A hard day's night: l'ennesima avventura a Londra

di Night Julia Holly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova avventura ***
Capitolo 2: *** Il viaggio in treno,la solita Londra,nuove fan…la dura vita di una rockstar ***
Capitolo 3: *** Parlophone Italia???? ***
Capitolo 4: *** I fratelli McCartney ***
Capitolo 5: *** Un concerto per te ***
Capitolo 6: *** -Vorrebbe della cioccolata calda,signor Lennon? - ***
Capitolo 7: *** I'm happy just to dance with you ***
Capitolo 8: *** A hard day ***
Capitolo 9: *** Il regista e...Norman ***
Capitolo 10: *** I biglietti ***
Capitolo 11: *** Che l'operazione IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI abbia inizio! ***
Capitolo 12: *** Chiacchierata con George e Ringo ***
Capitolo 13: *** Le prove ***
Capitolo 14: *** Ringo e la sfilata per la vita ***
Capitolo 15: *** Il nonno incontra Ringo ***
Capitolo 16: *** Tutti per uno ***
Capitolo 17: *** 1...2...3...musica! ***
Capitolo 18: *** In viaggio per Wolverhampton ***
Capitolo 19: *** Wolverhampton ***
Capitolo 20: *** Il ritorno a Londra,tra battibecchi e sonnolenza ***
Capitolo 21: *** John e la sua dolcezza,posta dentro un corpo,apparentemente amaro ***
Capitolo 22: *** L'appuntamento segreto ***
Capitolo 23: *** Beccati! ***
Capitolo 24: *** Photosessions,gente testarda che non capisce niente e...pizza (il cibo che può rendere felice chiunque). ***



Capitolo 1
*** Una nuova avventura ***


Liverpool,1964.Un giovane ragazzo è appena uscito di casa.Porta nella schiena una chitarra elettrica coperta da una custodia,nella mano destra un borsone,nella sinistra,invece,un’altra borsa nera,ma di dimensioni più piccole.

“Sono in ritardo” pensava,camminando velocemente.Nello stesso momento,sentì una voce familiare alle sua spalle:

-John Lennon!!-

John si girò attorno.Dietro di lui,all’inizio della strada,c’era il suo caro amico George Harrison,anche lui stracarico di bagagli.George lo sorrise e lo salutò con la mano,dicendo subito dopo queste parole: -Pronto per una nuova avventura a Londra,amico??-

-Mmmmhhh,si caro…Vi accompagnerò volentieri per le viuzze dei sobborghi di Londra…ma trattienimi quando,per caso, mi potrà venire in mente di fare qualcosa che possa rompere la promessa che ho fatto a Cynthia-

-Come fa a fidarsi Cynthia di te??Ahahah!!-

-Molte volte lo penso,ma…questa volta lo giu…lo giuro!Lo giuro su… - guarda le statue di una famosa piazza di Liverpool- ….sulla regina Vittoria e il principe Alberto!!-

-Ok,amico.L’hai giurato…devo crederci che questa è una promessa?-

-Si,si..Georgie…se non fosse il fatto che…oh ma che diamine,non riesco a tenerle!-

-Wow Johnny Winston,ma che viaggi ti fai?Stai bene?-

-Dev’essere l’aria mattutina che mi dà alla testa-

-E allora ti devi riabituare a quest’aria,mio caro!- George rise come un pazzo,nel sentire il suo amico,che vuoi per l’ansia,vuoi per l’aria,ma vuoi anche per il fatto che John vive in un mondo apparentemente simile alla realtà, aveva detto un mucchio di scempiaggini.I due amici continuarono per la loro strada.Si fermarono ad un caffè.Videro i loro compagni del gruppo musicale:Paul e Richard “Ringo”.Si salutarono e ordinarono 4 caffè (acquosi,of course) e 4 muffin al cioccolato.George incominciò a raccontare la bella chiacchierata non sense dei precedenti 10 minuti:

-John non sta bene:continua ad ansiarsi,non è da lui!Ha paura che Cynthia lo sculaccierà al ritorno.-

-Harrison,smettila di insultarmi davanti a questi 2 sir…e sappi che adesso sono in ansia per qualcos’altro,non più per Cynthia…oddio mi viene il batticuore…sto per svenire…eccolo,arriva…MIMi??? ZIA??? MIMI???-John urlò il nome della zia come un pazzo -no George,non guardarlo è mio…oh ma perché guarda quella??Sì,ragazzi,ora sono in ansia per lui…Norman!!-

In quello stesso momento,arrivò dietro di lui il manager prinacipale,Mr. Norman.Un brav’uomo,si buona famiglia,che dire…ma non era mai simpatico e carino con tutti.Non si può dire che,in fondo in fondo…il suo cuore non era di pietra!!

-Buongiorno ragazzi…mi scusi Lennon,diceva?-

-Dicevo,insomma,blateravo che la amo,signore.No,non dica niente,la prego…è un amore segreto…viviamo e amiamo e consideriamo i brontolii delle nostre mogli in un unico asse!!-

-OHHH ma che filosofo!!- urlarono i ragazzi.Norman,invece era un po’ innervosito…ma che strano!!!

-Vedete che serve leggere le dediche amorose che ci sono dentro i cioccolatini??Questa dedica l’ha scritta un certo antico romano che morì quando visse Giulio Cesare…un certo ”Ca” qualcosa…-

-Ca…Calimero???- urla Paul,ma in quello stesso momento,si ricordò di un certo cartone animato italiano… -Ah no,è un pulcino “piccolo e nero”-disse in italiano… - dai ragazzi,scherzo, si chiama Catullo,se la mia memoria da scolaretto delle medie non mi inganna-

John continuò il discorso

-Che cosa??Ma ti hanno dato la testa quei produttori italiani dello scorso febbraio??Che culo che hai avuto però…-

-Già,il concocorso l’ho vinto io…è stata una bellissima esperienza,quella di lavorare per la PARLOPHONE ITALIA- Paul incominciò a diventare un po’ rosso..Ringo fu il primo ad accorgersene..

-Sei rosso per la PARLOPHONE ITALIA???Wow non sapevo che era così sexy…devo dire che la PARLOPHONE UK la trovo davvero orribile,e che dire…antipatica!! -

-Dev’essere l’aria- continuò John..Ringo rise e continuò a parlare:

-Dev’essere che l’aria della PARLOPHONE ITALIA era più inviante e…come dicono gli spagnoli?? “caliente”??CALDA insomma…uh,da soffocarsi dal caldo!!!- Paul imbronciato,guardò Ringo,e disse: - Siete gelosi.è stata una cosa magnifica. -

 I ragazzi urlarono: -Ma dicci come è andata-

-In treno ve lo dirò…Abbiamo davanti a noi mezz’ora di attesa e quattro ore di viaggio!!Calma ragazzi!- .Paul concluse il tutto con un gran sorriso.La cameriera raccolse le tazze e i fazzolettini usati dai quattro.Norman guardò Lennon e Paul McCartney…

-Lennon,mi meraviglio di te,che non hai vinto al concorso.Sei arrivato secondo!!!Meno male che prima di te c’era Paul,perché,immaginati se ci fosse stato un altro ragazzo…saremo già in crisi per causa vostra-

John non sopportava Norman.Ma riusciva sempre a rispondergli a dovere,con grande calma,e anche con tanta ironia.Non si poteva rovinare la vita per colpa sua!!!

-Mi meraviglio di te,suino,che non hai fatto propaganda per me-

-Si l’ho fatta per tutti,anche per Ringo Starr…- Norman si gira verso Ringo- Ma dove vogliamo andare Starkey??Venticinquesimo posto!!George,in treno ti faccio una bella ramanzina:non ti sei accorto che la cover “Crying,Waiting,Hoping” era uscita in modo orribile?Si ringrazi il cielo che “Don’t bother me” ti abbia messo in dodicesima posizione…- John continuò,in difesa per sé stesso e per gli amici:

-Prima di tutto,tu non riesci a fare propaganda di noi a nessuno,dato che la fai solo al tuo “vicino”,poi si dal caso che Ringo e George sono ottimi musicisti,e i primi posti se li dovevano meritare! Tutto questo è successo per colpa di una persona che non li ha pubblicizzati… -

-Voi quattro siete ancora degli adolescenti.Non siete più i Quarryman,siete i Beatles!!Poi io non potevo fare tutto io:al concorso parteciparono un sacco di ragazzi,famosi e non,da tutto il mondo!!-

-E allora non prendertela con noi.Noi abbiamo dato il massimo.Ci dispiace di aver perso,ma siamo soddisfatti del fatto che abbiamo fatto il nostro meglio-

 Ringo,concluse questa discussione…ormai era ora di prendere il treno…uscirono dal bar,e videro un mucchio di fan attorno a loro: oddio,avevano scoperto l’orario del treno!!!I quattro ragazzi non fecero a tempo che urlare un

-NOOOO!!!- che stavano già correndo…Norman guardò la scena scioccato.Rise e urlò:

-Forza ragazzi!!Dai,ce la faranno.Intanto vado a prendermi del latte in tetra-brick...-

NELLO STESSO MOMENTO,A LONDRA,una giovane ragazza viaggiava dentro un bus.Stava tornando a casa,con tante buste della spesa colme di cibo.Alla radio si sentiva la canzone “All my loving”.La ragazza sorrise. Pensava che finalmente rivedrà il suo amico Paul…pensava a come sarà cambiato…non vedeva l’ora di vedere gli altri,e di sentire la canzone “All I’ve got to do” che faranno questa notte in un piccolo night club.”There’s a place” la fa sempre emozionare…perché adorava in particolare la voce di John Lennon... “Spero di non commuovermi,stanotte” pensò.Il bus arrivò alla fermata della ragazza,che scese dal veicolo.con un bel sorriso pensò “Beautiful London!!!” ,dirigendosi verso casa.

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Capitolo 2
*** Il viaggio in treno,la solita Londra,nuove fan…la dura vita di una rockstar ***


I quattro erano appena partiti da Liverpool. John,Ringo e George conobbero il nonno di Paul,un ometto intelligente,con un carattere  assolutamente diverso da quello dell’altro nonno di Paul,che viveva nella stessa casa del ragazzo. Dopo un lungo viaggio trascorso a rincorrere il signor McCartney per il treno,a sentire le lamentele di Norman e le frasi scialbe di Shake,e a giocare a carte nello scompartimento degli animali,i nostri 7 arrivarono finalmente a Londra.Dopo aver evitato una folla accanita di giovani fan,i ragazzi arrivarono in un confortevole albergo.

Norman ruppe il silenzio che si era creato con queste parole:

-Ragazzi,stasera avete un concerto in un piccolo pub - i ragazzi urlarono all’unisono:

-Si Norman –

-E lei - Norman si voltò verso il nonnino –dovrebbe stare con noi. Non deve scappare come ha fatto stamattina.-

 Nonno McCartney guardò arrabbiato Norman:

-Ragazzo,io so badare a me stesso. Un adulto non ha bisogno di bambini che gli facciano da bambinaia-

-Ah,Paul…ma che nonnetto pulito che hai!! –

Paul,un po’ scocciato, rispose a Norman -Quante volte l’avrai detto,Norman??-

-Ho perso il conto.Forza ragazzi,adesso riposatevi per un po’…magari….rispondete alle lettere delle vostre fan. E poi,spiacciatevi il concerto inizierà tra poche ore. Non mi fate fare brutta figura,stanotte io e Shake non ci saremo…dovremo stare con il signor McCartney,passeremo da voi con il furgoncino del signor Smith solo per portarvi gli strumenti –

Il signor John McCartney interruppe Norman subito dopo:

-Ragazzo gliel’ho già detto…non ho bisogno di bambinaie-

-No ma lei è meglio che stia in compagnia- .In questo momento,Paul intervenne:

-Se questa volta lo riperderete,giuro che… - Ma Norman interruppe subito il ragazzo,facendolo tranquillizzare.

Appena Norman e Shake andarono dal signor Smith per fissare l’appuntamento,i ragazzi trovarono una via “libera”,poiché decisero di “scappare” dall’albergo: non vedevano l’ora di andare via di farsi un giro per i pub,di bere della buona birra,e di fumare le loro sigarette.

I 4 ragazzi andarono in un night club. Paul insistette ad andare in quel night club…doveva incontrare “qualcuno”,che aveva chiamato in una cabina telefonica, appena erano usciti dall’abergo…ma non disse a nessuno il nome di “quella persona”.Nel night club i 4 si sorpresero quando sentirono le loro canzoni come brani della serata...il night club era un piccolo posto tranquillo,con tanti ragazzi e ragazze…alla vista dei giovani musicisti,nessuno si avvicinò per assalirli,ma per complimentarli della loro musica.

 

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Capitolo 3
*** Parlophone Italia???? ***


A Ringo piaceva ballare. Ringo decise di buttarsi in pista…aveva visto una timida ragazza che era appena entrata dall’altra porta.Era una ragazza mora,non troppo alta,con i lunghi capelli castano chiaro e mossi aveva una pettinatura con alcune ciocche raccolte all’indietro da un piccolo elastico,e aveva la frangia.“Avrà 18 anni” pensò.

La ragazza in questione era quella che si doveva incontrare con Paul.Ma Ringo non lo sapeva.La ragazza era accompagnata da un gruppetto di amici,che conoscevano Paul.

Ringo era troppo timido,anche se non sembrava. Cercò di camuffare la sua timidezza sempre con qualche battuta. Ma alla fine,non c’era nessun Fab Four che non fosse un po’ timido.Ringo riuscì solo a dire un -Ciao!- alla ragazza.La ragazza lo rispose con un altro -Ciao!-

 -Balli?- La ragazza lo guardò con un’aria stupita.Alzò lo sguardo.Vide gli altri 3 Beatles…John stava parlando con Paul  e George si stava avvicinando alla pista.La ragazza rispose con un timido -Si!- .

Ballarono “I wanna be your man” …la ragazza rise ad ogni mossa di Ringo…nel frattempo,John si accorse che Paul stava guardando tutta l’ora la ragazza che balla con Ringo.A John piaceva parecchio…”è bellissima” pensava a bocca aperta.L’aspetto fisico,la pettinatura e i vestiti della ragazza gli facevano ricordare Cynthia.La differenza era che la moglie era bionda e la ragazza aveva i capelli poco più scuri. ”Che perfettina,e che timida.” Pensò John,facendo un sorrisetto un po’ malizioso. Successivamente,John aprì la bocca per dire:

-Bella vero?Se l’avessi vista io in anticipo! – Dette queste parole da John,Paul rise come un pazzo.

-Che c’è Paul?-

-Niente John,su siediti,e beviamo qualcosa…vieni,ti presento i miei amici!-

Ma John si stava “deprimendo” nel vedere seduto la ragazza che gli poteva cambiare la vita in modo…radicale.”Lei balla con un altro e io sono qui come un coglione a bere,mangiare e a fumare.Mi devo dare una mossa!”

Era appena iniziata la canzone “Devil in the heart” John bevve un ultimo bicchiere di Martini rosso e passò il piombo della sigaretta a Paul: -Finiscila,stranamente non ne ho voglia di finirla-

Ringo e la ragazza stavano ridendo in quel momento. Ringo aveva intenzione di portarla in un posto per parlare del più e del meno quando John si avvicina da lui e lo saluta sorridente -Ciao Ringo -

- Ciao John - rispose Ringo. Ringo incominciò ad innervosirsi quando vide che John gli passò davanti,avvicinandosi verso la ragazza.Nello stesso momento George si avvicinò a Ringo e gli disse:
- Bella serata,vero? Vieni che ci sono gli amici di Paul!Sono simpaticissimi!-

- Va bene George - disse Ringo,tristemente.

John sorride alla ragazza e le dice: - Scusa…ti va di ballare con me?-

La ragazza lo guarda in modo stupito,ma timido allo stesso tempo.Aveva gli occhi che luccicavano e le guance rosse. “Oddio,ho davanti John Lennon in persona.Mi emoziono di più a stare davanti a lui che con il grande Ringo”,pensava.

-Ehm…scusi?-

-Ti va di ballare con me??- La ragazza annuì. Non riuscì ancora a credere che il suo cantante preferito,un ragazzo bellissimo,gli chiedeva di ballare con lei,una ragazza goffa e imbranata.

-Si…ma non sono una brava ballerina-

-Ti ho visto prima e non mi è sembrato che stessi ballando male-

La ragazza arrosisce di nuovo.Subito dopo,John le sussurra nell’orecchio:

-Ti ho vista da quando sono arrivato…come ti chiami?-

-Silvia-

-Ma che bel nome?Di dove sei?Hai un nome ed un accento diversi da quelli inglesi-

-Sono italiana…lavoro da pochi giorni a Londra come ragazza alla pari-

-Ah,bello!E quanti anni hai?-

-17 e mezzo - John in quel momento pensò “Oddio!è minorenne…ma poi,che cazzo me ne deve fregare?è così bella che non riesco a non pensare di baciarla…io ci provo,poi se vengo respinto,pazienza”… e poi si rivolse verso Silvia:

- Io 24…ah,dimenticavo John Winston Lennon,sono di Liverpool-

-Sì,lo so chi sei!! - I due risero.

-Sì vero. Ma voglio far vedere ad una ragazza bella come te quanto sono educato-

Silvia arrossì di nuovo,quando vide che John le faceva un dolce sorriso. “è così bello dal vivo” pensò continuamente. “E mi ha definito bella!Forse non ci vede bene,se li usava gli occhiali,anziché lasciarli a marcire in un angolo remoto della sua casa”

-questo lo posso notare!Signore,mi scusi,ma non le sembra lecito stringere troppo una persona mentre si balla un lento?-

- è lecito,piccolina. Te lo dice un esperto-

-Ah,se lei è un esperto- disse la ragazza,guardandolo con una finta aria di disprezzo.

La canzone finì,e incominciò una canzone rock and roll.Una canzone di Elvis “Jailhouse rock”

-Perfetto!una canzone rock and roll. Lo ascolti il rock and roll,piccola?-

-Certo che si!Io adoro Elvis Presley e Buddy Holly!-

-Ma che ragazzina ribelle!E dimmi,sei anche una teddy girl??-

-Penso di si.Non riesco ad eticchettarmi- disse seriamente.Ormai  si immaginava un dialogo a botta e a risposta,e lei gli adorava.Aveva bisogno di…concentrazione,altrimenti non sarebbe riuscita a smerdarlo.

-Con il tuo carattere,con quella gonnellina scozzese e con quei collant neri mezzo trasparenti lo sembri. Sembri diversa dalle altre ragazze.Allora,mi fai vedere come balli,teddy girl?-

-Nel mio paese non c’è nessuno che balla rock and roll.Ma cercherò di fare il meglio.Le farò vedere di che pasta sono fatta- disse ironicamente,e rise.

A John le ragazze così le facevano impazzire.John la strinse forte ancora una volta.Silvia era una ragazza sveglia,e lo capiva che lui lo faceva per puro interesse. Ma a lei non piaceva che i ragazzi,indistintamente dal fatto di avere davanti a sé il suo bellissimo cantante preferito,le stringevano troppo forte.

-Signore,le dico che sono minorenne- disse maliziosamente “tanto è una persona che ci sta agli scherzi,perché non fargli domande puntigliose?Finalmente ho trovato una persona che “insulta ironicamente” “,pensava. Silvia non era di sicuro una ragazza stupida e spesso e volentieri era schietta.Di sicuro non si faceva mettere i piedi addosso da nessuno. Anche se a volte,il suo carattere sensibile la faceva diventare debole.

-Dimmi: e se la minorenne in questione fosse attratta da un maggiorenne che le ha appena messo le mani addosso?Faresti denunciare quest’uomo?-

Silvia pensava arrossendo : “mitico. Ora lo rispondo per benino!Ho un solo obiettivo:smerdarlo!” poi lo rispose: - E se la minorenne in questione mettesse i piedi in testa al signor maggiorenne,quest’ultimo lascerebbe in pace la minorenne?-

John non riusciva a risponderla. Ormai era entrato in una situazione di trans. Quando una persona è così,a Liverpool si dice che una persona “persa”.A John piacciono da morire i dialoghi a botta e risposta. “mi sta trattando quasi come un pezzo di merda. Wow!”pensava sorridendo.

-Mi dispiace signorina,se l’ho offesa…mi dispiace,io di solito sono sempre così educato-

-Si figuri,signor Lennon.Stia tranquillo-

-Scusami ancora,è che mi piaci-

Sì. Anche Silvia ormai,era persa.Diventò rossa tutto ad un tratto.

 Anche John arrosisce un po’… e pensò “non riesco a non baciarla”.

John socchiude gli occhi e si avvicinò sempre più a lei.La stava per baciare,quando si sentì tra la pista Paul che urlacchiava e rideva come un pazzo:

-Little miss Silvia!!!- Silvia si girò verso di Paul,e tutta felice gli urlò:

-Paolino McCartney!!!- Paul era felice.Si dettero due baci sulla guancia. John rimase a bocca aperta…Paul incominciò a parlare in italiano:

-Ciao bella!!Come stai?Io bene-

-Anche io bene!!- Paul ritornò a parlare in inglese:

-Fatto buon viaggio?Ti trovi bene dagli amici?Il cibo,come ti sembra?Spero troppo che questa fredda Londra ti piaccia-

-Si,a parte il tempo,mi trovo benissimo…grazie Paul!- e lo sorrise.

-Prego piccola.Sai che io ci tengo a te- I due sorrisero.John guardò in modo ostile il suo migliore amico. Non lo faceva quasi mai perché gli voleva un mondo di bene.

-Paul,conosci questa ragazza?-

-Si…è mia…sorella!!-

-Sorella??-

-Sì…sorella!!Mi spiace signor Lennon se prima,mentre stavamo ballando,non gliel’ho detto- In quel momento,Ringo e George si avvicinarono da Paul e gli dissero…

-Sbaglio,o ci siamo persi qualcosa?Sorella?-

-No,ovviamente questa simpatica ragazza non è mia sorella,ma è qua in incognito…ho saputo che Norm non regala i biglietti ai nostri amici,se non sono nostri parenti… -

-Fanculo a Norm- disse John

-Lei ha bisogno di vederci…mi deve un grosso favore… -

Ringo,George e John chiesero a Paul:

-Da quando la conosci?-

-Da Febbraio - rispose Silvia

-Ci siamo incontrati in Italia - continuò Paul

I 4 ragazzi incominciarono a pensare per un attimo: “Italia, Italia ed ancora Italia…questo mi fa ricordare alla…

-Parlophone Italia???- urlarono

-Parlophone Italia???sì!!!Gli LP!!! - Silvia rispose,ma Paul le disse:

-No,piccola,hai capito male… - si volse verso i 3 amici : - ragazzi sì,Parlophone Italia>>

-Volevo essere al primo posto del concorso,allora- rispose John,fissando la ragazza…sino a quando non si incrociarono lo sguardo. – Non sapevo che l’Italia fosse così bella- Silvia e John si sorrisero.

-Ma ho vinto io!Bello, una nuova canzone!!-

La canzone era “Don’t bother me” . John si rivolse verso Paul,ridacchiando:

-Ah ah ah, voglio vedere come balli!-

-Meglio di te di sicuro!-

-Ma non scherziamo,dai-

-Ti sfido ad un duello!!!-

John ballava bene…ma anche Paul! Ringo secondo i due “professionisti” era pessimo….per non parlare delle mosse goffe di George!Orribili!!Silvia cercava di seguire,assieme a George,i passi di Lennon e McCartney.Le due “étoiles” urlarono:

-Forza ragazzi!!- ma si criticavano allo stesso momento.

Incominciò un’altra canzone, “Little child”.Paul riuscì a distrarre John,pronto per prendere e portare la sua piccola “sorella” in disparte. “La mia piccola non merita John…ci soffrirebbe” , pensava.Paul per distrarre John,gli fece portare,con il suo aiuto,dei drink per gli amici.

In quel momento,Ringo decise di fumarsi una bella sigaretta all’aperto,per prendere un po’ d’aria.In quel momento chiese a Silvia: -Fumi?-

-Sì,ma non ho il vizio-

-E fai bene!Mi accompagneresti fuori a fumare una sigaretta?-

- Si…certo! -

Ringo era fuori con lei.A lui piaceva tanto,ma aveva visto che il suo amico ci stava provando.”Sono un fallito” ,pensava. Incominciarono a parlare del più e del meno…

-Sai che il nonno mi ha pure preso in giro?Ha detto che il mio naso era una “proboscide”-

-Davvero?Ma che perfido!Aspetterò allora i suoi insulti per il mio naso…perché se il tuo è una proboscide,il mio che cos’è?? -

-Il tuo non è nient’altro che un piccolo naso a patata. -

-Sì!Ma cosa -

-Non farti troppi problemi…alla fine io ci rimango male,a volte…ma non mi complesso…stai tranquilla…e poi,una come te -

-Come me cosa? -

- Ehmmm - Ringo diventò timido - come te…insomma…una che….diciamo…in sintesi…non ti devi complessare! - Silvia semplicemente annuì e lo sorrise. Le guance di Ringo arrossirono un poco e i suoi bellissimi occhi azzurri divennero lucenti. ”ma che cosa proboscide,Ringo…io non riesco a vederti difetti…sei un grande!” pensava Silvia.

-Sei proprio una ragazza simpatica. Verrai al nostro concerto,più tardi?>>

-Signor sì,signore!!Paul mi ha dato l’indirizzo…è un po’ lontano…dovrò andare a piedi…meno male che da qua a casa mia ci sono solo 10 minuti di distanza…cavoli,devo andare… -Silvia si riafacciò fuori per vedere Paul- vado a salutarlo… -

-Se vuoi,ti accompagno- disse Ringo,diventando rosso.Silvia lo sorrise e gli disse:

-Si,grazie mille Ringo!-

Silvia salutò gli amici,in particolare Paul,George che le disse -Sei molto simpatica- e John…che la guardava in modo triste.John le dette un bacio sulla guancia.

-Quando ci potremo rivedere?-

-A tra poco…al concerto- un bel sorriso apparve sulle labbra di John.

-A più tardi,allora…se vuoi,ti accompagno-

-Si,certo…viene anche Ringo! -

-No,tesoro…adesso John deve portare altri drink con me e raccontare la storia di Buckingham Palace…della figura di merda che avevamo visto…ricordi la vecchina???- disse Paul,un po’ seccato dal comportamento di John…John incomiciò a ridere come un pazzo…gli faceva davvero ridere quella figura di merda che aveva fatto la sconosciuta signora…

-Si,si adesso mi metto a raccontarla…Silvia,siediti,è una bellissima storia!!-

-Mi dispiace,John,ma devo andare via subito-

- John,prima i Campari e poi la storia -

-Dio Paul,che stress…ciao Silvia,a dopo!! - John le sorrise,tristemente…non poteva fare un mucchio di scenate davanti agli amici…e poi,in fondo…Paul aveva ragione.

-Ciao!-

I ragazzi risposero contenti al saluto della ragazza.Ringo la aspettava fuori tutto sorridente.

Davanti alla casa di Silvia Ringo la salutò.Ringo a momenti baciò la ragazza sulle labbra.Ringo la baciò sulla guancia,facendo diventare le guance della ragazza rosse…

-Con te si sta davvero bene…a dopo!-

- Ciao Ringo! –Disse Silvia,tutta contenta.Ringo era un ragazzo davvero simpatico.Però non lo sapeva che lui la volesse.Ma poi,lei non era interessata a nessuno dei Beatles,il più bello secondo lei era John,ma non desiderava di sicuro (come facevano tutte le fan di lui) essere la sua ragazza,anche perché non si conoscevano.E poi lui era famoso,e che dire,sposato con una donna bellissima.E poi aveva un amore di bambino. Ringo tornò tutto felice,ma cercò di restare serio davanti a John.Non aveva intenzione di fare dei casini con lui.Con George ballarono assieme a due ragazze “All my loving”,mentre Norman e Shake arrivarono.

-è ora di andare,ragazzi- disse Norman.

-No,dai Norman,ancora un po’- dissero i ragazzi

-No,no!Il concerto è tra un’ora!! Forza John,alzati-

- Ok,sir. A malavoglia mi alzo -

-Dai Shake,mica ti chiami John Lennon!Spiacciati!!Smettila di ballare come una scimmia -

-Scusa Norm,non ho potuto resistere alla musica -.

I sei ritornarono all’albergo,ma si accorsero di avere un piccolo problemino:non riuscivano a trovare il nonno!!Successivamente,i sei trovarono dentro l’armadio il vecchio cameriere senza vestiti.

-Il vecchio signore mi ha preso in prestito i vestiti per andare al Circus Club- disse il vecchietto.

 andato nel mio club,vero?- disse Ringo.
- Sì. È tutta colpa tua- rispose Paul
-Ma perché?
-Perché tu ricevi inviti da casinò-
I quattro ragazzi arrivarono a pensare che il nonno probabilmente fosse in quel momento nel bel mezzo di un’orgia.
-Orgia??- urlarono maliziosamente. E così corsero per il Circle Club.Magari per infiltrarsi in quell’ipotetica orgia!
Il nonno aveva vinto 190 sterline,ma aveva speso 180 sterline giocando.
-mi scusi,e il resto?Perchè non me lo vuole dare? - disse il vecchietto innervosito.
-perché ha usufruito del guardaroba-disse il cameriere del casinò.
-Ritorniamo all’albergo al più presto,è ora di prepararvi ragazzi,il concerto è tra 3 quarti d’ora – disse Norman.
-Sì signore!- risposero i ragazzi.

 

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Capitolo 4
*** I fratelli McCartney ***


Il primo Beatle che uscì dall’albergo fu Paul McCartney.In albergo si era dato appuntamento con Silvia per le undici,Ovvero venti minuti circa l’inizio del concerto.Si preparò in fretta tutto contento: si dette una rinfrescata e si vestì con la solita “divisa” Beatlesiana: Camicia bianca con pantaloni,stivali,giacca e cravatta neri. Mentre si preparava canticchiava  Searching”,e John,che si stava facendo la doccia,gli faceva i coretti. Anche John era tutto contento. Chissà perché!!

-Ciao,io ora vado-

-Adesso?- dissero George e Ringo

-Sì- disse Paul tutto rosso.

-Ah,vai vai e vai- disse George .Ringo incominciò a innervorsi. “Ma non è possibile che qui sono tutti interessati a lei? Spero di no” penso.

-Vado a fare compagnia a mia sorella!!Ci siamo dati appuntamento per le undici- disse felice Paul.

“Come non detto” penso Ringo.

-Beh,ti consiglio a spicciarti perché le undici sono adesso- disse George

-Cazzo!Devo scappare. Cosa penserà di me?Che sono sempre in ritardo!! -

-Ma dai,non ti capita mai,oggi è un giorno stressante per tutti noi. Lo capirà. Sei sempre un orologio svizzero!- disse George,e Ringo allo stesso momento annuì per dare ragione all’amico.

-Ciao ragazzi!Salutatemi John e gli altri-

-Ok!Ciao Paul!-

Paul arrivò al Night Club con dieci minuti di ritardo.

-I’m sorry , I’m late…because the traffic is VERY bad tonight - disse .Silvia rise,perchè quella era la tipica frase fatta che lei diceva alla sua professoressa d’inglese,per giustificarsi del ritardo,se per caso le capitava di esserlo. Ma lei non era mai in ritardo.Forse una volta,anni fa,le capitò di arrivare in ritardo per la lezione.

-Sì,sì,ti perdono,orologio svizzero rotto-

-Finalmente di nuovo assieme- e la abbracciò.

-Mi sei mancato,fratellone-

-Vieni,ordiniamo qualcosa.Che cosa vorresti da bere?-

-Mmmmh,sì,un Campari-

-Dai,lo prendo anche io!-

-Non sei più abituato con le birre?-

-Scherzi?Io non abbandonerò mai la birra!Chiara o scura,è il mio “Amore” ! è solo che adesso non mi va –

-Capito Paul-

I due bevvero i loro aperitivi.Nel frattempo,chiacchieravano del più e del meno.

-Hey,ti sei divertita prima? Ti ha infastidito qualche mio amico?-

-Sì,mi sono davvero divertita.Stai tranquillo,Paulie…è stata una magnifica serata-

- E che dire del concerto! Tra pochi minuti suoneremo per te,e per il nonno -

Silvia sorrise.Era contentissima.

-Grazie di tutto! È grazie a te che adesso sto lavorando qua,a Londra,come ragazza alla pari dai tuoi amici,nonostante abbia 17 anni,e l’età media per essere una ragazza alla pari è quella di 18-

-Faccio di tutto per te perché ti voglio troppo bene.Dal primo momento che ti ho vista,ho capito quanto sei una persona speciale. Sei gentile e disponibile con tutti,non credo che quel giorno mi aiutasti solo perché sono il tuo bassista perferito, Paul McCartney.Ormai ti conosco!Non so,lo ripeto…mi sei piaciuta dal primo momento che ti ho vista.Poi,devo dirtelo,sei una fan diversa dalle altre:non sei troppo appiccicosa.Sei una delle poche che ci apprezza per la musica.Ti ricordi che cosa mi dicesti a febbraio?Mi raccontasti le  prime parole che ti uscirono dopo aver ascoltato per la prima volta un nostro 45 giri : “Questi spaccano!Diventeranno bravi come Elvis Presley e Buddy Holly” .Questo mi è piaciuto parecchio!Avevo subito capito che,nella tua semplicità e sincerità,quanto ci apprezzi .Poi avevi detto che le cover fatte da noi erano bellissime, e riferendoti alla nostra musica,ci affiancasti ad altri gruppi…beh,quante cose mi vengono in mente quando penso a quel giorno! –

-A chi lo dici. Anche io ho tanti bei ricordi. Sono contenta che mi apprezzi per quello che sono –

-A me piace avere amici simpatici e semplici…come te- disse Paul velocemente.

-Uh ma davvero? Grazie! – In quel momento,la ragazza divenne rossa. Paul rise.

Paul aveva incontrato Silvia a Febbraio,precisamente in un freddo pomeriggio di inizio Febbraio.Il ragazzo aveva vinto al concorso della Parlophone.In Italia gli Lp dei Beatles erano usciti in ritardo,e poca gente li conosceva.Paul ebbe l’onore di scendere in ogni regione italiana. Doveva controllare le vendite dei loro Lp. Questo ordine gli fu incaricato da Mr. Epstein.In quei giorni i programmi radio per giovani trasmettevano pubblicità degli Lp dei Beatles.Paul viaggiava ogni giorno,a volte in compagnia del signor Epstein,a volte anche da solo. Gli capitava di andare in qualche negozietto sconosciuto di Lp e di comprare gli Lp dei suoi idoli. A volte lo riconoscevano,a volte no. “Ma tu sei uno dei Beatles!” gli dicevano i venditori di Lp.Nessun passante lo riconosceva. “ahah eppure se andassi da solo solamente ad Allerton,tutti mi assalirebbero!”pensava,camminando in sconosciute vie italiane.

Un giorno,in uno dei tanti viaggi lunghissimi,Paul decise di fermarsi a prendere un bicchiere d’acqua in un piccolo paese. Appena entrò nel paese,gli capitò una…disgrazia: alla 500 che gli prestarono si fuse il motore. “oh cazzo,oh cazzo,e adesso come faccio!Ho ancora tanta strada da fare” pensò disperatamente.

In quel momento,una giovane ragazza passò vicino a Paul,completamente disperato.Lei lo vide con un’aria stupita. “Quello è Paul”,pensò la ragazza. Lui non poteva che essere disperato.Con un italiano maccaronico riuscì a dire due parole alla ragazza:

-Mi scusi..signorina..la 500…non può…è crack!No,no…non può – disse,un po’ imbarazzato… ”avrò fatto una figura di merda” pensava.

-Is you car broken?- disse la ragazza,timidamente in inglese,facendosi tanti complessi per la testa.Anche lei pensava di aver fatto una figura di merda.

-Sì,lo stavo per dire,ma mi hai preceduto!- disse Paul in inglese.E dal quel momento,iniziò un dialogo in inglese.Dopo essersi presentato,Paul scoprì di essere un volto noto per la ragazza.Successivamente,Silvia chiese aiuto al padre,che riuscì a far ripartire la macchina.

-Grazie mille,signore- disse timidamente Paul in italiano.

Silvia accompagnò Paul sino al punto dove si erano incontrati -Ti do una mano con le indicazioni-, gli disse.

-Grazie,ma aspetta. Volevo invitarti qualcosa al bar,per ringraziarti. Ti va?-

-Oh,grazie Paul.Molto gentile! -

Al bar parlarono del più a del meno. Soprattutto dell’amore musicale che Silvia provava per i Beatles,nato l’anno prima dopo aver ascoltato per la prima volta il 45 giri “Please please me/ Ask me why”.- Per Natale mi sono fatta regalare The Beatles,il vostro primo Lp…è vero che in Inghiterra i titoli dei vostri album sono diversi? -

-Sì,il nostro primo album si chiama Please Please me.Come ti ho detto prima,io sono qui per pubblicizzare il nostro nuovo album,With the Beatles…uscito il 22 Novembre.In Italia deve uscire il 4 di questo mese,quindi domani,con il nome di : “I Favolosi Beatles”. Ti faccio vedere dopo le copie.In macchina ho tante copie inglesi e italiane –

-Ok!-

Paul le fece vedere le copie.Assolutamente diverse!Secondo lei,la copertina più bella era quella dei Favolosi Beatles.In quella copertina,molto simile a quella di The Beatles,c’erano raffigurati i 4 ragazzi in un giardino. L’altra secondo lei era una copertina troppo scura.

-Ti regalo tutte e due le copie e ti faccio l’autografo!-

-Scherzi?No no no! Non voglio che mi regali cose!-

- e invece te le regalo-

-oddio,grazie Paul!Sono troppo contenta!- e dalla felicità lo abbracciò,un po’ in modo goffo,perché erano seduti in macchina.

-Prego. Quando ci possiamo rincontrare?-disse Paul,appena firmò  gli autografi.

-Non saprei.Qual’è la tua prossima tappa?-

E Silvia scoprì che la sua tappa non era in una città lontana.Si dettero appuntamento il giorno seguente.Paul la invitò a pranzo.Silvia,stranamente,aveva per la testa la cover cantata da Paul: “Till  there was you”.Eppure la più bella,secondo lei,era “All I’ve got to do”cantata da John.

