Il Passato A Volte Ritorna...

di Lamuchina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Los Angeles, arrivo! ***
Capitolo 3: *** Ti odio Faccia da Schiaffi, anche a distanza! ***
Capitolo 4: *** Parola d'ordine? SEXY! ***
Capitolo 5: *** Faccia da Schiaffi nuoce gravemente alla salute... ***
Capitolo 6: *** E' ufficiale: Michael Sullivan sei entrato di diritto sulla mia lista nera! ***
Capitolo 7: *** Ritirata in vista? ***
Capitolo 8: *** Debito pagato, e pure con gli interessi... ***
Capitolo 9: *** Facciamoci sempre riconoscere, mi raccomando! ***
Capitolo 10: *** Innamorata del mio peggior nemico! ***
Capitolo 11: *** Come capitolare nel giro di due secondi? Chiedetelo a Cris Thompson! ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Salve a tutti!!! Mi chiamo Ilaria e finalmente ho deciso di pubblicare questa mia storia che è in cantiere da un bel paio di mesi...Ci tengo molto, è una storia che ho scritto divertendomi ed immedesimandomi dalla prima all'ultima parola fino ad adesso scritta...Spero possa riscuotere qualche recensione, positiva o negativa che sia...Quindi non abbiate paura, tartassatemi d'insulti, che tanto la sottoscritta immagazina tutto e mette sul groppone!! Vaaaaaaaa bene, bando alle ciance, pubblichiamo l'introduzione ed il primo capitolo, così entrate un poco nella storia e nella pazzia della nostra protagonista! Buona lettura, un bacio la vostra Lamuchina.

 

 

 

Introduzione

 

È difficile individuare con esatta precisione temporale il momento  in cui ogni cosa è cambiata.

D’altro canto, sarebbe alquanto sbagliato sminuire e ridurre il tutto ad una semplice individuazione dei minuti o delle ore fatidiche ed etichettare la questione in analisi con l’ironica frase: JULES è UMANA, NON è UN’ AUTOMA:  RINGRAZIAMO IL CIELO! Il tutto ovviamente accompagnato da una serie di simpatici, sonori ed intonati cori inneggianti all’avvenuto miracolo.

Posso solo dire, con la certezza matematica tipica di un Albert Einstein a caso, che fino a quei giorni, a quelle settimane, a quei primi quattro mesi di “ convivenza necessaria “, pensavo che la mia vita, fosse, nei limiti del possibile, perfetta nel suo insieme.

Una vita, la mia, programmata per bene in ogni istante, lineare come può esserla un’autostrada senza incroci, curve e deviazioni “ per lavori in corso “, “ studiata e calcolata meglio di un orologio svizzero “, come spesso accadeva di ripetere a me stessa praticando una sorta di mantra buddista, con una qualche funzione di auto-convincimento femminile : insomma una vita priva di grandi, devastanti ed estremi sconvolgimenti emotivi.

Proprio la personale consapevolezza di vivere in maniera giusta le giornate che mi si prospettavano davanti dal mattino alla sera, o meglio la consapevolezza di percorrere una quotidianità esemplare e perfettamente calzante, entro i miei di schemi ed entro le mie di esigenze, hanno spinto la sottoscritta a diventare una persona quadrata e talvolta rigida, ma allo stesso tempo pacata e disponibile: il tutto, ovviamente se le condizioni e le situazioni permettevano un siffatto comportamento della qui presente, piuttosto restia a cambiare opinione e prestarsi a risolvere delle cause perse in partenza.

L’opinione generale prospettava comunque una certa stima nei miei confronti.

Il mio migliore amico, Brian, era solito definirmi così: “ Com’è Jules? Una domanda di riserva? Mi assicurate che lei non è in ascolto? Mi assicura che lei stessa non sia Jules? Lo giurate su ciò a voi più caro? Scherzando, Jules è così come appare, senza fronzoli ed artifizi di alcun genere: avvolte troppo diretta e troppo sincera, in grado di smontare ogni tua idea o convinzione solo con una frase, od addirittura con solo uno sguardo raggelante e terrificante! Ma dentro nasconde un gran cuore, una generosità innata! È perfetta così com’è! Certo, non le farebbe male smussare un po’ del suo carattere: esageratamente pignola, precisa, spigolosa, petulante, saccente, sagace, noiosa in certe occasioni! Le si può perdonare quel suo caratteraccio solo perché quest’ultimo è racchiuso in un corpo favoloso, un volto strabiliante, interessante e pulito, con quegli occhi nocciola-verde espressivi ed intelligenti, quei capelli naturalmente e perfettamente mossi, quella bocca piccola come un bocciolo di rosa, che solo a guardarla ti verrebbe voglia di baciarla per ore ed ore, quel naso fine e deciso, quel corpo di un metro e settantasei snello, longilineo, tonico avvolto da una pelle morbida, pallida e liscia come la migliore delle qualità di porcellana, quelle gambe chilometriche, affusolate, infinite e quel fondoschiena?  Mhhhhh, tronchiamo sul nascere questa fantasia prima che sia troppo tardi! Elucubrazioni personali ed ormonali a parte, Jules, oltre ad essere bella all’inverosimile, è intelligente ed acuta: impossibile non amarla ed allo stesso tempo odiarla! Bisogna conoscerla e saperla prendere, tutto qui ! E questione non meno importante: averne il tempo, la voglia e la pazienza perché se Jules concede una seconda chance, e questa raramente viene concessa, beh, è necessario utilizzarla al meglio! A voi la scelta!

Proprio con queste convinzioni ho vissuto i primi 23 anni della mia esistenza.

Ma, come sempre accade nei migliori film, il colpo di scena volto a sconvolgere l’intera trama della pellicola, si nasconde abilmente dietro l’angolo più nascosto sotto mentite spoglie, anche se nel caso in esame le “ mentite spoglie “ risultavano, da un’analisi ottica, tattile, uditiva, olfattiva, e papillar gustativa particolarmente attenta, piacevolmente godibile.

Fidatevi.

Quel qualcosa, o meglio, quel “ qualcuno “, inutile girarci intorno, ha stravolto completamente ogni mia convinzione, con una forza ed una potenza sismografica pari soltanto ad un terremoto del decimo grado della scala Richter.

Un terremoto, riflettendoci su un secondo, non di più, alquanto “ stuzzicante “.

Disquisizioni a parte, il “ qualcuno “ in questione, ritornato dal passato, dopo sporadiche ed antecedenti apparizioni, era riuscito ad insinuarsi a piccoli, ma decisivi passi, nel mio mondo apparentemente perfetto, costruito ad hoc con anni ed anni di fatica e sudore della fronte.

Con coscienza oppure no, e non spetta a me stabilirlo data la mia scarsa obiettività, il soggetto maschile di cui si discute lo considero, ancor oggi, totalmente inconsapevole della portata devastante di sentimenti e sensazioni che la sola presenza era in grado di scatenare con una misera comparsata passeggera: rabbia, felicità, dolcezza infinita, voglia di appartenersi totalmente l’un l’altro mascherata da “ odio reciproco “, furia, gelosia, testardaggine, sesso, sano, sensuale, passionale ed appagante.

Quest’ultimo aspetto per nulla trascurabile, oserei dire.

Nel suo semplice esistere, nel suo semplice alzarsi la mattina dal letto,  rappresentava un concentrato assurdo di sensualità e malizia a cui era difficile resistere: anche nelle piccole cose, dall’avvitare la caffettiera  dove aggrottava la fronte come a concentrarsi, al modo in cui insinuava una mano tra i capelli mediamente lunghi, di un color biondo scuro perennemente scombinati quando s’inalberava per qualcosa ( solitamente la causa era io  ) come per calmarsi, suscitavano un unico desiderio: sorvolare sul motivo occultato da quei suoi gesti, e dedicare la propria attenzione verso passatempi assolutamente più piacevoli.

Era inevitabile non guardarlo e pensare a qualcosa che non fosse: STUPIDO ARROGANTE IDIOTA: TI VOGLIO E TI DESIDERO FINO A STARNE MALE.

Sicuramente non aiutava a mantenere un qualche barlume di lucidità osservarlo nel suo tutto: un viso dolce ma allo stesso tempo dai lineamenti decisi, dal profilo forte e squadrato, talvolta incorniciato da una leggera e sottile barba incolta che gli donava un aspetto assurdamente provocante ed assurdamente desiderabile; una bocca rossa, carnosa soprattutto nel labbro inferiore; occhi scintillanti, vispi, acuti di un magnetico ed ipnotico verde scuro; un sorriso talvolta sincero e vero, talvolta duro, sarcastico, freddo; quelle due adorabili fossette agli angoli della bocca, che ispiravano solo ed unicamente la voglia di toccarle con un dito; una pelle bianca, quasi cadaverica, con un profumo, il suo profumo: indescrivibile, inclassificabile, un misto di menta, cioccolato fondente, muschio bianco e fumo di sigaretta: l’aroma della sua pelle era qualcosa di veramente irrinunciabile per un qualsiasi olfatto, una volta solo dopo averne sentito la fragranza; a coronare il tutto un corpo disegnato a regola d’arte: alto, muscoloso nella maniera giusta, slanciato e perfetto nella sua imperfezione!

Prima di rincontrarlo, mai avrei immaginato, neppure nelle più rosee aspettative, che sarebbe stato proprio Lui in grado di apporre quel piccolo seme che germogliando, col tempo, sarebbe sbocciato ed avrebbe portato alla luce quello strano ed allora sconosciuto sentimento chiamato Amore, riassumibile in poche parole: passione, attrazione fisica elevata all’ennesima potenza, attrazione talmente forte da spaventare ed eccitare nella stessa maniera, da farti sentire il desiderio per l’altro anche solo con un’occhiata furtiva, uno sfiorarsi di mani, un contatto casuale, e per concludere, ma non meno importante,  un’affinità intellettuale e mentale.

Tutte queste parole, alla fin fine, per riassumere quella parte della mia vita, caratterizzata dall’allora assurda decisione di seguire il sogno di essere una cantante, con conseguente trasferimento dalla tranquilla e pacifica Providence alla soleggiata ed afosa Los Angeles, il tutto accompagnato da una convivenza come dire,“ forzata “ nell’appartamento di mio fratello Michael, trasferitosi anni addietro per motivi lavorativi, ed il suo inseparabile compagno di avventure e di lavoro nonchè  migliore amico, la fonte di tutti i miei apparenti guai: Cristopher, “ Cris “ per gli amici detto anche “ Cris faccia da schiaffi Thompson “ dalla sottoscritta Jules Sullivan!

Da qui ha inizio la mia contorta e travagliata storia.

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Capitolo 2
*** Los Angeles, arrivo! ***


Capitolo Uno

Los Angeles, arrivo!

 

Come diceva la mia adorata ed ultraottantenne nonna? Ah, si, ora ricordo: ” Piccola mia, non dare mai niente per scontato perché la vita talvolta è davvero strana ed imprevedibile! “. Accidenti se aveva ragione da vendere: un momento prima mi trovavo al bar sotto casa a mangiare un cornetto alla crema avvolto da una quantità industriale di zucchero a velo, sorseggiando un cappuccino bollente con una spruzzata di cioccolato fondente sopra insieme al mio migliore amico, e l’attimo dopo, come per magia, mi sono ritrovata all’aeroporto, trascinando due ingombranti trolley blu scuro ed un beauty case abbinato stracolmi di roba “ necessaria ma allo stesso tempo inutile “ e tra i denti il biglietto d’aereo di sola andata per Los Angeles, destinazione: realizzazione di un sogno, anzi DEL sogno per eccellenza: il mio!

Almeno posso dire di non avere nulla da rimproverarmi. La lezione l’ho imparata ed anche piuttosto bene: mai dubitare della saggezza degli anziani!

Ora sono seduta, sola, su una sedia giallo shock scomodissima della sala d’attesa dell’aeroporto ed attendo con impazienza la chiamata del mio volo: l’AZ23456F che mi condurrà verso non so bene cosa, ma sicuramente qualcosa di altamente voluto e desiderato.

Vi starete ponendo tutti la stessa identica domanda e come darvi torto: come diavolo ci è finita lì? Beh, a domanda semplice corrisponde una domanda altrettanto semplice. Tutto ha avuto inizio due giorni prima.

 

Casa Sullivan, ora di cena. Solito tram tram.

Mamma Beth Sullivan ai fornelli intenta a sfornare qualche assurdo e complicato manicaretto goffamente copiato da una qualche rivista di cucina comprata dal giornalaio del quartiere, manicaretto inguardabile a prima vista ed immangiabile dopo averne ingurgitato un solo boccone. L’odore dei preparati non prometteva mai nulla di buono e l’avvelenamento alimentare, in quella casa bifamiliare in cui abitavo, era in sempre in agguato.

Vabbè, era impossibile darsi per assente o per momentaneamente indisponibile ogni volta che la mamma decideva di cucinare i pasti giornalieri, ma era altrettanto impossibile non sorridere ascoltando le scuse più divertenti e fantasiose del mondo che riuscivo ad accampare, del tipo : “ Mamma, devo andare dal parrucchiere, ho preso l’appuntamento e non posso assolutamente mancare! Mi dispiace, ma a cena non ci sono! “ con conseguente risposta “ Figlia mia, alle 8 di sera hai appuntamento dal parrucchiere? Guarda che la mamma non è nata ieri! E poi stranamente sempre a pranzo e cena, ovvero quando cucino io hai degli impegni, eh? Il fatto che preferisci andare da Mcdonalds, strafogarti di schifezze, grassi e conservanti di qualsiasi tipo piuttosto che mangiare ciò che ti cucino io, di certo non mi fa piacere! Dimmelo una volta per tutte Jules: smetto di cucinare? “ e successiva mia risposta: “ Mamma, ma che dici! Ma che vai a pensare! Quello che ti posso dire è che non devi smettere di cucinare, ma semplicemente devi smettere di avvelenare la gente! Magari parti dalle basi, tipo la differenza tra zucchero e sale, tra cioccolato in polvere e caffè, tra olio ed aceto e poi le cose andranno meglio, fidati! “ e borbottio materno finale: “ Figlia ingrata! Pensavo di averti cresciuta con certi valori come il rispetto e la generosità, ed invece che delusione! “

Dall’altra parte della barricata papà Charlie Sullivan, perennemente impegnato nel sociale, perennemente distratto, perennemente Charlie Sullivan, nulla da aggiungere.

Osservavo quell’ennesima scena quotidiana appoggiata allo stipite della porta di legno massiccio della cucina e le mie intenzioni erano chiare: la faccia parlava già da sola ed il fatto che avessi deciso di rimanere a cena, nonostante il rischio di un ricovero in ospedale con conseguente lavanda gastrica fosse molto alto, fece insospettire, e non poco, i miei genitori.

La tavola, apparecchiata con precisione e cura quasi maniacale da mamma Beth, rendeva ancora più difficoltosa il mio imminente annuncio.

A metà dessert, un budino alla vaniglia fortunatamente comprato nella pasticceria vicina e quindi preventivamente ” fatto “, papà Charlie mise fine a quello strano, ingombrante ed inquietante silenzio.

“ Jules, hai qualcosa da dirci? È strano vederti qui di tua spontanea volontà. O hai nascosto piuttosto bene in tutti questi anni uno spirito masochistico piuttosto acceso, oppure devi dire qualcosa! Altrimenti non si spiegherebbe la tua presenza in questa cucina, con in mano una forchetta e del cibo cucinato da tua madre! Quindi avanti, non avere paura, siamo qui per ascoltarti! “

Dopo che papà ebbe ricevuto un’occhiata gelida dalla mamma, decisi che era il momento di buttare fuori tutto perché come diceva quel detto: VIA IL DENTE VIA IL DOLORE! Ecco, il mio sarebbe stato un dente ed un dolore piuttosto definito, anzi con un nome ed un cognome ed una scarsa propensione ai fornelli.

“ Si papà, ho qualcosa da dirvi. Nulla di grave, premetto! ”

“ Sei incinta? “ la mamma. Non s’incominciava bene per nulla.

“ Ma quando mai incinta! E poi dello Spirito Santo mamma? Lo sai che non ho più rapporti da, vabbè, hai capito!”

“ Ok ok, non scendiamo nei dettagli Jules che tuo padre non ama conoscere l’attività sessuale della propria adorata figlioletta! “

“ Hai bisogno di soldi? “ ancora Beth Sullivan, ed era solo l’inizio, lo sapevo.

“ No! “

“ Sei entrata in qualche brutto giro?“

“ No! ”

“ Sei entrata in una banda di motocicliste tatuate? “

“ Ne hai ancora per molto mamma? Hai delle idee bislacche, te lo concedo! Ma quello che voglio dirvi è che ”

“ Oh no oh no oh no! Non puoi  farmi questo tesoro! ” faccia terrorizzata, distorta da una smorfia di disapprovazione e preoccupazione.

“ Farmi questo cosa mamma? Oddio, cosa stai pensando? “

“ Hai deciso di andare via di casa, vero? “

Porca miseria.

“ E come hai fatto ad indovinare? Ok, escludiamo i poteri soprannaturali tipo lettura del pensiero e simili. Riflettiamoci bene su , come ci sei arrivata? ”

Un minuto, due minuti , tre minuti, quattro minuti.

Resa definitiva.

“ Mamma, mi spieghi come cavolo l’hai capito? Sei una sensitiva e non lo sapevo? “

Dopo aver preso un bel respiro profondo, eccola che parlò.

“ Prima di tutto, quando parli con tua madre evita di usare in una frase la parola cavolo, sia perché non è educato ed io e tuo padre non ti abbiamo cresciuto così, e poi perché il cavolo non sono mai riuscita a cucinarlo: è un cruccio che mi porto dietro da sempre, lo sai! ”

“ Scusami, non lo faccio più! “ seguito da un “ magari  fosse solo il cavolo a non esser riuscita a cucinare! “ appena borbottato.

“ Hai detto qualcosa Ju? Non ti ho sentito, puoi ripetere?“

Evitando di guardare mio padre che cercava di trattenersi dal ridere sguaiatamente in faccia a mia madre, negai categoricamente.

“ Ah, mi sembrava di averti sentito parlare, ma avrò capito male! Comunque, proseguendo figlia mia, ti conosco meglio delle mie tasche e dei miei libri di ricette, e sapevo per certo che questo giorno sarebbe prima o poi arrivato!”.

Attimi di silenzio in cui la mia espressione divenne piuttosto scettica ed interdetta, il tutto accompagnato da un’alzata di sopraciglio teso a sottolineare, ancor più, il mio essere sospetta nei suoi confronti e nella sua incredibile capacità di aver colto, quasi al volo, il nocciolo della questione .

Beth Sullivan aveva capito di non avere vie di scampo, anche di fronte alla buffa risata di Charlie Sullivan e decise, finalmente, di sputare fuori tutta la verità.

“ E va bene e va bene! Non l’ho capito da sola, contenti? Ora toglietevi dal viso quelle espressioni che non vi sopporto! Confesso tutto, prometto! “

Gesticolava troppo animatamente e non guardava dritta negli occhi. Trovava più interessante la tendina color pesca della piccola finestra della cucina, appena sopra il lavello.

Se a casa mia 2+2 fa sempre 4, allora la bomba era in procinto di essere sganciata.

Ed impazienti e curiosi, attendevamo di udire le parole fatidiche.

“ Ok. Sono entrata in camera tua Jules perché dovevo portare la biancheria pulita e per sbaglio, e sottolineo PER SBAGLIO, ho visto il biglietto dell’aereo! ”

“ Tutto qui mamma? C’è dell’altro? “ la guardai con fare sospetto.

“ Accidenti, sei peggio di un cane da tartufo! Si si, c’è dell’altro, tipo la chiamata di un’entusiasta fratello che annunciava il lieto evento, ossia l’arrivo a Los Angeles della sua adorata sorellina! ”

Già.  Mamma aveva capito, o meglio, scoperto tutto quanto.

Mi venne comunque naturale chiederle una cosa.

“ Scusa se te lo chiedo ma dato che sapevi tutto quanto, che scopo avevano quelle assurde domande di prima? Per esempio,  l’essere incinta, sai bene che dopo la storia di solo sesso selvaggio con Marc non ho più avuto nessuno! “

“ Ma la miseria ladra Jules! “ mio padre “ Puoi tenere per te queste cose? Cavolo! Scusa Beth per la parola “ cavolo “, mi è uscita spontanea. Tesoro, te ne prego in ginocchio, lascia un alone di mistero nella mia vita, lasciami crogiolare nell’assurda convinzione che la mia bambina non sia cresciuta, che non abbia rapporti sessuali con ragazzi che non la meritano , che nessun uomo la tocchi o la sfiori ma soprattutto lasciami assimilare l’idea che la mia Jules andrà via per seguire la sua strada, e niente e nessuno potrà impedirglielo! “

Papà. Quanto mi sarebbe mancato.

“ Ha ragione  stranamente tuo padre questa volta tesoro! È bello che parli con noi di tutto, certo, ma con lui alcuni argomenti li eviterei accuratamente altrimenti non è da escludere un prematuro addio ad una delle sue coronarie! “

“ Beth, moglie mia adorata! È fantastico sapere l’alta opinione che hai di tuo marito. Entusiasmante guarda!”

Povero papà Charlie. Senza la sua piccola Jules e da solo contro l’uragano Beth: nulla da invidiargli.

“ Ho capito! La prossima volta cercherò di tenere per me alcuni “ scabrosi “ argomenti! Ma torniamo al punto fondamentale: mi lasciate andare si o no? “

Un loro sguardo d’intesa era stato più che sufficiente.

Prese parola la mamma: “ Saremmo in grado di impedirtelo figliola? Anche se vorremmo averti sempre con noi, per proteggerti da tutto, è arrivato il momento di lasciati libera, ma soprattutto è arrivato il momento che realizzi tutto quello che vuoi! E se quello che vuoi è diventare una cantante, beh, non saremmo noi a dirti di no, anche perché siamo i tuoi primi sostenitori e crediamo in te e nel tuo enorme talento! Spicca il volo Jules, perché te lo meriti! ”

Con le lacrime agl’occhi li abbracciai in una morsa assassina e li ringraziai.

Anche se loro avessero dato parere negativo, la mia testa dura mi avrebbe comunque fatto andare all’aeroporto, a prendere quel benedetto aereo.

Ma è sempre meglio avere il sostegno dei genitori, no? È un’arma in più per la propria autostima ed un’arma a doppio taglio.

“ Lasciati dire una cosa Jules: da una parte sono contento che a starti dietro e starti vicino ci sia Michael , così stiamo più tranquilli! Ma c’è una cosa che mi fa riflettere e mi fa stare anche in ansia! ”

“ Cosa papà? Dimmi tutto! “

“ Sei in grado di convivere con quella catastrofe umana del migliore amico di tuo fratello, Cris? Ogni volta che vi siete visti, sei anni fa, sono scattate scintille e fuochi d’artificio. Non vi sopportate neppure se state a chilometri di distanza, non oso immaginare nella stessa casa! Che Dio ci assista! “

Argh. Non avevo minimamente messo in conto la possibilità, anzi, la necessità di condividere lo stesso tetto con quel beota di Cris Faccia da schiaffi. Punto a mio sfavore.

“ Papà, tranquillo! Sono anni che non ci vediamo e siamo cresciuti entrambi, spero. Da parte mia non ci saranno problemi di nessun genere, da parte sua non saprei e nemmeno m’interessa saperlo. Se sarà indispensabile eviteremo qualsiasi tipo di contatto, verbale e fisico. Per la mia salute sarei disposta a fare tutto. E Cris non la spunterà mai con me papà, contaci! “

“ Il guaio è proprio questo: Jules riusciresti a spuntarla anche se Cris decidesse di assoldare un killer professionista per farti fuori. Ne uscirebbe sempre e comunque sconfitto! “

“ Caro, dai, non dire così! Vedrai che andranno d’accordo, me lo sento! “

L’espressione che assunse subito dopo non preannunciava nulla di buono. Conoscevo troppo bene mia madre da sapere che quel sorrisetto malizioso e quello sguardo improvvisamente acceso nascondessero una qualche verità rivelata ed assurdamente reale.

Poi quella frase appena sussurrata che accompagnò la visuale sarcastica del suo viso confermò tutti i miei più grigi sospetti.

“  Il problema non sarà quello di farli andare d’accordo, ma quello di tenerli separati e ne prevedo delle belle! “

“  Mamma, cosa intendi dire scusa? “

Ingenua. Fino al midollo.

“ Niente niente, cara! Finisci di mangiare il tuo budino. È tardi! “

Ancora quel sorriso appena accennato. Mi dava tremendamente sui nervi non sapere cosa passasse esattamente per la testa di mia madre. Quello che mi preoccupava era solo una cosa: mia madre si convinceva di una cosa? Ed allora quella cosa, quasi automaticamente, si realizzava.

Ed ero sicura al cento per cento che quella frase “ Il problema non sarà quello di farli andare d’accordo ma quello di tenerli separati “ nascondesse una qualche rivelazione divina, destinata a sconvolgere il mio intero soggiorno nella città degli angeli.

Guai in vista.

 

“ Ultima chiamata per il volo AZ23456F diretto a Los Angeles “ 

Eccolo, il mio volo. Mi alzo dalla mia scomodissima e giallissima seggiola. Stendo i muscoli intorpiditi perchè rimasti troppo fermi nella stessa e medesima posizione.

Stiro alla bene e meglio con le mani gli abiti che indosso leggermente sgualciti: un pantalone marrone stretto a sigaretta, una camicia bianca aderente con i polsini ed i colletto lo stesso marroni dentro agli stessi pantaloni, con in bella vista una cinta beijè, ai piedi delle comode ballerine color bronzo( ho evitato tacchi o simili per una questione strettamente tecnica: la comodità ma anche perché non necessito di scarpe con centimetri supplementari dal momento che il mio metro e settantasei è più che sufficiente a farmi apparire una stangona niente male: ne è la riprova l’ennesima occhiata languida e lasciva che mi viene lanciata da un ragazzo sui 26 anni seduto poco distante ed apparentemente piuttosto piacente ).

Infilo il giubbino in pelle corto, inforco gli occhiali da sole quadrati e grandi con le lenti fumè, metto nella piega del braccio destro il bauletto che è la mia borsa.

Prendo poi il biglietto e mi dirigo al gate indicato nella carta d’imbarco.

Il ragazzo di prima continua a seguirmi e ho la netta sensazione che la destinazione, la mia e la sua, sia la stessa. Come se non bastasse, la fortuna o la sfortuna come la si vuole chiamare, infilerà ancor di più il suo zampino, prevedendo un viaggio con posti vicini.

“ Niente di più squallido e scontato! Solo nei film succedono queste cose. Non può capitare a me! “, penso.

Mi preparo psicologicamente al nefasto volo, consegno  alla signorina della compagnia aerea vestita di tutto punto con un tailleur nero, sempre e comunque sorridente, il biglietto che ho tra le mani.

Dopo tutte le operazioni di routine eccomi seduta sul mio sedile. Quello accanto è ancora vuoto, e spero lo rimanga per tutte le tre ore di viaggio.

Ma mai sperare qualcosa che, per qualche strana combinazione astrale, non si può ottenere: come nel peggiore degli incubi, il ragazzone piacente che noto solo ora, gelatinato eccessivamente, mi si siede accanto e mostra un sorriso da ”  come sono bello, tutte le donne cadono ai miei piedi “.

Ma con la qui presente ha sbagliato tattica.

Sorvolando sul fatto che mi rivolge la parola eccessivamente, ammiccando e facendo una specie di occhiolino che dovrebbe avere l’obiettivo di essere sexy ed attraente, allaccio la cintura in vita e mi concentro su ciò che mi aspetterà all’arrivo, ascoltando della buona musica.

Troppo presto per pensarci, ma piuttosto che assecondare le avances di questa sorta di playboy seduto al mio fianco, mancato evidente alle fondamentali lezioni di Piacioneria Comparata, 12 crediti, tenute all’Università di Oxford dal Professor Casanova,  preferisco pensare, udite udite, a Cris ed al nostro rapporto che sarà, quasi sicuramente litigioso e rissoso.

Sei parole, ahimè, interrompono il flusso, già scombinato, dei miei pensieri.

“ Scusa, ma per caso ti disturbo? “

Perspicace il ragazzo. La risposta è sulla punta della lingua.

“ Beh, direi di sì. A parte il fatto che se uno non risponde o non asseconda quello che dici, un motivo di sicuro c’è, avresti anche dovuto notare il fatto che se le cuffiette di un mp3 sono poste nelle orecchie qualcuno, quel qualcuno, si suppone, stia ascoltando della musica, e sempre quel qualcuno gradirebbe non essere disturbato. Ma magari è chiedere troppo e sono io la stupida che non si fa capire! “

“ Che caratterino bambolina, mi piaci! “

“ Beh anche a me piacerebbe fare una cosa: me lo permetteresti? “

Sbatto gli occhi come una cerbiatta in calore. Conosco gli uomini abbastanza da capire che con questo mezzuccio misero li posso manovrare e gestire come voglio.

“ Per te questo ed altro bambolina! “ mi risponde senza rifletterci un minimo.

Ecco, come volevasi dimostrare.

“ Oh grazie, ma che gentile! La cosa che vorrei fare è mandarti al quel paese, tanto, tranquillo, non saresti solo! E poi, azzardati nuovamente a chiamarmi bambolina e giuro su quello a me più caro, che sulla tua testa non sarà più possibile apporre gelatina di nessun tipo dal momento che ti strapperò i capelli uno ad uno, piano piano, dolcemente. Ci siamo capiti? “

Dopo aver deglutito rumorosamente, il volo è proseguito nel più totale silenzio. In pace e tranquillità.

Mamma mi ha sempre detto che con le buone maniere si ottiene tutto: mai frase fu più veritiera.

 

 

Ecco i personaggi:

Jules Sullivan:

Cris Thompson:

Michael Sullivan:

Beth Sullivan:

Charlie Sullivan:

Brian Scott:

Adam Palmer:

Megan Foster:

Rich Perry:

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Capitolo 3
*** Ti odio Faccia da Schiaffi, anche a distanza! ***


Regalino regalone per voiiiiiiiiiiiiiiii...Dal momento che stasera parto da mia nonna per festeggiare le meritate vacanze natalizie, ho deciso di farvi un regalino di Natale anticipato di poche ore...Infatti ecco a voi il terzo fantastico, entusiasmante bellissimoooooooooooo capitolo...Sarà molto divertente, e conoscerete ancora di più il carattere " particolare " della nostra Jules...ok, basta chiacchere, vi lascio alla lettura! Ne aprofitto per augurare a voi tutte BUON NATALE, spero lo passiate felici e contenti...Un grosso bacio, la vostra Lamuchina

Aprofitto anche per ringraziare le tre persone che hanno recensito la storia, ovvero Kite, 3Things e sciona...

Ma ringrazio anche giuggiolina43 che l'ha inserita tra le sue preferite... GRAZIE DAVVERO!!!

 

 

Capitolo Due

Ti odio Faccia da Schiaffi, anche a distanza!

 

 

La canzone Home dei Dream Theater accompagna gli ultimi minuti del mio volo. Sono fuori casa da poco meno di due ore e mezza, e già i miei genitori e Brian mi mancano terribilmente. Chi lo avrebbe mai detto? Ho sempre pensato di essere una persona forte, in grado di affrontare la vita di peso e di getto, senza ripensamenti di nessun genere.

Ora, invece, sono seduta al mio posto, con i nervi rigidi e tesi come le corde di un violino, giocherello con la lunga collana dalle perle color dell’ambra, che arriva all’altezza dell’ombelico, arrotolandola tra le dita lunghe, smaltate di marron scuro quasi nero, da pianista, i capelli castano chiari, con riflessi scuri se esposti a qualsiasi tipo di luce, naturale od artificiale che sia sono, oltretutto, naturalmente messi in piega. Contemporaneamente rimugino sulla scelta avventata: che diavolo mi è venuto in mente? Perché l’impulsività è instillata nel mio Dna? Perché ho abbandonato una vita apparentemente perfetta per realizzare qualcosa che in fin dei conti non ho neppure la certezza assoluta si realizzi?

Ovviamente a peggiorare la già mia precaria ed instabile situazione psichica, ci pensa ancora il bell’imbusto sedutomi accanto. Lo sguardo da maniaco che, con ostinazione e prepotenza, mi punta addosso, non aiuta di sicuro. E la mia reazione, malauguratamente per lui, non tarda ad arrivare.

“ Scusa se te lo chiedo: ma cos’è che ti piace tanto di me? Mi guardi come se non avessi mai visto una donna prima in vita tua! Non sono mica la Madonna e devo ammettere che mi stai incominciando ad infastidire, e non poco! Non mi costa niente rimandarti a quel paese come ho fatto due orette fa! Dimmelo se vuoi che lo faccia, e se questo non fosse abbastanza posso pure tirarti un bel calcio piazzato nei gioielli di famiglia! Beh, occorrerebbe stabilire il valore di questi perché se i cosidetti sono minimamente simili al proprietario, beh, è tutto un programma! Quindi ti consiglio caldamente di smetterla di fissarmi perché non è la giornata ideale, sono di cattivo umore, non so cosa mi aspetta all’arrivo e non so come potrei reagire! Uomo avvisato mezza salvato! “

Dopo aver vistosamente sgranato gli occhi ed aver involontariamente dischiuso la bocca, il piacione sposta lo sguardo e lo ripone sulle interessantissime e curate venature della moquette rossa dell’aereo.

Soddisfatta della reazione sortita, gioisco troppo frettolosamente perché il ragazzone, sconsideratamente, riprende la parola.

“ Scusa davvero se ti guardo così insistentemente, ma non mi è mai capitato d’incontrare una ragazza come te. Metto le mani avanti: posso farti dei complimenti senza che mi azzanni alla giugulare? “

L’espressione da cane bastonato che assume apre uno spiraglio di bontà nel mio cuore e con un improvviso slancio di generosità acconsento.

Sono troppo buona, lo dico sempre.

“ Grazie! “ alcuni secondi di silenzio “ Porca miseria: sei fantastica! “

Non ci posso credere! Aveva la possibilità di dire qualcosa d’intelligente ed invece, puff, si è dato la zappa sui piedi da solo.

“ Originale davvero! Senti, qual è il tuo nome? Così, se ti devo insultare, ti chiamo direttamente e non ti affibbio epiteti del tipo: coso, tu, quell’uomo, uomo seduto accanto al mio posto,  surrogato di playboy ecc! “

Risata.

“ Ah giusto, si: mi chiamo Luke, Luke Martins per la precisione! E tu? Come ti chiami mia fata? “

Questo Luke colleziona zappate sui piedi a gogò.

“Ah ah ah ah, vabbè, m’interessava solo ed unicamente il tuo nome e non il cognome. Non allarghiamoci! Non sono invece tenuta a dirti il mio di nome, anche perché non mi và! E poi, non da ultimo: come diavolo mi hai chiamato? Mia fata? Ma per cortesia, sei ridicolo! “

Lui sarà pure ridicolo, ma io quanto sono bastarda?

“ Ecco, vedi, questa è un’altra cosa di te che mi ha colpito da subito! “

“ Gl’insulti gratuiti? Sei masochista? “

Ride sempre più sguaiatamente. Brutto segno. Pessimo segno.

“ Sei davvero unica: hai un senso dell’umorismo incredibile. Nessuna ragazza, anzi, neppure nessun ragazzo si è mai rivolto a me in questi toni! Allucinante! “

“ Scusa, che toni? Non sto dicendo niente di così eccezionale: non mi piace come mi fissi, come mi guardi, come ti rivolgi a me e te lo dico apertamente. Tutto qui! “

“ Vedi? Non so se te ne rendi conto oppure no, ma questo tuo lato è affascinantissimo. Non ti conosco, e credimi, vorrei davvero dal profondo approfondire la nostra conoscenza! “ sguardo ammiccante da parte sua e consequenziale sguardo fulminante da parte mia, con relativa risposta.

“ Oh certo, ho capito perfettamente che tipo di conoscenza profonda vorresti avere con me! “ con il dito indice indico le sue parti basse.

Lui segue la direzione indicata dal mio dito, capisce, stranamente, e ride.

“ Accidenti, che carattere! Ti chiederei di sposarmi se non sapessi di rischiare la vita! “

“ Ecco, bravo! Vedi che poi non sei così tonto? Se ti sforzi ce la fai. Dai dai! “

Scuote la testa e riprende, ahimè, a parlare.

“ E’ stimolante parlare con te, sul serio. Da una parte, te lo devo dire, invidio la persona che è, o sarà, il tuo fidanzato, ma dall’altra proprio non lo biasimo perché non è facile saperti prendere. Ma sei fidanzata? “

“ Che analisi attenta hai esposto, evvai! Comunque, non sarebbero affari tuoi ma dato che stai dando prova di essere minimamente dotato di materia grigia, te lo dico: no, non sono fidanzata e, prima che tu me lo chieda, non sei assolutamente il mio tipo e no, non lo potrai mai essere, perché non ho un tipo ideale: deve solo riuscire a colpirmi. Semplice! E tu non mi hai colpito, magari solo irritato! “

“ Beh, almeno una reazione te l’ho suscitata! Anche se negativa! È un bel passo avanti, non credi! “

“ Non credo! “

Un NO secco e categorico che accompagno ad un sorriso dolce e sincero.

