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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Una nuova avventura *** Capitolo 2: *** Il viaggio in treno,la solita Londra,nuove fan…la dura vita di una rockstar *** Capitolo 3: *** Parlophone Italia???? *** Capitolo 4: *** I fratelli McCartney *** Capitolo 5: *** Un concerto per te *** Capitolo 6: *** -Vorrebbe della cioccolata calda,signor Lennon? - *** Capitolo 7: *** I'm happy just to dance with you *** Capitolo 8: *** A hard day *** Capitolo 9: *** Il regista e...Norman *** Capitolo 10: *** I biglietti *** Capitolo 11: *** Che l'operazione IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI abbia inizio! *** Capitolo 12: *** Chiacchierata con George e Ringo *** Capitolo 13: *** Le prove *** Capitolo 14: *** Ringo e la sfilata per la vita *** Capitolo 15: *** Il nonno incontra Ringo *** Capitolo 16: *** Tutti per uno *** Capitolo 17: *** 1...2...3...musica! *** Capitolo 18: *** In viaggio per Wolverhampton *** Capitolo 19: *** Wolverhampton *** Capitolo 20: *** Il ritorno a Londra,tra battibecchi e sonnolenza *** Capitolo 21: *** John e la sua dolcezza,posta dentro un corpo,apparentemente amaro *** Capitolo 22: *** L'appuntamento segreto *** Capitolo 23: *** Beccati! *** Capitolo 24: *** Photosessions,gente testarda che non capisce niente e...pizza (il cibo che può rendere felice chiunque). ***
Liverpool,1964.Un giovane ragazzo è
appena uscito di casa.Porta nella schiena una
chitarra elettrica coperta da una custodia,nella mano destra un borsone,nella
sinistra,invece,un’altra borsa nera,ma di dimensioni più piccole.
“Sono in ritardo” pensava,camminando velocemente.Nello
stesso momento,sentì una voce familiare alle sua spalle:
-John Lennon!!-
John si girò attorno.Dietro di
lui,all’inizio della strada,c’era il suo caro amico George Harrison,anche lui
stracarico di bagagli.George lo sorrise e lo salutò
con la mano,dicendo subito dopo queste parole: -Pronto per una nuova avventura
a Londra,amico??-
-Mmmmhhh,si caro…Vi
accompagnerò volentieri per le viuzze dei sobborghi di Londra…ma
trattienimi quando,per caso, mi potrà venire in mente di fare qualcosa che
possa rompere la promessa che ho fatto a Cynthia-
-Come fa a fidarsi Cynthia di te??Ahahah!!-
-Molte volte lo penso,ma…questa
volta lo giu…lo giuro!Lo giuro su…
- guarda le statue di una famosa piazza di Liverpool-….sulla regina Vittoria e il principe Alberto!!-
-Ok,amico.L’hai giurato…devo
crederci che questa è una promessa?-
-Si,si..Georgie…se non fosse il
fatto che…oh ma che diamine,non riesco a tenerle!-
-Wow Johnny Winston,ma che viaggi ti fai?Stai bene?-
-Dev’essere l’aria mattutina che mi dà
alla testa-
-E allora ti devi riabituare a quest’aria,mio caro!- George
rise come un pazzo,nel sentire il suo amico,che vuoi per l’ansia,vuoi per
l’aria,ma vuoi anche per il fatto che John vive in un mondo apparentemente
simile alla realtà, aveva detto un mucchio di scempiaggini.I
due amici continuarono per la loro strada.Si fermarono
ad un caffè.Videro i loro compagni del gruppo
musicale:Paul e Richard “Ringo”.Si salutarono e ordinarono 4 caffè (acquosi,ofcourse) e 4 muffin al cioccolato.George incominciò a raccontare la bella
chiacchierata non sense dei precedenti 10 minuti:
-John non sta bene:continua ad ansiarsi,non è da lui!Ha paura che Cynthia
lo sculaccierà al ritorno.-
-Harrison,smettila di insultarmi davanti a
questi 2 sir…e sappi che adesso sono in ansia per
qualcos’altro,non più per Cynthia…oddio mi viene il batticuore…sto per svenire…eccolo,arriva…MIMi??? ZIA??? MIMI???-John
urlò il nome della zia come un pazzo -no George,non guardarlo è mio…oh ma perché guarda quella??Sì,ragazzi,ora sono in
ansia per lui…Norman!!-
In quello stesso momento,arrivò dietro di lui il manager prinacipale,Mr. Norman.Un brav’uomo,si buona famiglia,che dire…ma non era mai simpatico e carino con tutti.Non si può dire che,in fondo in fondo…il
suo cuore non era di pietra!!
-Buongiorno ragazzi…mi scusi
Lennon,diceva?-
-Dicevo,insomma,blateravo che la amo,signore.No,non
dica niente,la prego…è un amore segreto…viviamo
e amiamo e consideriamo i brontolii delle nostre mogli in un unico asse!!-
-OHHH ma che filosofo!!- urlarono i ragazzi.Norman,invece
era un po’ innervosito…ma che strano!!!
-Vedete che serve leggere le dediche amorose che ci sono
dentro i cioccolatini??Questa dedica l’ha scritta un certo antico romano che
morì quando visse Giulio Cesare…un certo ”Ca” qualcosa…-
-Ca…Calimero???- urla Paul,ma in quello stesso
momento,si ricordò di un certo cartone animato italiano…
-Ah no,è un pulcino “piccolo e nero”-disse in italiano…
- dai ragazzi,scherzo, si chiama Catullo,se la mia memoria da scolaretto delle
medie non mi inganna-
John continuò il discorso
-Che cosa??Ma ti hanno dato la testa quei produttori italiani
dello scorso febbraio??Che culo che hai avuto però…-
-Già,il concocorso l’ho vinto io…è stata una bellissima esperienza,quella di lavorare per
la PARLOPHONE ITALIA- Paul incominciò a diventare un po’ rosso..Ringo fu il
primo ad accorgersene..
-Sei rosso per la PARLOPHONE ITALIA???Wow non sapevo che era
così sexy…devo dire che la PARLOPHONE UK la trovo
davvero orribile,e che dire…antipatica!! -
-Dev’essere l’aria- continuò
John..Ringo rise e continuò a parlare:
-Dev’essere che l’aria della PARLOPHONE
ITALIA era più inviante e…come dicono gli spagnoli??
“caliente”??CALDA insomma…uh,da
soffocarsi dal caldo!!!- Paul imbronciato,guardò Ringo,e disse: - Siete gelosi.è stata una cosa magnifica. -
I ragazzi urlarono: -Ma
dicci come è andata-
-In treno ve lo dirò…Abbiamo
davanti a noi mezz’ora di attesa e quattro ore di viaggio!!Calma ragazzi!- .Paul
concluse il tutto con un gran sorriso.La cameriera
raccolse le tazze e i fazzolettini usati dai quattro.Norman
guardò Lennon e Paul McCartney…
-Lennon,mi meraviglio di te,che non hai
vinto al concorso.Sei arrivato secondo!!!Meno male
che prima di te c’era Paul,perché,immaginati se ci fosse stato un altro ragazzo…saremo già in crisi per causa vostra-
John non sopportava Norman.Ma riusciva sempre a rispondergli
a dovere,con grande calma,e anche con tanta ironia.Non
si poteva rovinare la vita per colpa sua!!!
-Mi meraviglio di te,suino,che non hai fatto propaganda per
me-
-Si l’ho fatta per tutti,anche per Ringo Starr…-
Norman si gira verso Ringo- Ma dove vogliamo andare Starkey??Venticinquesimo posto!!George,in treno ti faccio
una bella ramanzina:non ti sei accorto che la cover “Crying,Waiting,Hoping” era uscita in
modo orribile?Si ringrazi il cielo che “Don’t bother
me” ti abbia messo in dodicesima posizione…- John
continuò,in difesa per sé stesso e per gli amici:
-Prima di tutto,tu non riesci a fare propaganda di noi a
nessuno,dato che la fai solo al tuo “vicino”,poi si dal caso che Ringo e George
sono ottimi musicisti,e i primi posti se li dovevano meritare! Tutto questo è
successo per colpa di una persona che non li ha pubblicizzati…
-
-Voi quattro siete ancora degli adolescenti.Non
siete più i Quarryman,siete i Beatles!!Poi io non
potevo fare tutto io:al concorso parteciparono un sacco di ragazzi,famosi e
non,da tutto il mondo!!-
-E allora non prendertela con noi.Noi
abbiamo dato il massimo.Ci dispiace di aver perso,ma
siamo soddisfatti del fatto che abbiamo fatto il nostro meglio-
Ringo,concluse questa discussione…ormai era ora di prendere il treno…uscirono dal bar,e videro un mucchio di fan attorno a
loro: oddio,avevano scoperto l’orario del treno!!!I quattro ragazzi non fecero
a tempo che urlare un
-NOOOO!!!- che stavano già correndo…Norman
guardò la scena scioccato.Rise e urlò:
-Forza ragazzi!!Dai,ce la faranno.Intanto
vado a prendermi del latte in tetra-brick...-
NELLO STESSO MOMENTO,A LONDRA,una giovane ragazza viaggiava
dentro un bus.Stava tornando a casa,con tante buste
della spesa colme di cibo.Alla radio si sentiva la
canzone “Allmyloving”.La ragazza sorrise. Pensava che finalmente rivedrà
il suo amico Paul…pensava a come sarà cambiato…non vedeva l’ora di vedere gli altri,e di sentire
la canzone “All I’ve gotto do” che faranno questa notte in un piccolo night club.”There’s a place” la fa sempre emozionare…perché adorava in
particolare la voce di John Lennon... “Spero di non commuovermi,stanotte” pensò.Il bus arrivò alla fermata della ragazza,che scese
dal veicolo.con un bel sorriso pensò “Beautiful London!!!”
,dirigendosi verso casa.
Capitolo 2 *** Il viaggio in treno,la solita Londra,nuove fan…la dura vita di una rockstar ***
I quattro erano
appena partiti da Liverpool. John,Ringo e George conobbero il nonno di Paul,un
ometto intelligente,con un carattereassolutamente diverso da quello dell’altro nonno di Paul,che viveva
nella stessa casa del ragazzo. Dopo un lungo viaggio trascorso a rincorrere il
signor McCartney per il treno,a sentire le lamentele di Norman e le frasi
scialbe di Shake,e a giocare a carte nello scompartimento degli animali,i
nostri 7 arrivarono finalmente a Londra.Dopo aver evitato una folla accanita di
giovani fan,i ragazzi arrivarono in un confortevole albergo.
Norman ruppe
il silenzio che si era creato con queste parole:
-Ragazzi,stasera
avete un concerto in un piccolo pub - i ragazzi urlarono all’unisono:
-Si Norman –
-E lei -
Norman si voltò verso il nonnino –dovrebbe stare con noi. Non deve scappare
come ha fatto stamattina.-
Nonno McCartney guardò arrabbiato Norman:
-Ragazzo,io
so badare a me stesso. Un adulto non ha bisogno di bambini che gli facciano da
bambinaia-
-Ah,Paul…ma che nonnetto pulito che
hai!! –
Paul,un po’
scocciato, rispose a Norman -Quante volte l’avrai detto,Norman??-
-Ho perso il
conto.Forza ragazzi,adesso riposatevi per un po’…magari….rispondete alle lettere delle vostre fan. E poi,spiacciatevi il concerto inizierà tra poche ore. Non mi
fate fare brutta figura,stanotte io e Shake non ci saremo…dovremo
stare con il signor McCartney,passeremo da voi con il furgoncino del signor
Smith solo per portarvi gli strumenti –
Il signor John
McCartney interruppe Norman subito dopo:
-Ragazzo gliel’ho
già detto…non ho bisogno di bambinaie-
-No ma lei è
meglio che stia in compagnia- .In questo momento,Paul intervenne:
-Se questa
volta lo riperderete,giuro che… - Ma Norman
interruppe subito il ragazzo,facendolo tranquillizzare.
Appena Norman
e Shake andarono dal signor Smith per fissare l’appuntamento,i ragazzi trovarono
una via “libera”,poiché decisero di “scappare” dall’albergo: non vedevano l’ora
di andare via di farsi un giro per i pub,di bere della buona birra,e di fumare
le loro sigarette.
I 4 ragazzi
andarono in un night club. Paul insistette ad andare in quel night club…doveva incontrare “qualcuno”,che aveva chiamato in una
cabina telefonica, appena erano usciti dall’abergo…ma
non disse a nessuno il nome di “quella persona”.Nel night club i 4 si
sorpresero quando sentirono le loro canzoni come brani della serata...il night
club era un piccolo posto tranquillo,con tanti ragazzi e ragazze…alla
vista dei giovani musicisti,nessuno si avvicinò per assalirli,ma per
complimentarli della loro musica.
A Ringo
piaceva ballare. Ringo decise di buttarsi in pista…aveva
visto una timida ragazza che era appena entrata dall’altra porta.Era
una ragazza mora,non troppo alta,con i lunghi capelli castano chiaro e mossi
aveva una pettinatura con alcune ciocche raccolte all’indietro da un piccolo
elastico,e aveva la frangia.“Avrà 18 anni” pensò.
La ragazza
in questione era quella che si doveva incontrare con Paul.Ma Ringo non lo sapeva.La ragazza era accompagnata da un gruppetto di
amici,che conoscevano Paul.
Ringo era
troppo timido,anche se non sembrava. Cercò di camuffare la sua timidezza sempre
con qualche battuta. Ma alla fine,non c’era nessun FabFour che non fosse un po’ timido.Ringo
riuscì solo a dire un -Ciao!- alla ragazza.La ragazza
lo rispose con un altro -Ciao!-
-Balli?- La ragazza lo guardò con un’aria stupita.Alzò lo sguardo.Vide gli
altri 3 Beatles…John stava parlando con Paule George si stava avvicinando alla pista.La ragazza rispose con un timido -Si!- .
Ballarono “I
wannabeyour man” …la ragazza rise ad
ogni mossa di Ringo…nel frattempo,John si accorse che
Paul stava guardando tutta l’ora la ragazza che balla con Ringo.A
John piaceva parecchio…”è bellissima” pensava a bocca
aperta.L’aspetto fisico,la pettinatura e i vestiti
della ragazza gli facevano ricordare Cynthia.La
differenza era che la moglie era bionda e la ragazza aveva i capelli poco più
scuri. ”Che perfettina,e che timida.” Pensò John,facendo
un sorrisetto un po’ malizioso. Successivamente,John aprì la bocca per dire:
-Bella
vero?Se l’avessi vista io in anticipo! – Dette queste parole da John,Paul rise
come un pazzo.
-Che c’è
Paul?-
-Niente
John,su siediti,e beviamo qualcosa…vieni,ti presento
i miei amici!-
Ma John si
stava “deprimendo” nel vedere seduto la ragazza che gli poteva cambiare la vita
in modo…radicale.”Lei balla con un altro e io sono
qui come un coglione a bere,mangiare e a fumare.Mi
devo dare una mossa!”
Era appena
iniziata la canzone “Devil in the heart”
John bevve un ultimo bicchiere di Martini rosso e passò il piombo della
sigaretta a Paul: -Finiscila,stranamente non ne ho voglia di finirla-
Ringo e la
ragazza stavano ridendo in quel momento. Ringo aveva intenzione di portarla in
un posto per parlare del più e del meno quando John si avvicina da lui e lo
saluta sorridente -Ciao Ringo -
- Ciao John
- rispose Ringo. Ringo incominciò ad innervosirsi quando vide che John gli
passò davanti,avvicinandosi verso la ragazza.Nello stesso
momento George si avvicinò a Ringo e gli disse:
- Bella serata,vero? Vieni che ci sono gli amici di Paul!Sono simpaticissimi!-
- Va bene
George - disse Ringo,tristemente.
John sorride
alla ragazza e le dice: - Scusa…ti va di ballare con
me?-
La ragazza
lo guarda in modo stupito,ma timido allo stesso tempo.Aveva
gli occhi che luccicavano e le guance rosse. “Oddio,ho davanti John Lennon in persona.Mi emoziono di più a stare davanti a lui che con il
grande Ringo”,pensava.
-Ehm…scusi?-
-Ti va di
ballare con me??- La ragazza annuì. Non riuscì ancora a credere che il suo
cantante preferito,un ragazzo bellissimo,gli chiedeva di ballare con lei,una
ragazza goffa e imbranata.
-Si…ma non
sono una brava ballerina-
-Ti ho visto
prima e non mi è sembrato che stessi ballando male-
La ragazza arrosisce di nuovo.Subito
dopo,John le sussurra nell’orecchio:
-Ti ho vista
da quando sono arrivato…come ti chiami?-
-Silvia-
-Ma che bel
nome?Di dove sei?Hai un nome ed un accento diversi da quelli inglesi-
-Sono italiana…lavoro da pochi giorni a Londra come ragazza alla
pari-
-Ah,bello!E
quanti anni hai?-
-17 e mezzo -
John in quel momento pensò “Oddio!è minorenne…ma
poi,che cazzo me ne deve fregare?è così bella che non riesco a non pensare di baciarla…io ci provo,poi se vengo respinto,pazienza”… e poi
si rivolse verso Silvia:
- Io
24…ah,dimenticavo John Winston Lennon,sono di Liverpool-
-Sì,lo so
chi sei!! - I due risero.
-Sì vero. Ma
voglio far vedere ad una ragazza bella come te quanto sono educato-
Silvia
arrossì di nuovo,quando vide che John le faceva un dolce sorriso. “è così bello
dal vivo” pensò continuamente. “E mi ha definito bella!Forse non ci vede
bene,se li usava gli occhiali,anziché lasciarli a marcire in un angolo remoto
della sua casa”
-questo lo
posso notare!Signore,mi scusi,ma non le sembra lecito stringere troppo una persona
mentre si balla un lento?-
- è
lecito,piccolina. Te lo dice un esperto-
-Ah,se lei è
un esperto- disse la ragazza,guardandolo con una finta aria di disprezzo.
La canzone
finì,e incominciò una canzone rock and roll.Una canzone
di Elvis “Jailhouse rock”
-Perfetto!una
canzone rock and roll. Lo ascolti il rock and roll,piccola?-
-Certo che
si!Io adoro Elvis Presley e Buddy Holly!-
-Ma che
ragazzina ribelle!E dimmi,sei anche una teddy girl??-
-Penso di si.Non riesco ad eticchettarmi-
disse seriamente.Ormaisi immaginava un dialogo a botta e a
risposta,e lei gli adorava.Aveva bisogno di…concentrazione,altrimenti non sarebbe riuscita a
smerdarlo.
-Con il tuo
carattere,con quella gonnellina scozzese e con quei collant neri mezzo
trasparenti lo sembri. Sembri diversa dalle altre ragazze.Allora,mi
fai vedere come balli,teddy girl?-
-Nel mio
paese non c’è nessuno che balla rock and roll.Ma
cercherò di fare il meglio.Le farò vedere di che
pasta sono fatta- disse ironicamente,e rise.
A John le
ragazze così le facevano impazzire.John la strinse
forte ancora una volta.Silvia era una ragazza
sveglia,e lo capiva che lui lo faceva per puro interesse. Ma a lei non piaceva
che i ragazzi,indistintamente dal fatto di avere davanti a sé il suo bellissimo
cantante preferito,le stringevano troppo forte.
-Signore,le
dico che sono minorenne- disse maliziosamente “tanto è una persona che ci sta
agli scherzi,perché non fargli domande puntigliose?Finalmente ho trovato una
persona che “insulta ironicamente” “,pensava. Silvia non era di sicuro una
ragazza stupida e spesso e volentieri era schietta.Di
sicuro non si faceva mettere i piedi addosso da nessuno. Anche se a volte,il
suo carattere sensibile la faceva diventare debole.
-Dimmi: e se
la minorenne in questione fosse attratta da un maggiorenne che le ha appena
messo le mani addosso?Faresti denunciare quest’uomo?-
Silvia
pensava arrossendo : “mitico. Ora lo rispondo per benino!Ho un solo obiettivo:smerdarlo!”
poi lo rispose: - E se la minorenne in questione mettesse i piedi in testa al
signor maggiorenne,quest’ultimo lascerebbe in pace la minorenne?-
John non
riusciva a risponderla. Ormai era entrato in una situazione di trans. Quando
una persona è così,a Liverpool si dice che una persona “persa”.A John piacciono
da morire i dialoghi a botta e risposta. “mi sta trattando quasi come un pezzo
di merda. Wow!”pensava sorridendo.
-Mi dispiace
signorina,se l’ho offesa…mi dispiace,io di solito
sono sempre così educato-
-Si
figuri,signor Lennon.Stia tranquillo-
-Scusami
ancora,è che mi piaci-
Sì. Anche
Silvia ormai,era persa.Diventò rossa tutto ad un
tratto.
Anche John arrosisce
un po’… e pensò “non riesco a non baciarla”.
John socchiude
gli occhi e si avvicinò sempre più a lei.La stava per
baciare,quando si sentì tra la pista Paul che urlacchiava
e rideva come un pazzo:
-Little
miss Silvia!!!- Silvia si girò verso di Paul,e tutta felice gli urlò:
-Paolino
McCartney!!!- Paul era felice.Si dettero due baci
sulla guancia. John rimase a bocca aperta…Paul
incominciò a parlare in italiano:
-Ciao
bella!!Come stai?Io bene-
-Anche io
bene!!- Paul ritornò a parlare in inglese:
-Fatto buon
viaggio?Ti trovi bene dagli amici?Il cibo,come ti sembra?Spero troppo che questa
fredda Londra ti piaccia-
-Si,a parte
il tempo,mi trovo benissimo…grazie Paul!- e lo
sorrise.
-Prego piccola.Sai che io ci tengo a te- I due sorrisero.John
guardò in modo ostile il suo migliore amico. Non lo faceva quasi mai perché gli
voleva un mondo di bene.
-Paul,conosci
questa ragazza?-
-Si…èmia…sorella!!-
-Sorella??-
-Sì…sorella!!Mi
spiace signor Lennon se prima,mentre stavamo ballando,non gliel’ho detto- In
quel momento,Ringo e George si avvicinarono da Paul e gli dissero…
-Sbaglio,o
ci siamo persi qualcosa?Sorella?-
-No,ovviamente
questa simpatica ragazza non è mia sorella,ma è qua in incognito…ho
saputo che Norm non regala i biglietti ai nostri amici,se
non sono nostri parenti… -
-Fanculo a Norm- disse John
-Lei ha
bisogno di vederci…mi deve un grosso favore… -
Ringo,George
e John chiesero a Paul:
-Da quando
la conosci?-
-Da Febbraio
- rispose Silvia
-Ci siamo
incontrati in Italia - continuò Paul
I 4 ragazzi
incominciarono a pensare per un attimo: “Italia, Italia ed ancora Italia…questo mi fa ricordare alla…”
-Parlophone
Italia???- urlarono
-Parlophone
Italia???sì!!!Gli LP!!! - Silvia rispose,ma Paul le disse:
-No,piccola,hai
capito male… - si volse verso i 3 amici : - ragazzi
sì,Parlophone Italia>>
-Volevo
essere al primo posto del concorso,allora- rispose John,fissando la ragazza…sino a quando non si incrociarono lo sguardo. – Non
sapevo che l’Italia fosse così bella- Silvia e John si sorrisero.
-Ma ho vinto
io!Bello, una nuova canzone!!-
La canzone
era “Don’t bother me” . John si rivolse verso
Paul,ridacchiando:
-Ah ah ah,
voglio vedere come balli!-
-Meglio di
te di sicuro!-
-Ma non
scherziamo,dai-
-Ti sfido ad
un duello!!!-
John ballava
bene…ma anche Paul! Ringo secondo i due “professionisti”
era pessimo….per non parlare delle mosse goffe di
George!Orribili!!Silvia cercava di seguire,assieme a George,i passi di Lennon e
McCartney.Le due “étoiles” urlarono:
-Forza
ragazzi!!- ma si criticavano allo stesso momento.
Incominciò
un’altra canzone, “Little child”.Paul riuscì a
distrarre John,pronto per prendere e portare la sua piccola “sorella” in
disparte. “La mia piccola non merita John…ci
soffrirebbe” , pensava.Paul per distrarre John,gli
fece portare,con il suo aiuto,dei drink per gli amici.
In quel
momento,Ringo decise di fumarsi una bella sigaretta all’aperto,per prendere un
po’ d’aria.In quel momento chiese a Silvia: -Fumi?-
-Sì,ma non
ho il vizio-
-E fai
bene!Mi accompagneresti fuori a fumare una sigaretta?-
- Si…certo! -
Ringo era
fuori con lei.A lui piaceva tanto,ma aveva visto che
il suo amico ci stava provando.”Sono un fallito” ,pensava. Incominciarono a
parlare del più e del meno…
-Sai che il
nonno mi ha pure preso in giro?Ha detto che il mio naso era una “proboscide”-
-Davvero?Ma
che perfido!Aspetterò allora i suoi insulti per il mio naso…perché
se il tuo è una proboscide,il mio che cos’è?? -
-Il tuo non
è nient’altro che un piccolo naso a patata. -
-Sì!Ma cosa
-
-Non farti
troppi problemi…alla fine io ci rimango male,a volte…ma non mi complesso…staitranquilla…e poi,una come te -
-Come me
cosa? -
- Ehmmm - Ringo diventò timido - come te…insomma…unache….diciamo…insintesi…non
ti devi complessare! - Silvia semplicemente annuì e lo sorrise. Le guance di
Ringo arrossirono un poco e i suoi bellissimi occhi azzurri divennero lucenti. ”ma
che cosa proboscide,Ringo…io non riesco a vederti difetti…sei un grande!” pensava Silvia.
-Sei proprio
una ragazza simpatica. Verrai al nostro concerto,più tardi?>>
-Signor
sì,signore!!Paul mi ha dato l’indirizzo…è un po’ lontano…dovrò andare a piedi…meno
male che da qua a casa mia ci sono solo 10 minuti di distanza…cavoli,devo
andare… -Silvia si riafacciò
fuori per vedere Paul- vado a salutarlo…
-
-Se vuoi,ti
accompagno- disse Ringo,diventando rosso.Silvia lo
sorrise e gli disse:
-Si,grazie
mille Ringo!-
Silvia
salutò gli amici,in particolare Paul,George che le disse -Sei molto simpatica-
e John…che la guardava in modo triste.John
le dette un bacio sulla guancia.
-Quando ci
potremo rivedere?-
-A tra poco…al concerto- un bel sorriso apparve sulle labbra di
John.
-A più
tardi,allora…se vuoi,ti accompagno-
-Si,certo…viene anche Ringo! -
-No,tesoro…adesso John deve portare altri drink con me e
raccontare la storia di Buckingham Palace…della
figura di merda che avevamo visto…ricordi la
vecchina???- disse Paul,un po’ seccato dal comportamento di John…Johnincomiciò a ridere come un pazzo…gli
faceva davvero ridere quella figura di merda che aveva fatto la sconosciuta signora…
-Si,si
adesso mi metto a raccontarla…Silvia,siediti,è una
bellissima storia!!-
-Mi
dispiace,John,ma devo andare via subito-
- John,prima
i Campari e poi la storia -
-Dio Paul,che
stress…ciao Silvia,a dopo!! - John le sorrise,tristemente…non poteva fare un mucchio di scenate davanti
agli amici…e poi,in fondo…Paul
aveva ragione.
-Ciao!-
I ragazzi
risposero contenti al saluto della ragazza.Ringo la
aspettava fuori tutto sorridente.
Davanti alla
casa di Silvia Ringo la salutò.Ringo a momenti baciò
la ragazza sulle labbra.Ringo la baciò sulla
guancia,facendo diventare le guance della ragazza rosse…
-Con te si
sta davvero bene…a dopo!-
- Ciao
Ringo! –Disse Silvia,tutta contenta.Ringo era un
ragazzo davvero simpatico.Però non lo sapeva che lui
la volesse.Ma poi,lei non era interessata a nessuno
dei Beatles,il più bello secondo lei era John,ma non desiderava di sicuro (come
facevano tutte le fan di lui) essere la sua ragazza,anche perché non si conoscevano.E poi lui era famoso,e che dire,sposato con una
donna bellissima.E poi aveva un amore di bambino.
Ringo tornò tutto felice,ma cercò di restare serio davanti a John.Non aveva
intenzione di fare dei casini con lui.Con George
ballarono assieme a due ragazze “Allmyloving”,mentre Norman e Shake
arrivarono.
-è ora di
andare,ragazzi- disse Norman.
-No,dai
Norman,ancora un po’- dissero i ragazzi
-No,no!Il
concerto è tra un’ora!! Forza John,alzati-
- Ok,sir. A
malavoglia mi alzo -
-Dai Shake,mica
ti chiami John Lennon!Spiacciati!!Smettila di ballare
come una scimmia -
-Scusa Norm,non ho potuto resistere alla musica -.
I sei
ritornarono all’albergo,ma si accorsero di avere un piccolo problemino:non
riuscivano a trovare il nonno!!Successivamente,i sei trovarono dentro l’armadio
il vecchio cameriere senza vestiti.
-Il vecchio
signore mi ha preso in prestito i vestiti per andare al Circus Club- disse il
vecchietto.
-èandato nel mio club,vero?- disse Ringo.
- Sì. È tutta colpa tua- rispose Paul
-Ma perché?
-Perché tu ricevi inviti da casinò-
I quattro ragazzi arrivarono a pensare che il nonno probabilmente fosse in quel momento nel bel mezzo di un’orgia.
-Orgia??- urlarono maliziosamente. E così corsero per il CircleClub.Magari per infiltrarsi in quell’ipotetica orgia!
Il nonno aveva vinto 190 sterline,ma aveva speso 180 sterline giocando.
-mi scusi,e il resto?Perchè non me lo vuole dare? - disse il vecchietto innervosito.
-perché ha usufruito del guardaroba-disse il cameriere del casinò.
-Ritorniamo all’albergo al più presto,è ora di prepararvi ragazzi,il concerto è tra 3 quarti d’ora – disse Norman.
Il primo Beatle che uscì dall’albergo fu Paul McCartney.In albergo
si era dato appuntamento con Silvia per le undici,Ovvero venti minuti circa
l’inizio del concerto.Si preparò in fretta tutto
contento: si dette una rinfrescata e si vestì con la solita “divisa” Beatlesiana: Camicia bianca con pantaloni,stivali,giacca e
cravatta neri. Mentre si preparava canticchiava“Searching”,e John,che si stava facendo la
doccia,gli faceva i coretti. Anche John era tutto contento. Chissà perché!!
-Ciao,io ora
vado-
-Adesso?-
dissero George e Ringo
-Sì- disse
Paul tutto rosso.
-Ah,vai vai
e vai- disse George .Ringo incominciò a innervorsi.
“Ma non è possibile che qui sono tutti interessati a lei? Spero di no” penso.
-Vado a fare
compagnia a mia sorella!!Ci siamo dati appuntamento per le undici- disse felice
Paul.
“Come non
detto” penso Ringo.
-Beh,ti
consiglio a spicciarti perché le undici sono adesso- disse George
-Cazzo!Devo
scappare. Cosa penserà di me?Che sono sempre in ritardo!! -
-Ma dai,non ti capita mai,oggi è un giorno stressante per
tutti noi. Lo capirà. Sei sempre un orologio svizzero!- disse George,e Ringo
allo stesso momento annuì per dare ragione all’amico.
-Ciao ragazzi!Salutatemi John e gli altri-
-Ok!Ciao Paul!-
Paul arrivò al Night Club con dieci minuti di ritardo.
-I’m sorry , I’m late…because the trafficis VERY bad tonight - disse
.Silvia rise,perchè quella era la tipica frase fatta
che lei diceva alla sua professoressa d’inglese,per giustificarsi del
ritardo,se per caso le capitava di esserlo. Ma lei non era mai in ritardo.Forse una volta,anni fa,le capitò di arrivare in
ritardo per la lezione.
-Sì,sì,ti perdono,orologio svizzero rotto-
-Finalmente di nuovo assieme- e la abbracciò.
-Mi sei mancato,fratellone-
-Vieni,ordiniamo qualcosa.Che cosa
vorresti da bere?-
-Mmmmh,sì,un Campari-
-Dai,lo prendo anche io!-
-Non sei più abituato con le birre?-
-Scherzi?Io non abbandonerò mai la birra!Chiara o scura,è il
mio “Amore” ! è solo che adesso non mi va –
-Capito Paul-
I due bevvero i loro aperitivi.Nel
frattempo,chiacchieravano del più e del meno.
-Hey,ti sei divertita prima? Ti ha
infastidito qualche mio amico?-
-Sì,mi sono davvero divertita.Stai
tranquillo,Paulie…è stata una magnifica serata-
- E che dire del concerto! Tra pochi minuti suoneremo per
te,e per il nonno -
Silvia sorrise.Era contentissima.
-Grazie di tutto! È grazie a te che adesso sto lavorando
qua,a Londra,come ragazza alla pari dai tuoi amici,nonostante abbia 17 anni,e
l’età media per essere una ragazza alla pari è quella di 18-
-Faccio di tutto per te perché ti voglio troppo bene.Dal primo momento che ti ho vista,ho capito quanto sei
una persona speciale. Sei gentile e disponibile con tutti,non credo che quel
giorno mi aiutasti solo perché sono il tuo bassista perferito,
Paul McCartney.Ormai ti conosco!Non so,lo ripeto…mi
sei piaciuta dal primo momento che ti ho vista.Poi,devo
dirtelo,sei una fan diversa dalle altre:non sei troppo appiccicosa.Sei
una delle poche che ci apprezza per la musica.Ti
ricordi che cosa mi dicesti a febbraio?Mi raccontasti leprime parole che ti uscirono dopo aver
ascoltato per la prima volta un nostro 45 giri : “Questi spaccano!Diventeranno
bravi come Elvis Presley e Buddy Holly” .Questo mi è piaciuto parecchio!Avevo
subito capito che,nella tua semplicità e sincerità,quanto ci apprezzi .Poi
avevi detto che le cover fatte da noi erano bellissime, e riferendoti alla
nostra musica,ci affiancasti ad altri gruppi…beh,quante
cose mi vengono in mente quando penso a quel giorno! –
-A chi lo dici. Anche io ho tanti bei ricordi. Sono contenta
che mi apprezzi per quello che sono –
-A me piace avere amici simpatici e semplici…come
te- disse Paul velocemente.
-Uh ma davvero? Grazie! – In quel momento,la ragazza divenne
rossa. Paul rise.
Paul aveva incontrato Silvia a Febbraio,precisamente in un
freddo pomeriggio di inizio Febbraio.Il ragazzo aveva
vinto al concorso della Parlophone.In Italia gli Lp dei Beatles erano usciti in ritardo,e poca gente li conosceva.Paul ebbe l’onore di scendere in ogni regione
italiana. Doveva controllare le vendite dei loro Lp.
Questo ordine gli fu incaricato da Mr. Epstein.In quei giorni i programmi radio
per giovani trasmettevano pubblicità degli Lp dei Beatles.Paul viaggiava ogni giorno,a volte in compagnia del
signor Epstein,a volte anche da solo. Gli capitava di andare in qualche
negozietto sconosciuto di Lp e di comprare gli Lp dei suoi idoli. A volte lo riconoscevano,a volte no. “Ma
tu sei uno dei Beatles!” gli dicevano i venditori di Lp.Nessun
passante lo riconosceva. “ahah eppure se andassi da
solo solamente ad Allerton,tutti mi
assalirebbero!”pensava,camminando in sconosciute vie italiane.
Un giorno,in uno dei tanti viaggi lunghissimi,Paul decise di
fermarsi a prendere un bicchiere d’acqua in un piccolo paese. Appena entrò nel
paese,gli capitò una…disgrazia: alla 500 che gli
prestarono si fuse il motore. “oh cazzo,oh cazzo,e adesso come faccio!Ho ancora
tanta strada da fare” pensò disperatamente.
In quel momento,una giovane ragazza passò vicino a
Paul,completamente disperato.Lei lo vide con un’aria
stupita. “Quello è Paul”,pensò la ragazza. Lui non poteva che essere disperato.Con un italiano maccaronico
riuscì a dire due parole alla ragazza:
-Mi scusi..signorina..la 500…non può…è
crack!No,no…non può – disse,un po’ imbarazzato… ”avrò fatto una figura di merda” pensava.
-Isyoucarbroken?- disse la
ragazza,timidamente in inglese,facendosi tanti complessi per la testa.Anche lei pensava di aver fatto una figura di merda.
-Sì,lo stavo per dire,ma mi hai preceduto!- disse Paul in inglese.E dal quel momento,iniziò un dialogo in inglese.Dopo essersi presentato,Paul scoprì di essere un
volto noto per la ragazza.Successivamente,Silvia
chiese aiuto al padre,che riuscì a far ripartire la macchina.
-Grazie mille,signore- disse timidamente Paul in italiano.
Silvia accompagnò Paul sino al punto dove si erano incontrati
-Ti do una mano con le indicazioni-, gli disse.
-Grazie,ma aspetta. Volevo invitarti qualcosa al bar,per
ringraziarti. Ti va?-
-Oh,grazie Paul.Molto gentile! -
Al bar parlarono del più a del meno. Soprattutto dell’amore
musicale che Silvia provava per i Beatles,nato l’anno prima dopo aver ascoltato
per la prima volta il 45 giri “Pleaseplease me/ Ask me why”.- Per Natale mi sono fatta regalare The Beatles,il
vostro primo Lp…è vero che in Inghiterra
i titoli dei vostri album sono diversi? -
-Sì,il nostro primo album si chiama PleasePleaseme.Come ti ho detto
prima,io sono qui per pubblicizzare il nostro nuovo album,With
the Beatles…uscito il 22 Novembre.In
Italia deve uscire il 4 di questo mese,quindi domani,con il nome di
: “I Favolosi Beatles”. Ti faccio vedere dopo le copie.In
macchina ho tante copie inglesi e italiane –
-Ok!-
Paul le fece vedere le copie.Assolutamente
diverse!Secondo lei,la copertina più bella era quella dei Favolosi Beatles.In
quella copertina,molto simile a quella di The Beatles,c’erano raffigurati i 4
ragazzi in un giardino. L’altra secondo lei era una copertina troppo scura.
-Ti regalo tutte e due le copie e ti faccio l’autografo!-
-Scherzi?No no no! Non voglio che
mi regali cose!-
- e invece te le regalo-
-oddio,grazie Paul!Sono troppo contenta!- e dalla felicità lo
abbracciò,un po’ in modo goffo,perché erano seduti in macchina.
-Prego. Quando ci possiamo rincontrare?-disse Paul,appena
firmògli autografi.
