Quegli occhi verdi di luna89 (/viewuser.php?uid=73252)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap 3 ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** cap 7 ***
Capitolo 8: *** cap 8 ***
Capitolo 9: *** cap 8 seconda parte ***
Capitolo 10: *** cap 9 ***
Capitolo 11: *** cap 10 ***
Capitolo 12: *** cap 11 ***
Capitolo 13: *** cap 12 ***
Capitolo 1 *** cap 1 ***
BELLA
Sono due
ore che io
e le mie sorelle stiamo aspettando l’autobus. Sotto la
pioggia. Sotto questa
pensilina, mezza scassata, che puzza di piscio – gli uomini
fanno veramente
schifo.
“Manca
ancora molto
Alice?”
Chiede
una
spazientita Rosalie, mentre
sento Alice
sbuffare infastidita.
“Smettila
di farmi
sempre la stessa domanda! Ho già detto che
l’autobus passerà alle 6:30 in
punto... Quindi smettila immediatamente di infastidirmi.
Capito?!?”
“Allora
perché
diavolo si hai fatto venire qui due ore prima... tutta questa
umidità mi sta
rovinando la messa in piega… uffa!”
“Per
evitare
inutili imprevisti”
Dice
Alice come se
fosse ovvio, mentre Rose inizia realmente ad arrabbiarsi.
Il loro
battibecco
va avanti per circa mezz’ora. Incomincio anche io ad
innervosirmi. Sono
pienamente d’accordo con Rosalie: perché siamo
dovute venire due ore prima? È
soprattutto perché dobbiamo prendere questo benedetto
autobus?
Per
quanto mi
sforzi non riesco a comprenderne il motivo e, per quanto cerchi di
estorcere la
verità dalla bocca di Alice, fallisco miseramente.
Si! Lo
ammetto.
Sono un tipo alquanto curioso. All’inizio non avevo dato peso
a questa assurda
richiesta da parte della mia pestifera sorellina. Ma tutto questo
mistero sta
infervorando la mia curiosità ancora di più. Non
oso però, proferir parola,
nonostante questa mia curiosità stia diventando una piccola
ossessione. Il mio
motto rimane sempre e comunque: mai mettersi conto Alice Swan.
AH! Ma
che sbadata
non mi sono neanche presentata… Salve! Io sono…
“Hei!
Il bus sta
finalmente arrivando”
Esclama
Rosalie
entusiasta
“Era
ora”
Dissi
volgendo
anche io lo sguardo verso sinistra, intravedendo così
un’autobus verde che si
avvicina lentamente.
Salve!
Lo so il cap
è un po’ corto ma mi è uscito
così =)
So di non essere molto brava in
questo genere ma
spero ugualmente che vi
sia piaciuta almeno un tantino… se è
così ci terrei a sapere cosa ne pensate
Baci baci luna ^^
|
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Capitolo 2 *** cap 2 ***
Salve!
Eccomi con il secondo cap spero tanto che vi
piaccia^^
Ringrazio le persona che mi hanno messa tra i preferiti e
tra i seguiti^^
E un grazie speciale a 1918 per aver lasciato una
recensione spero che anche questo cap ti piaccia, fammi sapere cosa ne
pensi ;)
EDWARD
Ma perché cazzo andiamo cosi
lenti? E daiii.. spingi un po’
quell’accelleratore…. SU!
Sorrisi a quel pensiero di mio
fratello Emmett. Ma voi potete tranquillamente chiamarlo orso, come
facciamo
tutti noi.
Siamo la famiglia Cullen.
La nostra storia è la
seguente: Carlisle Cullen, brillante chirurgo, sposa Esme, donna dai
modi dolci
e garbati. La coppia sfortunatamente non può avere figli
così decide di
adottare tre ragazzi – che saremo io e i miei fratelli.
Emmett il più grande, che frequenta
l’ultimo anno di liceo.
Jasper che invece frequenta il
quarto anno.
Ed infine io, Edward che
frequento il terzo.
Storia semplice e
compassionevole, capace di arrivare al cuore di chiunque.
Dall’esterno sembriamo una
delle tante famiglie americane; ma come già detto sembriamo.
La realtà invece è ben diversa
…
BELLA
Finalmente
quel
maledetto autobus è arrivato.
Mentre Alice
saltella tutta euforica , io e Rose sistemiamo i bagagli sotto il bus
…
“Non ti preoccupare
Alice … c’è la facciamo anche da sole,
non ti scomodare!”
Rose oggi è davvero
inacidita, mi ritrovo così ad alzar
gli occhi al cielo per l’ennesima volta in quella giornata.
Già questa è
proprio una giornata da dimenticare, sto arrivando al limite, quelle
due oggi
sono insopportabili.
“ Hei bisbetiche …
Su! Finitela e saliamo che sono stanca e ho un terribile mal di testa
… e tutto
questo grazie a voi due!”
“Bisbetiche a
chi??”
Mi urlano contro.
Ma che ho fatto di
male? Ah! Povera me.
Sto salendo
finalmente sul bus, quando vengo
letteralmente scaraventata via …
“Alice! Ma ti
sembrano modi?”
“Su! Su! Poche
storie”
Ma che aveva il
folletto, possibile che avesse assunto qualche tipo di droga?
… mmm … è troppo
euforica, anche per i suoi standard… Bha! Alquanto
sospetta come cosa.
Mentre mi perdo
nelle mie stupide supposizioni, circa, la pazzia di Alice, quelle due
traditrici hanno già preso posto, lasciandomi
all’entrata come una deficiente,
con il conducente che mi fissa … non so neanche io come in
questo momento …
direi come un pasticcino …. Arghh … sorelle
traditrici.
A capo chini mi
avvio alla ricerca di un posto a sedere.
Fortunatamente ne
trovo uno davanti a quello delle mie sorelle. E ancora più
fortunatamente con
entrambi i posti liberi. E questo significa: nessun insulso ragazzino
ad
infastidirmi …
“Ciao. Posso
sedermi?”
Ecco … come non
detto. Sbuffai indicando con un cenno del capo il posto accanto al mio.
Beh!
Sono una ragazza educata, non posso mica urlargli NO; anche se
è la prima cosa
che il mio cervello mi suggersce di fare … Ah! Povera me
…
Dato che il
ragazzino sembrava non avere nessunissima intenzione di starsene buono
e
soprattutto ZITTO, prendo il mio adorata ipod e cerco di scaricare il
nervosismo che mi hanno causato quelle due questa mattina …
e che sta crescendo
grazie al ragazzino che, se entro 30 secondi, non la smette di
fissarmi, si
ritroverà con gli occhi cavati. Oppure potrei strappargli i
bulbi oculari e
venderli a qualche strega. Esistono le streghe? Beh! Esisto io non vedo
come
non possano esistere loro.
Un leggero
scappellotto, da parte di mia sorella Alice, mi distoglie dai miei
piani
omicidi. Piani fantastici a detta mia, ma evidente mia sorella non
apprezza.
E solo in quel
momento mi rendo conto che non
siamo i soli si questo autobus …
|
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Capitolo 3 *** cap 3 ***
Salve!
Rieccomi con il 3
cap spero che vi piaccia.
Anche se nn sn
molto convinta che la storia in generale possa piacere dal momento in
cui
nessuno (a parte un’eccezione grazie 1918) lascia un misero
commentino … vi
prego lasciatemi una piccolissimissima recensione, mi va bn anche se mi
dite
che fa skifo e che sarebbe meglio che nn scriva più niente,
almeno me ne farò
una ragione… vabbè detto questo vi lascio al cap
ke come già detto spero vi
piaccia^^
Ringrazio
le persone che mi hanno messo tra i seguiti e i
preferiti
Ringrazio ancora 1918 x la recensione^^
Ringrazio le persone che leggono solamente
EDWARD
Mi chiedo
… ma perché dobbiamo
viaggiare in autobus?
Ah! Si! Per destare meno
sospetti; come se potessimo evitare di attirare l’attenzione.
Bleah! È semplicemente
disgustoso quello che sta pensando la signora seduta qualche fila
più avanti su
Emmett. Cavolo potrebbe essere suo figlio … Beh!
Teoricamente no ma di fatto si
… vabbè
Cerco di spegnere questo gran
vociferare concentrandomi sulla nostra prossima meta: Forks, piccolo
paesino
dello stato di Woshington, perennemente coperto da una coltre di nubi.
Insomma
il posto ideale per tipi come noi. Nota negativa in tutto
ciò è piccolo
paesino il che significa che tutti gli sguardi della
città …ahahaha città
che parolone … ahahah … OK ricomponiamoci
… dicevo: piccola città uguale sguardi
di tutti puntati addosso. Tanto vale andare in giro con un cartello con
su
scritto sono qui … anche se penso darebbe meno
nell’occhio.
“Ma
che cazzo! Fa tutte le
fermate questo maledetto autobus?”
“Ma perché non ci siamo spostati
con la macchina? Avremo fatto molto prima … cavolo stiamo
viaggiando a 50 km/h
è un’eresia …”
Ben
detto fratello-orso, non
potrei essere più d’accordo. Perché non
siamo andati in macchina?! Sarebbe
stato molto, ma molto meno noioso. Gli unici che sembrano apprezzare
questo
assurdo, nonché inconcepibile viaggio
-
non so se si è notato ma né a me né ai
miei fratelli piace molto il bus …
dicevo, gli unici ad apprezzare sono Esme e Carlise, seduti davanti che
si
tengo per mano e di sorridono innamorati.
Ah l’amore!
Lo incontrerò mai? Ma che
razza di domande ti fai Edward. Tu non incontrerai mai
l’amore. Non può
esistere l’amore per un mostro come te.
Eppure Calise ed Esme … loro
sono innamorati. Lo so! E non solo per le mie doti, lo capirebbe
chiunque anche
solo volgendo loro un fugace sguardo.
AAHHH!! Basta con queste
assurde seghe mentali. Sono ormai novant’anni che ci penso, e
ci ripenso e, non
sono giunto a nessuna conclusione, tanto vale non pensarci
più. Anche i miei
fratelli non hanno ancora trovato
“l’amore”, ma a differenza mia loro amano
… come
dire … intrattenesti con il gentil sesso.
Come appena detto non sono
come loro fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista.
Secondo
i miei adorati fratelli dovrei essere un po’ meno rigido e
darmi alla pazza
gioia dal momento che, la mancanza di corteggiatrici è
l’ultimo dei mie
problemi. Non per vantarmi ma sono bello, alto, affascinante, sexy e
tanto
altro ancora a detta delle donna. Sta di fatto che per me il sesso
senza amore
non ha fondamento, ad aggiungere che nessuna donna ha mai catturato la
mia
attenzione … sono tutte così sciocche e frivole.
Mi accontento quindi di vivere
la mia esistenza nell’attesa che un giorno
“l’amore” si accorga di me.
Vengo riportato alla realtà
dal profumo più buono che abbia mai sentito.
È fresco … sa di fresie e
lavanda direi.
Volto il capo nella direzione
del fantastico profumo e mi ritrovo a guardare una dea. Vedo solo il
suo
profilo. Ha i capelli lunghi castani con riflessi rossicci. Non riesco
a vedere
gli occhi perché indossa un paio di occhiali da sole. Il
nasino piccolo. La
bocca proporziona. Piena. Rossa come il peccato. Rossa come lo sfondo
dei miei
pensieri in questo momento.
Noto che anche i pensieri dei
miei fratelli sono a sfondo decisamente rosso che vedono come
protagoniste le
due ragazze sedute nella fila dietro la mia dea. Mia? Mi sta dando di
volta il
cervello? Mia? Ma come mi è saltato in mente. Scuoto la
testa come a cancellare
quel pensiero e ritorno a concentrarmi su di Lei.
La ragazza dietro, quella dai
capelli corvino la spintona, Lei si irrigidisce e si volta verso di noi.
BELLA
Mi
volto verso sinistra e mi specchio in due pozzi d’orati.
Sono bellissimi.
È bellissimo. Capelli ramati privi di senso. Naso dritto.
Mascella
squadrata... così virile. E labbra da riempire di baci. Mi
mordo il labbro
inferiore a questo ultimo pensiero.
Ritorno ai suoi occhi che continuano a fissarmi.
Ho già detto che ha degli occhi stupendi? Beh! Ha degli
occhi stupendi.
Lui non può vedere i mie per via degli occhiali da sole.
Meglio così non si
accorgerà quanto io sia diversa. Disgustosa. I ricordi di un
anno fa cercano di
prendere il sopravvento, ma mi concentro nuovamente su di Loro.
Sono in tre. Tre ragazzi più o meno della nostra stessa
età.
Il dio greco sceso in terra.
Un ragazzo dai capelli leonini.
E …un ragazzo?? Più che altro sembra un armadio
per quanto è grande,
imbambolato a guardare Rosalie.
Sorrido, Rosalie fa questo effetto a
molti.
Dirigo la mia attenzione alla prime file dove c’è
un’altra coppia di
vampiri che avranno si e no trent’anni. Osservo i cinque per
un tempo
indefinito , e Loro fanno altrettanto con noi.
Sono vampiri.
Sono vegetariani come noi.
Sembrano essere brave “persone”, soprattutto la
donna ha un viso
infinitamente dolce che mi ispira fiducia.
Sembrano innocui.
Non ci faranno del male.
Dove sono diretti? Stanno tutti insieme? Alice aveva previsto tutto?
Sono
loro la ragione per cui abbiamo dovuto prendere questo autobus? Dovremo
presentarci? Parlare con loro?
Mi volto verso le mie sorelle per capire che intenzioni abbiano. Anche
loro
come me scrutano i cinque vampiri.
Alice è euforica come sempre.
Rosalie dopo un’altra breve occhiata si volta verso il
finestrino.
Bene, le sue intenzioni sono più che chiare non vuole fare
amicizia.
Alice? Che vuole fare?
La guardo. Mi guarda. Mi fa un sorrisino che non comprendo e si rimette
ad
ascoltare l’ipod.
Mi volto ancora verso occhi dorati, cercando di non perdermi in essi e
seguo poi, l’esempio delle mie sorelle riportando lo sguardo
davanti a me e
rimettendo le cuffie.
_______________________________________
Mi
dispiace 1918 nn si sn parlati … chissà magari
nel
prossimo=)
La vedete questa scritta blu che dice inserisci una
recensione, qui sotto?
Bn... cliccate lì e scrivete una stupidata, un
qualsiasi
cosa… x
favore… grazie^^
Baci baci luna
|
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Capitolo 4 *** cap 4 ***
Grazie
alle persone che mi hanno aggiunto tra i seguiti e
i preferiti
Grazie a chi legge solamente
Grazie alle 7 meravigliose persone che hanno recensito …
grazie mi avete fatto la persona + felice delle terra^^
Risposte
alle recensioni:
RenesmeeBlack:
ciao
grazie per la recensione sn contenta che la storia ti piaccia^^
Lo so i capitoli sn un po’ cortini, ma lo
saranno solo i primi 5 =)
Spero che anche questo cap ti piaccia^^
1918:
ciao sn contenta che il cap ti sia piaciuto mi dispiace nn poterti
accontentare
ma
neanche in questo si parleranno. Si
Edward sa che sn vampire… spero che anche questo cap ti
piaccia^^
Emerald96:
ciao grazie per la
recensione e i
complimenti =) spero che anche questo cap ti piaccia^^
eMiLy
BlOoD:
ciao grazie per la recensione sn contenta che la storia
ti piaccia.
Bella
si sente molto diversa e nn
vuole togliersi gli occhiali perché ha paura di
come potrebbero
reagire i Cullen.
Spero che anche questo cap ti piaccia^^
pinkstar_girl95:
ciao grazie per la recensione sn molto contenta che la mia storia ti
piaccia
spero che anche questo nuovo
cap^^
IsTiLlLoVeYoU:
ciao grazie per la recensione sn molto contenta che la storia ti
piaccia...
Si anche io adoro Edward;).
Spero che anche questo cap ti piaccia^^
7mc:
ciao grazie per la recensione, mi fa piacere che la storia abbia
attirato la
tua attenzione^^
spero che tu possa trovare interessante anche questo cap^^
EDWARD
Manca poco a Forks.
Mi sento euforico e
frastornato, il suo profumo mi sta dando alla testa.
Dopo quello scambio di
sguardi, anche se non sono riuscito a vedere i suoi sono convinto che
anche lei
mi abbia guardato negli occhi, e orami passata un’ora e
più. Nessuno ha mosso
un muscolo. Ci ignorano totalmente.
