Le prince et la princesse di Peach_93 (/viewuser.php?uid=81716)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** ç.ç sorryyyyy!!!!!!!!!!!! ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Peach
corner:
Ciao a tutti!
* è.é ma tu se non
inizi una ff appena ne concludi un’altra non sei contenta eh?
Nd tutti* * ^^’’
hehe… ormai mi conoscete, sono fatta
così… ^^’’ nd Peach* *
-.-’ nd tutti*
scherzi a parte, rieccomi qui con un genere nuovo, mi volevo cimentare
in
qualcosa di diverso dal solito, è solo un esperimento, non
so come verrà fuori,
spero possa piacervi! ^^
p.s. notate bene i modi di
rivolgersi dei personaggi tra di loro (in particolare due di
loro)… non
aggiungo altro ^^
Bacioni Peach
Capitolo
1
L’esercito
di Draco Malfoy, principe d’Inghilterra, nonché
futuro erede al trono, stava
ritornando vittorioso da una lunga guerra contro L’Irlanda.
I
soldati, stanchi e stremati, erano contenti di aver finalmente
conquistato quel
regno tanto ambito per le sue ricchezze e per le sue risorse, e non
vedevano
l’ora di poter ritornare nelle loro case.
Avevano
quasi raggiunto le coste Irlandesi quando arrivò una brutta
notizia: i
rifornimenti stavano per terminare e l’esercito non ne
avrebbe avuti abbastanza
per la traversata in mare.
“Che cosa
possiamo fare mio signore?” chiese preoccupato un ragazzo
dagli occhi blu.
“Mi
sembra ovvio Zabini, sosteremo presso il prossimo villaggio che
incontreremo,
passando lì anche la notte in modo da poterci riposare, e
lascerò che i soldati
facciano rifornimento da se” disse ghignando il futuro re
d’Inghilterra.
Blasie
Zabini, il fedele conte di Draco Malfoy, sapeva benissimo cosa
intendesse il
principe.
Quando
lasciava i suoi uomini liberi di rifornirsi in un villaggio di solito
questi lo
saccheggiavano prendendo cibo, armi, attrezzi e schiavi, e la cittadina
rimaneva impoverita.
Il
ragazzo ghignò andando a comunicare ai suoi compagni le
decisioni del loro
capo, che furono accolte di buon grado.
Dopo
mezz’ora di cammino arrivarono in un piccolo paesetto
sperduto con pochi
abitanti e decisero che si sarebbero fermati lì a procurarsi
ciò di cui avevano
bisogno, ad un cenno di Malfoy i soldati tirarono fuori le armi ed
iniziarono a
far razzie prendendo tutto ciò che trovavano.
Blasie si
unì ai suoi compari entrando nelle case che trovava
prendendo tutto ciò che
considerava utile, di solito le case le trovava vuote perché
gli abitanti,
accortisi del disastro che stava succedendo, scappavano con la paura di
essere
uccisi, ma il ragazzo, con sua sorpresa, dopo aver spalancato
l’ennesima porta di
una casa con un calcio vi trovò dentro una ragazza ed un
ragazzo intenti a
raccattare tutto ciò che avevano.
“Ma che
bella sorpresa…” esclamò il moro
entrando.
La
ragazza si girò impaurita verso di lui e il ragazzo che
c’era con lei le si
parò davanti per difenderla.
“Andatevene!
Lasciateci in pace!” gridò quest’ultimo.
“Oh ma
che scortesia, non vi hanno insegnato il modo appropriato per
rivolgersi ad un
conte del vostro nuovo signore?” disse ironicamente Zabini
con un ghigno
divertito.
“C..cosa?”
chiese la ragazza sconvolta da quella notizia.
“Vuole
dire che… il nostro re…”
balbettò il ragazzo dai capelli neri sempre in
atteggiamento protettivo.
“è
morto, ucciso da queste mani” ribattè
Zabini guardandosi i palmi con finto disinteresse.
“Morto??”
chiesero con sgomento i due.
“Proprio
così” ribadì Blasie divertito dalla
loro reazione.
“Schifoso
pezzo di…” disse la ragazza avvicinandosi a lui.
“Tu,
lurida pezzente che non sei altro, bada a come parli!”
rispose con tono irato
Il ragazzo dagli occhi blu afferrandole un polso.
“Lasciatela!!!”
disse intervenendo l’uomo che continuava a difenderla.
“Io
faccio quello che mi pare, capito?” rispose in tono superbo
il moro chiamando
poi alcuni suoi compagni dell’esercito, e in men che non si
dica i due ragazzi
si ritrovarono legati e imprigionati.
“Preparatevi
ad un destino di schiavitù” disse zabini ai due
giovani, “Portateli
all’accampamento e metteteli con gli altri servi” e
dopo aver detto ciò ai soldati
che c’erano con lui se ne andò.
