Il cammino. ♥

di AddyOswald
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** 22 ***
Capitolo 23: *** 23 ***
Capitolo 24: *** 24 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


POV BELLA
Phoenix era la mia città, c'era il sole! Io amavo il sole..
Eppure la mia coscienza mi diceva che avrei dovuto fare un piccolo sacrificio.
In una zona sperduta dello stato di Washington, sotto una coltre di nubi, c'era Forks, una cittadina che toccava il numero di tremila abitanti, era li che abitava mio padre.
E io avevo appena deciso di dire addio alla mia amatissima Phoenix per trasferirmici, per lasciar libera mia madre di seguire il suo nuovo fidanzato, Phil.
Uscii dalla mia camera e scesi le scale, pronta a raccontare a mia madre ciò che avevo appena deciso.
Lei era seduta sul divano a guardare la televisione con Phil, rideva e scherzava con lui ed io fui ancora più convinta che la mia era la decisione più giusta da prendere, volevo che lei fosse felice!
-Mamma?- La chiamai, un pò intimidita
-Dimmi cara.- Rispose lei, tranquilla.
-Dovrei parlarti, anche a te Phil.
Loro due si girarono nella mia direzione incuriositi, io mi sedetti sulla poltrona difronte al divano in cui erano seduti loro.
-C'è qualcosa che non va?- Mi chiese mia madre
-No però...- Decisi di arrivare subito al sodo -so che tu, mamma, sei triste nel vedere sempre Phil dover partire e so anche vorresti seguirlo, ma ti blocca il fatto che io qui abbia la scuola e tutto il resto.. Per questo, dopo averci pensato su molto, ho deciso che andrò da Charlie, a Forks.
Ci fu un attimo di silenzio, mia madre guardò Phil, Phil guardò mia madre e poi entrambi guardarono me.
-Tesoro, non devi fare questo per me.- Mi disse la mamma
-Ma io lo voglio fare, tu hai sempre fatto molto per me, ora voglio che tu sia felice.
Tra le due, la più matura ero sempre stata io. Per anni avevo dovuto riparare agli eterni danni che mia madre combinava.
-Se sei sicura...- In lei c'era molta preoccupazione, daltronde c'ero stata pochissime volte a Forks e avrei potuto anche non trovarmi bene, ma dietro quella preoccupazione intravidi anche una sorta di felicità che dipendeva dal fatto che non avrebbe più dovuto restare senza Phil.
E fu quello a convincermi.
-Si, ne sono sicura. E poi si tratta solamente di un paio di anni, dopodiché me ne andrò all'università.. Almeno avrò la possibilità di fare un pò di compagnia a Charlie.
Lei sospirò poi mi abbracciò. -D'accordo Bella, anche se sarà difficile stare senza di te. Comunque... Grazie.
-Non mi ringraziare, mamma.

Il mattino dopo mi svegliai per il mio ultimo giorno di scuola a Phoenix, dopo la mia chiacchierata con mia madre le cose erano successe abbastanza in fretta, lei aveva chiamato Charlie e poi la scuola, Phil aveva controllato su internet il primo volo disponibile per Forks.
Ero stata io stessa a far si che tutto fosse deciso in fretta, altrimenti avrei avuto molti ripensamenti.
E non volevo affatto ripensare alla mia scelta.
La scuola non era molto lontana da casa mia, difatti ci andavo tutti i giorni a piedi.
-Bella!- Mi sentii chiamare dalla mia amica Tayla, non la consideravo proprio la mia migliorea mica, anche perchè la mia migliore amica era sempre stata mia madre, ma comunque con lei avevo un buon rapporto.
-Ciao Tay! Come va?
-Bene, ma piuttosto tu che cos'hai in mente? Si vocifera che tu te ne stia andando..
-Ehm si..- farfugliai -vado a Forks, da mio padre.
-Ma Bells! E' il penultimo anno, non puoi lasciarmi proprio adesso! Dopo tutti gli anni di scuola che abbiamo vissuto insieme!
-Lo so, ma non ho scelta, Phil deve partire e non voglio vedere mia madre di nuovo soffrire perchè non lo può seguire.
Lei scosse la testa. -L'ho sempre detto che sei troppo buona.
Sorrisi. -Ma mi fa piacere far felice mia madre, anche se mi dispiacerà lasciare la mia città.
-E soprattutto la tua vecchia amica del cuore Tayla! Era questo che volevi dire, vero?
Risi. -Certo, mi hai tolto le parole di bocca.
Insieme ci dirigemmo verso l'aula di fisica, e io guardandomi in giro mi preparai per l'ultimo giorno nella mia vecchia scuola che ormai per me era come una seconda casa.
Sapevo esattamente come muovermi, se volevo andare in bagno sapevo che avrei dovuto girare a sinistra e aprire la terza porta sulla destra, se volevo prendere qualcosa al bar sapevo che dovevo evitare di prendere il panino al tonno, perchè era scadente, se dovevo chiedere qualche informazione su qualsiasi iniziativa scolastica sapevo a chi dovevo riferirmi.
A Forks invece avrei dovuto cominciare tutto da capo.

Per la prima volta in tutta la mia carriera scolastica le ore di lezione passarono troppo velocemente, o forse era tutta una mia impressione.
Uscii dal parcheggio della scuola con un paio di libri in mano, era dall'inizio dell'anno che li tenevo nell'armadietto.
Avevo già salutato tutti quelli che conoscevo almeno una decina di volte, ma mentre mi allontanavo avrei voluto tornare indietro e abbracciare tutti di nuovo, gli addii erano sempre stati pessimi per me.
Mi infilai l'mp3 alle orecchie per non sentire più nulla, ogni rumore avrebbe potuto scaturire in me un pò di nostalgia.
Schiacciai "play" e mi staccai dal mondo intero.
Prima che potessi accorgermene sentii un clacson che suonava all'impazzata, io mi voltai appena in tempo per vedere un camion impazzito che puntava dritto verso di me, avrei potuto correre, saltare sul marciapiede, stavo pensando di farlo, ma in un batter d'occhio il camion mi investì.
Non persi i sensi, ma tutto intorno a me era molto confuso, vidi la massa di studenti corrermi incontro, sentivo l'odore di sangue sui miei vestiti, il camionista scese dal camion e controllò il mio respiro per sentire se ero viva.
-Resisti Bella, resisti!- Non riconobbi la voce, ma comunque non mi aiutò.
Socchiusi gli occhi e vidi una luce bianca attornò a me.
In quello che mi pareva un sogno un angelo dai capelli ramati e la pelle diafana mi tese una mano, ma io ero troppo lontana per stringerla e a poco a poco l'immagine si affievolì, e la luce da bianca che era diventò nera.


Intanto..
POV EDWARD:
-Ahh!- Esclamò Alice.
-Che succede?- Le chiesi spaventato.
-Ho avuto una visione.
-Che tipo di visione?
-C'era una ragazza, era appena arrivata a Forks, noi la stavamo guardando.. Ma ad un tratto la visione si è interrotta, come se qualcosa avesse cambiato gli eventi.
-Magari la ragazza ha deciso di non venire più a Forks.
Lei scrollò le spalle, poco convinta, io intanto tornai a suonare il pianoforte.


ANGOLO AUTRICE:
Okok, è la prima volta che mi cimento nella scrittura di un "what if.." e soprattutto che scrivo una storia un cui i protagonisti sono Ed e Bella..
Vi scongiuro di recensire, vi prego Per me è molto importante sapere se la mia storia è gradita o no!
Piccola premessa: Bella non è morta!
Beh, spero vi sia piaciuto, il prossimo capitolo sarà ancora un "Pov Bella" ma sarà passato un pò di tempo da questo capitolo!
XoXo__GossipGirl

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Capitolo 2
*** 2 ***


8 mesi dopo.

POV BELLA.
Volevo aprire gli occhi, ma c'era qualcosa che me lo impediva.
Poi finalmente riuscii a sfuggire da qualsiasi cosa mi tenesse prigioniera in quel sonno.
Aprii gli occhi e la sola cosa che sentii fu un "tic, tic" meccanico.
Mi guardai in giro e vidi un monitor che mostrava i battiti del mio cuore, c'erano vari fili che congiungevano il mio corpo con degli altri macchinari, tra cui un flebo.
-Signorina Swan?- La voce che pronunciò il mio nome era a dir poco sorpresa.
-Si?- Chiesi confusa
-Non ci posso credere..- Ad aver parlato era una ragazza che avrà avuto circa venticinque, ventisei anni, indossava una divisa bianca e aveva l'aria molto cortese.
-La davamo per persa ormai, devo assolutamente chiamare sua madre!
-Mi..mi..- faticavo ancora un pò a parlare e soprattutto non riuscivo a ricordare -mi può dire dove mi trovo? E perchè sono qui?
-Oh, si! Scusami. Devi essere molto confusa, cara. -
Mi sorrise per tranquillizzarmi ma quando vide che sembravo sempre più a disagio incominciò a raccontarmi. -Circa otto mesi fa tua madre ti ha portato qui, al'ospedale di Phoenix, una macchina ti aveva investito procurandoti gravi lesioni alla testa, hai perso conoscienza dopo circa due ore, da li non c'è stato più nulla da fare.. Sei entrata in coma, per i primi tre mesi c'erano molte speranze che tu ti svegliassi, ma dopo ci siamo rassegnati. Abbiamo chesto a tua madre se aveva intenzione di porre fine al tuo stato, e cioè staccarti le spine. Ma lei è stata irremovibile.-
Anche se la situazione non era nient'affatto divertente il pensiero di mia madre, testarda come sempre, mi fece sorridere.
-Dopodiché abbiamo perso qualunque speranza su un tuo probabile risveglio. E' un vero miracolo che tu sia viva!
Doveva essermi stata molto accanto negli ultimi mesi perchè sembrava veramente felice di vedermi viva.
Riguardo a me, ero molto scioccata di come fossero andate le cose, ricordavo di essere stat investita da una macchina, ma mi sembrava così vicino.. Non otto mesi fa!
-Posso vedere mia madre?- Chiesi con un filo di voce.
-Certo, ora vado a chiamarla e sono sicura che arriverà prima possibile.
-Grazie.
La ragazza uscì dalla stanza, ma prima di chiudersi la porta alle spalle disse:- finalmente posso fare la tua conoscenza, Isabella, ti ho accudita per otto mesi senza sapere mai la tua voce. Io sono Mary, comunque.
-Piacere mio- dissi sorridendo. Di colpo mi pareva chiaro perchè già così giovane facesse l'infermiera, quella ragazza aveva il dono di far sentire a proprio agio le persone.


-Tesoro, non sai quanto sono felice che tu sia viva!- esclamò mia madre accarezzandomi il viso.
-E io sono felice di vedere che tu non ti sia suicidata o data all'alcool in questi sei mesi, come hai fatto?- Dissi scherzando.
-Me lo chiedo anche io!- Ribattè lei sempre scherzando.
Poi tornai improvvisamente seria. -Comunque questo non cambia le cose, appena sarò guarita del tutto voglio andare a Forks.
-Ma Bella!
-Mamma, ti prego.
Lei scosse la testa borbottando. -Sei sempre la stessa, eh? Sai, in questo assomigli a tuo padre, quando ti metti in testa una cosa non c'è nulla che ti fa cambiare idea!
-E perchè tu?- La ripresi io -E' grazie a te se sono ancora viva, grazie a te e alla tua testardaggine!
La abbracciai più forte che potei, sarebbe stata dura vivere senza di lei!
-Allora andrò a chiamare Charlie, è stato molto in pena per te in questi mesi... E' venuto anche tre volte a farti visita.. Due quest'estate e una due settimane fa, per il tuo compleanno.
Cacchio! E' vero, il mio compleanno! Me lo ero persa.. Ora avevo diciotto anni!
-Mamma! Mi sono persa il mio diciottesimo compleanno?
-Tranquilla amore mio, rimedieremo anche a questo.
Incominciai ad avere un pò sonno per cui mia madre mi lasciò sola nella stanza d'ospedale.
Appena chiusi gli occhi però cominciai a pensare, era così strano aver perso otto mesi di vita.
E' come quando la sera vai a dormire e la mattina ti svegli e guardando fuori scopri che è tutto pieno di neve.
Oltre alla gioia di vedere tutto imbiancato ti accorgi anche che durante la notte c'è molto che ti sei perso.
E io cosa mi ero persa?

La mattina dopo arrivò Charlie a farmi visita, e quando sarebbe andato via, sarei andata via anche io con lui.
Erano molti anni che non lo vedevo e mi fece uno strano effetto. Non avevo mai avuto nulla contro di lui, e le poche volte che lo vedevo mi faceva molto piacere trascorere del tempo insieme.
Ma andarci a vivere sarebbe stato diverso.
-Bella!- Esclamò entrando nella stanza e abbracciandomi
-Papà! Sono così felice di vederti!
-A chi lo dici!
Papà salutò cortesemente mamma, ma con distacco.
-Come stai?- Mi chiese
-Ora bene! Però ti devo parlare..
Mamma prese parola per me. -Bella vorrebbe venire a Forks con te.
Lui mi guardò e poi guardò mia madre, si vedeva che era contento della mia decisione, ma non sapeva se reagire con un sorriso sarebbe stato carino nei confronti di mia madre.
Come lo sapevo?
Beh, era facile da intuire. Lui era uguale a me.
-Per me sai che va benissimo! Se tua madre non ha nulla in contario....
-No, assolutamente. Certo, mi dispiace che Bella se ne vada, ma se è quello che vuole..
Era incredibile immaginare che quei due anni prima fossero stati insieme, sembravano due estranei che si parlavano per la prima volta!
-Beh, allora.. Perfetto!
Io gli sorrisi.
-Poi non ti devi preoccupare.. A Forks c'è un dottore che è bravissimo, rispettato da tutti! Potremmo rivolgerci a lui per qualsiasi cosa!
-Come si chiama?- Chiese mia madre.
-Cullen. Dottor Carlisle Cullen.


ANGOLO AUTRICE:
Hi!
Cosa ve ne pare?!
Spero tanto di ricevere i vostri commenti, sono davvero importanti per me :)
Intanto ringrazio:
EDLLA: Inanzitutto grazie per aver recensito, poi rispondendo alla tua domanda come specifico in questo capitolo Bella è entrata in coma e il fatto che veda un angelo dai capelli ramati e dalla pelle diafana (cioè Edward) non significa che lui sia li, e piuttosto un immagine che il suo inconscio le fa vedere come segno di quello che a Forks l'avrebbe aspettata.. non è una cosa reale, ma piuttosto una cosa immaginaria, capito? :)
Grazie anche a ILOVESASUNARU, ALEINAD93, FURS95, SMEMORINA123, ROSA 62 per aver aggiunto la storia alle seguite e poi SUXPICCI_89, TOKIOTWILIGHTERS, ANGTEEN per averla aggiunta alle preferite:)
Mi piacerebbe i vostri pareri, belli o brutti che siano, basta che sia la verità! E che mi serva d'aiuto a migliorare.. Grazie in anticipo a tutti!
XoXo__GossipGirl

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Capitolo 3
*** 3 ***


Premessa: Il risveglio di Bella è contemporaneo più o meno all'inizio di New Moon.. :)


POV EDWARD:
Era sempre così.
Arrivevamo in un posto, ci vivevamo per massimo una decina d'anni e poi ce ne dovevamo andare.
E per me questo non era mai stato un problema, ma per qualche strano motivo non avevo voglia di andarmene da Forks, non che la città mi piacesse da impazzire o chè...Semplicemente sentivo che avrei voluto rimanerci ancora un pò.
Eppure fui razionale e pensai ad una nuova meta da raggiungere.
Alice prese la cartina geografica osservandola per un pò.
-Non c'è nulla che mi ispira...- disse scuotendo la testa -Ormai abbiamo girato metà Stati Uniti, e se andassimo più lontano questa volta.. Che so, in Austria?- Propose
-Mhmh...-farfugliò Rosalie -non mi piace molto, nemmeno il tedesco mi piace poi, è una lingua così massiccia...- cosa intendesse per "lingua massiccia" lo sapeva solo lei, comunque non la contraddissi e continuai a cercare
-E se ci trasferissimo in Alaska con Tanya e le altre?- Propose Esme
-Buona idea!- esclamai subito, in Alaska potevamo stare abbastanza tranquilli.
-Si potrebbe fare..-aggiunse Carlisle e presto tutti i miei fratelli emisero degli "mhm" di convinzione.

Per cui saremmo dovuti andare in Alaska. Tanya, Irina e Kate erano già state informate del nostro imminente arrivo e ci avevano detto che eravamo i benvenuti.
Soprattutto Tanya si era dimostrata tanto gentile nel sapere che sarei andata a farle visita.
Anni prima mi aveva fatto una sottospecie di corte, e dati i suoi pensieri nopn potevo dire che gli rimanevo indifferente ogni volta che mi vedeva..
Forse vivendoci insieme sarei stato in grado di imparare ad amarla, e così mi sarei sentito meno solo.. Chissà.
Tanya era un vampiro, vegetariana proprio come me e la mia famiglia, era molto bella e soprattutto molto buona..
Sarebbe stata perfetta come compagnia, ma per qualche strano motivo non riuscivo ad innamorarmi di lei!
Mentre gli altri si preparavano per partire subito io mi chiusi per l'ultima volta in quella che era stata la mia camera per quegli ultimi anni, sul comodino giaceva l'unico oggetto che mi accompagnava in ogni parte del mondo: il mio diario. L'avevo intitolato "cento anni di solitudine".
E in fin dei conti, era così.
Certo, avevo una famiglia che mi voleva bene, ma quello che mi mancava era una persona che mi amasse davvero, una donna che con un solo sguardo mi avesse fatto capire che era lei la mia anima gemella, una persona da stringere forte a sè, una persona con cui condividere ogni momento, bello o brutto che sia stato, una persona alla quale dire tutto quello che agli altri non avresti mai il coraggio di dire.
Sentivo ogni giorni i pensieri pieni di amore dei miei fratelli: Alice che era sempre pronta a porgere una mano a Jasper nei suoi momenti difficili, Emmett che avrebbe fatto di tutto pur di rendere felice Rosalie, Esme che era piena di devozione per Carlisle...
Insomma, tutti amavano e io aspettavo.

La partenza era prefissata per quella sera e poco prima di staccare la presa telefonica, il telefono squillò, risposi io.
-Pronto?- Chiesi cortesemente
-Parlo col dottor Cullen?
-No, sono il figlio, chi lo cerca?
-Sono il capo della polizia, Charlie Swan, potresti cortesemente chiedere a tuo padre se può passare a visitare mia figlia? E' appena arrivata da Phoenix ed è appena uscita dal coma.. Vorrei poter farla tenere sotto controllo da qualcuno che se ne intende..
-Mi dispiace signor Swan ma io e la mia famiglia stiamo partendo per... per Los Angeles..- stetti molto attento a non dire la nostra vera meta -dovrà cercarsi un'altro medico.
-Oh, beh.. Grazie comunque.
-Si figuri, mi dispiace non poterle essere d'aiuto.
Poi misi giù la cornetta e staccai il filo.
Dopodichè tutti e sette uscimmo da quella casa pronti per l'ennesima avventura che i Cullen avrebbero vissuto insieme.


ANGOLO AUTRICE:
Buongiornoo!
Dunque, premettendo che la giornata è partita male dato che a scuola ci si è allagata la classe durante la verifica ma nonostante questo abbiamo dovuto continuarla lo stesso e tornando a casa il mio pullman ha fatto un incidente... Spero che almeno il capitolo sia venuto bene :)
Ringrazio ESPA 2009, GIULIACULLEN, ZLATYNA e _CORY_ che hanno aggiunto la storia alle preferite, e ROSA62 che l'aggiunta alle seguite.
Poi rispondo alle vostre recensioni :)
GIULIACULLEN: Grazie millee:) Comunque solitamente, a parte qualche imprevisto, posto sempre presto.. Circa un capitolo ogni due giorni..E ora che ci sono le vacanze magari anche un capitolo al giorno, daltronde non posso stare un giorno senza scrivere XD
NANEROTTOLA: Ormai dovremo essere abituati agli incidenti di Bella nee?? XD
ROSA62: Grazie mille ^^ Spero ti piaccia anche questo capitolo!

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Capitolo 4
*** 4 ***


Il primo giorno di scuola non fu molto traumatico, rispetto a quanto lo avevo immaginato.
Sin dal primo momento fui circondata da persone ansiose di conoscermi, tra le tante me ne ricordavo cinque che mi sembravano abbastanza simpatiche: Jessica,Mike, Tayler, Angela e Eric.
Odiavo essere al centro dell'attenzione, tutti sembravano incuriositi dalla nuova ragazza appena uscita dal coma che si era trasferita da Phoenix.
Avrei preferito passare l'ultimo anno di liceo in un angolino passando nell'ombra, ma la fortuna sembrava non essere dalla mia parte.
-I Cullen se ne sono andati- ridacchiò Eric a mensa.
Cullen.. Da quanto capii stava parlando dei figli del dottor Carlisle.
Anche Angela rise. -Già, sai cosa cambia.
-Che tipi erano?- Chiesi
-Chi lo sa?- Sbottò Mike -Non parlavano mai con nessuno, se ne stavano sempre per i fatti loro, a mensa si sedevano sempre in quel tavolino laggiù..- e puntò un tavolo accanto alla finestra -poi durante le lezioni o si sedevano insieme oppure rimanevano da soli.
-Però erano di una bellezza inverosimile- aggiunse Jessica -Soprattutto il bruno, Emmett- commentò Angela.
A quanto pare, in quella scuola più cercavi di passare inosservato e più la gente ti metteva al centro delle sue discussioni.
-Davvero Bella, se fossero stati qui te ne saresti innamorata!- sentenziò Mike.
Io sorrisi dando un rapido sguardo al tavolo vuoto che era appartenuto ai Cullen,se probabilmente non avessi avuto quell'incidente sarei stata partecipe della loro presenza...

Tornai a casa e vidi Charlie che aiutava un uomo in sedia a rotelle ad entrare in casa nostra, appena mi vide disse: -Bella! Speravo arrivassi in tempo, lui è Billy Black, ti ricordi? Lo hai visto molte volte quando eri piccola.
Lo guardai per vari secondi, Billy era di carnagione abbastanza scura, sotto gli occhi aveva delle rughe che davano un piccolo indizio su quanti anni avesse potuto avere, i capelli erano lunghi ed erano stati legati in una coda, cercai di ricordare ma proprio non mi veniva in mente nulla,
-Mi dispiace tantissimo, ma non ricordo.- Dissi
-Come no!- Sbuffò Charlie -da piccola giocavi sempre con suo figlio!
-Mi dispiace veramente...Ma..
Mi voltai sentendo il rumore di una macchina abbastanza vecchia parcheggiare nel nostro vialetto, quando la macchina si fermò ne scese un ragazzo che assomigliava molto a Billy, sia per la carnagione che per i capelli, solo che il viso era meglio allineato.
-Bella, lui è mio figlio Jacob, giocavate sempre insieme da piccoli.
Solo vedendo il viso di Jacob mi ricordai improvvisamente anche di Billy.
-E' vero!- esclamai -Jacob, quanto tempo è che non ci vediamo!
Lui sorrise e rispose: -molti anni..
-Sei cresciuto.. Quanti anni hai ora?
-Sedici, tu diciotto, esatto?
-Sisi.
-Perchè tu e Bella non andate a fare un giro mentre io e Charlie andiano dentro a guardare la partita?- Propose Billy
-Io ci sto!- Risposi
-Anche io..- disse Jacob, e sorridendo ci avviamo verso il centro di Forks.

-Non ci credo!- dissi ridendo -anche a te piacciono le patatine al formaggio con sopra la nutella?? Ti giuro che in diciotto anni non ho mai trovato nessuno che condividesse questo mio gusto!
-E non solo, se proprio vogliamo esagerare.. A volte ci aggiungo anche un pò di maionese!
Lo guardai schifata. -Maionese?
Lui annuì. -Maionese!
-Ok, questo non l'ho mai provato e penso che per ora mi asterrò dal farlo.
-Invece dovresti provarlo, non sai cosa ti perdi. -Immagino.
Jacob era divertentissimo! In fin dei conti era proprio come me, avevamo gli stessi giusti, ci piacevano gli stessi film, ad entrambi faceva schifo la matematica..
A fine serata mi accompagnò a casa e, mentre mi mettevo al sicuro sotto le coperte, sorrisi. Per la prima volta da quando ero arrivata a Forks sorrisi.
Jacob era un raggio di sole in quel posto pieno di pioggia.
Jacob Black. Jacob Black.
Provai a ripetere il suo nome prima di addormentarmi, e sentendomi improvvisamente a casa dormii tranquillamente.

ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutti!
Mi rendo conto che questo capitolo non è ne molto bello ne interessante, ma cercherò di rimediare col prossimo! M)
Intanto ringrazio 535 che ha aggiunto la storia alle preferite e KIRIRI93 e MICHIYOCHAN che l'anno aggiunta alle seguite.
E ovviamente anche chi ha recensito:
SIRENABLU96: grazie mille^^ Ora vado a leggere le altre tue fic :)
NANEROTTOLA: Eheheh esatto sono proprio come quella tonna di Bella XD
ROSA62: Ehhh la strada ancora lunga è XD
Bacio a tutti <3

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Capitolo 5
*** 5 ***


-Edward...Noi ci apparteniamo.
Il sussurro di Tanya mi avrebbe fatto rabbrividire da vivo
-Io e te siamo uguali, il tuo mondo è anche il mio.
Sentire il suo respiro sopra di me mi eccitò alquanto, sapevo che era la cosa giusta da fare.
Concedermi a lei era lecito.
-Tanya... Non sai quanto ti desidero.
Era vero, la desideravo.
Ma nel profondo di me stesso sapevo che non l'avrei mai potuta amare.
Eppure non volevo ammetterlo, volevo credere che avessi appena trovato la mia anima gemella.
Era un mese esatto da quando ero arrivato, e lei ogni giorno mi aveva riservato tantissime attenzioni, così tante che era evidente che mi amasse..
-Ti voglio..
La sua grande stanza, quasi paragonabile a quella di una regina, era uno sfondo perfetto per passare la mia prima notte con lei..
Ma era quello che volevo?
"Si, Edward! Si!"
Mentre lei si spogliava e spogliava anche me badai bene a ciò che dovevo dire, ..
-Tanyaa...-sussurrai ancora, quasi a convincermi sempre di più di quello che dovevo dire.
-Mhm..
Stava entrando dentro di me, la sentivo mia, i nostri corpi gelidi si stavano fondendo per divenire un'unica cosa.
-Sposami.
-Tutto quello che vuoi, lo sai che sono tua, lo sono sempre stata.
"Si, sposala. E cerca di essere felice" mi dissi.

Il matrimonio avvenne il giorno seguente, avevamo deciso di mantenere segreta la nostra decisione e di cominciare una vita insieme, solamente noi due.
Veramente era stata Tanya a decidere così, non vedeva l'ora di lasciare la famiglia e percorrere un'altra strada, mentre io non sapevo se sarei stato capace di vivere senza i miei fratelli e i miei genitori.
Ma avevo preso una decisione, e dovevo scendere a compromessi per rispettarla.
-Vedrai Edward, girare il mondo sarà stupendo! Potremo assaggiare animali di tutti i tipi! TI rendi conto?
-Mhm..- borbottai raccogliendo la valigia che non era ancora stata disfatta dal mio arrivo in Alaska, ero appena arrivato e già dovevo ripartire!
-Ed, c'è qualcosa che non va?
La sua espressione preoccupata mi fece pentire subito di aver pensato per un attimo di essere pentito della scelta che avevo fatto, si meritava di essere amata!
-No, è tutto perfetto! Quando partiamo?
-Anche ora, se vuoi.
-Si, l'unico problema sarà dirlo ai miei..
Lei rise. -Hai centonove anni e devi ancora chiedere il permesso ai genitori?
Risi anche io. -Sai cosa intendo, Carlisle è sempre molto dispiaciuto quando uno di noi decide di staccarsi dal gruppo.
-Ci credo, è lui che vi ha istruiti.
-Già, per questo ho paura di deluderlo.
-Parlagli tranquillamente, spiegagli le tue motivazione..Carlisle non cattivo, capirà.
-Hai ragione, andrò subito da lui a parlargli- le schioccai un bacio sulla guancia -tu aspettami, tornerò prima possibile.
-Ti aspetto per quanto vorrai.

Carlisle lavorava in un ospedale poco distante, come a Forks, anche li era subito stato etichettato come il dottore più bravo che si fosse mai visto, io stesso dopo tanti anni mi meravigliavo della sua bravura.
-Figliolo! Come mai qui?- Mi chiese appena entrai nella sala in cui visitava i pazienti
-Carlisle, ti vorrei parlare.
Lui si sedette dietro la sua scrivania e mi fece segno di sedermi difronte a lui.
-Parlami pure.
-Io e Tanya ci siamo messi insieme. -La mia voleva essere una bella notizia, ma il tono in cui lo dissi sembrò più che altro un tono di rassegnazione.
-Edward, ma è stupendo!
-Grazie, sapevo saresti stato felice per me..- Il mio tono rimaneva comunque impassibile, come se stessi facendo una comune chiacchierata con mio padre -abbiamo deciso di sposarci.
L'espressione del suo viso cambiò e divenì perplessa. -Di già?
-Si, è inutile aspettare.
Lui sospirò. -Se nei sei sicuro... Se sei veramente convinto che questa sia la scelta migliore per te, sai che io non ti ostacolerò.
-Ne sono convinto.- Dissi fermamente, più per convincere me che lui
-Bene, e quando?
-Stasera.
Sgranò gli occhi. -Non ti sembra di andare troppo veloce?
-Carlisle, sono stato cent'anni da solo..
-Va bene, ma ci sono tante cose da preparare, avete già deciso chi invitare? E dove terrete la cerimonia?
Scossi la testa. -Veramente non abbiamo di questi problemi perchè abbiamo deciso di fare tutto da soli, ci sposeremo a Las Vegas, fonti sicure dicono che i matrimoni fatti li contano come cerimonie santificate vere e proprie.. Per la prima volta vidi il dolore negli occhi di Carlisle, ed era un dolore che io gli avevo procurato, il dolore di voler cambiare vita, come se quella che mi aveva offerto lui non bastasse.
-Papà, non è colpa tua se ho deciso di fare tutto questo indipendentemente da voi, solo che io e Tanya abbiamo voglia di rimanere soli.. Abbiamo già in mente di girare il mondo, dobbiamo rafforzare il nostro amore partendo da oggi.
-Tranquillo, sai che non potrei mai avercela con te. Desidero solo che tu sia felice! E ho molta paura che la strada che stai prendendo non ti porterà alla felicità, ma io non ho nessun potere sulla tua vita. Se pensi che ciò ti porterà gioia allora fallo! Ma ricordati che la tua famiglia è sempre qui.
-Grazie papà!
Mi alzai e lo abbracciai, poi salutandolo mi diressi alla porta.
-Edward, ricorda una cosa.
-Dimmi.
-Davanti a Tanya puoi anche fingere, ma davanti a me no. Io so cos'hai li dentro, so quello che provi.
Uscii dalla sala medica senza dire nient'altro.
Carlisle aveva ragione, a lui non potevo mentire.
Per questo dovevo allontanarmi da lui e dal resto della mia famiglia.
Perchè io dovevo mentir
e!

ANGOLO AUTRICE:
Ahi Ahhi.. Eddino si sposerà con Tanya?? O_o
Non resta che scoprirlo! :D
Grazie infinite a BARBIDOLLUZZA che ha aggiunto la storia alle seguite e ISARY e KIRIRI93 che l'hanno aggiunta alle preferite.. :D
Ovviamente, grazie a chi ha recensito! :
SIRENABLU96: Nuu non dirmi che odi Jake, ti pregoo! Queste cose mi fanno male.. XD Ihih.. Vabbè ognuno ha i suoi pareri :D
ROSA62: Si si mi sa che hai capito tutto :)
KIRIRI93: Eheh Vedraiiii, Grazie Mille ^^
Un bacio a tutti, e se non riesco a postare prima di Natale, tantissimi auguri a tutti :)

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Capitolo 6
*** 6 ***


POV BELLA:
-Jacob non ci posso credere!
-E invece credici, piccola.
La fortuna che aveva Jacob Black, il mio migliore amico, era incredibile!
Non solo sembrava essere sempre al posto giusto nel momento giusto, ma qualunque fosse la sfida lui non perdeva mai.
-Quindi tu mi vorresti dire che hai vinto un viaggio solamente cliccando due vole il mouse del pc?- Chiesi ancora più sbalordita
-Già, stavo controllando le mie mail e ne ho vista una che diceva che se trovavi la combinazione esatta di numeri potevi vincere!
-E su chissà quanti giocatori, ovviamente, hai vinto tu!
Lui annuì.- Ma non è finita, cara la mia Bells!
Sospirai. -Che c'è ancora? Hai giocato un'altra volta e hai vinto un'auto?
Lui rise. -No, no. Anche la mia fortuna ha dei limiti!Tieniti forteeeee!
Estrasse dalla sua tasca un biglietto.
Io alzai gli occhi al cielo. -Jacob, è un biglietto aereo! Dio, ma pensavi di andarci a piedi al tuo viaggio fortunato?
-Bella, leggi qui sotto!!! -Indicò una scritta al margine del foglietto.
-C'è scritto... “Valido per due persone”.
-Esatto!!!
Sgranai gli occhi. -No!
-Oh si!!
Lo abbracciai rischiando di soffocarlo. Incredibile, sarei partita con il mio migliore amico per... per.. Per dove?
-Jacob, tutta questa situazione mi ha fatto dimenticare di chiederti..Dove andiamo?
-Nella città che non dorme mai, piccola. Las Vegas.

POV EDWARD:
L'albergo in cui io e Tanya trascorremmo la nostra vacanza si chiamava “Shine”, ed era ancora più grande di quello che mi ero immaginato. Qui c'erano così tanti tipi strani che la gente non sembrava molto incuriosita dalla nostra disumana bellezza.
Arrivati nella nostra stanza sfogliai subito un dépliant che mostrasse come avvenivano questi matrimoni.
-Tanya, qui c'è scritto che il “prete” è pronto a sposare in qualsiasi momento verso sera.
Lei si fece accanto a me sul grande letto a baldacchino della nostra camera.
-Mi sembra prefetto, no? Stasera va benissimo.
La sua sicurezza purtroppo non rassicurava me.
Durante il viaggio per Las Vegas avevo cercato di non pensare a nulla, altrimenti avrei avuto molti ripensamenti sulla mia scelta, però ora ero li, e dire così su due piedi a Tanya “no, guarda.. Ho fatto un errore” mi sembrava molto scortese.
-Stasera? Perfetto!­ Risposi col sorriso più falso che io potessi mai usare.
Non sapevo perchè mi costringevo a farlo, ma qualcosa dentro di me mi diceva che per quelli come me non ci sarebbe stato un lieto fine, l'amore vero... Quelli come me dovevano rassegnarsi ed accontentarsi di quello che la natura gli offriva.
Improvvisamente mi parve tutto molto inutile, avevo lottato contro quello che ero, avevo rispettato gli umani nonostante li desiderassi più di qualsiasi altra cosa, avevo cercato in tutti i modi di esser una persona migliore, mi ero sforzato, avevo cercato di essere una brava persona.
E invece, tutti i miei sacrifici non erano stati ripagati, perchè mai miei simili che se ne andavano tutto il giorno a uccidere innocenti erano tanto felici e io che, rispettavo la vita altrui, ero solo e triste?
E la cosa peggiore era che non potevo nemmeno aver fede che le cose potessero cambiare, perchè era solo uno il grande creatore che poteva decidere il corso delle cose: Dio.
Ma ero sicuro che per noi non esisteva alcun Dio, per esseri come noi c'era solo il nulla.
-Tesoro- mi chiamò Tanya -dai prepariamoci, che fra poco andiamo a fare un giro nel locale qua sotto e poi, indovina? Ci sposiamo!!

Il locale in cui andammo era quello più consigliato dell'hotel, pieno di coppiette che probabilmente, proprio come noi, quella era si sarebbero sposati.
-Non trovi che sia molto romantico?- Chiesi, mostrando, da gran bugiardo, il mio finto entusiasmo.
-Già... E poi dicono che Las Vegas è volgare! -Sbottò lei
-Basta saper cogliere il lato romantico di questo posto.
Lei sorrise. Quant'era bello il suo sorriso? Ogni volta che lei era accanto a me mi sentivo strano, mi veniva voglia di stringerla a me, di non lasciarla più andare..
La desideravo più di qualsiasi altra cosa.
Ma la desideravo come si desidera un vestito che guardi in vetrina da tanto tempo, come un evento che aspetti da tanto tempo oppure come un oggetto che hanno tutti e che vuoi avere anche te.
La desideravo come un bambino desidera un giocattolo.
Ma sapevo che, una volta avuto quel giocattolo, non l'avrei più desiderato come all'inizio.
Perchè appunto il mio era solo desiderio, non amore.

POV BELLA
-Questo albergo è la fine del mondo! Non pensavo di poterci venire davvero! Fa comodo avere un amico che sta molto simpatico a Charlie!!
Jacob rise prendendo dal baule del taxi le nostre valigie.
-Dico davvero, se Jessica, o Mike, o Angela fossero andati a chiedere a Charlie se potevo andare con loro a Las Vegas lui avrebbe preso la sua pistola dalla giacca e avrebbe cominciato a sparere colpi a tutto andare!
In verità sapevo a cosa mirava Charlie, lui pensava che con questo viaggio l'amicizia fra me e Jake sarebbe diventata qualcosa di più.Per quanto volessi bene a Jake, non sarei mai riuscita ad amarlo.
Presi la mia borsa ma nel rialzarmi andai a sbattere contro qualcuno.
-Oh, mi scusi!- dissi alzando gli occhi, davanti a me c'era una donna bellissima, era molto alta, bionda con dei riccioli pazzeschi, la sua pelle era bianchissima e il colore dei suoi occhi era un ramato molto chiaro. Lei mi sorrise, era il tipico sorriso che si invidiava alle ragazze che facevano qualche pubblicità.
-Figurati- disse.
Aveva l'aria di aspettare qualcuno, perchè guardava continuamente dentro all'albergo, ma non feci in tempo a notare altro perchè Jacob mi trascinò dentro nella hall, ma nel chiudere la porta dentro di me notai quella bellissima donna rimirare sul suo anulare destro un bellissimo anello di diamanti.


ANGOLO AUTRICE:
Buonasera^^
Avete capito chi è la bellissima donna bionda contro cui va a sbattere Bella?? Esatto..Proprio Tanya!
E chi sta aspettando Tanya??
Proprio Edward! ^^
Grazie infinite a JECCA92, SCORPIONCINA, STE_LOVELESS, YOUNGACTRESS e RAF per aver aggiunto la storia alle seguite, e a NIGHTMARE123 e SISSILOTTI per averla aggiunta alle preferite!
Inoltre grazie a chi ha recensito!!
ROSA62: Grazie mille ^^ Comunque non so ancora bene che piega prenderà la storia, ma le cose andranno per un pò nel verso sbagliato...
KIRIRI93: Eh si il nostro Eddino è un pò stupidotto XD Però prova a capirlo, è sicuro del fatto che rimarrà solo per sempre per cui non può far altro che farsi andare bene Tanya, anche perchè è molto simile a lui.
ISARY: Inanzitutto grazie mille ^^ Sei troppo gentile! Si è vero Ed è un pò tonto ma daltronde non ha scelita :)
Bacio a tutti! E fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo :D
XoXo__GossipGirl

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Capitolo 7
*** 7 ***


Guardai Jacob mentre dormiva tranquillamente nel letto vicino al mio, aveva due anni meno di me, ma sembrava molto più grande. A volte, in sua compagnia, mi sembrava di tornare piccola, dove non esiste nessun problema.
Jacob era in grado di rendermi felice.
Ricordai ciò che mi aveva detto Charlie una sera: “bisogna imparare ad amare ciò che ci fa stare bene”* (*citaz.di New Moon) .
Forse aveva ragione, in fin dei conti poco mancava perchè io fossi innamorata di lui, tutti i miei atteggiamenti nei suoi confronti sembravano pieni d'amore, ed era così..
Ma era un amore diverso, quell'amore che doni solamente al tuo migliore amico, quello su cui sai di poter contare sempre.
Eppure sapevo che la nostra amicizia non era sincera fino in fondo, perchè lui, sin dall'inizio, mirava a qualcos'altro.
Lui non aveva mai desiderato essere mio amico, semplicemente se lo faceva bastare.
Ma dentro di me sentivo che in quella settimana qualcosa sarebbe cambiato, mi sarei concessa a Jacob Black, perchè solo lui poteva rendermi felice.
Il suo sbadiglio interruppe i miei pensieri, lo vidi stiracchiarsi e sorridermi.
-Già sveglia?- Mi chiese strofinandosi gli occhi
-Come “già sveglia”! Jake, sono mezzogiorno e mezzo!
Lui guardò la sveglia sul suo comodino e sobbalzò. -Accidenti, è vero!
-Vabbè calmati, siamo in vacanza!
-Si, ma mi sono perso la colazione dell'hotel, sul depliant c'era scritto che è deliziosa!
Gli tirai una cuscinata (che lui ovviamente ricambiò, tirandomene un'altra) e dopo gli lanciai una maglietta pulita -Vestiti, che non ho intenzione di passare qua tutta la giornata!
-Oh,oh.. Attenzione! Bella Swan vuole comandare! Inizio già a tremare!
Mi prese per i fianchi e mi buttò sul letto continuando a punzecchiarmi.
-Jake, dai! Jake! Ahaha- era impossibile non ridere, soffrivo da matti il solletico, e lui lo sapeva bene!! -Jake dai ti prego!! Basta!
-Cosa cosa? Ti stai lamentando?
E continuò a farmi il solletico.
Vedete? E' questo ciò che intendo quando dico che Jacob mi faceva stare bene.
-Ok, ok... Ora andiamo in piscina, ti va?- Mi chiese alzandomi
-Certo, dammi solo il tempo di mettermi il costume.
Mi diressi nel bagno ancora ridendo.

-L'acqua è calda..- dissi con un po' d'imbarazzo, Jacob era difronte a me, completamente bagnato, ed era bello da morire.
-Già..- rispose lui,guardandomi dritto negli occhi
-Jacob?
-Si?
-Sono felice di essere qui con te.
-Sapevo che Las Vegas ti sarebbe piaciuta..
-Beh, veramente sarei felice anche se ci trovassimo anche in qualsiasi altro posto, perchè non è Las Vegas a rendermi felice.. Sei tu.
Lui si rifugiò sott'acqua, per poi riemergere ancora più vicino a me.
-Dici davvero?
-Si, dico davvero.
Lui mi prese una mano e mi portò sott'acqua, e li mi strinse a sé, sentivo il suo corpo contro il mio, intorno l'acqua che ci cullava..
Lui si avvicinò a me, io gli misi le braccia attorno al collo e lui, con delicatezza, premette le sue labbra sulle mie.
Mi ero sempre domandata come fosse baciare Jacob, ma anche volendo non avrei mai potuto immaginare che potesse essere così magico.
Si, avevo fatto la scelta giusta.
Jacob era il ragazzo perfetto per me.
E soprattutto, Charlie sarebbe stato molto felice.

-Sai, è stato il bagno più bello della mia vita!- disse sedendosi sul letto
Ma come faceva a essere così disinvolto? Io non riuscivo nemmeno a guardarlo in faccio dopo il nostro lunghissimo bacio.
-Ehm...- farfugliai sedendomi sul mio letto – già.
-Ohi! Che hai?- Mi chiese
-Nulla, perchè?
Rise. -Sei tutta rossa!
Aggrottai la fronte -Non è vero!
-Si invece, ogni volta che agrotti così la fronte è perchè qualcuno dice qualcosa che è vero, ma che non vuoi dare a vedere! Ti conosco meglio delle mie tasche, Bella!
Sorrisi, era vero. Mi conosceva troppo bene.
-In effetti sono ancora un po' confusa per quello che è appena successo.
-Te ne sei pentita?- Chiese preoccupato
-No! No! Questo no, però non pensavo potesse succedere.
-Beh.. - disse prendendomi la mano – io lo sognavo dalla prima vola che ti ho vista.
Mi alzai con l'intento di andare a fare una doccia, avevo bisogno di dar spazio ai miei pensieri, e poi Jacob (stranamente) si stava per riaddormentare. Mi chiusi in bagno e feci scorrere l'acqua sopra di me, ne avevo proprio bisogno.
Cosa mi stava succedendo? Fino a pochi giorni fa ero convinta che per quanto volessi bene a Jacob non avrei mai potuto amarlo, e invece adesso ci eravamo baciati!
Ma baciare una persona non vuol dire amarla, giusto?
Ma come potevo dire a Jacob che avevo fatto un errore? Che non volevo rovinare la nostra amicizia? Così l'avrei fatto star male.
Poi sorrisi ripensando al modo in cui mi guardava, mi faceva sentire veramente speciale.
Si, forse era la persona giusta.
Daltronde, nemmeno volendo avrei trovato una persona in grado di sopportarmi come faceva lui, una persona che mi amasse per quella che ero, qualcuno che mi stesse vicino nonostante i miei difetti.
Già già, Jacob Black era proprio l'uomo giusto per me.


ANGOLO AUTRICE:
Vi prego, non ammazzatemi!
Nemmeno io amo la coppia Bella/Jake, ma è essenziale che ci sia per lo svolgimento della storia!
Rassicuro tutti coloro che me lo hanno chiesto: Edward e Bella si incontreranno :)
Grazie a chi ha aggiunto la storia alle preferite!

BaBa88
gegge_cullenina
mery123
ysellTheFabulous

E chi ha recensito!
GIULIACULLEN: Grazie 1000 ^^ Tra quanto si incontreranno?? Mhmh, è ancora tutto da decidere XD
KIRIRI93: Ahah no tranquilla, per loro prevedo altro, non l'azzardo :D
SIRENABLU96: Grazie mille anche a te, come vedi ho postato presto! =)
NANEROTTOLA: Muahahahah
ROSA 62:Sisi Che si incontrano!!

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Capitolo 8
*** 8 ***



Pochi mesi dopo..

POV EDWARD:
-Edward, Tanya! Che piacere vedervi!- Esme ci abbracciò sinceramente entusiasta nel vederci, ci riempì di baci, soprattutto a me, e poi passò il turno agli altri, anche loro felici di vederci.
Era bello rivederli tutti, non mi ero accorto di quanto mi mancassero finchè non li avevo rivisti.
C'era Esme, che con i suoi modi da donna di casa mi rassicurava così tanto da farmi sentire a casa mia in qualsiasi parte mi trovassi, c'era Carlisle, che era stato l'unico a capire che la mia scelta di sposare Tanya non era data dall'amore che provavo per lei, e c'era Alice, che bensì avesse previsto il mio arrivo era comunque sorpresa di vedermi, c'era Jasper, accanto ad Alice, come sempre, e mi guardò come se fossi un soldato tornato alla famiglia, Rosalie mi guardava sorridendo, nei suoi pensieri lessi la felicità nel vedermi, ma l'ostinazione a non darlo a vedere, Emmett incominciò da subito a punzecchiarmi..
Sospirai, era bello essere a casa.
Ma io e Tanya eravamo solamente di passaggio.
-Da dove arrivate?- Ci chiese Carlisle
-Arizona.- Risposi, ripensando a quanto era stato duro mascherarsi alla luce del sole.
-Molto interessante, e in che zona?
-Phoenix, siamo stati in una casa che apparteneva ad un allenatore di baseball che da poco ha cominciato a girare il mondo, ( nota dell'autrice:si capisce di chi sta parlando Ed, no? ).
-La prossima tappa è l'Austria- disse Tanya.
-Come? Non restate?- Chiese delusa Esme
-No, abbiamo ancora molti paesi da visitare..- rispose lei.
Cercai di capire a cosa pensava ma i suoi pensieri non avevano senso, stava dicendo l'alfabeto in arabo e intanto pensava a degli elefanti..
-Tanya, stai cercando di nascondermi qualcosa?- le sussurrai in un orecchio.
-Mhm, no perchè?
-Stai ripetendo l'alfabeto arabo con lo sfondo di elefanti?!
-Che c'è di strano?
-Beh... Esme, possiamo salire in camera a mettere giù le nostre cose? Torniamo subito!

