even in death

di Bellatrix Lestrange
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


EVEN IN DEATH

CAP. 1

I’m so tired of being here

Suppressed by all my childish fears

And if you have to leave

I wish that you will just leave

Because your presence still lingers here

And it won’t leave me alone

These wounds won’t seems to heal

This pain is just to real

There’s just too much that time cannot erase

When you cried I’d wipe all of your tears

When you’d scream I’d fight away all of your fears

And I’ve held your hand through all of these years

But you still have me

You used to captivate me

By your resonating light

But now I’m bound by the life

You left behind

Your face is haunts my once pleasant dreams

Your voice it chased away all the sanity in me

These wounds won’t seems to heal

This pain is just to real

There’s just too much that time cannot erase

When you cried I’d wipe all of your tears

When you’d scream I’d fight away all of your fears

And I’ve held your hand through all of these years

But you still have me

I’ve tried so hard, oh I’ve tried so much…

Evanescence, my immortal

Mi chino a raccogliere le pantofole di feltro in un mucchietto ordinato.

Un buffo paio di macchie scozzesi.

La schiena mi duole.

Sono vecchio, Lyra.

Come te.

Da qualche parte nei mondi anche tu appassisci.

Ma non per me.

Perchè io so che quando ti ritroverò, e so che sarà presto, tu sarai come ti ho lasciata.

Non avrò il piacere e la tristezza di vederti crescere e invecchiare.

Perchè nel posto dove ci ritroveremo saremo così per sempre.

Per tutta l’eternità se lo vorrai, Lyra.

Aspetteremo, vivendo il tempo che ci era stato negato.

E quando saremo stanchi, ce ne andremo.

Quando vorrai.

Le arpie non ci fermeranno.

Abbiamo di che raccontare.

Le storie vere.

Quelle che tu non amavi dire.

Quelle che saranno il nostro lasciapassare per il nulla.

Le nostre storie.

La mia e la tua, e poi la nostra e quella dei nostri figli.

Hai avuto dei figli, Lyra?

Io non ne ho avuto il coraggio.

Ci eravamo giurati di non rimanere aggrappati al ricordo.

Avevamo giurato di non paragonare gli altri a noi.

Ma io non ho potuto, Lyra.

Non ne ho avuto il coraggio.

Perchè sapevo.

Sapevo che ogni gesto io l’avrei passato al setaccio cercando una somiglianza con te.

Ogni parola, ogni gesto, ogni pronuncia, ogni risata, ogni bugia.ù

Ogni.

Singola.

Cosa.

Ho vissuto con il tuo fantasma.

Aggrappato al tuo fantasma.

Mi scaldava nelle notti fredde, mi rinfrescava in quelle calde.

Mi dava coraggio, mi rendeva felice, mi dava dolore.

Ma era con me.

Sempre.

Non se ne è mai andato, e non se ne andrà mai per quello che mi resta da vivere.

Un dolore sordo sempre con me.

L’ho sempre saputo.

Che me lo sarei portato dietro per sempre.

Poteva essere diversamente?

Io non credo…

Non poteva andare diversamente.

E comincio a essere stanco, Lyra, così stanco…

Di stare qui.

Te l’avevo detto, ti ricordi?

Io non voglio solo un ricordo, voglio i tuoi capelli veri e le tue labbra vere e te, vera…non solo un ricordo sbiadito…

Non solo un ricordo sbiadito.

Ma è questo che ho avuto alla fine.

Ma non ce la faccio più.

Resisto ogni giorno ogni momento per te e per aspettarti ma gli anni mi pesano

sempre più, sono vecchio anche se non lo sembro, o forse lo sembro, ma ciò che conta

è come mi sento io e io mi sento antico, come un soprammobile scheggiato che

guarda passare il mondo senza farne parte, ed’è così che sono finito, Lyra, ad

aspettare te, guardando il mondo passare senza riuscire a fermarlo o cambiarlo o

anche solo prendervi parte, mi sento un elastico sempre più corroso e stiracchiato,

teso tra la vita e la morte ed entrambe mi tirano e tendono, e io so che alla fine una

vincerà sull’altra e io mi spezzerò, e allora non potrò più aspettarti…

Ma non potrei mai metterti fretta.

Non potrei, non potrei impedirti di vivere ancora per me, me che ti amo, che ti adoro

più della mia stessa vita.

Mi stendo sul letto, sento le mie membra scricchiolare sotto il peso della mia volontà

quasi esaurita.

