Fragment and Shadow di LADY_youkai (/viewuser.php?uid=30313)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Just a uneless fragment ***
Capitolo 2: *** Chapter Two - Look me ***
Capitolo 3: *** Chapter Three - Flashback ***
Capitolo 4: *** Chapter Four - Silence and Pain ***
Capitolo 5: *** Chapter Five - Death Love ***
Capitolo 6: *** Chapter six - Remorse ***
Capitolo 7: *** Chapter seven - I... ***
Capitolo 8: *** Chapter Eight - If she was here ***
Capitolo 9: *** Chapter Nine - Nice to meet you ***
Capitolo 1 *** Just a uneless fragment ***
Fragment and shadow
Ecco una nuova fanfiction. Questa vedrò di finirla davvero, ero in un periodo in cui
a) ero piena di roba da studiare (voi non potete capire le settimane infernali che ho dovuto passare çOç )
b)
avevo perso l'ispirazione. Il che non va bene...ma con questa sento che
mi è tornata tutta l'ispirazione yaoi di cui avevo bisogno
Inutile
dire che i personaggi non mi appartengono (anche se è solo
questione di giorni) e che i fatti narrati non sono realmente accaduti
(almeno credo)
Buona lettura ^-^
Chapter
One – Just a uneless fragment
Posso raccontarmi un
segreto? Lo sussurrerò solo a me stesso, per custodirlo gelosamente,
per non trasformarlo in un incubo.
Mi piace illudermi.
Osservare i miei sogni e sorridere davanti a questi. Il sogno è
sempre quello.
Noi due.
Succede
una cosa spiacevole però.
Alla fine, il sogno
finisce.
Mi alzo a fatica, trascino il mio corpo in bagno e, senza troppa
cura, mi vesto alla veloce, osservandomi distrattamente nello
specchio: preferisco non guardarmi troppo a lungo
. Afferro le chiavi di casa e, dopo aver chiuso la porta, scendo le
scale con sguardo vacuo e mi stupisco di non essere inciampato
facendo irrimediabilmente una figuraccia. Quando esco dal portone,
vedo già Aoi pronto in macchina, mentre fuma una sigaretta, che mi
aspetta spazientito
-Allora, vuoi darti una mossa?-
-Ma sono giusto!-
-Sei in ritardo di cinque minuti! Avanti, sali!- Aoi è fissato con
la puntualità, e ormai non ci faccio più caso ai suoi sbuffi
inutili e alle sue occhiatacce rivolte all'orologio. Salgo e, dopo
essermi allacciato la cintura gli rivolgo un “sono pronto”, che
rasenta il sarcasmo: probabilmente fino a qualche mese fa ne sarei
uscito con una battuta d'eccellenza, un dieci e lode, ma ultimamente
mi merito meno di un quattro...perfino Uruha fa battute migliori
delle mie! Il che è tutto dire...
-Prossima volta scordarti che vengo a prenderti!-
-Va bene...-
-Hai la moto dal meccanico, e allora? Prendi la metropolitana!-
-Mh mh...-
-Non sono neanche riuscito a sistemare a casa per venire a
prenderti!-
-Che disgrazia...-
Aspetto un'altra frase, un insulto, una minaccia di morte, ma non
dice nulla. Mi giro, quasi terrorizzato di vedere quale sguardo mi
attende...poi mi accorgo che ha su gli occhiali da sole
-Reita, posso sapere che succede?-
-Cosa dovrebbe succedere?- So che questa mia bella commedia non
durerà a lungo, ma non voglio che finisca adesso, non sono ancora
pronto per parlarne
-Ah, non so, dimmelo tu- Lui sa. Lo so che lo sa. Mi morbo il labbro,
apro la bocca, ma non parlo: che cosa dovrei dire? -Senti, se non ne
vuoi parlare ok, ma non dirmi che non ti sta succedendo nulla, perché
lo prendo come un insulto alla mia intelligenza...sì, ho
un'intelligenza!- Anticipa la mia battuta, sta acquisendo dei
riflessi mentali. Sorrido appena, mentre rivolgo degli sguardi fuori
dal finestrino: tra meno di mezz'ora arriveremo e io che cosa farò?
-Ryo...- Mi volto e lo guardo: sebbene abbia su gli occhiali, avverto
chiaramente la sua preoccupazione. Mi sono sempre confidato con Aoi,
l'ho sempre ritenuto una persona discreta e che sapeva dare consigli
e giudizi veri, non ha mai avuto problemi a dirmi quando sbagliavo.
Anche con Uruha è lo stesso, ma lo considero come un fratello,
involontariamente tende sempre a stare dalla mia parte, Kai è fin
troppo violento.
Ruki invece...
Chiudo gli occhi, cercando di cancellare dalla mia mente quel sorriso
forzato, quello sguardo triste, quel corpo minuto e privo di
protezioni.
Ho sempre sperato di essere la colonna portante della tua vita,
quando invece mi sono accorto che sono solo un inutile frammento
-Ryo...- Non posso certo far finta di nulla, anche perché negare
l'evidenza sarebbe assurdo
-Non so cosa mi sta succedendo- No, per la verità so esattamente
cosa mi sta accadendo.
Da tanto tempo
-Riguarda il nano?- Abbozzo un sorriso di circostanza, e poi,
tornando serio, annuisco, sussurrando un debole “sì” -Lo
immaginavo. Cosa hai intenzione di fare?-
-Nulla...assolutamente nulla-
Arriviamo agli studi, Aoi non ha più fatto domande, non ha più
detto nulla, se non inveire contro le altre macchine che gli
suonavano per accelerare (cosa di cui mi trovo pienamente d'accordo).
Prima di scendere, mi sorride, dandomi una pacca sulla spalla: un
piccolo gesto, eppure mi da una grande forza. Scendiamo dalla
macchina e, con passo sicuro, ci dirigiamo all'interno dello stabile
e la voce di Uruha che tenta inutilmente di cantare ci indica
la stanza nella quale dobbiamo entrare
-Qualcuno lo spenga- Disse Aoi, entrando nella stanza e avventandosi
su Uruha, cercando di tappargli la bocca, mentre io avanzo piano,
osservandomi attorno: c'è solo Kai nella stanza, meglio così
-Vi eravate persi?- Chiese il leader, osservando il chitarrista che
cercava di soffocare l'altro con il cuscino
-Chiedilo a sua maestà “sono troppo in alto per prendere dei mezzi
pubblici”-
-Se avessi preso dei mezzi pubblici non sarei ancora
arrivato!- Lo squadro, per poi aggiungere subito dopo che lui è
proprio l'ultimo a farmi la ramanzina, visto che di solito è lui
l'ultimo che arriva.
Uno a zero per me.
Mi siedo accanto a Uruha e, cercando di farlo respirare dopo
l'attentato di Aoi, guardo Kai
-Do..dov'è Ruki?-
-Speravi che non ci fossi, vero?- Mi volto di scatto, in direzione
della porta: camicia bianca, pantaloni neri, zeppe (giusto per
ricordare al mondo che anche lui può arrivare al metro e
sessantacinque), una collana sottile al collo e l'anello.
I suoi occhi intensi fissi sui miei, un sorriso sul volto, su quel
bellissimo volto che annulla tutte le mie difese.
Lui.
La forza che sentivo poco prima, si sta sfaldando
-Sì, lo speravo-
“Perchè
non mi guardi?”
“Ma
ti sto guardando”
“Non è vero, tu fai finta”
continua
Ecco il primo capitolo
Il prossimo spero al più presto ^^
Grazie per chi ha letto <3
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Capitolo 2 *** Chapter Two - Look me ***
rr
Chapter Two – Look me
Riduco gli sguardi al minimo essenziale, il contatto fisico è
cancellato a priori.
Non riesco più a stare nella stessa stanza in cui sei tu come ci
stavo un tempo: le sensazioni, i sentimenti, sono differenti.
Io sono diverso.
Suono perché devo, ascolto frammentariamente, la mia mente è
altrove...quanto ancora dovrà durare questa commedia?
