Quegli occhi verdi

di luna89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap 3 ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** cap 7 ***
Capitolo 8: *** cap 8 ***
Capitolo 9: *** cap 8 seconda parte ***
Capitolo 10: *** cap 9 ***
Capitolo 11: *** cap 10 ***
Capitolo 12: *** cap 11 ***
Capitolo 13: *** cap 12 ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


BELLA

 

Sono due ore che io e le mie sorelle stiamo aspettando l’autobus. Sotto la pioggia. Sotto questa pensilina, mezza scassata, che puzza di piscio – gli uomini fanno veramente schifo.

“Manca ancora molto Alice?”

Chiede una spazientita Rosalie,  mentre sento Alice sbuffare infastidita.

“Smettila di farmi sempre la stessa domanda! Ho già detto che l’autobus passerà alle 6:30 in punto... Quindi smettila immediatamente di infastidirmi. Capito?!?”

“Allora perché diavolo si hai fatto venire qui due ore prima... tutta questa umidità mi sta rovinando la messa in piega… uffa!”

“Per evitare inutili imprevisti”

Dice Alice come se fosse ovvio, mentre Rose inizia realmente ad arrabbiarsi.

Il loro battibecco va avanti per circa mezz’ora. Incomincio anche io ad innervosirmi. Sono pienamente d’accordo con Rosalie: perché siamo dovute venire due ore prima? È soprattutto perché dobbiamo prendere questo benedetto autobus?

Per quanto mi sforzi non riesco a comprenderne il motivo e, per quanto cerchi di estorcere la verità dalla bocca di Alice, fallisco miseramente.

Si! Lo ammetto. Sono un tipo alquanto curioso. All’inizio non avevo dato peso a questa assurda richiesta da parte della mia pestifera sorellina. Ma tutto questo mistero sta infervorando la mia curiosità ancora di più. Non oso però, proferir parola, nonostante questa mia curiosità stia diventando una piccola ossessione. Il mio motto rimane sempre e comunque: mai mettersi conto Alice Swan.

AH! Ma che sbadata non mi sono neanche presentata… Salve! Io sono…

“Hei! Il bus sta finalmente arrivando”

Esclama Rosalie entusiasta

“Era ora”

Dissi volgendo anche io lo sguardo verso sinistra, intravedendo così un’autobus verde che si avvicina lentamente.

 

 

 

 

Salve!

Lo so il cap è un po’ corto ma mi è uscito così =)

So di non essere  molto brava in questo genere  ma spero ugualmente che vi sia piaciuta almeno un tantino… se è così ci terrei a sapere cosa ne pensate

Baci baci luna ^^

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Capitolo 2
*** cap 2 ***


Salve! Eccomi con il secondo cap spero tanto che vi piaccia^^
Ringrazio le persona che mi hanno messa tra i preferiti e tra i seguiti^^
E un grazie speciale a 1918 per aver lasciato una recensione spero che anche questo cap ti piaccia, fammi sapere cosa ne pensi ;)

 

EDWARD

 
Ma perché cazzo andiamo cosi lenti? E daiii.. spingi un po’ quell’accelleratore…. SU!

Sorrisi a quel pensiero di mio fratello Emmett. Ma voi potete tranquillamente chiamarlo orso, come facciamo tutti noi.
Siamo la famiglia Cullen.
La nostra storia è la seguente: Carlisle Cullen, brillante chirurgo, sposa Esme, donna dai modi dolci e garbati. La coppia sfortunatamente non può avere figli così decide di adottare tre ragazzi – che saremo io e i miei fratelli.
Emmett il più grande, che frequenta l’ultimo anno di liceo.
Jasper che invece frequenta il quarto anno.
Ed infine io, Edward che frequento il terzo.
Storia semplice e compassionevole, capace di arrivare al cuore di chiunque.
Dall’esterno sembriamo una delle tante famiglie americane; ma come già detto sembriamo.
La realtà invece è ben diversa …

BELLA

 
Finalmente quel maledetto autobus è arrivato.
Mentre Alice saltella tutta euforica , io e Rose sistemiamo i bagagli sotto il bus …
“Non ti preoccupare Alice … c’è la facciamo anche da sole, non ti scomodare!”
Rose oggi è davvero inacidita, mi ritrovo così ad  alzar gli occhi al cielo per l’ennesima volta in quella giornata.
Già questa è proprio una giornata da dimenticare, sto arrivando al limite, quelle due oggi sono insopportabili.
“ Hei bisbetiche … Su! Finitela e saliamo che sono stanca e ho un terribile mal di testa … e tutto questo grazie a voi due!”
“Bisbetiche a chi??”
Mi urlano contro.
Ma che ho fatto di male? Ah! Povera me.
Sto salendo finalmente sul bus, quando  vengo letteralmente scaraventata via …
“Alice! Ma ti sembrano modi?”
“Su! Su! Poche storie”
Ma che aveva il folletto, possibile che avesse assunto qualche tipo di droga? … mmm … è troppo euforica, anche per i suoi standard… Bha! Alquanto sospetta come cosa.
Mentre mi perdo nelle mie stupide supposizioni, circa, la pazzia di Alice, quelle due traditrici hanno già preso posto, lasciandomi all’entrata come una deficiente, con il conducente che mi fissa … non so neanche io come in questo momento … direi come un pasticcino …. Arghh … sorelle traditrici.
A capo chini mi avvio alla ricerca di un posto a sedere.
Fortunatamente ne trovo uno davanti a quello delle mie sorelle. E ancora più fortunatamente con entrambi i posti liberi. E questo significa: nessun insulso ragazzino ad infastidirmi …
“Ciao. Posso sedermi?”
Ecco … come non detto. Sbuffai indicando con un cenno del capo il posto accanto al mio. Beh! Sono una ragazza educata, non posso mica urlargli NO; anche se è la prima cosa che il mio cervello mi suggersce di fare … Ah! Povera me …
Dato che il ragazzino sembrava non avere nessunissima intenzione di starsene buono e soprattutto ZITTO, prendo il mio adorata ipod e cerco di scaricare il nervosismo che mi hanno causato quelle due questa mattina … e che sta crescendo grazie al ragazzino che, se entro 30 secondi, non la smette di fissarmi, si ritroverà con gli occhi cavati. Oppure potrei strappargli i bulbi oculari e venderli a qualche strega. Esistono le streghe? Beh! Esisto io non vedo come non possano esistere loro.
Un leggero scappellotto, da parte di mia sorella Alice, mi distoglie dai miei piani omicidi. Piani fantastici a detta mia, ma evidente mia sorella non apprezza.
 E solo in quel momento mi rendo conto che non siamo i soli si questo autobus …

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Capitolo 3
*** cap 3 ***


 

Salve!
Rieccomi con  il 3 cap spero che vi piaccia.
Anche se nn sn molto convinta che la storia in generale possa piacere dal momento in cui nessuno (a parte un’eccezione grazie 1918) lascia un misero commentino … vi prego lasciatemi una piccolissimissima recensione, mi va bn anche se mi dite che fa skifo e che sarebbe meglio che nn scriva più niente, almeno me ne farò una ragione… vabbè detto questo vi lascio al cap ke come già detto spero vi piaccia^^

Ringrazio le persone che mi hanno messo tra i seguiti e i preferiti
Ringrazio ancora 1918 x la recensione^^
Ringrazio le persone che leggono solamente



EDWARD

Mi chiedo … ma perché dobbiamo viaggiare in autobus?
Ah! Si! Per destare meno sospetti; come se potessimo evitare di attirare l’attenzione.
Bleah! È semplicemente disgustoso quello che sta pensando la signora seduta qualche fila più avanti su Emmett. Cavolo potrebbe essere suo figlio … Beh! Teoricamente no ma di fatto si … vabbè
Cerco di spegnere questo gran vociferare concentrandomi sulla nostra prossima meta: Forks, piccolo paesino dello stato di Woshington, perennemente coperto da una coltre di nubi. Insomma il posto ideale per tipi come noi. Nota negativa in tutto ciò è piccolo paesino il che significa che tutti gli sguardi della città …ahahaha città che parolone … ahahah … OK ricomponiamoci … dicevo: piccola città uguale sguardi di tutti puntati addosso. Tanto vale andare in giro con un cartello con su scritto sono qui … anche se penso darebbe meno nell’occhio.

“Ma che cazzo! Fa tutte le fermate questo maledetto autobus?”
“Ma perché non ci siamo spostati con la macchina? Avremo fatto molto prima … cavolo stiamo viaggiando a 50 km/h è un’eresia …”

Ben detto fratello-orso, non potrei essere più d’accordo. Perché non siamo andati in macchina?! Sarebbe stato molto, ma molto meno noioso. Gli unici che sembrano apprezzare questo assurdo, nonché inconcepibile viaggio  - non so se si è notato ma né a me né ai miei fratelli piace molto il bus … dicevo, gli unici ad apprezzare sono Esme e Carlise, seduti davanti che si tengo per mano e di sorridono innamorati.
Ah l’amore!
Lo incontrerò mai? Ma che razza di domande ti fai Edward. Tu non incontrerai mai l’amore. Non può esistere l’amore per un mostro come te.
Eppure Calise ed Esme … loro sono innamorati. Lo so! E non solo per le mie doti, lo capirebbe chiunque anche solo volgendo loro un fugace sguardo.
AAHHH!! Basta con queste assurde seghe mentali. Sono ormai novant’anni che ci penso, e ci ripenso e, non sono giunto a nessuna conclusione, tanto vale non pensarci più. Anche i miei fratelli non hanno ancora trovato “l’amore”, ma a differenza mia loro amano … come dire … intrattenesti con il gentil sesso.
Come appena detto non sono come loro fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista. Secondo i miei adorati fratelli dovrei essere un po’ meno rigido e darmi alla pazza gioia dal momento che, la mancanza di corteggiatrici è l’ultimo dei mie problemi. Non per vantarmi ma sono bello, alto, affascinante, sexy e tanto altro ancora a detta delle donna. Sta di fatto che per me il sesso senza amore non ha fondamento, ad aggiungere che nessuna donna ha mai catturato la mia attenzione … sono tutte così sciocche e frivole. Mi accontento quindi di vivere la mia esistenza nell’attesa che un giorno “l’amore” si accorga di me.
Vengo riportato alla realtà dal profumo più buono che abbia mai sentito.
È fresco … sa di fresie e lavanda direi.
Volto il capo nella direzione del fantastico profumo e mi ritrovo a guardare una dea. Vedo solo il suo profilo. Ha i capelli lunghi castani con riflessi rossicci. Non riesco a vedere gli occhi perché indossa un paio di occhiali da sole. Il nasino piccolo. La bocca proporziona. Piena. Rossa come il peccato. Rossa come lo sfondo dei miei pensieri in questo momento.
Noto che anche i pensieri dei miei fratelli sono a sfondo decisamente rosso che vedono come protagoniste le due ragazze sedute nella fila dietro la mia dea. Mia? Mi sta dando di volta il cervello? Mia? Ma come mi è saltato in mente. Scuoto la testa come a cancellare quel pensiero e ritorno a concentrarmi su di Lei.
La ragazza dietro, quella dai capelli corvino la spintona, Lei si irrigidisce e si volta verso di noi.

BELLA

Mi volto verso sinistra e mi specchio in due pozzi d’orati.
Sono bellissimi.
È bellissimo. Capelli ramati privi di senso. Naso dritto. Mascella squadrata... così virile. E labbra da riempire di baci. Mi mordo il labbro inferiore a questo ultimo pensiero.
Ritorno ai suoi occhi che continuano a fissarmi.
Ho già detto che ha degli occhi stupendi? Beh! Ha degli occhi stupendi.
Lui non può vedere i mie per via degli occhiali da sole. Meglio così non si accorgerà quanto io sia diversa. Disgustosa. I ricordi di un anno fa cercano di prendere il sopravvento, ma mi concentro nuovamente su di Loro.
Sono in tre. Tre ragazzi più o meno della nostra stessa età.
Il dio greco sceso in terra.
Un ragazzo dai capelli leonini.
E …un ragazzo?? Più che altro sembra un armadio per quanto è grande, imbambolato a guardare Rosalie.
Sorrido, Rosalie fa questo effetto a molti.
Dirigo la mia attenzione alla prime file dove c’è un’altra coppia di vampiri che avranno si e no trent’anni. Osservo i cinque per un tempo indefinito , e Loro fanno altrettanto con noi.
Sono vampiri.
Sono vegetariani come noi.
Sembrano essere brave “persone”, soprattutto la donna ha un viso infinitamente dolce che mi ispira fiducia.
Sembrano innocui.
Non ci faranno del male.
Dove sono diretti? Stanno tutti insieme? Alice aveva previsto tutto? Sono loro la ragione per cui abbiamo dovuto prendere questo autobus? Dovremo presentarci? Parlare con loro?
Mi volto verso le mie sorelle per capire che intenzioni abbiano. Anche loro come me scrutano i cinque vampiri.
Alice è euforica come sempre.
Rosalie dopo un’altra breve occhiata si volta verso il finestrino.
Bene, le sue intenzioni sono più che chiare non vuole fare amicizia.
Alice? Che vuole fare?
La guardo. Mi guarda. Mi fa un sorrisino che non comprendo e si rimette ad ascoltare l’ipod.
Mi volto ancora verso occhi dorati, cercando di non perdermi in essi e seguo poi, l’esempio delle mie sorelle riportando lo sguardo davanti a me e rimettendo le cuffie.

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Mi dispiace 1918 nn si sn parlati … chissà magari nel prossimo=)
La vedete questa scritta blu che dice inserisci una recensione, qui sotto?
Bn... cliccate lì e scrivete una stupidata, un qualsiasi cosa…  x favore… grazie^^
Baci baci luna

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Capitolo 4
*** cap 4 ***


Grazie alle persone che mi hanno aggiunto tra i seguiti e i preferiti
Grazie a chi legge solamente
Grazie alle 7 meravigliose persone che hanno recensito … grazie mi avete fatto la persona + felice delle terra^^

Risposte alle recensioni:

RenesmeeBlack: ciao grazie per la recensione sn contenta che la storia ti piaccia^^
 
Lo so i capitoli sn un po’ cortini, ma lo saranno solo i primi 5 =)  Spero che anche questo cap ti piaccia^^

 1918: ciao sn contenta che il cap ti sia piaciuto mi dispiace nn poterti accontentare ma   
neanche in questo si parleranno. Si Edward sa che sn vampire… spero che anche questo cap ti piaccia^^

Emerald96: ciao  grazie per la recensione e i complimenti =) spero che anche questo cap ti  piaccia^^

 eMiLy BlOoD: ciao grazie per la recensione sn contenta che la storia ti piaccia.
 Bella si sente molto diversa e nn vuole togliersi gli occhiali perché ha paura di
come  potrebbero reagire i Cullen. Spero che anche questo cap ti piaccia^^

 pinkstar_girl95: ciao grazie per la recensione sn molto contenta che la mia storia ti piaccia
spero che anche questo nuovo cap^^

 IsTiLlLoVeYoU: ciao grazie per la recensione sn molto contenta che la storia ti piaccia...
Si anche io adoro Edward;). Spero che anche questo cap ti piaccia^^

 7mc: ciao grazie per la recensione, mi fa piacere che la storia abbia attirato la tua attenzione^^ 
spero che tu possa trovare interessante anche questo cap^^

EDWARD

 
Manca poco a Forks.
Mi sento euforico e frastornato, il suo profumo mi sta dando alla testa.
Dopo quello scambio di sguardi, anche se non sono riuscito a vedere i suoi sono convinto che anche lei mi abbia guardato negli occhi, e orami passata un’ora e più. Nessuno ha mosso un muscolo. Ci ignorano totalmente.
La bionda sta leggendo una rivista di moda. Dai suoi pensieri intuisco che la nostra presenza la infastidisce addirittura…

“Che carina questa camicetta… dobbiamo andare a fare un po’ di shopping…
Speriamo che  la loro destinazione non sia Forks…. Tutta colpa del folletto…”

E così anche loro sono dirette a Forks. Bene. Molto bene.
Tutta colpa del folletto?? Penso si riferisca alla ragazza dai capelli corvini. Ora che la guardo meglio sembra davvero un folletto. Cerco di trattenere una risata e mi concentro sulla dea dai capelli castani.
Il mio sguardo cade inevitabilmente su quelle labbra così invitanti. Istintivamente mi passo la lingua tra le labbra e mi domando quale sapore abbiano le sue. Stringo con vigore il bracciolo del sedile.
O mio Dio! Sto diventando come i mie fratelli.
Ok Edward, concentrati su qualcos’altro… vediamo …
Carlise è curioso di sapere chi sono queste tre vampire.
Esme pensa che siano carine e vorrebbe fare amicizia con loro.
Jasper ed Emmett … meglio lasciar stare.
La bionda sta decidendo che smalto mettersi.
Il folletto canta mentalmente a squarcia gola.
E Lei… Lei niente.
Come niente?
Mi concentro meglio e l’unica cosa che riesco a percepire da lei è il vuoto. Il totale vuoto. Come è possibile? È la prima volta che mi succede una cosa del genere. Dovrò parlarne con Carlise.
Il bus di ferma. Siamo arrivati.
Esme e Carlise non vedono l’ora di scendere per presentarsi e fare la loro conoscenza.
Jasper ed Emmett meglio sorvolare come sempre.
Ed io… beh! Io mi aggrego ai miei genitori.
Non vedo l’ora di conoscere la mia dea.

