Scrivimi ancora

di luna89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** lettere ***
Capitolo 3: *** Arrivi e Incontri ***
Capitolo 4: *** Pen friend- Amica di penna ***
Capitolo 5: *** Only you in my mind ***
Capitolo 6: *** cap 5 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Salve!
Lo so dovrei aggiornare l’altra ff “quegli occhi verdi”, ma stanotte mi è venuta questa idea…allora ho preso la palla al balzo…o forse e meglio dire carta e penna …hihihi…cmq ho buttato giù  quello che mi ronzava per la testa e ne è uscito questo prologo, spero vivamente che vi piaccia^^

PROLOGO

È possibile infatuarsi di una persona che non è mai visti??
No impossibile … non la conosco.
La mia è solo curiosità. E solo per questo che adesso, mi trovo, nella camera di mia sorella, a frugare tra le sue cose.
Maledizione! Dove le ha messe!?
Continuo a cercare, sempre attento però a rimettere tutto come prima.
Se la pazza mi scopre è la fine
Allora: nei cassetti della scrivania non ci sono, sotto il letto neanche, nel settimino no, nei comodini idem. Adesso manca solo l’armadio. Bene solo la parte più difficile..doh!
Ok iniziamo dai cassetti …
Sento dei rumori. Qualcuno sta salendo le scale …
Merda! Se mi becca, non solo nella sua stanza ma anche a frugare tra le sue cose come un ladro, sono fritto.
Merda!
Alla velocità della luce chiudo le ante della cabina armadio e mi avvicino alla scrivania …
“Che ci fai qui?” mi chiede lei incuriosita e sospettosa.
“Ciao Alice…. Emmm….stavo….cercavo….emmm…mi servono dei fogli A4 per la stampante ne hai??”
Si bravo! Ottima scusa. Davvero bravo.
"Mmmm…si sono nell’ultimo cassetto …”
Si lo so dove sono, avrei voluto dirle, ma forse non era il caso.
Prendo i fogli. La ringrazio. E mi precipito ad uscire dalla stanza. Tutto sotto il suo sguardo indagatore.
Arrivato nella mia stanza mi chiudo la porte alla spalle e mi ci appoggio.
C' è mancato poco.
Tiro un sospiro di sollievo.
È solo curiosità la mia, nient’altro. Sola e semplice curiosità.

Si certo … basta crederci.
Sta zitta tu stupida coscienza … e poi da dove salti fuori??
Dalla tua testa idiota! … comunque, se lo vuoi sapere la tua non si chiama curiosità ma ossessione. 
Non è vero, sono solo curioso ..uff
Ma cos’hai cinque anni??
Te lo dico io, tu hai perso la brocca, e ti sei inn…

NO! Non è vero.
E adesso basta esci dalla mi testa che ho delle cose da fare, non ho tempo da perdere con te…
Attendo, per qualche secondo, una risposata che non arriva per fortuna.
Tiro un altro sospiro di sollievo dicendomi che domani riprenderò la caccia e le troverò, costi quel che costi
Ok è ufficiale … sto impazzando.

___________________________________________
=)
Si lo so nn si capisce gran che ma questo è il bello dei prologhi no??
Spero che vi abbia incuriosito e che vi sia piaciuto… se si posterò al più presto il primo cap.
Fatemi sapere cosa ne pensate
Per l’altra ff posterò il quinto cap se nn oggi pome dmn mattina^^
Baci baci luna

 

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Capitolo 2
*** lettere ***


Salve^^
Voglio ringraziare tt le persone che mi hanno aggiunto tra i seguiti e i preferiti … Grazie^^
Ringrazio anche tt i lettori silenziosi che sn stati veramente tanti ^^
E ringrazio volerossa22 (sn contenta che la storia ti incuriosisca ma mi duole dirti che Edward non è innamorato di Bella o almeno non ancora ;) La sua per adesso è diciamo una piccola ossessione^^) e Kris91Cullen (sn contenta che il prologo ti sia piaciuto^^ hai ragione associando il  prologo+la presentazione+il titolo si capisce abbastanza, infatti hai visto giusto Eddy cercava le lettere. Mi duole dire anche a te che Edward non è innamorato di Bella, lui per adesso ha una piccola ossessione per la faccenda^^) per aver lasciato una recensione … grazie 1000

5 gennaio 1999

Ciao!
Mi chiamo Alice Cullen e ho 10 anni. Ho i capelli e gli occhi neri, anche se mi piacerebbe molto averli verdi come uno dei miei fratelli. Eh si! Ho due fratelli più grandi di me, ma non voglio parlarti di loro ora =)
Meglio parlarti di me  dato che sono io la tua amica di penna ;)
Che bella questo cosa, ne ho sempre desiderata una o uno dato che non so chi tu sia …
Comunque ritornando a me: sono un tipo molto vivace e solare. Mi piace molto uscire con la mia mamma per fare compere. Quando sarò grande farò la stilista =)
Il mio colore preferito è il rosa, ma mi piace anche il rosso. Adoro il gelato al cioccolato. Il mio cartone preferito è cenerentola e la sirenetta perché ha i capelli rossi =)
Spero tanto che diventeremo amiche o amici.
Sono sicura che sei femmina =) quindi amiche va bene =p
Non vedo l’ora di ricevere la tua lettera
Baci
Alice ^^

 

30 gennaio 1999

Ciao Alice!
Il mio nome è Isabella, ma non mi piace tanto così mi faccio chiamare Bella. Ho gli occhi marroni e i capelli castani con riflessi rossi ( sono un po’ mossi che odio…)
Vivo con il nonno e mio padre che fa l’architetto a Seattle. Abito in una grande casa con un grande giardino che ha disegnato mio padre a cui voglio un mondo di bene. Non ho né fratelli né sorelle.
Non sono un tipo che fa subito amicizia perché sono un po’ timida =)
Da grande mi piacerebbe fare la scrittrice e anche la giornalista, infatti mi piace molto scrivere. Quando la maestra ha detto che dovevano creare un’amicizia di penna sono stata subito entusiasta =)
Spero davvero che diventeremo amiche =)
Ti faccio alcune domande:
Dove vivi?
Come si chiamano i tuoi fratelli?
Sono molto più grandi?
Alla prossima lettera
Baci Bella

P.S. I miei colori preferiti sono il blu e il viola. Anche io come te vado matta per il gelato al cioccolato =P

 

____________________________________________
Ecco il secondo … non si può definire capitolo, quindi diciamo che questo sarebbe un secondo prologo, l’inizio della storia =)
Lo so è un po’ noioso … ma mi sembrava carina l’idea di mettere le prime lettere che si scambiano le due amiche … ma forse nn lo è, carina intendo … bho! Oggi il mio cervello non lo vuole proprio sapere di ragionare quindi mi scusa per avervi fatto perdere tempo e ci sentiamo al prossimo capitolo.
Non vi chiedo neanche di lasciare una misera recensione tanto già lo so che fa schifo … nn so neanche con che coraggio sto pubblicando questo, o forse lo so : oggi il mio unico neurone mi ha abbandonato, fuggito via … povera me!
Allora alla prossima
Baci baci luna^^