In poco
tempo i due ragazzi si ritrovarono con i polsi legati in una tenda
logora e
malconcia insieme ad altri sette ragazzi.
“Mi… mi
dispiace, io avrei dovuto proteggervi e invece… lo avevo
promesso a vostro padre
ma… non ci sono riuscito… perdonatemi
pri…”
“Shhh,
Neville non parlare, e ti prego, chiamami Hermione, ad ogni modo non
preoccuparti, hai fatto il possibile” disse una ragazza dai
capelli ricci
sull’orlo delle lacrime.
“Voi non
capite, vostro padre vi aveva mandato a nascondervi qui con me pensando
che
sareste stata al sicuro dalla guerra, si fidava di me! E io non ho
saputo
difendervi… Ma vi giuro che mi prenderò cura di
voi, specie ora che è morto,
non permetterò che vi trattino da serva” disse
risoluto Neville.
Hermione
scoppiò a piangere, addolorata per la morte di suo padre, e
tra un singhiozzo e
l’altro ringraziò l’uomo che le stava di
fianco.
Neville
la abbracciò impacciatamente cercando di consolarla e non
potè impedire che
qualche lacrima salata solcasse anche il suo viso.
La sera
calò presto e soldati, con le gole arse dal troppo vino,
intonavano dei canti
gioiosi, felici del fatto che tra qualche giorno sarebbero stati a
casa; tali
canti erano udibili anche dalla tenda dei prigionieri, ai quali
suonavano come
una condanna, sapevano infatti che li avrebbe attesi un destino di
eterna schiavitù.
All’improvviso
un paio di soldati odoranti di alcol entrarono in quel riparo con un
ghigno poco
raccomandabile ed iniziarono a guardarsi intorno, uno di loro poi si
avvicinò
ad Hermione con un’aria poco promettente.
“Guarda
questa qua… è graziosa…”
disse sorridendo lascivamente.
“Molto…”
rispose l’altro avvicinandosi.
“Tesoro,
che ne dici di venire con noi per tenerci un po’ di
compagnia?” chiese il primo
prendendola per un braccio.
“Lasciatemi!!!”
urlò Hermione dimenandosi.
“Non la
toccate!!!” disse Neville alzandosi.
“Taci tu,
pezzente! Fai un passo in più e non arriverai a
domani!” disse l’altro soldato
afferrando la riccia, che dimenandosi venne trascinata fuori dalla
tenda.
“Lasciatemi
luridi schifosi!! Lasciatemi andare!!!” urlò la
ragazza agitandosi nel
tentativo di liberarsi.
“Bada a
come parli” disse uno dei due soldati dal fisico robusto
aumentando la presa
sul suo braccio.
“Mi fai
male! Lasciami!” urlò di nuovo la ragazza.
“Calmati
bambina, non agitarti e vedrai che non sentirai più
dolore” disse l’altro
soldato, un uomo alto dai capelli lunghi.
Hermione
continuò a dimenarsi, mentre quei due uomini la stavano
trascinando in una
tenda poco distante da quella dov’era prima, quando per sua
fortuna riuscì a
liberarsi ed iniziò a correre, ma poco dopo fu bloccata da
un uomo dai capelli
biondi e il fisico robusto.
“Dove
credi di scappare dolcezza?” disse quest’ultimo
stringendola a se.
“Dai Zac,
falle vedere chi comanda!” dissero i due uomini che
l’avevano presa
avvicinandosi, l’uomo biondo, di nome Zacharia, rise di gusto
e dopo aver
lasciato un morso sul collo di Hermione la gettò in malo
modo addosso al
soldato dalla corporatura robusta, che la prese stringendola a
sé fino a farle
male.
“Credevi
di scapparmi eh? Ma non mi sfuggirai” disse
quest’ultimo toccandole il sedere
con forza, Hermione non ebbe neanche il tempo di agire che venne
gettata al
soldato alto di prima.
“Stasera
io e te passeremo una bella serata” disse strusciandosi
volgarmente su di lei.
Hermione
dimenandosi con forza sputò con rabbia,
“Mai!”.
L’uomo
rise e spingendola verso Zacharia disse:“Oho, la ragazza
è una puledra
selvaggia, vediamo se riesci a domarla tu Zac”.
Il biondo
rise afferrandola da dietro per le mani legate, e passando un braccio
sotto di
esse e uno sul ventre della ragazza rispose:“Ci puoi
scommettere Todd!” ed
iniziò a morderle il collo in modo poco delicato.
Hermione
aveva paura, molta paura, più si dimenava più la
stretta dell’uomo si faceva
più forte e dolorosa, e nonostante i suoi sforzi non
riusciva a liberarsi, ma
ad un certo punto una voce sicura fece fermare Zacharia.
