una nuova vita

di ekslytherin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la trasformazione ***
Capitolo 2: *** 815 anni prima… I parte ***
Capitolo 3: *** 815 anni prima... II parte ***



Capitolo 1
*** la trasformazione ***


Una nuova vita

Una nuova vita

La trasformazione

 

  “Sai, ci ho pensato molto e… Ho preso la mia decisione.

-        Bene, ne sono felice, cosa hai deciso?-

“ Ho scelto te. Ho scelto la tua natura. Ho scelto la tua vita, se così si può chiamare”

Lui mi sorrise, uno di quei sorrisi che riescono a far sciogliere anche il cuore più gelido, anche il mio cuore; si avvicinò e mi guardò con i suoi bellissimi occhi viola e seri, poi mi parlò, con la voce leggermente più bassa e cupa del solito.

-        Sei sicura, vero, niña? Sai che non potrai più tornare indietro.-

  Si, lo so... Ma perché me lo chiedi?”

-        Perché voglio e devo essere sicuro, niña. Non voglio che tu abbia rimpianti.-

  “ Non sono mai stata così sicura, te lo posso giurare. E’ quello che voglio, è quello che desidero!”

Dovevo essere stata molto convincente o, più probabile, aveva percepito la mia determinazione.

Si avvicinò ancora più a me tanto che sentii il suo freddo respiro sul mio viso, mi accarezzò i lineamenti, piano, poi scese sul collo, spostando leggermente il colletto del mio vestito nero, procurandomi dei brividi per via del gelo che il suo tocco emanava.

Mi alzò leggermente il viso per far sì che lo guardassi meglio occhi, ora completamente di un rosso rubino, e che notassi i canini più lunghi degli altri denti.

-        Questa è l’ultima volta che te lo chiedo, niña. Ora che mi vedi nella forma a me più naturale, quella che diverrà tua se resterai con me… lo vuoi ancora?-

  “ Si, non mi spaventa quello che sei, non mi spaventa quello che fai. Ti prego, non chiedermelo più. Ti

     amo e voglio seguirti per l’eternità!”

Ancora mi sorrise, poi mi abbracciò e mi sollevò in modo da avere il mio collo all’altezza delle sue labbra, chiusi gli occhi per cercare di immagazzinare tutte le sensazioni che di li a poco, ne ero sicura, avrei provato.

Quando appoggiò la bocca nell’incavo della mia clavicola sinistra sentii come una scarica che partiva dal contatto ed arrivava dentro ogni molecola del mio essere; salì poco più in su, leggermente verso destra, baciò quel punto ripetutamente, procurandomi continue palpitazioni, poi affondò i denti aguzzi.

Fu come immergermi in un mare di pazzia, non avevo mai provato fino ad allora delle sensazioni così contrastanti tra loro ma che rispecchiavano esattamente come mi sentivo: avvertivo gelo ma sudavo, provavo dolore ma ero confusa dal piacere, i miei organi di senso erano ostacolati ma percepivo perfettamente che stava piovendo, ne sentivo l’odore, il sapore, la consistenza sulla pelle.

Mi tenne in quella posizione per un periodo di tempo che non seppi assolutamente calcolare, riuscivo a rendermi solo conto che ero stretta a lui, che mi stava succhiando quasi tutto il sangue che il mio cuore stanco cercava irrefrenabilmente di pompare, che stavo irrimediabilmente morendo, tra le sue braccia.

Quando mi resi conto di quello lui si staccò da me ed io riaprii gli occhi per guardarlo, il mio uccisore, il mio unico amore: i suoi occhi erano ancora rossi, ma a sprazzi viola, i capelli castani solitamente tirati all’indietro ricadevano scompigliati sul viso e sulle spalle.

Avevo visto il mio angelo rinnegato dal paradiso.

Quando il rubino delle iridi si tramutò in ametista, mi parlò con una voce che non avevo mai sentito, un suono che mi parse il più bello mai prodotto, un sussurro che fece sobbalzare il mio corpo morente.

