Al sorgere del sole

di Serena Van Der Woodsen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** a scuola ***
Capitolo 3: *** un nuovo incontro ***
Capitolo 4: *** il bacio ***
Capitolo 5: *** la verità ***
Capitolo 6: *** rivelazioni e... ***
Capitolo 7: *** macchiolina ***
Capitolo 8: *** proposta ***
Capitolo 9: *** La-Push Beach ***
Capitolo 10: *** Che stavano facendo? ***
Capitolo 11: *** Spiegazioni ***
Capitolo 12: *** C'è qualcuno in casa! ***
Capitolo 13: *** Perchè lei? ***
Capitolo 14: *** Un erede ***
Capitolo 15: *** Lui era speciale ***
Capitolo 16: *** Addio Aro ***
Capitolo 17: *** Natale ***
Capitolo 18: *** Sorprese ***
Capitolo 19: *** Nelly ***
Capitolo 20: *** Organizzare ***
Capitolo 21: *** Compleanno ***
Capitolo 22: *** Matrimonio ***
Capitolo 23: *** Luna di miele e casa nuova ***
Capitolo 24: *** Un nuovo lavoro ***
Capitolo 25: *** Trasferimento ***
Capitolo 26: *** A cena dai vicini ***
Capitolo 27: *** Parole e capogiri ***
Capitolo 28: *** Controllo e verdetto ***
Capitolo 29: *** Bis ***
Capitolo 30: *** Buio ***
Capitolo 31: *** Fino alla morte ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Renesmee e Jacob

Bella's POV

Ero arrabbiatissima. Non volevo più rivolgere la parola a Jacob. Da quando era nata Renesmee era diventato insopportabile, e anche Edward, che già non lo poteva vedere prima, ora era andato su tutte le furie. Così quella notte presi una decisione: avrei dovuto parlare a Jake.
Venne nel pomeriggio tardi, come al solito, per far giocare la piccola Nessie (odiavo quando la chiamava così, ma ormai ci avevo fatto l'abitudine e lo facevo anche io!)
"Ciao Jake" lui si gira e mi guarda, poi con aria indifferente riprende a dare dei piccoli bacetti alla piccola "Ciao Bella".
"Senti Jake puoi venire di là un secondo ti devo parlare"
"Ok va bene. Alice prendi tu la bambina e non lasciarle addosso il tuo odore insopportabile." Alice con quel suo passo danzante, che ora avevo anche io, prende Nessie e la cullandola tra le sue braccia lei si addormenta.
Jacob cammina verso di me e insieme andiamo in cucina.
io mi appoggio al muro e lui apre il frigorifero e si versa un bicchiere d'acqua.
"Jake tu non dovrai mettere mai più piede in questa casa da questa sera".
"Cosa? Bella ma che dici?"
"Jacob, nè io nè Edward ti vogliamo più qui e non vogliamo neanche vederti mai più!"
"Bella, ma tu sei la mia migliore amica, e io adoro Renesmee, non posso abbandonarla".
"Niente discussioni non ti voglio vedere mai più, vattene da qui e non provare a tornare".
Vedo il suo corpo tremare. I pugni gli si chiudono stretti. Sento Edward, che è corso in cucina appena ha sentito la rabbia di Jake, cingermi dolcemente i fianchi e spostarmi dietro di sé per proteggermi dall’ira di un licantropo infuriato.
Alice si precipita di fianco a me con la bambina ancora addormentata in braccio. Alla vista di Nessie Jacob si rilassa e riprende il controllo.
“Va bene Bella, me ne vado, ma devi promettermi che se un giorno la bambina si ricorderà di me tu me la presenterai e lascerai che sia mia amica.”
“Dubito molto che possa ricordarsi di uno come te!”
“Promettimelo e non mi rivedrai fino a quel giorno, se mai ci sarà”.
“D’accordo te lo prometto”.
Jacob con lunghe falcate attraversa la sala e si dirige verso la porta.
“Aspetta!”. In un attimo sono di fianco a lui.
“Cosa vuoi? Me ne sto andando!”
Mi butto tra le sue braccia e mi stringo forte a lui. Affondo il mio viso nel suo petto caldo, e se avessi potuto ancora piangere, l’avrei fatto.
Ricambia l’abbraccio, mi bacia la fronte, apre la porta e sparisce nell’oscurità.

 

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Capitolo 2
*** a scuola ***


QUESTO è UN CAPITOLO DI PASSAGGIO SPERO NON VI ANNOI! GRAZIE A TUTTI PER I COMMENTI GRAZIE MILLE IN PERTICOLAR MODO A noe_princi89 E A meryj PER I COMMENTI! :D CONTINUATE A COMMENTARE SPERO DI NON DELUDERVI.

Renesmee's POV           
Faceva freddo, e nonostante i miei sensi fossero molto sviluppati per una comune umana, non ci vedevo niente. Vagavo senza una meta, non sapevo dove conducesse quella strada, ma sono sempre stata una ragazza curiosa. Dovevo tornare a casa prima che mamma e papà si preoccupassero. Ad un tratto una luce accecante.
Era solo un sogno.
“Reneesme è ora di svegliarsi! Dobbiamo andare a scuola!”
Uff la scuola. La cosa peggiore che abbiano inventato. È snervante vedere tutte quelle persone che non fanno altro che fare pettegolezzi, mandarsi bigliettini durante la lezione e tutto il resto. Non so come facciano i miei genitori ad andarci da anni e sapere di dover continuare ad andarci all’infinito. Io sono diversa dai miei genitori. Diversa anche dagli umani. Ho molte caratteristiche che mi contraddistinguono, come i sensi molto sviluppati, la carnagione chiara, dormo come gli umani, ma a differenza dei miei famigliari, il fatto che io non mi nutra solo di cibo, ma anche di sangue e molto altro, tra cui il mio potere di trasmettere ciò che provo a qualcuno solo sfiorandolo.
Mi alzo e vado in bagno. Metto un accappatoio sul calorifero e mi butto sotto la doccia aprendo il getto freddo di modo che mi svegli. Esco, mi asciugo e mi vesto con un adorabile camicetta blu che mi ha regalato mio padre e un paio di jeans attillati. Scendo al piano di sotto e mi aspettano tutti. I nonni, gli zii e i miei genitori, che mi hanno preparato una fantastica colazione, come al solito. Saluto tutti e mangio qualcosa di fretta perché sono in ritardo. Quando mi alzo per andare ad infilarmi le scarpe mio padre mi squadra dalla testa ai piedi e sorride: “quanto sei cresciuta! Sei bellissima!”. Io arrossisco. Non mi piace essere osservata, anche se in casa mia è molto difficile non esserlo, sono la più piccola, e quindi la più viziata.
Usciamo tutti di casa tranne i nonni. Sapete è strano avere dei genitori che hanno la tua età, che vanno a scuola con te e che devi fingere siano tuoi amici. Comunque di solito noi ce ne stiamo in disparte. Mio padre sente nelle menti degli altri studenti se qualcuno sospetta qualcosa per la nostra diversità e se è così cambiamo città.
All’inizio poteva essere divertente vedere posti nuovi, gente nuova, ma adesso è terribilmente frustrante non avere amici o persone, che non siano quelle con cui vivi, con cui parlare dei propri problemi. Comunque ci ho fatto l’abitudine.
Arrivati a scuola seguiamo le solite lezioni di routine fino all’ora di pranzo. In mensa tutta la mia famiglia prende da mangiare, ma sono io l’unica che poi mangia!
All’improvviso mia zia Alice si irrigidisce, il suo sguardo si fa vitreo: sta avendo una visione. Ormai sono abituata anche a queste piccole stranezze.
“Ragazzi domani ci sarà il sole!” disse.
“Nooo zia non voglio venire a scuola da sola!” Ogni volta che c’era il sole io dovevo venire a scuola da sola perché gli altri non potevano esporsi alla luce.
“Mi dispiace Nessie.”
“Ufff” speravo che Alice si sbagliasse, anche se era improbabile.

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Capitolo 3
*** un nuovo incontro ***


CIAO A TUTTI SONO RIUSCITA A POSTARE OGGI... VEDRETE COSA CAPITERà IN QUESTO CAPITOLO... VI PIACERà MOLTO! :D GRAZIE A TUTTI I COMMENTATORI IN PARTICOLARE A noe_princi89 :D

Renesmee's POV
È mattina, il sole filtra dalle fessure delle persiane e mi sveglia. Ormai ci stiamo avvicinando all’estate, la temperature aumenta di giorno in giorno, il sole comincerà ad esserci più spesso, e ciò significa andare a scuola da sola per molti più giorni. Da una parte adoro il caldo, il sole, l’estate, ma dall’altra è triste no poter stare con la propria famiglia quando c’è questo clima. Per non doverlo fare, io non sono mai andata al mare, o su una spiaggia, a meno che il tempo non fosse coperto oppure che fosse notte. Di questo non mi lamento, è una mia scelta, ma vorrei che non fosse così.
Suona la sveglia, la spengo e mi alzo. Mi lavo e mi vesto con molta lentezza. Scendo e come al solito tutta la mia famiglia al completo mi aspetta mi aspetta per darmi il buongiorno: “Ciao a tutti”.
“Ciao Nessie”. Mia madre si avvicina, mi abbraccia e con quella sua voce soave dice: “Tesoro, oggi dobbiamo approfittare del sole per andare a caccia. Ti dispiace rimanete sola anche oggi pomeriggio?” Ogni tanto dimenticavo che la mia famiglia per sopravvivere deve bere sangue, e siccome loro non sono assassini devono solo quello animale. Anche io ne ho bisogno però solo ogni tanto, e per quello ho delle scorte che ha preparato per me mio nonno Carlisle.
Un po’ mi dispiaceva restare sola tutto il giorno, ma non volevo farlo sapere. “No no figurati, andate pure”. Mio padre per sapere se stavo dicendo il vero, mi prende la mano per vedere cosa penso. Ma lui non sa che io ho imparato a far vedere ciò che mi passa per la testa realmente solo quando voglio, sono riuscita a creare una specie di scudo per poter toccare le persone comuni senza conseguenza e anche a trasmettere cose non vere. Lui mi lascia la mano ignaro e sembra convinto che tutto sia a posto. Dopo colazione salgo per lavarmi i denti e prendere lo zaino. Usciamo di casa tutti insieme. Prendo la mia macchina, una Mini nera decappottabile regalatami da mio padre per i diciassette anni. La usavo poco perché di solito andavamo in giro tutti insieme con la Volvo grigia di mio padre e con la Porche gialla di mia zia.
“Ciao Nessie, buona giornata, noi torniamo per cena”
“Ciao a stasera e buona caccia”. So che porta male dirlo, ma l’unico che ci presta attenzione è lo zio Emmett: “Sei proprio perfida!”
“Grazie” rispondo sorridendo.
Salgo in macchina, apro il tetto e accendo la radio. Appena a scuola vado diretta in classe, mi siedo al mio post e poso lo zaino sul banco affianco al mio. Sono distratta dal tempo per quasi tutta la mattina, e per fortuna i professori non mi fanno domande.
Oggi non ho il pomeriggio a scuola, menomale!
Torno a casa per l’ora di pranzo, mangio qualcosa poi accendo la TV e osservo lo schermo distrattamente. Non ho voglia di passare il pomeriggio a casa, così decido di chiamare mia madre per chiederle il permesso di uscire.
“Pronto mamma?”
“Si amore, dimmi, cos’è successo?”
“No niente niente, volevo solo chiederti se posso uscire?”
“Oh ok certo, per che ora torni?”
“Penso prima di voi, non so”
“Ok va bene, ci vediamo dopo un bacio, divertiti!”
“Ok grazie, ciao”.
Salgo al piano di sopra, mi cambio e mi metto un vestitino blu, che se mi vedesse mio padre non mi farebbe uscire. Prendo la  mia borsa e ci metto il cellulare, gli occhiali da sole, qualche soldo, l’ipod e il mio burrocacao. Scendo, prendo le chiavi di casa e della macchina. Esco chiudo la porta, salgo in macchina e guido senza una meta.
Di colpo inchiodo, parcheggio e scendo dalla macchina. Davanti a me c’è un tunnel famigliare, sembra pericolante. Ci entro. Fa freddo con indosso solo il mio vestitino blu, e nonostante i miei sensi siano molto sviluppati per una comune umana, non ci vedo niente. Vago senza una meta, non so dove conduce questa strada, ma sono sempre stata una ragazza curiosa. Devo tornare a casa prima che mamma e papà si preoccupino. Ad un tratto sento un rumore che viene dall’alto. Qualcosa mi colpisce in testa, forse una pietra che si è staccata dal soffitto. Le forze mi abbandonano, vedo una luce fortissima e cado a terra priva di sensi.

Sento qualcuno che mi chiama. Una voce estranea.
“Ragazzina, ragazzina svegliati”
Cerco di aprire gli occhi e vedo un ragazzo chino su di me che cerca di farmi svegliare.
Ha i capelli scuri, corti e la pelle olivastra. Quando vede che apro gli occhi mi sorride. I suoi denti bianchissimi risaltano sul colore della pelle.
“Come stai?”
“Cosa è successo?”
“Ti è caduta in testa una pietra abbastanza grossa dal soffitto di quel tunnel, ma non hai letto PERICOLANTE?!”
“ah ehm si cioè no…”
“Ok va beh lascia stare. Dai alzati”.
Eravamo in una stanza da letto ben arredata, con molti mobili antichi e un enorme letto a baldacchino dove ero sdraiata io. Le pareti erano di un bianco sporco e il pavimento di moquette scura.
“Ciao io sono Jacob e tu?” oddio non potevo dirgli il mio vero nome, era troppo imbarazzante. A scuola sentivo tutti prendermi in giro. Non potevo neanche dire Nessie… idea! Nelly!
“Ciao io sono Nelly piacere” e gli porgo la mia mano.
Me la stringe con la sua e in quell’istante il suo tocco caldo mi arriva fino al cuore. In un attimo mi rendo conto che il suo sorriso mi toglie il fiato e che è bellissimo.
Mi perdo nei suoi occhi color cioccolato. Oddio mia madre, quanto sono stata qui!
“Che ore sono?” dico con tono agitato.
“Sono le sei”
“Oh, scusa, ma io devo tornare a casa”
“In queste condizioni? Ma tu sei pazza! Devi restare per almeno altre due ore”
“Ma non posso i miei si preoccuperanno”
“Chiamali!”. Non riuscivo a resistere al suo sorriso e ai suoi occhi.
“Okey”
Prendo la borsa che avevo di fianco al letto, tiro fuori il cellulare e compongo il numero di mia mamma.
“Pronto”
“Pronto mamma, sono Ren…. Nelly”
“Nelly? Nessie?”
“si sono io”
“Ciao dimmi tutto?” non potevo dirle che mi era arrivato un sasso in testa, sarebbero venuti a prendermi al volo.
“Senti c’è un bel film alle sette, non è che posso fermarmi a vederlo?”
“Oh va bene, vuoi che veniamo anche noi?”
“No non fa niente, lo guardo e vengo a casa.”
“Va bene però non tardare, lo sai che non mi piace quando guidi con il buio”.
“No no per le nove e mezza sono da voi”
“Ok ciao tesoro, divertiti”.
“Ciao mamma grazie, saluta tutti”
Chiudo il telefono e lo ripongo nella borsa. Poi alzo lo sguardo e vedo Jacob che mi fissa.
“Allora raccontami qualcosa di te”. Gli dico per rompere il ghiaccio.
“Vediamo… ho vent’anni, vivo qui, vado all’Università e studio medicina… poi boh e tu?”
“Io vivo qui vicino a dieci minuti di macchina, ho diciassette anni e mezzo, vado al liceo e vorrei non doverci più andare!” e scoppio in una goffa risata.
“Ok penso che sia normale!” e ride.
“Cosa vuoi fare?” mi chiede.
“Mah non so, magari vediamo un film visto che poi mi chiederanno che film ho visto e dovrò raccontarglielo?”
“Ok, cosa vuoi vedere?”. Il mio stomaco emette un suono sordo. No non adesso ti prego.
“O forse prima è meglio mangiare qualcosa?!”
“Ok” e sorrido imbarazzata.
Mentre io me ne sto a letto a “riposare” Jacob mi prepara qualcosa. Mangiamo insieme, ridiamo, scherziamo e il tempo vola. Quando controllo l’ora sono già le nove.
“Oddio devo andare!”
“Ma che ore sono?”
“Le nove!”
“è volato il tempo! Vieni ti accompagno alla porta”.
Mi aiuta ad alzarmi e mi domanda come va la mia testa, e anche se mi fa un gran male gli rispondo che sto benissimo.
“Beh allora ci vediamo” Dico con un tono non tanto convinto.
“Si certo, dobbiamo ancora vedere il film!” e mi sorride.
“Ah giusto!” e sorrido anche io.
“Senti perché non domani pomeriggio?” ci sarà il sole domani? Speriamo! Comunque non posso rifiutare.
“Si certo ci troviamo qui allora?”
“Si! Fantastico!”
“A domani allora”
“A domani”
Mi avvio alla macchina con i suoi occhi puntati su di me.
Mentre sto tornando a casa penso a quanto sono stata bene con Jacob e che non mi ero mai sentita così in tutta la mia vita!
 

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Capitolo 4
*** il bacio ***


OHOH ECCOLO QUI UN ALTRO CAPITOLO FRESCO FRESCO. GRAZIE A NOE PER I COMMENTI (LA TUE DOMANDE AVRANNO RISPOSTA MOLTO PRESTO) RECENSITE BACIIII 

Renesmee' POV

Da quel giorno, ogni volta che c’è il sole, vado a casa di Jacob. Ormai siamo grandi amici. Sono riuscita ad incastrare mia zia e farmi dire le previsioni meteo tutte le sere per il giorno dopo, è stato fin troppo semplice.
“Zia ma tu ci azzecchi sempre con il tempo, mica come i telegiornali, che qualche volta sbagliano!”
“Oh tesoro, perché io sono veggente”
“Lo so! Ho un’idea: perché tutte le sere non ci fai le previsioni meteo? Ti prego!”
“Oh ma che splendida idea!”.
Sento bussare alla porta. Toc toc.
“Avanti” la porta si apre e da dietro appare lo zio Jasper. Di colpo un’atmosfera di calma e serenità si diffonde nella stanza.
“Ciao Nessie!”
“Ciao zio. Cosa c’è?”
“Senti noi ci dobbiamo assentare per qualche ora, perché c’è un branco di cervi a nord e non possiamo perdere l’occasione”.
“Ah va bene” Bene bene così sarei potuta andare da Jacob.
“Tu cosa fai?”
“Mah se non ho tanto da studiare magari mi faccio una passeggiata”
“D’accordo allora a dopo ciao”
“Ciao”. Sento le chiavi girare nella serratura della porta di casa e capisco di essere sola.
Scendo dal letto e cerco nella mia borsa il cellulare. Scorro la rubrica fino alla J. Jacob; chiama.
Attendo qualche istante.
“Pronto Nelly? ormai entrambi avevamo i numeri di telefono in rubrica.
“Si ciao”
“Ciao. Dimmi tutto”
“Senti oggi sei libero?”
“Certo, per te sempre”: Cosa per me sempre. Oddio mi si sciolgono le gambe. Sono costretta a sedermi.
“Beh allora se vengo da te è un problema?”
“No certo vieni pure, ti aspetto”
“Va bene a tra poco”
“A tra poco”.
Chiudo il cellulare, mi precipito in bagno per darmi una sistemata, metto un vestito corto verde e mi precipito giù per le scale. Esco di casa salgo in macchina e vado talmente veloce che in cinque minuti sono davanti alla porta di Jacob pronta a suonare. Driiiiin
La porta si apre e da dietro appare lui che è sempre più bello.
“Ciao”
“Ciao”
Entro in casa e mi fa accomodare sul divano.
“Vuoi qualcosa da bere?”
“No grazie sono a posto”.
Si siede accanto a me e mi fissa.
Mi perdo nel suo sguardo. Nessuno dice niente. Vorrei parlare, ma punto primo non saprei cosa dire e punto secondo sarei potuta rimanere così per ore. Il suo viso si avvicina sempre di più al mio, tanto che il suo respiro mi fa ondeggiare un ciuffo ribelle di riccioli castani. Alza la mano e mi sistema la ciocca dietro all’orecchio, poi mette il mio viso tra le sue mani e preme le sue labbra contro le mie. Un calore che non avevo mai provato mi invade, le mie guance sono in fiamme. La sua lingua cerca la mia e la trova. Il bacio sta diventando sempre più passionale. Le sue mani scendono lungo i miei fianchi e le mie prendono il suo volto. In una frazione di secondo sono sdraiata sul divano con Jacob sopra di me. Le sue labbra sempre più avide. La sua mano destra mi tocca la schiena, che si inarca. Mi slaccia la cerniera del vestito. A quel punto lo respingo e mi allontano.
“Scusa, non posso”
“No scusami tu, non so cosa mi è preso”. Mi riallaccio la zip e mi siedo sul divano.
“Forse è ora che io vada”.
“Si, ok”
Jacob si alza e mi accompagna alla porta. Non posso andarmene senza dire più niente, se no sarebbe tutto rovinato. Non voglio che pensi che lui non mi piaccia.
Appena sono sull’uscio mi giro e di colpo lo bacio, senza riflettere. Le mie labbra si muovono avide sulle sue e lo stringo forte a me per sentire il suo calore. Indietreggio.
“Ciao a domani”.
“Ciao amore a domani” mi aveva chiamato amore, e gli piacevo. L’amore è un sentimento magnifico.

 

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Capitolo 5
*** la verità ***


CIAO A TUTTI ECCO UN ALTRO CAPITOLO. GRAZIE NOE PER I TUOI COMMENTI E POI (JACOB NON SA CHE NELLY IN REALTà è RENESMEE POI JACOB è RIMASTO GIOVANE perché è RIMASTO TRASFORMATO IN LUPO PER ANNI, COSì NON è INVECCHIATO). GRAZIE E BACI A TUTTI RECENSITE E DATE CONSIGLI


Bella’s POV
Ero preoccupata per Reneesme. Da giorni ormai non parlava quasi neanche più con noi, usciva tutti i pomeriggi  in cui uscivamo anche noi o in cui c’era il sole. Quando la toccavo per vedere ciò che pensava, vedevo che era tranquilla e serena. Avrei voluto tanto seguirla per vedere dove andava quando usciva, ma non mi sembrava bello. 
Anche Edward era in pena per lei. Era la nostra unica figlia e lo sarebbe rimasta per sempre.
Toc toc, bussano alla porta.
“Avanti”.
“Amore sono io”. Era Edward che voleva stare un po’ con me. Ogni volta che lo vedo è come se fosse la prima volta, se il mio cuore potesse battere in questo momento avrebbe un ritmo velocissimo.
“Tesoro volevo parlarti di Reneesme”. E mentre dice questo mi si avvicina e mi cinge i fianchi. Ci scambiamo un bacio a fior di labbra e ci sediamo sul letto mani nelle mani.
“Dimmi tutto amore”.
“Ho pensato di chiedere ad Alice di concentrarsi sul futuro di nostra figlia per vedere cosa fa o cosa farà quando non è con noi”.
“Mi sembra una buona idea, chiediamoglielo subito”.
Ci alziamo dal letto e camminando in modo coordinato sempre tenendoci per mano scendiamo di sotto a parlare con Alice.
È in cucina  sta preparando un dolce per nostra figlia. Una torta gigantesca di frutta, la sua preferita.
“Ciao Alice”.
“Ciao Bella, ciao Ed, sto preparando una torta per Nessie”.
“Ah fantastico! Senti è proprio di lei che ti vorremmo parlare. Tu per caso hai avuto delle visioni a proposito di quello che fa quando non è con noi o comunque su di lei?”
“Aspettavo che me lo chiedessi. È da giorni che mi concentro su di lei, ma non riesco a vedere niente,perchè è un ibrido. Io propongo di chiedere a lei. Dopotutto siete i suoi genitori, avete il diritto di sapere”.
“Ok hai ragione, grazie”. Mentre concludo la frase la porta di casa si apre e da dietro appare Renesmee.
“Ciao tesoro”
“Ciao mamma”.
Il suo tono di voce sembrava normale, anzi quasi eccitato.
“Senti puoi venire qui, vorremmo parlarti”.
Avevo deciso di chiederle dove andava quando non restava a casa.
Appoggia la borsa sul comò e si accomoda accanto ad Alice che nel frattempo si era seduta sul divano. Edward si siede in poltrona e mi fa segno di adagiarmi sulle sue ginocchia. Mi siedo.
“Amore mio, io e tuo padre vorremmo sapere cosa fai tu quando non sei con noi o a casa?”
La vedo irrigidirsi. Lo sapevo, nasconde qualcosa.
“Ehm, io…”
“Coraggio, non sarà mica niente di male”. Le dico per incitarla a proseguire.
“Ok va bene, però non vi arrabbiate”.
“Certo che no”. Cosa aveva fatto? Cominciavo a preoccuparmi e Edward se ne era accorto. Mi stringe la mano.
“Ho conosciuto un ragazzo”.
“Oh ma cosa c’è di male. Anzi bene hai bisogno di stare con qualcuno che non siamo noi”
“Lo so infatti con lui sto benissimo, ma il fatto è che è un po’ più che un’amicizia”.
A questa frase mi irrigidisco. Si era innamorata. Oh la mia bambina. Io avevo la sua età quando ho conosciuto l’amore della mia vita, o meglio della mia eternità.
“Oh… beh va bene lo stesso. Dovrai presentarcelo un giorno di questi”.
“Davvero va bene? Oh certo certo, tra un po’ però”.
“Oh sisi”. Ora che sapevo ero più tranquilla, ma chissà com’era questo ragazzo, se era uno per bene, se c’era da fidarsi. Comunque io riponevo piena fiducia in Renesmee.
Dopo una lunga chiacchierata Nessie se ne va a letto. Edward è più preoccupato di me. Si alza mi cinge la vita e ci avviamo verso il piano di sopra. “Ci sarà da fidarsi?” “Si amore stai tranquillo, Renesmee sa quello che fa”. Mi apre la porta della camera e la richiude dietro di noi. Comincia a baciarmi il collo e poi le mie labbra sono sulle sue. In un attimo siamo nudi sul letto.