La bionda sta leggendo una
rivista di moda. Dai suoi pensieri intuisco che la nostra presenza la
infastidisce addirittura…
“Che
carina questa camicetta…
dobbiamo andare a fare un po’ di shopping…
Speriamo che la
loro destinazione non sia Forks…. Tutta
colpa del folletto…”
E
così anche loro sono dirette
a Forks. Bene. Molto bene.
Tutta colpa del folletto??
Penso si riferisca alla ragazza dai capelli corvini. Ora che la guardo
meglio
sembra davvero un folletto. Cerco di trattenere una risata e mi
concentro sulla
dea dai capelli castani.
Il mio sguardo cade
inevitabilmente su quelle labbra così invitanti.
Istintivamente mi passo la
lingua tra le labbra e mi domando quale sapore abbiano le sue. Stringo
con
vigore il bracciolo del sedile.
O mio Dio! Sto diventando come
i mie fratelli.
Ok Edward, concentrati su
qualcos’altro… vediamo …
Carlise è curioso di sapere
chi sono queste tre vampire.
Esme pensa che siano carine e
vorrebbe fare amicizia con loro.
Jasper ed Emmett … meglio
lasciar stare.
La bionda sta decidendo che
smalto mettersi.
Il folletto canta mentalmente
a squarcia gola.
E Lei… Lei niente.
Come niente?
Mi concentro meglio e l’unica
cosa che riesco a percepire da lei è il vuoto. Il totale
vuoto. Come è
possibile? È la prima volta che mi succede una cosa del
genere. Dovrò parlarne
con Carlise.
Il bus di ferma. Siamo
arrivati.
Esme e Carlise non vedono
l’ora di scendere per presentarsi e fare la loro conoscenza.
Jasper ed Emmett meglio sorvolare
come sempre.
Ed io… beh! Io mi aggrego ai
miei genitori.
Non vedo l’ora di conoscere la
mia dea.
BELLA
Finalmente
siamo arrivati. Per tutto il viaggio non ci siamo rivolti parola
… e continuerà ad essere così. Adesso
ci alziamo, prendiamo i bagagli e chi si
è visto si è visto.
Ok calma. Ci vuole solo calma.
Mi alzo e loro fanno altrettanto.
Mi ritrovo così di fronte ad “occhi
d’orati”. Siamo nel corridoio
dell’autobus
uno di fronte all’altro.
Siamo vicini.
Siamo troppo vicini.
Il mio viso arriva all’altezza del suo petto. Ma quanto
è alto? Sicuramente
intorno al metro e ottantacinque se non oltre.
Prendo una boccata d’aria, e il suo profumo mi riempie i
polmoni e la
testa.
Sento le gambe tremare e la testa girare.
Fisso le sue labbra. Le sue labbra perfette. Perfette per essere
baciate
dalle mie. Mi torturo il labbro inferiore per cercare di resistere a
quella
tentazione.
Lo sento deglutire rumorosamente. E punto i miei occhi nei suoi.
Non sono più d’orati, ma neri. Neri come
l’onice. Neri d’eccitazione. Così neri
che mi fanno girare la testa ancora di più. Chiudo gli
occhi, anche i miei
sicuramente non più chiari, per cercare di riprendere un
po’ di lucidità; ma l’unica
soluzione è allontanarmi da lì. Allontanarmi da
lui prima che on risponda più
di me.
E così faccio, mi fiondo letteralmente fuori da quel
maledetto autobus.
Chiudo ancora gli occhi con più forza, prendendo grandi
boccate d’aria
fresca.
Mentre il mio cervello riprende a funzionare correttamente, sento Alice
sghignazzare dietro di me.
Alice! Tutta colpa sua ne sono sicura.
Mi volto di scatto incenerendola con lo sguardo, ma purtroppo non se ne
accorge per via degli occhiali.
Sono le quattro del pomeriggio, il sole non esiste in questa cittadina,
forse dovrei toglierli. No! Meglio di no. Non voglio che
vedano… che veda cosa
sono. Non ancora.
“Salve!”
Ci saluta l’uomo sulla trentina, alto, biondo, occhi dorati,
sembra un divo
del cinema. Ha un sorriso sereno e rassicurante disegnato sul volto.
Gli sorrido di rimando. Anche lui come la donna dai capelli
caramellati,
che credo sia la sua compagna, mi ispira fiducia.
“ Forza andiamo!”
Evidentemente Rosalie non la pensa come me, e senza degnarli di uno
sguardo
si avvia verso un taxi. ma chi lo ha chiamato? Vabbè
… Alice ed io seguiamo il
suo esempio.
“Hei bel culetto … hai dimenticato
questa”
Dice il ragazzo armadio rivolto a Rosalie porgendole il beauty-case.
Rose con uno sguardo che non promette niente di buono, gli si avvicina,
gli
strappa il beauty-case dalle mani … e gli assesta un pugno
sulla mascella
facendolo cadere all’indietro.
“Non chiamarmi mai più bel culetto …
CHIARO?”
Gli ringhia contro prima di salire sul taxi più indispettita
e infastidita
di prima.
I cinque vampiri sono scioccati. Beh! In verità lo sono un
poco anche io. Capisco
che magari non gli sono simpatici e non vuole fare amicizia, ma quella
è stata
una reazione un po’ esagerata.
Guardo Alice che sorride, sicuramente aveva già previsto
tutto.
Riguardo i cinque vampiri ancora sono shock e scoppio a ridere. Mi
guardano
con sguardo allucinato e, la mia risata diventa ancora più
rumorosa. Rido. Rido
tanto. Tanto, come non mi accadeva da tempo. Tanto che Alice
è costretta a trascinarmi
di peso nel taxi perché io continuo ancora a ridere.
ALICE
Trascino
letteralmente Bella
nel taxi, che continua a ridere senza alcun ritegno.
“ Tranquilli … ci rivedremo
presto”
Dico ai cinque vampiri prima
di salire anche io sul taxi e partire verso la nostra nuova casa.
Bella seduta tra me e Rose
continua a ridere. L’autista ci osserva curioso dallo
specchietto retrovisore e,
Rose inizia ad incazzarsi sul serio.
“Oddio … ahahah … le loro …
ahaha … le loro facce erano impagabili … ahahah
…”
Riesce a dire Bella tra una
risata e l’altra, le manca quasi il fiato tanto sono le sue
risate. Adesso Rose
la guarda come se fosse pazza. Chissà forse lo è!
E poi dicono che sono io la
pazza … vabbè …
Bella si gira verso Rose
“ Rose … sei stata una grande!”
Dice facendole schiacciare il
5 e, contagiando anche lei nel suo attacco di allegria. Mi unico allora
anche
io alle loro risate.
Osservo Bella. Non l’ho mai
vista ridere così disinibita. Sono contenta, significa che
si sta lasciando
andare, e si sta buttando il passato alle spalle.
Bella è una brava ragazza, non
si merita tutto quello che ha passato.
Finalmente sta arrivando anche
per lei la
felicità … veramente sta
arrivando per tutte noi.
___________________________________
Ed
ecco terminato un altro cap =)
Spero tanto che vi sia piaciuto. Io nn ne sn molto
convinta, questi ultimi due giorni sn stati un vero inferno, ma nn
voglio stare
qui ad annoiarvi con i mie problemi … avevo bisogno di
sfogarmi in qualche
modo, di evadere dalla realtà… così mi
sn messa a scrivere e mi sn chiusa nel
mio mondo… vabbè adesso la smetto …
Allora fatemi sapere cosa ne pensate^^
Baci baci luna
|
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Capitolo 5 *** cap 5 ***
Ciao
a tutti^^
Come sempre parto con i
ringraziamenti … hihihi
Ringrazio tutti i seguita e preferiti.
Ringrazio chi legge solamente.
E ringrazio 1918
(ti assicuro che nel prossimo cap si parleranno sicuramente =P Si ho
visto new
moon **nn ci sn parole . spero che il cap ti piaccia baci baci^^) e RenesmeeBlack ( mi dispiace ma non
posso rispondere alle tue domande se no svelerei tt … alice,
alice sempre e sl colpa
sua^^… spero che il cap ti piaccia baci baci^^) per aver
recensito … grazie
1000
mmm…
nn sn molto convinta di questo capitolo. Nn mi piace
affatto. Era già scritto ma questa mattina rileggendolo
(invece di studiare =P)
ho deciso di cancellare tutto cosi l’ho riscritto di nuovo ed
ora è più brutto
di prima …
uff =( … (avrei fatto meglio
a studiare)
Il cap precedente era moooolto diverso, finalmente si
parlavano. In questo invece … niente mi è uscito
così … beh vi lascio alla
lettura … nn buona questa volta dato che il cap fa proprio
minkia …
BELLA
Silenzio.
Finalmente un po’ di silenzio.
Ahh … che pace … mmm … adoro
l’acqua calda che, lenta, scivola su tutto il
mio corpo, riscaldando questa pelle di ghiaccio. Questa è
una delle poche cose
che mi fa sentire viva, insieme alla mia bambina: una bellissima
Lamborghini
nera ludica, con gli interni in pelle, che arriva a 360 km/h; un vero e
proprio
gioiellino.
Spero per Alice che la mia bimba arrivi senza neanche un graffio, se
non
vuole vedere il suo guardaroba bruciare in giardino.
“Noooooooo”
Il suo urlo rompe il mio silenzio.
“Tranquilla Alice. Succederà solo se alla mia
bimba sarà arrecato un
qualche danno”
Sorrido malefica uscendo dalla doccia e avvolgendomi in un grande telo
di
spugna.
Adoro stuzzicarla. Guai a chi tocca la sua adorata collezione, un
po’ come:
guai a chi tocca la mia bambina.
Ritorno in camera. Mi posiziono davanti allo specchio. Sciolgo il nodo
dell’asciugamano e osservo il mio riflesso.
…
sei diversa … speciale …
…
il male … lo sai
…
Non puoi …
arrenditi alla tua natura …
BASTA VI PREGO …
SMETTETELA …
BASTA NON NE POSSO
Più …
… SONO UN MOSTRO …
È la tua natura …
piegati al suo volere …
… sarà più facile …
non opporti …
Chiudo
gli occhi. Li riapro e mi vedo attraverso lo specchio: in ginocchio
con la testa fra le mani. Se non avessi la consapevolezza di essere un
vampiro
giurerei di essere in procinto di una mega crisi di panico.
Devo pensare a cose belle … occhi dorati.
Occhi dorati?? La mia mente ultimamente fa brutti scherzi. Forse mi sto
ammalando. Forse …
La porta della mia camera si apre all’improvviso.
“Cosa sta facendo?? ... In ginocchio. Per terra. Davanti allo
specchio.
Nuda per giunta … giochi da sola??”
“Rosalie!”
La richiamo indignata. Ma come le vengono in mente certe cose?!
“Beh! Non ci sarebbe niente di male”
Dice alzando le spalle. Alzo gli occhi al cielo, mentre mi rialzo e mi
copro con l’asciugamano.
“Volevi qualcosa?”
“Alice mi ha mandato a dirti che per noi, oggi, non
sarà il primo giorno di
scuola, ma inizieremo la settimana prossima perché
…”
Non la lascio finire e mi precipito in salone dove si trova la mia
fonte di
guai.
“Si può sapere cosa stai architettando nana
malefica??”
Cerco di usare un tono di voce più calo possibile, anche se
mi risulta
mooolto difficile.
“Hei! Non sono nana e non sto architettando un bel
niente”
“Dovrei crederci??”
“Certo! Ho solo pensato di prenderci un po’ di
tempo per finire di
sistemare casa. E poi abbiamo bisogno di shopping per affrontare al
meglio la
scuola”
Disse con tono innocente, ma a me non la dava a bere.
“Certo come era meglio prendere l’autobus invece
delle nostre macchine in
modo che la storia che appiopperemo agli umani sia più
credibile”
“SI! Vedo che hai capito tutto”
Si! Ho veramente capito tutto sorella pestifera. È meglio
porre fine a
questa inutile discussione, dal momento che Alice aveva assunto la sua
tipica
espressione “inutile che ci provi tanto non caverai un ragno
dal buco”
Mi incammino verso le scale. Questa volta sarebbe stata diversa, avrei
scoperto quello che stava tramando. Mi aveva già fregata con
la storia del bus,
ma adesso no!
“E’ inutile che ci provi tanto non riuscirai a
scoprire un bel niente …
mhuahahah”
Ma brutta …
Ok cerchiamo di riprendere il controllo.
Mi siedo sul letto. Espiro. Inspiro. Espiro. Inspiro. Il mio pensiero
vola
inevitabilmente ancora a Lui. A quel naso dritto. A quella mascella
squadrata.
A quei capelli in disordine, che vorrei tanto accarezzare.
COSA?? No. No. Basta con questi pensieri.
Chissà come si chiama? Forse lo rincontrerò a
scuola, mi sembrava avesse
più o meno la mia età.
Ok basta pensare a lui, non lo conosco neanche … ma lo
vorrei tanto … ho
detto basta.
Mi vesto velocemente e salto fuori dalla finestra. Ho bisogno di
distendere
i nervi e sfogarmi. E quello che ci vuole e una bella
caccia.
Inizio a correre. Veloce. Sempre più veloce. Il vento tra i
capelli.
L’odore di muschio e terra bagnata. Lo scosciare di un
ruscello. Un cuore che
batte. Odore di sangue. Eccolo un cervo che molto presto
diventerà la mia cena.
Con un balzo gli sono sopra e fulminea porto i canini sul suo collo,
iniziando
a succhiare avida quel nettare. Dopo di lui ne seguono altri due.
Aahhh … ora si che mi sento molto meglio. E il pensiero
torna ancora a Lui.
Al suo profumo, così dolce ma allo stesso tempo
così forte, virile, da perderci
la testa.
E con questi pensieri che mi popolano la testa faccio ritorno a casa.
EDWARD
Nonostante
sia passato un giorno, sono ancora scioccato, quel quello che
è
successo alla fermata dell’autobus.
Manca poco all’alba. E quindi manca
poco all’inizio della nostra sceneggiata.
Incomincio a preparami. Doccia. Jeans. Camicia bianca. Scarpe da
tennis. Una
controllatina veloce allo specchio … ok sono presentabile.
Controllo l’ora: mancano ancora due ore all’inizio
della scuola. Ma sarà
comunque meglio avviarsi, non vorrei fare tardi.
In salone trovo i miei fratelli
insolitamente già pronti. Mi viene da
sorridere, a quanto pare anche
loro non vedono l’ora di andare a scuola. La loro motivazione
è identica alla
mia: speriamo di rincontrarle.
Emmett è proprio su di giri, non smette di dondolarsi da un
piede all’altro.
“Io non sarei tanto euforico fossi in te … hai
già dimenticato il pugno della
bionda??”
“Sta zitto! Non accetto consigli da un verginello che non
capisce un cazzo
di donne”
“Nervosetti?!”
Iniziamo a ringhiarci contro, ma la dolce e terrificante Esme ci
riporta
all’ordine.
Ci osserva circospetta.
“mmm … come mai così euforici per la
scuola?? … centrano per caso quelle
tre ragazze??”
Colti in fallo rispondiamo con u alzata di spalle e ci avviamo in
garage.
Eccoci nel parcheggio della High Forks School, con centinai di occhi
puntati a dosso.
Non me ne curo, non mi interessa come sempre d’altronde. E
ancora una volta
in questa giornata i miei fratelli sembrano pensarla come me. Molto
probabilmente oggi è la giornata dell’unione
fraterna e io non ne sapevo
niente.
Il suono della prima campanella rompe i miei pensieri.
Ispeziono minuziosamente tutto il parcheggio ma di loro nessuna
traccia. Un
senso di delusione e tristezza si fa spazio in me. Forse sono in
ritardo. Si! Sarà
sicuramente così … si! Ritrovo così un
po’ dell’entusiasmo di prima.
Per tutta la mattina non faccio altro che guardare in ogni angolo di
corridoio e frugare nella testa di ogni insulso studente di questo buco
di
scuola. Ma niente. La novità siamo solo noi tre.
Sono frustrato, amareggiato, deluso, arrabbiato …
Cazzo!
Perché diamine non è venuta? … Avrebbe
dovuto farlo … sarebbe dovuta venire
…
Si certo è perché?
Perché?
Perché? Per salvare la mia sanità mentale. Cazzo!
Ok. Facciamo profondi respiri. Ecco così. Bene. Bravo.
Ottimo.
Sospiro pesantemente …
sto uscendo
veramente di senno.
Magari loro inizieranno domani. Avranno avuto da fare oggi.
Domani la vedrò. E così … devo credere
che sia così prima di perdere definitivamente
la ragione.
Secondo giorno di scuola, e di loro neanche l’ombra.