-        Cosa senti, niña? Dimmi cosa stai provando.-

  “ Sento… il mio corpo che muore, la vita che se ne va lontano da me...

-        Sei arrabbiata con me per questo? Hai cambiato idea e non vuoi morire?-

  “ … Se per stare con te devo passare dalla morte… che morte sia, allora!”

Rimase per un attimo in silenzio poi mi abbracciò come mai aveva fatto, con un amore ed una dolcezza che, avevo imparato, raramente dimostrava apertamente.

Inspirò profondamente il profumo che emanavano i miei capelli, un leggero profumo di pesca che lui adorava tanto, poi tornò a parlare.

-        Morirai solo come essere umano, niña. Non perirai completamente, noi non siamo zombie. Tornerai a vivere come essere della mia specie non appena berrai il mio sangue… ed allora potremo stare assieme per sempre.-

Lo guardai ma non risposi, ero troppo spossata per riuscire a farlo, annuii leggermente per fargli intendere che avevo capito cosa avrebbe fatto ora.

Mi baciò leggermente poi invase la mia bocca facendomi sentire il sapore metallico del mio stesso sangue; si ferì con i canini la lingua e mi fece bere in quel modo il fluido rosso viscoso che mi parse il nettare più buono che potesse esistere.

In quel modo non riuscii a capire quanto sangue bevvi, seppi solo che lui si staccò da me e mi disse che avrei dovuto dormire, che la notte seguente sarei rinata come una della sua specie.

Gli sorrisi leggermente e di nuovo annuii, mi appoggiai al suo busto ed in breve mi addormentai.

Feci un sogno strano quella notte, sognai me stessa ricoperta da un lieve strato di terra blu che pian piano si sgretolava e lasciava posto ad una luce scura che mi illuminava, se così si può dire, mi alzai e mi avvicinai ad uno stagno, unica cosa a parte me che c’era nel sogno.

Mi sciacquai per cercare di levare quel bagliore nero, senza risultato, poi, senza che io facessi nulla, il folgore pian piano cambiò colore e divenne di un porpora scuro.

Quando mi svegliai, il sole si era appena nascosto dietro alle montagne, ed io avvertii che c’era qualche cosa di strano, qualcosa era cambiato ma non riuscivo a capire cosa; mi alzai dal letto e mi resi conto che la stanza in cui ero non era nemmeno lontanamente paragonabile alla mia: i mobili erano molto raffinati, sul pavimento di marmo  erano situati moltissimo tappeti provenienti da posti diversi, il letto era scolpito in modo magnifico e lunghi veli bianchi scendevano dal soffitto per circondarlo.

Mi resi immediatamente conto che non era il luogo ciò che mi aveva dato la sensazione di un cambiamento, era qualcos’altro, che però continuava a sfuggirmi.

Si aprì una porta alla destra del giaciglio, che per altro non avevo notato, e ne uscì lui, bello come sempre, con la sua immutabile espressione tranquilla ed un sorriso perennemente abbozzato sulle sue labbra sottili, un sorriso che non rivelava mai i suoi denti.

-        Ben svegliata, niña, come ti senti?-

  “ Non riesco a capirlo, mi sembra che ci sia qualcosa di diverso rispetto a prima… piuttosto, dove

     siamo?”

-        Nel castello della mia famiglia. Questa è l’ala est, non ti ci ho mai portato prima d’ora, è severamente vietato ad ogni umano entrarvi. Non preoccuparti per la sensazione che provi, è solo il cambiamento che i tuoi organi ed il tuo corpo ingenerale ha subito, ti ci abituerai presto, vedrai.-

Non gli risposi ma sorrisi, ero felicissima di essere finalmente come lui e non mi importava minimamente la nuova situazione di non-morta in cui ero. L’unica cosa davvero importante era che sarei stata legata a lui per l’eternità.

A quella notte ne susseguirono molte altre, felici,dove io appresi tutte le mie nuove capacità, ero forte, nonostante fossi nata da poco, perché lui era molto potente ed antico.

Naturalmente vivevamo solo di notte, ma ben presto mi accorsi che lui poteva stare sveglio anche di giorno, era abbastanza forte da resistere al sole; ricordo che durante un’uscita notturna gli chiesi se mai sarei riuscita a resistere al sole.