“Lasciatela”
disse un ragazzo dai capelli dello stesso color del grano.
“Suvvia
signore, sono soldati che non vedono una donna da mesi, ora che la
guerra è
finita lasciateli divertire!” disse un altro ragazzo moro al
suo fianco che
Hermione riconobbe senza fatica, era colui che l’aveva
catturata!
“Ho detto
lasciatela” ripetè Malfoy in tono spazientito,
ignorando le parole del suo
amico Zabini.
“Come
vuole lei signore” disse sbuffando Zacharia che la
lasciò in malomodo.
Draco non
sapeva perché avesse deciso di intervenire, ma mentre
passava di lì vedere gli
occhi impauriti di quella ragazza gli aveva fatto provare una
sensazione strana
e quasi impulsivamente aveva fermato i suoi uomini.
Hermione
guardò in silenzio l’uomo che l’aveva
salvata aspettando una sua qualsiasi
parola.
“Tu,
vieni con me, e voi, ritiratevi nelle vostre tende” disse
Draco rivolgendosi prima
ad Hermione, poi ai suoi uomini.
Lo
sguardo di Hermione si abbassò di colpo e lo
seguì in silenzio nella sua tenda
mentre i tre soldati si ritirarono delusi.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Peach
corner:
Ciao a
tutti miei cari lettori! Rieccomi qui con un nuovo capitolo!
Devo
dirvi che non mi aspettavo che questa ff piacesse (siccome è
un po’ diversa
rispetto a quelle che ci sono su harry potter) e invece mi sono
sbagliata, e
non ne sono mai stata così contenta!
Ergo
ringrazio di cuore i 12 preferiti e le 6 seguite!
Spero che
continuerete a seguirmi numerosi!
Bacioni a
tutti! Peach
TheKira:Ti ringrazio
per aver recensito!
Sono contenta che la trama ti incuriosisca! Pensa che la fine
l’ho già
progettata =D hehe ma per quella dovrai aspettare (non so quanto di
preciso XD)
Bacioni e grazie ancora! Peach
Ellie_lovegood: innanzitutto
grazie per avermi
aggiunto tra gli autori preferiti!! È stata una bella
sorpresa per me! Poi ti
ringrazio ancora per la recensione! Sono contenta che la storia ti
piaccia! Era
da un po’ che volevo scrivere qualcosa di questo genere ma
non sapevo come
impostarlo, poi finalmente mi sono decisa ^^ (grazie ad una lezione
sull’amor
cortese del mio miticissimo prof che mi ha dato l’ispirazione
per iniziarla)
Grazie ancora! Baci Peach
Chiacchia 21:Grazie mille
per la recensione!
sono contenta che l’inizio ti piaccia, spero di non deluderti
col resto!
Purtroppo sappi che la velocità nell’aggiornare
non è il mio forte, ma cercherò
di fare il possibile, prometto! ^__^ Baci Peach
Anna 96: Ma ciao!!
Che bello ritrovarti
anche qui!! Sono contenta che la storia ti piaccia, davvero! ^^ spero
continuerai a seguirmi che mi fa molto piacere! Alla prossimaa!!
Bacioni Peach
VeraAuxilia
04: Ti ringrazio
per la tua
recensione, e anche per avermi aggiunto agli autori preferiti!! Davvero
troppo
gentile ^\\\\^ in effetti è da un po’ che volevo
scrivere una ff ambientata nel
medioevo e finalmente mi sono decisa! Mi ha sempre affascinato la vita
cortese
e spero di descriverla al meglio! A proposito della tua domanda su
Hermione… mi
dispiace davvero ma non posso rispondere perché le sue
origini verranno
spiegate più chiaramente durante lo svolgimento della
storia, hehe col dubbio
ti lascio! ^^ Bacioni! Peach
Sam05: Ciao! Sono
davvero contentissima
del fatto che la mia ff ti piaccia! È una bella
soddisfazione per una
scrittrice alle prime armi come me sapere che la sua storia
è seguita e
apprezzata anche da chi preferisce altri generi! Spero che
continuerà a
piacerti ^_____^ baci!! Peach
Capitolo
2
Il biondo
principe camminava algido nel suo accampamento seguito da Hermione che,
non
sapendo cos’aspettarsi da lui, aveva un po’ di
paura.
La
ragazza sentiva l’aria fresca della sera sferzarle il viso e
il profumo del
vino, che circolava abbondante in quell’accampamento,
inebriarle i sensi.
Camminando
tra le tende dei soldati si guardava intorno un po’
intimorita e un po’
incuriosita da quella realtà a lei sconosciuta; poteva
osservare uomini intenti
a mangiare, altri a conversare rumorosamente o intonare canti in onore
del loro
re, e altri ancora brindare per la loro vittoria.
