Saint Seiya REMIX aggiornata al 2019

di Hilda Polaris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I - Il Santuario ***
Capitolo 2: *** Capitolo II - Asgard ***
Capitolo 3: *** Capitolo III - Poseidon (prima parte) ***
Capitolo 4: *** Capitolo III bis - Poseidon (seconda parte) ***



Capitolo 1
*** Capitolo I - Il Santuario ***


Prologue

 

Eccoci tutti qui riuniti a Nuova Luxor (nella versione italofona: e che cos'è questa città? Una sezione distaccata, una colonia asiatica dell'omonima metropoli egiziana? Mistero.) per assistere alla Guerra Galattica: la nobilotta esaltata di turno ha messo in palio il cimelio di turno e ha ripescato i beoti di turno che se lo contendano. Anzitutto: voi combattereste fino all'ultimo sangue, in un'arena/Colosseo con un pubblico gremito che neanche agli incontri dell'Uomo Tigre, contro altri dieci tizi per un'armatura che, ignorando gli eventi futuri, non può servirvi neanche come elegante soprammobile sul comò? Va bene che è d'oro, e che, volendo, si può convertire in milioni di pezzi da un cent per sguazzarvi dentro come anatre giulive alla Paperon de' Paperoni, ma nel ventesimo secolo uno gradirebbe piuttosto un centomila euro. O una Maserati.
Comunque lo fanno loro, e a noi va bene così.

La trama si mantiene abbastanza insulsa per oltre una ventina di puntate, durante le quali, però, già comincia a trasparire nel telespettatore un istinto omicida nei confronti dell'onnipresente Seiya e dell'altezzosa Saori - che chiameremo Volpe Lilla per ovvi motivi - tanto che alla fine si è portati a sperare che tirino le cuoia all'unisono. E così, attraverso le esaltazioni pegasusiane, la venerazione asmatica e nevrotica di Shiryu per quell'accartocciamento viola del suo maestro, l'azione refrigerante di Hyoga, le sporadiche apparizioni di Ikki e l'adorazione lacrimosa del fratello minore Shun per quest'ultimo, si passa alla prima vera saga della serie degna di tale nome: il Santuario.
 

The Sanctuary

o "di quella volta in cui ho mandato una lettera al mio peggior nemico avvisandolo del mio arrivo, e di quanto mi son sentita furbina"

 

Dopo l'entusiasmo iniziale - per chi odia Saori come la sottoscritta - che vede l'odiosa duchessina moribonda per colpa di una freccia scagliatale dall'ultimo idiota sulla Terra che riesce a fregarla nonostante lei sia una dea, i cinque baldi giovani di cui sopra si accingono a cercare il chirurgo adatto: il Grande Sacerdote, pare, loro acerrimo nemico - ma questa è una quisquilia -, ed evidentemente laureato in medicina. Solo lui può estrarre la freccia di Betelcoso. Ma bisogna arrivarci, da lui. E, per farlo, bisogna inerpicarsi su un colle disseminato di 12 Case/Tempio con relativi Gold Saints inclusi nel prezzo, come le sorprese nell'uovo Kinder: a costoro non basta portare due biscotti fatti in casa e chiedere la cortesia di passare oltre, ma bisogna combatterli. E mi chiedo: un elicottero pareva un’ipotesi così balzana? Un fax al Gran Sacerdote? O magari rivolgersi ad un qualsiasi altro medico sulla faccia della Terra che sappia praticare un'operazione di estrazione, e che possibilmente non brami ucciderti?

E, cari bronzini, se proprio volete arrivare dal Gran sacerdote facendo footing, perché non passate dai lati delle case, e ci tenete tanto ad entrarvi e a farvi sfracannare di mazzate dal cavaliere di turno?!

Così, nella prima Casa, il tizio senza sopracciglia noto come Grande Mu dell'Ariete, riaggiusta le armaturine scassate dei ragazzuoli che fino ad allora si erano mantenute con la colla vinavil, evidentemente sacrificando qualcuno nel tinello dato che non va a pietire sangue dai Nostri, ma piuttosto li mette in guardia contro i suoi degni compari, che a quanto pare sono gente poco raccomandabile: mi raccomando, niente caramelle dagli sconosciuti!
E per sconfiggere tali compari avrete bisogno del settimo senso. Altrimenti sono botte da orbi.

 

Seconda casa. Il Toro, un gigante massiccio con un vocione da orco, sembra essere un campione di furbizia quanto Mr. Bean: prima lascia che Seiya, sfasciandosi contro i muri, gli distrugga la casa per quattro puntate, poi, senza nemmeno avergli chiesto i danni, lo lascia andare col sorrisone.
Perché? È semplicemente psicopatico? O forse perché Seiya aveva cominciato a minacciarlo con un "TE LO TAGLIO! TE LO TAGLIO!" e solo dopo Toro aveva scoperto che si riferiva al corno?

 

Nella Casa di Gemini, l'edificio all’improvviso si sdoppia. Mentre un team internazionale di scienziati si mette al lavoro per rispondere all’annosa questione “Perché i Bronzi non passano in mezzo alle due case e addirittura si separano per dirigersi a due a due in ognuna, acuendo il sospetto di avere un acume pari ad un echidna addormentato”, veniamo a sapere che in ognuno dei due edifici appare un fantasma in forma di Cavaliere dei Gemelli con tanto di armatura. Il primo viene superato da Shiryu e Fregasus grazie alle percezioni del non vedente Shiryu, dato che Seiya non pare brillare molto per intelligenza: se un tizio ti sta davanti, ha un buco al posto della faccia, non parla, non si muove e non ti manda a quel paese nemmeno se lo insulti, non ti sorge il dubbio che possa essere un'illusione messa lì per fregare i gonzi come te?
Il secondo tiene impegnati Shun e Hyoga: è un po' più attivo, si dà del "noi" e ha una voce più cavernosa del cantante dei Sepultura nei giorni di raucedine. Ma neanche lui è il vero cavaliere dei Gemelli, sebbene riesca a spedire Hyoga in una sottospecie di piano cartesiano quadrettato che lui chiama "Another Dimension". Come scoprire dov'è il vero cavaliere? Il lungimirante Shun manda i suoi duemila km di catena ad esplorare il cosmo - robetta di poco conto, dato che deve farlo in un'ora - e trova Arles. E il quiz è risolto almeno trenta puntate prima, ma nessuno lo capisce.

 

Nella casa del Cancro, Shiryu e Frega trovano un necromane convinto che colleziona cadaveri e che fa fare a Shiryu un distensivo giretto nell'Oltretomba a far baldoria con zombies bluastri. Poi fa l’erroraccio di fare il bullo con Shunrei, e Shiryu, che non vorrebbe insomma vederla schiattare prima di farle fare almeno un giro sul Drago Nascente, s’inalbera abbastanza da generare una rivoluzione generale di zombie che precipitano l’amico Fritz nella Bocca di Ade. Il nome del cavaliere evidentemente preannunciava questo suo destino, ma in generale è tutto un programma della sua cordialità e buon cuore: Death Mask.

 

In quella del Leone, Fregasus trova Ioria, l'amico del cuore che per opera di Arles è diventato nemico del cuore, e che lo riempie di inspiegabili cazzottoni. Ci manca solo il tema di Benny Hill in sottofondo mentre il Nostro Ronzino perde le mezzore a farsi riempire di sganassoni continuando a chiedersi “Oh, per Giove, cosa gli sarà mai accaduto?”, anziché bloccarlo dopo il primo dopo una bestemmia che tiri giù un po’ di dei dall’Olimpo. Per non parlare della questione settimo senso… Fregasus, che pena, non ti smentisci mai: "LI VEDO, LI VEDO!!!", dice dei colpi di Ioria, e viene mazzulato comunque a dovere: il Gold lo ammazza di raggi laser e lui invece si gasa dome un dannato per UN calcino che riesce a dargli! E se non fosse arrivato Kassios a salvargli il deretano, morendo per salvarlo nonostante lui sia stato un suo rivale?!
 

