Dear Michael... ♥

di dancing_machine
(/viewuser.php?uid=86550)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Che sonno tremendo, mi sdraio sul letto. Chiudo gli occhi. Si, rieccolo, come sempre d'altronde. Mi sorride e mi bacia la guancia. -Ciao Alex. -Ciao. -Come stai oggi? -Bene, grazie e tu? -Bene, diciamo. Michael mi guarda con un'aria triste. -Cosa succede? -Non lo sai? Mi piacerebbe essere davvero una persona, di nuovo. -Di cosa stai parlando?Mi sono persa qualcosa forse?.- Non capisco. Non capisco. -Alex, qui è tutto diverso. Qui è di certo meglio rispetto a lì, ma è dura. -Michael. Ora tu mi spieghi tutto. Cosa vuol dire "qui", "lì" ..? E voglio sapere tutto! -Non potresti mai capire come mi sento veramente. Io da qui non posso tornare...E ora...Bè, non dovrei parlare con te, non potrei farlo. -Ho capito che hai qualcosa che non va, ma se non vuoi spiegarmelo va bene. Dimmelo quanto ti sentirai pronto. -Certo, certo. Faccio uno scatto. Apro gli occhi. Una luce forte abbaglia i miei occhi ancora addormentati. E' mattina e quello era solo un sogno. Un sogno. Come sempre. Però stavolta un sogno più brutto. Io so bene cosa intendeva Michael... Lui non può tornare da dov'è. Il paradiso. Lui non c'è più. Lo accetto ancora a fatica, ma è così, purtroppo. Mi alzo dal letto e mi stiracchio. - Alex! Stai facendo tardi!- Mia mamma sembra irritata. - Sisi ora mi sbrigo. Corro in bagno e inizio a lavarmi. Prendo nell'armadio le prime cose che mi capitano e me le infilo velocemente. Scendo di sotto. -Ciao mamma io vado a scuola! Ciao papà! Ciao Juni! -Non fai colazione? - Mia mamma mi ferma. -No no, vado di fretta. Ciao! Prendo lo zaino, il giubbotto ed esco tra il freddo pungente. Non vi ho parlato di me. Sono Alex, ho 17 anni. Da come avrete capito amo Michael Jackson. Tutti sanno chi è..giusto?! Bene...Ecco, io lo amo da tantissimi anni. Ero davvero piccola quando mia zia me lo fece conoscere, e me lo ricordo come se fosse ieri. I miei genitori e Juni odiano Michael...E io odio loro. E' una cosa reciproca! Juni è mio fratello minore. E' uno stupido, lo odio. Non dovrebbe esistere...è solo una pulce. Ha 10 anni ed è un cervellone. Lo odio anche per questo motivo. Bah, che essere inutile! Lo so, lo so. Posso sembrare crudele, ma fidatevi, non è così. -Alex! Alex! Ehy!!!. Mi giro, è Val, la mia migliore amica. Con lei c'è anche Sam, il mio migliore amico. -Ehy ragazzi, come va? Rispondono in coro: Bene. Continuiamo a camminare verso la scuola. Questa mattina fa veramente freddo. Continuo a pensare a Michael, a quel sogno strano. Quanto mi manca. E' morto il 25 Giugno per un'arresto cardiaco...Non è giusto. La vita fa schifo. Si, ce l'ho con il mondo... Ecco la scuola. La mia stupida scuola. Piena zeppa di cretini patentati che pensano solo a stare sui libri. Io non sono un genio a scuola, ma non mi lamento. Di certo non è la cosa che preferisco fare! Sam è un pò come me, mentre Val è il contrario. Lei AMA studiare...Ed è anche rappresentante di classe! Io mi occupo del giornalino scolastico...Sono redattrice della posta dei lettori.Il mio compito è quello di rispondere alle domande e dare consigli ai lettori che ci scrivono. Da grande mi piacerebbe fare la giornalista. -Alex, sei su questo pianeta? Mi rendo conto di stare sulle nuvole. Val mi guarda perplessa. -Scusa Val, si. Ero su un'altro pianeta. Ora però ci sono. Ridiamo insieme ed entriamo in classe. Il professore è già in aula e ci guarda con aria scocciata. -Di buon ora ragazze! -Scusi professore. - Esclamiamo insieme. Ci sediamo ai nostri posti e lasciamo che il tempo scorra...scorra e..scorra. Per fortuna le 6 ore passano in fretta. Quando esco da scuola noto un tipo alquanto strano che mi guarda di sottecchi. Chi sarà? E' vestito di nero e porta un cappello sulla nuca. La mia vista non è molto buona ma mi sembra che abbia anche un paio di occhiali da sole scuri. Il tipo è immobile, sembra quasi una statua..Sembra davvero che mi stia guardando. Mi fermo e lo guardo di sottecchi anche io. Poi mi riprendo:- Forse è solo la mia immaginazione-Mi dico. Comunque sia cambio strada perchè quel tipo mi mette suggestione. Mi metto le cuffiette nelle orecchie e faccio partire a palla Earth Song. Riesco ogni volta a meravigliarmi della voce di Michael...Un'energia incredibile. Cammino senza fermarmi e sento le gambe di piombo... Il freddo me le ha gelate. Cammino un pò più veloce ed arrivo in fretta a casa. -Ciao mamma. -Alex, ciao! Come è andata a scuola? -Come vuoi che sia andata? -Non lo so, te lo sto chiedendo, appunto. -Come sempre. Sempre uguale. -Okay. Se vai in cucina sul tavolo trovi due tramezzini che ti ho preso per pranzo. -Ah grazie. Lascio cadere lo zaino sul parquet del salone e mi precipito in cucina perchè non avendo fatto colazione ho una super fame. Mi gusto lentamente i tramezzini e bevo due bicchieri d'acqua del rubinetto. Sento urlare. E' mia madre. -Cosa hai combinato!!!!! Che cosa hai fatto!!!!!!????? -Mamma, mamma! Non volevo! -Ora tua sorella ti ucciderà!!! Devi fare attenzione! Sai quanto ci tiene a quei cd! Sento un sussulto nel cuore. Salgo velocemente le scale e trovo mio fratello davanti a una pila di cd di Michael, a terra...Alcuni rotti. Basta. Questo è veramente troppo. Questa volta Juni ha superato il limite! -Cosa diavolo hai combinato???!!!! Cosa diavolo hai fatto???!!!! Vattene o ti uccido! Sei un bastardo! Bastardo! Vattene! -Scusami Alex io... -Zitto! Vai subito via e non farti più vedere! Fila!!! Juni se ne va in silenzio. Io mi inginocchio a terra e sento la mano di mia madre che mi accarezza i capelli. -Su, Alex. Sono solo dei cd. -Solo dei cd? SOLO? Tu non capisci nulla! Voi non capite nulla di me! Voi siete tutti