Jasper's Diary

di ladykitsune
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Mattino ***
Capitolo 2: *** Mirtilli ***
Capitolo 3: *** Caschetto ***
Capitolo 4: *** Soldi ***



Capitolo 1
*** Il Mattino ***


Jasper’s Diary 1 – Il Mattino.

 

 

 

Ok, non ho idea di cosa mi sia preso.

Quando Lei mi ha regalato questo quaderno bianco, pensavo fosse impazzita.

Perché non c’era verso che io utilizzassi qualcosa di così stupido.

E SOPRATTUTTO  la mia dolce mogliettina non spende mai meno della metà del nostro conto in banca per fare un regalo.

Due giorni fa, invece, è accaduto il miracolo.

Si è limitata a regalarmi..un diario.

Ora, quando mi si è presentata davanti con un pacchetto di dimensioni NORMALI, dall’aria del tutto INNOCUA, ho creduto che l’Apocalisse fosse vicina.

Che i Volturi stessero arrivando?

O magari (opzione decisamente più remota della prima ) Carlisle le aveva impedito di mettere le mani sulle carte di credito?

Iniziavo improvvisamente a stimare quell’uomo.

Successivamente tornai con i piedi per terra quando notai l’enorme fila di pacchi colorati dietro le sue spalle.

Tutti di Cavalli,Prada, D & G e altre innumerevoli marche che, solo a nominarle, mi fanno venire uno strano e prevedibile senso di nausea.

Comunque, torniamo a noi.

All’inizio credevo che un oggetto del genere non mi sarebbe servito ma ora..ora devo ricredermi.

Quella donna è un autentico genio del male ed io, povero marito e vampiro, dovrò pur raccontare a qualcuno di ciò che mi fa passare giornalmente.

Perché Lei è un miscuglio di vanità, capricci e vizi che, lentamente, mi stanno portando alla pazzia.

 

Vi faccio un esempio: il mattino.

 

Ecco, ora vi chiederete di cosa diamine sto parlando.

Bene, ve lo riferisco subito.

 

Mentre io riposo, dopo una lunga e soddisfacente notte di fuoco, lei si alza dal letto, si riveste e si dirige in bagno.

Ancora intontito, io OVVIAMENTE non faccio nulla per fermarla.

Grosso errore, enorme errore!

Quando sento il rumore della serratura mi accorgo che è successo proprio ciò che mi ero ripromesso di evitare: lei resterà dentro lì per ORE.

E non importa quanto io possa lamentarmi o bussare, lei stazionerà lì impiastricciandosi con innumerevoli creme e lozioni.

Ne ha una quantità allarmante.

Se è vero che il corpo di un essere umano è composto dall’ 80% d’acqua, il suo è ormai formato della stessa percentuale da quei dannati liquidi.

Fattostà che il sottoscritto, oltre ad aver perso un’ingente quantità di denaro per comprare tutte quelle porcherie, dovrà anche andare a testa bassa da uno sghignazzante Emmett e chiedere di utilizzare il suo bagno se vuole fare una doccia prima dell’inevitabile giornata scolastica.

 

Ma non è tutto!

Perché ora viene il peggio.

 

Quando ritorno in camera ed inizio ad indossare i vestiti che LEI ha scelto, Alice esce dal bagno.

Vestita solo con un asciugamano.

Il mio sguardo cade inevitabilmente sulle sue curve e i miei neuroni iniziano a spegnersi.

Uno ad uno.

Perché tutte le mie energie si concentrano in un’unica zona corporea, situata a sud del mio ombelico.

Tuttavia tento eroicamente di resistere pensando che, sicuramente, ora si rivestirà.

Ora.

Ora.

O…ora?

Niente da fare.

Lei non sembra avere nessuna intenzione di mettersi qualcosa addosso, si limita ad andare avanti e indietro per la stanza alla ricerca di qualcosa di indefinito.

Probabilmente una cintura o un cerchietto.

 

Sento distintamente i miei pantaloni farsi più stretti, altri neuroni passano a minor vita.