-Non saprei.Qual’è la tua prossima
tappa?-
E Silvia scoprì che la sua tappa non era in una città lontana.Si dettero appuntamento il giorno seguente.Paul la invitò a pranzo.Silvia,stranamente,aveva
per la testa la cover cantata da Paul: “Tilltherewasyou”.Eppure la più
bella,secondo lei,era “All I’ve gotto do”cantata da John.
“Oh John! ” sospirava sempre Silvia,ogni volta che sentiva
cantare il suo idolo sul suo piatto giradischi.
Al ristorante mangiarono tante cose buonissime.Quel
giorno fu meraviglioso per tutti e due.
Dopo un periodo passato a fantasticare sui bei vecchi momenti
passati,Paul sospirò e disse:
-Ti voglio bene,amica mia.- e le diede un bacio sulla
guancia.
P.S. mi scuso se per caso ho commesso qualche errore!Nel prossimo capitolo si parlerà del concerto...
In quel momento,un furgoncino arrivò davanti al locale.Dal furgoncino scesero tre uomini,due dei quali
erano Norman e Shake.
-Aiutaci a portare gli strumenti ragazzo,e non perdere tempo
con le teenager!- disse Norman. Silvia lo guardò con tanta rabbia.
-Grazie per aver offeso mia sorella!- disse Paul,anche lui
innervosito.
-Oh,mi scusi signorina McCartney.Piacere di conoscerla,mi
chiamo Norman.Lei come si chiama?-
Dopo aver guardato ancora per un’ultima volta Norman con
tanta rabbia,Silvia rispose:
-Silvia-
-Oh ma che nome delizioso!Davvero particolare…italiano
vero?-
-precisamente Latino…ma comunque
davvero non l’aveva mai sentito il nome Silvia che mi fa questi tanti
complimenti?-
-beh sì,l’avevo già sentito…ma
comunque,Shake…Shake,sbrigati,molla là l’asta del
signor Starr -
-Arrivo Norman-
-dica,ma secondo lei,non è un nome dotto quello della
signorina McCartney?-
-Norman,inizia a smetterla di fare
l’adulatore con la sorella di Paul,e che fai,prima critichi e poi ti metti a
fare l’adulatore?Piacere signorina,io mi chiamo Shake-
-Ma era giusto per scherzare- replicò Norman timidamente.
-La perdono signor Norman,non c’è cosa più frequente per gli
ignoranti che non si chiami pregiudizio- rispose Silvia,seriamente.
-Ah…comunque…lasciamo perdere,e
entriamo- disse Norman,sempre teso per la brutta figura che aveva appena
commesso.
-Sempre simpatico,il tuo manager- disse Silvia sottovoce a
Paul.
-Lo so…è sempre così…ma
alla fine se lo conosci bene capirai che non ha un animo da antipatico-
-Vabbè…se lo dici tu-
Il locale era piccolo.In un lato
c’era il bancone con due camerieri che servivano da bere ai clienti.
“Si,e se voglio dall’acqua non me la possono dare perché non
ho 18 anni.Che stupide norme che hanno gli inglesi.”
Pensò Silvia,guardandosi attorno.
-Amore se poi vorrai qualcosa me lo diraicome hai fatto prima perché qua
sfortunatamente,a causa delle nostre regole stupide,servono solamente ai
diciottenni- disse Paul
“ma che,mi hai letto nel pensiero,Paulie?”
pensò subito Silvia.Poi disse.
-Sì,Paul,lo so…va bene,poi ti dirò
se vorrò qualcosa!-
Nel lato opposto al bancone c’era un palco.Altri
tecnici stvano sistemando la nera Ludwig di Ringo.
“Che bel gioiellino!Altro che la mia” pensò Silvia,ridacchiando.
I tavolini neri si intonavano con le pareti color senape
chiaro del locale.Silvia si sedette su una sedia e
osservava il suo migliore amico che sistemava gli strumenti assieme ai tecnici
e ai due manager.Ecco,un tecnico aveva appena
posizionato sul cavalletto la Rickenbacker di
John!Silvia era emozionatissima. “Io mi metto di fronte a lui!Che bello!Poi
qui,vedo benissimo anche gli altri!John sarà al centro del palco.Tra
mezz’ ora li vedrò suonare…che cosa meravigliosa!
“,pensava.
-Amore,qua in questo punto,io suonerò per te!Love,love me do…youknow…I love you!-
-Ahahah!Che onore!-
-Dimmi…ilverbo…”Love”,quello
della canzone…insomma se parlo di te…lo
devo intendendere come “amore” di fidanzamento oppure
come “amore” di amicizia?
-Io direi come parentela,fratellone-
-Ooooooook…io esco a fumare!Seguimi!-
-Sì,sergente!-
Uscirono fuori.Paul fumava e
guardava sorridente la sua finta sorella.
-Ti ricordi quando ci siamo salutati prima che io partissi?-
-Sì- disse un po’ scocciata Silvia…in
quello stesso momento,era anche triste.
Paul fece l’ultimo tiro.Buttò il
filtro per terra e si avvicinò verso Silvia.La
accarezzò.
-Ti ricordi che cosa era successo?-
Silvia non solo era seccata e triste,ma divenne anche
rossa,appena sentì queste parole di Paul.
-Sì Paul,disse timidamente- Lui si avvicinava sempre più
verso di lei…e la sua mano non smetteva di
accarezzarla.
-Lo rifaresti?- In quel momento,anche Paul sembrava
emozionato.
Silvia si allontanò da lui,e guardandolo tristemente,disse:
-No Paul.Siamo amici.-
Paul si riavvicinò a lei,e le sussurrò all’orecchio: -Ma
dai,un piccolo bacio non fa male a nessuno-
Paul cercò di baciare la ragazza,quando lei si scostò e
disse: -Ti prego,Paulie-
-Ok tesoro-
Paul pensava che forse lei era innamorata di un altro
ragazzo. “Ti prego,non di John!Tutti ma non lui” pensava disperato.
-Piuttosto Paul,perché non mi dici la scaletta?-
-Non te la dico perché è una sorpresa!Sappi che ti dedicherò
una canzone.Tranquilla,non farò nomi!Lascerò
intendere il destinatario-
-Oh!Grazie Paul! È una cosa bellissima!Ti voglio bene- e gli
dette due baci…sfortunatamente per Paul sulle sue
guance paffute.
-Sembri…un bambolotto con quelle guance!Sei
troppo strano!-
-Ma cosa bevi la mattina che sei sempre pazza?-
-Dai,non puoi dirmi che non è vero che hai due guance così- e
tese le braccia in modo tale da esprimere l’enorme grandezza delle sue guance.
-Chissà che cosa ti frulla in quella testolina- continuò Paul
sorridente.
In quel momento,scesero su un taxi (nero,ofcourse)gli altri Favolosi.L’ultimo
che scese fu John che portava in mano un 33 giri sconosciuto a Silvia.
-Ciao belli!- dissero i nuovi arrivati.
-Ciao!- dissero i due fratelli.
-Silvia,questo è il nostro nuovo 33 giri, “A hard day’s night”- disse John,sorridente.
Dopo aver riso di gioia,Silvia sorrise a John e disse:-Grazie
John!E anche a voi,ragazzi!Bellissima copertina,con questi fotogrammi!E poi che
dire del titolo…
-Rispecchia a pieno la nostra vita.L’idea
è stata mia- disse Ringo.
-Complimenti,Ringo!- disse Silvia
-La canzone omonima la canto io,invece- disse John.
-Favoloso!Bravi!-
-Allora,lo firmiamo questo 33 giri?- disse George,sorridendo.
John lo rispose tutto emozionato:
Sì,sì!Dai!Ecco la penna!-
Sì,a volte capita che gli idoli musicali siano più emozionati
dei fan,durante il magnifico momento dell’autografo.
E dette un bacio sulla guancia ai suoi 4 “idoli”.In quello
stesso momento,Norman uscì dal locale,e urlò:
-Non c’è momento più bello che l’autografo da parte del tuo
gruppo preferito.Buon lavoro ragazzi!- e se ne andò.
-Ah John,dimenticavo-disse Paul-
dov’è nonno?-
-Adesso Norman deve andare da lui-
-Ciao ragazzi!- disse Shake-Io resto qui per vedere se va
tutto bene.Allora,fate l’ultimo sound jack e poi
iniziate a suonare.Ok?-
-Signor sì,signor Shake!-
I ragazzi erano pronti,avevano fatto l’ultimo sound jack con
una debole luce,che non gli illuminava il viso.Silvia
era nella sua “postazione”,insieme a Shake.Silvia
abbracciava il suo 33 giri autografato.
-E uno e due e tre e…quattro!-urlò Paul.Le luci del palco si accessero,lasciando oscurata solo la parte del pubblico.
-Ciao ragazzi,noisiamoi Beatles-disse John-questa è “A hard day’s
night”,la prima canzone del nostronuovoLpintitolatoappunto “A hard day’s night”.Speriamoche vi piaccia.One,two,three,four…I’ts
been an hard day’s night…and I’ve been working like a dog…It’s been an hard
day’s night…and I should be sleeping like a log …. -
-Ma che canzone simpatica,vero signor Shake?- disse Silvia.
-Sì,signorina McCartney-
In quel momento,i due urlarono. –Vai John!-
-Mi fanno scatenare,sa…in fondo
anche a Norm fanno scatenare,è solo che non lo dice
mai-
-Lo immaginavo.A chi non piacciono
i Beatles?Sono favolosi- “Soprattutto lui” pensò Silvia,guardando John che in
quel momento la guardava e cantava -Youknowthat I feelallright! –
La canzone finì e parlò Paul:
-Questa è una delle nostre più vecchie canzoni.Mi
fa ancora emozionare.Ultimamente rispecchia il mio
stato d’animo -
In quel momento,la folla era in delirio.
-Ladies and gentlemen, “I saw
her standing there” !-
Tutti erano emozionati.
“Sto per commuovermi” pensò Silvia.Aveva
gli ochhi lucidi dale
lacrime di gioia che si trattenevano negli occhi.
La canzone,come ogni “beatlesiano”
sa,parla di Paul che balla con una 17enne che gli fa impazzire.
La musica iniziò e ballò con il 33 giri in mano vicino a
Shake
-Quando la musica chiama,io rispondo!-
-E fa bene,signor Shake!-
-Dovrei portare più spesso mia moglie in questi locali-
-Buona idea!Magari per trascorrere con lei una serata
divertente-
-Sì,giustissimo,miss McCartney!-
Paul era sempre alla ricerca di un sorriso da parte della sua
amata “sorella”.
-Guardi come ride felice suo fratello!-
Silvià guardò Paul,che in quello stesso
momento le fece l’occhiolino.Silvia gli sorrise.
La canzone terminò.I ragazzi
avevano già il viso sudato.
John presentò la successiva canzone: - Care ragazze,questa
canzone la dedico a tutte voi,e forse ad una di voi in particolare-
-Sì,a me John!- urlarono ragazzine saltellanti.
-Piccole non posso fare nomi,solamente vi posso dire questo:
“All I’ve gotto do”.
Shake,dopo aver urlato –Sì,bravo John!- ,si girò attorno per
cercare un viso familiare.
-Chi sarà secondo te,la ragazza alla quale John ha dedicato
la canzone?- disse a Silvia.
-Non saprei,signore-
Silvia guardò John.Come mai John l’aveva guardata proprio nel
momento in cui cantò -I wannakissyou,yeah- ?
“Ma dai,è una coincidenza” pensò la ragazza,un po’
arrossendo.
John mentre suonava questa dolce canzone,aveva un’aria
emozionata e felice.
-Questa canzone mi piace – disse Shake.
John non smise di guardare Silvia.La
ragazza si stava sempre più imbarazzando.
La canzone finì,risollevando l’animo di Silvia.
George presentò la successiva canzone,o meglio,la prima cover
della serata.Con un bel sorriso,George disse:
-Rollover
Beethoven!-
La folla urlò dall’entusiasmo.
-Pronta per un altro ballo,signorina?-
-Ahah,sì,sir!Questa serata sta
diventando sempre più bella!-
Ad un certo punto,i quattro ragazzi di Liverpool fecero un
sorriso a Shake.Non lo avevano mai visto così…infogato,così preso dalla musica.Shake
li ricambiò un sorriso,e successivamente rise come un pazzo.
Anche questa canzone sfortunatamente terminò.Tutti
desideravano che questo bellissimo momento non finisse mai,ma il tempo non si
poteva fermare,purtroppo.
La prossima canzone aveva come voce principale Paul:
-Anche la prossima canzone vi scatenerà! È un nostro inedito:
Can’t buy me love! Eh sì…con
l’amore non si scherza!-
-Paul ti amiamo!- urlarono delle giovani
ragazze.
-Vi adoro ragazze- disse Paul.A
momenti le ragazze stavano per svenire tutte assieme,da quanto si erano
emozionate nel sentire quelle belle frasi del bellissimo Paul.
Il tempo volava.Dopo una bella
canzone e cover di John,Pleaseplease
me e Please mister postman,John
non smise ancora di togliere lo sguardo addosso alla ragazza.
Con tanta gioia,successivamente arrivò l’attesissimo “momento
Ringo”,con la cover “Boys”.Shake e Silvia cantarono “Boys” a squarciagola.
Dopo questo divertentissimo momento,John presentò le
successive due canzoni: “Not a secondtime e There’s a place”.Ecco,come non detto.Appena
sentì la parola “There’s”,Silvia ebbe gli occhi pieni
di lacrime di gioia.Laadorava.E
Paul aveva fatto di tutto per convincere John a cantarla quella sera.
“Youknow,you’ve made me cry” cantava John in “Not a secondtime”.Ma in quel momento
non si stava trattenendo dal piangere il cantautore,ma Silvia. John però,era
emozionato sempre più.Stava cercando di fare del suo
meglio per lei.
Quando John ,seguito da Paul,cantò il pezzo “In mymy mind there’s
no sorrow,don’t youknowthatit’s
so,there'llbe no sadtomorrow,don't youknowthatit's
so”, per Silvia è stata come “la goccia che fece traboccare il vaso”.Iniziò a
piangere dall’emozione.Sia John che Paul erano
emozionatissimi quando videro la ragazza piangere,e consolata dal signor Shake.
-Mi scusi signore- disse Silvia,asciugandosi le lacrime - ma
questa canzone mi fa sempre emozionare troppo-
-Ti capisco Silvia-
C’erano molte ragazze che piangevano di gioia in quello
stesso momento,non solo Silvia.
“Allmyloving”, “Don’t bother me”,” I wannabeyour
man” e “Twist and shout” seguirono quelle due splendide
canzoni.Vennero presentate da Paul,nonostante solo
una era cantata da lui.la cover “Twist and shout” è cantata da John.
“Allmyloving” fece tirare su il morale di Silvia,perché si stava
divertendo a ballare con Shake,che faceva delle mosse molto buffe.Era
un brav’uomo,mister Shake.
-Lei è un buon padre,vero?Secondo me si comporta bene con i
suoi figli-
-No,io purtroppo non ho figli.Mi
sono sposato da poco-
-Ah,capisco-
Dopo “Twist and shout ”,Paul
riprese la parola:
-Purtroppo siamo
arrivati alla fine-disse,ma dopo ci possiamo trattenere per voi sotto il
palco,se volete scambiare qualche parola con noi,noi saremo disposti ad
ascoltarvi!-
-Volentieri!-Urlarono le stesse ragazzine di prima.
- è stata una magnifica serata- disse John
-ma non andatevene via ancora!-disse Ringo-Perchè George vi intratterrà con un pezzo “culto”
della storia della musica contemporanea!-
-Sì,ragazzi!One,two,three…Yow
know,you make me want to… -
-Shout!- urlarono tutti emozionati.Il pubblico si dimenava per l’ultima volta per
la pista da ballo del Night Club.
Shake saltellava felice,e anche Silvia!
Sfortunatamente,questo bellissimo concerto finì.
Mentre giovani teenager assalivano i quattro giovani per un
autografo e una foto,Silvia andò in bagno a sistemarsi.
“Dopo mi aggrego anche io per una foto e un altro autografo…adesso mi do una risistematina…oddio,sembro
uno spaventapasseri….eccofatto…eh
adesso posso dire che sono meravigliosa!Bleah,che
vergogna che sono….vabbè meglio adesso che prima ”
pensava, truccandosi e sistemandosi la frangetta.Si
era stirata i capelli,prima di andare al concerto.Aveva
i capelli sciolti.I vestiti invece,erano sempre gli
stessi: “gonnellina scozzese e calze nere mezzo trasparenti”,le aveva detto
John,mentre stavano ballando un paio d’ore prima.
Dopo aver fatto le foto,I Beatles di diressero verso il
manager e la sorella di Paul.
-Foto?- disse Silvia,emozionata.
-Certo!- urlarono tutti e quattro in coro. Shake aveva la
macchina fotografica di Silvia. Doveva fare la foto.
-Silvia non svenire come le ragazze di prima!Al mio tre,dite
“Smile “…Pronti?One,twothree…-
-Smile!- dopo aver fatto la foto,Paul rideva come un pazzo,e
disse a Silvia: -Formaggio-
-Ahah,vero Paul!- poi gli disse a bassa
voce-noi italiani diciamo “Cheese”!-
In quel momento,arrivò il furgoncino per caricare gli strumenti.Shake abbandonò il gruppo per andare ad aiutare i
tecnici. I quattro ragazzi in quel momento erano indaffarati con le foto e gli
autografi,quindi non potevano aiutarli.
-Ragazzi- disse Paul-Non andate in
giro a dire che Silvia non è mia sorella,non dite che lei abita in
Italia,soltanto noi quattro e i suoi coinquilini sanno la sua identità. Che non
vi scappi nulla a Norman e a Shake!-
-Ok Paul-
Successivamente,dopo aver avvisato Shake,i cinque andarono a
farsi un giro,per avere un piccolo momento di pace.Le
loro simpatiche fan li avevano distrutti.I cinque
ordinarono una birra.
-Ce la fai a finirla?-disse Paul a Silvia,ridacchiando.
-Non saprei,è molto grande questo boccale,mi piace troppo la
birra ma il problema è che mi fa partire subito- i quattro ragazzi risero.
-Forse perché sei piccola-disse George,seduto vicino a lei
alla sua sinistra.Alla destra di Silvia,c’era
Paul.Aveva fatto di tutto per non far sedere John vicino a lei.
-Ah?Cosa stai insinuando?Ho solo tre anni in meno di
te,spilungone!-
-Scherzo,Little-
-Rimangiati la parola Little!-
-Mai,d’ora in poi ti chiamerò Little,indistintamente dal
fatto che sei grande di età.Seiun…”piccolo
tappo”-
-Ha parlato il gigante-
-In confronto a te,lo sono.Perchè
secondo te non sono alto?-
E continuarono per una bella mezz’oretta con gli “insulti”.
-Se io sono Little di altezza,tu di cervello- disse in un
momento,Silvia.
Successivamente,i cinque ripresero il viaggio.Silvia
camminava vicino a Ringo,e discutevano sui ritmi di batteria.Per
un momento,i due si fermarono.George,John e Paul
stavano facendo gli scemi in mezzo alla strada,ormai deserta.
-Allora Ringo,devi sapere che io sono un’autodidatta,e dei
nomi dei ritmi non so niente,però riesco a farne tanti diversi-
-Beh,è una buona cosa saper fare ritmi differenti.E
tranquilla,non ti scoraggiare se non sai i nomi dei ritmi.Mascusa…non ho ancora capito che cosa intendi per “nomi
dei ritmi”…il “binario”?il “quaternario”?
-No…no…quelli li so…avevo
sentito da un tizio il nome di un certo ritmo di batteria…non
mi ricordo il nome preciso di questo ritmo…ma
comunque mi aveva chiesto se lo sapevo fare,e io non gli avevo risposto perché
non avevo capito il nome…poi quando me lo aveva fatto
vedere riuscivo a farlo-
-Tu lascia perdere quello che ti dicono gli altri.Mi hai detto che sai il “binario” e il “quaternario”?
è un buon inizio!Tu devi partire dalle cose semplici,e questo lo sai.Continua ad allenarti con le cose semplici,e inventati
i ritmi,e lascia perdere se non sai i nomi. È dalle cose semplici che escono le
cose complicate e belle.-
-Già- disse Silvia emozionata. - Lo penso anche io.Sai,io ascolto spesso le vostre canzoni,per allenarmi a
suonare ritmi differenti -
-Sono contento che ti alleni ascoltandomi!- disse Ringo,un
po’ rosso dall’emozione.
-Sei veramente bravo-
-Eppure dicono che sono scarso.Mah,io
cerco di fare sempre del mio meglio-
-Bravo! Non rimpiangere mai di quello che hai fatto-
-Non lo faccio mai.Ma che se ne
vadano a farsi fottere!Molta gente non sa neanche che cos’è il rullante,e si
mettono a giudicare come delle vipere-
-Sono gelosi- In quel momento,Ringo sorrise alla ragazza.
-Continua anche tu ad adoperarei consigli che mi hai dato- continuò Silvia-
continua a ricavare capolavori,dalla tua semplicità-
Ringo si emozionò così tanto da abbracciarla.
-Ho bisogno di amiche brave come te-
-Beh…se secondo te posso essere adatta
alla tua amicizia…eccomi- Ringo la baciò sulla
guancia.
-Eppure ti conosco da poche ore,ma ti sto già volendo tanto
bene come una migliore amica-
-Anche io ti voglio tanto bene.Pensa,anche
io ti conosco da poco- e lo sorrise.
-Sei proprio carina-
-Oh quanto sei gentile- disse timidamente Silvia,arrossendo.Ringo stava cercando di trovare un modo per
darle un bacio sulle labbra,ma pensava che forse era troppo presto.Silvia,sfortunatamente
per lui,non era interessata.Gli voleva bene,però.
I due si riavvicinarono al gruppo.
-Al Tamigi!Yoohoo!-Urlò John come
un pazzo.Si avvicinò vero Silvia,e la sorrise.
-Vieni vieni vienivieni!- disse John,prendendola per mano.
-Ma dove vai John?- disse Paul,irritato.
-Al Tamigi! Ciao! A domani!Silvia,ti riporto a casa,poi me ne
vado a vedere il Tamigi - e si mise e correre.Silvia
a stento riusciva a seguirlo.
-Aspetta John,fammi salutare Paul-
-Non fa,altrimenti faremo tardi-
In quel momento,Ringo avrebbe voluto fare a botte con
John,stava diventando troppo odioso. A Paul,George e Ringo non restò che vedere
i due allontanarsi.
-Non voglio che le faccia del male. Mi sembrava un po’…alticcio- disse Paul
-Ma se è sempre così.Guarda che tua
sorella non è una bambina.Io scherzo quando la chiamo
Little- rispose George
-Eh ma John è John.Ha ragione Paul-
disse Ringo velocemente.
-In che senso?Voi ragazzi siete fuori,ma andiamo a dormire-
disse George,sbadigliando.
-sì George,se avessi John davanti,mi scuserei con lui. È un
bravo ragazzo- disse Paul.
-Come sempre- riprese George.
-Già- disse Ringo,concludendo la discussione.
Successivamente,i tre andarono in albergo,per andare a dormire.
"angolo scrittrice" : ho fatto una piccola correzione sul capitolo 4..ho precisato il giorno in cui Paul e Silvia si erano incontrati per la prima volta: il 3 di Febbraio.Lo sapevate che i 4 partirono il 6 di febbraio 1964 alla volta degli Stati Uniti?? =)
ringrazio a tutti quelli che mi hanno commentato nei capitoli precedenti!Sono molto contenta che apprezzate questa Fab Fiction =) Bacioni e al prossimo capitolo!
Ben presto riparlerò del nonno e poi riprenderò la trama del film:ovvero la scena del bagno e la scena delle prove negli studi televisivi...
Capitolo 6 *** -Vorrebbe della cioccolata calda,signor Lennon? - ***
Mentre
correvano,John disse a Silvia:
-Non è vero
che ti porto subito a casa!Ti voglio far vedere il Tamigi!-
John portò
Silvia sulle rive del Tamigi.Era bellissimo vedere il riflesso delle luci delle
case nel fiume.John prese delle pietroline
e le buttò in acqua.
-Che
fai,John?-
-Antistress!-
-Mi sa che
sono finita a mia insaputa in un manicomio-
-Ti faccio
diventare pazza!!- John prese Silvia in braccio,facendo finta di buttarla nel fiume.Silvia urlò dallo spavento.
-Smettila,ti
prego!-
-Ok-
-Comunque,mi
sa che sì è fatto tardi John.Vado a casa.Oddio.In che
posto sarà?-
-Torniamo
indietro.-
-sì, meglio-
Stava
incominciando a diventare sempre più freddo.La notte
stava calando.Silvia cercava di scaldarsi sfregandosi
le braccia.
-C’è
freddo,ragazza- affermò John.
-Che tempo
di merda-
-Agli
inglesi piace- disse John,fissandola negli occhi,un po’ per prenderla in giro.
-Aaaaah-
disse Silvia scocciata.
John subito
si tolse la giacca e la porse alla ragazza
-Tieni-
-No!- urlò Silvia-che dopo hai freddo tu-
-Macchè!Io
volevo essere gentile con te,e tu mi respingi?-
-Dio,basta John-
-Mah…sei
strana quanto il tuo finto fratello-
-Ah!Finalmente
a casa!Stavo morendo di freddo.Vuoi entrare John?Vuoi
una cioccolata calda?Un thè?Qualcosa di
caldo,insomma?-
John cadde in
trans.Incominciò a pensare: “Allora casa sua uguale
camera sua e camera sua uguale letto e letto uguale…”
-MMMMMMMMMMHHHHHHH-riuscì a dire solo questo durante questa situazione di trans.
-Dunque,mister
Lennon?-
-Sì,magari.Per riscaldarmi un po’-
Silvia lo
fece entrare in casa.
-Molto
carina,la casa dei tuoi amici-
-Sì.Molto.Seguimi- Silvia lo portò in cucina.
Per prendere
il pentolino per la cioccolata Silvia si doveva mettere in punta di
piedi,poiché il pentolino era posto in un piano molto rialzato dello scolapiatti.Fatto apposta per gente alta “come George”,dato
che quest’ultimo “insultava” Silvia per la sua statura.
-Ce la fai?-
-Sì sì-
disse ancora in punta di piedi.
In quello
stesso momento,John abbassò la testa per cercare di vedere bene sotto la gonna
di Silvia. Se la ragazza lo avrebbe scoperto,l’avrebbe cacciato di casa a calci
nel sedere.
-Ecco fatto
John.Vuoi della cioccolata?A me va la cioccolata-
-Sì,sì.Anche a me-
-La faccio
con il latte.Voi inglesi vi accontentate solo dell’acqua.Non sapete cucinare!-
-Non ce n’è bisogno che mi dici che voi
italiani siete bravi!Dai,fammi deliziare-
Dopo aver fatto
la cioccolata,Silvia disse –Vuoi lo stesso dello zucchero? È dolce-
-Sì,sì.Mettimene un cucchiaino – Dopo aver bevuto e parlato del
più e del meno,soprattutto del tempo che a Silvia non piaceva,John fece i
complimenti per la cioccolata.Silvia lo ringraziò.
-Bene,io
direi di andare al bagno. È vicino alla tua camera,vero?Alle stanze da letto-
John cercò al massimo di evidenziare la parola letto.
-Sì,vieni.Ti aspetto in cucina-
-E se mi
perdo?Meglio nella tua stanza,vedi,è vicina al bagno!-
-Ok-Silvia
rimase nella stanza.A fissare il poster di John sulla
parete bianca.Un risolino di euforia uscì dalla bocca
di Silvia.
-Eccomi
zia!Mi sono pulito da solo.Sono bravo zia?-
-John
smettila-
-Zia!- e
fece il muso lungo.Poi continuò -Guarda!Il mio
fratello gemello appeso al muro!Oh Paul,quanto sei sexy!-E mandò un bacio da
lontano a Paul.-Io gliela sbatterei in faccia
volentieri- disse,facendo una vocina da femminuccia.
-Ahahah che
sciocco.E che freddura-
-E tu- John
si sedette vicino a Silvia,nel letto- Gliela sbatteresti in faccia?-
-No,ma che
dici?- disse Silvia imbarazzata.
-Ahah
dimmelo che ti piace-
-No,e poi
chi sei tu da potermi confidare?Non ti conosco-
-Ah,sicuramente
a Ringo Starr glielo avresti detto-
-Sì,ti sto così evitando che ti ho lasciato fuori assiderato-
-No tu mi eviti-
-Dai,non scherziamo John-
-No,invece sì.Io ti dico che mi
piaci e tu mi eviti-
-John… - disse Silvia,troppo imbarazzata
e pensava:“Aspetta aspetta:ha detto MI PIACI?? È
pazzo?”.
John la accarezzò.Le guance di
Silvia si fecero più rosse.John si avvicinò per
vederla bene.
-Forse è un po’ tardi - disse Silvia,per togliersi
l’imbarazzo.
-Insomma.Devo aspettare il miracolo per
avere un bacio da te?-La ragazza era imbarazzatissima.
-ma John-
-Scusami,forse ho fatto un’affermazione un po’ troppo
frettolosa-
Silvia non riuscì a risponderlo.
-Ora vado.Ti lascio in pace.So tornare da solo.Ho notato
che è vicinissimo ad una strada che conosco-
-Ok-
Silvia lo accompagnò fuori.
-beh- John si guardò attorno-ciao,eh-
-Ciao- era ancora emozionata.
John si avvicinò per un’ultima volta alla ragazza.
-A domani.Mi mancherai stanotte-
-Ehm…davvero?-
-Sì-John incominciò a sfiorarle il viso con
due dita-eh sì…ehsì.Mi
piaci-
-Ehm…John-
Anche John divenne rosso.Silvia si
mise a guardare per terra dall’imbarazzo,ma John le fece rivolgere lo sguardo
di lei verso di lui,sollevandole il mento.
-ti prego John-
-smettila di pregare per me- e la baciò.
Silvia avrebbe voluto fermare il tempo,ma purtroppo il tempo
la fece separare da lui.La stessa cosa pensò anche
John.Ma erano felici al tempo stesso.
-Ok.Ora me ne vado davvero.Ma
sappi che me ne andrò a malincuore. Ciao piccola-
-Ciao John… -
John era così euforico che se ne andò tutto saltellante in albergo.Quando arrivò nel corridoio davanti alle stanze
degli amici,fece il più piano possibile,camminando in punta di piedi.Prima di addormentarsi,pensò sempre alla ragazza.
“Oddio.Mi sa che mi sono innamorato.Innamoratodavvero.Non
riesco che pensare altro che lei.Stanotte ho fatto la
cosa giusta.Penso davvero di…amarla…
-NAAAAH!- urlò,ma sempre senza svegliare a nessuno,anche perché
nella stanza accanto dormiva Paul,e se avesse scoperto che John aveva baciato
Silvia,la sua amata “sorellina” (“che poi,secondo me,a Febbraio è andato a
letto con lei” pensava John,nel frattempo),lo avrebbe ucciso,magari dicendogli:
-Smettila John,non sei un bambino,sei SPOSATO e per di più
HAI UN FIGLIO-
“spo…sato?”
pensava John tristemente. “Eppure dovrei essere felice.Perchè
non lo sono?Cazzo,quella ragazza mi sta rovinando la testa” Ad un tratto,gli
occhi di John divennero lucidi.Cercò di trattenere
una lacrima,che a momenti gli stava per cadere nel viso.
“Sì.Mirovina.E
anche se ne soffro,trovo molto piacere.”E chiuse gli occhi,perché come diceva
sempre Paul –Una nuova giornata pesante ci attende- John mugugnò delle parole:
-It’s been an hard day’s night
and I’ve been working like a dog- e siaddormentò.
POCHI MINUTI PRIMA.A CASA DI SILVIA.
Quando Silvia rientrò a casa.Noncredette a quello che le era successo. JOHN LENNON l’aveva baciata.Sì,proprio lui,che sino a l’anno scorso lo sentiva
alla radio e sul piatto giradischi,lo vedeva sulle copertine e…losognava.Sì,a volte sognava “film”
stupidi su di lui.Magari che lui si innamorasse di
lei e si mettessero assieme.Ma questi piccoli “film”
li considerava “pazzie e figlie di una realtà immaginaria” ,ed era cosciente
del fatto che lui non l’avrebbe mai conosciuta,e quindi rinnegava quei vaneggi.
Dunque,molte volte le capitava di non desiderare il suo amore.Ma
adesso,le sembrava che il mondo irreale dei “film o vaneggi” si stesse
trasformando in…realtà.
“Non è possibile.Ditemi che sto
vivendo un sogno.Svegliatemi.”
Silvia si dette due pizzicotti sulle guance ma niente.Le facevano male,e quindi…non
stava sognando…
Prima di addormentarsi,guardo per l’ultima volta il poster di
John.
“Tanto domani mi sveglierò e mi ritroverò a casa:guarderò il
calendario e vedrò che sarà ancora datato 1963 e quindi,né Paul,né John e né gli
Beatles sapranno che esisto. Non esisterà altro dei Bealtes
che l’Lp “The Beatles” o come lo chiamano gli inglesi
“Pleaseplease me”.Domani
sarò solo io l’unica che li conoscerà.”
Dopo aver pensato queste parole,chiuse gli occhi,e mugugnò:
-John…mi sa che…ti
amo-
Riaprì subito gli occhi.Alcune
lacrime le erano cadute sul viso.
“Tanto è un sogno” disse,e chiuse gli occhi bagnati di lacrime.Una nuova giornata la attendeva.
ringrazio a tutte quella he mi hanno risposto alle recensioni =)
vi prometto che del nonno e della vasca da bagno ne parlerò o nel prossimo capitolo,e nell'altro ancora!Purtroppo non posso scrivere tante cose in ogni capitolo,anche perchè se qua avessi scritto qualcosa sul nonno,l'avrei fatto troppo lungo...e ho troppa paura di annoiarvi!
I prossimo capitolo è abbozzato su un blocco notes cartaceo...appena troverò il tempo,lo ricontrollerò e lo scriverò sul pc!
Un bacione
The Night Before
Capitolo 7 *** I'm happy just to dance with you ***
-John?
John?-
John aprì
lentamente gli occhi.Una debole luce entrava dalla
finestra coperta da tende.
-Sì?Chi è?-
-Sono io.Girati a destra e vedrai –
John era
coricato nel letto.Sì girò verso destra.C’era
Silvia,con tutta la sua bellezza.Lo abbracciò e
disse:
-Ti amo John-
-Anche io- e
la baciò.Sia lui che lei erano senza vestiti.
-Ieri è
stato bellissimo,John-
-Sì,veramente
bello.Mi piace fare l’amore con te-
-Oh John- disse la ragazza,baciandolo.
-Ehm- John
guardò sotto le coperte- la mia bandiera inglese ha chiesto se potrebbe fare un
gemellaggio con l’Italia.Si può?Si può?-
-Ahahah-
John la
stava per…diciamo…stava per fare quello che tutti
possono immaginare quando si sentì un pianto di bambino in un’altra stanza.
-Oh
piccola,la tua stanza si è trasformata in camera mia- Nella stanza si sentirono
sempre più forti i passi di un bambino che correva.Dopo
pochi secondi,arrivò un bambino piangendo e strillando.
-Ma…tu che
ci fai qui?Perchè cammini?Sei ancora piccolo-
-Papà!-
Silvia capì che quel bel bambino era Julian Lennon,il
figlio di John.
-Julian,ti prego non piangere-
-La mamma è arrabbiata con te-
-Cosa?-
Nello stesso momento arrivò Cynthia.Era
molto arrabbiata e sconvolta.Disse a John:
-Bravo John.Complimenti.Poi davanti
a nostro figlio -
-Cyn,ti posso spiegare tutto-
-Ma John…mi avevi detto che non
stavi più con lei,e che mi volevi sposare- aggiunse Silvia,imbronciata.
-Ah bene John.Fai il coglione anche con le altre.Vado subito a chiedere le pratiche per il divorzio-
-Cyn,ti prego-
-Sei un coglione- disse Silvia,mentre piangeva.
-Winnie,Winston,Winnie…papà…svegliati-
-E tu perchè mi chiami così?Lo
sanno tutti che odio essere chiamato Winnie,e per di più Winston –
-Fai come dice tuo figlio- disse Cynthia.
-Eh mai io…sono sveglio!Silvia,tranquilla…smettila di piangere- . Ma Silvia continuava a piangere.Gli disse,sempre piangendo : -Svegliati-
In quello stesso momento,Cynthia si
mise a battere le mani.Ad ogni battito di
mani,ripeteva:
-Sveglia John…svegliaJohn…svegliati!-
-Ma voi siete tre pazzi-
-svegliati- gli urlarono
John decise di aprire lentamente un occhio,e poi l’altro.Aveva ancora sonno.Sentì
una voce che lo chiamava.Era Paul.
-John,svegliati- disse Paul,battendosi
le mani.In quello stesso momento,John scoprì di aver
sognato Silvia,Cynthia e Julian.Paul
gli continuò a parlare e a battere le mani:
-Svegliaaaaa!!!Una… -
-…nuova giornata mi aspetta…sìsì…un attimo Paul,mi sto alzando- e richiuse gli
occhi.
-Ah,allora…facciamo come ha fatto
il principe azzurro a Biancaneve!- Paul si avvicinò a John per baciarlo sulle labbra.Ovviamente stava scherzando.Non
l’avrebbe mai baciato.
-Smack smack smack!- uralacchiò Paul.
-Che fai Paul?-Disse John,ancora assonnato.Ma
tutto ad un tratto,John spalancò gli occhi.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH- dallo spavento,si
misero ad urlare tutti e due: John perché aveva visto Paul che lo stava per
baciare,e Paul perché non si aspettava che John aprisse gli occhi in quel
momento.
-Togliti di dosso,McCartney!- urlò John.
Paul scese dal letto e disse: -Un piccolo
scherzo,principessa-
-Perché mi volevi baciare?-
-Bleah!Scherzi?Io stavo scherzando!A me
piace baciare le FEMMINE e NON i maschi.E poi,se
fossi gay,non mi innamorerei mai di un uomo come te-
-IO sono innamorato-
-Scherzi John?Mi dispiace,ma non sono omosessuale-
-Ma chi sta parlando di te?-
-Di chi stai parlando,allora?-
-Della ragazza più bella del mondo-
Paul sghignazzò e disse: -Se stai parlando di Cynthia,un po’ ne dubito,perché ne ho visto di più belle…o stai parlando della tua impossibile BRIGITTE BARDOT
?-
-Ma cosa Brigitte…e stai zitto,tu
ci provi anche con Cynthia-
-Ha parlato il puritano-
-Smettila James-
-Smettila
Winston Winnie the Pooh-
-Saint James' Cathedral-
-Cavolo c’entra?Non esiste. É SAINT PAUL'S,scemo...quanto sei
scialbo-
-Non mi veniva nient’altro di meglio-
-Beh.Iovado.Alzati.A
che ora sei tornato a casa?-
-Penso alle tre-
-Beh,gufetto,alzati che sono le 7 e
30!Ci aspetta una…
A casa di Silvia McCartney,la sveglia aveva suonato alle sei.Silvia si svegliò e si alzò in fretta.