Nella sesta casa, c'è, pare, uno dei Goldies più pericolosi: l'indiano Shaka dallo sguardo che uccide, il quale di indiano ha solo il neo in mezzo alla fronte; ma, per il resto, alto, slanciato, lunghi capelli biondi, pelle rosea e occhi azzurri, sembra il principe azzurro o, in alternativa, Barbie Magica Armatura. Costui, dotato di discrete manie di grandezza, prima si lamenta dello scarso senso del galateo dei Bronze che gli piombano in casa magari aspettandosi che bussassero cortesemente alla porta, e poi, per fare il bravo papino che punisce i bimbi maleducati, li riduce tutti in fin di vita. Ma ecco che, in ritardo come di consueto, appare Ikki. Dal nulla, esatto. Con un “Eccolo! Che mi sono perso?” talmente allegrone che Shaka per smorzare tutta questa fastidiosa vitalità e ottimismo lo sbatte alternativamente non in un mero oltretomba (Bocca di Ade di Death Mask is for pussies!), bensì in SEI. Purtroppo per lui Ikki ha come simbolo una fenice per un motivo: lo puoi ammazzare mille volte, e tornerà a romperti le palle mille e una. La milleunesima trova, già che c’è, anche il settimo senso, e dato che non riesce in altro modo ad averne ragione, si abbarbica all'indianotto che ha ormai aperto gli occhi e ha trovato il Nirvana e se lo porta nello spazio con un avvitamento carpiato.

 

Nel frattempo la crociera nell'Another Dimension era terminata, per Hyoga, con uno schianto sul pavimento buono della casa della Bilancia, la settima. Perché Gemini/Sepultura ha deciso di lanciarlo proprio lì? Scopriremo dopo dei suoi nobili intenti didascalici; per adesso piazziamoci un bel punto di domanda. In questa casa, dove non c'è neanche l'ombra di una luce, una torcia, una lampada, un neon, un camino (come fanno i Gold Saints a non spalmarsi contro le colonne?!), trova ad attenderlo al varco Camus dell'Acquario, maestro del suo maestro, che a quanto pare aveva ricevuto un telegramma di Gemini che lo avvisava di fare un provvisorio trasloco (e se no, come faceva a sapere che Hyoga sarebbe finito proprio lì?). In omaggio all'affetto tra maestro e discepolo, Camus prima distrugge psicologicamente il povero disgraziato facendo leva su quanto è mammone e quanto sia più pippa rispetto a lui, poi, come fiore all'occhiello, lo congela.

Per salvarlo, dice lui.

E da cosa, diciamo noi?

Ma Camus non ci risponde. Dà una piallata alla bara di ghiaccio e se ne va, piangendo le sue brave lacrime di coccodrillo e lasciando Hyoga lì, a stagionare nel freezer.

Arrivano gli amichetti, lo liberano servendosi delle armi contenute nell’armatura di Libra (senziente abbastanza da capire i loro bisogni e secondo me anche da preparare un caffè) e una volta liberato si chiedono come scongelarlo. Saune non ne abbiamo, e neanche plaid. Shun prende dunque in… Mano la situazione e si scatena in scene a luci rosse per tentare di riscaldarlo, rispolverando la sua presunta bisessualità e un po' di abbarbicamenti da kamasutra. E tanto fa e tanto s'impegna che ci finisce anche in coma.
 

Intanto, Fregasus e Shishishiryu fanno la conoscenza di Milo, altro superfigo con gli occhi azzurrissimi, che a suon di unghie smaltate e appuntite e di battute di spirito li paralizza. La scena più bella di tutta la puntata è Frega schiantato via dopo aver creduto, ancora una volta, che quell'attimo in cui nella casa del Toro aveva visto il settimo senso lo avesse reso invincibile. Alla fine arrivano i nostri, ovvero il redivivo Hyoga (al quale la cura del kamasutra aveva restituito la vita, pare), e Milo gli lancia prima tutte e 15 le punturine velenose, poi gli fa anche il predicozzo dicendogli che l'atto di Camus era per il suo bene (TU CI DOVEVI RIMANERE, IN FRIGO, INGRATO!), e infine, coerentemente, lo lascia passare quando ormai quell'altro aveva lasciato nella casa tutti i litri di sangue che aveva in corpo.

 

Nella casa del Sagittario, che i poveri illusi ganzi credevano di attraversare in un battibaleno, avvengono invece tutte le disgrazie di questo mondo. Si scopre infatti che Aiolos era un patito speleologo (altrimenti perché avrebbe dovuto tenersi le catacombe sotto casa?) anche abbastanza sadico (le aveva disseminate di trabocchetti: "io sono dalla vostra parte, ma ce la metto davvero tutta per farvi perdere la nona ora anziché agevolarvi il cammino"), che la sua armatura canta ma è stonata peggio di Britney Spears in concerto, che la sua casa non ha un'uscita normale, ma bisogna rompere un muro, etc. Il tutto per arrivare a scoprire quelle quattro parole del suo testamento (dove in pratica rifilava la patata bollente - Athena - ai cavalieri di bronzo), che vengono ripetute mille volte fino alla nausea, neanche si trattasse di un canto dantesco.

 

Alla decima casa, Shiryu fronteggia il montatissimo Shura, dalla parlata talmente spagnoleggiante da farlo sembrare un torero (le corna ci sono, manca solo il drappo rosso e che dica "OLÈ!"). Shiryu, dopo essere stato affettato benino dalla spada Excalibur (rispolverata medievale che non centra un tubo con la mitologia classica... Ma Kurumada è famoso per i suoi pout pourri), talmente affilata - tenendo presente che è un braccio - da far pensare che Shura si limi le unghie con la carta vetrata e chiami l'arrotino ogni dì per aggiustare il filo, riesce a spezzargliela e a portarsi Shurettino fra le stelle. Come finirà questo "Volare, oh oh"? Lo sapremo a breve, sorpresa!

 

Nell'undicesima casa, Hyoga si vendica ampiamente di Camus, restituendogli la permanenza in freezer, tutto compreso più IVA, ma rimettendoci la pelle lui per primo.

“ODDEI È PIU' FORTE DI ME, PORCO ZEUS QUANTO ROSICO” può essere considerato un giusto riassunto delle riflessioni di Camus, che a quanto pare di Athena mezza morta lì alla Prima Casa se ne sbatte più che ampiamente le galliche e gelide palline.

 

Gli ultimi due rimasti (e io, a questo punto, immagino un Arles gongolante con un pallottoliere davanti, che ad ogni sconfitta dei bronzini sposta una pallina dicendo "fuori uno; fuori due...") si trovano davanti Aphrodite, il fioraio dello Zodiaco che ha rubato la messa in piega a Lady Oscar e il neuccio sexy sotto l'occhio a Rossella O'Hara. Bello bello BELLO in modo assurdo. E infatti Seiya e Shun, arrivatigli davanti, rimangono imbambolati come se all'ingresso della Botteguccia de' Fiori Numero 12 vi avessero trovato Charlize Theron.

In ogni caso Shun gli spampa il mazzolin di rose, raggiunge il settimo senso e lo uccide; come al solito rimettendoci la pelle anche lui. Fa in tempo a ricordarsi, però, che June ancora non gliel'ha data e che CHEPPALLE, muoio vergine. Frega rimane intrappolato nella serra privata di Aphro, ma altrettanto come al solito arriva qualcuno a salvargli il sederino, ovvero la sua maestra d'armi Marin, che gli permette anche di distruggere le jardin secret del pesciolino per arrivare semi-intatto dal Gran Sacerdote.
 

