A strange love di MartinaJonas (/viewuser.php?uid=88043)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Note. ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Capitolo 1.
Erano le 8.00 del mattino, mi svegliai
di scatto.
Tr: ma che diavolo!- esclamai. Un
fastidiosissimo rumore mi aveva svegliata. Scesi dal letto, e andai
in cucina.
Tr; Bill! Che diavolo fai a quest'ora??
stavo dormendo!- Bill aveva uno strano aggeggio tra le mani,
probabilmente un trapano.
B: Oh, ciao Trina! Mi dispiace averti
svegliata, ma volevo arredare questa stanza, è così..moscia!
Tr: Sei fuori di testa! E che diavolo
vorresti fare?-
B: mmmh, credo che qualche quadro
renderà questa stanza un vero gioiello!-
Contento lui!! nel frattempo anche gli
altri ragazzi si erano svegliati per il rumore.
G: che succede? - Chiese Georg
grattandosi la testa mentre sbadigliava.
B: volevo rendere la stanza più cool!
G: niente è più cool di Georg
Listing!- disse Georg prendendo il latte dal frigo.
B: si, continua pure!- Tom stava
immobile sulla soglia della porta, mentre Gustav era già seduto al
tavolo.
Gv: Hey Georg! Oggi farai la donnina di
casa?
G: si si, scherza pure! Senza di me
sareste morti di fame!-
T: sbff!- esclamò Tom sedendosi anche
lui al tavolo. Mi sedetti anche io, mentre Bill continuava a
trapanare quel maledetto muro.
Tr: Tom! Che ti succede? Come mai non
parli?-
T: e tu che diavolo vuoi?-disse Tom
mentre continuava a sbattere le mani sulla gamba del tavolo.
B: Tom! Ma che modi sono!!- Bill aveva
smesso di trapanare il muro e guardava Tom sbalordito.
T: non sono affari vostri, non devo
dare spiegazioni a nessuno!- Tom si alzò dal tavolo sbattendo la
porta della cucina.
B: quando fa così, io proprio non lo
capisco!!-
G: si sarà svegliato male! - Gv:
decisamente-
Tr: scusate, ma io non tollero questo
comportamento, sopratutto da parte sua! Vado a parlarli.-
B: NO! Non è il caso, stai tranquilla,
proverò a parlarli io più tardi.-
Tr: no, non ci sto proprio- Uscii dalla
cucina, mi diressi verso la stanza di Tom.
Tr: Hey, posso entrare? Vorrei..
T: ancora tu? Vai via!
Scoppiai in lacrime, non avevo il
motivo per essere trattata in quel modo sopratutto da lui! Da uno
sfaticato che fingeva di essere un Don Giovanni.
Tr: va al diavolo!- urlai furiosa. Bill
mi guardava dalla porta della cucina con un aria di compassione che
io proprio non capivo.
B: Hey..non piangere, ci sono qui io,
proverò a parlarli- Bill era sempre così gentile con me, non
sembrava nemmeno il fratello gemello di Tom.
Tr: grazie, ma non mi interessa più
nulla, è un ingenuo, un maledetto ingenuo!- Tornai in cucina ormai
vuota, di Georg e Gustav nemmeno l'ombra, certo che erano bravi a
sparire quei due! Mi sdraiai sul divano e pian piano chiusi gli
occhi...
Tr: e ora che c'è?- un altro maledetto
rumore mi aveva svegliata, aprii gli occhi ma questa volta trovai
Tom, Tom che lavava i piatti! Quale straordinario evento era
accaduto??
T: mi spiace averti svegliata...-
sussurrò Tom non degnandomi neanche di uno sguardo.
Tr: ness..nessun problema...senti
riguardo a prima...-
T: ti prego, non voglio parlarne, non
ora.- Mi diressi verso di lui, Tr: hey, vuoi una mano?- chiesi
sforzandomi di un sorriso. T: no- acido! Acido come sempre! Basta mi
ero stancata di fare la carina con lui, non si meritava nulla,
proprio nulla. Si era fatta notte ormai avevo dormito per così tanto
tempo! Accidenti!. Tutti i membri del gruppo si diressero verso le
loro camere, e così feci anche io.
