A different story for Draco and Hermione

di Lety Shine 92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Something about Draco ***
Capitolo 2: *** Something about Hermione ***
Capitolo 3: *** The meeting ***
Capitolo 4: *** A strange dialog ***
Capitolo 5: *** The first tentative ***
Capitolo 6: *** Damned necklace ***
Capitolo 7: *** Revelations ***
Capitolo 8: *** The second tentative ***
Capitolo 9: *** Poison in a bottle ***
Capitolo 10: *** Bad birthday ***
Capitolo 11: *** Feelings ***
Capitolo 12: *** Letters and mistakes ***
Capitolo 13: *** An important advice ***
Capitolo 14: *** Explain this! ***
Capitolo 15: *** The last tentative ***
Capitolo 16: *** Up the highest tower ***
Capitolo 17: *** 6 years later ***
Capitolo 18: *** A different end for Draco and Hermione ***



Capitolo 1
*** Something about Draco ***


Something about Draco

Questa è la mia prima Draco/Hemione, la mia coppia preferita nell'universo HP.

Qui c'è solo una piccola anticipazione su la situazione di Draco.

A presto!!!

Something about Draco

Draco entrò nella sua stanza sbattendo la porta alle sue spalle. Si accasciò sul letto, sfinito da quella interminabile giornata. L'avambraccio gli bruciava da impazzire, se lo massaggiò cercando di far passare quel lancinante dolore e,alla luce della luna, scorse il segno che gli procurava tanta sofferenza: il Marchio Nero!

Qualche giorno prima suo padre, il Mangiamorte Lucius Malfoy, era entrato festante in quella medesima stanza, con un'importante notizia da comunicare al figlio; l'Oscuro Signore aveva infatti deciso che il giovane discendente della nobile famiglia Malfoy sarebbe stato la sua nuova recluta tra le fila dei Mangiamorte.

Se il padre era entusiasta dell'imminente iniziazione del figlio, non si poteva dire lo stesso di quest'ultimo; Draco era certo un fiero Purosangue che disprezzava tutti coloro che non erano tali, ma la visione utopica di Voldemort era troppo anche per lui, solo suo padre e un ristretta cerchia di fanatici potevano appoggiare seriamente le sue idee su un mondo popolato solo da maghi Purosangue!

Nonostante la sua riluttanza era stato marchiato a vita con quell'orribile simbolo ed ora sarebbe stato completamente agli ordini dell'Oscuro Lord, che lo desiderasse o no.

Draco ripensò al momento nel quale l'incantesimo proibito gli aveva lambito la carne e l'inchiostro maledetto gli era entrato sottopelle per non essere più cancellato, e al dolore si aggiunse il rancore ed il desiderio di vendicarsi.

Si alzò dal letto per avviarsi alla scrivania, prese un ruvido foglio di pergamena ed una lunga penna d'oca, l'intinse nell'inchiostro e cominciò a scrivere una lettera. Quando ebbe terminato la legò alla zampa del suo gufo reale, che volò rapido fuori dalla finestra.

Suo padre non avrebbe deciso al suo posto per tutta la vita!

Ora era lui a scrivere il suo destino!

 

to be continued

 

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Capitolo 2
*** Something about Hermione ***


Something about Hermione

Ecco il secondo capitolo! Ho aggiornato piuttosto in fretta e non prometto di riuscire a continuare con questo ritmo.

Ringrazio tutti coloro che leggono la mia fanfic, la commentano o la inseriscono nei preferiti.

A presto!

Something about Hermione

Hermione Granger non era una sedicenne qualunque, era una strega. Quando l'aveva scoperto la sua gioia era smisurata, non vedeva l'ora di sperimentare degli incantesimi, di imparare delle formule. Pensava che con la magia la sua vita, allora semplice ed ordinaria, sarebbe stata grandiosa.

Allora  pensava anche che con la magia tutto si potesse sistemare. Se rompi un vaso basta un incantesimo Reparo, se fai una figuraccia un Oblivion ben fatto è sufficiente.

Ma ci sono momenti in cui neppure l'incantesimo più potente ti può aiutare a stare meglio.

Hermione stava vivendo uno di quei momenti da quando aveva appreso che sua madre era tragicamente scomparsa dopo un incidente d'auto. Era successo mentre lei era ancora ad Hogwarts. Dopo quella terribile notizia aveva deciso di abbandonare la magia.

"Se avessi frequentato una scuola babbana sarei rimasta al fianco di mia madre e forse tutto questo non sarebbe accaduto!", si ripeteva in continuazione.

Per tutta l'estate era rimasta fermamente convinta della sua scelta, ma a pochi giorni dall'inizio di settembre qualcuno cambiò la sua decisione.

Inizio flash-back.

-Herm, posso entrare?-

-Certo papà.-

-Ho pensato alla tua idea di lasciare Hogwarts e...-

-Non serve a nulla che ne parliamo, io ho già deciso che non tornerò più in quel posto!-

-No tesoro tu mi devi ascoltare! Credi che tua madre approverebbe la tua scelta? Pensi che sarebbe felice di vederti lasciare la scuola e forse il tuo futuro?-

-...-

-Pensaci Hermione! E fa la scelta giusta!-

Fine flash-back.

Così Hermione ascoltò le parole del padre e, nonostante l'immenso dolore, tornò sulla sua decisione.

 

Primo Settembre. King's Cross. Binario 9 e 3/4.

-Ciao Harry! Ciao Ron!-, salutò Hermione non appena vide i suoi due migliori amici.

-Ciao Herm!-, risposero in coro.

E fu come se si fossero appena lasciati. I due ragazzi iniziarono subito un'intensa conversazione sulla squadra di Quidditch di Grifondoro.

"Loro non sanno nulla... Nessuno deve sapere..."

Hermione li seguva stranamente silenziosa, non aveva parlato loro della morte della madre e loro non si erano accorti di nulla, neppure quando avevano visto il signor Granger accompagnare la figlia alla stazione senza l'amata moglie.

La ragazza era tanto assorta nei propri pensieri che non riuscì a pecepire un sguardo fisso su di lei, che la seguì finchè non fu salita sul treno.

to be continued

 

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Capitolo 3
*** The meeting ***


The meeting

Ed ecco a voi il terzo capitolo!

Spero di non deludere le aspettative di chi segue la mia fic e ringrazio già da ora chi la leggerà, la recensirà o la metterà tra le storie seguite o preferite!

A presto!

The meeting

Il sesto anno ad Hogwarts di Hermione era cominciato da pochi giorni quando ricevette una lettera dallo stesso preside, Albus Silente, che le chiedeva di recarsi nel suo studio quella sera stessa.

La gridondoro si avviò puntuale come sempre all'appuntamento, chiedendosi ovviamente cosa potesse volere l'anziano preside da lei. Quando entrò nella stanza scorse subito l'alta figura dell'uomo, ma anche un'altra. Un ragazzo era comodamente seduto su una delle poltrone sistemate per gli ospiti di Silente.

Hermione rimase incerta sulla porta, non sapeva se poteva entrare, temeva di aver interrotto qualcosa di importante. Poi vide il ragazzo in volto e rimase completamente allibita: era Draco Malfoy! Lei e il Principe delle Serpi due erano nemici giurati sin dal loro primo anno ad Hogwarts, quindi le risultava complicato capire cosa potesse volere il preside da loro.

-Signorina Granger entri, la prego.-, la invitò il preside.

La ragazza chiuse la porta e si sedette guardinga, come se si aspettasse di essere colpita da un momento all'altro dal Serpeverde.

-La vedo preoccupata. Qualcosa non va?-, le chiese Silente, affabile come sempre.

-E' tutto a posto, mi chiesevo solo il motivo di quest'incontro...-, cercò di spiegarsi.

-Ma certo, le illustrerò in breve la situazione. So bene che lei è senza dubbio l'allieva più dotata della scuola, quindi mi vedo costretto a chiederle un favore.-

-Se posso aiutarla, ben volentieri!-, rispose lei.

-Eccellente, è proprio la risposta che mi aspettavo, ero certo che il suo nobile animo di Grifondoro non mi avrebbe deluso! In breve le chiedo di aiutare il signor Malfoy e, eventualmente di proteggerlo, per tutto il tempo della vostra permanenza ad Hogwarts.-

Hermione fissò il preside allibita, certa di aver sentito male.

-Ora è piuttosto tardi, quindi vi consiglio di andare a letto, potrete discutere domattina di tutto. Buonanotte!-

Hermione e Draco si alzarono e uscirono dalla stanza in silenzio, senza guardarsi.

Raggiunto il corridoio lui si diresse immediatamente verso i sotterranei, ma lei lo trattenne.

-Cosa significa il discorso di Silente?-, chiese aggressiva.

-Lo hai sentito no? E comunque ne parliamo domani, facciamo prima di pranzo in biblioteca, va bene?-

Lei annuì, sempre scossa.

Si divisero, ognuno diretto al proprio giaciglio, ma lei aveva ancora molte domande senza risposta.

 

to be continued

 

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Capitolo 4
*** A strange dialog ***


A strange dialog

Ecco il quarto capitolo...è un po'più lungo dei precedenti e probabilemente saranno così anche i prossimi...

Rigrazio ancora tutti coloro che pazientemente hanno letto, recensito, ecc. la mia fic!

A presto!

A strange dialog

Il giorno dopo Hermione si svegliò presto come al solito e scese nella Sala Grande per la colazione. Lì c'erano anche Harry, Ron e Ginny, i suoi amici di sempre.

Trascorsero la mattinata tra una lezione di Incantesimi con i Tassorosso e una di Pozioni con i Serpeverde. Quando la campanella informò gli studenti del termine delle lezioni mattutine, Hermione si liberò non con poche difficoltà degli amici Grifondoro per recarsi in biblioteca, all'appuntamento con Malfoy.

Logicamente li era ben guardata dal parlare ad Harry e Ron di quest'incontro. Entrambi avrebbero pensato, forse giustamente, che Silente era ormai giunto al capolinea ed era meglio per lui andare in un comodo ospizio per maghi ultracentenari.

Arrivò con una decina di minuti d'anticipo, mentre il ragazzo si fece parecchio aspettare.

-Sei parecchio in ritardo! Di questo paso non ce la faremo ad andare a pranzo!-, lo attaccò la Grifondoro.

-Non ti agitare Mezzosangue.-, la scernì lui.

