Nobody can save me

di skypirate
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** ○Secondo ***
Capitolo 3: *** •Terzo ***
Capitolo 4: *** ○Quarto ***
Capitolo 5: *** •Quinto ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


Allora...ecco qui la mia nuova storia... è una storia in cui ho voluta guardare Mello da un altro punto di vista ... e non dal solito Mello/Matt... di cui sinceramente mi sono un pò annoiata...Spero verrà letta ... anche perchè ho tanto da migliorare e ci tengo molto ai giudizi altrui... grazie mille a voi che ( spero)  stiate leggendo...

XxX Silvia


Nobody can save me…

 

3 agosto 2011 – New York  ore 23:40.

 

Nel buio delle deserte strade newyorkesi un ‘auto nera sfrecciava a tutta velocità. Le luci dei fari si confondevano con i vari cartelli illuminati , rendendo tutto terribilmente ipnotico. Dal finestrino aperto spuntava una mano , che stringeva tra l’indice e il medio una sigaretta , sottile e dalle forma allungata. L’auto superava ormai i 180 all’ora. Un’ uomo al suo interno osservava annoiato la strada,mentre il vento le sferzava il viso, e il fumo le bruciava le narici. Dalla radio una chitarra elettrica cantava per lui , al massimo del volume , non dando modo al cervello di pensare…di avere ulteriori pensieri , problemi. Solo musica , assordante , forte, brutale, decisa…Gli occhi cerulei si posarono sul tachimetro che segnava 180. Controvoglia rallentò. Non che gli importasse più di tanto, ma non voleva morire proprio in quelle circostanze. All’improvviso l’auto tanto sicura in pista , sobbalzò.

- Cazzo!- .  Imprecò con voce profonda l’uomo , per poi accostare in una piazzola. Spense la sigaretta nel portacenere e  scese dall’auto sbattendo forte la portiera, infuriato. Indossava un pantalone molto aderente di pelle nera, una giacca della stessa fattura del primo ed un paio di anfibi alti. Una lunga catena lasciava cadere  ciondolo a forma di croce che gli scendeva sul petto. I capelli biondo miele gli  toccavano appena  le spalle .Una cicatrice attraversava la parte destra del suo volto e del collo. Osservò corrucciato la gomma sgonfia della sua Audi nuova. Si coprì il volto con le mani , un gesto tipico del suo essere. Ora era senza coperture , neanche la musica poteva schiacciare i pensieri che affollavano la sua mente. Era solo , turbato nel profondo. Prese una barretta di cioccolato dal taschino della sua giacca e ne staccò un pezzo con i denti. Poi aprì il bagagliaio per controllare se aveva una ruota di scorta , dopotutto l’auto era nuova … doveva averla !. Infatti là trovò. Prese gli strumenti necessari e cambiò la gomma. Ora poteva ripartire , senza meta. Magari per un altro squallido hotel, proprio come ieri. Entrò in macchina. Faceva molto freddo , ma il finestrino era aperto comunque. Stava per partire quando notò un’esile figura, un’ombra sul ciglio della strada. Aveva una pistola , che le accarezzava la tempia destra. Gli occhi osservavano le luci della strada , della notte, quasi con lo stupore di un bambino attratto dai mille colori. Quello sguardo…li accomunava. Lui si rivide , rivide la sua vita in quegli stessi occhi. Una vita buttata via , stracciata, bruciata…una vita che andava a puttane. Era una ragazza. I lunghi capelli scuri le cadevano sui seni, coperti da una maglietta troppo leggera e sottile , per quel freddo. Sulle guancie lacrime nere scendevano , macchiate dal pesante trucco . Gli occhi scuri si chiusero pronti ad affrontare il buio , o chissà una nuova luce. Un ‘istante fulmineo , veloce, lucente. Delle forti dita. Una stretta. Calore Umano. Delle parole. – Non buttare la tua vita , così. Almeno non sulla mia strada. -
I loro occhi si incontrarono. Ghiaccio e fuoco.