 

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Capitolo 3
*** Arrivi e Incontri ***


Salve!
Mi scuso per il ritardo, ma sn stata super impegnata con l’università
Sinceramente nn so cosa dire del cap … nn mi convince tanto … l’ho scritto di getto e nn lo voglio rileggere  perché se no finisce che lo cancello tutto … quindi mo chiudo gli occhi e lo pubblico^^

Ringrazio tutti i seguita e i preferiti
Ringrazio i lettori silenziosi
E ringrazio volperossa (ciao bianca^^ mi scuso per aver sbagliato il tuo nick =P . sono contenta che il cap ti sia piaciuto spero che ti piaccia anche questo^^), Luisa98 (grazie per il commento e per avermi invogliato a continuare questa ff ^^. Spero che il cap ti piaccia^^), Rebussiii (sn contenta che la ff ti piaccia, spero ti piaccia anche questo cap ^^), _cory_ (ciao ^^allora la storia sarà narrata normalmente e ogni tanto inserirò le lettere che si scambiano le due amiche. Sn contenta che la ff ti piaccia, spero che anche questo cap ti piaccia^^), nanerottola (ciao … mmm …nn posso dirti perché eddy cerca le lettere, ma un po’ si capisce da questo cap che spero ti piaccia^^) e patapolo (sn contenta che la ff ti piaccia. Eh a chi lo dici anche io vorrei avere un’ amica che ha un fratello come Eddy..hihihi.. spero che il cap ti piaccia^^) per aver lasciato una recensione.

Arrivi e incontri

 

Seattle.
È qui che vive la fantomatica amica di penna di mia sorella la pazza.
Ed è qui che ci siamo appena trasferiti oggi.
Quella pazza di mia sorella è riuscita, non si sa come, a convincere nostro padre a chiedere il trasferimento qui.
Per quale motivo?? Ovvi per stare vicino alla sua amica.
Cose da pazzi. Mia sorella è completamente, totalmente fuori di testa.
Ma dico questa potrebbe essere chiunque:
un serial killer,
uno psicopatico,
un carcerato che non avendo niente da fare ha deciso di intraprendere un’amicizia epistolare con la pazza, e tante altre cose.

Ma che ti sei fumato oggi??
Ancora tu?!
Sempre presente quando spari cazzate colossali come quelle di prima … un serial killer … riformulo la domanda, e questa volta si sincero … cosa ti sei fumato??
Smettila! Lo sai anche tu che questa è una totale follia …
Ma dai … vedi il loto positivo, tra un po’ potrai finalmente incontrare la tua ossessione.
Non è un ossessione. Io direi più … passione … si passione va bene. Ossessione sa troppo da maniaco.
Perché non lo sei ??
Sparisci!
No. No. E no. La mia non  è ossessione, come già detto a “coscienza”, la mia è una passione. Passione intesa come hobby. Si!si! hobby va ancora meglio.
In fondo che male c’è a leggere la corrispondenza della pazza?? Nessuno a parer mio.
La mia missione è quella di scoprire il Suo nome. Sembrerà paradossale, ma è così, non conosco il Suo nome.
Ho iniziato a leggere le Sue lettere dopo un anno, e non si firma mai con il suo vero nome ma con gli stupidi nomignoli che gli affibbia la pazza.
Così la mia missione è quella di trovare la prima lettera, quella delle presentazioni.
E quale occasione migliore del trasloco, dove tutto sta in mezzo e tutto deve essere cacciato fuori ??
Quale scusa migliore di quella di aiutare la propria adorata sorellina a sistemare i suoi scatoloni per non farla affaticare??
Sono il genio del male …

Sei uno psicopatico!
Sono troppo su di giri per degnarti di una risposta.
Beh! Vi stare tutti chiedendo perché non chieda direttamente ad Alice il Suo nome. La risposta è semplice: mia sorella è una pazza.
Giuro che una volta ho provato a domandarglielo, ovviamente senza dare nell’occhio, approfittando di uno dei tanti momenti in cui parla di Lei. E dato che la pazza ne parla riferendosi a Lei come la sua “amichetta”, io super intelligente …

Adesso non esageriamo
Smettila di interrompermi sempre! Se no perdo il filo
Ok. Ok. Non ti scaldare … continua …
Dicevo: io ho subito approfittato chiedendogli come si chiamasse la sua adorata “amichetta”, ottenendo un misero: non sono cose che ti riguardano.
In teoria dovrebbe essere così, ma la realtà un’altra.
La pazza non sa che leggo la sua posta, se no non si spiegherebbe perché sia ancora vivo, dal momento che le leggo prima di lei. Ormai sono diventato un vero esperto ad aprire e chiudere le buste senza che nessuno se ne accorga.
Come ho iniziato?
Non riuscivo a capacitarmi come mia sorella a 11 anni ricevesse delle lettere e io a 13 anni non avevo mai neanche ricevuto una banale pubblicità. Così, un giorno, per ripicca aprii una lettera indirizzata alla pazza.
Quella lettera era così triste che mi venne quasi da piangere. Come poteva una bambina di soli 11 anni essere così triste? Era assurdo per me. Non riuscivo a capire.
La lettera era molto confusa e, alcune parole erano sbiadire forse a causa delle lacrime che aveva versato mentre scriveva.
Da quella lettera inizia a leggere le altre.
Perché?
La seconda per sapere come stava, per sapere se era ancora triste.
La terza non lo so
La quarta lo stesso
Così come la quinta, la sesta e tutte le altre.
Il suo modo di scrivere mi affascinava.
La sua persona mi incuriosiva.
Conosco tutto o quasi tutto di Lei. Quasi perché, nonostante il mio metodo infallibile, a volte la pazza prende la posta prima di me.
Ultimamente, poi, si scrivono spesso via e-mail, e arrivare al pc della pazza è alquanto un impresa impossibile. Per fortuna, però, non hanno comunque abbandonato il vecchio metodo, che a detta loro fa molto altri tempi per cui è molto affascinante.

 
E così in arrivo da New York City la famiglia Cullen al completo.
Ed eccomi qui, davanti alla segreteria dell’università di Seattle, per iscrivermi al secondo anno di medicina.Dopo aver compilato un paio di moduli e averli riconsegnati alla segretaria, che nonostante possa essere mia nonna, non la smette di lanciarmi sguardi languidi ( brr … mi vengono i brividi … sarà meglio andare), mi avvio verso l’uscita. Quando sto per girare l’angolo, sento qualcuno sbattermi contro e vedo mille fogli volare.
Quel qualcuno è una ragazza dai lunghi capelli castani.
L’aiuto a rimettersi in piedi, e appena la mia mano tocca la sua tutto il mio corpo viene attraversato da una forse scarica elettrica. Forse l’ha sentita anche lei, perché alza di scatto la testa puntando i suoi occhi nei miei.
E che occhi. Meravigliosi. Due pozzi di cioccolato fuso.
Ci fissiamo per … ore? Minuti? Secondi? Non so.
Poi lei prende a parlare come una macchinetta
“Scusa! Sono un disastro … non ti avevo visto … scusa andavo di fretta … ho fatto tardi e …”
Non presto molta attenzione a quello che dice, troppo occupato ad osservare la meraviglia che mi trovo davanti. Alta quanto basta, magra, curve al punto giusto, viso a forma di cuore, piccolo nasino all’insù, bocca piena e rossa. Mi perdo ad osservare quel magnifico bocciolo, come sensualmente si muove, come i denti intrappolano il labbro inferiore e lo torturano, così come piacerebbe fare a me.