cattivi! Vi odio! Chiudo la porta in faccia a mia madre e inizio a piangere. So che mia madre è arrabbiata, ma non me ne importa nulla. Raccolgo i pezzi della custodia di Blood On The Dance Floor con le lacrime agli occhi. Ci tengo troppo a queste cose. Sono le uniche cose che ho di Michael...e sono le cose che mi ha dato mia zia. Che purtroppo ora non c'è più. Ci tengo troppo e non accetto che vengano rotte così! Soprattutto da uno stupido come mio fratello! Il cd che si è spezzato è Got To Be There, un 45 giri vecchissimo che era di mia zia. Che rabbia allucinante. Prendo un pò di colla e cerco di incollarlo..So che non potrò più ascoltarlo, ma intanto lo riparo. I cd sono parecchi e sono caduti uno sopra l'altro...Per questo Got To Be There si è spezzato.Ha anche molti anni. Gli altri cd sembrano sani. Li raccolgo e li rimetto tutti al loro posto, in ordine cronologico. Che rabbia...che rabbia! Intanto mi viene di nuovo in mente quello strano tipo fuori da scuola...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


E' sabato. Oggi a scuola c'è l'assemblea di istituto, quindi si può uscire anche prima da scuola. Almeno questo! Scendo di sotto, faccio colazione e poi salgo di nuovo su per lavarmi e vestirmi. Esco di casa. Stanotte ha nevicato...è tutto ricoperto da uno strato alto di neve candida. E' una bella sensazione, quando nevica tutto sembra più bello. Almeno, per me è così. Arrivo a scuola in perfetto orario, vado in palestra e mi siedo accanto a Val e Sam. Val mi saluta con un grande sorriso. -Ciao Alex, come va? -Bene grazie e a te? -Bene bene! Hai visto? Ha nevicato. -Si, ho visto. Bello eh? -Già. La voce del preside al microfono ci interrompe bruscamente. -Salve a tutti e benvenuti alla prima assemblea di istituto dell'anno! A breve distribuiremo dei foglietto dove potrete scrivere consigli per migliorare la scuola! I bigliettini saranno ritirati e poi i rappresentanti cercheranno di seguire i consigli dati.- Il preside oggi sembra di buon'umore. Meno male. Ecco una ragazza che ci da i foglietti. -Sam hai una penna? Io l'ho dimenticata.. Cavolo. Non ho preso l'astuccio...Pazienza. -Si, tieni. -Grazie. Scarabocchio velocemente qualche consiglio sul fogliettino di carta bianca. Lo piego in 3 e lo consegno alla ragazza di prima. Torno di nuovo al mio posto, mi giro e..NO. Com'è possibile? Di nuovo quel tipo di ieri! E mi sta di nuovo fissando! E' appoggiato al muro della palestra. Anche oggi porta vestiti scuri. Val mi scuote la spalla. -Ehy Alex, mi sa che dovresti smetterla di pensare a quel Michael Jackson. Ormai sei sempre sulle nuvole. Tanto è morto, cosa te ne frega? -Val, non dirmi così. Sai che significa davvero tanto per me. -Smettila Alex. Cresci. Non fai altro che pensare a quello là. Da quando è morto non ti riconosciamo più. Vero Sam? Sam si gira di scatto. - Ehm, ah si. E' vero, ha ragione Val. E poi quel Jackson...non era un pedofilo? Basta. Anche loro hanno superato il limite. -Non voglio più sentire queste cose sul suo conto, è chiaro?? Lui non era un pedofilo! Informatevi prima di sparare cavolate!!! Detto questo mi alzo ed esco dalla palestra. Chiedo il permesso d'uscita e finalmente me ne vado. Via. Via da tutti e tutto. Non è giusto. Ok, posso essere egoista...Forse un pochino...Ma non tollero queste cose. E' come se offendessero me!!! Hanno oltrepassato il limite...già da un pò. Non li perdonerò così facilmente. Con la sciarpa tirata su fin sopra il naso cammino per la strada trafficata. Conto i miei passi perchè non so cosa fare. Uno due, tre quattro, cinque sei, sette otto.... Tac Tac Tac Tac. Il rumore dei miei passi sulla neve mi da i nervi, così decido di sedermi su una panchina all'entrata del parco centrale. Chiudo per un'attimo gli occhi. Quando li riapro noto che accanto a me si è seduta un'altra persona. Non ci credo! E' lui! E' il tipo vestito di nero! Oddio. Non so cosa fare...Scappo? No, è da codardi. Aspetto. Il tipo vestito di nero si gira e si toglie il cappello. Ha i capelli neri, ricci. -Ciao. Oddio. Oddio. Oddio. -C-ciao. -Come stai? Ma...Ma cosa vuole questo quaaaa???! -B-bene, ma tu chi sei? Ci conosciamo f-forse? Il tipo accenna una risata. - No. Scusami, non ci siamo presentati. Chiamami Mike, sono nuovo di qui. Ho la tua stessa età. Rimango perplessa...Il tipo, "Mike", si abbassa la sciarpa e mi sorride. Ha un bellissimo sorriso. E somiglia a qualcuno che conosco bene... -Ok, Mike. Io sono Alex... Ti posso chiedere una cosa? -Certo, dimmi. -Perchè...mi guardavi? Cioè, non vorrei illudermi ma...A me sembrava che tu mi guardassi..e anche spesso! -Eheh..No niente di particolare. A me piace osservare la gente. -Ah, ok. Mike mi sorride di nuovo. Si. Ha qualcosa di familiare..Somiglia moltissimo a Michael ai tempi di Off The Wall. Mah...Sarà la mia suggestione! -Alex, perchè te ne sei andata da scuola? -Niente... Ho discusso con i miei amici. -Mi dispiace. -E tu? Perchè sei andato via? -Mi ero preoccupato...Avevo visto che te ne eri andata così... Volevo vedere cosa avevi. -E' carino da parte tua. Anche se non ci conosciamo bene. -Lo so. Mike gioca con i suoi guanti e sospira. E' un tipo strano, si. Avevo ragione allora! Mi scappa una risatina. -Cosa c'è? -Nulla, pensavo...a...nulla. -Ooook e tu ridi...per nulla?- Mike sembra divertito. -Si, rido per nulla. Scoppiamo a ridere insieme. Dio quanto somiglia a Michael però...E si chiama anche Mike ò.ò Devo smetterla di immaginarmi le cose... Oddio mio. Certo è che quel sorriso...Lo riconosco bene. E' quello di Michael. Ok basta ora. -Ti va di andare a prendere qualcosa di caldo al bar?