Stavo nel letto da ormai due ore, e
ancora non avevo sonno, pensavo e ripensavo a lui, a quel maledetto
sbruffone e alle sue cattive parole. Scesi dal letto, non mi andava
di dormire, perciò andai in cucina. Oh no! Era lui lo sbruffone, ma
che ci faceva sveglio a quest'ora?
T: hey, non riesci a dormire nemmeno
tu?- mi chiese sforzandosi di essere carino. Tr: no. Questa volta i
ruoli si erano invertiti.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
T: ti..ti va una sigaretta? - Tr: che
c'è? Non sai come scusarti?- non avevo la minima intenzione di
essere carina con lui, dovevo fare il suo gioco, dovevo semplicemente
trattarlo come lui aveva fatto con me la sera prima. T: senti, sto
facendo di tutto per fare il carino! Lo sai benissimo che non sono
bravo in queste cose.- Tr: non me la dai a bere!, che ti serve?-
T: dannazione! Devo per forza chiedere
qualcosa in cambio?- i suoi occhi, i suoi occhi questa volta erano
sinceri, ma non volevo cedere, no, non dovevo cedere. Tr: si! Come
tuo solito!- avevo esagerato, forse era la volta buona, forse voleva
davvero cercare di scusarsi con me, ma ormai era tardi, Tom si era
alzato dalla sedia ed era sparito nel nulla. Rimasi a pensare
fissando il vuoto...che avevo combinato?. Si fecero le 6 del mattino,
forse dovevo dormirci un po' su, certamente il mattino dopo avrei
avuto le idee più chiare, o almeno così speravo. Stranamente quella
mattina non fui svegliata da nessun rumore. Mi guardai allo specchio,
dannazione ero maledettamente conciata male! Avevo delle occhiaia
enormi e degli occhi rossi da far invidia persino ai vampiri di
Twilight. Non riuscivo a reggermi in piedi, la testa mi girava, e la
stanchezza si faceva sentire ad ogni mio minimo movimento. Tr:
Billl!! hey Bill vieni qui ti prego, sto male!- accidenti dove
diavolo si è cacciato? Ho bisogno di lui, sentivo di svenire da un
momento all'altro. Tr: Bill ti pregoo!- non avevo nemmeno le forze
per gridare. La porta della mia camera si aprii di colpo, ma la
persona che vidi non era proprio Bill, ma lui, Tom.
T: che c'è?Bill è fuori con G&G
in questo momento! Hai bisogno di aiuto? Oddio! Ma tu scotti!-
Non mi garbava molto l'idea di essere
assistita da Tom, ma ne avevo bisogno, stavo davvero male.
Tr:no..non è niente, non ti
preoccupare.- T: metti da parte l'orgoglio per una buona volta! Vieni
qui ti aiuto a sdraiarti sul letto- Tom mi aiutò, mi prese per un
braccio e mi mise sopra il letto coprendomi dalla testa ai piedi.
Tom: stai qui, non ti muovere. Vado a farti una camomilla.- Tr: non
ne ho bisogno davvero...- Tom: stai qui!!- Volevo continuare la mia
sceneggiata, volevo trattarlo a schifo, ma non ci riuscivo, non in
quella situazione, era realmente carino con me. Dopo 10 minuti circa
Tom tornò con in mano una tazza di latte caldo. T: la camomilla era
finita, scusami, ho trovato solo questo, spero vada bene...- non
riuscivo a guardarlo negli occhi, ero sicura che in quel momento
avrei ceduto, mi sarei lasciata incantare dalle sue stupide parole.
Tr: grazie...-
Non mi sprecai molto, ma era doveroso
ringraziarlo, d'altronde queste cose le faceva solo per suo fratello.
T: Vieni qui, ti aiuto ad alzarti- Mi prese per le braccia e
delicatamente mi sollevò da letto.
Tr: Tom, senti...io..- T: non parlare,
ora bevi il latte – Ecco, era dinuovo acido, appena cercavo di far
un discorso sensato con lui si irrigidiva, e diventava acido, ma che
problemi ha questo ragazzo??
