra le preferite!

Al prossimo capitolo!Bye!

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Capitolo 4
*** Nuove conoscenze ***


Nuove conoscenze

Per il signor Thompson quella era una giornata che si preannunciava decisamente proficua.
Il vecchio signor Thompson era il proprietario dell'unica edicola di Akiak e gestiva quel piccolo chiosco pieno di riviste e quotidiani da più di venticinque anni.
Nonostante ciò non si era ancora rassegnato alla quasi totale indifferenza dei suoi concittadini verso La Gazzetta di Akiak, il più importante, nonché unico, quotidiano che si occupava della cronaca locale della città e dei suoi dintorni.
Immancabilmente, da quando aveva preso le redini del negozio lasciatogli in eredità dal padre come una specie di feudo moderno, sul bancone rimaneva una pila solitaria di giornali, snobbati dalla maggior parte dei clienti. E spesso quelle povere copie della Gazzetta a cui teneva tanto diventavano -ahilui- un semplice combustibile che andava ad alimentare il suo camino.
A dispetto di tutto ciò però, in quel momento il signor Thompson stringeva fra le mani l'ultima copia della Gazzetta di Akiak e stava per l'appunto consegnandola fra le mani diafane di una ragazza mora, dall'acconciatura un po' retrò e dei grandi occhi blu sognanti.
Non era stupito di quel improvviso interesse per la cronaca locale.
In prima pagina, immortalato nella sua divisa da guardiacaccia, e con stampato sul viso quel sorriso aperto e sincero, Greg Roberts sembrava un fotomodello. Accanto a lui svettava un articolo che occupava da solo metà pagina, e una piccola nota rimandava addirittura all'interno del giornale.
Certo, non che al genere femminile che aveva improvvisamente desiderato conoscere le ultime novità riguardanti la città interessasse davvero ciò che era scritto nell'articolo, ma la cosa era da considerarsi notevole in ogni caso.

Mettiamo fine al controllo predatorio:Akiak contro il massacro dei lupi.” lesse una voce profonda e musicale.
Il signor Thompson alzò il volto spaesato e si ritrovò di fronte il volto da attore di Hollywood del dottor Carlisle Cullen, il nuovo medico della città, arrivato da poco con la sua numerosa famiglia.
Come aveva fatto a non accorgersi del suo arrivo?Eppure il pavimento cigolava come al solito.

Sembra un articolo interessante- continuò il dottore- potrei avere una copia di questo giornale?”
Il signor Thompson scosse la testa rammaricato “Mi dispiace, ma ho appena venduto l'ultima copia.- si scusò- Ho un altro giornale nazionale, va bene lo stesso?”
Carlisle gli rivolse un sorriso gentile mentre annuiva “E così quello è il capo dei guardiacaccia di Akiak?”

L'unico, in realtà.- spiegò l'edicolante, mentre cercava in cassa gli spiccioli necessari per dare il resto al nuovo arrivato- La guardia forestale lavora su tutta la zona, ma gli agenti locali sono davvero pochi. Fortunatamente Greg compensa brillantemente con la sua presenza: è molto bravo nel suo mestiere.”
Roberts.- lesse di nuovo, meditabondo, il dottor Cullen-Mi pare di aver già visto questo nome da qualche parte.”
Il signor Thompson agitò in aria la mano “Sicuro!La libreria della città ha questo nome, ed anche l'allevamento di cani da corsa. I fratelli Roberts sono quattro e ognuno ha un'attività diversa.”
Carlisle strizzò leggermente gli occhi dorati “Ne ha nominate solo tre, però.” gli fece notare.

Morgan, la più giovane va ancora scuola.- continuò l'uomo con l'aria di chi la sa lunga- Ma le posso giurare che presto diventerà una campionessa di hockey. Magari farà amicizia con i suoi ragazzi, al liceo.”
Il biondo vampiro gli rivolse un sorriso tirato “Lo spero. Ma i miei ragazzi sono molto riservati.”
Thompson si passò una mano fra i capelli brizzolati “Buon per loro. Non è che sia una buona compagnia. È molto...lunatica.”
Aveva pronunciato l'ultima parola come se avesse detto che era una spacciatrice di eroina, ed a Carlisle quel tono non sfuggì.

Beh, grazie per il giornale.- si congedò infine il dottore- E buona giornata.”
Uscì da quel minuscolo negozio ancora prima che l'altro potesse rendersi conto che se ne stava andando.
Akiak non era male come città, pensò.
Gli abitanti non erano molti e sembravano tutti ben disposti verso di loro, il clima era freddo e il sole faceva capolino così raramente da quelle coltri di nubi bianche e spumose come zucchero filato che non dovevano preoccuparsi di doversi rintanare in casa per troppo tempo, e in più c'era la vicinanza con il clan di Denali.
Carlisle era piuttosto soddisfatto di aver trovato una nuova casa con così tanti vantaggi.
Aveva acquistato una grande baita poco fuori città, completamente immersa dalla natura e abbastanza fuori mano da poter essere al sicuro da qualsiasi sguardo indiscreto. Esme si era subito messa all'opera per ristrutturarla e per apportare diverse modifiche all'edificio e dato che c'era Rosalie ad occuparsi di Reneesme mentre Bella era a scuola, aveva anche tutto il tempo necessario per finire il proprio lavoro in pochissimo tempo.
C'erano tutte le premesse perchè la loro permanenza ad Akiak scorresse tranquilla e serena come si aspettavano.
Ma, d'altronde, si sa: non tutte le aspettative vengono soddisfatte, e in quei giorni perfino il calmo e riflessivo Carlisle Cullen non possedeva tutte le tessere necessarie per vedere l'immagine finale del puzzle.

Dall'altro lato della città, camminando nei corridoi dell'Akiak High School mano nella mano con Bella, Edward Cullen si passò lentamente la mano fra i folti capelli color del bronzo e sbuffò fra i denti.
A sua moglie quel gesto non sfuggì.

C'è qualcosa che non va?” domandò, con la sua voce melodiosa, posando su di lui i suoi occhi color dell'oro.
Edward scrollò le spalle “Stavo solo pensando.”

A cosa?” incalzò la vampira, continuando a camminare al suo fianco sotto lo sguardo ammirato degli altri studenti.
Tu credi che a Nessi piaccia l'Alaska?” domandò quindi, con espressione corrucciata.
Bella non potè fare a meno si storcere leggermente la bocca per il nomignolo con cui aveva chiamato la figlia. Di certo non lo trovava più così insopportabile come agli inizi, eppure ancora non riusciva a sopportare che la sua splendida e bellissima figlia avesse lo stesso soprannome del mostro di Lochness.
Sospirò e fece roteare gli occhi “Non posso credere che tu ti stia davvero preoccupando per questo. Di nuovo.”

