Insicurezze...

di NiandraLades
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Imbarazzi ***
Capitolo 2: *** Soli a casa... ***
Capitolo 3: *** Confessioni ***
Capitolo 4: *** I pensieri di lei e i pensieri di lui... ***
Capitolo 5: *** Allontanarsi da lui... ***
Capitolo 6: *** Un grande errore ***



Capitolo 1
*** Imbarazzi ***


Capitolo 1:Imbarazzi

Kami…” pensò guardandola dirigersi verso di lui. Ormai stavano insieme da un anno e mezzo eppure…lei riusciva sempre a stupirlo.

Qualche mese dopo la sconfitta di majin-bu, mesi trascorsi sempre insieme tra avventure della serie “i paladini della città”, inviti in famiglia, uscite da”amici”, sorrisi e imbarazzi vari, si erano chiariti con un semplice bacio.
Gohan si era fatto coraggio e le aveva detto ciò che provava. Videl non poteva essere più felice. Era scoppiata a piangere come una bambina dopo la dichiarazione di quel ragazzo che da qualche tempo, era ormai sempre presente nei suoi pensieri. Certo, ci era voluto un po’ prima che i due, completamente inesperti in materia, riuscissero ad abbattere i muri dell’imbarazzo: camminare per mano, scambiarsi un bacio in pubblico, abbracciarsi…Ma ormai erano per tutti una coppietta perfetta. Tuttavia,anche dopo un anno e mezzo, in alcune situazioni diventavano rossi facilmente…
“Buongiorno…” disse quasi sussurrando.
Quella mattina indossava una gonna e una camicetta blu che s’intonavano perfettamente ai suoi intensi e splendidi occhi. “Davvero bellissima...” pensava Gohan da un po’ di tempo.
Da quando erano “ufficialmente” fidanzati, Videl aveva cambiato modo di vestire: voleva apparire più femminile ai suoi occhi. E ci stava riuscendo: ormai, inconsapevolmente, appariva al suo ragazzo come una vera donna.
”Buongiorno…” rispose Gohan con uno dei suoi splendidi sorrisi. Cingendole delicatamente la vita le diede un timido bacio sulle labbra.
”Lo sai che sei ancora più carina quando arrossisci?” disse il ragazzo.
Per tutta risposta Videl disse: ”Anche tu…” e lo baciò di nuovo.
Avevano quasi 18 anni e quello era il loro ultimo anno di liceo.
“Uffa…sempre appiccicati voi due eh?”. La voce un po’ stridula d’Iresa, loro compagna di classe, interruppe quel roseo momentaneo idillio. “Vi ricordo che siamo a scuola…perché non vi trovate una stanza?” disse ironicamente la ragazza. Gohan e Videl diventarono subito rossi come peperoni.
”Dai scherzavo timidoni…” disse ridendo Iresa. Aveva sempre avuto un debole per Gohan. Lui era sempre così gentile, educato, ma anche molto forte e…dannatamente bello. Però ormai aveva scelto Videl. E si era subito accorta di quel legame che li univa, un legame molto forte per due sedicenni. All’inizio aveva cercato di catturarlo, ma non c’era riuscita. Dopo il torneo di arti marziali di due anni prima, lui guardava Videl come nessun altra. Così aveva deciso di farsi da parte. E poi Videl era una sua amica.
”Scusami te la rubo un attimo!!!”. Così dicendo, trascinò Videl nel bagno delle ragazze. Gohan rimase a guardarle filare via con aria interrogativa.
“Si può sapere cosa…” disse Videl frastornata davanti allo specchio.
Con aria maliziosa Iresa cominciò: ”Allora? Non devi dirmi niente?”
“Dirti cosa?” rispose Videl ancora più confusa.
“Non fare la finta tonta...A che punto siete arrivati tu e Gohan?”
“I-In che senso?” rispose arrossendo Videl, intuendo l’andazzo della conversazione.
“…l’avete fatto??”
“…”
“…”
“M-ma …Sei impazzita?C-che diavolo ti viene in mente??Io n-non..”
“Alloraaa? L’avete fatto o no? Guarda che non lo dico a nessuno!”
“…ecco...” Videl era più imbarazzata che mai.
“Dai non fare la santarellina…ho visto come ti guarda da un po’ di tempo…” si stava davvero divertendo a punzecchiare Videl…
“…Ehm...come mi guarda?”
“Videl… rispondi alla mia domanda!”
“...beh…no…non abbiamo fatto…”
“Davvero? E cosa aspettate?”
“Beh i-io non lo so… non ne abbiamo mai parlato...non mi è nemmeno passato per la testa prima d’ora…e credo neanche a lui…” Videl le rispose timidamente quasi sottovoce.
“Vuoi dirmi che tutte le volte che vi allenate soli soletti per ore su quelle colline sperdute non…”
“Cosaa? Non pensarci minimamente! Ma dico, come ti vengono in mente certe cose…” Videl era più rossa che mai.
“O-ok non arrabbiarti! Certo che sei proprio ingenua…”
Videl non fece in tempo a rispondere che la sua amica era già filata via.
Così rimase sola davanti allo specchio.”Io e Gohan che…” Al solo pensiero avvampò.

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Capitolo 2
*** Soli a casa... ***


Capitolo 2 : Soli a casa...