- Mike mi guarda con un'aria intensa. -Si va bene..Con questo freddo ci vuole proprio una cosa calda! Ci incamminiamo verso il bar e intanto penso a quanto è strana la vita. Prima ho timore di un tipo che mi guarda fisso...Poi ci conosciamo e ora andiamo anche a prendere una cosa da bere al bar! Ahah... Mi faccio coraggio e glielo dico. - Mike. -Si? -Somigli da morire a una persona. -Michael Jackson? Rimango senza parole per qualche secondo. -Si, si, proprio lui. -Me lo dicono in tanti. Lui ti piace? -Lui è la mia vita. Lui è tutto per me. L'ho sempre amato e lo amerò sempre. -Davvero? -Si. Mentre camminiamo lo guardo. Guardo il suo viso. La sua pelle color nocciola. I suoi capelli. E' bellissimo. Come Michael .. no? E' UGUALE. Identico. -Mike, scusa se te lo ridico..Ma tu sei UGUALE a Michael. Una fotocopia! -Eheheh lo so. Ti stupisce questa cosa? -Bè, certamente! Non è da tutti i giorni conoscere un ragazzo uguale al proprio idolo! E' una cosa...boh. Rimani a bocca aperta. -Capisco. Finalmente arriviamo al bar. Entriamo ,ordiniamo due cioccolate calde e prendiamo posto al tavolino. -Sei una persona superficiale? -.... Eh? Scusa ero distratta. -Dico. Sei una persona superficiale? -Perchè me lo chiedi? -A scuola dicono tutti così... -Tutti CHI? -Alcuni della tua classe...Quei due tuoi amici... -Sam e Val? Loro??? -Si, loro due. Quelli che erano accanto a te prima, in palestra. -Bastardi. -Non dire parolacce. -Si, scusa. Hai ragione. Però quei due dovranno pagarla! -Eheh...Ma quindi lo sei? A me non sembra........ -Secondo me non sono una persona superficiale...Forse un tantino, ecco. Però mi giudico una ragazza con la testa sulle spalle. Sono a posto. -Si vede. -In senso buono? -Sisi ovviamente. -Ok. -Mmmmmmmh....... -Cosa c'è? -Niente. Penso. Immagino e cerco di trovare delle risposte. -A cosa? -E' una storia troppo lunga...Veramente troppo. -Posso aiutarti...Forse. -No. Davvero. E' complicato e ... vedrai. Con il passare del tempo. Cosa vorrà dire Mike? Mi fa venir voglia di picchiarlo! Mi sta tenendo nascosto qualcosa...E devo scoprire cose, assolutamente. Se vuole essere mio amico non voglio che abbia segreti. Lo dico per lui. Adesso lo guardo, mentre sorseggio la mia cioccolata...Bollente! E' misterioso...però cavoli se è bello!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Dopo la discussione con Sam e Val...Non ci ho più parlato. Infatti oggi a scuola sono stata con Mike. Nell'ultimo mese sono stata spesso con lui. Mike si che è un amico! Ora sono appena uscita da scuola e sto tornando a casa. Finalmente arrivo a casa e butto lo zaino per terra. Mangio un panino al volo e salgo di sopra a fare i compiti. Non parlo più neanche con mio fratello. Sono incavolata con tutti. Anche i miei genitori. Vi starete chiedendo perchè non ho ancora parlato di mio padre. Ebbene... Lo odio. L'ho sempre odiato. Da quando sono piccola non fa altro che sparire... So che è per il suo lavoro. Ma dedica pochissimo tempo a me e Juni. Il mese scorso si è anche dimenticato del mio compleanno! Non chiama mai. Lo vediamo pochissimo. E' tornato ieri da Parigi..Forse ora è in camera a dormire, ma non mi va neanche di salutarlo. Lui è cattivo con me, non mi capisce. Non parla mai con me e non mi chiede mai pareri. Lui decide e basta. Non gli importa di quello che pensano gli altri.
-Alex! Scendi e vieni a salutare tuo padre! ... Ecco mia madre che rompe le scatole...
-Si, arrivo, arrivo!
Scendo le scale svogliatamente e vedo mio padre sul divano del salotto... Sta guardando una partita di calcio...bah, come al solito.
-Ciao papà.
-Ciao.
-Come è andato il viaggio?
-Bene.
-Ok..Torno di sopra.
-Si.
Ecco.Come avete visto..E' un padre completamente assente. Sicuramente sbaglio anch'io in qualcosa...Ma mi rifiuto di capire in cosa! Entro in camera mia e mi sdraio sul letto. Mi metto a pensare a Michael. Con lui sarebbe stato tutto diverso... In questo momento avrei voglia di parlare con Mike. Ma non ho il suo numero...Maledizione. Decido di uscire un pò...per pensare ad altro. Mi copro per bene, prendo la borsa, il giubbotto ed esco.Mia madre mi ferma.
-Dove vai?
-A fare una passeggiata. Posso?
-Sisi vai pure ma non tornare tardi.
-Non ti preoccupare. A dopo.
-Ciao.
Mi chiudo la porta alle spalle e prendo l'iPod dalla borsa... In The Closet a palla. Accenno qualche passo di danza mentre cammino e tengo il tempo schioccando le dita. Sicuramente le altre persone mi prenderanno per pazza...Ma fa niente. Entro nel parco e cammino attraverso il sentiero ancora coperto di neve...La strada ai lati si è ghiacciata e si scivola, quindi deciso di stare dove sono. Continuo a camminare..cerco di andare a tempo con la canzone. Guardo a terra e ad un certo punto sbatto contro qualcosa.
-Alex! Ciao!
-Mike! Anche tu qui? Che fai mi segui?
Gli sorrido.
-Eheh. Nono stavo facendo una passeggiata,ecco, guarda. Lì c'è mia madre.
Mi indica una donna seduta che parla con una anziana seduta sulla panchina vicino alla fontana.
-Ah! E' una bella donna.
-Grazie. Vieni, se vuoi te la presento.
-Va bene!
Ci avviciniamo alle due donne e Mike tocca la spalla di sua madre.
-Mamma, ti presento la mia amica Alex.
La donna si alza e con un sorriso mi porge la mano. -Piacere di conoscerti cara! Io sono Kate. Ma come sei carina!
-Il piacere è mio signora. Grazie, anche lei è una bellissima donna.
-Sei gentilissima. Allora, come vi siete conosciuti voi due? Andate a scuola insieme?
Kate sembra entusiasta. Risponde Mike:
Si, siamo dello stesso anno, anche se non frequentiamo gli stessi corsi.
-Ah! Che bello, Mike, finalmente hai trovato una amica! Ridiamo insieme.
Kate riprende a parlare:
Va bene ora vi lascio soli! Andate pure. E' stato un piacere conoscerti Alex.
-Grazie signora. Arrivederci.
Io e Mike ci allontaniamo..
-Ti va se usciamo dal parco?
-Si, ok. Ma dove andiamo?
-Non so.