-Cosa vuoi tenermi nascosto?- Le chiesi mentre lei si sdraiava sul letto
-Ecco, il fatto è che voglio partire il prima possibile, perchè vedo come sei affezionato ai tuoi famigliari, e ho paura che se rimaniamo qui troppo tu non voglia più partire..
Tanya aveva fatto centro, solo che ormai era troppo tardi, al solo pensiero di ripartire e lasciare di nuovo la mia famiglia mi fece star male.
-Ma tesoro, non si sta bene qui? Insomma, abbiamo tutto.. -E il nostro progetto di girare il mondo?
-Veramente era il tuo progetto di girare il mondo!- la contraddissi, ma vedendo quanto ci era rimasta male mi sedetti accanto a lei e le presi una mano, cambiando tono di voce. -Vedi, amore...E' stato bellissimo girare alcuni paesi con te, ma non posso stare senza la mia famiglia così a lungo, loro sono tutto per me..
-Loro sono tutto per te!? E io cosa sono? Non sono nulla per te!?
-Nno nno, Tanya, non intendevo dire..
Eppure l'avevo detto, senza pensarci, avevo detto che la mia famiglia era tutto per me.
Questo forse significava che loro contavano più di Tanya?
Guardai mia moglie allontanarsi da me.
-Hai un giorno per decidere, Edward. O parti con me, o io partirò da sola.

POV BELLA:
-Jacob mi vuoi spiegare cosa succede? Perchè non esci di li? Jake!!
Era mezzora che bussavo alla porta della camera del mio fidanzato, ma a quanto pare lui non si degnava nemmeno di rispondere.
In quell'ultimo periodo era strano, non si era fatto sentire per vari giorni, ogni volta che andavo a trovarlo Billy mi diceva che non c'era, e adesso si era chiuso in camera e rifiutava di vedermi!
-Bella, vattene!
-Ma..Ma..Cosa ti ho fatto, perchè non vuoi vedermi?
Dopo un po' non sentii più nulla, ma conoscevo troppo bene Jacob, sapevo che era uscito dalla finestra, per cui andai nel retro e lo bloccai appena in tempo.
Nel vederlo rimasi allibita, quello non era Jacob, o almeno non quello che conoscevo io!
-Jake.. che ti è successo? Ti sei tagliato i capelli? Sei più..più...
-Bella, ti prego vattene!
-Ma..ma tu mi devi delle spiegazioni!
La pioggia gli cadeva sul viso, il che mi ricordò il giorno di quasi sei mesi prima, il nostro primo bacio..Quell'attimo così perfetto..
Da quel giorno io e Jacob ci eravamo messi insieme, ma per me la magia se ne era andata nello stesso modo in cui era venuta. In un attimo.
Sapevo di non amarlo, ma gli volevo così tanto bene che pur di non perderlo ero disposta anche a fingere.
Eppure ora sentivo che lo stavo perdendo lo stesso.
-Non posso.
-E' stato Sam, vero? Ha preso anche te!?
-Non dare la colpa a Sam, lui sta cercando di aiutarmi!
-Pensavo che stessi troppo male per uscire, e invece ti trovo così...
-Bella, ora te lo dirò per l'ultima volta: vattene via, non tornare più, ok? Sono stato un bravo ragazzo, ma adesso non lo sono più. Tra di noi.. Non può più funzionare.
-Jake! Non mi puoi lasciare!
Mi guardò per un secondo, poi corse a raggiungere Sam e gli altri.
Jake non era più Jake.
E io ero sola, sola come il primo giorno che ero arrivata a Forks.

Mi chiusi in camera, mi misi il pigiama e mi rimboccai sotto le coperte decisa ad addormentarmi subito per non pensare all'orribile giornata che avevo passato.
Primo: Jessica Stanley, che si spacciava per amica mia, è andata a dire in giro che io non avevo fatto sesso con Jacob, ma questo non mi aveva ferita tanto, dato che quegli stupidi pettegolezzi fra adolescenti non mi interessavano molto.
Secondo: Tornando casa il mio pick up aveva urtato, con il suo retro, il muro del vialetto, lasciando così una leggera pacca sopra la ruota destra.
E terzo: Jacob era cambiato, per qualche strana ragione lui non mi voleva più.
Sentii un tichettio provenire dall finestra, e un po' spaventata andai ad aprire.
-Jacob!- esclamai sorpresa, era a petto nudo e indossava solamente dei pantaloncini. -Che ci fai qui?
-Bella, ti prego fammi entrare!
Saltò nella stanza, e io mi sorpesi ancora di quanto fosse grosso.
-Che..Che cosa vuoi?- Cercai di sembrare arrabbiata ma ero felicissima che fosse li
-Sono venuto per spiegarti il motivo del mio cambiamento, non potrei, ma devo! Tu sei troppo importante! Ho parlato con Sam e dice che, dato che sei come una di famiglia, posso fare un eccezione e dirti la verità..
-Ma la verità su cosa? Che ti è successo?
Lui mi prese una mano e mi condusse sul letto, mi fece sedere e cominciò ad accarezzarmi i capelli.
-Calmati, la storia che ti sto per raccontare ha dell'inverosimile, ma sai che mai scherzerei su cose del genere.. Ti ricordi le vecchie leggende Quileutes?
Io annuii. Billy me ne aveva raccontata qualcuna.
-Ecco, io non ci ho mai creduto ma dopo quello che è successo ho capito che è tutto vero.. Si dice che noi della tribù discendiamo direttamente dai lupi..
-Lupi?- Chiesi scandalizzata
-Si, lupi. Ogni volta che esseri chiamati “freddi” arrivano in città l'ultima generazione della tribù incomincia a sentirsi male, ci viene la febbre e ci trasformiamo..
-Hai detto...”ci”?
Lui sospirò. -Ormai ne faccio parte.
Non potevo credere a quello che sentivo! Jacob era..una sottospecie di licantropo?!
No, non poteva essere..Insomma, dov'era il confine fra realtà e fantasia? Dov'era il mondo tranquillo, privo di magia, dove ognuno viveva?
Perchè queste cose si manifestavano proprio qui, a Forks? Il paese più sperduto d'America?!
-So che sei scandalizzata Bella, e ti capisco. Per questo ti ho detto di starmi lontana, io non voglio fare a meno di te, ma questa situazione è troppo pericolosa, e dicendoti tutto questo ti ho messa in pericolo..
-Cosa?
-Beh, non proprio.. Ma, da poco sono arrivati in città tre freddi..
-Jacob – lo interruppi -cosa intendi con “freddi”?
-Vampiri.
Ok..Addio mondo tranquillo dove tutto aveva un senso e una logica.
In quel momento avrei creduto a tutti, anche se mi avessero detto che Babbo Natale esisteva e che viveva proprio a Forks, vicino a casa mia.
-Si, non sono i vampiri che si conosce dai libri di fantascienza, sembrano gente comune, tranne per il colore della loro pelle e dei loro occhi, non possono esporsi al sole, ma se si espongono non si sciolgono, al contrario di ciò che si dice in giro, sono bevitori di sangue, sono loro gli artefici di molti omicidi rimasti incompiuti..
Rabbrividii, era la prima volta che Jacob mi faceva così paura.
-Il nostro compito è distruggerli, ne sono arrivati tre a Forks: due uomini e una donna. Loro sono la causa per cui mi sono trasformato.

POV ALICE (sorpresa :D)
Sentivo mio fratello e Tanya discutere al livello superiore, Ed voleva restare, Tanya partire.
In quel momento fui colta da una visione.
Stavo stringendo la mano ad una vampira molto affascinante, aveva i capelli scuri, gli occhi erano color bronzo, segno della sua poca sete, sorrideva a me e a Jasper, aveva deciso di unirsi a noi.
La me della visione pensava a quanto avrebbe potuto piacere ad Edward quella ragazza, ma nel pensare ad Edward, le me futura si rattristò.
Cos' era successo ad Edward?
Perchè si era allontanato così da noi?


ANGOLO AUTRICE:
ringrazio: NOEMI S, MARY9TWILIGHT, KIRIRI93 per aver aggiunto la storia alle preferite/seguite
E chi ha recensito:
KIRIRI93: Ehehe vedrai che inventerò qualcosa anche per Tanya e Jacob ^^
ROSA62:Si in effetti ho in mente qualcosa di piu complicato :D
GIULIACULLEN:Si anche a me Jake piace come amico di Bella e basta, ma sai..Per "esigenze di copione" ho dovuto creare questa coppia :D
SIRENABLU96:Tranquilla la coppia Bella/Jake è ormai agli sgoccioli!! :)
NANEROTTOLA:Altra risata malefica: Muahahahahaha
Spero di aver cominciato l'anno con un buon capitolo ^^
Bacio a tutti, e soprattutto BUON ANNO!!
XoXo__GossipGirl

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Capitolo 9
*** 9 ***


POV BELLA:
Billy, vedendomi così scossa, il giorno dopo, mentre veniva a fare visita a Charlie, mi si avvicinò dicendomi: -sai tutto, vero?
Io annuii, cercando di capire se anche lui fosse stato (o fosse ancora) un licantropo.
Lui sembrò interpretare il mio pensiero. -Mio padre era un licantropo, io invece non lo sono diventato, e nemmeno gli altri della mia generazione, per questo ero fermamente sicuro che nemmeno Jacob non lo sarebbe diventato. Eppure, l'arrivo dei freddi ha sconbussolato tutto. Spero che non manderai a monte la storia con mio figlio adesso che..
-Oh, nono..- lo interruppi -questo non cambia le cose.
Le cambiava eccome, ma non per Jacob.. Insomma, riuscivo anche ad accettare di avere un ragazzo licantropo, ma era il fatto che esistesse qualcosa di più della “normalità” che mi sconvolgeva.
-Jacob è ossessionato da questo pensiero, ha paura di perderti..
-Beh, non mi perderà. Lupo o no io gli resterò accanto.
-Saresti perfetta per mio figlio, peccato che..- si bloccò, con la paura di dire qualcosa di troppo
-Peccato che cosa?- Chiesi vedendolo serio.
-Oh, niente.. Niente..
-Billy?
Scosse la testa e andò via borbottando qualcosa, tra le altre parole capii “imprinting”.
Cos'era l'imprinting?
Subito fui presa da un terrore improvviso, magari era qualcosa di malvagio che non mi permetteva di stare con Jacob, o chissà che cosa, magari una malattia che Charlie non mi ha mai detto che avevo..
Corsi in camera a fare qualche ricerca, tutto quello che mi serviva era cercare una biblioteca che tenesse libri su leggende e cose varie, sapevo che li avrei trovato ciò che cercavo.
Dopo vari minuti (servizio internet alquanto scadente, sapete..) ne trovai una a Port Angeles, presi l'indirizzo decisa ad andarci il giorno stesso.

POV EDWARD:
Restare o partire?
Famiglia o moglie?
Questi pensieri mi torturavano, non volevo abbandonare Tanya così, in fin dei conti a lei ci tenevo più di quanto credessi.
Ci tenevo perchè in realtà l'avevo sempre vista come una speranza, come un nuovo inizio..
E invece, si era mostrata tutta un'illusione.
Non mi ero mai concesso ad esse, badavo di starci lontano, ma quella volta era diverso, quella volta pensavo che sarebbe stata la volta buona.
E adesso mi sentivo peggio di come mi ero sempre sentito in quei cento anni.
Sentii i suoi passi provenire dalle scale, la mia mente cercò di prendere una decisione in pochi instanti, ma era talmente confusa che non riusciva a tirare fuori nulla.
La vidi entrare, il suo sguardo era inespressivo, mi guardava diffidente, attendendo che fossi io a dire qualcosa.
-E' ora?
-Direi di si.
Guardai per un attimo la valigia che era ai piedi del mio letto, poi guardai lei.
Presi la valigia in mano e ci misi dentro le ultime cose.
Lei sorrise.
-Parto, Tanya, ma non ora e non con te. Ho bisogno di stare un po' con la mia famiglia, dopodiché andrò via, da solo. Ho bisogno di riflettere, di stare in solitudine, di dar spazio ai miei pensieri..
Il suo sorriso si spense. -Tu sei un vigliacco! Hai paura di sposarti, di star bene..Tu.tu,tu...
Tanya era incollerita, tutta la dolcezza che mi aveva sempre dimostrato era svanita, per la prima volta sembrava davvero un vampiro.
-Non è come credi, ho solo bisogno di capire tante cose..Tu non sai quanto sia stato duro per me constatare che il nostro matrimonio non ha funzionato, mi ero veramente illuso che tra noi avrebbe funzionato, speravo che da ora in poi non mi sarei più sentito solo, ma invece le cose non sono andate così..
Lei prese la sua valigia e senza aggiungere altro si tolse la fede che portava al dito, la sgretolò nelle sue mani e si diresse al piano di sotto, salutò freddamente gli altri e la sentii sbattere la porta d'ingresso e andarsene.
L'avevo ferita, e di questo mi sentivo molto dispiaciuto, ma io volevo altro dalla vita.
Sentivo che qualcuno, in qualche parte del mondo, mi aspettava.
Era una sensazione che mi veniva spesso quando ero solo, come se in tutto quel tempo stessi cercando dalla parte sbagliata..
Era come un sassolino nella scarpa, qualcosa che non riuscivo a togliere, una sensazione di fastidio provata dal non sapere cosa stavo cercando.
Ora, dopo aver passato un po' di tempo con la mia famiglia che non vedevo da tanto tempo, dovevo rimanere da solo per riuscire a levarmi quel fastidioso sassolino dalla scarpa.

POV BELLA:
-Sono dieci dollari- mi disse il commesso battendo lo scontrino, io gli tesi la banconota e lo ringraziai.
Nella borsina avevo la risposta alla mia domanda.
-Imprinting..-borbottai fra me e me.
La via era deserta, ormai era buio, solo che non ero riuscita ad andare prima a Port Angeles per due motivi:
Primo: Charlie non era uscito di casa prima delle sei, e se avesse saputo che ero andata a Port Angeles dassola mi avrebbe uccisa.
Secondo: il pullman più vicino all'orario di quando ero uscita di casa era alle sette e mezza, ora in cui già c'era buio.
Era imprudente,certo, ma non potevo mica chiedere a Jessica o a Angela di accompagnarmi! Mi avrebbero guardata come una pazza vedendomi comprare un libro su vecchie leggende.
Cercai di memorizzare la strada che avevo fatto prima, dovevo fare abbastanza in fretta per far in tempo a prendere il pullman, ma il buio nel frattempo che ero rimasta nella libreria si era fatto più intenso e non riuscivo più a distinguere nulla.
Presi un paio di strade che mi sembrava di aver percorso anche prima, ma perchè in giro non c'era nessuno? Era più facile trovare qualcuno a Forks!!
-Ehi, ragazzina..Ti sei persa?
Mi voltai e vidi un tipo bassetto, con una bottiglia di birra in mano, che si reggeva in piedi a fatica.
-Lasciami stare..-dissi a bassa voce cercando di andare avanti per la mia strada.
-Eddai, tu sei sola, io sono solo..Facciamoci compagnia, no?
-Non mi va.
Lui rise, poi gettò la bottiglia di birra per terra. -Ma a me si.
Arretrai sempre di più, cercando di divincolarmi, ma pochi passi dopo ebbi una brutta sorpresa: mi trovavo in un vicolo cieco.
-Perfetto...-dissi fra me e me
-Sembra che tu non abbia via d'uscita!! Eheh..
D'un tratto si sentì una voce dal fondo della strada: -Ehi tu!, non è molto prudente stare in giro a quest'ora ad importunare delle ragazze..
Riconobbi tre sagome che avvanzavano verso di noi, quella in mezzo era una donna bellissima, aveva dei riccioli rossicci da far paura, camminava con tale leggedrezza che avrei scommesso fosse una ballerina, il tipo che aveva parlato era un ragazzo, anche lui molto bello, e biondino, c'era un altro ragazzo, che non vedevo perchè era dietro agli altri due.
-E voi chi siete?- Chiese l'ubriaco, incantato dalla loro bellezza
-Eh, sempre le solite domande..”chi siete, cosa fate, dove andate..”- disse il ragazzo biondo.
In un batter d'occhio fu accanto al'uomo, lo prese per un braccio e glielo girò con tale forza da stupirmi.
-Se non te ne vai all'istante farò del tuo braccio mille pezzetti..
Lo sguardo del ragazzo era così terrificante che persino l'uomo capì che era meglio girare a largo.
Se ne andò barcollando e imprecando contro i tre.
-G..Grazie- dissi
Lui..ecco si, mi annusò i capelli. Al quanto insolito..
-Come ti chiami?
-Isabella, ma tutti mi chiamano Bella..
-Piacere Isabella, io sono James, lei è Victoria, e lui è Laurent.
In un attimo, quella salvezza che i tre prima mi parevano scomparve, per far spazio alla sensazione che forse era meglio rimanere fra le braccia di quell'uomo, che in compagnia di quei tre.
James mi toccò il collo.
La sua pelle era fredda.
I freddi..


ANGOLO AUTRICE:
Buonasera! Finalmente ho postato il nono capitolo!
Dovevo postare ancora oggi pomeriggio ma poi mi è saltato in mente che è già il 5, e fra due giorni si torna a scuola...E indovinate la sottoscritta quando ha cominciato a fare i compiti??
OGGI!!
Vi prego, ditemi che non sono l'unica!
Vabbè, comunque grazie a DINNY, GRABRYCULLEN,GINEVRAMALOFY90,ISA70 e POSEIDONIA che hanno aggiunto la storia alle seguite e a chi ha recensito:
NANEROTTOLA:Si ci sei andata vicino, ma come hai potuto vedere Edward non è partito con Tanya, chissà dove si dirigerà adesso tutto solo soletto?? Mhhmh..
ROSA62: Tutto esatto ciò che hai detto, spero che tu continui a seguire:)
SIRENABLU96: Fatto! Postato anche il nono, fammi sapere!!
Bacio a tutti!!

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Capitolo 10
*** 10 ***


POV BELLA:
-V..Voi siete..- cercai di parlare, ma le parole mi si bloccavano in gola.
Il ragazzo era difronte a me, a pochi centimetri dalla mia faccia, e aveva lo sguardo più minaccioso che avessi mai visto.
-Che hai piccola, non riesci a parlare?- Mi chiese lui alzandomi il mento con la sua mano gelida.
-Io so cosa siete..- risposi
Victoria, accompagnata da Laurent, si fece subito accanto a James: -Oh, non ha molta imporza!O almeno..Non ne avrà più quando avremo fatto di te la nostra cena.
-Eddai non giocare con lei, Victoria..Così la spaventi, meglio passare direttamente ai fatti- esclamò Laurent, che sembrava il meno minaccioso dei tre.
Io li guardavo, e più li guardavo più mi convincevo che erano di una bellezza disumana.
Voglio dire, mi rendevo conto della gravità della situazione, ma i loro volti erano come un'attrazione per i miei occhi.
-Vi prego non fatemi del male!- dissi abbastanza a bassa voce.
Victoria rise. -E' già tanto se ci siamo fatti scappare il tuo amichetto che era qua poco fa!
Poi successe tutto in un batter d'occhio, vidi cinque grossi lupi arrivare dal fondo della strada, erano enormi, ognuno aveva il pelo di un colore diverso e ognuno assomigliava più a un cavallo che a un lupo.
-Oh merda..-disse James.
Lui e gli altri due incominciarono ad arrampicarsi sul muro del vicolo con un'agilità sovraumana, se loro, che erano così potenti, avevano paura dei lupi...Questo voleva dire che ne avrei dovuta avere anche io, fragile e indifesa?
La risposta era più che ovvia.
Poi un lupo dal pelo chiaro mi passò accanto e mi guardò con quegli occhi che mi parevano così famigliari.
-Jacob..-sussurrai accarezzandolo.
Improvvisamente tutta la paura svanì, pe far posto alla sensazione di sentirmi finalmente a casa, se c'era lui tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Non feci in tempo ad aggiungere altro che James si fece sopra di me, buttandomi per terra.
Jacob e gli altri del branco provavano ad avvicinarsi, ma erano continuamente spintonati da Victoria e Laurent.
-Penso che per questa notte tu abbia visto abbastanza..-sussurrò James.
Provavo a dimenarmi, ma sapevo dal principio che non potevo nulla contro un vampiro.
Cercai di dargli, scioccamente, una sberla, ma lui prese il mio braccio e se lo portò vicino alla bocca.
Lo sapevo! Adesso mi avrebbe morsa e io sarei morta!
Diamine! Non potevo morire! Charlie sarebbe rimasto solo, mia madre poi si sarebbe disperata! E Jacob? Avrebbe fatto pazzie..
Il suo morso fu lacerante, sentivo i suoi denti penetrare nella mia pelle, sentivo il freddo invadermi il corpo.
Poi, d'un tratto, il lupo più grande (presumo fosse Sam) attaccò James.
Lo cominciò a morsicare e per la prima volta lo vidi in difficoltà, intanto Jacob si era ritrasformato e mi prese in braccio mentre sentivo il mio braccio bruciare.

POV JACOB:
Bella gemeva, si dimenava, si contorceva dal dolore.
E io ero li, difronte a lei, a guardarla distesa sul letto di Sam senza fare nulla per impedire il dolore che stava subendo.
Ma che diamine avrei potuto fare?
Ormai non c'era più rimedio.
Se solo fossi arrivato qualche minuto prima.. Anzi, se gli avessi impedito di andare dassola a Port Angeles.. Ora sarebbe qui con me, sarebbe viva.
Invece la persona che mi trovavo davanti in quel momento non era più la ragazza di cui ero stato tanto innamorato, si stava trasformando in qualcosa che la mia specie aveva sempre odiato.
Ma sarei stato capace di odiare la mia Bells?
Di sicuro non avrei più potuto amarla, avrei dovuto dimenticarla.. Perchè era così che andava:
Licantropo contro vampiro.
Era così da secoli.
Caldo e freddo.
Sam disse che il dolore sarebbe durato un paio di giorni, dopodichè sarebbe stata benissimo.
Quella frase mi aveva infastidito.
Benissimo.. Come poteva stare benissimo senza più un cuore che le batteva?
Sospirai.
Era tutto inutile, non sarebbe stata più la stessa Bella di sempre.
Non l'avrei più vista arrossire, non avrei più riso vedendola inciampare nei suoi stessi piedi, non l'avrei più potuta guardare mentre dormiva, non potevo più provare tenerezza per lei quando si emozionava guardando un film..
E Charlie? Che avrei detto a Charlie?
L'avevo chiamato dicendogli che sarebbe rimasta a dormire da me, ma non potevo di certo portargli a casa una Bella pronta a divorare suo padre alla prima occasione!
Tirai un calciò al comodino per la rabbia, dannazione!
Da quando ero diventato un licantropo non c'erano stati altro che problemi.
Bella urlò di nuovo, ma questa volta l'urlo era diverso.
La trasformazione era quasi conclusa.
Io mi sedetti al suo fianco ascoltando il suo cuore che smetteva di battere pian piano.

