Lies can't pretend di chemical_kira (/viewuser.php?uid=34993)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You, again? ***
Capitolo 2: *** Famous Last Words ***
Capitolo 3: *** Civil War ***
Capitolo 4: *** Useless ***
Capitolo 5: *** Stop it! ***
Capitolo 6: *** Talk tonight ***
Capitolo 7: *** I wanna be like you ***
Capitolo 8: *** Young and stupid.. ***
Capitolo 9: *** Impossible love ***
Capitolo 10: *** Boy don't cry ***
Capitolo 11: *** Let me talk ***
Capitolo 12: *** Get real ***
Capitolo 13: *** Is your choise....decide! ***
Capitolo 14: *** Shadow of the day ***
Capitolo 15: *** frozen hearth ***
Capitolo 16: *** Love is a pathology ***
Capitolo 17: *** the ending is the greater ***
Capitolo 18: *** I don't know anything ***
Capitolo 19: *** we return ***
Capitolo 20: *** he is back! ***
Capitolo 21: *** My mistake is you.. ***
Capitolo 22: *** Our last night ***
Capitolo 23: *** We need a break ***
Capitolo 24: *** No signs.. ***
Capitolo 25: *** treacherous ***
Capitolo 26: *** rum and caracas ***
Capitolo 27: *** 28 July: The day of making out ***
Capitolo 28: *** out of control again ***
Capitolo 29: *** Got no friends got no lover ***
Capitolo 30: *** To the end ***
Capitolo 1 *** You, again? ***
Lies Can't
Pretend
Disclaimer:
Tutti i personaggi narrati non mi appartengono, non fanno
ciò
che dico e non pensano ciò che dico, insomma hanno una loro
vita che non c'entra niente con questa e non li conosco neanche..che
sfiga eh? Beh, buona lettura...
01. You,
again?
“Your
dream vacation
is my hostage refuge
A
work in progress you
bleed
Just
like you puke
while running a mile
I
beg to differ, make
me an offer
Walks
on the rain you
bleed
Just
like you puke
while running a mile
Hey,
are you okay?
(okay)
You
look pretty low
Very
handsome awkward
Do
you feel okay?
(okay)
You
look pretty low
Very
handsome
awkward...”
Le
note di Pretty Handsome Awkard riempiono lo spazio intorno a me.
Canticchio mentre sono chiuso in questo negozio di Los Angeles a
provare vestiti su vestiti.
Come
un adolescente senza testa incline alla logica del mercato trovo un
intenso piacere nel dedicare a questi pezzi di stoffa inanimati tempo
e soldi.
La
stoffa colorata delle maglie mi rallegra, è una fortuna che
la
nostra band non sia votata al nero come colore sacro. Nonostante l'
amore spropositato che il nostro cantante sembra riservare a chiunque
si avvolga di tessuti di quel colore spettrale.
Gerard
Way un tempo e Wil Francis ora.
Sbuffo
allontanando i pensieri e osservando la mia figura avvolta da questi
jeans neri e da un maglioncino aderente. Sorrido soddisfatto a quello
che vedo nello specchio, seguo la linea del mio corpo disegnato dalle
mie ore di palestra.
Li
prendo.
Ringrazio
la graziosa commessa e con i sacchetti in mano mi avvio verso
l'uscita dove mi attende la mia macchina sportiva. Quando poggio la
mano sulla maniglia vengo investito da urla, al di là della
vetrata vedo una porche accostare al marciapiede ed essere subito
circondata da uno sciame di ragazzine urlanti. Apro la porta, uscendo
all' aria aperta e riuscendo a identificare finalmente i responsabili
di tanto casino.
Quando
li identifico resto a bocca aperta. Frammenti inaspettati del passato
mi crollano addosso. Mi perdo ad osservare i lineamenti di quel volto
che mi ha accompagnato nei miei sogni tempo fa. Mi rendo conto del
mio essere infantile quando una ragazzina vagamente emo in piena
condivisione dei miei pensieri urla.
“
Frank
ti amo!!”
Sorrido
vedendo ancora il suo volto. Solo ora mi rendo conto di quanto le
foto o lo schermo del computer levino spessore alla sua bellezza. Mi
incanto a osservarlo per qualche secondo dispensare autografi,
accanto a lui il suo inseparabile compagno di vita, a quanto si sente
dire in giro.
Gerard
Way, ovviamente.
Spingo
il cappello più a fondo, abbassando la visiera e raggiungo
la
mia decapottabile nera parcheggiata qualche metro davanti a me. Nel
farlo devo attraversare l'orda di ragazzine. Scivolo tra la folla che
non si accorge di me, sperando che non lo faccia giusto ora che sto
per infilare la chiave nella toppa.
“
Quinn!”
l'urlo
attraversa l'aria e per qualche secondo riesce anche a zittire la
folla di ragazzine. Mi volto verso Gerard, l'artefice del richiamo
che mi saluta sorridente.
Ricambio
il saluto da lontano, senza avvicinarmi, lasciando che idee e
opinioni si formino nelle giovani menti che ci stanno attorno,
plagiate dalla faida televisiva che è stata attribuita alle
nostre due band. La realtà è così
diversa da
quella che mostra la tv, mi chiedo quando la gente inizierà
a
capirlo.
Sposto
lo sguardo alla ricerca di Frank, e lo vedo che mi osserva con
sguardo scuro dal fianco del suo compagno. Gli sorrido e sto per
salutarlo quando lui sposta lo sguardo e comunica qualcosa a Gerard.
Li vedo parlottare e poi, dopo qualche secondo, voltarsi e entrare
nel negozio da cui sono appena uscito.
Gerard
si volta ancora una volta per salutarmi, ma il suo chitarrista no.
Osservo
la schiena di Frank allontanarsi mentre il saluto che dovevo
dedicargli mi muore in gola.
Infilo
la chiave nella toppa ed entro in macchina. Non sono in vena di
continuare l'intrattenimento dei fan. Quei due occhi freddi mi hanno
penetrato la carne come una lama. Hanno aperto il vaso di Pandora in
cui avevo sotterrato tutta la mia delusione, tutto il mio disincanto
e il mio cinismo. E ora ecco che mi è bastato dare un
occhiata
di sfuggita a quei due pozzi verdi per esserne ancora ipnotizzato.
Do un
occhiata allo specchietto, osservando la strada alle mie spalle
scorrere via.
In
lontananza vedo ancora il punto in cui l'ho appena incontrato farsi
sempre più piccolo.
Cazzo
se fa male.
Ciao a
tutte!!! Eccomi qua con una nuova storia, in realtà
però
è il seguito di “ All that I've got”,
chiunque non l'abbia
letta corra a farlo..marsch! Ovviamente questa si svolge qualche
tempo dopo la fine dell'altra, diciamo dopo l'uscita di “
Lies for
the liars” e “ the black parade”, la voce
narrante è
ancora quella di Quinn, il
mio
tesorino e...boh che altro dire? Fatemi sapere se vi piace...
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Capitolo 2 *** Famous Last Words ***
Ne
ho davvero abbastanza.
Quando
inforco il vialetto che conduce alla casa che divido con Bert vedo
definitivamente naufragare tutto il buonumore che lo shopping mi
aveva regalato e che già era stato mutilato dalla visione di
Frank.
Avverto
le onde sonore sbattermi violente contro il parabrezza dell'auto.
Impreco scendendo e pronto a liberare tutta la mia rabbia contro Bert
e il suo fidanzatino di turno.
Suono
a ripetizione il campanello ma dato che casa nostra pare aver mutato
la sua natura nel tempio di un qualche rave non ho la minima
possibilità di farmi sentire.
Guardo
con rancore l'immagine di viletta nel verde che i miei sogni ingenui
pensavano di aver comprato. Ripenso con odio alla mia idiozia, ma
come cavolo ho fatto ad accettare la proposta di Bert quando mi ha
detto di prendere casa insieme? Ah, è vero, ora che mi
ricordo
stavamo scopando. È stato da quel momento in poi che le mie
visite in camera sua sono progressivamente diminuite, per poi
scomparire del tutto quando siamo venuti a vivere insieme.
Per
poi diventare un pallido fantasma sepolto tra i ricordi quando
abbiamo conosciuto gli Aiden e Wil Francis è entrato a far
parte delle nostre vite.
Inizio
a battere sempre più forte sulla porta ma dall' interno
arrivano solo note distorte sparate al massimo volume.
Spingo
la porta e la trovo aperta, ancora questa maledetta abitudine di
lasciarla aperta. Entro in casa trascinandomi dietro la borso con gli
acquisti e imprecando ad ogni passo, prima o poi le mie offese lo
raggiungeranno, credo. Ma quando arrivo in soggiorno quello che vedo
mi leva la capacità di proferire il benchè minimo
suono, la scena è troppo agghiacciante per dar modo ai miei
neuroni di impegnarsi nel complesso meccanismo del linguaggio.
Sul
tavolo nero ci sono Bert e Wil in boxer che strimpellano chitarre
immaginarie, cantando a squarciagola una canzone dei Black Sabbath.
Se solo fossi meno incazzato con il mondo la scena potrebbe essere
anche divertente, ma sfortunatamente per i due singer oggi ho davvero
le palle girate. Sono qui con il mio pungiglione intriso di veleni
alla sola ricerca di un pretesto per affondare i colpi e soffocare la
rabbia che grida.
“
Quinnifer!”
Bert
salta giù dal tavolo correndo ad abbracciarmi, sento l'odore
appestato di alcool sommergermi il collo. Resto immobile sotto il suo
tocco, composto nella mia staticità.
Si
stacca da me sguinzagliandomi addosso i suoi occhi blu e sbattendoli
come una tredicenne, nel patetico tentativo di rabbonirmi, immagino.
Ma
come ho già detto, non è giornata.
“
Quinny..”
miagola
innocente ma non mi lascerò intortare dalle sue moine.
È
sempre successo un discreto casino quando gli ho dato retta.
Rivolgo
uno sguardo bruciante a Wil che scatta giù dal tavolo e
corre
a spegnere quel frastuono hard-metal che fluisce fuori dalle casse.
Rivolgo un'altra occhiataccia a Bert che questa volta si allontana
andando a congiungersi al suo uomo.
“
Ehm..è tutto ok Quinn?”
No
che non è tutto ok, cazzo. Come fa ad esserlo? Come fa ad
andare bene se soli due secondi hanno frantumato tutte le mie
autoimposizioni. Come fa ad andare bene se non mi ha reputato neanche
degno di essere salutato. Come fa ad andare bene se sto così
male. Scuoto la testa, sbarazzandomi dei miei pensieri e solo allora
mi rendo conto di due paia di occhi che mi scrutano atterriti.
Li
guardo e mi viene da ridere, grandi e grossi come sono si fanno
spaventare dalla mia luna storta.
“
Vado da Jeph!”
esclamo,
vedendoli sospirare di sollievo. Gli volto le spalle e torno verso la
porta, salto nella mia auto sportiva e corro verso casa di Jeph.
Ho
bisogno di parlare.
E
di una birra.
**
“
Ciao Quinn!!!”
“
Ciao Dan, ma non hai una casa tua
tu?”
Quello
che mi saluta pieno di entusiasmo non appena la porta mi si apre
davanti è Dan, il nostro nuovo batterista. Nuovo di pacca e
già battezzato nel letto di dal nosto bassista.
“
Si, ma io non ho la tv via cavo a
casa!”
piagnucola
mentre percorriamo il corridoio che ci conduce al salone. Casa di
Jeph è enorme, una villetta con piscina e parquet in legno a
terra. Anche io sognavo il parquet ma a casa mia, con Bert come
coinquilino, l'esperimento del parquet ha avuto successo solo per una
settimana. Poi Bert è riuscito a distruggerlo in un modo a
me
ancora ignoto.
“
Ehy Quinn! Prendigli una birra
Dan!”
il
nostro batterista scatta sull'attenti e si eclissa in cucina, mentre
io mi avvicino al divano su cui riposa il nostro bassista. Interrompe
lo zapping sconclusionato che stava facendo e si volta verso di me.
“
Cos' è successo? Bert ti ha di
nuovo trasformato
la casa nel set di un film porno e tu sei scappato dopo che ti ha
chiesto di fare da comparsa?”
Sorrido,
riconoscente al buonumore che riesce sempre a trovare la via di casa
quando Jeph mi è accanto. È a questo che servono
gli
amici no?
“
No, diciamo che sono venuto a trovare il
mio migliore
amico e a fargli un pò di compagnia?”
Rispondo
con tono infantile mentre la televisione davanti a noi lascia
scorrere le ultime immagini di un video degli Avenged Sevenfold. Le
immagini successive mostrano una figura familiare stesa a terra che
però fatico a inquadrare. Quando la voce parte
però
capisco subito di chi si tratta, trattengo il fiato sapendo che tra
un pò lo rivedrò in versione bidimensionale
sparato in
tutta la sua bellezza in questo schermo a 42 pollici.
“Now
I know
that
I can't make you stay
But
where's your hearth?
But
where's your hearth?
But
where's your...”
La
zazzera bionda di Gerard si impossessa presto della scena minimalista
del video. Ancora non riesco ad associare quei capelli alla sua
persona, è così contro natura. E poi stamattina
era
castano, ne sono sicuro.
“
And I know
there's
nothing I could say
To
change that part
To
change that part
To
change..”
“
Non ti sembra che anche questa canzone
parli di Bert?”
vengo
risvegliato dalle mie elucubrazioni mentali dalle parole di Jeph. Ma
una schitarrata distrae nuovamente la mia mente riportandola allo
schermo, e il video premia la mia speranza dato che per qualche
fotogramma vedo comparire la figura di Frank.
“
So many
bright
lights to cast a shadow
But
can I speak?
Welli
is it hard understanding
I'm
incomplete
A
life that's so demanding
I
get so weak
A
love that's so demanding
I
can't speak..”
“
Quinn...mi ascolti?”
Non
perdo di vista lo schermo un secondo e annuisco poco convinto alle
parole che sento arrivarmi, anche se non ne colgo il senso.
“
I am not afraid to keep on living
I
am not afraid to walk this world alone
Honey
if you stay, I'll be forgiven
Nothing
you could say can stop me going home..”
Noto
distattamente l'ombra di Dan ricomparire e andare a posarsi sulle
gambe di Jeph mentre una birra compare sul tavolino davanti a me. La
ignoro e mantengo la mia attenzione sullo schermo. Sorrido vedendo
Frank agitarsi come un dannato con la sua fidata Pansy tra le mani.
“
Questa canzone sembra scritta per
Bert..”
noto
distrattamente, mentre Gerard si riimpossessa della scena.
“
Ma davvero? Non l'avrei mai
detto..”
mi
fa eco Jeph, con un tono forzatamente ironico di cui non riesco a
cogliere il senso.
“
Certo che Gerard Way è proprio
figo, è un
vero peccato che abbiate litigato con loro..”
commenta
Dan mentre vedo le immagini sbiadire e correre veloci verso al fine,
regalandomi poche altri frammenti della sua immagine. Cerco di
tranquilizzarmi dallo shock che mi ha avvolto a causa della coscienza
appena acquisita. Rivederlo mi ha devastato, è inutile
negarlo. Prelevo un sorso dalla birra che Dan mi ha gentilmente
portato e presto attenzione al loro discorso.
“
Beh, se mi prometti di non cedere al suo
fascino magari
posso invitarli a cena, in fondo io non ho mai avuto alcuna ragione
per litigare con loro o odiarli..”
“
Aawww!! Sarebbe fantastico! Ti prego, ti
prego ti
prego!!”
“
Beh, magari li chiamo già
stasera e gli chiedo se
in settimana hanno una serata libera..Tu che ne dici Quinn?”
lo
guardo con gli occhi vuoti, cercando di non fargli capire che prima
delle ultime battute il loro discorso ha la stessa chiarezza della
teoria della relatività per me.
“
Ehm...ok?”
tento,
tornando ad occuparmi della mia birra. Dan salta dal divano e inizia
a ballare per la stanza, ringraziando me e Jeph.
“
Ehy! Devo essere geloso per
caso?” gli grida Jeph dal
divano mentre lui imperterrito continua a saltare e gli fa una
linguaccia.
Ridiamo
tutti e tre, l'atmosfera che abita questa casa riesce sempre a
rilassarmi.
“
Mi raccomando non farne parola con Bert,
Quinny!”
interrompo
la risata e guardo il mio amico negli occhi.
“
Cosa?”
chiedo
confuso. Inizio a temere di aver dato il mio assenso a qualcosa su
cui forse avrei dovuto ragionare meglio.
“
Beh, non voglio casini. Bert non
sarà di certo
contento di sapere che invitiamo la sua ex- fiamma e i suoi amici a
cena. Anzi, la sua ex-fiamma, il suo ragazzo attuale e la sua band a
cena. Potrebbe scoppiare la terza guerra mondiale se lo
sapesse.”
mi
confida con aria cospiratoria, come se Bert potesse sentirci. Un
pensiero nefasto mi attraversa le meningi. La sua ex-fiamma vuol dire
la zazzera bionda che ho appena osservato in tv forse? Cazzo!
“
Cosa? Vuoi invitare qui i My Chemical
Romance?” grido
istericamente alzandomi di botto dalla sedia e guardandolo paonazzo
in volto. “ Sei pazzo?”
Jeph
mi guarda come se fossi un alieno, incomprensione allo stato puro
fatta a uomo.
“
M-ma hai appena detto di si! E poi quale
sarebbe il
problema se Gee e soci vengono qui una sera? Andiamo, ti sono sempre
stati simpatici!”
Mai
come in questo momento maledico la mia insensata capacità di
dissimulare i miei sentimenti, di quello che è avvenuto in
quel periodo nessuno sa nulla, nessuno sospetta nulla. Tutto quello
che covava nel mio cuore in quel periodo è un buco nero per
chiunque, eppure non bastava molto a scoprirlo. Sarebbe bastato che
qualcuno mi chiedesse cosa non andava per scoprirlo, e invece tutti
hanno creduto al sorriso che portavo impiantato, senza preoccuparsi
troppo di quello che nascondevo.
Penso
velocemente, cercando una via di fuga all' inevitabile. Non voglio
rivederlo. O forse si? Poi la mia mente mi ripropone la frase di Jeph
in versione integra. E una speranza mi si riaccende.
“
Un momento...cosa hai detto? La sua
ex-fiamma e il suo
ragazzo attuale? Questo vuol dire che Gerard sta con qualcuno al
momento?”
chiedo
curioso, sperando che la mia eccitazione nel sapere la risposta non
si noti troppo.
“
Certo, con Iero..non mi dire che non lo
sapevi? Certo io
credevo che fosse una montatura dei giornali ma ho sentito Brian
qualche giorno fa e me lo ha confermato..ehy! Potremmo invitare anche
lui!!”
Il
cuore perde un colpo, la fiammella della speranza si è
spenta
senza più alcun appiglio. Sorrido stancamente, mentre Jeph
mi
guarda stranito.
“
Ehy Quinn, ma tutto bene? Sei strano
oggi..”
Mi
affretto a annuire con la testa, non voglio sostenere il peso di
domande a cui non sarei in grado di mentire.
Devo
andarmene, ora.
“
Ehm..torno da Bert, mi sono dimenticato di
una cosa da
fare e...devo andare!”
sto
parlando praticamente in falsetto mentre arretro verso il corridoio e
mi tuffo verso la porta, non lasciando ai miei amici il tempo di
salutarmi.
Mi
infilo nell'auto e percorro di fretta alcuni metri, poi a qualche
isolato di distanza mi fermo e inizio a sbattere con la mano sul
volante.
“
Perchè, cazzo,
perchè?”
Sono
un idiota, perso in un labirinto di desideri irraggiungibili,
talmente fragili che il solo pensarli li fa sfaldare tra le mie mani.
Sento una lacrima scorrermi addosso, freno il suo percorso con un
dito ma altre arrivano subito a farle compagnia. Il loro flusso
è
inarrestabile, le lascio scorrere senza più interromperle,
mentre la luna da sopra la mia testa mi fissa curiosa.
Ehm...stavo
pensando che il mio povero Quinn deve avere dei seri problemi con
Gerard dato che finiscono sempre con il desiderare la stessa persona,
aniway capitolo di transizione care...dal successivo torneranno a
comparire Gee, Frank e il resto dei My Chem e inizieranno le
situazioni alla beatiful, per il resto che dire? So che in molti
hanno apprezzato “ All that I've got” e spero che
in tanti amino
anche questo seguito, che spero ne sia degno..
OoglOO:
ciao mia teen-amica, trovata poi la coca? Ahahah!! Uff! Ma
perchè
pensi che io sia sempre così cattiva da far soffrire tutti
nelle mie storie? Non è vero! Quinn non soffrirà!
Ehm...in realtà invece mi sa di si...
linkin
park:
awww!! Grazie! Spero davvero che il sequel sia degno della storia
precedente...sono contenta ti sia piaciuto il primo capitolo ^_^
Chemical
Lady: bene, mi fa piacere che l'idea del sequel ti renda
felice...beh, Quinn per coronare il suo sogno di amore ha di mezzo un
ostacolo: Gerard!
|
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Capitolo 3 *** Civil War ***
Ricoprirmi
di bugie è l' unico modo per sostenere la lenta agonia del
tempo che passa, nell'attesa che Jeph mi comunichi la data di una
cena a cui dovrò mancare. La vigliaccheria che mi avvolge mi
riempie di vergogna ma per salvare la mia dignità e
impedirle
di perdersi ancora nei meandri della depressione dovrò
farlo.
Il
divano nero accompagna le mie esplorazioni mentali nel campo dei
ricordi, di quando per correre dietro a un illusione ho sacrificato
quello che ero troppo stupido per ammettere di volere.
Mi
perdo nell' osservazione del remake dei miei ricordi, di quel tour di
qualche anno fa in cui l' ossessione che mi perseguitava aveva
lasciato posto e intensità a un 'altra persona.
Mentre
sono perso nei miei pensieri sento il peso di qualcosa atterrarmi al
fianco sul divano, mi volto e trovo Bert in una delle sue imitazioni
migliori; quella di una scimmia. Riesco a non ridere, perso come sono
nella miriade di ricordi che mi appiccicano la modalità emo
al
corpo, ma non riesco a non increspare leggermente un angolo della
bocca.
Evidentemente
la mia reazione non è sufficente per il mio cantante, dato
che
mi si arrampica addosso e si siede in grembo, guardandomi con un
espressione corrucciata come quella di un bambino che si sforza per
capire una cosa che ritiene impossibile stia avvenendo.
“
Hey..”
mormora,
schiacciando il mio naso con il suo. Me lo ritrovo a pochi
centimetri, vicini come non siamo più stati da quando questa
casa e le incomprensioni ci hanno reso noto che amicizia e amore sono
cose distinte, e non sempre vanno a braccetto. Volto lo sguardo verso
sinistra, allontanando il naso dal suo.
“
Hey”
dice ancora, più deciso, cercando di catturare la mia
attenzione, senza sapere che non posso dargliela perchè ogni
mio singolo neurone è occupato nella sezione di una figura
che
mi è scivolata dalle mani tempo fa e che rivorrei indietro
ora. “ Quinn?”
“
Si,
Bert?” rispondo con tono spento, questa storia mi sta
togliendo le
energie.
“
Cosa
c'è che non va?”
“
Niente”
rispondo immediatamente. “ Sto bene!”
Mi
libero del suo peso, tentando il migliore sorriso che ancora conservo
nella dispensa dei sorrisi falsi e me ne vado in camera. Lo guardo di
sfuggita, rannicchiato sul divano che mi fissa con occhi vuoti,
consapevole del fatto che io non stia bene ,,a completamente
impotente. Mi dispiace vederlo così ma la mia svolta emo
dovrà
rimanere nei ranghi e restare nel mondo dei sogni. Ho il terrore di
pronunciare i miei desideri ad alta voce, li vedrei acquistare una
consistenza che non sarei in grado di tollerare. E poi Bert odia
Frank, per lui i My Chemical Romance sono estinti, io sto solo
assecondando i suoi desideri.
Per
cui non guardarmi così Bert, non credere che io non mi fidi
di
te se non ti racconto i miei guai.
Voglio
solo proteggerti.
**
Sfogo
le mie energie in uno zapping selvaggio ma, nulla da fare, la noia
insiste. Sono quasi tentato di darle retta e infilarmi a dormire ma
il trillo del telefono me lo impedisce.
Alzo
la cornetta, Jeph.
**
Vi
è mai capitato di assistere alla lotta civile tra istinto e
raziocinio? Quella fottutissima inconcludenza per cui interi attimi
di vita vengono sospesi in attesa di decretare un vincitore a cui dar
retta. E anche se l'istinto urla, e strepita, e sbatte i piedi a
terra contorcendosi per essere ascoltato la vittoria spetta quasi
sempre alla mente. La sua calma vi da fiducia e voi finite per
ascoltarla. Perchè, diciamocelo, se è l'istinto
quello
destinato a prevalere, della guerra in corso non se ne accorge
nessuno. Neanche è iniziata che già è
finita,
come un lampo, e ti resta solo il bagliore negli occhi, ma il tempo
che impieghi per capirne il senso ti fa distrare. E tutto è
già concluso. Azione, reazione e risposta alla reazione.
Pam.
Finito.
La
mente invece ti mostra sempre tutte le sue ragioni, ti trascina in un
circolo di elucubrazioni e supposizioni atte a dimostrare che ha
ragione. Ti intorta con le sue verità supposte e vince la
sua
sfida con l'istinto cje non sa fare altro che stremere, mentre tu hai
già smesso di ascoltarlo tempo fa.
E
c'è un motivo per cui tutto questo succede,
perchè
molto spesso ascoltare la testa ti porta a sbagliare, ti immobilizza
e lascia scappare tutto. E quando tu ti volti per imprecarle contro,
lei se ne lava le mani. Si rifugia dietro la sua chiarezza e a te non
resta che rassegnarti e incassare il colpo, senza nessuno a cui dare
la colpa.
Sono
davanti alla porta di Jeph, non dovrei avere problemi a suonare il
campanello e entrare, in fondo mi ha implorato di fargli compagnia
perchè era da solo. Ma una vocina urla dentro la mia testa.
La
zittisco e busso, mettendo a tacere le paranoie e convincendomi di
essere paranoico se anche far visita a Jeph mi spaventa.
Viene
ad aprirmi un Dan splendente come non mai. Gli sorrido incerto mentre
penso che per convincermi a venire Jeph mi aveva giurato di essere da
solo, bisognoso di un amico dopo aver litigato con Dan. Boh, avranno
fatto pace, penso, mentre seguo Dan soprapensiero lungo il corridoio.
Probabilmente se non mi fossi isolato nel mio mondo sarei riuscito a
cogliere prima i rumori e le risa che arrivano dalla sala, e forse
sarei riuscito anche a scappare. E invece, quando mi riconnetto alla
realtà mi ritrovo in una stanza con otto paia di occhi che
mi
fissano. Ma quasi non me ne accorgo perchè uno solo
è
lo sguardo su cui mi incanto, e sono un paio di occhi nocciola che mi
osservano sorpresi.
Rivolgo
la mia rabbia alla mia mente che mi ha impedito di scappare, ma vedo
comparire il cartello “ Niente reclami!”.
Sorrido
imbarazzato e ostento un buon umore e una disinvoltura che non ho. Ma
riesco ancora a cavarmela mentendo, in fondo.
La
cena procede senza troppi intoppi, è una di quelle
situazioni
in cui per disincentivare l'attenzione da te ti trasformi in un
distributore di parole frenetiche che girano in tondo raccogliendo
l'attenzione di tutti i presenti convogliandola lontano da te. E il
gioco ti riesce così bene da coinvolgerti e far allontanare
la
presa della coscienza sulle parole che ora vagano libere di muoversi
nell' aria.
“
Casa
tua è proprio bella Jeph”
intona
sornione Ray
“
Già!
E poi brilla come uno specchio! Argh!! Non sapete che invidia ogni
volta!”
Jeph
ridacchia al mio fianco, mentre sorseggia elegantemente un bicchiere
di vino.
“
Beh,
Allman, nel momento stesso in cui hai deciso di convivere con Bert
avresti dovuto mettere in conto che l'igiene della casa sarebbe
diventata un sogno irrealizabile!”
Il
silenzio si impadronisce della stanza, è bastato pronunciare
il nome di Bert per avere di nuovo gli occhi di tutti puntati
addosso. Anzi, quegli occhi sconcertati e curiosi alternano la loro
altalena da me a Gerard, in attesa di una reazione. L' unico sguardo
che non mi pesa addosso è quello di Frank, che lo lascia
cadere sulle sue gambe, esiliandosi dal mondo. Non riesco a staccare
gli occhi da lui, vorrei che ci fosse solo lui ora, che il mondo si
riducesse solo a noi, così potrei alzarmi e correre ad
abbracciarlo, dirgli che non c'è nulla tra me e eBert e
pregarlo di stare con me. E invece abbiamo un intera tavolata intorno
che mi fissa, pronta a giudicare e a dividerci ancora una volta.
“
Mi
dispiace..”
mormoro
abbassando gli occhi e dedicando il mio rammarico a lui, ma Gerard
intercetta la frase reclamandola a se, come se gli appartenesse di
diritto, come se fosse lui l'unico a potersi ritenere ferito.
“
Non preoccuparti per me Quinn, la storia con
Bert è
definitivamente chiusa per me..”
mi
sorride leggero, convinto di esercitare un nobile atto di
maturità.
“
E
poi ora ho Frankie!”
aggiunge
intrecciando la sua mano con quella di Frank e mostrandomi il loro
incrocio di pelli. Annuisco sorridendo leggermente ma la salda intesa
che alberga tra loro mi brucia addosso come lava incandescente.
Cerco
con lo sguardo gli occhi di Frank ma li vedo disperdersi in vie di
fuga introvabili, così distanti dalla luce vitale che
alberga
in quelli di Gerard. Una vena di orgoglio preme perchè la
sua
confusione venga attribuita a me. Ma io ormai ho smesso di credere
nelle favole, e davanti a una prova sincera di un amore reale se
potessi mi strapperei il cuore per sezionarlo e liberarmi di quel
pezzo che ancora mi lega a lui. Tanto non ho speranze.
“
Ehm..Jeph,
dov'è il bagno?”
la
voce nervosa di Frank mi riporta a concentrare su di lui la mia
attenzione.
“
Ehm,
al piano di sopra devi girare a...” Jeph si ferma,
guardandomi e
estraendo un sorriso di quelli che mi fanno venire i brividi
“ Ehy!
Quinn! Accompagnalo tu!”
Io
e Frank scattiamo entrambi rilasciando un “ Eh!?!?”
in falsetto
stridulo degno forse solo di Brian Molko.
Jepha
si stringe nelle spalle, con ancora il sorrisetto delle grandi
occasioni stampato n volto.
“
Perchè?
È forse un problema?”
arrossiamo
in volto in contemporanea, guardandoci sconvolti e precipitandoci a
negare provocando le risa dei presenti. Poi ci eclissiamo dalla sala
seguendo le scale, faccio da Cicerone a Frank godendo del silenzio
che ci avvolge.
“
eccoci
arrivati!”
esordisco
indicando una porta bianca dietro la quale si cela il bagno. Lui
sorride imbarazzato e si barrica dentro. Mi appogio al muro di fronte
alla porta rilasciando tutto il mio peso sull' intonaco e rilassando
per la prima volta i nervi da quando ho messo piede in questa
fottutissima casa.
“
Quinn...”
la
voce di Frank mi fa sobbalzare, sono passati solo pochi secondi da
quando si è chiuso dentro. Lo guardo interrogativo, lui mi
legge in volto la domanda e sorride imbarazzato.
“
In
realtà non dovevo andare in bagno, cercavo solo una via di
fuga..”
poi
alza lo sguardo, ma solo qualche secondo prima di tornare all'
interessante osservazione della maniglia
“
Ma
mi è andata male..”
“
Frank...ma
che..”
vuol
dire? Penso ma non ho il tempo di finire la frase che mi sento
spingere contro il muro e chiudere le labbra dal peso delle sue.
Resto immobile per qualche secondo ma appena realizzo il tutto decido
di approfittarne e approfondisco il bacio, cercando un pertugio per
entrare nella sua bocca quando mi sento spingere via e mi vedo
osservato da due immensi occhi nocciola sbarrati e pieni di terrore.
Come
al rallentatore si porta le mani alle labbra, sconvolto, prima di
rimandare lo sguardo su di me.
“
Oh
cazzo! Scusa..!”
dice
prima di correre via e lasciarmi immobile di fronte alla porta
bianca. Mi lascio scivolare a terra, toccando le mie labbra
incredulo. Sentendo sulle dita il sapore che ho cercato per tanti
mesi, quel contatto a cui anelavo ogni secondo della mia vita. Mi
sento come un fumatore che riprende a fumare dopo tanto tempo,
affondando le narici in quell' odore che gli è mancato,
imbevendo le papille del suo sapore.
Reclamandolo
ancora come sapore costante nella propria vita.
Quanto
male ancora potrà farmi?
Ciauuu!!
Questa storia procede spedita, a discapito delle altre..sorry! Ma non
si può avee tutto!!
Chemical
Lady: eheh...già! Certo che li caccio proprio in
situazioni complicate eh? Sai che ancora noon ho deciso se tradire il
Frerard..insomma quei due si amano!
OoglOO:
eh..è la vita! Se Gee sta con Frank, ci sta male Quinn, se
Quinn sta con Frank ci sta male Gee..è un circolo vizioso!!
ahahah.... come sono crudele! A presto su msn honey! Superpete
è
ancora lì che ci reclama!
Crystal_hearth:
non è affatto inutile il tuo commento! Anzi, mi fa piacere
sapere che ti piaccia, anche io spesso non so che scrivere nelle
recensioni quindi non preoccuparti!! grazie mille!
blaise_sl_tr_07:
ohi!! Eccoti!! io pensavo che tu l'avessi letta invece e non ti fosse
piaciuta, per questo non avevi commentata..stavo entrando in
paranoia, lo ammetto! E invece eccoti qua con uno dei tuoi magnifici
romanzi-recensioni! Ti adoro,lo sai?
Spero
che il seguito regga il confronto con la storia precedente, ma non
temere la incasinerò ancora di più..ihihih!!
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Capitolo 4 *** Useless ***
Gerard's
POV
L'asfalto
scivola silenzioso sotto i nostri piedi mentre le nostre voci e
risate riempiono l'abitacolo della macchina. Eppure nell' insieme
confuso di voci che si sovrappongono eccitate dalla serata appena
trascorse ne manca una. Mi giro verso l' essere che tiene la sua mano
intrecciata alla mia e noto il suo sguardo perso dissolto
sull'asfalto che ci corre intorno.
“
Ehy..”
gli
sussurro in un orecchio sporgendomi verso di lui e trovando appoggio
sulla stoffa che ricopre le sue spalle, mi strofino su di lui come un
gatto che fa le fusa ma non riesco a cavarne fuori niente di
più
di un sorriso stirato. Sto per chiedergli di più ma la voce
di
Mikey mi interrompe.
“
Siamo
arrivati..”
la
villa che abbiamo affittato per il periodo di passare in questa
città
si manifesta a nostri occhi, Frank scende dall'auto in preda a una
strana frenesia che lo attrae verso la casa come una calamita. Lo
vedo dissolversi oltre la porta mentre noi quattro arranchiamo al suo
seguito chiedendoci cosa gli sia successo.
Resto
a scambiare qualche chiacchiera con gli altri mentre riservo un
occhiata disattenta alla figura di Frank che scivola lungo le scale e
si infiltra silenziosa nel buio della nostra camera.
“
Scusatemi...”
esclamo
ad alta voce e avviandomi sul sentiero tracciato dall' ombra
silenziosa del mio ragazzo.
Il
buio della stanza che mi accoglie appena varco la soglia inquina il
dialogo, rendendo la tenera fuga dal confronto tanto più
fattibile quanto più il buio ricopre ogni cosa. Sul letto
avverto la presenza di una figura accartocciata racchiusa in una posa
fetale e emblematica di un docile rifiuto verso il mondo.
Mi
accosto piano al letto, cercando di non cadere e posando il mio corpo
sul materasso di fianco a lui.
“
Frank..”
lo
sento sussultare al mio tocco, come una molla scatta seduto
lasciandomi sorpreso e inerte di fronte al suo sguardo che buca anche
l'oscurità che ci avvolge.
“
Non
è aria
Gee, lasciami solo..”
il
tono gelido mi colpisce, ma non è altro che il culmine di un
nervosismo che ho visto incrementarsi con il passare dei giorni senza
sospettarne la causa. Spetattore impotente di una scalata giocata sul
sentiero dell'insofferenza e di cui non conosco le regole.
“
Ma
cos'hai?”
ritento,
infastidito dal tono di stizza con cui ha risposto alla mia supplica
sorpresa.
“
Niente
Gerard..”
Sospiro,
lasciando alla frustrazione lo spazio per uscire fuori ma non basta
perchè me lo sento appiccicato addosso, inquietante compagno
di viaggio che diventa sempre più pressante ad ogni attimo
di
silenzioso astio che scorre.
Seguo
il suo esempio e mi infilo nel letto, lasciando i vestiti sul
pavimento e accomodandomi tra le lenzuola fredde che paiono mostrarmi
tutto il loro disappunto sulla mia presenza qui.
“
Gee..”
una
voce velata si intramezza tra me e i miei pensieri, mi giro verso
l'origine e con un fruscio mi accorgo che anche Frank si è
girato verso di me. La sensazione è ancora più
vivida
quando colgo la pressione delle sue labbra sulle mie, pressate come
se ci fosse ossigeno indispensabile alla vita sulle mie.
Alla
costante ricerca delle mie attenzioni come se non ci fosse altro modo
per sfuggire al vuoto, ma mentre concedo al suo corpo ciò
che
chiede la mia mente è lontana, alla ricerca di parole che
non
arriveranno. E non c'è nulla di romantico nell'unione dei
nostri due corpi. Non c'è nulla di piacevole nel suo sguardo
distaccato che si allontana dal mio implorante la sua attenzione. Non
c'è nulla di sostenibile nel sudore che ci avvolge e che
crea
la giusta temperatura per i nostri movimenti. Nulla che mi faccia
venir voglia di fingere urla o gemiti che non sento miei. Nulla che
si allontani dai respiri pesanti e da suoni ansimanti unicamente
legati alla frizione dei nostri due corpi, ma estranei alle nostre
menti. Non c'è nulla che possa essere definito un sentimento
in questa stanza, ora.
E
quando tutto finisce, articolandosi in un gemito più forte
da
parte dell'uomo che mi è sopra l'unico residuo di sentimento
è
una tenera carezza sul viso, nel cui calore cerco di perdermi. Ma
è
tutto quello che riesco ad ottenere prima di sentirlo abbandonarmi di
nuovo e vederlo rotolare dalla sua parte del letto. Sento una calda
lacrima solcarmi il viso, mi raggomitolo contro il mio stesso corpo
arrotolandomi tra le coperte di nuovo fredde, maledicendomi per la
mia incapacità di diventare ancora più piccolo.
E
mentre il ricordo del suo tocco sbiadisce mi sento sempre peggio,
defraudato da ogni residuo di compiacente autostima. Mi accarezzo le
braccia freneticamente, cercando di scaldarmi e di liberarmi da
questa orribile sensazione di essere un oggetto incastrato nelle
spire di un amore che mi sfugge.
Avverto
singhiozzi riempire l'aria, ma non sono miei, arrivano da Frank. Mi
volto verso di lui e lo vedo tremare attraverso le lenzuola che ne
contornano la figura. Sto per avvicinarmi e chiedergli il motivo
delle sue lacrime ma mi fermo prima.
Non
mi sono mai sentito così lontano da lui.
**
Los
Angeles brulica di posti in cui andare a devastare la propria anima
con il solo scopo di dimenticarsi di problemi. Evitare di pensare
diventa un'ideale di vita quando si passeggia tra le luci stroboanti
che animano questo posto. In genere non sono un grande fan della
movida notturna ma stasera avevo proprio bisogno di allontanarmi
dall' aria pesta che gravitava intorno a Frank. Non posso fare a meno
di maledirmi nel constatare che l'ombra nera che lo avvolge non si
è
estinta in questi giorni. E l'idea di non essere in grado di far
nulla per liberarlo mi fa star male in un modo che non ricordavo
più.
L'idea
di essere inutile per l'uomo che amo mi prende e mi ributta nel
periodo più nero della mia vita, quello in cui alla mia
inadeguatezza concepivo un unica risposta e un unica soluzione,
sempre la stessa: alcool.
Mi
fermo attratto da una delle tante insegne luminose che animano la
strada impedendo alle stelle di farsi vedere. Entro nel pub e subito
l'odore di alcool misto a fumo e impermeato dal tipico odore che
abita questi posti mi investe, riportandomi alla mente ricordi
pericolosi. Mi faccio largo tra la folla e raggiungo il bancone,
richiedo timidamente una coca-cola, procurandomi un sogghigno
divertito da parte del barista. Nell'attesa mi guardo intorno,
soffermo le mie iridi sul campionario umano che popola questo posto
mentre le immagini si sovrappongono ai
ricordi di
centinaia di pub vissuti negli
anni addietro. Quando riporto la mia attenzione al bancone noto la
piccola lattina di coca sostare in attesa, accanto a lei un bicchiere
di birra. Sgrano gli occhi e il barista mi sorride.
“
Questa
glie la offre
il signore laggiù..”
mi
giro verso il punto che mi indica il barman, intenzionato a ignorare
la sua gentile offerta ma non appena individuo la figura sento
mancarmi il respiro.
Ora
mi sembra di essere entrato in una porta spazio-temporale e aver
programmato il viaggio nel passato a circa un anno fa, quando non era
Frank il mio problema, ma uno molto più enorme.
Anzi
due.
Uno
era l'alcool.