Se solo la sera prima le parole del preside l'avevano fatta leggermente preoccupare per Malfoy, ora la sua ritrovata arroganza le fece capire che nulla era cambiato dall'anno precedente.

-Io ho molte cose da fare dopo pranzo, come per esempio studiare. Se tu non hai preoccupazioni come queste non mi interessa! Vediamo di sbrigarci!-, disse risoluta.

-Bhè... Silente è stato piuttosto chiaro. Devi aiutarmi e proteggermi, tutto qua!-

-E in nome di quale regola di Hogwarts sarei tenuta a farlo?-

-Prima di tutto te lo ha chiesto il preside in persona, non puoi disubbidirgli, no? E poi non capisco questa tua fissazione per le regole, mi vuoi dire che tu non faresti niente di niente se una legge te lo imponesse?-

Hermione non seppe cosa ribattere, era strano vederla senza una risposta pronta.

-Bene, ti spiegherò comunque in cosa consiste in tuo compito più dettagliatamente.-, proseguì Draco.

-Devi sapere che quest'estate l'Oscuro Signore mi ha insignito di un importante compito.-

A sentir nominare Voldemort Herm si riscosse.

-Cosa? Starai scherzando spero, è impossibile che Tu-Sai-Chi affidi una missione ad un ragazzo senza diploma e ancora minorenne!-

-In effetti la cosa è alquanto strana, ma è andata così...-

-E Silente cosa centra in tutto questo?-

-Il mio compito è di assassinarlo!-

Hermione lo guardò atterrita, perdendosi in quegli stupendi occhi d'argento. Era sempre più confusa dalla bizzarra situazione nella quale si trovava.

-Cosa significa?-

-Il Signore Oscuro vuole che elimini il preside, un enorme ostacolo che si pone tra lui e i suoi progetti.-, Draco era calmo nonostante la rivelazione appena fatta.

-E Silente mi avrebbe chiesto di aiutarti ad uccidelo?-

-Sì e no. Vedi io tenterò di ucciderlo, per tenere calmi i Mangiamorte, ma allo stesso tempo fallirò. Chiaro?-

-Quindi è solo una messa in scena per guadagnare tempo. Ma ancora non capisco cosa centro io...-

-Veramente non te lo saprei dire... Silente ha voluto affiancarmi una brava strega e tu sei piuttosto abile...-, non disse la migliore, sarebbe stato troppo per lui.

-D'accordo... Mi vedo costretta ad aiutarti.-, cedette lei.

-Perfetto, allora ci troviamo direi... nella Stanza delle Necessità domani sera alle nove. Per te va bene?-

-Sì, vedrò di liberarmi per quell'ora...-

-Come se tu avessi altro da fare, a parte studiare incantesimi del settimo anno!-, ribattè lui sarcastico.

Lei, per tutta risposta , lo gelò con un'occhiata.

-Si è fatto tardi... Me ne vado. A domani Furetto!-

-Arrivederci Mezzosangue!-

 

to be continued

 

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Capitolo 5
*** The first tentative ***


The first tentative

Ciao e tutti! Eccovi il nuovo capitolo... Siamo ancora all'inizio ma volevo sapere il vostro parere riguardo al possibile finale di questa fic quindi fatemi sapere cosa ne pensate...

Ancora grazie a tutti...

A presto!

The first tentative

-Herm! Dove sei stata finora?-

-Ho avuto da fare...-, tentò di scurarsi la ragazza. Non poteva rivelare nulla a nessuno, neppure ai suoi amici.

-Ma hai saltato il pranzo!-

-Sei sicura di stare bene? Hai una faccia...-, chiese la piccola Weasley.

-Ma sì vi dico... Piuttosto avete fatto il saggio di Trasfigurazione per domani?-, divagò Hermione.

-Oh cavolo! Me ne sono completamente dimenticato!-, escalmò Ron.

-Io l'ho solo iniziato... Non è che ci potresto dare una mano Herm?-, implorò Harry.

-E va bene... Vi aiuterò io.-, acconsentì lei.

Il loro pomeriggio volò nella sala comune di Grifondoro, tra libri di magia e formule varie. Hermione gli aiutò nel componimento dei loro saggi e poi li rilesse per sistemare gli errori. In realtà la sua mente era altrove. Pensava a Draco e alla loro conversazione.

Ma come faceva Silente a pretendere che lo aiutasse dopo tutte le volte che Malfoy l'aveva derisa/umiliata/affatturata/ecc.? I ragionamenti del preside erano un mistero impenetrabile per i più, sicuramente voleva che l'aiutasse per il suo assurdo desiderio di abbattere la barriera  secolare che divideva le loro casate.

Nonostante tutti i suoi dubbi, la sera seguente si avviò verso la Stanza delle Necessità. Entrambi furono puntutali e subito cominciarono a discutere di un piano per mantenere in vita Silente e evitare la collera di Lord Voldemort a Draco.

-Potremmo provare con un veleno!-, propose Hermipone dopo una buona mezz'ora di idee scartate.

-E come glielo facciamo arrivare?-, chiese Draco scettico.

-Già... Ma cos'altro potremmo fare? Non disponiamo mica di un negozio di Arti Oscure!-

A quelle parole gli occhi del ragazzo si illuminarono.

-Ma certo! Magie Sinister! Chiederò a lui!-

-Quel postaccio? E come potrebbe aiutarci?-

-E' spesso frequetato dai Mangiamorte, se mi vedono fare acquisti lì riferiranno all'Oscuro Lord che mi sto dando da fare, inoltre il proprietario è un vecchio amico di mio padre e...-, interruppe la frase, senza un motivo apparente.

Hermione lo fissò incuriosita, chissà perchè si era zittitò non appena aveva nominato il padre.

Ma fu solo un attimo, immediatamente ripresero a parlare come se nulla avesse turbato quell'atmosfera di complicità che si era creata tra loro.

Alla fine riuscirono a mettersi d'accordo ma ormai si era fatto molto tardi ed entrambi dovevano affrettarsi a rientrare nei rispettivi dormitori, se non volevano incorrere in una punizione!

-Mi metto in contatto con il negozio e appena ho notizie ti faccio sapere, ok?-

-Per me va bene, ci si vede in giro!-, lo salutò lei.

-Buonanotte Granger!

 

to be continued

 

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Capitolo 6
*** Damned necklace ***


Damned necklace

Ciao a tutti! Scosatemi l'enorme ritardo con cui posto questo capitolo! Per un po' mi è mancata l'ispirazione, ma ora ricomincerò a pubblicare i capitoli con una certa costanza! Inoltre ho sistemato gli errori di battitura nei precedenti capitoli!

Ringrazio tutti coloro che stanno leggendo, mi metteranno tra i preferiti, tra le storie seguite o recensiranno. Aspetto sempre dei consigli per migliorare la fic e rendervela più piacevole!

A presto!!!

Damned necklace

Erano già passato parechio tempo dalla loro ultima conversazione e Hermione attendeva pazientemente notizie da Draco, senza averne, fino a quella mattina di metà ottobre.

I Grifondoro avevano in programma una lezione di Incantesimi con i Serpeverde. Il gruppo di Harry stava per raggiungere l'aula del professor Vitious quando si scontrò con quello capeggiato dal principe delle Serpi.

-Oh, guadate chi abbiamo qui! San Potter con i suoi inseparabili amici, Lenticchia e la Mezzasangue!-, sbottò rivolto a Tiger e Goyle.

-Lasciaci in pace, Furetto!-, lo rimbeccò Harry.

-Altrimenti? Che cosa conti di fare Potter? Scapperai a nasconderti sotto la tunica di Silente?-.

-Non raccogliere le sue provocazioni, Harry. Andiamo in classe.-, intervenne Hermione.

-Anche tu sei terrorizzata dal mio immenso potere, Granger?-, chiese il Serpeverde.

Anche se si incontravano per ordine di Silente, davanti a tutti dovevano continuare a mostrarsi nemici giurati, come sempre.

-Il tuo "immenso" potere non mi spaventa minimamente, potrei sconfiggerti qui e subito!-.

-Allora dimostramelo!-, la sfidò lui, sfoderando la bacchetta.

-Tarantallegra!-.

Appena Malfoy ebbe pronunciata la formula il corpo di Hermione cominciò a muoversi freneticamente, animato da un irrefrenabile desiderio di danzare.

I Serpeverde sembravano sul punto di star male per le troppe risate, mentre Harry e Ron non riuscivano a fermare l'amica, la quale, dopo un numero imprecisato di piroette, finì col inciampare e cadere rovinosamente al suolo.

Stranamente Draco fu il primo a raggiungerla e a porgerle la mano perchè si rialzasse. Nell'aiutarla le infilò nella tasca un foglietto di pergamena.

-Allora Granger, ti è piaciuto il mio incantesimo?-, le chiese divertito.

-Malfoy! Ti giuro che questa vol...-.

-Forza ragazzi venite in classe! Non posso mica fare lezione da solo!-, ad interrompere il loro "duello" era arrivato l'insegnante, uscito dalla classe dopo aver sentito le risate delle Serpi e il rumore della caduta di Hermione.

La classe entrò nell'aula e la lezione cominciò normalmente, ma mentre il professore spiegava come eseguire un incantesimo per nascondere alla vista un'abitazione, Hermione si affrettò a leggere il messaggio di Draco.

"Ho trovato quello che ci serve. Ci vediamo questa sera nell'aula di Trasfigurazione alle 10. D.M."

 

Terminata la cena, Hermione salutò gli amici e raggiunse la sua stanza per ripassare per il compito di Pozioni del giorno dopo. Notò una lettera sul letto mandatale da suo padre.

Se scriveva per sapere come stava, se a scuola stava andando tutto bene. Le solite cose. Le solite cose che le scriveva sua madre, e non una parola su questa, come fosse normale non parlarne.

Senza neppure rendersene conto, Hermione cominciò a piangere.

Sua madre era stata la persona più importante della sua vita fino ad allora.

Non riusciva ancora ad accettare l'idea che fosse scomparsa per sempre.

E ora quella lettera di suo padre che non la menzionava neppure di sfuggita.

Senza rendersene conto passò una buona mezz'ora a piangere e quando se ne rese conto dovette sbrigarsi a raggiungere l'aula dove l'aspettava Draco.

 

-Sei in ritardo!-, l'attaccò subito lui.

-Per una volta! Di solito sei tu che ti fai attendete!-.