“Una nuova giornata ci attende” diceva sempre Paul sorridente.A proposito di Beatles.Ma non era un
sogno,quello che stava vivendo la notte prima? E invece in quel momento si
trovava su una casa divisa da giovani amici di Paul,a Londra.
“Allora non è un sogno” pensava.Pensava
a John.Al bacio che le dette la notte precedente.
“Penso che John abbia fatto quel gesto senza razionalità.Se più tardi lo vedrò (come no,se mi devo
incontrare con Paul,incontrerò di sicuro anche lui),lo saluterò e basta. Farò
finta di niente. Se avrà da dirmi qualcosa,non sarò io che mi avvicinerò da
lui,ma lui che si dovrà avvicinare a me”.
Si preparò in fretta senza fare la colazione.I
biscotti buoni li aveva finiti.Aveva intenzione di
andare a comprarli dopo aver salutato Paul…oddio…stava
pensando a Paul.
Sicuro l’avrebbe ammazzata.Lui ieri
le aveva chiesto pure un bacio.
“Non me la sentivo.Poi con John è
successo tutto così…velocemente.Penso di non volere
Paul.Sì,è un bellissimo ragazzo,ma a me piace di più John.So benissimo di
volere una persona sbagliata,però…mi piace tantissimo.Chedisdetta.Ma perché
a me piacciono i ragazzi sbagliati?” pensava mentre andava a prendere il bus.Arrivò all’albergo di Paul verso le 7 e 35.Silvia
aspettava Paul nel salottino adiacente alle camere dei giovani,del signor
McCartney e dei manager.Era un bellissimo
salottino,c’era anche il pianoforte.
Ad un tratto,uscì dalla sua camera John McCartney.
-E tu chi sei,signorina?-
-Silvia…Silvia McCartney -
-E da quando sei mia nipote?-
-Da oggi- intervenne Paul,che abbracciò Silvia e le dette un
bacio molto vicino alle labbra “Paul ci risiamo?” pensò in quel momento Silvia.
-Ma tu non stavi con quella…Jane?-
Paul guardò il nonno con tanto nervoso. E disse:
-Macchè- “ah dunque si è lasciato con lei”
pensava la ragazza.
-Allora nonno. Facciamo un “gioco”?A lei la devi trattare
come una nipote.Va bene?-
-Ma perché Paulie?-
-Eh dai nonno,non fare tante storie.”Giochiamo” si o no?-
-Va bene.Non capisco il perché.Allora,fammi realizzare la cosa…Voi
due siete i miei nipotini.Manca solo il vostro
fratello Michael,e siete al completo-
-Sì!-
-Allora,pronta la colazione?-
-Devo chiamare il servizio in camera per un altro caffè e McVitie’s.Tu che vuoi Silvia?-
-Vorrei andare a predermi qualcosa fuori.Scusami,ma i McVitie’s non
mi vanno.Non mi piacciono.
-Ah tu prendi il caffè?-Disse il nonno.In
quel momento arrivò il servizio in camera.Paul ordinò
dell’altro caffè e dei biscotti.Quando il vecchio
cameriere (per intenderci,quello che aveva fatto lo “scambio dei vestiti” con
il nonno il giorno prima) se ne andò,Paul continuò a chiacchierare con il
nonno.
-Sì.Voglio del caffè.Che
male c’è?-
-Già sei nevrotico,se bevi caffè diventi nervoso ancora di più.Stamattina stavi urlando a quel povero Cristo…diamine,come si chiama?John vero?Si chiama come
me,vero Paulie?-
-sì,si chiama così-
-Beh,e se è rientrato tardi,tu lo tratti così?-
-Come fai a sapere che è rientrato tardi?-
-Lo so perché stanotte ho sentito che un uomo stava aprendo
la porta della camera di John.A quell’ora poteva
essere solamente lui.Non ho sentito nessun altro
schiamazzo,quindi mi sembrava che fosse solo.Stavo
per andare a dirgliene quattro,gli volevo dire: “La prossima volta o ritorni
presto da andare a squaldrinelle minorenni da quattro
soldi,o te ne rimani fuori.Meno male che non hai
avuto la brillante idea di portartela qui.” Paulie,solo
io gli posso dire queste cose,perché era di fronte alla mia camera.Ma
solo di questo posso essere felice: lui stava “vivendo”.E tu lo devi lasciare
“vivere”.Infatti mi sono trattenuto dal bussare la porta anche per questo
fatto,perché lui,appunto,stava “vivendo”. -
Paul è furioso.John è tornato
tardi.
-Eh tu,ne sai qualcosa?- disse a sua sorella
-Che vuoi che ne sappia tua sorella,di questa storia- disse
il nonno- vedi come sei Paulie?Non lasci “respirare”
neanche alla tua fidanzatina…o sorellina,come diavolo
ti viene meglio.Ma tu pensiche se continuassi così,ti andrebbe ancora
appresso?Lei dopo un po’ si scoccierebbe di te,eh no…non potresti più avere il piacere di…coglieRLA…coglieRe
L’Attimo…insomma,BASTA PAUL!-disse urlando-VOGLIO IL
MIO CAFFé! Adesso vado in bagno…E
SE ENTRO TRE MINUTI NON LO TROVO IN TAVOLA,BEH,BEVO IL TUO!-
-Ok nonno- e così,il vecchietto se ne andò.
Paul iniziò a mettere della marmellata sui biscotti,e a
leccarsi le dita,mentre fissava la ragazza che lo osservava.
-Beh,sicura che non ne sai niente?-
-no-
-che avete fatto?-
-Niente-
-Niente?-
-Abbiamo bevuto della cioccolata calda-
-E poi?-
-Niente-
-ma io intendo… -
-Lo so-
-Ah.Dai!Meglio così no?- disse Paul,con
un’aria felice,ma nevrotica al tempo stesso.
-Scusa?-
-Ehm!Scherzo!Lascia perdere alle mie battute da Polo Nord!- e
iniziò a bere come un pazzo il suo caffè acquoso.
-Ah- Silvia iniziò a guardare Paul con un’aria di
sospetto-Ok-
-Devo fidarmi di te?-
-Sì,certo!Devi contare su di me-
-Io ci tengo a te-
-Prima di me,prova a pensare a quella….
-
-Quella chi?-
-A quella Jane –
-Beh,che vuoi da me?Non ho bisogno di un qualcuno che mi
faccia ricordare di lei.Lo so fare benissimo da solo-
e bevve,sempre con un’aria da nevrotico,un altro sorso del suo caffè.
-Beh-disse poi il ragazzo a bocca piena-Mi
hai fdetto….che non vfuoifniente.Sifcura?-
-Sicura al cento per cento-
-Fbeh-Paul deglutì il boccone velocemente-
Allora ti accompagna George a fare colazione!-
Quest’ultimo era appena arrivato nella soglia della stanza,e
non aveva neanche fatto a tempo a salutare i due amici,che sentì questa frase
da Paul.
-Giorno.Cosa Paul?-
-Giorno- risposero i due fratelli.Paul
continuò: -Accompagna mia sorella a fare la colazione-
-Ok!- disse George,guardando la ragazza con un’aria
maliziosa.
-Ecco tesoro mio,i soldini-
-Grazie Paul ma faccio da sola- ribatté la sorella-
-Offro io!-urlò George velocemente.
-Come vuoi,George…allora grazie!-
disse la ragazza
-prego.... – Silvia si tappò le orecchie.George
stava per dire : - LITTLE!-
-Oh,cavolo George…-
-Te l’ho detto,d’ora in poi è questo il tuo nome! Allora.Devo comprare le sigarette e il giornale.Paul?Compro
il Daily Mail? Vuoi delle sigarette?-
-No grazie,ce le ho già.Comunque
sì,DailyMail.-
-E tu,Little?Sigarette?-
-Faccio io,basta-
-Basta lo dico io!Ti ho detto che offro io,quindi…SILENZIO!- disse George sorridendo.
-Come vuole lei,signor miliardario.-
-Oh,Little-
-Basta George-
-George,smettila di scocciarla. Silvia,se
fa da cattivo,sculaccialo-
-Ok!Il bambino verrà pestato-
-Mamma tappo,ti prego,noooo!-E
George incominciò a fare finta di piagnucolare.
-Smettila Georgie,altrimenti ti
pesto!-disse la ragazza,ridendo come una pazza.
-Ok mammina piccolina-E le fece gli
occhi dolci.Silvia arrossì nel vedere quei begli
occhi color cioccolato che si rispecchiavano nei suoi,anche loro castani.
-Beh…E John?Ringo?-disse timidamente la
ragazza.
-Johndorme.Ringo
si sta lavando- rispose Paul.
-Ah.Ok.-
-Dai andiamo,Little.Ci si vede papà!-
-Che?-
-Scherzavo-
Silvia sorrise a George,e disse ai due ragazzi: -Sì.Sono davvero capitata in una gabbia di matti!-
I ragazzi risero,e successivamente George e Silvia uscirono.
George e Silvia presero il bus.Siccome
erano le otto e cinque,il bus era pieno di gente.Silvia
e George rimasero in piedi l’uno di fronte all’altra.Una
bellissima canzone si sentiva alla radio.George era
tutto contento.
-Sai,questa è una delle nostre nuove canzoni, “I’m happy just
to dance withyou”.La dovremo suonare più tardi nel programma televisivo.
-ma…mi pare che canti tu.Vero?-
-Sì Little- A George piaceva
sentire il suono della sua voce,adorava la sua dolce timidezza e il suo accento
così diverso dal suo. Gli sembrava una piccola indifesa,ecco perché l’aveva
soprannominata Little.Ma sapeva benissimo che la ragazza era un essere molto
razionale,molto intelligente. Sapeva benissimo che quei tre anni di differenza
erano niente,perché a volte la ragazza si comportava come una persona di 21 anni,proprio
come lui. -
In quel momento,il bus
frenò forte.La ragazza andò per sbaglio addosso a
George.
-Ops scusami - disse George
-Scusami tu.Sono andata io addosso
a te-
-meno male che non sei caduta- disse il ragazzo sghignazzando
-Non portare sfiga-
-Ohi,è ora di scendere-
-Ah sì!Vero…-
George la portò in un bellissimo bar nel centro di
Londra,davanti al bellissimo Parlamento,con il suo stupendo campanile,il Big
Ben. I due ragazzi mangiarono un croissant alla marmellata con del thè.
-questo è buono?-
-Sì!- la ragazza lo sorrise.
-Ti ho portata in un caffè da dieci e lode-
-oooh,ma che sciccheria, mister
Harrison!Lei ha un buon gusto!-
-Sempre.Sono un amante del buon gusto- disse
George,fissando intensamente la ragazza,e sorseggiando il thè.
-Ottima cosa-
-Certo-
Dopo un breve momento di silenzio caratterizzato da occhiate
di George che risultavano agli occhi di Silvia alquanto sospetti,i due si
alzarono per andare al tabacchino.
-Che sigarette vuoi,Little?-
-Gauloises rosse-
-Ma che coincidenza!John adora quelle blu- disse il ragazzo
in modo alquanto scherzoso
-Ah sì.Vero-Silvia fece finta di
niente.
-Dimmi.Ma la tua scelta è dovuta al fatto
che sei sua fan?-
-Oddio- disse scocciata.
-Sì!!Come pensavo,la risposta è sìììì!!!-
-Ma a me piacciono le rosse,non le blu.So
che leblu sono troppo forti.E poi sono abituata con le rosse,ormai-
-Dunque non ti piacciono le forti-
-A me le forti piacciono moltissimo!Ma siccome ormai sono
abituata a fumare le Gauloises rosse,ho
smesso di fumare ad esempio le Marlboro rosse-
-Ahahah.Quelle le fumo io!-
-Uffa George.Insomma,in Italia le fumano tutti.Io
le fumavo perché c’erano solo quelle,non perché le fumi TU-
-Dai Little,non fare così!Scherzavo- disse teneramente.
-Scusami.Forse mi sono incavolata troppo-
disse vergognata.
-No,non tanto.Però tranquilla!- e
la sorrise dandole una dolce pacca sulla spalla.
-Ok.E ancora scusa-
-Sei già perdonata!- e la sorrise.
George le spiegò che lo sapeva che lei non era una fanatica
di loro,e Silvia gli spiegò che di questo ne era contenta perché non voleva passare
come la “scema di turno”.Ma George la tranquillizzò dicendole che non era per
niente scema.George la portò a casa,perché Silvia doveva
sbrigare alcune faccende.
-Ci vediamo dopo,passerò negli studi televisivi dopo essere
andata da Woolworths
a comprarmi i biscotti.-
-Ok.Ricordati:alle undici!-
-Ok!George!-
-Ciao- Silvia si tappò di nuovo le orecchie - Little!- George
la sorrise ancora un’altra volta,e andò a prendere il bus per tornare in
albergo.
delle piccole news,per chi per caso non le sapesse: Le Gauloises blu sono simili alle Marlboro rosse,le Gauloises rosse sono simili alle Diana Blu..mi pare anche alle Marlboro Light...
Saint Paul's Cathedral è la cattedrale di Londra,posta al centro...
tanti saluti =)
Finalmente
John si era alzato.Si stava lavando nella vasca da bagno.Ogni tanto la sua mente lo portava a fare cose
“subconscie,senza senso”.Decise di fare il bagno con delle barchette e con un sottomarino.Si immerse nell’acqua calda e pensò: “perchènon…scraniare? ” .Si mise
a giocare con le barche e a creare un idealistico botta e risposta in tedesco
(“alla fine Amburgo mi è servito a qualcosa” pensava nel frattempo) e in inglese.Stava giocando alla seconda guerra mondiale,e
faceva una simpatica telecronaca.Oh ma che bello!La
gloriosa Britannia governata dall’illustrissimo
Winston
(“Come me,ma che onore”pensava) e dall’illustrissimo Giorgio VI stava vincendo contro la lurida Germania
Nazista,governata dal quel coglione chiamato Adolf Hitler!Mentre giocava,George
entrò nel bagno assieme a Shake.
Quando i due
amici entrarono in bagno,John li accolse dicendogli in tedesco:
-AAAAAAH ze filthy Englander,gutenmorgen!-
George
mostrò a Shake in modo abbastanza originale come si faceva la barba con il
rasoio,poiché Shake non la sapeva fare senza il rasoio elettrico.George
mise sul vetro della schiuma,nel punto in cui si riflettevano le guance di
Shake,e incominciò a “radere il vetro”.
Nel
frattempo,John continuava a giocare:canticchiava il suo inno nazionale e
Britannia rules the world: -Britannia,Britannia
rulesthe… - Si sentì uno :
-SPLASH!- ,poiché John fece cadere una barchetta in acqua.Un’altra
nave nazista era stata abbattuta.
George e
Shake continuavano per le loro:George disse alcune precauzioni al manager:
-Togli via la lingua .E così disgustoso vedertela saltare in un momento all’altro da qui.Un’altra passata di rasoio e… -
In quel momento,John si mise ad urlare.Era disperatissimo.
-Help ich!Headphones!Help me!Help! – e si sommerse nell’acqua.La flotta germanica aveva perso la battaglia navale.
-Silurato ancora una volta,eh?- disse George.Ormai George aveva finito la dimostrazione con Shake.
Nello stesso momento,arrivò Norman e disse a George:
-La macchina vi sta aspettando per portarvi nello studio.Dov’è John?-
-nella vasca-
-Ok,Lennon,spicciati…dai John,non perdere tempo…- e così stacco il tappo della vasca.L’acqua stava diminuendo,ma di John non si vedeva la minima traccia.
-John?...John?- urlò Norman disperato.L’acqua era scolata,nella vasca rimasero le barchette.Norman prese una barca disperato.Dove cavolo era andato a finire John?
Dopo un secondo,dietro di Norman,”magicamente” apparve John,con l’accapatoio e il cappello fradici.
-Che cosa ci fai con quella barchetta in mano?La macchina ci sta aspettando,come on!- disse John,canzonandolo.
I ragazzi e I manager salirono sulla macchina,che li portò
negli studi televisivi.Sul tardi pomeriggio dovevano
suonare in diretta con un pubblico numerosissimo.Prima
però, dovevano rispondere a qualche domanda fatta dai giornalisti.I
ragazzi risposero ironicamente ad ogni domanda,poiché non potevano fare a meno
che essere se stessi:
-Il successo,mister Harrison,le ha cambiato la vita?-
-Sì-
-Mi piace tenere pulito il Regno Unito- disse Paul
-Sei un “mod” o un “rocker”?-disse una giornalista a Ringo.Ringo ci penso su e disse:
-Um,no…sono un “mocker”
Un’altra domanda
interessante fatta a John è stata questa:
-Ha qualche hobby?-
E John scrisse sul
blocco note la parola “TETTE”,scandalizzando la giornalista
Ad ogni domanda
(anche in quella: “quante volte vedi tuo padre?”,Paul rispondeva così:
-No,attualmente siamo solo buoni amici-
Due giornalisti
fecero una domanda a Ringo e George sul loro taglio di capelli:
Pensi che questo
taglio di capelli rimarrà?-
-Beh,questo ormai
credo di sì,non viene via nemmeno con le pinze-rispose Ringo,poi continuò: -I
tuoi sono castani,vero?-
-Oh,sì…come lo chiami questo colletto?-
-Um… “colletto” ! -
-Come si chiama il
tuo taglio di capelli?-
-Arturo- rispose George
Dopo le tante
domande irrazionali,i ragazzi decisero di “scappare”…si
rifugiarono nell’auditorium,dove li aspettavano il nonno e Shake.I
ragazzi erano morti di fame.Shake dette un sandwich a
George,il nonno ormai li aveva mangiati tutti.Il
nonno,inoltre,chiese a George di fargli un autografo sulla fotografia dei
Beatles già autografata da Paul.
In quello stesso
momento,le porte dell’auditorium si aprirono.Qualcuno
di piccolo (“sarà un nano,forse?” pensò George) si stava avvicinando.
“Ah,no,è la piccola Silvia!” continuò a
pensare George.
La ragazza aveva
delle buste della Woolworths in mano.
“Devono essere
molto affamati”pensò la ragazza,nel guardare George che la fissava divorando il
tramezzino.
Silvia aveva
comprato due scatole di biscotti al cioccolato.Quelli
buoni,non i McVitie’s.La
aveva fatto pena guardare Paul che guardava disperato George,cha mangiava l’ultimo
pezzetto di tramezzino.
“Come fare a non
darglieli?Solo un crudele non lo farebbe”,pensò,e poi salutò i ragazzi.I ragazzi risposero al saluto della ragazza.
-Ho portato
qualcosa per voi-disse timidamente Silvia,e portò fuori la busta di nylon le
scatole dei biscotti
-IIIIIIIIIIIIIIHHHHHHHHHH-
urlarono Paul e l’insaziabile George,e “assalirono” la loro giovane “samaritana”
-Calma,ce n’è per
tutti!-
Dopo che Paul e
George presero due biscotti a testa,Ringo ne prese timidamente uno.Ringò salutò la ragazza,che ricambiò il suo saluto sorridente.L’emozione trapassò l’animo del batterista.Silvia non si era ancora accorta che,mentre
stava sorridendo a Ringo,John aveva preso un biscotto e lo stava mangiando.
Silvia si voltò
verso la sua sinistra:vide John che la fissava,mangiando l’ultimo pezzo del biscotto.Il suo cuore iniziò a battere forte.Aveva
JOHN davanti a lei. In quel piccolo istante si ricordò di quello che successe
il giorno prima.Divennerossa.Voleva
diventare piccola piccola.
-Ciao- disse
John,guardando per terra dall’emozione
-Ciao…Ne…vuoi…un altro?- disse
Silvia a stento.
-Sì grazie…non sapevo che il cioccolato ti piacesse così tanto-
-Sì,mi piace
moltissimo-
Paul “il nevrotico”si
stava iniziando a innervosire.Però di una cosa ne
rimase esterrefatto:non aveva visto John così serio.Come
se non stesse bene,come se stesse a disagio da un qualcosa.ma
Paul non si fermò di camminare verso la ragazza.Non
lo fermò neanche la visione seria di John.
-Darling,ti dispiace?- E indicò il pacchetto dei
biscotti
-Certo Paolino-
-Grazie.E dimmi,che hai fatto prima?-
-Sono andata a fare
la spesa.Ora vado a comprare i biglietti-
-Macchè!Shake,mi potresti dare un biglietto
gratis,perfavore?-
-Per chi?-rispose
Shake,stralunato
-Per la gentile signorina-
-Uno anche per
me-aggiunse il nonno
-mi
dispiace,ragazzi,ma Norman mi ha detto che non posso regalare i biglietti a nessuno.Per il non abbiamo fatto un’eccezione,eccolo- e
sventolò il biglietto,e lo dette a John McCartney - …il
nonno ha bisogno di stare con noi.
-E dalli- disse il
nonno-ancora con la storia della bambinaia?-
-Ma signore….-
-E per Silvia,scusa?-Tagliò
corto Paul.E poi,sempre rivolgendosi verso Shake,disse:-
è mia sorella!!-
-Io pensavo che la
signorina ce l’avesse già,anche perché il suo nonno non ci ha detto niente.
-Ecco.Nonno,rovini sempre tutto!-
-Si sarà dimenticato.Dovete capire che vostro nonno è grande-
-In quel momento,il
nonno si innervosì-
-Beh,Paul.Modera i
termini!Shake,le ricordo ancora una volta che mi sta facendo innervosire,quando
mi parla della storia della bambinaia.IO SO BADARE A
ME STESSO DA SOLO!DA SOLO! D-A e poi S-O-L-O! Io non sapevo che la bambina non
avesse il biglietto.Bambino mio,vai a comprare il
biglietto al più presto,altrimenti finiscono tutti- Tutti i ragazzi presenti
rimasero scioccati nel vedere il nonno così infuriato.
-Ok nonnino- disse
Paul,per sdrammatizzare.
-Io vado!- disse
Silvia velocemente,con tanta ansia.Il nonno le aveva
messo ansia.
-Aspettami- disse
Paul
-No Paul.Ora ci
sono le prove.Sta per arrivare il regista-disse
Shake.
-Ah- rispose
Paul.Cavoli,l’ennesima occasione persa con Silvia!
John continuò la
discussione : -Dai,andiamo a vedere gli strumenti,allora. - si rivolse verso Shake: - Poi
avremo del tempo libero,vero?-
Nel mentre che i
ragazzi si voltarono per andare ad accordare gli strumenti,la ragazza scappò
dall’auditorium per andare a cercare un box office che vendeva i biglietti.Le sterline ce le aveva,aveva soldi a sufficienza.Per i Beatles si poteva fare di tutto.
Il palcoscenico era
molto ampio,con le pareti bianche.Ringo si avvicinò
dalla sua “bambina”: la sua LUDWIG con la grancassa avente la scritta
BEATLES,dove la T era ben messa in evidenza.Per
sbaglio,fece cadere una delle sue bacchette che erano appoggiate nella grancassa.Gliela raccolse un tecnico,che si mise a suonare
il crash senza il permesso del batterista.Il
batterista si innervosì e gli disse:
-Io mica mi metto a
giocare con le sua cuffie,no?-
-Beh,se le
piacessero-
-NO!-
Il tecnico ci
rimase male,e si allontanò dal batterista.George,essendo
vicino al tecnico,gli rivolse la parola,dicendogli:
- È molto
suscettibile per la sua batteria.Non ha letto la sua
biografia,lei?- Il tecnico non lo rispose e continuò per la sua strada.
- Cosa è successo?-
disse Paul,che era posto vicino a George.
-Ah,si è offeso di
nuovo-
-AAAh,gli faccio vedere io!- disse John,che
si avvicinò verso Ringo e iniziò a cantare,metre gli
altri lo seguivano:
- If I fell in love with
you
would you promise to be true
and help me understand?
'Cause I've been in love before
and I found that love was more
than just holding hands
If I give my heart to you,
I must be sure
from the very start
that you,
would love me more than her
If I trust in you oh please,
don't run and hide
If I love you too oh please
don't hurt my pride like her,
'cause I couldn't stand the pain
and I,
would be sad if our new love,
was in vain
So I hope you see that I,
would love to love you,
and that she will cry
when she learns we are two.
'cause I couldn't stand the
pain
and I,
would be sad if our new love,
was in vain
So I hope you see that I,
would love to love you,
and that she will cry
when she learns we are two.
If I fell in love withyou
–
A Ringo tornò il buonumore.
Appena finirono di suonare,Paul
e John si misero a dare dei consigli a Ringo sul ritmo.
-Un po’ di batteria qui-
disse Paul,mentre suonava.
Nello stesso momento,arrivò
a passi veloci il regista. Era un po’…nervoso.Il
regista si rivolse ai ragazzi:
-Bisogna chiarire le cose
una volta per tutte!!Allora…se credete che io non
vada bene,diciamolo francamente!Non sopporto queste manovre di corridoio!
-Non ha la tendenza a
vedere le cose un po’ in bianco e nero?- chiese John al regista.
-Onestamente non mi
aspettavo che un arrangiatore musicale dubitasse delle mie capacità-
-Ah,io starei a sentirlo
per ore!- disse John,sorridendo
-Cos ’ha contro gli arrangiatori
musicali?- aggiunse Paul,scontroso.
-Di
solito non ripeto mai quello che dico-
-Paul, non stare a sentire questa specie di
ciarlatano musicale.Non gli dare confidenza!- disse
il nonno,che si era appena avvicinato da loro.
-Ok,mi sostituisca- disse John
-Ih!Non se la sente!- aggiunse il nonno
-Io ho vinto un premio- disse il regista
seriamente
-Sì,al derby del trotto- ironizzò Paul
- è appeso al muro nel mio ufficio-
John,guardò il regista con sospetto.Nel frattempo,Arrivò Norman sorridente:
-Salve ragazzi,tutto apposto?-
John guardò Norman malissimo.
Norman sospirò guardando il regista e
gli disse:-D’accordo,se non ha più bisogno di loro,gli rinchiudo nel camerino-
-Non ne avrò bisogno per una mezz’ora.Grazie.-poi si rivolse al tecnico-portami nel mio
ufficio una bottiglia di latte e dei tranquillanti.Ho
capito tutto. È un complotto!UN COMPLOTTO!-e se ne andò.
Dopo pochi secondi,Norman li accompagnò
per i camerini.
Il nonno incontrò il famoso mago Leslie
Jackson.
-Wow,Leslie Jackson!Come suo padre,vedo
che anche lei fa il gioco delle 10 colombe!- e dette al mago una pacca sul braccio.Il mago agitò il braccio.Sotto
la manica scesero delle piume.Il nonno,a sua
insaputa,aveva ucciso una colomba del signor Jackson.Leslie
prese innervosito un pennarello,e corresse il cartellone “LESLIE JACKSON E LE
SUE 10 COLOMBE” con “LESLIE JACKSON E LE SUE 9 COLOMBE”. Il nonno si allontanò
silenziosamente.
Nel frattempo,Norman accompagnava i
ragazzi nei camerini,raccomandandogli di non fare casino.Norman
non se ne accorse che i ragazzi,che erano dietro di lui,deviarono per un’altra
direzione:verso la scala antincendio.I ragazzi
uscirono dalla porta. Appena usciti,Ringo urlò:
-YEEAAAH!Siamo liberi!-
I 4 scesero di corsa per le scale e
andarono a fare dei “giochi innocenti per bambini innocenti” in un bellissimo
campo verde.
Can't buy me love, love
Can't buy me love
I'll buy you a diamond ring my friend if it makes you feel alright
I'll get you anything my friend if it makes you feel alright
Cos I don't care too much for money, and money can't buy me love
I'll give you all I got to give if you say you'll love me too
I may not have a lot to give but what I got I'll give to you
I don't care too much for money, money can't buy me love
Can't buy me love, everybody tells me so
Can't buy me love, no nono,
no
Say you don't need no diamond ring and I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of thing that money just can't buy
I don't care too much for money, money can't buy me love Owww
Can't buy me love, everybody tells me so
Can't buy me love, no nono,
no
Say you don't need no diamond ring and I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of thing that money just can't buy
I don't care too much for money, money can't buy me love
Can't buy me love, love
Can't buy me love
Un uomo
interruppe i ragazzi che giocavano,dicendogli:
-Ma non lo
sapete che questa è una proprietà privata?-
-Scusi se le
abbiamo sciupato il campo,signore- disse uno dei quattro.
Norman e
Shake non riuscirono a trovare i quattro.”Ma dove diavolo saranno andati?”,pensavano.
Norman era
in ansia per Lennon. - è la fuori,acombinare guai,tanto per farmi arrabbiare-
-Lo immagini
tu,ti stai creando una psicosi- rispose Shake,che osservava sul caminetto,un
libro dal contenuto molto simpatico.Il libro si
intitolava “IN HIS OWN WRITE”.Lo scrittore si poteva anche non menzionare.Era uno degli uomini più famosi della terra.
-No,questa è
una guerra di nervi fra John e me- disse Norman,molto stressato.
-Ma John non
ne ha-
-Cosa?-
-Nervi!-
-Lo so….è questo il guaio!Mi affascinava l’idea di mettergli
una palla al piede.Non me la sbatterebbe in faccia in
pubblico.A volte penso che goda a vedermi soffrire- .
E con questo,Norm interruppe la discussione.
Ciao!La maggiorparte dei dialoghi di questo capitolo sono fedeli al film "Tutti per uno",ovvero la versione italiana del film.Ho aggiunto anche le canzoni,per rendere quei momenti più..."magici" (ok,scusate,sto partendo)...messaggio per le McCartiane,nel prossimo capitolo parlerò di Paul!E della protagonista,poiche l'abbiamo lasciata intenta a correre alla ricerca di un box office che venda i biglietti!
Ora rispondo alle recensioni:
CLAFI: purtroppo,non è da Paul lasciare una ragazza!Ti assicuro che penso di scrivere altri episodi con Paul "nevrotico"! =)
LABAN: ahah il triangolo! =) Silvia non vuole Ringo,lo trova simpaticissimo,spera di diventargli sua migliore amica,ma alla fine,siccome lo conosce da pochissimi giorni,scoprirai che il migliore amico di Silvia è Paul.Silvia vuole benissimo a George,ma è un po' timida con lui...in fondo,Georgie è un tipo davvero tosto! =)
ZAZAR: idem per Clafi,Paul ne combinerà di tutti i colori...
ANAMITA: Ahah alla fine tu ci azzecchi sempre con i seguiti delle mie storie!Ma che cos'è,mi leggi nel pensiero? =) Sei telepatica? =) (ahahah la "telepatia" chiamata msn!!) =)
P.S. volevo dirvi che questa storia avrà altre FF come seguiti.Sto già pensando a tanti ipotetici continui...spero che vi piaceranno quanto questa FF.
Ancora bacioni
The Night Before
Era il
secondo box office che Silvia aveva visitato.
“Porca
vacca” pensò la ragazza,innervosita.
-Va bene.Grazie lo stesso.Arrivederci-
Silvia uscì
disperata dal box office.non voleva arrendersi!Quel
concerto lo doveva vedere A TUTTI I COSTI.Voleva
trascorrere una vacanza splendida al ritmo di musica Beat.
Prese il bus
per andare al terzo box office.In fondo,se prendeva
il bus,poteva dire che il posto non era lontanissimo dagli studi televisivi.
Il box
office era uno dei più famosi della zona londinese.Una
fila lunga serpeggiava per la via.Giovani ragazze
portavano fra le loro mani cartelloni e foto raffiguranti i Beatles.Ormai
Silvia si poteva annunciare sconfitta:la fila era lunghissima,e
sicuramente,quando sarebbe arrivato il suo turno,le avrebbero detto: “Mi
spiace,ma abbiamo appena venduto l’ultimo biglietto”.E in quel momento,si
sarebbe messa a piangere,come una bambina,dalla rabbia.Nonostante
avesse come “fratello” niente po’ po’ di meno che PAUL MCCARTNEY.Ma
ormai,Silvia stava per entrare nel pericoloso tunnel della droga,una droga
chiamata “i concerti dei Beatles”.Non le bastava drogarsi di soli “LP”,ora
aveva provato anche i “concerti”.
Chiuse gli
occhi e sospirò.Gli riaprì e fece un piccolo passo.La fila si stava muovendo.Dietro
di lei le ragazze beatlemaniache aumentavano sempre
più.
Paul aveva
mollato i tre amici,per andare correndo verso il box office più famoso della
zona.
“Cazzo l’ho
persa!” pensava disperato.Quando arrivò all’inizio
della via del box office,non crebbe ai suoi occhi: la fila era lunghissima,ed
era formata da ragazze aventi per mano materiali cartacei che raffiguravano il
suo viso.
“Quelle mi
mangeranno!Ma non me ne frega,io devo trovarla”.
Da
lontano,Paul dette uno sguardo panoramico.Andò avanti
e indietro per la strada,per notare bene le ragazze.In
un primo momento,non si accorse di avere vitato la ragazza.Dette
di nuovo un ultimo sguardo all’indietro.Finalmente
aveva visto la sorella che avanzava per la fila sbuffando.Paul
fece un balzo,e dall’ansia,corse il più veloce possibile dalla ragazza.Le ragazzine vicino a Silvia strillarono per l’emozione.Paul non badò alle loro grida.
-Che ci fai
qui?- urlò Paul alla ragazza.Era molto preoccupato
per lei.
-Compro il
biglietto- disse la ragazza,in modo serio.
-SCHERZI?Ti
ho detto che di questo me ne occupavo IO-
-Tanto
Norman,anche se lo prego,non me lo da il biglietto-
Paul sospirò.Eravero.Non poteva fare niente.Norman gli avrebbe risposto sicuramente con un secco
“NO”.
-Oh!Mister
McCartney!- urlò un uomo,mentre si avvicinava verso Paul.L’uomo
sconosciuto continuò a parlare: -venga,il signor CAMPBELL la vuole nel suo box office.La
vuole salutare-poi,l’uomo si rivolse verso Silvia,e
le disse:-prego signorina,anche lei-
I due
fratelli seguirono l’uomo.Silvia disse a voce bassa a
Paul:-Cavoli stiamo scavalcando la fila!Ma chi è quest’uomo?-
-Non lo so.Tu continua a seguirlo-
-Beh sì.Ma chi è mister Campbell?-
-BOOOOH-
-Ah-
Nel
frattempo,le ragazzine si chiedevano chi fosse la ragazza al fianco del bel Beatle.
-Chi è
quella con te,Paulie?
-è mia
sorella!- urlò sorridente Paul,per giustificarsi.
-Beh,se lo
dici tu-
-Non credo
che abbia messo le corna alla Asher con una così.Neanche un donnaiolo come il Lennon se la bacerebbe. E
poi,Paul non aveva solo un fratello?Come si chiama?Ah sì…Michael,come
quel bel fusto del mio vicino-
E invece,il
signor “donnaiolo” Lennon l’aveva baciata proprio la sera prima.
-Oh,ma se si
stavano zitte,troiette del cazzo!Devo dire che
nonsi guardano mai allo specchio.LORO sono orrende,TU invece sei MERAVIGLIOSA-
disse Paul,a voce bassa,alla sorella.
-Devo dire
che quella che lo ha detto è davvero brutta.Ma anche
io non scherzo.Faccio schifo anche io-
-Zitta!Tu
sei bellissima-
-James Paul
McCartney!-
-smettila
Silvia,ecco,siamo arrivati-
Finalmente i
tre entrarono nel box office.L’uomo che li accompagnò
chiuse la porta,urlando alle ragazze della fila:
-Un attimo
di pazienza!Riapriamo fra 5 minuti-
In quello
stesso momento,iniziò a parlare il “famosissimo “ signor Campbell:
-Buongiorno
signor McCartney.Lei non mi conosce.Mi presento: Wilbur William Campbell,sono amico di Norman-
-Piacere di
conoscerla signore,la ragazza che mi accompagna è la mia sorella minore,Silvia McCartney-
-Piacere
Silvia-
-Il piacere
è tutto mio,sir-
-Bene!Qual
buon vento vi porta a “visitare” il mio box office?- disse Wilbur
sorridente.
“Uh ma che
burloni che siamo” pensò in quel momento Silvia
-Sono venuto
qui per acquistare un biglietto per mia sorella- disse Paul
-Ahahah!Scommetto
che Norm non ti ha dato biglietti gratis per i tuoi
parenti!-
-Ha
indovinato,sir-
-Che
burlone!Ecco il biglietto per questo pomeriggio.Vuole
anche quello per questa sera?-
-Sì,sì!-
-Purtroppo,li
deve pagare.Sono 3 sterline.
-Ecco qui le
3 sterline.Un po’ cari,devo dire.Che
cos’è,bagarinaggio?-
-Purtroppo
ce li hanno venduti stamattina a questo prezzo alcuni tipi un poco strani che
avevano acquistato da noi mesi fa-
-Non mi
piace la cosa.Ma purtroppo,non ci possiamo fare niente.Non mi piace che le mie fan spendino
così tanti soldi per noi-
-Riesco a
capirla-
-Beh.La
ringrazio-
-Si figuri,signor
McCartney!Comunque,siete due goccie d’acqua!-
-Chi noi?-
dissero i due ragazzi,e aprirono tutti e due la bocca.Rimasero
stupiti da questa affermazione.Non si
assomigliavano,se non in alcuni particolari:le guance,gli occhi grandi (ma non
il colore dell’iride:lui verdi e lei marroni) e le labbra carnose…e
anche il carattere.Per il resto,era meglio non parlarne.Erano diversissimi.
Il signor
Campbell continuò: -però ha i capelli alla Lennon,la ragazza. –
-Lennon?-
disse Paul.
In fondo,era
vero.John e Silvia avevano i capelli di una
colorazione simile.Avevano tutti e due i riflessi
biondi,ma John ce li aveva più chiari.
-Lo vidi un
giorno l’anno scorso a Liverpool.Ero con il signor Epstein-
-Ah- disse
Paul
-Ma
che,signorina,si è offesa?- disse Wilbur.
-No,è vero-
rispose lei,un po’ arrossendo
-Ma che VERO
d’Egitto!- urlò Paul,nervoso.