La campanella. La fine della giornata scolastica. Sospiro di sollievo collettivo. Quell’ ultimo anno era davvero stressante per tutti!
“Vieni da me a pranzo?”le disse sorridendo. Quante volte aveva pronunciato quella frase…
“Ma…non avverti prima tua madre?”chiese Videl.
“Ah no... oggi i miei e mio fratello sono andati a trovare il nonno, dovrebbero tornare questa sera… dato che devo studiare per gli esami mi hanno lasciato solo! Mia madre come al suo solito ha lasciato un pranzo che sazierebbe 20 persone!”
“Ah...” Non che l’idea di stare un po’ sola con lui le dispiacesse, ma dopo quelle insinuazioni di Iresa…si sentiva un po’ a disagio. Che Gohan pensasse veramente a fare l’amore con lei?? Arrossì improvvisamente.(che novità!!ND.).
Gohan la guardava confuso: ”Ehi allora?che c’è?”
“Ah si scusa…certo che vengo, devo solo avvertire mio padre” sorrise timidamente.
Gohan continuava a guardarla. Era da un po’ di tempo che lei gli faceva uno strano effetto. Negli ultimi mesi era cambiata molto. Nel carattere soprattutto. Era rimasta sempre la ragazza forte, combattiva e testarda, ma…era diventata più dolce,anche più matura…la rabbia che Gohan sapeva lei tenesse dentro sembrava essersi acquietata. ”Merito mio?”Pensava ogni tanto Gohan soddisfatto…In quasi due anni insieme avevano imparato a conoscersi profondamente. E ogni volta che lei era triste, che era arrabbiata con quel donnaiolo di suo padre, Gohan lo capiva al volo. E non si sarebbe mai stancato di ascoltarla. Gli piaceva tenerla stretta nelle sue braccia e farle dimenticare il mondo intero.
Ma non era cambiata solo nel carattere…anche la sua bellezza si era fatta più matura. Anche un cieco se ne sarebbe accorto, pensava Gohan. E non erano soltanto i vestiti a renderla più femminile…le sue forme…il suo seno…si era fatta più donna. Anche sforzandosi Gohan non poteva non accorgersene. Lei lo attraeva da morire. ”Non ci devo pensare, non ci devo pensare…”si ripeteva Gohan quando si sorprendeva in quei pensieri…sapeva che non c’era niente di male o per lo meno così gli aveva detto suo padre. Ancora si ricordava bene quando qualche tempo prima, Goku se n'era uscito all’improvviso con estrema naturalezza chiedendogli:
”Senti…ma tu e la tua ragazza siete ancora vergini?” (evviva il nostro Goku!!=)nd.)
”M-ma che diavolo ti viene in mente papà?” gli aveva risposto paonazzo.
”Ehi, calmati era tanto per sapere…guarda che non ci sarebbe niente di male! Anzi se ti serve qualche consiglio in materia…chiedi pure figliolo!” Detto questo era uscito dalla stanza lasciando il suo povero primogenito alquanto imbarazzato e sbalordito. Proprio non ce lo vedeva suo padre a spiegare queste cose… Alla fine quell’idea gli era entrata in testa. E poi lei era sempre così…innocentemente sensuale, quando erano soli. Di solito era lei a prendere l’iniziativa. La loro intimità fino ad allora si era fermata a baci, carezze…e quanto tempo era passato per arrivarci…d’altronde erano tutti e due privi d’esperienza. Ma forse non era giunta l’ora di compiere il grande passo anche per loro? Si chiedeva Gohan. Voleva fare l’amore con lei. Ma se lei non si sentisse pronta? L’ultima cosa che voleva era ferirla o spaventarla…No, non poteva rischiare di perderla. Avrebbe aspettato ancora un po’ prima di farsi avanti…

“Tutto buono come al solito!!Tua madre é insuperabile…”
“Già…” sorrise il giovane sayan, mentre guardava Videl sistemare la cucina.
“Ti sta dando delle lezioni di cucina vero? L’altro giorno vi ho visto tutte affaccendate...” chiese Gohan
“Eh si…” Ormai era diventata di famiglia. Le piaceva quella casa, che forse rappresentava per lei la ”famiglia nomale” che non aveva mai avuto. E Chichi stava diventando come una mamma per lei.
“Allora che facciamo adesso signorina?”chiese il ragazzo, quando Videl ebbe finito.
“Eh? Non lo so, quello che vuoi tu…” disse Videl un po’ esitante. Aveva ancora in testa quel dubbio.
“Direi di andare a fare una passeggiata, poi ci riposiamo un po’ e ci mettiamo a studiare ok?”
“Si va bene…” Si sorprendeva sempre di come fosse puro e semplice il suo Gohan.

“Mettiamoci seduti qui…”disse Videl. In effetti, avevano camminato parecchio.
”Che bello...” aggiunse. Erano arrivati vicino ad un piccolo torrente, reso luccicante dai raggi del sole del primo pomeriggio. Si misero seduti all’ombra di un grande albero. Videl appoggiò la testa sulle ginocchia di Gohan.
“Ehi sono un po’ di giorni che non ci alleniamo…tutta colpa dello studio!”disse la ragazza.
“è vero…dovremmo recuperare…”le sorrise Gohan.
“Già ma adesso sto bene così…” disse Videl a bassa voce.
Gohan la guardò intensamente. Videl distolse lo sguardo dal suo, arrossendo lievemente. Il ragazzo accorgendosene emise una piccola risatina.
“Che fai ridi di me?” esclamò Videl con aria contrariata.
“Non mi permetterei mai…”disse Gohan con un timbro di voce alquanto sensuale, da far quasi sussultare la sua ragazza.
I loro sguardi si incatenarono di nuovo. Gohan le accarezzò dolcemente il viso ”Come sei bella..” le disse bisbigliando. Videl si perse nei suoi occhi scuri. Non era raro che facesse apprezzamenti espliciti nei suoi confronti, ma questa volta…Gohan le sembrava diverso.
Senza aggiungere altro Videl gli cinse il collo con le braccia e il ragazzo senza esitare si chinò su di lei per baciarla.
Si susseguirono altre coccole innocenti fino a quando Gohan disse “Adesso torniamo a casa piccola...”
“Ok…”disse Videl frastornata. Si incamminarono mano nella mano verso casa.