Non era riuscita ad asciugarsi bene le lacrime e per un attimo le parve che Draco le avesse scorte.

-Comunque arriviamo subito al punto. Ho ordinato un certo articolo da Sinister e lui si è affrettato a spediarmelo...-, così dicendo trasse dal mantello un pacco dalla forma strana.

-Non avresti dovuto consultarmi prima di fare qualunche cosa?-, gli rispose irritata.

-Immagino di sì... Ma sono certo che apprezzerai la mia scelta!-, e le mostrò una stupenda collana, avvolta nella carta.

-E' meglio se non la tocchi, credimi!-.

-E perchè mai?-.

-E' maledetta! Chi la tocca muore all'istante!- le spiegò serio.

-E come pensi di farla avere a Silente?-, chiese lei, scettica.

-Troverò un modo. Lui saprà già tutto in anticipo ed eviterà l'anatema. Intanto io avrò sistemato per un po' il Signore Oscuro!-.

-Bel piano Malfoy, non me lo aspettavo da te! Praticamente non ti serve più il mio aiuto!-.

-Sono certo che ti saprai rendere utile, a tuo tempo...-.

Decisero gli ultimi dettagli e poi si ripromisero di incontrarsi dopo il falso attentato a Silente.

 

to be continued

 

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Capitolo 7
*** Revelations ***


Revelations

Ecco un capitolo nel quale Hermione e Draco finalmente sono vicini!

Come sempre ringrazio le stupende persone che leggono, mettono tra i preferiti/le storie seguite o recensiscono!

A presto!!!

Revelations

"Non si può uccidere un dolore

anestetizzando il cuore..."

Eros Ramazzotti - Parla con me

Pochi giorni dopo, gli studenti dal terzo anni in poi parteciparono alla prima visita prevista per quell'anno al villaggio di Hogsmeade. Draco aveva avvisato Hermione che avrebbe agito durante quella gita, senza però metterla al corrente di tutti i dettagli.

Lei avrebbe voluto sentirsi più partecipe, ma si rassegnò all'idea di dover fare da spettatrice... a distanza! Infatti proprio il giorno prima si rese conto di essersi persa un brutto raffreddore, che le impedì quindi di allontanarsi dal castello.

-Allora noi partimo Herm!-, la salutò Ron.

-Sì, ti porteremo qualche dolcetto di Mielandia!-, le promise Harry.

-Ciao ragaz... eeeetciù!-.

-Stai tranquilla e cerca di rimetterti!-, le consigliò Harry.

-Ciao!-.

 

Draco Malfoy si appostò nel bagno dei Tre Manici di Scopa, aspettando qualche studente di Hogwarts da Imperiare (una delle cose che era stato cotretto ad imparare), perchè consegnasse la collana a Silente.

Finalmente vide una ragazza di Grifondoro dirigersi verso la toilette, le si parò davanti impedendole una possibile fuga.

-Imperio!-.

Lo sguardo dell'ignara Katie Bell si fece subito vacuo.

-Prendi questo pacchetto, va a Hogwarts e portalo a Silente!-, le ordinò.

Quando anche le sue compagne di stanza se ne furono andate, Hermione si stese sul letto per leggere un libro e studiare per un test di Astronomia. Passò lì diverse ore, ma poi metre cercava degli appunti lo sguardo le cadde sulla lettera del padre.

Cominciò a leggerla per la millesima volta e, come sempre gli occhi divennero subito lucidi al pensiero della madre. Si gettò sul cuscino e vi affondò i propri dispiaceri.

 

Draco entrò volando nella sua camera, facendola sobbalzare.

-C'è stato un problema con la collana e...-, si interruppe di colpo.

Sta piangendo! La Mezzosangue orgogliosa? Non può essere!

Lei si affrettò a nascondere le lacrime che le rigavano spietate il viso: non voleva che Malfoy la vedesse piangere, lei aveva una sua dignità da difendere.

-Come... come dici... Mal... Malfoy?-, chiese, cercando di fermare i singhiozzi.

Lui era titubante, non sapeva con precisione come comportarsi. Quella era pur sempre la Granger che aveva insultato per anni, ma il loro rapposto era notevolmente cambiato nell'ultimo periodo.

Così scese dal manico di scopa, si avvicinò al suo letto e le si sedette in parte.

Lei aveva ormai capito che era inutile cercare di occultare la reale situazione.

-Cos'è successo, Hermione?-, era la prima volta che la chiamava per nome, la cosa fece uno strano effetto su entrambi.

La Grifondoro lo fissò, con gli occhi dorati lucidi per il pianto. Aveva tenuto a tutti nascosti gli avvenimenti di quell'estate, ma ora era sul punto di cedere. Ricominciò a piangere senza più alcun contegno.

Il serpeverde l'abbracciò di sclancio e lasciò che riversasse le proprie lascime sulla sua divisa.

-Mia... madre...è mor... morta!-, si ritrovò quasi ad urlare, per mesi aveva atteso segretamente di poter gridare a tutti quella verità.

Finalmente l'ho detto!

 

Quando si fu calmata, gli spiegò con maggiore precisione l'accaduto e gli mostrò anche la lettera del padre.

-Lui non mi parla più di lei, da quando sono partita, non vuole che torni sui miei passi e lasci la scuola.-.

Draco capiva i suoi sentimenti, il dover tenete nascosto ai più qualcosa che andrebbe urlato, tutto ciò che aveva dovuto passare (e avrebbe passato in futuro) a causa dell'ossessione di suo padre per Voldemort.

Improvvisamente sentì anche lui il bisogno di sfogarsi. Alzò la manica del maglione per mostrare il Marchio Nero.

Lei trattenne il respiro: non credeva che l'Oscuro Lord fosse arrivato a tanto!

-Il Marchio! Ma allora...-.

-Sì, sono stato marchiato quest'estate, contro la mia volontà! Fa parecchio male.-.

Hermione non faticava a credergli: il segno sembrava avere una propria vita e pulsava in modo sinistro.

-Lord Voldemort ti ha costretto a sottoporti ad una cosa del genere?-.

-No, è stato... mio... mio... PADRE!-, terminò la frase con un urlo e sentì le lacrime premere prepotenti per poter uscire allo scoperto. Riuscì comunque a trattenerle.

-In ogni caso ero passato per dirti che ho consegnato la collana ad una studentessa di Hogwarts perchè la consegnasse al preside...-, raccontò per cambiare argomento.

-Ma l'Imperio non ha funzionato a dovere e lei ha aperto il pacchetto.-.

-Cosa? E ha toccato la collana?-.

-A quanto ne sò l'ha solo sfiorata, ma l'hanno portata al San Mungo.-.

-Quindi il piano non ha funzionato.-, concluse Hermione.

-Non proprio, certamente la voce del mancato attacco a Silente arriverà fino alle orecchie di qualche Mangiamorte. Comunque tra poco verranno qui Potter e Weasley a darti la notizia, hanno soccorso loro la ragazza.-, spiegò Draco.

-Allora dovremo escogitare un nuovo piano... eeeeetciù!-.

-Esatto, ma tu per il momento non pensarci, ripostati!-, le consigliò con dolcezza.

Quella situazione era molto strana, si comportavano come fossere amici.

-Ciao, io vado!-, la salutò, risalendo sulla scopa.

-Ciao...-.

...Draco!

 

to be continued

 

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Capitolo 8
*** The second tentative ***


The second tentative

Ciao a tutti! Ci tenevo a chiarire che Hermione non ha parlato a Harry e Ron della morte della madre perchè non vuole che nessuno la compianga, come pensa farebbero di certo i suoi amici; però vorrebbe potersi sfogare almeno con il padre... meno male che c'è Draco a confortarla!!!

Come sempre ringrazio di cuore tutti coloro che leggono la mia fic, la recensisce o la mette tra i preferiti/le storie seguite!!!

A presto!!!

The second tentative

Draco rietrò nella sua stanza dopo un lungo pomeriggio di allenamento con la squadra di Quidditch. Appena entrato notò un gufo appollaiato sul davanzale, con una lettera dall'aspetto ufficiale stretta nel becco.

Si fece consegnare la missiva e spedì l'animale a rinfocillarsi nella gufaia. Guardò del mittente. Malfoy Manor.Subito il desiderio di ditruggere la lettera prima ancora di averla letta si impossessò di lui. Ma fu solo un attimo. L'aprì e lesse attentamente il contenuto.

Suo padre si complimentava tiepidamente con lui per l'attentato a Silente e lo invitava a procedere con la sua IMPORTANTISSIMA missione. Tipico. Non gli chiedeva come stava, se prendeva bei voti a scuola e se aveva trovato una ragazza.

E' l'esatto opposto del padre di Hermione.

Si stupì con se stesso quando si rese conto che anche nei suoi pensieri aveva iniziato a chiamarla per nome. Ormai era quasi un'abitudine. Era cambiato moltissimo nell'ultimo periodo, e non solo nei confronti della Grifondoro: era più cortese con gli amici, risparmiava battute pungenti ai Grifoni.

Ma cosa mi succede?

 

In quel preciso istante Hermione era sedita nella Sala comune con Harry e Ron. Lei studiava, come sempre, mentre loro erano impegnati nel "fare" alcuni esercizi di Astronomia.

-Ragazzi! Il prossimo anno abbiamo gli esami, non è il caso che cominciate seriamente ad impegnarvi?-.

-Eddai Herm... E' quasi Natale, lascia che ci rilassiamo un po'!-, l'implorò Ron.

-La se è da Settembre che vi rilas...-.

In quel momento una civetta della scuola raggiunge il loro gruppo e si appollaiò vicino ad Hermione. Lei afferò rapida la lettera e, non appena ebbe letto il nome del mittente, corse sù per le scale fino alla sua stanza.

-Cosa le sarà preso?-, chiese Harry.

-Non ne ho proprio idea!-, rispose Ron.

La Grifondoro si chiuse nella sua camera e lesse attentamente il biglietto di Draco.

"Domani sera alle 8 nella mia stanza. La parola d'ordine è Verdi Squame. D.M."

Hermione si stupì che il Principe delle Serpi le permettesse addirittura di entrare nel suo regno.

Forse Draco è cambiato sul serio. Ma da quando lo chiamo per nome???

La sera seguente si diresse titubante verso i sotterranei. Entrò senza problemi nella sala comune di Serpeverde che trovò inaspettatamente deserta, eccezione fatta per un certo biondo.