E alla fine, rullo di tamburi e squillo di trombe, arriviamo da Arles, lo schizofrenico che parla con gli specchi e che ha i capelli che da bianchi sono diventati grigi e poi blu (dipende dalla luna con cui si alza): grigi quando è cattivone, blu quando è buonino. Ventordici puntate dopo il disvelamento del quiz ad opera di Shun Arles si rivela per ciò che è: Saga di Gemini, tanto cattivo ma talmente tanto bello e nudo che si è portati a tifare per lui. Pegasus e la Giustizia e Athena che crepa. Oh, chissene. Cioè, Saga è nudo ogni due scene. A chi importa del destino del mondo?Del resto, basta un semplicissimo confronto: Saga alto un metro e 88, muscoloso, slanciato, figo, potente, spiritoso e con la graziosa abitudine di far bagnetti e di mettersi l'armatura strappandosi tutti i vestiti di dosso; Seiya alto un metro e un tarallo, piccolo, tarchiatello, goffetto e con un urgente bisogno di una ceretta ai sopracciglioni... Voi per chi tifereste?

Purtroppo, come deve sempre finire in questi casi, Seiya sconfigge Saga, la bietola viola viene salvata da una luce sprigionatasi dallo scudo della statua di Athena (ma all'inizio non avevano detto che solo Arles poteva estrargliela, la freccia?) e inizia a percorrere la strada delle Dodici Case, resuscitando i Bronzini crepati ma guardandosi bene dal resuscitare anche i Gold Saints che avevano perso la vita... E, come tocco di grazia, riesce perfino a farsi morire Saga in grembo, e, dopo tutte le sofferenze di quest'ultimo, la cui parte malvagia aveva sopraffatto la parte buona, non si pone neanche il lontano problema che magari sarebbe giusto farlo vivere e dargli un po' di pace. L'unica cosa che è capace di fare è dire "Grazie, Pegasus", come se al Santuario avesse fatto chissà cosa e soprattutto da solo (non dimentichiamo che ogni volta che è in pericolo o Athena o Marin o chiunque gli danno una mano o si sacrificano per farlo passare avanti).

Gli altri bronzini, bellamente ignorati, ringraziano tirando su il medio.

E all'orizzonte si oscura la Stella Polare.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo II - Asgard ***


- BENVENUTI A FREDDOPORCO -

 

...E si oscura all'orizzonte la Stella Polare. Precisamente la stella di Hilda Polaris, che decide di far intervenire alla fiesta anche la mitologia nordica grazie al gradito dono di un anonimo ammiratore: l'Anello del Nibelungo. Purtroppo per lei Gandalf è impegnato con Frodo e quindi nessun Hobbit viene mandato a fermarla. Almeno per il momento. Hilda ha così modo di richiamare a sé i Cavalieri di Asgard, e noi possiamo far conoscenza degli apparentemente inossidabili God Warriors, inscalfibili guerrieri del Quarto Reich, tutti rigorosamente ariani e rigorosamente bellissimi.

 

Syd, uno di questi fanciulli, viene mandato ad Atene a uccidere Athena, ma non la trova, e così si consola crepando quel poveretto di Aldy che si stava ancora dannando per il corno perduto (ma dico io, ragazzo, un po' di spirito d'iniziativa: visto che quell'egoistone di Mu il corno non te lo riattacca, ti svelo che hanno inventato la millechiodi, eh?). La successiva spedizione di Syd a Nuova Luxor viene annunciata da gelate di fiorellini, farfalline, maggiordomini e cavalieri, ma fermata dai soliti cinque ganzi, trulli trulli nelle loro armature nuove di pacca, che non fanno però neanche in tempo a dargli il fatto loro e a mostrargli orgogliosi le Nuove Armature UltraLight che lui se ne ritorna ad Asgard saltando (?!) verso il sole (mah).

Gandalf intanto ha evidentemente finito gli Hobbit da mandare in giro a far danni o riparare danni; ma qui c'è un Anello che va fermato. Per cui, pensa che ti ripensa, cosa può essere simile ad un Hobbit, ovvero instancabile, piccino e scassaminchia? Semplice: PEGASUS.


Aereo diretto Giappone/Norvegia and LET'S GO.
Saori, che come ben sappiamo è la disperazione di ogni fashion consultant, è giunta nel Circolo Polare Artico con l'abito più scollato e leggero che avesse trovato nel suo fornitissimo (...) guardaroba, scambiando evidentemente il clima scandinavo per quello delle Bahamas. Non che le tutine aderentine dei suoi cavalieri siano quella pesantezza e calore, ma che so, almeno saranno termiche?

Una volta lì, a parte rimpiangere clima dell'Egeo e tzatziki, Saori nota che il ghiaccio si sta sciogliendo nell'Artico e no, non chiama Greenpeace, bensì si piazza su uno spuntone di roccia e comincia a pregare Odino affinché si riscopra un dio ecologista e fermi il riscaldamento globale, dato che Hilda, tutta intenta a rimirarsi quell'orrido anello, sembra essersi messa in ferie.
Ovviamente lo fa in prendisole di organza e ballerine, e sa esattamente come fare (Odino si sarà chiesto: “ma chi accidenti è questa?”), ovvero come fa di solito: rimanere immobile e in pericolo finché qualcuno non la salva.

E i Magnifici Cinque devono, nell'ordine:

1- Andare ad Asgard, che dista almeno cinquanta km dal posto in cui sono, a piedi sotto la tormenta di neve;
2- Sconfiggere tutti i God Warriors, che sono vichinghi alti una media di venti cm più di loro;
3- Prendersi gli zaffiri incastonati nelle armature;
4- Prendere la spada Balmung dalla statua di Odino, quella dietro il palazzo reale alta cinquanta metri, utilizzando non si sa come gli zaffiri di cui sopra;
5- Togliere l'anello ad Hilda usando Balmung MA senza ammazzarla – se no i ghiacci dei Poli chi li resuscita?;
6- Ritornare da miss "IONONHOFREDDOSONOUNAVERADURA" a piedi, sempre sotto la tormenta e con una temperatura media di -20°;
7- Salvarla (lei è una dea, ma ci fosse una volta che riesca a cavarsela da sé), magari arrivando al Picco Ghiacciato col salto con l'asta.
 

Nulla di più accessibile, tenendo conto che devono farlo prima dell'arrivo della notte, se non vogliono trovare un ghiacciolino in abito bianco. Cronometro alle mani, HERE WE GO!!

 

E, miei affezionati venticinque lettori, qui cominciano gli strazi dei cavalieri di Asgard, che sembrano essere gli uomini più sfigati della Terra e le cui storie farebbero rabbrividire Euripide, Eschilo e Sofocle messi assieme. Sarà che Hilda li ha raccolti perché ha inteso il suo Palazzo come un centro per poveri bimbi abbandonati e disgraziati?
 

Ad ogni modo il primo della lista, Thor, muore per mano di Fregasus (e gli altri fanno ancora una volta la parte degli spettatori non paganti), e piange sconsolato per l'amata regina e per il suo passato da donna bella e brava. Fuori uno, ma non ditegli che si chiama THOR e invece del martello gli hanno appioppato inspiegabilmente un'ascia bipenne.

 

Il secondo, Fenrir, è un campione di sfiga per uno strazio che dura quattro puntate in cui uno fa fuori la propria riserva di fazzoletti, dato che ha perso in un solo colpo genitori, casa ed eredità da nobilotto, ed è cresciuto, Mowgli versione STURM UND DRANG, nella foresta con i lupi, tra cui ne spicca uno con una luna in fronte, che pare il lupo di Sailor Moon (e così lo chiameremo d'ora in poi). Shiryu, a cui piace vincere facile e soprattutto lealmente, dopo avergli fatto la consueta predica isterica ed ansante, gli sbologna addosso tre tonnellate di neve e lo lascia lì, stecchito a farsi slinguare dai lupi. Ma il lupo di Sailor Moon si vendica e lo precipita in un burrone. Ovviamente vale anche in questo caso la regola preferita dei Bronzetti: prima ti uccido, o mio caro nemico, possibilmente massacrandoti, e poi piango per il tuo fato avverso. Fuori due.

