Dexter di Argentine (/viewuser.php?uid=74045)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Robert Turner ***
Capitolo 2: *** Luna ***
Capitolo 3: *** Lame ***
Capitolo 4: *** Nemico ***
Capitolo 5: *** Nuova vittima ***
Capitolo 6: *** Larry Long ***
Capitolo 1 *** Robert Turner ***
Il suo nome era
Robert Turner. Era il genere di persona che gli
ingenui di questo mondo avrebbero definito perbene, ma io non sono un
ingenuo,
non faccio nemmeno parte di quelle schiere. Mi era bastato indagare un
poco sulla
morte di sua figlia e la figura di Turner era stata come avvolta da una
nebbia
fitta. Nascondeva qualcosa, e io, Dexter, avevo scoperto come mai
Turner era
così misterioso. Non puoi andare in giro per Miami a uccidere
indiscriminatamente innocenti e assassini senza che qualcuno non se ne
accorga.
Sua figlia, Miriam, aveva pagato il prezzo per aver scoperto che papà
si
divertiva a far a pezzi la gente, quando non era a casa a recitare la
parte del
padre premuroso. Che delusione. Capivo
Robert Turner, io e lui eravamo fatti della stessa pasta, ma stava
trasgredendo
alle regole. Il codice di Harry. Harry era mio padre, un poliziotto, un
eroe,
che aveva avuto la sfortuna di adottare uno come me. Non sono umano.
Non sono
un mostro. Sono Dexter. L'unica copia originale di me stesso. Molti di
voi apprezzerebbero le mie regole. Non tutte
hanno lo scopo di preservare il mio operato, altre vi riguardano da
vicino. Io
Dexter uccido solo i cattivi, gli assassini, gli stupratori, i ladri.
La buona
gente come voi non ha nulla da temere da un essere come me, che ogni
volta che
la luna si diverte a occupare il cielo stellato, che ride, richiama in
me un
istinto primordiale che mi costringe a vagare per Miami in cerca di una
vittima. Harry diceva che in me qualcosa era entrato troppo presto, e
questa
cosa era presente e lo sarebbe sempre stata, combatterla era inutile,
l’unica
cosa che potevo fare era farle fare un giro ogni mese. Il sangue la
placava e
ritornava a dormire. Avevo fatto le ricerche più accurate su Robert
Turner,
sapevo che era stato lui a uccidere la figlia e molti altri cittadini
di Miami,
e adesso era arrivato il momento di placare il passeggero oscuro. Ero
nascosto dietro un
cespuglio di casa sua e solo in quel momento mi resi conto di aver
aspettato
troppo. Il passeggero oscuro ululava dalla gioia ma era più irrequieto
delle
altre volte, come se la sua sete fosse stata più insopportabile che
mai. Fu solo grazie al mio autocontrollo che non balzai addosso a
Robert quando uscì di casa. Attesi che raggiungesse la macchina.
Respirai
profondamente, e poi mi preparai ad aggredirlo:
“… Robert”
Sua moglie aprì la
porta di casa e gli portò il portafoglio.
Credeva che suo marito stesse andando con i suoi amici al bowling. Ma
solo io
conoscevo la verità. Robert, quanto sei crudele per ingannarla in quel
modo? Il
passeggero oscuro osservava la scena divertito:
“ Cosa c’è di
divertente?” gli chiesi.
Non mi diede
risposta continuando a sogghignare. Appena la
moglie fu rientrata. La luce della luna mi colpì in viso e mentre il
desiderio
si faceva più impellente balzai fuori dal nascondiglio. Prima che
Turner si
rendesse conto della mia presenza gli infilzai l’ago della siringa nel
collo.
Spinsi facendo penetrare il sonnifero nel suo corpo. Si addormentò fra
le mie
braccia. Un urlo di giubilo giunse da dentro di me dalla bocca del
passeggero oscuro.
Stava per iniziare il divertimento.
Salve.
Questa è la mia prima fan fic. Mi raccomando lasciate commenti per
aiutarmi a migliorare, non sono molto esperta ^^ Questa è solo una
parte iniziale per dare un pò l'idea di come è il personaggio di
Dexter, visto che questa è la prima fan fic di lui e voglio permettere
a persone che non l'hanno mai sentito di poter capire la storia.
Cercherò di aggiornare più presto possibile. Grazie per averla letta.
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Capitolo 2 *** Luna ***
Guidai
per circa mezzora verso la periferia di Miami. Non ci
crederete, ma lì ci sono dei posti perfetti per la gente come me.
Isolati,
discreti e sicuri. Harry era sempre stato molto chiaro al riguardo.
Legai
Robert al tavolo che avevo precedentemente portato. La piccola casetta
che
avevo scelto era stata abbandonata da qualcuno anni addietro. Forse
perché quel
tratto di palude non era più navigabile, o forse era colpa degli
alligatori che
infestavano la zona, ma non era un mio problema, a me importava poterla
usare.
