Scrivimi ancora di luna89 (/viewuser.php?uid=73252)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** lettere ***
Capitolo 3: *** Arrivi e Incontri ***
Capitolo 4: *** Pen friend- Amica di penna ***
Capitolo 5: *** Only you in my mind ***
Capitolo 6: *** cap 5 ***
Capitolo 1 *** prologo ***
Salve!
Lo so dovrei aggiornare l’altra ff “quegli occhi
verdi”,
ma stanotte mi è venuta questa idea…allora ho
preso la palla al balzo…o forse e
meglio dire carta e penna …hihihi…cmq ho buttato
giù quello
che mi ronzava per la testa e ne è
uscito questo prologo, spero vivamente che vi piaccia^^
PROLOGO
È
possibile infatuarsi di una persona che non è mai visti??
No impossibile … non la conosco.
La mia è solo curiosità. E solo per questo che
adesso, mi trovo, nella
camera di mia sorella, a frugare tra le sue cose.
Maledizione! Dove le ha messe!?
Continuo a cercare, sempre attento però a rimettere tutto
come prima.
Se la pazza mi scopre è la fine
Allora: nei cassetti della scrivania non ci sono, sotto il letto
neanche,
nel settimino no, nei comodini idem. Adesso manca solo
l’armadio. Bene solo la
parte più difficile..doh!
Ok iniziamo dai cassetti …
Sento dei rumori. Qualcuno sta salendo le scale …
Merda! Se mi becca, non solo nella sua stanza ma anche a frugare tra le
sue
cose come un ladro, sono fritto.
Merda!
Alla velocità della luce chiudo le ante della cabina armadio
e mi avvicino
alla scrivania …
“Che ci fai qui?” mi chiede lei incuriosita e
sospettosa.
“Ciao Alice….
Emmm….stavo….cercavo….emmm…mi
servono dei fogli A4 per la
stampante ne hai??”
Si bravo! Ottima scusa. Davvero bravo.
"Mmmm…si sono nell’ultimo cassetto
…”
Si lo so dove sono, avrei voluto dirle, ma forse non era il caso.
Prendo i fogli. La ringrazio. E mi precipito ad uscire dalla stanza.
Tutto sotto
il suo sguardo indagatore.
Arrivato nella mia stanza mi chiudo la porte alla spalle e mi ci
appoggio.
C' è mancato poco.
Tiro un sospiro di sollievo.
È solo curiosità la mia, nient’altro.
Sola e semplice curiosità.
Si certo
… basta
crederci.
Sta
zitta tu stupida coscienza … e poi da dove salti fuori??
Dalla tua testa
idiota! … comunque, se lo vuoi sapere la tua non si chiama
curiosità ma
ossessione.
Non
è vero, sono solo curioso ..uff
Ma
cos’hai cinque
anni??
Te lo dico io, tu
hai perso la brocca, e ti sei inn…
NO!
Non è vero.
E adesso basta esci dalla mi testa che ho delle cose da fare, non ho
tempo
da perdere con te…
Attendo, per qualche secondo, una risposata che non arriva per fortuna.
Tiro un altro sospiro di sollievo dicendomi che domani
riprenderò la caccia
e le troverò, costi quel che costi
Ok è ufficiale … sto impazzando.
___________________________________________
=)
Si lo so nn si capisce gran che ma questo è il bello dei
prologhi no??
Spero che vi abbia incuriosito e che vi sia piaciuto… se
si posterò al più presto il primo cap.
Fatemi sapere cosa ne pensate
Per l’altra ff posterò il quinto cap se nn oggi
pome dmn
mattina^^
Baci baci luna
|
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Capitolo 2 *** lettere ***
Salve^^
Voglio ringraziare tt le persone che mi hanno aggiunto
tra i seguiti e i preferiti … Grazie^^
Ringrazio anche tt i lettori silenziosi che sn stati
veramente tanti ^^
E ringrazio volerossa22
(sn contenta che la storia ti incuriosisca ma mi duole dirti
che Edward non
è innamorato di Bella o almeno non ancora ;) La sua per
adesso è diciamo una
piccola ossessione^^) e Kris91Cullen (sn
contenta che il prologo ti sia piaciuto^^ hai ragione associando il prologo+la presentazione+il
titolo si capisce
abbastanza, infatti hai visto giusto Eddy cercava le lettere. Mi duole
dire
anche a te che Edward non è innamorato di Bella, lui per
adesso ha una piccola
ossessione per la faccenda^^) per aver lasciato una recensione
… grazie 1000
5 gennaio 1999
Ciao!
Mi chiamo Alice Cullen e ho 10 anni. Ho i capelli e gli
occhi neri, anche se mi piacerebbe molto averli verdi come uno dei miei
fratelli. Eh si! Ho due fratelli più grandi di me, ma non
voglio parlarti di
loro ora =)
Meglio parlarti di me dato
che sono io la tua amica di penna ;)
Che bella questo cosa, ne ho sempre desiderata una o uno
dato che non so chi tu sia …
Comunque ritornando a me: sono un tipo molto vivace e
solare. Mi piace molto uscire con la mia mamma per fare compere. Quando
sarò
grande farò la stilista =)
Il mio colore preferito è il rosa, ma mi piace anche il
rosso. Adoro il gelato al cioccolato. Il mio cartone preferito
è cenerentola e
la sirenetta perché ha i capelli rossi =)
Spero tanto che diventeremo amiche o amici.
Sono sicura che sei femmina =) quindi amiche va bene =p
Non vedo l’ora di ricevere la tua lettera
Baci
Alice ^^
30
gennaio
1999
Ciao
Alice!
Il mio nome è Isabella, ma non mi piace tanto
così mi
faccio chiamare Bella. Ho gli occhi marroni e i capelli castani con
riflessi
rossi ( sono un po’ mossi che odio…)
Vivo con il nonno e mio padre che fa l’architetto a
Seattle. Abito in una grande casa con un grande giardino che ha
disegnato mio
padre a cui voglio un mondo di bene. Non ho né fratelli
né sorelle.
Non sono un tipo che fa subito amicizia perché sono un
po’
timida =)
Da grande mi piacerebbe fare la scrittrice e anche la
giornalista, infatti mi piace molto scrivere. Quando la maestra ha
detto che
dovevano creare un’amicizia di penna sono stata subito
entusiasta =)
Spero davvero che diventeremo amiche =)
Ti faccio alcune domande:
Dove vivi?
Come si chiamano i tuoi fratelli?
Sono molto più grandi?
Alla prossima lettera
Baci Bella
P.S.
I miei colori preferiti sono il blu e il viola. Anche
io come te vado matta per il gelato al cioccolato =P
____________________________________________
Ecco il secondo … non si può definire capitolo,
quindi
diciamo che questo sarebbe un secondo prologo, l’inizio della
storia =)
Lo so è un po’ noioso … ma mi sembrava
carina l’idea di
mettere le prime lettere che si scambiano le due amiche … ma
forse nn lo è,
carina intendo … bho! Oggi il mio cervello non lo vuole
proprio sapere di
ragionare quindi mi scusa per avervi fatto perdere tempo e ci sentiamo
al
prossimo capitolo.