“Oh John! ” sospirava sempre Silvia,ogni volta che sentiva cantare il suo idolo sul suo piatto giradischi.

Al ristorante mangiarono tante cose buonissime.Quel giorno fu meraviglioso per tutti e due.

Dopo un periodo passato a fantasticare sui bei vecchi momenti passati,Paul sospirò e disse:

-Ti voglio bene,amica mia.- e le diede un bacio sulla guancia.

 

P.S. mi scuso se per caso ho commesso qualche errore!Nel prossimo capitolo si parlerà del concerto...

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Capitolo 5
*** Un concerto per te ***


In quel momento,un furgoncino arrivò davanti al locale.Dal furgoncino scesero tre uomini,due dei quali erano Norman e Shake.

-Aiutaci a portare gli strumenti ragazzo,e non perdere tempo con le teenager!- disse Norman. Silvia lo guardò con tanta rabbia.

-Grazie per aver offeso mia sorella!- disse Paul,anche lui innervosito.

-Oh,mi scusi signorina McCartney.Piacere di conoscerla,mi chiamo Norman.Lei come si chiama?-

Dopo aver guardato ancora per un’ultima volta Norman con tanta rabbia,Silvia rispose:

-Silvia-

-Oh ma che nome delizioso!Davvero particolare…italiano vero?-

-precisamente Latino…ma comunque davvero non l’aveva mai sentito il nome Silvia che mi fa questi tanti complimenti?-

-beh sì,l’avevo già sentito…ma comunque,Shake…Shake,sbrigati,molla là l’asta del signor Starr -

-Arrivo Norman-

-dica,ma secondo lei,non è un nome dotto quello della signorina McCartney?-

-Norman,inizia a smetterla di fare l’adulatore con la sorella di Paul,e che fai,prima critichi e poi ti metti a fare l’adulatore?Piacere signorina,io mi chiamo Shake-

-Ma era giusto per scherzare- replicò Norman timidamente.

-La perdono signor Norman,non c’è cosa più frequente per gli ignoranti che non si chiami pregiudizio- rispose Silvia,seriamente.

-Ah…comunque…lasciamo perdere,e entriamo- disse Norman,sempre teso per la brutta figura che aveva appena commesso.

-Sempre simpatico,il tuo manager- disse Silvia sottovoce a Paul.

-Lo so…è sempre così…ma alla fine se lo conosci bene capirai che non ha un animo da antipatico-

-Vabbè…se lo dici tu-

Il locale era piccolo.In un lato c’era il bancone con due camerieri che servivano da bere ai clienti.

“Si,e se voglio dall’acqua non me la possono dare perché non ho 18 anni.Che stupide norme che hanno gli inglesi.” Pensò Silvia,guardandosi attorno.

-Amore se poi vorrai qualcosa me lo dirai  come hai fatto prima perché qua sfortunatamente,a causa delle nostre regole stupide,servono solamente ai diciottenni- disse Paul

“ma che,mi hai letto nel pensiero,Paulie?” pensò subito Silvia.Poi disse.

-Sì,Paul,lo so…va bene,poi ti dirò se vorrò qualcosa!-

Nel lato opposto al bancone c’era un palco.Altri tecnici stvano sistemando la nera Ludwig di Ringo. “Che bel gioiellino!Altro che la mia” pensò Silvia,ridacchiando.

I tavolini neri si intonavano con le pareti color senape chiaro del locale.Silvia si sedette su una sedia e osservava il suo migliore amico che sistemava gli strumenti assieme ai tecnici e ai due manager.Ecco,un tecnico aveva appena posizionato sul cavalletto la Rickenbacker di John!Silvia era emozionatissima. “Io mi metto di fronte a lui!Che bello!Poi qui,vedo benissimo anche gli altri!John sarà al centro del palco.Tra mezz’ ora li vedrò suonare…che cosa meravigliosa! “,pensava.

-Amore,qua in questo punto,io suonerò per te!Love,love me do…you know…I love you!-

-Ahahah!Che onore!-

-Dimmi…il verbo…”Love”,quello della canzone…insomma se parlo di te…lo devo intendendere come “amore” di fidanzamento oppure come “amore” di amicizia?

-Io direi come parentela,fratellone-

-Ooooooook…io esco a fumare!Seguimi!-

-Sì,sergente!-

Uscirono fuori.Paul fumava e guardava sorridente la sua finta sorella.

-Ti ricordi quando ci siamo salutati prima che io partissi?-

-Sì- disse un po’ scocciata Silvia…in quello stesso momento,era anche triste.

Paul fece l’ultimo tiro.Buttò il filtro per terra e si avvicinò verso Silvia.La accarezzò.

-Ti ricordi che cosa era successo?-

Silvia non solo era seccata e triste,ma divenne anche rossa,appena sentì queste parole di Paul.

-Sì Paul,disse timidamente- Lui si avvicinava sempre più verso di lei…e la sua mano non smetteva di accarezzarla.

-Lo rifaresti?- In quel momento,anche Paul sembrava emozionato.

Silvia si allontanò da lui,e guardandolo tristemente,disse: -No Paul.Siamo amici.-

Paul si riavvicinò a lei,e le sussurrò all’orecchio: -Ma dai,un piccolo bacio non fa male a nessuno-

Paul cercò di baciare la ragazza,quando lei si scostò e disse: -Ti prego,Paulie-

-Ok tesoro-

Paul pensava che forse lei era innamorata di un altro ragazzo. “Ti prego,non di John!Tutti ma non lui” pensava disperato.

-Piuttosto Paul,perché non mi dici la scaletta?-

-Non te la dico perché è una sorpresa!Sappi che ti dedicherò una canzone.Tranquilla,non farò nomi!Lascerò intendere il destinatario-

-Oh!Grazie Paul! È una cosa bellissima!Ti voglio bene- e gli dette due baci…sfortunatamente per Paul sulle sue guance paffute.

-Sembri…un bambolotto con quelle guance!Sei troppo strano!-

-Ma cosa bevi la mattina che sei sempre pazza?-

-Dai,non puoi dirmi che non è vero che hai due guance così- e tese le braccia in modo tale da esprimere l’enorme grandezza delle sue guance.

-Chissà che cosa ti frulla in quella testolina- continuò Paul sorridente.

In quel momento,scesero su un taxi (nero,of course)gli altri Favolosi.L’ultimo che scese fu John che portava in mano un 33 giri sconosciuto a Silvia.

-Ciao belli!- dissero i nuovi arrivati.

-Ciao!- dissero i due fratelli.

-Silvia,questo è il nostro nuovo 33 giri, “A hard day’s night”- disse John,sorridente.

Dopo aver riso di gioia,Silvia sorrise a John e disse:-Grazie John!E anche a voi,ragazzi!Bellissima copertina,con questi fotogrammi!E poi che dire del titolo…

-Rispecchia a pieno la nostra vita.L’idea è stata mia- disse Ringo.

-Complimenti,Ringo!- disse Silvia

-La canzone omonima la canto io,invece- disse John.

-Favoloso!Bravi!-

-Allora,lo firmiamo questo 33 giri?- disse George,sorridendo. John lo rispose tutto emozionato:

Sì,sì!Dai!Ecco la penna!-

Sì,a volte capita che gli idoli musicali siano più emozionati dei fan,durante il magnifico momento dell’autografo.

-Allora io scrivo:A Silvia,con affetto,i Beatles:George-

-John-

-Ringo-

-e Paul!-

-Grazie ragazzi!Vi posso dare un bacio?-

-Certo sorellina mia!-

E dette un bacio sulla guancia ai suoi 4 “idoli”.In quello stesso momento,Norman uscì dal locale,e urlò:

-Non c’è momento più bello che l’autografo da parte del tuo gruppo preferito.Buon lavoro ragazzi!- e se ne andò.

-Ah John,dimenticavo-disse Paul- dov’è nonno?-

-Adesso Norman deve andare da lui-

-Ciao ragazzi!- disse Shake-Io resto qui per vedere se va tutto bene.Allora,fate l’ultimo sound jack e poi iniziate a suonare.Ok?-

-Signor sì,signor Shake!-

I ragazzi erano pronti,avevano fatto l’ultimo sound jack con una debole luce,che non gli illuminava il viso.Silvia era nella sua “postazione”,insieme a Shake.Silvia abbracciava il suo 33 giri autografato.

 -E uno e due e tre e…quattro!-urlò Paul.Le luci del palco si accessero,lasciando oscurata solo la parte del pubblico.

-Ciao ragazzi,noi siamo i Beatles-disse John-questa è “A hard day’s night”,la prima canzone del nostro nuovo Lp intitolato appunto “A hard day’s night”.Speriamo che vi piaccia.One,two,three,fourI’ts been an hard day’s night…and I’ve been working like a dog…It’s been an hard day’s night…and I should be sleeping like a log …. -

-Ma che canzone simpatica,vero signor Shake?- disse Silvia.

-Sì,signorina McCartney-

In quel momento,i due urlarono. –Vai John!-

-Mi fanno scatenare,sa…in fondo anche a Norm fanno scatenare,è solo che non lo dice mai-

-Lo immaginavo.A chi non piacciono i Beatles?Sono favolosi- “Soprattutto lui” pensò Silvia,guardando John che in quel momento la guardava e cantava -You know that I feel allright! –

La canzone finì e parlò Paul:

-Questa è una delle nostre più vecchie canzoni.Mi fa ancora emozionare.Ultimamente rispecchia il mio stato d’animo -

In quel momento,la folla era in delirio.

-Ladies and gentlemen, “I saw her standing there” !-

Tutti erano emozionati.

“Sto per commuovermi” pensò Silvia.Aveva gli ochhi lucidi dale lacrime di gioia che si trattenevano negli occhi.

La canzone,come ogni “beatlesiano” sa,parla di Paul che balla con una 17enne che gli fa impazzire.

“Stato d’animo attuale?” pensava continuamente Silvia.

La musica iniziò e ballò con il 33 giri in mano vicino a Shake

-Quando la musica chiama,io rispondo!-

-E fa bene,signor Shake!-

-Dovrei portare più spesso mia moglie in questi locali-

-Buona idea!Magari per trascorrere con lei una serata divertente-

-Sì,giustissimo,miss McCartney!-

Paul era sempre alla ricerca di un sorriso da parte della sua amata “sorella”.

-Guardi come ride felice suo fratello!-

Silvià guardò Paul,che in quello stesso momento le fece l’occhiolino.Silvia gli sorrise.

La canzone terminò.I ragazzi avevano già il viso sudato.

John presentò la successiva canzone: - Care ragazze,questa canzone la dedico a tutte voi,e forse ad una di voi in particolare-

-Sì,a me John!- urlarono ragazzine saltellanti.

-Piccole non posso fare nomi,solamente vi posso dire questo: “All I’ve got to do”.

Shake,dopo aver urlato –Sì,bravo John!- ,si girò attorno per cercare un viso familiare.

-Chi sarà secondo te,la ragazza alla quale John ha dedicato la canzone?- disse a Silvia.

-Non saprei,signore-

Silvia guardò John.Come mai John l’aveva guardata proprio nel momento in cui cantò -I wanna kiss you,yeah- ?

“Ma dai,è una coincidenza” pensò la ragazza,un po’ arrossendo.

John mentre suonava questa dolce canzone,aveva un’aria emozionata e felice.

-Questa canzone mi piace – disse Shake.

John non smise di guardare Silvia.La ragazza si stava sempre più imbarazzando.

La canzone finì,risollevando l’animo di Silvia.

George presentò la successiva canzone,o meglio,la prima cover della serata.Con un bel sorriso,George disse:

-Roll over Beethoven!-

La folla urlò dall’entusiasmo.

-Pronta per un altro ballo,signorina?-

-Ahah,sì,sir!Questa serata sta diventando sempre più bella!-

Ad un certo punto,i quattro ragazzi di Liverpool fecero un sorriso a Shake.Non lo avevano mai visto così…infogato,così preso dalla musica.Shake li ricambiò un sorriso,e successivamente rise come un pazzo.

Anche questa canzone sfortunatamente terminò.Tutti desideravano che questo bellissimo momento non finisse mai,ma il tempo non si poteva fermare,purtroppo.

La prossima canzone aveva come voce principale Paul:

-Anche la prossima canzone vi scatenerà! È un nostro inedito: Can’t buy me love! Eh sì…con l’amore non si scherza!-

-Paul ti amiamo!- urlarono delle giovani ragazze.

-Vi adoro ragazze- disse Paul.A momenti le ragazze stavano per svenire tutte assieme,da quanto si erano emozionate nel sentire quelle belle frasi del bellissimo Paul.

Il tempo volava.Dopo una bella canzone e cover di John,Please please me e Please mister postman,John non smise ancora di togliere lo sguardo addosso alla ragazza.

Con tanta gioia,successivamente arrivò l’attesissimo “momento Ringo”,con la cover “Boys”.Shake e Silvia cantarono “Boys” a squarciagola.

Dopo questo divertentissimo momento,John presentò le successive due canzoni: “Not a second time e There’s a place”.Ecco,come non detto.Appena sentì la parola “There’s”,Silvia ebbe gli occhi pieni di lacrime di gioia.La adorava.E Paul aveva fatto di tutto per convincere John a cantarla quella sera.

You know,you’ve made me cry” cantava John in “Not a second time”.Ma in quel momento non si stava trattenendo dal piangere il cantautore,ma Silvia. John però,era emozionato sempre più.Stava cercando di fare del suo meglio per lei.

Quando John ,seguito da Paul,cantò il pezzo “In my my mind there’s no sorrow,don’t you know that it’s so,there'll be no sad tomorrow,don't you know that it's so”, per Silvia è stata come “la goccia che fece traboccare il vaso”.Iniziò a piangere dall’emozione.Sia John che Paul erano emozionatissimi quando videro la ragazza piangere,e consolata dal signor Shake.

-Mi scusi signore- disse Silvia,asciugandosi le lacrime - ma questa canzone mi fa sempre emozionare troppo-

-Ti capisco Silvia-

C’erano molte ragazze che piangevano di gioia in quello stesso momento,non solo Silvia.

All my loving”, “Don’t bother me”,” I wanna be your man” e “Twist and shout” seguirono quelle due splendide canzoni.Vennero presentate da Paul,nonostante solo una era cantata da lui.la cover “Twist and shout” è cantata da John.

All my loving” fece tirare su il morale di Silvia,perché si stava divertendo a ballare con Shake,che faceva delle mosse molto buffe.Era un brav’uomo,mister Shake.

-Lei è un buon padre,vero?Secondo me si comporta bene con i suoi figli-

-No,io purtroppo non ho figli.Mi sono sposato da poco-

-Ah,capisco-

Dopo “Twist and shout ”,Paul riprese la parola:

 -Purtroppo siamo arrivati alla fine-disse,ma dopo ci possiamo trattenere per voi sotto il palco,se volete scambiare qualche parola con noi,noi saremo disposti ad ascoltarvi!-

-Volentieri!-Urlarono le stesse ragazzine di prima.

- è stata una magnifica serata- disse John

-ma non andatevene via ancora!-disse Ringo- Perchè George vi intratterrà con un pezzo “culto” della storia della musica contemporanea!-

-Sì,ragazzi!One,two,three…Yow know,you make me want to… -

-Shout!- urlarono tutti emozionati.Il pubblico si dimenava per l’ultima volta per la pista da ballo del Night Club.

Shake saltellava felice,e anche Silvia!

Sfortunatamente,questo bellissimo concerto finì.

Mentre giovani teenager assalivano i quattro giovani per un autografo e una foto,Silvia andò in bagno a sistemarsi.

“Dopo mi aggrego anche io per una foto e un altro autografo…adesso mi do una risistematina…oddio,sembro uno spaventapasseri….ecco fatto…eh adesso posso dire che sono meravigliosa!Bleah,che vergogna che sono….vabbè meglio adesso che prima ” pensava, truccandosi e sistemandosi la frangetta.Si era stirata i capelli,prima di andare al concerto.Aveva i capelli sciolti.I vestiti invece,erano sempre gli stessi: “gonnellina scozzese e calze nere mezzo trasparenti”,le aveva detto John,mentre stavano ballando un paio d’ore prima.

Dopo aver fatto le foto,I Beatles di diressero verso il manager e la sorella di Paul.

-Foto?- disse Silvia,emozionata.

-Certo!- urlarono tutti e quattro in coro. Shake aveva la macchina fotografica di Silvia. Doveva fare la foto.

-Silvia non svenire come le ragazze di prima!Al mio tre,dite “Smile “…Pronti?One,two three…-

-Smile!- dopo aver fatto la foto,Paul rideva come un pazzo,e disse a Silvia: -Formaggio-

-Ahah,vero Paul!- poi gli disse a bassa voce-noi italiani diciamo “Cheese”!-

In quel momento,arrivò il furgoncino per caricare gli strumenti.Shake abbandonò il gruppo per andare ad aiutare i tecnici. I quattro ragazzi in quel momento erano indaffarati con le foto e gli autografi,quindi non potevano aiutarli.

-Ragazzi- disse Paul-Non andate in giro a dire che Silvia non è mia sorella,non dite che lei abita in Italia,soltanto noi quattro e i suoi coinquilini sanno la sua identità. Che non vi scappi nulla a Norman e a Shake!-

-Ok Paul-

Successivamente,dopo aver avvisato Shake,i cinque andarono a farsi un giro,per avere un piccolo momento di pace.Le loro simpatiche fan li avevano distrutti.I cinque ordinarono una birra.

-Ce la fai a finirla?-disse Paul a Silvia,ridacchiando.

-Non saprei,è molto grande questo boccale,mi piace troppo la birra ma il problema è che mi fa partire subito- i quattro ragazzi risero.

-Forse perché sei piccola-disse George,seduto vicino a lei alla sua sinistra.Alla destra di Silvia,c’era Paul.Aveva fatto di tutto per non far sedere John vicino a lei.

-Ah?Cosa stai insinuando?Ho solo tre anni in meno di te,spilungone!-

-Scherzo,Little-

-Rimangiati la parola Little!-

-Mai,d’ora in poi ti chiamerò Little,indistintamente dal fatto che sei grande di età.Sei un…”piccolo tappo”-

-Ha parlato il gigante-

-In confronto a te,lo sono.Perchè secondo te non sono alto?-

E continuarono per una bella mezz’oretta con gli “insulti”.

-Se io sono Little di altezza,tu di cervello- disse in un momento,Silvia.

Successivamente,i cinque ripresero il viaggio.Silvia camminava vicino a Ringo,e discutevano sui ritmi di batteria.Per un momento,i due si fermarono.George,John e Paul stavano facendo gli scemi in mezzo alla strada,ormai deserta.

-Allora Ringo,devi sapere che io sono un’autodidatta,e dei nomi dei ritmi non so niente,però riesco a farne tanti diversi-

-Beh,è una buona cosa saper fare ritmi differenti.E tranquilla,non ti scoraggiare se non sai i nomi dei ritmi.Ma scusa…non ho ancora capito che cosa intendi per “nomi dei ritmi”…il “binario”?il “quaternario”?

-No…no…quelli li so…avevo sentito da un tizio il nome di un certo ritmo di batteria…non mi ricordo il nome preciso di questo ritmo…ma comunque mi aveva chiesto se lo sapevo fare,e io non gli avevo risposto perché non avevo capito il nome…poi quando me lo aveva fatto vedere riuscivo a farlo-

-Tu lascia perdere quello che ti dicono gli altri.Mi hai detto che sai il “binario” e il “quaternario”? è un buon inizio!Tu devi partire dalle cose semplici,e questo lo sai.Continua ad allenarti con le cose semplici,e inventati i ritmi,e lascia perdere se non sai i nomi. È dalle cose semplici che escono le cose complicate e belle.-

-Già- disse Silvia emozionata. - Lo penso anche io.Sai,io ascolto spesso le vostre canzoni,per allenarmi a suonare ritmi differenti -

-Sono contento che ti alleni ascoltandomi!- disse Ringo,un po’ rosso dall’emozione.

-Sei veramente bravo-

-Eppure dicono che sono scarso.Mah,io cerco di fare sempre del mio meglio-

-Bravo! Non rimpiangere mai di quello che hai fatto-

-Non lo faccio mai.Ma che se ne vadano a farsi fottere!Molta gente non sa neanche che cos’è il rullante,e si mettono a giudicare come delle vipere-

-Sono gelosi- In quel momento,Ringo sorrise alla ragazza.

-Continua anche tu ad adoperare  i consigli che mi hai dato- continuò Silvia- continua a ricavare capolavori,dalla tua semplicità-

Ringo si emozionò così tanto da abbracciarla.

-Ho bisogno di amiche brave come te-

-Beh…se secondo te posso essere adatta alla tua amicizia…eccomi- Ringo la baciò sulla guancia.

-Eppure ti conosco da poche ore,ma ti sto già volendo tanto bene come una migliore amica-

-Anche io ti voglio tanto bene.Pensa,anche io ti conosco da poco- e lo sorrise.

-Sei proprio carina-

-Oh quanto sei gentile- disse timidamente Silvia,arrossendo.Ringo stava cercando di trovare un modo per darle un bacio sulle labbra,ma pensava che forse era troppo presto.Silvia,sfortunatamente per lui,non era interessata.Gli voleva bene,però.

I due si riavvicinarono al gruppo.

-Al Tamigi!Yoohoo!-Urlò John come un pazzo.Si avvicinò vero Silvia,e la sorrise.

-Vieni vieni vieni vieni!- disse John,prendendola per mano.

-Ma dove vai John?- disse Paul,irritato.

-Al Tamigi! Ciao! A domani!Silvia,ti riporto a casa,poi me ne vado a vedere il Tamigi - e si mise e correre.Silvia a stento riusciva a seguirlo.

-Aspetta John,fammi salutare Paul-

-Non fa,altrimenti faremo tardi-

In quel momento,Ringo avrebbe voluto fare a botte con John,stava diventando troppo odioso. A Paul,George e Ringo non restò che vedere i due allontanarsi.

-Non voglio che le faccia del male. Mi sembrava un po’…alticcio- disse Paul

-Ma se è sempre così.Guarda che tua sorella non è una bambina.Io scherzo quando la chiamo Little- rispose George

-Eh ma John è John.Ha ragione Paul- disse Ringo velocemente.

-In che senso?Voi ragazzi siete fuori,ma andiamo a dormire- disse George,sbadigliando.

-sì George,se avessi John davanti,mi scuserei con lui. È un bravo ragazzo- disse Paul.

-Come sempre- riprese George.

-Già- disse Ringo,concludendo la discussione. Successivamente,i tre andarono in albergo,per andare a dormire.

 

"angolo scrittrice" : ho fatto una piccola correzione sul capitolo 4..ho precisato il giorno in cui Paul e Silvia si erano incontrati per la prima volta: il 3 di Febbraio.Lo sapevate che i 4 partirono il 6 di febbraio 1964 alla volta degli Stati Uniti?? =) ringrazio a tutti quelli che mi hanno commentato nei capitoli precedenti!Sono molto contenta che apprezzate questa Fab Fiction =) Bacioni e al prossimo capitolo! Ben presto riparlerò del nonno e poi riprenderò la trama del film:ovvero la scena del bagno e la scena delle prove negli studi televisivi...

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Capitolo 6
*** -Vorrebbe della cioccolata calda,signor Lennon? - ***


Mentre correvano,John disse a Silvia:

-Non è vero che ti porto subito a casa!Ti voglio far vedere il Tamigi!-

John portò Silvia sulle rive del Tamigi.Era bellissimo vedere il riflesso delle luci delle case nel fiume.John prese delle pietroline e le buttò in acqua.

-Che fai,John?-

-Antistress!-

-Mi sa che sono finita a mia insaputa in un manicomio-

-Ti faccio diventare pazza!!- John prese Silvia in braccio,facendo finta di buttarla nel fiume.Silvia urlò dallo spavento.

-Smettila,ti prego!-

-Ok-

-Comunque,mi sa che sì è fatto tardi John.Vado a casa.Oddio.In che posto sarà?-

-Torniamo indietro.-

-sì, meglio-

Stava incominciando a diventare sempre più freddo.La notte stava calando.Silvia cercava di scaldarsi sfregandosi le braccia.

-C’è freddo,ragazza- affermò John.

-Che tempo di merda-

-Agli inglesi piace- disse John,fissandola negli occhi,un po’ per prenderla in giro.

-Aaaaah- disse Silvia scocciata.

John subito si tolse la giacca e la porse alla ragazza

-Tieni-

-No!- urlò Silvia-che dopo hai freddo tu-

-Macchè!Io volevo essere gentile con te,e tu mi respingi?-

-Dio,basta John-

-Mah…sei strana quanto il tuo finto fratello-

-Ah!Finalmente a casa!Stavo morendo di freddo.Vuoi entrare John?Vuoi una cioccolata calda?Un thè?Qualcosa di caldo,insomma?-

John cadde in trans.Incominciò a pensare: “Allora casa sua uguale camera sua e camera sua uguale letto e letto uguale…

-MMMMMMMMMMHHHHHHH-riuscì a dire solo questo durante questa situazione di trans.

-Dunque,mister Lennon?-

-Sì,magari.Per riscaldarmi un po’-

Silvia lo fece entrare in casa.

-Molto carina,la casa dei tuoi amici-

-Sì.Molto.Seguimi- Silvia lo portò in cucina.

Per prendere il pentolino per la cioccolata Silvia si doveva mettere in punta di piedi,poiché il pentolino era posto in un piano molto rialzato dello scolapiatti.Fatto apposta per gente alta “come George”,dato che quest’ultimo “insultava” Silvia per la sua statura.

-Ce la fai?-

-Sì sì- disse ancora in punta di piedi.

In quello stesso momento,John abbassò la testa per cercare di vedere bene sotto la gonna di Silvia. Se la ragazza lo avrebbe scoperto,l’avrebbe cacciato di casa a calci nel sedere.

-Ecco fatto John.Vuoi della cioccolata?A me va la cioccolata-

-Sì,sì.Anche a me-

-La faccio con il latte.Voi inglesi vi accontentate solo dell’acqua.Non sapete cucinare!-

 -Non ce n’è bisogno che mi dici che voi italiani siete bravi!Dai,fammi deliziare-

Dopo aver fatto la cioccolata,Silvia disse –Vuoi lo stesso dello zucchero? È dolce-

-Sì,sì.Mettimene un cucchiaino – Dopo aver bevuto e parlato del più e del meno,soprattutto del tempo che a Silvia non piaceva,John fece i complimenti per la cioccolata.Silvia lo ringraziò.

-Bene,io direi di andare al bagno. È vicino alla tua camera,vero?Alle stanze da letto- John cercò al massimo di evidenziare la parola letto.

-Sì,vieni.Ti aspetto in cucina-

-E se mi perdo?Meglio nella tua stanza,vedi,è vicina al bagno!-

-Ok-Silvia rimase nella stanza.A fissare il poster di John sulla parete bianca.Un risolino di euforia uscì dalla bocca di Silvia.

-Eccomi zia!Mi sono pulito da solo.Sono bravo zia?-

-John smettila-

-Zia!- e fece il muso lungo.Poi continuò -Guarda!Il mio fratello gemello appeso al muro!Oh Paul,quanto sei sexy!-E mandò un bacio da lontano a Paul.-Io gliela sbatterei in faccia volentieri- disse,facendo una vocina da femminuccia.

-Ahahah che sciocco.E che freddura-

-E tu- John si sedette vicino a Silvia,nel letto- Gliela sbatteresti in faccia?-

-No,ma che dici?- disse Silvia imbarazzata.

-Ahah dimmelo che ti piace-

-No,e poi chi sei tu da potermi confidare?Non ti conosco-

-Ah,sicuramente a Ringo Starr glielo avresti detto-

-Lascia in pace Ringo- disse nervosa.

-Ti piace Ringo,allora!Ti piace Ringo,Ti piace Ringo!Ti piace Ringo!-

-Smettila John-

-Ok,Ringa.Ti posso dire una cosa?-

-Dimmi-

-Perché mi eviti?-

-Sì,ti sto così evitando che ti ho lasciato fuori assiderato-

-No tu mi eviti-

-Dai,non scherziamo John-

-No,invece sì.Io ti dico che mi piaci e tu mi eviti-

-John… - disse Silvia,troppo imbarazzata e pensava:“Aspetta aspetta:ha detto MI PIACI?? È pazzo?”.

John la accarezzò.Le guance di Silvia si fecero più rosse.John si avvicinò per vederla bene.

-Forse è un po’ tardi - disse Silvia,per togliersi l’imbarazzo.

-Insomma.Devo aspettare il miracolo per avere un bacio da te?-La ragazza era imbarazzatissima.

-ma John-

-Scusami,forse ho fatto un’affermazione un po’ troppo frettolosa-

Silvia non riuscì a risponderlo.

-Ora vado.Ti lascio in pace.So tornare da solo.Ho notato che è vicinissimo ad una strada che conosco-

-Ok-

Silvia lo accompagnò fuori.

-beh- John si guardò attorno-ciao,eh-

-Ciao- era ancora emozionata.

John si avvicinò per un’ultima volta alla ragazza.

-A domani.Mi mancherai stanotte-

-Ehm…davvero?-

-Sì-John incominciò a sfiorarle il viso con due dita-eh sì…eh sì.Mi piaci-

-Ehm…John-

Anche John divenne rosso.Silvia si mise a guardare per terra dall’imbarazzo,ma John le fece rivolgere lo sguardo di lei verso di lui,sollevandole il mento.

-ti prego John-

-smettila di pregare per me- e la baciò.

Silvia avrebbe voluto fermare il tempo,ma purtroppo il tempo la fece separare da lui.La stessa cosa pensò anche John.Ma erano felici al tempo stesso.

-Ok.Ora me ne vado davvero.Ma sappi che me ne andrò a malincuore. Ciao piccola-

-Ciao John… -

John era così euforico che se ne andò tutto saltellante in albergo.Quando arrivò nel corridoio davanti alle stanze degli amici,fece il più piano possibile,camminando in punta di piedi.Prima di addormentarsi,pensò sempre alla ragazza.

Oddio.Mi sa che mi sono innamorato.Innamorato davvero.Non riesco che pensare altro che lei.Stanotte ho fatto la cosa giusta.Penso davvero di…amarla…

-NAAAAH!- urlò,ma sempre senza svegliare a nessuno,anche perché nella stanza accanto dormiva Paul,e se avesse scoperto che John aveva baciato Silvia,la sua amata “sorellina” (“che poi,secondo me,a Febbraio è andato a letto con lei” pensava John,nel frattempo),lo avrebbe ucciso,magari dicendogli:

-Smettila John,non sei un bambino,sei SPOSATO e per di più HAI UN FIGLIO-

 spo…sato?” pensava John tristemente. “Eppure dovrei essere felice.Perchè non lo sono?Cazzo,quella ragazza mi sta rovinando la testa” Ad un tratto,gli occhi di John divennero lucidi.Cercò di trattenere una lacrima,che a momenti gli stava per cadere nel viso.

Sì.Mi rovina.E anche se ne soffro,trovo molto piacere.”E chiuse gli occhi,perché come diceva sempre Paul –Una nuova giornata pesante ci attende- John mugugnò delle parole:

-It’s been an hard day’s night and I’ve been working like a dog- e si addormentò.

POCHI MINUTI PRIMA.A CASA DI SILVIA.

Quando Silvia rientrò a casa.Non credette a quello che le era successo. JOHN LENNON l’aveva baciata.Sì,proprio lui,che sino a l’anno scorso lo sentiva alla radio e sul piatto giradischi,lo vedeva sulle copertine e…lo sognava.Sì,a volte sognava “film” stupidi su di lui.Magari che lui si innamorasse di lei e si mettessero assieme.Ma questi piccoli “film” li considerava “pazzie e figlie di una realtà immaginaria” ,ed era cosciente del fatto che lui non l’avrebbe mai conosciuta,e quindi rinnegava quei vaneggi. Dunque,molte volte le capitava di non desiderare il suo amore.Ma adesso,le sembrava che il mondo irreale dei “film o vaneggi” si stesse trasformando in…realtà.

“Non è possibile.Ditemi che sto vivendo un sogno.Svegliatemi.

Silvia si dette due pizzicotti sulle guance ma niente.Le facevano male,e quindi…non stava sognando…

Prima di addormentarsi,guardo per l’ultima volta il poster di John.

“Tanto domani mi sveglierò e mi ritroverò a casa:guarderò il calendario e vedrò che sarà ancora datato 1963 e quindi,né Paul,né John e né gli Beatles sapranno che esisto. Non esisterà altro dei Bealtes che l’Lp “The Beatles” o come lo chiamano gli inglesi “Please please me”.Domani sarò solo io l’unica che li conoscerà.”

Dopo aver pensato queste parole,chiuse gli occhi,e mugugnò:

-John…mi sa che…ti amo-

Riaprì subito gli occhi.Alcune lacrime le erano cadute sul viso.

“Tanto è un sogno” disse,e chiuse gli occhi bagnati di lacrime.Una nuova giornata la attendeva.

 

ringrazio a tutte quella he mi hanno risposto alle recensioni =) vi prometto che del nonno e della vasca da bagno ne parlerò o nel prossimo capitolo,e nell'altro ancora!Purtroppo non posso scrivere tante cose in ogni capitolo,anche perchè se qua avessi scritto qualcosa sul nonno,l'avrei fatto troppo lungo...e ho troppa paura di annoiarvi! I prossimo capitolo è abbozzato su un blocco notes cartaceo...appena troverò il tempo,lo ricontrollerò e lo scriverò sul pc! Un bacione The Night Before

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Capitolo 7
*** I'm happy just to dance with you ***


-John? John?-

John aprì lentamente gli occhi.Una debole luce entrava dalla finestra coperta da tende.

-Sì?Chi è?-

-Sono io.Girati a destra e vedrai –

John era coricato nel letto.Sì girò verso destra.C’era Silvia,con tutta la sua bellezza.Lo abbracciò e disse:

-Ti amo John-

-Anche io- e la baciò.Sia lui che lei erano senza vestiti.

-Ieri è stato bellissimo,John-

-Sì,veramente bello.Mi piace fare l’amore con te-

-Oh John- disse la ragazza,baciandolo.

-Ehm- John guardò sotto le coperte- la mia bandiera inglese ha chiesto se potrebbe fare un gemellaggio con l’Italia.Si può?Si può?-

-Ahahah-

John la stava per…diciamo…stava per fare quello che tutti possono immaginare quando si sentì un pianto di bambino in un’altra stanza.

-Oh piccola,la tua stanza si è trasformata in camera mia- Nella stanza si sentirono sempre più forti i passi di un bambino che correva.Dopo pochi secondi,arrivò un bambino piangendo e strillando.

-Ma…tu che ci fai qui?Perchè cammini?Sei ancora piccolo-

-Papà!- Silvia capì che quel bel bambino era Julian Lennon,il figlio di John.

-Julian,ti prego non piangere-

-La mamma è arrabbiata con te-

-Cosa?-

Nello stesso momento arrivò Cynthia.Era molto arrabbiata e sconvolta.Disse a John:

-Bravo John.Complimenti.Poi davanti a nostro figlio -

-Cyn,ti posso spiegare tutto-

-Ma John…mi avevi detto che non stavi più con lei,e che mi volevi sposare- aggiunse Silvia,imbronciata.

-Ah bene John.Fai il coglione anche con le altre.Vado subito a chiedere le pratiche per il divorzio-

-Cyn,ti prego-

-Sei un coglione- disse Silvia,mentre piangeva.

-Winnie,Winston,Winniepapàsvegliati-

-E tu perchè mi chiami così?Lo sanno tutti che odio essere chiamato Winnie,e per di più Winston –

-Fai come dice tuo figlio- disse Cynthia.

-Eh mai io…sono sveglio!Silvia,tranquilla…smettila di piangere- . Ma Silvia continuava a piangere.Gli disse,sempre piangendo : -Svegliati-

In quello stesso momento,Cynthia si mise a battere le mani.Ad ogni battito di mani,ripeteva:

-Sveglia John…sveglia John…svegliati!-

-Ma voi siete tre pazzi-

-svegliati- gli urlarono

John decise di aprire lentamente un occhio,e poi l’altro.Aveva ancora sonno.Sentì una voce che lo chiamava.Era Paul.

-John,svegliati- disse Paul,battendosi le mani.In quello stesso momento,John scoprì di aver sognato Silvia,Cynthia e Julian.Paul gli continuò a parlare e a battere le mani:

 -Svegliaaaaa!!!Una… -

-…nuova giornata mi aspetta…sì sì…un attimo Paul,mi sto alzando- e richiuse gli occhi.

-Ah,allora…facciamo come ha fatto il principe azzurro a Biancaneve!- Paul si avvicinò a John per baciarlo sulle labbra.Ovviamente stava scherzando.Non l’avrebbe mai baciato.

-Smack smack smack!- uralacchiò Paul.

-Che fai Paul?-Disse John,ancora assonnato.Ma tutto ad un tratto,John spalancò gli occhi.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH- dallo spavento,si misero ad urlare tutti e due: John perché aveva visto Paul che lo stava per baciare,e Paul perché non si aspettava che John aprisse gli occhi in quel momento.

-Togliti di dosso,McCartney!- urlò John.

Paul scese dal letto e disse: -Un piccolo scherzo,principessa-

-Perché mi volevi baciare?-

-Bleah!Scherzi?Io stavo scherzando!A me piace baciare le FEMMINE e NON i maschi.E poi,se fossi gay,non mi innamorerei mai di un uomo come te-

-IO sono innamorato-

-Scherzi John?Mi dispiace,ma non sono omosessuale-

-Ma chi sta parlando di te?-

-Di chi stai parlando,allora?-

-Della ragazza più bella del mondo-

Paul sghignazzò e disse: -Se stai parlando di Cynthia,un po’ ne dubito,perché ne ho visto di più belle…o stai parlando della tua impossibile BRIGITTE BARDOT ?-

-Ma cosa Brigitte…e stai zitto,tu ci provi anche con Cynthia-

-Ha parlato il puritano-

-Smettila James-

-Smettila Winston Winnie the Pooh-

-Saint James' Cathedral-

-Cavolo c’entra?Non esiste. É SAINT PAUL'S,scemo...quanto sei scialbo-

-Non mi veniva nient’altro di meglio-

-Beh.Io vado.Alzati.A che ora sei tornato a casa?-

-Penso alle tre-

-Beh,gufetto,alzati che sono le 7 e 30!Ci aspetta una…

-Giornata pesante,blah blah…blah blah blah!Sparisci mostricciattolo-

-Passo più tardi fiorellino-

-Ok-

A casa di Silvia McCartney,la sveglia aveva suonato alle sei.Silvia si svegliò e si alzò in fretta.