-Ok, visto che abbiamo finito, potremmo andare a prenderci qualche
cosa da bere- Osservo Kai, mentre si alza dalla sua postazione per
sgranchirsi le gambe e gli altri, di riflesso, abbandonano gli
strumenti senza alcun ritegno sul pavimento (Aoi ha avuto la decenza
di appoggiare la chitarra alla parete) esaltando le grandi capacità
organizzative del nostro leader. Poi dicono che sono io il bambino.
Metto il basso nella custodia e, senza volerlo, ti osservo, mentre
discuti con gli altri su dove potreste andare. Voi, perché io non
sono dell'umore adatto per ridere e scherzare con te
-Reita, vieni?- Uruha mi si para davanti, bloccando la mia visuale,
costringendomi a maledirlo
-No, non vengo- Fa per ribattere, ma poi capisce e non dice nulla:
semplicemente mi mostra un'espressione preoccupata
“Reita,
glielo devi dire”
“Certo,
e come?”
“Vuoi
stare male ancora per molto?”
Sto male già da molto tempo
-Come non vieni?- Che strano Ruki, il tuo tono sembra davvero
dispiaciuto
“Perché
hai così paura?”
“Sai
bene quanto me che non c'è alcuna possibilità che lui provi ciò
che provo io”
Si tratta solo di una mia sensazione, senza alcun dubbio
-Sono stanco- Ti guardo di sfuggita, mentre ritorno a sistemare il
mio strumento e mi rendo conto che il tono della mia voce è freddo,
distaccato. Faccio finta di ignorarti, mentre Uruha insiste per
andare a bere, trascinandosi dietro Kai che, evidentemente, cerca di
convincermi a venire, visto che continua a chiamarmi
-Sentite, se non vuole venire, non vuole venire!- Grazie Aoi -Noi
andiamo, ci vediamo domani, ciao ciao- Li guardo mentre si
allontanano e per sbaglio inciampo nel suo sguardo: fa quasi paura.
Sono tornato a casa, non ho voglia di andare da nessuna parte: ho
sempre trovato che il dolce far nulla fosse il rimedio più efficace
in questi casi. Mi sono fatto dare un passaggio da uno della troupe,
tornare a casa a piedi era fuori discussione.
A quest'ora saranno già arrivati in un bar e sicuramente staranno
provando ad avvicinare qualche ragazza.
Per poco non vomito.
L'idea che tu possa avvicinarti a una, offrirgli una serata con te,
mi da il voltastomaco. Mi copro gli occhi con le mani, cercando di
nascondere queste visioni ma faccio fatica, anche perché so per
certo che tu ti porterai a letto qualcuna. Succede sempre così, è
inevitabile.
Accendo la televisione, nella speranza di trovare qualche programma
che mi permetta di distogliere i miei pensieri da te ma, ovviamente,
quando hai a disposizione più di ottocento canali, non trovi nulla
che ti soddisfi. Sbuffo, lasciando cadere il telecomando sul divano.
Sono sempre stanco in questo periodo.
Quando sto per addormentarmi, sento il campanello di casa mia suonare
“Ma chi diavolo è?!” Mi alzo, quasi mi getto contro la porta,
pronto a infuriarmi con chi ha osato interrompere il mio stato
vegetativo e a scaricare su di lui tutta la mia frustrazione e
l'angoscia di questo periodo
-Allora, posso sapere cosa diavolo...- Non finisco la frase, rimango
immobile, in silenzio, come un perfetto idiota
-Scusa, ti ho disturbato?-
-Ru...Ruki...-
-Devo passare dopo?-
-No, certo che no, entra- Non entrare, ti supplico. Vattene. Fuggi.
E, ovviamente, entri.
Cammini con passo leggero, chiudo la porta, ti osservo la schiena,
quasi impaurito della tua presenza.
Ripenso ancora allo sguardo di poche mezzore fa
-Non sei andato con gli altri?-
-Solo per poco....- Ti appoggi al divano, incroci le braccia al petto
e mi guardi dritto in faccia, con sguardo duro. È strano, quando tu
entri in questa casa cambia tutto, sembra tutto nostalgico e lontano.
Un vago ricordo -Reita-
-Mh?-
-Ti ho fatto qualche cosa, per caso?- Sbarro gli occhi, stupito da
questa domanda: che cosa mi avresti fatto? Cala tra noi qualche
secondo di silenzio, mentre il dubbio inizia a insinuarsi sempre più
pericolosamente nella mia mente: e se tu sapessi?
-Perché mi chiedi una cosa del genere?- Cammino, per allontanarmi da
te
Come potresti sapere?
-Ecco, lo stai facendo ancora-
-Cosa?
-Perché non mi guardi?-
-Ma ti sto guardando-
-Non è vero, tu fai finta- Non riesco più a guardarti davvero,
perché questo significherebbe mettermi in una situazione precaria e
non mi importerebbe se questo comportasse solo una mia rovina, ma ci
andresti di mezzo anche tu.
Tu sei il mio primo pensiero però, sempre e comunque.
Forse il mio è solo un attaccamento morboso, un desiderio di
proteggerti, ti sentirmi utile. Perché da quando ti ho conosciuto ho
rivisto molte delle mie priorità e credimi se ti dico che forse
sarai proprio tu la mia distruzione.
Ma quale dolce morte sarebbe allora questa
-Reita, dimmelo, ti ho forse fatto qualche cosa?-
Sì
-No Ruki, davvero-
Tu mi hai insegnato ad amare...
-Guardami!- Lo dici non con tono autorevole, ma quasi con
supplichevole: come mai hai così paura? Forse lo so e mi fa male.
La paura di perdere ancora una persona cara senza
spiegazioni, senza alcuna parola, è logorante.
Smetto di camminare e ti guardo
-Scusami, ma ti giuro, non c'è nulla- Sebbene un po' titubante, ti
rilassi e lasci andare il pugno che avevi serrato con così tanta
forza da farti diventare le nocche bianche. Torni a respirare
normalmente, ma il tuo sguardo lascia intravedere ancora un po' di
preoccupazione.
Giustificata.
“Come
fai ad esserne così certo?”
“Lo
conosci bene quanto me. Dopo quella volta, ammesso che ci fosse stata
qualche possibilità, tutti i miei tentativi sono andati bruciati
prima del tempo”
“Reita...”
“Uruha,
lo sai anche tu, mettiti il cuore in pace come me”
Ma io non sono di certo in pace con me stesso
-Ruki, mi dispiace se ti ho fatto preoccupare, sono solo stanco-
-Certo, solo stanco- Lo dici con tono quasi rassegnato, mentre
abbassi lo sguardo e osservi il pavimento sotto i tuoi piedi.
Ho come la sensazione che il mio stia crollando sotto di me
-Ruki, credimi...-
-Certo che ti credo-
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“Ti
ricordi quando abbiamo iniziato?”
“Certamente!
Come potrei non ricordarlo?”
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Capitolo 3 *** Chapter Three - Flashback ***
rr
Mmm...capitolo
abbastanza corto, ma mi sembrava inutile dilungarlo più del
dovuto, visto che si tratta solo di un ricordo. Avrei rischiato di
ripetermi e di appesantire il tutto ù.ù
Buon capitolo ^^
Chapter Three - Flashback
-Sono corso appena mi hai chiamato, si può sapere che cosa
succede?- Se c'è una persona su cui posso contare sempre e comunque,
sei tu Uruha: non puoi nemmeno immaginare quanto mi sia stata d'aiuto
la tua presenza in tutti questi anni, essere riuscito a sopportarmi è
già un traguardo.
E ti ringrazio
-Scusa se hai fatto tutto di corsa...-
-Dipende dal motivo per cui mi hai chiamato: se è ancora per
chiedermi di prestarti la console, allora no, non ti scuso!- Scherzi
ma, non vedendo alcuna espressione sul mio viso, spegni il sorriso
che hai sulle labbra e il tuo sguardo si fa serio -Ryo, che cos'hai?-
Mi piace quando la gente mi chiama con il mio nome.