Con lo sguardo puntato addosso a lei, mi avvicino.

L’idea di poter rimanere insieme quel giorno, chiusi nella nostra stanza, inizia a farsi concreta e sempre meno improbabile.

Riesco a raggiungerla e, in un attimo, le mie mani premono possessivamente sui suoi fianchi.

Si gira, con uno strano sorriso sulle labbra.

Sento distintamente un campanello d’allarme suonare nella mia mente ma lei, appoggiandosi al mio petto, lo rende praticamente muto.

 

-Neh, Jazz..-mi sussurra all’orecchio, mentre il mio respiro diventa affannoso.

-Dov’è la carta di credito?-

 

Raggelo. Come ogni mattina io gliela nascondo e, come ogni mattina, alla fine mi costringe a tirarla fuori.

Ma questa volta non cederò.

 

-Non ne ho idea..-rispondo a malapena, tentando di riaccendere il cervello.

 

I miei buoni propositi crollano definitivamente quando sento una sua mano armeggiare con la mia cintura, poi scorrere dentro i miei pantaloni e..

 

 

 

Oh.

 

 

 

 

-T..terzo cassetto..a..ah…destra..-soffio a fatica, totalmente fuso.

 

Riprendo il controllo solo quando lei si è precipitata verso il nostro armadio.

 

Ha vinto. Di nuovo.

Mi guarda con un ghigno soddisfatto dipinto sulle sue labbra rosse.

…E io non posso fare a meno di pensare che lei è un autentico diavolo.

Nata per ricattarmi.

 

Mi alzo, chiudendo la porta della nostra camera a chiave.

 

Prima che lei possa reagire le sono addosso, sopra il nostro letto.

 

Dopotutto avrò diritto ad una ricompensa, dannazione.

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Capitolo 2
*** Mirtilli ***


Jasper’s Diary 2 – Mirtilli.

 

 

 

 

Alice ha dichiarato guerra alla marmellata.

Si, avete sentito bene.

Alla marmellata di mirtilli, l’unico alimento che, nonostante sia un vampiro, riesce ancora a farmi impazzire.

Dire che non ne sono goloso è un autentico eufemismo, io ADORO quella roba.

Peccato che la mia dolce consorte non la pensi così.

La sua testolina tanto graziosa quanto (irrimediabilmente, temo) bacata, ha catalogato quell’innocuo alimento come “Scoria nucleare altamente pericolosa. Eliminare prima possibile. Nessuna eccezione”.

 

 

Di certo voi penserete “ma come? Ti sei arreso all’inevitabile allora?”

Certo che no!

Ho TENTATO di resistere ma Lei ha attuato un piano di battaglia decisamente superiore al mio.

 

 

Punto primo: Ha bruciato qualsiasi vasetto le capitasse fra le mani, infierendo anche nei più sadici modi da lei conosciuti ( e, vi assicuro, non sono pochi..)

Punto secondo:Mi ha mandato in bianco per una settimana, io non ho ceduto ma credetemi, stavo per farlo!

 Punto terzo: non appena ha visto che ne avevo altri, le sue guance si sono gonfiate.

Capito? Gonfiate!

 A palloncino!

E questo significava solo una cosa: Jasper Whitlock Hale Cullen, questa è guerra.

In quel momento, la marmellata che stavo mangiando mi è andata di traverso, tanto ero costernato da quella reazione.

Poi, commisi L’ERRORE.

Feci una domanda che mai avrei dovuto porre perché si sa, chiedere il perché ad una donna come Alice è..un suicidio.

Quindi, non appena ha sentito le parole “Ma perché non dovrei mangiarla?” le sue guance hanno smesso di gonfiarsi e le sue labbra rosse si sono stirate in un sorriso.

 

 

La mia condanna.

 

 

Dopo quattro lunghe ore, il suo comizio non era ancora finito.

Elencava i motivi più assurdi e assolutamente falsi che avessi mai sentito, fino a che non arrivò alla sua ultima motivazione.