Il passeggero oscuro rimase in attesa aspettando che io gli lasciassi
il
volante per potergli lasciar fare quello per cui era nato. Avevo
incellofanato
l’interno della casetta già giorni prima e i miei attrezzi attendevano
pazientemente di essere usati. Alzai il bisturi per potermi specchiare.
Era
lucente, come piaceva a me. Sono un mostro pulito. Non lascio sangue
nei miei
luoghi di divertimento. Mi porto via ogni traccia con il cellofan
macchiato. E
mi vesto anche per l’occasione. Qualcuno avrebbe da ridire se tornassi
a casa
con i vestiti coperti di liquido rosso, non so se fingendo sia sugo
riuscirei a
cavarmela, il sangue ha un odore particolare. Avevo il grembiule, gli
strumenti, la vittima e la luna che brillava nel cielo. Era tutto
pronto,
mancava solo una cosa. Robert si mosse sotto il nastro adesivo, poi
mise a
fuoco la situazione, ma non vidi la paura nei suoi occhi, non era una
vittima
qualsiasi. Dopotutto lui era come me. Ma non era un mostro pulito,
detesto i
mostri disordinati:
“
Parla” dicemmo insieme io e il passeggero oscuro mentre
gli toglievamo il nastro adesivo dalla bocca.
Lasciai
totalmente il controllo a lui, mentre insieme
guardavamo la scena:
“
Non capisco” ammise Robert.
“
Non capisci?... Miriam Turner” tirammo fuori una foto di
sua figlia e gliela mostrammo “ Lucia Logan, Lucy Niguera, Lucas
Harrison …”
Così
una dopo l’altra Robert incrociò di nuovo lo sguardo
con le sue vittime. Dava segno di non provare alcun rimorso, come se
non
provasse nulla. Come me:
“
Hai ucciso anche tua figlia. Una bambina”
gli ricordammo.
“
Aveva sedici anni. Non era più una bambina” disse Robert.
Era
calmo, troppo calmo per i miei gusti. Mi irritano le
vittime che cominciano a urlare tentando invano di liberarsi, ma in
quel
momento scoprii che una vittima che non si pentiva davanti a me, il
distruttore,
era inconcepibile:
“
Confessi?” dicemmo stanchi di aspettare.
Mi
mancava solo una cosa. La confessione. E di solito riesco
sempre ad ottenerla. Quando le mie vittime capiscono di non avere via
di fuga,
scaricano su di me tutti i loro peccati. Sono il loro confessore e
punitore. La
loro salvezza. Robert Turner non poteva trasgredire a quella regola:
“
Cosa dovrei confessare? Erano solo …” cominciò a dire.
Lo
colpimmo in viso:
“
Tua figlia non era solo … solo cosa? Un essere umano?”
Ero
sul serio arrabbiato in quel momento. Il passeggero
oscuro, che si nutriva di quel sentimento, rimase per poco tranquillo:
“
Si. Solo esseri umani”
Robert
mi omaggiò con un sorriso pazzo, e io in quel momento
sperai di non diventare mai come lui. Gli coprimmo di nuovo la bocca e
poi ci preparammo
a iniziare. Mi basta come confessione, ed era ovvio fosse stato lui.
Lascia il
bisturi sul tavolo e presi un grosso coltello, in modo che il lavoro
sarebbe
durato di meno. Detestavo Robert Turner sempre di più, prima moriva,
prima
avrei potuto liberare il mondo da una bestia del genere. Era caduto
nella mia
trappola e il cacciatore aveva diritto alla sua preda. Alzammo il
coltello e il
passeggero oscuro urlò.
“
Chi c’è?”
Una voce. Il passeggero non la
sentì neppure. Con uno sforzo
enorme riacquistai il controllo capendo la gravità della situazione e
misi via
il coltello. Chiusi la borsa che conteneva i miei attrezzi e aprii la
finestra
sul retro della casetta. Per mantenere
il controllo cercai di non guardare Robert e mi concentrai sul codice
di Harry.
Era chiaro, dovevo scappare. Per un attimo, prima di uscire attraverso
la
finestrella ,pensai di aggredire il nuovo arrivato e di uccidere anche
lui, ma
mi vergognai di questo pensiero. Non sapevo niente della persona lì
fuori, solo
Robert Turner meritava di morire. Il passeggero oscuro si dibatteva,
deluso e
frustrato, ma non avevo tempo da perdere per pensare a lui. Dovevo
andarmene. I
miei piedi toccarono il suolo ghiaioso e mi voltai per raggiungere la
macchina.
Un uomo armato di pistola mi si parò davanti, inspiegabilmente il
passeggero
oscuro sogghignò.
