Le prince et la princesse

di Peach_93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** ç.ç sorryyyyy!!!!!!!!!!!! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Peach corner:

Ciao a tutti! * è.é ma tu se non inizi una ff appena ne concludi un’altra non sei contenta eh? Nd tutti* * ^^’’ hehe… ormai mi conoscete, sono fatta così… ^^’’ nd Peach* * -.-’ nd tutti* scherzi a parte, rieccomi qui con un genere nuovo, mi volevo cimentare in qualcosa di diverso dal solito, è solo un esperimento, non so come verrà fuori, spero possa piacervi! ^^
p.s. notate bene i modi di rivolgersi dei personaggi tra di loro (in particolare due di loro)… non aggiungo altro ^^
Bacioni Peach

Capitolo 1

 

L’esercito di Draco Malfoy, principe d’Inghilterra, nonché futuro erede al trono, stava ritornando vittorioso da una lunga guerra contro L’Irlanda.
I soldati, stanchi e stremati, erano contenti di aver finalmente conquistato quel regno tanto ambito per le sue ricchezze e per le sue risorse, e non vedevano l’ora di poter ritornare nelle loro case.
Avevano quasi raggiunto le coste Irlandesi quando arrivò una brutta notizia: i rifornimenti stavano per terminare e l’esercito non ne avrebbe avuti abbastanza per la traversata in mare.
“Che cosa possiamo fare mio signore?” chiese preoccupato un ragazzo dagli occhi blu.
“Mi sembra ovvio Zabini, sosteremo presso il prossimo villaggio che incontreremo, passando lì anche la notte in modo da poterci riposare, e lascerò che i soldati facciano rifornimento da se” disse ghignando il futuro re d’Inghilterra.
Blasie Zabini, il fedele conte di Draco Malfoy, sapeva benissimo cosa intendesse il principe.
Quando lasciava i suoi uomini liberi di rifornirsi in un villaggio di solito questi lo saccheggiavano prendendo cibo, armi, attrezzi e schiavi, e la cittadina rimaneva impoverita.
Il ragazzo ghignò andando a comunicare ai suoi compagni le decisioni del loro capo, che furono accolte di buon grado.
Dopo mezz’ora di cammino arrivarono in un piccolo paesetto sperduto con pochi abitanti e decisero che si sarebbero fermati lì a procurarsi ciò di cui avevano bisogno, ad un cenno di Malfoy i soldati tirarono fuori le armi ed iniziarono a far razzie prendendo tutto ciò che trovavano.
Blasie si unì ai suoi compari entrando nelle case che trovava prendendo tutto ciò che considerava utile, di solito le case le trovava vuote perché gli abitanti, accortisi del disastro che stava succedendo, scappavano con la paura di essere uccisi, ma il ragazzo, con sua sorpresa, dopo aver spalancato l’ennesima porta di una casa con un calcio vi trovò dentro una ragazza ed un ragazzo intenti a raccattare tutto ciò che avevano.
“Ma che bella sorpresa…” esclamò il moro entrando.
La ragazza si girò impaurita verso di lui e il ragazzo che c’era con lei le si parò davanti per difenderla.
“Andatevene! Lasciateci in pace!” gridò quest’ultimo.
“Oh ma che scortesia, non vi hanno insegnato il modo appropriato per rivolgersi ad un conte del vostro nuovo signore?” disse ironicamente Zabini con un ghigno divertito.
“C..cosa?” chiese la ragazza sconvolta da quella notizia.
“Vuole dire che… il nostro re…” balbettò il ragazzo dai capelli neri sempre in atteggiamento protettivo.
è morto, ucciso da queste mani” ribattè Zabini guardandosi i palmi con finto disinteresse.
“Morto??” chiesero con sgomento i due.
“Proprio così” ribadì Blasie divertito dalla loro reazione.
“Schifoso pezzo di…” disse la ragazza avvicinandosi a lui.
“Tu, lurida pezzente che non sei altro, bada a come parli!” rispose con tono irato Il ragazzo dagli occhi blu afferrandole un polso.
“Lasciatela!!!” disse intervenendo l’uomo che continuava a difenderla.
“Io faccio quello che mi pare, capito?” rispose in tono superbo il moro chiamando poi alcuni suoi compagni dell’esercito, e in men che non si dica i due ragazzi si ritrovarono legati e imprigionati.
“Preparatevi ad un destino di schiavitù” disse zabini ai due giovani, “Portateli all’accampamento e metteteli con gli altri servi” e dopo aver detto ciò ai soldati che c’erano con lui se ne andò.
In poco tempo i due ragazzi si ritrovarono con i polsi legati in una tenda logora e malconcia insieme ad altri sette ragazzi.
“Mi… mi dispiace, io avrei dovuto proteggervi e invece… lo avevo promesso a vostro padre ma… non ci sono riuscito… perdonatemi pri…”
“Shhh, Neville non parlare, e ti prego, chiamami Hermione, ad ogni modo non preoccuparti, hai fatto il possibile” disse una ragazza dai capelli ricci sull’orlo delle lacrime.