Tutta
quell’allegria che invadeva l’aria sembrava non
contagiare la ragazza, che
sentiva una forte tristezza avvolgerle il cuore al pensiero che sarebbe
potuta
diventare la schiava di uno di quei soldati che avevano sottomesso il
suo paese
natale.
Ad un
certo punto il ragazzo si fermò davanti ad una tenda verde
scuro, molto più
grande rispetto a quelle che la ragazza aveva visto girando per il
campo, ed
entrò senza curarsi affatto di lei, che guardandosi intorno
per un secondo entrò
subito dopo.
L’interno
era abbastanza spazioso e povero, vi erano infatti solamente un largo
giaciglio
col materasso strabordante di paglia, un sacco contenente i vestiti del
ragazzo,
e i pezzi della sua armatura, armi comprese, appoggiati in un angolo
della
tenda.
“Puoi
anche sederti se vuoi” disse Draco vedendo l’aria
spaesata della ragazza, che
senza dire una parola si sedette di fianco all’armatura del
biondo.
“Hey,
rilassati, guarda che non mordo” disse poi il principe
notando l’espressione
preoccupata della riccia.
“Perché
mi hai portata qui?” chiese allora lei esternando i suoi
dubbi.
“Preferivi
forse che ti riportavo nella tenda insieme agli altri schiavi,
lasciando così
liberi i miei uomini di entrare di nuovo e concludere ciò
che avevano intenzione
di farti?” disse poi con un ghigno.
La
ragazza voltò il capo, inorridita al solo pensiero, e scosse
la testa.
“Appunto,
ad ogni modo rivolgiti a me con il dovuto rispetto, ricordati che io
sono il
tuo futuro re” rispose il ragazzo sedendosi sul suo letto.
“Oh…
scusatemi tanto vostra altezza, e come dovrei rivolgermi a voi di grazia?” disse la ragazza
con finta
riverenza guardandolo negli occhi, odiava quando le si davano degli
ordini.
Draco
rise al tono insolente di quella contadina –un
osso duro la fanciulla- pensò
guardandola.
“Puoi
chiamarmi Signor Malfoy, signore o padrone, a tua scelta, ma ricordati
che devi
darmi del voi, e io come posso chiamarti?” chiese in tono
divertito.
“Credo
che vi chiamerò signor Malfoy, chiamarvi padrone vorrebbe
dire che io sono la
vostra schiava, comunque il mio nome è Hermione”
rispose la ragazza.
“Hermione
eh? Beh, io non ti ci vedrei male come mia schiava...” disse
lui ghignando.
“Io
invece si, non sono abituata ad eseguire nessun genere di
ordini” ribattè la
ragazza, infastidita al solo pensiero della schiavitù.
“Credo
che dovrai abituatici allora, perché sarà quello
che farai per il resto della
tua vita” affermò Draco.
“Volete
dirmi che sarò la vostra schiava?” disse
contrariata Hermione.
A Draco
venne in mente un’idea, e ghignando le disse:“Non
credo, per te ho altri
progetti Hermione”.
“Ovvero?”
chiese la ragazza curiosa.
“Lo
scoprirai appena arriveremo in Inghilterra…”
rispose enigmatico il biondo
guardandola, “comunque, che lavoro facevi in questo
paesetto?” chiese poi con
finto disinteresse.
“Tessevo
vestiti e filavo la lana” rispose lei guardandolo con
scetticismo.
“Bene…
credo che le farà piacere…” disse il
ragazzo tra sé e sé.
“A chi?”
chiese Hermione con curiosità.
“Lo
scoprirai tra non molto, stai tranquilla…” rispose
Draco con noncuranza.
“Ma
insomma vuoi, cioè, volete
dirmi che cosa
avete in mente per me??” domandò irritata la
ragazza.
“Come sei
impaziente… ti ho detto che lo saprai quando saremo
arrivati” ribadì il biondo.
“E io
voglio saperlo adesso!” disse la riccia, che cominciava ad
irritarsi.
“E a me
non interessa! Sono io che do gli ordini qui chiaro? Credo che dovrai
imparare
il modo adeguato di rivolgerti a chi ti è
superiore” affermò il biondo.
“Oh,
scusatemi altezza se ho urtato la vostra pazienza” disse
Hermione ironicamente.
Draco
ghignò:“Non credo che ti convenga più
di tanto fare la spiritosa, ti ricordo
che il tuo destino è nelle mie mani…”.
“Mi state
minacciando signor Malfoy?” chiese Hermione alzando un
sopracciglio.
“Io lo
definirei più un avvertimento che una minaccia”
disse il biondo principe.