Vorrei tanto che abbia un'infanzia normale. Per quanto possibile, intendo.” si giustificò l'altro, con un sorriso imbarazzato sul volto perfetto.
Ma lei non è una bambina normale, Edward.-disse conciliante- E poi lei ha tutto quello che le serve: è felice. Non c'è alcun bisogno che tu ti crucci per niente.”
Il vampiro annuì distrattamente e, come per rassicurare i propri pensieri, strinse leggermente di più il proprio braccio muscoloso contro le esili spalle di sua moglie, che camminava al suo fianco con espressione non del tutto serena. Aveva imparato a capire per empatia quando il suo compagno aveva qualcosa che non andava, e di solito sapeva esattamente cosa dire per fargli sparire ogni dubbio.

Ma c'è qualcos'altro, giusto?” azzardò, corrugando la fronte.
Edward contrasse la mascella squadrata e puntò gli occhi dorati verso un punto preciso del corridoio.
Bella seguì la direzione del suo sguardo finchè non incontrò la figura smilza di una ragazza bionda che se ne stava immobile di fronte al proprio armadietto.
Anche Morgan li guardò per qualche secondo di troppo, e dopo ritornò a rimettere in ordine i propri libri, ascoltando distrattamente le parole che la sua amica, in piedi di fianco a lei, le vomitava nell'orecchio velocemente mentre con due mani abili raccoglieva in una treccia i propri lunghi capelli castani.

La compagna di banco di Tim-borbottò Edward con tono meditabondo-Ha una mente piuttosto interessante.”
La giovane vampira alzò un sopracciglio perfetto “Interessante?”

Già. È come se fosse formata da tanti scompartimenti perfettamente ordinati e sigillati. Nessuno dei suoi comportamenti è davvero spontaneo, ma frutto di un piano preestiente nella sua mente.” spiegò, tornando a fissare i propri occhi dorati in quelli dello stesso colore della moglie.
Strano, mi ha dato un'impressione completamente diversa.- ammise Bella, scrollando le spalle- Sembra una ragazza impulsiva e ribelle.”
Invece è estremamente razionale e poi...”continuò il vampiro, con tono meditabondo.
Cosa?” incalzò lei curiosa.
Non so. Sono convinto che ci sia qualcosa che mi sfugge.”
Bisbigliò quelle parole, di modo che nessun altro oltre a Bella potesse sentirle, proprio mentre oltrepassavano la ragazza bionda che, camminando nella direzione opposta a quella in cui si dirigevano loro, li aveva affiancati per qualche istante.

E' solo una studentessa di liceo-gli ricordò la vampira- quale arcano segreto potrà nascondere?”
Edward strinse le labbra, pensieroso.

Hai forse trovato qualche elemento che suggerisca una sua appartenenza al mondo soprannaturale?” continuò allora Bella, vedendolo così incerto.
Il vampiro tacque per qualche secondo e sua moglie desiderò ardentemente di poter condividere il suo dono di leggere nella mente.

No.” concluse infine, mettendo fine a quella discussione.

La camminata di Morgan Roberts faceva girare la testa. Letteralmente.
Fin da quando aveva iniziato il liceo ad Akiak, poche settimane dopo essersi trasferita in quella minuscola e sperduta cittadina dell'Alaska, il suo incedere fiero e sicuro aveva suscitato un misto di ammirazione e timore nei suoi compagni di scuola.
Nemmeno l'arrivo dei Cullen l'aveva fatta retrocedere nella non ufficiale classifica del passo più accattivante.
Certo, la bionda non possedeva la grazia innata che faceva sembrare che Alice danzasse piuttosto che camminare, e nemmeno l'eleganza senza pari che conferiva a Bella la stessa andatura di una top model...Tuttavia l'incedere di Morgan Roberts poteva considerarsi uno degli eventi più particolari che si verificassero nei corridoi della Akiak High School.
Marissa Rentford, Lucy Ferguson e Amy McFly ogni pomeriggio alla fine delle lezioni le si affiancavano fiduciose, sperando di ricevere almeno la metà delle attenzioni riservate alla loro bionda amica e di riuscire almeno in parte ad imitare quella sua camminata fluida.
Eppure, per quanto ormai ci provassero da quasi tre anni, i loro propositi non erano rimasti che semplici sogni.
All'inizio si erano fatte da parte come tutti gli altri studenti. Essendo Morgan una nuova arrivata in città, ed essendo quello il primo anno di liceo, le loro paure di ritrovarsi fianco a fianco con una ragazza che sarebbe potuta benissimo essere una svalvolata non era in cima alla loro lista dei desideri.
Non c'era voluto molto, però, perchè tutti in città bramassero diventare amici di uno qualsiasi dei membri della famiglia Roberts. Probabilmente era per via del loro aspetto sconvolgentemente perfetto e per il fascino irresistibile di ciascuno dei quattro fratelli. Fu da allora che Morgan smise di camminare sola per i corridoi.
E, da allora, la popolarità di Morgan non era mai stata messa in discussione da nessuno...
...fino a quel giorno.

Allora, Morgan: pare proprio che tu abbia dei nuovi concorrenti al tuo ruolo di Miss Akiak.” la schernì Jack.
Ruolo che esiste solo nella tua testa.” si lamentò la ragazza, facendo roteare gli occhi.
Le altre tre ragazze, ridacchiarono deliziate da quel battibecco, prendendo tuttavia le parti del giovanotto dai corti capelli a spazzola.

Io lo darei a Bella.- continuò Luke, che non sembrava intenzionato a far cadere il discorso- Avete visto che schianto?”
Urrà per la nuova reginetta, allora.” Il tono piatto di Morgan, la diceva lunga su come l'argomento la interessasse.
In realtà il primo dei suoi pensieri in quel momento era quello di uscire da quella scuola che le stava decisamente cominciando a dare sui nervi, andare a recuperare suo fratello e poi tornarsene a casa per una sana e tranquilla serata in famiglia.
Sì, era proprio quello di cui aveva bisogno. Probabilmente così si sarebbe tolta dalla testa quel sorriso assurdamente bello...
E finalmente il giorno dopo ci sarebbe stata la partita di hockey così avrebbe potuto scaricare sugli ignari avversari tutto lo stress in eccesso. E tanti cari saluti a Tim Swan!