“Voi non capite, vostro padre vi aveva mandato a nascondervi qui con me pensando che sareste stata al sicuro dalla guerra, si fidava di me! E io non ho saputo difendervi… Ma vi giuro che mi prenderò cura di voi, specie ora che è morto, non permetterò che vi trattino da serva” disse risoluto Neville.
Hermione scoppiò a piangere, addolorata per la morte di suo padre, e tra un singhiozzo e l’altro ringraziò l’uomo che le stava di fianco.
Neville la abbracciò impacciatamente cercando di consolarla e non potè impedire che qualche lacrima salata solcasse anche il suo viso.
La sera calò presto e soldati, con le gole arse dal troppo vino, intonavano dei canti gioiosi, felici del fatto che tra qualche giorno sarebbero stati a casa; tali canti erano udibili anche dalla tenda dei prigionieri, ai quali suonavano come una condanna, sapevano infatti che li avrebbe attesi un destino di eterna schiavitù.
All’improvviso un paio di soldati odoranti di alcol entrarono in quel riparo con un ghigno poco raccomandabile ed iniziarono a guardarsi intorno, uno di loro poi si avvicinò ad Hermione con un’aria poco promettente.
“Guarda questa qua… è graziosa…” disse sorridendo lascivamente.
“Molto…” rispose l’altro avvicinandosi.
“Tesoro, che ne dici di venire con noi per tenerci un po’ di compagnia?” chiese il primo prendendola per un braccio.
“Lasciatemi!!!” urlò Hermione dimenandosi.
“Non la toccate!!!” disse Neville alzandosi.
“Taci tu, pezzente! Fai un passo in più e non arriverai a domani!” disse l’altro soldato afferrando la riccia, che dimenandosi venne trascinata fuori dalla tenda.
“Lasciatemi luridi schifosi!! Lasciatemi andare!!!” urlò la ragazza agitandosi nel tentativo di liberarsi.
“Bada a come parli” disse uno dei due soldati dal fisico robusto aumentando la presa sul suo braccio.
“Mi fai male! Lasciami!” urlò di nuovo la ragazza.
“Calmati bambina, non agitarti e vedrai che non sentirai più dolore” disse l’altro soldato, un uomo alto dai capelli lunghi.
Hermione continuò a dimenarsi, mentre quei due uomini la stavano trascinando in una tenda poco distante da quella dov’era prima, quando per sua fortuna riuscì a liberarsi ed iniziò a correre, ma poco dopo fu bloccata da un uomo dai capelli biondi e il fisico robusto.
“Dove credi di scappare dolcezza?” disse quest’ultimo stringendola a se.
“Dai Zac, falle vedere chi comanda!” dissero i due uomini che l’avevano presa avvicinandosi, l’uomo biondo, di nome Zacharia, rise di gusto e dopo aver lasciato un morso sul collo di Hermione la gettò in malo modo addosso al soldato dalla corporatura robusta, che la prese stringendola a sé fino a farle male.
“Credevi di scapparmi eh? Ma non mi sfuggirai” disse quest’ultimo toccandole il sedere con forza, Hermione non ebbe neanche il tempo di agire che venne gettata al soldato alto di prima.
“Stasera io e te passeremo una bella serata” disse strusciandosi volgarmente su di lei.
Hermione dimenandosi con forza sputò con rabbia, “Mai!”.
L’uomo rise e spingendola verso Zacharia disse:“Oho, la ragazza è una puledra selvaggia, vediamo se riesci a domarla tu Zac”.
Il biondo rise afferrandola da dietro per le mani legate, e passando un braccio sotto di esse e uno sul ventre della ragazza rispose:“Ci puoi scommettere Todd!” ed iniziò a morderle il collo in modo poco delicato.
Hermione aveva paura, molta paura, più si dimenava più la stretta dell’uomo si faceva più forte e dolorosa, e nonostante i suoi sforzi non riusciva a liberarsi, ma ad un certo punto una voce sicura fece fermare Zacharia.
“Lasciatela” disse un ragazzo dai capelli dello stesso color del grano.
“Suvvia signore, sono soldati che non vedono una donna da mesi, ora che la guerra è finita lasciateli divertire!” disse un altro ragazzo moro al suo fianco che Hermione riconobbe senza fatica, era colui che l’aveva catturata!
“Ho detto lasciatela” ripetè Malfoy in tono spazientito, ignorando le parole del suo amico Zabini.
“Come vuole lei signore” disse sbuffando Zacharia che la lasciò in malomodo.
Draco non sapeva perché avesse deciso di intervenire, ma mentre passava di lì vedere gli occhi impauriti di quella ragazza gli aveva fatto provare una sensazione strana e quasi impulsivamente aveva fermato i suoi uomini.
Hermione guardò in silenzio l’uomo che l’aveva salvata aspettando una sua qualsiasi parola.
“Tu, vieni con me, e voi, ritiratevi nelle vostre tende” disse Draco rivolgendosi prima ad Hermione, poi ai suoi uomini.
Lo sguardo di Hermione si abbassò di colpo e lo seguì in silenzio nella sua tenda mentre i tre soldati si ritirarono delusi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Peach corner:

Ciao a tutti miei cari lettori! Rieccomi qui con un nuovo capitolo!
Devo dirvi che non mi aspettavo che questa ff piacesse (siccome è un po’ diversa rispetto a quelle che ci sono su harry potter) e invece mi sono sbagliata, e non ne sono mai stata così contenta!
Ergo ringrazio di cuore i 12 preferiti e le 6 seguite!
Spero che continuerete a seguirmi numerosi!

Bacioni a tutti! Peach

 
TheKira:Ti ringrazio per aver recensito! Sono contenta che la trama ti incuriosisca! Pensa che la fine l’ho già progettata =D hehe ma per quella dovrai aspettare (non so quanto di preciso XD) Bacioni e grazie ancora! Peach

 
Ellie_lovegood: innanzitutto grazie per avermi aggiunto tra gli autori preferiti!! È stata una bella sorpresa per me! Poi ti ringrazio ancora per la recensione! Sono contenta che la storia ti piaccia! Era da un po’ che volevo scrivere qualcosa di questo genere ma non sapevo come impostarlo, poi finalmente mi sono decisa ^^ (grazie ad una lezione sull’amor cortese del mio miticissimo prof che mi ha dato l’ispirazione per iniziarla) Grazie ancora! Baci Peach

 
Chiacchia 21:Grazie mille per la recensione! sono contenta che l’inizio ti piaccia, spero di non deluderti col resto! Purtroppo sappi che la velocità nell’aggiornare non è il mio forte, ma cercherò di fare il possibile, prometto! ^__^ Baci Peach

 
Anna 96: Ma ciao!! Che bello ritrovarti anche qui!! Sono contenta che la storia ti piaccia, davvero! ^^ spero continuerai a seguirmi che mi fa molto piacere! Alla prossimaa!! Bacioni Peach

 
VeraAuxilia 04: Ti ringrazio per la tua recensione, e anche per avermi aggiunto agli autori preferiti!! Davvero troppo gentile ^\\\\^ in effetti è da un po’ che volevo scrivere una ff ambientata nel medioevo e finalmente mi sono decisa! Mi ha sempre affascinato la vita cortese e spero di descriverla al meglio! A proposito della tua domanda su Hermione… mi dispiace davvero ma non posso rispondere perché le sue origini verranno spiegate più chiaramente durante lo svolgimento della storia, hehe col dubbio ti lascio! ^^ Bacioni! Peach

 
Sam05: Ciao! Sono davvero contentissima del fatto che la mia ff ti piaccia! È una bella soddisfazione per una scrittrice alle prime armi come me sapere che la sua storia è seguita e apprezzata anche da chi preferisce altri generi! Spero che continuerà a piacerti ^_____^ baci!! Peach