“Oh,
certo… perché c’è molta
differenza tra minaccia e avvertimento…”
affermò lei
con sarcasmo.
Draco
rise e le disse “Chiamalo come vuoi, minaccia o avvertimento,
fa lo stesso… ad
ogni modo domani all’alba dobbiamo partire, è
meglio se dormiamo o non
reggeremo il viaggio”.
Detto
questo il ragazzo si alzò e avvicinandosi a Hermione prese
un pugnale che era
appoggiato poco distante da lei, vedendo la faccia terrorizzata della
ragazza
le disse ridendo:“Tranquilla, non ho intenzione di ucciderti,
ora se mi
prometti che farai la brava ti libero dalle corde che ti hanno messo,
così puoi
dormire tranquillamente”.
Hermione
in quella frase vide la sua speranza di salvezza, se fosse stata
abbastanza
veloce magari sarebbe riuscita a scappare via da lì,
così in silenzio voltò le
spalle al ragazzo che con un colpo secco tagliò le funi che
le legavano i polsi.
Hermione
appena vide le corde cadere ai suoi piedi fece uno scatto in avanti,
sperando
di riuscire ad uscire da quella tenda, ma Draco fu più
veloce di lei e
afferrandola per i polsi la trasse a sé imprigionandola
contro il suo corpo.
A quel
contatto Hermione si sentì scossa da una scarica elettrica e
fu invasa da un
profumo pungente che per un momento le annebbiò la mente,
decise di dare la
colpa di quelle sensazioni alla delusione di non essere riuscita a
scappare.
“Piccola
bugiarda, cosa credevi di fare?” disse il ragazzo
stringendola a sé.
Hermione rispose
dicendo:“Io non sono una bugiarda, non vi ho assicurato in
alcun modo che non
sarei scappata, signore”.
“Sei
furba Hermione, ma non provare mai più a fare una cosa del
genere, hai capito?”
intimò quest’ultimo.
Non
ricevendo risposta dalla ragazza la strinse più forte a
sé e avvicinandosi
lentamente all’orecchio di lei ripetè a bassa
voce:“Hai capito?”, Hermione
sbuffò esasperata e rispose:“Si vostra
maestà, non lo farò più”.
Draco la
lasciò lentamente e indicando il materasso su cui dormiva le
disse:“Bene, ora
sdraiati lì”.
La
ragazza lo guardò con stupore e gli chiese:“Ma
lì non è dove dormite voi?”.
“Che
perspicacia Hermione…” rispose il ragazzo
ghignando.
“Mi state
dicendo che devo dormire con voi??” esclamò
sorpresa la riccia.
“Se
proprio insisti puoi dormire per terra, o insieme agli altri schiavi
col
rischio che un mio soldato torni a farti visita” Disse lui
ghignando.
Hermione
a quelle parole si sdraiò in silenzio sul materasso in
paglia dove dormiva il
ragazzo, facendogli spazio per evitare di essergli troppo vicina.
Draco le si
sdraiò accanto poco dopo passandole la coperta
affinché non prendesse freddo.
“Grazie…
Buonanotte signor Malfoy” disse Hermione coprendosi.
“Buonanotte
Hermione” rispose Draco chiudendo gli occhi.
In poco
tempo i due ragazzi si addormentarono, stanchi e stremati dalla
giornata che
avevano trascorso.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Peach
corner:
Ciao a
tutti miei cari! Innanzitutto buone feste!!! Spero che ve le stiate
godendo!
Poi,
avete visto? Sono tornata! Hehe, questo capitolo è stato
abbastanza difficile
da scrivere ma alla fine ce l’ho fatta, spero che vi piaccia!
Le città
che sentirete nominare sappiate che esistono veramente =) mi sono
divertita a
cercarle sulla cartina e ad immaginarmi un itinerario XD.
Mi scuso
fin da ora per gli errori di battitura e di scrittura che sicuramente
ci
saranno.
Come
ultima cosa, ma non meno importante, vorrei ringraziare tantissimo i 23
preferiti e le 15 seguite!! Grazie mille ragazziiiii!!!
Bacioni a
tutti!! Peach
Barbarak: Grazie mille
per aver recensito!
Sono contenta che la storia ti piaccia!! E grazie anche per avermi
messo tra
gli autori preferiti!! È stata una piacevole sorpresa!
Ciaoo! Baci! Peach
Anna96: Grazie mille
per la recensione!
Mi fa piacere sapere che la storia ti piaccia! Poi a me ha sempre
affascinato
il medioevo, poi concordo con te, chi non vorrebbe avere Draco come
re?? XD
Baci!! Peach
Chiacchia21: Ma chi si
vuole liberare di te??