Finii il latte a mala voglia e tornai a
sdraiarmi , Tom era ancora nella mia stanza stava seduto al bordo del
letto. Tr: che ci fai ancora qui? Hai tante di quelle cose da fare,
non voglio che rinunci ai tuoi impegni per causa di questa stupida
febbre, non è niente, puoi andare ora.- T: non ho niente da fare, e
comunque io resto qui che tu lo voglia o no- Quanto era noioso! Non
ascoltava mai il volere delle altre persone, ma non avevo voglia di
continuare il discorso, stavo troppo male, volevo solo dormire in
quel momento, e così feci. Al mio risveglio lo trovai ancora la,
seduto accanto a me.
T: dormito bene?la febbre è scesa
sai?- disse con un dolce sorriso. Tr: abbastanza grazie, ma non dirmi
che sei rimasto qui tutta l'ora?- T: si, stavo controllando la
temperatura, come ti senti ora?- Ma che diavolo succede allo
sbruffone? Ero sorpresa, sconcertata, allibita! Ok, è pazzo si,
sicuramente ha preso la febbre anche lui! Tr:m..mo..molto meglio
grazie! Dov'è Bill? Ho bisogno di lui-
Appena pronunciai quelle parole Tom
strinse i denti, si alzò da letto e andò a chiamare Bill. B: Sei
sveglia! Finalmente! Non volevo disturbarti perciò non ti ho
svegliata prima. Come stai? Tom mi ha detto che la febbre è scesa,
sono veramente contento!- stavo già meglio, la voce di Bill mi
faceva sempre stare bene, in qualsiasi situazione. Tr: Sto meglio
grazie! Senti, ma che facevi tutta la sera? Non c'eri in casa!- B:
avevo un intervista sul film di Arthur, una grande noia! Ormai le
domande sono diventate così monotone- scoppiai in una risata, le
espressioni di Bill erano così buffe, è davvero un ottimo ragazzo e
sopratutto un ottimo amico. Tr: sei sempre il solito! Sei proprio da
ammirare!- B: oh beh, si lo so!- scoppiò a ridere anche lui. La
febbre era passata, lo sentivo, così mi alzai dal letto un po'
barcollante. Ma chi è questo imbranato?? qualcuno mi era venuto
addosso non appena aprii la porta della mia stanza. Tr: Georg!! ma
dai! Stai più attento!!- G:non posso, non posso proprio devo correre
in bagno!!!- Solito di Georg, si ingozzava di banane zuccherate e
dopo 5 minuti scappava in bagno come una gazzella...
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Andai in cucina, tutti erano seduti al
sul divano a guardare un stupido reality alla tv.
B:Trina! Non dovresti stare qui sai?
Anche se la febbre è scesa non è proprio l'ideale camminare scalza
e sopratutto stare qui, si gela!-
eh? I miei genitori avevano suggerito
cosa dire a Bill? Che incubo! Mi sedetti in una sedia, e si, Bill
aveva proprio ragione, SI GELAVA! Tremavo, ma non volevo darlo a
vedere ai membri del gruppo. Tom continuava a gettarmi strane
occhiate, che diavolo voleva ora? Era pronto per una delle sue solite
battute? O voleva semplicemente irritarmi?. Bill continuava a ridere
ad ogni minima frase di quel dannato reality mentre Georg era ancora
chiuso in bagno.
T: hai freddo vero? - ecco, lo sapevo,
doveva sempre dire qualcosa.
Tr: sto bene così grazie.-
T: non essere sciocca- e rieccolo in
una delle sue dolcissime frasi! Non volevo starlo a sentire così me
ne andai di nuovo in camera.
Dopo circa 10 minuti, la porta della
mia stanza si aprì il fannullone entro a testa bassa. Balzai dal
letto, non potevo reggere un altra delle sue stupide parole.
Tr: oh dannazione, hai voglia di
insultarmi per caso?-
Tom non rispose, continuava a fissarmi,
sapevo che si stava arrabbiando, vedevo le vene del suo collo
pulsare.
Tr; che c'è? Hai perso la lingua?-
Non rispose, di nuovo. Si avvicinò a me con un passo deciso e con lo
stesso sguardo di prima.
T: Tu! Tu mi hai davvero stancato!- mi
spinse violentemente contro il muro. Non avevo mai visto Tom così,
mi fissava negli occhi, volevo distogliere lo sguardo dai suoi, ma
non ci riuscii, ero paralizzata.
T: lo capisci o no? Cazzo! Lo capisci o
no?- continuava a scuotermi le spalle contro il muro, era furioso,
cavolo avevo esagerato, decisamente.
