Fragment and Shadow

di LADY_youkai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Just a uneless fragment ***
Capitolo 2: *** Chapter Two - Look me ***
Capitolo 3: *** Chapter Three - Flashback ***
Capitolo 4: *** Chapter Four - Silence and Pain ***
Capitolo 5: *** Chapter Five - Death Love ***
Capitolo 6: *** Chapter six - Remorse ***
Capitolo 7: *** Chapter seven - I... ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight - If she was here ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine - Nice to meet you ***



Capitolo 1
*** Just a uneless fragment ***


Fragment and shadow

Ecco una nuova fanfiction. Questa vedrò di finirla davvero, ero in un periodo in cui

a) ero piena di roba da studiare (voi non potete capire le settimane infernali che ho dovuto passare çOç )

b) avevo perso l'ispirazione. Il che non va bene...ma con questa sento che mi è tornata tutta l'ispirazione yaoi di cui avevo bisogno

Inutile dire che i personaggi non mi appartengono (anche se è solo questione di giorni) e che i fatti narrati non sono realmente accaduti (almeno credo)

Buona lettura ^-^

Chapter One – Just a uneless fragment


Posso raccontarmi un segreto? Lo sussurrerò solo a me stesso, per custodirlo gelosamente, per non trasformarlo in un incubo.

Mi piace illudermi. Osservare i miei sogni e sorridere davanti a questi. Il sogno è sempre quello.

Noi due.

Succede una cosa spiacevole però.


Alla fine, il sogno finisce.




Mi alzo a fatica, trascino il mio corpo in bagno e, senza troppa cura, mi vesto alla veloce, osservandomi distrattamente nello specchio: preferisco non guardarmi troppo a lungo

. Afferro le chiavi di casa e, dopo aver chiuso la porta, scendo le scale con sguardo vacuo e mi stupisco di non essere inciampato facendo irrimediabilmente una figuraccia. Quando esco dal portone, vedo già Aoi pronto in macchina, mentre fuma una sigaretta, che mi aspetta spazientito

-Allora, vuoi darti una mossa?-

-Ma sono giusto!-

-Sei in ritardo di cinque minuti! Avanti, sali!- Aoi è fissato con la puntualità, e ormai non ci faccio più caso ai suoi sbuffi inutili e alle sue occhiatacce rivolte all'orologio. Salgo e, dopo essermi allacciato la cintura gli rivolgo un “sono pronto”, che rasenta il sarcasmo: probabilmente fino a qualche mese fa ne sarei uscito con una battuta d'eccellenza, un dieci e lode, ma ultimamente mi merito meno di un quattro...perfino Uruha fa battute migliori delle mie! Il che è tutto dire...

-Prossima volta scordarti che vengo a prenderti!-

-Va bene...-

-Hai la moto dal meccanico, e allora? Prendi la metropolitana!-

-Mh mh...-

-Non sono neanche riuscito a sistemare a casa per venire a prenderti!-

-Che disgrazia...-

Aspetto un'altra frase, un insulto, una minaccia di morte, ma non dice nulla. Mi giro, quasi terrorizzato di vedere quale sguardo mi attende...poi mi accorgo che ha su gli occhiali da sole

-Reita, posso sapere che succede?-

-Cosa dovrebbe succedere?- So che questa mia bella commedia non durerà a lungo, ma non voglio che finisca adesso, non sono ancora pronto per parlarne

-Ah, non so, dimmelo tu- Lui sa. Lo so che lo sa. Mi morbo il labbro, apro la bocca, ma non parlo: che cosa dovrei dire? -Senti, se non ne vuoi parlare ok, ma non dirmi che non ti sta succedendo nulla, perché lo prendo come un insulto alla mia intelligenza...sì, ho un'intelligenza!- Anticipa la mia battuta, sta acquisendo dei riflessi mentali. Sorrido appena, mentre rivolgo degli sguardi fuori dal finestrino: tra meno di mezz'ora arriveremo e io che cosa farò? -Ryo...- Mi volto e lo guardo: sebbene abbia su gli occhiali, avverto chiaramente la sua preoccupazione. Mi sono sempre confidato con Aoi, l'ho sempre ritenuto una persona discreta e che sapeva dare consigli e giudizi veri, non ha mai avuto problemi a dirmi quando sbagliavo. Anche con Uruha è lo stesso, ma lo considero come un fratello, involontariamente tende sempre a stare dalla mia parte, Kai è fin troppo violento.

Ruki invece...

Chiudo gli occhi, cercando di cancellare dalla mia mente quel sorriso forzato, quello sguardo triste, quel corpo minuto e privo di protezioni.


Ho sempre sperato di essere la colonna portante della tua vita, quando invece mi sono accorto che sono solo un inutile frammento


-Ryo...- Non posso certo far finta di nulla, anche perché negare l'evidenza sarebbe assurdo

-Non so cosa mi sta succedendo- No, per la verità so esattamente cosa mi sta accadendo.

Da tanto tempo

-Riguarda il nano?- Abbozzo un sorriso di circostanza, e poi, tornando serio, annuisco, sussurrando un debole “sì” -Lo immaginavo. Cosa hai intenzione di fare?-

-Nulla...assolutamente nulla-


Arriviamo agli studi, Aoi non ha più fatto domande, non ha più detto nulla, se non inveire contro le altre macchine che gli suonavano per accelerare (cosa di cui mi trovo pienamente d'accordo). Prima di scendere, mi sorride, dandomi una pacca sulla spalla: un piccolo gesto, eppure mi da una grande forza. Scendiamo dalla macchina e, con passo sicuro, ci dirigiamo all'interno dello stabile e la voce di Uruha che tenta inutilmente di cantare ci indica la stanza nella quale dobbiamo entrare

-Qualcuno lo spenga- Disse Aoi, entrando nella stanza e avventandosi su Uruha, cercando di tappargli la bocca, mentre io avanzo piano, osservandomi attorno: c'è solo Kai nella stanza, meglio così

-Vi eravate persi?- Chiese il leader, osservando il chitarrista che cercava di soffocare l'altro con il cuscino

-Chiedilo a sua maestà “sono troppo in alto per prendere dei mezzi pubblici”-

-Se avessi preso dei mezzi pubblici non sarei ancora arrivato!- Lo squadro, per poi aggiungere subito dopo che lui è proprio l'ultimo a farmi la ramanzina, visto che di solito è lui l'ultimo che arriva.

Uno a zero per me.

Mi siedo accanto a Uruha e, cercando di farlo respirare dopo l'attentato di Aoi, guardo Kai

-Do..dov'è Ruki?-

-Speravi che non ci fossi, vero?- Mi volto di scatto, in direzione della porta: camicia bianca, pantaloni neri, zeppe (giusto per ricordare al mondo che anche lui può arrivare al metro e sessantacinque), una collana sottile al collo e l'anello.

I suoi occhi intensi fissi sui miei, un sorriso sul volto, su quel bellissimo volto che annulla tutte le mie difese.

Lui.

La forza che sentivo poco prima, si sta sfaldando

-Sì, lo speravo-




Perchè non mi guardi?”

Ma ti sto guardando”

Non è vero, tu fai finta”

continua

Ecco il primo capitolo

Il prossimo spero al più presto ^^

Grazie per chi ha letto <3

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Capitolo 2
*** Chapter Two - Look me ***


rr

Chapter Two – Look me


Riduco gli sguardi al minimo essenziale, il contatto fisico è cancellato a priori.

Non riesco più a stare nella stessa stanza in cui sei tu come ci stavo un tempo: le sensazioni, i sentimenti, sono differenti.

Io sono diverso.

Suono perché devo, ascolto frammentariamente, la mia mente è altrove...quanto ancora dovrà durare questa commedia?