Le coperte si chiudono su di me come una coltre di nebbia e vecchiaia.

I miei occhi si chiudono, e ti vedo, come sempre prima di dormire.

Bellissima e sorridente.

Mi tendi le mani.

E io, per la prima volta dopo anni, le prendo.

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Capitolo 2
*** 2 ***


CAP

EVEN IN DEATH

CAP. 2

 

 

Lyra.

 

Sei lì, davanti a me.

 

Sento le tue mani tra le mie, linee scolpite col fuoco del ricordo nella mia anima

 

sofferente e mai più scomparse.

 

E ora le sento.

 

Combaciano con le mie, le completano.

 

Le tue labbra si increspano in un sorriso divertito e dolce.

 

Parli.

 

La tua voce liquida si insinua nelle mie orecchie assetate come vapore tiepido.

 

Sei così bella, Lyra, così agognata e bella e perfetta…

 

“Ciao Will”

 

Ciao Will.

 

Sillabe banali che per me valgono più di ogni aggettivo e discorso.

 

Ciao Will.

 

La poesia di queste parole quasi mi travolge, mentre lotto contro la commozione che

 

sta prendendo la forma di lacrime trattenute nei miei occhi di nuovo giovani.

 

“Ti sto aspettando, Will. Non possiamo parlare a lungo. Io ti sto aspettando,

 

Will…Ma non voglio costringerti a raggiungermi. Se non vuoi lasciare quella vita non

 

hai che da dirmelo, e io me ne andrò, passerò il varco e svanirò senza di te, Will…Se

 

vuoi questo non hai che da dirmelo…”

 

La tua voce mi fa sentire felice e sereno, ma non posso sfuggire il senso di quei suoni

 

così perfetti e melodiosi…

 

Ti guardo negli occhi, quegli occhi così intensi che adoro ce che mi ossessionano da

 

anni, e rispondo.

 

“Lasciare questa vita non conta niente se mi porta a te Lyra… Mi aspetteresti ancora

 

un po’? io…devo ancora fare una cosa.”

 

Sorridi.

 

“Io ti aspetterò Will…Ti aspetterò e ti amerò e ti ricorderò fino alla fine del mondo, e

 

anche dopo, te l’avevo detto, i nostri atomi saranno sempre uniti, non si potranno mai

 

più dividere, siamo stati divisi troppo a lungo…Io ti aspetterò Will, io ti aspetterò…”

 

ti saluto con la mano, so che questo non è più un addio ma un arrivederci, anzi un a

 

presto perché è tra poco che ti rivedrò e questo mi rende più sereno di chiunque altro

 

al mondo…

 

Sto per rivederti, Lyra.

 

Questa è la prima volta che posso dirlo dopo anni.

 

Questa è la prima volta che mi sveglio sorridendo dopo anni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


CAP
CAP. 3

 

How can you see into my eyes

like open doors.

Leading you down into my core

where I've become so numb.

Without a soul

my spirit's sleeping somewhere cold

until you find it there and lead it back home.

 

(Wake me up.

Wake me up inside.

I can't wake up.

Wake me up inside.

Save me.

Call my name and save me from the dark.

Wake me up.

Bid my blood to run.

I can't wake up.

Before I come undone.

Save me.

Save me from the nothing I've become.)

 

Now that I know what I'm without

you can't just leave me.

Breathe into me and make me real

Bring me to life.

 

Chorus

 

Bring me to life.

I've been living a lie

There's nothing inside.

Bring me to life.

 

Frozen inside without your touch,

without your love, darling.

Only you are the life among the dead.

 

All of this sight

I can't believe I couldn't see

Kept in the dark

but you were there in front of me

 

I've been sleeping a 1000 years it seems.

I've got to open my eyes to everything.

 

Without a thought

Without a voice

Without a soul

 

Don't let me die here

There must be something wrong.

Bring me to life.

 

Chorus

 

Bring me to life.

I've been living a lie

There's nothing inside.

 

Bring me to life

 

Evanescente, bring me to life (fallen)

 

 

Il sole caldo mi scalda mentre cammino lentamente verso il parco.

 

Il mio solo pensiero va a te.

 

Sorrido felice.

 

La gente che passa ricorderˆ solo di aver visto un vecchietto felice camminare nel parco.

 

Nella borsa sul tavolo di cucina ho lasciato tutto.

 

Una lettera, i miei averi e i relativi eredi.