Ehy Morgan, non vieni con noi all'allenamento?” chiesero preoccupati i due ragazzi, vedendola dirigersi nella direzione opposta a quella del palazzetto del ghiaccio.
Per tutta risposta la ragazza si limitò a scrollare il capo, facendo ondeggiare i boccoli dei suoi lunghi capelli biondi.

Il mister ti ammazzerà!” la rimbeccò Luke e subito Jack gli diede man forte.
Domani c'è la partita” addusse, sperando di convincerla, ma Morgan alzò le spalle noncurante, come se la cosa non la riguardasse più di tanto.
Amy odiava quando l'amica faceva così! Era, secondo lei, l'ennesimo modo per attirare l'attenzione generale su di sé, fingendo di non interessarsi mai di niente e nessuno all'infuori di se stessa.
Di certo Amy, che era un po' invidiosa del successo della bionda, non poteva sapere che quello era il vero e autentico carattere dell'amica...Certo, peggiorato da alcune regole fraterne a cui non poteva sottrarsi.

Beh, noi andiamo a vederlo l'allenamento!- sbottò quindi la ragazza, voltandole le spalle e prendendo a braccetto Lucy e Marissa- Ci teniamo alla nostra squadra, noi!”
Il gruppetto si allontanò compatto,lasciandola così sola nel parcheggio trafficato e brulicante di gente della scuola.
Vedendola comportarsi in quel modo, Morgan riflettè per qualche secondo su quale fosse il comportamento più consono alla situazione. Avrebbe dovuto correrle dietro e staccarle la testa di netto, oppure ridere del suo comportamento infantile?
Inspirò profondamente e espirò solo diversi secondi dopo.
Sapeva controllare i propri istinti sbagliati, eppure ogni volta sentiva il bisogno di calmarsi più del necessario.
Inspirò di nuovo e, mentre ispirava, dalle sue spalle sentì il fragoroso rumore di alcuni freni.

Un pò in ritardo, ma ecco qua il nuovo capitolo!Fra un pò faremo conoscenza anche degli altri nuovi personaggi, ovvero i fratelli di Morgan, e approfondiremo la conoscenza del nuovo membro della famiglia  Cullen!
Per ora, eccovi una foto di quella che penso possa essere una Morgan ideale: 

Che ne pensate?io trovo sia perfetta con quell'aria un pò snob!Nel prossimo capitolo metterò un'immagine di Tim!
Ah, grazie a chi ha letto la storia e l'ha messa fra i preferiti o le seguite!
Al prossimo capitolo, baci, JoJo
(Magari potreste anche lasciare un commentino, che ne dite? ;-) 

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Capitolo 5
*** Chiacchiere ***


Chiacchiere


Il problema del nostro tempo è che tutti hanno voglia di parlare,

ma chi ha davvero qualcosa da dire?

_ Alessandro Guardiani _


Quando Bella ed Edward raggiunsero gli altri al parcheggio, fra i membri della loro famiglia era in corso una discussione che aveva come protagonisti, come al solito, Tim e Jacob.
Timothy era stato l'ultimo ad unirsi alla loro famiglia: dopo i primi tempi in cui era stato tenuto isolato e sotto controllo da Jasper, gli era stato permesso di entrare ufficialmente a casa Cullen.
Quel giorno, ben stampato nella memoria di tutti, il neo vampiro non aveva affatto perso la testa per il dolce sangue della tenera Reneesme ma, incredibilmente, si era infuriato come un matto per la presenza di Jacob.
Era stata una scena incredibilmente surreale, lui, Tim, che ignorava ancora la maggior parte delle regole dei vampiri, aveva individuato immediatamente il suo nemico più mortale e aveva cercato di attaccarlo.
Emmet non aveva fatto troppa fatica a trattenerlo, ma da allora i battibecchi fra i due si erano ripetuti talmente spesso da essere una routine.
Ed infatti, ancora una volta, stavano litigando.
Bella si morse le labbra per non ridere. Perlomeno, pensò, non erano ancora arrivati a picchiarsi.

Non lamentarti, Jacob.- stava sbuffando Tim con sguardo annoiato- Non è colpa di nessuno se sei solo uno stupido cane incapace anche di fare la guardia.”
Certamente è meglio che essere una sanguisuga come te!” ringhiò l'altro, ma la sua voce fu coperta da quella cristallina e acuta di Alice.
Grazie al cielo siete arrivati!” trillò felice, alzandosi dal cofano della macchina, sopra al quale era comodamente seduta a gambe incrociate.
Non mi lascerai mai più sola con questi due insieme, vero Bella?” implorò poi, mettendosi di fianco alla sua migliore amica.
La bruna si limitò a sorridere ed annuire conciliante.

Dovreste finirla con questa storia. - li ammonì Edward facendo cenno agli altri di salire in macchina-Anche Rosalie ha imparato ad apprezzare Jacob.”
Prima di chiudere la portiera del posto di guida Tim alzò un sopracciglio scettico.

Ok. Ha quasi imparato ad apprezzare Jacob.- rettificò, causando una risatina di Bella e Alice- Quello che sto cercando di dire è che convivere pacificamente è possibile, Timothy.”
Il giovane vampiro al posto di guida fece una smorfia, e poi accese il motore dell'Hammer, una passione che condivideva con Emmet.

Non vedo perchè tu rivolga queste prediche soltanto a me!” si lamentò digrignando i denti perfettamente bianchi.
Forse perchè te sei l'ultimo arrivato in famiglia e perchè prima di te la vita era praticamente perfetta.” buttò fuori tutto d'un fiato Jacob, senza pensarci troppo.
Nella macchina per un breve istante calò un silenzio di tomba.
Dopo di che, Edward ringhiò furente per il poco tatto del licantropo, Bella borbottò al suo migliore amico di come si stupisse ancora del fatto che fosse sprovvisto di un filtro fra cervello e corde vocali e Alice disse semplicemente “Occhio all'umana.”

Stai più attento la prossima volta.- sbottò Morgan, puntandosi le mani sui fianchi coperti dal cappotto bianco immacolato- Stavi per farmi schizzare del fango sugli stivali.”
L'uomo al volante sospirò rassegnato. La conosceva da sempre eppure ogni volta si stupiva del suo attaccamento reverenziale verso gli abiti. Anzi, verso gli abiti costosi.
Abbassò il finestrino con la manovella manuale, dato che l'auto che gli era stata fornita dallo stato non aveva certo fra le sue qualità quella di essere tecnologicamente avanzata e si sporse all'esterno, in quel freddo e umido pomeriggio autunnale.