-        Certo, niña… col tempo diventerai sempre più forte, fino a quando potrai tornare a girare di giorno come quando eri una mortale.-

Ero sempre più estasiata più conoscevo quel nuovo mondo, che sarebbe stato da allora per sempre mio; ero convinta di ciò che lui mi diceva, ero convinta che avrei di nuovo girato tra i mortali, tra le mie prede, di giorno, ero convinta che prima o poi sarei diventata davvero degna di essere la sua compagna, per l’eternità.

Ormai più di mille anni sono passati dal momento in cui lui mi tramutò, ed 815 esatti da quando ci siamo separati.

Ricordo come se fosse oggi quel giorno d’inverno…

 

Ciao! Come vi pare? Piace? Avrei già in mente il seguito ma… Diciamo che dipende da voi, se vi piace fatemelo sapere ed io continuerò… Mi piacerebbe che recensiste perché è la prima fic che posto in questo ambito e per chi non avesse mai letto nulla di mio… Che corra a rimediare! J BaX ek

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Capitolo 2
*** 815 anni prima… I parte ***


Una nuova vita

Una nuova vita

815 anni prima… I parte

 

Era una tipica notte d’inverno inoltrato.

La luna e  le stelle erano nascoste dietro un manto di nuvole bianche. Nuvole cariche di neve, lo sentivo; l’aria era satura del suo odore.

E lo sentiva anche lui, per questo ce ne stavamo in posti coperti e percorrevamo velocemente le distanze che ci esponevano all’aperto; per conto mio adoravo, ed adoro tutt’ora, la neve, soprattutto passeggiare mentre questa si posa delicatamente su ogni dove, ma lui diceva che ci saremmo bagnati e non era il caso di andare in cerca di prede zuppi d’acqua.

Io ero ormai abbastanza esperta nella mia nuova vita, erano 185 anni, mese più, mese meno, che lo accompagnavo fedelmente in ogni posto, in ogni città, in ogni continente, ed ancora lui aveva nuovi trucchi da insegnarmi, nuovi poteri da mostrarmi, nuove sue avventure da raccontarmi.

Posso assicurarvi che se “appena nata” ero forte, ora il mio potere era smisurato, quasi impossibile da avere a “soli” 185 anni, lo avevo capito molti anni addietro, quando un altro vampiro, in realtà il primo di una lunga serie, attraversò la nostra strada e mi volle con sé.

Prima di allora non sapevo che creare uno di noi significasse aumentare il nostro potere e che portare via un novizio, un nuovo nato, al suo Lord, colui che aveva dato nuova vita, indebolisse quest’ultimo.

Fu per questo motivo che quel vampiro voleva avermi con sé, in modo da indebolire lui, uno dei vampiri più potenti mai esistiti; quell’essere gli lanciò una sfida: chi avrebbe vinto mi avrebbe avuta con sé.

Inaspettatamente fui io a raccogliere il duello, nessuno si poteva permettere di usarmi contro il mio unico amore, il mio maestro, il mio Lord.

Il vampiro rise quando mi vide avanzare per attaccarlo, ma io lo capii; ma mia figura non era nemmeno lontanamente minacciosa, soprattutto se paragonata al mio amore: la corporatura esile, i capelli lunghi fin sotto le spalle, neri, gli occhi castano rossicci e la pelle diafana, non per la mia natura di vampira, ero sempre stata di quel colore. Sicuramente nessuno poteva, può e potrà mai considerarmi, a prima vista almeno, pericolosa o intimidatoria.

Un punto in più a mio favore.

Infatti il vampiro non rise più quando si accorse di essere meno potente di me.

Molto meno potente, nonostante lui avesse mezzo millennio ed io poco più di un secolo.

Questo episodio serve per far capire che ero molto più forte della norma, forte abbastanza per non avere più bisogno di sangue come nutrimento per sopravvivere.

Era diventato perlopiù un passatempo, un divertimento, un vizio che non si può e vuole perdere.