Rimasto abbagliato e allucinato dal mio innato e devastante sorriso, arrossisce d’improvviso e comincia simpaticamente a balbettare.

“ Ca-caspita, ch-che bel sorriso ch-che hai! Se-sei belliss-bellissima quando so-sorridi! Cioè, no-non fraintendermi, se-sei belliss-bellissima sempre, m-ma quando sorridi a-anche di-di più se-se possibile! “ sbuffa sonoramente “ Insomma, mi hai capito vero? “

“ Si si, tranquillo! Grazie del complimento Luke! “

Lo sento poi bisbigliare sommessamente questa frase: “ Devo avere la tachicardia! 120 battiti al minuto non me li leva nessuno! Azzo! Riprenditi idiota! Che figura barbina! “

Con la coda dell’occhio l’osservo e mi provoca una strana tenerezza. Ma passa subito perché non c’è ne il tempo. L’annuncio dell’imminente arrivo all’aeroporto di Los Angeles e la necessità impellente di allacciare la cintura per l’atterraggio, fa sparire quella mia rara manifestazione di bontà.

Eseguite tutte le operazioni di routine, mi trovo catapultata al bar dell’aeroporto sorseggiando un imbevibile caffè macchiato e sfogliando una rivista di musica comprata nell’edicola della stessa struttura aeroportuale.

Accendo il mio Blackberry Smart phone e chiamo “ fratello Michael “ per informarlo del mio arrivo, sana e salva ( insomma, salva si, ma sana un po’ meno: la piattola umana Luke ha sfinito il mio sistema nervoso! ).

Primo squillo. Secondo squillo. Al terzo squillo Michael si degna cortesemente di rispondere.

“ Sorellina! Arrivata? Tutto bene? Com’è stato il viaggio? Turbolenze? Ritardi? Nuove conoscenze? “

Mhhh, un leggero sospetto comincia ad insinuarsi nella mia mente.

“ A parte che se parli a macchinetta io non capisco una mazza fionda di quello che mi dici, una domanda alla volta sarebbe più che gradita! Comunque, riassumendo, il viaggio è andato relativamente bene, tutto sommato, ma ti racconterò meglio quando ci vediamo. Ma quello che mi preme maggiormente, ora come ora, è sapere, da te, una cosa fondamentale ed indispensabile: ”  pausa strategica per prendere fiato e preparare la mia ugola d’oro a dei lavori straordinari “   DOVE DIAVOLO SEI FINITO? NON DOVEVI ESSERE QUI AD ASPETTARMI, EH? IO SONO FERMA QUI E DI TE NESSUNA TRACCIA! MI HAI RIFILATO IL PACCO, VERO? “

Mi risponde con voce tremolante e impaurita. Ne ha tutte le ragioni. Di persona ne sentirà anche di peggio.

“ Hai perfettamente ragione Jules, ma questa volta io non c’entro niente! Lo sai benissimo quanto ci tenevo a venirti a prendere di persona, fare la classica scena da film drammatici con l’incontro tanto atteso, a rallentatore, l’abbraccio di slancio. Mi ero preparato così bene ed invece “

“ Ok ok, capito! “ mi scappa una risata “ Non è colpa tua! Accidenti, sai sempre cosa dire per farmi sbollire la rabbia! “

“ Quindi ora l’hai sbollita? Porcaccia! “

Il sospetto accresce ogni secondo di più. Pericolo in agguato.

 “ Cosa devi dirmi Miky? Quel “ porcaccia “ che hai pronunciato non mi piace proprio per niente! Parla, e fallo subito, che ti conviene! “

“ Allora, prima di tutto ricorda che ti voglio tanto ma tanto bene sorellina mia adorata e che dovremmo tutti e tre convivere insieme nello stesso appartamento e “

Alzo il tono della voce di qualche ottava.

“ E cosa? Ho la netta sensazione che il tuo migliore amico nonché la mia più grande disgrazia c’entri qualcosa, sbaglio? “

“ Effettivamente non hai sbagliato. Ma calmati, una soluzione la si trova. Ti do l’indirizzo di casa, prendi un taxy e ci raggiungi senza problemi! “

“ Calmarmi? Calmarmi? Mi chiedi troppo Miky! Cosa ha combinato Thompson? “

Le ottave sono diventate facilmente dei sedicesimi. La gente attorno a me si volta spaventata.

“ E’ possibile che ogni volta debba dare spettacolo piccola Jules? Ogni volta che metti piede in una nuova città? Ti ricordi quando siamo stati a New York per far visita alla zia Mary? “

“ Non sviare il discorso fratellone! Stai girando intorno alla questione e non mi piace. Ho già avuto un inizio di giornata pessimo, con una specie di zecca attaccata per tre ore alla gonnella, quindi sputa fuori la ragione per cui invece di parlare faccia faccia, stiamo dialogando, o meglio, sbraitando al telefono! E poi, per la storia di New York, non era mia la colpa se ACCIDENTALMENTE ho fatto lo sgambetto ad una signora anziana con la gamba ingessata e le stampelle! Colpa sua che si trovava sulla mia strada! Io non c’entravo niente! Uffa, disquisizioni a parte, dimmi subito cosa ha fatto Cris! “

“ Te lo dico tutto di botto: ha dimenticato le chiavi di casa quando è uscito ieri notte. È tornato stamattina, mi ha chiamato e mi ha gentilmente chiesto di aspettarlo ed aprirgli la porta. E non ho saputo dirgli di no! “

Livello di rabbia raggiunto? Quasi il massimo, ci siamo molto vicini.

“ Ah, fammi capire bene. Hai preferito mollare tua sorella in un posto dove non conosce anima viva, rischiando di fare brutti incontri, ed aiutare quel beota di Cristopher Thompson? Complimenti, me ne ricorderò! “

“ Quando lo chiami per nome e cognome prevedo l’inizio di una catastrofe di proporzioni bibliche. Hai ragione Jules, ma la verità è che gli dovevo un favore enorme e mi ha minacciato: non ho potuto negarglielo! “

“ Non voglio sapere che tipo di favore gli dovessi, perché se hai deciso di assecondarlo questo favore doveva essere davvero bello grosso, quindi passiamoci sopra. Ma Lui sapeva perfettamente che sarei arrivata oggi. Cosa ha detto? Si è almeno scusato? “

Troppo silenzio.

“ Lo vuoi davvero sapere? Non sei abbastanza alterata già così? Io non aggiungerei altra legna al fuoco! “

“ Si dimmelo! Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno! “

“ Promettimi che non lo prenderai a sberle o calci quando lo vedrai anche perché paga metà dell’affitto di casa! Giuramelo! “

Tono supplichevole, a cui non ho mai saputo resistere.

Se lo avessi di fronte sono convinta al mille mille che sfodererebbe anche la tecnica segreta del labbruccio. Bastardo patentato.

“ Lo giuro Vostro Onore! “

“ E va bene. Ti cito le sue testuali parole. ” Ma chi vuoi che se la pigli quella sottospecie di esemplare femminile Michael? Ma secondo te un malintenzionato va a disturbare una come tua sorella? Solo a guardarla si capisce il carattere del piffero che si ritrova! Non so poi come sia diventata esteticamente parlando, ma come la ricordo io non suscitava alcun interesse per un maschio! Stai tranquillo, è più sicura se prende un taxy ed arriva direttamente qui! Magari chiamala e consigliale di andare in un negozio di abbigliamento dell’aeroporto, comprarsi qualcosa di decente da indossare, magari ordinale pure una capatina ad un centro estetico, e pure dall’ottico, che male non le fa! Camuffata alla bene e meglio forse avremmo la fortuna di sbolognarcela prima: un ragazzo miope o cieco come una talpa potrebbe innamorarsene perdutamente e tutti vivrebbero felici e contenti, io soprattutto! “

“ Jules, ci sei? Tutto bene? “

“ O porca, l’abbiamo persa! “

Mi riprendo non so bene neppure io come.

“ Non hai perso un bel niente Miky. Sto solo pensando a come preparare la mia vendetta. Meglio agire direttamente con lui davanti. Tranquillo, non sono arrabbiata! “

“ Meno male Jules. Di sicuro gli prenderà un mezzo infarto solo quando ti avrà di fronte, e l’altro mezzo quando lo insulterai a dovere! Sei anni che non ti vede ed in tutto questo tempo, te lo devo dire sorellina e non offenderti, sei diventata una sventola da paura! Non dovrei essere io a dirtelo che sono tuo fratello, ma porcaccia zozza, sei stupefacente! Se non fossi mia sorella ci proverei seduta stante! “

Inavvertitamente, quello scanzonato di Michael mi ha suggerito una possibile parte di vendetta: far rimanere di sasso quella faccia da schiaffi. Risata malefica.

“ Vabbè Miky, grazie dei complimenti. Sempre ben graditi! Ora attacco, cerco un cavolo di taxy ed arrivo. Dimmi l’indirizzo! “

“ Ah si, certo. L’indirizzo è Abbey Street, 121, secondo piano, appartamento 2b. Suoni e noi ti aspetteremo e ti accoglieremo a braccia aperte! Non vedo l’ora di rivederti! “

“ Anche io Miky. A tra poco. Bacio! “

“ Bacio a te Jules! “

Riattacco con un sorriso maligno sulle labbra che non promette nulla di buono.

Mi dirigo fuori con i bagagli e fortunatamente trovo immediatamente un taxy libero.

L’autista, un omaccione sui 40 con un riporto esagerato che parte dall’orecchio sinistro ed arriva mollemente all’orecchio destro, creando una sorta di struttura edificata e progettata da uno dei migliori architetti della città, ne sono sicura, osserva imbambolato la mia figura ed aiuta la qui presente a collocare le tre valigie nel bagagliaio. Addirittura, come un vero gentiluomo, apre la portiera e mi fa accomodare sui sedili posteriori, non prima di aver fatto una bella e precisa radiografia al mio seno, una rotonda terza, ed alle mie gambe.

Ma non dico niente anche perché non ho il tempo di stare dietro  a quello che vuole fare o dirmi questo qui. Ho altro per la testa, tipo una bella vendetta con fiocchi, fiocchetti, e fiocchettini nei confronti della sciagura umana Cris Thompson.

La macchina parte, s’inserisce pigramente nel traffico cittadino e metro dopo metro, il mio obiettivo si avvicina sempre più.

Purtroppo per Lui.       

 

SPOILER

“ Jules, lasciatelo dire: ma quanto sei bella?! Accidenti a te, ma quando sei cresciuta così in fretta, trasformandoti in una donna fatta a tal punto da far girare la testa ad ogni uomo che ti guarda, anche solo di sfuggita? Sono sconvolto! Avrò un gran bel da fare con te! “

_________________

 

Ok. C’è qualcosa che non torna. Quello che c’è di fronte a me non può essere lo stesso Cris Thompson che ho conosciuto sei anni fa. Ci deve essere sicuramente un errore.

_________________

 

“ Non ti sembra ora di chiudere quella bocca, Cris? E fammi il favore di pulire la bava che ti è calata! Hai macchiato il pavimento! “

Nessuna risposta.

“ Ma la smetti di guardare mia sorella come un ossesso? “

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Capitolo 4
*** Parola d'ordine? SEXY! ***


CUCùùùùùùùùùù!!! Qualcuno è presente sul forum??? O vi state tutti quanti ancora ingozzando come delle scrofone??? Io sono momentaneamente in pausa CIBO! Ragazzi, ho mangiato come una disperata e la cosa peggiore è che siamo solo all'inizio delle vacanze...ODDEO!!! Comunque, eccomi qua a postare il nuovo capitolo, il terzo, che riserverà dei simpatici siparietti...OHOHOHOHOHOHOH...Bocca cucita Ilaaaaaaaa...Va bene, vi lascio perchè evidentemente gli zuccheri mi stanno dando al cervello...Buona lettura, un bacione la vostra Lamuchina...

Ahhhhhhhhhh, ne aprofitto anche per ringraziare Sciona per la sua pronta recensione al 2 capitolo; Veronica91 per aver inserito la mia storia tra le preferite ed infine 3things, cino nero, grow e kite tra le seguite... GRAZIE DAVVERO...

Infondo, ricordate, c'è lo spoiler...IHIHIHIHIH!

 

 

Capitolo Tre

Parola d'ordine? SEXY!

  

Calma Jules. Calma e sangue freddo.

Non è con il povero manico in vernice del tuo bauletto, pagato oltretutto un occhio della testa, che te la devi prendere, ma bensì con quello lì, quella specie di, mhhh, non lo riesco nemmeno a definire! Sù, quell’imitazione mal riuscita di uomo, quell’omuncolo da quattro soldi che all’anagrafe risulta essere registrato con il disgraziato nome di Cris Thompson.

Dio che nervi, Dio che odio, Dio e basta!

Respira profondamente Jules, distendi la mente e pensa a qualcosa di bello e di rilassante: una spiaggia dalla sabbia fine ed incontaminata, sottile e bianchissima, una distesa di mare azzurro, cristallino, tanto da poterne osservare ad occhio nudo l’intero fondale.

Bene, bene, sembra funzionare. E brava me, ne sono compiaciuta: il corso di yoga di Miss Hudson sembra aver sortito l’effetto sperato.

Ohm. Ohm. Ohm: concentrazione Jules!

Argh. Argh. Argh:  sto cedendo!

Grrr. Grrr. Grrr: ho ceduto definitivamente!

Ma non pigliatemi per i fondelli, yoga di qua e yoga di là! Con faccia da schiaffi altro che il rilassamento istantaneo ci vorrebbe: una bella dose di lassativo nel caffè la mattina sarebbe più  soddisfacente.

Ora come ora sono anche più incavolata. Ma dico io: come si permette di darmi, tra le righe, ( perché è sempre stato così: non mi ha mai insultato apertamente, ha sempre avuto la straordinaria capacità di saper usare la lingua in maniera tagliente ed acida. Riusciva ad insultarti anche senza dirtelo direttamente, con battutine, allusioni implicite ed accompagnava il tutto con quel sorrisetto sarcastico ed impertinente. E la sua vittima prediletta ero io, sempre e solo io! ) della cozza psicolabile, della disadattata sociale e dell’isterico water ambulante?

Perché è questo che ha voluto far intendere con quella pseudo – filippica da filosofo mancato.

E Michael, poi! Ha riferito tutto per filo e per segno, senza omettere neppure una virgola.

Ok, gli ho detto io di spiattellare tutto quanto senza giri di parole, perché tanto l’arrabbiatura c’era già, ed una in più od una in meno non avrebbe fatto la differenza, ed invece, altro che differenza! Ha distrutto completamente il mio collaudatissimo ed efficientissimo autocontrollo. Se lo avessi di fronte a me, adesso, non so cosa gli farei!

Beh, un bel pugno allo stomaco, con strategico anello girato in modo tale da far male, ma male veramente, non glielo leverebbe nessuno e pregasse ogni Santo in Paradiso non ne uscirebbe senza una qualche contusione od ematoma evidente.

Sto arrivando a sperare, pensate un po’, che il virus ebola non sia stato debellato, per infettarlo alla prima occasione utile e vederlo patire le pene dell’inferno, perché è questo ciò che merita: l’inferno e la compagnia di quel simpaticone di Lucifero!

Cretino. Idiota. Immaturo. Deficiente. Beota. Uomo di Neandertal dei giorni nostri.

“ Pfui! “ mi scappa involontariamente dalla bocca.

“ Signorina, ha detto qualcosa? “. L’autista: lo avevo completamente rimosso. Anzi avevo completamente rimosso di essere seduta in un taxi dalla scarsa pulizia ed igiene e dall’odore indefinibile.

Rendiamoci conto del livello di furia raggiunto. Mi ci manca solo che questo grassoccio quarantenne si metta a giudicare od esprimere opinioni non richieste.

Tronchiamo sul nascere ogni possibile discussione.

“ Non ho detto niente signore! “, mi sforzo di essere sincera ma la faccia tradisce tutta la mia meschina menzogna.

“ Ne è sicura? Non sembrerebbe dalla sua espressione. Sembra molto arrabbiata e la rabbia non si addice ad una bella ragazza come lei! “

Ecco dove voleva andare a parare. Come volevasi dimostrare. Oltre a non essere riuscita a mentire adeguatamente, devo pure sorbirmi i complimenti patetici di quest’uomo dalla dubbia conoscenza dello strumento arcaico della lametta per rasarsi l’ispida barba.

“ Sono solo un po’ stanca ed il proseguo della giornata non promette di migliorare. Riflettevo ad alta voce ed ho parlato senza che me ne rendessi conto! “ rispondo leggermente acida.

“ Ho capito. Non ha voglia di parlare e la capisco! Stia tranquilla che le cose, con calma e pazienza, si risolvono sempre. Non lo dimentichi mai! “

“ Seguirò il suo consiglio, grazie! “

Cala nuovamente un opprimente silenzio, e questo di sicuro non mi aiuta a non pensare. Al contrario, se fosse umanamente possibile, sono ancora più nervosa tanto che la gamba destra ha innescato l’odioso meccanismo chiamato “ sindrome del batterista “, ovvero l’arto inferiore costantemente e ritmicamente in movimento.

E questo non è un bene. Proprio per niente.

Senza nemmeno accorgermene, il taxy è fermo e non accenna a ripartire. Probabilmente sono arrivata a destinazione.

Accidenti, avevo bisogno di ancora un po’ di tempo per riflettere e sbollire tutto. Ma la sorte mi è avversa, e non ne capisco il motivo.

A confermare il fatto che ci troviamo all’indirizzo che Miky mi ha dettato, il tassista blatera un

“ Signorina, siamo arrivati! Siamo nell’Abbey Street, al numero 121! “

Giro la testa verso il finestrino e mi decido, dopo alcuni secondi, finalmente a rispondere.

“ Oh, perfetto, grazie! “

Apro la portiera e lo stesso fa il tassista. Dopo aver aperto il bagagliaio e tolto fuori le valige, mi rivolge un sorriso gentile e spontaneo. Inaspettato.

“ Quanto le devo per la corsa? “

“ Niente signorina, questa volta offre la casa! “

“ Non lo dica neanche per scherzo! Mi dica quanto le devo e non faccia storie! “

“ Ed io le dico che non mi deve niente e che questo giro della città gliel’ho offerto io, va bene? “

Insistente l’ometto, ma io posso esserlo anche di più se m’impegno seriamente.

“ Guardi, non ci si metta pure lei perché ho già i miei casini. Pagherò questa corsa e lei prenderà i soldi e non accetto un no come risposta! “

“ Ma “ tenta invano di dire.

“ E non accetto neppure un ma come risposta, quindi le soluzioni che ha davanti sono solo due: od accetta il denaro od accetta il denaro. A lei la scelta! “

Dopo aver scosso ripetutamente e sconsolatamente la testa, cede.

“ E va bene, accetto! Ma lo sa che lei è davvero un tipetto interessante? “

“ Me lo dicono spesso, non è la prima volta che lo sento! “

Sorride e borbotta ripetutamente la parola “ testarda “.

Fiera della mia capacità di persuasione, pago la somma spettante, aspetto che il taxy si allontani, lo osservo fino a quando svolta l’angolo e non vedo più la coda gialla del retro macchina, e decido di voltarmi in direzione della palazzina di cinque piani, curata, elegante ed assurdamente bianca con affisso il numero 121.

“ È troppo bianca! “ è il mio primo pensiero.

Il portoncino, in vetro – specchio, mi permette di osservare come sono ridotta: nonostante tutto, l’aspetto è più che buono, anzi quasi ottimo.

Con coraggio mal celato, mi avvicino al citofono e cerco il campanello con la scritta Sullivan e, purtroppo, Thompson.

Eccolo.

Dai Jules, ora che sei qui vuoi tirarti indietro? Giammai, non sarebbe assolutamente da te girare i tacchi e tornartene a casa. Non sei una vigliacca, anzi.

Fai vedere a Cris Thompson di cosa sei capace. Sarà lui a leccarsi le ferite.

Decido quindi di suonare. Il vocione allegro di Miky mi risolleva apparentemente il morale.

Solo apparentemente perché è tutta scena.

“ Miky, sono io, Jules! Mi apri? Devo fare radici qui sotto? “

“ Sorellina, sei arrivata! È aperto! Dai, secondo piano appartamento 2b. Ti aspetto! “

“ Si si, lo so, arrivo! Trascino le tre pesanti, ingombranti, scomode valigie in ascensore e sarò in un baleno da te! “

“ Hai per caso bisogno di aiuto Jù? “

“ Perspicace fratellino, ma non ho bisogno del tuo aiuto così spontaneo ed accorato, tranquillo! ”

Come ci sa fare con le donne mio fratello nessuno, porca paletta.

“ Ok! Sono qui! “

“ E scusa, dove altro dovresti essere di grazia? Per curiosità! “

“ Che petulante che sei, era un modo di dire! Sali dai! “

“ Arrivooooo! “

Sono dentro al piccolo ascensore, portata massima: quattro persone. Andiamo bene! E se si sfora cosa potrebbe succedere? Ai posteri l’ardua sentenza.

Premo il tasto due e nel giro di dieci secondi sento il trillio squillante ed acuto del BIP che segna l’arrivo a destinazione.

Alzo appena la testa, e dalla vetrata della porta dell’ascensore riesco a scorgere il faccione simpatico di Michael ed il suo sorriso incoraggiante.

Nemmeno il tempo di aprire che me lo ritrovo addosso, in un abbraccio stritolante.

“ Jules! Quanto mi sei mancata! Fatti guardare! “

Riuscendo non so come a liberarmi dalla sua stretta soffocante con estrema fatica emetto un flebile e sottile suono.

“ Miky, se mi liberi magari riacquisto la capacità corretta di respirare e ti posso pure rispondere! “

“ Oh sì, giusto, scusami! Lo sai come sono, la maggior parte delle volte non penso a ciò che faccio ed agisco senza ragionare! “

“ Perdonato, tranquillo! Aiutami con le valigie, dai, così poi parliamo per benino! “

Come un sottoposto che riceve un ordine dal suo superiore, fratello Michael, imitando il saluto militare, mi dà una mano a trascinare i bagagli e mi conduce all’interno dell’appartamento che diventerà anche la mia dimora.

“ Eccoci qua sorellina! Casa dolce casa! “ poi rimane zitto.

Lo sento imprecare improvvisamente un “ oh cavolo “ a voce alquanto alta.

Spaventata ed allarmata per non so cosa di preciso, mi volto di scatto nella sua direzione con uno sguardo, suppongo, terrorizzato.

“ Che c’è? Che è successo? Non stare lì impalato! Ho una tarantola tra i capelli? “

Mi osserva attentamente e d’improvviso sbotta.

“ Jules, lasciatelo dire: ma quanto sei bella?! Accidenti a te, ma quando sei cresciuta così in fretta, trasformandoti in una donna fatta a tal punto da far girare la testa ad ogni uomo che ti guarda, anche solo di sfuggita? Sono sconvolto! Avrò un gran bel da fare con te! “

Ripresami dallo shock, immotivato, sorrido come una demente, lusingata dal suo complimento sincero.

“ Grazie Miky. Lo sai come và la vita: si cresce, si affrontano le varie fasi, come la pubertà, e nel giro di un attimo ti ritrovi con un corpo completamente diverso che a stento riconosci! Anche io, all’inizio, ho fatto un po’ fatica, lo ammetto! “

Scoppiamo a ridere insieme, come ai vecchi tempi, come è sempre stato, sin da piccoli. Lui il fratello maggiore, di tre anni più grande della sottoscritta, ed io sempre e comunque la “ sorella minore “ dal pessimo carattere.

Quel simpatico e nostalgico siparietto viene bruscamente interrotto da un improvviso vociare maschile in un’altra stanza.

Miseriaccia, per un attimo mi ero scordata di Lui. Mannaggia la miseria Jules.

“ Michael, hai cominciato a parlare da solo? Non farmi preoccupare amico! “

Inopportunamente ironico.

“ Stupido, ovvio che non sto parlando da solo. Ti ricordi che oggi doveva arrivare qualcuno? Ti do un aiutino: quel qualcuno presenta un legame di sangue diretto con me! Ci sei arrivato? “

Comincio a sudare, e non so il perché.

“ Ah sì, tua sorella Jules. È arrivata? Strano, la sua voce gracchiante l’avrei dovuta sentire a chilometri di distanza ed invece niente! Ho dei ricordi vividi del suo tono fastidiosissimo! Mah, avrò problemi d’udito! “

Cominciamo male, molto male.

“ Cris, smettila di fare l’idiota e fatti vedere. Non essere il solito maleducato, dimostra di essere un essere pensante, a dispetto di tutto! È sempre il solito Jules, non darci peso! Che vergogna di uomo! “

“ Arrivo arrivo, quanto sei impaziente! Allora, dov’è la mia sorella di Michael preferita? Sto arrivando signorin “ dopo non so quanti secondi conclude l’ultima parola “ ella “.

Ok. C’è qualcosa che non torna. Quello che c’è di fronte a me non può essere lo stesso Cris Thompson che ho conosciuto sei anni fa. Ci deve essere sicuramente un errore.

E chiudi la bocca cretina e smettila di guardarlo come un alcolizzato guarda la sua bottiglia di alcolico preferita.

Spiegatemi come sia possibile che questa specie di dio sceso in terra, con le fattezze di un angelo demoniaco sia la mia disgrazia personale: maglietta bianca sbrindellata a mezza manica aderente, troppo aderente, pantaloni larghi e sgualciti di una tuta, anch’essi grigi, braccia scoperte lungo i fianchi, inermi, e per finire piedi nudi e scalzi. Per chiunque un’immagine del totale relax, per me invece un’immagine da capogiro.

Cazzo. Cazzo e pure aricazzo.

Lo guardo negl’occhi e lo stesso fa Lui. E noto, con un certo piacere intrinseco, che anche la sua, di faccia, è più che sconvolta. Mi squadra dalla testa ai piedi, dalla punta dei capelli, passando per bene sul viso delineandone i contorni, sul seno, dove si sofferma più del dovuto, sui fianchi appena accennati, sulle lunghe gambe fino a giungere alle caviglie leggermente scoperte.

Il tutto con la bocca dischiusa e la mascella che, per puro miracolo fisico, non tocca terra.

Bene, in un barlume di lucidità, constato che una parte della mia vendetta si è egregiamente compiuta. Uno a zero per Jules Sullivan, palla al centro e fischio dell’arbitro che decreta concluso il primo tempo.

Va bene il comprensibile stupore, reciproco oserei sottolineare, ma perché caspita non la smette di guardarmi? Quanto sarà passato? Un minuto? Forse due e Cris non mi stacca gli occhi di dosso. Ho il trucco sbavato per caso? Una macchia di caffè sulla camicia e non me ne sono accorta?

Ciò che è peggio è  il fatto che il suo sguardo, caratterizzato da una luce strana, intrigante ed accesa, mi procura una sensazione contorta ma insieme piacevole all’altezza dello stomaco. Che diavolo mi sta prendendo?

Sveglia Jules, sveglia: sta cercando di ipnotizzarti con quei due splendidi smeraldi che si ritrova al posto dei bulbi oculari.

Riprenditi, forza! Ricorda una sola cosa: vendetta, vendetta, vendetta!

Ma vai al diavolo vendetta dei miei stivali. In questi precisi istanti ho altro a cui pensare, tipo immaginare di toccare, tastare, accarezzare ed assaporare il sapore della pelle del torace di faccia da schiaffi.

Cazzo. Sta andando tutto storto.

Mi mordicchio nervosamente il labbro inferiore e subito dopo inumidisco le labbra con la punta della lingua ( cosa che sortisce l’effetto di far sgranare ancor di più gli occhi di Thompson il quale osserva con minuzia certosina la mia bocca per alcuni secondi, come improvvisamente folgorato e, non vorrei sbagliare, estremamente affascinato ed eccitato ).

La situazione rimane tuttavia immutata, i nostri sguardi incatenati non accennano a volersi slegare.

In più, sono sicura, la mia faccia deve aver assunto tutte le varie tonalità di rosso presenti in natura. Maledetta pelle chiara che mi ritrovo ma soprattutto: che situazione irreale ed assurda!

Per qualche intervento misericordioso, la voce di Michael interrompe bruscamente quel nostro contatto visivo.

“ EHM EHM, scusate! “ tossicchia spostando la sguardo dall’uno all’altro “ E’ il caso oppure no d’interrompere questo vostro incontro straripante di tensione erotica? Ragazzi, contegno! Ti sta squillando il cellulare da più di un minuto Jules e nemmeno te ne sei accorta! “

“ Eh? “. Risposta più scema, no? Negli annali delle frasi più brevi ed idiote del pianeta, questa raggiunge a mani basse la prima posizione.

Cazzo.

“ Il cellulare Jules, suona nella borsa che hai sul braccio! Vuoi che ti faccia un disegnino, una mappa? “

“ Ah certo, il cellulare! Subito! Dove mi hai detto che è la borsa? “

No no, questa è di gran lunga la figura di m**** più grande del mondo. Tutta colpa di faccia da schiaffi. È sempre colpa sua!

Michael sbuffa sonoramente ed indica con una mano il mio braccio destro.

Dio non mi ama, lo so, altrimenti mi avrebbe evitato tutto questo. In un’altra vita devo aver compiuto sicuramente qualche azione riprovevole: non si spiegherebbe altrimenti un tale accanimento nei miei confronti. Che amarezza.

Mi allontano instabile, di qualche passo, dal luogo del fatidico incontro e rispondo al telefono.

È Brian. Rilassati Jules e con non chalancè  ora articoli correttamente una frase di senso compiuto senza intervallarla con monosillabi e mugugni incomprensibili.

“ B, ciao! Senti, ti posso richiamare più tardi? Ora sono incasinata! Ok? “

Bene, ce l’ho fatta. Missione compiuta.

Nel frattempo  sento mio fratello rivolgersi alterato in direzione dell’altro malcapitato che non accenna ancora a riprendersi.

Come ti capisco Cris: mi trovo nella tua stessa situazione.

“ Non ti sembra ora di chiudere quella bocca, Cris? E fammi il favore di pulire la bava che ti è calata! Hai macchiato il pavimento! “

Nessuna risposta.

“ Ma la smetti di guardare mia sorella come un ossesso? “

Ancora nessuna risposta.

“ Crisssss, il fondoschiena di Jules è di tuo gradimento come la parte davanti, in particolare il seno, che ti ha ipnotizzato per tre buoni minuti? Ecchecavolo! Ma ti decidi una buona volta a chiuderla quella bocca o vuoi che venga a farlo io lì a colpi di vanga? “

Erano passati tre minuti? Così tanto tempo? Mica me n’ero accorta.

Cazzo.

Finalmente anche Thompson sembra risvegliarsi dal torpore in cui era temporaneamente caduto, ma tuttavia non completamente lucido.

“ Che hai detto Michael? Non ho capito! Stavo pensando ad altro! “

“ Non stavi pensando ad altro, ma stavi guardando con gli occhi di fuori altro, tipo ogni centimetro di pelle del corpo di mia sorella, e ti ostini a farlo anche adesso! Ma cos’hai? I raggi X? “

“ Scu-scusa, “ balbetta improvvisamente e dopo poco tempo, prendendo coraggio, dice tutto d’un fiato: “ C’è una spiegazione logica Miky! “

“ E sarebbe? Sono curioso di sentirla ex - migliore amico! “

Come attratta da una forza sovrannaturale, mi giro verso di Lui, con il cellulare ancora attaccato all’orecchio ed aspetto impaziente le sue parole.

“ Beh, è molto semplice! Ed è una ragione più che onesta! Non potrai che darmi ragione anche tu! “ si schiarisce la voce e mi fissa di nuovo ed io, come l’ultima delle scemette,  mi riperdo in qualche meandro sconosciuto “ Il fatto è che tua sorella Jules è davvero, davvero, bellissima! Posso solo aggiungere, a mia discolpa, che è impossibile non guardarla e non rimanerne incantati! “.

Boom. Questo è il rumore che il mio cuore ha fatto all’udire le sue parole.

Colpita ed affondata!

Sembra sincero, come non l’ho mai visto prima e quel suo sguardo che risucchia in un vortice non ben definito, non aiuta a perorare, da parte mia, nessuna causa a suo sfavore. 

E come se non bastasse quel tono di voce basso, suadente, sensuale, mi ha fatto perdere due o tre battiti ma non sto qui a contarli. Ci rifletterò in separata sede.

“ Oh no, in che ginepraio ci siamo infilati? Guai in vista per tutti! “

Michael Sullivan: la bocca della verità!

 

SPOILER

 

Jules, guardati in torno e focalizza la tua mente sulla cosa più interessante che ci sia all’interno delle quattro mura di questo appartamento d’improvviso troppo piccolo. O meglio, troppo piccolo per me e per il mio inopportuno alterego da “ bollino rosso, vietato ai minori di anni diciotto “ spuntato fuori, proprio oggi, per la prima volta.

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Mamma mia! Guarda come infila la mano tra i capelli e li disordina più del necessario. Quanto vorrei essere il suo shampoo e spalmar mici sopra.

Sono disgustosa!

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“ Ferma un corno! Il tuo naso ha sfiorato il mio e … cazzo, sai di buono, di troppo buono! Sei irresistibile! Ho voglia di baciarti e se non me lo impedisci nei prossimi cinque secondi, non mi riuscirò più a trattenere. A te la scelta! Decidi in fretta! “

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Capitolo 5
*** Faccia da Schiaffi nuoce gravemente alla salute... ***


Ed eccomi qua, signore e signori, a postare il terzo capitolo della mia storia che, noto con piacere vede aumentare la lista sia dei seguiti che dei preferiti e questo non può che farmi un enorme piacere! Yuppy! Siete davvero troppo gentiliiiiiiiii...Grazie sul serio! Ok, non mi dilungo oltre perchè non posso farvi perdere tempo per il semplice fatto che questo capitolo sarà davvero esilarante. Quando l'ho scritto ho inondato la tastiera di lacrime, quindi...A VOI LA LETTURA. A presto con il prossimo capitolo, un bacione la vostra Lamuchina...

Infondo, ricordate sempre lo SPOILER ed oggi ho anche aggiunto le risposte alle recensioni!!

 

 

Capitolo Quattro

Faccia da Schiaffi nuoce gravemente alla salute...

  

Ditemi che non è vero! Ditemi che sto sognando e tutto questo non sta capitando sul serio a me. Ho ragione di pensare, ed anche di dire, che qualcuno lassù mi vuole male sul serio altrimenti non si spiegherebbe il perchè ora mi trovo nell’assurda situazione di guardare Cris, o meglio le sue labbra, come una pervertita della peggior specie.

Si avvicina a piccoli passi, studiati, lenti e tremendamente sensuali: cerco di concentrare la mia attenzione su qualcosa che non sia quel ragazzo di ventisei anni che, con fare spedito ed un poco titubante, diminuisce sempre più la distanza tra i nostri due corpi.

Jules, guardati in torno e focalizza la tua mente sulla cosa più interessante che ci sia all’interno delle quattro mura di questo appartamento d’improvviso troppo piccolo. O meglio, troppo piccolo per me e per il mio inopportuno alterego da “ bollino rosso, vietato ai minori di anni diciotto “ spuntato fuori, proprio oggi, per la prima volta.

Ecco, trovato il mio diversivo: un bellissimo pianoforte a coda nero lucido troneggia in un angolo lontano del salone arredato, nonostante sia abitato da uomini, molto semplicemente e con eleganza. Appena tornerò lucida il tanto necessario da poter respirare senza affannare, farò i più sinceri complimenti a Michael per l’ottimo gusto nella scelta di mobili e suppellettili vari.

Troppo presa a pensare, o meglio cercare, qualsiasi cosa che mi permetta di distogliere lo sguardo da quell’inneggiatore ambulante al sesso che di nome fa Cris e di cognome fa Thompson, non mi rendo minimamente conto che la ragione dei miei momentanei squilibri ormonali ed emotivi si trova alla distanza misera di un metro dalla sottoscritta.

Avvicinati tesoro, non stare così lontano! Non ti mangio mica! Magari potessi, non immagini quanto mi piacerebbe!

Maledetto alterego! Taci!

Mi domando mentalmente: non lo posso evitare in eterno, no? Quindi con un improvviso impeto di coraggio lo guardo in faccia ma subito dopo me ne pento.

Ma quanto sono debole?

Quegl’occhi, quel naso, quella bocca, quelle mascelle, quel mento, quelle ciglia, quelle sopraciglia sono l’inno alla gioia ed alla vista per un qualsiasi essere pensante eterosessuale o non.

