Le Lancette dell'Orologio di MrEvilside (/viewuser.php?uid=62852)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lo scorrere del tempo. ***
Capitolo 2: *** Libro. ***
Capitolo 3: *** Odore. ***
Capitolo 4: *** Sensazione. ***
Capitolo 5: *** Nebbia. ***
Capitolo 1 *** Lo scorrere del tempo. ***
Le Lancette
dell’Orologio
Eight o’clock.
« Tic, Tac. [Osserva
Ghignando] ~
V’era un antico orologio, nella dimora del becchino.
Il tempo, lentamente scandito dal pendolo dorato e battuto dalle
lancette nere, aveva a poco a poco steso un velo di polvere sul
quadrante circolare.
Ogni qualvolta Ciel si presentava in quella stanza, udiva
l’irritante ripetersi del suono vuoto dello scorrere dei
minuti, delle ore, degli anni, ed increspava le labbra in una smorfia,
serrando le dita attorno al pomello del bastone da passeggio.
In quei pochi istanti, durante i quali il suo sguardo si velava di
tristezza, la bocca stillava sospiri silenziosi e le mani si
aggrappavano al pregiato legno d’ebano come ai ricordi
perduti del suo passato, Undertaker l’osservava, avido di
cogliere anche soltanto un effimero sprazzo della sua anima, sepolta
sotto cadaveri di vittime innocenti e torturata dalle catene di fiamme
che la legavano indissolubilmente a Sebastian.
Il becchino poggiava il mento sulle dita intrecciate ed assisteva al
triste spettacolo di quello spirito martoriato che invano tentava di
trattenere il tempo marcato dall’oscillare del pendolo che,
al pari della sabbia in una clessidra, scivolava via dalle sue dita.
Ed il suo grido straziante echeggiava dal lontano oblio di disperazione
nel quale era sprofondato, mentre i secondi che non era capace di
stringere a sé scorrevano come limpida acqua su quel suo
corpo imbrattato di nero dal quale Undertaker era tanto affascinato.
Poi, la lancetta delle ore annunciava le otto e l’atroce
commedia terminava.
E, compiacendosi d’essere stato l’unico spettatore,
il becchino ne accoglieva il protagonista con un ghigno mellifluo.
Cinque FlashFictions per quattro
sabati più un lunedì - il quattordici dicembre -,
data del compleanno di Ciel e giorno in cui verrà pubblicata
l'ultima FanFiction.
Ognuna di esse si basa su un prompt - che ho scritto come titolo d'ogni
capitolo [guardate in alto a sinistra, vicino a "Inserisci nelle
preferite", signori miei] - rilasciato su fan-fiction.blogfree.net per
la Sfida Prompt Penta. Sul forum la raccolta terminerà
d'essere pubblicata prima del quattordici - in quanto la sfida termina
il dodici -, ma qui mi prendo la libertà di ritardare il
tutto.
Oh, Ciel non è OOC: la disperazione, tristezza, etc. da me
descritte sono le emozioni che la sua anima prova, non che lui mostra.
Non vi credo idioti, ma è sempre meglio dirlo.
Grazie d'aver letto; me lo farete sapere?
Ah: se non lasciate un segno del vostro passaggio, non inserite nei
Preferiti e/o nelle Seguite, perché mi sa tanto di te: "Mi
piace la tua storia, ma non me ne frega niente di fartelo sapere".
Anche perché uno degli scopi di EFP è di
condividere quel che un autore ti trasmette.
Alla prossima.
Chu.
Saeko no Danna, il Giullare
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Capitolo 2 *** Libro. ***
Noon. « Tic,
Tac. [Ti Canzona in
Silenzio, Demone] ~
-Dunque, che cosa
desiderate come ricompensa per i vostri servigi?- sorrise sardonico,
Sebastian, prendendo fra i denti l’orlo d’uno dei
candidi guanti e tendendolo sino al polso.
Undertaker levò un dito a stuzzicarsi le labbra increspate
in un ghigno, inclinando il capo da un lato. -Mi concederesti davvero
quel che bramo?- replicò con quel suo tono enigmatico e
sottilmente sarcastico. -Oh, non credo: voi demoni siete tremendamente
avari-.
Il maggiordomo ridusse gli occhi a due fessure, contraendo
impercettibilmente il sorriso in una smorfia sorpresa. -Il nostro
accordo comprendeva una risata
di prima classe, come la definisci tu, e
nient’altro.- obiettò, lasciando da parte la
maschera d’ipocrita formalità che soleva indossare
in presenza del padrone.