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Capitolo 3 *** Lame ***
Non è da me essere
spaventato e solitamente non lo sono, ma
quella strana situazione mi stava facendo agitare. Il passeggero era
irrequieto
e ululava rivolto verso il nuovo arrivato ostacolando i miei pensieri.
Dovevo
fuggire, questo era ovvio. Ma se hai la macchina di fronte a te ed è
difesa di un
uomo armato, le altre possibilità di fuga si fanno pericolose. Pensai
che forse
era il caso di dire qualcosa, dopotutto non mi ero ancora presentato: “
Salve,
il mio nome è Dexter, uccido
la gente a
causa di qualcosa che è entrato in me troppo presto. Ma me ne stavo
giusta
andando. Bello il tempo, eh?” La pistola del mio futuro
aggressore era ancora leggermente piegata, e questo mi faceva pensare
ad una certa
indecisione. Appena considerai
quella
possibilità il mio nuovo amico di giochi la alzò di scatto portandola
ad
altezza d’uomo. Mi scansai velocemente e il proiettile colpì la parete
della
casetta dietro di cui mi ero riparato. Il passeggero oscuro sogghignò.
Non
avevo tempo. Sentii
i passi del mio aggressore
che si allontanavano. Era intenzionato a mettermi in trappola e
sfortunatamente
il mio buon padre Harry ha dimenticato di mettere nel suo codice anche
le più
semplici regole per la fuga. Si deve fuggire. E’ quello l’importante:
“ Non devi farti
prendere, hai capito?” sentii la voce di Harry
nella mia testa.
“ Si” risposi.
“ Bravo ragazzo”
Non era importante
il come. Dovevo farlo e basta. Mi
allontanai dalla casetta dalla parte opposta dalla macchina. Da quella
parte
c’era solo il fiume, che in questo caso era fondo come un canale che si
rispetti, ma melmoso come uno
stagno. Non mi feci intimorire. Anche Harry l’aveva detto, il come non
era
importante. Tenni i miei attrezzi sopra la mia testa e mi inoltrai
nelle acque.
In quel momento mi dispiacque non aver scelto un posto dove sarei
potuto venire
con la mia barca. Avevo comprato quella barca per due motivi, il primo
era
potermi sbarazzare dei cadaveri nel mare di Miami e l’altro era di
potermi
spostare per i canali, ma naturalmente avendo scelto quel posto, avevo
dovuto
rinunciare ad usarla. Ed ecco come ero finito a camminare con la melma
fino al
petto per portarmi via da una situazione rischiosa:
“ Non ti muovere” mi
intimò una voce autoritaria.
Naturalmente mi
fermai, e anche quando cercai di girarmi
verso di lui la voce tuonò:
“ Non muoverti!”
Ero calmo. Il
passeggero oscuro era in ascolto attendendo
che io e il mio rivale ci confrontassimo. Non avevo idee ed ero
nettamente in
svantaggio, ma non sono il genere di persona che davanti alla morte si
spaventa. Fu allora che il mio aggressore sparò. Sentii il colpo, ma
non mi
arrivò il dolore. Pessima mira. Andai sott’acqua sperando che il canale
fosse abbastanza
fondo per impedire alle pallottole di ferirmi. Mentre cercavo di
raggiungere l’altra
sponda, i miei attrezzi si impigliarono sul fondo. Erano pesanti e io,
anche se
sono atletico, non avevo abbastanza forza per riuscire a trascinarli.
Solitamente uso i guanti quando maneggio i miei attrezzi, ma alcune
volte,
quando non riesco a dormire oppure prima di uccidere una vittima che mi
ha
fatto particolarmente penare, ne osservo la punta lucente conscio che
pochi
minuti dopo sarà sporca facendo ruotare il polso. Su quelle lame
c’erano le mie
impronte, ed ero pronto a scommettere che un qualsiasi idiota che
lavora con me
alla scientifica sarebbe potuto risalire a me. Cercai inutilmente di
staccarli
dal fondo, ma sapevo di star aspettando troppo. Lasciai andare la mia
borsa. Quando
riemersi dall’acqua sull’altro lato del canale il passeggero oscuro
ringhiò. Il mio
aggressore era scomparso, ma ero pronto a scommettere che se non mi
fossi
sbrigato l’avrei incontrato di nuovo:
“ Non devi farti
prendere,capito Dexter?” mi ricordò Harry.
Emersi dall’acqua
scappai. Non avevo altra scelta.