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Capitolo 6
*** rivelazioni e... ***


CIAO A TUTTI ECCOLO IL CAPITOLO CLU DELLA STORIA. SPERO VI PIACCIA. NOE COMUNQUE NON SONO ARRABBIATA PER LA CONSIDERAZIONE, ANZI GRAZIE, NON LO SAPEVO! :D COMMENTATE

Renesmee’s POV
Ormai l’avevo detto ai miei genitori e mi sentivo più sollevata, anche perché non mi aspettavo una reazione del genere da mia madre. Comunque di Jacob ero innamorata persa e gliel’avrei presentato solo se lui fosse stato d’accordo. Forse sarebbe stato un trauma vedere un’intera famiglia così perfetta. Ormai è estate e finalmente è finita la scuola. Posso dormire quanto voglio. I nonni e gli zii sono partiti per una vacanza rigenerante e io con i miei genitori siamo rimasti a casa.
“Nessie” mi sento chiamare da mio padre.
“Cosa c’è?” grido io.
“Vieni giù in momento”.
Mi alzo e scendo dalle scale ancora in pigiama.
“Dimmi” dico appena giù.
“Senti io e la mamma vorremmo partire per una vacanza da soli, tu te la senti di rimanere per due giorni qui da sola? Poi torneranno Rosalie ed Emmett”.
Davvero??? Fantastico da sola per due giorni!
“Oh uhm va bene. Sisi me la sento” altrochè!
“Oh perfetto!”
“Amore partiamo!” dice rivolgendosi a mia mamma.
“vado a fare le valigie!”
Dopo neanche dieci minuti, grazie alla sua incredibile velocità le valigie erano già pronte e caricate in macchina. Vado sulla porta a salutare i miei genitori.
“Ciao fate buon viaggio e divertitevi!”.
“Si si certo. Divertiti anche tu ciao”
Mio padre accende il motore e la macchina sparisce all’orizzonte.
Mi precipito di sopra, mi lavo e mi vesto in fretta. Scendo pronta per andare a trovare il mio ragazzo! Uh uh quanto è strano e bello poterlo dire!
In cinque minuti sono da lui.
“Ciao Nelly”
“Ciao Jake”. Mi prende la borsa e la appoggia sul tavolo, poi si gira verso di me e mi sorride
Presa da una crisi d’astinenza gli butto le braccia al collo e lo bacio con passione.
La sensazione che provo quando una parte del mio corpo tocca la sua è indescrivibile. Le sue labbra sono di fuoco come il suo tocco. Una frenesia incredibile mi assale. Lo voglio tutto per me, lo voglio con me per sempre. La mia bocca si muove avida sulla sua, le sue mani sono sui miei fianchi. Presa da non so cosa gli salto in braccio e incrocio le mie gambe al suo bacino. Lui un po’ spaesato si blocca e mi guarda. Io non sapendo che fare riprendo a baciarlo e comincio a sbottonargli la camicia. Lui ride e  comincia a camminare fino alle scale. Quando finalmente gli ho tolto la camicia lui mi appoggia dolcemente al terzo gradino della scala e mi sfila il vestito, poi mi riprende in braccio e rincomincia a baciarmi. Salite le scale e finalmente arriviamo in camera da letto. Ci buttiamo sull’enorme letto a baldacchino. Io gli slaccio i pantaloni non abbandonando mai le sue labbra di fuoco. Lui se li sfila. Mi abbraccia e fa scorrere le mani lungo la mia schiena che si inarca facendo si che il mio petto e il suo si tocchino. Cerca e trova il gancio del reggiseno, che con un clac si slaccia. Io me lo tolgo. La sua mano scende fino all’elastico delle mie mutandine e si mette a giocarci. Io faccio lo stesso con i suoi boxer. Andiamo avanti così per non so quanto tempo finchè io non prendo l’iniziativa e glieli sfilo. Lui fa lo stesso. Ora lui è su di me e le mie gambe sono incrociate al suo bacino. Lentamente si unisce a me stringendo il lenzuolo. Io invece trattengo il respiro e serro gli occhi per il leggero male. Per me era la prima volta. I nostri corpi ora sono uniti, sono un tutt’uno. Ora ero davvero sua. Poi lui comincia a prendere l’iniziativa lasciandosi trasportare dalla passione. I suoi baci affamati del mio corpo, il suo stesso corpo impaziente. è tutto così travolgente. Così coinvolgente… mi ritrovo ad annaspare in cerca di aria mentre il mio corpo si muove totalmente sconnesso dal cervello. I miei movimenti non rispondono alla mia volontà. Mi sfugge un gemito. Così per calmarmi Jake mi accarezza le labbra con le sue. All’improvviso si stacca da me e si sdraia lì accanto accarezzandomi i capelli. Mi giro verso di lui e lo guardo negli occhi. È così bello, così irraggiungibile. Eppure io sono qui con lui. La sua voce rompe il silenzio.
“Nelly?”
“Si?” dico preoccupata.
“Ti amo” oddio mi ha detto ti amo, mi ama, anche io lo amo.
“Anche io, tantissimo”.
“Sai io ho amato solo una persona prima di te, ma lei purtroppo non ricambiava,e non credevo di poter trovare qualcuno ancora migliore di lei”.
Ero la migliore per lui e questo mi rallegrava.
“Oddio ma è tardissimo, non devi andare a casa? È sera!”
“Tanto oggi i miei non ci sono. Ti va se te li faccio conoscere?”
“Oh si certo!”ora dovevo dirgli che erano un po’ speciali, ma come.
“Senti ti devo confessare una cosa.”
“Dimmi tutto amore”
“i miei genitori e la mia famiglia, sono un po’ speciali, nel senso che non sono proprio umani”.
“In che senso”
“è complesso da spiegare, quando li conoscerei, capirai”.
“Ok, beh anche io devo farti una confessione”.
“Dimmi”. Chissà cosa c’era di più grave del fatto che i miei fossero vampiri.
“neanche io sono tanto umano, sono un licantropo, cioè quando mi arrabbio o quando voglio divento lupo.”
“Oh!” oddio questa non me l’aspettavo!
“Mi ami ancora?” mi chiede impaurito.
“Certo che ti amo, ti amo adesso e ti amerò per sempre con diversità incluse”.
Rimanemmo lì abbracciati tutta la notte e quella fu in assoluto la notte più bella della mia vita!

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Capitolo 7
*** macchiolina ***


CIAO A TUTTI ECCO UN NUOVO CAPITOLO FRESCO CON DOPPIO PUNTO DI VISTA... UN GRAZIE A InfatuazioneCronicaLetale E noe_princi89 PER I COMMENTI! PER InfatuazioneCronicaLetale (GRAZIE PER IL CONSIGLIO HAI RAGIONE, SOLO CHE NON VEDEVO L'ORA DI SCRIVERE QUELLA SCENA! ADESSO ANDRò UN PO' PIù PIANO E QUINDI MAGARI NON POSTERò TUTTI I GIORNI) GRAZIE E UN BACIO A TUTTI E MI RACCOMANDO RECENSITE! AH E NOE HO CORRETTO IL CAPITOLO LA VERITà GRAZIE! :D

Jacob’s POV
Cosa ho fatto? Sono andato a letto con una ragazzina di diciassette anni! Ok che ne dimostro venti, ma potrei essere suo padre! Però è così bella. La guardo mentre dorme rannicchiata tra le mie braccia. Il suo viso è cosi dolce e delicato, non avevo mai provato per nessuno quello che provo per lei, ovviamente esclusa Bella. Ormai sono più di sedici anni che non la vedo ne sento. All’inizio è stata veramente dura: sono rimasto lupo fino a due anni fa. Ma poi mi sono ripreso, e ora con Nelly è tutto diverso. Io la amo e non voglio lasciarla neanche per un attimo. Guardandola bene però assomiglia un po’ a Bella, vuol dire che non sono cambiato, che ho sempre gli stessi gusti! Ha detto che i suoi genitori sono un po’ speciali. Chissà cosa intende, che sono pazzi? Mah si vedrà. Ha detto non ci sono i suoi oggi, allora forse rimarrà con me tutto il giorno! Dove potrei portarla. Conosco tanti posti romantici, ma il migliore di tutti forse è La Push Beach al tramonto. Potremmo passarci la giornata e poi rimanere a vedere il calar del sole. È un posto non tanto affollato ultimamente così avremo più privacy. Vent'anni fa era una spiaggia popolatissima, ma adesso non ci va più nessuno. Si è una grande idea. La sento che si muove, forse si è svegliata.

Renesmee’s POV
Fa caldissimo, mi sembra di essere in un forno. Cerco di muovermi, ma mi accorgo di avere qualcuno accanto. Apro gli occhi e una luce fortissima mi costringe a richiuderli. La luce proviene dalla finestra, che ha le tende tirate. ma io le tiro sempre la sera le tende. Ad un tratto mi ricordo. Sono a casa di Jake. Apro un occhio solo stavolta e lo vedo lì che mi fissa. Il mio cuore comincia a battere all’impazzata, e le mie guance si tingono di un rosso vivo. Sono tra le sue braccia e lui mi sta cullando dolcemente.
“Buongiorno amore” mi dice con quella voce che mi fa perdere la testa. Visto che sono appena sveglia tutte le mie reazioni sono ritardate. Lo fisso e mi perdo totalmente nei suoi occhi. La sua bocca si apre in un sorriso che mi fa tremare le gambe e di sicuro se fossi in piedi, cadrei.
“Ciao” gli riesco a rispondere con la voce impastata dal sonno. Mi stringe di più a sé, si fa serio e sposta il suo sguardo sul soffitto.
“Che cos’hai?”gli chiedo preoccupata. Forse si era pentito di quello che aveva fatto la notte scorsa?
“Niente, è solo che è accaduto tutto così in fretta. Ci conosciamo da solo due mesi e guarda dove siamo già! Non dico che mi dispiaccia, anzi, però ho paura che tu creda che per me sia importante solo questo”. Non pensavo potesse essere più perfetto di come non fosse già, ma questa frase dice tutto. È dolce, si preoccupa per me, mi ama.
“Io non penso che per te sia importante solo questo, e non lo è neanche per me, però facendolo, abbiamo rafforzato ancora di più il nostro amore l’uno per l’altra”.
Torna a guardarmi e mi sorride. Mi avvicino a lui e premo le mie labbra sulle sue, questa volta, al contrario di ieri, delicatamente.
“ Senti vado io in bagno per primo, così intanto sistemo un po’!”. E dicendo questo sorride un po’ imbarazzato.
“Ok va bene, io così intanto mi sveglio un po’!” e gli sorrido. Mi bacia la fronte, scioglie l’abbraccio e si alza. È completamente nudo. Mi ero dimenticata di questo particolare, e anche io lo ero. Si siede sul bordo del letto, e si infila un paio di boxer. Si alza cammina fino al bagno e sorridendomi entra. Sento l’acqua della doccia aprirsi. Io mi stiracchio, prendo mutandine e reggiseno e me li infilo senza uscire dal lenzuolo. Fatto , mi alzo anch’io e mi infilo la sua camicia, che ha ancora il suo profumo. Una persona normale non so se lo sentirebbe, ma io sì. Apro la finestra per arieggiare la stanza. Tiro indietro il lenzuolo per far prendere aria anche al letto e, cosa vedo! Oddio! Proprio in mezzo al materasso c’è una macchia rossa, che capisco essere il mio sangue. Non sono più vergine! Per un attimo mi prende il panico, ma poi mi riprendo. Devo assolutamente cambiare le lenzuola, non voglio che Jacob le veda in quello stato.
Gli busso alla porta. “Si?” e sento interrompersi il flusso dell’acqua.
“Jake, dove tieni le lenzuola di ricambio, che sembra che tu dorma in queste lenzuola da anni?”
Non era vero, profumavano ancora di pulito, però dovevo trovare una scusa.
“Davvero? Puzzano? Le ho cambiate settimana scorsa! Comunque sono nel primo cassetto del comò sotto lo specchio”. 
“Ok grazie”
“Prego” riparte il getto di acqua.
Alla destra del letto c’è un grosso specchio, e sotto un comò antico. Apro il primo cassetto e ci trovo delle bellissime lenzuola ricamate bianche. Le prendo e di corsa tolgo il lenzuolo, il coprimaterasso e le federe. Rifaccio il letto di fretta e furia. Sento l’acqua spegnersi. Devo far sparire tutto prima che se ne accorga, ma dove? Si apre la porta e da dietro spunta un dio. Ha l’asciugamano attorno alla vita e i pettorali in bella mostra. È avvolto da una coltre si vapore che lo fa sembrare quasi irreale. Rimango attonita alla sua vista. Lui mi guarda  e mi sorride con aria interrogativa.
“Che stai facendo?”
“Ho rifatto il letto con le lenzuola pulite!” rispondo cercando di sembrare sicura di me.
“Ah ok grazie” sposta lo sguardo ai miei piedi e vede le lenzuola sporche.
“Dalle pure a me che le porto giù a lavare”. Oddio no devo portarle io.
“Nono figurati le porto io dimmi solo dove!”
“Ma no dai tu vai in bagno faccio io”.
“NO davvero!” non sembra convinto. Io le raccolgo da terra. Lui si avvicina e comincia a farmi il solletico. Incomincio a ridere, ma non devo mollare la presa.
Delle piccole lacrime mi rigano le guance, non ce la faccio più. Alla fine vince lui e riesce a strapparmele di mano. Mi bacia con dolcezza e scende. Io vado in bagno nella speranza che non se ne accorga. Mi faccio una doccia, mi asciugo ed esco. Sdraiato sul letto c’è il mio dio che mi attende. “Amore mio?”
“Si?” Dico io con aria innocente.
“Perché non me l’hai detto?” No mi ha scoperto!
“Detto cosa?” rimango vaga.
“Che da stanotte non sei più vergine, e anche di quella macchiolina sul lenzuolo?”
“Ehm quale macchiolina?” lui si alza di scatto, mi prende in braccio e mi butta sul letto. Mi bacia tanto ardentemente che ad un certo punto mi manca il fiato. Di colpo si ferma e mi fissa.
“Potevi dirmelo, lo sai che non ti avrei detto niente. Non devi vergognarti di me!”
“Ehm scusa” riesco a mormorare. E lui ritorna a coccolarmi e baciarmi teneramente.

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Capitolo 8
*** proposta ***


Ciao a tutti! ecco un altro capitolo. non è molto lungo,è un po' di passaggio,ma spero che vi piaccia. adesso sarò pi lenta a postare perchè voglio essere più dettagliata! voglio ringraziare meryj e mikelina per aver messo la mia storia tra i preferiti e aleinad93, eia, InfatuazioneCronicaLetale, noe_princi89, sinead e tice per averla messa tra le seguite. grazie anche ancora a InfatuazioneCronicaLetale e noe_princi89 per i commenti. grazie di incoraggiarmi. spero di non deludervi. baci recensite e fatemi sapere. anche consigli per migliorare. bacioni

 

Renesmee’s POV

Restiamo abbracciati per un po’, finchè la sua voce non rompe il silenzio.

“Amore?”

“Si?”

“Ieri hai detto che i tuoi non c’erano, ma non ci sono neanche oggi?”

“No non ci sono! Tornano domani i miei zii”.

“Ti andrebbe oggi, visto che è una bella giornata di andare in spiaggia?”

In spiaggia? Con il bel tempo? Il mio sogno!

“Si certo! Con te andrei in capo al mondo!”

Lui mi stringe di più a sé, mi sorride e mi bacia la fronte.

“Bene, ti accompagno a casa a prendere le tue cose, e poi andiamo a La-Push! Ci sei mai stata?”

“Ehm no, mai. Non vado spesso al mare.”

“Bene! Te la farò vedere io, è molto bella”.

“Ok. Senti, vado io a casa, così mi sistemo un attimo. Ci vediamo qui tra un’ora?”

“Va bene. Se preferisci così”. E le sue labbra si piegano in un gran sorriso.

Mi avvicino al suo viso e lo bacio. Poi mi sciolgo dal suo abbraccio e mi alzo. La camera è in ordine, se non calcoliamo i nostri vestiti per terra. Mi piego per raccoglierli, ma Jake mi prende per i fianchi, mi siede sul letto e comincia a raccogliere tutto lui. Accuratamente piega e mette in una borsa che mi porge con il sorriso.

“Grazie” e gli sorrido di rimando.

Tiro fuori dalla borsa il mio vestito.

“Jake, non è che ti potresti girare?” mi aveva già vista nuda, però così mi sembrava diverso, mi vergognavo.

“Certo amore mio, però sappi che non ti devi vergognare di me. Vado giù a prepararti la colazione”.

“Ok grazie. Ti amo”.

“Anch’io”. Con un passo lento esce dalla stanza e scende le scale. Io mi tolgo l’asciugamano di dosso, mi metto il reggiseno e le mutandine e sopra il vestito. Vado in bagno a rimettere al suo posto il salviettine e la mia immagine nello specchio mi fa spaventare. Ho dei capelli orribili, tutti arruffati. Che disastro! Prendo la spazzola e delicatamente comincio a sciogliere i nodi.

Ad operazione terminata poso la spazzola, chiudo le luci, prendo la borsa e scendo al piano di sotto.

Un profumo delizioso inonda la stanza. Non riesco a capire che cos’è: uova forse. Svolto l’angolo e ai fornelli c’è Jake. Indossa un paio di pantaloncini corti e il suo petto è nudo, coperto solo da un grembiule bianco. Appena mi vede si avvicina, mi cinge i fianchi con un braccio, e mi fa accomodare al tavolo. Davanti a me c’è una crèpe dall’aria molto invitante  e un succo di frutta. Normalmente la colazione che mi prepara la mia famiglia è molto più ricca, c’è un’ampia scelta, ma io preferisco questa solo perché l’ha preparata lui. Jacob si sfila il grembiule e lo posa su una sedia accuratamente piegato. Dopodichè si accomoda davanti a me.

“Dai mangia” mi dice. Io prendo la forchetta e stacco un pezzetto di crèpe. È squisita!

“Allora? Com’è?”

“è buonissima! Sei un grande cuoco!” e gli sorrido con la bocca ancora piena.

Rimane ad osservarmi mangiare per tutto il tempo.

“E tu? Non mangi?”

“L’ho già fatto mentre ti preparavi, così ora posso guardarti!” e le sue labbra si piegano in un sorriso che mi toglie il fiato. Appena ho finito lui sprepara.

“Ok allora io vado. Ci vediamo qui tra un’ora?”

“Va bene amore mio!”

Si avvicina a me e con entrambe la mani mi cinge i fianchi. Le sue labbra si avvicinano alle mie finchè non le toccano. A quel punto si muovono avide e vogliose, non lasciandomi quasi il tempo per respirare. Involontariamente alzo le braccia e incrocio le mie dita tra i suoi capelli. I nostri corpi ora si toccano e io mi alzo sulle punte per poterlo baciare meglio. Si stacca dalle mie labbra e comincia a mordicchiarmi il lobo dell’orecchio.

“Vai” mi sussurra. “Prima vai e prima torni, e fai in fretta, non vivo senza di te! Ti amo”

“Anche io” gli rispondo quasi sibilando. Prendo le mie cose e mi dirigo verso la porta. La apro, esco e salgo in macchina salutandolo con la mano.

In poco tempo sono a casa. Suona il telefono.

“pronto?”

“Pronto tesoro sono la mamma”

“Ah ciao mamma”

“Come va tutto bene a casa?”

“Si si benissimo” Dio se sapesse cosa ho fatto stanotte mi ucciderebbe!

“Bene sono contenta! Senti noi torniamo domani, mentre stasera verso le dieci tornano Rosalie ed Emmett. D’accordo?”

“Si certo! Ci sentiamo stasera?” cerco di chiudere in fretta, sto perdendo del tempo che potrei passare con Jake!

“Si va bene, ciao amore, ti saluta anche il papà”

“Ciao, salutamelo”. Chiudo il cellulare e mi precipito su per le scale.

Tiro fuori la mia borsa da spiaggia praticamente nuova, Alice aveva insistito per comprarmela, ma non l’avevo quasi mai usata, e ci metto dentro un telo da mare, un costume di ricambio, una crema solare  e gli occhiali da sole. Prendo l’altro costume, nuovo anche quello, e vado in bagno a mettermelo. È nero, con dei disegni fatti con le paiette e si annoda con dei fiocchetti dietro la schiena e sui fianchi. Sopra indosso un vestitino giallo acceso, giusto per il mare. Appena sono pronta corro in macchina, impaziente di rivederlo.

Jake è già in macchina che mi aspetta; parcheggio e salgo con lui.

“Ben arrivata, come stai bene, sei molto sexy!”

Le mie guance si accendono di rosso e il mio sguardo si abbassa.

La sua mando mi prende il mento avvicinando il mio volto al suo e mi bacia. Ogni volta è come fosse la prima. La testa mi gira, lo stomaco si annoda, tutto il mio corpo si riscalda e le ginocchia mi tremano. La sua lingua cerca la mia e insieme danzano. Quando lascia il mio mento mi sorride e mette in moto lasciandomi ancora frastonata.

 

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Capitolo 9
*** La-Push Beach ***


Ciao a tutti! Scusate se non ho postato ieri, ma non ce l'ho fatta. ecco a voi il capitolo, grazie a InfatuazioneCronicaLetale e noe_princi89 per i commenti. per chi non volesse leggerla, verso la fine c'è una scena un po', come dire, spinta. baci a tutti e spero che vi piaccia. recensite!

Renesmee's POV

Sulla strada ci fermiamo a mangiare qualcosa in un ristorante visto che ormai è l’una. Il posto è molto carino. L’edificio è in mattoni con un’ampia tettoia sul davanti, oltre la tettoia ci sono alcune aiuole con fiori e piante di ogni genere. Ci sediamo all’aperto e ordiniamo. Finito di pranzare Jake paga e ci rimettiamo in macchina.

La spiaggia di La-Push è stupenda, dalla strada sembra immensa. Non ci sono ombrelloni o sdraio, solo sabbia fine e qualche scoglio. Il mare sembra tranquillo, così potremo fare un tuffo. La macchina si ferma e io scendo con la mia borsa. Jake chiude l’auto e viene da me prendendomi a braccetto. È così dolce e premuroso con me, non credevo che l’amore potesse essere una cosa così bella. Appena affondo nella sabbia mi tolgo i sandali e lascio che i granelli si infilino tra le mie dita. Lo stesso fa Jacob. Stendiamo gli asciugamani e lui pianta un ombrellone che si è portato da casa.

“Vuoi che ti metta la crema?” gli chiedo.

“No io resisto al sole. Piuttosto vuoi che io la metta a te? Mi sembri una da scottature con quella pelle così delicata!”

In effetti non aveva tutti i torti. Non avevo mai provato a stare al sole ad abbronzarmi, forse non era il caso di rischiare.

“Sì grazie per favore”.

Io mi sfilo il vestito giallo, lo piego e lo ripongo nella borsa. Lui si sfila la maglietta e i pantaloni rimanendo in costume. Che bello che è, sembra un dio, ed è solo mio. Mi si avvicina, sfila il tubo di crema dalle mie dita, visto che io ero troppo incantata da lui per riuscire a darglielo, si mette un po’ di crema sulle mani e inizia a spalmarmi. Prima la schiena, poi le gambe, poi la pancia ed infine il viso.

“Ora che sei bella “incremata” perché non ci facciamo un tuffo?”

Cavoli non vedevo l’ora che me lo chiedesse.

“Certo”.

Mi prende per mano e poi con uno scatto mi carica in spalla.

“Noo, lasciami andare! Mettimi giù!” gli grido io. Lui continua a camminare verso l’acqua imperterrito. I suoi piedi ormai sono immersi.

“No ti prego non mi buttare”. Io mi dimenavo come fossi pazza, ma lui sembrava non fare sforzo.

Sento l’acqua sui polpacci. Ad un primo contatto sembra fredda, ma poi è piacevole. Lui è immerso fino a quasi la vita. Con un colpo di reni mi lancia in aria e io con un sonoro splash finisco in acqua. Il fondale è buio, però se guardo verso l’alto vedo i raggi del sole giocare con le increspature del mare. È una sensazione molto piacevole, non sento neanche il bisogno di riemergere. Non so per quanto sono rimasta ad osservarmi intorno, ma so solo che sopra di me ora c’è Jake che con aria preoccupata mi sta venendo a riprendere. Mi cinge i fianchi e mi porta in superficie.

“Ma sei impazzita? Perché non riemergevi? Mi hai fatto prendere un colpo!”

Non sapevo neanche io il perché, so solo che mi sentivo bene, che era bello stare là sotto. Tra l’altro avevo scoperto di avere una grande resistenza in apnea.

“non lo so scusa amore”.

Jacob comincia a schizzarmi e io rispondo. Gli salto sulle spalle e cerco di mandargli la testa sott’acqua, ma ovviamente lui è più forte. Rimaniamo in acqua per un sacco di tempo, quando usciamo il sole sta quasi per tramontare. Io sto battendo i denti e le mie dita sono tutte raggrinzite. Jake mi avvolge nell’asciugamano e mi abbraccia baciandomi la testa.

Ci sediamo sulla sabbia guardando il mare. Lo spettacolo che si presenta davanti ai miei occhi è magnifico. Il sole è sul mare e sembra quasi si stia sciogliendo diluendosi con l’acqua.

Jake mi mette un braccio attorno alle spalle e io poso la mia testa sul suo petto. Rimarrei in questa posizione per sempre, tra le braccia calde e protettive del mio ragazzo.  Nessuno dei due si muove fino a che il sole non  è stato completamente inghiottito dal mare.

“Ti porto a casa” mi dice Jacke.

Io non voglio lasciarlo, sono solo le otto, abbiamo ancora due ore prima che tonino i miei zii.

Così comincio a baciarlo appassionatamente, intreccio le mie dita tra i suoi capelli e lo faccio sdraiare sulla sabbia. Mi metto sopra di lui continuando a premere le mie labbra sulle sue. Il calore che provo su tutto il corpo è meraviglioso. Mi sembra di ardere dentro. Dalle sue labbra esce un gemito, sta provando piacere, e ciò mi spinge a proseguire. Le mie mani si sfilano dai suoi capelli scandendo fino al suo costume, ma non lasciando mai le sue labbra che si muovono avide sulle mie. Siamo soli sulla spiaggia , non c’è nessuno, e visto che il sole è tramontato è anche molto buio. Jake si rimette seduto e io sono seduta su di lui con le gambe intrecciate alla sua schiena. Le sue dita mi toccano la schiena e mi slacciano il sopra del costume. Con molta rapidità il mio ragazzo mi sdraia sulla sabbia e mi sfila le mutandine. Lo stesso faccio io con lui. Tutto questo avviene senza che le nostre labbra si lascino mai. Lentamente incrocio le mie gambe al suo bacino e per la seconda volta lui si unisce a me. È molto più piacevole della prima, perché questa volta non c’è il dolore. Il suo bacino diventa violento sul mio e allora un gemito esce dalle mie labbra. Jake non riesce a contenersi e diventa talmente passionale che io continuo a emettere gemiti e grida. Mi avvicino al suo orecchio e gli sussurro: “Jake, vacci un po’ più piano” lui si stacca da me e mi sussurra “scusa”.

Ma io non voglio che smetta, così mi butto su di lui che poco prima si era sdraiato a fianco a me e di nuovo ci uniamo. Questa volta anche io divento più passionale perché lo voglio, voglio che sia mio, ho paura di poterlo perdere. I nostri gemiti sono coperti dall’infrangersi del mare sulla sabbia. Continuiamo per quasi un’ora, e io provo una sensazione stupenda. Jake comincia ad ansimare e io a gemere sempre di più, fino a che lui si stacca da me e io lo lascio fare stremata. Ci rivestiamo e saliamo in macchina in silenzio. Che abbia esagerato?

“Non pensavo avessi tanta resistenza!” mi dice lui.

“Sinceramente neanche io!” scoppiamo a ridere. Alle nove e mezza sono a casa sua dove ho lasciato la macchina.

“Ciao Nelly, buona notte”

“Ciao Jake, notte anche a te”. E lui mi congeda con un casto bacio sulle labbra.

Nel tragitto fino a casa penso a quanto sono stati belli quei due giorni con lui e spero ce ne siano molti altri!

 

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Capitolo 10
*** Che stavano facendo? ***


ecco un nuovo capitolo, gzie a tutti per i commenti bacioni

Renesmee’s POV

“Nessie, Nessie sveglia”.

Chi mi chiamava? Voglio dormire!

“mmm chi è?” dico con voce assonnata.

“Sono zia Rosalie”. Che sonno, voglio dormire. Apro un occhio e vedo mia zia in tutto il suo splendore seduta sul mio letto. Un raggio di luce filtra dalla finestra e le illumina il volto che scintilla come fosse incastonato di diamanti.

“Buongiorno zia”

“Buongiorno dormigliona sono già le undici e mezza. Mamma, papà e gli altri saranno qui a momenti, hanno anticipato il ritorno perché gli mancavi troppo!”

O no cavoli, il mio tempo con Jake sarebbe diminuito drasticamente.

“Ok, mi alzo adesso”.

“Va bene ci vediamo giù!”

Mi alzo e vado in bagno. Mi tolgo il pigiama e mi infilo nella doccia. Appena uscita mi avvolgo nell’accappatoio e vorrei ci fosse Jacob che mi abbraccia nella sua stretta calda e rassicurante.

Apro l’armadio e noto che ultimamente ho pochi vestiti, dovrò informare zia Alice! Ne prendo uno azzurro cielo e lo indosso sopra l’intimo. Torno in bagno ad asciugarmi i capelli e pettinarli. Toc toc, bussano alla porta.

“Avanti”.

Entra una figura in bagno, è mio nonno seguito a ruota da mia nonna e i miei due zii Alice e Jasper.

“Ciao Nessie!” mi dicono in coro. Esco dal bagno e li abbraccio uno per uno.

Mi hanno portato un sacco di regali, neanche fosse Natale!

Nonna Esme mi ha regalato una borsa stupenda Loius Vouitton con le mie iniziali in un angolo, mio nonno Carlisle un set enorme di trucchi, che ovviamente avrà scelto la nonna, zio Jasper un paio di bellissimi orecchini di diamanti a forma di cuore e zia Alice mi ha rifatto il guardaroba. Giusto in tempo. Ringrazio tutti ed inizio a sistemare i vestiti nuovi  nell’armadio quasi vuoto. A compito finito scendo e ci sono ad aspettarmi i miei genitori che sono appena arrivati.

“Ciao amore!” mi dice mia madre mente mi abbraccia.

“Come stai scricciolo” prosegue mio padre scompigliandomi i capelli.

“Ciao, benissimo voi? Divertiti?”

“Si ma ci mancavi” dice mio padre.

Dal ritorno dei miei passano mesi e io e Jacob continuiamo a vederci, a stare insieme e insomma a fare altro. Non l’ho ancora presentato alla mia famiglia, ma voglio farlo. Voglio che la cosa diventi seria. Così organizzo il tutto per questa Domenica.

Mi alzo presto per andare da Jacob e informarlo, cosicché si prepari psicologicamente. Esco di casa attorno alle nove. Comincia a fare più freddo perché ormai siamo a settembre inoltrato! Prendo la macchina ed in un batter d’occhio sono a casa sua. Suono ma nessuno risponde. Prendo la borsa e tiro fuori le chiavi, che lui aveva fatto fare per me in caso di bisogno. Entro e sento l’acqua della doccia al piano di sopra scorrere. Capisco che non mi ha sento per quello. Mi tolgo il giubbotto e appoggio la borsa nell’ingresso e lentamente salgo. Davanti alla porta del bagno tolgo anche le scarpe per non fare rumore. Apro e molto lentamente mi avvicino alla doccia, lui ignaro continua a far scorrere l’acqua. Di colpo apro la tenda  e lui fa un salto per lo spavento.

“Ma sei impazzita!” in tutto questo non mi ero accorta,  non avevo pensato che era nudo!

“scusa!” e intanto scoppio a ridere. Lui per vendicarsi mi prende vestita come sono e mi tira sotto la doccia. Il getto dell’acqua mi inzuppa e il mio vestito aderisce sempre di più a me.

“Tu sei impazzito!” gli dico.