 

Il terzo, Hagen, ha la pelle talmente scura da parere reduce da una vacanza all'Equatore o figlio di un'immigrata polinesiana , due occhi celeste fluorescente e ciglia talmente folte e nere che la Maybelline l'ha scelto come testimonial per il nuovo mascara. Costui è innamorato di Freya, e si va a scontrare con chi...? Con Hyoga, ovvio, il rivale. Dato che, più che l'anello di Hilda o la salvezza del mondo, a costui interessa intripparsi la principessina, trascina Hyoga in una grotta con un lago di lava, hotel a 5 stelle con romantico ponticello sul lago e confortevole temperatura di ebollizione, e aspetta che si squagli per riprendersi Freya. E chi ti vedo arrivare?! Freya, che con mossette e sorrisini e occhioni cerbiattosi gioca un po' con uno e un po' con l'altro facendoli impazzire di gelosia. Proprio utile, il suo contributo. Alla fine Hagen è talmente folle di gelosia che si distrae e fa vincere Hyoga, ed è ALLORA (e non prima, perché rovina la tragedia finale), che Freya si accorge che in realtà Hagen le era sempre piaciuto e Hyoga era solo un'avventura del weekend col russo focoso. Questa politica dello scoppio ritardato è consuetudine comune, nei manga. Fortuna che Hyoga potrà consolarsi con Erii. Meno tre.

 

Il quarto è un altro sfigatissimo, immigrato di Yslung, che suona la cetra, parla per metafore, ha gli occhi color porpora e si chiama Mime. Il suo nemico è Shun, che dà mostra della sua proverbiale perspicacia scambiandolo per un musico. Di giullari di corte armati di tutto punto e indossanti armature il mondo straripa. Shun tenta di averne ragione ma viene quasi ucciso dalle melodie di Mime e quasi ridotto a salamino e tagliuzzato dalle corde della sua cetra. Ma ecco sopraggiungere Zorro, ovvero Ikki, il quale, non abbandonando la propria vocazione di psicologo fallito, si fa raccontare il passato del fanciullo. Costui aveva da poco ucciso il severissimo padre dopo averlo scoperto responsabile dell'uccisione dei suoi veri genitori. Ma Ikki, non sa neanche lui come, riesce a fargli ammettere che in realtà lui questo fantomatico padre adottivo l'ha amato (il fatto che gli avesse ucciso i parenti e lo avesse sfracannato di botte per anni è un trascurabile dettaglio) e a terminarlo in un mare di lacrime. E tutta la storia è un piagnisteo continuo. Meno quattro.

 

Poi finalmente si ha un po' di sollievo con Alberich, l'unico dei God Warrior che non ha paturnie, che ha vissuto la propria infanzia servito, coccolato e riverito in un grande palazzo nobiliare. Uno si aspetterebbe che sia normale. E invece no! Bello, dannato, mezzo matto e anche abbastanza esaltato (tipo Saga versione dark), Alberich non sopporta Siegfried e decide, per farsi bello davanti ad Hilda (che vuole detronizzare ed uccidere anche, ma non basiamoci su queste quisquilie), di sconfiggere tutti combattendo slealmente; Hilda stessa gliene ha concesso il permesso adesso che fa parte del Lato Oscuro. Codesto enfant terrible sa dell'anello di Hilda, se ne frega dell'anello di Hilda, vuole - ambizione insolita nei cattivi - conquistare il mondo e il trono di Asgard sarà il suo punto di partenza. Intrappola pertanto un po' di gente nell'ametista perché becchino sì, ma trendy, in un bosco animato che neanche The Blair Witch Project, nel quale alla fine rimane, ammazzato da Shiryu che nel frattempo si era scongelato. Come degna conclusione i due giovincelli rimasti, Syd e Siegfried, saputo della morte di Attila, ringraziano Odino, festeggiano stappano il miglior idromele dell'intera Scandinavia e si risparmiano l'intenzione di fare la bambolina voodoo al caro, defunto amichetto.

Vi siete asciugati gli occhi? Vi siete ripresi? Bene, bravi. Preparatevi perchè adesso vien proprio il bello.
 

Arriva il turno del nostro mitico naziskino, smaciullato da Shun a suon di nebulose... Ma il Quarto Reich non è ancora concluso: infatti spunta dal nulla la segreta guardia del corpo di Syd, gemellino identico e incompreso, con l'armatura sbiancata dal candeggio sbagliato e la frustrazione di chi ha vissuto tutta una vita nell'ombra e ora vuole sfogarsi sul mondo: e non si chiama Salieri, ma Bud (no, neanche Spencer). Ma voi vi aspettereste forse che si tratti di mera follia; e invece no, c'è il solito strazio dietro, perché Bud era il fratellino sfigato, quello abbandonato dalla famiglia e cresciuto povero e indifeso che si era fatto il XXXX a tarallo per diventare forte e prendersi un'armatura che si era rivelata anche fasulla (con la scritta "Made in Taiwan"). E infatti l'armatura figa e DOC era andata a Syd, in più anche cresciuto nella bambagia. Ma si sa, nella vita va sempre così. E Bud - la cui sfiga principale, ripeto, è il nome - era rimasto con il sederino in terra come Fantozzi. Naturale che adesso sia un tantino alterato.

Come ovvia conclusione delle sue ire represse, Bud si sfoga su Shun. E chi indovina il seguito della telenovela? Ovviamente arriva Ikki ad aiutarlo. Anyone surprised?Dato che il copione deve essere sempre ripetuto perché fa bene ribadire i concetti, anche Bud è costretto alla solita seduta dallo psicanalista finché ammette anche lui l'amore universale e un affetto sconfinato per il fratello che poc'anzi aveva dichiarato di odiare. Ikki ha davvero sbagliato mestiere. Meno seixdue, stavolta: bonus gemelli!

 

Arriviamo infine al culmine delle battaglie e degli strazi, stavolta personificati dalla versione remix del biondo principe di wagneriana e nibelunghiana memoria di cui parla tutta la mitologia nordica: Siegfried.
Costui, negli anni ottanta - dato dedotto dalla sua cotonata pettinatura nei flashback - aveva ucciso un drago e recuperato il tesoro dei Nibelunghi, e aveva acquisito l'invulnerabilità bagnandosi nel suo sangue (ogni mitologia deve avere il suo Achille). Tale invulnerabilità includeva tutto il corpo TRANNE un punto tra le scapole, dove si era posata una foglia (che sarà ora diventata invulnerabile a sua volta, pare). Questo superbiondo alto quasi due metri, addosso a cui io sparerei me stessa piuttosto che un Pegasus Ryuseiken, mette KO subito quattro bronzini muovendosi come Flash e facendo piroette in aria, finché Shishishiryu ne scopre il punto debole – o meglio glielo indica via telepatia il Maestro dalla Cina - , Fregasus lo colpisce (molto difficile, dopo che praticamente gli era stata indicata la strada... Ci mancava poco che Shiryu incidesse sull'armatura di Siegfried una X e ci scrivesse su: "colpire qui"), gli altri guardano. Sopraggiunge a godersi lo spettacolo dello spargimento di sangue anche l'amante segreta del fanciullo, Hilda. La quale, invece di gettarglisi addosso come qualunque normale essere umano di sesso femminile con un discreto bagaglio di neuroni funzionanti avrebbe fatto, lo riempie di rimproveri e gliene spara contro talmente tante che Siegfried solo per troppo amore o troppa pazienza riesce a controllarsi, a non mandarla a farsi friggere e a non precipitarla nel burrone a calcioni sul naso. Come se non bastasse ad accompagnare il momento catartico salta fuori un tizio con gli occhi fuxia e un flauto di nome Sorento, le cui melodie dalla rara disarmonia dovrebbero impersonare il Canto delle Sirene – anche se sembrano più le unghie di un gatto su una lavagna. Ciò nonostante riescono a rincitrullire Fregasus. Più di quello che è, s'intende. Durante il Concerto per Flauto Traverso ed Orchestra Siegfried si fa un rapido esame di coscienza, si ricorda che c'è bisogno del nemico bello e nobile che farà la morte da eroe, e si converte, dà lo zaffiro all'OrnitorinKo, se ne frega dei richiami di Hilda e attacca il flautomane, portandoselo tra le stelle fra lacrime, ricordi di tempi felici e citazioni manzoniane.

