Leave it to Harry and Ginny
Capitolo 3
“Ti prego
Terry!! E’ davvero molto importante!!”
“Mi spiace
Weasley, ma proprio non posso!”
“Certo che
puoi! Su dai, fai contenta una povera Grifondoro desiderosa di ampliare la sua cultura,
non ti cambierà certo la vita cedermi quel libro!!”
“Ma dico,
sei matta?? Lo sai che ne esisteranno solo più una decina di copie in tutta
l’Inghilterra?? Io l’ho trovato solo di fortuna, da un robivecchi ad
Hogsmeade!”
“Per
favore!!”
“Ho detto di
no…”
“Ti prego ti
prego ti prego ti prego!!!”
“Noo-ooo!”
Ginny sbuffò
scoraggiata e imprecò mentalmente sui gusti letterari di Hermione. Perché
diavolo alla sua amica non potevano piacere i normalissimi best seller che
potevano venire acquistati in libreria, invece di vecchi nonché rarissimi saggi
sulle culture e sulle pratiche druidico-celtiche della Britannia dei primi
secoli dopo Cristo?
Era più di
mezz’ora che cercava di convincere Terry Steeval, un ragazzo del Sesto anno di
Corvonero che aveva conosciuto l’anno prima quando stava con Michael Corner, a
cederle un libro di cui esistevano solo pochissime copie, una delle quali
gelosamente custodita nella biblioteca di Hogwarts e un’altra nelle mani del
testardo Corvonero, che non sembrava minimamente intenzionato a cederla. Ginny
avrebbe voluto trattare con qualcuno che non fosse attaccato così morbosamente
ai propri libri, ma i gusti di Hermione potevano combaciare solo con quelli di
un Corvonero e Terry non era certo uno dei più corruttibili.
Ginny e
Harry avevano passato buona parte della serata precedente a cercare qualcosa
che avrebbe letteralmente conquistato Hermione nel caso la prima parte del loro
piano fosse andata a buca, come in effetti era successo. La loro scelta era
caduta su un libro che Hermione aveva letto qualche mese prima e che l’aveva
entusiasmata talmente tanto, che le sarebbe piaciuto averne una copia per sé.
Purtroppo la ragazza aveva scoperto quanto fosse raro quel libro e rassegnata,
aveva abbandonato la ricerca.
Esasperata
Ginny alzò gli occhi al cielo “Ho capito… Allora, quanto vuoi per quel libro?”
Terry le
rivolse un sorrisetto compiaciuto “Così ti volevo Weasley! Uhm, diciamo che si
può fare… sì, per cinquanta galeoni…”
Ginny strabuzzò
gli occhi “Eeeh??!! Ma è un furto!!”
Il ragazzo
incrociò le braccia “Prendere o lasciare!”
“Ma tu sei
matto!! E’ un prezzo da Serpeverde!!”
“Ehi, piano
con gli insulti!”
“Non posso
dartene più di dieci…”
“Dieci
galeoni? Con quella cifra non posso darti nemmeno la copertina!”
Terry fece
per andarsene, ma Ginny lo precedette e gli si parò davanti.
“Ok, senti,
facciamo quindici galeoni!”
Terry la
guardò di sottecchi “Quaranta…”
“Venti!”
“Trenta!”
“Venticinque…” Ginny lo fissò negli occhi con uno sguardo
supplichevole, sbattendo tristemente le sue lunghe ciglia ramate “Per piacere…”
Terry sembrò
intenerirsi “Ok… facciamo venticinque e tagliamo la testa al toro!”
Ginny gli rivolse
un sorrisone a trentadue denti “Questo vuol dire che mi darai il libro??!”
“Sì…” dal
tono della voce, sembrava che Terry si fosse già pentito di averle dato il
consenso.
“Grazie
Terry!! Ti devo un favore!”
Il ragazzo
le rivolse un sorriso imbarazzato “Bè, allora che ne dici di venire al ballo
con me?”
Ginny rimase
spiazzata da quella richiesta e arrossì di colpo.
“No-non lo
so Terry… io non…”
“Ginny!! Ecco dove eri finita!!”
Ron si materializzò alle spalle di Ginny, facendo fare un salto ai due ragazzi.