Per l’intera settimana la situazione è stata
sempre la stessa. Nessun insignificante
umano sa niente di loro. Nessuno le ha mai viste, non sanno neanche che
esistono.
Per un attimo ho persino dubitato di averle sognate, ma non
è così perché,
il loro ricordo è marchiato a fuoco anche nella mente di
Jasper ed Emmett.
Questa è stata la settimana più lunga della mia
esistenza. I giorni non
passavano mai, specialmente le mattina con tutte quelle oche dagli
sguardi
languidi e i pensieri indicibili.
Sono seduto sul divano, in salone, ad aspettare i miei fratelli per
andare
a scuola.
Un altro lunedì.
Un’altra settimana.
Un altro giorno senza Lei.
Lei che con il suo profumo sublime mi ha sconvolto
l’esistenza.
“Hei! C’è qualcosa che non va?”
Esme sempre dolce e premurosa, meglio non farla preoccupare
ulteriormente.
Sorridendole rassicurante le rispondo.
“No niente va tutto bene”
“Sicuro? … eravate così euforici di
iniziare la scuola … invece adesso …”
“Davvero non è niente. Tranquilla lo sai come
siamo fatti, ci annoiamo
facilmente”
“Sarà … comunque avete avuto notizie
delle ragazze?”
“No”
Rispondo triste.
“Non temere la rivedrai presto. L’hai sentita anche
tu la ragazza con i capelli
corti no, ha detto che ci saremo rincontrati presto …
perciò non disperare”
L’abbraccio di slancio, sussurandole un grazie fra i capelli.
Di
niente figliolo.
Rimaniamo
così ancora un po’, mi piace ricevere il suo
affetto materno.
“Su cocco di mamma … datti una mossa”
Emmett sempre lui, sbuffando lo seguo in garage.
Parcheggio
della High Forks School.
Mi guardo intorno alla ricerca di
una nuova macchina … niente … sempre le stesse.
Sospiro rassegnato abbassando il capo. Le fusa di un motore e i
pensieri
curiosi degli umani me lo fanno alzare di scatto. Vedo una bellissima
Lamborghini nera tirata a lucido che elegante entra nel parcheggio.
Sono loro.
Eccola finalmente.
_______________________________
Se siete arrivate fino a qui … vi ammiro, avete tutto il
mio rispetto.
Chiedo umilmente scusa *me in ginocchio*per questo obbrobrio e vi
prometto che mi impegnerò
al massimo per il prossimo cap^^
A presto
Baci baci luna
|
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Capitolo 6 *** cap 6 ***
chiedo
umilmente perdono per l’immenso ritardo. Lo so. Lo
so. Ma in mia discolpa vorrei dire che
l’università mi ha portato via tutto il
tempo.
Cmq…salve^^
Ringrazio chi ha aggiunto la storia tra i seguita e i
preferiti.
Ringrazi chi legge solamente
E ringrazio Luisa98
(ti ringrazi per i complimenti … spero che anche questo cap
ti piaccia^^); nanerottola (sn
contenta che anche
questa mia ff ti incuriosisca, spero continuerai a seguirla e che
questo cap ti
piaccia^^); ClaudiaSv16 (ciao ^^
contentissima di averti come lettrice e che la ff ti piaccia. Hai
capito bn i
nostri adorati fratellini Cullen dovranno faticare
parecchio…hihihi… spero che
anche questo cap ti piaccia^^); 1918
(ciao … vabbè dai un po’ di attesa ci
voleve no?? …anche se è stata un po’
lunghetta
=P … mea culpa … cmq io sarò sempre e
cmq ExB … x me
nn esiste neanche lontanamente un JxB…mai.
Mai e poi mai….spero che il cap ti piaccia^^); RenesmeeBlack (ciao sn contentissima che
lo scorso cap ti sia
piacuto spero ti piaccia anche questo^^) per aver lasciato una
recensione…grazie
1000
Ho
dovuto dividere il cap in due se no era tr lungo…quindi
il prossimo cap arriverà a breve ^^
Spero che vi piaccia anche se io lo ritengo un po’ noioso
… allora… buona lettura^^
BELLA
Eccoci.
Pronte per il nostro primo giorno di scuola alla Forks Hight
School, “preparate al meglio” come dice Alice, dopo
una settimana si shopping
sfrenato, caccia, fanghi, massaggi, ecc e ecc …
Mentre guido, ripenso alla storiella che racconteremo agli umani.
Siamo le
tre
sorelle Swan, che dopo aver combinato non pochi casini, vengono spedite
dai
loro genitori, in un posto più tranquillo, e qui entra in
gioco Forks, per far
si che mettano la testa a posto.
Credo che
ultimamente Alice guardi un po’ troppa televisione. Non so
come
il suo cervello, che dovrebbe essere super sviluppato, ma evidentemente
per lei
non è così, abbia potuto partorire questa storia.
Rimarrà per sempre un
mistero.
Parcheggio vicino a
una Volvo
argentata … mmm … non male, almeno
c’è qualcun altro, in questo buco, che ha
buon gusto in fatto di macchine.
Scendiamo dall’auto e posso sentire distintamente, ogni
studenti trattenere
il respiro. È normale tutto questo. È
l’effetto che fa la nostra razza sugli
umani.
Aggraziate e bellissime appariamo ai loro occhi.
Poveri ingenui, se solo conoscessero la nostra vera natura, non ci
guarderebbero con quegli occhi sognanti.
Vedo Alice saltellare tutta euforica, come suo solito. Alzo gli occhi e
…
lo vedo. Bello più che mai. Le mie fantasie non gli hanno
reso giustizia.
Sento Rose sbuffare. No. Non possiamo ignorarli. Dobbiamo almeno
salutarli
e presentarci, infondo si tratta solo di educazione.
Già educazione. Non siamo state molto educate
l’ultima volta. Ricordo molto
bene le loro facce scioccate … meglio non ripensarci, se non
voglio scoppiare
nuovamente in un attacco isterico di risate.
Ripensandoci … però che figura di cacca che ho
fatto. Chissà cosa avrà
pensato di me. Che sono una pazza come la nana, ne sono sicura,
cos’altro se
no?!
Ok. Ok. Meglio non pensarci. Tanto non deve interessarmi cosa pensa di
me.
Ci avviciniamo. Si avvicinano. Sono tutti sorridenti, sembrano essere
molto
contenti di vederci … o almeno credo.
“Salve Ragazzi!”
Trilla Alice abbracciandoli come se fossero amici di vecchia data.
Abbracciandoli?? Ma perché mi stupisco tanto, stiamo
parlando di Alice.
Alice è un modo a parte. Alice è Alice.
I ragazzi sembrano un po’ titubanti e … in parte rincuorati che non sia
andata a finire come
la prima volta.
Rose non li guarda neanche, mentre il ragazzo armadio sembra guardarla
un po’
troppo. Spero per lui che decida di non rivolgerle la parola, almeno
per
adesso, perché ho l’impressione che possa finire
male, mooolto male. Mi sembra
alquanto suscettibile stamane.
Meglio smetterla con questi pensieri, meglio presentarci.
Perché mi guardano tutti?
Aspettano che dica qualcosa?? Continuano a guardarmi insistenti quindi
credo di si.
“Emm … B-Buongiorno!”
Balbetto. Da quando balbetto?? Sono scioccata, e lo sono anche le mie
sorelle. Non è da me. Non è assolutamente da me.
Mi rifiuto di credere che sia
per Lui. È l’aria. È l’aria
di Forks che sarà sicuramente nociva.
Mi schiarisco la voce. È ora di fare le presentazioni
ufficiali. Sorrido sicura
è ho l’impressione che occhi dorati spalanchi la
bocca e sgrani gli occhi
ancora di più.
Non devo guardarlo negli occhi se voglio riacquistare l’uso
della parola. Meno
male che indosso gli occhiali da sole, così nessuno
può guardare i miei.
“Salve! Sono Bella e loro sono le mie sorelle …
Alice e Rosalie …. Voi siete
i Cullen giusto??”
“Come fate a sapere chi siamo?”
Mi scambio uno sguardo d’intesa con Alice, e sorridendo
strafottente – mi diverte
provocare le persone – rispondo:
“Voci …”
Continuano a guardarci con bocca e occhi spalancati. Il ragazzo armadio
sembra riprendersi un po’.
“Si, siamo i Cullen. Io sono Emmett, lui è Jasper
… e il rosso si chiama
Edward”
Anche il mio angelo sembra si riprende dopo quest’ultima
frase.
“Non ho i capelli rossi”
Ringhia.
“Certo come no …”
Cerco di trattenere le risate, così come Alice, di fronte a
questa buffa
scenette.
“Allora … adesso che abbiamo fatto le
presentazioni, possiamo andare? Dobbiamo
passare per la segreteria e non voglio fare tardi il primo
giorno”
Prima che abbia il tempo di rispondere Emmett gli si avvicina e le
mette un
braccio intorno alla spalle
“Vieni tesoro, ti accompagno io in segreteria”
Mossa sbagliata. Infatti Rose gli da una gomitata nello stomaco.
“Non ho bisogno del tuo aiuto … Andiamo”
E così dicendo si avvia verso l’entrata
dell’edificio. Perché di comporta
in questo modo?
Adesso ne ho la certezza, l’aria di Forks fa davvero male.
Ora di trigonometria. Ultima ora prima della pausa pranzo –
pranzo per gli
umani ovviamente.
Per adesso non abbiamo avuto nessuna lezione in comune. Spero di
rivederlo
in mensa. Cosa??? No. No. Non devo sperare proprio un bel niente. non
lo
conosco neanche, a parte il suo nome, non so niente di lui.
Come può la mia mente essere costantemente sintonizzata su
di lui?
È normale? Non credo
Cosa mi sta succedendo? … come era buffo questa mattina
mentre battibeccava
con il fratello … però ha ragione, i suoi capelli
non sono rossi, più che altro
bronzei. Non ho mai visto nessuno con quel colore di capelli. Non ho
mai visto
nessuno così bello.
“Ciao! Sono Mike Newton … piacere di conoscerti
…”
Ma quando si è avvicinato il ragazzino?
Mi guardo in giro e vedo l’aula quasi vuota. La campanella
è suonata e io non
me ne sono resa conto. Possibile? Possibile!
“Ciao! Io sono Bella … scusa ma devo raggiungere
la mie sorelle a mensa”
Gli sorrido. Sento il suo cuore aumentare i battiti. Accentuo di poco
il
mio sorriso e il suo cuore batte ancora più forte di prima,
tempo quasi che gli
possa venire un infarto. Meglio andare non lo voglio sulla coscienza.
Esco dall’aula e mi avvio verso la mensa.
“Ti accompagno …”
Però si è ripreso in fretta il ragazzino.
“Come vuoi”
Rispondo atona. Una ragazza ci affianca, Jessica mi pare, che non la
smette
di lanciarmi sguardi di odio e gelosia. Pensa davvero che mi possa
interessare
il biondino? Tranquilla è tutto tuo.
Dov’è questa dannata mensa dall’altro
capo
del mondo??
La ragazza inizia poi a pormi domande su domande, a cui rispondo a
monosillabi, sperando che capisca che non ho molta voglia di
chiacchierare. Ma non
sembra recepire il messaggio.
Eccola finalmente. La porta della salvezza. Ed ecco anche le mie
sorelle
sedute ad in tavolo posto in un angolo.
Mi volto verso gli umani.
“Beh! Grazie ci vediamo”
Non do loro il tempo di rispondere che mi fiondo letteralmente da Alice
e
Rose che sghignazzano divertite.
“Si certo ridete, ridete … non avere idea di
quanto siano odiosi
quei due … comunque come è andata
la vostra mattinata?”
“Possiamo sederci anche noi qui??”
Affabile ci domanda Jasper
“Si”
“No”
Rispondiamo contemporaneamente io e Rose. La fulmino con lo sguardo.
Deve smetterla
con questo atteggiamento così ostile, non ci hanno fatto
nulla di male. Perché trattarli
così? Non dobbiamo diventare per forza amici ma almeno
comportiamoci da persone
civili.
“Prego…”
Sorrido indicando i tre posti vuoti.
Mi osservano curiosi. In un primo momento non capisco, poi mi ricordo
che
non indossi gli occhiali da sole.
Jasper si sieda di fianco alla nana, chissà
perché ma me lo spettavo,
Edward ed Emmett di fronte a me e Rose.
“Ma … “
Comincia l’armadio, ma
lo zittisco
subito con un gesto secco della mano.
“Sono così”
Rimaniamo in silenzio. Un silenzio pesante. Nessuno parla. I Suoi occhi
continuano a fissarmi, scrutarmi … grandi, curiosi, belli
…emozionati??
Basta! Non ce la faccio più.
“Smettila di fissarmi, mi dai suoi nervi”
Me ne vado, senza neanche salutate. Non mi importa.
Entro nel primo bagno che
trovo. Lo sapevo
che sarebbe finita così.
Cosa credevo?Che sarebbe stato diverso? Che almeno Lui mi avrebbe
guardata
con occhi diversi?
Stupida!
Guardo il mio riflesso alla specchio. E ancora una volta ciò
che vedo mi
disgusta.
Quelli che mi stanno guardando non sono occhi dorati, ne cremosi,
bensì
verdi. Occhi verdi quelli che mi osservano.
Perché?
Perché devo essere così diversa?
ALICE
Edward si
alza, fa per
raggiungerla, ma lo blocco.
“Lasciala sola per ora …
adesso peggioreresti solo le cose”
Si risiede con il capo chino,
mortificato.
“Mi dispiace”
Mormora.
“Ti dispiace?? Sei un idiota! Siete
tutti degli idioti!”
Sbotta Rose arrabbiata. Tiene molto
a Bella, a volte la tratta come se fosse sua figlia.
La capisce, neanche a me piace
vedere Bella soffrire, soprattutto se soffre a causa di sguardi
curiosi, che la
fanno sentire diversa. Sbagliata. Sarei arrabbiata anche io se non
sapessi che loro
non hanno assolutamente cattive intenzioni.
Sbattendo le mani sul tavolo
anche Rose lascia la mensa.
Guardo Edward. Si sente in
colpa glielo leggo negli occhi. Non deve. Non ne ha nessuna. Lui la
salverà,
come lei salverà lui, solo che ancora non lo sanno.
C’è tampo per questo.
“Non è
colpa tua. Tranquillo avrai modo di scusarti
… questa sera”
Sorrido cercando di
alleggerire un po’ la tensione che si è creata.
“Stasera?”
Chiede non capendo.
“Si stasera … allora a più
tardi ragazzi!”
Facendo ciao ciao con la mano,
saltello verso l’uscita sotto lo sguardo allibito e curioso
dei fratelli
Cullen.
Amo essere enigmatica. Si era
capito??
Mi blocco all’improvviso. Una visione.
Forse le cose si sistemeranno prima del previsto.
Sorridendo felice mi dirigo
verso la mia prossima lezione.
___________________________
Finalmente si è risolto il piccolo mistero degli occhiali
da sole ^^
Deluse?? Spero di no. Le cose nn sembrano essere iniziate
nei migliori dei modi, ma Alice ha detto che le cose si sistemeranno
presto …
dobbiamo crederci?? Nn lo so^^
Spero che il cap vi sia piaciuto…mi farebbe tanto ma
tantissimo piacere sapere cosa ne pensate …fatemi un piccolo
regalo di natale
lasciatemi un piccolissimo commentino
…
vi prego…grazieXD
Alla prossima…che sarà molto presto
…hihihi
Baci baci luna^^
|
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Capitolo 7 *** cap 7 ***
SALVE!!!
Mi scuso per il ritardo. Avevo promesso che avrei
aggiornato presto, ma ho avuto un piccolo contrattempo: nn riuscivo + a
trovare
il quaderno dove avevo scritto il cap … sn un po’
sbadata a volte ^^
Ringrazio tutti i lettori silenziosi.
Ringrazio i seguita e i preferita
E ringrazio Rebussiii
(ciao =) già povero emm ... si dovrà dare da fare
se vorrà conquistare la bella
bionda …hihihi…spero che il cap ti piaccia^^) RenesmeBlack (ciao^^ grazie per i
complimenti nn ne merito neanche
uno … per la storia degli occhi verdi … nn ho la
+ pallida idea di come mi sia
venuto mi è venuta e basta^^ …spero che il cap ti
piaccia^^) 1918 (ciano^^ sn
contenta che lo scorso
cap ti sia piaciuto spero che anche questo ti piaccia. No bella nn
è una mezza
vampira, è una vampira a tutti gli effetti sl un
po’ speciale…hihihi) e Faity29(waw
ti ho addirittura scioccata
… ne sn felice =) spero che anche questo cap ti piaccia^^)
per aver lasciato
una recensione^^
Vi
lascio alla lettura del cap^^
EDWARD
La bionda
ha ragione. Sono un idiota. La conosco da neanche un giorno e
l’ho fatta già scappare via da me.
