IL PASSATO RITORNA SEMPRE… PER FORTUNA!

di _Miss_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 - Chiamata ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 - Coincidenze ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 - Di Nuovo Amici? O Di Più? O Forse Più Niente? ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 - Il Mio Lavoro ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 - L'incontro ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 - Essersi Ritrovati ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 - Parlando... Invito a cena! ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 - Il Bacio ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 - Il Buongiorno Si Vede Dal Mattino... ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 - La Nostra Notte ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 - Mmh... Che Buongiorno! ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 - La Mia Famiglia ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 - Sabato Con Rob! ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 - A Londra ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 - Partenza ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16 - Senza Rob ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 - Capire Quello Che Voglio! ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18 - Ma Cosa Succede Tra Me E Rob? ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19 - Una Nuova Consapevolezza ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20 - Vancouver… Nuova Conoscenza ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21 - Al Settimo Cielo! ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22 - Primo Giorno A Vancouver ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23 - Da Rob, Con Rob ***
Capitolo 24: *** CAPITOLO 24 - Verità ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO 25 - Incontro Spiacevole ***
Capitolo 26: *** CAPITOLO 26 - Rissa ***
Capitolo 27: *** CAPITOLO 27 - Semplicemente Hannah E Rob ***
Capitolo 28: *** CAPITOLO 28 - Imprevisti E... Nostalgia ***
Capitolo 29: *** CAPITOLO 29 - Una Piacevole E Romantica Sorpresa ***
Capitolo 30: *** CAPITOLO 30 - Che Serata... ***
Capitolo 31: *** CAPITOLO 31 - Imprevisti... ***
Capitolo 32: *** CAPITOLO 32 - Strano Rientro ***
Capitolo 33: *** CAPITOLO 33 - Domenica Tra Ricordi E Presente… ***
Capitolo 34: *** CAPITOLO 34 - L’Ultimo Round Con Jake ***
Capitolo 35: *** CAPITOLO 35 - Sorrido Di Nuovo ***
Capitolo 36: *** CAPITOLO 36 - Piccolo Malore ***
Capitolo 37: *** CAPITOLO 37 - Quante Cose Al Mio Risveglio! ***
Capitolo 38: *** CAPITOLO 38 - Scoprire Ogni Cosa.. ***
Capitolo 39: *** CAPITOLO 39 - Importanti Decisioni ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 - Chiamata ***


IL PASSATO RITORNA SEMPRE… PER FORTUNA!

 

CAPITOLO 1

Chiamata 

 

Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte.

Sta squillando il telefono.

Non che dormissi benissimo ma ero riuscita a prendere un po’ di sonno…

Guardo la sveglia. Le 3:00 am.

Mi alzo e prendo il telefonino nello stesso istante in cui smette di suonare.

Guardo chi è che mi ha chiamato.

Il mio cuore sta facendo le capriole.

 

Robert.

 

Sono due anni che non ci sentiamo e mi chiama a quest’ora della notte??

Il primo istinto è quello di premere il tasto richiama ma qualcosa di più ragionevole di mi dice di non farlo.

E subito i ricordi vanno a quella maledetta notte.

 

-Ehy chica… non essere triste. Ti chiamerò tutti i giorni. E quando finirà la scuola potrai venirmi anche a trovare. E poi penso che fra 4-5 mesi tornerò a casa.- e io non lo guardavo negli occhi mentre mi diceva quelle parole.

Parole a cui non credevo minimamente.

Sentivo le lacrime pungermi gli occhi.

Tra alcuni momenti sarei scoppiata in lacrime.

Alzo lo sguardo e fisso il sorriso triste del mio migliore amico.

 

Amico con cui sono cresciuta insieme.

Amico con cui ho condiviso tutte le mie esperienze.

Belle e brutte.

Le più divertenti e le più intime.

Tutto.

Amico di cui mi sono innamorata.

Mi sono innamorata del suo sorriso.

Del suo proteggermi sempre e comunque.

Dei suo scherzi e delle sue parole da filosofo quando stavo male.

Oh Robert…

Ma non posso confessargli i miei sentimenti.

No, perché rovinerei la nostra amicizia.

Ma perché ho preso coscienza del mio amore solo ora che lui deve partire?

Perché??

Al solo pensiero di svegliarmi domani mattina e non trovarlo con il cornetto e un caffè espresso mi faceva malissimo.

 

Anche lui ora mi guarda e mi abbraccia.

Sotto la sua forte stretta sento il suo corpo scosso dai singhiozzi. Anche lui sta piangendo.

Allora mi lascio andare anch’io al mio pianto.

Poi ci guardiamo intensamente e ci baciamo.

Non so perché, ma lo facciamo.

E’ il mio primo vero bacio nei miei 17 anni.

E il bacio da dolce e consolatore per entrambi si fa più passionale…

Le mie mani corrono ai suoi capelli ramati mentre le sue mani premono sui miei fianchi stringendomi ancora di più a se.

E ci ritroviamo nel suo letto.

Nudi.

Abbiamo fatto l’amore.

La prima volta per entrambi.

Lui che si volta e in silenzio si riveste.

E io nel suo letto che inizio a piangere consapevole che lui dovrà partire.

Andrà a Vancouver e resterà lì per molto tempo, fino a, sicuramente, dimenticarsi di me.

Si fa vicino e mi stringe a sé.

-Hannah…- e il pianto diventa più forte perché non mi ha chiamata “chica” come è solito fare, -Hannah… devo andare. Ti chiamo quando arrivo.-

E posandomi un bacio sulla fronte, mi lascia lì, nel suo letto.

Nuda, indifesa e triste come non lo sono mai stata nella mia vita.

Ma non piango.

Spero in un suo ritorno, ma il nuovo giorno è poi iniziato e lui non è mai tornato.

 

Le lacrime tornano a farmi visita anche ora.

Perché non mi ha mai chiamato dopo il suo arrivo.

E non lo feci nemmeno io.

Se non lo aveva fatto vuol dire che non voleva sentirmi.

Scagliai il telefono contro la parete e tornai nel mio letto, a piangere.

E gli incubi come ogni sera erano pronti dietro l’angolo…

Ce l'ho fatta ad incuriosirvi??

Spero proprio di si!!

Baci a tutti!!

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 - Coincidenze ***


CAPITOLO 2

Coincidenze

 

Mi rigiro nel letto e mi accorgo che sono le 9:30 am.

Oddio è tardi!!

Devo andare in ufficio stamattina.

Accendo la radio mentre in fretta e furia mi do una sciacquata e al volo indosso qualcosa che a primo impatto dia l’impressione di “persona professionale”.

Alla radio è iniziato il tg del gossip.

 

Robert Pattinson sembra impazzito. Doveva presentarsi alla convention su Eclipse a Los Angeles ma lo si è visto imbarcarsi su un volo diretto a Londra.

Cosa sarà successo al nuovo divo di Hollywood?

I fans sono in delirio e i paparazzi sono arrivati ad assediare la sua vecchia casa di Londra, ma di lui, nessuna traccia.

 

Un colpo al cuore, e mi sembra di morire.

Rob è andato a Londra.

E io sono qui, a Roma, per lavoro.

Ma mi rendo conto che non c’è differenza se sono a Londra, a Roma o in qualche altro posto.

Tanto per lui non c’è più spazio per me, altrimenti mi avrebbe chiamata.

Invece, in due anni e mezzo, l’ha fatto una sola volta.

E mi sento morire al ricordo di quella telefonata.

 

-Pronto?- era il vecchio telefono di casa e non avevo idea di chi potesse chiamarmi all’ora di pranzo, il giorno del mio compleanno.

-Hannah…- era Robert. Erano 7 mesi che non ci sentivamo dalla sua partenza e dopo quella notte tutto era cambiato.

-Robert?-

-Si, chica, sono io.- il mio cuore fece le capriole a sentire la parola chica detta da lui, rivolta a me. -Tantissimi auguri. Sei a 18. Ma resto sempre un anno più grande di te!- Provava a scherzare ma nella sua voce c’era l’incertezza. Lo conosco abbastanza bene da capirlo.

-Grazie, si, sono ufficialmente maggiorenne.-

-Si è maggiorenni con la testa chica, non con l’età.-

-Si però…- volevo chiudere la chiamata al più presto perché ogni secondo in più che parlavo con lui mi alimentavo di false speranze e avrebbe fatto più male il dopo…

-C’è qualcosa che non va?-

-No, niente, sto controllando i bigliettini d’auguri che mi sono arrivati.-

-E dimmi, c’è qualche ammiratore segreto?-

-Si.- non so perché gli dissi si, forse era un modo per chiudere definitivamente i contatti.

In fondo lui era diventato un divo del cinema e non pensava di certo a me.

Anzi, chissà come mai aveva chiamato.

-Bè, quando torno me lo presenti. Ora devo andare. Auguri e divertiti.-

-Ciao.- nessuno dei due aveva detto “ci risentiamo”.

 

E infatti, non ci siamo risentiti più.

E stanotte la sua chiamata.

E’ tutto così strano.

Lui che mi chiama e poi diserta una convention per andare a Londra, la mia vecchia città.

Un po’ mi manca Londra, sono a Roma da 6 mesi per lavoro e la mia vita un anno fa è andata ufficialmente a rotoli.

Nel frattempo mi sono preparata e non ho voglia di fare colazione, allora vado nella mia Aston Martin.

E di nuovo i ricordi tornano a galla…

 

-Ecco! Vedi?- dico indicando una Aston Martin in una concessionaria, -quella sarà la mia auto.-

-Chica, tu sogni troppo. Chissà se prenderai la patente!-

-Oh boy! Non portà sfiga. Ti giuro che mi prenderò la patente e pure la macchina!-

 

E sorrido al nostro modo di chiamarci.

Eravamo la Chica e il Boy!

Entro in auto inspirando il profumo di pelle nuova.

Ho fatto molti sacrifici per quest’auto.

Ha solo due mesi e dovrò pagare le rate per molto, molto tempo…

Ma per avere ciò che si desidera bisogna soffrire…

 

La mattinata in ufficio passa velocemente.

Ormai l’italiano lo comprendo, e lo parlo, benissimo.

Non ho più bisogno del vocabolario per parlare o per compilare qualche documento.

Ovviamente, con tutto il tempo libero che avevo a disposizione ho studiato.

 

Torno a casa verso le 7 del pomeriggio.

Mi tolgo la giacca e le scarpe e metto sotto carica il cellulare.

All’ora di pranzo, quando dovevo chiamare mia madre, mi accorgo che si era scaricato.

Quindi, lo metto sotto carica, lo accendo e vado in bagno a farmi una doccia.

Esco e sento il cellulare squillare.

Chissà…

M’infilo l’accappatoio e corro a vedere chi è ma, tanto per cambiare, la chiamata s’interrompe.

Guardo e trovo 12 chiamate di Robert.

E non riesco a trovare un motivo alle sue chiamate.

Non faccio in tempo a posare il telefono sul mobiletto che riprende a suonare.

Robert.

Stavolta mi tocca rispondere…

 

-Pronto?-

-Oh Hannah…- e lo sento singhiozzare. Mi fa strano sentire a distanza di anni di nuovo la sua voce delicata ma roca. Mi fa strano non sentirlo ridere, anche se l’ultima volta che è successo è stato il giorno prima della sua partenza…

-Robert? Che… che c’è?-

-Chica dove sei?- mi dice dopo alcuni attimi di silenzio.

-Perché?- chiedo a bruciapelo. Forse poi mi pentirò di tutta questa freddezza, ma purtroppo in questi anni sono diventa così.

-Chica io… io… mi manchi.- Le gambe non mi reggono e cado, per fortuna c’era il letto dietro di me.

-Rob…- e sono io adesso a singhiozzare.

-Chica. Ti prego dimmi dove sei. Ho setacciato Londra ma non ti ho trovata da nessuna parte. Sono stata  casa tua ma mi hanno detto che l’avete venduta. Ti prego…- mi sta supplicando.

-Sono a Roma. Sono a Roma ma, non so se conviene vederci… Non è tutto come prima. Tu… tu sei partito e quella notte…-

-Può tornare tutto come prima se vogliamo.- dice svelto.

-No Rob… non può. Tu sei un divo del cinema e hai i tuoi impegni e io… io sono cambiata. Tanto.-

-Sono un divo del cinema, questo è vero, ma sono sempre lo stesso. E credo che anche tu, sotto sotto sei sempre la stessa splendida ragazza.-

-Robert… non sai quanto ti sbagli. Io non penso che tu sia lo stesso perché hai cambiato radicalmente vita. E per me è uguale. Sono sei mesi che lavoro a Roma. Agenzia import-export. Volevano mandarmi a Los Angeles ma non sono voluta andarci per paura di incontrarti, Rob. Un anno fa è morto mio padre e ho dovuto affrontare un funerale da sola perché mia madre era caduta in depressione perché mio padre per un anno intero è stato male. E non potevamo pagargli le cure perché io non lavoravo e mia madre, come sai, non ha mai lavorato. Sono stata un anno al suo capezzale perché sai quanto ero legata a lui e il giorno che è morto, ero a un colloquio, dove poi mi hanno preso. Rob io la notte mi addormento con il rammarico di non aver detto addio a mio padre. Ho scoperto di avere dei cugini, qui a Roma, e anche per questo motivo sono venuta a lavorare qui. E mia madre sta ancora male. Abita con me. Robert ho 20 anni ma mi sembra di averne 45. E perciò io sono cambiata. Tu forse no, ma io si.-

-Hannah… potevi chiamarmi. Per te ci sarei stato.-

-Ma perché spari cazzate? In due anni e mezzo una mezza volta mi ha chiamata e io dovevo chiedere la tua compassione e i tuoi soldi? No. In questo non sono cambiata. Non chiedo niente a nessuno. I miei problemi me li risolvo da sola, come ho sempre fatto.-

-Mezza volta? Tu mi hai detto che avevi un ammiratore segreto, e sembrava che fosse un modo per dirmi che eri impegnata. Io volevo spedirti un biglietto per venire a LA.- ora stava urlando.

-E perché non l’hai fatto? Eh? Perché?- adesso anch’io urlavo.

-Perché mi sentivo di troppo nella tua vita. Avevamo detto che ai tuoi 18 anni saremmo stati insieme ma non è stato così. Abbiamo infranto una promessa.-

-Non è l’unica.- rispondo secca.

-Tra un paio d’ore sono a Fiumicino. Vieni a prendermi?-

-Robert…-

-Vieni?- e non so perché gli dico SI chiudendo il telefono e iniziando a piangere come una bimba accasciandomi su me stessa.

 

 

Ringrazio chi mi ha già messo la ff tra le storie seguite

fire and ice

gabrycullen

_screps_

 

e chi l'ha messa tra le preferite.

suxpicci_89

Annina88

GRAZIE!!!!

E ringrazio chi legge soltanto..

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 - Di Nuovo Amici? O Di Più? O Forse Più Niente? ***


BUONGIORNO MONDOOOOOOOO!!!!

Allora....

Inizio con il rispondere alle recensioni che mi avete fatto per il 2° capitolo!!!

nessie96 Ciauuuuu!!! Sono contenta che ti piaccia!!! E credo di aver postato molto presto, o no??

alice75 Grazie per avermi aggiunta tra le seguite!!! E spero che questo capitolo ti catturi!!!

Ginny Weasley 95 Ciao!!! Innanzitutto, spero di poterti conoscere meglio su fb! Poi, felice che anche a te piaccia la mia storia che è nata dal niente... Anche il nome Hannah!! Me l'ha detto mia sorella, mentre scrivevo le ho chiesto un nome mi ha detto Anna, e l'ho trasformato in Hannah!! Ahahah!!!

 

CAPITOLO 3

Di Nuovo Amici? O Di Più? O Forse Più Niente?

 

Con calma esagerata mi vesto, ma non ho più niente da fare e mi trascino tra una stanza e l’altra.

Fra un’oretta e mezza rivedrò Robert… e il mio cuore manca un battito.

Mi è mancato tanto anche lui.

Volevo andare in taxi per stare più tranquilla ma decido di andare con la mia Aston per fargli vedere che almeno in qualcosa ci sono riuscita. 

Arrivo in aeroporto con venti minuti d’anticipo e mi siedo su una panchina e inizio a leggere un libro che mi hanno dato oggi in azienda.

Inizio ed essendo abbastanza difficile, il tempo passa senza che me ne accorga fino a che sento annunciare l’arrivo dell’aereo Londra->Roma.

Allora mi alzo e mi dirigo al gate d’arrivo.

E lo vedo scendere.

Le foto e i video su internet non rendono giustizia alla sua bellezza.

E nemmeno i miei ricordi.

Mi dispiace non poter vedere il suo sorriso.

Appena mi scorge sul suo viso si apre un sorriso meraviglioso.

Il più bello che mi abbia mai riservato!

Il mio primo istinto è quello di corrergli incontro ma m’impongo di non farlo.

Tanto ci pensa lui a correre da me.

E’ tutto incappucciato per non farsi riconoscere e mi spiace non vedere i suoi bellissimi capelli scompigliati per natura.

Mi abbraccia stretta e il suo profumo mi entra in testa come un profumo antico, ma che non dimenticherai mai.

E io contraccambio l’abbraccio con altrettanta foga.

-Chica!- sussurra più volte, piano, come per non farsi sentire da me. Anche se è impossibile.

-Ehi boy!- gli rispondo e lui rafforza la presa su di me. Tutto questo mi piace tanto e tanti ricordi bellissimi mi tornano a galla.

-Chica andiamo, va. Altrimenti mi riconosco e non voglio avere paparazzi intorno!-

Allora gli faccio cenno di seguirmi e quando arriviamo al parcheggio e vede la macchina verso la quale mi dirigo faccia una faccia a forma di ‘O’.

Gli sorrido.

Entriamo in macchina e cala un silenzio un po’ imbarazzante.

Non so che dirgli.

Lo guardo di sottecchi e noto che lui mi sta fissando.

-Che c’è?- gli chiedo divertita.

-Sei… sei più bella dell’ultima volta.-

-Di due anni e mezzo fa?- sono tagliente come la lama di un coltello ma non posso fare a meno di essere così. Eppure sta arrivando Natale e dovrei essere più buona. Me lo dovrò ricordare.

-Si, di due anni e mezzo fa.- mi dice con aria affranta. –Sei più donna ora.- ogni parola per me è un colpo al cuore perché il mio cuore per un periodo di tempo era affogato e a fatica è risalito a respirare ma ora sono ancora in un periodo di assestamento e sto cercando di farmi una corazza dura per essere pronta a tutto nel futuro, ma le sue parole e la sua stessa vicinanza non mi aiutano.

-Chica.-

-Mmh??- gli chiedo.

-Come va? Prima al telefono hai detto che non hai avuto periodi facili.- l’argomento più difficile da affrontare era la morte di mio padre. Non ancora l’accettavo e mia madre non mi aiutava in tutto questo. Per fortuna che ho conosciuto mia cugina Elisa che mi ha aiutato davvero tanto. Senza di lei non so come avrei fatto.

-Si, ho affrontato e sto ancora affrontando. Certo, nulla è paragonabile al passato. Anzi, posso dire che rispetto a 7 mesi sto veramente meglio ma…- e lascio cadere il discorso con la speranza che mi lasci stare.

Ed è così.

°°° 

Una volta dentro casa lo vedo un pochettino spaesato.

Ma mentre lo guardo vedo aprirsi sul suo viso un sorriso a 40 denti…

-Che c’è?-

-E’ tutto così meravigliosamente uguale e perfetto alla tua vecchia casa…-

Infatti è così.

Quando ho venduto casa mi sono portata tutti i mobili da Londra a Roma. E’ stata una grande spesa ma avevo bisogno delle mie cose. Anche se dovevo lasciarmi alle spalle tutto, avevo bisogno di sentire che comunque ero sempre io, con le mie cose.

-Bè si. Ho fatto trasloco completo!-

E si avvicina a me e un po’ titubante mi abbraccia.

E mi torna in mente il nostro primo abbraccio. Avevamo poco più di dieci anni.

 

Ero seduta a terra nel cortile dietro casa e piangevo, piangevo talmente forte da non accorgermi della presenza di Rob.

Andavamo nella stessa scuola e ci facevamo i dispetti a vicenda ma giocavamo sempre insieme dopo la scuola.

-Hannah perché piangi?- beata innocenza di quando si è bambini. Si domanda e si risponde senza problemi, senza mai alcuna vergogna.

-Perché Matt mi ha detto che quando mi farò grande… quando mi farò grande- e inizio a singhiozzare di brutto, -sarò brutta e ha detto… ha detto che non avrò amici…- e riprendo a piangere come una fontana.

Neanche a farlo apposta in quel momento passa proprio lui, Matt, che poi si è rivelato un vero stronzo senza cervello.

Io feci per andarmene in casa ma lui mi trattenne e mi disse:

-Aspetta qui che ci penso io.-

E lo vedo andare come una furia da quell’odioso bimbetto della sua stessa età, quindi di un anno più grande di me, e non so cosa gli dice perché è troppo lontano per riuscire a sentirlo.

Matt ride e allora Rob lo spinge facendolo cadere nella terra e cominciano una “lotta” dove domina sempre Rob.

Torna da me tutto trionfante.

-Non ti dirà più niente Matt. E poi sono tutte cavolate le cose che ha detto. Tu da grande avrai tanti amici. A partire da ora. Io sarò tuo amico per sempre.-

E io gli sorrido e il cuore pareva volermi uscire dal petto.

Lui si fa più vicino e mi abbraccia e io nella mia innocenza mi stringo a lui.

 

Quel giorno facemmo una tacita promessa di restare amici per sempre.

Ma fu così solo fino a quasi 3 anni fa, quando è cambiato tutto.

 

 

I ricordi sono belli, ma mettono sempre tanta malinconia.

-Ehi? Che è successo? Ho detto o fatto qualcosa?-

-Stupidino… no… ripensavo a quel giorno in cui siamo diventati veri amici. Ricordi? Quando…-

-Quando Matt aveva osato ferirti. Il nostro primo abbraccio.- mi ha tolto le parole di bocca.

-Si esatto. Ci stavo pensando. E’ tutto più semplice quando si è bambini. Anche un abbraccio da bambini è… è più facile.-

-Concordo chica. Non mi fai vedere casa?-

-Uh che sbadata… vieni…- e gli mostro una ad una le stanze che ci sono nella mia casetta nuova di zecca. Questa l’ho comprata definitivamente, non è come per la macchina!

Gli mostro la casa come se fosse un estraneo… a parte la vicinanza di prima, ora ci siamo distaccati.

Forse è anche normale ritrovare la sintonia dopo tutto questo tempo…

E penso solo che per tutto questo, la colpa è solo la sua.

E non reagisco al suo entusiasmo quando vede la mia stanza.

-Ma… ma… è tutto uguale… oddio sembra che ieri ho messo piede in questa stanza! C’è anche lo stesso odore di muschio bianco che tanto ti piaceva… Anche il muro ha lo stesso colore giallognolo…-

Io non faccio altro che annuire.

Poi lo vedo dirigersi alla mia libreria rosso fuoco.

Passa a rassegna tutti i libri e nota che sono nella stessa disposizione di com’erano nella vecchia casa di Londra.

-Wow! Uguale… Mi sento a casa.- stavo per dire che né questa e né la vecchia casa di Londra erano la sua casa ma non mi da tempo di parlare, -c’è solo una cosa che manca qui, per essere tutto identico.-

-Cosa?-

-La chitarra.-

-La tua chitarra, quando ho cambiato casa, non faceva più parte della mia vita e della mia stanza perché quella cazzo di notte te la sei portata via.- e qui sfogo tutta la mia rabbia repressa…

-Scusa.-

-Scusa? Scusa? Tu… tu sei pazzo! Non puoi immaginare minimamente come mi sia sentita. Rifiutata dal proprio migliore amico. O meglio, usata e rifiutata. Era la mia prima volta cazzo! Avevo bisogno di sentirmi amata e protetta e tu mi hai lasciata lì dicendomi “devo andare, ti chiamo appena arrivo”.- E ora alzo il tono della mia voce.

-Ma… io… io…-

-Tu? Tu cosa Robert? Cosa? Una parte di me esulta perché sei qui. Ma l’altra parte di me, quella ragionevole, no. Dopo questi anni, nonostante avessi i miei problemi, ogni mattina accendevo il telefono con la speranza di trovare una tua chiamata. Ma niente. E’ stato devastante per me. Non immagini quanto.-

-Invece posso, cazzo! Posso. Lo so come ti sei sentita perché anch’io volevo trovare una tua chiamata!!-

-Tu? TU? Esci… esci da questa casa e non farti più vedere… sentire… niente!-

E lui senza controbattere si gira ed esce casa mia.

Forse per sempre.

E piango, piango come non ho fatto quella notte.

Verso le lacrime per quella notte e per adesso.

E nelle lacrime mi trascino in un sonno senza incubi.

Nonostante tutto, questa notte, è la prima, dopo la sua partenza, che non ho più gli incubi che caratterizzavano le mie nottate.

 

 

Bè... dalle stelle alle stalle? No?

Ma una volta toccato il fondo si risale quindi... spero ci sarete a leggere anche il prossimo capitolo!!! XD

 

Questa storia è tra le preferite di...

1 - Annina88
2 - aya chan
3 -
gegge_cullenina
4 - Ginny Weasley 95
5 -
gossipgirl909
6 -
ladyme
7 -
lea194
8 -
Scrittrice14
9 - suxpicci_89

 

Questa storia è seguita da...

1 - alice75
2 - Elly4ever
3 - fire and ice
4 - gabrycullen
5 - lea194
6 - _screps_

 

Grazie a tutte voi e anche a chi legge soltanto!!!

BACIONI-ONI!!!

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 - Il Mio Lavoro ***


Salve.

Eccovi il nuovo capitolo!

 

 
					CAPITOLO 4
					Il Mio Lavoro
 
Stupida! Sono stupida e basta!
Mi sveglio con questo pensiero nella mia testolina rincretinita!!
Ieri non dovevo andare a Fiumicino, no!! Proprio per niente!
Non so a cosa pensavo quando ho detto si. Proprio non lo so.
Eppure sono andata… mettendo da parte il ricordo di quella notte e ricordando i bei momenti passati con lui…
Anche in nome della nostra vecchia amicizia.
E anche perché la voglia di rivederlo superava la mia rabbia.
Ma era inevitabile che il rancore che ho provato per lui non fuoriuscisse…
Così com’era inevitabile non tornare a quella notte.
E lo scontro era del tutto lecito…
Ma lui non può venirmi a dire che voleva ricevere una mia telefonata…
No. No NO!
Questo proprio no.
Tu te ne vai e aspetti che sia io a chiamarti?
A condizioni normali ti avrei chiamato io per sapere se eri arrivato, ma dopo che mi hai lasciata lì non potevo farlo. No.
 
E’ presto ancora per uscire nel freddo mattutino di Roma.
E il mio pensiero corre a Robert.
Chissà dov’è, se è ripartito. Se ha mangiato…
BASTA!
M’impongo mentalmente di non pensarci più a lui.
Ieri sera abbiamo completamente chiuso ogni rapporto, ogni cosa rimasta aperta.
Ma forse qualcosa di aperto ci è rimasto ancora.
L’ho cacciato senza parlarci realmente.
Non ho intenzione di giustificarlo però devo parlarci.
Ok, penso di essere impazzita!
In 10 minuti ho pensato una cosa e sono giunta alla conclusione opposta.
Da masochista quale sono però, afferro il telefono e cerco in rubrica il suo nome.
Non faccio in tempo a premere il tasto verde per far partire la chiamata che in mano mi vibra il cellulare.
E’ arrivato un messaggio.
E subito corro a leggerlo e inconsciamente, forse non molto inconsciamente, spero sia Robert.
E’ insana questa mia voglia di sentirlo.
Apro il messaggio.
 