La sua espressione era tale e quale a quella che aveva prima, quando per poco
non aveva tirato il collo ad Harry nel bagno dei ragazzi.
Ron non si accorse della faccia imbarazzata di Ginny e di
quella scocciata di Terry, che lo guardava con lo sguardo di chi era stato
interrotto proprio sul più bello e che non chiedeva di meglio che strangolarlo
e senza tanti complimenti afferrò sua sorella per un orecchio.
“Adesso vieni con me, che avrei giusto due o tre cosette
da dirti sulla bella trovata della fata!” disse alla ragazza facendo per
allontanarla dal tavolo dei Corvonero.
“Ah-ahia Ron!!” esclamò
Ginny, seguendo a ritroso suo fratello per impedire che il ragazzo le staccasse
il padiglione auricolare. Ron lasciò la presa sull’orecchio di Ginny, ma
continuo a fissare in tralice sua sorella, che prese a massaggiarsi la parte
lesa “Ok, ok, vengo! Stavo giusto salutando Terry…” la ragazza sorrise
cortesemente al Corvonero “Mi spiace sarà per un’altra volta, comunque ci
vediamo alla fine delle lezioni davanti all’aula di Incantesimi per lo
scambio?”
Terry annuì
visibilmente deluso “D’accordo, ciao Ginny…”
Mentre Ginny
e Ron raggiungevano la loro tavolata, la ragazza si avvicinò all’orecchio del
fratello.
“Grazie Ron,
mi hai salvata!” sussurrò con un sorriso di gratitudine.
Ron la
guardò storto “Tra un po’ qualcun altro dovrà salvarti da me, lo sai??”
“Dai Ron,
non farla tanto lunga, io e Harry abbiamo già pensato a qualcosa che farà
scordare a Hermione l’incidente di sta mattina!!”
“Uhm…” il ragazzo
la guardò con una punta di diffidenza “Mi posso fidare?”
Ginny si
portò una mano al petto “Te lo assicuro!!”
Ron sembrò
rilassarsi “Va bene, io mi fido… Comunque, che stavi combinando con Terry
Steeval?
“Nulla, gli
stavo chiedendo una cosa che sarebbe servita per sistemare le cose con
Hermione… quando lui mi ha invitata al ballo”
“Ecco, lo
sapevo!!” esclamò Ron voltandosi e cominciando a lanciare occhiatacce alla
schiena di Terry, che aveva ripreso a leggere e mangiare “Non bisogna fidarsi
dei Corvonero! Come ti è successo l’anno scorso con quel Michael Corner! Sì
perché lui…”
Ginny alzò
gli occhi, esasperata mentre Ron continuava le sue solite litanie contro il suo
ex-ragazzo e lo seguì fino al fondo della tavolata dei Grifondoro, dove li
stava aspettando Harry per pranzare.
Il ragazzo
si rivolse a Ginny “Allora, cos’ha detto Terry? Ha ceduto?”
Sedendosi
accanto a lui, la ragazza sollevò i pollici in segno di vittoria.
Harry tese
la mano su cui lei schiacciò il cinque “Perfetto!!”
“Rendete partecipi
anche me dei vostri sproloqui?” disse Ron prendendo posto di fronte a due e
cominciando a riempirsi il piatto di patate al burro.
“Non
preoccuparti” rispose Harry seguendo l’esempio di Ron “Stasera Hermione
riceverà una bella sorpresa. Fatti trovare in Sala Comune dopo le lezioni e
vedrai!”
“Uhm, non so più se fidarmi
delle vostre sorprese…”
“Se non ti fidi…” Harry estrasse dalla sua borsa un
foglietto di pergamena e glielo porse per farglielo vedere “Tò leggi, questo è il
messaggio che Hermione riceverà assieme al suo regalo!”
Ron lesse il
foglietto con un espressione compiaciuta, ma quando arrivò alla fine alzò lo
sguardo su Harry e Ginny, perplesso.
“Firmato: Candyman?
Che razza di nickname cretino mi avete affibbiato?” fece il gesto di prendere
una piuma per modificare il nome, ma Ginny si sporse sul tavolo e gli strappò
il biglietto di mano.