Senza parlare dei capelli: in questo caso sarebbe opportuno convocare un convivio competente a giudicare la magnificenza dell’opera d’arte in analisi e parlare della questione per almeno un mese intero, senza interruzioni o pause alcune. Insomma, immaginate una tavola rotonda con i più importanti rappresentanti del genere umano, che discutono animatamente il seguente argomento specifico: Cris Thompson e la sua naturale propensione ad apparire perfettamente adatto ad una maratona di quindici giorni di sesso ininterrotto, dalla mattina alla sera! Per informazioni ed iscrizioni si prega di contattare Jules Sullivan, la sua coinquilina e da sempre sua acerrima nemica.

Continuando a fissarlo imbambolata non mi viene in mente da dire niente di coerentemente intelligente.

Meno male che provvede Lui a troncare l’ennesimo imbarazzo.

“ Ciao Jules! “

Ma perché continua a spostare lo sguardo dai miei occhi alla mia bocca? Non mi aiuta di questo passo, anzi, peggiora solo la situazione. Porco cavolo!

Ops. Perdonami mamma: tanto comunque non mi hai sentito quindi, buonanotte al secchio ripeto la parola cavolo tutte le volte che voglio e qui è più che necessario: cavolo, cavolo ed aricavolo!

Ma inspiegabilmente, dopo alcuni istanti in cui il cervello mi è andato completamente in pappa ( a causa dell’assurdo profumo che emanano i suoi vestiti, oppure la sua pelle, non lo so! Sta di fatto che il mio senso dell’olfatto e la mia capacità di autocontrollo sono messi a dura prova! ) riesco, per miracolo, a rispondergli con un misero e striminzito “ Ciao anche a te! “.

Che figura patetica! Ma io sono davvero un caso da ricovero immediato!

“ Sei di poche parole, sorella di Michael! Ti ricordavo un po’ diversa: antipatica, perennemente di malumore, col muso lungo, permalosa e dalla battuta sempre pronta, ed ora invece non riesci a dire più di tre parole in croce? Mi stupisci! Non dirmi che il favoloso cambiamento fisico che hai subito ha influito anche sull’aspetto intellettivo, o meglio sulla capacità di coordinamento cervello – parola! “

Ti ringrazio cretino. Involontariamente queste tue parole mi hanno fatto ridestare dallo stato di annebbiamento mentale che il corpo che ti ritrovi mi ha scatenato.

Ma come ti sbagli caro Cris. Il mio carattere non è, purtroppo per te, cambiato di una virgola e te ne accorgerai nel giro di tre secondi, che ora sono diventati due, anzi uno!

“ Senti un po’ idiota patentato, come ti permetti di dire queste cose? Anzi, come ti permetti di aprire bocca solo per far arieggiare i denti? Malauguratamente per te, da quando ci siamo conosciuti, quanto sarà? sei anni fa? non sono diventata gentile o docile come un agnellino! Mi spiego meglio, sono scontrosa solo ed unicamente con te perché mi irriti a morte. Lo hai sempre fatto e le cose non cambieranno mai! Mettitelo in testa! “

“ Ecco, ora ti rico-“ prova a dire. Sciocco, non hai capito un bel niente!

“ Guarda che non ho ancora finito sbarbatello e ti pregherei di rispondere solo dopo che avrò finito di parlare. Ho avuto la pazienza di sentire le scemenze che hai sparato, ed ora tocca a te ascoltarmi in rigoroso silenzio, quindi fammi la cortesia di chiudere quella ciabatta che ti ritrovi al posto della bocca! Sono stata chiara? “

“ Cristallina, cara! “.

Quanto lo odio quel sorrisetto sarcastico che gl’incornicia il viso rendendolo oltremodo sexy.

Ma Jules, ti sembra il momento di pensare a queste cose? A come sia “ oltremodo sexy “ ? Datti una regolata! Sembri un’adolescente alla sua prima cotta, con i primi bollori.

Porco cavolo!

“ Non chiamarmi cara che mi viene la pelle d’oca! E poi, stop, ho finito! Non ho altro da aggiungere! “

Oddio, l’espressione che ora ha dipinta sul volto è impagabile. Se potesse, mi prenderebbe a schiaffi. Ed io invece, altro che prenderlo a schiaffi! Divorerei di baci quelle labbra, lo bacerei ovunque ed in ogni dove.

Ariporco cavolo! Sta diventando un pensiero fisso. Contegno ragazza! Ma più mi sforzo è peggio è, quindi l’unica soluzione sembra essere quella di rinunciare.

“ Ora posso parlare? “ mi dice improvvisamente.

Acconsento con un gesto plateale della mano e la frase “ Prego “ caro “, adesso puoi! “

Accenna una risata ed il mio cuore va in tilt meccanico e mi chiedo chissà quando tornerà al suo posto!

Mi sento come i pezzi di una costruzione Lego che non trovano la loro esatta collocazione.

“ Prima che m’interrompessi inutilmente, stavo dicendo che sei rimasta sempre la stessa. Il caratteraccio te lo porti sempre dietro ragazzina, avvolto in un corpo spettacolare ma sprecato! “

Eh no, ragazzina lo vai a dire a qualcun altro!

Attende che gli risponda ed io, molto ironicamente, alzo la mano come si fa a scuola per ottenere la parola. Sono veramente pessima, non c’è che dire.

“ Cosa c’è Jules? “

“ Dato che prima ti ho fatto un discorso abbastanza accorato sul rispetto che bisogna avere quando un’altra persona parla, anche se nel tuo caso, per quanto mi riguarda, il rispetto potrebbe andare anche a farsi a benedire, ti dimostro che le persone educate, nonostante tu creda il contrario, in questo mondo esistono e quindi ti chiedo preventivamente di prendere la parola e rispondere alla tua precedente affermazione. Posso? “

“ Ma sei seria o mi stai prendendo in giro? “

“ Mai stata più seria! Allora? “

“ Aspetta, spiegami bene una cosa che mi sembra di non averla capita: hai per caso subito un’improvvisa regressione infantile? Ma credi di essere alle elementari e dover chiedere il permesso per parlare? “

“ Esatto, hai capito benissimo! Quindi, posso farlo? “

“ Oddio “.

Mamma mia! Guarda come infila la mano tra i capelli e li disordina più del necessario. Quanto vorrei essere il suo shampoo e spalmar mici sopra.

Sono disgustosa!

“ Non nominare il nome di Dio invano Thompson! Comunque, mi rispondi si o no? Sono qui che aspetto! Ci sto perdendo l’intera serata, una serata che potrei impiegare in maniera diversa, non credi? “

Aggrotta la fronte ed assottiglia le palpebre riducendo gl’occhi a due fessure. Con lo sguardo sento che sta cercando di comunicarmi telepaticamente qualcosa, una frase del tipo: sei nata così scema o lo sei diventata col tempo?

Ah, se uno sguardo potesse parlare! Il mio sicuramente direbbe: come fai ad essere così dannatamente irritante ed allo stesso tempo così dannatamente sensuale?

Ma, ringraziando il cielo, uno sguardo non può parlare.

Fiuuu.

“ Qui non ne esco vivo quindi, si, parla, ti autorizzo a farlo basta che la pianti subito! “

Mi aspettavo resistesse di più ed invece no. Peccato!

“ Con le buone maniere si ottiene sempre tutto! “ mi raggela con un’occhiata ma proseguo nel mio intento.

“ Dicevo, prima cosa: ragazzina lo vai a dire a qualcun’altra, tipo a quelle sciacquette che ti porti a letto una notte si e l’altra pure. Seconda cosa: da quale piedistallo ti è concesso di dire che è il mio ad essere un caratteraccio? Magari, riflettendoci a mente fredda, potresti pensare che sia proprio il tuo a dover essere definito tale. Ma dato che la sottoscritta non si erge, a differenza tua, a supremo giudice decisionario, lascio perdere la faccenda lavandomene ben bene le mani e lasciando agli altri la facoltà di avere una loro opinione in merito. Terza ed ultima cosa: spiegami cosa vorresti dire con la frase “ corpo spettacolare ma sprecato “. Sono davvero curiosa! ”

Lo vedo, per una frazione di secondo, leggermente spaesato ed impacciato. Ma si tratta, come ho detto prima, di una frazione di secondo. Infatti, si ricompone immediatamente e mi risponde.

“ Intendevo dire che è un peccato il fatto che il cambiamento fisico che hai avuto non sia stato accompagnato da uno eguale dal punto di vista caratteriale. Spreco in quel senso Jules! “

“ Allora avevo capito bene! Quanto sei troglodita! “

Una furia cieca mi assale.

“ Scusa, ma che ho detto di tanto sbagliato? Ho semplicemente sottolineato il fatto che se magari, è un consiglio eh, cercassi di essere meno acida, spigolosa, petulante ecc, saresti veramente perfetta! Ma accidenti, è inutile sprecare tempo prezioso per spiegarti le cose! “

“ Che intendi dire? Che non sono abbastanza intelligente da capire quello che dici? Non sono una bambolina che dove la metti sta: ho le mie idee e le dico, punto! “

“ Guarda, è sempre stato così! Travisi ogni cosa che ti dico. O lo fai apposta oppure sei davvero tonta! Comincio a credere alla seconda opzione! “

“ Stai entrando in un tunnel da dove non ne usciresti vivo Thompson, quindi ti consiglio di smetterla di sparare cavolate impregnate di maschilismo spicciolo! “

Stiamo alzando entrambi la voce.

“ Mi stai per caso minacciando Jules? Hai sbagliato completamente persona! I piedi, in testa, non me li faccio mettere da una ragazzina viziata ed egocentrica! “

“ Ancora con questo ragazzina? Ho ventitrè anni e ormai sono una donna! Smettila di trattarmi come se ne avessi ancora diciassette! I tempi sono cambiati! “

Ci stiamo guardando, davvero, con odio. Ma allo stesso tempo la voglia matta di baciarlo non sparisce. Questo desiderio viene immediatamente represso dalla mia coscienza, quella sana e razionale che fortunatamente ogni tanto appare.

“ I tempi sono cambiati ma tu sei rimasta sempre la stessa immatura! “

Pronuncia questa frase come se non dovesse ricevere una risposta. Gravissimo errore di valutazione.

“ Mi ci manca solo che mi fai la linguaccia e siamo a cavallo Cris! “

“ Vedi come fai? Non capisci mai quando è il momento di stare zitti! “

“ E lo decidi tu qual è il momento giusto per tacere? Abbassa la cresta galletto! “

“ Galletto? Io sono semplicemente realista! “

“ Eh no, qui ti sbagli. Non sei realista ma convinto di essere superiore agl’altri! Ma scendi coi piedi per terra! “

“ Ancora con le minacce Jules. Odio quando m’insimpongono le cose! Non lo sopporto! “

“ Io non ti sto proprio imponendo nulla! Ti ho solo consigliato di uscire da quella bolla di convinzione in cui vivi e ti trastulli e di farti due conti in tasca perché non è detto che quello che dici  debba essere preso come oro colato! “

Abbiamo il respiro irregolare e, se possibile, la precedente distanza di sessanta centimetri che ci divideva, si è notevolmente e preoccupantemente assottigliata.

Allarme rosso. Allarme rosso.

“ Ma da che pulpito viene la predica piccola! Ti posso chiamare piccola? “

“ Assolutamente no! “

“ Carina? “

“ No! “

“ Bambolina? “

“ No no e poi no! Ma ora tocca a me! “

Mi guarda interdetto e la mia soddisfazione è estrema. Ma ora mi sente.

“ Tocca a te cosa? Dio, non so mai cosa aspettarmi da te: sei imprevedibile! “

“ Lo considero un bel complimento. Comunque ora tocca a me appiopparti dei simpatici epiteti! Stavolta non ti chiedo nemmeno il permesso perché se anche me lo negassi me ne fregherei altamente quindi “

“ Tu sei completamente fuori di testa Jules! Siamo arrivati alle ripicche? “

“ Non sono ripicche ma solo un render pan per focaccia! “

Scuote la testa ed il suo profumo, dal momento che mi è vicinissimo, giunge dritto e potente al naso, stordendomi per un attimo. Ma che profumo usa? Non è questo il momento di pensarci!

“ Allora, ti posso chiamare cretino? “

“ Io non ti ho insultato una volta che una! “

“ Idiota? “

“ No! “

“ Beota? “

“ No! “

Sta digrignando i denti e contraendo la mascella. Una voglia improvvisa di poggiarci la mano sopra e farlo rilassare mi balena in testa. Questi pensieri inconsulti non accennano ad abbandonarmi. Mannaggia.

“ Scemo, stupido, esaltato? “

“ Ne hai ancora per molto? Mi stai irritando! “

E tu eccitando all’inverosimile! L’alterego vietato riappare prepotentemente.

“ Oh, la sfilza sarebbe infinita ma evito di irritarti maggiormente. E poi non dirmi che non sono gentile! “

“ Gentile? Sei una vipera! “

“ E tu un babbeo! “

“ Strega! “

“ Invertebrato! “

La voce di Michael, testimone inconsapevole di quella orribile pantomima, interviene cercando di sedare gli animi troppo accesi.

“ Scusate ragazzi ma io andrei! “

Noi due in coro ci voltiamo nella sua direzione e gli rispondiamo con un sonoro “ Zitto tu! “

E poi continuo: “ Andresti dove? Che hai di così urgente da fare? “

La sua risposta è sibillina.

“ A parte il fatto che non devo darti spiegazioni di quello che faccio o non faccio, ma comunque sto andando da Rich, il nostro dirimpettaio, a vedere la partita di basket dei Los Angeles Lakers! “

“ Posso venire anche io? Sai che adoro l’Nba! “

“ Ma nemmeno morto Jules! Per almeno tre ore non voglio sentirvi né vedervi pitturati! Ho bisogno di disintossicarmi! “

“ E perché scusa? Che abbiamo fatto? “

Ci guarda in cagnesco, giustamente.

“ E lo chiedi pure Cris? Vi state azzannando a vicenda da almeno mezzora ed io non vi reggo più. E siamo solo all’inizio! Che Cobey Briant mi aiuti! “

“ Ed ora che c’entra quel sant’uomo di Cobey, Miky? “

“ Guarda, sto per dire qualcosa che va contro ogni mio principio ma te la sei proprio cercata Jules: certe volte sembri tonta sul serio! E con questo mi congedo prima di rischiare una morte prematura! “

Velocemente, con una confezione di birre in mano, si dilegua furbescamente dalla nostra vista.

Osservo la porta verdone di casa fino a quando la risata sommessa di quel deficiente ed affascinante del mio coinquilino mi fa saltare nuovamente i gangheri.

Me lo trovo faccia a faccia, con dieci centimetri contati a separarci.

“ Cos’hai da ridere? Io preferirei sotterrarmi per la vergogna! Trenta minuti litigando sono davvero un record interplanetario! Gira che rigira è sempre colpa tua cretino! “

“ Megera! “

“ Squilibrato! “ se lui ci va pesante, io posso fare anche meglio.

“ Serpe! “

Quasi gli urlo, con un diavolo per capello, gl’ultimi insulti che mi vengono in mente.

“ Mentalmente instabile, insoddisfatto e per concludere inetto! Come la mettiamo adesso? “

Mi guarda in maniera strana, come se fosse combattuto nel fare o non fare una cosa.

Ha il respiro irregolare, e l’aria che gli fuoriesce dal naso sbatte direttamente addosso alla pelle del mio viso, riscaldandolo e marchiandolo a fuoco.

Ricambio l’occhiata ed aspetto che parli, anche perché in questo momento le gambe sembrano non rispondere a nessuno dei miei comandi. Quindi se dicessi: gambe spostatevi, loro mi risponderebbero con una rumorosa pernacchia di scherno!

Stringo i pugni e mi pongo in posizione di difesa pronta a rispondere ad un suo attacco. La mia difesa è tuttavia piuttosto debole.

Si decide a parlare, ad un soffio dal viso con voce roca, e quello che dice mi spiazza totalmente. Avrei preferito non avesse aperto bocca, a questo punto.

“ Lo sai che quando ti arrabbi sei ancora più bella? Non immagini nemmeno la voglia assurda che, in questo momento, ho di baciarti! Non capisco cosa fino ad ora mi abbia trattenuto, perché fosse per me, quella bocca che hai usato per insultarmi sarebbe stata chiusa dalla mia un quarto d’ora fa, e l’ultima delle tue preoccupazioni sarebbe stata quella di sotterrarti per la vergogna! Avresti avuto altri tipi di pensieri da gestire! Cazzo, tutto mi aspettavo dal tuo arrivo tranne il desiderio assurdo di fare l’amore con te qui in mezzo al salone, per ore! Che cavolo di profumo porti? Mi sta mandando al manicomio e non mi sta facendo ragionare! Rispondimi per favore, devo saperlo! “

Boccheggio. Che altro posso fare dopo una confessione del genere?

Quello che più mi spaventa è il fatto che quello che lui ha detto è lo stesso che provo io e questo non va bene, per niente!

“ Non porto nessun profumo perché non mi sono mai piaciuti. La fragranza è quella del bagnoschiuma che uso, alla pesca! “. Come sia riuscita ad articolare la frase senza incespicarmi devo ancora capirlo.

“ Ah “ deglutisce a vuoto “ Quindi è l’odore della tua pelle quello che sento? Non mi aiuta, lo sai? Perché se quell’odore fosse stato quello di un profumo avrei anche potuto resistere ma sapere che invece è la tua fragranza naturale, mi fa leggermente cigolare l’autocontrollo anche solo guardandoti, e sapere ciò che la tua pelle è in grado di emanare, beh, è impossibile evitare di non pensare a certe “ cose “. Sei ubriacante, ne sei consapevole?! “

“ E come vorresti risolvere il problema, allora? “ avvicinandomi sempre di più a Lui tocco il mio naso con il suo.

“ Jules, te lo chiedo per favore, non provocarmi! “

“ Ma non sto facendo niente Thompson! Apri gli occhi e guardami: sono ferma! “

“ Ferma un corno! Il tuo naso ha sfiorato il mio e … cazzo, sai di buono, di troppo buono! Sei irresistibile! Ho voglia di baciarti e se non me lo impedisci nei prossimi cinque secondi, non mi riuscirò più a trattenere. A te la scelta! Decidi in fretta! “

Bisbiglia con le labbra ad un centimetro dal mio collo e le sue parole vibrano sulla pelle sensibile. Nel frattempo lo sento annusarmi i capelli ed immergerci voluttuosamente la mano destra con un gesto delicato e dolce che mi fa perdere completamente la ragione.

Adoro quando mi si toccano i capelli, e Lui, irrazionalmente, sembra saperlo. Con i polpastrelli accarezza teneramente il cuoio capelluto. Sembra nato per fare quello. 

Come è possibile resistergli? È dal primo momento che l’ho rivisto che desidero saltargli addosso!

Non sono in grado d’impedirgli niente, anche se volessi, ma il guaio è che non voglio impedirgli proprio un bel niente.

“ Jules, decidi. I cinque secondi stanno finendo! “

Sempre con la mano tra i capelli, sposta il viso di fronte e traccia il profilo del mio con la punta di quel naso sublime, lentamente, gustandone ogni momento.

Ed io nel frattempo, vi chiederete: che sto facendo?

Beh, oltre ad aver perso totalmente il controllo, ho gli occhi chiusi e le labbra secche. Automaticamente me le inumidisco.

“ Smettila, ti prego. Non fare mai più quel gesto! Mi manda su di giri più di quello che sono! Già prima non ho capito come sono riuscito a controllarmi! “ mormora con un tono di voce intriso di desiderio.

A sentire quelle parole apro gl’occhi e lo stuzzico maliziosamente.

“ Ma questo non dovevi dirmelo! Sarà un’ottima arma da poter usare contro di te! “

“ Tu sei pazza, pazza da legare! Lo spirito di sopravvivenza è a te sconosciuto! “ mi sussurra ad un millimetro dalle labbra che si sfiorano appena, tanto da poter sentire il suo alito caldo e aromatizzato al tabacco entrare in contatto con il mio, mescolandosi sapientemente. La mano che era tra i capelli scende lungo il lato destro  del collo e lì si sofferma, disegnando con il pollice cerchi e disegni immaginari mentre l’altra mi circonda la vita, avvicinandomi di più al suo corpo.

Stregata ed impotente, i miei pugni chiusi istintivamente si aprono a palmo e si poggiano all’altezza dei pettorali che prima ho sognato con bramosia di toccare e tastare, accarezzandoli senza fretta.

La mia azione lo fa sospirare lungamente e poi lo sento pronunciare, mentre mi guarda fisso con quegl’occhi lucidi e bagnati “ I cinque secondi sono belli che passati, finiamola con questa tortura! “.

“ Per la prima volta sono d’accordo con te faccia da schiaffi! Miracolo! “

Sorride ed io con Lui.

Ma la tortura sarebbe stata un’altra, purtroppo. Una tortura squillante che prende il nome di cellulare.

La sfortuna sembrerebbe essere diventata la mia migliore amica.

 

 

SPOILER

 

Ma sto talmente bene in questo momento con il profumo inebriante di Cris tra le narici, le sue labbra ad un centimetro dalle mie, il suo alito caldo che quasi mi coccola, i suoi occhi che mi guardano colmi di uno sfrenato ed irrazionale desiderio e quel suo torace sodo e tonico sotto le mie mani.

______________

 

“ Ma cosa stai dic- “ non fa in tempo a finire la frase perché la fase prendo io in mano le redini della situazione viene innescata “ Oddio! “

Un “ oddio “ faticosamente pronunciato il suo.

 

______________

 

 

“ Cris? Mi sembra il caso di spostarci da questa posizione, che dici? “

“ Perché? “

Questo è rincitrullito come pochi.

“ E me lo chiedi pure? Forse perché Michael è sulla soglia del portoncino con il suo amico Rich, con le chiavi in mano e sta per entrare in casa. Non mi sembra il caso di farci trovare così, così “ comincio a balbettare “ Così avvinghiati, ecco l’ho detto! “

 

****

 

 

Aprofitto per ringraziare le otto persone che hanno recensito:

bimba96: Grazie per averla letta, e come vedi la velocità con cui posto i capitoli è abbastanza celere. Spero continuerai a leggere. Bacione!

sciona: Grazie davvero per i complimenti!! La mia intenzione è proprio quella di creare una storia fresca e divertente, con quel pizzico di ironia non banale e scontata appunto e tu, a quanto pare, hai colto perfettamente nel segno. Spero continuerai a leggere. Buon Natale anche a te, ahimè in ritardo! Bacione!

3things: Beh, come non adorare papà Charlie? é una sagoma quell'uomo! Adorabile, tenero e protettivo...Sono contenta che ti piacciono gli attori che ho scelto per interpretare i miei personaggi. Devo dirti che ho scritto le prime righe immaginando subito che sarebbero stati interpretati proprio da loro. Non riesco ad immaginare nessuno di diverso...Vedrai, non tarderai a sapere come si evolveranno le cose, a partire da questo capitolo. Un bacio!

Kite: Ok, è gratificante leggere che in pratica ogni cosa della mia storia, dai personaggi ai nomi scelti, abbiamo fatto breccia nel tuo cuore. Beh, il nome Jules, sinceramente, è stato partorito dalla mia mente così, senza un motivo particolare mentre ad esempio, per quanto riguarda Cris, sapevo dall'inizio di tutto che quel personaggio, con quelle sfaccettaure, con quelle caratteristiche fisiche e con quello spirito non avrebbe avuto un nome diverso da Cris Thompson: è il nome perfetto per un personaggio così! ahahahahah, vedrai comunque che Jules ne combinerà delle belle lontana dalla tranquillità della sua cittadina: già lì era un uragano, figuriamoci cosa potrebbe fare sola, libera, indipendente e con la sensualità fatta a persona che gira mezzo nudo per casa...Brrrrrrrrrrrrrrr! Un bacio!

valespx78: grazie davvero per il " scrivi divinamente ", complimento davvero immeritato...ma gongolo comunque, concedimelo!!! Ahahahahah, bacio anche a te e come vedi il nuovo capitolo è arrivato prestissimo!

____Yuki_____: Ma grazieeeeeeeeeeeeeeee! Si si, questo Cris è davvero da brividi, in tutti i sensi e con questo freddo non fa bene per niente!! Scherzi a parte, per quanto riguarda la questione che non immaginavi minimamente che il nostro beniamino ammettesse di sentirsi, come dire, attratto da Jules, è stata una scelta volontaria, nel senso che secondo me negare l'evidenza sarebbe stata la cosa più scontata in assoluto. Ho preferito invece descrivere la scena così perchè la sua reazione non è banale ma anzi rispecchia la realtà della vita. Dopo anni rivede una ragazza che ha sempre considerato non bella, caparbia e con la lingua biforcuta quello sempre, ma radicalmente cambiata dal punto di vista puramente estetico. Un uomo come reagisce? Nella maniera più naturale possibile, anche nella realtà quotidiana: rimane incantato e lo dice, senza mezzi termini. Almeno, io la vedo così!!! Come promesso, ho aggiornato presto cara fannnnnnnnnnnnnnnnn! Grazie ancora e spero proseguirai nella lettura del mio guazzabuglio lettarario. Un bacione!

 

Aprofitto anche per ringraziare coloro che hanno inserito la mia storia tra le preferite, ossia:

alina 95, clarettina, giuggiolina43, giulina, lady jane, lillay, sassa, SweetCherry, valespx78 ed infine ma non da ultima Veronica91!

 

Ma anche chi l'ha inserita tra le seguite:

3things, cino nero, grow, Kite, nothing lasts forever, pinuccia2605, priscy, sassa ed infine __Yuki__!

 

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Capitolo 6
*** E' ufficiale: Michael Sullivan sei entrato di diritto sulla mia lista nera! ***


E buonaseraaaaaaa! Eccomi qua, di nuovo, a rompere la quiete del sito EFP: vergognati Ila!!! Scherzi a parte, sono davvero felicissima di vedere che la mia storiella riscuote successo...Ma come sono tronfia!! Seriamente, mi rendete molto contenta e l'unico modo che conosco per sdebitarmi è quello di pubblicare un nuovo esilarante e piccante capitolo...Brrrrrrrrrr. Eccolo...vi ricordo, come sempre a fondo pagina i vari ringraziamenti e lo spoiler, a presto la vostra Lamuchina...

 

 

 

Capitolo Cinque

E' ufficiale: Michael Sullivan sei entrato di diritto sulla mia lista nera!

 

 

La melodia del mio cellulare, The Show Must Go On dei Queen, risuona prepotentemente nell’aria improvvisamente surriscaldata del salone.

 

Empty spaces what are we living for
Abandoned places, I guess we know the score
On and on, does anybody know
what we are looking for
Another hero, another mindless crime
Behind the curtain, in the pantomime
Hold the line, does anybody want to take it anymore

 

Che suono fastidioso. Non lo ricordavo così. Intendiamoci, ho adorato i Queen sin da quando ero una poppante con il latte agli angoli della bocca. Li ho sempre considerati i veri ed unici rappresentanti di un certo tipo e modo di fare musica, ottima qualitativamente parlando, insomma l’icona dell’estro puro elevato ai massimi livelli melodici conosciuti.

 

The show must go on,
The show must go on
Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on

 

Non avrei mai pensato invece di arrivare al punto, un giorno, di disprezzarli ed odiarli come il peggiore dei miei nemici. Ad arrivare ad odiare soprattutto me stessa per l’incoscienza di non aver spento il cellulare, ad esempio. Ma cosa ne potevo sapere che mi sarei ficcata, una volta a Los Angeles, nell’assurda situazione di trovarmi avvinghiata ed ansante tra le braccia della mia personale disgrazia, e desiderare di non staccarmi mai e poi mai da Lui, godere di quella strana ed effimera cortina di felicità ed appagamento che mi ha annebbiato completamente il cervello, togliendomi ogni capacità di ragionare con un briciolo, anche misero, di lucidità.

 

Whatever happens, I'll leave it all to chance
Another heartache, another failed romance
On and on, does anybody know
what we are living for?
I guess I'm learning, I must be warmer now
I'll soon be turning, round the corner now
Outside the dawn is breaking
But inside in the dark I'm aching to be free

The show must go on,
The show must go on
Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on

 

Ma sto talmente bene in questo momento con il profumo inebriante di Cris tra le narici, le sue labbra ad un centimetro dalle mie, il suo alito caldo che quasi mi coccola, i suoi occhi che mi guardano colmi di uno sfrenato ed irrazionale desiderio e quel suo torace sodo e tonico sotto le mie mani. Decido di fregarmene altamente di quell’assurdo aggeggio che continua il suo inopportuno lavoro di squillare senza mai stancarsi. Se non ricordo male, ad un certo punto dovrebbe scattare la segreteria e quindi questa mi risparmierebbe la fatica di uscire dal piacevole tepore in cui sto galleggiando da almeno cinque minuti. Due piccioni con una fava!

Oh che bello, ha smesso di suonare. Concentriamoci su quello che stavo facendo prima che Freddie Mercury, Brian May e Roger Taylor interrompessero bruscamente il mio idillio ormonale.

 

Empty spaces what are we living for
Abandoned places, I guess we know the score
On and on, does anybody know
what we are looking for
Another hero, another mindless crime
Behind the curtain, in the pantomime
Hold the line, does anybody want to take it anymore

 

Ma questa è una congiura bella e buona, miseriaccia.

Con uno sforzo oserei dire inumano, riesco ad accozzare, affannando, una breve frase di senso compiuto.

“ Che faccio? Rispondo? “.

Ma che diavolo di voce appena accennata mi è uscita? Certo che se sono venuta qui ed il mio scopo era quello di diventare una cantante di successo, con questa voce che ho testè sfoderato è preferibile prendere immediatamente il primo biglietto disponibile con destinazione ritorno a casa con le pive nel sacco, il capo cosparso di cenere e ripetute frustate auto flagellanti sulla schiena, con segni possibilmente ben visibili ed attestanti l’avvenuto scempio.

Ma io qui sto così bene.

Ancora Jules? Coscienza razionale che sporadicamente compare.

Metti un freno, anzi, tiralo proprio questo freno e datti uno scossone che sembri un animale in calore!

Potessi cara la mia coscienza, potessi! E volessi soprattutto!

Ma non ho la minima intenzione di spostarmi perché, lo ripeto, IO QUI STO COSì BENE! 

Smettila di fare la bambina petulante e smettila di dire sempre le stesse cose! E non mettere il broncio tesoro bello perché sei abbastanza cresciutella! Ti consiglierei, invece, una bella doccia, ancora meglio se ghiacciata!

Coscienza: secondo round.

Sono interiormente lacerata ma è l’alterego bambinesco, e leggermente “ spinto “ ad avere la meglio.

Ma comunque, sbaglio o son desta, la sottoscritta ha posto una domanda, non da ultimo con estrema fatica, ed ancora non ha udito risposta? Proviamo a riformularla.

“ Cris, mi hai capito? Rispondo oppure no? “

“ Mhhh? “.

Che tipo di risposta è “ mhhh “?

Ok, forse è troppo impegnato a fare altro e non può parlare decentemente. Effettivamente, ora come ora, è intento ad annusare e toccare diligentemente con il naso la pelle scoperta appena dietro l’orecchio. Beh, è decisamente e tecnicamente affaccendato.

Lo disturbo o no? Decido di ritentare.

“ Spiegami il significato del tuo “ mhhh “ ? E’ un rispondi oppure no? “

“ Shhh, non lo vedi che sto facendo altro? “

“ Più che vedo sento che stai facendo altro! “

“ E non ti piace? Se vuoi la posso smettere! “

“ NO! “. Un NO un po’ troppo accorato per i miei gusti. Lo sento ridere divertito e troppo vicino tanto che colgo perfettamente il momento in cui le sue labbra, aperte in un sorriso, sfiorano la pelle come un battito d’ali di una farfalla: flebile e tenue. 

Ma il divertimento è a poco a poco. L’ennesima figura della cioccolataia in pensione è arrivata, e pensare che sono qui in questa città da solo tre ore mi fa accapponare la pelle. Che bell’inizio Jules, complimenti vivissimi! Sei da guinness dei primati, ma primati nel senso di scimmie!

 

The show must go on,
The show must go on
Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on

 

Cavolo. Ma come ci sono finite le sue mani sui miei fianchi? No no no no no, bisogna fare qualcosa o qui andiamo a finire male.

“ Sta continuando a suonare Cris, devo rispondere! Magari è qualcosa d’importante! “

“ Sei sicura di quello che stai per fare? Perché io, fossi al posto tuo, ci penserei su! “

Con i corpi così vicini sento che le parti basse di faccia da schiaffi sono particolarmente attive e la mia vanità femminile non può che compiacersene. Che goduria!

“ Certo che se me lo dici con quel tono di voce e non solo con quello “ abbasso lo sguardo, Lui automaticamente fa lo stesso ed indico con un cenno della testa la sua eccitazione “ cosa mi metto a contestare o dire? Accidenti a te Thompson! “

Sorride per l’ennesima volta ed io, per l’ennesima volta sento lo stomaco fare tre capriole mortali con avvitamento. Voto della giuria tecnica: 10, e se esistesse la lode ed il bacio accademico anche nel mondo bagnato dei tuffi, beh, riceverei meritatamente anche questi.

“ Brava, vedo che hai capito! Quindi? “

“ Quindi cosa? Tu insisti e tu agisci! Io semplicemente constato se il tuo agire mi è o no di gradimento! “

Anche in questi momenti così, come dire, “ intimi “ riesco ad essere sarcastica?

“ Ma anche in questi momenti non la smetti di fare la simpatica? “

Impossibile.

“ Non mi verrai a dire che ora sai leggere pure nella mente! Porca miseria! “

Di scatto risolleva il viso e mi guarda fisso e scettico. Le mani, comunque, sono sempre ancorate ai fianchi e li massaggia espertamente, su e giù, allentando ogni tanto la presa per poi tornare al loro posto, dove competono.

“ Adesso cosa c’entra la lettura del pensiero? “

“ Semplicemente ho riflettuto su una cosa e tu immediatamente dopo l’hai detta. Dai, la questione dei momenti intimi e della mia inappropriata simpatia! Abbiamo pensato la stessa cosa! Empatia caro mio! “

Nel frattempo sposto le mani in maniera tale da cingergli il collo, intrecciando poi le dita tra loro all’altezza della sua nuca e comincio ad accarezzargliela. Non ho bisogno di alzarmi in punta di piedi per guardarlo: la mia altezza, una volta tanto, è utile.

“ Teoria interessante la tua! Dopo approfondiamo l’argomento, che ne pensi? “

“ Dopo, però. Ora agisci, su! “

“ Mai stato così felice di obbedire ad un ordine! “

Avvicina, finalmente le sue labbra alle mie ma, con un colpo di genio, decido che non necessariamente deve essere lui a condurre il gioco.

“ Aspetta, aspetta! “

Sbuffando frustrato risponde “ Aspettare cosa? Jules, se non te ne fossi accorta sto per superare il limite massimo di sopportazione! Sto arrivando ad un punto di non ritorno! “

Ingenuotto.

“ Ma che hai capito? Ho solo deciso di agire prima io, tutto qui! Hai fatto tutto tu fino ad ora, lascia fare qualcosa anche a me! È arrivato il mio turno! “.

Preparati sbarbatello.

“ Ma cosa stai dic- “ non fa in tempo a finire la frase perché la fase prendo io in mano le redini della situazione viene innescata “ Oddio! “

Un “ oddio “ faticosamente pronunciato il suo.

Infatti, come se nemmeno mi riconoscessi, scendo con le labbra sul suo di collo e comincio a baciarlo, alternando la lingua alle labbra. Dalla base iniziale della spalla destra compio un viaggio di esplorazione linguale e dentale molto interessante fino a giungere, con studiata lentezza, all’obiettivo orecchio, dove mi concentro con dovizia e pazienza.

Che sapore che ha, addirittura meglio dell’odore.

Arrivata al padiglione auricolare ( se m’impegno mi esprimo anche tecnicamente ), ci sosto per alcuni secondi gettandone vapore e decido poi di mordicchiargli il lobo per sentirne la reazione, che non tarda arrivare. Per esperienza so che è un gesto particolarmente eccitante ed in questo caso ne ho la riprova.

Lo sento respirare a fatica, anzi, lo sento proprio trattenere il fiato. Le sue mani abbandonano i miei fianchi e s’immergono nei miei capelli, tirandoli lievemente come per facilitarmi il compito e la cosa, anziché spaventarmi, mi manda ulteriormente su di giri.

“ Jules “. Un soffio.

Immediatamente interrompo la mia opera e mi trovo faccia a faccia con Cris. Ha gl’occhi chiusi ed un sorriso beato dipinto in volto.

Solleva le palpebre e quello che vedo è la cosa più bella che abbia mai visto. Due pozze verdi e profonde mi guardano con passione, passione che io ricambio in maniera uguale, se non maggiore.

“ Mi stai uccidendo, lo sai? “ mi sussurra appena.

“ Lo so, e si vede! “.

Sono una sbruffona, ma ne vado fiera.