BELLA


Finalmente siamo arrivati. Per tutto il viaggio non ci siamo rivolti parola … e continuerà ad essere così. Adesso ci alziamo, prendiamo i bagagli e chi si è visto si è visto.
Ok calma. Ci vuole solo calma.
Mi alzo e loro fanno altrettanto.
Mi ritrovo così di fronte ad “occhi d’orati”. Siamo nel corridoio dell’autobus uno di fronte all’altro.
Siamo vicini.
Siamo troppo vicini.
Il mio viso arriva all’altezza del suo petto. Ma quanto è alto? Sicuramente intorno al metro e ottantacinque se non oltre.
Prendo una boccata d’aria, e il suo profumo mi riempie i polmoni e la testa.
Sento le gambe tremare e la testa girare.
Fisso le sue labbra. Le sue labbra perfette. Perfette per essere baciate dalle mie. Mi torturo il labbro inferiore per cercare di resistere a quella tentazione.
Lo sento deglutire rumorosamente. E punto i miei occhi nei suoi.
Non sono più d’orati, ma neri. Neri come l’onice. Neri d’eccitazione. Così neri che mi fanno girare la testa ancora di più. Chiudo gli occhi, anche i miei sicuramente non più chiari, per cercare di riprendere un po’ di lucidità; ma l’unica soluzione è allontanarmi da lì. Allontanarmi da lui prima che on risponda più di me.
E così faccio, mi fiondo letteralmente fuori da quel maledetto autobus.
Chiudo ancora gli occhi con più forza, prendendo grandi boccate d’aria fresca.
Mentre il mio cervello riprende a funzionare correttamente, sento Alice sghignazzare dietro di me.
Alice! Tutta colpa sua ne sono sicura.
Mi volto di scatto incenerendola con lo sguardo, ma purtroppo non se ne accorge per via degli occhiali.
Sono le quattro del pomeriggio, il sole non esiste in questa cittadina, forse dovrei toglierli. No! Meglio di no. Non voglio che vedano… che veda cosa sono. Non ancora.
“Salve!”
Ci saluta l’uomo sulla trentina, alto, biondo, occhi dorati, sembra un divo del cinema. Ha un sorriso sereno e rassicurante disegnato sul volto.
Gli sorrido di rimando. Anche lui come la donna dai capelli caramellati, che credo sia la sua compagna, mi ispira fiducia.
“ Forza andiamo!”
Evidentemente Rosalie non la pensa come me, e senza degnarli di uno sguardo si avvia verso un taxi. ma chi lo ha chiamato? Vabbè … Alice ed io seguiamo il suo esempio.
“Hei bel culetto … hai dimenticato questa”
Dice il ragazzo armadio rivolto a Rosalie porgendole il beauty-case.
Rose con uno sguardo che non promette niente di buono, gli si avvicina, gli strappa il beauty-case dalle mani … e gli assesta un pugno sulla mascella facendolo cadere all’indietro.
“Non chiamarmi mai più bel culetto … CHIARO?”
Gli ringhia contro prima di salire sul taxi più indispettita e infastidita di prima.
I cinque vampiri sono scioccati. Beh! In verità lo sono un poco anche io. Capisco che magari non gli sono simpatici e non vuole fare amicizia, ma quella è stata una reazione un po’ esagerata.
Guardo Alice che sorride, sicuramente aveva già previsto tutto.
Riguardo i cinque vampiri ancora sono shock e scoppio a ridere. Mi guardano con sguardo allucinato e, la mia risata diventa ancora più rumorosa. Rido. Rido tanto. Tanto, come non mi accadeva da tempo. Tanto che Alice è costretta a trascinarmi di peso nel taxi perché io continuo ancora a ridere.

ALICE

Trascino letteralmente Bella nel taxi, che continua a ridere senza alcun ritegno.
“ Tranquilli … ci rivedremo presto”
Dico ai cinque vampiri prima di salire anche io sul taxi e partire verso la nostra nuova casa.
Bella seduta tra me e Rose continua a ridere. L’autista ci osserva curioso dallo specchietto retrovisore e, Rose inizia ad incazzarsi sul serio.
“Oddio … ahahah … le loro … ahaha … le loro facce erano impagabili … ahahah …”
Riesce a dire Bella tra una risata e l’altra, le manca quasi il fiato tanto sono le sue risate. Adesso Rose la guarda come se fosse pazza. Chissà forse lo è! E poi dicono che sono io la pazza … vabbè …
Bella si gira verso Rose
“ Rose … sei stata una grande!”
Dice facendole schiacciare il 5 e, contagiando anche lei nel suo attacco di allegria. Mi unico allora anche io alle loro risate.
Osservo Bella. Non l’ho mai vista ridere così disinibita. Sono contenta, significa che si sta lasciando andare, e si sta buttando il passato alle spalle.
Bella è una brava ragazza, non si merita tutto quello che ha passato.
Finalmente sta arrivando anche per  lei la felicità … veramente sta arrivando per tutte noi.


___________________________________

Ed ecco terminato un altro cap =)
Spero tanto che vi sia piaciuto. Io nn ne sn molto convinta, questi ultimi due giorni sn stati un vero inferno, ma nn voglio stare qui ad annoiarvi con i mie problemi … avevo bisogno di sfogarmi in qualche modo, di evadere dalla realtà… così mi sn messa a scrivere e mi sn chiusa nel mio mondo… vabbè adesso la smetto …
Allora fatemi sapere cosa ne pensate^^
Baci baci luna

 

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Capitolo 5
*** cap 5 ***


Ciao a tutti^^
Come sempre parto con i  ringraziamenti … hihihi
Ringrazio tutti i seguita e preferiti.
Ringrazio chi legge solamente.
E ringrazio 1918 (ti assicuro che nel prossimo cap si parleranno sicuramente =P Si ho visto new moon **nn ci sn parole . spero che il cap ti piaccia baci baci^^) e RenesmeeBlack ( mi dispiace ma non posso rispondere alle tue domande se no svelerei tt … alice, alice sempre e sl colpa sua^^… spero che il cap ti piaccia baci baci^^) per aver recensito … grazie 1000

 mmm… nn sn molto convinta di questo capitolo. Nn mi piace affatto. Era già scritto ma questa mattina rileggendolo (invece di studiare =P) ho deciso di cancellare tutto cosi l’ho riscritto di nuovo ed ora è più brutto di prima  … uff =( … (avrei fatto meglio a studiare)
Il cap precedente era moooolto diverso, finalmente si parlavano. In questo invece … niente mi è uscito così … beh vi lascio alla lettura … nn buona questa volta dato che il cap fa proprio minkia …

 

BELLA

Silenzio. Finalmente un po’ di silenzio.
Ahh … che pace … mmm … adoro l’acqua calda che, lenta, scivola su tutto il mio corpo, riscaldando questa pelle di ghiaccio. Questa è una delle poche cose che mi fa sentire viva, insieme alla mia bambina: una bellissima Lamborghini nera ludica, con gli interni in pelle, che arriva a 360 km/h; un vero e proprio gioiellino.
Spero per Alice che la mia bimba arrivi senza neanche un graffio, se non vuole vedere il suo guardaroba bruciare in giardino.
“Noooooooo”
Il suo urlo rompe il mio silenzio.
“Tranquilla Alice. Succederà solo se alla mia bimba sarà arrecato un qualche danno”
Sorrido malefica uscendo dalla doccia e avvolgendomi in un grande telo di spugna.
Adoro stuzzicarla. Guai a chi tocca la sua adorata collezione, un po’ come: guai a chi tocca la mia bambina.
Ritorno in camera. Mi posiziono davanti allo specchio. Sciolgo il nodo dell’asciugamano e osservo il mio riflesso.

sei diversa … speciale …
… il male … lo sai …
Non puoi … arrenditi alla tua natura …
BASTA VI PREGO … SMETTETELA …
BASTA NON NE POSSO Più …
… SONO UN MOSTRO …
È la tua natura … piegati al suo volere …
… sarà più facile … non opporti …

 

Chiudo gli occhi. Li riapro e mi vedo attraverso lo specchio: in ginocchio con la testa fra le mani. Se non avessi la consapevolezza di essere un vampiro giurerei di essere in procinto di una mega crisi di panico.
Devo pensare a cose belle … occhi dorati.
Occhi dorati?? La mia mente ultimamente fa brutti scherzi. Forse mi sto ammalando. Forse …
La porta della mia camera si apre all’improvviso.
“Cosa sta facendo?? ... In ginocchio. Per terra. Davanti allo specchio. Nuda per giunta … giochi da sola??”
“Rosalie!”
La richiamo indignata. Ma come le vengono in mente certe cose?!
“Beh! Non ci sarebbe niente di male”
Dice alzando le spalle. Alzo gli occhi al cielo, mentre mi rialzo e mi copro con l’asciugamano.
“Volevi qualcosa?”
“Alice mi ha mandato a dirti che per noi, oggi, non sarà il primo giorno di scuola, ma inizieremo la settimana prossima perché …”
Non la lascio finire e mi precipito in salone dove si trova la mia fonte di guai.
“Si può sapere cosa stai architettando nana malefica??”
Cerco di usare un tono di voce più calo possibile, anche se mi risulta mooolto difficile.
“Hei! Non sono nana e non sto architettando un bel niente”
“Dovrei crederci??”
“Certo! Ho solo pensato di prenderci un po’ di tempo per finire di sistemare casa. E poi abbiamo bisogno di shopping per affrontare al meglio la scuola”
Disse con tono innocente, ma a me non la dava a bere.
“Certo come era meglio prendere l’autobus invece delle nostre macchine in modo che la storia che appiopperemo agli umani sia più credibile”
“SI! Vedo che hai capito tutto”
Si! Ho veramente capito tutto sorella pestifera. È meglio porre fine a questa inutile discussione, dal momento che Alice aveva assunto la sua tipica espressione “inutile che ci provi tanto non caverai un ragno dal buco”
Mi incammino verso le scale. Questa volta sarebbe stata diversa, avrei scoperto quello che stava tramando. Mi aveva già fregata con la storia del bus, ma adesso no!
“E’ inutile che ci provi tanto non riuscirai a scoprire un bel niente … mhuahahah”
Ma brutta …
Ok cerchiamo di riprendere il controllo.
Mi siedo sul letto. Espiro. Inspiro. Espiro. Inspiro. Il mio pensiero vola inevitabilmente ancora a Lui. A quel naso dritto. A quella mascella squadrata. A quei capelli in disordine, che vorrei tanto accarezzare.
COSA?? No. No. Basta con questi pensieri.
Chissà come si chiama? Forse lo rincontrerò a scuola, mi sembrava avesse più o meno la mia età.
Ok basta pensare a lui, non lo conosco neanche … ma lo vorrei tanto … ho detto basta.
Mi vesto velocemente e salto fuori dalla finestra. Ho bisogno di distendere i nervi e sfogarmi. E quello che ci vuole e una bella
caccia.
Inizio a correre. Veloce. Sempre più veloce. Il vento tra i capelli. L’odore di muschio e terra bagnata. Lo scosciare di un ruscello. Un cuore che batte. Odore di sangue. Eccolo un cervo che molto presto diventerà la mia cena. Con un balzo gli sono sopra e fulminea porto i canini sul suo collo, iniziando a succhiare avida quel nettare. Dopo di lui ne seguono altri due.
Aahhh … ora si che mi sento molto meglio. E il pensiero torna ancora a Lui. Al suo profumo, così dolce ma allo stesso tempo così forte, virile, da perderci la testa.
E con questi pensieri che mi popolano la testa faccio ritorno a casa.

EDWARD

Nonostante sia passato un giorno, sono ancora scioccato, quel quello che è successo alla fermata dell’autobus.
Manca poco all’alba. E quindi manca  poco all’inizio della nostra sceneggiata.
Incomincio a preparami. Doccia. Jeans. Camicia bianca. Scarpe da tennis. Una controllatina veloce allo specchio … ok sono presentabile.
Controllo l’ora: mancano ancora due ore all’inizio della scuola. Ma sarà comunque meglio avviarsi, non vorrei fare tardi.
In salone trovo i miei fratelli  insolitamente già pronti. Mi viene da sorridere, a quanto pare anche loro non vedono l’ora di andare a scuola. La loro motivazione è identica alla mia: speriamo di rincontrarle.
Emmett è proprio su di giri, non smette di dondolarsi da un piede all’altro.
“Io non sarei tanto euforico fossi in te … hai già dimenticato il pugno della bionda??”
“Sta zitto! Non accetto consigli da un verginello che non capisce un cazzo di donne”
“Nervosetti?!”
Iniziamo a ringhiarci contro, ma la dolce e terrificante Esme ci riporta all’ordine.
Ci osserva circospetta.
“mmm … come mai così euforici per la scuola?? … centrano per caso quelle tre ragazze??”
Colti in fallo rispondiamo con u alzata di spalle e ci avviamo in garage.
Eccoci nel parcheggio della High Forks School, con centinai di occhi puntati a dosso.
Non me ne curo, non mi interessa come sempre d’altronde. E ancora una volta in questa giornata i miei fratelli sembrano pensarla come me. Molto probabilmente oggi è la giornata dell’unione fraterna e io non ne sapevo niente.
Il suono della prima campanella rompe i miei pensieri.
Ispeziono minuziosamente tutto il parcheggio ma di loro nessuna traccia. Un senso di delusione e tristezza si fa spazio in me. Forse sono in ritardo. Si! Sarà sicuramente così … si! Ritrovo così un po’ dell’entusiasmo di prima.
Per tutta la mattina non faccio altro che guardare in ogni angolo di corridoio e frugare nella testa di ogni insulso studente di questo buco di scuola. Ma niente. La novità siamo solo noi tre.
Sono frustrato, amareggiato, deluso, arrabbiato …
Cazzo!
Perché diamine non è venuta? … Avrebbe dovuto farlo … sarebbe dovuta venire …
Si certo è perché?
Perché?
Perché? Per salvare la mia sanità mentale. Cazzo!
Ok. Facciamo profondi respiri. Ecco così. Bene. Bravo. Ottimo.
Sospiro pesantemente  … sto uscendo veramente di senno.
Magari loro inizieranno domani. Avranno avuto da fare oggi.
Domani la vedrò. E così … devo credere che sia così prima di perdere definitivamente la ragione.