Io no di certo!! XD Quello che passa per la testolina del nostro bel
Draco lo
scoprirai in questo capitolo! Per stare al posto di Hermione scusa ma
dei
metterti in fila, ci sono prima io!! XD scherzo! Bacioni! Peach
TheKira: Wow! Grazie
mille!!! Sei davvero
troppo gentile ^\\\\\^ ma sono contenta che la mia storia ti piaccia!
Che ne
dici di questo chap? Un bacio! Peach
Morkia94: Grazie
mille! Sono contenta che
la storia ti piaccia, davvero! Cosa ne dici di questo chap? Spero di
non
deludere le aspettative! Baci! Peach
Ellie_Lovegood: Ti ringrazio
dei complimenti! Sei
davvero troppo gentile ^\\\\\^ mi fa piacere sapere che con la mia
storia
riesco a rendere bene l’epoca di cui parlo! Baci!! Peach.
Sam05: Wow, sono
davvero contenta che mi
seguirai fino alla fine! I piani di Draco su Hermione saranno svelati
in questo
capitolo, e hai proprio ragione, nemmeno io mi lamenterei se fossi in
Hermione!
Non c’è dubbio! XD Ti ringrazio davvero per i
complimenti, spero di
meritarmeli! Baci!
Capitolo
3
“Hermione…
Hermione svegliati, tra un'ora si parte” disse una voce
allegra.
La ragazza
aprì lentamente gli occhi e, dopo essersi stiracchiata, si
mise a sedere sul
giaciglio di paglia dove aveva dormito.
Le ci
volle un po’ per riconoscere il posto in cui era e per
ricordare cos’era
successo ma, quando vide il principe Malfoy che la guardava sorridendo
beffardo,
ogni cosa le ritornò in mente.
“Signor
Malfoy… buon giorno…” disse lei con la
voce impastata dal sonno.
“Buon
giorno a te Hermione” rispose il principe, che era seduto
accanto a lei.
La riccia
guardò fuori dalla tenda attraverso la fessura che fungeva
da porta e vide che
la luce del sole era ancora fioca, così disse: “Ma
non è presto per mettersi in
viaggio signore?”.
“Beh, il
sole è già sorto, ti avevo avvisato che saremmo
partiti presto”.
“Ah, sì,
è vero…” disse la ragazza ancora
intontita dal sonno.
“Ora
alzati, forza, ci sono delle tende da smontare qua fuori e non
pretenderai che
lo faccia io vero?” esclamò ironicamente il biondo
principe mentre si alzava.
“Non
sarebbe una cattiva idea…” rispose sarcastica
Hermione, “comunque dove siamo
diretti?” chiese alzandosi.
Draco,
che era visibilmente contento di poter tornare alla sua patria, rispose
in tono
allegro: “Siamo diretti al porto di Wicklow, da li prenderemo
una nave che ci
porterà a Caernafron e una volta attraccati andremo
finalmente nel mio castello
che si trova nella città di Chester” detto
ciò il ragazzo iniziò a prendere dei
vestiti per potersi cambiare.
La
riccia, vedendo che il principe stava per togliersi gli abiti che aveva
addosso,
si voltò e disse: “Beh… io allora vado
ad aiutare gli altri servi a smontare le
tende…”.
Il biondo
ghignando rispose: “Aspetta un secondo, dato che sei qui,
perché non cominci
col mettere in quel sacco di tela la mia armatura?”.
Hermione se
avesse potuto sarebbe uscita da quella tenda all’istante
ignorando quella
richiesta, tuttavia Malfoy era il suo nuovo re e lei non poteva
permettersi di
disobbedirgli, quindi si girò verso di lui, che era a torso
nudo, e con le gote
arrossate per l’imbarazzo rispose: “Ma
certo… signore”, e cercando di non
guardare il fisico marmoreo del ragazzo, formato da anni di allenamento
nell’uso delle armi, iniziò a prendere uno ad uno
i pezzi della sua armatura e
a metterli in un grande sacco di tela che si trovava ai piedi del
giaciglio di
paglia.
Dopo
qualche minuto di silenzio Draco si girò verso di lei e le
disse ghignando:
“Brava Hermione, allora se vuoi gli ordini li sai
eseguire…”.
Hermione
si voltò verso di lui per controbattere, però
vedendo che indossava solo le
brache (così si chiamavano i pantaloni nel medioevo nd
autrice) si rigirò
velocemente cercando di ignorarlo.
Il
principe ghignò ed infilandosi una camicia disse:
“Che c’è Hermione? La mia
bellezza ti ha fatto perdere la tua impertinenza?”.
La
ragazza si voltò di nuovo verso di lui e rispose
ironicamente: “Ma certo signore,
la vostra bellezza è così immensa
che mi fa girare la testa… dall’altra parte
però”.