-Oh- disse Wilbur,sbigottito
-Vabbè,lasciamo
perdere- disse Paul,sempre nervoso. Stava incominciando ad odiare il suo
MIGLIORE AMICO.Non ne poteva più di sentire l’affiancamento
SILVIA E JOHN. “Uffa è più bello SILVIA E PAUL,anche GEORGE E SILVIA…non male anche RINGO E SILVIA,in casi disperati
anche MICHAEL E SILVIA ma assolutamente SILVIA E JOHN fa schifo”,pensava
sempre.
-Arrivederci!-
dissero Wilbur e l’uomo che li aveva accompagnati.
-Arrivederci-dissero i due fratelli,e uscirono dal box office,correndo per
evitare le ragazzine scalmanate.
I due
fratelli si erano ormai allontanati dal box office.Silvia
aveva in tasca i suoi due biglietti.
-Non sapevo
che suonassi anche stasera-
-Scusami.Dev’essere
lo stress.Me ne sono dimenticato.Tanto
te lo avrei comprato lo stesso,il biglietto per stasera-
-Tranquillo Paul-
Paul portò
Silvia in un bar.Ordinarono un espresso (per Silvia)
e un caffè acquoso (per il “nevrotico” Paul).Dopo aver bevuto il caffè,si
misero a fumare.George passò davanti a loro.Portava in braccio un giornale.
-Ehi Geo!-urlò Paul
-Ohi!- urlò
George,che si avvicinò -non mi ero accorto di voi-
-Un altro
giornale,Harrison?Me lo faresti vedere?- disse Silvia
-Sì,prendilo.Il nonno comunque stamattina me lo ha fregato-
-Ah.Bene!Ehi
Paulie,come al solito tuo nonno è un combimaguai-
-Ahah-
-E tu
Little,che ci fai con PAUL?Ma li avete comprati i biglietti?-
-Sì.Ci
siamo incontrati davanti a un box office- disse Silvia,fumando ancora la sua
sigaretta.
-Oh,ma che
fai?Fumi?Non ti è bastata quella di stamattina?-
-Ma se non
fumo mai!Comunque,vuoi finirla,che non mi va più?-
-Grazie.Ma
comunque non fumare troppo,però-
-Quante
volte gliel’ho detto!- aggiunse Paul
-Non ho il
vizio- rispose Silvia al fratello
-Comunque sei
troppo piccola per fumare- disse George
-Eh allora
perché stamattina mi hai comprato le sigarette?-
-Dio,ti
stavo SOLO dando un CONSIGLIO,ora-
-E che prima
non mi hai fatto nessuna ramanzina,tutto qui-
-Ma che
palle!Non fa a parlare con te!- disse George,ridendo.
-E io che
cosa dovrei dire,George?Anche io mi annoio con te-
-Adesso
basta,ragazzi!Anche se mi stavate facendo tenerezza,sembravate marito e
moglie!- disse Paul,sorridendo. Inoltre,nello stesso momento,pensò : “Sì,se
proprio con me non ci vuole stare,preferisco che stia con George”.
-Ahahah-
rise George
-Smettila
Paul!- disse Silvia
-Beh poi
George,ha anche la ragazza!Ma che peccato,vero?- Il solito Paul.Anche se preferiva
George di John,non si voleva arrendere mai.
-Dai
Paul,smettila di dire cazzate.-poi George si rivolse a Silvia:-Non per
scherzare Silvia,ma sei una bella ragazza.Però hai
capito il concetto?-
-Certo!Non
puoi sposarmi perché sei impegnato- disse seriamente.
- è
bellissima- disse Paul,fissando la ragazza.Le sue
guance si colorirono.
-Io su
questo sono un po’ scettica- disse la ragazza.
George la
rispose:-Beh,siamo due contro uno,la maggioranza vince!Su,sorridi allo zio
George!-
Silvia lo sorrise.George si alzò di scatto,e disse:
-Comunque si
è fatto tardi. È ora di tornare!Su,fratelli McCartney!-
I tre si
alzarono,e ritornarono negli studi televisivi.
Nello stesso
momento,Norman e Shake stavano cercando il nonno .Il nonno si era nascosto
sotto il palcoscenico,precisamente su un palchetto mobile. Seduto,si era messo
a “truccare” le foto dei Beatles: scriveva finti autografi dei quattro ragazzi
.Quando Norman e Shake si affacciarono sulla scale che portavano nella stanza
dove si era rifugiato il nonno,il signor McCartney,per nascondersi bene (gli potevano
vedere le gambe),si alzò nel palchetto mobile e,per pura sbadataggine,azionò la
leva del palchetto. Il palchetto così si mosse e portò il nonno sopra il
palcoscenico,dove si stava registrando un’opera lirica. Quando il regista vide
il “vecchio intruso” sul palcoscenico,si arrabbiò e lo fece mandare via. Povero
John McCartney!
Silvia e
Paul si erano divisi da George .I due fratelli salirono nel camerino di
Paul.Davanti alla loro porta,li aspettava Shake.
-AAAAAH!BECCATI!MA
DOVE SONO GLI ALTRI?-
-Non lo
sappiamo,ormai abbiamo perso di vista anche George.- rispose Paul.
I tre
entrarono nel camerino di Paul.Shake iniziò a fare domande ai due ragazzi:
-Che avete
fatto?-
-Comprato i
biglietti!-disse Silvia,portandoli fuori dalla sua tasca. Sia Paul che Silvia
erano felici.
Ma Shake si
prese coraggio e compì un’azione a malincuore:sfilò dalla mano i biglietti di
Silvia.
-Mi
spiace,ma non puoi andare a vedere i Beatles.Ti rimborseremo,tranquilla. Norman
non vuole che tu li veda perché puoi distrarli. Soprattutto a tuo fratello.Già che John è distratto di suo,abbiamo paura che
anche Paul si distragga-
Silvia e
Paul divennero pallidi.Ma che diavolo stava facendo
Shake?
-No,Shake,non
può farmi questo.La prego,mi ridia i biglietti!-
disse la ragazza,con un filo di voce.
-No,non
posso-
-Eh
dai,Shake-
-Norman ha
detto di no-
-Dai Shake,per
questa volta fai un’eccezione- disse Paul
-NOOOO!NON
POSSO!-
I due ragazzi
iniziarono ad innervosirsi. Silvia iniziò ad alzare la voce:
-SHAKE!MI RIDIA I BIGLIETTI!-
La ragazza “assalì”
il manager.Paul urlò dal nervoso e aiutò la sorella a
prendere i biglietti,ma nessuno dei due riuscì a sfilare i biglietti dalla
tasca del manager.
-CAVOLO
RAGAZZI,MA SIETE PAZZI?-urlò Shake.I due ragazzi si
calmarono,maSilvia ebbe le lacrime agli occhi.A stento riuscì a dire : -Loro sono tutto per me- .Paul
la abbracciò e la baciò sulla fronte.
-Mi spiace.Come ho già detto,potresti distrarre a tuo fratello-
-Lei?A me
farebbe piacere,non mi distrarrebbe per niente-
-I patti
sono patti.Abbiamo deciso così con il signor
Epstein.Questa è la novità del 1964!- e se ne andò,asciando soli e disperati i
due ragazzi.
-Troveremo
un modo per riavere i biglietti,lo troveremo a tutti i costi!- disse Paul.
-Speriamo-
-Noi abbiamo
bisogno di te!- Il ragazzo fece arrossire la ragazza,poi continuò: -Diamo
inizio all’operazione chiamata “IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI “ !
-Sì!Paulie,mi sembri
Sherlock Holmes!
-Elementare,Watson!-
disse Paul,mettendosi una bombetta,trovata dentro l’armadio dei costumi di
scena del camerino.
-Su,Silvia,andiamo
a cercare gli altri!-
I due uscirono
dal camerino,alla ricerca di George.
”Chissà dov’è
George,adesso”, si domandarono i due ragazzi.
Spero di essere riuscita a scrivere bene il momento in cui il nonno fa azionare per sbaglio,la leva del palchetto...ho sempre paura di descrivere male i momenti del film...
Un bacione e auguri in ritardo di Buon Natale! =)
Capitolo 11 *** Che l'operazione IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI abbia inizio! ***
Ma dov’era
George?George gironzolava per i “meandri” degli studi televisivi:stava cercando
una benedetta mensa quando vide Silvia e Paul correre verso di lui.
-George,abbiamo
bisogno di te- disse Paul,affannando.
-Che c’è?-
-A Silvia le
hanno preso i biglietti!-
-COSA?CHI?
DOVE? E QUANDO?Sii esplicito,però-
-è stato Shake…George,solo tu ci puoi aiutare a compiere
l’operazione “IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI”!
-Prima
domanda:me lo puoi spiegare bene il tutto con più calma?Seconda domanda: CHI ha
avuto la brillante idea di chiamare questa “operazione” in modo STUPIDO e
CRETINO?
Paul disse
timidamente : -Ehm…IO…allora….-
Paul spiegò
in modo dettagliato l’accaduto.A George si accese una
lampadina.
-Ragazzi…io…HO UN PIANO!Facciamo addormentare Shake e poi gli prendiamo i biglietti-
-Ok!E dove
lo prendiamo il sonnifero?- chiese Paul
-In
farmacia!-rispose Silvia
-Ok.Allora
io vad….
-ASPETTA
PAUL!-urlò George-ho un’altra opzione:qualcuno di noi
si potrà…travestire da donna e comprare da Shake con
tanti soldi i biglietti per la sua dolce nipotina!-
-Uhm,non
male!- disse Paul - e chi farà la donna-
-Uno
alto,dunque,non Silvia...uno intelligente,dunque…non
tu,Paul…uno che sappia fare vocine da femminucce,dunque…non Ringo,perché ha una voce molto rauca e nasale-
-Anche tu ce
l’hai rauca e nasale-aggiunse Paul
-Allora,l’unico
su cui potremo contare è….-
-JOHN!-urlarono
i tre.
-Beh,non
rimane altro che dire…CHE L’OPERAZIONE “IO RIVOGLIO I
MIEI BIGLIETTI” ABBIA INIZIO!-,disse sorridente Paul.
POCHI MINUTI
DOPO
-Allora,John
sei pronto?-
-Sì Paul.Mi
vesto come la Regina madre e poi faccio la voce di una vecchietta rimbambita…entro e sorprenderò Shake!Ma ovviamente dopo
averlo chiamato,con la voce di una dolce fanciulla-
-Bravo
piccolino-
John chiamò
Shake sotto una cabina telefonica rossa.Si tappò il
naso per fare una vocina più stupida.-
-Così?-
disse con una vocina strana.
-Sì!-
dissero i 3.Il telefono faceva TU…TU…TU…poi rispose
Shake.
-Hello!Shake
Roberts al telefono.Dica-
-Ehm…prontoooo?-
-Chi va là?Chi…chi è?-
-Mi scusi,ma
io mi chiamo Kathleen Mustard-
-Kathleen che?-
-Mustard!M-U-S-T-A-R-D-
“Mostarda?Diavolo
di un Lennon!Una ne pensa,e mille ne fa” pensarono i tre ragazzi.
-Sì.Midica.Che vuole-
-Mi hanno
detto che lei ha due biglietti dei Beatles.Uno di questo pomeriggio e uno di
questa sera-
-sì.Ma chi
glielo ha detto?-
-Il signore
del box office-
-E come si
chiama il signore del box office?-disse Shake.Quella
voce strana non lo convinceva. Che fosse un burlone che gli stava facendo uno
scherzo?
-Allora,il
signore del box office si chiama…-
-Wilbur!- spifferò Paul a
John
-WILBUR!!!!-
-Ah.Brava!-
-Ahahah!Ma
che,me li può vendere,allora?Sono disperata perché voglio a tutti i costi
vedere il mio idolo….JOHN LENNON!Non è
bellissimo,vero?Peccato che io ho solo 14 anni in meno di lui,mi piacerebbe
conoscerlo,mi va bene anche solo vedere il suo bel viso…LA
PREEEEGOO SIGNORE,LA PREEEGO!!-
-Ok,piccola,ok-
-GRAAAAZIEEE!Dopo
la mia nonna passa a prendere i biglietti.Può passare
tra mezz’ora o tra un’ora?-
-Io sono
negli studi televisivi.Chieda di me,e sarò a
disposizione della tua nonna!-
-OOOOKKKK!Arrivederci,signor
Roberts!-
-Arrivederci
piccola-
John attaccò
il telefono e disse sorridente: - è fatta,ragazzi!-
I tre
ragazzi urlarono di gioia.
-Beh
John,ora non ci resta che….truccarti!- disse Paul.
I quattro
ragazzi non erano tornati al camerino assieme,poiché dovevano fare attenzione a
nascondersi bene da Norman e Shake.Silvia e Paul
erano andati a cercare il nonno,John era andato a fumarsi una sigaretta e
George,cercando la mensa,per sbaglio era entrato nella “Mensa e uffici della
produzione negli studi in TV”.Precisamente,era entrato dentro un ufficio (altro
che mensa,in ufficio mica n’è roba da mettere sotto i denti) ,dove vi lavorava
una bella segretaria…scalza (mah)…la
segretaria aveva chiamato il suo capo,Simon. Simon accompagnò George nel suo
ufficio.
-Mi scusi,ma
ci dev’essere stato un malinteso- continuava a
ripetere George.In quel “strano posto” era entrato per sbaglio.Simon
gli mostrò delle camicie,e parlava sempre di una certa Susan…ma
chi diamine era?Che gabbia di matti era,quella?Quel Simon è anche…stupido!E
poi,trattava George da stupido...ma come si permetteva?Mah…George
si stava facendo questi viaggi mentali quando Simon gli chiese alcuni pareri su
quelle camicie.
-Non me le
metterei neanche morto.Sonocosì…”grottesche”.-
-Certo che
sono così,perché le hai scelte tu!-
-Io no-
-Comunque,se
non vuoi collaborare,non incontrerai mai Susan-
-E chi è questa…Susan?-
- La nostra
adolescente professionista!Devi amarla alla follia,sarà il tuo simbolo-
-AAAH
intende quella deficiente che capisce tutto male?-
-Come hai
detto,prego?-Simon stava iniziando ad innervosirsi.George si avvicinò meglio a Simon,e disse:
-Oh sì,molto
spesso la guardiamo in televisione per farci quattro risate,anzi una volta
decidemmo di scrivere qualche lettera per dire quelle che pensavamo di lei e
delle sue idiozie-
- è una
lanciatrice di moda,è il suo mestiere- disse Simon,nevrotico
- è una
lagna-disse George schifato-una rinomata lagna.Noi
abbassiamo il volume e le diciamo cose irriferibili-
Simon era
sconcertato. Urlò: -buttatelo fuori-
-Ho detto
qualcosa che non va?-
-BUTTATELO
FUORI!Sta insultando il nostro programma-
-Mi dispiace
per le camice- disse,andandosene
Simon urlò
ancora una volta –BUTTATELO FUORI!-Simon non si era
assolutamente accorto che il giovane che dialoga con lui non era niente po’ po’
di meno che GEORGE HARRISON in persona.E poi dava
dello stupido a George!Ma come fa una persona in piena Beatlemania
che si occupa di programmi per teenager a non conoscere George Harrison?Mah…
George ormai
aveva perso del tempo prezioso:era in ritardo per l’ operazione “IO RIVOGLIO I
MIEI BIGLIETTI”.Decise dunque di correre verso il camerino,e di andare
successivamente in una mensa…VERA,e di fare
attenzione a rientrare per sbaglio in quella pseudo gabbia di matti.
Dopo aver
fumato,John arrivò in ritardo al camerino,perché venne fermato da una
sconosciuta signora.
-Buongiorno-
-Buongiorno-
disse John,non riconoscendo la donna.
-Oh!Un
momento!Non dirmelo!Tu sei…-
-No,non lo sono-John non riusciva a capire la donna.Decise
allora di risponderla in modo alquanto ironico e senza senso.
-Sì che lo
sei!-
-No,non lo
sono-
-So chi sei-
-No,non lo
sono-
-Ma sì!Sei
identico a lui-
-Davvero?Ma
lei è la prima a dirmelo-
-Davvero.Guardati allo specchio-
-No,io miei occhi sono più chiari-
-Ah sì-disse,mettendosi gli
occhiali da vista
-E il naso…-
-Sì,il tuo naso è più-
- è così?-
-Nel modo più assoluto- disse,togliendosi gli occhiali
-AAAAAH LEI LO
CONOSCE MEGLIO!-
- è solo una conoscenza occasionale-
-Questo lo dice lei-
-Perché?Che cosa hai sentito?-
- è sulla bocca di tutti -
-Davvero?-
-Ma io ho reagito. Ho difeso lei-
-Sapevo di poter contare su di te-
-Grazie- La donna si rimise gli occhiali,e disse:
-Tu non gli assomigli affatto!-
John guardò male la donna e salì sulla scala che
portava al camerino,si fermò e disse:
-Gli somiglia più lei di me- e proseguì
il cammino.
Dopo aver preso alcuni vestiti da donna vecchia in un
camerino dove si stavano cambiando modelle (oche,vorremmo dire),Silvia portò i
vestiti a John.
-Grazie-disse il ragazzo seriamente.Poi,con un tono
scherzoso e malizioso,disse alla ragazza: -mi aiuteresti a truccarmi e a
vestirmi?-
-Sì- disse
la ragazza timidamente
-Emh,forse
è meglio che ti aiuta George- disse Paul
-IO?E
perché?-disse George,un po’ fuori dalle nuvole.
-NO!- urlò
John,prendendo Silvia per un braccio e chiudendo la porta del camerino dei
ragazzi (lo stesso un cui Paul trovò la bombetta).John chiuse la porta a chiave.La ragazza lo guardò in un modo alquanto sospetto.Chissà che cosa voleva fare.La
ragazza si rassicurò quando sentì John dire:
-L’ho chiusa
a chiave perché mi vergogno a farmi vedere nudo-
“Un attimo
di pausa”pensò la ragazza. “Ha detto…NUDO?Ok,se si
spoglia,mi giro...purtroppo non posso scappare,perché la chiave l’ha messa…IN TASCA???Oh ma perché quel giorno di primavera
avevo promesso a Paul che sarei andata a trovarlo in Inghilterra?Sarebbe stato
meglio che rivenisse a trovarmi lui,da solo,piuttosto che con quei tre scalmanati.Su Silvia,stai calma,e non farti viaggi strani.John è un bravo ragazzo…almeno
CREDO!”
-A che
pensi?-disse John
-Chi io?-
-Hai lo sguardo…perso…- la ragazza non si era accorta che il suo
amico fosse già…INMUTANDE.La
ragazza urlò e si voltò.
Il ragazzo
si avvicinò verso di lei,che sempre girata verso di spalle,la abbracciò e le
sussurrò all’orecchio: -Che…ti faccio questo
effetto?Sono così…orribile?- La ragazza si voltò
verso di lui e gli disse:
-Ti
prego,vestiti-
Il ragazzo
fece spallucce e prese una gonna orribile color rosa.Silvia
timidamente guardò il ragazzo vestirsi.Il ragazzo
aveva un bel corpo snello,non era uno stecchino,ma non era neanche ciccione.Aveva delle belle spalle larghe muscolose,ma non troppo.La sua altezza (più di 1 e 80) faceva da contorno.
Quando il
ragazzo si mise la gonna,tutti e due si misero a ridere.Successivamente,prese
un lupetto color crema e si raccolse i capelli con una cuffia da campionessa di
nuoto sincronizzato con i fiori bianchi.Poi prese un
cappello grigio in velcro e se lo mise in testa.
-Ahahah,sembro
uno spaventapasseri!-
-Ahahah,verissimo!Ora
ti aiuto a truccarti,poi ti metti questi giganteschi occhiali da sole!-
La ragazza
lo truccò con i suoi trucchi:un po’ di fondotinta chiaro,un po’ di terra sulle guance…stava pensando di mettergli la matita dentro gli
occhi,ma decise di non mettergliela perché era difficile poi levarla.Decise dunque di mettergli un po’ di ombretto viola
e un rossetto rosso trovati nei camerini delle donne.
-Ecco fatto,Joahnna-
-Uhuhuuuuh!-
disse il ragazzo,con una voce femminile
-Mi chiamerò…Camilla!Camilla McChicken-
-Ahahah!Che
tenero che sei,a volte-
-Io con te
lo sarò SEMPRE- disse mettendosi gli occhiali da sole.
“SEMPRE?Oh
John,perché non pensi prima di parlare?Queste cose mi fanno soffrire”
-Esci prima
tuper controllare se non stanno
passando Shake o Norman – continuò il ragazzo.
John aprì la
porta.La ragazza uscì.Vide
un nevrotico Paul McCartney a braccia conserte accanto a un sereno George Harrison.Paul fulminò con lo sguardo la ragazza.
-Fatto?-
disse Paul
-Entrate-
disse la ragazza
I due
entrarono e rimasero stupiti da come era vestito il proprio amico.
-Sei…sei bellissimo!-urlò
George.
-Sì…bello-
disse Paul indifferente-Beh,forse è meglio che ci
dividiamo per controllare dov’è Norman-
-Io ho fame-
disse George-scendo alla mensa per vedere dov’è…-
-Che dici Geo?Tu devi restare qui!-
-Scusa Paul-
-Anche io ho
fame- disse la ragazza.Poi aggiunse:
-Una cosa però.Ora entro da Shake per dirgli che non voglio più i biglietti,perché
“papà” Jim non vuole che vada a vedere Paul.E mando
via Norman,se per caso è là dentro.SuGeo,resta un attimo rinchiuso nel camerino insieme a loro
due!Trattieniti dal mangiare!-
-Ok,Little,però…fai in fretta -
Silvia entrò
nella common room dove stava Shake. Per fortuna era
solo.
-Buongiorno
Shake. Come mai è solo?-
-Norman è
con il regista a pranzo.Io scendo tra poco,perché
adesso devo trovarmi con una signora-
-Ah.Capito.Le volevo dire che i biglietti non mi servono più,perché mio padre ha detto
che oggi mio fratello Mike è in centro,e allora devo incontrarmi con lui.Dobbiamo fare una commissione molto importante.-
-Ah,va bene.E dunque dei biglietti,che faccio?-
-Non so.Ora devo andare!A rivederla!-
-Ciao
Silvia-
La ragazza
uscì e disse ai ragazzi:
-Via libera.Shake ci è cascato. Gli ho detto devo incontrarmi
con Mike,per fare una cosa importante-
-Ok.Norman?-chiese
Paul
- è giù
nella mensa con il regista-
-Io direi di
scendere nella mensa- disse George.Non ci vedeva più dalla fame.
-Sì!Silvia e
George andate in mensa,io scendo tra poco e tu,John…sai
che cosa devi fare-
-Ok.Adios!-
disse la ragazza,seguita da un –Goodbye- di George.
-Arrivederci-
disse Paul.La ragazza gli sorrise.Paul era così
carino esimpatico quando parlava in italiano.Eracosì…imbranato.
Quando i due
se ne andarono,Paul fulminò John con lo sguardo.
“Che vuole
costui?” pensò John
-Beh,che
vuoi fare con lei?- disse Paul,arrabbiato
-Niente-
-IMPOSSIBILE!Lo
so benissimo che cosa vorresti fare con lei…te la
vuoi scopare,vero?-
-Non sarebbe
male- disse maliziosamente
-Ma sei
pazzo?Lei è una ragazza supersensibile,soffrirebbe con uno come te-
-A me piace
da impazzire. Con lei il sesso lo metterò in secondo piano. Lo giuro-
-Ci devo
credere?-
-Sì.Io la
amo-
-Che hai
detto?-
-HO DETTO
CHE LA AMO- urlò,arrossendo successivamente.
-Ora esco.
Poi ti do il via- disse per tagliare corto. Paul dette il “via” a John,che
entrò da Shake,dopo aver bussato timidamente. Ormai John stava già tessendo il
filo della sua farsa.
Nel frattempo,Paul
ritornò dentro il camerino e aspettò John,brontolando come un…nevrotico?Ma
che coincidenza!Povero Paul,quanto si rodeva! Che fosse anche lui innamorato e…geloso?Solo lui lo poteva sapere.
-BUONGIOOOORNOOOO!-urlò
la signora Camilla McChicken
-Uhuhuh,ma
che sciocchino…lei è proprio un bel giovane!Ma che
simpatia!-
-Oh,la
ringrazio-
-Quanto fa?-
-3 sterline-
John “Camilla” porse le 3 sterline a Shake. E disse:
-UHUHUH!Quanto
sarà contenta la mia bambina,quando vedrà quel BEL FUSTO di John….Len…John…Lem…JOHN
LEMON!!-
-LeNNon
signora- disse l’uomo,dando alla signora i biglietti.
-AHAAAAAAAAAAAAH!Lennon!Mi
scusi,ma sono un po’ smemorata.Ho 75 anni,IHIH!Però
mi ricordo benissimo che quel ragazzo è un BEL FUSTO- disse,mettendosi i
biglietti in tasca.
-Oh,ma come
se li porta bene,signora!Comunque sì…John è un
ragazzo semplice e normale-
-Se tutti i
ragazzi semplici fossero come lui!Quello è un SUPER DOTATO,ci creda,io conosco
benissimo gli uomini.So riconoscere il loro interiore
anche se li conosco solo grazie alla TV-
-Ah…se lo
dice lei- disse Shake,un po’ dubbioso
-CI
CREDAAAA!Lei è un uomo DOLCE,BELLO…e penso che a
letto..UHUHUH!NON VOGLIO AGGIUNGERE!-
-Guardi,non
aggiunga nient’altro perché sono imbarazzatissimo-
-OOOOOKKKKK!Io
ora devo andare!PIACERE DI AVERLA CONOSCIUTA!-
-Il piacere
è tutto mio,signora!-
-ARRIVEDERCIIIIII-
-Arrivederci-
John rientròvelocemente dentro il camerino.
-Beh,hai
fatto in fretta,Joahnna-
-No,Camilla McChicken-
-Ahahah-
disse Paul arrossendo.
-E poi non
ti voglio bene,vero?- disse John, scompigliando i capelli di Paul.Paul divenne rosso come un peperone. John continuò :
-Sei uno scemo-,e lo abbracciò.Paul si sentì…bene,ma non troppo.In fondo
il suo migliore amico gli stava fottendo la ragazza la quale era innamorato.John gli fece occhi dolci.Paulricambiò.John si lavò il viso e si asciugò.Poi disse a Paul:
-Ora
vattene-
-Sì.Ciao-
John richiuse
la porta a chiave,per rivestirsi.
Silvia e
George stavano facendo la fila alla mensa quando videro da lontano una “bella
coppia”: Ringo e il nonno. Povero Ringo,il nonno lo stava stressando!
-VOGLIO IL
MIO CAFFè!- urlava il nonno
-HO FAME!-
disse Ringo-MI ASPETTI,POI ANDREMO AL CAFFè-
Silvia disse
a George di tenerle il posto della fila.Non gli
piaceva il fatto che Ringo fosse così stressato.Silvia
si avvicinò verso Ringo : - Ciao!Che c’è?Qualcosa che non va? -
-C….ciao-
disse Ringo,balbettante.
-ORA QUEST
RAGAZZO MI PORTA AL CAFFè!-
Urlò il nonno,trascinando via Ringo lontano da Silvia.
Ringo guardò
in modo triste la ragazza.
-Ti
piace,eh?- disse il nonno
-N..NO!-disse
il ragazzo falsamente
-Di questo
ne sono scettico,ragazzo.Stai attento,lei è già
fidanzata-
-Con…chi?-
-Ah,e poi
non ti interessa!Mi chiedi qual è il ragazzo:che vuoi che ne sappia,io?-
-E come fa a
saperlo,allora?-
-Me lo
sento. Come tu,con la tua ragazza…vedi di fare attenzione.Paul mi ha detto che stai con una ragazza. Vedi
di non farla soffrire-
Ringo non
ebbe il coraggio di risponderlo. Annuì e basta. Era vero,stava con la bellissima
Maurleen,e poi si era infatuato giorni fa,di quella
ragazza. Quella ragazza (che aveva la stessa età di Mo) così dolce e carina…che gli sorrideva sempre…ah
basta!Doveva smetterla di pensarla!
-beh?Caffè?-
-Sì,la
accompagno- In fondo,se non la vedeva,era meglio per lui. Non voleva soffrire
inutilmente.
George,intanto,divorava
l’hamburger.
-Bfuono-
disse a bocca piena.
-Mangiabile.In Italia si mangia meglio-
A George gli
si illuminarono gli occhi. –Davvero,Little?Voglio andare a mangiarci!Dunque
immagino che sarete ottimi CUOCHI! ITALIA…un’esperienza
bellissima!Pizza,spaghetti,lasagne- disse sempre con gli occhi luccicanti.
-Ahah,sì…ti porterò in ristoranti dove si mangerà benissimo!-
“Eh beh che
vuoi dire?Che non devi essere serio con lei?Trattala bene!” continuò a pensare
la ragazza.
George
interruppe i pensieri di Silvia: -Oddio,ultimamente non sto bene-
disse,mettendosi la mano in fronte.
-Oh George… -
-Dai,lascia perdere.Dai,mangia,io ho già finito-
-Ok- Silvia
fece fatica a mangiare l’hamburger vicino ad un ragazzo cari...insomma…FAMOSO come George.
Il
regista,senza Norman entrò dentro la mensa accompagnato da due uomini sconosciuti.Il regista si avvicinò ai due ragazzi e disse:-Ecco
George Harrison con sua sorella!-
-Ehm,scusi,è
la sorella di Paul-
-Ah,sì vero…Norman me l’ha detto poco fa….AHAAAAAH!Fai
attenzione con la signorina McCartney,non provarci troppo!-
“E chi ci
prova troppo?”pensò George “Dai,ci sto provando solo…un
pochino,ma non lo dica a nessuno.Neanche a lei.Questo è un SEGRETO”
“Ma che
orribile sarcasmo” pensò la ragazza in quel momento.
-Dai,ora ci
mettiamo in fila- disse il regista
-Dai,ora ce
ne andiamo- disse velocemente George -Arrivederci!-
I due ragazzi se ne andarono via dalla mensa.Chissà dove diavolo erano andati a finire John,Paul
Ringo...chissà se l'operazione “IO RIVOGLIO I MIEI BIGLIETTI” abbia avuto un
buon termine.George aveva tanti “piani B” per la testa.Come tutti gli altri tre ragazzi,avrebbe fatto di
tutto per la giovane amica.I Beatles volevano lei
come spettatrice.
ringrazio alle ragazze che mi hanno commentato...spero che vi piaccia questo capitolo...penso che sia l'ultimo dell'anno!Vi auguro a tutte voi un felice anno nuovo...e che questo 2010 sia l'anno in cui Paul ritornerà in Italia (e speriamo che non decida di andare in pensione,perchè come faremo senza il Macca?
Già che Rings non si fa mai vedere =( mannaggia!)!
Un bacione
The Night Before 1965
ps ho scelto di chiamare la bambina Katleen Mustard per fare un "omaggio" alla canzone "Mean Mr Mustard" ,poichè mi piace tantissimo =)
George,Paul
e Silvia fecero spallucce e seguirono John che li portò fuori dagli studios in un angolo ben nascosto. John incominciò a
canticchiare un motivetto da circo:
-E la novità
della anno,signore e signori è che NESSUN MANAGER DEI BEATLES BLOCCHERA’IBEATLES! HAPPY 1964,RAGAZZI!- e porse i biglietti alla ragazza.
-Grazie John
- disse la ragazza,che dall’euforia,abbracciò il ragazzo. John fece un
sorrisetto malizioso. Paul lo guardò con rabbia. George rimase….indifferente.
Anche perché George non era innamorato di Silvia. E Silvia,non era innamorata
di George.
-Prego piccola.Ora vado a mangiare.Su
Paul,muovi il culo-poi si rivolse verso la ragazza e George: -venite?-
-Ma sei
proprio insaziabile- lo rimproverò la ragazza.
-Come al
solito,la piccola vipera ha sempre da dirmene una contro!-
I ragazzi
non si accorsero che dietro di loro arrivarono Ringo con il nonno. Il nonno
urlava : -Voglio andare alla mensa!- ,e Ringo rispondeva – Aspetti,devo dire
una cosa importante agli altri-
Appena John
si accorse dei due urlò : -Ahaaaaah!la coppia
dell’anno!-
-Tu pensa a
colmare i tuoi debiti con le sgualdrinelle minorenni
da quattro soldi anziché urlacchiare.Sbrigati a
pagarle,altrimenti i debiti aumenteranno e tu morirai in miseria con la barba
lunga in una casa di cartoni– disse il nonno.John
fece spallucce e si zittii.
-Beh,come
state?- chiese Ringo.
-Allora c’è
stato un casino…Paul spiegò il tutto con molta
calma,mentre George continuamente gli ripeteva : -Ripetilo bene,lo vedi che sei
implicito? – e John che faceva lo sciocchino con Silvia,che teneramente gli
sorrideva, e il nonno assisteva “il tubare dei due piccioncini (come affermava
lui ) ” con grande indignazione. Infattidi colpo prese la ragazza per un braccio e le disse a voce bassa: -- Beh,ti
devi sposare con Paul e fai la sciocchina con quel buono a nulla?-
-Io? Io sono
una cara amica di Paul,e basta-
-Lo sanno
tutti,Jane Silvia Asher ,che ti devi sposare con lui-
-Ma io non
mi chiamo Jane Silvia Asher, io mi chiamo Silvia ma
non ho il cognome Asher –
-Ok!Dunque
Jane è un’altra?-
-Sì,è la
ragazza di Paul,io sono solo un’amica di Paul –
-Ah,allora
ho capito tutto: è un MENAGE à TROIS - disse,urlando. Paul aveva appena finito
di parlare,dunque il nonno urlò proprio in un momento di silenzio. John,che
ormai stava ascoltando Paul,rimase a bocca aperta,come tutti gli altri Beatles
.Paul guardò innervosito il nonno,che ormai si era accorto della figura che
aveva fatto. –Nonno!Che diamine dici a Silvia?-
-Niente
Paul,stavamo appunto parlando dei rapporti sociali in generale-
-Ma de
che?-poi si rivolse alla ragazza,prendendola per un braccio: -Vieni amore…George,fai cambio con Ringo-
-Ma perché
proprio io?Perchè non John?-
-Il mio
stomaco urla pietà,amico. Io non posso aspettare ancora. Altrimenti sarò
costretto a diventare cannibale,e a rosicchiare le ossa del mio caro compianto
amico George Harrison - disse John facendogli la sua solita buffa smorfia.
George e
Silvia si ritrovarono ancora una volta,dentro la mensa. In fondo non era
male,stavano con i propri amici: George divorava il secondo hamburger del
giorno,Silvia ridacchiava per ogni cosa che John,accanto a lei,le faceva: John
che giocava con aeroplanini fatti con i fazzoletti di
carta,John che continuamente la baciava sulle guance,John che continuamente
metteva la mano sotto la gonna della ragazza per accarezzarle le
cosce...ecco,quando John le toccò le cosce una seconda volta,si alzò in piedi e
disse frettolosamente: - George,lo vuoi un caffè? –
A George,appena
sentì la proposta di Silvia,andò di traverso proprio l’ultimo boccone di
hamburger. Tossì fortemente,e riuscì a riportare il boccone “nella retta via”.
-Sì,
Little,bevo giusto un po’ d’acqua e ti seguo-
-Perché lo
chiedi a lui?- chiese il nonno.In fondo,la stessa
domanda la stava per chiedere John,che maturava da poco non solo un “odio” per
Paul,ma anche la “paranoia” che Silvia non fosse interessata a lui,cioè che lo
avesse baciato così tanto per farlo felice. Cosa che lo avrebbe fatto davvero
soffrire.
-Perché ha
appena finito di mangiare -
-Ah,solo per
questo-
-Uffa nonno,sì-
-Oddio,non
mi sono ancora abituato a sentirmi chiamare da te nonno-
-Abituati-
disse Paul,che si aggiunse al discorso. George si alzò e assieme alla
ragazza,abbandonò ancora una volta,gli amici.
-Che
c’è,come mai questa voglia di andartene?-
-Non mi
sento bene- Infatti,la ragazza aveva paura che John la trattasse come una delle
tante. Lei non era una ragazza facile. John sì,era bellissimo (anzi,
“perfetto”,potevamo dire),ma non si doveva permettere di toccarla.
-Dimmi,che
cos’hai ?-
Ed ecco che
uno sconosciuto voleva sapere una cosa tanto riservata.
-Dai,passerà,prendo
un caffè - disse la ragazza,cercando di tagliare corto.
George e
Silvia sorseggiarono il caffè in silenzio. George finì per primo. Disse
timidamente alla ragazza : -Per qualunque cosa,sappi che ci sono. Sarò a tua
disposizione-
La ragazza
deglutì l’ultimo sorso di caffè con difficoltà. Non credeva a quello che
avevano sentito le sue orecchie. Rispose con un : -Grazie George -
-Se te la
senti,ovviamente. Tipo,non ti chiedo di confidarti con me allo stesso modo di
Paul.Se per caso ti senti giù,e vuoi parlare di qualcosa che non riguardi il
fatto che ti senti giù,sappi che io sarò tutt’orecchi per te-
George non
aveva mai fato il carino con Silvia. Era rimasto il più freddo,nonostante fosse
stato il Beatle con il quale stava di più.Ma in fondo,anche Silvia aveva un carattere un po’
riservato. Proprio come George.Ecco perché stavano sempre assieme,andavano
d’accordissimo.
I ragazzi
erano seduti,assorti per i loro pensieri. Particolari erano quelli di George....
You'll never know how much I really love you.
You'll never know how much I really care.
Listen,
Do you want to know a secret?
Do you promise not to tell?, Ooh oh, oh.
Closer,
Let me whisper in your ear,
Say the words you long to hear,
I'm in love with you.
Listen,
Do you want to know a secret,
Do you promise not to tell, whoa oh, oh.
Closer,
Let me whisper in your ear,
Say the words you long to hear,
I'm in love with you, Ooh oh oh.
I've known the secret for a week or two,
Nobody knows, just we two.
Listen,
Do you want to know a secret?
Do you promise not to tell? Ooh oh, oh.
Closer,
Let me whisper in your ear,
Say the words you long to hear,
I'm in love with you. Ooh oh oh, Ooh oh oh
George si svegliò dal trans e urlò –NO!NON è VERO!-
-Che c’è Geo?-
-Nulla,sto impazzendo-
-Ma come mai?Se posso saperlo -
“OK.Ora te lo dico.Sto
male per colpa tua.Oh cazzo!Ma che diamine penso?