“Saliamo su in camera mia …“ disse Gohan appena arrivati “Possiamo riposarci meglio…” aggiunse sorridendo.
Videl annuì, ma avvertiva una strana sensazione di disagio. ”Sono una stupida!” pensava cercando di autoconvincersi. “Devo stare calma, Gohan non farebbe mai una cosa del genere…”

Dalla finestra aperta si diffondeva nella camera l’odore fresco e penetrante della campagna in piena primavera.
“Senti stavo pensando al viaggio di quest’estate…però dovremmo sentire gli altri prima…che ne diresti se facessimo un tour…ehi ma mi stai ascoltando??”esclamò Videl sdraiata a pancia in giù sul piccolo letto di Goten.
“Eh? Ah si scusa! Stavo un attimo guardando…” disse Gohan seduto a gambe incrociate ai piedi del letto.
“Uffa…proprio non ci sai stare senza un libro in mano?” disse un po’ seccata, tirandosi su seduta e voltando il viso con aria arrabbiata dall’altra parte.
“Hai ragione scusa…” disse posando il libro e avvicinandosi a lei. "Credo di essere l’unico sulla faccia della terra che riesce a pensare ai libri quando si trova in camera da solo con la sua ragazza…” detto questo iniziò ad accarezzarle il viso, mentre con l’altra mano la strinse verso di se.
Videl confusa e impacciata lo guardava senza dire niente.
”Mi perdoni? ”disse il ragazzo con aria da cucciolo e poi, senza aspettare la risposta, le prese delicatamente il mento e avvicinò le labbra alle sue. Al contatto delle loro labbra, anche le loro bocche si unirono.
Incominciarono a baciarsi, prima lentamente poi sempre con maggior impeto. Quando si staccarono Videl aprì gli occhi. Gohan era davanti a lei e le sorrideva dolcemente, ma nei suoi occhi poteva vedere qualcosa che non riusciva a decifrare. Stava incominciando a pensare lucidamente alla situazione, quando Gohan le si avvicinò ancora. Questa volta le sue labbra presero a esplorarle il collo. In quel momento Gohan non riusciva più a pensare, si sentiva come inebriato. A Videl tornarono in mente le parole di Iresa e si irrigidì un pochino arrossendo vistosamente. Nel frattempo Gohan fece una cosa che non aveva mai fatto: le abbassò la maglietta e incominciò a baciarle la spalla, per poi risalire e catturarle di nuovo le labbra. Erano stretti l’uno contro l’altro e Gohan poteva sentire tutte le sue forme. Sentiva che stava per perdere il controllo. La spinse lievemente, per farla stendere. Videl si sentiva paralizzata, quasi fosse sotto qualche dolce incantesimo. Ma in cuor suo era davvero spaventata. Che le intenzioni di Gohan fossero…?

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Capitolo 3
*** Confessioni ***


Capitolo 3:Confessioni

Tutto ad un tratto nella camera, l’atmosfera si era fatta molto calda.

Gohan stava fissando Videl, stesa sotto di lui, con uno sguardo dolce, intenso, ma anche pieno di desiderio.
Si chinò di nuovo su di lei continuando quello che aveva interrotto. Riprese a baciarla con un po’ di irruenza, dalla bocca scese al collo, per poi arrivare all’incavo della spalla. Il tutto senza fermarsi neanche per respirare. Non riusciva a pensare a niente in quel momento, neanche a quello che stava facendo. Il sapore della pelle di lei lo aveva ormai completamente inebriato, riempiendo tutti i suoi sensi. Nel frattempo le sue mani avevano cominciato a muoversi sul suo corpo…

Del canto suo Videl aveva risposto ai suoi baci, forse con un po’ di incertezza dovuta sicuramente allo stato confusionario in cui si trovava la sua mente in quel momento così…intenso. Gohan le stava facendo provare sensazioni fino ad allora forse solo immaginate, la stava facendo sentire desiderata. Non che non le piacesse. In fondo si trattava di Gohan, del ragazzo per cui aveva cominciato a guardarsi allo specchio tutte le mattine, il ragazzo che era sicura di amare, il suo ragazzo.Ma stava succendo tutto così in fretta…era tutto così…precipitoso. Quello era l’aggettivo adatto a quel momento.
Un pensiero le balenò all’improvviso nella mente:che Gohan avesse già progettato tutto? La casa vuota, la scusa per studiare…senza neanche consultarla prima? A parte i vari imbarazzi dovuti alle battutacce degli amici, non avevano mai parlato loro due di sesso, di fare l’amore. E il pensiero che Gohan avesse programmato tutto da solo, il pensiero che lui la volesse, magari già da tempo, e che non le aveva mai detto nulla a riguardo la fece quasi risvegliare da quello stato di semi-incoscienza in cui ritrovava.
Intanto le mani di Gohan stavano incominciando ad esplorarla. Scendendo sulle sue gambe era risalito e, continuando la lunga serie di baci, le aveva infilate sotto la maglietta…
“A-aspetta Gohan…" riuscì a sibilare Videl con una voce flebile ma che catturò subito l’attenzione del ragazzo.
Gohan si fermò subito, realizzando che si era spinto davvero troppo …ma che cavolo stava facendo??? Come gli era saltando in mente di avventarsi così su di lei? Lui che aveva sempre cercato di controllarsi...La guardò in viso dove potè notare un vistoso rossore, un altrettanto vistoso imbarazzo e degli occhi confusi che cercavano visibilmente di evitare i suoi. Rimasero un po’ così in silenzio quando Gohan arrossito mormorò
:”Scusami Videl… davvero…non so che mi sia preso…”
E invece lo sapeva benissimo. Era completamente pazzo di lei e aveva perso il controllo. Si tirò su con lei.
“Piccola scusami davvero, lo sai...io non farei mai niente che non vuoi anche tu…” le disse guardandola teneramente. Ma Videl non sapeva cosa dire. ”Non farei mai niente che non vuoi anche tu” voleva dire molte cose…Abbassò lo sguardo.
Gohan le aveva alzato il mento.”Che razza di scemo che sono” pensò tra se e se.
“Ehi…”.
“S-si scusa…non ti preoccupare…”gli disse lei con un sorriso forzato.
“Videl…”Gohan aveva incominciato ad accarezzarle il viso con aria preoccupata.
“Ecco il mio Gohan…” pensò lei, guardandolo. Gli sorrise. Possibile che doveva essere sempre così dolce con lei?
“Videl…ascoltami…non era mia intenzione…”
“Non ti preoccupare…non è successo nulla...” lo interruppe lei.
”Già, ma poteva succedere…” pensò lui dentro di se. “Ascoltami per favore…io ti amo…lo sai e…” Basta, glielo doveva dire. Non poteva tenerselo dentro, soprattutto per evitare che una situazione del genere accadesse di nuovo…
“…Cavolo…sei davvero bellissima…ogni giorno che passa…ti amo e mi piaci da morire…” le aveva detto arrossendo.
Videl lo ascoltava in silenzio, pensando a quanto fosse fortunata ad avere un ragazzo così. Ma…dove voleva arrivare?
“...E…quando ti guardo…in questi ultimi due anni tu sei cambiata molto e…stai diventando una donna stupenda, la cosa sorprendente è che non te ne accorgi. Videl, io…ti desidero davvero...”aveva pronunciato questa frase quasi sussurrando.
Deglutì e continuò:”Io...vorrei fare l’amore con te Videl.”
Cavolo. Era stato più difficile che scagliare quell’ onda energetica contro Cell…ma gliel’aveva detto.