All’improvviso mi bacia e mi spoglia. NO! non adesso dobbiamo andare a casa mia, devo presentargli i miei! Ma io non riesco a oppormi, sotto il getto della doccia ci ritroviamo nudi. Gli salto in braccio e lentamente si unisce a me. La passione come sempre si impadronisce del mio corpo che non risponde più delle sue azioni. Mi spinge contro le piastrelle della doccia e io mi ritrovo imprigionata tra lui e il muro. Inizio ad emettere un gemito, poi un altro. Lui chiude l’acqua si stacca da me e mi copre con un asciugamano. Esce dal bagno, mi butta sul suo letto e poi si poggia sopra di me. I nostri corpi si uniscono ancora. La sensazione che provo quando lui entra dentro di me è speciale.

Jacob’s POV

Non so quante volte ci eravamo unti, ma per me era sempre come la prima. Io non ero mai stato con nessuna ragazza, e questa mi faceva girare la testa. Ogni volta che la vedevo provavo il desiderio di saltarle addosso e la volevo sempre felice. Mentre le gemeva io ansimavo e gemevo a mia volta. Era molto passionale e sexy a letto. Mi dava sensazioni spettacolari! “Amore” mi dice. “Si? Le rispondo “Ti amo” . “Anch’io” le dico. Lei prosegue sempre più passionale e io sono in paradiso. I nostri corpi si staccano e si uniscono ancora e ancora e ancora finchè…

Renesmee’s POV

finchè io non sento suonare il mio cellulare giù nella borsa. Sensi sviluppati. Velocemente mi stacco da lui che rimane scioccato, corro giù e “Pronto!”

“Amore, sono la mamma, dove sei?”

“Ciao mamma, sono a casa del mio ragazzo, si sta preparando per venire a conoscervi.” Intanto Jake scende le scale e si avvicina a me. Siamo ancora entrambi nudi e la sua vicinanza non mi permette di pensare.

“Ah ho capito, allora vi aspettiamo con ansia”

“Va bene a dopo”

Chiudo il telefono.

“Quando pensavi di dirmi che dovevo venire a casa tua?”

Io lo guardo con fare innocente. Lui mi bacia e mi porta di sopra in braccio. Vorrei di nuovo continuare da dove avevamo smesso, ma non si poteva!

Asciugo i miei vestiti con il phon e quando siamo pronti saliamo in macchina pronti per la prova di fuoco. Conoscere la mia famiglia.

“Jake, ti posso chiedere una cosa?”

“Tutto amore!”

“Quando sei a casa mia cerca di non pensare a noi due a letto o io nuda o cose del genere ok?” non potevo dire ai miei che non ero più vergine e se Jake avesse pensato a noi a letto certo mio padre avrebbe saputo!

“Perché?”

“ti spiegherò presto!”

Appena a casa mia scendemmo dalla macchina. Entrai per prima per assicurarmi che tutto andasse bene. Vedo la mia famiglia schierata davanti alla porta e tutti mi accolgono con il sorriso.

Entro e dico. “Mamma, papà, zii, nonni, lui è Jacob”.

Il mio dio entra e poi tutto accade in un attimo. Vedo l’espressione di tutti mutare e Jake mettersi sulla difensiva. I miei emettono ringhi e mostrano i denti. Ma cosa stanno facendo!

“MAMMA! Cosa fate!?”

Nessuno rispose finchè io non decido di mettermi in mezzo.

“Mi spiegate che succede”.

“Jake ti avevo detto di non tornare mai più!” dice mia madre. Si conoscevano! Lo conosceva! E perché non doveva tornare.

“Io non sapevo fosse tua figlia!” risponde Jake con cattiveria.

“qualcuno mi vuole spiegare” dico io alterata.

“Bella Renesmee ha ragione, dobbiamo spiegarle, ha il diritto di sapere!” dice mio nonno. Finalmente!

Ci sediamo tutti attorno ad un tavolo e mamma comincia a spiegare.

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Capitolo 11
*** Spiegazioni ***


ciao a tutti eccovi un altro capitolo! chissà cosa succederà adesso... :D un grazie sempre a noe_princi89 e InfatuazioneCronicaLetale per i commenti... spero di non deludervi... recensite!  :D

Bella’s POV

Non ci potevo credere, con tutti i ragazzi che ci sono a questo mondo, proprio di Jacob doveva innamorarsi. Come faccio a spiegarle, ci starà male, e di sicuro non lo lascerà mai perdere. Come mai Jake non è invecchiato? Che sia rimasto lupo per molto tempo? Mah. Comunque devo trovare le parole adatte. Tutti mi stanno guardando, dallo sguardo di Edward capisco che è preoccupato quanto me. Faccio un respiro profondo, che non mi serve a nulla, e comincio:

“Allora devi sapere tesoro, che molti anni fa, quando tu non eri ancora nata ed io e papà non stavamo ancora insieme, ho conosciuto Jacob. Siamo diventati grandi amici e lo siamo rimasti anche dopo che io mi mettessi con tuo padre. Ma tutto cambiò quando Jake cominciò a volere che la nostra diventasse qualcosa di più di un’amicizia. Così io gli dissi che non volevo, che io volevo stare solo con Edward, e che se avessi dovuto scegliere avrei scelto di sicuro tuo papà. Lui per la paura di perdermi accettò, ma provava ancora qualcosa per me”. Jake si avvicina a Reneesme e le stringe la mano. Dal petto di Edward esce un ringhio, ma lei le fa segno con la mano per dire che va tutto bene e poggia la testa sulla spalla di lui.

“Ma allora è mia madre la ragazza che dicevi? Quella che non ti ha donato il suo cuore?” Chiede Nessie al suo “ragazzo”.

“Si, mi dispiace”. Mia figlia mi fece segno di proseguire.

“quando poi sei nata tu, ed è stata davvero dura, Jacob veniva tutti i giorni per stare con te ed ha cominciato a diventare seccante. Allora io ho deciso di cacciarlo e gli ho detto di stare alla larga dalla nostra famiglia”. Jake abbraccia forte Renesmee, che è molto confusa.

“Bella, però c’era una condizione”. Mi dice lui.

“Ma era se lei ti avesse cercato!” gli rispondo contrariata.

“Qual è la condizione?” chiede Nessie. Prendo un respiro e scelgo le parole adatte.

“io gli avevo promesso che se tu avessi chiesto mai di lui, noi te ne avremmo parlato, e se avessi scelto di conoscerlo ti avremmo lasciata libera”.

“Beh mamma, io ho deciso, voglio stare con lui. Lo amo, e non voglio perderlo.”

“Ma sei impazzita! Lui ha il doppio dei tuoi anni, anche se non li dimostra!”

“non mi importa. Anche lui mi ama e se vuoi la mia felicità, devi lasciarmi decidere”

“Amore mio pensaci bene, la mamma dice solo ciò che è bene per te” dice Edward aiutandomi.

“No io non lo lascio solo perché tra voi c’è un piccolo diverbio, o solo perché lui in realtà ha più anni di me, dopotutto anche tu papà hai tantissimi anni più della mamma”.

Ci ha spiazzato. Non so più cosa dire. Mentalmente cerco una soluzione.

“Amore senti, vai con la nonna di sopra, cosicché noi possiamo parlare con Jacob e riappacificarci”. Non era il mio intento, però volevo che lei se ne andasse per far ragionare Jake.

“No io sto con lui!” mi risponde.

“No amore, vai. Davvero stai tranquilla.” Le dice il suo ragazzo. Lei senza indugiare gli bacia le labbra e sale le scale. Vedere la mia bambina baciare Jake è un colpo per me.

Rimasti solo io, Edward e Jacob, cerchiamo di ragionare.

“Jake, tu non hai pensato potesse essere mia figlia? Di Reneeseme non ce ne sono tante!”

“lei non si è presentata con quel nome, ma come Nelly! Non so il perché. Bella senti mi dispiace, non volevo. Io vorrei restare con tua figlia, perché la amo, ma se a voi non sta bene, io me ne vado.”

Quelle parole mi stupiscono. Non pensavo sarebbe stato così facile.

“Si Jake, per noi è un problema. Magari sparisci per un po’ e se proprio lei non ti dimentica, ti chiameremo.” Non so se l’avrei fatto. Jacob si alza, mi abbraccia come quando l’avevo cacciato anni fa e esce dalla porta. Cosa avrei detto a Reneesme?

Jacob’s POV

Me ne ero andato. Non ci posso credere. Io amo Nelly cioè Renesmee, ma non posso rovinarle la vita. Il rapporto con i suoi genitori si complicherebbe troppo. Sto già male al pensiero di non poterla più vedere, abbracciare, toccare. Quel pomeriggio avevo ricevuto un colpo durissimo. Quando avevo visto Bella dietro la porta dopo tanto tempo, mi ero sentito svenire. L’avevo amata, ma adesso l’amore per sua figlia era più grande. L’avevo lasciata senza nemmeno salutarla. Devo partire. Andarmene. Sento un liquido caldo sulla faccia. Lacrime. Sto piangendo, non mi era mai successo prima. Lacrimoni grossi mi solcano il viso. Sono a casa. Salgo al piano di sopra, e c’è ancora il suo profumo nell’aria. Prendo una borsa e ci ficco dentro tutto quello che riesco. Sul letto c’è un nastro azzurro, il suo. Lo prendo e me lo lego al polso, l’unico suo ricordo che mi permetterà di sapere che lei è esistita veramente. Esco, chiudo la casa e salgo in macchina guidando senza una meta, sapendo di dovermene andare da lì al più presto.

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Capitolo 12
*** C'è qualcuno in casa! ***


Ciao a tutti. Grazie mille per le recensioni a InfatuazioneCronicaLetale  e a noe_princi89 grazie a quelli che hanno messo la mia storatra i preferiti : noe_princi89, meryj, mikelina,gioiacullen, gotica, lallina_89 e a quelliche l'hanno messa tra le seguite: aleinad93, eia, goiacullen, InfatuazioneCronicaLetale, Pissy_95, sinead, sophia90 e tice. grazie per tutto. ecco un nuovo capitolo. eccovi anche una foto di Renesmee per vedere com'è da cresciuta: http://images2.fanpop.com/images/photos/6900000/bella-as-renesmee-cullen-bella-thorne-6986219-349-456.jpg baci a tutti

 

Renesmee’s POV

Ero in camera mia in ansia. Non sapevo cosa succedeva giù nonostante il mio superudito. Ad un tratto sento bussare.

“Avanti” è mia madre, che entra con un passo delicatissimo.

“Ciao amore” cosa voleva? Dov’è Jake?

“Dov’è lui?”

“Se n’è andato, mi dispiace” cosa? Come se ne è andato. Mi alzo in piedi e afferro il cellulare, compongo il suo numero. Aspetto ma non mi risponde. Cosa gli avevano detto?

“Cosa gli hai detto? Perché l’hai cacciato!” dico io tra le lacrime e furiosa.

“Amore se n’è andato lui, ha detto che ora che sa chi sei è tutto diverso, mi dispiace”

Nooo perché a me.

“Vattene, vattene, lasciami stare, lasciami sola” le urlo tra le lacrime che mi offuscano la vista.

Lei senza dire niente se ne va lasciandomi sola con la mia tristezza.

Perché se n’era andato? Perché l’aveva fatto? Mi amava, me l’aveva detto. Continuo a chiamarlo, ma non risponde. Io sono parte di lui, lui è parte di me. Che lui sia ancora innamorato di mia madre? No è impossibile, mi ha detto che io ero migliore. Mi mancano i suoi occhi, il suo sguardo, le sue braccia calde, la sua stretta protettiva, il suo respiro caldo sul mio viso, le sue labbra, il suo corpo, lui.  Piango, tutta la notte, rimango in uno stato di depressione totale per dei mesi, tanto che i miei vorrebbero chiamare uno psicologo, ma io glielo impedisco. Sono distrutta, uno psicologo non farebbe che peggiorare le cose. Tutta la mia famiglia è preoccupatissima per me, che non mangiavo, non reagivo. Mia madre ha persino cercato Jake per molte volte assieme a mio padre, ma lui si ostinava a non rispondere. Mentre all’inizio ero furiosa con loro, ora mi stavano aiutando, pur sempre contro la loro volontà. Non volevo più andare a scuola, ma tutte le mattine mi ci trascinavano on la forza,e per quanto mi opponessi non potevo competere con sei vampiri.per mesi penso a cosa può averlo fatto scappare da me, ma un giorno di punto in bianco decido di dimenticarlo, cercando di tenermi dentro tutto, non sopporto di veder soffrire la mia famiglia a causa mia. Con loro voglio far finta di niente. Poi quando sarò sola, mi sfogheò. E così rincomincio a vivere. Mancano quindici giorni a Natale e fa molto freddo fuori. Dei soffici fiocchi di neve si posano sul terreno imbiancando tutto il paesaggio. Aprendo la finestra vengo accecata dal riverbero del bianco. La neve mi mette di buonumore, ma io sto male. Ho la nausea, in fondo penso ancora a lui. Mi alzo e vado in bagno e all’improvviso vomito. Non pensavo che l’amore potesse fare queste cose. Mi cade l’occhio sull’armadietto sotto il lavandino e cosa vedo. Oh merda! Oh cazzo! Sarà lo stress! Due mesi e mezzo senza ciclo! Non può essere, non posso essere incinta! Si che posso! Perché tutte le volte che sono andata a letto con Jake non abbiamo usato il preservativo! Ommioddio! E ora che faccio? Come lo dico agli altri? Un figlio? Io? Con Jake che non mi ama? Ripenso a quando abbiamo fatto l’amore in spiaggia al tramonto, a quanto è stato bello, a quanto è stato romantico. Ma sicuramente mio figlio è stato concepito dopo. Ma quando? Nella doccia! Si! Quel giorno quando ho scoperto tutto, quando mi ha lasciata. La passione lo aveva invaso,  e anche me e mi ero lasciata prendere. Maledetto quel giorno. Decido di non dire niente ai miei. Almeno per un po’! non posso dirlo. Almeno per ora, poi se ne accorgeranno, ma magari me ne andrò prima che notino qualcosa. No non posso lasciarli. Sono la ma famiglia, capiranno. Cosa capiranno? Pensano che io non sappia quasi come si fanno dei figli! Aspetterò e vedrò.

Edward’s POV

“Bella?”

“Si amore?”

“Lo sai che a parte Renesmee siamo solo?” volevo giocare, volevo che fosse mia. Da quando Jacob se ne era andate e mia figlia era caduta in depressione, Bella si rifiutava di fare l’amore. Era sempre con lei, pronta ad aiutarla, aveva persino cercato di ricontattare Jacob per farlo tornare, ma lui non aveva risposto alle chiamate. Era sempre a disposizione di nostra figlia 24 ore su 24 considerando che non dormiva. Nessie era come Bella da umana, quando qualcosa la turbava, faceva degli incubi e gridava la notte.

“Amore!!!” mi dice con tono seccato. Ma non ho intenzione di lasciar perdere. Mi avvicino a lei e le bacio il collo. Poi il mento ed infine poggio le mie labbra marmoree contro le sue. Lei si lascia andare e mi salta in braccio. Cogliendo la palla al balzo salgo fino in camera e chiudo la porta. In un attimo siamo nudi sul letto e lentamente lei si unisce a me. Le nostre labbra si muovono focose le une contro le altre. I nostri bacini sono violenti l’uno contro l’altro, ma i nostri cuori purtroppo non battono. Sento solo il cuore di Reneesme nell’altra stanza e … un altro cuore… c’è qualcuno in casa! Di scatto mi stacco da Bella, che rimane spaesata. Splendida come sempre nuda sdraiata sul letto.

“Che fai?” in un baleno siamo entrambi vestiti.

“C’è un umano in casa oltre a nostra figlia”  lei si mette in ascolto.

“Hai ragione, sento due cuori” lentamente seguiamo il battito a noi sconosciuto. Proviene dalla camera di Nessie. Sarà con qualcuno. Busso.

“Avanti” apro la porta, ma è sola.

“Nessie, c’è qualcuno qui?”

“no papà perché?” mi chiede dubbiosa. Eppure io sento due cuori e anche Bella me lo ha confermato. Bella si avvicina a sua figlia e si mette in ascolto. Di colpo si irrigidisce.

“Che hai Bella?”. Lei guarda Renesmee.

“Amore, c’è qualcosa che devi dirmi?” dice con voce tremante a nostra figlia che impallidisce. Io non capisco.”Che succede Bella?” le chiedo preoccupato. Intanto l’altro cuore continua a battere, incessante. “Niente Edward, lasciami parlare con lei” mi risponde.

Faccio per uscire, ma mia figlia mi chama. “Papà rimani anche tu, è giusto che entrambi sappiate”.

Quelle parole mi fanno irrigidire, cos’è successo? “Va bene parla amore” dice Bella.

“Sono incinta, aspetto un bambino”

Cosa? La mia piccola, la mia Nessie incinta. Non so che fare. Se avessi un cuore che batte, sarebbe fermo. Mia figlia incinta. Mia figlia a letto con quel Jacob. Non ci devo pensare. E poi come ho fatto a non accorgermene. È vero passava molto tempo fuori casa, però nessuno aveva mai sospettato.

“è di Jake?” le domanda Bella.

“Si mamma, mi dispiace” e scoppia a piagere. Sia io che mia moglie la consoliamo e l’abbracciamo, io vorrei uccidere Jacob, ma lei lo ama e questo la renderebbe solo triste. Rimaniamo lì abbracciati per ore, a confortare nostra figlia che piange e si accarezza il grembo. Ecco cos’era quel battito, il cuore di mio nipote, o della mia nipotina.

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Capitolo 13
*** Perchè lei? ***


Ciao a tutti ecco un altro capitolo con doppio POV spero che vi piaccia. grazie a InfatuazioneCronicaLetale e a noe_princi89 per i commenti a tutti quelli che seguono la mia story. commentate! baci 

Renesmee’s POV

Non pensavo che i miei la prendessero così bene, non mi avevano detto niente, ma solo confortata. Così come il resto della mia famiglia. Sono molto fortunata ad avere loro, ma io voglio Jacob.

Toc toc chi bussa alla porta? “Avanti”

“Ciao tesoro” è mia zia Alice.

“Ciao Alice” le dico io che sono a letto ancora mezza addormentata.

“Senti Nessie perché oggi pomeriggio non vieni a fare shopping con me? Compriamo un po’ di cose per te quando la tua pancia si farà più grande? Che ne dici?”

Oddio non potevo reggere un pomeriggio del genere, ma guardando la sua faccia sembra talmente entusiasta che non riesco a dirle di no.

“Ok ci sto”. Lei si mette a saltellare per tutta la stanza.

“Grazie grazie” continua a ripetermi.

“Prego prego, però ora esci per favore che mi vesto?”

“Oh certo a dopo”. Mi alzo e vado in bagno, non mi guardo neanche allo specchio, perché tanto so già di essere ridotta uno schifo. Mi faccio una doccia calda veloce, anche se con il freddo che fa preferirei starci sotto per ore. Mi asciugo e vado a cercare nell’armadio qualcosa da mettere. La pancia si comincia ad intravedere, così metto un paio di jeans, un maglietta e una felpa un po’ larga. Appena sono pronta scendo. Faccio colazione e m infilo le scarpe pronta a uscire con la zia.

“Allora pronta?” mi chiede lei visibilmente eccitata.

“Certo! Prontissima” le rispondo senza tanto entusiasmo.

Saliamo sulla sua Porche gialla e ci dirigiamo in città. Passiamo tutto il pomeriggio a svaligiare negozi, le commesse sperano di non vederci tornare ma più talmente mia zia le ha messe in difficoltà. Ormai è sera, sono le sette.

“Ti va di fermarti a mangiare qualcosa?”

“Va bene”. Ci dirigiamo in un ristorante poco lontano da dove eravamo ed entriamo. È un ristorante di lusso, si capisce subito. Il cameriere ci porta in una sala bianca e ampissima molto illuminata. Al centro della sala c’è una pista da ballo con un pianoforte e tutto intorno dei tavoli apparecchiati con gli stessi colori del resto della sala. Ci accomodiamo in un tavolino abbastanza appartato, perché mia zia non vuole far notare che lei non mangia.

“Zia io vado in bagno ti dispiace?”

“No certo vai pure se ti serve aiuto chiama”

“Ok grazie” le dico mentre le mi sorride. Chiedo ad un cameriere che mi dirige fino a servizi. Appena ho finito mi lavo le mani. C’è un silenzio in questo posto che mi mette ansia. Mi asciugo le mani e faccio per uscire quando sento una voce. È Jacob lo riconoscerei tra mille.

“Nelly” mi volto ma non lo vedo. La voce sembra provenire da fuori la finestra.

“Nelly” mi catapulto fuori dal ristorante ma non lo trovo, eppure sento la sua voce. È buio, fa freddo e non lo vedo. “Nelly” sento ancora. Vedo una figura, ma non gli assomiglia.

“Ciao Renesmee” mi dice una voce mai sentita prima.

“Chi sei?” gli domando.

“Non mi conosci, ma io conosco bene te”. Dice con una voce molto soave e sensuale. Una voce che poteva appartenere solo ad un vampiro.

“Chi sei e perché ho sentito la voce del mio ragazzo prima ed invece ci sei tu?”

“Se ci tieni proprio a sapere chi sono te lo dico, ma non ti chiarirà le idee. Sono Aro, il capo dei Volturi, ma probabilmente non sai chi sono, ma posso dirti che sono il capo di tutti i vampiri. E la voce che sentivi ero io che ho fatto partire questo per attirarti qui.” E mi mostra un registratore che fa partire, con la voce di Jake mentre mi chiama.

“Cosa vuoi da me?” gli chiedo spaventata.

“Vorrei che tu venissi con me in Italia, poi quando saremo là ti spiegherò meglio”. Mi dice con molta calma.

Io ho una paura terribile cosa posso fare? Riesco a correre e a chiamare Alice? Perché non ci sente? Mi volto e cerco di rientrare nel ristorante, ma due vampiri mi bloccano e mi tappano la bocca.

“non volevo fare così, ma tu non mi lasci scelta”. Mi dice lui. E in un attimo la vista mi si offusca

“Alice aiuto” riesco a dire con un filo di voce, ma forse non mi sentono nemmeno loro e cado addormentata.

Alice’s POV

Ma quanto ci mette Nessie. È via da più di un quarto d’ora! Mi sembra di sentire un lontanissimo Alice aiuto, ma non credo sia lei è una voce troppo bassa.

Comunque vado a controllare. In bagno non c’è, ma dove è finita. Comincio a preoccuparmi. La cerco dappertutto, ma non c’è. Esco dal ristorante e sento il suo odore. Se n’è andata, ma perché? C’è un altro odore, lo riconoscerei tra mille… Aro. L’ha rapita! Ommiddio no non ma nipote! Perché? Chiamo subito Edward.

“Pronto?”

“Edward!”

“Dimmi Alice, che hai?”

“Renesmee è sparita, non la trovo, e sento l’odore di Aro. Ho paura” se potessi versare lacrime ora lo fare.

“Come sparita? Aro? Nooooo!” sento un urlo di dolore di Bella dall’altra parte.

“Dove sei?”

“Sono al ristorante Gold”.

“Arriviamo subito”

In meno di dieci minuti sono qui. Bella è sconvolta.

“Perché? Perché lei?”continua a ripetere, ma non sappiamo cosa dirle. La cerchiamo tutta la notte, ma se l’hanno rapita  Volturi sicuramente a quest’ ora sarà già in Italia. Torniamo a casa e chiediamo aiuto a Carlisle, sicuramente lui ha una soluzione.

“Ragazzi, non dobbiamo fare altro che aspettare che i Volturi ci contattino, perché andando là rischiamo che facciano del male alla piccola e a noi. Ora scrivo ad Aro per chiedere da amico perché lo ha fatto e poi non ci resta che attendere”.

 

 

Renesmee’s POV

Non pensavo che i miei la prendessero così bene, non mi avevano detto niente, ma solo confortata. Così come il resto della mia famiglia. Sono molto fortunata ad avere loro, ma io voglio Jacob.

Toc toc chi bussa alla porta? “Avanti”

“Ciao tesoro” è mia zia Alice.

“Ciao Alice” le dico io che sono a letto ancora mezza addormentata.

“Senti Nessie perché oggi pomeriggio non vieni a fare shopping con me? Compriamo un po’ di cose per te quando la tua pancia si farà più grande? Che ne dici?”

Oddio non potevo reggere un pomeriggio del genere, ma guardando la sua faccia sembra talmente entusiasta che non riesco a dirle di no.

“Ok ci sto”. Lei si mette a saltellare per tutta la stanza.

“Grazie grazie” continua a ripetermi.

“Prego prego, però ora esci per favore che mi vesto?”

“Oh certo a dopo”. Mi alzo e vado in bagno, non mi guardo neanche allo specchio, perché tanto so già di essere ridotta uno schifo. Mi faccio una doccia calda veloce, anche se con il freddo che fa preferirei starci sotto per ore. Mi asciugo e vado a cercare nell’armadio qualcosa da mettere. La pancia si comincia ad intravedere, così metto un paio di jeans, un maglietta e una felpa un po’ larga. Appena sono pronta scendo. Faccio colazione e m infilo le scarpe pronta a uscire con la zia.

“Allora pronta?” mi chiede lei visibilmente eccitata.

“Certo! Prontissima” le rispondo senza tanto entusiasmo.

Saliamo sulla sua Porche gialla e ci dirigiamo in città. Passiamo tutto il pomeriggio a svaligiare negozi, le commesse sperano di non vederci tornare ma più talmente mia zia le ha messe in difficoltà. Ormai è sera, sono le sette.

“Ti va di fermarti a mangiare qualcosa?”

“Va bene”. Ci dirigiamo in un ristorante poco lontano da dove eravamo ed entriamo. È un ristorante di lusso, si capisce subito. Il cameriere ci porta in una sala bianca e ampissima molto illuminata. Al centro della sala c’è una pista da ballo con un pianoforte e tutto intorno dei tavoli apparecchiati con gli stessi colori del resto della sala. Ci accomodiamo in un tavolino abbastanza appartato, perché mia zia non vuole far notare che lei non mangia.

“Zia io vado in bagno ti dispiace?”

“No certo vai pure se ti serve aiuto chiama”

“Ok grazie” le dico mentre le mi sorride. Chiedo ad un cameriere che mi dirige fino a servizi. Appena ho finito mi lavo le mani. C’è un silenzio in questo posto che mi mette ansia. Mi asciugo le mani e faccio per uscire quando sento una voce. È Jacob lo riconoscerei tra mille.

“Nelly” mi volto ma non lo vedo. La voce sembra provenire da fuori la finestra.

“Nelly” mi catapulto fuori dal ristorante ma non lo trovo, eppure sento la sua voce. È buio, fa freddo e non lo vedo. “Nelly” sento ancora. Vedo una figura, ma non gli assomiglia.

“Ciao Renesmee” mi dice una voce mai sentita prima.

“Chi sei?” gli domando.

“Non mi conosci, ma io conosco bene te”. Dice con una voce molto soave e sensuale. Una voce che poteva appartenere solo ad un vampiro.

“Chi sei e perché ho sentito la voce del mio ragazzo prima ed invece ci sei tu?”

“Se ci tieni proprio a sapere chi sono te lo dico, ma non ti chiarirà le idee. Sono Aro, il capo dei Volturi, ma probabilmente non sai chi sono, ma posso dirti che sono il capo di tutti i vampiri. E la voce che sentivi ero io che ho fatto partire questo per attirarti qui.” E mi mostra un registratore che fa partire, con la voce di Jake mentre mi chiama.

“Cosa vuoi da me?” gli chiedo spaventata.

“Vorrei che tu venissi con me in Italia, poi quando saremo là ti spiegherò meglio”. Mi dice con molta calma.

Io ho una paura terribile cosa posso fare? Riesco a correre e a chiamare Alice? Perché non ci sente? Mi volto e cerco di rientrare nel ristorante, ma due vampiri mi bloccano e mi tappano la bocca.

“non volevo fare così, ma tu non mi lasci scelta”. Mi dice lui. E in un attimo la vista mi si offusca

“Alice aiuto” riesco a dire con un filo di voce, ma forse non mi sentono nemmeno loro e cado addormentata.

Alice’s POV

Ma quanto ci mette Nessie. È via da più di un quarto d’ora! Mi sembra di sentire un lontanissimo Alice aiuto, ma non credo sia lei è una voce troppo bassa.

Comunque vado a controllare. In bagno non c’è, ma dove è finita. Comincio a preoccuparmi. La cerco dappertutto, ma non c’è. Esco dal ristorante e sento il suo odore. Se n’è andata, ma perché? C’è un altro odore, lo riconoscerei tra mille… Aro. L’ha rapita! Ommiddio no non ma nipote! Perché? Chiamo subito Edward.

“Pronto?”

“Edward!”

“Dimmi Alice, che hai?”

“Renesmee è sparita, non la trovo, e sento l’odore di Aro. Ho paura” se potessi versare lacrime ora lo fare.

“Come sparita? Aro? Nooooo!” sento un urlo di dolore di Bella dall’altra parte.

“Dove sei?”

“Sono al ristorante Gold”.

“Arriviamo subito”

In meno di dieci minuti sono qui. Bella è sconvolta.

