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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Ma quant'è bello stare dai Dursley! *** Capitolo 2: *** Com'è piccolo il mondo *** Capitolo 3: *** La bella addormentata *** Capitolo 4: *** Proposta indecente *** Capitolo 5: *** Domestic life *** Capitolo 6: *** Un giro in città parte 1 *** Capitolo 7: *** Un giro in città parte 2 *** Capitolo 8: *** Le mille insidie della metropolitana (e vecchie conoscenze come ciliegina) *** Capitolo 9: *** Confidenze e problemi famigliari *** Capitolo 10: *** La lettera *** Capitolo 11: *** Sfogo ***
Capitolo 1 *** Ma quant'è bello stare dai Dursley! ***
01 ma quanto è bello stare dai Dursley
Vacanze babbane
Chap 01
Ma quant’è bello stare
dai Dursley
Era una
mattina come tante altre, nulla di più, nulla di meno.
Le vacanze
estive erano iniziate da pochi giorni, ma Harry già
trovava insopportabile la presenza dei suoi zii e dell’odiato cugino, e
cominciava a chiedersi come avrebbe potuto sopportare tre mesi in loro
compagnia.
Si sedette
in giardino ad osservare placidamente la luce del sole filtrare dalle nuvole,
attendendo qualcosa che turbasse la sua quiete e che sicuramente, che fosse la
richiesta di zia Petunia di apparecchiare la tavola o di zio Vernon di preparargli la colazione, sarebbe arrivato.
Non che Harry fosse particolarmente ansioso di eseguire gli ordini
di quel trio di bastardi, ma così è la vita e lui non solo non ci poteva fare
niente, ma doveva anche fingere di essere allegro e felice. “Sennò
sembra che ti maltrattiamo. Chissà che cosa penserebbero di noi i vicini se ti
vedessero con il tuo solito muso lungo…” gli ripeteva sempre sua zia, che non
faceva altro che ricordargli quanto dovesse essere loro grato per l’aiuto che
gli davano offrendogli un tetto sopra la testa e del cibo (se così poteva
chiamarsi) che in fondo lui non si era mai meritato, e che non poteva proprio
permettersi quell’aria da ragazzino afflitto e incompreso dopo tutto quello che avevano fatto per lui nonostante fosse così
anormale, e soprattutto dopo aver fatto vergognare il loro piccolo Dudders per avere un “fratello” come lui…
Sarebbe
potuto stare ore e ore a ripensare a tutte le cattiverie che i suoi unici
parenti gli avevano detto in quegli anni, ma si impose
di rivolgere la sua mente ad altro.
Hogwarts…
i suoi amici… Hermione… Ron… Ginny,
Fred, George… la famigliaWeasly…
E poi il quiddich, Hogsmeade, i dolci, i
professori (non tutti, però), le persone che amava… Draco…
Già, Draco… il
pensiero più dolce e nello stesso tempo più doloroso a cui avrebbe potuto
rivolgere la sua mente…
Cominciò a
pensare a lui, ai suoi bellissimi occhi argentei così profondi e freddi, ma
nello stesso tempo colmi di dolore e sofferenza… che lui riusciva a cogliere
perfettamente…
Pensò a
tutto quello che era successo tra di loro in quegli
anni, ai litigi, le offese… eppure non era mai riuscito ad odiarlo… anzi…
Forse era
spinto da una sana dose di masochismo, perché gli sembrava che più il serpeverde lo allontanava, più se ne sentiva attratto…
Era così
bello, così affascinante; lo attirava ogni cosa di lui, l’eleganza dei suoi
movimenti, la sua sicurezza: anche se si comportava da bastardo Harry era sicuro che in realtà era una persona
meravigliosa, che solo non aveva avuto la possibilità di mostrarsi per come era veramente.
E poi molte
volte aveva avuto l’impressione ce l’altro lo
fissasse, che le sue parole non fossero solo dettate dall’odio. Come se ci
fosse dell’altro, qualcosa che non poteva ammettere nemmeno con se stesso.
Ma forse
si sbagliava.
Draco
innamorato di lui era un’idea totalmente assurda, chiunque al
suo posto si sarebbe messo a ridere al solo pensiero…
Lui no.
Non sapeva
cosa avrebbe dato per poter sfiorare quel corpo perfetto, per poter baciare
quelle labbra sottili… per poterlo stringere fra le sue braccia…
Per
sentirsi dire “ti amo” da lui… solo da lui…
Aveva
passato tutta la mattinata ad oziare, e stranamente i Dursley
non gli avevano creato problemi.
Solo in
quel momento capì il motivo.
Li vide
uscire di casa con dei grossi bagagli colmi di roba
probabilmente messa così alla rinfusa, dato la manica di una camicia che usciva
dalla valigia del cugino e i bozzi molto evidenti sul borsone di zia Petunia.
– Noi andiamo da mia sorella – disse zio Vernon
– purtroppo per te non vuole gente anormale per casa. Queste sono
le chiavi, staremo via due giorni, solo per il week-end. Non fare
casini, non distruggere casa, e soprattutto (qui fece una pausa) NON CONTATTARE GENTE ANORMALE COME TE!
Harry
fece spallucce, prese le chiavi e tornò a sedersi.
Zio Vernonsembrava un po’ irritato da quel
comportamento, ma zia Petunia gli sussurrò compiaciuta all’orecchio – Finalmente
ha capito qual è il suo posto in famiglia…
Dudley
sembrava impaziente di partire, continuando a chiedere quale sarebbe stato il
numero dei regali che gli avrebbe fatto la zia.
– Allora
noi andiamo!!! – disse acidamente zio Vernon mentre Harry accendeva la
tv
– Buon
viaggio – rispose distrattamente.
Lo zio uscì
sbattendo la porta, mentre Harry non poteva credere a
tanta fortuna.
“Forse
rimarranno lì un po’ più a lungo… speriamo ^^” disse fra sé e sé.
Poi si
ricordò di una cosa.
Andò nella
sua camera (se così poteva definirsi) e prese un po’ di polvere volante* che
tempo addietro gli aveva regalato Ron.
Ringraziò
mentalmente l’amico mentre, avvicinandosi al camino del salotto** accese il
fuoco e ve ne gettò un po’ sopra.
– DiagonAlley!
Disse ad
alta voce.
Ma tanto
per fare una cosa nuova, aveva sbagliato pronuncia.
E si
ritrovò da tutt’altra parte.
– Oh, no… NocturnAlley… Di nuovo!
Disse
prendendosi mentalmente a calci.
Sì, era
proprio un idiota.
Note
*
probabilmente essendo una casa babbanaHarry non avrebbe potuto usarla lì. Ma io me ne infischio e
per stavolta glielo concedo
** Da
quanto ne so io era murato… ma facciamo finta di
niente.
Ciao a
tutti!!! Come va?
Tanto per
cambiare anche questa è una Harry-Draco…
I primi due capitoli fungono un po’ da introduzione, ma non vi aspettate nulla
a breve termine (vedi “Solo tu nei miei pensieri” dove si dichiarano già al
primo capitolo), perché stavolta mi voglio divertire un po’ alle loro spalle… ehehehe… (sorriso bastardo)
Vi
ricordate che su “SweetChristmas”
avevo detto che ne avevo iniziate un paio che non
sapevo se postare o no? Bè, ho deciso di postarle.
Harrysi incamminò lungo la via di NocturnAlley, pregando che non gli accadesse nulla.
Non sapeva
perché, ma quel posto riusciva a mettergli i brividi…
“Chissà che
faccia farebbero gli altri se sapessero che ‘il
bambino sopravvissuto’, il grande HarryPotter, ha paura di camminare in una stupida viuzza
commerciale…” Pensò fra sé e sé
Cercò il
modo più breve per arrivare a DiagonAlley, dove si sarebbe sentito certamente più tranquillo,
ma inutilmente.
“Ma tu
guarda se dovevo anche perdermi… chissà se c’è
qualcuno a cui posso chiedere informazioni stradali… Ovviamente di cartelli e
roba simile neanche a parlarne…”
Era ancora
perso nei suoi pensieri, quando qualcosa colpì la sua attenzione.
C’era
qualcuno, un ragazzo forse, semisdraiato sul
marciapiede di una traversa alla sua sinistra.
Un po’
timoroso, si avvicinò per vedere se la persona in questione avesse bisogno di aiuto. Rimase impietrito nel notare che lì disteso,
ferito e insanguinato, c’era il suo rivale: DracoMalfoy.
Si chinò
leggermente su di lui, scostando le ciocche di capelli che gli cadevano sul
viso per controllare se respirava. Quando se ne fu
accertato, verificò anche il battito cardiaco e gli tastò la fronte.
– Dio… ma
sei bollente!
Dissè più
che altro a se stesso
– Devi
avere la febbre altissima…
Lo scosse
un paio di volte nel tentativo di svegliarlo, ma senza successo.
Da una
parte, pensò, probabilmente era pericoloso muoverlo, dopotutto era ferito e non
sapeva quali fossero le sue condizioni di salute; ma
dall’altra non poteva certamente lasciarlo lì… Rifletté un attimo, ma alla fine
decise di caricarselo in spalla e portarlo a casa propria (dopotutto, finché
non tornavano i Dursley, poteva fare quello che
voleva), sempre che fosse riuscito a tornarci…
Un po’ a
fatica riuscì a sollevarlo da terra per prenderlo in braccio. Sentiva il suo
alito sul collo mentre lo stringeva a sé, e non poté fare a meno di arrossire
violentemente. Ci mise parecchio tempo a trovare la strada
per DiagonAlley, lì comprò
qualche medicina (ne vendono?) per il biondino, per poi tornare a casa.
Lo depose
sul suo letto, coprendolo accuratamente con delle lenzuola pulite.
Dopodiché sistemò la sua vecchia camera (il sottoscala) per potervi dormire,
di certo non avrebbe potuto tenere Draco lì
dentro.
Misurandogli
la febbre scoprì che aveva 39 e mezzo, per cui ritenne
fosse il caso di chiamare un medico, per quanto fosse abituato a curarsi da
solo (figurarsi se gli odiati zii si erano mai presi la briga di farlo) non
voleva rischiare di ammazzarlo.
Il suo
dottore arrivò poco dopo, e quando lo visitò non poté fare a meno di dirsi
piuttosto preoccupato, il ragazzo sembrava non mangiare da giorni ed aveva
ferite sparse su tutto il corpo, oltre alla febbre e a dei lievi disturbi
respiratori. Gli prescrisse parecchi medicinali, e si raccomandò di non farlo
uscire assolutamente di casa fino a che non fosse del tutto
guarito.
Ovviamente Harry si raccomandò di non far parola con i Dursley dell’accaduto, dopodiché accompagnò il medico fuori
della porta e si avviò a comprare i medicinali (con i suoi soldi che tempo
addietro aveva convertito in monete babbane… secondo
voi gli zii avrebbero anche solo pensato di lasciargli qualche spicciolo?).
Gli
dispiaceva per Draco, questo era certo, ma quando gli
sarebbe ricapitata un occasione simile?
Questa era
l’occasione buona per appianare le loro divergenze, e magari…
Quando
tornò a casa con la sua bella bustina bianca e verde della farmacia (colori che
tra l’altro sarebbero sicuramente piaciuti a Malfoy)
vide una figura bionda che a fatica si stava trascinando giù dalle scale
– MALFOY!!! Che cosa credi di fare?
– Po-Potter? – domandò sorpreso il biondino
– Già,
proprio io
– Ah,
allora è tua questa catapecchia – ghignò debolmente il
biondo
– Fossi in
te starei attento a come parlo e… ATTENTO!!!
Harry
scattò in avanti per sorreggere Malfoy che proprio
sull’ultimo gradino aveva perso l’equilibrio e stava per cadere
– Tutto a
posto?
– Non è
niente, solo un capogiro… ma io… cosa ci faccio qui?
Chiese con
quei pochi residui di forza che ancora gli restavano
– Ti ho
trovato in mezzo alla strada e ti ho raccattato, scemo. Ma
come ti viene in mente di cercare di andartene in queste condizioni
– E… a te come è venuto in mente che io possa anche solo pensare di
rimanere in una casa che non conosco quando ci sono decine di persone che mi
cercano, in queste condizioni?