*********************


“Sono tornata!”
“Buonasera signorina Videl.”rispose il maggiordomo.
“Mio padre è in casa?”
“No signorina. Ma ha lasciato detto che tornerà in serata. Impegni lavorativi.”
“Ok grazie. Tra poco scendo per la cena.”
“Certamente.”

”Impegni di lavoro come no…sarà sicuramente impegnato con qualche bionda…” pensava ,mentre saliva velocemente le scale per andare a rifugiarsi in camera sua. Doveva riordinare un po’ di cose nel suo cervello e soprattutto doveva calmarsi.
Chiuse la porta e si sdraiò sul letto. Che giornata che era stata. Niente criminali da fronteggiare, niente allenamenti, eppure si sentiva davvero stanca. Gohan le aveva chiesto di fare l’amore con lei e poco prima ci erano anche andati vicino.
Li per li era rimasta muta come un pesce. Ripensandoci adesso, non sapeva di preciso se fosse completamente sbiancata o se invece era diventata paonazza al momento. Alla fine era riuscita a dire balbettando qualcosa come:”Ehm…Gohan i-io…non so veramente che dire …ecco... non...non…me lo aspettavo…mi dispiace sono una stupida”. Lui intenerito, le aveva preso il viso, assicurandola che non l’avrebbe mai e poi mai obbligata a fare qualcosa che non volesse e che se non si sentisse pronta l’avrebbe aspettata…ma quanto di vero c’era in questo? Si chiedeva adesso. Se le aveva confessato di voler fare l’amore con lei, proprio lui che era sempre stato un po’ riservato, lui che non prendeva quasi mai l’iniziativa quando erano soli, allora voleva dire che lo voleva sul serio e forse anche da tempo ormai. Adesso così pensava lei, stesa sul letto a pancia sotto con la testa appoggiata sul cuscino, avvampando di tanto in tanto. Avevano passato il resto della giornata normalmente, ma fra loro c’era una chiara situazione di disagio.

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Capitolo 4
*** I pensieri di lei e i pensieri di lui... ***


Capitolo 4:I pensieri di lui e i pensieri di lei...

"Signorina la cena è pronta "
"Grazie ma non ho fame…forse scenderò più tardi”
“Ne è sicura? Suo padre rincaserà a momenti e …”
“Si non ti preoccupare…non mi sento molto bene tutto qui...”
“D’accordo, come desidera.”

Girl, you’ll be a woman soon
Please, come take my hand…
Girl you’ll be a woman soon
Soon you’ll need a man…*

La radio accesa segnava le otto e mezza. Videl era ancora sul suo letto a ripensare agli eventi appena trascorsi. O meglio ai suoi dubbi. Davvero aveva quest’effetto su Gohan? E possibile che non se n’era accorta? Gohan era già da tempo diventato un uomo...e come uomo aveva i suoi desideri. Solo lei era rimasta una stupida ragazzina ingenua, e questo lo pensava già da tempo.
Gohan le era piaciuto quasi subito. E non solo fisicamente. Era attratta da lui, dalla sua forza, dal suo lato più misterioso. Un giorno, dopo che si erano allenati insieme , poco dopo la sconfitta di majin bu, le aveva raccontato tutto del suo passato, della sua infanzia fuori del comune, di quando da bambino aveva dovuto scontrarsi improvvisamente con la cruda realtà della sua “razza”, di quando improvvisamente era dovuto diventare un adulto e prendersi cura di sua madre e del suo fratellino. Era cresciuto in fretta, forse anche troppo, ed era maturato prima rispetto ai normali ragazzi della sua età. E forse era anche per questo che la incantava. Come lei, si teneva dentro molte cose. Lei lo faceva per via del suo carattere, lui perché n’era costretto dalle circostanze della sua vita. Questo lo aveva capito ormai. Una volta, dopo che si erano messi insieme, le aveva detto sorridendo che lei era l’unica terrestre, che non appartenesse alla sua famiglia o alla cerchia degli amici paterni, a sapere così tante cose su di lui. Già ma a quanto pare non lo conosceva abbastanza.
Quello che era successo l’aveva disorientata completamente: il fatto che il pensiero del sesso non l’avesse mai sfiorata lontanamente, mentre che Gohan ci pensasse già da tempo, la faceva sentire una stupida. Eppure era sicura di amarlo. Adesso aveva cominciato a pensare all’idea di fare l’amore con lui ma… non sapeva cosa pensare. La realtà era che non si sentiva pronta. Non sapeva se la sua fosse insicurezza o immaturità. Fatto sta che le veniva da piangere.
Questo dimostrava che Gohan la amava di un amore maturo e intenso, e forse lei non ne era capace.
I suoi occhi si erano inumiditi. Con chi ne poteva parlare? Quando aveva un problema correva da Gohan, ma adesso il problema era proprio lui.
Se gli avrebbe detto di no, era sicura che lo avrebbe deluso. È vero, le aveva detto che l’avrebbe aspettata…ma se fosse solo una frase di circostanza?
E se gli avrebbe detto di si cosa avrebbe dovuto fare poi? Non sapeva quasi nulla sul sesso, nessuno gliene aveva mai parlato apertamente, di certo non suo padre. Lei non aveva una mamma con cui parlare di “ problemi di donne”.
Intanto, senza accorgersene, le lacrime avevano cominciato a rigarle il viso. “Forse Gohan si meriterebbe di meglio che una ragazzina come me…”