Ovviamente adesso per Fregasus la strada è tutta in discesa.

Gli ultimi due che gli avrebbero dato fastidio (più che altro perché tutti gli altri bronzini sono lì a morire e gli sarebbe toccato affrontarli da solo, e lui, ahimè, proprio non ce la fa) hanno avuto la buona grazia di togliersi dalle scatole a vicenda e così lui può togliere l'anello ad Hilda.
Nota: stavolta, dato che Athena è lì a congelare, credete forse che faccia qualcosa da solo? NO! Non si spreca nemmeno ad inerpicarsi sulla statua di Odino per prendere la spada, perché Odino stesso gliela consegna praticamente in mano... Ma ci sarà un limite alla plot armor di costui?
E poi ci si domanda perché risulti così antipatico.

L'operazione di estrazione dell'Anello mostra urli sconnessi di Fregasus, la spada immobile nelle sue mani, il diadema di Hilda che scoppia senza una ragione plausibile, e lei svenuta poco dopo senza soluzione di continuità.

“Cazz', l'avrò mica uccisa davvero? E dire che l'ho solo colpita con una spada mitologica a due mani!”, pensa Sei-Yo. No, amico: non l'hai ammazzata. Non hai fatto una ceppa, ci mancava che facessi solo questo.

Hilda però si risveglia con occhio vacuo dopo aver sparso in giro un po' di sangue luminescente, ricomincia a pregare Odino, salva Athena, ricostruisce i ghiacciai, e tutti sembrano tornare felici e contenti. Ma... SBAM! TSUNAMI!

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Capitolo 3
*** Capitolo III - Poseidon (prima parte) ***


 - TUTTIALMARE! - 

 

Quando ancora i nostri amici di bronzo si stavano gasando per la fine delle vicende nel maxifreezer, stanchi delle settimane bianche, e gli dei provvedono con solerzia alle esigenze umane, ecco entrare in scena il Dio del Mare Poseidone. Per attirarli nel suo villaggio turistico sottomarino Mr.Tridentone rapisce Saori... Tanto sa che ormai lei ha la calamita: puoi anche sprofondarla in un letamaio, i cinque cosi di bronzo si butteranno sempre ovunque per salvarle il Divino Sederino. Così la Volpe Lilla si ritrova in un sontuosissimo palazzo sott'acqua. Perché quelle facce? Non l'avete mai visto? POSSIBILE CHE NON ABBIATE MAI VISTO UN PALAZZO SOTT'ACQUA?

Colpa vostra e del vostro scarso karma, mica mia.

E intanto la nostra dea si rivede davanti una vecchia conoscenza: Julian Solo, ricchissimo e bellissimo ereditiero greco che aveva chiesto la sua mano anni prima e che lei, dimostrando la sua nota furbizia, aveva rifiutato. Al fanciullo non era andata giù la cosa (della serie:"Voglio il giocattolino! Lovogliolovogliolovogliolovoglio!"), così l'aveva rapita.

Ma i guai scatenati dal garzoncello non si limitano a codesto rapimento che, visto il soggetto rapito, è un favore all'umane genti: per distrarre il pubblico dalle sue intenzioni nefaste aveva dato lui l'anello ad Hilda, e inoltre, dopo il rapimento, avrebbe tanto voluto trasformare la Terra in un enorme acquario per il suo regno di pesci, e osservarlo insieme a Saori fino alla fine dei tempi.

Una cosa: se voi foste figli di un potente e ultraricco armatore greco, vorreste anche conquistare il mondo?

Ma torniamo al nostro fissatello incontentabile, ovvero Julian-Poseidone, il quale, dopo l'ennesimo inspiegabile due di picche, propone alla Volpazza di farsi sommergere dalle acque che avrebbero dovuto cadere sulla Terra (per salvarla), e la rinchiude così nella colonna portante del proprio impero. Pregasi notare l'amore folle: ti amo così tanto che ti lascerei affogare. E Saori, notoriamente e inesorabilmente VOLPE, tra un soggiorno nel sontuoso palazzo di Poseidone a mangiare aragosta e ostriche e a spupazzarsi amorevolmente quel granfigo di Julian, e poche ore di vita a soffrire di claustrofobia in 4 mt quadrati di colonna portante fino all' affogamento, sceglie la seconda chance... No Comment.

Intanto i nostri baldi giovani arrivano nel regno marino attraverso un prima sconosciuto portale situato ad Asgard, fanno conoscenza con la sirena Tethis e il sinistro Dragone del Mare (cugino di Sirio? Naaaaa, la sua parentela è segretissima), apprendendo che devono abbattere la famosa colonna portante di cui sopra per tirar fuori la bietolona viola, che non sa nuotare e che sta annegando, e che per farlo devono far crollare le altre 7 colonne su cui si regge il regno. Ognuna, inoltre, con relativa dogana nella persona di Nr°1 Generale degli Abissi, ognuna alta migliaia di metri. Facilissimo, come al solito: il tutto prima che Bietola Viola sia affogata.

Come faranno i cavalieri a sapere quando IsaSaori starà esalando l'ultimo, deifico respiro? Urlerà dalla colonna: "AHO', AFFOGO! SBRIGATEVI, SCHIAPPE!"?

Ai posteri l'ardua sentenza.

E si scatena l'altra corsa contro il tempo.

 

COME FARE UN BUON ARROSTO MISTO DI PESCE

INGREDIENTI:  

1. BRAIAN

 

Segasus, perché deve essere sempre lui che inizia le danze e che le prende per primo, comincia la tiritera scontrandosi con Cavallo del mare/Baian, una sottospecie di esaltato che crede di essere il più bravo e il più figo dell'universo mondo grazie alla sua armatura di scaglie... Ma che, se le prende di brutto dall'Ornitus, così come accade dieci secondi esatti dopo il proprio panegirico, mostra ampiamente il suo pseudo-valore... Fino alla sconfitta.

Ma quanto è bravo! Proprio un figo!

Preparate il barbecue, stasera arrosto di pesce!

 

Nota finale: la prima colonna distrutta da Fregasus, anzi, NON da lui, che lancia 5734837492 Fulmini dell'Ornitus senza successo, ma dall'armatura dell'accartocciamento viola, ovvero Yoda, spedita in meno di mezz'ora dalla Cina.

 

2. PRISCYLLA

 

Shunnino dal canto suo affronta Scylla, un coso con i capelli rosa e sei animali domestici, sicuramente non denunciati, che vengono crepati dal Catenomane a suon di Nebulose.

Conseguenza uno: Shun li uccide talmente con gusto che intuiamo che NON fa parte del WWF. Conseguenza due: finalmente dimostra una fantasia sfrenata, dato che per parare le bestie si inventa più colpi in 10 minuti che in tutta la sua vita precedente, quando andava avanti a: "Catena di Andromeda, colpisci qui! Catena di Andromeda, colpisci lì! Catena di Andromeda, trova il nemico! Catena di Andromeda, preparami un'omelette!".