 
Secondo giorno di scuola, e di loro neanche l’ombra.
Per l’intera settimana la situazione è stata sempre la stessa. Nessun insignificante umano sa niente di loro. Nessuno le ha mai viste, non sanno neanche che esistono.
Per un attimo ho persino dubitato di averle sognate, ma non è così perché, il loro ricordo è marchiato a fuoco anche nella mente di Jasper ed Emmett.
Questa è stata la settimana più lunga della mia esistenza. I giorni non passavano mai, specialmente le mattina con tutte quelle oche dagli sguardi languidi e i pensieri indicibili.

 
Sono seduto sul divano, in salone, ad aspettare i miei fratelli per andare a scuola.
Un altro lunedì.
Un’altra settimana.
Un altro giorno senza Lei.
Lei che con il suo profumo sublime mi ha sconvolto l’esistenza.
“Hei! C’è qualcosa che non va?”
Esme sempre dolce e premurosa, meglio non farla preoccupare ulteriormente.
Sorridendole rassicurante le rispondo.
“No niente va tutto bene”
“Sicuro? … eravate così euforici di iniziare la scuola … invece adesso …”
“Davvero non è niente. Tranquilla lo sai come siamo fatti, ci annoiamo facilmente”
“Sarà … comunque avete avuto notizie delle ragazze?”
“No”
Rispondo triste.
“Non temere la rivedrai presto. L’hai sentita anche tu la ragazza con i capelli corti no, ha detto che ci saremo rincontrati presto … perciò non disperare”
L’abbraccio di slancio, sussurandole un grazie fra i capelli.

Di niente figliolo.
Rimaniamo così ancora un po’, mi piace ricevere il suo affetto materno.
“Su cocco di mamma … datti una mossa”
Emmett sempre lui, sbuffando lo seguo in garage.
Parcheggio della High Forks School.
Mi guardo intorno alla ricerca  di una nuova macchina … niente … sempre le stesse.
Sospiro rassegnato abbassando il capo. Le fusa di un motore e i pensieri curiosi degli umani me lo fanno alzare di scatto. Vedo una bellissima Lamborghini nera tirata a lucido che elegante entra nel parcheggio.
Sono loro.
Eccola finalmente.

_______________________________
Se siete arrivate fino a qui … vi ammiro, avete tutto il mio rispetto.
Chiedo umilmente scusa *me in ginocchio*per questo obbrobrio e vi prometto che mi impegnerò al massimo per il prossimo cap^^
A presto
Baci baci luna

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** cap 6 ***


chiedo umilmente perdono per l’immenso ritardo. Lo so. Lo so. Ma in mia discolpa vorrei dire che l’università mi ha portato via tutto il tempo.
Cmq…salve^^
Ringrazio chi ha aggiunto la storia tra i seguita e i preferiti.
Ringrazi chi legge solamente
E ringrazio Luisa98 (ti ringrazi per i complimenti … spero che anche questo cap ti piaccia^^); nanerottola (sn contenta che anche questa mia ff ti incuriosisca, spero continuerai a seguirla e che questo cap ti piaccia^^); ClaudiaSv16 (ciao ^^ contentissima di averti come lettrice e che la ff ti piaccia. Hai capito bn i nostri adorati fratellini Cullen dovranno faticare parecchio…hihihi… spero che anche questo cap ti piaccia^^); 1918 (ciao … vabbè dai un po’ di attesa ci voleve no?? …anche se è stata un po’ lunghetta =P … mea culpa … cmq io sarò sempre e cmq ExB … x  me nn esiste neanche lontanamente un JxB…mai. Mai e poi mai….spero che il cap ti piaccia^^); RenesmeeBlack (ciao sn contentissima che lo scorso cap ti sia piacuto spero ti piaccia anche questo^^) per aver lasciato una recensione…grazie 1000

Ho dovuto dividere il cap in due se no era tr lungo…quindi il prossimo cap arriverà a breve ^^
Spero che vi piaccia anche se io lo ritengo un po’ noioso … allora… buona lettura^^

BELLA

Eccoci. Pronte per il nostro primo giorno di scuola alla Forks Hight School, “preparate al meglio” come dice Alice, dopo una settimana si shopping sfrenato, caccia, fanghi, massaggi, ecc e ecc …
Mentre guido, ripenso alla storiella che racconteremo agli umani.

Siamo le tre sorelle Swan, che dopo aver combinato non pochi casini, vengono spedite dai loro genitori, in un posto più tranquillo, e qui entra in gioco Forks, per far si che mettano la testa a posto.

Credo che ultimamente Alice guardi un po’ troppa televisione. Non so come il suo cervello, che dovrebbe essere super sviluppato, ma evidentemente per lei non è così, abbia potuto partorire questa storia. Rimarrà per sempre un mistero.
Parcheggio  vicino a una Volvo argentata … mmm … non male, almeno c’è qualcun altro, in questo buco, che ha buon gusto in fatto di macchine.
Scendiamo dall’auto e posso sentire distintamente, ogni studenti trattenere il respiro. È normale tutto questo. È l’effetto che fa la nostra razza sugli umani.
Aggraziate e bellissime appariamo ai loro occhi.
Poveri ingenui, se solo conoscessero la nostra vera natura, non ci guarderebbero con quegli occhi sognanti.
Vedo Alice saltellare tutta euforica, come suo solito. Alzo gli occhi e … lo vedo. Bello più che mai. Le mie fantasie non gli hanno reso giustizia.
Sento Rose sbuffare. No. Non possiamo ignorarli. Dobbiamo almeno salutarli e presentarci, infondo si tratta solo di educazione.
Già educazione. Non siamo state molto educate l’ultima volta. Ricordo molto bene le loro facce scioccate … meglio non ripensarci, se non voglio scoppiare nuovamente in un attacco isterico di risate.
Ripensandoci … però che figura di cacca che ho fatto. Chissà cosa avrà pensato di me. Che sono una pazza come la nana, ne sono sicura, cos’altro se no?!
Ok. Ok. Meglio non pensarci. Tanto non deve interessarmi cosa pensa di me.
Ci avviciniamo. Si avvicinano. Sono tutti sorridenti, sembrano essere molto contenti di vederci … o almeno credo.
“Salve Ragazzi!”
Trilla Alice abbracciandoli come se fossero amici di vecchia data.
Abbracciandoli?? Ma perché mi stupisco tanto, stiamo parlando di Alice. Alice è un modo a parte. Alice è Alice.
I ragazzi sembrano un po’ titubanti e … in parte  rincuorati che non sia andata a finire come la prima volta.
Rose non li guarda neanche, mentre il ragazzo armadio sembra guardarla un po’ troppo. Spero per lui che decida di non rivolgerle la parola, almeno per adesso, perché ho l’impressione che possa finire male, mooolto male. Mi sembra alquanto suscettibile stamane.
Meglio smetterla con questi pensieri, meglio presentarci.
Perché mi guardano tutti?
Aspettano che dica qualcosa?? Continuano a guardarmi insistenti quindi credo di si.
“Emm … B-Buongiorno!”
Balbetto. Da quando balbetto?? Sono scioccata, e lo sono anche le mie sorelle. Non è da me. Non è assolutamente da me. Mi rifiuto di credere che sia per Lui. È l’aria. È l’aria di Forks che sarà sicuramente nociva.
Mi schiarisco la voce. È ora di fare le presentazioni ufficiali. Sorrido sicura è ho l’impressione che occhi dorati spalanchi la bocca e sgrani gli occhi ancora di più.
Non devo guardarlo negli occhi se voglio riacquistare l’uso della parola. Meno male che indosso gli occhiali da sole, così nessuno può guardare i miei.
“Salve! Sono Bella e loro sono le mie sorelle … Alice e Rosalie …. Voi siete i Cullen giusto??”
“Come fate a sapere chi siamo?”
Mi scambio uno sguardo d’intesa con Alice, e sorridendo strafottente – mi diverte provocare le persone – rispondo:
“Voci …”
Continuano a guardarci con bocca e occhi spalancati. Il ragazzo armadio sembra riprendersi un po’.
“Si, siamo i Cullen. Io sono Emmett, lui è Jasper … e il rosso si chiama Edward”
Anche il mio angelo sembra si riprende dopo quest’ultima frase.
“Non ho i capelli rossi”
Ringhia.
“Certo come no …”
Cerco di trattenere le risate, così come Alice, di fronte a questa buffa scenette.
“Allora … adesso che abbiamo fatto le presentazioni, possiamo andare? Dobbiamo passare per la segreteria e non voglio fare tardi il primo giorno”
Prima che abbia il tempo di rispondere Emmett gli si avvicina e le mette un braccio intorno alla spalle
“Vieni tesoro, ti accompagno io in segreteria”
Mossa sbagliata. Infatti Rose gli da una gomitata nello stomaco.
“Non ho bisogno del tuo aiuto … Andiamo”
E così dicendo si avvia verso l’entrata dell’edificio. Perché di comporta in questo modo?
Adesso ne ho la certezza, l’aria di Forks fa davvero male.

 
Ora di trigonometria. Ultima ora prima della pausa pranzo – pranzo per gli umani ovviamente.
Per adesso non abbiamo avuto nessuna lezione in comune. Spero di rivederlo in mensa. Cosa??? No. No. Non devo sperare proprio un bel niente. non lo conosco neanche, a parte il suo nome, non so niente di lui.
Come può la mia mente essere costantemente sintonizzata su di lui?
È normale? Non credo
Cosa mi sta succedendo? … come era buffo questa mattina mentre battibeccava con il fratello … però ha ragione, i suoi capelli non sono rossi, più che altro bronzei. Non ho mai visto nessuno con quel colore di capelli. Non ho mai visto nessuno così bello.
“Ciao! Sono Mike Newton … piacere di conoscerti …”
Ma quando si è avvicinato il ragazzino?
Mi guardo in giro e vedo l’aula quasi vuota. La campanella è suonata e io non me ne sono resa conto. Possibile? Possibile!
“Ciao! Io sono Bella … scusa ma devo raggiungere la mie sorelle a mensa”
Gli sorrido. Sento il suo cuore aumentare i battiti. Accentuo di poco il mio sorriso e il suo cuore batte ancora più forte di prima, tempo quasi che gli possa venire un infarto. Meglio andare non lo voglio sulla coscienza.
Esco dall’aula e mi avvio verso la mensa.
“Ti accompagno …”
Però si è ripreso in fretta il ragazzino.
“Come vuoi”
Rispondo atona. Una ragazza ci affianca, Jessica mi pare, che non la smette di lanciarmi sguardi di odio e gelosia. Pensa davvero che mi possa interessare il biondino? Tranquilla è tutto tuo. Dov’è questa dannata mensa dall’altro capo del mondo??
La ragazza inizia poi a pormi domande su domande, a cui rispondo a monosillabi, sperando che capisca che non ho molta voglia di chiacchierare. Ma non sembra recepire il messaggio.
Eccola finalmente. La porta della salvezza. Ed ecco anche le mie sorelle sedute ad in tavolo posto in un angolo.
Mi volto verso gli umani.
“Beh! Grazie ci vediamo”
Non do loro il tempo di rispondere che mi fiondo letteralmente da Alice e Rose che sghignazzano divertite.
“Si certo ridete, ridete … non avere idea di quanto  siano odiosi quei due … comunque come è andata la vostra mattinata?”
“Possiamo sederci anche noi qui??”
Affabile ci domanda Jasper
“Si”
“No”
Rispondiamo contemporaneamente io e Rose. La fulmino con lo sguardo. Deve smetterla con questo atteggiamento così ostile, non ci hanno fatto nulla di male. Perché trattarli così? Non dobbiamo diventare per forza amici ma almeno comportiamoci da persone civili.
“Prego…”
Sorrido indicando i tre posti vuoti.
Mi osservano curiosi. In un primo momento non capisco, poi mi ricordo che non indossi gli occhiali da sole.
Jasper si sieda di fianco alla nana, chissà perché ma me lo spettavo, Edward ed Emmett di fronte a me e Rose.
“Ma … “
Comincia l’armadio,  ma lo zittisco subito con un gesto secco della mano.
“Sono così”
Rimaniamo in silenzio. Un silenzio pesante. Nessuno parla. I Suoi occhi continuano a fissarmi, scrutarmi … grandi, curiosi, belli …emozionati??
Basta! Non ce la faccio più.
“Smettila di fissarmi, mi dai suoi nervi”
Me ne vado, senza neanche salutate. Non mi importa.
Entro nel primo bagno che trovo. Lo sapevo che sarebbe finita così.
Cosa credevo?Che sarebbe stato diverso? Che almeno Lui mi avrebbe guardata con occhi diversi?
Stupida!
Guardo il mio riflesso alla specchio. E ancora una volta ciò che vedo mi disgusta.
Quelli che mi stanno guardando non sono occhi dorati, ne cremosi, bensì verdi. Occhi verdi quelli che mi osservano.
Perché?
Perché devo essere così diversa?

ALICE

Edward si alza, fa per raggiungerla, ma lo blocco.
“Lasciala sola per ora … adesso peggioreresti solo le cose”
Si risiede con il capo chino, mortificato.
“Mi dispiace”
Mormora.
“Ti dispiace?? Sei un idiota! Siete tutti degli idioti!”
Sbotta Rose arrabbiata. Tiene molto a Bella, a volte la tratta come se fosse sua figlia.
La capisce, neanche a me piace vedere Bella soffrire, soprattutto se soffre a causa di sguardi curiosi, che la fanno sentire diversa. Sbagliata. Sarei arrabbiata anche io se non sapessi che loro non hanno assolutamente cattive intenzioni.
Sbattendo le mani sul tavolo anche Rose lascia la mensa.
Guardo Edward. Si sente in colpa glielo leggo negli occhi. Non deve. Non ne ha nessuna. Lui la salverà, come lei salverà lui, solo che ancora non lo sanno. C’è tampo per questo.
“Non  è colpa tua. Tranquillo avrai modo di scusarti … questa sera”
Sorrido cercando di alleggerire un po’ la tensione che si è creata.
“Stasera?”
Chiede non capendo.
“Si stasera … allora a più tardi ragazzi!”
Facendo ciao ciao con la mano, saltello verso l’uscita sotto lo sguardo allibito e curioso dei fratelli Cullen.
Amo essere enigmatica. Si era capito??
Mi blocco all’improvviso. Una visione. Forse le cose si sistemeranno prima del previsto.
Sorridendo felice mi dirigo verso la mia prossima lezione.

___________________________
Finalmente si è risolto il piccolo mistero degli occhiali da sole ^^
Deluse?? Spero di no. Le cose nn sembrano essere iniziate nei migliori dei modi, ma Alice ha detto che le cose si sistemeranno presto … dobbiamo crederci?? Nn lo so^^
Spero che il cap vi sia piaciuto…mi farebbe tanto ma tantissimo piacere sapere cosa ne pensate …fatemi un piccolo regalo di natale lasciatemi un piccolissimo commentino  … vi prego…grazieXD
Alla prossima…che sarà molto presto …hihihi
Baci baci luna^^

 

 

 

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Capitolo 7
*** cap 7 ***


SALVE!!!
Mi scuso per il ritardo. Avevo promesso che avrei aggiornato presto, ma ho avuto un piccolo contrattempo: nn riuscivo + a trovare il quaderno dove avevo scritto il cap … sn un po’ sbadata a volte ^^
Ringrazio tutti i lettori silenziosi.
Ringrazio i seguita e i preferita
E ringrazio Rebussiii (ciao =) già povero emm ... si dovrà dare da fare se vorrà conquistare la bella bionda …hihihi…spero che il cap ti piaccia^^) RenesmeBlack (ciao^^ grazie per i complimenti nn ne merito neanche uno … per la storia degli occhi verdi … nn ho la + pallida idea di come mi sia venuto mi è venuta e basta^^ …spero che il cap ti piaccia^^) 1918 (ciano^^ sn contenta che lo scorso cap ti sia piaciuto spero che anche questo ti piaccia. No bella nn è una mezza vampira, è una vampira a tutti gli effetti sl un po’ speciale…hihihi) e Faity29(waw ti ho addirittura scioccata … ne sn felice =) spero che anche questo cap ti piaccia^^) per aver lasciato una recensione^^

Vi lascio alla lettura del cap^^






EDWARD

 

La bionda ha ragione. Sono un idiota. La conosco da neanche un giorno e l’ho fatta già scappare via da me.
Che idiota!
Pure Emm ha ragione, non capisco un cazzo di donne.
Adesso per colpa della mia stupidità, la mia dea sta soffrendo.
Sono un idiota.
Me lo so già detto? Beh! Meglio che me lo ripeto, non si sa mai: sono un idiota testa di cazzo.
Come ho potuto? Non volevo fissarla in quel modo. Ho cercato di distogliere lo sguardo ma non c’è l’ho fatta. Era così bella
Bella la mia dea si chiama Bella; mai nome fu più adatto.
Non ho mai visto degli occhi così belli, intensi, vivi.
Quegli occhi verdi sono una cosa indescrivibile.
Il suo profumo mi aveva già stregato, ma oggi con quegli occhi ….aaahhh…. con quegli occhi mi ha rubato l’anima.
Devo cercare di rimediare al mio stupido errore il prima possibile. Il folletto ha detto che stasera avrò modo di chiarire … mmm …. Stasera? Perché stasera? Ho cercato di capirci qualcosa, leggendole la menta, ma niente, stava canticchiando una stupida canzoncina, e così ho rinunciato. Quella ragazza è peggio di un rebus. Ma devo ringraziarla, il suo entusiasmo mi fa ben sperare.
Potrà sembrare strano ma ho come la sensazione che lei sappia più di quel che voglia far credere. Sarà paranoico, ma sono convinto che mi stia nascondendo qualcosa … che assurdità …. Come può nascondermi qualcosa? Impossibile. Primo ci consociamo da un giorno. Secondo non è a conoscenza del mio “molesto” potere. In conclusione è impossibile che mi nasconda qualcosa; riesco a leggere la sua mente quindi non può nascondermi nulla.

