A strange love

di MartinaJonas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Note. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1.

Erano le 8.00 del mattino, mi svegliai di scatto.

Tr: ma che diavolo!- esclamai. Un fastidiosissimo rumore mi aveva svegliata. Scesi dal letto, e andai in cucina.

Tr; Bill! Che diavolo fai a quest'ora?? stavo dormendo!- Bill aveva uno strano aggeggio tra le mani, probabilmente un trapano.

B: Oh, ciao Trina! Mi dispiace averti svegliata, ma volevo arredare questa stanza, è così..moscia!

Tr: Sei fuori di testa! E che diavolo vorresti fare?-

B: mmmh, credo che qualche quadro renderà questa stanza un vero gioiello!-

Contento lui!! nel frattempo anche gli altri ragazzi si erano svegliati per il rumore.

G: che succede? - Chiese Georg grattandosi la testa mentre sbadigliava.

B: volevo rendere la stanza più cool!

G: niente è più cool di Georg Listing!- disse Georg prendendo il latte dal frigo.

B: si, continua pure!- Tom stava immobile sulla soglia della porta, mentre Gustav era già seduto al tavolo.

Gv: Hey Georg! Oggi farai la donnina di casa?

G: si si, scherza pure! Senza di me sareste morti di fame!-

T: sbff!- esclamò Tom sedendosi anche lui al tavolo. Mi sedetti anche io, mentre Bill continuava a trapanare quel maledetto muro.

Tr: Tom! Che ti succede? Come mai non parli?-

T: e tu che diavolo vuoi?-disse Tom mentre continuava a sbattere le mani sulla gamba del tavolo.

B: Tom! Ma che modi sono!!- Bill aveva smesso di trapanare il muro e guardava Tom sbalordito.

T: non sono affari vostri, non devo dare spiegazioni a nessuno!- Tom si alzò dal tavolo sbattendo la porta della cucina.

B: quando fa così, io proprio non lo capisco!!-

G: si sarà svegliato male! - Gv: decisamente-

Tr: scusate, ma io non tollero questo comportamento, sopratutto da parte sua! Vado a parlarli.-

B: NO! Non è il caso, stai tranquilla, proverò a parlarli io più tardi.-

Tr: no, non ci sto proprio- Uscii dalla cucina, mi diressi verso la stanza di Tom.

Tr: Hey, posso entrare? Vorrei..

T: ancora tu? Vai via!

Scoppiai in lacrime, non avevo il motivo per essere trattata in quel modo sopratutto da lui! Da uno sfaticato che fingeva di essere un Don Giovanni.

Tr: va al diavolo!- urlai furiosa. Bill mi guardava dalla porta della cucina con un aria di compassione che io proprio non capivo.

B: Hey..non piangere, ci sono qui io, proverò a parlarli- Bill era sempre così gentile con me, non sembrava nemmeno il fratello gemello di Tom.

Tr: grazie, ma non mi interessa più nulla, è un ingenuo, un maledetto ingenuo!- Tornai in cucina ormai vuota, di Georg e Gustav nemmeno l'ombra, certo che erano bravi a sparire quei due! Mi sdraiai sul divano e pian piano chiusi gli occhi...

Tr: e ora che c'è?- un altro maledetto rumore mi aveva svegliata, aprii gli occhi ma questa volta trovai Tom, Tom che lavava i piatti! Quale straordinario evento era accaduto??

T: mi spiace averti svegliata...- sussurrò Tom non degnandomi neanche di uno sguardo.

Tr: ness..nessun problema...senti riguardo a prima...-

T: ti prego, non voglio parlarne, non ora.- Mi diressi verso di lui, Tr: hey, vuoi una mano?- chiesi sforzandomi di un sorriso. T: no- acido! Acido come sempre! Basta mi ero stancata di fare la carina con lui, non si meritava nulla, proprio nulla. Si era fatta notte ormai avevo dormito per così tanto tempo! Accidenti!. Tutti i membri del gruppo si diressero verso le loro camere, e così feci anche io.