Che idiota!
Pure Emm ha ragione, non capisco un cazzo di donne.
Adesso per colpa della mia stupidità, la mia dea sta
soffrendo.
Sono un idiota.
Me lo so già detto? Beh! Meglio che me lo ripeto, non si sa
mai: sono un
idiota testa di cazzo.
Come ho potuto? Non volevo fissarla in quel modo. Ho cercato di
distogliere
lo sguardo ma non c’è l’ho fatta. Era
così bella
Bella la mia dea si chiama Bella; mai nome fu più adatto.
Non ho mai visto degli occhi così belli, intensi, vivi.
Quegli occhi verdi sono una cosa indescrivibile.
Il suo profumo mi aveva già stregato, ma oggi con quegli
occhi ….aaahhh….
con quegli occhi mi ha rubato l’anima.
Devo cercare di rimediare al mio stupido errore il prima possibile. Il
folletto ha detto che stasera avrò modo di chiarire
… mmm …. Stasera? Perché
stasera? Ho cercato di capirci qualcosa, leggendole la menta, ma
niente, stava
canticchiando una stupida canzoncina, e così ho rinunciato.
Quella ragazza è
peggio di un rebus. Ma devo ringraziarla, il suo entusiasmo mi fa ben
sperare.
Potrà sembrare strano ma ho come la sensazione che lei
sappia più di quel
che voglia far credere. Sarà paranoico, ma sono convinto che
mi stia
nascondendo qualcosa … che assurdità
…. Come può nascondermi qualcosa?
Impossibile. Primo ci consociamo da un giorno. Secondo non è
a conoscenza del
mio “molesto” potere. In conclusione è
impossibile che mi nasconda qualcosa;
riesco a leggere la sua mente quindi non può nascondermi
nulla.
Il suo profumo.
Mi blocco in mezzo al corridoio.
Anche lei si è fermata e mi sa guardando. Rimaniamo
così fermi a fissarci e
non riesco a muovere un solo muscolo.
Lei mi guarda ancora. Si volta e se ne va.
NO!
“Aspetta …”
Il mio è stato un sussurro. So che mi ha sentito, ma lei fa
finta di niente e
continua a camminare.
Le corro dietro e la obbligo a fermarsi afferrandola per un braccio.
Lei si volta stizzita strattonandosi. Non deve aver gradito molto.
“Cosa c’è?”
Cosa c’è? Non lo so. Una parte del mio cervello sa
che è questo il momento
di porle le mie scuse. L’altra parte, così come i
miei occhi, sono intenti ad
osservare la mia mano.
Brucia.
Sento la mano bruciare e sento una voglia irrefrenabile di
toccarla.
Voglio toccarla ancora.
Voglio abbracciarla e
sentire tutto
il mio corpo bruciare. Se questo è l’effetto che
mi fa, chissà come deve essere
toccare direttamente la sua pelle nuda.
Potrei provare prendendole la mano e scoprirlo.
Allungo la mano verso la sua lentamente, con fare casuale, in modo che
non
se ne accorga e mi scambi per un pazzo, anche se è quello
che sono in questo
momento.
Vengo allontanato da quella folle pazzia, che sembra essersi
impossessata
di me, da un tocco delicato sul braccio.
Guardo prima la sua mano sul mio braccio per, poi, puntare lo sguardo
sul
suo vico.
Dio che occhi. La sua bocca si muove lentamente.
Ha parlato, ma non ho sentito niente troppo preso dal movimento di
quelle
labbra tentatrici.
“Come scusa?”
Domando frastornato.
“Ti ho domandato se ti senti bene …”
Mi domanda se mi sento bene? Io? Non voglio neanche immaginare che
faccia
deve avere per
farle domandare se sto
bene.
I suoi occhi non sono più arrabbiati e tristi ma
… preoccupati? Si
preoccupa per me. Sorrido come un ebete. Scuoto la testa e mi
schiarisco la
voce cercando di darmi un contegno.
“Si sto bene … io … volevo …
scusami … scusami non era mia intenzione,
prima, offenderti ne tantomeno giudicarti”
Non dice niente si limita a guardarmi. Spero mi creda perché
le ho detto la
pura e semplice verità, ovviamente omettendo il fatto che
fossi rimasto
abbagliato da tanto bellezza. Non mi sembra il caso, per oggi, ho
già fatto la
mia pessima figura.
Continua silenziosa a guardarmi.
Ti prego dimmi qualcosa.
“non fa niente … scusami anche tu la mia reazione
è stata esagerata”
Si apre in un sorriso bellissimo che le illumina anche gli occhi.
Il mio cuore morto perde un colpo.
Mi ha sorriso!
Il sorriso ebete riprende posto sul mio volto.
Sono proprio da ricovero.
“Che lezioni hai adesso?”
Non voglio separarmi da te.
“Biologia … tu?”
“Anche io”
Il sorriso da ebete di accentua.
“Perfetto andiamo!”
Esclamo entusiasta.
BELLA
Non
potei non sorridere di fronte a tutta quella improvvisa euforia.
Ci incamminammo, in silenzio, verso l’aula di biologia.
Edward sembrava
fare dei piccoli saltellini invece di camminare. Era davvero buffo e
tanto,
tanto tenero.
Forse mi darei dovuta comportare come Rose, essere fredda e distaccata.
I suoi occhi sinceri, il tono della sua voce, me lo avevano impedito.
Non ho
potuto fare altrimenti. L’episodio della mensa era stato
già rimosso e
sostituito dal suo sorriso e dal suo entusiasmo.
La lezione di biologia era facile e già di mia conoscenza,
come tutte le
lezioni precedenti, con un’unica differenza: EdwardCullen
come compagno di
banco.
Non c’era un solo studente che non di fissasse curioso.
Tutti quegli sguardi mi rendevano agitata. Era strano perché
ero abituata
agli sguardi degli umani, era la mia stessa natura a richiamare i loro
occhi su
di me, eppure una strana ansia mi agitava il corpo.
Da cove veniva? Che fosse la sua vicinanza?
era vicino. La sua gamba quasi toccava la mia. E questa cosa
stranamente mi
piaceva. Questa ansia legata a lui mi piaceva maledettamente. La sua
vicinanza
mischiata al suo profumo di miele mi stava dando alla testa. Dovevo
allontanarmi
un attimo. Tutta l’aria che ci circondava era satura di lui.
Lui. Lui e solo
lui.
Ok dovevo riprendere il controllo.
“Mi scusi signor Benner potrei andare un attimo al
bagno?”
“Certo”
Sorrido per la sua gentilezza, e le guanci gli si imporporano di rosso.
Forse
ho sorriso un po’ troppo.
“Grazie”
“P-prego”
Esco dall’aula evitando il suo sguardo.
Li sento. Sento i suoi occhi seguire la mia figura.
Li seno perforarmi la schiena.
Cercare di capire il mio strano comportamento.
Vorrei sapere anche io il perché di questo mio comportamento.
Mi chiudo la porta alle spalle, tirando un sospiro di sollievo.
Non posso perdere la testa in questo modo, per così poco.
Non succederà mai più.
Mancava ancora un’ora alla fine di questa mattinata.
Non ne posso più, mi sento stanca. Tutte queste emozioni mi fanno male.
L’ultima ora è finita. E con questa anche il primo
– noioso – di una lunga
serie – giorno di scuola.
Aahhh … non vedo l’ora di ritornare a casa fare
una bella caccia e una
bella doccia rilassante. Anzi, ancora meglio, oggi provo
l’idromassaggio.
Arrivo davanti alla Volvo e … un attimo
dov’è la mia bambina?
L’avevo parcheggiata accanto alla Volvo, non posso
sbagliarmi. Cavolo sono
un vampiro la mia memoria è infallibile. Cavolo!
Se qualche insulso umano ha osato toccare
la mia bambina non avrà nessuno scampo alla mia
ira. Nessuno e ripeto
NESSUNO può toccare la mia bimba.
Il cellulare mi vibra nella tasca.
<
Bellina siamo
andate via un’ora prima. Dovrai tornare a casa da sola
… o chiede un passaggio
a chi sai tu … hihihi>
COSA??
Lo
spero per te folletto malefico.
Ma non potevano semplicemente aspettarmi? Cos’erano 60
semplici minuti?
Stupida
sorella.
“Ciao…”
Oh no il ragazzino biondo.
“Ciao”
Sussulta. Beh! Ho quasi ringhiato, povero. Non riesco ad essere gentile
sono troppo arrabbiata. Quelle due sottospecie di sorelle mi hanno
lasciato qui
come una stupida.
“La tua macchina non c’è …
vuoi un passaggio?”
L’umano ho decisamente sbagliato a formulare la domanda. Non
avrebbe dovuto
includere la parola macchina nella frase. Evito di rispondere per non
essere
maleducata e mandarlo a quel paese.
“Dai vieni ti do un passaggio…”
Non demorde.
È ufficiale odio mia sorella Alice. E adesso che gli dico??
Porca ….
“Sei gentile …. Ma non ti preoccupare
…”
“Ma sei a piedi. Sta per piovere … dai ti
accompagno io…”
Stupido ragazzino ti avverto che sto per perdere la pazienza.
“Veramente … Edward”
Edward. Quasi urlo il suo nome appena lo vedo uscire
dall’edificio.
Lui appena mi sente chiamarlo si precipita da me … da noi il
ragazzino
biondo è ancora qui davanti a me.
Il mio salvatore si avvicina , mi sorride e io mi sciolgo.
Non ora Bella, non ora.
No non ora, non ora mai.
Ma che razza di pensieri faccio??
Occhi dorati … pronunciare il suo nome, ho constatato , che
mi fa uno
strano effetto, quindi meglio evitare … occhi dorati sta
incenerendo, Mike, il
ragazzino, con lo sguardo.
“Puoi andare Newton, accompagno io Bella”
Il suo sembra quasi un ordine, non deve stargli molto simpatico il
biondino.
“Veramente glie l’ho chiesto pri
…”
“Ho detto che accompagno io Bella. Vai”
Il
ragazzino lo guarda tra l'innervosito e il terrorizzato.
E io lo guardo adorante.
“Allora??!”
Questa volta quasi ringhia e il ragazzino scappa senza neanche salutare.
“Grazie … non sapevo più come dirgli di
no”
“Quando vuoi”
Mi fa un sorriso obliquo da infarto. Distolgo immediatamente lo sguardo
e
lui se ne accorge.
“Qualcosa non va?”
Si! Se mi sorridi ancora così rischio di saltarti a dosso.
“Tutto bene … beh! Io devo andare si è
fatto tardi … ci vediamo … ciao”
“Aspetta … ti accompagno”
Non sarebbe una buona idea io e te in una macchina.
“Tranquillo … farò una
corsetta”
Inizio a camminare verso il bosco, ma poi rifletto e torno indietro.
Mi avvicino portando le labbra all’altezza del suo orecchio e
gli sussurro
un grazie per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
Mi volto senza guardarlo e mi incammino, di nuovo, verso il bosco. Una
volta
entrata ed essermi assicurata di non essere vista sa occhi indiscreti
inizio a
correre.
Gli ho dato un bacio,
Gli ho davvero dato un bacio? Si.
EDWARD
Mi ha
appena dato un bacio.
La mia dea mi ha baciato, sulla guancia certo, ma mi ha pur sempre
baciato.
Ok respira Edward. Respira.
“Hei fratello stai bene?? … sembri fatto”
Emmett!
Non ha poi tutti i torti l’orso, mi sento felice e leggero,
come se fossi
sotto l’effetto di una potente droga. Lei la mia droga.
Cavolo già penso queste cose, sono proprio un caso perso.
Forse dovrei
chiede qualche consiglio ai mie fratelli
“Terra chiama Edward … ci sei? … mmm
….ho capito”
Lo guardo accigliato. Sentiamo cosa avrebbe capito.
“Jazz fratello … il piccolo Eddy sta crescendo e
sta scoprendo lì universo femminile
… ahahah ….certo che stai proprio messo male
… guardati come ti sei ridotto per
un banale bacetto sulla guancia ….ahahah ….
Pensavi che non avessimo visto
niente …aahaha?!”
Ma perché devo avere un fratello con il cervello grande
quanto una nocciolina.
Perché?
L’orso
ha ragione … non ti ho mai
sentito così … ahahaha ….
Solo
l’empatico ci mancava. Adesso siamo proprio al completo.
Cerco di ignorare i miei stupidi fratelli.
Emmett e i suoi pensieri sconci e le sue prese in giro per
la figura che
ho fatto,mi stanno martellando il cervello. Che poi vorrei sapere che
figura. Si,
forse, mi sono imbambolato un po’, però sono
andato decisamente meglio di lui.
“Sarà stato anche un insulso bacetto sulla
guancia, come dici tu, ma almeno
IO ho ricevuto comunque un BACIO TU una GOMITATA”
Colpito e affondato l’orso ammutolisce.
Adesso ne manca solo uno che continua a ridere e beffarsi del sotto
scritto.
Ahahah
… sei proprio un novellino
… ahahah … dovevi sentirti come eri eccitato per
un bacetto … ahahah ….
“Ahahah
…si ridi. Ridi. Tanto non sono io quello che non viene
degnato
neanche di uno sguardo … ho visto come la guardi e ho anche
visto come NON ti
guarda lei”
Colpito e affondato anche l’empatico.
Edward 1 Fratelli stupidi 0
Le soddisfazioni di una vita.
Parcheggio la macchina in garage con un sorriso trionfante che farebbe
invidia a chiunque.
Salgo le scale.
Apro la porta e … no. Non può essere.
________________________
No.
Nn può essere … cosa??? Ahahah… non vi
è dato saperlo
….hihihi
Se sarete buoni con me, infondo è natale
e a natale si è tutti più buoni
… facciamo un
patto …
voi mi lasciate un piccolissimo
commentino (come regalo di natale) e io posto il cap il 25 (ed
è il mio di
regalo di natale x voi) … ci state???^^
Spero intanto che questo cap vi sia piaciuto
Alla prossima che spero sia il 25^^
Se non ci sentiamo auguro a tutti un felicissimo natale
^^
Baci baci luna
|
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Capitolo 8 *** cap 8 ***
Salve
gente!!
Auguri di buon anno anche se un po’ in ritardo =P
Avevo promesso che avrei aggiornato il 25 mi dispiace di
un averlo fatto, ma il mio modem è deceduto. Sono stata
senza connessione sino
ad oggi, non solo nn ho potuto mantenere fede alla mia promessa ma mi
sn anche
persa un sacco di aggiornamenti. L’unica cosa positiva
è che misn portata
avanti con la storia … adesso vi lascio al cap (che ho
diviso a metà perché tr
lungo. La seconda parte la posto domani)
Ringrazio chi mi ha aggiunto tra i preferiti e i
seguita
Ringrazio chi
legge solamente
E ringrazio 1918,
gotica, patapolo,
Rebussiii, Fairy29
e RenesmeeBlack per aver lasciato
una recensioni (mi dispiace nn
poter rispondere ma mi farò perdonare: pensate che degli
aggiornamenti lampo
possano bastare??^^).
EDWARD
No. Non
può essere.
Le sorelle Swan sono a casa nostra. Nel nostro salone. Sedute sul
nostro
divano. A conversare tranquillamente con nostra madre.
Ma …?? Come …?? Quando sono arrivate?
Che ore sono?
Che cosa??? Le cinque e mezza. Abbiamo perso tutto questo tempo nel
parcheggio?
“Ragazzi! Dove eravate finiti? Le ragazze sono venute a
trovarci … stavamo
aspettando Carl … ma cosa fare ancora lì in piedi
… non fare i maleducati e
venite a salutare”
Dire che siamo scioccati e dire poco.
Sorpreso
di vederci qui Edward?
Oddio siete troppo buffi … Su!
Cercate di ricomporvi.
Eh?
Come?
No può essere stata lei … o si? … mmm
… dal modo in cui sorride sorniona
credo proprio di si. Ma come … ??
Do voce ai miei pensieri prima di uscire pazzo.
“Ti sento … prima no … adesso
… come …??”
I miei pensieri confusi diventano parole confuse.
“Caro ti senti bene?”
No Esme credo di stare per impazzire.
Prima che possa rispondere, a mia madre, Lei chiarisce i miei dubbi.
“Sono uno scudo per questo non riuscivi a leggere i miei
pensieri … Prima
ho abbassato lo scudo dando libero accesso alla mia mente”
Adesso si che è tutto più chiaro.