E
l'altro era l'uomo che ora mi sorride alzando il suo bicchiere di
birra verso di me.
Bert.
Ciao
ciao ciao!! Scusate il ritardo ma oltre alla mancanza di ispirazione
c'è anche il fatto che sto facendo un pò di
esami,
quindi perdono!!
Questo
capitolo l'ho scritto a lezione, c'era un tizio canadese che parlava
di biologia molecolare avanzata in inglese, o meglio in americano,
ovvero con un accento tremendo e le paroel sbiascicate e non ci
capivo una mazza. Beh, magari nei primi 10 minuti in cui sono stata
attentissima e sono riuscita anche a prendere appunti si, capivo, ma
poi ho iniziato a disegnare cuoricini degli him e da lì ho
tirato fuori il quadernino e iniziato a scrivere...quindi è
stato un caso fortunato insomma.
Ah!
Come notate il pov è diverso in questo capitolo, ed
è
quello di Gerard. Da ora in poi lo alternerò a quello di
Quinn, mi serviva inserirlo per esigenze narrative..la prima persona
è un casino, Quinnifer non può mica essere
onnisciente,
o no? Spero la cosa non vi dispiaccia troppo...
Grazie
a...
AlyDarkY:
eh si, lo so , sono sadica...ho incasinato un pò le cose, ma
solo perchè così è molto
più divertente,
non credi? Sono contenta ti piaccia anche il seguito...me felice!
Crystal-hearth:
ehm..quando la continuo chiedevi? Ehm...ora? Scusami ma ci ho messo
tantissimo..spero ne valga almeno la pena :)
Chemical
Lady: aaawwww!!! finalmente una che non si preoccupa del
povero
Gee, così almeno posso proseguire la mia storia senza sensi
di
colpa..thanks!!
OoglOO:
nuuuuu!!! Povera oogloo!!! Non essere triste... Gee sarà
felice, e anche Frank, e anche Quinn..tutti vivranno felici e
contenti!! Non mi credi forse??
Blaise_sl_tr07:
vedi, alla fine la cosa che ti accennavo settimane fa si è
compiuta! Ovvero il cambio di pov. Per il resto che dire? A parte che
amo le tue recensioni ovviamente, beh, ma davvero jeph è il
tuo vicino?? Allora fammi un favore, quando Quinn va da lui a
trovarlo chiamami che gli sequestriamo il suo amico, poi niente
riscatto, ce lo teniamo! Ahahah!! Comunque ok, cercherò di
trattartelo bene il piccolo Quinny...aww
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Capitolo 5 *** Stop it! ***
Quinn's
POV
Se
esiste al mondo un innegabile verità è che non
c'è
nulla tra quello che ti accade che puoi prevedere. La vita ti
colpisce senza avvisare e la tua capacità di forzare gli
eventi implica uno sforzo talmente enorme che ti chiedi se ne vale la
pena di capitalizzare così tante energie senza alcuna
certezza
che il tuo sogno si avveri.
Ed
è uno scherzo del destino quello che pone davanti alla mia
porta un ragazzo spaurito e con due grandi occhi nocciola fissi su di
me.
“
Ciao..”
mormoro,
indeciso se considerare la sua presenza qui come un dono o invece una
dannazione. Interminabili momenti scattano mentre ci osserviamo a
vicenda galleggiando nell'indecisione.
“
Beh, non mi fai entrare?”
mi
chiede torturandosi un ciuffo di capelli ribelli e tenendo lo sguardo
basso. Mi maledico per la consapevolezza che un semplice gesto come
questo sia sufficente a mandare a puttane il mio autocntrollo. Gli
sorrido di rimando ma il mio buonumore viene subito guastato dalla
visione di una berlina bianca che svolta nella strada. Cazzo! Wil!
Artiglio
Frank per un braccio e lo trascino dentro, guidandolo con forza fino
alla mia camera e lasciandolo quando ci siamo chiusi la porta alle
spalle. Ansimo violentemente trafitto dal timore che possa averci
visti, mentre non mi curo della sagoma alle mie spalle che mi fissa
stupita.
“
Certo che non hai mezze misure eh? Prima
non mi vuoi far
entrare e poi mi trascini in camera da letto!”
mi
volto verso Frank, tornando solo in questo momento a ridargli la
posizione che ospita nella mia mente. Noto che sorride e faccio
nascere un sorriso anche io, lasciando che si trasformi poi con il
suo in una risata.
“
Ehy! Quinn! Sai di chi è l'
Hammer parcheggiato
di fronte casa?”
la
voce di Wil interrompe il momento di magica sintonia che si era
creato. Il sorriso muore sul volto di Frank che si avvolge di
colpevolezza.
“
Scusami! Mi ero dimenticato che ora vivi
con Bert!”
mi
bisbiglia, lo rassicuro dicendogli di non preoccuparsi mentre cerco
una scusa da propinare a Wil.
“
Ehm..è di un mio amico. L'ha
lasciata un attimo
perchè è andato a fare una telefonata e
allora..”
Frank
si sbatte una mano in fronte e poi mi guarda scuotendo la testa,
commentando un malefico “ Sei senza speranza!” e
allontanandosi
verso l'unica sedia presente, posizionata davanti al pc acceso.
“
Certo che frequenti gente strana
tu...”
mi
dice Wil dall'altro lato della porta, mentre di sottofondo sento la
risata di Frank spargersi e mischiarsi ad un altra conosciuta ma che
al momento mi sfugge.
“
Ma c'è qualcuno lì
con te?”
Sbianco,
ringraziando divinità varie per il fatto che a dividerci ci
sia la porta. Mi volto atterrito verso Frank e lo vedo parlare col
pc, sono indeciso se credere alla sua pazzia o condecergli il
beneficio del dubbio.
“
No, ma che dici? Sono solo!”
strillo in falsetto.
“
Allora fammi entrare!”
“
Ehm..non posso! Sono in..mutande!”
una
risata arriva da oltre la porta mentre Frank continua la sua amabile
discussione al computer con chissà chi.
“
La visione non mi dispiacerebbe, sai
Allman?”
arrossisco
vistosamente mentre la risata di Frank e del suo interlocutore si
amplificano, buttandomi addosso ancora più vergogna. Intanto
la voce di Wil si leva ancora.
“
dai! Fammi entrare!!”
“
Ehm..metto i jeans ed apro!”
urlo
in falsetto nel panico più completo, mentre Frank mi guarda
ironico “ No Allman, resta in mutande...”. Non bado
alle sue
parole ma lo prelevo dalla sedia e lo guido fino all'armadio,
chiudendocelo dentro.
Mi
avvicino alla porta e faccio entrare Wil, che mi guarda inquisitore,
mi faccio da parte mentre lui perlustra la stanza. Sta per
avvicinarsi all'armadio quando la voce che parlava con Frank si
espande dal pc.
“
ciao Wil, da quanto tempo, come
va?”
ci
voltiamo entrambi di scatto verso lo schermo dove troviamo il viso di
Brian che ci sorride amichevole. Wil mi guarda stupito e poi si
avvicina al pc facendomi tirare un sospiro di sollievo.
“
Ciao Brian! Allora eri tu che parlavi con
Quinn prima?”
“
Si! Discutevamo di fatti personali, un
pò tristi.
Sai, se volessi farci continuare te ne sarei grato. Ho bisogno di
sfogarmi e poco tempo per farlo.”
Wil
arretra verso la porta, scusandosi.
“
Certo, certo, ora vado. Scusate il
disturbo.”
si
eclissa oltre la porta lasciandomi di nuovo libero. Mi avvicino allo
schermo luminoso da cui Brian mi rimbrotta bonario.
“
Mi devi un favpore!” esclama.
“ E anche qualche
spiegazione a pensarci bene!”
sorrido
“ Ok, facciamo una birra domani sera?”
sorride
anche lui. “ Ok, ora vado. Salutami Frankie!”
saluto
prima di chiudere la finestra di skype e chiudere il portatile. Mi
siedo sul letto mentre fisso l'anta dell'armadio scorrere e svelare
la presenza di Frank.
“
Cavolo!” esclama. “ E'
più emo ed effemminato
persino di Gerard!”
mi
guarda allibito “ Sai che non pensavo fosse possibile
trovarne
uno?”
restiamo
in silenzio per qualche momento prima di scoppiare a ridere.
È
talmente bello quando ride, si illumina tutto, non c'è nulla
di artificioso nella sua risata, non c'è nulla di falso in
lui. Nulla che sia stato costruito per ossequiare il mondo, lui
è
quel che è. E il mondo non può fare altro che
amarlo.
Mi alzo dal letto e mi metto a sedere nell'enorme armadio, al suo
fianco. I residui della risata gli muoiono addosso e sento il suo
respiro tranquilizzarsi mentre poggia il capo sulla mia spalla.
Gli
accarezzo piano i capelli, e restiamo così. Seduti immobili
dentro un armadio, immersi nel suono dei nostri respiri e nelle
emozioni che ci scorrono addosso.
**
Gerard's
POV
Afferro
con rabbia il bicchiere di birra che ho davanti e avanzo a passo di
carica verso Bert che continua a sorridere nella mia direzione.
Macino i pochi metri e arrivo al suo lato del bancone, non appena lo
raggiungo sbatto violentemente il bicchiere di birra sul piano e lo
guardo con odio. Incurante degli sguardi che mi si sono appiccicati
addosso. Disinteressato al liquido ambrato che è uscito dal
boccale e mi sta colando sulle mani.
“
Questa puoi anche tenertela!”
sibilo
con parole dense di odio e rancore. Pensavo di essermi liberato di
questa agonia che mi intasa le vene e invece il solo rivederlo ha
fatto riaffiorare tutto quello che di sospeso ci potiamo dietro.
Tutto quello che non gli ho detto dopo la sua decisione di
abbandonarmi nel momento in ci avevo maggior bisogno del suo
sostegno. Tutto l'odio che ho sepolto in questo anno di certosina
ricostruzione di equilibrio ora spinge per esplodere. E non so quanta
forza ho per impedirglielo.
“
Peccato! Non accetti neanche più
regali dagli
ammiratori?”
Lo
guardo incredulo. Sta cercando lo scontro, non c'è altra
ragione.
“
Fottiti McCracken!”
Ride,
con quella squallida risata strascicata che hanno gli ubriachi,
quella che un tempo apparteneva anche a me ma che ora ho abbandonato
fortunatamente.
“
Oh-oh..il tenero pulcino vuole cacciare gli
artigli eh?”
Si
alza lentamente e mi si para davanti. L'odore impestato di alcol mi
raggiunge stordendomi mentre lui avanza lentamente e io arretro ad
ogni suo passo.
“
Ehy, dove scappi? Se conservi un briciolo
di dignità
fermati!”
lo
guardo sconvolto. Non era previsto rivederlo, non era neanche nei
miei incubi peggiori. Mi fermo, deciso a dimostrargli che se tra noi
due c'è un codardo quello non sono certo io.
Quando
si accorge che sono immobile spalanca gli occhi e poi imbratta i suoi
tratti con un sorriso lascivo. Si avvicina a me e manda un dito ad
accarezzarmi il volto.
“
Sei bello come ricordavo..”
mormora
mentre le sue dita disegnano il contorno delle mie labbra. Mi sento
soffocare, vorrei solo fuggire lontano da qui. Avverto l' odore di
alcol farsi più intenso mentre le sue labbra sono
pericolosamente vicino alle mie. Senza neanche un ordine da parte del
cervello lo spingo lontano, come se ogni cellula del mio corpo
lottasse per una sopravvivenza che sa può esistere solo
lontano da lui. Riapro gli occhi e vedo Bert a terra che ride
sguaiato sul pavimento.
“
Sei ubriaco da fare schifo!”
sbotto,
liberando finalmente un pò di quell'astio che provo nei suoi
confronti. Lui blocca la sua risata e mi dedica uno sguardo di
derisione, corredato da un imitazione scadente e troppo effemminata
del mio essere.
“
Guardatemi sono Gerard Way!! Non le faccio
più
quelle cosacce come bere birra e fare sesso con un uomo! Ora sono una
persona seria, non un idiota come McCracken!”
lo
fisso glaciale.
“
Finiscila Bert!”
lui
sorride rialzandosi e fronteggiandomi di nuovo con uno sguardo ora
carico di rancore quanto il mio. L'odore di alcol mi colpisce intenso
anche ora ma stavolta non arretro.
“
Altrimenti?”
il
suo sguardo glaciale si fissa nel mio e mentre penso a una risposta
distolgo un attimo la mia attenzione da lui. Grandissimo errore
perchè se ne riappropria immediatamente quando avverto le
sue
labbra pregne di alcol sulle mie e le sue braccia che mi stringono in
un desiderio spasmodico di possesso a se.
Riesco
a liberarmi della sua presa spingendolo forte, non appena non mi
è
più addosso copro la mia bocca con la mano, nella speranza
di
proteggerla e di togliere via il suo sapore.
“
Non provarci mai più!”
sibilo
con odio. Ma evidentemente il messaggio non viene recepito
perchè
scoppia a ridere. E il suo di questa risata mi riporta all stesso
suono sentito dalle stesse labbra quando gli parlai della
riabilitazione. Il momento esatto in cui il mio cuore si ruppe. Sento
le lacrime affiorare, non posso dargli questa soddisfazione per cui
mi volto e inizio a correre. Corro fuori dal locale, corro nelle
strade affollate, corro fino a casa. Ma anche se scappo quella risata
mi segue come una condanna, senza perdere di intensità,
senza
affievolirsi. Mi fermo a respirare solo quando mi trovo nella villa.
Mi
guardo intorno alla ricerca di Frank, voglio coprire il sapore di
Bert con il suo prima che sia troppo tardi.
Prima
che mi ricordi quanto mi piaceva il suo sapore.
Tadan!!
Beatiful mi fa un baffo a me! Anzitutto, considerazione su Frank e
Quinn, non vi sembrano meravigliosi? Che teneri! Seduti nell'armadio
uno di fianco all'altro...awww!! vabè, scusate per l'attesa!
Ma
passiamo ai ringraziamenti:
Chemical
lady: eh si! Capitolo un pò burrascoso e anche
un pò di
passaggio... Franco poveretto non sa che fare, al cuor non si comanda
in fondo no?
OoglOO:
no ti prego! Non diventarmi anche tu uno yorkshire depresso...spero
di averti tirato un pò si con questo capitolo..non vedi? Gee
rifiuta Bert...
AlyDarky:
aw! Che onore! Riuscire a farti scender la lacrimuccia su una scena
triste...uaaahh!! Visto che hai detto che in genere scoppi a ridere
allora lo considero un complimento...le cose si complicheranno ancora
di più...è una promessa!
SweetPandemonium;
uao! Almeno una felice del reincontro tra Gee e Bert c'è!
Non
so ancora come si evolverà ma per il momento Gee non
condivide
il tuo entusiamo...
blaise_sl_tr_07:
ciauu!! In bocca al lupo per domani ( anche se non penso che leggerai
questo capitolo prima dell'esame). Aniway, si in effetti è
un
pò un controsenso no far soffrire nè Gee
nè
Quinn, perchè a meno che Frank non si faccia clonare non
vedo
alternative. E oltre a questo dimentichi anche un particolare, che
casomai ci fosse la possibilità di rendere tuttii felici io
non la sfrutterei di certo..ormai dovresti averlo capito no?
_
Crystal _ Hearth_: eh già Quinny manca sempre a
tutti quando
non c'è...beh dai odi 2 personaggi e mezzo su 4,
è una
buona percentuale..
The
fantasy: condivido la tua opinione, nel senso che anche tu
mi stai
simpatica per il solo fatto che ami Quinn... e per l'intreccio alla
beatiful, non preoccuparti, so fare di meglio!!
Fallen:
ciauuuu!! Ma nuu! Io non volere liberarmi di te, cosa dire tu?
Contenta ti piaccia anche questa...
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Capitolo 6 *** Talk tonight ***
Gerard's
POV
Galleggio
nell'ombra, immerso in pensieri suicidi che mi invadono senza
permesso. Tocco le mie labbra incredulo, riuscendo a percepire ancora
l'odore di chi le ha violate senza permesso ormai molte ore fa.
Poggio il capo al muro, alzando lo sguardo verso l'alto alla ricerca
del cielo. Ma c'è solo il muro sopra di me.
Vorrei
avere qui Frank.
Vorrei
sapere dov'è, cosa sta facendo, perchè non
è
qui. Vorrei avere la forza di alzarmi e cercarlo, vorrei sentire
ancora le fiamme ardermi dentro ogni volta che lo vedo come succedeva
un tempo. Vorrei tutto questo perchè so che Frank
è
l'unico che può salvarmi. L'amore non basta per stare bene,
l'amore ti può consumare e uccidere come una mantide
religiosa. E ti rende cieco, il dolore che ti dona lo rivest di
bagliore e non riesci a capire quanto male ti può fare fino
a
che non se ne sei fuori. Sbuffo sonoramente e fisso la mia mente
sull'oggetto che mi rigiro tra le mani giocandoci.
Una
lametta. Un souvenir dal liceo, era da tanto che non ricorrevo al suo
aiuto per sentirmi vivo. Era un fondo cieco quello in cui vivevo
quando farmi del male era l'unico modo per affermare la mia
esistenza, dovevo sanguinare per capire di essere vivo.
Poi
è arrivato Frank, e mi ha salvato. Poi l'alcool, e la droga
e
infine Bert. E Frank mi ha di nuovo teso la mano per aiutarmi a
rialzarmi.
Chissà
se potrà salvarmi per sempre solo con il suo sorriso.
Non
lo so, ma quello che so è che ora Frankie non è
qui.
**
Quinn's
POV
Apro
la porta e mi ritrovo davanti gli occhi azzurri di Brian. Mi
abbraccia fraterno mentre lo invito a entrare.
Frank
è andato via già da un pò e
così ho
pensato di invitarlo direttamente stasera senza aspettare oltre.
Anche perchè non ho nessuno con cui poter parlare, con cui
potermi sfogare. Sono tutti troppo coinvolti perchè io possa
posare sulle loro spalle il peso del mo cuore. Brian invece vive
fuori dal gruppo, e poi conosce Frank meglio di quanto possano fare
Jeph o Dan, Bert poi è fuori discussione.
“
Brian!”
Neanche
a farlo apposta eccolo apparire alle mie spalle, con la sua solita
aria arruffata e gli occhi sgranati. Brian gli sorride e gli si
avvicina, abbracciandolo.
L'unico
punto di contatto tra le due band che non ha nemici nè
nll'una
nè nell'altra, mi chiedo se si renda conto dell' eccezione
che
rappresenta. Si perde in discussioni sconclusionate con Bert e Wil,
sovrastandosi con le risate a vicenda fino a che non fissa i suoi
occhi blu si di me e sul mio impellente bisogno di parlare e rifuta
l'offerta di un drink da parte di Bert.
“
No sono passato solo per prendere Quinn e
andare a farci
una birra..”
gli
occhi di Bert si illuminano.
“
Possiamo unirci anche noi?”
ma
un categorico no esce in contemporanea dalle nostre due bocche e lo
convince a desistere, anche se non abbastanza da impedirgli di
mettere l broncio e fingersi offeso. Raccolgo la giacca e mi dileguo
con Brian fuori dalla porta.
Mi
sento già meglio.
**
Gerard's
POV
“
Gee..ehi, Gee..”
schiudo
lentamente le palpebre e i contorni sfocati del viso preoccupato di
Frank si materializzano alla mia vista. Sorrido mentre mi accerto con
una carezza che sia vero e non solo un sogno.
“
Amore..dove sei stato?”
lo
sento irrigidirsi sotto il mio tocco, non è giusto che
reagisca così, non è questo ciò di cui
ho
bisogno. Allora lo abbraccio inglobandolo nel mio abbraccio e lui mi
allontana, ha lo sguardi terribilmente serio e io penso che siamo
alla fine. Che ora mi dirà che è stanco di me,
che non
ce la fa più, che ha trovato uno migliore.
“
Gee...”
chiudo
gli occhi aspettandomi la pugnalata, sento già le prime
gocce
di sangue colarmi dal cuore.
“
Cos'è questa?”
Alzo
lentamente le palpebre sorpreso da delle parole che non mi aspettavo
minimamente e quando inquadro l'oggetto di cui sta parlando Frank
vorrei sotterrarmi. Alzo lo sguardo dalla lametta ai suoi occhi e ci
leggo dentro delusione e tristezza. Ha gli occhi lucidi e io mi
maledico per il male che gli sto facendo.
“
E' colpa mia?”
mi
chiede ormai incapace di trattenere le lacrime.
“
No,no,no....tu non c'entri..”
dico
accarazzendogli una guancia e sperando di tranquilizzarlo in questo
modo. Mi prende il braccio e alza la manica, guardando i miei polsi
immacolati e integri. Sospira di sollievo prima di abbracciarmi.
“
Non farmi prendere più di questi
spaventi Gee..”
mi
perdo nel suo calore, sentendo le tenebre che mi avvolgevano
diradarsi.
“
Gee..?”
mugolo
in segno di assenso mentre mi godo il calore delle sue braccia
strette intorno a me.
“
Cosa vuol dire che io non c'entro? Ti
è successo
qualcosa?”
Sbianco
improvvisamente al ricordo dell'incontro con Bert. Cerco di mentire
ma ormai mi conosce troppo bene perchè io possa anche solo
sperare di riuscire a ingannarlo.
E
così vuoto il sacco.
**
Quinn's
POV
“
Quindi tu e Frank Iero avete una
storia?”
Brian
mi guarda indagatore da sopra la sua Tennents e io non so che
rispondere anche perchè per quanto possa sembrare facile la
domanda la risposta non lo è altrettanto.
“
No, non esattamente..siamo amici!”
sospira
sorridendo amabilmente.
“
Uff! Meno male! Se i My Chemical Romance
dovessero
sciogliersi per colpa tua non credo che riuscirei a
perdonarti!”
sorrido
di rimando mentre prendo un sorso dalla mia birra rossa, una
MacFarland direttamente dall'Irlanda. La migliore.
“
Ok..” mi apostrofa Brian
“ resetta l'ultima cosa che
ti ho detto e raccontami come hai fatto ad innamorarti di
Frank,,”
Arrossisco
violentemente e mi nascondo dietro la birra ma non è una via
di fuga sufficente.
“
M-ma...io non..”
“
Su, non farti estorcere le parole con la
forza. Lo so
che muori dalla voglia di raccontare tutto per poterti sfogare, puoi
fidarti di me lo sai..”
non
mi lascio convincere oltre e inizio a raccontare partendo dal tour di
qualche anno fa, quando Bert e Gerard stavano ancora insieme e io mi
proclamavo innamorato di Bert. Gli racconto del nostro modo di
consolarci quando ci sentivamo soli e senza speranza, di come non mi
sono accorto che forse già lo amavo allora. Di quello che ho
provato quando l'ho rivisto, e poi della cena da Jeph e del bacio.
“
Uau...” commenta Brian quando
finisco con il mio
monologo “ certo che siete stati bravi a tenerlo nascosto.
Non me
lo sarei mai neanche sognata una cosa del genere..”
sorrido
imbarazzato cercando ancora una volta sostegno nella birra, ma sto
bene con Brian, lui non mi giudica e mi ascolta. Merce rara da
trovare in giro.
“
E levami una curiosità, oggi
come è
andata?”
“
Beh..” tentenno “ non
lo so, è stato strano.
È venuto a trovarmi e abbiamo passato tutto il tempo
nell'armadio a parlare. Non abbiamo fatto altro ma sono stato bene,
non lo so, mi sentivo in pace con me stesso. Lui aveva la testa
appoggiata sulla mia spalla e io gli accarezzavo i capelli e tentavo
in tutti i modi di farlo ridere perchè la sua risata mi
riempie l'anima...”
“
Ti brillano gli occhi sai?” mi
canzona Brian “ e
sembri una ragazzina di quindici anni” continua ridendo.
“ Sei
innamorato cotto Quinny!!”
mi
porto le mani alla testa e sbatto la fronte contro il tavolo.
“
Lo so! Ma cosa posso fare secondo te? Lui
sta con
Gerard..non posso distruggere una coppia solo per il mio
tornaconto!”
“
Sai qualè il tuo problema? Pensi
troppo agli
altri e troppo poco a te stesso. Io non so cosa pensi Frank ma forse
vale la pena di tentare..”
la
suoneria del suo telefono interrompe la nostra conversazione e mi
lascia a meditare sulle sue parole. Ma la mia attenzione viene presto
distratta dal suo tono agitato. Quando attacca mi guarda nervoso.
“
Dobbiamo tornare a casa immediatamente, era
Gerard!”
lo
guardo preoccupato. “Gerard? Che gli è
successo?”
“
Non ho capito bene, però
dobbiamo tornare
immediatamente da te..”
continuo
la rincorsa del mio amico in preda ai dubbi. Siamo quasi alla
macchina quando esprimo i miei dubbi ad alta voce.
“
Cosa c'entra casa mia con Gerard?”
Brian
mi guarda dall'altro lato della macchina, con la portiera aperta in
mano.
“
Frank vuole picchiare Bert per un motivo
che non ho
afferrato..”
sgrano
gli occhi e mi infilo velocemente in auto. Restiamo in silenzio fino
a che non arriviamo a casa. Appena varchiamo il cancello riconosco
l'Hammer di Frank parcheggiato davanti a casa.
Mi
lancio fuori e corro in casa.
Eccomi
qua! Scusate l'attesa, comunque sappiate che se mi sono messa a
scrivere è solo perchè piovevano cubetti di
ghiaccio
dal cielo, e perchè ho un esame lunedì per cui
sono
rimasta a casa a studiare (come potete ben notare). In ogni caso amo
Quinn ogni secondo di più, non è adorabile?
Ok,
passo ai ringraziamenti va...
Crystal_heart
_: beh spero di non avertelo fatto tornare l'odio per il
nostro
piccolo nanetto, in fondo non è mica colpa sua se si trova
al
vertice di un triangolo. Non deve essere facile scegliere tra Quinn e
Gerard, io credo che avrei dei dubbi non indifferenti e alla fine li
vorrei entrambi...
blaise-sl_tro7:
uhi la mia amica neodiplomata!! allora come ti sembro? Mi sto facendo
perdonare per il lieto fine di “ I've lost
myself..” o no?
Chemical
Lady: eh si ti capisco! Anche io sostengo Quinny in questa
fic,
ma non ho ancora deciso un finale perchè mi sembra
così
innaturale separare Gee e Frank..bah, vedremo. Grazie per i
complimenti.
Fallen:
già, e mi sa che Bert sarà ancora peggio nei
prossimi
capitoli..( eheh,,spoiler in arrivo). Mi fa piacere che la coppia
Frankie-Quinn abbia tanto consenso...sono stupendosi insieme!
OoglOO:
uff! Sti giovani d'oggi! Non gli va mai bene niente! Che mi dici ci
questo capitolo? Frankie va a fare a botte per difendere l'onore del
suo amato...non ti basta come segno del mio impegno?
The
fantasy: non sai quanto io sia d'accordo sul trovarmi Frank e
Quinn nell'armadio! Penso che vivrei lì la mia vita a quel
punto..anzi, devo scrivere all'Ikea e dire di clonarli e darli in
omaggio con ogni armadio acquistato...ihihih
SweetPandemonium:
hai ragione!! scusa scusa scusa...anche io adoro Bert, il fatto
è
che proprio non riesco a vedermelo sano di mente o dolce e tenero.
Ovviamente ciò che scrivo non corrisponde al suo vero
carattere, ci mancherebbe altro, comunque cercherò di
riabilitarlo prima o poi...
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Capitolo 7 *** I wanna be like you ***
Quando
varco la soglia del salone l'immagine che si presenta ai miei occhi
è
quella di due figure in lotta tra loro. Vedo Bert spinto contro il
tavolo che rovina a terra in compagnia di una sedia a cui tenta
inutilmente di aggrapparsi. Lo vedo poi avventarsi contro Frank e
trascinarlo a terra sfogando la sua rabbia a suon di pugni, mentre
Wil urla per dirgli di smetterla e Brian cerca di dividerli.
Io
sono sulla porta che osservo la scena, immobile. Mentre mille
pensieri mi vorticano in testa e io non so a quale dare retta.
Osservo
Brian riuscire a staccarli finalmente e trattenere Frank mentre di
fronte a lui Wil fa lo stesso con Bert.
“
Sei
un figlio di puttana McCracken!”
urla
Frank mentre ancora cerca di divincolarsi dalla presa forte e ferma
di Brian.
“
Sempre
meglio di una testa di cazzo come te o di una checca isterica come il
tuo ragazzo!”
vedo
gli occhi di Frank ridursi a due fessure piene di odio mentre sibila
tra i denti.
“
Non
osare parlare di lui in quel modo!”
è
strano ma la scena sembra acquistare i contorni reali solo quando
Frank pronuncia queste parole che entrano nel mio circuito sistemico
per ferirlo.
“
Altrimenti?”
ironizza Bert con tono provocatorio scatenando di nuovo le ire di
Frank che comincia ad agitarsi e riesce a liberarsi dalla presa di
Brian per scagliarsi di nuovo contro Bert, pronto a fare altrettanto.
“
FRANK!”
si
voltano tutti verso di me mentre lentamente realizzo che la voce che
ha appena urlato è la mia. Frank mi guarda attonito, come se
stesse realizzando solo ora la mia presenza qui. Getta uno sguardo
sprezzante in direzione di Bert e poi torna a posare lo sguardo su di
me.
“
Me
ne vado!”
esclama,
dirigendosi verso di me e oltrepassando la mia figura appoggiata allo
stipite senza degnarmi neanche di uno sguardo. Ci metto solo qualche
secondo a realizzare cosa sta succedendo, e mi precipito subito oltre
la porta seguendo la strada appena percorsa da Frank.
Gli
corro dietro mentre armeggia con la portiera della macchina e la
chiave che non riesce a infilare nella toppa.
“
Frank!”
si
volta a guardarmi con ancora quella rabbia in volto.
“
Cosa
vuoi?”
“
Beh...io...cos'è
successo?” chiedo titubante, infastidito dal suo tono brusco
ma
allo stesso tempo preoccupato per cosa sia successo.
Guarda
le chiavi nella toppa, indeciso se continuare o meno ad armeggiare
con loro e andarsene direttamente. Ma poi ci ripensa e mi guarda.
“
Chiedilo
al tuo amichetto...tanto per te è sempre lui ad avere
ragione
no?”
lo
guardo confuso, che cazzo sta dicendo?
“
E'
questo il motivo per cui volevi picchiarlo? Perchè per me ha
sempre ragione? Non è che per caso c'entra Gerard
invece?”
quel
nome è come una molla per Frank che riacquista la sua
combattività.
“
Lascialo
in pace! Gee non c'entra...”
Posso
accettare tutto, ma non che mi si prenda per il culo in questo modo
negando l'evidenza.
“
no?”
chiedo
indagatore.
“
No!”
mi risponde stizzito “ No! Cazzo Quinn, no! C'entra Bert e
c'entri
tu,e ok, sono venuto qui con tutta quella rabbia addosso
perchè
Gee mi ha detto che l' ha baciato contro la sua volontà ma
non
è questo il problema! Il problema è
che...cioè...”
Ok,
lo ammetto, sono sempre più confuso. Cosa vuol dire che
c'entro io se Bert bacia Gerard?
“
Il
problema è che?”
mi
guarda stralunato per qualche secondo, poi decide che forse non
merito tanta attenzione e torna ad occuparsi della portiera,
riuscendo finalmente ad aprirla. Si infila dentro ma lo blocco per un
braccio, voglio capire qualcosa.
“
Lasciami..”
mi
impone, con ancora quel tono arrogante che si porta dietro da tutta
la conversazione ma che gli appartiene così poco.
“
No,
voglio sapere cosa ti frulla per la testa prima..”
lui
mi guarda, poi scansa la mia mano da sopra il suo braccio
allontanandola.
“
Nulla
che possa interessarti...”
sta
per girare la chiave nella toppa e mettere in moto ma prima si sporge
verso di me e mi trafigge il cuore con i suoi occhi nocciola.
“
Credo
sia meglio non vedersi più Quinn..”
e
prima ancora che io riesca a cogliere il senso di tutto questo lui
alza il finestrino e mette in moto, allontanandosi da me. Resto
immobile a rimuginare su quello che mi ha appena detto, ma è
inutile perchè un senso non riesco a trovarlo.
Quando
rientro in casa la scena di sedie ribaltate e tappeti stropicciati
non mi tange minimamente, guardo con disinteresse il casino che
circonda Bert, Wil e Brian e poi mi dileguo per il corridoio
raggiungendo la mia stanza.
Passa
qualche minuto prima che la porta della mia stanza si apra svelando
la presenza di Bert.
“
Disturbo?”
Sorrido
amaramente e lo faccio entrare, entra e si avvicina al letto
sedendosi di fianco a me.
“
Ho rivisto Gerard..”
mi
giro a voltarlo con una risatina, mentre lui si sistema comodamente
sdraiandosi completamente come me e si accende una sigaretta.
“
Davvero Bert? Non l'avrei mai
detto..”
lascia
andare una nuvola di fumo dalle sue labbra e me lo sputa in faccia.
“
Cretino!” mi rimprovera sornione
“ Lo so che si
poteva immaginare però sono venuto qui a darti una cazzo di
spiegazione sul casino successo prima!”
“
Ooohhh..ma come sei gentile!”
“
Quinn!!! Smettila di pigliarmi per il
culo!”
alzo
le mani per arrendermi e acconsento ad ascoltarlo.
“
Ok, l'hai rivisto e....”
“
E..” si guarda le mani mentre
fuma nervoso “ non lo
so, mi sa che ho fatto un sacco di figure di merda ma vederlo mi ha
fatto perdere la lucidità..”
resta
in silenzio qualche minuto per poi tornare a guardarmi.
“
Non lo so, era lì davanti a me
che mi riversava
addosso tutto il suo odio e io non...non riuscivo a smettere di
pensare che volevo toccarlo, che volevo affondare le mani nei suoi
capelli, stringerlo per sapere che mi era davanti, che era
vero..cioè
non so, è stato strano..”
“
E per questo che lo hai baciato?”
“
Si! Ero frustrato! Lui continuava a dire di
odiarmi e io
gli rispondevo ma non volevo litigare, volevo baciarlo...e l'ho
baciato!”
Sorrido,
sarebbe fantastico se anche io avessi un minimo della sua
intraprendenza. Se anche io fossi in grado di mettere a tacere con
tanta facilità le mie paranoie.
“
E Wil?”
“
Non lo so...”
“
Ah..”
accendo
una sigaretta anche io e resto a fumarla nel silenzio che si
è
impadronito della stanza, così senza una ragione penso che
mi
piacerebbe essere come Bert una volta tanto. Se riuscissi a
fregarmene di tutto e di tutti andrei dritto da Frank e lo
costringerei ad ammettere che quello che c'è tra noi non
è
solo frutto della mia fantasia. Lo guarderei dritto negli occhi e gli
direi che lo amo, che non è solo attrazione, non
è solo
piacere ma qualcosa di più profondo. E invece non ci riesco.
Perchè penso che c'è Gerard con lui, e Gerard
è
fragile, va protetto. Poi penso che Bert non la prenderebbe bene,
assolutamente no. E poi penso che sono un coglione.
Scusatemi!
Ho avuto una giornata pessima! In realtà oggi è
stata
una di quelle giornate in cui sembra che si concentrino gli
avvenimenti che potrebbero essere tranquillamente spalmati in un mese
intero, ho incontrato troppa gente ma solo una persona mi ha fatto
entrare in paranoia, come al sempre. Sono successe anche cose
positive, ( il nostro dieghito è diventato
dottorino!” ma le
cose negative le hanno sorpassate...quindi scusate la paranoia mia e
del capitolo...non dovrei scrivere quando sono in queste condizioni.
Comunque ringrazio tutti quelli che hanno recensito lo scorso
capitolo...scusatemi ma non ce la faccio a ringraziare tutti...per
cui rimando al prossimo..
Baci
baci bacioooooo
|
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Capitolo 8 *** Young and stupid.. ***
Forse qualcuno vorrà uccidermi
dopo questo ma “
I support Quinn Allman!!” quindi se voi non tifate per lui
arrangiatevi. Ah! C'è del sesso in questo capitolo...
Gerard's
POV
“
Frank..”
entro
nel salone e trovo Frank ancora riverso sul divano a giocare con uno
yo-yo con lo sguardo di un bambino annoiato.
“
si Gee...?”
mi
siedo accanto a lui sbuffando, accarazzendogli i capelli sperando di
tranquilizzarlo un pò.
“
Cos'hai?” gli chiedo “
è da giorni che non
dai segni di vita, si può sapere
perchè?”
alza
lo sguardo dallo yo-yo e mi guarda con lo sguardo vacuo.
“
Non ho niente Gee..”
lo
costringo a voltare lo sguardo verso di me trattenendo il mento tra
le mie dita, ma ancora non mi guarda. Vorrei sapere il
perchè.
È
da quando è andato da Bert che si comporta in modo strano.
“
Senti Frank, ti ho già detto che
Bert non vuol
dire niente per me..mi ha baciato lui, io non...”
Lui
sbuffa alzandosi. “ Si! Ho capito Gee! Ho capito!”
“
E allora cos'hai?”
Lui
alza gli occhi al cielo allargando le braccia. Poi mi punta i suoi
fari nocciola addosso.
“
Ma non riesci a capire che non ci sei
sempre tu al
centro del mondo? Non c'entri niente tu!”
Le
sue parole mi fanno male, ma il tono in cui le dice, così
carico di veleno, ancora di più.
“
E allora sfogati! Dimmi chi è
che ti fa stare
così...è da giorni che sei depresso!”
Mi
trafigge con gli occhi, come se fosse capace di incenerirmi con il
solo sguardo.
“
Non posso stare due giorni con la luna
storta mentre tu
angosci tutti con la tua depressione da uan vita? Cazzo Gee! Ma non
ti rendi conto di quanto sei egoista?”
Il
silenzio si impadronisce della stanza, non so cosa dire. Non mi aveva
mai rinfacciato una cosa del genere. Sento le lacrime lottare per
uscire. Lo guardo con gli occhi appannati.
“
Pensavo che mi amassi...”
E' solo l'entrata in scena di Bob e Ray che
dà
nuovamente vita alla stanza.
“
Ehy ragazzi! Tutto ok?”
Frank
risponde ma continua a tenermi gli occhi incollati addosso. “
Si
tutto ok Bob. Mi accompagneresti a fare un giro?”
Bob
risponde positivamente e vedo Frank allontanarsi con lui. Mentre Ray
mi guarda preoccupato.
“
Ma che cos'ha?”
Scuoto
la testa, vorrei saperlo anche io.
Quinn's
POV
Posso
ripetermi che sono un coglione fino all'eternità, questo non
cambierà lo stato delle cose. Posso dirmi che in fondo
l'amicizia con i miei compagni di band deve avere il sopravvento sul
mio egoismo, ma poi succede che Bert mi cacci di casa per starsene
tranquillo con Wil e che Jeph non mi faccia proprio entrare in casa
sua per starsene con Dan. Posso raccontarmi che di Frank non mi
importa nulla, che forse la mia era solo attrazione ma poi mi ritrovo
a sognarlo quasi ogni notte, e a stare male per questo.
In
definitiva posso inventarmi tutte le cazzate del mondo ma crederci
poi è tutt'altra storia.
Accosto
la macchina nella via principale dei negozi di LA. Tra le varie
opzioni previste per tentare di non pensare ho deciso che lo shopping
selvaggio potesse essere la meno deleteria, tranne che per il mio
conto in banca ovviamente.
Entro
nel primo negozio della strada, senza neanche preoccuparmi di che
genere di negozio possa trattarsi. Entro e l'ambiente patinato che mi
accoglie mi rende subito vivida la certezza di essere in un postaccio
per ricconi. Sbuffo guardandomi intorno, scocciato dal fatto di
essere l'unico a cui i commessi paiono non prestare attenzione. Mi
guardo intorno, cercando qualcosa di mettibile tra tutti questi
completi da pinguino. Sto puntando dei maglioncini neri quando una
risata mi distrae facendomi iniziare a battere fortissimo il cuore.
Mi volto verso l'origine del rumore, e ho la certezza che sia davvero
lui.
Non
lo vedo da soli due giorni ma è come se mancasse da mesi.
Nel
fissarlo mi accorgo solo troppo tardi che al suo fianco Bob mi guarda
curioso, salutandomi.
Ricambio
il saluto velocemente e poi afferro
uno
dei maglioni dalla pila e mi eclisso velocemente nei camerini.
Una
volta dentro tiro un sospiro di sollievo appoggiandomi contro la
parete, circondato da tende nere e da un enorme specchio. Sbircio
fuori ma non vedo tracce dei due chimici, per cui inizio a togliermi
la maglia. Infilo il maglioncino e mi guardo allo specchio, cercando
di decidere se mi sta bene o meno.
“
Ti sta bene, fossi in te lo
comprerei..”
rabbrividisco
mentre vedo comparire nello specchio il volto di Frank. Mi volto di
scatto e me lo ritrovo a pochissimi centimetri di distanza. Sono
senza parole, confuso e spaventato mentre lui mi accarezza
delicatamente il petto, sorride.
“
E' anche un ottimo materiale..senti come
è
morbido..”
“
F-Frank...io..” tento di parlare
ma lui mi zittisce,
sorridendo ancora. Poi si allontana un pò, lo guardo
ammaliato
risplendere tra il nero delle tende.
“
Devo provare anche io delle cose. Ti spiace
se le provo
qui?”
Muovo
velocemente la testa in segno di dissenso e sto per andarmene e
lasciargli il camerino ma lui mi blocca prendendomi per un polso.
“
No resta, così mi dici come
sto..e poi non puoi
uscire con quel maglione!” ridacchia.