Ecco qui
l'attesissimo nuovo capitolo! Debb arriva nel prossimo, non ti
preoccupare ;) Grazie per il tuo sostegno, nell'attessa che sul sito
attivi qualche fan di Dexter ... se non mi avessi incoraggiato non
sarei mai andata avanti. Ho visto adesso che mi è sfuggito (come al
solito) qualche errore grammaticale. Vedrò di sistemare i capitoli
precedenti. Grazie XD
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Capitolo 4 *** Nemico ***
Per pochi minuti, mentre correvo per la palude
con solo in mente il codice di Harry pensai sul serio di poter
raggiungere Miami a piedi. Appena ripresi un po’ di lucidità mi fermai,
cosciente del fatto di aver un problema da risolvere. Avrei potuto
impiegare tutta la notte per arrivare a casa e forse una buona parte
della mattina. La cosa che più mi preoccupava era non presentarmi al
lavoro senza avvertire nessuno. Il cellulare era nella borsa. La borsa
era in fondo a quel maledetto canale. E, i miei attrezzi con sopra le
mie impronte erano intrappolati lì. Il cellulare, anche se avesse
funzionato dopo il bagno, non era la cosa più importante a cui pensare.
Le mie lame coperte d’impronte erano la cosa di cui avrei dovuto
preoccuparmi. Tornare a casa in tempo era un altro fattore di cui mi
sarei occupato dopo. Dovevo recuperare la mia borsa. La sicurezza
andava prima di tutto. Harry era stato chiaro. Non dovevo farmi
prendere. Mentre me ne stavo tra le canne a pensare, la mia adrenalina
svanì e il passeggero oscuro riprese ad ululare alla luna e a chiedere
una preda che ormai non avevo più. Il mio cuore si mise a battere più
velocemente del solito riconoscendo che per gli standard ero sul serio
nei guai. L’uomo con la pistola era al capanno e io ero disarmato, non
potevo tornare indietro.
Poi mi venne l’idea. Era indiscutibile, non potevo toccare l’uomo
innocente ma Robert invece si. Avevo tramortito uomini molto più alti e
forti di me usando il sonnifero e non avevo mai necessitato di usare le
mani nude, ma quel uomo non mi lasciava altra scelta. Dopo tutto non
avevo sempre agito usando come arma principale l’effetto a sorpresa? Mi
sarei sbarazzato del salvatore capitato per caso e poi avrei sistemato
Turner una volta per tutte. Tornai indietro con cautela, cercando di
nascondermi dietro il fogliame, ma quando finalmente intravidi il
capanno capii che era troppo tardi. La mia auto non c’era più. Il
canale era proprio di fronte a me. Incurante del freddo mi ci tuffai
dentro e raggiunsi il fondo. Passai interminabili minuti risalendo e
tastando le alghe, ma ben presto mi resi conto che quello che cercavo
non c’era più. Qualcuno aveva preso la borsa e quel qualcuno mi aveva
anche rubato l’auto.
“ Porca troia Dexter ci può sapere cosa ci facevi così lontano da
Miami?” brontolò Debbie, la mia sorellina, esattamente un ora dopo che
riuscii a trovare una cabina telefonica e a chiamarla.
“ Te l’ho detto. Stavo facendo una passeggiata notturna”
Debbie sa sempre quando scherzo, ma a causa dell’ora non accolse molto
bene la mia battuta:
“ Una passeggiata notturna a dieci chilometri dalla tua abitazione?!”
“ Che ci vuoi fare … sono un tipo che sceglie molto accuratamente il
posto dove farla. Altrimenti non riesco a dormire”
Mi lanciò un’occhiataccia:
“ Va bene. Non dirmi perché eri li. Ma almeno protesti ringraziarmi
visto che sono le due di notte”
“ Grazie” dissi in un modo poco convincente.
Se la prese come se le avessi sparato:
“ Sei il solito idiota” disse stringendo i denti.
Arrivammo a casa velocemente, e per rincarare la mia dose di simpatia
la salutai con la mano fino a che non sparì dal parcheggio davanti al
mio appartamento. Quando però fui in casa mia mi resi conto che i miei
guai non erano finiti. Il passeggero oscuro era inquieto, scontento di
come era andata la serata. E non potevo dargli torto. Era passato tanto
tempo dalla nostra ultima vittima. Troppo tempo, e io non avevo nessuno
da dargli in pasto. Non avevo il tempo di prendere tutte le precauzioni
possibili e scegliere una nuova vittima. E poi, non sapevo se lasciare
in libertà un tipo come Robert avrebbe fatto Harry felice. Contando il
fatto che aveva i miei attrezzi e non sapevo come li avrebbe usati, lo
rendeva una vittima ancora più appetibile. Dovevo difendere la mia
identità, e non ci sarei riuscito se la mia borsa sarebbe stata data
alla scientifica.
Robert Turner, aveva commesso un madornale errore. Si era messo contro
di me.
Ecco qui il nuovo capitolo. Mi scuso per aver aspettato così tanto
tempo, ma sono stata via per un po’. Spero di metterci meno tempo la
prossima volta.
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