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Capitolo 2
*** ○Secondo ***


Mi sono persa.... -.-''' no sul serio non mi piace la piega sentimentale che sta prendendo la storia... l'inizio m'era parso meglio di come sta venendo ... ma siamo solo all'inizio !!!

un unico commento ma meraviglioso ! lirinuccia ! grazie milleee , davvero ... non sai quanto apprezzo il complimento che mi hai fatto (L) ... sperando ti piaccia anche questo capitolo (Speraaando però xD )

XxX

Silvia

Nobody can save me - Secondo capitolo

3 agosto 2011 – New York  ore 23:50

 

 

-Non buttare la tua vita così .Almeno non sulla mia strada…-.

Gli occhi della ragazza,increduli,osservavano l’uomo dalla strana presenza. Le sue mani , possenti le stringevano il polso. Il ciondolo quasi gotico che portava al collo , tintinnava sulla cerniera di quella giacca appariscente.

-Sali in macchina-. Una voce decisa,autoritaria all’apparenza. La ragazza rimase immobile , sconvolta , impaurita e infreddolita.

-Allora,? Vuoi rimanere qui a gelare?...Perfetto io vado-…Fece per andarsene. Si avvicino al’auto lucida e aprì lo sportello , quando una voce, quasi un soffio  ritrasse la sua attenzione.

- P-posso salire?-.Era lei. Con una gonna di pelle troppo corta e un top rosso. Un paio di scarpe alte le coprivano i piedi tremolanti , in bilico su quell’obelisco esibizionista.

-Certo.- .

Entrarono nell’ambiente riscaldato e confortevole. I seggiolini rossi si adeguavano perfettamente alle due figure su di loro adagiati. L’uomo inspirò rumorosamente per poi abbassare le spalle , e massaggiarsi le tempie.

Lei lo osservava, con gli occhi spalancati,tristi e…dannatamente belli,scuri,profondi.

All’improvviso aprì gli occhi,la guardò dritto negli occhi , a scrutare la sua anima . Poi scostò lo sguardo , mise in moto l’auto e partì a tutta velocità.

Un silenzio,profondo , interrogativo , strano,incerto…Una voce lo stracciò.

-Mello.-.

-Sheyla…perché mi ha fermato?-

-Forse sono impazzito, che dici ? …non avrei dovuto farlo ?-

L’esile figura si fece ancor più piccola,si rannicchiò su se stessa,le ginocchia fra le braccia,la testa verso il basso. Una canzone triste risuonava nell’insolito abitacolo. “Tip toe to your room, a  starlight in the gloom, I only dream of you… and you never knew”.

Di nuovo quel silenzio parlava tra loro.

L’auto accelerò sulla strada deserta.

-Dove abiti , ti ci porto.-

Lei alzò la testa per osservare il suo interlocutore.

-Io…non posso tornare a casa…-

-Perfetto!...e dove ti porto?.-

-Beh…effettivamente,pensavo…cioè…-Sembrava incerta , mentre farfugliava senza voce.

-con te…-

Si girò. Di scatto a guardarla. Mentre la musica da malinconica passava a essere forte e decisa.

-Io vado in hotel,vieni,dormi…e fa quel che ti pare…- Annoiato,dannatamente annoiato.

-S-si…-

-Mhm…-annuì,mentre con una mano manteneva il manubrio e con l’altra simulava di pizzicare le corde di una chitarra , in sincrono con l’assolo.

 



Sheyla…dormivi quella sera, in quell’auto…dormivi cullata da quella musica infernale…eppure non me ne accorsi , così stupidamente concentrato su di me…avrei abbassato il volume , oppure messo una dolce melodia per farti sognare…per farti sognare qualcosa di diverso da quello che da quella sera in poi avresti sognato…ME…

Mi dispiace tanto, sono stato un’egoista. Per tutto. Non ho avuto la forza di staccarmi dalle tue labbra…




Bene ... tranne questa parte sentimentale si può leggere

La canzone è dei Muse... *w*

Hiii !