“Buongiorno. Scusami per ieri ma rivederti mi ha creato un mucchio di emozioni diverse. Difficili da gestire.
E’ da codardo non chiamarti ma inviarti questo messaggio, ma avevo paura di una tua non-risposta.
Ti sei chiesta come mai da Los Angeles sono venuto a Londra? E poi a Roma? Suppongo che te lo sia chiesto perché sei una ragazza
molto intelligente. 
Ma non troverai mai la risposta. Crescendo ho capito come ti possa essere sentita quella notte, rifiutata, proprio come hai detto ieri. 
Ma anch’io ho avuto paura di quello che era successo. Era anche la mia prima volta e non sapevo perché fosse accaduto tutto quello. 
Avevo paura di perdere la nostra amicizia, ma ciò è accaduto lo stesso. Ma l’ho capito troppo tardi e da quel giorno,
ossia il giorno del tuo compleanno, ho vissuto con rimorsi e rimpianti. 
Il giorno che sono ripartito è perché ho incontrato una bambina che ti assomigliava molto e mi ha ricordato
te e tutti i nostri momenti
e non ci ho pensato due volte, e sono partito.
Se vuoi sapere altro, mi piacerebbe incontrarti di persona. Alloggio nell’albergo “Sweet Rome”. Ti aspetto all’ora di pranzo. Ciao.”
 
Ok…
E ora?
In fondo stavo per chiamarlo io, quindi posso andarci.
Ci penserò poi.
 
Intanto chiamo mia cugina Elisa, è ad Ostia con mia madre.
O meglio, mia madre è con Elisa.
Per fortuna che ho dopo la morte di mio padre ho scoperto di avere questa cugina.
Quando sono venuta a Roma e l’ho conosciuta lei si è prestata ad aiutarmi, economicamente e in tutti i modi possibili.
Quando le ho parlato dei problemi con mia madre l’ha iscritta ad un corso di yoga che frequenta lei.
E quasi tutte le mattine se la porta con sé all’asilo nido dove fa l’educatrice e mia madre sembra star meglio.
Divina Elisa.
E ora sono ad Ostia a fare un corso di yoga avanzato.
“Il mare serve a creare un contatto migliore con il mondo circostante.
Fare yoga in riva al mare con la salsedine sul viso è un’emozione unica.”
Voleva convincermi… Per me mia madre può fare tutto ciò che serve per farla stare bene.
E i progressi, grazie al mio angelo romano, si vedono.
Ha ridotto le sedute dallo psicologo e non prende più farmaci!
 
Comunque Elisa mi dice che la mamma ha conosciuto una signora della sua età che abita nel nostro quartiere
e si sono già messe d’accordo per incontrarsi dopo il loro ritorno.
Questa notizia non può che farmi piacere!!
Prima di uscire di casa afferro dei documenti, dopo il lavoro andrò dal notaio a concludere
le trattative per acquistare anche il garage della casa.
Tutto sta andando estremamente bene.
Lavoro fisso a tempo indeterminato.
Ho una casa tutta mia.
Ho una macchina mia da pagare a rate ma ho deciso che appena avrò più soldi la pagherò definitivamente.
Mia madre sta meglio.
Ho conosciuto una vera amica in mia cugina.
L’unico interrogativo è Robert.
Non penso che sia venuto per disturbarmi la mia relativa pace…
Magari anche con lui andrà tutto bene…
Me lo auguro.
E con questa speranza vado a lavoro.
 
Arrivo nell’ufficio del mio capo. Jacob Tunner.
E’ una persona squisita ed è grazie a lui se ho ottenuto il contratto indeterminato.
Credo che un po’ gli piaccio.
E poi una volta mi ha trovata a piangere nel mio ufficio e dopo essermi sfogata lui,
mi ha portata a pranzo con sé e oggi ci diamo anche del tu.
 
-Ciao Jake! Buongiorno! Dormito bene?-
-Ciao Hannah, cara! ‘Giorno anche a te! Si… ho dormito come un ghiro! Tu?-
-Eh insomma…- e mi siedo di fronte a lui.
-Problemi con tua madre?-
-Oh no no… Con lei va tutto più che bene! Atri problemi. Ma preferisco non annoiarti.-
-Ok. Come vuoi. Però lo sai… se ti serve qualcosa non esitare a chiamarmi!-
-Certo capo!- e sorridiamo insieme per come l’ho chiamato.
-Hannah, oggi avrai molto da lavorare. Stiamo facendo delle trattative con un’impresa di vini dell’Inghilterra.
Ha sede a Londra ma ha varie filiali in tutta l’isola.
In pratica hanno apprezzato il vino di Montepulciano, quello di cui noi ci occupiamo di farlo conoscere tutto il mondo.
E i dirigenti vorrebbero parlare con noi anche per definire tutte le trattative.
Ma sono sicuri al 90% che l’affare si concluderà ma abbiamo bisogno di qualcuno che ci rappresenti a Londra. 
L’alternativa va da te, che conosci tutti i vari passaggi che utilizziamo per l’esportazione del vino Montepulciano,
e a Giovanni che sa le tue stesse cose ma ha bisogno della traduttrice, Shyla. Che però non tornerà prima di cinque settimane.
Quindi, dato che vogliamo concludere l’affare al più presto, dovrai andare a Londra. Tu.-
No… Londra no.
-Scusa, ma non possiamo stare 5 settimane senza traduttrice. Chiama qualcun altro!-
-No, fino a che troveremmo un’esperta tornerebbe Shyla. E pur ammettendo che ci impiegassimo poco tempo,
nel nostro settore ci vuole esperienza. E tu sei padrona della lingua quindi tocca a te andare.
Quindi va nel tuo ufficio e inizia a fare i documenti. Ah! Per le informazioni riguardanti l’azienda inglese, passa da Gianna,
la segretaria, che ti fornirà alcuni documenti. 
Poi, ti sistemi i tuoi impegni e per la prossima settimana dovrai andare. Le spese saranno a carico dell’azienda. Tranquilla.-
I miei impegni… Devo vedermi con Rob a pranzo.
-Senti Jake, non ti chiedo l’aumento perché sai quanto sia difficile per me tornare nella mia London, ma ti chiedo il pomeriggio libero. Come hai detto, devo sistemare i miei impegni e c’è una questione alquanto importante da affrontare,
che non posso rimandare. Ci andrò a Londra e non ti deluderò.
Oggi non inizierò a fare le pratiche perché ci sono altre cose che devo finire prima di partire e ora mi salvo tutto sulla mia pen-drive
e quello che non termino qui lo finirò fuori orario a casa. Stai tranquillo!-
-Ma quanto ti amo Hannah?- e si alza e prendendomi il viso tra le sue manoni scure schioccandomi un bacio sulla fronte.
-Credo molto!! Ahahah!!- e gli tiro un pugno sulla spalla. 
–Mi dileguo perché se mi vede il capo flirtare con un collega mi licenza perché ho tantoooo lavoro da fare!-
Sorridendomi mi apre la porta dell’ufficio e io vado a sbrigare alcune pratiche.
Amo il mio lavoro.
E amo sentirmi capace di fare qualcosa.
 
Il tempo nell’ufficio, tra una chiacchierata, un caffè e molti calcoli e parole da scrivere passa velocemente e
la mattinata trascorre senza pensare a Robert, per fortuna!
Ma un’occhiata alla sveglia mi fa attorcigliare lo stomaco.
Tra un po’ incontrerò Rob.
 
Sono in macchina, diretta all’albergo dove alloggia Robert.
Non so proprio che comportamento adottare.
Freddo e distaccato?
O deluso e dispiaciuto?
O magari contenta di incontrarlo?
Non lo so.
Vedremo che frittata ci esce!
 

Jordy Klein lo so che è strano che sia andata a prenderlo all'aeroporto ma secondo me l'amore può superare tutto. Non lo conosco il vero Amore ma amo immaginarlo così. E poi Hannah è una ragazza anche orgogliosa e ci è andata anche in nome dell'amicizia che li legava. Spero che questo capitolo abbia chiarito il mio pensiero. Comunque i consigli si accettano! Non me la sono presa!!!

 

 volpessa22 bè noto con piacere che ti piace il mio stile!! Grazie grazie!! Un bacione!!

 

 alice75 tesorino!!! GRAZIEEE!! Spero che questo capitolo abbia soddisfatto le tue aspettative.

 

Ragazze, lo so che ci manca l'elemento essenziale (Rob!) in questo capitolo ma vi rifarete prossimamente!! Già sono all'opera!!

Ringrazio chi l'ha messa tra le seguite e chi tra le preferite!

Bacioni!

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 - L'incontro ***


CAPITOLO 5

L'incontro

 

Entro nell’albergo e alla receptionist chiedo della sala da pranzo.

Mi indica dov’è ma mi richiama.

-Signorina!- mi volto, -Scusi, lei combacia con la descrizione di una ragazza a cui devo riferire un messaggio. Mica potrebbe dirmi se è venuta da una persona famosa?- Al che capisco.

Mi avvicino di più al bancone della reception.

-Robert Pattinson?-

-Si!- le si illumina il viso. -Ecco, dovreste pranzare in camera. Bè forse camera è dire pochissimo. La sua stanza è più grande della sala da pranzo. Ed è un vero e proprio appartamento!-

-Ok… grazie. E in che stanza?-

-E’ nell’attico. Basta che prenda l’ascensore e vada all’ultimo piano.-

-Ok, la ringrazio.- Un po’ mi scoccia dover pranzare in camera e non come la gente normale… però è una celebrità! E poi come ha detto la ragazza sarà una reggia quella stanza!

 

In ascensore ricordo un episodio di qualche tempo fa.

 

-Rob senti, ho la febbre e non ho voglia di mangiare. Tu preparati quello che vuoi, vai a casa tua, resta qui. Fa un po’ come ti pare ma non mi stressare a dire che devo mangiare perché non mi va.-

Per tutto il tempo che gli ho sbraitato contro lui aveva un sorriso stampato sul viso.

-Va bene. Allora preparo un po’ di pasta in bianco, e a te preparo un tè.- faccio per replicare e mi punta un dito contro, -un tè che berrai perché io verrò a mangiare in camera con te perché so che non vuoi restare da sola.- Ed era vero.

Mi conosceva bene quanto le sue tasche!

Preparò il tè e la pasta bianca e si mise sul tappeto a mangiarla.

E aveva un’aria così goduriosa che mi venne fame e riempiendo il piatto con dell’altra pasta e una forchetta in più si accomodò sul letto accanto a me e iniziammo a mangiare nello stesso piatto come due pazzi, imboccandoci a vicenda!

E quella fu la prima di tante volte che mangiammo sul letto insieme.

Il peggio era mangiare pizza e fare casino sporcando il più delle volte le coperte immacolate!

 

Il plin dell’ascensore mi avvisa che sono arrivata e esco fuori con il sorriso sulle labbra.

Questo ricordo mi ha messo di buon umore.

Ma basta un’occhiata alla porta dove devo bussare che una morsa allo stomaco mi mette al corrente dell’ansia che provo e di nuovo i se e i come mi devo comportare tornano ad affollarmi la mente e sento un po’ d’agitazione scorrermi nelle vene.

Posso udire il battito frenetico del mio cuore…

 

Sento della musica provenire dalla sua stanza.

E’ la sua voce che sta cantando qualcosa.

Mi sembra brutto dover interrompere questo suo momento, ma dopo aver fatto un respiro, mi faccio forza e busso leggera alla porta dell’attico.

 

Subito la musica s’interrompe e arriva lui ad aprirmi la porta.

-Sei venuta…- mi dice con un sorriso che mi spiazza.

E’ il sorriso del mio migliore amico, dell’uomo di cui mi sono innamorata.

E non è il sorriso che ha nei suoi film o davanti ai giornalisti, tenebroso ed estremamente sexy.

E’ un sorriso sincero, solo per me.

E’ lo stesso che aveva a 7 anni. E nonostante tutto, per me, non l’ha cambiato.

 

-Si sono venuta.- gli dico con un fil di voce…

 

Entro e rimango paralizzata da tutta lo splendore che c’è nella stanza.

I soldi non fanno la felicità si dice (anche senza quelli un piatto di pasta non posso mangiarlo!), ma aiutano a vivere meglio.

 

Rob mi guarda come fossi un miraggio, come se da un momento all’altro potessi svanire.

E io lo guardo timorosa, perché non so come comportarmi.

Se andare subito al dunque… o non lo so. Cazzo che dilemma!

 

-Ehi ho fatto preparare i bucatini alla matriciana. L’inserviente ha detto che si tratta di una specialità di Roma e allora ho pensato potesse piacerti. Ma devo avvisare per far portare il pranzo su quindi se non va bene dimmi tutto quello che vuoi. Per il secondo non ho deciso niente io, volevo scegliessi tu. Comunque scusami se pranziamo qui in stanza, ma sai com’è? I paparazzi mi stanno cercando come fossi il premio di una caccia al tesoro. Quindi scusa ok?- con la sua solita mano tra i capelli, sintomo d’ansia, parlava come una macchinetta e io lo blocco.

-Rob?- mi guarda accigliato, -calma… I bucatini vanno più che bene. Ho imparato a cucinarli perché mi piacciono troppo. Per il secondo, poi vediamo… Ok? Per il fatto che mangiamo qui… non fa niente. Intesi? La popolarità ti fa fare più complessi di quanto te ne facessi prima!-

E si rilassa un po’ di più. Lo capisco dal suo mezzo sorriso e dalla fronte non più corrugata.

 

-Però ora ho fame!-

-Si si. Fra dieci minuti è tutto pronto.-

 

E ci accomodiamo a tavola.

E’ difficile, perché io non so come impostare un dialogo, e sembra che anche per lui sia lo stesso…

 

-Allora Robert… Come procede il lavoro? Vedo che ti sei fatto i soldi…- e lascio girovagare lo sguardo dentro la stanza.

-Bè…- di nuovo la mano tra i capelli dorati, -va più che bene. Nel 2010 usciranno due film. Eclipse e Remember Me. E dovremo iniziare a girare Breaking Dawn. E’ un po’ difficile questa vita. Mi piace il lavoro che faccio, lo amo! Però non posso nemmeno andare a trovare mia sorella che ha partorito… E’ brutta questa cosa.- un colpo al cuore. Sua sorella ha avuto un bimbo e non ne sapevo niente… La sua famiglia, era la mia. Ma dopo la sua partenza pian piano mi sono allontanata.

-Bè è già difficile con un lavoro normale condurre una vita tranquilla… Quindi non oso immaginare la tua.-

-Si, ma cerco di non pensarci. Quando poi ho voglia di fare qualcosa da troppo tempo. Tengo e tengo e poi scoppio. Lo sai che il mio agente mi aveva fatto disattivare la vecchia scheda? Quella con cui ti ho chiamato? E lo sai che mi aveva dato un altro telefono con relativa scheda con numeri preimpostati? E che il numero di Lizzie non c’era? Io non capisco il suo comportamento. E’ da qualche settimana che avevo una voglia pazzesca di rivederti. Ma non sapevo come contattarti. Poi in un lampo di genio mi sono ricordato del vecchio cellulare, e per previdenza, avevo salvato tutti i numeri sulla memoria del telefono. Di nascosto ho riattivato la scheda e ho ripreso contatti con vecchi amici e ho iniziato a chiedere di te ma nessuno sapeva niente di niente.- per fortuna aveva introdotto lui l’argomento e il pranzo era arrivato ma non avevamo osato alzarci per prendere i rispettivi piatti. E io nel frattempo non avevo osato interromperlo.

-Poi quel giorno che dovevo partire ho incontrato una bambina. Piangeva perché un bimbo l’aveva indispettita. Purtroppo non potevo fare l’eroe ma la portai in un negozietto lì accanto e le ho comprato tutto quello che voleva e poi si era accorta che ero un attore e ha voluto una foto con me. L’ho vista andare dal bimbo che l’aveva infastidita e ha sfoggiato la foto e quel bimbo se n’è andato con la coda tra le gambe. E in quel momento ho deciso di venire a cercarti anche in capo al mondo. E ti ho trovato…- e sul suo viso si dipinse un amaro sorriso.

Per alcuni punti di vista potevo compatirlo e capirlo, ma per altre cose no.

 

****

Allora guys?? Vi piace quest'incontro??

Secondo voi deve andare a buon fine o un'altra discussione?

Vi chiedo questo parere perchè sono davvero in crisi...

Avrei voluto postare prima però mi sembrava incompleto il cap ma ho deciso di postare ugualmente e di chiedere a voi un parere.

 

Vi ringrazio per i preferiti e per le seguite e per chi legge soltanto!

 

volpessa22 scusami per non aver postato prima. Spero ti sia piaciuto il cap!

Elly4ever misà che ti ho lasciato a bocca asciutta... anche se Rob ha iniziato a parlare di se...

alice75 tesoro inizia ad essere plausibile? Vediamo che ne esce fuori dalla mia testolina!

giordani alan Ciao Deb! grazie per i complimenti! Un bacione!

 

 

DATE UN'OCCHIATA ALL'ALTRA MIA FF Vite Incatenate

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 - Essersi Ritrovati ***


Eccomi... scusami... dopo un pò di tempo torno.... SCUSATEMIIIIIIIIIIIIIIII!!!

Bando alle ciancie ed eccovi il capitolo!!

 

CAPITOLO 6

 

Essersi Ritrovati

 

Tutte quelle spiegazioni stavano affollando la mia mente e mi poneva solo domande su domande.

-Ma… ma perché invece di chiamare i nostri vecchi amici, non hai chiamato me?-

-Ecco… io so di averti deluso. Pensavo di non poter avere più uno spazio nella tua vita…-

-Beh in realtà un po’ è così. Sto cercando di rimuoverti dalla mia vita, stavo… sto… non lo so…-

-Lo so lo so lo so…- e si alza passandosi la mano nei suo capelli. –Lo so perché è tutta colpa mia… Io dovevo chiamarti quando sono arrivato. Lo so, è tutta colpa di quella cazzo di notte!- al che mi alzo abbastanza irritata.

-Ti stai pentendo?? Ti penti di essere stato con me? E io che ancora ci penso tutte le notti. E non ci dormo e faccio gli incubi. Ti rendi conto??- adesso sto urlando.

-No no chica… non è così.- e appoggia le sue mani sulle mie spalle e me lo scrollo di dorso. –Io non sono affatto pentito, però penso che se non fosse successo non ci saremmo allontanati…-

-Io credo che sarebbe successo lo stesso… Sei diventato un celebrità e non potevi pensare a me…-

-Ma anche ora sono una celebrità come dici tu, ma sto qui, con te. Sono qui, per te.- e mi risiedo sulla seggiola.

Lui invece s’inginocchia davanti a me e posando la sua testa sulla mia gamba si lascia andare in un pianto silenzioso e mi ritrovo, contro ogni logica, a consolarlo.

E anche dai miei occhi fuoriescono delle lacrime che per fortuna lui non nota.

Dopo un tempo che mi pare interminabile si alza e si scusa con me per il suo comportamento.

 

Questo è il mio Rob.

L’uomo che conoscevo.

-Scusami Chica ma… ma io… voglio ricostruire un rapporto con te. Di qualunque genere. Possiamo ricominciare dalla nostra amicizia oppure da quella notte. Oppure ricominciamo da me e te. Che ne dici? Ce la fai a starmi accanto o ti ho ferito irrimediabilmente?-

 

La mia mente pensava a 360 km al secondo…

Volava lontano e le immagini che proiettavano i miei pensieri erano tutte immagini di noi due felici.

Ricominciare?

Sarà dura ma ci voglio pensare.

Ci penso per qualche secondo e poi alzandomi, mettendo i miei occhi di fronte ai suoi gli dico.

 

-Robert, io… io sono pronta a ricominciare. Dovremo riacquistare entrambi la fiducia dell’altro e sarà difficile. Dobbiamo recuperare quasi tre anni e non sarà semplice. Io ce la metterò tutta. Te l’assicuro… E dovrai farlo anche tu. Però partiamo svantaggiati perché tu partirai…-

-Non c’è problema. Parti con me.- mi dice prendendomi le mani.

-Non posso, ho il lavoro qui. Ho faticato per ottenere tutto quello che ho. E poi c’è mia madre… La settimana prossima devo partire per il lavoro… Robert tutto è contro di noi!-

-E noi due siamo contro tutto.- mi dice sorridendomi teneramente.

 

E ci abbracciamo.

E questo abbraccio ha un sapore diverso rispetto a quello dato in aeroporto e rispetto a quei pochi abbracci che ci siamo scambiati da quando è arrivato a Roma.

E’ solo nostro, ed è intenso, è rappacificatore.

E’… è speciale

 

Il mio telefono squilla e a malavoglia ci allontaniamo.

Recupero il cellulare dal casino che c’è nella mia borsa e rispondo senza far caso al nome di chi mi sta chiamando.

 

-Pronto?-

-Hannah! Finalmente rispondi. Lo so che ti avevo dato il pomeriggio libero però…-

-Però? Jake dai… avevamo fatto un compromesso. Favore contro favore.-

-Si lo so. E scusami Hannah, ma ho bisogno di sapere quando puoi partire per Londra. Hanno appena chiamato e ho promesso loro che entro una mezz’ora li avrei richiamato personalmente altrimenti rinunceranno all’affare e non possiamo affatto perderlo…- lo interrompo bruscamente.

-Ok. Va bene, ho capito. Chiamali e digli che ci potremo incontrare lunedì pomeriggio o martedì mattina. Fammi sapere. E poi da loro il mio nominativo così che li chiamerò personalmente e ci metteremo d’accordo sulle modalità d’incontro. Ora Jake, mi hai dato un tantino fastidio e ci vediamo domani mattina. Il mio numero è offlimits for you! Ciao!- e gi chiudo il telefono in faccia senza aspettare risposta.

 

Robert mi guarda allibito.

-Chi era questo Jake?-

-Il mio capo. Oggi è giovedì e a quanto pare domenica devo partire per Londra. Contratto di lavoro.- dico digrignando con i denti.

-A Londra? E non sei contenta?- lui non sa nulla di me… è una fitta al cuore si fa sentire prepotentemente, con non poco dolore.

-No. Non lo sono. Affatto. Sono letteralmente scappata da Londra e non ho nessuna intenzione di riandarci.- ma la verità è un’altra. La voglia di rivedere Londra c’è, e ne è anche tanta. Ma ho paura di rivivere il passato, non un ricordo preciso, ma tutto. E ho paura di soffrire. Ma questo lui non lo sa.

So che a Londra avrò voglia di visitare la tomba di mio padre e so che si riaprirà una ferità che mi squarcerà in due per l’ennesima volta.

Quando Robert se n’è andato, stavo male, ma era diverso. Sapevo che lui stava comunque bene e per quel che ne sapevo, era felice. E immaginavo sempre che prima o poi l’avrei rivisto.

Ma con papà è stato diverso.

Lui non lo rivedrò più. Non so se esiste davvero un aldilà dove si è felici. Io ci sto male ogni fottuto giorno per la sua lontananza. E Londra me lo ricorderà prepotentemente.

Lui amava la sua Londra. Mi aveva chiesto di non lasciarla mai e di non rinnegarla.

E io avevo acconsentito…ma ora sono qui a Roma, con un macigno sul cuore perché devo tornare nella città tanto amata dal mio adorato papà.

E’ un supplizio tutto questo.

E Robert non può farci niente.

 

-Chica lo so che mi sono perso molte scene della tua vita… Ma… come mai non vuoi tornare a Londra? Io pensavo… ero sicuro… che tu e Londra foste due cose indivisibili.- aveva perfettamente ragione a pensarlo… ma ora come facevo a spiegargli il tumulto che provavo dentro?

-E lo è. Davvero. E voglio tornarci. Ma non posso.- calco di più sull’ultimo verbo.

-Continuo a non capire scusami.- si butta sulla sedia più vicina con aria affranta.

-Vedi. Io ho sofferto molto per il distacco dalla mia città. E adesso, tornarci comporterebbe molti rischi per la mia salute. Bada però che non voglio fare la piagnona. Mai lo sono stata e mai lo sarò. Solo che adesso tendo a non fare ciò che mi potrebbe far soffrire. E’ una sorta di mia difesa. Comunque, adesso devo andarci a Londra, che lo voglia o no. Si tratta di lavoro. Ma sono sicura che mi chiuderò in un qualche albergo fuori città e che partirò non appena avrò concluso l’affare.-

-E se vengo con te?- mi chiese speranzoso, come se questa cosa potesse aiutarmi. Non riusciva, o non voleva, proprio capire.

-Sarebbe peggio. Con te passerei dei giorni stupendi dopo tantissimo tempo, ne sono sicura. E poi tornare qui, da sola, sarebbe devastante. Non solo avrò nostalgia di Londra. Ma mi mancherai tu. E sappi che è da poco che il mio dolore per la nostra lontananza si è attutito.-

-Così sei ingiusta. Pensa anche a me.-

-Per tutta una vita ho pensato agli altri. E questo mi ha portato sempre a soffrire e a stare male il più delle volte. E poi, oltre a rimetterci me stessa, non ci guadagnavo mai niente io. Ora voglio pensare a me. Posso permettermelo no?-

-Si. Allora vai a Londra. Mi ritroverai qui. Ti aiuterò se ce ne sarà bisogno. Tanto ormai a Vancouver già mi danno per disperso, me la prendo con comodo!- mi dice con un sorriso molto falso. Ma falso perché con questo sorriso tenta di celare l’ansia che sta provando. Ma non ci riesce.

-Io apprezzo questo tuo gesto.- altroché se l’apprezzo. Affronterebbe tutto quello che gli faranno passare i suoi manager e non so chi altro per restare con me. –Davvero Rob, ma non so se voglio sentirmi causa di qualcosa che potrebbe accadere. Per la tua carriera intendo.-

-Non ti dovrai sentire responsabile di nulla ok? Hanno troppo bisogno di me laggiù. Voglio restare. Intesi? Anche se mi implorerai di ripartire, non lo farò. Ti voglio troppo bene!-

 

Zitti tutti!!

Mi vuole troppo bene?? E io? Cosa gli rispondo io? Che forse lo amo? No…

D’istinto mi getto su di lui, ancora seduto, e ci abbracciamo in un abbraccio stritolatore.

-Anch’io Rob, tantissimo. Grazie per essere ritornato.- e poso la mia testa sulla sua spalla.

Lui me la carezza dolcemente e mi posa un leggere bacio sulla fronte.

 

Qui, tra le sue braccia, mi sento di nuovo a casa mia.

 

Ragazze vi piace la riappacificazione??

17 SEGUITE E 17 PREFERITI... GRAZIE!!!

@Ginny Weasley 95 spero che con questo capitolo puoi perdonare il mio ritardo..... kiss!

@giordani alan tesoro... è abbastanza riappacificatore no?? ti è piaciuto?? un bacio!

@alice75 mon amie!!! piaciuto l'incontro?? spero di si!!! un bacione!

@volpessa22 carissima bianca scusami... prima non ho potuto aggiornare... un abbraccio!!

GRAZIE A VOI 4 PER LA VOSTRA CONTINUA PRESENZA E PER I VOSTRI COMPLIMENTI!!!

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 - Parlando... Invito a cena! ***


Salve!! Non so se questo capitolo è bello... non soddisfa molto le mie aspettative... e poi credo che a voi non tanto piaccia... spero di riuscire a farvi cambiare idea!!

CAPITOLO 7

Parlando... invito a cena!

 

Il pomeriggio passa così…

Mi racconta di com’è fare la star. Di come è stupendo ma stancante girare un film. Fare convention, premiere e quant’altro.

-E poi ci sono i fotografi che ti assediano. Per non parlare delle fan. Io ovviamente sono contento di essere un mito per loro. Ma seguirmi dappertutto non si può! Voglio dire, i giornalisti mi attribuiscono dei flirt e loro giudicano chi va bene con me e chi no. Per fortuna che nessuno di quegli articoli diceva il vero!- E quest’ultima frase mi riempie di gioia.

Anche se mi mancava, ho seguito la sua carriera e i gossip su di lui, che comunque era impossibile non venirne a conoscenza.

-E tu? Hai avuto qualcuno?- questa domanda mi spiazza un po’.

-Se per qualcuno intendi i cani del canile dove faccio la volontaria, a parte mia madre e mia cugina Elisa… Si. Ho avuto compagnia!- Rido e ride con me.

-Quindi fai ancora volontariato nei canili? Wow! Quando ci vai?- guardo l’orologio.

-Tra un paio d’ore!-

-Posso venire?- ovvio! Più tempo passo con te e più sono felice!

-Certamente!- mi fanno piacere tutte queste attenzioni.

Prima di andare al canile passo per casa.

Ho ancora il tailleur e lui resta in macchina, sotto casa.

Quando scendo, con dei leggins e una felpa, lo trovo al posto di guida della mia Aston.

Sono un pò, parecchio, gelosa della mia macchina nuova ma a lui la lascio tranquillamente.

E’ lui che mi ha insegnato a guidare.

 

-Senti! Io ti adoro e tutto ma la macchina non me la devi sfasciare. Ok? E’ già catorcio di suo!- e lo seguo attentamente per poi scoppiargli a ridere in faccia!