***********************

“Ciao fratellone!”
“Ehi già di ritorno?Pensavo che vi fermasse anche a cena…”
“Si e chi ti preparava da mangiare eh? Non posso mica lasciare a digiuno mio figlio!” disse Chichi scoccando un bacio sulla guancia del figlio maggiore.
“Ma mamma…non ho mica 3 anni…” rispose Gohan arrossendo.
“Beh, se ti abbiamo disturbato scusa tanto…”disse Goku sornione. “C’è la tua ragazza, vero??”aggiunse strizzando l’occhio.
“Cosa? Ah no, Videl è andata via…” “Ah ma allora è stata qui!!!” Gli sguardi indagatori di Goku e Chichi erano puntati verso il loro imbarazzatissimo primogenito.
“Eh? N-no…cioè si è stata qui, ma solo per il pranzo!!” disse Gohan con un sorriso forzato.
“Ma me lo potevi dir prima no?Avrei …”mormorò Chichi dirigendosi verso la cucina...”GOTEN!!!Togliti subito da quel frigorifero!”
“Eheh…tu non me la racconti giusta…” gli disse Goku con una forte pacca sulle spalle.
“E-ehm…come sta il nonno??”

**************

“Ehi Gohan dai…”
“Goten devo finire da studiare…su, giochiamo domani…”
“Si si, dici sempre così…da quando c’è Videl…”
“Che centra Videl adesso?? Io devo…”
“Goten” lo interruppe Goku che aveva assistito alla scena. “Dai, lascia stare tuo fratello gioco io con te”
“Ma papà…ti batto sempre ai videogames...”(chissà perché??ND)
“Ah si? Beh vedremo!” disse, cominciando a rincorrere quell’allegro ragazzino di 9 anni che aveva cominciato a conoscere da poco come suo figlio.

Gohan si diresse verso la sua camera. Non era vero che doveva studiare. Voleva chiamare Videl. Le aveva chiesto di rimanere a cena, ma lei aveva insistito nel tornare a casa perché suo padre si “sarebbe arrabbiato”.
Cominciava a dubitare di aver fatto la cosa giusta confessandole di voler fare l’amore con lei. Si stupiva sempre di se stesso per quello che arrivava a dire o a fare quando si trattava di lei. Poi la sua reazione lo aveva intenerito…delle volte sembrava davvero una bambina. Il suo timore era quello di aver perso la sua fiducia. Non voleva che pensasse che per lui fosse una questione di vita o di morte fare l'amore…La cosa che più desiderava era farlo con lei, non importava se avesse aspettato settimane, mesi, anni…ma come farglielo capire?
Il resto della giornata era stato davvero imbarazzante per entrambi. Avevano studiato, parlato poco…figuriamoci altro “contatto fisico” poi…Certo che era stato così bello toccarla in quel modo…Ma cavolo, era stato troppo precipitoso con lei. Sentiva che doveva assicurarla ancora…
Prese in mano la cornetta del telefono, erano ancora le dieci, sapeva che era ancora sveglia.

“Pronto?”
“Pronto…Mr Satan?”
“Si sono io, ma chi è? Questa è una linea riservata e…”
“Salve, sono Gohan…potrei parlare con Videl?”
“Videl sta dormendo” il suo tono di voce era molto seccato.
“Ne è sicuro?Dovrei dirle una cosa molto importante e..”
“A quest’ora? Comunque ti assicuro che sta dormendo, è tardi…”
“Ho capito…” disse Gohan rassegnato.
“Ah proposito… questa sera non è scesa per la cena, ha detto che non si sentiva molto bene ma era strana…è successo forse qualcosa?” ora il tono della sua voce era diventato alquanto accusatorio.
“Ehm…N-no, che io sappia no…”
“Mm…”
“Beh allora… se in caso si dovesse svegliare, può dirle che ho chiamato?”
“Oh, certamente…”
“Grazie, arrivederci.”

Non è che Gohan in fondo non le piacesse. Videl era felice con lui, questo era evidente...Ma restava sempre la sua bambina. Ed era difficile abituarsi all’idea che avesse un “fidanzato”. Quella sera poi gli era parsa molto strana…”Se la fa soffrire io,io…”
Anche se ci aveva provato, non poteva impedire questo loro “fidanzamento”, e i motivi principali erano fondamentalmente due. Da una parte, anche se era geloso di lei, ed era convinto che nessuno sulla faccia della terra la meritasse, meglio un ragazzo come Gohan che uno di questi ragazzotti spacconi, rammolliti e senza cervello. Dall’altra parte…beh perché Gohan era 100.000 volte più forte di lui e...se avesse voluto, ci avrebbe messo meno di mezzo secondo a sputtanarlo di fronte tutto il mondo.

*Ritornello della canzone "Girl you'll be a woman soon" di Urge Overkill

Visto? Come promesso!!!Innanzitutto Grazie mille ai recensori!Mi fa molto piacere che la storia vi stia piacendo...a quanto pare le scenette di Goku riscuotono successo eheh...=)Mi raccomando a chi ha già lasciato un commento e a chi no...continuate a recensire!Purtroppo starò tutto il mese fuori e non potrò aggiornare per un pò...ma tornerò presto!_fede_

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Capitolo 5
*** Allontanarsi da lui... ***


Capitolo 5:Allontarsi da lui...