-Ok, visto che abbiamo finito, potremmo andare a prenderci qualche cosa da bere- Osservo Kai, mentre si alza dalla sua postazione per sgranchirsi le gambe e gli altri, di riflesso, abbandonano gli strumenti senza alcun ritegno sul pavimento (Aoi ha avuto la decenza di appoggiare la chitarra alla parete) esaltando le grandi capacità organizzative del nostro leader. Poi dicono che sono io il bambino.

Metto il basso nella custodia e, senza volerlo, ti osservo, mentre discuti con gli altri su dove potreste andare. Voi, perché io non sono dell'umore adatto per ridere e scherzare con te

-Reita, vieni?- Uruha mi si para davanti, bloccando la mia visuale, costringendomi a maledirlo

-No, non vengo- Fa per ribattere, ma poi capisce e non dice nulla: semplicemente mi mostra un'espressione preoccupata


Reita, glielo devi dire”

Certo, e come?”

Vuoi stare male ancora per molto?”


Sto male già da molto tempo

-Come non vieni?- Che strano Ruki, il tuo tono sembra davvero dispiaciuto


Perché hai così paura?”

Sai bene quanto me che non c'è alcuna possibilità che lui provi ciò che provo io”


Si tratta solo di una mia sensazione, senza alcun dubbio

-Sono stanco- Ti guardo di sfuggita, mentre ritorno a sistemare il mio strumento e mi rendo conto che il tono della mia voce è freddo, distaccato. Faccio finta di ignorarti, mentre Uruha insiste per andare a bere, trascinandosi dietro Kai che, evidentemente, cerca di convincermi a venire, visto che continua a chiamarmi

-Sentite, se non vuole venire, non vuole venire!- Grazie Aoi -Noi andiamo, ci vediamo domani, ciao ciao- Li guardo mentre si allontanano e per sbaglio inciampo nel suo sguardo: fa quasi paura.


Sono tornato a casa, non ho voglia di andare da nessuna parte: ho sempre trovato che il dolce far nulla fosse il rimedio più efficace in questi casi. Mi sono fatto dare un passaggio da uno della troupe, tornare a casa a piedi era fuori discussione.

A quest'ora saranno già arrivati in un bar e sicuramente staranno provando ad avvicinare qualche ragazza.

Per poco non vomito.

L'idea che tu possa avvicinarti a una, offrirgli una serata con te, mi da il voltastomaco. Mi copro gli occhi con le mani, cercando di nascondere queste visioni ma faccio fatica, anche perché so per certo che tu ti porterai a letto qualcuna. Succede sempre così, è inevitabile.

Accendo la televisione, nella speranza di trovare qualche programma che mi permetta di distogliere i miei pensieri da te ma, ovviamente, quando hai a disposizione più di ottocento canali, non trovi nulla che ti soddisfi. Sbuffo, lasciando cadere il telecomando sul divano.

Sono sempre stanco in questo periodo.

Quando sto per addormentarmi, sento il campanello di casa mia suonare

“Ma chi diavolo è?!” Mi alzo, quasi mi getto contro la porta, pronto a infuriarmi con chi ha osato interrompere il mio stato vegetativo e a scaricare su di lui tutta la mia frustrazione e l'angoscia di questo periodo

-Allora, posso sapere cosa diavolo...- Non finisco la frase, rimango immobile, in silenzio, come un perfetto idiota

-Scusa, ti ho disturbato?-

-Ru...Ruki...-

-Devo passare dopo?-

-No, certo che no, entra- Non entrare, ti supplico. Vattene. Fuggi.

E, ovviamente, entri.

Cammini con passo leggero, chiudo la porta, ti osservo la schiena, quasi impaurito della tua presenza.

Ripenso ancora allo sguardo di poche mezzore fa

-Non sei andato con gli altri?-

-Solo per poco....- Ti appoggi al divano, incroci le braccia al petto e mi guardi dritto in faccia, con sguardo duro. È strano, quando tu entri in questa casa cambia tutto, sembra tutto nostalgico e lontano. Un vago ricordo -Reita-

-Mh?-

-Ti ho fatto qualche cosa, per caso?- Sbarro gli occhi, stupito da questa domanda: che cosa mi avresti fatto? Cala tra noi qualche secondo di silenzio, mentre il dubbio inizia a insinuarsi sempre più pericolosamente nella mia mente: e se tu sapessi?

-Perché mi chiedi una cosa del genere?- Cammino, per allontanarmi da te

Come potresti sapere?

-Ecco, lo stai facendo ancora-

-Cosa?

-Perché non mi guardi?-

-Ma ti sto guardando-

-Non è vero, tu fai finta- Non riesco più a guardarti davvero, perché questo significherebbe mettermi in una situazione precaria e non mi importerebbe se questo comportasse solo una mia rovina, ma ci andresti di mezzo anche tu.

Tu sei il mio primo pensiero però, sempre e comunque.

Forse il mio è solo un attaccamento morboso, un desiderio di proteggerti, ti sentirmi utile. Perché da quando ti ho conosciuto ho rivisto molte delle mie priorità e credimi se ti dico che forse sarai proprio tu la mia distruzione.

Ma quale dolce morte sarebbe allora questa

-Reita, dimmelo, ti ho forse fatto qualche cosa?-

-No Ruki, davvero-

Tu mi hai insegnato ad amare...

-Guardami!- Lo dici non con tono autorevole, ma quasi con supplichevole: come mai hai così paura? Forse lo so e mi fa male.

La paura di perdere ancora una persona cara senza spiegazioni, senza alcuna parola, è logorante.

Smetto di camminare e ti guardo

-Scusami, ma ti giuro, non c'è nulla- Sebbene un po' titubante, ti rilassi e lasci andare il pugno che avevi serrato con così tanta forza da farti diventare le nocche bianche. Torni a respirare normalmente, ma il tuo sguardo lascia intravedere ancora un po' di preoccupazione.

Giustificata.


Come fai ad esserne così certo?”

Lo conosci bene quanto me. Dopo quella volta, ammesso che ci fosse stata qualche possibilità, tutti i miei tentativi sono andati bruciati prima del tempo”

Reita...”

Uruha, lo sai anche tu, mettiti il cuore in pace come me”


Ma io non sono di certo in pace con me stesso

-Ruki, mi dispiace se ti ho fatto preoccupare, sono solo stanco-

-Certo, solo stanco- Lo dici con tono quasi rassegnato, mentre abbassi lo sguardo e osservi il pavimento sotto i tuoi piedi.

Ho come la sensazione che il mio stia crollando sotto di me

-Ruki, credimi...-

-Certo che ti credo-


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Ti ricordi quando abbiamo iniziato?”

Certamente! Come potrei non ricordarlo?”

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Capitolo 3
*** Chapter Three - Flashback ***


rr

Mmm...capitolo abbastanza corto, ma mi sembrava inutile dilungarlo più del dovuto, visto che si tratta solo di un ricordo. Avrei rischiato di ripetermi e di appesantire il tutto ù.ù

Buon capitolo ^^

Chapter Three - Flashback


-Sono corso appena mi hai chiamato, si può sapere che cosa succede?- Se c'è una persona su cui posso contare sempre e comunque, sei tu Uruha: non puoi nemmeno immaginare quanto mi sia stata d'aiuto la tua presenza in tutti questi anni, essere riuscito a sopportarmi è già un traguardo.

E ti ringrazio

-Scusa se hai fatto tutto di corsa...-

-Dipende dal motivo per cui mi hai chiamato: se è ancora per chiedermi di prestarti la console, allora no, non ti scuso!- Scherzi ma, non vedendo alcuna espressione sul mio viso, spegni il sorriso che hai sulle labbra e il tuo sguardo si fa serio -Ryo, che cos'hai?- Mi piace quando la gente mi chiama con il mio nome.