– Se avessi
voluto farti fuori lo avrei fatto mentre eri svenuto,
fesso
– Già, ma
allora perché…
ma non
fece in tempo a terminare la frase che già era caduto addormentato.
***continua***
NOTE
DELL’AUTRICE
Lo so che è
già usata come idea, Harry trova Draco
nei casini e se lo porta a casa… È solo che avevo un paio di ideuzze… non pretendo di fare una cosa originalissima,
questa la sto scrivendo soprattutto per divertirmi. Spero che voi vi divertiate
come mi ci diverto io, perché il nostro principino
biondo dovrà faticare non poco ora che non è circondato dai suoi amichetti e dai
suoi servi. E soprattutto, non penso che Hary gli
renderà la vita troppo facile, inoltre ho già in mente un paio di capitoletti,
come uno nella metro… ma ora basta anticipazioni ^__^
Fatemi
sapere come vi sembra
…
Ringrazio
molto chi ha già letto e commentato:
Isult _ si è visto, no?
Severus_Pyton _ si, sono studente(ssa), ma ho anche adesso i miei impegni (ah, che fine ha
fatto l’estate in cui uno dorme e mangia e si limita a questo?), in più sono appena
tornata dalle vacanze… ma appena ho un minuto libero, ti assicuro che lo uso
per scrivere ed aggiornare. Hai ragione, il camino è stato fatto saltare in
aria, non me lo ricordavo, sorry.
Vabè, facciamo finta che è stato ricostruito, ok?
moon89 _ thanks.
Bè, non ho postato proprio presto, ma alla fine l’ho
fatto… qualcosa è successo, dopotutto, e mi sembra anche che adHarry sia andata piuttosto bene.
mistica _ …continuato ^^ … bè, come ti sembra questo capitolo?
Palanmelen _ già, che “sfiga”…
fossero tutte così le sfortune, eh? E come vedi, la sorte colpisce ancora… Grazie
per “un’altra ficcy grandiosa”… ^////////^
MichelleMalfoy _ Wow, ma tu seriamente ti sei
fatta un giretto per il mio account per vedere le altre ficcy????Quando sono tornata le ho
trovate tutte con una recensione in più… e devo dire che mi ha fatto piuttosto
piacere, soprattutto Diary piangeva con la sua unica
recensione (Ginny ti ringrazia…) … Guarda, anche per
me Draco è solo di Harry e
viceversa… però mi sono divertita a “sperimentare” un po’ ^^’’’ … Sono contenta
che le mie storie ti piacciano (paradiso in terra? Addirittura? Tu sei troppo
buona… … …) Comunque, alla fine l’aggiornamento è
arrivato. Spero che ti piaccia
Draco
dormiva già da tre ore buone, ed Harry ancora non era
riuscito a staccargli gli occhi di dosso.
Certo, in
quel breve periodo che non si erano visti era
dimagrito parecchio, ed i capelli biondi, che ora arrivavano fino a sfiorargli
le spalle, erano decisamente spettinati. Ma nonostante questo
era semplicemente divino. Era veramente un ragazzo bellissimo, dall’aria
angelica. Harry non riusciva a staccargli gli occhi
di dosso, e per quanto si sforzasse tutto ciò che
riusciva a vedere in quella stanza, era lui.
Lui e
nient’altro.
Osservava
il suo torace abbassarsi e rialzarsi aritmicamente, i suoi occhi, i suoi
meravigliosi occhi, ancora chiusi… e le sue mani affusolate, il collo sottile e
le sue spalle larghe, la pelle ancora liscia e candida nonostante le notti
passate al freddo, alle intemperie, su di uno squallido
marciapiede.
Si avvicinò
al letto per accarezzargli una guancia. Quanto avrebbe voluto poter fare
qualcosa per farlo star meglio in quel preciso istante… ah, se solo avesse
potuto usare la magia fuori daHogwarts…
Si sedette
sul bordo dal letto per poterlo osservare meglio, socchiudendo gli occhi per
immaginare quel meraviglioso corpo sul suo.
È vero, non
era esattamente il momento per fare *quel* genere di
pensieri, ma… Dio, come si faceva a non desiderare quel corpo tanto perfetto?
Chissà se
un giorno avesse avuto la possibilità di… ma forse era
meglio non farsi assurde illusioni. Malfoy lo odiava,
e una volta ripresosi se ne sarebbe andato via senza
nemmeno ringraziarlo. Anzi, forse gli avrebbe potuto perfino rinfacciare il
fatto di averlo trattenuto a casa sua.
Harry era
ancora immerso nei suoi non tanto felici pensieri quando si accorse due occhi azzurro-grigi che lo fissavano intensamente.
– Oh, Dr---Malfoy… Ti sei ripreso ^^
– Così
sembra, sfregiato.
Ecco,
appunto. Come stava dicendo prima…
– Come ti
senti?
– Uno
straccio, grazie
– P-p-prego *////* … Senti, non è
che ti va di raccontarmi come ci sei finito in mezzo ad una strada?
– La
delicatezza non è il tuo forte, vero? Comunque sia…
Diciamo che ho avuto delle discussioni con i miei, e non mi andava di rimanere
lì. Mi scuserai se non entro nei dettagli, ma non è che
mi vada molto di parlarne, tantomeno con te.
– Bel
ringraziamento per averti ospitato.
– Nessuno
te lo ha chiesto, mi sembra.
– Avresti
preferito che ti lasciassi lì per caso?
– Forse.
– Perché?
“Perché non mi va di darti problemi…” pensò. Ma questo non lo disse.
– Non mi
hai risposto.
– Senti a me non piace sentirmi in debito con la gente, ne
dipendere da altri.
– Non
preoccuparti, non dovrai sentirti in debito. Se è così appena
ti sei ristabilito, sai dov’è la porta.
“Idiota” pensò Harry “sono – veramente – un
– emerito
– idiota.”
–
Benissimo. Se vuoi posso andare anche subito
– Non dire
idiozie, stai ancora male. Anzi, ho qualche medicina del mondo magico…
Disse,
passando a Draco un sacchetto violaceo.
Il biondino
frugò dentro, poi estrasse qualche scatola e con aria di sufficienza disse
– Ti prego,
e secondo te dovrei prendere ‘ste
schifezze? Si vede che vai male in pozioni, perché anche la roba che mi hai
preso è pessima.
– Perfetto.
Il medico babbano mi ha prescritto per te delle belle supposte e…
– Delle cosa?
– Supposte,
Malfoy. Sono dei medicinali che
– So
benissimo cosa sono! È appunto per questo che mi rifiuto categoricamente di
prenderle.
–
Benissimo, allora te le dovrò mettere io.
Ridacchiò
il moretto
– COSA!? Non se ne parla neppure! Io non mi faccio ficcare
niente nel culo, Potter. E
specialmente non da te!!!
Harry
arrossì leggermente, ma si riprese subito.
– Peccato,
stavo già facendo un pensierino sul fatto che potrei
violentarti mentre dormi…
Disse con
aria suadente
– Fai
schifo!
Disse Draco, che nel frattempo aveva cambiato colore.
– Va bè, allora ‘sta supposta la metti o te
la devo infilare là io sul serio?
– La metto,
la metto… basta che te ne vai.
– Allora ci
vediamo fra un po’. E non fare il furbo, guarda che me ne accorgo
se hai fatto finta, eh?
E detto
ciò scese in sala, accompagnato da un urlo
– E POI, CHI TI HA DATO IL PERMESSO DI FARMI VISITARE DA UN
MEDICO BABBANO!?
***continua***
NOTE
DELL’AUTRICE
Capitolo un
po’ corto, lo so (ma non sapete quanto mi sono divertita a scrivere la seconda
parte…)
Che ne
pensate?
Thanks a lot a
chi legge e –soprattutto– a chi commenta
Su, bella
gente! La sciate le vostre impressioni!!!
__ROBY__ _ pardon ç__ç non l’ho fatto apposta. Avevo salvato le
recensioni parecchio prima di postare il capitolo (ho capito, d’ora in
poi ricontrollo prima di postare), e la tua non c’era… sorry…
Bè, hai visto chi ha incontrato. Effettivamente iniziava
per D… ma chi lo avrebbe mai detto… c’erto
che c’ha un culo ‘sto ragazzo, magari io… ehm ehm, dicevasi… Ah, se ci metteranno molto tempo… No, non voglio
spaventare nessuno e non prevedo centinaia di capitoli, ma mi divertirò molto molto alle loro spalle ahahahahahahaha!!!
E poi Harry si scopre innamorato fin da subito!!! Chissà
se anche Draco… ma comunque sia avranno tempo per
capirlo.
MichelleMalfoy _ Grazie! Per il capitano tutte a lui… bè per
quanto non sia esattamente in perfette condizioni fisiche, io al posto suo non mi
lamenterei visto chi è l’infermierino di turno…
Palanmelen_ Grazie ^///^. Sinceramente non so se lo avesse
riconosciuto o meno, nelle sue condizioni era un po’ improbabile.
Comunque sfido io che Draco fosse
poco reattivo, con la febbre così alta e tutto il resto è gia un miracolo che
sia riuscito ad alzarsi!
fede_ea _ Continuato il prima possibile,
spero di non averci messo troppo ^^ . Non saranno affatto sdolcinati in questa fic, non temere. Ho in attivo anche una fan fic versione smielosa (sempre
H-D), e per il momento mi basta. Inoltre mi piace da matti farli litigare… (no,
non seriamente, come sopra – povero Draco minacciato
da Harry… –)
Quando Draco
uscì dalla sua stanzaHarry
era ai fornelli a cucinare, e non sembrava affatto preoccupato di avere un Malfoy che poteva girare tranquillo per la casa, ed anzi
fischiettava allegramente mentre con una mano mischiava la pasta e con un’altra
posava una padella sul fuoco.
La cosa stupì non poco Draco, che pensava che come minimo lo avrebbe legato al
letto (al pensiero arrossì leggermente) e chiuso a chiave nella stanza.
Dopotutto però non poteva affatto
lamentarsi, e avrebbe dovuto ringraziare Potter per l’aiuto.
Un’altra volta però.
Sì, un’altra volta.
Nel
frattempo, se lo sarebbe appuntato nella lista delle cose da fare, appena sotto
la voce “fargliela pagare per avermi
costretto a mettermi quella schifosa supposta babbana”.
Si avvicinò lentamente al moro, che
sembrò non accorgersi di nulla, e gli soffiò in un orecchio
– E così
sai anche cucinare, eh?
Harry fece un salto all’indietro che gli fece cadere la
padella che aveva in mano e la confezione di carne – non ancora aperta – che
stava per metterci dentro.
Ringraziò mentalmente per il fatto che la padella non fosse bollente, e poi si
girò verso il suo nuovo coinquilino
– Ma ti sei
bevuto il cervello? Mi hai fatto prendere un colpo!!!
– Ehi, calma… non pensavo mica che
ti spaventassi per così poco! Ma chi pensavi che
fossi?
“È proprio questo il problema” pensò
Harry.
– Bè, comunque non lo fare più! Adesso mi tocca prendere un’altra
padella… sperando di averne.
Continuò distrattamente cercando nella
lavastoviglie
– A proposito… ce la fai a mangiare
qualcosa? Ho messo su anche per te…
– Non hai
avvelenato qualcosa, spero
Ridacchiò Draco
– Idiota, parlo sul serio… Sei
ancora debole e non so se ---
Ma non riuscì a terminare la frase che Draco (causa un giramento di testa) si piegò
improvvisamente. Si aggrappò al tavolo lì vicino e non cadde, ma Harry si preoccupò ugualmente.
–
Ecco, come dicevo. Mannaggia a te… non saresti dovuto
uscire, lo sai? Devi riposare e stare al caldo… e la cucina non è esattamente
il posto migliore per starsene tranquilli.
Lo rimproverò, ma con un tono così
dolce che Draco si sentì sciogliere
– Ma io mi
annoio…
si lamentò debolmente
- Lo so ma non possiamo farci nulla
al momento. Ah, la pasta!