“Perché? Perché lei?”continua a ripetere, ma non sappiamo cosa dirle. La cerchiamo tutta la notte, ma se l’hanno rapita  Volturi sicuramente a quest’ ora sarà già in Italia. Torniamo a casa e chiediamo aiuto a Carlisle, sicuramente lui ha una soluzione.

“Ragazzi, non dobbiamo fare altro che aspettare che i Volturi ci contattino, perché andando là rischiamo che facciano del male alla piccola e a noi. Ora scrivo ad Aro per chiedere da amico perché lo ha fatto e poi non ci resta che attendere”.

 

 

 

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Capitolo 14
*** Un erede ***


ciao a tutti ecco un altro capitolo. la nostra povera Nessie, è proprio sfortunata. leggete e capite. grz x i commenti! Baci

Renesmee’s POV

È tutto buio, non vedo niente. Sento delle voci confuse. Dove sono? Appena apro gli occhi la realtà mi piomba addosso. Aro, quell’uomo non me lo ricordavo, eppure il suo nome mi era famigliare. Il capo dei vampiri! Cosa vuole da me? Da un ibrido, neanche un vampiro? Che ho fatto? Sento bussare, ma c’è una porta? Non si vede niente.

“Avanti dico”. Da un lato della stanza un fascio di luce mi fa stringere le pupille. È Aro, che sta entrando. Accende la luce ed ora posso vedere tutto. Sono in una immensa stanza da letto. Le pareti sono d’orate e ornate a festa per il Natale. In un angolo c’è un caminetto con una piccola libreria e due poltrone. Dall’altro lato della stanza una porta, che potrebbe essere il bagno. E poi al centro dove sono io un enorme letto a baldacchino con lenzuola di seta che mi avvolgono. Cosa strana è che in quella magnifica stanza non ci sono finestre.

“Renesmee, mi fa piacere che tu ti sia svegliata”.

Io mi rannicchio su me stessa portando le ginocchia al petto. “Cosa vuoi?” gli chiedo scortese.

Lui si avvicina e si siede sul letto accanto a me. Io mi allontano, ma lui si avvicina.

“Non aver paura. Sai io sono come tuo padre, se tocco una persona posso leggerne i pensieri. Permetti” mi dice porgendomi la mano. Io non voglio dargli la mia mano, ma qualcosa mi dice che è sempre meglio obbedire ad Aro. Allungo la mia mano e tocco la sua. Freddissima. Il suo sguardo si fa scuro. “Non vedo niente” mi dice.”Devi aver ereditato lo scudo mentale di tua madre”. Si in effetti aveva ragione, però non sapeva che potevo trasmettere i miei pensieri se avessi voluto, e menomale che non lo sapeva.

“Cosa vuoi da me?”

“Carissima, devi sapere, che tu hai doti straordinarie, delle capacità sovrumane. E io sono totalmente pazzo di te. Quindi se mi chiedi cosa voglio, io rispondo che voglio te. Voglio poterti stringere, vedere cosa si prova a fare l’amore con un’ umana e vedere quale sarà il frutto del nostro amore, che individuo nascerà  un vampiro e un ibrido.” A quelle parole sussulto. Voleva andare a letto con me e voleva che gli dessi un figlio? No. E poi non si era accorto che ero incinta? Non sentiva due cuori battere all’unisono, come avevano sentito i miei genitori. Mi ritirai lontana da lui.

“Non preoccuparti, io sono qui, quando sarai pronta, anche io lo sarò. Ricorda però, se vuoi vivere, non uscire mai da qui, perché fino a che rimani qui dentro, il rumore del tuo cuore, il sapore del tuo sangue, tutto ciò che fa di voi umani un prelibato spuntino, saranno attutiti ed è per questo che io non sento il tuo odore che mi farebbe venir voglia di bere il tuo sangue. Questa è una stanza magica, dove i vampiri possono vivere insieme agli umani senza la preoccupazione di fare loro del male.”

Ecco il perché. Dovevo rimanere lì dentro anche per non far scoprire a nessuno che ero incinta. Ma per quanto avrei resistito. Sari dovuta fuggire al più presto, ma come. Aro mi prende la mano e me la bacia. Ad un tratto un’idea mi balena nella mente. “Aro?” lo chiamo.

“Si mia cara?” ma dopo che i nostri corpi si saranno uniti, tu mi lascerai andare, anche se rimarrò incinta?”

“Non lo so, a me basta che tu ti unisca a me, poi se non rimarrai incinta, non è un problema, perché tu avrai così voglia di rimanere con me che avremo tutto il tempo!” e così dicendo se ne va.

Come potevo fare, dovevo andare a letto con lui per salvare me e mia figlia, ma non volevo. Non ero  giocattolo che si usa e si butta via. Rimango a piangere tutta la notte pensando cosa fare. Devo farlo. per mia figlia, per poter rivedere Jake. Oh Jake!

Bella’s POV

Sono ore che aspettiamo una risposta da Carlisle. Ma lui è chiuso nel suo studio. Sul volto di tutti c’è una smorfia di dolore. La mia bambina. Il dolore mi lacera il petto. Come possono farle questo. Perché proprio a lei! In quel momento la porta dello studio di mio suocero si apre. E vedo Edward alzarsi e scaraventare oggetti dappertutto. Alice scoppia in singhiozzi asciutti. Che succede?

“Carlisle che succede?” lui mi porge la lettera di risposta.

Caro Carlisle

Amico di una vita, mi dispiace doverti informare di ciò e mi spiace aver preso proprio tua nipote, ma dovevo. Io ho bisogno di un erede, nel caso in cui dovessi assentarmi anche per pochi giorni. Qualcuno che sia adatto a questo, e l’unica che può darmi un figlio perfetto, con grandi doti è tua nipote. Appena avrà fatto la sua parte sarà libera. Mi dispiace spero che rimarremo amici.

Aro

Come poteva farci questo, usare mia figlia. Non dovevo permetterlo. Lei non era nelle condizioni. Chissà se lui avesse saputo, cosa ne avrebbe fatto del figlio di Renesmee? L’unico che può aiutarci ora è Jake. Lui è un licantropo, di sicuro spaventerebbe i Volturi e salverebbe Nessie.

Prendo il mio cellulare e compongo il suo numero con il privato per fare in modo che risponda non riconoscendo il numero. Doveva tornare!. Squilla.

“Pronto?” sì ha risposto.

“Jake sono Bella ti prego non riattaccare è importante, riguarda la salvezza di Nessie” gli dico tutto d’un fiato. Sperando che capisca.

“Cosa succede Bella?” menomale non ha chiuso.

“L’hanno rapita i Volturi, e Aro vuole un figlio da lei! Tu devi aiutarla” non dovevo dirle che era incinta, doveva essere Renesmee a dirglielo.

“Come?  No Nessie! Bella ci penso o state tranquilli. Non mi chiamate più, vi terrò informati”.

“No ma noi ti aiuteremo!”

“No faccio da solo ce la posso fare, raduno un po’ di licantropi e partiamo subito. Saluta tutti e state tranquilli farò tutto io.”

“Ma no Jake…” ha già chiuso. Non può fare tutto da solo, è da pazzi! L’ama davvero. Perché non l’ho capito prima, magari tutto questo non sarebbe successo! Ora sono più tranquilla pensando che forse la mia bambina ha una speranza.

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Capitolo 15
*** Lui era speciale ***


Grazie a tutti per le recensioni e a quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti o tra le seguite. grazie baci commentate e datemi consigli :D

Renesmee’s POV

Dopo quella notte avevo deciso di farlo. Prima facevo, prima me ne andavo e meno possibilità ci sono che scoprano che io sono incinta. Faccio chiamare Aro, che entra quasi subito con il sorriso stampato sul volto.

“Pensavo ci avresti messo di più, non ti facevo così decisa” mi dice mentre mi si avvicina. Il contatto con la sua pelle mi fa rabbrividire. Lui si avvicina al mio collo e lo bacia, poi percorre con la punta della lingua le mie labbra, il mio orecchio e mi sussurra: “quando vuoi”. Io faccio un respiro profondo. Lui capisce e si avvicina sempre di più a me. Le sue labbra marmoree si posano sulle mie. Sono gelide in confronto a quelle di Jacob. Le sue mani ghiacciate mi scivolano sotto la maglietta e lui mi stringe forte a sè. Con un rapido gesto mi sfila la maglietta e i pantaloni. Poi vedendo che io non lo assecondo mi chiede: “Sei sicura?” “Sì” gli rispondo avvicinando per slacciargli la camicia. Vedendo che sono lenta si spoglia lui e in un attimo mi ritrovo sdraiata sul letto con lui sopra. Mi slaccia il reggiseno con mossa abile e mi sfila le mutandine. Io rimango impassibile, non provo niente, ma solo odio e schifo. Anche lui ora è nudo. Mi abbraccia a sé e il suo corpo freddo mi fa rabbrividire. Divarico le gambe per permettere che il mio corpo si unisca al suo. Lui freme, ma io sono molto lenta. Lui comincia ad ansimare prima ancora di unirsi a me e mi stringe a sé sempre di più. Vorrei che finisca tutto al più presto, non lo sopporto più. Lui mi prende mi cambia di posizione. Ora lui è sotto. Mi stringe a sé. Cosa ho fatto? Cosa sto facendo? È per il mio bambino lo so, ma è difficile. Lui comincia a diventare molto passionale e si lascia trasportare dal piacere. La stanza riecheggia di gemiti e ansiti, nonostante i nostri corpi siano ancora staccati. Mi rimette sdraiata, mi fa riaprire le gambe e io penso che sia finita, manca poco e io mi unirò a lui. Non voglio. Non posso.. “Basta” urlo con tutto il fiato che ho in gola. Il la paura mi assale. Lui non riesce a contenersi, ma dopo il mio urlo si allontana da me. Ancora tremante io mi rannicchio per calmarmi. Aro comincia a rivestirsi. Forse è finita. Il cuore mi batte forte.

“quando te la sentirai veramente tornerò, ed allora non ci saranno più interruzioni. Ma sappi che la tua permanenza qui aumenta” La rabbia cresce dentro di me. Devo farla finita. Devo andarmene ora. Non posso restare un minuto di più, lotto contro il disprezzo, lo schifo e tutto l’odio che provo per Aro. “Continuiamo adesso” gli dico con voce rabbiosa. Prima finisco, prima me ne vado.

“Se è quello che vuoi, ma sappi che questa volta non ci saranno interruzioni”.

Si toglie i vestiti che nel frattempo si è messo e mi salta addosso. Prima mi bacia dappertutto, poi mi morde l’orecchio sussurrandomi: “Guidi tu, non ti voglio passiva”. Non ci voleva. Non ce la faccio. Vorrei sputargli in faccia. Apro le gambe per far si che lui si unisca a me. Mi bacia ed io dischiudo le labbra. La sua lingua cerca la mia, ma non la trova, così comincia a farsi più insistente. di istinto chiudo le gambe prima che lui riesca ad unirsi a me. Un urlo esce dalle mie labbra e muore nella sua gola, a causa del dolore che mi provoca nel premere le sue dita sulla mia schiena. Ad un tratto la porta si spalanca ed un branco di lupi fa irruzione nella stanza. Aro si stacca subito da me e in un lampo si riveste. Io rimango nuda sul letto. Uno de lupi si avvicina a me e nel suo sguardo vedo qualcosa di famigliare: Jake.

“Jake” grido. E di colpo mi ricordo di quello che mi aveva detto, che anche lui era speciale. Mi rivesto in fretta e salto sulla sua groppa mente gli altri lupi tengono occupato Aro. Appena siamo fuori Jacob si trasforma mettendosi dei pantaloncini. Fa freddissimo. C’è la neve per terra e sta nevicando. Come fa a stare vestito così,eppure il suo tocco è sempre così caldo e rassicurante.

“Renesmee come stai? Cosa ti ha fatto quel bastardo?”

“Ha cercato di usarmi!” e scoppio a piangere mentre gli parlo. Penso alle sue luride mai che mi toccano e ne provo schifo.

“Lurido bastardo” la voce di Jake contiene tantissima rabbia.

“Amore devi correre adesso, correre via da qui, io non posso venire con te perché devo aiutare gli altri, ma tu scappa, corri più che puoi capito?”

Io annuisco con gli occhi offuscati dalle lacrime. Amore mi ha chiamato amore, mi ama ancora.

“Jake ma allora mi ami ancora?”

“Certo che ti amo, ti ho sempre amata e ti amerò per sempre, ma ora vai”.

Comincio a correre. Fa freddo mi fanno male i piedi. Corro su per una stradina, attraverso un ponte, poi una piazza. Corro per ore senza sapere dove andare. Ho i piedi tutti tagliati e bagnati non ho una giacca e sto morendo dal freddo. Cado nella neve, ma mi rialzo. Continuo a correre come mi ha detto il mio amore. Cado di nuovo, e penso al bambino. Non l’ho detto a Jake, ma lo farò, molto presto. Corro a più non posso e scappo, scappo dai Volturi, scappo da Aro, scappo dalla prigionia, scappo dallo sfruttamento, scappo dal male, scappo perché me lo ha detto l’amore dalla mia vita. Continuo a correre per ore, sono stanchissima, vedo tutto annebbiarsi, cado di nuovo, e questa volta non trovo la forza per alzarmi. Le palpebre si fanno pesanti e i miei occhi si chiudono, ma il mio ultimo gesto prima di svenire è quello di portarmi una mano al ventre.

 

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Capitolo 16
*** Addio Aro ***


ciao a tutti. scusate il ritardo, ma ho avuto solo ora la connessione internet! però ho scritto 8 capitoli, un pò da sistemare. oggi ve ne posto 3 e spero siano di vostro gradimento. grazie x le recensioni a InfatuazioneCronicaLetale e noe_princi89 (grazie anche noe per avermi messa tra i tuoi autori preferiti :D) grz anche a chi l'ha aggiunta tra le seguite e tra i preferiti. recensite e datemi dei consigli. bacioni

Jacob’s POV

Sono arrivato appena in tempo. Lei è quasi salva. La vedo terrorizzata. Quel bastardo.

“Renesmee, come stai? Cosa ti ha fatto quel bastardo?”

Lei con le lacrime agli occhi mi guarda: “Ha cercato di usarmi!” e dicendo questo scoppia in singhiozzi. Vederla piangere mi fa star male. Non sopporto di vedere il suo viso in quello stato.

“Lurido bastardo” la rabbia dentro di me è tanta, devo calmarmi per non trasformarmi ora. Lei deve mettersi in salvo.

“Amore devi correre adesso, correre via da qui, io non posso venire con te perché devo aiutare gli altri, ma tu scappa, corri più che puoi capito?”

Lei mi annuisce con le lacrime che le rigano il volto.

“Jake ma allora mi ami ancora?” come può dubitare del mio amore? Me ne sono andato per non crearle problemi, e invece il risultato è stato opposto.

“Certo che ti amo, ti ho sempre amata e ti amerò per sempre, ma ora vai”. Le dico incitandola a correre. Parte e sparisce in un vicolo.

Mi trasformo e torno dentro. I miei amici sono alle prese con gli altri Volturi, ma io cerco Aro, quel bastardo! Lo vedo. È su un palchetto rialzato che osserva la scena un po’ spaventato e un po’ compiaciuto di essere salvo. Ma non lo sarà per molto. Salgo le scale per raggiungerlo. Lui mi sente arrivare e si mette sulla difensiva. Gli salto addosso e insieme cadiamo di sotto. La battaglia prosegue, io sono molto determinato ad ucciderlo.

Jake, cerca di non farti ammazzare, se hai bisogno non esitare a chiamare, e non farne una questione d’orgoglio!  Mi dice Seth con il pensiero. Seth è il mio migliore amico, mi è sempre stato accanto. Certo, non preoccuparti gli rispondo. Continuo ad attaccare Aro, ma è molto forte, sarà un’impresa ucciderlo, ma devo farlo!

“Hai paura cane?” mi dice lui con tono di sfida.

“No io provo solo schifo per te!” lui ride.

“Lo sai che ho attirato la tua bella in trappola con la tua voce?” no non è possibile, centravo anche io in qualche modo. No non devo farmi distrarre.

“Lo sai che è proprio brava a letto, hai mai provato?” mi dice sfidandomi la rabbia aumenta.

“Sei un bastardo!” e gli salto addosso. Lui si libera e corre via. Io lo inseguo. Siamo soli, in una stanza piena di schermi.

“Ora goditi lo spettacolo” mi dice schiacciando un pulsante del telecomando che ha in mano. Tutti gli schermi si accendono e c’è Nessie. Quanto è bella. Ha lo sguardo vuoto e triste. Si sente una voce sembra quella di Aro, infatti subentra anche lui nella visuale. La sta baciando, una rabbia mai provata si impossessa di me. Sono nudi sul letto e sento gemiti e ansiti, anche se non sembra che i loro corpi si siano ancora uniti.

“Ti piace?” mi chiede una voce alle mie spalle. Mi volto di scatto per aggredirlo, ma lui è già sparito. Sento Renesmee urlare e gridare per il dolore che le infligge con la sua forza il vampiro. Non lo sopporto, comincio a distruggere gli schermi, ma ne appaiono altri. Sono stanco, non ce la faccio più a sentirla gridare, a sentire lui gemere. Aro mi colpisce e mi butta a terre.

“Sei legato alla ragazzina è?” e ride. Rivoli di sangue scendono dalla mia folta chioma. Vedo tutto sfocato. Lo ucciderei, ma non ne ho la forza.

Seth, aiutami penso con tutto me stesso. In un attimo nella stanza irrompono tutti e uccidono Aro quasi senza che lui se ne accorga. Poi mi aiutano a rialzarmi. Torno umano e mi vesto, ho un grosso taglio dietro la testa, ma si rimargina subito.

“Jake come stai?” mi chiede Seth preoccupato.

“Bene, molto meglio ora che quel lurido succhiasangue è morto”.

“Menomale, mi hai fatto preoccupare, ho visto tristezza, dolore, odio e rabbia tutte insieme nella tua testa prima”. Ed è vero, le ho provate tutte quelle emozioni. Tristezza odio e rabbia per quello che Aro aveva fatto a Renesmee e dolore misto a rabbia per non essere riuscito ad impedirlo. Io l’amo questo è certo e non so se adesso riuscirò ad andarmene di nuovo. Lei è una parte di me, non posso permettere che qualcuno le faccia del male.

“Ragazzi, grazie di tutto, io vado a cercarla” dico agli altri.

“Va bene, vai e fai attenzione”. Mi metto a correre, ma non so lei che direzione abbia preso. Il suo odore, ora lo sento e lo seguo. Fa freddo, c’è la neve, ma io sto benissimo anche a torso nudo. I fiocchi gelati a contatto con la mia pelle calda si sciolgono. Il suo odore si fa più intenso, vuol dire che le sono vicino. Eccola, è lì sdraiata a terra in mezzo al bianco. È svenuta. La raccolgo da terra e la stringo forte per farla stare al caldo. Le sue labbra da violette ritornano rosse. È fragile e delicata nonostante non sia umana. Dopo averla ammirata e accarezzata mi alzo e mi dirigo verso casa sua.

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Capitolo 17
*** Natale ***


eccovi il secondo! recensite!

Renesmee’s POV

Sento delle voci. Dove sono? Mi fa male la testa. Apro gli occhi e delle figure sfuocate mi si parano davanti.

“Amore come stai? Mi senti?” è la voce di mia madre. Sono a casa! Menomale. I contorni di tutto cominciano a definirsi finchè capisco di essere il centro dell’attenzione di tutta la mia famiglia. Dov’è Jake?

“Mamma” riesco a dire.

“Amore dimmi” mi risponde.

“Dov’è, dov’è Jake?”

Da dietro le spalle di mio nonno spunta il mio dio. Sembra triste, ha una smorfia di dolore stampata sul viso.

“Sono qui tesoro” mi dice lui e si avvicina a bacarmi la fronte.

“Usciamo tutti, lasciamoli soli, hanno bisogno di chiarirsi”. Dice mia zia Rosalie. Ed io la ringrazio mentalmente. Mia madre mi bacia la fronte e così anche mio padre. Poi tutti escono e Jake ed io rimaniamo soli.

“Come ti senti?” mi chiede lui. Ha sempre sul volto quell’espressione di dolore che mi fa star male.

“Ora sto bene grazie a te.” Gli rispondo. Lui mi prende la mano e mi bacia le dita. Ad un tratto mi ricordo che devo dirgli del bambino. Lo guardo negli occhi e mi incateno alle sue pupille. Rimaniamo così per un po’ fino a che lui abbassa lo sguardo e la testa. Vedo una lacrima rigargli il volto.

“Cos’hai Jake?” gli chiedo preoccupata. Non l’ho mai visto piangere.

“Niente, mi bruciano gli occhi”.

“Non è vero, stai piangendo, dimmi che cosa c’è.” Lui rialza il capo e mi fissa negli occhi con sguardo languido.

“Per un attimo ho avuto paura di perderti. Avevo paura che ti avesse fatto del male. Mi ha fatto vedere il video di voi a letto, e non riesco a togliermi dalla testa quelle immagini”. Allungo la mia mano verso il suo viso e lo accarezzo.

“Sdraiati qui affianco a me.”  Appena lui si adagia sul letto, io prendo il suo mento tra le mie mani e lo bacio. È un bacio triste, pieno d’amore, ma anche di paura, angoscia. Poi lui mi abbraccia e io mi sento talmente al sicuro che mi addormento.

Dopo non so quanto sento sue labbra calde sulle mie e mi sveglio. Ora non posso più aspettare, devo dirgli del bambino.

“Jake, ti devo dire una cosa”.

“Dimmi amore mio”.

“Sai è un po’ che lo so, ma tu non c’eri. Ho provato a cercarti, ma non rispondevi. Beh ecco, io sono incinta!” non riesco ad interpretare il suo sguardo, c’è confusione, paura forse, ma anche uno spiraglio di felicità.

“Ma è nostro?” mi chiede.

“Certo, è nostro”. Come può pensare che non sia suo! Il suo volto si illumina. La sua mano scende sotto le coperte fino ad arrivare al mio ventre, che ormai è gonfio. Rimaniamo lì a guardarci, accarezzarci e abbracciarci e vorrei che tutto questo non finisse mai. Poi le palpebre cominciano ad appesantirsi e io mi lascio trasportare dal sonno.

Jacob’s POV

Apro un occhio, e c’è una luce che me lo fa subito richiudere. Mi accorgo che affianco a me c’è Nessie che mi abbraccia ancora addormentata. Poverina, chissà quanta paura ha avuto. L’amore della mia vita nelle mani di quel vile! È così bella e fragile. Poi ora che è incinta, ora che nel suo grembo c’è il frutto del nostro amore è ancora più delicata. Mi avvicino alle sue labbra e lentamente premo le mie sulle sue. Lui stringe la presa su di me e apre gli occhi.

“Buon Natale amore”. Le sussurro. Sembra spaesata. Forse con tutto ciò che è successo non si ricorda più che giorno è.

“Buon Natale anche a te”. Sentiamo bussare.

“Avanti”.

La porta si apre e spunta da dietro Bella.

“Buon Natale ragazzi”ci dice lei

“Buon Natale Bella” rispondo

“Buon Natale mamma” risponde Nessie.

“Venite giù che c’è la colazione che vi aspetta”.

“Ok arriviamo”. Io mi avvicino al mio angelo e le sfioro le labbra con le mie.

“Vado nell’altra stanza, ci vediamo giù.

“Ok a dopo amore”. Mi risponde lei.

Esco dalla porta e cerco Bella. Le devo parlare. Dopo quello che è successo non ci siamo più chiariti. Sento la sua voce, è al piano di sotto.

“Ciao ci vediamo dopo amore mio. Ciao a tutti”. Sta salutando gli altri che vanno a caccia. Dopo che Renesmee è stata rapita non sono più andati. E Bella non vuole andare adesso perché non vuole lasciare solo il mio angelo.

“Bella”

“Jake, grazie di tutto e scusa, scusa se ti ho cacciato, scusa se non ti ho fatto rimanere vicino a mia figlia scusa per tutto. Lei ti ama e io ho sbagliato tutto”. Mi risponde lei tutto d’un fiato.

“Niente, non ti preoccupare, forse è stato meglio così. Alla fine la decisione di allontanarmi da Renesmee l’ho presa in parte anch’io, e se tu non mi avessi cacciato, forse ora io e Nessie saremmo solo amici, e io sarei molto più vecchio!” le rispondo sorridendo.

“Grazie Jake, sei davvero un amico” mi dice lei e mi viene in  contro per abbracciarmi. La sensazione che provo a sentire il suo corpo freddo e marmoreo sul mio caldo è qualcosa di indescrivibile. In fondo Bella mi piace ancora, ma tutto il mio cuore è per Nessie. Dopo due interminabili minuti ci stacchiamo e lei mi mostra la mia camera, che Alice nel frattempo aveva preparato.

È tutta in legno, il mio stile, sembra che lo sappia, con un letto matrimoniale al centro, molto bello e ai lati un comò e un armadio. Non è ricca come stanza, ma è accogliente. Rispecchia a pieno i miei gusti. Mi faccio una doccia e mi cambio pronto per tornare dal mio amore.

Nel frattempo gli altri Cullen sono tornati e io quatto quatto scivolo in camera di Nessie.

“Amore!” mi accoglie lei con un bacio a fior di labbra. È in intimo, sono abituato a vederla molto più nuda di così, ma la tentazione è forte. Cerco di trattenermi, ma non ci riesco, così le salto addosso buttandola sul letto. In un attimo lei è nuda e io mi sto slacciando i pantaloni. Toc toc. Bussano

“Jacob, ora vi controlliamo noi, per piacere, vieni giù e lasca stare mia figlia”. È la voce di Edward. Cavoli non si può neanche più fare l’amore. Nessie mi guarda scioccata e anche un po’ imbarazzata, io la bacio ed esco. Mi ritrovo di fronte Edward che mi guarda divertito.

“Cos’hai da ridere?” gli chiedo.

“No niente è che siete tanto carini.”

“Gnè gnè tu e Bella per quanto ne so fate di peggio!”

“oh si molto peggio!” e se ne va ridendo.

 

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Capitolo 18
*** Sorprese ***


chiedo umilmente perdono ho dimenticato di postare questo capitolo che è muy importante!!! questo è prima del capitolo Nelly, e serve per capire tt! scusate leggetelo mi raccomando! baci

Renesmee’s POV

Ormai sono mesi che io e Jake non andiamo più a letto. Non che questa sia una tragedia, però mi manca. Ogni volta che ci tentiamo qualcuno della mia famiglia interviene, e così per l’imbarazzo ora evitiamo. Adesso fa caldo fuori, è maggio e le primavera è già inoltrata. Tutto il paesaggio è colorato e io mi diverto a fare lunghe passeggiate. Ho lasciato la scuola, perché adesso che sono incinta non posso più fare tanto sforzo, così seguo dei corsi a casa. Il mio pancione è enorme e portarlo in giro diventa sempre più difficile. Jacob mi è sempre accanto, pronto ad aiutarmi in caso di bisogno. Ora però non c’è, perché mi ha detto che mi deve preparare una sorpresa. Chissà cos’è!

“Nessie?”mi chiama il mio dio.

“Si amore?” gli rispondo euforica.

“Sono pronto”. E dicendo così appare dalla porta in tutto il suo splendore. Si avvicina e mi aiuta ad alzarmi dal letto che ormai è diventato parte di me.

“Ti devo mettere questa” e mi mostra una benda. Uff però essere bendata non mi piace. Va beh. Mi copre gli occhi e me la lega con un nodo stretto dietro la nuca. Poi mi prende in braccio con un gesto repentino.

“Ma sei pazzo, sai quanto peso!” gli urlo io senza vedere niente.

“Ma se sei una piuma”. Non capisco dove sta andando, ma mi fido di lui.

“Divertitevi” è la voce di mia madre che ci saluta. Allora loro sanno. La curiosità mi invade. Jake mi posa sul sedile di una macchina e dopo neanche dieci minuti sono di nuovo tra le sue braccia.

“Siamo quasi arrivati, ancora un attimo di pazienza”. Sento che mi fa sedere, è molto comodo. Mi slaccia la benda e i miei occhi si riabituano alla luce. Sono su un divanetto beige circondato da sedie e davanti ad un tavolino. Il tutto sotto ad un ombrellone per riparare dalla luce. Mi guardo intorno e mi accorgo di essere nell’immenso giardino di una villa. Il giardino ha delle aiuole e delle siepi qua e là. La villa è enorme, molto bella. È bianca con il tetto blu, ha una veranda molto ampia ed è luminosissima. Ma cosa centra tutto questo con me? Guardo Jake in cerca di una risposta e me lo trovo inginocchiato ai miei piedi che mi sorride.

“Renesmee Cullen, vuoi sposarmi?” mi chiede lui porgendomi uno scatolino contenente un anello magnifico. Io rimango sconvolta. Sposarlo? Mi ha chiesto di sposarlo? Ma la casa cosa centra in questo. Non sarà la nostra? E lui è così dolce lì per terra. Certo che lo voglio sposare. Lo amo più di me stessa, più della mia vita. Voglio stare con lui e solo con lui. Mi butto tra le sue braccia e scoppio a piangere.