Mi fa sentire una persona.
Reale.
Mi hai ascoltato in silenzio, senza interruzioni e domande e non
sai quanto mi sia stato d'aiuto. Alterni lo sguardo dal tavolino a
me, mentre continuo a giocare con il bicchiere vuoto, cercando di far
mente locale su ciò che ti ho detto
-Io...io non so cosa dirti...-
-Mi dispiace Kouyou, ho messo in mezzo anche te-
-Non dire idiozie, mi sarei offeso se non me lo avessi detto- Ti
ho sempre detto tutto, fin da quando eravamo bambini, ma ho come la
sensazione di aver fatto un errore a parlartene, in questo modo,
condividi più o meno il mio stesso peso e non è giusto -Che cos'hai
intenzione di fare?-
-Nulla- La mia risposta è secca e inequivocabile.
Buttare all'aria una vita per un sentimento che
probabilmente domani svanirà nel nulla? No, non ne vale la pena
-Reita, glielo devi dire-
-Certo, e come?-
-Vuoi stare male ancora per molto?- Alzo appena lo sguardo, ma mi
rendo conto di non riuscire a sostenere un confronto diretto e torno
a occuparmi diligentemente del bicchiere.
Una vita.
E una vita che provo questo sentimento passeggero. Continuo
a dirmi che morirà tutto prima o poi, ma ogni giorno che passa, il
sentimento diventa sempre più forte e logorante.
Sto male
-Perché hai così paura?-
-Sai bene quanto me che non c'è alcuna possibilità che lui provi
ciò che provo io- Stai per dire qualche cosa, ma non ribatti. Cosa
c'è da ribattere?
-Come fai ad esserne così certo?-
-Lo conosci bene quanto me. Dopo quella volta, ammesso che ci
fosse stata qualche possibilità, tutti i miei tentativi sono andati
bruciati prima del tempo-
-Reita...-
-Uruha, lo sai anche tu, mettiti il cuore in pace come me-
Da quel giorno la vita di tutti è cambiata, in un modo o
nell'altro. La tua, indubbiamente, più di tutti. Da quel giorno i
tuoi sorrisi sono diventati forzati e hai iniziato a chiuderti sempre
di più in te stesso. Non hai idea di quanto io mi sia sentito
inutile e impotente in quel periodo: vederti piangere e non riuscire
a sfogarti con nessuno, diventare sempre più fragile a ogni ora,
autodistruggerti a poco a poco per poi risalire, faticosamente.
Sei anche la persona più forte che io conosca: la tua
determinazione, mi aiuta ad andare avanti.
Ma quanto feriscono quegli sguardi assenti e quei sospiri
sussurrati?
I miei pensieri vengono interrotti dal tocco delicato di Uruha
sulla mia mano
-Tu lo sai vero che per qualsiasi cosa io ci sarò sempre?-
Annuisco e tu sorridi. Mi abbracci.
Ricambio questo gesto, che per noi è sempre stato sincero, mai
forzato o frainteso.
Sei la persona migliore che abbia mai conosciuto Uruha, tu non sai
quanto io ringrazi ogni giorno il destino per averci fatto incontrare
-Vedrai che tutto andrà a a posto...-
Temo che non andrà nulla a posto.
Piango.
_)-,.-~*'
̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.
̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.
“Perché ti
stai allontanando?”
“Io sono sempre
qui Ruki, sempre”
_)-,.-~*'
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̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧
continua...
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Grazie per le recensioni e per chi ha messo tra i preferiti la fanfiction^^
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Capitolo 4 *** Chapter Four - Silence and Pain ***
rr
Ecco il nuovo capitolo, chiedo scusa per il ritardo, ma ho dovuto studiare parecchio in questo periodo =___=""
Allora,
preciso una cosa: questo capitolo non è venuto assolutamente
come volevo (ergo, mi fa schifo) e l'ho scritto mentre ascoltavo
Serenade, dei Versailles...ero troppo occupata a cercare di non
piangere ascoltandola ç_ç
Beh...vedrò di scrivere qualcosa di meglio negli altro ^^
Buona lettura!
Chapter Four – Silence and Pain
Arrivo davanti a casa tua con una bottiglia di vino, giusto per
cercare di alleggerire la situazione: non è giusto che tu ti senta
così messo da parte, a causa di un mio comportamento. Credimi, non
ne era mia intenzione. Ora che sono qui, mi sono reso conto che non
ti ho nemmeno avvertito.
Magari sei impegnato.
Respiro profondamente e, senza stare troppo a pensarci, suono il
campanello, in attesa di una risposta. Tanto non succederà nulla,
quindi perché agitarsi così tanto?
-Chi è?- La tua voce è così....morbida...
-Sono Ryo- Qualche istante di silenzio, un silenzio pesante, seguito
però poi da un rumore di chiavistello. Sento anche abbaiare. Apri la
porta e il tuo sguardo stupito mi osserva: probabilmente ti chiedi
perché io sia qui vero?
Me lo chiedo anche io
-Ciao, perché sei...- Non ti lascio finire la frase: alzo la
bottiglia e arrossisco appena, mentre metto una mano dietro alla nuca
-Volevo scusarmi-
-E di che cosa?- Abbozzo un sorriso, mentre il battito cardiaco
comincia ad accelerare, cercando di evitare il tuo sguardo che si
sposta dalla mia faccia, che sono sicuro, in questo momento avrà
stampata un'espressione oscena, e la bottiglia di vino: spero che
almeno sia buono, con tutto quello che l'ho pagato!
-Per l'altro giorno...- Devi aver capito, visto che sbarri gli occhi
e poi, sbuffando, sorridi
-Sei uno stupido-
-Lo ritengo un complimento-
-Entra- Mi fa cenno di seguirlo con la mano e io, come un bravo
servitore, non faccio altro che ubbidire. Appena mi abbasso per
togliere le scarpe, vengo subito accolto da Koron, che inizia a
scodinzolare e a leccarmi senza alcun ritegno
-Avanti, lascialo stare- Lo allontani da me, prendendolo in braccio:
sei sempre così dolce con lui. Gli sorridi e gli accarezzi il muso e
non posso far altro che perdermi, letteralmente nei tuoi modi gentili
e in quest'atmosfera che mi libera da ogni tipo di preoccupazione.
Accorgendomi di essere rimasto immobile, tolgo velocemente le scarpe,
per poi raggiungerti in cucina.
È sempre così ordinata questa casa.
Mai una sola cosa fuori posto.
L'esatto contrario della mia, che occorre svegliarsi mezz'ora prima
del previsto per trovare due calzini uguali.
È strano però: sembra quasi disabitata.
Quando entro in cucina, appoggio la bottiglia sul tavolo e tu la
guardi, per poi ritornare a guardarmi, in attesa di qualche risposta
-Mica ero arrabbiato- Dici, precedendomi, prima che io riesca a dire qualcosa
-Lo so...ma mi sentivo in colpa-
Pur sapendo che non potrò mai averti, non riesco a immaginare la
mia esistenza senza la tua presenza. È buffo, vero?
Aggrotti le sopracciglia, ti avvicini con passo inquisitore verso di me
e, appena è a portata della tua mano afferri la bottiglia,
esaminandola
-Ma...è carissimo questo vino!-
-Dici che Uruha si accorgerà della sua assenza?-
-L'hai...l'hai rubata a Uruha?!- Mi piace quando ti preoccupi, perché
cerchi di nasconderlo e fallisci sempre miseramente, per poi
arrabbiarti, quando la gente ti dice che sei ansioso.
Non sei mai riuscito a mentire.
Mai
-Non badiamo a queste piccolezze- “Magari l'avessi rubata a
Uruha...” -Guarda, anche Koron vuole che venga aperta- Indico il
piccolo cane che ha iniziato a osservarci incuriositi.
Sorridi.
Sono rare le volte che sorridi davvero
-E va bene...-
E non sai quanto mi sia d'aiuto vedere le tue labbra fare questo
piccolo ma difficile gesto.