Stavo nel letto da ormai due ore, e ancora non avevo sonno, pensavo e ripensavo a lui, a quel maledetto sbruffone e alle sue cattive parole. Scesi dal letto, non mi andava di dormire, perciò andai in cucina. Oh no! Era lui lo sbruffone, ma che ci faceva sveglio a quest'ora?

T: hey, non riesci a dormire nemmeno tu?- mi chiese sforzandosi di essere carino. Tr: no. Questa volta i ruoli si erano invertiti.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


T: ti..ti va una sigaretta? - Tr: che c'è? Non sai come scusarti?- non avevo la minima intenzione di essere carina con lui, dovevo fare il suo gioco, dovevo semplicemente trattarlo come lui aveva fatto con me la sera prima. T: senti, sto facendo di tutto per fare il carino! Lo sai benissimo che non sono bravo in queste cose.- Tr: non me la dai a bere!, che ti serve?-

T: dannazione! Devo per forza chiedere qualcosa in cambio?- i suoi occhi, i suoi occhi questa volta erano sinceri, ma non volevo cedere, no, non dovevo cedere. Tr: si! Come tuo solito!- avevo esagerato, forse era la volta buona, forse voleva davvero cercare di scusarsi con me, ma ormai era tardi, Tom si era alzato dalla sedia ed era sparito nel nulla. Rimasi a pensare fissando il vuoto...che avevo combinato?. Si fecero le 6 del mattino, forse dovevo dormirci un po' su, certamente il mattino dopo avrei avuto le idee più chiare, o almeno così speravo. Stranamente quella mattina non fui svegliata da nessun rumore. Mi guardai allo specchio, dannazione ero maledettamente conciata male! Avevo delle occhiaia enormi e degli occhi rossi da far invidia persino ai vampiri di Twilight. Non riuscivo a reggermi in piedi, la testa mi girava, e la stanchezza si faceva sentire ad ogni mio minimo movimento. Tr: Billl!! hey Bill vieni qui ti prego, sto male!- accidenti dove diavolo si è cacciato? Ho bisogno di lui, sentivo di svenire da un momento all'altro. Tr: Bill ti pregoo!- non avevo nemmeno le forze per gridare. La porta della mia camera si aprii di colpo, ma la persona che vidi non era proprio Bill, ma lui, Tom.

T: che c'è?Bill è fuori con G&G in questo momento! Hai bisogno di aiuto? Oddio! Ma tu scotti!-

Non mi garbava molto l'idea di essere assistita da Tom, ma ne avevo bisogno, stavo davvero male.

Tr:no..non è niente, non ti preoccupare.- T: metti da parte l'orgoglio per una buona volta! Vieni qui ti aiuto a sdraiarti sul letto- Tom mi aiutò, mi prese per un braccio e mi mise sopra il letto coprendomi dalla testa ai piedi. Tom: stai qui, non ti muovere. Vado a farti una camomilla.- Tr: non ne ho bisogno davvero...- Tom: stai qui!!- Volevo continuare la mia sceneggiata, volevo trattarlo a schifo, ma non ci riuscivo, non in quella situazione, era realmente carino con me. Dopo 10 minuti circa Tom tornò con in mano una tazza di latte caldo. T: la camomilla era finita, scusami, ho trovato solo questo, spero vada bene...- non riuscivo a guardarlo negli occhi, ero sicura che in quel momento avrei ceduto, mi sarei lasciata incantare dalle sue stupide parole. Tr: grazie...-

Non mi sprecai molto, ma era doveroso ringraziarlo, d'altronde queste cose le faceva solo per suo fratello. T: Vieni qui, ti aiuto ad alzarti- Mi prese per le braccia e delicatamente mi sollevò da letto.

Tr: Tom, senti...io..- T: non parlare, ora bevi il latte – Ecco, era dinuovo acido, appena cercavo di far un discorso sensato con lui si irrigidiva, e diventava acido, ma che problemi ha questo ragazzo??