No,mia cara,te lo dico sinceramente: non mi interessi.Sei
bellissima,ma io sono innamorato di Pattie,una
ragazza molto ma mooolto bella!Forse anche più di
te,ma non pensare che io te lo dica per offenderti” pensò immediatamente George,ma
poi disse:
-Dev’essere che sono stressato per il
lavoro-
“Bugiardo di un George “pensò George tra sé.
-Tranquillo George.In questo caso non bisogna fare altro che essere
tranquilli-
-Dai,andiamo-
disse un po’ nevroticamente. All’uscita del caffè, i
due ragazzi incontrarono Ringo e il nonno,appena usciti dalla mensa,posta
proprio di fronte al caffè.
-Quanto
scappi!-urlò il nonno alla ragazza.
-Io non
scappo da nessuno-
Il nonno si
avvicinò alla ragazza e le disse a bassa voce:
-Voglio
vedere se scapperai quando ti sposerai con Paul.Ordinerò
a Jim di rinchiuderti in una stanza!Sfornerai prole solo con Paul! -
-Ma quante
volte le devo dire che io non sto con Paul?- rispose a bassa voce
-Smettila,ormai
ho capito veramente tutto!Paul non sta più con Jane Asher,sta
con te!-
-No,non è
vero! Non è possibile che non creda a nessuna delle mie parole-
-Certo che
non le credo!Dirò tutto ai tuoi “amichetti”: John,George e Ringo!Così la smetterai
di fare la sciocchina con loro!-
Silvia
iniziò ad innervosirsi. Urlò al nonno: -Ma come si permette!-
E uscì fuori
dagli studios.
Ringo la
seguì: -Silvia,aspettami!-
Silvia si voltò
verso il batterista. Gli mostrò un viso triste.
-Ringo,il
nonno mi assilla.Sta urlando cazzate contro di me!Cazzate
che non sono vere!E io non voglio essere etichettata come la tipica ragazza facile!-
-Su,calmati
Silvia. Non devi incazzarti così tanto per lui.Il
nonno è un uomo perfido,che fa sempre ogni cosa apposta:Non sa mai che cosa
dire,vuole fare lo sbruffone.Non ha ancora capito che
ormai è un vecchio di 80 anni.- Ringo prese il viso
della ragazza fra le mani,e le disse: -Su piccola,non essere triste.Se la prossima volta lo vedo avvicinarsi a te,lo
risponderò in malo modo. Parola di Richard Starkley !
–
-Grazie Ringo-
-Prego,Little
Silvia-
I due si abbracciarono.Il cuore di Ringo iniziò a battere all’impazzata.
“O è un
principio di infarto,o è quello che presumo…calmati Richard,NON
sei innamorato.Ohcavoli…e
mi ero promesso di non innamorarmi di lei.Scemo di un
Richard! “ pensò Ringo.
Appena Ringo
lasciò soli George e John McCartney,George rimproverò il nonno:
-Basta
nonno!Non ha il diritto di trattarla male-
-Ma io stavo
giusto parlando del matrimonio-
-Matrimonio?Ma
di chi?-
-In
generale- rispose il nonno. In fondo,si era comportato da perfido con la ragazza.Era meglio non parlarne più di questo fatto. Magari
si era sbagliato davvero,magari aveva ragione la ragazza.Il
vecchio sospirò e si prestò ad andare via. Lasciò solo George dopo avergli
detto : -Vado a spararmi un altro caffè!- .
George gli disse:
-Io vado a vedere che succede là fuori. Al mio ritorno,si faccia trovare.-
Il nonno
annuì ma poi pensò :“see,come no,contaci ragazzo!”
George urlò –Problemi?-
nel mentre che Silvia e Ringo si abbracciavano.
-Insomma,il
nonno rompe le scatole.Ora devo andare a
casa,ritornerò per il concerto.Prendo la spesa nel camerino.Salgo da sola,andate a cercare gli altri-
-Sicura che
vuoi rimanere sola?- disse George
-Gli altri
li possiamo andare a cercare anche dopo- aggiunse Ringo
-Sì,salgo da
sola.Ciao-
-Ciao-
Silvia prese
la spesa e uscì.George e Ringo si diressero verso l’area
fumatori dove avevano appena finito di dare l’ultima boccata di sigaretta John
e Paul.John e Paul fecero compagnia a Ringo e
George,che fumavano.
-Dov’è
Silvia?- chiese John
-è andata
via. Ritornerà per il concerto.Il nonno l’ha
scocciata-
-E come?-
disse John,irritato
-Stai
tranquillo John.Tanto se la vedrà con noi,se continuerà a farlo in futuro-
disse Ringo
Paul annuì silenziosamente.I suoi amici avevano ragione.
-Vero,ragazzi.Quando fa così non lo sopporto- disse Paul
-Ah,ecco
dove eravate!-urlò un uomo alle loro spalle.
-Sono il
vice regista.Norman e Shake vi stanno aspettando!Tra
poco inizieranno le prove!-
Ciao =) ringrazio a tutte quelle che mi recensiscono ogni capitolo,e anche a tutti quelli che semplicemente la leggono...
nel prossimo capitolo parlerò delle prove (il momento "and I love her")...
cmq tranquille,in futuro si scoprirà che non saranno tutti i fab ad essere interessati alla ragazza... =)
un bacione =)
The Night Before 1965
Norman non
era riuscito a trovare i quattro ragazzi,né tanto meno il nonno.Decise
dunque di salire nella common room ,dove lo aspettava
uno Shake affamato.
-Sai Norm- disse Shake – ho venduto i biglietti della ragazza-
-E hai fatto
benissimo!Giuro che Paul così distratto non l’avevo mai visto!-
-Neanche io.Sai,ora i McCartney sono più felici.Jim
si è innamorato di un’altra donna,si chiama Angela-
-Sono
davvero contenta per loro.Credi che Silvia sia figlia
di Angela,Shake?Perchè non assomiglia tanto a
Paul.Giusto gli occhi,i lineamenti,le labbra…ma non
sono “uguali” da essere fratelli.Non so se mi hai
capito-
-Ti capisco benissimo.Un po’ lo stavo pensando anche io-
-Credi che
tra loro,anche se sono fratellastri,ci sia una storia d’amore?-
-Guarda,forse
sì,forse no. Stanno molto assieme,come hai notato anche tu,ma non credo che
siano fidanzati-
-Già.Mah,alla
fine,che ce ne frega?-
-Infatti-
Nello stesso
momento,qualcuno bussò alla porta.La porta venne
aperta da un uomo,che portava in mano un vassoio di sandwich.
-Ah,mister McGregor- disse Norman
-Ho portato
un po’ di sandwich per voi e per i ragazzi-
-Ah
grazie-disse Shake- non doveva-
-Macchè! È
un piacere per me…ma…dove sono i ragazzi?-
-Non ci
sono,sono andati a farsi un giro- disse Norm.Intanto,Shake
addentò un sandwich. Era molto affamato. Giudicò il tramezzino definendolo :
–Buono!-
-Davvero?Ma
tra poco… -
-Giusto,Jimmy,ora
andiamo a cercarli-
-Se
volete,vado io,tanto ora devo scendere. Victor mi attende in sala regia!-
-Ok,Jimmy,di
a Victor di stare tranquillo,che i ragazzi arriveranno al più presto!-
Jimmy era
sceso per la mensa,ma niente.Dei ragazzi non vi era
alcuna traccia. “Ora vado a vedere nella zona fumatori” pensò. Jimmy li trovò
proprio nella zona che stava pensando.
-Ah,ecco
dove eravate!-urlò dietro di loro.John Lennon,per
vedere meglio (si era dimenticato gli occhiali a Liverpool…ma
si può essere freschi,Lennon???)
-Sono il
vice regista.Norman e Shake vi stanno aspettando!Tra
poco inizieranno le prove!-
I ragazzi
salirono su,nella common room.
-Ehi,arriva
qualcuno!- disse Norman. I due manager ormai ne erano sicuri. La porta stava
per essere aperta dai Beatles.Si nascosero dietro la porta per cogliere alla
sprovvista la band.
John chiuse
la porta e guardò stranamente i due manager. –Che cosa ci fate qui?-
-Ci stiamo
nascondendo- rispose Norman.
-Dovete
essere scemi o… -
-Ci stavamo
solo riposando-
I Beatles si
posizionarono di fronte allo specchio.Anche in quella
stanza c’era una sottospecie di camerino.Mah,quelli studios erano davvero strani.
-Comunque vi
ho detto di restare qui-disse Norm,irritato,mentre George gli metteva un fazzoletto nel
collo.
-Eh beh?-
disse John.
-Quando dico
di stare buoni dovete restare fermi- disse sempre irritato.
John si
inginocchiò a Norman,facendo gli occhi e una vocina dolci : -Non mi
frusti,signore,sono stato forviato-
-AAAAAAAAAAAHHHHHH,piantala,John,ci
stanno aspettando giù in teatro- disse,mentre George lo truccava.
-Muoio dalla
voglia di lavorare- disse Ringo.
-Oh,Dio ti
benedica Ringo- disse Norm,sospirando.
-Sentitelo
il primo della classe –disse Paul,mentre un sarto gli stava prendendo le misure
-Leccapiedi!-disse
George
-Hai tradito
la clausola- disse John
-Aaaaah
lascia perdere-disse Ringo,infastidito, a John
-Carattere di… - e in quel momento,la voce di John venne coperta da
Ringo,che gli urlò contro.
-Ah,volete
incominciare a muovervi?-disse Norm,e fece in modo
che George gli togliesse le mani di dosso,trascinandolo per un braccio. – Vi
stanno aspettando- , aggiunse.
-Devo
andare- disse Paul al sarto,che rimase con il metro a mezz’aria.John
si avvicinò verso il sarto con delle forbici enormi,e disse,con una voce del
tutto femminile : -Dichiaro ufficialmente questo ponte….APERTO!-
e tagliò il metro. Sicuramente John voleva imitare la Regina,con quella voce da
femmina.
Intanto,il
regista girava per il palco dove i Beatles dovevano registrare.Era
veramente nervoso (Ma una camomilla non se la poteva prendere?).Urlava
continuamente : -Dove sono? DOVE SONO?-
Il regista
si rivolse al tecnico,chiedendogli dove erano i quattro musicisti.Il
tecnico gli assicurò che i quattro erano in procinto di arrivare il più presto
possibile.
-Ah sì? Se
non arrivano qui entro trenta secondi,saranno guai….guai…guai-
Il regista
non fece a tempo a finire la frase che i quattro ragazzi,accompagnati dal nonno
e dai manager,erano appena arrivati sul palco lentamente.
-Sempre a
ciondoloni,eh?C’è proprio gente che ha la vita facile- disse John,guardando il
regista in malo modo.
-Passati i
trenta,non c’è più niente da fare.La televisione è un
mezzo giovane.E io non ce la faccio a tenere il
ritmo- disse,andandosene
-Strano,sembra
così giovane- disse Ringo
-LO ERO-
disse il regista,andando verso il mixer.
-Secondo
me,la moglie non sa di quella- disse George indicando la segretaria del
regista.
-Non ne ha
di moglie,guarda che golf che ha- disse John
-Magari glielo
ha fatto la moglie- disse Paul
-Magari se
lo ha fatto di suo- aggiunse John
Successivamente,i
ragazzi si posizionarono,con gli strumenti in mano.Erano
pronti alla registrazione.
-Pronti?Proviamo
e cercate di non muovervi dai vostri posti- disse il regista al
microfono,dentro lo studio. I ragazzi si posizionarono per benino.
Quando tutti
furono pronti,il regista disse : - Ok,musica! –
-I give her all my love
that's all I do
and if you saw my love
you'd love her too
and I love her
She gives me everything
and tenderly
the kiss my lover brings
She brings to me
and I love her
A love like ours
could never die
as long as I
have you near me
Bright are the stars that shine
dark is the sky
I know this love of mine
will never die
and I love her
Bright are the stars that shine
dark is the sky
I know this love of mine
will never die
and I love her -
Il regista consigliò a Norman di “portare i ragazzi ad incipriarsi un
poco nei camerini”.
Shake intanto,era già dentro nei camerini,a “controllare” il nonno.
Appena i ragazzi si posizionarono davanti allo specchio,una “marea” di
attori riempirono la stanza.
-E tu chi sei?- disse un attore a John
-Io sono Beppi- rispose il giovane,con una barba
finta addosso – Vuoi un cazzotto sugli alamari?- disse poi,con la sua solita
aria da finto spaccone.
- John comportati bene o ti ammazzo- disse Norman,molto irritato. – Su,ma
levati quella roba- disse poi a Shake,che in quel momento si era messo una parrucca
bionda in testa- ti sta bene- disse poi.
Norman,successivamente,guardò Ringo,con un copricapo simile a quello di
una guardia reale in testa.Stava comodo su una sedia,leggendo
il giornale “Queen”,mentre l’asciugatore di capelli riscaldava il copricapo.
-Ringo,dove vuoi errivare?- disse Norman disperato
-Sino a pagina 5- rispose il ragazzo,immerso nella lettura
John si avvicinò verso Ringo e disse: -Hai sempre desiderato essere una
guardia della regina- mentre gli copriva gli occhi con il copricapo. Successivamente,John
pettinò il copricapo di Ringo.
Paul,seduto di fronte allo specchio,con un naso finto in mano,recitava
un brano dell’Amleto di Shakespeare -Oh,che questa troppo,troppo solida carne
si imputridisca…. – poi si girò verso gli
amici,impuntando il phon come una pistola,ed urlò: ZAAAAAAAAAAAAP!-
-Non vorrai mica interferire con le rozze caratteristiche della mia
personalità,vero signora?- disse George alla truccatrice
Intanto,John continuava a pettinare il copricapo di Ringo.Poi guardò il
giornale.
-Ma sta leggendo QUEEN!Tutto sulla moda femminile- urlò come un pazzo
Successivamente,il nonno si sfogò,dicendo : -Io avrei dovuto cambiare
per un po’ ambiente e per ora in un treno-in una stanza, in una macchina- in
una stanza, ed in una stanza-in una stanza!Andrà bene per un branco di damerini
incipriati come voi,ma io mi sento come in una camicia di forza-
-Oh,che caro vecchietto- disse una truccatrice.
-Uhmmm,non sfidare la sorte-
disse il nonno alla ragazza.
- è un maniaco sessuale- aggiunse John – la vecchia generazione sta
portando questo Paese alla rovina galoppante –
Ringo e
Shake annuirono.
-Cosa ci fa
una ragazza graziosa come te in un posto come questo?- disse poi Shake,scialbamente.
-Sono quasi
pronti ragazzi,stanno finendo l’appello dell’orchestra- disse Norman,appena
tornato.
-Ehi,che
bella cravatta,da che carrettino ti servi?- disse poi John a Norman,deviando il
discorso.Poi si avvicinò verso una
truccatrice,prendendola per le braccia.Le disse:
-Io posso
aprirti la strada per il palcoscenico-
-E come?-
chiese lei.
John la
portò fuori dal camerino: -Ecco,volta a sinistra dopo la porta, e poi appena
passati gli estintori ci sei- disse,sempre tenendola per le braccia.Dietro
di loro c’erano gli altri tre,anche loro affiancati da ragazze.
-Tocca a
voi,ragazzi- gli dissero,successivamente. In quello stesso momento,un uomo
passava con un manichino. John mise la barba finta addosso al manichino.
-Ah,fagli fare la barba- disse poi George,nel vedere il
manichino barbuto.
Arrivati sul
palcoscenico,i ragazzi guardarono ballare un gruppo di ballerini composto da 4
donne e da un uomo. Ballavano al ritmo di un pianoforte.
Mentre
camminavano,John veniva truccato da una ragazza.Appena
arrivò sul palcoscenico,il ragazzo mollò la truccatrice per mettersi a ballare
come un cretino.
I ragazzi si
avvicinarono ai loro strumenti. Ringo fece ritmo alla canzone,accompagnando il
piano.
John,con la
chitarra che pendeva dalle sue spalle,disse,alzando le braccia al cielo: -Ehi
ragazzi,ho un’idea!Ecco!Perchè non facciamo il numero
qui? Sì!!!-
Paul,George e Ringo risero.
-Due,tre,quattro-
Before this dance is through
I think I'll love you too,
I'm so happy when you dance with me.
I don't want or need to hold your hand,
if it's funny try to understand,
there's really nothing else I'd rather do,
'cause I'm happy just to dance with you.
I don't need to kiss or hold you tight,
I just want to dance with you all night,
In this world there's nothing else I'd rather do,
'cause I'm happy just to dance with you
Just to dance with you,
It's everything I need.
Before this dance is through,
I think I'll love you too,
I'm so happy when you dance with me.
If somebody tries to take my place,
Let's pretend we just can't see his face,
In this world there's nothing else I'd rather do
'cause I'm happy just to dance with you
Just to dance with you,
It's everything I need,
Before this dance is through,
I think I'll love you too
I'm so happy when you dance with me.
I discovered I'm in love with you
'cause I'm happy just to dance with you
-Molto
bravo,George,molto bravo- disse John
-Oh oh-
disse George
-Niente
male-aggiunse Paul
-è stato
grande ragazzi,ora avete circa un’ora.Ma non lasciate
il teatro- poi si rivolse verso John,che stava provando con un’altra ragazza (“Un
uomo ha bisogno di più donne”,diceva sempre John).
-Ehm,vuole
farmi vedere la sua collezione di francobolli-disse con un’aria innocente
-Sì,anche
questa qui- disse Paul,prendendo per il braccio un’altra ragazza
- John,stavo
dicendo a te : quest’ultima prova è importante,lo vuoi capire,importante!-
disse Norman,un po’ premuroso.
John lo rispose facendo il verso del maiale,e se ne andò con
la ballerina,tenendola per mano.
ciao,finalmente sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo di A hard day's night,finalmente ho trovato tempo =) In questo capitolo,come avete notato,mi sono data alla descrizione del film...forse sono stata un po' troppo ripetitiva,ma ho cercato di rimanere fedelissima al film "Tutti per uno"...spero che vi piaccia =)
un bacione
Night
Capitolo 14 *** Ringo e la sfilata per la vita ***
- Io voglio una tazza di thè!-disse il nonno,mentre John e Paul uscirono dal
palcoscenico.
Norman fissò Shake. Magari lui era
interessato ad accompagnarlo. Ma Shake si trovo una scusa,raccogliendo una
chitarra da terra,e dicendo: -Devo…controllare…lecorde…della chitarra!-
-Furbo….George!- disse
Norman.Ma George si tappò le orecchie,facendo finta di non sentirlo.
Norman aveva ancora un’altra
possibilità per levarsi di mezzo il nonno.Disse : -Ringo,il nonno vuole il thè! -
-Aaaah,senti Norm-
disse il ragazzo,ormai scocciato del nonno dall’ora di pranzo.
-Devo alzare il tono della mia voce?- disse Norman,con un
fare da severo.
Ringo era un bravo ragazzo. Obbedì a Norman.
-D’accordo. Vieni nonno!- Il nonno seguì Ringo. Norman alzò
gli occhi al cielo. Quel nonno faceva dannare anche i Santi!
Arrivati alla mensa (questa volta erano andati alla
mensa,poiché il caffè lo avevano appena chiuso),il nonno notava quanti attori
riempivano il locale. Attori che,avevano appena finito di lavorare,attori che
ogni giorno mangiavano tardi.
Ringo era immerso
nella lettura di un piccolo libro,quando il nonno lo interruppe innervosito:
-Ma guardalo!Seduto con quella PROBOSCIDE ficcata dentro il
libro!-
-Beh,cosa c’è da ridire?-
Il nonno prese con violenza il libro dalle mani del
batterista.
-Non hai risorse naturali tue proprie?Ti hanno portato via
pure quelle?-
Ringo gli riprese il libro.
-Sui libri si impara-
-Sì,si impara,vero?Aaaaaah,stupidaggini!Impari
di più andandotene fuori-
-Fuori dove?-
-In qualsiasi posto!Ma non il nostro piccolo Richard,oh no…quando non suoni quelle pelli di somaro ti tormenti
guardando quella robaccia-
-I libri fanno bene-
- è meglio sfilare - disse sorridente,il nonno.
-Sfilare?-
-Sfilare per la città,muoversi,darsi una mossa,VIVERE!-
-Beh,sto vivendo-
-Tu?Vivendo?-
-Qual è stata l’ultima volta che hai offerto una margherita
rosa ad una ragazza? E l’ultima volta che hai fatto arrossire una fanciulla con
una lusinga?-
Ringo guardò male il nonno, e disse: -Non sei un po’ vecchio
per questo? – Il nonno a volte non si faceva mai i fatti propri.
-Beh,almeno io ho dei bei ricordi.Tu
hai solo…quel libro!-
-Non prendertela anche tu con me!- disse il ragazzo,un po’
innervosito.
-Ah,allora sei un uomo,dopo tutto!-
-Cosa vorresti dire?-
-Credi che non lo abbia notato?Credi che non sappia come
stanno le cose? Poveretto-
“Ma che diamine sta dicendo?” pensò Ringo. Il nonno continuò
a parlare,girando attorno a Ringo :
-Ti hanno costretto a rifugiarti nei libri con il loro comportamento
crudele.Si sono approfittati di te-
-Non saprei-
-Gli piace BURLARSI di te!- poi,continuò,puntando,contro il
ragazzo, una zuccheriera di vetro: - dove sarebbero senza il contributo della
tua batteria?-
-Eh,hai ragione-
-E a te cosa rimane?-
-Eh,cosa ci guadagno io?-
-Un libro- disse il nonno,guardando disgustosamente il libro-
-Già. Un maledetto libro!- disse Ringo,sbattendo il libro nel
tavolo.
-Potresti tradire una ricca vedova americana,o bere sago a
Tahiti,prima di diventare troppo vecchio come me-
-Non ci avevo mai pensato- disse incredulo- La mezza età
occupa molto tempo,vero?-
-Hai ragione- disse tristemente
Ringo si alzò. Il nonno sorrise,dicendogli : -Dove vai?-
-A sfilare,prima che sia troppo tardi!- disse il ragazzo,con
la macchina fotografica nella mano destra,mentre salutava il nonno a braccio
teso (una versione ridicola del saluto
alla nazista,potremo dire,perchè Ringo saluta con la
sinistra,e non con la destra,come i nazisti erano soliti fare) .
Uscendo dagli studios,Ringo
incontrò George con uno strano copricapo in testa.
-Hey Ringo,lo sai che cosa mi è successo?-
-No- disse seccato – Quell’espressione sprezzante ti sta cambiando
i lineamenti- e dopo queste parole,Ringo lasciò solo l’amico.
Ringo,poi,passò davanti a John e Paul,che chiacchieravano con
delle ballerine.
-Ecco il giovane prodigio di mezza età!- urlò John,appena
vide l’amico .
– Ma non eri con il vecchio?- chiese Paul.
Ringo non rispose. Gli fece semplicemente una
foto,andandosene.
Paul si rivolse a John: - La prova generale inizia tra mezz’ora.
Non può andarsene via.-
-L’ha appena fatto-
Nello stesso momento,arrivò George correndo : - Hey,sapete cos’è successo?-
-Lo sappiamo- rispose Paul
-Tuo nonno l’ha provocato-
-No!-
-Sì,gli ha riempito la testa di idee-
-Oh,vecchio intrigante,Dobbiamo farlo ragionare- disse un po’
disperato,Paul.
I tre ragazzi andarono alla ricerca di Ringo.Si divisero.
Ringo faceva un sacco di foto,durante la sua
passeggiata,ovvero,la sua “sfilata per la vita”.
E per di più,venne rincorso da due ragazzine. Dovette comprarsi
un giaccone e un cappello,per non essere riconosciuto.
Inoltre,venne ritenuto “alquanto sospetto” da un
poliziotto,giocò con una lattina accartocciata in un argine del Tamigi,fece
amicizia con un bambino di nome Charlie,di 10 anni “e tre terzi”,che aveva
marinato la scuola con gli amici Ginger,Eddie Fallon
e DingDong.
Charlie fece una domanda alquanto simpatica a Ringo: -E tu perchè non sei a lavoro?-
Ringo rispose : -Ho marinato-
Charlie rincontrò i suoi amici,lasciando solo Ringo per il
suo cammino.
Ciao a tutte,devo dire che questo capitolo è un po' piccolo...ho preferito suddividere la "fuga" di Ringo in due parti : questo capitolo con il successivo,che penso di chiamare "Alla ricerca di Ringo" !...spero di essere riuscita a descrivere bene questo divertentissimo momento del film...adoro Ringo,fa molta tenerezza =)
Grazie a tutte quelle che mi commentano sempre,e a quelli che leggono semplicemente =)
un bacione grande a tutti...pace e amore =)
Night Holly
Intanto Norman e Shake,aspettavano ansiosi il ritorno dei 4
ragazzi. Il problema era che mancavano solamente 20 minuti alla prova generale.
Norman aveva paura di dove si era cacciato Ringo:
-Dio solo sa che cosa si scatenerà sull’ignaro Sud. Una volta
assaporati i piaceri della vita,nessuno fermerà più Ringo -disse.
Intanto Ringo,entrato in un pub, cercava di mangiare un
piccolo tramezzino duro come una scarpa.
E purtroppo,si stava per mettere nei guai.
Per sbaglio gli caddero i soldi per il tramezzino in un
tavolo da gioco,e in un altro tavolo da gioco,qualcuno ruppe il bicchiere
contenente la sua birra.
La sfortuna gli andò incontro anche quando decise di giocare
a freccette:un tiro mancino fece mandare una freccetta su un tramezzino di uno
sconosciuto,e sul pappagallino della proprietaria del bar.
Quest’ultima fece mandare via Ringo:
-Vai via,piantagrane-
Ringo se ne andò via amareggiato,mentre il solito poliziotto
che lo stava seguendo da prima.
Intanto,i due manager aspettavano.
-Shake?-
-Sì-
-Perchè non ti preoccupi un po’?-
-Mancano DUE minuti alla prova generale- aggiunse l’ansioso
regista,appena arrivato-Non arriveranno mai-
-Ucciderò Lennon- disse
Norman,ansiosissimo.
-Potremmo sopravvivere se…-
-Arriveranno in tempo per la diretta?- chiese Shake.
Il regista iniziò a rispondere scontrosamente ai due.
Si arrivò alla fine che la colpa di tutto ciò era di Norman.
Lo disse anche Shake,che si meritò uno: -sporco traditore!-
da parte di Norman.
Ma…si sentirono delle voci nell’aria,dei
giovani cantare allegramente.
Erano John,George e Paul.
-Ciao!- disse John.
-Ciao John- rispose Norman
-....JJJOOOOOOHHHHNNNN!-
-Cosa c’è?- chiese George.
-Potrei sbranarvi tutti-
-Ti piacerebbe una mela nel gozzo- disse John
Il regista si avvicinò a John: -Stavate per perdere le prove-
-Ci dispiace per questo- disse George
-Norman…sono solo in tre- disse Shake,alquanto
preoccupato.
-Ehm…stavamo cercando Ringo-
disse Paul -ma ci siamo resi conto che doveva essere qui-
-Ma vi siete resi conto che mancano 45 minuti alla diretta e
siete solo in tre?-
-Controllati,altrimenti scoppi!- lo riprese John -Deve essere
qui-
-Dai,guardiamo nei camerini- disse Norman.
Mentre salirono,Paul chiese di suo nonno. Norman gli disse di
non preoccuparsi.
Intanto,il nonno ne aveva escogitato una delle sue: stava
consegnando alla ragazze della fila fotografie con autografi tarocco. In men che non si dica,le ragazze lo assalirono.
I poliziotti lo pregarono si spostarsi dalla fila,poiché
stava causando disordine pubblico.
Ringo stava ancora passeggiando per Londra.Precisamente in
una strada con lavori in corso. Incontrò una signorina e da vero
gentiluomo,mise per terra il suo cappotto in modo tale che lei non passasse
sopra le pozzanghere.
Lo fece per tre volte,ma alla terza,la signorina cadde,poiché
Ringo per sbaglio coprì una buca.
-Preso finalmente!- disse il solito poliziotto
“pedinatore”,che portò il povero batterista alla centrale.
Ringo cercò di divincolarsi dicendo che era Ringo Starr,e che tra pochi minuti doveva suonare in uno spettacolo.Insomma,disse la verità,ma non venne creduto.
Ringo venne accusato di vagabondaggio,comportamento sospetto
e disturbo della quiete pubblica.
Nello stesso momento,arrivò con gran trambusto il
nonno,accompagnato da altri poliziotti.
I due “colpevoli” vennero fatti accomodare in un corridoio.
-Ringo! Hanno incastrato pure te!-
-Non sono qui di mia spontanea volontà-
-Ti hanno dato una ripassata?- disse il nonno,con la bocca
mezzo socchiusa,a bassa voce.
-Cosa?-
-Sono una manica di macellai,hanno pugni come cosciotti di
maiale per rompere le ossa a giovani come te.Dobbiamofuggire.Chiamerò i rinforzi…tieni
duro,tornerò-
-Per me?-
-Se ti buttano a schiena sul pavimento,attento alla cassa
toracica-
-Ma…a me sembrano innocui-
-ma è quello che vogliono farti credere. Tutti i poliziotti
sono malvagi-
-Volete una tazza di The?- gli chiese il sergente della
centrale.
Il nonno continuò a commentare gli sbirri a sottovoce:
-Cattivi e scaltri-
-No,signor sergente,non per me.No,la
prego-
I poliziotti continuarono a parlare del nonno,di come lo
avevano salvato dalla folla inferocita.
Insomma,non era vero che questi poliziotti erano malvagi.
-Ok,ragazzo,ora o mai più!-
Ma il nonno continuò a credere alla sua teoria.
-Assassini! Johnny McCartney non si lascerà catturare
facilmente!-
E scappò.
Menlove Ave.
TIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN! *sorride
alla John* Stasera (17 Giugno) siccome non avevo il rooter a casa (me lo hanno preso T___T non è giusto *bububu*),ho
pensato “Eh no,oggi scrivo A hard day’s night”,ora o
mai più”…e l’ho fatto,”sfornando” non uno,ma bensì
due capitoli e mezzo! Dunque tenetevi forte,che il prossimo capitolo lo metterò
in breve tempo xD ...e siccome oggi sono buona U_U ,vi faccio una piccola anticipazione: tra due capitoli
ritornerà Silvia McCartney xD un po’ mi mancava,la
mia prima alter ego xD…John
ne sarà contento U_U (beh,direi anche gli altri Beatles…ma dimmi te in che pasticcio si sono messi…e i guai,ahi ahi,penso che forse arriveranno in seguito…dopo il concerto...vi spiego (purtroppo non ricordo
se lo avevo già scritto T___T) …A hard day’s night non finisce con il concerto e con la partenza a
Wolverhampton ,ma ci saranno altre peripezie e poi…”Il rientro a Liverpool” e poi….eheheh,mi
sa che sto dicendo troppe cose! xD è la notte che mi
gioca sempre brutti scherzi (sono le 0.11…siamo già a 18 U_U)…non per questo sono Night U_U…bene,ora mi sono “confessata”…ringrazio
a tutti i lettori di questo romanzo d’appendice e ringrazio tutta la redazione
di Confidenze U_U…oramai
questo è diventato un romanzo rosa e un film diretto dalla sottoscritta,ovvero
la signora Lennon,terza moglie (notare: la radice quadrata di 9 è 3…mi
chiederete “cosa c’entra” ,io rispondo “è un modo per ficcare il 9 in mezzo a
tutto U_U “ ) del famosissimo, bellissimo e divino
chitarrista britannico (ok,mi sa che sto delirando un po’ troppo….e
sono sobria U_Umuahahah)
John Lennon *sviene…viene svegliata da George,John sta ridendo a crepapelle
*….bene,con un caloroso saluto mi rivolgo a voi per annunciarvi la buonanotte
(quando lo leggerete sarà pieno 18 Giugno xD) e al
prossimo capitolo.
Distinti saluti
La signora Night Julia Holly in Lennon
(ok…ora mi metto in modalità
*tranquilla*,o altrimenti vado allo sbaraglio allo zoo di Cagliari *non sapendo che esista*
,facendomi 4 e più ore di camminata e mi faccio sedare…mah
vediamo,la notte è ancora giovane….
….
John: “stay
in bed,grow up your hair!”
Io: “Ho trovato un efficace motivo per passare la notte…Hastaluego!”)
Aggiornamento: 18 Giugno (Happy Birthday,Paul!!!
xD)
Una sola cosa: non mi sono fatta sedare,sono andata a nanna
buona buona (si fa per dire!)
George consigliò al regista di par passare,magari dei
giocolieri,per guadagnare più tempo.
Il nonno,intanto, era arrivato davanti agli studios.
“Diamine,è pieno di sbirri!” pensò “devo trovare un modo per
entrare là dentro”.
E si mise a correre,alla ricerca di uno spazio non
sorvegliato.
Ci riuscì quasi,quando dei bambini tentarono di entrare in
una porta.
Nel mentre che il poliziotto li sgridò,il nonno entrò dentro
la porta,ma venne subito acciuffato da quel poliziotto,che tanto sbadato non
era.
Il nonno chiese aiuto ai ragazzini di prima,che però vollero
in cambio 6 pence ciascuno in anticipo.
-Mercenari- disse il nonno,mentre gli dette i soldi.
I bambini misero in testa al poliziotto un secchio.
John McCartney riuscì ad entrare,ma venne al tempo stesso
inseguito da due poliziotti.
Per fortuna,il regista si accorse del trambusto,e disse ai
poliziotti,tramite microfono,di lasciarlo stare.
Il regista e i ragazzi andarono incontro al nonno.
-Paulie!Dove sei?- continuava a dire,il
nonno.
-Nonno! Dov’è Ringo?-
- è stato catturato dalla polizia!-
-Al commissariato!-
-Lo avranno ridotto ad uno straccio…andate
a prenderlo!-
-Ci pensiamo noi,Norman!- dissero i tre Beatles,e
successivamente si misero pure ad abbaiare,correndo.
Mancavano 20 minuti.
I ragazzi raggiunsero il commissariato.Appena vi entrarono,dovettero uscire
scappando,poiché vennero inseguiti da un “plotone” di sbirri. L’unico incolume
fu Ringo,che uscì tranquillamente dalla centrale.Però
decise lo stesso di correre,per raggiungere gli altri 3 amici.
I poliziotti erano così presi
dall’inseguimento dei Beatles che si lasciarono sfuggire un arresto di tentato
furto di auto da parte di un uomo.
Can't buy me love, love
Can't buy me love
I'll buy you a diamond ring my friend if it makes you feel alright
I'll get you anything my friend if it makes you feel alright
Cos I don't care too much for money, and money can't buy me love
I'll give you all I got to give if you say you'll love me too
I may not have a lot to give but what I got I'll give to you
I don't care too much for money, money can't buy me love
Can't buy me love, everybody tells me so
Can't buy me love, no nono,
no
Say you don't need no diamond ring and I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of thing that money just can't buy
I don't care too much for money, money can't buy me love Owww
I quattro giovani,con difficoltà
riuscirono a dileguarsi,ma poi decisero di ritornare alla centrale.
-Che cosa sta succedendo?- chiese il Sergente.
John a malapena riusciva a rispondere,poiché affannava per la
troppa corsa.
-Ti senti meglio?-
-Sì-
John però dette successivamente un’occhiata a George.Aveva
intenzione di fare qualcosa.
Infatti,i Beatles riscapparono dalle grinfie della polizia.
Can't buy me love, everybody tells me so
Can't buy me love, no nono,
no
Say you don't need no diamond ring and I'll be satisfied
Tell me that you want the kind of thing that money just can't buy
I don't care too much for money, money can't buy me love
Can't buy me love, love
Can't buy me love
Un poliziotto stranamente bloccò il ladro di macchine. Il
signore si impaurì,però il poliziotto chiese solamente di inseguire la folla.
Per fortuna!
I ragazzi,a fatica,raggiunsero gli studios.
In questo caso,la dea bendata baciò anche a loro.
Menlove Ave.
-Ci pensiamo
noi,Norman!- dissero i tre Beatles,e successivamente si misero pure ad
abbaiare,correndo.
(mai dimenticare Johnny and the Moondogs,avrebbe
detto qualcuno,senza fare nomi).
….bene,dopo questa commento tra
parentesi di una quote del capitolo,posso dire che in effetti,questo capitolo è
un po’ cortino (anzi lo è),ma ho deciso di spezzarlo
con l’altro perchè lo trovavo alquanto lungo…dai,un modo per far vedere che anche Night sa
scrivere corti capitoli xD (ahimè,rischio di
diventare una logorroica patentata T__T)…come ho
scritto nel capitolo precedente,il prossimo sarà alquanto “musicale”…finalmente il concerto! *__* Finalmente una folla in
delirio * si immagina i Beatles che suonano…ha voglia
di strapparsi i capelli ed urlare come una ricoverata al manicomio xD *
Inoltre,vorrei quotarvi il pezzo del
film che mi è piaciuto di più in questo capitolo…lo
trovo uno dei pezzi da inserire alla lista immaginaria “una delle parti più
belle del film”:
I
quattro giovani,con difficoltà riuscirono a dileguarsi,ma poi decisero di
ritornare alla centrale.
-Che cosa sta
succedendo?- chiese il Sergente.
John a malapena
riusciva a rispondere,poiché affannava per la troppa corsa.
-Ti senti meglio?-
-Sì-
John però dette
successivamente un’occhiata a George.Aveva intenzione di fare qualcosa.
Infatti,i Beatles
riscapparono dalle grinfie della polizia.
È quell’occhiata d’intesa che mi fa
“morire”…i Beatles sono fatti ad essere imprevedibili,e
questo sicuramente era di loro natura…pensando anche
che la loro vita era una “corsa”.
Bene,vi lascio alla prossimo
capitolo,che sarà più impegnativo,perchè ci sarà
Silvia (che non sverrà per John…bravaxD il concerto se lo deve guardare tutto U_U…non è come me
che giovedì,mentre guardavo con molto scazzo Mtv,trasmettono
la pubblicità del canale 705 e mettono un pezzo di un video di John che fa il
suo solito sorriso alla Walrus e io rimango per 10
minuti con il battito cardiaco accelerato a ripetere senza fermarmi il suo
nome,come se fosse una litania xD…ecco,avete scoperto
gli effetti collaterali che mi provoca John U_U)…ecco,ho scritto più nella mia sezione che nel capitolo.Mi vergogno,ma rido allo stesso tempo xD…altro che “Menlove Ave. Questa
è “Cazzi miei” ( e fa pure rima)…ma in
effetti,capitemi,la scrittura la trovo come un qualcosa su cui sfogarmi
U_U…ecco,con questo passo e chiudo.
Un grazie di cuore a chirecensisce o chi solamente legge.
Mi fa alquanto piacere J
Night
….