Un momento …
“Come fai a sapere che leggo nella mente?”
“Conosco molte più cose di quanto tu possa
immaginare”
Sghignazza divertita.
Adesso non è per niente tutto più chiaro.
“Perché stai cantando la canzone delle
superchicche??”
Mi rivolgo ad Alice
“Cos’è un reato?”
“No … ma …”
“Edward non fare il maleducato”
“Ma mamma … “
“Niente ma mamma”
Ahahah
…. Che figura di merda …
sgridato dalla mamma di fronte a loro …ahahah
Già
che figura di
merda, hai ragione
orso ma non te lo dirò mai
Verginello
1 Fratelli fighi 1
Ricordate
avrete vinto una battaglia ma non la guerra.
E ricordate anche che Edward Cullen non perde mai.
Dopo la magra figura fatta, le ragazze riprendono a chiacchierare
tranquillamente.
Ci uniamo a loro
ma, la nostra, è
sola presenza fisica, siamo troppo scioccati per partecipare alla
conversazione.
Io più di tutti ,
quella frase mi ha lasciato perplesso, non riesco a trovare una
spiegazione di
come di perché, ne un significato, come non trovo un
significato coerente ai
pensieri del
folletto malefico. Adesso capisco
il perché di questo sopranome. Il mio sospetto allora non
era del tutto
infondato, il folletto, mi nasconde qualcosa e, devo dire, lo fa anche
alla
perfezione. I miei famigliari, dopo tanti anni, ancora non sono
riusciti a
trovare un modo per eludere il mio potere, lei, invece, in due soli
incontri,
ha trovato il modo di lasciarmi fuori dalla sua mente: canticchiare e
tradurre
canzoncine assurde in tutte le lingue conosciute. Snervante. Questa
canzoncine
mi stanno mandando al manicomio, mi sento la testa scoppiare.
Come questa mattina, mi perdo ad osservare la mia dea.
Parla. Scherza. Ride.
Il suono della sua risata mi riempie l’anima di gioia.
Desidero vederla sempre così: sorridente e solare.
Desidero essere il la causa di tanta gioia.
Desidero che quei sorrisi siano solo ed esclusivamente per me.
Forse è chiedere troppo, ma è ciò che
desidero più di ogni altra cosa al
mondo.
Si accorge del mio sguardo insistente. Per un attimo, ho paura che si
ripeta lo stesso episodio della mensa. Sto per darmi, per
l’ennesima volta,
dell’idiota, quanto mi regala un sorriso dolcissimo, che ha
il potere di
lasciarmi senza fiato.
Ossigeno. Ho bisogno d’ossigeno.
Boccheggiate distolgo lo sguardo, non vorrei saltarle a dosso qui
davanti a
tutti, magari dopo quando e se staremo soli … ma cosa vado a
pensare?! Non posso
fare certi pensieri sulla mia dea, così innocente, timida a
volte impacciata.
Non è proprio il caso.
Ma è così difficile.
Sono diventato peggio di Emm e Jazz.
Non dovrei.
Non dovrei fare certi pensieri su di lei.
Sulla mia dea.
Lei così delicata, fragile, forte, sensibile.
Lei.
Lei tutto.
Lei troppo.
Troppo per uno come me, per un mostro.
Sospiro demoralizzato, rassegnato, il mio neurone buono mi ha
abbandonato,
anche io ormai faccio parte del club casi persi.
Sarà meglio partecipare un po’ alla conversazione.
Carlisle? Quando è arrivato?
Non sono un caso perso. No. Sono da buttare.
“Edward? … ma mi stai ascoltando?”
Come? Carlisle sta parlando con me?
Oh mamma!!
Mi sento leggermene osservato. Ovvi ho sette paia di occhi puntati su
di
me.
Anche Lei mi sta guardando con quei magnifici occhi verdi: curiosi e
divertiti.
Nonostante mi sia appena imposto di non farlo più, non posso
fare a meno di
pensare a quanto sia bella.
“Scusa Carlisle, ero sovrappensiero …
dicevi?”
“Dicevo … Alice ha detto che i lupi vogliono un
incontro con loro, e dal
momento che noi abbiamo già avuto rapporti con loro sarebbe
opportuno
accompagnarle … soprattutto tu Edward, saresti di grande
aiuto …”
“Si! … certo che verrò”
Non lascerei mai la mia dea da sola in balia dei lupi. Non se ne parla.
Lei
i cani … no. No. E no. Non esiste.
“Bene … allora dove e a che ora hai detto ci
sarà l’incontro?”
Carlisle si rivolge ad Alcie, che ovviamente, come nel suo stile, non
fornisce una risposta che non sia un rebus, o che non ti riempia la
testa di
domande, che ovviamente non avranno risposta se non quando il folletto
lo
ritenga opportuno.
“Non l’ho detto … verrò io a
prendervi”
Si ma quando?
Perché deve rendere le cose così complicate.
Carlisle le sorride affabile.
“Va bene”
No. Non va bene. Che vuol dire che ci verrà a prendere lei?
Se sa già tutto
perché non lo dice semplicemente? E poi come fa a sapere che
i cani vogliono un
incontro? Hanno già parlato con loro? Come fanno a sapere
dell’esistenza dei
lupi?
Tra noi Cullen e loro c’è un patto per questo
siamo a conoscenza della loro
natura, ma loro tre come lo sanno? Pensavo che oltre a noi e forse il
clan dei
Denali, che a volte ci viene a trovare, nessuna sapesse della loro
esistenza …
a quanto pare mi sbagliavo ...
Non mi piace tutto questo mistero. Voglio delle spiegazioni e le voglio
adesso.
Tutto questo mistero mi innervosisce e il fatto di non riuscire a
leggere
la mente di Bella e il fatto che il folletto mi tenga deliberatamente
fuori,
peggiora ulteriormente le cose.
Quando sto per chiedere un qualche spiegazione, la mia dea si alza.
“Bene … direi che è ora di
andare”
No. Rimani ancora un po’-
“Vi ringrazio per averci offerto il vostro aiuto”
“Per te questo ed altro”
Cazzo!
L’ho detto ad alta voce. Adesso si che ho fatto la figura del
coglione, ma
lei mi sorride dolce e imbarazzata, abbassando subito gli occhi a terra.
Non è possibile … imbarazzata e ancora
più bella.
Con un ultimo grazie sussurrato e un ci vediamo presto, le sorelle Swan
lasciano casa Cullen.
E io sto ancora seduto sul divano, a fissare la porta da dove
è appena
uscita la mia dea, stordito da quel bellissimo sorriso.
Sono proprio andato, mi faccio pena da solo.
“Per te questo ed altro …. Hahahah”
Mi scimmiotta l’orso.
“Vaffanculo!”
Detto questo mi ritiro nella mia stanza.
Salgo le scale lentamente, per non dare ulteriore soddisfazione a quei
due
che non la smettono di ridere. Mi arriva chiaro e forte il pensiero di
Jazz.
Verginello
1 Fratelli fighi 2
E
che cazzo!!
ALICE
“Alice
esci immediatamente
fuori di qui!”
“Ma Bella …”
“Niente. Ho detto no … e
adesso fuori”
“Uffa ….
È bellissimo questo vestito perché non
vuoi metterlo?”
“Perché dobbiamo semplicemente
incontrare i cani e non andare a una sfilata”
“Ma ci sarà anche Edward …”
“…”
Beccata!!
“Allora??”
Domanda arrogante. Non con me
Bella. Non con me.
“Lui apprezzerà questo vestito
… l’ho visto”
Tentenna.
“E poi …”
Lascio la frase volutamente in
sospeso.
“Poi?”
Curiosa eh? Questo è il mio
momento.
“Metti questo vestito e lo
scoprirai … dai
che facciamo tardi … non
vuoi rivederlo? È passato un intero week-end
dall’ultima volta”
Colta in fallo mi osserva
seria e un po’ incazzata.
È così testarda. Quando
ammetterà che ha una cotta per lui?
“Non metterò un vestito e dei
tacchi per andare in mezzo al bosco”
“Invece si !”
“Alice…”
Il tono della sua voce è
calmo.
Controllo.
L’ho
convinta.
“Non farmi arrabbiare, altre
tutto devo anche cacciare, e lo sai, quando ho sete divento un tantino
irascibile,
perciò esci e lasciami in pace”
Sorride vittoriosa sa di
avermela fatta.
Alice non dimentica e questa
me la segno.
Mi spinge verso la porta.
Ha uno sguardo triste. Perché?
“Ok. Ok. Me ne vado … voglio
solo dirti una cosa …”
“Cosa?”
“Lasciati andare Bella. Sogna.
Perché se non sogni non speri. Se non speri non ci credi. Se
non ci credi non
provi. E se non provi non cambierai mai nulla nella tua vita. Vita
Bella. Vita.
Vivi. Vivi Bella”
“E’ quello che faccio”
“no! Non lo hai mai fatto
veramente”
“Tutto questo perché non
voglio indossare un vestito? Non credi di esagerare?”
“Non è a questo che mi
riferisco e lo sai”
CONTINUA
…
_________________________
Il cap continua … la seconda parte la pubblicherò
domani^^
Spero che il cap vi sia piaciuto… mi farebbe tantissimo
piacere sapere cosa ne pensate^^
Alla prossima … anzi a domani
Baci baci luna
|
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Capitolo 9 *** cap 8 seconda parte ***
È
ufficiale odio la telecom.
Avevo promesso che avrei aggiornato il giorno dp ma la
mia connessione a internet mi ha abbandonato ancora una volta arggg … che
nervi.
Adesso sto aggiornando da casa di mia zia, la telecom ha
detto che la mia connessione sarà riattivata entro la
settimana entrante … speriamo
bn, nn so quindi di preciso quando potrò aggiornare
nuovamente. Mi dispiace
tanto =(
Come sempre
ringrazio chi mi ha aggiunto tra i seguita e i preferiti.
Ringrazio chi legge solamente.
E ringrazio Rebussiii
(ciao =) sn contenta che il cap ti sia piaciuto … hai
ragione tu deve essere
tremendo avere dei fratelli con emm e
jazz…hihihi…povero il nostro verginello
…hihihi…spero
che anche questo cap ti piaccia…e mi farebbe piacere sapere
cosa ne pensi^^); 7mc (ciao, sn
contenta che il cap ti
sia piaciuto spero che sia lo stesso anche per questo^^ fammi sapere
cosa ne
pensi^^); volpessa22 (ciao bianca
…
hai letto veramente tt
e 8 i cap in una
volta? E ti sn piaciuti? Me troppo contenta =) … spero che
anche questo ti
piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi^^); cullengirl
(ciao, sn contenta che la storia ti piaccia. Anche io voglio che eddy e
bella
si mettano insieme, ma manca ancora un po’ a
questo… spero che anche questo cap
ti piaccia. Fammi sapere cosa ne pensi^^); 1918
( tesoro la tua recensione nn manca mai, e di questo sn molto contenta.
Le ragazze
nn dicono niente dei loro poteri xkè
come avrei bn capito ad alice piace essere misteriosa e far uscir pazza
la
gente …hihihi… spero che anche questo cap ti
piaccia. Fammi sapere cosa ne
pensi^^); gotica ( scommetto che
mi
vuoi trucidare per il ritardo … ma nn è stata
assolutamente colpa mia … cmq sn
contenta che la storia ti piaccia e spero che per anche questo cap sia
lo
stesso. Fammi sapere cosa ne pensi^^); RenesmeeBlack
(ciao…ahahah…sn d’accordo con
te eddy è messo molto meglio rispetto ai
fratelli…jazz nn capisce che piace ad alice? Beh alice
è molto furba…hihihi…
spero che anche questo cap ti piaccia e ti faccia ridere anche se per
scemenze
XD. Fammi sapere cosa ne pensi^^) per aver lasciato una recensione.
Grazie infinite.
“Lasciati andare
Bella. Sogna. Perché se non sogni non speri. Se non speri
non ci credi. Se non ci credi non provi. E se non provi non cambierai
mai nulla
nella tua vita. Vita Bella. Vita. Vivi. Vivi Bella”
“E’ quello che faccio”
“no! Non lo hai mai fatto veramente”
“Tutto questo perché non voglio indossare un
vestito? Non credi di
esagerare?”
“Non è a questo che mi riferisco e lo
sai”
BELLA
Si lo so.
Ma non è questo il momento giusto per pensarci.
Ci penserò. Non ora, ma lo farò …
forse.
Dopo essere passate da casa Cullen, tutti insieme ci siamo diretti al
confine dei Quileute.
Ed ora eccoci qui, ad aspettare i cani pulciosi in religioso silenzio.
Nessuno parla. Gli unici rumori sono quelli della foresta.
Maledetta Alice e la sua mania di arrivare sempre tre ore prima. Non
che il
tempo per noi sia un problema, anzi direi che quello è
l’ultimo dei nostri
problemi.
Ma oggi tutta questa situazione mi innervosisce.
L’attesa mi innervosisce.
I suoi occhi puntati a dosso mi innervosiscono.
Maledetta Alice. Tutta colpa sua e di quella patetica paternale.
Le sue parole continuano a ronzarmi in testa. Non mi danno tregua. Mi
sono
detta che ci avrei pensato, dopo, non ora, eppure non riesco a
smettere, ne a
capire.
Devo sfogarmi.
Una volta terminato l' incontro andrò assolutamente a caccia.
EDWARD
Dondola da
un piede all’altro. Nervosa. Ansiosa. Agitata.
Che sia preoccupata per questo incontro? Eppure l’altra volta
mi era
apparsa tranquilla.
Sfugge al mio sguardo. Si tortura il labbro inferiore e le mani.
Qualcosa la turba. Ma cosa??
Faccio per avvicinarmi, ma appena accenno il movimento mi ammonisce con
lo
sguardo. Non mi ha mai guardato così. Mi sento pietrificato.
Che mi sia
immaginato tutto? No. Non ci credo. Gli sguardi dolci, i sorrisi, il
piccolo
bacio, non me li sono immaginati. Sono reali. Non voglio credere che la
causa
del suo nervosismo sia io. Non posso crederci.
La guardo. I suoi occhi sono neri, lucenti, eccitanti.
Una folata di vento le scompiglia i capelli, portando fino a me un
po’ del
suo profumo. Non è il solo, prepotente mi arriva anche
l’orribile odore dei
cani.
Sono in cinque. Appena si accorgono della presenza delle ragazze
ringhiano.
Incominciamo bene.
“Buona sera. Siamo venuti in pace … vogliamo solo
parlare”
Carlisle sempre diplomatico. Se non ci fosse lui ci saremo
già staccanti la
testa da tempo. I pensieri dei lupi sono tanti. Sono curiosi, ansiosi,
timorosi, affascinati.
Affascinati? Come osa quel insulso bastardo pensare quelle cose sulla
mia
Bella.
Un ringhio mi nasce dal petto senza che io possa controllarlo. Mi
avvicino,
come un fulmine, a Bella, incenerendo con lo sguardo il cane pulcioso,
come a
marcare il territorio. Bella è Mia. Solo mia. Non ancora, ma
lo diventerò molto
presto.
Bella mi guarda non capendo il mio comportamento. Anche i miei
famigliari
mi guardano non capendo gli strani sguardi di sfida tra me e il
bastardo.
Vorrei staccargli la testa. Morderlo, lasciare che il mio veleno,
letale
per lui, gli bruci nelle vene, facendolo impazzire di dolore.
Sento nascere un altro ringhio dal petto, salire su per la gola e li
morire.
Il tocco, caldo e delicato, della mano di Bella mi distoglie dai miei
piani
omicidi.
I suoi occhi ritornano a guardarmi dolci e non più
ammonitori come prima.
Il calore della sua mano è molto meglio di quanto avevo
immaginato. Le sensazioni
che mi stanno dando i suoi polpastrelli, che delicati, accarezzano il
dorso
della mia mano, sono dieci volte più potenti di quelle
provate nel corridoio
della scuola.
Se solo prendendomi per mano mi riduce in questo stato, sarebbe capace
di
fare, di me, tutto ciò che vuole.
Dalla mia piccola performance, i pensieri del pupi hanno cambiato
direzione, diventando più pacifici e inclini al dialogo.
Pensano che le sorelle
Swan siano le nostre compagne. Beh magari!
Con un finto colpo di tosse Belle porta tutta l’attenzione su
di se e, con
ancora la mia mano della sua, inizia a parlare.