Si ricordò improvvisamente. Diede un’occhiata alla pentola sul fuoco e prese uno
spaghetto con il mestolo
– Mannaggia,
è un po’ scotta… vabè, per stasera ti dovrai
accontentare. Scusa se non ti ho chiesto cosa preferivi per cena, ma… non pensavo che fosse il caso di disturbarti per una cosa tanto
stupida. Hai allergie per caso?
– No… nessuna
Rispose Draco
shockato da tanta gentilezza
– Perfetto. Ti piace il sugo al
pomodoro, semplice?
– Il che?
–Oh, lascia perdere. Male che vada mangerai qualcos’altro. Per il secondo volevo fare un
po’ di carne, non c’è altro nel frigo… ma grazie a te
non ho una padella dove cucinarla. Per cui dovrai aspettare un attimo che lavi
questa
Continuò mentre scolava e condiva la
pasta.
Fece sedere Draco
e gli mise la pasta nel piatto, poi si girò per dare una lavata alla padella
– Puoi mangiare intanto…
Disse, ma non si accorse che Draco aveva uno sguardo interrogativo puntato su di lui, e
non aveva alcuna intenzione di seguire il consiglio.
Dopo aver finalmente lavato la
padella e aver messo la carne sul fuoco, si sedette di fronte a Draco e si accorse che non aveva toccato nulla.
– Ma come,
non hai mangiato niente? Ti senti poco bene?
– No, non è
questo… Alzò lo sguardo su di Harry
– Come si mangia questa roba? Non
riesco ad infilzarla…
Piagnucolò.
Harry scoppiò in una fragorosa risata
– Sei… ahahaha…
sei proprio un disastro Malfoy.
E sotto lo sguardo finto-offeso
di Draco, gli insegnò ad arrotolare gli spaghetti.
Cosa che gli risultò, per il divertimento del moretto, più difficile di qualunque incantesimo.
Quando ebbero finito di mangiare, Draco
insistette per non tornare a letto.
Cosa
che gli fu concesse tutt’altro che a malincuore da Harry.
Appena si sedette sul divano,
scostando lo sguardo dal moretto, Dracogli chiese titubante
– Perché…
sei così gentile con me?
–
Perché sei malato. Non ti
preoccupare, mi passerà non appena ti sentirai meglio.
– Seriamente…
– E
seriamente ti rispondo che se tu non avessi avuto la febbre così alta e fossi
stata in piena forma a quest’ora non saresti qui a chiacchierare con me.
– Poco ma sicuro… ma non è questo il
punto… insomma, tu mi odi!
– Se
lo dici tu…
Draco si sentì confuso
– Non è così?
– Se avessi
trovato Voldemort mezzo morto sul ciglio della
strada, gli avrei dato il colpo di grazia. Non mi sembra di aver fatto la
stessa cosa con te, o sbaglio?
Dracotrasalì leggermente a sentirew quel nome, ma Harry non
ci badò molto.
– N-no…
infatti… ma allora perché… insomma…
– Ti prego, non chiedermi un’idiozia
del tipo “perché in tutti questi anni ti sei comportato così?” o simili. Non mi
sembra che TU mi abbia mai lasciato possibilità di scelta, o sbaglio?
– Già, hai ragione.
– Lo so, io ho
sempre ragione
– Pallone gonfiato.
– Non sei nelle condizioni di poter
dire una cosa del genere a ME.
– Senno? Mi butti fuori di casa?
– Potrei farlo.
– Il tuo maledetto altruismo grifondoro non te lo permetterebbe.
– Oh sì invece.
– Non credo proprio.
– Vogliamo vedere?
Nessuna risposta.
Draco ritornò improvvisamente serio.
– Senti, Potter…
lo so che non è il massimo convivere con me, ma ti devo chiedere un favore… non è che posso rimanere qui per il momento?
Harry lo guardò interrogativo
– Ci sei già, mi
pare.
– No, non hai capito… intendo fino a
che non torniamo a suola…
– Senti, Potter…
lo so che non è il massimo convivere con me, ma ti devo chiedere un favore… non è che posso rimanere qui per il momento?
Harry lo guardò interrogativo
– Ci sei già, mi
pare.
– No, non hai capito… intendo fino a
che non torniamo a suola…
Harry lo guardò. In effetti non
aveva mai pensato concretamente a quanto tempo il biondino sarebbe rimasto lì.
E trascorrere tutta l’estate con lui
sarebbe stato piuttosto piacevole, tuttosommato,
anche se avrebbe richiesto una certa dose di
autocontrollo. Dote che certamente Harry
non aveva.
Ma visto che
non aveva neanche buonsenso o un minimo di obbiettività, non si lasciò scappare
l’occasione.
– Ma
certo che puoi rimanere.
Draco si stupì leggermente.
– Sicuro?
– Sicuro.
Beh, dopotutto l’aveva
già accolto a casa sua… allora cos’era quel senso di sollievo che lo avolgeva, ora? Senso di gratitudine, forse? Impossibile. I Malfoy non si sentono MAI grati, cazzo! …però quello era un
caso a parte, no?
– Grazie Potter.
Harry spalancò gli occhi.
– GRAZIE?
Draco ridacchiò
– Sì, Potter.
E fossi in te cercherei di ricordarelungo questo momento, perché sarà l’ultima
volta che me lo sentirai dire.
Wow, è bello convivere con qualcuno
di così dolce e gentile… Ma Harry non si sarebbe lasciato scoraggiare.
Dopotutto, Draco
non era affatto terribile come tutti credevano.
Almeno all’apparenza…
***Tre giorni dopo…***
– NON SE NE PARLA NEPPURE, POTTER!!!
– E INVECE
LO FARAI, OPPURE PUOI PURE SLOGGIARE!
– SCHIAVISTA!
– PARASSITA!
– SE È COSÌ
ME NE VADO!
– OH, NON LO FARAI.
– SÌ INVECE!!!
– ALLORA FORZA!
Sbraitò Harry
avviandosi alla porta di ingresso ed aprendola
– NON FARÒ MAI UNA COSA DEL GENERE…
DA ELFO DOMESTICO!
Il moretto richiuse la porta sbattendola
molto forte, cosa che fece cadere un po’ di polvere dal muro che si andava
scrostando
– E IO INVECE PENSO PROPRIO CHE
DOVRAI COMINCIARE AD ABITUARTICI… SE VUOI VIVERE QUI!!!
– NON PUOI APPROFITTARTI DI ME CON
LA SCUSA CHE MI HAI AIUTATO!
– MA È COSÌ!
E POI APPROFITTARMI COSA, CHE FINO A IERI MANCO IL
LETTO TI FACEVI?!
– Veramente nemmeno oggi l’ho fatto…
– EEEEEEEEH?! E PENSI CHE TE LO
RIFACCIA DI NUOVO IO??? SCORDATELO!!!
Draco lo guardò supplichevole
– NO DRACO. NO! ED
ORA APPARECCHIA QUEL FOTTUTISSIMO TAVOLO, SE VUOI CHE IO CUCINI!
– … Però mi
stai sfruttando.
Harry ebbe il forte istinto di dargli in testa la padella
che teneva in mano
– N.O.N.D.I.S.C.U.T.E.R.E!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Draco lo guardò storto, continuando a borbottare qualcosa
sul tipo “l’ospitalità è sacra”, ma decise comunque di
lasciar perdere la discussione e far ciò che gli era stato chiesto per il
quieto vivere.
Non si sarebbe mai aspettato che Potter avesse una personalità così forte. Certo, aveva
combattuto con Vold… ehm… sì, insomma, lui, parecchie
volte, ma non credeva che questo gli avesse rafforzato tanto la personalità. Ma magari era così già di suo. Quel che era certo, però, era
che da quando era guarito non aveva più un attimo di tregua: fai il letto,
aiutami ad apparecchiare, e passami il sale, e pulisci dove hai sporcato ecc.
ecc. ecc.
Per un qualunque altro comune
mortale sarebbero state sciocchezze, ma per il
totalmente nullafacente Malfoy, che quando viveva
ancora con i suoi – tristi ricordi… – era servito e riverito, e non muoveva un
muscolo se non quello della bocca per dare ordini agli elfi, anche solo dare
una piccola collaborazione casalinga era un peso.
E molto, molto grande.
Draco stava sistemando le cose alla meglio, si vedeva che
lo faceva tanto per azzittire quel rompi******** di Potter, ma quest’ultimo era stanco delle continue
discussioni e se ne tornò in cucina (mangiavano in sala, perché Draco era abituato ad un certo tenore di vita, sapete
com’è…).
Finché
non sentì un urlo.
– POOOOOOOTTEEER!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il moretto si voltò di scatto
– POOOTTEEER!!!
VIENI QUI, SBRIGATI!!!
Harry si spaventò: in fondo non sapeva da cosa fuggiva il
biondino… e se fosse stato qualcuno che voleva ucciderlo?
– POTTER!!!
ALLORA?!
Harry corse nell’altra stanza. E
quando vide cosa spaventava Malfoy si bloccò di
scatto.
Poi gli tirò lo strofinaccio in
fronte e tornò alle sue cose, sbraitando
– CAVATELA DA SOLA! RAGAZZINA
PIAGNONA!!!
Draco, letteralmente disperato, rimase in un angolo per
dieci minuti buoni. Almeno fino a che la cimice che svolazzava attorno al tavolo non decise che era meglio esplorare il resto del
mondo.
Harry, dal canto suo, non sapeva se essere esasperato o
divertito.
Sarebbe stata una lunga, lunga
estate…
***CONTINUA***
Scusate se non rispondo alle
recensioni, ma sono di fretta. Un bacione a tutti,
grazie a chi legge e chi commenta!
Mugugnò Draco
azzannando letteralmente la fetta di torta di mele appena sfornata che Harry aveva preparato quella mattina per colazione.
In
effetti stava perdendo
molta della caratteristica classe dei Malfoy, da
quando abitava con Potter. E
non era passata nemmeno una settimana.
– Che cosa
hai detto?
Chiese Harry
con lo sguardo di chi ha appena visto un fantasma.
Draco diede un altro morso alla torta.
– Ho… chomp…
detto che cucini bene. Sei sordo?
– Mi stai facendo un complimento per
caso?
Draco alzò un sopracciglio
– Ma ti sei
rincoglionito? Certo che lo è.
Harry andò a tastargli la fronte.
Cavolo, la sera prima non aveva
fatto altro che rinfacciargli il fatto di non averlo soccorso quando lo aveva
chiamato (come se una cimice avesse potuto attentare alla sua vita…), ed ora
gli faceva i complimenti per la cucina?
– No, non hai la febbre…
– Certo che non ce
l’ho!
Protestò il biondo, scansando la mano
del grifondoro dalla sua fronte.
– Beh, allora grazie, Draco.
– Prego. Sai, in realtà non pensavo
che fossi capace di cucinare, spazzare o fare altre cose del genere… devo ammettere che mi hai piuttosto sorpreso.
– Sai com’è, quando hai degli zii
che ti sfruttano… Non che mi facciano cucinare per loro, ovviamente. Ma da
quando Dudley è stato messo a dieta, un paio di anni fa, è diventato impossibile sopravvivere qua dentro.
Così tutte le sere indosso il mio mantello dell’invisibilità e vengo qui a cucinarmi qualcosa. Alla fine ho imparato per forza…
Draco lo guardò stupito.
– TU HAI UN MANTELLO
DELL’INVISIBILITÀ???
– Ops…
Disse Harry,
dandosi del coglione.
– MA HAI IDEA DI QUANTO VALGA UN COSO DEL GENERE? COME CACCHIO HAI
FATTO A TROVARNE UNO?
– Eredità.
– Ah… Capisco…
ScusamiPotter.
Harry lo guardò nuovamente stupito.
– Che è
quella faccia ora?
Si mise sulla difensiva il biondo
– Com’è che ora sei così gentile,
all’improvviso?
– Io non sono gentile. Sono solo me.
Disse Draco,
come fosse una cosa del tutto ovvia.
– Ma non eri te
anche ieri sera?
–
Certo che lo ero.
– Se
non sbaglio c’è una notevole differenza, però.