“Certo che ti voglio sposare, io voglio te, voglio stare con te per sempre.” Lui mi prende la mano e mi infila l’anello. È bellissimo, ha una montatura d’argento semplice e incastonato un diamante a forma di cuore.

“Questa dopo il matrimonio sarà casa nostra!” mi dice con il sorriso stampato sul volto.

“Ma tu sei impazzito! Ma quanto ti è costata. E l’anello poi! Non dovevi fare una cosa del genere!”

“Per la mia vita certo che lo devo fare. E poi non sapevo più dove tenere i risparmi di tutta la mia vita. Ti amo” mi dice lui.

“Anch’io, più della mia stessa vita!” gli rispondo baciandolo. Il nostro bacio è passionale, di due innamorati che vogliono vivere per sempre insieme. Ora lui è sopra di me e siamo sdraiati sul prato. Mi sorride e comincia a giocare con i bottoncini della mia camicia. Adesso non c’è nessuno. Forse potremmo. Ne slaccia uno, poi un alto. All’improvviso sento un liquido caldo scendermi lungo le gambe. Ma in bagno ci sono andata poco fa! Jake se ne accorge. Oh che imbarazzo! Non mi è mai successo! Mi prende in braccio e mi carica in macchina velocemente. Sembra preoccupato. È solo un po’ di pipì!

“Jake che hai?” gli domando.

“Come cos’ho! Sta per nascere mio figlio e mi domandi cos’ho!” la verità in un attimo mi assale. Mi si sono rotte le acque! E io non me ne sono neanche accorta! Sono proprio scema! Arriviamo a casa, Jake mi prende in braccio e ci accoglie la mia famiglia che vedendoci tornare così presto è preoccupata! Capiscono subito e mio nonno mette tutti al lavoro.

“Alice riempi la vasca di acqua calda, Rosalie prendi un po’ di asciugamani, Esme vai a prepararti, mi assisterai, Bella prendi i vestitini che abbiamo preparato, Edward, Jasper e Emmett sedetevi e calmatevi che siete più pallidi del solito”. Mio padre e i miei zii sono rimasti scioccati, mio padre più di tutti. Hanno lo sguardo perso su di me.

“Non me lo ricordo così angosciato neanche quando sei nata tu!” dice mia madre passandomi davanti.

“Jacob portala di sopra” dice mio nonno a Jake. Non mi ero accorta di essere ancora in braccio al mio futuro marito nell’atrio di casa.

“Carlisle, ma non è meglio portarla in ospedale?” chiede Jasper. Mio nonno si volta verso di me

“Nessie, come preferisci? Pensavamo fosse più bello in casa, ma come vuoi? Dimmi tu” mi chiede.

“A me va benissimo anche qui” gli rispondo. Appena finisco la frase un dolore alla pancia mi fa uscire un urlo dalle labbra.

“Amore cos’hai?” mi chiede Jake visibilmente agitato.

“Sono iniziate le contrazioni” gli risponde mio nonno al mio posto. “Portala su”.

Jake comincia a salire le scale, arriva di sopra dove Rosalie lo conduce fino al bagno dove ci sono Alice e mia madre. Mi posa nella vasca e si siede affianco a me tenendomi la mano. Entrano anche mio nonno e mia nonna, mentre mia zia Rose esce. Rimangono con me solo i miei nonni, mia zia Alice, mia madre e Jake, perché mio padre è scioccato, mentre gli altri miei zii non hanno molta resistenza al sangue. Mi dispiace che debbano fare un così grande sacrificio per me. Mio nonno  abituato, ma gli altri no. Un’altra contrazione e di conseguenza un altro urlo. Jake mi stringe di più la mano. Dopo quasi un’ora e mezza le contrazioni si fanno sempre più frequenti, fino a che tra una e l’altra non ho più nemmeno il tempo di respirare.

“Ci siamo” dice mio nonno. Zia Alice, mia nonna e mia madre si preparano.

“Bene, Jacob puoi uscire per favore”. No Jake deve rimanere. Deve aiutarmi.

“No! Nonno ti prego fallo restare, ho bisogno di lui” gli dico, mentre un altro urlo esce dalle mie labbra.

“D’accordo. Allora tesoro, quando te lo dico tu spingi ok?” mi chiede.

“Si va bene”. Arriva un’altra contrazione.

“Spingi”. Io con tutta la forza che ho in corpo spingo urlando per il dolore. Jake mi stringe la mano e mia madre con un panno mi asciuga il sudore.

“Ancora” di nuovo il dolore mi invade. Questo procedimento dura per circa mezz’ora. Finalmente sento un pianto ed il rumore di una pacca.

“Eccolo, anzi eccola, è una femminuccia”. Mi dice mia nonna, che la sta pulendo. Io sono stremata. Mi mettono in braccio la bambina, e mi chiedono come la voglio chiamare. In questi mesi non ci ho pensato minimamente, ma ora di colpo un nome mi rimbomba nella testa.

“Si chiama Nelly” dico io e Jake che capisce il perché di quella scelta mi sorride e mi bacia. Accarezzata da lui e guardando il volto magnifico di mia figlia mi addormento nell’acqua sporca di sangue.

Renesmee’s POV

Ormai sono mesi che io e Jake non andiamo più a letto. Non che questa sia una tragedia, però mi manca. Ogni volta che ci tentiamo qualcuno della mia famiglia interviene, e così per l’imbarazzo ora evitiamo. Adesso fa caldo fuori, è maggio e le primavera è già inoltrata. Tutto il paesaggio è colorato e io mi diverto a fare lunghe passeggiate. Ho lasciato la scuola, perché adesso che sono incinta non posso più fare tanto sforzo, così seguo dei corsi a casa. Il mio pancione è enorme e portarlo in giro diventa sempre più difficile. Jacob mi è sempre accanto, pronto ad aiutarmi in caso di bisogno. Ora però non c’è, perché mi ha detto che mi deve preparare una sorpresa. Chissà cos’è!

“Nessie?”mi chiama il mio dio.

“Si amore?” gli rispondo euforica.

“Sono pronto”. E dicendo così appare dalla porta in tutto il suo splendore. Si avvicina e mi aiuta ad alzarmi dal letto che ormai è diventato parte di me.

“Ti devo mettere questa” e mi mostra una benda. Uff però essere bendata non mi piace. Va beh. Mi copre gli occhi e me la lega con un nodo stretto dietro la nuca. Poi mi prende in braccio con un gesto repentino.

“Ma sei pazzo, sai quanto peso!” gli urlo io senza vedere niente.

“Ma se sei una piuma”. Non capisco dove sta andando, ma mi fido di lui.

“Divertitevi” è la voce di mia madre che ci saluta. Allora loro sanno. La curiosità mi invade. Jake mi posa sul sedile di una macchina e dopo neanche dieci minuti sono di nuovo tra le sue braccia.

“Siamo quasi arrivati, ancora un attimo di pazienza”. Sento che mi fa sedere, è molto comodo. Mi slaccia la benda e i miei occhi si riabituano alla luce. Sono su un divanetto beige circondato da sedie e davanti ad un tavolino. Il tutto sotto ad un ombrellone per riparare dalla luce. Mi guardo intorno e mi accorgo di essere nell’immenso giardino di una villa. Il giardino ha delle aiuole e delle siepi qua e là. La villa è enorme, molto bella. È bianca con il tetto blu, ha una veranda molto ampia ed è luminosissima. Ma cosa centra tutto questo con me? Guardo Jake in cerca di una risposta e me lo trovo inginocchiato ai miei piedi che mi sorride.

“Renesmee Cullen, vuoi sposarmi?” mi chiede lui porgendomi uno scatolino contenente un anello magnifico. Io rimango sconvolta. Sposarlo? Mi ha chiesto di sposarlo? Ma la casa cosa centra in questo. Non sarà la nostra? E lui è così dolce lì per terra. Certo che lo voglio sposare. Lo amo più di me stessa, più della mia vita. Voglio stare con lui e solo con lui. Mi butto tra le sue braccia e scoppio a piangere.

“Certo che ti voglio sposare, io voglio te, voglio stare con te per sempre.” Lui mi prende la mano e mi infila l’anello. È bellissimo, ha una montatura d’argento semplice e incastonato un diamante a forma di cuore.

“Questa dopo il matrimonio sarà casa nostra!” mi dice con il sorriso stampato sul volto.

“Ma tu sei impazzito! Ma quanto ti è costata. E l’anello poi! Non dovevi fare una cosa del genere!”

“Per la mia vita certo che lo devo fare. E poi non sapevo più dove tenere i risparmi di tutta la mia vita. Ti amo” mi dice lui.

“Anch’io, più della mia stessa vita!” gli rispondo baciandolo. Il nostro bacio è passionale, di due innamorati che vogliono vivere per sempre insieme. Ora lui è sopra di me e siamo sdraiati sul prato. Mi sorride e comincia a giocare con i bottoncini della mia camicia. Adesso non c’è nessuno. Forse potremmo. Ne slaccia uno, poi un alto. All’improvviso sento un liquido caldo scendermi lungo le gambe. Ma in bagno ci sono andata poco fa! Jake se ne accorge. Oh che imbarazzo! Non mi è mai successo! Mi prende in braccio e mi carica in macchina velocemente. Sembra preoccupato. È solo un po’ di pipì!

“Jake che hai?” gli domando.

“Come cos’ho! Sta per nascere mio figlio e mi domandi cos’ho!” la verità in un attimo mi assale. Mi si sono rotte le acque! E io non me ne sono neanche accorta! Sono proprio scema! Arriviamo a casa, Jake mi prende in braccio e ci accoglie la mia famiglia che vedendoci tornare così presto è preoccupata! Capiscono subito e mio nonno mette tutti al lavoro.

“Alice riempi la vasca di acqua calda, Rosalie prendi un po’ di asciugamani, Esme vai a prepararti, mi assisterai, Bella prendi i vestitini che abbiamo preparato, Edward, Jasper e Emmett sedetevi e calmatevi che siete più pallidi del solito”. Mio padre e i miei zii sono rimasti scioccati, mio padre più di tutti. Hanno lo sguardo perso su di me.

“Non me lo ricordo così angosciato neanche quando sei nata tu!” dice mia madre passandomi davanti.

“Jacob portala di sopra” dice mio nonno a Jake. Non mi ero accorta di essere ancora in braccio al mio futuro marito nell’atrio di casa.

“Carlisle, ma non è meglio portarla in ospedale?” chiede Jasper. Mio nonno si volta verso di me

“Nessie, come preferisci? Pensavamo fosse più bello in casa, ma come vuoi? Dimmi tu” mi chiede.

“A me va benissimo anche qui” gli rispondo. Appena finisco la frase un dolore alla pancia mi fa uscire un urlo dalle labbra.

“Amore cos’hai?” mi chiede Jake visibilmente agitato.

“Sono iniziate le contrazioni” gli risponde mio nonno al mio posto. “Portala su”.

Jake comincia a salire le scale, arriva di sopra dove Rosalie lo conduce fino al bagno dove ci sono Alice e mia madre. Mi posa nella vasca e si siede affianco a me tenendomi la mano. Entrano anche mio nonno e mia nonna, mentre mia zia Rose esce. Rimangono con me solo i miei nonni, mia zia Alice, mia madre e Jake, perché mio padre è scioccato, mentre gli altri miei zii non hanno molta resistenza al sangue. Mi dispiace che debbano fare un così grande sacrificio per me. Mio nonno  abituato, ma gli altri no. Un’altra contrazione e di conseguenza un altro urlo. Jake mi stringe di più la mano. Dopo quasi un’ora e mezza le contrazioni si fanno sempre più frequenti, fino a che tra una e l’altra non ho più nemmeno il tempo di respirare.

“Ci siamo” dice mio nonno. Zia Alice, mia nonna e mia madre si preparano.

“Bene, Jacob puoi uscire per favore”. No Jake deve rimanere. Deve aiutarmi.

“No! Nonno ti prego fallo restare, ho bisogno di lui” gli dico, mentre un altro urlo esce dalle mie labbra.

“D’accordo. Allora tesoro, quando te lo dico tu spingi ok?” mi chiede.

“Si va bene”. Arriva un’altra contrazione.

“Spingi”. Io con tutta la forza che ho in corpo spingo urlando per il dolore. Jake mi stringe la mano e mia madre con un panno mi asciuga il sudore.

“Ancora” di nuovo il dolore mi invade. Questo procedimento dura per circa mezz’ora. Finalmente sento un pianto ed il rumore di una pacca.

“Eccolo, anzi eccola, è una femminuccia”. Mi dice mia nonna, che la sta pulendo. Io sono stremata. Mi mettono in braccio la bambina, e mi chiedono come la voglio chiamare. In questi mesi non ci ho pensato minimamente, ma ora di colpo un nome mi rimbomba nella testa.

“Si chiama Nelly” dico io e Jake che capisce il perché di quella scelta mi sorride e mi bacia. Accarezzata da lui e guardando il volto magnifico di mia figlia mi addormento nell’acqua sporca di sangue.

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Capitolo 19
*** Nelly ***


ed eccovi il terzo ed ultimo per oggi. un bacione e recensite! :D

Renesmee’s POV

Un pianto mi sveglia. Cos’è questo rumore? Le mie mani, ormai abituate si appoggiano al mio ventre. È piatto! Ah quasi dimenticavo di aver partorito. Ecco cosa sono queste urla! Apro gli occhi e vedo Jake con in braccio mia figlia che ora, a contatto con la pelle calda dell’amore della mia vita, si è calmata. Il mio futuro marito vede che sono sveglia e si avvicina a me.

“Buongiorno amore!” mi dice porgendomi mia figlia. È bellissima, ha sue occhi grandi, due palle blu che mi fissano. Dove avrà preso gli occhi blu? Chi lo sa. Anche se è appena nata ha molti capelli. Sono castano ramati, proprio come i miei e quelli di mio padre. La sua bocchina ha le labbra piene che si stanno muovendo. Sembra che stia boccheggiando. Qualche istinto mi fa capire che ha fame. Apro la camicia da notte, che qualcuno mi aveva messo mentre dormivo, e slaccio il reggiseno. Subito lei si attacca al mio seno e comincia a succhiare. Ahi! Ma cosa? Le apro la bocca e vedo che ha già due dentini. Appena nata! Ma è impossibile! Sono due canini dell’arcata superiore.

“Guarda Jake” e mostro la bocca di mia figlia. Lui sembra più stupito di me.

“è una succhiasangue?” mi chiede schifato. Non ne ho idea. Anche perché io non sono un vampiro.  Bisogna chiedere a Carlisle.

“Nonno” chiamo io, senza alzare tanto voce. Tanto anche sussurrando mi sentirebbe. In un attimo apre la porta.

“Ciao cara come ti senti”. Mi chiede.

“Io bene. Hai sentito da giù quello  stavamo dicendo?”

“No stavo facendo altro scusa”. Mi risponde.

“Beh guarda” e gli mostro la piccola Nelly.

“Oh interessante. Penso che non sia una bambina come le altre, è speciale. Anche lei come te può vivere sia di cibo che di sangue. Permetti che io la visiti?”

“Certo” e gli porgo la piccola”. Lui la guarda attentamente e dopo una accurata analisi dice:

“Allora lei è un ibrido ancora più strano di te. È un’umana, però può bere anche sangue e altra cosa, può anche diventare lupo, solo quando lo desidera, non quando si arrabbia, ma questa caratteristica verrà fuori più avanti. Per ora state tranquilli per il resto è sana”.

Oddio una figlia vampiro-lupo! La mia è una famiglia veramente strana. Mio nonno mi restituisce la bambina e io la osservo. È proprio bella. Lei è frutto del mio amore per Jake e io l’amerò per sempre. Mio nonno esce e al suo posto entrano tutti gli altri

“Ciao amore come stai?” mi domanda mia madre.

“Bene bene”. Le rispondo, anche se ho ancora un po’ di male alla pancia.

“Fai vedere lo scricciolo” mi dice Alice avvicinandosi. Io gliela porgo.

“Ma che bellina. È stupenda! Guarda che occhini, e quanti capelli. E questi? Cosa sono?” mi chiede riferendosi ai denti. “Ha detto nonno che lei è un vampiro-lupo, però è umana.”

“Molto umana!”  mi risponde ridendo e tutti la seguono. Mia figlia passa tra le braccia di tutti perché possano ammirarle. È una bravissima bambina, non piange quasi mai.

“Beh allora Jake sei riuscito a farle la sorpresa o questa qui vi ha interrotto” dice mia madre riferendosi a Nelly.

“No ce l’ho fatta e mi ha anche risposto di si” risponde lui con un sorriso in volto. Alice comincia a saltellare per tutta la stanza. “A quando le nozze?” ci chiede. Non ci avevamo pensato. Però so solo che voglio sposarlo subito.”Non sappiamo, ma presto” dico io. “Bene organizzo tutto io e sarà un matrimonio migliore di quello dei tuoi! E per la data direi… ehm vediamo… che ne dite del 13 Giugno?” ci domanda. “Ma è tra neanche un mese Alice! Non ce la farai”. Le rispondo io.

“Hai dimenticato che io ho anche le notti. Ce la faccio belli miei!” e così dicendo esce saltellando dalla stanza. Cavoli ha una carica quella ragazza! Comunque sono contenta che sia così presto! Voglio passare il resto della mia vita con Jake, solo con lui. E poi ora che abbiamo Nelly siamo anche una bella famiglia. Ho sempre desiderato avere dei figli ed un marito che ti ama, ma non pensavo fosse un sogno realizzabile, perché solitamente il vero amore è difficile da trovare. A volte pensi che sia davvero lui, ma alla fine o ti tradisce o cambia atteggiamento e scopri che non è la persona di cui ti sei innamorata. Qualcuno può pensare, beh allora anche il mio può non essere il vero amore, ma io so che è quello perché lo vedo ogni giorno negli occhi di Jake. Quando lo guardo capisco che lui è la mia metà, la persona che mi completa e quella con cui voglio passare il resto dei miei giorni. Lui mi rende felice sempre, quando sono con lui mi sento al sicuro e so che non mi accadrà niente e poi io lo amo sopra ogni cosa e più di me stessa.  La bambina comincia a vagire e mi distrae dai miei pensieri.

“Credo abbia fame, non hai finito di allattarla” mi dice mia madre porgendomela. Io la prendo e lei si attacca al mio seno facendomi anche un po’ male con quei due dentini. Appena finisce di mangiare l’amore della mia vita la prende e le fa fare il ruttino. È una scena dolcissima vedere il mio futuro marito con in braccio mia figlia. Lui le canta una ninnananna e lei si addormenta all’istante. La adagia nel suo lettino nuovo compratole da Alice e mia nonna e poi si avvicina a me. Si sdraia sul letto e comincia ad accarezzarmi, a giocare con i miei capelli, poi cerca la mia bocca e la trova. Ci lasciamo andare ad un bacio molto passionale carico di emozioni. Dopo alcuni minuti ci stacchiamo e cominciamo a coccolarci.

“Jake devo andare in bagno mi accompagni che non mi reggo in piedi?” gli chiedo un po’ imbarazzata.

“Certo” e si alza dandomi un casto bacio sulle labbra. Fa il giro del letto e mi aiuta ad alzarmi.

“Grazie, così poi mi faccio anche una doccia per sciogliermi un po’ e per rilassarmi” gli dico mentre mi prende tra le braccia.

“Ma se hai appena detto che non ti reggi in piedi! Ti preparo l’acqua per il bagno”. Mi dice lui sorridendo.

“Grazie Jake ti amo, grazie per tutto quello che fai per me. Mi dispiace essere un peso”.

“Ma sei impazzita. Io faccio questo perché ti amo e perché sei la mia futura moglie, e perché facendolo sto con te e mi sento bene! Non sei affatto un peso, io ti amo e ti amerò per sempre” mi risponde sincero. Io gli sorriso e lui mi bacia le labbra.

Appena in bagno lui apre l’acqua e riempie la vasca, poi esce, io vado in bagno e spengo l’acqua quando la vasca è piena. Jake rientra.

“Posso aiutarti? Quando sei dentro me ne vado, voglio assicurarmi che entri viva nella vasca! Anche perché non credo che i tuoi mi lascino fare il bagno con te!” mi dice ridendo.

“Ok” gli rispondo ridendo anche io.

Mi si avvicina e mi sbottona la camicia da notte, poi passa al reggiseno ed infine le mutande. Mi ritrovo nuda davanti a lui. La tentazione è forte, ma so che lui mi respingerebbe perché non vuole creare problemi. Mi prende in braccio e mi adagia nell’acqua tiepida. Mi bacia sulle labbra e mi dice: “Quando hai finito chiama che ti aiuto ad uscire”

“Ok, ti amo” gli rispondo.

“Anche io” mi risponde uscendo.

Io rilasso tutti i muscoli e penso a tutto quello che mi è successo. Nello stesso giorno una figlia ed una richiesta di matrimonio. Con questi pensieri mi immergo e chiudo gli occhi sprofondando nel buio.

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Capitolo 20
*** Organizzare ***


ciaooo ecco un altro capitolo. grazie mille noe_princi89 che recensisci sempre! ragazzi recensite anche voi! plz un commento piccolo... anche critiche... grz :D

Alice’s POV

Ho un mese di tempo per organizzare un matrimonio. La mia stanza è piena zeppa di ritagli di giornale con foto di sale da cerimonia, vestiti addobbi e Jasper mi continua a ripetere che sono pazza. “Amore, ma cosa serve tutta questa roba? Non ti sei già abbastanza documentata sui matrimoni quando si sono sposati Edward e Bella?” mi chiede. “Certo che voi uomini non capite niente. Si sono sposati diciotto anni fa! Hai idea di quanto moda sia cambiata in diciotto anni?”

Devo andare da Nessie per chiederle qualche consiglio. È il suo matrimonio devo sapere tutti i suoi gusti. Busso alla sua porta.

“Avanti” mi risponde. Entro e la vedo sdraiata sul letto che allatta la bambina.

“Ciao gioia, ho bisogno di farti qualche domanda per il matrimonio”. Le dico.

“Oh certo vieni zia” mi risponde. È molto più disponibile di sua madre. Era stata un’impresa organizzare il suo matrimonio. Bella si nascondeva sempre!.

“Grazie, almeno posso capire meglio i tuoi gusti. E poi tu sei molto più disponibile di tua madre!” le dico sorridendo e lei mi ricambia. Mi accomodo ai piedi del letto e prendo carta e penna.

“Allora, cominciamo. I tuoi colori preferiti?” le domando.

“Ehm vediamo… viola e le varie gradazioni di fucsia, rosa eccetera” mi risponde. Io mi metto a scrivere.

“Ok poi fiori preferiti?”. Le chiedo.

“mmm… non lo so non ci ho mai pensato. Mi piacciono molto i mughetti e le orchidee, ma alla fine tutti i fiori vanno bene”. Mi dice.

“Perfetto, hai già pensato al vestito? E a chi saranno i testimoni e le damigelle?” le chiedo, anche se lei non ha molti amici.

“Al vestito non ho pensato, ma mi affido totalmente a te. Per damigelle scelgo te e la zia Rose, mentre per testimoni Jasper ed Emmett”. Mi risponde.

Oh sarò la damigella che onore! Che bello!

“ma non hai amici a cui chiedere invece che noi di famiglia?” le domando, anche se sono felicissima di farle da damigella.

“No preferisco voi, voi siete le persone più importanti per me”. Mi risponde accennando un sorriso.

“Oh grazie come sei dolce” le dico mentre scrivo tutto. “immagino che lo vorrai dire tu agli altri?” le chiedo.

“Oh si certo, poi se me li mandi glielo dico io”.

“Bene, poi ultima domanda, chi vuoi invitare?” le chiedo, non avendo idea.

“Ehm, a me va bene una cosa abbastanza intima, la mia famiglia, gli amici e famigliari di Jake, e poi ho due compagne a cui vorrei dirlo, visto che loro mi capiscono e capirebbero il fatto che mi sposi a diciotto anni”.  Cavoli ci sarà da organizzare il suo diciottesimo compleanno che è tra una settimana! Devo fare anche quello! Magari chiedo a Rose!

“Ok se mi dici i nomi ci penso io, poi chiederò a Jacob”.

“Sì si chiamano Mary Thompson e Carol Burns. Trovi i numeri di telefono sulla guida. Ovviamente per loro mamma e papà sono miei amici e non i miei genitori!”

“Oh certo. Bene grazie mille, vado a dopo e buon riposo” le dico mentre mi alzo.

“Ciao zia, grazie di tutto”.

“Figurati”

Esco dalla stanza e chiudo la porta dietro di me. Bene ora posso partire a organizzare. Prima cosa invitare. Scendo le scale per andare a prendere il cellulare che ho lasciato cucina. Vedo Rose che guarda la tv. Le devo chiedere del compleanno.

“Rose, ti posso chiedere un favore?” le domando. Lei si volta verso di me.

“Certo dimmi tutto”. Mi dice.

“tra una settimana è il compleanno di Nessie, non è che puoi organizzarle tu la festa visto che io devo prepararle il matrimonio?”

“Certo faccio io non ti preoccupare. Farò una festa in grande stile.”

“Grazie mille Rose ti devo un favore”

“Ma figurati!” mi risponde lei tornando a fare zapping. Io vado in cucina e prendo il cellulare. poi salgo in camera. Cerco sulla guida… Thompson eccolo! Compongo il numero e aspetto.

“Pronto?”

“Pronto buongiorno parlo con Mary Thompson?” chiedo io.

“No sono la madre, aspetti che gliela passo”.

“Grazie”

“Prego” sento la voce della signora che chiama Mary.

“Pronto?” mi dice una voce nella cornetta.

“Pronto, ciao sono Alice Cullen, la cugina di Renesmee”

“Ah ciao, come sta tua cugina? Ha partorito? Maschio o femmina?” mi dice con molta gentilezza come se ci conoscessimo da anni. È molto interessata a Nessie e questo mi fa tenerezza..

“Si si ha avuto una bambina, Nelly, e lei sta bene”.

“Oh bene, chissà che bellina! E il suo ragazzo? È tornato da lei?”

“Si certo ed è per questo che ti chiamo, per invitarti al loro matrimonio!” forse sono stata troppo diretta.

“Ah si sposano, fantastico, sono contenta che tutto sia finito per il meglio. Quando?”

“ Il 13 Giugno, poi ti manderò l’invito, volevo solo avvisarti”.

“Ah ok, grazie mille, salutamela tanto e dille che magari quando se la sente la passo a trovare se mi chiama”

“Ok va bene, garzie a te, ciao”.

“Ciao”

E una è fatta. Ora cerco Burns…. Eccolo qui. Suona.

“Pronto?” dice una voce squillante.

“Pronto parlo con Carol Burns?”

“Si sono io chi parla?”

“Sono Alice Cullen, la cugina di Renesmee”

“Oh ciao, come stai?”

“Io bene e tu?”

“Benissimo grazie, e Nessie?”

“Lei bene, ha avuto una bambina, Nelly!”

“Oh che dolce, voglio proprio vederla. Sarà magnifica!”

“Certo è stupenda. Sentiti volevo informare che il 13 di Giugno si sposa e ti volevo invitare, poi ti manderò l’invito ufficiale”.

“Oh sul serio? È tornato Jacob?”

“Si è tornato!” ma come fanno a sapere tutto!

“Bene menomale. Ci sarò grazie per l’invito”.

“Niente figurati, ciao”
”Ciao”.

Bene e anche l’altra è andata. Chiamo per prenotare la villa Luxury dove faremo la festa. Prenoto la Chiesa e la giornata corre in fretta.

Per tutta la settimana giro per negozi e abbino colori, fiori, centro tavola affinché tutto sia perfetto. Mi dà soddisfazione organizzare eventi, mi fa sentire importante! Anche se non so niente del futuro dei due promessi sposi perché uno è un licantropo e l’altra un ibrido, sono comunque convinta che tutto andrà bene.

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Capitolo 21
*** Compleanno ***


ecco un capitoletto. per noe_princi89: non mi ricordo quando compie veramente gli anni Renesmee, io glieli faccio compiere a Maggio poi se trovo quando di preciso modifico... grz x i commenti!

Renesmee’s POV

Mi svegliano i vagiti di Nelly. Anche se ormai è mattina ho ancora sonno. Mi slaccio il reggiseno e l’allatto al mio seno. Lei mangia avidamente. Sento dei rumori al piano di sotto, chissà cosa combinano. È due giorni che c’è movimento, ma io non ho la forza di alzarmi, anche se oggi sto un po’ meglio. Mentre la piccola succhia bussano.

“Avanti” è mia madre.

“Ciao amore! Te la senti oggi di scendere?” mi chiede.

“Uhm non molta, però se proprio devo!” le rispondo.

“Perfetto” mi dice avvicinandosi al mio armadio. Ne estrae un vestito blu molto carino, ma non il genere che mi sento di indossare ora solo per fare due passi.

“Metti questo” e me lo porge prendendomi la piccola.
”Ma mamma, devo solo scendere!” le dico.

“Non importa, mettitelo” mi risponde mentre estrae dall’armadio un vestitino per la piccola dello stesso colore del mio.