Ubbidisco
al suo ordine e mi appoggio alla parete, mentre lui davanti a me si
toglie la felpa col teschio e la maglia rossa per mostrare il suo
petto magro e colorato. Io mi incanto ad osservare le linee di quel
corpo, una visione che ormai potevo permettermi solo nei sogni.
“
Mi passeresti la maglia da provare per
favore?”
mi
riscuote dal torpore e così glie la passo, una maglia nera
con
dei bottoni sulla spalla. Se la mette e poi si rimira nello specchio.
“
Allora come sto?”
“
Bene!” esclamo “
benissimo..”
lui
si volta sorridente verso di me, e si avvicina sempre di
più.
“
Ti piaccio con questa maglietta?”
Arrossisco
come una tredicenne “ S-si..”
smette
di avvicinarsi e il suo sorriso si allarga ancora di più.
“
OK! Allora la compro..”
Tiro
un sospiro di sollievo, ma quando si ritoglie la maglia il mio
sollievo va a farsi fottere. Cazzo! Sono qui in un camerino con Frank
Iero mezzo nudo che mi fissa sorridendo. Si, lo so che mi stavo
lamentando fino a dieci minuti fa del fatto che lui non fosse qui.
Ma, ma..sono spiazzato, ecco, non so cosa fare.
E
mentre io sono perso nelle mie paranoie lui si avvicina a me
togliendomi il maglione, alzo le braccia per lasciarlo fare e quando
le riabbasso lui è talmente vicino a me che posso sentire
l'odore dello shampoo dai suoi capelli. Alza leggermente il volto e i
nostri occhi si incontrano, dio, quanto mi era mancato. Gli accarezzo
il volto e lui chiude gli occhi, quando li riapre mi avvicino alle
sue labbra e gli poso sopra le mie, delicatamente. È una
carezza a fior di labbra più che un vero e proprio bacio, mi
stacco da lui timoroso di aver fatto qualcosa di sbagliato ma non
appena riapre gli occhi è lui a tirarmi a se e baciarmi.
Questa volta approfondendo di molto il contatto. Sento la sua lingua
cercare la mia con voracità, mentre le sue mani si infilano
nei miei jeans e i nostri petti nudi si uniscono. Gemo
silenziosamente mentre le sue mani raggiungono i miei boxer e
iniziano a stuzzicarmi.
“
F-Frank..”
le
sue labbra hanno abbandonato le mie per posarsi sul mio collo, mentre
lo specchio che mi è davanti mi rimanda l'immagine del suo
corpo sodo stretto su di me.
“
Non hai detto che non volevi più
vedermi?”
Lui
sorride e mi da un bacio sulla fronte.
“
Ero giovane e
stupido...perdonami..”
Sorrido.
Lascio scivolare la
mia mano sulla sua
schiena fino ad arrivare al bordo dei jeans. Lo sento sorridere
contro la mia pelle quando decido di aprire la cerniera e lasciarli
scivolare giù.
Si
avvicina al mio orecchio e mi sussurra sensuale.
“
Voglio sentirti dentro di me..ora”
Non
me lo faccio ripetere due volte e inverto le nostre posizioni,
mettendo lui contro al muro e liberandomi anche dei miei jeans.
Contino a baciarlo sul collo, sulla nuca, sulla schiena, mentre le
mie mani scivolano nei suoi boxer e si occupano di lui.
“
Pronto?”
gli
chiedo contro pelle, mentre anche i miei boxer scivolano a terra. Lui
fa cenno di si con la testa e allora inizio a penetrarlo lentamente,
lo sento agitarsi mentre mi faccio strada in lui. Lo bacio sulla
spalla, tentando di rassicurarlo. “ Ssshh..andrà
meglio
piccolo, non preoccuparti..”
“
Continua Quinn, tranquillo..”
mi
risponde mentre si morde il labbro inferiore per non urlare. Comincio
a spingere e avverto il piacere farsi strada in noi. Mordo la sua
pelle per non ansimare troppo forte o urlare, è una
sensazione
fantastica. Finisco con una spinta più forte dell'altra e mi
riverso dentro di lui, mentre lui si svuota nelle mie mani che lo
accarezzavano. Ci abbandoniamo stremati contro la parete. Lui si
volta e mi guarda negli occhi, spaesato come me, e mi lascia un
bacetto sulle labbra. Io mi porto le dita alle labbra come ad
accertarmi che è tutto vero, che il suo sapore è
proprio lì.
“
Frank!”
la
voce di Bob si fa sentire da oltre la tenda. Ci guardiamo
terrorizzati e iniziamo a rivestirci furiosamente. “ Stai
ancora
provando?”
“
S-si! Ehm...aspetta due minuti ed esco,
intanto vatti a
fare un giro...”
“
Ma avevi solo una maglietta! E poi fammi
vedere come ti
vanno no? Se no cosa sono venuto a fare?”
guardo
ai miei piedi e noto che i camerini sono separati solo da tende, per
cui posso infilarmi in quello a fianco senza problemi. Mi chino a
controllare che non ci sia nessuno e poi mi rialzo dando un altro
bacio sulle labbra a Frank.
“
Io vado piccolo..promettimi che ci
rivedremo..”
gli
chiedo speranzoso. Lui sorride e mi fa cenno di si con la testa,
prima di darmi un altro bacio e mandarmi giù.
Appena
esco nell'altro camerino sento Frank uscire dal suo e parlare con
Bob.
“
Ho deciso di prenderla..mi sta proprio
bene.”
sospiro,
quando le voci si fanno lontane esco dal camerino e mi guardo
intorno. Non c'è nessuno. Mi avvio fischiettando verso
l'uscita. Non ho più bisogno di fare shopping.
Eccomi
qua! Scusate per il carattere schizofrenico di questa storia ma
vedete il povero Frank è un pò confuso, quindi lo
è
di conseguenza anche la storia...come al solito fatemi sapere cosa ne
pensate...
Chemical
Lady: hai visto che si sono rivisti? Eccome se si sono
rivisti!!
eheh...
Fallen:
beh, questo ti sembra più allegro come capitolo? Anche il
povero Quinn ha ottenuto la sua ricompensa...visto?
Crystal
hearth: altro capitolo pieno di amore, anche se Frank
è
ancora confuso, mi sa che non ha ancora fatto pace con il suo
cervellino...povero
Blaise_sl_tr07:
Ciauuu!!! eheh..mi piace la tua idea su questa storia: tutti degli
emeriti idioti, hai ragione! Frank l'hai analizzato benissimo, era
proprio quello il contrasto che volevo far vedere, in fondo il
Frerard è un istituzione, mica si può abbandonare
così.
Nonostante l'alterego sia Quinn. Comunque credo che le cose si
faranno ancora un pò più complesse. So che questo
ti
renderà felice, alla fine le cose semplici sono
così
noiose!!
|
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Capitolo 9 *** Impossible love ***
09
Quinn's
POV
Mi agito
nella notte, massacro le
lenzuola in preda alla nauseante insoddisfazione che mi nasce dal non
avere Frank qui con me. Sbuffo nervosamente quando una voce e un
calore estraneo mi distraggono dall'analisi del mio problema.
“
Allmann!!
Mi fai dormire o no?”
mi giro
verso il lato destro del
mio letto e nella penombra vedo far breccia dalle lenzuola dei lunghi
capelli biondi.
“
B-Bert?”
mi
risponde con uno sbuffo di
fastidio. Ci metto qualche secondo a realizzare e poi pronuncio
quella che è l'unica domanda possibile da fare, ovvero
“
Che
cazzo ci fai nel mio letto?”
Lui mi
guarda scocciato e nasconde
la testa sotto il cuscino, rimettendosi a dormire. Resto spaesato per
qualche secondo ma poi lo scuoto nuovamente, fino a che non mi
risponde.
“
Che
cazzo vuoi?”
Adoro il
linguaggio da lord
inglese del mio cantante, non vivrei senza.
“
Che
ci fai qui?”
“
Wil
mi ha cacciato dalla nostra stanza perchè ho baciato
Gerard....si è incazzato un pò..”
“
Ok”,
mi massaggio lentamente le tempie, “ ok” ripeto,
cercando di dare
un senso all'insensatezza della situazione. Cosa che si prospetta
alquanto ostica.
“
Allora,
punto 1, c'è un divano in soggiorno comodissimo, puoi andare
a
dormire lì. Punto 2, quella non è camera vostra
ma tua
dato che Wil una casa sua ce l'ha. Punto 3, se vuoi restare qui
mettiti un cazzo di pigiama che non ti voglio in mutande nel mio
letto.”
Mi
stupisco della mia capacità
diplomatiche, sono riuscito a non alterarmi. Ottimo risultato Quinn,
complimenti.
“
Uff!”
sbuffa nel rigirarsi verso di me e guardarmi in volto. “
Punto 1,
da solo nel soggiorno ho paura dei ladri, invece con te mi sento al
sicuro. Punto 2, quella è camera nostra dato che ho chiesto
a
Wil di vivere insieme e lui mi ha risposto di si settimana scorsa.
Punto 3, in boxer sono più comodo, e poi anche tu sei in
boxer! Potrei lamentarmi come fai tu e non lo faccio! Perchè
io ti sono amico e rispetto i tuoi spazi!!E ora buonanotte!!”
si
rigira dall'altro lato
portandosi dietro buona parte delle lenzuola. Lo guardo annichilito e
sto per esplodere in tutta la mia rabbia quando il display luminoso
del cellulare mi distrae. Mi alzo dal letto con il telefono in mano
mentre in sottofondo la voce di Bert borbotta un finalmente. Mi
chiudo la porta della camera alle spalle e rispondo all' utente
sconosciuto che mi sta chiamando.
“
Pronto?”
“
Buongiorno...stiamo
facendo un sondaggio su quante persone siano in grado di mimare un
perfetto orgasmo al telefono, potrebbe farlo per noi per
favore?”
Arrossisco
immediatamente davanti
al telefono quando la risata che si origina dall'altro lato mi fa
ricondurre la voce al suo proprietario.
“
Frank!”
“
Ahahah...riesco
a immaginarmi la tua faccia rossa in questo momento Quinn..non sai
che ridere!”
“
Stronzo!”
sbotto, ma il tono con cui lo dico viene ammorbidito dalla mia voce
allegra.
“
Scusami
ma non potevo non farlo..sei troppo divertente!”
“
Ah!
Grazie! Quindi ti piace prendermi per il culo eh?”
“
No,
mi piace farti imbarazzare perchè diventi estremamente sexy
quando succede..”
sento
il rossore invadermi di nuovo le guance mentre ridacchio
nervosamente.
“
Sei
arrossito ancora eh Quinny?”
“
N-no..certo
che no!”
“
Sicuro?”
“
Ehm...senti
ma perchè mi hai chiamato?” mi arrampico sulla mia
incertezza per cercare di scappare dall' imbarazzo ma scelgo la carta
sbagliata.
“
Perchè
ti do fastidio?” il suo tono è leggermente
scocciato.
“
No
no...certo che no! Volevo solo sapere se, ecco, se...”
non
so come concludere la frase, accidenti alla mia timidezza. Andiamo
Quinn, non puoi davvero chiedergli ciò che vuoi, lui sta con
un altro ricordi?
“
Se
mi sei mancato e se da quel camerino non ho fatto altro che pensarti?
Se vorrei averti qui ora e se ho il bisogno quasi fisico di sentirti
vicino a me? Volevi chiedermi questo?”
la
mia risposta è un sussurro di assenso. Lo sento sospirare
pesantemente dall'altro lato della cornetta prima di lasciarsi
scivolare dalla bocca qualche parola.
“
Io...io
non so che fare Quinn. Davvero, sono così confuso! Da un
lato
vorrei averti qui con me, ma dall'altro, lo sai..c'è Gerard!
Non posso abbandonarlo, non me la sento e..”
“
Non
ti sto chiedendo questo Frank, io..posso accontentarmi. Non
preoccuparti per me”
Qualunque
cosa, basta che non scompari di nuovo dalla mia vita, penso come una
quindicenne perdutamente innamorata del suo sogno.
“
Mi
stai dicendo che a te va bene se resto con Gerard e scopo con
te?”
“
Quindi
per te è questo che facciamo? Scopiamo e basta? Cazzo, ti
sto
dicendo che sono disposto a sopportare l'idea che continui a stare
con Gerard e tu mi rispondi che tutto quello che facciamo è
scopare?” sento le lacrime premere per scendere ma impiego le
mie
forze per resistere e blindare la loro uscita.
“
No..non
volevo dire quello, tu per me non sei una scopata e basta..credimi ti
prego!”
Vorrei
credergli ma il dolore che mi preme il petto non vuole saperne di
arrendersi. Stringo gli occhi mentre le sue parole continuano a
vorticarmi in testa.
“
E
allora cosa sono per te Frank?”
attimi
di silenzio si dilungano impietosi dall'altro lato della cornetta ed
è come se la corona di spine che mi cinge il cuore si
stringesse sempre di più, facendo sanguinare il mio muscolo
battente. Poi una vocina flebile e insicura si insinua di nuovo tra i
buchi della cornetta, e il colpo che ricevo è quello finale.
“
Io...non
lo so, mi spiace”
stringo
forte il cellulare e chiudo gli occhi, la diga che ho costruito sta
per cedere al peso delle lacrime. Ma non voglio piangere davanti a
lui, voglio tenermi stretto quel pò di orgoglio che ancora
mi
resta.
“
vaffanculo
Iero..”
chiudo
la conversazione e scaglio il cellulare il più lontano
possibile, lo vedo ruzzolare per le scale ma non me ne preoccupo.
Vorrei solo che tutto svanisse dalla mia vista. Mi lascio scivolare
lungo il muro fino a ritrovarmi a terra e lasco finalmente il via
libera alle lacrime che copiose scendono lungo il mio viso. Quando
l'amore diventa davvero impossibile? Quando tutta la forza che hai
non è sufficiente per farti raggiungere il tuo obiettivo. E
io
non mi sono mai sentito così svuotato come in questo
momento.
Le lacrime che mi abbandonano portano con loro tutta la mia amarezza,
il peso sul petto aumenta con loro mentre il muro mi offre il suo
sostegno. È l'unico a farlo al momento.
Poi
d'improvviso sento due braccia cingermi, alzo lo sguardo dalle
ginocchia e ci trovo il volto di Bert che mi guarda preoccupato, mi
accarezza lieve i capelli e io mi perdo nel suo tocco. Inondo la sua
maglietta di lacrime mentre lui continua ad accarezzarmi i capelli e
a cullarmi.
Non
riuscirò mai ad essere felice se finisco con l'innamorarmi
sempre della persona sbagliata. Ma come posso dimenticare quegli
occhi nocciola?
*
Gerard's
POV
Un
rumore mi ruba dalle braccia di Morfeo in cui mi ero faticosamente
accomodato. È un bisbiglio concitato che si dirama dalle
scale. Mi alzo assonnato e seguo la fonte di rumore, sorrido nel
riconoscere la figura di Frank appollaiata sul divano ma mi fermo
quando mi rendo conto di ciò che sta dicendo.
“
Mi
stai dicendo che a te va bene se resto con Gerard e scopo con
te?”
il
fiato mi muore in gola mentre colgo le sue parole. Frank mi tradisce?
No, non è possibile, avrò sentito male
sicuramente.
“
No,
non volevo dire quello..tu per me non sei una scopata e
basta..credimi ti prego..!”
sembra
disperato. E questo non può fare altro che farmi ancora
più
male. Come se avesse scavato sul fondo della pozza di dolore che era
giò abbastanza profonda con una scavatrice. Resto immobile
alle sue spalle, come una statua. Incapace di qualunque movimento,
incapace di qaulunque pensiero. E anche se vorrei scappare da qui,
allontanarmi correndo da una scena a cui non avrei mai voluto
assistere sono inchiodato al mio posto senza le forze per scappare.
“
Io..non
lo so, mi dispiace..”
lo
sento sospirare pesantemente quando chiude il cellulare, chiaro segno
che la conversazione è finita. Si volta sul comodino alla
ricerca delle sigarette e ne infila elegantemente una tra le labbra,
ci mette più fatica a trovare l'accendino. Lo vedo
esattamente
davanti a me, ma non muovo un muscolo per prendere quel piccolo
pezzetto di plastica colorata e porgerglielo.
“
Ma
dove cazz...”
si
guarda intorno imbronciato, con un espressione che mi avrebbe spinto
ad amarlo per la sua capacità di essere assolutamente sexy
anche nei suoi atteggiamenti da bambino. Ma non questa volta, fa
troppo male per lasciare a quella maledettissima piega delle sue
labbra la capacità di ammaliarmi.
“
Alle
tue spalle..”
lo
vedo bloccarsi, rinunciare per qualche istante alla sua spasmodica
ricerca dell'accendino. Si volta lentamente verso di me fino ad
incrociare i miei occhi, ma il suo sguardo non riesce a reggere i
miei occhi nfuocati che pochi secondi.
“
Da
quanto sei qui?”
mi
chiede senza avere il coraggio di guardarmi. Mi mordo le labbra per
trattenere l'impulso di prenderlo a pugni.
“
Abbastanza
tempo da sapere che sei uno stronzo.”
Eccomi
qua! Triste per aver abbandonato Roma e la sua bellezza, ma almeno la
città eterna mi ha fatto tornare un pò di
ispirazione!!
Allora che ve ne pare della catastrofe che avviene in questo
capitolo? Lo so che dopo lo scorso capitolo sembrava che tutto
andasse bene, ma la felicità non è mai per sempre
no?
Specie se a scrivere sono io...ihihih ( si compiace della sua
crudeltà..)
Chemical
lady:
sono felice di averti fatto contenta nello scorso capitolo, anche
perchè dubito che tu lo sarai altrettanto dopo questo
capitolo..ma la fine è ancora lontana, non disperiamo!!
The
fantasy:
ohi un altra sostenitrice di Quinny, ma d'altronde come si fa a non
amarlo? È talmente caruccio!!
OoglOO:
ciauuuu!!! Ti è arrivata la cartolina?? Comunque se ti
può
consolare neanche Frank capisce cosa gli passa per la testa...ti vedo
un pò meno contraria al fatto che Quinn ne esca
vincitore...ammettilo che Quinny piace anche a te eh?
Fallen:
eheh...se lo scorso capitolo ti ha lasciato senza parole
chissà
questo..ormai siamo in piena catastofe..eheh!! Non so te ma io
continuo a supportare Quinn...e come si fa a non farlo?
blaise_sl_tr_07:
ma ciaoo!! Come vedi avevi ragione a sospettare una complicazione
della storia! È abbastanza intricato per i tuoi gusti? Avevi
ragione anche su un altra cosa, che quello che soffrirà
più
di tutti sarà proprio Frankino..poor poor Frank. Bacione.
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Capitolo 10 *** Boy don't cry ***
Gerard's
POV
“
Aspetta..posso spiegarti tutto!”
mi
volto di scatto, annebbiato dalla rabbia e dal dolore. Posso
spiegarti tutto, che banalità. Non ho voglia di stare qui a
sentire le palle che si inventerà e tenterà di
farmi
ingoiare come pillole di verità.
“
Fottiti Iero!”
“
No Gee..ti prego!!”
si
aggrappa a me, addossandosi alla mia schiena. Sento le sue lacrime
bagnare la stoffa che mi ricopre e non ci vuole molto perchè
anche le mie inizino a scorrere copiose.
“
Posso spiegarti...davvvero..”
mi
stacco da lui, inchiodo i miei occhi verdi adombrati dal dolore nei
suoi ridotti nelle stesse condizioni. Eppure io a quelle lacrime non
riesco a credere. Lui mi ha tradito e questo fa troppo male.
“
E allora coraggio, SPIEGA!! Spiegami come
è
successo che ti sei fatto fottere da un altro! Spiegami come
è
successo che sei solo ed esclusivamente una puttana!”
le
mie parole escono ad alto volume, sto praticamente urlando. Urlando
in faccia al tesoro più bello che avessi mai potuto
desiderare. Urlando in faccia al mio amore. Lo vedo tremare, scosso
dai singhiozzi e mi odio per le sue lacrime, ma davvero non posso
passarci sopra.
“
Che succede?”
mi
volto, la figura familiare di Mikey mi investe con la sua aria
assonnata. Mi avvicino a lui, attratto da un amore che, quello si, so
che non potrà mai tradirmi.
Lui
mi guarda e poi sofferma le sue iridi sul volto piangente di Frank.
“
Ehy..che è successo? Frank
perchè piangi?”
Si
avvicina a lui, accartocciato nel suo dolore, e io guardo la scena
con odio. Non merita tante attenzioni,non ha il diritto di piangere e
farsi consolare. È lui lo stronzo della situazione.
Mike
si volta verso di me, con un ombra di disapprovazione negli occhi.
“
Che cosa è sucesso Gee?
Perchè piange?”
Non
guardarmi così Mike, non usare quel tono con me, non rompere
ancora di più il mio equilibrio. Io non posso sopportarlo.
“
Succede che è un dannato
bastardo! Ecco cosa
succede!”
sto
ancora urlando. Sento la gola farmi male. E le lacrime si mischiano
al dolore e alla colpa quando vedo Frank alzare lo sguardo dalle mani
e imprigionarlo nei miei occhi. Distolgo l'attenzione da quello
sguardo e prendo la mia giacca, voglio andare via il prima possibile
da qui. Lo sguardo di Frank si fa ancora più disperato
quando
mi vede dirigermi verso la porta.
“
D-dove vai?”
la
sua voce è flebile. Mi giro e vedo la mano di Mike
appoggiata
sulla sua spalla, come per consolarlo. Eppure sono io quello tradito.
“
Lontano da te!”
rispondo
freddo quando la voce di Mike insorge.
“
Ora basta Gee! Non hai nessun diritto di
trattarlo così!
Non vedi che sta male? Che cazzo ti prende?”
lo
fronteggio lasciando perdere ogni residuo di diplomazia. E anche se
lui non c'entra nulla in questa storia riverso la mia rabbia anche
sulla sua pelle.
“
Che cazzo prende a me? Sei tu che arrivi
qui a sputare
sentenze senza conoscere un cazzo di niente! Vuoi sapere che
è
successo? Vuoi davvero saperlo?”
Lui
mi guarda ferito, forse non si aspettava questa escalation di
violenza anche nei suoi confronti ma non ho la lucidità
necessaria per distinguere innocenti e colpevoli. Ho solo rabbia da
sfogare verso il mondo.
“
Si..dimmi cosa è
successo!”
la
figura di Frank è ancora lì sullo sfondo
piangente. È
strano ma c'è ancora una parte di me che vorrebbe andare da
lui e abbracciarlo forte per farlo smettere di piangere.
“
Fattelo dire dalla puttanella alle tue
spalle allora.”
Mikey
si volta un attimo a guardarlo, poi torna verso di me. Sta per
parlare ma la voce di Frank lo anticipa.
“
Lascia stare Mikey. Mi merito ogni singola
offesa che
tuo fratello mi sta dicendo. Lascialo sfogare. Gee, se vuoi
ascoltarmi...ti prego..”
Lo
guardo con freddezza. È assurdo come basti un attimo a far
crollare le convinzioni. Non avrei mai pensato che potesse farmi una
cosa del genere. Non lui.
“
Mi fai schifo..”
e
così dicendo mi volto di nuovo verso la porta e questa volta
esco, nonostante la voce di Mikey mi stia ancora seguendo.
Appena
fuori sfodero una sigaretta dal pacchetto e la accendo.
Mi
asciugo le lacrime con la maglia e un unico pensiero mi ingolfa la
mente.
Ho
voglia di bere.
**
Quinn's
POV
“
Da quanto va avanti questa cosa di
Iero?”
Bert
mi offre una tazza di the caldo e con essa anche un sorriso e una
domanda scomoda.
“
Da qualche settimana...”
rispondo.
Anche se non so neanche io come quantificare il tempo con lui, e
soprattutto che nome dare alla nostra relazione. Non so neanche se
è
una relazione in fondo.
Sospira.
“
Uff! Meno male...”
lo
guardo curioso “ Cosa?”
“
Beh, non c'è stato nulla tra voi
quando abbiamo
fatto il tour con loro qualche anno fa vero?”
Rabbrividisco
per qualche secondo.
“
Perchè me lo chiedi?”
chiedo tentando di
rimanere calmo.
“
Beh..non lo so. Mi sembrava che voi foste
abbastanza
intimi all'epoca. E poi..ti ricordi quella sera che Frank è
venuto nel camper e noi siamo rimasti da soli?”
Annuisco
lentamente mentre immagini di quella sera tornano nella mia mente.
Stavo parlando con Bert di Gerard, del suo volere andare a
disintossicarsi. Poi era arrivato Frank e mi aveva chiesto di
lasciarli soli. Non so cosa si siano detti ma quello che so
è
che dal giorno successivo tutto è precipitato. Bert e Gerard
hanno litigato e io e Frank ci siamo allontanati.
Guardo
Bert, spingendolo a continuare il suo racconto.
“
Beh, quella sera io e Frank abbiamo parlato
moltissimo.
Di Gerard soprattutto, ma anche di te...”
Strabuzzo
gli occhi.
“
Cosa?” esclamo con una voce
stridula.
“
Si! Beh, lui mi ha detto
che eri innamorato di me e che non riusciva a capacitarsi di come una
persona fantastica come te potesse essersi innamorata di un idiota
come me. Sembrava così preso da questo discorso e dal
descriverti come una delle meraviglie del mondo che mi chiesi se non
si fosse innamorato lui di te. Così glie lo
chiesi.”
Sorride
mentre io pendo dalle sue labbra.
“
E-e lui cosa ti ha
risposto?”
“
Si.”
Si
accende una sigaretta e tira una boccata prima di continuare a
parlare, mentre io lo guardo ansioso di sentire il seguito.
“
Mi ricordo che rimasi
sorpreso dalla sua semplicità, esclamò quel si
senza
incertezze, senza dubbi. Allora gli chiesi perchè voleva
dividermi da Gerard se lui voleva stare con te. E lui mi disse che
amava abbastanza Gerard da stargli vicino durante la riabilitazione e
anche dopo, cosa di cui non mi riteneva assolutamente capace. E poi
mi disse che oltre alla salvezza di Gerard desiderava anche che tu
fossi felice, e nonostante lui non capisse la ragione, credeva che la
sua felicità fosse con me. Perchè anche se lui ti
amava
tu non ricambiavi.”
Frank
mi amava? Già all'epoca del tour con i My Chemical Romance.
Non è possibile.
“
Era così convinto
delle sue idee che convinse anche me. E in effetti aveva ragione nel
dire che tu sei una persona fantastica, ma questo io lo sapevo bene
anche prima del suo discorso. Anche se forse il tuo amore per me era
già sbiadito quando ci siamo messi insieme no?”
Alzo
gli occhi dal tavolo su cui li ho fatti rifugiare e lo guardo.
“
B-beh..i-io..”
“
Tu amavi già
Frank allora..”
annuisco
lentamente. Si lo amavo già allora, anche se cercavo di
convincermi del contrario.
“
Scusami. Ho combinato un
casino allora. Credevo di fare la scelta giusta e invece ho solo
fatto l'ennesima cazzata.”
“
Ma no, non
preoccuparti..”
“
L'ultima cosa che volevo
era toglierti la felicità Quinn, e invece mi sa che
è
esattamente ciò che ho fatto.”
Sto
per rispondergli quando una voce ci distrae. È Wil che fa
capolino dalla porta e richiede il suo amato. Sorrido a Bert che mi
chiede se deve rimanere, e gli dico che no, è tutto a posto
ora. Li vedo eclissarsi oltre la porta e prima che mi avvolga la
malinconia per la loro condizione di coppietta felice che a me non
appartiene prendo la giacca ed esco.
Ho
voglia di una birra.
Ciao
a tutte!! Oggi è il mio compleanno e io sono sola in una
città
deserta..grazie a dio qualche piccola anima c'è e quindi
stasera esco..
A
parte questo ecco il nuovo capitolo, è un capitolo un
pò
di passaggio, di chiarimento direi. Il discorso a cui fa riferimento
Bert è in “ All that I've got” in uno
degli ultimi
capitoli il 7 forse. Comunque spero che ora le cose siano un
pò
più chiare..
The
fantasy:
povero Franco, credo che non lo faccia apposta ma sia solo sfigato!!
Ce l'hanno tutti con lui invece secondo me è lui la vera
vittima ( si si...convinta proprio)
Chemical
lady:
già, ora Frank si troverà costretto a una
scelta...oppure no? Ho in mente un seguito che potrebbe non essere
così scontato..
Fallen:
eheh..hai ragione povero Franchino, non è lui sono solo gli
eventi che lo portano in una certa direzione...
Crystal_hearth:
eheh..so di essere crudele!! ( e ne è anche contenta)! Roma
è
bellissima si, però in effetti non so se ci vivrei
perchè
c'era un bordello allucinante e i romani continuavano a dirci che
Roma era vuota rispetto al solito... Però nonostante questo
voglio tornare!!!!!
SweetPandemonium:
Giusto! Anche secondo me Frank deve smetterla di dirsi che lui ama
Gee ( parla come se non fosse lei a scrivere)...
OoglOO:
tu che dici “ooohhh bravo Bert?” dovrò
segnare questo
giorn sul calendario come giorno da commemorare!! Eheh..io che scrivo
dici? Beh mi dispiace ma i tuoi occhioni dolci non bastano a farmi
crollare e spoilerare sulla storia..sorry!!
blaise_sl_tr_o7:
spero che la tua confusione si sia un pò diradata dopo
questo
capitolo. In ogni caso non puoi lamentarti di questi capitoli
catastrofe..lo sai che vivo per quelli! Scrivo intere storie solo per
farle andare male...ihiihih, dovrò pur meritarmi il mio
soprannome o no?
|
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Capitolo 11 *** Let me talk ***
Quinn's
POV
Brancolo
stordito tra la vita che frivola si consuma tra le strade di Los
Angeles. È un ancora di salvezza quella che si materializza
davanti ai miei occhi, la seguo sapendo che mi porterà a
ciò
che cerco. Alcool e solitudine.
Mi
faccio largo tra le sagome che rimepiono il locale e mi avvicino al
bancone. Ordino una pinta di birra rossa e getto un'occhiata intorno.
Non sembra esserci nessuno che mi abbia riconosciuto, questo mi
tranquillizza.
Mi
concentro sulla birra e lascio accumularsi nella testa pensieri e
domande. Le rivelazioni di Bert stanno iniziando a maturare solo ora.
Riesco a pensare solo ad una cosa.
Siamo
stati stupidi.
Stupidi
e testardi.
Entrambi
spaventati da quello che sentivamo di provare. Entrambi sconvolti da
un desiderio che non riuscivamo a inquadrare. Come due anime
burocrate incatenate a una routine da cui non ci si può
emancipare.
Sorseggio
la mia birra e il suo sapore mi invade la bocca. Sa di fresco. Sa di
notti passate fuori e di divertimento. Sa di amici. E invece io sono
qui da solo a dedicarla al'immagine aleatoria di un ragazzo.
La
luce gettata sul passato mi incatena. Ora non so che fare. O meglio,
non sono sicuro che tocchi a me fare qualcosa.
“
Un
altro!”
un
rumore secco di un bicchiere vuoto e sbattuto con violenza mi fa
voltare verso il mio fianco. La figura traballante che mi è
vicina è l'ultima che avrei voluto vedere. Soprattutto
ridotta
in questo stato.
“
Gerard!”
esclamo, mentre per poco non mi crolla addosso. Lo trattengo e lui
comincia a ridere. Cazzo! È già ubriaco!
“
quanti
ne ha bevuti?” chiedo al barista che ci guarda con
disinteresse.
“
Non
lo so. Non posso mica fare da baby-sitter a tutti gli ubriachi che
finiscono in questo posto!”
Sento
la rabbia montare e sto per urlargli contro quando Gerard mi scivola
dalle mani per appropiarsi della mia birra abbandonata sul tavolo.
“
Un
altro!” esclama dopo essersi trangugiato la mia birra.
“
Eh
no! Basta Way! Ora ti porto a casa!” dico tentando di
trattenerlo
dall'assalire il barman che ci guarda divertito.
“
Noooooo!
Non voglio andare a casa!” si aggrappa a me e continua a
urlare. “
Non voglio più vederlo! Non portarmi a casa!”
“
Su
Gerard! Non fare il bambino! Ora ti porto via!” cerco di
essere il
più fermo possibile ma il suo sguardo perso mi fa
intenerire.
“
Ti
prego! Non riportarmi da lui!” miagola con tanta tristezza da
farmi
capitolare.
“
Ok,
vieni da me...meglio così?” lui acconsente e poi
mi sorride.
“
Grazie!”
esclama abbracciandomi. Mi lascio invadere mentre sento il senso di
colpa aumentare, credo di aver capito chi è la causa dei
suoi
problemi e la consapevolezza non può che franarmi addosso
come
un macigno.
Lo
trascino in macchina e lo faccio sedere. Appoggia la testa sul
finestrino e guarda fuori con lo sguardo perso.
“
Lo
odio..” sibila, ma non faccio in tempo a chiedergli di chi
sta
parlando perchè chiude gli occhi.
Metto
in moto e mi dirigo verso casa.
Spero
solo che non ci sia Bert.
**
Sta
dormendo. Appena l'ho fatto scendere dalla macchina e posare sul
divano si è addormentato. Puzza di alcool da fare schifo. Mi
siedo di fianco a lui e gli scosto i capelli dal volto. Non sono
più
così lunghi come quando stava con Bert. A guardarlo
così,
fragile e innocente, mi sembra impossibile che sia la ragione delle
mie sofferenze amorose degli ultimi..uhm...tre anni?
Sono
perso nella sua osservazione quando sento il rumore di un cellulare
propagarsi dalla sua tasca e uscire nella stanza. Prendo
l'apparecchio e leggo il nome scritto sopra.
“
Mikey”
Resto
indeciso sul rispondere o meno. Forse Gerard ha litigato con lui.
Bah, lo spero, almeno così il grillo parlante che mi sta
urlando nella coscienza starà zitto.
Senza
pensarci più di tanto premo il tasto verde e avvio la
conversazione. Probabilmente lo staranno cercando.
“
Pronto?”
“
Gee?
Sei tu?” la voce che mi risponde è immensamente
preoccupata.
“
No
Mikey, sono Quinn!”
le
mie parole vengono accolte con qualche secondo di silenzio.
“
Quinn?
Ma Gerard dov'è?”
Sospiro
prima di rispondere alla voce che è sempre più
allarmata.
“
E'
qui con me...sta dormendo. Non voleva tornare a casa vostra quindi ho
pensato di portarlo qui da me..”
lo
sento confabulare con qualcuno, probabilmente non è solo.
Continuo ad osservare Gerard che imperterrito sosta nel mondo dei
sogni.
Fa
quasi tenerezza.
Mi
riscuoto quando una voce fin troppo conosciuta mi risponde dall'altro
lato.
“
Quinn...”
è
indecifrabile il suo tono. È intriso di tristezza, e
stanchezza e speranza, si sente anche il peso delle lacrime versate.
“
Frank..”
sospiro. “ Cos'è successo?”
“
Beh,
ecco...ha scoperto che, io cioè...” sembra
immensamente
triste mentre parla. La sua indecisione mi fa nascere un dubbio
orribile. Lo sento sospirare dopo attimi di silenzio e poi sbotta.
“
insomma
Allman non sono fatti tuoi! E poi perchè diavolo l'hai
portato
da te? Lì c'è Bert!”
Un
ghigno mi si disegna in volto, mentre penso che vorrei davvero
mandarlo a fanculo in questo momento. Non so neanche perchè
mi
sto trattenendo in realtà.
“
Sai
Frank? Credo che al momento Bert sia l'ultimo problema per Gerard.
Muovetevi a venirvelo a prendere.”
chiudo
la conversazione senza neanche attendere una risposta e sbatto il
telefono a terra. Non sono fatti miei? D' accordo..forse ha ragione
ma sentirmi sbattere in faccia che non ho alcun diritto di chiedergli
cose riguardanti la sua vita mi fa davvero male. Forse alla fine
avevo ragione, l'unica cosa che gli interessa è scopare.
Non
riesco a contenere la rabbia e mando a frantumarsi sul pavimento uno
degli inutili soprammobili che riempiono la stanza.
“
Nervoso
eh?”
riconosco
la voce senza neanche voltarmi. Bert. Mugugno un assenso e torno a
concentrarmi sulla mia rabbia.
“
E
lui che ci fa qui?”
mi
chiede stupito indicando Gerard.
“
Non
dirmi che hai cambiato idea e al posto di Iero vuoi farti
Gerard!”
gli
riservo un occhiata in cagnesco e torno a fissare il vuoto con
rabbia.
“
ok..”
si siede pesantemente al mio lato sbuffando. “
Cos'è
successo?”
“
Niente!”
mento io, mantenendo lo sguardo imperterrito nel vuoto. Si accende
una sigaretta e mi da una breve carezza sulla nuca.
“
Avanti
Quinn..cos'è successo?”
“
Non
lo so...” dico con sincerità. “ Ho
trovato Gerard ubriaco
al pub e volevo riportarlo a casa ma lui non voleva e
quindi...”
“
Ora
è qui” conclude Bert per me. Si avvicina a Gerard
dormiente
e gli accarezza il volto. Osservo la scena con un groppo al cuore, il
modo in cui lo sfiora è intriso d'amore.
“
Bisogna
chiamare i suoi amici..” mi dice allontanando la mano dal suo
corpo.
“
Stanno
arrivando...hanno appena chiamato!” sibilo mentre mi tengo la
testa
tra le mani.
“
C'è
anche lui?” sento la voce di Bert domandarmi.
Annuisco
con un cenno della testa e dopo poco sento le sue braccia avvolgermi.
Vorrei piangere, ma l'idea che lui possa arrivare e vedermi debole mi
infastidisce. Per cui stringo i
pugni e lascio che la tristezza se ne stia al suo posto dentro di me.
“
Shh..ci
sono io con te. Qualunque cosa succeda ti difendo io...”
“
Spero
di non averne bisogno Bertie..”
“
Già
anche io...in fondo non ho molti muscoli. Dovremmo chiamare i
rinforzi”
“
See..l'esercito!”
sorrido. Ma l'abbozzo di sorriso che mi invade svanisce subito al
suono del campanello.
“
Sono
loro..” sussurro alzandomi di scatto. Mi volto verso Bert e
la
prima cosa che mi viene in mente è davvero stupida.
“
Co-come sto?”
Bert
mi guarda sorpreso e poi comincia a ridere.
“
Bello
come al solito Allman. Ora puoi andare ad aprire?”
Mi
trascino verso la porta come un condannato a morte. Per la prima
volta da quando è iniziata questa strana storia tra noi non
ho
nessuna voglia di vederlo.
Quando
apro la porta trovo il suo volto ad accogliermi, sono talmente preso
dalla sua osservazione che mi accorgo a malapena della presenza di
Mikey. Dio quanto vorrei stringerlo, ma mi impongo un contegno che
non possiedo.
“
Dov'è
Gerard?” mi chiede la voce ansiosa di Mike, gli rispondo
senza
neanche spostare lo sguardo dal volto di Frank.
“
Di
la...in sala!”
Il
volto di Frank abbandona l'osservazione del pavimento e il suo
sguardo scivola su di me. Restiamo ad osservarci mentre noto l'ombra
del piccolo Way sfiorarmi ed entrare in casa. Sembriamo due cretini,
immobili sull'uscio della porta a fissarci. Non riesco a smetterla.
Non riesco a staccarmene.
“
Non..non
entri?”
riesco
a formulare infine. Lui mi guarda sperduto, vorrei restare qui per
sempre e scappare nello stesso momento.
“
No...io...”
cerca
altre parole ma non le trova, e così torna il silenzio. Ne
approfitto per analizzarlo ed è un grande errore farlo
perchè
il modo in cui si tortura le mani e il piercing del labbro mi fanno
venire voglia di mandare a fanculo tutto, prenderlo tra le mie
braccia e urlargli che va tutto bene. Ma probabilmente non è
questo che vorrebbe. Probabilmente sta solo cercando un modo carino
per scaricarmi definitivamente ora che le cose sono diventate
così
complicate. Non riuscirò mai ad avere la precedenza su
Gerard.
E il fatto che due anni fa avesse detto di amarmi non vuol dire che
lo sia ancora.
“
Frank..”
mi lascio scappare abbinato a uno sbuffo.
Lui
alza lo sguardo speranzoso.
“
...entra
pure dentro se vuoi. Non preoccuparti per me, posso
sopportarlo..”
se
sono sopravvissuto fino ad ora posso sopportare tutto. O comunque
molto prima di crollare. O perlomeno è quello in cui credo,
devo convincermi di essere forte altrimenti potrebbe crollarmi tutto
addosso.
Non
si muove di un millimetro per entrare, non sembra intenzionato a
nulla del genere. Invece prende fiato e parla.
“
Quinn..io,
ecco, volevo scusarmi per prima. Al telefono, sono stato brusco lo
so, ma avevo Mikey di fianco non potevo dirti che Gee aveva sentito
la telefonata...”
Lo
guardo aspettando il seguito e il colpo di grazia. Mi sembra
già
di sentire le sue parole, non posso continuare a vederti
dirà.
E io dirò che non c'è problema, che lo capisco. E
stanotte piangerò, perchè ci rimarrò
di merda.
Sembra una fottuta telenovela di serie z, sono davvero ridicolo.
Il
seguito però non arriva, è ancora qui davanti a
me
incerto sul da farsi.
“
E...?”
tento
di riattivarlo e spronarlo. Prima arriverà il colpo di
grazia
prima potrò cominciare a ubriacarmi e deprimermi.
“
E..boh.
Non so cosa fare Quinn!”
sorrido.