 
Il  suo profumo.
Mi blocco in mezzo al corridoio.
Anche lei si è fermata e mi sa guardando. Rimaniamo così fermi a fissarci e non riesco a muovere un solo muscolo.
Lei mi guarda ancora. Si volta e se ne va.
NO!
“Aspetta …”
Il mio è stato un sussurro. So che mi ha sentito, ma lei fa finta di niente e continua a camminare.
Le corro dietro e la obbligo a fermarsi afferrandola per un braccio.
Lei si volta stizzita strattonandosi. Non deve aver gradito molto.
“Cosa c’è?”
Cosa c’è? Non lo so. Una parte del mio cervello sa che è questo il momento di porle le mie scuse. L’altra parte, così come i miei occhi, sono intenti ad osservare la mia mano.
Brucia.
Sento la mano bruciare e sento  una voglia irrefrenabile di toccarla.
Voglio toccarla ancora.
Voglio abbracciarla  e sentire tutto il mio corpo bruciare. Se questo è l’effetto che mi fa, chissà come deve essere toccare direttamente la sua pelle nuda.
Potrei provare prendendole la mano e scoprirlo.
Allungo la mano verso la sua lentamente, con fare casuale, in modo che non se ne accorga e mi scambi per un pazzo, anche se è quello che sono in questo momento.
Vengo allontanato da quella folle pazzia, che sembra essersi impossessata di me, da un tocco delicato sul braccio.
Guardo prima la sua mano sul mio braccio per, poi, puntare lo sguardo sul suo vico.
Dio che occhi. La sua bocca si muove lentamente.
Ha parlato, ma non ho sentito niente troppo preso dal movimento di quelle labbra tentatrici.
“Come scusa?”
Domando frastornato.
“Ti ho domandato se ti senti bene …”
Mi domanda se mi sento bene? Io? Non voglio neanche immaginare che faccia deve avere  per farle domandare se sto bene.
I suoi occhi non sono più arrabbiati e tristi ma … preoccupati? Si preoccupa per me. Sorrido come un ebete. Scuoto la testa e mi schiarisco la voce cercando di darmi un contegno.
“Si sto bene … io … volevo … scusami … scusami non era mia intenzione, prima, offenderti ne tantomeno giudicarti”
Non dice niente si limita a guardarmi. Spero mi creda perché le ho detto la pura e semplice verità, ovviamente omettendo il fatto che fossi rimasto abbagliato da tanto bellezza. Non mi sembra il caso, per oggi, ho già fatto la mia pessima figura.
Continua silenziosa a guardarmi.
Ti prego dimmi qualcosa.
“non fa niente … scusami anche tu la mia reazione è stata esagerata”
Si apre in un sorriso bellissimo che le illumina anche gli occhi.
Il mio cuore morto perde un colpo.
Mi ha sorriso!
Il sorriso ebete riprende posto sul mio volto.
Sono proprio da ricovero.
“Che lezioni hai adesso?”
Non voglio separarmi da te.
“Biologia … tu?”
“Anche io”
Il sorriso da ebete di accentua.
“Perfetto andiamo!”
Esclamo entusiasta.

 

 

BELLA

 
Non potei non sorridere di fronte a tutta quella improvvisa euforia.
Ci incamminammo, in silenzio, verso l’aula di biologia. Edward sembrava fare dei piccoli saltellini invece di camminare. Era davvero buffo e tanto, tanto tenero.
Forse mi darei dovuta comportare come Rose, essere fredda e distaccata.
I suoi occhi sinceri, il tono della sua voce, me lo avevano impedito. Non ho potuto fare altrimenti. L’episodio della mensa era stato già rimosso e sostituito dal suo sorriso e dal suo entusiasmo.
La lezione di biologia era facile e già di mia conoscenza, come tutte le lezioni precedenti, con un’unica differenza: EdwardCullen come compagno di banco.
Non c’era un solo studente che non di fissasse curioso.
Tutti quegli sguardi mi rendevano agitata. Era strano perché ero abituata agli sguardi degli umani, era la mia stessa natura a richiamare i loro occhi su di me, eppure una strana ansia mi agitava il corpo.
Da cove veniva? Che fosse la sua vicinanza?
era vicino. La sua gamba quasi toccava la mia. E questa cosa stranamente mi piaceva. Questa ansia legata a lui mi piaceva maledettamente. La sua vicinanza mischiata al suo profumo di miele mi stava dando alla testa. Dovevo allontanarmi un attimo. Tutta l’aria che ci circondava era satura di lui. Lui. Lui e solo lui.
Ok dovevo riprendere il controllo.
“Mi scusi signor Benner potrei andare un attimo al bagno?”
“Certo”
Sorrido per la sua gentilezza, e le guanci gli si imporporano di rosso. Forse ho sorriso un po’ troppo.
“Grazie”
“P-prego”
Esco dall’aula evitando il suo sguardo.
Li sento. Sento i suoi occhi seguire la mia figura.
Li seno perforarmi la schiena.
Cercare di capire il mio strano comportamento.
Vorrei sapere anche io il perché di questo mio comportamento.
Mi chiudo la porta alle spalle, tirando un sospiro di sollievo.
Non posso perdere la testa in questo modo, per così poco.
Non succederà mai più.
Mancava ancora un’ora alla fine di questa mattinata.
Non ne posso più, mi sento stanca. Tutte queste  emozioni mi fanno male.

 
L’ultima ora è finita. E con questa anche il primo – noioso – di una lunga serie – giorno di scuola.
Aahhh … non vedo l’ora di ritornare a casa fare una bella caccia e una bella doccia rilassante. Anzi, ancora meglio, oggi provo l’idromassaggio.
Arrivo davanti alla Volvo e … un attimo dov’è la mia bambina?
L’avevo parcheggiata accanto alla Volvo, non posso sbagliarmi. Cavolo sono un vampiro la mia memoria è infallibile. Cavolo!
Se qualche insulso umano ha osato toccare  la mia bambina non avrà nessuno scampo alla mia ira. Nessuno e ripeto NESSUNO può toccare la mia bimba.
Il cellulare mi vibra nella tasca.

< Bellina siamo andate via un’ora prima. Dovrai tornare a casa da sola … o chiede un passaggio a chi sai tu … hihihi>
COSA??

Lo spero per te folletto malefico.
Ma non potevano semplicemente aspettarmi? Cos’erano 60 semplici minuti?


Stupida sorella.
“Ciao…”
Oh no il ragazzino biondo.
“Ciao”
Sussulta. Beh! Ho quasi ringhiato, povero. Non riesco ad essere gentile sono troppo arrabbiata. Quelle due sottospecie di sorelle mi hanno lasciato qui come una stupida.
“La tua macchina non c’è … vuoi un passaggio?”
L’umano ho decisamente sbagliato a formulare la domanda. Non avrebbe dovuto includere la parola macchina nella frase. Evito di rispondere per non essere maleducata e mandarlo a quel paese.
“Dai vieni ti do un passaggio…”
Non demorde.
È ufficiale odio mia sorella Alice. E adesso che gli dico?? Porca ….
“Sei gentile …. Ma non ti preoccupare …”
“Ma sei a piedi. Sta per piovere … dai ti accompagno io…”
Stupido ragazzino ti avverto che sto per perdere la pazienza.
“Veramente … Edward”
Edward. Quasi urlo il suo nome appena lo vedo uscire dall’edificio.
Lui appena mi sente chiamarlo si precipita da me … da noi il ragazzino biondo è ancora qui davanti a me.
Il mio salvatore si avvicina , mi sorride e io mi sciolgo.
Non ora Bella, non ora.
No non ora, non ora mai.
Ma che razza di pensieri faccio??
Occhi dorati … pronunciare il suo nome, ho constatato , che mi fa uno strano effetto, quindi meglio evitare … occhi dorati sta incenerendo, Mike, il ragazzino, con lo sguardo.
“Puoi andare Newton, accompagno io Bella”
Il suo sembra quasi un ordine, non deve stargli molto simpatico il biondino.
“Veramente glie l’ho chiesto pri …”
“Ho detto che accompagno io Bella. Vai”

Il ragazzino lo guarda tra l'innervosito e il terrorizzato.
E io lo guardo adorante.
“Allora??!”
Questa volta quasi ringhia e il ragazzino scappa senza neanche salutare.
“Grazie … non sapevo più come dirgli di no”
“Quando vuoi”
Mi fa un sorriso obliquo da infarto. Distolgo immediatamente lo sguardo e lui se ne accorge.
“Qualcosa non va?”
Si! Se mi sorridi ancora così rischio di saltarti a dosso.
“Tutto bene … beh! Io devo andare si è fatto tardi … ci vediamo … ciao”
“Aspetta … ti accompagno”
Non sarebbe una buona idea io e te in una macchina.
“Tranquillo … farò una corsetta”
Inizio a camminare verso il bosco, ma poi rifletto e torno indietro.
Mi avvicino portando le labbra all’altezza del suo orecchio e gli sussurro un grazie per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
Mi volto senza guardarlo e mi incammino, di nuovo, verso il bosco. Una volta entrata ed essermi assicurata di non essere vista sa occhi indiscreti inizio a correre.
Gli ho dato un bacio,
Gli ho davvero dato un bacio? Si.

 

EDWARD

 

Mi ha appena dato un bacio.
La mia dea mi ha baciato, sulla guancia certo, ma mi ha pur sempre baciato.
Ok respira Edward. Respira.
“Hei fratello stai bene?? … sembri fatto”
Emmett!
Non ha poi tutti i torti l’orso, mi sento felice e leggero, come se fossi sotto l’effetto di una potente droga. Lei la mia droga.
Cavolo già penso queste cose, sono proprio un caso perso. Forse dovrei chiede qualche consiglio ai mie fratelli
“Terra chiama Edward … ci sei? … mmm ….ho capito”
Lo guardo accigliato. Sentiamo cosa avrebbe capito.
“Jazz fratello … il piccolo Eddy sta crescendo e sta scoprendo lì universo femminile … ahahah ….certo che stai proprio messo male … guardati come ti sei ridotto per un banale bacetto sulla guancia ….ahahah …. Pensavi che non avessimo visto niente …aahaha?!”
Ma perché devo avere un fratello con il cervello grande quanto una nocciolina.
Perché?

L’orso ha ragione … non ti ho mai sentito così … ahahaha ….
Solo l’empatico ci mancava. Adesso siamo proprio al completo.
Cerco di ignorare i miei stupidi fratelli.  Emmett e i suoi pensieri sconci e le sue prese in giro per la figura che ho fatto,mi stanno martellando il cervello. Che poi vorrei sapere che figura. Si, forse, mi sono imbambolato un po’, però sono andato decisamente meglio di lui.
“Sarà stato anche un insulso bacetto sulla guancia, come dici tu, ma almeno IO ho ricevuto comunque un BACIO TU una GOMITATA”
Colpito e affondato l’orso ammutolisce.
Adesso ne manca solo uno che continua a ridere e beffarsi del sotto scritto.

Ahahah … sei proprio un novellino … ahahah … dovevi sentirti come eri eccitato per un bacetto … ahahah ….
“Ahahah …si ridi. Ridi. Tanto non sono io quello che non viene degnato neanche di uno sguardo … ho visto come la guardi e ho anche visto come NON ti guarda lei”
Colpito e affondato anche l’empatico.
Edward 1 Fratelli stupidi 0
Le soddisfazioni di una vita.
Parcheggio la macchina in garage con un sorriso trionfante che farebbe invidia a chiunque.
Salgo le scale.
Apro la porta e … no. Non può essere.

________________________

No. Nn può essere … cosa??? Ahahah… non vi è dato saperlo ….hihihi
Se sarete buoni con me, infondo è natale  e a natale si è tutti più buoni … facciamo un patto  … voi mi lasciate un piccolissimo commentino (come regalo di natale) e io posto il cap il 25 (ed è il mio di regalo di natale x voi) … ci state???^^
Spero intanto che questo cap vi sia piaciuto
Alla prossima che spero sia il 25^^
Se non ci sentiamo auguro a tutti un felicissimo natale ^^
Baci baci luna

 

 

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Capitolo 8
*** cap 8 ***


Salve gente!!
Auguri di buon anno anche se un po’ in ritardo =P
Avevo promesso che avrei aggiornato il 25 mi dispiace di un averlo fatto, ma il mio modem è deceduto. Sono stata senza connessione sino ad oggi, non solo nn ho potuto mantenere fede alla mia promessa ma mi sn anche persa un sacco di aggiornamenti. L’unica cosa positiva è che misn portata avanti con la storia … adesso vi lascio al cap (che ho diviso a metà perché tr lungo. La seconda parte la posto domani)
Ringrazio chi mi ha aggiunto tra i preferiti e i seguita
Ringrazio  chi legge solamente
E ringrazio 1918, gotica, patapolo, Rebussiii, Fairy29 e RenesmeeBlack per aver lasciato una recensioni (mi dispiace nn poter rispondere ma mi farò perdonare: pensate che degli aggiornamenti lampo possano bastare??^^).

EDWARD

 

No. Non può essere.
Le sorelle Swan sono a casa nostra. Nel nostro salone. Sedute sul nostro divano. A conversare tranquillamente con nostra madre.
Ma …?? Come …?? Quando sono arrivate?
Che ore sono? 
Che cosa??? Le cinque e mezza. Abbiamo perso tutto questo tempo nel parcheggio?
“Ragazzi! Dove eravate finiti? Le ragazze sono venute a trovarci … stavamo aspettando Carl … ma cosa fare ancora lì in piedi … non fare i maleducati e venite a salutare”
Dire che siamo scioccati e dire poco.

Sorpreso di vederci qui Edward?
Oddio siete troppo buffi … Su! Cercate di ricomporvi.