“Fermo
deficiente!! Non rovinarci il piano!! C’è un motivo perché ti abbiamo messo
quel nome!”
Ron la
guardò sospettoso “E quale sarebbe?”
“Non posso
dirti tutto subito! Tu fai come ti diciamo e non protestare, ok?”
“Sì, ma
anch’io vorrei aiutarvi! Sto cominciando a sentirmi un po’un idiota a lasciar
fare tutto a voi…”
“Puoi
cominciare ad aiutarci sganciando venticinque galeoni” disse Ginny infilandosi
una forchettata di arrosto in bocca “Il prezzo per il regalo di Hermione!”
Per poco Ron
non si strozzò col cibo “QUANTO??!!”
“E’ il modico prezzo che ti ha fatto
Terry per il libro?” ironizzò Harry voltandosi a guardare Ginny.
La ragazza
annuì cupamente “E’ una ladrata lo so, ma non credo che lo cederà a meno!”
Ron si
afflosciò disperato, appoggiando il mento sul tavolo “Io non ce li ho
venticinque galeoni!”
“Non ti preoccupare amico”
sospirò Harry “Ho promesso che ti avrei aiutato e lo farò fino in fondo!” cavò
dalla tasca della divisa un sacchetto di cuoio e fece tintinnare sul tavolo
vicino a Ginny venticinque monete da un galeone “Ecco Gin, ci pensi tu no?”
Ginny gli
rivolse un sorriso di apprezzamento e annuì.
Quelle
manifestazioni di altruismo verso il suo migliore amico erano uno dei tanti
gesti nobili che agli occhi di Ginny rendevano Harry un ragazzo fantastico.
Purtroppo aveva smesso da tempo di sperare che lui le rivolgesse attenzioni
diverse da quelle di un semplice amico, ma nel suo cuore aveva comunque
continuato a riservare un posto speciale per lui.
In una
maniera o nell’altra, quel ragazzo aveva qualcosa di magnetico che riusciva
sempre a sorprenderla e a emozionarla. Con la paura e la tensione, come quando
l’anno passato li aveva portati all’Ufficio Misteri a combattere Voldemort e i
suoi Mangiamorte; con l’euforia e la gioia, come quando alla fine di ogni
partita riusciva ad afferrare all’ultimo il boccino premiando gli sforzi di
tutta la squadra; con la tenerezza e l’allegria di quando aveva deciso insieme
a lei di aiutare Ron in quella strana corsa all’invito per il ballo…
Tante
piccole cose che tutte insieme le mandavano le valvole a mille.
Sospirò
mentalmente.
Ormai aveva
davvero smesso di sperarci, ma averlo accanto come amico e divertirsi con lui
in quella maniera disinteressata le piaceva comunque moltissimo.
Ginny
raccolse i galeoni e li fece scivolare in tasca.
“Vedrai Ron,
questa volta, sarà perfetta!!” concluse strizzando l’occhio a suo fratello e
distendendo le lebbra nell’ennesimo, luminoso, largo sorriso.
A quella
vista, Harry non potè fare a meno di sentirsi scaldare il cuore dentro.
********************
Quel
pomeriggio a lezioni concluse, la Sala Comune dei Grifondoro era piuttosto
affollata. Quasi nessuno studiava per davvero, anche se avevano i libri aperti
davanti a loro. Il ballo e l’imminente week-end ad Hogsmeade erano diventati
ormai l’unico argomento di discussione, perché la festa di San Valentino si
sarebbe svolta di domenica sera e i due giorni precedenti sarebbero stati di
libera uscita.
Gli studenti
non avrebbero potuto desiderare di meglio e tutti erano in fermento.
Cioè, quasi
tutti.
Rannicchiata
dietro una montagna di libri e vocabolari, tra pergamene e calamai, Hermione
cercava di non farsi notare troppo. Per l’intero pomeriggio, cori di odiose
risatine di scherno l’avevano accompagnata per tutte le ore di lezione
rimanenti e la ragazza non vedeva l’ora che la gente si stufasse di prenderla
in giro, interessandosi a quello stupido ballo che ormai lei stava cominciando
ad odiare seriamente.