“Una nuova giornata ci attende” diceva sempre Paul sorridente.A proposito di Beatles.Ma non era un sogno,quello che stava vivendo la notte prima? E invece in quel momento si trovava su una casa divisa da giovani amici di Paul,a Londra.

“Allora non è un sogno” pensava.Pensava a John.Al bacio che le dette la notte precedente.

“Penso che John abbia fatto quel gesto senza razionalità.Se più tardi lo vedrò (come no,se mi devo incontrare con Paul,incontrerò di sicuro anche lui),lo saluterò e basta. Farò finta di niente. Se avrà da dirmi qualcosa,non sarò io che mi avvicinerò da lui,ma lui che si dovrà avvicinare a me”.

Si preparò in fretta senza fare la colazione.I biscotti buoni li aveva finiti.Aveva intenzione di andare a comprarli dopo aver salutato Paul…oddio…stava pensando a Paul.

Sicuro l’avrebbe ammazzata.Lui ieri le aveva chiesto pure un bacio.

“Non me la sentivo.Poi con John è successo tutto così…velocemente.Penso di non volere Paul.Sì,è un bellissimo ragazzo,ma a me piace di più John.So benissimo di volere una persona sbagliata,però…mi piace tantissimo.Che disdetta.Ma perché a me piacciono i ragazzi sbagliati?” pensava mentre andava a prendere il bus.Arrivò all’albergo di Paul verso le 7 e 35.Silvia aspettava Paul nel salottino adiacente alle camere dei giovani,del signor McCartney e dei manager.Era un bellissimo salottino,c’era anche il pianoforte.

Ad un tratto,uscì dalla sua  camera John McCartney.

-E tu chi sei,signorina?-

-Silvia…Silvia McCartney -

-E da quando sei mia nipote?-

-Da oggi- intervenne Paul,che abbracciò Silvia e le dette un bacio molto vicino alle labbra “Paul ci risiamo?” pensò in quel momento Silvia.

-Ma tu non stavi con quella…Jane?- Paul guardò il nonno con tanto nervoso. E disse:

-Macchè- “ah dunque si è lasciato con lei” pensava la ragazza.

-Allora nonno. Facciamo un “gioco”?A lei la devi trattare come una nipote.Va bene?-

-Ma perché Paulie?-

-Eh dai nonno,non fare tante storie.”Giochiamo” si o no?-

-Va bene.Non capisco il perché.Allora,fammi realizzare la cosa…Voi due siete i miei nipotini.Manca solo il vostro fratello Michael,e siete al completo-

-Sì!-

-Allora,pronta la colazione?-

-Devo chiamare il servizio in camera per un altro caffè e McVities.Tu che vuoi Silvia?-

-Vorrei andare a predermi qualcosa fuori.Scusami,ma i McVitie’s non mi vanno.Non mi piacciono.

-Ah tu prendi il caffè?-Disse il nonno.In quel momento arrivò il servizio in camera.Paul ordinò dell’altro caffè e dei biscotti.Quando il vecchio cameriere (per intenderci,quello che aveva fatto lo “scambio dei vestiti” con il nonno il giorno prima) se ne andò,Paul continuò a chiacchierare con il nonno.

-Sì.Voglio del caffè.Che male c’è?-

-Già sei nevrotico,se bevi caffè diventi nervoso ancora di più.Stamattina stavi urlando a quel povero Cristo…diamine,come si chiama?John vero?Si chiama come me,vero Paulie?-

-sì,si chiama così-

-Beh,e se è rientrato tardi,tu lo tratti così?-

-Come fai a sapere che è rientrato tardi?-

-Lo so perché stanotte ho sentito che un uomo stava aprendo la porta della camera di John.A quell’ora poteva essere solamente lui.Non ho sentito nessun altro schiamazzo,quindi mi sembrava che fosse solo.Stavo per andare a dirgliene quattro,gli volevo dire: “La prossima volta o ritorni presto da andare a squaldrinelle minorenni da quattro soldi,o te ne rimani fuori.Meno male che non hai avuto la brillante idea di portartela qui.” Paulie,solo io gli posso dire queste cose,perché era di fronte alla mia camera.Ma solo di questo posso essere felice: lui stava “vivendo”.E tu lo devi lasciare “vivere”.Infatti mi sono trattenuto dal bussare la porta anche per questo fatto,perché lui,appunto,stava “vivendo”. -

Paul è furioso.John è tornato tardi.

-Eh tu,ne sai qualcosa?- disse a sua sorella

-Che vuoi che ne sappia tua sorella,di questa storia- disse il nonno- vedi come sei Paulie?Non lasci “respirare” neanche alla tua fidanzatina…o sorellina,come diavolo ti viene meglio.Ma tu pensi  che se continuassi così,ti andrebbe ancora appresso?Lei dopo un po’ si scoccierebbe di te,eh no…non potresti più avere il piacere di…coglieRLA…coglieRe L’Attimo…insomma,BASTA PAUL!-disse urlando-VOGLIO IL MIO CAFFé! Adesso vado in bagno…E SE ENTRO TRE MINUTI NON LO TROVO IN TAVOLA,BEH,BEVO IL TUO!-

-Ok nonno- e così,il vecchietto se ne andò.

Paul iniziò a mettere della marmellata sui biscotti,e a leccarsi le dita,mentre fissava la ragazza che lo osservava.

-Beh,sicura che non ne sai niente?-

-no-

-che avete fatto?-

-Niente-

-Niente?-

-Abbiamo bevuto della cioccolata calda-

-E poi?-

-Niente-

-ma io intendo… -

-Lo so-

-Ah.Dai!Meglio così no?- disse Paul,con un’aria felice,ma nevrotica al tempo stesso.

-Scusa?-

-Ehm!Scherzo!Lascia perdere alle mie battute da Polo Nord!- e iniziò a bere come un pazzo il suo caffè acquoso.

-Ah- Silvia iniziò a guardare Paul con un’aria di sospetto-Ok-

-Devo fidarmi di te?-

-Sì,certo!Devi contare su di me-

-Io ci tengo a te-

-Prima di me,prova a pensare a quella…. -

-Quella chi?-

-A quella Jane –

-Beh,che vuoi da me?Non ho bisogno di un qualcuno che mi faccia ricordare di lei.Lo so fare benissimo da solo- e bevve,sempre con un’aria da nevrotico,un altro sorso del suo caffè.

-Beh-disse poi il ragazzo a bocca piena-Mi hai fdetto….che non vfuoi fniente.Sifcura?-

-Sicura al cento per cento-

-Fbeh-Paul deglutì il boccone velocemente- Allora ti accompagna George a fare colazione!-

Quest’ultimo era appena arrivato nella soglia della stanza,e non aveva neanche fatto a tempo a salutare i due amici,che sentì questa frase da Paul.

-Giorno.Cosa Paul?-

-Giorno- risposero i due fratelli.Paul continuò: -Accompagna mia sorella a fare la colazione-

-Ok!- disse George,guardando la ragazza con un’aria maliziosa.

-Ecco tesoro mio,i soldini-

-Grazie Paul ma faccio da sola- ribatté la sorella-

-Offro io!-urlò George velocemente.

-Come vuoi,George…allora grazie!- disse la ragazza

-prego.... – Silvia si tappò le orecchie.George stava per dire : - LITTLE!-

-Oh,cavolo George…-

-Te l’ho detto,d’ora in poi è questo il tuo nome! Allora.Devo comprare le sigarette e il giornale.Paul?Compro il Daily Mail? Vuoi delle sigarette?-

-No grazie,ce le ho già.Comunque sì,Daily Mail.-

-E tu,Little?Sigarette?-

-Faccio io,basta-

-Basta lo dico io!Ti ho detto che offro io,quindi…SILENZIO!- disse George sorridendo.

-Come vuole lei,signor miliardario.-

-Oh,Little-

-Basta George-

-George,smettila di scocciarla. Silvia,se fa da cattivo,sculaccialo-

-Ok!Il bambino verrà pestato-

-Mamma tappo,ti prego,noooo!-E George incominciò a fare finta di piagnucolare.

-Smettila Georgie,altrimenti ti pesto!-disse la ragazza,ridendo come una pazza.

-Ok mammina piccolina-E le fece gli occhi dolci.Silvia arrossì nel vedere quei begli occhi color cioccolato che si rispecchiavano nei suoi,anche loro castani.

-Beh…E John?Ringo?-disse timidamente la ragazza.

-John dorme.Ringo si sta lavando- rispose Paul.

-Ah.Ok.-

-Dai andiamo,Little.Ci si vede papà!-

-Che?-

-Scherzavo-

Silvia sorrise a George,e disse ai due ragazzi: -Sì.Sono davvero capitata in una gabbia di matti!-

I ragazzi risero,e successivamente George e Silvia uscirono.

George e Silvia presero il bus.Siccome erano le otto e cinque,il bus era pieno di gente.Silvia e George rimasero in piedi l’uno di fronte all’altra.Una bellissima canzone si sentiva alla radio.George era tutto contento.

-Sai,questa è una delle nostre nuove canzoni, “I’m happy just to dance with you”.La dovremo suonare più tardi nel programma televisivo.

-ma…mi pare che canti tu.Vero?-

-Sì Little- A George piaceva sentire il suono della sua voce,adorava la sua dolce timidezza e il suo accento così diverso dal suo. Gli sembrava una piccola indifesa,ecco perché l’aveva soprannominata Little.Ma sapeva benissimo che la ragazza era un essere molto razionale,molto intelligente. Sapeva benissimo che quei tre anni di differenza erano niente,perché a volte la ragazza si comportava come una persona di 21 anni,proprio come lui. -

 In quel momento,il bus frenò forte.La ragazza andò per sbaglio addosso a George.

-Ops scusami - disse George

-Scusami tu.Sono andata io addosso a te-

-meno male che non sei caduta- disse il ragazzo sghignazzando

-Non portare sfiga-

-Ohi,è ora di scendere-

-Ah sì!Vero…-

George la portò in un bellissimo bar nel centro di Londra,davanti al bellissimo Parlamento,con il suo stupendo campanile,il Big Ben. I due ragazzi mangiarono un croissant alla marmellata con del thè.

-questo è buono?-

-Sì!- la ragazza lo sorrise.

-Ti ho portata in un caffè da dieci e lode-

-oooh,ma che sciccheria, mister Harrison!Lei ha un buon gusto!-

-Sempre.Sono un amante del buon gusto- disse George,fissando intensamente la ragazza,e sorseggiando il thè.

-Ottima cosa-

-Certo-

Dopo un breve momento di silenzio caratterizzato da occhiate di George che risultavano agli occhi di Silvia alquanto sospetti,i due si alzarono per andare al tabacchino.

-Che sigarette vuoi,Little?-

- Gauloises rosse-

-Ma che coincidenza!John adora quelle blu- disse il ragazzo in modo alquanto scherzoso

-Ah sì.Vero-Silvia fece finta di niente.

-Dimmi.Ma la tua scelta è dovuta al fatto che sei sua fan?-

-Oddio- disse scocciata.

-Sì!!Come pensavo,la risposta è sìììì!!!-

-Ma a me piacciono le rosse,non le blu.So che le  blu sono troppo forti.E poi sono abituata con le rosse,ormai-

-Dunque non ti piacciono le forti-

-A me le forti piacciono moltissimo!Ma siccome ormai sono abituata a fumare le  Gauloises rosse,ho smesso di fumare ad esempio le Marlboro rosse-

-Ahahah.Quelle le fumo io!-

-Uffa George.Insomma,in Italia le fumano tutti.Io le fumavo perché c’erano solo quelle,non perché le fumi TU-

-Dai Little,non fare così!Scherzavo- disse teneramente.

-Scusami.Forse mi sono incavolata troppo- disse vergognata.

-No,non tanto.Però tranquilla!- e la sorrise dandole una dolce pacca sulla spalla.

-Ok.E ancora scusa-

-Sei già perdonata!- e la sorrise.

George le spiegò che lo sapeva che lei non era una fanatica di loro,e Silvia gli spiegò che di questo ne era contenta perché non voleva passare come la “scema di turno”.Ma George la tranquillizzò dicendole che non era per niente scema.George la portò a casa,perché Silvia doveva sbrigare alcune faccende.

-Ci vediamo dopo,passerò negli studi televisivi dopo essere andata da  Woolworths a comprarmi i biscotti.-

-Ok.Ricordati:alle undici!-

-Ok!George!-

-Ciao- Silvia si tappò di nuovo le orecchie - Little!- George la sorrise ancora un’altra volta,e andò a prendere il bus per tornare in albergo.

 

delle piccole news,per chi per caso non le sapesse: Le Gauloises blu sono simili alle Marlboro rosse,le Gauloises rosse sono simili alle Diana Blu..mi pare anche alle Marlboro Light... Saint Paul's Cathedral è la cattedrale di Londra,posta al centro... tanti saluti =)

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Capitolo 8
*** A hard day ***


Finalmente John si era alzato.Si stava lavando nella vasca da bagno.Ogni tanto la sua mente lo portava a fare cose “subconscie,senza senso”.Decise di fare il bagno con delle barchette e con un sottomarino.Si immerse nell’acqua calda e pensò: “perchè non…scraniare? ” .Si mise a giocare con le barche e a creare un idealistico botta e risposta in tedesco (“alla fine Amburgo mi è servito a qualcosa” pensava nel frattempo) e in inglese.Stava giocando alla seconda guerra mondiale,e faceva una simpatica telecronaca.Oh ma che bello!La gloriosa Britannia governata dall’illustrissimo

Winston (“Come me,ma che onore”pensava) e dall’illustrissimo Giorgio VI stava vincendo contro la lurida Germania Nazista,governata dal quel coglione chiamato Adolf Hitler!Mentre giocava,George entrò nel bagno assieme a Shake.

Quando i due amici entrarono in bagno,John li accolse dicendogli in tedesco:

-AAAAAAH ze filthy Englander,guten morgen!-

George mostrò a Shake in modo abbastanza originale come si faceva la barba con il rasoio,poiché Shake non la sapeva fare senza il rasoio elettrico.George mise sul vetro della schiuma,nel punto in cui si riflettevano le guance di Shake,e incominciò a “radere il vetro”.

Nel frattempo,John continuava a giocare:canticchiava il suo inno nazionale e Britannia rules the world: -Britannia,Britannia rules the… - Si sentì uno : -SPLASH!- ,poiché John fece cadere una barchetta in acqua.Un’altra nave nazista era stata abbattuta.

George e Shake continuavano per le loro:George disse alcune precauzioni al manager:

-Togli via la lingua .E così disgustoso vedertela saltare in un momento all’altro da qui.Un’altra passata di rasoio e… -
In quel momento,John si mise ad urlare.Era disperatissimo.
-Help ich!Headphones!Help me!Help! – e si sommerse nell’acqua.La flotta germanica aveva perso la battaglia navale.
-Silurato ancora una volta,eh?- disse George.Ormai George aveva finito la dimostrazione con Shake.
Nello stesso momento,arrivò Norman e disse a George:
-La macchina vi sta aspettando per portarvi nello studio.Dov’è John?-
-nella vasca-
-Ok,Lennon,spicciati…dai John,non perdere tempo…- e così stacco il tappo della vasca.L’acqua stava diminuendo,ma di John non si vedeva la minima traccia.
-John?...John?- urlò Norman disperato.L’acqua era scolata,nella vasca rimasero le barchette.Norman prese una barca disperato.Dove cavolo era andato a finire John?
Dopo un secondo,dietro di Norman,”magicamente” apparve John,con l’accapatoio e il cappello fradici.
-Che cosa ci fai con quella barchetta in mano?La macchina ci sta aspettando,come on!- disse John,canzonandolo.

I ragazzi e I manager salirono sulla macchina,che li portò negli studi televisivi.Sul tardi pomeriggio dovevano suonare in diretta con un pubblico numerosissimo.Prima però, dovevano rispondere a qualche domanda fatta dai giornalisti.I ragazzi risposero ironicamente ad ogni domanda,poiché non potevano fare a meno che essere se stessi:

-Signor Lennon,mi dica,come avete trovato l’America?-

-A sinistra della Groenlandia-

-Il successo,mister Harrison,le ha cambiato la vita?-
-Sì-
-Mi piace tenere pulito il Regno Unito- disse Paul
-Sei un “mod” o un “rocker”?-disse una giornalista a Ringo.Ringo ci penso su e disse:
-Um,no…sono un “mocker

Un’altra domanda interessante fatta a John è stata questa:

-Ha qualche hobby?-

E John scrisse sul blocco note la parola “TETTE”,scandalizzando la giornalista

Ad ogni domanda (anche in quella: “quante volte vedi tuo padre?”,Paul rispondeva così: -No,attualmente siamo solo buoni amici-

Due giornalisti fecero una domanda a Ringo e George sul loro taglio di capelli:

Pensi che questo taglio di capelli rimarrà?-

-Beh,questo ormai credo di sì,non viene via nemmeno con le pinze-rispose Ringo,poi continuò: -I tuoi sono castani,vero?-

-Oh,sì…come lo chiami questo colletto?-

-Um… “colletto” ! -

-Come si chiama il tuo taglio di capelli?-

-Arturo- rispose George

Dopo le tante domande irrazionali,i ragazzi decisero di “scappare”…si rifugiarono nell’auditorium,dove li aspettavano il nonno e Shake.I ragazzi erano morti di fame.Shake dette un sandwich a George,il nonno ormai li aveva mangiati tutti.Il nonno,inoltre,chiese a George di fargli un autografo sulla fotografia dei Beatles già autografata da Paul.

In quello stesso momento,le porte dell’auditorium si aprirono.Qualcuno di piccolo (“sarà un nano,forse?” pensò George) si stava avvicinando.

 “Ah,no,è la piccola Silvia!” continuò a pensare George.

La ragazza aveva delle buste della Woolworths in mano.

“Devono essere molto affamati”pensò la ragazza,nel guardare George che la fissava divorando il tramezzino.

Silvia aveva comprato due scatole di biscotti al cioccolato.Quelli buoni,non i McVities.La aveva fatto pena guardare Paul che guardava disperato George,cha mangiava l’ultimo pezzetto di tramezzino.

“Come fare a non darglieli?Solo un crudele non lo farebbe”,pensò,e poi salutò i ragazzi.I ragazzi risposero al saluto della ragazza.

-Ho portato qualcosa per voi-disse timidamente Silvia,e portò fuori la busta di nylon le scatole dei biscotti

-IIIIIIIIIIIIIIHHHHHHHHHH- urlarono Paul e l’insaziabile George,e “assalirono” la loro giovane “samaritana”

-Calma,ce n’è per tutti!-

Dopo che Paul e George presero due biscotti a testa,Ringo ne prese timidamente uno.Ringò salutò la ragazza,che ricambiò il suo saluto sorridente.L’emozione trapassò l’animo del batterista.Silvia non si era ancora accorta che,mentre stava sorridendo a Ringo,John aveva preso un biscotto e lo stava mangiando.

Silvia si voltò verso la sua sinistra:vide John che la fissava,mangiando l’ultimo pezzo del biscotto.Il suo cuore iniziò a battere forte.Aveva JOHN davanti a lei. In quel piccolo istante si ricordò di quello che successe il giorno prima.Divenne rossa.Voleva diventare piccola piccola.

-Ciao- disse John,guardando per terra dall’emozione

-Ciao…Ne…vuoi…un altro?- disse Silvia a stento.

-Sì grazie…non sapevo che il cioccolato ti piacesse così tanto-

-Sì,mi piace moltissimo-

Paul “il nevrotico”si stava iniziando a innervosire.Però di una cosa ne rimase esterrefatto:non aveva visto John così serio.Come se non stesse bene,come se stesse a disagio da un qualcosa.ma Paul non si fermò di camminare verso la ragazza.Non lo fermò neanche la visione seria di John.

-Darling,ti dispiace?- E indicò il pacchetto dei biscotti

-Certo Paolino-

-Grazie.E dimmi,che hai fatto prima?-

-Sono andata a fare la spesa.Ora vado a comprare i biglietti-

-Macchè!Shake,mi potresti dare un biglietto gratis,perfavore?-

-Per chi?-rispose Shake,stralunato

-Per la gentile signorina-

-Uno anche per me-aggiunse il nonno

-mi dispiace,ragazzi,ma Norman mi ha detto che non posso regalare i biglietti a nessuno.Per il non abbiamo fatto un’eccezione,eccolo- e sventolò il biglietto,e lo dette a John McCartney - …il nonno ha bisogno di stare con noi.

-E dalli- disse il nonno-ancora con la storia della bambinaia?-

-Ma signore….-

-E per Silvia,scusa?-Tagliò corto Paul.E poi,sempre rivolgendosi verso Shake,disse:- è mia sorella!!-

-Io pensavo che la signorina ce l’avesse già,anche perché il suo nonno non ci ha detto niente.

-Ecco.Nonno,rovini sempre tutto!-

-Si sarà dimenticato.Dovete capire che vostro nonno è grande-

-In quel momento,il nonno si innervosì-

-Beh,Paul.Modera i termini!Shake,le ricordo ancora una volta che mi sta facendo innervosire,quando mi parla della storia della bambinaia.IO SO BADARE A ME STESSO DA SOLO!DA SOLO! D-A e poi S-O-L-O! Io non sapevo che la bambina non avesse il biglietto.Bambino mio,vai a comprare il biglietto al più presto,altrimenti finiscono tutti- Tutti i ragazzi presenti rimasero scioccati nel vedere il nonno così infuriato.

-Ok nonnino- disse Paul,per sdrammatizzare.

-Io vado!- disse Silvia velocemente,con tanta ansia.Il nonno le aveva messo ansia.

-Aspettami- disse Paul

-No Paul.Ora ci sono le prove.Sta per arrivare il regista-disse Shake.

-Ah- rispose Paul.Cavoli,l’ennesima occasione persa con Silvia!

John continuò la discussione : -Dai,andiamo a vedere gli strumenti,allora. - si rivolse verso Shake: - Poi avremo del tempo libero,vero?-

 

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Capitolo 9
*** Il regista e...Norman ***


-Sì…sì- rispose il manager.

Nel mentre che i ragazzi si voltarono per andare ad accordare gli strumenti,la ragazza scappò dall’auditorium per andare a cercare un box office che vendeva i biglietti.Le sterline ce le aveva,aveva soldi a sufficienza.Per i Beatles si poteva fare di tutto.

Il palcoscenico era molto ampio,con le pareti bianche.Ringo si avvicinò dalla sua “bambina”: la sua LUDWIG con la grancassa avente la scritta BEATLES,dove la T era ben messa in evidenza.Per sbaglio,fece cadere una delle sue bacchette che erano appoggiate nella grancassa.Gliela raccolse un tecnico,che si mise a suonare il crash senza il permesso del batterista.Il batterista si innervosì e gli disse:

-Lasci stare i piatti!-

-Cosa c’è,non posso nemmeno toccarle…per provarle-

-Io mica mi metto a giocare con le sua cuffie,no?-

-Beh,se le piacessero-

-NO!-

Il tecnico ci rimase male,e si allontanò dal batterista.George,essendo vicino al tecnico,gli rivolse la parola,dicendogli:

- È molto suscettibile per la sua batteria.Non ha letto la sua biografia,lei?- Il tecnico non lo rispose e continuò per la sua strada.

- Cosa è successo?- disse Paul,che era posto vicino a George.

-Ah,si è offeso di nuovo-

-AAAh,gli faccio vedere io!- disse John,che si avvicinò verso Ringo e iniziò a cantare,metre gli altri lo seguivano:

 

- If I fell in love with you
would you promise to be true
and help me understand?
'Cause I've been in love before
and I found that love was more
than just holding hands
If I give my heart to you,
I must be sure
from the very start
that you,
would love me more than her
If I trust in you oh please,
don't run and hide
If I love you too oh please
don't hurt my pride like her,
'cause I couldn't stand the pain
and I,
would be sad if our new love,
was in vain
So I hope you see that I,
would love to love you,
and that she will cry
when she learns we are two.

'cause I couldn't stand the pain
and I,
would be sad if our new love,
was in vain

So I hope you see that I,
would love to love you,
and that she will cry
when she learns we are two.
If I fell in love with
you –

 

A Ringo tornò il buonumore.

Appena finirono di suonare,Paul e John si misero a dare dei consigli a Ringo sul ritmo.

-Un po’ di batteria qui- disse Paul,mentre suonava.

Nello stesso momento,arrivò a passi veloci il regista. Era un po’…nervoso.Il regista si rivolse ai ragazzi:

-Bisogna chiarire le cose una volta per tutte!!Allora…se credete che io non vada bene,diciamolo francamente!Non sopporto queste manovre di corridoio!

-Non ha la tendenza a vedere le cose un po’ in bianco e nero?- chiese John al regista.

-Onestamente non mi aspettavo che un arrangiatore musicale dubitasse delle mie capacità-

-Ah,io starei a sentirlo per ore!- disse John,sorridendo

-Cos ’ha contro gli arrangiatori musicali?- aggiunse Paul,scontroso.

-Di solito non ripeto mai quello che dico-

-Paul, non stare a sentire questa specie di ciarlatano musicale.Non gli dare confidenza!- disse il nonno,che si era appena avvicinato da loro.  

-Ok,mi sostituisca- disse John

-Ih!Non se la sente!- aggiunse il nonno

-Io ho vinto un premio- disse il regista seriamente

-Sì,al derby del trotto- ironizzò Paul

- è appeso al muro nel mio ufficio-

John,guardò il regista con sospetto.Nel frattempo,Arrivò Norman sorridente:

-Salve ragazzi,tutto apposto?-

John guardò Norman malissimo.

Norman sospirò guardando il regista e gli disse:-D’accordo,se non ha più bisogno di loro,gli rinchiudo nel camerino-

-Non ne avrò bisogno per una mezz’ora.Grazie.-poi si rivolse al tecnico-portami nel mio ufficio una bottiglia di latte e dei tranquillanti.Ho capito tutto. È un complotto!UN COMPLOTTO!-e se ne andò.

Dopo pochi secondi,Norman li accompagnò per i camerini.

Il nonno incontrò il famoso mago Leslie Jackson.

-Wow,Leslie Jackson!Come suo padre,vedo che anche lei fa il gioco delle 10 colombe!- e dette al mago una pacca sul braccio.Il mago agitò il braccio.Sotto la manica scesero delle piume.Il nonno,a sua insaputa,aveva ucciso una colomba del signor Jackson.Leslie prese innervosito un pennarello,e corresse il cartellone “LESLIE JACKSON E LE SUE 10 COLOMBE” con “LESLIE JACKSON E LE SUE 9 COLOMBE”. Il nonno si allontanò silenziosamente.

Nel frattempo,Norman accompagnava i ragazzi nei camerini,raccomandandogli di non fare casino.Norman non se ne accorse che i ragazzi,che erano dietro di lui,deviarono per un’altra direzione:verso la scala antincendio.I ragazzi uscirono dalla porta. Appena usciti,Ringo urlò:

-YEEAAAH!Siamo liberi!-

I 4 scesero di corsa per le scale e andarono a fare dei “giochi innocenti per bambini innocenti” in un bellissimo campo verde.

 

Can't buy me love, love
Can't buy me love

I'll buy you a diamond ring my friend if it makes you feel alright
I'll get you anything my friend if it makes you feel alright
Cos I don't care too much for money, and money can't buy me love

I'll give you all I got to give if you say you'll love me too
I may not have a lot to give but what I got I'll give to you
I don't care too much for money, money can't buy me love

Can't buy me love, everybody tells me so
Can't buy me love, no no no, no

Say you don't need no diamond ring and I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of thing that money just can't buy
I don't care too much for money, money can't buy me love
Owww

Can't buy me love, everybody tells me so
Can't buy me love, no no no, no

Say you don't need no diamond ring and I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of thing that money just can't buy
I don't care too much for money, money can't buy me love

Can't buy me love, love
Can't buy me love

Un uomo interruppe i ragazzi che giocavano,dicendogli:

-Ma non lo sapete che questa è una proprietà privata?-

-Scusi se le abbiamo sciupato il campo,signore- disse uno dei quattro.

Norman e Shake non riuscirono a trovare i quattro.”Ma dove diavolo saranno andati?”,pensavano.

Norman era in ansia per Lennon. - è la fuori,a  combinare guai,tanto per farmi arrabbiare-

-Lo immagini tu,ti stai creando una psicosi- rispose Shake,che osservava sul caminetto,un libro dal contenuto molto simpatico.Il libro si intitolava “IN HIS OWN WRITE”.Lo scrittore si poteva anche non menzionare.Era uno degli uomini più famosi della terra.

-No,questa è una guerra di nervi fra John e me- disse Norman,molto stressato.

-Ma John non ne ha-

-Cosa?-

-Nervi!-

-Lo so….è questo il guaio!Mi affascinava l’idea di mettergli una palla al piede.Non me la sbatterebbe in faccia in pubblico.A volte penso che goda a vedermi soffrire- . E con questo,Norm interruppe la discussione.

 

Ciao!La maggiorparte dei dialoghi di questo capitolo sono fedeli al film "Tutti per uno",ovvero la versione italiana del film.Ho aggiunto anche le canzoni,per rendere quei momenti più..."magici" (ok,scusate,sto partendo)...messaggio per le McCartiane,nel prossimo capitolo parlerò di Paul!E della protagonista,poiche l'abbiamo lasciata intenta a correre alla ricerca di un box office che venda i biglietti! Ora rispondo alle recensioni: CLAFI: purtroppo,non è da Paul lasciare una ragazza!Ti assicuro che penso di scrivere altri episodi con Paul "nevrotico"! =) LABAN: ahah il triangolo! =) Silvia non vuole Ringo,lo trova simpaticissimo,spera di diventargli sua migliore amica,ma alla fine,siccome lo conosce da pochissimi giorni,scoprirai che il migliore amico di Silvia è Paul.Silvia vuole benissimo a George,ma è un po' timida con lui...in fondo,Georgie è un tipo davvero tosto! =) ZAZAR: idem per Clafi,Paul ne combinerà di tutti i colori... ANAMITA: Ahah alla fine tu ci azzecchi sempre con i seguiti delle mie storie!Ma che cos'è,mi leggi nel pensiero? =) Sei telepatica? =) (ahahah la "telepatia" chiamata msn!!) =) P.S. volevo dirvi che questa storia avrà altre FF come seguiti.Sto già pensando a tanti ipotetici continui...spero che vi piaceranno quanto questa FF. Ancora bacioni The Night Before

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Capitolo 10
*** I biglietti ***


-Buongiorno.Cercavo un biglietto per i Beatles,PLEASE-

-Mi dispiace,signorina.Li abbiamo terminati tutti.-

Era il secondo box office che Silvia aveva visitato.

“Porca vacca” pensò la ragazza,innervosita.

-Va bene.Grazie lo stesso.Arrivederci-

Silvia uscì disperata dal box office.non voleva arrendersi!Quel concerto lo doveva vedere A TUTTI I COSTI.Voleva trascorrere una vacanza splendida al ritmo di musica Beat.

Prese il bus per andare al terzo box office.In fondo,se prendeva il bus,poteva dire che il posto non era lontanissimo dagli studi televisivi.

Il box office era uno dei più famosi della zona londinese.Una fila lunga serpeggiava per la via.Giovani ragazze portavano fra le loro mani cartelloni e foto raffiguranti i Beatles.Ormai Silvia si poteva annunciare sconfitta:la fila era lunghissima,e sicuramente,quando sarebbe arrivato il suo turno,le avrebbero detto: “Mi spiace,ma abbiamo appena venduto l’ultimo biglietto”.E in quel momento,si sarebbe messa a piangere,come una bambina,dalla rabbia.Nonostante avesse come “fratello” niente po’ po’ di meno che PAUL MCCARTNEY.Ma ormai,Silvia stava per entrare nel pericoloso tunnel della droga,una droga chiamata “i concerti dei Beatles”.Non le bastava drogarsi di soli “LP”,ora aveva provato anche i “concerti”.

Chiuse gli occhi e sospirò.Gli riaprì e fece un piccolo passo.La fila si stava muovendo.Dietro di lei le ragazze beatlemaniache aumentavano sempre più.

Paul aveva mollato i tre amici,per andare correndo verso il box office più famoso della zona.

“Cazzo l’ho persa!” pensava disperato.Quando arrivò all’inizio della via del box office,non crebbe ai suoi occhi: la fila era lunghissima,ed era formata da ragazze aventi per mano materiali cartacei che raffiguravano il suo viso.

“Quelle mi mangeranno!Ma non me ne frega,io devo trovarla”.

Da lontano,Paul dette uno sguardo panoramico.Andò avanti e indietro per la strada,per notare bene le ragazze.In un primo momento,non si accorse di avere vitato la ragazza.Dette di nuovo un ultimo sguardo all’indietro.Finalmente aveva visto la sorella che avanzava per la fila sbuffando.Paul fece un balzo,e dall’ansia,corse il più veloce possibile dalla ragazza.Le ragazzine vicino a Silvia strillarono per l’emozione.Paul non badò alle loro grida.

-Che ci fai qui?- urlò Paul alla ragazza.Era molto preoccupato per lei.

-Compro il biglietto- disse la ragazza,in modo serio.

-SCHERZI?Ti ho detto che di questo me ne occupavo IO-

-Tanto Norman,anche se lo prego,non me lo da il biglietto-

Paul sospirò.Era vero.Non poteva fare niente.Norman gli avrebbe risposto sicuramente con un secco “NO”.

-Oh!Mister McCartney!- urlò un uomo,mentre si avvicinava verso Paul.L’uomo sconosciuto continuò a parlare: -venga,il signor CAMPBELL  la vuole nel suo box office.La vuole salutare-poi,l’uomo si rivolse verso Silvia,e le disse:-prego signorina,anche lei-

I due fratelli seguirono l’uomo.Silvia disse a voce bassa a Paul:-Cavoli stiamo scavalcando la fila!Ma chi è quest’uomo?-

-Non lo so.Tu continua a seguirlo-

-Beh sì.Ma chi è mister Campbell?-

-BOOOOH-

-Ah-

Nel frattempo,le ragazzine si chiedevano chi fosse la ragazza al fianco del bel Beatle.

-Chi è quella con te,Paulie?

-è mia sorella!- urlò sorridente Paul,per giustificarsi.

-Beh,se lo dici tu-

-Non credo che abbia messo le corna alla Asher con una così.Neanche un donnaiolo come il Lennon se la bacerebbe. E poi,Paul non aveva solo un fratello?Come si chiama?Ah sì…Michael,come quel bel fusto del mio vicino-

E invece,il signor “donnaiolo” Lennon l’aveva baciata proprio la sera prima.

-Oh,ma se si stavano zitte,troiette del cazzo!Devo dire che non  si guardano mai allo specchio.LORO sono orrende,TU invece sei MERAVIGLIOSA- disse Paul,a voce bassa,alla sorella.

-Devo dire che quella che lo ha detto è davvero brutta.Ma anche io non scherzo.Faccio schifo anche io-

-Zitta!Tu sei bellissima-

-James Paul McCartney!-

-smettila Silvia,ecco,siamo arrivati-

Finalmente i tre entrarono nel box office.L’uomo che li accompagnò chiuse la porta,urlando alle ragazze della fila:

-Un attimo di pazienza!Riapriamo fra 5 minuti-

In quello stesso momento,iniziò a parlare il “famosissimo “ signor Campbell:

-Buongiorno signor McCartney.Lei non mi conosce.Mi presento: Wilbur William Campbell,sono amico di Norman-

-Piacere di conoscerla signore,la ragazza che mi accompagna è la mia sorella minore,Silvia McCartney-

-Piacere Silvia-

-Il piacere è tutto mio,sir-

-Bene!Qual buon vento vi porta a “visitare” il mio box office?- disse Wilbur sorridente.

“Uh ma che burloni che siamo” pensò in quel momento Silvia

-Sono venuto qui per acquistare un biglietto per mia sorella- disse Paul

-Ahahah!Scommetto che Norm non ti ha dato biglietti gratis per i tuoi parenti!-

-Ha indovinato,sir-

-Che burlone!Ecco il biglietto per questo pomeriggio.Vuole anche quello per questa sera?-

-Sì,sì!-

-Purtroppo,li deve pagare.Sono 3 sterline.

-Ecco qui le 3 sterline.Un po’ cari,devo dire.Che cos’è,bagarinaggio?-

-Purtroppo ce li hanno venduti stamattina a questo prezzo alcuni tipi un poco strani che avevano acquistato da noi mesi fa-

-Non mi piace la cosa.Ma purtroppo,non ci possiamo fare niente.Non mi piace che le mie fan spendino così tanti soldi per noi-

-Riesco a capirla-

-Beh.La ringrazio-

-Si figuri,signor McCartney!Comunque,siete due goccie d’acqua!-

-Chi noi?- dissero i due ragazzi,e aprirono tutti e due la bocca.Rimasero stupiti da questa affermazione.Non si assomigliavano,se non in alcuni particolari:le guance,gli occhi grandi (ma non il colore dell’iride:lui verdi e lei marroni) e le labbra carnose…e anche il carattere.Per il resto,era meglio non parlarne.Erano diversissimi.

Il signor Campbell continuò: -però ha i capelli alla Lennon,la ragazza. –

-Lennon?- disse Paul.

In fondo,era vero.John e Silvia avevano i capelli di una colorazione simile.Avevano tutti e due i riflessi biondi,ma John ce li aveva più chiari.

-Lo vidi un giorno l’anno scorso a Liverpool.Ero con il signor Epstein-

-Ah- disse Paul

-Ma che,signorina,si è offesa?- disse Wilbur.

-No,è vero- rispose lei,un po’ arrossendo

-Ma che VERO d’Egitto!- urlò Paul,nervoso.

-Oh- disse Wilbur,sbigottito

-Vabbè,lasciamo perdere- disse Paul,sempre nervoso. Stava incominciando ad odiare il suo MIGLIORE AMICO.Non ne poteva più di sentire l’affiancamento SILVIA E JOHN. “Uffa è più bello SILVIA E PAUL,anche GEORGE E SILVIA…non male anche RINGO E SILVIA,in casi disperati anche MICHAEL E SILVIA ma assolutamente SILVIA E JOHN fa schifo”,pensava sempre.