-Sera Granger!-.

-Sai, ho rivalutato la tua proposta di usare un veleno?-, le disse mentre salivano le scale che portavano ai dormitori maschili.

-E immagino tu abbia già un' idea della pozione da scegliere...-.

-Esatto, ma vorrei sapere anche il tuo parere.-.

-Mi sembrava di ricordare che il migliore in Pozioni tra noi due eri tu. O sbaglio?-.

-Su questo non ci piove, ma bisogna anche pensare a come far arrivare il veleno a Silente.-, spiegò lui, salendo le scale del suo dormitorio.

-Già... non possiamo riciclare l'idea dell'altra volta, sarebbe troppo sospetto. Ma dove sono tutti i tuoi compagni?-.

-Alla festa di Lumacorno... Pensavo ci andassi anche tu...-.

-Infatti deve avermelo chiesto, ma me ne ero già scordata.-.

-Questo Luma-club è proprio una seccatura!-.

-Non è che ti dispiace esserne escuso?-, chiese Hermione, perspicace come sempre.

-Ma cosa vai a pensare? Piuttosto tu che fai durante le vacanze che fai?-, buttò lì per cambiare argomento.

-Torno a casa... Tu?-, chiese fingendosi disinteressata.

-Anche io torno al Malfoy Manor...-.

C'era un' evidente punta di amarezza nella sua voce.

Forse pensa a suo padre.

-E se il veleno fosse un regalo di natale?-, disse d'impeto la Grifondoro.

-Cosa vorresti dire?-, chiese incuriosito Draco.

-Possiamo far passare la pozione per qualcos'altro, una bottiglia di qualcos'altro.-.

-L'idea non è per niente male ma andrebbe migliorata, me ne occupo io?-.

-D'accordo. Allora io vado...-.

-Sì...-.

Era come se nessuno dei due volesse davvero uscire da quella stanza.

-Allora ci si vede in giro, Granger.-.

-Certo... Buone vacanze Malfoy.-.

-Altrettanto...-.

Hermione.

 

to be continued

 

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Capitolo 9
*** Poison in a bottle ***


Poison in a bottle

Ciao a tutti, cari lettori!!!

Scusatemi se non ho aggiurnato prima ma avevo problemi con la connessione ad Internet...

Questo capitolo è piuttosto corto, ma spero che lo apprezzerete e recensirete comunque!

A presto!!!

Poison in a bottle

Le vacanze natalizie stavano passarono rapide, sia per Draco, impegnato a procurarsi il veleno, sia per Hermione.

Il Serpeverde dovette subire per tutto il tempo i discorsi monotoni e deliranti del padre sulla grandezza di Lord Voldemort e su come lui li avrebbe ricompensati una volta conquistato il Mondo Magico.

La Grifondoro scoprì,con suo grande disappunto, che il padre si liberato di gran parte delle fotografie di sua madre, nascondendole in uno scatolone in soffitta.

 

-Draco, come sta procedento la missione che il Signore Oscuro ti ha affidato?-, gli chiese una sera Lucius.

-Bene, padre.-.

-Spero che tu ti stia impegnando a dovere, lo sai che dalla morte di Silente dipende il futuro della nostra famiglia!-.

-Sì, padre.-.

Mai una parola gentile, mai un gesto affettuoso. Sua madre è spesso assente, il suo tempo lo passa chiusa nella sua stanza, sola e isolata.

Una sera di quelle interminabili vacanze Draco sente la mancanza di una persona con cui parlare, con cui sfogarsi, che lo faccia sentire capito.

Come il giorno in cui decise di tradire il padre e allearsi con Silente, prende coraggio e si procura carta e calamaio.

 

-Herm, cara, hai mangiato abbastanza?-.

-Sì, papà. Vado a letto, leggerò qualcosa...-.

Da quando suo padre ha deciso di cancellare i ricordi e la presenza stessa di sua madre, Hermione si comporta in modo molto diverso con lui.

-D'accordo. Io sparecchio.-.

La ragazza entra nella sua stanza e si sente infinitamente sola. Vorrebbe qualcuno con cui parlare, con cui sfogarsi, che la faccia sentiren capita.

Quasi a risposta alle sue preghiere, un guro comincia a sbattere sul vetro della finestra.

lLe porta una lettera...

... di Draco???

"Il veleno è pronto, lo farò avere a Lumacorno che, ho saputo, desidera regalare una bottiglia  di Idromele Barricato al preside per Natale. Fammi sapere se per te va bene l'idea.

A presto.

Draco Malfoy"

Hermione rilesse la missiva parecchie volte, soffermandosi soprattutto sulle parole "A presto". Era tanto intenta che pareva leggesse una lettera d'amore.

Subito si affrettò a scrivere una risposta.

 

-Draco, è arrivata della posta per te!-, lo avvisò la madre.

-Grazie, madre.-.

Non appena si rese conto che era la risposta alla sua lettera salì nella sua stanza, lontano da occhi curiosi e lesse attentamente le parole di Hermione.

"La tua proposta è perfetta, quindi è meglio sbrigarsi! Ovviamente bisogna avvisare anche Silente per fare in modo che eviti di bere quella bottiglia.

Ti auguro delle felici vacanze.

Hermione Granger"

L'aver ricevuto quella risposte lo riempì istantemente e inspiegabilmente di una strana euforia.

Forse non sono del tutto solo.

 

to be continued

 

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Capitolo 10
*** Bad birthday ***


Bad birthday

Rieccomi con un nuovo capitolo... Questa volta sono stata abbastanza rapida ^^

Attendo sempre le vostre recensioni con dei consigli per migliorare la fanfic!!!

A presto!!!

Bad birthday

Al ritorno dalle vacanze le lezioni ripresero tranquillamente, anche troppo, visto che Draco e Hermione si aspettavano la notizia del mancato attentato a Silente.

Una notte si scontrarono in un corridoio durante la ronda dei Prefetti, erano entrambi soli.

-Salve Malfoy.-.

-Granger.-.

-Hai saputo nulla dal preside?-.

-No, Lumacorno non gli ha donato nessuna bottiglia per Natale,ma io sono certo di avergliela fatta avere...-.

-Questo è un bel problema! Se Lumacorno ha il veleno ma non l'ha dato a Silente, rischiamo che sia lui a berlo!!!-.

-Cercheremo di recuperare la bottiglia prima che succeda!-.

-Va bene... Ora devo proprio andare. Ciao Draco!-, disse lei, un po' sovrappensiero.

-Ah... Allora si si vede Hermione!-.

 

La mattina seguente, durante la colazione nella Sala Grande, Hermione ripensò alla sua conversazione della sera precedente con Draco, soprattutto al modo in cui si solo congedati, quasi fossero amici di vecchia data.

-Ciao Herm!-, la salutò Harry.

-Ciao.-.

-Allora ci hai pensato, durante le vacanze?- chiese lui abbassando il tono della voce.

-A cosa?-.

-Ma come? Te ne sei dimenticata? Dopodomani è il compleanno di Ron!-, sbottò lui irritato.

-Ah, già...-, con tutto quello che stava succedendo si era completamente scordata dell'imminente compleanno dell'amico.

-Per fortuna ho preso già un regalo da dargli, ma speravo che tu avessi avuto delle idee migliori...-.

Lei si sentì istintivamente in colpa per l'aver trascurato l'amicizia con lui e Ron. In effetti è colpa di Malfoy se non ha più tempo per loro. Ma questo non le pesa così tanto.

Ma anche la mia amicizia con Draco è importante.

Il pensiero la stupì per la naturalezza con cui è nato nella sua mente e la fece arrossire.

-Cosa succede?-, le chiese Harry.

-Nulla...-, minimizzò lei, prima di dirigersi rapidamente verso l'aula di Antiche Rune.

 

-Herm!!! Herm!!!-, le urla di Ginny arrivarono fino alla stanza della Grifondoro.

-Cosa succede? Perchè strilli in quel modo?-.

-Oh, Herm... E' successa una cosa terribile! Vieni, presto!!!-, detto ciò la trascinò in Infermeria.

Strada facendo le disse qualcosa su Ron, dei Cioccalderoni con dentro una pozione d'amore, Lumacorno e una bottiglia.

Subito la mente di Hermione si mise  in moto e collegò il veleno consegnato da Draco all'insegnate di Pozioni con l'incidente nel quale sembrava essere coinvolto Ron.

-Ron! Come stai?-, chiese la Grifondoro, avvicinandosi al letto dov'è steso l'amico.

-Male...-, riuscì a mormorare lui.

-Ma cosa è successo?-, chiese, rivolta a Harry.

-Ha mangiato dei Cioccalderoni che Romilda Vane aveva regalato a me, era imbottito di una pozione d'amore scaduta. L'ho portato da Lumacorno, ma lui gli ha fatto bere dell'Idromele che era avvelenato!-.

-Ma allora...-.

-Per fortuna gli ho messo in gola un Bezoar, che ha agito da antidoto!-, concluse Harry.

 

-Perchè mi hai voluto incontrare?-, le chiese Draco.

-L'incidente di Ron... A causarlo è stato il nostro veleno!-.

Draco sbiancò di colpo, tutto si era aspettato tranne quello.

-Cosa gli è successo?-.

Sembra davvero preoccupato, anche se si tratta di Ron!

-Il veleno che hai dato a Lumacorno è arrivato fino a lui.-.

-Ma... Come sta?-.

Ma questo è proprio Draco???

-Abbastanza bene, Harry è riuscito a salvarlo...-.

-Ah... Bene... Forse qualche Mangiamorte arriverà a sapere di questa faccenda...-.

-Già, lo spero per te.-.

 

to be continued

 

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Capitolo 11
*** Feelings ***


Feelings

Un capitolo di svolta nella storia tra Herm e Draco!!! Spero vi piaccia^^anche se in alcune parti mi sembra di essere stata un po' ripetitiva riguado ai sentimenti dei due protagonisti e di averli fatti diventare OOC...SORRY!

Anche se è ancora lontano, stò già pensando al finale della storia...cercherò di non deludervi e di scrivere capitoli più lunghi (visto che me lo chiedete)!!!

Vi ringrazio molto per le vostre recensioni e chiedo a chiunque legge un piccolo favore: mi sapete dire come si fa a inserire più di un personaggio/genere/avvertimento/ecc. nell'introduzione di una storia su EFP?