Non
so quanto abbiamo bevuto, sta di fatto che il vino è finito
da un po' ed è stato seguito da un numero non troppo
precisato di lattine di birra. Continuiamo a ridere come due idioti,
accaldati dall'alcool e dal tuo riscaldamento che devi aver
dimenticato acceso da qualche anno. Appoggi la testa al divano dietro
di te, continuando a ridere e facendoti aria con la mano, mentre io
tengo la testa tra le mani e cercando di trattenere qualsiasi altro
commento stupido che fino ad ora sono usciti senza alcun ritegno.
All'improvviso il tuo sorriso si affievolisce e smetti di ridere,
tornando a guardarmi, con uno sguardo quasi malinconico
-Rei...ti ricordi quando abbiamo iniziato?-
-Certamente! Come potrei non ricordarlo?- Come potrei non ricordare
la prima volta che ti ho visto...
-Oddio, non potrò mai scordare quel terribile maglione di Aoi con
la renna- Sbuffo e per poco non soffoco mentre rido. Tu, però,
non fai altrettanto.
Sembri sempre così triste...e hai tutte le ragioni di questo mondo
per esserlo.
Ma io mi sento sempre così inetto e inutile davanti a questo tuo
sguardo. A volte ho paura che tu menta anche quando sei con me,
quando dici che stai bene, che ti senti vivo...
Dimmi, perché ho questa sensazione terribile?
-Perché ti stai allontanando?- Alzo lo sguardo di scatto: il tuo
tono trema, mentre i tuoi occhi si fanno sempre più lucidi
-Io sono sempre qui Ruki, sempre-
La paura di perdere qualcuno, ancora, è terribile...ma come potrei
mai abbandonarti? Preferirei essere torturato per decenni, piuttosto
che non rivedere più il tuo splendido viso, sfiorarti nel sonno,
perdermi nel tuo profumo. E come ho potuto, a causa di un mio
sentimento, non farti sentire amato?
Io ti amo
-Non è vero...tu mi ignori Ryo, non puoi negarlo- Abbassi lo
sguardo: questa volta sei tu che eviti il mio
-No Takanori, non ti ignoro, non ti ho mai ignorato-
“Pronto!
Si può sapere che cosa diavolo...”
“R...Ryo...”
“Takanori,
che c'è? Perché piangi?”
Piangi.
Anche se cerchi di nasconderlo: mi sento così maledettamente
colpevole. Mi avvicino e, cercando di non essere troppo invadente, ti
abbraccio
-Promettimelo Ryo-
“E'...lei
è...”
“Taka,
mi sta facendo preoccupare...”
-Te lo prometto-
“E'
morta”
Quella volta, il mondo ti è caduto addosso. Quella volta, ogni tua
certezza è stata brutalmente distrutta. Così come la tua voglia di
vivere. La fiducia nelle persone è crollata, nessuno poteva capire
il dolore che stavi provando. E ogni mio tentativo di farti superare
quel trauma, non è servito a molto, sebbene tu abbia continuato a
dire il contrario.
Non c'è nessun problema.
Ho imparato a rispettare il mio posto.
Crolli poco dopo, con gli occhi arrossati. Ti prendo in braccio,
cercando di non svegliarti e ti porto sul letto. Le tue labbra
dischiuse appena, le guance ancora lucide per le lacrime...
Mi accuccio accanto a te, per contemplarti anche solo per pochi
istanti. Questo silenzio, quasi innaturale, avvolge la tua piccola
figura.
Mi sporgo appena su di te, pregando che tu stia dormendo,chiudo
gli occhi e sfioro le tue labbra con le mie, cercando di
assaporare questo piccolo e prezioso momento. Mi allontano, per poi
sussurrare due parole che non riuscirò mai a dirti, ma che sogno
ogni notte di urlarlo al mondo. Sento una lacrima rigarmi il volto. Non
ha importanza.
Asciugherò anche questa.
Sento i tuoi passi allontanarsi. La porta
aprirsi e chiudersi subito dopo.
Apro gli occhi.
Davanti a me Koron, che mi guarda in attesa di
riceve qualche piccola attenzione.
Piango.
Alla fine è successo.
continua...
Come ho detto, cercherò di scrivere qualcosa di meglio nei prossimi capitoli u____u
Grazie per i commenti ^^
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Capitolo 5 *** Chapter Five - Death Love ***
rr
Ecco il nuovo capitolo! Mi sono impegnata a
scriverlo...quasi.... si tratta di un flashback, sempre visto dalla
parte di Reita. L
Chapter Five – Death love
Maledezione! Voglio sapere chi è quel
cretino che chiama alle tre di notte! Trovassi almeno il telefono
(vai a capire mia madre e la sua mania dei cordless!). Alla fine lo
trovo, giustamente nel punto più remoto partendo da camera mia e,
gridando contro l'apparecchio, inizio a imprecare
-Pronto! Si può sapere cosa diavolo...-
-R...Ryo...- La mia rabbia muore di colpo:
sento il cuore fermarsi
-Taka-chan? Sei tu?- Non mi risponde,
semplicemente sento un pianto soffocato, di quelli strazianti..di
quelli che non ho mai sentito provenire da te -Takanori, perché
piangi?- Mi agita non sentire la tua voce, ma solo questi singhiozzi
-E'...lei è...- Lei.
Sì, so di chi parli. Credimi, in un altro
momento avrei sentito una stretta al cuore e avrei provato un sacco
di sentimenti contrastanti invece adesso, stranamente...avverto solo
paura...
-Taka, mi stai facendo preoccupare-
Cade il silenzio.
Un silenzio diverso
-E' morta-
“Mi sento in colpa a volte”
“E perché?”
Crolla il mondo, in due secondi. In due
stupidi e insulsi secondi.
Corro senza fermarmi, corro finché ho
fiato. Ad accogliermi c'è Kouyou, sconvolto anche lui, circondato da
un'ambulanza e da una macchina della polizia.
C'è anche il pubblico, questo fastidioso
agglomerato di persone ammalate di una curiosità malsana, che
commenta, fa supposizioni
-Oddio...finalmente Ryo...-
-Che diavolo è successo? Dov'è Takanori?-
-E' in casa...- Mi accompagna all'interno
dell'abitazione: sento che trema, così come la sua voce. E lo
capisco, anche io non so come comportarmi.
E tu?
Vedo i suoi genitori, disperati, sua madre
in lacrime, mentre suo padre cerca di sostenere la moglie, anche se è
evidente che non ne è in grado.
Il dolore di perdere qualcuno...
Con lo sguardo ti cerco, in mezzo a tutta
questa gente che mi disorienta, cammino con accanto Kouoyou
-Eccolo- Osservo il dito, che indica una
figura nascosta in cucina, abbandonato sulla sedia: Dio...quello non
sei tu...
Ci avviciniamo piano, ho paura di vedere il
tuo volto e sono sicuro che per Kouyou è lo stesso. Respiro
profondamente, prima di sussurrare il tuo nome, che ti scuote e ti fa
alzare di scatto la testa: lacrime.
Vedo solo quelle...i tuoi occhi non riesco a
trovarli, in mezzo a tutto quel dolore. Rincominci a piangere e a
raggomitolarti sulla sedia, distrutto e disperato.
Ti abbracciamo e non possiamo che piangere
assieme a te
-Lei...lei è...- Non riesci a dirlo,
soffocato dalle lacrime e straziato dal dolore.
Takanori...il tuo corpo così piccolo non
doveva conoscere tutto questo
-Sua..sua madre...l'ha trovata in
bagno...e....- Kouyou ti abbraccia ancora più forte, ti aggrappi a
lui, bagnando la sua spalla delle tue lacrime: ti dice di non dire
nulla, sembra quasi cullarti. Mentre tu, continui a piangere e cerchi
di parlare.
No, Taka-chan, ti supplico, smettila di
piangere.