-Si si. Te lo giuro!! Imparerò in men che non si dica così non ti scoccio!- gli dico fra una risata e l’altra-

-Non si tratta di scocciarmi… ma ho paura di non essere all’altezza e di farti andare a sbattere contro un albero e di perderti…- stavolta era veramente serio e mi aveva preso il viso tra le sue mani calde e familiari, che tante volte mi avevano stretto.

-Ok… non mi perderai… mi sopporterai finché non deciderai di lasciarmi stare.- gli dico per sdrammatizzare.

-Se verrà quel momento sarò costretto. Troverò il modo per tornare da te. Te lo prometto!- e mai parole furono più vere. Dopo tanti anni, è tornato da me.

Passammo tutti i pomeriggi per cinque settimane, a guidare tra le campagne della periferia di Londra.

Abbiamo scoperto bellissimi posti e ci divertivamo sempre come matti.

A parte un giorno in cui gli ho ammaccato la sua adorata punto.

Mi viene da ridere ancora adesso. Andai a sbattere contro una cosa, dalla mia parte e prima si è preoccupato per me, se stavo bene e tutto, e poi ha iniziato a sbraitare per l’ammaccatura. Dio che sane risate che ci facevamo insieme!!

 

-Non sai la strada!- dico per vedere la sua reazione.

-Fa nulla! Mi guidi tu!- mi dice con il suo sorriso provocante e sono costretta a tenermi alla carrozzeria della macchina per non cadere, perché a quel sorriso le mie gambe hanno perso consistenza.

Poi il via alle indicazioni. Gira qua. No. Gira di là. Questi sono i Castelli Romani. Si. Fermati c’è lo stop!

E tra una risata e l’altra siamo arrivati. Riconosce il canile perché si ferma da solo.

Questo è il peggior canile che abbia mai visitato… E’ una casa diroccata dove entra perfino l’acqua quando piove. I cani vengono abbandonati tra quelle quattro mura rotte e a volte anche maltrattati.

Mi si stringe il cuore. Io amo gli animali in genere, e soprattutto i cani perché molto spesso sanno essere migliori delle persone. Loro non ti tradiranno mai. Non c’è niente di meglio nel vedere un cane che scodinzola per te. Che scodinzola perché richiama la tua attenzione.

Gli porto sempre da mangiare visto che quello che gli portano raramente sono croccantini scaduti. Io gli porto kg e kg di pasta e carne cotta. Si vede che apprezzano questo mio gesto perché prima di mangiare, nonostante la fame, mi fanno le fusa. Si! Le fusa… come i gatti! Li adoro.

Entro nel cancello e tutti i cani, di tutte le razze, cuccioli e quelli più vecchiotti, mi accolgono bene come sempre.

Sento Rob dire –Sempre le solite scene!! Sei unica!!-

Dissemino il cibo nelle varie ciotole che mi sono premurata di portare in modo da non farli litigare e mi accorgo di una cagna che si avvicina a me.

A lei sono particolarmente legata. E i padroni di questa merda di canile volevano sopprimerla! Per fortuna che mi sono trovata qui quando dovevano caricarla e mi sono messa d’accordo che nelle ultime due settimane l’avrei portata a casa mia. E così farò.

-Miss! Ehi Miss vieni qui!- la vedo dimagrita e sofferente.

E’ un secondo.

La prendo il braccio e la metto in macchina. Rob mi guarda senza capire. Faccio il mio giro lì dentro. Lascio qualche coperta, pulisco, cambio l’acqua e rientro in auto.

Rob mi imita. Non lo riporto il albergo, andiamo direttamente a casa mia.

Avevo pensato di lasciare Miss nello scantinato, ma ha bisogno d’affetto e la porto direttamente in casa.

-Chica si può sapere che stai facendo?-

-Non si vede?-

Il camino è tra l’acceso e lo spento. Attizzo un po’ la legna e la fiamma riprende vita. Distendo una coperta vicino al camino e ci poggio sopra il cane.

-Scusami ma l’hai vista Rob? Tra poco partorirà…-

-Ok. E chi ci pensa a lei? E’ un setter inglese se non te ne sei resa conto ed è abbastanza ingombrante da mettere in valigia.- non lo capisco e lo guardo interrogativa. –Domenica devi partire.-

-Oh cazzo! E’ vero! Vabbè mia madre quando non ci sono resta a da mia cugina quindi… verrai tu qui! Mi ricordo che con Lessie eri bravo.- non gli do modo di rispondere.

Dopo un po’ mi volto e mi fa strano, ma immensamente felice, vedere Robert nel mio soggiorno.

Mi fa tornare irrimediabilmente al passato. E un po’ fa male ma un po’ consola sapere che del passato sono giunti solo momenti piuttosto felici.

-Ci vieni a cena con me?- mi chiede tutto d’un tratto.

-D’accordo. Stasera?-

-Si. Tra un’oretta?-

-Si ma devo cambiarmi… E tu?-

-No. Posso restare qui? Faccio conoscenza con Miss!- e sorride come solo lui sa fare passandosi la sua mano tra i suoi sexy capelli Dio santo!

-O-ok… fa pure quello che vuoi!-

Esco dopo 50 minuti.

Vestitino nero fin sopra il ginocchio. E’ a maniche lunghe ma con scollatura profonda. Ha le rifiniture color argento. Le scarpe sono con il tacco, ma non esagerato. Capelli sciolti, leggermente mossi e trucco leggero.

-Chica… sei bellissima…- arrossisco violentemente e un flashback attraversa la mia mente.

 

Era la festa dei suoi 18 anni, io avevo 17 anni e Robert voleva che lo accompagnassi in disco.

La situazione era alquanto ambigua. Potevamo passare benissimo per una coppia. Ma fra di noi c’era soltanto un sentimento fraterno.

Eravamo rimasti d’accordo che lui mi sarebbe venuto a prendere.

Quella sera quando scesi vidi gli occhi di Rob cambiare.

Non era il solito sguardo… ma non riuscivo ad interpretarlo.

-Chica… sei bellissima…- e io arrossendo come sempre mi avvicinai a lui e baciandogli le guance gli feci i miei auguri più sinceri.

Mi posò una mano dietro la schiena nuda e un brivido percorse i nostri corpi.

La sera ballammo più volte insieme e dopo la mezzanotte, dopo qualche bicchiere di troppo ci strusciammo pure…

Furono delle sensazioni irripetibili… che furono battute solo da quella notte…

 

Mi ridestai dai miei pensieri, prima di cadere in quel vortice di ricordi dolorosi da affrontare e gli sorrisi.

-Principessa… vogliamo andare?- e anche questo suo modo di chiamarmi mi riportò indietro nel tempo.

 

-Principessa… ti prego guardami. Ti scongiuro…- ero caduta dallo scooter e avevo battuto forte la testa.

Per quello che mi hanno raccontato, Rob, non vedendomi arrivare mi venne a cercare e mi trovò sul ciglio della strada priva di sensi.

Mi portò in ospedale dove la mia situazione non dava segni di miglioramenti…

Ma quella voce… quelle parole pronunciate con dolore mi fecero trovare la forza di riaprire gli occhi.

Quando aprii gli occhi trovai il suo viso rigato dalle lacrime e gli occhi gonfi marcate da occhiaie profonde.

-Principessa… principessa grazie per esserti svegliata…-

Quel giorno ho capito che eravamo legati da un filo invisibile e indissolubile.

Da quel giorno capii quanto importante era il ruolo che aveva il mio migliore amico nella mia vita.

 

-Certo… andiamo…-

-Prego…- mi disse allungandomi la mano.

L’afferrai e ci avviammo.

Ero consapevole che quella serata avrebbe segnato irrimediabilmente le nostre vite.

Speravo nel migliore dei modi.

 

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GRAZIE GIRLSS!!

@Ginny Weasley 95 Giorgiaaaaa... fa schifo questo capitolo vero?? Contenta che almeno lo scorso ti sia piaciutooo!!!

@lisettola ma graaaaaazieee!!! Beh son contenta che ti piace ma sicuro non può competere nemmeno lontanamente con la tua!! Un bacione tesoro!

@giordani alan ahahah!! nel Burundi!! Beh se so che non se ne andrà pure in mezzo ai pinguini!! Comunque ovviamente lei ha le sue ragioni ma ci sarà tempo per il romanticismooo!!

RAGAZZE ARRIVEDERCIIIIIIIII!!!

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 - Il Bacio ***


Dopo tanto tempo sono di nuovo qui... ma questa storia è davvero molto difficile per me perchè comunque mi sembra di tradire quello che è il vero Robert Pattinson solo per farci una storia che poi credo non piaccia molto...

Però il nuovo capitolo l'ho appena finito e spero di poter avere un vostro commento.

Intanto ringrazio per le recensioni che mi hanno fatto e rispondo

@Ginny Weasley 95 Giorgia anch'io tvb!! e grazie per il tuo continuo sostegno!

@alice75 un Rob che non sia Edward intendi? Beh si... e poi come dicevo tutti ce lo immaginiamo in un modo tutto nostro perciò mi sento in difficoltà a scrivere perchè potrei tradire le vostre aspettative...

@giordani alan GRAZIEEEEEEEEEE!!!! si dai rinascerà senz'altro qualcosa.. leggi leggi...

Ah! vi avverto: è un pochettino corto il capitolo. Spero lo apprezziate comunque...

 

CAPITOLO 8

Il Bacio

 

Si mise alla giuda della mia auto e mi portò in un locale appena fuori Roma.

Molto riservato e accogliente.

Ma quella poca gente che c’era lo riconosce immediatamente e subito si avvicina a noi.

Saluta tutti ma velocemente mi guida in una sala al piano superiore. Evidentemente deve esserci già stato qui…

Mi sposta la sedia e mi fa accomodare…

La serata passa così, tranquillamente.

Parliamo cose se non ci vedessimo da una settimana e come se il nostro rapporto non si fosse mai interrotto.

Quando finiamo sono le 23:30.

-Che ne dici di andare a fare una passeggiata?-

-Ci andrei ma… tu… se ti vedono? In fondo sei ancora disperso!-

-Non fa nulla se mi vedono. Ho validi motivi per rischiare…- e quella frase mi rende felicemente felice!

-Ok…-

-Posso parafrasare un film?-

-Che richiesta! Fai pure attore…-

-Dove la porto signorina?- che bello! Titanic… e il mio Jack è più bello!

-Posso parafrasare un film?- dico parafrasando lui.

-Oui madame!-

-Monsier… portami su una stella…-

-Dove vuoi ti porto chica…-

E mettendoci in macchina andiamo a ponte milvio… quella sera non c’era nessuno e ci siamo fatti una bella passeggiata la sopra ammirando le stelle.

Si è fatto tardi ed è ora di andarcene. Torniamo a casa e in macchina accendiamo l’autoradio.

 

“Di Robert Pattinson ancora non si è saputo nulla. Le fans e la Summit sono veramente preoccupati… E ora, vi lasciamo ad una sua canzone…”

 

E parte la sua canzone, quella che suonava oggi in albergo, Let Me Sign.

(http://www.youtube.com/watch?v=cdIcP12Kd5k)

 

Lui al mio fianco mi sorride e inizia a cantarla.

Però lo preferivo più solo lui e la chitarra ma tengo per me questo pensiero.

 

“Aspettando presso
un albero spezzato
le sue mani sono tutte attorcigliate.
Lei mi sta indicando
ero dannato dalla luce che arrivava
su tutto ciò che vedo.
Parlò con una voce che
distrusse il cielo
Disse vieni qui
verso un po’ d’ombra
ti avvolgerò nelle mie braccia
e rimarrai per sempre.
Lasciami un segno
lasciami un segno.”

 

-Che romantica…- dico quand’è finita.

La canzone a finire e noi ad arrivare davanti casa.

-Lo è, si…- Chissà a chi pensava quando l’ha scritta.

-E’ per te questa canzone…- risponde alla mia domanda muta.

-P-per m-me?- chiedo colpita da questa rivelazione…

-Si. Anch’io ti pensavo…- e mi butto tra le sue braccia accoglienti.

Sento le sue mani calde sulla mia schiena e provo dei brividi strani.

In questi giorni ogni pezzo di me sta andando al suo posto. Non si sento più vuota e incompleta. Il sentimento che provo per lui non è più devastante ma serve a riempire me, il mio cuore, la mia testa, il mio corpo e la mia anima.

Ci separiamo quel poco che serve a guardarci negli occhi e una cosa sola vogliamo fare in quel momento.

E la facciamo.

Ci baciamo.

Ci esploriamo a vicenda, prendiamo confidenza l’uno con l’altra per questo momento così speciale.

Si, speciale. Mi mancava il suo sapore. Mi mancava la sua vicinanza così…

Il bacio da delicato si fa più passionale e lui sfiora quasi la violenza ma questo vuol dire che anche a lui sono mancata tanto…

Porta le sue mani dietro la mia schiena e mi attira più a se mentre io allaccio le mie di mani, dietro il suo collo. Siamo letteralmente appiccicati.

Ci separiamo…

-Dormi qua?- gli chiedo io. E lui sa che non c’è un doppio senso. Sa che voglio restare con lui senza superare di nuovo quel limite. Ma questa volta non ci siamo imposti di non superarlo quindi se accadrà accadrà e basta.

-Si.- e stringendomi saliamo su.

Lui si stava preparando il divano ma io togliendogli il cuscino dalle mani lo prendo per mano e lo porto in camera mia.

Io ero già in shorts e canotta.

Gli sbottono la camicia passando le mie mani sul suo torace… Dio com’è perfetto… sto per perdere il senno…

Per fortuna ci pensa lui ad allontanarmi da lui…

-Chica…- io lo so che il suo non è un rifiuto eppure mi sento strana. Oggi volevo sentirmi definitivamente completa.

-Sono pur sempre un uomo e tu… guardati… Con calma ok?- ok… con calma. Ma lo bacio lo stesso.

Dopo di che si infila in bagno e ne riesce fuori con una maglia a maniche corte e un pantalone di tuta e si infila nel letto accanto a me. Mi stringo di più a lui.

-Dormi tesoro, dormi…- dice carezzandomi i capelli.

 

Non so perché ma quella notte sognai un angelo sussurrarmi che mi amava da sempre. Dalla più tenera età…

Che strano! Un angelo pedofilo…

 

qui l'altra mia storia su Edward & Bella. E' diversa dal solito e sono diversi anche i personaggi... C'è un Edward dal passato burrascoso e una Bella alle prese con un fratello geloso e con un matrimonio, ma non il suo ovviamente!

-->Vite Incatenate<--

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 - Il Buongiorno Si Vede Dal Mattino... ***


Ragazze buongiorno!!

Io continuo a postare ma forse non vi tanto piace la storia?

 

CAPITOLO 9

Il Buongiorno Si Vede Dal Mattino…

 

Vengo svegliata dai raggi del sole che filtrano dalla mia finestra.

Sento qualcosa premere sulla mia gamba… cosa… Robert!!

Improvvisamente realizzo tutto… e ricordo anche il sogno… mah!

Ho paura di aprire gli occhi e di non trovare Rob al mio fianco anche se il suo corpo stretto al mio e il suo profumo dicono che c’è ancora.

Lentamente apro gli occhi e il mio cuore perde un battito…

L’espressione di Rob quando dorme mi è mancata un sacco e i deboli raggi del sole che illuminano il suo viso lo rendono semplicemente stupendo! Mi ricorda l’angelo di questa notte…

Eh? Ma che paragoni faccio…

Resto ancora un po’ a guardarlo e poi cerco di alzarmi ma mi rendo conto che oltre ad essere bloccata dalla sua gamba, sono bloccata dal suo braccio che mi stringe per l’addome.

La sua vicinanza, il suo tocco, brucia sulla mia pelle candida.

Brucia talmente tanto che anche il mio cuore ne è toccato…

Vorrei restare lì, in quel letto e abbracciarlo e baciarlo. E magari osare di più.

Ieri sera chissà cosa avrà pensato di me… però anche lui non è rimasto indifferente a me.

Questo mi lusinga…

Decido di alzarmi una volta per tutte perché devo andare a lavoro ma mi sento prendere per un polso.

-Dove vai?-

-Buongiorno anche te…- dico sorridendo.

-Scusa. Buongiorno. Dove stai andando?-

-A fare colazione perché devo andare a lavoro.-

-Mmh…-

-Che vuol dire mmh?-gli chiedo ripetendo il suo verso.

-Vuol dire che stamattina non starai con me…- che bello!! Gli mancherò. Oddio Hannah calmati, sembri una quindicenne alla prima cotta!

-Beh no… Tornerò verso le 5 di questo pomeriggio…- uffa!

-Così tardi?- dai non mi fare quel faccino offeso che poi io crollo…

-Rob…dai io vado a far colazione…-

E mi scrollo dalla sua presa.

Non faccio in tempo ad arrivare alla porta che le sue mani mi afferrano per la vita facendomi voltare.

-Rob…- cerco di restare lucida mentre le sue labbra baciano voraci il mio collo, le mie guance, e più giù, verso il mio seno.

-Rob… lavoro… tardi…- non so nemmeno io cosa dico ma sento solo le sue mani accarezzarmi audaci il mio corpo poco vestito.

-Chica… Hannah…- e non ce la faccio più a resistergli… non se mi chiama con la sua voce da mozzare il fiato.

E cerco le sue labbra lasciandomi andare in un mare di emozioni. In un uragano che mi travolge e mi porta in luoghi a me sconosciuti.

Dopo non so quanto, a fatica, mi stacco da lui e senza dire niente metto a scaldare una brioche e intanto vado in bagno a cambiarmi.

Sono molto sportiva oggi.

Jeans nero. Camicetta rossa con giacca nera di pelle (dall’aria elegante) e le converse, anch’esse rosse.

Quando esco fuori dal bagno vedo Rob mangiarsi la mia brioche.

-Non preoccuparti. Te ne ho messo a scaldare un altro…-

-Ok! Senti scusami per ieri sera…-

-E tu per poco fa…-

-Allora siamo pari…-

-Si si…- e mi sorride sghembo.

Mi passa la brioche e con un bel bicchiere di latte trangugio il tutto velocemente!

Arrivano in fretta le 8:45 ed è quasi ora di andare visto che andrò a piedi.

-Ehi Rob io andrei… ti lascio le chiavi della macchina e della casa. Però l’importante è che al mio ritorno ti fai trovare a casa…-

-Ma no non ti preoccupare…-

-Io te la lascio con la condizione che ti fai trovare a casa. Basta…- dico con tono autoritario.

-D’accordo d’accordo… Vai allora! Così torni prima!- mi rivuole accanto…

Anch’io.

Mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia ma le nostre labbra, intenzionalmente, devo ammetterlo, si scontrano senza via d’uscita…

 

La giornata in ufficio passa lentissima.

Mi sono sbrigata tutti i contratti in modo tale da non andare a lavoro domani.

Solo che anziché uscire alle 17:00, sono uscita alle 19:30!

Sono nel taxi e oltre ad avere una gran fame, ho una voglia pazzesca di rivedere Robert.

Mi è mancato in modo innaturale oggi. Già dipendo da lui e dalla sua presenza ed era proprio questo che volevo evitare.

Mi accorgo di essere arrivata solo quando il taxista mi dice che sono 7,50 euro. Cavolo! Anche i taxi sono aumentati!

Pago e salgo velocemente per le scale.

Suono e viene ad aprirmi Rob con Miss scodinzolante al suo seguito.

Respiro un attimino…

Camicia a quadri aperta con sotto una maglietta nera che risalta i suoi pettorali poco scolpiti ma dannatamente sexy.

Pantaloni larghi e scarpe da ginnastica. Favoloso!

Poi mi ricordo che quella camicia gliel’ho regalata io… Dio ce l’ha ancora! Gliel’ho regalata per il suo 19° compleanno.

Mi ricordo che lui la desiderava tanto ma non poteva permettersela e io lavorando in una libreria guadagnai quel tanto che bastava per comprarla.

Ricordo ancora i suoi occhi lucidi e le sue parole.

 

-Chica!! Grazie grazie! Io ti amo!- mi feci improvvisamente rossa perché desideravo che quelle parole fossero vere mentre tra di noi c’era solo amicizia ed era già difficile dire a tutti i nostri amici che fra di noi non c’era nulla… quelle parole minarono il mio autocontrollo ma per fortuna ressi alla bellezza incommensurabile delle sue parole…

 

-Ciao! Bentornata a casa!-

-Ciao Rob! Grazie per esserti occupata di Miss!-

-Prego! Avrai fame suppongo!-

-Oh si! Tantissima… Ma prima vorrei cambiarmi.-

-No. Perché?- mi dice sfiorandomi una spalla.

-Cosa?-

-Perché vuoi cambiarti? Sei bellissima… Scusa per non avertelo detto stamattina.-

-Grazie.- dico sincera.

Wow! Wow! Che bello!!

Andiamo in cucina e trovo già il tavolo apparecchiato.

-Ti va del sushi?- mi dice sfoggiando il suo sorriso perfetto con i suoi denti perfetti e con le sue labbra perfette. Lui è tutto perfetto!

-Certo che mi va!- gli dico afferrandolo per mano.

 

Il sushi? L’ultima volta che l’ho mangiato è stato la sera prima che Rob partisse… cosa accadrà ora?

 

RECENSIONI

@giordani alan io non posso far altro che ringraziarti.. sempre!!

@Ginny Weasley mon amourrrr grazie mille! Anche io ti voglio tanto bene!!!!!!

@alice 75 tesoro anche con i tuoi impegni un momentino per leggere lo trovi sempre.. grazie!

Ragazze se volete leggere le altre mie due storie.

--> Vite Incatenate (FanFic Twilight)

-->Robert Chi? (FanFic attori)

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 - La Nostra Notte ***


Ciao girls!! Mi fate sentire un pò sola soletta...

Per fortuna c'è la mia dolce Giordani Alan che c'è sempre a recensire... Forse questo capitolo che posto l'avrai già letto sul gruppo di fb e non troverò una tua recensione ma ti adoroooo!!!

Che ne dite si seguire anche Vite Incatenate (fanfic su Twilight) e Robert Chi? (FanFic su attori). Io vi aspetto!!

 

CAPITOLO 10

La Nostra Notte

 

La cena è piuttosto tranquilla. Sembra stupido dirlo ma mi è mancato il sushi.

Era qualcosa che mi aveva sempre tenuta legata a Robert anche se non so come… Forse più che altro era una mia stupida idea di restare ancora legata a Rob.

Lo osservo mentre mangio.

Tutto di lui… tutto mi è mancato!

Le sue fossette quando sorride…

I suo occhi tanto chiari da potermici specchiare.

Le sue labbra sottili che a ogni sorriso s’incurvano leggermente lasciando spazio a una visione celestiale…

Ora sta mangiando la frutta.

Lui e le sue patetiche frasi “senza frutta non ho completato il pasto”.

Fisso le sue mani lunghe mentre mangia una bella mela rossa.

E sento una voglia, sbagliata, di sentire le sue dita su di me. Darmi piacere anche solo sfiorandomi.

Improvvisamente avvampo per questi pensieri poco casti…

Ma a lui non sfugge.

-Ehi che c’è?-

-No niente. Ho caldo…- cerco di mettere una scusa.

-Quando hai caldo tu non eri quella che si faceva vento con qualunque cosa?- oh cazzo! È vero.

-Non ho caldo.- mi guarda interrogativo. –Cioè, ho caldo ma non perché fa caldo ma perché pensavo…-

-E a che pensavi?- ma perché sono sempre la solita scema che si mette nei casini da sola? Perché sono io!

-E’ buona la mela? Le ho trovate in offerta.- dico cercando di sviare il discorso.

-Si ma a che pensi?- e ha un’espressione che non riesco a decifrare… Beh! È pur sempre un attore e ovviamente riesce a mascherare quel che pensa.

-Penso che la mela che stai mangiando mi ricorda la mela della copertina del libro di Twilight…- ma nemmeno ci riesco a sviarlo perché lo vedo alzarsi e avvicinarsi a me.

Sul suo viso c’è un sorriso che dice da solo “ho vinto io”.

I nostri nasi quasi si sfiorano per la nostra vicinanza.

Sento il suo alito caldo soffiarmi sul viso e il suo profumo di muschio e di mare mi manda su un altro pianeta.

Ma dico io, buon senso perché mi saluti sempre quando ho bisogno di te?

E se facessi come Sailor Moon? Ah si! “Raggio di luna vieni a me!” No… non era così… vabbè ma che mi frega…

-Robert?!- lo chiamo ma lui per tutta risposta con la sua mano scosta i miei capelli trascinandoli dietro la mia nuca.

-Robert?- ci riprovo. Ma nella mia mente si forma lo slogan per eccellenza “Ritenta. Sarai più fortunato!”

Lui ha idee che vanno parallele alle mie ma non voglio… O meglio, preferirei non accadesse quello che il mio corpo e il mio cuore hanno voglia e desiderio di fare.

Avvicina le sue labbra al mio collo e inizia a lasciare una scia bollente di baci sensualissimi.

Un brivido mi percorre la schiena e dei gemiti involontari escono dalle mie labbra.

E’ innaturale che per dei semplici baci vada in calore ma non posso farci niente.

Lui è Robert! E l’uomo che amo e che tutte le notti sogno in atteggiamenti poco innocenti…

Lui incoraggiato dai miei ansimi osa con le sue labbra scendendo verso la scollatura e risalendo verso il mio orecchio.

Io ovviamente non riesco a star ferma e prendendo il bavero della sua camicia lo attiro a me e ci ritroviamo in una posizione non “comune”.

Lui seduto su di me, con le sue mani tra i miei capelli che scendono a carezzare la mia nuca e quello, e lui lo sa, è il punto più debole del mio corpo.

Passo le mie mani dietro la sua schiena carezzandolo a palmi aperti e riscendendo mi intrufolo sotto la sua maglia sfiorando la sua pelle nuda.

Anche lui è scosso da un fremito. Si scosta leggermente e guardandomi negli occhi mi sorride sghembo.

E allora davvero non resisto.

Prendo il suo viso tra le mie mani tremanti dall’emozione e lo bacio.

Lo bacio fino a mancarmi l’aria nei polmoni.

Lo bacio e le nostre lingue si rincorrono voraci, l’una alla ricerca dell’altra.

A prescindere dal desiderio che proviamo in questo momento che si fa sentire forte sia da parte mia, che sua, in questo bacio c’è un ulteriore ritrovo perché questa notte sarà solo mia e sua. E sarà speciale.

Con questa consapevolezza mi lascio travolgere ancora dalle sue carezze, dai suoi baci roventi.

Con una mano ora mi tocca il seno, ora la coscia e ora mi stringe la mano.

Io non resisto a tutte queste emozioni.

-Rob?-

-Cosa? Cosa c’è?- mi chiede con una voce roca e davvero sensuale.

-Sei sexy… lo sai?- e palpo un po’ il suo fondoschiena.

-Chica chica…-

-Dimmi…-

-Io ti amo.- mi dice serio trapassandomi con i suoi occhi che scopro neri per l’eccitazione che in questo momento sta provando.

Mi ama? Queste sono le parole più belle che io abbia mai sentito in tutti questi anni.

Sono le parole che ho aspettato da sempre e ora? Ora mi sento felice e potrei mettermi a cantare per la stanza.

Gli sorrido sincera e dopo aver preso un bel respiro gli dico.

-Boy io… io ti amo da sempre. E volevo sentire queste parole da tantissimo tempo fa… ti amo Robert e niente più potrà fermarmi.-

Si alza e prendendomi in braccio, con le gambe circondo la sua vita e con le braccia il collo immergendo le mie mani nei suoi capelli che tanto adoro.

Lui mi stringe a se e famelico mi bacia.

Stavolta tra e me e lui c’è solo il desiderio.

Mi posa sul letto e lentamente mi sfila la maglietta.

E io afferro la camicia e la butto via.

Mi bacia tutta, le sue carezze sono davvero esasperanti…

Gli sfilo anch’io la maglietta e passo la mia lingua sui suoi addominali. Ho voglia di sentire il suo sapore.

Allora con un colpo di reni lo passo sotto di me e gli sfilo anche il pantalone e lui mi sorride provocante.

Lo accarezzo dappertutto e vedo che proprio non ce la e difatti di nuovo mi passa sotto di lui e sfilandomi il jeans.