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Capitolo 3
*** •Terzo ***


Grazie mille per le recensioni e per coloro che hanno aggiunto questa storia tra i preferiti e i seguiti.
Buona lettura *.*
Silvia (L)

Nobody can save me- Terzo capitolo

4 agosto 2011- New York ore 13:33

 

“Scegli me fra I tuoi re…un vortice ci avvolgerà

Ti prenderò se mi vuoi…

Danzando in due…lei se n’e andò”

Bluvertigo • Cieli neri

                                                              

                                                                 

 

Il letto era disfatto, la camera , disordinata , era ben arredata.

Lo stile era molto moderno. Erano appesi quadri astratti,dai colori brillanti, che spiccavano sulle candide pareti. Sheyla era stesa sul letto a due piazze , con indosso gli abiti della sera precedente. Era assonnata e confusa. Cercava qualcosa con lo sguardo.

Si alzò per uscire sul balcone. Il caldo sole riscaldava la sua pelle chiara , baciandole il viso.

Si stiracchiò e osservò quell’uomo dall’inquietante figura seduto a bere del caffè.

-Ciao. Finalmente ti sei svegliata, pensavo fossi svenuta.-

-Oh..non dormivo da molto.-Disse lei sbadigliando e stropicciandosi gli occhi.

-Ma…ma qui è meraviglioso…!- Disse osservando la vista che c’era da quel balcone.

Si vedeva tutta New York. Era così vitale , così indaffarata ,quella città. Sembrava non avere un attimo di tregua , sempre in movimento.

-Già…-. Rispose, come se l’avesse vista così tante volte da non rivolgerle neanche più uno sguardo. Era impertinente.

Si sedette sulla fredda superficie della sedia.

-Vuoi del caffè?.-Senza neanche guardarla.

-Beh…sì….-

Si alzò e le porse la tazza , gentile.

Il suo viso era stracciato da una cicatrice , chissà come sarebbe stato bello senza.

Più che una cicatrice , pensandoci sembrava un ustione. Lei l’osservo intensamente , curiosa , e dolorante al pensiero di come se la fosse procurata.

Quando Mello si accorse di quello sguardo , se la  copri con la mano, per poi guardare in basso sul tavolo. Gli occhi cerulei erano freddi ,glaciali.

Sheyla , accortasi della  sua reazione , si corrucciò , piegando in basso le sopraciglia.

-Scusami.- Soffiò con la lieve voce, mentre si torturava,imbarazzata l’anulare.

Sembravano conoscersi da una vita.

-Dove sei nato? Non hai tratti americani…- cercava di sciogliere il ghiaccio.

-Sono inglese , ma , a quanto pare uno dei miei genitori era giapponese…anche se i miei tratti non sono pienamente orientali..-

-A quanto pare ?...-

-Sì, sono orfano non ho mai conosciuto i miei genitori…-Ormai ne parlava , annoiato , come se non provasse alcuna emozione , come se avesse superato il dolore, come se ormai non lo percepisse più.

Provò invidia per lui.

Perché nei momenti peggiori lei cadeva…affondava nel dolore , per poi rialzarsi difficilmente passando notti insonni e squarci , ferite incurabili che si riaprivano…

-Cosa c’è ? …ti ho intristito…perdonami…-Disse lui con aria riflessiva, finalmente un ‘emozione traspariva sul suo viso.

-No, stavo pensando…non mi hai intristito. Hai vissuto con qualche tuo parente?..-

-Parente?...Oh no…in un orfanatrofio.-

-Ah…-

-…Perché volevi toglierti la vita?...sarebbe stato un peccato.- e dicendo ciò,Mello le prese una ciocca di capelli tra l’indice e il medio e la tirò a se , per poi risistemarla dietro l’orecchio.

Gli occhi scuri di Sheyla diventarono d’un tratto spenti , mentre con voce vuota affermavano.