Troppo facile così, penso. Non voglio forzarlo, non voglio
obbligarlo ma come faccio a resistere davanti a questo sfoggio di
indecisione? Se non mi dice che è finita
conserverò la
speranza come un cretino, perchè in fondo è
quello che
sono.
Alza
gli occhi al cielo mordendosi il piercing.
“
e'
difficile..” mormora tra se e se prima di reimpiantare i suoi
occhi
nei miei.
“
Quinn,
io...non so cosa pensi tu ma...ecco...”
stringo
gli occhi, eccola che arriva penso. Mi preparo spiritualmente alla
pugnalata tentando di mantenere tutta la mia dignità
residua.
“
io...cioè
pensavo che se magari tu sei d'accordo ecco...”
la
sua inconcludenza mi sta dando ai nervi. È come essere sui
posti di blocco a una gara olimpionica ad attendere il via che
però
non arriva. Senti l'adrenalina pronta ad esplodere, concentri tutto
te stesso in quello che devi fare ma quel maledetto sparo non arriva
e allora non sai che fare. Senti solo calare tutto e inizi a sentirti
stanco.
Ecco
la parola giusta, sono stanco. Molto stanco.
Lo
guardo mentre balbettante cerca ancora di raccogliere parole e la
stanchezza mi cala addosso come la lama di una ghigliottina. Basta,
penso. Basta.
“
Ok,
facciamo che ti aiuto in quello che vuoi dire. Non sai cosa fare, ma
Gerard è fragile, non vuoi abbandonarlo, ha bisogno di te,
eccetera. Tu per me provi qualcosa ma non sai se mi ami e bla, bla e
ok ti dispiace ma non possiamo vederci più. Che dici? Sono
stato bravo? Non era difficile no?”
gli
sbatto in faccia senza tante cerimonie. Non sto urlando, non
è
il mio stile, ma il mio tono è ricoperto del sarcasmo
più
crudele. Non voglio fargli del male, ma non riesco a farne a meno.
Non riesco a capire perchè è ancora qui e non
corre
dentro dal suo vero amore. Dovrebbe farlo e rendermi vivida una volta
per tutte la realtà.
La
sua espressione però non cambia, forse è solo
leggermente più confusa e triste.
“
Pensavi
davvero che volessi dirti questo?” mi chiede mentre i suoi
bellissimi occhi verdi sono lucidi.
“
Beh,
è il discorsetto che mi tiri fuori ogni volta! Ormai l'ho
imparato a memoria Frank. D'altronde cosa posso pretendere? Essendo
solo la tua scopata occasionale non posso neanche permettermi un
discorso nuovo ad ogni appuntamento no? Devo accontentarmi di quello
sta..”
la
sua mano premuta sulla bocca arriva ad interrompere la mia sfuriata.
Lo guardo farfugliando, i suoi occhi sono vicinissimi a me, tanto che
riesco a perdermici dentro.
“
Lasciami
parlare..”
annuisco
leggermente e lui mi libera dalla sua mano.
“
la
realtà è che per quanto io provi a dimenticarti o
non
pensarci non ce la faccio..”
sto
per interromperlo ma mi blocca.
“
non
sei mai stato una sola scopata per me, neanche quando quella era la
palla che ci raccontavamo nel tour di qualche anno fa. Sono stato
stupido ma...vedi..”
si
avvicina piano a me, appoggiando una mano sul collo e tirandomi verso
di se.
“
Io..”
sussurra.
“
ti..”
si
avvicina sempre di più. Le labbra stanno quasi per toccarsi,
sento il suo respiro mischiarsi al mio e chiudo gli occhi lasciandomi
trascinare dal bacio verso l'abisso.
“
Frank!!!!”
l'urlo
di Mikey ci fa staccare immediatamente. Ma forse troppo tardi.
Accanto
a lui c'è Gerard. Sembra distrutto, il suo sguardo
è
vuoto e assente. Mi allontano da Frank.
Sono
un fottuto stronzo.
Ciaooo!!
si lo so, in molte condividete l'idea di bert, capitolo noioso eh?
Giuro solennemente di fare di meglio nei prossimi...lo giuro lo giuro
lo giuro
SweetPandemonium:
già povero Gee, qui grazie a dio è incosciente e
non si
accorge di niente. Per uscire da questo triangolo ( quadrato?) ne
dovranno passare ancora un pò
Elyrock:
grazie mille per i complimenti. Cavolo ti sei sciroppata sia
“ All
that I've got” che questa in pochi giorni? Ma sei tu ad avere
la
mia stima allora...ihih scherzi a parte, grazie mille anche per gli
auguri!
blaise_sl_tr_07:
eheh, non so perchè ma quando ho letto la prima recensione
mi
sono immaginata la scena di te al computer che scrivevi a favore fi
Gee e i tuoi amici giù che continuavano a chiamare e si
chiedevano che stessi facendo. Ihihih..scusami ma ho riso. A parte
questo...Gerard soffre, è vero, ma anche gli altri due!! Sei
razzista però, scusami degli altri non te ne frega nulla? E
poi pestare Quinn?? Mai! Lo faccio difendere da SuperPete piuttosto!
Comunque mi fa sempre piacere leggere le tue recensioni
perchè
ti prendi le storie a cuore, e sembra che tu ci stia dentro! Beh, non
so quale fosse la tua supposizione ma credo che l'apocalisse non sia
arrivata no? Grazie degli auguri!
The
fantasy:
si, in effetti non è che siano tutti allegri in questa fic!
Molto emo no? Grazie degli auguri....
Niamh15:
eheh..grazie degli auguri! Alla fine nel bar non è successo
molto, in compenso credo si scatenerà l'inferno nel
prossimo...ihihih
OoglOO:
ohi! Alla fine non è che faccia tante figure di merda...o
no?
( Forse si ma sorvoliamo!). Non sai che impressione vederti tifare
Bert...brr, ho i brividi
Crystal_hearth_:
già, per una volta tanto non è Bert lo stronzo di
turno...anzi, è quello che ha meno colpe in
assoluto...ihihih!
La statuetta a Bert! Se venissero a suonare in Italia glie la farei
si una statua...Grazie degli auguri!
friem:
eheh, sai quando ho letto la tua recensione ho pensato alla
possibilità di farlo accadere davvero ( di fare andare a
letto
Quinn e Gerard) ma poi ho pensato che fosse troppo anche per una
delle mie storie, quindi ho preferito rimanere fedele alla mia idea
originale. Sono contenta ti piaccia così tanto, spero di non
averti deluso con questo capitolo insipido...
Chemical
Lady:
ciao! Come vedi alla fine Gee l'ha scoperto nel peggiore dei modi chi
era l'amante di Frank, ora il casino è spostato al prossimo
capitolo...grazie degli auguri!
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Capitolo 12 *** Get real ***
Gerard's
POV
Apro
gli occhi e le immagini mi si presentano confuse. Sento la testa
pulsare, mi porto una mano alla tempia dolente e apro completamente
gli occhi. Mi guardo intorno, la stanza che mi accoglie è
completamente sconosciuta. La mia indagine si ferma sulla figura che
occupa la sedia di fianco al letto.
“
Bert!!”
esclamo alzandomi di botto e sentendo una forte fitta alla testa.
“
Ehy,
ehy, calmo..” mi aiuta a rimettermi sdraiato, sprimacciandomi
il
cuscino.
“
Che..che
ci fai a casa mia?” chiedo confuso, ma senza rinunciare a una
sottile vena di veleno. Lui sorride.
“
Guarda
che sei tu che sei a casa mia..non ti ricordi?”
Mi
guarda preoccupato mentre continua a sistemarmi le coperte. Sembra
una madre amorevole, ma tanto lo so che non è la
realtà
quella che vedo ora. Lui è uno stronzo, questo deve rimanere
chiaro nella mia mente.
“
C-cos'è
successo?” chiedo.
“
Beh,
pare che tu ti sia ubriacato e Quinn ti ha portato qui
perchè
non volevi tornare a casa...”
quel
nome aiuta la nebbia che mi avvolge a dissolversi un pochino.
Frammenti della serata di ieri si articolano nella mia testa
raggiungendo consistenza.
Mi
ricordo della telefonata, Frank che mi tradisce e parla con il suo
amante. Poi il pub, l'alcool, e Quinn. Si, Quinn che mi trascina e mi
porta qui. E poi? Poi il buio.
Anche
se sono sicuro che sia successo dell'altro che non riesco a
ricordare. È come se avessi voluto cancellare un particolare
non piacevolo e relegarlo in un buco nero. O forse è solo lo
stordimento dovuto all'alcol, non lo so.
Guardo
Bert, ancora non ha abbandonato la sua espressione da Santa Maria
consolatrice, è davvero ridicolo.
“
Come
ti senti Gee?”
“
Come
ogni volta dopo una sbronza. Cazzo McCracken, era la
normalità
quando stavamo insieme, eppure quella faccia da cane bastonato non te
l'ho mai vista una volta. Per cui risparmiami la tua pietà
del cazzo e lasciami solo.”
Lui
incassa il colpo senza fiatare. È strano, una volta mi
avrebbe
urlato dietro. Mi avrebbe dato dell'arrogante, del presuntuso, del
fallito. E invece ora no, si limita ad alzarsi e raggiungere la porta
con passo lento. Lo stomaco si contorce in una smorfia, non so se per
l'alcool di ieri o per il dolore. Ne osservo l'andatura lenta fino a
quando non raggiunge la porta e si volta.
“
Frank
e Mikey sono qui fuori..li posso far entrare? Soprattutto Frank vuole
vederti..”
“
NO!”
urlo. Completamente fuori di me. Non voglio vederlo penso, non voglio
vederlo urlo. Non ce la faccio. Non ora. Non così. No.
“
Neanche
Mikey?” mi chiede lui.
“
No,
neanche lui..” rispondo deciso. Non ho voglia di paternali o
ramanzine, e poi mi ricordo come Mikey ha preso le difese di Frank
ieri, senza sapere nulla.
Ma
non voglio restare solo.
“
Bert..”
chiamo mentre sta già per chiudere la porta e andarsene,
bloccandolo. Quando si volta verso di me e so di avere la sua
attenzione esprimo la mia richiesta.
“
Resteresti
con me..” sussurro timidamente. Non so neanche io
perchè
glie l'ho chiesto, non posso certo dire di aver pensato a volere un
amico. Bert è un pessimo amico. Però ha un
pregio.
Lui
non giudica, mai.
**
Quinn's
POV
La
santa inquisizione è nulla al confronto di Mikey Way quando
fai un torto a suo fratello.
È da mezz'ora che ci urla improperi contro, senza neanche
darci la possibilità di rispondere.
Frank
è seduto di fianco a me. È la tortura peggiore
averlo a
così poca distanza da me e non poterlo sfiorare, vedere il
suo
sguardo perso e non sapere a cosa stia pensando. Sentirlo distante e
non sapere cosa fare per riavvicinarlo.
“
E
allora Frank? Cosa hai da dire a tua discolpa? Lo conosci anche tu
Gee no? Come cazzo ti è venuto in mente di metterti a
scopare
in giro? Non hai pensato neanche un minuto a lui?”
Frank
sospira. Queste parole fanno male a me, figuriamoci a lui. Ma non
riesce a rispondere, si sente troppo in colpa per farlo
probabilmente. Cerco la sua mano per intrecciarla con la mia e dargli
sostegno. Fargli capire che sono con lui.
Non
appena il mio calore si mischia col suo lo vedo sussultare, si volta
verso di me e gli sorrido. Lui stringe per un attimo la mia mano
prima di lasciarla. Il suo sguardo è intenso ma non
può
abbandonarsi a nulla sotto lo sguardo di Mike, quindi allontana la
sua mano dalla mia.
“
Spero
tu ti renda conto di cosa hai fatto? L'hai visto anche tu no? La
prima cosa che ha fatto è stata andare ad ubriacarsi..non ne
è
ancora uscito del tutto Frank e di certo non gli serve che il suo
ragazzo lo tradisca a destra e a manca. Sei davvero una delusione
sai?”
Sospiro.
È davvero ingiusto tutto questo. Non riesco più a
trattenermi, non riesco a vederlo così rassegnato e inerme.
Non se lo merita tutto questo. Non si merita di essere offeso.
“
Ora
basta Mike! Mi pare che la paternale sia durata abbastanza!”
mi
alzo dalla sedia e mi metto tra i due, fissando il piccolo Way negli
occhi e coprendogli la visuale di Frank.
“
Non
sono cazzi tuoi stronzo!” mi apostrofa il bassista con gli
occhi
ridotti a due fessure piene di odio.
“
Ok,
prenditela con me allora, me lo merito. Ma Frank no, lui è
sempre stato accanto a Gerard, l'ha sempre aiutato. Ha sacrificato i
propri sentimenti per lui!”
Mike
mi guarda stupito per qualche secondo ma poi ricomincia a urlare.
“
Frank
ama Gerard! Non dire cazzate! Tu sei la sua scopata ma lui ama mio
fratello! Mettitelo bene in testa idiota!”
mi
sta urlando a due centimetri di distanza, ma non è questo a
spaventami, è piuttosto il senso delle parole che ha detto.
E
la paura che quel senso sia vero.
“
Basta
Mike..”
la
voce di Frank si fa spazio nella mia confusione. Sembra stanca, la
voce di un uomo che si porta dietro un peso eccessivo per le sue
spalle.
“
Ti
prego..basta!”
e
il suo tono deve essere talmente stravolto che anche Mike si zittisce
e si siede buono su una poltrona, fissando la stanza dove riposa
Gerard e in cui si trova anche Bert.
**
Gerard's
POV
“
Avanti
sputa il rospo!”
guardo
Bert con aira di sfida. Non mi convince per niente questo suo
comportamento da crocerossina. Mi nasconde qualcosa. Non si
è
mai comportato così con me prima. Mai.
“
di
che parli Way?”
sorride.
Dio quanto odio quel sorriso. Lo odio perchè non molto tempo
fa mi ha condannto a fare qualunque cosa solo per vederlo.
Sacrificavo la mia dignità e il mio equilibrio a quel
maledetto sorriso. Quanto sono stato idiota.
“
Avanti
McCracken, tu mi nascondi qualcosa! Spiegami perchè sei
così
buono con me!”
“
Perchè
mi dispiace vederti star male..” risponde distogliendo lo
sguardo
da me.
Scoppio
a ridere.
“
Non
dire cazzate! Non ti è mai dispiaciuto neanche quando eri tu
a
farmi del male! Anzi sembrava che ti eccitasse...”
“
Beh,
le persone cambiano Gee. E poi questa volta non sono stato io a
ferirti mi pare..”
sento
di nuovo la fitta al petto. Deve essere il cuore allora. Mi arrotolo
tra le coperte e do le spalle a Bert. Perso nello scambio di battute
con Bert ero riuscito a dimenticarmi per un attimo di Frank, ma ora
il dolore per il suo tradimento torna prepotente in tutta la sua
forza. Sento le lacrime scendere e bagnare il lenzuolo.
“
Fottiti
Bert!”
sibilo
tra le lacrime mandando saette di odio nella sua direzione. Ma lui
sembra ignorare il mio astio e si sdraia vicino a me nel letto,
abbracciandomi. Tento di divincolarmi ma la sua presa è
forte,
e in fondo non mi infastidisce neanche eccessivamente.
“
Non
hai bisogno di fingere di essere forte con me Gerard, piangi
pure...”
smetto
di agitarmi e resto immobile nella sua stretta mentre le lacrime
iniziano a versarsi con le parole. Forse non è lui la
persona
giusta con cui sfogarmi ma al momento mi sembra
l'unica possibile.
Snocciolo
improperi contro Frank, mischiati a dichiarazioni di amore nei suoi
confronti. Passo da insulti e giuramenti sul fatto di non volerlo
più
vedere a pregare qualunque santo perchè lui torni da me.
Tutto
questo mentre Bert continua a tenermi stretto a se e ad accarezzarmi
i capelli senza fiatare. Restando semplicemente inerme ad ascoltare
le mie parole senza senso.
Non
so quanti minuti passino prima di sentirmi svuotato e stanco di
piangere, stanco di parlare, stanco di soffrire. Mi volto verso Bert
trovandolo a pochi centimetri da me, ancora attento ai miei movimenti
e alle mie parole.
“
Perchè stai qui Bert?”
gli
chiedo sottovoce. Nonostante tutto sono ancora qui ad attendere la
fregatura.
“
Perchè l'hai deciso tu. Io posso
abbandonarti
solo se c'è qualcun'altro a proteggerti. E ora non
c'è
nessuno a cui tu permetta di avvicinarsi..quindi ci sono io. E
poi..”
mi
scosta un ciuffo dal volto e io mi perdo nella dolcezza del
movimento.
“
E poi..?” lo incalzo. Tentando di
costruire una realtà
che mi porti via da questa immagine così illusoria di
quest'uomo da cui voglio però liberarmi.
“
E poi lo faccio per Quinn...”
mi
allontano da lui per
guardarlo meglio.
“ Quinn? Cazzo c'entra
Quinn?” esclamo, anche se forse un pezzetto del buco nero
inizia a
diradarsi.
“ Beh, mi fa piacere che
la pensi così. Hai ragione! I problemi sono tra te e
Frank...Quinn non c'entra nulla..”
“ Co..” sto per
chiedere spiegazioni quando i miei pensieri mi distraggono e i
ricordi mi ripropongono quello che avevo dimenticato. Mikey che mi
sveglia, scambia qualche battuta acida con Bert e mi sorregge nel
camminare. Arriviamo alla porta e lì ci sono Frank e Quinn.
Frank e Quinn che si baciano. No, non può essere.
“ Quinn è
l'amante di Frank..” sussurro incredulo. Non avrei mai
pensato che
sarebbe stato in grado di fare una cosa del genere. Lui sempre
così
solare, così sorridente, una di quelle persone talmente pure
che non ti aspetteresti mai una cosa del genere.
“ Non è colpa
sua, lui ha cercato di tenersene fuori ma...”
zittisco
Bert mettendogli
una mano sulla bocca. Non voglio sentire puttanate. Non voglio che mi
tessa le lodi di Quinn, non me ne frega un cazzo.
“ Voglio
parlargli...digli di venire qui!”
“ Cosa?” mi chiede
Bert incredulo. “ Con chi vuoi parlare?”
“ Con Quinn..”
“ No! Mi spiace ma non
mi pare una buona idea. Tu non lo conosci ma se avesse avuto una sola
opportunità di evitare tutto questo lo avrebbe fatto. Non mi
va di lasciarlo solo con te che lo offendi. Ha già sofferto
abbastanza per questa storia. “
sento
la rabbia montare.
Perchè nessuno pensa al mio dolore invece?
“ Anche io sto soffrendo
sai?”
“ Ha già
rinunciato a Frank una volta per te, non è giusto che lo
faccia ancora!”
“ Cosa? Che cazzo stai
dicendo? Da quanto va avanti questa storia tra loro due?”
mi
libero completamente
dall'abbraccio e mi alzo dal letto. Ora il mio odio è cieco.
“ Mi dispiace Gee, ho
già condannato Quinn una volta al mio egoismo, non posso
farlo
un altra volta. Quando noi abbiamo rotto lui e Frank avevano una
storia. Frank ha scelto di stare con te perchè sapeva di
essere l'unico a poterti aiutare..”
“ Non dire cazzate!
Frank mi amava e mi ama ancora!”
sto
praticamente urlando
ma non mi importa. Il mio mondo non può crollare
così
ora.
“ Si certo che Frank ti
ama. Non l'avrebbe mai fatto altrimenti..credo ti ami più di
ogni altra cosa e persona ma..”
“ Ma?”
“ Ma c'è Quinn.
Io non so cosa ci sia tra loro ma se ci sono ricascati dopo anni e
con così tante avversità forse...”
“ Vai fuori!” urlo.
Non ho voglia di ascoltarlo. Dovevo saperlo che il suo scopo era solo
quello di ferirmi. Probabilmente si starà inventando tutto
solo per farmi del male. Dovevo capirlo prima. Le persone non
cambiano, non succede.
“ Alza il culo e vai
fuori da qui McCracken! MUOVITI!”
lui
ubbidisce senza dire
una parola e si chiude la porta alle spalle. Appena è fuori
mi
lascio crollare a terra e scoppio a piangere.
Qualcuno
mi dica che non è
vero.
Mi
scuso per il tempo di
attesa e soprattutto per il fatto che almeno per un mesetto
sarò
un pò assente. Settembre è mese di esami, e io
sono già
immersa nello studio, prevedo che la situazione andrà
peggiorando nei prossimi giorni. Inoltre scusate l'egoismo ma nei
pochi ritagli di tempo liber preferisco stare fuori e sfruttare gli
ultimi scampoli di estate tra locali all'aperto, piscine e
quant'altro.
Scusate
anche se non
riesco a rispondere alle recensioni ma devo uscire e sono in
stra-mega ritardo. Bacione a tutte! Spero a presto ma non prometto
nulla....
|
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Capitolo 13 *** Is your choise....decide! ***
Quinn's
POV
Il
rumore di una porta ci fa tutti voltare nella sua direzione,
distraendoci dalla nostra contemplazione del nulla. È Bert.
Mikey
si scaglia subito in piedi dalla poltrona e lo investe di domande.
“
Allora
si è svegliato? Come sta? Come ti è sembrato? Ha
chiesto di me? Vado da lui!”
si
sta per avventare sulla porta ma Bert lo blocca.
“
No
Mikey, credo sia meglio di no..”
“
Cosa??
E perchè no? Chi cazzo sei tu per dirmi se posso o meno
vedere
mio fratello? “
urla
Mikey agitandosi per liberarsi dalla presa di Bert. Guardo la scena
con un macigno sullo stomaco, mi sento talmente male a pensare di
essere il mostro che ha generato questa situazione del cazzo che non
riesco a reggerne il peso.
Mi
volto verso Frank e vedo la mia stessa angoscia riflessa sui suoi
tratti. Mi sembra di essere tornato a quella sera in cui tutto
è
cominciato, qualche anno fa. Mi ricordo tutto di quei momenti, ne ho
conservato gelosamente il ricordo e sono corso a riviverli non appena
mi sentivo solo. La tristezza, l'angoscia e l'incapacità di
ribellarci a quell'amore che ci legava ci hanno fatti incontrare, ci
hanno portato alla condivisione dei nostri due corpi. Ci hanno
cullato nell'illusione che i nostri incontri fossero solo una
scappatoia della solitudine. Invece il tempo ci ha dato un altro
finale, uno che non ci si aspettava. Pensavo di essere la comparsa
che reggeva la storia dei due protagonisti, e invece ci siamo
liberati del nostro ruolo di spalle per prenderci il ruolo da star.
Ora tutti i riflettori sono puntati su di noi, è il nostro
il
destino che tutti aspettano di conoscere. Adeguandomi a questo ruolo
da eroe romantico che mi sono appena affibiato dovrei alzarmi e
prendere in pugno la situazione, zittire Mikey, baciare Frank forse.
Mi prendo la testa tra le mani e mi arruffo i capelli in preda a un
irritante indecisione. Forse sono un codardo ma vorrei solo sparire
in questo momento.
Il
calore di una mano sulla mia schiena mi fa riprendere dal mio delirio
e voltare alla mia sinistra dove vedo Frank guardarmi apprensivo. Gli
sorrido tristemente e lui abozza un sorriso dotato dello stesso
carico di malinconia.
Il
nostro gioco di sguardi viene interrotto dal rumore di una porta che
si apre e che riesce a zittire con il suo suono persino le proteste
di Mike. Sono uno stupido, è ovvio che le mie manie di
protagonismo si infrangano nel nulla quando arriva lui a rendermi
vivida ancora una volta la certezza che, per quanto io possa anche
provarci, non riuscirò mai a reggere il confronto con lui.
Non
ha ancora articolato una sola sillaba, ma ha già catalizzato
l'attenzione di tutti.
“
Gee!”
Mikey rompe il silenzio con un gridolino che mischia sollievo a
preoccupazione. Fa per corrergli incontro, finalmente libero dalla
presa di Bert, ma Gerard lo blocca con un solo gesto della mano.
È
insopportabile questa sua capacità di zittirci solo con lo
sguardo. Mike lo guarda immobile e tutti lo seguono nel suo lento
avanzare lungo la sala. Sta camminando verso di noi, ma mi pare
palese che la sua meta sia il ragazzo accanto a me. Invece il suo
passo strascicato si ferma esattamente davanti a me. Alzo gli occhi
verso il suo volto e ci trovo due occhi pieni di ingestibile
confusione ma affogati in due pozze di odio.
“
Quinn
devo parlarti. Vieni di là!”
Devo
parlarti, non posso o voglio. Devo. E nessuna domanda, ma un ordine
perentorio da eseguire subito e senza obiezioni. Lascio sbuffare la
mia anima e mi alzo dalla sedia su cui ero imbalsamato.
Sto
per seguirlo quando una voce si alza per infrangere il silenzio e
bloccarci.
“
Gerard..non
credo sia il caso, i nostri problemi non lo riguardano! Prenditela
con me!”
Il
cantante si blocca davanti a me e si volta verso Frank. Una risata
ironica gli affresca il volto.
“
Davvero
commovente Frank..con te parlerò dopo, non preoccuparti!
Quinn?”
mi
dice facendomi cenno di attraversare la soglia della porta e entrare
dentro la stanza. Faccio un cenno di assenso e abbandono la sala. Mi
volto solo un istante e vedo Frank che mi guarda affranto.
Gli
sorrido cercando di rassicurarlo, ma l'ombra della porta che si
chiude taglia il nostro contatto visivo.
Ora
sono solo con Gerard.
Cazzo.
**
Gerard's
POV
Eccolo
qui, davanti a me. Questo insulso sottoprodotto di un paese inutile
che osa minare la mia felicità. Lo osservo pensando a cosa
possa averci trovato Frank in uno come lui. Ok, potrebbe anche essere
considerato carino in un qualche strano modo, ma non da lui, non dal
mio amore. Non ci credo.
“
Cosa
volevi dirmi Way?”
mi
chiede con irritante tono inquisitorio. Al solo pensare che Frank sia
andato a letto con lui mi sale il sangue alla testa e avrei voglia di
picchiarlo a sangue. Invece riesco a contenermi e permetto al mio
nervosismo di mostrarsi solo nel sorrisetto sarcastico che mi
imbratta i volti.
“
Nervoso
Allman?” chiedo avvicinandomi lentamente a lui con sguardo
omicida.
Lui mi squadra in silenzio prima di sbuffare.
“
Vuoi
picchiarmi Way?”
Sorrido.
“
No.
Voglio semplicemente renderti chiara una cosa Allman...”
mi
avvicino a lui parlandogli basso nelle orecchie, imprimendogli
più
astio possibile.
“
Frank
è mio!”
Lui
mi guarda con sguardo perso, forse non tutto è perduto.
È
davvero stato una scappatella e basta. Ma soprattutto qualunque cosa
sia successa non mi importa, io voglio solo che lui torni da me.
“
B-beh..forse
dovrebbe scegliere lui..no?”
chiede
con un tono che ha dello speranzoso. Mi accendo una sigaretta
troncando di netto il mio nervosismo. Lo osservo qualche secondo e
sono in grado i vedere le emozioni che si agitano dentro di lui.
È
insicuro, è triste e si sente in colpa.
“
Ti
prego...” sussurro cercando di oliare i miei occhi con un
pò
di liquido lacrimale. “ ti prego, non portarmelo
via...”
poi
mi siedo sul letto, con lo sguardo perso nel vuoto. La cenere della
sigaretta viaggia senza impedimenti verso il pavimento.
Lo
osservo esitare, non sa cosa fare. È talmente banale da
sembrare quasi inquietante. Io intanto lascio scivolare la cenere
dalla mia sigaretta e aspetto la sua reazione.
“
Perdonami io...non volevo..io
non..”
copre
il volto con le mani, forse sta anche tentando di nascondere delle
lacrime data la sua voce strozzata. Eppure non riesco a provare
comprensione verso chi anela al mio stesso paradiso.
“
Io lo amo Quinn, ti prego non farmi
questo..”
dico
con il tono più triste e melenso di cui sono capace. Lo vedo
liberare il peso dei suoi occhi dalle mani, sono rossi e mi guardano
pieni di dolore. Riesco quasi a sentirmi in colpa io, ma è
lui
il bastardo che mi ha fottuto il ragazzo, non si merita certo la mia
pena.
“
Ok...”
sussurra
in modo quasi impercettibile, tanto che sono costretto a richiedergli
cosa abbia detto.
“
Ok..” ripete, guardandomi dritto
negli occhi, ed è
assurdo che io mi senta in colpa per il dolore in cui naufragano i
suoi occhi. “ Ok, io..rinuncerò a
lui..cercherò di
stargli lontano..io..non..”
ma
non finisce la frase perchè viene rotta dai singhiozzi.
“
Vai via, ti prego...andate via..”
mi
urla tra le lacrime che scompaiono dietro i capelli scombinati. Mi
allontano in silenzio, uscendo dalla stanza, e chiudendomi la porta
alle spalle. Appena fuori sospiro appoggiandomi con la schiena al
legno, quando rialzo gli occhi incontro quelli verdi di Frank che mi
guardano con rabbia.
“
Cosa cazzo gli hai detto?”
La
rabbia con cui ricopre il suo corpo mi infastidisce e mi rattrista
allo stesso momento.
“
Gli ho detto la
verità..” sussurro
avvicinandomi a lui e alle sue labbra “ che ti
amo!” sorrido
poggiando le mie labbra sulle sue, mi permette di approfondire il
nostro bacio ma non appena il nostro gioco di lingue finisce e riapro
gli occhi i suoi sono ancora gelidi.
“
Sei un bastardo!”
mi
dice contro lasciandomi basito. Ci stiamo fronteggiando e i lampi che
mi lancia non possono che ferirmi.
“
Ehy! Guarda che sei tu quello che si
è fatto
fottere da un altro! Non dare del bastardo a me!”
“
Fammi passare!” sibila
restringendo gli occhi a due
fessure.
“
Non ti lascerò andare da lui..io
ti amo! Per lui
cosa sei? Una scopata occasionale? Basta vedere che ha deciso di
rinunciare a te senza batter ciglio!”
“
Cosa?” la rabbia che animava i
suoi occhi si trasforma
in confusione.
Approfitto
della sua anima persa per riavvicinarmi a lui e accoglierlo tra le
mie braccia. Gli deposito un bacio sulla tempia stringendolo un
pò
di più.
“
Lui non ti ama quanto ti amo io..”
Alza
lo sguardo confuso e mi guarda con gli occhi pieni di lacrime.
“
Gee! Perdonami, io..”
“
Ssshh!!” lo zittisco tirandolo a
me e baciandolo di
nuovo. Si lascia accogliere dal mio calore abbandonandosi
completamente contro di me. Quando ci stacchiamo sorrido, mentre lui
sembra ancora sconvolto. Povero cucciolo, a vederlo così
sembra ancora più tenero.
“
Andate via da questa casa!”
ci
giriamo verso la voce e ci vedo un Quinn sconvolto. Gli occhi di
Frank si fissano nei suoi, mi sento quasi un estraneo nel loro
scambio di emozioni.
“
Quinn..io..”
Frank
si allontana da me per dirigersi verso di lui, ma il biondo
indietreggia sottraendosi al tocco della sua mano.
“
Vai via Frank..non voglio vederti
più!”
dice
Quinn lasciandogli un ultima occhiata prima di voltarsi e andarsene.
Vedo
l'ombra di Frank correre verso di lui e artigliarlo per il braccio
facendolo voltare.
“
Cosa vuoi Iero?”
“
io..beh, Quinn, io...senti mi
dispiace..”
una
risata imbratta i tratti del volto del chitarrista dei The Used.
“
E di cosa Frank? La scelta spettava a te e
l'hai fatta,
mi pare. Non devi vergognartene, solo vattene ora...” dice
Quinn
passandosi una mano sul volto a sottolineare la sua stanchezza.
“
No, lasciami spiegare io..” ma il
biondo gli posa una
mano sulle labbra zittendolo.
“
non voglio spiegazioni Frank, voglio solo
che ve ne
andiate da casa mia tutti e tre, immediatamente!”
“
Ma..Quinny!” implora Frank quasi
tra le lacrime.
“
Addio Frankie..” sussurra Quinn
lasciandogli un casto
bacio sulle labbra. Se non sapessi che questo è il loro
addio
inizierei a urlare immediatamente.
Quando
Quinn si allontana per il corridoio salendo le scale mi avvicino a
Frank poggiandogli una mano sulla schiena. Lo sento rabbrividire al
contatto.
“
Dai, torniamo a casa” dico
prendendolo per una mano e
trascinandomelo dietro. Recuperiamo anche Mikey e ci avviamo verso la
macchina. Prima di entrare Frank getta un'occhiata alla casa alle
nostre spalle, la sua espressione mi stringe il cuore, sembra
così
dolce. Mi scompiglio i capelli ed entro in macchina. Lasciamo guidare
Mikey e Frank si siede dietro con me. Appoggio la testa sulla sua
spalla, sorridendo. È qui con me, in fondo, è
questo
che conta no?
“
Ti amo Frank..” sussurro. Lui si
volta verso di me,
stupito. “ Non abbandonarmi.” aggiungo prima di
chiudere gli
occhi e addormentarmi cullato dal rumore della strada che scorre e
dal suono del suo respiro.
Tadan!!
Ecco il nuovo capitolo! Non temete, siamo ancora lontane dalla fine,
e soprattutto ci saranno ancora un pò di colpi di scena. Ad
ogni modo, mi duole ammettere che ho fatto male i miei calcoli e che
oltre a settembre ho anche un ottobre pieno di esami ( sono in
università io nè..)! Quindi aggiornerò
un pò
più di rado, ma comunque aggiornerò...e ora i
ringraziamenti:
Crystal_
Hearth_: eheh..chissà dopo questo capitolo da che
parte
della barricata stai? Comunque non è inutile il tuo
commento,
io scrivo ma poi mi fa piacere sapere cosa ne pensi o come la vedi tu
la storia..
Fallen:
ahah! È vero povero Bertuccio, io tento di fargli fare il
buono ma proprio non gli riesce..ahah!! Gli ultimi sprazzi di estate
purtroppo si stanno esaurendo..sigh sigh! Però domani sera
festa in piscina! evvai!
echelon1985:
grazie mille!!
blaise_sl_tr07:
beh dai, per rispetto alla par-condicio ho deciso di far soffrire
abbastanza anche Quinn, sei contenta ora? Il nostro bel gerardino sta
un pò meglio, per ora almeno. Il fatto che tu ti immedesimi
così tanto non può che farmi piacere, soprattutto
se mi
fai quei complimenti sul mio modo di scrivere. Per il resto, hai
visto che di voi non mi sono dimenticata e sono qui ad aggiornare?
SweetPandemonium:
Si, si ho capito di chi parli tu....però boh, non posso
spoilerarti niente! Sono contenta ti piaccia la situazione intricata
in cui li ho cacciati, a me queste trame da beautiful esaltano! Gli
esami sono pesanti si, ma i miei non sono di riparazione, io sono
all'università...
OoglOO:
eheh, ti piacerebbe averlo tu Gee eh? Lo so, lo so!! oddio,
è
da un pò che sostieni Bert ma ancora devo abituarmici sai?
Anche Quinn ha un bel faccino da preservare! Povero...
Chemical
lady: uff! Meno male che non sei emo, altrimenti mi sarei
sentita
la coscienza sporca! Ihihih..scherzo! Per la fine, lieta o meno, ci
sarà da aspettare ancora un pò...
friem:
eheh, e invece vedi? Non c'è stato il periodo di separazione
tra Gee e Frank, non ora perlomeno, in futuro chi lo sa? Io non posso
mica spoilerare! Le vacanze le ho fatte anche io, una settimana, ma
non sono mai abbastanza!
The
fantasy: eheh..mi hai fatto morire! Il poveri Frank che non
si
capisce se è colpa sua o se è solo sfigato!
Ahahah!
Alla fine hai visto che non ci ho messo poi tantissimo ad aggiornare?
Bacioni
a tutte e alla prossima!!
Kira
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Capitolo 14 *** Shadow of the day ***
Gerard's
POV
La
luce del sole filtra dalle finestre, tutto quello che è
successo ieri sera sembra un sogno sbiadito, o meglio, un incubo.
Mi
sveglio mandando, come primo gesto mattutino, una mano a girovagare
sull'altro lato del letto. Quello dove si trova addormentato il mio
ragazzo, è così bello poterlo chiamare ancora
così.
E pensare che stavo per perderlo.
Il
contatto della mia mano con la sua pelle calda mi riporta alla mente
quello che è successo stanotte, e la voglia di avere di
nuovo
il suo corpo mi uccide.
“
Frankie...buongiorno!”
sussurro
contro la sua pelle prima di baciarlo. Ma la sua risposta si presenta
alle mie orecchie con uno sbuffo.
“ Gerard
per favore..” dice scocciato e tirandosi su. Si libera dalle
coperte in cui si era accartocciato e si alza dal letto abbandonando
la stanza, non prima di avermi lanciato un occhiataccia.
Sento
la rabbia devastarmi, la sfogo lanciando a terra la lampada che mi
sta di fianco e lasciandola infrangersi a terra.
“ Ehy
Gee..” la dolce voce di Mikey mi distrae dai miei pensieri
tristi.
“ Come va?” mi chiede sorridendomi e sedendosi di
fianco a me sul
letto.
“ Male,
mi odia Mikey!”
mi
cinge a se abbracciandomi, e accarezzandomi piano la testa.
“ Non
ti odia Gee, non può odiarti.”
“ E
invece si, mi odia perchè per causa mia non può
stare
con Quinn, sto sbagliando tutto vero bro?”
ma
lui mi sorride ancora.
“ Stai
solo lottando per la persona che ami Gee, non stai sbagliando
nulla.”
mi
abbandono tra le sue braccia, lasciandomi accarezzare dalla sua
dolcezza. Intanto continuo a pensare a Frank. Forse dovrei lasciarlo
stare, lasciargli scegliere liberamente con chi stare. Ma il pensiero
mi abbandona subito, lasciandomi inorridito. Non posso permettergli
di lasciarmi, non posso vivere senza di lui, non posso permettere che
lui decida di abbandonarmi.
La
nostra attenzione viene catturata da Frank che è tornata di
nuovo e ci guarda dalla soglia della porta.
“ Ha
chiamato Brian, chiede se qualcuno può andare a prenderlo.
Vado io.” ci comunica secco, senza alcuna emozione e con lo
sguardo
fisso sul muro.
“ Ti
accompagno!” gli dico veloce ma lui mi fulmina di nuovo con
lo
sguardo.
“ No
grazie, vado da solo.”
e
così dicendo si eclissa fuori dalla stanza. Guardo di nuovo
Mike ma mi guarda impotente.
Quinn's
POV
“
I close
both locks below the window
I close
both blinds and turn away
Sometimes
solutions are not so simple
sometimes
goodbye's the only way
And the sun
will set for you..”
Consegno
alle parole di
questa canzone il compito di giocare con la mia tristezza e
plasmarla. Stacco la corrente ai neuroni per impedirgli di pensare
che per l'ennesima volta sono caduto senza difese, sfracassato al
suolo come un suicida romantico. Immerso nel regno delle tenebre a
pregare che l'alba non arrivi, per la semplice ragione che non trovo
tra le mie virtù la forza di affrontare la luce del giorno e
tutto quello che le ruota attorno. Così resto immobile in
questa stanza sospesa al di fuori dal mondo. E mentre fuori la luce
del sole si sparge indisturbata da ore, qui è ancora notte.
Buio e spettrale come la mia anima. Non ho voglia di niente,
nè
di sorrisi di circostanza, nè di sguardi di biasimo,
nè
di pacche sulle spalle. Non ho voglia di sentirmi dire che “
Passerà”. Io non voglio che passi. Non voglio
dimenticarmi
di lui e chiudergli la porta in faccia. Continuo a conservare la
speranza che lui ritorni da me, e anche se tenere accesa questa
speranza non può che farmi male non riesco ad ucciderla.
Il
rumore sordo che arriva
dalla porta mi fa sbuffare, da quando Frank ha abbandonato questa
casa sarà il decimo tentativo di Bert di entrare.
“ Bert, per la centesima
cazzo di volta! Lasciami stare da solo!!”
Urlo
fregandomene del
fatto che lui non c'entra nulla con la mia tristezza, e che sta solo
cercando di aiutarmi, ma non sono in grado di usare il mio apparato
diplomatico in questo momento. Ma, ignorando i miei ordini la porta
si apre lo stesso rivelandomi la presenza di una figura. Sto per
scagliarmi ancora in assurdi improperi quando capisco che non
è
Bert.
“ Brian!!” urlo.
Lui
sorride entrando nella
stanza e chiudendosi la porta alle spalle, escludendo gli sguardi
curiosi di Bert e Wil dalla visione della mia stanza.
“ Ma come? Mi assento
qualche giorno e qui succede di tutto!”
“ M-ma c-come fai a
sapere?” poi una lampadina mi si illumina “ Bert e
Wil eh?”
si
viene a sedere di
fianco a me, puntandomi i due occhi blu addosso.
“ Si, diciamo che Wil e
Bert mi hanno dato un esilarante versione teatrale di quanto
è
successo ma ho parlato con Frank, è venuto a prendermi
all'aereoporto.”
Sentire
quel nome mi fa
scattare come una molla, mi alzo fronteggiando Brian con odio, ma la
mia rabbia svanisce nel vedere che i suoi occhi non variano e restano
tranquilli.
“ Quinn, lui vuole..”
“ Non mi interessa!”
abbaio tagliando la sua frase. “ Non me ne fotte un cazzo di
quello
che vuole lui!”
Brian
mi guarda
comprensivo, aspettando che mi zittisca, poi tranquillamente
riprende.
“ Vorrebbe vederti per
chiarire quello che è successo, non credi che almeno questo
glie lo devi?”