Capitolo 2

Il biondo principe camminava algido nel suo accampamento seguito da Hermione che, non sapendo cos’aspettarsi da lui, aveva un po’ di paura.
La ragazza sentiva l’aria fresca della sera sferzarle il viso e il profumo del vino, che circolava abbondante in quell’accampamento, inebriarle i sensi.
Camminando tra le tende dei soldati si guardava intorno un po’ intimorita e un po’ incuriosita da quella realtà a lei sconosciuta; poteva osservare uomini intenti a mangiare, altri a conversare rumorosamente o intonare canti in onore del loro re, e altri ancora brindare per la loro vittoria.
Tutta quell’allegria che invadeva l’aria sembrava non contagiare la ragazza, che sentiva una forte tristezza avvolgerle il cuore al pensiero che sarebbe potuta diventare la schiava di uno di quei soldati che avevano sottomesso il suo paese natale.
Ad un certo punto il ragazzo si fermò davanti ad una tenda verde scuro, molto più grande rispetto a quelle che la ragazza aveva visto girando per il campo, ed entrò senza curarsi affatto di lei, che guardandosi intorno per un secondo entrò subito dopo.
L’interno era abbastanza spazioso e povero, vi erano infatti solamente un largo giaciglio col materasso strabordante di paglia, un sacco contenente i vestiti del ragazzo, e i pezzi della sua armatura, armi comprese, appoggiati in un angolo della tenda.
“Puoi anche sederti se vuoi” disse Draco vedendo l’aria spaesata della ragazza, che senza dire una parola si sedette di fianco all’armatura del biondo.
“Hey, rilassati, guarda che non mordo” disse poi il principe notando l’espressione preoccupata della riccia.
“Perché mi hai portata qui?” chiese allora lei esternando i suoi dubbi.
“Preferivi forse che ti riportavo nella tenda insieme agli altri schiavi, lasciando così liberi i miei uomini di entrare di nuovo e concludere ciò che avevano intenzione di farti?” disse poi con un ghigno.
La ragazza voltò il capo, inorridita al solo pensiero, e scosse la testa.
“Appunto, ad ogni modo rivolgiti a me con il dovuto rispetto, ricordati che io sono il tuo futuro re” rispose il ragazzo sedendosi sul suo letto.
“Oh… scusatemi tanto vostra altezza, e come dovrei rivolgermi a voi di grazia?” disse la ragazza con finta riverenza guardandolo negli occhi, odiava quando le si davano degli ordini.
Draco rise al tono insolente di quella contadina –un osso duro la fanciulla-  pensò guardandola.
“Puoi chiamarmi Signor Malfoy, signore o padrone, a tua scelta, ma ricordati che devi darmi del voi, e io come posso chiamarti?” chiese in tono divertito.
“Credo che vi chiamerò signor Malfoy, chiamarvi padrone vorrebbe dire che io sono la vostra schiava, comunque il mio nome è Hermione” rispose la ragazza.
“Hermione eh? Beh, io non ti ci vedrei male come mia schiava...” disse lui ghignando.
“Io invece si, non sono abituata ad eseguire nessun genere di ordini” ribattè la ragazza, infastidita al solo pensiero della schiavitù.
“Credo che dovrai abituatici allora, perché sarà quello che farai per il resto della tua vita” affermò Draco.
“Volete dirmi che sarò la vostra schiava?” disse contrariata Hermione.
A Draco venne in mente un’idea, e ghignando le disse:“Non credo, per te ho altri progetti Hermione”.
“Ovvero?” chiese la ragazza curiosa.
“Lo scoprirai appena arriveremo in Inghilterra…” rispose enigmatico il biondo guardandola, “comunque, che lavoro facevi in questo paesetto?” chiese poi con finto disinteresse.
“Tessevo vestiti e filavo la lana” rispose lei guardandolo con scetticismo.
“Bene… credo che le farà piacere…” disse il ragazzo tra sé e sé.
“A chi?” chiese Hermione con curiosità.
“Lo scoprirai tra non molto, stai tranquilla…” rispose Draco con noncuranza.
“Ma insomma vuoi, cioè, volete dirmi che cosa avete in mente per me??” domandò irritata la ragazza.
“Come sei impaziente… ti ho detto che lo saprai quando saremo arrivati” ribadì il biondo.
“E io voglio saperlo adesso!” disse la riccia, che cominciava ad irritarsi.
“E a me non interessa! Sono io che do gli ordini qui chiaro? Credo che dovrai imparare il modo adeguato di rivolgerti a chi ti è superiore” affermò il biondo.
“Oh, scusatemi altezza se ho urtato la vostra pazienza” disse Hermione ironicamente.
Draco ghignò:“Non credo che ti convenga più di tanto fare la spiritosa, ti ricordo che il tuo destino è nelle mie mani…”.
“Mi state minacciando signor Malfoy?” chiese Hermione alzando un sopracciglio.
“Io lo definirei più un avvertimento che una minaccia” disse il biondo principe.
“Oh, certo… perché c’è molta differenza tra minaccia e avvertimento…” affermò lei con sarcasmo.
Draco rise e le disse “Chiamalo come vuoi, minaccia o avvertimento, fa lo stesso… ad ogni modo domani all’alba dobbiamo partire, è meglio se dormiamo o non reggeremo il viaggio”.
Detto questo il ragazzo si alzò e avvicinandosi a Hermione prese un pugnale che era appoggiato poco distante da lei, vedendo la faccia terrorizzata della ragazza le disse ridendo:“Tranquilla, non ho intenzione di ucciderti, ora se mi prometti che farai la brava ti libero dalle corde che ti hanno messo, così puoi dormire tranquillamente”.
Hermione in quella frase vide la sua speranza di salvezza, se fosse stata abbastanza veloce magari sarebbe riuscita a scappare via da lì, così in silenzio voltò le spalle al ragazzo che con un colpo secco tagliò le funi che le legavano i polsi.
Hermione appena vide le corde cadere ai suoi piedi fece uno scatto in avanti, sperando di riuscire ad uscire da quella tenda, ma Draco fu più veloce di lei e afferrandola per i polsi la trasse a sé imprigionandola contro il suo corpo.
A quel contatto Hermione si sentì scossa da una scarica elettrica e fu invasa da un profumo pungente che per un momento le annebbiò la mente, decise di dare la colpa di quelle sensazioni alla delusione di non essere riuscita a scappare.
“Piccola bugiarda, cosa credevi di fare?” disse il ragazzo stringendola a sé.
Hermione rispose dicendo:“Io non sono una bugiarda, non vi ho assicurato in alcun modo che non sarei scappata, signore”.
“Sei furba Hermione, ma non provare mai più a fare una cosa del genere, hai capito?” intimò quest’ultimo.
Non ricevendo risposta dalla ragazza la strinse più forte a sé e avvicinandosi lentamente all’orecchio di lei ripetè a bassa voce:“Hai capito?”, Hermione sbuffò esasperata e rispose:“Si vostra maestà, non lo farò più”.
Draco la lasciò lentamente e indicando il materasso su cui dormiva le disse:“Bene, ora sdraiati lì”.
La ragazza lo guardò con stupore e gli chiese:“Ma lì non è dove dormite voi?”.
“Che perspicacia Hermione…” rispose il ragazzo ghignando.
“Mi state dicendo che devo dormire con voi??” esclamò sorpresa la riccia.
“Se proprio insisti puoi dormire per terra, o insieme agli altri schiavi col rischio che un mio soldato torni a farti visita” Disse lui ghignando.
Hermione a quelle parole si sdraiò in silenzio sul materasso in paglia dove dormiva il ragazzo, facendogli spazio per evitare di essergli troppo vicina.
Draco le si sdraiò accanto poco dopo passandole la coperta affinché non prendesse freddo.
“Grazie… Buonanotte signor Malfoy” disse Hermione coprendosi.
“Buonanotte Hermione” rispose Draco chiudendo gli occhi.
In poco tempo i due ragazzi si addormentarono, stanchi e stremati dalla giornata che avevano trascorso.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Peach corner:

Ciao a tutti miei cari! Innanzitutto buone feste!!! Spero che ve le stiate godendo!
Poi, avete visto? Sono tornata! Hehe, questo capitolo è stato abbastanza difficile da scrivere ma alla fine ce l’ho fatta, spero che vi piaccia!
Le città che sentirete nominare sappiate che esistono veramente =) mi sono divertita a cercarle sulla cartina e ad immaginarmi un itinerario XD.
Mi scuso fin da ora per gli errori di battitura e di scrittura che sicuramente ci saranno.
Come ultima cosa, ma non meno importante, vorrei ringraziare tantissimo i 23 preferiti e le 15 seguite!! Grazie mille ragazziiiii!!!
Bacioni a tutti!! Peach

 
Barbarak: Grazie mille per aver recensito! Sono contenta che la storia ti piaccia!! E grazie anche per avermi messo tra gli autori preferiti!! È stata una piacevole sorpresa! Ciaoo! Baci! Peach

 

Anna96: Grazie mille per la recensione! Mi fa piacere sapere che la storia ti piaccia! Poi a me ha sempre affascinato il medioevo, poi concordo con te, chi non vorrebbe avere Draco come re?? XD Baci!! Peach

 

Chiacchia21: Ma chi si vuole liberare di te?? Io no di certo!! XD Quello che passa per la testolina del nostro bel Draco lo scoprirai in questo capitolo! Per stare al posto di Hermione scusa ma dei metterti in fila, ci sono prima io!! XD scherzo! Bacioni! Peach

 

TheKira: Wow! Grazie mille!!! Sei davvero troppo gentile ^\\\\\^ ma sono contenta che la mia storia ti piaccia! Che ne dici di questo chap? Un bacio! Peach

 

Morkia94: Grazie mille! Sono contenta che la storia ti piaccia, davvero! Cosa ne dici di questo chap? Spero di non deludere le aspettative! Baci! Peach

 

Ellie_Lovegood: Ti ringrazio dei complimenti! Sei davvero troppo gentile ^\\\\\^ mi fa piacere sapere che con la mia storia riesco a rendere bene l’epoca di cui parlo! Baci!! Peach.

 

Sam05: Wow, sono davvero contenta che mi seguirai fino alla fine! I piani di Draco su Hermione saranno svelati in questo capitolo, e hai proprio ragione, nemmeno io mi lamenterei se fossi in Hermione! Non c’è dubbio! XD Ti ringrazio davvero per i complimenti, spero di meritarmeli! Baci!

 

 Capitolo 3

“Hermione… Hermione svegliati, tra un'ora si parte” disse una voce allegra.
La ragazza aprì lentamente gli occhi e, dopo essersi stiracchiata, si mise a sedere sul giaciglio di paglia dove aveva dormito.
Le ci volle un po’ per riconoscere il posto in cui era e per ricordare cos’era successo ma, quando vide il principe Malfoy che la guardava sorridendo beffardo, ogni cosa le ritornò in mente.
“Signor Malfoy… buon giorno…” disse lei con la voce impastata dal sonno.
“Buon giorno a te Hermione” rispose il principe, che era seduto accanto a lei.
La riccia guardò fuori dalla tenda attraverso la fessura che fungeva da porta e vide che la luce del sole era ancora fioca, così disse: “Ma non è presto per mettersi in viaggio signore?”.
“Beh, il sole è già sorto, ti avevo avvisato che saremmo partiti presto”.
“Ah, sì, è vero…” disse la ragazza ancora intontita dal sonno.
“Ora alzati, forza, ci sono delle tende da smontare qua fuori e non pretenderai che lo faccia io vero?” esclamò ironicamente il biondo principe mentre si alzava.
“Non sarebbe una cattiva idea…” rispose sarcastica Hermione, “comunque dove siamo diretti?” chiese alzandosi.
Draco, che era visibilmente contento di poter tornare alla sua patria, rispose in tono allegro: “Siamo diretti al porto di Wicklow, da li prenderemo una nave che ci porterà a Caernafron e una volta attraccati andremo finalmente nel mio castello che si trova nella città di Chester” detto ciò il ragazzo iniziò a prendere dei vestiti per potersi cambiare.