Tr: T..Tom così mi fai male,
lasciami!-
T: no, guardami dannazione, guardami!!
Volevo reagire, ma i suoi occhi mi
paralizzavano.
T: perchè mi eviti? Cosa ti ho fatto?
Spiegamelo!- evitarlo? Io? Forse stava parlando di sé stesso.
Tr: cosa stai dicendo? Non capisco a
che ti riferisci.-
T. lo sai benissimo che..
Non fece in tempo a finire la frase che
Bill era già entrato in camera.
B:cosa sta succedendo? Toom! Che
diavolo fai?? lasciala!- Tom se ne andò, sbattendomi un ultima volta
sul muro.
B: che è successo?stai bene? Ti ha
fatto male? - Bill mi guardava con quei suoi dolci occhi, ma io ero
troppo impaurita, non riuscivo a dire niente.
B: vieni con me, ti faccio un bel tè
caldo.- Non avevo voglia di nessun tè, non avevo voglia di niente,
volevo solo parlare con lui, con quel maledetto bastardo. Sentivo
ancora le sue mani addosso, e in mente avevo i suoi occhi, quegli
occhi che cercavano di trasmettermi qualcosa.
T: no grazie, voglio solo stare nel
letto, ho bisogno di pensare. - Bill continuava a guardarmi
B: ok, se hai bisogno di me io sono
qui.- chiuse la porta di camera mia. Ero rimasta sola, sola con i
miei pensieri, sola con i miei dubbi, si, decisamente sola. Sentivo
delle strane urla dalla cucina, erano quelle di Tom e Bill,
probabilmente stavano litigando a causa mia, a causa di quel fatto
sconcertante. Volevo alzarmi, volevo andare da loro ma mi feci da
parte, non volevo essere trattata male un ennesima volta. Le urla
continuavano, avevo una voglia tremenda di piangere, stavo facendo
litigare i gemelli, non era giusto. Un colpo, avevo sentito un forte
colpo provenire dalla cucina e poi il nulla, le urla si erano
cessate. Che era successo? Dovevo forse andare a controllare? No! Non
sono affari miei. La mattina dopo non trovai nessuno in casa. Dove
erano finiti tutti? Possibile che siano usciti senza dirmi niente?
Ispezionai tutte le stanze, tranne la sua, quella del bastardo, ma di
loro nemmeno l'ombra.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Dannazione!inciampai nel corridoio, era
bagnato, qualcuno aveva lavato per terra recentemente. Che siano
usciti da poco? All'improvviso sentii un rumore, della musica, era la
chitarra di Tom ne ero certa. Cavolo! Quello sta qui in casa! Non
posso restare qui, non mi sento al sicuro. Tornai in camera, mi
guardai allo specchio, diedi una breve spazzolata ai miei lunghi
capelli biondi, un po' di phard per coprire le mie pallidissime
guance bianche. Presi i primi abiti che trovai nell'armadio ; una
semplice canotta rosa pallido e un paio di jeans ormai sbiaditi da
tempo. Fuori faceva freddo, perciò era saggio indossare anche un
grosso giubbotto in pelle di una taglia più grande della mia, non
amavo molto le cose aderenti. Presi le mie vecchie converse rosa che
stavano sotto il letto ormai da giorni, le indossai velocemente, e mi
catapultai sul portoncino di casa. Ok, ero fuori casa, faceva davvero
freddo ma il tempo non era proprio dei peggiori. Continuavo a
camminare non badando allo sguardo dei passanti che mi guardavano in
uno strano modo. Accidenti! Mi ero scordata di levare i pantaloni del
pigiama che uscivano dai lati dei jeans. Chi se ne frega, non avevo
tempo di pensare a questo. Mi fermai in un piccolo parco che dava a
un piccolo lago. Mi sedetti sulla prima panchina che trovai, avevo
bisogno di una pausa, e sopratutto di una sigaretta. Cercai nelle
tasche del giubbotto, ma niente, delle sigarette nemmeno l'ombra. Oh
cavolo! E ora? Cercai nelle tasche interne ma nemmeno la stava
niente, o meglio, qualcosa si...che cosa era? Tirai fuori quello
strano oggetto. Era uno strano foglietto accartocciato, lo aprii, e
mi accorsi che non era realmente un foglio, ma una fotografia, una
vecchia fotografia. Era una nostra foto, una bellissima foto
risalente all'estate prima. Io, Tom, Bill, Georg e Gustav felici e
sorridenti nel backstage di un concerto. La esaminai per bene, ma il
mio sguardo cadeva solo su di lui, su Tom, su Tom che in quella foto
mi stringeva per i fianchi, con quel suo splendido sorriso, e io là,
vicino a lui sorridente come sempre. Perchè non possiamo più
essere così felici? Perchè non riusciamo a parlarci? Cos'era
cambiato? Apparentemente nulla, ma ero certa che qualcosa fosse
cambiato.