Non vi chiedo neanche di lasciare una misera recensione
tanto già lo so che fa schifo … nn so neanche con
che coraggio sto pubblicando
questo, o forse lo so : oggi il mio unico neurone mi ha abbandonato,
fuggito
via … povera me!
Allora alla prossima
Baci baci luna^^
|
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Capitolo 3 *** Arrivi e Incontri ***
Salve!
Mi scuso per il ritardo, ma sn stata super impegnata con
l’università
Sinceramente nn so cosa dire del cap … nn mi convince
tanto … l’ho scritto di getto e nn lo voglio
rileggere perché
se no finisce che lo cancello tutto …
quindi mo chiudo gli occhi e lo pubblico^^
Ringrazio
tutti i seguita e i preferiti
Ringrazio i lettori silenziosi
E ringrazio volperossa
(ciao bianca^^ mi scuso per aver sbagliato il tuo nick =P .
sono contenta
che il cap ti sia piaciuto spero che ti piaccia anche questo^^), Luisa98 (grazie per il commento e per
avermi invogliato a continuare questa ff ^^. Spero che il cap ti
piaccia^^), Rebussiii (sn contenta
che la ff ti
piaccia, spero ti piaccia anche questo cap ^^), _cory_
(ciao ^^allora la storia sarà narrata normalmente
e ogni
tanto inserirò le lettere che si scambiano le due amiche. Sn
contenta che la ff
ti piaccia, spero che anche questo cap ti piaccia^^), nanerottola
(ciao … mmm …nn posso dirti perché
eddy cerca le
lettere, ma un po’ si capisce da questo cap che spero ti
piaccia^^) e patapolo (sn contenta
che la ff ti
piaccia. Eh a chi lo dici anche io vorrei avere un’ amica che
ha un fratello
come Eddy..hihihi.. spero che il cap ti piaccia^^) per aver lasciato
una
recensione.
Arrivi e incontri
Seattle.
È qui che vive la fantomatica amica di penna di mia
sorella la pazza.
Ed è qui che ci siamo appena trasferiti oggi.
Quella pazza di mia sorella è riuscita, non si sa come, a
convincere nostro padre a chiedere il trasferimento qui.
Per quale motivo?? Ovvi per stare vicino alla sua amica.
Cose da pazzi. Mia sorella è completamente, totalmente
fuori di testa.
Ma dico questa potrebbe essere chiunque:
un serial killer,
uno psicopatico,
un carcerato che non avendo niente da fare ha deciso di
intraprendere un’amicizia epistolare con la pazza, e tante
altre cose.
Ma
che ti sei fumato oggi??
Ancora
tu?!
Sempre
presente quando spari cazzate colossali come
quelle di prima … un serial killer … riformulo la
domanda, e questa volta si
sincero … cosa ti sei fumato??
Smettila!
Lo sai anche tu che questa è una totale follia …
Ma
dai … vedi il loto positivo, tra un po’ potrai
finalmente incontrare la tua ossessione.
Non
è un ossessione. Io direi più …
passione … si
passione va bene. Ossessione sa troppo da maniaco.
Perché
non lo sei ??
Sparisci!
No. No. E no. La mia non
è ossessione, come già detto a
“coscienza”, la mia è una passione.
Passione
intesa come hobby. Si!si! hobby va ancora meglio.
In fondo che male c’è a leggere la corrispondenza
della
pazza?? Nessuno a parer mio.
La mia missione è quella di scoprire il Suo nome.
Sembrerà
paradossale, ma è così, non conosco il Suo nome.
Ho iniziato a leggere le Sue lettere dopo un anno, e non
si firma mai con il suo vero nome ma con gli stupidi nomignoli che gli
affibbia
la pazza.
Così la mia missione è quella di trovare la prima
lettera, quella delle presentazioni.
E quale occasione migliore del trasloco, dove tutto sta
in mezzo e tutto deve essere cacciato fuori ??
Quale scusa migliore di quella di aiutare la propria
adorata sorellina a sistemare i suoi scatoloni per non farla
affaticare??
Sono il genio del male …
Sei
uno psicopatico!
Sono
troppo su di giri per degnarti di una risposta.
Beh! Vi stare tutti chiedendo perché non chieda
direttamente ad Alice il Suo nome. La risposta è semplice:
mia sorella è una
pazza.
Giuro che una volta ho provato a domandarglielo,
ovviamente senza dare nell’occhio, approfittando di uno dei
tanti momenti in
cui parla di Lei. E dato che la pazza ne parla riferendosi a Lei come
la sua “amichetta”,
io super intelligente …
Adesso
non esageriamo
Smettila
di interrompermi sempre! Se no perdo il filo
Ok.
Ok. Non ti scaldare … continua …
Dicevo:
io ho subito approfittato chiedendogli come si
chiamasse la sua adorata “amichetta”, ottenendo un
misero: non sono cose che ti
riguardano.
In teoria dovrebbe essere così, ma la realtà
un’altra.
La pazza non sa che leggo la sua posta, se no non si
spiegherebbe perché sia ancora vivo, dal momento che le
leggo prima di lei. Ormai
sono diventato un vero esperto ad aprire e chiudere le buste senza che
nessuno
se ne accorga.
Come ho iniziato?
Non riuscivo a capacitarmi come mia sorella a 11 anni
ricevesse delle lettere e io a 13 anni non avevo mai neanche ricevuto
una
banale pubblicità. Così, un giorno, per ripicca
aprii una lettera indirizzata
alla pazza.
Quella lettera era così triste che mi venne quasi da
piangere. Come poteva una bambina di soli 11 anni essere
così triste? Era assurdo
per me. Non riuscivo a capire.
La lettera era molto confusa e, alcune parole erano
sbiadire forse a causa delle lacrime che aveva versato mentre scriveva.
Da quella lettera inizia a leggere le altre.
Perché?
La seconda per sapere come stava, per sapere se era
ancora triste.
La terza non lo so
La quarta lo stesso
Così come la quinta, la sesta e tutte le altre.
Il suo modo di scrivere mi affascinava.
La sua persona mi incuriosiva.
Conosco tutto o quasi tutto di Lei. Quasi perché, nonostante
il mio metodo infallibile, a volte la pazza prende la posta prima di me.
Ultimamente, poi, si scrivono spesso via e-mail, e
arrivare al pc della pazza è alquanto un impresa
impossibile. Per fortuna,
però, non hanno comunque abbandonato il vecchio metodo, che
a detta loro fa
molto altri tempi per cui è molto affascinante.
E così in arrivo da New York City la famiglia Cullen al
completo.
Ed eccomi qui, davanti alla segreteria
dell’università di
Seattle, per iscrivermi al secondo anno di medicina.Dopo
aver compilato un paio di moduli e averli
riconsegnati alla segretaria, che nonostante possa essere mia nonna,
non la
smette di lanciarmi sguardi languidi ( brr … mi vengono i
brividi … sarà meglio
andare), mi avvio verso l’uscita. Quando sto per girare
l’angolo, sento
qualcuno sbattermi contro e vedo mille fogli volare.
Quel qualcuno è una ragazza dai lunghi capelli castani.
L’aiuto a rimettersi in piedi, e appena la mia mano tocca
la sua tutto il mio corpo viene attraversato da una forse scarica
elettrica. Forse
l’ha sentita anche lei, perché alza di scatto la
testa puntando i suoi occhi
nei miei.