A presto!

Feelings

"L'amore non conosce regole."

San Girolamo

-Draco! Draco!-, chiamò Blaise Zabini.

Il suo migliore amico sembrava non ascoltarlo, fissava il soffitto perso nei suo pensieri.

Pensava alla Granger, ai loro ultimi incontri, al modo in cui il suo comportamento nei confronti della Grifondoro era improvvisamente mutato.

-Ehi Draco! Ma mi senti?-, gli chiese preoccupato l'altro Serpeverde.

-Eh? Cosa?-, chiese trasognato il giovane Malfoy, dopo essere stato così bruscamente riportato alla realtà.

-Ti vuoi sbrigare? Ti sei dimenticato che tra poco comincia l'allenamento di Quidditch?-.

-Ah.. giusto! Arrivo subito!-, gli assicurò Draco.

-Allora io ti aspetto giù.- lo informò Zabini, uscendo dal dormitorio.

Draco, che stava fingendo di cercare la sua divisa da Cercatore nel caos che regnava incontrastato nella loro stanza, si fermò subito per buttarsi sul letto verde-argento.

Blaise doveva avergli praticamente strillato in faccia, e lui l'aveva ignorato nel modo più assoluto, perso com'era nei suoi penieri.

Ma cosa mi sta succedendo? Penso alla Granger in continuazione e ho sempre la testa altrove! Cosa diavolo devo fare?

 

Anche per Hermione quello era un periodo piuttosto difficile.

Doveva studiare per gli esami, aiutare Harry e Ron e pensare a nuovi piani con Draco.

Si sentiva soprattutto divisa tra i suoi amici di sempre e un nuovo, strano sentimento che provava per Draco.

Si incontravano di nascosto da tutti, parlavano per ore, non solo della loro "missione", ma anche della scuola, dei weekend a Hogsmeade, degli esami di Materializzazione.

Anche se all'esterno potevano sembrare sempre i soliti Draco e Hermione che si insultavano e si affatturavano, tra loro stava nascendo qualcosa.

Un'amicizia.

O forse di più.

-Herm! Come posso concludere il mio tema di Storia della Magia sulla rivolta degli Orchi del 1682?-, le chiese Harry, riscuotendola dai suoi pensieri.

-Come???-, rispose lei, spiazzata nonostante avesse finito quel tema da giorni.

-Il compito di Ruf! Ma mi ascolti?-.

-Oh... certo! Fammi dare un'occhiata e poi ti so dire...-.

 

Quella sera Hermione e Draco dovevano pattugliare assieme i corridoi della scuola.

La ragazza si sentiva non poco agitata a quel pensiero. Nonostante passasse in quel periodo molto tempo in compagnia del biondo, le sue riflessioni di quel pomeriggio l'avevano portata a vedere la situazione sotto una nuova luce.

Una luce che la impauriva, ma allo stesso tempo la affascinava. Proprio come faceva Draco.

Anche lui non poteva dire di essere indifferente alla Grifondoro, che a poco a poco stava vincendo le sue difese e arrivando dove nessuno era mai giunto: nel suo Cuore!

-Ciao Draco!-, lo salutò lei.

-Salve Hermione.-, le rispose lui.

Ormai si erano abituati a sentire i loro nomi pronunciati dalle persone che per anni erano state loro rivali.

-Da dove partiamo stasera?-.

-Direi dal quinto piano, poi scendiamo negli altri.-.

La loro complicità li aveva uniti di nuovo, anche dopo i pensieri che entrambi avevano avuto quel giorno.

-Hai pensato a qualche nuovo piano in questi giorni?-, le chiese.

-A dire il vero no... Sono stata molto impegnata con i compiti e...-.

-Tranquilla non ti devi mica giustificare.-, la rassicurò.

Hermione lo guardò e solo in quel momento ammise a se stessa che Draco era proprio un bel ragazzo.

Ma cosa vado a pensare?

-E tu? Hai qualche idea?-, disse, cambiando mentalmente argomento.

-No purtroppo... E sono certo che mio padre non tarderà a mandarmi una lettera per ordinarmi un maggiore impegno.-, le rispose, afflitto.

Anche in quell'occasione, Hermione notò con quanta fatica e con quanto odio parlava del padre.

-E' a causa sua se sei diventato un Mangiamorte?-, chiese d'impulso.

Draco non sapeva se risponderle o no, per lui era molto dura affrontare l'argomento. Ma con Hermione era tutta un altra cosa!

-Sì.-, ammise.

-Deve essere molto triste sentirsi comandati a bacchetta dal proprio genitore...-, intutì lei.

Il Serpeverde si stupì: aveva capito al volo i suoi sentimenti!

-Già, ma da quando sono passato dalla parte di Silente non lo ritengo più tale. E' come se non fossimo più davvero parenti!-.

-E' un'affermazione molto forte... Ne sei certo?-.

-No... non del tutto. Forse col passare del tempo cambierò idea, ma per adesso mi limiterò a pensare ad altre persone, più importanti per me!-.

-I tuoi amici, per esempio.-.

-Certo, i miei amici... ma anche te!-, disse impulsivamente.

Era una frase che non era nata dal suo cervello, ma dal suo cuore!

Hermione si voltò nella sua direzione appena in tempo per far incontrare le loro labbra in un tenero bacio.

Rimasero fermi così per un tempo che nessuno dei due avrebbe saputo descrivere. Un tempo infinito.

Attorno a loro non c'erano più le cupe mura di Hogwarts e i molti quadri, che li guardavano increduli.

Erano soli in un mondo tutto per loro.

 

to be continued

 

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Capitolo 12
*** Letters and mistakes ***


Letters and mistakes

Spero mi scusiate per il ritardo con cui arrivo a postare ^^''... Ma visto che mi chiedete di scrivere capitoli più lunghi ci metto un po' arrichendo di più dettagli...

Un grazie a tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, ma anche a chi l'ha messo tra i preferiti/le storie seguite o ha semplicemente letto^^

A presto!!!

Letters and mistakes

Qualche sera dopo, Ron e Harry si trovavano nella Sala Comune per finire i compiti che avevano accumulato in quel periodo a causa dei continui allenamenti, anche se era molto tardi e tutti gli altri erano ormai andati a letto.

-Non ti sembra che, ultimamente, Hermione si comporti in modo strano?-, chiese Ron all'improvviso, con fare cospiratorio.

-Cosa intendi dire?-.

-Bhè... una volta ha ricevuto una lettera e se ne è andata via di corsa. Poi ha sempre la testa tra le nuvole, cosa che non è proprio da lei, mi sembra.-, spegò l'altro.

-Ma tu pensi...-, cominciò Harry sperando che fosse Ron a terminare la sua frase, visto che da quel discorso non aveva capito molto.

-Potrebbero esserci mille ragioni, ma... Oh, guarda! Hermione ha lasciato la sua borsa sulla poltrona!-.

-Hai ragione, è proprio la sua!-.

-Magari potremmo...-, cominciò il rosso, infilando una mano nella trecolla.

-Non ci pensare nemmeno!-, l'ammonì Harry, ma era troppo tardi.

Ron estrasse dalla borsa un libro e cominciò a sfogliarlo in cerca di indizzi. Improvvisamente un foglio cadde a terra dal tomo.

-E' una lettera...-.

-Leggila, dai... Tanto il danno l'hai fatto-, lo incitò il moro, incuriosito a sua volta.

- "Il veleno è pronto, lo farò avere a Lumacorno che, ho saputo, desidera regalare una bottiglia  di Idromele Barricato al preside per Natale. Fammi sapere se per te va bene l'idea.

A presto.

Draco Malfoy"-.

Appena Ron terminò la lettura, con il fatidico nome, un silenzio di tomba si insinuò nella stanza.

-Ma cosa...-, riuscì a blaterare Harry dopo una decina di minuti.

-Aspetta, la rileggo. Magari abbiamo capito male.-, cercò di calmarlo l' altro Grifone.

Ma dopo aver letto il foglio ben venti volte i due capirono che non poteva essere uno sbaglio: Draco Malfoy, il loro nemico giurato sin dal primo anno, teneva una corrispondenza segreta con la loro migliore amica, Hermione Granger, e non era tutto!!! Erano stati loro in accordo a cercare di uccidere Silente con l'Idromele avvelenato...

-...e forse anche con la collana maledetta!-, finì il giovane Weasley.

-Aspetta un momento! Qui il nome di Hermione non c'è... Magari l'ha trovata a terra e ce l'avrebbe mostrata appena possibile...-, tentò Harry.

-Può essere...-, convenne Ron, poco convinto.

-Comunque domani gliene parliamo, ok?-.

-E va bene.-, accettò il Bambino Sopravvissuto.

Dalla sera del loro bacio, Hermione e Draco non si erano più incontrati. Forse per una serie di coincidenze, forse perchè si evitavano di proposito.

La ragazza era della seconda opinione, per quando riguardava il Serpeverde: lei desiderava parlargli, chiarirsi con lui, ma dall'altra parte incontrava un muro, che si dileguava non appena la scorgeva nei corridoi. Lei, dopo qualche tentativo, aveva rinunciato a rincorrerlo, aspettando un passo da lui.

La mattina dopo, la Grifondoro cercava affannosamente la borsa per la propria stanza, senza risultati.

Non si arrese e scese a cercarla nella Sala Comune, dove la individuò dopo una breve ricerca.

-Herm...-, sentì chiamarsi.

La ragazza si girò e scorse il suo amico del cuore, Harry Potter, che la osservava con aria preoccupata.

-Oh, ciao Harry!-.

-Ti volevo parlare...-, iniziò lui, titubante. In realtà avrebbe dovuto attendere Ron, ma qualcosa gli imponeva di parlare per primo all'amica, in privato. Così la trascinò in una passegiata nel parco, visto che quella mattina avevano un paio di ore buche.

-Di cosa mi volevi parlare?-, chiese lei, quando raggiunsero le sponde del Lago Nero.

Lui non le rispose e si limitò ad estrarre dalla tasca un foglio che lei conosceva fin troppo bene.

-Dove l'hai presto?-, chiese, irata.

-L'altra sera hai lasciato la borsa nella Sala Comune. Ron ci ha frugato dentro perchè era preoccupato dal tuo comportamento insolito. Quando l'ho letta mi sono sentito tradito, da te! Dalla mia migliore amica!-, esclamò, trattenendo la rabbia che sentiva montargli dentro.