POV BELLA
Fuoco, sentivo fuoco.
Quella era l'unica cosa che ricordavo di quei tre giorni.
Quando mi risvegliai sentii un grande bruciore in gola, come il desiderio di qualcosa, qualcosa di cui non potevo fare a meno.
Già aprendo gli occhi mi fu ben chiaro che non ero più io.
Saltai giù dal letto con un abilità che la vecchia me non aveva mai avuto e cercai di ricordare qualcosa, ma tutto il passato mi sembrava così sbiadito.
Ecco, mi sentivo più o meno come quando mi ero risvegliata dal coma.
E anche quella volta, mentre sprofondavo nel buio, avevo visto lo stesso angelo dai capelli ramati e la pelle diafana che mi tendeva una mano, ma anche quella volta io non riuscivo ad aggrapparmi a lui.
Mi guardai in giro per capire dove mi trovavo, conoscevo quella stanza.
Una parte remota di me mi diceva che ci ero stata tante volte.
Stranamente non provavo nulla, se non un po' di confusione, ma comunque non sentivo le mani sudare, il cuore battere a mille..
Poi mi guardai allo specchio, per riconoscere in me gli stessi tratti fiseologici che mi avevano molto colpita nell'aspetto di James e degli altri due vampiri.
La mia pelle era diventata diafana, i miei occhi, prima color cioccolato, ora erano rossi, ero gelida e dura come il marmo, e il mio cuore..non batteva.
La portà si aprì, ed entrò nella stanza un odoraccio di cane bagnato.
-Bella!
-J..Jacob?
Le cose cominciavano a ritornarmi pian piano in mente.
Ero stata morsa da James, quella notte, voleva uccidermi, ma ero stata salvata in tempo.
Questo però non significava esattamente che fossi salva.
Perchè l'immagine che avevo davanti era quella di un vampiro.
-Ti sei svegliata..-disse, a disagio.
-Già- risposi cercando di contenere il mio bruciore di gola, volevo solamente andarmene da quella stanza, fuggire e bere sangue.
Ok..Non lo avevo pensato veramente.
Giusto?
Non avevo pensato di volere del sangue, no?
-Senti, penso che tu abbia bisogno di spiegazioni.
-So già tutto quello che mi serve.- Dissi voltandogli le spalle, non avevo alcuna voglia di parlare.
-Bella, sei un vampiro.. Ci sono varie cose che devi sapere, tante cose a cui devi stare attenta!
-Pensi che non lo sappia?- Sbraitai -pensi che non abbia pensato al fatto che dovrò dire addio alla mia pacifica vita da umana? Dovrò dire addio a mio padre! A tutte le persone che mi vogliono bene.. Dovrò dire addio anche a te! E questo.. questo è tutta colpa tua! Tua e delle tue stupide leggende Quileutes!!
Ormai vedemo Jacob come un nemico, e non sapevo perchè..Penso fosse stato l'inconscio di quello che ero diventata a farmi odiare i licantropi.
Lui ringhiò, sembrava pronto a trasformarsi da un momento all'altro, poi guardai nei suoi occhi e rividi il mio vecchio amico, non il fidanzato troppo geloso degli ultimi mesi, ma il mio vecchio amico Jake, che mi aveva aiutato a integrarmi a Forks.
-Jake..mi dispiace..Ma è tutto così confuso! Mi sono ritrovata dall'essere un'adolescente, ad avere a che fare con vampiri e licantropi..Me ne dovrò andare da qui, sai?
Lui annuì. -Ti prometto che ti aiuterò, andrò contro quello che sono per starti accanto. Possiamo andarcene insieme, andremo lontano da tutti. Saremo solo io e te.
Scossi la testa. -Tu non capisci, io.. Non posso. Cioè, noi non possiamo. Ora io devo stare da sola.
-Ma da sola non ce la farai mai!
-POTREI UCCIDERTI, Jacob! Non lo capisci? Non sono più Bella Swan! Al posto mio ora c'è qualcuno con cui devo imparare a convivere.. Non mi rendere le cose più difficili ti prego, è già tanto che non abbia già fatto strage di sangue qui a La Push.
-Sangue?- Mi chiese
-Ne sento terribilmente il bisogno.
-Non posso permetterti di uccidere nel mio territorio.- Improvvisamente ritornò freddo, distaccato..Come ricordandosi il ruolo che ricoprivamo da quel momento l'uno per l'altro.
-Per questo me ne vado. Io non ho intenzione di fare del male a nessuno. L'unica cosa di cui mi preoccupo è Charlie, non posso scomparire senza dirgli nulla, sono l'unica cosa che ha..
-Io e gli altri del branco gli diremo che ti hanno rapita a Port Angeles, e che non gli abbiamo detto nulla prima perchè non volevamo preoccuparlo, ma dopo aver cercato da tutte le parti senza trovarti ci sembrava giusto avvisarlo.
-Ma..ma così starà male
-Preferisci che sappia che tu sia un succhiasangue??
-Cerca di moderare il linguaggio, tu sei un cane!
Non c'era nulla di scherzoso in quella situazione.
-All'inizio ci sarà un gran fermento, essendo capo della polizia farà setacciare tutta Forks e dintorni fino all'ultimo angolo, per questo dovrai andare abbastanza lontana.
Ora era dalla mia parte, anche lui voleva che me ne andassi. Ma che sbalzi di umore aveva quel ragazzo?
-E..poi? Insomma, quando avrò l'autocontrollo necessario per tornare, cosa dirò?
-Charlie sarà cosi contento di vederti che crederà ad ogni cosa.
Tentai di sorridere, ma fallii miseramente.
-So dov'è la porta- dissi passandogli accanto.
-Bella?
-Mh..
-Non volevo finisse in questo modo.
-Nemmeno io, Jake, nemmeno io.
Mi chiusi la porta alle spalle e osservai per la prima volta il mondo con occhi diversi, in quel momento avrei voluto piangere, o semplicemente provare un emozione, ma il mio cuore era ormai spento e non mi rimaneva altro che seguire un cammino ancora da tracciare.


ANGOLO AUTRICE:
Buonasera ^^ E dopo una vita che non posto torno col il decimo capitolo :D
Bella si è trasformata e decide di andarsene da Forks, spero di aver reso bene la trasformazione, insomma..so che i neo vampiri non sono molto coscienti di quello che fanno, ma ricordatevi che Bella, in Breaking Dawn, dimostra di avere da subito un forte autocontrollo..
Beh, e che dire del nostro Ed, che in questo capitolo non abbiamo visto.. Lo avevamo lasciato intenzionato a partire, ma a partire per dove?!
Spero di riucire a postare presto l'undicesimo capitolo!
Intanto ringrazio chi ha recensito questo:
KIRIRI93: Si, la fortuna di Bella non ha confini XD Eh, purtroppo per super Eddy bisognerà aspettare ancora un pò :D
SIRENABLU96: Grazie mille ^^ Sisi, ho finito i compiti XD
NANEROTTOLA: Bene, il fatto di non essere l'unica ritardataria con i compiti mi consola, comunque le tue previsioni si sono rivelate quasi tutte vere :D
ROSA62: Grazie mille anche a te ^^
VOLPESSA22: Ti ringrazio molto :) Eh si, Tanya e Ed non sono durati molto, così come Jake e Bella.. Daltronde era il destino XD E Billy è preoccupato perchè vorrebbe che Bella fosse l'imprinting di Jake, ma a quanto pare..Non è cosi!!
Un bacio a tutti, continuate a seguire! Byeee
XoXo__GossipGirl

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Capitolo 11
*** 11 ***


POV EDWARD:
-E' giunto il momento per me di andarmene- dichiarai durante una battuta di caccia fra me, Emmett e Jasper.
-Proprio ora che mi ero riabituato ad averti fra i piedi, fratellino?- Chiese Emmett in tono scherzoso.
-Non sto scherzando.
-Io sinceramente non capisco questa tua scelta di stare dassolo..- disse Jasper
-Perchè la delusione di Tanya è stata grandissima, per la prima volta in tutta la mia esistenza mi è capitato di illudermi. Ed è stato straziante! I miei fratelli non dissero più nulla, sapevano che qualsiasi cosa mi avessero detto non sarebbe servita a farmi cambiare idea.
-Dove pensi di andare?- Mi chiese Emmett dopo aver ridotto a pezzi un orso
-Pensavo di tornare a Forks.
-Come mai proprio a Forks?
-Non lo so, in cento anni è il posto che io abbia sentito di più come una casa... E poi sento che a Forks c'è qualcosa che mi è sfuggito, e devo andarci per capire cosa.
Emmett rise. -L'ho sempre detto che eri strano!
-Non è divertente!
Mio fratello mi saltò sulle spalle e cominciò a tirarmi pugni sull'addome.
-Di la verità sei solo impaurito dalla mia grande forza, per questo te ne vuoi andare!!
Io gli strinsi le gambe e lo buttai per terra.
-Oh Emmett, come hai fatto a scoprirmi!
Ci mettemmo a ridere, Jasper ci guardava da poco lontano sorridendo, per lui scomporsi era difficile, doveva stare sempre all'erta dato il suo poco autocontrollo.
-Mi mancherà tutto questo.- Sospirai.
-Anche a noi mancherai tu.
-Beh, prima o poi dovrò tornare! Non ho intenzione di restare solo per l'eternità!
Ci avviamo pian piano fuori dal bosco per correre a casa, Carlisle e gli altri non sapevano ancora della mia partenza, e sapevo che li avrei rattristati moltissimo, ma avrebbero compreso.
Mi preparai ad entrare in quella casa per l'ultima volta, dopodichè per Edward Cullen sarebbe cominciato un nuovo viaggio.


POV BELLA:
Il bruciore aumentava sempre di più, più mi allontanavo da Forks più faticavo a ricordarmi qualcosa della mia vita da umana, era come se pian piano tutto stesse svanendo.
Davvero avrei dimenticato tutto? Presto mi sarei scordata di Charlie? Di Jacob? E di tutti gli altri a cui volevo bene?
Magari potesse essere stato il contrario.
Sarebbe stato molto meglio se loro si fossero dimenticati di me.
Vagabondai tutta la notte per il bosco, osando andare dove non mi ero mai spinta.
Poco fuori città vidi una casa, più che altro una villa.
Mi soffermai molto a guardarla, era di uno splendore assurdo, non avevo mai visto una cosa del genere.
Mi sentivo ancora molto confusa e non seppi nemmeno io il perchè ma decisi di avvicinarmi alla grande casa.
Avevo scoperto che uno dei vantaggi di essere un vampiro era quello di avere un udito molto più elevato di quello degli umani, per cui mi sorpresi molto di non sentire alcun rumore provenire da dentro.
Guardai dalla finestra ma le luci erano tutte spente.
Dopo vari ripensamenti decisi di fare di quella casa il mio rifugio momentaneo, almeno per quella notte, dato che ero troppo frastornata per prosegure il viaggio.
Fu facile rompere una finestra ed entrare, non mi richiese alcuno sforzo.
Una volta dentro mi soffermai, incantata, a guardare il grande salotto in cui mi trovavo.
Una stanza del genere non l'avevo mai vista, mi sembrava di stare in un castello.
Soprattutto mi aveva affascinata il grande pianoforte al centro della stanza.
Perchè mai delle persone avrebbero voluto abbandonare una casa del genere?
Era tutto ciò che una persona potesse sognare.
Decisi di ispezionare anche il piano superiore.
Salii le scale e mi ritrovai nel bel mezzo di un lungo corridoio dove vi erano molte porte.
Ne aprii una a caso e mi ritrovai in una sorta di ufficio, alle pareti c'erano appesi molti quadri, che risultavano antichi.
Probabilmente il proprietario di quella casa era un appassionato di arte: il pianoforte, i quadri...
Chiusi la porta dell'ufficio e ne aprii un altra, aveva l'aria di essere una camera da letto ma si differenziava per un piccolo particolare: non aveva il letto.
Lo scaffale era pieno di cd, libri ecc..
Accesi il video registratore e una melodia che conoscevo cominciò a diffondersi per la stanza.
-Claire de La Lune.- Esclamai estasiata
Spensi e passai a guardare i libri.
A chiunque appartenesse quella casa doveva avere una cultura molto elevata, c'erano tutti i classici del' 900 e anche qualcuno dell' 800.
Fu la stanza in cui mi fermai di più, ma anche le altre mi interessarono molte.. Ognuna di loro non aveva un letto, cosa che prima mi fece rimanere interdetta ma poi capii.
Fra le poche cose che sapevo dell'essere un vampiro era che i vampiri non dormivano, mai.
Certo, era sciocco pensare che oltre a me a Forks ci fossero altri vampiri.
Perchè mai avrebbero dovuto esserci proprio a Forks? La cittadina più scadente d'America?
Eppure, la mia testolina riusciì a partorire solamente quel pensiero.
Forse perchè volevo credere di non essere sola.
Sentii tuonare, stava cominciando un temporale.
Provai ad immaginare mio padre tranquillo, sul divano che guardava una partita di base ball.
Magari tal volta guardava l'orologio per controllare che arrivassi in orario, ma comunque non ci badava più di tanto perchè si fidava di me.
Ma ad un tratto nella stanza entrava Jacob che gli annunciava la mia scomparsa.
Poi decisi di porre fine a quella visione, non volevo pensare al dolore di Charlie.
Ero l'unica cosa che aveva!
Inspirai profondamente e presi una decisione.
Da quel momento avrei fatto tutto il possibile per trovare l'autocontrollo necessario per sembrare una persona normale, perchè dovevo tornare da mio padre.
Non potevo permettermi di lasciarlo solo!
Mi sedetti sul divano ad ascoltare le goccie di pioggia che ticchettavano alla finestra, mi sentivo terribilmente sola.
Per la prima volta sentivo di non avere alcuna consolazione.
Prima mi capitava spesso di essere triste, spesso mi crogiolavo nella mia solitudine perchè per me era più unico che raro trovare qualcuno che la pensasse al mio stesso modo nelle cose, però mi consolavo dicendomi che c'era mia madre che mi avrebbe sempre capita, e poi quando me ne ero andata da Phoenix mi consolavo dicendomi che c'era Jacob.
Ora invece non c'era proprio nessuno.
C'ero solo io, solo che faticavo a riconoscermi.
Ad un tratto sentii la maniglia della porta abbassarsi e la porta scricchiolare, per un attimo provai il panico puro.
Forse mi ero sbagliata.
Forse quella casa non era del tutto abbandonata.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao ^^
Scusate per il capitolo un pò corto ma ero ansiosa di recensire altrimenti mi passava l'ispirazione
Così Bella è diventata una vampira, deve scoprire ancora molte cose..
E poi, che Bella sarebbe se non si mettesse nei guai sin dal principio? Trova una casa apparentemente vuota ed ecco che arriva... Chi arriva??! Mahhh
Grazie mille per le vostre recensioni <3: ROSA62: Penso avrai capito dove è andata Bella, comunque per ora non so se Jacob è uscito del tutto di scena, probabilmente ricomparirà ma non sono ancora sicura.
SIRENABLU96: Eh si Bella diventa subito vampira e subito si mette nei guai XD
VOLPESSA22:Si per adesso non sanno ancora cos'è l'amore! Ma daltronde serve tempo..ahaha
NANEROTTOLA: Povero cucciolo daiii XD
Un bacio a tutti!!

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Capitolo 12
*** 12 ***


POV EDWARD:
La mia vecchia casa, da poco abbandonata, faceva ancora risplendere la sua magnificità! Avevamo case sparse per tutto il mondo, anche nelle città più famose d'Europa, ma quella che avevamo a Forks era imparagonabile.
Non era tanto la bellezza, o la grandezza.
C'era qualcosa di diverso in quella casa.
Fortuna che Carlisle aveva voluto aspettare a metterla in vendita, così avrei potuto rimanerci per un bel po'.
Misi le chiavi nella serratura e feci i soliti quattro giri che ero abituato a fare.
Chissà come mi sarebbe parsa diversa quella casa ora che non ci sarebbe stato nessuno con cui condividerla, prima c'erano i miei famigliari a riempire il silenzio ora ci sarei stato solamente io.
Ovviamente, nessuno degli umani di Forks doveva sapere che fossi tornato, avrebbe destato troppo spospetto la cosa.
Dovetti allentare un po' la porta, ma non fu un problema, e appena entrai sentii l'anta di una finestra sbattere, basandomi sui miei sensi sviluppati doveva trattarsi di quella della mia camera.
Senza il tempo di guardarmi troppo intorno corsi al piano superiore, possibile che qualcuno avesse vissuto in quella casa per quei mesi?
Mi fermai un'attimo sulla porta della mia camera, era chiusa e dentro sentivo dei rumori, forse dei passi incerti.
Contai fino a tre e poi aprii.

POV BELLA.
Diamine, riuscivo sempre a combinare qualche pasticcio!
L'unica soluzione era buttarsi dalla finesta, ma era troppo alta, era tanto se già riuscivo a scendere da un muretto di un metro e mezzo, figuriamoci a saltare dal secondo piano di una casa!
Poi mi sentii tanto sciocca, ero un vampiro! Non potevo farmi del male..
Inspirai profondamente e poi mi tuffai verso il basso atterrando graziatamente in piedi.
Ma non feci in tempo a elogiarmi da sola perchè, sentendo la porta della camera aprirsi, corsi via, verso il bosco.
Così ero forte, indistruggibile, molto veloce, più aggraziata di quanto lo fossi mai stata.. Se non fosse stato per il tremendo bruciore di gola avrei anche sopportato il fatto di essere un vampiro.
Corsi ancora per qualche minuto, fino a che non fossi sicura di essere lontana dal punto da cui ero partita.
Mi sedetti sotto un albero, nient'affatto stanca.
Era quasi l'alba, e continuavo a ripensare allo sguardo di Jacob, mentre mi stavo allontanando da casa sua.
Dentro di me, sentivo che non sarei mai stata capace di mettermi il cuore in pace finchè non avessi rivisto tutti coloro che avevo abbandonato felici.
Fino ad allora, sarei sempre stata accompagnata da un peso.
Un peso enorme, lacerante quasi più della brama di sangue che avevo.
Dovevo saziarmi in qualche modo, non potevo continuare così! Vabbè che non potevo morire, ma che esistenza avrei mai potuto vivere con quel tremendo senso di sete?
E poi, più rimanevo senza sangue più rischiavo di diventare cattiva, e appena avrei visto un umano sarei stata di sicuro molto cattiva con loro.
In fin dei conti non doveva essere così sbagliato uccidere se era nella mia natura, no?
Era come se un umano decidesse di non respirare... Non poteva perchè era nella sua natura respirare, come lo era nella mia nutrirsi di sangue.
Avrei tanto voluto non essere sola in quel momento, avrei voluto qualcuno accanto che mi guidasse verso la mia nuova vita, qualcuno che mi seguisse passo passo senza farmi mai sbagliare strada.
Più di tutto però desideravo dormire, perchè solo dormendo potevo sognare e sognare mi aveva sempre fatto stare molto bene.
Soprattutto avevo bisogno del mio sogno ricorrente, quello che facevo molto spesso da quando ero arrivata a Forks.
Il sogno era sempre uguale, io guardavo verso una radura cupa e velata di nebbia, e a mano a mano che la nebbia mi avvolgeva mi sentivo invadere dall'ansia e cominciavo a cercare sull'erba, freneticamente, non sapendo bene cosa.
Le prime volte mi ero svegliata a questo momento del sogno, ma ogni volta si aggiungeva un nuovo piccolo pezzetto.
Io continuavo a camminare sull'erba mormorando qualcosa tipo “sono in ritardo, devo andare all'appuntamento..adesso non troverò più nessuno!”
Poi mi fermavo e scrutavo l'orizzonte in attesa di qualcosa che non sapevo definire.
Finalmente lui appariva.
Sorgeva dal altro lato della pianura con indosso una sorta di tunica blu scuro, adorna di zaffiri e perle.
La sua faccia restava nascosta dietro un velo di nebbia ma la sua presenza era imponente e maestosa, tanto che non osavo parlare o domandargli il suo nome.
La figura mi faceva cenno di raggiungerla ma io scuotevo la testa terrorizzata e il più delle volte lui svaniva col sorgere del sole, diventando nebbia che pian piano si avanzava verso il cielo.
Il sogno durava ogni volta di più, le ultime volte ero riuscita a scorgere, fra la nebbia, dei capelli color rame e degli occhi dorati. Nel sogno non parlava mai eppure sentivo la sua profonda tristezza quando infine si ritirava e svaniva, rinunciando a convincermi.
E nonostante la mia paura provavo per lui una profonda comprensione.

POV EDWARD:
Chiunque fosse mi era scappato, il che non era umanamente possibile.
Ero in grado di catturare chiunque solamente schioccando le dita, basandomi soprattutto suoi pensieri.
Eppure quella sera non avevo sentito alcun pensiero.
Provai anche a concentrarmi, ma sapevo di non averne bisogno perchè solitamente mi riusciva fin troppo bene entrare nelle menti degli altri!
Dopo varie riflessioni arrivai alla conclusione che dovevo essermi immaginato tutto, probabilmente l'anta aveva sbattuto per un colpo di vento.
Scrollai le spalle e solo in quel momento mi accorsi che ero in camera mia.
Sorrisi.
Passai le dita su tutti i miei vecchi libri e la mia collezione di musica, era tutto perfettamente come me lo ricordavo e malgrado fossero passati pochi mesi tutto quello mi era mancato.
Presi in mano la mia antica copia de I promessi sposi, la copia che usavo a scuola, sfogliando le pagine fino al tredicesimo capitolo.
Quella era l'ultima cosa che avevo fatto a scuola.
Dovevo portare il riassunto per il giorno dopo, e io mi ero già preparato a farlo, anche se lo avevo ripassato così tante volte in quei cento anni che potevo benissimo fare tutto di testa mia.
Insomma, ero arrivato a casa con l'intenzione di farlo subito, ma appena entrato ero stato costretto a fare le valigie.
Ero così occupato a pensare che nemmeno mi accorsi dell'odore famigliare che c'era nella stanza.
Vampiro.
Un vampiro era stato proprio li, nella mia stanza.
Cosa voleva? Perchè si era intrufolato proprio in casa mia? E soprattutto.. chi era?
L'unica cosa che sapevo era che non avevo mai sentito un vampiro con un odore talmente dolce, soave, attirava quasi più del sangue...

POV BELLA:
Ormai era l'alba, avevo passato tutta la notte a camminare in lungo e in largo in mezzo al bosco, non immaginavo che fosse così vasto, invece spingendosi più in la di quanto fossi sempre stata in grado di fare si poteva camminare ancora per vari chilometri.
Era così che avrei passato il resto della mia vita?
Camminando e bruciando di sete?
Ripensai ai miei vecchi progetti di vita: finire il liceo, andare all'università di Yale, laurearmi, diventare una giornalista, trovare l'uomo della mia vita, avere una famiglia..
Tutto svanito, in un lampo.
Le cose che sognavo da una vita erano improvvisamente diventate impossibili.
Se solo non fossi andata a Forks,se fossi rimasta con mia madre, o l'avessi seguita insieme a Phil.. Probabilmente ora sarei seduta sul sedile posteriore della macchina di Phil a leggere per l'ennesima Guerra e Pace, magari sgranocchiando qualcosa.
E di sicuro non avrei questi assurdi problemi esistenziali!
Non ero mai stata una persona in grado di adattarsi alle cose, a maggior ragione non riuscivo a mandar giù il fatto che fosse tutto cambiato.
Ad un tratto sentii un rumore da poco più in la, automaticamente mi nascosi dietro un albero, l'ultima cosa che desideravo era che qualcuno mi vedesse in quello stato.
Annusai l'aria, l'odore che sentivo famigliare, qualcosa dentro di me mi spingeva a non averne paura, perchè era un odore amico.
Uscii dal mio nascondiglio e mi trovai davanti una persona molto più simile a me di quanto pensassi.
Non avevo bisogno di fare domande per capirlo, quello era un vampiro.


ANGOLO AUTRICE:
Ecco il nuovo capitolo, pensavate che si incontrassero nell'altro eh? XD Ma magari è questa la volta buona!!
Grazie mille a chi ha recensito:
KIRIRI93: Ahaha, persino da vampira Bella riesce a essere svampita, altrimenti non sarebbe piu lei :D
ROSA62: Si esatto, è entrato Ed, ma come vedi non si sono ancora incontrati, come vedo hai capito benissimo i suoi sentimenti: non è innamorato di Tanya, ma ci è rimasto male perchè pensava che non sarebbe piu rimasto solo!
NANEROTTOLA: Niente è troppo veloce per un super vampiro come Eddino XD
VOLPESSA22: Grazie mille ^^ Ho voluto parlare di Charlie perchè mi piace molto il rapporto che ha con Bella, e posso immaginare quanto sarà preoccupato! E poi vedendo come si preoccupa Bella per gli altri mi sembrava fuori dal personaggio non farla pensare a queste cose :)
Ragazzi prometto che posterò presto!! Un bacio a tutti.