-Non avevo nient’altro in cui credere , nessun obbiettivo , nessun traguardo , solo …ME…e le mie debolezze…le mie paure…grazie…-

Rimase scioccato per quelle parole…come fulminato , sorpreso…

 

“Era la prima volta che le udivo,quelle parole…con dire così dolce e ammaliatore quel grazie mi diede la forza di continuare a sperare…”

 

Mello…sai…se avessi immaginato cosa provassi , se fossi stata meno egoista e avrei cercato di comprenderti…forse , avrei capito che quel che credevo fosse indifferenza era dolore

E forse ti avrei protetto…

Perdonami…davvero…

 

  Sing for absolution I  will be singing  and falling from you grace , Ohh…”

                                                                                            Muse-Sing for absolution

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Capitolo 4
*** ○Quarto ***


Ecco qui , un nuovo capitolo , io pubblico anche se nessuno lascia commenti xD
Sinceramente ci sò rimasta un pò male , perchè una citazione positiva o negativa mi sarebb piaciuta...
Ed ecco qui il 4o capitolo , con le citazioni dei Muse ;D
Buona lettura :


Nobody can save me- Quarto Capitolo

4 agosto 2011- New York ore 14:32

 

 

“E l 'amore per quello che nascondi
e l 'amarezza interna
sta crescendo come la nuova nascita”

 

 

                                                                                                    The love for what you hide

                                                                                                    For bitterness inside

                                                                                                Is growing like the new born”

 

 

Avevamo pranzato.

Lui aveva ordinato in camera…Doveva essere davvero benestante…Era tutto…”troppo” per i miei canoni , “troppo” per la mia vita…

Tsk…Se te l’avessi chiesto , ora conoscendoti meglio , avresti sviato la domanda…Scemo…

 

                                           †---♥--- †---♥ --- †---♥ --- †---♥ --- †

 

 

Sheila osservava il cielo…pioveva.

Pioggia Estiva…niente di più strano e … attraente in qualche modo…

Era inaspettata , non voluta…arrivata all’improvviso.

Avrebbe dovuto essere amata , in quelle giornate tanto afose , perché doveva portare la frescura…

Invece…inspiegabilmente…ostinatamente…era odiata da tutti…Rovinava tutto

Proprio come Sheila…

17 anni fa , una giovane ragazza ribelle , rimase incinta …di lei

Fu considerata  sin da subito un peso . uno scherzo del destino…Ma non di quelli che fanno ridere…anzi…

Era fredda , sua madre…non una carezza sul volto , non una frase dolce…

Solo frasi piene di : Incredibile , è identica a quello scalmanato di suo padre…quel bastardo…

Parlava , anzi urlava male di suo padre …scomparso chissà dove dopo la notizia della sua nascita…

Crebbe , sola , ed imparò a conoscere il mondo per quello che era…

Quando , compiuti i 15 anni la madre morì per overdose, fu affidata a sua nonna materna.

L’esatto contrario di sua madre.

Carezze , frasi dolci…

Ma ormai il suo cuore era freddo…rimaneva impietrita davanti a tanto “calore”…Forse quel periodo della sua vita era stato l’unico a  farle provare quella sensazione.

La nonna le diceva che era per colpa di sua madre se ora era così chiusa…

1 anno e mezzo dopo…In un incidente d’auto sua nonna morì…

Sembrava una maledizione … una sfilza continua di morte…chiunque le si avvicinasse , chiunque la amasse o , perlomeno stesse con lei…moriva

Era destino.

Rimase fredda , come al solito. Solo una lacrima le rigò la guancia pallida mentre la notizia della morte della nonna le fu data.

Ormai era grande.

Visse per due anni in casa di sua nonna. Da sola.

Lavorava in un negozio di dischi.

Ascoltava musica , e si sfogava.

Poi un giorno d’inverno …avvenne.

Nevicava , non lo poteva dimenticare…mille petali di neve le bagnavano il vestito rosso a scacchi neri. Le scendeva sul volto , era piacevole ,dolce , come le carezze ricevute in passato.

E…lo vide.

Seduto su una panchina , con la testa fra le mani , i lunghi capelli biondi le scendevano sulle spalle.

Insolito.