Lo avevo detto che sei un maniaco…
Non ora.
Mi ridesto dai mie pensieri, quando la vedo chinarsi a raccogliere i fogli sparsi sul pavimento.
“Ti aiuto!”
Le dico chinandomi a mia volta e aiutandola, senza staccare gli occhi dalla su figura.
Quando le porgo i fogli raccolti, le nostre mani si toccano ancora, ed ancora una forte scossa mi percuote il corpo.
“Grazie”
Dovrei risponderle, dirle prego, ma non ci riesco, e come se avessi perso l’uso della parola, sono come pietrificato.
“Beh … emm … allora io vado … mmm …  ci si vede …ciao”
La vedo allontanarsi e la seguo con lo sguardo finché non scompare dalla mia vista.
Sono un emerito coglione

Te ne sei accorto finalmente
Come ho fatto a non aprire bocca??
Sono rimasto come un cretino a guardarla imbambolato.

Si. Sei proprio un maniaco. La guardavi come se avresti voluto saltarle a dosso da un momento all’altro.
Già ancora non capisco come sono riuscito a trattenermi
Lo vedi che ho ragione… non solo sei un maniaco ma anche un pervertito
Ma non hai niente di meglio da fare??
No!
Ottimo.
Sbuffo infastidito dalla mia stessa pazzia, passandomi nervosamente una mano tra i capelli.
Voglio rincontrarla.
Voglio conoscerla.
Devo pensare.
Devo trovare un modo.
Da ora in poi alla missione “scoprire il nome dell’amichetta”, si aggiunge la missione “conoscere la ragazza dagli occhi cioccolato”.

____________________________________
Chi sarà mai la ragazza misteriosa???
Io qualche idea l’avrei … voi?? … hihihi…
Spero che il cap vi sia piaciuto^^
Per favore lasciatemi una piccolissima recensione per farmi sapere che ne pensate … grazie
Allora alla prossima
Baci baci luna^^

 

 

 

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Capitolo 4
*** Pen friend- Amica di penna ***


Salve!
Rieccomi qui dp un’eternità ad aggiornare questa storia …  spero sl che qualcuno se la ricordi ancora^^
Sinceramente nn so perché sto aggiornando dal momento che nn sono per niente convinta di quello che ho scritto. Nn so neanche cosa dirvi riguardo a questo cap … forse sl che si potrebbe definire il solito capitolo di passaggio.
Mi scuso per nn aver aggiornato prima ma mi sn dedicata di più all’altra ff (se qualcuno vuole andare a darci un’occhiata mi farebbe molto piacere ^^), gennaio febbraio è stato periodo di esami … e poi odio febbrai con tutto il cuore , troppi ricordi, troppo dolore, quindi sn stata un po’ depressa …è lo sono ancora tutt’ora, ma nn sto qui a raccontare i miei problemi …mi  scuso anche per questo piccolo sfogo insignificante.

Ringrazio infinitamente la mia betina Fairy29 ... grazie tesoro^^
Ringrazio i 22 preferiti e i 31 seguiti … ne sn contentissima …. Grazie^^
Ringrazio infinitamente ALy_Cullen , patapolo, sessyli, volpessa22, Luisa98, nanerottola, Rebussiii per aver lasciato una recensione… grazie^^
E ringrazio ultimi ma nn meno importanti i lettori silenziosi che contro ogni mia aspettativa sn stati numerosi …grazie^^

Pen friend – Amica di penna

 

Pov Bella

Ti … Ti … TiTi … TiTiTi … TiTiTiTiTiTiTi …
È che cavolo!
Odio il suono di questa maledetta sveglia.
Odio tutte le sveglie in verità.
Di malavoglia tiro fuori la testa da sotto il caldo piumone per vedere l’ora.
Cosa? È presto. Sono ancora le sette. Posso dormire altri cinque minuti …

 
Mi allungo stiracchiando i muscoli delle gambe e delle braccia. Lentamente apro gli occhi e guardo l’ora.
Sono le otto e un quarto …
Mi giro dall’altra parte affondando il viso nel cuscino.
COSA? LE OTTO E UN QUARTO?
Merda! Sono in ritardo.
Come un fulmine scatto giù dal letto e mi precipito in bagno.
Veloce mi lavo,mi vesto senza neanche guardare cosa indosso e mi do una sistemata veloce ai capelli.
Oddio questi non sono capelli ma un nido di uccelli. Sarà megli legarli se non voglio che qualcuno si spaventi appena mi vede.
Una volta legati, quelli che dovrebbero essere dei capelli, afferro la tracolla e mi precipito giù per le scale, arrivando miracolosamente senza rompermi l’osso del collo in cucina. Entro come una furia, apro l’anta dell’armadietto sopra il lavello prendendo una tazza per il caffè.
“Buon giorno scoiattolina!”
Non ho tempo per questi convenevoli. Sono in un ritardo mostruoso.
“Scoiattolina?”
È questa da dove è uscita mo?
Lui alza le spalle indifferente e ritorna a leggere il suo amato giornale.
Bevo un’abbondante sorsata di caffè bollente, maledicendomi, per questo mio gesto avventato, un secondo dopo.
Cavolo mi sono bruciata tutta la gola.
Questa mattina non è proprio giornata.
Mentre esco dalla cucina, vado a sbattere contro mio padre.
“Hei! Dove vai così di fretta?”
“E’ tardi! Devo andare a lezione”
“Sei sempre la solita …  comunque siediti è fai colazione”
Guardo mio padre con occhi sgranati. Cosa?
“Ha ragione tuo padre … siediti è fai una colazione decente. Non lo sai che questo è il pasto più importante delle giornata?”
COSA? Non bastava mio padre,adesso ci si doveva mettere anche mio nonno?!
“Non ho tempo”
“Siediti!”
Esclamano insieme.
Mi trascino a passo pesante verso il tavolo, manifestando apertamente il mio nervosismo. Mi siedo è afferro un cornetto. Cerco di mangiare il più velocemente possibile e, per poco non mi strozzo. Per fortuna, prontamente, mio nonno mi passa un bicchiere di succo d’arancia.
Ok sono salva.
I due uomini di casa Swan, che questa mattina sembrano essere in combutta contro la sottoscritta, scoppiano a ridere senza ritegno.
Sbuffando mi alzo e senza degnarli di un saluto mi dirigo in garage.
Mentre aspetto che la porta del garage di sollevi, prego di non trovare traffico.
Come non detto. Tempo cinque minuti e mi ritrovo bloccata in un traffico assurdo.
È che cavolo!
Guardo l’ora sul cruscotto. Un’ora di ritardo. Chissà quanto tempo rimarrò bloccata qui? Tanto vale non andare proprio a lezione oggi.
Cosa potrei fare?? … mmm … trovato!
Afferro la borsa dal sedile del passeggero, e parto alla ricerca del cellulare.
Dove diavolo si è nascosto? Eccolo!
Cerco il numero. Schiaccio il tasto verde e parte la chiamata.
Uno squillo.
Due squilli
Tre squilli.
“Hei ciao! Senti non vado più a lezione … si certo … e proprio quello che volevo fare …  bene allora a tra poco”
Con una manovra faccio inversione e a tutta velocità mi dirigo verso la mia nuova meta.
Ancora non ci posso credere. È qui. La mia amica di penna è qui. Nella mia città. Sembra incredibile. E pensare che tutto è iniziato per uno stupido progetto di classe. Chi lo avrebbe mai detto che la nostra sarebbe stata una vera amicizia. Nessuno ci credeva. Eppure eccoci qui, ancora amiche, ancora a scambiarci lettere tristi, allegre, spensierate, arrabbiate. Lettere che parlano di noi, che racchiudono momenti della nostra vita, momenti fermarti nel tempo e nella memoria come in vecchie fotografie.