Sul tavolo
accanto, Harry e Ron giocavano animatamente agli Scacchi dei Maghi; qualche
tavolo più in là invece, apparentemente molto
concentrata, Ginny scriveva un tema di Astronomia assieme a delle sue
amiche del Quinto anno. Ogni tanto lei e Harry si lanciavano delle furtive
occhiatine d’intesa.
Vedendoli,
Ron si sporse leggermente verso il suo migliore amico.
“Allora, tra
quanto glielo date il regalo?”
“Tra poco”
tagliò corto Harry, che teneva lo sguardo fisso sulla scacchiera, cercando di
capire se fosse meglio sacrificare la torre o il cavallo per salvare il suo re
dallo scacco matto, ed era tutta la sera che Ron lo stressava, agitato. “Cerca
di avere un po’ di pazienza!”
“Sì, ma sei
sicuro che…”
“Ron!!
Adesso basta!” sbottò Harry in un sibilo seccato “Stai facendo innervosire
anche me!”
Ron fece per
replicare, quando un forte picchiettio al vetro della finestra alle spalle di Lavanda
e Calì, sedute su una poltrona accanto al camino, attirò l’attenzione dei
ragazzi. Uno dei gufi della scuola sbatteva forte le ali nel tentativo di
tenersi in volo da fermo, reggendo nel becco un pacchetto e un rotolino di
pergamena legato alla zampa.
Calì si alzò
e aprì la finestra. Il volatile sfrecciò attraverso la Sala e andò ad
appollaiarsi sul tavolo al quale era seduta Hermione, mentre la ragazza lo
guardava incuriosita.
Calì rivolse
a Lavanda uno sguardo malizioso “Hai visto Lavanda? E’ un altro messaggio per
Miss Sole-d’Oriente!!”
Le due
ragazze si avvicinarono ad Hermione con uno sorriso irrisorio stampato sulle
labbra. Hermione le vide arrivare e arrossendo furiosamente, fece finta di
ignorare il gufo che le porgeva ostinatamente la zampa.
“Ooh, hai
visto Hermione? Ti è arrivato un altro messaggio! Che carino, il tuo fatato ammiratore
ti pensa sempre!” disse Lavanda mentre Calì ridacchiata divertita “Perché non
apri il pacchetto? Dai, che siamo curiose, non è vero Calì?”
“Oh sì! Dai
Hermione apri il pacchetto! Sicuramente è un regalo!”
Hermione
arrossì più intensamente, ma continuò a scrivere sui suoi compiti “No grazie,
qualunque cosa sia non mi interessa! Se siete tanto curiose, apritelo voi!”
Senza
farselo ripetere due volte, Lavanda prese il pacchetto e lo scartò, sotto lo
sguardo avido di Calì.
A pochi
passi da loro, anche Ginny, Harry e Ron (che aveva cominciato a sudare freddo)
osservavano attentamente la scena.
Quando tutta
la carta cadde sul banco, Lavanda fece un verso di disgustato.
“Bleah, ma
che roba è?! ‘Culture e pratiche druidico-celtiche della Britannia dei primi
secoli dopo Cristo?’”
“COSA??!!”
Hermione si voltò di scatto e strappò il libro dalle mani di Lavanda, la quale
scoccò a Calì uno sguardo deluso.
Hermione
fissò senza parole la lucida copertina nera del libro che stringeva tra le
mani. Ginny aveva fatto un incantesimo di restaurazione al volume, così da
migliorare lo stato del libro e vi aveva applicato anche delle eleganti placche
dorate ai bordi della copertina.
Hermione non
poteva credere ai suoi occhi.
“Questo
libro… per me? L’ho cercato per una vita…”
Delle
piccole lacrime di commozione le fecero luccicare gli occhi mentre,
affascinata, passava la mano sulla copertina del libro.
“E il
biglietto? Cosa dice?” chiese ancora Lavanda, speranzosa fino in fondo di poter
assistere a un’altra scenata simile a quella della fatina.
Finalmente
Hermione sciolse il nodo che legava la pergamena alla zampa del gufo, che le
lanciò un’ultima occhiataccia di rimprovero prima di decollare fuori dalla Sala
Comune, e la srotolò con cautela.
“Ti prego di perdonarmi, non
avrei mai voluto metterti in imbarazzo…
mi auguro
che questo piccolo pensiero possa convincerti a scusarmi.