Ciao anche a te, sorellina cara.” la salutò, facendosi scivolare dal naso gli occhiali da sole modello aviatore.
La bionda si specchiò negli occhi grigi del suo interlocutore “Sorellina cara che ho tentato di investire, per essere precisi.”
Greg scosse la testa facendo ondeggiare i folti capelli corvini “Io ti vengo a prendere a scuola e tu mi tratti così?Mi ferisci Morgan, davvero.”
La ragazza distese le labbra in un sorriso obliquo “C'è sempre qualcosa sotto quando fai troppo il fratellone premuroso. Prima di salire su quella macchina vorrei essere messa a conoscenza di tutte le variabili che ti hanno portato a questa decisione.”
Greg si tolse il cappello da guardia forestale e scese dall'auto, subito dopo aver spento il motore, e squadrò la sorella per qualche lungo secondo.

Non è troppo corta quella gonna?” domandò accigliato.
La ragazza fece roteare gli occhi “Focalizza, Greg, focalizza. Ti avevo domandato perchè sei qui, ricordi?- sbottò, incrociando le braccia al petto- E poi, questa gonna è perfetta:mica vorrai che vada in giro vestita come una suora, vero?Se non fosse per me la maggior parte delle ragazze della scuola andrebbero ancora in giro vestite come boscaiole mancate!”

E poi sono io quello che deve focalizzare?” la punzecchiò l'altro, alzando un sopracciglio scuro.
Morgan sbuffò indispettita “Ok. Ricominciamo la conversazione.” propose.
Greg annuì sorridendo. Amava come le loro conversazioni non seguissero mai un filo logico: con lei si sentiva per qualche secondo ancora un ragazzo e non solo un capo famiglia responsabile.

O santo cielo!Greg, il mio fratello maggiore nonché guardiacaccia di zona, è passato davanti alla mia scuola proprio all'orario di uscita degli studenti.- recitò, fingendosi stupita come se lo avesse appena visto- Mi domando se questa cosa possa avere qualcosa a che fare con me!”
Il ragazzo moro ridacchiò “Non devo essere così melodrammatico anche io, vero?”

Focalizza!” ribadì Morgan, senza riuscire a trattenere un sorriso.
D'accordo. Morgan, io e te dobbiamo parlare.”
La bionda fece cadere le braccia lungo i fianchi “Oh, no!- si lamentò- Non c'è niente di buono all'orizzonte quando dici quella frase in quel modo!”

Che ne dici di continuare questa conversazione in un luogo più privato?”propose Greg, cingendole le spalle con un braccio muscoloso e indicando col capo un gruppetto di studenti piuttosto numeroso poco più in là.
Morgan guardò dall'altra parte della strada dove, di fronte all'enorme e scintillante macchina dei Cullen e a maggior parte dei membri di quella famiglia, Lucy la guardava mentre saliva in macchina.
In effetti, se quello che doveva dirgli il fratello doveva rimanere confidenziale, forse era meglio che si spostassero altrove.
Per qualche secondo fece vagare lo sguardo sui membri della nuova famiglia. Gli piaceva quella con l'aria da folletto- come le avevano detto che si chiamava?Allison?Allie?Ah,Alice!- aveva un ottimo gusto per i vestiti. Con un sorriso pensò che forse era lei che sceglieva gli abiti di tutta la famiglia, visto gli accostamenti perfetti sfoggiati da tutti, ma poi si ricredette immediatamente: nessuno poteva essere così dispotico da imporre i propri gusti in quel modo, giusto?
Edward e Bella erano uno in fianco all'altra, come se fossero legati quasi fisicamente, mentre il gigante maleodorante teneva le braccia incrociate e sembrava scocciato per qualche motivo.
A quanto sembrava, anche il suo nuovo compagno di banco (modello mancato per Abercrombie and Fitch) non era di umore roseo.
Si portò una mano dalle unghie corte, ma curate e perfettamente laccate, davanti alla bocca e con un gesto aggraziato mandò alla sua amica un bacio volante prima di chiudere la portiera con violenza con un sorriso smagliante in faccia.


La macchina inchiodò proprio a pochi passi da Lucy Ferguson che, impallidita e visibilmente spaventata, se ne stava immobile in mezzo alla strada con i grandi occhi azzurri spalancati.
Timothy, al voltante, sbuffò sonoramente mentre gli altri stavano già scendendo dalla macchina per sincerarsi delle condizioni dell'umana.

Oh,andiamo.- sbottò, ancora di pessimo umore- Mi sono fermato a più di mezzo metro da lei!”
Alice alzò gli occhi al cielo, esasperata, prima di intimargli di comportarsi da persona civile.
Il giovane vampiro sospirò e imitò i fratelli, che si erano disposti intorno alla ragazza per sincerarsi delle sue condizioni.
Edward le si rivolse con voce vellutata, mentre nella sua mente lesse che era convinta di essere stata miracolata da chissà quale tragica fine dovuta all'incontro con l'enorme cofano della loro auto.

Ci dispiace di averti spaventata, ma sei spuntata all'improvviso sulla strada.”
Sorrise conciliante, così come gli altri vampiri, facendo arrossire vistosamente Lucy. Non aveva visto nessuno di così bello. Forse i Roberts potevano competere con loro, ma non ne era certa.

N-non fa niente.- balbettò imbarazzata- Ho solo preso un bello spavento, tutto qui.”
Siamo desolati.” ribadì Edward con espressione costernata.
Posso chiederti come mai eri così di fretta da ignorare qualsiasi norma del regolamento stradale?” continuò a parlare Bella, con un sorriso abbagliante sul volto.
Lucy pensò che avrebbe ucciso per avere un sorriso del genere, e poi si ricordò che non rispondere alle domande che le venivano poste la facevano sembrare una svampita e cercò di formulare una risposta coerente “Beh, ecco io stavo cercando...”
Non concluse la frase, ma fece vagare lo sguardo per il resto del parcheggio lasciandolo fermare infine sull'esile figura di Morgan che, poco più in là, parlava animatamente con il capo locale della guardia forestale, che si era sporto dall'abitacolo rivelando una testa bruna e un sorriso ampio.
C'era qualcosa nell'aspetto di quei due che urlava al mondo che erano fratelli di sangue.