Pov Edward

Cavolo sono distrutto. Non ho neanche la forza di alzarmi dal letto, e non vedo neanche perché dovrei farlo dal momento che le lezioni all’università inizieranno solo la settimana prossima. Meno male perché questa mattina, se non si fosse ancora capito, sono veramente sfinito.
Sempre il solito esagerato … cosa avrai mai fatto di così faticoso??
No! Ti prego. Già di prima mattina no.
Buon giorno principino
Sparisci!
Sbuffando mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno, ormai il sonno è completamente passato, chissà di chi sia la colpa …

Stai per caso parlando di me??
No di mia nonna …
Ah! Ecco … perché io non ho fatto niente … =)
Mi passo una mano sul viso, imponendomi di mantenere la calma. Agitarsi già di prima mattina non va affatto bene.
Mi guardo allo specchio e decido che una bella doccia e proprio quello che mi ci vuole.
Mi spoglio di tutti i vestiti e mi butto sotto il getto d’acqua ancora freddo, che mi scuote e mi risveglia dal torpore della notte.
Sento l’acqua scorrere su tutto il corpo.
Fresca. Rigenerante. Pulita.
Non so perché ma mi viene in mente la ragazza senza nome ( ancora per poco ne sono più che sicuro) che ho incontrato ieri.
Penso al frenetico gesticolare delle sua mani mentre si scusava.
Penso alla sua bocca.
Penso ai suoi occhi cioccolato, così puliti.
Si puliti. Limpidi. Cristallini. Puri.
Ripenso ai suoi occhi è una strano brivido mi corre lungo tutta la spina dorsale.
È impossibile!
Mi rifiuto di credere che sia dovuto a quella ragazza. Non so neanche come si chiama. Quanti anni ha. Cosa fa. Dove abita. Cosa le piace. Cosa non le piace. Non so niente di lei. Niente. Non può farmi questo effetto.
Eppure ieri quando le ho toccato la mano ho avvertito lo stesso brivido.
Scuoto energicamente la testa, come a voler mandar via con la forza questi assurdi pensieri.
E ancora tutti  i pensieri corrono a lei.
Ho come la sensazione di conoscerla da sempre.
E come sei lei fosse un lontano ricordo. Uno di quelli sbiaditi, confusi nel tempo. Un ricordo che non sai bene dove collocarlo.
Ricordo i suoi occhi anche se so di non averli mai visto prima di ieri.
È  una strana sensazione, difficile da poter descrivere perché troppo confusa, astratta, strana.
Appunto strana, perché è  quasi impensabile poter provare certe emozioni cosi famigliari e calde per qualcosa di sconosciuto.
Finita la doccia, mi vesto e vado in cucina.
“Buon giorno mamma”
La saluto schioccandole un sonoro bacio sulla guancia.
“Buon giorno anche a te tesoro”
Le sorrido. Sempre dolcissima la mia mamma.
Prendo una tazza e mi verso del caffè
“Gli altri?”
“Tuo padre è andato in ospedale, sai come è fatto, tuo fratello sta ancora dormendo e tua sorella è a telefono con la sua amica di penna”
A questa ultima frase drizzo le orecchie.
Mia sorella è a telefono con la sua amica di penna.
Potrei alzare il ricevitore della cucina e poter ascoltare la sua voce per la prima volta.

È cosa pensi di dire a tua madre?! … scusa mamma voglio solo origliare la loro conversazione per sentire finalmente la voce della mia ossessione? … beh  potrebbe sempre funzionare … non si sa mai … hihih …
Mi fa strano dirlo, ma hai ragione, non è fattibile come cosa con mia madre qui, ma lo sarebbe dal telefono delle mia stanza.
Mi alzo di scatto e corro verso le scale … con la coda dell’occhi vedo mia sorella seduta sul divano che parla … è no! … che parla con il cellulare … ma che palle

Ahahahahah…
Ma sta zitto.
Arrabbiato ritorno in cucina.
“Edward?”
Alzo gli occhi verso mia mamma, ma evito di parlare, sono troppo arrabbiato e non voglio risponderle male, quindi mi limito a guardarla come chiaro invito a proseguire.
“Andresti gentilmente al supermarket? Mi servirebbero alcune cose per un dolce che vorrei fare per questo pomeriggio … sai ci viene a trovare l’amica di tua sorella?”
Cosa?
Lei viene qui? Perché io non ne sapevo niente? Quando è stato deciso? Perché sono sempre l’ultimo a sapere le cose in questa casa??

Calmati …
Calmarmi? Lei viene qui. A casa mia.
Lei viene a casa mia.
Solo adesso il mio cervello sembra aver elaborato a pieno la notizia.
Lei a casa mia … e questo significa che potrò finalmente conoscerla.
Mia madre mi osserva come se fossi pazzo aspettando una mia risposta.

Beh! Avrebbe anche ragione sei passato dall’arrabbiato, al sorpreso, all’euforico alla velocità della luce.
Evito accuratamente, ancora una volta, di rispondere a quella vocina petulante impertinente nonché  fastidiosa
Hei!

“Cosa devo prendere?”
Vedo  mia mamma sussultare, mi sa che ci ho messo un po’ troppo entusiasmo nella domanda.
“Ecco prendi … ti ho scritto una lista …”
“Ok … allora vado … a dopo”
Tutto contento mi dirigo in garage per prendere la macchina, ci manca poco che mi metta a saltellare come fa di solito la pazza. Salgo in auto, metto in modo ed esco a tutta velocità.
Prima di svoltare l’angolo dallo specchietto retrovisore vedo una Volvo grigia  entrare nel nostro vialetto.
Chi sarà?