-Dimmi che non è tua Herm! Dimmi che è tutto un dannato errore!-.

Hermione lo guardò implorante. Non voleva raccontargli una bugia. Una cosa era tenerlo all'oscuro della missione datale da Silente, un'altra mentirgli spudoratamente.

-Quella lettera era indirizzata a me!-, rispose sicura. Forse Harry avrebbe capito, forse si sarebbe calmato, dopo un'attenta spiegazione. Non fu così.

-Allora aveva ragione Ron! Tu stai aiutando quel bastardo ad uccidere Silente!-, urlò, saltando subito alle conclusioni.

-No, Harry, aspetta che ti spieghi...-, lo pregò lei.

-Magari avete anche una storia! Come ho potuto fidarmi di te per tutti questi anni?-, proruppe il giovane Potter, incapace di celare la proprio rabbia.

-Ascoltami, ti stai sbagliando!-.

-Puoi anche smetterla di mentirmi! Addio!-.

Detto ciò il ragazzo si allontanò a grandi passi, lasciando Hermione sola, nel freddo parco.

to be continued

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Capitolo 13
*** An important advice ***


An important advice

Mi scuso se lo scorso capitolo è risultato triste/deprimente/daspararsiuncolpo/ecc. all'inizio doveva essere un tutt' uno con questo, ma poi ho deciso di dividerli... Spero che questo vi piacia di più^^ditemi!!!

Grazie a chi ha recensito, letto, messo tra i preferiti/le storie seguite!!!

A presto!!!

An important advice

"Il bene più segreto sfugge

all'uomo che non guarda avanti mai!"

Tiziano Ferro - Indietro

Draco camminava deciso nella direzione dell'ufficio del professor Piton. Anche se deciso non era un aggettivo molto adatto a lui, nell'ultimo periodo.

Dopo la sera del loro bacio, non aveva più parlato con Hermione, evitandola attentamente. La ragazza l'aveva cercato, ovviamente. Ma lui era sempre sfuggito, di proposito. Era certo di averla offesa con questo suo comportamento poco virile, ma non sapeva proprio come comportarsi, cosa dirle.

Era incertezza, la sua. Paura di amare ed essere amato. Forse perchè nella sua famiglia nessuno si era preso la briga di spiegargli cosa significasse quella parola.

Entrambi avevano bisogno di chiarimenti. Per non parlare degli incontri voluti da Silente.

Doveva decidersi a vincere quella strana timidezza che si era impossessata di lui e fare il primo passo!

 

Piton attendeva nervoso il suo studente preferito nel buio e umido ufficio. Dopo ciò che gli era stato riferito e dopo il dialogo avuto con Silente, si era deciso a fare quello che il caro Lucius non aveva mai avuto il desiderio di fare.

La porta si aprì cigolando e la testa del giovane Serpeverde sbucò da dietro essa.

-E' permesso?-.

-Certo, Draco! Entra e mettiti comodo.-, fece Piton, cordiale come lo era solo con gli studenti della sua Casa.

Il Serpeverde si diresse verso una delle poltroncine indicategli dall'insegnante, attendento una lode per la sua ultima pozione o, forse, un messaggio da parte del loro Lord.

-Forse il professor Silente non te ne ha messo al corrente, ma anche io sono dalla parte dell'Ordine.-, rivelò l'uomo.

Draco lo fissò sinceramente stupito: di certo non avrebbe mai creduto che uno dei Mangiamorte più vicini a Voldemort potesse tradirlo senza essere smascherato come spia.

-Il preside mi ha spiegato qual'è il tuo compito, perciò ti vorrei offrire il mio più completo sostegno!-, spiegò risolutamente Piton.

-Mi sarebbe di grande aiuto la sua esperienza...-.

-Aspetta, non ho finito.-, lo interruppe il professore di Pozioni.

-So che ti è stata affiancata un'aiutante... la signorina Granger se non sbaglio.-, continuò, con una certa sicurezza, che poco si adattava alla frase detta.

-Sì, è così.-.

-Già. E mi sembra che ci sia stato un cambiamento in te, ultimamente.-.

Le pallide guance del ragazzo si colorirono di una lieve sfuamatura rosea.

-E' merito suo, Draco? E' stata lei a cambiarti?-.

In quel momento il Serpeverde pensò di avere davanti la copia più giovane di Silente; certo, era sempre stato il favorito da Piton, ma non pensava che l'avrebbe mai visto sotto quella luce. Come il padre che non poteva avere, a causa dell'Oscuro Signore.

-Sì.-, rispose infine, risultando quasi timido.

-Lo sospettavo. E mi sento in dovere di esprimerti tutta la mia approvazione.-.

A questo punto il giovane Malfoy era ancora più sbigottito: da quando l'insegnate apprezzava i Mezzosangue?

-So bene che tutto ciò ti sembra irrazionale, ma, credimi, ci sono delle buone motivazioni che mi fanno dire questo! Se qualcuno ti ama, cerca di ricambiare, per quanto ti è possibile.-.

Le parole dell'uomo compirono una sorta di miracolo nel ragazzo, in quale, senza neppure congedarsi, uscì correndo dalla stanza e si fiondò alla ricerca della SUA Hermione!

Ora sapeva cosa fare!

 

to be continued

 

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Capitolo 14
*** Explain this! ***


Explain this!

Altro capitolo importante che mi porterà sulla lista nera dei fans di Harry e Ron...^^" Qui abbiamo tante scene spezzettate...spero vi sia tutto chiaro...

Come di consueto, ringrazio di cuore chi ha letto, recensito o messo tra i preferiti/le storie seguite^___^

A presto!!!

Explain this!

Hermione era rimasta dove Harry, il suo oramai ex-migliore amico, l'aveva lascita.

Per una serie di sfortunate conicidenze, lui e Ron avevano mal'interpretato la lettera di Draco e ora erano certi di essere stati traditi e manipolati.

Se solo fosse riuscita a spiegarsi! A dirgli come stavano davvero le cose: loro stavano salvando Silente, non attentando alla sua vita! Certo, Harry aveva anche intuito qualcosa di reale in enorme malinteso, ossia la loro "storia", se così la si poteva definire.

Persa nei suoi pensieri, Hermione non si accorse del tempo che passava, con il risultato che fu assente alla prima ora di lezione.

Tanto nessuno noterà la mia mancanza. A Ron e Harry non importa più nulla di me! Rimuginava tristemente, seduta sulla sponda del Lago Nero.

 

-Come potete vedere, l'incantesimo si manifesta nelle sue due forme...-.

Draco non sentiva una sola parola della spiegazione di Vitiuos, troppo impeganto a chiedersi dove fosse Hermione: non era da lei saltare una lezione importante, soprattutto senza una valida motivazione.

Dopo il dialogo con Piton di quella mattina l'aveva cercata praticamente dovunque, saltando anche la colazione, ma di lei nessuna traccia. Così aveva pensato di fermarla prima dell'inizio della lezione comune di Incantesimi, alla quale però mancava.

Ma dove diavolo sarà andata a finire? Si chiese in ansia, senza sentire una sola parola della lezione.

 

Terminata l'ora, il Serpeverde cercò di liquidare il suo gruppetto per poter trovare Hermione.

Magari potrei chiedere ad una sua amica...

Davanti alla porta dell'aula lo attendevano però due visi a lui ben noti.

-Dove pensi di andare, Malfoy?-, chiese Harry.

-E a voi che interessa?-.

-Abbiamo scoperto tutto, sai?!-, lo rimbeccò Ron.

-Scoperto cosa?-.

-Non fare il finto tonto!-, gli rispose Ron, mentre gli altri studenti si avvicinavano a loro per ascoltare l'ennesima lite tra Serpi e Grifoni, neanche fosse un incontro di pugilato.

-Parlo di te e... Hermione!-.

Draco sbiancò di colpo: come avevano fatto a sapere che gli attentati a Silente erano causa sua?

-Penso proprio che stiate prendendo un granchio...-.

-Non puoi continuare a mentire! Abbiamo letto la lettera, sai?!-, esclamò Harry, soddisfatto.

-Lettera?-.

-Sì, e ora ti porteremo dal Preside!-, concluse Ron.

Draco tirò mentalmente un sospiro di sollievo: Silente avrebbe chiarito tutto; per fortuna non avevano pensato di trascinarlo al Ministero della Magia, altrimenti sarebbe finito in guai ben peggiori!

-D'accordo, vi seguirò e capirete quanto vi state sbagliando!-.

 

-Oh, Harry! Come mai sei qui? Signor Weasley...-.

-Signore, ho le prove che Malfoy abbia attento alla sua vita!-.

-Ma davvero?-, rispose Silente, sembrava quasi divertito dalla situazione.

-Certo! Lui e Hermione le volevano far avere la bottiglia avvelenata!-, affermò sicuro Ron.

-Bene, ora calmatevi e lasciate che vi dica due parole...-.

 

Un quarto d'ora più tardi, i tre studenti uscirono dall'ufficio; Silente, vista la situazione e conoscendo la testardaggine di Harry, si era visto costretto a svelare loro tutto.

-Bhè, Malfoy. Non pensavo che l'avrei mai detto, ma mi dispiace per averti accusato senza conoscere bene la situazione.-, si scusò Ron controvoglia.

-Capisco che le vostre menti non siano state in g rado dicapire subito la reale situazione.-, commentò Draco con un ghigno.

-Ora c'è un altro problema, però...-.

Hermione! Il nome della ragazza che lo aveva aiutato e sostenuto in mille modi e situazioni invase prepotentemente la mente del Serpeverde.

-Sono stato uno sciocco a trattarla così!-, confessò Harry.

-Ma ora dov'è?-.

-Quando l'ho lasciata eravamo vicini al Lago Nero...-.

Draco non gli diede il tempo di continuare: si voltò e cominciò a corre in direzione del Lago, nonostante le rumorose proteste dei quadri.

 

Hermione lo vide arrivare da lontano. All'inizio era solo un puntino nero, poi davanti ai suoi occhi si delinearono i contorni dell'ragazzo che amava.Appena lo riconobbe si alzò di scatto e cominciò a corrergli incontro.

Quando finalmente si raggiunsero, si gettarono l'uno nelle braccia dell'altra; per poi cadere assieme sul prato.

-Oh, Draco... Harry. La lettera. Silente.-.

-Tranquilla. E' tutto sistemato.-.