E che occhi. Meravigliosi. Due pozzi di cioccolato fuso.
Ci fissiamo per … ore? Minuti? Secondi? Non so.
Poi lei prende a parlare come una macchinetta
“Scusa! Sono un disastro … non ti avevo visto
… scusa
andavo di fretta … ho fatto tardi e …”
Non presto molta attenzione a quello che dice, troppo
occupato ad osservare la meraviglia che mi trovo davanti. Alta quanto
basta,
magra, curve al punto giusto, viso a forma di cuore, piccolo nasino
all’insù,
bocca piena e rossa. Mi perdo ad osservare quel magnifico bocciolo,
come sensualmente
si muove, come i denti intrappolano il labbro inferiore e lo torturano,
così
come piacerebbe fare a me.
Lo
avevo detto che sei un maniaco…
Non
ora.
Mi ridesto dai mie pensieri, quando la vedo chinarsi a
raccogliere i fogli sparsi sul pavimento.
“Ti aiuto!”
Le dico chinandomi a mia volta e aiutandola, senza
staccare gli occhi dalla su figura.
Quando le porgo i fogli raccolti, le nostre mani si
toccano ancora, ed ancora una forte scossa mi percuote il corpo.
“Grazie”
Dovrei risponderle, dirle prego, ma non ci riesco, e come
se avessi perso l’uso della parola, sono come pietrificato.
“Beh … emm … allora io vado
… mmm … ci
si vede …ciao”
La vedo allontanarsi e la seguo con lo sguardo finché non
scompare dalla mia vista.
Sono un emerito coglione
Te
ne sei accorto finalmente
Come
ho fatto a non aprire bocca??
Sono rimasto come un cretino a guardarla imbambolato.
Si.
Sei proprio un maniaco. La guardavi come se avresti
voluto saltarle a dosso da un momento all’altro.
Già
ancora non capisco come sono riuscito a trattenermi
Lo
vedi che ho ragione… non solo sei un maniaco ma anche
un pervertito
Ma
non hai niente di meglio da fare??
No!
Ottimo.
Sbuffo infastidito dalla mia stessa pazzia, passandomi
nervosamente una mano tra i capelli.
Voglio rincontrarla.
Voglio conoscerla.
Devo pensare.
Devo trovare un modo.
Da ora in poi alla missione “scoprire il nome
dell’amichetta”,
si aggiunge la missione “conoscere la ragazza dagli occhi
cioccolato”.
____________________________________
Chi sarà mai la ragazza misteriosa???
Io qualche idea l’avrei … voi?? …
hihihi…
Spero che il cap vi sia piaciuto^^
Per favore lasciatemi una piccolissima recensione per
farmi sapere che ne pensate … grazie
Allora alla prossima
Baci baci luna^^
|
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Capitolo 4 *** Pen friend- Amica di penna ***
Salve!
Rieccomi qui dp un’eternità ad aggiornare questa
storia … spero
sl che qualcuno se la ricordi ancora^^
Sinceramente nn so perché sto aggiornando dal momento che
nn sono per niente convinta di quello che ho scritto. Nn so neanche
cosa dirvi
riguardo a questo cap … forse sl che si potrebbe definire il
solito capitolo di
passaggio.
Mi scuso per nn aver aggiornato prima ma mi sn dedicata
di più all’altra ff (se qualcuno vuole andare a
darci un’occhiata mi farebbe
molto piacere ^^), gennaio febbraio è stato periodo di esami
… e poi odio
febbrai con tutto il cuore , troppi ricordi, troppo dolore, quindi sn
stata un po’
depressa …è lo sono ancora tutt’ora, ma
nn sto qui a raccontare i miei problemi
…mi scuso
anche per questo piccolo sfogo
insignificante.
Ringrazio
infinitamente la mia betina Fairy29 ... grazie tesoro^^
Ringrazio i 22 preferiti e i 31 seguiti … ne sn
contentissima …. Grazie^^
Ringrazio infinitamente ALy_Cullen , patapolo, sessyli,
volpessa22, Luisa98, nanerottola, Rebussiii per aver lasciato una
recensione…
grazie^^
E ringrazio ultimi ma nn meno importanti i lettori
silenziosi che contro ogni mia aspettativa sn stati numerosi
…grazie^^
Pen
friend – Amica
di penna
Pov
Bella
Ti
… Ti … TiTi … TiTiTi …
TiTiTiTiTiTiTi …
È che cavolo!
Odio il suono di questa maledetta sveglia.
Odio tutte le sveglie in verità.
Di malavoglia tiro fuori la testa da sotto il caldo
piumone per vedere l’ora.
Cosa? È presto. Sono ancora le sette. Posso dormire altri
cinque minuti …
Mi allungo stiracchiando i muscoli delle gambe e delle
braccia. Lentamente apro gli occhi e guardo l’ora.
Sono le otto e un quarto …
Mi giro dall’altra parte affondando il viso nel cuscino.
COSA? LE OTTO E UN QUARTO?
Merda! Sono in ritardo.
Come un fulmine scatto giù dal letto e mi precipito in
bagno.
Veloce mi lavo,mi vesto senza neanche guardare cosa
indosso e mi do una sistemata veloce ai capelli.
Oddio questi non sono capelli ma un nido di uccelli. Sarà
megli legarli se non voglio che qualcuno si spaventi appena mi vede.
Una volta legati, quelli che dovrebbero essere dei
capelli, afferro la tracolla e mi precipito giù per le
scale, arrivando
miracolosamente senza rompermi l’osso del collo in cucina.
Entro come una furia,
apro l’anta dell’armadietto sopra il lavello
prendendo una tazza per il caffè.
“Buon giorno scoiattolina!”
Non ho tempo per questi convenevoli. Sono in un ritardo
mostruoso.
“Scoiattolina?”
È questa da dove è uscita mo?
Lui alza le spalle indifferente e ritorna a leggere il
suo amato giornale.
Bevo un’abbondante sorsata di caffè bollente,
maledicendomi, per questo mio gesto avventato, un secondo dopo.
Cavolo mi sono bruciata tutta la gola.
Questa mattina non è proprio giornata.
Mentre esco dalla cucina, vado a sbattere contro mio
padre.
“Hei! Dove vai così di fretta?”
“E’ tardi! Devo andare a lezione”
“Sei sempre la solita …
comunque siediti è fai colazione”
Guardo mio padre con occhi sgranati. Cosa?
“Ha ragione tuo padre … siediti è fai
una colazione
decente. Non lo sai che questo è il pasto più
importante delle giornata?”
COSA? Non bastava mio padre,adesso ci si doveva mettere
anche mio nonno?!
“Non ho tempo”
“Siediti!”
Esclamano insieme.
Mi trascino a passo pesante verso il tavolo, manifestando
apertamente il mio nervosismo. Mi siedo è afferro un
cornetto. Cerco di
mangiare il più velocemente possibile e, per poco non mi
strozzo. Per fortuna,
prontamente, mio nonno mi passa un bicchiere di succo
d’arancia.
Ok sono salva.
I due uomini di casa Swan, che questa mattina sembrano
essere in combutta contro la sottoscritta, scoppiano a ridere senza
ritegno.
Sbuffando mi alzo e senza degnarli di un saluto mi dirigo
in garage.