“Buona sera. Sono Isabella Swan e queste sono le mie sorelle
Alice e
Rosalie Swan … abbiamo saputo che volevate incontrare i
Cullen per chiedere
informazioni su di noi per poi chiedere un incontro tutti insieme
… noi abbiamo
solo deciso di accelerare un po’ i tempi”
“Come avete fatto a saperlo”
Do voce ai pensieri del capo branco, curioso a mia volta della risposta.
“Mia sorella Alice, ha un dono speciale, vede il futuro
… anche se non è
molto corretta come spiegazione … lei vede le decisioni che
vengono prese da
ogni singolo soggetto è così che abbiamo saputo
delle vostre intenzioni”
Faccio per parlare, esponendo ancora i pensieri del lupo, ma vengo
bloccato
da Bella che riprende a parlare.
“Siamo a conoscenza del patto stipulato anni a dietro con i
Cullen e …
siamo qui per chiedervi di estendere il suddetto patto anche a noi. Ci
nutriamo
come i Cullen di sangue animale … non vogliamo far del male
a nessuno ne
tantomeno creare alcun tipo di problema e per questo, che nel caso in
cui non
accettiate la nostra proposta, siamo disposte a lasciare la cittadina
di Forks”
Il tono di voce usato è calmo e rassicurante. I suoi occhi
non hanno mai
abbandonato quelli del cane. Sta cercando di ammaliarlo. I pensieri del
cane
sono confusi, privi di ogni coerenza.
Sono sbalordito, senza parole, è la prima volta che vedo un
vampiro
riuscire ad ammaliare un licantropo, come se fosse una comune preda.
Dopo alcuni secondi, mi arriva chiaro il significato delle sue ultime
parole “siamo anche disposte a lasciare la
cittadina”. Come scusa? Non permetterò
mai che accada una cosa del genere, a costo di scatenare una guerra. I
cani
pulciosi accetteranno la proposta se non hanno intenzione di morire
qui. Ora. Subito.
I miei fratelli concordano pienamente con me.
Carlisle, manco mi leggesse nella mente, prende la parola.
“Anche noi riteniamo le ragazze del tutto innocue e siamo
disposti a
garantire per loro … vi assicuro che non saranno un
problema”
Si. È sicuramente un bene che si anche lui. Io personalmente
non sarei
stato in grado, almeno in questa specifica circostanza, di mantenere il
controllo.
Mi concentro sui pensieri del branco,per capire quali siano le loro
intenzioni. Il capo branco vuole dare loro una possibilità.
La lupa vuole che
se ne vadano all’istante. Il cane di prima vuole fare la
conoscenza della mia
dea, per cui è a favore della proposta. Per gli altri due,
qualsiasi sia la
scelta del capo branco, sarò più che giusta e
bene accetta.
Dato che la maggioranza vince e, che la scelta finale spetta comunque
al
lupo alpha, e quest’ultimo è favorevole alla
proposta, il verdetto finale è
positivo.
Tiro un sospiro di sollievo, anche se non avrei mai permesso che la
scelta
finale fosse diversa. Non avrei mai permesso alla mia dea di
allontanarsi da
me.
Stento ancora a credere come in così pochi giorni sia
diventata così
importante per la mia esistenza.
Con l’avvertimento che al primo sbaglio, il branco, non
avrà alcuna pietà
ne ripensamenti dell’attaccare, vanno via.
Altro sospiro di sollievo. Com’è che si dice in
questi casi? Tutto è bene
quel che finisce bene? Ed è proprio così.
È andato tutto alla grande.
Vedo Alice scambiarsi strani sguardi con Bella che annuisce e sorride
compiaciuta.
Quelle due non me la contano giusta. Non ho voglia, però, di
chiedere
spiegazioni di alcun tipo. Per stasera ho già scoperto
abbastanza e, sono più
che sicuro, che non riveleranno altro per ora. Per stasera mi basta
così.
La sua mano tiene ancora la mia e questo va anche oltre ogni mia
aspettativa,
considerando il fatto che dopo la visita a casa Cullen, per
l’intera settimana,
ci hanno evitate. I nostri incontri sono stati solo quelli nel
parcheggio della
scuola e durante le ore comuni, in mensa non si sono mai fatte vedere.
Penso che questo loro comportamento, sia stato dettato
dall’ansia per
questo incontro, ma sono anche certo che c’è
dell’altro; ma come già detto non
questa sera. Per ora mi basta che i suoi occhi siano ritornati a
guardarci
dolcemente, che la sua mano stringe la mia nella sua, che il sorriso
sia
tornato ad illuminarle il viso.
“Grazie … grazie per l’aiuto che ci
avete dato. Grazie per aver garantito
per noi … vi assicuro che non faremo del male a
nessuno”
Bella ci ringrazia tutti, ma il suo sguardo è puntato su
Carlisle e, la sua
mano tiene ancora la mia. Lo ammetto questa cosa mi piace e anche tanto.
“Non ringraziarci e stato un piacere … e sono
più che sicuro che non sarete
mai un problema”
Carlisle le sorride affabile e lei ricambia.
“Bene … direi che è ora di tornare
tutti alle nostre faccende … Bella? Tu non
dovevi andare a caccia?”
Alice saltella tutta euforica fino a noi e osserva con un sorriso le
nostre
mani ancora unite. Bella segue il suo sguardo e come scottata tira via
la sua
mano passandola tra i capelli imbarazzata.
“Si! Allora io vado … ci si vede”
E detto questo sparisce nel folto del bosco.
“Edward!”
Mi richiama il folletto indignata. E ora che ho fatto??
“Guarda che occhiaie e occhi neri che hai …
pretendo che tu vada a caccia
immediatamente”
“Come scusa?”
“Si caro guardati … hai bisogno di
cacciare”
Le da man forte Esme.
Non ho bisogno di caccia e lo so bene, ma cosa potrei dire .
No. Non è la frase adatta.
“Avete ragione … allora io vado ci vediamo a casa
… a domani ragazze”
I miei famigliari mi fanno un cenno col capo.
Alice mi saluta euforica strizzandomi l’occhio.
La binda non mi guarda neanche.
Corro fra gli alberi scaricando tutta l’ansia e la tensione
accumulata. Amo
correre, mi fa sentire libero, mi da la sensazione di volare, mi fa
sentire
leggere. Un po’ come Bella. Anche la mia dea mi trasmette
tutte queste
sensazioni. Con lei mi sento leggero, libero, libero di esprimere tutto
me
stesso. Anche se ultimamente ho fatto delle pessime figure, soprattutto
in sua
presenza, ho scoperto che non mi importa, perché con lei
è tutto così maturale,
spontaneo, facile.
Una folata di vento porta alle mie narici il delizioso profumo di un
puma. Forse
l’idea di assecondare Alice ed Esme non è stata
poi tanto male.
Ridendo parto all’inseguimento del felino. Sono vicino.
L’odore del sangue è
più forte. Il battito del suo cuore più
forsennato. Lui sa che un latro
predatore gli è alle costole, e per questo aumenta la sua
corsa verso una
salvezza, che purtroppo, per lui non ci sarà.
Altri passi si confondo con quelli della mia cena. Una corsa. Un
vampiro.
Bella. Giusto! Anche lei è a caccia.
Si accorge, anche lei, della mia presenza e mi affianca. Corriamo
insieme,
l’uno affianco all’altro,
all’inseguimento dello sfortunato puma.
La osservo correre. Bellissima. Selvaggia. Assolutamente perfetta.
Mi ritrovo, all’improvviso, disteso sulla terra umida con
Bella a cavalcioni
su di me.
O. Mio. Dio.
Sto per morire. Sento che mi sta per venire un infarto, certo non
proprio
nel senso letterale del termine, ma il concetto è chiaro.
Si china lentamente su di me fermandosi a pochi centimetri dal mio viso.
“Vediamo quanto sei veloce Cullen”
Mi sussurra sulle labbra, prima di correre via scoppiando a ridere.
Non capisco subito il significato delle sue parole, concentrato sul
ricordo
del suo alito caldo e fresco sulle mi labbra. Di riflesso, mi passo la
lingua
tra le labbra catturando quel sospiro che sa di zucchero. Ma appena
recepisco
il messaggio, o meglio la sfida, mi fiondo subito al suo inseguimento.
Fortunatamente sono veloce, molto veloce, e impiego solo pochi secondi
a
raggiungerla. Però neanche lei scherza, corre veramente
forte.
Sorrido. Mi piace questo gioco. Mi piace questo gioco con lei.
Con un balzo la supero. Aumento la velocità. Eccolo. Il puma
è davanti a
me. Spicco un balzo e con questo gli sono sopra. Con un semplice
movimento gli
spezzo il collo e mi volto verso la mia dea ferma alle mie spalle.
“Sorpresa bimba?”
È davvero mia questa voce roca? Si!
Si avvicina, lentamente, ancheggiando, sorridendo maliziosamente.
__________________________
u.u …Huuuuu…. E adesso cosa
succederà??? Tutto nella
prossima punatata ….muahahah…
purtroppo nn so quando potrò aggiornare, tutto dipende
dalla quella maledetta telecom …
spero che il cap vi sia piaciuto anche se nn ne sono
pianamente soddisfatta … spero cmq che qualcuno mi lasci una
recensione…
alla prossima, che nn si sa quanto sarà
baci baci luna^^
|
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Capitolo 10 *** cap 9 ***
Sono
tornataaaaaaaaaaaaaaaa ^^
Sembra che la telecom abbia risolto i problemi di linea e
questa è una cosa positiva. Una cosa negativa invece
è che non
si sa come, né quando, né perché
la cartella delle
mie ff sia misteriosamente
scomparsa dal pc, per questo il cap è un po’
cortino … ho dovuto riscriverlo,
ma prometto che posterò alla velocità della
luce^^ tanto ormai come già detto
la telecom ha risorto tutti i problemi^^
Se poi volete arrabbiarvi con qualcuno fatelo con mia
mamma, perché sn sicura al 100% che sia lei la causa della
magica scomparsa. Nn
so xkè in questo ultimo periodo ha iniziato a voler imparare
ad usare il pc …
ma io mi chiedo a cosa ti serve imparare? Non sai usare neanche
cellulare … se
tu e la tecnologia non andate d’accordo perché
insistere? Bha i misteri della
vita XD
Cooomunqueeee ringrazio
i seguita, i preferiti, i lettori silenziosi e Fairy29, RenesmeeBlack,
1918,
gotica, 7mc, Tyreisiah, cullengirl, Rebussiii e volpessa22 per aver
lasciato
una recensione.(mi dispiace nn poter rispondere alle vostre recensioni
ma vado
un po’ di fretta … ma mi hanno fatto un immenso
piacere^^vi adoro grazie
ancora^^)
BELLA
L’incontro
con i cani è andato meglio di quanto credessi.
Abbiamo fatto bene a chiedere l’aiuto dei Cullen.
I lupi erano molto indecisi e Carlisle è stato fondamentale
per la
decisione finale.
Si fidano di lui, ma d'altronde chi non lo farebbe? Basta guardarlo
negli occhi
per avere la certezza di aver fatto la scelta giusta fidandoti di lui.
Ha garantito per noi.
Noi che per lui non siano nessuno, se non tre sconosciute piombate
nella
sua vita così senza preavviso.
Ha garantito per noi esponendo in questo modo anche la sua famiglia.
È stato deciso. Fermo nella sua decisione. Nessun
ripensamento. Nessuna esitazione
nella sua voce.
Carlisle ti da la speranza che una felicità possa esistere
anche per noi,
esseri sbagliati senza anima.
Senz’anima? Non
posso credere che
Carlisle non abbia un’anima,
che il mio
bellissimo angelo non abbia un’anima. Quegli occhi, quei
bellissimi occhi
dorati hanno un’anima. Sono giusti e non sbagliati e
disgustosi come i miei.
Meno male che sono venuta a caccia per distrarmi, svuotare la mente e
non
pensare a lui.
Cambio di vento. Profumo di sangue. Un puma. Ottimo. Il gattino
sarà un’ottima
distrazione.
Inizio a correre. Il veleno mi riempie la bocca. Corro più
veloce. Il puma
davanti a me cerca disperato una via di fuga. Corro. Un rumore.
Un’altra corsa.
Un altro predatore all’inseguimento del felino. Un altro
profumo mi arriva al
naso. Il Suo profumo.
Sarà l’euforia della caccia,
l’adrenalina che mi scorre nelle vene, il
veleno che mi impasta la bocca, non lo so, so solo che ho voglia di
giocare un po’.
Mi fiondo su di lui, buttandolo a terra e sovrastandolo.
Mi guarda stupito e affascinato.
Mi avvicino al suo viso sussurrandogli.
“Vediamo quanto sei veloce Cullen”
Per poi riprendere la corsa.
Rido. Sento ridere anche lui.
Si è ripreso, credevo di dover tornare in dietro.
Con un balzo mi supera. È veloce. Molto veloce. Mi piace.
Ha vinto. Ha preso il puma. La cena è sua. Non importa mi
sono divertita.
Mi fermo alla sua spalle. Si volta.
“Sorpresa bimba?”
Bimba? Beh! Ormai stiamo giocando tanto vale continuare questo gioco e
poi,
non posso tirarmi indietro dopo tutto ho dato io il via a tutto questo.
Mi avvicino sorridendogli maliziosamente. Mi risponde con un sorriso
altrettanto malizioso, con l’unica differenza che il suo
è da cardiopalma.
Mi fermo a due passi da lui.
Non so bene cosa sto facendo, so solo che veglio risentire ancora
quella
voce roca che, qualche secondo fa, mi ha fatto tremare.
Lo guardo. Osservo tutta la sua figura.
Non so perché ma voglio prendergli ancora la mano, come
prima durante l’incontro.
Sentire ancora quel calore cosi famigliare.
Che assurdità. Io non lo conosco. Non so niente di lui, a
parte che ha gli
occhi più belli che abbia mai visto. Il profumo
più sublime che abbia mai
sentito. La pelle più soffice che abbia mai toccato.
Accorcia le distanze avanzando di un pazzo. Uno solo. Uno solo passo
adesso
a dividerci.
Questo suo movimento mi riporta alla realtà, risvegliandomi
da questo stato
di trans in cui sono caduta.
Faccio un passo indietro.
“Beh! Hai vinto … il puma è
tuo”
Parlo senza guardarlo. Fisso un punto indefinito alle sue spalle.
Faccio un altro passo indietro e mi volto.
“Aspetta!”
Mi fermo, ma non mi volto.
“Aspetta … potremmo …. potremmo
dividerlo … se ti va …”
Mi rivolto e lo guardo negli occhi.
Mossa sbagliata.
Mi guarda speranzoso aspettando ansioso una risposta.
Rimango in silenzio continuando a guardarlo.
Dico a me stessa che non posso farlo, che condividere il cibo
è una cosa
troppo intima.
Ripeto a me stessa che non lo conosco, che non so niente di lui.
No. Non posso farlo.
Eppure, nonostante la mia mente dica una cosa il mio corpo ne fa
praticamente l’opposto, avvicinandosi di un passo.
Fa quel suo strano sorriso obliquo che mi stordisce, e cedo.
Acconsento a questa assurda cosa.
Il suo sorriso diventa ancora più abbagliate al mio cenno
affermativo.
In che guaio mi sono appena cacciata??
____________________________
HUuuuuuu … mmmm … in che guaio si sarò
mai cacciata la
nostra Bellina?? Hihihi
Non disperate il cap arriverà alla velocità della
luce ^^
Mi farebbe molto piacere se mi lasciaste una piccola
recensione *me che
fa occhi da cucciolo* per favore
.... grazieee^^
Ah! Quasi dimenticavo per Fairy29: una volta in una
recensione ti eri offerta come beta , me ne servirebbe una se sei
ancora
interessata fammi sapere. Il mio contatto è LuNa.89_@live.it
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Capitolo 11 *** cap 10 ***
Salve^^
Eccomi qui con un nuovo cap ^^ … oggi sarà di
poche
parole quindi ecco i ringraziamenti XDXD
Ringrazio chi ha
aggiunto la storia tra i seguita e i preferiti
Ringrazio i lettori silenziosi che sn sempre numerosi (me
immensamente felicissima XD)
E ringrazio RenesmeeBlack
(ciao^^ la mia Bella è un po’ complicata
e se si comporta in questo modo c’è
una ragione (ovviamente). Hai
ragione
lei è speciale anche per Edward lei è totalmente
fuori dal comune, unica … ma
lei non si sente in questo modo e come hai bene intuito
c’è una “storia” che
ancora nn si conosce … credo che si inizarà a
capire di più il comportamento di
bella tra un paio di cap … spero che anche questo cap ti
piaccia^^) Austen95 (ciao sn
contenta che la
storia ti piaccia … anche questa volta faccio gli occhi da
cucciolo bastonato …
mi lasci una recensione??^^ ) 1918
(ciao … dp che avrai letto questo cap non penserai
più che sembrano due bambini
che dividono la merenda …hihihihi… spero che il
cap ti possa piacere^^) Emerald96
(ciao … credimi nn sei l’unica
a non aver capito perché bella ha gli occhi verdi
… sinceramente nn lo so
neanche io XD … cmq spero che anche questo cap ti piaccia^^)
volpessa22 (ciao …
perché bella nn si
lascia andare??? … si scoprirà qualcosa nei
prossimi cap …hihihih… cmq spero
che anche questo ti possa piacere^^) e Gossip_Bambola_snob
( ciao… quanti complimenti …me tutta
rossa … sn molto contenta che la mia
ff ti piaccia e spero continuerai a seguirla …^^)
E ringrazio per ultima ma nn meno
importante
Fairy29 la mia fantastica beta
… che bello che bello che bello anche io ho una beta
…
che bello che bello… ok ci do un taglio…
Buona
lettura^^
BELLA
In che
guaio mi ero
appena cacciata?