La riccia, vedendo che il principe stava per togliersi gli abiti che aveva addosso, si voltò e disse: “Beh… io allora vado ad aiutare gli altri servi a smontare le tende…”.
Il biondo ghignando rispose: “Aspetta un secondo, dato che sei qui, perché non cominci col mettere in quel sacco di tela la mia armatura?”.
Hermione se avesse potuto sarebbe uscita da quella tenda all’istante ignorando quella richiesta, tuttavia Malfoy era il suo nuovo re e lei non poteva permettersi di disobbedirgli, quindi si girò verso di lui, che era a torso nudo, e con le gote arrossate per l’imbarazzo rispose: “Ma certo… signore”, e cercando di non guardare il fisico marmoreo del ragazzo, formato da anni di allenamento nell’uso delle armi, iniziò a prendere uno ad uno i pezzi della sua armatura e a metterli in un grande sacco di tela che si trovava ai piedi del giaciglio di paglia.
Dopo qualche minuto di silenzio Draco si girò verso di lei e le disse ghignando: “Brava Hermione, allora se vuoi gli ordini li sai eseguire…”.
Hermione si voltò verso di lui per controbattere, però vedendo che indossava solo le brache (così si chiamavano i pantaloni nel medioevo nd autrice) si rigirò velocemente cercando di ignorarlo.
Il principe ghignò ed infilandosi una camicia disse: “Che c’è Hermione? La mia bellezza ti ha fatto perdere la tua impertinenza?”.
La ragazza si voltò di nuovo verso di lui e rispose ironicamente: “Ma certo signore, la vostra bellezza è così immensa che mi fa girare la testa… dall’altra parte però”.
Draco non potè fare a meno di ghignare divertito e disse: “Hermione, non mi piacciono i bugiardi…”.
“Ma io non sono bugiarda signor Malfoy” replicò tranquillamente la riccia.
“Certo… come dici tu… comunque ti do un consiglio, ti conviene tenere a freno il tuo sarcasmo, perlomeno con gli altri aristocratici, potrebbero non apprezzarlo più di tanto e ne pagheresti le conseguenze”.
Hermione fece spallucce e commentò indifferente: “Vedrò di ricordarmelo… ora se non vi dispiace io andrei ad aiutare gli altri servi a smontare le tende, a più tardi signor Malfoy”.
Il biondo le fece un cenno e disse: “Ci si vede in giro Hermione”.
La ragazza uscì dalla tenda e vide degli uomini già al lavoro che smontavano pezzi di tende e li mettevano su dei carri adibiti al trasporto di viveri e oggetti vari, ne scorse altri strigliare i cavalli dei loro padroni per poi sellarli, e altri ancora girovagare per il campo per controllare che fosse tutto a posto, probabilmente quelli erano gli aristocratici.
“Hermione! Come state?” disse improvvisamente una voce gioiosa.
“Neville! Sto bene grazie, tu invece?” rispose lei raggiungendo l’amico.
“Anch’io sto bene grazie, piuttosto… ieri sera alla fine… vi hanno fatto del male?” chiese cautamente il ragazzo.
“No Neville, stai tranquillo, fortunatamente è intervenuto il principe Draco Malfoy e gli ha impedito di farmi qualsiasi cosa, alla fine mi ha portato in tenda con lui e ho dormito al suo fianco, per questo non mi hai vista ritornare” rispose Hermione per tranquillizzarlo.
“Quindi non vi è successo nulla? Oh, meno male… sono stato in pensiero per voi”.
“Non ti preoccupare Neville, sto bene, e comunque ti prego, dammi del tu!” disse la ragazza.
“Oh… certo Hermione, come vol... vuoi” rispose imbarazzato Neville.
“Bene, ora andiamo ad aiutare gli altri schiavi dai, così partiamo” proferì senza entusiasmo la riccia.
Il ragazzo annuì e insieme andarono ad aiutare un gruppo di persone a mettere sui carri le tende già smontate.
Circa mezz’ora dopo il principe Malfoy annunciò che era tutto pronto e che potevano partire, così i nobili montarono sui loro cavalli, alcuni soldati si misero alla guida dei carri e gli altri combattenti si misero in marcia seguiti dagli schiavi.