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Capitolo 13
*** 13 ***


POV BELLA:
-E tu chi sei?- Chiesi alla piccola vampira bionda, dall'aspetto regale, che mi guardava con aria incerta.
Lei rise. -La domanda esatta è: chi sei tu.
-Bella Swan, piacere
-Ti hanno appena trasformata, vero?
-Ehm, si.. da pochi giorni.
Lei sembrò sorpresa. -Come pochi giorni? Il tuo aspetto lascia a indicare che tu sia una vampiro da qualche anno, i neo vampiri sono incontrollabili, tu invece...
-Non lo so perchè, forse perchè sono abituata ad avere a che fare con il paranormale.
-Sai, quando ho sentito il rumore dei tuoi passi ho provato ad attaccarti con il mio potere, ma non ci sono riuscita, penso che tu non sappia neanche il perchè di questo, o sbaglio?
-No, non sbagli.
Lei rise. -Ci sono tante cose che non sai, però se mi dai la possibilità puoi scoprirle, venendo insieme a me. Dassola non ce la farai ancora per molto, finirai per farti scoprire..
Non avevo intenzione di allontanarmi da Forks, mi avrebbe dato l'impressione di dimenticare tutto.
-Non so, non mi sento ancora pronta a lasciare il mio paese..
-Il tuo paese? Credi che la gente ti vorrebbe ancora se venisse a sapere la tua vera natura?
Ripensai alla reazione di Jacob quando mi ero risvegliata, lo sguardo pieno di amore con cui mi guardava prima era scomparso, ora c'era solo disprezzo.
-In effetti..
-Saresti molto utile a me e alla mia famiglia, tu hai un potere particolare, come uno scudo che ti protegge da qualsiasi altro potere, perfezionandolo potresti fare grandi cose..
Così non solo ero diventata qualcosa di non umano, ma avevo anche un potere.. Quando sarebbero finite le sorprese?
-Io.. non lo so.
-Avrai tutto ciò di cui hai bisogno.
-Perchè fai tutto questo per me? Tu, chi sei?
Si avvicinò a me.
-Sono stata veramente molto scortese, scusami. Io sono Jane.
-Da quanto sei un vampiro?
-Molto tempo, credimi. Ho visto cose che non puoi nemmeno immaginare.
Per la prima volta dall'inzio di quell'avventura mi parve di stare in un film dell'orrore.
-Vieni con me, Bella, per te comincierà una nuova vita.
La guardai ancora per qualche secondo mentre cercava di attirarmi a sé porgendomi una mano.
Io mi voltai ancora una volta verso Forks, dicendo a me stessa che da ora in poi sarebbe stato solamente un ricordo, poi sorrisi alla vampira bionda e gli strinsi la mano.
-Bene, ora possiamo andare.
-Dove?- Chiesi
-In Italia, a Volterra.

POV EDWARD:
Il vampiro mi era scappato, comunque non ci feci molto caso.
Probabilmente era qualche amico di Carlisle che era giunto li per fargli visita e quando aveva sentito me arrivare pensava fosse qualche umano ed era scappato.
Non ci dovevo pensare, in quel momento dovevo pensare solamente a me stesso, dovevo ritrovare la parte di me che avevo perduto in tutti quegli anni.
Magari se mi concentravo su me stesso potevo essere felice anche senza nessuno a mio fianco, io stesso potevo rendermi felice.
Ripensai al vecchio me, quello umano.
Edward Anthony Masen.
Un ragazzo dagli occhi verdi che rischiava di morire di spagnola.
Ma prima della guerra, prima della malattia, com'era la mia vita?
Mi ricordavo poche cose, ricordavo la mia vecchia umile casetta in cui vivevo solamente con mia madre, mi ricordavo delle giornate a pulire le vetrine delle botteghe dei gran signori, mi ricordavo di un padre assente...
Piccoli frammenti di vita, ero un bambino sensibile, sempre capace di capire gli altri e aiutarli, sembravo sempre intuire i pensieri degli altri, forse per questo dopo la trasformazione avevo preso questo potere..
Eppure ero un ragazzo felice, prima che la spagnola invadesse la mia città ero un ragazzo come gli altri, anche nel 1912 c'erano i ragazzi più forti, più popolari di altri, e io ero uno di quelli..
Piu che altro lo facevo per non rimanere in disparte, per il resto mi dispiaceva prendermi gioco di poveri innocenti, come da vampiro mi dispiaceva bere sangue da persone innocenti.
Mia madre era la persona più importante per me, lei mi aveva dato tutto sin da quando ero nato, in ogni singolo momento della mia vita lei era presente e aveva saputo darmi tutto l'affetto di cui avevo sempre avuto bisogno, tante volte avevo provato a immaginare come sarebbe stata la mia vita se non avessi incontrato Carlisle, probabilmente sarei morto con lei e a quest'ora riposerei in pace.
E invece ero li, a patire l'inferno su questa terra.
E la cosa peggiore era sapere che per quelli come me non ci sarebbe stato un lieto fine, non ci sarebbe stato proprio nessun finale.
Sarebbe continuato tutto per sempre.
Nessun “riposa in pace” per noi, esseri senza anima.

POV BELLA:
Sembrava strano arrivare dallo Stato di Washington a Volterra in poco più di un ora, eppure fu possibile, Jane non voleva prendere nessun'aereo ne altro mezzo del genere.
E in fin dei conti nemmeno io volevo tornare alla civiltà, avrei scoperto magari che Charlie aveva fatto tappezzare tutti gli edifici della zona con una mia foto per dire che ero scomparsa.. Questo non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.
Arrivammo a Volterra in pieno giorno per cui Jane mi diede una tunica marrone.
-Copriti bene, noi vampiri non possiamo stare alla luce del sole.
-Pensavo fosse una leggenda quella che i vampiri si squagliano alla luce.
Lei emise una risata malefica delle sue. -Non è che ci squagliamo, assolutamente. Ma la nostra pelle emette una luce radiosa, come se noi fossimo cosparsi di gioielli. Capisci? Tutti capirebbero che siamo qualcosa di diverso dagli umani.
-Ehm...ok.
La cosa era molto più fuori dal comune di quanto pensassi, non solo ero appena diventata una vampira, ma a quanto pare ero anche una vampira con uno sviluppato senso di autocontrollo.
-Vieni di qui.
Mi portò in un vicolo cieco, spostò un cassonetto appoggiato al muro e aprì una porta.
-Benvenuta nel covo dei Volturi.- Disse invitandomi ad entrare.
-I Volturi?- Chiesi guardandomi in giro, era un vero e proprio sottosuolo.
-Si, i Volturi sono una famiglia reale di vampiri, i nostri capi sono Aro, Caius e Marcus, il nostro compito è quello di mantenere l'ordine nella civiltà dei vampiri, siamo molto rigidi nel far rispettare la legge..
-I vampiri hanno leggi?
-Solo una, per la precisione: non mostrare il nostro aspetto agli umani. Se qualcuno infrange questa regola noi siamo costretti a provvedere.
Rise, come se la cosa la divertisse.
Camminammo lungo vari corridoi, sembrava veramente di trovarsi in un palazzo reale.
-Buongiorno!- sentii dire da una donna seduta dietro una scrivania.
Jane la guardò un secondo ma non rispose al saluto.
Guardai bene la donna, sentivo il suo cuore battere.
-E'...umana?- Chiesi
-Si, desidera diventare come noi
-E non esce mai di qui?
-Spesso, ma sa benissimo che non può parlare, ci vorrebbero due secondi prima che diventasse la cena.
Improvvisamente ebbi un'illuminazione: questa gente, i Volturi, si cibavano di umani.
Jane bussò ad un grande portone e da dentro delle guardie le aprirono.
-Jane! Bentornata!- disse un vampiro seduto su un trono, in mezzo ad altri due dove erano seduti altri due vampiri.
-Ti ringrazio, Aro.
-Vedo che hai portato un ospite con te.
-Veramente è qualcosa di più di un ospite..
-Parla, Jane, cos'ha di così speciale questo vampiro da poter permettersi di restare con noi?
-Lei è immune a qualsiasi altro potere, in più è stata trasformata da pochi giorni ma il suo autocontrollo è pari a quello di un vampiro di qualche anno.
Aro mi riservò un occhiata curiosa, come se fossi la novità dell'anno.
Poi scese dal suo trono e si fermò davanti a me stringendomi la mano.
-In questo caso: benvenuta fra noi!


ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti ^^
Sono consapevole del fatto che la maggior parte di voi ora mi odierà, ma come potevo scrivere una storia senza la partecipazione dei Volturi?
Bella ha incontrato Jane che le ha proposto di far parte dei Volturi, Edward è tornato a Forks e sta meditando della sua vita.. Come possono incontrarsi due persone così apparentemente lontane?
Scopritelo nei prossimi episodi XD

LE RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
KIRIRI93: A quanto pare ti sei sbagliata :)
VOLPESSA22: Mi dispiace deluderti, ma non era Edward.. Ma penso tu te ne sia già accorta :) Eh si, Bella è una vampira ma è pur sempre una tonna XD
ROSA62: Mi dispiace deludere le tue aspettative ma nemmeno questa volta si sono incontrati :)
NANEROTTOLA: ORa sono sicura che mi ucciderai XD

UN BACIO A TUTTI, ALLA PROSSIMA!!

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Capitolo 14
*** 14 ***


TRE ANNI DOPO:
POV BELLA:
Solamente nell'attimo in cui vidi la luce capii quando fu buia la mia esistenza fino a quel momento.
Tornare all'esterno, dove c'è vita in ogni angolo mi fece provare una sensazione di odio verso me stessa.
Chiusa nel mio buco che avevo osato chiamare casa ero riuscita a privare della vita persone che qua fuori, in piazza, fra le strade, nelle case, vivevano le loro giornate cercando di essere felici.
Guardai una donna, aveva gli occhi che le brillavano, osservava suo figlio giocare con altri bambini, e sorrideva.
Altri bambini si rincorrevano fra loro, senza pensieri, senza problemi.
Oltre i bambini c'erano altre centinaia di persone, ognuna di loro viveva per qualcosa, avevano un cuore che batteva, avevano una famiglia, avevano qualcosa in cui sperare, magari tanti di loro lottavano per il loro sogno, probabilmente molti di loro soffrivano per qualcosa, altri magari erano felici..
In ogni caso, che diritto avevo io di porre fine alla loro vita?
Che fosse un bambino, che fosse un adulto, uomo o donna... Non potevo porre la parola “fine” alla loro esistenza.
E nell'attimo in cui capii, smisi di capire.
Smisi di capire cosa ci facevo li, in mezzo a vampiri che non avevano alcun riguardo a massacrare innocenti.
Io non ero come loro, Bella Swan non avrebbe mai fatto una cosa del genere!
Mi ero sempre detta che ormai non ero più Bella Swan, un incidente mi aveva fatta diventare qualcun'altro.
Ma dentro di me Bella, la ragazza riservata, a cui piaceva leggere e che a fatica instaurava rapporti, era nascosta dietro alla mia pelle diafana, sotto lo strato di ostilità che mi ero creata lei esisteva ancora.
E gridava per uscire fuori.
Avevo reagito nel modo sbagliato, non dovevo abbandonarmi alla mia esistenza, dovevo renderla più simile possibile alle mie aspettative di vita umane.
Eppure mi sentivo ancora tanto insicura su quello che avrei fatto, avrei voluto alzare gli occhi e vedere davanti a me qualcuno che mi porgesse la mano, come faceva l'angelo della radura nel mio vecchio sogno.
Avevo tanto desiderato sognarlo di nuovo in quegli anni, vedere finalmente il suo volto, o sentire la sua voce.
Ma non era possibile.
Sospirando tornai nel covo dei Volturi, ma giurai a me stessa che sarebbe stata l'ultima volta.

POV EDWARD:
La melodia di Debussy cominciò ad espandersi per tutta la camera.
L'avevo riascoltata un milione di volte in quell'ultimo periodo, nelle sue note c'era qualcosa di nascosto, qualcosa che a me non era lecito sapere.
Quando ero tornato a Forks e avevo ascoltato per la prima volta il cd, la traccia su cui era partito era quella, anche se ricordavo benissimo che quando l'avevo lasciato non era a quel punto.
Per cui la mia mente cominciò a lavorare: il vampiro dal soave profumo,che mi aveva catturato, aveva ascoltato quella canzone e poi se ne era andato sentendo i miei passi.
Ancora oggi, a distanza di anni, sentivo quell'odore d'amore sotto in naso.
Mi ero immaginato tantissime volte il volto della bellissima donna che sapeva di gelsomino.
Forse la mia era solamente una sciocca fantasia che mi serviva solamente a distrarmi da Tanya, all'inizio l'avevo pensato anche io, ma anche in quel momento, in cui ero totalmente guarito dalla mia delusione, sentivo il bisogno di sapere chi si fosse intrufolato in casa mia quel giorno.
Eh si, ormai non pensavo più a Tanya, avevo pensato molto a lei!
Ma ero arrivato alla conclusione di aver fatto la cosa migliore, non avrei sopportato di stare accanto a una donna che non amavo ancora per molto.
Sarebbe stato il momento di tornare dai miei genitori?
Si.
Decisamente.
Mi ero tenuto molto in contatto con loro e spesso vegliavo su di loro ascoltando i loro pensieri.
A volte ridevo insieme a loro per i guai che combiava Emmett, a volte soffrivo insieme ad Alice per la sofferenza di Jasper, a volte provavo dolcezza insieme ad Esme quando vedevo Carlisle abbracciarla, a volte mi preoccupavo insieme a loro se Rosalie litigava con Irina e Kate.. Solo che loro non lo sapevano.
Non sapevano che in realtà non li avevo mai abbandonati.
A volte paragonavo la mia vita a quella de “La Bella e la Besta”.
Io ero il principe che era stato trasformato in una bestia, vivevo solo in un castello e soffrivo, ed ero cattivo.
E la mia Bella dov'era?
Sarebbe arrivata a salvarmi?
O i petali della rosa sarebbero appassiti e io sarei rimasto una bestia per sempre?
Beh, lo sarei rimasto per sempre comunque, ma con un po' d'amore magari il tutto sarebbe stato superato meglio. Fu in quel momento che compresi.
La mia Bella, la mia ragazza che sapeva di gelsomino..
Poteva essere in qualsiasi parte del mondo, e io non l'avrei trovata stando fermo in un punto.
Dovevo muovermi, dovevo vivere, dovevo sorridere.
E un giorno lei sarebbe arrivata da me.
Gli avrei sorrisi, lei mi avrebbe sorriso.
E li mi sarei ritrasformato nel ragazzo che ero, Edward Cullen.


HO UNA FRETTA ASSURDA, SCUSATE ^^
COMUNQUE CONTINUATE A RECENSIRE XD
KISS

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Capitolo 15
*** 15 ***


POV EDWARD:
Entrando nella vecchia casa che avevo condiviso con Tanya non provai alcun rancore, i sorrisi dei miei famigliari mi fecero passare qualsiasi paura di un loro rifiuto, sapevo che li avrei sempre trovati vicino a me, ma averne la certezza era tutt'altra cosa.
-Figliolo, non ti aspettavamo..- disse Carlisle
stringendomi la mano, i suoi pensieri descrivevano la sua gioia quasi come lo faceva il suo sguardo.
-Ma come – scherzai – Alice non lo ha predetto rovinandovi la sorpresa?
-Si- si intromise la mia sorellina – ma hai cambiato idea così tante volte che non mi andava di illudere per l'ennesima volta tutti.
Mi abbracciò e fu un sollievo leggere nei suoi pensieri che mi reputava ancora il miglior fratello del mondo.
-Allora figliol prodigo! Ti va di raccontarci cosa succede nella vecchia cittadina di Forks?
Mi sedetti al tavolo in cui vi erano tutti i miei famigliari, Irina e Kate erano uscite, così stavano pensando gli altri, probabilmente non volevano vedermi.
-Beh, veramente non ho visitato Forks, sono stato tutto il tempo in solitudine.
-Scommetto che se qualcuno osa entrare in quella casa non capirà nulla, in tre anni l'avrai conciata peggio di un pub!- scherzò Emmett, ormai sapevo che, con le sue battute, voleva farmi sentire il benvenuto, o il bentornato.
-Non mi chiamo di certo Emmett Cullen, la casa è ancora perfettamente come l'avete trovata.
O quasi, pensai ripensando al cd di Debussy.
Decisi di non parlare del mio sfuggito incontro il giorno in cui ero tornato, probabilmente Jasper avrebbe inuito le mie emozioni parlando di quella vampira che sapeva di gelsomino, e la mia famiglia mi avrebbe scambiato per pazzo.
Come può un profumo catturarti tanto?
-Ora resti qui con noi, vero? - Chiese Esme.
Il suo sguardo mi implorava di restare, tutti gli occhi dei presenti erano fissi su di me, e mi pregavano di dire di si.
Fu guardandoli attentamente, uno ad uno, che capii quanto avevo sbagliato a tornare così presto.
Mi ero così impegnato a dimenticare Tanya che avevo dimenticato di riflettere su altre cose.
Per qualche strano motivo ero ancora su quella terra.
Non ero morto come tutti gli altri, continuavo ad esistere.
E io dovevo assolutamente sapere perchè esistevo.
Dovevo trovare la prova che confermasse il motivo della mia vita.
-Io... Credo che prima o poi ripartirò.
-Penso che Edward si stia abituando a non averci attorno..- disse Rosalie
-Non è questo, Rose. Io vi voglio bene, siete l'unica cosa che ho! Non potrei vivere senza di voi. Ma sto passando un momento della mia esistenza in cui devo capire molte cose, questi tre anni mi sono serviti per rimarginare la ferita causata da Tanya, direte “certo, tre anni addirittura!” ma è cosi credetemi.. Voi quest'ultimo secolo lo avete passato tutti al fianco della vostra dolce metà, quando vi sentivate soli c'era qualcuno con voi a farvi compagnia, c'era sempre qualcuno con cui potevate confidarvi, la sera nella vostra stanza non eravate mai soli. Io, io si... E quando Tanya è arrivata mi sono illuso che l'amore fosse quello di trovare una persona simile a te e imparare a volerle bene. Invece io penso che ci sia ben altro, penso che l'amore possa nascere da uno sguardo, da una frase, da un semplice... da un semplice profumo. La fuori c'è qualcuno per me, e io devo trovarlo.
Rosalie cambiò espressione, e gli altri abbassarono gli sguardi.
Fu Esme a parlare: - se ritieni che questo sia giusto, va! Io penso che vostro fratello sia un esempio per tutti, sta lottando per ciò che desidera trovare!
La andai ad abbracciare, e fra le sue braccia sentii una sorta di amore materno scorrermi sotto la pelle.

POV BELLA:
Scappare.
Correre.
Nascondersi.
Quanto ero stanca di tutto questo, era una settimana che non facevo altro che controllare ogni angolo del posto in cui mi trovavo, per paura di essere trovata.
Giravo con un mantello grigio per le strade dell'America per paura di essere riportata a Volterra.
Già, avevo preso un aereo ed ero ritornata in America, non sapevo bene che ci facessi li, cosa speravo di trovare?
Una casa?
Eppure, il mio istinto mi portò a Seattle, poco distante da Forks.
Volevo vivere una vita normale, come quella di ogni umano! Certo, sarebbe stato difficoltoso, ma ci dovevo provare.
Avevo l'autocontrollo necessario per non cibarmi di sangue umano, in passato lo avevo fatto solo perchè me lo imponeva quella che credevo fosse una famiglia..
Corsi in un negozio di vestiti e comprai degli abiti abbastanza decenti per girare in strada.
L'aria, anche se non avevo bisogno di respirare, mi fece bene.
Avevo deciso Seattle come meta per la mia nuova vita poiché era abbastanza vicino a Forks, ma non c'era il rischio di incontrare qualcuno che conoscessi.
Mi mancava tutto questo: la gente, le voci, il rumore della civiltà.. Tutto aveva fatto parte della vecchia Bella, quella che abitava a Phoneix con sua madre.
Mia madre!
Quando mi mancava, e insieme a lei Charlie, Jacob, Billy, i miei compagni di scuola..
Tutto.
Per questo dovevo allenarmi ad essere una persona normale, per poter tornare da loro.
Un signore buttò un giornale nella spazzatura, e io senza farmi vedere lo raccolsi. Volevo documentarmi su quello che succedeva in giro, lessi le cronache, lessi le locandine di film di cui anni prima avevo letto i libri, guardai gli annunci e qui uno mi colpì in particolare.

“CERCARSI GIORNALISTA PER QUOTIDIANO, PER INFORMAZIONI CHIAMARE IL 0302123211”

Forse quell'annuncio, capitato proprio sotto i miei occhi, era un segno. Un segno che mi voleva dire che, anche se ero vampira, non dovevo rinunciare ai miei sogni. Dovevo lottare per farsi che il mio modello di vita si avverasse.

-Quindi lei vorrebbe lavorare qui senza un titolo di studio? Mi faccia capire, lei crede davvero che verrà assunta senza una laurea? E per di più senza un diploma superiore?- L'uomo seduto dietro la scrivania avrebbe provocato terrore a qualsiasi essere umano, per fortuna avevo smesso di provare queste emozioni.
La mia voce aveva un tono autoritario e sicuro. -Esattamente.
Lui si mise a ridere. -Dove hai vissuto finora? Non lo sai come funziona il mondo?
-Oh, si che lo so signor..Darwin? - dissi leggendo la targhetta sulla sua scrivania – penso di saperlo meglio di lei, per questo credo di essere idonea per ricoprire questo incarico.
-Sai quante ragazze come te si presentano qui pensando di essere idonee, e poi vengono sbattute fuori dopo una settimana?
-Le assicuro che non sarò una di quelle, mi dia una possibilità. E se proprio verrò sbattuta fuori, di certo non mi metterò a piangere.
Quello era poco ma sicuro.
Darwin sembrò convincersi dalle mie parole, inarcò un sopracciglio e annuì.
-E va bene, daltronde sei proprio tosta, ed è questo che ci serve. Ma ricordati Swan che sarai tenuta d'occhio minuto per minuto, lavorerai dalle dieci di mattina alle sei di sera, la pausa pranzo è a mezzogiorno e mezzo, fino all'una, puoi assentarti da lavoro solo per motivi urgenti, e dovrai essere in servizio anche fuori orario appena ti sarà richiesto.
-Perfetto!
Strinsi la mano all'uomo e lui si alzò, facendomi segno di seguirlo.
-Bene, allora cominci domani! Alle dieci in punto qui, chiaro?
-Chiarissimo!
Uscìì dall uffcio esultante, quell'uomo non aveva notato nulla di strano in me, e ora avevo un lavoro! Dovevo solamente trovare una casa e poi sarei stata a posto, almeno per il momento.
Quello della casa era un problema più difficile da risolvere, ma ora avevo di nuovo la fede che mi serviva per andare avanti.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti! Scusate per il ritardo e per il capitolo un pò breve, mi rendo conto che qui gli avvenimenti sono successi un pò in fretta, ma ho il finale che mi gironzola per il cervello e non vedo l'ora di scriverlo xD

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
Gossip_Bambola_Snob: Grazie mille ^^ Sono felice che ti piaccia la mia fic, e che tu impazzisca attendendo l'incontro di Ed e Bella xD
KIRIRI93:Ihihi, Bella-Gelsomino xD Si, ci sono le rotelle del mio cervello che fra poco si friggono, come vedi Bella però è riuscita a sfuggire subito dai Volturi!! :D
ROSA62: Bella uccide perchè si ciba di sangue umano, dopo tre anni finalmente si rende conto di essere scontenta di questa vita e fugge, intanto Ed torna dai suoi parenti ma sente ancora qualcosa che non è al proprio posto..
NANEROTTOLA: Ehhh si proprio tre anni xD
VOLPESSA22: Si Bella praticamente ha preso il posto di Heidi ^^

E ora che succede?
Bella diverrà giornalista, Ed è deciso a ripartire, ma non sa ne quando ne dove.. Passerà ancora molto tempo prima del loro incontro?