“…Quindi se avete qualche dubbio lo chiariremo adesso”. La voce del professore rimbombava nella classe, giungendo in lontananza a due ragazzi seduti in fondo. Lui guardava lei per cercare di indovinare i suoi pensieri; lei, accorgendosi dello sguardo posato su di se, cercava di seguire quello che rimaneva del discorso dell’insegnante. Il suono della campanella fece destare entrambi.
“Videl?”,chiese il ragazzo dagli occhi scuri.
“Si che c’è?” rispose lei con un sorriso un po’ forzato.
“Andiamo un attimo in cortile?”
“Veramente dovrei sistemare un attimo gli appunti e…”
“Dai è la ricreazione…stai diventando peggio di me...”
Le scappò una risatina “Non credo sia umanamente possibile!”
“Spiritosa” disse Gohan con una lieve smorfia, invitandola ad alzarsi. In realtà non era molto tranquillo. Videl le era parsa un po’ strana quella mattina…distante. E credeva anche di saperne il motivo.
“Tuo padre ti ha detto che ho provato a chiamarti ieri sera?” iniziò lui con disinvoltura mentre attraversavano il corridoio
“Ieri sera? No, non mi ha detto nulla…a parte il fatto che l’ho visto di sfuggita solo questa mattina…”
“Immaginavo…non mi è sembrato molto felice di sentirmi” disse lui sarcastico.
La ragazza scoppiò in una risata argentina, “Ma dai…si sarà dimenticato…ieri è tornato tardi e…” Videl stava cercando di sviare l’argomento sul perché l’aveva chiamata.
“Ah proposito…mi ha detto che …sediamoci qui…mi ha detto che non eri scesa per la cena perché non ti sentivi molto bene…” disse Gohan un po’ sospettoso.
“Beh si…avevo un forte mal di testa cosi ho preferito starmene a letto” rispose lei, accennando un sorriso.
“Mmm” sussurrò Gohan continuando a guardarla, ”Senti…c’è qualcosa che non va? Voglio dire…sei sicura che va tutto bene?” disse lui, accarezzandole una guancia.
Presa alla sprovvista, allontanandosi dal suo tocco, disse un po’ nervosa:“Si che va tutto bene…tra tu e mio padre fate a gara per vincere il premio “Inquisitore dell’anno”
“Non ti sto facendo un interrogatorio piccola, volevo solo sapere se c’è qualcosa che…ecco…dopo ieri pomeriggio non vorrei che tu pensassi…”
“Gohan” lo interruppe lei, “Ti ho già detto che non devi preoccuparti…”fece lei un po’ seccata, arrossendo ”Dobbiamo rientrare dai” disse alzandosi senza nemmeno guardarlo negli occhi.
“Come vuoi…” disse lui, conscio del fatto che i suoi dubbi erano fondati.”Bello scemo che sono” pensò fra se e se.
Accelerando il passo Videl entrò nella scuola. Gohan non potè far altro che seguirla con lo sguardo: davanti a lui, mezza classe lo implorava di cedere i suoi appunti.

***********************


Non sapeva bene perché gli avesse risposto cosi. Forse sarebbe stato meglio dirgli tutto, parlargli delle sue insicurezze. Gohan avrebbe capito sicuramente. Non conosceva nessun ragazzo sensibile come lui. Eppure qualcosa la frenava. Quello che aveva pensato la sera prima. Che forse lui si sarebbe meritato una ragazza più matura. Che lei non fosse alla sua altezza. Sapeva bene che se Gohan fosse venuto a conoscenza dei suoi pensieri avrebbe sgranato gli occhi. Però…adesso come si sarebbe dovuta comportare quando si sarebbero trovati da soli? Fare finta di niente ben sapendo che lui avrebbe voluto qualcosa di più? Che lui è in grado di amarla di un sentimento più intenso, più maturo?
“Ehi Videl!” una voce maschile la destò dai suoi pensieri. Non era quella di Gohan.
“Ciao Ryoichi” sussurrò Videl
“Va tutto bene? Hai una strana faccia…”, disse il ragazzo avvicinandosi a lei. Il giovane, un ragazzo alto con dei profondi occhi grigi stava davanti a lei, guardandola con aria interrogativa.
“Ma grazie sempre gentile...”cercò di sdrammatizzare lei. L’ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era un altro terzo grado.
“Scusami…” disse un po’ imbarazzato. Ryoichi era un ragazzo della classe a fianco alla loro. Non si sarebbero neanche salutati se, qualche mese prima non si fossero incontrati a una di quelle noiosissime feste in onore di suo padre. E aveva scoperto che il padre di lui era in stretta amicizia con Mr. Satan. Era un bravo ragazzo, un po’ timido però. A Gohan non piaceva affatto. Come tutti i fidanzati, non era molto predisposto verso le conoscenze maschili della propria dolce metà. Non che Videl ne avesse molte. D’altronde lo stesso Ryoichi non aveva mai dimostrato alcun tipo di interesse nei confronti di Videl. Ma nonostante questo a Gohan non andava proprio a genio.
“Stavo scherzando dai…cosa c’è?” chiese lei
“Dov’è Gohan? Dovrei chiedergli una cosa” rispose il ragazzo
. “Era dietro di me un momento fa...”disse Videl cercandolo con lo sguardo.
“Va beh dirò a te intanto…stiamo organizzando un corso pomeridiano di astrologia, però siamo ancora in pochi…”
“Chissa perché” disse fra se e se Videl.
“Pensi che a Gohan andrebbe di partecipare? è molto portato in materia…”
“Mmm...glielo chiederò...”
“Cosa mi dovresti chiedere?” disse Gohan spuntando da dietro. Aveva visto la scena in lontananza e si era avvicinato sospettoso.
“Da dove spunti?” chiese Videl.