Mentre aspetto che la porta del garage di sollevi, prego
di non trovare traffico.
Come non detto. Tempo cinque minuti e mi ritrovo bloccata
in un traffico assurdo.
È che cavolo!
Guardo l’ora sul cruscotto. Un’ora di ritardo.
Chissà
quanto tempo rimarrò bloccata qui? Tanto vale non andare
proprio a lezione
oggi.
Cosa potrei fare?? … mmm … trovato!
Afferro la borsa dal sedile del passeggero, e parto alla
ricerca del cellulare.
Dove diavolo si è nascosto? Eccolo!
Cerco il numero. Schiaccio il tasto verde e parte la
chiamata.
Uno squillo.
Due squilli
Tre squilli.
“Hei ciao! Senti non vado più a lezione
… si certo … e
proprio quello che volevo fare …
bene
allora a tra poco”
Con una manovra faccio inversione e a tutta velocità mi
dirigo verso la mia nuova meta.
Ancora non ci posso credere. È qui. La mia amica di penna
è qui. Nella mia città. Sembra incredibile. E
pensare che tutto è iniziato per
uno stupido progetto di classe. Chi lo avrebbe mai detto che la nostra
sarebbe
stata una vera amicizia. Nessuno ci credeva. Eppure eccoci qui, ancora
amiche,
ancora a scambiarci lettere tristi, allegre, spensierate, arrabbiate.
Lettere
che parlano di noi, che racchiudono momenti della nostra vita, momenti
fermarti
nel tempo e nella memoria come in vecchie fotografie.
Pov
Edward
Cavolo
sono distrutto. Non ho neanche la forza di alzarmi
dal letto, e non vedo neanche perché dovrei farlo dal
momento che le lezioni
all’università inizieranno solo la settimana
prossima. Meno male perché questa
mattina, se non si fosse ancora capito, sono veramente sfinito.
Sempre
il solito esagerato … cosa avrai mai fatto di
così
faticoso??
No!
Ti prego. Già di prima mattina no.
Buon
giorno principino
Sparisci!
Sbuffando mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno, ormai
il sonno è completamente passato, chissà di chi
sia la colpa …
Stai
per caso parlando di me??
No
di mia nonna …
Ah!
Ecco … perché io non ho fatto niente …
=)
Mi
passo una mano sul viso, imponendomi di mantenere la
calma. Agitarsi già di prima mattina non va affatto bene.
Mi guardo allo specchio e decido che una bella doccia e
proprio quello che mi ci vuole.
Mi spoglio di tutti i vestiti e mi butto sotto il getto
d’acqua ancora freddo, che mi scuote e mi risveglia dal
torpore della notte.
Sento l’acqua scorrere su tutto il corpo.
Fresca. Rigenerante. Pulita.
Non so perché ma mi viene in mente la ragazza senza nome
( ancora per poco ne sono più che sicuro) che ho incontrato
ieri.
Penso al frenetico gesticolare delle sua mani mentre si
scusava.
Penso alla sua bocca.
Penso ai suoi occhi cioccolato, così puliti.
Si puliti. Limpidi. Cristallini. Puri.
Ripenso ai suoi occhi è una strano brivido mi corre lungo
tutta la spina dorsale.
È impossibile!
Mi rifiuto di credere che sia dovuto a quella ragazza.
Non so neanche come si chiama. Quanti anni ha. Cosa fa. Dove abita.
Cosa le
piace. Cosa non le piace. Non so niente di lei. Niente. Non
può farmi questo
effetto.
Eppure ieri quando le ho toccato la mano ho avvertito lo
stesso brivido.
Scuoto energicamente la testa, come a voler mandar via
con la forza questi assurdi pensieri.
E ancora tutti i
pensieri corrono a lei.
Ho come la sensazione di conoscerla da sempre.
E come sei lei fosse un lontano ricordo. Uno di quelli
sbiaditi, confusi nel tempo. Un ricordo che non sai bene dove
collocarlo.
Ricordo i suoi occhi anche se so di non averli mai visto
prima di ieri.
È una
strana
sensazione, difficile da poter descrivere perché troppo
confusa, astratta,
strana.
Appunto strana, perché è
quasi impensabile poter provare certe emozioni cosi
famigliari e calde
per qualcosa di sconosciuto.
Finita la doccia, mi vesto e vado in cucina.
“Buon giorno mamma”
La saluto schioccandole un sonoro bacio sulla guancia.
“Buon giorno anche a te tesoro”
Le sorrido. Sempre dolcissima la mia mamma.
Prendo una tazza e mi verso del caffè
“Gli altri?”
“Tuo padre è andato in ospedale, sai come
è fatto, tuo
fratello sta ancora dormendo e tua sorella è a telefono con
la sua amica di
penna”
A questa ultima frase drizzo le orecchie.
Mia sorella è a telefono con la sua amica di penna.
Potrei alzare il ricevitore della cucina e poter
ascoltare la sua voce per la prima volta.
È
cosa pensi di dire a tua madre?! … scusa mamma voglio
solo origliare la loro conversazione per sentire finalmente la voce
della mia
ossessione? … beh potrebbe
sempre
funzionare … non si sa mai … hihih …
Mi
fa strano dirlo, ma hai ragione, non è fattibile come
cosa con mia madre qui, ma lo sarebbe dal telefono delle mia stanza.
Mi alzo di scatto e corro verso le scale … con la coda
dell’occhi vedo mia sorella seduta sul divano che parla
… è no! … che parla con
il cellulare … ma che palle
Ahahahahah…
Ma
sta zitto.
Arrabbiato ritorno in cucina.
“Edward?”
Alzo gli occhi verso mia mamma, ma evito di parlare, sono troppo
arrabbiato e
non voglio risponderle male, quindi mi limito a guardarla come chiaro
invito a
proseguire.
“Andresti gentilmente al supermarket? Mi servirebbero
alcune cose per un dolce che vorrei fare per questo pomeriggio
… sai ci viene a
trovare l’amica di tua sorella?”
Cosa?
Lei viene qui? Perché io non ne sapevo niente? Quando
è
stato deciso? Perché sono sempre l’ultimo a sapere
le cose in questa casa??
Calmati
…
Calmarmi?
Lei viene qui. A casa mia.
Lei viene a casa mia.
Solo adesso il mio cervello sembra aver elaborato a pieno
la notizia.
Lei a casa mia … e questo significa che potrò
finalmente
conoscerla.
Mia madre mi osserva come se fossi pazzo aspettando una
mia risposta.
Beh!
Avrebbe anche ragione sei passato dall’arrabbiato,
al sorpreso, all’euforico alla velocità della luce.
Evito
accuratamente, ancora una volta, di rispondere a
quella vocina petulante impertinente nonché
fastidiosa
Hei!
“Cosa devo prendere?”
Vedo mia mamma
sussultare,
mi sa che ci ho messo un po’ troppo entusiasmo nella domanda.
“Ecco prendi … ti ho scritto una lista
…”
“Ok … allora vado … a dopo”
Tutto contento mi dirigo in garage per prendere la
macchina, ci manca poco che mi metta a saltellare come fa di solito la
pazza.
Salgo in auto, metto in modo ed esco a tutta velocità.