Maledetto
sorriso da infarto, ma come diavolo fa ad instupidirmi in quel
modo?
Ok. Calma. È semplice.
Bevo, ringrazio e me ne vado.
Non è difficile. Il segreto è non guardarlo troppo a lungo e non fissarlo
direttamente negli
occhi.
Solo così potrò seguire il programma :
bere-ringraziare-andare, senza
nessun intoppo.
Sono impazzita sto parlando come se di fronte avessi un pericoloso
nemico.
Mi sento così stupida.
Se Alice mi vedesse si farebbe delle grosse risate mentre Rose mi
prenderebbe a sberle.
Scuoto la testa cercando di darmi un contegno e dicendomi che tutto
questo
panico è assurdo.
È solo un puma.
Che potrà mai succedere?
Alice se stai vedendo sappi che mi vendicherò!
Perché sono sicura al cento
per cento che tutta questa situazione è colpa tua.
Riporto lo sguardo su Edward che mi sta guardando in modo strano.
Beh certo! Sono un paio di minuti che me ne sto qui, immobile a pensare cose assurde.
Gli sorrido come per rassicurarlo che va tutto bene e che in fondo
posso
sembrare una pazza ma non lo sono è Alice che mi fa andare
di matto e pensare
assurdità tipo: io … lui … noi
…
qualcosa del genere.
O Dio, qualcuno mi aiuti.
Sto farneticando. Sono davvero pazza.
Ah povera me!
Mi avvicino al puma e lui fa altrettanto.
Aspetto che sia lui a fare la prima mossa, ha vinto lui il puma
quindi…
“Prima le donne”
Ancora quello sguardo.
Ancora quella voce.
Chiudo gli occhi. Non c’è la faccio, in questo
momento non riesco a non
pensare a cose scandalose su di lui.
Benedetto sia il mio scudo.
Cerco di liberare la mente.
Adesso non sono Bella ma la predatrice che sta per mangiare la sua
preda.
Porto i canini alla gola del felino e con un morso deciso li affondo
nella
carne. Lento scivola, caldo, quel nettare rosso giù per la
gola. È denso segno
che anche lui si è nutrito da poco. È la legge
della natura il più debole
soccombe al più forte.
Riapro gli occhi.
Di fronte a me Edward, anche lui intento a nutrirsi.
È bellissimo.
I capelli che gli ricadono scomposti sulla fronte. Le labbra dischiuse
sembrano posare un delicato bacio sulla giugulare del puma.
Incapace di distogliere lo sguardo da lui, continuo a fissarlo.
EDWARD
Con
un movimento aggraziato la vedo inginocchiarsi, dischiudere quelle
meravigliose labbra e, delicata e decisa affondare i canini sulla sua
… sulla
nostra preda. Bellissima, ad occhi chiusi, incomincia a succhiare.
Sento un desiderio mai provato prima incendiarmi il corpo.
In questo momento di follia desidero essere io la sua preda.
Tutto pur di avere le sue labbra su di me.
Senza distogliere lo sguardo dalla sua figura, mi chino
anch’io sul puma.
Apre gli occhi di scatto puntandoli nei miei. Lentamente si alza e mi
osserva mentre mi nutro, con quegli occhi così intensi.
Così verdi che mi sembra
quasi di sentire profumo di menta.
Continuo a tenere gli occhi fissi nei suoi, che piano piano da verde
smeraldo passano ad un verde più
scuro.
Guardo sempre e solo i suoi occhi, perché sono sicuro che se
lasciassi
vagare lo sguardo sul suo corpo… le salterei a dosso senza
tanti complimenti.
Una volta bevuta anche l’ultima goccia di sangue, mi alzo e,
lentamente, mi
avvicino alla mia dea.
Sempre senza mai staccare i miei occhi dai suoi. Anche volendo non
potrei,
quegli occhi verdi sono due pozze verdi senza fine.
Mi lecco le labbra per eliminare ogni traccia si sangue. Una piccola
goccia
fugge e cola fino a mento.
Bella segue attenta il suo percorso e ne arresta la discesa
catturandola
sul suo polpastrello.
Osserva quella piccola goccia rossa poggiata sul suo indice. Fa per
portarselo alle labbra, ma prima che possa farlo le afferro il polso e
porto il
suo dito davanti alla mia bocca.
Come sempre quando c’è lei non so precisamente
cosa sto facendo ne
tantomeno perché lo sto facendo, ma orami mi sono
rassegnato. Non mi faccio più
domande riguardo al mio strano comportamento, so già che
quando c’è lei la
follia prende il posto della razionalità, lasciandomi in
preda ad una frenesia
che non mi lascia scampo.
Aumento la presa sul suo polso. Dischiudo le lebbra e prendo a
succhiare il
suo dito.
I miei occhi neri incatenati ai suoi.
Il sapore della sua pelle sua mia lingua. Non sento altro. Solo il suo
sapore zuccherino che coprono il sapore del sangue.
Distolgo lo sguardo dal suo solo per poter ammirare le sue labbra
dischiuse
rilasciare un sospiro voluttuoso.
Allora non solo l’unico a sentire questa esplosione dei
sensi. Che anche a
lei piaccia tutto questo? Ti prego dimmi di si.
Fisso maniacale le sue labbra, che mai come adesso sento il bisogno di
baciare.
BELLA
Tutto
intorno a me sembra essere scomparso.
Il puma. La foresta. Tutto scomparso.
Sento. Vedo. Percepisco solo lui.
Il suo profumo. I suoi occhi neri. La sua lingua che sensuale accarezza
il
mio polpastrello.
Continuiamo a fissarci, per un tempo a me indefinito, finché
non è lui a
rompere il contatto abbassando lo sguardo sulle mie labbra.
Mi fissa le labbra e io faccio lo stesso.
Il labbro inferiore è leggermente più pieni
rispetto a quello superiore, ma
le sue labbra continuano ad apparirmi perfette.
Le sue labbra abbandonano il mio dito senza però lasciare il
mio polso,
anzi la sua presa si intensifica e mi tira leggermente verso di lui.
Il suo viso si avvicina lentamente al mio come per accertarsi che non
mi
tiri indietro.
Come può pensare una cosa del genere? Le sue labbra sono la
cosa che più
desidero in questo momento. Sentire le sue labbra premute sulle mie.
Si fa sempre più vicino. Il suo alito mi accarezza le
labbra. Pochi.
Pochissimi centimetri a separarci. Ancora un po’ …
ancora un altro po’ …
Passi. Sento rumori di passi. Una corsa. Qualcuno sta correndo.
È questo
qualcuno è Rosalie, venutami sicuramente a cercare.
Mi allontano di scatto da Edward facendolo quasi cadere in avanti.
Un sorriso mi nasce spontaneo alla vista della sua espressione confusa.
“Bella! Finalmente ti ho trovato … è
un’ora che ti cerco … che fine avevi
fatto?”
Sto per risponderle quando si accorge della presenza di Edward.
“Ah! Ci sei anche tu”
Sputa le parole senza neanche cercare di mascherare il suo fastidio con
sorrisi e frasi di circostanza.
Edward non le risponde. Sul suo viso ancora quell’espressione
confusa e
adesso anche un po’ scioccata. Non la degna neanche di uno
sguardo, come se non
si fosse neanche accorto della sua presenza. Mi fissa. Forse aspetta
che io
dico o faccia qualcosa. Forse dovrei davvero dire o fare qualcosa.
Rose ci osserva, con un sopracciglio alzato, alternando lo sguardo da
me a
lui.
Sembra voler dire qualcosa ma le blocca le parole sul nascere, per
paura
che mi chieda cosa sia successo, e a quel punto non saprei proprio cosa
dire
perché non lo nemmeno io. O meglio lo so, solo che adesso
non ho voglia di
pensarci ne tantomeno di dare spiegazioni a Rosalie e sorbirmi la sua
predica.
Edward continua a rimanere immobile e in silenzio, meglio
così.
Schiarisco la voce e mi rivolgo a mia sorella.
“Avviati a casa …adesso arrivo”
“Ti aspetto!”
Tiro un sospiro rassegnato. È inutile provare a convincerla.
“Ok … allora … ci vediamo a scuola
… ciao Edward … “
Mi sento un po’ in imbarazzo.
Lui fa un cenno del capo rimanendo però sempre fisso sul
posto.
Un ultimo sguardo al mio angelo per poi iniziare a correre verso casa
affiancata da Rose. Spero solo che l’interrogatorio non duri
molto.
EDWARD
Cazzo!
Ci mancava così poco. E poi avrei finalmente potuto
assaggiare quei tanto
agognati boccioli rosa.
Stupida bionda. Non poteva aspettare un altro po’? Cazzo!
Mi passo una mano tra i capelli nervoso e incomincio a
correre verso casa.
Sono un coglione. No l’ho neanche salutata come si deve.
Chissà adesso che
cosa penserà di me.
Beh! Che può pensare ?
Che sono un idiota coglione. Sono rimasto lì, immobile, come
una statua.
In mio discolpa però vorrei dire che ero così
sopraffatto dalle mie
emozioni da essere rimasto completamente pietrificato, senza tener
conto poi
che ho visto in il mio sogno infrangersi in meno di 5 secondi.
Sogno che tra parentesi si stava finalmente avverando,
quindi… direi che
questo aggiunge un punto in mio favore, portando così il
punteggio a
parità: Edward
2 Fratelli stupidi 2
Eccola. Casa dolce casa.
Mmm … decido di non entrare dalla porta principale. Non ho
voglia di vedere
nessuno ne tantomeno i miei fratelli. Meglio entrare direttamente dalla
finestra della mia camera. Salto su un albero ma mi blocco. Pensieri.
Sento
tanti pensieri.
Oh no! Ma che ho fatto di male oggi. Anche loro no.
Si vede che oggi non è proprio giornata. Meglio filarsela.
Preferisco star fuori tutta la notte che rincasare.
Dove potrei andare? … mmm … dalla mia dea?
Escluso, cosa vado a pensare.
Con quale scusa poi mi presento? Ripeto: escluso.
Alla radura.
Si, lì sarà perfetto, potrò star
tranquillo con i miei pensieri e
soprattutto potrò stare da solo.
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Capitolo 12 *** cap 11 ***
Ciaooooooooooo
gente
^^
Oggi mi sento
molto euforica XDXD … cmq ecco il cap nn è niente
di eccezionale ma spero cmq
che possa piacervi^^
Ringrazio ovviamente
tt quelli che hanno aggiunto la storia tra i seguita e i preferiti
Ringrazio i
lettori silenziosi.
E un grazie
speciale a RenesmeeBlack, Austen95,
volpessa22 e Fairy29 per aver recensito lo scorso capitolo^^
(mi dispiace
nn poter rispondere alle vostre recensioni ma vado un po’ di
fretta… lo farò
sicuramente la prossima volta promesso^^)
E un grazie enorme
alla mia betina Fairy29 … grazie tesoro sei sempre tr
gentile con me ^^
BELLA
Non ci
credo. Non posso crederci.
Com’è possibile? Eppure …
l’età, l’iniziale, tutto coincide.
Che sia solo una coincidenza? Ma quante probabilità ci sono
che sia solo un
puro caso e nulla di più?
Osservo ancora il ciondolo che ho tra le mani, un ovale in oro bianco
dove
incisa in rilievo al suo interno vi è una lettera, questo
ciondolo risale al
primo decennio nel novecento e mi è stato regalato da mia
nonna Marie per il
mio diciassettesimo compleanno.
Settembre
1918
Odiavo
le feste. Ero goffa e tremendamente
scoordinata nei movimenti.
Di solito riuscivo sempre a trovare una
scappatoia, inventandomi a volte scuse assurde per evitare
quell’inferno che
per me rappresentavano le feste dell’alta società.
Questa volta però, non avrei
avuto scampo. Non sarei riuscita a sottrarmi, da
quell’incubo, in alcun modo.
Partecipare per me sarebbe stato un stato un obbligo. Essendo la festa
per i
miei diciassette anni, la mia assenza di sarebbe notata e non poco.
Accidenti!
Sento un lieve bussare alla porta.
“Avanti”
La porta si apre lentamente e da essa sbuca
mia nonna Marie.
“Nonna!”
Le corro in contro e la stritolo in un
abbraccio caloroso. Quanto mi è mancata. Nonna Marie
l’unica che riesce
veramente a capirmi.
“Piccola mia .. guardati come sei diventata
bella”
Dice facendomi fare una giravolta su me
stessa.
“Grazie”
Sussurro diventando tutta rossa.
“Sono molto contenta che siete riuscita a
venire, almeno non sarà l’unica ad odiare questa
festa”
Sorrise a quest’ultima mia frase, mentre si
accomodava sulla poltrona situata all’angolo della mia camera
da letto, vicino
alla finestra.
“Vieni. Siediti vicino a me cara …”
Sorridendole prendo lo gabellino della
specchiera e mi siedo vicino alla poltrona.
“Ho un regalo per te ..”
Mi porge una scatolina quadrata di velluto
rosso.
“Prendi …”
Mi disse sorridendomi come solo lei sapeva
fare, con quell’aria tranquilla che ti infonde calore e
affetto in tutto il
corpo.
“Grazie … ma non dovevate nonna”
“Non dire sciocchezze … piuttosto apri”
Non ero molto incline ai regali. Ammetto
però, ero molto curiosa. Nonna Marie non era solita fare
regali e quando ciò
avveniva, c’era sempre un motivo ben preciso: nascite,
fidanzamenti, matrimoni.
Ed era questo ad incuriosirmi , era tutto
così strano, i compleanni non rientravano nella categoria
eventi particolari o
importanti. Un compleanno d i diciassette anni, poi rendeva tutta la
faccenda
ancora più strana di quanto non fosse già.
Curiosa e impaziente, sotto lo sguardo
vigile della nonna, apro la scatoline di velluto e ne estraggo una
lunga
catenina in oro bianco con appeso un ciondolo ovale.
Guardo la nonna che mi sorride
incoraggiante. Prendo il ciondolo nel palmo della mano. È
molto bello ma …
“Credo vi siate sbagliata nonna … o
quantomeno l’orefice si sarà confuso …
questa non è la mia iniziale … “
La nonna mi guarda a lungo negli occhi,
senza accennare una qualsiasi spiegazione, né tantomeno
controlla l’errore.
Lentamente si alza e si avvia alla porta,
una volta davanti a questa si gira e sorride
“No. Non c’è nessuno sbaglio
… poi capirai
…”
Non rispondo. Non saprei che dirle. Mi
limito a fissarla con la bocca spalancata, incredula e confusa
più di prima.
“Indossala e scendi, la festa sarà già
iniziata Isabella”
Detto questo esce dalla stanza chiudendosi
la porta alle spalle, assieme a tutte le risposte alla mia
perplessità.
Osservo il ciondolo. Non capisco.
Poi
capirai …
cosa? Cosa c’è da capire?
Possibile che non voglia semplicemente
ammettere uno sbaglio?
No… Il suo sorriso, le sue parole.
Sapeva che avrei reagito in quel modo.
Sapeva che non averi capito.
Sapeva quello che stava facendo.
Lei sa il significato di questo ciondolo e
volutamente ha preferito non dirmi niente.
Indosso il regalo così come mi è stato
detto. Mi guardo alla specchiera e osservo ancora il ciondolo.
È davvero
bellissimo. Semplice e delicato. Anche la catenina è bella,
niente di sfarzoso
o di elaborato, proprio come piace a me, sembra quasi sia stato fatta
su misura
per me e non me ne stupirei. I regali di nonna Marie sono
così, perfetti,
creati appositamente per la persona a cui viene regalato, incline
totalmente
alla personalità e modo d’essere della persona in
questione.