Mi fa sentire una persona.

Reale.


Mi hai ascoltato in silenzio, senza interruzioni e domande e non sai quanto mi sia stato d'aiuto. Alterni lo sguardo dal tavolino a me, mentre continuo a giocare con il bicchiere vuoto, cercando di far mente locale su ciò che ti ho detto

-Io...io non so cosa dirti...-

-Mi dispiace Kouyou, ho messo in mezzo anche te-

-Non dire idiozie, mi sarei offeso se non me lo avessi detto- Ti ho sempre detto tutto, fin da quando eravamo bambini, ma ho come la sensazione di aver fatto un errore a parlartene, in questo modo, condividi più o meno il mio stesso peso e non è giusto -Che cos'hai intenzione di fare?-

-Nulla- La mia risposta è secca e inequivocabile.

Buttare all'aria una vita per un sentimento che probabilmente domani svanirà nel nulla? No, non ne vale la pena

-Reita, glielo devi dire-

-Certo, e come?-

-Vuoi stare male ancora per molto?- Alzo appena lo sguardo, ma mi rendo conto di non riuscire a sostenere un confronto diretto e torno a occuparmi diligentemente del bicchiere.

Una vita.

E una vita che provo questo sentimento passeggero. Continuo a dirmi che morirà tutto prima o poi, ma ogni giorno che passa, il sentimento diventa sempre più forte e logorante.

Sto male

-Perché hai così paura?-

-Sai bene quanto me che non c'è alcuna possibilità che lui provi ciò che provo io- Stai per dire qualche cosa, ma non ribatti. Cosa c'è da ribattere?

-Come fai ad esserne così certo?-

-Lo conosci bene quanto me. Dopo quella volta, ammesso che ci fosse stata qualche possibilità, tutti i miei tentativi sono andati bruciati prima del tempo-

-Reita...-

-Uruha, lo sai anche tu, mettiti il cuore in pace come me-

Da quel giorno la vita di tutti è cambiata, in un modo o nell'altro. La tua, indubbiamente, più di tutti. Da quel giorno i tuoi sorrisi sono diventati forzati e hai iniziato a chiuderti sempre di più in te stesso. Non hai idea di quanto io mi sia sentito inutile e impotente in quel periodo: vederti piangere e non riuscire a sfogarti con nessuno, diventare sempre più fragile a ogni ora, autodistruggerti a poco a poco per poi risalire, faticosamente.

Sei anche la persona più forte che io conosca: la tua determinazione, mi aiuta ad andare avanti.

Ma quanto feriscono quegli sguardi assenti e quei sospiri sussurrati?

I miei pensieri vengono interrotti dal tocco delicato di Uruha sulla mia mano

-Tu lo sai vero che per qualsiasi cosa io ci sarò sempre?- Annuisco e tu sorridi. Mi abbracci.

Ricambio questo gesto, che per noi è sempre stato sincero, mai forzato o frainteso.

Sei la persona migliore che abbia mai conosciuto Uruha, tu non sai quanto io ringrazi ogni giorno il destino per averci fatto incontrare

-Vedrai che tutto andrà a a posto...-


Temo che non andrà nulla a posto.



Piango.


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Perché ti stai allontanando?”

Io sono sempre qui Ruki, sempre”


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continua...

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Grazie per le recensioni e per chi ha messo tra i preferiti la fanfiction^^

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Capitolo 4
*** Chapter Four - Silence and Pain ***


rr

Ecco il nuovo capitolo, chiedo scusa per il ritardo, ma ho dovuto studiare parecchio in questo periodo =___=""

Allora, preciso una cosa: questo capitolo non è venuto assolutamente come volevo (ergo, mi fa schifo) e l'ho scritto mentre ascoltavo Serenade, dei Versailles...ero troppo occupata a cercare di non piangere ascoltandola ç_ç

Beh...vedrò di scrivere qualcosa di meglio negli altro ^^

Buona lettura!

Chapter Four – Silence and Pain


Arrivo davanti a casa tua con una bottiglia di vino, giusto per cercare di alleggerire la situazione: non è giusto che tu ti senta così messo da parte, a causa di un mio comportamento. Credimi, non ne era mia intenzione. Ora che sono qui, mi sono reso conto che non ti ho nemmeno avvertito.

Magari sei impegnato.

Respiro profondamente e, senza stare troppo a pensarci, suono il campanello, in attesa di una risposta. Tanto non succederà nulla, quindi perché agitarsi così tanto?

-Chi è?- La tua voce è così....morbida...

-Sono Ryo- Qualche istante di silenzio, un silenzio pesante, seguito però poi da un rumore di chiavistello. Sento anche abbaiare. Apri la porta e il tuo sguardo stupito mi osserva: probabilmente ti chiedi perché io sia qui vero?

Me lo chiedo anche io

-Ciao, perché sei...- Non ti lascio finire la frase: alzo la bottiglia e arrossisco appena, mentre metto una mano dietro alla nuca

-Volevo scusarmi-

-E di che cosa?- Abbozzo un sorriso, mentre il battito cardiaco comincia ad accelerare, cercando di evitare il tuo sguardo che si sposta dalla mia faccia, che sono sicuro, in questo momento avrà stampata un'espressione oscena, e la bottiglia di vino: spero che almeno sia buono, con tutto quello che l'ho pagato!

-Per l'altro giorno...- Devi aver capito, visto che sbarri gli occhi e poi, sbuffando, sorridi

-Sei uno stupido-

-Lo ritengo un complimento-

-Entra- Mi fa cenno di seguirlo con la mano e io, come un bravo servitore, non faccio altro che ubbidire. Appena mi abbasso per togliere le scarpe, vengo subito accolto da Koron, che inizia a scodinzolare e a leccarmi senza alcun ritegno

-Avanti, lascialo stare- Lo allontani da me, prendendolo in braccio: sei sempre così dolce con lui. Gli sorridi e gli accarezzi il muso e non posso far altro che perdermi, letteralmente nei tuoi modi gentili e in quest'atmosfera che mi libera da ogni tipo di preoccupazione. Accorgendomi di essere rimasto immobile, tolgo velocemente le scarpe, per poi raggiungerti in cucina.

È sempre così ordinata questa casa.

Mai una sola cosa fuori posto.

L'esatto contrario della mia, che occorre svegliarsi mezz'ora prima del previsto per trovare due calzini uguali.

È strano però: sembra quasi disabitata.


Quando entro in cucina, appoggio la bottiglia sul tavolo e tu la guardi, per poi ritornare a guardarmi, in attesa di qualche risposta

-Mica ero arrabbiato- Dici, precedendomi, prima che io riesca a dire qualcosa

-Lo so...ma mi sentivo in colpa-

Pur sapendo che non potrò mai averti, non riesco a immaginare la mia esistenza senza la tua presenza. È buffo, vero?

Aggrotti le sopracciglia, ti avvicini con passo inquisitore verso di me e, appena è a portata della tua mano afferri la bottiglia, esaminandola

-Ma...è carissimo questo vino!-

-Dici che Uruha si accorgerà della sua assenza?-

-L'hai...l'hai rubata a Uruha?!- Mi piace quando ti preoccupi, perché cerchi di nasconderlo e fallisci sempre miseramente, per poi arrabbiarti, quando la gente ti dice che sei ansioso.

Non sei mai riuscito a mentire.

Mai

-Non badiamo a queste piccolezze- “Magari l'avessi rubata a Uruha...” -Guarda, anche Koron vuole che venga aperta- Indico il piccolo cane che ha iniziato a osservarci incuriositi.

Sorridi.

Sono rare le volte che sorridi davvero

-E va bene...-

E non sai quanto mi sia d'aiuto vedere le tue labbra fare questo piccolo ma difficile gesto.