-Oh, sì, è esattamente come dici.-
cantilenò il becchino con fare quasi canzonatorio. -Ma io
non ho mai detto di volere un altro genere di compenso.-
proseguì agitando l’indice. -Mi limitavo ad
osservare che quel che mi donerebbe una risata degna d’un
funerale di stato sarebbe il Cinematic Record del conte-.
Il silenzio si dipanò fra loro come un veleno che
aleggiò nell’aria per qualche lungo istante; poi,
il sorriso di Sebastian si ampliò sino a sfiorare le
fattezze d’un ghigno. -Ah, mi spiace.- disse, socchiudendo le
palpebre in un’espressione di morbido dispiacere. -Temo di
non poterti accontentare: l’anima di Ciel Phantomhive
appartiene a me-.
A sua volta sogghignò, Undertaker, assentendo col capo. -Ne
sono perfettamente consapevole.- rispose. -Ciò non toglie
che ottenere quel libro nella mia personale collezione sarebbe quel che
più mi divertirebbe-.
Appariva stranamente sbilenco, il ghigno del demone, quasi ad
evidenziare il suo discreto interesse. -Posso domandartene il motivo?-
domandò.
-Perché potrei godere appieno della debolezza che il conte
si ostina tanto a tenermi celata.- spiegò il becchino,
percorrendo lascivamente le labbra con la lingua.
Oh, sì.
Sfogliare quel volume sarebbe esilarante.
ballerinaclassica: Grazie. Sono sempre contenta di
leggere che apprezzi i miei lavori ed in particolar modo la
caratterizzazione dei personaggi, con la quale sono sempre un po' in
crisi, perché non vorrei mai che un personaggio risultasse
"fuori da se stesso" o, all'inglese, OOC.
Oh, dimenticavo: "Tu stai male ed io nooo ~".
<3
RedFraction:
Eh, sì, la produzione si dà da fare. xD Ma non si
chiama "scava fosse"; è "colui che prende sotto", uffa!
ù.u
A parte questo, spero proprio che anche questo capitolo ti abbia "dato
fastidio", cara: è sempre un piacere sapere che apprezzi.
<3
Oh, la scena Yaoi vi aspetta ben più avanti. Abbi fede, ci
sarà. xD
_BellaBlack_:
Figurati, sono io che sono molto diffidente, ma ti avevo già
"vista" altre volte girovagando sul sito, e a pelle non mi sembravi il
tipo da fare cose simili. Per fortuna non ho sbagliato. Oh, e figurati:
se una storia mi piace, io recensisco. =D
Detto questo, spero anch'io che questo Fandom resti "pulito" e dunque
spero anche che KuroShitsuji non esca mai in Italia: sarebbero capaci
di rovinarlo - anzi, non "sarebbero capaci"; lo faranno,
ch'è più corretto - ed è questo che
dà lo sprint alle cosiddette "ficcyne", così
com'è accaduto per Naruto. Ah, che peccato.
A parte questo piccolo OT, sono contenta che ti sia piaciuto il primo
capitolo. Spero sia così anche per i prossimi. <3
Ammetto che il tema del "libro"
non è stato poi molto approfondito, ma spero ci sia almeno
l'idea che fosse il fulcro della storia. xD
Che volete farci, si scrivono da sole. Io mi limito ad essere il corpo,
il più delle volte. In particolar modo con KuroShitsuji,
devo ammettere che non faccio nessuna fatica ad inventare, scrivere,
descrivere. Quanto lo amo. <3
Ma non divaghiamo.
Grazie d'esser giunti sin qui.
Chu.
Saeko no Danna, il Giullare
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Capitolo 3 *** Odore. ***
Five o’clock.
« Tic, Tac. [L’Ora
del The] ~
Il becchino schiuse le
dita, lasciando scivolare le foglie di the ridotte in polvere
all’interno della teiera. Nel venire a contatto con
l’acqua bollente, i frammenti verde scuro sprigionarono un
odore intenso che si diffuse nell’aria, soffocando almeno un
poco il fetore di chiuso.
-Vi ringrazio d’esservi unito a me: mi fa molto piacere.-
commentò Undertaker, portando il recipiente fumante al
tavolo dove il nobile era accomodato.
-In questa stagione il sole cala molto presto e le strade di Londra
sono pericolose, se attraversate dopo il crepuscolo. Mi sono trattenuto
più a lungo del dovuto, dunque Sebastian è
costretto a venire a prendermi.- si giustificò questi,
agitando una mano in un gesto quasi di fastidio. -Non hai alcun motivo
di ringraziarmi: accettare la tua cortesia non è che un modo
per ingannare l’attesa-.