Continuo poi “ Se rischi la vita con me, allora la finiamo qui anche perché non voglio avere sulla coscienza la tua morte! “

“ Ma quanto ti stai divertendo Jules? “

“ Da morire Thompson, da morire! Ma non dirmi che anche tu non ti stai divertendo! Secondo me ce la giochiamo alla pari! “

“ Non posso negare l’evidenza che fosse da un bel po’ di tempo che non mi “ divertivo “ così! “

“ Bene, bene. Mi fa piacere! “.

Pronuncio queste parole ed immediatamente dopo mi fiondo sul suo mento pronunciato e comincio a baciarlo famelico, sempre guardandolo fisso negli occhi, e lui fa lo stesso con me.

Stiamo per superare abbondantemente i limiti della normale decenza. Ma non me ne potrebbe fregare di meno in questo momento di quella fantomatica decenza.

“ E, per semplice curiosità, quando arriverebbe il mio turno di agire? Non che abbia fretta di farti smettere, tutt’altro! “

“ Sospettavo non ti dispiacesse la mia iniziativa, ma il mio turno non è ancora finito! Mettiti in coda e non superare la fila! “

“ O-Ok! “.

Beh, minacciarlo infilando le mani sotto la sua maglietta ed accarezzare il suo addome piatto, seguendo con i polpastrelli la linea definita degli addominali, non è una delle azioni più corrette che esistano in natura.

Ma, credetemi, sto agendo davvero senza pensare a niente soprattutto perché trovarmelo davanti così, eccitato e completamente in mio potere, è allucinante.

Lo desidero come mai nessuno prima.

Ma perché proprio Cris Thompson? Sono fuori di testa, totalmente.

Un improvviso vociare all’esterno della casa, sembrerebbe nel pianerottolo, mi fa irrigidire all’istante.

“ Si si, grazie dell’invito Rich! La prossima volta da me, mi raccomando! Dai, entra così ti faccio conoscere mia sorella Jules, te ne ho parlato se non sbaglio! E così, magari, mi aiuti anche a gestire la situazione! “

L’altro interlocutore, Rich, risponde con un “ Di che situazione parli? “

“ Di mia sorella e Cris: non si sopportano! Si odiano visceralmente! “

Sapessi caro il mio fratellone quanto ci stiamo odiando in questo momento avvinghiati e con gli ormoni in subbuglio. Non la penseresti così se ci vedessi.

Ma porco cavolo, ci potresti vedere eccome!

“ Ah, capito! Dai, vengo a conoscerla che sono curioso ma poi scappo che ho un appuntamento romantico con il ragazzo che ti ho detto, quello che ho conosciuto l’altra sera al bar vicino a lavoro, Phil! “

Come come? Rich uomo + Phil uomo = Appuntamento romantico, quindi per la proprietà transitiva dell’amore e delle mie reminescenze scolastiche, Rich = Gay.

Situazione sempre più interessante davvero.

“ Ah Phil! Il ragazzo sembra aver fatto colpo! Aspetta: ma dove ho messo le chiavi di casa? Eccole! “

Chiavi di casa? Dio no, sta tornando a casa sul serio.

No no no, ma perché capitano tutte a me?

“ Cris? Mi sembra il caso di spostarci da questa posizione, che dici? “

“ Perché? “

Questo è rincitrullito come pochi.

“ E me lo chiedi pure? Forse perché Michael è sulla soglia del portoncino con il suo amico Rich, con le chiavi in mano e sta per entrare in casa. Non mi sembra il caso di farci trovare così, così “ comincio a balbettare “ Così avvinghiati, ecco l’ho detto! “

Capisco che sta riflettendo dal momento che aggrotta la fronte, e dopo alcuni istanti si stacca precipitosamente da me. Ha capito finalmente, alleluia!

“ Porca “ prova a sistemarsi i capelli ed i vestiti alla bene e meglio, ed io agisco in sincrono con Lui. Se Michael capisse qualcosa, beh, io sarei in una delle situazioni peggiori che mi potessero capitare. Beh, me la sarei anche cercata ma, sono sottigliezze che hanno poco valore in questo momento.

Chiamale sottigliezze!

“ Cris, naturale mi raccomando! Non farti scoprire! “

“ Io sarò naturalissimo, tu piuttosto datti una calmata! Sei in iperventilazione! “

Cosa più che comprensibile visto che rischio di essere scoperta da mio fratello in atteggiamenti più che equivoci con il suo coinquilino nonchè migliore amico e non dimentichiamoci da me sempre odiato. E la ciliegina sulla torta sapete qual è? Mah, forse il fatto che sono qui da circa centoventi minuti e già stavo provando l’ebbrezza di un ottimo sesso?

Questa storia ha dell’incredibile.

“ Jules, vai a sederti sul quel divano mentre io mi siedo al tavolo e fingo di leggere un giornale! Ricomponiamoci, nei limiti del possibile! “

“ Una parola! Ah Cris, un’ultima cosa … “

“ Dimmi! In fretta però! “

“ Per non destare sospetti ti consiglierei di calarti la maglia. È arrotolata fino al petto e ti si vede tutto! “

Non che fosse una brutta visione, anzi.

“ Sei stata tu? Accidenti, non me n’ero accorto! “

“ E chi pensi fosse stato? Britney Spears? Comunque credo non te ne sia accorto perché qualcuno ti stava lentamente uccidendo! “

Sorrido maliziosamente, continuando a guardarlo mentre percorro il pavimento lucido ricoperto di un parquet color noce con fasce marroni e dorate che si alternano vicendevolmente. Mi siedo poi sul rettangolare divano a tre posti di pelle bianca posto vicino alla grande vetrata scorrevole del salone.

Non c’è che dire: si trattano davvero bene questi due! Ero a conoscenza del fatto che mio fratello guadagnasse piuttosto bene, ma non fino a questo punto. Ma quanto diavolo pagheranno di affitto? Ma soprattutto, io potrò mai permettermi di pagarlo? Prima l’ho definito appartamento, ma questa è una specie di villa ultramoderna per ricconi sfondati e con le mani bucate. Ma quante persone ci abiteranno poi? Questo è il 2b, ciò significa che almeno un altro piano, il primo, esiste di sicuro altrimenti per arrivarci avrei dovuto necessariamente spiccare il volo.

Va bene, discuterò più tardi di tutto con Michael, perché la cosa è da chiarire. Mi sembra di essere stata catapultata sul set di OC!

“ Si, ho dei ricordi vaghi! Stavo morendo molto dolcemente però! “

“ Concordo! Mai morte fu più dolce! “

Prendo svogliatamente una rivista tra quelle riposte sull’ampio tavolino in marmo bianco di fronte allo stesso divano e faccio “ finta “ di leggere con particolare interesse appoggiandomi composta allo schienale ed accavallando le gambe con naturalezza.

Fortunatamente Michael si è prodigato a prolungare la chiacchierata sul pianerottolo e questo ci ha quantomeno aiutato a tornare sufficientemente in noi stessi.

Insomma, io non ci sto proprio con la testa.

Il tavolo su cui Cris è seduto, teatro come il mio divano di una sceneggiata d’antologia, è poco lontano e circondato di sedie in vimini ricurve ed a prima vista scomodissime.

Ciò mi permette di continuare ad osservalo con attenzione.

Che bel vedere!

Maledetto alterego, taci una buona volta!

“ Ah Jules, senti … “

“ Si? “, ed ora che vuole?

“ Non per essere pignolo ma mi devi un bacio! “

Eh?

“ Prego? Mi pare che siamo andati anche un pochino oltre un bacio, sbaglio? “

Mi guarda di sottecchi “ Non sbagli ma dopo tutto, una promessa è una promessa ed i cinque secondi di ultimatum sono passati abbondantemente quindi me lo devi. E se non me lo darai tu di tua spontanea volontà me lo prenderò io con la forza! Ma sento che troveremo un punto d’incontro, giusto? “

Se mi guarda così altro che punto d’incontro! Una retta intera d’incontri farei!

“ Si vedrà faccia da schiaffi, si vedrà! “

“ Mi auguro molto presto vipera, sul serio! Non provare a fregarmi! “     

È un illuso se pensa che sarà lui a condurre il gioco. Oh si? Solo se mi guarda perdo letteralmente le coordinate, figuriamoci se si mette d’impegno con una certa applicazione.

Non pensiamoci ora, c’è tempo!

Uh, in abbondanza guarda!

“ Ci pensiamo poi, va bene? Anche perché Michael ha infilato le chiavi nella toppa e sta entrando! “

Acconsente con un sorriso ed un appena accennato movimento della testa.

Prepariamoci ad inscenare il più grande spettacolo del secolo: CRIS E JULES NEMICI GIURATI DI FACCIATA, MA DIETRO QUASI COMPAGNI DI LETTO!

Che il sipario si alzi, si entra in scena!    

 

 

INIZIAMO CON ALCUNE SORPRESINE CHE DA OGGI IN POI INSERIRò A FINE CAPITOLO:

La palazzina dove vivono i nostri protagonisti:

Il salone, una panoramica generale:

Il divano su cui Jules è seduta con il tavolino davanti:

 

Ed ora, invece, è tempo di ringraziare le quattro persone che hanno recensito lo scorso capitolo:

__Yuki__: eh si, hai proprio centrato tutti i punti: Jules è proprio una sorta di bisbetica domata, testarda e forte ma la " rimpatriata " con Cris la sconvolgerà per bene, e lei questo proprio non lo sopporta perchè è sempre stata abituata ad affrontare i rapporti con l'altro sesso in maniera completamente diversa; per quanto riguarda invece Cris, eh sì, è uno che va subito al sodo, per meglio dire, penso che per Lui sia stata la prima volta in assoluto a comportarsi in quella maniera dal momento che rappresenta quel genere di uomo che non ha mai dovuto faticare per trovarsi una ragazza con cui stare o semplicemente da portarsi a letto: è bello, intelligente, fascinoso...Non si è mai sforzato, insomma...ma Jules l'ha sconvolto nel vero senso della parola e questo lo spinge a comportarsi come mai ha fatto in vita sua e...STOP, non aggiungo altro! Un bacione!

sciona: innanzitutto, grazie sul serio per i complimenti e sono davvero contenta che ti piaccia la mia storia e che ADORI i miei personaggi...Eh sì, Jules è un personaggio, se non ci fosse bisognerebbe sul serio inventarla: ma basta ed avanza una, credimi! Vero Cris? E quest'ultimo? é un mito vivente, purtroppo difficilissimo da trovare, almeno con tutte queste caratteristiche racchiuse nella stessa persona...Ma come si dice? LA SPERANZA è L'ULTIMA A MORIRE! Ok, ma speriamo che a furia di sperare le ragnatele non comincino ad accompagnare la nostra attesa! Alla prossima, bacione!

3things: allora, non ti biasimo assolutamente se preferisci Cris Thompson alla nostra Jules, come potrei anche solo dirti: NO, NON PUOI DIRE UNA COSA DEL GENERE! è totalmente fuori da qualsiasi logica! E' vero comunque, entrambi ne passeranno di tutti i colori: le ripicche in primis saranno il loro pane quotidiano e ci sarà da divertirsi!!! Grazie davvero per i complimenti, che fanno sempre piacere e gonfiano ulteriormente un ego spropositato...PRRRRRRRRRR, scherzo!! Grazie davvero comunque, al prossimo capitolo, bacione!

valespx78: ok, ho letto il tuo commento e ho spiccato il volo per circa una quindicina di minuti...è stato emozionante leggere la tua frase: HAI LA STOFFA COME SI DICE IN GERGO! è forse questo uno dei migliori complimenti che potessi ricevere, insieme ad un SEI BELLISSIMA, SPLENDIDA, FANTASTICA, STREPITOSA E MERAVIGLIOSA...prrrrrrrrr, scherzi a parte, mi ha fatto emozionare leggere la tua recensione, sul serio e non so ringraziarti a dovere...Forse potrei sdebitarmi con un nuovo capitolo, che dici? Interessa l'articolo? Ok, sto sclerando...ti mando un bacio grandissimo, alla prossima recensione!

 

Aprofitto per ringraziare le 13 persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti:

alina 95, clarettina, giuggiolina43, giulina, lady jane, lillay, Marty314, pirilla88, sassa, SweetCherry, valespx78, Veronica91 e xsemprenoi.

Ed inoltre le 11 persone che la " seguono ", ossia:

3things, cino nero, grow, Kite, nothing lasts forever, pinuccia2605, priscy, sassa, sc93, Ukyu93 ed infine __Yuki__.

 

 

SPOILER

“ Ottimo, la casa sembra integra! È la stessa che ho lasciato quando sono uscito, quindi sembrerebbe che quei due abbiano smesso di fucilarsi a vicenda! Ma non ha ancora sistemato le valigie quella svampita? Cris non deve avergliela neppure fatta vedere! Chi li capisce è buono! Jules, puoi avvicinarti qui ovunque tu sia, per favore, perchè voglio presentarti una persona? “

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Che ennesimo spreco di carne gente. La figura che mi si piazza davanti è un uomo, sui trent’anni, capelli neri corvini, fronte spaziosa, occhi leggermente piccoli di un abbagliante castano chiaro, naso importante, labbra grandi e carnose, ed un fisico da fare invidia ad un modello di intimo.

__________

“ Calmo Cris, sto andando via quindi puoi smetterla di guardarmi come se volessi incenerirmi e smettila anche di digrignare i denti! Non te la sciupo mica! “

 

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Capitolo 7
*** Ritirata in vista? ***


Alloraaaaaaaaaa giovani rampanti! Eccomi qui con il nuovo capitoloneeeeeeeee...spero possa piacervi come ha fatto piacere scriverlo alla sottoscritta...Sto già ridendo per una battuta che leggerete, ed ancora non mi capacito come possa essere stata sfornata da me medesima! Miracoloooooooooooooo...bando alle ciance, vi lascio alla lettura! Ne aprofitto anche per augurarvi buon anno, anche se un poco in ritardo...un bacio, la vostra Lamuchina...

P.S: a fondo pagina, come sempre, risposte alle recensioni, vari ringraziamenti, SORPRESAAAAAAA ed infine il solito spoiler!

 

 

 

Capitolo Sei

Ritirata in vista?

 

Ricordo benissimo la frase che la mia insegnante di teatro delle superiori era solita ripetere, come una nenia, durante le lezioni extrascolastiche ( sì, perché anche la recitazione ha avuto purtroppo la sfortuna d’incontrarmi ): Quando si entra in scena la regola fondamentale è sempre una sola: concentrazione ragazzi!

Sarei curiosa di sapere da quale misterioso pertugio era riuscita a tirare fuori questa regola del pifferaio magico! Perché credetemi, nella situazione in cui testè mi trovo, sto cercando di profondere il maggior impegno possibile e di auto impormi, cosa non da poco, una soglia minima di meditazione zen ma i risultati, a quanto vedo, sono piuttosto scarsi per non dire totalmente inesistenti.

La mia, o meglio, la nostra messa inscena fa acqua da tutte le parti.

È alquanto innaturale e surreale vedere due persone che se fino a due secondi prima si trovavano in procinto di strapparsi i vestiti di dosso, e non solo in senso figurato, ora invece si ritrovano separati l’uno dall’altra con una distanza di almeno sei metri.

C’è qualcosa che stona in questa idilliaca immagine che stiamo dando di noi stessi.

Quando Michael ci ha lasciati soli in casa eravamo in piena fase di azzannamento reciproco, ed ora invece siamo calmi e quieti come due chierichetti. Ma chi potrebbe crederci?

Se ne accorgerebbe anche un cieco che il contesto è quanto di più forzato possa esistere, figuriamoci quella lince di mio fratello che sin da quando era piccolo era solito nutrirsi di pane e latte intero di volpe.

Ci scoprirà, ne sono sicura!

Jules, non fasciarti la testa prima di essertela rotta! Andrà tutto bene, vedrai!

Cara coscienza, per questa volta mi fido di te e speriamo abbia ragione.

Appena Miky varca la soglia, per alcuni secondi non sento udire parola. Starà valutando la scena?

“ Ottimo, la casa sembra integra! È la stessa che ho lasciato quando sono uscito, quindi sembrerebbe che quei due abbiano smesso di fucilarsi a vicenda! Ma non ha ancora sistemato le valigie quella svampita? Cris non deve avergliela neppure fatta vedere! Chi li capisce è buono! Jules, puoi avvicinarti qui ovunque tu sia, per favore, perchè voglio presentarti una persona? “

“ Ma eri veramente preoccupato di ritrovarti casa rivoltata come un calzino Michael? “

Dovrebbe essere stato quel Rich a parlare.

“ Già, ho guardato tutta la partita con un’ansia addosso che non immagini. Ci sono cose di grande valore qui dentro caro mio e non potevo rischiare di doverle ricomprare! Conosci abbastanza bene Cris da poter sembrare apparentemente un ragazzo pacato ma non sai come si trasforma quando nel raggio di alcuni metri c’è mia sorella! È irriconoscibile! “

“ Addirittura? Se tua sorella è in grado di zittire quel dongiovanni di Cris, beh, non vedo l’ora di conoscerla! Sarebbe un evento più unico che raro coglierlo in fallo, ma soprattutto con una donna! Presentamela, presentamela, presentamela! “

Questo tipo già mi piace: ha gli stessi miei atteggiamenti e sento che diventeremo ottimi amici.

“ Un attimo, per Dio! Se si facesse vedere semplificherebbe le cose! Jules? Dove cavolo ti sei andata a ficcare? “

Non molto lontano, fratellone! Controlla meglio.

“ Si dal caso che il Cris di cui parlate sia presente nella stanza ed abbia sentito ogni cavolata che avete detto! Comunque, ciao Rich, che dispiacere vederti! “

Non ditemi che l’amico gay non si era accorto di niente! Ma costui è un mito vivente!

“ Oh, ciao bello! Non ti avevo mica visto! Ero completamente preso dall’immaginare come potesse essere la piccola di casa Sullivan da non aver badato a te! Ti chiedo scusa! “, dice Rich sfottendo alla grande, anche se non riesco a vedere la scena personalmente.

“ Si si, scusa una pera! “ risponde faccia da schiaffi con una smorfia di superiorità. Che bel siparietto! Beh, almeno non sono l’unica a “ detestare “ Thompson.

Detestare poi, che brutta parola. Fino a qualche minuto fa non pensavo proprio a detestarlo, semmai riflettevo sulla maniera migliore di soddisfarlo. E sicuramente ero arrivata anche a buon punto, visto il totale stato di estasi in cui ero riuscita a condurlo.

Incuriosita dall’associare quella squillante e simpatica voce ad un viso, decido di alzarmi dal comodissimo canapè in cui sono sprofondata, sia per esigenze di copione sia per un evidente imbarazzo, e conoscere finalmente il mio nuovo vicino di casa.

“ Beh, mi è parso di aver sentito pronunciare il mio nome invano! Chi è stato? “

...

...

...

Ok, c’è una vera e propria congiura nei miei confronti.

Un ennesimo spreco di carne gente, già. La figura che mi si piazza davanti è un uomo, sui trent’anni, capelli neri corvini, fronte spaziosa, occhi leggermente piccoli di un abbagliante castano chiaro, naso importante, labbra grandi e carnose, ed un fisico da fare invidia ad un modello di intimo.

Lo guardo a bocca aperta e sento che le mascelle stanno per cedere in una caduta libera verso terra senza eguali. Ah, la legge di gravità parrebbe conosciuta anche dalla qui presente!

In conclusione, che dire di questo Rich? Beh, un uomo splendidamente adatto a vivere in questo mondo.

Lui mi osserva incuriosito, studiandomi con attenzione. Attendo scalpitante la pronuncia della sentenza perché è così che mi sento con il suo sguardo indagatore addosso: sotto processo!

E la sentenza non tarda infatti ad arrivare.

“ Oh tesoro, ma con una come te mi verrebbe voglia di tornare ad essere eterosessuale seduta stante! Alla faccia della sorellina! “

Beh, ammetto che per vie traverse è riuscito a farmi un bel complimento. Grandissimo.

“ Beh, se ti va, potremmo aprire un centro di terapia con l’obiettivo specifico di trasformare un gay in etero in appena un giorno. Tu recluti la clientela ed io la trasfiguro a mia immagine e somiglianza. Che ne dici? “

“ Ragazza mia, oltre che bella e sexy sei anche divertente. Una miscela esplosiva per qualsiasi uomo, anche per uno come me! Comunque sono molto felice di conoscerti, piacere delizia, sono Rich, tuo futuro marito se mi vorrai, ma con un piccolo difetto di fabbrica! “

Dettagli dirimpettaio, dettagli!

Questo tipo è sul serio una forza della natura. Mi piace, così è deciso e l’udienza è tolta!

La  contentezza di aver conosciuto un uomo con cui è piacevole conversare civilmente, senza la recondita possibilità di finirci a letto, come con Cris, viene con malagrazia interrotta dal sopra citato, che interviene sempre nei momenti meno opportuni, come questo appunto.

“ Rich, fammi il favore di smetterla di gonfiare l’ego già bello tronfio della vipera che stai guardando con adorazione e tu, vipera, chiudi la bocca che stai sbavando come un lama in tempo di siccità. Guarda che è dell’altra sponda, guida dall’altra parte e “

Parliamoci chiaro. Questo qui è o non è completamente ed irrimediabilmente toccato al cervello? Ditemi voi a che soluzione siete arrivati, perché altrimenti non si spiegherebbe l’inutilità di questo suo intervento. Non posso starmi, zitta. Eh no!

“ E piantala decerebrato, che non ti ha chiesto nessuno di sparare scemenze gratuite! Non ti smentisci mai eh? Scusami Rich, stavamo dicendo? “

“ Non mi smentisco mai perché tu mi dai ogni volta ragione di non smentirmi strega! Guarda che se non la smetti di fissarlo Perry si consuma! “

Insopportabile, spocchioso, arrogante, grrr. Quanto lo odio! Certo che è entrato fin troppo bene nella parte sii naturale, nessuno deve capire quello che stava per succedere.

Gne gne gne gne gne gne.

Cielo quanto vorrei prenderlo a pugni in faccia.

Cielo quanto vorrei continuare da dove abbiamo interrotto sarebbe la frase più adatta, giusto Julsina mia?.

Ecco, mi pareva strano che l’alterego immorale non fosse ancora comparso a dispensare giudizi non richiesti.

“ Senti un po’ beota, non è tua l’incombenza di stabilire chi debba guardare e chi non quindi chiudila una buona volta quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca. Il mondo te ne sarebbe infinitamente grato! “

“ Io almeno la bocca la uso per parlare anche se, a detta tua, solo per sparare cavolate, tu invece la usi per produrre eccessiva secrezione salivale! Non è un bello spettacolo megera! “

“ Ma come ti esprimi bene! “ secrezione salivale “ ? E questo dove l’hai imparato? Giocando al dottore ed al paziente con qualche sgallettata sprovvista di una testa pensante che con regolarità ti porti a letto?!  Che sia o no un bello spettacolo non spetta comunque a te deciderlo babbeo dei miei stivali griffati! Ma un bel pacco incartato ed infiocchettato di affari tuoi, tu mai? “

E si ricomincia. Altro giro, nuova corsa.

“ Gli affari sono i miei dal momento che stai producendo una sovrabbondanza di saliva che ricadendo sul preziosissimo e costosissimo parquet da ottocento dollari del salone, sporca! E poi chi ripaga, tu? “

“ Non sono mica corrosiva stupido mentecatto! E se anche fosse, non ho nessun problema a darti i soldi! Basta guadagnarseli onestamente! “

Frecciatina malefica. Vediamo se coglie.

“ Cosa intendi dire con “ guadagnarseli onestamente “? Mi stai dando per caso del delinquente o dell’approfittatore? “

Incredibile. È cascato nel tranello completamente calzato e vestito. Non lo facevo così sprovveduto e credulone. È una continua sorpresa!

“ Guarda che stai facendo tutto tu, io non ho detto nulla. Ti sei dato del delinquente e, aspetta quale altra parola hai usato? Ah si, dell’approfittatore da solo, senza interventi esterni! Questa volta io non c’entro niente! “

Gli sorrido volutamente sarcastica e lo vedo alzarsi d’improvviso dalla sedia come posseduto da una furia irragionevole.

Oh mamma, questa volta l’ho fatto arrabbiare sul serio. Ben gli sta comunque. Tiè tiè tiè!

“ Maledetta serpe, io ti “

Ma non conclude la frase dal momento che interviene, a sedare gli animi, Rich e mio fratello subito dopo gli fa da spalla.

“ Ehi ehi ehi, calma ragazzi! State esagerando un po’ adesso! Quando Michael mi ha detto che i vostri rapporti non erano dei più rosei, beh, non gli ho creduto fino in fondo! Ma vedendovi litigare così mi rimangio tutto! Siete assurdi! “

“ Stavolta ha iniziato lui Rich! “ provo a difendermi con testardaggine. Per caldeggiare la mia insulsa ed infantile causa, potrei pestare i piedi e tirare su col naso come una bimbetta dell’asilo a cui viene strappato il suo giocattolino preferito.

Fatemi riflettere su un momento.

… 

Oddio, mai e poi mai! Come mi è solo balenata in mente l’idea? 

“ Ho iniziato io? Ma tu sei completamente fuori! La colpa è la tua perché non hai smesso un secondo di guardare Perry come una spiritata! Nemmeno fossi una quindicenne alla sua prima cotta! Mia nipotina di tredici anni è più matura di te! “

Ma che cosa sta dicendo?

“ Hai capito che quello che hai appena detto non ha né un capo né una coda? Primo: io non ho iniziato un bel niente, sei tu che hai cominciato a cianciare frasi senza senso! Secondo: se guardo Rich come una spiritata, oppure come una pazza, o peggio ancora come una malata di mente non ti deve interessare nella maniera più assoluta! Scusa, cosa te ne importa poi se lo guardo oppure no? “

Respira Jules, prendi fiato perchè ho la netta sensazione che le comuni scorte di ossigeno stiano cominciando a scarseggiare.

Respira regolarmente Jules! Non dargliela vinta a quel cretino.

“ Eh no Cris, questa la voglio proprio sentire! Perché t’interessa tanto, anzi, t’infastidisce tanto vedere Jules rimirare un altro uomo? Eh? Sono tutto orecchi bambolotto! “

Qui gatta ci cova. E così come Rich, che ha posto la domanda, anche la sottoscritta si pone in modalità “ pettegola in ascolto degli ultimi gossip settimanali “.

Potrei sbagliarmi ma questi due hanno delle espressioni completamente opposte. Da una parte abbiamo Rich, rilassato come pochi, candidamente sorridente nella sua camicia vinaccio a maniche lunghe, jeans blu scuri aderenti, ed infradito nere ai piedi, mentre dall’altra si può osservare un esemplare perfetto di  belva umana irata, con i pugni chiusi che stringe al punto da rendere cianotiche le mani, il tutto accompagnato da un colorito rosso cremisi ben evidente lungo le guancie. Ovviamente non sembra il caso neanche di tralasciare lo sguardo omicida, iniettato di odio.

Da un occhio attento parrebbe che Thompson sia arrossito. Ma perché, mi chiedo io? Ah, molto probabilmente perché la domanda  lo ha messo in difficoltà e si è sentito ridicolizzato davanti a tutti. È l’unica spiegazione plausibile!

Se non fossi una ragazza umile, mi stringerei la mano da sola e, non da ultimo, mi farei recapitare a casa un giusto premio di riconoscimento per l’acutezza mostrata nella formulazione della diagnosi.

Ma quanto sei ottusa?

Coscienza? Perché dovrei essere ottusa?

Lasciamo perdere, non meriti neanche una risposta! Spero che prima  o poi lo capirai però!

Ma capire cosa? Non ci arrivo!

Sai che novità Jules che non arrivi sollecitamente alle cose! Ci sentiamo più tardi comunque, se riterrò necessario intervenire!

Beh, è abbastanza chiaro a tutti che la coscienza rispecchia pienamente i caratteri predominanti di chi la possiede. Ecco si spiega il perché la mia sia ciò che maggiormente si avvicina all’eccentricità.

“ Non ho niente di così interessante da dire Perry! Non capisco il senso della tua domanda! “

“ Ah, non lo capisci? Beh, spero che ti sbrighi a farlo, prima che sia troppo tardi! “

“ Richard Perry, ma come sei criptico! Hai fatto dei corsi specifici oppure sei nato così? “

“ Quando una persona risponde con sarcasmo ad una domanda semplicissima vuol dire una sola cosa “

Illuminami, pendo dalle tue labbra.

“ Illumina anche me perché altrimenti non ci dormo la notte! “

Oh, ma allora legge veramente nella mente, o meglio, nella MIA di mente. Riduciamo a zero le riflessioni osè, per pura precauzione eh!

“ Troppo facile carino, troppo facile! E poi che gusto ci sarebbe a saperlo prima? Lascio a te il piacere immenso della scoperta! “

“ Ora me lo dici! “

“ Non penso proprio! È l’ultima cosa che farei in questo momento! Non vorrei perdermi l’intero spettacolo! Ma una cosa te la posso assicurare “

“ Cioè? Mi assicuri che un giorno all’altro potrò prenderti a calci in quel fondoschiena rinsecchito che ti ritrovi, curato ed imbellettato con le cremine più costose in circolazione sul mercato? Sai che soddisfazione immensa mi daresti! “

Ah,  notizia succosa questa. Potrei all’occorrenza sempre rivolgermi a Rich ogni qualvolta avessi dei dubbi su che fondotinta od ombretto utilizzare per le varie occasioni che mi si prospetteranno in futuro.

Una scoperta pariteticamente interessante ed utile.

“ Continui col sarcasmo e questo non fa altro che confermare la mia convinzione che poi tanto convinzione non è. Si tratta di una semplice constatazione dei fatti, oh scusa, della realtà! “

“ Lasciamo perdere! Non ho tempo di starti dietro! “ dice faccia da schiaffi sbuffando,

“ Nooo, non dire così! Quando mi piacerebbe che mi stessi dietro! “  

Credetemi, riesco a trattenere a stento le risate. Ed infatti, dopo il mio goffo ed inutile tentativo, scoppio in una sonora ed argentina risata perché questa battuta è veramente eccellente e pungente.

“ Oh, posso solo immaginare quanto ti garberebbe Perry, ma ahimè, ho altre preferenze! E tu, arpia, smetti di ridere così sguaiatamente! “

“ Come, prego? Senti squinternato, rido e smetto quando mi pare! “

“ A me dà fastidio! Piantala! “

“ Ma tu guarda, a me no invece! “

Ok, sono ufficialmente regredita cerebralmente all’età di due anni.

“  Stop stop! Finitela tutti e due perché non vi si regge più! “

Toh Michael, anche tu qui? Ti pensavo disperso nella folta vegetazione della Savana.

“ Ha ragione ragazzi “ Rich “ Smettetela subito, soprattutto perché io devo scappare. Si è fatto tardi e non posso assolutissimamente mancare all’appuntamento con l’uomo della mia vita! Promettetemi che continuerete a battibeccare quando sarò presente anche io: non voglio perdermi un solo istante dell’evolversi di questa storia! “

Evolversi di questa storia? Ma cosa vuole dire?

Jules Sullivan, ma puoi essere più tarda di comprendonio? Io non so proprio più cosa fare con te! Sei una delusione!

Adesso la colpa è mia? Taci coscienza!

“ Ma di quale storia parli Rich? Di come, tra non molto, mi macchierò la fedina penale di un omicidio? Quello di Sullivan Donna? “.

Questa battuta dovrebbe essere la mia.

“ Zitta Jules, non osare aprire bocca! “

“ Ma Michael, non puoi mettermi a tacere quando questo qui “ e indico Cris con un gesto di stizza della mano “ M’insulta apertamente e senza pentimento alcuno! “

“ Allora, ti spiego per benino la situazione sorellina, in maniera tale che tu capisca quali sono le mie attuali condizioni. Ascoltami per filo e per segno “ scandisce le ultime parole come se stesse parlando ad una ritardata “ I Lakers hanno perso con uno scarto di ventuno punti, nostra madre mi ha chiamato infuriata e preoccupata dal momento che sua figlia, tu Jules, non l’ha avvertita dell’avvenuto arrivo in città! Tra parentesi, ha provato a chiamarti al cellulare due volte ma non è riuscita a rintracciarti: come mai? “

Come mai? Beh, ero in altre faccende affaccendata. Delle faccende parecchio piacevoli. Ma, meglio sorvolare su questo.

Inventa una scusa plausibile Jules, in fretta però!

Pensa, pensa! Ecco.

“ Beh, dopo che B mi ha chiamato ho tolto la suoneria al cellulare e ho messo la vibrazione, non l’ho sentito squillare! “

Beh, direi che me la sono cavata egregiamente.

“ Ok, capito! Ti dicevo appunto che la mamma era terrorizzata che ti fosse accaduto qualcosa di brutto “

“ Magari fosse amico mio, ma Jules è peggio dei gatti: gode di una scorta infinita di vite da sfruttare e gira che rigira ce la ritroviamo sempre tra i piedi! “

Ma, ma ma io questo qui lo faccio fuori con le mie mani. Lo giuro.

“ Ma allora sei scemo Cris! Evita di spalancare la bocca per parlare a sproposito! “

Michael sta urlando. Brutto segno, e Thompson sembra averlo capito. Una cosa in comune, rara, ma in comune ce l’abbiamo.

“ Dicevo, per concludere, che torno a casa e vi trovo “ falsamente “ in pace. Al minimo gesto inconsulto dell’altro scattate come molle impazzite ed io non posso sopportare una simile convivenza! Quindi, o vi date una regolata, vera, oppure sorellina, mi spiace, cerchi alloggio da un’altra parte! Non posso cacciare Cris che ha vissuto qui da subito, non sarebbe giusto! “

Ha ragione. E non voglio andare a vivere da nessun’altra parte. La sola idea mi fa sentire stranamente agitata, e non so il perché.

Col tempo ci arriverai, te lo prometto!

LEI non va da nessuna parte Michael, ci siamo intesi? “

Sogno o son desta? Cris Thompson mi ha appena chiesto, molto calorosamente, di non andare via? Il mondo sta andando al contrario, dico io.

“ Non-non guardatemi come se avessi detto un’eresia! “ sta pure balbettando?

“ La ragione per cui ho parlato così è puramente pratica: con lei in casa diminuisce la quota di affitto spettante a ciascuno! “

Ah. È questo l’unico motivo: un portafogli più pieno.

Beh Jules, adesso perché sei delusa?

Domandatelo!

Ora non ne ho voglia. Punto. Coscienza, non contattarmi per le prossime ventiquattro ore.

“ Certo, certo! È una questione di soldi Cris! Fidati, è proprio così! “ dice Rich, sorridendo sornione. Continuo a non cogliere il senso delle sue malcelate allusioni.

“ Ma tu non avevi un appuntamento immancabile, eh? Smamma, su, vai a farti bello! “

Lo sta cacciando di casa? Con dei modi parecchio bruschi e scortesi?

“ So che ti fa comodo non avermi in giro, vero Cris? “ afferma prendendolo chiaramente in giro “ E comunque non ho bisogno di farmi bello perché già lo sono, ma stranamente sono d’accordo con te carino. È tardi e non posso trattenermi oltre! Jules, mi ha fatto davvero tanto piacere conoscerti. Non mancheranno le occasioni di rivederci e chiacchierare. Magari qualche volta potremmo organizzare delle importanti incursioni di shopping. Ti va? “

Impossibile dirgli di no.

“ Ovvio caro, non vedo l’ora! “

Si avvicina e mi schiocca un bacio sulla fronte. Ha un buon profumo, dolciastro e pungente.

Ma qualcuno sta ringhiando? Michael e Faccia da Schiaffi hanno un cane in casa ed io non ne sapevo niente?

Calmo Cris, sto andando via quindi puoi smetterla di guardarmi come se volessi incenerirmi e smettila anche di digrignare i denti! Non te la sciupo mica! “

Le ultime parole sono poco più che un sussurro, visto che si dilegua ad una velocità supersonica, nemmeno stessimo parlando del centometrista Usain Bolt.

Ora siamo in tre, e la tensione è palpabile. Ma Michael, da sempre il più incosciente, interviene con coraggio.

“ L’unica cosa che vi chiedo è lo sforzo di vivere in modo civile ragazzi. Se me lo garantite non sorgeranno nessun tipo di problemi. Dite di si, vi prego! “

L’occhiata di conferma che ci lanciamo io e Thompson è più che eloquente.

Ed in coro rispondiamo un “ Si “ piuttosto strascicato. Meglio di niente, dai.

“ Perfetto! Ne sono molto felice. Speriamo riusciate a mantenerne il proposito! Ora che tutto sembrerebbe sistemato, ti faccio vedere la tua stanza Jules dato che hai ancora le valigie in soggiorno e sicuramente vorrai darti una rinfrescata. Vieni! “

“ Grazie Michael. Aiutami con i bagagli e ti seguo a ruota! “

Lancio un’ultima occhiata a Cris prima di attraversare un lungo corridoio illuminato da almeno dieci luci disposte una accanto all’altra sul soffitto, luci che si rispecchiano sul pavimento in legno, creando un bel gioco di riflessi dorati.