Praticamente Alexa.
E sarà così che la chiameremo d'ora in avanti.
 

3. OCCIDENTALIS KRISHNA, per gli amici HINDI PUNK

 

Shiryu affronta un watusso con i capelli a cresta di gallo stile neopunk che si rivela essere un estremista religioso induista. Non ci facciamo mancare niente, ormai mi aspetto pure Chtulu. Ma Dragone non si lascia prendere dal panico. Malgrado i balbettamenti indostani del Watu, dopo essersi provvidenzialmente spogliato, aver altrettanto provvidenzialmente perso la vista, come vuole il copione ogni sacrosanta volta che combatte, aver ricordato che da mesi Shura di Capricorno gli aveva lasciato Excalibur nel braccio (NB: Ma non lo sapeva? Ma che pretendeva, che Shura dopo avergli passato armatura&spada gli appiccicasse un post-it in fronte con scritto su "Attenzione: nel tuo braccio destro c'è Excalibur... Maneggiare con cura"?), il nostro SSSSSSSIIIIIIRRRRIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO gli tagliuzza l'armatura, lo sconfigge per benino, e tagliuzza la colonna.

Bravo bambino, stasera tre pesci tre sul barbecue.

4. ALESS(ALAM)ANDRO

 

Il quarto pesce è una salamandra ingobbita con la pelle celestino sbiadito (cianotico?) e gli occhietti puntiformi, oltre ad un urgente bisogno di un dentistello.

Però, a dispetto del discutibile aspetto fisico, è gajardo: si trasforma in Marin davanti a Frega, si toglie la maschera e si rivela l'amata sorellina scomparsa. Frega, che certo lo ringrazia di avergli fatto risparmiare i soldi per "Chi l'ha Visto", lo abbraccia e sbaciucchia smack smack, finché la salamandra in costume non gli schiaffa un'unghiataccia in pieno addome, stramazzandolo al suolo prima di dargli il tempo di capire. Comunque, mica ci potevano stare mille anni - ergo il tempo necessario a Fregasus per comprendere l'accaduto, visto che lui è una lince - sotto la colonna a sbaciucchiarsi.

Seconda preda, ecco Hyoga. E il rettiloide si trasforma in Camus. Il caro biondone, che notoriamente è molto più intelligente dell'amico steso lì a terra, - ma andare là e chiedersi cosa diamine ci facesse in una pozza di sangue sarebbe stato antipoetico... - , prima non ci casca, poi, come al solito, piange, nonostante avesse promesso al vero Camus di diventare un UOMO CHE NON DEVE CHIEDERE MAI.

Niente, questo è di coccio: la mammina, il maestrino dei ghiaccini, camussino... Se glieli ricordi fa la fontanella. Finisce in breve che i due si abbracciano e la salamandra con la scorza d'oro piazza un' artigliata nelle vertebre cervicali di Hyoga.

Il terzo obiettivo? Quale più facile di Sua Maestà l'Imperatore delle Lacrime, alias Shun? Ed ecco che la salamandra diventa Ikki. Ma Shun l'assennato non ci casca. Poco prima una gnocca dai rosa capelli (PriScylla, appunto) s'era rivelata essere un omaccione con sei bestiacce al posto dell'inguine... Non si fida più, lui. Però, dato che è ipersensibile, non vuole colpirlo anche se sa perfettamente di avere davanti un nemico. I suoi dubbi amletici finiscono per fregarlo, dato che il salamandro non perde tempo e attacca anche lui, tramortendolo.

Poco dopo arriva Ikki.

Ormai, ogni volta che Shunnino piccino si fa la bua, aspettiamo l'arrivo di Zorro. Il divertente della faccenda sta nel fatto che sia Kurumada sia la Toei continuino a presentare il suo arrivo come un grandioso colpo di scena.

La salamandra prova a trasformarsi in Shun, ma Ikki è una delle poche dimostrazioni d'intelligenza semiumana tra i bronze e non ci casca.

E poi, anche lui, il rettilozzo, mica è tanto da Nobel: ma se Shun è steso a due passi da loro, e lui si trasforma, chi si aspetta sia così demente da credergli? Non contento, guarda nel cuoricione di Ikki e vi scova una leggiadra presenza bionda. Trattasi di Esmeralda, amata dall'inscalfibile Araba Fenice, morta da tempo. Il rettiloide tenta di trasformarsi in lei.

E qui tutti capiscono che è deficiente.

MA SE È MORTA da duemila anni, che ti trasformi a fare, grandissimo idiota? Ikki infatti non può fare altro che mandarlo nell'inferno delle salamandre con malcelata soddisfazione.

Ah, si chiamava Lemuri... Un nome stupido come lui.

5. KRAPFEN

 

Dopo aver contemplato il cadavere cianotico, Ikki certo non si degna di aiutare i tre amici svenuti (amicizia sviscerata, e in questo caso se ne frega con allegria pure del fratello!), e se ne va per i

cavoli suoi.

Il primo a risvegliarsi è Hyoga: come avrà fatto la sua vetrebra cervicale a guarire nel giro di qualche ora senza la minima conseguenza? Di solito in casi simili si rischierebbe la paralisi, ma Hyoga sarà il pronipote di Superman, così si rialza come se avesse rimediato un graffietto piccino picciò. Però, siccome LUI IMPARA DAGLI ERRORI, si rende conto di essere sulla buona strada per diventare come Mister lacrima Facile (Shunnino) e si ripromette il motto dello shampoo Baby Johnson: Non Più Lacrime.

Arriva quindi alla quinta colonna, e chi vi trova?

TATTARATTATTARATTA'!

Il suo compagno di addestramento Isaac, che una volta, per salvarlo, aveva perso l'occhio sinistro. Inutile dire che Hyoga chiede scusa e riscusa, è divorato dal rimorso, e poi, coerente con la

promessa fatta un minuto e quarantacinque secondi prima, scoppia in lacrime, chiedendo all'amichetto di restituirgli il favore accecandolo. E pensa: "Lo dico per fare figura, ma non lo farà mai: mi è così amico!". E invece Isaac è fetente e non amico, e lo acceca senza colpo ferire... Ma che caro!

Hyoga, ripresosi quasi subito dallo choc, è costretto ad ucciderlo. Ha una missione più alta da compiere, lui. Poi piange, di nuovo.

In conclusione: qualcuno di voi ha capito cosa cribbioletto sia un KRAKEN??

UN KRAPFEN?

UN CRACKER?

UN CROQUET?

6. TORNA O' SURRIENTO

 

Intanto, nel lazzaretto sotto la colonna della ex-salamandra, riprende conoscenza Shun che se ne va bel bello a cercarsi la colonna.

E la trova indovinate con chi?

Siren, quello gli occhi fuxia glam e il flauto, con cui abbiam fatto conoscenza ad Asgard, e di cui Capitan Siegfried conserva un delizioso ricordo.

Ma non era morto? Eh, avrebbe dovuto, ma mentre lui ed Siegfried stavano decollando verso il Valhalla con i propulsori di Iron Man sotto i piedi, Sorento aveva rincitrullito anche l'eppur sordo Siegfried con il suo flauto e se l'era cavata alla grande, tenendo conto che era caduto da un'altezza di circa diecimila Km senza farsi l'ombra di un lividino.

Adesso che è redivivo sotto la sua colonna pensa pertanto di fare il suo giochino musicale facilmente anche Shun, che effettivamente tutti considerano lo scemo del villaggio. Ma costui si fa venire una buona idea pensando di far roteare Alexa in modo da impedire alle onde sonore di incantarlo. Seppure con difficoltà, il suo piano RIESCE e Shun sconfigge così uno dei generali più forti - UDITE UDITE - SENZA Ikki!

Vi concedo qualche momento per riprendervi dallo stupore.