Draco fece un’alzatina di spalle
e non rispose.
– Non che non mi faccia piacere,
intendiamoci. È molto più facile convivere con te quando sei così… tranquillo,
ecco. Solo che di solito è, come dire… più… divertente, ecco.
Ammise il moro abbassando
leggermente il capo.
Draco ridacchiò.
– Ed io che
cercavo di convivere pacificamente… Ma se è la guerra che vuoi…
– No!!! Non
ti preoccupare, va benissimo così
Lo interruppe Harry.
Draco trattenne a stento un’altra risata…
Potter era davvero buffo quando ci si metteva, doveva
ammetterlo.
– Ah, Draco…
Il biondo sollevò lo sguardo dalla
torta, da cui stava tagliando un’altra - l’ennesima - fetta
– Sì?
– Ehm… non dirai a nessuno del
mantello, vero?
– Vedremo…
Harry ci rimase di sasso.
– Che cosa
vuol dire “VEDREMO”?!
– Che
può darsi.
– MA IO TI
STO OSPITANDO IN CASA MIA! MI DEVI UN FAVORE, NO?
– E con
ciò?
– E con
ciò… - - -
Harry stava per arrabbiarsi sul serio, ma quando vide
l’aria divertita di Draco e capì che scherzava sbollì
in un attimo, cominciando a ridacchiare come un cretino.
– Idiota.
– PerchéPotter?
– Lo sai.
– Preferisci che lo dica in giro sul
serio?
– Provaci e ti butto fuori.
– Allora lo faccio subito…
– Ah-ah…
Il moro stava per ribattere qualcosa
di acido, quando Draco, con
l’aria di chi sembra appena aver ricordato qualcosa, gli disse
– Ah, Potter,
senti… C’è un favore che dovrei chiederti.
– Spara.
– Ehm… in effetti
non so se ti sei accorto che praticamente non ho vestiti ne biancheria al di
fuori di quelle due o tre cose che mi hai comprato qualche giorno fa, e mi
chiedevo se tu…
– Ti accompagnerò a fare spese.
– Però…
– Offro io, non preoccuparti…
Disse tranquillo il grifondoro, capendo il motivo del tentennamento dell’altro
– o meglio, credendo di capire
Dracogli sorrise. Avrebbe voluto
ringraziarlo, ma non era da lui. non
era abbastanza, come dire… Malfoy. Non che lui si
sentisse un vero Malfoy (e come poteva, dopo quello che era successo?), tantopiù
che la convivenza con Potter lo stava pericolosamente
allontanando dall’etichetta di famiglia (vedi sopra) ma era comunque dura
rinunciare alle vecchie abitudini. Si limitò quindi ad un
– Bene.
– Oggi? Rispose il moro
allegramente.
– Se
ti va…
Harry non perse tempo. Rimise la torta in forno (anche se
oramai era quasi finita, e forse tanto valeva lasciargli mangiare anche le due
o tre fette che avanzavano) e lo spinse giù dalla sedia.
– Stamattina, allora. Ci sono tanti
bei negozi che aprono solo fino a mezzogiorno…
Draco lo guardò stralunato.
– CHE?! ORA??? MA TU SEI PAZZO!!! VA BEH TUTTO, MA ALMENO DAMMI IL
TEMPO DI ABITUARMI PSICOLOGICAMENTE!
– Dov’è il
problema nel comprarsi un paio di mutande?
– Nell’entrare in un negozio babbano
forse?
Harry, se avesse potuto, avrebbe sbattuto la testa contro
il muro.
Possibile che non si smentisse MAI?
– Prima levi il
dente, prima va via il dolore. Andiamo.
E detto ciò, lo ricacciò nella sua stanza,
costringendolo a cambiarsi (era ancora in pigiama) e darsi una sistemata. In effetti il biondino aveva ragione: a parte la biancheria
che il moretto gli aveva comprato giorni addietro (quando qualcosa serve,
serve), Draco era costretto a mettere gli abiti
dimessi di Harry.
E ci sciacquava letteralmente dentro… No, non gli
stavano affatto bene. questo non diminuiva comunque il
fascino del biondo, certo, che agli occhi del grifone sarebbe risultato
bellissimo anche avvolto in un sacco di patate. Ma
doveva ammettere che con degli abiti decenti sarebbe risultato, probabilmente,
ancora più affascinante. Ed il moro già se lo figurava con addosso
un bel paio di jeans attillati ed una maglietta che lasciava intravedere
la muscolatura sottile ma perfetta…
Quando
Draco lo risvegliò dai suoi pensieri.
– Allora, andiamo?
– Andiamo.
Confermò Harry.
– Andiamo, Draco…
***CONTINUA***
E dopo più di un mese mi rifaccio viva… forse dovrei
scavare una buca e sotterrarmici dentro…
Pare proprio che io non sia in grado
di scrivere un capitolo di una lunghezza quantomeno decente… Però se non sbaglio
un filino di più che nel precedente ho scritto.
Più che altro è un capitolo di intermezzo, questo… Chissà come andrà il loro giretto per
fare shopping ^^ (no, non lo so bene nemmeno io a dirla tutta… ehm…)
Uh, ma io non vi ho risposto nemmeno
nel capitolo scorso, vero?
Provvedo subit(issim)o:
Severus_Pyton_ Come vedi si ferma… e prima o poi faranno tante belle cosine assieme…
moon89 _ Thanks ^^ sono contenta che sia originale, anche se ne
circolano parecchie simili. Non ho continuato esattamente “presto”, ma meglio
tardi che mai, no? …
Palanmelen_ Ma ovviamente ha risposto no, che
domande :-P (scherzi a parte, ma come poteva lasciarsi
sfuggire un’occasione simile? Beato lui…)
__ROBY__ _ Ciao! Sì, è vero, il lettone è libero… non ci avevo pensato alla camera degli zii… ma tu al suo posto ti
faresti Draco dove sai che Vernon
e Petunia lo hanno fatto chissà quante volte? Bleeeeea…
Forse troveranno dei posti meno “contaminati” (spero per loro)… come fa Harry a saper cucinare lo dice
sopra, e per insegnare a Dracuccio come si fa…
rispetta la fila! Io ho già prenotato il posto… Già, già, Draco
è totalmente nullafacente… Ma dovrà imparare prima o poi
(e dove scappa?). Sono contenta che sia divertente (è lo scopo con cui la
scrivo: farmi quattro risate pure io alle loro spalle) ^__^
Michelle Malfoy_ Thanks a
lot!!! Niente baci per il
momento, sorry… La risposta di Harry
era ovvia in fondo, no? Hai più ritrovato
il neurone? La cimice credo che più che altro gli
faccia schifo (e ha ragione! Dopo gli scarafaggi sono l’insetto più vomitevole
che esista!!!). Il prossimo chap
è arrivato… che ti sembra?
jessy16 _ Grazie. Come
vedi lo è stata (una risposta affermativa). Ciao!
Griffin_ Grazie!!!
Starò attenta a mettere le note solo a fine capitolo (con gli asterischi, come
faccio a volte), non pensavo dessero fastidio. Anche a me piacciono
particolarmente le Harry/Draco
(sono cosìccariiiniii…) Baci a te!!!
Slytherina _ Thanks, sono contenta che ti piaccia. Un kiss
Francesca Akira89 _ Più che altro povero Harry…
_Eleanor_ _ Grazie
NarcissaMalfoy_ Cercherò di sbrigarmi ^^ anche se non eccessivamente (sennò poi che gusto
c’è?)
Reichan _ Grazie ^_^
spero che tu sia riuscita a leggere anche questo (non ti hanno rinchiusa alla fine, vero?)
Grazie a tutti, scusate per lo
spaventoso ritardo… e continuate a commentare, please!
Per Draco
fu veramente strano viaggiare con i mezzi babbani.
Non era mai salito prima su un treno, né tantomeno su di un
auto… auto…qualcosa, come cavolo si chiamava, insomma.
Decise però che, mentre il treno era
quasi accettabile – anche se aveva conosciuto sedili con imbottiture più comode
– il secondo non gli piaceva per niente. Ci avevano messo quasi un’ora ad
arrivare, le strade erano talmente trafficate da non esserci un centimetro
libero, e quel che era peggio era che aveva dovuto
stare QUASI TUTTO IL TEMPO IN PIEDI! Ma dove si è
visto un Malfoy che viaggia aggrappato a delle
maniglie sul soffitto di un mezzo per non cadere?
Un paio di volte aveva rischiato
seriamente di finire addosso a qualcuno. E ad altri lì
dentro era successo, eppure per tutti sembrava routin.
Anche il dover reggersi alla meglio dove capitava non
sconvolgeva nessuno. Possibile che i babbani
viaggiassero sempre così stipati, come sardine?
In una curva particolarmente ostica
inoltre l’autista aveva fatto una manovra decisamente
poco felice facendolo finire addosso ad Harry.
Il biondino, anche se non ne capiva
il motivo, era arrossito furiosamente ci aveva messo un po’ a trovare la forza
di sistemarsi ed allontanarsi da lui.
Potter gli aveva sorriso, e non sembrava affatto che la cosa
gli fosse dispiaciuta molto. Almeno Draco aveva avuto
quest’impressione… ed in effetti il moretto si era già
appuntato mentalmente che dovevano viaggiare più spesso sui bus affollati.
Magari avrebbe trovato una qualche
scusa per far fare un altro giro a Draco
in centro…
Quando scesero il biondino cominciò
a lamentarsi della disorganizzazione dei non-maghi in fatto di mezzi di
spostamento di massa, e di come è infinitamente più
comoda la metropolvere.
Ma quando Harry portò Draco in
un centro commerciale proprio al centro di Londra, Draco
convinse definitivamente sé stesso che dopotutto i Babbani
non erano poi così tanto male.
Provò sì e no una trentina di
vestiti, cosa che non dispiacque affatto ad Harry, che
si divertiva un mondo a vederlo modello improvvisato.
Il biondino un
paio di volte gli chiese anche di aiutarlo a cambiarsi, cosa che gli creò non
poco imbarazzo. Ma lo superò subito: come poteva lasciarsi sfuggire la possibilità di stargli così vicino?
Alla fine svaligiarono letteralmente i negozi. Infatti, per far risparmiare Harry, un paio di volte Draco fece arrivare gli abiti direttamente a casa del moro senza
farli passare affatto per la cassa.
– Ma sei
impazzito?
Chiese Harry furente
– Perché?
Domandò a sua volta Draco innocentemente
– Come perché? Primo: non si ruba.
IO non rubo!
Draco fece spallucce
–
Secondo: se ti becca il ministero ad usare magia…
Draco ridacchiò.
– Che c’è
ora, Malfoy?
Chiese scocciato il moro posandosi le
mani sui fianchi.
– Non ho usato
magie… è telecinesi. Ce l’ho fin da quando ero
piccolo…
Harry fu parecchio stupito.
Draco però non gli diede tempo di controbattere.
– Ma era
ovvio che tu non lo sapessi. Non siamo mai stati poi così intimi, o sbaglio?
Harry annuì.
– Ma questo
non ti giustifica. E poi se i babbani
vedono degli abiti volanti…
– Non li vedranno, fidati.
Harry non era del tutto convinto.
Ma il fatto che Draco
gli aveva confidato qualcosa di sé lo rendeva
abbastanza felice da permettergli di lasciar perdere.
– Passiamo al prossimo negozio?
Chiese allegramente Draco.
– Va bene… Ma stavolta PAGO IO. E per PAGO intendo PAGO,
capito!?
– Capito…
– E poi
dove si è mai visto un Malfoy che ruba? Sul serio…
non è contro la vostra etichetta?
Draco scoppiò a ridere di gusto, finendo con l’appoggiarsi
ad un braccio di Harry
“Misà che
dobbiamo uscire più spesso…” pensò il moro sorridendo con un’espressione ebete,
che non passò del tutto inosservata.
Quando Draco
uscì dallo spogliatoio, ci mancò poco che Harry finisse a
terra svenuto.
O morto, con un attacco di cuore, a scelta.