*********************


“Ma non poteva chiedere direttamente a me?” disse Gohan a Videl rimasti soli.
“Beh tu eri disperso…” rispose la ragazza con apparente noncuranza
“Avrebbe potuto cercarmi”
“E invece lo ha detto a me che differenza fa? Questo dimostrebbe il suo interesse nei miei confronti?”, chiese Videl con tono accusatorio.
“N-no non ho detto questo” rispose Gohan, colto in fallo.“ Ma Videl vedi che sei strana? Non ti si può dire niente…”continuò lui, guardandola serio e anche un po’ preoccupato.
“Uffa...” disse lei girando gli occhi, cercando di apparire sicura di se.
“Allora dammi un bacio” disse Gohan determinato.
“Eh?”rispose lei un po’ditubante, ”Qui?? Davanti a tutti?”
“Beh mi sembra che l’abbiamo già fatto” rispose lui sorridendo. Senza aspettare la sua risposta, le prese il mento e lo avvicinò al suo. Ma lei si scostò.
“Ehm scusa ma devo cercare Iresa prima che inizi la lezione…”
“Aspet...ta” disse lui vedendola scomparire tra la folla.

Perfetto. Le veniva da piangere di nuovo. Era davvero sicura di volersi allontanare da lui?



Me tapina chiedere scusa voi lettori =(
Una serie di "sfortunati eventi" (tra cui un simpaticissimo virus che ha mandato completamente in tilt il mio pc) mi hanno impedito di aggiornare in questi ultimi mesi.Vi chiedo umilmente perdono.Adesso mi sarà possibile aggiornare la storia =).
Grazie mille a tutti coloro che hanno lasciato un commentino.Mi avete incentivato parecchio!ALLA PROSSIMA!

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Capitolo 6
*** Un grande errore ***


Capitolo 6:Un grande errore...


“Cosa stai cercando di dirmi Videl?”. Il giovane dagli occhi scuri scrutava sbalordito quei due occhi blu profondo che lo avevano fatto innamorare e che mai come ora, illuminati dai raggi del sole che filtravano tra le foglie di un albero, gli apparivano cosi indecifrabili.
Videl era li, di fronte a lui e aveva detto qualcosa come :“Non sono più sicura di noi due…”.
Teneva gi occhi fissi a terra, non aveva il coraggio di dire quelle cose guardandolo negli occhi. Non avrebbe retto, sarebbe scoppiata a piangere e non era certo questo quello che voleva. Dopo l’episodio a scuola, si era autoconvinta che fosse necessaria “una pausa di riflessione” nel loro rapporto. Era cresciuto cosi in fretta, cosi come il suo Gohan, senza che se ne accorgesse e aveva paura che le sfuggisse tutto fra le mani…stando lontano da lui forse avrebbe capito alcune cose, sarebbe cresciuta anche lei, il suo sentimento sarebbe diventato forte e intenso come quello di Gohan. Avrebbe sofferto, questo lo sapeva, aveva pianto interrottamente tutta la notte, si sentiva male solo all’idea di lasciarlo…andare. Molte volte una “pausa di riflessione” può portare all’inesorabile rottura del rapporto, ma era un rischio che voleva, anzi, che doveva correre. Non poteva continuare a stare con lui e avere paura di ogni suo gesto, dire che andava tutto bene quando in realtà non era cosi. Voleva essere in grado di guardarlo negli occhi, sicura di se, e dirgli finalmente:“Voglio fare l’amore con te”, voleva essere in grado di concedersi a lui totalmente, senza più sciocche incertezze da ragazzina mai cresciuta. Ma quali parole usare? In quel momento si rese conto di quanto fosse difficile mentire e ostentare sicurezza.
“Vedi…ultimamente mi sono accorta che qualcosa è cambiato fra noi e… mi serve del tempo per riflettere…credo che sia meglio per tutti e due non frequentarci per un po…” finalmente alzò lo sguardo, cercando in tutti i modi di trattenere quelle lacrime che minacciavano di scendere, cercando di assumere un espressione rilassata.
Gohan continuava a guardarla sbalordito, non sapendo cosa dire…la stava perdendo, e tutto per il suo comportamento.
“Non mi fraintendere”continuò Videl: “Io…”
“Tesoro ascolta”,la interruppe il ragazzo, “Ti ho gia detto che non farei mai nulla che non vuoi anche tu…cavolo Videl, ti amo e non ho intenzione di perderti per una sciocchezza del genere”.
Così i suoi problemi per lui erano stupidaggini, rifletté tra se e se la ragazza.
“Non centra un cavolo quello che è successo l’altro giorno chiaro? è un po’ di tempo che mi sento cosi...”
“Non ti credo Videl, ti conosco troppo bene…” lo sguardo di Gohan si era fatto serio. Sembrava volesse leggerle dentro.
Videl lo interpretò come uno sguardo di rimprovero, ”Ah credi che sia una bugiarda? Perfetto…”
“Non ho detto questo, solo che…”
“Solo cosa Gohan? Perchè mi devi trattare sempre come una bambina eh?”
“Videl, stavo solo cercando di dire che…”
”Senti non mi interessa…”, cercò di chiudere Videl, sull’orlo delle lacrime. “Davvero” continuò, ” Penso sia meglio non vederci per un po”.
Gohan non sapeva cosa pensare. Credeva, anzi ne era sicuro, che l’atteggiamento di Videl dipendesse da quello che era “quasi“ successo tra loro qualche giorno prima. Pensava di averla convinta che per lui non era cosi importante e invece…adesso gli stava chiedendo di lasciarla in pace. Ma non poteva essere solo questo. C’era dell’altro… la sentiva distante. Era sicuro sui sentimenti della ragazza, non poteva lasciarlo cosi su due piedi…
Un’idea balenò nella testa di Gohan. Un’idea che non gli piacque per niente. “Per l’ultima voltà Videl, dimmi la verità”, il suo tono si era rabbuiato velocemente.
“Te l’ho detta la verità...e poi...” non sapeva più che inventarsi, conosceva Gohan e sapeva che avrebbe insistito fino a che non avrebbe trovato un buon motivo per lasciarla in pace: ”Ecco…”
“C'è qualcun'altro?”
Di spalle, Videl alzò lo sguardo. Il tono con il quale aveva pronunciato quella frase, quasi con disprezzo…la fece trasalire dalla rabbia. Rispose istintivamente: ”Si…mi piace un altro, soddisfatto adesso? Ora…d-devo andare” fece lei senza voltarsi, allontanandosi con la testa in subbuglio.
Gohan rimase fermo, non riusciva a credere a ciò che aveva appena sentito.