-Beh,allora arrivederci- continuò Paul,sempre innervosito.

-Arrivederci!- dissero Wilbur e l’uomo che li aveva accompagnati.

-Arrivederci-dissero i due fratelli,e uscirono dal box office,correndo per evitare le ragazzine scalmanate.

I due fratelli si erano ormai allontanati dal box office.Silvia aveva in tasca i suoi due biglietti.

-Non sapevo che suonassi anche stasera-

-Scusami.Dev’essere lo stress.Me ne sono dimenticato.Tanto te lo avrei comprato lo stesso,il biglietto per stasera-

-Tranquillo Paul-

Paul portò Silvia in un bar.Ordinarono un espresso (per Silvia) e un caffè acquoso (per il “nevrotico” Paul).Dopo aver bevuto il caffè,si misero a fumare.George passò davanti a loro.Portava in braccio un giornale.

-Ehi Geo!-urlò Paul

-Ohi!- urlò George,che si avvicinò -non mi ero accorto di voi-

-Un altro giornale,Harrison?Me lo faresti vedere?- disse Silvia

-Sì,prendilo.Il nonno comunque stamattina me lo ha fregato-

-Ah.Bene!Ehi Paulie,come al solito tuo nonno è un combimaguai-

-Ahah-

-E tu Little,che ci fai con PAUL?Ma li avete comprati i biglietti?-

-Sì.Ci siamo incontrati davanti a un box office- disse Silvia,fumando ancora la sua sigaretta.

-Oh,ma che fai?Fumi?Non ti è bastata quella di stamattina?-

-Ma se non fumo mai!Comunque,vuoi finirla,che non mi va più?-

-Grazie.Ma comunque non fumare troppo,però-

-Quante volte gliel’ho detto!- aggiunse Paul

-Non ho il vizio- rispose Silvia al fratello

-Comunque sei troppo piccola per fumare- disse George

-Eh allora perché stamattina mi hai comprato le sigarette?-

-Dio,ti stavo SOLO dando un CONSIGLIO,ora-

-E che prima non mi hai fatto nessuna ramanzina,tutto qui-

-Ma che palle!Non fa a parlare con te!- disse George,ridendo.

-E io che cosa dovrei dire,George?Anche io mi annoio con te-

-Adesso basta,ragazzi!Anche se mi stavate facendo tenerezza,sembravate marito e moglie!- disse Paul,sorridendo. Inoltre,nello stesso momento,pensò : “Sì,se proprio con me non ci vuole stare,preferisco che stia con George”.

-Ahahah- rise George

-Smettila Paul!- disse Silvia

-Beh poi George,ha anche la ragazza!Ma che peccato,vero?- Il solito Paul.Anche se preferiva George di John,non si voleva arrendere mai.

-Dai Paul,smettila di dire cazzate.-poi George si rivolse a Silvia:-Non per scherzare Silvia,ma sei una bella ragazza.Però hai capito il concetto?-

-Certo!Non puoi sposarmi perché sei impegnato- disse seriamente.

-Oddio!Ma ti sei offesa?-

-No!E mica ti amo- E si mise a ridere.

-Oh,piccola…però comunque,sei troppo bella!Vero Paul?-

- è bellissima- disse Paul,fissando la ragazza.Le sue guance si colorirono.

-Io su questo sono un po’ scettica- disse la ragazza.

George la rispose:-Beh,siamo due contro uno,la maggioranza vince!Su,sorridi allo zio George!-

Silvia lo sorrise.George si alzò di scatto,e disse:

-Comunque si è fatto tardi. È ora di tornare!Su,fratelli McCartney!-

I tre si alzarono,e ritornarono negli studi televisivi.

Nello stesso momento,Norman e Shake stavano cercando il nonno .Il nonno si era nascosto sotto il palcoscenico,precisamente su un palchetto mobile. Seduto,si era messo a “truccare” le foto dei Beatles: scriveva finti autografi dei quattro ragazzi .Quando Norman e Shake si affacciarono sulla scale che portavano nella stanza dove si era rifugiato il nonno,il signor McCartney,per nascondersi bene (gli potevano vedere le gambe),si alzò nel palchetto mobile e,per pura sbadataggine,azionò la leva del palchetto. Il palchetto così si mosse e portò il nonno sopra il palcoscenico,dove si stava registrando un’opera lirica. Quando il regista vide il “vecchio intruso” sul palcoscenico,si arrabbiò e lo fece mandare via. Povero John McCartney!

Silvia e Paul si erano divisi da George .I due fratelli salirono nel camerino di Paul.Davanti alla loro porta,li aspettava Shake.

-AAAAAH!BECCATI!MA DOVE SONO GLI ALTRI?-

-Non lo sappiamo,ormai abbiamo perso di vista anche George.- rispose Paul.

I tre entrarono nel camerino di Paul.Shake iniziò a fare domande ai due ragazzi:

-Che avete fatto?-

-Comprato i biglietti!-disse Silvia,portandoli fuori dalla sua tasca. Sia Paul che Silvia erano felici.

Ma Shake si prese coraggio e compì un’azione a malincuore:sfilò dalla mano i biglietti di Silvia.

-Mi spiace,ma non puoi andare a vedere i Beatles.Ti rimborseremo,tranquilla. Norman non vuole che tu li veda perché puoi distrarli. Soprattutto a tuo fratello.Già che John è distratto di suo,abbiamo paura che anche Paul si distragga-

Silvia e Paul divennero pallidi.Ma che diavolo stava facendo Shake?

-No,Shake,non può farmi questo.La prego,mi ridia i biglietti!- disse la ragazza,con un filo di voce.

-No,non posso-

-Eh dai,Shake-

-Norman ha detto di no-

-Dai Shake,per questa volta fai un’eccezione- disse Paul

-NOOOO!NON POSSO!-

I due ragazzi iniziarono ad innervosirsi. Silvia iniziò ad alzare la voce:

-SHAKE!MI RIDIA I BIGLIETTI!-

La ragazza “assalì” il manager.Paul urlò dal nervoso e aiutò la sorella a prendere i biglietti,ma nessuno dei due riuscì a sfilare i biglietti dalla tasca del manager.

-CAVOLO RAGAZZI,MA SIETE PAZZI?-urlò Shake.I due ragazzi si calmarono,maSilvia ebbe le lacrime agli occhi.A stento riuscì a dire : -Loro sono tutto per me- .Paul la abbracciò e la baciò sulla fronte.

-Mi spiace.Come ho già detto,potresti distrarre a tuo fratello-

-Lei?A me farebbe piacere,non mi distrarrebbe per niente-

-I patti sono patti.Abbiamo deciso così con il signor Epstein.Questa è la novità del 1964!- e se ne andò,asciando soli e disperati i due ragazzi.

-Troveremo un modo per riavere i biglietti,lo troveremo a tutti i costi!- disse Paul.

-Speriamo-

-Noi abbiamo bisogno di te!- Il ragazzo fece arrossire la ragazza,poi continuò: -Diamo inizio all’operazione chiamata “IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI “ !

 -Sì!Paulie,mi sembri Sherlock Holmes!

-Elementare,Watson!- disse Paul,mettendosi una bombetta,trovata dentro l’armadio dei costumi di scena del camerino.

-Su,Silvia,andiamo a cercare gli altri!-

I due uscirono dal camerino,alla ricerca di George.

”Chissà dov’è George,adesso”, si domandarono i due ragazzi.

Spero di essere riuscita a scrivere bene il momento in cui il nonno fa azionare per sbaglio,la leva del palchetto...ho sempre paura di descrivere male i momenti del film... Un bacione e auguri in ritardo di Buon Natale! =)

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Capitolo 11
*** Che l'operazione IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI abbia inizio! ***


Ma dov’era George?George gironzolava per i “meandri” degli studi televisivi:stava cercando una benedetta mensa quando vide Silvia e Paul correre verso di lui.

 -George,abbiamo bisogno di te- disse Paul,affannando.

-Che c’è?-

-A Silvia le hanno preso i biglietti!-

-COSA?CHI? DOVE? E QUANDO?Sii esplicito,però-

-è stato Shake…George,solo tu ci puoi aiutare a compiere l’operazione “IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI”!

-Prima domanda:me lo puoi spiegare bene il tutto con più calma?Seconda domanda: CHI ha avuto la brillante idea di chiamare questa “operazione” in modo STUPIDO e CRETINO?

Paul disse timidamente : -Ehm…IO…allora….-

Paul spiegò in modo dettagliato l’accaduto.A George si accese una lampadina.

-Ragazzi…io…HO UN PIANO!Facciamo addormentare Shake e poi gli prendiamo i biglietti-

-Ok!E dove lo prendiamo il sonnifero?- chiese Paul

-In farmacia!-rispose Silvia

-Ok.Allora io vad….

-ASPETTA PAUL!-urlò George-ho un’altra opzione:qualcuno di noi si potrà…travestire da donna e comprare da Shake con tanti soldi i biglietti per la sua dolce nipotina!-

-Uhm,non male!- disse Paul - e chi farà la donna-

-Uno alto,dunque,non Silvia...uno intelligente,dunque…non tu,Paul…uno che sappia fare vocine da femminucce,dunque…non Ringo,perché ha una voce molto rauca e nasale-

-Anche tu ce l’hai rauca e nasale-aggiunse Paul

-Allora,l’unico su cui potremo contare è….-

-JOHN!-urlarono i tre.

-Beh,non rimane altro che dire…CHE L’OPERAZIONE “IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI” ABBIA INIZIO!-,disse sorridente Paul.

POCHI MINUTI DOPO

-Allora,John sei pronto?-

-Sì Paul.Mi vesto come la Regina madre e poi faccio la voce di una vecchietta rimbambita…entro e sorprenderò Shake!Ma ovviamente dopo averlo chiamato,con la voce di una dolce fanciulla-

-Bravo piccolino-

John chiamò Shake sotto una cabina telefonica rossa.Si tappò il naso per fare una vocina più stupida.-

-Così?- disse con una vocina strana.

-Sì!- dissero i 3.Il telefono faceva TU…TU…TU…poi rispose Shake.

-Hello!Shake Roberts al telefono.Dica-

-Ehm…prontoooo?-

-Chi va là?Chi…chi è?-

-Mi scusi,ma io mi chiamo Kathleen Mustard-

-Kathleen che?-

-Mustard!M-U-S-T-A-R-D-

“Mostarda?Diavolo di un Lennon!Una ne pensa,e mille ne fa” pensarono i tre ragazzi.

-Sì.Mi dica.Che vuole-

-Mi hanno detto che lei ha due biglietti dei Beatles.Uno di questo pomeriggio e uno di questa sera-

-sì.Ma chi glielo ha detto?-

-Il signore del box office-

-E come si chiama il signore del box office?-disse Shake.Quella voce strana non lo convinceva. Che fosse un burlone che gli stava facendo uno scherzo?

-Allora,il signore del box office si chiama…-

-Wilbur!- spifferò Paul a John

-WILBUR!!!!-

-Ah.Brava!-

-Ahahah!Ma che,me li può vendere,allora?Sono disperata perché voglio a tutti i costi vedere il mio idolo….JOHN LENNON!Non è bellissimo,vero?Peccato che io ho solo 14 anni in meno di lui,mi piacerebbe conoscerlo,mi va bene anche solo vedere il suo bel viso…LA PREEEEGOO SIGNORE,LA PREEEGO!!-

-Ok,piccola,ok-

-GRAAAAZIEEE!Dopo la mia nonna passa a prendere i biglietti.Può passare tra mezz’ora o tra un’ora?-

-Io sono negli studi televisivi.Chieda di me,e sarò a disposizione della tua nonna!-

-OOOOKKKK!Arrivederci,signor Roberts!-

-Arrivederci piccola-

John attaccò il telefono e disse sorridente: - è fatta,ragazzi!-

I tre ragazzi urlarono di gioia.

-Beh John,ora non ci resta che….truccarti!- disse Paul.

I quattro ragazzi non erano tornati al camerino assieme,poiché dovevano fare attenzione a nascondersi bene da Norman e Shake.Silvia e Paul erano andati a cercare il nonno,John era andato a fumarsi una sigaretta e George,cercando la mensa,per sbaglio era entrato nella “Mensa e uffici della produzione negli studi in TV”.Precisamente,era entrato dentro un ufficio (altro che mensa,in ufficio mica n’è roba da mettere sotto i denti) ,dove vi lavorava una bella segretaria…scalza (mah)…la segretaria aveva chiamato il suo capo,Simon. Simon accompagnò George nel suo ufficio.

-Mi scusi,ma ci dev’essere stato un malinteso- continuava a ripetere George.In quel “strano posto” era entrato per sbaglio.Simon gli mostrò delle camicie,e parlava sempre di una certa Susan…ma chi diamine era?Che gabbia di matti era,quella?Quel Simon è anche…stupido!E poi,trattava George da stupido...ma come si permetteva?Mah…George si stava facendo questi viaggi mentali quando Simon gli chiese alcuni pareri su quelle camicie.

-Non me le metterei neanche morto.Sono così…”grottesche”.-

-Certo che sono così,perché le hai scelte tu!-

-Io no-

-Comunque,se non vuoi collaborare,non incontrerai mai Susan-

-E chi è questa…Susan?-

- La nostra adolescente professionista!Devi amarla alla follia,sarà il tuo simbolo-

-AAAH intende quella deficiente che capisce tutto male?-

-Come hai detto,prego?-Simon stava iniziando ad innervosirsi.George si avvicinò meglio a Simon,e disse:

-Oh sì,molto spesso la guardiamo in televisione per farci quattro risate,anzi una volta decidemmo di scrivere qualche lettera per dire quelle che pensavamo di lei e delle sue idiozie-

- è una lanciatrice di moda,è il suo mestiere- disse Simon,nevrotico

- è una lagna-disse George schifato-una rinomata lagna.Noi abbassiamo il volume e le diciamo cose irriferibili-

Simon era sconcertato. Urlò: -buttatelo fuori-

-Ho detto qualcosa che non va?-

-BUTTATELO FUORI!Sta insultando il nostro programma-

-Mi dispiace per le camice- disse,andandosene

Simon urlò ancora una volta –BUTTATELO FUORI!-Simon non si era assolutamente accorto che il giovane che dialoga con lui non era niente po’ po’ di meno che GEORGE HARRISON in persona.E poi dava dello stupido a George!Ma come fa una persona in piena Beatlemania che si occupa di programmi per teenager a non conoscere George Harrison?Mah…

George ormai aveva perso del tempo prezioso:era in ritardo per l’ operazione “IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI”.Decise dunque di correre verso il camerino,e di andare successivamente in una mensa…VERA,e di fare attenzione a rientrare per sbaglio in quella pseudo gabbia di matti.

Dopo aver fumato,John arrivò in ritardo al camerino,perché venne fermato da una sconosciuta signora.

-Buongiorno-

-Buongiorno- disse John,non riconoscendo la donna.

-Oh!Un momento!Non dirmelo!Tu sei…-

-No,non lo sono-John non riusciva a capire la donna.Decise allora di risponderla in modo alquanto ironico e senza senso.

-Sì che lo sei!-

-No,non lo sono-

-So chi sei-

-No,non lo sono-

-Ma sì!Sei identico a lui-

-Davvero?Ma lei è la prima a dirmelo-

-Davvero.Guardati allo specchio-

-No,io miei occhi sono più chiari-

-Ah sì-disse,mettendosi gli occhiali da vista

-E il naso…-

-Sì,il tuo naso è più-

- è così?-

-Nel modo più assoluto- disse,togliendosi gli occhiali

 -AAAAAH LEI LO CONOSCE MEGLIO!-

- è solo una conoscenza occasionale-

-Questo lo dice lei-

-Perché?Che cosa hai sentito?-

- è sulla bocca di tutti -

-Davvero?-

-Ma io ho reagito. Ho difeso lei-

-Sapevo di poter contare su di te-

-Grazie- La donna si rimise gli occhiali,e disse:

-Tu non gli assomigli affatto!-

John guardò male la donna e salì sulla scala che portava al camerino,si fermò e disse:

-Gli somiglia più lei di me- e proseguì il cammino.

 

Dopo aver preso alcuni vestiti da donna vecchia in un camerino dove si stavano cambiando modelle (oche,vorremmo dire),Silvia portò i vestiti a John.

-Grazie-disse il ragazzo seriamente.Poi,con un tono scherzoso e malizioso,disse alla ragazza: -mi aiuteresti a truccarmi e a vestirmi?-

-Sì- disse la ragazza timidamente

-Emh,forse è meglio che ti aiuta George- disse Paul

-IO?E perché?-disse George,un po’ fuori dalle nuvole.

-NO!- urlò John,prendendo Silvia per un braccio e chiudendo la porta del camerino dei ragazzi (lo stesso un cui Paul trovò la bombetta).John chiuse la porta a chiave.La ragazza lo guardò in un modo alquanto sospetto.Chissà che cosa voleva fare.La ragazza si rassicurò quando sentì John dire:

-L’ho chiusa a chiave perché mi vergogno a farmi vedere nudo-

“Un attimo di pausa”pensò la ragazza. “Ha detto…NUDO?Ok,se si spoglia,mi giro...purtroppo non posso scappare,perché la chiave l’ha messa…IN TASCA???Oh ma perché quel giorno di primavera avevo promesso a Paul che sarei andata a trovarlo in Inghilterra?Sarebbe stato meglio che rivenisse a trovarmi lui,da solo,piuttosto che con quei tre scalmanati.Su Silvia,stai calma,e non farti viaggi strani.John è un bravo ragazzo…almeno CREDO!”

-A che pensi?-disse John

-Chi io?-

-Hai lo sguardo…perso…- la ragazza non si era accorta che il suo amico fosse già…IN MUTANDE.La ragazza urlò e si voltò.

Il ragazzo si avvicinò verso di lei,che sempre girata verso di spalle,la abbracciò e le sussurrò all’orecchio: -Che…ti faccio questo effetto?Sono così…orribile?- La ragazza si voltò verso di lui e gli disse:

-Ti prego,vestiti-

Il ragazzo fece spallucce e prese una gonna orribile color rosa.Silvia timidamente guardò il ragazzo vestirsi.Il ragazzo aveva un bel corpo snello,non era uno stecchino,ma non era neanche ciccione.Aveva delle belle spalle larghe muscolose,ma non troppo.La sua altezza (più di 1 e 80) faceva da contorno.

Quando il ragazzo si mise la gonna,tutti e due si misero a ridere.Successivamente,prese un lupetto color crema e si raccolse i capelli con una cuffia da campionessa di nuoto sincronizzato con i fiori bianchi.Poi prese un cappello grigio in velcro e se lo mise in testa.

-Ahahah,sembro uno spaventapasseri!-

-Ahahah,verissimo!Ora ti aiuto a truccarti,poi ti metti questi giganteschi occhiali da sole!-

La ragazza lo truccò con i suoi trucchi:un po’ di fondotinta chiaro,un po’ di terra sulle guance…stava pensando di mettergli la matita dentro gli occhi,ma decise di non mettergliela perché era difficile poi levarla.Decise dunque di mettergli un po’ di ombretto viola e un rossetto rosso trovati nei camerini delle donne.

-Ecco fatto,Joahnna-

-Uhuhuuuuh!- disse il ragazzo,con una voce femminile

-Mi chiamerò…Camilla!Camilla McChicken-

-Ahahah!Che tenero che sei,a volte-

-Io con te lo sarò SEMPRE- disse mettendosi gli occhiali da sole.

“SEMPRE?Oh John,perché non pensi prima di parlare?Queste cose mi fanno soffrire”

-Esci prima tu  per controllare se non stanno passando Shake o Norman – continuò il ragazzo.

John aprì la porta.La ragazza uscì.Vide un nevrotico Paul McCartney a braccia conserte accanto a un sereno George Harrison.Paul fulminò con lo sguardo la ragazza.

-Fatto?- disse Paul

-Entrate- disse la ragazza

I due entrarono e rimasero stupiti da come era vestito il proprio amico.

-Sei…sei bellissimo!-urlò George.

-Sì…bello- disse Paul indifferente-Beh,forse è meglio che ci dividiamo per controllare dov’è Norman-

-Io ho fame- disse George-scendo alla mensa per vedere dov’è…-

-Che dici Geo?Tu devi restare qui!-

-Scusa Paul-

-Anche io ho fame- disse la ragazza.Poi aggiunse:

-Una cosa però.Ora entro da Shake per dirgli che non voglio più i biglietti,perché “papà” Jim non vuole che vada a vedere Paul.E mando via Norman,se per caso è là dentro.Su Geo,resta un attimo rinchiuso nel camerino insieme a loro due!Trattieniti dal mangiare!-

-Ok,Little,però…fai in fretta -

Silvia entrò nella common room dove stava Shake. Per fortuna era solo.

-Buongiorno Shake. Come mai è solo?-

-Norman è con il regista a pranzo.Io scendo tra poco,perché adesso devo trovarmi con una signora-

-Ah.Capito.Le volevo dire che i biglietti non mi servono più,perché mio padre ha detto che oggi mio fratello Mike è in centro,e allora devo incontrarmi con lui.Dobbiamo fare una commissione molto importante.-

-Ah,va bene.E dunque dei biglietti,che faccio?-

-Non so.Ora devo andare!A rivederla!-

-Ciao Silvia-

La ragazza uscì e disse ai ragazzi:

-Via libera.Shake ci è cascato. Gli ho detto devo incontrarmi con Mike,per fare una cosa importante-

-Ok.Norman?-chiese Paul

- è giù nella mensa con il regista-

-Io direi di scendere nella mensa- disse George.Non ci vedeva più dalla fame.

-Sì!Silvia e George andate in mensa,io scendo tra poco e tu,John…sai che cosa devi fare-

-Ok.Adios!- disse la ragazza,seguita da un –Goodbye- di George.

-Arrivederci- disse Paul.La ragazza gli sorrise.Paul era così carino e  simpatico quando parlava in italiano.Era così…imbranato.

Quando i due se ne andarono,Paul fulminò John con lo sguardo.

“Che vuole costui?” pensò John

-Beh,che vuoi fare con lei?- disse Paul,arrabbiato

-Niente-

-IMPOSSIBILE!Lo so benissimo che cosa vorresti fare con lei…te la vuoi scopare,vero?-

-Non sarebbe male- disse maliziosamente

-Ma sei pazzo?Lei è una ragazza supersensibile,soffrirebbe con uno come te-

-A me piace da impazzire. Con lei il sesso lo metterò in secondo piano. Lo giuro-

-Ci devo credere?-

-Sì.Io la amo-

-Che hai detto?-

-HO DETTO CHE LA AMO- urlò,arrossendo successivamente.

-Ora esco. Poi ti do il via- disse per tagliare corto. Paul dette il “via” a John,che entrò da Shake,dopo aver bussato timidamente. Ormai John stava già tessendo il filo della sua farsa.

Nel frattempo,Paul ritornò dentro il camerino e aspettò John,brontolando come un…nevrotico?Ma che coincidenza!Povero Paul,quanto si rodeva! Che fosse anche lui innamorato e…geloso?Solo lui lo poteva sapere.

-BUONGIOOOORNOOOO!-urlò la signora Camilla McChicken

-OH!BUONGIORNO!-urlò Shake.

-Mi presento: CAMILLA MCCHICKEN,La signora dei….BIGLIETTIIIIIIIIIII-

-Ecco qua i suoi biglietti appena….SFORNATI!-

-Uhuhuh,ma che sciocchino…lei è proprio un bel giovane!Ma che simpatia!-

-Oh,la ringrazio-

-Quanto fa?-

-3 sterline- John “Camilla” porse le 3 sterline a Shake. E disse:

-UHUHUH!Quanto sarà contenta la mia bambina,quando vedrà quel BEL FUSTO di John….Len…John…Lem…JOHN LEMON!!-

-LeNNon signora- disse l’uomo,dando alla signora i biglietti.

-AHAAAAAAAAAAAAH!Lennon!Mi scusi,ma sono un po’ smemorata.Ho 75 anni,IHIH!Però mi ricordo benissimo che quel ragazzo è un BEL FUSTO- disse,mettendosi i biglietti in tasca.

-Oh,ma come se li porta bene,signora!Comunque sì…John è un ragazzo semplice e normale-

-Se tutti i ragazzi semplici fossero come lui!Quello è un SUPER DOTATO,ci creda,io conosco benissimo gli uomini.So riconoscere il loro interiore anche se li conosco solo grazie alla TV-

-Ah…se lo dice lei- disse Shake,un po’ dubbioso

-CI CREDAAAA!Lei è un uomo DOLCE,BELLO…e penso che a letto..UHUHUH!NON VOGLIO AGGIUNGERE!-

-Guardi,non aggiunga nient’altro perché sono imbarazzatissimo-

-OOOOOKKKKK!Io ora devo andare!PIACERE DI AVERLA CONOSCIUTA!-

-Il piacere è tutto mio,signora!-

-ARRIVEDERCIIIIII-

-Arrivederci-

 John rientrò  velocemente dentro il camerino.

-Beh,hai fatto in fretta,Joahnna-

-No,Camilla McChicken-

-Ahahah- disse Paul arrossendo.

-E poi non ti voglio bene,vero?- disse John, scompigliando i capelli di Paul.Paul divenne rosso come un peperone. John continuò : -Sei uno scemo-,e lo abbracciò.Paul si sentì…bene,ma non troppo.In fondo il suo migliore amico gli stava fottendo la ragazza la quale era innamorato.John gli fece occhi dolci.Paul ricambiò.John si lavò il viso e si asciugò.Poi disse a Paul:

-Ora vattene-

-Sì.Ciao-

John richiuse la porta a chiave,per rivestirsi.

Silvia e George stavano facendo la fila alla mensa quando videro da lontano una “bella coppia”: Ringo e il nonno. Povero Ringo,il nonno lo stava stressando!

-VOGLIO IL MIO CAFFè!- urlava il nonno

-HO FAME!- disse Ringo-MI ASPETTI,POI ANDREMO AL CAFFè-

Silvia disse a George di tenerle il posto della fila.Non gli piaceva il fatto che Ringo fosse così stressato.Silvia si avvicinò verso Ringo : - Ciao!Che c’è?Qualcosa che non va? -

-C….ciao- disse Ringo,balbettante.

-ORA QUEST RAGAZZO MI PORTA AL CAFFè!- Urlò il nonno,trascinando via Ringo lontano da Silvia.

Ringo guardò in modo triste la ragazza.

-Ti piace,eh?- disse il nonno

-N..NO!-disse il ragazzo falsamente

-Di questo ne sono scettico,ragazzo.Stai attento,lei è già fidanzata-

-Con…chi?-

-Ah,e poi non ti interessa!Mi chiedi qual è il ragazzo:che vuoi che ne sappia,io?-

-E come fa a saperlo,allora?-

-Me lo sento. Come tu,con la tua ragazza…vedi di fare attenzione.Paul mi ha detto che stai con una ragazza. Vedi di non farla soffrire-

Ringo non ebbe il coraggio di risponderlo. Annuì e basta. Era vero,stava con la bellissima Maurleen,e poi si era infatuato giorni fa,di quella ragazza. Quella ragazza (che aveva la stessa età di Mo) così dolce e carina…che gli sorrideva sempre…ah basta!Doveva smetterla di pensarla!

-beh?Caffè?-

-Sì,la accompagno- In fondo,se non la vedeva,era meglio per lui. Non voleva soffrire inutilmente.

George,intanto,divorava l’hamburger.

-Bfuono- disse a bocca piena.

-Mangiabile.In Italia si mangia meglio-

A George gli si illuminarono gli occhi. –Davvero,Little?Voglio andare a mangiarci!Dunque immagino che sarete ottimi CUOCHI! ITALIA…un’esperienza bellissima!Pizza,spaghetti,lasagne- disse sempre con gli occhi luccicanti.

-Ahah,sì…ti porterò in ristoranti dove si mangerà benissimo!-

-Tu sai cucinare?-

-Sì- George divenne rosso.

-Anche la mia ragazza-

“PAUSA MEDITAZIONE:RAGAZZA?Ha detto: RAGAZZA?” pensò Silvia

-Come si chiama,se posso saperlo?-

-Ma certo piccolina: Pattie Boyd-

-OOH!LA MODELLA BELLISSIMA?-

-Sì,ma ci stiamo frequentando da poco-

“Eh beh che vuoi dire?Che non devi essere serio con lei?Trattala bene!” continuò a pensare la ragazza.

George interruppe i pensieri di Silvia: -Oddio,ultimamente non sto bene- disse,mettendosi la mano in fronte.

-Oh George… -

-Dai,lascia perdere.Dai,mangia,io ho già finito-

-Ok- Silvia fece fatica a mangiare l’hamburger vicino ad un ragazzo cari...insomma…FAMOSO come George.

Il regista,senza Norman entrò dentro la mensa accompagnato da due uomini sconosciuti.Il regista si avvicinò ai due ragazzi e disse:-Ecco George Harrison con sua sorella!-

-Ehm,scusi,è la sorella di Paul-

-Ah,sì vero…Norman me l’ha detto poco fa….AHAAAAAH!Fai attenzione con la signorina McCartney,non provarci troppo!-

“E chi ci prova troppo?”pensò George “Dai,ci sto provando solo…un pochino,ma non lo dica a nessuno.Neanche a lei.Questo è un SEGRETO”

“Ma che orribile sarcasmo” pensò la ragazza in quel momento.

-Dai,ora ci mettiamo in fila- disse il regista

-Dai,ora ce ne andiamo- disse velocemente George -Arrivederci!-

I due ragazzi se ne andarono via dalla mensa.Chissà dove diavolo erano andati a finire John,Paul Ringo...chissà se l'operazione “IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI” abbia avuto un buon termine.George aveva tanti “piani B” per la testa.Come tutti gli altri tre ragazzi,avrebbe fatto di tutto per la giovane amica.I Beatles volevano lei come spettatrice.

 

ringrazio alle ragazze che mi hanno commentato...spero che vi piaccia questo capitolo...penso che sia l'ultimo dell'anno!Vi auguro a tutte voi un felice anno nuovo...e che questo 2010 sia l'anno in cui Paul ritornerà in Italia (e speriamo che non decida di andare in pensione,perchè come faremo senza il Macca? Già che Rings non si fa mai vedere =( mannaggia!)! Un bacione The Night Before 1965 ps ho scelto di chiamare la bambina Katleen Mustard per fare un "omaggio" alla canzone "Mean Mr Mustard" ,poichè mi piace tantissimo =)

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Capitolo 12
*** Chiacchierata con George e Ringo ***


I due ragazzi,appena usciti dalla mensa,incontrarono due sereni Paul McCartney (che strano per Paul,vero?) e John Lennon.

-HOLA,mis amigos!- urlacchiò John maccaronicamente in spagnolo.

-Che dici Johnny?- disse George.

-Volevo fare il poliglotta- rispose John,non staccando gli occhi di dosso alla ragazza.

-Io so che diamine vuoi fare- disse Paul

-e beh- rispose John,girandosi verso l’amico –sei geloso?-

-Fatti gli affaracci tuoi e smamma,anzi,dirigiamoci verso la mensa-

-Eh,no!FERMI TUTTI!Riunione all’aperto!Seguitemi!-

George,Paul e Silvia fecero spallucce e seguirono John che li portò fuori dagli studios in un angolo ben nascosto. John incominciò a canticchiare un motivetto da circo:

-E la novità della anno,signore e signori è che NESSUN MANAGER DEI BEATLES BLOCCHERA’  I  BEATLES! HAPPY 1964,RAGAZZI!- e porse i biglietti alla ragazza.

-Grazie John - disse la ragazza,che dall’euforia,abbracciò il ragazzo. John fece un sorrisetto malizioso. Paul lo guardò con rabbia. George rimase….indifferente. Anche perché George non era innamorato di Silvia. E Silvia,non era innamorata di George.

-Prego piccola.Ora vado a mangiare.Su Paul,muovi il culo-poi si rivolse verso la ragazza e George: -venite?-

-Ne siamo appena usciti- rispose George- mah,vorrà dire: ALTRO GIRO,ALTRA CORSA!-

-Ma sei proprio insaziabile- lo rimproverò la ragazza.

-Come al solito,la piccola vipera ha sempre da dirmene una contro!-

I ragazzi non si accorsero che dietro di loro arrivarono Ringo con il nonno. Il nonno urlava : -Voglio andare alla mensa!- ,e Ringo rispondeva – Aspetti,devo dire una cosa importante agli altri-

Appena John si accorse dei due urlò : -Ahaaaaah!la coppia dell’anno!-

-Tu pensa a colmare i tuoi debiti con le sgualdrinelle minorenni da quattro soldi anziché urlacchiare.Sbrigati a pagarle,altrimenti i debiti aumenteranno e tu morirai in miseria con la barba lunga in una casa di cartoni– disse il nonno.John fece spallucce e si zittii.

-Beh,come state?- chiese Ringo.

-Allora c’è stato un casino…Paul spiegò il tutto con molta calma,mentre George continuamente gli ripeteva : -Ripetilo bene,lo vedi che sei implicito? – e John che faceva lo sciocchino con Silvia,che teneramente gli sorrideva, e il nonno assisteva “il tubare dei due piccioncini (come affermava lui ) ” con grande indignazione. Infatti  di colpo prese la ragazza per un braccio e le disse a voce bassa: -- Beh,ti devi sposare con Paul e fai la sciocchina con quel buono a nulla?-

-Io? Io sono una cara amica di Paul,e basta-

-Lo sanno tutti,Jane Silvia Asher ,che ti devi sposare con lui-

-Ma io non mi chiamo Jane Silvia Asher, io mi chiamo Silvia ma non ho il cognome Asher

-Ok!Dunque Jane è un’altra?-

-Sì,è la ragazza di Paul,io sono solo un’amica di Paul –

-Ah,allora ho capito tutto: è un MENAGE à TROIS - disse,urlando. Paul aveva appena finito di parlare,dunque il nonno urlò proprio in un momento di silenzio. John,che ormai stava ascoltando Paul,rimase a bocca aperta,come tutti gli altri Beatles .Paul guardò innervosito il nonno,che ormai si era accorto della figura che aveva fatto. –Nonno!Che diamine dici a Silvia?-

-Niente Paul,stavamo appunto parlando dei rapporti sociali in generale-

-Ma de che?-poi si rivolse alla ragazza,prendendola per un braccio: -Vieni amore…George,fai cambio con Ringo-

-Ma perché proprio io?Perchè non John?-

-Il mio stomaco urla pietà,amico. Io non posso aspettare ancora. Altrimenti sarò costretto a diventare cannibale,e a rosicchiare le ossa del mio caro compianto amico George Harrison - disse John facendogli la sua solita buffa smorfia.

George e Silvia si ritrovarono ancora una volta,dentro la mensa. In fondo non era male,stavano con i propri amici: George divorava il secondo hamburger del giorno,Silvia ridacchiava per ogni cosa che John,accanto a lei,le faceva: John che giocava con aeroplanini fatti con i fazzoletti di carta,John che continuamente la baciava sulle guance,John che continuamente metteva la mano sotto la gonna della ragazza per accarezzarle le cosce...ecco,quando John le toccò le cosce una seconda volta,si alzò in piedi e disse frettolosamente: - George,lo vuoi un caffè? –

A George,appena sentì la proposta di Silvia,andò di traverso proprio l’ultimo boccone di hamburger. Tossì fortemente,e riuscì a riportare il boccone “nella retta via”.

-Sì, Little,bevo giusto un po’ d’acqua e ti seguo-

-Perché lo chiedi a lui?- chiese il nonno.In fondo,la stessa domanda la stava per chiedere John,che maturava da poco non solo un “odio” per Paul,ma anche la “paranoia” che Silvia non fosse interessata a lui,cioè che lo avesse baciato così tanto per farlo felice. Cosa che lo avrebbe fatto davvero soffrire.   

-Perché ha appena finito di mangiare -

-Ah,solo per questo-

-Uffa nonno,sì-

-Oddio,non mi sono ancora abituato a sentirmi chiamare da te nonno-

-Abituati- disse Paul,che si aggiunse al discorso. George si alzò e assieme alla ragazza,abbandonò ancora una volta,gli amici.

-Che c’è,come mai questa voglia di andartene?-

-Non mi sento bene- Infatti,la ragazza aveva paura che John la trattasse come una delle tante. Lei non era una ragazza facile. John sì,era bellissimo (anzi, “perfetto”,potevamo dire),ma non si doveva permettere di toccarla.

-Dimmi,che cos’hai ?-

Ed ecco che uno sconosciuto voleva sapere una cosa tanto riservata.

-Dai,passerà,prendo un caffè - disse la ragazza,cercando di tagliare corto.

George e Silvia sorseggiarono il caffè in silenzio. George finì per primo. Disse timidamente alla ragazza : -Per qualunque cosa,sappi che ci sono. Sarò a tua disposizione-

La ragazza deglutì l’ultimo sorso di caffè con difficoltà. Non credeva a quello che avevano sentito le sue orecchie. Rispose con un : -Grazie George -

-Se te la senti,ovviamente. Tipo,non ti chiedo di confidarti con me allo stesso modo di Paul.Se per caso ti senti giù,e vuoi parlare di qualcosa che non riguardi il fatto che ti senti giù,sappi che io sarò tutt’orecchi per te-

George non aveva mai fato il carino con Silvia. Era rimasto il più freddo,nonostante fosse stato il Beatle con il quale stava di più.Ma in fondo,anche Silvia aveva un carattere un po’ riservato. Proprio come George.Ecco perché stavano sempre assieme,andavano d’accordissimo.

I ragazzi erano seduti,assorti per i loro pensieri. Particolari erano quelli di George....