Prima di svoltare l’angolo dallo specchietto retrovisore
vedo una Volvo grigia entrare
nel nostro
vialetto.
Chi sarà?
_______________________________
Spero con tutto il cuore che qualcuno sia riuscito ad
arrivare fino alla fine … se si mi farebbe tanto piacerebbe
se lasciaste un
piccolissimo commentino … potete tranquillamente scrivere
che fa skifo …dato
che lo fa davvero, tanto non sono il tipo che si offende …
anzi le critiche
fanno bn …
Cmq mi impegno solennemente ad aggiornare prima … mi
scuso ancora per nn averlo fatto prima ma come già detto
è stato un periodo
allucinante …
Beh allora alla prossima
Bacibaci luna^^
|
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Capitolo 5 *** Only you in my mind ***
Salve
ragazze^^
Mi scuso per il ritardo ma ho avuto un po’ da fare XDXDXD
cercherò di essere più costante promesso ^^
Ringrazio i 29 preferiti e i 51 seguita *.* nn mi sembra
ancora vero … grazie
Ringrazio i lettori silenziosi
E un grazie particolare a Rebussiii;
volpessa22, 1918, Fairy29, Claudia97, micia247 per aver
lasciato una recensione (scusate se non rispondo ma è tardi
è ho un po’ di
sonno dmn mi devo svegliare presto -.-‘)
E come sempre
grazie alla mia beta Fairy29
Ah!
quasi dimenticavo, mentre scrivevo questo cap ho scritto una specie di
poesia, ma in realta non è una poesia ...non so definire
cos'è con esattezza *me scema* ^^ cmq mi farebbe
piacere se la leggeste la potete trovare qui
Voglio
dedicare questo cap alla mia piccola sister … ti lovvo
tantissimo sister ^^
Only you in my mind
Pov
Edward
Certo
che lista che mi ha dato mia madre è davvero lunga.
Ho come l’impressione che se la si preparata molto prima,
e mi abbia incastrato.
Altro che qual cosina per la torta, su questa lista
c’è
di tutto.
Sbuffando, inserisco una moneta nell’apposito congegno
per poter prendere un carrello.
Varcate le porte automatiche del super market, gli occhi
di tutti i presenti si puntano su di me.
Però qui le persone sono veramente curiose, ma è
anche
vero che è normale che tutti, soprattutto le donne si
voltino a guardarmi.
No, dico… sono Edward Cullen, non so se mi spiego.
Però
come siamo modesti … di’ la verità di
secondo nome fai Modestino, vero??
Beh!
Cos’è tutta questa ironia? Ho semplicemente
esposto
la realtà dei fatti. Sono bello che c’è
di male?!
Assolutamente
niente... se non te la tiri
Non
me la sto tirando. Il mio è solo un parere obiettivo.
Ceeerto
… e io sono un vampiro ..tsè
Comunque
dacci un taglio. Vedi di non distrarmi e farmi
perdere tempo come tuo solito, vado di fretta mi devo preparare per
l’incontro
con Lei di oggi pomeriggio, per cui mi devo dare una mossa a tornare a
casa.
Cosa??
… è ancora mattina. Non ti serve tutto questo
tempo per prepararti.
Hai
ragione. Vado bene anche così. Nessuno può
resistere
al mio fascino. Vedrai mi basterà fare un accenno di
sorriso, passarmi la mano
tra i capelli… e il gioco è fatto,
cadrà ai miei piedi come se nulla fosse.
Certo che narciso ti fa un baffo
Ma
la vuoi smettere?
Ma
lo senti quello che dici?
Allora?
Allora?
Sei assurdo quando fai certi discorsi
Ma
se dico solo la verità?! Non hai visto gli sguardi che
mi hanno lanciato tutte appena sono entrato?
Va
beh… lascia stare, ci rinuncio … sei un caso
perso
ormai … sono arrivo troppo tardi
Bravo
smettila. E poi, altro che troppo tardi, era meglio
se non arrivavi proprio.
Già, da quando c’è lui nella mia testa
sto impazzendo. Non
mi da un attimo di tregua, quando penso che se ne sia finalmente andato
lasciandomi in pace, ecco che spunta fuori con una delle sue
stupidaggini.
Hey!
Senza
offesa.
Sghignazzando (se qualcuno mi vedesse ora mi prenderebbe
per pazzo), continuo il giro per il supermercato aggiungendo le cose nel carrello mano a mano
che vado avanti.
Rettifico questa lista non è lunga è
chilometrica. Il
carrello è stracolmo, pieno di prodotti di vario genere,
meno male che dovevo
comprare solo poche cose, non oso immaginare se mi mandava a fare una
spesa
effettiva. Dopo più di un ora a girare tra gli scaffali ho
finalmente finito e
posso avviarmi alle casse per pagare. Il movimento di una chioma
castana attira
la mia attenzione. Che sia la ragazza dello scontro??
Non so cosa mi
prende all’improvviso, ma lascio il carrello li in mezzo alla
corsia a le corro
dietro. In un battito di ciglia la raggiungo. Sono dietro di lei.
Lascio
scorrere lo sguardo sulla sua figura e mi accorgo che non è
lei, non è la
ragazza con cui mi sono scontrato ieri
all’università. No, questo non è il suo
culetto, ne sono più che sicuro, come sono sicuro che
riuscirei a riconoscerlo
ovunque.
Non
c’è che dire, la parte del maniaco ti riesce
benissimo.
Sta
zitto tanto lo so che piace anche a te, perciò non fare
tanto il puritano adesso.
Aspetto una risposta per le rime che … non arriva. Bene
per una volta sono riuscito a zittirlo, me ne compiaccio. Ritorno al
carrello
abbandonato a mi metto in fila per pagare.
Mi sento strano, deluso direi ... Perché?
Perché
volevi rivedere la ragazza di ieri
Già.
Mi sarebbe veramente piaciuto.
Anche
a me
Pov
Bella
Eccomi
di fronte villa Cullen. Parcheggio nel vialetto di
ghisa. Neanche il tempo di scendere e chiudere lo sportello della
macchina che
vengo travolta da un uragano.
“BELLAAAAAAAAAAAAAA”
No non è uragano è soltanto Alice, che riesco a
riconoscere
solo perché la sento gridare il mio nome. Dopo essermi
ripresa dallo shock
iniziale ricambio il suo caloroso abbraccio stritolatore.
“ALICE”
Ci stacchiamo quanto basta. Ci guardiamo negli occhi. Scoppiamo
a ridere e a piangere per poi riabbracciarci ancora.
Mia piccola dolce follettina. Quanto mi è mancata la tua
presenza in tutti questi anni… Cosa avrei fatto senza le tue
lettere? Senza il
tuo appoggio? senza i tuoi incoraggiamenti? Non mi sembra ancora vero
che
adesso sei qui e
che ti sto finalmente
abbracciando. Sei un piccolo sogno che si avvera ti voglio tanto bene
amica
mia.
Dopo minuti interminabili, sciogliamo definitivamente il
nostro abbraccio.
“Dai vieni entriamo dentro …”
Annuisco mentre
Alice mi prende per mano e mi
trascina verso l’ingrasso dove
c’è una bellissima donna dai capelli
caramellati, che commossa si asciuga le lacrime che le sono rimaste sul
viso.