 

_______________________________
Spero con tutto il cuore che qualcuno sia riuscito ad arrivare fino alla fine … se si mi farebbe tanto piacerebbe se lasciaste un piccolissimo commentino … potete tranquillamente scrivere che fa skifo …dato che lo fa davvero, tanto non sono il tipo che si offende … anzi le critiche fanno bn …
Cmq mi impegno solennemente ad aggiornare prima … mi scuso ancora per nn averlo fatto prima ma come già detto è stato un periodo allucinante …
Beh allora alla prossima
Bacibaci  luna^^

 

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Capitolo 5
*** Only you in my mind ***


Salve ragazze^^
Mi scuso per il ritardo ma ho avuto un po’ da fare XDXDXD cercherò di essere più costante promesso ^^
Ringrazio i 29 preferiti e i 51 seguita *.* nn mi sembra ancora vero … grazie
Ringrazio i lettori silenziosi
E un grazie particolare a Rebussiii; volpessa22, 1918, Fairy29, Claudia97, micia247 per aver lasciato una recensione (scusate se non rispondo ma è tardi è ho un po’ di sonno dmn mi devo svegliare presto -.-‘)
E come sempre grazie alla mia beta Fairy29

Ah! quasi dimenticavo, mentre scrivevo questo cap ho scritto una specie di poesia, ma in realta non è una poesia ...non so definire cos'è con esattezza  *me scema* ^^ cmq mi farebbe piacere se la leggeste la potete trovare qui

Voglio dedicare questo cap alla mia piccola sister … ti lovvo tantissimo sister ^^

 

 

Only you in my mind

              

 

Pov Edward

Certo che lista che mi ha dato mia madre è davvero lunga.
Ho come l’impressione che se la si preparata molto prima, e mi abbia incastrato.
Altro che qual cosina per la torta, su questa lista c’è di tutto.
Sbuffando, inserisco una moneta nell’apposito congegno per poter prendere un carrello.
Varcate le porte automatiche del super market, gli occhi di tutti i presenti si puntano su di me.
Però qui le persone sono veramente curiose, ma è anche vero che è normale che tutti, soprattutto le donne si voltino a guardarmi.
No, dico… sono Edward Cullen, non so se mi spiego.

Però come siamo modesti … di’ la verità di secondo nome fai Modestino, vero??
Beh! Cos’è tutta questa ironia? Ho semplicemente esposto la realtà dei fatti. Sono bello che c’è di male?!
Assolutamente niente... se non te la tiri
Non me la sto tirando. Il mio è solo un parere obiettivo.
Ceeerto … e io sono un vampiro ..tsè
Comunque dacci un taglio. Vedi di non distrarmi e farmi perdere tempo come tuo solito, vado di fretta mi devo preparare per l’incontro con Lei di oggi pomeriggio, per cui mi devo dare una mossa a tornare a casa.
Cosa?? … è ancora mattina. Non ti serve tutto questo tempo per prepararti.
Hai ragione. Vado bene anche così. Nessuno può resistere al mio fascino. Vedrai mi basterà fare un accenno di sorriso, passarmi la mano tra i capelli… e il gioco è fatto, cadrà ai miei piedi come se nulla fosse.
Certo che narciso ti fa un baffo

Ma la vuoi smettere?
Ma lo senti quello che dici?
Allora?
Allora? Sei assurdo quando fai certi discorsi
Ma se dico solo la verità?! Non hai visto gli sguardi che mi hanno lanciato tutte appena sono entrato?
Va beh… lascia stare, ci rinuncio … sei un caso perso ormai … sono arrivo troppo tardi
Bravo smettila. E poi, altro che troppo tardi, era meglio se non arrivavi proprio.
Già, da quando c’è lui nella mia testa sto impazzendo. Non mi da un attimo di tregua, quando penso che se ne sia finalmente andato lasciandomi in pace, ecco che spunta fuori con una delle sue stupidaggini.

Hey!
Senza offesa.
Sghignazzando (se qualcuno mi vedesse ora mi prenderebbe per pazzo), continuo il giro per il supermercato aggiungendo le cose  nel carrello mano a mano che vado avanti.
Rettifico questa lista non è lunga è chilometrica. Il carrello è stracolmo, pieno di prodotti di vario genere, meno male che dovevo comprare solo poche cose, non oso immaginare se mi mandava a fare una spesa effettiva. Dopo più di un ora a girare tra gli scaffali ho finalmente finito e posso avviarmi alle casse per pagare. Il movimento di una chioma castana attira la mia attenzione. Che sia la ragazza dello scontro??
Non so cosa  mi prende all’improvviso, ma lascio il carrello li in mezzo alla corsia a le corro dietro. In un battito di ciglia la raggiungo. Sono dietro di lei. Lascio scorrere lo sguardo sulla sua figura e mi accorgo che non è lei, non è la ragazza con cui mi sono scontrato ieri all’università. No, questo non è il suo culetto, ne sono più che sicuro, come sono sicuro che riuscirei a riconoscerlo ovunque.

Non c’è che dire, la parte del maniaco ti riesce benissimo.
Sta zitto tanto lo so che piace anche a te, perciò non fare tanto il puritano adesso.
Aspetto una risposta per le rime che … non arriva. Bene per una volta sono riuscito a zittirlo, me ne compiaccio. Ritorno al carrello abbandonato a mi metto in fila per pagare.
Mi sento strano, deluso direi ... Perché?

Perché volevi rivedere la ragazza di ieri
Già. Mi sarebbe veramente piaciuto.
Anche a me

 

 

 

 