Sento un rumore fuori dalla cucina e vedo
una cosa che mai avrei voluto vedere: un corpo, appoggiato su una
barella, avvolto da un lenzuolo bianco e anonimo. I gemiti di dolore
dei suoi genitori, seguiti subito dopo dai tuoi, così vicini e
strazianti. Vorrei portarti via da qui, convincerti che è solo un
incubo.
E in effetti lo è.
Ed è terribilmente reale.
In bagno...sua madre l'ha trovata. Una
parete dipinta di rosso.
Non hai parlato per tutto il tempo del
funerale. Ti abbiamo riaccompagnato a casa e ti sei limitato a
sussurrare un “grazie”, per poi sparire dentro casa tua.
Solo.
_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.
̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈
̄ ̈'*·~-.
Sono passati anni da quella notte, eppure ho
come la sensazione che nulla sia cambiato: tu ancora chiudi le porte
e ti rinchiudi in camera. Il dolore e il senso di colpa continuano a
perseguitarti eppure te l'ho già detto: tu non hai nessuna colpa
“Non ho saputo ascoltarla...non ho saputo
dimostrarle quanto l'amavo...”
No, glielo hai sempre dimostrato. Lo so. E
sapessi quante volte ho sperato di poter essere al suo posto.
Adesso, tutti questi pensieri, mi sembrano
così stupidi e cattivi...
-Allora, facci vedere il nuovo testo, sono
curioso!- Osservo Aoi, seduto sul divanetto davanti a me, in attesa
di leggere la tua nuova opera d'arte.
Perché si tratta di questo: ogni testo, è
semplicemente un'opera d'arte.
Tu osservi il foglio, sorridendo tristemente
-Non sono sicuro che vada bene però...-
-Non scherziamo Ruki, i tuoi testi vanno
tutti bene- Ti contraddice Kai, mentre mescola il caffè e attende
anche lui ansioso. Osservo Uruha, che a sua volta mi osserva,
preoccupato: troppe volte lo avevamo visto piangere di nascosto a
scrivere quel testo, troppe volte in quel periodo tornava ad avere
gli incubi di un tempo.
Ci porgi il foglio, sedendosi subito dopo
sulla poltrona libera e, silenzioso, attendi il commento
“Perché temo di ferirla”
“Taka, te l'ho già detto, tu non hai
mai...”
“Io amo qualcuno, Ryo”
Restiamo in silenzio, dopo aver letto il
testo.
Non mi sbagliavo.
Ne ero certo.
Alzo lo sguardo e incontro il tuo
-E'...è bellissima Ruki...- Aoi sembra
quasi sconvolto, così come Kai: anche loro devono aver capito. Anche
loro sanno
-Te la senti di...cantarla?-
-Sì, mi serve-
-E come la vuoi intitolare?- Guardo Uruha:
sappiamo quale sceglierai, la chiamavi così, perché a lei piaceva
quel nome e perché dicevi che le stava bene. Respiri profondamente,
prima di dire quel nome, che sembra una coltellata al cuore
-Reila-
continua...
Ovviamente
stavo ascoltando Reila, mentre la scrivevo ç_ç Ogni volta
che ascolto questa canzone mi viene il magone ç_ç e il
live non lo posso più vedere! Ruki che piange mi distrugge
çAç
Ah, sicuramente come avrete capito la frase "una parete dipinta di rosso" è ripresa da bathoroom ç_ç
Al prossimo capitolo *-*
|
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Capitolo 6 *** Chapter six - Remorse ***
rr
Chiedo scusa per il ritardo, ma il mio simpatico
computer ha deciso di prendere un virus che mi ha bloccato tutto il
computer e quindi sono stata costretta ad aggiornare in ritardo u.u
Bene, questo capitolo è visto dalla parte di Ruki: ho cercato di
fare del mio meglio e chiedo scusa perché non riesco a scrivere
nulla di filosofico come Ruki ç_ç
Perfetto, buona lettura ^O^
Chapter Six - Remorse
Stare bene.
Non lo credevo
possibile da quel giorno.
Certo, è
difficile alzarsi la mattina, poter aprire gli occhi e respirare
quando qualcuno, anche a causa tua, non lo può più fare.
Ma accetto
di vivere.
E
anche grazie a te.
Credimi,
è stato difficile accettarlo, ma non perché sei tu, ma perché mi è
successo ancora.
Innamorarmi
nuovamente quando credevo che non sarebbe stato più possibile,
sentire ancora una volta il cuore battere in modo diverso e pensare
in modo diverso, agitarmi alla presenza di qualcuno, non riuscire a
parlare in modo normale..fingere, per non perdere un rapporto!
La
paura che ho provato, nessuno la può capire.
Ho
pensato così tanto...a lei, a quello che eravamo e a quello che
sentivo.
Io
l'ho amata e forse l'amerò sempre. Oppure è solo il desiderio di
non dimenticare, ricordarmi la mia colpa, custodire la sua memoria,
anche solo un semplice sorriso.
"Tu
non hai nessuna colpa"
Mi
veniva ripetuto ogni giorno, fino alla nausea. Non ci ho mai creduto
e non ci credo tuttora.
Mi
vantavo di conoscerla, di sapere che cosa pensava, di sapere ogni
cosa di lei.
E
cosa ha portato questa mia presunzione?
Morte.
Solo
morte.
Come
posso non sentirmi colpevole? Se ripenso a tutti i messaggi di aiuto
che non sono riuscito ad ascoltare, mi viene da star male.
Però...ho
cercato di essere forte e ce l'ho fatta. Sono vivo. Sono qui.
Respiro.
E
adesso, che cosa è successo?
Tu.
Che
ti ho sempre ammirato per la tua faccia tosta di dire le cose senza
problemi, anche senza diplomazia a volte, quella tua dolcezza che hai
paura a mostrare, quel desiderio di aiutare gli altri.
I
tuoi occhi.
Se
ripenso alla prima volta che mi ci sono perso...li ho letti, e ho
capito una cosa: che ti amavo.
Ho
pianto quella sera.
Ho
pianto tanto.
Continuavo
a chiederle scusa, perché mi ero ripromesso che avrei amato solo lei
per tutta la vita, che mai avrei permesso a qualcun altro di farmi
provare ancora questo sentimento e invece...è accaduto. Silenzioso e
terribile è arrivato, e mi ha affondato, senza alcuna vergogna
"E non è una cosa positiva?"
"No..non lo è, non lo sarà mai"
Forse
è questa la mia punizione. Non poter essere felice.
Mi
vergogno a dirlo.
Chiedo
la felicità, ne ho bisogno. Certo, loro sono importanti, sono la
cosa più importante, senza il loro sostegno silenzioso io non sarei
da nessuna parte: ma quante volte ho pensato a te, alla felicità che
tu avresti condiviso con me? Perché io ho la presunzione di credere
che tu mi saresti rimasta accanto per sempre.
E
invece non è così...
Però...
Lui
è così....speciale per me...
Mi volto e osservo Koron, che mi guarda a sua
volta con espressione dubbiosa, mentre le lacrime continuano a
scendere. Mi sfioro le labbra con le dita e cerco di essere grato di
questo piccolo gesto.
Sapere che mi ama, è importante.
Perché so che se mai glielo dovessi dire,
riceverei tutto l'amore di questo mondo.
Ma temo che lui vivrà con il dubbio di essere
messo a paragone con qualcuno che non c'è più.
E non posso trascinare anche lui nel dolore.
continua...
Allora,
aggiungo che mi sono sentita una schifosa ipocrita a scrivere queste
cose, perché non potrò mai sapere davvero che cosa ha
provato Ruki quando la sua ex ragazza si è morta, quindi chiedo
scusa al nanetto per essermi permessa di aver scritto questo capitolo
ç.ç
Al prossimo capitolo <3 (virus permettendo =___= )
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Capitolo 7 *** Chapter seven - I... ***
rr
X faith15: vorrei che la storia
della ex fosse una mia invenzione, purtroppo non è così: la sua
ragazza si è davvero suicidata ed è stata trovata da sua madre in
bagno: infatti Reila o Bathroom, sono davvero dedicate a lei, e
durante un live Ruki ha detto "guardaci e veglia su di noi".