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Capitolo 16
*** 16 ***


POV BELLA:
UN MESE DOPO:
La vita trascorreva tranquilla, ogni giorno lo trascorrevo sempre allo stesso modo, automaticamente alle nove mi preparavo per andare a lavoro, restavo seduta dietro alla mia scrivania fino all'ora di pranzo, mentre tutti andavano in mensa io fingevo di avere una zia che abitasse li vicino e che mi preparasse da mangiare ogni giorno, quando tornavo passavo altre cinque ore dietro la mia scrivania e finalmente, alle cinque passate potevo uscire.
Qui, iniziava la parte più dura della giornata.
Era l'unico momento in cui ero sola, per cui ero abbandonata ai miei istinti.
Quella sera, tornando nel mio appartamento al quinto piano di un condominio, cercavo di non pensare al bruciore che tenevo in gola, in quel mese non mi ero cibata di nulla, continuavo a dirmi che non potevo morire, per cui il digiuno non avrebbe avuto conseguenze disastrose su di me.
Avevo provato anche ad instaurare delle amicizie, ma ogni volta che qualcuno mi parlava riuscivo solamente ad immaginare il loro possibile omicidio, così gli altri avevano cominciato ad etichettarmi come “quella strana”.
Cosa che spesso accadeva anche quando ero umana.
Per strada non c'era nessuno, a quell'ora Seattle era a dir poco deserta, non era come girare a Forks, dove i pericoli erano limitati, qui bisognava stare attenti.
Per fortuna io non ne avevo motivo.
Sentivo il mio corpo tremare dalla brama del sangue, tutto dentro di me richiamava il desiderio che cercavo di remprimere, la mia mente continuava a gridarmi che stavo andando contro alla mia natura e che non potevo farlo.
Ero quello che ero, dovevo solamente rassegnarmi come facevano tutti.
Presi dalla mia borsa le chiavi dell'appartamento, che distava di mezzo chilometro dall'ufficio, casa mia si trovava alla fine di una via molto stretta e isolata dove la gente passava raramente, per cui mi sorpresi nel vedere una bambina tutta sola che si guardava intorno smarrita.
Era bionda, aveva delle lentiggini, i suoi capelli erano raccolti in due codine alte, indossava una salopette e una maglia rosa, in mano teneva un peluche.
-Aiutami, ti prego.- Mi disse con una voce spaventata.
Cercai di evitarla, non dovevo starle troppo vicino.
-Non puoi lasciarmi qui sola, mi sono persa.
“Stupida bambina, non capisci che devi stare lontana da me?! Sono troppo pericolosa, non posso aiutarti!”
-Io.. non posso.
-Si che puoi, puoi aiutarmi a trovare la mia mamma.
-Io..io..
Incominciai a sentirmi strana, come ogni volta che dovevo condurre dei poveri innocenti umani del regno dei Volturi, ogni volta sentivo dentro di me una sensazione che non riuscivo ad esprimere.
Forse erano i sensi di colpa.
La guardai per un secondo, lei aveva bisogno del mio aiuto, lei si fidava di me, non le importava che avessi il viso più pallido di quello degli altri o che avessi gli occhi neri come la pece.
Lei credeva in me.
Ma non avrebbe dovuto, avrebbe dovuto scappare, chiedere aiuto a qualcun'altro.
La guardai ancora per un secondo, sentii il suo ultimo respiro e un urlo acuto che probabilmente nessuno avrebbe sentito.

POV EDWARD:
-Mi ero dimenticato di quanto fosse gratificante cacciare con te, fratello.- Disse Emmett
Io risi. - Certo, Emm, finchè sei tu a vincere per te è tutto gratificante.
-Ovvio.
Avevo trascorso l'ultimo mese con la mia famiglia, avevo avuto modo di riavvicinarmi a loro e di sentirmi finalmente di nuovo a casa, ma quell'ultimo mese era stato troppo simile agli ultimi cent'anni.
Non c'era il dolore, ma non c'era nemmeno la felicità...
Mi muovevo in un grigiore fatto di nulla.
-A volte penso a dove sarà.- Dissi, sovrapensiero -Chi?- Mi chiese Emmett
-Lei.
-Lei chi, fratello.. Fatico a seguirti.
-Tu hai Rosalie, Jasper ha Alice, Carlisle ha Esme. E io? -Tu hai tutti noi.
-Lo so, ma non intendo questo. Mi chiedo dove sia “Lei”.
-Ora ho capito. Parli della tua anima gemella?
-Già.
-Beh, prima o poi la incontrano tutti. Sono sicuro che quando meno te lo aspetti lei arriverà da te.
-Ho smesso di crederci ormai da tempo, Emmett.
-Non devi smettere di crederci, perchè è così per tutti.
Io non aspettavo Rosalie, eppure lei è arrivata e mi ha salvato.
-Ma io non riesco a crederci più! Vorrei avere qualche speranza, prima andavo avanti dicendomi “domani sarà sempre meglio”, ora no. Non più. Aspettare per troppo tempo qualcosa ti fa passare la voglia di crederci.
Era la prima volta che sfogavo i miei sentimenti così, e devo dire che mi servì.
Condividere con qualcuno quello che senti può essere liberatorio.
Per la prima volta lessi nei pensieri di mio fratello la non voglia di scherzare.
-Edward, fare così non servirà a nulla, disperarti non cambierà le cose.
-Non sto disperando, sto solamente smettendo di credere che esiste l'amore per quelli come me.
-Io sono come te, eppure ho l'amore nella mia vita. Non devi pensare di non meritarlo.
-Invece si, ho passato gli ultimi tre anni cercando di imparare a bastare a me stesso, pensavo di esserci riuscito, ma quando ho visto voi.. Tutti felici con la vostra dolce metà.. Beh, ho capito che non mi basto, per niente.
-Che pensi di fare?
-Partirò, cercherò di cominciare una nuova vita.
-Pensi che servirà?
-No, ma non posso restare qui con voi, mi fa troppo male vedere.. come potrebbe essere la mia vita.
-Stai dicendo che la colpa è nostra?
-No, assolutamente. Sto dicendo solo che ho bisogno di solitudine.
-Sei stato solo per tre anni.
-Beh non sono bastati! Ora voglio riprendere in mano tutto ciò che ho lasciato indietro della mia vita umana, forse stando fra tutti riuscirò a trovare quello che cerco.
-Stai dicendo che...?
-Si, tornerò ad essere un umano. Basta nascondersi, basta stili di vita strambi! Mi troverò una casa, un lavoro, degli amici..
-Sai benissimo che non ce la farai, non puoi andare contro la tua natura.
-Scommetti? Domani parto, vado a Seattle. E vedremo.

POV BELLA:
Nelle orecchie sentivo ancora le urla disperate di quella bambina, i suoi occhi terrificati continuavano ad apparrirmi nella mente come flash.
Come avevo potuto?
Era solamente una bambina.. Aveva tutta una vita davanti a sé, doveva ancora crescere, scoprire molte cose della vita..
Doveva ancora fare un sacco di esperienze! E invece per colpa mia, non avrebbe più potuto fare nulla.
Mi sentivo un mostro, avrei voluto suicidarmi, porre fine a quell'agonia.
Ma non vi era rimedio.
Almeno avessi potuto piangere, sfogarmi... No! Dovevo tenermi tutto dentro.
-Ehi tu!
Mi alzai di scatto dall'angolino del vicolo cieco in cui mi ero rifugiata, davanti a me c'era una donna bionda e bellissima che mi guardava.
-Si?
-Serve aiuto?
Lo sguardo della donna era famigliare, come se l'avessi vista ancora da qualche parte, ma il ricordo di quel momento era sbiadito.
Probabilmente apparteneva alla mia vita umana.
-No.
-Guardami.
La guardai attentamente, e la vidi.
I suoi occhi.. Erano così simili ai miei, la sua pelle..
-Sei...?
-Già e a quanto ho capito anche tu.
Io annuii.
-Qual'è il tuo problema?
-Io.. Ho ucciso una bambina.
Dire quelle parole fu come morire.
Lei si sedette accanto a me.
-Ti capisco sai, anche a me è successo. Ero appena stata trasformata, ero sola.. Giravo per le strade cercando di capire che cosa fossi diventata. D'un tratto vidi un uomo che tentava di rubare la borsa ad una donna. Il mio istinto era stato, anche da umana, sempre molto femminista. Per cui mi avventai sull'uomo e senza che me ne rendessi conto lo morsi succhiandogli tutto il sangue. Dapprima la donna sembrava vedesse in me una salvezza, ma nelle sue vene sentivo scorrere il sangue, e senza pensarci due volte mi avventai anche su di lei. Dopo quella sera decisi di porre fine a quello stile di vita, fui aiutata da un uomo, anche lui vampiro. E' molto conosciuto: si chiama Carlisle Cullen. E' un dottore, ed è vegetariano, sia lui che la sua famiglia. Loro si cibano solamente di sangue animale... Certo, non è come cibarsi di sangue umano, ma ti mantiene in vita. Sai una cosa? Tu hai proprio bisogno di lui.


ANGOLO AUTRICE:
Rieccomi con il capitolo 16!! Dunque, Bella si trova a Seattle, Edward vuole andare a Seattle.. Sarà forse questo il momento giusto per incontrarsi? Magari Edward troverà Bella così, un pò fragile e indifesa e la aiuterà a diventare forte? Oppure la bella vampira che già Bella umana conosceva le sta offrendo un'altra opportunità?
E voi, avete capito chi è la vampira di cui parlo? Chi può essere così comprensiva nei confronti di qualcuno che sta male nel cibarsi di sangue umano, chi conosce così tanto la famiglia di Carlisle e soprattutto l'amato Eddy?

RECENSIONI:
KIRIRI93: AHahah, la tua idea è interessante xD Ma penso non ci saranno molte interviste per Bella :)
VOLPESSA22: Seattle si è soleggiata, però Bella starà molto attenta a non uscire alla luce del sole =) Eh si, chissà che il momento sia arrivato, mah!
NANEROTTOLA: Si, almeno la fuga a Bella è riuscita xD
ROSA62: Beh, Bella non era proprio adatta per restare con i Volturi! ^^ Spero attenderai l'incontro con Edward!

Un bacio a tutti, grazie per continuare a seguire la mia storia! E' importante per me quello che pensate ^^

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Capitolo 17
*** 17 ***



POV EDWARD:
-Benvenuto singor Cullen, questa è la sua scrivania, ovviamente può cominciare anche subito. - Disse il signor Darwin in tono molto cortese, il mio curriculum lo aveva affascinato.
-E' davvero una fortuna che lei sia arrivato oggi, sa la vecchia padrona di questa scrivania è sparita dalla circolazione da un paio di giorni e nessuno sa dove sia andata, era appena arrivata e non molta gente la conosceva... Sapesse quanto ha insistito per avere questo lavoro! Per poi sparire così, nel nulla!
Annuii sorridendo, ma in verità non me ne fregava nulla di quello che stava dicendo. Desideravo solamente dare inizio alla mia nuova vita da umano.
-Allora, Cullen! Buon lavoro. Si ricordi che il suo turno finisce alle cinque.
-La ringrazio signor Darwin per avermi assunto subito, mi metterò immediatamente al lavoro.
Con un cenno di saluto il mio capo si allontanò e io mi sedetti alla mia nuova postazione di lavoro.
La ragazza che prima occupava quel posto doveva essere stata costretta ad abbandonare la città senza preavviso perchè vi erano ancora molte delle sue cose.
Nel secondo cassetto trovai una sciarpa verde scuro, era fatta a mano e sembrava avere molti anni.
Ma non fu il colore, non fu il tessuto, non fu la sensazione di anni che mi meravigliò, ma bensì il profumo paradisiaco che emanava.
E io lo conoscevo bene, si trattava di gelsomino.
Quel'odore di gelsomino.
Incantato da quella coincidenza rimasi ad ammirare la sciarpa come se fosse oro.
La mia “ragazza gelsomino” era passata di li? Era un vampiro? Era lei la misteriosa ragazza scomparsa da Seattle da un momento all'altro?
E se si, come mai era scomparsa? Che le era successo? Era davvero destino che io non la incontrassi?
Scacciai queste domande dalla testa vergognandomi di me stesso, ero sempre stato un tipo razionale, che non si lasciava ammagliare da queste cose.
E ora che facevo? Mi fissavo con un profumo?
Probabilmente c'erano milioni di ragazze al mondo con lo stesso profumo, magari era uno di quei profumi che andavano di moda ora! Che cosa ne potevo sapere?
Probabilmente la solitudine mi stava dando alla testa. Ma qualcosa, nel mio subconscio, mi diceva che non erano coincidenze.
Qualcosa mi diceva che il destino stava giocando ad uno strano gioco con me.
Eppure, ancora non lo sapevo.

POV BELLA:
Chi l'avrebbe mai detto che avrei girato sola per i boschi dell'Alaska?
Eppure, eccomi!
E fortunatamente non potevo provare nessuna emozione, almeno potevo ragionare su come trovare questi “Cullen”. Davvero potevano essere la soluzione adatta a me?
Tanya, la vampira che mi aveva aiutato, mi aveva detto che i Cullen non abitavano molto distanti da li, e che Alice, la ragazza che prevedeva il futuro, avrebbe visto il mio arrivo e mi avrebbero raggiunta nel luogo in cui mi trovavo.
Eppure, erano ore che giravo e mi sentivo veramente annoiata.
Improvvisamente sentii un rumore, ormai mi ero abituata ai miei sensi sviluppati e capii che si trattava di uno di me, un vampiro.
Più precisamente due.
Mi voltai e vidi una ragazza dai capelli corti, con taglio abbastanza sbarazzino e l'aria da folletto e un ragazzo biondo che invece sembrava un soldato, sull'attenti.
-E tu chi sei? - Mi chiese la ragazza avvicinandosi a me, curiosa.
-Mi chiamo Isabella, cioè Bella. Cercavo Carlisle e la sua famiglia.
Lei sorrise e guardò il ragazzo. -Te l'avevo detto che sarebbe arrivata.
-Come prego?- Chiesi
-Si, aspettavo il tuo arrivo già da un po'. Ma non so perchè sei arrivata solamente ora, piacere sono Alice, e lui è mio marito: Jasper.
Io strinsi la mano ad entrambi. - Molto piacere.
-Dunque, il tuo problema è la sete, esatto?
-Beh, si.
Jasper mi guardò e annuì, come dire che mi capiva.
-Io sono l'ultimo arrivato dei Cullen, e ancora ho qualche problema di autocontrollo, per cui ti capisco perfettamente.
Sorrisi al ragazzo, che sembrava molto timido, al contrario di Alice che continuava a parlare, quasi fosse contenta del mio arrivo.
-Ovviamente sei ospite a casa nostra per quanto vuoi, Carlisle è molto disponibile con i nostri simili che hanno bisogno di aiuto, ti accetterà con piacere in casa nostra, e anche noi altri ovviamente!
-Grazie, ma io non voglio creare disturbo, mi piacerebbe solamente imparare ad auto gestirmi, per il resto posso trovarmi da me un abitazione.
-Ehi, non devi fare complimenti, e poi ora si sono liberate anche un paio di camere: una quella di Kate e Irina,che se ne sono andate da poco da Tanya, la ragazza che hai conosciuto te e l'altra quella di mio fratello..
L'aria vivace che aveva prima per un attimo scomparve, probabilmente pensare al fratello le dava tristezza, e mi sarebbe tanto piaciuto sapere perchè, ma cercai di farmi gli affari miei.
Era già tanto se potevano ospitarmi, non avevo alcun diritto di intromettermi nella loro vita.

POV EDWARD:
Mi capitava spesso di girare da solo per la città da quando mi trovavo a Seattle, mi aiutava molto. Sentivo i pensieri della gente che camminava per strada e questo mi aiutava a capire come sarebbe stata una vita da essere umano.
C'era una donna che pensava a come dire al proprio figlio che dovevano trasloccare, c'era un uomo che invece pensava a come dire alla propria famiglia che aveva perso il lavoro, un'altro uomo non vedeva l'ora di tornare a casa perchè c'erano tutti i suoi amici che lo aspettavano per festeggiare il suo compleanno, una ragazza sui vent'anni continuava a pensare al suo ex ragazzo abbracciato ad un'altra ragazza, un uomo e una donna pensavano l'uno all'altro con tanto amore.
Pensieri ordinali, normali, tipici di ogni essere umano.
E se qualcuno avesse letto nel pensiero a me?
Di sicuro non avrebbe trovato tutti quei pensieri, ci sarebbe stata rabbia, delusione, solitudine..
-Ragazzo, avresti qualcosa da mangiare per me? Mi voltai e vidi una barbona seduta sul ciglio della strada, si copriva con una coperta e indossava un cappello che le copriva metà faccia.
Nei suoi pensieri lessi la sua sincerità, lei aveva davvero bisogno d'aiuto.
Tirai fuori dalla tasca una banconota da cinquanta.
-Tenga, con questo si comprerà quello di cui ha bisogno.
La donna mi guardò stupita. -Sei davvero gentile, Dio ti benedica.
“Magari fosse possibile” pensai.
-La ringrazio.
Stavo per proseguire quando lei disse: -fermati ragazzo.
-Si?
-Dammi la mano.
Mi fidai di lei, come non mi fidavo da molto tempo di nessuno.
Mi aspettavo che commentasse, che almeno pensasse “quanto è fredda!” e invece nulla, la guardò solamente e dopo un po' cominciò a parlare.
-Sei molto solo, vero?
Io annuii.
-Stai cercando dappertutto la ragazza giusta per te, sembra non arrivare mai. Eppure tu ti ci senti molto vicino. - Poi smise di guardarmi la mano e mi fissò negli occhi – abbi fede, ragazzo, il tuo cammino si sta compiendo pian piano.
Poi si alzò e si incamminò dall'altra parte della via, la vidi scomparire pian piano nel buio, e guardandomi ancora la mano mi ritrovai ad essere sorpreso come non mi succedeva da tempo.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao lettori\lettrici ^^ Mi dispiace se passa sempre così tanto tempo fra un capitolo e l'altro, comunque ora che mi è tornata l'ispirazione cercherò di essere più rapida ^^ Beh, Bella finalmente ha incontrato i Cullen (ma ovviamente non tutti) e Edward invece si "diverte" a fare l'uomo di città, e indovinate: ha preso il posto di lavoro di Bella... Segno del destino?? Mahhh xD
Avviso abbastanza importante: A breve cambierò il nome della fic, da "uniti dal destino" diventerà "Il cammino"..Per due motivi:
1 - ho visto un'altra fic che si chiama "Uniti dal destino" e non vorrei creare confusione...
2 - mi sembra un titolo più adeguato.

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
KIRIRI93: Nooo, non è Bella, è Tanya^^ Infatti Bella se la ricorda per questo, perchè l'ha vista a Las Vegas.. E comunque si, sono molto perfida u.u Ma spero che attendere vi farà godere meglio il finale xD
ROSA62: Vedo con piacere che ti ricordi tutti i capitoli passati ^^ Comunque Edward non si recherà dai Volturi, e Bella starà un pò dai Cullen ^^
NANEROTTOLA: Eh si giusto, ma non è Kate, è Tanya!! ^^ Comunque ho cambiato contatto di msn... Quello nuovo è ---> vero.familymaslinda@hotmail.it :)
VOLPESSA22: Bella non va a Forks, ma dai Cullen ^^


Un bacio a tutti! Posterò presto!

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Capitolo 18
*** 18 ***


POV BELLA:
-Carlisle, la tua storia mi affascina molto, ma cosa ti ha spinto ad essere diverso?
Mi trovavo da sola nello studio di Carlisle, aveva appena finito di raccontarmi di come avesse conosciuto ognuno dei suoi figli e sua moglie, mi raccontò di come fu difficile morderli, vedere la loro vita consumarsi davanti a lui, mi disse con gran dolore quanto fosse dura vederli soffrire per le cose che non potevano più avere.
Sentirlo parlare mi affascinava, sapeva un mucchio di cose.
E in più, ogni volta che me lo trovavo davanti sentivo crescere in me una piccola speranza.
Carlisle era buono, salvava vite umane, era premuroso con tutti.
Era impossibile che un essere come lui non avesse un anima. Per cui se era vero che avevamo ancora un anima, per ognuno di noi c'era la speranza di essere graziati.
-Perchè secondo me la vita è il dono più prezioso che ognuno di noi ha, e io non sono nessuno per porne fine. Non sopporterei di vivere sapendo che sono un assassino!
Tanya aveva ragione, avevo proprio bisogno di lui.
-Sai, è la prima volta che mi sento così tranquilla da quando sono un vampiro. Tu hai un potere strano sulla gente.
Lui sorrise. -Forse sono solo bravo a capire. - Si sedette dietro la sua scrivania e mi fece segno di accomodarmi difronte a lui. -Voglio che ricordi che questa è anche casa tua, chiaro?
-Ma io veramente non vorrei disturbare..
-Non disturbi affatto, sei arrivata da poco e tutti ti reputano già una di loro: Alice ti aspettava da tantissimo tempo, e già in te vede una sorella, Esme si sente già molto protettiva nei tuoi confronti, e anche gli altri ti vogliono già molto bene.
Sorrisi. In quei pochi giorni che avevo passato dai Cullen mi ero sentita veramente a casa, li non dovevo star attenta a quello che facevo o a quello che dicevo. Loro erano come me e mi avrebbero capita.
-Siete davvero delle persone fantastiche!
E lo pensavo davvero, ammiravo molto la loro scelta di vita e volevo assolutamente condividerla.
-Anche tu lo sei, Bella. Devi solo imparare ad amarti per quello che sei, molti della nostra specie si odiano per quello che sono diventati per cui si abbandonano ai loro istinti. Io invece credo che usando la ragione si può capire qualcosa in più. A volte mentre guardo i miei figli mi viene spontaneo pensare che gli voglio bene, che sono orgoglioso di loro.. Allora mi chiedo se davvero il nostro cuore sia fermo, non batta più. Noi non lo sentiamo, ma probabilmente qualche palpito c'è ancora. Io voglio credere che sia così.
-Io si, credo che il nostro cuore sia ancora in funzione, altrimenti tu non saresti una persona così splendida.

POV EDWARD:
-E' arrivata una nuova ragazza a casa.- Mi disse Alice al telefono.
-Davvero?
-Si, l'ha portata Tanya, è stata morsa da qualche anno..
Faceva parte dei Volturi, ma dopo ha deciso di convertirsi alla nostra scelta di vita.
-Bene. Sono contento.
-E tu come stai?
-Io? Abbastanza bene, il lavoro mi piace, con alcuni colleghi di lavoro mi trovo spesso fuori per fare quattro chiacchiere..
-Ma..?
-Ma cosa?
-Il tono della tua voce lasciava intendere che c'era un “ma..”
-Ti sbagli, sorellina, non c'è nessun ma.
-Ok, fingerò di crederci. Ora devo riattacare, ci sentiamo presto Ed.
-A presto Alice, ti voglio bene.
-Anche io te ne voglio.
E così a casa era arrivata un'altra ragazza, un'amica di Tanya.
Chissà perchè Tanya l'aveva portata proprio da Carlisle, dopo quello che le avevo fatto non avrebbe più voluto avere a che fare con me e la mia famiglia.
Ma probabilmente avevo sottovalutato la sua bontà.
Ripensai alla vecchietta che mi aveva letto la mano, l'avevo rivista parecchie volte in quei giorni, mi ci ero anche fermato a parlarci.
Si chiama Lucy, aveva cinquantanni e prima di diventare una barbona era una donna realizzata. Viveva con il marito e il figlio, ma un giorno tornò a casa e scoprì che il marito era fuggito con il figlio e con tutti i soldi.
Da quel giorno si era trovata costretta a vivere per strada.
Aveva imparato a leggere la mano da suo nonno, quando ancora era una ragazza, e cercava di raccimolare un po' di soldi con quello.
Mi piaceva parlare con lei, probabilmente intuiva che non ero umano, ma non mi chiedeva nulla. Sembrava che mi conoscesse da una vita, a volte mi diceva cose di me che erano assolutamente vere, che però non avevo mai detto a nessuno.
Insomma, mi faceva sentire meno solo.
E in più continuava a ripetermi di non perdere la speranza, che un giorno sarei stato felice.

POV BELLA:
Entrai nella mia stanza, quella che prima apparteneva al ragazzo che se ne era andato di casa da poco, Carlisle non mi aveva detto nemmeno il suo nome.
Mi sarebbe piaciuto sapere la storia di questo ragazzo, ma sembrava che in casa nessuno volesse parlarne.
Aprii l'armadio e cominciai a metterci dentro i miei vestiti, prima di allora non l'avevo fatto perchè non ero ancora sicura di poter vedere quel luogo come una casa, ma dopo la chiacchierata con Carlisle avevo cambiato idea..
Mentre mettevo i vestiti al loro posto mi cadde (in testa) una scatolina rettangolare.
La guardai incuriosita, sembrava molto vecchia.
Mi sedetti sul letto (totalmente inutile dato che non dormivo) e la aprii.
Dentro c'erano vari oggetti, come un libro (il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde), una collana argento con un ciondolo a forma di croce, qualche statuina e una lettera.
Aprii la lettera e cominciai a leggere.

Mi sento solo, sono così triste.
Cerco una ragione per andare avanti, cerco negli occhi degli altri una speranza.. Ma non trovo mai nulla. Sento che mai nessuno verrà a salvarmi da questa agonia, ma nello stesso momento voglio invece credere che quando meno me lo aspetto tutto cambierà.
Io ci devo credere, devo credere che un miracolo possa accadere... Altrimenti cosa continuo a farci qui?
Giorno dopo giorno sento sempre di più il bisogno di piangere, di sfogarmi.. Ma non posso, il mio cuore non può più farmi provare queste emozioni.
Dov'è?
Dov'è il lieto fine, la ricopensa per ogni sforzo?
Dov'è la giustizia?
Vorrei ricominciare a vivere, a credere nelle cose, a sorridere di cuore.
E invece, mi ritrovo solo in una stanza, a dover imparare a badare a me stesso.