Morgan?” concluse per lei Tim, senza sforzarsi troppo di togliersi di dosso l'espressione imbronciata. Anche il volto di Jacob era scuro e Lucy per qualche secondo si domandò il motivo dell'umore pessimo dei due ragazzi e, soprattutto, se fosse umanamente possibile essere così attraenti e allo stesso tempo così arrabbiati.
Greg.” disse invece, con voce leggermente sognante, spiazzando tutti.
Greg?” ripetè Alice fingendosi confusa. In realtà aveva già capito che doveva trattarsi del fratello maggiore della compagna di classe di Edward, Bella e Tim.
Imbarazzatissima la ragazza si portò una mano davanti alla bocca, arrossendo vistosamente “Cioè, v-volevo dire Morgan. Sì, M-morgan!” balbettò.
Ecco, pensò, aveva appena fatto la figura dell'idiota.
Captando i suoi pensieri le labbra di Edward si incresparono in un sorriso.
Lucy deglutì rumorosamente e continuò a parlare “S-stavo cercando Morgan ma a quanto pare se ne sta andando con suo fratello. Volevo solo dirle che ha dimenticato da me il suo libro di letteratura e che per dopodomani è previsto un test quindi forse le sarebbe servito.”

Non sembra molto preoccupata della cosa.” borbottò Jacob.
La bionda si strinse nelle spalle “Benvenuti nel fantastico mondo di Morgan Roberts dove niente è più importante delle camicette firmate.”
Alice mostrò un ampio sorriso “Già mi piace, quella ragazza.”

Eccola, se ne va!” piagnucolò Lucy, vedendo Greg rimettersi al posto di guida.
Per qualche secondo, mentre si portava le mani alle labbra e schioccava silenziosamente un bacio di saluto verso Lucy, Tim ebbe la netta sensazione che lo sguardo smeraldino della ragazza fosse rivolto a lui.


Emmett Cullen emise un ringhio gutturale che rieccheggiò in tutta la grande casa. La cosa, però, non parve impressionare affatto il televisore al plasma che aveva davanti che, imperterrito, continuava a mandare il segnale disturbato, senza lasciargli vedere in pace la partita di football.
Si può sapere quanto andrà avanti questa storia?” sbottò infine, trattenendosi a stento dal polverizzare lo schermo che aveva davanti per il nervosismo.
Fino a quando Timothy non si sarà calmato.” spiegò Esme con tono preoccupato.
A quanto le aveva raccontato Alice, all'uscita della scuola c'era stata l'ennesima litigata fra Tim e Jacob e quest'ultimo aveva detto qualche parola di troppo. Tuttavia, se il giovane licantropo sfogava la propria rabbia trasformandosi e andando a caccia con Reneesme, il suo nuovo figlio acquisito aveva vita più difficile.
E il fatto che il suo dono lo rendesse in grado di creare e manipolare energia elettrostatica ed elettromagnetica complicava le cose. O, perlomeno, così la vedeva Emmet.

Forse dovremmo mandare Jacob ad una scuola di addestramento- propose Rosalie, con un sorrisetto sul volto terribilmente bello- Ho sentito che ce n'è una in zona: magari potrebbero insegnargli a tenere a freno la lingua.”
Rosalie, ti prego.” sospirò Esme, con lo sguardo fisso sul televisore che sembrava essere impazzito.
Questa situazione è insopportabile. Non potrebbe fulminare un albero?” brontolò di nuovo Emmet, incrociando le braccia possenti.
Emmet!” lo richiamò Esme scioccata. Non se ne capacitava, ma la maggior parte delle volte si stupiva ancora di quanto quel ragazzo potesse essere grezzo. Non che fosse sempre una cosa negativa, certo, era una delle caratteristiche che lo rendevano così limpido e gioviale, ma a volte un pizzico di sensibilità da parte sua sarebbe davvero stata utile.
Che c'è?” ribattè il vampiro, guardandosi intorno sinceramente stupito.
Esme e Rosalie si limitarono ad alzare lo sguardo al soffitto, esasperate, proprio nel momento in cui entrarono nella stanza Jasper e Alice.

Non è cambiato nulla, vero?” domandò la vampira, accomodandosi con un gesto fluido sul bracciolo della poltrona.
Emmet si fece sprofondare fra i cuscini del divano “Se lo sai già perchè lo domandi?” ribattè, spegnendo con un gesto secco il televisore tramite il telecomando.
Alice parve ignorarlo “Si calmerà solo se qualcuno andrà a parlargli.”

Credevo fosse Edward a parlargli- protestò Jasper- Non è quello che hai visto?”
L'altra stirò le labbra in un sorriso conciliante. Il suo dono di prevedere il futuro le portava sempre grandi soddisfazioni: adorava sapere in anticipo quello che stava per succedere. Certo, da quanto Jacob aveva iniziato ad abitare con loro non era più facile e immediato come lo era in passato, ma l'effetto di sapere qualcosa in più le volte in cui lui non era in giro era fenomenale. Sia quello, sia il fatto che in casa non c'era cattivo odore.

Edward gli parlerà del fatto che non deve fraternizzare con gli umani, in particolare con quella biondina con quegli stivali di Cavalli, Carlisle dopo il lavoro gli farà un discorso sulla famiglia.- spiegò saccente- Ora avrebbe bisogno di un amico.”
Il vampiro biondo non disse niente, si limitò a scambiare uno sguardo con il resto della famiglia, e alla fine si mosse silenzioso, avviandosi lungo il corridoio luminoso e poi su per le scale, fino ad arrivare davanti alla porta della camera del nuovo fratello acquisito.
Erano amici, lui e Timothy, da quando era stato costretto a fargli da balia subito dopo la sua trasformazione, ma ciò che non sopportava di lui era il carattere. Era totalmente e irrimediabilmente lunatico e, per uno come lui, che percepiva per empatia le sensazioni e gli umori delle persone, la cosa risultava piuttosto stressante.
Alllungò le mani lunghe e affusolate verso la maniglia e aprì la porta senza esitazione.

Non hai bussato.” gli fece notare Tim, senza staccare gli occhi dalla finestra, davanti a cui stava meditando da quando erano tornati.
Il vento soffiava un po' più forte di quella mattina, piegando leggermente i rami degli alberi. Insieme al suo ululato, riusciva anche a sentire, sommesso, il singhiozzo del fiume Yukon, che scorreva poco lontano da quella casa.
Jasper non rispose, si limitò a chiudersi la porta alle spalle e a sedersi sulla sedia di legno scuro, espressamente scelta da Esme perchè intonata con il resto dell'arredamento della stanza del nuovo Cullen.

Ho sentito dire che la tua compagna di banco ti sta dando del filo da torcere.- iniziò a parlare, la sua voce era morbida e avvolgente e di certo per un umano qualunque sarebbe arrivata dove il suo potere di manipolare le emozioni non poteva arrivare- Alice dice che in futuro sarà anche peggio.”
L'altro si voltò verso di lui, confuso “Non sei venuto qui per parlarmi della discussione con Jacob e per calmarmi, così che Em possa guardare la partita con calma?” domandò incerto.
Jasper fece roteare i suoi occhi dorati “C'è già Carlisle che ti parlerà di quello, questa sera, pensavo che una chiacchierata su temi generali ti avrebbe giovato di più.”
Tim aggrottò le sopracciglia dritte: non era certo che il suo fratello acquisito non stesse usando il suo potere.