You'll never know how much I really love you.
You'll never know how much I really care.
Listen,
Do you want to know a secret?
Do you promise not to tell?, Ooh oh, oh.
Closer,
Let me whisper in your ear,
Say the words you long to hear,
I'm in love with you.
Listen,
Do you want to know a secret,
Do you promise not to tell, whoa oh, oh.
Closer,
Let me whisper in your ear,
Say the words you long to hear,
I'm in love with you, Ooh oh oh.
I've known the secret for a week or two,
Nobody knows, just we two.
Listen,
Do you want to know a secret?
Do you promise not to tell? Ooh oh, oh.
Closer,
Let me whisper in your ear,
Say the words you long to hear,
I'm in love with you.
Ooh oh oh, Ooh oh oh

George si svegliò dal trans e urlò –NO!NON è VERO!-

-Che c’è Geo?-

-Nulla,sto impazzendo-

-Ma come mai?Se posso saperlo -

OK.Ora te lo dico.Sto male per colpa tua.Oh cazzo!Ma che diamine penso? No,mia cara,te lo dico sinceramente: non mi interessi.Sei bellissima,ma io sono innamorato di Pattie,una ragazza molto ma mooolto bella!Forse anche più di te,ma non pensare che io te lo dica per offenderti” pensò immediatamente George,ma poi disse:

-Dev’essere che sono stressato per il lavoro-

“Bugiardo di un George “pensò George tra sé.

-Tranquillo George.In questo caso non bisogna fare altro che essere tranquilli-

-Dai,andiamo- disse un po’ nevroticamente. All’uscita del caffè, i due ragazzi incontrarono Ringo e il nonno,appena usciti dalla mensa,posta proprio di fronte al caffè.

-Quanto scappi!-urlò il nonno alla ragazza.

-Io non scappo da nessuno-

Il nonno si avvicinò alla ragazza e le disse a bassa voce:

-Voglio vedere se scapperai quando ti sposerai con Paul.Ordinerò a Jim di rinchiuderti in una stanza!Sfornerai prole solo con Paul! -

-Ma quante volte le devo dire che io non sto con Paul?- rispose a bassa voce

-Smettila,ormai ho capito veramente tutto!Paul non sta più con Jane Asher,sta con te!-

-No,non è vero! Non è possibile che non creda a nessuna delle mie parole-

-Certo che non le credo!Dirò tutto ai tuoi “amichetti”: John,George e Ringo!Così la smetterai di fare la sciocchina con loro!-

Silvia iniziò ad innervosirsi. Urlò al nonno: -Ma come si permette!-

E uscì fuori dagli studios.

Ringo la seguì: -Silvia,aspettami!-

Silvia si voltò verso il batterista. Gli mostrò un viso triste.

-Ringo,il nonno mi assilla.Sta urlando cazzate contro di me!Cazzate che non sono vere!E io non voglio essere etichettata come la tipica ragazza facile!-

-Su,calmati Silvia. Non devi incazzarti così tanto per lui.Il nonno è un uomo perfido,che fa sempre ogni cosa apposta:Non sa mai che cosa dire,vuole fare lo sbruffone.Non ha ancora capito che ormai è un vecchio di 80 anni.- Ringo prese il viso della ragazza fra le mani,e le disse: -Su piccola,non essere triste.Se la prossima volta lo vedo avvicinarsi a te,lo risponderò in malo modo. Parola di Richard Starkley ! –

-Grazie Ringo-

-Prego,Little Silvia-

I due si abbracciarono.Il cuore di Ringo iniziò a battere all’impazzata.

“O è un principio di infarto,o è quello che presumo…calmati Richard,NON sei innamorato.Oh cavoli…e mi ero promesso di non innamorarmi di lei.Scemo di un Richard! “ pensò Ringo.

Appena Ringo lasciò soli George e John McCartney,George rimproverò il nonno:

-Basta nonno!Non ha il diritto di trattarla male-

-Ma io stavo giusto parlando del matrimonio-

-Matrimonio?Ma di chi?-

-In generale- rispose il nonno. In fondo,si era comportato da perfido con la ragazza.Era meglio non parlarne più di questo fatto. Magari si era sbagliato davvero,magari aveva ragione la ragazza.Il vecchio sospirò e si prestò ad andare via. Lasciò solo George dopo avergli detto : -Vado a spararmi un altro caffè!-  .

George gli disse: -Io vado a vedere che succede là fuori. Al mio ritorno,si faccia trovare.-

Il nonno annuì ma poi pensò :  see,come no,contaci ragazzo!”

George urlò –Problemi?- nel mentre che Silvia e Ringo si abbracciavano.

-Insomma,il nonno rompe le scatole.Ora devo andare a casa,ritornerò per il concerto.Prendo la spesa nel camerino.Salgo da sola,andate a cercare gli altri-

-Sicura che vuoi rimanere sola?- disse George

-Gli altri li possiamo andare a cercare anche dopo- aggiunse Ringo

-Sì,salgo da sola.Ciao-

-Ciao-

Silvia prese la spesa e uscì.George e Ringo si diressero verso l’area fumatori dove avevano appena finito di dare l’ultima boccata di sigaretta John e Paul.John e Paul fecero compagnia a Ringo e George,che fumavano.

-Dov’è Silvia?- chiese John

-è andata via. Ritornerà per il concerto.Il nonno l’ha scocciata-

-E come?- disse John,irritato

-Stai tranquillo John.Tanto se la vedrà con noi,se continuerà a farlo in futuro- disse Ringo

Paul annuì silenziosamente.I suoi amici avevano ragione.

-Vero,ragazzi.Quando fa così non lo sopporto- disse Paul

-Ah,ecco dove eravate!-urlò un uomo alle loro spalle.

-Sono il vice regista.Norman e Shake vi stanno aspettando!Tra poco inizieranno le prove!-

 

Ciao =) ringrazio a tutte quelle che mi recensiscono ogni capitolo,e anche a tutti quelli che semplicemente la leggono... nel prossimo capitolo parlerò delle prove (il momento "and I love her")... cmq tranquille,in futuro si scoprirà che non saranno tutti i fab ad essere interessati alla ragazza... =) un bacione =) The Night Before 1965

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Capitolo 13
*** Le prove ***


Norman non era riuscito a trovare i quattro ragazzi,né tanto meno il nonno.Decise dunque di salire nella common room ,dove lo aspettava uno Shake affamato.

-Sai Norm- disse Shake – ho venduto i biglietti della ragazza-

-E hai fatto benissimo!Giuro che Paul così distratto non l’avevo mai visto!-

-Neanche io.Sai,ora i McCartney sono più felici.Jim si è innamorato di un’altra donna,si chiama Angela-

-Sono davvero contenta per loro.Credi che Silvia sia figlia di Angela,Shake?Perchè non assomiglia tanto a Paul.Giusto gli occhi,i lineamenti,le labbra…ma non sono “uguali” da essere fratelli.Non so se mi hai capito-

-Ti capisco benissimo.Un po’ lo stavo pensando anche io-

-Credi che tra loro,anche se sono fratellastri,ci sia una storia d’amore?-

-Guarda,forse sì,forse no. Stanno molto assieme,come hai notato anche tu,ma non credo che siano fidanzati-

-Già.Mah,alla fine,che ce ne frega?-

-Infatti-

Nello stesso momento,qualcuno bussò alla porta.La porta venne aperta da un uomo,che portava in mano un vassoio di sandwich.

-Ah,mister McGregor- disse Norman

-Ho portato un po’ di sandwich per voi e per i ragazzi-

-Ah grazie-disse Shake- non doveva-

-Macchè! È un piacere per me…ma…dove sono i ragazzi?-

-Non ci sono,sono andati a farsi un giro- disse Norm.Intanto,Shake addentò un sandwich. Era molto affamato. Giudicò il tramezzino definendolo : –Buono!-

-Davvero?Ma tra poco… -

-Giusto,Jimmy,ora andiamo a cercarli-

-Se volete,vado io,tanto ora devo scendere. Victor mi attende in sala regia!-

-Ok,Jimmy,di a Victor di stare tranquillo,che i ragazzi arriveranno al più presto!-

Jimmy era sceso per la mensa,ma niente.Dei ragazzi non vi era alcuna traccia. “Ora vado a vedere nella zona fumatori” pensò. Jimmy li trovò proprio nella zona che stava pensando.

-Ah,ecco dove eravate!-urlò dietro di loro.John Lennon,per vedere meglio (si era dimenticato gli occhiali a Liverpool…ma si può essere freschi,Lennon???)

-Sono il vice regista.Norman e Shake vi stanno aspettando!Tra poco inizieranno le prove!-

I ragazzi salirono su,nella common room.

-Ehi,arriva qualcuno!- disse Norman. I due manager ormai ne erano sicuri. La porta stava per essere aperta dai Beatles.Si nascosero dietro la porta per cogliere alla sprovvista la band.

John chiuse la porta e guardò stranamente i due manager. –Che cosa ci fate qui?-

-Ci stiamo nascondendo- rispose Norman.

-Dovete essere scemi o… -

-Ci stavamo solo riposando-

I Beatles si posizionarono di fronte allo specchio.Anche in quella stanza c’era una sottospecie di camerino.Mah,quelli studios erano davvero strani.

-Comunque vi ho detto di restare qui-  disse Norm,irritato,mentre George gli metteva un fazzoletto nel collo.

-Eh beh?- disse John.

-Quando dico di stare buoni dovete restare fermi- disse sempre irritato.

John si inginocchiò a Norman,facendo gli occhi e una vocina dolci : -Non mi frusti,signore,sono stato forviato-

-AAAAAAAAAAAHHHHHH,piantala,John,ci stanno aspettando giù in teatro- disse,mentre George lo truccava.

-Muoio dalla voglia di lavorare- disse Ringo.

-Oh,Dio ti benedica Ringo- disse Norm,sospirando.

-Sentitelo il primo della classe –disse Paul,mentre un sarto gli stava prendendo le misure

-Leccapiedi!-disse George

-Hai tradito la clausola- disse John

-Aaaaah lascia perdere-disse Ringo,infastidito, a John

-Carattere di… - e in quel momento,la voce di John venne coperta da Ringo,che gli urlò contro.

-Ah,volete incominciare a muovervi?-disse Norm,e fece in modo che George gli togliesse le mani di dosso,trascinandolo per un braccio. – Vi stanno aspettando- , aggiunse.

-Devo andare- disse Paul al sarto,che rimase con il metro a mezz’aria.John si avvicinò verso il sarto con delle forbici enormi,e disse,con una voce del tutto femminile : -Dichiaro ufficialmente questo ponte….APERTO!- e tagliò il metro. Sicuramente John voleva imitare la Regina,con quella voce da femmina.

Intanto,il regista girava per il palco dove i Beatles dovevano registrare.Era veramente nervoso (Ma una camomilla non se la poteva prendere?).Urlava continuamente : -Dove sono? DOVE SONO?-

Il regista si rivolse al tecnico,chiedendogli dove erano i quattro musicisti.Il tecnico gli assicurò che i quattro erano in procinto di arrivare il più presto possibile.

-Ah sì? Se non arrivano qui entro trenta secondi,saranno guai….guai…guai-

Il regista non fece a tempo a finire la frase che i quattro ragazzi,accompagnati dal nonno e dai manager,erano appena arrivati sul palco lentamente.

-Sempre a ciondoloni,eh?C’è proprio gente che ha la vita facile- disse John,guardando il regista in malo modo.

-Passati i trenta,non c’è più niente da fare.La televisione è un mezzo giovane.E io non ce la faccio a tenere il ritmo- disse,andandosene

-Strano,sembra così giovane- disse Ringo

-LO ERO- disse il regista,andando verso il mixer.

-Secondo me,la moglie non sa di quella- disse George indicando la segretaria del regista.

-Non ne ha di moglie,guarda che golf che ha- disse John

-Magari glielo ha fatto la moglie- disse Paul

-Magari se lo ha fatto di suo- aggiunse John

Successivamente,i ragazzi si posizionarono,con gli strumenti in mano.Erano pronti alla registrazione.

-Pronti?Proviamo e cercate di non muovervi dai vostri posti- disse il regista al microfono,dentro lo studio. I ragazzi si posizionarono per benino.

Quando tutti furono pronti,il regista disse : - Ok,musica! –

-          I give her all my love
that's all I do
and if you saw my love
you'd love her too
and I love her
She gives me everything
and tenderly
the kiss my lover brings
She brings to me
and I love her
A love like ours
could never die
as long as I
have you near me
Bright are the stars that shine
dark is the sky
I know this love of mine
will never die
and I love her
Bright are the stars that shine
dark is the sky
I know this love of mine
will never die
and I love her -

Il regista consigliò a Norman di “portare i ragazzi ad incipriarsi un poco nei camerini”.

Shake intanto,era già dentro nei camerini,a “controllare” il nonno.

Appena i ragazzi si posizionarono davanti allo specchio,una “marea” di attori riempirono la stanza.

-E tu chi sei?- disse un attore a John

-Io sono Beppi- rispose il giovane,con una barba finta addosso – Vuoi un cazzotto sugli alamari?- disse poi,con la sua solita aria da finto spaccone.

- John comportati bene o ti ammazzo- disse Norman,molto irritato. – Su,ma levati quella roba- disse poi a Shake,che in quel momento si era messo una parrucca bionda in testa- ti sta bene- disse poi.

Norman,successivamente,guardò Ringo,con un copricapo simile a quello di una guardia reale in testa.Stava comodo su una sedia,leggendo il giornale “Queen”,mentre l’asciugatore di capelli riscaldava il copricapo.

-Ringo,dove vuoi errivare?- disse Norman disperato

-Sino a pagina 5- rispose il ragazzo,immerso nella lettura

John si avvicinò verso Ringo e disse: -Hai sempre desiderato essere una guardia della regina- mentre gli copriva gli occhi con il copricapo. Successivamente,John pettinò il copricapo di Ringo.

Paul,seduto di fronte allo specchio,con un naso finto in mano,recitava un brano dell’Amleto di Shakespeare -Oh,che questa troppo,troppo solida carne si imputridisca…. – poi si girò verso gli amici,impuntando il phon come una pistola,ed urlò: ZAAAAAAAAAAAAP!-

-Non vorrai mica interferire con le rozze caratteristiche della mia personalità,vero signora?- disse George alla truccatrice

Intanto,John continuava a pettinare il copricapo di Ringo.Poi guardò il giornale.

-Ma sta leggendo QUEEN!Tutto sulla moda femminile- urlò come un pazzo

Successivamente,il nonno si sfogò,dicendo : -Io avrei dovuto cambiare per un po’ ambiente e per ora in un treno-in una stanza, in una macchina- in una stanza, ed in una stanza-in una stanza!Andrà bene per un branco di damerini incipriati come voi,ma io mi sento come in una camicia di forza-

-Oh,che caro vecchietto- disse una truccatrice.

-Uhmmm,non sfidare la sorte- disse il nonno alla ragazza.

- è un maniaco sessuale- aggiunse John – la vecchia generazione sta portando questo Paese alla rovina galoppante –

Ringo e Shake annuirono.

-Cosa ci fa una ragazza graziosa come te in un posto come questo?- disse poi Shake,scialbamente.

-Sono quasi pronti ragazzi,stanno finendo l’appello dell’orchestra- disse Norman,appena tornato.

-Ehi,che bella cravatta,da che carrettino ti servi?- disse poi John a Norman,deviando il discorso.Poi si avvicinò verso una truccatrice,prendendola per le braccia.Le disse:

-Io posso aprirti la strada per il palcoscenico-

-E come?- chiese lei.

John la portò fuori dal camerino: -Ecco,volta a sinistra dopo la porta, e poi appena passati gli estintori ci sei- disse,sempre tenendola per le braccia.Dietro di loro c’erano gli altri tre,anche loro affiancati da ragazze.

-Tocca a voi,ragazzi- gli dissero,successivamente. In quello stesso momento,un uomo passava con un manichino. John mise la barba finta addosso al manichino.

-Ah,fagli fare la barba- disse poi George,nel vedere il manichino barbuto.

Arrivati sul palcoscenico,i ragazzi guardarono ballare un gruppo di ballerini composto da 4 donne e da un uomo. Ballavano al ritmo di un pianoforte.

Mentre camminavano,John veniva truccato da una ragazza.Appena arrivò sul palcoscenico,il ragazzo mollò la truccatrice per mettersi a ballare come un cretino.

I ragazzi si avvicinarono ai loro strumenti. Ringo fece ritmo alla canzone,accompagnando il piano.

John,con la chitarra che pendeva dalle sue spalle,disse,alzando le braccia al cielo: -Ehi ragazzi,ho un’idea!Ecco!Perchè non facciamo il numero qui? Sì!!!-

Paul,George e Ringo risero.

-Due,tre,quattro-

Before this dance is through
I think I'll love you too,
I'm so happy when you dance with me.
I don't want or need to hold your hand,
if it's funny try to understand,
there's really nothing else I'd rather do,
'cause I'm happy just to dance with you.
I don't need to kiss or hold you tight,
I just want to dance with you all night,
In this world there's nothing else I'd rather do,
'cause I'm happy just to dance with you
Just to dance with you,
It's everything I need.
Before this dance is through,
I think I'll love you too,
I'm so happy when you dance with me.
If somebody tries to take my place,
Let's pretend we just can't see his face,
In this world there's nothing else I'd rather do
'cause I'm happy just to dance with you
Just to dance with you,
It's everything I need,
Before this dance is through,
I think I'll love you too
I'm so happy when you dance with me.
I discovered I'm in love with you
'cause I'm happy just to dance with you

-Molto bravo,George,molto bravo- disse John

-Oh oh- disse George

-Niente male-aggiunse Paul

-è stato grande ragazzi,ora avete circa un’ora.Ma non lasciate il teatro- poi si rivolse verso John,che stava provando con un’altra ragazza (“Un uomo ha bisogno di più donne”,diceva sempre John).

-Ehm,vuole farmi vedere la sua collezione di francobolli-disse con un’aria innocente

-Sì,anche questa qui- disse Paul,prendendo per il braccio un’altra ragazza

- John,stavo dicendo a te : quest’ultima prova è importante,lo vuoi capire,importante!- disse Norman,un po’ premuroso.

John lo rispose facendo il verso del maiale,e se ne andò con la ballerina,tenendola per mano.        

 

ciao,finalmente sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo di A hard day's night,finalmente ho trovato tempo =) In questo capitolo,come avete notato,mi sono data alla descrizione del film...forse sono stata un po' troppo ripetitiva,ma ho cercato di rimanere fedelissima al film "Tutti per uno"...spero che vi piaccia =) un bacione Night

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Capitolo 14
*** Ringo e la sfilata per la vita ***


- Io voglio una tazza di thè!-disse il nonno,mentre John e Paul uscirono dal palcoscenico.

Norman fissò Shake. Magari lui era interessato ad accompagnarlo. Ma Shake si trovo una scusa,raccogliendo una chitarra da terra,e dicendo: -Devo…controllare…le corde…della chitarra!-

-Furbo….George!- disse Norman.Ma George si tappò le orecchie,facendo finta di non sentirlo.

Norman aveva ancora un’altra possibilità per levarsi di mezzo il nonno.Disse : -Ringo,il nonno vuole il thè! -

-Aaaah,senti Norm- disse il ragazzo,ormai scocciato del nonno dall’ora di pranzo.

-Devo alzare il tono della mia voce?- disse Norman,con un fare da severo.

Ringo era un bravo ragazzo. Obbedì a Norman.

-D’accordo. Vieni nonno!- Il nonno seguì Ringo. Norman alzò gli occhi al cielo. Quel nonno faceva dannare anche i Santi!

Arrivati alla mensa (questa volta erano andati alla mensa,poiché il caffè lo avevano appena chiuso),il nonno notava quanti attori riempivano il locale. Attori che,avevano appena finito di lavorare,attori che ogni giorno mangiavano tardi.

 Ringo era immerso nella lettura di un piccolo libro,quando il nonno lo interruppe innervosito:

-Ma guardalo!Seduto con quella PROBOSCIDE ficcata dentro il libro!-

-Beh,cosa c’è da ridire?-

Il nonno prese con violenza il libro dalle mani del batterista.

-Non hai risorse naturali tue proprie?Ti hanno portato via pure quelle?-

Ringo gli riprese il libro.

-Sui libri si impara-

-Sì,si impara,vero?Aaaaaah,stupidaggini!Impari di più andandotene fuori-

-Fuori dove?-

-In qualsiasi posto!Ma non il nostro piccolo Richard,oh no…quando non suoni quelle pelli di somaro ti tormenti guardando quella robaccia-

-I libri fanno bene-

- è meglio sfilare - disse sorridente,il nonno.

-Sfilare?-

-Sfilare per la città,muoversi,darsi una mossa,VIVERE!-

-Beh,sto vivendo-

-Tu?Vivendo?-

-Qual è stata l’ultima volta che hai offerto una margherita rosa ad una ragazza? E l’ultima volta che hai fatto arrossire una fanciulla con una lusinga?-

Ringo guardò male il nonno, e disse: -Non sei un po’ vecchio per questo? – Il nonno a volte non si faceva mai i fatti propri.

-Beh,almeno io ho dei bei ricordi.Tu hai solo…quel libro!-

-Non prendertela anche tu con me!- disse il ragazzo,un po’ innervosito.

-Ah,allora sei un uomo,dopo tutto!-

-Cosa vorresti dire?-

-Credi che non lo abbia notato?Credi che non sappia come stanno le cose? Poveretto-

“Ma che diamine sta dicendo?” pensò Ringo. Il nonno continuò a parlare,girando attorno a Ringo :

-Ti hanno costretto a rifugiarti nei libri con il loro comportamento crudele.Si sono approfittati di te-

-Non saprei-

-Gli piace BURLARSI di te!- poi,continuò,puntando,contro il ragazzo, una zuccheriera di vetro: - dove sarebbero senza il contributo della tua batteria?-

-Eh,hai ragione-

-E a te cosa rimane?-

-Eh,cosa ci guadagno io?-

-Un libro- disse il nonno,guardando disgustosamente il libro-

-Già. Un maledetto libro!- disse Ringo,sbattendo il libro nel tavolo.

-Potresti tradire una ricca vedova americana,o bere sago a Tahiti,prima di diventare troppo vecchio come me-

-Non ci avevo mai pensato- disse incredulo- La mezza età occupa molto tempo,vero?-

-Hai ragione- disse tristemente

Ringo si alzò. Il nonno sorrise,dicendogli : -Dove vai?-

-A sfilare,prima che sia troppo tardi!- disse il ragazzo,con la macchina fotografica nella mano destra,mentre salutava il nonno a braccio teso (una  versione ridicola del saluto alla nazista,potremo dire,perchè Ringo saluta con la sinistra,e non con la destra,come i nazisti erano soliti fare) .

Uscendo dagli studios,Ringo incontrò George con uno strano copricapo in testa.

-Hey Ringo,lo sai che cosa mi è successo?-

-No- disse seccato – Quell’espressione sprezzante ti sta cambiando i lineamenti- e dopo queste parole,Ringo lasciò solo l’amico.

Ringo,poi,passò davanti a John e Paul,che chiacchieravano con delle ballerine.

-Ecco il giovane prodigio di mezza età!- urlò John,appena vide l’amico .

– Ma non eri con il vecchio?- chiese Paul.

Ringo non rispose. Gli fece semplicemente una foto,andandosene.

Paul si rivolse a John: - La prova generale inizia tra mezz’ora. Non può andarsene via.-

-L’ha appena fatto-

Nello stesso momento,arrivò George correndo : - Hey,sapete cos’è successo?-

-Lo sappiamo- rispose Paul

-Tuo nonno l’ha provocato-

-No!-

-Sì,gli ha riempito la testa di idee-

-Oh,vecchio intrigante,Dobbiamo farlo ragionare- disse un po’ disperato,Paul.

I tre ragazzi andarono alla ricerca di Ringo.Si divisero.

Ringo faceva un sacco di foto,durante la sua passeggiata,ovvero,la sua “sfilata per la vita”.

E per di più,venne rincorso da due ragazzine. Dovette comprarsi un giaccone e un cappello,per non essere riconosciuto.

Inoltre,venne ritenuto “alquanto sospetto” da un poliziotto,giocò con una lattina accartocciata in un argine del Tamigi,fece amicizia con un bambino di nome Charlie,di 10 anni “e tre terzi”,che aveva marinato la scuola con gli amici Ginger,Eddie Fallon e Ding Dong.

Charlie fece una domanda alquanto simpatica a Ringo: -E tu perchè non sei a lavoro?-

Ringo rispose : -Ho marinato-

Charlie rincontrò i suoi amici,lasciando solo Ringo per il suo cammino.

 

Ciao a tutte,devo dire che questo capitolo è un po' piccolo...ho preferito suddividere la "fuga" di Ringo in due parti : questo capitolo con il successivo,che penso di chiamare "Alla ricerca di Ringo" !...spero di essere riuscita a descrivere bene questo divertentissimo momento del film...adoro Ringo,fa molta tenerezza =) Grazie a tutte quelle che mi commentano sempre,e a quelli che leggono semplicemente =) un bacione grande a tutti...pace e amore =) Night Holly

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Capitolo 15
*** Il nonno incontra Ringo ***


Intanto Norman e Shake,aspettavano ansiosi il ritorno dei 4 ragazzi. Il problema era che mancavano solamente 20 minuti alla prova generale.

Norman aveva paura di dove si era cacciato Ringo:

-Dio solo sa che cosa si scatenerà sull’ignaro Sud. Una volta assaporati i piaceri della vita,nessuno fermerà più Ringo -  disse.

Intanto Ringo,entrato in un pub, cercava di mangiare un piccolo tramezzino duro come una scarpa.

E purtroppo,si stava per mettere nei guai.

Per sbaglio gli caddero i soldi per il tramezzino in un tavolo da gioco,e in un altro tavolo da gioco,qualcuno ruppe il bicchiere contenente la sua birra.

La sfortuna gli andò incontro anche quando decise di giocare a freccette:un tiro mancino fece mandare una freccetta su un tramezzino di uno sconosciuto,e sul pappagallino della proprietaria del bar.

Quest’ultima fece mandare via Ringo:

-Vai via,piantagrane-

Ringo se ne andò via amareggiato,mentre il solito poliziotto che lo stava seguendo da prima.

Intanto,i due manager aspettavano.

-Shake?-

-Sì-

-Perchè non ti preoccupi un po’?-

-Mancano DUE minuti alla prova generale- aggiunse l’ansioso regista,appena arrivato-Non arriveranno mai-

-Ucciderò Lennon- disse Norman,ansiosissimo.

-Potremmo sopravvivere se…-

-Arriveranno in tempo per la diretta?- chiese Shake.

Il regista iniziò a rispondere scontrosamente ai due.

Si arrivò alla fine che la colpa di tutto ciò era di Norman.

Lo disse anche Shake,che si meritò uno: -sporco traditore!- da parte di Norman.

Ma…si sentirono delle voci nell’aria,dei giovani cantare allegramente.

Erano John,George e Paul.

-Ciao!- disse John.

-Ciao John- rispose Norman -....JJJOOOOOOHHHHNNNN!-

-Cosa c’è?- chiese George.

-Potrei sbranarvi tutti-

-Ti piacerebbe una mela nel gozzo- disse John

Il regista si avvicinò a John: -Stavate per perdere le prove-

-Ci dispiace per questo- disse George

-Norman…sono solo in tre- disse Shake,alquanto preoccupato.

-Ehm…stavamo cercando Ringo- disse Paul -ma ci siamo resi conto che doveva essere qui-

-Ma vi siete resi conto che mancano 45 minuti alla diretta e siete solo in tre?-

-Controllati,altrimenti scoppi!- lo riprese John -Deve essere qui-

-Dai,guardiamo nei camerini- disse Norman.

Mentre salirono,Paul chiese di suo nonno. Norman gli disse di non preoccuparsi.

Intanto,il nonno ne aveva escogitato una delle sue: stava consegnando alla ragazze della fila fotografie con autografi tarocco. In men che non si dica,le ragazze lo assalirono.

I poliziotti lo pregarono si spostarsi dalla fila,poiché stava causando disordine pubblico.

Ringo stava ancora passeggiando per Londra.Precisamente in una strada con lavori in corso. Incontrò una signorina e da vero gentiluomo,mise per terra il suo cappotto in modo tale che lei non passasse sopra le pozzanghere.

Lo fece per tre volte,ma alla terza,la signorina cadde,poiché Ringo per sbaglio coprì una buca.

-Preso finalmente!- disse il solito poliziotto “pedinatore”,che portò il povero batterista alla centrale.

Ringo cercò di divincolarsi dicendo che era Ringo Starr,e che tra pochi minuti doveva suonare in uno spettacolo.Insomma,disse la verità,ma non venne creduto.

Ringo venne accusato di vagabondaggio,comportamento sospetto e disturbo della quiete pubblica.

Nello stesso momento,arrivò con gran trambusto il nonno,accompagnato da altri poliziotti.

I due “colpevoli” vennero fatti accomodare in un corridoio.

-Ringo! Hanno incastrato pure te!-

-Non sono qui di mia spontanea volontà-

-Ti hanno dato una ripassata?- disse il nonno,con la bocca mezzo socchiusa,a bassa voce.

-Cosa?-

-Sono una manica di macellai,hanno pugni come cosciotti di maiale per rompere le ossa a giovani come te.Dobbiamo fuggire.Chiamerò i rinforzi…tieni duro,tornerò-

-Per me?-

-Se ti buttano a schiena sul pavimento,attento alla cassa toracica-

-Ma…a me sembrano innocui-

-ma è quello che vogliono farti credere. Tutti i poliziotti sono malvagi-

-Volete una tazza di The?- gli chiese il sergente della centrale.

Il nonno continuò a commentare gli sbirri a sottovoce: -Cattivi e scaltri-

-No,signor sergente,non per me.No,la prego-

I poliziotti continuarono a parlare del nonno,di come lo avevano salvato dalla folla inferocita.

Insomma,non era vero che questi poliziotti erano malvagi.

-Ok,ragazzo,ora o mai più!-

Ma il nonno continuò a credere alla sua teoria.

-Assassini! Johnny McCartney non si lascerà catturare facilmente!-

E scappò.

Menlove Ave.

TIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN! *sorride alla John* Stasera (17 Giugno) siccome non avevo il rooter a casa (me lo hanno preso T___T non è giusto *bububu*),ho pensato “Eh no,oggi scrivo A hard day’s night”,ora o mai più”…e l’ho fatto,”sfornando” non uno,ma bensì due capitoli e mezzo! Dunque tenetevi forte,che il prossimo capitolo lo metterò in breve tempo xD ...e siccome oggi sono buona U_U ,vi faccio una piccola anticipazione: tra due capitoli ritornerà Silvia McCartney xD un po’ mi mancava,la mia prima alter ego xD …John ne sarà contento U_U (beh,direi anche gli altri Beatles…ma dimmi te in che pasticcio si sono messi…e i guai,ahi ahi,penso che forse arriveranno in seguito…dopo il concerto...vi spiego (purtroppo non ricordo se lo avevo già scritto T___T) …A hard day’s night non finisce con il concerto e con la partenza a Wolverhampton ,ma ci saranno altre peripezie e poi…”Il rientro a Liverpool” e poi….eheheh,mi sa che sto dicendo troppe cose! xD è la notte che mi gioca sempre brutti scherzi (sono le 0.11…siamo già a 18 U_U)…non per questo sono Night U_U …bene,ora mi sono “confessata”…ringrazio a tutti i lettori di questo romanzo d’appendice e ringrazio tutta la redazione di Confidenze U_U …oramai questo è diventato un romanzo rosa e un film diretto dalla sottoscritta,ovvero la signora Lennon,terza moglie (notare: la radice quadrata di 9 è 3…mi chiederete “cosa c’entra” ,io rispondo “è un modo per ficcare il 9 in mezzo a tutto U_U “ ) del famosissimo, bellissimo e divino chitarrista britannico (ok,mi sa che sto delirando un po’ troppo….e sono sobria U_U muahahah) John Lennon *sviene…viene svegliata da George,John sta ridendo a crepapelle *….bene,con un caloroso saluto mi rivolgo a voi per annunciarvi la buonanotte (quando lo leggerete sarà pieno 18 Giugno xD) e al prossimo capitolo.

Distinti saluti

La signora Night Julia Holly in Lennon

(ok…ora mi metto in modalità *tranquilla*,o altrimenti vado allo sbaraglio allo zoo di Cagliari *non sapendo che esista* ,facendomi 4 e più ore di camminata e mi faccio sedare…mah vediamo,la notte è ancora giovane….

….

John: “stay in bed,grow up your hair!”

Io: “Ho trovato un efficace motivo per passare la notte…Hasta luego!”)

Aggiornamento: 18 Giugno (Happy Birthday,Paul!!! xD)

Una sola cosa: non mi sono fatta sedare,sono andata a nanna buona buona (si fa per dire!)

A presto!

Night

 

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Capitolo 16
*** Tutti per uno ***


Mancava mezz’ora alla diretta.

George consigliò al regista di par passare,magari dei giocolieri,per guadagnare più tempo.

Il nonno,intanto, era arrivato davanti agli studios.

“Diamine,è pieno di sbirri!” pensò “devo trovare un modo per entrare là dentro”.

E si mise a correre,alla ricerca di uno spazio non sorvegliato.

Ci riuscì quasi,quando dei bambini tentarono di entrare in una porta.

Nel mentre che il poliziotto li sgridò,il nonno entrò dentro la porta,ma venne subito acciuffato da quel poliziotto,che tanto sbadato non era.

Il nonno chiese aiuto ai ragazzini di prima,che però vollero in cambio 6 pence ciascuno in anticipo.

-Mercenari- disse il nonno,mentre gli dette i soldi.

I bambini misero in testa al poliziotto un secchio.

John McCartney riuscì ad entrare,ma venne al tempo stesso inseguito da due poliziotti.

Per fortuna,il regista si accorse del trambusto,e disse ai poliziotti,tramite microfono,di lasciarlo stare.

Il regista e i ragazzi andarono incontro al nonno.

-Paulie!Dove sei?- continuava a dire,il nonno.

-Nonno! Dov’è Ringo?-

- è stato catturato dalla polizia!-

-Al commissariato!-

-Lo avranno ridotto ad uno straccio…andate a prenderlo!-

-Ci pensiamo noi,Norman!- dissero i tre Beatles,e successivamente si misero pure ad abbaiare,correndo.

Mancavano 20 minuti.

I ragazzi raggiunsero il commissariato.Appena vi entrarono,dovettero uscire scappando,poiché vennero inseguiti da un “plotone” di sbirri. L’unico incolume fu Ringo,che uscì tranquillamente dalla centrale.Però decise lo stesso di correre,per raggiungere gli altri 3 amici.

I poliziotti erano così presi dall’inseguimento dei Beatles che si lasciarono sfuggire un arresto di tentato furto di auto da parte di un uomo.

 

Can't buy me love, love
Can't buy me love

I'll buy you a diamond ring my friend if it makes you feel alright
I'll get you anything my friend if it makes you feel alright
Cos I don't care too much for money, and money can't buy me love

I'll give you all I got to give if you say you'll love me too
I may not have a lot to give but what I got I'll give to you
I don't care too much for money, money can't buy me love

Can't buy me love, everybody tells me so
Can't buy me love, no no no, no

Say you don't need no diamond ring and I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of thing that money just can't buy
I don't care too much for money, money can't buy me love
Owww

I quattro giovani,con difficoltà riuscirono a dileguarsi,ma poi decisero di ritornare alla centrale.

-Che cosa sta succedendo?- chiese il Sergente.

John a malapena riusciva a rispondere,poiché affannava per la troppa corsa.

-Ti senti meglio?-

-Sì-

John però dette successivamente un’occhiata a George.Aveva intenzione di fare qualcosa.

Infatti,i Beatles riscapparono dalle grinfie della polizia.


Can't buy me love, everybody tells me so
Can't buy me love, no no no, no

Say you don't need no diamond ring and I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of thing that money just can't buy
I don't care too much for money, money can't buy me love

Can't buy me love, love
Can't buy me love

Un poliziotto stranamente bloccò il ladro di macchine. Il signore si impaurì,però il poliziotto chiese solamente di inseguire la folla.

Per fortuna!

I ragazzi,a fatica,raggiunsero gli studios.

In questo caso,la dea bendata baciò anche a loro.

Menlove Ave.

-Ci pensiamo noi,Norman!- dissero i tre Beatles,e successivamente si misero pure ad abbaiare,correndo.

(mai dimenticare Johnny and the Moondogs,avrebbe detto qualcuno,senza fare nomi).

….bene,dopo questa commento tra parentesi di una quote del capitolo,posso dire che in effetti,questo capitolo è un po’ cortino (anzi lo è),ma ho deciso di spezzarlo con l’altro perchè lo trovavo alquanto lungo…dai,un modo per far vedere che anche Night sa scrivere corti capitoli xD (ahimè,rischio di diventare una logorroica patentata T__T)…come ho scritto nel capitolo precedente,il prossimo sarà alquanto “musicale”…finalmente il concerto! *__* Finalmente una folla in delirio * si immagina i Beatles che suonano…ha voglia di strapparsi i capelli ed urlare come una ricoverata al manicomio xD *

Inoltre,vorrei quotarvi il pezzo del film che mi è piaciuto di più in questo capitolo…lo trovo uno dei pezzi da inserire alla lista immaginaria “una delle parti più belle del film”:

 

I quattro giovani,con difficoltà riuscirono a dileguarsi,ma poi decisero di ritornare alla centrale.

-Che cosa sta succedendo?- chiese il Sergente.

John a malapena riusciva a rispondere,poiché affannava per la troppa corsa.

-Ti senti meglio?-

-Sì-

John però dette successivamente un’occhiata a George.Aveva intenzione di fare qualcosa.

Infatti,i Beatles riscapparono dalle grinfie della polizia.

È quell’occhiata d’intesa che mi fa “morire”…i Beatles sono fatti ad essere imprevedibili,e questo sicuramente era di loro natura…pensando anche che la loro vita era una “corsa”.

 

Bene,vi lascio alla prossimo capitolo,che sarà più impegnativo,perchè ci sarà Silvia (che non sverrà per John…brava xD il concerto se lo deve guardare tutto U_U…non è come me che giovedì,mentre guardavo con molto scazzo Mtv,trasmettono la pubblicità del canale 705 e mettono un pezzo di un video di John che fa il suo solito sorriso alla Walrus e io rimango per 10 minuti con il battito cardiaco accelerato a ripetere senza fermarmi il suo nome,come se fosse una litania xD…ecco,avete scoperto gli effetti collaterali che mi provoca John U_U)…ecco,ho scritto più nella mia sezione che nel capitolo.Mi vergogno,ma rido allo stesso tempo xD…altro che “Menlove Ave. Questa è “Cazzi miei” ( e fa pure rima)…ma in effetti,capitemi,la scrittura la trovo come un qualcosa su cui sfogarmi U_U…ecco,con questo passo e chiudo.