Quelle parole ebbero un effetto incredibile sulla ragazza: capì immediatamente che corrispondevano al vero e smise subito di agitarsi.

Si rannicchiò contro il petto di lui e rimase immobile ad ascoltare il battito del suo cuore.

 

to be continued

 

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Capitolo 15
*** The last tentative ***


The last tentative

Eccomi tornata dopo l'ennesima sparizione... qui trovate l'ultimo tentativo di uccidere Silente da parte di Herm e Draco, quindi la fic sta volgendo al termine...

Un sentito grazie a chi recensisce, mette tra le storie seguite/i preferiti o legge... non siate timidi e lasciatemi un commentino, sia positivo che negativo!

A presto!!!

The last tentative

Ora che Harry setiva Ron conoscevano (e sopportavano, loro malgrado) il suo segreto, Hermione si sentiva molto più tranquilla: non era più costretta a mentire ai suoi due migliori amici e poteva passare serenamente del tempo con Draco. Avevenano anche ricominciato a lavorare alla missione loro affidata da Silente, bruscamente imterrotta la sera del loro bacio.

Ormai l'anno volgeva al termine e il padre del Serpeverde era sempre più impazziente che il figlio portasse a termine un piano per uccidere il preside, prima che Lord Voldemort perdesse la pazienza e decidesse di uccidere la sua famiglia. Oltre a questo si sommavano anche gli impegni del Quidditch (per Draco) e le ultime lezioni dell'anno, ovvero le più pesanti e impegnative.

E avevano bisogno di un piano per "uccidere" Silente!

-Hai avuto qualche idea?-, chiese Hermione, una sera di metà maggio.

-No, prima la Sprite mi ha messo in punizione, poi c'era l'allenamento per la partita contro i Corvonero e inoltre...-, elencò stanco il ragazzo.

-Ho capito, ma dobbiamo sbrigarci! L'ultima lettere di tuo padre era molto chiara.-, gli fece notare la Grifondoro.

-Lui è sempre molto chiaro quando vuole qualcosa!-, sbuffò Draco.

-In un certo senso mi tocca ammettere che ha ragione: se la scuola finisce tu non avrai più occasioni per colpire Silente e Voldemort se la prenderebbe con voi!-.

-L'Oscuro Signore si arrabbierà di sicuro: ti ricordi o no che la morte di Silente dev'essere solo una messa in scena?-.

-Certo che me lo ricordo! Ma le altre volte i nostri tentativi sono stati molto deboli! Dovremmo fare qualcosa di drastico...-.

-Come far arrivare dei Dissennatori ad Hogwarts?-, concluse Draco con un ghigno.

-Bhè... forse i Dissennatori sono un po' troppo... ma i Mangiamorte no!-, esclamò la Grifondoro.

-E come facciamo? Andiamo noi ad aprirgli il cancello principale?-.

-Smettila di scherzare e pensa ad un modo serio per far venire una truppa di Mangiamorte qui!-, sbuffò Hermione, leggermente infastidita. Ormai tra loro c'era più che un amicizia, ma non perdevano mai l'occasione per punzecchiarsi un po'.

-Ok! Senti, ci penserò sù questa settimana: promesso, ma adesso basta parlare di "lavoro"!-, le sussurrò lui avvicinandosi al viso della ragazza. Gli bastò desiderarlo e subito la Stanza delle Necessità diventò una stupenda camera, con un letto a baldacchino che la riempiva quasi per intero.

-Ti propongo un intermezzo...-, continuò Draco, afferrandola dolcemente per i fianchi, mentre lei lo fissava titubante.

-Non riesci proprio a rimanere serio, eh?-, chiese lei.

-No, e non riesco a stare con te solo per lavorare a quei stramaledetti piani!-, concluse la Serpe, con un tono che non ammetteva repliche.

 

Un raggio di sole passò attraverso la finestra per andarsi a posare con delicatezza sul viso di Hermione, che riposava beatamente al fianco del suo ex-peggiore nemico, finendo con lo svegliare la ragazza.

-Uhmm-, biascicò la Grifondoro ancora mezza addormentata.

Ma come ho fatto a farmi convincere? Con tutto ciò che dovevamo fare!!! Si disse, mentre cercava i vestiti e le scarpe; quando però raccolse l'orologio strabuzzò gli occhi incredula: erano le dieci passate!

-Come ho fatto a dormire così tanto?-, si chiese ad alta voce, tanto che svegliò Draco, ancora placidamente assopito.

-Ma che hai da urlare?-, si lamentò lui, tirando le coperte fin sopra il capo per difendersi dai raggi solare, come fosse un bimbo capriccioso che non vuole andare a scuola.

-Guarda che ora è! Smettila di dormire: dobbiamo andare a lezione!-, ordinò la ragazza.

-Tanto tra poco sono finite, perchè non rimaniamo qui, invece?-, le sussurò lui, malizioso.

-Non ricominciare: non voglio snetir più parlare dei tuoi "intermezzi"!-, replicò Hermione, rivestendosi e dirigendosi verso la porta spedita.

-Eddai Granger, aspetta! Stavo scherzando!-, ma lei correva già verso la Sala Comune.

 

-Ciao Herm!-, la salutò Harry, non appena attraversò il dipinto della Signora Grassa.

-Oh, Harry...-, rispose lei, ancora insonnolita.

-Come mai torni solo ora?-.

-Ecco... Vedi... Io...-, annaspò la ragazza in cerca di una spiegazione plausibile: i suoi amici sapevano che lei e Draco lavoravano assieme, ma non erano ancora al corrente del loro rapporto.

-Ehi, stai tranquilla; non ti devi giustificare con me. Io e Ron abbiamo detto ai professori che stamattina non ti sentivi molto bene e hai preferito saltare le lezioni.-, spiegò il suo migliore amico.

Hermione lo fissò e intuì che doveva sapere tutto, ma aveva capito e accettato da VERO amico! Lo abbracciò forte, per potergli dire tutto ciò che non aveva avuto il coraggio di svelare.

-Grazie!-, sussurrò, sincera.

 

Una volta salita in camera, Herm trovò un grazioso gufo appollaioato sul suo balcone che stringeva orgoglioso una lettera tra le zampe. La prese e cominciò a leggere il messaggio inviatole da Draco.

Ho avuto un idea brillante, come il mio solito! Nel negozio del vecchio Sinister c'è un armadio svanitore, gemello di quello qui ad Hogwarts, che si potrebbe sistemare ed usare nel tuo piano.

Che te ne pare? Fammi sapere presto.

Draco

PS: Scusa per stamattina.

L'ultima frase era scritta in piccolo, tipico di Draco!

 

to be continued

 

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Capitolo 16
*** Up the highest tower ***


On the highest tower

Dopo un'estenuante (si fa x dire) attesa eccovi il nuovo capitolo!!! Prometto che il prossimo nn si farà attendere tanto!!! In questa fanfic il veleno di Voldemort agisce molot più lentamente, per esigenze di copione!!!

Vorrei porre di nuovo una domanda a chiunque legga qui: quando si inserisce una fanfic come si fa a mettere più di un personaggio/genere/avviso/ecc.??? Se tipo voglio mettere si Draco che Hermione? O sia romantico che Fantasy? Un grazie sincero a chiunque si prenda la briga di ripondere ^^

A presto!!!

Up the highest tower

-Sei certo che l'armadio svanitore funzioni a dovere, Draco?-, chiese Silente al giovane Serpeverde. Loro due ed Hermione si erano trovati nello studio per definire gli ultimi dettagli del piano.

-Sì... Abbiamo fatto diverse prove e Sinister ha avvertito un discreto numero di Mangiamotre. Ci saranno i Carrow, Greyback e...-, elencò Malfoy.

-Non penso sia molto sicuro far entrare un lupo mannaro qui a scuola, potrebbe sfuggire persino al controllo degli altri e fare una strage!-, protestò Hermione.

-Non penso che il signor Malfoy abbia potuto selezionare  i Mangiamorte che preferiva, dico bene?-, intervenne il preside.

-Purtroppo no, ho dovuto accettare le decisioni del Signore Oscuro. Ma cercherò di tenere a bada Greyback e di evitare che entri nei Dormitori!-.

-Eccellente, tutto deve essere inscenato in modo da non destare nessun dubbio. Ora andate pure e, grazie ragazzi!-.

 

-Quindi Malfoy farà entrare una squadra di Mangiamorte qui, ad Hogwarts?!?-, chiese Ron all'amica, tra lo strupito e il terrorizzato. Hermione stava illustrando a lui, Harry e Ginny il piano che di lì a pochi giorni Draco e Silente avrebbe interpretato per calmare un volta per tutte Lord Voldemort.

-Ma se non riuscisse a controllarli? Mentre lui finge di ammazzare Silente loro potrebbero radere al suolo l'intera scuola!!!-, saltò sù il Bambino Sopravvissuto.

-Abbassate la voce, ragazzi!-, li rimproverò Hermione.

-Oh volete farlo sapere all'intera scuola?-.

-Scusaci-, disse Ginny a nome degli altri due.

-Ma potrebbe succedere, non credi?-.

-Ovviamente sì, ma Silente ha detto che avrebbe chiamato alcuni tra i membri dell'Ordine per tenere a bada i Mangiamorte...-, siegò la Grifondoro per eccellenza.

-E se non fossero sufficienti? Dobbiamo dare anche noi il nostro contributo!-, sentenziò Ron.

-Oh, non penso sia una buona idea, Ron. E' molto rischioso!-.

-No, se hai la fortuna dalla tua!-, sussurrò Harry, per poi correre in camera alla ricerca di una certa fialetta.

 

Silente ed Harry stavano tornando ad Hogwarts, dopo aver recuperato il Medaglione di Salazar Serpevarde; il preside era stanco e debilitato dopo le prove che avevano dovuto superare nella grotte dov'era nascosto l'Horcrux.

Quando ebbero raggiunto la presidenza, Harry insistette per accompagnare Silente in Infermeria.

-Non preoccuparti per me Harry.-, lo tranquillizzò questo.

-Piuttosto fa in modo che nessun Grifondoro esca dal Dormitorio questa notte, o non potremmo garantire per la sua incolumità!-, continuò grave.

-Daccordo.-, rispose Potter, ma in realtà la sua mente era già alla battaglia che lui e i suoi amici avrebbero dato ai Mangiamorte.