Eh? Come?
No può essere stata lei … o si? … mmm … dal modo in cui sorride sorniona credo proprio di si. Ma come … ??
Do voce ai miei pensieri prima di uscire pazzo.
“Ti sento … prima no … adesso … come …??”
I miei pensieri confusi diventano parole confuse.
“Caro ti senti bene?”
No Esme credo di stare per impazzire.
Prima che possa rispondere, a mia madre, Lei chiarisce i miei dubbi.
“Sono uno scudo per questo non riuscivi a leggere i miei pensieri … Prima ho abbassato lo scudo dando libero accesso alla mia mente”
Adesso si che è tutto più chiaro.
Un momento …
“Come fai a sapere che leggo nella mente?”
“Conosco molte più cose di quanto tu possa immaginare”
Sghignazza divertita.
Adesso non è per niente tutto più chiaro.
“Perché stai cantando la canzone delle superchicche??”
Mi rivolgo ad Alice
“Cos’è un reato?”
“No … ma …”
“Edward non fare il maleducato”
“Ma mamma … “
“Niente ma mamma”

Ahahah …. Che figura di merda … sgridato dalla mamma di fronte a loro …ahahah
Già che  figura di merda, hai ragione orso ma non te lo dirò mai
Verginello 1 Fratelli fighi 1
Ricordate avrete vinto una battaglia ma non la guerra.
E ricordate anche che Edward Cullen non perde mai.

 
Dopo la magra figura fatta, le ragazze riprendono a chiacchierare tranquillamente.
Ci uniamo  a loro ma, la nostra, è sola presenza fisica, siamo troppo scioccati per partecipare alla conversazione.
Io più di tutti , quella frase mi ha lasciato perplesso, non riesco a trovare una spiegazione di come di perché, ne un significato, come non trovo un significato coerente ai pensieri  del folletto malefico. Adesso capisco il perché di questo sopranome. Il mio sospetto allora non era del tutto infondato, il folletto, mi nasconde qualcosa e, devo dire, lo fa anche alla perfezione. I miei famigliari, dopo tanti anni, ancora non sono riusciti a trovare un modo per eludere il mio potere, lei, invece, in due soli incontri, ha trovato il modo di lasciarmi fuori dalla sua mente: canticchiare e tradurre canzoncine assurde in tutte le lingue conosciute. Snervante. Questa canzoncine mi stanno mandando al manicomio, mi sento la testa scoppiare.
Come questa mattina, mi perdo ad osservare la mia dea.
Parla. Scherza. Ride.
Il suono della sua risata mi riempie l’anima di gioia.
Desidero vederla sempre così: sorridente e solare.
Desidero essere il la causa di tanta gioia.
Desidero che quei sorrisi siano solo ed esclusivamente per me.
Forse è chiedere troppo, ma è ciò che desidero più di ogni altra cosa al mondo.
Si accorge del mio sguardo insistente. Per un attimo, ho paura che si ripeta lo stesso episodio della mensa. Sto per darmi, per l’ennesima volta, dell’idiota, quanto mi regala un sorriso dolcissimo, che ha il potere di lasciarmi senza fiato.
Ossigeno. Ho bisogno d’ossigeno.
Boccheggiate distolgo lo sguardo, non vorrei saltarle a dosso qui davanti a tutti, magari dopo quando e se staremo soli … ma cosa vado a pensare?! Non posso fare certi pensieri sulla mia dea, così innocente, timida a volte impacciata.
Non è proprio il caso.
Ma è così difficile.
Sono diventato peggio di Emm e Jazz.
Non dovrei.
Non dovrei fare certi pensieri su di lei.
Sulla mia dea.
Lei così delicata, fragile, forte, sensibile.
Lei.
Lei tutto.
Lei troppo.
Troppo per uno come me, per un mostro.
Sospiro demoralizzato, rassegnato, il mio neurone buono mi ha abbandonato, anche io ormai faccio parte del club casi persi.
Sarà meglio partecipare un po’ alla conversazione.
Carlisle? Quando è arrivato?
Non sono un caso perso. No. Sono da buttare.
“Edward? … ma mi stai ascoltando?”
Come? Carlisle sta parlando con me?
Oh mamma!!
Mi sento leggermene osservato. Ovvi ho sette paia di occhi puntati su di me.
Anche Lei mi sta guardando con quei magnifici occhi verdi: curiosi e divertiti.
Nonostante mi sia appena imposto di non farlo più, non posso fare a meno di pensare a quanto sia bella.
“Scusa Carlisle, ero sovrappensiero … dicevi?”
“Dicevo … Alice ha detto che i lupi vogliono un incontro con loro, e dal momento che noi abbiamo già avuto rapporti con loro sarebbe opportuno accompagnarle … soprattutto tu Edward, saresti di grande aiuto …”
“Si! … certo che verrò”
Non lascerei mai la mia dea da sola in balia dei lupi. Non se ne parla. Lei i cani … no. No. E no. Non esiste.
“Bene … allora dove e a che ora hai detto ci sarà l’incontro?”
Carlisle si rivolge ad Alcie, che ovviamente, come nel suo stile, non fornisce una risposta che non sia un rebus, o che non ti riempia la testa di domande, che ovviamente non avranno risposta se non quando il folletto lo ritenga opportuno.
“Non l’ho detto … verrò io a prendervi”
Si ma quando?
Perché deve rendere le cose così complicate.
Carlisle le sorride affabile.
“Va bene”
No. Non va bene. Che vuol dire che ci verrà a prendere lei? Se sa già tutto perché non lo dice semplicemente? E poi come fa a sapere che i cani vogliono un incontro? Hanno già parlato con loro? Come fanno a sapere dell’esistenza dei lupi?
Tra noi Cullen e loro c’è un patto per questo siamo a conoscenza della loro natura, ma loro tre come lo sanno? Pensavo che oltre a noi e forse il clan dei Denali, che a volte ci viene a trovare, nessuna sapesse della loro esistenza … a quanto pare mi sbagliavo ...
Non mi piace tutto questo mistero. Voglio delle spiegazioni e le voglio adesso.
Tutto questo mistero mi innervosisce e il fatto di non riuscire a leggere la mente di Bella e il fatto che il folletto mi tenga deliberatamente fuori, peggiora ulteriormente le cose.
Quando sto per chiedere un qualche spiegazione, la mia dea si alza.
“Bene … direi che è ora di andare”
No. Rimani ancora un po’-
“Vi ringrazio per averci offerto il vostro aiuto”
“Per te questo ed altro”
Cazzo!
L’ho detto ad alta voce. Adesso si che ho fatto la figura del coglione, ma lei mi sorride dolce e imbarazzata, abbassando subito gli occhi a terra.
Non è possibile … imbarazzata e ancora più bella.
Con un ultimo grazie sussurrato e un ci vediamo presto, le sorelle Swan lasciano casa Cullen.
E io sto ancora seduto sul divano, a fissare la porta da dove è appena uscita la mia dea, stordito da quel bellissimo sorriso.
Sono proprio andato, mi faccio pena da solo.
“Per te questo ed altro …. Hahahah”
Mi scimmiotta l’orso.
“Vaffanculo!”
Detto questo mi ritiro nella mia stanza.
Salgo le scale lentamente, per non dare ulteriore soddisfazione a quei due che non la smettono di ridere. Mi arriva chiaro e forte il pensiero di Jazz.

Verginello 1 Fratelli fighi 2
E che cazzo!!

 

ALICE

 
“Alice esci immediatamente fuori di qui!”
“Ma Bella …”
“Niente. Ho detto no … e adesso fuori”
“Uffa  …. È bellissimo questo vestito perché non vuoi metterlo?”
“Perché dobbiamo semplicemente incontrare i cani e non andare a una sfilata”
“Ma ci sarà anche Edward …”
“…”
Beccata!!
“Allora??”
Domanda arrogante. Non con me Bella. Non con me.
“Lui apprezzerà questo vestito … l’ho visto”
Tentenna.
“E poi …”
Lascio la frase volutamente in sospeso.
“Poi?”
Curiosa eh? Questo è il mio momento.
“Metti questo vestito e lo scoprirai …  dai che facciamo tardi … non vuoi rivederlo? È passato un intero week-end dall’ultima volta”
Colta in fallo mi osserva seria e un po’ incazzata.
È così testarda. Quando ammetterà che ha una cotta per lui?
“Non metterò un vestito e dei tacchi per andare in mezzo al bosco”
“Invece si !”
“Alice…”
Il tono della sua voce è calmo.
Controllo.
 L’ho convinta.
“Non farmi arrabbiare, altre tutto devo anche cacciare, e lo sai, quando ho sete divento un tantino irascibile, perciò esci e lasciami in pace”
Sorride vittoriosa sa di avermela fatta.
Alice non dimentica e questa me la segno.
Mi spinge verso la porta.
Ha uno sguardo triste. Perché?
“Ok. Ok. Me ne vado … voglio solo dirti una cosa …”
“Cosa?”
“Lasciati andare Bella. Sogna. Perché se non sogni non speri. Se non speri non ci credi. Se non ci credi non provi. E se non provi non cambierai mai nulla nella tua vita. Vita Bella. Vita. Vivi. Vivi Bella”
“E’ quello che faccio”
“no! Non lo hai mai fatto veramente”
“Tutto questo perché non voglio indossare un vestito? Non credi di esagerare?”
“Non è a questo che mi riferisco e lo sai”

 

 

CONTINUA …

_________________________
Il cap continua … la seconda parte la pubblicherò domani^^
Spero che il cap vi sia piaciuto… mi farebbe tantissimo piacere sapere cosa ne pensate^^
Alla prossima … anzi a domani
Baci baci luna

 

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Capitolo 9
*** cap 8 seconda parte ***


È ufficiale odio la telecom.
Avevo promesso che avrei aggiornato il giorno dp ma la mia connessione a internet mi ha abbandonato ancora una volta  arggg … che nervi.
Adesso sto aggiornando da casa di mia zia, la telecom ha detto che la mia connessione sarà riattivata entro la settimana entrante … speriamo bn, nn so quindi di preciso quando potrò aggiornare nuovamente. Mi dispiace tanto =(
Come sempre ringrazio chi mi ha aggiunto tra i seguita e i preferiti.
Ringrazio chi legge solamente.
E ringrazio Rebussiii (ciao =) sn contenta che il cap ti sia piaciuto … hai ragione tu deve essere tremendo avere dei fratelli con emm e jazz…hihihi…povero il nostro verginello …hihihi…spero che anche questo cap ti piaccia…e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi^^); 7mc (ciao, sn contenta che il cap ti sia piaciuto spero che sia lo stesso anche per questo^^ fammi sapere cosa ne pensi^^); volpessa22 (ciao bianca … hai letto veramente  tt e 8 i cap in una volta? E ti sn piaciuti? Me troppo contenta =) … spero che anche questo ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi^^); cullengirl (ciao, sn contenta che la storia ti piaccia. Anche io voglio che eddy e bella si mettano insieme, ma manca ancora un po’ a questo… spero che anche questo cap ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi^^); 1918 ( tesoro la tua recensione nn manca mai, e di questo sn molto contenta. Le ragazze nn dicono niente dei loro poteri  xkè come avrei bn capito ad alice piace essere misteriosa e far uscir pazza la gente …hihihi… spero che anche questo cap ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi^^); gotica ( scommetto che mi vuoi trucidare per il ritardo … ma nn è stata assolutamente colpa mia … cmq sn contenta che la storia ti piaccia e spero che per anche questo cap sia lo stesso. Fammi sapere cosa ne pensi^^); RenesmeeBlack (ciao…ahahah…sn d’accordo con te eddy è messo molto meglio rispetto ai fratelli…jazz nn capisce che piace ad alice? Beh alice è molto furba…hihihi… spero che anche questo cap ti piaccia e ti faccia ridere anche se per scemenze XD. Fammi sapere cosa ne pensi^^) per aver lasciato una recensione. Grazie infinite.

“Lasciati andare Bella. Sogna. Perché se non sogni non speri. Se non speri non ci credi. Se non ci credi non provi. E se non provi non cambierai mai nulla nella tua vita. Vita Bella. Vita. Vivi. Vivi Bella”
“E’ quello che faccio”
“no! Non lo hai mai fatto veramente”
“Tutto questo perché non voglio indossare un vestito? Non credi di esagerare?”
“Non è a questo che mi riferisco e lo sai”

 

BELLA

 
Si lo so.
Ma non è questo il momento giusto per pensarci.
Ci penserò. Non ora, ma lo farò … forse.
Dopo essere passate da casa Cullen, tutti insieme ci siamo diretti al confine dei Quileute.
Ed ora eccoci qui, ad aspettare i cani pulciosi in religioso silenzio. Nessuno parla. Gli unici rumori sono quelli della foresta.
Maledetta Alice e la sua mania di arrivare sempre tre ore prima. Non che il tempo per noi sia un problema, anzi direi che quello è l’ultimo dei nostri problemi.
Ma oggi tutta questa situazione mi innervosisce.
L’attesa mi innervosisce.
I suoi occhi puntati a dosso mi innervosiscono.
Maledetta Alice. Tutta colpa sua e di quella patetica paternale.
Le sue parole continuano a ronzarmi in testa. Non mi danno tregua. Mi sono detta che ci avrei pensato, dopo, non ora, eppure non riesco a smettere, ne a capire.
Devo sfogarmi.
Una volta terminato l' incontro andrò assolutamente a caccia.

 

EDWARD

 