Dopo avermi dato un bacio su ogni punto del mio corpo entra in me e io in un attimo raggiungo l’isola che non c’è. O meglio, “l’isola di Rob!”

Ci adattiamo subito, sembriamo due metà di una mela che vengono riunite.

Le sue spinte non sono forti, non sono lenti, sono le sue spinte per me.

-Ti amo Chica!- mi dice quando insieme raggiungiamo il piacere.

-Anche io ti amo. Robert ti amo tantissimo.- dico suggellando le nostre parole con un leggero bacio.

 

Quella è stata la serata migliore della mia vita. E so che al mio risveglio lo troverò al mio fianco…

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 - Mmh... Che Buongiorno! ***


alice75 fortuna che ci sei te a commentare!!! Grazie per i complimenti!! Comunque... non è detto che finisce bene!! ahahah!!

 

CAPITOLO 11

Mmh… Che Buongiorno!

 

Il calore del sole che bruciava sulla mia gamba nuda mi svegliò...

Mi voltai e cercai l'uomo che aveva avuto la capacità di farmi provare un piacere e una felicità quasi straziante solo poche ore prima.

Ma la mia mano trovò solo un cuscino. Nient’altro…

Robert… Robert avevi promesso!

Le lacrime stanno arrivando. Perché mi sono lasciata andare? Perché?

-Robert?- lo chiamo e lo cerco con lo sguardo in stanza.

Niente. Non c’è.                     

Nella mia mente in un secondo si ripropongo le mie immagini dopo il suo addio. Ero diventata una persona che se avrebbe potuto, avrebbe messo fine alla sua vita.

Non voglio più essere quella persona. Non ora almeno.

Ma già mi manca. Il suo profumo è ancora forte. Ma lui non c’è…

Questa stanza che ci ha visti amare questa notte è spettatrice silenziosa del mio debole e soffocato dolore.

Nel mio cuore c’è già uno squarcio che secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, rendendosi conto che lui non è più qui, si apre fino a inghiottire tutto quel cuore privo di sentimenti ormai.

Esco trascinandomi per la stanza e mi meraviglio che sia tutto estremamente in ordine e che la sua camicia sia sulla sedia.

Me la infilo per sentirlo ancora al mio fianco.

Ma appena entro nel salone inizio a piangere più forte.

Lui è lì. Sta giocando con il cane. Ride e i suoi occhi mi riempiono il cuore.

Piango perché mi sento stupida. Perché ho osato pensare che lui fosse andato via anche stavolta.

Mi accascio a terra appoggiandomi al muro e piangendo e ridendo sguaiatamente!

Lui finalmente si accorge della mia esistenza e si avvicina a me inginocchiandomi.

-Ehi piccola… ma cosa? Che ti è successo?-

-Niente…- e gli accarezzo la mano che ha sul mio volto.

-Niente e piangi? Non è un controsenso?-

-Robert io sono un controsenso… Pensavo… niente! Non pensavo a niente!-

-Pensavi che me ne fossi andato? Hai così poca fiducia in me? Sbaglio o ieri ti ho detto che ti amavo?- e si alza guardandomi incredulo.

E’ impossibile quanto lui mi conosca bene. Quanto solo guardandomi negli occhi riesca a carpire i miei pensieri.

E mi spiace farlo soffrire così. Far soffrire lui, che con un solo sorriso ha donato al mio cuore la forza di battere.

-Scusa Robert… Scusa…- mi dico alzandomi e provando a prendere le sue mani nelle mie ma mi scansa violentemente.

-Rob lo so che mi ami. Ma sai come sono fatta. Sono molto insicura e tutte le mie paure sono tornate a galla. Non è che non mi fidi di te ma è un dato di fatto che l’essere umano tenda sempre a pensare il peggio. Io sono pessimista cronica. E lo sai… Puoi perdonarmi?-

-Posso perdonarti? Hannah io stamattina mi sono svegliato ben presto per prepararti la colazione e comprare delle rose per te.- e indica un vassoio appoggiato sul tavolino basso del salotto.

-Sono esploso di felicità quando mi sono svegliato con te stretta al mio fianco. Lo sai?-

-Si che lo so. E tu hai avuto questa possibilità. Io no. Cosa potevo pensare?-

-Che ero in un’altra stanza a giocare con il cane per non ammirare il tuo magnifico corpo nudo ed evitare di saltarti addosso. E che ero in questa stanza con una voglia pazzesca di darti il buongiorno e baciarti.- e non resisto un attimo.

Lo abbraccio e gli bacio le labbra.

Sento lui un po’ reticente ma con la mia lingua sfioro desiderosa le sue labbra.

Mi aggrappo alle sue spalle affondando le mie mani nei suoi capelli. Gesto che so che lo manda in orbita.

E infatti lo sento pian piano cedere e afferrarmi per i fianchi.

Mi lascia piccoli baci sul naso, sugli occhi, sulle guancia, sul collo e infine sulle labbra.

E ottenuto il suo silenzioso permesso mi intrufolo nella sua bocca sentendomi a casa.

Sa di caffè e panna. Sa di amore. Sa di sesso. Sa di tutto quello che ho bisogno di sentire.

Mi spinge contro il muro toccandomi un po’ ovunque e mi sento proprio come quelle ragazze dei film.

-Sei sexy con la mia camicia lo sai amore mio?-

-Lo so adesso…- gli dico ansimante.

-Amore?-

-Mmh?-

-Che ne dici di toglierla? Senza sei ancora meglio…- e nulla m’importa che sotto ho solo gli slip e sono nuda.

Con lui sono nuda sempre. Perché conosce a fondo la mia anima.

Inizio a sbottonarla da sopra e lui da sotto fino a quando le nostre mani si toccano.

E anche se il momento ha un alto carico di sensualità ed erotismo non possiamo fare a meno di ridere.

Mi aiuta a togliere la camicia con molta foga e la getta al vento.

Ridacchio un po’ ma inizia a massaggiarmi il seno scoperto mandandomi in estasi.

Poi quando scende a sfiorarlo con la lingua non ce la faccio più a contenere la voglia che ho di lui.

Sono costretta ad allontanarlo da me e approfittando dei dieci centimetri che ci separano gli tolgo la maglia e baciandogli di nuovo le labbra gli sbottono lentamente il jeans.

Mi sorride malizioso intuendo le mie intenzioni e non so in che modo, ma ad una velocità sovrumana si toglie il jeans spostandolo con i piedi.

Mi riafferra stringendomi per la vita e ormai siamo nudi entrambi, se non per i boxer e il mio slip.

Ma i nostri odori, la nostra eccitazione si fiuta, è tangibile con mano.

-Rob prendimi. Voglio essere tua e solo tua…-

-Tu.Sei.Mia.- mi dice con un tono che non ammette repliche. Repliche che per altro non voglio assolutamente fare. Mi piace questa possessività che ha nei miei confronti.

Io lo amo. Lui mi ama. Cosa c’è di più bello nella vita?

Ah si… vivere questo amore e sentirlo al massimo fondendo le nostre anime attraverso i nostri corpi.

Con la mano mi sfiora l’intimità facendomi rabbrividire. Io sono completamente nuova all’argomento sesso.

Anche se è strano a dirlo la mia prima volta è stata con questo Dio quasi tre anni fa e stanotte, beh stanotte è indescrivibile. E ora… tutte queste attenzioni, questi gesti che mi fanno esplodere…

Gemo forte e non me ne vergogno. Infila due dita nella mia intimità e inarco la schiena.

Lui mi guarda e sorride.

Vorrei dare anch’io piacere a lui ma non sono in grado. L’unica maniera che conosco è farlo entrare in me.

Con non poca fatica riesco ad afferrargli il polso e a fermare la sua mano.

-Non… non ti piace?-

-Con te mi piace tutto. Ma io voglio sentire te dentro. Tutto…-

Mi bacia di nuovo e facendo aderire i nostri corpi riesco a sentire la sua eccitazione, anche se era già abbastanza visibile.

Gliela sfioro con la mano e non so dove trovo questo coraggio e audacia.

-Amore sei bagnatissima…- abbasso la testa facendomi rossa come un peperone.

-Ehi... che fai? Arrossisci? Come se non fossi già fuori di testa abbastanza....- disse prendendomi in braccio facendo aderire la mia schiena contro il muro. 

Io allora allaccio le mie gambe attorno al suo bacino.

Lui mi guarda estasiato e amo la sua stretta salda sulle mie natiche.

Le nostre intimità adesso sono a stretto contatto e gli abbasso del tutto i boxer.

E lui finalmente, dopo aver percorso col naso tutto il mio profilo e dopo avermi detto –Ti amo!- guardandomi con gli occhi carichi d’eccitazione, entra in me.

Il mio corpo si adegua facilmente alla sua grandezza.

Le spinte da delicate e dolci si fanno sempre più frenetiche.

Ci muoviamo in sincronia. E il ritmo è dettato dal nostro cuore.

I nostri occhi sputano fiamme. Sono le fiamme della passione.

Nella stanza non si ode nient’altro che i nostri gemiti soffocati a malapena l’uno nella bocca dell’altro.

Dopo un rapporto intensissimo raggiungiamo insieme il piacere.

E posando la mia testa sulla sua spalla gli sussurro all’infinito quanto lo amo e che lui per me è importantissimo.

Contro il mio disappunto esce da me e tenendomi comunque in braccio mi porta a letto.

Afferro velocemente il lenzuolo coprendomi.

-Amore ma ti imbarazzi a farti vedere nuda da me?- annuii con la speranza che non mi vedesse.

Lui scoppio a ridere sonoramente.

-Ma io quanto ti amo?- mi chiede allungandosi e baciandomi.

-Io tanto!!- gli rispondo dopo aver riacquistato le mie facoltà mentali.

­-Aspetta qui… non scappare eh? Vengo subito!- e sorrido per le ultime parole. Pare che non è affatto venuto subito!

Ok… mi sono alzata e abbiamo quasi litigato e invece mi sono ritrovata a fare sesso appena sveglia, in piedi e contro il muro.

Non me lo sarei mai aspettata!

Rientra il mio Dio con indosso solo dei boxer e porta con se il vassoio che avevo visto prima. Solo che adesso c’è un biglietto legato ad una rosa rossa.

Lo apro e leggo.

 

“Amore mio! Grazie per tutto. Non so proprio come ringraziarti. Sognavo da troppo tempo ormai la mia vita insieme a te. E se questi due giorni sono solo un assaggio di quello che voglio… beh! Sono pronto a vivere la mia vita con te!”

 

Sorrido e lo abbraccio! Può sembrare una proposta di matrimonio ma lo conosco ed è abbastanza puntiglioso e avrebbe sicuramente messo fuori un anello.

-Anch’io voglio vivere la mia vita insieme a te!-

-Si. Affronteremo tutto insieme…-

Poi mi dedico alla colazione.

Lui ne frattempo si alza e ritorna poco dopo con in mano una chitarra. Dove l’ha presa?

-L’ho comprata stamattina…- risponde alla mia muta domanda. Annuisco.

-Volevo suonarti la canzone che ho scritto per te. La voglio cantare per te. E’ vero che l’hai sentita già in radio però…-

-Però ti amo! Suona! Sai quanto ami la tua voce…- ed è vero. Sin da bambini ci rintanavamo nella mia stanza e stavo ore ed ore a sentirlo suonare. La sua voce, allora come adesso, mentre sta suonando Let Me Sign, mi infonde una tale pace e tranquillità.

Quando finisce la sua splendida canzone, dedicata solo ed esclusivamente a me, mi alzo ma il campanello di casa c’interrompe.

 

Qualcuno è arrivato. Ma chi potrà mai essere?

 

Ragazze con il cuore in mano vi chiedo di commentare perchè mi sento davvero molto sola a postare e non ricevere alcun tipo di parere. Che sia negativo o positivo...

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Che ne dite si seguire anche Vite Incatenate (fanfic su Twilight) e Robert Chi? (FanFic su attori). Io vi aspetto!!

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 - La Mia Famiglia ***


@Rocky che bello che ti piaccia il "mio" Robert... ho sempre paura di deludere le aspettative di chi legge e mi fa piacere di soddisfare l'ideale che hai di Rob!!

Lo so che magari per voi è scontato ma un commento fa sempre piacere! :)

 

CAPITOLO 12

La Mia Famiglia.

 

Nuda io e in boxer lui ci guardiamo intensamente.

Chi potrà mai essere?

Non sto aspettando proprio nessuno e di solito nessuno viene a cercarmi senza che io lo sappia.

-Amore la porta.- dice lui spezzando i nostri sguardi.

-Eh… la porta! Mi devo vestire e dobbiamo raccogliere i vestiti sparsi nel salotto.-

-Vestiti.-

-Ma la porta?-

-Che ne so.- Dio che situazione del cazzo!

Mi avvio verso il salotto mentre m’infilo una felpa e un jeans presi a casaccio senza preoccuparmi dell’intimo e grido, in direzione della porta.

-Chi è?-

-Tesoro sono io.- lei?? E che ci fa qui? Oggi?

Robert mentre raccoglie i vestiti mi guarda aggrottando un sopracciglio.

Non ci bado.

Gli intimo di andare in camera a vestirsi.

-Mamma?- dico mentre apro la porta.

-Volevi farci restare qui tutta la mattinata?- dice Elisa, mia cugina.

-Scusami se mi stavo vestendo!- rispondo acida.

-Dai dai su!! Voglio rientrare in casa mia!-

Mi sposto facendo entrare in casa mamma e mia cugina.

Come giustifico ora la presenza di Robert?

Mia madre sa quanto ci sia stata male per la sua lontananza. Non sa i come e i perché di tutta la vicenda ma ha visto lo stato in cui mi sono ridotta.

Elisa invece sa tutta la vicenda e ha provato a farmi conoscere tanti ragazzi ma dopo che permettevo loro di baciarmi non mi facevo più sentire.

Diciamo che sfruttavo quei poveri ragazzi per vedere se riuscivo a dimenticarmi di lui, delle emozioni che ho provato ma niente… Appena aprivo gli occhi e vedevo un paio d’occhi che nemmeno lontanamente mi ricordavano Rob fuggivo via.

Solo con un ragazzo c’è stata una seconda uscita. Ma non per provare a conoscerci ma perché aveva capito il mio stato d’animo e avevamo pensato di riuscire. Riuscimmo e decisi di essere completamente sincera con lui. E fu lui a darsela a gambe perché ha detto che “il tuo amore per quel ragazzo è ancora vivo e non voglio essere un rimpiazzo.” E lo ringrazia davvero tanto per quel suo gesto.

Non ha provato a usarmi e poi lasciarmi.

Comunque… la domanda resta sempre la stessa.

Che dico? “Robert passava di qui e l’ho fatto dormire qui?”

No… credo che uccidano prima me e poi lui. No no no!!!

Entriamo e mia madre si stravacca sul divano mentre Elisa si accovaccia a terra giocando con Miss e chiedendomi cosa ci faceva qui.

E le racconto tutto omettendole la presenza di Robert che nel frattempo è ancora di là.

Ma non lo sa che mia madre resta qui? In questa casa? Forse no…

-Ma a proposito… voi non dovevate tornare Giovedì? Oggi è Sabato…-

-Si gioia ma c’era brutto tempo e abbiamo anticipato il rientro. Ma tu non dovevi lavorare?- indaga mia madre.

-Per fortuna che non lavoro sennò come entravate? Comunque no perché domani pomeriggio devo partire…- sono abituate a delle mie “trasferte” ma ora che nel discorso ci inserisco Londra sarà davvero dura.

Io ci sto male ma mia madre mi batte. E’ stata una mia decisione quella del trasferimento. E per lei è davvero difficile, ancora adesso, da digerire.

-E dove vai?- mi chiede Elisa rientrando dalla cucina con in mano un bicchiere di latte.

-Beh… a Londra.-

Mutismo totale. Il silenzio è opprimente e nessuno osa aprire bocca.

Decido di farlo io quando odiamo un tonfo sordo arrivare da camera mia.

Robert!

Non faccio in tempo a fermare Elisa che corre nella mia stanza seguita da mamma che già hanno aperto la porta.

La scena è davvero comica per certi versi.

Loro due che hanno una faccia a forma di ‘O’ e lui, seduto a terra che si massaggia il sedere dicendo “ahi”.

E non ha ancora avvertito la nostra presenza.

-Rob?- sputo io a voce bassissima.

-Eh? Cosa?- e guarda dalla nostra direzione. –Scusa sono caduto…- e non posso fare a meno di ridere.

Ha un tempismo perfetto! Parlavamo di Londra, o dovevamo iniziare a farlo, e se ne esce lui. Situazione comunque pesante.

-Ma che ridi?- dice Rob che sfoggia un’espressione stranissima. –Sono inciampato nella coperta!-

E mia cugina inizia a ridere contagiata dalla mia ilarità.

Mia madre si gira e se ne ritorna in cucina.

Robert si alza e si dilegua in bagno. Deve essersi fatto davvero male!

E io resto con Elisa sul ciglio della porta. Si avvicina piano al mio orecchio e tra una risata e l’altra mi dice.

-Se.Tu.Sei.Così.Troppo.Contenta.C’è.Un.Solo.Perchè.Tu.Hai.Fatto.Sesso.Stanotte?- lei e il pallino fisso del sesso. Beh però ci è andata vicino.

-Ahahah!! Non solo!! Anche a colazione!!- e guardandomi stupita continua a ridere seguita da me.

Quando finalmente Robert esce dal bagno, con un’espressione a dir poco sconvolta ci dice.

-Ma che ridete? Mah! Non vi capisco!!-

-Io ho motivo di ridere! Lei domani parte per Londra. Ho visto te. E per giunta hai fatto una figura poco elegante. E in più scopro che mia cugina dopo 3 anni si è data da fare e fa anche del buon sesso mattutino!-

La faccia di Rob è impossibile da descrivere.

Allora vado in salotto.

Mamma mi aspetta con le mani sui fianchi.

-Che ci fa lui qui?-

-Mamma…- mi verrebbe da dire “non è come pensi” ma è esattamente così.

-Mamma non… non rovinarmi una giornata felice per favore.-

-Ok. Non te la rovino. Ma sappi che non mi piace avere lui per casa. Non dopo che ti ha fatto soffrire.- e nella sua voce si sente la tristezza. Ma anche la rabbia.

-Alice scusami. Scusami per tutto. Io sono innamorato di Hannah. E lei lo è di me. Ti prego perdonami.-

Forse mi sto perdendo qualche battuta. Robert che invoca il perdono di mia madre?

Lei che lo ha cresciuto. Lei che non lo vuole vedere, e ha completamente ragione. Ma a volta bisogna anche perdonare. Mamma perdonalo.

Mi guarda come a cercare il mio assenso e annuisco convinta.

-Ok Rob. Ti perdono ma devi riconquistarti la mia fiducia.-

-Oh che bello! Le stesse parole di Hannah!-

-E’ pur sempre mia figlia!- e li vedo incerti se abbracciarsi o meno. Lo dicono i loro occhi.

E’ Robert a fare il primo passo.

E lei lo accoglie volentieri tra le sue braccia.

E sul suo viso stanco e triste compare un sorriso che mi avvolge tutta.

-Mascalzone!-

-Alice quando mi sono mancati i tuoi muffin!- dice il mio amore ridendo.

-Solo?- dice finta offesa. Anche a lei è mancato Rob. Era come un figlio per lei.

-No! Tutto! Mi siete mancate voi.- e allungando una mano verso di me ci stringiamo in un abbraccio a tre.

Che strano… mai avrei pensato ad un momento come questo…

-Amore mio posso restare qui domani che parti?-

-E lo chiedi? Certo!- risponde mia madre per me.

Sul mio viso scendono lacrime solitarie. Ma per la felicità che provo in questo momento. E’ davvero incontenibile. Non ci sono proprio abituata. Non più.

-Uh che sbadata!- dico allontanandomi dal “mio gruppo” e asciugandomi le poche lacrime.

Mi guardano tutti.

-Robert lei è Elisa, mia cugina. Ti avevo parlato di lei. Ricordi?- e indico Elisa.

-Certo. Grazie per averle aiutate.- e indicando me e mamma con lo sguardo stringe la mano a mia cugina.

-Piacere! Non l’ho fatto per te! Sappilo…-

-Lo so. Ma grazie lo stesso!-

E tutti sorridenti ci mettiamo seduti in salotto e parlando della gita ad Ostia e di tutto e di niente.

 

La felicità sembra aver bussato alla mia porta. E io l’ho invitata ad entrare. Resterà o anche lei, come tutto e tutti nel mio passato, se ne andranno? Io spero sia la prima opzione.

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 - Sabato Con Rob! ***


MA SALVEEEEE!!!!

@alice75 eh tesoro... lieto fine per ora...

Ringrazio i 21/30 referiti/seguiti!!

 

CAPITOLO 13

Sabato Con Rob! 

 

Elisa dopo un po’ se n’è andata a casa sua. Aveva bisogno di una doccia ci ha detto.

Mia madre è molto migliorata, è visibile.

Mi sembrano lontani i tempi in cui non parlava. Quei tempi in cui beveva e parlava solo e sempre di papà.

Adesso mi  sembra tutto migliore. Anche per quanto riguarda me. C’è Robert.

-Rob io devo andare a prenotare il volo per domani. Ti va di venire con me?-

-Ehm… si dai! Ok…- fortunatamente dopo l’arrivo della mia famiglia ci siamo vestiti.

Salutiamo mamma e con un Rob inedito e irriconoscibile, tanto è imbacuccato, ci avviamo a Fiumicino.

Prenoto un volo per una persona per domani pomeriggio alle 16:00.

Rob è abbastanza infastidito dal fatto che non lo voglia con me ma gli ho rispiegato più e più volte i motivi solo che sembra un bambino capriccioso che non ha alcuna intenzione di capire. Alla fine per fortuna cede!

Mentre ce ne andavamo ascoltavamo distratti la radio. Tra di noi c’era tensione, tutta dovuta al fatto che domani ci saremmo separati.

-Chica?- lo adoravo quando mi chiamava così.

-Che c’è boy?- ridacchia un po’. Quando guido ho una postura davvero molto rigida e non mi concedo mai di voltare lo sguardo sul mio vicino. Mai. Mentre invece adesso l’ho fatto.

Beh è vero che le auto si muovono come tartarughe però mi sono voltata per osservare i suoi magnifici occhi che mi rapiscono ogni volta.

-Tesoro quando fai uno strappo alle tue regole sei davvero pazzesca!- e ride.

Mi irrita questo modo di fare. Ok,io sono una perfetta guidatrice e non farò mai un incidente quindi ho calcolato bene il fatto di potermi girare o no tenendo in considerazione anche il fatto che mi sarei soffermata sul suo viso più di 30 secondi senza rischiare di sbandare o altro.

-Rob la pianti di ridere? Mi incazzo…-

-Ok ok!! Solo che…- basta!

-Niente! Solo che niente! Mi devi dire qualcosa?- e con la mia voce cruda, continuando a tenere lo sguardo sulla strada e decisa a non voltarmi più nella sua direzione, blocco la sua ilarità che nello stesso modo veloce in cui è arrivata, se ne va.

-Non andiamo a casa. C’è tua madre.- dice con fare quasi ovvio.

-Ehm… quindi? Chiedo perdono al super intelligente!- dico ironica.

-Domani parti e voglio restare con te. Andiamo a pranzare da qualche parte? Niente di impegnativo.-

-Ok.-

-Ok.-

-Centro?- chiedo dopo qualche minuto.

-Dai vada per il centro! Voglio godermi Roma con te.-

-Ooh ma che bella cosa! Diciamo che ce la possiamo godere anche a casa- e rido anch’io.

-Non più…- mi alita fin troppo vicino all’orecchio.

-C’è tua madre ora.- continua ritornando al suo posto.

Non mi può provocare in questo modo non aspettandosi alcuna reazione.

-Credi che abbia paura di fare sesso se in un’altra stanza della mia casa c’è mia madre?-

-Ah no?- e mi posa una mano sulla gamba.

-Robert?- lo richiamo.

-Ti infastidisce il mio tocco?- e così dicendo rafforza la presa sulla mia coscia risalendo sempre di più.

-Rob..ert..- dico già fuori di me. Diavolo! Sto guidando e il mio ragazzo con cui ho fatto sesso stamattina contro il muro mi sta carezzando in parti poco consone e continua a provocarmi. Io mi devo fermare se continua così.

-Allora? Mi rispondi? Ti infastidisce?- con la sua mano è risalito sul mio fianco e ora mi carezza la schiena provocandomi dei brividi di piacere. Ma perché il suo tocco ogni santa volta mi fa fremere? Perché? Ora scende di nuovo e trovando un lembo di pelle scoperta dalla maglietta mi stuzzica l’ombelico che è un mio punto debole, per poi ridiscendere sulla mia intimità.

L’accarezza leggiadro, come solo lui sa fare, da sopra il jeans.

Vorrei urlargli di approfondire il contatto.

E vorrei urlargli anche di smetterla.

Stiamo entrando in città.

-Rob dai…- ma non gli dico esplicitamente di finirla qui.

Allora lui si avvicina la mio viso e inizia a baciarmi il collo e la clavicola, la guancia e risale al mio orecchio leccandolo un po’.

Uuh… Dio Santo!

Trovo una viuzza e mi ci infilo dentro andando più in fondo possibile.

Lui sembra essersi accorto del cambio direzione e sembra gradire perché ora si piega totalmente dalla mia parte e con una mano ancora tra le mie gambe, aggiunge l’altra a palparmi il seno.

Decido che posso fermarmi tanto non si tratta di atti osceni in luogo pubblico!

Mi riapproprio delle sue labbra e mi sorride sulle labbra. Dio che ti farei…

Gli lecco il collo, lì è presente di più il suo odore che mi manda in estasi ogni volta. Il profumo che riesco a sentire anche a km e ad anni di distanza…

Anche io entro in campo con le mie mani toccandolo dappertutto, però la posizione è alquanto scomoda.

Rob, non so come, mi prende e mi fa mettere cavalcioni su di lui. Posizione che amo abbastanza!

Continuiamo a baciarmi con violenza. Questo momento è solo nostro e ce lo vogliamo godere appieno.

Inizio a strusciarmi su di lui e sento che i miei movimenti fanno effetto.

Gli sorrido maliziosa prima di sbottonargli il jeans. Lui per tutta risposta mi solleva la maglietta iniziando a stuzzicarmi i capezzoli.

Gemo senza ritegno ma non ne importa di niente! Quando, una volta toltogli il jeans mi struscio di più su di lui, e le nostre intimità sono più a contatto, mi afferra per i fianchi e immobilizzandomi mi sussurra all’orecchio.

-Voglio che sia tu a condurre…- non avrebbe mai dovuto dire quelle parole.

Non gli rispondo e gli sollevo la maglia cominciando a leccargli i capezzoli e lo vedo sforzarsi per non toccarmi.

Gli prendo le mani e mi faccio togliere da lui il jeans.

Me lo toglie con estrema calma. Si sofferma su ogni centimetro della mia pelle mangiandolo con gli occhi.

E mi piace sentirmi così. Sentirmi desiderata dall’uomo che amo. Sentirmi donna grazie a lui.

Quando io sono rimasta in slip, decido che per lui è giunto il momento di togliere anche i boxer.

Glieli tolgo facendo di tutto per sfiorargli la sua pronunciata erezione.

Mi afferra un polso e lo guardo negli occhi. Anzi, lo sfido con lo sguardo.

-Hannah… non… non ti conviene. Non risponderei più di me stesso.- ah si?

Ok… gli levo del tutto i boxer e voltandomi, ringrazio che la mia auto sia spaziosa, mi siedo su di lui, nudo, dandogli le spalle.

Inizia a carezzarmi le spalle scendendo sui miei fianchi morbidi e infine sul mio sedere sodo.

Gli afferro le mani portandole sulla mia pancia.

Con le labbra bacia la mia schiena mordendo e leccando la parte lesa. Dio quanto lo amo.

Intanto si da da fare anche con le mani.

Mi stringe il seno nelle sue mani delicate e lentamente scende infilandosi sotto il mio slip.

Fremo sotto il suo tocco.

Ma non ero io a dover condurre? Credo che mi piacciano di più le sue mosse…

Mi appoggio su di lui e girandomi lo bacio.

Il nostro bacio sa di amore e dopo tutti questi preliminari mi giro e con uno scatto secco lo faccio entrare in me.

Qui mi piace condurre.

Il ritmo lo decido io.

Al diavolo la dolcezza.

Spingo forte e lui tenendomi per i fianchi asseconda la mia voglia.