Non so quanto abbiamo bevuto, sta di fatto che il vino è finito da un po' ed è stato seguito da un numero non troppo precisato di lattine di birra. Continuiamo a ridere come due idioti, accaldati dall'alcool e dal tuo riscaldamento che devi aver dimenticato acceso da qualche anno. Appoggi la testa al divano dietro di te, continuando a ridere e facendoti aria con la mano, mentre io tengo la testa tra le mani e cercando di trattenere qualsiasi altro commento stupido che fino ad ora sono usciti senza alcun ritegno. All'improvviso il tuo sorriso si affievolisce e smetti di ridere, tornando a guardarmi, con uno sguardo quasi malinconico

-Rei...ti ricordi quando abbiamo iniziato?-

-Certamente! Come potrei non ricordarlo?- Come potrei non ricordare la prima volta che ti ho visto...

-Oddio, non potrò mai scordare quel terribile maglione di Aoi con la renna- Sbuffo e per poco non soffoco mentre rido. Tu, però, non fai altrettanto.

Sembri sempre così triste...e hai tutte le ragioni di questo mondo per esserlo.

Ma io mi sento sempre così inetto e inutile davanti a questo tuo sguardo. A volte ho paura che tu menta anche quando sei con me, quando dici che stai bene, che ti senti vivo...

Dimmi, perché ho questa sensazione terribile?

-Perché ti stai allontanando?- Alzo lo sguardo di scatto: il tuo tono trema, mentre i tuoi occhi si fanno sempre più lucidi

-Io sono sempre qui Ruki, sempre-

La paura di perdere qualcuno, ancora, è terribile...ma come potrei mai abbandonarti? Preferirei essere torturato per decenni, piuttosto che non rivedere più il tuo splendido viso, sfiorarti nel sonno, perdermi nel tuo profumo. E come ho potuto, a causa di un mio sentimento, non farti sentire amato?

Io ti amo

-Non è vero...tu mi ignori Ryo, non puoi negarlo- Abbassi lo sguardo: questa volta sei tu che eviti il mio

-No Takanori, non ti ignoro, non ti ho mai ignorato-


Pronto! Si può sapere che cosa diavolo...”

R...Ryo...”

Takanori, che c'è? Perché piangi?”


Piangi.

Anche se cerchi di nasconderlo: mi sento così maledettamente colpevole. Mi avvicino e, cercando di non essere troppo invadente, ti abbraccio

-Promettimelo Ryo-


E'...lei è...”

Taka, mi sta facendo preoccupare...”


-Te lo prometto-


E' morta”


Quella volta, il mondo ti è caduto addosso. Quella volta, ogni tua certezza è stata brutalmente distrutta. Così come la tua voglia di vivere. La fiducia nelle persone è crollata, nessuno poteva capire il dolore che stavi provando. E ogni mio tentativo di farti superare quel trauma, non è servito a molto, sebbene tu abbia continuato a dire il contrario.

Non c'è nessun problema.

Ho imparato a rispettare il mio posto.





Crolli poco dopo, con gli occhi arrossati. Ti prendo in braccio, cercando di non svegliarti e ti porto sul letto. Le tue labbra dischiuse appena, le guance ancora lucide per le lacrime...

Mi accuccio accanto a te, per contemplarti anche solo per pochi istanti. Questo silenzio, quasi innaturale, avvolge la tua piccola figura.

Mi sporgo appena su di te, pregando che tu stia dormendo,chiudo gli occhi e sfioro le tue labbra con le mie, cercando di assaporare questo piccolo e prezioso momento. Mi allontano, per poi sussurrare due parole che non riuscirò mai a dirti, ma che sogno ogni notte di urlarlo al mondo. Sento una lacrima rigarmi il volto. Non ha importanza.


Asciugherò anche questa.



Sento i tuoi passi allontanarsi. La porta aprirsi e chiudersi subito dopo.

Apro gli occhi.

Davanti a me Koron, che mi guarda in attesa di riceve qualche piccola attenzione.


Piango.

Alla fine è successo.

continua...

Come ho detto, cercherò di scrivere qualcosa di meglio nei prossimi capitoli u____u

Grazie per i commenti ^^

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Capitolo 5
*** Chapter Five - Death Love ***


rr

Ecco il nuovo capitolo! Mi sono impegnata a scriverlo...quasi.... si tratta di un flashback, sempre visto dalla parte di Reita. L

Chapter Five – Death love


Maledezione! Voglio sapere chi è quel cretino che chiama alle tre di notte! Trovassi almeno il telefono (vai a capire mia madre e la sua mania dei cordless!). Alla fine lo trovo, giustamente nel punto più remoto partendo da camera mia e, gridando contro l'apparecchio, inizio a imprecare

-Pronto! Si può sapere cosa diavolo...-

-R...Ryo...- La mia rabbia muore di colpo: sento il cuore fermarsi

-Taka-chan? Sei tu?- Non mi risponde, semplicemente sento un pianto soffocato, di quelli strazianti..di quelli che non ho mai sentito provenire da te -Takanori, perché piangi?- Mi agita non sentire la tua voce, ma solo questi singhiozzi

-E'...lei è...- Lei.

Sì, so di chi parli. Credimi, in un altro momento avrei sentito una stretta al cuore e avrei provato un sacco di sentimenti contrastanti invece adesso, stranamente...avverto solo paura...

-Taka, mi stai facendo preoccupare-

Cade il silenzio.

Un silenzio diverso

-E' morta-


“Mi sento in colpa a volte”

“E perché?”


Crolla il mondo, in due secondi. In due stupidi e insulsi secondi.


Corro senza fermarmi, corro finché ho fiato. Ad accogliermi c'è Kouyou, sconvolto anche lui, circondato da un'ambulanza e da una macchina della polizia.

C'è anche il pubblico, questo fastidioso agglomerato di persone ammalate di una curiosità malsana, che commenta, fa supposizioni

-Oddio...finalmente Ryo...-

-Che diavolo è successo? Dov'è Takanori?-

-E' in casa...- Mi accompagna all'interno dell'abitazione: sento che trema, così come la sua voce. E lo capisco, anche io non so come comportarmi.

E tu?

Vedo i suoi genitori, disperati, sua madre in lacrime, mentre suo padre cerca di sostenere la moglie, anche se è evidente che non ne è in grado.


Il dolore di perdere qualcuno...


Con lo sguardo ti cerco, in mezzo a tutta questa gente che mi disorienta, cammino con accanto Kouoyou

-Eccolo- Osservo il dito, che indica una figura nascosta in cucina, abbandonato sulla sedia: Dio...quello non sei tu...

Ci avviciniamo piano, ho paura di vedere il tuo volto e sono sicuro che per Kouyou è lo stesso. Respiro profondamente, prima di sussurrare il tuo nome, che ti scuote e ti fa alzare di scatto la testa: lacrime.

Vedo solo quelle...i tuoi occhi non riesco a trovarli, in mezzo a tutto quel dolore. Rincominci a piangere e a raggomitolarti sulla sedia, distrutto e disperato.

Ti abbracciamo e non possiamo che piangere assieme a te

-Lei...lei è...- Non riesci a dirlo, soffocato dalle lacrime e straziato dal dolore.

Takanori...il tuo corpo così piccolo non doveva conoscere tutto questo

-Sua..sua madre...l'ha trovata in bagno...e....- Kouyou ti abbraccia ancora più forte, ti aggrappi a lui, bagnando la sua spalla delle tue lacrime: ti dice di non dire nulla, sembra quasi cullarti. Mentre tu, continui a piangere e cerchi di parlare.

No, Taka-chan, ti supplico, smettila di piangere.