“Ciao! Io sono Esme la mamma di Alice …
è un piacere
conoscerti finalmente”
“Salve signora Cullen, è un piacere conoscerla
anche per
me”
Rispondo educata porgendo una mano presentandomi, ma lei
sorprendendomi mi abbraccia affettuosa. Rimango per un attimo spiazzata
da
questo gesto, ma mi riprendo subito ricambiando il suo saluto
così cordiale e
caloroso.
“Cara non darmi del lei … chiamami semplicemente
Esme …”
Mi sorride affabile.
“Va bene … Esme”
Le sorrido a mia volta.
“Forza entriamo dentro …”
“Si, si, entriamo … vieni forza …
voglio farti vedere la
mia stanza … uh e poi abbiamo tante cose da dirci
… devo farti vedere tante
cose … e poi dobbiamo rifarti il look … si si
vedrai …”
A questo punto smetto di ascoltarla. Ma quanto parla?
Sembra che non abbia neanche bisogno di riprendere aria.
Accondiscendente mi
lascio ancora trascinare su per le scale, al piano superiore dove penso
si
trovi la sua camera, mentre vedo Esme scuotere la testa ridacchiando
leggermente e lanciandomi uno sguardo sconsolato, di chi la sapeva
lunga.
La stanza di Alice era bellissima oltre che molto
ordinata a differenza della mia che sembrava un campo di battaglia.
Le pareti tinteggiate di lilla chiaro danno un senso di
tranquillità, sembrano non andare d’accordo con
l’esuberanza di Alice. Le tende
sono di un lilla più scuso. L’arredamento
è scelto con cura. Sulla scrivania
c’è un pc portatile rosa. In un angolo della
stanza c’è un piccolo tavolino con
una macchina da cucire con un manichino per modelli a fianco. Ecco il
magico
angolo di Alice. Ecco la sua essenza, la sua passione: la moda.
“Hai una stanza bellissima …”
“Grazie … Sono cosi contenta
…”
Dice incominciando a saltellare sul posto.
“Dai sediamoci sul letto … devo dirti tante di
quelle
cose che non so da dove iniziare …”
Le sorrido comprensiva, anche io vorrei dirle tante di
quelle cose che se aprissi bocca in questo uscirebbero solo parole
ingarbugliate. Sedute sul letto, con le gambe incrociate, una di fronte
all’altra parliamo per quella che mi sembra un
eternità. Parliamo di tutto.
Parliamo di tutto quello che non è stato possibile scrivere
in una lettera,
perché troppe le emozioni di quei momenti per poterle
immortalare, trasmettere
all’altro attraverso l’inchiostro. Parliamo di noi
stesse. Parliamo di noi.
Parliamo delle nostre famiglie. Parliamo, parliamo. Distrattamente
butto un
occhio alla sveglia posta sul comodino di fianco al letto a
baldacchino.
Caspita sono già le undici, è solo adesso
realizzo che un eternità non potrà
bastare per tutto quello che abbiamo da dirci. Ma ormai lei
è qui, con me, non
abbiamo fretta, avremo ancora domani,e dopo domani ancora per
raccontare di
noi. Sorrido a questo pensiero, e mi sento più sollevata.
“Non vedo l’ora di farti conoscere Rose, vedrai
andrete
sicuramente d’accordo, anche lei come te ama la moda e adora
fare shopping …”
“SIIIIIIII SHOPPING … dobbiamo assolutamente
organizzarci
per fare acquisti … mmm … specialmente tu
… ma non ti preoccupare adesso ci
penso io a te …”
Arriccio il naso, non amo molto fare compere, e se poi
devo andare con Rose e adesso anche con questa piccola pazzoide, la
cosa mi
piace ancora meno, e mi sa che non posso in alcun modo tirami indietro
o forse
…
“Se stai pensando a come svignartela sappi che non hai
alcuna via di scampo … chiaro signorinella??”
Come non detto. Meglio assecondarla non mi piace molto
quello sguardo assassino che ha messo su.
Alzo le mani in segno di resa e ricavo in cambio un
sorriso.
“Ok ok … farò tutto ciò che
vuoi”
Il suo sorriso si allarga a dismisura. Oh oh… mi sa che
ho appena gettato benzina sul fuoco.
“Rimani per pranzo?”
“Mi piacerebbe molto ma tra un po’ ho un incontro
con un
editore, mag ….”
Non mi lascia finire che si getta su di me.
“AAAAAAAAHHHH MA E’ FANTASTICO … cosa
aspettavi a
dirmelo??”
Credo che il suo urlo mi abbia perforato un timpano.
“Alice mi stai soffocando …”
Mi libera del suo abbraccio omicida e ritorna a sedersi
composta.
“Non so perché non te ne ho parlato subito
… ho un po’ di
paura…”
Ammetto a bassa voce.
“Non devi … hai scritto una storia bellissima.
Vedrai
questo incontro andrà alla grande me lo sento
…”
“Speriamo … beh allora io vado … senti
questa sera ti va
di fare un pigiama party cosi ti presento anche Rose??”
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII è un idea grandiosa
…”
“Bene allora ti chiamo più tardi per metterci
d’accordo a
che ora ti devo passare a prendere … ok?
“Si si”
Usciamo dalla stanza. Sulle scale incontriamo un ragazzo
che sembra un armadio. Ci vede e mi sorride raggiante.
“Non ci credo … allora esisti davvero …
e io che pensavo
che fossi solo frutto del’immaginazione della nana”
Ridacchio divertita. Deve essere sicuramente Emmett il
burlone della famiglia.
“Piacere Bella … tu devi essere Emmett
giusto”
“Si come lo sai?”
“Oh Alice mi ha parlato molto di voi … e come se
vi conoscessi
da sempre” spiego sorridendo.
“Dove state andando???”
“Accompagno Bella alla porta sta andando via
….”
“ Il rosso petulante sa che Bellina è
qui?”
Bellina??? Sorrido. Mi piace. Rosso petulante??? Molto
probabilmente deve essere l’altro fratello. Chissà
perché rosso petulante.
“No non credo …”
“Ahahahah … allora non posso perdermi la sua
faccia
quando lo verrà a sapere … ahahahah”
Credo di essermi persa un passaggio.
“ahahah … beh allora ciao Bellina …
torna presto a
trovarci …ahahah”
“Ma si può sapere che hai da ridere scemo di un
orso ???”
Gli sbraita contro Alice che si sta un tantino alterando.
“Vedrai, vedrai ….. hahahahah …
chiamami quando torna
voglio dirglielo io…aahahahaha … già
mi immagino la scena … aahahahahah”
“Stupido orso”
Sento borbottare Alice mentre mi trascina giù per le
scale. Credo ormai ci abbia preso gusto a trascinarmi via. Volto il
capo
all’indietro ed Emmett è ancora li che se la ride
come un matto, con una mano
poggiata sulla pancia e una sulla ringhiera per sorreggersi.
La dolcezza di mamma Esme, la simpatia di Emmett è tutto
come me lo ha descritto nelle lettere. Mi è tutto cosi
famigliare che non provo
imbarazzo o timidezza. Mi sento come se facessi un po’ parte
anche io della
loro famiglia.
Non vedo l’ora di poter incontrare anche gli altri due.