Ho voglia di sentirlo completamente mio. Voglio rimane in balia sua.

Io lo chiamo ansimando e lui fa lo stesso invocando il mio nome.

Il mio nome pronunciato dalle sue labbra sembra magnifico.

E quando mi chiama “Amore” lo bacio facendomi travolgere dal piacere che arriva nello stesso momento sia per lui che per me.

Mi accascio su di lui e rimaniamo così per un tempo che mi pare interminabile.

 

Siamo diretti in centro dopo aver fatto sesso in macchina. Non l’avrei mai immaginato.

E poi lui è così intraprendente anche se non mi fa mai sentire a disagio.

Decido di andare a mangiare un pezzo di pizza. Lui amava il fast food se non ha cambiato gusto.

Opto per uno un po’ nascosto e parcheggio proprio dietro il localino.

Scendiamo e lui è subito entusiasta della mia idea “geniale” ed entriamo velocemente per far sì che nessuno lo riconosca!

Lui ordina un hot-dog, patatine fritte e una diet-coke e io una cheeseburger, patatine e una bottiglietta d’acqua. Davvero salutare il nostro pranzo!

Ma oggi dobbiamo goderci la giornata insieme!

Ridiamo per tutto.

Lui assaggia un po’ del mio panino e io addento un po’ del suo. Ci rubiamo delle patatine!

Siamo proprio una di quelle coppie adolescenti. Ma a me piace comportarmi così!

-Chica ci facciamo un giro?-

-Per me no problem! Tu piuttosto!-

-Dai non ti preoccupare! Ti bacerò tutto il tempo così nessuno farà caso al mio viso ma alla bellissima ragazza, dal fisico stupendo, che sto baciando!-

-Rob! Non dire stronzate! Su su!-

Andiamo in cassa e con uno sguardo che mi fa paura dice che paga lui e basta.

Prendiamo anche un gelato a testa e usciamo.

Siamo a Ponte Milvio e mi viene in mente il palo dei lucchetti lanciato da Federico Moccia.

L’hanno tolto.

Magari quelle coppie che hanno messo qui il loro lucchetto ci credevo davvero e chissà… la loro storia magari continua!

Spero che la mia e quella di Robert continuerà per sempre.

Mi avvicino e gli bacio le labbra cogliendolo impreparato e rido.

Allora lui mi fa il solletico e scappo. Scappo ma lui mi rincorre ed essendo più veloce di me mi riafferra per un braccio e mi gira facendomi scontrare con il suo petto roccioso.

-Robert ti amo!-

-Anch’io tesoro.-

-Mi macherai…- dico preda dello sconforto che proprio ora doveva arrivare. Argh!

-Vengo con te a Londra.-

-Non è solo Londra. Prima o poi devi riandare a lavoro e ci divideremo, per forza! Io non voglio che arrivi quel momento. Non voglio…- dico con le lacrime che minacciano di uscire a tradimento.

-Si. E’ vero. Non dico che quel giorno non arriverà. Ma io e te ci amiamo?- annuisco convinta.

-Questo è l’importante. Ci amiamo e ci ameremo e anche se sembra una frase scontata, detta e ridetta, il nostro amore supererà tutto. Ma proprio tutto. Io ci credo davvero in questa frase. Ok?-

-Ok.- dico soltanto. Se parlo piango, quindi meglio respirare in silenzio ancora un po’.

Lui mi prende per il mento e sollevandolo mi bacia.

Lacrime scendono sul mio viso e si mescolano al nostro bacio. Ma lui mi ama e noi ce la faremo.

Continuiamo a passeggiare per Roma.

Arriviamo a Piazza Del Popolo e ci fotografiamo sulle scalette.

Arriviamo alla Fontana Di Trevi e anche qui foto a non finire! In più lanciamo la monetina perché si dice che se la si lancia si torna e io qui ci voglio tornare assieme a lui.

Verso le 18:00 decidiamo di rientrare.

Nella strada inversa qualche ragazza riconosce il mio amore e si avvicina.

Dopo di lei un’orda di ragazze ci è tutt’intorno. Allora corriamo a perdifiato verso la macchina che fortunatamente non è molto lontana e ce ne andiamo a tutto gas.

Allontanato il pericolo ridiamo a tutta volontà.

-Questa è la vita che ti aspetta con me.- mi dice.

 

Non m’importa. Resterò anche segregata in casa se c’è lui al mio fianco…

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Le mie storie:

-Vite Incatenate (Fanfic su Twilight)

-Robert Chi? (FanFic su attori)

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 - A Londra ***


Salve a tutti.
Purtroppo ho dovuto cambiare il rating da Arancione a Rosso perchè mi sono accorta che molti dei capitoli che ho già pubblicato sono tendenti per lo più al Rosso che all'Arancione.
Se qualcuno che mi seguiva ha intenzione di seguirmi, può seguirmi sul gruppo di Facebook http://www.facebook.com/album.php?aid=147307&id=131091234475&saved#!/group.php?gid=124964544791&ref=ts.

Beh passo direttamente alla storia perchè non c'è nessuna recensione e questo mi dispiace davvero tanto...
Però ringrazio le 20/30 persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite.

 

CAPITOLO 14

A Londra.

 

 Domenica è arrivata e mi pesa andarmene.
Pranziamo tutti a casa mia, viene anche Elisa e abbiamo deciso che Robert resterà in casa con mamma e Miss che tra poco sfornerà i suoi cuccioli. Tanto io per martedì sera, massimo mercoledì prima di pranzo, sono di ritorno a casa.
Tutti sono d’accordo con me per fortuna!
Robert si offre di accompagnarmi all’aeroporto anche se mi dice già in anticipo che mi saluterà in macchina per via della gente che c’è. Beh lo capisco…
L’ora è quasi arrivata e saluto mamma ed Elisa promettendole di chiamarle appena sarei arrivata in albergo.
Robert mi precede in macchina prendendo il mio trolley e aspettandomi.
Io lo raggiungo e in silenzio arriviamo in aeroporto. Mancano ancora 20 minuti e restiamo in auto così.
-Hannah mi raccomando stai attenta!- dice finalmente lui spezzando il silenzio.
-Rob io non vado mica in guerra! E’ lavoro!-
-Si si però…- quanto mi piace il mio Robert tanto premuroso…
-Rob…- si gira a guardarmi e lo bacio.
Passiamo il tempo che ci resta a coccolarci fin a quando sentiamo la chiamata del mio volo.
-Rob devo andare…- e cerco di allontanarmi da lui che mi tiene stretta a lui.
Appoggia la mia fronte alla sua e a due centimetri dalle mie labbra mi sussurra –Lo so che sembro infantile e che si tratta solo di tre giorni ma lasciami venire con te… Non succederà niente. I tuoi incubi non si avvereranno…- già, i miei incubi.
Quello che temo, oltre al fatto di rivivere il mio triste passato vissuto a Londra, è che Robert venga con me e poi mi lasci di nuovo da sola.
So che dovrei farlo venire con me per dargli completa fiducia e anche per una mia “prova d’amore” ma non ci riesco… Non ci riesco nonostante in questi giorni mi ha ripetuto più e più volte che mi ama ma… sono troppo fragile e ho ancora troppa paura ad espormi…
-Amore… dai…-
-Non ancora ti fidi di me? E’ vero? E’ così? Hannah perché? perché?-  dice lasciandomi.
-Prenditi la valigia e vai! Vai che il volo ti aspetta!- mi dice freddo.
Mi fa male vederlo così. Mi fa male sentirlo così gelido e distaccato nei miei confronti.
In questo momento mi manca terribilmente la sua voce e la sua espressione quando mi dice “ti amo”.
-Robert dai… non fare così…-
-Hannah come faccio? Eh? Tu? Tu come fai!? Vai! Non vorrei mai che perdessi il tuo volo…- al ché afferro il mio trolley e me ne vado spedita al gate d’imbarco.
Cavolo! Stiamo insieme da pochi giorni e questa è la nostra prima separazione per lavoro e ci lasciamo con una litigata. Che casino! 

Improvvisamente mi sento afferrare per un braccio e mi volto e c’è Rob a pochi centimetri dal mio viso.
-Chica scusa. Ma a me da fastidio che tu non ancora riesci a fidarti di me. Quando abbiamo deciso di riprovarci lo sapevo che sarebbe stata difficile e che comunque ci sarebbe voluto tempo per riconquistarmi la tua fiducia però… io ti amo. Tanto amore mio. Tantissimo. Non ne hai nemmeno l’idea di quanto io ti ami.- e mi afferra il viso tra le sue mani che adoro. Tra le sue mani lunghe e delicate. Ma forti. Mani che hanno toccato punti di me che nessuno conosce. Mani che solo con lo sfiorarmi mi fanno toccare il cielo con un dito.
Volto un po’ il mio viso e gli bacio una mano e torno a guardarlo. E a sorridergli sollevata.
Lui prosegue a incantarmi con le sue parole.
-Amore mio… parti. Ma sappi che mi mancherai tantissimo. Soprattutto dopo aver vissuto questi giorni appieno insieme a te. Ma vai e torna il prima possibile. D’accordo?-
-D’accordo. Grazie… e scusami. Al mio ritorno affronterò questa cosa insieme a te…- ci baciamo velocemente anche se il nostro bacio è intriso di passione e del nostro amore, che sono certa, riuscirà a superare tutto.
A fatica ci allontaniamo e me ne vado pensando a quanto sia fortunata ad avere un uomo come Robert ad amarmi.

Non so come arrivo nell’aereo e mi risveglio dal mio intorpidimento solo quando l’hostess ci avverte che siamo arrivati a Londra.
Appena metto piede fuori l’aria fredda della mia vecchia città mi colpisce dritta in faccia insinuandosi nella mia mente stuzzicando i ricordi a venir fuori.
Senza perdermi nel paesaggio circostante mi avvicino ad un taxi e mi faccio portare al “London Hotel”, albergo situato alla periferia della città.
Involontariamente mi ritrovo a guardare fuori dal finestrino la città che mi sfreccia accanto e ogni luogo, nessuno escluso, è legato a qualche mio ricordo.
Io e Robert abbiamo girato Londra come fosse un piccolo appartamento. Conosciamo posti che poche persone conoscono…
Pian piano le luci della città si dissolvono e mi lascio cadere sul sedile dell’auto.
Mi manca Robert…
Mi tranquillizzo visto che quasi arrivata e nel calore della mia stanza lo chiamerò.
Il taxista, molto gentile, mi lascia proprio davanti l’ingresso dell’albergo. Pago ed entro all’interno dell’albergo che non è molto lussuoso.
Mi faccio dare una singola e in fretta e furia salgo su.
Lascio il trolley per terra e mentre mi sfilo la giacca e le scarpe chiamo Robert che dopo due soli squilli mi risponde.
-Pronto?-
-Amore sono io!-
-Ehi tesoro! Sei arrivata? Suppongo di si.-
-Si infatti. Adesso volevo chiamare quelli con cui devo fare il contratto e poi mi riposo però prima ti volevo sentire.-
-Anche io non vedevo l’ora che mi chiamassi…-
-La mamma è lì?-
-Si si! Gioca con il cane. Ho chiesto ad Elisa se domani può portarla lei dal  veterinario. Insomma… non mi pare affatto il caso di farmi vedere…- e ridacchia.
-Beh si! Già sabato abbiamo rischiato con tutte quelle ragazzine urlanti!-
-E non era niente…- dice frustrato.
-Ma serio?- dico ridendo.
-Eh si… dai non mi ci far pensare!-
-Ma lo sai che sei fortunato?- dico improvvisamente cambiando argomento.
-Ah si? E per cosa?-
-Beh dormi nel mio letto…-
-Mmh… è vero… con il tuo profumo…-
-Rob? Finiscila!-
-Io? E che ho fatto?- e ride come piace a me!
Mi mancheranno stanotte le sue carezze…
-Robert adesso mi organizzo un po’ il lavoro. Salutami mamma. La chiamo dopo!-
-Ok amore mio. Ti amo!-
-Anch’io…- dico con la voce più dolce di questo mondo.

Beh mi sistemo un po’ e prendendo il mio pc mi metto in contatto con l’agenzia.
L’incontro ci sarà domani pomeriggio alle 17:00.
Meglio così! Almeno posso ripartire martedì mattina senza alcun problema!
Mi faccio portare la cena in camera e continuo a sbrigarmi le varie pratiche per domani.
Alle 22:00 sono davvero stanca e decido di chiamare a casa.
Mi risponde la mamma.
Mi dice che va tutto bene e mi faccio passare Rob.
Parliamo del più o del meno, del viaggio, della giornata. Tutto pur di sentire la sua voce…
Ad un certo punto lui inizia a cantarmi qualcosa al telefono e dolcemente mi addormento…

Mi sveglio molto tranquilla a dispetto di tutte le mie previsioni.
Mi faccio una doccia e chiamo Robert che però non mi risponde… magari dorme ancora…
Invece dopo 10 minuti mi richiama lui.
-Scusami. Ero al telefono con mia madre…- ma non so perché, il suo tono non mi convince.
Lo sento diverso dal solito…
Vabbè ci passo su e dopo aver parlato un po’ scendo a far colazione prima di rimettermi all’opera…
Passo tutta la mattinata nella mia stanza tra le scartoffie da tradurre e tutti i documenti della prassi.. buh! Non ce la faccio più!!
Alle 12:30 mi vien fame e decido di scendere a pranzare visto che ho finito tutto finalmente!

Mentre aspetto con impazienza il primo, che tra l’altro non ho tanta voglia di mangiare perché è vero quando si dice che il cibo italiano è il migliore!, sento qualcuno chiamarmi.
-Hannah? Hannah!- mi volto alla ricerca della voce femminile che mi sta chiamando e la vedo.
-Mary!!- mi alzo di scatto e le vado incontro abbracciandola.
-Bellissima ma che ci fai qui??- mi chiede. La guardo. Non è cambiata di una virgola da quel giorno che piangendo ci siamo salutate.
La mia migliore amica.
-Beh… lavoro…- dico soltanto.
-Ma non dovevi chiudere con il passato?- dice accomodandosi al mio tavolo.
-Dovevo… molti ponti si sono riaperti. Mary mi spiace molto non essermi più fatta sentire ma stavo da schifo…- e le lacrime minacciano di uscire.
Quanto volevo, e voglio bene, alla mia amica? Non si può misurare…
-Dai tranquilla… io non ti ho più cercata perché eri stata chiara…-
-Abbastanza per aver rifermato anche te!- lei che non rinunciava mai a niente!
-Senti tua mamma come sta adesso?-
-Bene, davvero, sta molto meglio! Senti ti andrebbe di mangiare con me? Ah ma tu che ci fai qui?-
-Si resto volentieri. L’appartamento è in ristrutturazione e alloggio qui visto che è vicino a dove lavoro io.-
-Ah ok! Ti dispiacerebbe darmi il tuo numero?- e mi da tutti i suoi recapiti contentissima.
Anch’io sono contenta di aver ritrovato la mia amica… non tutti i mali vengono per nuocere!!
Quando finiamo decidiamo di rivederci per la cena e ci salutiamo dirigendosi ognuna nella propria stanza.

Chiamo Robert per raccontargli di Mary mentre mi preparo e sembra partecipare alla mia felicità distrattamente ma decido di non chiedergli niente…

Verso le 16:15 chiamo un taxi e mi faccio accompagnare al luogo prestabilito.
L’affare si conclude positivamente a prezzi perfetti per entrambi e sono soddisfattissima e decido di chiamare Jake.
-Capo!-
-Ehi Hannah! Arrivata a Londra?-
-Arrivata a Londra? Ho concluso l’affare nel migliore dei modi!-
-Wow!! Al tuo ritorno festeggiamo!-
-Certamente!!- e chiudo la chiamata.
Stranamente sto passeggiando per Londra e mi ritrovo davanti alla mia vecchia casa… prima di fare qualcosa d’insensato chiamo un taxi e torno in albergo dove mi sdraio sul letto e mi addormento.
Fortuna mi sveglio prima di cena e ho ancora il tempo per darmi una sistemata…
Alle 19:00 in punto sento bussare alla mia porta.
Apro e mi ritrovo Mary che al suo solito si intrufola nella stanza senza aspettare un mio invito.
Non è cambiata in niente. E mi fa davvero piacere!!
Parliamo del più e del meno. Vive dal sola, ha un fidanzato che però viaggia spesso e io evito di parlarle di Rob perché mi tirerebbe grandi calci nel di dietro.
Le dico solo che mi frequento con un tipo e che non sono ancora sicura e che quando lo sarò le parlerò di lui.
Mi sorride comprensiva prima di trascinarmi a cena! Che tesoro!

Ceniamo scherzando sui vecchi tempi e lei evita accuratamente di parlare di Rob, lo noto quando cambia argomento.
Ma sono proprio io a portarlo in ballo.
-Beh noi lavoriamo mentre Rob è diventato famoso…- sgrana gli occhi e apre la bocca per parlare ma la richiude senza dire niente. Dopo qualche minuto parla.
-Ehm… si si… lo sai che? No dai niente… non parliamo di lui ok?-
-Ok…- chissà cosa…
La cena passa tranquilla e a mezzanotte risaliamo nelle stanze promettendoci di salutarci domani mattina.
Verso le 2 sento bussare alla porta, ero sveglia perché non sono riuscita a parlargli stasera. Irraggiungibile…
Mi alzo e apro.
La persona che trovo di fronte a me ha gli occhi gonfi per le troppe lacrime versate.

Ha i nervi tesi per il suo nervosismo abbastanza tangente e io resto lì impalata e fisso i suoi occhi non capendo cosa sta succedendo.

Allora... secondo voi chi è??
Comunque vi preannuncio che non sarà nu periodo molto facile per la nostra Hannah!

 

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Le mie storie:

-Vite Incatenate (Fanfic su Twilight)

-Robert Chi? (FanFic su attori)

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 - Partenza ***


Buongiornoooooo!!!!
Scusatemi come sempre per il mostruoso ritardo, i capitoli sono pronti solo che è la voglia di avere a che fare con l'html non c'è! Ahahah!!

@Rocky ma che bello!! mi riempi di felicitàà!!!

@alice75 eh lo scoprirai in questo capitoloo!!

 

CAPITOLO 15

Partenza 

 

La persona che trovo di fronte a me ha gli occhi gonfi per le troppe lacrime versate.
Ha i nervi tesi per il suo nervosismo abbastanza tangente e io resto lì impalata e fisso i suoi occhi non capendo cosa sta succedendo.

-Ch-che ci fai qui?- chiedo non volendo sapere la risposta.
Se lui è qui, alle 2 del mattino, a Londra, davanti la porta della mia stanza d’albergo, con gli occhi gonfi di lacrime… beh… non la voglio proprio sapere la risposta.
Mi abbraccia e mi stringo a lui.
-Rob entriamo. E’ meglio…- gli dico tirandolo all’interno della stanza restando ancorata a lui.
Nell’entrare si dirige immediatamente al bagno e io lo seguo appoggiandomi alla porta.
Si sciacqua il viso e guardandosi allo specchio si prende il viso tra le sue mani esclamando un “sono pessimo”.
-No. Non sei pessimo. Perché? Perché hai pianto?- gli dico avvicinandomi e carezzandogli il viso.
-Non vorresti saperlo…-
-Ma me lo devi dire ugualmente… giusto?- concludo io per lui la frase.
-Si. Vieni.- mi dice prendendomi per mano e portandomi sul letto.
Si siede appoggiando la schiena alla testiera del letto e mi invita a sedersi tra le sue gambe.
Mi accoccolo a lui prendendogli le mani.
-Vado al dunque?-
-Credo sia meglio…- dico già con il cuore che sussulta.
-Allora… mi ha chiamato la Summit…- rafforzo la presa sulle sua mani incitandolo a continuare.
-Devo tornare assolutamente a Vancouver o mi licenzieranno….- dice con la voce che gli trema.
-Questa non è la cosa più brutta…-
-Ah no?- dico cercando di essere sarcastica. Ma mi riesce male.
-I grandi capi hanno pensato ad un modo per mascherare la mia scomparsa. In pratica, sai, i presunti flirt con Kristen?-
-Si… ci sono stata malissimo con quelle copertine…-
-Oh amore mi dispiace… ecco… vista la mia scomparsa Kristen ne ha approfittato per andare a casa e beh… vogliono usare noi due come pedine per attirare l’attenzione su Eclipse. Io… mi sono opposto fermamente, chiedendo anche un abbasso del gadget ma mi licenzieranno e io…- lacrime amare scendono copiose sul mio viso.
Sono stata malissimo nel vedere tutte quelle copertine… e non stavamo insieme. E ora? Ora come farò? Tutto questo dolore… io non lo voglio…
-Chica ti prego dì qualcosa… anche che mi odi… Sputami contro tutto l’odio che hai adesso nei miei confronti…-
-Io però ti amo. Non… non posso dirti che ti odio… Odio tutta questa situazione! Avevi detto che non mi avresti più lasciata! E’ amore questo? Eh? Lo è?- mi sono alzata e sto urlando.
Anche lui si alza e mi ferma stringendomi a se…
-Vieni via con me. Ne ho parlato anche con Elisa e tua madre… vieni via con me ti prego…-
-Io… non posso… no no…- e scuto la testa come a mandare via quel pensiero dalla mia testa perché il mio cuore è già pronto a partire con lui.
Ma non posso. Cosa farei se la nostra storia finisse? Non posso abbandonare la mia vita senza sapere cosa mi riserverà il futuro.
Piango a mi abbraccio a lui.
Non so cosa mi stia dicendo. Ora sono soltanto annebbiata. Lo è il mio cuore. Lo è la mia mente.
Ci sdraiamo sul letto e mi continua a posarmi casti baci sui capelli e sul viso.
Perché non parla? Perché non ci riprova a convincermi ad andare con lui. Forse non mi vuole fino in fondo…
In questo momento odio il suo lavoro come non ho mai fatto… Sono due le volte che me lo sta portando via.
Dopo un po’ le lacrime la finiscono di fuoriuscire dai miei occhi ma il mio corpo continua ad essere scosso dai singhiozzi.
-Amore dormi… non piangere più… i tuoi occhi sono bellissimi… non li sciupare così…- e tra le sue dolci parole mi addormento tra le sue labbra.

La mattina arriva troppo presto e mi sveglio annichilita e senza forze…
Cerco con lo sguardo Robert ma non c’è. Spero vivamente che sia sceso a prendermi la colazione… ma ho paura che così non sia.
Mi alzo ancora traballante, questa notte mi ha destabilizzato. Vado in bagno a ravvivarmi il viso e rientrando in stanza, sul comodino un foglio ripiegato fa bella mostra di se.
Mi avvicino e riconosco la calligrafia che non è cambiata nemmeno con il passare del tempo. La sua calligrafia. Un po’ tonda e un po’ calcata… ma la sua…

Hannah.

Titubante, e già conscia di quello che vi troverò scritto all’interno, la prendo in mano.
Mi siedo sul letto e la apro.

Hannah ti prego non piangere…
So che forse già lo stai facendo e sento un peso enorme sul mio cuore perché ti sto facendo del male mentre ti avevo promesso che non te ne avrei mai più fatto…
Non pensare minimamente che io preferisca il lavoro a te. Mai.
Non posso rinunciare al lavoro perché ho un contratto e passerei dei guai a livello giudiziario da cui non credo ne uscirò intatto.
Inoltre, sono stato lontano da te tre anni, sempre per il mio lavoro e abbiamo sofferto entrambi, quindi non conviene gettare tutto alle ortiche.
Non smetterò mai di chiederti se vuoi venire a vivere con me anche se so che non lo farai mai.
La lettera la sto scrivendo a Londra, quindi io e te a questo punto avremo già parlato, e spero proprio di non averti fatto trovare questa lettera… ma non credo sarà così.
Amore mio, quello di cui ho paura, è che tu crederai ai pettegolezzi che ci saranno tra me e Kristen. Ma te lo dico fin da ora, io non provo proprio niente per lei.
A casa tua ho lasciato tutta la mia roba perché verrò a trovarti prima di quanto tu immagina…
Amore ti chiedo di avere completa fiducia in me. Ti chiedo di non sciupare i tuoi magnifici occhi in lacrime che non serviranno proprio a niente.
Beh potresti dire che il bue dice cornuto all’asino perché io sto piangendo mentre scrivo questa lettera, e lo starò facendo mentre sono su quel maledetto aereo per raggiungere Vancouver.
Con te ho passato i giorni più belli della mia vita. In una sola parola meravigliosi. E anche intensi.
Io ti amo. E voglio che tu non lo dimenticherai mai.
Sul comodino c’è una tessera, se così si può chiamare. In pratica serve per vedermi. Ti spiego, nel caso in cui tu decida di venirmi a trovare a Vancouver, o dovunque vada, non ti lasceranno mai avvicinare a me. Mostrando questa tessera ufficiale, potrai vedermi.
Spero vivamente che arrivi quel giorno. Davvero…
Amore mio…
Non so a che ora leggerai questa lettera, ma non ti potrò chiamare prima delle 6 di questo pomeriggio.
TI AMO.
ADESSO, DOMANI E SEMPRE.
TUO ROB.

Ripiego la lettera tra le mie mani e inizio a piangere disperatamente…
Placo un po’ la mia crisi quando qualcuno bussa alla porta e vado ad aprire.
E’ Mary che vedendomi sconvolta entra in stanza abbracciandomi. Le passo la lettera che legge velocemente.
Dopo averla letta la posa sul letto chiedendomi “che significa” e tra le lacrime le spiego tutto.
Quando guardo l’ora mi accorgo che il mio volo è già partito…


Allora che ne dite della lettera??

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16 - Senza Rob ***


Ciaooooo!!! Grazie alle meravigliose persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite(20), le seguite(32) e quelle da ricordare(1)!!!

Risposte alle recensioni (4 recensioni!! Record per questa storia!! ^^ )

@gabrycullen Beh la lettera mi è venuta spontanea, ti giuro, non ci ho rimesso mano... è la prima versione! Spero davvero di non deluderti. Grazie!!

@iced_swan che bello che hai scoperto la mia ff e che ti piace!! Buona lettura!

@alice75 tesoro! Vero.. se è vero amore nulla li ostacolerà però ci saranno varie traviate!!

@Rocky anche io l'avrei sposato seduta stantee!!

 

CAPITOLO 16

Senza Rob… 

 

Sono rimasta tutto il giorno nella stanza. Non ho avuto nemmeno la forza di ritornare a Roma.

Preferisco restare qui, nell’illusione che lui sia a Roma, ad aspettarmi.

Mary dopo essere tornata dal lavoro è venuta direttamente da me.

Ha provato a consolarmi in ogni modo. Mi ha fatto fare una doccia ma ho resistito solo un’oretta più o meno, senza piangere.

E’ dura. E’ durissima.

Il peso, o meglio, lo squarcio che ha il mio cuore, sembra inverosimile. Non posso essere io. Non può essere il mio dolore questo che sento opprimermi.

Cerco nelle lacrime una valvola di sfogo ma sto soltanto peggio.

-Hannah! Io non ce la faccio più! Cosa ti aspettavi? Lui ha il suo lavoro. E se non sbaglio ti ha implorato ad andare a Vancouver. Vai no?- no  no… lei non capisce. Scuoto la testa.

-Perché no?- si siede sul letto al mio fianco.

-Hannah perché ti ostini? Per il tuo maledettissimo orgoglio non è vero?-

-Io… no…- in realtà non lo so neanche io perché. Il mio orgoglio? Non credo… per amore ho sempre messo da parte il mio essere, senza mai perdere la mia dignità.

-No cosa? Han…-

Mi alzo dal letto e vado in bagno a darmi una sciacquata al viso. Lei mi segue come la mia ombra.

Torno in stanza e mi finisco una bottiglietta d’acqua e mi siedo sul letto prendendomi in viso tra le mie mani.

-Adesso cosa c’è?- già… che c’è? Lo amo davvero Robert?

-Io... Non si tratta del mio orgoglio. Io… perché non voglio andare a Vancouver? Io non lo so… te lo ripeto: non si tratta di orgoglio. Non credo si tratti solo di lasciare mia madre perché arriverà il giorno in cui dovrò farlo. Ma allora cosa? Il lavoro? Ci metterei ben poco a farmi trasferire… Anche se non saprei in che città visto che lui si sposta continuamente. Sarà forse questo? No… non credo… Io però lo amo. Davvero. Mary illuminami tu. Ti prego!- dico preda dello sconforto più totale.