Era tutto il giorno che il biondo
non faceva altro che provare vestiti, pantaloni, giacche e maglioni… ma nessuno
gli donava così tanto…
I pantaloni neri erano un po’ larghi, modello jeans-con-i-tasconi, sfumato in mote zone.
Ma era comunque abbastanza aderente sui fianchi
sottili del ragazzo che li portava a vita più bassa del dovuto. E la maglia nera, che alternava zone lucide ad altre opache
e varie scritte in bianco e grigio, aderiva perfettamente al suo torace
allenato, mettendo nello stesso tempo in risalto la sua pelle diafana ed i
capelli così chiari, facendolo apparire nello stesso tempo così forte e così
etereo…
Draco uscì dal camerino tirandosi indietro i capelli con
una mano, ripetendo lo stesso gesto con la testa che reclinò leggermente
indietro, per poi rimettere giù velocemente portando il suo sguardo su Harry.
Quando notò il modo in cui il moretto lo guardava, si sentì
stranamente contento e… soddisfatto. Era come se avesse voluto che Harry lo
guardasse sempre in quel modo, ma c’era anche qualcos
altro che non riusciva bene a definire… paura, forse? O
era solo l’agitazione che spingeva il suo cuore a battergli così velocemente
nel petto?
Draco non lo sapeva, ma trovava tutto ciò abbastanza
piacevole.
– Allora, come mi sta?
Chiese
sorridendo, più per allentare la tensione che per avere un giudizio
– Be-benissimo…
sì, direi che è perfetto…
Draco ridacchiò leggermente
– Allora lo prendiamo?
– Decisamente
sì.
– Ti devo un capitale, Potter…
Gli bisbigliò avvicinandosi un poco
– Non preoccuparti… non è un
problema per me.
– Allora grazie…
Il biondino se ne tornò nel
camerino, mentre Harry si dava mentalmente dell’idiota. Perdere così il controllo
davanti a lui… Eppure non aveva detto nulla. Possibile che non se ne fosse
accorto?
– Fatto. Andiamo?
Lo ridestò Draco
dai suoi pensieri uscendo con il completo in mano.
Harry annuì.
Dopotutto, il biondino era molto
piacevole con qualunque abito, notò.
E questa non era una cosa
propriamente positiva.
Non sarebbe riuscito a nascondere i
suoi sentimenti ancora a lungo…
***continua***
Commenti dell’autrice
Ciao a tutti!!!
Dopo secoli e secoli e secoli ecco a voi il nuovo capitolo!!! Che ne pensate?
Scusate se oggi non rispondo ai
vostri commenti, comunque ringrazio tutti, anche chi
legge solo.
Capitolo 8 *** Le mille insidie della metropolitana (e vecchie conoscenze come ciliegina) ***
Vacanze babbane
Vacanze babbane
Chap 08
Le mille insidie della metropolitana (e
vecchie conoscenze come ciliegina)
Durante il resto della mattinata visitarono numerosi negozi, e finirono per guardare di tutto
oltre ai vestiti: dai libri ai videogames, ai negozi
di cd e perfino quelli di giocattoli.
Draco si divertì molto, ed anche se
all’inizio aveva avuto un po’ di difficoltà ad ammetterlo, scoprì che molti nei
negozi babbani gli piacevano molto – soprattutto quelli che vendevano peluche,
erano adorabili… –
Alla fine decisero di restare anche
il pomeriggio, così presero un pezzo di pizza a taglio e continuarono a girare
la città.
Quando decisero di rientrare era
orma quasi sera, ed i primi lampioni avevano cominciato ad illuminare le strade
con la loro luce mentre il sole si faceva di un giallo più arancio, sfumando
via via, lento ma inesorabile, verso toni più rossi,
rendendo tutto il paesaggio più suggestivo.
– Forse è ora di andare…
Disse Harry.
Non gli andava granché di tornare a
casa, si stava divertendo molto, ma si rendeva conto che sarebbe stato un
problema rientrare troppo tardi… non aveva notizie dei Dursley
da giorni, ma sapeva per certo che sarebbero tornati (quando lo avessero
deciso) la sera, perché odiavano viaggiare con il caldo e con troppo traffico. Per cui non poteva correre il rischio che tornassero prima di lui,
senza nemmeno avere il tempo materiale per nascondere Draco.
Senza contare che, in effetti, erano
entrambi molto stanchi e un po’ di riposo gli avrebbe
fatto solo che bene.
Draco rispose
– Ok, andiamo.
Così insieme si incamminarono
verso il deposito degli autobus, per controllarne gli orari.
E, con estremo disappunto, scoprirono che l’ultima
corsa era passata appena 10 minuti prima.
“Merda! E ora che facciamo?”
si chiese irritato il moretto.
Finché un’idea non gli balenò nella mente
– La metro!
Fino ad un certo punto ci arriviamo con la metro e poi
c’è la coincidenza con la navetta… ehm, l’autobus che passa davanti casa nostra
– cercò di spiegare.
Ma Draco sembrava non capire comunque.
Alzò un sopracciglio e chiese un po’
confuso
– Quindi?
– Quindi….
Seguimi!
Il moretto lo trascinò letteralmente
via per un braccio, correndo verso la prima uscita della metropolitana nei
paraggi.
Ma fu allora che Draco vide qualcosa… qualcuno.
Staccò il braccio dalla presa di Harry, e si girò di
scatto con gli occhi sbarrati, seguendo con lo sguardo due uomini, uno biondo
ed uno moro, che camminavano lentamente e si
guardavano intorno come se cercassero qualcosa.
– Cosa c’è?
Chiese Harry un po’ preoccupato
– Io… Oh, nulla, nulla
Rispose Draco assente.
Harry non era molto convinto della
sua risposta… anzi, non lo era affatto. Ma avrebbe
cercato di tirargli fuori qualcosa una volta a casa, con più calma.
Draco sembrava tranquillo, e così
Harry si tranquillizzò a sua volta. I due scesero le scale, cercando di non
perdersi tra la folla (Harry non aveva avuto il coraggio di afferrargli
nuovamente il braccio, o peggio di prenderlo per mano). Poi il grifondoro si
fermò un attimo davanti alla piantina
– Un secondo, Draco. Controllo che
direzione dobbiamo prendere e andiamo…
Mormorò il ragazzo, senza sapere che
Draco a malapena lo ascoltava.
Infatti i due uomini che aveva visto prima erano scesi anche
loro giù in metro.
“Papà…”
Pensò tristemente il biondo,
nascondendosi dietro una colonna per non essere visto.
Una volta che i due ebbero svoltato l’angolo, stava per tornare dove era Harry
ma l’impulso di sapere s veramente erano lì per cercare lui, oppure
semplicemente… no, nemmeno ci voleva pensare… beh, l’impulso di sapere cosa ci
facevano lì era diventato troppo forte.
Così li seguì, tirandosi su il
cappuccio e nascondendosi fra la folla come meglio poteva.
Sentì Piton,
il suo professore di pozioni, rassicurare l’uomo
– Lo ritroveremo Severus,
non preoccuparti…
L’altro annuì
– Sì, hai ragione. Anche se ora mi sembra difficile crederlo…
– Sono sicuro che quando se la
sentirà, tornerà da solo.
– Di questo non ne
sarei così sicuro. E poi… mi chiedo dove si trovi ora.
Insomma, abbiamo chiesto ai genitori di tutti i suoi amici, e non ne sanno
nulla…
– Non è così
stupido, sai?
– Se non lo fosse
non se ne sarebbe andato!
Sbottò Lucius
– Era sconvolto, che cosa pretendi?
– Avremmo potuto parlarne…
Piton scosse la testa
– Sai com’è fatto… se tu glielo avessi detto ---
– E così
ora sarebbe colpa mia?
– Vuoi proprio che te lo dica?
Il biondo sostenne per un momento lo
sguardo dell’altro, fiero, ma poi guardò da un’altra parte.
– Lasciamo perdere, d’accordo? Non
mi va che litighiamo anche tra di noi…
Piton sospirò
– Ora andiamo, dai.
È tardi, continuerai le tue ricerche domani…
Draco li vide andare verso i
gabinetti, assieme.
Probabilmente si sarebbero
smaterializzati entrambi, o almeno così sperava.
Da una parte era tentato di
inseguire suo padre e di dirgli che era lì… vederlo preoccupato per lui, che lo
cercava perfino in una zona babbana… beh, doveva ammettere che gli faceva un certo effetto. Ma d’altra
parte non se la sentiva ancora di parlargli e confrontarsi con lui… forse
perché in fondo al cuore non lo aveva ancora perdonato, non del tutto almeno. E, in aggiunta, anche se non ne capiva bene il motivo, non
voleva abbandonare Harry… non ora. Il pensiero che presto, in un modo o
nell’altro, si sarebbero comunque dovuti salutare, gli
faceva male…
Così decise di tornare indietro.
Fu allora che si rese conto del
grave, gravissimo errore che aveva fatto allontanandosi da Harry… per lui
quello era un posto totalmente sconosciuto, e non aveva modo alcuno di contattare il moretto.
“Cazzo cazzoCAZZO!!! E ora che minchia
faccio?”
Si chiese in preda al panico.
E, anche se non lo sapeva, Harry era nelle sue stesse
condizioni.
Dopo aver capito dove dovevano
andare, si era voltato per annunciarlo a Draco e non lo aveva più trovato
dietro di sé. Dopo essersi girato attorno di 360°, dapprima aveva pensato ad
uno scherzo idiota, ma poi si era reso conto che non era così. Quel cretino si
era allontanato senza dirgli nulla, ed ora si era perso. Da una parte non poté
fare a meno di pensare che era veramente, veramente un
deficiente. Ma dall’altra cominciava a sentirsi
seriamente preoccupato. Ed in colpa. Perché poco prima
gli era sembrato strano e aveva lasciato correre, perché lo aveva portato in un
posto a lui sconosciuto e decisamente affollato senza
prestare la dovuta attenzione, e perché non si era reso conto immediatamente
della sua scomparsa. Cercò di pensare a dove potesse
essere, e si recò alle uscite, immaginando che potesse essere tornato indietro,
ma non era così. Allora corse alle varie scale mobili e guardò giù – da lì
aveva una visuale migliore – ma niente.
Anche Draco lo stava cercando, ma la marea di gente gli
impediva di vedere più di tanto.
Cercò di tornare indietro, ma quel
posto era veramente un labirinto… e lui non riusciva ad orientarcisi.
Provò a chiedere a qualcuno dove fosse la piantina… gliene indicarono un paio in direzioni
opposte, ma alla fine pensò che, se Harry conosceva il posto, prima o poi lo
avrebbe trovato.
Così si fermò davanti ad una scala
mobile, sperando che Harry non fosse già passato prima di lui, e attese.
E attese ancora, e ancora, e ancora.
Si sentiva spaventato, e sempre più
nervoso.
Continuava a chiedersi perché ci
mettesse tanto, e, infine, si affacciò nella sua mente anche un’altra domanda
“Ma mi starà
veramente cercando?”
E se non se ne fosse accorto, o
avesse deciso di andarsene comunque?
“No…” si rispose “Harry non è così”
Ma un’altra vocina gli sussurrò maligna
“Ne sei proprio sicuro? In fondo tu quanto ne sai di lui?”
No… no, Harry lo stava cercando… e
lo avrebbe trovato.
Doveva trovarlo.
Passarono almeno altri dieci minuti
buoni prima che il moretto scorgesse in lontananza la
bionda capigliatura del ragazzo
– DRACO!
Urlò da sopra le scale mobili,
agitando la mano. Il serpeverde si voltò di scatto, e vedendo il moro tutte le emozioni che stava cercando di soffocare,
immediatamente scoppiarono di colpo.
La paura e l’angoscia di trovarsi
lì, da solo, i sentimenti che gli aveva scatenato
l’aver rivisto il padre, la felicità di aver ritrovato Harry.
E mentre il moretto scendeva di
corsa le scale – non quelle mobili, fin troppo affollate, ma quelle normali affianco ad esse – Draco sentì che era quella la cosa più
importante ora.
L’aver trovato Harry, in tutti i
sensi.