Lui ricambia ma in un modo strano. Non ha più dipinto sul volto quel sorrisetto strafottente, intendiamoci, quello che aveva prima che mio fratello ed il suo amico stragay c’interrompessero nel bel mezzo di una copulazione con i contro altari.

Ritirata in vista?

 

La mia camera è quanto di più essenziale, minimalista e moderno abbia visto. Un tripudio di rosso avvolge una superficie di settanta metri quadrati.

A differenza del salotto, qui il parquet è completamente nero lucido.

Al centro troneggia un letto a due piazze con i poggiatesta articolati in due cuscini bianchi; il materasso è ricoperto da una trapunta marrone chiaro con il risvolto più scuro; al lato destro un comodino rosso a due cassetti con le maniglie laccate: questo richiama l’armadio a parete con cinque ante posto al dato destro della stanza; ai piedi del letto invece un tappeto in stile contemporaneo, sembrerebbe di lana o feltro, di un rosso cangiante; dietro al letto fa bella mostra di sé una gigantesca porta finestra scorrevole, creata riprendendo l’idea di una sorta di grata da cui calano delicatamente delle leggere e ramate tende in lino;

Non lontano dal mio “ giaciglio “, è posta una cassettiera dello stesso stampo del comodino e dell’armadio.

A coronare il tutto, sul soffitto, un lampadario in vetro bianco soffiato, dalla buffa forma semitonda con varie increspature spigolose, alcuni quadri etnici e variopinti appesi alle pareti e candele su candele, arancioni, gialle, rosse.

Sembrerebbe fatta apposta per me.

“ Spero ti piaccia piccolina, ho pensato a tutto ciò per cui vai matta ed è uscita così. Secondo me ti rispecchia parecchio! “

“ Jules, allora? Non ti convince, ho capito! Senti, domani chiamo l’azienda che mi ha fornito tutto e chiedo se posso cambiarli, ok? Però dimmi qualcosa! È così insolito non sentirti spiccicare parola! “

E cosa dovrei dire? Mi verrebbe in mente solo una cosa: ho il migliore fratello che si possa desiderare!

“ E’ perfetta Miky, non voglio che chiami nessuno. Questa sono io. Grazie davvero, non lo merito! “

“ Meriti questo ed altro ma come ricompensa per il mio enorme gusto in scelta di mobilia, promettimi che ridurrai allo stretto necessario le litigate con Cris. Questo me lo devi! “

Tranquillo fratellone, dopo l’ultima occhiata storta che mi ha lanciato, dubito che mi rivolga nuovamente la parola. Ho questa sensazione ma non ne immagino il motivo. Coscienza, che ne pensi?

Mi hai richiamato?

Certo, altrimenti perché mi avresti risposto?

È che sono stupita, tutto qui! Comunque, in questo caso devo deluderti, oh mia padrona! Non ho la minima idea di cosa passi per la testa di quel zuccone. Spiacente, non posso esserti d’aiuto!

Non importa!

Volteggiando come una ballerina monca all’interno della mia camera, noto una porta che appena entrata proprio non mi ero accorta fosse lì. Chiedere delucidazioni è d’obbligo.

“ Miky, e quella porta? Conduce all’inferno? “

“ Cretina, è la porta del tuo bagno personale! Altra comodità! “

“ Fratellone mio, se potessi di sposerei! Un bagno tutto per me, da condividere solo con la mia coscienza! “

“ Con la tua coscienza? “

Ho parlato ad  alta voce, vero? Ho dato via libera ad un pensiero mentale che tale doveva rimanere? Che danno che sono. E che imbarazzo.

“ Era un modo di dire, tranquillo! “

Più che altro era un modo di apparire più bislacca del solito.

“ Mh mh, facciamo finta di crederci. Dai, ora ti lascio così ti dai una rinfrescata e ti riposi. E poi tra un’ora ho il turno in ospedale e devo scappare. Rientro direttamente domani mattina! Stanotte rimarrai sola con Cris se non decide di uscire pure lui come fa da quando lo conosco. Nel caso in cui decidesse di rimanere a casa, ti raccomando! È una prova quella a cui ti sto sottoponendo e se non la superi sono cavoli amari Jules! “

Io e faccia da schiaffi soli in casa? Dio, io mi barrico dentro camera, anzi, la mino proprio la stanza da letto.

“ Tranquillo, vai pure a salvare delle vite umane, è la tua missione. Non credo comunque ci saranno delle occasioni d’incontrarci perché sono stanca morta! Mi faccio una doccia, mi cambio i vestiti, chiamo mamma e Brian, mangiucchio qualcosa perché ho un leggero languorino all’altezza dello stomaco e poi concludo la giornata con un sonno giusto che mi spetta. Quindi, rilassati, tornerai e la casa sarà dove l’hai sempre trovata, Abbey Street 121, appartamento 2b! “

“ Ok sorellina, buon riposo! Ci vediamo domani! “

“ Ok. Buon lavoro! E grazie ancora di tutto, sul serio! “

“ Di niente “ e mi lascia con un bacino sonoro sulla guancia.

Comincio a disfare le valigie e prendo il necessario per andare in bagno per le mie abduzioni quotidiane. Asciugamani ed accappatoio saranno già dentro il bagno perché conosco troppo bene mio fratello da sapere che fa sempre le cose in grande e con puntigliosità.

Il bagno, provate ad immaginare, è il tripudio della contemporaneità.

Estremamente elegante e semplice, ciò che immediatamente colpisce è la scelta dei colori pregnanti, il nero od il grigio scuro, per i complementi d’arredo. Lavabo, box doccia, bidet e wc presentano una struttura in legno placcato in pietra striata e pianeggiante che ne accentuano la luminosità.

Ma tutto quanto passa in secondo piano di fronte alla bellezza della vasca bicolore posta contro la parete sotto la finestra: una rifinitura lucida e nera da una parte mentre dall’altra una color noce che tra lo si intersecano armoniosamente, e dove si sposano design moderno e tradizionale insieme.

Tutto appare come un condensato di austerità e perfezione allo stato puro.

Mi sento anche in colpa ad utilizzarlo ma ho proprio bisogno di rilassarmi e questo può donarmelo solo un bel bagno caldo.

Faccio scendere l’acqua, prima quella calda poi quella fredda in modo da ottenere la temperatura ottimale, mi spoglio degli indumenti, compreso il completo intimo, e m’immergo tra la schiuma profumata alla pesca che tanto mi piace.

Nonostante tutto non riesco del tutto a rilassarmi. Ho sempre in testa quell’ultimo sguardo che Thompson mi ha rivolto e dentro sento un’anomala agitazione. Cosa avrà voluto dirmi? Ce l’ha con me? Più del solito?

Con il cervello in corto circuito e la pelle in ammollo da almeno venti minuti, decido che è arrivato sia il momento di smetterla di pensarci ma anche quello di decidermi ad uscire, una buona volta, dal bagno rammollente in cui ho sostato.

Mi avvolgo in un grande asciugamano morbido, nero e profumato al muschio bianco. Questa fragranza mi sembra di averla già sentita, ma dove? Sa di buono.

Continuando a rifletterci avvolgo nel frattempo anche i capelli aromatizzati alla vaniglia e gocciolanti in un telo coordinato a quello che mi copre il corpo.

Ancora quel profumo familiare. Chissà dove l’ho già sentito.

Tampono con cura la pelle imperlata di piccole gocce d’acqua e poi asciugo i capelli al naturale con il phon.

Poi arriva il momento di vestirmi. La misè che decido d’indossare è piuttosto semplice e comprende una maglia verde tappezzata di piccoli teschi bianchi, un paio di jeans blu scuri e delle calze a strisce con le varie tonalità dello stesso colore della maglia.

Un richiamo alla principessa sul pisello. Che sottile allusione! Se mi avesse sentito Rich!

Tornata in camera, continuo ad osservarmi intorno con attenzione, memorizzando ogni particolare.

Lo svuotamento valigie può aspettare anche perché non ne ho nessunissima voglia. Recupero il cellulare e decido di mandare un messaggio a Brian. Alla mamma penserò più tardi, anche perché Miky l’ha già informata di tutto. Quello che ora come ora mi preme fare è sentire il mio migliore amico. Ho bisogno di parlare con lui di questa bizzarra prima giornata Los Angeliana.

 

B, ciao! Scusa se prima ti ho quasi chiuso il cellulare in faccia ma non potevo fare altrimenti. Non hai idea di cosa mi sia successo appena varcata la soglia di casa che, tra parentesi, più che un appartamento mi sembra la villa di Donald Trump! Vabbè, non è questo il punto. Per messaggio non posso dirti nulla, anche perché ci vorrebbero almeno cento pagine di racconto, quindi preferisco parlartene a voce. Ti do un piccolo suggerimento, anzi due: Cris Thompson + Quasi Sesso. Appena leggerai queste ultime parole so già che ti precipiterai a chiamarmi, ma non farlo perché devo schiarirmi le idee e non saprei spiegarti, a parole, niente con coerenza. Già mi manchi B. Ti voglio bene. Ti chiamo appena posso. Un bacio e ricorda, OBIETTIVO SEMPRE IN CANNA!

 

Vi starete chiedendo: cosa vuol dire “ obiettivo sempre in canna “? Beh, niente di più semplice: Brian è un fotografo, ed anche uno di quelli in gamba. Ha sempre saputo di voler fare questo, ossia immortalare immagini come paesaggi, persone, animali o cose in generale. E questa sua sicurezza l’ho sempre invidiata. Ma adoro, ogni tanto, prenderlo per i fondelli. E lui, ovvio, fa lo stesso con me. Il nostro è un rapporto basato sul dare e ricevere.

Mi stendo di peso sul letto a pancia in su, con il cellulare ancora stretto in mano e comincio ad osservare il soffitto bianco che mi sovrasta.

Socchiudo le palpebre con lo scopo di non pensare a nulla, ma un improvviso bussare alla porta mi riporta bruscamente alla realtà.

“ Si? “

Sarà Michael che ha dimenticato di farmi qualche altra raccomandazione fraterna.

“ Sono Cris, Jules, dobbiamo parlare. Subito! “

Mi sono sbagliata, e pure di grosso.

Però, che tono autoritario ha usato! Ma chi si crede di essere?

Di scatto mi alzo dal letto, incrocio le gambe e fisso imbambolata la porta in legno vellutato della mia stanza. E come se fossi stata svegliata da un sogno associo quell’odore che tanto mi ha distratto in bagno, a Lui, la mia croce personale. Quell’essenza piccante di chi altri poteva essere se non di Cris?

Come ho fatto a non capirlo subito? L’ho avuta “ letteralmente “ sotto il naso!

“ Allora, posso entrare? “

Che faccio, eh? Aiuto, ho bisogno di aiuto!

Scuoto la testa sconsolata.

Non cambio mai e le circostanze avverse sono sempre il mio pane quotidiano. 

 

 

SOLITA SORPRESA:

Camera di Jules:

Bagno di Jules:

Vasca da bagno:

Jules versione " casalinga ":

Cris nel primo incontro con Jules:

 

Ok, prima dei vari ringraziamenti e quant'altro vorrei farvi una richiesta: a chi piacerebbe creare una " copertina " per questa storia? Io non sono molto pratica nel settore grafica, ma mi piacerebbe avercela per IL PASSATO A VOLTE RITORNA...Se un anima pia è disposta potete contattarmi...Grazie in anticipo!

 

Torniamo a noi rispondendo innanzitutto alle tre recensioni:

sciona: cara mia, lo psicanalista è gia bello disponibile dal momento in cui ho cominciato a scrivere questa storia e ti capisco benissimo se, come dire, il nostro Cris ha spezzato il cuore ad una nuova e giovane pulzella. Ma lui non lo fa volontariamente, è proprio così di suo e nessuna di noi, povere donne desiderose di trovare l'amore vero, possiamo farci un bel niente. Ok, stavolta ci ho messo un pochino di più a postare ma, perdonami, il capodanno di mezzo e la tavola sempre imbandita è stata un diversivo piuttosto allettante ma spero, comunque che il capitolo nuovo ti sia piaciuto! Alla prossima, e grazie ancora per i complimenti, UN BACIO!

__Yuki__: Come volevasi dimostrare, hai centrato in pieno Yuki...LA GELOSIAAAAAAAAAAA, PIù LA SCACCI E PIù L'AVRAIIIIII...prrrrrrrr...scherzi a parte, non sai quanto mi abbia fatto piacere leggere che la canzone scelta per la suoneria del cellulare di Jules ti fosse piaciuta: ok, diciamo pure che qualcosa di mio in questa testa calda tutto pepe e dalla battuta sempre pronta ce lo dovevo mettere per forza, altrimenti non avrebbe avuto senso, per me, scrivere praticamente nemmeno una parola...Jules è un pò come me, sotto certi aspetti: ovvio, non ho lo diarrea verbale e tutto il resto ma per sommi capi mi rispecchia, quindi The show must go on non è stata scelta a caso, dal momento che i Queen sono il mio gruppo preferito in assoluto, inarrivabile...Cooooooooomunque, ne vedrai delle belle, e tutto imprevedibile in questa storia, già dal prossimo capitolo...eheheheheh...Ok, ci sentiamo al prossimo capitolo, un bacione!

valespx78: anche se sei di fretta fa sempre piacere leggere una recensione in più, anche solo il fatto di aver letto il nuovo capitolo non può che lusingarmi...Hai ragione, Jules è un tantino fuori dalle righe, ma non è bella proprio per questo motivo? Eh vabbè, se la sbattessimo al muro, contaci, il muro ne uscirebbe lesionato: crepe e falle non potrebbero essere evitate con quella testa dura di Sullivan...e mi sono fatta sdebitare? Piaciuto il chappy? Comunque cara, ci becchiamo alla prossima recensione, un bacione...

 

Ed ora, come al solito, ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti, ossia:

1 - alina 95
2 - clarettina
3 - giuggiolina43
4 - giulina
5 - lady jane
6 - lillay
7 - Marty314
8 - pirilla88
9 - sassa
10 - SweetCherry
11 - valespx78
12 - Veronica91
13 - xsemprenoi

E coloro che l'hanno inserita tra le seguite:

1 - 3things
2 - cino nero
3 - Desyree92
4 - grow
5 - jazz211
6 - Kite
7 - koizumi
8 - nothing lasts forever
9 - pinuccia2605
10 - priscy
11 - roxy81
12 - sara96_98
13 - sassa
14 - sc93
15 - Ukyu93
16 - ___Yuki___

 

SPOILER

“ Prima, però, assicurami che le tue intenzioni siano più che onorevoli! Inoltre, avvicina le mani nella fessura della chiave in maniera tale che possa vedere se brandisci oppure no un’aceta! Per pura precauzione! Non c’è nulla di nascosto dietro la mia richiesta! “

________

“ Smettila! Non ho bisogno che mi ecciti più di quello che già sono! Sono venuto qui per parlare non per fare altro! “

_______________

“ No, nulla di tutto questo è solo che “ non termino la frase perché, a piccoli ma decisi passi mi avvicino a lui che mi osserva, ora, interessato. Non ha la minima idea di quello che sta per succedere.

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Capitolo 8
*** Debito pagato, e pure con gli interessi... ***


 

Capitolo Sette

Debito pagato, e pure con gl'interessi...

 

 

William Faulkner diceva: “ Qualche volta il coraggio si presenta soltanto nel momento in cui non si vede altra via d'uscita! “.

Ecco, mai parole furono più vere. In questo momento mi sento esattamente così: intrappolata in una stanza chiusa a doppia mandata senza nessuna scappatoia o via d’uscita, dove regna un’atmosfera troppo pesante e tetra.

Il coraggio, intendiamoci, non è mai mancato alla sottoscritta. La mia indole combattiva e battagliera è stata sempre una costante della mia vita. In più occasioni ho dimostrato di essere forte e decisa, senza che mai accadesse di pentirmene.

Ho sempre ritenuto che i più coraggiosi sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, così della felicità come del pericolo, e tuttavia l’affrontano.

La mia filosofia di vita è sempre stata questa: affrontare di petto ogni problema, perché scappare è inutile. Se si affronta il disagio, questo si rivelerà per quello che realmente è: superabile.

Ma adesso, chiusa nella mia camera, seduta sul letto a rimuginare, ho solo un desiderio: scappare il più lontano possibile da qui! Destinazione? Profondo sud della Patagonia.

Ve lo dico chiaramente: ho una paura folle di aprire quella porta! Come il titolo della famosa saga di film dell’orrore ambientato in una cittadina del Texas, anche io prevedo spargimento di sangue a iosa.

Ho paura non so bene nemmeno io di cosa: sono confusa! Ecco cosa sono: CONFUSA!

Di cosa mi vuole parlare? Vuole riprendere da dove siamo stati bruscamente interrotti? Vuole mandarmi di persona a quel paese per fare compagnia al tipo che durante il volo in aereo ho avuto la sfortuna di avere incollato addosso peggio di una mosca attaccata al miele e che, per sommi capi, ha fatto la stessa fine? Cioè un bel viaggio di sola andata per Fanculandia, nei pressi di Topolinia e Paperonia?

Ma miseriaccia! Sono o non sono Jules Sullivan, la nemica giurata della diplomazia e della saggezza orientale?

Ed allora datti una svegliata cara mia, perché quel povero cristo sta attendendo una risposta da almeno due minuti! Deve ricoprirsi di ragnatele perché tu possa degnarlo di un minimo di attenzione? Forza!

Ti ha interpellato qualcuno, coscienza?

Tu e solo tu, occhioni dolci! Sbrigatiiiii!

Ho capito, ho capito, vado ad aprire ma non urlarmi nella testa che poi mi sento peggio. Insensibile!

Con te ci vogliono le maniere forti, e non c’è niente di meglio, per farti reagire, di una sgridata ben piazzata!

Perfetto, ho capito l’antifona. Ora fai silenzio, e lasciami lavorare in santa pace. Avrò un bel po’ da fare con faccia da schiaffi.

Uno. Due. Tre.

Quattro. Cinque. Sei.

Sette. Otto. nove.

Dieci. Undici. Dodici.

Va bene, hai dato dimostrazione di saper contare. E quindi? Dove vuoi andare a parare?

Cercavo di auto convincere le mie gambe a muoversi nella direzione giusta, ma sono come paralizzate!

Ok, con te ci vogliono le maniere forti!

Cosa vuoi fare? Mi preoccupi!

Ora lo scoprirai! Se non sgrovigli subito i tuoi arti inferiori da quella matassa contorta che ti sei ricreata, giuro che alla prima occasione non mi tratterrò dallo spifferare a Michael di quando, per pura coincidenza, hai ucciso il suo indifeso pesciolino rosso Billy, facendolo cadere dalla boccia dove serenamente viveva la sua esistenza acquatica. Ricordi come è successo? Avevi fatto quella stupida sfida con Brian su chi resisteva maggiormente a mangiare del chili piccante. Naturalmente ne sei uscita sconfitta, e per acquietare l’arsura ed il caldo interno della tua bocca hai fatto l’ultima cosa che avresti dovuto fare! Bere l’acqua in cui nuotava un piccolo pesce per soddisfare una tua esigenza puerile. È stato veramente riprovevole da parte tua! Mi pare il caso di non far sapere ad anima viva questo spiacevole episodio che ti vede protagonista! Quindi se vuoi che la mia bocca rimanga serrata, sai cosa devi fare!

Oh mamma mia! Questa si che è una minaccia bella e buona. Non mi resta altro da fare se non dar retta a questa pazza lavandaia squinternata della mia coscienza. E con un rigurgito di orgoglio sputo fuori, a stento, una frasetta mediamente articolata.

“ Arrivo, un attimo e vengo ad aprirti! “

Che Dio me la mandi buona.

“ Prima, però, assicurami che le tue intenzioni siano più che onorevoli! Inoltre, avvicina le mani nella fessura della chiave in maniera tale che possa vedere se brandisci oppure no un’aceta! Per pura precauzione! Non c’è nulla di nascosto dietro la mia richiesta! “

Spirito di patata Jules. Quando sei nervosa lo tiri sempre in ballo. Sii seria per una volta!

Le mie intenzioni sono più che serie. Il fatto è che ci tengo alla mia vita per doverle dire addio prematuramente! Ho tante esperienze da fare prima di dover cedere le redini alla mia già stabilità dipartita! Scusa se metto le mani avanti con Thompson. Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio e di lui non mi fido, ecco!

O magari è di te che non ti fidi! Che so, sei terrorizzata dall’idea di saltargli addosso appena varca la soglia della camera. Eh?

Mpf! Che assurdità!

Che verità vorrai dire!

SILENZIO! Sei inopportuna! A poi.

“ Tranquilla, vengo in pace! “

“ Ok, mi fido. Ma al minimo passo falso ti elimino fisicamente, è una promessa! “

“ So bene, per esperienza, che quando prometti una cosa questa la mantieni! Ma ho bisogno solo di dirti una cosa, urgentemente! “

Che serietà! Stento a riconoscerlo! Mah!

Calpestando ogni comune principio di sopravvivenza decido di aprire l’uscio, che cigola abbondantemente. Beh, una pecca in questa casa perfetta doveva pur esserci. Appunto mentale: comprare ed applicare il prima possibile sulle cerniere della porta quantità industriali di Svitol!

Come volevasi dimostrare.

Ma perché, mi chiedo, do retta alla mia coscienza?

Perché sai che ha sempre ragione!

Era una domanda retorica che non richiedeva una risposta. Torna al tuo posto!

Non è assolutamente corretto che mi si presenti in queste condizioni! Spettinato di tutto punto, con una maglia arancione decorata con una scritta blu che non riesco a leggere dal momento che è ricoperta da un giaccone grigio chiaro a doppio petto lasciato sbottonato, volutamente oppure no non spetta a me stabilirlo, un paio di pantaloni neri stretti il necessario ed un paio di scarpe da tennis usate e strausate, tanto che mi pare di cogliere anche uno strato visibile di fanghiglia.

Dopo la panoramica globale che gli riservo, mi riconcentro sulla scritta di quell’inutile pezzo di stoffa che gli ricopre il petto. Devo sapere cosa c’è scritto!

Bomba! Gli stai guardando il torace, e con una certa insistenza Jules. Non mentire, almeno non farlo con te stessa!

Lo ammetto. Allora? Che c’è di così strano da osservare con bramosia dei pettorali ben definiti? Ed anche consistenti visto che ho avuto, poco tempo prima, il piacere di tastarli?

Sono un essere umano anche io, ed ho delle esigenze come chiunque. E faccia da schiaffi accende fin troppo le mie “ esigenze “.

“ Ciao “ mi dice telegrafico, compiendo lo stesso lavoro che io ho fatto su di Lui sul mio di corpo. Si sofferma più del dovuto sulle mie labbra. Cinicamente me le inumidisco. So perfettamente cosa questo mio gesto involontario, anche se in questo non è proprio così, gli scatena. Ed infatti, con la voce appena sussurrata e roca parla. O ci prova a farlo! De gustibus!

“ Smettila! Non ho bisogno che mi ecciti più di quello che già sono! Sono venuto qui per parlare non per fare altro! “

SBAM.

Ecco cosa ho sentito. Un’incudine mi è caduta in testa e la cassa cranica ha prodotto questo rumore: SBAM!

Non è venuto qui con lo scopo di proseguire il nostro tête – à – tête post pomeridiano!

Eccolo il significato della delusione di prima! Ora ne ho avuto la conferma: mi sarebbe  piaciuto da matti continuare tutto. Ma il qui presente è di tutt’altra idea.

Ma non posso mostrargli il mio disappunto e quindi mi pongo in modalità “ acida e non ne capirai mai il motivo “. Vediamo un po’ come reagisce.

“ Non è colpa mia se il leccarmi le labbra ti scombussola la vita! Non l’ho faccio apposta! È un gesto del tutto involontario! Comunque, qual buon vento ti conduce qui? “

Bugiarda patentata!

Non mi pare il momento di andare a cercare il pelo nell’uovo.

“ Certo certo, come no! Senti, sto uscendo e prima di farlo volevo dirti una cosa e visto che non mi fai accomodare, te ne parlo qui sulla porta! “

Ora fa pure l’offeso della situazione? Che faccia di bronzo!

“ Se vuoi entrare accomodati pure! Mi ha stupito il fatto che volessi parlare di qualcosa con me e di conseguenza ho scordato la buona educazione! Quindi, prego! “

“ No grazie, meglio di no! “ poi borbotta un “ più la distanza tra noi è grande, meglio è per tutti, per me soprattutto “ sommesso.

“ Scusa, perché è meglio per te che mi stai alla larga? “

Ennesima riprova di quanto sia cocciuta ed ottusa! Non devo demordere ma con te quasi mi verrebbe voglia di rinunciare al mio compito!

E fallo allora che nessuno ti ha legato con le catene per stare ancorata qui! L’uscita già la conosci, non c’è bisogno che ti accompagni!

“ Lasciamo perdere! Senti quello che volevo dirti è che “

“ Dai, dilla tutta che non ho voglia di perdere altro tempo. Devo disfare i bagagli e tu mi ostacoli, come sempre! “

“ Vipera! Io non ti faccio perdere un bel niente! “

“ Il tempo caro mio, mi stai facendo perdere tempo! Allora, cosa c’è di così tanto importante da dirmi? Sono tutta orecchi! “

Non dirlo, ti prego.

“ Ecco … il fatto è che ci tengo davvero all’amicizia di tuo fratello. Ci conosciamo da una vita ed è una delle persone più importanti per me. Per questo motivo quello che stava per succedere questo pomeriggio tra noi, non dovrà mai più capitare, capito? È stato un momento di debolezza dettato dalla situazione strana in cui ci siamo ritrovati. Non ha aiutato di sicuro vederti così cambiata, in meglio tengo a sottolineare. Ma non è questo punto: il punto è che ci siamo lasciati trasportare un po’ troppo e non dovrà più succedere altrimenti Michael sarebbe capace di cancellarmi dalla lista delle sue conoscenze! Ok? ”

L’ha detto.

“ Hai finito? “

“ Si, perché me lo chiedi? Cosa stai covando in quella mente bacata che ti ritrovi? “

Ora lo scoprirai stupidotto.

“ Non sto covando niente, anzi, sono tranquilla come non mai! Quello che dici è tutto vero, e non posso che dartene atto! Facciamo finta che non sia mai accaduto niente! “

L’espressione che assume denota una sorta di delusione, che non tenta nemmeno di nascondere. Ma cosa vuol dire? È lui ad essere venuto qui a spiattellare che non doveva più succedere niente tra noi e bla bla bla bla bla bla. Ed ora si permette di mettere il muso? Anzi, si permette di essere rammaricato per quello che ho detto? Eh no, questo non glielo concedo!

“ Bene, perfetto “ risponde in maniera eccessivamente alterata “ Meglio di così si muore! “

“ Ma mi spieghi perché te la stai prendendo con me? Perché stai urlando? “

Dimmelo.

“ Non sto urlando, questo è il mio tono naturale di voce? Contesti anche questo? “

 “ Ah, capito! È normale, per te, che un tono di voce copra completamente gli otto ottavi della scala musicale? Ma fammi il piacere di stare zitto! “

“ Si, per me è normalissimo serpe. Ok? Stai tu un po’ zitta! “

Sta esagerando lo sbarbatello. Ora ne sente.

“ Eh no, adesso mi ascolti tu per bene: entri in camera mia, che gentilmente ho aperto per farti entrare anche se potevo non farlo ed avremmo potuto avere questa gioviale conversazione tramite la porta-legno a separarci, spari quindi la tua arringa da quattro soldi con la quale ti pulisci la coscienza, e fin qui va tutto bene, nei limiti “ prendo fiato perchè non ho ancora finito.

Nel frattempo Cris mi guarda curioso e furente insieme. Non hai capito niente?

 “ E per concludere tutto metti il broncio come un bimbo permaloso quando ti dico che quello che è successo tra noi, poco e niente, è, per me, come se non fosse mai accaduto! Ah, non dimentichiamoci anche il fatto che osi mettermi il silenzio! Ma chi ti credi di essere cretino? “

“ Quello che dici non sta né in cielo né in terra! Io sono venuto qui per parlare civilmente, così da evitare situazioni imbarazzanti tra noi, visto che dovremmo condividere l’appartamento! Ed invece sei sempre la solita: agisci d’impulso! “

“ Il mio impulso, ora come ora, mi sta suggerendo di prenderti a pedate sul sedere ma sto cercando di controllarmi perché non meriti neanche che un mio piede ti tocchi o ti sfiori! Cafone! “

“ Insopportabile, egocentrica saputella che non sei altra! È inutile discutere con te! Hai la testa dura come l’asfalto! “

“ E tu il cervello atrofizzato! E sei pure un uomo insoddisfatto! “

La tiro fuori la lingua si o no? Apriamo un sondaggio in merito!

“ Insoddisfatto? Sai cosa ti dico? Che sei una racchia psicolabile! “

Oh oh oh. Questa è bella…

“ Racchia? Sbaglio o con questa racchia volevi fare l’amore per ore in salone? O, aspetta aspetta! Sbaglio o sempre la stessa racchia ti stava uccidendo mentre ti leccava il collo ed infilava le mani sotto la maglietta? Eh? ”

Vedo che sta cercando di ponderare le parole in modo tale da apparire il più naturale possibile. Illuso, credi che non me ne sia accorta che ti ho preso in castagna, che ho toccato un tasto dolente, che sto rigirando il coltello sulla piaga e … non mi viene in mente nessun’ altro aforisma decente.

“ Come ti ho già detto prima era tutta la situazione ad essere stata strana. Non nego che mi sia trovato più che bene in essa! Ma non ricapiterà più, punto! “

“ Ci puoi giurare Thompson. Nemmeno se fossi l’ultimo uomo sulla faccia della terra! “

“ Bene “ mi urla.

“ Bene “ replico con lo stesso tono.

“ Perfetto “ continua.

“ Più che perfetto “ rispondo.

“ Ottimo “ ancora?

“ Eccellente “ e vai che parte la ripicca.

D’improvviso sento il cellulare squillarmi sul letto. Non è la suoneria di un messaggio bensì quella di una chiamata. Chi potrà mai essere?

“ Rispondi! “

“ Certo, e non perchè me lo dici tu!  “

Arrivo all’obiettivo e vedo che il display lampeggia il nome di B. Ennesima chiusura del telefono in faccia?

“ Brian “ alcuni secondi di silenzio “ Non ti arrabbiare ma per circostanze avverse sono costretta a chiuderti nuovamente la chiamata! La situazione è molto spiacevole! “

“ Spiacevole? C’entra per caso quello che mi hai scritto nel messaggio? “

“ In un certo senso! Giuro e spergiuro che ci sentiamo più tardi! “

“ Va bene! Senti, una cosa te la posso dire comunque? Ti prego! “

“ Dilla, avanti ! “

“  Non indovinerai mai dove mi trovo ora! “

“ E dove? A Disneyland a far compagnia al tuo amico Pluto? “

“ Carina questa J, ma non fino al punto di smontare il mio entusiasmo! “

“ Allora dimmelo subito! “

“ Bene, ora sono seduto su un taxy che mi porterà alla sede del Times! Hanno visto alcune delle mie foto e mi hanno contattato per un colloquio di lavoro! “

“ Non ci credo!! Grande tesorino, sono felicissima per te! Ma quando è successo tutto questo?”

“ Ieri sera, intorno alle sei! Jules, ho una fifa matta! Non posso sprecare questa occasione! E se cominciassi a parlare a mitraglietta come sono solito fare quando sono nervoso? E peggio ancora rimettessi quello che ho nello stomaco, come è successo quella volta durante la recita scolastica delle verdure in cui io impersonavo l’importantissimo ed indispensabile fungo e tu l’inossidabile bietola? “

“ Ma non dire scemate Brian, andrà tutto bene altrimenti non si sarebbero presi neppure la briga di contattarti! Sappiamo come sono questi grandi giornali, non perdono tempo inutilmente! “

“ Speriamo Jules, speriamo! Ora riattacco, ci sentiamo poi per farti sapere come è andata! Lo stesso farai tu con me! “

“ Ovvio! “

“ Ci conto! A dopo usignolo! Ti voglio tanto bene! “

“ Anche io ti voglio tanto bene B! “

Premo il tastino rosso del cellulare che stringo ancora in mano, rimango girata di spalle e penso: “ E dopo che chiamo B, cosa gli dico? Non lo so neppure io! “

Sbuffando rimugino in silenzio ma le mie arzigogolate elucubrazioni mentali sono interrotte indovinate un po’ da chi? Tadan, Cris Thompson!

“ Ed a chi vorresti tanto bene? Chi sarebbe questo Brian? Qualche sfigato che ha avuto la sfortuna d’incontrarti? In che rapporti siete? State insieme dal momento che lo chiami tesorino? Ti telefona ad ogni momento? Non ha altro di meglio fare? “

Lo guardo con circospezione, dopo essermi voltata nella sua direzione. Beh? E quello sguardo truce e torvo cosa mi vorrebbe comunicare? Ah, forse una cosa la riesce ad esprimere: “ Sono un’idiota e non me ne rendo conto e nemmeno se mi sbattono la testa al muro per ficcarmelo a forza in quel vuoto a cosmico che è il mio cervello! Continuo a vivere serenamente nella più totale incoscienza!

Non osare intervenire coscienza! So già cosa mi diresti: sei limitata a livello di corteccia cerebrale! Quindi, con uno sbalzo di generosità che non mi appartiene ho deciso di risparmiarti il gravoso compito di espletare le tue inattaccabili sicurezze ed indirizzarle ad una persona che non sembrerebbe recepire: io!

Cris Thompson, senza neanche tentare di nasconderlo, ha effettuato un interrogatorio degno solo dell’ispettore Derrick, esempio perfetto della persuasione poliziesca.

“ Chiedo scusa? Ma il tuo è un terzo grado e pure del tutto inopportuno perché non è corretto origliare le conversazioni altrui! Non te l’ha insegnato la mamma? “

 “ I-io, “ ari balbetta? “ non volevo farti nessun terzo grado vipera! Era semplice curiosità! E poi se non volevi che sentissi evitavi di parlare con me presente ed a voce così alta! “

“ Mediocre come risposta Thompson! “. La mia insegnante di letteratura inglese avrebbe definito così l’affermazione di Cris. E non posso che darle ragione!

“ Ma poi, curioso di cosa? Di sapere chi frequento ed a chi voglio bene? Non sono affari tuoi beduino! “

“ Che antipatica che sei! Non ti si può chiedere nulla! “

“ Con te lo sarò sempre, relax boy! “

Dopo un minuto che parrebbe un’eternità, lo sento proferire ancora verbo.

“ Allora? “

“ Sessanta minuti! “

Ah ah ah. Perché non ride pure Lui della mia memorabile battuta?

“ Dio quanto sei immatura! Sei la prima ed unica persona che mi irrita fino a questo punto! “

“ Non elogiarmi così, non lo merito! “

“ Indisponente, non hai ancora risposto alla mia domanda. Allora? E non dirmi tremilaseicento secondi! “

Porca! Ha anticipato la mia risposta. Sagace lo sbarbatello!

“ Ma allora cosa? Io non ho capito cosa vuoi sapere! “

“ Chi è Brian? E non girarci intorno! Dimmelo!“ mi dice lapidario.

“ Mi stai dando un ordine? Se stanno così le cose ti puoi ancora scordare di venirlo a sapere! Non si pongono le domande in questo modo! Con la calma e gentilezza potrei anche dirtelo! E poi, cosa te ne frega di sapere chi sia Brian? “

“ Non me lo vuoi dire? Chissenefrega Jules! Vado via che non sopporto più di vederti! “

È tutto scemo questo.

No, perché tu sei sanissima davvero!

Devi stare muta coscienza! Muta!

“ Come ti pare Cris! Non ti trattengo! Vai, la strada la conosci! “ ribatto irritata all’inverosimile “ Non hai avuto nemmeno la cortezza di rimanere a casa, visto che è il mio primo giorno qui! Non te ne frega nulla di quello che potrebbe capitarmi! Ti detesto! Vattene! “

“ Si, me ne vado perché non riesco a stare con te un secondo di più, per un motivo o per un altro. Ho bisogno di rilassarmi e staccare! “

“ Fai pure, ubriacati, rimorchia qualche svampita e facci del sesso poco impegnativo. Perché è questo che stai andando a fare, vero? “

“ Ora sei tu ad essere indiscreta tesoro! Comunque si, le mie intenzioni sono queste! Ti preoccupa la cosa? “

“ E perché mai? Sono affari tuoi con chi vai a letto e le malattie veneree che potresti contrarre! “

“ Che altruista che sei, da te non me l’aspettavo! “

“ Hai visto? Esiste ancora qualcuno in grado di sorprenderti materialista del cavolo! “

“ Già, è quella sei solo ed unicamente tu! “

Mi complimento da sola per il compiacimento che sto provando in questo momento. Solo io lo sorprendo! Questo significa che…

Il tuo essere così assurdamente bizzarra colpirebbe anche un matto ricoverato in una struttura d’igiene mentale.