Risposte alle recensioni:
Zazzà: si,il nonno come al solito è un
grandissimo guasta feste xD…Silvia
arriverà al più presto,lo prometto…ora che ho più
tempo *w*
Cocorit: *w* da quanto tempo! J purtroppo in questi mesi non avevo
trovato tempo per guardare ancora per l’ennesima volta il film,e per scrivere
questo pezzo…il prossimo capitolo avrà una parte dove
posso tranquillamente pensarla,senza guardare il film *annuisce* J
Sofy: mumumu.....parti
Lvabbè,quello
che resta da dirti è “buon divertimento”,allora! ^^ come ho detto alle
altre,ora avrò più tempo per questa fic ^^
Thief: posso capire il tuo stato di stess…ma ora,bisogna rilassarsi *sorride
alla John*
Andry: ecco,finalmente hai letto *tzètzè*….sinceramente,il
nonno prende un po’ male quando è convinto che quei zucconi di sbirri sono malvagi…povero Ringo,si deve sempre assorbire le sue
“litanie” xD
Marty “The Boss”: ecco,aspettavo lei,come un
povero Cristo alle prese con il pizzo XD…bene,ora ho
aggiornato in fretta xD visto??? Vabbè,è
un po’ corto xD però dai,mi ci sono messa *annuisce*…eheheh,i
sorrisi alla John sono moooolto contagiosi xD
-Se non foste tornati,mi avrebbero messo a fare il
telegiornale in gallese…per tutta la vita-
Pover uomo.
Nel mentre i ragazzi si vestirono.
-Avrei delle cose da dirti- disse Paul,al nonno.
-Lascialo in pace,non è colpa sua se è vecchio- aggiunse John
-L’età non c’entra. È un intrigante- disse Paul,senza neanche
degnare di uno sguardo a John.
-Voleva solo un po’ di attenzione,dico bene?-
E John guardò verso il nonno.
-Sai qual è il tuo problema?Saresti dovuto andare negli Usa.
Saresti un anziano di Boston.
Hai preso una svolta sbagliata e sei un vecchietto di Liverpool-
-Ma sono PULITO-
-Davvero?-
-Ehi Norm- disse nel mentre,Shake.
-Cosa?-
-Non è colpa mia-
-Che cosa?-
-NON SONO più ALTO di te,sei TU ad essere più BASSO di me-
-C’è nessuno?- disse Norm, bussando
sulla testa di Shake.
-Ehi Shake,dov’è il mio stivale? Mi porteresti anche un The?-
-Ok George-
-Grazie-
Ma Norm rimproverò loro per il
ritardo,e quindi George,purtroppo,non poté bere il suo tanto desiderato The.
Tra questa bolgia nei camerini,Silvia riuscì a mettere piede,dopo
una lunghissima fila durata circa mezz’ora.
Non ebbe tanta difficoltà a trovare il posto poiché era un
posto in platea.
Il signor Wilbur si fece così
“carinissimo” e disponibilissimo con loro…saràperchè era la (finta) sorella di Paul.
Ecco perché andò a fila terminata.
Si vestì il meglio possibile (jeans,maglione
bianco,cappottino nero) e si fece ristirare i capelli da un’ amica,al quale
sottrasse mezz’ ora di studio.
Quest’amica non era amica di Paul,però.
-Ecco qui,Silvietta,che si fa bella
per i Beatles!- disse appunto la ragazza,che stava sentimentalmente con un
amico di Paul.
-Grazie mille per la tua disponibilità- rispose,Silvia.
Camminò il più velocemente possibile verso gli studios,dopo essere scesa nella fermata di bus più vicina,e
durante il viaggio e la passeggiata,la sua mente non faceva altro che ripetere
un nome: “John”.
Chissà se la pensava,si chiedeva,e successivamente i suoi
pensieri si tramutavano in un piccolo monosillabo: “no”.
Lui trattava le persone come oggetti e lei era una stupida
ragazzina che credeva che lui fosse il suo vero amore.
Ecco a voi le scemenze adolescenziali.
E lei,nonostante avesse quasi 18,stava per allontanarsi dal
periodo adolescenziale…e si sentinva
come un’inutile bambina.
E per di più,mentre faceva la fila,accadde qualcosa di
strano.
Lo vide….correre.
Perchè diamine correva,e perchè dietro di lui c’erano degli sbrirri?
Che diamine avevano fatto i Beatles,per rovinarsi le fedine
penali?
Alla vista di ciò,rise di gusto assieme a delle vicine
ragazze che avevano osservato la scena.
E da lì,la fila affrettò sempre più il passo.
Stava per iniziare lo spettacolo.
Trovò il suo posto,a sinistra dell’auditorium.
Mentre aspettò con ansia il suo gruppo preferito,non si
accorse che vicino a lei,si stavano sedendo due uomini che conosceva benissimo.
-Ecco,si sieda qui!-
-Qui?-
-Sì,è questo il suo posto,signore!-
-Ok- disse il vecchio,mentre si sedeva- Ma...guarda un attimo
verso sinistra…-
-Sì…vedo…embè?-
-Vicino a te!-
-C’è sua nipote…SUA NIPOTE????-
-Ah!- si spaventò la ragazza,mentre vide i due uomini -Nonno
e Shake???-
-Che ci fai qui??? Non ti avevo preso i biglietti?-
-Ma ora ce l’ho!!!- disse la ragazza,sventolando il suo
biglietto convalidato.
-Piccola canaglia!Chi te lo ha dato?-
-Mah…mi sa Superman!-
-Ma che Superman e Superman…quello
o è mio nipote,o quel rozzo di ragazzo dal ciuffo a barboncino!-
-E chi sarebbe,scusi,il ragazzo dal ciuffo a barboncino?-
chiese Shake
-Vabbè che lo sono tutti…comunque,quello
che si crede un duro che ti fa la corte,e tu come una cretina ci stai…ma tanto ti devi sposare con mio nipote,vero?-
Con queste parole,Shake rimase inorridito.
Come poteva un nonno volere un orribile matrimonio tra i suoi
due nipotini?
La ragazza diventò rossa.
-Nonno! Che diavolo dici!-
-Mi scusi- si aggiunse Shake - ha detto matrimoniotra i suoi nipoti?-
Il nonno si ricordò subitamente,che quella ragazzina doveva
essere sua nipote in incognito.
-Ah…era un modo di dire-
Shake fece spallucce.
In quello stesso momento,iniziò il concerto…
-Ladies
and gentlemen,the BEATLES!!!!- disse una voce,dal microfono.
E da lì,nacque il putiferio.
Le ragazzine strillavano come forsennate,piangevano a dirotto
e si strappavano i capelli.
Silvia si mise in piedi e saltava e urlava come una matta.
Appena vide John,che sorrideva al pubblico,si mise a
strillare ancora più forte.
Era così presa che senza accorgersene strillò all’orecchio
del vicino Shake:
Il nonno borbottò: -Ecco,questa qui pensa a quell’imbranato…quel finto bulletto!-
Shake sorrise anche al nonno,e anche con il nonno fece una
faccia preoccupata.
I ragazzi iniziarono a suonare.
Tell
me why you cried,
and why you lied to me.
tell me why you cried,
and why you lied to me.
Well I gave you everything I had,
but you left me sitting on my own.
did you have to treat me oh so bad,
all I do is hang my head and moan.
Tell me why you cried,
and why you lied to me.
tell me why you cried,
and why you lied to me.
If there's something I have said or done,
tell me what and I'll apologise.
if you don't I really can't go on,
holding back these tears in my eyes.
Tell me why you cried,
and why you lied to me.
tell me why you cried,
and why you lied to me.
Well I beg you on my bended knees,
if you'll only listen to my pleas,
is there anything I can do,
'cos I really can't stand it,
I'm so in love with you.
Tell me why you cried,
and why you lied to me.
I
got something to say that might cause you pain,
if I catch you talking to that boy again,
I'm gonna let you down,
and leave you flat.
Because I told you before, oh,
you can't do that.
Well it's the second time I've caught you talking to him,
do I have to tell you one more time I think it's a sin?
I think I'll let you down, and leave you flat.
(gonna let you down and leave you flat)
Because I've told you before, oh,
you can't do that.
Everybody's green,
'cause I'm the one, who won your love.
But if it's seen,
you're talking that way,
they'd laugh in my face.
So please listen to me if you wanna stay mine,
I can't help my feelings, I'll go out of my mind.
I know I'll let you down,
and leave you flat.
(gonna let you down and leave you flat)
Because I've told you before, oh,
you can't do that.
If I fell in love with you
Would you promise to be true
And help me understand
Cos I've been in love before
And I found that love was more Than just holding hands
If I give my heart to you
I must be sure
From the very start
That you would love me more than her
If I trust in you oh please
Don't run and hide
If I love you too oh please
Don't hurt my pride like her
Cos I couldn't stand the pain
And I would be sad if our new love was in vain
So I hope you see that I
Would love to love you
And that she will cry
When she learns we are two
Cos I couldn't stand the pain
And I would be sad if our new love was in vain
So I hope you see that I
Would love to love you
And that she will cry
When she learns we are two
If I fell in love with you
And I should
have known better with a girl like you,
That I would love ev'rything that you do,
And I do,
Hey, hey, hey,
And I do.
Whoa, oh, I never realized what a kiss could be,
This could only happen to me,
Can't you see
Can’t you
see.
That when I
tell you that I love you,
Oh, you're gonna say you love me too, Hoo, hoo, hoo, hoo,
Oh, and when I ask you to be mine,
You're gonna say you love me too,
You love me too,
You love me too.
Il rumore era assordante,il nonno si tappava le orecchie.
Ad un certo punto lo fece anche Silvia.
No,quelle ragazze,erano troppo scalmanate.
Ok,andava bene urlare (lo aveva fatto pure lei d’altronde!),ma
con un certo limite.
She loves you, yeah, yeah, yeah
She loves you, yeah, yeah, yeah
She loves you, yeah, yeah, yeah, yeah
You think you lost your love
When I saw her yesterday
It's you she's thinking of
And she told me what to say
She says she loves you
And you know that can't be bad
Yes, she loves you
And you know you should be glad
She said you hurt her so
She almost lost her mind
And now she says she knows
You're not the hurting kind
She says she loves you
And you know that can't be bad
Yes, she loves you
And you know you should be glad, ooh
She loves you, yeah, yeah, yeah
She loves you, yeah, yeah, yeah
And with a love like that
You know you should be glad
You know it's up to you
I think it's only fair
Pride can hurt you too
Apologize to her
Because she loves you
And you know that can't be bad
Yes, she loves you
And you know you should be glad, ooh
She loves you, yeah, yeah, yeah
She loves you, yeah, yeah, yeah
With a love like that
You know you should be glad
With a love like that
You know you should be glad
With a love like that
You know you should be glad
Yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah, yeah, yeah
A fine concerto,i quattro ragazzi,tutti sudati,si
inchinarono.
Che veri gentiluomini,eggià!
John salutò la folla con un balletto alquanto strambo.
In fondo,il concerto non sarebbe un concerto se non fosse
finito con una “mossa Lennoniana”.
Molte ragazze erano svenute,Silvia no.
Non era ragazza di queste cose.
Lo sclero,già, c’era stato,ma lo svenimento…no.
I ragazzi,poi,corsero verso i backstage.
Shake,disse subitamente a Silvia:
-Hai anche il biglietto di Wolverhampton?-
La ragazza annuì,E Shake,di conseguenza,sbuffò.
-Va bene.Seguitemi- disse poi,alla
ragazza e al nonno.
Menlove Ave.
Oddio! Sono fusa! Scusatemi se non posso rispondere alle
vostre recensioni L ma non
posso proprio…sappiate che mi sono davvero piaciute,e
mille grazie ancora a chi recensisce,o chi solo legge! ^_^
A presto,e spero che non faccia tantissimo schifo L !
-C’è una cosa che mi domando- disse Silvia,mentre usciva
dagli studios con Shake e il nonno -Perché tiene il
nonno ammanettato a lei?-
-Perché stava di nuovo facendo l’uccel di bosco-
-Cosa vuoi che sia,fuggire da un gruppo di sbirri pappa molli!-
-Signor McCartney,io sono responsabile della sua vita!-
-Pfff,mocciosetto,non
mi sei responsabile manco di un baffo!-
-Dove sono i Beatles?- chiese la ragazza,all’improvviso,per
tagliare corto con questi bisticci,che stavano per diventare noiosi.
-Eh,sempre ai Beatles,pensi…-
-Beh,l’ho chiesto solo per curiosità-
-Chissà dove sarà andato il tuo bel tenebroso!-
La giovane sbuffò,rossa come un peperone.
Aveva capito a chi si stava riferendo il nonno.
POCHI MINUTI DOPO
I Beatles uscivano dagli studios,correndo
verso un elicottero che li doveva portare a Wolverhampton.
C’era pure da evidenziare il fatto che John si dimenticò pure
che avevano un concerto,quella notte,nonostante fosse stato lui uno degli
“agenti segreti” dell’operazione “Io rivoglio i miei biglietti”.
-Ma dove hai la testa,John?- chiese George.
-Ehm…un lapsus!-
-Spero che sia solo un lapsus- aggiunse Paul -e non qualche
“agente estraneo”-
John scosse la testa sorridente,mentre correva nel prato
verde.
Sull’elicottero li aspettavano il nonno (ancora incatenato)
,Shake e Silvia.
Paul si sedette vicino al nonno,e gli ordinò di buttare
dall’elicottero i finti autografi.
Il nonno lo fece,stranamente,senza esitare.
Di fronte a loro,stavano Norm e
Shake e dietro di loro,stavano George con Ringo e Silvia con John.
La ragazza fu felicissima di rivedere i quattro ragazzi,e
soprattutto essere seduta vicino al Beatle che le
faceva battere forte il cuore.
John si avvicinava sempre più a lei.
Le cinse le spalle di lei con il braccio sinistro: -Allora,ti
è piaciuto il nostro concerto?-
-Emozionante,davvero bellissimo…complimenti!-
disse lei,guardando tutti e tre.
-Grazie!- dissero i tre,accompagnati dalla voce di Paul,che
dava le spalle a John.
-Devo dire che c’era un enorme casino,dalle parti degli
spettatori-
-Dì,la verità…non hai mai visto
nulla di così devastante!- le disse John.
-No…mai-
-Troverai lo stesso frastuono tra due ore- aggiunse George.
-Il problema è che non è alquanto bello che vi urlino
sopra...altrimenti gli strumenti non si sentono bene-
-è difficile fare zittire,quelle ragazze- disse Ringo
-John viene sempre ascoltato…ti
temono,amico!- disse George.
Tutti risero.
-Ma anche Paulie,non scherza- disse
John.
-Io- disse Paul,voltandosi- sono un’arma di attrazione-
-Buuuuhhhh- George e Ringo fecero un coro di
disapprovazione.
-Rigirati,Paul, le tue spalle fanno più bella figura- disse
John -A volte vorrei fare lunghi e interessanti discorsi più con le tue spalle
che con la tua faccia-
La ragazza si mise a ridere di gusto. John venne contagiato.
Ecco,sembravano due papere arrabbiate.
-Che risata uguale- disse Shake sorridente,mentre sentì i
due.
John fu il primo che smise di ridere,e mentre smise,abbracciò
la ragazza.
-Calmati…respiraprofondamente…-
La ragazza smise lentamente,asciugandosi le lacrime provocate
dalla risata sonora.
-Dopo non mi siedo più vicino a te!- disse scherzando -Non
fa,mi fai troppo ridere-
-Dai,allora dopo facciamo qualcosa di più serio- disse
lui,maliziosamente.
La ragazza inarcò un sopracciglio.
-John,smettila di importunare Little!- disse
George.
-Lennon!- si sentì nel mentre,Norman -C’è
qualcosa che non va?-
-Nulla,Norm, va tutto beeeeeeneeee!- e concluse la frase facendo un dolce sorriso
a trentadue denti.
E si mise a sorridere la ragazza,facendo il suo solito
sorrisetto.
-Piantala John!- gli disse la giovane.
-Altrimenti? Voui picchiarmi? Dai,picchiami,se
ne hai il coraggio!- disse,facendo un’aria da finto bulletto.
-No…non lo farei mai-
-Sei una schiappa!Picchiami-
-Non voglio sporcarmi le mani-
-Vigliacca!-
Silvia allora tese la mano per dargli uno schiaffetto,un po’
come quello che fa un Vescovo durante la Cresima.
-E tu questo lo chiami uno schiaffo?-
-No!- disse,ridendo.
-Riprovaci-
-Dai smettila-
John sbuffò.
Norman in quel momento si alzò e vide John in
ginocchio,sporto troppo verso la sorella di Paul,che voleva farsi
schiaffeggiare da quest’ultima.E per di più stringeva
i polsi di lei.
-John,non sei troppo grande per la
ludoteca?-
-Ora che ho incontrato una bimba con cui giocare!-
-John,smettila- gli fece la ragazza.
E Norman lo tirò per un braccio e fece mettere George vicino
a Silvia,e John vicino a Ringo.
-Se continui a importunare la ragazza…lo
dico a C….-
-Norman,NO!- urlarono gli altri Beatles.
Norman,sbigottito dalle parole di George,Paul e Ringo,lasciò
il Beatle ribelle vicino al batterista.
La ragazza,tristemente,capì il nome che stava per dire
Norman,ma la sua tristezza si trasformò immediatamente in un sorriso quando
sentì da John:
-Ehi! Ti tengo d’occhio!- disse,indicando prima gli occhi,poi
lei.
-Tanto ci sono IO qua che la proteggo- aggiunse George,stringendola
a sè.
La ragazza rise nuovamente.
Dopo,il discorso tra i quattro divenne più serio.
Si parlò di come Silvia aveva incontrato Paul (tralasciando
“quel” bacio),del penultimo anno al Liceo Magistrale,di che cosa avrebbe voluto
fare da grande (mah…forse la giornalista,o
l’architetto,oppure la psichiatra…nonostante si fosse
iscritta al Liceo Magistrale,non voleva assolutamente fare la maestra poichè era un mestiere che non faceva per lei),e di come
aveva conosciuto i Beatles,grazie ad un piccolo negozio di Lp
della cittadina dove studiava.
I quattro raccontarono a lei l’esperienza (ovviamente,solamente
la parte sobria) dell’America,ma non solo,anche di come erano diventati famosi
nell’arco dell’anno precedente.
-Una volta si scoprì che io adoravo le gelatine di frutta. Ora
me le tirano ad ogni concerto- disse George.
-I fan dei Beatles non mi accettarono subito. Durante il mio
debutto,urlarono “Peteforever,Ringo
never”…Pete era il loro
primo batterista-
-Un caro amico,sì…ma non è nulla in
confronto a Ringo!- disse Paul.
-Già…Pete e Paul erano molto amici…rischiarono pure di incendiare un cinema di Amburgo- disse George.
-Infatti tutti vennero mandati via,gli unici che restarono
furono io e…Stu-
Il volto di John divenne sempre più triste.
Ringo dette una pacca sulla spalla di John.
-Devi sapere, piccola, che Stuart era un nostro amico…era il mio migliore amico…oraè…morto- disse il giovane,facendo tanta fatica nel
pronunciare la parola “morto”.
-Oh,ragazzi…io…mi spiace- disse
Silvia,che iniziò a disperarsi,tristemente.
George la tranquillizzò,tendendo un braccio sulla sua spalla.
-John- disse lei,alzandosi,mentre tese una
mano verso il braccio di lui - mi spiace-
- è la vita,piccola Silvia…capita…-
disse serio fissandola.
I minuti di silenzio passarono,quando vennero rotti da
John,che fortunatamente disse,sorridente : -Partitina a Poker?-
E fu così che la maggior parte del volo venne trascorsa a
giocare a Poker.
E mentre giocavano,non mancavano le canzoni che cantavano,con
magnifici cori a cappella.
Ringo accese la radiolina (la stessa dello scorso viaggio in
treno).
-Oh,che bello,un programma dedicato alle Canzoni di Chuck Berry!- disse.
-Alza il volume amico!- disse John tutto eccitato. Chuck Berry era un suo mito.
E così i ragazzi iniziarono a cantare le canzoni che la radio
trasmetteva.
Well if you ever plan to motor
west
Just take my way that's the highway that's the best
Get your kicks on Route 66
Well it winds from Chicago to L.A.
More than 2000 miles all the way
Get your kicks on Route 66
Well it goes from St Louis, down to Missouri
Oklahoma city looks oh so pretty You?S?l see Amarillo and Gallup, New Mexico
Flagstaff, Arizona don't forget Winona Kingsman, Barstaw, San Bernadino
Would you get hip to this kindly trip
And go take that California trip
Get your kick on Route 66
Well it goes from St. Louis, down to Missouri
Oklahoma city looks oh so pretty You?S?l see Amarillo and Gallup, New Mexico
Flagstaff, Arizona don't forget Winona Kingsman, Barstaw, San Bernadino
Would you get hip to this kindly trip
And go take that California trip
Get your kick on Route 66
Get your kick on Route 66
-Questa sa cantare!- disse John,parlando di Silvia.
Lui l’aveva osservata ed ascoltata per tutto il momento.
Era rimasto impressionato dalla sua voce.
Non era una voce dolce,ed era una tonalità alta…un
po’ come la sua,in fondo. Perchè sicuramente lei non sarebbe
arrivatamai a fare una tonalità simile
a quella di Paul.
-Io…ehm…- disse la ragazza imbarazzata.
-Potresti cantare assieme a noi,una volta!-
-No,rovinerei i vostri concerti-
-Ma dai!- disse Paul -Uno di questi giorni,quando siamo tutti assieme…-
-Vedremo.Ma sappiate che io canto solo con un pubblico
poco numeroso!- disse la ragazza,scherzando.
Buonanotte a tutti XD mi ha fatto molto piacere il fatto che
vi sia piaciuta l’ennesima entrata in scena di Silvia ^_^ ,grazie mille Andry,Thief e Zazzà
per aver recensito ^_^
Zazzà: no,Silvia è unica U_U se fosse svenuta,si sarebbe abbassata a livelli squallidi…xD Silvia è una
ragazza davvero tosta,a volte…
Thief: molte fan dei Fab,oddio…erano troppo da
ricoverare in manicomio,poverette XD però anche io sicuramente avrei sclerato come la mia alter ego Jahah
XD si,sono uno spasso quei due manager *___*
Andry: Che bello,ti sei
immedesimata in Silvia *___* e poi,davvero,la parte del nonno e Shake sembrava
una parte del film?? *___* no,mi fai arrossire XD yuppie,sono davvero contenta
di essere entrata nelle loro parti ^_^
Grazie ancora a tutte. Mi sto accorgendo sempre più di
scrivere un’alter ego sempre più…egoxD magari avessi incontrato i Beatles *___*
I ragazzi scesero dall’elicottero,e si divisero in due gruppi. I Beatles
con Norman dovettero passare inosservatamente dietro ad una serie di
macchine,che circondavano il palco,ed evitavano lo sguardo “indiscreto” di
qualche fan accanita,che si accorgeva del passaggio dei suoi idoli.
I restanti,invece, si dovettero posizionare davanti al palco,per
attendere l’ennesimo concerto.
Prima di separarsi,nel mentre che Norman stava dicendo ai Beatles di fare
attenzione a non essere scoperti (le solite ramanzine,insomma) ,John si era
distratto per avvicinarsi dalla ragazza,che stava per andare a convalidare il
biglietto.
-Psss….Syl-
Lei si girò,sorspresa dal modo di come l’aveva
chiamata.
Lui le mise le mani tra le spalle,dicendo: -A dopo-
-A dopo…in bocca a lupo!-
-Crepi- disse,sorridente.
I due si fissarono per un paio di secondi.
-Syl,io…-
-Che c’è?-
Ma in quel momento,Norman urlò a John.
-Devo andare…adopo…sappi
una cosa: non vedo l’ora di rivederti-
E sorrise.
-Mettiti in prima fila- disse,continuando -Altrimenti come faccio a
cantare senza fissarti?-
E fece l’occhiolino.
-Addirittura non riesci a cantare?- disse,ridendo.
-è la verità Sy-
Quanto era bello. Sembrava un sogno.
-Lennon!-
-Vai,John- disse lei,sorridendo.
-Ti bacerei,ma non c’è tempo…aspettami,tornerò
presto- disse lui,e corse verso i suoi colleghi,diretti verso il backstage.
Lei continuava a gurdarlo,mentre si
allontanava sempre più.
-Beh,chestai a fissare John?- disse Shake.
Oddio,se n’era accorto? Oramai non poteva nascoderlo.
John la faceva impazzire,le faceva andare in tilt il cervello.
-Io?- disse,timidamente.
-Dai…il concerto sta per iniziare…hanno già messo gli
stumenti sul palco- disse Shake.
La ragazza annuì,e seguì i due uomini.
Il nonno si faceva largo tra la folla,dicendo “C’è mio nipotesul palco”,ma nessuno ci credeva (benché
fosse vero),ma lui spingeva così forte che riuscì a trascinare in prima fila
Shake e Silvia,poiché tutti e tre si tenettero per mano,a fila indiana.
-Sono un grande- disse il nonno,sistemandosi il vestito,mentre arrivò in
prima fila.
Silvia era emozionata,finalmente era in prima fila.
-Maledette ragazzine!- disse il nonno,mentre si sentiva schiacciato dalla
pressa che facevano le fan strillanti.
-Povere orecchie!- disse Shake.
-Neanche i maiali urlano così quando stanno per morire- disse la
ragazza.
Shake si mise a ridere.
La ragazza fece spallucce. Non si aspettava una reazione così alla sua battuta…mah…humour inglese.
Povero Shake…bisognava “patpattarlo”
per benino.
-Si calmi,Shake…piuttosto…qualcuno sa la
scaletta?-
-Io ti amo,ti amo ti amo da
parte dello spilungone!- disse il nonno.
-John non ha mai scritto una canzone così.SemmaiIf I fell…-ribattè Shake (non capendo il sarcasmo del nonno).
-eh,se cadesse dalle nuvole!Guardalo…non si dà
troppe arie?Altro che Paulie- disse,mentre lo vedeva
salire tutto sorridente.
Silvia non badava alle scemenze (“mi sa proprio che quello che di da le
arie,è proprio Paul,nonnino caro”,pensò) del nonno,ormai i suoi “obiettivi”
eranoquelli di vederLO,vederLO,e ancora vederLO.
Appena i Beatles salirono,ci fu un boato madornale. Ragazzine che
svenivano,che si strappavano i capelli,che piangevano…insomma,la
stessa minestra del pomeriggio appena trascorso.
I Beatles aprirono la bocca per parlare,ma nessuno incominciò a
zittirsi.
John iniziò a presentarsi,ignorando il fatto di essere ascoltato:
-Ciao,un nano spastico venuto dalla Luna.Sono una
ninfomane in versione maschile-
Ma nessuno badò alla frase di John.
-Che ha detto? Che ha detto?- disse Silvia a Shake,nervosa dal fatto che
una (stupida)ragazzina le
avesse appena urlato nei timpani.
-Ha detto…due cose sceme…nano
e ninfomane-
-Allora- continuò John- Bel pubblico…volete fare silenzio per favore? - e fece un bel
sorriso.
In quello stesso momento,riuscì finalmente a vederLA.
Scosse la testa,stufo degli strilli.
-Ragazzi- disse,verso gli amici -fanculo agli strilli…uno due tre e quattro-
It's been a
hard day's night,
And I've been working like a dog,
It's been a hard day's night,
I should be sleeping like a lo
but when I get home to you
I'll find the things that you do
will make me feel alright
You know I work all day
to get you money,
to buy you things
And it's worth it just to hear you say,
you're gonna give me everything
That's why I like to come home
'cause when I get you alone
you know I feel allright
When I'm home,
everything seems to be right
When I'm home,
feeling you holding me tight, tight
That's why I like to come home, 'cause when I get you alone
you know I feel allright
you know I feel alright
you know I feel alright
A fine canzone,Paul disse: -Vai Geo-
-Sì…
-
I'm gonna write a little
letter, Gonna mail it to my local DJ.
Yeah an' it's a jumpin' little record
I want my jockey to play.
Roll Over Beethoven, I gotta hear it again today.
You know, my temperature's risin'
The jukebox's blowin' a fuse.
My heart's beatin' rhythm
And my soul keeps a-singin' the blues.
Roll Over Beethoven and tell Tschaikowsky the news.
I got the rockin' pneumonia,
I need a shot of rhythm and blues.
I caught the rollin' arthiritis Sittin' down at a rhythm review.
Roll Over Beethoven they're rockin' in two by two.
Well, if you feelin' like it
Go get your lover, then reel and rock it.
Roll it over and move on up just
A trifle further and reel and rock with it,
Roll it over,
Roll Over Beethoven, dig these rhythm and blues.
Durante la canzone,non mancò il momento in cui George finalmente riuscì a
vedere la sua amica.
Così si mise a sorriderla.
Well, early in the mornin'
I'm a-givin' you a warnin'
Don't you step on my blue suede shoes.
Hey diddle diddle, I am playin'
my fiddle, Ain't got nothin' to lose.
Roll Over Beethoven and tell Tschaikowsky the news.
You know she wiggles like a glow worm,
Dance like a spinnin' top.
She got a crazy partner, Yaoughta see 'em reel and rock.
Long as she got a dime the music wont never stop.
Nel mentre,il nonno e Shake si misero a ballare.
Roll Over Beethoven,
Roll Over Beethoven,
Roll Over Beethoven,
Roll Over Beethoven,
Roll Over Beethoven, dig these rhythm and blues.
A fine canzone,il nonno urlò:
-Ehi,fate cantare a Paul!-
Paul non riuscì ad ascoltarlo,però sapeva benissimo che quello era il
suo momento. Le sue dita tremavano sulle corde del basso,il suo cuore batteva
forte. Si lasciava troppo prendere dalle emozioni,a volte.
Chiuse gli occhi,contando sino a quattro.
Close your
eyes and I'll kiss you,
Tomorrow I'll miss you,
Remember I'll always be true.
And then while I'm away,
I'll write home everyday
and I'll send all my loving to you.
John iniziò a sbuffare,quando vide che Paul la osservava mentre
“canticchiava” la sua “fottuta serenata”.
“Cazzo,John,suona…cazzo!”,pensò,tra sé.
Mica aveva voglia di accompagnarlo con la chitarra. Dal nervoso stava
per spezzare il plettro.
Intanto Paul l’aveva catturata con gli occhi. Lei lo guardava sognante.
“Stupido…stupido bamboccio”.
I'll
pretend that I'm kissing
the lips I am missing,
and hope that my dreams will come true.
And then while I'm away,
I'll write home everyday,
and I'll send all my loving to you.
All my loving, I will send to you,
All my loving darling I'll be true.
John si avvicinò al microfono.Aveva una voglia
di cantare,per sfogarsi.
-John,ma che fai…tocca a Ringo!- disse Paul.
-Piantala! Ora canto io…scusaRingo- disse voltandosi- dopo canta pure…ma
fatemi fare a tutti costi questa canzone-poi,si diresse verso il pubblico,che
stranamente aveva “abbassato il volume”:
-A te- riuscì solamente a dire. Ovviamente quel “te” si riferiva a
lei,le lo guardava,che lo amava,ma che lui,testardo,non voleva crederla.
I don't like you but I love you
Non poteva…anzi non doveva…ma…
seems that I'm always thinking of you
Ecco,lui l’amava.
Oh, ho, ho, you do me wrong now
“Eh beh,mi stai un po’ scuotendo
il mio mondo”
My love is strong now
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
Baby...
I don't want you, but I need you
don't wanna kiss you, but I need to
Oh, ho, ho you treat me badly
“Direi…mi
eviti,a volte”
I love youmadly
“Se ti entrasse in testa,piccola
ragazzina!”
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
Baby...
I love you and all I want you to
do is just
Hold me, hold me, hold me, hold me... Tighter...
“Mentre ti fisso,mi stai
fissando anche tu…sembra che il mio messaggio ti sia
arrivato”
Tighter... I want to leave you
don't wanna to stay here
Don't wanna spend another day here
Oh, ho, ho I wanna sit now..
I just can't quit now
You really got a hold on me
(you really got a hold on me) You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
Baby
I love you and all I want you to do is just
Hold me (please)
“PLEASE. Sì,ti prego,perfavore.”
Hold me (squeeze)
“Sì…come un limone”
Hold me.... Hold
me
Ecco,era più sincero che mai. Al diavolo Paul,che la voleva sempre con
sé.
L’aveva forse catturata? Oramai era sua per sempre?Solo ed
esclusivamente sua?
Il cuore di lei batteva forte,le sue guance erano rosse (come al
solito).
Due lacrime (maledette!) tentavano di scendere su quelle guance
rosse,mentre i suoi occhi fissano gli occhi di un ragazzo che suonava con tanta
sicurezza la sua Rickenbacker nera e bianca.
You really
got a hold on me
(you really got a hold on me)
You really got a hold on me
(you really got a hold on me)
George se ne fregava del comportamento di John,Ringo non riusciva a
vederlo bene. L’unico che se ne fregava era Paul,più irritato che mai.
-Ringo- disse John-Ora è il tuo momento...-
-Fa nulla,una delle prime donne sei tu-
-Ma….RINGO!-
-Smettila John…uno,due,tre,quattro…-
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
Love you like no other baby
Like no other can
Love you like no other baby
Like no other can
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
Tell me that you love me baby
Let me understand
Tell me that you love me baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
Wow
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
Love you like no other baby
Like no other can
Love you like no other baby
Like no other can
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man Wah
I wanna be your man, oh
I wanna be your man, oh
I wanna be your man, ho, ho
-Ma che hanno i ragazzi,si chiese Shake,mentre li vedeva svogliati.
-Sarà perchè sono stanchi dal concerto di
prima- rispose Silvia.
-Di solito non si stancano subito-
-Ma oggi lo sono…-ribattè
la giovane.
Un boato si sentì tra la folla.
Grandissimo Ringo.
Ma la situazione stava per diventare instabile tra i tre ragazzi:
Paul,Ringo e John.
-Allora,che cazzo avete?- sì avvicinò George agli amici.
Nessuno si era accorto che erano sull’ orlo di una crisi di nervi,poiché
tutti pensavano solamente a strillare…o nel caso del
nonno,Silvia e Shake,a tapparsi le orecchie.
Che bello,per di più iniziarono a cadere sul palco le gelatine di
frutta.
-Ringo- disse John -Io dovevo cantare…ti ho chiesto
scusa e tu,che fai? Mi tratti da prima donna…mica
sono Paul-
-Si da il caso che io…-
-Piantala,Paul-
-Ehi,tu non mi devi dire quando devo stare zitto-
-Io stavo parlando con Ringo-ribattè John.
-John,tranquillo,che te la prendi…io mica sono
incazzato con te- disse Ringo.
-Ma io volevo chiarire-
-Basta!- disse George -Lo so che siamo reduci da fottuttissime
giornate pesanti…ma mica dobbiamo diventare isterici
per questo! Diavolo, stiamo facendo aspettare già da tantissimo il nostro pubblico…dai su,tiratevi su…John,non
prendertela se Paul fa la prima donna,Ringo,John voleva cantare per sfogarsi…Paul…suvvia,non
emozionarti troppo…eio…beh,è
il mio turno-
-Sì…George,vai…- disse John-Fanculo allo
stress..diamoci veramente dentro-
-Ragazzi,scusate il problema…tecnico- disse
George al microfono.
-Problema tecnico?- disse Shake.
-Ma ora siamo pronti per suonare!- disse,sorridente-Signore e signori:
I’m happy just to dance withyou!-
Il pubblico cambiò espressione: dall’incredulità del “problema tecnico”
all’emozione di una nuova canzone.Un’inedita,assieme
alla prima della serata.
Before
this dance is through
I think I'll love you too,
I'm so happy when you dance with me.
I don't want or need to hold your hand,
if it's funny try to understand,
there's really nothing else I'd rather do,
'cause I'm happy just to dance with you.
I don't need to kiss or hold you tight,
I just want to dance with you all night,
In this world there's nothing else I'd rather do,
'cause I'm happy just to dance with you
Just to dance with you,
It's everything I need.
Before this dance is through,
I think I'll love you too,
I'm so happy when you dance with me.
If somebody tries to take my place,
Let's pretend we just can't see his face,
In this world there's nothing else I'd rather do
'cause I'm happy just to dance with you
Just to dance with you,
It's everything I need,
Before this dance is through,
I think I'll love you too
I'm so happy when you dance with me.
I discovered I'm in love with you
'cause I'm happy just to dance with you
La canzone finì,e tutti e quattro sorrisero. Un buon sorriso ci
voleva,pertentare di ammazzare lo
stress.
Lo stress di ogni ”hard day”.
Era giunta la fine. Meno male,non ne potevano più.Non
avevano intenzione di “ sclerare” nuovamente per lo
stress.
-Meno male…stiamo per finire- disse John.
-Già- disse George.
-La fine spetta a te,John- disse Paul.
-Il postino-
-Ragazzi,siamo giunti alla
fine- disse Paul,mentre vedeva fanciulle che iniziarono a piangere
istericamente.
-Cristo- disse
poi,scioccato,il povero bassista.
-Questa serata…oddio-
disse George ,con un’aria sconvolta,agli amici.
-Ringo…ora…-
disse John- altrimenti diventiamo pazzi-
Ringo dette il tempo con le
bacchette.
Wait, oh yes wait a minute mister postman
Wait, wait mister postman
Mister postman look and see
You got a letter in your bag for me
I been waiting such a long time
Since I heard from that girl of mine
There must be some word today
From my girlfriend so far away
Please mister postman look and see
If there's a letter, a letter for me
I been standing here waiting mister postman
So patiently
For just a card or just a letter
Saying she's returning home to me
So many days you passed me by
See the tear standing in my eye
You didn't stop to make me feel better
By leaving me a card or a letter
You gotta wait a minute, wait a minute
You gotta wait a minute, wait a minute
You gotta wait a minute, wait a minute
You gotta check it and see, one more time for me
Wait
Wait
Wait
Deliver the letter, the sooner the better
Wait
Le ragazzine iniziarono a strillare ancora di più.
E questo non andava bene ai ragazzi. Soprattutto
quella sera,di ungiorno particolare.
I ragazzi si inchinarono,come sempre,e si diressero
correndo,verso i backstage.
Vedevano in lontananza Norman,con lo staff del
concerto,e ancora più lontano,Shake,il nonno e Silvia.
-Ragazzi,ora…- incominciò a dire Norman,alle prese con la
solita ramanzina.
Ma John non c’era con la testa.
Guardava una ragazza che si era separata da Shake e il
nonno,per raggiungere i Beatles.
Norman continuava a parlare.
