● Notte
“Dai
serpeverde. A mezzanotte.
Intesi?
Se vinci la scommessa…bè, sorpresa, no?”
La luce della bacchetta illuminò un
quadro di un letto vuoto.
Chissà dove era andato a passare la
notte quel giovane uomo raffigurato…
Rose riuscì addirittura a sorridere a
quel pensiero, nonostante avesse la gran parte dei muscoli e delle
facoltà paralizzate dalla paura. O meglio, dall’eccitazione.
Non un rumore si aggirava per i sotterranei
silenziosi. Si chiese se per caso Scorpius e Albus le avessero tirato un pacco
e avessero fatto apparire Gazza da un momento all’altro.
No Albus non ne sarebbe mai stato capace. Ma Scorpius…
Rose avanzò, improvvisamente in preda
ad un grande panico da studentessa modello e persona matura quale era. Fino a qualche ora prima.
Mentre avanzava a piccoli e incerti passi
maledì il suo spropositato orgoglio che l’aveva fatta accettare la
scommessa. E si ritrovò a maledire per la centesima volta pure lui,
l’autore di tutti i guai, da quando entrambi
avevano messo piede ad Hogwarts, due anni prima.
Lui,
Lui, Lui. Il fulcro dell’attenzione, ormai. Perché Al
l’aveva scelto come migliore amico?
TOC
Rose si fermò di scatto. Spense il
lumus.
TOC
Rumore di passi. Rose si appoggiò alla
gelida parete e fece ruotare lo sguardo nel buio.
Qualcuno
stava venendo da lei.
L’avrebbe strozzato. Appena
l’avesse visto si sarebbe tuffata addosso a Malfoy senza un indugio.
L’avrebbe pagata cara.
«Oh
no»
- Beccata signorina Weasley - disse una voce
sibillina proveniente dal nulla.
Troppo agitata per ragionare lei non la
riconobbe. Si acquattò di più alla parete, desiderando possedere
il leggendario mantello dell’invisibilità appartenuto a Harry
Potter.
- Weasley? – un’altra voce. A che
ne sapeva lei poteva essere quella della Mc Granitt, la dura ed instancabile
preside.
Riutilizzò il lumus.
E il suo cuore, che aveva cominciato a battere
all’impazzata dal momento in cui aveva messo piede nei sotterranei,
saltò.
«…Ah»
- Rose !! Lo sapevo che saresti venuta!
–
Il corpo magro di Albus strinse il suo con una
tale forza da farle mancare il respiro.
Cercò di distaccarsi più e
più volte da tutto quell’entusiasmo vivente, ma ci riuscì solo quando Albus ebbe deciso che era abbastanza.
Prese un profondo respiro mentre alzava la
bacchetta contro un'altra bacchetta, conosciuta.
Scorpius era lì davanti a lei, le
illuminava il volto. Aveva un sorriso – il suo solito mezzo sorriso
– dipinto su quella labbra che chissà
quante labbra avevano baciato.
Che lei
non sapeva.
Si sentì una sciocca. E la rabbia
salì pericolosa.
E
perché diamine doveva sapere?! E perché
diamine gli aveva dato retta?
Si sentì una bambina, anzi no: una
ragazzina. Come tutte le altre. Un’oca.
Ebbe voglia di sputare a terra. Invece dalla
bacchetta cominciarono a scaturire scintille.
Albus indietreggiò di un passo.
Scorpius restò immobile e alquanto compiaciuto.
Compiaciuto?
Rose
sorrise nello stesso modo di lui.
Le piaceva quel sorriso a metà. Ma era
un segreto.
- Avevate dei dubbi? E, Scorpius, avevi per
caso dei dubbi? – domandò con veemenza e avanzò di qualche
passo, per andare a puntargli la bacchetta sulla fronte.
- Tsk. Troppo facile
– bisbigliò il biondo.
- Troppo facile? Guarda che io voglio la ricompensa –
ordinò Rose accesa.
Ora si divertiva. Molto.
- Ma certo. Ehy Al – Malfoy si volse
verso il moro allampanato – puoi andare nel nostro dormitorio a prendere quella cosa? – chiese malizioso.
Albus per poco non scoppiò a ridere di
gusto.
Rose alzò un sopraciglio, sospetta.
- Quella
cosa? – domandò.
Per tutta risposta, quando Albus se ne fu andato, Scorpius
la prese per le spalle, togliendole prima la bacchetta dalle mani.
Fu il buio.
- Non ha niente a che vedere con la tua scommessa, se vuoi
saperlo. E’ una scusa, Weasley –
Scorpius aveva la voce stranamente accesa. La presa era
forte.
Rose capì che aveva sbagliato tutto. Aveva capito
male.
Azzerò la mente.
«Oh!»
L’atmosfera
cambiò radicalmente.
Scorpius avvicinò il volto a quello di
Rose.
Respiro affannato su respiro affannato.
Le labbra di lui solo sfiorarono, dapprima,
quelle di lei.
- Uhm? –
Poi. Lei schiuse le proprie labbra piene.
Al
diavolo. Al diavolo il mondo intero. Al diavolo lui.
Scorpius la baciò con forza.
Rose – di contro ad ogni aspettativa,
anche sua! - non fu da meno.
Perché a resister (gli) non ci riuscì proprio.
- Ecco la tua ricompensa, Rose – le
sussurrò Scorpius sulle labbra.
Al – chissà perché –
ci mise molto a tornare dal dormitorio, nelle mani portò nient’altro
che la propria malconcia bacchetta.
Ringrazio di cuore per aver commentato lo scorso capitolo:
Mimi18 (meno male che ci sei ancora,
tesò <3 ) , ElseW (ma me ti adora! *-* Mi ha fatto rivivere il tuo
commento entusiasta! Grazie di cuore….), maricuccia (fedele, ormai, seguace
della raccolta, ne? ;) Mi fa piacere che ti prenda,
sul serio. E’ grazie ai tuoi e agli altri pochi – ahimè
– commenti che continuo a postare. Un bacione!) Grazie a chi leggerà e recensirà,
Grazie a chi ha questa raccolta tra i preferiti/seguite,
sarebbe grandioso sapere che ne pensate…;)
Un bacio
terrastoria