Oh, ma prima non ti avevo detto di stare muta?

La verità ti brucia, vero Jules?

Pfui!

“ Mi hai fatto un complimento faccia da schiaffi? “

Sorride “ Mah, io non lo definirei proprio un complimento, ma tu vedila come vuoi! “

“ Bravo! Non rovinare con qualche scemenza delle tue questo momento così raro e prezioso! “

Ci guardiamo dritti negli occhi e comincio a sentirmi in imbarazzo tanto che guardarmi i piedi, o meglio le calze ridicole che li ricoprono con interesse maniacale diventa d’importanza vitale.

La tensione, d’improvviso, sembra essersi volatilizzata.

“ Beh, ora devo andare. Comunque stai tranquilla, in questo quartiere non succede nulla di pericoloso, al massimo sono stati chiamati i pompieri per aiutare un gattino a scendere da un albero troppo alto su cui era finito! Abitano tutte persone per bene qui. Se ti fa sentire più sicura, dopo che esco, fai due giri di chiave alla portone centrale ed attiva l’allarme. È dietro il quadro appeso nella parete vicino al divano dove eri seduta prima, in salone! “

Possiede un lato premuroso?

“ Grazie! Farò come mi hai detto! “

“ Bene “ mi dice.

“ Già “ rispondo io, incredibilmente privata della capacità di esprimermi con il linguaggio.

“ Ok! Beh, ci vediamo domani. Buonanotte peste! “

Sorride dicendo quelle parole. Ed io che faccio? Ricambio, ovvio!

“ A domani invertebrato! “

Mi guarda un’ultima volta e fa per voltarsi ed uscire dalla stanza ma un pensiero imprevisto mi fa parlare e successivamente compiere qualcosa che, fino a tre minuti prima, non avrei mai pensato di fare.

“ Aspetta Cris, un’ultima cosa “

Si volta sulla soglia e mi guarda interrogativo. Beh, è comprensibile la sua espressione.

“ Che c’è? Ho fatto qualcos’altro di sbagliato? “

“ No, nulla di tutto questo è solo che “ non termino la frase perché, a piccoli ma decisi passi mi avvicino a lui che mi osserva, ora, interessato. Non ha la minima idea di quello che sta per succedere.

Infatti, quando la distanza dei nostri corpi è pari a zero tanto che risento quel suo profumo e quel suo alito caldo ed odoroso sbattuto in faccia come una frustata, prendo il suo viso tra le mie mani ed avvicino le labbra alle sue, gentilmente e senza fretta.

Quel bacio, dapprima innocuo e casto, si trasforma con il passare dei secondi, in intenso, passionale e caldo.

Le mie ginocchia devono aver capito che i paletti invalicabili che mi ero autoimposta per questo bacio sono stati ben bene superati. Infatti cominciano a tremare e, tra non molto, a cedere.

Le mani di Cris mi cingono delicatamente i fianchi, coperti da quella maglietta in cotone troppo fine o troppo grossa, non so cosa sia meglio.

Le mie mani, invece, agguantano con ancora più forza il suo viso, o meglio le sue guance lisce ed appena rasate.

Le dita della mano sinistra di Lui percorrono con lentezza ogni singola vertebra della mia schiena ( si sarà accorto dei brividi che sto provando? ), per giungere alla parte di spalla leggermente scoperta, accarezzandola sapientemente e lievemente con i polpastrelli, per poi posarsi sul collo per alcuni secondi ed incontrare infine i miei capelli morbidi e setosi, intrecciandoli tra le dita.

Io compio invece un percorso diametralmente opposto: sono le mie di braccia, ora, a cingergli la vita con possesso.

I respiri si fanno affannosi per entrambi, e raggiungono il punto culminante nel momento stesso in cui dischiudo le labbra ed accolgo la sua lingua nella mia bocca. L’incontro con la mia è quanto di più eccitante abbia mai provato. Un inseguimento, il nostro, senza vincitori né vinti ma con una sola certezza: Dio, fai che non finisca mai!

Ha un sapore indescrivibile e quando con la punta della lingua accarezza il mio palato, beh, io raggiungo il punto di non ritorno. Sono in tilt, non c’è altro da dire.

Per riprendere fiato ci stacchiamo l’uno dall’altra, ma è questione di un attimo perché mi ritrovo nuovamente le labbra avvolte dalle sue, ma stavolta più dure e prepotenti. Sembra spinto da una forza ignota e sovrannaturale. È come se volesse rimarcare qualcosa che gli appartiene. Ma io non sono sua, anzi.

Ancora la sua lingua intrecciata alla mia, intenta ad inondare la mia cavità orale, ancora le sue mani tra i miei capelli, ancora quel profumo dentro al cervello. Dio, voglio morire così. Ti chiedo solo questo!

Ci separiamo nuovamente, col fiato chiaramente corto, e questa volta sono nuovamente io ad agire. Infatti intrappolo il suo labbro inferiore tra le mie labbra: comincio a tiralo e poi a mordicchiarlo e lo stesso trattamento riservo a quello superiore.

Appena lo libero dalla mia presa canina mi fa una domanda, con la voce intrisa di passione.

“ Jules, ma allora non hai capito una parola di quello che ho detto prima? Mhhh “.

Spiegazione del “ Mhhh “: la mia attivissima lingua sta percorrendo minuziosamente i contorni e le curvature del suo orecchio destro.

Con le mani ancora tra i miei capelli lo sento mugugnare soddisfatto e se non fossi troppo impegnata, lo farei anche io.

Uno spicchio di lucidità s’impossessa nuovamente del mio corpo. Ricordo il motivo per cui ho deciso di baciarlo.

Mi stacco repentinamente ed il mugolio di protesta, il suo intendiamoci, mi fa sorridere, anche perché capisco bene come si sente. Mi trovo nella medesima situazione.

“ Ho memorizzato tutto quello che mi hai detto, e sono d’accordo con te. Non dovrà mai più accadere! “

Anche perché non sono sicura di garantire al cento per cento che la prossima volta sarei in grado di smettere. E non sarei neppure sicura di volerlo fare!

“ Non mi sembrava avessi capito, con questo bacio poi! “

Cosa gli posso dire? “ Fosse per me continuerei anche subito, ma tu non la pensi allo stesso modo! “

Non posso dargliela a vedere.

“ Tranquillo, è tutto chiaro. È solo che non mi piace avere debiti con nessuno, e tantomeno con te! “

Ci siamo allontanati, volutamente da parte mia, di almeno un metro. Per sicurezza, perché non sempre il mio autocontrollo è perfettamente funzionante!

“ Debiti? Con me? Di cosa parli Jules? “

Che memoria labile che si ritrova. Rinfreschiamogliela, su!

“ Ti dovevo un bacio, ricordi? Ed ecco fatto: ho pagato il mio debito, anche con gl’interessi! Consideriamo chiusa la faccenda come tu hai sempre voluto, ok? “

Più volte apre la bocca nel tentativo di parlare ma niente. Poi, con voce sottilmente irata mi dice “ Niente di più chiaro, anche se avresti potuto sdebitarti anche con un bacio sulla guancia! Ma lasciamo correre! Amici come prima vipera? “

“ Vorrai dire nemici come prima! Sentimi un attimo, avresti preferito che non ti baciassi così come ho fatto? “

Suspance.

“ Beh no, direi no! Sono più che soddisfatto di ciò che mi hai rifilato! Hai ragione tu, per una volta! Ma posso dirtela un’ultima cosa? “

In fretta, perché non sono responsabile delle mie azioni, con te davanti e quel bacio di prima alle spalle!

“ Sentiamola! “

Respiro profondo e BOOM!

“ Baci molto bene Sullivan! Forse anche un po’ troppo! “

Ho bisogno immediatamente di un pannolone perché sono stata improvvisamente colpita dall’incontinenza per la gioia di queste parole.

“ Beh, la cosa è reciproca! Ora usa questo nostro bacio come metro di giudizio con le altre! “

Ma puoi essere più idiota Jules? Metro di giudizio? Lo stai sostanzialmente incitando a familiarizzare con la pratica del “ bacia tutte fino a quando non trovi quella che ti soddisfa “.

Per Dio, hai ragione coscienza mia, che bietola al vapore sono! Non a caso nel recital in cui B vomitò pure l’anima, interpretai egregiamente il ruolo dell’ortaggio in questione…

“ Non male come idea, grazie del suggerimento! “ nuovi attimi di scomodo silenzio “ Beh, ecco, io andrei veramente stavolta. Ciao Jules! “

Non attende nemmeno la mia risposta, uno striminzito “ notte Cris “, dal momento che scappa a gambe levate.

Camminando come un  gambero nella stanza, atterro di schiena sul letto e mi porto un braccio sugl’occhi ed innesco il momento: fisime mentali di Jules!

Sono masochista, non c’è altra spiegazione. Amo farmi del male, anzi godo nel soffrire e nel ficcarmi in situazioni pessime ed irrisolvibili. E come se questo non fosse abbastanza, ho anche lo stomaco chiuso in una morsa fastidiosa. Ma non è la fame, è qualcos’altro d’inspiegabile.

Sospiro rumorosamente.

B, mi spiace, ma anche stavolta ti dovrò dare telefonicamente buca perché la qui presente sta per scoppiare in lacrime e non sa nemmeno il perché.

 

 Tadannnn, scusate il ritardo nel postare il nuovo capitolo, ma ho avuto dei problemi con la connessione internet che mi ha impedito di provvedere prima al mio gravoso compito...Ho notato che il numero delle visite è notevolmente aumentato e di questo non posso che esserne felice...Spero che questo capitolo vi sia piaciuto: come vedete la coscienza sta prendendo sempre più, come dire, confidenza, nella storia...ma questo è solo l'inizio...Vabbè, fatemi sapere cosa ne pensate...alla prossima, un bacione la vostra Lamuchina

 

Ed ora, come sempre, la sorpresina:

Cris modalità uscita:

 

Il chili piccante incriminato:

 

Billy, il pesciolino rosso vittima della follia di Jules:

 

Brian, in taxy, al telefono con Jules:

 

Il Blackberry di Jules:

 

Allora, ringrazio innanzitutto le tre persone che hnno recensito: grazie sul serio a sciona, valespx78 e la new entry PinkPrincess;

Le persone che che l'hanno inserita tra i preferiti, ossia:

1 - alina 95
2 - clarettina
3 - giuggiolina43
4 - giulina
5 - lady jane
6 - lillay
7 - Marty314
8 - Miley90
9 - pirilla88
10 - sassa
11 - SweetCherry
12 - valespx78
13 - Veronica91
14 - vincy93hp
15 - xsemprenoi

E quelli tra le seguite:

1 - cino nero
2 - Desyree92
3 - grow
4 - jazz211
5 - Kite
6 - koizumi
7 - nothing lasts forever
8 - PinkPrincess
9 - pinuccia2605
10 - priscy
11 - roxy81
12 - sara96_98
13 - sassa
14 - sc93
15 - Ukyu93
16 - ___Yuki___

 

SPOILER

“ Ti sembra il caso che tua sorella vada in giro vestita così? “ ed indica con l’indice un percorso immaginario che va dai capelli alla punta dei piedi.

Turbato bimbo?

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In poche parole, mi sembra di aver davanti l’emblema per eccellenza della segretaria vogliosa: il sogno proibito della maggior parte degli uomini!

E pensare che io, per una festa di halloween, avevo proprio deciso di travestirmi così: da segretaria arrapante! Ironia della sorte la signorina qui davanti sceglie volontariamente questo tipo di indumenti, per lavorarci oltretutto. I casi della vita…

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Titubante mi volto verso il mio interlocutore. Devo parlare, e farlo senza guardarlo in faccia è più che maleducato.

Ah però! Il qui presente non è affatto male, anzi, direi il contrario.

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Capitolo 9
*** Facciamoci sempre riconoscere, mi raccomando! ***


Capitolo Otto

Facciamoci sempre riconoscere, mi raccomando!

 

Ore sette e quarantasei del mattino.

La sveglia a forma di mucca obesa regalatami da B lo scorso Natale, posta sopra il comodino accanto al letto, comincia a produrre il suo elegante suono: un muggito ripetuto, fastidioso e piuttosto acuto, ma alle volte, lo riconosco, assai intonato.

MUUU…MUUU…MUUU!

Ah, che dolce risveglio e che dolce melodia!

Dopo aver, per l’ennesima volta maledetto Brian con numerosi e devastanti anatemi per la sua malsana idea di regalo “ divertente ed utile “, scalcio sgraziata tra le lenzuola, infilo la testa sotto il cuscino sbuffando e decido di fregarmene altamente della suonata incessante che la Mucca Beniamina, la Mucca Canterina ( così ho deciso di chiamare il mio orologio da stanza! ) sguaiatamente propone al mio orecchio musicalmente allenato ad udire, invece, qualcosa di decisamente più piacevole.

Sono mesi che la possiedo ed ancora non mi ci sono abituata! Ma è normale secondo voi?

Ancora peggio: perché cavolo ha deciso di suonare alle sette e quarantasei del mattino? È troppo presto per i miei standard collaudati, da anni, di levatacce mattiniere.

MUUU…MUUU…MUUU

Ma non si stanca mai?

Un’idea malsana mi balena in mente: un bel colpo assestato in piena costata ed il gioco è fatto.

Ed infatti…

Crac, crac, crac.

Oh, e quel crac cosa voleva significare? Ma non sarà, per caso, avvenuto il miracolo? Ovvero le si è rotto qualche ingranaggio e fortuna vorrà me ne potrò definitivamente liberare, senza che mi si possa dare direttamente la colpa?

Perché so fin troppo bene che il mio carissimo migliore amico non ci metterebbe niente a pensare, o meglio, ipotizzare, che la causa della prematura dipartita del suo adorato presente ed, aggiungo io, completamente privo di buon gusto, possa essere la mia!

Già me lo immagino cianciare queste parole, con una faccia mortificata e disgustata dipinta sul volto: J? Che cosa hai fatto alla bellissima sveglia che ti ho dato in dono? L’hai trattata male? Perché non muggisce più? L’hai offesa e lei se ne risentita, vero? Ma quante volte ti ho detto che le cose, come le persone, devono essere trattate con rispetto e cortesia? Sei un caso disperato! Giuro che non ti regalerò più niente!

Magari fosse B! Promettimelo! Anzi, promettimi che non mi regalerai mai più in vita tua una roba così kitch. Ti spiego: i miei occhi non sono abituati a vedere un tale scempio, mi capisci?!

Non rimangiarti la parola data, ti prego.

Cercando di trattenere una risata, soffocandola nella morbidezza del guanciale profumato al talco, continuo mentalmente a chiedermi il perché Beniamina si prodighi a suonare a quest’ora presto della giornata.

Sento che mi sta sfuggendo qualcosa, ma non so bene cosa…

Sforzati Jules, dai!

Zzz.

Zzz.

Zzz.

Accidenti, non mi viene in mente nulla di particolare!

Quindi, intelligentemente, ripercorriamo la serata precedente al contrario:

1) cena a casa a base di sushi in compagnia solo di Michael e Rich dal momento che il terzo inquilino “ fantasma “, Faccia da Schiaffi, da tre settimane a questa parte, è perennemente irreperibile per motivi di lavoro. Apriamo una piccola parentesi in merito: il ragazzo suddetto esercita la professione dell’architetto presso uno Studio molto noto della città. Fin qui niente di strano direte voi. Non conosco così bene l’ambiente edile per sparare giudizi certi ma ritengo altamente improbabile che un lavoro simile possa impegnare costantemente ed ininterrottamente una persona, giorno e notte. Tranne alcune sporadiche apparizioni giornaliere in cui la sua presenza si accompagna ad un misero “ Ciao “, “ Buongiorno “, “ Buonasera “, “ Io scappo, sono già in ritardo “, “ Stasera a cena non ci sono, non aspettatemi! “, la sua presenza in casa si riduce solo al dormire nella sua camera probabilmente in compagnia di qualche gallinella assatanata di amore o, plausibilmente, di altro. Fastidio, fastidio ed ancora fastidio! Ma perché poi?

Jules, cara la mia Jules, è giunto il momento che tu…

Che io cosa coscienza? Non tenermi sulle spine!

Che tu…TI SVEGLI UNA BUONA VOLTA DAL LETARGO IN CUI AMI VIVERE E COMINCI A  CAPIRE COME STANNO LE COSE INGENUA! CAZZAROLA! CERTE VOLTE, CON I TUOI COMPORTAMENTI, MI SPINGI A DIRE PAROLE CHE NON VORREI DIRE! Renditi conto di dove la tua ottusità mi sta portando!

Ma come sei sensibile! Se hai di questi problemi con me cambia lavoro, presenta qualche curriculum in giro ed aspetta che ti chiamino. Non sono problemi miei questi!

Ovvio che lo sono, ma non ti darò la soddisfazione di vedermi andare via! La domanda di licenziamento è già pronta e firmata, ma se riterrò di presentarla a chi di dovere, lo farò! Ma non prima citrulla, noi due avremmo ancora a che fare per molto, ma molto tempo.

È una minaccia oppure una promessa la tua?

Decidi tu come la vuoi intendere! A presto.

Fattucchiera! A mai più risentirci!

Ad ogni modo, mettendo da parte la paternale della mia coscienza, ciò che mi fa sospettare che la causa delle sue assenze sia il mio essere qui è data dal  fatto che questa assurda situazione si è creata il giorno dopo stesso in cui è accaduto il famoso bacio a credito. Una strana coincidenza, non credete? Mah…

Altro fattore che sembra avvalorare la mia tesi è che, nelle rare volte in cui c’incrociamo di sfuggita, il suo sguardo appena trova il mio viene distolto immediatamente, come fosse colpito da una scarica elettrica.

Ricordo bene, come se fosse oggi, la mattina di un paio di giorni fa durante la colazione. Come sempre mi accade appena sveglia, dal momento che non carburo nemmeno se decidessero di pagarmi profumatamente per farlo, necessito di una buona dose di caffè: circa due tazze colme, niente di serio insomma! Con i capelli leggermente selvaggi, le gambe ed i piedi nudi, nel mio succinto ed elegante baby doll in ciniglia, lavorato con trasparenze a forma di piccoli fiori e con una fascia sotto il seno impreziosita da nastri in chiffon, il tutto rigorosamente rosa, avevo abbandonato la quiete della mia stanza per incontrare la calma “ apparente “ della cucina. Appena entrata, oltre ad accogliermi il delizioso e stuzzicante profumo della moca appena tostata, avevo trovato mio fratello seduto su di uno sgabello, con i gomiti poggiati mollemente sul ripiano del tavolo e le mani intente a reggere il peso della sua testa, e colpo di scena anche Cris, impegnato a trafficare con la caffettiera. Stupita dalla presenza quantomeno insolita di Thompson, decido di parlare come faccio solo con lui, e cioè sgarbatamente!

“ Toh, il desaparecidos è di nuovo tra noi! O sei per caso un ologramma? “

“ Arieccola! Non posso nemmeno fare colazione in casa mia ed in santa pace perchè arriva subito lei, Sullivan, ed il suo vociare irritante! “

“ Sei sempre così carino con me, non sarai troppo gentile?! Certe volte penso proprio di essere stata prescelta per essere oggetto di siffatti complimenti! “

“ Non da me purtroppo, avessi potuto avrei scelto qualcosa di meglio! “

“ E cioè qualcosa di meglio? Spiegamelo, ma soprattutto fallo guardandomi in faccia e non dandomi le spalle maleducato! “

“ Onorato di accontentarti vipera! “

Si era voltato, perfetto.

Mi guardava, ed anche qui ancora tutto bene.

Quello che non andava bene invece fu quello che accadde subito dopo: i suoi occhi sul mio corpo pazzi e folli di desiderio come li ricordavo, quelle labbra perfette e saporite un poco aperte, quei capelli adorabilmente indisciplinati. Insomma, era lui a non andare bene, o meglio, non andava per niente bene quello che mi scatenava dentro: quelle emozioni impetuose, quella sensazione di mancamento della terra sotto i piedi, il fiato corto.

Non andava bene che per lo stupore, almeno così mi sembrava, avesse fatto cadere a terra la caffettiera con cui stava armeggiando.

Non andava bene che ogni fibra o cellula del mio corpo, sotto il suo sguardo, fosse percorsa da brividi incandescenti.

Non andava bene che mi guardasse come in quel momento stava facendo, ovvero come se non avesse visto nulla di più bello prima.

“ Cris, accidenti, vuoi stare più attento? Hai le mani di pastafrolla? È mattino, sono stanco dal turno in ospedale e ho bisogno di pace! “, mio fratello.

Nessuna risposta dall’interpellato.

“ Cris, per Dio, mi hai capito? “

“ Si, si ho sentito! “ parlava continuando a guardarmi.

“ Bene. Ora recupera tutto e fammi un altro buon caffè perché quello che ho appena bevuto non ha sortito nessun effetto sul mio abbiocco! Bello forte stavolta! “

“ Mh mh! “ risponde perennemente impegnato ad osservarmi imbambolato.

Ti prego, ti scongiuro, smettila di farlo!

Per un qualche miracolo divino decido d‘intervenire, per interrompere quella strana tensione!

Olè, fiato alle trombe!

“ Beh, non hai sentito cosa ha detto Miky? Pedalare, pedalare! “

“ Zitta tu! Michael, posso redarguirti apertamente? “

Redarguirti?  Che linguaggio desueto! Ma comunque, aspira a diventare un arbitro per caso?

“ Dipende dal motivo per cui vuoi redarguirmi! “

Chissà cosa vuole dirgli! Aguzziamo l’udito, che è meglio!

“ Niente di serio, calmo! È solo che…”

“ Solo che? “ chiediamo in coro io e mio fratello facendogli il verso come due dementi.

“ Ti sembra il caso che tua sorella vada in giro vestita così? “ ed indica con l’indice un percorso immaginario che va dai capelli alla punta dei piedi.

Turbato bimbo?

Beh, in caso di risposta affermativa, non saresti il solo, con quelle occhiate che mi hai lanciato e continui a lanciarmi!

“ Cos’ha che non va il mio pigiama? A me piace molto ed è comodissimo! “

“ Certo che è comodissimo, non avevo dubbi di nessun genere a riguardo dal momento che di pigiama non c’è un bel niente! Ciò che indossi, o meglio, quello che non indossi, è un misero e sottile straccetto che non copre niente! Ti sembra il caso di conciarti così? “

“ Nessuno si è mai lamentato prima, caro mio! È poi è un regalo di Rich, e mi ha fatto promettere d’indossarlo ogni volta che potevo! Non ho saputo dirgli di no! “

Improvvisamente il suo colorito cambia indirizzandosi verso un bianco candido lindo e pulito.

“ Sc-scusa? Spiegami bene questa cosa! Rich ti ha visto in queste “ tace per alcuni secondi, deglutendo rumorosamente “ condizioni, insomma? “

E perché ti stupisci tanto? Vallo a capire!

“ Si, chiaro! Siamo andati insieme a comprarlo! E devo dire che anche il commesso che me l’ha venduto ha ritenuto necessario lo avessi nel mio armadio! Ha apprezzato molto come mi stava! “

Ora il colore del viso è diventato verdognolo. Sarà il caso di chiamare l’111?

Mormorando, turbato, appena questa frase “ Ovvio che avrebbe apprezzato! Davanti ad un tale spettacolo solo un cieco non l’avrebbe fatto! Maledizione! “ si dilegua dalla cucina in quattro e quattr’otto come nell’Esodo della Bibbia, senza degnare nessuno di un saluto e guardando fisso il pavimento.

“ Miky, hai capito perché se l’è presa tanto con me Thompson? “

Mi guarda come se la cosa fosse abbastanza ovvia. Per me no a quanto pare!

“ Certo che l’ho capito, anche troppo bene direi sorellina! Devo dire, comunque che non ha tutti i torti: questa specie di vestaglia da camera “

“ Babydoll fratellino, si chiama così! “ lo interrompo con aria da saputella.

“ Ok, come ti pare! Il tuo BABYDOLL può essere considerato, dalla popolazione maschile, come mezzo di seduzione, se non anche un abbigliamento estremamente sexy. Infatti ti mette in evidenza le gambe, il sedere ed il seno, ed è corto abbastanza da lasciare quasi interamente scoperta la coscia lasciando poco spazio all’immaginazione! Senza dire poi che, indosso a te l’effetto è triplicato rispetto al normale! Ci sei arrivata adesso? “

“ Oh! “.

Che oratoria Jules, una scienziata!

“ Brava, hai capito! L’hai ormonalmente sconvolto! “

Eccome se avevo capito e non potevo fare a meno di sentire una nota di soddisfazione per ciò che ero riuscita a scatenargli, semplicemente essendo me stessa…

Non osavo immaginare l’effetto devastante che avrei potuto causargli mettendoci un minimo impegno.

Povero Lui!

Riprendiamo la narrazione, su…

2) dopo aver sparecchiato noi tre moschettieri ci siamo docilmente accomodati sul divano per guardare un film, Kill Bill 1, e chiacchierare di qualsiasi cosa come si è soliti fare da quattordici giorni a questa parte, ossia da quando sono arrivata qui a scombussolare le loro vite tranquille. In questo lasso di tempo ho approfondito un certo tipo di rapporto con Rich ( non pensate male, mi raccomando! È palese che il livello di omosessualità raggiunto da Perry supera di gran lunga quello di tutti i gay di Providence messi assieme! Chiaro il concetto? Non potrà mai esserci nulla più di un’amicizia tra di noi! ) al punto che potremmo ritenerci gemelli separati alla nascita! Condividere lo stesso gusto nel vestire, nella musica, nelle idee e nelle convinzioni in generale è davvero raro da trovare e mi è accaduto una sola volta oltre che con Arcigay Rich: insomma, con Brian!

È bello quindi sapere che, nonostante tutto, nonostante il mio migliore amico sia lontano chilometri di distanza dalla sottoscritta, accanto si può comunque avere una persona degna di considerazione e rispetto. E Rich è effettivamente questo per me!

3)Alla conclusione del film, Rich è tornato nella propria casa mentre io e Michael abbiamo raggiunto stancamente le nostre camere da letto. Dopo una doccia rilassante ed aver poi indossato un nuovo pigiama, casto insomma, ho fissato la sveglia di Beniamina alle sette e cinquantasei dal momento che alle nove in punto dell’indomani avrei dovuto avere un incontro con il produttore di una casa discografica a cui avevo inviato un demo delle mie canzoni. Un certo Adam Palmer che quel pomeriggio mi aveva chiamato, entusiasta di conoscere ed incontrare il prima possibile la proprietaria di una delle voci più graffianti ed interessanti che avesse mai avuto il piacere di sentire.

Porca la miseriaccia ladra!!!

Il colloquio! Come cavolo ho fatto a scordarmene?

Perché non ci sei con la testa! In quest’ultimo periodo stai pensando sempre ad altro, o meglio, a qualcun’altro!

Ascoltami bene coscienza perché ti dirò queste parole solo una volta: sono in un ritardo mostruoso, sono le otto e quindici ed io non sono minimamente pronta! Alle nove ho l’appuntamento, mi devo preparare, lavare vestire truccare ecc e non ho proprio tempo da perdere con te! Quindi, fammi il santo piacere di levare le tende!

Permalosa la ragazza!

Ad una velocità che si avvicina molto a quella della luce, mi faccio una doccia, mi asciugo i capelli con una mezza riga in mezzo lasciandoli mossi e decido d’indossare una leggera, larga e bianca camicetta in lino, un gilet marrone slacciato, un jeans blu scuro parecchio aderente, un paio di stivali bassi Alviero Martini con la caratteristica stampa delle carte geografiche ed in fine una shopping bag con manici di catene, anch’essa Alviero Martini.

Per le otto e quaranta, miracolosamente risulto essere pronta e trafelata abbandono la mia camera. Nel tragitto che intercorre tra quest’ultima ed il portoncino d’uscita incrocio casualmente Michael, indaffarato a merendare.

“ Ciao Jules, fai colazione con…”

Non lo faccio finire neppure di parlare.

Capirà, me lo sento…

“ E’ tardissimo, devo scappare! Ho l’incontro con il tipo della casa discografica! Augurami buona fortuna! “

“ Ah, giusto! In bocca al lupo sorellina! Fai vedere a tutti di che pasta sei fatta! “

Infatti, ha capito: che bravo fratello, il mio!

Rispondo affannata, chiudo delicatamente la porta con un colpo che parrebbe lo scoppio di una molotov e con un finale “ Crepi il lupo fratellone! “ abbandono le pareti di casa.

Velocemente scendo le scale. Non imbocco nemmeno la strada per l’ascensore perché troppo lento e non ho il tempo di sprecare nemmeno un millesimo di secondo dal momento che il taxy che ho chiamato in precedenza mi attende già all’ingresso, con il motore acceso e rombante.

Appena il sole, all’esterno, mi colpisce il viso inforco i miei adorati occhiali da sole e salgo sulla maleodorante macchina gialla con gli scacchi adesivi sui lati.

“ Signorina? Dove la porto? “

Sorrido inebetita al tassista, un uomo sui cinquant’anni con un evidente toupè spelacchiato color grigio topo a coprirgli la mancanza pilifera del cuoio capelluto.

“ A coronare il mio sogno, spero! “ rispondo raggiante.

Giustamente mi guarda interdetto dallo specchietto retrovisore e continuando a sorridergli continuo a dire.

“ Madison Street 255, sede della Casa Discografica Major Point! In fretta, che sono in ritardo! “

Bene Jules, è arrivato il momento di tirare fuori gli artigli! Fai vedere a tutti ciò di cui sei capace! Se hai deciso di cambiare città per inseguire il tuo sogno, quel sogno deve realizzarsi, ad ogni costo!

Ce la metterai tutta per farcela, vero?! Non mi deludere!

Ovvio che si.

Parola mia coscienza.

 

 

ODDIO! MA DOVE SONO FINITA? NELLA VILLA CHE OSPITA LE CONIGLIETTE DI PLAYBOY? QUESTO ADAM PALMER SVOLGERà REALMENTE IL LAVORO DI PRODUTTORE OPPURE GESTISCE, NEL RUOLO DEL PAPPONE, UNA RETE DI DONNINE DI FACILI COSTUMI E DALLA DUBBIA MORALITà?

Ma ne hai di fantasia!

Per cortesia, qui non è una questione di fantasia. Si tratta solo di essere realistici: questo fantomatico produttore mi ha chiamato con il secondo fine di sfruttare il mio genuino corpo nella villa della perdizione?

Ma se non ti ha nemmeno visto in faccia! Vi siete solo sentiti per telefono! Ma chi è? Superman che vede tra i muri?

E che ne so, sto solo ipotizzando alcune possibili soluzioni. Avrà capito, dalla mia voce, che oltre ad essere un ottima cantante, sono anche una gran bella ragazza!

Modesta come poche Jules!

Beh,  si, diciamo che modestia è il mio secondo nome!

Scesa dal taxy, tutto mi sarei aspettata tranne di trovarmi davanti ad una maestosità e ad uno spreco di denaro simile.

Ciò che ho di fronte non si avvicina minimamente all’idea di casa discografica che da sempre ho avuto in mente. Sin da piccola sognavo di fare musica in un luogo familiare, di nicchia, adatto alla sottoscritta insomma, ma questo è seriamente eccessivo, anche per i più grandi magnati del mondo.

Un villino super trandy, super chic, super moderno, super e basta si erge imponente e assurdamente bianco nei suoi cinque piani.

Se non ci fosse appesa l’insegna recante la scritta Major Point, avrei escluso a priori che quella specie di concentrato di tecnologia e di lusso potesse essere il luogo del mio colloquio.

Insomma, parliamoci chiaro: da tre settimane vivo in questa città e ciò che salta di più all’occhio è il fatto che qui, la pecunia, parrebbe uscire alla stessa velocità del flusso d’acqua dei rubinetti!

Ecchecavolo!

Dinnanzi alla sontuosa entrata mi sento davvero davvero piccola, come un misero insetto da schiacciare con una ciabattata decisa.

Io qui dentro non entro!

Non ho sentito bene! Puoi ripetere pappamolla?

Hai sentito benissimo coscienza! Questo posto non è fatto per me, me lo sento…

E no! Non puoi fasciarti la testa prima di rompertela! Cosa ne sai che questo posto non è adatto a te? Chi lo ha stabilito?

Ok, non lo ha stabilito nessuno ma guarda com’è! Io non sono fatta per stare in un posto così!

Così come? Sfarzoso?

Esattamente. Io sono l’esatto opposto, e lo sai!

A parte il fatto che non è assolutamente vero che sei così, ma quello che ti voglio dire con sincerità e che tu, Jules Sullivan, sei molto coraggiosa e di certo non sei quel tipo di persona che fugge perché ha paura. Sei in grado di adattarti ad ogni situazione, brutta o bella che sia, senza lamentarti. Ora, con questa straordinaria opportunità che ti si è presentata su un piatto d’argento, non ti posso permettere nella maniera più assoluta di scappare a gambe levate come hai intenzione di fare! A costo di tartassarti e farti venire un’emicrania da guinnes!! Intesi?

Ma io…

Niente MA Jules! Affronta la tua ansia! Sei forte e ne sei consapevole. Dai!

Mi hai convinto! Attivo la modalità “ mantra di auto convincimento “ e lo ripeto una decina di volte, per essere sicura di sortire il giusto effetto: Ohm…ohm…Forza Jules! Sei arrivata fino a qui, non puoi tirarti indietro proprio ora! Tante persone credono in te, non puoi deluderle! Ohm…ohm…

Brava, così mi piaci! Almeno in campo lavorativo non sei una delusione, mentre in campo sentimentale mostri delle gravi lacune che necessitano di essere colmate, il prima possibile…

Ed ora questo che c’entra? Non mi pare il momento!

È sempre il momento per ricordarti quanto sei tonta ed ottusa! A furia di dirtelo, magari, riesco a ficcartelo per bene in quella zucca vuota che ti ritrovi!

Lasciamo perdere, che è meglio.

Entrata nel palazzo regio, così ho deciso di chiamarlo, raggiungo l’ascensore iper tecnologico ed una volta dentro premo il tasto quattro.

Mi sembra di essere dentro una cella frigorifera, porca!

Il tipo della telefonata mi ha detto testuali parole: “ Domani alle nove, quarto piano! Chieda di me alla reception! “

E così faccio, infatti.

Appena varcata un’enorme e modernissima hall, i miei piedi cozzano con la gomma lucida che ricopre il pavimento, producendo uno strano e stridulo rumore.

Bene, facciamoci subito riconoscere!

L’interno poteva essere eguale se non superiore, in quanto a bellezza, all’esterno?

Sulla destra noto un sorta di bancone circolare azzurro, con rifiniture grigie.

Suppongo sia la reception.

Dietro ad esso, seduta su una di quelle poltrone in tessuto nero, che solo a guardarle immagini la loro comodità, c’è una ragazza, intorno ai vent’anni: capelli biondi legati in alto in un altero chignon, viso aguzzo, occhi grandi di un azzurro intenso, naso appuntito su cui sono poggiati un paio di occhiali dalla montatura quadrata bordeaux, labbra sottili coperte da uno strato imponente di rossetto rosso. Il corpo, invece, è fasciato da uno strettissimo tailleur giacca e pantalone nero, ed una camicia in raso color oro.

In poche parole, mi sembra di aver davanti l’emblema per eccellenza della segretaria vogliosa: il sogno proibito della maggior parte degli uomini!

E pensare che io, per una festa di halloween, avevo proprio deciso di travestirmi così: da segretaria arrapante! Ironia della sorte la signorina qui davanti sceglie volontariamente questo tipo di indumenti, per lavorarci oltretutto. I casi della vita…

Circospetta, e cercando di produrre il meno rumore possibile con i miei stivali, mi avvicino al banco per chiedere delle informazioni.

Cercando di non riderle in faccia, ripensando al mio travestimento carnevalesco, decido di parlare.

“ Mi scusi! Salve, sono Jules Sullivan! Ed avrei un appuntamento con Adam Palmer! “

Solleva lo sguardo dallo schermo del pc, un Mac Book grigio, e osserva la mia figura con attenzione maniacale, squadrandomi senza tralasciare nemmeno un centimetro di pelle.

“ E quindi? Dopo che si è presentata, cosa vorrebbe da me? “

Cazzarola. Acida la tipa. Ma io posso esserlo di più, se mi ci metto!

Anche se non ti ci metti! Sei così, al naturale!

Bocca serrata coscienza!

“ Beh, accetterebbe i miei più sinceri complimenti? Non è da tutti essere così antipatici dalle prime ore del mattino! Sono colpita! “

“ Ma mi sta prendendo in giro? Come si permette? “

Ah ah ah. Bella questa!