Lo osservò. Fermandosi…chiedendosi perché disperarsi. In fondo era un uomo… Anche loro piangevano ? …

Lui si girò , la vide e la invitò a sedersi accanto a lui…

Matthew…

Il gelo nel suo cuore si sciolse , un sentimento appena nato , scalciava come un bambino impaziente…Nacque…

Lo amò…

Per la prima volta in vita sua si sentiva amata.

Quella notte , I capelli così lunghi e sottili di Matthew ,l’ accarezzavano , dandole la sensazione della pioggia sulla pelle…

3 mesi.

D’amore , di litigi e di …passione.

La sua vita cambiò completamente , superato il disgelo scoprì di avere un’altra passione oltre alla musica : la fotografia.

Matthew era il suo ispiratore…anche se odiava che lo fotografasse…

Ancora ora sfogliando quelle foto , sentiva i suoi rimproveri…la maggior parte le aveva scattate mentre dormiva…in modo che lui non se ne potesse accorgere.

Poi esattamente il 21 marzo , il primo giorno di primavera…riscese l’inverno…

 

“Una telefonata

Le gambe cedettero

Non più una lacrima

Ma fiotti.”

 

Era morto.

Incidente stradale. Anche lui.

Quella sera non voleva raggiungerla a casa , era stanco. Ma sentendo la sua voce corrucciarsi a telefono decise , di mettersi in macchina e raggiungerla.

La sua città distava circa 15 minuti da New York…

Sheila ne aspetto 20 , 30 , 40…non arrivò mai più.

 

“V’avevo detto che chiunque io amassi , sarebbe morto…era il mio destino, che dispettoso si prese gioco di me…”

 

Così si ritrovò sul ciglio di una strada con una pistola ad accarezzarle la tempia.

 

 

“Ti assomigliava , dannatamente. Quel mio primo amore…era destinato a rinascere…”

 

 

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Capitolo 5
*** •Quinto ***


Tanto lo so che è orribile  questa ficcy , non c’è bisogno che non commentiate ! , beh mi accontenterò di postare per piacere personale … xD… che dire , a quei poveri passanti che leggeranno questa storia ( e che non commentano NEANCHE NEGATIVAMENTE) dico :

Buona lettura ( ç.ç )

 

 

Nobody can save me -  Capitolo Quinto

New York- 4 agosto 2011 – ore 16:30

 

Una caduta dalle scale
Il suo vestito strappato
Oh il sangue tra i suoi capelli...
Un mistero così imbronciato nell'aria
Lei giace lì così teneramente
magra e alla moda
la sollevano con cura,
oh il sangue tra i suoi capelli…

 

 

 

 Fall down the stairs                                                                                              

Her dress torn

Oh the blood in her hair...

A mystery so sullen in air

She lie there so tenderly

Fashioned so slenderly

Lift her with care,Oh the blood in her hair

...

 

Michael Jackson – Little Susie

 

 

 

                                              †---♥--- †---♥ --- †---♥ --- †---♥ --- †

 

Il pranzo fu silenzioso , e  ricco.

Discussero poco . Il clima era freddo , tenebroso. La pioggia insisteva lavando via i pensieri.

Le lacrime di un dio pagano scendevano giù , ma neanche ciò poteva bloccare quella grande mela che girava e rigirava guidata dai mille colori dei fari delle auto.

Un canto silenzioso proveniva dalla ragazza sulla sedia. Sheila.

Una bambina non cresciuta che cantava macabra la sua canzoncina…sola.

Per niente rassicurata dalla figura del giovane, che le sedeva accanto, osservandola in silenzio , senza farsi notare, curioso.

Come la pioggia , timida.

Cantava , lei sillabando , una ninnananna di quelle che si tramandano di madre in figlia…di nonna in nipote in quel caso…

Non aveva senso e allo stesso tempo ne aveva così tanto , quella melodia strana.

Non era per lui…faceva pensare , e fin troppo.

Faceva pensare persino lui che i pensieri avrebbe voluto chiuderli in una torre d’avorio.