Un grazie di cuore a chi  recensisce o chi solamente legge.

Mi fa alquanto piacere J

Night

….

Risposte alle recensioni:

Zazzà: si,il nonno come al solito è un grandissimo guasta feste xD …Silvia arriverà al più presto,lo prometto…ora che ho più tempo *w*

Cocorit: *w* da quanto tempo! J purtroppo in questi mesi non avevo trovato tempo per guardare ancora per l’ennesima volta il film,e per scrivere questo pezzo…il prossimo capitolo avrà una parte dove posso tranquillamente pensarla,senza guardare il film *annuisce* J

Sofy: mumumu.....parti L vabbè,quello che resta da dirti è “buon divertimento”,allora! ^^ come ho detto alle altre,ora avrò più tempo per questa fic ^^

Thief: posso capire il tuo stato di stess…ma ora,bisogna rilassarsi *sorride alla John*

Andry: ecco,finalmente hai letto *tzè tzè* ….sinceramente,il nonno prende un po’ male quando è convinto che quei zucconi di sbirri sono malvagi…povero Ringo,si deve sempre assorbire le sue “litanie” xD

Marty “The Boss”: ecco,aspettavo lei,come un povero Cristo alle prese con il pizzo XD…bene,ora ho aggiornato in fretta xD visto??? Vabbè,è un po’ corto xD però dai,mi ci sono messa *annuisce*…eheheh,i sorrisi alla John sono moooolto contagiosi xD

Grazie ancora a tutti i lettori

Night

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Capitolo 17
*** 1...2...3...musica! ***


Tutti erano contenti del loro arrivo.

Il regista era così disperato che disse:

-Se non foste tornati,mi avrebbero messo a fare il telegiornale in gallese…per tutta la vita-

Pover uomo.

Nel mentre i ragazzi si vestirono.

-Avrei delle cose da dirti- disse Paul,al nonno.

-Lascialo in pace,non è colpa sua se è vecchio- aggiunse John

-L’età non c’entra. È un intrigante- disse Paul,senza neanche degnare di uno sguardo a John.

-Voleva solo un po’ di attenzione,dico bene?-

E John guardò verso il nonno.

-Sai qual è il tuo problema?Saresti dovuto andare negli Usa. Saresti un anziano di Boston.

Hai preso una svolta sbagliata e sei un vecchietto di Liverpool-

-Ma sono PULITO-

-Davvero?-

-Ehi Norm- disse nel mentre,Shake.

-Cosa?-

-Non è colpa mia-

-Che cosa?-

-NON SONO più ALTO di te,sei TU ad essere più BASSO di me-

-C’è nessuno?- disse Norm, bussando sulla testa di Shake.

-Ehi Shake,dov’è il mio stivale? Mi porteresti anche un The?-

-Ok George-

-Grazie-

Ma Norm rimproverò loro per il ritardo,e quindi George,purtroppo,non poté bere il suo tanto desiderato The.

Tra questa bolgia nei camerini,Silvia riuscì a mettere piede,dopo una lunghissima fila durata circa mezz’ora.

Non ebbe tanta difficoltà a trovare il posto poiché era un posto in platea.

Il signor Wilbur si fece così “carinissimo” e disponibilissimo con loro…sarà perchè era la (finta) sorella di Paul.

Ecco perché andò a fila terminata.

Si vestì il meglio possibile (jeans,maglione bianco,cappottino nero) e si fece ristirare i capelli da un’ amica,al quale sottrasse mezz’ ora di studio.

Quest’amica non era amica di Paul,però.

-Ecco qui,Silvietta,che si fa bella per i Beatles!- disse appunto la ragazza,che stava sentimentalmente con un amico di Paul.

-Grazie mille per la tua disponibilità- rispose,Silvia.

Camminò il più velocemente possibile verso gli studios,dopo essere scesa nella fermata di bus più vicina,e durante il viaggio e la passeggiata,la sua mente non faceva altro che ripetere un nome: “John”.

Chissà se la pensava,si chiedeva,e successivamente i suoi pensieri si tramutavano in un piccolo monosillabo: “no”.

Lui trattava le persone come oggetti e lei era una stupida ragazzina che credeva che lui fosse il suo vero amore.

Ecco a voi le scemenze adolescenziali.

E lei,nonostante avesse quasi 18,stava per allontanarsi dal periodo adolescenziale…e si sentinva come un’inutile bambina.

E per di più,mentre faceva la fila,accadde qualcosa di strano.

Lo vide….correre.

Perchè diamine correva,e perchè dietro di lui c’erano degli sbrirri?

Che diamine avevano fatto i Beatles,per rovinarsi le fedine penali?

Alla vista di ciò,rise di gusto assieme a delle vicine ragazze che avevano osservato la scena.

E da lì,la fila affrettò sempre più il passo.

Stava per iniziare lo spettacolo.

Trovò il suo posto,a sinistra dell’auditorium.

Mentre aspettò con ansia il suo gruppo preferito,non si accorse che vicino a lei,si stavano sedendo due uomini che conosceva benissimo.

-Ecco,si sieda qui!-

-Qui?-

-Sì,è questo il suo posto,signore!-

-Ok- disse il vecchio,mentre si sedeva- Ma...guarda un attimo verso sinistra…-

-Sì…vedo…embè?-

-Vicino a te!-

-C’è sua nipote…SUA NIPOTE????-

-Ah!- si spaventò la ragazza,mentre vide i due uomini -Nonno e Shake???-

-Che ci fai qui??? Non ti avevo preso i biglietti?-

-Ma ora ce l’ho!!!- disse la ragazza,sventolando il suo biglietto convalidato.

-Piccola canaglia!Chi te lo ha dato?-

-Mah…mi sa Superman!-

-Ma che Superman e Superman…quello o è mio nipote,o quel rozzo di ragazzo dal ciuffo a barboncino!-

-E chi sarebbe,scusi,il ragazzo dal ciuffo a barboncino?- chiese Shake

-Vabbè che lo sono tutti…comunque,quello che si crede un duro che ti fa la corte,e tu come una cretina ci stai…ma tanto ti devi sposare con mio nipote,vero?-

Con queste parole,Shake rimase inorridito.

Come poteva un nonno volere un orribile matrimonio tra i suoi due nipotini?

La ragazza diventò rossa.

-Nonno! Che diavolo dici!-

-Mi scusi- si aggiunse Shake - ha detto matrimonio  tra i suoi nipoti?-

Il nonno si ricordò subitamente,che quella ragazzina doveva essere sua nipote in incognito.

-Ah…era un modo di dire-

Shake fece spallucce.

In quello stesso momento,iniziò il concerto…

 -Ladies and gentlemen,the BEATLES!!!!- disse una voce,dal microfono.

E da lì,nacque il putiferio.

Le ragazzine strillavano come forsennate,piangevano a dirotto e si strappavano i capelli.

Silvia si mise in piedi e saltava e urlava come una matta.

Appena vide John,che sorrideva al pubblico,si mise a strillare ancora più forte.

Era così presa che senza accorgersene strillò all’orecchio del vicino Shake:

-JJJJJJJJJJJJJJJJJJJOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHHHHHHNNNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!-

Shake la sorrise,un po’ preoccupato.

Il nonno borbottò: -Ecco,questa qui pensa a quell’imbranato…quel finto bulletto!-

Shake sorrise anche al nonno,e anche con il nonno fece una faccia preoccupata.

I ragazzi iniziarono a suonare.

Tell me why you cried,
and why you lied to me.
tell me why you cried,
and why you lied to me.
Well I gave you everything I had,
but you left me sitting on my own.
did you have to treat me oh so bad,
all I do is hang my head and moan.
Tell me why you cried,
and why you lied to me.
tell me why you cried,
and why you lied to me.
If there's something I have said or done,
tell me what and I'll apologise.
if you don't I really can't go on,
holding back these tears in my eyes.
Tell me why you cried,
and why you lied to me.
tell me why you cried,
and why you lied to me.
Well I beg you on my bended knees,
if you'll only listen to my pleas,
is there anything I can do,
'cos I really can't stand it,
I'm so in love with you.
Tell me why you cried,
and why you lied to me.

 

I got something to say that might cause you pain,
if I catch you talking to that boy again,
I'm gonna let you down,
and leave you flat.
Because I told you before, oh,
you can't do that.
Well it's the second time I've caught you talking to him,
do I have to tell you one more time I think it's a sin?
I think I'll let you down, and leave you flat.
(gonna let you down and leave you flat)
Because I've told you before, oh,
you can't do that.
Everybody's green,
'cause I'm the one, who won your love.
But if it's seen,
you're talking that way,
they'd laugh in my face.
So please listen to me if you wanna stay mine,
I can't help my feelings, I'll go out of my mind.
I know I'll let you down,
and leave you flat.
(gonna let you down and leave you flat)
Because I've told you before, oh,
you can't do that.

 

If I fell in love with you
Would you promise to be true
And help me understand
Cos I've been in love before
And I found that love was more
Than just holding hands

If I give my heart to you
I must be sure
From the very start
That you would love me more than her

If I trust in you oh please
Don't run and hide
If I love you too oh please
Don't hurt my pride like her
Cos I couldn't stand the pain
And I would be sad if our new love was in vain

So I hope you see that I
Would love to love you
And that she will cry
When she learns we are two
Cos I couldn't stand the pain
And I would be sad if our new love was in vain

So I hope you see that I
Would love to love you
And that she will cry
When she learns we are two
If I fell in love with you

 

And I should have known better with a girl like you,
That I would love ev'rything that you do,
And I do,
Hey, hey, hey,
And I do.

Whoa, oh, I never realized what a kiss could be,
This could only happen to me,
Can't you see

Can’t you see.

That when I tell you that I love you,
Oh, you're gonna say you love me too,
Hoo, hoo, hoo, hoo,
Oh, and when I ask you to be mine,
You're gonna say you love me too,
You love me too,
You love me too.

Il rumore era assordante,il nonno si tappava le orecchie.

Ad un certo punto lo fece anche Silvia.

No,quelle ragazze,erano troppo scalmanate.

Ok,andava bene urlare (lo aveva fatto pure lei d’altronde!),ma con un certo limite.

 

She loves you, yeah, yeah, yeah
She loves you, yeah, yeah, yeah
She loves you, yeah, yeah, yeah, yeah

You think you lost your love
When I saw her yesterday
It's you she's thinking of
And she told me what to say
She says she loves you
And you know that can't be bad
Yes, she loves you
And you know you should be glad

She said you hurt her so
She almost lost her mind
And now she says she knows
You're not the hurting kind
She says she loves you
And you know that can't be bad
Yes, she loves you
And you know you should be glad, ooh

She loves you, yeah, yeah, yeah
She loves you, yeah, yeah, yeah
And with a love like that
You know you should be glad

You know it's up to you
I think it's only fair
Pride can hurt you too
Apologize to her
Because she loves you
And you know that can't be bad
Yes, she loves you
And you know you should be glad, ooh

She loves you, yeah, yeah, yeah
She loves you, yeah, yeah, yeah
With a love like that
You know you should be glad
With a love like that
You know you should be glad
With a love like that
You know you should be glad
Yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah, yeah, yeah

 

A fine concerto,i quattro ragazzi,tutti sudati,si inchinarono.

Che veri gentiluomini,eggià!

John salutò la folla con un balletto alquanto strambo.

In fondo,il concerto non sarebbe un concerto se non fosse finito con una “mossa Lennoniana”.

Molte ragazze erano svenute,Silvia no.

Non era ragazza di queste cose.

Lo sclero,già, c’era stato,ma lo svenimento…no.

I ragazzi,poi,corsero verso i backstage.

Shake,disse subitamente a Silvia:

-Hai anche il biglietto di Wolverhampton?-

La ragazza annuì,E Shake,di conseguenza,sbuffò.

-Va bene.Seguitemi- disse poi,alla ragazza e al nonno.

Menlove Ave.

Oddio! Sono fusa! Scusatemi se non posso rispondere alle vostre recensioni L ma non posso proprio…sappiate che mi sono davvero piaciute,e mille grazie ancora a chi recensisce,o chi solo legge! ^_^

A presto,e spero che non faccia tantissimo schifo L !

Night

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Capitolo 18
*** In viaggio per Wolverhampton ***


-C’è una cosa che mi domando- disse Silvia,mentre usciva dagli studios con Shake e il nonno -Perché tiene il nonno ammanettato a lei?-

-Perché stava di nuovo facendo l’uccel di bosco-

-Cosa vuoi che sia,fuggire da un gruppo di sbirri pappa molli!-

-Signor McCartney,io sono responsabile della sua vita!-

-Pfff,mocciosetto,non mi sei responsabile manco di un baffo!-

-Dove sono i Beatles?- chiese la ragazza,all’improvviso,per tagliare corto con questi bisticci,che stavano per diventare noiosi.

-Eh,sempre ai Beatles,pensi…-

-Beh,l’ho chiesto solo per curiosità-

-Chissà dove sarà andato il tuo bel tenebroso!-

La giovane sbuffò,rossa come un peperone.

Aveva capito a chi si stava riferendo il nonno.

POCHI MINUTI DOPO

I Beatles uscivano dagli studios,correndo verso un elicottero che li doveva portare a Wolverhampton.

C’era pure da evidenziare il fatto che John si dimenticò pure che avevano un concerto,quella notte,nonostante fosse stato lui uno degli “agenti segreti” dell’operazione “Io rivoglio i miei biglietti”.

-Ma dove hai la testa,John?- chiese George.

-Ehm…un lapsus!-

-Spero che sia solo un lapsus- aggiunse Paul -e non qualche “agente estraneo”-

John scosse la testa sorridente,mentre correva nel prato verde.

Sull’elicottero li aspettavano il nonno (ancora incatenato) ,Shake e Silvia.

Paul si sedette vicino al nonno,e gli ordinò di buttare dall’elicottero i finti autografi.

Il nonno lo fece,stranamente,senza esitare.

Di fronte a loro,stavano Norm e Shake e dietro di loro,stavano George con Ringo e Silvia con John.

La ragazza fu felicissima di rivedere i quattro ragazzi,e soprattutto essere seduta vicino al Beatle che le faceva battere forte il cuore.

John si avvicinava sempre più a lei.

Le cinse le spalle di lei con il braccio sinistro: -Allora,ti è piaciuto il nostro concerto?-

-Emozionante,davvero bellissimo…complimenti!- disse lei,guardando tutti e tre.

-Grazie!- dissero i tre,accompagnati dalla voce di Paul,che dava le spalle a John.

-Devo dire che c’era un enorme casino,dalle parti degli spettatori-

-Dì,la verità…non hai mai visto nulla di così devastante!- le disse John.

-No…mai-

-Troverai lo stesso frastuono tra due ore- aggiunse George.

-Il problema è che non è alquanto bello che vi urlino sopra...altrimenti gli strumenti non si sentono bene-

-è difficile fare zittire,quelle ragazze- disse Ringo

-Bisogna urlarle sempre: “shut up,please”- aggiunse John.

-John viene sempre ascoltato…ti temono,amico!- disse George.

Tutti risero.

-Ma anche Paulie,non scherza- disse John.

-Io- disse Paul,voltandosi- sono un’arma di attrazione-

-Buuuuhhhh- George e Ringo fecero un coro di disapprovazione.

-Rigirati,Paul, le tue spalle fanno più bella figura- disse John -A volte vorrei fare lunghi e interessanti discorsi più con le tue spalle che con la tua faccia-

La ragazza si mise a ridere di gusto. John venne contagiato.

Ecco,sembravano due papere arrabbiate.

-Che risata uguale- disse Shake sorridente,mentre sentì i due.

John fu il primo che smise di ridere,e mentre smise,abbracciò la ragazza.

-Calmati…respira profondamente…-

La ragazza smise lentamente,asciugandosi le lacrime provocate dalla risata sonora.

-Dopo non mi siedo più vicino a te!- disse scherzando -Non fa,mi fai troppo ridere-

-Dai,allora dopo facciamo qualcosa di più serio- disse lui,maliziosamente.

La ragazza inarcò un sopracciglio.

-John,smettila di importunare Little!- disse George.

-Lennon!- si sentì nel mentre,Norman -C’è qualcosa che non va?-

-Nulla,Norm, va tutto beeeeeeneeee!- e concluse la frase facendo un dolce sorriso a trentadue denti.

E si mise a sorridere la ragazza,facendo il suo solito sorrisetto.

-Piantala John!- gli disse la giovane.

-Altrimenti? Voui picchiarmi? Dai,picchiami,se ne hai il coraggio!- disse,facendo un’aria da finto bulletto.

-No…non lo farei mai-

-Sei una schiappa!Picchiami-

-Non voglio sporcarmi le mani-

-Vigliacca!-

Silvia allora tese la mano per dargli uno schiaffetto,un po’ come quello che fa un Vescovo durante la Cresima.

-E tu questo lo chiami uno schiaffo?-

-No!- disse,ridendo.

-Riprovaci-

-Dai smettila-

John sbuffò.

Norman in quel momento si alzò e vide John in ginocchio,sporto troppo verso la sorella di Paul,che voleva farsi schiaffeggiare da quest’ultima.E per di più stringeva i polsi di lei.

-John,non sei troppo grande per la ludoteca?-

-Ora che ho incontrato una bimba con cui giocare!-

-John,smettila- gli fece la ragazza.

E Norman lo tirò per un braccio e fece mettere George vicino a Silvia,e John vicino a Ringo.

-Se continui a importunare la ragazza…lo dico a C….-

-Norman,NO!- urlarono gli altri Beatles.

Norman,sbigottito dalle parole di George,Paul e Ringo,lasciò il Beatle ribelle vicino al batterista.

La ragazza,tristemente,capì il nome che stava per dire Norman,ma la sua tristezza si trasformò immediatamente in un sorriso quando sentì da John:

-Ehi! Ti tengo d’occhio!- disse,indicando prima gli occhi,poi lei.

-Tanto ci sono IO qua che la proteggo- aggiunse George,stringendola a .

La ragazza rise nuovamente.

Dopo,il discorso tra i quattro divenne più serio.

Si parlò di come Silvia aveva incontrato Paul (tralasciando “quel” bacio),del penultimo anno al Liceo Magistrale,di che cosa avrebbe voluto fare da grande (mah…forse la giornalista,o l’architetto,oppure la psichiatra…nonostante si fosse iscritta al Liceo Magistrale,non voleva assolutamente fare la maestra poichè era un mestiere che non faceva per lei),e di come aveva conosciuto i Beatles,grazie ad un piccolo negozio di Lp della cittadina dove studiava.

I quattro raccontarono a lei l’esperienza (ovviamente,solamente la parte sobria) dell’America,ma non solo,anche di come erano diventati famosi nell’arco dell’anno precedente.

-Una volta si scoprì che io adoravo le gelatine di frutta. Ora me le tirano ad ogni concerto- disse George.

-I fan dei Beatles non mi accettarono subito. Durante il mio debutto,urlarono “Pete forever,Ringo never…Pete era il loro primo batterista-

-Un caro amico,sì…ma non è nulla in confronto a Ringo!- disse Paul.

-Già…Pete e Paul erano molto amici…rischiarono pure di incendiare un cinema di Amburgo- disse George.

-Infatti tutti vennero mandati via,gli unici che restarono furono io e…Stu-

Il volto di John divenne sempre più triste.

Ringo dette una pacca sulla spalla di John.

-Devi sapere, piccola, che Stuart era un nostro amico…era il mio migliore amico…ora è…morto- disse il giovane,facendo tanta fatica nel pronunciare la parola “morto”.

-Oh,ragazzi…io…mi spiace- disse Silvia,che iniziò a disperarsi,tristemente.

George la tranquillizzò,tendendo un braccio sulla sua spalla.

-John- disse lei,alzandosi,mentre tese una mano verso il braccio di lui - mi spiace-

No,non voleva assolutamente vederlo triste,per colpa sua.

- è la vita,piccola Silvia…capita…- disse serio fissandola.

I minuti di silenzio passarono,quando vennero rotti da John,che fortunatamente disse,sorridente : -Partitina a Poker?-

E fu così che la maggior parte del volo venne trascorsa a giocare a Poker.

E mentre giocavano,non mancavano le canzoni che cantavano,con magnifici cori a cappella.

Ringo accese la radiolina (la stessa dello scorso viaggio in treno).

-Oh,che bello,un programma dedicato alle Canzoni di Chuck Berry!- disse.

-Alza il volume amico!- disse John tutto eccitato. Chuck Berry era un suo mito.

E così i ragazzi iniziarono a cantare le canzoni che la radio trasmetteva.

Well if you ever plan to motor west
Just take my way that's the highway that's the best
Get your kicks on Route 66
Well it winds from Chicago to L.A.
More than 2000 miles all the way
Get your kicks on Route 66
Well it goes from St Louis, down to Missouri
Oklahoma city looks oh so pretty
You?S?l see Amarillo and Gallup, New Mexico
Flagstaff, Arizona don't forget Winona
Kingsman, Barstaw, San Bernadino

Would you get hip to this kindly trip
And go take that California trip
Get your kick on Route 66
Well it goes from St. Louis, down to Missouri
Oklahoma city looks oh so pretty
You?S?l see Amarillo and Gallup, New Mexico
Flagstaff, Arizona don't forget Winona
Kingsman, Barstaw, San Bernadino

Would you get hip to this kindly trip
And go take that California trip
Get your kick on Route 66
Get your kick on Route 66

-Questa sa cantare!- disse John,parlando di Silvia.

Lui l’aveva osservata ed ascoltata per tutto il momento.

Era rimasto impressionato dalla sua voce.

Non era una voce dolce,ed era una tonalità alta…un po’ come la sua,in fondo. Perchè sicuramente lei non sarebbe arrivata  mai a fare una tonalità simile a quella di Paul.

-Io…ehm…- disse la ragazza imbarazzata.

-Potresti cantare assieme a noi,una volta!-

-No,rovinerei i vostri concerti-

-Ma dai!- disse Paul -Uno di questi giorni,quando siamo tutti assieme…-

-Vedremo.Ma sappiate che io canto solo con un pubblico poco numeroso!- disse la ragazza,scherzando.

 

Buonanotte a tutti XD mi ha fatto molto piacere il fatto che vi sia piaciuta l’ennesima entrata in scena di Silvia ^_^ ,grazie mille Andry,Thief e Zazzà per aver recensito ^_^

Zazzà: no,Silvia è unica U_U se fosse svenuta,si sarebbe abbassata a livelli squallidi… xD Silvia è una ragazza davvero tosta,a volte…

Thief: molte fan dei Fab,oddio…erano troppo da ricoverare in manicomio,poverette XD però anche io sicuramente avrei sclerato come la mia alter ego J ahah XD si,sono uno spasso quei due manager *___*

Andry: Che bello,ti sei immedesimata in Silvia *___* e poi,davvero,la parte del nonno e Shake sembrava una parte del film?? *___* no,mi fai arrossire XD yuppie,sono davvero contenta di essere entrata nelle loro parti ^_^

Grazie ancora a tutte. Mi sto accorgendo sempre più di scrivere un’alter ego sempre più…ego xD magari avessi incontrato i Beatles *___*

Awww…

Night *saluta sospirante*

Al prossimo capitolo ^_^

 

 

 

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Capitolo 19
*** Wolverhampton ***


I ragazzi scesero dall’elicottero,e si divisero in due gruppi. I Beatles con Norman dovettero passare inosservatamente dietro ad una serie di macchine,che circondavano il palco,ed evitavano lo sguardo “indiscreto” di qualche fan accanita,che si accorgeva del passaggio dei suoi idoli.

I restanti,invece, si dovettero posizionare davanti al palco,per attendere l’ennesimo concerto.

Prima di separarsi,nel mentre che Norman stava dicendo ai Beatles di fare attenzione a non essere scoperti (le solite ramanzine,insomma) ,John si era distratto per avvicinarsi dalla ragazza,che stava per andare a convalidare il biglietto.

-Psss….Syl-

Lei si girò,sorspresa dal modo di come l’aveva chiamata.

Lui le mise le mani tra le spalle,dicendo: -A dopo-

-A dopo…in bocca a lupo!-

-Crepi- disse,sorridente.

I due si fissarono per un paio di secondi.

-Syl,io…-

-Che c’è?-

Ma in quel momento,Norman urlò a John.

-Devo andare…a dopo…sappi una cosa: non vedo l’ora di rivederti-

E sorrise.

-Mettiti in prima fila- disse,continuando -Altrimenti come faccio a cantare senza fissarti?-

E fece l’occhiolino.

 

-Addirittura non riesci a cantare?- disse,ridendo.

-è la verità Sy-

Quanto era bello. Sembrava un sogno.

-Lennon!-

-Vai,John- disse lei,sorridendo.

-Ti bacerei,ma non c’è tempo…aspettami,tornerò presto- disse lui,e corse verso i suoi colleghi,diretti verso il backstage.

Lei continuava a gurdarlo,mentre si allontanava sempre più.

-Beh,che stai a fissare John?- disse Shake.

Oddio,se n’era accorto? Oramai non poteva nascoderlo. John la faceva impazzire,le faceva andare in tilt il cervello.

-Io?- disse,timidamente.

-Dai…il concerto sta per iniziare…hanno già messo gli stumenti sul palco- disse Shake.

La ragazza annuì,e seguì i due uomini.

Il nonno si faceva largo tra la folla,dicendo “C’è mio nipote  sul palco”,ma nessuno ci credeva (benché fosse vero),ma lui spingeva così forte che riuscì a trascinare in prima fila Shake e Silvia,poiché tutti e tre si tenettero per mano,a fila indiana.

-Sono un grande- disse il nonno,sistemandosi il vestito,mentre arrivò in prima fila.

Silvia era emozionata,finalmente era in prima fila.

-Maledette ragazzine!- disse il nonno,mentre si sentiva schiacciato dalla pressa che facevano le fan strillanti.

-Povere orecchie!- disse Shake.

-Neanche i maiali urlano così quando stanno per morire- disse la ragazza.

Shake si mise a ridere.

La ragazza fece spallucce. Non si aspettava una reazione così alla sua battuta…mah…humour inglese.

Povero Shake…bisognavapatpattarlo” per benino.

-Si calmi,Shake…piuttosto…qualcuno sa la scaletta?-

-Io ti amo,ti amo ti amo da parte dello spilungone!- disse il nonno.

-John non ha mai scritto una canzone così.Semmai  If I fell…- ribattè Shake (non capendo il sarcasmo del nonno).

-eh,se cadesse dalle nuvole!Guardalo…non si dà troppe arie?Altro che Paulie- disse,mentre lo vedeva salire tutto sorridente.

Silvia non badava alle scemenze (“mi sa proprio che quello che di da le arie,è proprio Paul,nonnino caro”,pensò) del nonno,ormai i suoi “obiettivi” erano  quelli di vederLO,vederLO,e ancora vederLO.

Appena i Beatles salirono,ci fu un boato madornale. Ragazzine che svenivano,che si strappavano i capelli,che piangevano…insomma,la stessa minestra del pomeriggio appena trascorso.

I Beatles aprirono la bocca per parlare,ma nessuno incominciò a zittirsi.

John iniziò a presentarsi,ignorando il fatto di essere ascoltato: -Ciao,un nano spastico venuto dalla Luna.Sono una ninfomane in versione maschile-

Ma nessuno badò alla frase di John.

-Che ha detto? Che ha detto?- disse Silvia a Shake,nervosa dal fatto che una (stupida) ragazzina le avesse appena urlato nei timpani.

-Ha detto…due cose sceme…nano e ninfomane-

-Allora- continuò John- Bel pubblico…volete fare silenzio per favore? - e fece un bel sorriso.

In quello stesso momento,riuscì finalmente a vederLA. Scosse la testa,stufo degli strilli.

-Ragazzi- disse,verso gli amici -fanculo agli strilli…uno due tre e quattro-

It's been a hard day's night,
And I've been working like a dog,
It's been a hard day's night,
I should be sleeping like a lo
but when I get home to you
I'll find the things that you do
will make me feel alright
You know I work all day
to get you money,
to buy you things
And it's worth it just to hear you say,
you're gonna give me everything
That's why I like to come home
'cause when I get you alone
you know I feel allright
When I'm home,
everything seems to be right
When I'm home,
feeling you holding me tight, tight
That's why I like to come home, 'cause when I get you alone
you know I feel allright
you know I feel alright
you know I feel alright

 

A fine canzone,Paul disse: -Vai Geo-

-… -

I'm gonna write a little letter,
Gonna mail it to my local DJ.
Yeah an' it's a jumpin' little record
I want my jockey to play.
Roll Over Beethoven, I gotta hear it again today.

You know, my temperature's risin'
The jukebox's blowin' a fuse.
My heart's beatin' rhythm
And my soul keeps a-singin' the blues.
Roll Over Beethoven and tell Tschaikowsky the news.

I got the rockin' pneumonia,
I need a shot of rhythm and blues.
I caught the rollin' arthiritis
Sittin' down at a rhythm review.
Roll Over Beethoven they're rockin' in two by two.

Well, if you feelin' like it
Go get your lover, then reel and rock it.
Roll it over and move on up just
A trifle further and reel and rock with it,
Roll it over,
Roll Over Beethoven, dig these rhythm and blues.

Durante la canzone,non mancò il momento in cui George finalmente riuscì a vedere la sua amica.

Così si mise a sorriderla.

Well, early in the mornin' I'm a-givin' you a warnin'
Don't you step on my blue suede shoes.
Hey diddle diddle, I am playin' my fiddle,
Ain't got nothin' to lose.
Roll Over Beethoven and tell Tschaikowsky the news.

You know she wiggles like a glow worm,
Dance like a spinnin' top.
She got a crazy partner,
Ya oughta see 'em reel and rock.
Long as she got a dime the music wont never stop.

Nel mentre,il nonno e Shake si misero a ballare.

Roll Over Beethoven,
Roll Over Beethoven,
Roll Over Beethoven,
Roll Over Beethoven,
Roll Over Beethoven, dig these rhythm and blues.


A fine canzone,il nonno urlò: -Ehi,fate cantare a Paul!-

Paul non riuscì ad ascoltarlo,però sapeva benissimo che quello era il suo momento. Le sue dita tremavano sulle corde del basso,il suo cuore batteva forte. Si lasciava troppo prendere dalle emozioni,a volte.

Chiuse gli occhi,contando sino a quattro.

Close your eyes and I'll kiss you,
Tomorrow I'll miss you,
Remember I'll always be true.
And then while I'm away,
I'll write home everyday
and I'll send all my loving to you.

John iniziò a sbuffare,quando vide che Paul la osservava mentre “canticchiava” la sua “fottuta serenata”.

“Cazzo,John,suona…cazzo!”,pensò,tra sé.

Mica aveva voglia di accompagnarlo con la chitarra. Dal nervoso stava per spezzare il plettro.

Intanto Paul l’aveva catturata con gli occhi. Lei lo guardava sognante.

Stupido…stupido bamboccio”.

I'll pretend that I'm kissing
the lips I am missing,
and hope that my dreams will come true.
And then while I'm away,
I'll write home everyday,
and I'll send all my loving to you.
All my loving, I will send to you,
All my loving darling I'll be true.

John si avvicinò al microfono.Aveva una voglia di cantare,per sfogarsi.

-John,ma che fai…tocca a Ringo!- disse Paul.

-Piantala! Ora canto io…scusa Ringo- disse voltandosi- dopo canta pure…ma fatemi fare a tutti costi questa canzone-poi,si diresse verso il pubblico,che stranamente aveva “abbassato il volume”:

-A te- riuscì solamente a dire. Ovviamente quel “te” si riferiva a lei,le lo guardava,che lo amava,ma che lui,testardo,non voleva crederla.

I don't like you but I love you

Non potevaanzi non doveva…ma…
seems that I'm always thinking of you

Ecco,lui l’amava.

Oh, ho, ho, you do me wrong now

“Eh beh,mi stai un po’ scuotendo il mio mondo”

My love is strong now
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)

Baby...
I don't want you, but I need you
don't wanna kiss you, but I need to
Oh, ho, ho you treat me badly

Direi…mi eviti,a volte”
I love you madly

“Se ti entrasse in testa,piccola ragazzina!”

You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)

Baby...

I love you and all I want you to do is just
Hold me, hold me, hold me, hold me...
Tighter...

“Mentre ti fisso,mi stai fissando anche tu…sembra che il mio messaggio ti sia arrivato”


Tighter... I want to leave you
don't wanna to stay here
Don't wanna spend another day here
Oh, ho, ho I wanna sit now..
I just can't quit now
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)

You really got a hold on me
(you really got a hold on me)

Baby
I love you and all I want you to do is just
Hold me (please)

“PLEASE. Sì,ti prego,perfavore.”

Hold me (squeeze)

Sì…come un limone”

Hold me.... Hold me

Ecco,era più sincero che mai. Al diavolo Paul,che la voleva sempre con sé.

L’aveva forse catturata? Oramai era sua per sempre?Solo ed esclusivamente sua?

Il cuore di lei batteva forte,le sue guance erano rosse (come al solito).

Due lacrime (maledette!) tentavano di scendere su quelle guance rosse,mentre i suoi occhi fissano gli occhi di un ragazzo che suonava con tanta sicurezza la sua Rickenbacker nera e bianca.

You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)

George se ne fregava del comportamento di John,Ringo non riusciva a vederlo bene. L’unico che se ne fregava era Paul,più irritato che mai.

-Ringo- disse John-Ora è il tuo momento...-

-Fa nulla,una delle prime donne sei tu-

-Ma….RINGO!-

-Smettila John…uno,due,tre,quattro…-

I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man

Love you like no other baby
Like no other can
Love you like no other baby
Like no other can

I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man

Tell me that you love me baby
Let me understand
Tell me that you love me baby
I wanna be your man

I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man

I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
Wow

I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man

Love you like no other baby
Like no other can
Love you like no other baby
Like no other can

I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
Wah
I wanna be your man, oh
I wanna be your man, oh
I wanna be your man, ho, ho

 

-Ma che hanno i ragazzi,si chiese Shake,mentre li vedeva svogliati.

-Sarà perchè sono stanchi dal concerto di prima- rispose Silvia.

-Di solito non si stancano subito-

-Ma oggi lo sono…- ribattè la giovane.

 

Un boato si sentì tra la folla.

Grandissimo Ringo.

Ma la situazione stava per diventare instabile tra i tre ragazzi: Paul,Ringo e John.

-Allora,che cazzo avete?- sì avvicinò George agli amici.

Nessuno si era accorto che erano sull’ orlo di una crisi di nervi,poiché tutti pensavano solamente a strillare…o nel caso del nonno,Silvia e Shake,a tapparsi le orecchie.

Che bello,per di più iniziarono a cadere sul palco le gelatine di frutta.

-Ringo- disse John -Io dovevo cantare…ti ho chiesto scusa e tu,che fai? Mi tratti da prima donna…mica sono Paul-

-Si da il caso che io…-

-Piantala,Paul-

-Ehi,tu non mi devi dire quando devo stare zitto-

-Io stavo parlando con Ringo- ribattè John.

-John,tranquillo,che te la prendi…io mica sono incazzato con te- disse Ringo.

-Ma io volevo chiarire-

-Basta!- disse George -Lo so che siamo reduci da fottuttissime giornate pesanti…ma mica dobbiamo diventare isterici per questo! Diavolo, stiamo facendo aspettare già da tantissimo il nostro pubblico…dai su,tiratevi su…John,non prendertela se Paul fa la prima donna,Ringo,John voleva cantare per sfogarsi… Paul…suvvia,non emozionarti troppo…e io…beh,è il mio turno-

-Sì…George,vai…- disse John- Fanculo allo stress..diamoci veramente dentro-

-Ragazzi,scusate il problema…tecnico- disse George al microfono.

-Problema tecnico?- disse Shake.

-Ma ora siamo pronti per suonare!- disse,sorridente-Signore e signori: I’m happy just to dance with you!-

Il pubblico cambiò espressione: dall’incredulità del “problema tecnico” all’emozione di una nuova canzone.Un’inedita,assieme alla prima della serata.

Before this dance is through
I think I'll love you too,
I'm so happy when you dance with me.
I don't want or need to hold your hand,
if it's funny try to understand,
there's really nothing else I'd rather do,
'cause I'm happy just to dance with you.
I don't need to kiss or hold you tight,
I just want to dance with you all night,
In this world there's nothing else I'd rather do,
'cause I'm happy just to dance with you
Just to dance with you,
It's everything I need.
Before this dance is through,
I think I'll love you too,
I'm so happy when you dance with me.
If somebody tries to take my place,
Let's pretend we just can't see his face,
In this world there's nothing else I'd rather do
'cause I'm happy just to dance with you
Just to dance with you,
It's everything I need,
Before this dance is through,
I think I'll love you too
I'm so happy when you dance with me.
I discovered I'm in love with you
'cause I'm happy just to dance with you

La canzone finì,e tutti e quattro sorrisero. Un buon sorriso ci voleva,per  tentare di ammazzare lo stress.

Lo stress di ogni ”hard day”.

Era giunta la fine. Meno male,non ne potevano più.Non avevano intenzione di “ sclerare” nuovamente per lo stress.

-Meno male…stiamo per finire- disse John.

-Già- disse George.

-La fine spetta a te,John- disse Paul.

-Il postino-

-Ragazzi,siamo giunti alla fine- disse Paul,mentre vedeva fanciulle che iniziarono a piangere istericamente.

-Cristo- disse poi,scioccato,il povero bassista.

-Questa serata…oddio- disse George ,con un’aria sconvolta,agli amici.

-Ringo…ora…- disse John- altrimenti diventiamo pazzi-

Ringo dette il tempo con le bacchette.

Wait, oh yes wait a minute mister postman
Wait, wait mister postman
Mister postman look and see
You got a letter in your bag for me
I been waiting such a long time
Since I heard from that girl of mine
There must be some word today
From my girlfriend so far away
Please mister postman look and see
If there's a letter, a letter for me
I been standing here waiting mister postman
So patiently
For just a card or just a letter
Saying she's returning home to me
So many days you passed me by
See the tear standing in my eye
You didn't stop to make me feel better
By leaving me a card or a letter
You gotta wait a minute, wait a minute
You gotta wait a minute, wait a minute
You gotta wait a minute, wait a minute
You gotta check it and see, one more time for me
Wait
Wait
Wait
Deliver the letter, the sooner the better
Wait

Le ragazzine iniziarono a strillare ancora di più.