Sento un rumore fuori dalla cucina e vedo una cosa che mai avrei voluto vedere: un corpo, appoggiato su una barella, avvolto da un lenzuolo bianco e anonimo. I gemiti di dolore dei suoi genitori, seguiti subito dopo dai tuoi, così vicini e strazianti. Vorrei portarti via da qui, convincerti che è solo un incubo.


E in effetti lo è.


Ed è terribilmente reale.



In bagno...sua madre l'ha trovata. Una parete dipinta di rosso.



Non hai parlato per tutto il tempo del funerale. Ti abbiamo riaccompagnato a casa e ti sei limitato a sussurrare un “grazie”, per poi sparire dentro casa tua.

Solo.


_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.

Sono passati anni da quella notte, eppure ho come la sensazione che nulla sia cambiato: tu ancora chiudi le porte e ti rinchiudi in camera. Il dolore e il senso di colpa continuano a perseguitarti eppure te l'ho già detto: tu non hai nessuna colpa


Non ho saputo ascoltarla...non ho saputo dimostrarle quanto l'amavo...”


No, glielo hai sempre dimostrato. Lo so. E sapessi quante volte ho sperato di poter essere al suo posto.

Adesso, tutti questi pensieri, mi sembrano così stupidi e cattivi...


-Allora, facci vedere il nuovo testo, sono curioso!- Osservo Aoi, seduto sul divanetto davanti a me, in attesa di leggere la tua nuova opera d'arte.

Perché si tratta di questo: ogni testo, è semplicemente un'opera d'arte.

Tu osservi il foglio, sorridendo tristemente

-Non sono sicuro che vada bene però...-

-Non scherziamo Ruki, i tuoi testi vanno tutti bene- Ti contraddice Kai, mentre mescola il caffè e attende anche lui ansioso. Osservo Uruha, che a sua volta mi osserva, preoccupato: troppe volte lo avevamo visto piangere di nascosto a scrivere quel testo, troppe volte in quel periodo tornava ad avere gli incubi di un tempo.

Ci porgi il foglio, sedendosi subito dopo sulla poltrona libera e, silenzioso, attendi il commento


“Perché temo di ferirla”

“Taka, te l'ho già detto, tu non hai mai...”

“Io amo qualcuno, Ryo”


Restiamo in silenzio, dopo aver letto il testo.

Non mi sbagliavo.

Ne ero certo.

Alzo lo sguardo e incontro il tuo

-E'...è bellissima Ruki...- Aoi sembra quasi sconvolto, così come Kai: anche loro devono aver capito. Anche loro sanno

-Te la senti di...cantarla?-

-Sì, mi serve-

-E come la vuoi intitolare?- Guardo Uruha: sappiamo quale sceglierai, la chiamavi così, perché a lei piaceva quel nome e perché dicevi che le stava bene. Respiri profondamente, prima di dire quel nome, che sembra una coltellata al cuore

-Reila-

continua...

Ovviamente stavo ascoltando Reila, mentre la scrivevo ç_ç Ogni volta che ascolto questa canzone mi viene il magone ç_ç e il live non lo posso più vedere! Ruki che piange mi distrugge çAç

Ah, sicuramente come avrete capito la frase "una parete dipinta di rosso" è ripresa da bathoroom ç_ç

Al prossimo capitolo *-*

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Capitolo 6
*** Chapter six - Remorse ***


rr

Chiedo scusa per il ritardo, ma il mio simpatico computer ha deciso di prendere un virus che mi ha bloccato tutto il computer e quindi sono stata costretta ad aggiornare in ritardo u.u Bene, questo capitolo è visto dalla parte di Ruki: ho cercato di fare del mio meglio e chiedo scusa perché non riesco a scrivere nulla di filosofico come Ruki ç_ç 

Perfetto, buona lettura ^O^

Chapter Six - Remorse


Stare bene.

Non lo credevo possibile da quel giorno.

Certo, è difficile alzarsi la mattina, poter aprire gli occhi e respirare quando qualcuno, anche a causa tua, non lo può più fare.

Ma accetto di vivere.

E anche grazie a te.

Credimi, è stato difficile accettarlo, ma non perché sei tu, ma perché mi è successo ancora.

Innamorarmi nuovamente quando credevo che non sarebbe stato più possibile, sentire ancora una volta il cuore battere in modo diverso e pensare in modo diverso, agitarmi alla presenza di qualcuno, non riuscire a parlare in modo normale..fingere, per non perdere un rapporto!

La paura che ho provato, nessuno la può capire.

Ho pensato così tanto...a lei, a quello che eravamo e a quello che sentivo.

Io l'ho amata e forse l'amerò sempre. Oppure è solo il desiderio di non dimenticare, ricordarmi la mia colpa, custodire la sua memoria, anche solo un semplice sorriso.

"Tu non hai nessuna colpa"

Mi veniva ripetuto ogni giorno, fino alla nausea. Non ci ho mai creduto e non ci credo tuttora.

Mi vantavo di conoscerla, di sapere che cosa pensava, di sapere ogni cosa di lei.

E cosa ha portato questa mia presunzione?


Morte.


Solo morte.


Come posso non sentirmi colpevole? Se ripenso a tutti i messaggi di aiuto che non sono riuscito ad ascoltare, mi viene da star male.

Però...ho cercato di essere forte e ce l'ho fatta. Sono vivo. Sono qui. Respiro.

E adesso, che cosa è successo?

Tu.

Che ti ho sempre ammirato per la tua faccia tosta di dire le cose senza problemi, anche senza diplomazia a volte, quella tua dolcezza che hai paura a mostrare, quel desiderio di aiutare gli altri.

I tuoi occhi.

Se ripenso alla prima volta che mi ci sono perso...li ho letti, e ho capito una cosa: che ti amavo.

Ho pianto quella sera.

Ho pianto tanto.

Continuavo a chiederle scusa, perché mi ero ripromesso che avrei amato solo lei per tutta la vita, che mai avrei permesso a qualcun altro di farmi provare ancora questo sentimento e invece...è accaduto. Silenzioso e terribile è arrivato, e mi ha affondato, senza alcuna vergogna


"E non è una cosa positiva?"

"No..non lo è, non lo sarà mai"


Forse è questa la mia punizione. Non poter essere felice.

Mi vergogno a dirlo.

Chiedo la felicità, ne ho bisogno. Certo, loro sono importanti, sono la cosa più importante, senza il loro sostegno silenzioso io non sarei da nessuna parte: ma quante volte ho pensato a te, alla felicità che tu avresti condiviso con me? Perché io ho la presunzione di credere che tu mi saresti rimasta accanto per sempre.

E invece non è così...


Però...


Lui è così....speciale per me...


Mi volto e osservo Koron, che mi guarda a sua volta con espressione dubbiosa, mentre le lacrime continuano a scendere. Mi sfioro le labbra con le dita e cerco di essere grato di questo piccolo gesto.

Sapere che mi ama, è importante.

Perché so che se mai glielo dovessi dire, riceverei tutto l'amore di questo mondo.

Ma temo che lui vivrà con il dubbio di essere messo a paragone con qualcuno che non c'è più.


E non posso trascinare anche lui nel dolore.

continua...

Allora, aggiungo che mi sono sentita una schifosa ipocrita a scrivere queste cose, perché non potrò mai sapere davvero che cosa ha provato Ruki quando la sua ex ragazza si è morta, quindi chiedo scusa al nanetto per essermi permessa di aver scritto questo capitolo ç.ç

Al prossimo capitolo <3 (virus permettendo =___= )


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Capitolo 7
*** Chapter seven - I... ***


rr

X faith15: vorrei che la storia della ex fosse una mia invenzione, purtroppo non è così: la sua ragazza si è davvero suicidata ed è stata trovata da sua madre in bagno: infatti Reila o Bathroom, sono davvero dedicate a lei, e durante un live Ruki ha detto "guardaci e veglia su di noi". Nessuna invenzione, disgraziatamente.