-Tesoro… tu ami Rob. Lo si capisce dal tono di voce che hai… forse… ripeto, forse, non credi abbastanza nella vostra storia?- dice lasciando un silenzio sconfortante.

Anche io una volta avevo pensato a questo.

Però… io lo amo. Lui mi ama. Perché mai non dovrei credere nella nostra storia?

Forse perché più volte ha tradito la tua fiducia. Anche oggi…

-Può… può essere che nonostante io e lui ci amiamo alla follia, io non credo abbastanza nella nostra storia?-

-Beh Han… si, può essere… Gli ultimi anni non hanno rafforzato la fiducia l’un l’altro. Poi, è da poco che vi siete rafforzati e questa partenza non è arrivata al momento giusto…- santa Mary.

L’abbraccio di scatto ma mi allontano non appena sento il mio telefono squillare. Guardo l’ora, sono le 18 precise. Afferro il telefono ad una velocità sovrumana. Sono certa che è lui che mi sta chiamando.

-Pronto?- chiedo con la voce che mi muore in gola.

-Amore? Amore scusa…-

-Ssh… solo adesso mi son ripresa quindi… uh… piano…- la sua voce è già di per se destabilizzante. Poi sentirla così diversa dal solito, così triste… mi si spezza in due il cuore. O forse anche in più pezzi.

-Adesso sto meglio. Tu come stai?- cerco di non fargli pesare ulteriormente questa partenza del piffero!

-Sono felice per te… Mi manchi Hannah.- un colpo. E ha sviato la mia domanda.

-Ci farai l’abitudine alla mia assenza. Devi.-

-Se ti dicessi che non voglio?- un altro colpo.

-Amore… sii ragionevole…- dico cercando di convincere anche me…

-Mmh…- e lo sento singhiozzare dall’altro capo del telefono.

-Anche tu mi manchi tantissimo.-

-Ti amo amore mio. Vieni?-

-Non ora.- dico di getto. Quindi una parte del mio cuore ha voglia di andare lì.

-Non… ora?- mi chiede speranzoso.

-Si… appena posso…-

-E’ possibile che ti amo ancora di più?- ridacchio un po’.

-Credo di si… come stai? Prima non mi hai risposto…-

-Sto uno schifo. Ma non ti preoccupare…- non ti preoccupare? Io già sto male di mio e sentire che lui sta male quanto me mi spezza in due…

-Fai quello che devi fare e sappi che ti amo. Sempre.-

-Adesso. Domani. E sempre.-

-La lettera…- dico in un sussurro. Spero non mi abbia sentito.

-Hai visto il pass? Non lo perdere mi raccomando.-

-Non lo perdo, non lo perdo.-

-Amore? Io devo andare… sono sotto gli studi della Summit…-

-Ok…- e già lacrime silenziose mi rigano il viso.

-Cercherò di evitare la mia finta storia con Kris. Lo giuro.-

-Non… non è un problema…- mento.

-Non essere sciocca. E non farti del male… e non mentirmi… non lo sai fare…-

-E’ vero. Mi fa male questo pensiero. Mi fa male pensare a tante vostre copertine insieme e sorridenti… ma se devi farlo…-

-Sappi che però non voglio. E sappi che ogni mio sorriso non sarà mai vero…- questo non so perché, mi conforta.

-Allora non vedo l’ora di rivedere il tuo magnifico sorriso tutto per me.-

-Anche io… e non piangere…-

-No. Non piango. Dico seriamente.-

-Anche io. Ti amo.-

-Ti amo. Ciao…- e chiudo la chiamata senza sapere quando potremo sentirci nuovamente.

 

E questa cosa mi fa più male di tutto. Lui non è più “mio” come lo era fino a due giorni fa. E mi sento disperatamente male.

***

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***

 

Le mie storie:

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-Robert Chi? (FanFic su attori)

-Danger Love (FanFic su Twilight)

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 - Capire Quello Che Voglio! ***


Ciao!! Scusate per il ritardo...

FANTASTICA alice75 che ha commentato.. ci stavo rimanendo male perchè lo scorso capitolo 4 recensione e a questo 0, adesso sono venuta per postare e ho trovato la 'sorpresa'!!!!
Tesoro lo capirai man mano... comunque anch'io partirei immediatamente!!!

Grazie alle persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite(20), le seguite(33) e quelle da ricordare(1)!!!

 

CAPITOLO 17

Capire Quello Che Voglio! 

 

Da due giorni sono rientrata a Roma e mi sono concentrata al massimo sul mio lavoro. Forse perché volevo tenere la mente occupata e tentare di non pensare a Robert anche se è alquanto difficile, se non impossibile…

Ogni sera mi corico senza forze, senza voglia di svegliarmi l’indomani…

Sentire Rob è sempre più difficile visto il fuso orario e i suoi orari davvero impossibili!

Sono seriamente decisa a partire per un paio di giorni ma adesso devo prima riuscire a metabolizzare bene la lontananza per non correre il rischio di essere assuefatta nuovamente dalla sua presenza rendendo ulteriormente difficile il distacco.

Do un’occhiata rapida e sono le 2 e sono nel letto da 3 ore ormai senza riuscire a chiudere occhio.

Rapidamente mi faccio due calcoli se non mi sbaglio lì dovrebbero essere le 4 o le 5 del pomeriggio, vabbè comunque è sicuramente sveglio anche se probabilmente è impegnato. Però vale la pena provare a chiamarlo.

Tuu---tuuu---tuuu--- il telefono squilla da 5 minuti ormai e dopo ogni “tuu” mi sento sempre peggio, messa da parte. Lo so che è egoista da parte mia pensarla in questo modo ma non posso farne a meno… la sensazione di essere meno importante di qualunque altra cosa stia facendo mi sta logorando e in uno scatto di nervoso concludo l’invana telefonata e scaglio il cellulare verso qualche parte del muro.

Invoco il sonno ma non arriva, non vuole proprio arrivare e la mia mente corre veloce a Vancouver, a lui che magari sta gironzolando per la città regalando a tutti la sua presenza, la sua risata, i suoi occhi unici… a tutti e non a me, stupida ragazzina che invece di dormire la notte pensa al suo pseudo ragazzo e al modo di far giungere a termine la sua carriera.

Ma non è colpa mia diamine!

 

Alle 6 e mezza sono ancora sveglia e mi alzo decisa a farmi una doccia, magari riesco a rilassarmi un po’ prima di andare a lavoro. Jake mi ha proposto una settimana, anche due, di vacanza, visto che ho concluso l’affare in modo avvantaggioso soprattutto per la nostra azienda ma mi sono rifiutata categoricamente. Però ho chiesto se potevo usufruire di quei giorni in altri momenti e ha acconsentito. E’ davvero un caro amico e non gli ho nemmeno detto del ritorno, e della partenza, di Robert. Lui che mi ha sempre aiutato da quando siamo entrati in confidenza…

 

Esco dalla doccia un po’ più rilassata ma l’angoscia di questa notte è rimasta comunque…

Dopo essermi vestita non solo degli abiti, ma anche di tanta buona volontà cerco il mio telefono nella stanza… se non sbaglio l’ho lanciato proprio… qui, e fisso il muro dinanzi a me.

Ma accuccio alla ricerca disperata del telefono… sicuramente Rob non mi ha chiamata perché io dormivo, e lui lo sa, e ora invece, è lui a dormire…

Una luce da sotto l’armadio attira la mia attenzione e allungo la mano e con gran sollievo riafferro il mio cellulare.

Lo guardo, mi sta chiamando Elisa. Rispondo.

-Eli ciao!- cerco di sembrare più solare…

-Buongiorno tesoro! Dormito bene?- prossima…

-Ooh…- una meraviglia proprio!

-No eh?-

-No!- adesso sono davvero me…

-Dai! Passi di qua a fare colazione?- mmh… parlare con qualcuno non può che farmi bene.

-Si ok… 10 minuti e sono da te!- chiudo la telefonata mettendo il telefono direttamente in borsa. Lo odio abbastanza, da stanotte…

Infilo le scarpe e mi dirigo a casa di mia cugina.

E in dieci minuti sono già davanti la porta di casa sua.

Mi viene ad aprire ancora in pigiama e con un sorriso che di solito mi contagia… ma non stamattina…

Ho solo Rob in mente e il fatto di non sentirlo da ieri pomeriggio mi irrita davvero troppo.

Elisa mi cinge le spalle con un braccio e mi porta in cucina e facendomi accomodare mi para davanti pancake, latte, caffè, succhi di frutta, cornetti e chi più ne ha più ne metta.

Pian piano, spizzicando un po’ di tutto e raccontando tutto a Elisa… dalla partenza di Rob, la lettera, la nostra prima chiamata, l’aiuto di Mary, i due giorni passati da schifo al lavoro e di stanotte, finisco tutto il cibo.

Elisa mi guarda accigliata e vorrebbe dire qualcosa ma qualunque cosa direbbe attribuirebbe tutte le colpe a lui e io non voglio e l’anticipo.

-Io capisco che ha il suo lavoro, i suoi tempi e i suoi impegni… ma cavolo! Non lo so… mi sento totalmente sbagliata. Lui mi ha chiesto di partire… ok, vivremmo insieme, forse… ma per vederci quando? Non posso mollare il lavoro, mia madre… non posso… ho giurato che non l’avrei mai lasciata… e andare a Vancouver non è un bel modo di mantenere una promessa. E poi lui ha messo il lavoro prima di me… beh, anche se quella a cui nuoce sono io, mi comporto anche io come lui…-

-Tesoro non devi ragionare così. Hai bisogno di lui? Parti. Prenditi un mese, due… vedi come vanno le cose lì. A tua madre sai che ci posso pensare io. Voglio bene a zia e andiamo molto d’accordo. E poi hai visto che sta meglio. Sta benissimo. Quella che sta male adesso sei tu… te lo ripeto: parti! Se non va come speri, o va come credi torni… è meglio per te, per tua madre che soffre nel vederti star male… Ok? Prometti che oggi a lavoro ci pensi. Non è così difficile. Secondo me la soluzione a tutta questa sofferenza ce l’hai davanti agli occhi… credimi…- e mi sorride dolce infondendomi un coraggio che da troppo tempo non sentivo scorrere nelle mie vene…

Mi alzo abbracciando mia cugina e correndo me ne vado urlando “grazie”.

Mi serviva questa carica. Mi serviva qualcuno che andasse al di là delle apparenze e che mi desse il consiglio che volevo sentirmi dare senza stare a indagare sulla mia psicologia inversa.

 

Arrivo a lavoro con una nuova carica. Mi sento bene nonostante non ci sia Robert. Non so perché… è diverso anche da prima, da quando lui non c’era perché non ci sentivamo.

Ho la piena consapevolezza del mio amore per Robert. So che anche lui, a modo suo, mi ama e dobbiamo solo scoprire se il nostro amore può annientare tutto.

E per farlo… devo partire.

Grazie Elisa. Grazie perché con delle semplici parole hai innescato in me quello di cui avevo bisogno…

Il lavoro procede tranquillo e dialogo tranquillamente con i miei colleghi che ancora si congratulano con me per la buona riuscita dell’affare. Anche questo mi serve! I complimenti e i riconoscimenti fanno sempre troppo piacere e alimentano il mio ego!

Verso le 10 decido di andare a salutare Jake.

Busso e una voce piena e roca m’invita ad entrare.

-Ehi capo disturbo?- domando sorridendo.

-No, certo che no… soprattutto se hai questo bel sorriso!- che dolce!

-Non essere galante…-

-Accomodati!- mi siedo, o meglio, mi stravacco sulla poltrona posizionandomi di fronte al mio capo, nonché mio amico.

-Cosa ti porta da queste parti?-

-Dirti ciao?-

-Ti vedo bene…-

-Lo sono!-

-Non mi aggiorni sui suoi stati d’animo? Ieri ti trascinavi per l’edificio come uno zombie e adesso… ma guardati!- non può fare a meno di reprimere un sorriso.

-Eeeeh!! Troppe cose… hai tempo da perdere? Io si perché il mio capo è soddisfatto del mio lavoro extra!- dico ridacchiando.

-Si si! Ne ho… dai spara!- e mi metto a raccontare tutto dall’arrivo di Robert a Roma e tutti questi bei ricordi non fanno altro che migliorare il mio umore. Però sorvolo la parte triste e lui per fortuna sembra capirmi.

-Cavolo… la mia amica non mi presenta il suo ragazzo che è volato già oltreoceano? Aveva paura di me?- chiede a racconto concluso anche per stemperare un po’ l’atmosfera.

-No… però quando ho parlato di te è stato abbastanza geloso…- un guizzo diverso attraversa i suoi occhi ma faccio finta di non averci fatto caso.-

-E senti… partirai?- mi chiede. E dalla sua voce trapela una certa apprensione oltre che curiosità.

-Penso di si. Anche se sono ancora arrabbiata con lui perché non si fa sentire per niente…- anche se non prendo il telefono da… da quando mi ha chiamata Elisa.

-Dai dai… l’amore non è bello, se non è litigarello! Così mi diceva mia nonna!-

-Si! Anche la mia…- e anche mio padre… Il ricordo improvviso di mio padre mi getta un po’ nello sconforto… papà… quanto mi manchi… Sicuramente tu mi avresti aiutato a fare la scelta giusta facendo scegliere a me, senza farmi soffrire.

-Ehi tesoro… che c’è?- mi chiede Jake allungandosi verso di me e accarezzandomi le mani…

-No niente… papà…- e lui capisce in un batter d’occhio.

-Comunque l’intenzione di partire c’è. Dipende se a lavoro mi lasciano partire…- concludo riportando l’attenzione sul principale argomento della nostra conversazione.

-Io credo di si… poi ne parliamo meglio ok?-

-Ok…- e mi alzo, -vado a finire le cose che mi son rimaste da fare…-

-Ok… quando vuoi sai che mi trovi a tua completa disposizione…-

-Grazie davvero Jake…- e mentre sto per aprire la porta mi richiama.

-Hannah!- mi volto, -oggi non parti giusto?- annuisco. –Che ne dici di venire a cena con me? Niente d’impegnativo. Agriturismo?-

-Ma si dai!-

-Alle 20:30 passo a prenderti.-

-D’accordo! A dopo!- e me ne vado fischiettando.

 

Mi siedo alla mia scrivania e riapro il mio portatile.

L’icona della posta in arrivo lampeggio e la apro.

3 messaggi non letti.

Mentre sto per aprirla il telefono dell’ufficio squilla e visto che ci sono solo io mi vedo costretta a rispondere.

-Pronto?-

-Salve, c’è Margherita Rossi?- la mia collega.

-Sono la sua collega e al momento non c’è… chi è che parla?-

-Sono suo fratello e non risponde al cellulare… senta mi può fare la cortesia di dire a Margherita di richiamarmi appena può? E’ piuttosto importante…- chissà se hanno cercato anche me sul telefonino!! Poi controllo…

-Non si preoccupi! Non mi muovo dall’ufficio se non viene Margherita…-

-Grazie! Buona giornata!-

-Anche a lei…- poverino… è preoccupato.

Ma l’aspetterò sul serio. Quella ragazza è una persona davvero gradevole, non si impiccia mai degli affari degli altri ed è molto professionale. Mi piace!

Mentre mi risiedo prendo la borsa con dentro il telefono ma l’entrata di Margherita mi blocca e le racconto della chiamata.

Mi risiedo un’altra volta e decido di vedere queste benedette mail.

Primo messaggio. Apro.

Pubblicità. Cancello.

Secondo messaggio. Apro.

Ancora pubblicità. Cancello anche questo.

Mi vien voglia di cancellare anche quello rimasto ma qualcosa mi suggerisce di non farlo.

Terzo messaggio. Apro.

Mittente: boPa.ca. E chi è?

Leggo.

“Senti ma che fine hai fatto? Ho provato a richiamarti ma niente… è successo qualcosa? Scusa se ti contatto al lavoro ma so che sicuramente la posta la scarichi. Non so quante chiamate ti ho fatto. Non mi far preoccupare. Fatti sentire perché ho un disperato bisogno di sentire la tua voce. E ti prego di mandarmi tutte le foto che ci siamo fatti insieme perché non ho nessuna tua foto e ho bisogno di avere l’illusione che tu sia al mio fianco. Comunque ti supplico. Chiamami. A qualunque ore. Non vado a dormire. Ti amo.”

Oddio… Rob… Robert… amore mio…

Piango… le mie sono lacrime di gioia. Che stupida idea che ho avuto. Maledetto cellulare!

Lo afferro e trovo le sue 23 chiamate e 10 messaggi.

Sono tutti più o meno “amore dove sei? Scusami se non ti ho risposta ma dormivo.”, “ma stai bene? Perché non ti fai sentire? Mi manchi!” e tutti, proprio tutti, finivano con le stesse meravigliose, piene di significato per noi due, “TI AMO!”.

 

Senza pensarci ulteriormente premo il tasto di chiamata rapida e la sua voce mi travolge come un fiume in piena.

 

 

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-Vite Incatenate (Fanfic su Twilight)

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-Danger Love (FanFic su Twilight)

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18 - Ma Cosa Succede Tra Me E Rob? ***


Ciao. Ho avuto un problema al mio pc, dov'era salvata la storia e non potevo aggiornare.

Ringrazio anche chi ha aggiunto la storia tra le preferite, le seguite e quelle da ricordare. E anche chi legge soltanto.

ginevrapotter [Contatta] Segnala violazione
 
 23/03/10, ore 21:40 - Capitolo 17: CAPITOLO 17 - Capire Quello Che Voglio!

ciao ho letto oggi la tua fiction è bellissimo ed p sempre triste quando rob parte.... povera hannah cmq complimenti davvero molto bella al prossimo ciao da roby

______________________

Grazie mille. Ci tengo molto a questa storia solo che ho sempre poche recensioni... :( Sono felice che a te piaccia e che segua anche le altre mie storie!!

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CAPITOLO 18

Ma Cosa Succede Tra Me E Rob?

 

Senza pensarci ulteriormente premo il tasto di chiamata rapida e la sua voce mi travolge come un fiume in piena.

 

Robert doveva aver il telefono in mano perché mi ha risposto ancor prima che lo squillo, il primo squillo, terminasse.

-Amore mio! Finalmente!-

-Amore ciao! Scusami se non ti ho risposto ma ero impegnata a lavoro e…- e ho passato tutta la mattinata in ufficio di Jake. E adesso, non so perché, mi sento completamente sbagliata. E stasera andremo anche a cena insieme.

-Oh ma non ti preoccupare. Scusami tu per stanotte… dormivo e poi sono andato sul set senza il telefono perché ero in ritardassimo. Stai bene?-

-Molto bene grazie!- ho deciso che verrò a trovarti. Era molto tempo che non stavo bene con me stessa. –Tu invece? Stanco?-

-Non più del solito. Ero sinceramente preoccupato. Ma sentire la tua voce mi dà una carica che nemmeno ti immagini.-

-Ma tu non dovresti dormire? Se non sbaglio sono le 3 di notte, no?-

-Si. Ma ti ho scritto che non sarei andato a dormire.-

-Come sei dolce amore mio…- dico con voce sognante.

Ridacchia leggero.

-Sul set tutto ok?-

-Diciamo di si. Emilie è davvero una persona straordinaria. Non ti arrabbiare ma le ho parlato di noi…- questa cosa mi lusinga.

-Perché dovrei?-

-No… boh… Mi ha fatto anche la paternale.-

-Perché?-

-Perché vedi, Kristen… è venuta a trovarmi sul set.- queste parole mi colpiscono in pieno. Tutte le mie certezze crollano. Lo so che lui ama me. Ma ogni giorno vede lei. Ogni giorno lei può godere della sua presenza mentre noi dobbiamo fare gli straordinari per sentirci almeno al telefono.

-Poi, insomma, secondo Emy dovrei impormi di più. La Summit ha bisogno di me, non il contrario. La mia fuga ha mandato tutti in delirio e sempre secondo Emilie potrei minacciarli di farlo di nuovo.- già mi sta simpatica questa Emilie!

-Me la presenti quando vengo a trovarti?-

-Quando vieni?-

-Rispondi Pattz!-

-Ovvio che te la presento. Anche lei non vede l’ora di conoscerti… ma… allora? Quando mi fai una sorpresa?-

-Che sorpresa è se te lo dico?-

-Giusto!-

-Comunque sono d’accordo con Emilie.- dico sincera. È meglio dire quello che penso a scanso di equivoci.

-Amore dai… te l’ho detto…-

-Cosa mi hai detto Rob? Cosa? Se di questo ne abbiamo parlato solo dopo che hai avuto l’incontro con i tuoi superiori. Rob io non voglio fare la guastafeste ma io sono una persona.-

-Ma io… loro…-

-Sentiamo Rob! A Emilie l’hai detto di noi. E alla tua cara Kris? Ai tuoi cari capi e alla tua agente? Suppongo di no!- urlo quasi. Vedo Margherita, dal viso dolce e gentile, preoccuparsi. E anche spaventarsi.

-Ma…- lo interrompo.

-Ma niente!- scatto in piedi. Non ha detto “si, gliel’ho detto” e questo mi ferisce. –Poi sono io quella che si fa i complessi e pensa di non avere troppa fiducia nella nostra storia. E bada bene, la nostra storia, non il nostro amore. Ma forse, io tra noi due, sono la più sicura per tutto! Tu forse, non lo sei nemmeno per il nostro amore! Hai detto “ho fatto di tutto amore mio” e invece non hai fatto un cazzo! Nemmeno ci hai provato! Ovvio che loro montino su di te e la tua amichetta una love story. Tu sei single e non hai alcuna preoccupazione. Almeno a quella lo potevi dire!- e mi risiedo e due lacrime fanno capolino sul mio viso.

Dall’altro capo del telefono c’è un silenzio che fa male più delle parole offensive che si potrebbero dire. Preferirei essere disprezzata anziché sentirmi così.

-Ehi…- dice dopo due, tre minuti.

-Devo andare Rob.- dico cercando di risultare fredda.

-Aspetta. Per favore.-

-Cosa devo aspettare? Che suonino le campane?-

-Aspetta che io mi abitui a te.- cosa significa?

-Cosa vuoi dire Robert? Abituarti a me? Sbaglio o sei tu che sei venuto a cercarmi? Certo, è vero, ti ho accolto a braccia aperte ma ciò non toglie che sei venuto tu da me!-

-Voglio dire abituarmi… a te che stai con me. Che mi ami. Che hai fiducia in me.-

-Ma lo sai che queste cose possono venire meno?-

-Non dire così. Per me è difficile parlare di te con chi mi fido poco. Ma ti amo. Sul serio. E mi dispiace tutte le volte farti arrabbiare… ma, ma non so come fare a rimediare tutte le volte ai mie sbagli. E per telefono è ancora peggio. Ho bisogno di guardarti negli occhi. Ho bisogno del tuo abbraccio.-

-Rob anche io ho bisogno di tutto questo. Ma ho da fare. Buonanotte.-

-Ti amo.- e chiudo il telefono.

Ho dovuto farlo. Lo so che le sue parole sono vere però il suo comportamento non può essere giustificato dalle sue parole. Parole che per altro non ho nemmeno capito fino in fondo.

Lentamente appoggio il telefono sulla mia scrivania e mi fermo ad osservare la foto che ho come sfondo.

Io e Robert. Lui mi sorride sulla guancia e io che ho le labbra come a chiedere un bacio. Il suo sorriso e puro. Eravamo felici in quel momento e i nostri occhi ne sono la prova tangibile.

Un sorriso amaro mi compare sul viso. Sono passati solo pochi giorni e già mi sembrano trascorsi mesi. È possibile?

Robert quanto mi manchi.

Incrocio le braccia sulla scrivania e mi ci tuffo dentro. E inizio a piangere. Solo lacrime silenziose che arrivano a bagnare le mie labbra. Lacrime che hanno quel retrogusto amaro dovuto al litigio avuto con Rob e alla nostra separazione forzata e già impossibile da sopportare.

Ad un certo punto sento dei passi nella stanza e quando sollevo il viso vedo Margherita che è sta uscendo dall’ufficio chiudendo delicatamente la porta. Devo ricordarmi di ringraziarla.

Mi rimetto ritta sulla sedia e riapro il mio portatile.

Documenti.

Foto con Rob.

Apro e nonostante le lacrime continuino a scendere imperterrite sul mio viso guardo una per una tutte le foto beandomi del ricordo legato ad esse.

Rob che dorme e ha quell’espressione sbuffa che da sempre lo caratterizza.

Io e Rob semi nudi dopo aver fatto l’amore nel mio letto.

Io che mi lavo i denti. Questa foto è stata scattata da lui fotografando la mia immagine allo specchio e c’è anche lui che sorride divertito.

Noi due in giro per Roma.

Noi due in casa mia sul divano.

Noi due che giochiamo col cane.

Lui che suona la chitarra.

Noi che ci baciamo.

Io che mi vesto.

Pochi giorni e sembra di aver passato con lui una vita.

Decido di inviargli tutte le foto come mi aveva chiesto. Piccolo segno di “pace”.

Inoltre, decido di scrivergli due righe.

“Ciao. Non mi scuso per prima perché non credo di non essere io a doverlo fare. Mi spiego, la mia reazione forse è stata esagerata però è stato il tuo comportamento a causarla. Non mi sembra affatto logico che tu non abbia detto a nessuno di noi. Io scoppiavo di gioia quando mi hai detto di averlo confessato a Emilie. Però davo per scontato che alla Summit e alla tua “fidanzatina” l’avessi detto. E invece no. E ti ripeto quello che ti ho detto al telefono. Io sono stata male. Avevo paura che il mio non voler partire era dovuto al fatto che non credevo abbastanza in noi. Ma mi sono accorta che credo in noi, nella nostra storia e nel nostro amore. Mi spiace che per te non sia così. Questo mi fa stare davvero male. Io non dico che tu debba andare a sbandierare la nostra storia a tutto il mondo, perché non è questo che voglio e lo sai. Non ho mai ambito alla popolarità. Mai. Ambivo, e ambisco ancora, alla nostra felicità. E credo che se i tuoi amici non sanno di noi… non lo so… io non posso dirlo a nessuno perché tu sei famoso. Ma io non sono nessuno e non avrei alcun tipo di problema. Rob mi mancano i giorni che sei stato a casa mia. Queste foto mi riempiono il cuore di felicità ma anche di tanta, troppa nostalgia. Robert io vorrei, anzi, voglio venire a trovarti ma ho già un’idea piuttosto chiara di quello che mi aspetterà. Io tutto il giorno in una stanza d’albergo, da sola, senza poter venire da nessuna parte con te. Magari anche in una stanza diversa dalla tua per non destare “sospetti”. E la sera, che potresti venirmi a trovare, o devi aspettare che si faccia tardi, per venire a salutarmi e ti addormenterai sicuramente. Oppure devi uscire con Kristen e sarò io quella ad addormentarsi a forza di aspettarti. Questo mi aspetta se vengo a Vancouver da te? Io penso che questa mia idea si avvicina molto alla realtà. O no, Rob? Dimmi se sbaglio. Non sai quanto vorrei farlo. Ci sentiamo. Un bacio.” E clicco su invia senza però dirgli quanto lo amo. Il mio punto debole è proprio quest’amore che mi porterà alla follia.

Lentamente mi alzo e vado al distributore automatico e mi prendo un espresso. Un caffè mi ci voleva proprio!

Sempre lentamente me ne ritorno in ufficio e trovo Margherita che mi sorride.

Mi fermo davanti la sua scrivania.

-Ehi scusa per prima. Avrei dovuto contenermi... ma sai, certe conversazioni senza capo ne coda mi irritano da morire…-

-Non preoccuparti Hannah! Scatti d’ira possono succedere a tutti.- mi dice comprensiva.

-Non è vero. Non ti ho mai sentita urlare come una pazza isterica!-

-Dai tranquilla!-

-Grazie Margherita.-

-Non c’è di che. Non ho fatto niente.-

 

Sono le 17:00 e la mia giornata è terminata. Non ho controllato la posta per paura di vedere una sua mail. Adesso torno a casa e mi farò una bella doccia. E poi mi preparo per andare a cena con Jake. Niente d’impegnativo. Dobbiamo solo festeggiare la buona riuscita dell’affare di Londra!

 

Eccomi pronta!