Nessuna invenzione, disgraziatamente.
Chapter Seven - I...
Da quel giorno, stranamente, mi sento più
sereno: avertelo detto, anche se tu stavi dormendo, mi è servito.
Almeno credo, o anche questa volta sto fingendo magnificamente.
Una volta tornato a casa ho chiamato Uruha, e
gliel'ho detto: come previsto, mi ha risposto con una frase del tipo
"non serve a nulla così".
E forse ha ragione.
Arriviamo in sala registrazione più o meno
tutti al solito orario, con la sola eccezione di Aoi, ovviamente:
bisognava scegliere la camicia giusta per uscire di casa.
Tu, invece, arrivi in orario e sembri inquieto:
i tuoi occhi arrossati rivelano che hai appena pianto, oppure sono io
che mi sto immaginando tutto.
Quando mi vedi sussulti e sembri restio a
salutarmi, ma poi accenni un sorriso e te ne vai nell'altra stanza.
Poi ero io quello che ti evitava, vero?
-Ehilà- Sento una pacca sulla spalla e quella
voce rassicurante che mi va sorridere ogni volta
-Ciao Kai-
-Come mai sei arrivato giusto oggi?-
-Bah, mi andava- Vederlo. Desideravo
solo vederlo. Il più in fretta possibile, perché ormai la sua
presenza è un'esigenza -Non sei contento?-
-Certo che sì, vedi di arrivare in orario
anche gli altri giorni-
-Non pretendere troppo adesso- Ride: lui ride
sempre davvero. E' questo che mi piace di Kai. E' sincero. Tu invece
ti sforzi di farlo, ma quando sei davvero tu a ridere, allora il tuo
sorriso non ha nessun paragone.
Peccato solo che siano così rari questi
momenti
-Hai visto Ruki? Deve iniziare lui oggi...-
-E' andato via appena mi ha visto- Non so
perché l'ho detto, forse perché so che Kai ha sempre un ottimo
rimedio per tutto. Tu mi guardi dubbioso, ma subito dopo il tuo volto
si trasforma e si addolcisce
-Ryo, lui...- Non riesce a finire la frase, il
manager entra prepotentemente dalla porta domandandosi come mai lui
per la prima volta è l'ultimo ad arrivare.
Lui
cosa?
Non ce l'ho fatta a restare lì, con te. Ti ho
evitato e me ne vergogno, perché fino a ieri ero io a lamentarmi del
fatto che tu non sembravi più regalarmi tutte le attenzioni di una
volta.
E capito il motivo, ora sono io che fuggo.
Perché finirei per dirti che quel giorno non
stavo dormendo, che ho sentito le tue labbra sulle mie, che ho udito
quelle parole.
E che vorrei sentirle ancora.
Ho chiamato Kai, dopo essermi calmato e lui è
corso a casa, pronto a consolarmi. Ho chiamato anche Aoi, ma non
Uruha: non so perché, forse perché anche lui è così vicino a
tutta questa faccenda, che ho paura di sentirmi dire qualcosa che non
vorrei.
Però Kai e Aoi mi sono stati vicini e mi hanno
aiutato tantissimo
"Dovresti
dirlo"
Vorrei che fosse così semplice...
-Finito? Bene, tocca a me adesso!- Uruha è
sempre così entusiasta di registrare, si sente libero quando è da
solo con la sua chitarra. Mi sento un verme a non parlargli, perché
in fondo lui è uno dei miei migliori amici e in quel periodo mi ha
sostenuto come pochi altri.
Te, per esempio
-Ehi, Taka, ehm..mi fai passare?- Mi rendo
conto di essere rimasto davanti alla porta e, scusandomi, mi sposto
-Grazie...- Lui, però, non si muove. Resta fermo a fissarmi
-Che c'è?- Mi mette una mano sulla testa e
sorride, abbracciandomi subito dopo
-La volete piantare voi due?-
Cosa?
Manco solo io, tutti gli altri hanno già
finito: fumo per rilassarmi, anche se in effetti faccio tutto, tranne
che quello; che senso ha fumare se poi mi agito ancora di più?
Spengo il mozzicone nel posacenere, appoggio i gomiti alle ginocchia
e mi copro il volto con le mani.
Non ti ho ancora visto da quando sei fuggito,
perché è quello che hai fatto, e un po' mi manchi
"Ryo,
lui..."
E manco Kai si è più degnato di venire!
Sento la porta aprirsi, mi volto per vedere chi
arriva.
Sei tu.
Perché, ora che sei qui, vorrei fuggire?
-Ah, buongiorno, finalmente ti vedo!- Cerco di
essere il più distaccato possibile, mentre mi volto per osservare il
tavolino coperto di fogli e riviste davanti a me
-Scusa....per prima....- Mi volto, mentre tu
sei ancora in piedi a osservarmi, agitato: sembri sempre così,
vulnerabile Takanori, che non posso restare arrabbiato con te a
lungo.
Non te lo meriti.
Sorridi e ti faccio cenno di sederti accanto a
me: sembri quasi rinascere. Ti avvicini, anche se titubante e ti
siedi, restando composto. Non posso far altro che osservare le tue
labbra, quelle di cui mi sono appropriato senza alcun permesso
-Non...non dovevo andare via...-
-Non ti preoccupare- Adesso sei qui, giusto?
Non mi interessa quello che è successo qualche ora fa. Non sembri
demordere, anzi, sei sempre più agitato: giochi con il braccialetto,
ti sfreghi le mani. Sbaglio, o stai anche tremando?
-Ryo...è successa una cosa...e mi sono
ritrovato a pensare...-
-Tu pensi sempre Taka, un giorno ti scoppierà
la testa- Non ridi... -Che cosa è successo?-
Dillo...è così facile...anche lui ti ama...
-Penso a quello...- Vedo che ti irrigidisci e
non posso che darti ragione: mi sembra di accoltellarti -Mi sento in
colpa a volta...- Non era così che dovevo iniziare. Maledizione! Ho
speso mezz'ora per prepararmi un discorso decente!
-E perché?-
-Perché temo di ferirla- Perché temo di
ferirti
-Taka, te l'ho già detto, tu non hai mai...-
-Io amo qualcuno Ryo-
Io
amo te, Ryo!
Qualcuno...ovviamente...cosa credevo? Che ti
accorgessi davvero di me, che tu avessi sentito quelle parole?
Povero
e stupido illuso...
-E non è una cosa positiva?- Chi è che è
riuscito a farti sentire così bene? Chi è riuscito a farti sentire
vivo? Chi è arrivato dove io ho mancato?
-No..non lo è, non lo sarà mai- Perché? Non
vuoi essere felice?
-Certo che lo è...sempre che l'altra persona
sia degna dei tuoi sentimenti-
-Sì, lo è, anche perché so che mi ama-
Lo so, perché me l'hai detto tu Ryo. Me lo hai
detto senza alcuna pretesa, senza chiedermi nulla in cambio. Sei
stato silenzioso, come sempre
-Come fai a saperlo?- Sembri infastidito...Dio,
perché non ce la faccio?!
-Me lo ha detto- Vorrei abbracciarti,
avvicinare ancora le nostre labbra, sussurrarti anche io che ti amo,
ma che ho paura di farti del male
-E allora che problema c'è?-
No, non vorrei.
Io voglio abbracciarti.
Voglio urlare a tutti che ti amo
-Non voglio ferire nessuno...- Sento che la
voce inizia a incresparsi: non voglio piangere, non voglio sembrare
così debole!
-Tu non potresti mai ferire nessuno, Taka- Mai,
in tutti questi anni che ci conosciamo, mi sono mai sentito ferito da
te, sapessi invece quanto mi sei stato d'aiuto...