…………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Hermione stava ammirando il paesaggio verde e rigoglioso che la circondava, e al solo pensiero che non lo avrebbe più rivisto si sentì stringere il cuore in una morsa dolorosa, non voleva partire, avrebbe voluto rimanere li per sempre.
Purtroppo però il suo paese aveva perso la guerra e con essa la sua libertà, lei doveva solo rassegnarsi e cercare di adattarsi in fretta a quella situazione sperando che andasse tutto bene e che quello che Malfoy aveva in mente per lei non fosse qualcosa di brutto.
Intanto che Hermione era immersa nei suoi pensieri, qualche metro più indietro il nostro bel principe, a cavallo del suo destriero nero come la pece, stava parlando con il suo conte più fidato, nonché il suo caro amico Blasie Zabini.
“Allora signor Malfoy, come è andata con la ragazza di ieri sera? Avete già trovato una plausibile schiava?” chiese con curiosità quest’ultimo.
“A dire il vero no, anche se Hermione è una ragazza interessante e indubbiamente bella averla come serva scatenerebbe la gelosia di madama Parkinson, e non riuscirei a sopportare le sue lamentele petulanti” disse Draco.
“Vi capisco benissimo, la vostra promessa sposa sa essere molto…fastidiosa delle volte… quindi cosa avete intenzione di fare con lei? Perché da come ne avete parlato prima non credo abbiate intenzione di cederla ad un vostro soldato”.
“Mi conosci fin troppo bene Zabini, in effetti ho già in mente cosa farle fare…”.
“Cioè?” chiese con curiosità il ragazzo dagli occhi cobalto.
Il biondo ghignò e disse sarcasticamente: “Siccome io sono molto innamorato della mia futura sposa…durante la guerra l’ho pensata spesso e ho deciso di regalarle un’ancella… capito?”.
“Ma certo! Per poter conoscere meglio la ragazza, invece di tenerla come vostra schiava e scatenare le gelosie della vostra futura sposa, voi la ‘regalate’ a madama Parkinson come ancella, così lei sarà felice perché le avrete fatto un regalo e voi potrete vedere quella Hermione ogni giorno, proprio come se fosse vostra schiava”disse Zabini ghignando.
“Esattamente… e poi sono convinto che Pansy la apprezzerà, nonostante il carattere un po’ ribelle Hermione ha un certo portamento, insolito per il suo ceto, che si addice molto al ruolo di ancella”.
“In effetti, ora che ci penso, forse è un po’ troppo insolito per una contadinella…” disse Blasie “… sapete mio signore, questa mattina ho avuto modo di osservarla e ho notato che ha un comportamento singolare rispetto agli altri servi”.
Draco rispose pensieroso: “Lo so, l’ho notato anche io ieri sera, è per questo che mi ha incuriosito”.
“Già… hey, a proposito di ieri sera, alla fine cos’è successo quando siete andati nella vostra tenda?” chiese Zabini.
E mentre Draco Malfoy raccontava quello che era accaduto con Hermione, la ragazza continuava a pensare a suo padre e alla sua famiglia.
Si era separata dai suoi cari da più di un anno ormai, poco prima che iniziasse la guerra, e da allora aveva perso ogni contatto con loro, probabilmente la credevano morta.
Un pizzico di rabbia si fece vivo dentro di lei, l’avevano mandata lontano da loro con Neville perché restasse al sicuro, lei aveva acconsentito seppure a malincuore, aveva sofferto per la loro lontananza, e tutto questo non era servito a niente, difatti ora si ritrovava a camminare in mezzo a dei soldati e a degli schiavi con la consapevolezza che presto lo sarebbe diventata anche lei.
Nonostante tutto ciò la ragazza, in un angolo del suo cuore, sperava che i suoi fratelli, Harry e Ronald, sbucassero all’improvviso dalla rigogliosa vegetazione che la circondava per salvarla e riportarla a casa da suo padre e sua madre, anche se sapeva che era impossibile continuava a sperare che tutto tornasse come prima, ma la sua ragione le suggeriva che era solo un'illusione.
Passarono molte ore e ad un certo punto il paesaggio cambiò: la vegetazione diminuì per fare spazio a delle piccole casette e a delle stradine fatte da ciottoli di pietra, e un pungente profumo di salsedine si espanse nell’aria.
Erano finalmente giunti in una piccola cittadina, Hermione riuscì con un po' di fatica a scorgere in lontananza il mare, questo voleva dire una sola cosa: erano arrivati al porto di Wicklow.