Usciamo dal parco e camminiamo vicini sulla strada ghiacciata. Scivolo e per poco non cado. -Tutto ok? Mike mi prende per un braccio e per fortuna non cado a terra.
-Uh grazie, un'altro pò mi ammazzo!
-Già. Forse è meglio andare a casa. Con questo freddo...
-Ok. Vieni tu a casa mia?
-Se vuoi puoi venire anche tu a casa mia...
-Per me è uguale. Dai questa volta vieni tu da me.
-Perfetto.
Arriviamo davanti alla porta di casa mia, prendo le chiavi, le infilo nella serratura e apro. Non c'è nessuno in casa. Vedo un biglietto sul frigo.
-"Siamo andati a fare la spesa, torneremo fra circa un'ora. Inizia a scongelare le lasagne che sono nel freezer. Grazie. Mamma."-
Benissimo! Possiamo stare soli. Mike sembra a suo agio.
-Dammi pure il giubbotto.
-Ok.
Mike si toglie il giubbotto. Ogni giorno che passa mi meraviglio di quanto somigli a Michael. Il mio Michael. Ed è bellissimo. E' fantastico...è così dolce...e...e...
-Alex?
-Eee...ehm...eh?
-A cosa pensavi?
-A te.
-E che cosa pensavi ..di me?
-Pensavo che..somigli a Michael Jackson, ecco.
Mike ride.
-Ancora con questa storia eh? Eheh...Dai non sono mica uguale!
... Lo dice lui...certo che è uguale! Sembra lui in persona! -Invece secondo me sei uguale.
-Non sai quanto...
-Eh?
-Niente, pensavo ad alta voce.
-Ahhh ok. Vieni, saliamo di sopra in camera mia.
Michael mi segue, saliamo le scale e entriamo in camera.
-Che bella stanza...Suoni la chitarra?
Indica la chitarra acustica appoggiata sul letto.
-Diciamo...Qualcosina si.
-Wow, bello. Poi mi farai sentire qualcosa!
-Si va bene..
-Canti anche..?
-Ci provo..!
-Io anche.
-Davvero? Mike che canta...Bello. Insomma, proprio come Michael Jackson eh?
-Eeee... Non proprio forse.
-Mah, chissà...Poi anche tu mi farai sentire qualcosina.
-Sisi.
Ci sediamo sul letto. Mike si gira e mi guarda. Io non riesco a dire una parola. Penso solo a quanto può essere bello. Quel sorriso. Rieccolo. Mi fa sciogliere... Oddio... Mi sta guardando e io non gli sto dicendo nulla. Forse dovrei parlare...O forse no. Aaaaaaaaah!
-Hai dei bellissimi occhi.
- Mike mi sposta una ciocca di capelli dalla fronte. Ho un brivido lungo la schiena.
-G-grazie.
-Quel che è vero è vero.
Mi sorride ancora. No, io non lo reggo quel bellissimo sorriso. Ora glielo dico.
-A me piace come sorridi.
-Grazie.
-Eh bè, quel che è vero..è vero! Come hai detto tu.
Ecco un momento fermo. Sento la tensione fra noi. Riesco a percepire quell'imbarazzo che si è creato. E' come una barriera. Ho paura di essermi innamorata di lui. Dio no. Ma lui è Mike, non Michael...O forse è davvero Michael. Forse è lui. Dio mio che confusione. Non ci voglio più pensare!
-Sai quando senti il bisogno di dire ad una persona qualcosa...Ma non trovi il coraggio per farlo?-
Mike ora mi sta di nuovo guardando.
-Si, lo so bene.
-Sono in quella situazione.
-Perchè? Dimmi, per favore. Dimmi tutto.
-Non riesco..Lo vedrai, più avanti.
Adesso ho ancora più confusione in testa...
-Insomma Mike...Perchè mi tieni nascoste così tante cose?
-Ok. Sono Michael e Mike è un soprannome.
-Eh?Eh?Eh?
-Calma. No. Non sono esattamente Michael Jackson...Sono solo qualcuno che gli somiglia tanto...tantissimo, ma non è esattamente come pensi.
-Cioè? Tu non sei Michael Jackson...ma?
-Non posso dirtelo ora. Vedrai, più avanti.
-Insomma Michael, Mike o come cavolo ti chiami. Lo hai capito che io mi sono innamorata di te???
Cala il silenzio. No. Cosa ho fatto?? No! Lo stavo solo pensando! Non volevo dirlo ad alta voce! Mi è scappato...Oddio no! Questo comprometterà la nostra amicizia...Di sicuro.
Ancora qualche secondo di silenzio...che viene rotto dalla sirena di un'ambulanza che passa per la strada. Michael tossisce. Sembra nervoso..Forse mi sbaglio.
-Alex.
Cosa ho fatto.......Merda!
-Michael.
-Alex.
-Michael!!!
Lui scoppia a ridere.
-Ora mi dici cosa c'è da ridere.
-Nulla .. è che...mi fanno ridere le paranoie che ti fai.
-Eh? Quali paranoie?
-Alex. Guarda che si vede lontano un miglio che sei preoccupata. Sei prevedibile, sai?
-Ehm...ok. Scusami. Non volevo dirti che...insomma io non avevo intenzione di dirlo così...lo stavo solo pensando e..
Michael mi zittisce con un dito sulle labbra.
-Shhh. Basta così. Ho capito tutto.
Non capisco più nulla...Non rispondo alle mie azioni. Io lo amo. Io amo questo strano ragazzo che ho davanti. Lo amo in un modo incredibile...Non ho mai amato nessuno così... Ci conosciamo da poco...Ma è come se ...non lo so..è come se ci conoscessimo da sempre! Mi butto sul letto, sdraiata, prendo il mio cuscino e me lo metto in faccia.
-Alex...?
-Non mi perdonerai mai, vero?
-Ma cosa stai dicendo?
-E' per la cosa che ti ho detto.
-Ma...ma .. Non ti devi preoccupare. Io non sono assolutamente arrabbiato con te. Togliti quel cuscino dalla faccia.
Scanso il cuscino e sento le lacrime....Stanno scendendo a goccioloni. No! Che figuraccia! Una dopo l'altra! Abbraccio Michael. Lo abbraccio più forte che posso. Riesco a sentire il suo profumo. Mi stringo a lui...Stringo la sua maglietta. La bagno di lacrime. Ora sto singhiozzando.
-Scusa. Scusami davvero se sto piangendo come una stupida. Ho bisogno di sfogarmi, e tu sei l'unico che mi può capire.
-Shhh non ti preoccupare, a me puoi dire tutto.
Mi accarezza i capelli.
Vorrei che questo momento durasse un'eternità. Io lo amo. Ti amo Michael e vorrei dirtelo ..Solo che non ne ho il coraggio! Ti amo! E vorrei urlarlo al mondo! Ma amo anche l'altro Michael...Quello vero. Mamma mia che casino...Non capisco nulla.