Si avvicinò a me, mormorandola nel mio orecchio.

 

 

Io ero stralunato, seduto sul bordo della cucina con occhi sgranati e un’espressione terribilmente beota stampata in viso.

Avete presente quei buffi scoiattolini del cartone che vede Nessie? ..Madagascar se non sbaglio.

Ecco, io avevo proprio un’espressione simile.

I miei occhi erano diventati grandi come palle da tennis per l’ultima cosa che Lei aveva  affermato:

Quella marmellata avrebbe agito anche sui miei Paesi Bassi.

Il mio sguardo si spostò all’istante al cavallo dei miei pantaloni, preoccupato.

Cioè..la marmellata stava attentando alle mie erezioni?

Allontanai il cucchiaio dalla bocca, poggiando le mani sul tavolo.

Ok, questa si che era una BUONA,BUONISSIMA motivazione per smettere.

 

-…Sicura?-chiesi dopo un minuto di silenzio.

-Sicura.-rispose annuendo soddisfatta.

-..ma..-

-Sicura.-

-..e se io..-

-Non funzionerebbe.-disse con decisione.

 

Accidenti, non aveva nemmeno sentito la mia proposta!

Stava bluffando, si. Ne ero certo..

Quasi certo..

Ok, non ne avevo idea.

 

Guardai sofferente il barattolo di marmellata di fianco a me, terribilmente invitante con quell’etichetta viola e bianca.

..Un ultimo cucchiaio?

La voce di Alice, che mi spiegava gli effetti di quella roba, risuonò ancora nelle mie orecchie.

Dovevamo dirci addio, non c’era più spazio nella mia vita per quel vasetto.

Lo richiusi, in rigoroso silenzio, mentre Alice mi scrutava con i suoi occhi curiosi.

 

-Che fai?-mi chiese perplessa, guardandomi uscire dalla stanza.

 

Tenni lo sguardo fisso sulla mia marmellata, uscendo di casa.

Arrivai ai cestini della spazzatura e, senza guardare, mollai la presa facendola cadere con un sonoro “Clang” al loro interno.

 

Ecco.

Era finita.

 

Tornai a testa bassa in cucina, bloccandomi sulla porta.

 

Alice.Stava.Mangiando.Della.Nutella.

 

Il problema non era certo quello, ma il fatto che ne era ricoperta.

 

-Jazz, aiutami! Mi è caduto addosso il vasetto..-mugugnò lamentosa, cercando di tirarsi via quel liquido denso dai capelli.

 

Rimasi immobile, sentendo i neuroni del mio cervello spegnersi come se ci fosse stato un blackout generale.

 

Sorrisi, sentendo i miei pantaloni farsi stretti.

Evidentemente la marmellata non aveva causato seri danni..

 

…E scommettevo che anche della nutella non mi avrebbe fatto male..

 

 

 

---Spazio Ringraziamenti!!!---

Bene, innanzitutto vorrei ringraziare le Dame che hanno recensito,

mi ha fatto veramente piacere!

Poi vorrei dedicare il capitolo a Fey_Cullen_ che, con i suoi muffolamenti e post Jazzosi, ha contribuito a farmi trovare un'idea per scrivere questo capitolo!

^__^

Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Caschetto ***


Jasper’s Diary 3 – Caschetto.

 

 

 

Ieri mattina stavo guardando i nostri album fotografici.

O per meglio dire i suoi, dato che tutte le foto sono state scattate quando, come e dove voleva lei..

Comunque, il punto non è certo questo.

Ho notato qualcosa di assolutamente inquietante comparire in tutte le foto, nessuna esclusa.

E dire che sono più di 800.500!

 

..a cosa mi riferisco?

 

Al suo caschetto, ovviamente.

 

In tutte le fotografie  appare sempre perfetto, quasi fotocopiato da un’immagine all’altra.

Ora potrete capire che per me, possessore di capelli ingestibili, questo fu un autentico fulmine a ciel sereno.