L’aver
trovato qualcuno che si preoccupava per lui nonostante tutto quello che era
accaduto negli anni passati, qualcuno che si stava prendendo cura di lui senza
chiedere niente in cambio.
Qualcuno
con cui realmente si sentiva a casa.
Ancora non sapeva che cosa realmente
provava per il moro, ma la sensazione di pace e tranquillità che solo lui
sapeva infondergli, anche se non lo avrebbe mai ammesso, gli davano la forza di
andare avanti.
Ed Harry si sentì il cuore scoppiare quando vide Draco,
mentre correva verso di lui, spaventato e sollevato nello stesso tempo.
Era sicuro che anche il biondo
provasse qualcosa di simile, ma non si sarebbe mai,
mai aspettato la reazione del ragazzo una volta raggiunto. Non si sarebbe mai
aspettato Draco venirgli incontro per quel breve tratto di strada che ancora li
separava, e gettargli le braccia al collo scoppiando a piangere.
Harry gli cinse la vita con un
braccio e gli sussurrò
– Ehi, ora è tutto a posto,
tranquillo!
Draco annuì, scosso dai singhiozzi
– Grazie…
– E di che? Solo
che la prossima volta devo ricordarmi un guinzaglio da metterti al collo…
Draco ridacchiò, cercando di
asciugarsi le lacrime con il dorso della mano
– Idiota…
Restarono abbracciati per una decina
di minuti, almeno, mentre Harry cercava di tranquillizzare Draco, totalmente
ignorati dalla folla che andava e veniva, tutta presa dal suo viaggio personale
e dal suo mezzo che sta per partire.
Quando finalmente decisero di andare, percorsero tutta la
strada fianco a fianco, mano nella mano.
Con la consapevolezza che anche se
si fossero persi, in un modo o nell’altro si sarebbero ritrovati.
- continua… -
NOTE DELL’AUTRICE
Ciao a tutti, come va? Passate bene
le vacanze? Ed eccomi a voi che ritorno con un altro capitolo… questo, tra l’altro,
era programmato già da tempo.
Come vi pare? Il momento della verità si avvicina! Che cosa
avrà spinto Draco ad andarsene di casa? Quando torneranno
i Dursley? E, soprattutto,
succederà qualcosa (risposta ovvia) tra Draco ed Harry? … Le risposte nelle
prossime puntate ovviamente. Non chiedetemi quando perché non lo so però.
Volevo ringraziare tutti coloro che leggono e commentano, non sapete quanto mi faccia
piacere leggere le vostre recensioni…
Ed ora passo a rispondere anche a coloro che avevano commentato il cap
6, ai quali nel precedente non avevo risposto:
mistica _ Grazie, sono
contenta che ti piaccia. Come ti pare il seguito?
lily2000 _ Grazie. Per
i Dursley ci vorrà ancora qualche chappo, ma ci sarà uno
in cui lo scopriranno (oh, se ci sarà… e mi ci divertirò molto ahahahahaha!!!) Mi fa piacere che
tu la trovi divertente, perché è questo lo scopo con cui la scrivo: svagarmi e
divertire me e gli altri ^^
MichelleMalfoy _ Ciao!!! Beh, lo
shopping lo hai visto ehehe mi spiace per il tuo
neurone, però si può sempre affittare quello dell’acqua Lete
(ti volevo prestare il mio, ma senza di lui poi sono sola e poi come scrivo?) Come
ti pare questo chap?
jessy16 _ Thanks! Lo so che i capitoli sono un po’ cortini, ma purtroppo di più non riesco proprio a fare… Sì
Draco non deve essere male in abiti babbani anche se pure con la divisa non è
proprio da buttare via…
__ROBY__ _
Ma ciao! non Ti preoccupare se non recensisci spesso,
in fondo anch’io non lo facci sempre (mea culpa…) comunque mi ha fatto piacere ultimamente
trovare i tuoi commenti sulle mie storie… Socuramente
con il mantello per Harry era un po’ scomodo, ma per fame si fa questo ed altro
(ed io lo so perché per me il cibo è uno dei maggiori piaceri della vita, ed
anche se non ho fame sopporterei un po’ di scomodità in cambio di una bella
scorpacciata…) Inoltre se Dudley dovesse essere
ancora a dieta (ma non lo so, chiederò conferma ad Harry appena lo sento per il
prossimo chap) deve essere dura per il nostro bel
moretto… Come ti sembra questo cap.? Un bacione!
Gin92 _ Grazie
Rukachanaliasreichan
_ Ciao ex Reichan! Alla fine sei riuscita ad aggiustare il forno prima
che la voglia di torta di mele svanisse? Sennò puoi provare ad esorcizzare il
demone celeste trasferendoti in un appartamento al 7° piano in una nuova città…
così magari riuscirai a trovare un Dracuccio
da aiutare a cambiare, anche se io personalmente una volta spogliato non lo
rivestirei più eheheh… Come ti pare questo chappy? Grazie
per i complimenti unbacione!
Capitolo 9 *** Confidenze e problemi famigliari ***
09 - Confidenze e problemi famigliari
Vacanze babbane
Chap 09
Confidenze e problemi famigliari
Quando,
finalmente, arrivarono a casa, sia Harry che Draco erano piuttosto stanchi e
sufficientemente stressati.
Il serpeverde non gli aveva detto di
aver visto il padre, eppure Harry aveva percepito che, al di
là della disavventura nella metro, c’era qualcosa che non andava.
Non gli chiese nulla, limitandosi a
stargli vicino finché non avesse deciso lui stesso di dirgli cos’aveva.
Lo accompagnò a
letto, e scompigliandogli un poco i capelli, gli diede la buonanotte.
E, quando uscì dalla stanza, riuscì a malapena a
sentire il flebile
– Grazie
pronunciato da Draco.
Ma bastò quella semplice parola gli fece sorgere un
sorriso spontaneo sulle labbra.
La mattina dopo draco si svegliò per
primo, e scese in cucina prima ancora che Harry si fosse alzato. Aveva pensato
di preparargli la colazione, ma quando vide quella
strana scatola quadrata piena di pulsantini* che il
moro usava sempre per scaldare il latte ed altre cosa, e si rese conto di
quanto incredibilmente e assurdamente complicata la tecnologia babbana, decise
di rinunciare. “Mi farò spiegare come si usa” si appuntò mentalmente, prima che
la sua attenzione fosse attirata da qualcosa che si muoveva dietro la finestra.
Si avvicinò alla finestra e scostò
leggermente la tenda, quando qualcuno gli diede una pacca su una spalla.
Draco si voltò di scatto, urlando
– Ma sei
cretino!
Mentre Harry ridacchiava
– E tu sei
un fifone…
Draco gli mise il broncio, e così il
moro per farsi perdonare, gli mise davanti un megapacco di biscotti al
cioccolato che aveva comprato il giorno prima fra la
visita ad un negozio di vestiti ed uno di scarpe
– Cionoboniccimi!
Mugugnò al biondo perplesso
– Doi, prongineugno!
Draco ne prese un paio e li
assaggiò.
Non erano male, ma non voleva dare
questa soddisfazione ad Harry, e non voleva che
pensasse fosse così semplice fargli passare un’incazzatura,
specie se presa di prima mattina, e così non disse nulla.
Harry invece si era letteralmente
tuffato nel pacchetto, e stava facendo manbassa.
Dopo aver svuotato mezzo pacco, i
suoi occhi caddero involontariamente su Draco, sul corpo di Draco.
Notò che indossava uno dei completi
acquistati il giorno precedente, e gli stava divinamente. Una canottiera nera,
di quelle aderenti a collo alto, con una scritta argentata davanti, ed un paio
di jeans neri a vita leggermente bassa (ma non troppo, Draco non sopportava i
modelli stile “appena fai le scale ti si vede il culo”).
Lo fissò per un po’ di tempo, troppo
forse, perché il biondino potesse non accorgersene.
Cosa che infatti
avvenne, e Draco, arrossendo leggermente, chiese apparentemente infastidito
– Che cosa
c’è?
Harry si riprese subito
– Oh, nulla… notavo solo che i
vestiti comprati ieri ti stanno bene… Sì sì, abbiamo proprio buongusto.
Il serpeverde sbuffò
– “Abbiamo…” evviva la modestia…
Ma prima che Harry rispondesse, gli tornò in mente una
cosa
– Ah, prima che tu arrivassi, c’era
un tizio che ha infilato una busta nella scatola che hai davanti al cancello!
– Il postino?
Si chiese perplesso Harry
– E che ne
so io! Non ho mai abitato in un quartiere babbano, prima!
– Già, è vero, scusa. Deve essere
per forza lui… Ma è strano, non scrive mai nessuno…
– E non
dovresti controllare?
Harry annuì, cercando di ricordarsi
dove lo zio Vernon teneva le chiavi della cassetta
delle lettere. Alla fine la ripescò in fondo al vasetto dello zucchero, e
ripescò la lettera. Quando l’aprì, non sapeva se sentirsi solo stupito o
potersi anche concedere di essere felice per la
notizia
“Spero per te che la casa sia ancora in piedi e che
nessuno dei tuoi stupidi amichetti si sia avvicinato. Comunque
staremo via per un’altra settimana almeno. Spero che tu abbia
un incidente mortale, nel frattempo.
Vernon”
Harry non poté fare a meno di
sorridere a quelle ultime parole.
Di certo, negli ultimi tempi i suoi
rapporti con gli zii non erano migliorati, ma non si poteva certo dire che lo zio stesse cercando di migliorarli in qualche modo…
– Allora? – chiese distrattamente
Draco quando Harry rientrò – Di che si tratta?
– Gli zii… torneranno più tardi del
previsto, per nostra fortuna.
Draco si accigliò
– Sarebbe un problema se loro mi
trovassero qui, non è vero?
Harry notò la sua preoccupazione.
Com’era tenero…
“No, cattivo harry! Non devi pensare a Draco in questo modo!” si disse.
Poi gli rispose, con un’alzatina di spalle
– Oh, non devi preoccuparti… Non gli
sono mai andato a genio… per cui qualunque cosa
è sempre meno drammatica della mia semplice esistenza.
Draco sorrise leggermente
– Non esagerare… Non possono essere
così terribili
– Ti assicuro che sanno esserlo. Non
tra di loro, ovviamente… ma con me, gli viene spontaneo…
Harry non riusciva a credere di
essere riuscito ad aprirsi a quel modo con Malfoy.
Lo stesso doveva aver pensato lui, che
all’improvviso disse
– Sai ieri ho
visto mio padre…
Harry spalancò gli occhi
– Ieri? E
quando?
– Sai, hai presente quando mi sono
perso? Ecco, io ero distratto… Beh, perché l’ho visto e… io…
Harry gli tirò fuori una sedia e gli
fece cenno di sedersi, facendo lo stesso subito dopo
– Che cosa
ci faceva… in una zona babbana?
– Oh, lui… credo che mi stesse
cercando. Era con Severus, cioè…
ehm, Piton
biascicò Draco a testa bassa.
Harry stette in silenzio, finché
Draco non ricominciò
– Sai, in realtà è proprio questo il
motivo principale per cui abbiamo litigato…
Harry lo guardò perplesso
– Cioè?
– Sev… Piton. Lui… ecco io… – arrossì
leggermente – io li ho trovati a letto insieme.
Ad Harry per poco non prese un colpo.
– Loro… loro cosa?
Chiese con un filo di voce
– Sono amanti.
Affermò Draco
– Ed io li ho
scoperti. Così abbiamo litigato… di brutto. Sono venute fuori cose vecchie,
come il mio rifiuto di unirmi a tu sai chi e… ehm…
altri problemi. Ma il motivo principale della nostra
discussione è stato questo…
Harry lo guardò, sempre più stupito
– Sono sconvolto anch’io, Draco, ma…
tu te ne sei andato via… per questo?
– Ehm… sì?
– E non
potevate risolvere la cosa? Insomma, va beh che tuo padre è omosessuale, ma…
per te è così un grave problema?
– SÌ CHELO È!
Harry abbassò un po’ lo sguardo
– Perché
hai qualcosa contro i gay?