-Michael?
-Dimmi.
-Promettimi che mi dirai tutto da ora in poi.
-Alex...
-Ti prego, promettimelo.
-E va bene. Te lo prometto.
-Allora dimmi quelle cose...le cose che dovevi dirmi.
-Ti prego Alex. Ora non è il caso. Però ti prometto che te le dirò presto...Vedrai...Al più presto.
-Va bene, va bene. Grazie.
Mi asciugo le ultime lacrime e sospiro.
-Tu però non piangere più.
-Va bene va bene.
Mi stacco da lui e faccio un'ultimo respiro profondo. Ok. Sono più calma. Mi sono sfogata e sto meglio. Michael non mi ha detto se gli piaccio però...E' così strano. Non capisco.
-Sarà meglio che vada.
-No ti prego. Stai qui.
-Va bene, ma ancora per poco.
Appoggio la testa sulla sua spalla. Ci abbracciamo per un secondo che dura un'eternità. Mi sussurra all'orecchio. No. Aspetta. Sta cantando. Sta cantando Smile, di Michael Jackson. Non ci credo. E' lui. Ho Michael Jackson che canta, sussurrandomi all'orecchio. Non ci posso credere. Il bello è che ne sono convinta...Che matta. Ha una voce meravigliosa...Sento di non essere più sulla terra ormai. Lui si stacca da me. Si alza dal letto e riprende il suo giubbotto.
-Ora però vado.
-Ok, però dammi il tuo numero.
-Giusto.
Prendo un foglietto e una penna e Michael scrive il suo numero. Ha una grafia molto ordinata.
-Grazie. Almeno così ci sentiamo. Poi ti faccio uno squillo almeno ti salvi il mio numero.
-Ok, perfetto. Allora ci sentiamo.
Scendiamo insieme le scale, apro la porta d'ingresso e aspetto che Michael esca.
-Faccio due passi con te e poi torno a casa.
Prendo il giubbotto anch'io e ci chiudiamo la porta alle spalle. No! Le chiavi! Accidenti! Sono rimaste dentro. Porca miseria...Sono ufficialmente morta!
-Michael. Ho lasciato le chiavi attaccate, dentro.
-Ah...Maledizione! E ora come fai?
-Non lo so, ma intanto facciamo due passi.
-Come vuoi tu.
Mi prende la mano. Sento un sussulto dentro di me. Ed ecco di nuovo la "barriera dell'imbarazzo". Silenzio assoluto.
-Posso.....
Michael non finisce la sua frase, si avvicina e mi da un leggero bacio sulle labbra. Non capisco nulla. Non sono più su questo pianeta. Basta. Non riesco a crederci. Mi ha baciato. Il sosia di Michael Jackson (che forse è lui...ma devo ancora capire come fa...visto che è morto) mi ha baciata sulle labbra...con una dolcezza incredibile. Provo a dire qualcosa, ma mi esce una parola incomprensibile, quindi opto per il silenzio. Mi bacia ancora una volta. Questa volta con più coinvolgimento. Mi lascio trasportare...Tanto ormai non capisco più nulla. Mi fa girare la testa. Quando si stacca da me, dolcemente, mi sorride. E mi sussurra all'orecchio..:
-Ti arrabbi se ti dico che anche tu mi piaci molto?.
Io non so che dire..
-Certo che no.
-Bene. Ora pensiamo a come recuperare le chiavi.
-Ops, è vero.
Cerchiamo di aprire la porta in tutti i modi possibili...ma niente da fare. Nulla.
No! Ecco papà, mamma e Juni. Ora mi beccherò una super sgridata...
Mi sa tanto che papà ha già capito quello che è successo...In più c'è anche Michael con me...e i miei genitori non sanno chi è! Eh si..Mi beccherò una bella predica. Più una punizione...Ci scommetto! Mi preparo alla mia "sorte" mentre Michael cerca di nuovo di aprire la porta, ma senza risultati.
-Alex?
Papà...Sento che è arrabbiato.
-Papà, ho lasciato le chiavi dentro..
-Togliti, fammi provare. Tu chi sei giovanotto?
-Michael, piacere. Sono un'amico di sua figlia.
Michael mi guarda, prova a fare l'occhiolino, ma non ci riesce. Che tenero.
-E da quando in qua hai questo "amico" Alex?
Mio padre ha un tono minaccioso.
-Da...da un pò.
-E perchè non ce ne hai parlato?
-Ehm non so...comunque ve ne avrei parlato sicuramente!
-Ora zitta, basta. Sei in punizione. E tu ragazzo vai a casa prima che chiami i tuoi genitori. Non importunare più mia figlia, è chiaro?
Odio mio padre. Con tutta me stessa.
Michael si allontana e io lo raggiungo.
-Scusalo. Veramente...
-Non preoccuparti. ora torna da lui... Ciao.
-Ciao.
Michael si allontana. Torno verso mio padre, mia madre e Juni a testa bassa...Aspettandomi esattamente cosa mi toccherà.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Sono a casa, davanti al pc. Sto girovagando su un forum di Michael Jackson, al solito. Ormai è una settimana che sto in punizione e i miei genitori non mi permettono di vedere Michael. Sono a pezzi, distrutta...è come se mi fosse passato sopra un carro armato. I miei genitori mi hanno sequestrato il cellulare, ma per fortuna io e Michael ci sentiamo di nascosto con il telefono di casa. Non è la stessa cosa però. Mi piacerebbe vederlo di nuovo!
Qualcuno bussa alla porta...Sarà di sicuro mio fratello. Già.
-Posso entrare?
-Si, entra.
In questa ultima settimana mio fratello Juni è stato abbastanza carino con me, lo apprezzo molto. Io sto cercando di fare la stessa cosa con lui.
-Come stai sorellina?
-Sai come sto...Uguale a ieri, all'altro ieri e come il giorno prima.
-Ti manca quel ragazzo?
-Michael. Si, molto.
-Mi dispiace...Non c'è un modo per vederlo di nascosto?
-Si, ci sarebbe anche...Però non so se osare.
-Osa!
-Eh si. Ti sembra facile... Se papà e mamma mi dovessero scoprire mi terrebbero in punizione per sempre.
-Hai ragione, ma se vuoi farlo...Non pensare alle conseguenze.
-Già. E' vero...Sai che mi hai convinto?
-Wow! Non me l'aspettavo proprio!
-Grazie Juni.