Draco non
potè fare a meno di ghignare divertito e disse:
“Hermione, non mi piacciono i
bugiardi…”.
“Ma io non
sono bugiarda signor Malfoy” replicò
tranquillamente la riccia.
“Certo…
come dici tu… comunque ti do un consiglio, ti conviene
tenere a freno il tuo
sarcasmo, perlomeno con gli altri aristocratici, potrebbero non
apprezzarlo più
di tanto e ne pagheresti le conseguenze”.
Hermione fece
spallucce e commentò indifferente:
“Vedrò di ricordarmelo… ora se non vi
dispiace io andrei ad aiutare gli altri servi a smontare le tende, a
più tardi
signor Malfoy”.
Il biondo
le fece un cenno e disse: “Ci si vede in giro
Hermione”.
La
ragazza uscì dalla tenda e vide degli uomini già
al lavoro che smontavano pezzi
di tende e li mettevano su dei carri adibiti al trasporto di viveri e
oggetti
vari, ne scorse altri strigliare i cavalli dei loro padroni per poi
sellarli, e
altri ancora girovagare per il campo per controllare che fosse tutto a
posto,
probabilmente quelli erano gli aristocratici.
“Hermione!
Come state?” disse improvvisamente una voce gioiosa.
“Neville!
Sto bene grazie, tu invece?” rispose lei raggiungendo
l’amico.
“Anch’io
sto bene grazie, piuttosto… ieri sera alla fine…
vi hanno fatto del male?”
chiese cautamente il ragazzo.
“No
Neville, stai tranquillo, fortunatamente è intervenuto il
principe Draco Malfoy
e gli ha impedito di farmi qualsiasi cosa, alla fine mi ha portato in
tenda con
lui e ho dormito al suo fianco, per questo non mi hai vista
ritornare” rispose
Hermione per tranquillizzarlo.
“Quindi
non vi è successo nulla? Oh, meno male… sono
stato in pensiero per voi”.
“Non ti
preoccupare Neville, sto bene, e comunque ti prego, dammi del
tu!” disse la
ragazza.
“Oh…
certo Hermione, come vol... vuoi” rispose imbarazzato Neville.
“Bene,
ora andiamo ad aiutare gli altri schiavi dai, così
partiamo” proferì senza
entusiasmo la riccia.
Il
ragazzo annuì e insieme andarono ad aiutare un gruppo di
persone a mettere sui
carri le tende già smontate.
Circa
mezz’ora dopo il principe Malfoy annunciò che era
tutto pronto e che potevano
partire, così i nobili montarono sui loro cavalli, alcuni
soldati si misero
alla guida dei carri e gli altri combattenti si misero in marcia
seguiti dagli
schiavi.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Hermione
stava ammirando il paesaggio verde e rigoglioso che la circondava, e al
solo
pensiero che non lo avrebbe più rivisto si sentì
stringere il cuore in una
morsa dolorosa, non voleva partire, avrebbe voluto rimanere li per
sempre.
Purtroppo
però il suo paese aveva perso la guerra e con essa la sua
libertà, lei doveva
solo rassegnarsi e cercare di adattarsi in fretta a quella situazione
sperando
che andasse tutto bene e che quello che Malfoy aveva in mente per lei
non fosse
qualcosa di brutto.
Intanto
che Hermione era immersa nei suoi pensieri, qualche metro
più indietro il
nostro bel principe, a cavallo del suo destriero nero come la pece,
stava
parlando con il suo conte più fidato, nonché il
suo caro amico Blasie Zabini.
“Allora
signor Malfoy, come è andata con la ragazza di ieri sera?
Avete già trovato una
plausibile schiava?” chiese con curiosità
quest’ultimo.
“A dire
il vero no, anche se Hermione è una ragazza interessante e
indubbiamente bella
averla come serva scatenerebbe la gelosia di madama Parkinson, e non
riuscirei
a sopportare le sue lamentele petulanti” disse Draco.
“Vi
capisco benissimo, la vostra promessa sposa sa essere
molto…fastidiosa delle
volte… quindi cosa avete intenzione di fare con lei?
Perché da come ne avete
parlato prima non credo abbiate intenzione di cederla ad un vostro
soldato”.
“Mi
conosci fin troppo bene Zabini, in effetti ho già in mente
cosa farle fare…”.
“Cioè?”
chiese con curiosità il ragazzo dagli occhi cobalto.
Il biondo
ghignò e disse sarcasticamente: “Siccome io sono molto innamorato della mia futura
sposa…durante la guerra l’ho
pensata spesso e ho deciso di regalarle
un’ancella… capito?”.