Gli
occhi mi si accecano
di rabbia e di lacrime. Come può venire qui a dirmi questo?
Come se fossi io il cattivo della situazione, come se non fossi io
quello che è stato preso per il culo. Lo sguardo di Brian
è
ancora in attesa di una risposta. Inspiro profondamente cercando
tracce di quella diplomazia che ho ormai perso e che potrebbe
aiutarmi a non urlargli contro.
“ Chiariamo un paio di
cose Brian. Io non gli devo proprio niente. E poi non ho voglia di
stare a sentire la ragione per cui ha scelto Gerard, non mi
interessa. Ha scelto lui, è questa l'unica cosa che conta.
Sapere la ragione non mi farà stare meglio, e poi non voglio
vederlo. Non credo di esserne in grado.”
“ Come vuoi Quinn..”
dice accondiscendente. Poi mi porge un biglietto. Sopra c'è
scritto il nome di un pub e un ora, le 19.30. Guardo quelle piccole
lettere blu sul foglio enon ne colgo il senso.
“ E questo cos'è?”
Si
volta a guardarmi, un
sorriso furbo spalmato sul volto.
“ Il luogo e l'ora del
tuo appuntamento con Frank. Te lo lascio caso mai cambi idea.”
Mi
fa l'occhiolino prima
di sparire dalla stanza senza lasciarmi il tempo di replicare. Resto
da solo con il bigliettino, mi tremano le mani, sono nella merda.
Ciao!!
Dal prossimo
rientriamo nel vivo della storia, lo prometto. Nel mentre ditemi cosa
ne pensate di questo.
FrankieLou:
povero
gee, deve riconquistare il suo amore...come si dice b amore e in
guerra è tutto concesso;
Fallen:
eh si Gee è
sempre una sorsa di sorprese;
Elyrock:
no no il
tuo mega commento è tutto esatto, è esattamente
quella
la piega che ho dato alla storia, ora però Frank
è
incazzato con Gerard perchè si sente in trappola, e forse
rivedrà Quinn, quindi chi lo sa come andrà?
Chemical
Lady: Sul
fatto che Frank ama Quinn ok, ma su Gee e Bert mmhh...non saprei eh?
Comunque no, ti prego, non diventare emo! Va bene esserlo nel look,
ma nello spirito no ti prego! Non voglio essere responsabile di polsi
tagliati!
SweetPandemonium:
già Gee è stato davvero un bastardo, ma lo ha
fatto per
tenere il suo amore! Vedremo che succederà ora che Frank e
Quinn forse si rivedono;
OoglOO:
ma ma ma
sei incredibile! Il povero Quinn non è che deve fare il
martire, è che povero, lascia lbera la persona che
ama..è
Gee che fa il bastardo, ammettilo!!
blaise_sl_tr07:
lo
spin-off di E.R.!!! Ma è una notizia meravigliosa!!! Non
sono
io la cattiva, è la vita! Niente pov di Frank, per ora
almeno,
ma mi sa che tra un pò sarà indispensabile.. la
tua
recensione è come sempre bellissima! Grazie mille!
Friem:
mah, la fine
non la immagino neanche io per essere sincera...ma mi
impegnerò
per non deludervi. Grazie e buona fortuna anche a te per gli esami!
|
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Capitolo 15 *** frozen hearth ***
Quinn's
POV
Fa
freddo. Ma non è quel gelo che ti avvolge quando arriva
l'inverno, no. E' un freddo diverso. È ghiaccio frantumato
nelle vene, che le blocca e impedisce al sangue di circolare e
scaldare il corpo. Gli impedisce di arrivare al cuore, il caldo
muscolo palpitante ora è sommerso da gelo inibente. E poi
sento i neuroni ghiacciati, talmente immobili che la mia testa mi
sembra solo un ronzio vuoto.
Fa
freddo, e neanche l'atmosfera calda e accogliente del pub in cui sono
appena entrato sembra in grado di sciogliermi. Ricambio gentilmente
il sorriso della cameriera che mi viene incontro, le dico che
c'è
una persona che mi aspetta, mi indica un tavolo a cui scorgo una
persona di spalle. Il muscolo che mi batte nel petto sembra salvarsi
improvvisamente dalla glaciazione e inizia ad agitarsi impazzito. Mi
avvicino lentamente al tavolo e alla figura di spalle, cercando di
impedire al cuore di esplodere all'improvviso fuori dal petto. Ma
tutti i miei sforzi svaniscono quando lui si volta verso di me e fa
l'ultima cosa che dovrebbe essergli concesso fare, per la mia
integrità mentale perlomeno. Sorride.
Ed
io capisco che qualunque cosa mi dirà probabilmente
finirò
per accettarla senza obiezioni, e forse non riuscirò ad
ascoltare metà del discorso se lui sarà ancora
intenzionato ad usare quel sorriso contro di me.
Mi
siedo di fronte a lui senza una parola, cerco di guardarlo con aria
incazzata ma mi è impossibile. Vorrei solo abbracciarlo,
baciarlo e costringerlo a passare con me il resto della sua vita. Ma
non lo faccio, non muovo un solo muscolo nella sua direzione. Lo
sguardo colpevole che si porta addosso mi propone crudele il trailer
del suo discorso che sta per arrivare. Ma bravo Quinn, anche stavolta
sei venuto a farti fare il classico discorsetto salva-coscienza dal
ragazzo di turno. Solo che speravo fosse diverso con lui, in fondo di
lui mi sono innamorato. Stringo gli occhi e mi libero del pensiero,
concentro le mie attenzioni su di lui, che mi guarda in apprensione.
“
Parla!”
gli ordino in modo perentorio, il tono che uso è duro ma
è
l'unico che mi posso concedere.
“
C-come
va?” mi chiede timidamente, ma l'occhiataccia che gli riservo
gli
rende subito vivido il suo errore.
“
Parla
Frank..” ripeto duro. Lui mi guarda perso, e il suo sguardo
mi fa
male. Vorrei cancellargli quell'aria indifesa con i miei baci, ma
non servirebbe a nulla. E allora continuo a cucire la mia maschera di
falsa durezza.
Ne
osservo ogni movimento, colgo con un groppo in gola il nervosismo che
sfoga su un povero tovagliolo di carta facendolo a pezzi. Sto morendo
nell'attesa fino a che il suono della sua voce non irrompe nello
spazio intorno a noi.
“
Scusami!”
Sorrido
freddo, deluso dal fatto che le mie previsioni si stanno ancora una
volta rivelando vere. Dovrei smetterla di farmi illusioni una volta
tanto.
“
Frank
smettila..non ho bisogno delle tue scuse..” dico affranto.
Sto per
alzarmi ma lui mi trattiene per un braccio. Lo fisso negli occhi, e
li trovo pieni di dolore.
“
Fammi
parlare!”
mi
siedo di nuovo al tavolo guardandolo in attesa.
“
Ok,
parla...”
“
Voglio
stare con te...”
alzo
lentamente gli occhi dal tavolo e lo guardo incredulo. Non farti
fregare Quinn, non credergli subito.
“
ma?”
chiedo contrariato.
Lui
mi guarda scuotendo la testa. “ Non c'è nessun ma
Quinn, io
voglio stare con te e basta!”
Lo
guardo incredulo, sbarrando gli occhi che lascio a riposare sul suo
volto. E sul suo sorriso.
Il
mio silenzio lo induce a toccarmi, posare la sua mano sul mio
braccio. E in quel momento sento il calore arrivare e liberare quelle
parti di me che ancora erano cristallizzate in gelido torpore. Ed
è
il peso delle sue labbra sulle mie la cosa che più di ogni
altra mi impone di riacquistare la mia posizione sulla Terra e
rispondere ai suoi stimoli. Mi immergo nel calore della sua saliva
che si mischia con la mia, andando in profondità nella sua
trachea e concedendo alle mie mani di esplorare quanta più
pelle possibile. Ci stacchiamo dopo interminabili minuti, e
già
sento freddo di nuovo e il terrore mi avvolge. Ma basta guardarlo
sorridere e tutto riacquista calore.
“
Se non ci diamo un contegno ci arrestano
per atti osceni
in luogo pubblico..”
mi
dice non smettendo di guardarmi, mi perdo in quegli occhi sorridenti
e maliziosi e lo tiro di nuovo a me.
“
Non mi importa, non ho nessuna voglia di
contenermi, ora
che ti ho..”
dico
lasciandogli una scia di baci sul collo.
“
Che ne dici di andare da te allora? Anche
io fatico a
contenermi..”
mi
chiede mentre si accocola tra le mie braccia. Non lo faccio finire di
parlare che siamo già in rotta verso la macchina.
Ancora
non ci credo.
**
Gerard's
POV
Il
rumore del campanello mi fa sperare che oltre quella porta compaia
Frank. Ma nello stesso istante in cui Ray va ad aprire mi rendo conto
che la mia illusione è del tutto inutile, non è
lui
quello che ha appena messo piede in casa.
È
Brian. E Frank? mi chiedo. Vorrei chiederlo anche a lui ma ho il
terrore di avere una risposta che possa dare fondamento ai miei
dubbi. Ho la fottuta paura che mi dica che il mio ragazzo non
è
affatto andato a prenderlo, ho la fottuta paura che lui sia da Quinn.
“
Ehy Gee, non mi saluti?”
la
voce allegra di Brian mi fa voltare verso di lui. Gli altri lo hanno
accolto con grandi sorrisi, abbracci e pacche sulle spalle ma io non
riesco a riservargli altro che un breve sorrisetto triste, che mi
increspa impercittibilmente le labbra per poi sparire.
“
Ciao Brian..” dico con voce
atona.
Il
silenzio si spalma nella stanza, aumentando l'imbarazzo. Se ci fosse
stato Frank probabilmente se ne sarebbe uscito fuori con una battuta
che avrebbe rotto il silenzio e disciolto l'imbarazzo. Ma Frank non
c'è.
“
Frank non era con te?” la voce di
Ray si intromette
per fare questa domanda scomoda a Brian, lo osservo e vedo per un
attimo un ombra passare sul suo sorriso. Ma forse è solo una
mia impressione dato che quell'ombra se ne va via dopo qualche
secondo.
“
E' venuto a prendermi in aereoporto, ma poi
mi ha
lasciato all'albergo. Mi ha detto di avere delle cose da
fare..arriverà presto, credo. “
“
Beh, possiamo chiamarlo..”
propone Ray. Non c'è
nessuno tra loro che sappia cosa è successo, nessuno a parte
Mikey, eppure questo accanimento nel volerlo avere qui con noi mi
opprime. Riesco a percepire la confusione di Ray e Bob, e il
nervosismo di Mike ogni volta che si parla di Frank. E anche Brian mi
sembra strano.
Mi
accendo una sigaretta sperando che la nicotina si porti via tutto il
mio dolore, ma non ne è in grado. Forse servirebbe
dell'alcol.
“
Non risponde..” mi giunge l'eco
della voce di Ray,
impegnato col suo cellulare. Ci guarda preoccupato. “ Che
faccio?”
“
Bah, proviamo più
tardi..” suggerisce Bob,
aprendosi una birra e sedendosi di fianco a me sul divano.
“
Già, magari è
impegnato a fare un pompino
a Quinn, non disturbiamolo!” sbotto fuori alzandomi dal
divano e
dirigendomi a passi veloci verso la mia stanza. Non bado alle voci
che pronunciano il mio nome pregandomi di tornare indietro. Mi
dispiace ma non ho le arterie diplomatiche sufficienti per
intrattenere una piacevole conversazione con loro. La mia mente
è
ingombrata da pensieri e immagini che vorrei uccidere, ma non ne sono
in grado. Mi chiudo la porta alle spalle e mi lascio scivolare sul
pavimento.
“
'Cause tha hardest part of this is
leaving you..”
canticchio
a bassa voce mentre le lacrime iniziano a scendere.
Scusate
per la lungghezza di questo capitolo...so che avrei dovuto recuperare
lo scorso scrivendo un chilometro ma la realtà è
che
altrimenti l'aggiornamento ve lo sareste ritrovate il mese prossimo!
Quindi, capitoli più corti e meno attesa! Come vi sembra la
proposta?? Ora posto ed esco...scusatemi se non rispondo ai commenti
ma vi amo e vi ringrazio tutte!! Avete commentato in tantissime e io
vi voglio strabene per questo..anche per altre ragioni in
realtà..bah, ora vado altrimenti mi fucilano.
Baci
chimici a tutte!!
E
un ola a Quinn Allman, solo perchè esiste...ti adoro!!
|
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Capitolo 16 *** Love is a pathology ***
Un
avvertimento: qualunque sia la reazione che avrete dopo la lettura
del capitolo ricordatevi che questa è tutta finzione e poi
guardate questa foto..insomma, Gerard e Quinny si vogliono bene!!
Quinn's
POV
“
C'è qualcosa dentro di
me
che
è sbagliato e non ha limiti,
e
c'è hai qualcosa dentro di te
che
è sbagliato e ci rende simili.
E
un bacio sporco sa
spogliarmi
il cuore dagli incubi.”
Sudore.
Calore. Adrenalina.
Rotolo
verso Frank con un sorriso a trentadue denti e lui mi accoglie
abbracciandomi. Lascio scivolare le mie dita lungo la sua schiena
sudata fino a farle perdere lungo la inea perfetta del suo sedere.
“
Sei
bellissimo..”
sussurro,
turbando così il placido silenzio che ci avvolge ora. Lui mi
sorride e si avvicina a me, mandando una mano sul mio petto e
lasciandomi segni inequivocabili di appartenenza sul collo.
“
Anche
tu..” sussurra tra un bacio e l'altro prima di lasciar
scivolare la
mano dal petto al bassoventre e farla arrotolare intorno al mio
membro non ancora stremato dal rapporto di prima.
“
Frank..ah”
lo
sento sorridere contro la mia pelle, prendo il suo volto tra le mani
per guardarlo meglio e perdermi ancora in quegli occhi nocciola,
mentre il movimento delle sue mani continua imperterrito. Inizio ad
ansimare forte quando velocizza il movimento, inarco la schiena e mi
lascio scappare un gemito strozzato. Nello stesso istante in cui mi
svuoto nella sua mano una melodia rimepie i vuoti della camera.
“
Sei
talmente bravo Frank che sento risuonare un pezzo metal..”
lui
scoppia a ridere e mi rifila una pacca sul sedere.
“
E
il cellulare cretino!”
dice
scendendo dal letto e andando a rovistare tra i suoi vestiti sparsi a
terra. Lo osservo godendo la vista del suo corpo nudo e il desiderio
mi invade nuovamente.
“
Trovato!”
esclama raggiante voltandosi verso di me. Poi si volta verso
l'apparecchio e resta immobile a fissare lo schermo. Ha un'aria
triste.
“
Che
c'è?”
Lui
si volta verso di me, continuando a stringere forte il suo cellulare.
“
E'
Ray!” mi comunica. Mi fiondo giù dal letto e mi
avvicino a
lui, abbracciandolo. Appoggio il mento sulla sua spalla e entrambi
guardiamo il cellulare che continua a squillare e a proporci la foto
di un Ray sorridente.
“
Non
rispondi?”
chiedo
aumentando la stretta per cercare di far finire i brividi che gli
percorrono la pelle.
“
E
se invece è Gerard che chiama col suo cellulare?”
sentire
quel nome mi fa rabbrividire. Che stupido, pensavo davvero potesse
essere tutto così semplice da dimenticarsi uno come Gerard
in
un pomeriggio? Davvero ci ho creduto?
“
Prima
o poi dovrai affrontarlo..”
gli
dico con voce dolce e ricoprendo la sua scapola con dei baci umidi.
“
Tu
sarai con me?”
mi
chiede con uno sguardo perso che non può fare altro che
farmi
impazzire per la sua bellezza e la sua fragilità.
“
Ma
certo piccolo. Io sarò sempre con te!”
lui
mi sorride e mi bacia con entusiasmo, tanto che perdo l'equilibrio e
roviniamo a terra entrambi. Il cellulare smette di trillare e ci
libera dal suo peso, anche se qualcosa in Frank si è
comunque
guastato. E anche in me. Gerard non è ancora un ostacolo
superato, ma è ancora lì che ci attende al varco.
In
fondo lo capisco, ama Frank. Ma so che anche io lo amo, non posso
lasciarmelo sfuggire dalle dita.
Gerard's
POV
“
Indossi il vuoto con classe,
ma
è tutto ciò che avrai.
Perchè
quando il dolore è più grande,
poi
non senti più.
E
per sentirmi vivo, ti ucciderò.
Ti
ucciderò.
Vedrai,
vedrai se il mio amore è una patologia
saprò
come estirparla via”
La
dolce accoglienza che mi riserva la mia stanza vuota viene corrotta
dalla presenza di Frank che è rimasta appiccicata alle
pareti
di questo luogo. Alle lenzuola, agli armadi. Il mio luogo di rifugio
si è rivelato essere una stanza delle torture in cui la mia
anima viene pungolata inj continuazione con il ricordo di Frank.
Sento
la porta aprirsi alle mie spalle, mi volto sperando sia il mio
piccolo Frank ma il mio entusiasmo mi muore in gola quando mi accorgo
che è Brian.
“
Ehy Ger..”
“
Ciao Brian..”
si
siede sul letto e mi fissa pensieroso.
“
Cosa ti turba Gerard?”
mi
volto verso di lui, non ho voglia di parlarne. Ma forse ne ho
bisogno, anche perchè quello di cui ho voglia io ultimamente
non sembra essere importante per nessuno. Così mi lascio
consolare dal mio manager e mi siedo di fianco a lui, lasciando che
il fiume di parole macchiato da rabbia, dolore e cinismo corra fuori.
“
E' quello che sai che ti uccide Gerard? O
è
quello che non sai?”
Lo
guardo. In effetti il non sapere dove sia Frank ora, o a cosa stia
pensando è la cosa che mi fa stare peggio. Non siamo neanche
riusciti a parlare di quello che era successo, l'ho trascinato
lontano da Quinn e pensavo di essere il vincitore della battaglia.
“
Chiama Quinn! Devo sapere se Frank
è lì!”
Brian
sgrana gli occhi e mi riserva un occhiata piena di dispiaciuta
disapprovazione.
“
Ger, non mi pare il caso..!”
“
Ti prego Brian! Altrimenti vado a casa sua
e glie la
sfondo!”
“
Ok!” si arrende senza insistere
oltre e estrae il
cellulare dalla tasca dei jeans, compone il numero e chiama.
“
Metti il vivavoce!” gli impongo.
Lui sta per ribattere
ma con un occhiataccia lo fulmino e dopo poco sento gli squilli del
telefono invadere la stanza.
“
..Pronto?”
l'odiata
voce di Quinn si palesa quasi subito e mi perfora le orecchie,
c'è
troppa gioia in quella voce. Troppa.
“
Ehy Quinny! Come va?”
“
Bene Bri, anzi molto bene direi..ma come
mai ha
chiamato? Hai qualche comunicazione da darci? Se è
così
ci sono anche gli altri qui con noi..”
“
I The Used al completo eh? “
“
Già..ehy! Ma perchè
non vieni qui da noi a
farti una birra?”
“
No grazie, sono dai MyChem in questo
momento. Mi sa che
resto da loro per stasera..magari un altra volta..”
“
Ah..”
la
voce di Quinn si eclissa dalla cornetta. Quel bastardo ha una
coscienza sporca quanto un fiume inquinato.
“
E come stanno? Come sta Gerard?”
salto
dal letto e sto per mettermi a urlargli contro ma la mano di Brian
sulla mia bocca me lo impedisce.
“
Bene, perchè? Devi dirmi
qualcosa Quinny?”
“
Eh? Io? No, no...era solo
curiosità!”
“
QUIIIINNNN!!! tesoro!! vieni di
là a mangiare?”
la
voce fuori campo che si insinua nella conversazione con la forza di
un ciclone è quella di Frank. La riconoscerei ovunque.
Inizio
a piangere mentre Brian libera la mia bocca dall'ostruzione della sua
mano. Mi fissa con i suoi due fari azzurri e mi porge il telefono.
“
Sfogati Gerard..”
guardo
il freddo apparecchio e interrompo la chiamata. L' abbraccio di Brian
mi fa scappare tutte le lacrime che pensavo di aver esaurito.
“
Lo so, lo so che il mio amore
è una patologia
vorrei
che mi uccidesse ora..”
Ciao!!
Beh, ho una buona notizia! Il capitolo successivo è quasi
finito quindi stavolta non dovrete aspettare troppo per leggervelo, e
vi anticipo già che ne varrà la pena. Poi, ah! Ho
scritto questi due capitoli, questo e il successivo, tenendomi
“
Ballata per piccole iene” degli Afterhours di sottofondo,
quindi
gli ho rubato qualche frase qua e là e anche i pezzi di
canzone in corsivo. Quella iniziale è “ La vedova
bianca”.
Gli altri due pezzi del capitolo sono prese da “ Ci sono
molti
modi”. Detto questo, spero che il capitolo vi
piaccia..però
ricordatevi che Quinny va amato!
Friem:
ehhhh!! siamo lontani dalla fine per cui può succedere
ancora
di tutto! Quindi non posso neanche assicurarti che non ci sia una
deviazione GerBert..anche perchè mi ha detto un uccellino
che
nel prossimo capitolo potrebbe succedere qualcosa..
ChemicalLady:
siii!! I support Quinn Allman too!! vai sorella!! Yo-yo..scusa
l'entusiasmo ma sei una delle poche che è dalla parte di
quinnuccio!
OoglOO:
giusto, l'importante è che Frank sia felice, brava. Ma senti
un pò te, non hai nulla da raccontarmi? Ultimamente le tue
frasi su msn sprizzano amore da tutti i pori..sei love-love con
qualcuo? Daiii..dillo alla tua amica kira, io sono anziana, queste
cose le devo sapere di diritto!!
SweetPandemonium:
eheh, ti capisco anche io sono combattuta tra i tre quando scrivo, e
in fondo dispiace anche a me per Gee. Comunque dal prossimo capitolo
il caro Bert sarà più presente, spero questo ti
renda
felice..
blaise_sl_tr_07:
te ti prometto che alla fine fine fine fine della storia ci
sarà
un lieto fine mi prometti che non mi cadi nela fase emo in cui sembra
versare il nostro piccolo Gee? Comunque hai ragione, Brian è
una meraviglia...dovrebbero essere tutti così al mondo! Come
va a Pisa??
The
fantasy: siiiii!!! Viva quinnuccio bello!!! Brava brava! Tifa
con
me!
Fallen:
eheh...si frankito ha fatto la sua scelta, in fondo non poteva andare
avanti così all'infinito. Dispiace a tutti per Gee, ma
magari
trova qualcuno che lo consoli..ihiih
FrankieLou:
brava brava brava!! sosteniamo tutte Quinny!!
|
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Capitolo 17 *** the ending is the greater ***
Quinn's
POV
“
Fai
ciò che devi, non guardare mai giù
perchè
sei ciò che vedi ,se
c'è un senso sei tu.
E
tutto è tranquillo intorno a te..”
Mi
volto verso l'immagine di Frank che mi guarda sorridente.
“
Ehy!
Cos'è quella faccia? Chi era?”
Gerard.
Era Gerard dannazione. Ho sentito distintamente Brian esclamare il
suo nome.
“
Allora?
Mi tradisci già?”
Sorrido
amaro mentre lui mi abbraccia.
“
No,
no..era Brian! Non ti tradirei mai lo sai..”
lui
mi guarda sospettoso ma poi la sua espressione si allarga in un
sorriso.
“
Dai,
vieni di là che Jeph e Dan hanno un regalo per
noi!”
“
Cosa??
Un regalo??”
“
Siii!!!”
esclama lui saltellando come un bambino e prendendomi per mano, ma
prima che le nostre due figure abbandonino la camera lo blocco, lui
si volta a guardarmi curioso. Con ancora quell'immacolato sorriso sul
volto. Con addosso quell'allegria che so lo abbandonerà dopo
quello che sto per chiedergli.
“
Gerard
sa di noi?” gli chiedo sputando fuori la frase insieme
all'aria
respirata.
La
sua espressione muta, ma non è quello a rendermi inquieto,
quanto piuttosto il silenzio che arriva successivamente protraendosi
per troppo tempo. O perlomeno per un tempo troppo lungo rispetto a
quello che posso sopportare.
“
Frank...rispondimi..”
“
Sei
arrabbiato?” mi chiede con due occhi che sembrano ancora
più
grandi.
Sospiro.
“
No,
non sono arrabbiato Frank! Vorrei solo sapere la
vertà..Gerard
lo sa?”
interminabili
attimi di silenzio si frappongono tra la mia domanda e la sua
risposta.
“
No..”
sento come un rumore di sottofondo sgranato che non può
essere
isolato dal resto.
“
Cosa?”
“
Ho
detto di no!” ripete dando alle parole un suono
più corposo
e equivocabile.
“
E
perchè non glie lo hai detto?”
Incalzo
mentre tutto ciò che riesco a vedere di lui è
solo la
sua massa di capelli castani spinta verso il pavimento.
“
Io..è
solo che..volevo dirglielo... ma...ecco..io...volevo stare con
te!”
sussurra frasi sconnesse e lo fa ricoprendosi di tanta tenerezza e
confusione che vedo corrompere subito tutta la mia decisione
nell'affrontare ora la questione. Non mi sto comportando per niente
bene con Gerard, ne sono consapevole, ma l'unica cosa che potrei fare
per lui al momento sarebbe lasciare Frank. E questo non riesco
proprio a farlo.
“
Tra
le alghe c'è un'eroe
che si sente giù,
era
uso arrendersi, non si arrende più.
Ogni
alba avrà anche un pò di morte dentro se,
niente
può minare me e te.
Sii
perfetto sorreggimi tu..”
Ci
ricongiungiamo al resto del gruppo abbandonando la camera e il
discorso Gerard. Lancio un occhiata a Frank e mi si annoda lo stomaco
a vederlo così depresso, senza neanche l'ombra del suo
solito
sorriso. Quanto mi odio in questo momento.
“
Allora
Frank? Pronto per il regalo?”
Lui
alza il volto imbambolato e lo fissa su Jeph. Guardo il mio bassista
con curiosità chiedendomi come abbia fatto a capire subito i
contorni della nostra relazione. Chi lo sa, superpoteri dei migliori
amici, o semplicemente qualcuno lo ha tenuto aggiornato sulle mie
confidenze. Qualcuno che risponde al nome di Bert McCracken per
esempio.
“
Siii!!!”
sembra
riesumare un pò di buon umore e questo non può
fare a
meno di farmi sorridere.
“
E
tu Quinny?”
“
Siiiii!!!”
strillo anche io imitando Frank. Jeph scoppia a ridere mentre Dan
commenta la scena su una battuta su quanto sia vero che dio li fa e
poi li accoppia.
“
Ok,
allora..” esclama Jeph alzandosi dal divano con fare teatrale
“
Ora farò apparire come per magia il vostro
regalo..”
a
Frank brillano gli occhi e osserva attentamente ogni singolo
movimento del mio bassista. Mi siedo a terra di fianco a lui tenendo
lo sguardo su Jeph che agita le mani in modo strano e conturbante
prima di infilarsi le mani in tasca e estrarre due pezzi di carta.
“
Ehy!”
protesta Frank “ hai preso il regalo dalle tasche! Non
vale!”
Jeph
sorride e pone i fogli di carta al mio piccolo guastafeste
“
Guarda
di cosa si tratta prima di recriminare Iero!”
Frank
poggia gli occhi sul foglio qualche secondo prima di urlare
provocando le risate di Jeph e Dan e la mia curiosità.
“
Quinn!!!
awww!! un viaggio in California per noi due!!”
Frank
lancia i fogli e si lancia su Jeph e Dan per ringraziarli. Io
raccatto i fogli e dò un occhiata. È davvero
quello che
ha detto Frank, un viaggio di una settimana in un hotel megalussuoso
in California. A partire da.. “ Oggi?” leggo
incredulo.
“
Si,
dovete partire oggi. Stasera alle 23 avete l'aereo. Vi accompagniamo
noi.”
Alzo
lo sguardo dal foglio e mi ritrovo Jeph davanti che mi guarda
sorridente. Lo abbraccio e gli rifilo due pacche vigorose sulla
spalla.
“
Grazie
amico..”
“
Ne
avevi bisogno piccolo Quinny..”
Gli
riservo un sorriso e intanto sentiamo una macchina parcheggiare. Jeph
mi guarda accarezzandosi i suoi baffetti.
“
Solo
un favore piccioncini..dite a Bert che l'avevamo preso per noi due.
Solo che Dan si è sentito male e quindi volevamo regalarli a
lui solo che..bla bla bla, voi eravate tristi, avevate litigato e
quindi siccome abbiamo il cuore tenero abbiamo deciso di regalarlo a
voi. Tu magari Quinn mettici un pò di dramma e qualche
lacrimuccia e siamo a posto. “
Prima
che qualcuno possa dire qualunque cosa riguardo al geniale piano di
Jeph la voce di Bert si insinua tra noi.
“
Che
cazzo succede? Una rimpatriata senza alcool? Ma dico siamo
pazzi?”
la
mano di Frank si insinua nella mia e si alza sulle punte per potermi
parlare diretto nelle orecchie.
“
Adoro
i tuoi amici sai?”
Gerard's
POV
Mi
attacco al campanello di questa fottuta casa come se ne dipendesse la
mia stessa vita, e in effetti è così. So per
certo che
dentro c'è colui che mi spetta di diritto, incatenato da
chissà cosa al suo folle abbandono della persona che ama. E
nessuno mi venga a dire che non è vero, nessuno mi venga a
dire che lui ama Quinn perchè lo prendo a pugni. Quando
finalmente la porta si apre la prima cosa che si palesa davanti a me
è la voce di Bert che impreca, poi ne individuo la sagoma
scocciata. Ma in un secondo la sua espressione cambia e diventa
confusa.
“
Gerard..”
Lo
guardo furente, è la prima persona che vedo e su cui posso
sfogare la mia rabbia senza sentirmi uno stronzo.
“
Dov'è?
“ inizio a urlare girando impazzito per casa loro.
“ Dove cazzo
è?”
grido
più forte voltandomi verso Bert che mi guarda con un ghigno
sarcastico.
“
Non
c'è, posso offrirti qualcosa da bere?”
osservo
la sua tranquillità con rabbia ancora maggiore.
“
Che
cazzo dici? Vaffanculo McCracken! Ora mi dici dov'è Frank e
quello stronzo del tuo amico!”
“
Sono
in California, credo...o perlomeno stanno volando verso quel
lato..”
Sgrano
gli occhi mentre sento il respiro mancarmi.
“
Cosa?”
sibilo incredulo.
“
Già,
Jeph e Dan avevano prenotato il week-end ma Dan si è sentito
male e quindi lo hanno regalato a Quinn, certo in realtà
pensavano di regalarlo a me e Wil ma sai com'è...sono
arrivati
qui e c'erano loro due e quindi...un lastsecond coi
fiocchi!!”
dice sorridendo.
O
è idiota o particolarmente sadico.
E
propendo per il suo sadismo.
Mi
porto una mano alla tempia e affondo sulla poltrona alle mie spalle.
“
Perchè
mi fai questo Bert?” chiedo affranto.
Lui
mi guarda con una falsa aria stupita.
“
Questo
cosa?”
sospiro
pesantemente. Ogni singola molecola del mio corpo dice che non ce la
fa più. Non posso sopportare anche la ripicca infida e
insensata di un ex, è troppo.
“
Questo!
Sembra che questa storia di Frank sia per te solo una scusa in
più
per farmi del male. Non ti pare che ce ne siamo fatti già
abbastanza? Non credi che sia il caso di smetterla con questa guerra?
Non facciamo altro che cantare canzoni ripiene di odio nei confronti
l'uno dell'altro, non è sufficiente?”
Il
silenzio si impossessa della stanza per qualche secondo, fino a
quando un sospiro stanco non rotola fuori dalla bocca di Bert e lui
si siede di fianco a me.
“
Sai
qual'è il tuo problema Way?”
mi
volto verso di lui lentamente, trascinandomi dietro anche la mia
rabbia.
“
Sei
talmente preso da te stesso da non essere neanche più in
grado
di pensare che anche senza te si possa ancora respirare..”
lo
guardo stravolto, ancora immobile sulle sue parole tanto da non
accorgermi neanche che si sta pericolosamente avvicinando a me.
“
Ma
nel mio caso hai ragione..” mi sussurra direttamente
nell'orecchio
donandomi un brivido che sconvolto mi scivola giù.
Dovrei
alzarmi, insultarlo e andarmene. Si, è esattamente quello
che
dovrei fare, un ottima scelta Gerard. E allora perchè sono
ancora qui, inchiodato alla poltrona e in astinenza dal suo calore? E
allora perchè non riesco ad alzarmi? Perchè mi
sto
voltando verso di lui e sto cercando le sue labbra con veemenza?
Perchè quando le mie impattano con le sue e la sua lingua si
concede l'esplorazione della mia cavità boccale sto quasi
bene? Metto a tacere tutto e mi sporgo ancora di più verso
di
lui. Quando mi stacco per qualche secondo lo vedo sorridere. Ma non
mi importa, potrebbe esserci chiunque qui, e io proverei lo stesso
vuoto. Ma come l'attore che mi sono imposto di essere sorrido anche
io. Chiudo gli occhi e lascio alle sue mani il compito di privarmi
dei vestiti. Quello che succede dopo è il remake del miglior
sesso fatto nella mia vita, deve essere per quello che è
durata tanto tra noi.
“ E
ti dici che andrà bene se hai l'orgoglio per il tuo niente,
non
mentire su te con te...”
Ciao,
a tutte! Le cose si complicano e si evolvono...sarà davvero
una GerBert? Beh, lo saprete solo continuando a leggere...Ah! Canzoni
degli After anche per questo capitolo: " Carne fresca", " é
la fine la più importante" e " il compleanno di Andrea", io
li adoro!
Fallen:
eccoti accontentata, qusto è il seguito! Fammi sapere quali
sono le tue facce in questo capitolo..
OoglOO:
uff!! Ma non ti becco mai su msn! Voglio sapere!!!
FrankieLou:
grandi gli After! Si! Brava e sostieni anche Quinny! Ma io ti adoro..
ChemicalLady:
Quinny forever! Yeah! Per ora come vedi le cose sono ancora a posto
tra i due piccioncini..che belli!
SweetPandemonium:
si Frank è un disastro! Hai visto cosa fa Bert? E
dimmi..approvi? Si, lo so anche io che Frank e Jeph sono amici ma
credo che Quinny sia comunque in buoni rapporti con loro..voglio
dire, è adorabile!
The
fantasy: no, non sta sognando per niente! È tutto
vero..perfettamente vero...per quanto possa essere vera una
fanfiction!
Friem:
beh hai qui il capitolo, l'uccellino ti è arrivato? Non so
quanti capitoli ci saranno ancora, ho bene o male in testa come
proseguirà la storia ma quanti capitoli siano non lo so
ancora...comunque spero che con quei guantoni tu non voglia colpire
il piccolo Quinny ( ma mi sa proprio di si..povero)
|
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Capitolo 18 *** I don't know anything ***
Quinn's
POV
L'aereoporto
si snoda nella sua caotica confusione mentre noi quattro ne
attraversiamo il ventre senza che fortunatamente nessuno si accorga
di noi. Sarebbe difficile spiegare la presenza di Frank con noi tre a
un gruppo di fan. Fumo nervosamente da quando ci siamo messi in
macchina. Guardo il volto di Frank e lo vedo disteso e sorridente
come quello di un bambino mentre scambia battute con Dan. Sorrido.
È
tutto così dannatamente perfetto, e allora perchè
mi
sembra di fare una cosa sbagliata? Perchè ho una coscienza
che
mi pesa come un macigno addosso?
“
Ehy..che
hai?”
la
voce di Jeph mi distrae dai miei pensieri. Gli sorrido leggermente.
“
Niente
Jeph..pensavo”
“
a
cosa? Non dirmi che non hai voglia di partire?”
“
No!
No! Figurati! È solo che...non so..mi sento in
difetto!”
lui
sta zitto un pò, mentre percorriamo l'aereoporto con Frank e
Dan al seguito.
“
Per
Gerard?”
Annuisco
leggemente.
“
Quinn...”
mi dice passandomi un braccio sulle spalle e avvicinandomi a se.
“
Non è colpa tua..”
“
Lo
so..”.
Mi
volto verso gli altri due e vedere la loro allegria mi rassicura un
pò.
“
Beh,
manca ancora mezz'ora, vi va un caffè?” propone
jeph.
Noi
annuiamo.
“
Ok,
allora noi andiamo a prenderveli al bar..aspettate qui!”
Guardo
Jeph e lo ringrazio mentalmente. Ma so che mi ha capito,
così
come ha capito il reale motivo del mio star male. Ovvero che Frank
stia facendo tutto alle spalle di Gerard e degli altri. E la cosa mi
da un fastidio tremendo, mi sento come se lui si vergognasse di me.
“
Uao!
La California! Ma ci credi?”
Mi
siedo accanto a Frank che continua a parlare ininterrotamente della
vacanze. Io partecipo alla discussione con qualche mugugno frustrato.
“
Ehy
ma che hai Quinn?”
mi
giro verso di lui e mi ritrovo davanti il suo spettacolare sguardo
nocciola.
“
Hai
avvisato gli altri del viaggio?”
“
Eh?
Si l'ho detto a Ray!”
“
E..e
gli hai detto che ci vai con me?”
“
Beh
si, non a Ray ma l'ho detto a Mike..”
“
M-Mike?
Davvero?”
“
Si,
non l'ha presa benissimo ma in fondo è comprensibile: Gerard
è
suo fratello. Ma credo stia iniziando ad accettare il fatto che io
non lo ami più..”
cerco
la sua mano e la stringo tra le mie. Sospiro di sollievo e poi lo
bacio senza preavviso. Beandomi del suo sapore su di me.
Quando
ci stacchiamo lui mi sposta i capelli dalla fronte sorridendomi.
“
Ehy,
ma che hai?”
“
niente..”
tento di mentire. Ma i suoi occhi mi spingono a dirgli la
verità.
“
è
solo che pensavo tu volessi nascondere la storia ai tuoi amici
perchè
ti vergogni di me.”
lui
mi da un buffetto sulla nuca sorridendo.
“
Cretino!”
io
mi copro il collo con la mano e lo guardo imbronciato.
“
Ahio!
Sei cattivo!”
Lui
mi guarda trattenendo a stento una risata.
Alla
fine scoppiamo a ridere entrambi.
**
Gerard's
POV
“ Ora
che sei vera, sai la
verità
siamo
vivi per usarci..”
Riapro
gli occhi lentamente e mi odio nello stesso istante in cui lo faccio.
Nella penombra della mattina scorgo la figura di Bert arrotolata tra
coperte che ancora sanno di noi. Cerco nervosamente le mie marlboro
rosse e ne afferro una portandomela alle labbra, chiudo gli occhi
nell'inspirare il primo tiro e mi perdo nella sensazione di nicotina
che prepotente si appropia dei miei polmoni. Riservo ancora
un'occhiata allo sfacelo dei vestiti vittime della nostra furia e
sospiro. Sono davvero un coglione. Ora che il senso di appagamento
sta svanendo privando il mio corpo della sua protezione mi rendo
conto che sono davvero un coglione.
Bert
dorme ancora ed è strano che per una volta in cui non posso
dare la colpa all'alcol delle mie azioni me ne pento così
intensamente.
Finisco
la sigaretta e le lascio concludere la sua breve vita contro le
superfici fredde di un portacenere. Mi alzo dal triste teatro di
desiderio espresso senza alcuna ragione fino a poco fa e cerco i miei
vestiti in giro. Raccolgo i boxer mentre un mugolio che proviene dal
letto mi distrae. Mi volto terrorizzato verso la figura di Bert che
si sta svegliando, e improvvisamente mi accorgo di non avere il
coraggio di stare qui quando aprirà gli occhi e magari
chiederà spiegazioni, o semplicemente un bacio.
Un
bacio di cui non sono capace.
Mi
vesto in fretta ignorando i fruscii che mi avvolgono, e malamente
tento anche di ignorare la sua voce che mi chiama. Ma non riesco e
allora lo guardo.
E
non appena i suoi occhi si incrociano con i miei il sorriso che li
accompagnava svanisce. E io mi sento una merda.
“
Gee..”
eccolo,
il momento della verità.
Sono
un codardo, lo so, ma giro il volto e oltrepasso la porta, sordo alla
sua voce che mi segue. Quando sono fuori di casa non riesco
più
a trattenere le lacrime, e lo sporco che mi sento addosso brucia e
pesa come un blocco di cemento sulla pelle nuda.
Estraggo
il cellulare e scorro la rubrica fino alla F, il suo nome mi appare
davanti e fa maledettamente male. Vorrei chiamarlo.
Ma
non lo faccio.
“ L'anima
brucia più di quanto illumini,
ma
è un'addestramento mentre attendo
che
io mi accorga che so respirare
che
sei il mio sovversivo, il mio sovversivo amore
non
c'è torto o ragione;
è
il naturale processo di eliminazione..”
**
Quinn's
POV
“
Dai!!!! Vieni in piscina Quinny!!”
guardo
Frank esterefatto, come sia riuscito a mettersi il costume mentre io
ho appena tolto la chiave della toppa è un mistero.
“
Fammi disfare i bagagli almeno..”
“
Uffa!! Ma io posso andare e poi mi
raggiungi? Ti
prometto che farò il bravo e non darò confidenza
agli
sconosciuti!”
Sorrido.
È strano ma con lui mi sembra quasi di essere una persona
seria, troppo seria in realtà.
“
Ok..vai ma mi raccomando, stai
attento!”
gli
dico scompigliandogli i capelli e guadagnandomi un sorriso in cambio.