Mio fratello sembra contento, mi sorride e io faccio lo stesso. Decido di vestirmi, vado in bagno, mi lavo la faccia, i denti e mi pettino. Mi metto un paio di pantaloni blu e una maglietta bianca che mi ha regalato Val. La vita è strana però... Non sento più i miei "migliori amici" da quasi un mese...A scuola ci vediamo, ma neanche ci salutiamo. Loro devono averla presa proprio male eh! Guardo fuori dalla finestra e poi la apro, ancora la neve è alta, mi conviene mettermi qualcosa di più pesante...c'è un vento gelido. Apro nuovamente l'armadio e tiro fuori un maglione di lana pesante. Lo infilo e dopo prendo il cappello di lana dal cassetto. Chiamo Michael.
Tuuuuu...tuuuuuu.....tuuuuuuu......tuuuuuuu
-Pronto?
-Michael!
-Alex!
-Come stai?
-Tutto bene, e tu?
-Anche io.
-Allora...come va con la punizione? Durerà ancora molto?
-Eheh riguardo a quella beh...Ho l'impressione che durerà ancora più di quanto pensassi.... Ehm, allora dove ci vediamo?
-Puoi uscire??
-No, ma lo farò di nascosto.
-Ah bene! Quindi infrangiamo le regole!
-Già Michaaaaaael! Allora... Idee?
-Mmmmh... Ti va se ci vediamo alla pista di pattinaggio che c'è nella 1450 Street?
-Scusa, qual'è la 1450 Street?
-E' quella che... Quella che è...è la traversa della via del parco.
-Ahhh! Capito. Perfetto, allora ci vediamo lì!
-Ma, intendi ora?
-No, guarda...Stanotte!
-Ah ok! Allora a stanotte.
-Ma no! Era ironico.
-Ehy ma è più bello di notte...ed è più facile per te venire via da casa, no?
-Sei un genio Mike!
-Grazie...Allora a stanotte...verso le 2?
-Si, perfetto! A più tardi...
-Un bacione
Mi tolgo le scarpe visto che dovrò uscire stanotte..e non ora. Le ore passano in fretta, per fortuna! E' ora di cena, scendo a mangiare. Come al solito i miei genitori sono muti. Si vede che sono ancora arrabbiati. Fatti loro. Mangio velocemente e salgo in camera mia. Comincio a fare qualche compito. Lo so, faccio le cose all'ultimo momento, ma prima non mi andava di farli. Verso le 22.30 i miei genitori e Juni vanno a letto... Ok. Fino a adesso sembra andare tutto bene! Ho troppo sonno però. Decido di mettere la sveglia all'orologio della camera verso l'1.30... Mi addormento in pochi minuti, ancora vestita.
....
.....
......
.......
Driiiiiin driiiin driiiiin!!!
Mi sveglio di soprassalto. Scendo dal letto e vado in bagno. Mi pettino di nuovo, mi spruzzo un pò di profumo e mi lavo nuovamente i denti. Mi infilo il giubbotto, prendo i guanti, la sciarpa e il cappello e scendo le scale in silenzio. Arrivo in soggiorno, ho davanti la porta d'ingresso. -Ok non devo fare rumore- Mi dico. Giro lentamente la chiava per aprire la porta ed esco. Questa volta mi ricordo le chiavi eheh! Mi chiudo la porta alle spalle facendo meno rumore possibile. Rigiro di nuovo le chiavi nella serratura per chiudere la porta...Si! Ce l'ho fatta!!! Per andare alla pista di pattinaggio decido di prendere la bici che è nel giardino, sul retro. Faccio il giro della casa e la prendo. Inizio a pedalare verso la via precisa. Fa un freddo cane e ci sono pochissimi lampioni accesi...Voglio fare prima possibile perchè ho un pò paura ad andare in giro sola di notte... Imbocco la via principale e arrivo davanti al parco, proseguo dritto e poi giro a sinistra...Continuo a pedalare. Ma non c'è nessuna pista di pattinaggio! Continuo ad andare avanti...Ah no! Eccola lì...La via è tutta buia però. Vicino alla pista c'è solo un piccolo lampione che illumina un angolo di pista. La luce riflette sul ghiaccio della pista, che non si è sciolto a causa del freddo. Appoggio la bici ad un albero e mi siedo su una panchina in attesa di Michael. Guardo l'ora...Sono un pò in anticipo, meglio così :)Mi giro, ecco Michael! Che bello vederlo di nuovo!!! Lui mi corre incontro.
-Alex...!!!
-Michael! Mi sei mancato tanto!!!
-Anche tu.
Michael mi abbraccia fortissimo, per un'attimo non respiro. Sento di nuovo il suo profumo inconfondibile...Mi sento, come dire..., a casa. Non so perchè.
-Michael, ma per i pattini come facciamo?
-Non ti preoccupare, guarda. Lì in fondo c'è il magazzino che è aperto. Ho già controllato prima.
-Ah, ma allora eri già qui!
-Si, ma ero lì dietro a controllare il magazzino.
-Ahhh capito. Beh, andiamo!
-Certo. Vieni.
Seguo Michael che mi porta dentro al magazzino. Ma non si vede nulla... Michael tira fuori dalla tasca dei jeans un accendino.
-Michael, ma tu fumi?
-No no. E' di mio fratello l'accendino.
-Ah ok!
Con l'accendino Michael fa luce e riusciamo a prendere due paia di pattini. Il numero per fortuna c'è!
-Tieni questi. Usciamo fuori e mettiamoli.
Mi tolgo i guanti. Michael mi da i pattini. Poi ci prendiamo per mano...La è stranamente più calda della mia. Ci sediamo sulla panchina e mettiamo i pattini. Michael mi prende di nuovo la mano.
-Pronta Alex?
-Si.
In realtà io non so pattinare...Ma mi vergogno di dirlo a Michael. Tenendomi alla ringhiera entro nella pista. E' abbastanza buio e...cadrò di sicuro! Michael entra dopo di me e..cade!
-Oddio Michael. Tutto ok?
-Ahahahahah! Sisi tutto ok, sono scivolato subito!
-Ahahahah certo che hai fatto proprio un volo!!
Michael si rialza tenendosi alla ringhiera...E meno male che dovevo cadere io ihihih! -Alex, ma tu sai pattinare?
-Ehm, no.
-Ti aiuto io.
-Tu sai pattinare??
-Si, almeno...Da bambino pattinavo spesso e quindi credo di ricordarmi come si fa.
Infatti è proprio così. Michael comincia a pattinare tranquillo sulla pista...è bravo, si.
-Sei bravo!
-Grazie
Lui torna vicino a me e mi mette le mani intorno ai fianchi.
-Bene. Ora, cerca di muovere le gambe e i piedi come ho fatto io prima.
-E' difficile!
-No, non tanto. Dai provaci.
Inizio a muovermi come faceva Michael...Ma credo di sembrare un pò stupida.
-Ecco, così, brava...Non perdere l'equilibrio.
Michael toglie le sue mani dai miei fianchi e io...si! Sto pattinando! Non ci posso credere!