-Ah, ma la vostra presenza in qualità di ospite è
sempre molto gradita.- rispose il becchino, sedette al suo fianco e
depositò la teiera sul ripiano in legno, tendendo poi due
dita a stringere una sua ciocca scura e a giocherellarvi con fare
assorto. -Inoltre, voi mi divertite, caro conte: ciò
necessita d’un’adeguata gratitudine-.
-Ti diverto?-. Inarcò un sopracciglio, Ciel, in
un’espressione d’austero sdegno.
-Vi trovo buffo, come ogni altro nobile.- soffiò
placidamente Undertaker contro le sue labbra serrate, levando
l’indice a percorrerne con calcolata lentezza il profilo.
La vostra anima, conte,
è il migliore dei divertimenti.
Infine si ritrasse ed accostò a sé la teiera,
sollevandone il coperchio per controllare l’infuso.
Nell’osservarlo, a metà fra l’irritato
ed il perplesso, il ragazzino si sentì pungere le narici
dall’olezzo che veniva esalato dalla bevanda.
-Che genere di the hai preparato?- chiese, arricciando il naso con
palese disgusto.
-Ah, è una varietà molto particolare.- disse il
becchino, piegando gli angoli della bocca in un vago sogghigno.
Soltanto gli spiriti che
vivono nel disperato ricordo dei cari perduti dimostrano tanto disturbo
nei confronti di questa pianta, che cresce unicamente nei cimiteri.
Avete un’anima
tanto affascinante, conte… come potreste non divertirmi?
_BellaBlack_: Grazie
dei tuoi complimenti e del fatto che mi segui. <3 Sono contenta
che queste brevi Flash ti piacciano. E sì, il Cinematic
Record di Ciel in mano ad Undertaker... sarebbe meraviglioso. ** Ma non
credo potremo mai deliziarci d'una simile visione, dal momento che
Sebas-chan non sembra intenzionato a privarsi della piccola clausola
nel Contratto che rende sua l'anima del conte. xD Evvabbé,
sarà per la prossima volta.
Sì, mi sono
presa una piccola licenza poetica: non esiste nessuna pianta da the che
cresce soltanto nei cimiteri; spero non vi siate emozionati,
perché ora sarà caduto il palco. xD
Vabbé, non ho altro da dire, se non che ho postato in
anticipo perché domani parto e tornerò
martedì, perciò non avrei potuto postare e tanto
valeva un giorno prima che tre dopo.
Bene. Spero abbiate apprezzato questo capitolo. <3
Chu.
Saeko no
Danna, il Giullare
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Capitolo 4 *** Sensazione. ***
Ten o’clock.
« Tic, Tac. [È
geloso, Conte] ~
La porta
scivolò sui cardini accompagnata da un lamentoso cigolio;
nel riconoscere il visitatore ammantato d’una lunga veste
nera, lucida di gocce di pioggia, Undertaker esibì il suo
consueto, sghembo sorriso e si fece da parte, invitandolo ad entrare.
-Ah, conte. Vi stavo aspettando-.
Mentre il becchino chiudeva il battente – segregava forse il nobile in sua
compagnia? –, il ragazzino portò le
mani a stringere l’orlo del cappuccio, lo sistemò
sulla schiena, si sfilò i guanti scuri e li ripose nella
tasca, ascoltando il ritmico ticchettare delle lancette
dell’orologio.
Poggiò la testa sulla sua spalla, Undertaker, inclinandola
in direzione del suo viso. Allungò una mano ad accennare una
carezza sulla guancia – delicatamente lusinghiero
–, tracciandovi delle linee immaginarie come un bambino
disegna i suoi scarabocchi su un foglio di carta, e
sogghignò nell’osservare la sua espressione
tingersi d’una sfumatura irritata.
-Sei insopportabilmente infantile.- sbuffò Ciel.
-Forse.- ammise il becchino, portando le braccia a cingergli la vita e
a sfiorargli il petto all’altezza del cuore attraverso la
pregiata stoffa degli abiti. -Ma, se così fosse, voi
dovreste essere il mio giocattolo-.
Si meravigliava ogni volta, Undertaker, nel toccare e percepire un
battito oltre la parete rappresentata dai vestiti e dalla stessa
epidermide, e sorrideva, con la consapevolezza – forse
arrogante – che la sensazione d’avere fra le dita
il cuore del conte di Phantomhive sarebbe stata soltanto sua.
Non di Sebastian – lui
avrebbe dovuto accontentarsi della sola anima –,
né tantomeno della fastidiosa ragazzina che talvolta il
nobile nominava, Elizabeth – cosa avrebbe avuto, lei, si
chiedeva a volte, sebbene in fin dei conti non
gl’interessasse; eppure un poco lo impietosiva,
inconsapevolmente derubata del giovane con il quale avrebbe dovuto
condividere l’esistenza.