Harry uscì dallo studio del preside e si diresse verso la Torre di Grifondoro; contemporaneamente Draco andava verso la Stanza delle Necessità, dove i Mangiamorte sarebbero arrivati a momenti.

Neanche mezz'ora dopo i Membri dell'ordine dell Fenice, affiancati da Harry, Ron Hermione e Ginny, si scontravano con un gruppetto di Mangiamorte, mentre Draco, perfettamente immedesimato nel suo ruolo, inseguiva Silente sulla Torre di Astronomia.

-Allora, Draco, hai intenzione di uccidermi?-, chiese il preside, alzando la voce quel tanto che gli concedeva il dolore conseguenza del veleno di Voldemort, che a poco a poco lo stava uccidendo.

-Certo! Compirò il volere del mio Oscuro Signore!-, rispose con lo stesso tono Malfoy.

-Silente è in trappola! Venite!-, ululò uno del Mangiamorte, salendo le scale della Torre.

-Forza Draco, uccidilò!-, ordinò Alecto Carrow, arrivata con gli altri.

-Io...-, tentennò il Serpeverde. In quel momento giunse anche Piton.

-Cosa aspettate ancora? Altri Auror stanno arrivando dal Ministero!-, gridò l'insegnate di Pozioni.

-Il giovane Malfoy si fa desiderare...-, rispose Amycus.

-Io non ucciderò Silente!-, ribattè Draco.

-Allora lo farò io.-, ringhiò Greyback.

-Avada Kedavra!-.

Le parole di Piton bloccarono il licantropo prima che potesse abbattersi contro il corpo di Silente.

Mentre il cadavere precipitava giù per la torre, i Mangiamorte e Severus Piton fuggirono da Hogwarts, lasciando lì il giovane Malfoy.

Lui era stato un codardo. Lui era un traditore.

 

to be continued

 

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Capitolo 17
*** 6 years later ***


6 years later

Capitolo breve ma molto importante (e, direi, anche parecchio dolce)... che purtroppo ci conduce verso la fine T_T C'è anche un bel salto in avanti nel tempo, ma penso che ttt risulterà chiaro!!!

Spero che le fan della coppia Draco/Astoria non vengano a protestare sotto casa mia^^''

A presto!!!

6 years later

Lucius Malfoy era pigramente seduto nella poltrona del suo elegante studio e attendeva l'arrivo del figlio, che aveva fatto chiamare.

Un leggero bussare alla porta.

-Avanti.-.

-Mi hai fatto chiamare, padre?-, chiese Draco, non appena fu entrato.

-Sì, devo parlarti di una cosa della massima importanza.-.

Draco sbuffò infastidito: suo padre era riuscito a sfuggire ad Azkaban dopo la caduta di Voldemort grazie alle sue influenti amicizie, ma in quegli anni non era per niente cambiato.

-Devi sapere, figlio mio, che sono appena riuscito a combinarti un eccellente matrimonio!-, esclamò l'anziano Malfoy, gioioso.

-Co... cosa?-, balbettò suo figlio, incredulo.

-Hai capito bene, il signor Greengrass ti ha gentilmente concesso la mano della sua secondogenita, Astoria. Sono certo che già la conosci.-.

Draco non sapeva come rispondere, tutto si era aspettato da suo padre, tranna quello; come poteva permettersi di scegliergli una moglie al suo posto?

-Sarà una cerimonia sfarzosa, alla quale parteciperanno tutti i maghi più in vista, forse lo stesso Ministro della Magia.-, continuò Lucius, ispirato.

-E quando me ne avresti parlato?-.

-Proprio ora!-, esclamò suo padre, come fosse una cosa perfettamente normale.

-Ma in un matrimonio, non dovrebbero essere gli sposi a scegliersi?-, Draco si ritrovò quasi ad urlare in faccia all'ex Mangiamorte.

-Non dire sciocchezze! Sposare la giovane Greengrass è la miglior scelta che tu possa fare! Dove la troveresti una moglie migliore?-.

A quel punto la conversazione aveva perso del tutto senso, Draco si voltò le spalle al padre e si diresse verso la porta.

-Ti conviene dire al signor Greengrass che il matrimonio è saltato, non ho intenzione di sposarmi, almeno non con Astoria.-.

-Ti vuoi forse ribellare alla mia volontà?-, chiese un infuriato Lucius.

-L'ho fatto molto tempo fa!-, e detto questo, Draco uscì.

 

-Ti serve altro, papà?-, chiese Hermione all'anziano genitore.

-No, tesoro. Ho solo bisogno di riposo.-, le rispose flebilmente l'uomo, costretto da diversi anni a letto a causa una grave malattia, che lo stava lentamente spegnendo.

-D'accordo, allora io ti lascio solo.-, disse la donna, uscendo dalla camera da letto.

Quante cose erano successe in quegli anni! Dopo il diploma (con un anno di ritardo) ad Hogwarts, aveva intrapreso una carriera nel Ministero della Magia, alla sezione per i Relazioni con i Babbani. Per diverso tempo era stata molto in contatto con i suoi vecchi amici, ma lentamente si erano un po' persi di vista: tra il lavoro e le attenzioni per il padre, Hermione aveva poco tempo per se stessa figuriamoci per coltivare amicizie!

Mentre scendeva al piano terra, sentì il suono del campanello all'entrata.

Si affretto a scendere gli ultimi gradini, ma quando aprì la porta restò come pietrificata.

-Dr... Dra... Draco.-, riuscì solo a balbettare. Nonostante il passare del tempo aveva riconosciuto all'istante il ragazzo che aveva amato durante il suo ultimo anno ad Hogwarts; come scordarsi di quegli occhi di ghiaccio che si accendevano solo per lei?

-Ciao Hermione-, c'era ancora la dolcezza di un tempo nel modo in cui pronunciava il suo nome, forse anche amore.

-Come mai sei qui?-, chiese lei, turbata.

Da anni non si vedevano, si erano limitati a qualche lettera di tanto in tanto, giusto per mantenersi in contatto.

-Posso... posso entrare?-, le chiese, titubante sulla soglia.

-Certo.-, rispose Hermione, spostandosi dall'entrata.

 

to be continued

 

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Capitolo 18
*** A different end for Draco and Hermione ***


A different end for Draco and Hermione

Eccovi il capitolo conclusivo di questa fanfic...Mi scuso per il ritardo, ma la mia connessione Internet ha avuto qualche problema^^"

Un grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti e cioè:

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E a tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli!!!

Grazie!!!

A different end for Draco and Hermione

Londra. Stanzione di King's Cross.

Una famiglia, madre padre e tre figli al seguito, correva tra le centinaia di passeggeri che ogni giorno affollano la stazione, trascinandosi dietro dei bagagli alquanto strani, che non tardarono a suscitare la curiosità di chi li vide: massicci bauli dall'aria antica e grosse gabbie contenenti gufi e civette.

-Ragazzi, cercate di sbrigarvi o il treno partirà senza di voi!-, esclamò la donna, spronando i ragazzi che le arrancavano dietro, carichi di valige.

Lo strano gruppo arrivò finalmente alla barriera tra i bianri 9 e 10 e lì si fermò in attesa di un treno inesistente.

-Forza Albus, prima vai tu.-, ordinò l'uomo, sistemandosi gli indomabili capelli neri.

-Noooooo! Voglio andare io per primo!-, protestò sonoramente il figlio più grande.

-Sta buono James! Poi potrai andare anche tu.-, lo calmò la madre, cercado di non attirare troppi sospetti sulla loro presenza.

Perchè questo non è un giorno qualunque. E' il primo di settembre; il primo giorno di scuola per gli studenti di una certa scuola.

L'undicenne Albus cominciò a correre deciso verso il muro, ignorando gli sbuffi del fratello maggiore: non appena toccò il cemento questo lo lasciò passare senza ferirlo in alcun modo. A seguirlo furono James e la sorellina Lily, poi anche i genitori raggiunsero i ragazzi dall'altra parte del passaggio.

-Mamma, guarda! Stanno arrivando!-, esclamò una ragazza, rivolta verso una donna dai boccoli castani; con l'indice puntava verso la famiglia Potter che li stava raggiungendo sul binario 9 e 3/4.

-Finalmente! Ce ne avete messo di tempo per arrivare!-, li accolse Hermione, abbracciando subito l'amica Ginny. I due uomini si fecero appena un cenno di saluto.

In fondo cosa ci si può aspettare da Harry Potter e Draco Malfoy, nemici giurati già dal primo giorno di scuola a Hogwarts e ora costretti dalle rispettive mogli a fingersi amici?

Il vecchio treno a vapore sbuffò, come spazzientito dalla lentezza dei suoi passeggeri: era ora di partire.

-Questo è anche il tuo primo anno, Scorpius?-, chiese Ginny, rivolta ad un ragazzino biondo, copia del padre.

-Sì.-, rispose pronto quello.

-E sono certo che finirò a Grifondoro come mia sorella Rose!-, continuò con la medemisa sicurezza.

A quell'affermazione il padre sobbalzò, interdetto, mentre il moro rideva di gusto.

-Sù, Scorpius non vorrai far venire un infarto a tuo padre.-, gli disse Hermione.

-Come quello che ha avuto Harry quando James è andato a Serpeverde!-, continuò Ginny, ricordando l'orrore del marito.

-Basta con queste storie!-, le interruppe Harry.

-I ragazzi devono salire o la corsa fatta per arrivare qui sarà inutile.-.

-Per un volta mi trovo d'accordo con te, Potty.-.

Uno alla volta tutti e quattro i ragazzi salirono sul treno, lasciando i genitori e la piccola Lily sul marciapiede a salutarli, mentre si inoltravano nella campagna inglese.

-Bhè, noi dobbiamo andare; non è verò Harry?-, chiese la rossa al marito.

-Certo tesoro, se non voglio fare tardi al lavoro.-, concordò Harry.

-E noi che facciamo?-, chiese premurosamente Draco alla giovane moglie.

Lei lo fissò, incredula che l'uomo gentile e cortese davanti a lei fosse proprio lo stesso ragazzino con il quale aveva litigato per cinque anni. Si alzò sulle punte dei piedi per posare un bacio sulle labbra di lui.

-Direi che facciamo meglio a muoverci! Loro non sono a soli a dover andare a lavoro, no?-, rispose Hermione e, dopo averlo preso per mano, si diresse verso il passaggio per la stazione.

the end

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