C'è un altro ghiotto pettegolezzo. Siren Sorento pare sia stato maestro di Mime, come ricorda Shun che l'ha saputo dai suoi evidenti agganci nei Servizi Segreti. Quando e come, dato che i due hanno vissuto in emisferi opposti e che il maestro d'armi di Mime è notoriamente stato Fölken, non è dato sapere.

OK. Vi concedo ancora un minuto, dato che lo stupore sarà stato doppio. Dai, rifiatiamo tutti insieme e ci vediamo al prossimo capitolo.

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Capitolo 4
*** Capitolo III bis - Poseidon (seconda parte) ***


- TUTTIALMARE! -
O "come approntare un saporitissimo arrosto di pesce fresco", parte 2

 

7. SAGA MADE IN TAIWAN

E Ikki?

Nel frattempo era andato all'ultima colonna per ritrovarvi il bieco Dragone del Mare, che davanti a lui si toglie la maschera: Ikki riconosce Saga e per poco non sviene per il terrore. Ma non si tratta di Saga ma della sua imitazione malriuscita Kanon, una sottospecie di Alberich all'ennesima potenza. Infatti aveva proposto lui al fratellino di far fuori sacerdote e Saori (l'avesse fatto! Almeno Saori, l'avesse fatto! Sai quanti problemi in meno, per i Nostri?), ma poi, visto che era stato mandato a farsi friggere, gli aveva lanciato una maledizione provocando:

1- Il cambiamento di Saga da angelo a diavolo;

2- L'omicidio di Sion, grande sacerdote;

3- Il tentato volpicidio di Athena;

4- La morte di Aiolos;

5- L' iniziale parentesi GANGSTA di Ikki;

6- La morte del Maestro dei Ghiacci;

7- La lotta al Grande Tempio con la morte di Saga, DM, Aphro, Camus e Shura...

Non solo.

Aveva risvegliato lo spirito di Poseidone, liberando per caso (?!) il suo tridente e il suo spirito dal sigillo di Athena... Ma dico io, UNA FORCHETTATA DI CAVOLI PROPRI NO?!

Pertanto:

8- La possessione del corpo di Julian da parte del dio;

9- L'anello del Nibelungo di Hilda;

10- La battaglia ad Asgard con la morte dei sette cavalieri + Bud

...sono altri suoi graditi omaggi alla serenità collettiva.

E la cosa bellissima è che il Dio dei Pesci e a Quanto Sembra delle Strategie aveva messo questa calamità cosmica dai capelli blu a capo dei generali, quasi ci fosse il bisogno di ringraziarlo! In realtà KANON è il motore di Saint Seiya: non c'è cosa storta nella serie non provocata da lui. Noi naturalmente lo ringraziamo per aver messo in moto la nostra Grandiosa ed Epica Serie. Gli altri personaggi (soprattutto quelli morti), un po' meno. Athena infatti era rinata allo scopo di affrontare Hades... Ma non aveva fatto i conti con l'Impiccione numero 1, il quale, pur di dimostrare di valere qualcosa rispetto all'irraggiungibile fratello, aveva sfogato i propri complessi di inferiorità combinando Apocalissi a destra e manca...


Cambiamo il nome della serie in “KANON, NO” ?

Ovviamente Ikki, nel sapere di aver davanti la fonte principale dei suoi guai e di quelli di tutti i suoi conoscenti (non dimentichiamo che, manipolando la mente del maestro di Ikki, Saga/Arles aveva indirettamente provocato la morte di Esmeralda; e Saga aveva commesso questo per causa della maledizione di Kanon) viene preso da istinti omicidi e trucidatori e riesce quasi nel suo intento di crepare Kanon, finchè non viene interrotto.

Siren, ancora lui (MA NON MUORE MAI QUESTO?), il suo amichettino, ha sentito tutto e ora, incavolatissimo, decide di farlo fuori con una delle sue flautate micidiali.
 

MOJITO PARTY @ POSEIDON BEACH

 

Nel frattempo da Nettuno giunge Shaina, aggiungendo al tutto il tocco femminile che non fa mai male figuriamoci al dongiovanni Julian, che quando vede apparire all'orizzonte una leggiadra pulzella in body sgambatissimo anziché una masnada di guerrieri inferociti ringrazia la sua buona stella.

Le sue fantasie erotiche sono interrotte dall'arrivo del malconcio Ornitorinko, che ha sentito l'ultimo canto della bietolona e ha affrettato i passi.

Arrivano anche: Shiryu, che ha recuperato la vista x la 33° volta dopo averla altrettante volte persa; Hyoga, con l'occhio cecato, le vertebre cervicali spampanate e la tutina sbrindellata perché ne ha ricavato bende per tapparsi tutti i buchi;

Shun, fresco fresco di battaglia col coso col flauto che ha inspiegabilmente lasciato andare: “Scusa, eh, Shun: ci rimarrei volentieri, davvero, a farmi uccidere da te, ma mi è presa una indicibile voglia di scazzottarmi col mio caporione. Ciao, eh, a ben rivederci e tante belle cose.”

La meravigliosa strategia dei Bronze contro il Dio Poseidone dall'avvenente confezione di Julian consiste nello scagliarvisi uno a uno contro. Ovviamente hanno la peggio, ma loro NO, NON RINUNCIANO, e continuano a ripetere la solfa finché sopraggiunge l'armatura del Sagittario e Frega ne prende regolare possesso. Costui quindi impugna la freccia e l'arco che gli sono comparsi magicamente in mano e decide di esercitarsi per il campionato mondiale di tiro al bersaglio: la freccia, dato che Julian è un dio, gli ritorna indietro, gli frattura un paio di costole, ma lui né urla, né sviene, e l'emorragia si ferma ad indecenti goccine di sangue. Come se nulla fosse Frega si strappa la freccina e gliela rilancia. Allora è qui che arriva la conferma che Frega è cretino in modo quasi scandaloso: MA SE VEDI CHE LA FRECCIA TORNA, CHE LA RILANCI A FARE? Aspetti di trasformarti in un colapasta?

Mi son sempre chiesta perché Kurumada sia così crudele con il suo protagonista, non perdendo occasione per garantirgli figure barbine. Al secondo tentativo Shaina pensa di fare da puntaspilli e si para davanti all’innamorato (questa ragazza, bah: in Saint Seiya c’è il figaio e lei si va sacrificare per il fanalino di coda). La freccia ritorna regolarmente indietro. Poi, però, Fregasus si rende conto che in 114 puntate ha fatto fin troppe volte la figura del coniglio; per cui, decide che, per una volta, può pure essere coraggioso: detto fatto, fa un rapito changez la dame e si para lui davanti a Shaina.

Voi sperate forse che sia giunta la sua ora, peraltro in modo eroicamente e tragicamente romantico?

No, ragazzi. Non è Twilight – parlando di romanticismo finto e becero per bimbeminkia - . È Saint Seiya. C'è Pegasus, non Edduccio il Glitteroso. Occorrono le dovute, deferenti, differenze.

E a questo punto non sarebbe stato male se Il Pose, anziché rimandare indietro la freccia, avesse ributtato contro i Gonzi Bronzi un bel giavellottone, in modo da togliersi di mezzo tutti gli scocciatori in una volta trasformandoli in uno spiedino di bronzo. Ma abbiamo appurato dopo la porpora del capitanato a Kalamity Kanon che Poseidone sta alla strategia militare più o meno come Saori sta alla vera natura – quella cazzuta e guerriera - della dea Atena.

Frattanto Ikki se ne sta tranquillo a conversare davanti ad una tazza di the con Kanon e il flautista fallito, al quale sono passati i cinque minuti di skleeeeeero ed è tornato l'angioletto di prima. La nostra Fenice viene così a sapere che l'anfora per liberare il povero Julian dallo scomodo affittuario del suo corpo si trova proprio nella Colonna Portante: distruggendola, quindi, si prenderebbero due piccioni con una fava, ovvero l'anfora e la bietola, che ormai è sott'acqua da ore e probabilmente ha battuto tutti i record di apnea del Guinness dei Primati.