Chapter Seven - I...


Da quel giorno, stranamente, mi sento più sereno: avertelo detto, anche se tu stavi dormendo, mi è servito. Almeno credo, o anche questa volta sto fingendo magnificamente.

Una volta tornato a casa ho chiamato Uruha, e gliel'ho detto: come previsto, mi ha risposto con una frase del tipo "non serve a nulla così".

E forse ha ragione.


Arriviamo in sala registrazione più o meno tutti al solito orario, con la sola eccezione di Aoi, ovviamente: bisognava scegliere la camicia giusta per uscire di casa.

Tu, invece, arrivi in orario e sembri inquieto: i tuoi occhi arrossati rivelano che hai appena pianto, oppure sono io che mi sto immaginando tutto.

Quando mi vedi sussulti e sembri restio a salutarmi, ma poi accenni un sorriso e te ne vai nell'altra stanza. Poi ero io quello che ti evitava, vero?

-Ehilà- Sento una pacca sulla spalla e quella voce rassicurante che mi va sorridere ogni volta

-Ciao Kai-

-Come mai sei arrivato giusto oggi?-

-Bah, mi andava- Vederlo. Desideravo solo vederlo. Il più in fretta possibile, perché ormai la sua presenza è un'esigenza -Non sei contento?-

-Certo che sì, vedi di arrivare in orario anche gli altri giorni-

-Non pretendere troppo adesso- Ride: lui ride sempre davvero. E' questo che mi piace di Kai. E' sincero. Tu invece ti sforzi di farlo, ma quando sei davvero tu a ridere, allora il tuo sorriso non ha nessun paragone.

Peccato solo che siano così rari questi momenti

-Hai visto Ruki? Deve iniziare lui oggi...-

-E' andato via appena mi ha visto- Non so perché l'ho detto, forse perché so che Kai ha sempre un ottimo rimedio per tutto. Tu mi guardi dubbioso, ma subito dopo il tuo volto si trasforma e si addolcisce

-Ryo, lui...- Non riesce a finire la frase, il manager entra prepotentemente dalla porta domandandosi come mai lui per la prima volta è l'ultimo ad arrivare.


Lui cosa?




Non ce l'ho fatta a restare lì, con te. Ti ho evitato e me ne vergogno, perché fino a ieri ero io a lamentarmi del fatto che tu non sembravi più regalarmi tutte le attenzioni di una volta.

E capito il motivo, ora sono io che fuggo.

Perché finirei per dirti che quel giorno non stavo dormendo, che ho sentito le tue labbra sulle mie, che ho udito quelle parole.

E che vorrei sentirle ancora.

Ho chiamato Kai, dopo essermi calmato e lui è corso a casa, pronto a consolarmi. Ho chiamato anche Aoi, ma non Uruha: non so perché, forse perché anche lui è così vicino a tutta questa faccenda, che ho paura di sentirmi dire qualcosa che non vorrei.

Però Kai e Aoi mi sono stati vicini e mi hanno aiutato tantissimo

"Dovresti dirlo"

Vorrei che fosse così semplice...


-Finito? Bene, tocca a me adesso!- Uruha è sempre così entusiasta di registrare, si sente libero quando è da solo con la sua chitarra. Mi sento un verme a non parlargli, perché in fondo lui è uno dei miei migliori amici e in quel periodo mi ha sostenuto come pochi altri.

Te, per esempio

-Ehi, Taka, ehm..mi fai passare?- Mi rendo conto di essere rimasto davanti alla porta e, scusandomi, mi sposto -Grazie...- Lui, però, non si muove. Resta fermo a fissarmi

-Che c'è?- Mi mette una mano sulla testa e sorride, abbracciandomi subito dopo

-La volete piantare voi due?-

Cosa?


Manco solo io, tutti gli altri hanno già finito: fumo per rilassarmi, anche se in effetti faccio tutto, tranne che quello; che senso ha fumare se poi mi agito ancora di più? Spengo il mozzicone nel posacenere, appoggio i gomiti alle ginocchia e mi copro il volto con le mani.

Non ti ho ancora visto da quando sei fuggito, perché è quello che hai fatto, e un po' mi manchi

"Ryo, lui..."

E manco Kai si è più degnato di venire!

Sento la porta aprirsi, mi volto per vedere chi arriva.

Sei tu.

Perché, ora che sei qui, vorrei fuggire?

-Ah, buongiorno, finalmente ti vedo!- Cerco di essere il più distaccato possibile, mentre mi volto per osservare il tavolino coperto di fogli e riviste davanti a me

-Scusa....per prima....- Mi volto, mentre tu sei ancora in piedi a osservarmi, agitato: sembri sempre così, vulnerabile Takanori, che non posso restare arrabbiato con te a lungo.

Non te lo meriti.

Sorridi e ti faccio cenno di sederti accanto a me: sembri quasi rinascere. Ti avvicini, anche se titubante e ti siedi, restando composto. Non posso far altro che osservare le tue labbra, quelle di cui mi sono appropriato senza alcun permesso

-Non...non dovevo andare via...-

-Non ti preoccupare- Adesso sei qui, giusto? Non mi interessa quello che è successo qualche ora fa. Non sembri demordere, anzi, sei sempre più agitato: giochi con il braccialetto, ti sfreghi le mani. Sbaglio, o stai anche tremando?

-Ryo...è successa una cosa...e mi sono ritrovato a pensare...-

-Tu pensi sempre Taka, un giorno ti scoppierà la testa- Non ridi... -Che cosa è successo?-


Dillo...è così facile...anche lui ti ama...

-Penso a quello...- Vedo che ti irrigidisci e non posso che darti ragione: mi sembra di accoltellarti -Mi sento in colpa a volta...- Non era così che dovevo iniziare. Maledizione! Ho speso mezz'ora per prepararmi un discorso decente!

-E perché?-

-Perché temo di ferirla- Perché temo di ferirti

-Taka, te l'ho già detto, tu non hai mai...-

-Io amo qualcuno Ryo-

Io amo te, Ryo!


Qualcuno...ovviamente...cosa credevo? Che ti accorgessi davvero di me, che tu avessi sentito quelle parole?

Povero e stupido illuso...

-E non è una cosa positiva?- Chi è che è riuscito a farti sentire così bene? Chi è riuscito a farti sentire vivo? Chi è arrivato dove io ho mancato?

-No..non lo è, non lo sarà mai- Perché? Non vuoi essere felice?

-Certo che lo è...sempre che l'altra persona sia degna dei tuoi sentimenti-

-Sì, lo è, anche perché so che mi ama-


Lo so, perché me l'hai detto tu Ryo. Me lo hai detto senza alcuna pretesa, senza chiedermi nulla in cambio. Sei stato silenzioso, come sempre

-Come fai a saperlo?- Sembri infastidito...Dio, perché non ce la faccio?!

-Me lo ha detto- Vorrei abbracciarti, avvicinare ancora le nostre labbra, sussurrarti anche io che ti amo, ma che ho paura di farti del male

-E allora che problema c'è?-

No, non vorrei.

Io voglio abbracciarti.

Voglio urlare a tutti che ti amo


-Non voglio ferire nessuno...- Sento che la voce inizia a incresparsi: non voglio piangere, non voglio sembrare così debole!

-Tu non potresti mai ferire nessuno, Taka- Mai, in tutti questi anni che ci conosciamo, mi sono mai sentito ferito da te, sapessi invece quanto mi sei stato d'aiuto...