Dondola da un piede all’altro. Nervosa. Ansiosa. Agitata.
Che sia preoccupata per questo incontro? Eppure l’altra volta mi era apparsa tranquilla.
Sfugge al mio sguardo. Si tortura il labbro inferiore e le mani.
Qualcosa la turba. Ma cosa??
Faccio per avvicinarmi, ma appena accenno il movimento mi ammonisce con lo sguardo. Non mi ha mai guardato così. Mi sento pietrificato. Che mi sia immaginato tutto? No. Non ci credo. Gli sguardi dolci, i sorrisi, il piccolo bacio, non me li sono immaginati. Sono reali. Non voglio credere che la causa del suo nervosismo sia io. Non posso crederci.
La guardo. I suoi occhi sono neri, lucenti, eccitanti.
Una folata di vento le scompiglia i capelli, portando fino a me un po’ del suo profumo. Non è il solo, prepotente mi arriva anche l’orribile odore dei cani.
Sono in cinque. Appena si accorgono della presenza delle ragazze ringhiano.
Incominciamo bene.
“Buona sera. Siamo venuti in pace … vogliamo solo parlare”
Carlisle sempre diplomatico. Se non ci fosse lui ci saremo già staccanti la testa da tempo. I pensieri dei lupi sono tanti. Sono curiosi, ansiosi, timorosi, affascinati.
Affascinati? Come osa quel insulso bastardo pensare quelle cose sulla mia Bella.
Un ringhio mi nasce dal petto senza che io possa controllarlo. Mi avvicino, come un fulmine, a Bella, incenerendo con lo sguardo il cane pulcioso, come a marcare il territorio. Bella è Mia. Solo mia. Non ancora, ma lo diventerò molto presto.
Bella mi guarda non capendo il mio comportamento. Anche i miei famigliari mi guardano non capendo gli strani sguardi di sfida tra me e il bastardo.
Vorrei staccargli la testa. Morderlo, lasciare che il mio veleno, letale per lui, gli bruci nelle vene, facendolo impazzire di dolore.
Sento nascere un altro ringhio dal petto, salire su per la gola e li morire.
Il tocco, caldo e delicato, della mano di Bella mi distoglie dai miei piani omicidi.
I suoi occhi ritornano a guardarmi dolci e non più ammonitori come prima.
Il calore della sua mano è molto meglio di quanto avevo immaginato. Le sensazioni che mi stanno dando i suoi polpastrelli, che delicati, accarezzano il dorso della mia mano, sono dieci volte più potenti di quelle provate nel corridoio della scuola.
Se solo prendendomi per mano mi riduce in questo stato, sarebbe capace di fare, di me, tutto ciò che vuole.
Dalla mia piccola performance, i pensieri del pupi hanno cambiato direzione, diventando più pacifici e inclini al dialogo. Pensano che le sorelle Swan siano le nostre compagne. Beh magari!
Con un finto colpo di tosse Belle porta tutta l’attenzione su di se e, con ancora la mia mano della sua, inizia a parlare.
“Buona sera. Sono Isabella Swan e queste sono le mie sorelle Alice e Rosalie Swan … abbiamo saputo che volevate incontrare i Cullen per chiedere informazioni su di noi per poi chiedere un incontro tutti insieme … noi abbiamo solo deciso di accelerare un po’ i tempi”
“Come avete fatto a saperlo”
Do voce ai pensieri del capo branco, curioso a mia volta della risposta.
“Mia sorella Alice, ha un dono speciale, vede il futuro … anche se non è molto corretta come spiegazione … lei vede le decisioni che vengono prese da ogni singolo soggetto è così che abbiamo saputo delle vostre intenzioni”
Faccio per parlare, esponendo ancora i pensieri del lupo, ma vengo bloccato da Bella che riprende a parlare.
“Siamo a conoscenza del patto stipulato anni a dietro con i Cullen e … siamo qui per chiedervi di estendere il suddetto patto anche a noi. Ci nutriamo come i Cullen di sangue animale … non vogliamo far del male a nessuno ne tantomeno creare alcun tipo di problema e per questo, che nel caso in cui non accettiate la nostra proposta, siamo disposte a lasciare la cittadina di Forks”
Il tono di voce usato è calmo e rassicurante. I suoi occhi non hanno mai abbandonato quelli del cane. Sta cercando di ammaliarlo. I pensieri del cane sono confusi, privi di ogni coerenza.
Sono sbalordito, senza parole, è la prima volta che vedo un vampiro riuscire ad ammaliare un licantropo, come se fosse una comune preda.
Dopo alcuni secondi, mi arriva chiaro il significato delle sue ultime parole “siamo anche disposte a lasciare la cittadina”. Come scusa? Non permetterò mai che accada una cosa del genere, a costo di scatenare una guerra. I cani pulciosi accetteranno la proposta se non hanno intenzione di morire qui. Ora. Subito. I miei fratelli concordano pienamente con me.
Carlisle, manco mi leggesse nella mente, prende la parola.
“Anche noi riteniamo le ragazze del tutto innocue e siamo disposti a garantire per loro … vi assicuro che non saranno un problema”
Si. È sicuramente un bene che si anche lui. Io personalmente non sarei stato in grado, almeno in questa specifica circostanza, di mantenere il controllo.
Mi concentro sui pensieri del branco,per capire quali siano le loro intenzioni. Il capo branco vuole dare loro una possibilità. La lupa vuole che se ne vadano all’istante. Il cane di prima vuole fare la conoscenza della mia dea, per cui è a favore della proposta. Per gli altri due, qualsiasi sia la scelta del capo branco, sarò più che giusta e bene accetta.
Dato che la maggioranza vince e, che la scelta finale spetta comunque al lupo alpha, e quest’ultimo è favorevole alla proposta, il verdetto finale è positivo.
Tiro un sospiro di sollievo, anche se non avrei mai permesso che la scelta finale fosse diversa. Non avrei mai permesso alla mia dea di allontanarsi da me.
Stento ancora a credere come in così pochi giorni sia diventata così importante per la mia esistenza.
Con l’avvertimento che al primo sbaglio, il branco, non avrà alcuna pietà ne ripensamenti dell’attaccare, vanno via.
Altro sospiro di sollievo. Com’è che si dice in questi casi? Tutto è bene quel che finisce bene? Ed è proprio così. È andato tutto alla grande.
Vedo Alice scambiarsi strani sguardi con Bella che annuisce e sorride compiaciuta.
Quelle due non me la contano giusta. Non ho voglia, però, di chiedere spiegazioni di alcun tipo. Per stasera ho già scoperto abbastanza e, sono più che sicuro, che non riveleranno altro per ora. Per stasera mi basta così.
La sua mano tiene ancora la mia e questo va anche oltre ogni mia aspettativa, considerando il fatto che dopo la visita a casa Cullen, per l’intera settimana, ci hanno evitate. I nostri incontri sono stati solo quelli nel parcheggio della scuola e durante le ore comuni, in mensa non si sono mai fatte vedere.
Penso che questo loro comportamento, sia stato dettato dall’ansia per questo incontro, ma sono anche certo che c’è dell’altro; ma come già detto non questa sera. Per ora mi basta che i suoi occhi siano ritornati a guardarci dolcemente, che la sua mano stringe la mia nella sua, che il sorriso sia tornato ad illuminarle il viso.
“Grazie … grazie per l’aiuto che ci avete dato. Grazie per aver garantito per noi … vi assicuro che non faremo del male a nessuno”
Bella ci ringrazia tutti, ma il suo sguardo è puntato su Carlisle e, la sua mano tiene ancora la mia. Lo ammetto questa cosa mi piace e anche tanto.
“Non ringraziarci e stato un piacere … e sono più che sicuro che non sarete mai un problema”
Carlisle le sorride affabile e lei ricambia.
“Bene … direi che è ora di tornare tutti alle nostre faccende … Bella? Tu non dovevi andare a caccia?”
Alice saltella tutta euforica fino a noi e osserva con un sorriso le nostre mani ancora unite. Bella segue il suo sguardo e come scottata tira via la sua mano passandola tra i capelli imbarazzata.
“Si! Allora io vado … ci si vede”
E detto questo sparisce nel folto del bosco.
“Edward!”
Mi richiama il folletto indignata. E ora che ho fatto??
“Guarda che occhiaie e occhi neri che hai … pretendo che tu vada a caccia immediatamente”
“Come scusa?”
“Si caro guardati … hai bisogno di cacciare”
 Le da man forte Esme.
Non ho bisogno di caccia e lo so bene, ma cosa potrei dire . No. Non è la frase adatta.
“Avete ragione … allora io vado ci vediamo a casa … a domani ragazze”
I miei famigliari mi fanno un cenno col capo.
Alice mi saluta euforica strizzandomi l’occhio.
La binda non mi guarda neanche.

 
Corro fra gli alberi scaricando tutta l’ansia e la tensione accumulata. Amo correre, mi fa sentire libero, mi da la sensazione di volare, mi fa sentire leggere. Un po’ come Bella. Anche la mia dea mi trasmette tutte queste sensazioni. Con lei mi sento leggero, libero, libero di esprimere tutto me stesso. Anche se ultimamente ho fatto delle pessime figure, soprattutto in sua presenza, ho scoperto che non mi importa, perché con lei è tutto così maturale, spontaneo, facile.
Una folata di vento porta alle mie narici il delizioso profumo di un puma. Forse l’idea di assecondare Alice ed Esme non è stata poi tanto male.
Ridendo parto all’inseguimento del felino. Sono vicino. L’odore del sangue è più forte. Il battito del suo cuore più forsennato. Lui sa che un latro predatore gli è alle costole, e per questo aumenta la sua corsa verso una salvezza, che purtroppo, per lui non ci sarà.
Altri passi si confondo con quelli della mia cena. Una corsa. Un vampiro. Bella. Giusto! Anche lei è a caccia.
Si accorge, anche lei, della mia presenza e mi affianca. Corriamo insieme, l’uno affianco all’altro, all’inseguimento dello sfortunato puma.
La osservo correre. Bellissima. Selvaggia. Assolutamente perfetta.
Mi ritrovo, all’improvviso, disteso sulla terra umida con Bella a cavalcioni su di me.
O. Mio. Dio.
Sto per morire. Sento che mi sta per venire un infarto, certo non proprio nel senso letterale del termine, ma il concetto è chiaro.
Si china lentamente su di me fermandosi a pochi centimetri dal mio viso.
“Vediamo quanto sei veloce Cullen”
Mi sussurra sulle labbra, prima di correre via scoppiando a ridere.
Non capisco subito il significato delle sue parole, concentrato sul ricordo del suo alito caldo e fresco sulle mi labbra. Di riflesso, mi passo la lingua tra le labbra catturando quel sospiro che sa di zucchero. Ma appena recepisco il messaggio, o meglio la sfida, mi fiondo subito al suo inseguimento.
Fortunatamente sono veloce, molto veloce, e impiego solo pochi secondi a raggiungerla. Però neanche lei scherza, corre veramente forte.
Sorrido. Mi piace questo gioco. Mi piace questo gioco con lei.
Con un balzo la supero. Aumento la velocità. Eccolo. Il puma è davanti a me. Spicco un balzo e con questo gli sono sopra. Con un semplice movimento gli spezzo il collo e mi volto verso la mia dea ferma alle mie spalle.
“Sorpresa bimba?”
È davvero mia questa voce roca? Si!
Si avvicina, lentamente, ancheggiando, sorridendo maliziosamente.

__________________________
u.u …Huuuuu…. E adesso cosa succederà??? Tutto nella prossima punatata ….muahahah…
purtroppo nn so quando potrò aggiornare, tutto dipende dalla quella maledetta telecom …
spero che il cap vi sia piaciuto anche se nn ne sono pianamente soddisfatta … spero cmq che qualcuno mi lasci una recensione…
alla prossima, che nn si sa quanto sarà
baci baci luna^^

 

 

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Capitolo 10
*** cap 9 ***


Sono tornataaaaaaaaaaaaaaaa ^^
Sembra che la telecom abbia risolto i problemi di linea e questa è una cosa positiva. Una cosa negativa invece è che  non si sa come, né quando, né  perché  la cartella delle mie ff sia misteriosamente scomparsa dal pc, per questo il cap è un po’ cortino … ho dovuto riscriverlo, ma prometto che posterò alla velocità della luce^^ tanto ormai come già detto la telecom ha risorto tutti i problemi^^
Se poi volete arrabbiarvi con qualcuno fatelo con mia mamma, perché sn sicura al 100% che sia lei la causa della magica scomparsa. Nn so xkè in questo ultimo periodo ha iniziato a voler imparare ad usare il pc … ma io mi chiedo a cosa ti serve imparare? Non sai usare neanche cellulare … se tu e la tecnologia non andate d’accordo perché insistere? Bha i misteri della vita XD
Cooomunqueeee  ringrazio i seguita, i preferiti, i lettori silenziosi e Fairy29, RenesmeeBlack, 1918, gotica, 7mc, Tyreisiah, cullengirl, Rebussiii e volpessa22 per aver lasciato una recensione.(mi dispiace nn poter rispondere alle vostre recensioni ma vado un po’ di fretta … ma mi hanno fatto un immenso piacere^^vi adoro grazie ancora^^)

BELLA

L’incontro con i cani è andato meglio di quanto credessi.
Abbiamo fatto bene a chiedere l’aiuto dei Cullen.
I lupi erano molto indecisi e Carlisle è stato fondamentale per la decisione finale.
Si fidano di lui, ma d'altronde chi non lo farebbe? Basta guardarlo negli occhi per avere la certezza di aver fatto la scelta giusta fidandoti di lui.
Ha garantito per noi.
Noi che per lui non siano nessuno, se non tre sconosciute piombate nella sua vita così senza preavviso.
Ha garantito per noi esponendo in questo modo anche la sua famiglia.
È stato deciso. Fermo nella sua decisione. Nessun ripensamento. Nessuna esitazione nella sua voce.
Carlisle ti da la speranza che una felicità possa esistere anche per noi, esseri sbagliati senza anima.
Senz’anima?  Non posso credere che Carlisle non abbia  un’anima, che il mio bellissimo angelo non abbia un’anima. Quegli occhi, quei bellissimi occhi dorati hanno un’anima. Sono giusti e non sbagliati e disgustosi come i miei.
Meno male che sono venuta a caccia per distrarmi, svuotare la mente e non pensare a lui.
Cambio di vento. Profumo di sangue. Un puma. Ottimo. Il gattino sarà un’ottima distrazione.
Inizio a correre. Il veleno mi riempie la bocca. Corro più veloce. Il puma davanti a me cerca disperato una via di fuga. Corro. Un rumore. Un’altra corsa. Un altro predatore all’inseguimento del felino. Un altro profumo mi arriva al naso. Il Suo profumo.
Sarà l’euforia della caccia, l’adrenalina che mi scorre nelle vene, il veleno che mi impasta la bocca, non lo so, so solo che ho voglia di giocare un po’.
Mi fiondo su di lui, buttandolo a terra e sovrastandolo.
Mi guarda stupito e affascinato.
Mi avvicino al suo viso sussurrandogli.
“Vediamo quanto sei veloce Cullen”
Per poi riprendere la corsa.
Rido. Sento ridere anche lui.
Si è ripreso, credevo di dover tornare in dietro.
Con un balzo mi supera. È veloce. Molto veloce. Mi piace.
Ha vinto. Ha preso il puma. La cena è sua. Non importa mi sono divertita.
Mi fermo alla sua spalle. Si volta.
“Sorpresa bimba?”
Bimba? Beh! Ormai stiamo giocando tanto vale continuare questo gioco e poi, non posso tirarmi indietro dopo tutto ho dato io il via a tutto questo.
Mi avvicino sorridendogli maliziosamente. Mi risponde con un sorriso altrettanto malizioso, con l’unica differenza che il suo è da cardiopalma.
Mi fermo a due passi da lui.
Non so bene cosa sto facendo, so solo che veglio risentire ancora quella voce roca che, qualche secondo fa, mi ha fatto tremare.
Lo guardo. Osservo tutta la sua figura.
Non so perché ma voglio prendergli ancora la mano, come prima durante l’incontro. Sentire ancora quel calore cosi famigliare.
Che assurdità. Io non lo conosco. Non so niente di lui, a parte che ha gli occhi più belli che abbia mai visto. Il profumo più sublime che abbia mai sentito. La pelle più soffice che abbia mai toccato.
Accorcia le distanze avanzando di un pazzo. Uno solo. Uno solo passo adesso a dividerci.
Questo suo movimento mi riporta alla realtà, risvegliandomi da questo stato di trans in cui sono caduta.
Faccio un passo indietro.
“Beh! Hai vinto … il puma è tuo”
Parlo senza guardarlo. Fisso un punto indefinito alle sue spalle.
Faccio un altro passo indietro e  mi volto.
“Aspetta!”
Mi fermo, ma non mi volto.
“Aspetta … potremmo …. potremmo dividerlo … se ti va …”
Mi rivolto e lo guardo negli occhi.
Mossa sbagliata.
Mi guarda speranzoso aspettando ansioso una risposta.
Rimango in silenzio continuando a guardarlo.
Dico a me stessa che non posso farlo, che condividere il cibo è una cosa troppo intima.
Ripeto a me stessa che non lo conosco, che non so niente di lui.
No. Non posso farlo.
Eppure, nonostante la mia mente dica una cosa il mio corpo ne fa praticamente l’opposto, avvicinandosi di un passo.
Fa quel suo strano sorriso obliquo che mi stordisce, e cedo.
Acconsento a questa assurda cosa.
Il suo sorriso diventa ancora più abbagliate al mio cenno affermativo.
In che guaio mi sono appena cacciata??

____________________________
HUuuuuuu … mmmm … in che guaio si sarò mai cacciata la nostra Bellina?? Hihihi
Non disperate il cap arriverà alla velocità della luce ^^
Mi farebbe molto piacere se mi lasciaste  una piccola recensione  *me che fa occhi da cucciolo* per favore ....  grazieee^^
Ah! Quasi dimenticavo per Fairy29: una volta in una recensione ti eri offerta come beta , me ne servirebbe una se sei ancora interessata fammi sapere. Il mio contatto è  LuNa.89_@live.it

 

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Capitolo 11
*** cap 10 ***


Salve^^
Eccomi qui con un nuovo cap ^^ … oggi sarà di poche parole quindi ecco i ringraziamenti XDXD
Ringrazio chi  ha aggiunto la storia tra i seguita e i preferiti
Ringrazio i lettori silenziosi che sn sempre numerosi (me immensamente felicissima XD)
E ringrazio RenesmeeBlack (ciao^^ la mia Bella è un po’ complicata e se si comporta in questo modo c’è una ragione (ovviamente).  Hai ragione lei è speciale anche per Edward lei è totalmente fuori dal comune, unica … ma lei non si sente in questo modo e come hai bene intuito c’è una “storia” che ancora nn si conosce … credo che si inizarà a capire di più il comportamento di bella tra un paio di cap … spero che anche questo cap ti piaccia^^) Austen95 (ciao sn contenta che la storia ti piaccia … anche questa volta faccio gli occhi da cucciolo bastonato … mi lasci una recensione??^^ ) 1918 (ciao … dp che avrai letto questo cap non penserai più che sembrano due bambini che dividono la merenda …hihihihi… spero che il cap ti possa piacere^^) Emerald96 (ciao … credimi nn sei l’unica a non aver capito perché bella ha gli occhi verdi … sinceramente nn lo so neanche io XD … cmq spero che anche questo cap ti piaccia^^) volpessa22 (ciao … perché bella nn si lascia andare??? … si scoprirà qualcosa nei prossimi cap …hihihih… cmq spero che anche questo ti possa piacere^^) e Gossip_Bambola_snob ( ciao… quanti complimenti …me tutta rossa … sn molto contenta che la mia ff ti piaccia e spero continuerai a seguirla …^^)

E ringrazio per ultima ma nn meno importante Fairy29 la mia  fantastica beta … che bello che bello che bello anche io ho una beta … che bello che bello… ok ci do un taglio…
Buona lettura^^

BELLA

 

In che guaio mi ero appena cacciata?