E questo non andava bene ai ragazzi. Soprattutto quella sera,di un  giorno particolare.

I ragazzi si inchinarono,come sempre,e si diressero correndo,verso i backstage.

Vedevano in lontananza Norman,con lo staff del concerto,e ancora più lontano,Shake,il nonno e Silvia.

-Ragazzi,ora…- incominciò a dire Norman,alle prese con la solita ramanzina.

Ma John non c’era con la testa.

Guardava una ragazza che si era separata da Shake e il nonno,per raggiungere i Beatles.

Norman continuava a parlare.

John invece,era così preso dai pensieri che non si era accorto che le sue gambe stavano già correndo verso di lei…Silvia.

 

Menlove ave.

Grazie a tutti per le recensioni! Andry,Thief,Zazzà e Giò! ^_^

Mi spiace se ho poco tempo per rispondervi… T___T devo scappare,domani parto per 2 settimane nel Lazio…che bello,incontrerò Zazzà *____*

Spero di essere stata in grado di entrare nella parte dei protagonisti! ^_^

A presto…spero di scrivere molto sul blocco note,aggiornarmi! ^_^ Scusate se sono riuscita solo ad aggiornare questa…un bacione grande…a presto! J

ps: scusate gli errori ortografici

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Capitolo 20
*** Il ritorno a Londra,tra battibecchi e sonnolenza ***


-Ho aspettato tanto tempo per questo-

E il ragazzo abbracciò la ragazza,e subito,la baciò subito sulla bocca.

Lei era così emozionata,e tremava. Invece le mani di John ,che accarezzavano il viso di lei,erano così ferme.

-Ti amo- disse lei,molto timidamente,con gli occhi lucidi.

Lui non riuscì a fare altro che sorriderla.

Lei iniziò a guardarlo preoccupata. Lei forse si aspettava come risposta un “anche io”,e invece…nulla.

Sì,era una ragazza come tante.

-E tu?- disse lei preoccupata.

-Io…-

E si rimise a baciarla,ma venne bloccato dalla ragazza,che posò l’indice destro sulle sue labbra.

-Ma certo che ti amo,piccola!!- disse sorridente -adesso,da brava,fatti baciare-

E si riunirono in un bacio.

Mentre John si staccò da lei per riprendere fiato,disse: -Non ti mollo mica,sai…io voglio stare con te…tu vuoi stare con me?-

-Sì-

Silvia,mentre ritornò a baciarlo,si emozionò così tanto che le caddero dagli occhi chiusi due piccole lacrime di gioia.

Ma Paul rovinò tutto…

- John,Silvia,dobbiamo andare- disse,amareggiato nel vedere i due che si baciavano.

-Peccato,proprio adesso che mi stavo divertendo…dai amore mio,andiamo- disse John alla sua ragazza,prendendola per mano.

Oramai lei è diventata la sua ragazza.

Non ci poteva credere.

Era un sogno, vero?

No,era la realtà.

-Gli strumenti?- disse poi John,a Paul -Li hanno presi?-

-Sì,Shake li ha presi-

John tirò fuori dalla tasca il pacchetto delle sigarette,e si mise sulle labbra una sigaretta.

-Qualcuno vuole favorire?-

-No,già fumato…- disse Paul

-Amore mio?-

-Non farla fumare- disse,Paul,sul principio di una crisi di nervi.

-Beh,certo…la mia bambina non deve fumare….assolutamente!-

-Ma tanto non ne avevo voglia….capito,John? Capito,James Paul McCartney?- disse lei,guardando verso Paul.

Chi era Paul da dire agli altri ciò che doveva fare lei?

-Io l’ho capito,Silvia … McCartney-

-Ecco dove eravate finiti!- disse Norman,apparendo di nuovo “sulla scena” - Perché prima sei sparito,Lennon?-

-Io?-

-E tu?- disse innervosito,guardando Silvia.

-No…lei era con me…- disse Paul,con tantissima controvoglia.

Paul cercò di creare una “copertura” per John.

-Ah,quindi John era solo- disse Norman,incredulo.

-Ero andato a fumare- disse John,buttando già una piccola scusa.

-Così fan tutti,vero Lennon? Chissà dov’eri,in realtà…-

-Ero a fumare,basta!- disse John,innervosito.

-Salve ragazzi!- disse poi Norm,a Ringo e a George.

Questi ultimi si stavano ingozzando di patatine fritte.

-Dove le avete trovate?- chiese John.

-Lì in fondo..- disse George,indicando verso una piccola bancarella- Ce le ha comprate Shake,altrimenti se andavamo noi…-

-Già,ci avrebbero tagliato in mille pezzettini- disse Ringo.

-Ma dov’è Shake?- chiese Norman.

-è sempre lì,con il nonno- disse George,avvicinandosi lentamente verso Silvia.

-Ecco,io vado da lui-

-Comprami delle patatine!- disse John al manager.

-Il solito Lennon-

-Ehm…le vorrei anche io…- disse Silvia.

-Pure io- aggiunse Paul.

-Le hai desiderate,vero,Little?-disse George a Silvia.

-Eh già…me ne offiresti una?-

Mentre Paul e John dettero i soldi a Norman,Silvia “litigò” con John per il fatto che lui le voleva offrire la cena.

-Lei non sopporta che le gente le offra roba- disse Paul

-E allora,si deve abituare a me!- rispose John

-Perchè si deve abituare proprio a te,Lennon?- chiese Norm.

-Perchè sì- e gli dette nel mentre,i soldi.

-Sei troppo gentile,John!- disse la ragazza.

John le sorrise. Norman si allontanò.

-Allora,Little???- disse George,sventolando una patatina fritta in faccia-la vuoi??-

-Sì,grazie!- disse lei,sorridente.

-E che mi dai in cambio???-

-Io…-

-Dai,Silvia,prendine una da me,che non voglio nulla in cambio- disse Ringo.

-Comunque volevo una sigaretta,in cambio- puntualizzò George,smentendo ogni riferimento ambiguo che magari potesse aver creato.

-Tieni- disse la ragazza,porgendogli una sigaretta.

-Grazie- e la prese.

Lei in cambio prese una patatina da George e poi,voltandosi a sinistra,ne prese una anche da Ringo.

Che fame che aveva!

George,mentre fumava,la squadrava.

La guardava in un modo alquanto strano.

La guardava come se la desiderasse alle sue brame.

John si accorse dello sguardo misterioso di George.E così iniziò ad innervosirsi.

E no,e prima Paul,e poi George…

Ci mancava che Ringo…

Già,Ringo,che la guardava come un cane bastonato,mentre in quel momento stavano parlando del concerto…

-Sai Ringo,volevo farti i complimenti,sei troppo bravo a suonare la batteria!-

Ah,Ringo,che la guardava come un peperone.

-Ah,grazie mille…ma sai,non è che sia stato un granchè…-

-Ma che dici? Boys è bellissima-

-Ma l’avevamo già fatta ieri!-

-Embè?- è sempre bella!-

-E che cazzo,eh!- disse John,senza accorgersene di aver parlato ad alta voce.

-Che c’è John?- chiese la ragazza.

-Niente,lascia stare…è lo stress-

-Diamine,ecco,volevo dirvi questo…secondo me vi trattano come schiavi- disse,prendendo John per un braccio.

I quattro risero.

-Dai,non sto dicendo cazzate…è vero…forse ultimamente è meglio che vi riposiate-

Disse la ragazza,fissando il suo fidanzato.

-Tra un po’ finiremo- disse Ringo.

-Già,e ci riposeremo,finalmente!- aggiunse George.

-Vieni in vacanza con noi?- chiese poi,John,mentre la strinse,per i fianchi.

-Io? Mhhhh…-

-Non farmi stare sulle spine- poi le sussurrò,all’orecchio: -Amore-

-Ci devo pensare- disse scherzando,facendo finta di non essere interessata a stare con lui in vacanza.

Cioè…John che le dice,così su due piedi di andare in vacanza con lei…

Favoloso! Un sogno!

Paul invece,per tutto quel momento,non disse nulla.

-Lennon,Harrison, Starr,staccatevi dalla ragazza,sono arrivate le patatine- disse Norman,in quello stesso momento.

-Oh,si mangia!- dissero i tre ragazzi affamati.

George ogni secondo si avvicinava a Silvia per scroccarle una patatina.

-No,fammi mangiare…quando non ne avrò voglia ti darò tutto,però le devi spartire con Ringo-

-No,grazie,ormai ho mangiato,sono sazio- disse Ringo.

-Ok,allora,tutte a George-

-Evvai!-

I ragazzi poi si rincontrarono con Shake e il nonno,mentre andarono in elicottero per tornare a Londra.

Silvia era così stanca che si addormentò tra le ginocchia di John.

John le accarezzò i lunghi capelli,per quasi tutta la durata del viaggio.

Quando la ragazza si addormentò,i quattro iniziarono a dialogare,ridacchiando.

-Fai piano,John,altrimenti la svegli- disse George.

John non rispose,e continuò ad accarezzarle i capelli.

-John? La smetti? - disse Paul,a bassa voce.

-Ma guarda che la tocco quando mi pare e piace-

-Ma non è un oggetto- disse Ringo.

-Smettila di fare la parte del bonaccione!-

La ragazza mugugnò,forse perchè John aveva parlato con una tonalità troppo alta.

-Dai,John…smettila- disse Paul.

-Ma che cazzo vuoi,oggi,da me?- disse,parlando sempre con una tonalità alta,che lo sentì anche Norman,seduto dietro di lui.

-Lennon,che diamine succede,che cavolo urli?-

-Qui qualcuno vuole dormire!- aggiunse urlando il nonno,oramai innervosito dei battibecchi dei ragazzi.

Questo trambusto fece svegliare la ragazza,che si mise a chiamare John.

-Ti sei svegliata,piccola?- chiese lui.

-Sì...vabbè,fa nulla- e si ricompose,sedendosi.

-La colpa è tua,John- disse Paul.

-Macchè- disse lei,infastidita dalle lamentele di Paul. Aveva sonno,e non aveva voglia di sentire nessuno. Richiuse gli occhi seduta,senza più appoggiarsi a John.

Dopo un’ ennesima occhiata sbigottita a John da parte dei tre Beatles,tutti si rinchiusero in se stessi,pensando alle proprie cose,e si addormentarono  lentamente,come Silvia.

A fine viaggio,Norman e Shake dovettero svegliare tutti.

Compreso il nonno.

-Signore?- disse Shake,dando con l’indice destro un colpetto alla spalla destra del nonno.

-Eh? No…non ci sono in casa!- disse il vecchio,insensatamente.

-Si svegli!-

E piano piano,aprì gli occhi.

-Lennon- disse Norman,appena sceso dall’elicottero -Non mi piacciono i tuoi comportamenti. Come fa Brian a sopportarti?-

-Ma Brian mi ama-

-Smettila di scherzare-

-è la verità…posso avere il resto della notte libero?- disse,guardando la sua ragazza.

-Tanto se ti dico di no,fuggi via lo stesso-

-Grazie!- e corse verso di lei,che nel mentre parlava con Paul.

-Paul…perchè stavate urlando prima?-

-Eh…John a volte…è troppo infantile-

-Infantile?- disse lei,allibita -A me non sembra-

-Ciao!-

Ecco,John era appena arrivato.

-Che si fa,Silvia?-

-Che vuoi fare,tu?-

-Io proporrei di andare tutti quanti a dormire- si intromise Paul -una nuova giornata pesante ci aspetta-

Ma quanto mancava la solita frase di Paul ?!

-A casa- disse John -Ma a casa tua-

-Ok…accompagnami a casa!- e lo abbracciò il più forte possibile,come se stesse ancora accertandosi se LUI era vero oppure solo un sogno.

-See you Paul- disse John,fecendogli la linguaccia,allontanandosi con la sua ragazza a mano presa.

 

Melove ave.

Allora…spero che il capitolo sia scorrevole,nonostante abbia 7 pagine. Avevo intenzione di scrivere che cosa succedeva a casa di Silvia,però ho deciso di non scriverlo,perchè altrimenti saree stato un capitolo troppo lungo. E così penserò meglio al seguito del capitolo…devo rifletterci su,perchè sono arrivata ad un punto dove mi stanno sorgendo delle indecisioni. Magari chiederò un piccolo parere alle lettrici che conosco.

Un caloroso grazie per la lettura! Ora passo a rispondere alle recensioni :

Thief: *____* grazie mille,cara! ^_^ Mi fa troppo piacere che ti sia piaciuto il capitolo,in modo particolare la parte del concerto (ho sempre paura di scrivere le canzoni sbagliate ai momenti sbagliati…insomma,ho paura di scrivere “scalette” schifose -.-“””)…e poi… *___* oddio,che bello! Ti è piaciuto il dolce comportamento di John! Meno male,non era molto sdolcinato…

Grazie mille per a recensione!

Zazzà : Un grande grazie anche a te,sono davvero contenta che abbia scritto bene la scaletta e non abbia descritto John troppo sdolcinatamente (come ho detto a Thief) ! ^___^  

Grazie mille per la recensione,paparino *___*

Andry: *___* evvai,sei resuscitata dalle tue ceneri *tin* che bello trovarti su EFP…anche perchè non ci sentiamo da tantissimo tempo! Grazie mille per la recensione! *__* Eh,John purtoppo ha trattato male Ringo…ma non lo voleva fare apposta,non se n’era neanche accorto! Ma alla fine,ora è tutto a posto tra i due…che poi i Fab battibeccano sempre perchè sono presi dalla nuova ragazza,che “si è messa in mezzo” a loro! E come se stessero studiando un giocattolo appena comprato,stanno studiando il comportamento di Silvia (oddio,perchè l’ho chiamata così? xD A volte mi vergogno troppo a descrivere alcune scene e a mettere il mio nome!)…comunque,tanto i battibecchi passeranno lentamente…quello che non passerà è quello di fare alti e bassi con i protagonisti,perchè ci tengo tantissimo a metterli tutti su uno stesso piano…tutti sono i protagonisti!Come il nonno…mentre scrivevo,mi sono accorta di dimenticarlo…e allora mi sono subito messa a scrivere su di lui!

A presto!

Night

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** John e la sua dolcezza,posta dentro un corpo,apparentemente amaro ***


John passeggiava lentamente. La sua mano teneva stretta la mano della ragazza alla quale sorrideva beatamente.

Non riusciva ancora a definire i sentimenti che provava per lei.

La conosceva così da poco,ma quel poco gli era bastato per capire che erano uguali.

Fottutamente uguali.

E magari anche perfettamente.

“Cosa provi per me? Davvero amore?” si chiedeva,tra sé,ma poi si ripondeva,simultaneamente:

“Oh cazzo,me lo ha già detto che mi ama!”

A volte non si accorgeva,ma era paranoico.

Cercava di nascondere questo difetto,ma a volte la paranoia lo travolgeva.

Fanculo”.

Sì,mandava tutto all’aria con semplici “fanculo”.

Viveva “correndo”…doveva mandar all’aria un sacco di cose,altrimenti sarebbe morto soffocato,da queste turbolenze.

“A proposito di turbolenze…perchè non piove? Potrei escogitare il piano ho paura dei tuoni,fammi dormire con me per trovare un modo per…

-MMMMMMMMMMHHHHHHHHHHH-

-Che c’è,John?-

-Nu…nulla!- Disse,sorridente,facendo finta di nulla,nascondendo i suoi ambigui pensieri.

-Che stano…sembravi in trance!- disse lei,scherzando

-No,canticchiavo-

-Una nuova canzone?- disse curiosa

-Eh- disse,pensando alla prima canzone che gli andava per la testa:

-Hickory Dickory Dock,
The mouse ran up the clock.
The clock struck one,
The mouse ran down!
Hickory Dickory Dock.-

Ecco,canticchiò una canzone per bambini con un topo…

Un topo…

Sempre ai topi,pensava…anche le canzonette dei bambini “suonavano” ambigue.

Infatti,appena finì di cantare,fece una faccia scioccata,associando la sessualità con le canzonette per bimbi.

Lei invece lo guardava felicemente sorpresa (cioè…che faccia).

-La so anche io!- disse euforica -La cantavo con la maestra,quando ero piccola!-

-Davvero? E questa la sai?-

E cantò alcune canzoni per bambini,come “Sei sei felice tu lo sai batti le mani”, “Head,shoulders knees and toes knees and toes”(fermandosi per strada a toccarsi le parti del corpo) e…

-Row, row, row your boat,

Gently down the stream.

Merrily, merrily, merrily, merrily,

Life is but a dream.

YAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH-

 

La ragazza non si aspettava che il suo ragazzo si mettesse ad urlare,e fu così che si tappò le orecchie,con i timpani già belli e trapassati.

-Non ti piacciono?- disse,mentre lei aveva ancora le orecchie tappate -Le ho cantate per te!-

-Avrai svegliato mezza Londra con i tuoi strilli!-

-Ma…ma…-

-Che fai? Rimani fermo? Su amore,portami a casa- e lo tirò per un braccio,dato che voleva restare ancorato sul terreno.

-Ma io voglio ancora cantare!-

-Lennon,fai da bravo!-

-Lennon non ha 4 N!-

-Non è colpa mia se ho le consonanti raddoppiate! Inglesino perfettino-

-Quello è Paulie…a proposito di quel topo…sono incazzato con Paul.

Strano,vero? È il mio migliore amico,ma oggi ho una strana voglia di strangolarlo.

Lo so,ma quando ho brutti presentimenti…io reagisco così.

Sono strano.Dannatamente strano-

-Ti consiglio di stare lontano da lui il più possibile,allora…e sappi che posso capirti…-

-è strano-

-sì…ma tu non sei da meno- disse,continuando ancora a tirargli il braccio.

-Ah,mi odi-

-Cosa? Io odiarti?- e gli dette in fretta due baci sulla guancia sinistra -Andiamo,Johnny? A casa ti farò la cioccolata,se vuoi-

-Grazie piccola,forse oggi non prendo nulla,perchè altrimenti divento grasso-

La ragazza lo guardò scioccata.

-Ti preoccupi della tua linea?-

-Mhsì…mhno…-

-Dimmi di no…-

-Cioè…dico sempre che sono grasso,però mangio lo stesso i dolci-

-Amore mio,non pensare che due cioccolate ogni tanto ti possono far ingrassare…e poi,tu stai bene…-

Sembrava che stesse parlando con un bimbetto. E aveva 6 anni in più di lei.

-Infatti la prendo-

-La prendi?- disse sorridente,mentre,tentava di aprire la porta di casa.

-Per far piacere a te- e iniziò a baciarla sul collo.

Lei si mise a ridacchiare perchè le faceva solletico.

-John…fammi aprire questa benedettissima porta!-

E lui si staccò,tolse le sue mani dalla chiave e aprì lui la porta.

-Posso continuare,ora?-

-Entra,ti prego-

E lui entrò,pensando a tre cose: baci,cioccolata,e letto.

Che gran bella unione.

Silvia si precipitò subito a prendere gli ingredienti della cioccolata  e il pentolino,mentre John,come al solito,stava seduto.

Quando la cioccolata fu bella a pronta,i due iniziarono a parlare del più e del meno.

-Amore,ma oggi ci sono tutti i tuoi coinquilini?-

-Escono e rientrano tardi,come al solito…per il momento non so se ci sia qualcuno-

-Volevo mettere della musica!-

Silvia si alzò,per perlustrare tutta la casa.

Che fortuna,non c’era nessuno!

Corse a dirlo al suo ragazzo,il quale si alzò a prendere qualche LP dalla cameretta della fidanzata.

-Ehi,i miei LP! Quale vuoi?-

-Aspetta…non posso sceglierlo da solo?-

-Scegli pure -

-Che è questo?-

E indicò un 45 giri dalla copertina blu di Rita Pavone,una ragazza giovane come lei (aveva un anno in più di lei),molto famosa alla televisione.

-Me lo hanno regalato delle amiche,due anni fa…-

-Ma le canzoni sono italiane…- disse lui,pensando al fatto che non avrebbe capito manco una parola della canzone.

-Sì…-

-Vabbè,sono curioso di sentirla,questa…Rita Pavone…poi mi spiegherai successivamente il significato delle canzoni-

E fu così che la ragazza mise il 45 giri a tutto volume.

Perché perché
la domenica mi lasci sempre sola
per andare a vedere la partita
di pallone
perché perché
una volta non ci porti anche me.
Chissà, chissà
se davvero vai a vedere la tua squadra
o se invece tu mi lasci con la scusa
del pallone
chissà, chissà
se mi dici una bugia o la verità.
Ma un giorno ti seguirò
perché ho dei dubbi
che non mi fan dormir.
E se scoprir io potrò
che mi vuoi imbrogliar
da mamma ritornerò.
Perché perché
la domenica mi lasci sempre sola
per andare a vedere la partita
di pallone
perché, perché
una volta non ci porti anche me.
Una volta non ci porti anche me.

Mentre finivano di bere la cioccolata,la ragazza gli spiegava il significato della canzone: una ragazza che si domanda se il suo fidanzato è davvero alla partita.

-Gli uomini…tutti uguali!- disse Silvia,finendo la spiegazione.

-Le donne invece non sanno capire gli uomini-

-No,siete voi che vi esprimete come dei…cavernicoli! Con dei linguaggi incomprensibili…-

Il ragazzo si mise a ridere e disse,accarezzandola: -Sei bella anche quando fai l’isterica!-

“Maledetto John Lennon!” pensò la ragazza,mentre lui si avvicinò a baciarla.

Era così…maledettamente perfetto.

Apparenze?

“NO! Realtà!!!” pensò,mentre la sua testolina “frullava” rapidamente,mentre le sue labbra carnose si univano con quelle fini di John.

Dopo un po’,John si alzò e mise l’altra canzone,capovolgendo il disco,mentre lei mise apposto e pulì la cucina.

Du ru ru da da du ru ru da da du ru ru da da da
Pensando al nostro amore distrutto

Mi guardo intorno a me
Ma non ti vedo accanto a me
Girando delusa per la città'
Ho visto ballare il twist
E tutto ad un tratto mi son messa a ballar
Twist Twist
Ho pensato a te
Yeah twist twist twist

Se tu stavi con me

Twist twist
Avresti ballato anche tu
Twist twist
Ho pensato a te
Yeah twist twist twist

Se tu stavi con me

Twist twist
Avresti ballato anche tu
Pensando al nostro amore distrutto

Mi guardo intorno a me
Ma non ti vedo accanto a me
Girando delusa per la città'
Ho visto ballare il twist
E tutto ad un tratto mi son messa a ballar
Twist twist
Ho pensato a te

Twist Twist

Se tu stavi con me
Yeah twist twist twist

Avresti ballato anche tu
Twist twist
Ho pensato a te
 twist twist

Se tu stavi con me

Twist twist

Avresti ballato anche tu

Avresti ballato anche tu

Avresti ballato anche tu

-Bene,che si fa?- disse lui,mentre riponeva al suo posto tutti gli LP.

Ormai i due giovani erano dentro camera di lei.

-Mh…hai qualche proposta?- disse lei,seduta sul letto.

John,tra sé,fece un sorrisetto poco convincente,mentre riponeva nella libreria l’ultimo LP.

-Non so- disse,sedendosi e fissandola.

I secondi passavano.

Lui aspettava un sì ad una domanda che non disse,ma che lasciò  sottintesa con il suo sguardo.

Lei si sentiva le gambe tremare.

Lui si avvicinò a lei,sorridente per aver deciso di tentare di fare qualcosa,e iniziò a baciarla.

Le sue mani iniziarono a sfiorare quelle gambe,che tremavano ancora.

Lentamente,John fece sdraiare la ragazza sul letto,non smettendo mai di baciarla.

Più le mani di lui scorrevano su,più lei si sentiva a disagio.

Sì,lui era John.Il ragazzo per il quale avrebbe fatto di tutto. Però…

-John- riuscì a dire con un filo di voce.

-Che c’è?-

-No-

-Ma…-

-No-

Quando per lei era “No”,era no. Nessuno poteva cambiare quel “no” in un “sì”.

Lui si mise a ridere,sedendosi.

-Pensi che io sia il solito coglione,vero?-

-Non lo penso,perché altrimenti non mi sarei mai innamorata di te-

Lui la fissò. In effetti,non si aspettava una risposta così.

Le dette un bacio sulla fronte.

-Ci sarà un’altra volta- disse dolcemente.

Lo sperava. Anche perchè,cazzo,tra due giorni doveva ritornare a casa.

E non voleva perderla.

Era una ragazza intelligente,non era quelle solite cretinette che si scopava ogni tanto,quando era in tournèe,nei cessi delle sale dove suonavano.

Così le disse,sempre con dolcezza:

-Sembrerà strano,ma io…tu…insomma,per me sei davvero qualcosa,ci tengo tantissimo a te…insomma,ti amo-

Lei si emozionò,mentre sentì quelle ultime due parole. Non pote fare altro che precipitarsi tra le sue braccia e baciare le sue labbra.

-E ora…vado a casa…scusa il disturbo- disse poi,alzandosi di scatto,e dirigendosi a passi veloci,verso la porta.

Scusa il disturbo.

Gli pesò molto il fatto di averla “importunata”.

Lei lo inseguì.

-John,promettimi che non mi lascerai. Lo so,sono una cretina a dirtelo. Ma sappi che se lo farai…- disse,con tanta difficoltà,causata dalla timidezza.

-Mettiamo in chiaro questa cosa. Se non ti amassi veramente,sai che avrei fatto? Sarei già uscito di casa,deluso. Invece sto qui a dirti che per me sei…sì,ti sembrerà strano,perchè ultimamente tutto il mondo non fa altro che parlare di me,John Lennon…ma tu sei una delle cose più belle che abbia mai avuto. Non voglio farti del male,anzi…ho paura di farlo. Io ti amo e continuerò ad amarti. Ci credi? Ti fidi di me? Ti fidi di un tipo famoso,che conosci da ieri?-

-Certo che mi fido. Sappi che anche tu sei stata la cosa più bella che abbia mai avuto,nonostante ci conosciamo da ieri. Ma io…penso che sei…insomma…-

-Quello giusto?- disse,sorridente.

Gli occhi di lei iniziarono a diventare lucidi.

-E poi- disse sorridente,mentre lo abbracciava - ti preoccupi di me…oh,dimmi che sei vero! Dimmi che per me sei quello giusto!-

John rise,mentre la vedeva sorridere.

-No,tranquilla,sono vero,e anche giusto. Siamo a Londra,siamo nel 1964…e non sono un attore comico travestito da John Lennon. Questi capelli sono cespugliosamente veri! Toccali! Non si strappano!-

La ragazza rise di gusto,mentre lui le prese la mano e gliela mise sui capelli.

-No,non ho pensato nulla di tutto questo!- disse,accarezzandogli i capelli per un poco.

-A domani,allora?- disse,mettendosi la giacca.

-Sì-

Lui aprì la porta.

-Ciao amore!- disse,dandole un piccolo bacio sulle labbra.

-E domani- continuò a dire -Fatti trovare verso le 9 in albergo…sai che cosa dobbiamo fare,dopo quell’ora?-

-No,dimmi John-

-Sessioni fotografiche-

-Wow- disse lei,non troppo euforicamente -E posso andare anche io alle vostre sessioni?-

-Certamente che sì,mia cara! Se ci diamo appuntamento,è perchè ci devi venire PER FORZA…-

-Allora a domani,amore-

E si dettero l’ultimo bacio della giornata,come bacio della buonanotte.

-Se mi fai il pacco!-

-Non lo farei mai,John-

John,dopo una lunga passeggiata,arrivò in punta di piedi alla sua camera d’albergo,mentre sentiva russare il buon vecchio Ringo,e poi addirittura,il nonno.

Che bel concertino!

Silvia, intanto,spense la luce,mentre sentì la porta aprirsi. Erano appena rientrati due suoi coinquilini. Gli altri due,chissà,che fine avevano fatto.

Meno male che erano rientrati a quell’ora. Altrimenti avrebbero fatto un trambusto.

Una loro coinquilina “amante” (che parolona,per due bacetti…mica era una sfascia famiglie,lei!) di uno dei Beatles.

Si sarebbero messi ad urlare sguaiati allo scandalo (anche i ragazzi,esseri alquanto maschilisti),nonostante fossero amici niente po’ po’ di meno che di Paul McCartney.

Ma si sapeva.

Gli Inglesi cercavano sempre lo scandalo (anzi,lo “scoop”) dietro l’angolo.

Le luci oramai erano spente.

Una nuova giornata (eggià,come diceva Paul) li attendeva.

 

Menlove Ave.

Ho cercato in tutti i modi di non descrivere troppo sdolcinatamente John.

Spero di esserci riuscita,e spero di aver scritto un titolo adatto e carino. Mi piaceva davvero tanto “John e la sua dolcezza,posta dentro un corpo,apparentemente amaro”.

 

John in questo capitolo lo vediamo alquanto interessato a trascorrere la notte a far l’amore,come era solito fare con le ragazzine che conosceva alla fine dei concerti.

Siccome non vuole ferire i sentimenti di Silvia,rinuncia a chiederle di farlo,anzi...intuisce al volo ciò che prova la ragazza(in quel momento si sentiva a disagio) con i suoi "no".

Sa che lei è una ragazza sensibile,una ragazza che non vuole assolutamente mollare. Ha bisogno di conoscerla bene,magari può dargli una scossa alla sua vita.

Si era così trovato così bene con lei,durante il ballo.

Ho spiegato ancora una volta i sentimenti di John…per farvi capire il perchè John le dice “ti amo” e tante altre belle frasi dolci.

Magari forse è molto cotto perchè la conosce da poco.

Ma poi successivamente,nella serie,noteremo che il rapporto si rafforzerà.

Ringrazio tutti quelli che leggono questa fiction.Ogni volta che apro la mia pagina,e vedo il gran numero di visualizzazioni,mi emoziono davvero tanto! ^_^

Ringrazio Zazar e Thief,che mi hanno detto che anche nel capitolo scorso,sono riuscita ad entrare nella parte dei Beatles,descrivendo in modo “familiare” la scena delle patatine e dell’elicottero.

Si sono pure immedesimate nei personaggi! Sono davvero contenta di questo!

Spero tantissimo che questo nuovo capitolo vi piaccia quanto l’altro ( e con finta modestia,dico “e spero anche più dell’altro” u_u  xD )

Inoltre,volevo puntualizzare un’ultima cosa,sul grandioso batterista.

Ringo è quel personaggio “posto ad un bivio”.

Sia lui che John sono interessati alla stessa ragazza,ma John è più sicuro,anche perchè è quello che ha parlato più con lei e che ha vissuto momenti più belli.

Quindi possiamo dire che Ringo,è solamente infatuato e posto ad un bivio,perchè è innamoratissimo di Mo,però da poco ha preso questa piccola “sbandata” per Silvia.

Dunque,cerca di non emozionarsi troppo,di non andare "nella strada che porta a Silvia".

Vediamo che farà in seguito!

E per quanto riguarda gli altri due Favolosi…

George…oddio,non sa neanche lui che emozioni sta provando,ultimamente. Si sente dentro una confusione…dovuta a un qualcosa che non sa…oppure lo sa ma vorrebbe con tutto il cuore non saperlo.

Paul…insomma…è un donnaiolo geloso! No,apparte gli scherzi…con il suo animo da Latin Lover vorrebbe conquistare il cuore della giovane ragazza a tutti i costi…ma sa che quella ragazza è molto importante,non è un giocattolino usa e getta. E questo lo sa perchè la conosce da molto (la chiamava spesso,quando era in pausa con il lavoro con il gruppo) e anche lui,come John,è attratto dal suo carattere.

Insomma,l’unico “a posto con il cuore” è John.

Sempre diretto nei sentimenti.

Cerca in tutti i modi di non essere insicuro con lei.

L’insicurezza era un difetto che aveva John,un difetto che lui cercava in tutti i modi di non mostrarlo agli altri.

E dopo questo piccolo “riassunto dei fatti avvenuti”,vi lascio,per evitare di diventare troppo logorroica.

Al prossimo capitolo!

 

  

 

 

 

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Capitolo 22
*** L'appuntamento segreto ***


DRIN! DRIN!

Erano le 7,e a casa di Silvia squillava il telefono già di primo mattino.

-Pronto?- disse lei,assonnata e ad occhi chiusi,prendendo la cornetta del telefono della sua stanza.

-Silvia,sono io-

-Io chi?-

-Ma come io chi, sono John!-

-John!Dimmi!-

-Ti va di venire alle 8 e mezzo,oppure alle 8 e un quarto,in albergo?-

-Sì!- disse,scattando come una molla,dal letto -Perchè ieri mi hai detto alle 9,e oggi mi dici che devo venire così presto?-

-Perchè ho intenzione di fare la colazione solo con te,senza nessuno che ci scocci!Un appuntamento segreto,insomma-

La ragazza sorrise: -Allora,aspettami,cercherò di fare il più presto possibile!-

-Ok…io mi preparo…scusa se ti ho svegliato…a tra poco!-

-Tranquillo,hai fatto bene a svegliarmi,invece! A dopo!-

E riagganciarono.

Silvia,come un tornado,si precipitò nell’armadio e disse,tra sé: -che cosa mi metto?-

Dopo essersi preparato tranquillamente (non come la ragazza),un John Lennon contento,in completo Beatles “bianco e nero”,fumava una sigaretta all’entrata dell’albergo,mentre aspettava la ragazza che le aveva rubato il cuore.

La ragazza arrivò dopo un quarto d’ora,appena scesa dalla metropolitana.

Era vestita semplicemente con un maglioncino e con dei jeans,con i capelli sciolti leggermente ricci (“ma non li aveva lisci?” si chiese John,tra sé,mentre la squadrava maliziosamente),con qualche ciocca raccolta all’indietro da qualche forcina.

-Sei bellissima- disse lui,mentre lei lo abbracciò.

I due si salutarono con un bacio.

-Scusa il ritardo-

-Amore mio…quanto sei bella! Che ti sei fatta ai capelli?-

-Eh?- si chiese lei,guardandoseli.

-Sono mossi,ricci…insomma…così- disse,mentre agitava le mani all’aria.

Questo era un esempio di come gli uomini siano poco “amici” dell’estetica.

-Io ce li ho così al naturale-

-Carini…comunque sei in orario,non preoccuparti…andiamo  dentro- disse lui,mentre cingeva un braccio sulle spalle di lei,accompagnandola all’interno.

-Che cosa vuoi,piccola?- disse lui,entrando nella sala del buffet.

-Del pane e del succo d’arancia-

-Li prendo anche io-

Il buffet era pieno di cibo,e molta gente elegante si serviva ai tavoloni.

Lei si sentiva come una servetta dentro ad un castello. Insomma,era un posto troppo “sci sci” per i suoi gusti.

Anche lui,quando si vestiva così elegante,per il lavoro,sembrava un conte,o vattelappesca.

Se,se,anche un principe.

E lei puliva la casa dei coinquilini,e faceva la babysitter del condominio.

Che,Cenerentola?

Al solito pensiero,se la rideva di gusto.

Ecco,aveva appena adocchiato qualcosa di buono,in quel cibo poco gustoso,tipico di una cucina agli antipodi di quella italiana.

Del pane carrè,finalmente. Lei desiderava fare colazione con il pane.

Poteva mettere sopra il pane qualche fettina di bacon.

“Ottima idea”,pensò.

Invece John adocchiò dei biscotti al cioccolato e ne prese un po’,non badando alla linea.

Le ragazza,mentre si serviva con il pane, una donna la guardava malamente.

-Tzè!- disse lei,mentre la guardar dava mettersi la quarta fetta di pane nel piatto.

La sconosciuta la seguì sino al tavolo del bacon.

Mentre la ragazza tese la mano per prendere la forchetta per servirsi,la sconosciuta le dette un colpo sulla mano.

-Ha prì de due pechì en più!-

-Eh?- Disse Silvia,non riuscendo a capire quella strana lingua.

-Tu as pris plus de deux pièces!-

Ecco…aveva capito che  era francese.

Che era pscicopatica l’aveva capito già da prima.

-Je suis la nouvelle maître !- urlò,la donna,dalla divisa nera e bianca.

-Ah bien- rispose la ragazza.“Sai che mi importa” pensò,poi.

-Bien?? Mon cul!-

-Eh ?-

Il mio culo ? Che vuol dire ?

-My ass !-

-Ah,capito !-

In inglese, “My ass” voleva dire “col cavolo”.

-Tu ne dois pas prendre plus de deux pièces!Le regolamentò dell’albergò lo proibisccce !-Continuò ad urlare,la donna -Remette dans la table le pain!-

Nel mentre,John si avvicinò vicino a quell’essere che sembrava una strega appena uscita dall’antro.

-Ehi ehi ehi,che urli alla mia bambina?-

-Oh là !- disse,la donna,appena vide davantì a sé un affascinate e alto ragazzo,dal volto familiare -Le garçon qui joue à la guitarre! Tu es… -

-Che?-

John non aveva capito un’acca di quello che disse la “strega”.

-Ah! Je recorde! Lennòn! Tu es Jean Lennòn!-

- John Lennon- corresse Silvia.

John guardò le due donne perplesso.

-Ehm,scusate,ma volevo semplicemente puntualizzare…così,tanto per dire due cose,mie signore, che Lennon non ha l’accento sulla O,né tanto meno 4 N! Giusto amore mio? 4 N ? A proposito di 4…-

John andò a prendersi 4 fette di pane. La signora,incantata dalla bellezza del giovane,lo seguì per dire:

-Si tu veux…encore! Tu peux prendre tous la nourriture!-

-Ah,e lui non lo rispetta il regolamento ?-

-Non,parce que lui es Lennòn!-

Ma ancora blaterava quella donna in franscese?

E ancora aveva messo l’accento sulla O del suo cognome?

-Mi ascolti- disse facendo un sorrisetto dolce,per poi cambiare con un espressione seria e molto nervosa: -Je can’t spekkefrancè! Ne understè noth…nothing! Stop!!! Shut up!!! You have to choose: or English,or nothing!!!-

Ora fu la donna a non capire nulla.John parlò troppo velocemente.

-Andiamo,piccola,ti ho già preso il succo-

E la trascinò via,lontana da quella donna,verso una stanza piena di tavoli vuoti.

-Mi aveva rotto il cazzo-

Che fine.

Vabbè,the show must go on.