-Sì...io ferisco sempre qualcuno, anche quando non faccio niente. Sono sempre distaccato e non riesco a dimostrare davvero l'affetto che provo per gli altri- Appoggio una mano sulla sua, gli sorrido, lo guardo

-Beh, per quanto può bastare, tu non mi hai mai ferito...-

-Sei proprio tu quello che ho paura di ferire-

Resto in silenzio. Cerco di capire. Spero di aver capito...

-Ta...Takanori...ma...-

Qualcuno bussa alla porta e senza aspettare la risposta entra, chiamandomi

-Tocca a te Reita-

Reita?

Ah sì, sono io...

Tu ti alzi, velocizzando il passo e praticamente scappi da quella porta...no! Non andrai via questa volta!

-Possiamo rimandare di mezz'ora? Ho dimenticato una cosa in macchina-

-Ma, i tempi...-

-I tempi aspettano!- Quell'uomo mi guarda andare via, quasi agitato per come dovrà giustificare il mio ritardo. Mi accorgo solo ora di non avere una macchina, ma di sicuro lui non lo sa e se anche fosse il contrario, ora come ora non mi interessa. Corro, sperando di trovarti: per la miseria, Ruki, come puoi correre così velocemente con gambe così corte?!


Corro, sento il fiato corto, ma non mi importa: voglio andare via! Scendo le scale velocemente...l'uscita non sembrava così lontana un tempo. Sento la tua voce che mi chiama..no! Non posso fermarmi, non devo fermarmi! Alla fine la vedo l'uscita, afferro la maniglia, ma qualcosa afferra il mio polso

-Taka...- Piango. Tanto.

-Ryo...io...-

continua...

sì, direi che un paio di capitoli ed è finita u.u

Alla prossima

<3

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Capitolo 8
*** Chapter Eight - If she was here ***


rr

Bah, non è venuto per niente come volevo =___=""  Colpa di Ruki e delle sue pare mentali è_é Quindi per i reclami andare da lui direttamente ù.ù

Bene, buona lettura...per quanto questo capitolo possa essere buono çAç chiedo ancora scusa >_______<

Chapter Eight - If she was here


Piangi, cerchi di divincolarti, ma non lascio andare la presa

-Lasciami, ti prego...- Dopo quello che hai detto? Dopo quello che ho inteso? No, mai! Sento dei rumori venire da poco lontano da noi: tu li ascolti come in attesa di una fonte di salvezza, mi dispiace Takanori, probabilmente ti sto ferendo, ma voglio una risposta chiara a una mia domanda precisa. Ti afferro sempre più forte il polso e ti porto in una stanza buia in parte alla porta, ti dimeni, cerchi di andartene.

Non questa volta.

Una volta entrati, ti afferro per le spalle e ti inchiodo al muro, forse troppo forte, perché fai una smorfia di dolore. E' tutto così assurdo...


Serro gli occhi quando la parete fredda incontra la mia schiena: fa male. Non riesco a cercare il tuo sguardo, così pieno di domande e di risposte dovute. La mia frase lasciata in sospeso, tanti, troppi dubbi

-Ti prego, lasciami andare...-

-No, lo sai che non posso- La tua voce..apro gli occhi e ti guardo: anche tu stai piangendo.

Lo vedi Ryo, io faccio soffrire sempre quelli che mi stanno accanto -Scusami Taka, ma non ce la faccio...- Le tue mani abbandonano le mie spalle, sfiorano le mie braccia e ricadono come pesi morti lungo i tuoi fianchi sottili: no, non farmi vedere quelle lacrime, perché verranno seguito dalle mie...


-Ti prego, non piangere Ryo...- Anche tu stai piangendo, Taka, non chiedermi di non mostrarti una volta per tutte il sentimento che provo per te. E' così difficile mostrare ciò che si prova, assurdo anche solo provare descriverlo, si è come trattenuti da una strana angoscia, da delle catene che bloccano le tue parole e ti chiudono la mente e il cuore. Però, non voglio che tu esca da quella porta senza aver chiarito. Anche perché, in un modo o nell'altro, domani sarà una giornata diversa per entrambi

-Takanori, ti prego, dimmi chiaramente quello che volevi dire...ti supplico...-

-Non posso-

-Non calpestare i miei sentimenti...- Mi esce come un sussurro, come se stessi morendo. Forse è quello che mi sta accadendo.

Muoio un po' ogni giorno.

Ma la colpa non è tua, è solo mia, perché non ho mai detto nulla, ma ho sperato ogni giorno, atteso qualche cosa che non è mai arrivato.

Ma ti supplico Takanori, non colpirmi a morte...


I suoi occhi così tristi...quel tocco impercettibile...possibile che io sia in grado di far morire ogni cosa che si avvicina, anche solo per sbaglio, a me?

-Non voglio farti soffrire...-

-Takanori, io ti amo- Mordo il labbro e abbasso il capo, mentre le lacrime scendono continuamente. Inizio a tremare, ma non dico nulla: fanno male queste parole, perché non me le merito. Non merito le tue attenzioni, non merito la tua presenza. Non merito nulla di te...

Sento il tuo respiro profondo, stai cercando di controllarti, di pensare a cosa dire...ma la verità è che tu non devi dire nulla. Sono io quello che dovrebbe parlare

-Io..evidentemente...mi sono sbagliato...- Alzo lo sguardo di scatto, ma non vedo i tuoi occhi, ma i miei: manco mi ero accorto che eravamo in un bagno e che davanti a me c'era uno specchio. Tu sei vicino alla porta, con la mano sulla maniglia, pronto per andartene.

Dalla mia vita

-Credevo che anche tu provassi...sono solo un idiota-

Il panico inizia a impadronirsi di me: no, ti prego, non te ne andare, non lasciarmi anche tu!


Come previsto: sono un fallito

-Ti chiedo scusa, avevo capito male...- Come mai faccio così fatica ad andarmene? -Sappi però che quello che ti ho detto è vero...- Faccio una pausa, devo respirare, riprendere le forze, strano, eppure non ho parlato molto -Io non ti cercherò, se tu non vorrai. E' scontato dire che ti aspetterò, ma è così- Ti ho aspettato per così tanti anni che ormai ho perso il conto.

Abbasso la maniglia, pronto per uscire...

Dovrei dire addio, immagino.


No, non così! Lasciarti andare per una mia paura?

Rinunciare a un sentimento ricambiato? No! Non sono così codardo, non ancora!

Prima che tu possa uscire dalla stanza, ti abbraccio da dietro e riverso le mie lacrime sulla tua maglietta, che inizia a bagnarsi.

Ma non mi importa

-Ti amo...ti amo....- Non riesco a parlare come dovrei, faccio fatica a respirare -Scusami...non andare..ti prego...perdonami....-

Perché non dovrei essere felice?


Non esiti. Ti volti e mi abbracci, senza dire una parola, mentre appoggi la testa sulla mia spalla e mi stringi sempre più forte a te: ho sempre amato le tue braccia forti, la tua schiena, il tuo petto...


Io...sento il battito del tuo cuore...



Se lei fosse qui...vorrebbe la mia felicità...non è vero?

continua...

Perfetto! Insomma, mica tanto....

Il prossimo è l'ultimo capitolo, vedrò di fare qualcosa di meglio ç_ç 

Alla prossima ^^

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Capitolo 9
*** Chapter Nine - Nice to meet you ***


rr

Ecco l'ultimo capitolo!! Spero che la fanfiction vi abbia coinvolto, o che comunque vi abbia regalato una lettura piacevole ^^ Bene, non mi dilungo troppo, non voglio essere ripetitiva . Temo che come capitolo sia piuttosto corto...pazienza, non è la quantità che conta, giusto?! *si attacca ai vetri*

Grazie!!

Chapter Nine - Nice to meet you


E' qui, steso accanto a me e dorme sereno.