Quindi girammo, come le altre sere, per i locali notturni pieni di umani rozzi ed ubriachi, la maggiorare dei quali assassini, borseggiatori, stupratori.

I miei preferiti.

La vittima di quella sera era appartenente proprio a quest’ultima categoria: lessi nella sua mente che aveva usato violenza proprio la sera avanti su una bambina, con quel metodo sceglievo le mie prede, un modo di cacciare diverso da quello del mio amore: leggevo nelle menti degli umani e sceglievo i più spietati, forti, viscidi.

Lo avevamo avvistato mentre usciva da uno dei locali più squallidi di quella città; era grosso, massiccio non per grasso in eccesso ma per i numerosi muscoli, aveva la barba incolta ed i capelli arruffati, ma nonostante tutto era vestito piuttosto bene.

Stava percorrendo una via semi buia che ci portò davanti al cancello del cimitero della città; una scena decisamente buffa se non si prendeva in considerazione il povero umano sventurato: due vampiri e la loro vittima davanti ad un cimitero.

Mi permisi di ridere a quella situazione, l’umano mi sentì e si girò, ma appena mi vide non si mise in guardia; come ho già detto, la mia figura non incute timore, per cui quell’essere umano vide semplicemente una ragazza da sola; il mio Lord mi aveva lasciato sola per poter agire dopo essersi complimentato del mio passo falso.

L’uomo cominciò ad avvicinarsi piano, facendo apparire sul suo volto che, devo ammetterlo, affascinava in una maniera del tutto strana, un ghigno soddisfatto.

Credeva di aver trovato una preda appetitosa.

Io pensavo lo stesso.

Non mi mossi ed aspettai che quello mi arrivasse vicino, tanto vicino che allungò una mano per accarezzarmi i capelli, continuai a non muovermi anche quando fece per far scendere la mano verso il baso poi, quando arrivò all’altezza del mio braccio, gli strinsi il polso e lui si fermò sconcertato: non si aspettava che una ragazza così snella potesse avere tutta quella forza.

Cominciai però ad insospettirmi quando sentii scaturire da lui l’odore della paura, ma anche della consapevolezza: sapeva cos’ero.

Alzai un sopracciglio, non capivo come potesse sapere un umano della nostra esistenza, di solito quelli che lo sanno hanno due possibilità: morire o diventare come noi.

E non è mai loro la scelta.

Forse stava andando dal suo futuro Lord? Impossibile, non aveva l’odore di un solo vampiro, ora che ci facevo attenzione, odorava di due o tre della mia specie.

Un fatto decisamente insolito.

Chiamai il mio amore, lui di certo ne sapeva più di me.

-        Cosa c’è, niña? Hai difficoltà con questo umano?-

L’umano in questione di nuovo provò paura ma, appena ebbe visto il mio Lord, sorrise furbo; stava nascondendo qualche cosa.

  “ No, solo… Senti. Sa di più vampiri ed è a conoscenza della nostra specie. Non è normale. Dovrebbe

     essere, a quest’ora, morto. O uno di noi.”

-        Forse il suo futuro Lord sta aspettando che prenda una decisione precisa, come ho fatto io con te… Ma hai ragione, sa di troppi vampiri. Dimmi, umano. Cosa nascondi?-

Lui, a differenza di me, non aveva bisogno di usare incanti per farsi rispondere dalle persone, gli umani gli obbedivano in qualsiasi modo, forse perché lui aveva l’aria intimidatoria… Chissà, non l’ho mai capito.

  << Non nascondo niente. Mi è solo stato dato l’incarico di portare lei e la sua novizia qui, fungendo da

      esca per la sua protetta.>>

Quanto odiavo essere presa semplicemente come sua novizia, come sua allieva. Io ero la sua compagna! Era ben diverso!

Vidi il mio dolce maestro sorridere calmo, come se non ci fosse nulla di strano; io avevo capito molto tempo addietro che quando sorrideva a quel modo c’era ben poco da stare calmi.

Il mio amore mi aveva forse nascosto un suo nemico? Non lo aveva mai fatto. Ma c’è sempre una prima volta, no?