Te l’ho
mandato perché quando leggi hai un’espressione meravigliosa.
E non solo…
Ricordati
che l’invito per il ballo è sempre valido…
A presto,
Candyman.”
Hermione
mise giù il biglietto con un largo sorriso.
“Allora?” chiesero
in coro Calì e Lavanda “Cosa dice?”
“Oh, niente
di che… c’è solo scritto che a volte certe persone dovrebbero imparare a farsi
i fatti propri…” rispose distrattamente Hermione, riprendendo in mano la piuma
e tornando alla sua traduzione runica.
A quelle
parole, Calì e Lavanda divennero scarlatte dall’imbarazzo e ritornarono di
corsa sul loro divano, inveendo a bassa voce contro Hermione.
Dall’altra
parte della sala, Ron notò il sorriso che Hermione non riusciva a togliersi
dalle labbra e ringraziò di cuore Harry e Ginny, mentre con un’abile mossa del
suo alfiere, dichiarava scacco matto al re di Harry, il quale non riuscì a
trattenere un’imprecazione per l’ennesima partita persa.
Meglio di
così non poteva proprio andare!
********************************
Durante i
giorni seguenti, Harry non potè fare a meno di notare quanto si fosse persa
Hermione dopo la sorpresa del libro. Tutte le mattine durante colazione,
aspettava ansiosa l’arrivo della posta via gufo, sperando in un altro pensiero
da parte del suo ‘misterioso’ ammiratore e tutte le sere, mentre faceva i
compiti, la vedeva lanciare occhiate furtive verso le finestre della Sala
Comune.
Persino
durante le lezioni sembrava vagamente distratta e più di una volta l’aveva
beccata a rigirarsi la piuma tra le dita, con un piccolo sorriso sulle labbra e
l’aria sognate, cosa che Ron non aveva ben collegato sin da subito.
“Ehi
Hermione, come mai quello sguardo beota?” le aveva domandato una sera mentre
facevano i compiti.
La ragazza
gli aveva rivolto un’occhiata scocciata e delusa allo stesso tempo “Di certo
non grazie a te, Ron!”
Ron la
guardò accigliato “Oh, ma ti ha punto una tarantola? Avvisami se prima di
rivolgerti la parola ti devo sparare dei tranquillanti!”
“Ah, lascia perdere
Ron. Tanto con te è una battaglia persa…” aveva sospirato la ragazza
riprendendo a scrivere.
Ad ogni
modo, anche se Hermione continuava a dimostrarsi ostile nei confronti di Ron,
tutto sembrava procedere secondo i piani, e quando due giorni prima del ballo,
Hermione ricevette il suo invito ufficiale assieme a un enorme mazzo di
margherite, il giovane Weasley si accorse finalmente di quanto la ragazza
desiderasse prendere parte al ballo.
“Wow
ragazzi, siete stati grandi!” esclamò Ron due giorni dopo, alla fine
dell’ennesimo allenamento di Quidditch.
Ginny e
Harry si scambiarono uno sguardo complice.
“Hai visto
che hai fatto bene a lasciarci fare?” disse Harry chiudendo la sua sacca e
caricandosela sulle spalle.
“Già, non mi
aspettavo che Hermione potesse sciogliersi così tanto per un libro e due
fiori!” rispose Ron, entusiasta.
“Sì, ma
credo che ora tocchi a te dover migliorare il tuo rapporto con lei” osservò
Ginny precedendoli fuori dagli spogliatoi e facendo strada verso il castello,
nel fresco tramonto di metà febbraio “E’ vero, adesso Hermione adora Candyman,
ma con te… dovresti davvero cercare di comportarti meglio con lei! L’ultima
volta che Hermione ti ha rivolto la parola non ti ha dato dello svampito?”
A Harry
scappò da ridere “No Gin, credo che le parole esatte fossero vaccone
troglodita!”
“Ma è stato
perché le ho pestato un piede mentre uscivamo da Incantesimi, però non l’ho
mica fatto apposta!!” replicò Ron sulla difensiva.
“E ti ha
anche sbattuto la sua copia di ‘Incantesimi Avanzati’ in testa!” rincarò
Harry.