“
Grazie mamma!”
appena
scompare il suo gioioso casino viene sostituito dal ringhio del mio
cellulare.
“
Ehy ciao Bert! Come va?”
“
Ho scopato con Gerard!”
sto
quasi per strozzarmi e comincio a tossire rumorosamente.
“
C-cosa?”
“
Mi hai sentito..”
“
Stai scherzando vero?”
“
No”
“
Ok...” mi massaggio le tempie. Ma
non poteva chiamare
Jeph per raccontargli queste cose? Doveva per forza rovinare le mie
ferie.
“
Ok un cazzo Allman!”
sbotta
all'improvviso rompendo il filo dei miei pensieri.
“
Bravo Bert almeno ti resta un pò
di capacità
di autocritica!”
“
No, non hai capito! Io Gee me lo scoperei
ancora e
ancora e ancora..il problema è un altro!”
“
Wil?” provo a suggerire.
“
No! Ma cosa dici?”
“
eh già..che stupido che sono a
pensare che il
mettere le corna al tuo ragazzo possa essere un problema con
quest'ultimo..”
“
Ma io non gli ho messo le corna!”
“
noo??”
“
No! Io amo Wil ma Gerard è
Gerard! Lo sai anche
tu..è l'unico vero amore della mia vita, quello che ha
sempre
la precedenza su tutto e tutti, non può essere considerato
un
tradimento. È il motivo per cui il fato ci ha creati, per
cui
darmi del traditore per questo motivo vuol dire in realtà
andare a criticare Dio e credimi Quinn se ti dico che Dio non sbaglia
mai, insomma lui è perfetto no? Poi ha un sacco di
superpoteri, non puoi rifiutarti di fare quello che ti dice..sarebbe
peccato mortale!”
sorrido,
dalla finestra si vede la piscina, così riesco a vedere
Frank
e la voglia di essere lì con lui mi assale immediatamente.
“
Quindi qual'è il
problema?”
“
Stamattina quando mi sono svegliato lui se
ne è
andato senza neanche guardarmi in faccia...credo che lo ami ancora
sai?”
mi
mordo le labbra. E ripenso al discorso nonsense di Bert. Penso che
abbia ragione sull'amore della vita, ma penso anche che Gerard non
è
solo suo, Gerard appartiene a Frank e quando riuscirà a
riprenderselo sarà per sempre.
“
vaffanculo Bert!”
concludo
prima di lasciarmi cadere sul letto.
Vaffanculo.
Scusatemi,
sono scandalosa e me ne rendo conto. Il problema è che il
mondo mi ha distratto un pò troppo ultimamente, chi vede i
tg
o va a scuola si sarà accorto delle dimensioni che sta
assumendo la protesta studentesca, ecco, io ne faccio parte..il resto
del tempo è dedicato allo studio perchè i miei
esami
non me li fa nessuno. Lungi da me voler fare politica su queste
pagine, era solo per spiegarvi perchè sono sparita per
così
tanto..e ora non so quanto altro ci metterò ad aggiornare!
Scusatemi ma al momento ho altre priorità..
Ah!
Mi dispiace per tutte quelle che credevano che la storia fosse giunta
al capolinea, che ci fosse il lieto fine per Gee e Bert, che tutto
filasse liscio...la storia durerà ancora un pò,
deve
fare la sua entrata in scena un nuovo personaggio e poi si
andrà
avanti, spero di finirla prima che diventi una palla per voi!! Nel
caso ditemelo...
Passo ai
ringraziamenti:
Frankielou:
Wil,
wil,wil..hai ragione! Tornerà nelle prossime scene e
qualcosa
mi dice che non sarà felice...
blaise_sl_tr07:
visto come
sono brava? Un compagno di sventure per Gee!!Il caro Bert! E poi non
dire che sono sadica! Ti giuro e spergiuro che ci sarà un
lieto fine per Gee! Frank quando ci parla con Gee? Prossimamente
direi, comunque deve farlo per ora però si gode Quinn e la
california ( beato lui, mi basterebbe una sola delle due cose per
essere felicde!). Mi è dispiaciuto un casino non essere a
Lucca..com'è andata?
Fallen:
gerbert...uhm...non
ne sarei così sicura sai?
The
fantasy: non è
ancora finito nulla, e tantomeno in gloria...continua a seguirla e ti
prometto complicazioni maggiori ancora...
ChemicalLady:
ciao, mi ha
fatto molto piacere leggere la tua mail! L'ho letta solo oggi per cui
perfavore non considerarmi stronza se ti ho risposto solo stasera!
Non so ancora se sarà una gerbert, non ci giurerei
troppo..Quinn e Frank sono adorabili! Sono d'accordo con te!!
SweetPandemonium:
Gee è
l'emblema dell'egocentrismo! Quinn e frank se ne stanno lì
in
california mentre io sono invasa dal diluvio universale...non mi pare
giusto in effetti! Mmmhh..non so se sarà una gerbert, non ci
metterei la mano sul fuoco, anche perchè c'è wil
di
mezzo..
OoglOO:
ciauuu!! Come va??
Si le cose si complicano sempre di più..e le tue invece?
Secondo me se riesci a prosciugare l'oceano poi è un
problema
ridotto..
friem:
va beh capita di
perdersi dietro a chi non ti ama più. Quando si è
innamorati si è sempre stupidi e ci si rifiuta di vedere la
realtà...non credi? Scusa se ci ho messo così
tanto per
postare...
|
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Capitolo 19 *** we return ***
19
“Scelgo
di dissolvermi dentro di te,
mentre
tu saccheggi le mie
lacrime,
E
sarò cieco, forse libero
solo
nell'alba di un patibolo,
Quinn's
POV
Le cose
belle non durano mai
troppo a lungo, e forse è proprio questo che le rende
appunto
belle. Se fossero costanti e sicure forse l'abitudine ruberebbe loro
la bellezza.
Anche se
dubito che la routine
potrà mai guastare la bellezza del corpo di Frank stretto a
me. Sorrido scostandogli i capelli, la mia piccola peste.
Ieri ci
siamo beccati una sgridata
dal direttore dell'albergo perchè si era divertito a
sostituire tutti i cartelli delle stanze facendo precipitare tutti
nella confusione.
È
stato divertente in
effetti.
“
Sei
sveglio?”
la sua
voce assonnata mi fa
voltare verso di lui.
“ Si
piccolo..”
“
Domani
si torna a casa..”
dice poi
con aria afflitta
torturandosi le mani smaltate di nero. Sottraggo le sue dita alla
tortura e le stringo tra le mie.
“
Ehy,
non preoccuparti..ci sono io con te.”
lui mi
guarda riconoscente, anche
se poi i suoi occhi vengono velati subito di tristezza.
“
Ehy..”
lo costringo a guardarmi facendolo voltare verso di me “ non
aver
paura..”
“
No,
io, non ho paura..è che..mi dispiace andare via..”
sta
mentendo. Spudoratamente. E mi
fa male la consapevolezza che con me non riesca ad aprirsi del tutto.
“
Frank..non
c'è bisogno di fingere con me, so che non è
questo il
problema..”
“
No?
E quale sarebbe sentiamo?”
“
Gerard”
sento il
suo sguardo bucato di
cattiveria attraversarmi nel buio.
“
Buonanotte
Quinn!”
non
c'è bisogno di negare
nulla. Il buio e il silenzio mi riavvolgono mentre il suo corpo si
sposta un pò più in la.
Sono un'
idiota. Sono qui a
pensare alla deriva di routine che potrà colpirci mentre non
si sa se questa storia arriverà a domani.
Gerard's
POV
“
Dentro
una storia senza più titolo,
scegliendo
un ruolo senza credito,
strappando
il fiore più carnivoro
io
cerco il fuoco e mi brucerò..”
Come si
mutila l'autocoscienza?
Come si supera l'abbandono? Così.
Decidendo
razionalmente di
abbandonare cuore e cervello in un letto che potrà solo
farti
del male. Lasciando che il domani non c'entri nulla con il passato,
ma neanche con lo squallido presente che ti importuna.
Ed
è per questo che sono
ancora davanti a questa porta. A reclamare un corpo non mio. Ad
affogarmi in un piacere senza strascichi.
Suono
con energia il campanello,
aspettando che ne esca qualcuno.
Il mio
desiderio viene esaurito in
poco tempo, e viene ad aprirmi il mio paggio prescelto.
“
Che
ci fai ancora qua?”
sorrido.
Non ho voglia di parole,
spiegazioni, paranoie. Quello che sto facendo farà male ad
entrambi, non voglio costruire alibi per giustificarlo.
È
dolore mischiato a
piacere, ed è esattamente ciò che voglio.
Lo
bacio
e lo spingo in camera, deciso a non lasciarlo andare.
E
le mani di Bert non si fanno pregare nel concedermi attenzione, non
negano nulla alle mie mute domande.
È
solo altro veleno con cui farsi del male.
Quinn's
POV
Siamo
a casa.
Jeph
e Dan sono venuti a prenderci. Tengo stretto a me Frank mentre
parliamo con loro due seduti davanti. Non so perchè ma ho
l'insana sensazione di poterlo perdere da un momento all'altro.
Ci
fermiamo davanti alla villa dei chimici.
Lui
guarda fuori con aria affranta. Gli stringo le mani e scendo con lui,
accompagnandolo fino alla porta di casa.
Percorriamo
il vialetto con le mani intrecciate e in un profondo silenzio, ognuno
perso con i propri pensieri.
“
Forse è
meglio che io entri da solo..”
mi
dice sorridendo anche se la tensione percorre tutto il suo corpo
facendolo tremare. Rompo gli indugi e lo stringo forte a me,
imprigionando il suo fragile e piccolo corpo tra le mie braccia. Gli
lascio un piccolo bacio sulle tempie.
“
Frank,
digli soltanto la verità..i tuoi amici capiranno, non aver
paura.”
lui
mi guarda riconoscente, avvicinandosi per darmi un casto bacio sulle
labbra.
“ Ti
amo”
sussurra
prima di allontanarsi e scomparire oltre la porta. Mi tocco le labbra
e sorrido.
Mi
ama.
Ciao
a tutti!!! scusate per il ritardo, sono scandalosa ultimamente lo
so..comunque vi annuncio che tra due capitoli la storia
inizierà
ad essere raccontata unicamente dal punto di vista del piccolo
frankie...quindi saprete cosa gli gira per la testa!
Fallen:
eccoti il capitolo nuovo, chiedo scusa per il ritardo...gee continua
a cercare bert anche se non sa manco lui cosa vuole...
FrankieLou:
ahahah...hai ragione che gee è un pò coglione, se
wil
lo becca...
chemicalLady:
eccoti il nuovo aggiornamento...aww!! Finalmente una che non mi da
della sadica perchè faccio sempre soffrire tutti nelle mie
storie..grazie
the
Fantasy: eheh..hai ragione! Un pò troppe seghe
mentali...quanto alle complicazioni, beh, vedrai
OoglOO:
uccellaccio del malaugurio! Perchè tifi contro Quinny?
Crystal_hearth_:
non ti preoccupare, la mancanza di tempo è un problema che
attanaglia anche me. Grazie mille dei complimenti, sono contenta che
la storia ti piaccia e non ti sembra banale o scontata, sono dei
bellissimi complimenti..grazie
sweetPandemonium:
ahah! Mi ha fatto morire la tua recenzione! Povero Bert!!
blaise_sl_tr_07:
ahah..scusa!! Ma sai che il sadismo alle volte mi contamina
pesantemente, comunque tra il cazziatone mi è parso di
capire
che il capitolo ti sia piaciuto..beh mi fa piacere, aspetto che tu
legga i prossimi per farmi urlare ancora di più addosso..eheh
friem:
nuu..povero Frank!!! Bah, spero che con il suo pov riesca a farsi
perdonare...
ora
vi saluto ciauuu
|
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Capitolo 20 *** he is back! ***
Gerard's
POV
“
Frank è
tornato..”
sbarro
gli occhi davanti all'sms che mi ha appena mandato Mikey. Un cumulo
nervoso di pensieri mi aggroviglia il cervello, da un lato vorrei
correre da lui. Dall'altro vorrei scappare lontanissimo.
E
tutto questo mi inchioda qui, legato al corpo di Bert che mi dorme
addosso. Lo guardo per un attimo, sta sorridendo. Cerco di
districarmi dalle sue braccia ma mi stringe più forte,
svegliandosi. Rispondo al suo sorriso radioso con uno mesto.
“
Non
crederai che io ti lasci andare via anche stavolta vero?”
chiede
tirandomi a se e baciandomi. Sbuffo prima di allontanarmi.
“
Frank è
tornato..”
mormoro
coprendomi con le lenzuola. Lui resta in silenzio per un attimo,
lasciando solo all'accendino con cui accende la sigaretta l'incarico
di riempire il vuoto.
“
devo
andare..” sussurro ancora, cercando di convincermi da solo.
“ se
è quello che vuoi..” mi rimbrotta lui, con una
vena acida
nella voce. Chiudo gli occhi, riflettendo su quello che vorrei fare,
ma non riesco a fermare una singola idea. Vorrei correre da Frank e
baciarlo, ma so che questo non posso farlo. E allora la frustrazione
mi porterebbe ad andare da lui per urlargli contro. Ma anche questa
non mi pare la scelta adatta. Mentre elenco le possibili alternative
mi accorgo di stare piangendo. E il caldo flusso delle lacrime viene
interrotto dalle labbra di Bert che si posano delicate sulle mie
guance e le succhiano via.
“
B-Bert..”
tento
di dire per farlo allontanare ma lui mi blocca, abbracciandomi a
facendo collidere i nostri petti ancora nudi.
“
Sshh...fatti
consolare un pò piccolo, non posso fare nulla per risolvere
i
tuoi problemi ma lasciami almeno cercare di fare qualcosa per te. Per
quanto tu te ne possa fare io sono con te, non ti abbandono..”
sto
per ribattere ma poi mi rendo conto che in fondo questo tepore non
è
per nulla spiacevole. Forse posso concedermi una pausa prima di
affrontare la questione, un pieno di benzina per sopportare quello a
cui dovrò assistere.
“
Grazie
Bert..”
dico
accocolandomi contro di lui e lasciandomi stringere senza
più
remore dal suo corpo caldo.
“ Ma
che cazzo..?”
una
voce fuori coro ci distrae facendoci voltare. Bert si stacca subito
da me correndo verso la figura nera alla porta che ci osserva
sconvolta e con le lacrime agli occhi.
“
WIL!”
Cazzo.
Quinn's
POV
Mi
manca già. Dopo questi giorni vissuti in stretto contatto
non
averlo a portata di mano mi fa star male. Ma ho qui Jeph e Dan a
farmi compagnia con le loro battute idiote, e tra un pò
aggiungeremo anche Bert alla ciurma dato che li ho invitati a cena da
noi.
Infilo
la chiave nella toppa, ma non fa il mezzo giro che mi aspettavo,
è
aperta. Impreco pensando che Bert non imparerà mai una
banale
abitudine come questa.
“
Bert?
Sono tornato!!”
Jeph
e Dan mi sono dietro, ci guardiamo tutti e tre stupiti quando
varchiamo la soglia del soggiorno e ci raggiunge l'eco di grida
provenienti dal piano superiore.
Saliamo
verso il rumore fino a raggiungere la camera di Bert. E la scena che
mi trovo davanti è l'ultima a cui speravo di assistere.
Siamo
alla resa dei conti.
Wil
sta urlando come una gallina sgozzata contro Bert e Gerard, che
guarda ad occhi bassi in direzione della finestra. Mentre Bert cerca
di inventarsi una qualche scusa, ma la cosa non gli riesce
particolarmente bene.
Jeph
interviene giusto quando Wil sta per lanciare un vaso contro la
coppia stretta in un angolo.
“
Ok,
ok...ora basta Wil! Calmati e parliamone da persone civili..”
“
Cosa??
Ma lo vedi o no che mi ha appena cornificato con quell'essere
maniaco-depresso??”
guardo
istintivamente verso Gerard, ha lo sguardo vacuo e io mi sento
morire. Vorrei difenderlo dalle accuse, non si merita davvero nulla
di tutto questo.
“
Gerard
non c'entra niente..”
mi
sento dire con voce sicura e forte, facendo voltare tutti verso di
me, compreso lui che mi guarda sarcastico.
“
Non
voglio le tue difese Allman, sai potrebbe anche sembrarti che in
questo modo noi due siamo uguali..ma non illuderti, non è
così!”
vorrei
ribattergli, in fondo ciò che ho fatto è
esattamente
ciò che ha fatto lui a Wil, ma non voglio infierire
così
mi limito a zittirmi.
Il
suono del cellulare mi distrae, rispondo senza neanche guardare chi
è, talmente sono ansioso di essere distratto da quanto sta
accadendo.
“
Pronto?”
“
Ehy ciao
amore! Allora come è andato il ritorno a casa? Io tutto ok,
forse dipende dal fatto che ancora non ho visto Gee, ma gli altri non
hanno dato segni di volermi uccidere..questo è positivo
no?”
lo
sguardo di Gerard mi brucia ancora addosso. Che situazione del cazzo.
“
Non
l'hai ancora visto perchè è qui..vieni a
riprendertelo,
per favore”
rispondo
sostenendo il suo sguardo di sfida. Mentre gli altri quattro mi
guardano sorpresi.
“
Cosa? E
che ci fa lì? Non dirmi che aspettava te, perchè
se è
così ti giuro che..”
sorrido
“ risparmiati i giuramenti Frankie, non era qui per me,
venite a
prenderlo però..ti aspetto!”
“ Ok
quinny, senti ma non è che è una scusa per farmi
venire
da te? Guarda che non ce n'è bisogno sai?”
sorrido
ancora, una sola telefonata e il mio malumore è calato come
neve al sole.
“ No
è qui per davvero, a dopo piccolo!”
attacco
facendo naufragare subito il mio sorriso non appena scontro il volto
con gli occhi verdi di Gerard.
“
Vaffanculo
Allman, non ho bisogno di una balia per tornarmene a casa! Men che
meno di quello stronzo!”
“ No
però hai bisogno di andartene da qui, e hai bisogno di
parlare
con Frank..”
replico
calmo. “ Quindi ora noi tre scendiamo giù, tu ti
rivesti e
Bert e Wil vanno a chiarirsi in camera mia, perchè sono
sicuro
che c'è una spiegazione a tutto questo vero Bert?”
lo
guardo implorante sperando che mi regga il gioco. Non avrà
mai
Gerard indietro, quindi sarebbe da idioti lasciar naufragare la sua
storia con Wil per lui, spero che questo gli sia chiaro.
“
Certo
che c'è una spiegazione! Avevamo voglia di scopare e lo
abbiam
fatto! E vi dirò che non è neanche la prima volta
che
succede vero Bertie?”
si
intromette Gerard parlando a voce alta e guardandomi pieno di odio.
Mi accorgo solo ora che Wil se ne è andato, sbattendo la
porta
e lasciando con noi il silenzio.
Gerard's
POV
Resto
solo nel silenzio.
Di
tutte le urla che hanno riempito lo spazio fino a poco fa non
c'è
più nulla, solo l'eco di parole infrante nel mio cervello.
Mi
volto verso lo specchio osservando quello che sono diventato, e mi
spavento da solo. È come se quella superficie liscia fosse
un
ritratto di Dorian Gray, mostra particolari che ignoravo. Mostra la
mia cattiveria, è talmente irruenta da modificarmi il volto
venandolo di insana malvagità.
Mi
prendo il volto tra le mani, sottraendomi alla visione di me stesso.
Ripenso alle parole che ho urlato contro Wil, e mi chiedo il
perchè
l'ho fatto.
Cos'era?
Un tentativo di far star male tutti dato che stavo male io? Un
tentativo ben riuscito direi. In pochi attimi sono riuscito a
devastare l'umore a tutti, l'unico per cui non mi dispiace è
Quinn.
È
che non riesco a gestire tutto quello che mi si agita dentro. Il
sapere che Frank è tornato, il rivedere Quinn. Il solo
pensare
che quel bastardo abbia osato posare le sue mani su Frank mi riempie
di odio. Per non parlare del pallido tentativo con cui ha finto di
volermi difendere prima, è semplicemente e fottutamente
ridicolo.
Guardo
fuori dalla finestra giusto quando l'Hammer di Frank fa il suo
ingresso nel cortile. Scosto le tende per osservarlo meglio, mentre
il cuore mi picchia in gola. Scende dalla macchina nera, e subito la
sua figura mi ammalia per la sua bellezza. Ha i suoi occhiali da sole
preferiti, quelli grossi a goccia, una canotta nera che gli fascia il
petto sottile e i capelli che gli ricadono scomposti sul viso.
È
bellissimo. Lascio collidere la fronte contro la finestra lasciando
che il freddo del vetro mi colpisca e si dirami in tutto il corpo.
Lo
vedo sorridere in direzione della porta, e subito dopo vedo l'odiosa
zazzera bionda di Quinn avanzare verso di lui. Cerco di fermare le
lacrime, ma è difficile farlo avendo l'immagine di loro due
che si abbracciano davanti. Volto lo sguardo, richiudendo le tende.
Non ho voglia di vedere altro.
Aggiornamento
ultraveloce a sto giro...dovevo farmi perdonare per l'attesa di
quello precedente...eccomi qua quindi! E dal prossimo sarà
Franco a narrare..intanto ditemi che ne pensate di questo??
SweetPandemonium:
tornata si!! hai ragione...anche secondo me Frank doveva parlare con
Gee prima di scappare via..e anche Gee non si sta comportando
benissimo in effetti..ma ora tutto si chiarirà..
FrankieLou:
ahah..bel commento, sintetico e esplicativo!
Friem:
eheh Frank sta per venire a saperlo...vedremo nel prossimo
OoglOO:
beh anche Gee potrebbe trovare il suo vero amore in uno che non sia
Frank no??
blaise_sl_tr07:
siii!!!! Ci vediamo sabato!! Che meraviglia! Ecco il nuovo capitolo,
son stata brava stavolta nooo??
|
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Capitolo 21 *** My mistake is you.. ***
Frank's
POV
Il sole
picchia forte in questa
indecente mattina di fine primavera.
Riempie
con la sua luce
l'abitacolo della macchina e mi induce a pensare, nel tentativo di
essere preparato a quello che sta per succedere.
Rivedere
Gerard.
Parlare
con lui, cercare di
spiegargli ciò che provo.
Cercare
di non ferirlo più
del dovuto e di non farmi impietosire da quei suoi occhi verdi.
Giustificare
la mia fuga con Quinn
che temo abbia peggiorato ancora di più la situazione.
Si dice
che chi non tenta non
sbaglia.
Ma lo
sbaglio non è sempre
così semplice da definire.
Io ho
sbagliato.
Credo.
La
realtà è che non
ho saputo oppormi con la forza adeguata all'onda di emozioni che
Quinn rappresenta.
La
verità è che non
sono riuscito ad anteporre ancora una volta la felicità di
Gee
alla mia, e per questo mi sento un vigliacco.
Per
questo mi odio.
Se
riuscissi vorrei cancellare con
forza tutto l'amore che mi cola dalle vene, vorrei eliminare ogni
battito indisciplinato che tuona fuori coro quando sono con Quinn.
Se solo
potessi tenderei ancora la
mano a Gerard, pregandolo di perdonarmi.
Se solo
riuscissi poi a sopportare
le ferite della mia dilanazione.
Se
riuscissi a convivere con la
mia inadeguata tristezza, se riuscissi a fornirmi di un
sintonizzatore di emozioni smetterei di desiderare Quinn.
Ma non
riesco.
E' come
trovarsi su una corda
sospesa nel vuoto e non aver paura. E non perchè non vedi il
vuoto sotto di te, anzi, quello lo vedi benissimo. È solo
che
non ti importa. Perchè su quella corda, con quell'equilibrio
precario, quella strada ti sembra l'unica percorribile,
perchè
anche se difficoltosa è l'unica che ti rende felice. E
completo.
Mi
ricordo ancora il mio cuore
sanguinante quella notte di due anni fa, quando Quinn se ne era
andato senza dire niente, a causa del litigio di Bert e Gerard.
Gerard,
già. Era dilaniato,
e io ho impiegato tutte le mie forze per aiutarlo, farlo sorridere di
nuovo, liberarlo dalla dipendenza dall' alcol. Questi anni sono stati
ripieni del mio amore per Gerard, vederlo riacquistare luce davanti
ai miei occhi, vederlo innamorarsi di me mi ha fatto stare bene. Mi
ha fatto ritrovare il sorriso e ridare senso all'amore, mi ha aiutato
ad essere vivo di nuovo.
Di nuovo
dopo il suo abbandono,
inconsapevole abbandono.
Non ho
mai odiato nessuno nella
mia vita, a parte Bert. Lui aveva distrutto Gerard, e soprattutto era
di lui che Quinn era innamorato. E io lo vedevo, osservavo triste
come quegli occhi fossero pieni di amore ogni volta che lo
osservavano, e come fossero vuoti ogni volta che Gerard stava con
lui. Io lo vedevo, e volevo che smettesse. Volevo che non si facesse
del male in quel modo assurdo, non per lui, non se lo meritava.
Quinn
era dolce, e sorridente, e
comprensivo, e bellissimo. Era questo che pensavo, mentre i miei
pensieri si affannavano alla ricerca di un modo in cui salvare Gee
dalla distruzione, il mio cuore batteva da un altro lato.
E quella
volta in cui lo vidi più
fragile che altre, quasi sul punto della rottura non ce la feci
più
a resistere. E fu mio. Fisicamente, solo in quel modo. Ma mi aveva
inebriato, e non riuscii più a liberarmene. E mentre per lui
continuava ad essere semplice sesso, calore con cui consolarsi quando
si stava male per me diventava altro. Credo sia sempre stato
ciò
che è ora a dire il vero. E a pensarci ora sono stato un
idiota a forzare Bert ad andarsene, ma stava uccidendo Gee,
cos'altro avrei potuto fare?
Pensavo
di averlo dimenticato,
anche se ogni video o copertina in cui appariva contribuiva ad
aprirmi una piccola ferita. Speravo fosse lo stesso anche per lui,
traevo piacere dal pensare che forse anche Quinn pensasse a me ogni
volta che mi guardava da uno schermo piatto. Fino a che non l'ho
rivisto fuori da quel fottuto negozio di vestiti in centro.
Ed
è stato solo allora che
ho davvero capito quanto mi fosse entrato dentro, quanto tutto quello
che era successo dal nostro addio in poi non era altro che una
pallida illusione di felicità. E l'ho capito mentre avevo
Gerard a fianco. Ed era pericoloso, avrei dovuto starne lontano e
invece quando Jeph ci ha invitato a cena sono stato uno dei primi a
mostrarsi entusiasta della cosa, ho anche dovuto convincere Gee.
Sapevo che ci sarebbe stato anche lui, e nonostante temessi di non
riuscire a mantenere il controllo volevo vederlo. Mi dicevo che
sarebbe stata l'ultima volta, volevo solo dargli quell' addio che ci
era stato negato. Che mi sarebbe bastato. Ma mi sbagliavo.
Accosto
davanti a casa di Quinn,
neanche mi ero reso conto di essere già qui. Scendo
dall'auto,
con gli occhiali da sole a proteggermi gli occhi. Sospiro guardando
la casa che mi si impone alla vista, lì dentro
c'è
Gerard. Poi la mia attenzione viene subito rapita dalla figura che mi
osserva appoggiata allo stipite della porta. Sorrido mentre lui si
avvicina, abbracciandomi subito dopo. Il suo odore mi colpisce e
riesce a togliermi un pò della tensione che mi ha colpito.
Cerco subito le sue labbra per liberarmene del tutto, e ci resto male
quando invece di rapirmi e portarmi via mi riporta al mio dovere.
“ E'
su al secondo piano...vai da lui ora!”
mugolo
un pò, attaccandomi
alla sua maglia e strusciandomi sul suo petto.
“
Dai
Frank..” mi dice con voce dolce baciandomi sui capelli
“ prima lo
affronti meglio sarà per tutti..”
Lo
abbraccio, cercando di
raccogliere forze da lui.
“
Accompagnami
su..” gli chiedo supplicante, lui acconsente stringendomi
forte la
mano e facendomi sfilare per il soggiorno e le scale, senza che
nessuno mi dica niente, solo Jeph abozza un cenno di saluto, Bert
invece sembra in trance.
“
Eccoci
qui..”
dice
rompendo il silenzio davanti
ad una porta bianca, la camera di Bert. Che ci fa Gee proprio in
questa stanza? Vaghi timori iniziano ad arrampicarsi nella mia mente,
fino a che Quinn non mi distrae lasciandomi un lieve bacio sulle
guance.
“
Buona
fortuna piccolo, ti aspetto giù..”
annuisco
mentendo un sorriso
nervoso e lo osservo allontanarsi. Poi torno ad osservare la porta,
respiro profondamente e premo sulla maniglia.
La
stanza mi rivela subito la
presenza di Gerard, è seduto sul letto, con lo sguardo
rivolto
verso la finestra. Resto indeciso sulla porta, non so neanche se si
è
accorto di me. Sto per chiamarlo ma lui mi anticipa.
“
Ciao
Frank..”
resto in
silenzio, come ha fatto a
capire che ero io?
“ Ti
ho visto arrivare dalla finestra...sei solo vero?”
“
S-si..”
balbetto
trovandomi dopo giorni a
contatto con quegli occhi verdi. Deglutisco rumorosamente mentre
penso al discorso che dovrei fargli, con scarsi risultati.
“
Gee..io..volevo
scusarmi per essere scappato così, avrei dovuto dirtelo
suppongo..ma vedi, è stato tutto così improvviso
e..”
lui mi
guarda assente, come se nn
mi stesse davvero ascoltando. Poi sorride.
“
Non
preoccuparti, l'importante è che tu sia tornato in
tempo..”
lo
guardo confuso.
“ in
tempo per cosa?”
lui
sbatte gli occhi sorpreso,
come se fosse una cosa ovvia.
“
Per
il Project Revolution Tour! Partiamo domani! Te ne eri
scordato?”
mi
chiede con falso tono gentile.
Cazzo! Certo che me ne ero dimenticato! Ma come ho fatto? Dove avevo
la testa?
“
D-domani?”
chiedo balbettante, domani è troppo presto! Non voglio stare
lontano da Quinn domani.
“
Domani!”
risponde lui con un sorriso. “ Non sei eccitato Frankie?
Abbiamo
progettato questo festival con tanto impegno! E domani comincia! Non
è fantastico?”
“
si,
fantastico..” sibilo a bassa voce.
“
Bene,
ora andiamo a casa va...che devi fare le valige!” conclude
strizzandomi l'occhio e prendendomi per mano. Mi trascina fuori dalla
stanza e giù per le scale, fino ad arrivare al salotto.
Jeph,
Dan e Bert ci guardano sorpresi, sospettosi soprattutto verso il
sorriso di Gerard. Quinn non c'è. Mi guardo intorno a
cercare
la sua figura e neanche mi accorgo che la presa di Gerard mi
abbandona, ritrovo la sua sagoma vicino a Bert qualche istante dopo.
Continua ad esserci qualcosa che non va, specie ora che lo sta
baciando.
“
Eh?
Gerard!” ma che cazzo fai? Mi verrebbe da concludere la frase
ma mi
trattengo, ormai ho perso la mia credibilità, non posso
rimproverarlo su nulla.
Lui si
gira a guardarmi
vittorioso.
“
Salutavo
Bert, non ci vedremo per tre mesi!”
tre
mesi. Sono tantissimi. Dov'è
Quinn? E perchè Gee saluta Bert in quel modo? E
dov'è
Quinn?
Mi
guardo intorno disperato,
tornando poi a posare la figura su Gerard e Bert abbracciati, ma che
cazzo succede? E dov'è Quinn?
“
Tre
mesi?”
la voce
di Quinn mi fa sobbalzare,
mi giro alle spalle e me lo ritrovo davanti con un sorriso
infinitamente triste stampato sul volto.
“
Che
vuol dire Frank? Perchè non me lo hai detto?”
mi
chiede con sguardo duro. Non so
cosa rispondergli, mi sono dimenticato. Eppure non vorrei mai e poi
mai separarmi da lui.
“
quinn
io non..” tento di spiegarmi ma subito Gerard mi si para di
fianco
e lo guarda con odio.
“
Vuol
dire Allman che non vi vedrete per tre mesi, quanto al
perchè
non te l'abbia detto chi sa? Magari non lo riteneva importante non
credi?”
vedo lo
sguardo di Quinn spostarsi
lentamente da quello di Gee al mio, e quello che ci leggo dentro mi
fa male. Non sono mai riuscito a convincerlo del tutto che il mio
amore per lui fosse sincero, lui crede ancora che io ami Gerard.
È
per questo che so che gli crederà, per questo che i suoi
occhi
sono velati già di rabbia e rassegnazione.
“
Frank..”
sospira stanco, e io lo guardo aspettando il seguito. Che
però
non arriva. “ Frank..” ripete, con tono stanco e
vuoto, un tono
che mi fa paura. Sembra così fragile ora, come se dovesse
andare in pezzi da un momento all'altro. Allungo una mano verso di
lui per toccarlo, col timore che si possa ridurre in polvere non
appena lo sfioro, e invece no. Riesco ad accarezzargli una guancia,
mentre al mio fianco la voce di Gerard rovina il momento.
“
dobbiamo
andare Frank, devi ancora prepararti la valigia e domani dobbiamo
essere in South Dakota!”
Alle
sue parole Quinn si stacca subito dal mio tocco, arretrando di un
passo. No, non andare via, penso confuso. Ma al posto del suo tocco
è
quello di Gerard che avverto sulla spalla, e il suo gesto mi
infastidisce ancora di più quando vedo Quinn fissare quella
mano con tristezza.
“
Forse
è meglio che tu vada Frank..” si costringe a dire
stringendo
gli occhi. Lo fisso per qualche istante, poi distoglie lo sguardo e
lo pianta nel pavimento. “ Allora ciao..” aggiunge
imbarazzato.
“ Si
ciao Quinn! Ciao a tutti!” sento la voce di Gerard trillare e
trascinarmi via, lontano da tutti, lontano da lui. Non riesco neanche
a ragionare, a pensare. Dovrei tornare dentro da lui e salutarl
decentemente, spiegargli la situazione, rendergli chiaro che lo amo.
Non saranno tre mesi a distruggere tutto. Ma poi quando i miei occhi
si scontrano con quelli di Gerard riesco a vedere tutto il dolore che
c'è dietro, e di cui io sono la causa maggiore.
Sospiro
seguendolo nel percorso che va dalla porta alla macchina.
Prima
che entri dentro però Gerard si accende una sigaretta e
allontana dal suo sguardo quell'odiosa finta felicità che si
è
portato appresso da quando l'ho rivisto. Al suo posto arriva uno
sguardo assassino e pieno di rancora, dedicato completamente a me.
“ Mi
devi delle spiegazioni Frank!”
Annuisco.
A
Quinn penserò poi.
Tadan!!!
ecco il nuovo capitolo! Non postavo da un'eternità, tanto
che
mi son dovuta riguardare i capitoli precedenti per ricordarmi cosa
avessi scritto, comunque mi sorprendo da sola della mia mente
contorta..dovrebbero scritturarmi per la sceneggiatura di qualche
telenovela!
Detto
questo vi ringrazio tutte!! scusate se non rispondo ma tra un
pò
devo uscire e sono in stra-mega-ritardo!! Alla prossima e BUONE
FESTE!!!!
|
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Capitolo 22 *** Our last night ***
“ E
questa nera non la porti? A me piace come ti sta..”
guardo
il pezzo di stoffa nera che
Gerard stringe tra le mani, e quando la riconosco mi si contorce lo
stomaco. Un tempo quella felpa era sua, e io ci dormivo tutte le sere
perchè aveva il suo odore tatuato addosso. Sorrido
allungando
una mano verso la stoffa e infilandola in valigia subito dopo, in
fondo piace anche a me.
Guardo
Gerard per un attimo e lui
mi sorride imbarazzato, grattandosi la nuca come fa ogni volta che
è
nervoso o non sa cosa dire.
“
Uff..ho
bisogno di una sigaretta!”
sorrido
mentre lui si alza e parte alla ricerca della nicotina, sorrido
perchè anche in questa situazione, questa difficile
situazione
in cui ci troviamo, non riesco a odiarlo perchè è
sempre il solito Gerard. Quello che non riesce a sostenere
più
di qualche secondo di silenzio e che al nervosismo risponde sempre
con una sigaretta. Riprendo la felpa che mi ha porto tra le mani e la
porto al volto, chiudo gli occhi inalando il suo odore. Un leggero
colpo di tosse mi fa voltare, incontro il sorrido di Gee appoggiato
allo stipite.
“
Ehy
che fai?”
allontano
immediatamente la stoffa
dal volto, arrossendo leggermente.
Ridacchia
e torna a sedersi sul
letto, di fianco alla valigia ancora aperta. È strano stare
così ora, come se niente fosse accaduto, come se fosse
ancora
normale per noi due starcene così, in silenzio e col sorriso
sulle labbra. Cullati solo dalla consapevolezza di essere
lì,
da soli. Continuo a piegare magliette e metterle nella valigia, di
modo da riuscire a non pensare a quanto mi è vicino, e a
quanto tutto questo mi faccia stare bene.
“
Frank..”
la sua
voce calda mi riscuote, mi
volto a guardarlo, con ancora i vestiti in mano. Lui mi guarda
sorridendo, levandomi dalle mani i pezzi di stoffa colorati e
prendendo la mia mano tra le sue. Lo guardo affascinato, e davvero
ora non riesco più a trovare nulla che stoni in noi.
“
Posso
chiederti una cosa?”
il
calore delle sue mani che
imprigionano la mia mi riporta al periodo della nostra vita in cui
tutto andava bene, bastava che ci fosse l'altro. Un periodo lungo
della nostra vita. E importante.
“
Dimmi”
concedo,
lui mi guarda
mordicchiandosi le labbra, in quel gesto che gli ho visto ripetere
milioni di volte prima d'ora, ma di cui avevo dimenticato la
bellezza.
“
Noi...davvero
è tutto finito?”
e la
magia si rompe. E Quinn torna
propontentemente nella mia testa, ricordandomi cosa e soprattutto
perchè è tutto finito, non siamo noi Gee,
è lui.
Stacco immediatamente la mano dalle sue e mi allontano da lui,
guardandolo atterrito. Non pretendere una risposta Gee, non
costringermi a dirti che lo amo.
Resta un
attimo a guardare le sue
mani ora vuote e poi fissa lo sguardo di nuovo su di me.
“ Lo
ami così tanto?”
resto in
silenzio, con lo sguardo
fisso oltre la finestra. Anche se sento i suoi occhi bucarmi con la
loro intensità non mi volto, non ce la faccio.
“
Gee..ti
prego..”
dico con
voce sommessa, sperando
che mi lasci in pace. E invece si avvicina, arrivandomi a pochi
centimetri. Continuo a fissare davanti a me, ma avverto il suo fiato
sul collo, e questo non mi aiuta di certo a mantenermi saldo nelle
mie decisioni.
“ No
Frank, sono io che ti prego...io ti amo..”
sgrano
gli occhi, voltandomi verso
di lui incredulo.
“
per
cui se non ho speranze, se è davvero tutto finito, se tu ami
lui devi dirmelo Frank, sono disposto a mettermi da parte ma devi
dirmelo!”
lo fisso
in quegli occhi verde
smeraldo e mi ci perdo dentro, come un tempo, il porto sicuro in cui
sentirmi vivo e in pace con me stesso. Il mio silenzio lo porta ad
avvicinarsi sempre di più, arrivando a far sfiorare i nostri
nasi, il suo respiro contro il mio.
“
Cosa
succede tra te e Bert?”
la mia
voce è meccanica e
salta fuori senza preavviso, facendolo bloccare. Mi guarda confuso
prima di allontanarsi da me e lasciarmi al freddo. Lo guardo triste,
rendendomi conto che quel paradiso in cui fluttuavamo un tempo ormai
non può più essere costruito, non riusciamo
più
a parlare, e basta poco perchè la nostra pace si infranga.
Il
suono del mio cellulare ci distrae, fisso l'oggetto che si illumina
contorto sul lenzuolo, senza fare un muscolo per muovermi nella sua
direzione. Ci pensa Gerard a rispondere al mio posto, lo osservo
incupirsi non appena risponde, poi mi guarda e un sorrisetto ironico
gli si dipinge sul volto.
“
Ah!
Il nostro principe azzurro! Sentivo proprio la tua mancanza!”
lancia
il cellulare di nuovo sul
letto e mi guarda con un'occhiata omicida.
“ Il
tuo fidanzatino!”
raccatto
il cellulare mentre lui
esce dalla stanza.
“
Quinn?”
“
Ehy
ciao..ma perchè mi ha risposto lui?”
“
Gee?
Beh, stavamo parlando e lui era più vicino al
cell..”
il
silenzio dall'altro lato mi
preoccupa.
“
Quinn?
Che c'è?” chiedo in ansia.
“
Niente,
senti scendi giù che sono fuori dal tuo
cancello..così
ci salutiamo decentemente!”. Il tono con cui mi parla
è
scocciato, e forse non posso dargli torto.
“
sei
giù? Ma sali no?”
“
Ehm,
preferisco di no Frankie, dai scendi..”
“ Ok
arrivo!”
raccatto
una felpa da quelle che
ancora non ho infilato in valigia e corro giù, per vederlo e
liberarmi il prima possibile dei dubbi che mi si sono infilati in
testa. Non appena lo vedo, appoggiato al cofano della sua
decappottabile il cuore mi pompa come un dannato. È
bellissimo. Con i suoi jeans neri stretti e il giacchetto di pelle
sapientemente sbottonato che lascia intravedere il maglioncino bianco
subito sotto, a confronto io sembro un barbone. Sorrido mentre lo
guardo, e ancora una volta capisco perchè non riesco a
staccarmene, perchè nonostante tutto non riesco a stargli
lontano. E la spiegazione è tutta qui, in questa sensazione
di
vita che mi coglie ogni volta che lo vedo, buonumore e eccitazione e
adrenalina. Quinn è tutto questo, ed è tutto
ciò
a cui non voglio rinunciare.