John invece,era così preso dai pensieri che non si era
accorto che le sue gambe stavano già correndo verso di lei…Silvia.
Menlove ave.
Grazie a tutti per le recensioni! Andry,Thief,Zazzà e Giò!
^_^
Mi spiace se ho poco tempo per rispondervi…
T___T devo scappare,domani parto per 2 settimane nel Lazio…che
bello,incontrerò Zazzà *____*
Spero di essere stata in grado di entrare nella parte dei
protagonisti! ^_^
A presto…spero di scrivere molto
sul blocco note,aggiornarmi! ^_^ Scusate se sono riuscita solo ad aggiornare questa…un bacione grande…a
presto! J
Capitolo 20 *** Il ritorno a Londra,tra battibecchi e sonnolenza ***
-Ho aspettato tanto tempo per questo-
E il ragazzo abbracciò la ragazza,e subito,la baciò subito
sulla bocca.
Lei era così emozionata,e tremava. Invece le mani di John
,che accarezzavano il viso di lei,erano così ferme.
-Ti amo- disse lei,molto timidamente,con gli occhi lucidi.
Lui non riuscì a fare altro che sorriderla.
Lei iniziò a guardarlo preoccupata. Lei forse si aspettava
come risposta un “anche io”,e invece…nulla.
Sì,era una ragazza come tante.
-E tu?- disse lei preoccupata.
-Io…-
E si rimise a baciarla,ma venne bloccato dalla ragazza,che
posò l’indice destro sulle sue labbra.
-Ma certo che ti amo,piccola!!- disse sorridente -adesso,da
brava,fatti baciare-
E si
riunirono in un bacio.
Mentre John
si staccò da lei per riprendere fiato,disse: -Non ti mollo mica,sai…io voglio stare con te…tu
vuoi stare con me?-
-Sì-
Silvia,mentre
ritornò a baciarlo,si emozionò così tanto che le caddero dagli occhi chiusi due
piccole lacrime di gioia.
Ma Paul
rovinò tutto…
- John,Silvia,dobbiamo
andare- disse,amareggiato nel vedere i due che si baciavano.
-Peccato,proprio
adesso che mi stavo divertendo…dai amore mio,andiamo-
disse John alla sua ragazza,prendendola per mano.
Oramai lei è
diventata la sua ragazza.
Non ci
poteva credere.
Era un sogno,
vero?
No,era la
realtà.
-Gli
strumenti?- disse poi John,a Paul -Li hanno presi?-
-Sì,Shake li
ha presi-
John tirò
fuori dalla tasca il pacchetto delle sigarette,e si mise sulle labbra una
sigaretta.
-Qualcuno
vuole favorire?-
-No,già fumato…- disse Paul
-Amore mio?-
-Non farla
fumare- disse,Paul,sul principio di una crisi di nervi.
-Beh,certo…la mia bambina non deve fumare….assolutamente!-
-Ma tanto
non ne avevo voglia….capito,John? Capito,James Paul
McCartney?- disse lei,guardando verso Paul.
Chi era Paul
da dire agli altri ciò che doveva fare lei?
-Io l’ho
capito,Silvia … McCartney-
-Ecco dove
eravate finiti!- disse Norman,apparendo di nuovo “sulla scena” - Perché prima
sei sparito,Lennon?-
-Io?-
-E tu?-
disse innervosito,guardando Silvia.
-No…lei era
con me…- disse Paul,con tantissima controvoglia.
Paul cercò
di creare una “copertura” per John.
-Ah,quindi
John era solo- disse Norman,incredulo.
-Ero andato
a fumare- disse John,buttando già una piccola scusa.
-Così fan
tutti,vero Lennon? Chissà dov’eri,in realtà…-
-Ero a
fumare,basta!- disse John,innervosito.
-Salve
ragazzi!- disse poi Norm,a Ringo e a George.
Questi
ultimi si stavano ingozzando di patatine fritte.
-Dove le
avete trovate?- chiese John.
-Lì in
fondo..- disse George,indicando verso una piccola bancarella- Ce le ha comprate
Shake,altrimenti se andavamo noi…-
-Già,ci
avrebbero tagliato in mille pezzettini- disse Ringo.
-Ma dov’è
Shake?- chiese Norman.
-è sempre
lì,con il nonno- disse George,avvicinandosi lentamente verso Silvia.
-Ecco,io
vado da lui-
-Comprami
delle patatine!- disse John al manager.
-Il solito Lennon-
-Ehm…le
vorrei anche io…- disse Silvia.
-Pure io-
aggiunse Paul.
-Le hai desiderate,vero,Little?-disse
George a Silvia.
-Eh già…me ne offiresti una?-
Mentre Paul
e John dettero i soldi a Norman,Silvia “litigò” con John per il fatto che lui le
voleva offrire la cena.
-Lei non
sopporta che le gente le offra roba- disse Paul
-E allora,si
deve abituare a me!- rispose John
-Perchè si
deve abituare proprio a te,Lennon?- chiese Norm.
-Perchè sì-
e gli dette nel mentre,i soldi.
-Sei troppo
gentile,John!- disse la ragazza.
John le
sorrise. Norman si allontanò.
-Allora,Little???-
disse George,sventolando una patatina fritta in faccia-la vuoi??-
-Sì,grazie!-
disse lei,sorridente.
-E che mi
dai in cambio???-
-Io…-
-Dai,Silvia,prendine
una da me,che non voglio nulla in cambio- disse Ringo.
-Comunque
volevo una sigaretta,in cambio- puntualizzò George,smentendo ogni riferimento
ambiguo che magari potesse aver creato.
-Tieni-
disse la ragazza,porgendogli una sigaretta.
-Grazie- e
la prese.
Lei in
cambio prese una patatina da George e poi,voltandosi a sinistra,ne prese una
anche da Ringo.
Che fame che
aveva!
George,mentre
fumava,la squadrava.
La guardava
in un modo alquanto strano.
La guardava come
se la desiderasse alle sue brame.
John si
accorse dello sguardo misterioso di George.E così
iniziò ad innervosirsi.
E no,e prima
Paul,e poi George…
Ci mancava che
Ringo…
Già,Ringo,che
la guardava come un cane bastonato,mentre in quel momento stavano parlando del concerto…
-Sai
Ringo,volevo farti i complimenti,sei troppo bravo a suonare la batteria!-
Ah,Ringo,che
la guardava come un peperone.
-Ah,grazie mille…ma sai,non è che sia stato un granchè…-
-Ma che
dici? Boys è bellissima-
-Ma
l’avevamo già fatta ieri!-
-Embè?- è
sempre bella!-
-E che
cazzo,eh!- disse John,senza accorgersene di aver parlato ad alta voce.
-Che c’è
John?- chiese la ragazza.
-Niente,lascia
stare…è lo stress-
-Diamine,ecco,volevo
dirvi questo…secondo me vi trattano come schiavi-
disse,prendendo John per un braccio.
I quattro
risero.
-Dai,non sto
dicendo cazzate…èvero…forse
ultimamente è meglio che vi riposiate-
Disse la
ragazza,fissando il suo fidanzato.
-Tra un po’
finiremo- disse Ringo.
-Già,e ci
riposeremo,finalmente!- aggiunse George.
-Vieni in
vacanza con noi?- chiese poi,John,mentre la strinse,per i fianchi.
-Io? Mhhhh…-
-Non farmi
stare sulle spine- poi le sussurrò,all’orecchio: -Amore-
-Ci devo
pensare- disse scherzando,facendo finta di non essere interessata a stare con
lui in vacanza.
Cioè…John
che le dice,così su due piedi di andare in vacanza con lei…
Favoloso! Un
sogno!
Paul invece,per
tutto quel momento,non disse nulla.
-Lennon,Harrison,
Starr,staccatevi dalla ragazza,sono arrivate le
patatine- disse Norman,in quello stesso momento.
-Oh,si
mangia!- dissero i tre ragazzi affamati.
George ogni
secondo si avvicinava a Silvia per scroccarle una patatina.
-No,fammi mangiare…quando non ne avrò voglia ti darò tutto,però le
devi spartire con Ringo-
-No,grazie,ormai
ho mangiato,sono sazio- disse Ringo.
-Ok,allora,tutte
a George-
-Evvai!-
I ragazzi
poi si rincontrarono con Shake e il nonno,mentre andarono in elicottero per
tornare a Londra.
Silvia era
così stanca che si addormentò tra le ginocchia di John.
John le
accarezzò i lunghi capelli,per quasi tutta la durata del viaggio.
Quando la
ragazza si addormentò,i quattro iniziarono a dialogare,ridacchiando.
-Fai
piano,John,altrimenti la svegli- disse George.
John non
rispose,e continuò ad accarezzarle i capelli.
-John? La
smetti? - disse Paul,a bassa voce.
-Ma guarda
che la tocco quando mi pare e piace-
-Ma non è un
oggetto- disse Ringo.
-Smettila di
fare la parte del bonaccione!-
La ragazza
mugugnò,forse perchè John aveva parlato con una
tonalità troppo alta.
-Dai,John…smettila- disse Paul.
-Ma che
cazzo vuoi,oggi,da me?- disse,parlando sempre con una tonalità alta,che lo
sentì anche Norman,seduto dietro di lui.
-Lennon,che
diamine succede,che cavolo urli?-
-Qui
qualcuno vuole dormire!- aggiunse urlando il nonno,oramai innervosito dei
battibecchi dei ragazzi.
Questo
trambusto fece svegliare la ragazza,che si mise a chiamare John.
-Ti sei
svegliata,piccola?- chiese lui.
-Sì...vabbè,fa nulla- e si ricompose,sedendosi.
-La colpa è
tua,John- disse Paul.
-Macchè-
disse lei,infastidita dalle lamentele di Paul. Aveva sonno,e non aveva voglia
di sentire nessuno. Richiuse gli occhi seduta,senza più appoggiarsi a John.
Dopo un’
ennesima occhiata sbigottita a John da parte dei tre Beatles,tutti si rinchiusero
in se stessi,pensando alle proprie cose,e si addormentarono lentamente,come Silvia.
A fine
viaggio,Norman e Shake dovettero svegliare tutti.
Compreso il
nonno.
-Signore?-
disse Shake,dando con l’indice destro un colpetto alla spalla destra del nonno.
-Eh? No…non ci sono in casa!- disse il vecchio,insensatamente.
-Si svegli!-
E piano
piano,aprì gli occhi.
-Lennon-
disse Norman,appena sceso dall’elicottero -Non mi piacciono i tuoi
comportamenti. Come fa Brian a sopportarti?-
-Ma Brian mi
ama-
-Smettila di
scherzare-
-è la verità…posso avere il resto della notte libero?-
disse,guardando la sua ragazza.
-Tanto se ti
dico di no,fuggi via lo stesso-
-Grazie!- e
corse verso di lei,che nel mentre parlava con Paul.
-Paul…perchè
stavate urlando prima?-
-Eh…John a volte…è troppo infantile-
-Infantile?-
disse lei,allibita -A me non sembra-
-Ciao!-
Ecco,John
era appena arrivato.
-Che si
fa,Silvia?-
-Che vuoi
fare,tu?-
-Io
proporrei di andare tutti quanti a dormire- si intromise Paul -una nuova
giornata pesante ci aspetta-
Ma quanto
mancava la solita frase di Paul ?!
-A casa-
disse John -Ma a casa tua-
-Ok…accompagnami a casa!- e lo abbracciò il più forte possibile,come se stesse ancora
accertandosi se LUI era vero oppure solo un sogno.
-SeeyouPaul- disse John,fecendogli la linguaccia,allontanandosi con la sua ragazza
a mano presa.
Melove ave.
Allora…spero che il capitolo sia
scorrevole,nonostante abbia 7 pagine. Avevo intenzione di scrivere che cosa
succedeva a casa di Silvia,però ho deciso di non scriverlo,perchè
altrimenti saree stato un capitolo troppo lungo. E
così penserò meglio al seguito del capitolo…devo
rifletterci su,perchè sono arrivata ad un punto dove
mi stanno sorgendo delle indecisioni. Magari chiederò un piccolo parere alle
lettrici che conosco.
Un caloroso grazie per la lettura! Ora passo a rispondere
alle recensioni :
Thief: *____* grazie mille,cara!
^_^ Mi fa troppo piacere che ti sia piaciuto il capitolo,in modo particolare la
parte del concerto (ho sempre paura di scrivere le canzoni sbagliate ai momenti
sbagliati…insomma,ho paura di scrivere “scalette”
schifose -.-“””)…epoi…
*___* oddio,che bello! Ti è piaciuto il dolce comportamento di John! Meno
male,non era molto sdolcinato…
Grazie mille per a recensione!
Zazzà : Un grande grazie anche a
te,sono davvero contenta che abbia scritto bene la scaletta e non abbia
descritto John troppo sdolcinatamente (come ho detto a Thief)
! ^___^
Grazie mille per la recensione,paparino *___*
Andry: *___* evvai,sei
resuscitata dalle tue ceneri *tin* che bello trovarti su EFP…ancheperchè non ci sentiamo da tantissimo tempo! Grazie
mille per la recensione! *__* Eh,John purtoppo ha
trattato male Ringo…ma non lo voleva fare apposta,non
se n’era neanche accorto! Ma alla fine,ora è tutto a posto tra i due…che poi i Fab battibeccano sempre
perchè sono presi dalla nuova ragazza,che “si è messa
in mezzo” a loro! E come se stessero studiando un giocattolo appena
comprato,stanno studiando il comportamento di Silvia (oddio,perchè
l’ho chiamata così? xD A volte mi vergogno troppo a
descrivere alcune scene e a mettere il mio nome!)…comunque,tanto
i battibecchi passeranno lentamente…quello che non
passerà è quello di fare alti e bassi con i protagonisti,perchè
ci tengo tantissimo a metterli tutti su uno stesso piano…tutti
sono i protagonisti!Come il nonno…mentre scrivevo,mi
sono accorta di dimenticarlo…e allora mi sono subito
messa a scrivere su di lui!
Capitolo 21 *** John e la sua dolcezza,posta dentro un corpo,apparentemente amaro ***
John
passeggiava lentamente. La sua mano teneva stretta la mano della ragazza alla
quale sorrideva beatamente.
Non riusciva
ancora a definire i sentimenti che provava per lei.
La conosceva
così da poco,ma quel poco gli era bastato per capire che erano uguali.
Fottutamente
uguali.
E magari
anche perfettamente.
“Cosa provi
per me? Davvero amore?” si chiedeva,tra sé,ma poi si ripondeva,simultaneamente:
“Oh cazzo,me
lo ha già detto che mi ama!”
A volte non
si accorgeva,ma era paranoico.
Cercava di
nascondere questo difetto,ma a volte la paranoia lo travolgeva.
“Fanculo”.
Sì,mandava
tutto all’aria con semplici “fanculo”.
Viveva
“correndo”…doveva mandar all’aria un sacco di
cose,altrimenti sarebbe morto soffocato,da queste turbolenze.
“A proposito
di turbolenze…perchè non piove? Potrei escogitare il
piano ho paura dei tuoni,fammi dormire
con me per trovare un modo per…”
-MMMMMMMMMMHHHHHHHHHHH-
-Che
c’è,John?-
-Nu…nulla!-
Disse,sorridente,facendo finta di nulla,nascondendo i suoi ambigui pensieri.
-Che stano…sembravi in trance!- disse lei,scherzando
-No,canticchiavo-
-Una nuova
canzone?- disse curiosa
-Eh-
disse,pensando alla prima canzone che gli andava per la testa:
-Hickory Dickory
Dock,
The mouse ran up the clock.
The clock struck one,
The mouse ran down! Hickory DickoryDock.-
Ecco,canticchiò
una canzone per bambini con un topo…
Un topo…
Sempre ai
topi,pensava…anche le canzonette dei bambini
“suonavano” ambigue.
Infatti,appena
finì di cantare,fece una faccia scioccata,associando la sessualità con le
canzonette per bimbi.
Lei invece
lo guardava felicemente sorpresa (cioè…che faccia).
-La so anche
io!- disse euforica -La cantavo con la maestra,quando ero piccola!-
-Davvero? E
questa la sai?-
E cantò
alcune canzoni per bambini,come “Sei sei felice tu lo sai batti le mani”,
“Head,shouldersknees and toesknees and toes”(fermandosi per strada a toccarsi le parti del corpo) e…
-Row, row,
row your boat,
Gently down
the stream.
Merrily,
merrily, merrily, merrily,
Life is but
a dream.
YAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH-
La ragazza
non si aspettava che il suo ragazzo si mettesse ad urlare,e fu così che si
tappò le orecchie,con i timpani già belli e trapassati.
-Non ti
piacciono?- disse,mentre lei aveva ancora le orecchie tappate -Le ho cantate
per te!-
-Avrai
svegliato mezza Londra con i tuoi strilli!-
-Ma…ma…-
-Che fai?
Rimani fermo? Su amore,portami a casa- e lo tirò per un braccio,dato che voleva
restare ancorato sul terreno.
-Ma io
voglio ancora cantare!-
-Lennon,fai
da bravo!-
-Lennon non
ha 4 N!-
-Non è colpa
mia se ho le consonanti raddoppiate! Inglesinoperfettino-
-Quello è Paulie…a proposito di quel topo…sono
incazzato con Paul.
Strano,vero?
È il mio migliore amico,ma oggi ho una strana voglia di strangolarlo.
Lo so,ma
quando ho brutti presentimenti…io reagisco così.
Sono strano.Dannatamente strano-
-Ti
consiglio di stare lontano da lui il più possibile,allora…e
sappi che posso capirti…-
-è strano-
-sì…ma tu
non sei da meno- disse,continuando ancora a tirargli il braccio.
-Ah,mi odi-
-Cosa? Io
odiarti?- e gli dette in fretta due baci sulla guancia sinistra
-Andiamo,Johnny? A casa ti farò la cioccolata,se vuoi-
-Grazie
piccola,forse oggi non prendo nulla,perchè altrimenti
divento grasso-
La ragazza
lo guardò scioccata.
-Ti
preoccupi della tua linea?-
-Mhsì…mhno…-
-Dimmi di no…-
-Cioè…dico
sempre che sono grasso,però mangio lo stesso i dolci-
-Amore
mio,non pensare che due cioccolate ogni tanto ti possono far ingrassare…e poi,tu stai bene…-
Sembrava che
stesse parlando con un bimbetto. E aveva 6 anni in più di lei.
-Infatti la
prendo-
-La prendi?-
disse sorridente,mentre,tentava di aprire la porta di casa.
-Per far
piacere a te- e iniziò a baciarla sul collo.
Lei si mise
a ridacchiare perchè le faceva solletico.
-John…fammi
aprire questa benedettissima porta!-
E lui si
staccò,tolse le sue mani dalla chiave e aprì lui la porta.
-Posso
continuare,ora?-
-Entra,ti
prego-
E lui
entrò,pensando a tre cose: baci,cioccolata,e letto.
Che gran
bella unione.
Silvia si
precipitò subito a prendere gli ingredienti della cioccolatae il pentolino,mentre John,come al
solito,stava seduto.
Quando la
cioccolata fu bella a pronta,i due iniziarono a parlare del più e del meno.
-Amore,ma
oggi ci sono tutti i tuoi coinquilini?-
-Escono e
rientrano tardi,come al solito…per il momento non so
se ci sia qualcuno-
-Volevo
mettere della musica!-
Silvia si
alzò,per perlustrare tutta la casa.
Che
fortuna,non c’era nessuno!
Corse a
dirlo al suo ragazzo,il quale si alzò a prendere qualche LP dalla cameretta
della fidanzata.
-Ehi,i miei
LP! Quale vuoi?-
-Aspetta…non
posso sceglierlo da solo?-
-Scegli pure
-
-Che è
questo?-
E indicò un
45 giri dalla copertina blu di Rita Pavone,una ragazza giovane come lei (aveva
un anno in più di lei),molto famosa alla televisione.
-Me lo hanno
regalato delle amiche,due anni fa…-
-Ma le
canzoni sono italiane…- disse lui,pensando al fatto
che non avrebbe capito manco una parola della canzone.
-Sì…-
-Vabbè,sono
curioso di sentirla,questa…RitaPavone…poi
mi spiegherai successivamente il significato delle canzoni-
E fu così
che la ragazza mise il 45 giri a tutto volume.
Perché perché
la domenica mi lasci sempre sola
per andare a vedere la partita
di pallone
perché perché
una volta non ci porti anche me.
Chissà, chissà
se davvero vai a vedere la tua squadra
o se invece tu mi lasci con la scusa
del pallone
chissà, chissà
se mi dici una bugia o la verità.
Ma un giorno ti seguirò
perché ho dei dubbi
che non mi fan dormir.
E se scoprir io potrò
che mi vuoi imbrogliar
da mamma ritornerò.
Perché perché
la domenica mi lasci sempre sola
per andare a vedere la partita
di pallone
perché, perché
una volta non ci porti anche me.
Una volta non ci porti anche me.
Mentre
finivano di bere la cioccolata,la ragazza gli spiegava il significato della
canzone: una ragazza che si domanda se il suo fidanzato è davvero alla partita.
-Gli uomini…tutti uguali!- disse Silvia,finendo la spiegazione.
-Le donne
invece non sanno capire gli uomini-
-No,siete
voi che vi esprimete come dei…cavernicoli! Con dei
linguaggi incomprensibili…-
Il ragazzo
si mise a ridere e disse,accarezzandola: -Sei bella anche quando fai
l’isterica!-
“Maledetto
John Lennon!” pensò la ragazza,mentre lui si avvicinò a baciarla.
Era così…maledettamente perfetto.
Apparenze?
“NO!
Realtà!!!” pensò,mentre la sua testolina “frullava” rapidamente,mentre le sue
labbra carnose si univano con quelle fini di John.
Dopo un
po’,John si alzò e mise l’altra canzone,capovolgendo il disco,mentre lei mise
apposto e pulì la cucina.
Dururu da
dadururu da dadururu
da dada
Pensando al nostro amore distrutto
Mi guardo intorno a me
Ma non ti vedo accanto a me
Girando delusa per la città'
Ho visto ballare il twist
E tutto ad un tratto mi son messa a ballar
Twist Twist
Ho pensato a te Yeah twist twisttwist
Se tu stavi con me
Twist twist
Avresti ballato anche tu
Twist twist
Ho pensato a te Yeah twist twisttwist
Se tu stavi con me
Twist twist
Avresti ballato anche tu
Pensando al nostro amore distrutto
Mi guardo intorno a me
Ma non ti vedo accanto a me
Girando delusa per la città'
Ho visto ballare il twist
E tutto ad un tratto mi son messa a ballar
Twist twist
Ho pensato a te
Twist
Twist
Se
tustavi con me
Yeah twist twisttwist
Avresti ballato anche tu
Twist twist
Ho pensato a te twist twist
Se tu stavi con me
Twist twist
Avresti ballato anche tu
Avresti ballato anche tu
Avresti ballato anche tu
-Bene,che si
fa?- disse lui,mentre riponeva al suo posto tutti gli LP.
Ormai i due
giovani erano dentro camera di lei.
-Mh…hai
qualche proposta?- disse lei,seduta sul letto.
John,tra
sé,fece un sorrisetto poco convincente,mentre riponeva nella libreria l’ultimo
LP.
-Non so-
disse,sedendosi e fissandola.
I secondi
passavano.
Lui
aspettava un sì ad una domanda che non disse,ma che lasciòsottintesa con il suo sguardo.
Lei si
sentiva le gambe tremare.
Lui si
avvicinò a lei,sorridente per aver deciso di tentare di fare qualcosa,e iniziò a
baciarla.
Le sue mani
iniziarono a sfiorare quelle gambe,che tremavano ancora.
Lentamente,John
fece sdraiare la ragazza sul letto,non smettendo mai di baciarla.
Più le mani
di lui scorrevano su,più lei si sentiva a disagio.
Sì,lui era
John.Il ragazzo per il quale avrebbe fatto di tutto. Però…
-John-
riuscì a dire con un filo di voce.
-Che c’è?-
-No-
-Ma…-
-No-
Quando per
lei era “No”,era no. Nessuno poteva cambiare quel “no” in un “sì”.
Lui si mise
a ridere,sedendosi.
-Pensi che
io sia il solito coglione,vero?-
-Non lo
penso,perché altrimenti non mi sarei mai innamorata di te-
Lui la
fissò. In effetti,non si aspettava una risposta così.
Le dette un
bacio sulla fronte.
-Ci sarà
un’altra volta- disse dolcemente.
Lo sperava.
Anche perchè,cazzo,tra due giorni doveva ritornare a
casa.
E non voleva
perderla.
Era una
ragazza intelligente,non era quelle solite cretinette
che si scopava ogni tanto,quando era in tournèe,nei cessi delle sale dove
suonavano.
Così le
disse,sempre con dolcezza:
-Sembrerà
strano,ma io…tu…insomma,per me sei davvero
qualcosa,ci tengo tantissimo a te…insomma,ti amo-
Lei si
emozionò,mentre sentì quelle ultime due parole. Non pote
fare altro che precipitarsi tra le sue braccia e baciare le sue labbra.
-E ora…vado a casa…scusa il
disturbo- disse poi,alzandosi di scatto,e dirigendosi a passi veloci,verso la
porta.
Scusa il disturbo.
Gli pesò
molto il fatto di averla “importunata”.
Lei lo
inseguì.
-John,promettimi
che non mi lascerai. Lo so,sono una cretina a dirtelo. Ma sappi che se lo farai…- disse,con tanta difficoltà,causata dalla timidezza.
-Mettiamo in
chiaro questa cosa. Se non ti amassi veramente,sai che avrei fatto? Sarei già
uscito di casa,deluso. Invece sto qui a dirti che per me sei…sì,ti
sembrerà strano,perchè ultimamente tutto il mondo non
fa altro che parlare di me,John Lennon…ma tu sei una
delle cose più belle che abbia mai avuto. Non voglio farti del male,anzi…ho paura di farlo. Io ti amo e continuerò ad amarti.
Ci credi? Ti fidi di me? Ti fidi di un tipo famoso,che conosci da ieri?-
-Certo che
mi fido. Sappi che anche tu sei stata la cosa più bella che abbia mai avuto,nonostante
ci conosciamo da ieri. Ma io…penso che sei…insomma…-
-Quello
giusto?- disse,sorridente.
Gli occhi di
lei iniziarono a diventare lucidi.
-E poi-
disse sorridente,mentre lo abbracciava - ti preoccupi di me…oh,dimmi
che sei vero! Dimmi che per me sei quello giusto!-
John rise,mentre
la vedeva sorridere.
-No,tranquilla,sono
vero,e anche giusto. Siamo a Londra,siamo nel 1964…e non sono un attore comico
travestito da John Lennon. Questi capelli sono cespugliosamente
veri! Toccali! Non si strappano!-
La ragazza
rise di gusto,mentre lui le prese la mano e gliela mise sui capelli.
-No,non ho
pensato nulla di tutto questo!- disse,accarezzandogli i capelli per un poco.
-A
domani,allora?- disse,mettendosi la giacca.
-Sì-
Lui aprì la
porta.
-Ciao
amore!- disse,dandole un piccolo bacio sulle labbra.
-E domani-
continuò a dire -Fatti trovare verso le 9 in albergo…sai
che cosa dobbiamo fare,dopo quell’ora?-
-No,dimmi John-
-Sessioni
fotografiche-
-Wow- disse
lei,non troppo euforicamente -E posso andare anche io
alle vostre sessioni?-
-Certamente
che sì,mia cara! Se ci diamo appuntamento,è perchè ci
devi venire PER FORZA…-
-Allora a
domani,amore-
E si dettero
l’ultimo bacio della giornata,come bacio della buonanotte.
-Se mi fai
il pacco!-
-Non lo
farei mai,John-
John,dopo
una lunga passeggiata,arrivò in punta di piedi alla sua camera d’albergo,mentre
sentiva russare il buon vecchio Ringo,e poi addirittura,il nonno.
Che bel
concertino!
Silvia, intanto,spense
la luce,mentre sentì la porta aprirsi. Erano appena rientrati due suoi
coinquilini. Gli altri due,chissà,che fine avevano fatto.
Meno male
che erano rientrati a quell’ora. Altrimenti avrebbero fatto un trambusto.
Una loro
coinquilina “amante” (che parolona,per due bacetti…mica
era una sfascia famiglie,lei!) di uno dei Beatles.
Si sarebbero
messi ad urlare sguaiati allo scandalo (anche i ragazzi,esseri alquanto
maschilisti),nonostante fossero amici niente po’ po’ di meno che di Paul
McCartney.
Ma si
sapeva.
Gli Inglesi cercavano
sempre lo scandalo (anzi,lo “scoop”) dietro l’angolo.
Le luci
oramai erano spente.
Una nuova
giornata (eggià,come diceva Paul) li attendeva.
Menlove Ave.
Ho cercato
in tutti i modi di non descrivere troppo sdolcinatamente John.
Spero di
esserci riuscita,e spero di aver scritto un titolo adatto e carino. Mi piaceva davvero
tanto “John e la sua dolcezza,posta dentro un corpo,apparentemente amaro”.
John in
questo capitolo lo vediamo alquanto interessato a trascorrere la notte a far l’amore,come
era solito fare con le ragazzine che conosceva alla fine dei concerti.
Siccome
non vuole ferire i sentimenti di Silvia,rinuncia a chiederle di farlo,anzi...intuisce al volo ciò che prova la ragazza(in quel momento si sentiva a disagio) con i suoi "no".
Sa che lei è
una ragazza sensibile,una ragazza che non vuole assolutamente mollare. Ha
bisogno di conoscerla bene,magari può dargli una scossa alla sua vita.
Si era così
trovato così bene con lei,durante il ballo.
Ho spiegato ancora
una volta i sentimenti di John…per farvi capire il perchè John le dice “ti amo” e tante altre belle frasi
dolci.
Magari forse
è molto cotto perchè la conosce da poco.
Ma poi
successivamente,nella serie,noteremo che il rapporto si rafforzerà.
Ringrazio tutti
quelli che leggono questa fiction.Ogni volta che apro la mia pagina,e vedo il
gran numero di visualizzazioni,mi emoziono davvero tanto! ^_^
Ringrazio Zazar e Thief,che mi
hanno detto che anche nel capitolo scorso,sono riuscita ad entrare nella parte
dei Beatles,descrivendo in modo “familiare” la scena delle patatine e dell’elicottero.
Si sono pure
immedesimate nei personaggi! Sono davvero contenta di questo!
Spero
tantissimo che questo nuovo capitolo vi piaccia quanto l’altro ( e con finta
modestia,dico “e spero anche più dell’altro” u_uxD )
Sia lui che
John sono interessati alla stessa ragazza,ma John è più sicuro,anche perchè è quello che ha parlato più con lei e che ha vissuto
momenti più belli.
Quindi
possiamo dire che Ringo,è solamente infatuato e posto ad un bivio,perchè è innamoratissimo di Mo,però da poco ha preso questa
piccola “sbandata” per Silvia.
Dunque,cerca
di non emozionarsi troppo,di non andare "nella strada che porta a Silvia".
Vediamo che
farà in seguito!
E per quanto
riguarda gli altri due Favolosi…
George…oddio,non
sa neanche lui che emozioni sta provando,ultimamente. Si sente dentro una confusione…dovuta a un qualcosa che non sa…oppure
lo sa ma vorrebbe con tutto il cuore non saperlo.
Paul…insomma…è un donnaiolo geloso! No,apparte gli scherzi…con il suo animo da Latin Lover vorrebbe conquistare il
cuore della giovane ragazza a tutti i costi…ma sa che
quella ragazza è molto importante,non è un giocattolino
usa e getta. E questo lo sa perchè la conosce da molto (la
chiamava spesso,quando era in pausa con il lavoro con il gruppo) e anche lui,come
John,è attratto dal suo carattere.
Insomma,l’unico
“a posto con il cuore” è John.
Sempre
diretto nei sentimenti.
Cerca in
tutti i modi di non essere insicuro con lei.
L’insicurezza
era un difetto che aveva John,un difetto che lui cercava in tutti i modi di non
mostrarlo agli altri.
E dopo questo
piccolo “riassunto dei fatti avvenuti”,vi lascio,per evitare di diventare
troppo logorroica.
Erano le 7,e a casa di Silvia squillava il telefono già di
primo mattino.
-Pronto?- disse lei,assonnata e ad occhi chiusi,prendendo la
cornetta del telefono della sua stanza.
-Silvia,sono io-
-Io chi?-
-Ma come io chi, sono
John!-
-John!Dimmi!-
-Ti va di venire alle 8 e mezzo,oppure alle 8 e un quarto,in
albergo?-
-Sì!- disse,scattando come una molla,dal letto -Perchè ieri mi hai detto alle 9,e oggi mi dici che devo
venire così presto?-
-Perchè ho intenzione di fare la
colazione solo con te,senza nessuno che ci scocci!Un appuntamento
segreto,insomma-
La ragazza sorrise: -Allora,aspettami,cercherò di fare il
più presto possibile!-
-Ok…io mi preparo…scusa
se ti ho svegliato…a tra poco!-
-Tranquillo,hai fatto bene a svegliarmi,invece! A dopo!-
E riagganciarono.
Silvia,come un tornado,si precipitò nell’armadio e disse,tra
sé: -che cosa mi metto?-
Dopo essersi preparato tranquillamente (non come la
ragazza),un John Lennon contento,in completo Beatles “bianco e nero”,fumava una
sigaretta all’entrata dell’albergo,mentre aspettava la ragazza che le aveva
rubato il cuore.
La ragazza arrivò dopo un quarto d’ora,appena scesa dalla
metropolitana.
Era vestita semplicemente con un maglioncino e con dei
jeans,con i capelli sciolti leggermente ricci (“ma non li aveva lisci?” si
chiese John,tra sé,mentre la squadrava maliziosamente),con qualche ciocca
raccolta all’indietro da qualche forcina.
-Sei bellissima- disse lui,mentre lei lo abbracciò.
I due si salutarono con un bacio.
-Scusa il ritardo-
-Amore mio…quanto sei bella! Che ti
sei fatta ai capelli?-
-Eh?- si chiese lei,guardandoseli.
-Sono mossi,ricci…insomma…così-
disse,mentre agitava le mani all’aria.
Questo era un esempio di come gli uomini siano poco “amici”
dell’estetica.
-Io ce li ho così al naturale-
-Carini…comunque sei in orario,non
preoccuparti…andiamodentro- disse lui,mentre cingeva un braccio sulle spalle di lei,accompagnandola
all’interno.
-Che cosa vuoi,piccola?- disse lui,entrando nella sala del
buffet.
-Del pane e del succo d’arancia-
-Li prendo anche io-
Il buffet era pieno di cibo,e molta gente elegante si
serviva ai tavoloni.
Lei si sentiva come una servetta dentro ad un castello.
Insomma,era un posto troppo “sci sci” per i suoi gusti.
Anche lui,quando si vestiva così elegante,per il
lavoro,sembrava un conte,o vattelappesca.
Se,se,anche un principe.
E lei puliva la casa dei coinquilini,e faceva la babysitter
del condominio.
Che,Cenerentola?
Al solito pensiero,se la rideva di gusto.
Ecco,aveva appena adocchiato qualcosa di buono,in quel cibo
poco gustoso,tipico di una cucina agli antipodi di quella italiana.
Del pane carrè,finalmente. Lei desiderava
fare colazione con il pane.
Poteva mettere sopra il pane qualche fettina di bacon.
“Ottima idea”,pensò.
Invece John adocchiò dei biscotti al cioccolato e ne prese
un po’,non badando alla linea.
Le ragazza,mentre si serviva con il pane, una donna la
guardava malamente.
-Tzè!- disse lei,mentre la guardar
dava mettersi la quarta fetta di pane nel piatto.
La sconosciuta la seguì sino al tavolo del bacon.
Mentre la ragazza tese la mano per prendere la forchetta per
servirsi,la sconosciuta le dette un colpo sulla mano.
-Ha prì de due pechì
en più!-
-Eh?- Disse Silvia,non riuscendo a capire quella strana
lingua.
-Tu as pris plus
de deux pièces!-
Ecco…aveva capito che era francese.
Che era pscicopatica l’aveva
capito già da prima.
-Jesuis
la nouvelle maître !- urlò,la donna,dalla divisa nera e bianca.
-Ah bien- rispose la ragazza.“Sai
che mi importa” pensò,poi.
-Bien?? Mon cul!-
-Eh ?-
Il mio culo ? Che vuol dire ?
-Myass !-
-Ah,capito !-
In inglese, “Myass” voleva dire “col cavolo”.
-Tu ne dois pas
prendre plus de deux pièces!Leregolamentòdell’albergòloproibisccce !-Continuò ad urlare,la donna -Remette dans la table le pain!-
Nel mentre,John si avvicinò vicino a quell’essere che
sembrava una strega appena uscita dall’antro.
-Ehi ehi ehi,che urli alla mia bambina?-
-Oh là là!- disse,la donna,appena
vide davantì a sé un affascinate e alto ragazzo,dal
volto familiare -Le garçon qui joue
à la guitarre! Tu es… -
-Che?-
John non aveva capito un’acca di quello che disse la “strega”.
-Ah! Je recorde! Lennòn! Tu es Jean Lennòn!-
- John Lennon- corresse Silvia.
John guardò le due donne perplesso.
-Ehm,scusate,ma volevo semplicemente puntualizzare…così,tanto
per dire due cose,mie signore, che Lennon non ha l’accento sulla O,né tanto
meno 4 N! Giusto amore mio? 4 N ? A proposito di 4…-
John andò a prendersi 4 fette di pane. La signora,incantata dalla
bellezza del giovane,lo seguì per dire:
-Si tu veux…encore!
Tu peux prendre tous la nourriture!-
-Ah,e lui non lo rispetta il regolamento ?-
-Non,parce que lui es Lennòn!-
Ma ancora blaterava quella donna in franscese?
E ancora aveva messo l’accento sulla O del suo cognome?
-Mi ascolti- disse facendo un sorrisetto dolce,per poi
cambiare con un espressione seria e molto nervosa: -Je
can’t spekke tè francè! Ne understènoth…nothing! Stop!!! Shut up!!! You have to choose:
or English,or nothing!!!-
Ora fu la donna a non capire nulla.John
parlò troppo velocemente.
-Andiamo,piccola,ti ho già preso il succo-
E la trascinò via,lontana da quella donna,verso una stanza
piena di tavoli vuoti.
-Mi aveva rotto il cazzo-
Che fine.
Vabbè,the
show must go on.
-Andiamo a cercare il tavolo,piccola…maprima…me lo daresti un bacetto?-
-Ma certo,Jo!-
E si mise in punta di piedi per arrivare al meglio alle labbra
del suo bellissimo amore.