La sensazione – per quanto poco fosse destinata a durare
– che il cuore del ragazzino gli appartenesse era un qualcosa
che il becchino custodiva gelosamente.
Non potrei mai essere
soddisfatto nel limitarmi a sfiorare l’oscurità
che avvolge la vostra anima, mio caro conte, se al calare del sole non
mi concedeste l’inchiostro del quale è dipinto il
vostro cuore – d’esso, nemmeno il demone ha potuto
ottenere l’accesso, nevvero? –, almeno sino
all’alba dell’indomani.
_BellaBlack_: Sono
contenta che ti piaccia così tanto il mio modo di rendere il
loro rapporto. <3 Che poi, il suddetto è matematico:
Undertaker si prende Ciel, così Grell può
prendersi Sebastian. Meglio di così, che cosa vuoi dalla
vita? xD
A parte le stupidaggini, approfitto anche qui per ringraziarti della
FanFiction. Ti ho lasciato una recensione talmente confusa che non sono
totalmente sicura tu abbia capito quanto mi abbia fatto piacere.
Perciò, grazie, di nuovo. <3
Altro non c'è da dire, perché, se avete visto
bene il Rating Arancione e l'avviso Yaoi, avrete capito che cosa ci
sarà nel prossimo capitolo. ù.u
Se non l'avete capito... beh, avrete una sorpresa, insomma.
°°
Bene, mi defilo.
Chu.
Saeko no Danna, il Giullare
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Capitolo 5 *** Nebbia. ***
A Ciel Phantomhive,
per il suo compleanno. Auguri, signorino misantropo - no,
non mi assomiglia!
Oltre che al suddetto, vorrei dedicarla anche a _BellaBlack_,
quest'ultima Flash.
Un po' per ringraziarla un'ennesima volta di quella che è
stata lei a dedicare a me, un po' perché so che le piace
Undertaker, porca mazza da baseball.
Insomma, è per te. Un bacio.
MidNight. « Tic, Tac. [I Cinque Sensi in una Notte]
~
Vedeva nebbia, il conte.
Il becchino carezzava delicatamente il suo volto, sfilandogli la benda
nera, ed entrambi gli occhi blu non vedevano che nebbia, ottenebrati da
un piacere osceno che non era consono alla sua età.
Odorava lussuria, il giovane nobile.
Undertaker baciava il suo corpo – il petto glabro, le braccia
sottili, le gambe magre –, scivolando ad ogni tocco più in basso,
e lui si sentiva soffocare dal profumo del sesso.
Ascoltava voluttà, il principe capriccioso.
Il becchino spingeva dentro di lui – lento, come una dolce
danza che lo dilaniava – ed il ragazzino udiva i propri
gemiti mescolati ai singhiozzi sofferenti. E desiderava di
più, voleva che le spinte cancellassero il suono di quel suo
pianto poco dignitoso.
Assaporava pelle, il capostipite dei Phantomhive.
Undertaker divorava le sue labbra con avidità –
come avrebbe fatto con la sua anima, se gli fosse stato permesso
– ed il giovane assaporava quella morbida pelle che si
fondeva alla sua in un’unione umida di depravazione.
Toccava vergogna, Ciel.
Il becchino si distendeva al suo fianco e lo accoglieva contro di
sé, stirando gli angoli della bocca in un sorriso dal sapore
di scherno; ed il conte poggiava la fronte sulla sua spalla e tendeva
una mano a sfiorare il proprio corpo, a toccare la vergogna che
imbrattava le gambe raccolte al petto.
Chiudeva gli occhi e si lasciava avvolgere dalla nebbia che, simile ad
un intrico di filamenti intangibili, adombrava la sua mente. E non
percepiva più l’odore della lussuria, non udiva
più lamenti intrisi di voluttà, non degustava
più il sapore della pelle di Undertaker.
Tuttavia, la nebbia non cessava mai di esistere.
E così si chiude
questa breve raccolta su Undertaker e Ciel. Con tanto di scena yaoi
alla fine, yessir. ù.u
Vorrei aggiungere solo che c'è un motivo, se solo a "toccava
vergogna, Ciel", ho usato il suo nome e non "giovane nobile, conte,
etc." come invece prima. Non c'è propriamente un motivo, era
solo una mia sensazione, la sensazione che il suo nome dovesse essere
"invocato" alla fine. Inoltre, grazie per aver seguito la raccolta:
spero che l'abbiate gradita.
Alla prossima.
Chu.
Saeko no Danna
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