Preferisci parlare di quello?” incalzò di nuovo il biondo, sorridendogli incoraggiante.
No.- capitolò Timothy passandosi una mano fra i capelli scuri- L'argomento scuola è ok.”
Allora- continuò Jasper, mentre lo osservava sedersi al bordo del suo letto, mero strumento ornamentale in quella camera- Com'è questa Morgan?”
Tim sbuffò, spazientito. Avere un fratello che sa leggere nel pensiero era una seccatura enorme“Ed non riesce proprio a tenere la bocca chiusa, eh?”

Impossibile non farsi sfuggire qualcosa con un dono come il suo.” ribattè l'altro, scrollando le spalle.
Beh lei è...la reginetta della scuola. E, a quanto pare, vuole tenersi ben stretto il suo territorio.” spiegò, accompagnando le proprie parole con un gesto vago della mano.
Il biondo sbuffò “Accidenti, Tim, parli come un liceale.”

Beh, è quello che sono da qui all'eternità, no?” ribattè l'altro con un sorriso tirato.
Jasper fece roteare gli occhi “Vai avanti.”

Insomma, lei è sicura di sé, arrogante e un po' viziata. Cammina come se fosse la padrona del mondo e pare che ci sia tutta la scuola ai suoi piedi.-continuò a parlare con fervore- Ah, e fa finta di non essere interessata da noi quando in realtà lo è. Secondo te ha senso?Io lo trovo psicologicamente interessante.”
Il biondo aggrottò le sopracciglia “Quindi ti piace?La conosci da un giorno soltanto” gli fece notare.

Non ho mai detto che mi piace.-specificò Tim piccato- Ho detto che è psicologicamente interessante.”
Ti devo ricordare che percepisco le tue emozioni?” replicò Jasper con lo stesso tono.
D'accordo- capitolò sbuffando- E' anche piuttosto attraente dal punto di vista fisico.”
Immagino che non devo darti alcun tipo di avvertimento, in proposito. - borbottò quindi Jasper, scuotendo leggermente la testa- Alice mi ha detto che ci penserà già Edward stasera.”
Tim sgranò gli occhi “Cosa?!”
Jasper si strinse nelle spalle.

Posso ancora salvarmi?” mormorò l'altro, passandosi stancamente una mano sugli occhi.
Non credo.” Il sorriso che gli era comparso sul volto era decisamente divertito: probabilmente dipendeva dalla reazione teatrale del ragazzo.
Oh, perfetto. Una ramanzina da parte di Carlisle, una da parte di Edward...Non credo che ci sarà giornata peggiore di questa!”
Mai dire mai.” lo corresse Jasper alzandosi e muovendo qualche passo verso la porta.
Non eri venuto qui a consolarmi?” domandò incerto Tim, andandogli dietro.
No. È l'idea che ti sei fatto da solo.- specificò l'altro con un sorriso- Ed ora è meglio che smetti di creare interferenze alla tv: Emmet vuole davvero vedere come andrà a finire la partita.”
Il moro soffocò una risatina mentre lo seguiva giù per le scale: amava infastidire il fratello maggiore e, quella piccola soddisfazione gli aveva restituito un po' di buon umore.


La sedia cigolò rumorosamente mentre la ragazza si mosse, accavallando le gambe affusolate.
Ancora qualche secondo, dolcezza, e Greg sarà da te.” le rammentò lo sceriffo LeBeau, lisciandosi i folti baffi ingrigiti dall'età.
Lui e Greg Roberts condividevano l'uso di quella catapecchia come ufficio da quando il ragazzo si era trasferito in città con la sua famiglia disastrata. Era un bravo guardiacaccia, nonché un eccellente veterinario e Tom LeBeau era lieto di lavorare con lui. Non era spocchioso, aveva la conversazione facile e soprattutto sapeva fare il suo lavoro.
Ma se c'era una cosa che lo divertiva più di altro era quando Morgan, sua sorella, andava a trovarlo. Accadeva raramente in realtà, e pensò che ciò dipendesse dal fatto che il luogo era poco raggiungibile a piedi e che la ragazza non fosse munita di auto. Fatto stava, che ogni volta che la vedeva si divertiva a innervosirla, cosa che gli riusciva piuttosto bene, peraltro.

Allora, dolcezza- disse di nuovo, rivolgendosi alla biondina- altri guai a scuola?Di solito è questo il solo motivo per cui vieni qui.”
Morgan si passò stancamente le dita sulle tempie, massaggiandosele “Glielo ripeterò una volta soltanto, sceriffo: non intendo fare conversazione con lei- parlò lentamente, come se avesse a che fare con una persona eccessivamente stupida- diventerei irritabile e acida e, stranamente, mio fratello prova per lei un'inspiegabile simpatia per cui mi ha impedito di insultarla.”
L'uomo scosse la testa, divertito “Te lo dico io, ragazza, se non fai qualcosa per quel caratterino rimarrai zitella.”

C'è qualcosa che le fa credere che la cosa mi disturbi?” ribattè Morgan, incrociando le braccia al petto.
Innanzitutto, sapeva che non era vero: sapeva di avere tutta la scuola ai propri piedi e che, in sua presenza, qualsiasi essere di sesso maschile tendeva a diventare un cagnolino scodinzolante.
E, in secondo luogo, amava troppo la propria libertà per imbrigliarsi da sola in una relazione. Ma, ovviamente, non aveva alcuna intenzione di condividere i propri pensieri. Non con quel cavernicolo!
La porta dell'ufficio di Greg si aprì proprio mentre l'uomo baffuto stava per aprire bocca di nuovo per parlare.

Vieni pure, Morgan.” la chiamò, mentre un uomo dall'aria torva usciva dalla stanza senza salutare nessuno.
La ragazza si alzò di scatto, stizzita, e entrò nell'angusto ufficio alzando il mento.
Quando sentì sbattere la porta alle proprie spalle si lasciò andare sulla sedia dietro la scrivania, solitamente posto di lavoro del fratello.