– NON HO NULLA CONTRO I GAY, IN
GENERE! HO QUALCOSA CONTRO QUELLI SPOSATI E CON UN
FIGLIO, PERÒ! Lui… lui non amava mia madre! Non l’ha mai amata, era solo una copertura… ed ora la situazione a casa è
insostenibile… litigano tutto il giorno, ed ora anche Bellatrix
è venuta a stare da noi, per consolarla… e lui litiga anche con lei, per
qualunque, qualunquefottutissima cosa! Ed io
ovviamente ci vedo sempre a finire di mezzo… Non ce la faccio più a stare lì
dentro, sul serio…
Harry lo guardò, comprensivo. Poi
gli passò un braccio attorno alle spalle, avvicinandolo a sé
– Mi spiace per la tua situazione
familiare, ma… prima o poi dovrai pur affrontarla. Lo
sai questo, vero?
Draco annuì
– A me non dispiace se stai qui, mi
fa piacere anzi. Ma forse, se tu gli parlassi…
Draco sollevò la testa, di scatto
– E perché
dovrei farlo? Ha cominciato a preoccuparsi per me solo ora che me ne sono
andato… prima non si era nemmeno reso conto che stavo male, non glie n’è mai fregato nulla! Nulla!!!
Cercò di impedirsi di piangere, ma i
suoi sforzi furono vani.
Harry prese un fazzoletto dal
pacchetto che aveva in tasca e gli asciugò le lacrime
– Io darei qualsiasi cosa per poter avere
mio padre… E tu ce l’hai, questa fortuna. Non devi
sottovalutarla…
– Da che parte stai, Potter? Credi
che per me sia facile? Vivere con qualcuno che si sente deluso da qualunque
cosa tu faccia… e non è solo lui, ma anche mia madre… Lei non mi dice mai cose
cattive, ma… glielo leggo negli occhi, che soffre
quando mi guarda. Da quando ha scoperto di mio padre e Piton, piange sempre… e non mi parla quasi più.
Forse pensa che sia anche colpa mia… sai, in realtà loro… si sono
sposati quando lei è rimasta incinta… e forse, se io non fosse mai nato…
nessuno dei due soffrirebbe a questo modo…
– NON PROVARE MAI PIÙ A DIRE UNA
COSA DEL GENERE, HAI CAPITO?
Gli urlò contrò
Harry mentre lui si asciugava gli occhi con una manica
– Se tua
madre sta male, è per i problemi che ha con tuo padre. Non colpa tua. Capito!?
Draco annuì, poco convinto, ed Harry
lo abbracciò. Draco notò che si sentiva sempre strano quando era così vicino al
moro.
Protetto, ed al sicuro… ma anche
agitato… come il giorno prima…
Poggiò la testa sulla spalla del
grifondoro, che lo strinse più forte a sé, finché non si fu calmato.
Fu solo allora che entrambi si accorsero del gufo appostato sul davanzale della finestra,
in attesa…
- continua… -
Note dell’autrice
* Alias: il forno a microonde :-P
Holà! Ed ecco a voi il nuovo
capitolo… ed è stato svelato il mistero del “perché Draco è scappato di casa”…
che ne pensate? Delusi? Ve lo aspettavate?
Scusate il ritardo, la scarsa
lunghezza del capitolo e se non rispondo alle vostre recensioni, ma sono
tornata ora da una gita e non ce la faccio proprio… Per le altre fic… ci sto lavorando, sul serio. Prima o
poi (spero prima) riuscirò a scrivere e a postare di nuovo. Calcolate che
questo capitolo era pronto dal 30 gennaio, e solo ora
riesco ad aggiornare…
Harry si avvicinò alla finestra per prendere la lettera legata alla zampina del gufo appostato lì fuori, in attesa.
Si era scostato a malincuore da Draco, ma anche quest’ultimo era a malapena riuscito a reprimere un sospiro di delusione: avrebbe potuto rimanere così per sempre…
Si diede mentalmente dell’idiota. Ma da dove gli uscivano certi pensieri? Possibile che fosse… No, no!!!
Non poteva, cavoli!
Si voltò a guardare Harry, e lo vide concentrato sulla lettera appena ricevuta.
– Qualcosa non va?
Chiese, un po’ preoccupato.
Harry scosse la testa, senza però staccare gli occhi dal foglio.
– No, non proprio. È di Ron… mi chiede se vado da lui la prossima settimana… sai, ci vediamo sempre durante le vacanze.
Il moro alzò lo sguardo, ed incontrò quello di Draco. Notò la sua preoccupazione, e sorridendo gli si rivolse più dolcemente.
– Naturalmente, se per te è un problema passare il resto dell’estate in una casa piena di teste rosse, posso sempre rifiutare.
Ridacchiò.
Draco lo guardava perplesso.
– Io? Dai Weasley? Ma sei pazzo!? Weasel vorrà la tua testa per avermi fatto mettere piede nella loro casa. E poi come lo spieghiamo perché sono qui con te? Harry alzò le spalle, con noncuranza.
– Non lo spieghiamo. Sono affari tuoi, non sta a me decidere se e quando parlarne con altri. Però…
Lo sguardo del grifondoro si fece più serio. Draco sentì uno strano calore all’altezza dello stomaco, e si chiese se potesse dipendere dal fatto che da quando si era svegliato non aveva mangiato quasi nulla. No, decisamente non dipendeva da quello.
– Però, sappi che non ho alcuna intenzione di abbandonarti. Posso convincere Ron a farti stare con noi a casa sua per un po’, ma se per te è un problema, troverò un’altra soluzione.
Draco ci pensò un po’ su, sforzandosi di ignorare le sensazioni che lo sguardo del moro gli faceva provare.
Poteva davvero far rinunciare ad Harry a stare con i suoi amici, dopo tutto quello che aveva fatto per lui?
– No, non è un problema.
Si risolse a dire infine. Harry gli sorrise caldamente.
– Bene.
Disse semplicemente.
Poi si affrettò a rispondere.
Si sentiva davvero felice che il biondo avesse accettato. Aveva capito che per lui era un po’ dura, e che forse si sarebbe sentito leggermente fuori luogo, però quella era la soluzione migliore, davvero.
A giorni i Dursley sarebbero tornati, e lui non aveva modo di nascondere Draco lì con loro in giro. Né poteva obbligarli a tenerli in casa. Sapeva che a malapena sopportavano lui per non incorrere nelle ire di Silente, ma nessuno li avrebbe potuti obbligare a tenere Draco.
Senza contare che sperava che Draco e Ron con Hermione facessero amicizia.
Dopotutto, sebbene l’amico fosse totalmente all’oscuro di tutto, Hermione aveva capito che c’era qualcosa… che Harry era attratto dal serpeverde.
All’inizio gli aveva detto che era pazzo, e che faceva meglio a puntare a qualcun altro. Alla fine, però, aveva ceduto, e l’aveva moralmente appoggiato. Anche se Harry non aveva materialmente mai fatto nulla per attirare l’attenzione di Malfoy in quel senso, Hermione sapeva che prima o poi le cose si sarebbero dovute evolvere, in un modo o nell’altro. Dopotutto, non litigavano fin dal primo anno? Per cui, di certo non sarebbe passato inosservato agli occhi del serpeverde. In realtà Hermione era convinta che le cose di lì a poco sarebbero solo degenerate, ma evidentemente per una volta nella vita si era clamorosamente sbagliata.
Il punto era che essendone a conoscenza, non avrebbe dovuto essere ostile al biondo. Non troppo almeno. Ron sarebbe stato un po’ più un problema, ma a questo ci avrebbe pensato dopo.
Lanciò un ultimo sguardo alla lettera appena ricevuta, dove Ron gli spiegava che non si sarebbero incontrati all’ordine, perché Molly ed Arthur avrebbero dovuto restare a casa e lavorare da lì. Non poteva dirgli nulla di preciso, ma almeno per il momento sarebbero rimasti a casa Weasley.
“Meglio” pensò Harry.
Per quanto gli mancassero Remus, Tonks e tutti gli altri, se doveva restare con Draco non gli andava di avere tutto l’ordine della fenice intorno. Non tutti avrebbero capito, e Draco avrebbe dato di matto in dieci secondi.
Senza contare che anche Piton faceva parte dell’ordine… questo particolare gli venne in mente all’improvviso, e si fece strada prepotentemente in mezzo a tutti gli altri pensieri: e se Arthur avesse detto a qualche membro dell’ordine della presenza di Draco a casa sua? Se Piton lo fosse venuto a sapere? E se lo avesse riferito a Lucius? Forse Harry poteva spiegare al padre di Ron la situazione… ma gli avrebbe dato retta?
Ora però, il problema principale era un altro. Spiegare a Ron la presenza di Draco.
Ci pensò su un po’, poi decise di essere abbastanza diretto, ma di non dirgli proprio di chi si trattasse.
Prese piuma e pergamena, e, recandosi in sala, lontano da Draco, cominciò a scrivere.
“Ciao Ron! Sono felice di sentirti… Hermione è già lì con te? Non vedo l’ora di arrivare, che domande fai, certo che vengo! Però devo chiederti un favore. Sai, non son se ti ricordi che ti avevo detto vagamente di essere interessato ad una persona… beh, questa persona è qui con me, ora, e non posso lasciarla tornare a casa per vari motivi che ora non posso spiegarti. Volevo chiederti se posso portarla con me, a casa tua. Sarebbe importante per me. Per il resto, è tutto a posto, non preoccuparti. I Dursley sono fuori casa per qualche giorno, e non torneranno che la settimana prossima. Spero che questo avvenga dopo che sono arrivato da te, non mi va di rivederli. Ci vediamo presto, Harry.”
Il moro salì in camera per legare il messaggio alla zampina di Edvidge, e lasciò che la sua civetta volasse da Ron.
Voltandosi, vide Draco salire.
– Quindi?
Chiese il biondo, vagamente in ansia.
– Gli ho chiesto se posso portare una persona con me.
– Una “persona”?
Domandò perplesso il serpeverde.
– Sì – pigolò Harry – non potevo mica diglielo subito. Andiamo per gradi, no?
Draco annuì.
– Hai ragione. Comunque… grazie, Harry.
Il moro sorrise.
– La prima volta che me l’hai detto, avevi detto che sarebbe stata anche l’ultima.
– Che ci vuoi fare… le cose cambiano. Potrei sorprenderti per la mia capacità di adattamento.
Harry arrossì un po’.
Chissà se potevano cambiare nel modo in cui sperava, le cose fra di loro…
- continua… -
Note dell’autrice
Ho l’impressione di andare al rallentatore, con questa storia. A parte il fatto che sono lenta a postare, ci metto vent’anni – o meglio, un sacco di capitoli – per far passare così pochi giorni… Boh, spero che comunque continui ad essere interessante.
Ringrazio tutti coloro che leggono e commentano.
Thanks a lot.