Rimasi sorpresa a leggere quelle parole.
Il ragazzo che le aveva scritte si sentiva esattamente come me.
Ma chi era costui? Qual'era la sua storia?


ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti!! Ecco il 18esimo capitolo che vede l'arrivo di Bella in "casa Cullen" e l'andare della nuova vita di Edward, come vedete sono sempre molto lontani, ma più vicini di quanto credono. Il destino probabilmente sta giocando con loro uno strano gioco :)
Cosa succederà nel prossimo capitolo? Quanto si fermerà Bella dai Cullen? E soprattutto.. Quando incontrerà il suo Edward?

RISPOSTA RECENSIONI:
KIRIRI93: Beh si in questa storia emerge un pò il carattere quasi simile che hanno Ed e Bella... Comunque non devi dubitare, Alice centra sempre :D
ROSA62: Ti ringrazio per i tuoi complimenti, sei sempre molto gentile nei confronti di ciò che scrivo, ed è un piacere vedere che stai apprezzando e capendo la storia :) Grazie mille!
VOLPESSA22: Eh si la barbona ha dato una lezione di vita ad Edward :)

Un bacio a tutti. A presto! :)

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Capitolo 19
*** 19 ***



CINQUE ANNI DOPO.

POV BELLA:
Tornare in mezzo alla civiltà era sempre come risvegliarsi, ormai la mia vita era come un sogno: c'erano cose surreali, avvenimenti fantascientifici, creature anormali, ma a volte capitava di trovarsi nel bel mezzo della realtà.
E in quelle occasioni in cui capitava di rivedere come era tranquilla la normalità mi venivano sempre in mente Charlie e Jacob.
Pensavo a loro ogni giorno, ero stata spesso tentata di scrivergli, oppure di telefonargli.. Ma c'era qualcosa che mi impediva di farlo.
Mi sentivo come se avessi ancora qualcosa da imparare prima di poter tornare da loro, ma in quel momento, circondata da qualche decina di umani, sentivo che il momento era arrivato.
Il desiderio di sangue c'era sempre, ma era molto più lieve di quanto lo fosse stato in principio.
Negli ultimi cinque anni Carlisle era stato un'ottimo insegnante, spesso mi diceva che ero una “vampira speciale” perchè in poco tempo avevo accumulato tutto l'autocontrollo che gli altri avevano raggiunto in molto più tempo.
I Cullen ormai erano diventati la mia famiglia, li sentivo veramente parte di me, quando guardavo Carlisle mi sembrava di vedere Charlie, provavo per lui lo stesso rispetto e la stessa stima. Alice e Rosalie erano divenute più di sorelle per me, erano delle amiche. Con loro potevo aprirmi su cosa mi mancasse della mia vita umana, o su cosa invece non rimpiangevo.
Emmett e Jasper erano i fratelli che non avevo mai avuto, era bello vedere quanto fossero protettivi nei miei confronti, soprattutto Emmett. Jasper invece provava per me una specie di ammirazione, non me lo aveva mai detto ma avevo la sensazione che fosse per il fatto che ero riuscita a trovare così tanto autocontrollo in poco tempo, cosa che lui invece non riusciva a fare.
Insomma, i Cullen erano la famiglia unita che non avevo mai avuto.
Ma dietro di loro si nascondeva un segreto, un segreto che nessuno sembrava volermi rivelare.
Ed ero certa che centrasse il ragazzo che aveva scritto quella lettera che avevo trovato anni prima.
Avevo provato a parlarne con Alice, qualche tempo prima le avevo detto:
-Alice, nella mia stanza ho trovato tante cose del ragazzo che abitava con voi prima del mio arrivo. Mi piacerebbe sapere perchè se ne è andato.
Lei aveva scosso la testa e aveva socchiuso gli occhi per qualche secondo. -Non mi piace parlare di lui. Ti posso dire che tra noi e il mondo ha scelto il mondo.
Avevo fatto milioni di ipotesi, a volte mi piaceva immaginare la sua storia, fantasticare sulla sua vita, sul suo aspetto, sul suo stato d'animo.
Ma qualcosa mi diceva che le mie fantasie erano bel lontane da quello che dovevo aspettarmi in realtà.

POV EDWARD:
Quando avevo progettato di lasciare tutto e di ricominciare a vivere una vita da umano non avevo pensato ad una cosa: la morte.
Nella vita reale le persone se ne vanno, muoiono, cessano d'esistere. Vanno in un posto che io non visiterò mai.
Fissai la foto di Lucy e appoggiai dei fiori sul marmo freddo che racchiudeva quello che rimaneva di lei.
Nella foto Lucy stava sorridendo, risaliva a qualche anno prima, quando lei era ancora la donna che aveva casa, lavoro e famiglia.
L'espressione del viso era solare, serena, felice.
Avrei voluto conoscere quella Lucy, ma probabilmente non sarebbe stata così speciale come lo era quando l'avevo conosciuta.
Mi ricordai di una cosa che diceva sempre “se non avessi mai perso tutto, a quest'ora non avrei niente”.
Diceva che le disgrazie che le erano capitate le erano solamente servite a diventare più forte.
Ma a cosa serve essere forte se alla fine si muore comunque?
La mia amica ora era racchiusa in quel piccolo spazio, e io avrei voluto versare lacrime sopra il suo corpo senza vita, ma non mi era concesso.
Poche persone erano venute al suo funerale, certo.. Chi sarebbe venuto al funerale di una barbona?
Ma Lucy era qualcosa di più di una barbona.
Gli aveva fatto compagnia in tutti quegli anni, lo ascoltava e cercava di aiutarlo in tutto, non aveva mai fatto domande sulla sua natura e non era mai stata troppo invadente.
Lei era la mia forza, era lei che mi diceva sempre di continuare a combattere, di non smettere di sognare... Era lei che mi porgeva una mano nei momenti in cui pensavo di non farcela più.
Ora non poteva più aiutarmi, e sopratutto: non l'avrei mai più rivista.
Ero di nuovo solo, ma forse quel avvenimento era un segno, forse il destino mi voleva dire che era giunto il momento di riprendere le cose da li dove le avevo lasciate. Sorridendo, scossi la testa.
-Già Lucy, forse è giunto il momento di fare ritorno a casa.

POV BELLA:
-Farò presto ritorno, ve lo prometto.
-Prenditi tutto il tempo che vuoi, cara. Noi ti aspettiamo sempre.- Disse Esme abbraciandoci.
-Si, noi per te ci siamo sempre, sorellina. - Aggiunse Emmett.
Era strano lasciarli, avevo paura che la vita senza di loro sarebbe stata la stessa dura di prima che li conoscessi, ma finchè li avevo nel cuore potevo star certa di avere la forza sufficiente per superare tutto.
Mentre lasciavo casa mia iniziai a pensare alla faccia di mio padre, negli anni il ricordo che avevo di lui svaniva sempre di più, si faceva lontano e sfuocato. Ma in quel momento me lo ricordavo benissimo.
Provai a immaginare la reazione che avrebbe avuto nel vedermi, probabilmente lo avrei trovato invecchiato, con qualche capello bianco, un po di pancia in più..
Daltronde erano passati già otto anni da quando me ne ero andata.
E Jacob invece? Chissà come era diventato.
Sicuramente l'avrei visto piàù alto e più muscoloso, non avrei più trovato un ragazzino, ma un uomo vero e proprio.
Mi faceva un po' male sapere che la loro vita era continuata anche senza di me, certo, era quello che volevo, ma mi dispiaceva essermi persa così tanto tempo della loro vita.
Provai a chierdermi se partivo per restare, o semplicmente per fare visita.
Chissà, non ero nemmeno sicura di trovare qualcuno al mio arrivo.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti ^^ Vedete come ho posato presto questa volta?! Eheheh... Sono passati ben CINQUE ANNI, ve lo aspettavate?! E ora entrambi vogliono tornare a casa, sarà la volta buona che il destino si fa vedere per porre fine a questo cammino?

RISPOSTA RECENSIONI:
ROSA62: Eh si, Edward è molto sorpreso dal comportamento di Tanya, ma non penso si ricontreranno, Tanya è uscita definitvamente da questa storia. Grazie mille come sempre per le tue bellissime recensioni :)
KEKKA CULLEN: Grazie mille, sono lusingata dal fatto che l'hai letta tutta d'un fiato ^^
NANEROTTOLA: Ecco, immagino che ora mi minaccierai di morte per aver fatto passare 5 anni, ihihih.. Comunque Bella non ha sentito l'odore di Edward perchè Edward era da tanto tempo che non entrava in quella stanza :)
KANDY_ANGEL: Grazie Mille ^^

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Capitolo 20
*** 20 ***


POV BELLA:
Forks. Stato di Washington.
Bella Swan.
Sola e disorientata.
Quasi come dieci anni prima, quando ero arrivata da Phoenix.
La cittadina non era cambiata di molto, tranne per qualche nuovo negozio e delle picolle variazioni nella strada, ma racchiudeva sempre quell'aria confortevole a cui mi ero affezionata anni prima.
Mi venne quasi da ridere a pensare che a quest'ora dovrei avere quasi trentanni, e invece ero intrappolata nel corpo di una diciottenne.
Chissà mio padre come avrebbe reagito nel vedermi, probabilmente avrebbe stentato a riconoscermi.
Mi incamminai verso La Push, volevo prima vedere Jacob, almeno lui si aspettava un mio ritorno e poteva aiutarmi ad affrontare mio padre.
Sperai di trovarlo ancora nella sua vecchia casa perchè non potevo di certo girare libera per tutta La Push, anche se il divieto era stato tolto quando i Cullen erano scoparsi da Forks.
Arrivai in pochi minuti, feci la stessa strada che solitamente percorrevo in mezzoretta di viaggio, m questo ormai non mi sorprendeva più.
La Push mi era mancata, il sole, il mare, la spiaggia... Era bello vedere che era ancora tutto li.
La casa di Jacob era poco distante da dove mi trovavo, la potevo benissimo vedere grazie alla vista superiore che avevo, mi avvicinai con cautela, misurando bene i passi.
Avevo paura, se fosse stato possibile mi sarebbero tremate le gambe.
Probabilmente Jake aveva già sentito il mio odore, allora perchè non mi era venuto incontro?
Forse non voleva vedermi, forse lo ripugnavo ora che ero un vampiro.
Arrivata sull'uscio di casa sua incominciai anche io a sentire l'odore di cane che mi dava molto fastidio, ma che ero pronta a sopportare.
Non feci in tempo a bussare che qualcuno aprì la porta.
Davanti a me apparve un uomo muscoloso e molto alto, lo sguardo era severo e attento, gli occhi erano scuri come la notte, e mi scrutavano dall'alto in basso.
-Jacob..- sussurrai sorpresa.
Lo sguardo severo scomparve per far spazio ad un piccolo sorriso. -Bella.
Io non ero più un vampiro e lui non era più un licantropo.
Eravamo solamente Jacob e Bella, quelli di una volta, quelli di sempre.
E in un abbraccio tutte le mie paure scomparvero.

POV EDWARD:
Alaska.
Edward Cullen.
Vampiro solo e anche abbastanza triste.
Eppure una cosa in più l'avevo: ora sapevo che avevo bisogno solamente della mia famiglia.
Avevo un po' timore a bussare alla porta dei miei famigliari, probabilmente Alice aveva previsto il mio arrivo, e conoscendola lo avrebbe anche detto agli altri, ma la reazione di tutti mi spaventava comunque.
-Edward.
Sorpreso mi voltai, nel giardino c'erano tutti i miei famigliari che mi guardavano e sorridevano, erano appena tornati dalla caccia e la loro faccia era stupita.
-Famiglia mia! - Esclamai abbracciandoli, nei loro pensieri lessi la gioia infinita, non provavano risentimenti per me, gli interessava solamente che fossi tornato.
-Sei tornato!- Esclamò Esme come commossa.
-Si, e questa volta sono tornato per restare.
Le mie parole fecero sorridere tutti, solo allora mi accorsi di quanto li avessi fatti soffrire, loro mi avevano sempre aspettato e io invece cercavo la felicità oltre di loro, ma la mia vera felicità erano loro, loro che c'erano sempre stati, loro che mi amavano incondizionatamente.
-Vi devo porre le mie scuse, non avevo alcun diritto di lasciarvi.
-Non ti devi preoccupare, figliolo, noi ti amiamo per quello che sei, e se la lontananza da noi è servita a farti imparare tante cose, siamo felici per te.- Disse mio padre.
-Se ora volete scusarmi, vorrei riporre i miei bagagli nella mia stanza. - Dissi
-Fai pure- rispose Esme sorridente.
Gli altri continuarono a guardarmi mentre salivo le scale, ero rimasto un po' sorpreso di non vedere la nuova ragazza di cui mi parlava Alice, ma probabilmente se ne era andata appena aveva trovato l'autocontrollo necessario per vivere da sola.
Aprii la porta e vidi la stanza totalmente diversa da come la ricordavo.
Era piena di oggetti da donna, era perfettamente in ordine, c'erano vari libri appoggiati alla scrivania, le coperte erano di una rosa chiaro...
In un primo momento rimasi sorpreso, una donna era stata nella mia stanza per tuttoq quel tempo... Ma poi nella stanza sentii rieccheggiare un dolce odore di gelsomino.
Quanto tempo era che non pensavo a lei? Alla mia ragazza gelsomino?
Una nuova certezza mi invase la mente.
Lei era stata qui.

POV BELLA:
-E così... Ti sei sposato! - Esclamai sorpresa e allo stesso tempo felice.
-Già, conobbi April poco tempo dopo la tua scomparsa, era nuova di La Push, rimasi subito colpito dalla sua storia: il padre le era morto anni prima, la madre si era risposata con un alcolizzato che continuava a picchiarla, un giorno il patrignio venne arrestato e la madre non ci vide più, scappò di casa gridando alla figlia che era tutta colpa sua. April, rimasta sola, fu portata qui, suo padre era amico del padre di Sam percui Sam la ospitò con molto piacere. Quando arrivò in città ebbi subito l'imprinting con lei, si guardava in giro con aria curiosa, e un po' intimorita. Non per offenderti ma... è tutto il contario di te. La prima volta che ci siamo parlati è stato dopo due mesi che avevo avuto l'imprinting, lei era nel cortile della scuola e stava ascoltando la musica, le sono praticamente andato a sbattere contro e lei subito mi ha inveito contro. Non abbiamo fatto altro che litigare per circa un mese, lei è una ragazza molto forte, orgogliosa, odia quando le si dice che ha paura di qualcosa, quando la sfidi.. è la fine. Fa di tutto pur di mostrarsi la migliore. Un giorno, mentre eravamo a scuola e stavamo litigando di brutto, l'ho guardata negli occhi e ho visto in lei qualcosa che mi spinse a baciarla. Lei non mi respinse, e li capii che provava quello che provavo io per lei. Da allora non ci siamo più lasciati. Lei mi ha fatto ricominciare a vivere, e ridere.. Senza di te prima ero un cadavere, continuavo a piangermi addosso, non avevo più voglia di far niente. E poi... è arrivata lei e ha stravolto tutta la mia vita.-
Ero rimasta senza parole dalla storia di Jake, fui felice di sostituire l'ultima immagine trista e sconsolata che avevo di lui con quella che vedevo ora: allegra e felice.
-E ora? Vivete insieme?
-Beh direi di si, ci siamo sposati quattro anni fa ed ora lei è incinta.
Ero sbalordita.
-Ma Jake, dimmi una cosa: tu non invecchi, per cui lei ora sarà molto più grande di te...
-Veramente io ora invecchio, sono stato via un anno per imparare a non trasformarmi più. Ho vissuto in solitudine in una casa in montagna, qui ho cercato con tutte le mie forza di non trasformarmi mai, all'inizio è stato difficile, ma la forza dell'amore che provavo per April mi ha aiutato molto.
-Wow... La ami veramente tanto! Beh, beato tu che hai potuto smettere di essere un mostro.
-Su dai non dire cosiii... Raccontami di tee. Hai trovato un bel succhiasangue con cui uccidere vite umane??
La sua domanda mi sorprese, non avevo piu pensato di poter trovare un'anima gemella, quando ero umana l'unica cosa che mi faceva sperare di trovarla era il mio sogno dove c'era il mio uomo del mistero, ma ora non potevo piu sognare per cui ogni speranza era svanita.
-Veramente no. E poi io non uccido vite umane, sono vegetariana.
-Cosa? Non dirmi che hai fatto amicizia con i Cullen!
-Li conosci?
-Certo, abitavano a Forks, prima non sapevo che fossero vampiri, me lo ha detto papà. Però sono a posto come persone, almeno non uccidono umani. Hai fatto bene a fare come loro, anche se non avevo dubbi. Tu sei sempre stata molto buona.
-Già, ma dimmi una cosa.. Mio padre?
Jake abbassò lo sguardo e divenne serio.
-Jake, che è successo a mio padre?


ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti!! Wow, già il capitolo 20 xD Beh la storia è ormai agli sgoccioli, eh... Ma che cosa sarà successo a Charlie? Che conseguenze gli ha portato la scomparsa di Bella? E Bella come farà ad incontrare Edward? Dai ragazzi, è questione di pochi capitoli ormai :)

RISPOSTA RECENSIONI:
ROSA62: E' vero, un aiutino al destino va dato, ma prima il destino deve aiutare Bella ed Edward, avevano da imparare molte cose prima di incontrarsi.
KIRIRI93:Se lo faccio apposta, io??? Nààà xD Dai su un pò di pazienza xD
ALY12POTTER12:Ciaoo, inanzitutto ti ringrazio per la recensione, e poi non preoccuparti di dirmi quello che pensi :) accetto tutto. Comunque il tema centrale della storia era proprio quello, di essere sempre ad un passo dall'incontrarsi, per far capire bene come ha volte se è destino ci viene data piu di un occasione...:)
SHINKORO: Ehhh lo so :)
KANDY_ANGEL: Beh ti posso solo dire che manca poco ;)
NANEROTTOLA: Come ho gia detto: manca poco :)
DIAMONDDIOR: Che domande, ovvio che si incontrano.. Non sono così perfida... O forse si?? Muahahahah

Ciao a tutte e a presto :) Grazie infinite per le recensioni e per chi ha semplicemente letto!

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Capitolo 21
*** 21 ***


POV EDWARD:
-Perchè questa curiosità, fratellino?
-Mhm, così. Mi piacerebbe sapere chi ha vissuto nella mia camera per cinque anni, sai com è.
In realtà volevo sapere tutto di lei, volevo sapere il suo nome, il colore dei suoi capelli, i tratti del suo viso, il suono della sua voce.
-Non pensavo ne avresti fatto una dramma.
-Non è questo, Alice.
-E allora cosa?
Per un attimo pensai di potermi fidare di lei, in fin dei conti era mia sorella. Ma il mio istinto di solitario mi fece tacere.
-E' che quella ragazza ha lasciato li un mucchio di cose, questo vuol dire che tornerà?
-Non lo so, in questi giorni è andata a trovare i parenti per la prima volta dopo la trasformazione, non so quanto tempo ci vorrà prima che torni.
Desideravo con tutto il cuore che si trattasse di poco tempo.
Ma cosa mi capitava?
Mi sentivo talmente vicino a quello che avevo rincorso per anni che avevo paura che tutto quello fosse solamente nella mia testa, probabilmente la storia del profumo, della ragazza gelsomino e del destino che giocava ad un brutto scherzo con me erano solamente mie fantasie che mi aiutavano a continuare a vivere. Erano qualcosa di inreale che però non mi facevano smettere di sognare.
In verità non avevano nessuna logica.
-Ok, lascia perdere, non è poi così importante.
Cercai di autoconvincermi che fosse così, odiavo perdermi in queste illusioni, io nella vita avevo sempre creduto in cose concrete.
-Ma raccontami del clan di Denali, che fine hanno fatto?
-Irina e Kate se ne sono andate da molto tempo ormai, sono andate a vivere con Tanya in Russia.
-In Russia? E perchè Tanya si trova in Russia?
-Beh, a dire la verità... - Alice esitò. - Si è sposata.
-Cosa!?- Sbraitai.
-Si, si è sposata con un vampiro russo, lui non è vegetariano come noi, ma questo non ha impedito loro di amarsi.
Sentii una strana rabbia ribollire dentro di me.
-Che hai? Sei geloso?
-No! - Urlai, poi calmandomi aggiunsi: - non proprio geloso, sono felice per lei. Devo dire che piu che altro sono... invidioso. Anche lei era ferita e sola come me, eppure lei la sua consolazione l'ha trovata.
-Beh, Ed, la tua anima gemella arriverà anche per te, hai l'eternità davanti per cercarla, non ricordi?
-Si, ma sono stufo di cercare qualcosa che non fa niente per venirmi incontro!

POV BELLA:
-Jake ti prego, dimmi con esattezza che succede a mio padre.
Lui sospirò. -Va bene, ma penso che dopo che lo avrai saputo non avrai più alcuna voglia di trattenerti a Forks.
-Tu comincia a raccontare, poi vedo io che fare.
-Vedi, dopo la tua scomparsa, hai lasciato a me il compito di dire a tuo padre che te ne eri andata. Quella sera, me lo ricordo come se fosse ieri, sono andato a casa tua e appena ho aperto la porta lui tutto preoccupato ha esclamato “”Bella! Finalmente...” era sicuro che fossi tu, ovviamente ti stava aspettando da tante ore. Quando si è girato verso di me e ha visto che non si trattava di te ha cambiato espressione, mi ha guardato per un secondo soltanto e mi ha chiesto “che cosa le è successo?” Ha detto che se lo sentiva che ti era successo qualcosa, era tutto il giorno che si sentiva strano. Io non me la sono sentita di mentirgli, riponeva troppa fiducia in me. Ho cominciato col raccontargli delle leggende Quileutes, della trasformazione in lupo, e poi dei freddi, i nostri nemici.. Lui ha creduto subito alle mie parole, forse perchè capiva che non era il momento di scherzare, ma quando gli ho detto quello che ti era successo non ha retto più. E' scoppiato a piangere, Bella.. Non avevo mai visto tuo padre piangere da quando lo conoscevo, è stato orribile, quell'uomo duro e forte che conoscevo non c'era più, era completamente privo di forza, in quel momento. Gli ho detto di non preoccuparsi perchè un giorno tu saresti tornata da lui, e quando me ne stavo andando sembrava essersi calmato. Purtroppo col tempo le cose sono peggiorate, quando qualcuno gli chiedeva che fine avessi fatto lui si metteva a raccontare di licantropi e vampiri, e ovviamente la gente lo scambiava per pazzo, ad un certo punto si era anche ritirato dal lavoro, diceva che se mai un giorno saresti tornata non voleva che tu non lo trovassi a casa, passava il suo tempo sulla sua poltrona, continuava a parlare di vampiri, di cose strane, a cui ovviamente la gente non credeva.
Si fermò un attimo, sembrò non voler ricordare.
-E poi?
-Ad un certo punto Harry Cleawhater l'ha portato in una casa di cura a poche miglia da Forks. Sta li dentro da tre anni.
-AVETE MANDATO MIO PADRE IN UNA CASA DI CURA?!- Gridai.
-Era la cosa giusta da fare.
-Come hai potuto? Io te lo avevo affidato, avevo fiducia in te!
-Calmati Bella, ti prego.
-No, Jake! Sei un'essere spregievole, tu sapevi che mio padre non era pazzo! Sapevi che tutte le storie che diceva erano vere! E hai permesso comunque che questo accadesse!
-Bella, lo so, sono stato stupido, ma quando è stato portato via non hanno chiesto il mio parere, Charlie non voleva nemmeno parlarmi, diceva che era colpa mia se te ne eri andata, perchè io non ti avevo protetta come dovevo.
-Eh allora per fargliela pagare l'hai lasciato andare..
-No! Non dico questo, intendo che ho saputo che se ne era andato solamente due settimane dopo, perchè ormai lui non aveva piu niente a che fare nemmeno con mio padre, non voleva nessuno intorno, non parlava con nessuno, voleva solo te, ma tu non c'eri...