 

Ciao bella gente! Ecco qui la continuazione di questa storia… Spero vi piaccia… Scusate se è così interrotta, ma veniva un capitolo troppo lungo tutto insieme, così l’ho diviso… Domani ci sarà il seguito…

Grazie a:.

Sanzina:. Grazie cara! Sono felice che ti piaccia ed eccoti qui il seguito… Tutto per te… Contenta?! J

Micelle Malfoy:. Grazie mille anche a te… Piace il seguito? Domani ci sarà il capitolo struggente, la parte finale del racconto… Fammi sapere! BaX

A domani allora bella gente e… Recensite, please!!! BaX ek

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Capitolo 3
*** 815 anni prima... II parte ***


Una nuova vita

Una nuova vita

815 anni prima… II parte

 

-        E chi ti avrebbe dato questo ordine? -

  << Lo avete detto voi prima, Lord, il mio futuro Lord.>>

-        E per quale motivo, si può sapere? Come si chiama, il tuo futuro Lord?-

  << Mi ha detto che questa sarebbe stata la prova, se l’avessi portata a termine mi avrebbe fatto diventare un suo novizio. Il mio futuro Lord ha anche detto che lei dovrebbe saperlo il suo nome, Lord… Mi ha detto di riferirle che lei è come un figlio per lui…>>

In quel momento vidi per la prima volta sul viso del mio amore una lunga ruga che si formò sulla sua fronte per tutta la sua lunghezza; si era preoccupato. E lui non si preoccupava mai, o almeno, nel corso della mia vita affianco a lui, vale a dire 819 anni ( sono stata a fianco a lui anche per quattro anni da mortale, prima che mi trasformasse), non lo aveva mai fatto.

-        Puoi dire al tuo futuro Lord che mio padre è morto molto tempo fa… Se non sbaglio più di 2 millenni fa.-

La sua voce era più bassa e cupa, come quando mi aveva trasformato, come quando parlava mentre dissanguava le sue prede; i suoi occhi erano freddi, non ancora trasformati ma ugualmente pericolosi per un Dominatore del Tempo, come chiamavamo noi quelli della nostra specie che esistevano da abbastanza tempo per raccontare della nascita e della caduta di molte civiltà.

Dal nulla si sentì un lieve profumo, un odore che gli umani non possono percepire, un’esalazione che solo i Dominatori del Tempo osano fare, la fragranza di potere.

Era inebriante, io socchiusi gli occhi per assaporarlo meglio, per cercare di approssimare l’età di quel vampiro infinitamente potente; doveva avere all’incirca l’età del mio Lord… Molto potente, quindi, erano pochi i vampiri con più forza di lui.

   < Perché dici così? Io sono vivo e vegeto, se noi possiamo utilizzare questi termini per definirci

     “vivi”…>

L’essere che aveva parlato, o meglio, sussurrato nelle nostre menti era di fronte a noi, uscito pochi attimi prima dal cancello del cimitero: poteva avere si e no 30 anni quando fu trasformato, ma le sue maniere, i suoi gesti facevano perfettamente capire che era antico e dopo averlo visto fui certa della sua età, doveva essere più antico del mio amore, anche se si parlava di anni, non secoli; era una cosa importante, quella.

Aveva i capelli dello stesso colore del mio Lord ma più lunghi, mentre gli occhi erano di un azzurro grigio che non avevo mai visto; sembrava la versione un po’ più vecchia del mio amore.

Fui sconvolta quando in me nacque un’ipotesi: che quello fosse il padre naturale, e magari anche il Lord del mio maestro?

Il vampiro si girò verso di me, doveva aver letto la mia mente, una cosa che già allora non era facile.

   < La tua novizia è intelligente, figliolo, hai fatto una buona scelta. Vieni qui, bambina.>

non era un comando che mi aveva imposto, mi aveva semplicemente chiesto di avvicinarmi a lui; non sapevo come dovevo considerarlo un amico od un nemico, così mi girai verso il mio amore e gli chiesi con uno sguardo che dovevo andare; mi rispose con un segno positivo della testa, anche se molto rigido. Ancora non capivo cosa lo stava preoccupando.