 

Niente di importante.

 

Ai vicini, al panettiere, al nipote di Mary MaloneÉ

 

PerchZ lei ha avuto dei figli.

 

DÕaltronde lei non ha lasciato nessuno dallÕaltra parte.

 

Ma non ? pi? il momento di pensarci.

 

La mia vita lÕho vissuta.

 

Lontano da te.

 

Ma lÕho vissuta.

 

Anche se non la chiamerei vita.

 

Non ci sei stata tu a riportarmi in vita.

 

Ho dormito per anni in un luogo freddo.

 

Il sole scivolava su di me come acqua sullÕolio.

 

Ma ora lo assorbo, lo bevo avido di questo stralcio di calore, di vita, prima del nulla.

 

No, non ho paura.

 

Neanche mi dispiace.

 

Contemplo per qualche attimo unÕaiuola di fiori rosa e arancio.

 

Chissˆ se anche tu li hai guardati prima di morire.

 

Infilo le mani in tasca della giacca.

 

Estraggo una ciocca di capelli biondi legata da un nastro azzurro.

 

La guardo per un attimo.

 

I tuoi capelli.

 

Questa ciocca mi ? stata accanto per tutta la vita.

 

Esili fili dorati, per me pi? spessi di una vita intera.

 

Mi ricordavano di te.

 

Di quando pensavo che la vita valesse la pena di viverla.

 

Di quando mi eri vicina.

 

Ma ora non ne ho pi? bisogno.

 

Ora so che tra breve avr˜ tutto di te.

 

Mi chino.

 

Annuso il profumo di quei fiori, ne colgo uno.

 

Mi siedo sulla panchina, sulla nostra panchina.

 

Davanti a me, bambini che giocano e mamme che chiaccherano.

 

Chiudo gli occhi, cercando di portarmi dietro pi? colori possibiliÉ

 

Poi li riapro, colpito da un pensiero.

 

Voglio fare ancora una cosa.

 

Richiamando tutte le forze che mi rimangono mi sollevo e scivolo verso un bar.

 

Ordino una cioccolata calda.

 

Mi viene portata.

 

Immergo le labbra in quel liquido caldo, e lo bevo tutto, fino allÕultima goccia di calore, senza preoccuparmi di scottarmi.

 

La mia bocca non mi servirˆ ancora a lungo.

 

Pago.

 

Mi alzo, con ancora il sapore dolce e consistente del cioccolato e  del latte.

 

Mi risiedo sulla panchina, a fatica ma con la certezza di essere davvero pronto.

 

Lentamente, il buio dei miei occhi chiusi si fa pi? opprimente.

 

Sento i muscoli rilassarsi, i lineamenti distendersi, le mani afflosciarsi.

 

Mi stendo lentamente.

 

Crollo lentamente.

 

Sento il granito sotto la mia guanciaÉ

 

é freddo ma non gelido.

 

Tutto mi sembra caldo oggi.

 

Poi, una luce balugina nel buio.

 

Perdo lentamente sensibilitˆ ai piedi, poi alle gambe.

 

Le persone l“ attorno penseranno che sto dormendo.

 

Solo un altro vecchio che dorme.

 

Con stretta in mano una ciocca bionda.

 

Legata con un nastro azzurro.

 

Mi ritrovo a galleggiare nel nulla.

 

E improvvisamente ho voglia di gridare.

 

Grido il tuo nome.

 

Non so bene come, colgo un movimento.

 

Forse lo sento, o forse lo vedo.

 

Forse solo lo immagino.

 

E so che gli uomini del parco mi hanno sentito.

 

Non so cosa abbiano pensato.

 

Mi importa solo che sto per raggiungerti.

 

Dopo un intera vita ad aspettarti.

 

Una vita non ? sprecata se ? valsa alla ricerca di un fiore perfetto, ho sentito una volta.

 

Io ho passato una vita ad aspettare che un tocco del mio fiore perfetto mi riportasse ad essa.

 

EdÕ? cos“ che la lascio.

 

Con la certezza di non averla sprecata.