Io vado in bagno, mi faccio una doccia e indosso il vestito. Devo dire che come forma fisica sono tornata quella di prima, ma più magra perché sono senza muscoli. Comunque il vestito mi dona. Mi pettino i capelli accuratamente che mi ricadono mossi sulle spalle. Mi trucco un po’ e poi esco. Vedo mia madre che sta cullando la piccola, alla quale il vestito blu dona molto più che a me perché si intona con i suoi occhi vispi. Quando mi vede mi porge Nelly.

“Siete magnifiche”. Mi dice.

Poi mi aiuta a scendere le scale. Appena arrivo giù vedo tantissima gente che mi aspetta e ringrazio mentalmente mia madre di avermi fatto vestire decentemente. La sala è ricoperta di addobbi blu e bianchi e ovunque ci sono scritte di auguri e 18. cavoli mi sono scordata del mio compleanno.

“Auguri” dicono tutti in coro.

C’è tutta la mia famiglia, Jake, Mary, Carol e tutto il branco di licantropi, ovviamente in forma umana. Il mio dio mi si avvicina e mi bacia le labbra prendendo in braccio me e la piccola. Mi porta a salutare tutti. Carol e Mary mi fanno i complimenti per la bambina e le congratulazioni. Io gliela lasci prendere in braccio e loro ci giocano per tutto il resto della festa. Io guardo Alice, credendo che sia l’artefice di tutto e la ringrazio.

“Grazie zia, non dovevi!” le dico.

“Non devi ringraziare me, io sono troppo presa dal matrimonio. È stata Rose!” mi risponde. Io stupita mi volto per cercare l’altra mia zia.

“Zia Rose, grazie è tutto magnifico.”

“Prego, figurati è stato un piacere, ti piace davvero? Non so se sono all’altezza di mia sorella!”

“è tutto magnifico, non dirlo alla zia, ma per me l’hai battuta!” le dico ridendo sapendo che comunque Alice mi sta ascoltando. Rosalie ride e anche io.

“Ah davvero Nessie, questa non te la perdono!” mi dice Alice ridendo anche lei.

Festeggiamo tutto il giorno. La mia torta dei diciotto anni è da sogno. È enorme con al centro una foto mia, di Nelly e Jake e sopra diciotto candeline blu. Le spengo tutte e poi comincio a scartare i regali. Sono tutti stupendi, e ne riceve anche alcuni Nelly. Verso mezzanotte tutti tornano a casa e io sfinita salgo di sopra ringraziando tutti di cuore. Metto Nelly nella culla e mi preparo per la notte. Quando sono pronta esco dal bagno e sento bussare.

“Avanti”. Da dietro spunta Jake.

“Ciao amore” mi dice.

“Ciao” gli rispondo. Lui viene verso di me.

“I tuoi mi hanno dato il permesso di stare con te stanotte, e loro vanno a caccia, tutti”.

“vuoi dire che siamo soli?” gli chiedo euforica.
”Sì, mi hanno detto che è il tuo regalo di compleanno”. Io presa dalla pazza gioia gli butto le braccia al collo e comincio a baciarlo.

Lui ricambia molto sensualmente. Le nostre labbra si muovono avide le une sulle altre. Lui mi prende in braccio e mi porta sul letto. Lentamente mi sfila la camicia da notte ed io la maglietta. Rimaniamo a coccolarci e baciarci per un po’ fino a che io comincio a slacciargli i pantaloni. Le sue mani mi percorrono la schiena che si inarca facendo incontrare i nostri petti. Lui mi bacia il collo poi i seni, poi la pancia e scende sempre più giù. Mi slaccia il reggiseno e mentre lui si sfila i boxer io mi sfilo le mutande. Mi sdraio e apro le gambe per permettere al suo corpo di unirsi al mio. Lui si  sdraia sopra di me e io mi unisco a lui. Dopo mesi di attesa il momento che aspettavo è arrivato. Le nostre lingue giocano nelle nostre bocche. I nostri gemiti risuonano per la stanza, ma entrambi cerchiamo di trattenerci per non svegliare la bambina. Lui mi sussurra all’orecchio: “Ti amo”. “anch’io” gli dico. Lui mi bacia l’orecchio, poi il mento, i seni per poi tornare alle labbra sempre più passionale. Facciamo l’amore fino a che non raggiungiamo il massimo del piacere. Poi lui si stacca da me e comincia a coccolarmi. Restiamo abbracciati e dopo quel momento di piacere atteso da entrambi ci addormentiamo.

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Capitolo 22
*** Matrimonio ***


ciaoo eccomi con il cap del matrimonio... finalmente! plz commentate tnt vi prego :D baci a tutti e grz

Renesmee’s POV

È arrivato il gran giorno. Non ho dormito tutta la notte. Sono agitatissima. Mi alzo e allatto la bambina ancora prima che possa vagire, perché poi non ne avrò più il tempo. Bussano.

“Avanti” da dietro la porta spunta Alice con il mio vestito in mano. L’avrò provato miliardi di volte negli ultimi quindici giorni, e lei ha continuato a modificarlo. Però ne è valsa la pena.

“Permesso sposina!” mi dice ridendo.

“Sei pronta a vestirti?” mi chiede. Io mi riallaccio il reggiseno e adagio la bambina nella culla.

“Ora sono pronta!” le dico con un po’ di agitazione nella voce.

“Sei agitata?” mi chiede avendo intuito.

“Da morire!” le rispondo andando ad abbracciarla. È stata un vero angelo, ha organizzato tutto senza disturbarmi minimamente a parte qualche domanda e le prove del vestito.

Lei sfila l’abito dal cellofan e me lo porge.

“Mettitelo, poi ti sistemo” mi dice. Il vestito è molto bello. È lungo fino ai piedi, rigorosamente bianco. Non ha maniche, ma parte da sopra il seno seguendone la forma. È stretto fino ai fianchi poi la gonna si allarga e scende ondulata. È liscio senza pizzo a parte in vita, dove una striscia di ricami si allaccia con un fiocco dietro la schiena. Per coprire le spalle, almeno durante la cerimonia, ho uno scalda cuore che copre anche la scollatura. Il velo è liscio e semplice. Alice mi porta in bagno e comincia ad acconciarmi i capelli. Mi fa una coda alta facendo ricadere sul mio volto due riccioli castani e poi li acconcia in modo complesso. Ci impiega circa un’ora, ma il risultato è magnifico. Mi punta qualche gemma bianca tra i capelli e per finire fissa il velo. Nel frattempo arrivano mia madre e Rose.

“Come sta i bene amore!” mi dice mia madre.

“Sei divina!” mi dice mia zia.

“Ottimo lavoro Alice”. Le dicono in coro.

Loro sono già pronte. Mia madre indossa un vestito viola che segue le sue forma. Anche il suo non ha le maniche, ma parte da sopra il seno. Sopra ha una giacca bianca molto bella e moderna. La collana, gli orecchini e il braccialetti viola come i sandali dal tacco vertiginoso. Anche Rose indossa gli stessi colori, ma l’abito è diverso. Il suo è viola e , sempre senza maniche che parte sopra il seno, rimane stretto fino ai fianchi, poi si gonfia e arriva al ginocchio. Sopra porta un coprispalle avorio allacciato sui seni con una spilla viola. Le sue scarpe sono bianche anch’esse con un tacco altissimo.

“Anche voi siete bellissime” anche se lo erano sempre.

“Rose, la trucchi tu mentre io mi preparo?” chiede Alice a mia zia.

“Certo, speravo me lo chiedessi”. Le risponde.

Alice esce con mia madre e Rose comincia a truccarmi con tutte le tonalità del bianco. È una bravissima truccatrice e se ne intende. Quando mi guardo allo specchio rimango stupefatta del magnifico lavoro che ha fatto. Mi mette nei capelli anche qualche gemma viola.

“Forse Alice mi ucciderà, ma almeno metto un po’ di colore, tutta bianca poi sembri la regna delle nevi!” mi dice lei ridendo ed io la seguo.

Quando Alice ritorna ha indosso un vestito identico a quello di Rose.

“Ma siete vestite uguali!” le dico io.

“Certo, siamo le damigelle!” mi risponde compiaciuta. Aveva pensato proprio a tutto!

Ha in mano una scatola. E io la guardo curiosa.

“Cos’è?” le domando. Lei la apre e ne estrae una giarrettiera viola.

“Che curiosona, è una giarrettiera!” si abbassa e me la infila sotto il vestito fino alla coscia.

“Bene ora sei pro… cosa le hai messo in testa Rose?” dice mia zia.

“Era per dare un po’ di colore!” le risponde.

“Beh hai ragione sta meglio così” le dice lei sorridendo.

“Sei perfetta!” mi dicono.

“Grazie, anche voi” rispondo.

“Mancano solo le scarpe”. Mi dice Rose e mi porge un paio di sandali bianchi con un tacco vertiginoso. Io le infilo e scopro di riuscire a camminarci.

“Bene andiamo giù che ci sono gli altri che ci aspettano”. Dice Rose.

Nel frattempo arriva lo zio Emmett.

“Che schianto” mi dice lui fischiando.

“grazie zio” gli rispondo.

Poi lui prende le miei valigie per il viaggio di nozze che mi sono state preparate da Alice e le porta giù. Io mi avvicino alla culla e prendo mia figlia, che era stata vestita da mia madre con un magnifico vestitino viola e delle scarpine avorio. Io con in braccio Nelly e le mie zie scendiamo al piano di sotto. Lì trovo mia madre che sta per andare in Chiesa con i miei nonni e zii e mio padre che sarebbe venuto con me.

“Sei stupenda mi dicono tutti” io arrossisco.

“Grazie”. I miei testimoni, mio padre e mio nonno indossano uno smoking viola scuro con la camicia avorio e la cravatta dello stesso viola del vestito. Alice aveva fatto tutti gli abbinamenti, senza eccezioni. Mia nonna, se si può chiamare nonna, visto che dimostra trent’anni, indossa un vestito sotto il ginocchio, ovviamente viola, con le maniche al gomito, molto semplice con lo scollo a V. Le scarpe avorio con un tacco molto alto.

“Amore, dammi la bambina che noi cominciamo ad avviarci”. Dice mia madre.

Io gliela porgo e lei la culla. In un attimo rimaniamo soli io mio padre.

“Sei bellissima” mi dice ammirandomi come fossi un gioiello prezioso.

“Grazie papà” gli rispondo. Lui si avvicina a me e mi abbraccia forte. Ho bisogno di un contatto in questo momento di tensione, e lui l’ha capito.

“Questo sarà un giorno che ti ricorderai per sempre, quello più importante della tua vita. Almeno per me è così, e non mi stanco mai di ripensarci”.

Insieme usciamo di casa e saliamo in macchina con l’autista che ci aspetta.

Sul sedile trovo il mio bouquet tutto bianco di mughetti e orchidee. Alice ha preparato tutto alla perfezione.

 

Mi sento le ginocchia molli. Mio padre mi apre la portiera e io scendo con delicatezza. Tutti mi stanno aspettando dentro, tutte le persone più care sono lì dentro. Io mi tiro il velo sul volto. Papà mi prende a braccetto e dopo aver inspirato entro. Subito mi si avvicinano le mie damigelle che cominciano a lanciare petali di rosa bianchi e viola precedendomi. Una canzone molto melodiosa accompagna la mia passerella fino all’altare. Tutti mi guardano. La Chiesa è molto ben addobbata. Ci sono mughetti bianchi e orchidee viola ovunque. Le panche sono decorate con del tulle bianco e viola e qualche bocciolo qua e là. Non c’è molta gente, ma sono tutte persone importanti per me. Per la maggior parte di loro quello che mi accompagna è mio fratello. Arrivata all’altare il mio futuro marito mi si avvicina e stringe la mano a mio padre ammirandomi. Io invece lo bacio sulla guancia e lui si va ad accomodare affianco a mia madre. Le damigelle si mettono sedute alla mia sinistra, mentre alla mia destra c’è Jake. Lui ha come testimoni Seth e Sam. Che sono seduti alla sua destra, mentre i miei sono accanto alle damigelle, che poi sono le loro mogli. La celebrazione dura circa un’ora e alla fine io e Jake sigilliamo la nostra promessa con un bacio. Lui mi alza il velo e mi bacia con passione. Ora sono ufficialmente la signora Black e l’anello che porto al dito lo dimostra.

Appena usciamo, accompagnati dalla marcia nuziale, una cascata di chicchi di riso bianco e viola ci investe. Alice aveva colorato pure il riso! Non finirà mai di stupirmi quella ragazza!

“Amore adesso siamo sposati, marito e moglie e niente ci potrà mai separare”. Mi dice l’amore della mia vita.

“Ti amo” gli rispondo io baciandolo sulle labbra.

“Anche io” mi risponde. Tutti mi si avvicinano per baciare la sposa, che pare porti bene. Mentre gli uomini fanno volare in aria Jake. Fino a che non lo mettono a terra non sono tranquilla. Nella piazza arriva la mia macchina e con Jake ci saliamo per andare al ricevimento. Alice ha prenotato un ristorante molto prestigioso, il Luxury. Già dal nome! Arrivati capisco il perché. Il rinfresco è all’aperto ospitato da un immenso giardino con delle fontane. Ci sono tantissimi tavoli bianchi e viola con centrotavola di orchidee e mughetti. Il tutto sotto giganteschi ombrelloni alternati bianchi e viola. Mi pizzico il braccio per vedere se non sto sognando, e capisco che è tutto vero. Alice arriva saltellando verso di me.

“Alice ma tu sei pazza. È tutto stupendo, sembra un sogno”.

“Ti piace? Sono felice. Vieni che tu e il cagnolino qui dovete fare le foto!” mi dice lei sorridendo a Jacob.

Io e Jake facciamo milioni di foto, ovunque. È tutto un sogno. Il ricevimento è stupendo. Balliamo tutto il pomeriggio fino a che si fa sera tarda e cala il sole. Ora cominciano a suonare musiche più forti. Io ad un tratto mi ricordo di avere una figlia. E non è un bene dimenticarsene. Vedo che è in braccio a mia madre che dorme. Probabilmente deve averle dato del latte che avevo messo da parte per farmi godere la festa. Prima della fine della festa io lancio il bouquet e lo prende Carol. Mentre Jake mi sfila la giarrettiera con i fischi degli uomini e poi la lancia. Questa viene presa da Seth, che sembra aver conosciuto Carol durante il bouffet e stanno già legando!

“Nessie” mi dice mio zio Jasper.

“Dimmi” gli rispondo.

“è arrivata la macchina che vi porterà al jet privato per il viaggio di nozze” mi dice lui.

Jet privato? Oddio quanto lusso.

“Ah ok chiamo Jake”.

Trovato il mio sposo saluto tutti gli invitati e in particolar modo la mia famiglia. Poi prendo Nelly e salgo in macchina. Tra i saluti di tutti io, mio marito e mia figlia partiamo per la luna di miele.

 

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Capitolo 23
*** Luna di miele e casa nuova ***


scusate, ma il capitolo è un po' cortino. non ho l'ispirazione! :D però mi è venuta un'idea per un'altra ficcy. appena finisco questa la inizio! muahahah spero che vi piaccia lo stesso, anche se è corto :D grz a noe_princi89 e InfatuazioneCronicaLetale per i commenti. grz di recensire sempre :D bacioni vvb

Renesmee’s POV

Appena arrivati in albergo a Parigi io allatto Nelly e la metto a letto. Mi svesto e cerco in valigia qualcosa di più comodo. Trovo solo completino intimi molto provocanti. Appena a casa avrei ucciso Alce. Ne prendo uno, il meno osceno e lo indosso. Jake arriva in camera dopo aver sistemato i conti con la reception.

“Mi vuoi proprio tentare” mi dice guardandomi.

“è colpa di Alice!” gli rispondo.

“Ricordami di ringraziarla quando siamo a casa!” mi dice avvicinandosi a me.

Mi prende tra le braccia e comincia a baciarmi delicatamente e sensualmente. Io gli slaccio la camicia e gliela tolgo. Lui mi leva il completino e io i pantaloni. Io ora sono nuda, ma lui non ancora. Gli tolgo i boxer e lui si sdraia su di me. Ad un tratto mi passano nella mente dei ricordi. Il ricordo di Aro su di me. Dei suoi ansiti e gemiti, della sua pelle fredda. Di colpo respingo Jake e scoppio a piangere. Lui è spaventato e mi si avvicina abbracciandomi e cominciando a cullarmi.

“Cos’hai?” mi chiede dolcemente.

“Mi è venuto in mente Aro e non ce l’ho fatta, scusa” gli dico io ancora tra le lacrime.

“Sssst qui ci sono io con te, quel bastardo è morto. Rilassati. Calmati.” Mi sussurra. Io mi giro verso di lui e lo bacio con passione. Non devo lasciare che un lurido come Aro influisca nella mia vita con Jake. Io devo essere felice con lui e dimenticare tutto. Mi metto sdraiata e apro le gambe. Il mio corpo si unisce al suo, e questa volta si unisce a me come marito. Io stringo le mie gambe contro il suo bacino e lui geme. Il caldo comincia ad invadermi, un piacere mai provato mi inonda e anche io comincio a gemere. Cerco di trattenermi per non svegliare Nelly, ma non ce la faccio, è più forte di me. Lui per contenere le mie grida mi bacia, e i miei gemiti muoiono nella sua gola. Continuiamo fino a raggiunger il massimo del piacere, poi lui si stacca da me e abbracciati ci addormentiamo.

Tutta la luna di miele si svolge tra passioni, luoghi da visitare e Nelly. Passo le due settimane più belle della mia vita, con mio marito e mia figlia. Jake mi porta in posti molto romantici ed è tutto bellissimo.

Appena siamo a casa tutti ci accolgono felici del nostro ritorno e ci accompagnano alla casa che ora appartiene a me e a Jake.

L’interno è ancora più bello del fuori. Ci sono tantissime stanza su tre piani, e nel retro c’è persino la piscina. Alice ha già arredato tutto e devo dire con molto gusto. La camera di Nelly è tutta rosa, e molto ampia, ma quando crescerà se il rosa non le piace si potrà cambiare tutto in poco tempo. La camera mia e di Jake è enorme con un letto che è più grande di un matrimoniale. Sopra c’è un biglietto. Lo prendo e lo leggo.

A Renesmee e Jacob

Un letto grande per fare le cose in grande e recuperare il tempo che avete perduto, anche se non è tanto considerato che avete già una figlia!

Bacia tutti

Emmett e gli altri

Lo zio è sempre il solito buffone!

Io faccio un giro della casa con Nelly. Quando arrivo all’ultimo piano vedo una scala a chiocciola che mi incuriosisce. Salgo e arrivo in una terrazza con una vista mozzafiato. Da qui si vede tutta la città. Questa vista mi fa pensare alla mia famiglia, alla mia felicità, e penso che nessuno possa essere così fortunato. Penso a mio marito, a mia figlia, al fatto che ho una vita che tutti vorrebbero, che vivo in una casa da sogno e ho tutto ciò che posso desiderare. Ma c’è ancora una cosa che mi manca, un lavoro. Forse per ora dovrei occuparmi di Nelly però in futuro mi piacerebbe poter fare qualcosa. Sento una musica ed una melodia che si avvicina. È una musica stupenda, forse una chitarra, no anzi sicuramente. Vedo Jake che suona venendomi incontro con un sorriso stampato in faccia.

“L’hai scritta tu?” gli chiedo.

“Sì ed erano anni che non riuscivo più a comporre” mi risponde continuando a suonare.

“Ma è magnifica! Sono felice per te!” gli dico sincera.

“Lo sai che si dice che senza amare non si può comporre una canzone? Nessuna frase è mai stata più giusta di questa!” mi dice avvicinandosi per baciarmi.

Restiamo lì in terrazza per un bel po’ di tempo a coccolarci, e a giocare con la piccola, frutto del nostro amore.

 

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Capitolo 24
*** Un nuovo lavoro ***


ciao a tutti! Buon Anno! Buon 2010! grz a noe_princi89 per i commenti e a tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite o tra le seguite! sappiate che ho in testa una nuova ficcy che spero vi piacerà. però ora comincio a finire qsta! Baci e auguri ancora

Renesmee’s POV

Ormai sono passati sei mesi dalla nascita di Nelly e io devo assolutamente trovarmi un lavoro perché mi sento inutile. È da un po’ che cerco inserzioni su giornali, ma non trovo niente che mi interessi davvero. D’altronde io non ho una laurea, sono riuscita a fare la maturità prima perché ho studiato a casa molto duramente, ma ora non penso che mi metterò a studiare per laurearmi, o almeno non ora, tanto ho un anno d’anticipo. Per ora ho deciso di andare a fare la babysitter in giro. La faccio non solo per lavoro, ma anche a casa. In questo periodo sto seguendo una bambina molto carina che ha due anni. I suoi genitori sono sempre occupati per lavoro e lei è sola. Mi porto anche Nelly a casa sua così posso farle giocare entrambe, anche se mia figlia è più piccolina. La bambina si chiama Anne. È molto dolce e secondo me soffre molto dell’assenza dei genitori. Tra poco vado da lei perché i suoi escono a cena.

“Ciao amore sono a casa” urla Jake entrando. Io vado alla porta e gli stampo un bacio sulle labbra.

“Ciao amore mi sei mancato” gli dico.

“Beh posso farmi perdonare” mi dice abbracciandomi e passando le sue mani fredde sotto il mio maglione. La mia schiena si incurva.

“No amore mi dispiace, non ora perché devo andare da Anne. Magari quando torno” gli dico io.

“D’accordo. Però stasera mi lasci Nelly così passo un po’ di tempo con lei!”.

“Va bene!” io mi metto il cappotto, la sciarpa e dopo aver baciato mio marito esco. Fa freddo fuori. È Gennaio e siamo sotto zero! Prendo la mia macchina e in cinque minuti sono da Anne.

Suono. Qualcuno mi apre la porta.

“Ciao Renesmee vieni pure” mi dice Catrine, la madre di Anne.

“Ciao Caroline come va?” le chiedo entrando e sfilandomi il cappotto.

“Bene grazie, un po’ stanca”. Mi dice lei appendendo il mio cappotto. Da dietro un muro appare la bambina che appena mi vede mi corre incontro.

“Ehi ciao Anne come stai?” le chiedo prendendola in braccio.

“Benissimo e tu?” mi dice con una vocina magnifica.

“Bene bene”

“E Nelly dov’è?” mi chiede guardandosi intorno.

“è a casa con il suo papà!” le rispondo.

“Ciao Renesmee” mi dice John il marito di Catrine, che nel frattempo era entrato nella stanza. Lui e Catrine sono molto eleganti. Lui indossa uno smoking blu scuro con una camicia bianca e la cravatta dello stesso colore dello smoking. Lei invece ha un vestito lungo fino ai piedi sempre blu notte, che riprende l’abito del marito. È un vestito semplice, di raso, che si arriccia sul seno. Le maniche sono lunghe e finiscono a punta.

“Ciao John come va?” gli chiedo.

“Mah stasera forse concludo un affare, è da mesi che ci sto lavorando. Spero di riuscirci perché è davvero importante” mi risponde. John è proprietario di una casa discografica. Lui è capo di un sacco di star del cinema, perlopiù cantanti.

“Oh in bocca al lupo” gli dico.

“Crepi” mi risponde sorridendomi. Io vorrei tanto dirgli che sua figlia è più importante degli affari. Ma loro sono così gentili con me, e sembra che diano tanto affetto ad Anne nei pochi momenti in cui sono presenti.

“Buona serata” gli dico io quando escono.

“Anche a voi, mi raccomando alle nove a letto!” mi dice Catrine.

“Certo ciao”

“Ciao” io chiudo la porta.

“Allora Anne vuoi vedere un cartone?” le chiedo.

“Si, voglio vedere Biancaneve!” mi dice. Lo vediamo sempre Biancaneve quando vado da lei. Deve essere il suo cartone preferito, ormai lo so a memoria.

“Ok, ma perché sempre Biancaneve?” le domando curiosa.

“Perché lei ha la pelle bianca bianca come la tua ed è bella e buona come te” mi risponde lei. Quanto è dolce. Peccato che non sappia che la mia pelle è bianca perché i miei genitori sono  vampiri!

“Grazie amore” le metto su il DVD e ci sediamo sul divano.

Dopo neanche un’ora lei si addormenta. Io la porto in cameretta e le metto il pigiama facendo attenzione a non svegliarla. Poi la adagio sul letto e torno in salotto. Faccio zapping in tv e anche io mi addormento. Sono veramente stanchissima. Non so per quanto rimango addormentata, ma dopo un po’ vengo svegliata da un pianto. Anne. Corro in camera.

“Cos’hai piccola?” le domando cullandola tra le braccia e asciugandole le lacrime.

“Ho fatto un incubo, ho sognato che mi rapiva un mostro”.

“Sssst dai ora dormi era solo un brutto sogno” le dico cercando di calmarla. Comincio a cantarle una canzone. Non so quanto tempo era che non sentivo questa canzone, ma è stata la prima che mi è venuta in mente. Le canto Eyes on fire dei Blue foundation. E stranamente mi ricordo tutte le parole. Sento il rumore delle chiavi nella toppa e capisco che sono tornati John e Caterine, ma io continuo a cantare per far dormire Anne che mi fissa. Finalmente chiude gli occhi. Sulla porta della sua camera ci sono i suoi genitori che mi fanno segno di continuare. Io proseguo fino a che i respiri della piccola si fanno sempre più lenti. Poi la poso nel suo lettino ed esco chiudendo la porta.

“Bentornati” dico a John e Catrine che sono in cucina.

“Grazie” mi risponde Catrine con un sorriso.

John mi paga per la serata. Io ringrazio ed esco salutandoli.

Mentre torno a casa penso alla mia vita, a quanto sia fantastica. Apro la porta piano e trovo sul divano Jake che dorme con Nelly sulla pancia. Quanto sono dolci! Mi avvicino e lo sveglio.

“Ciao amore” mi dice.

“Ciao” gli rispondo baciandolo sulla bocca.

Insieme mettiamo Nelly a letto. Dopo aver parlato un po’ ci lasciamo andare alla passione più sfrenata.

 

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Capitolo 25
*** Trasferimento ***


ciao ecco un altro capitolo. grazie noe_princi89 che commenti sempre! :D bacioniiiiii

Renesmee’s POV

In questo periodo, sono molto stanca e stressata. Mi capita di stare male e vomitare, o di essere nervosa. Il dottore mi ha detto che può essere dovuto al cambiamento di orari o allo stress.

Ora sono sul divano che penso, a me, alla mia famiglia, alla mia piccola che cresce. Mi osservo la fede, brilla. È un simbolo del mio amore per Jake. Chissà quando Nelly sarà grande, e troverà anche lei l’amore della sua vita. Spero per lei che sia così fortunata da trovare un uomo che la ami e che la rispetti e che riesca ad avere una vita bella come la mia. È lì nella sua culla che dorme. Ha otto mesi e mostra già nella bocchina quei due canini e le stanno spuntando anche i due incisivi inferiori. Bussano alla porta. Vado ad aprire. Sono tutti i miei parenti al completo.

“Ciao Nessie” mi dicono tutti con voce un po’ triste.

“Ciao, che avete?” chiedo io.

“Ti dobbiamo parlare” mi dice mio padre.

“Si ok, sedetevi”. Ci accomodiamo tutti, io prendo Nelly in braccio visto che si è svegliata e lei con quei suoi occhini blu e vispi ci osserva. Mio padre cinge mia madre per i fianchi, come si fossero appena fidanzati e respira profondamente, anche se non gli serve a nulla. Fa molta impressione avere dei genitori più giovani di te!

“Amore, qualcuno sospetta, dobbiamo trasferirci” mi dice diretto. Andare via, proprio ora! Non è possibile! Cerco di rimanere calma. Ma perché a me? Perché a noi?
”Ok, va bene, datemi una settimana e sono pronta a partire” dico io.

“Amore, tu puoi anche scegliere di rimanere qui, tu cresci, puoi permettertelo, ma noi dobbiamo andare” mi dice mia madre.

“ma mamma io non posso stare senza di voi. No! vengo anche io”.

“D’accordo, se per te va bene così. Comincio a cercare casa. Ne cerco due una per noi e una per voi e tra una settimana partiamo.” Dice mio nonno.

“Va bene, lo dico io a Jake”

“Ok, ora noi andiamo che dobbiamo preparare anche noi, ma con la nostra velocità in due ore siamo pronti. Poi torniamo per aiutarti a preparare le valigie e tutto” dice Alice.

“Ok grazie” escono tutti di casa e io rimango sola con Nelly. Penso. Cavoli proprio adesso in cui tutto sembra perfetto! In cui tutto è come ho sempre sognato. La mia vita è sempre stata diversa, ma da poco incominciava a piacermi così, da quando ho conosciuto Jake. In un anno e mezzo sono cambiate tante cose. Mi sono sposata, ho avuto una figlia e ora ho una famiglia. Ma quando tutto sembra essere perfetto, il mondo ti crolla addosso. Alla fine però non è neanche una notizia così tremenda, a me basta stare con la mia famiglia e i miei parenti.