“ Come mi permetto io? Come si permette lei di rispondere in questo modo, a parlarmi così! Se ha problemi personali, che so, è sessualmente insoddisfatta, non ha uno straccio di uomo che la consoli o la coccoli, oppure la sua vita è uno schifo generale, di sicuro non se la deve prendere con il prossimo ma soprattutto con me che, se voglio, posso essere anche più antipatica di lei, se mi applico con costanza! Quindi, mi faccia la cortesia di annunciare al signor Adam Palmer il mio arrivo. Abbiamo un appuntamento per le nove! Forza, su! Non vorrà mica che lo faccia io? Lo stipendio se lo dovrà portare a casa in qualche modo! “

“ Come osa rivolgersi a me con questo tono? “

“ Guardi, se voglio posso usarne uno anche peggiore ma in questo caso la controparte, che sarebbe lei, non parrebbe in grado di fronteggiarmi. Quindi, si accontenti del tono che ho usato e se lo faccia bastare perché non ho voglia di sprecare altro fiato con l’imitazione mal riuscita di una segretaria sexy! “

Ammutolita. Ma quanto sono brava?

“ Mindy, tranquilla, non c’è bisogno che chiami! Ho sentito tutto! “

E questa voce divertita all’inverosimile da dove sbuca all’improvviso?

“ Adam, si. La signorina Sullivan ha un appuntamento fissato con te per le nove! “

Ditemi che non è vero! Non è possibile: ennesima figura di pupù in agguato!

“ Si si, lo so! Ho udito la vostra simpatica diatriba! Divertente, davvero divertente! “

Noooooooooo…

“ Il fatto è che…” prova a dire Mindy, evidentemente mortificata.

“ E’ curioso! Non avevo mai sentito prima parlare una ragazza così come ha fatto lei, signorina Sullivan! È un tipetto interessante, lo sa? “

Datemi un badile che comincio a scavare il buco che mi condurrà, dritta dritta, nel profondo sud della Cina, più precisamente nelle acque acquitrinose delle risaie.

Titubante mi volto verso il mio interlocutore. Devo parlare, e farlo senza guardarlo in faccia è più che maleducato.

Ah però! Il qui presente non è affatto male, anzi, direi il contrario.

Occhi verdi, labbra carnose e definite, capelli scuri corti e leggermente disordinati, naso importante, fisico slanciato, un metro e ottantacinque su per giù di bellezza.

Con uno così, intonerei vocalmente Jingle Bells e contemporaneamente suonerei il flauto con il naso, se me lo chiedesse.

“ Non è la prima persona che me lo dice! Mi scusi per la piazzata di prima ma la sua segretaria è davvero irritante e scorbutica! Non ho fatto altro che reagire a quello che ha detto! “

Una sonora risata esce da quelle labbra invitanti e peccaminose.

Cavolo, in questo periodo ho gli ormoni che vanno a mille.

“ Già, alcune volte Mindy è davvero intrattabile! Senza offesa tesoro! “

Con la bava agli angoli della bocca e la lingua, se fosse possibile, in caduta libera verso terra, Mindy risponde ammiccando e sbattendo le ciglia come una cerbiatta in calore.

“ Non mi offendo se me lo dici tu Adam! “

Bleah.

“ Come mai non si è rivolta nei miei confronti nello stesso modo con cui si è rivolta al suo capo? Ok, la bava alla bocca e la lingua di fuori non l’avrei granchè apprezzata, ma un minimo di cortesia, quella sì! Qui si fanno delle preferenze! “

Una Mindy furente e rossa dall’imbarazzo ed un Adam Palmer che a stento si trattiene dalle risate, accompagnano il mio stare lì, in mezzo alla sala, interdetta.

Che avrò mai detto di così brutto o divertente da suscitare tali reazioni contrastanti?

“ Scusi se glielo chiedo signor Palmer, ma cosa c’è di così divertente? “

Trattenendosi ancora dal ridere, il mio papabile futuro produttore mi guarda, o meglio, mi squadra dalla testa ai piedi e lo sguardo, lasciatemelo dire, lascia poco all’immaginazione, e pronuncia una frase.

“ Allora, prima di tutto dammi del tu Jules, ok? “

Annuisco semplicemente.

“ E secondo, rido perché è la prima volta che vedo Mindy così in difficoltà con una persona! Spesse volte abbiamo terrore anche noi dello staff di Lei, mentre tu sei riuscita a zittirla nel giro di pochi secondi! Sei fantastica! “

Ah, ecco perché si stava sganasciando dalle risate. Non avrei mai immaginato che il motivo fosse quello!

“ Dovere Adam! Si fa quel che si può! “

E sorride di nuovo, mentre quella poverina di Mindy digrigna i denti e sprizza felicità da tutti i pori, ironicamente parlando. Mi sono fatta una nuova nemica su questo pianeta.

Oilalààà!

“ Assurdo! “ scuote la testa “ Oltre ad avere una voce splendida ed essere tremendamente bella, permettimi di dirtelo, hai un carattere ed una prontezza di spirito che non ho mai avuto il piacere di vedere prima in nessuno che conoscessi! Mi piaci e sono sicuro che insieme faremo grandi cose Jules, ne sono convinto! “

Devo aver sentito male, eh?

“ Prego? Non ho capito bene: mi sta dando fiducia? Mi sta concedendo una possibilità? “

“ Hai capito benissimo! Sarebbe un peccato lasciarsi scappare un talento come te! “

“ Non è possibile…sto sognando! “

“ No no, è tutto vero! Diventerai una stella, lo so. Hai tutte le carte in regola per esserlo! “

“ Grazie, non so che altro dire! “

Strano, non è da te essere di poche parole!

Capita anche a me coscienza, rare volte ma capita.

“ Beh, un “ grazie “ ed un “ ce la metterò tutta “ sono più che sufficienti! Benvenuta alla Major Point Jules! Sono veramente felice di poter lavorare con te! “

“ Anche io, ma lo stesso non si può dire di Mindy! Mi sta incenerendo con lo sguardo! “

“ Sei incredibile! Fatti stringere la mano! In futuro mi vanterò con gli amici ed i colleghi e dirò: sono la prima persona, nel mondo della musica, ad aver stretto la mano alla grandissima, talentuosa e famosa Jules Sullivan! “

“ Mhhh, che onore guarda! Non lavarti nemmeno e considera la tua mano come una reliquia! “

Ancora una risata. Bene…

“ Ora non ci resta altro che firmare il contratto. Seguimi, ti faccio strada nel mio ufficio! “

Ti seguirei anche all’Inferno, se mi assicurassi una firma su quel pezzo di carta chiamato contratto!

Ditemi che quello che sta succedendo non è frutto delle mie solite fantasie mentali, ditemelo.

No, Jules, stavolta è tutto vero!

Impossibile coscienza mia, impossibile!

Credici perché è questa la realtà!

Il mio sogno si sta realizzando veramente? Proprio come si è realizzato il tuo B?

 

 

Solita sorpresina:

Jules versione colloquio:

Gli stivali di Jules:

La borsa di Jules:

Il babydoll di Jules:

Cris, versione cucina e shock della visione di Jules quasi nuda:

Jules incontra questa versione di Adam:

Mindy:

 

 

Vado di frettissima ragazzi, perdonatemi...non posso rispondere alle recensioni ma ringrazio coloro che hanno recensito, ossia PinkPrincess, xsempre noi e sciona, più ovviamente le 18 persone che la preferiscono e le 19 che la seguono. Grazie davvero di cuore...Come sempre vi lascio al solito spoiler, un bacione la vostra Lamuchina...

 

SPOILER

 

Tu non odi affatto Cris! Tutt’altro direi. Posso solo dirti che sei totalmente ed incondizionatamente innamorata di lui. Ed aggiungo anche che lo sei non da quando sei arrivata in questa città ma bensì da molto molto prima, ossia da quando l’hai conosciuto per la prima volta, sei anni fa!

_______________

“ Cosa vuoi che me ne importi di come vi trastullate tu e quel pallone gonfiato e supermontato! “

Ed è qui che ti volevo.

_______________

“ Non ti deve toccare, non si deve nemmeno azzardare a farlo o pensarlo! Ci siamo capiti? “

La sua sembra più che altro una minaccia.

 

Al prossimo capitolo, bacio!

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Capitolo 10
*** Innamorata del mio peggior nemico! ***


Capitolo Nove

Innamorata del mio peggior nemico

 

 

Il mio costoso ed adorato portatile, un Mac Book Professional nero, poggiato sul tavolo lucido in marmo bianco striato, il quale troneggia al centro del salotto da questa mattina, improvvisamente illumina il display e l’intera stanza con la scritta lampeggiante: Un nuovo messaggio di posta elettronica. C’è solo una persona che, a quest’ora di notte, le due, ha la sfrontatezza di scrivermi.

È amico tuo Jules. Prenditene le conseguenze! Ti ricordo che si parla della stessa persona che ha avuto il coraggio di recarsi in un negozio, varcarlo con incoscienza e comprare quell’orrenda sveglia bovina stridulamente muggente che ti ritrovi sul comodino da un anno a questa parte. E non da ultimo, vorrei dirti un’altra cosa: ti infastidisci se il tuo amico osa disturbarti a quest’ora tarda ma permettimi, lecitamente, di chiederti: CHE CAVOLO FAI SVEGLIA ALLE DUE DI NOTTE?

Arieccola! Per tua informazione, sono tornata cinque minuti fa dallo studio di registrazione: ecco perché mi vedi gironzolare per casa a quest’ora tarda della notte. È anche abbastanza palese il fatto che non ho avuto nemmeno il tempo ma soprattutto la voglia di cambiarmi: ho ancora indosso il giaccone in panno che tanto ti piace! Soddisfatta? E comunque, qualcuno ti ha interpellato coscienza mia?

No, assolutamente! Ma adoro immischiarmi nelle tue faccende, ma ciò che amo più di tutto fare è irritarti! Ah, che goduria!

Sadica! Trova qualcosa di meglio da fare per carità!

No no! Sto benissimo così! Tiè!

Ora sto provando ad immaginare le vostre facce spaesate.

E non mi fermo solo qui, perché amo farmi del male: ipotizzo anche alcune chiare e semplici domandine che, suppongo, vi staranno rimbombando nella mente sin da quando abbiamo cominciato ad avere il nostro rapporto, come dire, “ di lettura reciproca “: 1) ma questa Jules Sullivan è nata così oppure nel corso della sua esistenza lo è diventata? 2) Sarà contagiosa la sua pazzia? 3) Sarà il caso di rafforzare le difese immunitarie per evitare possibili contagi?

Allora, ho centrato l’obiettivo cari i miei pazienti astanti?

Non sono mica tutti tardi di comprendonio come te, cara la mia Jules! Grazie al cielo questo pianeta è abitato anche da persone cerebralmente dotate di una spiccata capacità di comprensione. A differenza tua…

Oh, ma prima di venire c’eri? Io non sono tarda di comprendonio! Piano con le parole carina!

Oh certo, scusami non volevo offenderti. Mi spiego meglio: tu non sei tarda di comprendonio, sei semplicemente tonta ed ottusa come un triangolo geometrico.

Beh, oggi ti vedo in vena di complimenti! Grazie infinite!

Non c’è di che! Quando posso farlo, sono la prima a propormi!

Ho visto, PURTROPPO! E la tua vittima prediletta chi poteva essere se non la sottoscritta?

Beh, perdonami: per caso avresti preteso che la tua coscienza disturbasse il quieto vivere quotidiano di qualcuno che non fossi tu? La vedrei come una cosa alquanto anormale!

E certo, perché parlare e litigare con una voce interiore è sinonimo indiscusso di sanità mentale?

Affari tuoi! Io sono una tua proiezione! Sono stata creata da te!

Sei una gran bella scaricabarile. Ora lasciami leggere l’e mail che mi ha inviato B, cosa molto più importante che stare qui a continuare a battibeccare con te senza un filo logico.

E poi sarei io la scaricabarile tra le due! Comoda comoda. Comunque, ho deciso di abbandonare momentaneamente il campo perché noto che sei impossibilitata a fare due cose contemporaneamente. Ciao.

Brava. Finalmente una cosa sensata da parte tua.

Dopo essermi liberata dell’ingombrante pastrano, con gli occhiali da vista dalla montatura sottile poggiati sul naso, mi appresto ad aprire l’epistola elettronica inviatami da Brian.

Il tempo di caricare la pagina correttamente.

Uno, due, tre secondi ed ecco, il gioco è fatto.

 

J? Allora? Come ti va la vita? Lo so, sono imperdonabile: è da un sacco di tempo che non ci sentiamo. “ Nemmeno un messaggio in questi tre mesi “ come citano le parole dell’ e mail che mi hai scritto e fatto recapitare accompagnata da insulti vari. Ma puoi immaginare come sono indaffarato perché anche per te sarà un po’ la stessa cosa con un disco da incidere: con il nuovo lavoro al Times sono più in giro che a casa. Senza contare il fatto che, ora come ora, sono appena tornato da un viaggio in Medio Oriente per cui mi era stato commissionato l’ingrato compito di fotografare la situazione e le condizioni disastrose createsi lì. Il tutto è stato deciso dall’oggi al domani e non ho avuto il tempo di avvisarti. Scusa.

Già, il Medio Oriente. Non augurerei nemmeno al mio peggior nemico di vedere quello che ho avuto la sfortuna di vedere io. Ero convinto che in alcuni casi i media e le stesse testate giornalistiche esagerassero alle volte gonfiando le notizie per conferire loro maggiore enfasi. Solo quando constati in prima persona ciò che la realtà è, cruda, dura, ingiusta, beh, cambi completamente prospettiva di vita. E così ho fatto anche io.

Ti ho pensato tanto tesoro, e non immagini quanto mi sia mancata tu e la tua allegria e spensieratezza. Tra quella sofferenza assurda l’unica che riusciva a far spuntare un sorriso sulle mie labbra, solo ricordando, eri tu Jules.

Non vedo l’ora di vederti anche perché ho tante di quelle cose da dirti e tante di quelle foto da farti vedere. Ho bisogno di staccare e rimmergermi nella quotidianità. Ho bisogno di non pensare a niente di troppo impegnativo. Sono ritornato “segnato” da questo viaggio e l’unica cosa di cui ho bisogno è quella di vederti e stare un po’ con te. Sei la sola in grado di capirmi.

Tranquilla, comunque, non ti devi preoccupare. Ti conosco troppo bene da immaginarti già allarmata: STO BENE! Il fatto è che ho voglia di stare insieme come solo noi siamo capaci di fare. E quale occasione migliore d’incontrarci se non approfittare del tuo invito? Insomma, quello alla tua prima esibizione? Tra quanto è prevista? Tra tre giorni? Beh, contaci usignolo mio, non mancherei per nulla al mondo e sarò in prima fila ad applaudirti!

Quindi, preparati J, perché domani prenderò il primo aereo per Los Angeles e ti raggiungerò, costi quel che costi.

Mi spiace che i tuoi non possano venire, ma cerca di capirli, i loro impegni sono più che giustificati. Sei troppo intelligente ed altruista da non capire le loro ragioni. E comunque, ci sono sempre io a rappresentare quella parte della tua famiglia. È un po’ pochino ma accontentati, su!

E poi, TADAN, mi devi aggiornare sulla tua movimentata situazione sentimentale. Da quello che mi hai scritto ho capito poco e niente, se non il fatto che continui ad amare BARRA odiare Cris e... DI QUESTO ADAM PALMER CHE MI DICI? Da quanto ho avuto modo di intendere un altro esemplare di sesso maschile è caduto nella fittissima rete seduttiva che hai creato, inconsapevolmente, da quando hai superato la pubertà cara mia!

Voglio constatare di persona l’impelagamento in cui ti sei andata a ficcare, perché se da una parte abbiamo un uomo, il produttore, che a quanto mi dici è completamente partito per te dall’altra abbiamo ciò che ogni ragazza sogna di avere nella vita: un ragazzo che disprezza ed ama nella stessa maniera al punto da non riuscire a scindere le due cose e capire finalmente quale prevale sull’altra! Magari parlarne con me faccia a faccia potrà aiutarti. Lo spero per te Jules, perché hai una tale confusione in testa!

Dai J, ora ti lascio anche perché comincio ad avere la palpebra calante. Ci sentiamo domani mattina prima di prendere il volo, non solo in senso figurato, per metterci d’accordo.

Ti voglio bene piccola.

Un bacio enorme.

B

 

IO NON SONO CONFUSA! HO LE IDEE PERFETTAMENTE CHIARE IN TESTA!

Si certo, come no, ed io sono Paris Hilton!

Beh coscienza, ti faccio i più sinceri complimenti per il personaggio a cui ti sei paragonata!

Era ironico carina! Era una battuta!

L’avevo capito, oh! Solo che anche nella battuta potevi utilizzare un personaggio di equiparazione un tantino più consono al genere umano dotato di materia grigia.

Non andare anche tu a cercare il pelo nell’uovo…Noiosa!

Ok. Tralasciamo questo discorso e torniamo a parlare della grandissima scemata che B ha avuto il coraggio di scrivere.

E sarebbe? Mi pare che abbia scritto solo la verità!

A me non pare proprio. In particolare mi riferisco al fatto che io, sto già ridendo, amerei BARRA odierei Cris! Non ti pare assurdo coscienza?

Silenzio.

Ancora silenzio.

Nuovamente silenzio.

Coscienza, come mai taci?

Non ti piacerebbe sentire la mia risposta.

Ma no, dai! È così brutta?

Per me no, anzi! Da parte tua la vedo diversamente…

Non sarà così terribile! Dimmela, su!

Prometti che non mi sbranerai od insulterai?

Parola mia: giuro che ascolterò quello che hai da dirmi e non reagirò malamente.

Ok, senti il fatto per cui prima non ti ho dato una risposta immediata è perché sono pienamente d’accordo con Brian su un aspetto.

E sarebbe?

Il rapporto che hai con Thompson non è basato sull’amore/odio ma bensì solo su uno dei due.

Non mi stai dicendo nulla di nuovo. È chiaro come il sole che io odi allo sfinimento faccia da schiaffi ed è altrettanto chiaro che non lo ami! Figuriamoci! Che io ami Thompson non sta né in cielo né in terra.

Ecco qua. Come volevasi dimostrare non hai capito una cipolla di quello che volevo dirti! Sei una causa persa!

Non capisco.

E ti pareva… Allora, ascolta bene quello che ti voglio dire e non osare interrompermi!

Prometto. Allora?

Tu non odi affatto Cris! Tutt’altro direi. Posso solo dirti che sei totalmente ed incondizionatamente innamorata di lui. Ed aggiungo anche che lo sei non da quando sei arrivata in questa città ma bensì da molto molto prima, ossia da quando l’hai conosciuto per la prima volta, sei anni fa!

Jules, santo cielo, sei ancora viva?

S-si, so-sono vi-va.

Sindrome di Thompson? Il balbettare?

Grrrr. Come ti sei permessa solo di dire una baggianata di proporzioni così immani? Io non sono innamorata di lui.

No? Ed allora perché ti scaldi tanto?

Perché… Perché…

Perché? Sono tutta orecchi Jules!

Non lo so il perché ma so per certo che non è la verità! Ci metto la mano sul fuoco!

Seeeee, fidati!

CHIUDI IL BECCO!

“ E chi dovrebbe chiudere il becco, di grazia? “

E no, questa è una congiura bella e buona. Solo nei peggiori film di serie B accade ciò che sta accadendo ora a me: si parla dell’interessato e questo spunta all’improvviso, come il prezzemolo.

Dio, mi stai punendo per qualcosa vero? Non trovo altra spiegazione altrimenti!

Con le gambe tremolanti, il cuore in gola ed accanto un buco della larghezza di due metri e la profondità necessaria a coprire la distanza tra Los Angeles, Abbey Street 121, ed il Kazakistan meridionale, lentamente sposto lo sguardo dallo schermo del portatile e mi volto nella sua direzione con tutta la nonchalance che mi è possibile. Poca, ora come ora.

Cazzo.

“ Non stavo parlando con te Cris! Non mi permetterei mai di disturbarti! “ oso dire ma le parole sono poco più che un sussurro dal momento che il mio organo cardiaco comincia a fare cilecca agitandosi freneticamente e perdendo alcuni battiti. Non sto qui a contarli.

Nei suoi jeans scuri, nella sua camicia grigia con striature rosse e blu, nella sua giacca corta in pelle nera, con i suoi capelli disordinati e con quello sguardo che ucciderebbe anche un miope cronico, mi appresto a perdere totalmente la ragione ed il senno solo guardandolo.

Perché, diciamocela tutta, questo ragazzo è l’emblema della tentazione e della sensualità, e questo non smetterò mai di dirlo!

Se a casa mia due più due fa sempre quattro giungo alla matematica conclusione che sommando le tue reazioni istantanee solo a vederlo, le tue occhiate furtive che di sottecchi gli lanci, il cuore in fibrillazione ed infine le mani perennemente sudaticcie il risultato non può essere niente di più semplice: SEI INNAMORATA!

Ti prego, non lo dire perché altrimenti comincio a crederci.

Dovresti perché prima te ne renderai conto e meglio sarà per tutti. Sono tre mesi che v’inseguite e vi desiderate come due ossessi. Mi pare giunto il momento di concretizzare il tutto, no?

Non posso amarlo, è contro natura! Fine della discussione.

Contenta tu!

Cerco, nei limite del possibile, di ricompormi tirandomi su in una posizione quantomeno simile a quella eretta. Con scarsi risultati oserei dire: per l’imbarazzo sono ingobbita come Quasimodo, il gobbo di Notredame.

“ Beh, che non fossi completamente sana di cervello ne avevo avuto dimostrazione più di una volta ma da qui ad immaginare che arrivassi al punto di parlare da sola, beh, ne passa di acqua sotto i ponti! “

Sulla terra sembra che solo il qui presente sia in grado di farmi attraversare delle fasi contraddittorie nel giro di pochi secondi: si passa dal totale imbambolamento con conseguenti ormoni perennemente in tilt, al disprezzo ed all’odio elevato all’ennesima potenza.

Cosa posso fare con lui se non rispondere acidamente?

Come si dice: non c’è miglior difesa dell’attacco e qui non posso che trovarmi pienamente concorde.

“ Ma come sei spiritoso! Posso andare a stendermi sul divano dal momento che lo sbellicamento di risate che mi stai procurando ha avuto come sintomo principale dei dolori a livello addominale e facciale non indifferente? “

“ Fai pure, ma ti ricordo che qui l’anormale non sono sicuramente io. Sei tu che parli da sola! “

“ Riflettevo a voce alta, semplice! “

“ Semmai, insultavi a voce alta un’ipotetica persona! “

Ed ora cosa gli dico? Si si, hai perfettamente ragione Cris! Il fatto è che stavo avendo un piccolo diverbio con la mia coscienza con cui dialogo da novanta giorni a questa parte, ovvero da quando ti ho rivisto! E l’argomento di discussione eri proprio tu, o meglio la questione se io sia o meno innamorata di te! Che ne pensi?

Ha tutte le ragioni del mondo a considerarmi fuori come una terrazza.

“ Si, ok, come va bene a te! Non ho voglia di discutere! “

Annuisce anche lui, dandomi ragione.

Trascorso un silenzio imbarazzante della durata circa di centoventi secondi, in cui ci squadriamo dalla testa ai piedi come se non lo facessimo da anni, faccia da schiaffi interviene disseminando quella cortina o definiamola meglio “ elettricità “ che intercorre tra noi, ogni volta che ci troviamo nella stessa stanza, ad una distanza inferiore ai cinque metri.

“ Insomma “ sospira “ Come mai ancora in piedi a quest’ora? Fatto le ore piccole? “

L’ho notata solo io una sorta di tensione quando ha aperto quella bocca tremendamente accattivante per parlare? Ho come la sensazione che abbia una sorta di paura a sentire la mia possibile risposta.

Ma, sarà stata solo un’impressione.

Ma vai a farti un giro scema!

Accantonando l’ennesimo insulto della mia coscienza, rispondo con naturalezza. Ovvio, nei limiti della naturalezza che la sua presenta mi scatena.

“ Sono tornata poco fa dallo studio. Stavo registrando una canzone! “

“ Ah, capito “ tergiversa ma noto che ha la voglia di chiedermi di più.

“ Vuoi chiedermi altro? La tua espressione denota una certa curiosità! “

“ Ecco, si. Volevo chiederti… “

“ Cosa? “

Devo spiccicargli le parole una alla volta con la pinza da chirurgo?

“ Come vanno le cose alla casa discografica? “

Tutto qui?

“ Tutto bene, anzi non potrebbe andare meglio! “

“ Mi fa piacere! “

Ehhhhhhhhh. Ti fa davvero molto piacere, guarda! Dalla tua espressione traspare proprio tutta la tua felicità assoluta.

Ma fammi la cortesia!

“ Anche a me, e molto! “

Accidenti Jules, anche tu, se ti ci metti, sei una grande oratrice. Due parole in croce e stop.

“ E con le persone con cui lavori? Ti trovi a tuo agio? “

Che interessamento… Chissà dove vuole andare a parare!

Anche Billy, il pesciolino rosso di Michael che hai ucciso, lo avrebbe capito! Tu sei l’unica!

Bocca chiusa.

“ Si si, sto più che a mio agio! Da subito mi hanno fatto sentire parte del gruppo! Non potevo ricevere collaboratori migliori di loro! Sono stati davvero due mesi prolifici! “

Sono stata esaustiva?

“ E con il produttore, quel Plamer o Pamer, non ricordo bene il cognome? “

Evidentemente non sono stata esaustiva come pensavo!

E poi, ancora quel tono di disprezzo nei confronti di Adam? Non è la prima volta che lo sento rivolgersi così nei suoi confronti.

Interveniamo a sedare la situazione tendente al suicidio di massa.

“ Primo, il mio produttore si chiama Palmer, Adam Palmer per la precisione e secondo, i rapporti con lui sono ottimi! Ma scusa, a te che te ne importa? “

Sputala fuori la verità!

“ Cosa vuoi che me ne importi di come vi trastullate tu e quel pallone gonfiato e supermontato! “

Ed è qui che ti volevo.

“ Non si direbbe dalla tua reazione. Ammettilo, non lo sopporti e non ne conosco il motivo! “

Con le braccia lungo i fianchi, noto che stringe i pugni spasmodicamente tanto che la pelle assume una colorazione tendente al violaceo.

Senza parlare poi dell’espressione di totale odio e rabbia che gli contorna il viso d’angelo che si ritrova.

Sei indecifrabile Cris!

Ha parlato Miss Schiettezza!

Un giorno all’altro un tappo in quella boccaccia che hai non te lo leverà nessuno. Lo farò saldare dal migliore fabbro in circolazione. Giuro!

“ Non c’è un motivo in particolare. Mi sta antipatico e basta! Conosci l’espressione ANTIPATIA A PELLE? Ecco, io provo esattamente questo per lui, sin dalla prima volta che si è presentato a casa, senza invito oltretutto. Non mi piace la strafottenza che sprizza da tutti i pori, quell’aria da super macho e da seduttore incallito che si porta dietro in ogni gesto, piccolo o grande che sia. Ha la convinzione che con un solo schiocco di dita possa far cadere ai piedi qualsiasi donna! Ma come si può essere convinti di sé fino a questo punto? “

“ Ma tu vaneggi Cris! Non sai quello che dici! Adam è tutto l’opposto di come lo hai descritto! “

“ Parli così perché sei accecata anche tu dal suo fascino da quattro soldi. Per Dio Jules, ti facevo più furba! “ mi urla contro.

“ Ma perché stai urlando, a quest’ora di notte poi? “

È furente.

“ Io non sto urlando, ma semplicemente constatando il fatto che sei caduta pure tu nella rete di quel dongiovanni! “

Ora sta davvero esagerando!

“ Mi stai dando per caso della ragazzetta che si fa abbindolare dal primo uomo che le fa gli occhi dolci?  Perche se le cose stanno realmente così tu di me non hai mai capito niente. Il nostro è stato, sin dall’inizio, un rapporto difficile, per usare un eufemismo, ma ho sempre ritenuto che il rispetto reciproco non potesse mai venir meno. Ma a quanto vedo devo proprio ricredermi! “

Ma quanto sono credulona? Ad essere così, mi merito solo delusioni!

Mortificato Cris cerca di fare un passo indietro per cercare di riparare alla situazione che ha testè creato.

Stavolta la vedo dura Thompson.

“ Aspetta un attimo! Che stai dicendo? “ mi dice con la voce leggermente tremula “ Io non intendevo dire assolutamente che tu sia quel tipo di ragazza. La questione è che io vedo come ti guarda: in lui c’è possesso, attrazione, orgoglio nei tuoi confronti e non mi pare così improbabile che una donna, anche se intelligente, possa rimanere incantata da quel suo atteggiamento odioso ed insopportabile. Con questo non voglio dire che tu possa rientrare nella categoria, ma è facile che possa succedere! “

Beh, diciamo che è riuscito a salvarsi in corner.

Altro che in corner! Qui parliamo di un vero e proprio centrocampo!

Che esagerata che sei, centrocampo! Direi più in fallo laterale!

“ Non escludo a priori che possa accadere perché non si ha mai la certezza di ciò che può succedere nel corso della vita. Ma ti assicuro che la sottoscritta non rientra nella categoria neppure se avesse un pass gratis, come nei backstage. E come hai avuto modo di dire tu stesso, non sono io a fare gli occhi dolci a lui, ma bensì l’esatto contrario! Cosa credi che non me ne sia accorta di come alle volte s’incanti come un cretino a guardarmi, come cerchi di toccarmi, abbracciarmi con una scusa qualsiasi? Non sono cieca! “

Ed ora, perché mi sta guardando con un’espressione livida di rabbia sul viso? Che ho detto di così sbagliato?

“ Che cosa ha provato a fare? Ti ha toccato? Dimmelo che vado ad ammazzarlo seduta stante! “

Miseria ladra.

“ Ho detto che ha provato a farlo non che ci sia riuscito! So difendermi abbastanza bene da sola! E poi non ha fatto nulla di così sconveniente: ha semplicemente tentato un approccio con una ragazza che palesemente gli piace ricevendo tanti di quei due di picche da agglomerare ben due mazzi di carte! “

Sarò riuscita a placare la sua ira funesta?

“ Lo sapevo “ dice con voce roca intrisa di furia “ Sin dal primo momento che l’ho visto ho pensato subito che portasse guai, ed infatti non mi ero sbagliato! Se me lo trovo tra le mani giuro che gli faccio rimpiangere di essere nato! “

Evidentemente il mio tentativo di pace è stato molto più che un disastro. Se fosse possibile ho peggiorato ulteriormente la situazione!

“ Cris, calmati! Non è successo niente! E come dovresti reagire se ti dicessi che stasera ha tentato di baciarmi in studio, dopo avermi regalato quella chitarra che trovi accostata al bracciolo del divano come espediente per incantarmi e quindi sentendosi autorizzato a farlo? Sei peggio di mio fratello, mi stai controllando? “

Con tre falcate faccia da schiaffi mi raggiunge e poggia le sue mani sulle mie spalle, scuotendomi. La sua espressione è paurosa ed è quanto di più intimidatorio abbia visto.

“ Ha provato a baciarti? “

Cosa mi metto a fare ora? Negare? Lo capirebbe subito.

“ Già, ma non ci è riuscito. Sono adulta e vaccinata da capire perfettamente come comportarmi quando queste cose capitano. Non è la prima volta, sono abituata ad avere dei pretendenti, come dire, invadenti e instancabili! È il prezzo che devo pagare per essere donna e per di più piacente ed attraente! “ Ma sa pure ringhiare? Perché sta facendo proprio questo, ora!

Terrificante. Affascinante.

“ Io quello lì lo faccio fuori, parola mia! “ sono poco più di un sibilo le sue parole.

“ Cris, ma cosa stai dicendo? Ma chi vuoi uccidere? Smettila di dire così ma smettila soprattutto di stringermi che mi stai cominciando a fare male! “

Ahia. Non scherzo!

“ Si, scu-scusa, non volevo… “ e mi libera dalla sua morsa d’acciaio.

“ E ci mancherebbe! Mi spieghi, però, perché sei così arrabbiato? Non ti capisco! “

Solleva quei due smeraldi chiamati dai comuni mortali “ occhi “ e incatena il suo sguardo ipnotico al mio. Ed io, come una pera cotta, mi faccio incantare. Ami farti incantare così da lui….prova a negarlo!

Impossibile.

“ Non ti deve toccare, non si deve nemmeno azzardare a farlo o pensarlo! Ci siamo capiti? “

La sua sembra più che altro una minaccia.

Se mi guarda così come posso negargli qualcosa? Se Lui me lo chiedesse, mi vestirei anche da pollo e girerei le strade della città intonando l’armonico richiamo del volatile in questione: COCODè, COCODè!

Sei totalmente rimbecillita, lasciatelo dire…

In questo caso non posso che dartene conferma coscienza.

Con un sussurro gli chiedo “ Perché non dovrebbe farlo? Sembri geloso e non dovresti esserlo visto che hai un’amichetta da coccolare che ti porti appresso come una cagnetta fedele. Megan Foster, giusto? “

“ Poi sarei io quello geloso tra i due! “

Strafottente!

“ Che centra ora questo? Non hai ancora risposto alla domanda. Perché? “

Il cuore saltella nel petto aritmicamente, il mio corpo, come dotato di vita a sé, si avvicina al suo tanto che la distanza tra noi si è notevolmente ridotta ed i nostri respiri, entrambi affannati, rimbombano nella silenziosa stanza univocamente.

Che bella sensazione stargli così vicino, con un palmo di distanza a separarci. Chissà se anche per lui è la stessa cosa. Io sto letteralmente scoppiando dal desiderio di baciarlo. È una sensazione incontrollabile.

Rispondimi Cris, perché non vuoi che Adam mi tocchi?

“ Perché “ deglutisce rumorosamente allungando la mano destra e incastrandola perfettamente sulla mia guancia.

La sue dita sono fredde ed il contatto con la mia guancia surriscaldata mi crea una sensazione di eccitazione assurda.

Dio. Mio.

“ Perché? “ ripeto ancora impercettibilmente.

Sposta il pollice e mi accarezza i contorni delle labbra, con dolcezza, con delicatezza.

Ed io perdo completamente la bussola.

“ Non so spiegartene la ragione Jules, ma so che se lo facesse lui o qualunque altro uomo, sarei capace di scovarlo anche in capo al mondo per l’affronto compiuto, semplicemente per mettere fine alla sua inutile esistenza. E non chiedermi il perché od il come, ma sarei capacissimo di farlo. È così che ora mi sento! E sto male solo se penso che chiunque possa aver provato a farlo. Mi manca il respiro, Sullivan, se ti immagino tra le braccia di uno che non sia io! “

I battiti di un cuore possono scientificamente essere evidenti anche a pelle nuda? Perché mi sento scoppiare dentro dopo queste sue parole.

“ Conosco la sensazione Thompson, anche troppo bene da tre mesi a questa parte! “

E prima che possa in qualche modo controbattere agisco totalmente libera da freni inibitori. Irriconoscibile anche a me stessa, indovinate un po’ che faccio?

Detto, fatto!

Il pollice che sta ancora accarezzando la mia bocca viene voracemente catturato dalle mie labbra. Mi spiego meglio: i denti lo mordicchiano sensualmente alternandosi a leggere ma efficaci leccate di lingua.

Succhio quel pezzo di carne voluttuosamente e riprendo il mio iter precedente che, a quanto vedo, sortisce un effetto a dir poco devastante.

“ Dio Jules, quanto sei bella! Cazzo! “ non molla un attimo gli occhi eccitati da quello che sto facendo, come se non volesse perderne un attimo.

“ Non ho mai visto nulla di più sensuale di te in vita mia, così come sei in questo preciso istante! “

Staccandomi un momento, con le mani delicatamente collocate sul petto, rispondo con voce abbassata di alcune ottave.

“ Mi piace il sapore della tua pelle! Ma ciò che più mi piace è quando mi dici che sono bella. Pure troppo… “

Mi prende gentilmente il viso tra le mani e sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra “ Bella è dirti troppo poco Jules. Non ci sono parole per descriverti talvolta. Altre volte quando ti guardo mi sembra di avere la capacità di poter scrivere pagine e pagine. Ma il momento passa subito perché sollevo nuovamente lo sguardo sul tuo viso di porcellana o ascolto la tua voce quando canticchi in giro per casa con le cuffie dell’ipod nelle orecchie e le parole, poof, vengono improvvisamente meno, come se non fossero abbastanza per te, che sei così straordinariamente perfetta! “

Porco cavolo.

Incapace di articolare una frase di senso compiuto, e con gli occhi sbarrati dallo stupore, mi fiondo letteralmente su quella sua bocca che ho desiderato giorno e notte.

Coscienza mia, avevi proprio ragione: sono perdutamente innamorata di Cris Thompson.