Così sorse spontanea una domanda:

Come diamine riusciva a tenerli così perfetti?

 

Dopo averci pensato per più o meno un’ora, entrai nel nostro bagno e iniziai a setacciare qualunque cassetto e mobile, nella speranza di trovare qualche lacca miracolosa che avrebbe potuto funzionare anche con la mia indomabile chioma.

 

Niente.

 

La mia ricerca diede risultati totalmente infruttuosi.

 

Così, depresso e risentito, tornai in salotto a guardare con Reneesme uno strano cartone animato a cui però non prestai attenzione.

L’idea del caschetto di mia moglie mi ossessionava e, a dirla tutta, ero geloso della sua perfezione.

Insomma, cosa le costava dividere il segreto con il suo amabile, dolce, santo e indiscutibilmente bel marito?

 

Mentre meditavo su quest’ultimo punto, lei mi passò davanti dirigendosi in cucina.

La seguii con discrezione, osservandola in tutti i lavori che compiva.

 

Dopo essere andata avanti e indietro per mettere a posto i suoi acquisti, buttare la mia camicia preferita, assillare Bella e rischiare di farsi uccidere da Edward, niente era mutato.

 

Lui era ancora lì, ad incorniciare perfettamente la sua testolina bacata.

 

Ero stralunato, non riuscivo a credere ai miei occhi.

 

Se io avessi svolto gli stessi compiti, a quest’ora in testa avrei quello che lei definisce un “gatto morto”.

E dovrei pure districare i nodi.

 

Ancora basito, cercai allora di escogitare qualcosa.

Corsi verso la porta dello sgabuzzino, trovando dopo mezz’ora parecchi oggetti interessanti.

 

Con questi sarei SICURAMENTE riuscito a scompigliarla un po’..

 

….

…….

 

 

 

 

 

*5 ore dopo*

 

Ero stremato.

Avevo tentato di tutto, dal più semplice ventilatore a autentici agguati su per le scale.

 

Lui era ancora lì, perfettamente liscio, immune alla gravità e a me.

 

Che fosse un potere di Alice? Mantenerlo perfetto anche di fronte ad un attacco nucleare?

Magari indovinava il futuro solo per pura fortuna!

Questo avrebbe spiegato molte cose, ad esempio le fotografie.

 

Beh, se non altro questa spiegazione mi tranquillizzava: almeno il fatto che Lui fosse sempre perfetto non era naturale..

 

-Jazz..-

Alice mi chiamò, riscuotendomi da quei pensieri.

Si avvicinò a me, sedendosi sul letto dov’ero sdraiato.

-Film?-chiese sorridendo dolcemente, mostrandomi la copertina del dvd “ A Colazione da Tiffany”.

Mi trattenni a stento dal sospirare affranto: quello era il suo film preferito, opera che avevamo visto insieme più di 123 volte.

 

Con estema pazienza, annuii, lasciandola macchinare con il lettore dvd.

 

Dieci minuti dopo eravamo sdraiati, con gli occhi attaccati allo schermo.

Mentre l’attrice che impersonava la protagonista diceva per l’ennesima volta una delle sue battute, il mio sguardo cadde sul volto di mia moglie.

 

Era adorabile.

Le baciai la fronte affettuosamente, felice di sentirla così vicina.

 

……

 

 

Un attimo.

 

 

 

 

 

 

Quello non è un capello fuori posto?

 

 

 

 

 

 

 

 

ARGH!

 

 

 

*Ringraziamenti*

Ancora una volta ci tengo a ringraziare tutte le GentilDonne che hanno commentato *-*

=fa le fusa=

Aggiungerei anche che questo capitolo ( a mio parere) è incredibilmente stupido xDDD

Ero indecisa se postarlo..alla fine però la pigrizia ha avuto la meglio: non ho un sostituto =ç=

Alla prossima ^___^!

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Soldi ***


Jasper’s Diary 4 – Soldi.

 

 

 

Mia moglie ha un rapporto piuttosto malato con il denaro.