“Ma
certo! Per poter conoscere meglio la ragazza, invece di tenerla come
vostra schiava
e scatenare le gelosie della vostra futura sposa, voi la
‘regalate’ a madama
Parkinson come ancella, così lei sarà felice
perché le avrete fatto un regalo e
voi potrete vedere quella Hermione ogni giorno, proprio come se fosse
vostra
schiava”disse Zabini ghignando.
“Esattamente…
e poi sono convinto che Pansy la apprezzerà, nonostante il
carattere un po’
ribelle Hermione ha un certo portamento, insolito per il suo ceto, che
si
addice molto al ruolo di ancella”.
“In
effetti, ora che ci penso, forse è un po’ troppo
insolito per una contadinella…” disse Blasie
“… sapete mio signore, questa
mattina ho avuto modo di osservarla e ho notato che ha un comportamento
singolare rispetto agli altri servi”.
Draco
rispose pensieroso: “Lo so, l’ho notato anche io
ieri sera, è per questo che mi
ha incuriosito”.
“Già…
hey, a proposito di ieri sera, alla fine cos’è
successo quando siete andati
nella vostra tenda?” chiese Zabini.
E mentre
Draco Malfoy raccontava quello che era accaduto con Hermione, la
ragazza continuava
a pensare a suo padre e alla sua famiglia.
Si era
separata dai suoi cari da più di un anno ormai, poco prima
che iniziasse la
guerra, e da allora aveva perso ogni contatto con loro, probabilmente
la
credevano morta.
Un
pizzico di rabbia si fece vivo dentro di lei, l’avevano
mandata lontano da loro
con Neville perché restasse al sicuro, lei aveva
acconsentito seppure a
malincuore, aveva sofferto per la loro lontananza, e tutto questo non
era
servito a niente, difatti ora si ritrovava a camminare in mezzo a dei
soldati e
a degli schiavi con la consapevolezza che presto lo sarebbe diventata
anche
lei.
Nonostante
tutto ciò la ragazza, in un angolo del suo cuore, sperava
che i suoi fratelli,
Harry e Ronald, sbucassero all’improvviso dalla rigogliosa
vegetazione che la
circondava per salvarla e riportarla a casa da suo padre e sua madre,
anche se
sapeva che era impossibile continuava a sperare che tutto tornasse come
prima,
ma la sua ragione le suggeriva che era solo un'illusione.
Passarono
molte ore e ad un certo punto il paesaggio cambiò: la
vegetazione diminuì per
fare spazio a delle piccole casette e a delle stradine fatte da
ciottoli di
pietra, e un pungente profumo di salsedine si espanse
nell’aria.
Erano
finalmente giunti in una piccola cittadina, Hermione riuscì
con un po' di fatica a scorgere in
lontananza il mare, questo voleva dire una sola cosa: erano arrivati al
porto
di Wicklow.
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Capitolo 4 *** ç.ç sorryyyyy!!!!!!!!!!!! ***
Ciao
a tutti miei amati lettori!
Vi devo chiedere immensamente scusa! Lo so, sono sparita
all’improvviso
e non ho più aggiornato ma ho una valida motivazione, a
scuola ho avuto una
piccola caduta dovuta anche a un motivo personale e ho preso dei brutti
voti,
rischiavo di avere quattro materie insufficienti alla fine
dell’anno (e questo
equivarrebbe alla bocciatura…), per fortuna ho agito in
tempo e ho studiato
moltissimo per recuperarle, alla fine ce l’ho fatta e anche
la situazione
personale si è risolta =).
Bando alle ciance non sono qui per parlare di me ma delle
mie storie, ora che è arrivata la mia amatissima estate
posso tranquillamente
dedicarmi alla scrittura e vi prometto che aggiornerò al
più presto possibile.
Per farmi perdonare del mio ritardo mostruoso vi lascio un
piccolo spoiler, magari non lo troverete pari pari nel capitolo
successivo perché
devo ancora scriverlo, comunque ecco a voi la brevissima anticipazione:
Wicklow era
un paesino davvero accogliente.
Le basse
casette in pietra, da alcune delle quali si poteva scorgere uscire una
piccola
nuvola di fumo, costeggiavano le strade in ciottoli di pietra e fango
che erano
pressoché deserte se non per qualche ragazzino che giocava
allegramente o
qualche artigiano che, seduto su uno sgabello fuori dalla sua bottega,
lavorava
il legno, l'argilla oppure il ferro con una pacatezza fuori dal comune.
Ecco
qui l’anticipazione, lo
so, non è un gran che, ma l’avvenimento che avrei
voluto anticiparvi devo
ancora progettarlo bene, vi prometto che leggerete questo capitolo al
più
presto!!!
Un bacio a tutti!!!
Peach_93
P.s. le risposte alle
recensioni le leggerete nel prossimo capitolo
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