È per questo che guardando l’iniziale
incisa in rilievo, sul ciondolo, non esco a comprendere.
Perché?
Perché una “E”?
“Hey!
Erano più di cinquant’anni che non guardavi quel
ciondolo”
La voce di Alice, dalla uscio della porta, mi riporta al presente.
“Nostalgia di nonna Marie” Mormoro.
Ripongo la collana nella sua scatola di velluto rosso, nella cassaforte
in
camera mia. Una volta rinchiusa mi volto verso Alice, che nel frattempo
si è
seduta sul piccolo divanetto vicino alla libreria.
“Non mi pare di averti invitata ad entrare”
“Lo avresti fatto …”
Dice con tono furbo picchiettandosi la fronte con un dito.
Sempre la solita. Ridacchiando mi siedo a gambe incrociate sul letto.
“Sai … me la ricordi molto”
“Chi?”
“Nonna Marie … avete lo stesso sorriso furbo e lo
stesso atteggiamento enigmatico
… quanto sai di questa storia Alice?”
La guardo seria. Ho bisogno di capire. Ho bisogno di risposte. Non so
perché dopo così tanto tempo che non ci pensavo
più, che avevo rinunciato a
capirci qualcosa. Non so. Troppe coincidenze. Voglio capire.
“Parli del ciondolo?”
“Si!”
“Ne so esattamente quanto te … eravamo insieme
quel giorno ricordi?”
New
York 1921
Un
campanello annuncia il nostro ingresso
nella più famosa gioiellerie di New York. Un uomo sulla
sessantina ci viene
incontro sorridendo.
“Buon giorno signorine in
cosa posso esservi utile?”
“Salve … potrebbe essere così gentile
da
dirmi se questa collana è stata acquistata in questo negozio
cortesemente?”
“Certo! Faccia vedere”
Gli porgo la scatolina rossa. Con cura
l’uomo ne tira fuori la collanina e la esamina attentamente.
“Si … questo ciondolo è una mia
creazione …
è un ciondolo gemello, lo sapeva??”
Cosa? Un ciondolo gemello??
“No! Non ne sapevo nulla … cosa
significa?”
“Che esiste un altro ciondolo identico a
questo … il suo gemello appunto …”
Sorrise l’uomo.
Certo il suo gemello. Adesso si che mi è
tutto più chiaro stupido vecchiaccio.
Mi imposi calme e controllo.
“Quindi esiste un altro ciondolo come
questo …”
Il vecchietto annuisce.
“E si ricorda a chi è stato venduto
l’altro
??”
Il vecchio mi guarda perplesso
“Cara … questi sono ciondoli che Vengo
fatti solo su espressa ordinazione e, non si vendono separatamente
… “
“ Io ne possiedo solo uno però
…” Mormoro a
voce talmente bassa, da non essere comprensibile per il vecchietto.
“La ringrazio per l’aiuto … buona
giornata
e arrivederci”
Cosi dicendo io e Alice usciamo
dalla gioielleria.
Alice come al solito sempre contenta.
Io demoralizzata, confusa e triste.
Mi sento
esattamente come quel giorno del lontano
1921.
Confusa. Tanto confusa.
Alice si limita a guardarmi mentre io mi perdo ancora nei ricordi.
Rivivo
nella mente, il giorno della morte della nonna ,quando mi
lasciò quella lettera
che ancora conservo gelosamente nella scatola in fondo
all’armadio. Lettera che
racchiude tutto il suo affetto, la sua dolcezza, la sua ironia, tutto
il suo
mistero. Quella lettera che mi ha confuso ancora di più le
idee. Che mi ha
fatto nascere ancora più domande, più dubbi. “cerca
l’altro ciondolo in modo
da compiere il tuo destino, non sottrarti ad esso e conoscerai il vero
significato della felicità”.
L’altro ciondolo l’ho cercato nonna ma non sono
riuscita a trovarlo.
Quale destino?
Che significa nonna. Non capisco.
Cosa devo fare?
E ancora tutto troppo confuso.
La mano gentile di Alice sulla mia spalla mi riporta ancora una volta
al
presente
“Smettila di tormentarti con domande a cui non sai rispondere
, prima o poi
capirai … piuttosto concentrati sul presente bisogna
preparasi per la scuola.
Devi essere super favolosa per far colpo su chi sia tu …
hihihi … su! Su!
Muoversi!”
Detto questo sparisce nell’armadio e inizia la ricerca dei
vestiti che devo
indossare. Santa pazienza.
Dopo pochi secondi esce tutta soddisfatta e mi porge dei panni. Li
afferro
e non dico niente, tanto sarebbe tutto tempo e fiato sprecato. Di
fronte alla
mia arrendevolezza il sorriso della pazza malefica si accentua a
dismisura, ho
quasi paura che gli venga
una paralisi
facciale.
Saltellando come una ninfa dei boschi esce dalla mia camera, mentre io
mi
dirigo in bagno per prepararmi ad un'altra giornata di scuola alla
Forks High School.
_________________________
Beh che dire …
spero che il cap vi abbia incuriosito.
Fatemi sapere cosa
ne pensate mi raccomando ;)
Alla prossima
Baci luna^^
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Capitolo 13 *** cap 12 ***
Salve
gente^^
Vi ricordate di me?? Spero di si =)
Innanzitutto voglio scusarmi per la prolungata assenza,
cavolo nn aggiorno dal 4 marzo O.o
chiedo umilmente perdono ma l’università nn mi
lascia un
attimo di respiro -.-‘’
ringrazio tt le persone che hanno letto il precedente cap
e che hanno lasciato un commento : RenesmeeBlack,
Fairy29, Isotta e voplessa22
E
un
grazie speciale alla mia piccola sister … non so cosa farei
senza di te =*
Pov
Edward
Parcheggio
Forks High School.
Lei ancora non c’è.
Mi sento strano. Agitato. Ho come la sensazione che mi sudino le mani
e, che il mio cuore aumenti i battiti mano a
mano che il tempo
stringe e Lei dovrebbe arrivare.
E strano perché noi vampiri non sudiamo ne tanto meno
abbiamo un cuore
pulsante. Eppure
quando Lei e vicino a
me è questo che mi succede. E come se in qualche modo
riuscissi a tornare
umano. E mi piace, mi piace maledettamente.
Il rombo silenzioso di una macchina mi fa ritornare alla
realtà. È lei. È
la sua macchina. Tutti gli studenti, della Forks High School, di sesso
maschile, trattengono il
respiro
seguendo con lo sguardo l’elegante macchina nera parcheggiare
con una fluida
manovra a poche distanza dalla mia auto. Anche i miei fratelli ed io,
mi
accorgo, abbiamo smesso di respirare.
Impaziente di rivedere la mia dea fisso lo sportello del guidatore
aspettando che si apra e che mi riveli la sua figura in tutto il suo
splendore.
Le porte della macchina si aprono simultaneamente, e altrettanto
simultaneamente le tre sorelle Swan escono dalla macchina,
accompagnando con
delicatezza lo sportello a chiudersi.
O. Mio. Dio.
È … non ci sono parole. È bellissima.
Porta un paio di jeans neri, cosi stretti da sembrare una seconda
pelle.
Sopra una camicetta bianca a mezze maniche con i primi bottoni
sbottonati che mettono
in mostra un po’ di scollatura. I capelli boccolosi, sciolti
sulle spalle, le
incorniciano il dolce viso a cuore. Gli occhi come sempre sono celati
dietro
gli immancabili Ray-Ban.
Semplice e assolutamente perfetta nella sua semplicità.
Sono sicuro di avere gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata.
Non è il modo in cui è vestita. No. Ma il modo
sciolto e sicuro con cui è
uscita dall’auto. Il modo deciso
con cui
adesso sta camminando verso l’ingresso della scuola.
Cammina sicura senza curarsi minimamente di tutti questi ragazzi che la
osservano con la bava alla bocca. Stupidi ragazzini, come si permettono
di
pensare quelle cose oscene sulla mia dea. Un ringhio sfugge al mio
controllo,
dando libero sfogo a tutta la mia gelosia. Manca poco che inizi a
sfogarmi
anche in altro modo: avventandomi senza alcuna pietà su
questi stupidi
umani. Quel vile di
Newton sta pensando
di avvicinarsi a Lei. Ok, è ufficiale il biondino vuole
morire. Un altro
ringhio sento si sta formando in fondo alla gola, ma prima che possa
liberarsi e che le
mia gambe scattino
verso il piccolo verme, vengo fermato da Jazz che mi trattiene per un
braccio.
Mi volto verso di lui schioccandogli un occhiata di fuoco per avermi
fermato dall’uccidere
quel … quel … quel verme.
Cerca
di ragionare e non fare pazzie. Controllati!
Jasper
ha ragione devo controllarmi.
Chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e il suo profumo mi entra
prepotente nelle narici. È qui. Sta passando davanti a me e
non mi degna
neanche uno sguardo.
Cosa??
Ma? Non capisco.
Perché è cosi fredda?
Non un saluto. Non
un cenno del
capo. Non una
rapida occhiata.
Niente. Assolutamente niente.
Si dirige tranquillamente all’ingresso di fianco alla bionda.
Alice poco dietro di loro si volta giusto per lanciarmi uno sguardo che
non
riesco bene a comprendere. È un misto tra lo sconsolato,
l’irritato e l’arrabbiato.
Ah le donne! Chi le capisce è bravo. Potrà
sembrare una frase fatta, ma non
è assolutamente così, è perfetta in
questo caso non che una delle frasi più
veritiere.
“Penso di essermi perso qualche passaggio”
Dice Emmett grattandosi il capo e riflettendo su quanto appena
accaduto.
“Pensavo avessimo fatto dei passi avanti … non
dico che adesso fossimo
diventati amici per la pelle ma … cavolo le abbiamo aiutate
con i cani, penso
che almeno un saluto c’è lo meritiamo …
non siete d’accordo anche voi??”
Emmett e io annuiamo alla domanda di Jazz. Ha perfettamente ragione,
almeno
il saluto è di dovere.
Non riesco proprio a capire. Eppure, ieri sera, mi sembrava che tutto
stesse andando bene, almeno prima che arrivasse la bionda a rovinare
tutto.
Ci stavamo per baciare, non me lo sono immaginato. Anche lei, ne sono
sicuro, lo voleva quasi quanto lo volevo io. Le ho dato il tempo di
tirarsi
indietro e non lo ha fatto, perciò qual era il problema
adesso.
Imbarazzo? Potrebbe.
Si! Sarà scuramente così. Non
c’è altra spiegazione.
Sollevato per quest’ultima spiegazione al suo strano
comportamento, mi
dirigo anche io verso un nuovo giorno di purgatorio. Dietro di me sento
i
pensieri confusi e curiosi dei mie fratelli che si interrogano sul mio
repentino cambio d’umore. Ma loro non possono capire, loro
non sanno quello che
è successo ieri sera. Già ieri sera …
che serata … però se ci penso mi viene
anche un po’ di nervoso. Cavolo ci mancava tanto
così, se non fosse stato per
quella bionda acida ci
saremo baciati e
magari … e magari cosa? Forse per lei non avrebbe
significato niente, magari lo
avrebbe visto come una debolezza del momento, un impulso dettato dalle
circostanze, dall’eccitazione della caccia. Forse non
c’entra nulla l’imbarazzo.
Forse ha solo voluto togliere me dall’imbarazzo di essere
rifiutato davanti a
tutti. Forse non sapeva come dirmi che quello che è successo
ieri è solo frutto
del mio cervello malato, e così ha preferito ignorarmi
totalmente. Un sorriso
amaro si dipinge sul mio volto. Certo cos’altro potevo
aspettarmi. Una dea come
lei non potrebbe mai volere un mostro come me. Sono un completo idiota
per
averci per averci anche solo per un attimo pensato, sperato davvero. Ma
cosa
diamine ho al posto del cervello? Segatura?
“Hai finito di tormentare il tuo povero cervello con delle
assurde
paranoie? O pensi di averne ancora per molto?”
Solo adesso mi accorgo della presenza di Alice nel posto affianco al
mio
nell’aula di spagnolo.
“Io non
… ma tu …?”
“Lascia stare. Volevo chiederti scusa per questa mattina
… per non avervi
salutato. Solo che Bella quando si mette una cosa in testa è
più cocciuta di
un mulo. Non voleva
ignorarti e solo che
si è lasciata convincere la Rose che fosse la cosa
più giusta. Poi ieri sera
quando è tornata a casa ha preso il ciondolo e ha iniziato a
farsi domande su
domande. Credo che sia entrata in paranoia ho cercato di distogliere la
sua
attenzione da quel benedetto ciondolo ma è come un
ossessione per lei … ma dico
la soluzione è cosi semplice, come fa a non capirla. Ha la
risposta a tutto
sotto il suo naso è la ignora completamente … e
tu ieri sera … era tutto
perfetto. Avevo escogitato il piano perfetto … che rabbia.
Avresti dovuto darti
una mossa e baciarla subito. Cosa aspettavi scusa? Un segnale divino?
Ci hai
messo troppo tempo … e come se non bastasse ci si
è messa anche Rosalie …
aaaahhh!!! Dovrò pensare a qualcos’altro, ma
questa volta avrò bisogno del tuo
aiuto.”
Ma quanto parla? Capisco che noi vampiri non necessitiamo di respirare,
ma
lei … waw … è un fenomeno. Ho capito
poco è niente di quello che ha detto, il
che è tutto dire. Ho afferrato la parte iniziale quello
delle scuse, che lei
non voleva ecc ecc, ma poi mi sono completamente perso. Un attimo
…
“Hey ma tu come fai a sapere di ieri sera?”
Alzando gli occhi al cielo si picchietta la fronte con un dito.
Ah! Certo. Dimenticavo. Lei vede il futuro.
“Vuoi dire che tu sapevi tutto? Che mi hai spinto ad andare a
caccia di
proposito perché sapevi come sarebbero andate le
cose?”
“Sisi … le cose sarebbero dovute andare
diversamente ma, non avevo previsto
l’arrivo di Rose cosi le cose non sono andare come
volevo”
Cioè? Cosa sarebbe successo se la bionda non fosse arrivata?
“E … cosa sarebbe … dovuto
succedere?”
Cerco di parlare con tono calmo e indifferente, come se la sua risposta
non
mi potesse toccare minimamente. Ma lei non mi risponde, si limita a
sorridermi
con sguardo da furbetta. Così cerco di sondare la sua mente
e, come già è
accaduto, mi cela i suoi pensieri pensando a tutte le scarpe che
contiene il
suo armadio.
Questa ragazza è troppo strana.
Sbuffo distogliendo lo sguardo e scuotendo la testa.
“Ho detto che mi serve il tuo aiuto?”
“Per cosa?”
Mi guarda come se fossi scemo
“Per Bella …”
Certo per Bella. Ok sono confuso. O mi sono perso qualche pezzo di
conversazione oppure sono troppo stupido. Con un respiro profondo cerco
di
capirci qualcosa , ma prima che riesca ad aprire bocca il prof ci
richiama e ci
invita gentilmente ad uscire fuori. Perfetto. Questa è la
prima volta che vengo
cacciato da un aula per mancata attenzione alla lezione. Pazzesco io
che riesco
a leggere nel pensiero e la mia compagna di banco che prevede il futuro
siamo
stati cacciati fuori. Tutto questo non ha senso, ma ho come
l’impressione che
quando ci si trovi con Alice Swan nulla lo abbia.
“Allora … ritornando al discorso di prima, le
vostre ospiti non renderanno
le cose facili ma cercheremo di sfruttare questa cosa a nostro
vantaggio … mi
serve un attimo per pensare … mmm”
Ormai siamo fuori dall’edificio. Mentre la pazza riflette, io
mi siedo su
una panchina e ripenso alla strana conversazione avvenuta poco fa.
Niente. Ho
ripensato ha tutto quello che mi ha detto e … niente. Non ci
ho capito niente.
Niente che abbia un senso logico. Riporto lo sguardo su Alice che fa
avanti e
indietro borbottando parole sconnesse.
Va avanti cosi per un paio di minuti per poi bloccarsi di
colpo.
Lanciarmi un occhiata che non riesco a decifrare. E iniziare a
saltellare sul
posto battendo le mani.
Questa ragazza è una completa squilibrata mentale.
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So
che il cap nn è nnt di che, ma oggi è il mio
compleanno … per cui mi fate un piccolo regalo e mi lasciate
un commentino???? Pleeeaseeee *me
che fa
occhi da cucciolo*
Grazie =)
Alla prossima spero il prima possibile
Baci baci luna =***
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