Pantalone di pelle nere e una camicetta grigia con un gilet nero, lucido ( http://crushable.com/files/2008/05/demi-lovato-disney-channel-games-nc.jpg ) e sopra opto per una giacca di pelle (http://digilander.libero.it/zac.efron/images/demi_lovato_3.jpg ) e le mie immancabili All Star nere.

Un filo di trucco e i capelli piastrati. Decido di farmi una doccia perché mi vedo bene e la manderò a Rob!

Mi sono sentita in difetto quando ho detto a mia madre che andavo a cena con Jake, il mio capo.

 

-Ehi dove vai? Che torna Rob?-

-No mamma, cosa te lo fa pensare?-

-Così… credevo. E dove vai?-

-Dove non so, ma con Jake. Ricordi?-

-Il tuo capo?-

-Mio amico oltre che capo.-

-Ah. E Rob che ne dice?-

-Non lo so.-

-Come non lo sai?-

-Mamma, non lo so. Ok?- sbotto agitata

-Ehi calma, calma!!-

-E’ che sembra che mi stai accusando di qualcosa!- e mi rendo pienamente conto delle mie parole. Robert non sa nulla. Non gli ho detto che esco con un ragazzo. Indipendentemente dal fatto che sia il mio capo o un mio amico. E perché non l’ho fatto? Cos’ho da nascondere?

 

Ricordando questo momento decido di inviare un messaggio a Rob.

“Ciao. Stasera esco con Jake, ricordi che ti ho parlato di lui? Ci sentiamo quando torno? Speriamo non sei sul set. Hai visto le foto? Un bacio.” Ormai la delusione sta pian piano scemando anche se comunque sono amareggiata da tutto.

Uno squillo al telefono mi ridesta dai miei pensieri.

E’ Jake che mi avvisa di essere arrivato.

Afferro la borsa e scendo salutando mamma.

Mi ritrovo un Jake completamente diverso di quello a cui sono abituato.

Via i soliti vestiti giacca e cravatta e benvenuto al ragazzo di 26 anni, palestrato, molto bello, con un jeans a vita bassa, una bella maglietta bianca che mette in risalto i suoi muscoli e la giacca di pelle nera. Anche lui come me.

Lo guardo in viso e mi accorgo che è davvero bello. Anche se Rob è più delicato rispetto a lui. Rob ha degli occhi chiari dove mi piace perdermi mentre lui ha degli occhi castani. Anche se davvero profondi. Le labbra disegnate e piene. Rob le ha più sottili.

Ma perché mi ritrovo a fare i paragoni tra lui e Jake??

-Buonasera signorina!-

-Ciao Jake! Come sei… bello!- lo vedo arrossire sotto la fioca luce del lampione.

-Grazie. Anche tu, molto. Siamo anche vestiti simili!-

-Eh un po’ si! Anche le scarpe uguali!-

-Già, già!- e ridiamo per smorzare la tensione venutasi a creare anche se non so quale sia il motivo.

-Andiamo?- mi chiede.

-Certo!- e invece di accompagnarmi alla macchina, mi porta vicino ad una moto. Moto sulla quale ho sempre sognato andare! (http://3.bp.blogspot.com/_ouAl20a88Vg/SImUqyqoDlI/AAAAAAAAA_c/84F5AOQCTYk/s400/Yamaha-R1-2009.jpg ).

-Jake? Jake? Jake??- e salto per aria come una matta! Sono davvero euforica!

-Graziee!!!- e gli salto addosso circondandogli il collo con le braccia!

Lui mi circonda per la vita e mi da un bacio sulla guancia.

-Sono felice di tutte queste dimostrazioni d’affetto! Ma grazie di che??-

-Come grazie di che?- e mi allontano da lui. –Devi farmi girare tutta Roma con questa moto!!- e la indico.

Afferro uno dei due caschi che ci sono sul sellino e me lo infilo sorridendo a tremila denti.

Lui anche mi sorride. Ha un sorriso che illumina tutta la notte buoi che si prospetta davanti a noi.

Rimango un attimo stordita e volto il viso immediatamente. Non è normale che il suo sorriso mi stordisca. Solo Robert ha questo potere.

Montiamo tutti e due sulla moto e parte a tutta velocità che sono costretta ad aggrapparmi a lui. Gli circondo il petto con le braccia e poso la mia testa sulle sue spalle.

Si districa nel traffico con una fluidità unica. Guida in un modo rassicurante.

Rafforzo la mia presa su di lui quando uno ci suona e lo vedo sorridere dallo specchietto.

Una volta davanti ad un piccolo locale posteggia benissimo la sua moto e scendiamo.

-Sei mai venuta qui?- mi chiede indicando il piccolo ristorante.

Diniego.

-Beh meglio così! Amo questo ristorante. È molto piccolo e rustico ma si mangia da Dio!-

-Oh allora va perfetto per me!- e rido. Lui si accompagna alla mia risata.

Mentre entriamo prendo il cellulare perché ho sentito lo squillo di un nuovo messaggio. E infatti è così.

Lo apro.

“Ciao! Ho appena preso una pausa. Si che me lo ricordo di Jake. Beato lui che ti può stare accanto. Le foto non ho ancora avuto modo di vederle ma adesso vado alla ricerca di un pc con connessione! ;) Buona serata. Quando torni chiamami. Stoppo tutto non appena mi chiami. Davvero. Ti amo! Un bacio, Rob.”

E ancora con quella sensazione strana, come se stessi sbagliando qualcosa, mi attanaglia lo stomaco.

Ma il sorriso di Jake che mi invita ad entrare distoglie la mia attenzione su Rob.

-Ciao Jake! Buonasera anche a lei signorina! La sua ragazza?- mi chiede una ragazzina che ci accoglie non appena entriamo.

-Ehm no, no… non è il mio ragazzo.- dico imbarazzandomi.

-Marta quante volte ti devo dire che non sto cercando una ragazza?- dice lui con un tono molto confidenziale.

-Dai Jake! Non rompere! Venite…- e ci porta ad un tavolino per due.

***

 

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 19 - Una Nuova Consapevolezza ***


Ciao a tutti. Come va?
In questo capitolo si avrà finalmente la svolta tanto desiderata.
Prima di postare il capitolo volevo mostravi chi sono secondo me i personaggi che interpretano i miei personaggi. Un pò un giro di parole!!  Ahahah!!

Allora HANNAH -  JAKE - ELISA - ALICE (madre di Hannah)  
 dovrebbe bastare cliccare sul nome, sto usando un altro programma per l'Html e non ne sono certa...

ginevrap0otter grazie per il tuo continuo sostegno in questa e anche nelle altre storie! Sei davvero splendida! Comunque tutte le cose che hai detto nella recensione le scoprirai strada facendo!! ^^ Comunque anche io penso lo stesso della Stewart, non mi sta molto simpatica!

A proposito delle recensioni, mi piacerebbe che ce ne fosse qualcuna in più.... è triste non trovare mai più di una sola recensione, a volte nemmeno quella... Anche perchè comunque la storia è seguita da 37 persone, è stata aggiunta tra le preferite di 20 persone e tra quelle da ricordare  1 persona. Ragazze grazie davvero ma vi chiedo davvero di lasciare un segno del vostro passaggio, anche dicendomi che la storia fa schifo...

Poi ci tenevo a ringraziare  i 14 angeli che mi hanno aggiunta tra gli autori preferiti, per me è davvero un onore! Grazie sul serio!!

CAPITOLO 19

Una Nuova Consapevolezza 

 

La cameriera, Marta mi sembra, ci accompagna a un tavolino per due che si trova all’angolo del ristorante e mi sento in imbarazzo per questa intimità.

Molte volte ci siamo ritrovati solo noi due nel suo ufficio ma era ben diverso, adesso siamo usciti insieme e il messaggio di Robert continua a ronzare nella mia mente.

Io non lo sto tradendo perché per Jake non provo altro che amicizia ma credo che lui non sia del mio stesso avviso. E quindi cosa devo fare? Come devo comportarmi? Ora sono qui e non posso certo alzarmi e andarmene.

Che confusione che ho nella testa!

Sono dieci minuti che non dico niente. E Jake sta rispettando i miei silenzi.

Ma sento il suo sguardo insistente su di me. Fastidio non mi crea, ma solo dell’imbarazzo.

Alzo leggermente lo sguardo e lo trovo pronto a sorridermi come se fossi la cosa più bella del mondo. E questa cosa mi lusinga.

-Cosa ordiniamo?- mi chiede premuroso.

-Decidi te… sicuramente sai qual è il piatto forte!- e gli sorrido. Ed è un sorriso spontaneo il mio.

-Beh, se la metti così, ok!- e con un dito richiama Marta che velocemente arriva da noi.

-Allora, pronti per ordinare?- chiede sprizzando gioia da tutti i pori.

 -Si. Allora… ci porti dei ravioli ai funghi. E poi per secondo… a me piacerebbe una scaloppina di vitello. Tu che dici?- chiede rivolgendosi a me.

Beh ha ottimi gusti! Annuisco.

-Va bene quello che hai detto!-

-Ok ragazzi! E da bere?-

-Bevi vino?- mi dice Jake.

-Mmh… sono più tipo da birra!-

-Ok. Allora portaci delle bottiglie di birra.-

-Ok!- e dopo aver preso l’ordinazione va via.

 

Dopo aver mangiato il primo posso dire di essere quasi sazia.

Con Jake ho parlato poco e niente. Ci siamo limitati a parlare solo del lavoro.

Lui sempre molto galantemente mi riempieva il bicchiere.

Ad un certo punto, mentre avevo la mano distesa sul tavolino, lui appoggia la sua sulla mia.

La parte razionale di me mi consiglia di ritirare la mano dalla sua carezza ma un’altra parte di me, quella che vince, non la fa spostare di un solo centimetro.

-Quando parti per Vancouver?- perché questa domanda?

-Non ne ho idea.-

-Non vuoi partire più?-

-Certo che voglio!-

-Ah. Ok.-

-Perché?-

-Mi sta sempre a cuore quello che ti riguarda…- dice con voce flebile.

Le mie guancie si colorano immediatamente di rosso.

Non so cosa rispondere.

Ogni mia risposta può essere interpretata in malo modo. Mi limito ad annuire e ad abbassare la testa.

Perché mi ritrovo in questa situazione?

Per fortuna arriva in mio soccorso Marta portandoci il secondo.

 

-Non ce la faccio più! Basta!- esclama lui.

-Oh a chi lo dici! Mi sento morire…- gli faccio eco io.

-Ci vuole assolutamente un digestivo.-

-Grappino?- chiedo.

-Ma si, dai!- chiama Marta e ci fa portare due grappe scure.

La mia preferita!

 

Dopo aver perso il conto di quante grappe abbiamo trangugiato ci alziamo dal tavolo un po’ barcollanti.

Mentre lui paga io esco fuori ad aspettarlo.

L’aria fredda mi punge il viso e mi aiuta a schiarire un po’ i pensieri.

Ma che sto facendo io qui, mezza sbronza, con il mio capo, altrettanto sbronzo, che mi fa la corte?

Ma che sto facendo io qui, a Roma, quando il mio fidanzato si trova dall’altra parte del mondo a far finta di avere una storia con una sua collega.

Ma che sto facendo?

Jake esce dal ristorante e me ne accorgo solo quando viene ad abbracciarmi da dietro. Solito gesto che fa Rob. E che solo lui può fare.

Poco delicatamente mi scrollo dal suo abbraccio e mi volto.

-Jake perché siamo qui? Perché mi hai invitata a cena?-

-Ehi non so a cosa tu stia pensando… ma potrei chiederti perché hai accettato? Io ti ho invitata per festeggiare. E per stare con te.-

-Io ho accettato perché credo che tu sia un mio amico.-

-Credi… che vuol dire?-

-Che io ti voglio bene, come se ne vuole ad un amico.-

-Bene. Anch’io.-

-Non sei capace di mentire.-

-Devo dirti la verità? Beh, mi spiace deluderti, ma non lo farò.- ora la sbronza sembra essere svanita del tutto.

-Non lo farò per non allontanarti da me. Tutto quello che credi, che pensi… lo credi tu. Non c’è niente di vero! Vedi cose che non ci sono Hannah! Vedi un amore irreversibile per quel tale… Robert! Ma non capisci che lui ti sta solo facendo soffrire? Possibile che non te ne accorgi? Sono l’unico a notare il tuo sguardo spento. I tuoi occhi rovinarsi dal pianto. Sono l’unico? È forse amore questo? Io non ho questa concezione dell’amore. Io sono qui, al tuo fianco, come tuo amico, e sono pronto a farti sorridere ogni qual volta ce n’è bisogno. Hannah mi dispiace… per tutto. Ma non è colpa mia. Dimmi… quando questa mattina eri in ufficio con me, che parlavamo eri felice? Se non hai il coraggio di risponderlo lo faccio io per te. Io dico che eri felice. Ridevi come piace a me. I tuoi occhi brillavano di felicità. Un po’ come quando hai visto la mia moto. È un esempio stupido ma è la stessissima cosa. Robert non ti merita. E con questo non ti sto dicendo che ti merito io. Sei troppo speciale…- ogni parola, ogni singola lettera delle sue parole mi ha colpita profondamente.

Ha detto la verità. È vero che con lui stamattina sono stata felice. È vero che Robert mi fa soffrire.

Però è altrettanto vero che con Robert sto vivendo una favola, un po’ contorta, ma pur sempre la mia favola, anzi, la nostra.

Lui non mi ha vista sorridere, non mi ha vista vivere il mio amore per lui, con lui. Quindi giustifico quello che ha detto, con quello che ha visto.

-E’ vero Jake, è tutto vero quello che hai detto. Però… in ogni storia ci sono gli alti e i bassi. Nella nostra ci sono di gran lunga più bassi, ma i nostri momenti di serenità colmano tutta la tristezza che c’è stata…-

-Non voglio sindacare la tua storia. Non ho il potere di farlo…-

-Se tu sei mio amico, ce l’hai eccome questo potere!-

-Hannah vieni, andiamo a casa.-

-Non voglio andare a casa.- dico senza pensarci.

Ho deciso. È giunto il momento e niente e nessuno mi farà tornare sui miei passi.

-No?-

-No. Ho deciso che voglio vivere. E per questo devo scoprire alcune cose.-

-E…?-

-Parto. Vado a Vancouver. Jake, adesso lo chiedo a te amico, non a te capo, o a te che non vedi bene la mia storia. Vale la pena provare a vedere se posso essere felice? O devo rinunciarci in partenza?-

-Il Jake amico ti dice parti e cerca di essere felice. Il Jake capo ti dà due settimane di vacanza.- l’altro Jake tace…

-Grazie!- e lo abbraccio senza alcun problema.

Sto abbracciando il mio amico

-Aeroporto?-

-Posso fare una capatina a casa?-

-Ok.-

E montiamo sulla moto e facciamo scalo a casa. In uno zaino ci ficco due ricambi e prendo il pass che mi ha lasciato Rob.

Prima di uscire scrivo due righe e mia madre.

“Mamma non ti arrabbiare ma ho deciso di partire per Vancouver. Voglio provare a vedere se la mia storia con Robert può avere un esito positivo o se non vale la pena stare ancora a casa, a stare male per lui, se poi non ne vale la pena. Mamma ti voglio bene! Un bacio, Hannah.”

Mentre scendo le scale mando un sms veloce a Elisa, in fondo è grazie a lei se stamattina ho preso la decisione di partire. Anche se non sapevo quando!

“Eli sto partendo. Vancouver mi aspetta e Rob non lo sa! Ti chiamo appena posso! Un bacio, Hannah.”

 

All’aeroporto Jake mi accompagna fino al gate d’imbarco. Per fortuna ho azzeccato bene l’orario del volo per Vancouver e non ci sono stati problemi per prendere il biglietto.

Prima di salire sull’aereo Jake mi abbraccia.

-Ti voglio bene Han! Ok? Quando torni, nel bene o nel male, io ci sono. Non dimenticartelo.-

-Grazie Jake. Anch’io ti voglio bene. Davvero, grazie di tutto. Mi faccio sentire. Ok?-

-Ok. Dai buon viaggio!-

-Grazie!- e velocemente salgo sull’aereo.

Mi posiziono sul posto prenotato e infilandomi l’I-pod nelle orecchie mi addormento.

 

Vancouver arrivo. Robert, amore mio, aspettami!

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Mi piacerebbe parlare con voi e conoscervi!!

Vi chiedo gentilmente di dirmi chi siete!! ^^

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Queste sono le altre mie storie.

Vite Incatenate
Come sarebbe per Bella innamorarsi di un Edward che conduce una vita un pò spericolata e avere un fratello che ostacola questo amore? E se... Rosalie deve sposarsi e a organizzare il matrimonio c'è una pazza Alice? E se... Troppe domande che troveranno risposte in queste pagine. Leggete!!

[ Autore: _Miss_ ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Generale, Romantico ] [ Capitoli: 30 ] [ Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black ]
[ Pubblicata: 26/12/09 ] [ Aggiornata: 03/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Libri > Twilight (S.Meyer) ] [ Note: AU, OOC ] [ Leggi le 103 recensioni ]

Robert Chi?
Amalia.. semplice ragazza italiana che incrocerà la sua vita con un sexsymbol di Hollywood... Tanti intrecci che rendono la storia entusiasmante e nuova!!
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Generale, Romantico, Commedia ] [ Capitoli: 13 ] [ Personaggi: Ashley Greene, Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Taylor Lautner ]
[ Pubblicata: 29/01/10 ] [ Aggiornata: 03/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Fanfic su attori ] [ Note: Nessuna ] [ Leggi le 20 recensioni ]

Danger Love
Sexy professoressa e alunno provocante e stronzo. Bella e Edward in panni insoliti... cosa succederà??
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Generale ] [ Capitoli: 6 ] [ Personaggi: Bella/Edward, Emmett Cullen, Rosalie Hale ]
[ Pubblicata: 09/03/10 ] [ Aggiornata: 08/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Libri > Twilight (S.Meyer) ] [ Note: AU, OOC ] [ Leggi le 40 recensioni ]

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Capitolo 20
*** CAPITOLO 20 - Vancouver… Nuova Conoscenza ***


Ciaooo!!! Innanzitutto grazie a chi mi segue sempre. Ci rimango male però ogni volta che vedo poche recensioni. Lo sapete, perchè non mi lasciate una piccola frase?
Comunque...

ginevrapotter Allora eh! finalmente Hannah è partita ed è arrivata a Vancouver. Cosa succederà?? Jake si è davvero affezionato a Hannah e per lei, per l'affetto che prova si fa da parte. Dolce non trovi? Ti preannuncio che entrerà un nuovo personaggio. Spero possa piacerti!!

alice75  Beh non ti dò torto, tutte diremmo di mantenere il segreto e poi pretenderemmo di farlo sapere a tutti. Però Hannah non vuole dirlo al mondo intero. Lei comunque ha una dignità e vorrebbe che almeno le persone che circondano Robert lo sapessero. Comunque il modoin cui lo scoprirà Kristen penso ti piacerà!! Ihih!! Comunque eccoti il capitolo che spero possa piacerti!!

***

CAPITOLO 20

Vancouver… Nuova Conoscenza

 

Aeroporto di Vancouver. Robert sono qui.

Sono le 4 del pomeriggio e c’è tantissima gente. Mi fa strano essere qui.

Con il mio zaino in spalla cammino un po’ anche se non so proprio dove andare. Che stupida!

Arrivo vicino alle fermate dei taxi e mi avvicino ad uno dei taxisti.

-Salve. Per caso sapete dov’è il set di Remember Me?-

-Beh, chi è che non lo sa?- ride.

Rido anche io.

-Io non lo so!- dico sarcastica.

-Se volete, signorina, vi ci porto. Però sappiate che è blindato.- ripenso al pass che mi ha dato Robert.

-E l’albergo dove alloggia Robert Pattinson?-

-Quello non lo so. Non che m’interessi particolarmente. Ma è una sua fan?- no, la sua ragazza.

-Una sua amica.- lo ero tantissimo tempo fa… -Vengo proprio da Londra e volevo fargli una sorpresa. Ma se lo chiamo che razza di sorpresa è?-

-Vero. Guardi, io vi ci porto. Un mio amico poliziotto lavora lì, adesso lo chiamo e mi faccio dire da dove escono gli attori. Così, se non può entrare, si fa trovare all’uscita. No?- ma che uomo!! Sono proprio fortunata!

-Grazie, grazie!! Così è perfetto!-

-Allora andiamo!-

Mentre ci dirigiamo sul set mi perdo a guardare i paesaggi di Vancouver. È proprio come la immaginavo, una città immersa nel verde.

Proprio la location ideale per Twilight & co.

Sento l’uomo parlare al telefono con un suo amico però non capisco granchè perché, è inglese si, però già l’accento è diverso, poi sta parlando in un dialetto che proprio non riesco a capire. Afferro solo alcune parole.

Quando arriviamo me ne accorgo perché ci sono delle transenne che impediscono il passaggio e vari poliziotti.

-Signorina siamo arrivati.- conferma quello che pensavo.

-L’avevo intuito. Quanto le devo?-

-La corsa è di 10$.- gli do il doppio.

-Grazie ma non doveva.-

-Scherza? Mi sta aiutando in un’impresa che credevo impossibile non appena sono scesa dall’aereo!-

-Allora grazie! Comunque… il mio amico ha detto che se adesso da qui, fa tutto il giro, verso destra, dovrebbe arrivare davanti ad una transenna dove c’è un cartellone con su scritto “ACCESSO PERMESSO SOLO AL CAST! e ci dovrebbero essere quasi 4 poliziotti. Il mio amico oggi non lavora altrimenti sarebbe stato tutto più semplice. Comunque sia, lì è l’ingresso principale per quelli del film. Lei può aspettare lì, oppure, c’è un grande vialone da dove, alla fine delle riprese arrivano delle macchine a prenderli. Loro di solito non si preoccupano di nascondersi poiché poche persone sanno dov’è proprio l’entrata, cioè i fan aspettano tutti dove siamo noi adesso. Quindi se Pattinson è un suo amico deve senza dubbio riconoscerla.-

-Grazie signore. Davvero!-

-Buona fortuna signorina!- e ringraziando con un sorriso scendo dall’auto.

Aspetto che la macchina si allontani e mi guardo intorno.

Mi sembra impossibile. Io, Hannah Scott, sono nei pressi di un set cinematografico per fare una sorpresa al mio ragazzo, nonché sex-simbol, Robert Pattinson.

Esulto dalla felicità!!

Lentamente faccio il percorso indicatomi dal taxista. Secondo me un uomo gentile come quello è raro, anzi, unico!

Arrivo davanti a quella “famosa” transenna e leggo la scritta che mi aveva detto. Possibile che le fan non si siano mai spinte fin qua? Io, fossi stata in loro, l’avrei fatto.

Mi siedo sul marciapiede e prendo un panino da dentro la mia borsa. Sono le 18:00, il fuso inizia a farsi sentire e sono 14 ore che non mangio niente. Fortuna che almeno in aereo ho dormito!

Mentre mangio il panino, che tra l’altro si è rinsecchito, accendo il telefono.

13 chiamate di Rob.

5 chiamate di mamma.

6 chiamate di Elisa.

E che faccio? Robert non posso certamente richiamarlo.

Chiamo mamma!

-Mamma ciao!-

-Piccola! Ma ti sembra il modo di partire?-

-Si devono cogliere i momenti!-

-Hai trovato Robert?-

-Non ancora. Sono fuori dal set. Lui dovrebbe essere dentro e non so a che ora ne esca fuori. Non gli ho detto che sarei venuta!-

-Sono le… 6, no? Tra un po’ dovranno pur uscire!-

-Lo spero! Sono esausta!-

-Ci credo!-

-Mamma adesso mi mangio un panino. Chiami Elisa per dirle quello che ho detto a te?-

-Certo, certo! Dai ci sentiamo! Saluta Robert!-

-Si ok! Un bacio!-

Finisco di mangiarmi il panino e guardo… penso…

Penso che Jake è stata una persona davvero carina. Mi vuole bene davvero. Mi ha lasciato partire senza dirmi “non lo fare”. Lui ha espresso il suo disappunto per la mia storia ma, nonostante avesse il potere di farlo, non mi ha impedito di partire.

Ha capito la mia voglia di venire qua e di mettere a prova la mia storia con Rob. Per vedere se possiamo continuare o meno.

Mentre rimugino sui miei pensieri arriva una macchina, dire macchina è riduttivo visto che si tratta di una limousine lunghissima.

Solo una volta in vita mia l’ho vista ma era molto più piccola ed era bianca. Un bianco senza tonalità che faceva proprio schifo.

Questa invece è nera, è bella, è lucida, è lunga. È spettacolare!

( Limousine )

Osservo il finestrino dell’autista abbassarsi e della musica italiana inizia a sentirsi.

 

Non lasciare libero o disperso
Questo mio spazio adesso aperto, ti prego
Vivimi senza vergogna
Anche se hai tutto il mondo contro
Lascia l’apparenza e prendi il senso
E ascolta quello che ho qui dentro
Hai aperto in me
La fantasia
Le attese i giorni di un’illimitata gioia
Hai preso me
Sei la regia
Mi inquadri e poi mi sposti in base alla tua idea
Vivimi senza paura
Anche se hai tutto il mondo contro
Lascia l’apparenza e prendi il senso
E ascolta quello che ho qui dentro

[Vivimi - Laura Pausini ]

 

Laura Pausini. Una delle mie cantanti preferite.

In silenzio ascolto questa canzone concentrandomi solo sul testo.

La canticchio e mi rendo conto di quanto questa canzone possa rappresentare me e Rob. Soprattutto l’ultima parte.

Quando la canzone finisce un ragazzo molto carino ne esce dall’auto. A prima vista mi sembra un viso conosciuto. Per lo meno visto da qualche parte.

Continuo ad osservarlo. È vestito tutto elegante. Giacca e cravatta. Mi ricorda Jake.

Jake… perché in questo momento penso a lui? Sto aspettando Robert da un’ora e più e penso a Jake. Sono impossibile e contorta!

Il bel ragazzo guarda l’orario e lo sento imprecare. In italiano. Quindi è italiano?

Non so per quale motivo ma mi alzo e rimettendomi lo zaino in spalla vado verso da lui.

-Scusa. Sei italiano?- gli chiedo in inglese. Più lo guardo e più ha qualcosa di familiare. Forse gli occhi chiari. Mi ricorda papà.

-Si. Perché?- mi risponde anche lui in inglese. Mi scruta con lo sguardo. Avrà avuto la mia stessa impressione?

-Io sono di Roma.- e stavolta rispondo in italiano.

-No? Davvero! Anche io!- risponde tutto contento.

-Beh allora ti avrò visto sicuramente in giro. Perché da quando sei sceso dalla macchina che ho l’impressione di averti già visto.-

-Anch’io ti osservavo e ho avuto questa impressione. Però io non torno a Roma da tre anni…- e il suo sguardo si fa malinconico.

-Ah. Allora non so dove posso averti visto…- dico. Però so che questo ragazzo io lo conosco. Il suo sguardo mi è troppo familiare.

Iniziamo a parlare di Roma e devo dire che anche nelle movenze mi ricorda qualcuno… ma chi?

Elisa! Si! Proprio lei!

Mentre lui parla vado indietro con la memoria.

Casa di Elisa. Sul suo letto a sfogliare vecchie fotografie.

 

-Eli questo ragazzo chi è?-

-Fa vedere!- e le passo la foto.