POV EDWARD:
Tanya si era sposata, non ci potevo quasi credere.
In fin dei conti se lo meritava, no? Ero stata io a farle del male.
Era forse questa la giusta punizione?
Soffrivo perchè avevo fatto soffrire?
-Sei pensieroso – disse Jasper mentre fissavo distratto un punto indefinito della stanza.
-In effetti si, sto pensando al matrimonio di Tanya.
-Si, l'ho saputo. Ti ha scosso?
-Abbastanza, ma sono felice per lei.
-L'importante è questo, e un giorno anche lei sarà felice per te.
Risi. - Non credo. E' già tanto se io riuscirò ad essere felice per me stesso.
-Non dire così, tutto può succedere.
-Jasper, ho smesso di crederci già da tempo.
-Ed è qui che sbagli.
-Vabbè, lascia perdere. - Sospirando volsi lo sguardo verso la sciarpa verde che stringevo in mano, l'unica speranza che mi teneva in vita.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao miei cari lettori! Sono tornata con un capitolo lampo, ma molto intenso :) Mi sono divertita molto a inventare il destino di Charlie, ma dato che è uno dei miei personaggi preferiti troverò un lieto fine anche per lui!
Per il resto, Edward e Bella non sanno di essere legati da un filo invisibile, la loro vita continua a scorrere senza mai incorciarsi.. Ma sarà così per sempre?

RISPOSTE RECENSIONI:
ROSA62: Purtroppo il cammino ha diviso ancora una volta Edward e Bella, entrambi sono soli e tristi, e ora Bella si deve anche trovare difronte a questa cosa del padre.. Probabilmente prima di incontrarsi devono imparare molte cose.
KIRIRI93: Noo non devi preoccuparti per Charlie, mi sta troppo simpatico, non potrei mai ucciderlo :) Comunque Jake si è sposato, eh siii..Anche se volevo stesse con Nessie *.* però sai comè, non sapevo come farla nascere dato che Ed e Bella non si sono ancora incontrati e Bella è gia vampira xD
NANEROTTOLA: eh si, siamo quasi alla fine :)
KANDY_ANGEL: grazie mille ^^
SHINKORO: jake che invecchia, ihih.. beh penso sarà bello lo stesso :)
__IVY__: Grazie mille ^^ Eh si, w Eddi e Bella :)
ALY12POTTER12: Ihihi, ormai penso che tutte voi non vediate l'ora del incontro, sarete stufe di questi "appuntamenti mancati" XD

Un bacio a tutti!! A prestooooo

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Capitolo 22
*** 22 ***


POV BELLA:
-La struttura dovrebbe essere questa – disse Jake puntando il dito verso un edificio alto di un color verde spento.
Mio padre si trovava in un luogo del genere? Lui che era così abituato alla sua bella casettina, lui che era abituato a non avere gente intorno, lui che adorava la solitudine... Ora si trovava in quel posto non molto accogliente e con altre decine di persone?
Provai ad immaginarmelo, nella mia mente era ancora il Charlie che avevo visto quella mattina prima di partire per Port Angeles, ma sapevo che l'avrei trovato diverso.
Probabilmente, se non fossi stata trasformata in un vampiro a quest'ora lui sarebbe ancora a casa sua, sulla sua poltrona a guardare una partita di baseball.
In quel momento mi sentii una colpevole, avevo portato mio padre alla pazzia.
-Ti decidi ad entrare? - Mi chiese Jake.
Io gli ringhiai contro. - Ti prego di stare zitto, è già tanto se ti rivolgo ancora la parola.
Aprii la porta pian piano, ci ritrovammo in un salone, tipo quelli delle case per anziani, c'erano vari tavoli con sedute delle persone di varie età.
Sentivo l'odore del sangue in ogni angolo della stanza, ma con l'aiuto di Carlisle sapevo resisterci benissimo, e poi avevo i pensieri rivolti altrove.
Cerca qualcuno? - mi chiese una signora anziana seduta su una sedia a rotelle.
Io le sorrisi. - Sto cercando Charlie Swan.
Lei annuì. -Il vecchio Charlie, strano che qualcuno gli venga a far visita.
-Mi potrebbe portare da lui?
-Guarda, lo trovi sicuramente in terrazza, vedi, di la..- disse puntandomi il fondo della stanza, in cui si trovava una porta finestra.
-La ringrazio tantissimo.
-Figurati, non è che avresti visto in giro mio marito?
-Beh..no.
-Lui era un soldato, l'hanno ucciso.
-Ah..Ehm..Mi dispiace.
-Tanto so che siete stati voi ad ucciderlo, lui sarebbe tornato dalla guerra se non fosse stato per voi, stupidi militari.. - Se ne andò via borbottando ancora qualcosa, io guardai Jake che sembrava divertirsi.
-Non farci caso, Bells, è pazza.
-Mi interessa solamente ritrovare mio padre.
Andai verso la porta finestra, la aprii pian piano e sbirciai fuori.
Un uomo dai capelli bianchi seduto su una sedia stava raccontando qualcosa ad un ragazzo abbastanza giovane che lo ascoltava interessato.
-Loro non dormono mai, capisci? Cosi ti possono uccidere anche di notte...
Improvvisamente capii che quell'uomo era Charlie, e stava parlando di vampiri.
Mio padre si voltò e mi guardò per vari secondi, poi mi sorrise.
-Hai un viso famigliare, tu.. - disse.
Io mi feci forza e gli dissi: - papà, sono io.
Il suo viso era impassabile, la sua espressione non era cambiata minimanente, disse solo: - Bella?
-Si, sono io.
-Oh finalmente sei tornata a casa, è tutto il giorno che ti aspetto. Sei partita stamattina presto per Port Angeles e mi ritorni a quest'ora?!
-Papà... Sono passati dieci anni.
L'espressione questa volta cambiò, è come se ci fosse rimasto male, come se fino ad allora non avesse avuto la cognizione del tempo.
Il ragazzo, capendo che era di troppo, se ne andò, per cui io mi feci difronte a mio padre.
-Papà, guardami! Sono Bella, tua figlia. E sono tornata, per non lasciarti più.

POV EDWARD:
Ovunque io vada, ovunque io guardi, c'e sempre un grande senso di vuoto attorno a me.
Mi guardo in giro e vedo la gente, sento i rumori, guardo il cielo... E tutto mi pare inutile.
Penso sempre di incrociare i suoi occhi fra le centinaia di persone che mi passano accanto senza lasciare un segno,ma lei non c'è.
E' come se questo fosse un viaggio, un viaggio di cui non ho nessuna meta ne nessuna destinazione, un viaggio che non ho scelto io di fare.
Forse per quelli come me non esiste alcuna consolazione, forse sono obbligato a convivere con questa pena per sempre.
Eppure ci sono quegli attimi in cui tutto mi da così speranza che ho paura di illudermi, quando sento quel dolce profumo di gelsomino e sento come se tutto avesse un senso.
Ma proprio questo, un senso non ce l'ha.. Come può un profumo scaturire in me queste sensazioni?
Chi è questa misteriosa ragazza che sembra sfuggirmi?
I miei famigliari mi hanno raccontato la sua storia, ma c'è qualcosa in più in lei, lo sento dai loro pensieri.
Sento che la reputano speciale.
Cosa sarebbe successo se io fossi arrivato a casa qualche giorno prima, incontrandola?
In verità, non la voglio incontrare.
Mi son fatto così tante fantasticherie sul suo profumo, che vedendola potrei rimanere deluso non vedendo in lei qualcosa di particolare.
Scrivevo sul mio diario una nuova pagina, era da tempo che non appuntavo quello che sentivo e tornare a scrivere mi faceva star bene.
Quel diario si chiamava “cent'anni di solitudine” ma ormai stavano diventando più di cento.
Chiusi la pagina su chi stavo scrivendo e sospirai.
Avevo smarrito la mia strada, e per quanto avessi provato a stare da solo, a fingermi un umano... Niente era servito.

POV BELLA:
-Allora? Che ne dici di tornare a casa con me?
-Non lo so, Bella. Questa ormai è casa mia. - La voce di mio padre era molto cambiata nel tempo, stentavo a riconoscerla, però era la prima volta che lo vedevo dopo la trasformazione e vidi aspetti di lui che da umana mi erano sempre sfuggiti.
Mi assomigliava più di quanto me ne fossi mai accorta.
-Papà, il tuo posto è a Forks, nella tua vecchia casa, insieme a me!
-Dici davvero, Bella? Tu sarai insieme a me?
-Certo, non ti lascierò più.
-Promettimelo.
-Te lo prometto.
-Ok, allora... Torniamo a casa.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao ragazze!!!
Ecco il 22esimo capitolo, ho già scritto anche il 23esimo per cui cercherò di postarlo abbastanza presto!! E in più ho già in mente il gran finale da quando ho scritto il primo capitolo e non vedo l'ora di metterlo per iscritto!

RISPOSTE RECENSIONI:
KIRIRI93: Non essere crudele con Jakeino, so che l'ho fatto sembrare tipo una specie di mostro xD però il rapporto fra lui e Charlie non era più come quello di prima!
NANEROTTOLA: sai penso che quando leggerai il prossimo capitolo avrai voglia di uccidermi, vedendo quanto tempo passa... ihihi
ROSA62: Di devono imparare molte cose, però sai, credo che siano a un buon punto del loro cammino.
KANDY_ANGEL: Grazie ^ ^ Si anche io non vedo l'ora che si incontrino :D

Ciao a tutteeeee, a molto presto :D

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Capitolo 23
*** 23 ***


TRENT'ANNI DOPO:
POV EDWARD:
-Vorresti uscire dall'America, questa volta? - Chiesi a Carlisle.
-Beh si, tanto per cambiare un po' aria.
Ci trovavamo in un paesino del Mississipi da circa dieci anni, qui la gente era abbastanza riservata e non aveva mai badato particolarmente a noi, ma Carlisle aveva appena annunciato che bisognava partire.
-Carlisle ha ragione – intervenne Rosalie – sto dimenticando del tutto le altre lingue e a forza di parlare inglese, potremmo andare in qualche paese asiatico.
-Li le mie cure mediche potrebbero essere di grande aiuto – aggiunse Carlisle valutando l'idea.
-Ma non voglio andare in un posto dove si vestono così male! - Sbottò Alice.
-Tu non stai prevedendo nulla approposito della nostra prossima meta? - Chiesi
-No, vedo solo noi che ci mettiamo in viaggio ma per qualche strano motivo non riesco a vedere la destinazione. - Rispose lei.
-Secondo me dipende dal fatto che siamo ancora molto indecisi – esclamai – io sinceramente mi faccio andar bene qualsiasi luogo.
-Però potresti almeno darci una mano, no? - Chiese Esme
-E che potrei dirvi? E' così da secoli, sempre girare e girare... Mi sono adattato a tutto ormai.
-Va bene, allora, tu Rosalie avevi detto Asia?
-Si.
-E in particolare dove ti piacerebbe andare?
-Beh...
-No no no – disse Alice – niente Asia, non sappiamo niente di quei paesi.
-Motivo in più per andarci, dobbiamo scoprire cose nuove! - Esclamò Emmett, perennemente d'accordo con Rosalie.
-Si, amore. Emmett ha ragione – aggiunse Jasper, vedere che tutti erano contro di lei innervosì ancora di più la mia sorellina.
-E se andassimo in Russia?
-Bell'idea!- disse Esme.
-Non mi piace la Russia – sbottò Rosalie.
Ormai era una vera guerra, non erano mai stati così accanniti, anche perchè sapevano che si trattava solo di qualche anno.
-Ragazzi cerchiamo di mantenere l'ordine, così non risolveremo mai nulla. - Cercò di spiegare Carlisle. - Io opterei per la Russia, è un'ottima idea.
-No, caro. Rosalie ha ragione, la Russia non fa per noi – rispose Esme.
Poi, io mi alzai e sorridendo dissi: - e se tornassimo a Forks?

POV BELLA:
Sapevo che prima o poi sarebbe successo, era il ciclo della vita.
Eppure il vuoto che mio padre mi aveva lasciato lo sentivo sempre più profondo, avevo vissuto gli ultimi trent'anni rinchiusa nella nostra casetta senza poter mai uscire, ma in sua compagnia avevo saputo superare tutto.
E ora, lui non c'era più.
Una notte era andato a dormire e non si era più risvegliato, se ne era andato senza nemmeno prepararsi.
C'erano molte persone al suo funerale, io mi ero coperta bene facendo attenzione a non farmi riconoscere, poche file più avanti intravidi Jacob con la moglie e i figli, tutti stavano piangendo per lui.
Spesso avevo pensato a quel momento, ma mi era sempre parso come qualcosa di lontano, indefinito, non come una cosa che poteva succedere da un momento all'altro.
E poi me lo ero trovato davanti senza vita, senza sapere bene che fare.
Mio padre, l'uomo solitario che non mostrava mai i suoi sentimenti, l'ex capo della polizia autoritario e severo, l'appassionato di baseball e della caccia..
Come sarebbe continuata la mia vita senza di lui?
Guardai gli altri, tutti soffrivano, ma ognuno di loro aveva qualcuno accanto a se che li confortava.
Io ero sola.
L'unico motivo che mi aveva spinta a restare a Forks per così tanto tempo era stato mio padre, ora che lui non c'era più mi sentivo senza una ragione per cui vivere.
Un po' però mi sentivo sollevata per lui, nell'ultimo periodo stava molto male, ogni giorno avevo il terrore che se ne andasse, per questo ero preparata a quel momento.
Sapevo che non avrei potuto piangere, eppure speravo di poterlo fare.
Nell'ultimo periodo mi ripeteva spesso che mi voleva bene, forse perchè aveva paura di andarsene senza dimostrarmelo, ma io lo sapevo bene quanto ci teneva a me.
Avevo capito sin da quando ero arrivata a Forks per la prima volta che era felice di avermi con se.
Ripensai a quel giorno, eravamo sulla sua auto della polizia e l'unica cosa che era stato in grado di dirmi era stata “ti sono cresciuti i capelli” e poi aveva guidato in silenzio per tutto il resto del viaggio.
Sorrisi a quel ricordo, sicuramente non avrei mai scordato mio padre, nemmeno fra un millenio.
Mi allontanai da quella massa di umani.
Io non appartenevo a loro.
Perchè loro presto se ne sarebbero andati, proprio come mio padre, e mi avrebbero lasciata ancora più sola. Jacob mi lanciò un'ultimo sguardo e senza alcuna parola capì che quello era un addio.
Da lontano gli feci segno di saluto con la mano e lui rispose sorridendo.
Sapevamo entrambi che non ci saremmo più rivisti.
Mi preparai a lasciare Forks per tornare nel mondo che mi apparteneva, dove ero sicura che mi stessero aspettando.
Dai Cullen.

POV EDWARD:
-Per i primi decenni frequenteremo la scuola a Seattle, tu, Carlisle, potrai lavorare all'ospedale di Seattle, e poi quando sarà passato abbastanza tempo potremo tornare alla Forks High School, e tu al tuo vecchio lavoro. - Dissi orgoglioso della mia idea.
Nessuno osava fiatare
-Io non ci avevo pensato... - disse Carlisle dopo qualche minuto di silenzio.
Alice incominciò a saltare e mi abbracciò. -E' un idea a dir poco stupenda!!
I loro pensieri erano felici e... ansiosi di partire.
Per la prima volta dopo chissà quanto tempo noi Cullen eravamo ansiosi di qualcosa.
-Io partirò oggi stesso, sistemerò alcune cose e quando tutto sarà pronto vi chiamerò così mi raggiungerete, che ne dite? - Chiesi
-Dico che è perfetto – esclamò Esme.
Ci abbracciamo come una vera famiglia, era bello avere loro, l'unica ragione per cui vivevo.
Beh, tranne quella remota illusione che custodivo sempre nel mio cuore.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti ^^
Si, sono passati ben 30 anni dall'ultimo capitolo, Charlie è morto e Bella vuole andarsene da Forks, la notizia la fa star male ma era già da tempo che si preparava a questo quindi penso che si rimetterà abbastanza in fretta. E poi, diciamo che... Non sarà sola.

RISPOSTA RECENSIONI:
KIRIRI93: Eh si sono passati altri 30 anni senza che Eddi e Bella si siano incontrati, ma non è detta l'ultima parola ;)
ROSA 62: Come vedi Edward ha deciso di andarsene ancora, ma questa volta ha fatto la saggia scelta di farlo con la sua famiglia.
NANEROTTOLA: ok, puoi preparare pure l'omicidio xDD
GREPATTZ: Eh si, sembra quasi che sia "destino" che non si incontrino, ma chissà...
KANDY_ANGEL: Pazienza, manca pochissimoooo :D
BARBIDOLLUZZA: La tua recensione mi ha veramente fatta molto felice, ti sono veramente grata di tutte le tue lusinghe e spero di essere davvero brava come dici tu ^^ Sono davvero felice che la mia storia ti sia piaciuta!! Quando scrivo cerco sempre di immedesidarmi nei personaggi e mi piace soffermarmi sui loro stati d'animo :) Davvero la tua recensione è stata molto confortante per me! Grazie :D


BUONA PASQUA A TUTTIII!!

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Capitolo 24
*** 24 ***


POV BELLA:
Era mattina presto, Forks era ricoperta dalla nebbia e probabilmente prima di sera avrebbe piovuto.
Ma io non lo avrei mai saputo, perchè da li a poco me ne sarei andata.
In teoria, non avrei mai avuto la faccia tosta di ripresentarmi davanti alla porta di Carlisle dopo trent'anni di assenza, ma sapevo che avrebbe capito le ragioni per cui mi ero trattenuta a Forks per tutto quel tempo.
Camminando e pensando mi ritrovai a fare una strada che non avevo mai fatto prima d'ora, mi trovavo in una specie di bosco, ma non riuscivo a capire come ci ero finita li, i miei sensi sviluppati avrebbero dovuto far in modo che non mi smarrissi.
Ma podarsi che io fossi un caso patologico, come daltronde ero anche da umana.
Salii per una collinetta, una volta arrivata sopra magari avrei saputo orientarmi meglio, e in pochi minuti potei vedere lo splendido paesaggio che mi trovavo davanti.
Era una radura.
Una radura famigliare, e non poco.

POV EDWARD:
Respirare l'aria di Forks mi faceva sempre stare molto bene, mi sentivo a casa.
Ed era strano per uno come me chiamare un posto “casa” perchè in teoria dovevo adattarmi a qualsiasi luogo, ma Forks racchiudeva qualcosa di speciale.
Qualcosa che non sapevo come spiegarmi.
Soprattutto un posto attirava la mia attenzione e mi faceva sentire vivo.
La mia radura.
Rivederla dopo tanti anni fu come ritrovare un pezzo di me.
Quella radura aveva qualcosa di magico, mi aveva sempre attirato. Ci andavo sempre quando avevo bisogno di restare solo, di non sentire alcun pensiero vicino a me.
Quel posto era stato partecipe dei miei pensieri più profondi.
Quel giorno c'era qualcosa di diverso.
Era qualcosa nell'aria, un odore.
Sorpreso chiusi gli occhi per sentire meglio.
No. Non mi sbagliavo.
Era proprio quello, odore di gelsomino.

POV BELLA:
All'improvviso sentii un rumore provenire dall'altra parte della radura.
Mi voltai per vedere di chi si trattasse, ma la nebbia compriva tutto, riuscì solamente a scorgere una figura di un uomo.
Mi sembrava tutto così famigliare.
Mi avvicinai, come facevo nel mio vecchio sogno e cercai di capire di chi si trattasse.
Mi ricordai che nel sogno l'uomo misterioso indossava una tunica blu e aveva capelli color rame, questo ragazzo invece non indossava una tunica blu, ma qualcosa mi suggerì che avevo appena trovato quello che stavo cercando.
La nebbia si affievolì e potei vedere il suo viso.
La sua pelle era pallida, proprio come la mia, i suoi occhi erano di un color bronzo acceso e i capelli erano dorati.
-E tu chi sei? - riuscii a dire
Il ragazzo sorrise.
“Impossibile” pensai. “E' lui”.
-Mi chiamo Edward Cullen.
Lo guardai con stupore e improvvisamente rivissi in un flash gli attimi passati della mia vita: i Cullen che se ne vanno quando io arrivo a Forks, io che vengo trasformata in un vampiro per cui sono costretta ad andarsene, Carlisle che mi ospita e mi parla di un misterioso figlio che se ne è andato di casa, io che decido di andare a trovare mio padre..
Sembrava quasi che qualcuno avesse fatto di tutto perchè non ci fossimo incontrati prima di allora.
Ma in quel momento avevo ben chiaro che quel ragazzo che avevo davanti era proprio lui, l'uomo che avevo sognato per mille notti tanto tempo fa.
Il ragazzo che per tutti questi anni non avevo incontrato, quasi come se dovessi aspettare.
E aspettare era servito, perchè il dolore, la solitudine, la disperazione.. Mi avevano portato a crescere interiormente e quella crescita mi sarebbe di sicuro servita ad abbracciare il mio destino e non lasciarmelo più sfuggire.
La nebbia sparì pian piano, e uscì il sole facendo brillare i nostri visi.
Si, anche nella mia vita era entrato il sole.
Sorrisi ad Edward e lui sorrise a me.
E in quell'attimo tutto riprese senso.
Riuscii a vedere di nuovo il sole, il cielo, il mare e tante mille altre cose che senza di lui non ero riuscita a vedere.
Ora c'era tutto quello che era sempre mancato.

POV EDWARD:
Il profumo di gelsomino mi invase tutto il corpo facendomi sentire bene come non ero mai stato.
-E tu? Chi sei? - Gli chiesi
Lei sorrise. -Sono Isabella Swan, ma puoi chiamarmi Bella.
Non riuscivo a sentire i suoi pensieri, e questo mi creava disagio, ma mi faceva sentire anche una persona normale.
Bella.
D'un tratto capii.
La ragazza che aveva ospitato Carlisle, la figlia di Charlie Swan, il vampiro che era entrato in casa mia e poi era scappato, la ragazza che aveva avuto il mio posto di lavoro prima che arrivassi io...
Era lei.
Era sempre stata lei.
La guardai con stupore reverenziale.
Sapevo di aver appena trovato quello che cercavo da tutta una vita, ma non potevo dirglielo. Non ancora.
Non potevo spaventarla comunicandole che saremmo stati insieme per tutta la vita.
Ma nel sorriso di lei c'era un calore rassicurante che sembrava venisse direttamente dal cuore.
Ricambiai il sorriso.
-Sto andando a trovare tuo padre, Carlisle.. In Alaska.
-Beh, veramente Carlisle e gli altri mi raggiungeranno fra non molto nella nostra vecchia casa di Forks, ci trasferiamo qui.
Lei perplessa esclamò: - ah, allora penso che ci sia un errore.
-Io non credo che ci sia un errore – dissi finalmente – dire piuttosto che il nostro incontro è un segno del destino.
Bella tese la mano e io vi posai la mia. - Hai ragione – convenne – E' un segno del destino.




INIZIO.


ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti!!!
Finalmente ho concluso questa storia, eh si.. Alla fine di questa storia ho messo la parola "INIZIO" perchè per loro comincia questa grande storia d'amore che avrebbe dovuto nascere anni prima.
In tutti questi capitoli vi sarete chiesti "ma quando si incontrano?" o "perchè ci mettono così tanto?" beh, è il mio modo per dirvi che secondo me l'attesa aumenta il desiderio.
Se uno, come Edward, soffre, si sente solo, cerca disperatamente quello che gli serve per essere felice, lotta e sente di star sempre per cedere, ma con la giusta forza va avanti... Secondo me apprezza di più la felicità quando finalmente raggiungerà il suo scopo.
Vi chiedo infinitamente scusa se vi ho stufato con questi "appuntamenti mancati" fra Ed e Bella, spero che il finale vi sia piaciuto almeno :)

RISPOSTE RECENSIONI:
ROSA62:Come vedi questo era l'ultimo grande ostacolo del loro cammino, ora incomincierà per loro un altro cammino: quello da fare insieme.
FUNNYPINK: Ci hanno messo secoli, eh si.. Però alla fine ce l'hanno fatta dai xD
KANDY_ANGEL: Ecco, ora si sono conosciuti :D
NANEROTTOLA: Spero tu sia soddisfatta del finale e tu abbia pietà di me riguardo all'omicidio xDD
JERO: Ciao ^^ Tranqui, non mi offendo. Comunque beh, non sono di certo una scrittrice professionista per cui anche se qualcosina non è proprio del tutto logica può anche passare, o no? xD Per il resto spero ti sia piaciuta la storia :)

Un bacione a tutti e infinite grazie a tutti voi che avete seguito la mia storia! Le vostre recensioni mi hanno sempre fatto molto piacere e i vostri pareri mi sono serviti tantissimo ^^
XoXo__GossipGirl.

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