-Brava! ...Oh attenzione!
Sbammmmmm! Ecco. Sono caduta...E che sederata tremenda! Ahi ahiii!
-Alex? Ahah che volo...anche tu! Ti sei fatta male?
-No, per fortuna...Sono tutta intera!
-Ok e con questa abbiamo fatto una caduta per uno!
-Ahah, è vero.
Mi rialzo con l'aiuto di Michael, che si tiene alla ringhiera. Mi giro verso di lui e...
-Michael, ti prego non guardarmi così!
-Perchè?
-Perchè...Perchè...Con quegli occhi mi fai andare in tilt.
-Scusa...Non avevo intenzione di farlo.
-Figurati eheh...
Ed ecco di nuovo lo sguardo.
-Cosa c'è?
-Niente...è solo che...sei bella, ecco tutto.
-G-grazie ma ti prego non guardarmi così...
-Voglio sapere il vero motivo
-E' solo che...peggiori la situazione!
Michael sorride. Mi sento male, aiuto, aiutooo!
-E credimi Mike, peggio di così non potrebbe andare!
-Ok ho capito che mi ami...Me l'avevi già detto...Ma ora ne ho la conferma, vera e precisa.
-Ok. Bene.
Mi sento svenire per un secondo, poi ritorno in me stessa.
-Posso chiederti se vuoi essere la mia ragazza?
-Veramente me l'hai appena chiesto, Mike.
-Si, e tu cosa rispondi?
-Rispondo che per me va più che bene!
-Allora posso dirti che ti amo?
-Non chiedere Michael. Fai e basta.
Mi scansa i capelli dalla faccia e mi bacia. Per la seconda volta. Ed è bellissimo...proprio come la prima. No aspettate, ancora meglio. Non ci posso credere. Sembra tutto così irreale.Michael si stacca dalle mie labbra con dolcezza.
-Comunque sia...ti amo anche io!
-Lo sapevo...l'ho sempre saputo.
Bene, ora stiamo insieme e di sicuro sarà tutto più facile. Sono felicissima. Io e Michael riprendiamo a pattinare, ci teniamo per mano, lui canticchia, io faccio la stessa cosa. Mi sento completa. Non ho bisogno d'altro. Solo di lui...Di Michael.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Cario Diario. Quanto tempo è passato...3 mesi. Io e Michael stiamo insieme da 3 mesi. Sono felice...non chiedevo altro! Con la mia famiglia va leggermente meglio, la stessa cosa per Val & Sam. Fortunatamente abbiamo ricominciato a frequentarci. Ieri ho comprato un diario in cartoleria, ha la copertina gialla. Il mio colore preferito. Questo è il mio primo racconto qui... Mi piace l'idea di tenere un diario. E poi quello che ho comprato è molto bello. Sono le 23.35. Sarà meglio che vada a dormire...Domani c'è la scuola. Buona Notte! Alex ... .... ..... ...... ....... ........ ......... Driiiin driiiiiiiiiiiiiiin! ..La sveglia. Di già! Mi alzo e velocemente mi preparo per andare a scuola. Non faccio colazione a casa perchè Michael mi ha invitata al bar per farla insieme. Saluto mamma, papà e Juni ed esco. Inizia a fare meno freddo...Non servono più sciarpa, guanti e cappello. Oggi c'è il sole e l'atmosfera è piacevole. Mi avvio verso il bar in centro. Cammino guardandomi intorno... Tante persone sono già in giro a quest'ora. Alcune corrono per la strada, altre suonano il clacson di continuo mentre sono in macchina. Mi soffermo a guardare un auto nera, una porsche credo. E' bella. Non l'ho mai vista da queste parti. La vernice è lucente, i finestrini oscurati. Distolgo lo sguardo e in lontananza vedo l'insegna del bar. Guardo l'orologio. Le 7.30. Sono in orario. Mi affretto comunque ad arrivare al bar. Entro e mi guardo intorno. Non vedo Michael...Arriverà di sicuro a momenti. Prendo posto a un tavolino per due persone. Un cameriere con i capelli rossi e gli occhi azzurri si avvicina a me.
-Buon giorno signorina. Prende qualcosa? Un cappuccino...un cornetto...?
-Buon giorno.
Sorrido al cameriere.
-Meglio aspettare il mio ragazzo, arriverà a momenti.
-Va bene, mi chiami pure quando è pronta a ordinare.
Il cameriere si allontana e ritorna dietro al bancone. Prepara una spremuta d'arancia per una signora che ha appena ordinato. Osservo lo spremi agrumi... Gira velocemente, davvero. Non me ne ero mai accorta. Qualcosa interrompe i miei disordinati pensieri.
-Ciao Alex!
E' Michael. Lo abbraccio, lui si siede al tavolino.
-Mikey..! Buon giorno!
Gli faccio un sorrisetto.
-Allora. Ordiniamo subito altrimenti arriviamo alle 9 a scuola.
-Si hai ragione.
Lo guardo mentre si alza e va verso il bancone. Gesticola, parla con il cameriere dai capelli rossi. Si gira verso di me e dice qualcosa di incomprensibile.
-Cosa??
Non ho capito che ha detto.
-Cosa ordini?
-Ahhh! Non avevo capito, scusami. Io prendo un latte macchiato e un cornetto.
-Perfetto.
Michael si gira nuovamente verso il cameriere e finisce l'ordinazione. Poi ritorna al tavolo. Si siede e mi sorride di sottecchi.
-Ho preso le tue stesse cose.
Gli sorrido anch'io.
-Bravo!
Dopo poco arriva la colazione al tavolo. Io & Michael mangiamo velocemente... Si sta facendo tardi. -Sicuramente vorra pagare lui- penso. Infatti è così. Provo a insistere ma è tempo perso...Mike ha la testa dura quando ci si mette. Prendiamo gli zaini e usciamo dal bar.
-La prossima volta la pago io la colazione!
-Certo, contaci!
-Ovviamente.
Ahah -.- Arriviamo a scuola... Alla prima ora io ho Algebra. Michael ha biologia. Ci salutiamo.
-A dopo Alex.
-A dopo!
Gli do un bacio di sfuggita e corro in classe. La giornata a scuola passa in fretta. Oggi vado a casa di Val per studiare. Prima Val ha chiesto anche a Mike se voleva venire ma lui ha detto testuali parole: "Non mi va di venire, perchè so di essere un impiccio e non vi voglio assolutamente disturbare mentre parlate di cose da donne". Mah. ... .... ..... ...... ........ .......... ............ Quando arrivo a casa di Val mi sento un pò in imbarazzo...anche con sua madre, non so perchè. Ci sistemiamo in camera e tiriamo fuori i libri. Cerchiamo di impegnarci...ma è del tutto inutile. Val comincia a tartassarmi di domande su Michael..sulla nostra storia.. Io le rispondo e riesco a soddisfare la sua "sete di gossip". Il pomeriggio sembra passare in un attimo. Vado a casa verso le 18. Mia mamma mi chiede come è andata...Io le rispondo che è andata alla grande. Poi lei mi dice che ha chiamato Michael e ha detto di richiamarlo. Salgo in camera e mi connetto su msn. C'è Michael in linea che mi saluta e mi dice di chiamarlo sul cellulare così mi spiega meglio. Prendo il telefono e digito il suo numero. .. Biip biiip...