 

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Capitolo 4
*** ç.ç sorryyyyy!!!!!!!!!!!! ***


Ciao a tutti miei amati lettori!
Vi devo chiedere immensamente scusa! Lo so, sono sparita all’improvviso e non ho più aggiornato ma ho una valida motivazione, a scuola ho avuto una piccola caduta dovuta anche a un motivo personale e ho preso dei brutti voti, rischiavo di avere quattro materie insufficienti alla fine dell’anno (e questo equivarrebbe alla bocciatura…), per fortuna ho agito in tempo e ho studiato moltissimo per recuperarle, alla fine ce l’ho fatta e anche la situazione personale si è risolta =).
Bando alle ciance non sono qui per parlare di me ma delle mie storie, ora che è arrivata la mia amatissima estate posso tranquillamente dedicarmi alla scrittura e vi prometto che aggiornerò al più presto possibile.
Per farmi perdonare del mio ritardo mostruoso vi lascio un piccolo spoiler, magari non lo troverete pari pari nel capitolo successivo perché devo ancora scriverlo, comunque ecco a voi la brevissima anticipazione:

 

Wicklow era un paesino davvero accogliente. 
Le basse casette in pietra, da alcune delle quali si poteva scorgere uscire una piccola nuvola di fumo, costeggiavano le strade in ciottoli di pietra e fango che erano pressoché deserte se non per qualche ragazzino che giocava allegramente o qualche artigiano che, seduto su uno sgabello fuori dalla sua bottega, lavorava il legno, l'argilla oppure il ferro con una pacatezza fuori dal comune.

Ecco qui l’anticipazione, lo so, non è un gran che, ma l’avvenimento che avrei voluto anticiparvi devo ancora progettarlo bene, vi prometto che leggerete questo capitolo al più presto!!!
Un bacio a tutti!!!
Peach_93
P.s. le risposte alle recensioni le leggerete nel prossimo capitolo

 

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