Quando Jake torna alla sera gli spiego la situazione e lui capisce perfettamente. Comincio a fare scatoloni aiutata da Alice, vado a trovare Catrine per salutarla e dirle che parto. Più di lei Anne soffre della mia partenza, ma io le prometto che l’andrò a trovare. Vado anche da Mary e Carol che sono dispiaciutissima. Dopo esattamente sette giorni partiamo per l’Italia. Decidiamo di andare a vivere lì. Sappiamo la lingua perché l’abbiamo studiata tutti e come stato è proprio bello. Ci trasferiamo in una città vicino a Milano. Non andiamo nella metropoli per stare un po’ nell’ombra. Le nostre case sono sempre stupende: sempre su tre piani con un immenso giardino e la piscina. Ci integriamo subito perché gli italiani sono molto ospitali.

“Questo dove lo metto?” mi chiede Alice mostrandomi un vaso.

“Appoggialo lì sopra sul comò” le dico io. Stiamo disfacendo gli scatoloni e mettendo tutto al suo posto. È stato veramente stancante. Ci mancano ancora solo un paio di cose e siamo pronti, come se abitassimo qui da sempre. Suonano alla porta.

“Vado io, sarà Jasper con le pizze” mi dice Alice. Apre la porta e da dietro spunta un ragazzo alto che avrà vent’anni, con i capelli scuri e gli occhi castano dorati. È molto bello, ha la pelle chiara e marmorea. Sembra uno di noi, o meglio uno della mia famiglia. Ma non è possibile. Vedo che anche mia zia rimane stupefatta.

“Salve, siete i nuovi arrivati?” domanda con voce soave.

“Sì” risponde mia zia. Io la raggiungo e mi metto dietro di lei.

“Salve, io sono Luca, il vostro vicino di casa. Io e la mia famiglia volevamo invitarvi a cena domani sera, vi andrebbe?” chiede molto cortesemente.

“Oh certamente, grazie mille”. Risponde lei stranamente. I miei parenti non mangiano e non hanno mai accettato inviti a cena, perché ora?

“Benissimo, quanti siete?” ci chiede guardando alle nostre spalle.

“Siamo dieci più la piccola Nelly che avendo otto mesi non mangia!” le risponde lei sorridendo.

“Molto bene, allora ci vediamo domani sera, così conoscerete la mia famiglia”. Ci dice lui cordiale.-

“ok grazie ancora. Arrivederci” lo salutiamo noi.

“Arrivederci”. E si allontana.

Alice mi guarda shockata.

“Hai visto anche tu?” mi chiede.

“Sì, anche io l’ho notato”. Le rispondo.

“Non aveva nemmeno il battito cardiaco. Ma perché invitarci a cena?” chiede lei.

“Non so, magari ha sentito il mio battito e quello di Nelly e ne ha scambiato uno per il tuo.” Le dico.

“non so, magari. Di solito però i nostri sensi capiscono tutto. Vedremo domani sera!”

Sento Nelly piangere. Faccio per andare, ma Alice mi precede e in un lampo torna con la piccola tra le braccia. Io le guardo e la vista mi si offusca. Che succede? Le gambe mi si fanno molli e cedono. Appena prima di chiudere gli occhi sento due braccia fredde che mi afferrano: è Jasper.

“Nessie? Nessie?” sento la voce preoccupata di Alice che mi chiama. Apro gli occhi e vedo lei e Jasper chini su di me.

“Sono sveglia” dico.

“Ma cosa ti è successo?” mi chiedono.

“Niente, non so è un periodo che sono stanca. Sarà lo stress”. Rispondo senza sapere se sia vero o meno. Rimango a letto e loro si occupano della piccola, dandole da mangiare e facendola giocare. Quando torna Jake gli raccontano del mio mancamento, della cena e della stranezza del vicino. Lui viene vicino a me nel letto e con le sue braccia mi circonda scaldandomi, mentre Alice e Jasper mettono a letto Nelly. Io avvolta dalle braccia calde di Jake e tranquillizzata dal potere di mio zio, cado in un sonno profondo.

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Capitolo 26
*** A cena dai vicini ***


Ciao eccovi un altro capitolo. Grazie a DarkViolet92 (ci avevo pensato anche io a quello che mi hai scritto! :D) e noe_princi89 per i commenti e grazie anche per avermi messo tra gli autori preferiti. grz anche a

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per aver messo la mia storia tra le preferite e a 1 - annabella [Contatta]
2 - butterfly 85 [Contatta]
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per aver messo la mia storia tra le seguite. un beso a tutti

Jasper’s POV

Per fortuna sono arrivato in tempo. Ce l’ho tra le braccia ed Alice con in braccio Nelly mi guarda confusa. Porto Renesmee a letto, mentre mia moglie mette la piccola nel lettino. Quando mi raggiunge le chiedo: “Cosa le è successo?”

“Non lo so, Nelly si è messa a piangere, lei si è girata per andare a prenderla, ma sono andata io. Quando sono tornata indietro con la piccola tra le braccia lei è svenuta!” mi risponde preoccupata.

Non mi piace vedere quell’espressione sul suo volto, così con il mio potere cerco di tranquillizzarla.

“Jasper smettila, sto bene” mi dice mentre si china su mia nipote. Le cingo i fianchi, la faccio girare verso di me e la bacio. Le nostre labbra si uniscono in un bacio tormentato. Sento la sua ansia, la sua preoccupazione, così la lascio. Lei mi sorride e ritorna a guardare Renesmee.

“Nessie? Nessie?” la chiama con voce preoccupata. Io mi chino su di lei. Apre gli occhi. Sento Alice rilassarsi.

“Sono sveglia” dice.

“Ma cosa ti è successo?” le chiediamo.

“Niente, non so è un periodo che sono stanca. Sarà lo stress”. Ci risponde. Io ed Alice ci occupiamo della bambina, mentre lei rimane a letto. Quando torna Jacob gli raccontiamo tutto ed Alice aggiunge che il vicino di casa ci ha invitato da lui a cena domani sera. Lei dice che è molto strano, che sembra uno di noi, che non gli batte il cuore, ma non capisce il motivo per cui ci abbia invitato a cena. Messa a dormire la bambina io ed Alice ci sdraiamo sul divano e facciamo zapping in tv.

“Jaz, secondo Luca, il vicino, è uno di noi?” mi chiede di punto in bianco.

“Non lo so” le rispondo.

“Ha gli occhi come i nostri, se è uno di noi è vegetariano, potremmo allargare la famiglia!” mi dice lei.

“Si certo” le rispondo. Comincio a coccolarla, ad accarezzarla e rimaniamo tutta la notte ad abbracciarci e baciarci, senza spingerci oltre.

Il giorno seguente scorre monotono. L’amore della mia vita ed io andiamo a casa a cambiarci per la cena, lasciando Jacob, Renesmee e Nelly. Alle sette e mezza siamo di nuovo davanti a casa loro, questa volta tutti però. Io indosso un paio di jeans chiari, una camicia bianca e un golf  blu. Sopra un giubbotto blu. Le mie scarpe sono normalissime Air max scure. Alice porta un vestitino sopra il ginocchio dello stesso colore del mio golf. Il suo abito è stretto, senza le maniche e parte sopra il seno. Sopra, contro questo freddo, anche se noi non lo sentiamo, un coprispalle bianco pesante e sopra a tutto un cappotto bianco. Hai piedi ha un paio di scarpe con un tacco vertiginoso bianche. Rosalie invece indossa un abito molto simile a quello di mia moglie, ma grigio. Il suo però è un po’ più morbido e al posto del coprispalle ha uno scialle nero. Sopra invece ha un cappotto nero. Hai piedi porta delle scarpe nere con un tacco più basso di quello di Alice, ma comunque alto. Emmett un paio di jeans scuri, una maglietta bianca e un maglione grigio, come l’abito di Rose. Le sue scarpe sono delle converse grigie. Sopra un giubbotto grigio. Bella porta un vestito rosso con le maniche lunghe e lo scollo a V, sopra il ginocchio, un cappotto nero e delle scarpe con il tacco molto alto nere. Edward, invece, un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e un maglione rosso. Sopra un giubbotto nero. Le scarpe le ha uguali alle mie. Carlisle invece è più elegante, indossa uno smoking blu notte con una camicia bianca, senza cravatta. Ai piedi ha dei mocassini blu e sopra un cappotto scuro. Esme porta un vestito lungo fino ai piedi, blu notte con degli strass ovunque. Le maniche sono lunghe e lo scollo è a V, e sopra anche lei un cappotto scuro. Suoniamo al campanello Black.

Ci apre la porta Jacob. Lui indossa un paio di jeans blu, con una camicia bianca e un maglione verde. Ai piedi porta un paio di converse dello stesso colore del maglione.

“Ciao, entrate, Nessie non è ancora pronta!” ci dice lui.

“Ciao” rispondiamo in coro entrando. Rimaniamo in piedi sull’uscio della porta e da dietro il muro spunta Renesmee con in braccio Nelly. Sono entrambe bellissime. Renesmee indossa un vestitino sopra il ginocchio, verde, come il maglione di Jacob. L’abito non ha maniche e parte da sopra il seno. Rimane stretto fino ai fianchi, poi si allarga e scende a palloncino. Indossa un paio di scarpe nere dal tacco vertiginoso, e per coprirsi dal freddo, lei che ne ha bisogno, porta un coprispalle nero pesante, che si allaccia sul seno. Nelly invece indossa un graziosissimo vestitino verde di lana, con un paio di scarpette nere.

“Sono pronta” ci dice Nessie sorridendo.

“Era ora!” le risponde suo marito andando a baciarla sulle labbra. Le porge il cappotto e lei se lo infila, e così anche Jacob. Poi insieme mettono un giubbottino a Nelly.

“Andiamo” dice mia nipote. Usciamo tutti insieme e Jacob chiude la porta. Attraversiamo il giardino e ci ritroviamo davanti alla porta del vicino. La casa è grande, anch’essa con un immenso giardino. Suoniamo al campanello e ci apre un ragazzo alto con i capelli scuri e gli occhi castano dorati. Come i nostri, come aveva detto Alice. La sua pelle è chiara e marmorea, è perfetto, come noi! Non sento battito cardiaco. Indossa uno smoking nero con una camicia bianca.

“Benvenuti” ci dice sorridendo.

Dalle mie spalle sento un ringhio. È Jacob. Ci sorpassa e si mette tra noi e Luca continuando a ringhiare.

“Ah fantastico, anche un licantropo, non me l’aspettavo. Entrate pure, ne parliamo dentro” ci dice calmo. Io però sento la tensione dell’atmosfera e così uso il mio potere, soprattutto per calmare Jacob. Quindi lui sa cosa siamo! Stupiti entriamo e lui ci prende i cappotti facendoci accomodare su dei bellissimi divani avorio in pelle. La casa è molto spaziosa, come si può intuire dall’esterno. L’ingresso è subito unito alla sala, dove siamo ora. Ha un tavolino di cristallo al centro e intorno divani e poltrone in pelle. Il camino è acceso e manda un tepore piacevole. Il televisore da più di cinquanta pollici è appeso al muro ed è affiancato da casse per il suono. È una stanza molto moderna, ma arredata con gusto.

“Spero di non avervi spaventato” ci dice Luca mettendosi a sedere.

“Spaventato no, ma confuso parecchio!” dice Carlisle. Nelle situazioni come questa fa sempre lui da portavoce.

“Beh scusatemi. Mi avete molto incuriosito come vicini l’altro giorno, così sono venuto a controllare, e non potevo credere a quello che vedevo!” ci dice lui.

“Allora raccontaci tutto dal principio” dice mio padre.

“Quando siete arrivati ho visto la ragazza” dice indicando Alice.

“Io sono Alice piacere” dice mia moglie porgendogli la mano.

“Jasper” dico io facendo lo stesso.

“Rosalie” “Emmett” “Carlisle” “Esme” “Bella” “Edward” “Renesmee” “Jacob e lei è Nelly” ci presentiamo tutti.

“Piacere. Comunque ho visto Alice e non mi sembrava fosse umana! Così sono venuto ad invitarvi a cena e lì ho avuto le risposte che cercavo. Ma c’era ancora un particolare che mi sfuggiva: perché c’erano in casa anche due umani? Pensavo che lei volesse ucciderli, ma quando ho visto i suoi occhi ho capito che è vegetariana! Datemi qualche risposta”. Chiede lui.

“Beh vedi…” dice Carlisle.

“No aspetta racconto io. Io sono l’origine diciamo!” dice Bella. “Devi sapere che circa venti anni fa Edward ed io ci siamo innamorati. All’epoca io ero ancora umana, ma lui ha combattuto per starmi accanto ugualmente. Ci siamo sposati ed io volevo diventare un vampiro, ma lui non voleva. Poi un giorno sono rimasta incinta e la bambina cresceva molto in fretta spezzandomi le ossa. Partorendo sarei morta, ma allora decisero di trasformarmi. Così io ora sono un vampiro, ma lei” dice indicando Nessie “lei non è né umana, né vampiro, lei è…”

“un ibrido” dice Luca precedendola.

“Ma tu come lo sai?” chiede Bella stupita. Mentre dice queste parole arrivano nella stanza una donna, molto bella, una di noi. Ha gli occhi castano dorati, i capelli biondi lunghi che ricadono fluidi sulle spalle. Lei indossa un vestito lungo nero senza maniche, che parte da sopra il seno, dove si arriccia. Sopra indossa un coprispalle bianco. In braccio tiene un bambino, che avrà un anno. È molto bello anche lui, ma sento il suo cuore che batte. Ha i capelli castano ramati e gli occhi azzurro cielo. Luca si alza in piedi e cinge per i fianchi quella bellissima donna, che avrà più o meno la sua età.

“Ragazzi, lei è mia moglie Eleonora e lui mio figlio Marco. Loro sono Alice, Jasper, Rosalie, Emmett, Carlisle, Esme, Bella, Edward, Renesmee, Jacob e Nelly” ci presenta.

“Piacere” diciamo tutti in coro.

“Piacere mio ragazzi”. Ci dice lei. “Ho sentito da di là la vostra discussione, andiamo pure avanti”. Ci dice accomodandosi sulle ginocchia del marito.

“Bella, tu mi chiedi perché so che Renesmee è un ibrido? Beh perché lo è anche Marco! A noi è successa la stessa cosa. Io mi sono innamorato di Eleonora tre anni fa. Ci siamo sposati, ma non volevo privarla della sua anima, così non l’ho trasformata. Lei è rimasta incinta quasi subito e io non sapevo che fare. Ero solo. Così ho aspettato che partorisse. Era una visione orribile quella di lei quasi senza vita, e poi l’ho trasformata. Ho sperato e alla fine ce l’abbiamo fatta.” Dice Luca. È incedibile quante cose abbiamo in comune! Una famiglia vegetariana, che ha in famiglia un ibrido! Certo che il mondo è proprio piccolo!

“Adesso però mi dovete spiegare il licantropo!” dice lui un po’ spaventato.

“Beh lui prima di diventare tale era il mio migliore amico, e lo è ancora adesso.” risponde Bella guardando Jacob che le fa un sorriso.

“Però quando è nata Renesmee era diventato pesante, così l’ho cacciato, ma me ne pento ancora adesso. Lui è rimasto lupo per anni, per questo è ancora giovane. Poi ha incontrato mia figlia per caso e si sono innamorati. Penso che per lui sia l’imprinting. Comunque quando me l’ha presentato io e tutti noi siamo rimasti shockati, e così lui ha deciso di andarsene. Renesmee è stata male, e poi abbiamo scoperto che era incinta. Abbiamo cercato Jacob dappertutto, ma niente. Verso Natale lei è stata rapita da Aro, che voleva un figlio da lei. Allora Jake è tornato ed ha ucciso il capo dei Volturi riportando Nessie a casa. A Maggio è nata Nelly e dopo un mese si sono sposati. Ora ci siamo trasferiti qui perché dove stavamo prima qualcuno sospettava.”

“Quindi vuoi dirmi che è lui che ha ucciso Aro?” chiede indicando Jacob.

“In persona, e non solo Aro, ma tutta la sua compagnia, tranne qualcuno che non c’era” risponde lui fiero.

“beh allora voglio un tuo autografo!” risponde Luca ridendo.

“E come facevate a sapere che qualcuno sospettava?” chiede curioso.

“Beh sai alcuni di noi hanno dei poteri” interviene Edward. “Io so leggere nel pensiero, Alice prevede il futuro, Jasper controlla le emozioni e Bella ha uno scudo mentale”.

“Stupefacente! Anche io ho un potere, quante cose abbiamo in comune! Io posso portare sollievo a chi prova dolore”.

“Ma è un potere fantastico!” dice Emmett che fino a questo momento è rimasto in silenzio.

“Beh si è molto utile. Ma Jacob tu lo sai che ti stanno cercando?” dice lui spaventato.

“Come? Chi?” chiede Jake allarmato.

“Il resto dei volturi. Jane era innamorata di Aro e adesso vuole vendicarlo. Però non hanno idea di chi lo abbia ucciso, perché tutti i testimoni sono morti.” Dice Luca.

“Beh allora sono anzi siamo al sicuro?” chiede Jacob.

“Sì per ora. Basta che non vai a dire in giro quello che hai fatto e non credo che ti troveranno”.

“Ok menomale” risponde tirando un sospiro di sollievo. E così anche tutti noi.

Rimaniamo tutta la sera a parlare delle nostre storie, a farci domande e diventiamo grandi amici. È incredibile pensare a quanto abbiamo in comune! Parliamo per ore di cosa è successo quando si è sparsa la notizia della morte di Aro, di come mai loro hanno scelto di non bere sangue umano e di molto altro. Sono proprio delle bravissime persone o meglio dei bravissimi vampiri!

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Capitolo 27
*** Parole e capogiri ***


ciao eccovi un altro capitolo. grz noe_princi89 e DarkViolet92 siete molto gentili, spero di non deludervi! qsto capitolo, così come il prox vi piacerà! :D  baci

Renesmee’s POV

La mia vita non potrebbe andare meglio di così. Ho un marito che mi ama, una figlia dolcissima, una famiglia che è molto legata a me, dei vicini fantastici, una casa da sogno e tanta felicità. Davvero non so se si possa vivere meglio di così. Una piccola macchiolina in tutto questo c’è. Il fatto che io contini a svenire. È molto strano. Il dottore dice che è per lo stress, ma io in questo periodo sono molto rilassata. Non riesco a capire. Non ho voluto dire niente a Carlisle e agli altri, anche se non so quanto riuscirò a tenerlo nascosto. Alice e Jasper mi hanno vista svenire una volta, e per fortuna che le altre ero da sola. Insomma, non tanta fortuna, perché becco sempre delle botte! Anche se i segni a me spariscono subito, perché guarisco molto in fretta. Comunque ora cerco di vivere ogni giorno al meglio.

“Amore?” mi dice il mio Jake, che sta giocando con Nelly..

“Dimmi” gli rispondo.

“Vieni a giocare anche tu!” mi dice. Io li raggiungo e incomincio a fare il solletico a mia figlia che ride come una pazza.

“Batta mamma!” dice lei. Rimango shockata. Ha parlato, e ha detto basta mamma. Le sue prime paroline! Mi fermo e guardo Jake, che sembra stupito quanto me. Ci guardiamo negli occhi e poi guardiamo la piccola. Non solo ha detto le sue prime paroline, ma ha anche parlato bene.

“Cosa hai detto alla mamma?” le chiede mio marito.

“Le ho detto di smettela” dice Nelly.

Jake mi guarda con la bocca spalancata. Ha fatto una frase di senso compiuto, e anche corretta! Come è possibile! Questa bambina mi stupisce ogni giorno di più. Non può saper parlare così bene a neanche un anno!

“Nelly, parla” le dico io. Lei va a rannicchiarsi tra le braccia di suo padre.

“Mamma, papà vi voglio begne” dice lei allungando le mani verso di me. Io mi avvicino e l’abbraccio. Jake abbraccia anche me e rimaniamo lì per un po’ di tempo uniti. Quando ci stacchiamo Nelly si rimette a giocare con le sue bambole.

“Amore chiamiamo Carlisle!” mi dice mio marito con un espressione a metà tra l’eccitazione e la preoccupazione.

“Ok” gli dico e mi dirigo verso il telefono. Vedo tutto annebbiarsi. Non adesso, non devo svenire davanti a Jake! Cerco di farmi forza e rimanere in piedi.

“Jake arrivo subito, chiama tu mio nonno”. Gli dico cercando di non guardarlo in faccia.

“Ok, ma che hai ti senti bene?” mi chiede preoccupato. Non riesco a rispondergli, quindi mi avvio più lontano possibile. Poi tiro fuori tutta la voce che mi rimane.

“Si sto benissimo devo solo andare in bagno!” gli rispondo. Poi entro in camera, le gambe si fanno sempre più molli ed in un attimo cedono. Il mondo intorno si fa confuso, io sono a terra e vengo risucchiata dal buio.

Non credo di essere rimasta incosciente per tanto, perché Jake non è ancora venuto a cercarmi. Mi alzo, forse troppo in fretta. Un conato di vomito mi assale. Corro in bagno e vomito l’anima. Mi lavo la faccia e i denti, e poi torno in salotto. Vedo mio marito con in braccio Nelly seduto sul divano.

“Hai chiamato Carlisle?” gli chiedo.

“Si certo. È già qui fuori, ma sei sicura di stare bene?” mi chiede. In quell’istante suona il campanello.

“Si certo. Vado io.” Gli dico cercando di sembrare più sincera possibile.

Apro la porta. “Ciao nonno” gli dico.

“Ciao amore” lui entra si toglie il cappotto e si dirige verso mi a figlia.

“Ciao Jacob, Nessy” dice lui.

“Ciao Carlisle” dice Jake.

“Ciao nogno” dice Nelly. Oddio eccola di nuovo che parla. È formidabile. Carlisle sarebbe il suo bisnonno, che ha trent’anni. Che cosa strana!

“Non mi avevate detto che parla. Da quando?” ci chiede stupito.

“Veramente da venti minuti. Ti abbiamo chiamato per questo, perché parla benissimo. Non che sia un problema, però è strano!” dico io avvicinandomi.

Mio nonno si rivolge a Nelly.

“Tesoro, come stai? Parla un pochino con me” le dice per incitarla.

“Ciao nogno, io sto begnissimo e tu?” dice lei soddisfatta.

“Spettacolare! A parte qualche pronuncia parla benissimo!” dice e poi torna di nuovo a rivolgersi a lei “Anche io sto bene piccola” le risponde sorridendo. Rimane tutto il pomeriggio a parlare con lei e poi verso sera arrivano anche tutti gli altri. Rimangono molto stupiti di sentire Nelly parlare così bene. E lei li intrattiene tutti, discorrendo del più e del meno come fosse una ragazza poco più piccola di me. A parte qualche pronuncia sbagliata parla molto bene, e usa un sacco di parole diverse. Carlisle dice che è una bambina molto intelligente e lo si capisce anche dagli occhi vispi.

“Nessie, non è che per stasera ci lasci portare a casa nostra la piccola? Vorremmo stare un po’ con lei, viziarla un po’!” mi chiedono Alice e Rose. Loro hanno un debole per Nelly, è la figlia che loro non hanno potuto avere. Sono un po’ riluttante all’idea di lasciarla dormire fuori casa, però di loro mi fido ciecamente. Non so che fare.

“Dai tesoro lasciala venire, ci sono anche io, e poi così tu e Jake passerete un po’ di tempo da soli” mi dice mia madre. Quella proposta mi alletta tantissimo, il fatto di stare da sola con mio marito.

“D’accordo va bene, però alle otto e mezza a nanna” dico rivolgendomi a Nelly.

“Va begne mamma, però anche tu e papà alle otto e mezza a letto!” mi dice lei. Tutti scoppiamo a ridere e io la prendo in braccio e la bacio. Salutiamo tutti, che se ne vanno. Mia figlia mi saluta con la manina da in braccio ad Emmett. Chiudo la porta e rientro in casa. Jake mi prende per i fianchi da dietro e avvicina la sua bocca al mio orecchio.

“Siamo soli amore mio” mi sussurra.

“lo so” gli sussurro maliziosa. Lui mi prende in braccio e si dirige in camera. Mi lascia cadere sul letto e poi si butta sopra di me. Comincia a baciarmi con passione. Le sue labbra calde si muovono avide sulle mie. Comincia a mordicchiarmi il labbro inferiore, poi la sua lingua accarezza prima le mie labbra, poi il mio palato ed infine si mette a danzare con la mia. Le sue mani bollenti mi percorrono la schiena. Mi sembra di andare a fuoco! Mi sfila il vestito che ho indosso e io rimango in intimo. Non lasciando mai la  sua bocca gli slaccio la camicia e la lancio via, poi passo ai pantaloni. Non riesco a togliergli la cintura, allora lui mi viene in aiuto, ma senza lasciare mai le mie labbra. Ora anche lui è solo in intimo. La sua mano scende e comincia a giocare con l’elastico delle mie mutandine. Poi entra. Mi sfugge un gemito. Le sue mani ritornano sulla mia schiena fino ad arrivare al gancio del reggiseno che si stacca con un clac, poi scendono sulle mie rotondità e le accarezzano. Anche io comincio ad accarezzarlo, poi scendo fino ai suoi boxer, e con una mano entro. Dalle sue labbra che sono sulle mie esce un gemito molto forte. Io tolgo la mano e lui comincia a baciarmi, prima il collo, poi scende ai seni, poi la pancia e sempre più giù. Prendo il suo viso tra le mani e gli bacio le labbra. Poi scendo con entrambe le mani nei suoi boxer e mentre lui geme io glieli sfilo. Lui fa lo stesso con me. Siamo nudi. Attorciglio le mie gambe al suo bacino e lui si unisce a me. Per la prima volta dopo un po’ di tempo non ci preoccupiamo di fare rumore, e la stanza riecheggia ansiti e grida. Proprio mente sto raggiungendo il piacere massimo lui mi sussurra all’orecchio “Ti amo” io che non riesco a trattenere i gemiti, quasi urlando gli rispondo

“Ti amo anche io” e poi ritorno a gemere. Continuiamo per molto, il piacere che provo è indescrivibile. Mi sento ardere ovunque, non c’è una parte di me libera dalle fiamme. La passione alimenta entrambi. Incomincio a sentire i miei e i suoi gemiti sempre più lontani e a vedere tutto sfuocato. Non posso svenire ora. I gemiti non mi escono più dalla gola e Jake si stacca da me spaventato. L’ultima immagine che vedo è lui preoccupato su di me, e poi più niente.

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Capitolo 28
*** Controllo e verdetto ***


ciao eccomi con un altro cap! grz a noe_princi89 e DarkViolet92 per i commenti! vvb recensite così sono spronata ad andare avanti. andate a vedere l'altra storia che ho iniziato e ditemi cosa ne pensate titolo: .:*Sunset*:. datemi anche consigli su questa! :D

Renesmee’s POV

“Amore? Amore mi senti?” sento Jake che mi chiama. Il suo tono di voce sembra preoccupato. Apro gli occhi, e vedo due volti sfuocati che mi guardano. Piano piano le forme si ridefiniscono e riconosco mio marito e mio nonno. Capisco che è pomeriggio tardi perché la luce c’è, ma è poca. Sono rimasta priva di sensi per così tanto!

“Ha aperto gli occhi” sento dire. Oddio io sono nuda, i nostri corpi erano uniti, e mio nonno è qui. Un po’ agitata porto le mani al corpo e mi accorgo di avere indosso una camicia da notte. Deve avermela messa Jake prima di chiamarlo. Menomale.

“Renesmee mi senti?” chiede mi chiede Carlisle. Sì che lo sento, ma non ho voglia di rispondere, mi sento debole. Ho nausea, e ho paura che se parlo gli vomiterò addosso. Inspiro e mentre gli rispondo trattengo il fiato:
”Sì ti sento” gli dico.

“Ragazzi per favore uscite tutti, la devo visitare”  dice mio nonno. Solo allora mi accorgo che nella stanza ci sono anche tutti i miei parenti al completo, compresa Nelly.

“io rimango” dice mio padre. È sempre stato una testa dura!

“No Edward esci per favore. Le serve un po’ di privacy, poi vi dirò tutto.” Ringrazio mentalmente mio nonno, mentre mio padre sbuffando esce cingendo la vita di mia madre.

“Che cogia ha la mamma?” chiede Nelly dalle braccia di Rose.

“Niente è solo un po’ stanca” le risponde lei. Io le sorrido e sembra tranquillizzarsi. Non sono ancora abituata a sentire quella vocina magnifica. Escono tutti tranne Jake, che rimane a tenermi la mano ancora scosso.

“Jacob anche tu per favore” gli dice mio nonno gentilmente.

“Ma io…” risponde, ma si ferma prima perché io gli lascio la mano, come segnale che preferisco restare da sola. Lui se ne va baciandomi la fronte.

“Ok cara, adesso mi devi dire tutti i tuoi sintomi.” Mi dice con tranquillità. Io prima di rispondergli mi alzo e corro in bagno. Un conato. Vomito tutto, poi mi lavo la bocca e i denti. Torno da mio nonno che mi guarda.

“Nausea e vomito per prima cosa!” dico io  “poi capogiri e svenimenti”.

“Bene, sdraiati un momento devo controllare, ma sono quasi certo.” Mi dice. Io mi sdraio sul letto e lui preme leggermente la sua mano sulla mia pancia.

“Da quanto salti il ciclo?” mi chiede calmissimo.