“Ma ti ho
detto che non l’ho fatto apposta! E comunque tante grazie, sei proprio un
amico!”
“Bè io credo
che Ginny abbia ragione, devi fare qualcosa per cercare di migliorare il tuo
rapporto con Hermione”
“Sì come no,
fosse facile!
Ginny
appoggiò una mano sulla spalla di Ron “Avanti fratellone, sono sicura che
qualcosa ti verrà in mente!”
Attraversarono
il chiostro del cortile, diretti al loro Dormitorio e passarono accanto a una coppia
di Tassorosso, fermi ai lati della fontana del cortile, che si tenevano per
mano e ridacchiavano tra di loro. A quella vista, Ron si cacciò in tasca la
mano libera dal borsone e assunse un’espressione infelice.
“Come vedete
sono talmente pieno di idee da riuscire a fare questa cosa dell’invito al ballo
per conto mio!” aggiunse ironicamente “Mi sento proprio un vero imbecille!”
“Su andiamo,
a volte le cose non puoi farle da solo!” rispose Ginny in tono comprensivo.
Poi
improvvisamente, Ron si fermò di botto e il suo volto s’illuminò “Ah! Ho
trovato!”
Anche Harry
e Ginny si fermarono e lo guardarono con la fronte aggrottata.
“Che hai
trovato?” gli chiese il suo amico.
“Datemi solo
un po’ di tempo!” detto questo Ron partì di corsa nella direzione opposta a
quella della Sala Comune, sordo ai richiami degli altri due.
“Secondo me
gli ha definitivamente dato di volta il cervello…” commentò Harry sistemandosi
meglio la sacca tracolla.
“Oh no,
secondo me è solo cotto, totalmente e irrimediabilmente cotto!” rispose Ginny
sorridendo e cominciando a salire le scale alla volta della Sala Comune di
Grifondoro.
“Già, forse
hai ragione!” Harry fece un piccolo sorriso “Però, mi fa strano pensare a quei
due insieme in maniera civile, ultimamente sono sempre lì a bisticciare!”
“Ed è
proprio quello il principale segnale di attrazione!” disse Ginny sollevando un
dito con l’aria di chi la sa lunga.
“Ah, quindi
se due persone passano il loro tempo libero a mandarsi a quel paese vuol dire
che si piacciono?”
“Bè, è un
modo un po’ estremo per dirlo, ma in molti casi è così!”
Sul viso di
Harry passò un lampo di ilarità “Uhm…” fece finta di mettersi a pensare “Dunque
secondo questa tua teoria io e Malfoy saremmo fatti l’uno per l’altro?”
Ginny scoppiò
a ridere e fece un verso disgustato “Bleah Harry, ma che schifezze dici??!”
Harry si unì
alla sua risata “Dai che stavo scherzando!!”
Ginny rise
ancora “Ma che simpaticone! D’ora in poi queste battute risparmiamele ok?”
disse estraendo il solito foglietto dai meandri dei suoi pantaloni della tuta
“E ora, passando alle cose serie, domani c’è il weekend ad Hogsmeade. Possiamo
approfittarne per comprare le ultime cose che ci servono prima della festa!”
Harry alzò
gli occhi al cielo “E va bene, coraggio Harry mano al portafoglio!” si disse
con ironia.
Ginny lo
guardò dispiaciuta “Oh, mi spiace… alla fine ci stai rimettendo un capitale!”
“Non
preoccuparti” Harry le strizzò l’occhio con un sorriso sincero “Non è un
dispiacere!”
Arrivarono
al loro piano e Ginny si fermò un attimo, poco distante dall’entrata della Sala
Comune.
“Senti
Harry…” cominciò con un’espressione molto pensierosa “Mi stavo chiedendo una
cosa…”
“Sentiamo.”
“Non pensi
che stiamo gonfiando un po’ troppo questa storia?”
“In che senso
scusa?” chiese Harry, improvvisamente spiazzato dalla serietà del viso di
Ginny.
“Nel senso
che… insomma, se Hermione rimanesse delusa dallo scoprire che Candyman in
realtà è Ron?”
“E perché
dovrebbe rimanere delusa?”