Pov Bella

Eccomi di fronte villa Cullen. Parcheggio nel vialetto di ghisa. Neanche il tempo di scendere e chiudere lo sportello della macchina che vengo travolta da un uragano.
“BELLAAAAAAAAAAAAAA”
No non è uragano è soltanto Alice, che riesco a riconoscere solo perché la sento gridare il mio nome. Dopo essermi ripresa dallo shock iniziale ricambio il suo caloroso abbraccio stritolatore.
“ALICE”
Ci stacchiamo quanto basta. Ci guardiamo negli occhi. Scoppiamo a ridere e a piangere per poi riabbracciarci ancora.
Mia piccola dolce follettina. Quanto mi è mancata la tua presenza in tutti questi anni… Cosa avrei fatto senza le tue lettere? Senza il tuo appoggio? senza i tuoi incoraggiamenti? Non mi sembra ancora vero che adesso sei qui  e che ti sto finalmente abbracciando. Sei un piccolo sogno che si avvera ti voglio tanto bene amica mia.
Dopo minuti interminabili, sciogliamo definitivamente il nostro abbraccio.
“Dai vieni entriamo dentro …”
Annuisco mentre  Alice mi prende per mano e mi  trascina verso l’ingrasso dove c’è una bellissima donna dai capelli caramellati, che commossa si asciuga le lacrime che le sono rimaste sul viso.
“Ciao! Io sono Esme la mamma di Alice … è un piacere conoscerti finalmente”
“Salve signora Cullen, è un piacere conoscerla anche per me”
Rispondo educata porgendo una mano presentandomi, ma lei sorprendendomi mi abbraccia affettuosa. Rimango per un attimo spiazzata da questo gesto, ma mi riprendo subito ricambiando il suo saluto così cordiale e caloroso.
“Cara non darmi del lei … chiamami semplicemente Esme …”
Mi sorride affabile.
“Va bene … Esme”
Le sorrido a mia volta.
“Forza entriamo dentro …”
“Si, si, entriamo … vieni forza … voglio farti vedere la mia stanza … uh e poi abbiamo tante cose da dirci … devo farti vedere tante cose … e poi dobbiamo rifarti il look … si si vedrai …”
A questo punto smetto di ascoltarla. Ma quanto parla? Sembra che non abbia neanche bisogno di riprendere aria. Accondiscendente mi lascio ancora trascinare su per le scale, al piano superiore dove penso si trovi la sua camera, mentre vedo Esme scuotere la testa ridacchiando leggermente e lanciandomi uno sguardo sconsolato, di chi la sapeva lunga.
La stanza di Alice era bellissima oltre che molto ordinata a differenza della mia che sembrava un campo di battaglia.
Le pareti tinteggiate di lilla chiaro danno un senso di tranquillità, sembrano non andare d’accordo con l’esuberanza di Alice. Le tende sono di un lilla più scuso. L’arredamento è scelto con cura. Sulla scrivania c’è un pc portatile rosa. In un angolo della stanza c’è un piccolo tavolino con una macchina da cucire con un manichino per modelli a fianco. Ecco il magico angolo di Alice. Ecco la sua essenza, la sua passione: la moda.
“Hai una stanza bellissima …”
“Grazie … Sono cosi contenta …”
Dice incominciando a saltellare sul posto.
“Dai sediamoci sul letto … devo dirti tante di quelle cose che non so da dove iniziare …”
Le sorrido comprensiva, anche io vorrei dirle tante di quelle cose che se aprissi bocca in questo uscirebbero solo parole ingarbugliate. Sedute sul letto, con le gambe incrociate, una di fronte all’altra parliamo per quella che mi sembra un eternità. Parliamo di tutto. Parliamo di tutto quello che non è stato possibile scrivere in una lettera, perché troppe le emozioni di quei momenti per poterle immortalare, trasmettere all’altro attraverso l’inchiostro. Parliamo di noi stesse. Parliamo di noi. Parliamo delle nostre famiglie. Parliamo, parliamo. Distrattamente butto un occhio alla sveglia posta sul comodino di fianco al letto a baldacchino. Caspita sono già le undici, è solo adesso realizzo che un eternità non potrà bastare per tutto quello che abbiamo da dirci. Ma ormai lei è qui, con me, non abbiamo fretta, avremo ancora domani,e dopo domani ancora per raccontare di noi. Sorrido a questo pensiero, e mi sento più sollevata.
“Non vedo l’ora di farti conoscere Rose, vedrai andrete sicuramente d’accordo, anche lei come te ama la moda e adora fare shopping …”
“SIIIIIIII SHOPPING … dobbiamo assolutamente organizzarci per fare acquisti … mmm … specialmente tu … ma non ti preoccupare adesso ci penso io a te …”
Arriccio il naso, non amo molto fare compere, e se poi devo andare con Rose e adesso anche con questa piccola pazzoide, la cosa mi piace ancora meno, e mi sa che non posso in alcun modo tirami indietro o forse …
“Se stai pensando a come svignartela sappi che non hai alcuna via di scampo … chiaro signorinella??”
Come non detto. Meglio assecondarla non mi piace molto quello sguardo assassino che ha messo su.
Alzo le mani in segno di resa e ricavo in cambio un sorriso.
“Ok ok … farò tutto ciò che vuoi”
Il suo sorriso si allarga a dismisura. Oh oh… mi sa che ho appena gettato benzina sul fuoco.
“Rimani per pranzo?”
“Mi piacerebbe molto ma tra un po’ ho un incontro con un editore, mag ….”
Non mi lascia finire che si getta su di me.
“AAAAAAAAHHHH MA E’ FANTASTICO … cosa aspettavi a dirmelo??”
Credo che il suo urlo mi abbia perforato un timpano.
“Alice mi stai soffocando …”
Mi libera del suo abbraccio omicida e ritorna a sedersi composta.
“Non so perché non te ne ho parlato subito … ho un po’ di paura…”
Ammetto a bassa voce.
“Non devi … hai scritto una storia bellissima. Vedrai questo incontro andrà alla grande me lo sento …”
“Speriamo … beh allora io vado … senti questa sera ti va di fare un pigiama party cosi ti presento anche Rose??”
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII è un idea grandiosa …”
“Bene allora ti chiamo più tardi per metterci d’accordo a che ora ti devo passare a prendere … ok?
“Si si”
Usciamo dalla stanza. Sulle scale incontriamo un ragazzo che sembra un armadio. Ci vede e mi sorride raggiante.
“Non ci credo … allora esisti davvero … e io che pensavo che fossi solo frutto del’immaginazione della nana”
Ridacchio divertita. Deve essere sicuramente Emmett il burlone della famiglia.
“Piacere Bella … tu devi essere Emmett giusto”
“Si come lo sai?”
“Oh Alice mi ha parlato molto di voi … e come se vi conoscessi da sempre” spiego sorridendo.
“Dove state andando???”
“Accompagno Bella alla porta sta andando via ….”
“ Il rosso petulante sa che Bellina è qui?”
Bellina??? Sorrido. Mi piace. Rosso petulante??? Molto probabilmente deve essere l’altro fratello. Chissà perché rosso petulante.
“No non credo …”
“Ahahahah … allora non posso perdermi la sua faccia quando lo verrà a sapere … ahahahah”
Credo di essermi persa un passaggio.
“ahahah … beh allora ciao Bellina … torna presto a trovarci …ahahah”
“Ma si può sapere che hai da ridere scemo di un orso ???”
Gli sbraita contro Alice che si sta un tantino alterando.
“Vedrai, vedrai ….. hahahahah … chiamami quando torna voglio dirglielo io…aahahahaha … già mi immagino la scena … aahahahahah”
“Stupido orso”
Sento borbottare Alice mentre mi trascina giù per le scale. Credo ormai ci abbia preso gusto a trascinarmi via. Volto il capo all’indietro ed Emmett è ancora li che se la ride come un matto, con una mano poggiata sulla pancia e una sulla ringhiera per sorreggersi.
La dolcezza di mamma Esme, la simpatia di Emmett è tutto come me lo ha descritto nelle lettere. Mi è tutto cosi famigliare che non provo imbarazzo o timidezza. Mi sento come se facessi un po’ parte anche io della loro famiglia.
Non vedo l’ora di poter incontrare anche gli altri due.