Maledetto sorriso da infarto, ma come diavolo fa ad instupidirmi in quel modo?
Ok. Calma. È semplice.
Bevo, ringrazio e me ne vado.
Non è difficile. Il segreto è non guardarlo troppo  a lungo e non fissarlo direttamente negli occhi.
Solo così potrò seguire il programma : bere-ringraziare-andare, senza nessun intoppo.
Sono impazzita sto parlando come se di fronte avessi un pericoloso nemico.
Mi sento così stupida.
Se Alice mi vedesse si farebbe delle grosse risate mentre Rose mi prenderebbe a sberle.
Scuoto la testa cercando di darmi un contegno e dicendomi che tutto questo panico è assurdo.
È solo un puma.
Che potrà mai succedere?
Alice se stai vedendo sappi che mi vendicherò! Perché sono sicura al cento per cento che tutta questa situazione è colpa tua.
Riporto lo sguardo su Edward che mi sta guardando in modo strano.
Beh certo! Sono un paio di minuti che me ne sto qui, immobile  a pensare cose assurde.
Gli sorrido come per rassicurarlo che va tutto bene e che in fondo posso sembrare una pazza ma non lo sono è Alice che mi fa andare di matto e pensare assurdità tipo: io … lui … noi …  qualcosa del genere.
O Dio, qualcuno mi aiuti.
Sto farneticando. Sono davvero pazza.
Ah povera me!
Mi avvicino al puma e lui fa altrettanto.
Aspetto che sia lui a fare la prima mossa, ha vinto lui il puma quindi…
“Prima le donne”
Ancora quello sguardo.
Ancora quella voce.
Chiudo gli occhi. Non c’è la faccio, in questo momento non riesco a non pensare a cose scandalose su di lui.
Benedetto sia il mio scudo.
Cerco di liberare la mente.
Adesso non sono Bella ma la predatrice che sta per mangiare la sua preda.
Porto i canini alla gola del felino e con un morso deciso li affondo nella carne. Lento scivola, caldo, quel nettare rosso giù per la gola. È denso segno che anche lui si è nutrito da poco. È la legge della natura il più debole soccombe al più forte.
Riapro gli occhi.
Di fronte a me Edward, anche lui intento a nutrirsi.
È bellissimo.
I capelli che gli ricadono scomposti sulla fronte. Le labbra dischiuse sembrano posare un delicato bacio sulla giugulare del puma.
Incapace di distogliere lo sguardo da lui, continuo a fissarlo.

 

 

EDWARD

 
Con un movimento aggraziato la vedo inginocchiarsi, dischiudere quelle meravigliose labbra e, delicata e decisa affondare i canini sulla sua … sulla nostra preda. Bellissima, ad occhi chiusi, incomincia a succhiare.
Sento un desiderio mai provato prima incendiarmi il corpo.
In questo momento di follia desidero essere io la sua preda.
Tutto pur di avere le sue labbra su di me.
Senza distogliere lo sguardo dalla sua figura, mi chino anch’io sul puma.
Apre gli occhi di scatto puntandoli nei miei. Lentamente si alza e mi osserva mentre mi nutro, con quegli occhi così intensi.
Così verdi che mi sembra quasi di sentire profumo di menta.
Continuo a tenere gli occhi fissi nei suoi, che piano piano da verde smeraldo passano ad un verde più scuro.
Guardo sempre e solo i suoi occhi, perché sono sicuro che se lasciassi vagare lo sguardo sul suo corpo… le salterei a dosso senza tanti complimenti.
Una volta bevuta anche l’ultima goccia di sangue, mi alzo e, lentamente, mi avvicino alla mia dea.
Sempre senza mai staccare i miei occhi dai suoi. Anche volendo non potrei, quegli occhi verdi sono due pozze verdi senza fine.
Mi lecco le labbra per eliminare ogni traccia si sangue. Una piccola goccia fugge e cola fino a mento.
Bella segue attenta il suo percorso e ne arresta la discesa catturandola sul suo polpastrello.
Osserva quella piccola goccia rossa poggiata sul suo indice. Fa per portarselo alle labbra, ma prima che possa farlo le afferro il polso e porto il suo dito davanti alla mia bocca.
Come sempre quando c’è lei non so precisamente cosa sto facendo ne tantomeno perché lo sto facendo, ma orami mi sono rassegnato. Non mi faccio più domande riguardo al mio strano comportamento, so già che quando c’è lei la follia prende il posto della razionalità, lasciandomi in preda ad una frenesia che non mi lascia scampo.
Aumento la presa sul suo polso. Dischiudo le lebbra e prendo a succhiare il suo dito.
I miei occhi neri incatenati ai suoi.
Il sapore della sua pelle sua mia lingua. Non sento altro. Solo il suo sapore zuccherino che coprono il sapore del sangue.
Distolgo lo sguardo dal suo solo per poter ammirare le sue labbra dischiuse rilasciare un sospiro voluttuoso.
Allora non solo l’unico a sentire questa esplosione dei sensi. Che anche a lei piaccia tutto questo? Ti prego dimmi di si.
Fisso maniacale le sue labbra, che mai come adesso sento il bisogno di baciare.

 

 

 

BELLA

 
Tutto intorno a me sembra essere scomparso.
Il puma. La foresta. Tutto scomparso.
Sento. Vedo. Percepisco solo lui.
Il suo profumo. I suoi occhi neri. La sua lingua che sensuale accarezza il mio polpastrello.
Continuiamo a fissarci, per un tempo a me indefinito, finché non è lui a rompere il contatto abbassando lo sguardo sulle mie labbra.
Mi fissa le labbra e io faccio lo stesso.
Il labbro inferiore è leggermente più pieni rispetto a quello superiore, ma le sue labbra continuano ad apparirmi perfette.
Le sue labbra abbandonano il mio dito senza però lasciare il mio polso, anzi la sua presa si intensifica e mi tira leggermente verso di lui.
Il suo viso si avvicina lentamente al mio come per accertarsi che non mi tiri indietro.
Come può pensare una cosa del genere? Le sue labbra sono la cosa che più desidero in questo momento. Sentire le sue labbra premute sulle mie.
Si fa sempre più vicino. Il suo alito mi accarezza le labbra. Pochi. Pochissimi centimetri a separarci. Ancora un po’ … ancora un altro po’ …
Passi. Sento rumori di passi. Una corsa. Qualcuno sta correndo. È questo qualcuno è Rosalie, venutami sicuramente a cercare.
Mi allontano di scatto da Edward facendolo quasi cadere in avanti.
Un sorriso mi nasce spontaneo alla vista della sua espressione confusa.
“Bella! Finalmente ti ho trovato … è un’ora che ti cerco … che fine avevi fatto?”
Sto per risponderle quando si accorge della presenza di Edward.
“Ah! Ci sei anche tu”
Sputa le parole senza neanche cercare di mascherare il suo fastidio con sorrisi e frasi di circostanza.
Edward non le risponde. Sul suo viso ancora quell’espressione confusa e adesso anche un po’ scioccata. Non la degna neanche di uno sguardo, come se non si fosse neanche accorto della sua presenza. Mi fissa. Forse aspetta che io dico o faccia qualcosa. Forse dovrei davvero dire o fare qualcosa.
Rose ci osserva, con un sopracciglio alzato, alternando lo sguardo da me a lui.
Sembra voler dire qualcosa ma le blocca le parole sul nascere, per paura che mi chieda cosa sia successo, e a quel punto non saprei proprio cosa dire perché non lo nemmeno io. O meglio lo so, solo che adesso non ho voglia di pensarci ne tantomeno di dare spiegazioni a Rosalie e sorbirmi la sua predica.
Edward continua a rimanere immobile e in silenzio, meglio così.
Schiarisco la voce e mi rivolgo a mia sorella.
“Avviati a casa …adesso arrivo”
“Ti aspetto!”
Tiro un sospiro rassegnato. È inutile provare a convincerla.
“Ok … allora … ci vediamo a scuola … ciao Edward … “
Mi sento un po’ in imbarazzo.
Lui fa un cenno del capo rimanendo però sempre fisso sul posto.
Un ultimo sguardo al mio angelo per poi iniziare a correre verso casa affiancata da Rose. Spero solo che l’interrogatorio non duri molto.

 

 

EDWARD

 
Cazzo!
Ci mancava così poco. E poi avrei finalmente potuto assaggiare quei tanto agognati boccioli rosa.
Stupida bionda. Non poteva aspettare un altro po’? Cazzo!
Mi passo una mano tra i capelli nervoso e incomincio a  correre verso casa.
Sono un coglione. No l’ho neanche salutata come si deve. Chissà adesso che cosa penserà di me.
Beh! Che può pensare ?
Che sono un idiota coglione. Sono rimasto lì, immobile, come una statua.
In mio discolpa però vorrei dire che ero così sopraffatto dalle mie emozioni da essere rimasto completamente pietrificato, senza tener conto poi che ho visto in il mio sogno infrangersi in meno di 5 secondi.
Sogno che tra parentesi si stava finalmente avverando, quindi… direi che questo aggiunge un punto in mio favore, portando così il punteggio a parità:  Edward 2 Fratelli stupidi 2
Eccola. Casa dolce casa.
Mmm … decido di non entrare dalla porta principale. Non ho voglia di vedere nessuno ne tantomeno i miei fratelli. Meglio entrare direttamente dalla finestra della mia camera. Salto su un albero ma mi blocco. Pensieri. Sento tanti pensieri.
Oh no! Ma che ho fatto di male oggi. Anche loro no.
Si vede che oggi non è proprio giornata. Meglio filarsela.
Preferisco star fuori tutta la notte che rincasare.
Dove potrei andare? … mmm … dalla mia dea? Escluso, cosa vado a pensare.
Con quale scusa poi mi presento? Ripeto: escluso.
Alla radura.
Si, lì sarà perfetto, potrò star tranquillo con i miei pensieri e soprattutto potrò stare da solo.

 

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Capitolo 12
*** cap 11 ***


Ciaooooooooooo gente ^^
Oggi mi sento molto euforica XDXD … cmq ecco il cap nn è niente di eccezionale ma spero cmq che possa piacervi^^
Ringrazio ovviamente tt quelli che hanno aggiunto la storia tra i seguita e i preferiti
Ringrazio i lettori silenziosi.
E un grazie speciale a RenesmeeBlack, Austen95, volpessa22 e Fairy29 per aver recensito lo scorso capitolo^^ (mi dispiace nn poter rispondere alle vostre recensioni ma vado un po’ di fretta… lo farò sicuramente la prossima volta promesso^^)
E un grazie enorme alla mia betina Fairy29 … grazie tesoro sei sempre tr gentile con me ^^


BELLA

Non ci credo. Non posso crederci.
Com’è possibile? Eppure … l’età, l’iniziale, tutto coincide.
Che sia solo una coincidenza? Ma quante probabilità ci sono che sia solo un puro caso e nulla di più?
Osservo ancora il ciondolo che ho tra le mani, un ovale in oro bianco dove incisa in rilievo al suo interno vi è una lettera, questo ciondolo risale al primo decennio nel novecento e mi è stato regalato da mia nonna Marie per il mio diciassettesimo compleanno.

 

Settembre 1918
Odiavo le feste. Ero goffa e tremendamente scoordinata nei movimenti.
Di solito riuscivo sempre a trovare una scappatoia, inventandomi a volte scuse assurde per evitare quell’inferno che per me rappresentavano le feste dell’alta società. Questa volta però, non avrei avuto scampo. Non sarei riuscita a sottrarmi, da quell’incubo, in alcun modo. Partecipare per me sarebbe stato un stato un obbligo. Essendo la festa per i miei diciassette anni, la mia assenza di sarebbe notata e non poco. Accidenti!
Sento un lieve bussare alla porta.
“Avanti”
La porta si apre lentamente e da essa sbuca mia nonna Marie.
“Nonna!”
Le corro in contro e la stritolo in un abbraccio caloroso. Quanto mi è mancata. Nonna Marie l’unica che riesce veramente a capirmi.
“Piccola mia .. guardati come sei diventata bella”
Dice facendomi fare una giravolta su me stessa.
“Grazie”
Sussurro diventando tutta rossa.
“Sono molto contenta che siete riuscita a venire, almeno non sarà l’unica ad odiare questa festa”
Sorrise a quest’ultima mia frase, mentre si accomodava sulla poltrona situata all’angolo della mia camera da letto, vicino alla finestra.
“Vieni. Siediti vicino a me cara …”
Sorridendole prendo lo gabellino della specchiera e mi siedo vicino alla poltrona.
“Ho un regalo per te ..”
Mi porge una scatolina quadrata di velluto rosso.
“Prendi …”
Mi disse sorridendomi come solo lei sapeva fare, con quell’aria tranquilla che ti infonde calore e affetto in tutto il corpo.
“Grazie … ma non dovevate nonna”
“Non dire sciocchezze … piuttosto apri”
Non ero molto incline ai regali. Ammetto però, ero molto curiosa. Nonna Marie non era solita fare regali e quando ciò avveniva, c’era sempre un motivo ben preciso: nascite, fidanzamenti, matrimoni.
Ed era questo ad incuriosirmi , era tutto così strano, i compleanni non rientravano nella categoria eventi particolari o importanti. Un compleanno d i diciassette anni, poi rendeva tutta la faccenda ancora più strana di quanto non fosse già.
Curiosa e impaziente, sotto lo sguardo vigile della nonna, apro la scatoline di velluto e ne estraggo una lunga catenina in oro bianco con appeso un ciondolo ovale.
Guardo la nonna che mi sorride incoraggiante. Prendo il ciondolo nel palmo della mano. È molto bello ma …
“Credo vi siate sbagliata nonna … o quantomeno l’orefice si sarà confuso … questa non è la mia iniziale … “
La nonna mi guarda a lungo negli occhi, senza accennare una qualsiasi spiegazione, né tantomeno controlla l’errore.
Lentamente si alza e si avvia alla porta, una volta davanti a questa si gira e sorride
“No. Non c’è nessuno sbaglio … poi capirai …”
Non rispondo. Non saprei che dirle. Mi limito a fissarla con la bocca spalancata, incredula e confusa più di prima.
“Indossala e scendi, la festa sarà già iniziata Isabella”
Detto questo esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle, assieme a tutte le risposte alla mia perplessità.
Osservo il ciondolo. Non capisco.  Poi capirai  cosa? Cosa c’è da capire?
Possibile che non voglia semplicemente ammettere uno sbaglio?
No… Il suo sorriso, le sue parole.
Sapeva che avrei reagito in quel modo.
Sapeva che non averi capito.
Sapeva quello che stava facendo.
Lei sa il significato di questo ciondolo e volutamente ha preferito non dirmi niente.
Indosso il regalo così come mi è stato detto. Mi guardo alla specchiera e osservo ancora il ciondolo. È davvero bellissimo. Semplice e delicato. Anche la catenina è bella, niente di sfarzoso o di elaborato, proprio come piace a me, sembra quasi sia stato fatta su misura per me e non me ne stupirei. I regali di nonna Marie sono così, perfetti, creati appositamente per la persona a cui viene regalato, incline totalmente alla personalità e modo d’essere della persona in questione.
È per questo che guardando l’iniziale incisa in rilievo, sul ciondolo, non esco a comprendere.
Perché?
Perché una “E”?