Finii il latte a mala voglia e tornai a sdraiarmi , Tom era ancora nella mia stanza stava seduto al bordo del letto. Tr: che ci fai ancora qui? Hai tante di quelle cose da fare, non voglio che rinunci ai tuoi impegni per causa di questa stupida febbre, non è niente, puoi andare ora.- T: non ho niente da fare, e comunque io resto qui che tu lo voglia o no- Quanto era noioso! Non ascoltava mai il volere delle altre persone, ma non avevo voglia di continuare il discorso, stavo troppo male, volevo solo dormire in quel momento, e così feci. Al mio risveglio lo trovai ancora la, seduto accanto a me.

T: dormito bene?la febbre è scesa sai?- disse con un dolce sorriso. Tr: abbastanza grazie, ma non dirmi che sei rimasto qui tutta l'ora?- T: si, stavo controllando la temperatura, come ti senti ora?- Ma che diavolo succede allo sbruffone? Ero sorpresa, sconcertata, allibita! Ok, è pazzo si, sicuramente ha preso la febbre anche lui! Tr:m..mo..molto meglio grazie! Dov'è Bill? Ho bisogno di lui-

Appena pronunciai quelle parole Tom strinse i denti, si alzò da letto e andò a chiamare Bill. B: Sei sveglia! Finalmente! Non volevo disturbarti perciò non ti ho svegliata prima. Come stai? Tom mi ha detto che la febbre è scesa, sono veramente contento!- stavo già meglio, la voce di Bill mi faceva sempre stare bene, in qualsiasi situazione. Tr: Sto meglio grazie! Senti, ma che facevi tutta la sera? Non c'eri in casa!- B: avevo un intervista sul film di Arthur, una grande noia! Ormai le domande sono diventate così monotone- scoppiai in una risata, le espressioni di Bill erano così buffe, è davvero un ottimo ragazzo e sopratutto un ottimo amico. Tr: sei sempre il solito! Sei proprio da ammirare!- B: oh beh, si lo so!- scoppiò a ridere anche lui. La febbre era passata, lo sentivo, così mi alzai dal letto un po' barcollante. Ma chi è questo imbranato?? qualcuno mi era venuto addosso non appena aprii la porta della mia stanza. Tr: Georg!! ma dai! Stai più attento!!- G:non posso, non posso proprio devo correre in bagno!!!- Solito di Georg, si ingozzava di banane zuccherate e dopo 5 minuti scappava in bagno come una gazzella...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Andai in cucina, tutti erano seduti al sul divano a guardare un stupido reality alla tv.

B:Trina! Non dovresti stare qui sai? Anche se la febbre è scesa non è proprio l'ideale camminare scalza e sopratutto stare qui, si gela!-

eh? I miei genitori avevano suggerito cosa dire a Bill? Che incubo! Mi sedetti in una sedia, e si, Bill aveva proprio ragione, SI GELAVA! Tremavo, ma non volevo darlo a vedere ai membri del gruppo. Tom continuava a gettarmi strane occhiate, che diavolo voleva ora? Era pronto per una delle sue solite battute? O voleva semplicemente irritarmi?. Bill continuava a ridere ad ogni minima frase di quel dannato reality mentre Georg era ancora chiuso in bagno.

T: hai freddo vero? - ecco, lo sapevo, doveva sempre dire qualcosa.

Tr: sto bene così grazie.-

T: non essere sciocca- e rieccolo in una delle sue dolcissime frasi! Non volevo starlo a sentire così me ne andai di nuovo in camera.

Dopo circa 10 minuti, la porta della mia stanza si aprì il fannullone entro a testa bassa. Balzai dal letto, non potevo reggere un altra delle sue stupide parole.

Tr: oh dannazione, hai voglia di insultarmi per caso?-

Tom non rispose, continuava a fissarmi, sapevo che si stava arrabbiando, vedevo le vene del suo collo pulsare.

Tr; che c'è? Hai perso la lingua?- Non rispose, di nuovo. Si avvicinò a me con un passo deciso e con lo stesso sguardo di prima.

T: Tu! Tu mi hai davvero stancato!- mi spinse violentemente contro il muro. Non avevo mai visto Tom così, mi fissava negli occhi, volevo distogliere lo sguardo dai suoi, ma non ci riuscii, ero paralizzata.

T: lo capisci o no? Cazzo! Lo capisci o no?- continuava a scuotermi le spalle contro il muro, era furioso, cavolo avevo esagerato, decisamente.