Pov
Edward
“Sono
tornato” Urlo appena varcata la porta di casa.
Sento un rumore assordante provenire dalla scale.
Oddio
il terremoto
Ma
no tranquillo e solo Emmett che sta scendendo le scale
di corsa.
“Edward …”
Si ferma davanti a me mettendomi le mani sulle spalle.
Riprende un po’ di fiato per poi scoppiare a ridere
sguaiatamente. Aspetto un
minuto. Due minuti. Tre minuti.
“Che cazzo ti ridi si può sapere?”
Sbotto infastidito.
“Ahahahah …. Eddy …ahahahah”
“Non chiamarmi Eddy”
“Ahahahahah …. indovina chi ci è venuta
a trovare e se ne
appena andata?”
“Chi?”
“Indovina ….ahahahah”
“Emm smettila di fare il coglione e dimmi chi
è…”
Ormai sono incazzato nero.
“L’amica di penna della nana … ahahahah
… tu non c’eri
…ahahaha …. E no se ne già andata
…ahahahah”
Cosa????
“Oddio Edward devi vedere la tua faccia
… hahahahaahahah…
sei troppo divertente ….”
Cosa???
“ Non è vero. Deve venire oggi
pomeriggio … smettila di
prendermi in giro”
“Ti sto dicendo la verità … chiedilo
alla mamma se non mi
credi”
Senza farmelo ripetere due volte, a passo di carica mi
dirigo in cucina entrando come una furia
“Che sarebbe questa storia che l’amica della nana
è già
venuta??”
“Si … è appena andata via aveva un
impegno importante … oh Edward dovevi
vederla che cara ragazza … si vede lontano un miglio che
vuole un bene
dell’anima a vostra sorella. È cosi dolce, carina,
educata …”
Smetto di ascoltarla, la mia mente è andata in black out
appena ha sentito pronunciare le parole è
andata via. Non ci posso credere. Ditemi che non è
vero.
È
tutto vero invece
Grazie tante.
Beh
prego
Ma
va … lasciamo perdere. In questo preciso momento non
so se scontento o incazzato. Lentamente, mi trascino per le scale verso
la mia
camera.
Dai
non fare così … ormai vivete nella stessa
città, mica
non la incontrerai più, e poi verrà sicuramente
ancora qui a casa.
Hai
ragione … adesso che lei e la pazza abitano vicine
staranno sempre insieme. Dove sarà la nana ci
sarà anche Lei.
Molto più contento e sollevato mi siedo alla scrivania e
decido di studiare un po’.
Hey!?
Dimmi
…
Grazie
piccola vocina arrogante.
Tu sarai arrogante non io … comunque prego
Non sono arrogante, e poi ti ho appena ringraziato
potresti essere anche più gentile non credi?!
Si ma mi hai dato
dell’arrogante
Perchè
lo sei e pensi di avere sempre ragione
Io
ho sempre ragione … e poi bello ti
voglio ricorda che io sono una parte di te …
quindi … fai due più due …
In
ogni caso io sono molto meglio.
Non
…
Adesso basta sto cercando di studiare, esci dalla mia
testa.
Un respiro profondo. Due respiri profondi. Ok adesso sono
più calmo. Apro il libro di anatomia e inizio a leggere ad
alta voce le prime
righe, ma la concentrazione dura poco.
La mia mente si
perde ad immaginare l’incontro con Lei, ed io la lascio fare
e mi perdo in
quelle rappresentazioni che prendono vita nella mia testa.
Do libero sfogo alla fantasia immaginando Lei.
I suoi occhi. I suoi capelli. La sua bocca. Il suo corpo.
La sua voce.
Io e Lei in salone. Seduti, uno di fianco all’altro, sul
divano bianco a parlare,a ridere a scherzare. E per tutto il resto
della
giornata mi lascio cullare da queste dolci fantasie.
________________________________
Spero che il cap vi sia piaciuto … sinceramente a me nn
piace tanto, ma mi farebbe cmq piacere leggere cosa ne pensate quindi … xfavore mi
lasciate un piccolo
commentino??? *me in ginicchio* Grazie^^
Alla proxima
Bacibaci luna^^
|
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Capitolo 6 *** cap 5 ***
Buon
giorno gente e buona domenica ^^
Nn aggiorno questa storia da una vita spero che qualcuno
se ne ricordi ancora =)
Ringrazio tt le persone che l’anno aggiunta tra le
preferite le seguite e tra le ricordate.
Ringrazio tt i lettori silenziosi
E ringrazio rodney,
Isotta, Ladysile e la mia siter per aver recensito lo scorso
capitolo
Questo è solo un cap di passaggio nn succede molto ma nel
prossimo si avranno delle belle sorprese xD
Un’ultima cosa: ho scritto una nuova ff che aggiorno il
mercoledì se
volete leggerla e farmi
sapere cosa ne pensate ne sarei felice
si intitola “Se
mi vedessi ora”
Pov
Bella
“Bene
allora in settimana ti farò chiamare dal mio
assistente in modo da definire meglio tutti i dettegli”
“Bene … La ringrazio ancora signor Norton per la
grande
opportunità che mi sta offrendo … davvero non so
come ringraziarla io …”
“Non è necessario. Non devi ringraziarmi di nulla
il
merito è tutto tuo …”
Sorrido felice più che mai, stringendo la mano
dell’uomo
che mi sta di fronte. Lo guardo infilarsi la giacca
e dopo un ultimo saluto uscire dalla
caffetteria. Il signor Norton è davvero un
bell’uomo, simpatico e alla mano.
Ammetto di essere stata molto nerva per questo incontro,
ma appena ho incontrato i suoi occhi nocciola mi sono subito sentita a
mio
agio, e un senso di tranquillità mi si è diffusa
in tutto il corpo. Saranno
stati i suoi occhi simili a quelli del mio papà o il tono
dolce con cui mi ha
parlato simile a
quello che usa il nonno
quando parla con me, sta di fatto che mi sono sentita come a casa e ,
questo ha
sicuramente migliorato le cose.
Osservo il fondo della mia tazza di caffè ormai vuota.
Ancora non ci posso credere. Il mio sogno si sta per
realizzare. Io, Isabella Marie Swan sto per pubblicare il mio primo
libro. Roba
da non credere. Presa da questa consapevolezza mi lascio andare
all’euforia e
balzo in piedi battendo le mani e saltellando compiendo un giro su me
stessa
lanciando gridolini entusiasti.
Sentendomi un tantino osservata mi blocco di colpo e noto
che tutte le persone nella caffetteria mi stanno guardando. Mi sento
tanto
una psicopatica
appena scappata da un
manicomi. Con la faccia che somiglia ad un pomodoro maturo ritorno a
sedere
composta nascondendo il viso nell’enorme tazza vuoto facendo
finta di
sorseggiare il caffè. Che figura che ho fatto. Mi osservo in
giro furtiva
sperando che nel locale non ci sia nessuno che conosco. Destra,
sinistra,
avanti e indietro. Bene nessuno di mia conoscenza nei paraggi.