 
“Hey! Erano più di cinquant’anni che non guardavi quel ciondolo”
La voce di Alice, dalla uscio della porta, mi riporta al presente.
“Nostalgia di nonna Marie” Mormoro.
Ripongo la collana nella sua scatola di velluto rosso, nella cassaforte in camera mia. Una volta rinchiusa mi volto verso Alice, che nel frattempo si è seduta sul piccolo divanetto vicino alla libreria.
“Non mi pare di averti invitata ad entrare”
“Lo avresti fatto …”
Dice con tono furbo picchiettandosi la fronte con un dito.
Sempre la solita. Ridacchiando mi siedo a gambe incrociate sul letto.
“Sai … me la ricordi molto”
“Chi?”
“Nonna Marie … avete lo stesso sorriso furbo e lo stesso atteggiamento enigmatico … quanto sai di questa storia Alice?”
La guardo seria. Ho bisogno di capire. Ho bisogno di risposte. Non so perché dopo così tanto tempo che non ci pensavo più, che avevo rinunciato a capirci qualcosa. Non so. Troppe coincidenze. Voglio capire.
“Parli del ciondolo?”
“Si!”
“Ne so esattamente quanto te … eravamo insieme quel giorno ricordi?”

 

New York 1921
Un campanello annuncia il nostro ingresso nella più famosa gioiellerie di New York. Un uomo sulla sessantina ci viene incontro sorridendo.
“Buon giorno signorine  in cosa posso esservi utile?”
“Salve … potrebbe essere così gentile da dirmi se questa collana è stata acquistata in questo negozio cortesemente?”
“Certo! Faccia vedere”
Gli porgo la scatolina rossa. Con cura l’uomo ne tira fuori la collanina e la esamina attentamente.
“Si … questo ciondolo è una mia creazione … è un ciondolo gemello, lo sapeva??”
Cosa? Un ciondolo gemello??
“No! Non ne sapevo nulla … cosa significa?”
“Che esiste un altro ciondolo identico a questo … il suo gemello appunto …”
Sorrise l’uomo.
Certo il suo gemello. Adesso si che mi è tutto più chiaro stupido vecchiaccio.
Mi imposi calme e controllo.
“Quindi esiste un altro ciondolo come questo …”
Il vecchietto annuisce.
“E si ricorda a chi è stato venduto l’altro ??”
Il vecchio mi guarda perplesso
“Cara … questi sono ciondoli che Vengo fatti solo su espressa ordinazione e, non si vendono separatamente … “
“ Io ne possiedo solo uno però …” Mormoro a voce talmente bassa, da non essere comprensibile per il vecchietto.
“La ringrazio per l’aiuto … buona giornata e arrivederci”
Cosi dicendo io e Alice  usciamo dalla gioielleria.
Alice come al solito sempre contenta.
Io demoralizzata, confusa e triste.

 

Mi sento esattamente come quel giorno del  lontano 1921.
Confusa. Tanto confusa.
Alice si limita a guardarmi mentre io mi perdo ancora nei ricordi. Rivivo nella mente, il giorno della morte della nonna ,quando mi lasciò quella lettera che ancora conservo gelosamente nella scatola in fondo all’armadio. Lettera che racchiude tutto il suo affetto, la sua dolcezza, la sua ironia, tutto il suo mistero. Quella lettera che mi ha confuso ancora di più le idee. Che mi ha fatto nascere ancora più domande, più dubbi. “cerca l’altro ciondolo in modo da compiere il tuo destino, non sottrarti ad esso e conoscerai il vero significato della felicità”.
L’altro ciondolo l’ho cercato nonna ma non sono riuscita a trovarlo.
Quale destino?
Che significa nonna. Non capisco.
Cosa devo fare?
E ancora tutto troppo confuso.
La mano gentile di Alice sulla mia spalla mi riporta ancora una volta al presente
“Smettila di tormentarti con domande a cui non sai rispondere , prima o poi capirai … piuttosto concentrati sul presente bisogna preparasi per la scuola. Devi essere super favolosa per far colpo su chi sia tu … hihihi … su! Su! Muoversi!”
Detto questo sparisce nell’armadio e inizia la ricerca dei vestiti che devo indossare. Santa pazienza.
Dopo pochi secondi esce tutta soddisfatta e mi porge dei panni. Li afferro e non dico niente, tanto sarebbe tutto tempo e fiato sprecato. Di fronte alla mia arrendevolezza il sorriso della pazza malefica si accentua a dismisura, ho quasi paura che gli  venga una paralisi facciale.
Saltellando come una ninfa dei boschi esce dalla mia camera, mentre io mi dirigo in bagno per prepararmi ad un'altra giornata di scuola alla Forks High
School.

 

 

 _________________________
Beh che dire … spero che il cap vi abbia incuriosito.
Fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando ;)
Alla prossima
Baci luna^^

 

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Capitolo 13
*** cap 12 ***


Salve gente^^
Vi ricordate di me?? Spero di si =)
Innanzitutto voglio scusarmi per la prolungata assenza, cavolo nn aggiorno dal 4 marzo O.o
chiedo umilmente perdono ma l’università nn mi lascia un attimo di respiro -.-‘’
ringrazio tt le persone che hanno letto il precedente cap e che hanno lasciato un commento : RenesmeeBlack, Fairy29, Isotta e voplessa22

E un grazie speciale alla mia piccola sister … non so cosa farei senza di te =*

 

Pov Edward

Parcheggio Forks High School.
Lei ancora non c’è.
Mi sento strano. Agitato. Ho come la sensazione che mi sudino le mani e,  che il mio cuore  aumenti i battiti mano a mano che il tempo stringe e Lei dovrebbe arrivare.
E strano perché noi vampiri non sudiamo ne tanto meno abbiamo un cuore pulsante.  Eppure quando Lei e vicino a me è questo che mi succede. E come se in qualche modo riuscissi a tornare umano. E mi piace, mi piace maledettamente.
Il rombo silenzioso di una macchina mi fa ritornare alla realtà. È lei. È la sua macchina. Tutti gli studenti, della Forks High School, di sesso maschile, trattengono   il respiro seguendo con lo sguardo l’elegante macchina nera parcheggiare con una fluida manovra a poche distanza dalla mia auto. Anche i miei fratelli ed io, mi accorgo, abbiamo smesso di respirare.
Impaziente di rivedere la mia dea fisso lo sportello del guidatore aspettando che si apra e che mi riveli la sua figura in tutto il suo splendore.
Le porte della macchina si aprono simultaneamente, e altrettanto simultaneamente le tre sorelle Swan escono dalla macchina, accompagnando con delicatezza lo sportello a chiudersi.
O. Mio. Dio.
È … non ci sono parole. È bellissima.
Porta un paio di jeans neri, cosi stretti da sembrare una seconda pelle. Sopra una camicetta bianca a mezze maniche con i primi bottoni sbottonati che mettono in mostra un po’ di scollatura. I capelli boccolosi, sciolti sulle spalle, le incorniciano il dolce viso a cuore. Gli occhi come sempre sono celati dietro gli immancabili Ray-Ban.
Semplice e assolutamente perfetta nella sua semplicità.
Sono sicuro di avere gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata.
Non è il modo in cui è vestita. No. Ma il modo sciolto e sicuro con cui è uscita dall’auto. Il modo deciso  con cui adesso sta camminando verso l’ingresso della scuola. 
Cammina sicura senza curarsi minimamente di tutti questi ragazzi che la osservano con la bava alla bocca. Stupidi ragazzini, come si permettono di pensare quelle cose oscene sulla mia dea. Un ringhio sfugge al mio controllo, dando libero sfogo a tutta la mia gelosia. Manca poco che inizi a sfogarmi anche in altro modo: avventandomi senza alcuna pietà su questi stupidi umani.  Quel vile di Newton sta pensando di avvicinarsi a Lei. Ok, è ufficiale il biondino vuole morire. Un altro ringhio sento si sta formando in fondo alla gola, ma prima che possa liberarsi  e che le mia gambe scattino verso il piccolo verme, vengo fermato da Jazz che mi trattiene per un braccio. Mi volto verso di lui schioccandogli un occhiata di fuoco per avermi fermato dall’uccidere quel … quel … quel verme.

Cerca di ragionare e non fare pazzie. Controllati!
Jasper ha ragione devo controllarmi.
Chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e il suo profumo mi entra prepotente nelle narici. È qui. Sta passando davanti a me e non mi degna neanche uno sguardo.
Cosa??
Ma? Non capisco.
Perché è cosi fredda?
Non un saluto.  Non un cenno del capo.  Non una rapida occhiata.
Niente. Assolutamente niente.
Si dirige tranquillamente all’ingresso di fianco alla bionda.
Alice poco dietro di loro si volta giusto per lanciarmi uno sguardo che non riesco bene a comprendere. È un misto tra lo sconsolato, l’irritato e l’arrabbiato.
Ah le donne! Chi le capisce è bravo. Potrà sembrare una frase fatta, ma non è assolutamente così, è perfetta in questo caso non che una delle frasi più veritiere.
“Penso di essermi perso qualche passaggio”
Dice Emmett grattandosi il capo e riflettendo su quanto appena accaduto.
“Pensavo avessimo fatto dei passi avanti … non dico che adesso fossimo diventati amici per la pelle ma … cavolo le abbiamo aiutate con i cani, penso che almeno un saluto c’è lo meritiamo … non siete d’accordo anche voi??”
Emmett e io annuiamo alla domanda di Jazz. Ha perfettamente ragione, almeno il saluto è di dovere.
Non riesco proprio a capire. Eppure, ieri sera, mi sembrava che tutto stesse andando bene, almeno prima che arrivasse la bionda a rovinare tutto.
Ci stavamo per baciare, non me lo sono immaginato. Anche lei, ne sono sicuro, lo voleva quasi quanto lo volevo io. Le ho dato il tempo di tirarsi indietro e non lo ha fatto, perciò qual era il problema adesso.
Imbarazzo? Potrebbe.
Si! Sarà scuramente così. Non c’è altra spiegazione.
Sollevato per quest’ultima spiegazione al suo strano comportamento, mi dirigo anche io verso un nuovo giorno di purgatorio. Dietro di me sento i pensieri confusi e curiosi dei mie fratelli che si interrogano sul mio repentino cambio d’umore. Ma loro non possono capire, loro non sanno quello che è successo ieri sera. Già ieri sera … che serata … però se ci penso mi viene anche un po’ di nervoso. Cavolo ci mancava tanto così, se non fosse stato per quella bionda acida  ci saremo baciati e magari … e magari cosa? Forse per lei non avrebbe significato niente, magari lo avrebbe visto come una debolezza del momento, un impulso dettato dalle circostanze, dall’eccitazione della caccia. Forse non c’entra nulla l’imbarazzo. Forse ha solo voluto togliere me dall’imbarazzo di essere rifiutato davanti a tutti. Forse non sapeva come dirmi che quello che è successo ieri è solo frutto del mio cervello malato, e così ha preferito ignorarmi totalmente. Un sorriso amaro si dipinge sul mio volto. Certo cos’altro potevo aspettarmi. Una dea come lei non potrebbe mai volere un mostro come me. Sono un completo idiota per averci per averci anche solo per un attimo pensato, sperato davvero. Ma cosa diamine ho al posto del cervello? Segatura?
“Hai finito di tormentare il tuo povero cervello con delle assurde paranoie? O pensi di averne ancora per molto?”
Solo adesso mi accorgo della presenza di Alice nel posto affianco al mio nell’aula di spagnolo.
“Io  non … ma tu …?”
“Lascia stare. Volevo chiederti scusa per questa mattina … per non avervi salutato. Solo che Bella quando si mette una cosa in testa è più cocciuta di un  mulo. Non voleva ignorarti e solo che si è lasciata convincere la Rose che fosse la cosa più giusta. Poi ieri sera quando è tornata a casa ha preso il ciondolo e ha iniziato a farsi domande su domande. Credo che sia entrata in paranoia ho cercato di distogliere la sua attenzione da quel benedetto ciondolo ma è come un ossessione per lei … ma dico la soluzione è cosi semplice, come fa a non capirla. Ha la risposta a tutto sotto il suo naso è la ignora completamente … e tu ieri sera … era tutto perfetto. Avevo escogitato il piano perfetto … che rabbia. Avresti dovuto darti una mossa e baciarla subito. Cosa aspettavi scusa? Un segnale divino? Ci hai messo troppo tempo … e come se non bastasse ci si è messa anche Rosalie … aaaahhh!!! Dovrò pensare a qualcos’altro, ma questa volta avrò bisogno del tuo aiuto.”
Ma quanto parla? Capisco che noi vampiri non necessitiamo di respirare, ma lei … waw … è un fenomeno. Ho capito poco è niente di quello che ha detto, il che è tutto dire. Ho afferrato la parte iniziale quello delle scuse, che lei non voleva ecc ecc, ma poi mi sono completamente perso. Un attimo …
“Hey ma tu come fai a sapere di ieri sera?”
Alzando gli occhi al cielo si picchietta la fronte con un dito.
Ah! Certo. Dimenticavo. Lei vede il futuro.
“Vuoi dire che tu sapevi tutto? Che mi hai spinto ad andare a caccia di proposito perché sapevi come sarebbero andate le cose?”
“Sisi … le cose sarebbero dovute andare diversamente ma, non avevo previsto l’arrivo di Rose cosi le cose non sono andare come volevo”
Cioè? Cosa sarebbe successo se la bionda non fosse arrivata?
“E … cosa sarebbe … dovuto succedere?”
Cerco di parlare con tono calmo e indifferente, come se la sua risposta non mi potesse toccare minimamente. Ma lei non mi risponde, si limita a sorridermi con sguardo da furbetta. Così cerco di sondare la sua mente e, come già è accaduto, mi cela i suoi pensieri pensando a tutte le scarpe che contiene il suo armadio.
Questa ragazza è troppo strana.
Sbuffo distogliendo lo sguardo e scuotendo la testa.
“Ho detto che mi serve il tuo aiuto?”
“Per cosa?”
Mi guarda come se fossi scemo
“Per Bella …”
Certo per Bella. Ok sono confuso. O mi sono perso qualche pezzo di conversazione oppure sono troppo stupido. Con un respiro profondo cerco di capirci qualcosa , ma prima che riesca ad aprire bocca il prof ci richiama e ci invita gentilmente ad uscire fuori. Perfetto. Questa è la prima volta che vengo cacciato da un aula per mancata attenzione alla lezione. Pazzesco io che riesco a leggere nel pensiero e la mia compagna di banco che prevede il futuro siamo stati cacciati fuori. Tutto questo non ha senso, ma ho come l’impressione che quando ci si trovi con Alice Swan nulla lo abbia. 
“Allora … ritornando al discorso di prima, le vostre ospiti non renderanno le cose facili ma cercheremo di sfruttare questa cosa a nostro vantaggio … mi serve un attimo per pensare … mmm”
Ormai siamo fuori dall’edificio. Mentre la pazza riflette, io mi siedo su una panchina e ripenso alla strana conversazione avvenuta poco fa. Niente. Ho ripensato ha tutto quello che mi ha detto e … niente. Non ci ho capito niente. Niente che abbia un senso logico. Riporto lo sguardo su Alice che fa avanti e indietro borbottando parole sconnesse.  Va avanti cosi per un paio di minuti per poi bloccarsi di colpo. Lanciarmi un occhiata che non riesco a decifrare. E iniziare a saltellare sul posto battendo le mani.
Questa ragazza è una completa squilibrata mentale.

____________________________
So che il cap nn è nnt di che, ma oggi è il mio compleanno … per cui mi fate un piccolo regalo e mi lasciate un commentino???? Pleeeaseeee  *me che fa occhi da cucciolo*
Grazie =)
Alla prossima spero il prima possibile
Baci baci luna =***

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