Tutto questo sarà possibile a meno che Pose non si risvegli completamente.

Tenendo presente che già mezzo addormentato sta provocando la fine del mondo, Ikki rabbrividisce al pensiero di cosa costui farebbe se fosse del tutto arzillo. Nel frattempo, in onore alla veridicità delle leggi di Murphy, i quattro beoti di bronzo ce la mettono proprio tutta a farlo incavolare. Della serie: se lo spirito di Poseidone aveva intenzione di NON risvegliarsi per il momento, la bella e buona idea gliela fanno venire loro.

Così mentre i quattro, convinti di avergli fatto la bua almeno una volta corrono alla Colonna Portante, Poseidone decide di destarsi del tutto, buttandoli all'aria tutti con un colpo solo prima che raggiungano la bietola a bagnomaria.

Il colpo di scena meno colpo di scena del mondo scassa i progettini di dominio di Kanon, che sperava di non provocare il risveglio del dio per controllarlo e poi detronizzarlo una volta che la Terra fosse stata sommersa; e ci si chiede, secondo una domanda sensata che pone il flautomane: una volta che la Terra sarà diventata un'enorme piscina e tutte le forme di vita saranno perite, su chi avrà intenzione di regnare, Kanon? Dovrà sedersi pazientemente ad aspettare un nuovo ciclo di evoluzione (in bocca al lupo, darling) o accontentarsi di far prostrare le amebe e i protozoi? Ma il gemellino di serie B pare non considerarlo (era troppo sperare che l'intelligenza fosse stata divisa equamente tra lui e Saga), e, appena avverte che Pose si è risvegliato sfoga la sua ira su Ikki.

E stavolta il coso col flauto guarda come un idiota e non muove un dito.

Però a quanto pare il destino di Kanon prevede che nessuno se lo fili, sicché Ikki, dopo aver controbattuto stancamente i suoi colpi, decide che non ne vale la pena e se ne va.

Il gemelloide, che tutto farebbe, anche l'orso che balla, piuttosto che essere allegramente ignorato, tenta di seguirlo ma viene fermato da Siren, che dal canto suo tutto farebbe, anche l'orso che balla, piuttosto che farsi i fatti suoi.

I due restano quindi ad urlarsene di cotte e di crude mentre Poseidone si sta divertendo come un matto ad ammazzare i cavalieri di bronzo a tridentate; ma i suoi trastulli vengono interrotti da Ikki che lo blocca urlando a Seiya di procurarsi l'anfora che è nella colonna.

Domanda: e Fregasus COME FA a capire che diavolo sia quest'anfora e a che diavolo serva, se non sa una cippa lippa della vicenda Saga/Kanon?!

Forse Ikki gli attribuisce una sveltezza di mente che non ha: sappiamo bene che sta all'intuito come il giorno alla notte, così che siamo davanti all'ennesimo mistero della serie... Ma Fregasus si dirige alla Colonna, tanto ha trovato anche stavolta il tacchino di turno che le prende al suo posto, visto che Pose ha iniziato a prendere a tridentate Ikki. Dopo Ikki se la spassa tridentando Shun, e vorrebbe fare lo stesso con Hyoga, ma... POFF! Voila! Arriva l'armatura dell'Acquario, dopo essere decollata dall'undicesima casa tipo Shuttle e aver fatto prendere un infarto multiplo ai Gold Saints rimasti, accompagnata da quella della Bilancia per Shiryu. ATTENZIONE!! Pensate forse che, per una volta, qualcuno diverso da Seiya possa avere il proprio momento di gloria?

No.

Le armature d'oro sopraggiunte serviranno solo a proteggere meglio il sederino dell'Ornitus.

Notare inoltre che l'unica persona là in mezzo che d'armature d'oro non ne meritava una ma dieci, cioè Ikki, rimane totalmente sguarnito. Così come Shun, cosa inspiegabile poiché di armature d'oro vacanti ce n'erano ancora a iosa.

Comunque sia i tre tomi dorati riescono non si sa come a mandare nuovamente a gambe all'aria Julian e poi si volgono alla colonna, finché Fregasus ha una delle sue poche buone idee in 114 puntate: decide di farsi lanciare contro la colonna dai colpi dei suoi amici, che non si lasciano sfuggire l'occasione di toglierselo dai maroni e accettano in men che non si dica; lo scagliano quindi a spalmarsi contro la colonna come il burro sulle fette biscottate (ma il burro di latte fa meno schifo di un ipotetico burro di Seiya) mentre lui urla “NON DIRLO ALL'ELFO!”.

Nel contempo i Goldies ad Atene si stanno scornando l'un l'altro sotto la pioggia per decidere se e chi dovrà andare a farsi un bagno nell'Oceano per aiutare i bronzini.

Tutti belli bagnaticci... Perché, del resto, ripararsi all'interno delle Case?
Una manna per il fandom! E non è fanservice, questo?

Aioria: - Beh, ciao guys. Vado ad aiutarli ché mi debbo sgranchire le leonine zampine.

Mu: - Rimani qui, pezzo di cretino!

Aioria: - Altrimenti che mi fai? Ricorda che inizierai a darle solo agli Specters. C'è tempo...

Mu: - Devi obbedire agli ordini di Yoda!

Aioria: - È alto quaranta centrimetri... Capirai la paura, se si incazza!

Milo: - E piantatela, beoti al cubo! Fatemi fare la doccia in pace! (altrimenti perché se ne starebbe a prendere l'acqua?!)

Il sugo di tutta la storia qual è?

HANNO INVENTATO GLI OMBRELLI, Gold Idiots!

Ovviamente nessuno va ad aiutare nessuno.

È anche probabile che gli sconfinati poteri ESP del Goldies abbian fatto sì che la vicenda “Seiya – proiettile – umano – che – sta – per – atomizzarsi – contro – la – Colonna” sia stata da loro intuita e vista come una ghiotta occasione per liberarsi dello Zavorrone Sopracciglione.
Ancora una volta speranza frustrata.

Però essi ancora non sanno, poveri ignari, che le Sopracciglia davvero da temere sono ben altre...

Seiya deflora la colonna.
E poi no, non deflora Athena.
Ma sopravvive, ahituttinoi.

Porta la Volpe fuori semiaffogata davanti ad un attonito Poseidone, altro dio che davanti alla distruzione del pilastro che regge il proprio impero non muove un Tridente limitandosi a stupirsi: “Voi, miseri umani... Come avete fatto, perdindirindina?”

La successiva, comprensibile ed auspicata decisione di Julian di ammazzare Seiya nel modo più cruento possibile (non solo, il bastardo, gli ha disintegrato la Colonna, ma è pure lì, il Gran Bastardo, che guarda la bella e prosperosa Athena con l'occhio da pesce lesso) viene interrotta da Athena stessa, risvegliatasi con anfora d'oro in mano.

...E lo spirito indomito del potente Dio dei Sette Mari che sembrava invincibilissimo abbandona Julian e viene rinchiuso in men che non si dica in un minuscolo spazio vitale (cit.), nell'unico momento di azione di Lady Volpe. Se qualcuno strofinerà mai la lamp... ehm, l'anfora, che succederà?

Ecco cosa accade a rompere i sigilli dalle anfore degli sconosciuti.

Anche se ci abbiamo ricavato un buon barbecue, bisogna dirlo.
 

Imparerete dai vostri errori, adesso, Cavalieri?

 


Spoiler 1: manco per il ca**o.

 

 

Spoiler 2: - HADES -
Sottotitolo: Come Volevasi Dimostrare

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