Posso far partire il trenino di giubilo?

Non mi pare il momento. Lasciami concentrare su ciò che ho tra le mani, che è molto ma molto più importante!

Tranquilla! In bocca al lupo cara mia!

Crepi! E che il cielo me la mandi buona!

 

Anche questa volta vado di frettissima...Capitolo interessante, vero?? Siamo, come dire, ad una svolta! E nel prossimo se ne vedranno delle belle...Piccola anticipazione a riguardo: RATING ROSSO! oooook, spero che questo nuovo capitolo sia stato di vostro gradimento...Prometto che al prossimo m'impegnerò e ringrazierò tutti quanti adeguatamente. Per ora ringrazio le 21 persone che hanno inserito la storia tra le preferite e le 23 tra le seguite, più, ovviamente, un ringraziamento particolare alla splendida sciona che recensisce sempre e comunque. Vi saluto allora, alla prossima...un bacio, la vostra Lamuchina...

 

Come sempre, la sorpresina:

Jules di ritorno dallo studio d'incisione:

 

Cris versione incontro con Jules:

   

Il regalo di Adam:

 

E come sempre il solito spoiler!!

 

SPOILER

“ Se mi vieni a dire che lo hai fatto per compassione o per un qualsiasi altro motivo simile, giuro che non la passi liscia! “ parla irritato, rivolgendo lo sguardo verso il basso, con precisione verso il tappeto del salone “ Potevi risparmiarti di prenderti gioco di me e dirmi subito che stavi con quel microcefalo del tuo produttore! “

Ma ho capito bene oppure un’improvvisa ondata di cerume ha invaso i miei condotti uditivi, tappandoli? Occorrerà l’intervento di un auto spurgo? Perché quello che ho sentito, non posso realmente averlo sentito!

_____________

“ Cosa provi Jules? Mi stai facendo uscire di matto! Perché non lo hai baciato? “

La situazione è la seguente: ho i palmi delle mani sudati e placidamente poggiati sulla superficie lucida e nera del piano, mentre le braccia di Cris m’ingabbiamo, dal momento che sono poste ai lati del mio corpo.

“ Dimmelo Jules, dimmelo per favore! “ mi urla in faccia.

_______________

“ Per Dio, ahhhh “

Ho la netta sensazione che la cosa lo garbi assai.

Alla prossima! Bacione...

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Capitolo 11
*** Come capitolare nel giro di due secondi? Chiedetelo a Cris Thompson! ***


Capitolo dieci

Come capitolare nel giro di due secondi? Chiedetelo a Cris Thompson!

 

 

 

Ho sempre avuto l’assoluta convinzione di essere una persona con la testa sulle spalle, dotata di uno spiccato raziocinio e pervasa dalla capacità, più unica che rara, di prendere e mettere in pratica una precisa decisione senza che potesse capitare di avere dei ripensamenti di alcun genere che mi spingessero a cambiarne prospettiva od obiettivo.

Inoltre, ho sempre ritenuto di essere caratterialmente forte e decisa: una volta fatta una promessa, questa veniva dalla sottoscritta mantenuta in qualsiasi maniera, sia con le buone sia con le cattive.

In una parola mi si poteva definire una ragazza SOLIDA, anche se con LA TESTA COMPLETAMENTE E PERENNEMENTE TRA LE NUVOLETTE DI MARZAPANE.

Si, ho usato il verbo passato “ poteva “ non a caso proprio perché la situazione sembra essermi completamente sfuggita di mano al punto da distruggere le mie, fino a questo momento, convinzioni più radicate.

Il mondo si è totalmente ed inspiegabilmente capovolto.

Ora, tra le braccia di Cris Thompson.

Cosa ci eravamo promessi qualche tempo prima? Ah, si, ricordo perfettamente: Quello che è successo tra noi non dovrà ripetersi mai più!

Che gran bella promessa da marinaio, visti gli sviluppi recenti.

Perché oltre ad aver infranto ampiamente l’accordo precedente, che se non erro si basava sul non avere più dei contatti fisici ravvicinati, qui, a quanto vedo e sento, si sta andando ben oltre i limiti della pubblica decenza.

E la cosa peggiore, o migliore dipende dai punti di vista, è che non mi dispiace per niente trovarmi così, perché sto bene, semplicemente.

Non me ne frega niente perché non sto facendo nulla di male. La situazione è abbastanza chiara e palese. Sto copulando o amoreggiando, come preferite voi definire tutto quanto, con il ragazzo di cui sono innamorata, da sei anni a questa parte.

E questa straordinaria ed imprevista scoperta ( perché è così che la si può definire, una “scoperta” perché tutto mi sarei aspettata tranne di venir colpita dall’illuminazione assurda di amare faccia da schiaffi, ed in questo caso non potete darmi torto alcuno se, come dire, mi considero “colpita” da un improvviso ma alquanto piacevole fulmine a ciel sereno! )  non verrà intaccata da niente, nemmeno dai sensi di colpa, che ahimè, sono piuttosto numerosi.

Hai ragione Jules, per una volta sono d’accordo con te…

Eh no, qui c’è qualcosa che non quadra!

Io e la mia coscienza non possiamo trovarci d’accordo su qualcosa. Siamo in lite continua, ci punzecchiamo dalle prime ore del mattino sino alle ultime del notte come due vecchie pensionate e lavandaie di paese.

Pensate un po’, mi è capitato di litigarci anche durante la fase sonno, cullata tra le braccia forti e consolatorie di Morfeo.

Figuriamoci se posso credere che questo fatto improbabile possa essere seriamente veritiero! Fin quando non lo constato di persona, con gli strumenti tecnici e scientifici in dotazione alle squadre di CSI Miami, oppure di CSI New York, ma non trascuriamo anche quella di CSI Las Vegas, negherò tutto, fino all’evidenza.

Ma allora sei cretina sul serio! Ti scervelli con queste elucubrazioni caotiche mentre dovresti concentrarti sul bacio che ti stai scambiando con Cris! Mi fai scendere il latte alle ginocchia!

E mungilo allora! Che ti posso dire?   

Beh, un cosa potresti dirmela…

Sarebbe? Comincio a sudare freddo, e non ne so il perché.

È una reazione normale del tuo corpo. Dal momento che sei mentalmente ritardata, la tua pelle, una delle poche parti di te salvabile, reagisce producendo liquido dalle ghiandole sudorifere, per compensare alla mancanza di una parte della materia grigia.

Vuoi anche la musichetta di sottofondo in stile documentario del National Geography?

Ma lo vedi come fai?

Su una cosa sono concorde con te, comunque.

Vedi che la colpa non è solo mia se troviamo un punto d’incontro? That’s amore!

Beh, in effetti c’entra l’amore. Quello che ti voglio dire è che mi pare proprio il caso di concentrarmi sull’avvinghiamento creatosi tra me e Thompson. Coscienza mia, ci si sente eh…

Sono in completa apnea e necessito quindi di staccare un attimo le mie labbra dalle sue. Ma tranquilli, ci tornerò subito, non allarmatevi.

Con i respiri di entrambi affannati, Cris mi guarda e mi pone la più semplice ma allo stesso tempo, la più complicata delle domande.

“ Jules, perché lo hai fatto? “

Ecco, vaglielo a spiegare adesso. Cosa m’invento?

Prima possibilità: magari posso dirgli che le mie labbra e le nostre lingue agilmente intrecciate tra loro sono capitate di lì per puro caso o per coincidenza.

Seeee, non ci crederebbe neppure un bambino. Ma forse, se questa scusa qualcuno la rifilasse a te, tu saresti anche in grado di crederci e cascarci come un’allocca!

Passiamoci sopra, che è meglio. 

Seconda possibilità: posso dire che mi hanno costretta a farlo e che per cause di forza maggiore non ho potuto fare altrimenti. Posso aggiungere che una pistola puntata alla tempia ed il sequestro del mio cane, che in realtà nemmeno possiedo, mi hanno spinto ad agire di conseguenza, perché mi si può toccare tutto, ma non i miei affetti!

Don’t touch my dog! Ma sei fuori di testa completamente! Ma è una scusa appioppabile secondo te?

Possibile che le mie ipotesi, anche le migliori, dette da te, sono prive di logica? Ma come fai?

È una cosa semplice cara mia! SI CHIAMA BUON SENSO!

E non farmi la paternale! Taci!

Torniamo al presente, che è meglio.

Sforza, sforza, sforza.

Possibile che non mi venga in mente niente di sensato?

 “ Ecco, io…veramente…” mi sento il viso in fiamme e sto pure balbettando.

Balbettando?

Non l’ho mai fatto in vita mia figuriamoci se non dovevo iniziare proprio con Lui.

Sono un’attira “ figure di feci “ da guinness dei primati. Non mi stupirebbe di vedere messo in onda un servizio che mi riguarda, o meglio che riguardi le mie numerose figuracce. Chiaro, solo con Thompson.

E certo, perché secondo voialtri quando ho contatti con altre persone la paranoia ed il senso di terrore mi accompagna così come mi succede con Lui?

La risposta è telegrafica: NO.

Quando litigo con faccia da schiaffi, solitamente, sono la sicurezza fatta a persona. Spiegatemi invece una cosa: perché adesso non riesco neanche a formulare una frase di senso compiuto?

Beh, certamente vederlo solo in camicia, con le maniche arrotolate fino ai gomiti, lasciando scoperte parte delle braccia, non mi è certo d’aiuto.

Tutt’altro direi.

Sospiro pesantemente.

I muscoli sono così perfetti che…che…gli salterei addosso molto volentieri, seduta stante e senza impicci di mezzo.

E se questi ultimi ci fossero, beh, verrebbero spazzati via con una folata di vento.

Ci potete contare.

“ Stai bene Jules? Non parli e per questo motivo non ti riconosco! “ chiede lui stupito come pochi “ Non avrai la febbre? Sei malata? Perché non sentirti pronunciare frasi o parole è davvero molto strano. Mi devo preoccupare? Sei anche arrossata! “

Cazzo.

“ Io sto…benissimo, non ti preoccupare “ dico io diventando, se possibile, ancora più rossa “ Sono solo…”

Su su su, che non ho tempo da perdere! Sei solo cosa accidenti?

Sono solo cosa coscienza? Secondo te?

Voglio sentirlo pronunciare direttamente da te!

Sadica, ecco come ti definirei!

Non girarci intorno: cosa sei?

Innamorata di lui.

Apriti cielo e che Dio l’abbia in gloria!

Pure biblica ora?

Credente, ma non praticante!

Ok, inclinazioni religiose a parte, il problema è un altro: cosa devo fare?

“ Tu sei in imbarazzo, ecco cosa sei! “ dice Cris ridendo.

Ecco che mi risolve Lui il problema!

Macchè risolve! Semmai te lo peggiora!

Grazie coscienza, non l’avevo capito. Meno male che posso sempre contare su di te. Mi fai sempre apparire come l’ultima delle cialtrone! Crepa!

E tu Thompson ti meriti una serie d’insulti d’antologia, almeno mentali, quali: Strafottente, insopportabile, petulante, borioso e chi più ne ha più ne metta. Toh!

Ma…ma…ma…Che sorriso allucinante ragazzi!

È normale che mi abbia fatto venire la pelle d’oca? Come diavolo ho fatto a non accorgermene anni fa di quanto fosse tremendamente bello ed affascinante?

Ti dico la verità: ci sto pensando anche io da un bel po’ di tempo e nonostante tutti i miei sforzi non sono riuscita ancora a sciogliere il rompicapo!

Ma tu non eri crepata?

A quanto pare no!

Ed allora ti ci rimando a crepare! Vai! 

Provo a proseguire nel mio misero ed abbarbicato intento.

Almeno proviamoci così non avrò nulla da rimproverarmi in futuro.

Che previdente che sei!

E tu che rompipalle che sei! Vuoi starti zitta per una buona volta?

“ No, ti stai sbagliando! Io non sono imbarazzata! E poi, perché mai dovrei esserlo? “

Bella domanda questa. Di certo non sono una novellina nel campo amoroso e relazionale con l’altro sesso, ma con il qui presente l’esperienza sono costretta a buttarla nel sacco dell’immondizia, quello dell’umido per riciclare, e ricominciare tutto da capo, come una ragazzina alla prima cotta.

Maledizione a te Thompson! E tu, cuore mio che batte all’impazzata, ti ordino categoricamente di fermarti!

Perché non mi dai retta? Eh?

Devo andare via, il prima possibile, prima di non essere più in grado di rispondere delle mie azioni.

“ Allora, perché l’hai fatto? Anzi, per meglio dire, perché mi hai ribaciato? “

Ed ora che gli dico?

“ Ecco, io…volevo…” provo a dire ma dal momento che la sindrome del balbettamento sembra avermi colpito, le mie intenzioni ma soprattutto le mie parole sono poco più che un sussurro velato.

Il cervello è momentaneamente in stand by. Mi sembra di vedere anche un simpatico e vivace screen saver!

Scusa se mi intrometto carina e non ho deciso di crepare per farti felice e contenta, ma una cosa la devi spiegare anche a me: perché adesso sei così riluttante e restia a farti avanti? Proprio non ti capisco e vabbè, la cosa non è una novità!

Mhhhh, vuoi essere spedita a quel paese?

Già stata ed il soggiorno è stato più che ottimo! Ma quello che voglio sapere è: Sei o non sei innamorata di lui?

Certo che lo sono, che domanda ridicola!

Ed allora qual è il problema?

Non lo so nemmeno io!

Beh, allora siamo proprio a cavallo guarda! Vedi di sbrigarti in fretta a capirlo, che qui si fa la muffa!

“ Se mi vieni a dire che lo hai fatto per compassione o per un qualsiasi altro motivo simile, giuro che non la passi liscia! “ parla irritato, rivolgendo lo sguardo verso il basso, con precisione verso il tappeto del salone “ Potevi risparmiarti di prenderti gioco di me e dirmi subito che stavi con quel microcefalo del tuo produttore! “

Ma ho capito bene oppure un’improvvisa ondata di cerume ha invaso i miei condotti uditivi, tappandoli? Occorrerà l’intervento di un auto spurgo? Perché quello che ho sentito, non posso realmente averlo sentito!

Se prima ero sul serio imbarazzata, ora sono veramente infuriata come una belva assetata di sangue.

Maledetto Thompson! Me la pagherai!

“ Ma cosa vai blaterando? “ grido scandalizzata “ Come ti permetti d’insinuare certe cose? Ti ho già detto prima che tra me ed Adam non c’è assolutamente niente. Sei caduto dal seggiolone quando eri piccolo? Perché non si spiegherebbe questa difficoltà nel capire un misero concetto esplicato! “

“ Che lui abbia intenzioni particolari l’ho capito immediatamente visto come ti guarda sbavando ogni volta che sei nel raggio di dieci metri! Di te non riesco a fidarmi totalmente! “

“ E di grazia, questo tuo giudizio nei miei confronti da cosa è dettato? Mi accusi di non darti la sicurezza necessaria per farti stare tranquillo ed in pace con te stesso quando lavoro con il mio produttore? E sottolineo lavoro imbecille! E comunque, tra noi c’è un rapporto così stretto e tale da giustificare come mi comporto con lui? “

Quando vorrei che ci fosse davvero un rapporto da giustificarti con i fatti…

“ Tra noi non c’è nessun rapporto! “ mi dice pungente “ Lo stesso non si può dire di te ed il cretino rockettaro! “

Insiste, eh?

“ Ovvio zuccone! Lui è il mio produttore ed io la sua artista, tutto qui! Un minimo di rapporto dovrà pur esserci, altrimenti come comunichiamo? Con i foglietti come alle elementari? “

“ Che tu sia la “ sua “ artista ne da dimostrazione ogni santa volta che vi vedo insieme! Ti comanda a bacchetta! “

Questo è partito per la tangente, completamente.

“ Se continui a fare di questi discorsi vuol dire che non mi credi, o meglio non credi che io e lui ci limitiamo ad un rapporto strettamente professionale e lavorativo! “

“ Non ti deve interessare se ti credo o meno, tanto ormai hai Plamer che ti consola quando ti tratto male! Corri subito da lui, vero? E cosa gli dici? Quel brutto ceffo di Cristopher mi ha trattato male, mi consoli? E lui non aspetta altro che cogliere l’occasione! “

E poi sarei io quella tarda di comprendonio. Coscienza mia, prova ad avere a che fare con questo qui!

Vediamo se riesco a spiegarmi con parole semplici e facili facili.

“ Te lo ripeto per l’ultima volta Cris ed ascoltami bene perché non ce ne sarà un’altra…IO NON STO CON ADAM PALMER! Quando ha provato a baciarmi non nego di aver pensato, per un nanosecondo di ricambiare perché, diciamocela tutta, non c’era nulla di sbagliato nel farlo. Volevo fare una prova…”

Chiudi la bocca Jules, chiudila immediatamente!

Aprila invece!

Non incitare al terrorismo,tu!

“ E cosa volevi provare? Volevi inscenare lo spettacolo: COME MISCHIARE LAVORO E PIACERE? “

Un muro di mattoni parrebbe più perspicace.

“ Ma allora hai davvero la patente per essere così demente! Volevo solo capire cosa provo realmente! Perché…”

“ Perché? “ cerca d’incoraggiarmi, ma dal momento che il mio coraggio ha deciso improvvisamente di farsi un giro per prati di margherite, non riesco a formulare una spiegazione plausibile.

E come se la situazione non fosse già pessima, ci si mette anche il mio stomaco a fare una serie di capriole triple.

Perché vi chiederete?

Perché Cris mi si è avvicinato e con le mani sulle spalle mi ha gentilmente e dolcemente spinto verso il pianoforte posto sul lato destro del salotto, fino a quando non vi ho sbattuto la parte inferiore della schiena.

Sono in trappola ma sono felice.

Ecco spiegato il motivo delle mie capriole gastriche.

“ Io…io…”

“ Cosa provi Jules? Mi stai facendo uscire di matto! Perché non lo hai baciato? “

La situazione è la seguente: ho i palmi delle mani sudati e placidamente poggiati sulla superficie lucida e nera del piano, mentre le braccia di Cris m’ingabbiamo, dal momento che sono poste ai lati del mio corpo.

“ Dimmelo Jules, dimmelo per favore! “ mi urla in faccia.

Ma come si permette? Anche se a causa sua sto vivendo in una bolla di eccitazione, nessuno si può permettere di rivolgersi a me in questi toni, nemmeno il ragazzo che amo. Anzi, men che meno Lui.

“ E questo tono? “ gli domando ad un palmo di naso dal suo viso “ Non ti hanno insegnato che ci si rivolge con gentilezza alle persone? “

“ Ti ho detto di dirmelo! “ dice, come se non avesse ascoltato nemmeno una parola di quello che ho pronunciato in precedenza.

Eh no, non ci siamo affatto. Uno schiaffo non glielo leva nessuno.

Alzo la mano destra, in direzione guancia, anch’essa destra, di faccia da schiaffi, ma questa viene rapidamente bloccata all’altezza del polso dalla sua.

Ma non mi scoraggio e ripeto il mio gesto con la sinistra, ma anche in questo caso il risultato è pessimo, se non inguardabile.

Sbuffo sonoramente, intrappolata con le mani a mezz’aria tra le sue e non riesco a pensare a niente che mi possa aiutare a sciogliere da quella terribile matassa in cui sono andata a ficcarmi.

Non riesco nemmeno più ad aprir bocca. I suoi occhi verdi aiutano la mia attuale scarsezza di respirazione, a perdere totalmente il fiato.

Ci guardiamo per un lungo, eterno istante, soffiandoci la rabbia mal repressa uno in faccia all’altro.

E poi tutto è immediato ed inaspettato: ci fiondiamo nuovamente l’uno sulle labbra dell’altro, con violenza. Le nostre mani, automaticamente, intrecciano le dita tra loro, rimanendo sempre a mezz’aria.

Io dischiudo la bocca e Cris immediatamente ne approfitta per insinuare la sua lingua dentro la mia cavità orale, emettendo un leggero gemito.

Prosegue un gioco eccitante a livelli osceni, interrompendosi e riprendendo il suo splendido lavoro. Senza staccarci mai…

Dopo alcuni secondi abbandoniamo la nostra stretta di dita e mentre io tocco le sue spalle, sentendone e palpandone la consistenza soda e tonica, i suoi fianchi e tutto ciò che mi è possibile, Cris fa altrettanto con me, infilando le mani tra i capelli, sfiorandomi le guance, cingendomi la vita con le forti braccia, attirandomi a sé come se temesse di non vedermi più, come se temesse di vedermi scappare da un momento all’altro.

Dio benedica l’America!

Il tutto, tendo a sottolineare, sempre e comunque con le bocche incollate, le lingue che riprendono la loro conoscenza già instaurata.

Non mi stancherò mai di ripeterlo: che sapore sublime ha!

Mi lascio scappare un inevitabile sospiro di piacere quando ci stacchiamo ed il suo naso sfiora le mie labbra, quando i nostri respiri affannano e si uniscono vicendevolmente, creando vapore, vapore di passione.

Ci scrutiamo ancora negli occhi, non capendo bene come comportarci ora.

Io riprenderei volentieri da dove abbiamo interrotto.

Ma la sua espressione è strana e mi gela il sangue nelle vene.

Perché mi sta guardando in questa maniera? Come se si stesse pentendo di cosa siamo arrivati a fare?

A mia discolpa posso solo dire che se una qualche responsabilità deve essere necessariamente imputata nei confronti di qualcuno, il cinquanta e cinquanta sarebbe la soluzione più giusta ed equa.

E come mai mi verrebbe voglia di scappare in camera mia e piangere a dirotto?

Calmati Jules, sono tue supposizioni! Uno sguardo può voler dire tante cose.

Ed il suo ora che mi vorrebbe significare? Che cazzo ho fatto? Ed ora chi se la scrolla più di dosso questa qui?

Aspetta, aspetta! Ascoltami!

Non ho voglia di ascoltarti, non me la sento. Ora voglio allontanarmi da qui, da questa stanza, ma soprattutto da Lui.

E detto fatto.

Lo spintono con le braccia, senza nemmeno guardarlo in viso, raggiungo a capo basso e ad andatura veloce, definibile falcata, la mia camera e sbatto la porta furiosamente.

Comincio a girare nervosamente nella stanza, avanti ed indietro ripetendomi come un mantra: NON PIANGERE JULES, QUEL BABBEO NON SI MERITA LE TUE LACRIME, TRATTIENILE DENTRO!

Ce la posso fare, ce la devo fare!

Jules…

Zitta! Ti ho detto che devi stare zitta!

Va bene, fai come ti pare.

Quanto sarà passato? Cinque, dieci minuti? E grazie alla mia collaudatissima forza di volontà l’acqua salata non è fuoriuscita dai miei occhi.

Brava ragazza, così si fa. Non dare soddisfazione a coloro che non ti meritano. Mi auto compiaccio!

Dopo aver riacquistato un minimo di razionalità, scombussolata come sono a livello ormonale, decido di stendermi sul letto. Sono quasi in procinto di buttarmici sopra a peso morto quando d’improvviso la porta della camera viene aperta, mi blocco, e dinnanzi mi trovo un Thompson furente, o meglio, irriconoscibile ad occhi umani.

“ Spero che sia consapevole che noi due non possiamo andare avanti così! “

Eh?

“ Non ti capisco, perdonami! “

“ Mi hai capito invece, non fare la finta tonta! “

Seriamente, che sta blaterando questo qui?

“ Giuro che non ho la più pallida idea di quello che stai dicendo Cris! “

“ Che vuoi fare? Dimenticarti completamente di ciò che è successo tra noi? Insomma, vuoi far finta che non siamo attratti l’uno dall’altra? Il fatto che quando siamo vicini non riusciamo a resisterci non ti suggerisce niente? “ mi dice irritato.

“ Allora, cominciamo a mettere i puntini sulle I e le stanghette sulle T: primo, entri in camera mia come una furia senza bussare, come un completo maleducato e secondo, la modestia non è di casa tua? Chi ti credi di essere? Sei convinto che non possa resistere quando nelle vicinanze ci sei tu? Abbassa le penne pavoncello! “ gli grido arrabbiata.

Eh no, non si può permettere di sparare queste cavolate gratuite, oltretutto con quel tono da vittima, come se la colpa fosse la mia! Eh no bello mio, le cose non stanno affatto così!

“ Smettila di comportarti così! Mi verrebbe voglia di darti uno schiaffo da quanto sei irritante! “ afferma livido di rabbia, avvicinandosi pericolosamente nella mia direzione.

Come come? Lo spavento e la sorpresa per quelle ultime parole insieme al suo passo rapido, mi fanno inciampare e sbattere il piede destro contro lo spigolo del comodino, provocandomi un dolore indescrivibile, tanto che non riesco a trattenere un urlo di dolore lancinante, cadendo rovinosamente a terra.

“ Ahiaaaaaaa! “

Perché diavolo mi sono tolta gli stivali? Almeno avrei potuto attutire il colpo. Scema, scema ed ariscema.

Mentre continuo a bestemmiare in tutte le lingue conosciute negli emisferi boreale ed australe, non mi rendo conto che nel frattempo due braccia mi hanno avvolto, una all’altezza delle ginocchia e l’altra sulla schiena e con scioltezza mi hanno portato via dal parquet su cui ero caduta come una pera cotta.

“ Ti sei fatta male? Fai vedere…“ mi bisbiglia roco Cris sui capelli.

Istintivamente sollevo il viso fino ad incontrare il suo sguardo smeraldo preoccupato ma anche…eccitato?

Le mie mani sono poggiate sul petto e sento il suo battito accelerato, un po’ come il mio.

Oddio.

“ No…no…sto bene, grazie! “ sussurro impercettibilmente guardandolo negli occhi “ Se vuoi ora puoi mettermi giù! “

Davvero sei tutta scema. Ti lasci scappare un’occasione del genere?

E che io…

E che tu sei una pappamolla, ecco cosa sei!

“ No, non ti lascio. Non ci penso proprio a farlo! “

“ Che vuoi dir “ non completo la frase perché le labbra di Thompson si poggiano sulle mie con dolcezza. Non impiego neppure un secondo ad aprirle ed accogliere quella lingua che mi fa impazzire accarezzando ogni parte più sensibile della mia bocca.

Questa volta il bacio è lento e  passionale. Le nostre lingue s’incontrano lentamente ed io morirei così, se mi dessero la possibilità di scegliere la mia morte.

Lentamente anche le nostre mani cominciano a muoversi: io percorro la linea dei suoi pettorali coperti dall’inutile tessuto della camicia, mentre lui dopo questo mio gesto, mi stringe ancora di più a sé e sono “ costretta “ a cingergli il collo con le braccia.

Non resisto ed infilo una mano tra i capelli mentre l’altra gli accarezza sensualmente la pelle della nuca.

D’improvviso sento i piedi che toccano la superficie fredda del pavimento ma la presa su di lui è ancora ben salda.

Lascio le sue labbra e comincio a sbottonare la sua camicia, piano, fino a quando la stessa vola via non so neppure io bene dove.

Con i polpastrelli accarezzo la pelle del torace ed alterno questo gioco ad una serie di gratti leggeri con le unghie.

Lo sento irrigidirsi e sospirare rumorosamente sotto il mio tocco ma non ne ho ancora abbastanza: avvicino la bocca, bacio e lecco sapientemente ogni centimetro di pelle a disposizione, soffermandomi più del dovuto sui suoi capezzoli.

“ Per Dio, ahhhh “

Ho la netta sensazione che la cosa lo garbi assai.

“ Ora però è il mio turno! “ mi dice d’improvviso con la voce strozzata dal piacere.

Ed io lo lascio fare perché non mi permetterei mai di negargli qualcosa, come ho avuto già modo di dire qualche tempo fa.

Infatti, infila le mani sotto la mia canottiera a pouis bianchi, accarezzandomi l’addome piatto e disegnando dei cerchi concentrici all’altezza dei lati dell’ombelico. Aiuto…

Riesce a sfilarmi l’inutile indumento che va a finire probabilmente accanto alla sua camicia e comincia a baciarmi il collo lasciando delle scie incandescenti ad ogni tocco.

Appena tutto sarà finito, il più tardi possibile spero, saprò che guardandomi allo specchio un evidente succhiotto all’altezza della giugulare sarà bello evidente. Sensuale…

Arriva all’altezza della spalla ed abbassa con i denti e con estrema calma la spallina sinistra del reggiseno a balconcino, nero in pizzo, che indosso e poi con le labbra lascia dei leggeri baci in direzione del cuore.

Ho la pelle d’oca, ovunque, anche sotto la carne delle unghie.

Mi stringe nuovamente fino a quando raggiunge il gancetto del reggiseno che una volta aperto fa la stessa fine della mia maglietta e della sua camicia.

Mi guarda, seminuda, ed una nota di piacere non sfugge al mio occhio attento. Ci riavviciniamo e finalmente liberi da indumenti, la sensazione dei miei capezzoli a contatto con la pelle del suo petto, mi manda in disibilio, tanto che non resisto e riprendo a baciarlo con sempre più trasporto.

Le mie mani raggiungono la cinta dei suoi jeans e lentamente comincio ad aprire il bottone e calare la zip.

Le sue di mani, invece, stringono i miei seni, massaggiandoli con esperienza ed una maestria mai vista. Con l’indice ed il pollice stuzzica i capezzoli, ormai turgidi.

Sospiro soddisfatta, che altro posso fare?

Nel frattempo i suoi jeans, come anche i miei pantaloni raggiungono la collinetta di roba creatasi in precedenza.

Ora siamo noi due, io in culotte e lui in boxer.

Che visione celestiale, ragazzi miei!

Con un impeto di rabbia mi fa cadere sul letto e si piazza sopra di me, con le mani ai lati della testa e riprende a baciarmi il collo, raggiunge il seno ed i miei capezzoli che morde e lecca per alcuni secondi.

Ed io sto meravigliosamente bene.

Con la lingua ancora sulla pelle raggiunge l’ombelico, dove si concentra simulando una penetrazione con i fiocchi.

“ Ahhhhh “ riesco solo a dire.

Ma questo è niente perché lento ed inesorabile raggiunge la mia femminilità, coperta dalle culotte.

Ma questo non è un problema Cris, vero?

M’inarco in modo tale che possa sfilarmeli ed il gioco è fatto.

Addio mondo, è stato bello conoscerti.

Cris comincia a toccarmi, baciarmi e leccarmi lì, proprio lì, come mai nessuno ha fatto.

“ Oh Santo Cielo! “ provo a dire al culmine del piacere, ma lui non me lo lascia fare dato che mi tappa la bocca con un bacio mozzafiato, dove le lingue riprendono a cercarsi.

Ma come fa? Ma soprattutto, perché ho aspettato tre mesi prima che ciò potesse accadere?

“ Shhhh Jules, non urlare! “ afferma dopo che si stacca.

Non urlare? Spiegatemi un po’ come posso impedirmelo dopo quello che mi ha testè fatto! Impossibile…

“ Una parola! “ dico affannata.

Ridacchia guardandomi in viso e mi sussurra sensualmente all’orecchio una frase che scioglierebbe anche il più spesso ghiacciaio dell’Antartide.

“ Sei ancora più bella in balia del piacere, lo sai? Con gli occhi liquidi, le labbra dischiuse e le guance rosse. Sei una visione bellissima! “

“ Beh, lo devo prendere come un complimento? “

“ Ovvio! “ dice mentre mi prende per i fianchi incitandomi a tirarmi su.

“ Che vuoi fare ora? Mi gira ancora un po’ la testa! “

Ride, soddisfatto.

“ E smettila di ridere, che non sei stato poi così bravo! “

Certo certo, come no.

“ Ci credo Jules, tranquilla! E comunque, visto che hai ancora dei capogiri “ sottolinea la parola capogiri calcando troppo la mano “ aggrappati a me, che non abbiamo ancora finito! “

“ No? Interessante…”

Come una cagnetta mansueta intreccio le gambe alla sua vita e con un colpo di reni mi sollevo dal letto e racchiudo le braccia sul suo collo.

Le sue mani mi tengono per il sedere.

“ Dove mi stai portando? Non vorrai farmi girare in queste condizioni per casa? Ringrazio che Michael sia in ospedale! “ chiedo mentre riesco a staccarmi dall’ennesimo bacio.

“ Per una volta ringrazio i suoi assurdi orari di lavoro vipera! “

Compiaciuto il ragazzo, eh?

“ Concordo, ma non mi hai ancora detto dove stiamo andando! “

“ Guardati intorno, siamo già arrivati a destinazione, curiosona! “

Ed infatti, dopo una rapida occhiata, osservo di essere nel mio bagno, più precisamente nella zona “ box doccia “, con i piedi sul lavabo.

Mhhhh, ne prevedo delle belle…

Stando al suo caldo gioco domando con una faccina da finta innocente “ E come mai siamo finiti qui? “

“ Per questo! “ ed apre il rubinetto che emette un getto di acqua tiepida. Si sa, l’effetto acqua amplifica ogni cosa, figuriamoci la prospettiva di un meraviglioso rapporto sessuale.

“ Perverso Cris? “

“ No, semplicemente accecato dal desiderio di averti. Tutto qui! “

Beh, con le parole, devo dire, il ragazzo ci sa ampiamente fare.

Perché, con i fatti tesoro?

Idem con patata coscienza mia.

“ Vedo vedo, ma c’è qualcosa che stona in tutto questo “ gli dico sensualmente, completamente fradicia e nuda.

“ Sarebbe? Io credo che sia tutto perfetto! “ bisbiglia mentre con le mani mi scosta i capelli dal viso e me li porta all’indietro.

Ingenuo.

“ Eh no, è qui che ti sbagli! “ ed indico con la testa le sue parti basse “ I tuoi boxer sono d’intralcio bello mio e quindi necessitano di essere immediatamente tolti! “

Mi guarda stralunato mentre raggiungo l’elastico e con calma studiata glieli calo fino ai piedi, accarezzandogli le gambe.

“ Ora non c’è più niente a separarci! Siamo alla pari! “

Sento la sua eccitazione che sbatte prepotentemente sul mio ventre. Ormai totalmente priva di qualsiasi pudore la raggiungo con la mano destra e comincio a muovermi, su e giù, prestando particolare dovizia alla parte più sensibile.

E l’effetto è immediato.

Gemiti di soddisfazione riesco ad udire dalla sua gola, roca e bassa e questo non fa che contribuire maggiormente ad eccitarmi, come se non fosse già abbastanza.

Lo sento dire, strascicando le parole “ Io ti consiglierei di togliere la mano da lì se non vuoi che il gioco finisca presto, troppo presto! “

“ Ai suoi ordini comandante! “ sorrido nel dirlo, e lui, imbrogliando, riprende a torturarmi il seno.

Sei nato per fare questo Cris Thompson, non per fare l’architetto! Parola mia!

“ Così non vale beota, la nostra deve essere una lotta alla pari. Sto rischiando seriamente d’impazzire! “

“ Ma il bello arriva adesso, non mollare proprio ora Sullivan! “

E mentre l’acqua continua a scorrere sui nostri corpi al limite ormai, Cris raggiunge un mio gluteo, quello destro, stringendolo sensualmente.

La mia reazione? Semplice! Sollevo la gamba e l’avvolgo al suo fianco sinistro.

Ed in quel momento entra in me con veemenza e dolcezza allo stesso tempo.

A stento, giuro, riesco a trattenere un grido primitivo di piacere. Mai provato nulla di paragonabile. Mai.

Porto la testa all’indietro, mordendomi le labbra, mentre Cris infila la sua nell’incavo tra il mio collo, largamente esposto, e la spalla.

Si muove dentro di me in un modo che mi porta quasi alla follia, lento ma deciso, intenso e passionale contemporaneamente.

Ed io non posso fare a meno di essere percorsa da brividi e non posso allo stesso tempo evitare di aggrapparmi alle sue spalle ed accarezzargli la schiena liscia lambita dall’acqua.

Non avevo mai desiderato così ardentemente un corpo maschile così come mi sta succedendo ora.

Oltretutto, mai avrei pensato che quel corpo sarebbe appartenuto a faccia da schiaffi. Se fosse stata fatta una scommessa, mai avrei versato un centesimo sulla possibilità di andare a finire a fare l’amore con Lui.

La vita è una continua sorpresa…

Nel frattempo, il ritmo di Cris aumenta in contemporanea al mio piacere che sta raggiungendo il punto di non ritorno.

L’orgasmo ci raggiunge nello stesso istante, liberandoci e saziandoci come due affamati.

Ci baciamo ancora, come se il sesso non fosse stato sufficiente a placare il nostro desiderio reciproco.

Gli cingo di nuovo la vita con le mie gambe, respirando a fatica, impedendogli di uscire da me.

“ Aspetta, rimaniamo così per un po’! Mi piace! “

Annuisce sorridendomi solare come solo Lui sa fare.

Con il suo sorriso sghembo che mi ha fatto innamorare perdutamente.

 

 

Solita sorpresina:

Il completo intimo di Jules:

 

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