Oddio il ciclo! Saranno mesi che non ce l’ho. Me ne ero totalmente scordata! Che giorno è oggi? Comincio a contare con l’aiuto delle dita delle mani. Quattro mesi! Oddio non è possibile!

“Quanto allora?” mi domanda di nuovo.

“Quattro mesi” gli rispondo stupita io stessa.

“Cara mia sei in dolce attesa!” mi dice dandomi una pacca sulla schiena e sorridendo. Come in dolce attesa? Un altro bambino. D’istinto porto le mani al ventre e sento che è leggermente gonfiato, ma pensavo fosse dovuto al mangiare irregolare. Invece… devo dirlo subito a Jake! Sarà felice spero! Io lo sono, moltissimo. Un fratellino o una sorellina per Nelly! Che bello! È magnifico! Quando me ne rendo conto a pieno comincio a saltellare sul letto. Abbraccio mio nonno, che ricambia affettuosamente. Poi comincio a ridere e a dire “Grazie, grazie nonno” gli dico mentre lo abbraccio di nuovo.

“prego cara, prego. Adesso lo dirai tu agli altri. Su va!” mi dice.

Io corro verso la porta e la apro, velocemente corro in salotto e li vedo tutti lì preoccupati che si guardano l’un l’altro. Appena si accorgono di me mi guardano e Jake corre da me per abbracciarmi. Mi stringe forte a sé e io ricambio. Quando ci stacchiamo delle lacrime rigano il suo volto. Che cos’ha? Perché piange?

“Amore che hai?” gli chiedo.

“Cosa hai tu? Sei malata? È grave? È curabile?” mi chiede senza prendere fiato. Lui pensa che i sintomi che ho siano dovuti ad una malattia, ed è per ciò che piange, è preoccupato per me! Mi avvicino a lui e con le labbra mi avvicino alle sue guance. Gli asciugo le lacrime con la bocca, poi mi allontano e con la lingua mi accarezzo le labbra. Il salato di quelle gocce mi invade, e sapere che sono dell’uomo da cui ho avuto una figlia e ora un altro bambino mi rende euforica. Gli prendo la mano e lo porto via.

“Ragazzi, se non vi dispiace, preferisco dirlo prima a lui. Poi torno e vi informo”. Dico rivolgendomi agli altri.

Tutti annuiscono, forse ancora più spaventati. Io sorrido sperando di tranquillizzarli. Porto Jake nella stanza più lontana dalla sala. Poi lo bacio. Lo bacio con passione, ma lui è tormentato, ha paura. Mi stacco e lo guarda.

“Jake, rilassati, io sto bene” gli dico. Lui sembra essere sollevato.

“Ma allora quei capogiri?” mi chiede confuso.

“Amore, sono incinta” gli dico. Le sue labbra si curvano in un sorriso a trentadue denti. Mi abbraccia e mi alza in aria tenendomi per la vita. Poi mi mette giù e mi bacia. Questo bacio è diverso da quello di poco fa. È più passionale, carico d’amore e felicità. Senza lasciarmi le labbra fa scivolare una mano sul mio ventre ed io poggio la mia sulla sua. Quando si stacca mi sorride.

“Di quanto?” mi chiede.

“Quattro mesi, ci ho messo un po’ ad accorgermene!” dico io ridendo. Lui mi prende la mano.

“Vieni. Andiamo a dirlo agli altri”. Usciamo dalla stanza e percorriamo tutta la casa con gli occhi incatenati. Appena arriviamo in sala tutti si alzano in piedi. Ora c’è anche il nonno. Spero che non abbia detto niente. Mi sorride, come per rassicurarmi, ed io capisco che non l’ha fatto.

“Ragazzi, sono incinta di quattro mesi!” dico portando una mano al ventre. Le grida di gioia riempiono in un attimo la stanza. Tutti si congratulano.

“Certo che ce ne hai messo di tempo per accorgertene!” mi dice Emmett.

“Eh già!” rispondo io. Quando anche Rose si congratula, io le prendo dalle braccia Nelly.

“Ciao amore” le dico baciandola la guancia.

“Mamma, cogia vuol dire che cei incinta?” mi chiede fissandomi con quegli occhi blu da favola.

“Vuol dire che tra qualche mese tu avrai o un fratellino o una sorellina” le rispondo sorridendole.

“Davvero! Almeno non devo cempre giocare ciolo con Emmett!” dice lei indicando mio zio.

Io le sorrido.

“Mamma voglio andare da nonna Bella” mi dice.

“Certo” le rispondo andando verso mia madre. La lascio a lei e poi mi volto. Mi trovo davanti mio padre.

“Congratulazioni piccola mia” mi dice abbracciandomi forte. Piccola mia mica tanto, sono più vecchia di lui!

“Grazie papà!” gli rispondo ricambiando l’abbraccio. Poi vado ad abbracciare mia nonna Esme che mi aspetta felice.

“Sono felice per te tesoro” mi dice abbracciandomi. Ormai sono abituata al contatto con il corpo freddo e duro della mia famiglia. Quando si stacca da me la sua mano scivola sul mio ventre e mi sorride. Per tutta la sera chiacchieriamo se sarà maschio o femmina, del fatto che Alice non veda niente perché io sono un ibrido, dei possibili nomi e di molto altro.

Alle nove arrivano Luca, Eleonora ed il piccolo Marco. Li informiamo del fatto che Nelly parla benissimo e loro ci dicono che Marco parla, ma non bene e tanto quanto mia figlia! Poi gli dico che sono incinta e anche loro si congratulano con me. Eleonora vorrebbe altri figli, ma ora non può più e questo la rattrista, ma vedendo Marco e sapendo che pur rimanendo con Luca ha potuto darlo alla luce un sorriso le passa sul volto.

Jake rimane per tutta la sera abbracciato a me con un braccio e con l’altra mano sul mio ventre. Stare vicino a lui, vedere Nelly e sapere che sono di nuovo incinta mi rende la donna più felice del mondo!

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Capitolo 29
*** Bis ***


ciao a tutti! eccovi un altro capitolo. vi piacerà, sopratutto a DarkViolet92! grazie a DarkViolet92 e noe_princi89 per i commenti! ho bisogno di un consiglio... dopo questo capitolo ne ho in mente un altro, ma poi non so cosa fare dopo. avevo pensato ad un salto temporale di un po' di anni, ma non so che fare... cosa mi consigliate? magari potrei concludere la storia e iniziarne un'altra come proseguimento saltando di un pò di anni???? oppure se avete idee di come continuare ditemele così metto in pratica! Grazie :D

Jacob’s POV

Mia moglie è ancora incinta! Sono felicissimo! Non potrei desiderare altro. Già Nelly è stata una bellissima cosa ed ora la famiglia si allarga ulteriormente! Penso che ogni genitore viva per i suoi figli e sua moglie o suo marito. Io al mattino mi alzo dal letto sperando che tutto ciò che sto vivendo sia vero e non un sogno, poi mi giro e vedo affianco a me Renesmee, e allora sorrido, perché so che la mia vita con lei accanto è perfetta. Come adesso, sta dormendo affianco a me con il suo pancione, nel quale c’è un altro frutto del nostro amore. Mi avvicino a lei e l’abbraccio poggiando le mani sul suo ventre gonfio. Il suo respiro comincia a farsi veloce e apre gli occhi. È il mio mondo. Quando c’è lei con me io sto bene, senza di lei la mia vita non avrebbe senso. Ho vissuto anni pensando che niente e nessuno fosse perfetto, e credendo che non fosse vero che esiste una persona che ti completa, ma ora mi devo ricredere. Lei mi sorride e io le bacio le labbra. Vorrei che quel sorriso non lo perdesse mai. Dalla sua pancia sento un colpetto. Si è mosso. Ormai siamo vicini, dovrebbe nascere a breve. Non vedo l’ora! Vedersi nello sguardo dei tuoi figli o vederci tua moglie penso che sia la cosa più bella che possa accadere nella vita.  

“Ciao amore” mi dice con la voce ancora impastata dal sonno.

“Ciao piccola” le rispondo. Lei mi sorride, poi si sistema con la testa nell’incavo del mio collo e io l’abbraccio. Restiamo così per molto tempo, io potrei rimanerci per sempre. Vedo la porta aprirsi e da dietro spuntare Nelly, ancora in pigiama con in mano un orsacchiotto di peluche.

“Amore” le dico “Vieni qui” aggiungo battendo la mano sul letto. Nelly è molto intelligente e vispa per la sua età. Ha un anno e mezzo e parla benissimo, e cammina come ne avesse cinque.

“Papà” mi dice mentre si sdraia accanto a me.

“Dimmi cucciolo” le dico.

“Ma mi vorrai ancora bene quando nasce il fratellino?” mi chiede preoccupata.

“Certo amore, io ti vorrò bene sempre, tu sei la mia bambina” le dico baciandole la nuca.

Nessie la abbraccia e la stringe forte a sé.

La piccola appoggia la testa sulla sua pancia e chiude gli occhi.

Bussano alla porta.

“Avanti” dice mia moglie. Dalla porta spunta Emmett.

“Hey famiglia felice, vestitevi, che oggi si va al mare!” ci dice euforico.

Al mare? Nelly si alza e comincia a saltellare sul letto continuando a urlare “Evviva, evviva!” le piace tanto il mare! Emmett entra in camera, la prende in braccio e la fa girare. Ridono e anche io e Nessie ci uniamo a loro.  

Ci prepariamo con costume e asciugamani pronti per il mare. Ovviamente il tempo è brutto, nuvoloso e coperto, ma almeno possiamo stare tutti insieme.

Qui non è come in America, che andavamo alla Push, dobbiamo prendere la macchina e andare in Liguria. Ma tanto ci mettiamo mezz’oretta con la guida di Edward. Appena scendiamo una spiaggia rocciosa si presenta ai nostri occhi.

È deserta, una discesa porta agli scogli e poi al mare. C’è uno spiano dove stendiamo gli asciugamani e mettiamo creme e protezioni alla piccola Nelly.

“Mamma, papà, venite a fare il bagno con me?” ci chiede.

“Veniamo amore” le dico io prendendola in braccio.

“Tesori cominciate andare voi, io arrivo con Alice tra poco”. Mi dice Nessie. È bellissima con il costume due pezzi azzurro e quella enorme pancia che non sembra anormale rispetto al suo fisico.

“Ok” le rispondo baciandola.

“Papà mi porti sulle spalle?” mi chiede mia figlia.

“Va bene!” le rispondo issandola su di me. È leggerissima e quasi non la sento.

“Allora principessa sei pronta al tuffo?” le chiedo.

“Si” dice lei.

“allora chiudi il naso e la bocca. Uno, due e tre” e mi lancio con lei in braccio. L’acqua è tiepida, ed io riemergo subito per non far soffocare Nelly.

“Ancoa ancoa” mi dice.

“Guarda che arriva la mamma e le facciamo vedere” le dico.

“Ciao mamma!” dice lei.

“Ciao amore” le risponde Renesmee che sta entrando con Bella, Rosalie, Esme e Alice. Sento un sonoro splash alle mie spalle, mi volto e vedo che sono Edward, Emmett, Jasper e Carlisle che si sono tuffati a bomba da uno scoglio.

“Voglio farlo anche io” dice Nelly.

“No tu sei piccola” le rispondo. Nessie sta nuotando verso di me. Mi supera e fa ciao con la mano a me e alla piccola.

“Non mi prendi” le dice, forse per distrarla.

“Nessie, non andare tanto al largo, sei incita” le dice mio suocero preoccupato, ma a lui si avvicina mia suocera e lo tranquillizza.

“Sei sempre il solito ansioso Edward!” gli dice.

“Venite qui, l’acqua è più calda” grida mia moglie. Io nuoto con Nelly fino a là. È vero l’acqua è più calda, ma solo in un punto, sembra che ci sia una corrente. Rimaniamo in acqua per una buona mezz’ora, fino a che Nessie, non comincia ad avere mal di pancia, dei dolori. Allora usciamo. Lascio a Rose la bambina e mi avvicino a lei.

“Come stai?” le chiedo preoccupato.

“Bene adesso, è stato solo un male passeggero” mi risponde. Sembra sincera, ma dopo poco il suo volto si tramuta in una smorfia di dolore.

“Hey, tutto bene?” le chiedo.

“Si benissimo, rilassati” mi risponde. Nei minuti successivi non si lamenta, ma ogni tanto il dolore le segna il volto.

“Vai a giocare un po’ con Nelly, che si sente sola” mi dice dopo un po’.

“No dai sto qui, con lei ci sono Esme, Alice e Rose” le dico.

“No vai per favore, lei vuole suo papà” mi dice.

“Vai Jake, sto io con lei” mi dice Bella. E così obbedisco.

 

Renesmee’s POV

Non so il perché, ma ogni tanto mi vengono dei dolori atroci alla pancia. Sono un po’ preoccupata, non voglio darlo a vedere, però devo parlare con Carlisle. Sono riuscita a mandare via Jake.

“Mamma, mi chiami il nonno?” le chiedo.

“Si certo, ti sei decisa a dire che non stai bene!” mi dice.

“Carlisle, vieni un attimo” sibila mia madre. Quasi nessuno la può sentire, ma lui sì.

In un batter d’occhio è davanti a me.

“Dimmi? Ti devo visitare?” mi chiede.

“Sì grazie, sento dei dolori ogni tanto” gli dico.

“Cosa succede?” chiede Jake, che nel frattempo aveva visto ed era venuto lì.

“Niente, solo un controllo” gli dico, mentre Carlisle mi preme la pancia.

“Ragazza stai per partorire” esclama.

“Come? Ma non mi si sono ancora rotte le acque” dico agitata.

“Invece sì, e già da una mezz’oretta, anche più. Probabilmente eri in acqua e non te ne sei accorta, se non vuoi far nascere qui tuo figlio dobbiamo sbrigarci.” Dice mio nonno.

Jake spaventato mi prende in braccio, da lì tutto accade velocemente e io sono già in macchina. Mio padre sta volando sulla strada, i dolori si fanno sempre più forti. Menomale che lo sanno, perché se no non riuscirei a trattenere delle grida come facevo in spiaggia. Non riesco quasi a respirare, vedo che siamo quasi arrivati a casa, è incredibile, ci abbiamo messo un quarto d’ora! Mi scaricano e come la volta precedente mio nonno organizza.

“Rose, Emmett e Jasper state con Nelly e fatela giocare. Edward se ce la fai stavolta mi aiuti, così come Bella, Esme ed Alice. Jacob anche tu vieni con noi che supporterai tua moglie”. Dice.

Jake mi prende in braccio e mi porta in casa. Rosalie, Emmett e Jasper portano Nelly al parco giochi, mentre mia madre, mio padre, Esme ed Alice si vanno a preparare.

“Jacob, portala di sopra, e stendila sul letto in camera mia e di Esme” dice Carlisle a Jake. Io non riesco a smettere di gridare. Il dolore è anche più forte dell’altra volta e ho la fronte tutta sudata. I capelli ormai sono tutti appiccicati alla fronte. Jake mi appoggia sul letto che è stato ricoperto da Alice con un lenzuolo. Mia madre mi fa aprire le gambe e mi mette sotto le ginocchia dei cuscini, poi mi tira su e me ne mette altri dietro la schiena. Mio padre mi asciuga la fronte mentre Jake ritiene la mano. Un’altra contrazione mi fa urlare. Esme mi sfila i vestiti e mi mette una camicia da notte comoda. Essere lì a gambe aperte davanti a tutti mi imbarazza un po’, ma non ho il tempo di imbarazzarmi. Adesso non ho neanche il tempo di respirare tra una contrazione e l’altra, siamo vicini, lo so.

“Ragazze è in travaglio, preparatevi” dice Carlisle. Io stringo forte la mano di mio marito e dall’altra parte il lenzuolo che si strappa. Il dolore è fortissimo e non so se riuscirò a resistere a lungo.

“Ok Renesmee, quando te lo dico spingi” mi dice.

“Si, come l’altra volta” dico io.

“Esatto”. Un’altra contrazione e un urlo.

“Ora” dice calmo.

I miei addominali si contraggono e io mi piego in avanti spingendo con tutta la forza che ho in corpo.

“Fermati” mi dice e io ritorno sdraiata.

“Vai” torno a spingere e un dolore atroce mi fa urlare a più non posso.

“Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” grido. Jake mi bacia la fronte, mentre mio padre la asciuga con un panno. Gli occhi di tutti, tranne quelli di Jake si sono fatti neri, io sto perdendo molto sangue.

“Stop” mi dice. E io mi fermo buttandomi sui cuscini morbidi.

“Vedo la testa” dice mia madre “Ancora un piccolo sforzo amore”  mi dice. Il dolore è estenuante, vorrei insultarla, ma non se lo merita.

“Vai” mi dice Carlisle calmo. Jake mi stringe la mano più forte. Io contraggo i muscoli e spingo più forte che posso.

“Ahhhhhhhhhhhhh” urlo. Il mio grido è subito seguito da un altro, e da una pacca.

“Cos’è?” chiedo senza voce e forze.

“è un maschietto, complimenti” mi dice Alice. Un grido mi esce dalle labbra. Un’altra contrazione, ma perché, non era successo l’altra volta! Grido molto forte, fa male.

“Aspettate, ce n’è un altro!” grida Carlisle.

“Come un altro?” chiedo stupita tra le grida.

“Parto gemellare cara. Ancora un po’ di sforzo”. Dice.

Due gemelli. Oh che bello, ma io non ce la faccio!

“Sei pronta?” mi chiede.

“No” dico “Cioè sì” aggiungo.

“Vai” di nuovo spingo con tutta me stessa e la stanza riecheggia dei miei urli.

“Ferma” mi dice e io mi lascio cadere.

“Dai che ci siamo. Vai”

“Ahhhhhhhhh” e spingo fortissimo, il dolore che provo è il più forte della mia vita e mi sfianca.

“Ferma” mi dice. “Vedo le gambe e non è un buon segno, bisogna girarlo o morirà.” Aggiunge. Non può morire, non deve, è mio figlio.

“No nonno ti prego” grido.

“Ok cara, adesso tu spingi più che puoi, io con le mani lo girerò. Farà male, ti avviso”. Mi dice.

“Tanto peggio di così” dico io.

“Vai, più forte che puoi” mi grida. Io contraggo gli addominali e ogni singolo muscolo e spingo come non avevo mai fatto. Sento le mani di Carlisle dentro di me e mi fanno malissimo. I suoi occhi sono più neri della pece, ma non sembra se ne curi.

“Continua a spingere” mi dice. Io sto per svenire, il dolore è il più forte della mia vita. Sto distruggendo la mano di Jake e il lenzuolo ormai è andato. Le sue mani sono ancora dentro, e sento che stanno facendo ruotare la creatura dentro di me.

“Fa malisssssssimooooooooooooooo ahhhhhhhhhhhhhhh” grido mentre continuo a spingere.

“Ci siamo quasi, non mollare” mi dice. Le mie grida sono forti. Jake posa le sue labbra sulle mie stanco del mio dolore. Un po’ mi calmano, ma le mie urla non mollano e muoiono nella sua gola. Mi bacia con passione e mi allevia il dolore confondendomi.

“Ferma” mi dice Carlisle. Io mi butto sui cuscini e chiudo gli occhi.

“Ancora un ultimo sforzo piccola” mi dice.

“Vai” mi tiro su e spingo di nuovo, ma tutto sta diventando sfuocato e le voci si fanno lontane. Sento un grido e una pacca, poi la voce di mia madre: “è una femmina” dice.

Sempre più lontano sento mio nonno chiamarmi, ma non riesco a rispondere.

Poi anche Jake e gli altri mi chiamano, ma niente, l’ultima voce che sento è quella di Carlisle:

“Ha avuto un’emorragia, la stiamo perdendo”. Poi il nulla.

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Capitolo 30
*** Buio ***


Eccomi con un alto capitolo. Allora Grazie a noe_princi89 e DarkViolet92 per i commenti. Ho pensato di concludere la storia con il prossimo capitolo e di iniziarne un’altra come continuazione di questa ma con un salto temporale. Cosa ne dite? Se non vi piace l’idea datemi consigli su come proseguire un bacio e a presto

 

Jacob’s POV

Mia moglie è in coma da tre ore. Carlisle dice che si rimetterà, ma che ora dobbiamo solo sperare. Ho paura, non posso vivere senza di lei. La amo troppo. Non ho ancora visto i miei figli, quelli che l’hanno ridotta così. Lo so che non dovrei, ma io penso sia colpa loro. Anzi no, la colpa è solo mia, io l’ho messa incinta, io l’ho ridotta così, loro non centrano. Vicino a lei ci sono io, Edward e Bella. Esme ed Alice si occupano dei gemelli, mentre gli altri di Nelly. Carlisle fa avanti e indietro. Le lacrime mi rigano il volto. Non sono un tipo che piange spesso, ma adesso non riesco a fermarmi. L’idea di perderla mi distrugge. Io la amo.

 

Renesmee’s POV

La morte è veloce e facile. È molto più difficile vivere. Credo di aver avuto un’esistenza invidiabile, ma ora è venuto il mio momento. Sono ore che vedo il buio, che non sento movimenti o voci. Pensavo che morire non volesse dire stare al buio e nel silenzio per sempre. Pensavo ci si ritrovasse tutti in un luogo luminoso, con tutto ciò che desideri, con tutte le persone che ami. Questo immaginavo. Ma forse ho avuto troppo nella vita, e allora mi aspetta una morte fatta di niente, fatta di ombre e silenzi. Forse chi dalla vita non ha avuto niente finisce nel posto che pensavo io. Forse. Niente mi è chiaro, tutto è un dubbio. Mi sarebbe piaciuto vedere Nelly crescere, vedere i miei due gemelli, un maschio ed una femmina, osservarli, e guardare le somiglianze. Chissà come sono, chissà come saranno da grandi i miei figli, ma soprattutto chissà cosa farà Jake. Lui mi manca tantissimo. Chissà come farà con tre figli da crescere. La mia famiglia può aiutarlo, ma magari lui si troverà una moglie, forse migliore di me, da cui avrà tanti altri figli in cui potrà riconoscersi e sarà felice. La mia morte è stata per una giusta causa, morire mettendo al mondo il frutto del mio amore per Jake è il modo migliore per andarsene. Chissà come la prenderà Nelly. Odierà i suoi fratelli per sempre? Non l’ho nemmeno salutata. Come glielo diranno? È molto sveglia, ma ha solo un anno, sarà in grado di capire? Lo spero tanto.

Vedo una luce. Forse finalmente andrò nel mondo che immaginavo. È sempre più forte, mi fa strizzare gli occhi. Qualcosa di appannato compare davanti alla luce. I contorni si ridefiniscono e capisco che la figura è Jake. Allora non sono morta! Sono viva, e lo vedo. Vedo il mio dio che mi guarda. Sta piangendo e le sue labbra si muovono, ma non sento ciò che dice. Apro gli occhi completamente e vedo che ci sono anche i miei genitori che mi tengono una mano.

“Amore, amore mi senti?” sento che dice Jake. Lo sento certo che lo sento. Cerco di parlare, ma non ce la faccio. Mi sforzo e un suono esce dalle mie labbra. Mio marito mi sorride e mi bacia la fronte.

“Riposati” mi dice sorridendo. “Carlisle si è svegliata” grida. Mio nonno è accanto a lui prima che finisca la frase.

“Hey come ti senti?” mi chiede.

Mi sforzo e cerco di far uscire la voce.

“Meglio” dico e lui mi sorride.

“La pressione è a posto, e il sangue adesso è sufficiente”. Dice.

“Cosa mi è successo?” riesco a chiedere.

“Hai avuto un’emorragia e hai perso molto sangue, e come se non bastasse la bimba prima di uscire te ne ha succhiato un po’ perché aveva fame” mi dice. Cosa? Mia figlia che succhia il sangue? Ma cos’è?

“La bimba è un vampiro?” chiedo sconcertata. Ormai mi sento meglio.

“No è come Nelly, però tu non avevi mangiato, lei aveva fame e allora…” mi dice

“Oh” rispondo, rimanendo assorta nei miei pensieri. Posso vedere i miei bambini, vederli crescere, non sono morta!

“Posso vederli?” chiedo.

“Certo” mi risponde e sparisce, per tornare poi con due fagottini uno rosa ed uno azzurro tra le braccia. Me li mette sul petto ed io li guardo. Posso vedere le somiglianze, cosa che credevo non fosse possibile.

Il piccolo ha i capelli rossicci, che sinceramente non so da chi abbia preso. O forse lo so. Il manto di Jake quando è lupo è dello stesso colore! E ha gli occhi castani. Ha la pelle chiara e liscia, sembra quasi un vampiro tanto è bello. Sua sorella invece ha i capelli castani chiari, non proprio biondi, ma con qualche riflesso. Anche lei ha gli occhi castani, come quelli di Jake, e la stessa pelle del fratello.

“Jake, gli hai già dato i nomi?” chiedo sperando che non l’abbia fatto.

“no veramente ero troppo preso da mia moglie” mi risponde sarcastico.

“Bene, ne ho pensati due.” Dico sorridendo.

“Spara” mi dice lui.

“Visto che siamo in Italia direi di dare dei nomi italiani! E io ho deciso di chiamare la piccola Elena e il piccolo Massimo! Mi piacciono” dico soddisfatta.

“Sì, sono molto belli” mi dice Jake “Ma hanno un senso?” aggiunge.

“Sinceramente no, però sono i primi due nomi che ho sentito appena in Italia, e mi sono piaciuti!” dico.

“Ora però amore dalli a me, e risposa, sei stanca” mi dice mia madre allungando le braccia. Prima che possa prenderli mi accorgo di quanta stanchezza ho addosso. Le mie palpebre si fanno pesanti e cado addormentata e felice.

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Capitolo 31
*** Fino alla morte ***


eccoci alla fine. è un pò corto come capitolo, ma non mi veniva nnt. cmq ho già iniziato la continuazione di questa storia. ho un pò di ideuzze :D grz a DarkViolet92 e noe_princi89 per le recensioni. bacioni e spero vi piaccia

Renesmee’s POV

Mi sono ripresa abbastanza in fretta. La piccola Elena mi aveva fatto dannare. Ma non ho assolutamente rancore verso di lei, anzi. È proprio una bella bambina come il suo fratellino. Vanno d’accordo lei e Nelly. Adesso Nelly ha nove anni e gli altri due ne hanno quasi otto. Ora niente può andare storto. Ho tre figli magnifici un marito che mi ama ed una famiglia che non mi abbandonerà mai. L’unico intralcio può essere il fatto che Jane stia cercando chi ha ucciso Aro, suo fratello e gli altri, ma non sospetterà mai di Jake, spero. Non era al corrente del fatto che mi avessero rapita, Aro non gliene aveva parlato, e l’aveva mandata via, perché lei era innamorata di lui e non mi avrebbe sopportato come rivale, e di conseguenza forse mi avrebbe uccisa. Il capo dei Volturi ne parlava con Alec, io ero in camera, ma potevo ascoltare cosa stavano dicendo appena fuori dalla porta.

“Alec, mio diletto, sicuramente saprai che Jane, tua sorella, ha un debole per me” disse Aro.

“Sì mio signore, ne sono al corrente” rispose lui.

“Molto bene. Io l’ho mandata appositamente in missione, poiché non volevo che sapesse della nostra ospite” disse.

“Sì mio signore”rispose.

“Tu non dovrai mai rivelarglielo, per nessuna ragione, altrimenti la ucciderebbe, e tutti i nostri sforzi sarebbero vani. E poi io sarei comunque costretto ad uccidere Jane, e questo mi creerebbe non poco dolore” concluse.

“Non rivelerò niente maestro” concluse Alec.

Ora visto che anche Alec è morto, nessuno potrà dire più niente e io e la mia famiglia siamo al sicuro. I nostri vicini sono sempre disposti a darci una mano, loro riescono a stare con noi senza desiderare il nostro sangue. Luca ogni tanto, quando qualcuno sta male, allevia il dolore con il suo potere, che ci è utile soprattutto con bambini.

Adesso ci stiamo preparando per un altro trasloco, perché mio padre ha visto i pensieri della gente, e qualcuno comincia a sospettare, sono troppi anni che siamo qui e che nessuno cresce. Non mi importa tanto, in questi anni non ho legato quasi con nessuno, mi sono completamente dedicata alla casa, ai miei figli e a mio marito. Nelly, Elena e Massimo hanno cominciato la scuola e vogliamo andarcene ora così non si legano troppo ai compagni di classe e ne soffriranno meno. Abbiamo anche pensato che nel prossimo luogo in cui ci trasferiremo i miei non andranno a scuola, così nessuno li noterà e potremo risiedere stabilmente, tanto sanno già tutto! Nuovo posto, nuova casa, nuova vita. I nostri vicini si sono affezionati a noi, e poi Marco ha fatto amicizia con i miei figli,  e allora ci hanno chiesto di poter venire con noi. Noi entusiasti abbiamo allargato la famiglia.

Mio marito mi ama alla follia, i miei figli si vogliono bene e me ne vogliono, la mia famiglia, ora allargata, mi aiuta in ogni cosa, non potrei desiderare di meglio. Sono felice, finalmente niente e nessuno potrà disturbarci mai più, fino alla morte.

 

Ci sarà la continuazione non mi abbandonate! :D

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