Spero di riuscire ad aggiornare abbastanza velocemente…
Kisses,
Vahly
Quando il gufo arrivò a casa di Ron, il rosso era con Hermione. Non avevano ancora detto ad Harry che si erano messi assieme, era successo tutto così in fretta… Dando un veloce bacio a stampo alla ragazza, si separò da lei ed andò a prendere la lettera. La lesse attentamente, poi con un sorrisone stampato in volto disse allegramente alla mora: – Ehi, anche per Harry a quanto pare ci sono novità! Lei lo guardò incuriosita. – Cioè? Ron le portò la lettera dell’amico. – Vedi? Disse allegro indicando un rigo in particolare, mentre Hermione lentamente sbiancava. – Finalmente si è trovato la ragazza! Esclamò pimpante. Hermione lo fissò con occhi sbarrati. – Tu non sai neppure cosa stai dicendo…
Erano le 9.00 passate, ma né Draco né Harry si erano ancora svegliati. Avevano passato la serata precedente a giocare a scacchi, babbani naturalmente visto che solo quello c’era in casa, e Draco non aveva accettato di essere battuto due volte di fila da Harry, quindi lo costrinse a giocare ancora finché non avesse vinto almeno una volta. Anche se naturalmente non gli disse che era per questo che voleva continuare a giocare, il moro aveva capito perfettamente quanto gli bruciasse la sconfitta, e gli concesse un’altra partita. Che poi erano diventate due, tre, quattro… Dopo quattro vittorie e tre patte, Draco finalmente riuscì a vincere, prendendo Harry per la stanchezza. Soddisfatto, ghignò dicendogli: – Visto? Avevo solo bisogno di scaldarmi… Harry lo guardò divertito, ma non rispose. Aveva troppo sonno anche solo per pensare ad una qualsiasi battutina acida. – Altra partita? Domandò allegramente il serpeverde. Ma Harry prontamente gli aveva sfilato la scacchiera dalle mani, prima ancora che potesse sistemare i pezzi. – Non ci pensare nemmeno! Sono le 3.30 di notte! Possibile che tu non abbia sonno? Draco ridacchiò. – Sei proprio vecchio… per una serata che fai un po’ più tardi… – UN PO’ più tardi? – E capirai, che sarà mai… Ma guardati, hai le occhiaie fin sotto le scarpe. Pensa se un sera ti capita di andare in discoteca… muori là. – Ah. Ah. Ah… Ha parlato il grande abitatore della notte… Guarda che anche tu hai gli occhi arrossati, sai? E prima hai anche sbadigliato, è inutile che fai finta di niente, ti ho visto! – Non è vero! Protestò il biondo, facendogli la linguaccia. – Oh, sì che lo è. – Soltanto una partita… Piagnucolò. – No. Ribatté deciso Harry. – Solo una… Il moro sbuffò. – E va bene… solo una. Ma quella partita non venne terminata, perché Harry per poco non ci cascò sopra, per un colpo di sonno, e Draco capì che forse era meglio lasciar perdere. Dopo aver aiutato il moro a rimettere tutto in ordine, non senza qualche protesta da parte di Harry perché per lui potevano anche mollare tutto lì così, Draco mormorò: – Però una partitina a scarabeo… Harry lo fulminò con lo sguardo. – FILA SUBITO A LETTO O TI INCENERISCO! Draco fece finta di rabbrividire. – Oh, che paura… Ma quando il moro prese la bacchetta, ghignando in maniera pericolosa, Draco si sbrigò a filarsela. Harry, apparentemente soddisfatto, si recò nel suo odiato sottoscala e si buttò sul letto, senza neanche cambiarsi.
Così, la mattina dopo erano tutti e due in coma profondo. Quando Draco si svegliò, fu colpito in pieno dalla luce del sole, e pensò distrattamente che doveva essere parecchio stanco, tanto da dimenticarsi perfino di tirare le tende. Si stiracchiò, e si alzò dal letto chiedendosi come mai Harry non l’avesse svegliato, e che ore fossero. Gli venne in mente di aver fatto un sogno che riguardava anche il moretto, ma non ricordava bene di cosa si trattasse… sapeva solo che gli aveva lasciato una strana sensazione di disagio mista ad un vago senso di vuoto. Si sforzo di non pensarci, e stancamente si recò in bagno. “Che schifo”, pensò ironicamente, “ieri sera non mi sono neppure lavato. Potter mi sta proprio rovinando… a furia di conviverci, sto diventando un animale…” Rise fra sé e sé. In fondo, però, Potter gli piaceva. Si sentiva bene con lui, e quasi gli sarebbe piaciuto poter restare sempre con lui. “No, aspetta… che cavolo sto pensando!?” Si disse, spaventato per suoi pensieri: che cavolo gli stava succedendo? Lui non poteva provare qualcosa per Harry Potter. Già era difficile la sua situazione, se poi si fosse preso una cotta per lui, sarebbe stato finito. Altro che tentare di chiarirsi con suo padre, poi… Ma non era quello il momento di pensarci. Una volta lavato e vestito, decise di scendere in cucina. Harry cucinava sempre… per una volta poteva anche provare a farlo lui, no? Cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare il moro, cercò qualche cosa di commestibile e una padella per friggere le uova. Gli ci vollero tre frittate bruciate, prima di raggiungere un aspetto perlomeno decente. Non le buttò: magari alla civetta di Potter poteva andar bene anche quello. Poi prese un paio di fette di pane tostato, e frugò la dispensa alla ricerca della marmellata. A Potter piaceva quella di more, almeno così gli sembrava… Ma senza burro, la mattina gli risultava pesante. Si stupì di quante cose avesse imparato del suo rivale stando a contatto con lui per così poco tempo, mentre per anni aveva ignorato praticamente tutto ciò che riguardava la sua vita privata. Un po’ si dispiacque per il tempo perduto, ma relegò quei pensieri in un angolo remoto dentro di sé, mentre cercava di ricordarsi quanti cucchiaini di zucchero il grifondoro metteva nel succo d’arancia. “Due”, si disse, “e niente latte insieme, perché sennò rompe che fa acidità.” Dopo aver trovato un vassoietto, si diresse nella camera di Potter, e quando ne aprì la porta, rimase shockato: come si poteva dormire in un buco del genere? Anche solo immaginarlo per lui era impossibile, se fosse stato al posto del moro, avrebbe avuto di sicuro un attacco di claustrofobia. Non che la stanza dove dormiva lui fosse particolarmente ampia, specialmente se confrontata con quelle che aveva al Malfoy Manor, però… I suoi pensieri si interruppero, quando vide l’altro muoversi. – Harry… Lo chiamò piano, mentre si avvicinava a lui. – Mhh… Draco… che ci fai qui? Mugolò Harry. Il biondo sorrise. – Servizio di colazione in camera. Il moro si stropicciò gli occhi, confuso, e Draco notò che guardarlo così gli faceva tenerezza. – Servizio che? Domandò, più sveglio, mettendosi a sedere con la testa poggiata al muro. Poi notò il vassoietto nelle mani di Malfoy. – Hai cucinato? Draco annuì imbarazzato. – Non è che ho fatto poi molto… – E tutta questa gentilezza da dove spunta fuori? Chiese divertito. Draco gli ficcò il vassoio fra le mani. – Oh, piantala. Pensavo ti avrebbe fatto piacere, ma se continui a fare così me ne vado. Harry gli sorrise. – Sei davvero incredibile… Il serpeverde arrossì violentemente, e mentre Harry prendeva la forchetta, guardando la frittata da ogni lato, come per volerla studiare, borbottò: – Non sono poi un grande cuoco… Se fa schifo lasciala, non mi offendo. Harry scosse la testa, mentre la assaggiava. La sua espressione cambiò improvvisamente non appena cominciò a masticarla, ma si sforzò di non farlo notare. – No, no, è buonissima… Draco lo guardò compassionevole. – Non sai mentire… – E va bene, hai messo lo zucchero al posto del sale, rincoglionito. Ma apprezzo il pensiero, è stato un gesto davvero carino… “E dolce”, pensò, ma evitò di dirlo. – Grazie… Aggiunse poi, prima di addentare una fetta di pane e marmellata. Una volta finito di mangiare, Draco lo costrinse ad alzarsi. Il moro avrebbe voluto restare un altro po’ a letto, ma l’altro glielo impedì. – Cattivo… lo so che tu mi odi. Mugugnò Harry. – Oh, sì Potter… ed una sera di questa vedrò di ucciderti nel sonno. Ribatté Draco, mentre lo trascinava via per una manica e lo sbatteva in bagno.
Nel pomeriggio Draco ebbe la sua piccola rivincita, battendo un paio di volte Harry a scarabeo. Gli diede un po’ fastidio il fatto che la cosa non scocciasse per niente al moro, dato che a cosa più bella nel battere qualcuno stava nel fatto che puoi goderti la sua espressione di rabbia e frustrazione, ma in fondo non si può avere nulla dalla vita. Poi, su richiesta di Draco che si era stancato di starsene chiuso dentro casa, uscirono per fare un giretto. Lì vicino c’era un parco comunale, ed Harry pensò che magari a Draco sarebbe potuto piacere stare un po’ a contatto con la natura. Aveva ragione. – Che carino! – esclamò – Tu da piccolo venivi qui a giocare? Harry scosse la testa. – No, in linea di massima restavo nel giardino di casa. – Ma è un buco! Cioè, non voglio sminuire casa tua, ma… Harry sorrise tristemente. – No, è vero. Però i miei zii non volevano che io avessi contatti con la gente… normale. Avevano odiato mia madre per il fatto di essere una straga, ed odiavano me per lo stesso motivo. Non sopportavano il fatto che potessi imbarazzarli davanti a qualcuno. Draco si sentì un po’ in colpa per aver iniziato il discorso, ma ancora di più sentiva la rabbia crescergli dentro per il comportamento dei parenti di Harry. – Gente normale? E perché, tu cos’eri per loro? Non è che poi avessi scritto in fronte “Ehi, guardatemi, sono un mago!” Harry scosse la testa, trattenendo una risata. – No, è vero, ma per loro era come se ce l’avessi. Ancora adesso mi considerano una specie di mostro… Disse passandosi una mano tra i capelli, imbarazzato. Poi mormorò: – Scusa, non volevo intristirti con questi discorsi. Draco si avvicinò a lui, e gli posò una mano su una spalla. – Scusami tu. Se avessi saputo, non te l’avrei chiesto… Harry abbassò lo sguardo. – Ma non lo sapevi. Comunque, oramai non importa più. È passato il tempo in cui facevo sì che una cosa del genere potesse ferirmi. Mormorò, anche se il suo sguardo diceva il contrario. Draco lo attirò a sé, e lo abbracciò, spiazzandolo un secondo. Non credeva che il biondo avrebbe fatto spontaneamente una cosa del genere, ma in fondo ne aveva bisogno. Per quanto cercasse di fingere perfino con sé stesso che non gli importava affatto dei suoi zii, in realtà era una ferita che ancora non si era rimarginata, ed Harry sospettava che non avrebbe mai potuto rimarginarsi del tutto. Strinse Draco, e poggiò la testa nell’incavo del collo del biondo, che gli accarezzò la schiena lentamente. Era la prima volta che si lasciava andare con qualcuno per quanto riguardava i suoi zii, ed anche se Ron ed Hermione conoscevano la situazione, non ne avevano mai parlato. Non si accorse neppure delle lacrime che avevano cominciato a scendere dai suoi occhi. Dopo un po’, Draco lo separò delicatamente da sé, e asciugandogli gli occhi con le dita, gli chiese: – Preferisci tornare a casa? Harry scosse la testa. – No, tranquillo. Scusami, sembro un idiota… – Non è vero. Disse serio accarezzandogli una guancia. – Dai, cerchiamo una panchina. Propose Draco, prendendolo per mano. – E, Harry… non sei un mostro. Sei una persona fantastica, e se te lo dico io puoi crederci. Solo che i tuoi zii sono dei coglioni, tutto qui. Harry arrossì leggermente, e strinse la mano di Draco. – Grazie. Sussurrò il moro, e Draco con un’alzatina di spalle ribatté – E di che? Dopo tutte le volte che hai sopportato le mie turbe mentali, mi pare il minimo. Harry sorrise. – Mannaggia, così non potrò più chiederti di pagarmi per il supporto morale… – Non l’avresti fatto comunque… Chi vorrebbe i soldi del figlio di un mangiamorte? – E chi sarebbe tanto pazzo da portarsi a casa il figlio di un mangiamorte che lo odia? Domandò a sua volta Harry. Draco lasciò la sua mano, per dargli una spinta. – Di certo uno squilibrato mentale… – Concordo. Uh, ecco una panchina! Esclamò il moro indicando davanti a sé. – A chi arriva prima! Gli disse il serpeverde, cominciando a correre. – Ehi, non vale! Sei partito prima! Esclamò Harry, per nulla infastidito, mentre correva dietro a Draco, cercando di afferrarlo per la maglietta, senza riuscirci. Il biondo con un salto conquistò la vittoria, e facendo una linguaccia ad Harry glielo rinfacciò. Quest’ultimo con uno spintone quasi lo buttò giù, ma Draco reagì e presto finirono a litigare scherzosamente. Ed Harry, che già non pensava più ai suoi problemi d’infanzia, si sentì libero, come non mai.
- continua… -
Note dell’autrice
Ed una volta tanto anche Harry ha modo di sfogarsi… mi pare pure giusto, no? Che ne pensate?
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Bacioni, Vahly