 

Pov Edward

“Sono tornato” Urlo appena varcata la porta di casa.
Sento un rumore assordante provenire dalla scale.

Oddio il terremoto
Ma no tranquillo e solo Emmett che sta scendendo le scale di corsa.
“Edward …”
Si ferma davanti a me mettendomi le mani sulle spalle. Riprende un po’ di fiato per poi scoppiare a ridere sguaiatamente. Aspetto un minuto. Due minuti. Tre minuti.
“Che cazzo ti ridi si può sapere?”
Sbotto infastidito.
“Ahahahah …. Eddy …ahahahah”
“Non chiamarmi Eddy”
“Ahahahahah …. indovina chi ci è venuta a trovare e se ne appena andata?”
“Chi?”
“Indovina ….ahahahah”
“Emm smettila di fare il coglione e dimmi chi è…”
Ormai sono incazzato nero.
“L’amica di penna della nana … ahahahah … tu non c’eri …ahahaha …. E no se ne già andata …ahahahah”
Cosa????
“Oddio Edward devi vedere la tua faccia … hahahahaahahah… sei troppo divertente ….”
Cosa???
“ Non è vero. Deve venire oggi pomeriggio … smettila di prendermi in giro”
“Ti sto dicendo la verità … chiedilo alla mamma se non mi credi”
Senza farmelo ripetere due volte, a passo di carica mi dirigo in cucina entrando come una furia
“Che sarebbe questa storia che l’amica della nana è già venuta??”
“Si … è appena andata via aveva un impegno importante … oh Edward dovevi vederla che cara ragazza … si vede lontano un miglio che vuole un bene dell’anima a vostra sorella. È cosi dolce, carina, educata …”
Smetto di ascoltarla, la mia mente è andata in black out appena ha sentito pronunciare le parole è andata via. Non ci posso credere. Ditemi che non è vero.

È tutto vero invece
Grazie tante.

Beh prego
Ma va … lasciamo perdere. In questo preciso momento non so se scontento o incazzato. Lentamente, mi trascino per le scale verso la mia camera.
Dai non fare così … ormai vivete nella stessa città, mica non la incontrerai più, e poi verrà sicuramente ancora qui a casa.
Hai ragione … adesso che lei e la pazza abitano vicine staranno sempre insieme. Dove sarà la nana ci sarà anche Lei.
Molto più contento e sollevato mi siedo alla scrivania e decido di studiare un po’.
Hey!?

Dimmi …
Grazie piccola vocina arrogante.
Tu sarai arrogante non io … comunque prego

Non sono arrogante, e poi ti ho appena ringraziato potresti essere anche più gentile non credi?!

Si  ma mi hai dato dell’arrogante
Perchè lo sei e pensi di avere sempre ragione
Io ho sempre ragione … e poi bello ti  voglio ricorda che io sono una parte di te … quindi … fai due più due …
In ogni caso io sono molto meglio.
Non …
Adesso basta sto cercando di studiare, esci dalla mia testa.
Un respiro profondo. Due respiri profondi. Ok adesso sono più calmo. Apro il libro di anatomia e inizio a leggere ad alta voce le prime righe, ma la concentrazione dura poco.
La mia mente  si perde ad immaginare l’incontro con Lei, ed io la lascio fare e mi perdo in quelle rappresentazioni che prendono vita nella mia testa.
Do libero sfogo alla fantasia immaginando Lei.
I suoi occhi. I suoi capelli. La sua bocca. Il suo corpo. La sua voce.
Io e Lei in salone. Seduti, uno di fianco all’altro, sul divano bianco a parlare,a ridere a scherzare. E per tutto il resto della giornata mi lascio cullare da queste dolci fantasie.

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Spero che il cap vi sia piaciuto … sinceramente a me nn piace tanto, ma mi farebbe cmq piacere leggere cosa ne pensate quindi  … xfavore mi lasciate un piccolo commentino??? *me in ginicchio*  Grazie^^
Alla proxima
Bacibaci luna^^

 

 

 

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Capitolo 6
*** cap 5 ***


Buon giorno gente e buona domenica ^^
Nn aggiorno questa storia da una vita spero che qualcuno se ne ricordi ancora =)
Ringrazio tt le persone che l’anno aggiunta tra le preferite le seguite e tra le ricordate.
Ringrazio tt i lettori silenziosi
E ringrazio rodney, Isotta, Ladysile e la mia siter per aver recensito lo scorso capitolo
Questo è solo un cap di passaggio nn succede molto ma nel prossimo si avranno delle belle sorprese xD
Un’ultima cosa: ho scritto una nuova ff che aggiorno il mercoledì  se volete leggerla e farmi sapere cosa ne pensate ne sarei felice   si intitola “Se mi vedessi ora”