Si
accorge di me e mi sorride,
tenendomi gli occhi addosso mentre mi avvicino.
Quando
lo raggiungo non aspetto
neanche che mi saluti, mi impossesso subito delle sue labbra,
tirandolo a me per il giacchetto. Lo sento sciogliersi, lentamente, e
approfondire il contatto tra le nostre lingue, mandando le sue
braccia lungo la mia schiena e stringendomi a se. Quando ci
stacchiamo lo guardo negli occhi, e lui mi sorride. Ma il suo sorriso
è macchiato da una vena triste.
“
ehy..tutto
bene?”
gli
chiedo preoccupato staccandomi
un attimo da lui per poterlo scrutare meglio.
“
ora
che ti ho qui si...”
sorrido
e lo abbraccio di nuovo,
ma lui si stacca da me sbuffando. Lo guardo interrogativo.
“ è
solo che...se io non fossi venuto qui ora, non ci saremmo visti
più
prima che partissi?”
cerco di
riprenderlo tra le
braccia ma lui non collabora. Si gira dall'altro lato mentre gli
accarezzo una guancia. Ritraggo la mano ferito.
“ ehy
che c'è?”
lo
costringo a guardarmi e noto
solo ora che i suoi occhi sono lucidi. Lo stringo forte dicendogli
che andrà tutto bene, non c'è nulla che possa
separarci.
“ giuramelo,
giurami che nessuno
più si metterà tra noi..”
“ certo
che si. Ti amo Quinn e
nessuno riuscirà mai a cambiare questo.”
Mi
sorride armeggiando con le mani
nelle tasche fino ad estrarne uno scatoletto di raso nero. Lo guardo
sorpreso.
“ E'
per te..aprilo..”
“ Quinn,
non dovevi...”
sorrido
aprendo la scatoletta e
quando vedo ciò che c'è dentro mi butto al suo
collo.
“ Grazie,
è bellissimo!”
dico
ammirando il laccetto nero
con un mezzo cuore pendente.
“ Aspetta
te lo metto..” mi
dice lui sorridendo. Nel farlo scopre un pezzo di polso e vedo
l'altra metà del cuore ancorata al suo braccio. Sorrido
guardando quel pezzetto di argento inanimato, e poi guardo il mio
polso, dove ha appena legato l'altra metà.
Sorrido
tirandolo a me e
baciandolo, stavolta ricambia con piacere.
“ Stai
con me stanotte Quinn..”
lui
esita un attimo, ma non lo
lascio neanche parlare.
“ A
me non interessa cosa
diranno gli altri, sei il mio ragazzo e voglio passare la mia ultima
notte qui con te..”
“ e
Gerard?”
“ ti
ho appena detto che non mi
interessa di ciò che dicono gli altri!” gli ripeto
con un
sorriso, anche se questa sua ossessione per Gerard sta iniziando ad
essere pesante. Io lo amo, e allora perchè si deve rovinare
la
vita pensando a Gee?
“ Si
ma..”
lo vedo
ancora titubante. Così
mi stacco da lui stizzito.
“ Ma
cosa Quinn? Quando la
smetterai di farti problemi riguardo a Gee? Quante volte
dovrò
dirti che sei tu quello che amo?”
il mio
tono è
involontariamente acido, me ne rendo conto ma non riesco a evitarlo.
Vorrei solo prenderlo e trascinarlo in camera a fare l'amore, e
invece perdiamo tempo a litigare per delle cazzate.
“ beh,
e se sono io quello che
ami perchè gli permetti di comportarsi così?
Cazzo!
Sembra che tu sia di sua esclusiva proprietà! Anche prima a
casa quando sei venuto a prendertelo ti ha portato via senza neanche
darci il tempo di salutarci..”
sbuffo
passandomi una mano tra i
capelli, prendo il pacchetto dalle sigarette sfilandone una e
infilandola tra le labbra.
“ Quinn...”
tento
con il tono più
suadente che conosco, ma lui non si lascia comprare e mi fissa con la
sua espressione imbronciata che io trovo adorabile.
“ Daiii..gli
parlerò ok?
Gli farò un bel discorso ma ora per favore possiamo cambiare
argomento? È la nostra ultima sera in fondo no?”
gli
metto le braccia intorno alla
vita e lo attraggo a me, iniziando a baciarlo lungo il collo,
eccitato sempre più dal sapore salato della sua pelle che si
appropia delle mie papille gustative.
“ Ok,
ok, mi hai convinto..”
mi dice
sorridendo e alzando le
mani in segno di resa. Sorrido di rimando tirandolo per la mano e
facendolo entrare in casa. Forse ci sono Mikey e Ray in cucina, ma
non mi fermo a controllare. Tiro Quinn rischiando di farlo cadere per
le scale.
“ Ehy
piano!” mi rimbrotta
lui, ma io sorrido continuando a correre e rischiando di farci cadere
entrambi sulle scale. Al suo successivo sbuffo lo avvicino a me
baciandolo profondamente, lui ricambia spingendomi contro il muro e
infilando una mano sotto la maglia cominciando ad accarezzarmi la
schiena. Mi stacco leggermente e lo fisso negli occhi.
“ Siamo
impazienti eh?”
gli dico
chiuso tra il suo corpo e
il muro, ridacchiando come un cretino. Mi piace averlo addosso, mi
piace sentire il suo respiro sul collo, mi piacciono i suoi occhi su
di me.
“ Rispondo
solamente alle
provocazioni..”
ridacchio
e lo tiro di nuovo a me,
facendo scontrare le nostre labbra e le nostre lingue.
“ Ah-ehm!”
ci
giriamo verso la fonte del
rumore, e ci troviamo i due occhi verdi di Gerard.
“ Allman...”
“ Way..”
Fantastico.
Davvero fantastico.
Cazzo.
Eccomi
qua, questo capitolo è
stato una tortura da scrivere, spero che piaccia però!
Secondo
me ci ho messo così tanta fatica a scriverlo
perchè ci
sono scene troppo smielose, e tutto è troppo tranquillo..ma
non è che possano succedere sempre e solo catastrofi no? E
poi
è la loro ultima sera, poi inizia il project e lì
si
che ci saranno colpi di scena!
ChemicalLady:
ahah! Aspetta che la
storia vada avanti e odierai Gee ancora di più!
shadows_in_the_moon:
si, i due si
lovvano abbastanza al project, e potrebbero farlo anche qui, chi sa?
Grazie dei complimenti, mi fa piacere che la mia storia ti piaccia
così tanto! Per il lieto fine non assicuro niente
però
qualche ritorno di fiamma magari...
sweetPandemonium:
Su Bert e Wil si
avranno notizie in seguito, chiarirò tutto non
preoccuparti:)
Eheh, fortuna che anche se Frank è un idiota Quinn
è
andato da lui a cercarlo! Però capiscimi, Quinn non poteva
dargli un pugno in testa, insomma Frank è già
basso,
rischiava di peggiorare la situazione!
ms_reverie:
mi spiace, questo è
più allegro?
Friem:
Frank è deciso, o
almeno crede di esserlo...visto che stavolta ho postato presto?
FrankieLou:
eheh, neanche a me sta
particolarmente simpatico il Gee di questa fic, ma è
perchè
io amo Quinn!
|
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Capitolo 23 *** We need a break ***
23
“ Allman..”
“ Way..”
osservo
in panico i loro sguardi
feriti e feroci che si affrontano, sentendo scemare l'eccitazione
provata fino a qualche secondo fa.
Il
silenzio ammorba l'aria,
facendo da cornice spettrale alla loro tensione che si scontra.
Percepisco il profilo di Quinn tremare, scuotersi per la rabbia
fremente e trattenuta, ed è una situazione inedita
perchè
mai l'avevo visto concedere alla rabbia così tanto di se. e
poi c'è Gerard, con i suoi occhi verdi iperscrutabili,
avvolti
da una nebbia pesante e scura.
Avvolgo
la mano tremante di Quinn
tra le mie, e mi odio per il mio gesto nello stesso momento in cui le
iridi di Gerard si posano sul nostro inteccio diventando ancora
più
scure. E colgo con fastidio anche il sorrisetto di sadica vittoria
che si disegna sul volto di Quinn senza alcuna remora. Mi
infastidisce si, ma in fondo sono stato io a designare il vincitore
di questo scontro. Eppure non passa molto prima che anche le labbra
di Gerard si schiudano in un sorrisetto dotato della stessa
cattiveria. Lo guardo senza capire, ma poi le sue parole mi franano
addosso.
“ Beh,
dato che sei qui Allman
andrò a casa tua dal tuo coinquilino a fargli un
pò di
compagnia..che dici?”
mi
irrigidisco facendo affidamento
ad ogni singolo sensore diplomatico per tenere le parole ferme al
loro posto e non urlargli dietro di non farlo, ma la mia angoscia
trova espressione vocale nelle parole di Quinn.
“ Stai
scherzando vero?”
Gerard
lo guarda sorridendo,
felice che la sua provocazione sia stata colta così
facilmente
e pilotando ora il discorso su quel nervo scoperto nella mente di
tutti che è Bert.
“ Ovviamente
no McCracken, non
sto scherzando...ma non preoccuparti, non andrò a scopare
sul
tuo letto se è di questo che hai paura..”
“ C'è
Wil a casa, stavano
facendo pace..non c'è posto per te da Bert..”
ora il
tutto viaggia su binari
sconosciuti, nessuno mi ha ancora spiegato in cosa consiste il
rapporto tra i nostri due cantanti, io spero solo che Gee non stia
ripercorrendo la strada verso la distruzione di qualche anno fa. Ma
è
difficile pensare che Gerard abbia ricercato un rapporto con il suo
vecchio Caronte senza chiedergli esattamente la stessa cosa, ovvero
portarlo all'inferno.
“ Dici
Allman? Secondo me Bert
non ci metterà molto a scaricare Wil se io gli dicessi che
voglio tornare con lui..vuoi scommettere qualcosa?”
Quinn
chiude leggermente gli
occhi, sospirando pesantemente, poi li punta di nuovo su Gerard.
“
E tu vuoi davvero tornare con lui?”
“ Per
niente..” il tono secco
e atono di Gerard mi spaventa, così come il senso delle sue
parole. La pena che provo per Bert riesce quasi a superare l'odio che
provo incessantemente per lui.
“ Sei
un bastardo!”
“ Strano
detto da uno che mi ha
fottuto il ragazzo senza problemi..sei un bastardo come me Allman,
smettila di fare il santarellino! O magari ti da fastidio che io
scopi con Bert? Cos'è? Ti sta sulle palle che lui mi ami
ancora e che invece non abbia mai amato te?”
guardo
atterrito verso Quinn,
geloso di Bert? Ma che succede? Lui si limita a non rispondere,
infilando le unghie a fondo nella carne e mordendosi le labbra.
“ E
allora hai avuto la
genialata di fregarmi Frank! Per vendicarti non è vero? Per
rubarmi la sola cosa che per me aveva un senso, per farmi di nuovo
cadere, non è così? E quando ti sarai stancato di
scopartelo allora lo abbandonerai perchè di lui non te ne
frega un cazzo vero Allman? Perchè non lo guardi negli occhi
e
non gli dici che stai con lui solo perchè Bert non
è
disponibile? Avanti Allman, fammi vedere se sei un uomo..”
le
ultime parole urlate si
infrangono contro il muro, attraversando lo spazio tra me e Quinn e
facendomi sentire male. Stacco immediatamente la mano da quella di
Quinn e mi allontano da lui, cercando di nascondere le lacrime che
stanno uscendo. Lo guardo un attimo negli occhi leggendoci solo
confusione, e mi volto via correndo verso la mia camera.
“ Frank!
Ehy non crederai mica a
quello che...Frank!”
la sua
voce si disperde nelle
scale, mi butto sul letto nascondendo la testa sotto il cuscino,
pensando alla conversazione orribile a cui ho appena assistito. I
vestiti disordinati sono ancora in giro, tra loro riconosco la
maglietta di Gee, e penso alle sue parole di prima. Forse ho passato
così tanto tempo a cercare di far capire a Quinn che di Gee
non me ne fregava più nulla da non rendermi conto che invece
lui continuava ad amare Bert. Mi abbandonerà quando si
stancherà di me, forse si è già
stancato. Forse
lui odia Gerard nella stessa misura in cui io odio Bert, ma lui non
sarebbe mai così cinico da fare una cosa del genere solo per
vendetta. O forse si? Mi rendo conto solo ora che non lo conosco per
niente, e che l'immagine che ho di lui è quella che i miei
sogni mi hanno imposto e suggerito. Gerard non avrebbe mai detto
quelle cose se non fossero state vere, lui non mi ferirebbe mai senza
ragione. E quindi? Quinn non può essere davvero
così. I
miei pensieri vengono dissolti dal rumore di colpi insistenti sulla
porta. Mi stropiccio gli occhi avvicinandomi alla porta, ma non apro.
“ Frank!
Sono Quinn!! Fammi
entrare! Dobbiamo parlare!”
parlare,
si, dovremmo farlo.
Dovrei lasciarlo libero di spiegarsi, di dare a Gee del coglione, di
dirmi che non è vero niente, che lui non ama Bert. Mi
dirà
questo, ne sono certo. Ma io..gli crederei?
“ Frank!
Non fare il bambino!
Non puoi credergli davvero! Ti amo!! ti prego aprimi! Per
favore!”
la sua
voce concitata continua ad
arrivarmi alle orecchie. Appoggio la fronte alla porta lasciando
scivolare le lacrime sul mio viso, indeciso su cosa fare.
“ Frank!
Dai amore, è la
nostra ultima sera insieme, non roviniamola per delle cazzate, fammi
entrare!”
cazzate?
Cazzate? Mi dicono che
ami un altro e per te sono delle cazzate? Dovrei aprirti forse ma non
voglio urlare, voglio solo dormire, e piangere e svegliarmi domani
senza ricordarmi più niente. Senza ricordarmi di te Quinn.
“ Ti
prego
Frank..piccolo..aprimi..” ora la voce è incrinata,
bagnata
di lacrime, ma conserva la stessa nota di disperazione. Ed è
un bel suono l'angoscia che permea le sue parole, forse vuol dire che
un pò ci tiene a me. Potrei sopportare di stare con lui
sapendo che non mi ama? Potrei accontentarmi di piacergli e basta?
Potrei continuare a buttare nel cesso le mie amicizie solo per stare
con lui? Potrei?
“ Frank,
se non apri me ne vado
immediatamente..vuoi che il nostro saluto sia questo? Vuoi un
vaffanculo per salutarci al posto di un bacio?”
vuole
andarsene, vuole tornare a
casa, da lui. Mi abbandonerà anche lui, ha ragione Gerard,
non
mi resterà accanto alle crisi, non sarà lui a
sostenermi. Io non sono Bert, per lui è la discarica in cui
riversare ogni problema. Ma io sono solo Frank, noi scopiamo e basta.
Non c'è molto da dire. Mi stropiccio gli occhi e cerco di
darmi un contegno, aprendo la porta. Quando lo faccio Quinn
è
lì che mi guarda sorpreso, lasciando poi lo spazio ad un
sorriso, si lancia ad abbracciarmi riempiendomi di baci sul volto e
il collo. Io resto immobile sotto la spinta delle sue carezze.
“ Voglio
il bacio per
salutarci..” dico e lui si stacca da me sorridendo e posando
immediatamente dopo le sue labbra sulle mie, rispondo con passione
sentendo la sua lingua entrare nella mia bocca. Mi sento spingere
verso il letto, orfano già della mia maglietta. È
un
attimo quello che impieghiamo a raggiungere il letto e denudarci
completamente.
Mi
scende una lacrima mentre penso
che si, forse scopare è davvero l'unica cosa che mi dona un
senso ai suoi occhi.
**
Il sole
arriva senza preavviso,
ieri ho dimenticato di far scorrere le tende. Guardo Quinn, godendomi
gli ultimi momenti di pace prima che lui vada via, anche se sono io
quello che parte ho idea che sarà lui ad abbandonarmi.
“ Mpf..buongiorno..”
mi dice
sorridendo e avvicinandosi
a me per un bacio che castamente gli concedo.
“ Voglio
una pausa Quinn.”
gli dico
quando il suo volto è
ancora a pochi centimetri da me, vedo il suo sorriso svanire per
lasciar posto a un espressione delusa.
“ C-cosa?
Non sarà mica
per ieri, per la stronzata che ha sparato Gerard?”
nego
scuotendo la testa, ma dalla
sua espressione capisco che la cosa non lo aggrada particolarmente.
“ No,
non è per quello..o
meglio non solo. È che è andato tutto
così
freneticamente ed è tutto così complicato che ho
bisogno di staccare la spina per un pò..”
“ Guarda
caso giusto ora che
parte il project e quindi starai con Gerard senza me tra i piedi
eh?”
“ Sono
stanco Quinn, stanco di
lottare ogni fottuto giorno contro tutto e tutti per poter stare con
te. Io ti amo ma ho bisogno di respirare, ho bisogno di una
pausa!”
si alza
dal letto iniziando a
vestirsi, lasciando al mio corpo il tempo di sentire la mancanza del
suo. Dovrebbe stare sempre attaccato al mio, questo penso, e allora
perchè gli sto chiedendo questo?
Poi si
ferma, parlandomi dandomi
le spalle.
“ Se
è davvero quello che
vuoi Frank, va bene. Aspetterò che ti faccia vivo tu, ti
concedo i tre mesi del tour per capire cosa vuoi fare di me..”
guardo
le sue spalle perfette e
già la malinconia mi assale, mi alzo dal letto avvicinandomi
a
lui, abbracciando la sua vita sottile e poggiando la testa sulla sua
schiena e lo sento sussultare. Sorrido.
“ Ti
amo Frank..”
“ Anche
io Quinn..”
E allora
perchè? La domanda
resta al suo posto, imprigionata tra le corde vocali senza uscire, ma
so che vorrebbe farmela. Si scioglie dal mio abbraccio e si volta
verso di me guardandomi per lunghi istanti. Poi raccoglie il mio
mento tra le sue dita e si avvicina a me lasciandomi un piccolo bacio
sulle labbra.
“ Ciao
piccolo, mi raccomando
fai il bravo...”
“ Mi
mancherai Quinn..”
“ Anche
tu Frank, anche tu..”
mi
guarda ancora qualche istante e
poi va via, quando vedo la porta chiudersi alle sue spalle
improvvisamente mi crolla addosso tutta la tensione e scoppio in
lacrime.
Ma che
cazzo sto facendo?
**
Ciao!!
Per la serie chi non muore
si rivede eccomi qui! Che combina il nostro Frank? Bah..casini, solo
e soltanto casini..
ragazze
vi adoro tutte e mi
dispiace tantissimo ma non riesco a rispondervi perchè devo
andare a studiare, domani ho un'esame e me tocca! Grazie per le
recensioni comunque :)
|
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Capitolo 24 *** No signs.. ***
Frank's
POV
Il
freddo del finestrino tampona la mia fronte mentre fingo di dormire,
un modo vigliacco per sottrarmi alla conversazione con i miei
compagni di band.
Piove.
Ne sento il rumore battente anche ad occhi chiusi, sotto il ronzio
confuso delle parole dei miei amici. Piove e il candore cullante
delle gocce che cadono accompagna l'incedere dei miei pensieri. Le
immagini tornano a qualche anno fa, a quel momento in cui avevo
capito che non avrei rivisto Quinn, che se ne era andato, portando
con se tutto di noi. Le emozioni tornano prepotenti, rivivo con
angoscia la lettura di quel breve sms. “ Siamo in viaggio
già
da un'oretta..”. Rivivo tutto di quei momenti. La brama di
rivederlo, la decisione di comunicargli i miei sentimenti, il suo
messaggio disincantatore e poi le lacrime di Gerard da curare,
lasciando al mio cuore ferito la seconda posizione nella mia lista
delle priorità.
E
adesso tutto si è ribaltato, ora sono io quello che scappa.
Ora sono io a non voler dare un nome ai sentimenti. Ora non siamo
più
vittime confuse della sorte, ora sono stato io a voler dare un taglio
agli eventi. Eppure la confusione mi resta ancora addosso,
infradiciandomi. Sento il corpo di fianco a me appoggiare la sua
testa sulla mia spalla. Gerard. Sorrido pensando a come il suo odore
mi sia talmente tatuato addosso da rendermelo riconoscibile
così
facilmente. Ed è uno strazio pensare che nonostante il mio
corpo conservi gelosamente la mappa del suo, la mia mente è
occupata da altri odori, altri sapori, altri occhi.
“
Dormi?”
mi
sforzo di non rispondere anche se so che mi ha sgamato, come sempre.
Così concedo alla mia finzione ancora pochi secondi prima di
aprire gli occhi e scontrarmi con il verde dei suoi. Mi sorride, e io
non posso fare altro che rispondergli con un sorriso dallo stesso
calore. Poi mi abbraccia, e io mi lascio cullare dal suo tepore,
addormentandomi tra le sue braccia.
Quinn's
POV
La
cognizione del dolore. Lo sento montare nelle vene, e lo affondo
nell'alcol.
Scruto
con speranza inutile lo schermo del mio cellulare, ma non da segni di
vita, e nonostante le suppliche telepatiche che mando a Frank nulla
scuote l'immobilismo del mio apparecchio. La distanza uccide tutto,
ne sono sempre stato convinto. La distanza raffredda, svaluta,
riduce. O al contrario amplifica, ingigantisce, esagera. Ti da un
senso distorto della realtà, e quando ti scontri con la vita
vera non sai come affrontarla, perchè hai frammenti di sogni
ancora negli occhi.
Forse
dovrei chiamarlo io, e rendergli così evidente che il mio
equilibrio dipende da lui. Eppure voglio lasciarlo libero, di
decidere ed essere felice. Ma non vorrei che pensasse che non me ne
frega nulla di lui. Ma neanche essere appiccicoso come una cozza.
Il
campanello suona distogliendomi dai miei pensieri. Sospiro e vado ad
aprire, trovandomi davanti a Brian. Lo guardo sorpreso, l'ultima
persona che avrei mai sognato di vedermi comparire davanti.
“
Ehy, e tu che ci fai qui?”
il
suo sorriso si smorza leggermente alle mie parole.
“
Sono venuto a proporti di farmi compagnia
stasera, ma se
ti da fastidio vedermi basta dirmelo!”
“
Ma no! Certo che no! Solo pensavo fossi al
Project anche
tu..”
Entra
in casa costringendomi a seguirlo per potergli parlare. Ha preso in
mano una rivista di musica su cui campeggia la foto dei My Chemical
con Frank in primo piano, mi
rivolge
un sorrisetto divertito mentre io mi sento avvampare come una
dodicenne in calore. Cazzo! Fortunatamente non commenta nulla e
lascia il giornale al suo posto.
“
No, raggiungo il project tra un paio di
giorni. Stasera
sono qui per vedere il concerto di una band che mi piacerebbe mettere
sotto contratto. Ero passato a chiederti se ti andava di farmi
compagnia. “
Sto
quasi per rispondergli che non me la sento, davvero, sono uno
straccio e non sarei di compagnia. Ma poi vedo riapparire quello
sguardo divertito sul suo volto, e colgo il suo sgaurdo posarsi
ancora sulla rivista.
“
Sempre che tu non sia impegnato nella
lettura
ovviamente..”
“
Vengo!”
“
Perfetto quinny-boy! Mettiti addosso
qualcosa di decente
e andiamo!”
Annuisco
e corro in camera a cambiarmi. Non ho molta voglia di giocare al
talent-scout, ma almeno non berrò da solo.
**
Frank's
POV
Quando
riapro gli occhi riconosco subito l'odore pregno di energia dei
festival, anche se questo è alla sua prima edizione. Non
appena entriamo nell'area riservata e scendiamo ci troviamo ad
accoglierci Mike Shinoda dei Linkin Park.
Non
appena Gerard lo vede corre ad abbracciarlo, sento una punta di
gelosia invadermi. Ma poi mi tranquillizzo, in fondo sono amici,
è
normale che si comporti così. Sorrido anche io, in fondo non
ho problemi con questi ragazzi, e sarebbe da stupidi rovinarsi il
festival per motivi così stupidi.
Mentre
ci allontaniamo dal camper per osservare la zona Mike mi si affianca.
“
Ehy, tutto bene Frank?”
annuisco
leggermente. Si, a parte il vuoto sono ok, penso.
“
L'hai sentito?”
scuoto
leggermente la testa, e solo ora tutto mi divente livido. Prima ho
riempito la testa con altro. Infilo la mano nella tasca dei jeans e
ne estraggo il cellulare. Lo osservo ma a parte la foto di noi due
che fa da salvaschermo non c'è nulla. Niente messaggi.
Nessuna
chiamata.
Grazie
tante per avermici fatto pensare Mike. Penso. Ma lui sembra leggermi
nella testa perchè mi risponde triste.
“
Mi dispiace!”
Gli
do una pacca sulla spalla, scuotendo la testa.
“
Non dispiacertene, non è colpa
tua. Ho fatto
tutto io, sto semplicemente pagandone le conseguenze.”
Perchè
non chiama?
**
Eccomiii!!!!
So che è passata un'eternità, ma che volete? Ho
iniziato il tirocinio per la tesi e non ho praticamente tempo di fare
altro...povera me.
Comunque....eccoci
qua, uno è al Project con Gee e l'altro è rimasto
a
casa con Brian..non che sia esattamente la stessa cosa ma boh, sto
pensando a colpi di scena improbabili.
Passo
ai ringraziamenti:
blaise_sl_tr07:
dearrrr!!!! Come staiii??? Non ci si sente da tantissimo!! Comunque
tutti ricordano che è successo al project, ma ricordati
sempre
che sono io a scrivere...uahahaha
chemicalLady:
ciao! Angoscia? Nuu...ma perchè?
shadows_in_the_moon:
beh, quinn non lo lascia perdere, è vero. Ma anche Frank non
è
che lo lasci proprio stare...comunque ora sono in due stati diversi,
chissà che succede...an beh, lo slinguazzamento è
d'obbligo!
Friem:
frank sta male per gee e per quinn...secondo me non l'ha mica molto
chiaro manco lui
Frankielou:
ahah! Mi fa piacere vedere che ti scaldi, vuol dire che la storia ti
piace!! Thanks
Alla
prossima...spero di non metterci ancora mesi ad aggiornare!!
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Capitolo 25 *** treacherous ***
Quinn's
POV
E'
un ritorno al passato. La cantina che ci avvolge è la stessa
in cui suonavo con i The Used prima del contratto, e ancor prima ci
suonavo con i Dumb Luck. Chiudo piano gli occhi, beandomi del sapore
dell'aria impastato con la nicotina e le luci soffuse. I ragazzi sono
sul palco, o meglio su quella piccola pedana a dieci centimetri di
altezza che qualcuno ha il coraggio di definire palco.
Brian
è andato a incoraggiarli, devono suonare alla grande
stasera,
in fondo c'è qui il loro futuro manager. Sorrido ripensando
all'emozione che mi faceva tremare le gambe quando Brian era venuto
da noi per proporci di essere nostro manager, ricordo la voglia che
avevo di colpirlo. E ricordo anche che i suoi occhi azzurri, la prima
volta che mi sono comparsi davanti, mi hanno fatto vacillare e
ammaliato. Sbuffo prendendo un sorso dalla mia rossa, sono sempre
stato uno sfigato in amore io.
Osservo
il sorriso di Brian a qualche metro di distanza, e mi chiedo
perchè
mi sia tornato proprio ora questo pensiero. È qualcosa che
ti
si insinua dentro, forse sto solo cercando un diversivo al pensiero
di Frank. Forse mi sono stancato di rincorrere e soffrire per un
amore insicuro, forse vorrei solo qualcosa di dannatamente
più
semplice. Qualcuno che non mi faccia star male ad ogni sguardo.
Accumulo i miei pensieri disordinatamente, facendomi trovare
impreparato al suono distorto delle chitarre elettriche che si
insinua nello spazio.
“
Ascoltali
bene, poi mi dirai cosa ne pensi..”
sorrido
annuendo a Brian che è tornato a sedersi al mio tavolo. I
ragazzini sono davvero bravi, forse un pò acerba la voce, ma
in quanto a sound e grinta direi che ci siamo.
Per
un pò lascio da parte i miei pensieri cupi e mi lascio
trasportare dalla musica. L'ultimo pensiero che mi sfiora è
che ho lasciato il cellulare in casa. Sbuffo, almeno
riuscirò
a passare una serata tranquilla senza pensare continuamente a un
oggetto di plastica che non da segni di vita.
**
Frank's
POV
Amo
essere una rockstar. È la cosa che più adoro
della mia
vita, una delle poche per la quale non ho rimpianti.
E
amo i fan, e amo suonare. Amo questo odore di sudore che si attacca
alla pelle mischiandosi con l'adrenalina, immerso nelle urla del
pubblico.
Dio,
amo la mia vita.
Quando
esco dalla mia vita da rockstar però mi ritrovo catapultato
nella vita reale. E basta poco per tornare ad essere un povero
sfigato qualunque che sbava dietro un messaggio che non arriva.
Sbuffo tamponandomi con l'asciugamano il sudore, una breve pressione
sulla spalla mi fa voltare, è Gerard che mi guarda
trionfante.
Gli sorrido di rimando e lascio che si accoccoli contro di me,
passandomi un braccio sulle spalle.
“
Siamo stati grandi!”
mi
dice schiocchiandomi un bacio sulla guancia. Mi riporta il sorriso. E
non immagina neanche quanto io glie ne sia grato in questo momento.
“
Già!”
trae
fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca, e ne sfila una con una
grazia elegante infilandola tra le labbra morbide. Lo guardo
ammaliato.
“
Vuoi?”
mi
dice porgendomi il pacchetto. Annuisco e ripeto il suo stesso gesto,
mentre ci avviciniamo a un muretto che ci offre conforto.
Ci
sediamo sul muretto, silenziosi e persi nei nostri pensieri, mentre
il fumo si disperde nell'aria. Non so a cosa stia pensando lui,un
tempo forse lo avrei intuito. Ora sono così nervoso da non
sapere neanche definire cosa si muove nella mia di testa. Come un
buco nero, denso e pieno di cose che non riescono a uscire e neanche
ad essere identificate. La luna ci sorride dall'alto. Mi perdo ad
osservarla prima che una voce femminile e sconosciuta ci distragga.
“
Avete una sigaretta per caso?”
“
Si, certo”
Gerard
scatta immediatamente a rifornirla di fumo. Io mi limito a sorridere,
osservandola e chiedendomi dove l'abbia già vista. Ha delle
belle labbra rosse, capelli corvini racchiusi in due codini da
bambina delle elementari. Un enorme tatuaggio che le ricopre tutto il
braccio sinistro e uno sguardo sicuro e sfrontato. Mi guarda
sorridendo mentre le sue labbra perfette sono vicine alle mani di
Gerard che racchiudono il fuoco.
“
Venite alla nostra festa stasera?”
Io
e Gerard ci scambiamo un'occhiata stupita.
“
Festa? Certo! Dicci dove e
quando!” dico con il mio
sorriso più smagliante.
“
Ahah! Mi piaci Iero! La festa è
nel nostro
tour-bus, siamo i Mindless Self Indulgence..venite quando
volete!”
conclude
con un sorriso. Ma un sorriso di quelli maliziosi e pieni di
sicurezza, non c'entra davvero nulla con le ragazze che ci girano
intorno ultimamente, considerando anche quelle che suonano in altre
band. Si allontana con la sua gonnellina scozzese ondeggiante sui
tacchi.
Sorrido.
“
Ragazza interessante..” commento.
“
Bah, sei molto più interessante
tu!” mi dice
Gerard avvicinandosi velocemente a me e lasciandomi un bacetto a fior
di labbra prima di allontanarsi di nuovo.
“
Torniamo dagli altri va..”
scendo
dal muretto anche io trotterelandogli dietro come un cagnolino.
“
Allora si va alla festa?”
“
Vai!”
“
Noooooooo!!! Vieni con me!!”
“
Non posso! E lo sai!”
“
Perchè?” chiedo con i
miei occhi da cucciolo.
“
Ci sarà troppo alcol, non sono
sicuro di
farcela.”
Smetto
immediatamente con la mia supplica e lo guardo serio, stringendo le
sue mani tra le mie.
“
Scusami Gee..”
dico
abbassando lo sguardo. Rialzo gli occhi quando lo sento abbracciarmi,
strabuzzo gli occhi prima di ricambiare l'abbraccio.
Sei
ancora così fragile Gee. Scusami se l'ho dimenticato.
**
Quinn's
POV
Sono le due di notte. Non ricordo neanche
più
quante birre ho bevuto. So solo che sono in macchina con Brian e che
mi sto divertendo un casino.
“
Ti giuro! Quando ho visto Bert per la prima
volta e lui
al posto di salutarmi ha ruttato non so come ho fatto a non scoppiare
a ridere!”
“
Ahahah!”
“
Oh! Siamo arrivati! Ti reggi sulle gambe
Allman o ti
devo accompagnare con la manina?”
“
Si ti prego Brian! Accompagnami con la
manina e poi
rimboccami le coperte!”
Ferma
la macchina davanti casa ridendo.
“
E dimmi Quinny, cos'altro?”
“
Il bacino della buonanotte!” urlo
ridendo.
“
Attento a non provocarmi Allman! Potrei non
riuscire a
fermarmi al bacino della buonanotte!”
“
E allora non fermarti!” rispondo
serio. Mi mordo la
lingua non appena sento le parole scapparmi dalle labbra. Ma mi sento
così solo. E Brian mi è sempre piaciuto, in
fondo. Per
cui, che male c'è?
“
Come?”
non
rispondo e mi limito a baciarlo, appoggiando le labbra sulle sue e
staccandomene subito.
“
S-scusami..”
ma
lui mi poggia un dito sulle labbra, zittendomi e avvicinandosi a me.
Trattengo il respiro fino a che non sento le sue labbra poggiarsi
sulle mie e la lingua infiltrarsi nella mia cavità orale.
Giochiamo a rincorrerci con le lingue mischiandoci l'odore e il
sapore di alcol. Quando ci stacchiamo sorride, i suoi occhi non mi
sono mai sembrati blu come in questo momento.
“
Entriamo in casa”
gli
dico con la voce rotta dal desiderio.
Eccomi,
spero che la mia promessa di colpi di scena sia stata mantenuta.
Detto questo passo ai ringraziamenti e poi di corsa a studiare!!
blaise_sl_tr_07:
ti spavento??????? Io??????? Ma quando mai?? Che ne pensi dei miei
colpi di scena?
Frankielou:
eheh! Hai ragione che sono uno più imbecille dell'altro! E
alla fine al posto di chiamarsi si cornificano a vicenda! Ah! Amo la
mia mente malata!
Friem:
grazie! A Frank arrivano lezioni di gelosia da un pò di
persone..eheh
|
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Capitolo 26 *** rum and caracas ***
26
Ok,
ok non fucilatemi! In questo capitolo qualcuno verrà offeso
nella descrizione. Voglio che sappiate che non rispecchia le mie idee
sulla persona. Lungi da me offendere chiunque. A me non sta
antipatica, ma a qualcun'altro si! Per cui perfavore non accusatemi
di offenderla!!
Quinn's
POV
Il
sesso ha una funzione salvifica. La senti scorrere, ti permea
addosso, ti concede di non pensare, di allontanarti dal dolore, di
farlo tacere quel dolore.
Le
labbra di Brian tagliano percorsi lungo la mia pelle, e io sussulto
estasiato dal contatto della saliva su di me. Sorrido facendolo
distendere sotto di me e porgendo il braccio nel cassetto a cercare
un preservativo. È sporco, e audace, e frenetico.
Io
voglio averlo per dimenticare Frank, ma lui? Mi viene in mente che
potrebbe voler fuggire anche lui da qualcosa che non ha, prendersi
qualche attimo di pace e piacere prima di tornare ad affrontare il
mondo esterno.
Mi
strappa il condom dalle mani e me lo infila, io lo lascio fare, perso
ad osservare i suoi occhi azzurri. Si volta, levandomi lo spettacolo
dei suoi occhi, ma ritrovo il piacere nel penetrarlo velocemente,
lasciando baci umidi sul suo collo e mandando una mano a masturbarlo.
Il
calore sale offuscandomi la vista e lasciandomi vagare nel piacere
dell'orgasmo, che si palesa in un esplosione dentro di lui qualche
attimo dopo la sua. Mi lascio cadere sul suo corpo ansimante, e
incrocio il suo sorriso. Gli lascio un bacio delicato sulle labbra
spostandomi al suo lato.
“
Fuck!
Allman! È stato grandioso!”
sorrido.
Lui si avvicina a me con quei suoi enormi occhi azzurri e quello
splendido sorriso. È inutile, Brian è davvero
troppo
figo per non sentirmi pronto a ricominciare di nuovo.
“
Posso
dormire qui stanotte?”
sorrido
allargando le braccia per accoglierlo vicino a me.
“ Ma
certo!”
**
Frank's
POV
Ville
Valo che mezzo nudo passeggia con una bottiglia di vodka in una mano
e una collana hawaiana addosso è qualcosa per cui vale
decisamente la pena vivere. Oltre ad essere l'essere più
struprabile della terra è anche uno dei più
divertenti
da vedere ubriaco. Ridacchio osservando la scena e prendendomi un
altro sorso dalla mia bottiglia, sano rum. Il peggiore dei bar di
Caracas. Che io non l'ho mai capita sta cosa, a Caracas sarà
anche uno dei peggiori, ma qua è uno dei migliori
considerato
lo schifo che fa il rum medio. O era il rum bevuto nei peggiori bar
di Caracas? Fuck! Non mi ricordo. Sono fottutamente ubriaco. Su che
sto vaneggiando?
“
Ehy
Iero!”
alzo
lo sguardo verso la voce femminile che ha richiamato la mia
attenzione. E riconosco subito quelle labbra troppo rosse.
“
Toh la
ragazza coi codini!”
sorride.
“
Toh, un
puffo ubriaco!”
sbuffo.
Questa mi sta già sulle palle. Eppure non muovo un dito
quando
mi scivola accanto sfilandomi dalle mani la bottiglia di rum e
reclamandola a se. Ha movimenti troppo decisi, gesti troppo sicuri.
Ha l'aria di una di quelle che sa sempre quello che vuole, e sa
sempre come prenderselo. Non mi piace. Mi spiazza. Io sono abituato
alla fragilità, la confusione, la delicatezza. So come
trattare loro, non so gestire l'arroganza e la sicurezza.
“ Io
mi chiamo Frank!”
lei
mi guarda con sufficenza. Ha ancora addosso quella ridicola minigonna
scozzese, e delle scarpe di vernice rossa col tacco. Rosse, come
quelle di Dorothy. La versione troieggiante però.
“ Io
sono Lyn-z”
dice
porgendomi una mano. Io glie la stringo ma scoppio subito a ridere.
“
Che nome
del cazzo!”
lei
ritira subito la mano, ferita. Me ne accorgo e rido ancora di
più.
Si alza spazientita guardandomi truce.
“
sei
ubriaco da fare schifo Iero!”
non
le rispondo e continuo a rotolarmi dal ridere, oramai steso a terra.
“
Come mai
Way non è con te?”
torno
serio un attimo, pensando alla risposta. Way, Way, Way. Ah! Gerard!
“ è
allergico all'alcol...o qualcosa del genere!”
dico
sbiascicando. Lei mi guarda perplessa prima di sistemarsi con un
movimento stizzito uno dei codini dietro le spalle.
“
Peccato!”
dice
dispiaciuta.
“
Senti..posso
chiederti una cosa?”
annuisco,
cercando di non ridere. Opera alquanto impossibile.
“
Gerard..insomma..si
vede con qualcuna?”
strabuzzo
gli occhi fissandola.
“
beh...siamo
ad un festival! Non immagini neanche quanta gente ci sia nei
festival! E Gerard la vede tutta...cioè, non è
mica
cieco. Cioè se c'è gente la vede. Ma che domande
fai?”
lei
sbuffa accucciandosi vicina a me e guardandomi fissa negli occhi.
“
intendevo
dire Iero, Gerard ha una fidanzata...o qualcosa del genere?”
mi
fermo a pensare un attimo. È una domanda complicata.
“
beh...ecco...direi...qualcosa
del genere è la risposta giusta..”
si
alza, vedo un sorriso compiaciuto farsi spazio sul suo volto. La
guardo da vicino e non riesco a non pensare che i suoi tratti marcati
e maschili proprio non potranno mai sposarsi con quelli morbidi e
effeminati di Gee.
“
Grazie
Iero!”
“
posso
farti una domanda io ora?”
lei
mi guarda, un pò colta alla sprovvista.
“
Dimmi..”
“
Era il
peggiore rum dei bar di Caracas o il rum bevuto nei peggiori bar di
Caracas?”
Mi
guarda in silenzio per qualche secondo, poi scuote la testa.
“
Sei un
cretino Iero!”
mi
dice eclissandosi tra la folla.
La
vedo scomparire ormai disinteressato alla sua presenza. Estraggo il
cellulare, osservando ancora quello schermo dannatamente vuoto. Mi fa
male, e anche tra le nebbie alcoliche riesco a rendermene conto.
Scrivo
velocemente un messaggio. E lo mando a Quinn. Poi rimetto il
cellulare in tasca e mi allontano tra la folla uscendo all'aria
aperta.
La
festa è finita. Perlomeno per me.
Attraverso
il campo nella solitudine della notte, le urla del tour bus dei MSI
mi arrivano roche e sbiadite. Sbadiglio guardando la luna.