Davvero.

Gli accarezzo la testa, cercando di non svegliarlo: è ancora più bello quando dorme. Riuscirei a perdere delle ore intere a guardarlo, sentire il suo respiro tranquillo, quei bellissimi occhi chiusi e la sua bocca dischiusa appena. Dio, quanto amo le sue labbra sulla mia pelle, così morbide e seducenti che penso mi abbiano fatto raggiungere il Paradiso. Si muove appena nel sonno e si avvicina a me, cercando un abbraccio. Lo stringo forte, chiudo gli occhi e mi perdo nel suo profumo. Il contatto con la sua pelle morbida è inebriante.

Ho scoperto di essere stato vergine fino a poche ore fa.

Perché è con lui che ho fatto l'amore la prima volta.

E le donne con cui sono stato e che credevo di amare... mi accorgo solo ora che non sono state nulla per me, nessuna di loro ha mai pronunciato il mio nome come lui, nessuna di loro si è mai stretta a me in questo modo.

Gli bacio una guancia e sorrido: temevo fosse solo un bellissimo sogno, invece no, lui è reale. Concreto e bellissimo.

E mi sono accorto di amare più di ogni altra cosa questa realtà.


-Mi dispiace....mi dispiace....- Continua ad abbracciarmi e io faccio altrettanto, stringendolo per le spalle e forse, alzandolo un poco anche da terra -Io ti amo Ryo...ti amo davvero...scusami....-

-Non dire più nulla- Mi basta sentire queste parole, mi basta sentire la tua vicinanza.

Non ho bisogno di risposte chiare a delle mie domande precise.

Ti allontani appena, interrompendo questo momento e sono costretto a vedere le tue lacrime: mi ero ripromesso tempo fa che non ti avrei mai più visto piangere

-Io...non so cosa dire...io....avevo paura...-

-Paura di che cosa?-

-Paura che tu ti sentissi obbligato...o che ti sentissi messo a paragone con lei...-

Mai, in un solo istante, ho avuto questo pensiero. Mai, in tutte le mie fantasie, tu mi avevi messo a confronto con lei.

Perché ti conosco e so che non lo faresti mai.

Lei era importante per te. Lo è e lo sarà sempre. E allora? So che continui a soffrire per la sua perdita, ma...

-So che non mi metteresti mai a confronto con lei...- I tuoi occhi arrossati continuano a piangere e asciughi le lacrime con le mani, mentre continui a parlare

-Non voglio farti soffrire...non voglio vederti triste....- Ti prendo le mani e le porto alle mie labbra, per baciarle

-La sola cosa che potrebbe rendermi triste, Taka, sono queste...- Ti calmi, mentre ti accarezzo il volto. Ti alzo il mento piano e sorrido -Promettimi, che non piangerai più...-

-Ryo...io...-

-Taka-chan, ti amo...- Resti in silenzio qualche secondo, prima di sorridere.

Quel bellissimo sorriso...

-Ti amo anche io, Ryo...-


D'ora in avanti, desidero vederti piangere solo per la gioia...

Non dormo, ma non voglio nemmeno aprire gli occhi. E' tutto così incredibile, che non so come descriverlo.

Sento la sua mano accarezzarmi la testa e giocare con i miei capelli: amo sentire il suo tocco leggero su di me, sembra come se qualcuno mi stesse proteggendo silenziosamente. E lo hai sempre fatto.

E tu non puoi nemmeno immaginare quanto sia stato importante per me.

Conoscerti, è stato il dono più grande della mia insulsa vita.

Mi lascio cullare dalle tue braccia, mi perdo nel tuo profumo, la tua pelle a contatto con la mia...appoggio una mano sul tuo petto nudo e ascolto il tuo respiro, in simbiosi con il mio. Non voglio svegliarmi Ryo, voglio che questo sogno duri in eterno.

So che è impossibile, tutto ciò che ha un inizio, ha anche una fine...è il destino della nostra condizione terrena, l'ho imparato a mie spese, ho capito che non bisogna provare troppo attaccamento per qualcosa. Però, maledizione, come posso non provare attaccamento per te?

Tu mi hai dato di nuovo respiro!

Mi hai fatto ridere per primo..non lo dimenticherò mai, una semplice battuta, e ho riso.

Dopo tutto quel dolore, mi hai regalato la cosa più bella che potessi avere.


La vita!


Sarò sincero, più di una volta ho desiderato morire, ma adesso ringrazio la mia codardia passata per non averlo fatto! Averti accanto, è qualcosa di meraviglioso.

Sono scontato?

Forse...

Apro gli occhi e vedo i tuoi, sereni, che mi fissano

-Buongiorno...-

-Buongiorno...-

E lo è.

E' davvero un buongiorno!

_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.

Ricordi quando abbiamo incominciato?

No, non quando abbiamo iniziato a suonare

...

Ricordi la prima volta che ci siamo incontrati?

Quando le nostre vite si sono scontrate

e hanno iniziato a percorrere una strada comune?

Siamo arrivati fin qui.

Dimmi che non è finito tutto questo.

_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.

-Ryo, per la miseria, perché devi sempre essere l'ultimo?-Kouyou è agitato, siamo in ritardo...come se fosse davvero colpa mia! E' sempre lui l'ultimo ad arrivare e quando sono io a farlo per un paio di volte succede il finimondo. Pazienza, mi sono abituato -Devi sempre farmi fare brutte figure...-

-EHI! Non esageriamo adesso! Scommetto che questo tuo amico accetterà cinque minuti di ritardo!-

-E' sempre puntuale...- Magari è in ritardo, visto che Kouyou non è contento se non si presenta a un appuntamento quindici minuti dopo l'orario stabilito. Ma non voglio fargli notare questo punto, potrei venire ucciso, ora come ora..

-Dove ci aspetta?-

-Davanti all'ingresso del pub...andiamo Ryo! Muoviti! Voglio bere!- Ecco, non vuoi arrivare in orario, vuoi ubriacarti...maledetto....



Arriviamo davanti al pub con soli quattro minuti di ritardo (alla faccia tua!) e vedo davanti all'ingresso un ragazzo che si guarda attorno: sembra che stia aspettando qualcuno

-Takanori!- Kouyou lo chiama e il ragazzo si volta verso di noi, sorridendo -Scusa, ma il mio amico ci ha messo un po' troppo tempo...-

-Non importa, sono appena arrivato anche io- Visto?! E perché io devo fare sempre tutto di corsa?!

-Comunque...Takanori, lui è Ryo, Ryo...Takanori-

E' un bel ragazzo, senza alcun dubbio, basso, ma comunque bello. Sembra imbarazzato, arrossisce appena quando mi vede. Sembra indifeso, ma anche pieno di forza: lo capisco dal suo sguardo...

-Scusa se siamo arrivati in ritardo...ma non è sempre colpa mia...- Aggiungo, osservando storto Kouyou, che fa finta di non avermi sentito

-Non importa- Dice lui, ridendo e osservando entrambi. Mi allunga la mano, continuando a sorridere -Piacere di conoscerti Ryo-

-Il piacere è tutto mio-

Fine

Cavolo, mi sembra stranissimo non aver messo nemmeno un bacio, figuriamoci qualche scena....non è da me! Però volevo lasciare un po' di immaginazione, anche perché comunque mi ero ripromessa almeno una volta di non fare una cosa spinta, preferivo concentrarmi sulla psicologia dei personaggi (ammazza quanto me la tiro XD ) e spero di esserci riuscita. Ringrazio moltissimo le persone che hanno recensito e che hanno messo la fanfiction tra i preferiti ^^

Alla prossima...ah sì...anche Ruki e Reita salutano u___u

....

Sia chiara una cosa però! Supporto sempre la coppia RukixUruha *ç*

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