Accomodati pure dove vuoi.” la invitò Greg, con una punta di sarcasmo.
Io non so proprio come fai a lavorare con quell'uomo!- sbottò invece lei, ignorandolo- E' ributtante e viscido e totalmente inutile all'umanità oltre che un pessimo esempio per la specie umana. Ah, a questo proposito, sai che il mondo è sovraffollato?”
Il ragazzo fece roteare gli occhi grigi “Morgan, tieni per te i tuoi istinti omicidi.”
Per tutta risposta la bionda sbuffò, facendo velocemente passare il suo sguardo per tutta la stanza. Non era molto grande, ma c'era tutto quello che serviva a suo fratello per lavorare: una scrivania, un paio di sedie, una per sé e l'altra per eventuali ospiti, una lampada, cartine, libri e addirittura un computer e una stampate. Davanti a lei, sul piano di legno, una ragazza mora con degli incredibili occhi celesti le sorrideva amabile da una fotografia. Distolse lo sguardo immediatamente.

Almeno ho aspettato per un buon motivo?” domandò con tono annoiato.
Greg si passò una mano fra i folti capelli scuri “Ancora problemi con i lupi.” commentò lapidario.
Morgan si limitò ad annuire distrattamente.
Aspettava che suo fratello le spiegasse il motivo per quell'insolito colloquio, anche se sospettava già di cosa potesse trattarsi.

Ho saputo che alla partita di domani ci saranno gli osservatori del college, e il mister dice che con il tuo talento sul campo la borsa di studio è assicurata.” continuò quindi il moro, appoggiando la schiena muscolosa alla parete dietro di sé.
La ragazza strabuzzò gli occhi stupita per un solo istante: sospettava che suo fratello avesse dei contatti con la Cia perchè, benchè le notizie in una città così piccola volassero rapide, era quasi del tutto impossibile che si diffondessero a quella velocità. Il preside gliel'aveva comunicato solo quella mattina, santo cielo!

Già, l'avevo sentito dire...” borbottò in risposta, qualche secondo dopo.
Greg le puntò addosso i suoi occhi grigio chiaro, dal taglio allungato e l'espressione estremamente determinata “Devi assolutamente fare del tuo peggio.”
Morgan non sapeva se mettersi a ridere o prenderlo per matto.

Sai, qualsiasi altro fratello direbbe il contrario.” lo punzecchiò, alzando un sopracciglio.
Ma noi non siamo come qualsiasi altra famiglia, Morgan.-le ricordò il ragazzo, con tono esasperato-Dobbiamo assolutamente evitare di attirare troppa attenzione su di noi.”
Disse l'uomo ritratto in prima pagina sulla gazzetta locale.” ribattè, inacidita.
Il ragazzo sospirò, con una scintilla di amarezza nello sguardo “Sai cosa intendo.”
Sì, Morgan sapeva benissimo che cosa intendeva. Il fatto, poi, che non riuscisse ad accettarlo era un altro paio di maniche, così come quello che lei, per natura, amava primeggiare, cosa che decisamente peggiorava le cose.

Sì, lo so.” capitolò infine.
Brava ragazza.” disse Greg, avvicinandosi a lei e stringendogli affettuosamente una spalla.
La bionda annuì distrattamente prima di inclinare la testa di lato, pensierosa.

Quindi cosa proponi?Faccio una brutta entrata e spacco la caviglia a qualcuno?” ghignò, divertita all'idea.
Greg stava per rispondere quando la porta dell'ufficio si aprì ed entrò un ragazzo alto, biondo e terribilmente bello.

Non essere esagerata: basta una slogatura.” disse, con un guizzo divertito negli occhi blu.
Il nuovo arrivato, dopo aver strizzato l'occhio in direzione di Morgan, si girò verso il moro, con un sorriso ampio sul volto.

Louis!-lo rimbeccò Greg-Se sei venuto per incoraggiarla puoi anche andartene.”
Era solo un'idea.” sbottò l'altro, con una scrollata di spalle. Per quanto fossero fratelli, non potevano essere più diametralmente opposti, sia nell'aspetto fisico che in quello psicologico.
Totalmente sbagliata.- continuò il guardiacaccia- Deve dare una cattiva impressione agli osservatori, non attirare su di sé l'odio della città.”
Morgan scrollò le spalle “Non sarebbe un problema per me...”

Morgan, ti prego. Domani dovrai semplicemente fare un brutto fallo e litigare un po' con qualcuno. Nessuno vuole degli attaccabrighe in squadra.” spiegò, un po' dispiaciuto.
Sapeva quanto alla sorella piacesse giocare nella squadra di hockey su ghiaccio ma, d'altro canto, se qualcuno avesse iniziato ad avanzare dei sospetti su di loro la faccenda sarebbe stata decisamente più grave.

Neanche il mister” riflettè ad alta voce la ragazza. E quello, pensò, significava una sola cosa: sarebbe stata cacciata dalla squadra, oltre che dal campo di gioco.
Louis le rivolse un sorriso incoraggiante “E' un sacrificio che devi fare”
Morgan si alzò di scatto, infastidita da tutta quella compassione nei suoi confronti: era benissimo in grado di rinunciare a qualcosa per il bene comune, che si credevano? Di essere i soli responsabili in famiglia?

Non mi importa poi granchè della squadra.” borbottò, con il broncio in faccia.
Grag fece roteare gli occhi, divertito. L'orgoglio era la sola cosa che governava il carattere di sua sorella. Avrebbe voluto farglielo notare ma, sapendo che non avrebbe ottenuto niente, decise di cambiare totalmente argomento.

Tu perchè sei qui?” domandò quindi rivolgendosi al ragazzo biondo, che era entrato improvvisamente nel suo studio poco prima.
Sul suo viso angelico si dipinse un ghigno obliquo “Non può essere una semplice visita di cortesia?”
Le occhiate eloquenti che gli rivolsero gli altri due gli risposero meglio di mille parole.

Ok.- capitolò, stringendosi nelle spalle ampie fasciate da un dolcevita nero- Mi chiedevo se avessi notizie di Matt. Non che mi manchi troppo, sia ben chiaro, ma la gente comincia a domandarsi il perchè delle sue continue sparizioni.”
Morgan annuì “Anche a scuola aspettano trepidanti il suo ritorno. La scusa dell'addestramento intensivo ai cani da slitta per loro è più che sufficiente.”

Questo perchè sono degli adolescenti senza cervello ma pieni di interessi- spiegò Louis- Gli adulti senza cervello e senza vita sociale sono decisamente più problematici.”
Greg sospirò “Non fa niente. Da domani Matt sarà di nuovo con noi. Mi ha chiamato stamattina e mi ha detto che sente la tua mancanza, Morgan.”
La bionda mostrò un sorriso stiracchiato. Anche lei sentiva la mancanza del suo ribelle e imprevedibile fratello maggiore, ma sperava tanto che, quello che si sarebbe concluso l'indomani, sarebbe stato per lui l'ultimo viaggio solitario alla ricerca di risposte che non sarebbe mai riuscito ad ottenere.