“Ecco, bè… in
fondo, noi stiamo facendo tutto quello che Ron non farebbe mai e lei ne è molto
contenta… non pensi che a questo punto Hermione non vorrebbe uno come Ron al
suo fianco?”
Harry rimase
folgorato da quella possibilità.
“Ma no… dai,
figurati…”
Ginny si sistemò
dietro l’orecchio un ciuffo ribelle “Secondo me, a questo punto è meglio
lasciar perdere… non ti sembra di star giocando con i sentimenti di Hermione?”
Harry scosse
al testa “Non farti queste paranoie Gin, sono sicuro che non è come pensi. Noi
stiamo solo aiutando Ron a vincere la timidezza dell’invito al ballo e Hermione
a godersi il ballo con il ragazzo che le piace, non c’è nulla di male in
questo!”
“Allora
forse è meglio lasciare che da qui vada avanti Ron da solo, non credi?
D’altronde l’hai visto prima” Ginny sorrise “Ora è lanciatissimo!”
“Va bene,
hai ragione, ora Ron può farcela con le sue gambe!”
Ma il giorno
dopo, Harry constatò sulla sua pelle che forse Ron non era esattamente pronto
per farcela da solo con le sue gambe, quando per tutta l’ultima ora di
trasfigurazione, Ron stressò Harry affinché assaggiasse il biscotto che gli
stava porgendo di nascosto.
“Eh dai
Harry, fallo per me! Prendilo!” sussurrò Ron con fare insistente.
“No, metti
via quest’affare! Se la McGranitt ci vede, ci silura!” sibilò Harry, mantenendo
lo sguardo fisso sui suoi appunti.
“Per favore
Harry, è importante!”
Finalmente
Harry si voltò a guardare l’oggetto che il suo amico gli stava insistentemente
porgendo: un ammasso informe e nero di pasta semi carbonizzata. Non riuscì a
trattenere un’espressione disgustata.
“Ma dove
cavolo li hai presi??”
“Li ho fatti
ieri sera, nelle cucine! Gli Elfi Domestici volevano aiutarmi, ma io gli ho
detto che volevo fare da solo!” rispose Ron con una punta di orgoglio
Perché gli
Elfi non hanno insistito? pensò Harry amaramente.
“E’ un
regalo che vorrei che tu e Ginny mandaste ad Hermione” continuò Ron “Ma prima
mi devi dire come sono venuti!”
“E questo
sarebbe il tuo contributo alla causa?”
“Sì!”
sussurrò Ron tutto contento.
“E io dovrei
fare da cavia??!” il tono basso di Harry era decisamente preoccupato.
“Sì!”
“Silenzio là
in fondo!” la voce tonante della McGranitt li fece tornare sull’attenti.
Seduta nel
banco davanti a loro, Hermione si girò lentamente a guardarli per un attimo,
con aria severa, per poi tornare a voltarsi verso la lavagna. Ron tornò
velocemente alla carica.
“Allora lo
prendi o no?” insisté “Dai!”
“Ma mi sembrano avvelenati!!”
Subito dopo Harry avrebbe voluto rimangiarsi quelle parole
alla vista dell’aria ferita che assunse il suo amico.
“Oddio, Dio, DIO, e va bene!!” esplose silenziosamente
“Dammi qua!!”
Harry
afferrò il biscotto e se lo ficcò tutto in bocca. Al primo morso, gli parve che
i denti gli si spaccassero tutti insieme, mentre un secco CLUNK risuonava per
tutta l’aula in un momento di assoluto silenzio.
Questa volta
Hermione si voltò di scatto e fissò i suoi due amici con aria interrogativa. La
McGranitt chiuse gli occhi, come per invocare la pazienza, ma proseguì il suo
discorso sulla trasfigurazione delle sedie impagliate in carriole da giardino.
Harry
continuò a masticare con una lentezza estenuante, per cercare di non farsi
beccare dalla professoressa, con delle piccole lacrime di dolore che gli spuntavano
dagli occhi arrossati, ma non riuscendo a ridurre ulteriormente quello che
sembrava un autentico pezzo di granito, fu costretto a deglutire un gigantesco
e acuminato bolo alimentare, proprio mentre la McGranitt esordiva con un “E
adesso Potter ci riassumerà brevemente quanto detto fin ora…”
Ron io ti uccido…
********************************
Oooh,
finalmente ho finito il terzo capitolo!! E dire che quando ho ideato questa fic
non pensavo che ci avrei messo così tanto tempo!