-Sì...io ferisco sempre qualcuno, anche quando
non faccio niente. Sono sempre distaccato e non riesco a dimostrare
davvero l'affetto che provo per gli altri- Appoggio una mano sulla
sua, gli sorrido, lo guardo
-Beh, per quanto può bastare, tu non mi hai
mai ferito...-
-Sei proprio tu quello che ho paura di ferire-
Resto in silenzio. Cerco di capire. Spero di
aver capito...
-Ta...Takanori...ma...-
Qualcuno bussa alla porta e senza aspettare la
risposta entra, chiamandomi
-Tocca a te Reita-
Reita?
Ah sì, sono io...
Tu ti alzi, velocizzando il passo e
praticamente scappi da quella porta...no! Non andrai via questa
volta!
-Possiamo rimandare di mezz'ora? Ho dimenticato
una cosa in macchina-
-Ma, i tempi...-
-I tempi aspettano!- Quell'uomo mi guarda
andare via, quasi agitato per come dovrà giustificare il mio
ritardo. Mi accorgo solo ora di non avere una macchina, ma di sicuro
lui non lo sa e se anche fosse il contrario, ora come ora non mi
interessa. Corro, sperando di trovarti: per la miseria, Ruki, come
puoi correre così velocemente con gambe così corte?!
Corro, sento il fiato corto, ma non mi importa:
voglio andare via! Scendo le scale velocemente...l'uscita non
sembrava così lontana un tempo. Sento la tua voce che mi chiama..no!
Non posso fermarmi, non devo fermarmi! Alla fine la vedo l'uscita,
afferro la maniglia, ma qualcosa afferra il mio polso
-Taka...- Piango. Tanto.
-Ryo...io...-
continua...
sì, direi che un paio di capitoli ed è finita u.u
Alla prossima
<3
|
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Capitolo 8 *** Chapter Eight - If she was here ***
rr
Bah, non è venuto per niente come volevo
=___="" Colpa di Ruki e delle sue pare mentali è_é
Quindi per i reclami andare da lui direttamente ù.ù
Bene, buona lettura...per quanto questo capitolo possa essere buono çAç chiedo ancora scusa >_______<
Chapter Eight - If she was here
Piangi, cerchi di divincolarti, ma non lascio
andare la presa
-Lasciami, ti prego...- Dopo quello che hai
detto? Dopo quello che ho inteso? No, mai! Sento dei rumori venire da
poco lontano da noi: tu li ascolti come in attesa di una fonte di
salvezza, mi dispiace Takanori, probabilmente ti sto ferendo, ma
voglio una risposta chiara a una mia domanda precisa. Ti afferro
sempre più forte il polso e ti porto in una stanza buia in parte
alla porta, ti dimeni, cerchi di andartene.
Non questa volta.
Una volta entrati, ti afferro per le spalle e
ti inchiodo al muro, forse troppo forte, perché fai una smorfia di
dolore. E' tutto così assurdo...
Serro gli occhi quando la parete fredda
incontra la mia schiena: fa male. Non riesco a cercare il tuo
sguardo, così pieno di domande e di risposte dovute. La mia frase
lasciata in sospeso, tanti, troppi dubbi
-Ti prego, lasciami andare...-
-No, lo sai che non posso- La tua voce..apro
gli occhi e ti guardo: anche tu stai piangendo.
Lo vedi Ryo, io faccio soffrire sempre quelli
che mi stanno accanto -Scusami Taka, ma non ce la faccio...- Le tue
mani abbandonano le mie spalle, sfiorano le mie braccia e ricadono
come pesi morti lungo i tuoi fianchi sottili: no, non farmi vedere
quelle lacrime, perché verranno seguito dalle mie...
-Ti prego, non piangere Ryo...- Anche tu
stai piangendo, Taka, non chiedermi di non mostrarti una volta
per tutte il sentimento che provo per te. E' così difficile mostrare
ciò che si prova, assurdo anche solo provare descriverlo, si è come
trattenuti da una strana angoscia, da delle catene che bloccano le
tue parole e ti chiudono la mente e il cuore. Però, non voglio che
tu esca da quella porta senza aver chiarito. Anche perché, in un
modo o nell'altro, domani sarà una giornata diversa per entrambi
-Takanori, ti prego, dimmi chiaramente quello
che volevi dire...ti supplico...-
-Non posso-
-Non calpestare i miei sentimenti...- Mi esce
come un sussurro, come se stessi morendo. Forse è quello che mi sta
accadendo.
Muoio
un po' ogni giorno.
Ma la colpa non è tua, è solo mia, perché
non ho mai detto nulla, ma ho sperato ogni giorno, atteso qualche
cosa che non è mai arrivato.
Ma ti supplico Takanori, non colpirmi a
morte...
I suoi occhi così tristi...quel tocco
impercettibile...possibile che io sia in grado di far morire ogni
cosa che si avvicina, anche solo per sbaglio, a me?
-Non voglio farti soffrire...-
-Takanori, io ti amo- Mordo il labbro e abbasso
il capo, mentre le lacrime scendono continuamente. Inizio a tremare,
ma non dico nulla: fanno male queste parole, perché non me le
merito. Non merito le tue attenzioni, non merito la tua presenza. Non
merito nulla di te...
Sento il tuo respiro profondo, stai cercando di
controllarti, di pensare a cosa dire...ma la verità è che tu non
devi dire nulla. Sono io quello che dovrebbe parlare
-Io..evidentemente...mi sono sbagliato...- Alzo
lo sguardo di scatto, ma non vedo i tuoi occhi, ma i miei: manco mi
ero accorto che eravamo in un bagno e che davanti a me c'era uno
specchio. Tu sei vicino alla porta, con la mano sulla maniglia,
pronto per andartene.
Dalla mia vita
-Credevo che anche tu provassi...sono solo un
idiota-
Il panico inizia a impadronirsi di me: no, ti
prego, non te ne andare, non lasciarmi anche tu!
Come previsto: sono un fallito
-Ti chiedo scusa, avevo capito male...- Come
mai faccio così fatica ad andarmene? -Sappi però che quello che ti
ho detto è vero...- Faccio una pausa, devo respirare, riprendere le
forze, strano, eppure non ho parlato molto -Io non ti cercherò, se
tu non vorrai. E' scontato dire che ti aspetterò, ma è così- Ti ho
aspettato per così tanti anni che ormai ho perso il conto.
Abbasso la maniglia, pronto per uscire...
Dovrei dire addio, immagino.
No, non così! Lasciarti andare per una mia
paura?
Rinunciare a un sentimento ricambiato? No! Non
sono così codardo, non ancora!
Prima che tu possa uscire dalla stanza, ti
abbraccio da dietro e riverso le mie lacrime sulla tua maglietta, che
inizia a bagnarsi.
Ma non mi importa
-Ti amo...ti amo....- Non riesco a parlare come
dovrei, faccio fatica a respirare -Scusami...non andare..ti
prego...perdonami....-
Perché
non dovrei essere felice?
Non esiti. Ti volti e mi abbracci, senza dire
una parola, mentre appoggi la testa sulla mia spalla e mi stringi
sempre più forte a te: ho sempre amato le tue braccia forti, la tua
schiena, il tuo petto...
Io...sento il battito del tuo cuore...
Se lei
fosse qui...vorrebbe la mia felicità...non è vero?
continua...
Perfetto! Insomma, mica tanto....
Il prossimo è l'ultimo capitolo, vedrò di fare qualcosa di meglio ç_ç
Alla prossima ^^
|
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Capitolo 9 *** Chapter Nine - Nice to meet you ***
rr
Ecco l'ultimo capitolo!! Spero che la fanfiction
vi abbia coinvolto, o che comunque vi abbia regalato una lettura
piacevole ^^ Bene, non mi dilungo troppo, non voglio essere ripetitiva
. Temo che come capitolo sia piuttosto corto...pazienza, non è
la quantità che conta, giusto?! *si attacca ai vetri*
Grazie!!
Chapter Nine - Nice to meet you
E' qui, steso accanto a me e dorme sereno.
Davvero.