Le non ha mani bucate..

Ne è letteralmente sprovvista!

 

Secondo i miei calcoli, grazie alle sue azzeccate previsioni di borsa dovremmo essere più ricchi della Regina D’Inghilterra.

Invece lascia a noi una somma a malapena sufficiente per truccare le nostre auto come si deve.

A tutto il resto pensa lei.

 

Ecco, tra le sue qualità c’è anche  una sindrome materiale per il controllo..ma questa è un’altra storia.

Andiamo avanti.

 

Stavo per l’appunto raccontando del suo rapporto con i soldi che qualsiasi analista reputerebbe a dir poco “incurabile ed inevitabile”.

Perché inevitabile?

Semplice: la parola “Alice” affiancata al simbolo del dollaro è direttamente proporzionale al risolleva mento dell’economia mondiale.

Altro che crisi!

Dovrebbero mettere il viso di mia moglie sulle banconote, tanto prima o poi sono passate tutte per mano sua.

 

Volete che vi faccia un esempio?

Bene, vi racconterò di ieri pomeriggio.

 

Dopo avermi sedato con un sonnifero per orsi, chiuso in un sacco nel bagagliaio della sua porsche gialla e successivamente trascinato dentro un negozio, mi svegliai.

Capii immediatamente cos’era successo e, disperato, tentai di scappare.

Cinque volte, tutte sventate la Lei.

E da un esercito di commesse con gli occhi iniettati di sangue.

Poi provai a nascondermi dietro la cassa.

 

Sapete lei a quel punto cos’ha fatto?

 

Ha sistemato un vasetto di marmellata di mirtilli al centro della stanza, poi è uscita dal negozio.

 

Ora, io ho tentato di resistere.

Per circa due minuti non mi sono mosso, sapendo che me ne sarei pentito amaramente.

 

Poi la mia golosità ebbe la meglio.

 

Lentamente, camminai in punta di piedi verso quella prelibatezza, ormai bandita da casa Cullen.

Arrivai alla mia meta senza intoppi e, rincuorato, aprii il coperchio facendo risuonare un “Clack” per tutto il negozio.

 

-Jazz!-

 

Mi prese di sorpresa e, d’istinto, sussultai così forte che la marmellata mi scivolò dalle mani, frantumandosi per terra.

 

-A..alice..-pigolai, facendomi piccolo piccolo mentre lei mi guardava imbronciata, con le mani sui fianchi.

 

Uscimmo dopo SOLO 4 ore dal negozio, un record per mia moglie.

Questa volta era stata clemente, soprattutto perché avevo iniziato a piagnucolare davanti a tutta quella marmellata spalmata per terra.

 

Guidò lei, con le labbra strette e un’espressione seccata dipinta sul viso.

Io, seduto di fianco a lei, le gettavo sguardi che avrebbero fatto addolcire perfino Jane Volturi.

 

Alla fine, dato che non accennava a rilassarsi, utilizzai il mio potere.

 

Dopo pochi secondi Lei tornò a sorridere pigramente.

 

-Neh, Jazz..che ti è successo oggi? Di solito adori accompagnarmi da Victoria Secret..-

 

Il mio cervello s’inceppò.

Alt.

 

Premetti un piede sul freno, grazie al cielo dietro di noi non c’era nessuno.

 

-Jazz?-

 

Lei..

Stava dicendo che il negozio da cui avevo cercato di scappare era..era…il mio preferito?

L’unico che riuscivo a sopportare e in cui avevo l’onore di scegliere cosa avrebbe indossato durante le nostre notti?

 

-Torniamo indietro.-

 

-Ma Jazz..-

 

-ORA!-

 

 

*Ringraziamenti*

Come di consueto, ringrazio tutte le Dame che hanno recensito! ^___^

Ossia: Fey_Cullen_ , Lorelaine86 , Hale Lover , maja89 , hale1843 , calliste e sapphire!

A presto il nuovo capitolo ^____^!

 

 

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