Guidato da quel silenzioso susseguirsi di note…ricordò…

L’orfanatrofio , caldo con il caminetto , ma freddo nel suo cuore, era un posto strano , proprio come quella melodia socchiusa da due labbra di ciliegia…

Bambini abbandonati , volutamente e non.

Soli , imparavano a vivere nel mondo. Impararono che nessuno li avrebbe risparmiati , che il mondo , tiranno , era crudele e…freddo

Ma…come una giornata d’inverno , finita troppo presto , andò via.

Tra la neve , candida e triste , si diresse verso il portone che tracciava la via verso il freddo tiranno.

Proprio come immaginava, la vita non avrebbe sorriso.

Non a tutti…perlomeno.

16 anni.

…Tempi oscuri quelli…

Pochi mesi prima , la morte del presunto zio , del quale non conosceva neanche l’esistenza, si rivelò macabramente …utile…

Un eredità davvero sconfinata , avrebbe potuto viverci una vita.

Comprò una casa. L’azienda dello zio , la quale gli apparteneva , gli permetteva una vita agiata.

Inoltre, visto che era minorenne, non doveva neanche occuparsi degli affari.

Musica. Comprava dischi,chitarre. Almeno sapeva fare qualcosa…qualcosa che non gli avrebbe dato modo di sentirsi un inetto.

Poi…la caduta , nel basso.

Locali oscurati. Cattive amicizie , droga,alcool…Cosa poteva fare.? Nella noia e semplicità della vita , gli sembrò , un divertimento dovuto.

 

 

                                              †---♥--- †---♥ --- †---♥ --- †---♥ --- †

 

Insoddisfatto, vuoto.

Giaceva nella vasca da bagno, assopito.

Chissà quanta ne aveva presa…

Una ragazza , l’unica amicizia negativa  che l avesse mai aiutato.

Lo trovò lì…sirene, ambulanze, una voce , lo chiamava.

Mihael…

Overdose.

Sally…la più bella amicizia negativa che avesse mai fatto…come gli piaceva definirla.

Soffriva, lei , stando accanto a Mellow…Un amore non corrisposto ecco cos’era.

Eppure , non poteva , amarla, solo per consolare i suoi dolori…

No…gli voleva bene…era un amica…non poteva tradirla.

Blackout…periodo vuoto della sua vita…senza droghe , ma pieno di problemi.

Finche , la sua Sally…no…

Un mostro…

Neve, rosso, sangue…

Morta.

Assassinata in un vicolo innevato.

Colpa sua…davvero.

Persino la persona a lui più cara avevano osato colpire.

Gli spacciatori. Senza soldi , per la crisi dell’industria , non poteva più pagare ciò che aveva sottratto.

Così…nella gelida notte di dicembre , un soffio di vento muoveva i capelli senza vita di Sally, bianca in volto , gli occhi fissi .

Una melodia rimbombava nella sua mente.

Il blackout era finito, ora tutto si accendeva, rabbia , dolore…e quella dannata melodia…la stessa che Sheila canticchiava.

Lo uccise.

Con disprezzo.

Quell’uomo che le aveva indegnamente tolto Sally…

I sensi di colpa…il cioccolato, l’ustione.

Già…lo voleva far bruciare nella fiamme dell’inferno.

Che piano stupido.

Si lasciò assopire dai colori delle fiamme , e si distese , sul pavimento , vicino al corpo inerme dell’assassino.

Un rogo…la droga nelle vene , i colori.

Un melodia.

Buio.

Si ritrovò nell’ospedale , un tintinnio risuonava intorno a lui…

Giorni…

Si rimise in sesto e uscì…nessuno aveva sospettato che fosse stato lui ad appiccare l’incendio.

Mesi di offuscamento, droga e dolore…cioccolata e musica rock…donne delle quali non si ricordava neanche come fossero entrate nel suo letto.

Poi , una notte , Fredda , proprio come quella…

Una donna su un ciglio della strada , una pistola gentile… una chitarra elettrica , faceva da musa.

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