Mi avvicinai piano, fino ad arrivargli esattamente davanti, se avessi fatto un passo di più gli sarei andata a sbattere contro, ed io preferivo non avere troppi contatti con nessun essere che non fosse il mio amore.

Il vampiro mi sorrise dolcemente ed alzò piano la mano sinistra, chiedendomi tacitamente di mettere la mia mano sopra la sua; lo feci, avevo completa fiducia non di lui ma del mio maestro, sapevo che sarebbe intervenuto o almeno mi avrebbe avvisato se ci fosse stato un pericolo.

Quando toccai il suo palmo una scossa mi fece vibrare, una scossa come quelle che avevo sentito solo quando lui mi aveva trasformata.

  < Sei potente, molto più potente del normale per la tua giovane età… Come ti chiami, bambina?>

  “ Iris…”

non avevo la minima idea di come comportarmi, così optai per starmene zitta a meno che non mi si chiedesse qualche cosa; il vampiro dovette capirlo e se ne compiacque. Si rivolse verso il mio Lord.

  < Davvero notevole, figliolo. Lo ribadisco. Non è più facile trovare delle novizie femmine così diligenti.

     Perché non l’hai portata da me, quando l’hai scelta? Avrei potuto farla diventare ancora più

     potente…>

-        Perché non volevo che usassi il tuo potere su di lei e poi non ne avevi nessun diritto.-

Non riuscivo ancora a spiegarmi perché il mio amore avesse tutto quel risentimento, lo sentivo, verso il vampiro che lo chiamava figlio. Che le mie supposizioni fossero errate? Forse la loro somiglianza era una coincidenza?

  < No bambina, lui è mio figlio ed io sono suo padre ma lui non mi considera più come tale.>

Stava cominciando a diventare una situazione piena di tensione, lui era sempre più infuriato, il vampiro era pronto per qualsiasi evenienza, ed io ero stufa che mi si leggesse nella mente e che non capissi praticamente nulla di ciò che stava succedendo.

L’unica cosa che capii fu lo scatto che lui fece contro il vampiro, scatto che vidi e per questo mi spostai di lato; i due Dominatori del Tempo comunicarono a lottare, mentre dal cimitero uscirono altri due vampiri, che volevano dare man forte al loro Lord.

Mi piazzai quindi tra loro ed i due duellanti, facendo ben intendere che non avevo nessuna intenzione di spostarmi; ancora una volta fui sottovalutata per il mio aspetto e la mia, relativamente, giovane età: avevano entrambi più di 600 anni.

Cominciai a chiedermi perché dovevano esserci così tanti vampiri nello stesso posto e dovevo essere io la più giovane; uno dei due vampiri mi attaccò, aveva i capelli corti e ricci, biondi, gli occhi iniettati di rosso, si stava trasformando, aveva intenzione di combattere con la forza, non con i poteri che tutti noi avevamo.

Mi catapultò per terra, vicino ad un albero, rise verso il suo compagno che se la rideva, poi tornò a prestare attenzione a me, che nel frattempo mi ero trasformata ma avevo intenzione di distruggerlo come scrivevano gli umani nei loro racconti: con un paletto nel cuore.

Ruppi un ramo dall’albero e mi avventai contro il vampiro; mi ci volle un po’ ma riuscii a conficcare il legno nel suo cuore: sparì in una fiammata, il suo corpo divenne polvere e sparì, portato via da una brezza ricca di fiocchi di neve.

Il Dominatore del Tempo sentì la perdita di un suo novizio e si indebolì, il mio amore riuscì a ferirlo gravemente; prima che l’altro novizio potesse attaccarmi, il suo Lord lo richiamò e gli disse di andarsene nel cimitero, se la sarebbe vista lui.

Rimanemmo quindi solo io, lui ed il vampiro. Quest’ultimo mi ipnotizzò con li suo potere ed io sentii la mia volontà svanire completamente; era troppo potente perché io potessi resistergli.