No,
sul serio, mi devo scusare tantissimo con tutti voi xkè vi ho fatti aspettare
davvero troppo! C’è anche da dire in mia discolpa che ho attraversato un
periodo davvero pienissimo. Mi sono dovuta dividere tra gli esami, il lavoro,
lo scautismo, il poco sonno, il mio ragazzo, l’inizio dei nuovi corsi e il
volontariato per Torino2006 (la preparazione alle Olimpiadi Invernali, avete
presente?^_^)… insomma proprio due impegni messi in croce!
Mi
scuso soprattutto con coloro che leggono anche l’altra mia FF, Becoming
Heroes…. È critica da dire, ma mi sono incagliata in un punto difficilissimo e
non riesco proprio a venirne a capo!! ç___ç
spero
di riuscire a sbrogliarmi in fretta, perché non sapete quanto è frustrante
avere mille idee per la testa ma non riuscire per nulla a mettere per
iscritto!! è_é
Ad
ogni modo, vi ringrazio per la pazienza e per la recensione che mi lascerete,
se vorrete!!^__^
BACISSIMI,
PS.
Questa volta ho un po’ più di tempo per rispondere ai vostri commentino, che
sono come sempre una vera gioia!! Siete spettacolari, vi voglio tanto
bene!!!!!!
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Hobbit:
Grazie mille!! Hai ragione, povera Herm, hai visto cosa le stanno combinando?
^_^ kisssss!!
Nenè89:
Mi spiace per il ritardo, ma spero che anche questo chap ti sia piaciuto, ciaù
ciaù!!
Maggie:
Ooh, ma sei gentilissima, grazie!!! Ti sei divertita in Inghilterra? Spero di
sì, beata te!! Hai visto che non ti sei persa nulla? ^^ bacini!
AvaNa
Kedavra: Amorina, Tesorina, Cucciolotta, Piccolina mia
ciao!!! Hai visto che adesso Ron ha attentato anche al perfetto sorriso del
povero Harry? (Non dirlo a me!! Ho ancora un male…!
Nd.Harry-con-un-fazzoletto-intorno-alla-mascella-dolorante-stile-manga)!^_- Un
kissone tatina, ci sentiamo presto!!
Daisy:
Grazie mille, sei stra gentilissima (se si può dire^^)!! Sai, a furia di
leggere e rileggere i libri di Mamma Rowling, ormai non riesco più a scindere i
personaggi dal loro carattere!!Spero che anche questo chap ti sia piaciuto!!
Kiss!
Daffydebby:
Ciao carissima!! Sei come sempre troppo gentile, ti ringrazio tantissimo!!! Un
bacione forte forte!!
Marty91:
Ciao tesorina! Sono contenta che ti stia piacendo questa ff, hai visto che
Harry e Gin sono riusciti bene o male a sistemare le cosa con Herm? Che casinisti!
^_- Scusa mille volte per l’attesa, e scusa anche per il ritardo
nell’aggiornamento di BH!! Bacini!!!
Trevor:
Uh hai proprio ragione, i pasticci non si fermano e non solo da parte di Harry
e Ginny!^_- Grazie mille per i complimenti, gentilissimo!! Bacioni!!
Lax:
Ciao Lax! Wow, sono contentissima che il chap ti sia piaciuto tanto, mi auguro
che anche questo ti abbia soddisfatta altrettanto! E mi sa ce hai proprio
ragione, i pasticci di Harry e Ginny non si fermano! Bacioni e grazie anche per
i complimenti che mi hai fatto la scorsa recensio ne su Becoming Heroes, mi hai
resa felicissima!!^__^
Bebba:
Ciao Amorina mia!!! E’ sempre un onore ricevere una recensione da una autrice
brava come te!! Sono contenta che la storia ti piaccia, spero di non averti
deluso nemmeno sta volta!! Bacioni e aspetto con ansia l’aggiornamento di ‘The
Thin Ice’!!
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A presto!!!^_^
*Giulia*Judie*