-Andiamo a cercare il tavolo,piccola…ma prima…me lo daresti un bacetto?-

-Ma certo,Jo!-

E si mise in punta di piedi per arrivare al meglio alle labbra del suo bellissimo amore.

La donna francese,da lontano guardò la coppia,pensando che la ragazza fosse la moglie del Beatle.

Ma anche un altro personaggio stava osservando la scena…e se la rideva….

-Ahahahahah!Bella questa! Davvero bella…-

-Oh- dissero i due amanti,smettendo di baciarsi.

Ecco qua.Dopo Paul,erano stati beccati da un’altra persona.

 

 

 

 

 

 

 

Scusate,ma purtoppo non posso rispondere alle vostre recensioni. Grazie mille alle persone che hanno commentato,mi ha fatto molto piacere! ^^ Ringrazio chi ha solo letto...spero che questo capitolo vi piaccia! Alla prossima!

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Capitolo 23
*** Beccati! ***


Che giornata sorprendente,eppure era appena iniziata.

Non aveva sonno,quindi decise di alzarsi presto.

Tanto per non stare a girarsi e rigirasi nel letto.

Aveva pensato a lei. E all’altra,che era appena entrata nella sua vita.

Oramai,era come se fosse coinvolto in un dubbio Amletico.

Decise di lavarsi la faccia,sperando di lavar via ogni dubbio.

E invece gli restarono ancora,imperterriti,conficcati nella testa.

Non aveva intenzione di logorarsi il cervello con scemenze del genere!

Era adulto,ormai.

“Forse è perché sono lontano da lei che penso ad un’altra. Non posso buttare via una relazione per una ragazza che non mi ama. Ecco,questo si che è pensare da adulti. Bravo”,pensò.

E così,si diresse verso il telefono.

Compose il numero e appena venne risposto da lei,i suoi  occhi brillarono.

-Amore mio- disse dolcemente -Mi manchi e non vedo l’ora di rivederti tra le mie braccia!-

Sì,era quello che voleva. Dimenticarsi della cotta adolescenziale,e tornare a vivere una storia d’amore matura.

Riattaccò dopo un quarto d’ora.

Si sentiva sollevato.

Sapeva di rivedere il frutto della cotta prima o poi,e decise di guardarla con indifferenza,e di non cadere ad alcuna tentazione.

“Tutto è possibile.Se lo vuoi”,pensò,mentre si accinse a scendere le scale,che portavano al buffet.

Il suo stomaco brontolava,e aveva un grande bisogno di mangiare.

“Caffè e croissant: una bella colazione per darmi la cari…

ca”.

Mentre pensava a che mangiare,la vide con il suo amico John.

Oh…ma quindi è vero...si piacciono…”.

Questa era una conferma che Silvia non era interessata a lui.

 “Oh Maurleen,sarebbe stupido perderti per una qualsiasi”.

Aveva una ragazza che lo amava veramente,non c’era bisogno che gli uscisse la bile nera per un amore che non poteva essere corrisposto.

Quindi decise di non scomporsi troppo,anzi,decise di prendersela a ridere,mentre vide che Silvia e John si baciarono,felicemente.

-Ahahahahah!Bella questa! Davvero bella…-

Il suo inconscio non riusciva a credere a quello che succedeva.

-Oh- dissero i due,appena si resero conto della persona che li aveva appena “beccati”

-Posso farvi una foto?- Aveva sul collo la macchina fotografica. Di solito era George che faceva le foto,ma oggi decise di farle lui.

“E come non immortalare la giornata con questa foto?” pensò tra sé,mentre se la sfilava nel collo.

-Ringo,smettila- disse John,togliendogli la macchina fotografica tra le mani.

-Tanto la foto non ve la faccio lo stesso…non voglio che qualcuno in particolare la veda-

Ringo si riferiva a Brian e a Cynthia.

-Infatti,non sarebbe il caso-

-Calmati Jo- disse Ringo,dando una piccola pacca alle spalle dell’amico.

Ecco,se la prendeva a ridere. Stava cercando di fare del suo meglio per dimenticarsi di lei con qualche risata. E ci stava riuscendo,per stare successivamente bene con se stesso.

-Ciao piccola. Che ci fai qui sola con John?-

-Io…-

-Era con me perchè ci dovevamo incontrare. Viene anche lei alle sessioni.-

-Ah…capito…un appuntamento segreto…peccato che vi abbia scoperto-

-Eggià,che peccato- disse John,innervosito.

 Ultimamente,troppe persone si stavano impicciando su quello che faceva con Silvia.

-Infatti noi andiamo a cercare un tavolo per due- disse John,riprendendo il discorso- andiamo piccola!-

-Ok…io faccio la fila…solo- disse un po’ amareggiato.

Ma la ragazza propose al fidanzato di fare compagnia all’amico: -Dai John,facciamogli  compagnia-

-Ma Silvia…dobbiamo andare…-

-Aspetta,devo chiedergli due cose-

-Ah..vabbè,io vado-

-Arrivo subito-

-Non te la rubo,tranquillo…ho un’altra donna nel mio cuore- aggiunse Ringo,cercando di fare il maligno con l’amico.

John si allontanò alla ricerca del tavolo,innervosito,poco dopo aver gesticolato a Ringo un messaggio che significava : “io ti strozzo”,mentre Silvia non lo guardava.

 “Se crede di fare il pallone gonfiato con John Winston Lennon,si sbaglia”.

Oramai John credeva che i suoi amici fossero attratti dalla sua ragazza,ignorando quanto lui ci tenesse davvero tanto a lei.

Era così geloso di lei,che la voleva tutta per sé,come se fosse un tesoro prezioso appena trovato in una grotta,dopo un lungo e faticoso viaggio.

-E chi sarebbe? Se posso sapere…-  chiese con curiosità la ragazza all’amico batterista.

-Maurleen. È di Liverpool. È bellissima. È mora,con gli occhi scuri. Ha la tua età,quindi è piccola come te-

-Anche lei è una Little,quindi-

-Sì-

Passò un breve minuto di silenzio.

-E dunque,tu e John…-

-Sì-

-Lo immaginavo….anzi,lo sanno quasi tutti. All’appello mancano Norm e Shake. Meglio così. Altrimenti lo avrebbero già detto a tutti-

-Lo avrebbero detto a Cyn…-

Non riuscì a completare il suo nome. Non se la sentiva.

-Sì.John sicuramente ti avrà già parlato di lei-

-No,ma lo so da me-

-Allora te lo dirà al più presto- disse,mentre prese un croissant  ricoperto di zucchero a velo -John è un ragazzo onesto e soprattutto, sincero- disse il batterista,cercando di tranquillizzare la ragazza.

-Spero che parleremo di lei al più presto…-

-Dai, vi siete appena conosciuti…ci sarà il tempo per parlare di questo…disguido…cioè…il matrimonio di John!!!!-

E rise rumorosamente per la sua battuta.

La ragazza invece di ridere (beh,non era il caso) , pensò tristemente alla moglie di John,che la vide una volta in foto,su un giornaletto.

Chissà quanto avrebbe sofferto,se Norman o Shake glielo avessero detto.

In fondo,era una ragazza come lei.

“Oh,che stupida che sono” pensò poi,riferendosi al fatto che voleva John tutto per sé.

-Perchè ridi?- disse poco dopo,a Ringo.

-Scusami,è perché forse non sai che è davvero un disguido,per John-

-Non capisco…-

-Lascia perdere-

-Come posso lasciare perdere dopo che mi hai messo un problema in testa?- disse,nervosamente-Mi hai appena fatto capire che non posso stare con lui,e che siamo troppo diversi-

-No,non è vero. Siete fatti l’uno per l’altra. Sarà sposato,ma non puoi lasciarlo-disse,mentre vide nello stesso tempo passare da lontano John,che fece a Ringo lo stesso gesto di prima.

John aveva già trovato il tavolo,ma decise di ritornare indietro per osservare bene ogni movimento di Ringo.

-Stai con il ragazzo che ami tanto. Non pensare alle sofferenze,pensa a stare bene con lui. Io sono sicuro che lui ti ama tantissimo. Non l’ho mai visto così. Ha una…luce diversa negli occhi…guardalo,ti sta aspettando-

La ragazza si voltò,e appena lo vide,rimase sorpresa e gli fece un sorriso,che venne contraccambiato volentieri da John.

-Ti aspetto qui- le disse,da lontano

-Ok!-

-Fidati di me,Silvia- disse poi Ringo, fissandola,appena finì di versarsi il caffè -Io...-

Con timidezza,continuò a parlare:

-Tengo tanto a te. Sappi che possiamo essere amici-

-Ma io pensavo che lo fossimo già- disse la ragazza,concludendo la frase con un sorriso che fece contagiare anche il giovane batterista.

-Pensa a quanto è bello stare con la persona che ami. Io prima ho chiamato la mia ragazza e non volevo staccarmi dal telefono!-

Dopo una breve pausa,il ragazzo riprese il discorso: -Sai,io so una cosa: quando si è in dubbio,bisogna ascoltare il proprio cuore…io cerco di farlo…e mi dice che non devo mai dimenticarmi di lei…neanche se ci sono forze maggiori ad ostacolare il nostro amore- disse,alludendo per l’ennesima volta,alla sua interlocutrice.

Oramai si era accorto che si stava confidando sinceramente.

Non aveva più intenzione di pensare a Silvia,ora doveva occuparsi solo ed esclusivamente di Maurleen.

Dalle labbra della ragazza si accennò nuovamente un ennesimo sorriso. Le piacque tantissimo parlare con Ringo.

Ringo era così gentile con lei,si preoccupava così tanto.

-Grazie mille,sei così gentile...-

La ragazza manifestò la sua felicità abbracciandolo.

Dopo aver appoggiato il suo vassoio in un tavolo da buffet,ovviamente.

Ringo invece,che invece non aveva le mani libere,si sentì il vassoio traballare.

-Vai da lui,ora…che ti aspetta…-

La ragazza stava per salutare l’amico,quando si sentì prendersi dai fianchi da qualcuno.

-Presa!-

Era John,che la colse di sorpresa.

-E così,mi fai prendere un colpo!?-

-Mi mancavi…- si giustificò teneramente il ragazzo,mentre prese il mento della ragazza con la mano,per poi darle un dolce bacio.

-Ho trovato un posto carino…vieni-

John la accompagnò al posto, molto appartato,portando gentilmente il vassoio di lei.

-Divertitevi- disse Ringo,che rimase solo.

Mentre pensava a dove si poteva sedere, nello stesso momento sentì un urlo alquanto familiare,provenire dietro le sue spalle:

-GIOVANOTTO!!!!!!!!!!!!-

“Oh no. Quel ciclone del nonno!” pensò preoccupato.

-Sono solo,Richard. Fammi compagnia-

Ringo sospirò.

Ancora una volta doveva fare la badante.

John nel mentre,riempiva la sua piccola di baci,e la teneva stretta a sé,mentre facevano colazione.

-Che ti ha detto Ringo?-

-Mi ha parlato di come ama tantissimo la sua ragazza Maurleen...-

-Ah…solo questo?- chiese un po’ gelosamente.

-Abbiamo anche parlato di te-

-Ah sì?-

-Secondo lui tu mi ami tantissimo-

-Beh,se lo dice Ringo,ci credi,vero?- disse,iniziando ad innervosirsi.

Come si permetteva,quel naso a proboscide…

-Beh,io ci credo,ma non perché me lo ha detto Ringo. Ma perché me lo dice il mio cuore. Ringo mi ha parlato tanto bene di te,secondo me ti vuole molto bene. Perché ti stai innervosendo?-

-Oh…ma…anche io lo voglio bene-

“Che stupido che sono. Mi sono comportato malissimo con un amico”,pensò.

Ringo non era interessato a Silvia,ma solo a Maurleen.

John si accorse che si era comportato stupidamente da geloso. Povero Ringo,era così caro per lui.

-Lo so…a volte sono un coglione…mi incazzo spesso- disse,tranquillamente.

-Tranquillo,capita anche a me…a volte capisco male quello che mi dicono-

-Dai…dimentichiamoci di questo equivoco-

-Sì-

-Dove andiamo,Richie?-

-A destra- rispose frettolosamente il batterista.

-Ma io volevo andare a sinistra- piagnucolò il nonno,come un bambino.

-No!-

-Che urli,giovanotto?-

-Mi scusi- disse,andando verso destra.

Il nonno lo seguì,dicendo e facendo spallucce: -Mah,i giovani d’oggi e le crisi isteriche-

A destra stavano soli John e Silvia.

Ringo non voleva che il nonno li disturbasse.

-Sai,ho portato la macchina fotografica-

-Davvero?-Fammela vedere-

La ragazza estrasse la macchina fotografica dalla borsa.

-Facciamoci una foto-

John si guardò un po’ in giro.

-Signora carissima!- urlò alla maître,che in quello stesso tempo,stava facendo il suo giro di ispezione.

“Oh no. Di nuovo quella” pensò Silvia,sbuffando.

La donna,appena vide il chitarrista,urlò euforica il suo nome (ovviamente sbagliando gli accenti) :-Jean Lennòn!-

Poi,osservando malamente Silvia,disse: - et le jeune fille peu sympa-.

“Poco simpatica? Ma come ti permetti,brutta faccia da topo…Antipatica sarai tu!” pensò la ragazza,innervosita.

-Ci può fare una foto?- chiese sorridente,il giovane.

-Mais oui! Moi e toi?-

-Ma che impertinente,questa babbiona !- disse Silvia,alquanto innervosita da non accorgersi che lo disse intaliano.

-Amore,con te che parli in italiano e con questa qua che parla in “franscese”,non ci capisco più nulla- disse John,alquanto preoccupato.

-Ho dettò fare fotò di io e te?- rispose la donna.

-No! Io e lei!- disse,scioccato da cotanta stupidità.

La donna,gelosa, scattò la foto nevroticamente.

-Et voilà! Je peu demander une chose? J’ai un doute…-

-Oui,parle- rispose Silvia.

-Mais vous…êtes mariés?-

Silvia rimase sopresa,da questa domanda.

-Che dice,questa qui ?-

-Se io e te siamo sposati...- disse,con gli occhi lucenti,poiché pensava a quanto sarebbe stato bello se fosse stato vero.

-Ma certo che sì,signora- disse John alla capo cameriera - è mia moglie e la amo con tutto il mio cuore- e diede un bacio a Silvia.

-Ah…j’ai compris …bonne chance pour tout …buona fortuna pour le marriage e pour la carrière musicale!Matrimonio e lavoro…musica!-

-Grazie!- risposero i due.

La donna si allontanò,con una lieve aria malinconica.

-Questa penso di ricordarmela come fan nevrotica!-

I due risero.

-Ti è piaciuto che le ho detto che siamo sposati?-

-Sì…carina,la cosa-

Macchè carina…favolosa! Come te!” pensò subito,la ragazza,euforica come una fan urlante del pomeriggio precedente.

-Già- disse,accarezzandole i capelli- mi piace-

“Carino il fatto che ti piace,nonostante mi conosca da poco”,continuò a pensare,Silvia.

-Ti amo,John-

-Non sai quanto io-

Dopo essersi baciati,i due lasciarono il tavolo,a mano presa.

Poco dopo,qualcuno urlò alle loro spalle: -Iuhuuuuuu!-

Silvia si voltò.

Era il nonno,seduto vicino a Ringo e a George.

-Mollami la mano!-

-Oh cazzo- disse John,appena vide i tre,mollando la mano della ragazza.

-Oh ma buongiorno!- disse poi,la coppia,facendo finta di nulla.

-Che ci facevate soli e soletti?- chiese il nonno.

-Fgià!- aggiunse George,divorando una pasta alla marmellata,e come al solito,ficcandosi in mezzo,alla ricerca di notizie concernenti Silvia.

-Abbiamo fatto colazione. Silvia aspettava suo fratello-

-che non ho ancora capito dove sia-

-è appena uscito da qui- rispose George

-è su con i manager. Dicevate?- disse il nonno.

-Io sono stato il primo a scendere. Le ho detto se voleva fare colazione con me…-

-Magari per provarci- evidenziò il nonno.

-No-

-Assolutamente- aggiunse la ragazza,scuotendo la testa.

-Vabbè,dai…lasciamo perdere…- tentò di cambiare discorso Ringo -Silvia,se stavi andando a cercare Paul,magari prova ad andare in camera sua…John,accompagnala-

E fece l’occhiolino a John,senza farsi notare dal nonno.

John sorrise. Era davvero un caro amico,Ringo.

-A dopo,gente- disse il giovane,allontanandosi con lei.

-Vedi John,Ringo ti vuole bene- disse Silvia,appena usciti dalla mensa.

-Già!Dai,piccola,saliamo su…ti porto da Paul…se se,col cavolo! Ahahahah! Vieni fuori?-

La ragazza annuì.

Appena uscirono incontrarono,sfortunatamente per loro, Paul.

-Oh,buongiorno,Piramo e Thisbe-

-Ciao Jamie!-

-Caro Winnie! Ma…Silvia…ti cercavo al telefono,e non mi rispondevi…come hai fatto a sapere che ci dovevamo incontrare a quest’ora?-

-A che ora mi hai cercato?-

-Un’ora fa-

-Ma un’ora fa ero già qui!-

-Con questo maniaco sessuale?- disse,iniziando a preoccuparsi per la sua cara amica.

-Ehi ehi ehi…io l’ho accompagnata solo a fare colazione- si giustificò John.

-Spero che stia dicendo la verità…-

-Oh,buongiorno Lennon!- disse Norman,avvicinandosi ai tre-Buongiorno,signorina McCartney!Anche lei viene ad assistere alle sessioni fotografiche?-

-Sì-

-Bene,si prepari a salire sul furgoncino bianco,guidato da Shake…Lennon,seguila e…non toccarla…tu,Paul,vai ad avvisare gli altri-

-Agli ordini,Norm- rispose Paul.

-Su,voi due imbambolati,muovetevi!-

-Ok- dissero Silvia e John,mentre si allontanarono.

-Povero Norm,prima o poi,scoppierà,a causa di queste giornate pesanti… morirà per colpa nostra…e la colpa maggiore sarà la mia.Povero,povero Norman. Mi immagino il suo epitaffio: morto a causa di un ragazzino cieco impertinente dal naso e dalla frangia lunghi-

E mentre si sedettero,i due si misero a ridere,nel pensare battuta di John appena “sfornata”.

Menlove Ave.

Mi mancavano i capitoli lunghi xD l’altro era troppo corto poiché era una sorta di capitolo intermedio…come parte introduttiva ad un avvenimento,scritto in questo capitolo.

Il capitolo 23 è stato strutturato soprattutto per spiegare esplicitamente i sentimenti di Ringo…non è innamorato di Silvia. Inoltre,ho scritto l’andamento della storia d’amore di John e Silvia,e poi mi mancava la capo cameriera babbiona,e quindi ho riscritto su di lei… xD quando l’ho creata,ho immaginato un personaggio babbione come Millie,la tipa del: “ma tu sei lui? “ “no,non lo sono” del film.

Ringrazio chi ha risposto alle recensioni:

Don Vito e Thief . ^^

E ovviamente,chi sta leggendo solamente la storia! ^^

Alla prossima

Night

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** Photosessions,gente testarda che non capisce niente e...pizza (il cibo che può rendere felice chiunque). ***


Il viaggio per lo studio fotografico non era breve.

Per passare il tempo,si parlava di lavoro: si parlava dell’attuale fama dei Beatles e della futura pubblicazione e promozione del loro nuovo album,A hard day’s night.

Ma non solo si parlava di lavoro e giornate pesanti,ci fu tempo anche per fare due o tre risate.

-E dai,gente- esordì John,con una nuova battuta -cantiamo una canzoneeeee?- disse,con una vocina alquanto infantile.

-Suvvia,seguitemi…è semplice: Mary aveva un agnellin IH un agnellin IH un agnellin IH-

E tutti lo seguirono in questa nota cantilena con qualche IH di troppo.

Silvia rideva così troppo da avere le lacrime agli occhi. Come la sera prima,al rientro a casa.

Da quando stava con John,era come se toccasse il cielo con un dito.

Shake,alla giuda,girava il volante,come se stesse cambiando una canzone di LP: un LP di canzoni infantili cantato dai Beatles.

John era il capo indiscusso delle canzoni per bambini. Non solo perché era un padre,ma anche perché era come se nelle sue battute volesse sempre mettere un filo conduttore tra l’età adulta e l’infanzia.

Shake spense il motore: era ora di scendere.

I Beatles,rumorosamente,scesero balzando dal furgoncino bianco.

I camerini li aspettavano: tutti e quattro dovevano vestirsi con dei lupetti neri.

Era estate,ma faceva sempre un freddo cane,in Inghilterra.

John a malincuore,lasciò sola la sua fidanzata: non voleva mai staccarsi da lei.

Poco prima di allontanarsi,Silvia gli chiese il tema delle foto.

-Dobbiamo fare altri fotogrammi simili alla copertina dell’album- rispose,il giovane.

Il fotografo andava avanti a suon di click,come le lancette dell’orologio,che facevano tic tac.

Infatti,il tempo sembrava scorrere a suon di click.

L’ora di pranzo si avvicinava,e lo stomaco di Silvia iniziò a brontolare.

Erano le undici e mezzo,però!

Non si era accorta che il tempo era volato,per il fatto che stava leggendo “Lo strano caso del dottor Jekyll e del Signor Hyde”,il piccolo grande libro di Stevenson,ma aspettava con ansia che passasse un’abbondante mezz’ora.

Guardò un attimo John.Si sorrisero.

Mezzogiorno arrivò,come il capitolo ottavo:poteva uscire,come i Beatles.

Paul si precipitò fuori a fumare,in un angolo alquanto remoto. Che volesse stare solo? Chi lo sa. Ma Silvia era così curiosa di capire il perché della solitudine del migliore amico,che si spinse a fumare la sua Gauloises rossa di fronte a lui.

-Ciao-

-Ciao!-

Si salutarono. Paul sembrava tranquillo,come sempre.

Per il momento,perché da quell’attimo in poi,Paul iniziò a fare alla ragazza tante domande tipiche da interrogatorio di terzo grado.

-Devi spiegarmi due cose-

-Dimmi pure- rispose,tranquillamente.

-Come mai eri con John,a colazione?-

-Te lo abbiamo già detto Paul,se la mia mente non mi inganna-

Silvia non sopportò la  tanta insistenza di Paul.

-Sì,ma perché non con gli altri?-

-Non insistere,non c’era ancora nessuno-

Passò un breve minuto di silenzio,dato da una boccata di Paul.

-Ahahah-

Rise poi,il ragazzo,con tanto gusto,interrompendo il silenzio appena creato.

-Perchè ridi?-

-Dimmi una cosa: ti fidi di John?-

-Certo che mi fido- rispose,in modo ovvio. Perché non si poteva fidare di John? Eppure,se la sua mente non la ingannava,Paul si fidava sempre ciecamente di John…perchè Paul stava sempre diventando più pedante,anzi…più odioso che mai?

-Non aspettarti tanto da lui- rispose,ritornando tranquillo,con lo sguardo assorto a guardare il cielo.

-Tranquillo,so badare a me stessa…non ho bisogno dell’aiuto di : “Paul, rubrica del cuore”-

Silvia stava sempre più diventando nervosa.

-Se se…divertiti a prendermi in giro,ragazzina…sappi che io ti ho invitato qua non per innamorarti follemente di John…ma per divertirti a suon di buona musica-

-I sentimenti non possono essere controllati-

-Voi donne siete strane-

La ragazza guardò l’amico in malo modo.

-Donate troppo il vostro cuore a uomini che non se lo meritano-

-Che ha fatto John Winston Lennon per meritarsi tutto questo?- urlò,sempre più nervosa.

-Ha un anello particolare,che non usa mai. Questo anello si chiama fede nuziale-

Questa era la goccia. Silvia non aveva più voglia di far compagnia a Paul.Era meglio che fosse rimasto solo già da prima.

-Ma che stai a blaterare,Paul…- disse,allontanandosi,molto nervosa.

-Non ti scaldare con me. Capito?- urlò,puntandole un indice contro.

Silvia si voltò,fermandosi.

-Che hai? Sei cambiato da Febbraio!-

-Pure tu…che fine ha fatto quel bacio?-

“Che fiato sprecato” pensò la ragazza,mentre si voltò di nuovo e continuò il suo cammino.

-Che fai? Vuoi scappare da me?Vuoi fare la vigliacca? Non sai in che guaio ti stai mettendo-

-Non ho intenzione di ascoltarti-

-Silvia,credimi,non lo dico per fare il cretino o l’innamorato pazzo,ma lo dico perché tu sei come una sorella per me.Io voglio proteggerti. Non mi interessa se non mi ami,anzi,io ho anche la…sì,chiamiamola così: ragazza. Quello che voglio fare è proteggerti-

Infatti. Era vero. Ma era lo stesso molto “ficcanaso”.

-So proteggermi da sola,grazie-

Oramai Silvia era già diretta verso John,il ragazzo sbagliato,ma che forse sentimentalmente era più giusto degli altri tre messi assieme. Almeno,lo pensava,mentre era furibonda per le insensate parole di Paul.

Quest’ultimo,più la vide allontanarsi,più aumentava la sua preoccupazione per lei. “Oh Silvia,non sai in che pasticcio di stai mettendo” continuò a ripetere,la sua testa.

Ed ecco che arrivò vicino al ragazzo più bello che i suoi occhi avevano mai visto.

-Io vado- gli disse,con lo sguardo perso nel vuoto.

-Ma come te ne vai,amore…non resti?-

-No,non mi sento bene-

-Che c’è? Parliamone-

Le sue mani scorrevano sulle guance della ragazza.

-è una storia lunga…poi qua non fa...non è il posto adatto…stai lavorando-

-Poco importa il lavoro,ora. Ho bisogno di capire perchè sei triste-

Al diavolo il lavoro. Silvia era più importante di due o tre foto.

Ma Norman,impedì il dialogo dei due giovani: richiamò Lennon al lavoro. La pausa per lui era finita. Era l’unico Beatle che doveva ritornare a lavoro. Gli altri,fortuna loro,avevano finito.

-Lennon! Smettila di importunare la sorellina di Paul e fila a parlare del tuo capolavoro letterario!-

-Un attimo,Norm!-

-Vedi…stai lavorando- evidenziò Silvia. Ma lui non voleva che se ne andasse.

-Piccola…io-

-Parliamone stasera…spero che durante il pomeriggio mi passi,il malessere-

-Lo spero anche io. Mi sento stupido perché non posso stare ad aiutarti adesso,a causa del mio lavoro-

-Non preoccuparti. Starei peggio nel vederti triste per me-

-Ma dai,non dire così…-

-Amore,io vado.Ti amo-

-Anche io-

E così,si abbandonarono,dopo aversi dato appuntamento sul tardi ad un Night Club che menzionarono Paul e George durante il viaggio in pullmino.

Tanto,per i Beatles non c’erano problemi,non avevano i manager alle calcagna,poiché questi ultimi gli concedettero la serata libera.

Norman osservò John come guardava Silvia allontanarsi. Sembrava un pesce lesso.

E i pesci lessi non la raccontano mai buona.

O sono innamorati,o sono serviti a tavola fumanti in un bel piatto.

E John non era il pranzo di Norman.

-John,la smetti?-

-E di cosa?-

-è troppo piccola per te. Sei sposato,poi-

-Ma è un’amica di infanzia,la conosco da quando è nata…almeno,quasi-

-Ecco perchè sei spesso da lei…- disse,con un’occhiata di sospetto.

-io e Paul siamo ottimi amici. E di conseguenza lo sono anche i suoi fratelli-

-Capisco…almeno,spero che stia dicendo la verità. Ora siediti qua,e aspetta il giornalista-

John si sedette,mentre gli venne servito per pranzo un panino al prosciutto cotto e dell’acqua.

I giornalisti stavano per arrivare.

Poco dopo che John entrò dentro lo studio,George uscì,e vide in lontananza Silvia.

Corse a gambe levate per raggiungerla,tra un brontolio dello stomaco e l’altro,poiché aveva (come al solito) una fame da lupi.

-Ehi Little,aspettami…dove vai?-

-A casa-

-Così presto?-

-Sì,e ho anche fame-

-Pure io-

-Però prima devo andare a comprarmi qualcosa-

-Posso venire con te? Sai,dato che ho fame anche io…-

Ogni scusa era buona,per George Harrison: era così positivamente attratto dalla personalità particolare della nuova amica che non voleva perdere attimi preziosi per stare con lei.

-Va bene,ma sappi che non me la sento oggi a stare con qualcuno. Avrei preferito stare da sola. Sai,mi sento un po’ paranoica…non voglio disturbare gente innocente-

Ma George insistette per farle compagnia:

-No dai,non essere negativa…tranquilla,ti porto in una pizzeria buonissima…tutti smettono di deprimersi con una pizza! E tu lo sai bene,dato che la Pizza l’avete creata voi italiani…- disse,con gli occhi lucidi,come era solito averli quando parlava di cibo prelibato.Al solo pensiero della Pizza,George aveva l’acquolina in bocca.

-Dai,andiamo. Chissà se davvero mi passerà la malinconia-

-Fidati di George,su!-

E con questo consiglio,George cercò di espellere i pensieri negativi di Silvia,e senza pensarci due volte,accompagnò la ragazza ad una rinomata pizzeria cingendo un braccio attorno alle sue spalle. Complimenti George,con la scusa di consolare,allungavi un po’ troppo le mani!

Intanto,mentre George destreggiava la sua arte da corteggiatore fingendo di avere solo lo scopo di istruire la giovane ragazza con qualche pensiero positivo per avere una vita migliore,Ringo e Paul,accompagnati dal nonno,si chiedevano dove fosse finito.

-Dov’è George? Non aveva fame?-

-Penso che sia scappato….sai,riusciva più a resistere dal non mangiare-

-Peccato…però poteva aspettarci-

-Eggià,in effetti...ma sai,gli sarebbe costato tanto. Forse,ci avrebbe mangiati. Ma ora,che facciamo? Siamo soli,ti faccio sapere. Shake,Norm e John si devono trattenere- disse il giovane bassista. Poi,rivolgendosi al vecchio John McCartney,disse: -Nonno,dove vuoi andare a pranzo?Vuoi della zuppetta?-

-Ehi giovanotto,ricordati che il nonno ha i denti d’acciaio…e quindi…andiamo a mangiarci una bistecca!-

-Non male…che languorino!- commentò Ringo,alquanto entusiasta per la proposta del vecchio.

-E vada per la bistecca!- aggiunse Paul,e dopo poco,i tre erano già diretti per un bel ristorante.

Nel frattempo,qualcun altro era già bello comodo su una sedia,mentre divorava una Margherita dalla mozzarella filante e tracannava coca-cola. Per chi lo non avesse capito,questo era il famosissimo chitarrista dei Beatles, George Harrison.

-Non smetterò mai di ripeterlo: non ho mai visto una persona divorare così tanta roba in poco tempo- disse la ragazza scioccata nel vedere l’amico alle prese con la pizza

-Sono peggio di un pozzo senza fondo,lo so…è un mio illustre difetto- e morsicò un trancio

-Sei peggio di mio padre-

-Che fa,tuo padre?-

-Non divora il cibo come te…lui mangia rumorosamente-

E come se mangiava rumorosamente,il signore…Silvia gli doveva sempre dire di mangiare piano,e che non era ad una gara a chi finiva prima di mangiare.

-Tutti mangiamo rumorosamente,qual è il problema?-

-C’è chi lo fa di più e chi lo fa di meno-

-Vero…cameriera! Un’altra Margherita!-

E la cameriera si voltò,e rimase sorpresa,nel vedere QUEL giovane  nel locale dove lavorava.

-Sì…ma lei…oddio…non è?- disse timidamente,non credendo a quello che vedevano i suoi occhi

-No,sono il suo sosia…lo sa che è l’ennesima persona che me lo dice?-

-Oh…mi scusi…torno subito per la pizza!- disse la donna,allontanandosi.

-Ho bluffato solo perché non vorrei che qualcuno mi assalisse proprio in questo momento…- si giustificò successivamente,il giovane.

-Intendi dire…quando mangi?-

-Sì…io a volte divento furioso…no,tranquilla…ho detto : “a volte”-

-Ah-

-Senti…ti va di dirmi perchè sei così giù,se non ti dispiace? Hai litigato con qualcuno?Hai litigato con…John,per caso?-

-Perchè dovrei litigare con lui?-

-Perchè è il tuo…insomma…quello che è…siete sempre…appiccicati…non dirmi che come Paul è il tuo migliore amico,perché non ci credo-

-E se fosse anche lui un mio migliore amico?-

-Strano che le ragazze invitino i migliori amici a dormire a casa…nello stesso letto…-

-Ehi,fai attenzione a quello che dici: io e John non abbiamo fatto nulla di quello che la tua testa sta pensando.Mi ha solo accompagnato a casa,e poi è tornato in albergo-

-Sono allibito dal fatto che John non ti abbia ancora scopato-

-George,complimenti per la battuta. Sei peggio di Paul-

“Sarà perché neanche a lui va a genio che sei la fidanzata di John,e non magari di qualcun altro che non è sposato”

-Ahahah. Sono davvero così tremendo?-

-Quasi-

-Significa che io sono più simpatico di Paul?-

-Se simpatico significa riuscire a trattenere di più la pazienza alla sottoscritta,sì-

-Significa che ti piaccio?-

-Probabile…- disse la ragazza,scherzando

-Ma allora è vero,mi ami-

-Uh?- disse,sorpresa.

-Niente,scherzavo. Dimmi,chi è la causa del tuo malessere. Abbiamo escluso il bellissimo e affascinante ragazzo intellettuale dalle battute sporche,ora ci resta…Paul,Ringo,il nonno,Norm,Shake e….io. Apparte tua mamma,tuo babbo,tua zia,tuo zio…e poi… -

-Basta George,non elencare tutto il mondo: te lo dico,tranquillo…te lo dico ora,senza problemi: c’è l’ho con Paul-

-Che ha fatto,il tuo caro beneamato fratellino?-

-Ce l’ha con me perché mi piace John-

“Beh,non ha poi tutti i torti”

-Ma che avrà fatto di male,il povero e dolce gigante dal sorriso smagliante e dagli occhi orientali dell’Emperor’s gate?!-

-Emperor’s gate?-

-La strada dove abita John-

-Ah…wow…ma comunque,non ce l’ho solo con Paul,ce l’ho con tutti quelli che si intromettono nella nostra relazione-

-Come ad esempio un certo ragazzetto rompipalle che si chiama George Harrison….ovvero,me. Ti sto inondando di domande. Infatti,ora ne ho in mente una fresca fresca. Perché proprio John?-

-John…oh…lui è così dolce…carino…intelligente…simpaticissimo-

Oramai la ragazza era più rossa di un pomodoro maturo.

-Un amore…un piccolo e soffice batuffolo di zucchero filato rosa…un piccolo e tenero cucciolo da coccolare…awwww-

-Smettila George,io non sono certo una stupida bambina da dire queste cretinate!-

-Lo so,è che mi sono lasciato trascinare un po’ troppo dalla descrizione di John.Insomma,ti piace perché è bello,intelligente e simpatico-

-Non solo. Lo amo perché è speciale,nella sua semplicità-

-Semplice…speciale…mah-

“Questa è tutta pazza…ma cavoli….è così caruccia

-Insomma,tu lo conosci da una vita,dovresti saperlo- disse la ragazza,con un lieve accenno di sorriso.

-Mhsì. Ma io lo vedo come un ragazzo normale. Mah,sarà perchè non sono una femmina,quindi a priori non vedo i lati “oscuri” che sanno solo vedere le donne…come,parlando di sesso…-

-Che c’entra il sesso?-

-Volevo farti uno sporco esempio…-

-Tu sei pazzo-

-Mai quanto te,Little Lennon-

-Ma vaffanculo!- disse,scherzando.

-Vacci te,cretinetta…dai andiamo a pagare…anzi…cameriera!-

La solita cameriera portò in breve tempo il conto,che venne pagato da un galante George.

I due ragazzi uscirono così dalla pizzeria.

George,per stare ancora un po’ con la sua amica,propose di fare “due passi” così,tanto per “digerire meglio”.

Chissà se davvero voleva camminare per quello scopo!

Mentre camminavano,George ripropose alla ragazza di andare la sera successiva al Night Club,e nel mentre,i suoi occhi si posarono su una vetrina.

-Oh guarda. I vestiti che piacciono tanto alle signorine!-

-Mah,sì,sono carini- disse la ragazza,non troppo entusiasta.

-Non vorrai mica metterti uno straccetto per stasera,vero?- disse,ironicamente.

E così portò la ragazza dentro il negozio. Silvia provò un vestito bianco. Non era tanto abituata a quelle cose,ma George sembrava (sbavarle addosso) che fosse favorevole all’acquisto,così tanto favorevole da comprarglielo.

-Bene,così non avrai il problema sul cosa mettersi-

-Grazie infinite,George-

-Dovere..-

Chissà che progetti aveva per la testa,il giovane George,mentre accompagnava a casa la ragazza. Chissà se le avrebbe chiesto di ballare,durante la serata. Sarebbe stata un po’ dura,dato che ci sarebbe stato in mezzo un ponderoso John Lennon.

-Ciao-

-Ciao!- gli sorrise,sullo stipite della porta.

E senza neanche pensarci,George le diede un bacio sulla guancia,che venne contraccambiato (purtroppo per lui) con un sorriso.

-A dopo,George-

-A dopo-

Silvia chiuse la porta,George si voltò e si diresse verso l’albergo.

Mentre tornava,una frase gli balzava per tutto il tragitto: “E adesso,come faccio a liberarmi di John?”

 

Menlove Ave.

Sì,è stata dura scrivere e pubblicare questo capitolo.A molti forse sembrerà strano,ma è così. La scuola è iniziata,e poi sono piena di impegni. Eheh,con le tante cose da scrivere xD

Purtroppo ho poco tempo per rispondere a chi ha recensito: mi limito solo a ringraziare a tutti,e a dirvi che sono felice che vi piaccia questa storia!

Chissà se George riuscirà a concludere per il meglio il suo sporco piano: il capitolo è ancora in allestimento! Ma,per il momento…la vedo nera,il Karma non è dalla sua parte.

E con questo,vi lascio al prossimo capitolo! ^^

Ciao!

Night.

 

 

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