L’ultima cosa che riuscii a sentire, prima di finire in quel baratro di vuoto che ti crea l’ipnosi, fu un urlo.

-        No! Niña! Svegliati, ribellati! Lasciala andare, Gladiel!-

Pensai solo più che così quel vampiro si chiamava Gladiel, poi sentii nella mia testa la voce di quel vampiro che mi diceva di attaccare il mio Lord, mi diceva che dovevo distruggerlo perché era un pericolo per la mia incolumità.

Mi voltai verso il mio unico amore, lo vidi terrorizzato come non era mai stato, i suoi bei capelli erano fradici e pieni ancora di chicchi di neve che si dovevano sciogliere, i suoi occhi erano rossi, trasformati, ma stavano tornando al loro aspetto normale.

Non voleva combattere contro di me.

Scappava dai miei attacchi, mentre io non potevo fare nulla per fermarmi, ero come intrappolata dentro ad una prigione, che era il mio corpo, senza che potessi uscirne mai; gridavo di farmi qualche cosa, di tramortirmi, qualunque cosa purché io non gli facessi del male ma purtroppo le parole non uscivano dalla mia bocca ed allora cominciai a piangere, disperata.

Sentii, o meglio, percepii dei caldi rivoli che scendevano dai miei occhi, inconsciamente mi portai una mano su di una guancia e vidi un liquido rosso: stavo piangendo sul serio.

Gladiel si stupì e disse che era impossibile, sotto la sua ipnosi nessuno poteva fare la minima cosa se non era lui ad ordinarla; cominciai allora, con la forza della disperazione e dell’amore che mi legava al mio Lord, a cercare di fermare il mio corpo.

  < Sei forte bambina, incredibilmente forte, ma smetti di opporti! Ti distruggerai!>

Continuai imperterrita; lo avevo sentito, avevo anche percepito che mi stavo auto distruggendo, ma non m importava.

Come avevo già pensato, avrei fatto qualunque cosa pur di non fare del male a lui.

A costo di morire di nuovo per non rinascere ami più.

Il vampiro lesse la mia mente e rimase basito, credo che lui non abbia mai ricevuto un segno d’amore così marcato; distrusse l’ipnosi he mi teneva in quello stato ed io mi sentii come se fossi rinata, di nuovo.

Nonostante non fossi più sotto il suo potere, continuai a piangere, disperata; il mio unico amore mi si avvicinò di fretta e mi abbracciò.

-        Cosa c’è, niña? Ora è passato… Calmati…-

Non riuscivo a frenare il tumulto che si era creato in me; non ero riuscita ad oppormi all’incanto. Non ero riuscita a difenderlo, se non fosse stato per la pietà ,o qualunque cosa fosse, di Gladiel, sarei arrivata ad ucciderlo.

Non potevo rischiare di nuovo una cosa del genere, non potevo essere un pericolo per lui.

Non mi ero mai accorta fino ad allora che cosa avrebbe significato per il mio amore avermi con sé.

Presi in quel preciso istante una decisione che mi avrebbe fatto soffrire come nessun altra cosa al mondo, ma non potevo non fare nulla.

  “ Io… Io… Non è passato. Non ho saputo oppormi, se non fosse stato per lui, ti avrei ucciso! Non

     voglio essere un pericolo per te!”

Lui mi guardò con occhi spalancati, poi cominciò a preoccuparsi, stava capendo cosa avevo intenzione di fare.

-        Non farlo, niña.... Non mi lasciare.-

Ricominciai a piangere, poi lo allontanai e mi alzai, feci due passi indietro; vicina a lui non potevo fare quello che avevo invece tutte le intenzioni di fare: andarmene.

Esatto.

Potrà sembrare una scelta stupida, soprattutto se lo amavo come ho detto, ma era l’unico modo per salvargli l’esistenza; decisi che sarei tornata da lui quando sarei diventata abbastanza forte da potermi opporre a qualunque suo nemico.

Gladiel era stato in silenzio ad ascoltare fino a quel momento, ad osservare il nostro dibattito, il mio pianto, la sua reazione, poi parlò.