Parlare con Edward Cullen poteva risultare essere una vera tortura.
Non per il carattere in sé del soggetto, sia ben chiaro, ma per quel suo fastidiosissimo e inconveniente dono di saper leggere nel pensiero di chiunque avesse dinnanzi.
Timothy inspirò profondamente, mentre cercava di non invidiare troppo lo scudo scherma pensieri di Bella. Cavolo, quella vampira aveva tutte le fortune!
Lanciò l'ennesima occhiata al fratello adottivo che, ne era certo, stava sondando i suoi pensieri proprio in quel momento, mentre il dottor Cullen li degnò finalmente della sua presenza.
Si sentiva come un condannato a morte l'attimo prima dell'iniezione fatale.

Oh, ti pregò, non essere così melodrammatico.- sbottò Edward, passandosi una mano fra i capelli color bronzo- Dobbiamo solo parlare.”
Carlisle fece saettare i suoi grandi occhi color oro dal volto del nuovo figlio a quello di Edward, ormai abituato al fatto che quest'ultimo parlasse anche in risposta ai pensieri.

E così, eccoci qui!- annunciò Tim, incrociando le braccia- Vi siete già divisi i ruoli del poliziotto buono e quello cattivo?”
Il dottore sospirò stancamente, mentre Edward fece roteare gli occhi “E' solo una chiacchierata fra familiari, Tim, non prenderla così male.”

Certo, come no. - borbottò in risposta, per niente convinto- Non dovrei avere una lampada puntata in faccia?”
Figliolo, se non ti va di parlare di quello che è successo oggi possiamo benissimo farne a meno.” disse allora il vampiro biondo, guardandolo intensamente con un sorriso compassionevole sul bel volto.
Tomothy riuscì a sostenere il suo sguardo per pochi secondi, dopo di che sbuffò, scacciandosi dalla faccia l'espressione imbronciata e si lasciò cadere seduto su una sedia poco distante.
Carlisle e il suo candore abbagliante lo facevano sempre sentire in colpa. Perlopiù di cose che nemmeno aveva fatto. Lasciò che un sorrisetto gli increspasse le labbra: doveva ammetterlo, era nato per essere un padre di famiglia.
Lanciò un'occhiata al fratello che lo stava guardando con la stessa espressione e si rallegrò di non essere il solo a cedere al potere inespresso del capofamiglia Cullen che, in quel momento, stava riprendendo a parlare.

Ho sentito che stamattina c'è stato l'ennesimo battibecco fra te e Jacob.” disse,il tono di voce perfettamente misurato.
Tim si strinse nelle spalle, come se la cosa non gli importasse, ma dentro di sé ribolliva ancora.
Non aveva certo chiesto lui di diventare un vampiro e se aveva scombussolato l'equilibrio della famiglia Cullen con il suo arrivo, bè, Bella avrebbe potuto pensarci prima di trasformarlo.
Edward fece per aprire bocca per frenare gli assurdi pensieri del nuovo fratello ma Carlisle fu più veloce.

Tu sei parte della famiglia, Timothy. Forse non apprezzi Jacob quanto facciamo noi dato che non hai vissuto il momento della sventata battaglia contro i Volturi, ma questo non importa.- spiegò con un sorriso paterno sulle labbra esangui- In una famiglia possono esserci delle tensioni fra i suoi membri, ma al di là di quelli c'è un legame così indissolubile che si soprassiede su qualsiasi altra cosa. Capisci cosa voglio dire?”
Gliene dava atto. Carlisle Cullen sapeva come fare i discorsi.

Uh-uh.” bofonchiò, accennando poi un mezzo sorriso per rasserenare il suo nuovo padre.
La situazione non poteva dirsi pienamente risolta, e Carlisle questo lo sapeva bene. Ma, in cuor suo, sapeva anche che prima o poi, in un modo o nell'altro, quei due sarebbero riusciti a trovare un'intesa. Seppur minima.
Il medico fece dondolare la testa in segno d'assenso e poi spostò lo sguardo su Edward.

Volevi dirci qualcosa?” domandò accorato.
Il vampiro dalla chioma color bronzo annuì “Volevo che mi aiutassi a convincere Tim a lasciare perdere.”

Lasciare perdere cosa?” chiese il diretto interessato.
Edward mantenne il proprio sguardo determinato fisso in quello del padre “Gli umani.”
Tim alzò le braccia, sconvolto “Accidenti, ma avete una minima idea di cosa sia la privacy, qua dentro?”

Che cosa intendi dire, Edward?” ribattè invece Carlisle aggrottando la fronte candida.
Timothy sta iniziando a sviluppare un certo interesse verso la sua compagna di banco.” spiegò allora, incrociando le braccia.
Sapeva benissimo a cosa portava quell'interesse e non aveva alcuna intenzione che la sua storia si ripetesse.

Che male c'è?Voglio dire, ho solo pensato che Morgan sia interessante e che spicchi rispetto alla massa di adolescenti che frequenta la nostra scuola. È forse illegale?”
No, se la cosa si ferma qui.” replicò Edward con una scrollata di spalle.
Tim alzò gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente.

Morgan Roberts?- domandò invece Carlisle- Ne ho sentito parlare, anche se non in termini molto lusinghieri. Pare sia una compagnia poco raccomandabile, secondo i genitori degli altri vostri compagni.”
Quindi meglio non complicare la vita a nessuno.” ribadì il vampiro dai capelli rossicci.
Il dottor Cullen si affrettò a dargli man forte “In effetti, Tim, credo che tuo fratello non abbia tutti i torti.”
Il vampiro si alzò di scatto, in meno di una frazione di secondo, con espressione infuriata “Sapete una cosa: mi fate davvero sentire di nuovo parte di una famiglia!” ringhiò.
Non era certo un complimento, e quello era palese.
Ma, dopotutto, Tim odiava sentirsi dire quello che doveva fare.

C'è qualcuno?!?No, perchè, vedo che la storia è letta e che qualcuno l'ha anche messa fra i preferiti e fra le seguite ma qua nessuno dice niente.
Sul serio, mi piacerebbe davvero  sapere che ne pensate!Orsù dunque, non mordo mica!eheheh
Comunque...ecco il nuovo capitolo, super in ritardo rispetto ai tempi di pubblicazione che mi ero ripromessa di seguire...Che ne pensate?Me lo dite?
Ora non ho molto tempo, quindi rimando le foto dei protagonisti al prossimo capitolo  dove vi presenterò meglio i fratelli di Morgan e Tim!
Alla prossima! Baci, JoJo

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