Gli accarezzo la testa, cercando di non
svegliarlo: è ancora più bello quando dorme. Riuscirei a perdere
delle ore intere a guardarlo, sentire il suo respiro tranquillo, quei
bellissimi occhi chiusi e la sua bocca dischiusa appena. Dio, quanto
amo le sue labbra sulla mia pelle, così morbide e seducenti che
penso mi abbiano fatto raggiungere il Paradiso. Si muove appena nel
sonno e si avvicina a me, cercando un abbraccio. Lo stringo forte,
chiudo gli occhi e mi perdo nel suo profumo. Il contatto con la sua
pelle morbida è inebriante.
Ho scoperto di essere stato vergine fino a
poche ore fa.
Perché è con lui che ho fatto l'amore la
prima volta.
E le donne con cui sono stato e che credevo di
amare... mi accorgo solo ora che non sono state nulla per me, nessuna
di loro ha mai pronunciato il mio nome come lui, nessuna di loro si è
mai stretta a me in questo modo.
Gli bacio una guancia e sorrido: temevo fosse
solo un bellissimo sogno, invece no, lui è reale. Concreto e
bellissimo.
E mi sono accorto di amare più di ogni altra
cosa questa realtà.
-Mi
dispiace....mi dispiace....- Continua ad abbracciarmi e io faccio
altrettanto, stringendolo per le spalle e forse, alzandolo un poco
anche da terra -Io ti amo Ryo...ti amo davvero...scusami....-
-Non
dire più nulla- Mi basta sentire queste parole, mi basta sentire la
tua vicinanza.
Non
ho bisogno di risposte chiare a delle mie domande precise.
Ti
allontani appena, interrompendo questo momento e sono costretto a
vedere le tue lacrime: mi ero ripromesso tempo fa che non ti avrei
mai più visto piangere
-Io...non
so cosa dire...io....avevo paura...-
-Paura
di che cosa?-
-Paura
che tu ti sentissi obbligato...o che ti sentissi messo a paragone con
lei...-
Mai,
in un solo istante, ho avuto questo pensiero. Mai, in tutte le mie
fantasie, tu mi avevi messo a confronto con lei.
Perché
ti conosco e so che non lo faresti mai.
Lei
era importante per te. Lo è e lo sarà sempre. E allora? So che
continui a soffrire per la sua perdita, ma...
-So
che non mi metteresti mai a confronto con lei...- I tuoi occhi
arrossati continuano a piangere e asciughi le lacrime con le mani,
mentre continui a parlare
-Non
voglio farti soffrire...non voglio vederti triste....- Ti prendo le
mani e le porto alle mie labbra, per baciarle
-La
sola cosa che potrebbe rendermi triste, Taka, sono queste...- Ti
calmi, mentre ti accarezzo il volto. Ti alzo il mento piano e sorrido
-Promettimi, che non piangerai più...-
-Ryo...io...-
-Taka-chan,
ti amo...- Resti in silenzio qualche secondo, prima di sorridere.
Quel
bellissimo sorriso...
-Ti
amo anche io, Ryo...-
D'ora
in avanti, desidero vederti piangere solo per la gioia...
Non dormo, ma non voglio nemmeno aprire gli
occhi. E' tutto così incredibile, che non so come descriverlo.
Sento la sua mano accarezzarmi la testa e
giocare con i miei capelli: amo sentire il suo tocco leggero su di
me, sembra come se qualcuno mi stesse proteggendo silenziosamente. E
lo hai sempre fatto.
E tu non puoi nemmeno immaginare quanto sia
stato importante per me.
Conoscerti, è stato il dono più grande della
mia insulsa vita.
Mi lascio cullare dalle tue braccia, mi perdo
nel tuo profumo, la tua pelle a contatto con la mia...appoggio una
mano sul tuo petto nudo e ascolto il tuo respiro, in simbiosi con il
mio. Non voglio svegliarmi Ryo, voglio che questo sogno duri in
eterno.
So che è impossibile, tutto ciò che ha un
inizio, ha anche una fine...è il destino della nostra condizione
terrena, l'ho imparato a mie spese, ho capito che non bisogna provare
troppo attaccamento per qualcosa. Però, maledizione, come posso non
provare attaccamento per te?
Tu mi hai dato di nuovo respiro!
Mi hai fatto ridere per primo..non lo
dimenticherò mai, una semplice battuta, e ho riso.
Dopo tutto quel dolore, mi hai regalato la cosa
più bella che potessi avere.
La
vita!
Sarò sincero, più di una volta ho desiderato
morire, ma adesso ringrazio la mia codardia passata per non averlo
fatto! Averti accanto, è qualcosa di meraviglioso.
Sono scontato?
Forse...
Apro gli occhi e vedo i tuoi, sereni, che mi
fissano
-Buongiorno...-
-Buongiorno...-
E lo è.
E' davvero un buongiorno!
_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.
̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈
̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.
Ricordi quando
abbiamo incominciato?
No, non quando
abbiamo iniziato a suonare
...
Ricordi la prima
volta che ci siamo incontrati?
Quando le nostre
vite si sono scontrate
e hanno iniziato a
percorrere una strada comune?
Siamo arrivati fin
qui.
Dimmi che non è
finito tutto questo.
_)-,.-~*'
̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.
̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-. ̧_)-,.-~*' ̈ ̄ ̈'*·~-.
-Ryo,
per la miseria, perché devi sempre essere l'ultimo?-Kouyou è
agitato, siamo in ritardo...come se fosse davvero colpa mia! E'
sempre lui l'ultimo ad arrivare e quando sono io a farlo per un paio
di volte succede il finimondo. Pazienza, mi sono abituato -Devi
sempre farmi fare brutte figure...-
-EHI!
Non esageriamo adesso! Scommetto che questo tuo amico accetterà
cinque minuti di ritardo!-
-E'
sempre puntuale...- Magari è in ritardo, visto che Kouyou non è
contento se non si presenta a un appuntamento quindici minuti dopo
l'orario stabilito. Ma non voglio fargli notare questo punto, potrei
venire ucciso, ora come ora..
-Dove
ci aspetta?-
-Davanti
all'ingresso del pub...andiamo Ryo! Muoviti! Voglio bere!- Ecco, non
vuoi arrivare in orario, vuoi ubriacarti...maledetto....
Arriviamo
davanti al pub con soli quattro minuti di ritardo (alla faccia tua!)
e vedo davanti all'ingresso un ragazzo che si guarda attorno: sembra
che stia aspettando qualcuno
-Takanori!-
Kouyou lo chiama e il ragazzo si volta verso di noi, sorridendo
-Scusa, ma il mio amico ci ha messo un po' troppo tempo...-
-Non
importa, sono appena arrivato anche io- Visto?! E perché io devo
fare sempre tutto di corsa?!
-Comunque...Takanori,
lui è Ryo, Ryo...Takanori-
E'
un bel ragazzo, senza alcun dubbio, basso, ma comunque bello. Sembra
imbarazzato, arrossisce
appena quando mi vede. Sembra indifeso, ma anche pieno di forza: lo
capisco dal suo sguardo...
-Scusa
se siamo arrivati in ritardo...ma non è sempre colpa mia...-
Aggiungo, osservando storto Kouyou, che fa finta di non avermi
sentito
-Non
importa- Dice lui, ridendo e osservando entrambi. Mi allunga la mano,
continuando a sorridere -Piacere di conoscerti Ryo-
-Il
piacere è tutto mio-
Fine
Cavolo,
mi sembra stranissimo non aver messo nemmeno un bacio, figuriamoci
qualche scena....non è da me! Però volevo lasciare un po'
di immaginazione, anche perché comunque mi ero ripromessa almeno
una volta di non fare una cosa spinta, preferivo concentrarmi sulla
psicologia dei personaggi (ammazza quanto me la tiro XD ) e spero di
esserci riuscita. Ringrazio moltissimo le persone che hanno recensito e
che hanno messo la fanfiction tra i preferiti ^^
Alla prossima...ah sì...anche Ruki e Reita salutano u___u
....
Sia chiara una cosa però! Supporto sempre la coppia RukixUruha *ç*
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