Pov Bella

“Bene allora in settimana ti farò chiamare dal mio assistente in modo da definire meglio tutti i dettegli”
“Bene … La ringrazio ancora signor Norton per la grande opportunità che mi sta offrendo … davvero non so come ringraziarla io …”
“Non è necessario. Non devi ringraziarmi di nulla il merito è tutto tuo …”
Sorrido felice più che mai, stringendo la mano dell’uomo che mi sta di fronte. Lo guardo infilarsi la giacca  e dopo un ultimo saluto uscire dalla caffetteria. Il signor Norton è davvero un bell’uomo, simpatico e alla mano.
Ammetto di essere stata molto nerva per questo incontro, ma appena ho incontrato i suoi occhi nocciola mi sono subito sentita a mio agio, e un senso di tranquillità mi si è diffusa in tutto il corpo. Saranno stati i suoi occhi simili a quelli del mio papà o il tono dolce con cui mi ha parlato simile  a quello che usa il nonno quando parla con me, sta di fatto che mi sono sentita come a casa e , questo ha sicuramente migliorato le cose.
Osservo il fondo della mia tazza di caffè ormai vuota.
Ancora non ci posso credere. Il mio sogno si sta per realizzare. Io, Isabella Marie Swan sto per pubblicare il mio primo libro. Roba da non credere. Presa da questa consapevolezza mi lascio andare all’euforia e balzo in piedi battendo le mani e saltellando compiendo un giro su me stessa lanciando gridolini entusiasti.
Sentendomi un tantino osservata mi blocco di colpo e noto che tutte le persone nella caffetteria mi stanno guardando. Mi sento tanto una  psicopatica appena scappata da un manicomi. Con la faccia che somiglia ad un pomodoro maturo ritorno a sedere composta nascondendo il viso nell’enorme tazza vuoto facendo finta di sorseggiare il caffè. Che figura che ho fatto. Mi osservo in giro furtiva sperando che nel locale non ci sia nessuno che conosco. Destra, sinistra, avanti e indietro. Bene nessuno di mia conoscenza nei paraggi.
Controllo l’orario. Cavolo! Sono già le quattro e devo ancora chiamare Rose per dirle di stasera. Cerco il cellulare e le chiavi della macchina nella confusione della borsa mentre vado alla cassa per pagare ma la donna dietro il bancone mi dice che è tutto a posto, il conto è già stato pagato dal signore con cui ero. Sorrido e augurando buona giornata esco dalla caffetteria. Arrivo vicino alla mia adorata Volvo che sto ancora frugando nella borsa. Trovo il cellulare. Compongo il numero di Rose, avvio la chiamata e tenendo il cellulare premuto all’orecchio con la spalla ritorno a cercare le chiavi della macchina.
“Pronto?!”
“ma dove diavolo sono …”
“Bella?? … ehy?”
“Ehy! Rose!”
“Ciao! Allora … sei andata all’incontro con l’editore? Che ti ha detto? E andato bene vero? … ne ero sicura … devi raccontarmi tutto … quando lo pubblicano? Farai anche un tour promozionale per le varie librerie come nei film? … grande …”
“Trovate!”
Finalmente. Apro lo sportello ed entro in auto.
“Bella ma mi stai ascoltando?... che fai prima mi chiami e poi mi fai parlare da sola?”
“Scusami Rose e che stavo cercando le chiavi della macchina in borsa non riuscivo a trovarle e mi stavo esaurendo …”
“Si si… capito capito … per questa volta di perdono… allora? Come è andata?”
“Bene Rose …non ci posso ancora credere … ci pensi pubblicheranno il mio libro  ….”
“AAAAAHHHHHHHHHHHHH lo sapevo … lo sapevo … lo sapevo….. aaaahhhh….la mia migliore amica è una scrittrice….aaaahhhh…..”
Sorrido sentendo tutto quel suo entusiasmo e non posso non essere felice di avere un amica come lei. Non vedo l’ora che conosca Alice. Saremo un trio fantastico me lo sento.
“Dai dai  raccontami tutto … non sto più nella pelle … e tutta la mattina che aspetto questa chiamata”
Un altro sorriso nasce sul mio viso. Che dolce che è la mia Rose.
“Veramente ti ho chiamato anche per un'altra cosa. Questa mattina sono andata da Alice … e per stasera volevo organizzare un pigiama party a casa mia per presentartela … che ne dici?”
Attendo con ansia la sua risposta che per fortuna non tarda ad arrivare.
“Dico che mi piace e che non vedo l’ora di conoscerla anche io”
“Bene allora facciamo alle sette da me?”
“Perfetto!”
“ Io devo andare a prendere Alice se tu arrivi e non siamo ancora arrivate come sempre fai come se fossi a casa tua”
“Certo … a più tardi allora … baci”
“A dopo …”
Chiusa la chiamata con Rose mi avvio verso casa.

 

 

Pov Edward

Chiudo il libro con uno scatto di rabbia sbuffando. Non sono riuscito a combinare niente, avrò letto la stessa pagine almeno trenta volte senza capire un tubo. Con un altro sbuffo mi butto a peso morto sul letto affondando il viso nel cuscino. Dato che il mio cervello oggi ha deciso di non collaborare.
Chiudo gli occhi e mi rilasso.
Silenzio. Quasi non ci credo. Silenzio. Non si sente altro. Nessuna vocina petulante.
Nessun orso che grida contro un qualche videogioco. Nessuna nana che salta ovunque battendo le mani.
Trenta minuti.
Un ora.
Un ora e trenta.
Inizio a preoccuparmi. Tutto questo silenzio mi inquieta. Qualcosa non va. Quei due pazzi stanno sicuramente architettando qualcosa, ovviamente a discapito del sottoscritto si intende e di chi altri se no?!
Mi affaccio in corridoio e non c’è nessuno. Tendo l’orecchio e … ancora niente. nessun rumore.
Mmm … la cosa inizia a farsi sospetta.

Quanto sei paranoico

Ah eccoti sei ritornato per sfortuna
Come prego ??!
Niente niente lascia stare, non ho voglia di litigare, ho di meglio da fare adesso.
Mi avvio al piano di sotto.
Cucina: vuota
Salotto: vuoto
Studio: vuoto
Giardino: vuoto
Ma che fine hanno fatto tutti??

Scusa prima ti lamenti e poi ti preoccupi di che fine hanno fatto tutti??
Certo che mi preoccupo, questo silenzio non è normale, ci saranno guai in vista se non starò attento.
tu amico non sei normale lasciatelo dire
perché tu lo saresti?
Hai dubbi
Certo che no
Poco sarcasmo fratello … ritorna a giocare al detective paranoico
Nooooooooooooo ti sei offeso? Scusa non volevo
Si come no
Sogghigno soddisfatto tra me e me. Sto imparando a tener tenta a quella vocina petulante che non mi da ma tregua.
Almeno sto facendo un passo avanti in qualcosa e non so perché ma  subito mi viene in mente la ragazza del corridoio, ma scaccio subito questo strano pensiero. Ultimamente la sto pensando  un po’ troppo spesso considerando che non so chi sia. Qui grandi occhi cioccolato, quella boccuccia a cuore … scuoto la testa e mi impongo di pensare ancora a lei anche perché adesso non è proprio il momento.
Ritorno al piano di sopra, e con passo felpato mi avvicino alla stanza della nana, l’unica che ancora non ho controllato. Accosto l’orecchio alla porta, sempre molto attento a non fai nessun tipo di rumore.

Pensa se mo ti venisse da starnutire o meglio ancora ti scappasse una scorreggia molto rumorosa … ahahah … oddio ahahahah
Oddio lo dico io , ma sei scemo ??!
Ahahah …
Santa pazienza che ci vuole. Ah! povero me!
Si sentono due voci. Sono la nana e l’orso. Mi concentro per cercare di capire cosa si stanno dicendo. Purtroppo però bisbigliano è non riesco a capire bene, ma solo parole confuse: tenere, festa, conoscere.
Mmm … non ho capito niente.

Ahahah … perché sei un idiota
È tu un coglione.
La porta si apre improvvisamente, senza lasciarmi il tempo di scappare o almeno spostarmi quel tanto che mi permetta di non essere beccato.
Merda!
La nana mi fissa furente con le braccia incrociate sul petto e sbattendo un piede sul pavimento.
“Cosa diamine stai facendo?”
Ripeto merda! E adesso che le dico
“Io … ehm … vedi … cercando …un ehmmm”
“Una lente a contatto?”
Mi domanda con un sopracciglio alzato.
“Si… quella brava”
Cerco di sorridere convincente, accorgendomi dopo un secondo che …
“TU NON PORTI LE LENTI A CONTATTO IDIOTA. TU STAVI ORIGLIANDO !”
Appunto.
Sbuffa arrabbiata mentre l’orso sghignazza dietro di lei e io me ne torno nella mia camera non sapendo come replicare dato che ha assolutamente ragione.

Ahahah… adesso chi è il coglione eh?? … hihihi
Fanculo.

 

______________________
E anche questo cap è finito come ho già detto prima questo è un semplice un cap di passaggio.
Il prossimo è già quasi tutto scritto quindi l’aggiornamento arriverà a breve =D
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate ^.-
Baci baci luna^^

 

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