Tr: T..Tom così mi fai male, lasciami!-

T: no, guardami dannazione, guardami!!

Volevo reagire, ma i suoi occhi mi paralizzavano.

T: perchè mi eviti? Cosa ti ho fatto? Spiegamelo!- evitarlo? Io? Forse stava parlando di sé stesso.

Tr: cosa stai dicendo? Non capisco a che ti riferisci.-

T. lo sai benissimo che..

Non fece in tempo a finire la frase che Bill era già entrato in camera.

B:cosa sta succedendo? Toom! Che diavolo fai?? lasciala!- Tom se ne andò, sbattendomi un ultima volta sul muro.

B: che è successo?stai bene? Ti ha fatto male? - Bill mi guardava con quei suoi dolci occhi, ma io ero troppo impaurita, non riuscivo a dire niente.

B: vieni con me, ti faccio un bel tè caldo.- Non avevo voglia di nessun tè, non avevo voglia di niente, volevo solo parlare con lui, con quel maledetto bastardo. Sentivo ancora le sue mani addosso, e in mente avevo i suoi occhi, quegli occhi che cercavano di trasmettermi qualcosa.

T: no grazie, voglio solo stare nel letto, ho bisogno di pensare. - Bill continuava a guardarmi

B: ok, se hai bisogno di me io sono qui.- chiuse la porta di camera mia. Ero rimasta sola, sola con i miei pensieri, sola con i miei dubbi, si, decisamente sola. Sentivo delle strane urla dalla cucina, erano quelle di Tom e Bill, probabilmente stavano litigando a causa mia, a causa di quel fatto sconcertante. Volevo alzarmi, volevo andare da loro ma mi feci da parte, non volevo essere trattata male un ennesima volta. Le urla continuavano, avevo una voglia tremenda di piangere, stavo facendo litigare i gemelli, non era giusto. Un colpo, avevo sentito un forte colpo provenire dalla cucina e poi il nulla, le urla si erano cessate. Che era successo? Dovevo forse andare a controllare? No! Non sono affari miei. La mattina dopo non trovai nessuno in casa. Dove erano finiti tutti? Possibile che siano usciti senza dirmi niente? Ispezionai tutte le stanze, tranne la sua, quella del bastardo, ma di loro nemmeno l'ombra.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Dannazione!inciampai nel corridoio, era bagnato, qualcuno aveva lavato per terra recentemente. Che siano usciti da poco? All'improvviso sentii un rumore, della musica, era la chitarra di Tom ne ero certa. Cavolo! Quello sta qui in casa! Non posso restare qui, non mi sento al sicuro. Tornai in camera, mi guardai allo specchio, diedi una breve spazzolata ai miei lunghi capelli biondi, un po' di phard per coprire le mie pallidissime guance bianche. Presi i primi abiti che trovai nell'armadio ; una semplice canotta rosa pallido e un paio di jeans ormai sbiaditi da tempo. Fuori faceva freddo, perciò era saggio indossare anche un grosso giubbotto in pelle di una taglia più grande della mia, non amavo molto le cose aderenti. Presi le mie vecchie converse rosa che stavano sotto il letto ormai da giorni, le indossai velocemente, e mi catapultai sul portoncino di casa. Ok, ero fuori casa, faceva davvero freddo ma il tempo non era proprio dei peggiori. Continuavo a camminare non badando allo sguardo dei passanti che mi guardavano in uno strano modo. Accidenti! Mi ero scordata di levare i pantaloni del pigiama che uscivano dai lati dei jeans. Chi se ne frega, non avevo tempo di pensare a questo. Mi fermai in un piccolo parco che dava a un piccolo lago. Mi sedetti sulla prima panchina che trovai, avevo bisogno di una pausa, e sopratutto di una sigaretta. Cercai nelle tasche del giubbotto, ma niente, delle sigarette nemmeno l'ombra. Oh cavolo! E ora? Cercai nelle tasche interne ma nemmeno la stava niente, o meglio, qualcosa si...che cosa era? Tirai fuori quello strano oggetto. Era uno strano foglietto accartocciato, lo aprii, e mi accorsi che non era realmente un foglio, ma una fotografia, una vecchia fotografia. Era una nostra foto, una bellissima foto risalente all'estate prima. Io, Tom, Bill, Georg e Gustav felici e sorridenti nel backstage di un concerto. La esaminai per bene, ma il mio sguardo cadeva solo su di lui, su Tom, su Tom che in quella foto mi stringeva per i fianchi, con quel suo splendido sorriso, e io là, vicino a lui sorridente come sempre. Perchè non possiamo più essere così felici? Perchè non riusciamo a parlarci? Cos'era cambiato? Apparentemente nulla, ma ero certa che qualcosa fosse cambiato.