La rimisi al suo posto, non dovevo
pensarci, dovevo godermi la tranquillità di quel parco. Fissavo il
lago e gli alberi vicini mossi dal dolce vento di Novembre, Un
brivido, poi un altro, e un altro ancora. Sentivo una strana
sensazione, non riuscivo a capire cosa realmente fosse. Basta,
faceva troppo freddo, volevo tornare a casa, ma era meglio di no.
Presi il cellulare dalla tasca dei jeans composi il numero di Bill...
B: Trina! È successo qualcosa?-
Tr: no, non ti preoccupare. Sono uscita
a fare due passi, tu a proposito dove sei?-
B: Siamo a fare la spesa! Ti serve
qualcosa? OOOOHH MMMH QUESTE CARAMELLE SONO BUONISSIME!- Tipico di
Bill, appena vedeva quei dannati orsetti gommosi impazziva.
Tr: no. Eh Bill..?
B: QUESTI SONO I MIGLIORI!-
Tr: Bill mi stai a sentire?-
B: scusami ti devo lasciare!!- aveva
riattaccato. Che grandissimo idiota! Ci mancava solo lui!.
Ok ero fottuta. Dovevo tornare a casa o
le mie mani sarebbero diventate due ghiaccioli.
Ecco. Ero difronte al cancello, e come
di mio solito avevo dimenticato le chiavi sul mio comodino.
Dovevo suonare? O forse no? No,
decisamente. Rimasi sul gradino di casa per un ora circa. Dall'angolo
della strada vidi una sagoma molto famigliare..era Tom! Ma allora non
era in casa! O forse era uscito da poco, magari a cercarmi! Ma che
dico! A lui non importa niente di me. Arrivò anche lui alla soglia
di casa, mi guardò, ma non aprii la porta. Si sedette accanto a me su
quel scomodissimo gradino di pietra.
T: Ti cercavo. Sei uscita senza dirmi
niente? Mi sono preso una grande paura, sai?.
Tr: scusami, pensavo non ci fosse
nessuno in casa, e così sono uscita a fare due passi.- mi cercava?
Cosa? Mi sono persa qualcosa?. Tom fissava le mie gelide mani
semi-viola.
T: Dai qui.- prese le mie mani, le mise
sopra le sue. Era così caldo..e che dolce sorriso che aveva...BASTA!
Che sto pensando? Tom è un essere ripugnante, idiota e vigliacco!.
Tr: Hem, ora va meglio grazie! Ti
dispiacerebbe aprire la porta? Ho dimenticato le chiavi dentro.-
Tom sorrise, un altra volta. T: certo!
Scusami...- Si alzò dal gradino si mise le mani in tasca.
T: c'è un piccolo problema...mmh...ho
dimenticato le chiavi!- disse ridendo con una buffa espressione sul
viso. Bene! Ci mancava solo questa. Che altro doveva succedermi
oggi??
Tr: magnifico! E ora?- Tom alzò le
spalle guardandosi intorno.
T: potremo chiamare Bill!- che
stupidata, Bill stava nei supermercati per ore e ore!
Tr: l'ho già chiamato, stava...
scegliendo le sue caramelle.-
T: oh no! Sai che significa??-
T & Tr: tornerà qui tra ore!-
Ridemmo. E guardandoci negli occhi finimmo con un simpatico sorriso.
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Capitolo 5 *** Note. ***
Vorrei ringraziare tutti voi per i favolosi commenti :) purtroppo ho pochissimo tempo, tra 3 giorni parto per le vacanze. Appena torno vi prometto che mi metterò a lavoro ^^ |
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