Entro
nel nostro tour-bus senza far rumore, ho perso di vista gli altri da
molto tempo ormai, dubito che siano già tornati.
Però
Gerard è qui, con il calar del sole non c'è
più
posto dove stare in cui non giri alcol. E lui deve rintanarsi qui.
Un
vampiro al contrario, penso, sorridendo subito dopo alla mia battuta
idiota.
Mi
faccia strada a tentoni verso le cuccette, andando a sbattere contro
ogni spigolo che incontro e imprecando a bassa voce.
“
Frank?”
una
luce si accende, e mi ritrovo gli occhi verdi di Gerard puntati
addosso.
“
Oh,
scusami...non volevo svegliarti!”
“
No, non
preoccuparti..ero sveglio. Vieni qua!”
mi
dice sbattendo la mano sul letto di fianco a lui. Mi avvicino
ricambiando il suo sorriso e mi siedo di fianco a lui.
“
Come
va?” azzardo.
“
bene,
meno male che sei arrivato...sai, è più difficile
resistere quando sei solo..”
lo
avvicino a me, lasciando che poggi la sua testa sulla mia spalle, e
gli accarezzo i capelli lievemente. Sospiro.
“ Mi
spiace Gee, non ti lascerò più solo, per nessuna
stupida festa!”
lui
si volta verso di me, guardandomi con un espressione indecifrabile,
così vicino da sentire il suo respiro sulle mie labbra. Sono
immobile, l'alcol ha intorpidito i miei sensi. È per questo
che non muovo un solo muscolo quando lui si avvicina a me poggiando
le mie labbra sulle sue. Rispondo al bacio in automatico,
riappropiandomi del suo sapore conosciuto. Con Gerard ha sempre
funzionato così, nulla è mai stato innaturale tra
noi.
Anche ora.
Mi
sento spingere sul materasso, e assecondo i suoi movimenti, gemendo
quando le sue labba mi torturano il collo. Chiudo gli occhi e
improvvisamente una figura si insinua tra i miei pensieri. Quinn.
Stacco Gerard da me e colgo il suo sguardo smarrito.
“
Scusami
Gee! Non posso..”
lui
mi guarda ferito e si allontana da me, dirigendosi verso la cucina.
Mi trascino stancamente verso la mia branda, e mi infilo vestito
sotto le coperte, rannicchiandomi in posizione fetale.
Cosa
stavo facendo? Cosa sto facendo?
Qualcuno
mi aiuti.
Quinn's
POV
Il
ronzio di un cellulare mi toglie dal mondo dei sogni. Incespico nel
corpo nudo di Brian accanto a me, gli lascio un bacio sulla spalla
sperando di non averlo svegliato. Allungo una mano per afferrare il
piccolo oggetto vibrante.
La
luce dello schermo mi infastidisce gli occhi, una letterina
lampeggiante mi informa che è arrivato un messaggio. Il nome
del mittente mi riaccende il cuore di entusiasmo e passione, e allo
stesso tempo lo seppelisce sotto quintali di senso di colpa.
Ti
ho tradito, penso, ti ho appena tradito. Che merda sei Allman? Eh? Do
un occhiata di sfuggita anche a Brian e il suo respiro tranquillo non
fa altro che aumentare il mio senso di colpa, anche nei suoi
confronti.
Apro
tremante il messaggio e leggo.
“ Il
peggior rum bevuto nei bar di Caracas o il rum bevuto nei peggiori
bar di Caracas? Non riesco a ricordarmelo :( “
scoppio
a ridere come un cretino, riprendendo a respirare. Brian si muove
lento di fianco a me, mi guarda stropicciandosi gli occhi.
“
Che hai
Allman?”
gl
rispondo continuando a ridere.
“
niente,
è che sono innamorato di un cretino!”
“
buon per
te!” mi dice in tono piatto. Voltandosi subito dall'altro
lato e
rimettendosi a dormire.
Hello!!!!!!!!!!!
Come va???
Scrivere
questa storia sta diventando sempre più ostico.
L'ispirazione
mi ha annandonata da un bel pò ormai e quindi sforno questi
capitoli insipidi. Sorry!
Ad
ogni modo ne vedo finalmente la fine, nel senso, nel prossimo
capitolo ci sarà l'evento! Avanti che non è
difficile
indovinare a cosa mi riferisco..il project ha avuto un clou
ricordate? E da lì la storia si avvierà verso la
conclusione.
Detto
questo passo a ringraziare le mie fedelissime che anche se aggiorno
ogni volta dopo secoli continuano a seguire la storia! Grazie!
Frankielou:
eheh, anche il mio ormone fa le bizze con le immagini di quei due,
non preoccuparti, non sei l'unica.
SweetPandemonium:
beh, il povero Quinn dovrà pur sfogare i suoi bisogni no? E
chi sano di mente, come hai giustamente detto tu, si lascerebbe
scappare Brian? Ma nessuno!!!
friem:
eheh, povero Quinn! Lui soffre!! Brian è solo una
distrazione
per stare meglio...comunque si, è un pò
facilotto. Ma
non è colpa sua se ha attorno solo gente a cui è
difficile resistere!
blaise_sl_tr_07:
ma ciao!!! Visto che avevo ragione a dirti che ti sarebbe piaciuto il
colpo di scena?
ms_reverie:
ehe, mi sa che Quinn non ti ha ascoltato ma ha ceduto parecchio!
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Capitolo 27 *** 28 July: The day of making out ***
28
July: The day of making out
Quinn's
POV
La
quiete della mattina mi
avvolge, lasciandomi tutta la pace del mondo per riflettere. Inutile
dire che io di tutta questa calma farei volentieri a meno. Non ho
nessuna voglia di pensare, riflettere, deprimermi. Sbuffo. Per una
volta che sono io ad aver bisogno di Bert quel cretino ovviamente,
non si fa vedere in giro. Forse dovrei chiamare Jeph, ma sono solo le
7 di mattina. Troppo presto persino per lui. E poi non ho voglia di
andare a casa sua a vedere quanto è felice con Dan, mentre
io
da perfetto coglione quale sono non riesco mai ad avere una storia
che possa essere definita tale. Ho voglia di banalità e di
un
pò di stabilità. Non avrei mai pensato di dire
queste
cose, ma sono così stanco.
Un
fruscio mi distoglie dai miei
pensieri, mi volto vedendo Brian che entra in cucina stiracchiandosi
e stropicciandosi gli occhi. Non è proprio l'aggettivo che
gli
sta meglio ma in questo momento mi sembra quasi tenero.
Sorrido
e porto due tazze di caffè
sul tavolo, porgendogliene una. Lui grugnisce un ringraziamento
allungando le mani verso la ceramica.
Passa
qualche minuto, senza che
nessuno pronunci neanche una parola. Non pensavo sarebbe stato
così
imbarazzante. Alzo lo sguardo e ci trovo i suoi occhi azzurri intenti
a fissarmi glaciali. Ora si che mi sento in maledetto imbarazzo.
“
Cosa
c'è?” chiedo, con la voce leggermente tremante.
Lui
sorride sarcastico, come a
sottolineare la stupidità della mia domanda. Ma non c'era
retorica nelle mie parole. Voglio solo salvarmi dall'imbarazzo.
“
niente
Allman, assolutamente niente.”
dice
freddo. Io mi stringo nelle
spalle sentendomi pesare addosso il senso di colpa. So di essere
sporco, e anche leggermente stronzo. È questo il modo in cui
vado trattato.
Il suo
cellulare squilla, si alza
per rispondere lasciandomi momentaneamente solo. Di nuovo preda dei
miei pensieri, di quel malessere che mi perseguita senza lasciarmi
aria per respirare. Quando non si ha nessuno a cui dare la colpa per
il proprio dolore la salvezza è sempre troppo lontana.
Quando
torna si siede a finire la
sua tazza, sempre senza dire una parola.
“
Era
Mikey, mi ha chiesto quando arrivo al Project..”
Il
Project. Annuisco leggermente,
non pronunciando neanche una sillaba. Cosa dovrei dirgli? Concentro
tutte le mie attenzioni sulla tazza di the, riprendendomi solo quando
la mano di Brian sfiora la mia spalla.
“
Non
hai niente da dirmi? Nessuna indicazione da darmi? Nessun favore da
chiedermi?”
lo
guardo sorpreso, soprattutto
per il tono rabbioso con cui mi parla.
“
No!”
rispondo deciso.
Lui
sbuffa allontanandosi da me e
tornando a sedersi. Mi fissa negli occhi bucandomi con lo sguardo.
“Cazzo
Quinn! Non immagini neanche quanto riesci a darmi sui nervi con
questo tuo atteggiamento!”
“
Eh?”
“
Frank
è ancora il tuo ragazzo o no?” mi chiede con
rabbia, a pochi
centimetri da me.
“
Beh..ecco..mi
ha chiesto una pausa di riflessione..io non..”
Sbatte
un pugno sul tavolo
facendomi sobbalzare.
“
Perchè
ti comporti così?”
“
Così
come?” chiedo ancora stranito dal suo comportamento.
“
Così!
Come se non te ne fregasse un cazzo! Ci tieni a Frank no? E allora
fai qualcosa cazzo!”dice alzando la voce.
“ Lo
sto lasciando libero di scegliere !!” rispondo urlando anche
io.
“
No!
Tu te ne stai fottendo! Lo stai lasciando a Gerard senza
lottare!”
dice avvicinandosi a me e puntandomi un dito contro lo sterno.
“ Ti
nascondi dietro la libertà ma il tuo è solo
disinteresse!”
“
Non
è vero!” urlo alzandomi. “ Ma che cazzo
ne sai tu di
quello che sento eh? Che cazzo ne sai di quanto mi manca?”
“ Io
so quello che vedo.” mi risponde calmo.
“ Ah
si? E cosa vedi?” chiedo con una punta di cattiveria.
“
Vedo
un uomo che preferisce scoparsi un altro piuttosto che prendere il
cellulare e fare una cazzo di chiamata!”
resto in
silenzio, non sapendo
cosa rispondere. Lui si calma e si abbassa verso di me, mettendomi
una mano sulla gamba, parlando con voce dolce e carezzevole.
“
Prova
a metterti nei panni di Frank, come credi che stia ora? Non ti fai
sentire, niente chiamate, niente messaggi...e in più
c'è
Gerard con lui, 24 ore su 24. Cosa credi che deciderà se le
condizioni restano queste? Non ti dico di assillarlo, ma una
telefonata o un messaggio ogni tanto potresti farglielo! Fagli
sentire che ci sei, che pensi continuamente a lui, che ti manca.
Davvero Quinn, smettila di attenerti alle regole, se vuoi averlo devi
giocare sporco!”
lo
guardo confuso. “ perchè
mi stai dicendo queste cose?”
“
Perchè
stai andando alla deriva Quinn, e nel farlo non ti accorgi neanche
del male che fai a chi ti sta intorno. Nell'aiutare te proteggo anche
me..”
annuisco
non propriamente sicuro
di aver capito il senso delle sue parole.
“
M-ma...tra
noi è tutto a posto vero Brian?”
lui mi
guarda triste per qualche
secondo prima di rispondermi.
“ Ma
certo Quinny, tu ami Frank, e io questo lo sapevo anche prima. Diamo
la colpa all'alcol e facciamo finta che non sia successo niente
ok?”
mi dice scombinandomi i capelli.
“
Ok”
ribatto. Poco convinto.
**
Frank's
POV
Di nuovo
su un palco. Ne sentivo
il bisogno fisico dopo aver passato una giornata ad evitare Gerard, a
stargli lontano per paura delle mie azioni, e delle sue. Agito la
testa sulle note di “Dead!”, lasciandomi cullare
dalla musica,
riuscendo a disconnettermi dai miei pensieri. Ad un certo punto
percepisco la presenza di qualcuno vicino a me, troppo vicino.
Gerard.
Neanche
il tempo di formulare
alcun pensiero, e mi sento tirare a lui, mi arpiona per i capelli
avvicinando il volto al mio e premendo le sue labbra contro le mie.
Apro le labbra lasciando che la sua lingua giochi con la mia,
abbandono la mia Pansy a ciondolare e lo stringo in un abbraccio,
continuando ad approfondire il bacio.
Ma le
persone come Gerard non si
possono ingabbiare, e così non appena lo stringo un
pò
di più, lui mi lascia i capelli e accarezzandomi lievemente
il
volto mi spinge lontano.
Riprendo
subito a suonare, con un
megasorriso in volto. Mentre la voce di Gerard che tenta di
ricominciare a cantare mi fa sorridere.
“ Mmmmhhh....LALALALA!”
**
Quinn's
POV
Nel
tornare a casa dall'aereoporto
in cui ho appena depositato Brian passo per casa di Jeph. Mi lascio
accogliere da un sorriso come accade sempre ogni volta che capito da
queste parti.
“ Tutto
solo? E Dan?”
“ E'
andato a comprare le
sigarette! Vuoi un the?”
annuisco
sedendomi sul divano e
cominciando a fare un pò di zapping televisivo. La mia
attenzione viene colpita dalla sigla strombazzante di un programma su
Mtv2*, uno speciale sul Project. Jeph mi raggiunge e si siede sul
divano accanto a me porgendomi la mia tazza. Ne assaporo un sorso
guardando le immagini scorrere sullo schermo.
“ Eccoci
ancora qui dal Project
per l'appuntamento giornaliero al festival. Alle nostre spalle si
stanno esibendo i Linkin Park. Ma siamo certi, sarà
l'esebizione dei My Chemical Romance quella che tutti ricorderanno di
questa giornata!” dice una delle solite biondine prestampate
che
vanno le vj per Mtv.
Le
parole sfumano lasciando spazio
alle immagini dell'esibizione di Frank e soci.
Non
appena la band compare il
sangue mi si ghiaccia nelle vene.
La tazza
mi scivola senza neanche
che me ne renda conto e finisce sul tappeto preferito di Jeph. Che
però non dice niente. È anche lui fisso e
immobile a
guardare lo schermo.
Non
è un bacio di scena.
Non
è uno dei soliti baci
che si scambiano sul palco, cazzo.
Non
è nulla di tutto
questo.
Quei
bastardi sadici di Mtv
rimandano la scena zoomandola in avanti, giusto per non avere dubbi
su dove finisca la lingua di uno e inizi quella dell'altro.
Non
riesco a guardare Frank che si
abbandona così alle sue labbra, al suo bacio, al suo
abbraccio.
Le
lacrime mi scorrono senza che
io riesca a fare nulla per fermarle.
Come
ciliegina sulla torta arriva
anche il commento della biondina.
“ Oh
damn! They are so hot!”
Fottiti!
Nessuno
è riuscito a capire che l'evento id cui parlavo era il
bacio!
E non il matrimonio :(
http://www.youtube.com/watch?v=4ckVYLwu7Js&feature=related
Ad
ogni modo vi linko il bacio, anche se mi sa che l avete visto tutte e
vi ringrazio fortissimo per i vostri commenti!
Ciaoooooooooooooooooo!!!!!!!!!!
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Capitolo 28 *** out of control again ***
28
Frank's
POV
Non
si articolano parole vuote quando il desiderio è tanto forte
da non lasciarti spazio per pensare a niente che non sia lui. Ed
è
talmente inutile il cercare di frenarlo che non riesci a trovare
nessuna ragione tanto forte da indurti a farlo. Cammino veloce,
seguendo Gerard di pochi passi davanti a me. Appena scesi dal palco
abbiamo lasciato ai nostri corpi solo pochi secondi per stare nel
backstage e congratularci tra noi. Poi siamo corsi via. E ora siamo
qui. La sagoma del bus si palesa nell'oscurità, vedo l'ombra
di Gee infilarsi nel cono di luce che fuoriesce dalla porta aperta.
Sorrido, e in pochi secondi sono dentro con lui. Mi aspetta spalmato
contro il muro, mordendosi le labbra e guardandomi con desiderio. Mi
chiudo la porta alle spalle, e mi avvicino a lui. Mi circonda con le
braccia e mi tira a se, traccio con le labbra la linea del suo collo.
E il suo ansimare mi porta subito a disattivare i neuroni. Senza
dolcezza lo strappo dal muro per andare verso il divanetto,
buttandocelo sopra. Mi sorride, con le guance rosse e i capelli
scombinati. Non mi faccio ripetere due volte l'invito delle sue
braccia che si tendono verso di me e mi lascio trascinare
giù
con lui. Con un colpo di reni ribalta le posizioni facendomi finire
sotto di lui, sorrido e lo libero della maglia, mentre lui fa lo
stesso con la mia scendendo a torturarmi un capezzolo con i denti.
Lascio scivolare la mani sulla sua schiena fino a raggiungere la
perfezione che si ritrova come sedere, lo stringo e un suo sospiro mi
fa sorridere. Infilo una mano tra i nostri due corpi, facendola
infiltrare tra la stoffa ruvida dei jeans. Arrivo ad accarezzare il
suo membro già duro, sorrido mentre continuo ad
accarezzarlo.
Lo sento gemere sempre più forte, e muoversi veloce contro
la
mia mano. Mi guarda con quegli occhi spaventosamente belli e poi
scende di nuovo a baciarmi il collo mentre la mia mano procede la sua
opera e lo svuota dopo poco. Sento il liquido invadermi la mano,
sorrido portandola alla bocca e leccando le dita lentamente, mentre
Gerard non riesce a staccarmi gli occhi di dosso e si appropria delle
mie labbra mischiando la mia saliva con il suo sapore.
“
Cazzo se
ti amo Iero!”
sorrido
mentre scende ad armeggiare con i miei jeans, togliendomeli e
lanciandoli sul pavimento. Destino comune ai miei boxer, che li
raggiungono di li a qualche secondo. Scende verso il mio ventre e
circonda il mio cazzo con le sue labbra morbide. È talmente
caldo da farmi venire quasi subito nella sua bocca. Mi guarda
curioso, con gli occhi velati di malizia e scoppia a ridere. Lo
guardo male, mentre risale a mordicchiarmi una spalla.
“
Cos'avevi
da ridere?”
“
Niente..è
solo che un tempo non eri così sensibile..”
mi
giro a fissarlo negli occhi, inchiodandolo al divano sotto di me.
“ E'
solo perchè non ho fatto altro che volerti in questi ultimi
giorni. Il desiderio smodato mi rende sensibile.”
si
alza leggermente a darmi un bacetto sulle labbra, poi si ributta sul
materasso, ridendo. La sua risata sembra musica, e solo ora capisco
quanto mi sia realmente mancata.
“
Cosa
aspetti a scoparmi Gee?” gli chiedo bloccando la sua risata.
“
Bastava
chiedere!” dice facendomi voltare e mettere sotto di lui.
Avvicina
due dita alla mia bocca per farmele leccare, le spinge a fondo nella
mia bocca e io le ingoio come se gli stessi facendo un pompino.
Quando le toglie dalla mia bocca le sento infilarsi nella mia
apertura. Stringo il materasso per il dolore, ma quando inizia a
muoverle il male si mischia col piacere.
“
Pronto?”
mi chiede. Annuisco veloce e lo sento infilarsi dentro. Inizia a
muoversi veloce e a gemere, e quel suono mi fa andare fuori di testa.
Una delle sue mani circonda la mia erezione cominciando ad
accarezzarla al ritmo dei suoi colpi. Mi sento invadere dal caldo e
urlo il suo nome, annegato nel piacere che provo in questo momento.
Mi svuoto dopo poco nella sua mano, anticipando Gerard di qualche
secondo. Restiamo in silenzio, soli con i nosri respiri pesanti. Ci
guardiamo sorridendo, poi ci dirigiamo alle cuccette e ci infiliamo
ancora nudi nella mia. Gerard mi abbraccia e basta il tepore del suo
corpo a farmi scivolare nel mondo dei sogni.
In
pace con me stesso.
**
Sono
a pranzo con Brian. Ho uno stupidissimo sorriso tatuato addosso, e di
tutto quello che mi dice il mio manager ascolto ben poco, capendone
ancora meno.
Mi limito ad annuire e a lasciare che le sue parole scorrano,
continuando a sorridere stupidamente.
“
Come mai
tanta allegria Frank?” mi interroga ad un certo punto
trapanandomi
con quei suoi occhi azzurri.
Mi
stringo nelle spalle, cercando di negare che ci sia qualche ragione
alla mia allegria, ma Brian scuote la testa e mi rende noto che sono
un pessimo attore.
“
Continui
a sorridere e hai la testa tra le nuvole, non può non essere
niente! Avanti..dimmi chi è che ti fa stare
così!”
lo
guardo sbarrando gli occhi, ma come ha fatto a capirlo?
“ Ma
come...?”
“ Te
lo si legge in faccia Iero! Avanti! Dimmi com'è andata...e
con
chi soprattutto!”
abbasso
lo sguardo. Per la prima volta da quando è successo sento un
lieve senso di colpa salirmi alla bocca dello stomaco. Ma non mi
pento di ciò che è successo, in fondo se una cosa
ti
rende così felice può davvero essere tanto
sbagliata?
Secondo me no.
“
Gerard..ho
fatto l'amore con Gerard..”
Brian
si limita a sorridere, prendendo un altro sorso dalla sua birra. Lo
guardo confuso, mi aspettavo una ramanzina. E invece mi guarda
tranquillo.
“Beh..non
mi dici niente?”
“
Era
prevedibile...” mi dice con tono enigmatico.
“
Si,
ma..” sto per ribattere qualcosa quando quello che vedo a
pochi
metri da noi mi fa gelare il sangue. Gerard e quella stupida ragazza
coi codini stanno camminando sorridenti e mano nella mano. Cerco
nella mia testa una spiegazione plausibile a quello che può
voler dire ma mi blocco totalmente quando li vedo baciarsi. Labbra
contro labbra. Lingua contro lingua. Brian segue con lo sguardo tutta
la scena e mi guarda. Sto per scoppiare a piangere. Poi nel mio campo
visivo compare un altra figura. Lo guardo, con i suoi capelli biondi
e il suo solito sorriso e mi sembra una creatura di un altro pianeta.
Una nota distorta in quello scenario.
“
fai
quello che vuoi Frank..” la voce di Brian mi distrae dalla
mia
osservazione di Quinn. “ ma non usare Quinn come
ripiego!”
detto
questo si allontana senza salutarmi. Resto interdetto per qualche
secondo, incapace di mettere insieme quanto successo nell'ultimo
minuto. Le mie complicate elucubrazioni mentali vengono fermate dalla
sagoma di Quinn che si siede dove prima c'era Brian.
“
Ciao
Frank..”
mi
dice timoroso, come se io avessi una qualche ragione per dovercela
avere con lui. Lancio un altra occhiata verso Gerard, è
ancora
impegnato nel gioco di lingue con quella. Riporto la mia attenzione
su Quinn. Lo osservo. È sempre stato bello, ma la sua
bellezza
ha qualcosa di diverso oggi. Tradirlo lo ha forse reso meno
affascinante ai miei occhi? Non lo so. So solo che ho bisogno di
sapere cosa è successo con Gerard. Mi volto di nuovo verso
il
mio cantante, e stavolta lo vedo fissarci immobile. I nostri occhi si
incrociano, e non so come mi ritrovo in braccio a Quinn a fargli una
laringoscopia con la lingua. Non appena abbandono le sue labbra mi
volto di nuovo verso Gerard, solo per vederlo andare via trascinato
dalla mano di quella arpia.
Il
calore di un bacio sul collo mi fa di nuovo voltare verso Quinn, che
ancora mi guarda con quello sguardo colpevole. Gli accarezzo la testa
perchè mi fa tenerezza, sembra un cagnolino che deve farsi
perdonare. Ma la mia colpa è ben più grave di
quella
che immagino sia la sua. Per cui cerco di nuovo le sue labbra e lo
trascino via dal bar andando verso il bagno. Chiudo la porta alle
nostre spalle e lo sbatto contro il muro più vicino,
iniziando
a liberarlo dalla maglia. Cerca di fermarmi, ma non riesco a farlo.
Voglio solo cancellare dalla mia mente l'immagine della bocca di
Gerard sulla mia. E su quella di quella stronza. Voglio solo
cancellare il mio amore, seppellirlo e lasciarmi andare tra le
braccia di una persona che mi vuole realmente bene. Una persona che
non mi tradirebbe mai.
“
Aspetta..aspetta..dobbiamo
parlare..”
mi
fermo guardandolo, osservando come la mia foga lo abbia scombinato. A
petto nudo, con i capelli scombinati, i segni dei miei denti sul
collo. Sorrido tappandogli di nuovo la bocca con la mia, prima di
scendere con le labbra sul petto e infilargli una mano nei jeans. Lui
sussulta gentilmente cercando di ribellarsi ancora.
“
Frank..davvero..devo
dirti una cosa impor..”
smette
di parlare non appena al posto della mano sono le mie labbra a
stringersi intorno alla sua erezione. Sento la pressione della sua
mano leggera sui miei capelli, mi tocca come se avesse paura di
rompermi. Gerard mi tirava i capelli, spingendomi sempre con foga
verso di lui. Sento il liquido di Quinn invadermi la bocca e il suono
del mio nome riempirmi le orecchie. Mi alzo tremante e crollo tra le
sua braccia. Scosso dal pensiero di aver immaginato Gerard mentre
facevo un pompino a lui..
“
Dimmi
che mi ami Quinn!”
dico
singhiozzando tra le sua braccia. Lui mi accarezza piano la testa
stringendomi a se.
“ Ma
certo che ti amo Frank...”
Si,si,
avete ragione! In tre righe succede tutto e il contrario di tutto!
Non so che mi è preso, chiedetelo a madama ispirazione.
Siamo
vicini alla fine, ma ovviamente fino all'ultimo capitolo non si
saprà
come verranno rimescolate le carte in tavola!! Dico questo non per
vantarmene ma perchè semplicemente non ho ancora deciso :)
Ringrazio
tutte quelle che hanno commentato ma abbiate pietà di me,
sono
senza internet a casa da un mese, e oggi mi sono dovuta scarrozzare
il pc in università per poter postare il nuovo capitolo,
pronto da circa un mese per l'appunto...spero vi piaccia!!
Kira
|
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Capitolo 29 *** Got no friends got no lover ***
-
Got no friends, got no lover
Quinn's
POV
Frank
è sul palco a dimenarsi con la sua Pansy e io non posso che
sorridere guardandolo. Seduto su una cassa assaporo ogni suo
movimento tenendo fissi gli occhi su di lui, cercando di non perdermi
neanche una delle sue espressioni. Ci sono persone che sembrano
nascere apposta per incantare le altre, e Frank appartiene alla
categoria. Lo osservo come un amante geloso, e bersaglio Gerard con
tutto il mio campionario di parolacce non appena lo sfiora o si
avvicina oltre la distanza di sicurezza. Eccola qui la ragione per
cui ho aspettato tanto per venire a reclamare ciò che mi
appartiene. Questa fottuta sensazione di inferiorità nei
confronti di Gerard che mi perseguita dal primo istante in cui l'ho
visto. E la convinzione che, in fondo, lui e Frank sembrano fatti
apposta l'uno per l'altro. Sbuffo e distolgo lo sguardo dal palco
dove Frank si sta lasciando accarezzare dal suo cantante. Sono un
vigliacco, continuo a distogliere lo sguardo da ciò che non
voglio vedere di modo da poter fingere che quelle cose non esistono.
Ed è la prima volta che mi rendo conto di questa mia
tendenza.
Grazie a Brian. È lui che mi ha spinto a ragionare, a
chiedermi cosa volessi. È lui che mi ha costretto a prendere
in mano la situazione smettendola una buona volta di lasciarmi
trasportare senza alcuna resistenza dalle onde della vita. Dovrei
ringraziarlo. Riporto la mia attenzione sul palco mentre Frank
è
a terra che si agita come una tarantola su “
Teenager”. Non posso
fare a meno di sorridere. Lascio vagare il mio sguardo in giro,
osservando gli spettatori che come me abitano il backstage. Mi
accorgo solo ora che tra loro c'è una sagoma sin troppo
conosciuta. Sapevo che si trovava qui, ma vederselo davanti senza un
minimo di preparazione è devastante. Si accorge del mio
sguardo e si volta verso di me, anche se in penombra riesco a vedere
la sua espressione stupita. Ma è solo un attimo, poi mi
rivolge un sorriso triste e torna a voltare la sua attenzione verso
la band. Sento pompare il sangue al cervello, il cuore impegnato in
un profondo concerto di tamburi mi devasta il petto. E il sorriso di
Brian, così triste, apre il rubinetto per il dolore che mi
cola nelle vene. Torno a guardare Frank, ma ora la sua bellezza mi
pesa addosso. E mi sento sporco.
I
saluti di Gerard alla folla mi riscuotono dal torpore, seguo con lo
sguardo la band abbandonare il palco e dirigersi verso il punto in
cui mi trovo. Tremo guardando Frank e gli altri avvicinarsi a Brian,
ma le mie paure vengono deluse. Si scambiano solo sorrisi e pacche
sulle spalle. Sospiro di sollievo maledicendo la mia paranoia. Ma poi
Frank si volta verso di me e mi corre incontro. Lo guardo
terrorizzato, reprimo con forza la voglia di mettermi a correre anche
io, per scappare. Resto inchiodato al mio posto e attendo la
collisione con il suo fragile corpo. Lo abbraccio guadagnandomi un
occhiataccia da Gerard. Ma non mi importa. È l'ombra di
Brian
che ci scivola accanto senza uno sguardo e senza una parola a farmi
davvero male.
Frank
mi arpiona per un braccio e mi trascina fuori, l'aria fresca della
sera ci investe
facendoci
sentire subito meglio. Il percorso fino al mio albergo scorre veloce
tra le lamiere di un taxi. Quando saliamo non ho neanche il tempo di
pensare prima ch Frank mi butti sulle coperte. Sono mai stato
così
felice?
Frank's
POV
La
luna brilla solitaria in un cielo di cui non si vedono più
le
stelle. Vago rischiarato dalla sua luce per le strade di questa
città. Un pensiero fugace va ai nostri fan, asseragliati ai
cancelli della zona artisti nella speranza di incrociarmi, e invece..
Una
vibrazione fa capolino dalla tasca dei jeans, lo estraggo stupito dal
mittente del messaggio. È Gerard. Gerard che mi dice di
tornare al bus, Gerard che mi dice che deve parlarmi. Improvvisamente
mi sento stanco, troppo stanco. Stanco delle emozioni che mi si
agitano dentro senza rispondere a nessuna logica apparente. Stanco
dei continui alti e bassi con Gerard. E con Quinn. Stanco di non
sapere cosa fare e soprattutto di ridurre sempre le mie proposte allo
sfasciarmi la testa contro il muro. Stanco, semplicemente. Compro una
coca al primo bar che incontro e decido che per stasera l'unica a cui
dedicherò attenzione sarà quella palla gialla che
domina il cielo e che sembra sola come me. Ma la luna può
essere solo la mia compagna di confidenze, l'attenzione, nonostante
il suo bagliore, vaga in altri lidi. Gira dalle parti di due occhi
verdi dalla bellezza devastante, profondi e limpidi come il suo
propietario. E gira dalle parti di un fisico perfetto e un sorriso
abbagliante, profondo e sincero come chi lo indossa. Mi strofino con
forza i capelli lamentandomi con la luna delle mie condizioni. Poi
sorrido. Solo, su un muretto, a parlare al vuoto. Spero che nessun
giornalista ficcanaso sia nei paraggi.
Lascio
alla mia malinconia qualche ora per sfogarsi e poi riprendo il mio
lento ritorno verso il bus. Come una guida la luna mi accompagna nel
mio tragitto, facendomi sentire un pò meno solo. Appena
varco
il cancello della zona artisti tutti i pensieri che avevo faticato ad
allontanare tornano prepotenti. Devo parlare con Gerard. E non solo
in risposta alla sua richiesta. Devo dirgli che ho superato la mia
confusione, che allontanarmi da lui era necessario ma che ora ho
capito tutto. Ora so ciò che voglio. E mi dispiace spezzare
un
cuore innocente, ma non posso continuare a mentire a me stesso. Non
posso sacrificare l'amore solo per un porto sicuro. Devo parlare con
Gerard. Devo dirgli che lo amo, non posso stare senza di lui.
Ridacchio, chissà che faccia farà non appena
sentirà
le mie parole.
Quinn's
POV
Sono
sveglio quando Frank si alza per abbandonare il letto e la nostra
stanza. Appena la porta si chiude mi alzo a sedere tra le lenzuola
sfatte. Accarezzo il punto in cui fino a poco era sdraiato, sentendo
ancora il suo calore sulle dita. Porto alle narici quel pezzetto di
stoffa e inalo tutto ciò che mi è rimasto di lui,
quell'odore e il suo sapore sulla pelle. Non ho neanche voglia di
farmi una doccia. Laverei il suo sapore, e non voglio. Ho come la
sensazione che questa sia l'ultima occasione che mi resta per
assaporarlo.
Dal
cumulo di vestiti abbandonati si fa spazio il suono del mio
cellulare, mi tuffo a prenderlo con il cuore in gola, sperando che
sia Frank. Ma il nome che lampeggia mi lascia per un attimo
interdetto. Brian. Il cuore continua il suo ritmo martellante e non
mi spiego per quale ragione le dita mi tremino nel rispondere.
“
P-pronto?”
“
Devo vederti.” la sua voce ha il
tono di una supplica
ma si porta dietro una convinzione assoluta. “ ..per
favore”
aggiunge poco dopo. Accarezzo ancora le coperte su cui si trovava il
corpo di Frank fino a pochi attimi prima. Poi annuisco.
“
ok, dimmi dove..”
Ola,
come state ragazze? Rigenerate dalle vacanze? Io non riesco a
crederci che sia già settembre, ad ogni modo mi è
tornato un momento di ispirazione. Spero che questo capitolo vi
piaccia, e annuncio già da ora che il prossimo
sarà
l'ultimo.
ringrazio tutte le girls che ancora seguono la
storia e continunano a recensirla, ammiro la vostra costanza..questa
storia sta diventando davvero lunga!!!
Kira
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Capitolo 30 *** To the end ***
Capitolo
30
Quinn's
POV
le
notti d'estate sono diverse dalle altre notti. La coltre scura che le
abita sembra schiacciare il tasto on sulla vita che durante il giorno
vegeta in uno stato di semi incoscienza dovuta al calore. Le notti
d'estate ridanno energia. E sono cariche di aspettative. Può
succedere di tutto in una notte d'estate. Seguo la scia luminosa di
lampioni fino al locale del mio appuntamento con Brian. Non so
perchè
ho accettato. Se per tener fede ad un amicizia ormai nafraugata o per
la nostalgia del suo tocco sul mio corpo. O forse per semplice
curiosità. Di certo non l'ho fatto per Frank, per noi due,
per
la coppia. Ed è questo che mi spaventa, la consapevolezza
che
se questa cosa uscirà allo scoperto rischio di perderlo
seriamente. Eppure lo sto facendo. E davvero non so il
perchè.
Brian mi aspetta davanti al pub, e la sua mandibola tesa si accentua
non appena mi vede. Mi avvicino a lui e lo saluto, abbracciandolo
lievemente e rinunciando al calore non appena mi scontro con i suoi
occhi. C'è qualcosa che non va. Lo capisco dal suo
comportamento.
“
Cosa
c'è?”
lui
non risponde e si limita a farmi un cenno verso l'interno. Lo seguo
mentre varca la soglia e ci sediamo a un tavolino. Inizio a perdere
la pazienza.
“
Cosa
c'è?” ripeto di nuovo, questa volta con
impazienza.
“
Devo
dirti una cosa...ma non te la prendere con me..”
lo
esorto a continuare, anche se questa premessa non mi piace per nulla.
“
Cosa
c'è?”
chiedo
ancora, incurante della sua insicurezza e del suo disagio. Ma voglio
sapere.
“
Frank..lui
e..Gerard..”
il
cuore manca un battito, e l'esitazione di Brian non fa altro che
confermare il vuoto che già sento. La fine della frase mi
arriva ovattata, come se non ci fosse altro da aggiungere a quei due
nomi che una sola conclusione.
“
sono
stati a letto insieme..”
non
riesco a pensare, non riesco a capire più nulla, e allora
l'unica persona su cui riesco a sfogare la mia rabbia è
ovviamente Brian.
“
Sei uno
stronzo! Lo fai solo per farci lasciare!”
lui
alza il volto dalle sue mani e mi guarda ferito, gli occhi lucidi
stanno per strabordare lacrime. Sono io che dovrei piangere, non lui.
Ma non riesco a continuare ad inveire e allora mi volto e scappo via,
lasciandolo solo ad un tavolino, probabilmente in lacrime. Ma non mi
importa. Sono troppo impegnato a far tacere il dolore che mi
imprigiona.
Frank's
POV
Cammino
a zonzo tra l'area artisti del festival alla ricerca di Gerard, il
nostro tour bus era deserto. All'improvviso delle urla di gioia mi
distraggono, facendo deviare la mia attenzione verso il palazzetto.
Mi dirigo verso il rumore, sperando che ci sia una festa a cui
qualcuno si è dimenticato di invitarmi.
Le
luci accese e il rumore mi guidano lungo i corridoi fino ad arrivare
in una stanza molto affollata. Riconosco l'inconfondibile
capigliatura di Ray e mi avvicino a lui, ha lo sguardo fisso davanti
a se e non si accorge di me. Seguo i suoi occhi e mi ritrovo ad
osservare la sua stessa scena. Gerard. E la tipa coi codini, come
cavolo si chiamava? Lyn qualcosa. Sono in piedi davanti a una tizia
dello staff, e tutti li osservano. E loro due si guardano con aria
innamorata, e si sorridono. Che cazzo succede?
“
Ehy!
Eccoti qui Frank! Ti stavamo cercando prima!”
la
voce di Ray mi distrae, mi volto a guardarlo, e anche lui sta
sorridendo. Come Mikey a pochi metri da noi. Persino Bob, registro.
E un sacco di altra gente, quasi tutte le band che partecipano al
tour riunite qui. Ma perchè?
“
P-perchè
mi stavate cercando?” cerco di mantenere la voce ferma,
mentre il
cuore mi batte all'impazzata e un improvvisa paura mi avvolge. Fa che
non sia vero. La voce di Ray arriva a distruggere le mie speranze, e
lo fa in modo solare, e felice. Senza rendersi conto di quanto mi
faccia male.
“
Non
potevi di certo mancare al marimonio di Gerard no?”
Sgrano
gli occhi e torno a guardare Gee, bellissimo, felice. E le parole
della ragazza che li sta sposando arrivano nel momento meno
opportuno.
“ Vi
dichiaro marito e moglie”
sento
distintamente il mio cuore spaccarsi con il rumore di un vaso a vetri
che collassa a terra. Approfitto della distrazione di Ray e mi
dileguo oltre la porta, correndo fino a quando non sento l'aria della
notte venirmi incontro. E lì scoppio a piangere, urlando la
mia disperazione contro la luna inerte. Da dentro intanto le urla di
gioia si sono triplicate, e battono contro il mio cuore ferendolo a
morte.
Mi
butto a terra, incapace di resistere alla disperazione. Fa male da
morire.
“
Frank..”
una
voce mi distrae. Non ho neanche bisogno di alzare gli occhi per
sapere a chi appartiene. Quinn.
“
che
succede? Perchè piangi?”
si
inginocchia di fianco a me. Cercando di calmarmi. Ma non fa altro che
aumentare il mio senso di colpa. Non posso sfogarmi con lui. Non
posso. Eppure ne sento tanto forte il bisogno, e il suo tocco
è
talmente caldo che cedo. E tra le lacrime confesso.
“
Gerard
si è appena sposato..”
non
appena le parole escono dalla mia bocca sento le sue carezze
fermarsi. Il silenzio impossessarsi di lui, mentre le mie lacrime
continuano a scorrere e il dolore a crescere.
“ E'
per questo che piangi?”
e
la sua voce è dura. Il suo corpo si è irrigidito,
non
sento più il suo sostegno. Alzo gli occhi ad incontare i
suoi
e li trovo freddi, senza emozioni. Capisco in un istante il mio
errore e mi butto contro di lui, abbracciandolo, pregandolo di non
abbandonarmi. Ma lui stacca le mie braccia dal suo corpo e si alza in
piedi. Resto a guardarlo senza più forze, abbandonato a
terra.
“
Addio
Frank”
urlo
con tutta la disperazione di cui sono capace, ma non cambia niente.
Cammina sicuro lontano da me, scomparendo dopo poco.
E
lasciandomi solo.
Solo.
Dopo
aver visto Gerard sposarsi non pensavo nulla potesse farmi
più
male.
Mi
sbagliavo.
Finitaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!
In tragedia ovviamente. Alla fine, con qualche capitolo di ritardo
rispetto alle vostre previsioni, la scena del matrimonio c'è
stata lo stesso. È un capitolo molto triste, lo so,
però
sono felice di averla finita. Credo che questo finale fosse il
più
coerente possibile. Spero che questa storia vi sia piaciuta e
ringrazio tutte quelle che l'hanno letta, seguita, commentata,
preferita, etc etc
Asbrighn:
ciao!! Spero che i tuoi problemi con internet si siano risolti :D,
sono contenta che questa storia ti piacesse tanto da continuare a
seguirla nonostante internet. Dimmi cosa ne pensi del finale, anche
se è finita un pò maluccio...
Echelon1985
: ciao!
Come vedi Frank ha avuto un pò quel che si meritava, anche
se
ora ci sta di merda. Non sai che fatica far andare via Quinn da
lì,
hai presente quando tu hai un'idea e il tuo personaggio invece ne ha
tutt'altra? Quinn voleva restare, io ho cercato di lasciargli un
pò
di dignità..
kiroandstrifyforever:
ciao!
Beh, alla fine Frank ha scelto Gee ma Gee ha scelto qualcun'altro, mi
spiace non essere riuscita a piazzarci un lieto fine :)
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