  < Sei una strana creatura, bambina… Davvero unica. Puoi venire con me, seguendomi diventeresti

     invincibile, ancora più forte di adesso…>

Mi girai a guardarlo, con gli occhi di nuovo rossi, ma con lo sguardo triste, vuoto, la voce che uscì dalle mie labbra era atona; il mio Lord fremette di nuovo di rabbia per il vampiro.

  “ No, signore, grazie. Se venissi con lei indebolirei il mio Lord e sarebbe l’esatto opposto di quello che

     voglio. Sono abbastanza forte per stare da sola…”

Mi sorrise, benevolo, poi fece un cenno di assenso e sparì, lasciando l’umano che ci aveva portati lì da solo, tra me e il mio Lord.

-        Ti prego, niña, ripensaci. Non andare via! Non eri forse tu a dire che saresti rimasta con me per l’eternità?-

  “ Si, amore mio… Anche a me fa male staccarmi da te, ma non voglio farti correre rischi per colpa mia.

     Tornerò da te quando saprò di essere abbastanza forte da non esserti da peso…”

-        Tu non sei un peso per me, non lo sei mai stata… Niña… Ci vorranno secoli perché tu diventi forte quanto i più potenti vampiri… Non potrai mai competere contro quelli che sono già adesso dei Dominatori del Tempo! Lascia che sia io a proteggerci!-

  “ Non puoi proteggere te stesso da me, lo abbiamo visto proprio questa sera! E’ vero, forse non potrò

     mai essere più forte degli attuali Dominatori del Tempo, ma quando lo sarò anche io, allora potrò

     tornare da te. Lascia che io diventi forte…”

non gli feci più dire nulla, mi voltai verso l’umano che aveva causato tutto quello, ero furente e triste, avevo tutte le intenzioni di uccidere quell’essere insulso.

Provò a scappare, quando capì le mie intenzioni, dicendomi anche che mi sarei messa contro Gladiel.

Non mi importava, volevo la sua vita e me la sarei presa.

A qualunque costo.

Affondai i miei denti nel suo collo e lo prosciugai fino all’ultima goccia, poi gridai con il viso rivolto verso il cielo, vero la candida neve che scendeva e lavava via dalla mia faccia il sangue.

Poi mi girai vero il mio amore, per vederlo ancora una volta.

Un ultima volta.

Stava piangendo.

Piansi di nuovo anche io, gli dissi.

  “ Diventerà forte, per te… Il tempo non mi riguarda, perché il tempo mi appartiene… Diventerò una

     Dominatrice del tempo, per te… Arrivederci, amore mio…”

Poi sparii, nascosta dalle tenebre e dalla candida neve.

 

Ehilà! Quanto tempo ragazzi/e! Come vi sembra questo seguito?!?!?!?! Io direi un po’ inaspettato… E anche sadico direi…

Ogni tanto mi chiedo come ho potuto farli lasciare così… Massì, massì… Che forse si sistema tutto… Ghghghgh…

Ma ora passiamo alle poche ma per me importanti recensioni:

Michelle Malfoy:. Ehi bellezza, sono contenta che ti piaccia… Cosa te ne pare di questo?!?!?! BaX

Zakurochan:. Grazie mille dei complimenti, mi fa super piacere che ti piaccia… Ti dirò… Anche io adoro i vampiri!! Per ciò è vero che continui a seguirmi? J BaX

Vlad Zepesh:. Guarda, non sprecherei nemmeno tempo a risp… Cmq quello non è sangue che perde, cretino che non sei altro! Ti svelo 1 segreto: i vampiri non hanno H2O in corpo, fin qui ci sei? Quindi quando sudano o piangono non gli esce acqua bensì sangue, unico fluido che hanno in corpo… Piaciuta la spiegazione?! Tzè!!! J J

Bene gente, spero che siate un pochino di più a recensire ma l’importante è che la storia vi piaccia, so perfettamente anche io che annoia scrivere una recensione, io mi devo fare forza fisica da sola per lasciarne ogni tanto!

BaX e al prox chap, che è già stato scritto!!! ek

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