 

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Capitolo 4
*** 4 ***


Give me a reason to believe

EVEN IN DEATH Cap.4

 

Give me a reason to believe

That you are gone

I see your shadow so I know

They all are wrong

Moonlight on the soft brown heart it leads me to where you lay

They took you away from me

But now I’m taking you home

 

I will stay forever here with you, my love

The softly spoken words you gave me

Even in death our love goes on

 

Some say I’m crazy for my love,

oo, my love

but no ones can hold me from your side

oo my love

they don’t know you can’t leave

they don’t hear you singing to me

 

I will stay forever here with you, my love

The softly spoken words you gave me

Even in death our love goes on

 

And I can’t love you anymore than I do

 

I will stay forever here with you, my love

The softly spoken words you gave me

Even in death our love goes on

 

And I can’t love you anymore than I do

 

Evanescence, even in death (origin)

 

Eccomi, Lyra.

 

Inseguo il tuo fantasma biondo da tutta la vita.

 

Ora lo raggiungerò.

 

La  mia vita è stata un inseguimento.

 

Del resto non sono mai scappato da niente.

 

Me lo hai detto tu.

 

Ti vedo tendere mani.

 

I tuoi capelli ondeggiano come raggi di sole arricciati dall’amore.

 

Mi ami ancora, mia dolce Lyra?

 

O il mio è stato solo un sogno, una dolce illusione?

 

Mi hai giurato amore eterno.

 

Me lo hai detto, Lyra.

 

Hai detto che mi avresti cercato.

 

E allora perché non mi trovi?

 

Perché mi lasci ardere nell’attesa della mia vita nella morte?

 

Di te?

 

Mio angelo?

 

Mio amore?

 

Mia Lyra.

 

Abbiamo rinunciato a noi.

 

Non solo a Noi, a noi due insieme.

 

Io ho rinunciato a me stesso lasciandoti.

 

Io sono rimasto in quel luogo.

 

In modo che i miei occhi dannati ti possano ancora vedere.

 

E allora perchè tu non vieni?

 

Mi hai detto che mi stavi aspettando.

 

Mi stavi aspettando!

 

Io ti ho aspettato tutta la vita, e ora tu non mi aspetti dopo di essa.

 

Lyra.

 

Ly-ra.

 

L.

 

y.

 

r.

 

a.

 

Dove sei?

 

Perchè non ti trovo?

 

Io ti avrei aspettato.

 

Io ti amo ancora.

 

Tu non mi ami più?

 

Sono passati troppi anni?

 

Troppi anni da quando due ragazzi si sono amati con ogni fibra del loro essere?

 

Io ti amavo così.

 

Ogni parte del mio corpo e della mia anima ti amava disperatamente, dolorosamente,

infinitamente.

 

Anche ora.

 

Anche nella morte.

 

Anche nell’oblio.

 

Io non ti dimentico.

 

Non posso dimenticare ciò che ha inciso e scavato e marchiato il mio cuore.

 

Anche se non esisto.

 

Anche nella morte.

 

E se tu non verrai ti aspetterò.

 

Qui.

 

Per sempre.

 

Passerò l’eternità nell’attesa.

 

Ho passato la vita ad aspettare.

 

Ci passerò anche la morte.

 

Perché io ti amerò per sempre, mia Lyra, mia vita, mia morte.

 

Brucerò per sempre consumandomi ogni minuto ogni secondo ogni attimo pensando a

te e a ciò che ho perso.

 

È questa la mia dannazione.

 

Il mio dolore perfetto.

 

Per tutte le parole.

 

Per tutti i gesti.

 

Per te.

 

Per tutti i ricordi.

 

Una volta un poeta disse: siamo fatti solo di passato.

 

Sei tu il mio passato.

 

Io sono fatto di te.

 

Del mio amore per te.

 

Di te.

 

E ti amerò per sempre.

 

Come un giardino gelato che aspetta la sua primavera personale per fiorire.

 

E sei tu il mio fiore, la mia primavera.

 

Con quella tua risdata piena di vita.

 

Con quelle tue bigie sfacciate, quel sorriso malizioso e bambino mentre le dicevi.

 

L’hai conservato?

 

Sei ancora l’adorabile bambina bugiarda che ho lasciato?

 

Hai ancora quell’espressione che adoravo, quella miscela di curvature del viso che

creavano quel sorriso da rondine?

 

Perchè è una rondine che mi ricordavi.

 

Allegra e leggiadra.

 

Primaverile.

 

Giovane.

 

Sarai diventata bellissima, Lyra.

 

Come tua madre.

 

Ma in modo diverso.

 

Tu non avrai mai quella bellezza cattiva.

 

Tu sarai sempre bella come una rondine.

 

E volerai per sempre nel cielo della mia non esistenza.

 

Anche se non vieni a cercarmi.

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