La donna francese,da lontano guardò la coppia,pensando che
la ragazza fosse la moglie del Beatle.
Ma anche un altro personaggio stava osservando la scena…e se la rideva….
-Ahahahahah!Bella questa! Davvero bella…-
-Oh- dissero i due amanti,smettendo di baciarsi.
Ecco qua.Dopo Paul,erano stati
beccati da un’altra persona.
Scusate,ma purtoppo non posso rispondere alle vostre recensioni. Grazie mille alle persone che hanno commentato,mi ha fatto molto piacere! ^^ Ringrazio chi ha solo letto...spero che questo capitolo vi piaccia! Alla prossima!
Che giornata sorprendente,eppure era appena iniziata.
Non aveva sonno,quindi decise di alzarsi presto.
Tanto per non stare a girarsi e rigirasi nel letto.
Aveva pensato a lei. E all’altra,che era appena entrata
nella sua vita.
Oramai,era come se fosse coinvolto in un dubbio Amletico.
Decise di lavarsi la faccia,sperando di lavar via ogni
dubbio.
E invece gli restarono ancora,imperterriti,conficcati nella
testa.
Non aveva intenzione di logorarsi il cervello con scemenze
del genere!
Era adulto,ormai.
“Forse è perché sono lontano da lei che penso ad un’altra.
Non posso buttare via una relazione per una ragazza che non mi ama. Ecco,questo
si che è pensare da adulti. Bravo”,pensò.
E così,si diresse verso il telefono.
Compose il numero e appena venne risposto da lei,i suoiocchi brillarono.
-Amore mio- disse dolcemente -Mi manchi e non vedo l’ora di
rivederti tra le mie braccia!-
Sì,era quello che voleva. Dimenticarsi della cotta
adolescenziale,e tornare a vivere una storia d’amore matura.
Riattaccò dopo un quarto d’ora.
Si sentiva sollevato.
Sapeva di rivedere il frutto della cotta prima o poi,e
decise di guardarla con indifferenza,e di non cadere ad alcuna tentazione.
“Tutto è possibile.Se lo
vuoi”,pensò,mentre si accinse a scendere le scale,che portavano al buffet.
Il suo stomaco brontolava,e aveva un grande bisogno di
mangiare.
“Caffè e croissant: una bella colazione per darmi la cari…
…
ca”.
Mentre pensava a che mangiare,la vide con il suo amico John.
“Oh…ma quindi è vero...si piacciono…”.
Questa era una conferma che Silvia non era interessata a
lui.
“Oh Maurleen,sarebbe stupido perderti per una qualsiasi”.
Aveva una ragazza che lo amava veramente,non c’era bisogno
che gli uscisse la bile nera per un amore che non poteva essere corrisposto.
Quindi decise di non scomporsi troppo,anzi,decise di
prendersela a ridere,mentre vide che Silvia e John si baciarono,felicemente.
-Ahahahahah!Bella questa! Davvero bella…-
Il suo inconscio non riusciva a credere a quello che
succedeva.
-Oh- dissero i due,appena si resero conto della persona che
li aveva appena “beccati”
-Posso farvi una foto?- Aveva sul collo la macchina
fotografica. Di solito era George che faceva le foto,ma oggi decise di farle
lui.
“E come non immortalare la giornata con questa foto?” pensò
tra sé,mentre se la sfilava nel collo.
-Ringo,smettila- disse
John,togliendogli la macchina fotografica tra le mani.
-Tanto la foto non ve la faccio lo stesso…non
voglio che qualcuno in particolare la veda-
Ringo si riferiva a Brian e a Cynthia.
-Infatti,non sarebbe il caso-
-Calmati Jo- disse Ringo,dando una
piccola pacca alle spalle dell’amico.
Ecco,se la prendeva a ridere. Stava cercando di fare del suo
meglio per dimenticarsi di lei con qualche risata. E ci stava riuscendo,per stare
successivamente bene con se stesso.
-Ciao piccola. Che ci fai qui sola con John?-
-Io…-
-Era con me perchè ci dovevamo
incontrare. Viene anche lei alle sessioni.-
-Ah…capito…un appuntamento segreto…peccato che vi abbia scoperto-
-Eggià,che peccato- disse
John,innervosito.
Ultimamente,troppe
persone si stavano impicciando su quello che faceva con Silvia.
-Infatti noi andiamo a cercare un tavolo per due- disse
John,riprendendo il discorso- andiamo piccola!-
-Ok…io faccio la fila…solo- disse un po’ amareggiato.
Ma la ragazza propose al fidanzato di fare compagnia
all’amico: -Dai John,facciamoglicompagnia-
-Ma Silvia…dobbiamoandare…-
-Aspetta,devo chiedergli due cose-
-Ah..vabbè,io vado-
-Arrivo subito-
-Non te la rubo,tranquillo…ho
un’altra donna nel mio cuore- aggiunse Ringo,cercando di fare il maligno con
l’amico.
John si allontanò alla ricerca del tavolo,innervosito,poco
dopo aver gesticolato a Ringo un messaggio che significava : “io ti
strozzo”,mentre Silvia non lo guardava.
“Se crede di fare il
pallone gonfiato con John Winston Lennon,si sbaglia”.
Oramai John credeva che i suoi amici fossero attratti dalla
sua ragazza,ignorando quanto lui ci tenesse davvero tanto a lei.
Era così geloso di lei,che la voleva tutta per sé,come se
fosse un tesoro prezioso appena trovato in una grotta,dopo un lungo e faticoso
viaggio.
-E chi sarebbe? Se posso sapere…-chiese con curiosità la ragazza all’amico
batterista.
-Maurleen. È di Liverpool. È
bellissima. È mora,con gli occhi scuri. Ha la tua età,quindi è piccola come te-
-Anche lei è una Little,quindi-
-Sì-
Passò un breve minuto di silenzio.
-E dunque,tu e John…-
-Sì-
-Lo immaginavo….anzi,lo sanno
quasi tutti. All’appello mancano Norm e Shake. Meglio
così. Altrimenti lo avrebbero già detto a tutti-
-Lo avrebbero detto a Cyn…-
Non riuscì a completare il suo nome. Non se la sentiva.
-Sì.John sicuramente ti avrà già
parlato di lei-
-No,ma lo so da me-
-Allora te lo dirà al più presto- disse,mentre prese un
croissantricoperto di zucchero a velo -John è un ragazzo onesto e soprattutto, sincero- disse il
batterista,cercando di tranquillizzare la ragazza.
-Spero che parleremo di lei al più presto…-
-Dai, vi siete appena conosciuti…ci
sarà il tempo per parlare di questo…disguido…cioè…il
matrimonio di John!!!!-
E rise rumorosamente per la sua battuta.
La ragazza invece di ridere (beh,non era il caso) , pensò
tristemente alla moglie di John,che la vide una volta in foto,su un
giornaletto.
Chissà quanto avrebbe sofferto,se Norman o Shake glielo
avessero detto.
In fondo,era una ragazza come lei.
“Oh,che stupida che sono” pensò poi,riferendosi al fatto che
voleva John tutto per sé.
-Perchè ridi?- disse poco dopo,a
Ringo.
-Scusami,è perché forse non sai che è davvero un
disguido,per John-
-Non capisco…-
-Lascia perdere-
-Come posso lasciare perdere dopo che mi hai messo un
problema in testa?- disse,nervosamente-Mi hai appena fatto capire che non posso
stare con lui,e che siamo troppo diversi-
-No,non è vero. Siete fatti l’uno per l’altra. Sarà
sposato,ma non puoi lasciarlo-disse,mentre vide nello stesso tempo passare da
lontano John,che fece a Ringo lo stesso gesto di prima.
John aveva già trovato il tavolo,ma decise di ritornare
indietro per osservare bene ogni movimento di Ringo.
-Stai con il ragazzo che ami tanto. Non pensare alle
sofferenze,pensa a stare bene con lui. Io sono sicuro che lui ti ama
tantissimo. Non l’ho mai visto così. Ha una…luce
diversa negli occhi…guardalo,ti sta aspettando-
La ragazza si voltò,e appena lo vide,rimase sorpresa e gli
fece un sorriso,che venne contraccambiato volentieri da John.
-Ti aspetto qui- le disse,da lontano
-Ok!-
-Fidati di me,Silvia- disse poi Ringo, fissandola,appena
finì di versarsi il caffè -Io...-
Con timidezza,continuò a parlare:
-Tengo tanto a te. Sappi che possiamo essere amici-
-Ma io pensavo che lo fossimo già- disse la
ragazza,concludendo la frase con un sorriso che fece contagiare anche il
giovane batterista.
-Pensa a quanto è bello stare con la persona che ami. Io
prima ho chiamato la mia ragazza e non volevo staccarmi dal telefono!-
Dopo una breve pausa,il ragazzo riprese il discorso: -Sai,io
so una cosa: quando si è in dubbio,bisogna ascoltare il proprio cuore…io cerco di farlo…e mi dice
che non devo mai dimenticarmi di lei…neanche se ci
sono forze maggiori ad ostacolare il
nostro amore- disse,alludendo per l’ennesima volta,alla sua interlocutrice.
Oramai si era accorto che si stava confidando sinceramente.
Non aveva più intenzione di pensare a Silvia,ora doveva
occuparsi solo ed esclusivamente di Maurleen.
Dalle labbra della ragazza si accennò nuovamente un ennesimo
sorriso. Le piacque tantissimo parlare con Ringo.
Ringo era così gentile con lei,si preoccupava così tanto.
-Grazie mille,sei così gentile...-
La ragazza manifestò la sua felicità abbracciandolo.
Dopo aver appoggiato il suo vassoio in un tavolo da
buffet,ovviamente.
Ringo invece,che invece non aveva le mani libere,si sentì il
vassoio traballare.
-Vai da lui,ora…che ti aspetta…-
La ragazza stava per salutare l’amico,quando si sentì
prendersi dai fianchi da qualcuno.
-Presa!-
Era John,che la colse di sorpresa.
-E così,mi fai prendere un colpo!?-
-Mi mancavi…- si giustificò
teneramente il ragazzo,mentre prese il mento della ragazza con la mano,per poi
darle un dolce bacio.
-Ho trovato un posto carino…vieni-
John la accompagnò al posto, molto appartato,portando
gentilmente il vassoio di lei.
-Divertitevi- disse Ringo,che rimase solo.
Mentre pensava a dove si poteva sedere, nello stesso momento
sentì un urlo alquanto familiare,provenire dietro le sue spalle:
-GIOVANOTTO!!!!!!!!!!!!-
“Oh no. Quel ciclone del nonno!” pensò preoccupato.
-Sono solo,Richard. Fammi compagnia-
Ringo sospirò.
Ancora una volta doveva fare la badante.
…
John nel mentre,riempiva la sua piccola di baci,e la teneva
stretta a sé,mentre facevano colazione.
-Che ti ha detto Ringo?-
-Mi ha parlato di come ama tantissimo la sua ragazza Maurleen...-
-Ah…solo questo?- chiese un po’
gelosamente.
-Abbiamo anche parlato di te-
-Ah sì?-
-Secondo lui tu mi ami tantissimo-
-Beh,se lo dice Ringo,ci credi,vero?- disse,iniziando ad
innervosirsi.
Come si permetteva,quel naso a proboscide…
-Beh,io ci credo,ma non perché me lo ha detto Ringo. Ma
perché me lo dice il mio cuore. Ringo mi ha parlato tanto bene di te,secondo me
ti vuole molto bene. Perché ti stai innervosendo?-
-Oh…ma…anche io lo voglio bene-
“Che stupido che sono. Mi sono comportato malissimo con un
amico”,pensò.
Ringo non era interessato a Silvia,ma solo a Maurleen.
John si accorse che si era comportato stupidamente da
geloso. Povero Ringo,era così caro per lui.
-Lo so…a volte sono un coglione…mi incazzo spesso- disse,tranquillamente.
-Tranquillo,capita anche a me…a
volte capisco male quello che mi dicono-
-Dai…dimentichiamoci di questo
equivoco-
-Sì-
…
-Dove andiamo,Richie?-
-A destra- rispose frettolosamente il batterista.
-Ma io volevo andare a sinistra- piagnucolò il nonno,come un
bambino.
-No!-
-Che urli,giovanotto?-
-Mi scusi- disse,andando verso destra.
Il nonno lo seguì,dicendo e facendo spallucce: -Mah,i
giovani d’oggi e le crisi isteriche-
A destra stavano soli John e Silvia.
Ringo non voleva che il nonno li disturbasse.
…
-Sai,ho portato la macchina fotografica-
-Davvero?-Fammela vedere-
La ragazza estrasse la macchina fotografica dalla borsa.
-Facciamoci una foto-
John si guardò un po’ in giro.
-Signora carissima!- urlò alla maître,che in quello stesso
tempo,stava facendo il suo giro di ispezione.
“Oh no. Di nuovo quella” pensò Silvia,sbuffando.
La donna,appena vide il chitarrista,urlò euforica il suo
nome (ovviamente sbagliando gli accenti) :-JeanLennòn!-
Poi,osservandomalamenteSilvia,disse: - et le
jeune fille peu sympa-.
“Poco simpatica? Ma come ti permetti,brutta faccia da topo…Antipatica sarai tu!” pensò la ragazza,innervosita.
-Ci può fare una foto?- chiese sorridente,il giovane.
-Mais oui! Moi e
toi?-
-Ma che impertinente,questa babbiona !-
disse Silvia,alquanto innervosita da non accorgersi che lo disse intaliano.
-Amore,con te che parli in italiano e con questa qua che
parla in “franscese”,non
ci capisco più nulla- disse John,alquanto preoccupato.
-Ho dettò fare fotò di io e te?-
rispose la donna.
-No! Io e lei!- disse,scioccato da cotanta stupidità.
La donna,gelosa, scattò la foto nevroticamente.
-Et voilà! Je peu
demander une chose? J’ai un doute…-
-Oui,parle- rispose Silvia.
-Mais vous…êtesmariés?-
Silvia rimase sopresa,da questa
domanda.
-Che dice,questa qui ?-
-Se io e te siamo sposati...- disse,con gli occhi
lucenti,poiché pensava a quanto sarebbe stato bello se fosse stato vero.
-Ma certo che sì,signora- disse John alla capo cameriera - è
mia moglie e la amo con tutto il mio cuore- e diede un bacio a Silvia.
-Ah…j’ai compris…bonne chance pour tout …buona
fortuna pour le marriage e pour la carrière
musicale!Matrimonio e lavoro…musica!-
-Grazie!- risposero i due.
La donna si allontanò,con una lieve aria malinconica.
-Questa penso di ricordarmela come fan nevrotica!-
I due risero.
-Ti è piaciuto che le ho detto che siamo sposati?-
-Sì…carina,la cosa-
“Macchècarina…favolosa!
Come te!” pensò subito,la ragazza,euforica come una fan urlante del pomeriggio
precedente.
-Già- disse,accarezzandole i capelli- mi piace-
“Carino il fatto che ti piace,nonostante mi conosca da
poco”,continuò a pensare,Silvia.
-Ti amo,John-
-Non sai quanto io-
Dopo essersi baciati,i due lasciarono il tavolo,a mano
presa.
Poco dopo,qualcuno urlò alle loro spalle: -Iuhuuuuuu!-
Silvia si voltò.
Era il nonno,seduto vicino a Ringo e a George.
-Mollami la mano!-
-Oh cazzo- disse John,appena vide i tre,mollando la mano
della ragazza.
-Oh ma buongiorno!- disse poi,la coppia,facendo finta di
nulla.
-Che ci facevate soli e soletti?- chiese il nonno.
-Fgià!- aggiunse George,divorando
una pasta alla marmellata,e come al solito,ficcandosi in mezzo,alla ricerca di
notizie concernenti Silvia.
-Abbiamo fatto colazione. Silvia aspettava suo fratello-
-che non ho ancora capito dove sia-
-è appena uscito da qui- rispose George
-è su con i manager. Dicevate?- disse il nonno.
-Io sono stato il primo a scendere. Le ho detto se voleva
fare colazione con me…-
-Magari per provarci- evidenziò il nonno.
-No-
-Assolutamente- aggiunse la ragazza,scuotendo la testa.
-Vabbè,dai…lasciamoperdere…- tentò di cambiare discorso Ringo -Silvia,se
stavi andando a cercare Paul,magari prova ad andare in camera sua…John,accompagnala-
E fece l’occhiolino a John,senza farsi notare dal nonno.
John sorrise. Era davvero un caro amico,Ringo.
-A dopo,gente- disse il giovane,allontanandosi con lei.
-Vedi John,Ringo ti vuole bene- disse Silvia,appena usciti
dalla mensa.
-Già!Dai,piccola,saliamo su…ti
porto da Paul…se se,col cavolo! Ahahahah!
Vieni fuori?-
La ragazza annuì.
Appena uscirono incontrarono,sfortunatamente per loro, Paul.
-Oh,buongiorno,Piramo e Thisbe-
-Ciao Jamie!-
-Caro Winnie! Ma…Silvia…ti cercavo
al telefono,e non mi rispondevi…come hai fatto a
sapere che ci dovevamo incontrare a quest’ora?-
-A che ora mi hai cercato?-
-Un’ora fa-
-Ma un’ora fa ero già qui!-
-Con questo maniaco sessuale?- disse,iniziando a
preoccuparsi per la sua cara amica.
-Ehi ehi ehi…io l’ho accompagnata
solo a fare colazione- si giustificò John.
-Spero che stia dicendo la verità…-
-Oh,buongiorno Lennon!- disse Norman,avvicinandosi ai tre-Buongiorno,signorina McCartney!Anche lei viene ad
assistere alle sessioni fotografiche?-
-Sì-
-Bene,si prepari a salire sul furgoncino bianco,guidato da Shake…Lennon,seguilae…nontoccarla…tu,Paul,vai ad
avvisare gli altri-
-Agli ordini,Norm- rispose Paul.
-Su,voi due imbambolati,muovetevi!-
-Ok- dissero Silvia e John,mentre si allontanarono.
-Povero Norm,prima o
poi,scoppierà,a causa di queste giornate pesanti…
morirà per colpa nostra…e la colpa maggiore sarà la mia.Povero,povero Norman. Mi immagino il suo epitaffio:
morto a causa di un ragazzino cieco impertinente dal naso e dalla frangia
lunghi-
E mentre si sedettero,i due si misero a ridere,nel pensare
battuta di John appena “sfornata”.
Menlove Ave.
Mi mancavano i capitoli lunghi xD
l’altro era troppo corto poiché era una sorta di capitolo intermedio…come
parte introduttiva ad un avvenimento,scritto in questo capitolo.
Il capitolo 23 è stato strutturato soprattutto per spiegare
esplicitamente i sentimenti di Ringo…non è innamorato
di Silvia. Inoltre,ho scritto l’andamento della storia d’amore di John e
Silvia,e poi mi mancava la capo cameriera babbiona,e
quindi ho riscritto su di lei…xD
quando l’ho creata,ho immaginato un personaggio babbione
come Millie,la tipa del: “ma tu sei lui? “ “no,non lo sono” del film.
Ringrazio chi ha risposto alle recensioni:
Don Vito e Thief . ^^
E ovviamente,chi sta leggendo solamente la storia! ^^
Capitolo 24 *** Photosessions,gente testarda che non capisce niente e...pizza (il cibo che può rendere felice chiunque). ***
Il viaggio per lo studio fotografico non era breve.
Per passare il tempo,si parlava di lavoro: si parlava
dell’attuale fama dei Beatles e della futura pubblicazione e promozione del
loro nuovo album,A hard day’s night.
Ma non solo si parlava di lavoro e giornate pesanti,ci fu
tempo anche per fare due o tre risate.
-E dai,gente- esordì John,con una nuova battuta -cantiamo
una canzoneeeee?- disse,con una vocina alquanto
infantile.
-Suvvia,seguitemi…è semplice: Mary
aveva un agnellin
IH un agnellin IH un agnellin
IH-
E tutti lo seguirono in questa nota cantilena con qualche IH
di troppo.
Silvia rideva così troppo da avere le lacrime agli occhi.
Come la sera prima,al rientro a casa.
Da quando stava con John,era come se toccasse il cielo con
un dito.
Shake,alla giuda,girava il volante,come se stesse cambiando
una canzone di LP: un LP di canzoni infantili cantato dai Beatles.
John era il capo indiscusso delle canzoni per bambini. Non
solo perché era un padre,ma anche perché era come se nelle sue battute volesse
sempre mettere un filo conduttore tra l’età adulta e l’infanzia.
Shake spense il motore: era ora di scendere.
I Beatles,rumorosamente,scesero balzando dal furgoncino
bianco.
I camerini li aspettavano: tutti e quattro dovevano vestirsi
con dei lupetti neri.
Era estate,ma faceva sempre un freddo cane,in Inghilterra.
John a malincuore,lasciò sola la sua fidanzata: non voleva
mai staccarsi da lei.
Poco prima di allontanarsi,Silvia gli chiese il tema delle
foto.
-Dobbiamo fare altri fotogrammi simili alla copertina
dell’album- rispose,il giovane.
Il fotografo andava avanti a suon di click,come le lancette
dell’orologio,che facevano tic tac.
Infatti,il tempo sembrava scorrere a suon di click.
L’ora di pranzo si avvicinava,e lo stomaco di Silvia iniziò
a brontolare.
Erano le undici e mezzo,però!
Non si era accorta che il tempo era volato,per il fatto che
stava leggendo “Lo strano caso del dottor Jekyll e
del Signor Hyde”,il piccolo grande libro di
Stevenson,ma aspettava con ansia che passasse un’abbondante mezz’ora.
Guardò un attimo John.Si sorrisero.
Mezzogiorno arrivò,come il capitolo ottavo:poteva
uscire,come i Beatles.
Paul si precipitò fuori a fumare,in un angolo alquanto
remoto. Che volesse stare solo? Chi lo sa. Ma Silvia era così curiosa di capire
il perché della solitudine del migliore amico,che si spinse a fumare la sua
Gauloises rossa di fronte a lui.
-Ciao-
-Ciao!-
Si salutarono. Paul sembrava tranquillo,come sempre.
Per il momento,perché da quell’attimo in poi,Paul iniziò a
fare alla ragazza tante domande tipiche da interrogatorio di terzo grado.
-Devi spiegarmi due cose-
-Dimmi pure- rispose,tranquillamente.
-Come mai eri con John,a colazione?-
-Te lo abbiamo già detto Paul,se la mia mente non mi
inganna-
Silvia non sopportò latanta insistenza di Paul.
-Sì,ma perché non con gli altri?-
-Non insistere,non c’era ancora nessuno-
Passò un breve minuto di silenzio,dato da una boccata di
Paul.
-Ahahah-
Rise poi,il ragazzo,con tanto gusto,interrompendo il silenzio
appena creato.
-Perchè ridi?-
-Dimmi una cosa: ti fidi di John?-
-Certo che mi fido- rispose,in modo ovvio. Perché non si
poteva fidare di John? Eppure,se la sua mente non la ingannava,Paul si fidava
sempre ciecamente di John…perchè Paul stava sempre diventando
più pedante,anzi…più odioso che mai?
-Non aspettarti tanto da lui- rispose,ritornando
tranquillo,con lo sguardo assorto a guardare il cielo.
-Tranquillo,so badare a me stessa…non
ho bisogno dell’aiuto di : “Paul, rubrica
del cuore”-
Silvia stava sempre più diventando nervosa.
-Se se…divertiti a prendermi in
giro,ragazzina…sappi che io ti ho invitato qua non
per innamorarti follemente di John…ma per divertirti
a suon di buona musica-
-I sentimenti non possono essere controllati-
-Voi donne siete strane-
La ragazza guardò l’amico in malo modo.
-Donate troppo il vostro cuore a uomini che non se lo
meritano-
-Che ha fatto John Winston Lennon per meritarsi tutto
questo?- urlò,sempre più nervosa.
-Ha un anello particolare,che non usa mai. Questo anello si
chiama fede nuziale-
Questa era la goccia. Silvia non aveva più voglia di far
compagnia a Paul.Era meglio che fosse rimasto solo già da prima.
-Ma che stai a blaterare,Paul…-
disse,allontanandosi,molto nervosa.
-Non ti scaldare con me. Capito?- urlò,puntandole un indice
contro.
Silvia si voltò,fermandosi.
-Che hai? Sei cambiato da Febbraio!-
-Pure tu…che fine ha fatto quel
bacio?-
“Che fiato sprecato” pensò la ragazza,mentre si voltò di
nuovo e continuò il suo cammino.
-Che fai? Vuoi scappare da me?Vuoi fare la vigliacca? Non
sai in che guaio ti stai mettendo-
-Non ho intenzione di ascoltarti-
-Silvia,credimi,non lo dico per fare il cretino o
l’innamorato pazzo,ma lo dico perché tu sei come una sorella per me.Io voglio proteggerti. Non mi interessa se non mi
ami,anzi,io ho anche la…sì,chiamiamola così: ragazza.
Quello che voglio fare è proteggerti-
Infatti. Era vero. Ma era lo stesso molto “ficcanaso”.
-So proteggermi da sola,grazie-
Oramai Silvia era già diretta verso John,il ragazzo
sbagliato,ma che forse sentimentalmente era più giusto degli altri tre messi
assieme. Almeno,lo pensava,mentre era furibonda per le insensate parole di
Paul.
Quest’ultimo,più la vide allontanarsi,più aumentava la sua
preoccupazione per lei. “Oh Silvia,non sai in che pasticcio di stai mettendo”
continuò a ripetere,la sua testa.
Ed ecco che arrivò vicino al ragazzo più bello che i suoi
occhi avevano mai visto.
-Io vado- gli disse,con lo sguardo perso nel vuoto.
-Ma come te ne vai,amore…non
resti?-
-No,non mi sento bene-
-Che c’è? Parliamone-
Le sue mani scorrevano sulle guance della ragazza.
-è una storia lunga…poi qua non
fa...non è il posto adatto…stai lavorando-
-Poco importa il lavoro,ora. Ho bisogno di capire perchè sei triste-
Al diavolo il lavoro. Silvia era più importante di due o tre
foto.
Ma Norman,impedì il dialogo dei due giovani: richiamò Lennon
al lavoro. La pausa per lui era finita. Era l’unico Beatle
che doveva ritornare a lavoro. Gli altri,fortuna loro,avevano finito.
-Lennon! Smettila di importunare
la sorellina di Paul e fila a parlare del tuo capolavoro letterario!-
-Un attimo,Norm!-
-Vedi…stai lavorando- evidenziò
Silvia. Ma lui non voleva che se ne andasse.
-Piccola…io-
-Parliamone stasera…spero che
durante il pomeriggio mi passi,il malessere-
-Lo spero anche io. Mi sento stupido perché non posso stare
ad aiutarti adesso,a causa del mio lavoro-
-Non preoccuparti. Starei peggio nel vederti triste per me-
-Ma dai,non dire così…-
-Amore,io vado.Ti amo-
-Anche io-
E così,si abbandonarono,dopo aversi dato appuntamento sul
tardi ad un Night Club che menzionarono Paul e George durante il viaggio in
pullmino.
Tanto,per i Beatles non c’erano problemi,non avevano i
manager alle calcagna,poiché questi ultimi gli concedettero la serata libera.
Norman osservò John come guardava Silvia allontanarsi.
Sembrava un pesce lesso.
E i pesci lessi non la raccontano mai buona.
O sono innamorati,o sono serviti a tavola fumanti in un bel
piatto.
E John non era il pranzo di Norman.
-John,la smetti?-
-E di cosa?-
-è troppo piccola per te. Sei sposato,poi-
-Ma è un’amica di infanzia,la conosco da quando è nata…almeno,quasi-
-Ecco perchè sei spesso da lei…- disse,con un’occhiata di sospetto.
-io e Paul siamo ottimi amici. E di conseguenza lo sono
anche i suoi fratelli-
-Capisco…almeno,spero che stia
dicendo la verità. Ora siediti qua,e aspetta il giornalista-
John si sedette,mentre gli venne servito per pranzo un
panino al prosciutto cotto e dell’acqua.
I giornalisti stavano per arrivare.
Poco dopo che John entrò dentro lo studio,George uscì,e vide
in lontananza Silvia.
Corse a gambe levate per raggiungerla,tra un brontolio dello
stomaco e l’altro,poiché aveva (come al solito) una fame da lupi.
-Ehi Little,aspettami…dove vai?-
-A casa-
-Così presto?-
-Sì,e ho anche fame-
-Pure io-
-Però prima devo andare a comprarmi qualcosa-
-Posso venire con te? Sai,dato che ho fame anche io…-
Ogni scusa era buona,per George Harrison: era così
positivamente attratto dalla personalità particolare della nuova amica che non
voleva perdere attimi preziosi per stare con lei.
-Va bene,ma sappi che non me la sento oggi a stare con
qualcuno. Avrei preferito stare da sola. Sai,mi sento un po’ paranoica…non voglio disturbare gente innocente-
Ma George insistette per farle compagnia:
-No dai,non essere negativa…tranquilla,ti
porto in una pizzeria buonissima…tutti smettono di
deprimersi con una pizza! E tu lo sai bene,dato che la Pizza l’avete creata voi
italiani…- disse,con gli occhi lucidi,come era solito
averli quando parlava di cibo prelibato.Al solo
pensiero della Pizza,George aveva l’acquolina in bocca.
-Dai,andiamo. Chissà se davvero mi passerà la malinconia-
-Fidati di George,su!-
E con questo consiglio,George cercò di espellere i pensieri
negativi di Silvia,e senza pensarci due volte,accompagnò la ragazza ad una
rinomata pizzeria cingendo un braccio attorno alle sue spalle. Complimenti
George,con la scusa di consolare,allungavi un po’ troppo le mani!
Intanto,mentre George destreggiava la sua arte da
corteggiatore fingendo di avere solo lo scopo di istruire la giovane ragazza
con qualche pensiero positivo per avere una vita migliore,Ringo e
Paul,accompagnati dal nonno,si chiedevano dove fosse finito.
-Dov’è George? Non aveva fame?-
-Penso che sia scappato….sai,riusciva
più a resistere dal non mangiare-
-Peccato…però poteva aspettarci-
-Eggià,in effetti...ma sai,gli
sarebbe costato tanto. Forse,ci avrebbe mangiati. Ma ora,che facciamo? Siamo
soli,ti faccio sapere. Shake,Norm e John si devono
trattenere- disse il giovane bassista. Poi,rivolgendosi al vecchio John McCartney,disse:
-Nonno,dove vuoi andare a pranzo?Vuoi della zuppetta?-
-Ehi giovanotto,ricordati che il nonno ha i denti d’acciaio…equindi…andiamo a
mangiarci una bistecca!-
-Non male…chelanguorino!-
commentò Ringo,alquanto entusiasta per la proposta del vecchio.
-E vada per la bistecca!- aggiunse Paul,e dopo poco,i tre
erano già diretti per un bel ristorante.
Nel frattempo,qualcun altro era già bello comodo su una
sedia,mentre divorava una Margherita dalla mozzarella filante e tracannava
coca-cola. Per chi lo non avesse capito,questo era il famosissimo chitarrista
dei Beatles, George Harrison.
-Non smetterò mai di ripeterlo: non ho mai visto una persona
divorare così tanta roba in poco tempo- disse la ragazza scioccata nel vedere
l’amico alle prese con la pizza
-Sono peggio di un pozzo senza fondo,lo so…è
un mio illustre difetto- e morsicò un trancio
-Sei peggio di mio padre-
-Che fa,tuo padre?-
-Non divora il cibo come te…lui
mangia rumorosamente-
E come se mangiava rumorosamente,il signore…Silvia
gli doveva sempre dire di mangiare piano,e che non era ad una gara a chi finiva
prima di mangiare.
-Tutti mangiamo rumorosamente,qual è il problema?-
-C’è chi lo fa di più e chi lo fa di meno-
-Vero…cameriera! Un’altra
Margherita!-
E la cameriera si voltò,e rimase sorpresa,nel vedere QUEL
giovanenel locale dove lavorava.
-Sì…malei…oddio…non
è?- disse timidamente,non credendo a quello che vedevano i suoi occhi
-No,sono il suo sosia…lo sa che è
l’ennesima persona che me lo dice?-
-Oh…miscusi…torno
subito per la pizza!- disse la donna,allontanandosi.
-Ho bluffato solo perché non vorrei che qualcuno mi
assalisse proprio in questo momento…- si giustificò
successivamente,il giovane.
-Intendi dire…quando mangi?-
-Sì…io a volte divento furioso…no,tranquilla…ho detto :
“a volte”-
-Ah-
-Senti…ti va di dirmi perchè sei così giù,se non ti dispiace? Hai litigato con
qualcuno?Hai litigato con…John,per caso?-
-Perchè dovrei litigare con lui?-
-Perchè è il tuo…insomma…quello
che è…sietesempre…appiccicati…non
dirmi che come Paul è il tuo migliore amico,perché non ci credo-
-E se fosse anche lui un mio migliore amico?-
-Strano che le ragazze invitino i migliori amici a dormire a
casa…nello stesso letto…-
-Ehi,fai attenzione a quello che dici: io e John non abbiamo
fatto nulla di quello che la tua testa sta pensando.Mi
ha solo accompagnato a casa,e poi è tornato in albergo-
-Sono allibito dal fatto che John non ti abbia ancora
scopato-
-George,complimenti per la
battuta. Sei peggio di Paul-
“Sarà perché neanche a lui va a genio che sei la fidanzata
di John,e non magari di qualcun altro che non è sposato”
-Ahahah. Sono davvero così
tremendo?-
-Quasi-
-Significa che io sono più simpatico di Paul?-
-Se simpatico significa riuscire a trattenere di più la
pazienza alla sottoscritta,sì-
-Significa che ti piaccio?-
-Probabile…- disse la ragazza,scherzando
-Ma allora è vero,mi ami-
-Uh?- disse,sorpresa.
-Niente,scherzavo. Dimmi,chi è la causa del tuo malessere.
Abbiamo escluso il bellissimo e affascinante ragazzo intellettuale dalle
battute sporche,ora ci resta…Paul,Ringo,il nonno,Norm,Shake e….io.Apparte tua mamma,tuo babbo,tua zia,tuo zio…epoi… -
-Basta George,non elencare tutto il mondo: te lo dico,tranquillo…te lo dico ora,senza problemi: c’è l’ho con Paul-
-Che ha fatto,il tuo caro beneamato fratellino?-
-Ce l’ha con me perché mi piace John-
“Beh,non ha poi tutti i torti”
-Ma che avrà fatto di male,il povero e dolce gigante dal
sorriso smagliante e dagli occhi orientali dell’Emperor’s
gate?!-
-Emperor’sgate?-
-La strada dove abita John-
-Ah…wow…ma comunque,non ce l’ho
solo con Paul,ce l’ho con tutti quelli che si intromettono nella nostra
relazione-
-Come ad esempio un certo ragazzetto rompipalle che si
chiama George Harrison….ovvero,me. Ti sto inondando
di domande. Infatti,ora ne ho in mente una fresca fresca.
Perché proprio John?-
-John…oh…lui è così dolce…carino…intelligente…simpaticissimo-
Oramai la ragazza era più rossa di un pomodoro maturo.
-Un amore…un piccolo e soffice
batuffolo di zucchero filato rosa…un piccolo e tenero
cucciolo da coccolare…awwww-
-Smettila George,io non sono certo una stupida bambina da
dire queste cretinate!-
-Lo so,è che mi sono lasciato trascinare un po’ troppo dalla
descrizione di John.Insomma,ti piace perché è bello,intelligente e simpatico-
-Non solo. Lo amo perché è speciale,nella sua semplicità-
-Semplice…speciale…mah-
“Questa è tutta pazza…macavoli….è così caruccia”
-Insomma,tu lo conosci da una vita,dovresti saperlo- disse
la ragazza,con un lieve accenno di sorriso.
-Mhsì. Ma io lo vedo come un
ragazzo normale. Mah,sarà perchè non sono una
femmina,quindi a priori non vedo i lati “oscuri” che sanno solo vedere le donne…come,parlando di sesso…-
-Che c’entra il sesso?-
-Volevo farti uno sporco esempio…-
-Tu sei pazzo-
-Mai quanto te,Little Lennon-
-Ma vaffanculo!- disse,scherzando.
-Vacci te,cretinetta…dai andiamo a
pagare…anzi…cameriera!-
La solita cameriera portò in breve tempo il conto,che venne
pagato da un galante George.
I due ragazzi uscirono così dalla pizzeria.
George,per stare ancora un po’ con la sua amica,propose di
fare “due passi” così,tanto per “digerire meglio”.
Chissà se davvero voleva camminare per quello scopo!
Mentre camminavano,George ripropose alla ragazza di andare la
sera successiva al Night Club,e nel mentre,i suoi occhi si posarono su una
vetrina.
-Oh guarda. I vestiti che piacciono tanto alle signorine!-
-Mah,sì,sono carini- disse la ragazza,non troppo entusiasta.
-Non vorrai mica metterti uno straccetto per stasera,vero?-
disse,ironicamente.
E così portò la ragazza dentro il negozio. Silvia provò un
vestito bianco. Non era tanto abituata a quelle cose,ma George sembrava
(sbavarle addosso) che fosse favorevole all’acquisto,così tanto favorevole da
comprarglielo.
-Bene,così non avrai il problema sul cosa mettersi-
-Grazie infinite,George-
-Dovere..-
Chissà che progetti aveva per la testa,il giovane
George,mentre accompagnava a casa la ragazza. Chissà se le avrebbe chiesto di
ballare,durante la serata. Sarebbe stata un po’ dura,dato che ci sarebbe stato
in mezzo un ponderoso John Lennon.
-Ciao-
-Ciao!- gli sorrise,sullo stipite della porta.
E senza neanche pensarci,George le diede un bacio sulla
guancia,che venne contraccambiato (purtroppo per lui) con un sorriso.
-A dopo,George-
-A dopo-
Silvia chiuse la porta,George si voltò e si diresse verso
l’albergo.
Mentre tornava,una frase gli balzava per tutto il tragitto:
“E adesso,come faccio a liberarmi di John?”
Menlove Ave.
Sì,è stata dura scrivere e pubblicare questo capitolo.A molti forse sembrerà strano,ma è così. La scuola
è iniziata,e poi sono piena di impegni. Eheh,con le
tante cose da scrivere xD
Purtroppo ho poco tempo per rispondere a chi ha recensito:
mi limito solo a ringraziare a tutti,e a dirvi che sono felice che vi piaccia
questa storia!
Chissà se George riuscirà a concludere per il meglio il suo
sporco piano: il capitolo è ancora in allestimento! Ma,per il momento…la vedo nera,il Karma non è dalla sua parte.