-Pronto Mike?
-Ehy Alex. Domani ti va di venire a casa mia?
-Certo che mi va...Devo solo chiedere ai miei...
- Ti prego ti prego ti prego ti prego. Vieni. Ti voglio far conoscere il resto della mia famiglia.
- Bello! Spero di poter venire.
- Ma si dai.
Dopo un pò saluto Michael e scendo per chiedere il permesso a mia mamma. Lei dice di si. Mando un sms a Michael con la conferma. Lui mi dice che verrà a prendermi per l'ora di pranzo, verso le 13. Finalmente domani è sabato... I compiti li farò domenica. Passo una serata serena insieme alla mia famiglia. Papà è gentile e lo sono anch'io nei suoi confronti. Dopo cena guardo un pò di tv con i miei e poi vado in camera mia. Cerco di prepararmi al meglio per il giorno seguente. Dopo un pò mi butto sul letto e inizio a pensare: -Sto vivendo una strana vicenda. Sono un pò intimorita... Michael. Lui non è il vero Michael...Ma allora chi è? Questa è la domanda che mi tormenta da quando l'ho conosciuto... Non so cosa fare. Io lo amo, sono più che sicura...Lo amo per davvero e anche lui mi ama. Ma...Io voglio sapere la verità. Ad ogni costo. Lui deve dirmi la verità.. Devo parlare a quattrocchi con lui... Vedremo domani. E poi...Michael, il vero Michael è morto. Non c'è più. E tra l'altro il mio Michael è più giovane...Ma allora...quanti Michael esistono??? No, mi rifiuto di crederci...E' impossibile... Aspetterò domani per parlare con Mike. - Mi metto il pigiama e mi addormento. ..... ....... ......... ........... ............. ............... ................. ..................... ......................... ............................. ................................ ................................... ........................................ ............................................... Ok. E' ora di alzarsi. Almeno credo. Mi giro e guardo l'ora. Sono le 11. Si, è ora di alzarsi. Scendo e faccio colazione...Anche se è tardi. Poi aiuto mamma a preparare il pranzo. Ci mettiamo tutti a tavola e mangiamo. Poi corro in camera a prepararmi ... E' tardissimo... Sono le 12.40! Non riuscirò mai a prepararmi in tempo. .. Infatti dopo un pò arriva Michael. Sento il campanello...Sento che scambia qualche parola con i miei genitori... Poi lo sento. Sento che sale le scale. Bussa alla porta.
-Posso entrare?
-Si, entra!
... Lui è bello come sempre...Io devo ancora finirmi di preparare... -_-''
-Scusami, sono in ritardo...
-Fa niente, non ci corre dietro nessuno.
. -Giusto.
Finisco di prepararmi e poi spingo Michael sul letto.
-Ti prego Mike, ti prego. Dimmi la verità.
-Quale verità?
-...Michael. Dimmi la verità! Non scherzare.
- Si. Certo. Ma vedi... Io non posso dirti la verità Alex. Ti prego non assilarmi con questa storia.
-Michael. Io non ti assillo assolutamente. Voglio solo sapere se mi stai prendendo in giro oppure no. Voglio sapere chi sei e come fai ad essere qui.
-Alex, ti prego. Io non posso dirti nulla.
-Ma tu mi avevi detto...
-Lo so, lo so bene. Me lo ricordo benissimo. Ho detto...Ti ho promesso che sarei stato sincero con te... Ma se questo significa compromettere la nostra relazione preferisco stare zitto. Credimi Alex.
-La nostra relazione non può andare avanti se tu non ti decidi a dirmi la verità!!!
-Scusa.
-Scusa di che?
-Scusami...Scusami se non sono sincero...Ma non ti sto prendendo in giro...Non mi permetterei mai e poi mai.
-Allora scusami tu Mike. Ma io non posso stare con un ragazzo che non mi dice la verità sul suo conto...Io so veramente poco su di te. Scusami.
-Ti posso capire.
-Non credo. Michael non voglio arrivare a tanto...Io ti amo e non voglio stare lontana da te, non riuscirei!
-Neanche io riuscirei.
-Io non so che dirti Michael. E' difficile parlare con te.
-Non sei la prima che me lo dice.
... Sono agitata...La nostra storia non può andare avanti così. Ma non voglio che finisca. Assolutamente no! Inizio a piangere... Abbraccio Michael. Lui mi accarezza.
-Che succede ora? Dimmi.
-Io sono nata sbagliata.
-Che vuoi dire?
-Voglio dire che MI odio!
-TU...ti ODI..da...sola? No, scusa fammi capire.
-Si, perchè ... hai visto che ho fatto? Stavo per distruggere il nostro rapporto!!! Sono una stupida..!
-Primo, non sei stupida. Secondo, è colpa mia. Solo mia.
-Michael...Dov'è Michael Joseph Jackson?
-Non è qui.
-E dov'è??!!!
-Questo non posso dirtelo...
-Neanche questo?
-No, neanche questo.
-Non è giusto.
- .. Cosa desideri di più al mondo?
-Sapere la verità.
-E' questa la cosa che desideri di più?
-Si. Per ora si.
Michael si alza dal letto.
-Io vado.
-No. Michael, aspetta. Cosa ho detto di male???!
-Tranquilla, non sono arrabbiato. Devo solo andare via.
-Ma...aspetta...Mike aspetta, ti prego...dove vai?
-A casa. Ci sentiamo, ti amo.
Michael si chiude la porta alle spalle. No. Cosa ho fatto. Voglio disintegrarmi! E' finita....O almeno credo. Mi sento crollare. L'ho ucciso. Ho ucciso Michael. Ho ucciso i suoi sentimenti. E lui ucciderà me. No. Cosa dico? Sto impazzendo. Questa è la risposta! Michael non farebbe del male a nessuno...sono io che sto impazzendo. Ho combinato un disastro. Non so come prendere in mano la situazione...!!! Io sono nata sbagliata. Sono una cretina! Accendo la tv... Titolo di tg. iL RE E' TORNATO Una sua foto, una foto di Michael Jackson. Il Michael Jackson che ho sempre amato fin da piccolissima. E' lui. E' qui. Non è morto...O forse sto sognando... ... Magari è l'inizio di un incubo. Cado a terra. Perso i sensi... Shock.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=433390