*************************


Appoggiata al cancello di casa sua, Videl cercava di riflettere su quanto accaduto. Senza accorgersene delle lacrime avevano cominciato a rigarle il volto.
“Si può essere più stupidi di così?”, si chiedeva adesso.”E se non vorrà più saperne di me?” Le lacrime si trasformarono in singhiozzi.
Come gli era venuto in mente di raccontargli una cavolata simile? Lei innamorata di un altro…conosceva bene Gohan e sapeva di averlo colpito nel vivo. Rifiutarlo cosi, lei che sapeva quanto temesse la perdita di persone care...Si nascose il viso tra le mani. Non poteva entrare in casa in quello stato, suo padre l’avrebbe tempestata di domande.
“Ciao Videl!”un’ allegra voce maschile la destò per un momento.
”Sono venuto per sapere se...Videl?Ti senti bene?”. Stava piangendo. E non era quello che si aspettava di vedere Ryochi. Si trovava a casa Satan perché suo padre era in trattativa per chissà quale affare col suo vecchio amico. L’aveva accompagnato subito dopo scuola con la speranza di fare due chiacchiere con Videl. Voleva sapere cosa avesse deciso Gohan riguardo quel progetto scolastico, e visto che il diretto interessato era “umanamente” irraggiungibile, (si chiedeva sempre come cavolo facesse a venire a scuola ogni mattina partendo da quel paesino sperduto dove abitava)aveva pensato che parlare con la sua ragazza fosse la cosa migliore da fare. In più, la presenza di Videl lo faceva sentire…strano. Era una strana e, allo stesso tempo, bella sensazione. Quella ragazza era speciale, non che bellissima. Ah quant’era fortunato Gohan…ma mai e poi mai avrebbe fatto qualcosa per portargliela via. Non gli era mai piaciuto intromettersi in questo genere di cose, in più Gohan era un suo amico. E quei due…erano innamorati. C’era poco da dire.
Sbirciando dalla finestra della sontuosa villa, aveva notato la sagoma di Videl appoggiata al cancello. Per qualche strano motivo non si decideva ad entrare, così si era deciso di andargli incontro. Ma non si aspettava davvero di trovarsi di fronte una ragazza in lacrime.
“Videl?”, ripeté a bassa voce.
“C-ciao Ryiochi” rispose flebilmente lei, cercando di asciugarsi le lacrime e di stampare sul volto un sorriso forzato. Non voleva farsi vedere in quello stato da suo padre, figuriamoci da un compagno di scuola.
“Tutto ok? Non ti senti bene?”, chiese il ragazzo visibilmente preoccupato. Doveva essere successo qualcosa di serio per sciogliere in lacrime una ragazza come lei.
“No, tutto apposto…mi gira solo un po’ la testa tutto qui. Tu piuttosto che ci facevi a casa mia?” disse Videl tentando di sviare il discorso.
“Ma è successo qualcosa? Ne vuoi…parlare?” chiese Ryoichi quasi timoroso. Non sapeva di preciso il motivo, ma vedere quella ragazza così non le piaceva per niente.
“No davvero non preoccuparti”, disse Videl cercando in vano di apparire più tranquilla.
“Ok…come vuoi…”.Capì che forse non era il caso insistere in quel momento.
“Senti”, fece lui per cambiare discorso “Dov’è Gohan?”
“Ecco…n-non lo so” rispose lei ditubante. Perchè la conversazione doveva convergere proprio su quell’argomento?
”No perché volevo sapere cosa avesse deciso di fare per quel progetto…potresti dirgli che...”
“No, non credo di potergli dire niente…”lo interruppe Videl, avvertendo che lacrime minacciavano di scendere di nuovo.
“…e perché scusa? Non lo senti?”, chiese Ryoichi sinceramente confuso.
“Non credo di poter parlare con lui...adesso...”disse la ragazza sempre più a bassa voce.
“Questo l’ho capito ma perché?” Forse aveva intuito il “problema “ di Videl, anche se era difficile a credersi. “Beh perché…noi…ecco …” perché diamine gli stava rispondendo? ”Perché credo che ci siamo lasciati…almeno per un po’…”.
Le lacrime ricominciarono a cadere e con esse i singhiozzi. Molti singhiozzi. Solo adesso si era resa conto di quanto fosse stata imbecille e immatura. Se davvero voleva crescere, lasciare il ragazzo che amava per una cosa del genere non era affatto una buon inizio. Aveva messo in pericolo il sentimento che li legava. E se ne accorgeva solo adesso.
Ryoichi non sapeva cosa fare. La vista di Videl cosi affranta, scossa dai singhiozzi, gli faceva provare una strana morsa al cuore…D’impulso, cogliendola non poco di sorpresa, l’abbracciò, stringendola a se. Videl confusa, in quel momento si lasciò andare.
Nel frattempo dietro l’angolo, un’alta sagoma apparsa da poco osservava la scena, stringendo i pugni.



Ce l'ho fatta!Dopo esami e cose varie sono riuscita(dopo ehm qualche mese^^)ad aggiornare questa fanfiction..Cercherò di essere piu celere da ora in poi!Grazie ai recensori,sopratutto al commento di Lefteye^^ Mi piacerebbe vedere più commenti di questo tipo piuttosto che i vari"ti prego finiscila!" anche per avere qualche suggerimento,consiglio,o anche critica...La finirò tranquilli=)Grazie ancora alla prossima!

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