Controllo l’orario. Cavolo! Sono già le quattro e
devo
ancora chiamare Rose per dirle di stasera. Cerco il cellulare e le
chiavi della
macchina nella confusione della borsa mentre vado alla cassa per pagare
ma la
donna dietro il bancone mi dice che è tutto a posto, il
conto è già stato
pagato dal signore con cui ero. Sorrido e augurando buona giornata esco
dalla
caffetteria. Arrivo vicino alla mia adorata Volvo che sto ancora
frugando nella
borsa. Trovo il cellulare. Compongo il numero di Rose, avvio la
chiamata e
tenendo il cellulare premuto all’orecchio con la spalla
ritorno a cercare le
chiavi della macchina.
“Pronto?!”
“ma dove diavolo sono …”
“Bella?? … ehy?”
“Ehy! Rose!”
“Ciao! Allora … sei andata all’incontro
con l’editore?
Che ti ha detto? E andato bene vero? … ne ero sicura
… devi raccontarmi tutto …
quando lo pubblicano? Farai anche un tour promozionale per le varie
librerie
come nei film? … grande …”
“Trovate!”
Finalmente. Apro lo sportello ed entro in auto.
“Bella ma mi stai ascoltando?... che fai prima mi chiami
e poi mi fai parlare da sola?”
“Scusami Rose e che stavo cercando le chiavi della
macchina in borsa non riuscivo a trovarle e mi stavo esaurendo
…”
“Si si… capito capito … per questa
volta di perdono…
allora? Come è andata?”
“Bene Rose …non ci posso ancora credere
… ci pensi
pubblicheranno il mio libro ….”
“AAAAAHHHHHHHHHHHHH lo sapevo … lo sapevo
… lo sapevo…..
aaaahhhh….la mia migliore amica è una
scrittrice….aaaahhhh…..”
Sorrido sentendo tutto quel suo entusiasmo e non posso
non essere felice di avere un amica come lei. Non vedo l’ora
che conosca Alice.
Saremo un trio fantastico me lo sento.
“Dai dai
raccontami tutto … non sto più nella
pelle … e tutta la mattina che
aspetto questa chiamata”
Un altro sorriso nasce sul mio viso. Che dolce che è la
mia Rose.
“Veramente ti ho chiamato anche per un'altra cosa. Questa
mattina sono andata da Alice … e per stasera volevo
organizzare un pigiama
party a casa mia per presentartela … che ne dici?”
Attendo con ansia la sua risposta che per fortuna non
tarda ad arrivare.
“Dico che mi piace e che non vedo l’ora di
conoscerla
anche io”
“Bene allora facciamo alle sette da me?”
“Perfetto!”
“ Io devo andare a prendere Alice se tu arrivi e non
siamo ancora arrivate come sempre fai come se fossi a casa
tua”
“Certo … a più tardi allora
… baci”
“A dopo …”
Chiusa la chiamata con Rose mi avvio verso casa.
Pov
Edward
Chiudo
il libro con uno scatto di rabbia sbuffando. Non
sono riuscito a combinare niente, avrò letto la stessa
pagine almeno trenta
volte senza capire un tubo. Con un altro sbuffo mi butto a peso morto
sul letto
affondando il viso nel cuscino. Dato che il mio cervello oggi ha deciso
di non
collaborare.
Chiudo gli occhi e mi rilasso.
Silenzio. Quasi non ci credo. Silenzio. Non si sente
altro. Nessuna vocina petulante.
Nessun orso che grida contro un qualche
videogioco. Nessuna nana che salta ovunque battendo le mani.
Trenta minuti.
Un ora.
Un ora e trenta.
Inizio a preoccuparmi. Tutto questo silenzio mi inquieta.
Qualcosa non va. Quei due pazzi stanno sicuramente architettando
qualcosa,
ovviamente a discapito del sottoscritto si intende e di chi altri se
no?!
Mi affaccio in corridoio e non c’è nessuno. Tendo
l’orecchio
e … ancora niente. nessun rumore.
Mmm … la cosa inizia a farsi sospetta.
Quanto sei paranoico
Ah
eccoti sei ritornato per sfortuna
Come
prego ??!
Niente
niente lascia stare, non ho voglia di litigare, ho
di meglio da fare adesso.
Mi avvio al piano di sotto.
Cucina: vuota
Salotto: vuoto
Studio: vuoto
Giardino: vuoto
Ma che fine hanno fatto tutti??
Scusa
prima ti lamenti e poi ti preoccupi di che fine
hanno fatto tutti??
Certo
che mi preoccupo, questo silenzio non è normale, ci
saranno guai in vista se non starò attento.
tu
amico non sei normale lasciatelo dire
perché
tu lo saresti?
Hai
dubbi
Certo
che no
Poco
sarcasmo fratello … ritorna a giocare al detective
paranoico
Nooooooooooooo
ti sei offeso? Scusa non volevo
Si
come no
Sogghigno
soddisfatto tra me e me. Sto imparando a tener
tenta a quella vocina petulante che non mi da ma tregua.
Almeno sto facendo un passo avanti in qualcosa e non so
perché ma subito
mi viene in mente la
ragazza del corridoio, ma scaccio subito questo strano pensiero.
Ultimamente la
sto pensando un
po’ troppo spesso
considerando che non so chi sia. Qui grandi occhi cioccolato, quella
boccuccia
a cuore … scuoto la testa e mi impongo di pensare ancora a
lei anche perché
adesso non è proprio il momento.
Ritorno al piano di sopra, e con passo felpato mi
avvicino alla stanza della nana, l’unica che ancora non ho
controllato. Accosto
l’orecchio alla porta, sempre molto attento a non fai nessun
tipo di rumore.
Pensa
se mo ti venisse da starnutire o meglio ancora ti
scappasse una scorreggia molto rumorosa … ahahah
… oddio ahahahah
Oddio
lo dico io , ma sei scemo ??!
Ahahah
…
Santa pazienza che ci vuole. Ah! povero me!
Si sentono due voci. Sono la nana e l’orso. Mi concentro
per cercare di capire cosa si stanno dicendo. Purtroppo però
bisbigliano è non
riesco a capire bene, ma solo parole confuse: tenere, festa, conoscere.
Mmm … non ho capito niente.
Ahahah
… perché sei un idiota
È
tu un coglione.
La porta si apre improvvisamente, senza lasciarmi il
tempo di scappare o almeno spostarmi quel tanto che mi permetta di non
essere
beccato.
Merda!
La nana mi fissa furente con le braccia incrociate sul
petto e sbattendo un piede sul pavimento.
“Cosa diamine stai facendo?”
Ripeto merda! E adesso che le dico
“Io … ehm … vedi … cercando
…un ehmmm”
“Una lente a contatto?”
Mi domanda con un sopracciglio alzato.
“Si… quella brava”
Cerco di sorridere convincente, accorgendomi dopo un
secondo che …
“TU NON PORTI LE LENTI A CONTATTO IDIOTA. TU STAVI
ORIGLIANDO !”
Appunto.
Sbuffa arrabbiata mentre l’orso sghignazza dietro di lei
e io me ne torno nella mia camera non sapendo come replicare dato che
ha
assolutamente ragione.
Ahahah…
adesso chi è il coglione eh?? … hihihi
Fanculo.
______________________
E anche questo cap è finito come ho già detto
prima
questo è un semplice un cap di passaggio.
Il prossimo è già quasi tutto scritto quindi
l’aggiornamento
arriverà a breve =D
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate ^.-
Baci baci luna^^
|
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