La rimisi al suo posto, non dovevo pensarci, dovevo godermi la tranquillità di quel parco. Fissavo il lago e gli alberi vicini mossi dal dolce vento di Novembre, Un brivido, poi un altro, e un altro ancora. Sentivo una strana sensazione, non riuscivo a capire cosa realmente fosse. Basta, faceva troppo freddo, volevo tornare a casa, ma era meglio di no. Presi il cellulare dalla tasca dei jeans composi il numero di Bill...

B: Trina! È successo qualcosa?-

Tr: no, non ti preoccupare. Sono uscita a fare due passi, tu a proposito dove sei?-

B: Siamo a fare la spesa! Ti serve qualcosa? OOOOHH MMMH QUESTE CARAMELLE SONO BUONISSIME!- Tipico di Bill, appena vedeva quei dannati orsetti gommosi impazziva.

Tr: no. Eh Bill..?

B: QUESTI SONO I MIGLIORI!-

Tr: Bill mi stai a sentire?-

B: scusami ti devo lasciare!!- aveva riattaccato. Che grandissimo idiota! Ci mancava solo lui!.

Ok ero fottuta. Dovevo tornare a casa o le mie mani sarebbero diventate due ghiaccioli.

Ecco. Ero difronte al cancello, e come di mio solito avevo dimenticato le chiavi sul mio comodino.

Dovevo suonare? O forse no? No, decisamente. Rimasi sul gradino di casa per un ora circa. Dall'angolo della strada vidi una sagoma molto famigliare..era Tom! Ma allora non era in casa! O forse era uscito da poco, magari a cercarmi! Ma che dico! A lui non importa niente di me. Arrivò anche lui alla soglia di casa, mi guardò, ma non aprii la porta. Si sedette accanto a me su quel scomodissimo gradino di pietra.

T: Ti cercavo. Sei uscita senza dirmi niente? Mi sono preso una grande paura, sai?.

Tr: scusami, pensavo non ci fosse nessuno in casa, e così sono uscita a fare due passi.- mi cercava? Cosa? Mi sono persa qualcosa?. Tom fissava le mie gelide mani semi-viola.

T: Dai qui.- prese le mie mani, le mise sopra le sue. Era così caldo..e che dolce sorriso che aveva...BASTA! Che sto pensando? Tom è un essere ripugnante, idiota e vigliacco!.

Tr: Hem, ora va meglio grazie! Ti dispiacerebbe aprire la porta? Ho dimenticato le chiavi dentro.-

Tom sorrise, un altra volta. T: certo! Scusami...- Si alzò dal gradino si mise le mani in tasca.

T: c'è un piccolo problema...mmh...ho dimenticato le chiavi!- disse ridendo con una buffa espressione sul viso. Bene! Ci mancava solo questa. Che altro doveva succedermi oggi??

Tr: magnifico! E ora?- Tom alzò le spalle guardandosi intorno.

T: potremo chiamare Bill!- che stupidata, Bill stava nei supermercati per ore e ore!

Tr: l'ho già chiamato, stava... scegliendo le sue caramelle.-

T: oh no! Sai che significa??-

T & Tr: tornerà qui tra ore!- Ridemmo. E guardandoci negli occhi finimmo con un simpatico sorriso.

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Capitolo 5
*** Note. ***


Vorrei ringraziare tutti voi per i favolosi commenti :) purtroppo ho pochissimo tempo, tra 3 giorni parto per le vacanze. Appena torno vi prometto che mi metterò a lavoro ^^

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