-Ah lui è Lucas!-

-Me ne avevi parlato ma non l’ho mai visto. È un bel ragazzo!-

 

-Scusa, non ci siamo presentati. Ti chiami Lucas per caso?-

-Si. Come fai a saperlo?-

-Credo di aver capito chi sei.-

 

***

Chi sarà secondo voi questo Lucas??  LUCAS
Beh nel prossimo lo scoprirete senz'altro!! E nel prossimo troveremo anche Robert. Sono sicura che in questo ve lo aspettavate già ma purtroppo non c'è!! xD

***
 

 

******

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 ***

 Robert Chi?
Amalia.. semplice ragazza italiana che incrocerà la sua vita con un sexsymbol di Hollywood... Tanti intrecci che rendono la storia entusiasmante e nuova!!
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Generale, Romantico, Commedia ] [ Capitoli: 13 ] [ Personaggi: Ashley Greene, Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Taylor Lautner ]
[ Pubblicata: 29/01/10 ] [ Aggiornata: 03/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Fanfic su attori ] [ Note: Nessuna ] [ Leggi le 20 recensioni ]

Danger Love
Sexy professoressa e alunno provocante e stronzo. Bella e Edward in panni insoliti... cosa succederà??
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Generale ] [ Capitoli: 6 ] [ Personaggi: Bella/Edward, Emmett Cullen, Rosalie Hale ]
[ Pubblicata: 09/03/10 ] [ Aggiornata: 08/04/10 ] [ In corso ]

[ Categoria:
Libri > Twilight (S.Meyer) ] [ Note: AU, OOC ] [ Leggi le 41 recensioni ]

Vite Incatenate
Come sarebbe per Bella innamorarsi di un Edward che conduce una vita un pò spericolata e avere un fratello che ostacola questo amore? E se... Rosalie deve sposarsi e a organizzare il matrimonio c'è una pazza Alice? E se... Troppe domande che troveranno risposte in queste pagine. Leggete!!
[ Autore: _Miss_ ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Generale, Romantico ] [ Capitoli: 30 ] [ Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black ]
[ Pubblicata: 26/12/09 ] [ Aggiornata: 03/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Libri > Twilight (S.Meyer) ] [ Note: AU, OOC ] [ Leggi le 103 recensioni ]

IL PASSATO RITORNA SEMPRE… PER FORTUNA!
“L’amicizia può battere l’amore? E l’amore può battere l’amicizia. Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l’unico amore della sua vita? Il passato dopo quasi 3 anni torna a farle visita. Ed è un po’ scomodo ed un po’ piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati… cosa accadrà?”
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Generale, Romantico ] [ Capitoli: 19 ] [ Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson ]
[ Pubblicata: 26/12/09 ] [ Aggiornata: 09/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Fanfic su attori ] [ Note: Nessuna ] [ Leggi le 40 recensioni ]

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Capitolo 21
*** CAPITOLO 21 - Al Settimo Cielo! ***


SCUSATE SCUSATE SCUSATE!!! Ecco a voi finalmente il capitolo!

Un IMMENSO GRAZIE  a ginevrapotter, a stellinaxx e ad alice75. Mi rendete FELICISSIMA con le vostre recensioni!!!
Vi dedico il capitolo!

Ed ecco a voi il capitolo...

 

CAPITOLO 21

Al Settimo Cielo! 

 

-Scusa, non ci siamo presentati. Ti chiami Lucas per caso?-

-Si. Come fai a saperlo?-

-Credo di aver capito chi sei.-

 

Mi guarda. Aspetta che parli. Giustamente si starà chiedendo chi sia questa pazza che si ritrova di fronte.

-Lucas Scott?- mi guarda aprendo più volte la bocca per parlare e la richiude altrettante volte non dicendo niente.

-Si, Scott. Ora, non vorrei fare il guastafeste ma mi daresti qualche informazione in più. Anche su come ti chiami tu, per esempio!- ha ragione! Condivido in pieno…

-Vero! Io sono Hannah. Hannah Scott.- lo vedo accigliarsi. Il suo sguardo è puntato verso di me ma sta guardando oltre. Forse sta pensando.

-Hannah… Hannah…- sussurra anche se riesco a sentirlo.

-No! No!! Non dirmi che tu sei mia cugina??- dice di colpo. Finalmente!

-Proprio così!- e ci abbracciamo.

Sembra strano ma non conoscevo mio cugino, il fratello di Elisa.

Ho conosciuto Elisa solo dopo la morte di mio padre. I nostri padri non erano in buoni rapporti e noi non ci siamo mai conosciute. Poi, dopo la morte del mio, ho scoperto l’esistenza di una famiglia e ho contatto Elisa.

Ci siamo prese subito in simpatia diventando quello che siamo adesso. Grazie a lei ho superato momenti davvero difficili.

E mi parlava spesso di suo fratello e ho visto molte sue foto disseminate in giro per casa. Ma risalgono tutte a prima di 3 anni fa. E adesso è davvero cambiato! Di lui sapevo solo che lavorava in America, non sapevo nemmeno dove!

-Ma… ma tu che ci fai qui?- mi chiede dopo esserci salutati per bene. Aver parlato della famiglia, soprattutto di Elisa. E un po’ anche di Roma e di come mi ci trovo. Mi ha anche detto che aveva sempre detto alla sorella di volermi conoscere. Anch’io lo volevo.

Ma guarda tu le coincidenze!!

-Beh… il mio ragazzo lavora qui…- indico il set.

-Guadagna bene allora!-

-Suppongo di si!- mi guarda incerto ma non chiede altro.

-E tu invece? Con questa limousine??-

-Sono l’autista di uno degli attori!- dice contento.

-Di chi?-

-Niente popò dimeno che Robert Pattinson!- un tuffo al cuore.

Lui, mio cugino ritrovato, è l’autista di Rob, il mio ragazzo.

Si accorge della mia espressione sbigottita.

-Fan?-

-Fidanzata.-

Adesso è lui ad essere sbigottito.

-Credo di non aver capito bene.- mi dice dopo qualche minuto d’incredulità.

-Credo che invece tu abbia capito benissimo.-

-Ma… ma Kristen? Li porto sempre in giro.- un tuffo al cuore.

-Lavoro.-

-Lavoro eh? Vabbè… ma quindi che ci fai qui scusami?-

-Una sorpresa a Rob.-

-Quindi non sa che sei venuta?- quante domande.

-No.-

-Ok.- però lo vedo pensieroso.

-Perché?-

-No no, niente. Sarà contento.- dice poco convinto. Ha un tono quasi speranzoso.

-Lo spero!-

 

-Han adesso dovrebbero uscire. Vedi quella luce rossa?- e mi indica una luce all’interno del set. Annuisco.

-Quando accendono quella vuol dire che la giornata è terminata.-

-Ok. Che faccio? Ho un’ansia adesso!- sbotto nervosa.

Lui con tutta calma mi poggia le mani sulle spalle trasmettendomi sicurezza e tranquillamente inizia a parlare.

-Allora, se sei qui è perché comunque lo ami, no? Bene. Anche lui o non stavate insieme.- sorrido della sua teoria. Quanto vorrei fosse davvero così. –Ora, lui uscirà da quella porta insieme a Emilie, o a Piece, o a qualcun altro, e ti vedrà sorridente accanto a me e poi vi abbraccerete. Dopo entrerete in macchina e vi porto dove dice lui. D’accordo?-

-D’accordo.- è così semplice vedere le cose dalla sua prospettiva. Siamo cugini, no? Perché non ho il suo stesso modo di pensare? Lui è esattamente come Elisa.

-Ora però fai un bel respiro perché sta arrivando.- cosa? Sta arrivando.

Faccio per voltarmi ma lui mi trattiene ancora per la spalle.

-Se lo guardi già da ora vai in fibrillazione. Lui ancora non ti vede perché sei di spalle. Ti lascio, ma ti dico io quando devi voltarti. Ok?-

Annuisco incapace di fare altro.

La sua sola presenza a qualche metro da me già mi manda in fibrillazione.

Eccolo, si sta avvicinando. Sento l’elettricità del mio corpo.

-Ora…- mi dice con un sorriso rassicurante Lucas.

Lentamente mi volto.

Sarà contento di vedermi? Spero con tutte le mie forze che sia così.

 

Eccolo.

 

Sta parlando con Emilie quindi non guarda dalla nostra parte. Sta ridendo. Il suo sorriso mi è mancato tanto in questi giorni. Come mi è mancata la sua risata. Sta gesticolando con le mani, come suo solito. Anche quelle mi sono mancate.

È un attimo.

Lui che si volta e mi vede.

Nei suoi occhi passa dapprima incredulità.

Poi inizia a correre in quei 5 metri che ci dividono. Io incapace di fare altro resto immobile con le lacrime agli occhi. È contento di vedermi.

In pochi secondi arriva a me e mi afferra per la vita iniziando a farmi girare.

Mi arpiono al suo collo, alla sua schiena.

È mio. Robert ti amo.

Quando finalmente fa riappoggiare i miei piedi a terra mi prende il viso tra le sue mani accarezzandomi dolcemente.

Lo faccio anch’io.

I suoi occhi, inimitabili, mi fissano. Sono lucidi, specchio dei miei.

-Amore…- sussurra piano.

Incapace di rispondere mi tuffo tra le sue braccia che prontamente mi stringono. E con il viso si tuffa nei miei capelli.

-Non ci credo… la mia chica è qui!- sussurra tra i miei capelli.

Alzo leggermente il viso per potermi beare del suo viso e mi bacia.

Un bacio che ci travolge.

Non c’importa niente della gente che ci guarda.

Non c’importa niente di niente.

Ci amiamo. Questo è quello che conta.

Le mie mani riprendono confidenza del suo viso, dei suoi amati capelli.

E le sue, come fosse la cosa più semplice e meravigliosa, mi prende per i fianchi continuando a baciarmi.

Il suo sapore mi è mancato.

Il suo petto ampio dove rifugiarmi.

Le sue braccia pronte a difendermi sempre e comunque.

Mi è mancato tutto di lui.

Nel nostro bacio riusciamo a percepire quello che proviamo. I nostri corpi stretti stanno prendendo fuoco.

Ci separiamo solo quando abbiamo bisogno d’aria.

E mi stringe a se. Io contraccambio l’abbraccio circondandogli la schiena con le mie braccia.

Continua a baciarmi dappertutto.

Naso, labbra, fronte, guancia, capelli. Ovunque. E io amo sentire il suo alito fresco su ogni centimetro del mio corpo.

Io, essendo più bassa rispetto a lui, gli bacio il collo, il petto appena scoperto dalla camicia.

Lo guardo.

Sorride. Sorride tanto.

È il ritratto della felicità. Proprio come me.

Ci guardiamo e non diciamo niente. Non abbiamo bisogno di parole. Quello che proviamo, che stiamo sentendo adesso, lo sappiamo entrambi.

Mi alzo a baciargli leggera l’angolo della bocca.

-Non sai quanto ti amo boy!-

-Oh, sei tu che non lo sai…- ridacchia prima di stringermi nuovamente.

Sembra abbia paura che mi possa dissolvere da un momento all’altro. Ma non sarà così.

-Tu sei Hannah?- mi dice una voce femminile interrompendo la mia bolla perfetta.

-Si.- mi volto.

Ma Rob mi tiene a se facendo aderire la mia schiena sul suo petto e stringendomi con le braccia. Io poso le mie mani sulle sue e subito fa intrecciare le nostra dita.

Nel girarmi, riconosco Emilie che ci sorride. Felice? Si, felice.

-Sei venuta finalmente!- mi dice come se anche lei mi aspettasse.

La guardo un po’ così.

-Scusami. Sono Emilie. Solo che per quanto Robert mi ha parlato di te, mi sembra di conoscerti benissimo. Sono felice che tu sia arrivata. Robert non aspettava altro!- e adesso sono proprio convinta della mia scelta di essere venuta!

-Piacere mio.- e allungo la mano nonostante le proteste silenziose di Rob. –Avevo proprio voglia di conoscerti! Rob mi ha parlato di te.- una sola volta perché poi abbiamo litigato. Meglio non dirlo. –E condivido con te alcune cose che gli hai detto!- proseguo.

Lei ridacchia. Forse intuisce cosa mi ha detto Robert.

-Guarda, sono io a volerti conoscere! Robert mente davvero poco perché non è capace per quel che ho conosciuto di lui e credo che io te potremmo andare d’accordo!-

-Beh, io sono qui!- rispondo solamente. Lei saprà vita, morte e miracoli su di me. E io? Niente.

-Senti Emy noi adesso andremmo. Poi ci sentiamo e magari vi vedete voi. Ok? Ciao.- e mi trascina verso la macchina.

-Ciao!! A presto!-

-Arrivederci!- dice agitando la mano e ridendo di cuore.

La sua ilarità è contagiosa.

-Luke lei viene con noi.- Luke? Ah si! Diminutivo di Lucas.

-Lui è mio cugino!- dico mentre entriamo in quella reggia!

-Che?-

-E’ il fratello di Elisa.-

-Ok ok! Me ne parlerai dopo. Luke portaci in hotel. Grazie!- dice Rob guardandomi felice.

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Molti di voi l'hanno fatto su Fb e mi hanno anche detto il loro Nick dopo che gliel'ho chiesto ma sono molto sbadata e me li son dimenticati! Ahahah!! Non mi dite male! Ah! se altri mi aggiungeranno vi chiedo di dirmi chi siete.. magari me lo tengo impresso! Ahahah!!

 

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    Robert Chi? - Ultimo capitolo
Amalia.. semplice ragazza italiana che incrocerà la sua vita con un sexsymbol di Hollywood... Tanti intrecci che rendono la storia entusiasmante e nuova!!
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Generale, Romantico, Commedia ] [ Capitoli: 15 ] [ Personaggi: Ashley Greene, Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Taylor Lautner ]
[ Pubblicata: 29/01/10 ] [ Aggiornata: 25/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
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  Danger Love - Ultimo capitolo
Sexy professoressa e alunno provocante e stronzo. Bella e Edward in panni insoliti... cosa succederà??
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Generale ] [ Capitoli: 8 ] [ Personaggi: Bella/Edward, Emmett Cullen, Rosalie Hale ]
[ Pubblicata: 09/03/10 ] [ Aggiornata: 25/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Libri > Twilight (S.Meyer) ] [ Note: AU, OOC ] [ Leggi le 70 recensioni ]
Vite Incatenate - Ultimo capitolo
Come sarebbe per Bella innamorarsi di un Edward che conduce una vita un pò spericolata e avere un fratello che ostacola questo amore? E se... Rosalie deve sposarsi e a organizzare il matrimonio c'è una pazza Alice? E se... Troppe domande che troveranno risposte in queste pagine. Leggete!!
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Generale, Romantico ] [ Capitoli: 32 ] [ Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black ]
[ Pubblicata: 26/12/09 ] [ Aggiornata: 25/04/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Libri > Twilight (S.Meyer) ] [ Note: AU, OOC ] [ Leggi le 115 recensioni ]
  IL PASSATO RITORNA SEMPRE… PER FORTUNA! - Ultimo capitolo
“L’amicizia può battere l’amore? E l’amore può battere l’amicizia. Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l’unico amore della sua vita? Il passato dopo quasi 3 anni torna a farle visita. Ed è un po’ scomodo ed un po’ piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati… cosa accadrà?”
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Generale, Romantico ] [ Capitoli: 20 ] [ Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson ]
[ Pubblicata: 26/12/09 ] [ Aggiornata: 25/04/10 ] [ In corso ]
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Capitolo 22
*** CAPITOLO 22 - Primo Giorno A Vancouver ***


POSTO DAVVERO AL VOLO. GRAZIE DI CUORE A TUTTI!

 

CAPITOLO 22

Primo Giorno A Vancouver 

 

Il viaggio dal set all’hotel dove alloggia Robert è stato velocissimo.

Non abbiamo parlato per niente. Avremo tempo per le chiacchiere.

Ci siamo limitati a restare abbracciati nell’enorme limousine, a guardarci e a sorridere e a darci dei casti baci.

 

-Ragazzi siamo arrivati!- c’informa d’un tratto Lucas.

-Ok. Grazie.- risponde Robert.

-Tesoro per favore entra dopo di me. Ok? Entri con Luke. Lui alloggia nella stanza accanto alla mia.- un colpo al cuore. Una delle mie supposizioni si sta facendo realtà.

-Ok. Va bene.- dico in un fil di voce.

Velocemente si infila gli occhiali da sole e il cappuccio della maglia ed entra in hotel.

Io lo osservo con le lacrime agli occhi.

-Ehi tesoro… deve fare per forza così…- dice mio cugino cercando di risollevarmi il morale.

Per forza… ma che per forza!! È lui che non si fa rispettare! Le fan? Problema mio… E’ il resto che lo preoccupa…

-Ovvio!- sbotto irritata.

-Dai, dov’è finito tutto l’amore di poco fa??-

È ancora qui, nel mio cuore. Scorre ancora nelle mie vene purtroppo. La mia mente non fa altro che pensare a lui e il mio corpo reagisce in maniera totalmente strana alla sua vicinanza.

-Io lo amo Lucas.- dico con tutta sincerità, -Però vedi, queste cose, che deve fare “per forza” mi feriscono…-

-Lo so. Ma lui anche ama te. Lo conosco da un po’ e ho visto i suoi occhi…- questa frase mi risolleva un po’.

Io scendo dalla limousine e passo avanti e dopo aver rimesso in moto l’auto l’andiamo a parcheggiare sotto l’hotel, nei parcheggi privati.

Poi saliamo in albergo.

Parlare con Lucas mi ha messo di buon umore, per fortuna!

-Salve, sono il signor Scott. Mi dà le chiavi della camera 467?-

-Un secondo…- dice la receptionist.

-Guardi, il signor Pattinson le ha fatto cambiare stanza, è la 469.-

-Cambiato? Perché? E le mie cose?- chiede preoccupato Lucas. Io li osservo senza proferire parola.

-Il signor Pattinson ha detto che è arrivata sua sorella e la nuova stanza è una doppia. Per le sue cose non si preoccupi, abbiamo provveduto al trasferimento.- sento la rabbia salirmi al cervello.

Sento il sangue colorarmi le guancia per il nervoso che sto provando in questo momento.

Lucas notando il mio irrigidimento mi afferra per mano sussurrandomi un “calmati”.

Respiro piano.

Inspira espira.

Inspira espira.

-Ok. Non ne ero al corrente.- risponde pacato mio cugino anche se noto un cambiamento nella sua voce.

-Il signor Pattinson ci aveva avvertiti.- risponde la ragazza molto professionalmente. –Ecco a voi la chiave.- dice porgendo la scheda elettronica per poter aprire la porta. Addio vecchie e tradizionali chiavi.

Stringendo, forse più del dovuto la “chiave” in mano, Lucas mi afferra per un fianco portandomi all’ascensore.

-Signorina mi scusi!- dice una ragazza con la voce affannata dietro di me.

Mi volto.

-Devo dare anche a voi la chiave. È una doppia. Ha due chiavi!- sorrido gentile. In fondo lei lo è stata con me e non ha nessuna colpa.

-Grazie mille!-

Entrambi in silenzio entriamo in ascensore.

-Non mi va giù!- sbotta d’un tratto Lucas facendo irrigidire i tratti docili del suo viso.

-Cosa?-

-Non ti deve trattare così! E non può farlo nemmeno con me! Ma tiene così tanto al suo lavoro??- e capisco che si sta riferendo a Rob.

-Non me ne parlare, fratello.- e calco sull’ultima parola.

Mi sorride genuinamente. Nel suo sorrido rivedo quello di Elisa. E nei suoi occhi ci ritrovo mio padre. È stata davvero una fortuna trovarlo.

-Sorella ti avverto che la notte russo.- russa? Peggio del peggio.

E io che speravo che almeno le notti le avrei passate con lui. Stupida!! Sono solo una grandissima stupida!

Finalmente il plin dell’ascensore ci avverte che siamo arrivati al 34° piano.

Camminiamo lungo il corridoio alla ricerca della nostra stanza.

465. 466. 467. 468. 469! Eccola! È l’ultima del corridoio.

-Questa qui,- dice Lucas indicando la stanza prima della nostra, -è la stanza del tuo ragazzo…- non mi giro nemmeno a guardare.

Anzi, con una foga strana, apro la porta della mia stanza e mi ci fiondo all’interno seguita da mio cugino. Anzi no, fratello!

Ma vedi te che cosa si è andato ad inventare! Almeno poteva farmi alloggiare in una stanza per conto mio! Non sarebbe cambiato nulla.

-Io voglio il letto di destra!- dice Lucas distraendomi dai miei pensieri.

-Ok.- dico impassibile. –Per me non fa alcuna differenza.-

Mi siedo sul letto e metto fuori dallo zainetto le 2 magliette, i due jeans e la poca biancheria che mi sono portata da Roma.

Lo faccio svogliatamente. Ho voglia di tornare a casa mia. C’è il mio cane che tra qualche giorno partorirà. C’è mamma che adesso sta meglio e tra poco inizierà soltanto a viaggiare da quel che sembra. C’è Elisa che con le sue parole mi fa stare sempre meglio. C’è Jake in ufficio che mi vuole davvero al suo fianco. C’è tutta la mia vita lì.

Qui c’è solo Robert. Rigorosamente nella stanza accanto. Lui ha il suo lavoro. Ha i fotografi alle calcagna e di certo non può pensare a me!

Mi accorgo che sto piangendo quando mi passo la lingua sulle labbra screpolate e sento il gusto salato che solo le lacrime possono avere.

Mi appoggio al muro visto che il letto è accostato al muro e inizio a singhiozzare.

Subito Lucas si avvicina sedendosi accanto a me. Mi stringe e mi accoccolo sul petto.

-Scusami. Di solito non sono una piagnona ma tutto il nervoso…-

-Sfogati pure. Per fortuna hai questo muro e non l’altro…- cosa?

Ah. Mi stringo di più a lui. Ha pensato che il muro destro della stanza ero quello della stanza di Rob.

-Grazie.- sussurro dopo essermi ripresa.

-Di niente. Sai che ci sono.-

-Anche io per te.- sorride alzandosi e sistemando i suoi abiti nell’armadio.

-Ascolta, mi faccio una doccia. Ho sudato tanto. Il viaggio, poi il set…-

-Ok. Se hai bisogno chiama.-

Il bagno è enorme. Il box doccia anche. Tutto enorme.

Poi ci sono ogni genere di prodotti per il corpo, per i capelli. Di tutto. Sia per gli uomini che per le donne. Ci sono anche i trucchi e i profumi. Tanti diversi tipi di profumi.

Lentamente mi spoglio lasciando cadere gli abiti a terra ed entro sotto il getto dell’acqua bollente.

L’acqua è miracolosa per me. Ha il potere di portare via la stanchezza, i cattivi pensieri. Ripeto, per me è miracolosa.

Dopo una buona mezz’ora risciacquo via la schiuma e mi avvolgo nell’accappatoio bianco.

Asciugo prima i capelli e poi indosso i vestiti che mi sono portata.

Poi afferrando quelli sporchi ritorno in camera.

Lucas è sdraiato sul letto e guarda Mtv.

-Va meglio?- mi chiede.

-Si si! Mi ci voleva la doccia! Senti, questi panni sporchi? Che ne faccio?-

-Mmh… li lava l’hotel giornalmente. L’importante è che li metti nella cesta che c’è in bagno.- annuisco e faccio come mi ha detto.

-Come mai solo quelle poche cose?- mi chiede guardando i pochi capi di vestiario che ci sono sul letto.

-Ecco, la decisione di partire è stata alquanto improvvisa. Però sono davvero pochi.- poi un’idea mi balena in mente.

-Senti, hai da fare?-

-Non credo. Perché?-

-Ho voglia di shopping. Mi accompagni?-

-Ok d’accordo!- e quando si alza in piedi mi accorgo che si è cambiato.

Ha una felpa rossa e dei jeans. Ai piedi un paio di converse bianche.

Il mio specchio, solo con colori diversi!

Io ho una felpa nera, jeans e converse rosse.

Sorridiamo entrambi guardandoci!

Ci infiliamo le rispettive giacche di pelle e usciamo dalla stanza ridendo.

Sorpassando la stanza di Robert una strana sensazione si fa strada in me.

Lui è aldilà della porta. Bramavo giorno e notte stare con lui ed è a pochi passi da me e non sto con lui. Pazzesco!

-Dove stai andando?- mi chiede una voce. La voce che riconoscerei ovunque.

-Esco con mio fratello.- dico acida.

-Hannah…-

-No Rob. Niente Hannah. Adesso esco con lui. Al mio ritorno se vuoi ceniamo insieme.- mi guarda supplicante. –Ciao.-

E raggiungo Lucas e insieme scendiamo.

 

****

 

Non disperate. Il continuo porterà bene. Ora scusatemi davvero. Spero continuiate comunque a seguirmi.

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Molti di voi l'hanno fatto su Fb e mi hanno anche detto il loro Nick dopo che gliel'ho chiesto ma sono molto sbadata e me li son dimenticati! Ahahah!! Non mi dite male! Ah! se altri mi aggiungeranno vi chiedo di dirmi chi siete.. magari me lo tengo impresso! Ahahah!!

 

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 Robert Chi?
Amalia.. semplice ragazza italiana che incrocerà la sua vita con un sexsymbol di Hollywood... Tanti intrecci che rendono la storia entusiasmante e nuova!!
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Giallo ] [ Genere: Generale, Romantico, Commedia ] [ Capitoli: 13 ] [ Personaggi: Ashley Greene, Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson, Taylor Lautner ]
[ Pubblicata: 29/01/10 ] [ Aggiornata: 05/05/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Fanfic su attori ] [ Note: Nessuna ] [ Leggi le 20 recensioni ]

Danger Love
Sexy professoressa e alunno provocante e stronzo. Bella e Edward in panni insoliti... cosa succederà??
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Generale ] [ Capitoli: 6 ] [ Personaggi: Bella/Edward, Emmett Cullen, Rosalie Hale ]
[ Pubblicata: 09/03/10 ] [ Aggiornata: 05/05/10 ] [ In corso ]

[ Categoria:
Libri > Twilight (S.Meyer) ] [ Note: AU, OOC ] [ Leggi le 41 recensioni ]

Vite Incatenate
Come sarebbe per Bella innamorarsi di un Edward che conduce una vita un pò spericolata e avere un fratello che ostacola questo amore? E se... Rosalie deve sposarsi e a organizzare il matrimonio c'è una pazza Alice? E se... Troppe domande che troveranno risposte in queste pagine. Leggete!!
[ Autore: _Miss_ ] [ Rating: Arancione ] [ Genere: Generale, Romantico ] [ Capitoli: 30 ] [ Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black ]
[ Pubblicata: 26/12/09 ] [ Aggiornata: 05/05/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Libri > Twilight (S.Meyer) ] [ Note: AU, OOC ] [ Leggi le 103 recensioni ]

IL PASSATO RITORNA SEMPRE… PER FORTUNA!
“L’amicizia può battere l’amore? E l’amore può battere l’amicizia. Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l’unico amore della sua vita? Il passato dopo quasi 3 anni torna a farle visita. Ed è un po’ scomodo ed un po’ piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati… cosa accadrà?”
[ Autore:
_Miss_ ] [ Rating: Rosso ] [ Genere: Generale, Romantico ] [ Capitoli: 19 ] [ Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson ]
[ Pubblicata: 26/12/09 ] [ Aggiornata: 05/05/10 ] [ In corso ]
[ Categoria:
Fanfic su attori ] [ Note: Nessuna ] [ Leggi le 40 recensioni ]

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Capitolo 23
*** CAPITOLO 23 - Da Rob, Con Rob ***


Ok ragazze fucilatemi, trinciatemi, gettatemi dietro tutto quello che volete. Mi dicevo sempre che dovevo postare un nuovo capitolo ma non lo faccio dal 5 Maggio. Perchè? Mi sono dimenticata. Vi ripeto, uccidetemi pure!

Innanzitutto rispondo alle recensioni

@BabyVery Ciao! Benvenuta! Innanzitutto mi scuso personalmente per averti fatto aspettare un mese quasi per questo capitolo. Poi beh ti ringrazio per i complimenti. Mi fa sempre piacere riceverli! Per quanto riguarda Lucas beh ci saranno i passi giusti per fare un bel salto in avanti! Con Robert ovviamente! Continua a seguirmi!

@alice75 Ciaooo!! Proprio una valida scusa per questo comportamento di me**a non c'è ma alla fine si saprà far perdonare! Comunqe io aspetto ancora gli ultimi capitoli di "E se..."

@ginevrapotter Ciao! Ti starai chiedendo come mai questa fanfiction non la aggiornavo e le altre si, vero? Beh come ho scritto sopra me ne ero dimenticata. Non ci fare caso alla mia pazzia! Comunque comunque... questo capitolo credo proprio che ti piacerà!!

@stellinaxx Grazieeee!!!!!! =)

Poi ringrazio quelle sante persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite (31), le seguite (44) e quelle da ricordare (3). Grazie davvero!! E ogni tanto lasciatemi un commentino pleasee!! *sbattogliocchi* così io sono più felice! 

E grazie anche a quelle splendide 21 persone che mi hanno aggiunto tra gli autori preferiti!

Se volete aggiungermi questo è il mio profilo di Facebook --> http://www.facebook.com/?ref=home#!/profile.php?id=1773021095 e vi chiedo di dirmi chi siete sennò io ci metto tanto tempo ad accettarvi!! XD E questo è quello di Twitter --> http://twitter.com/_Miss_pinaTozzi

 

CAPITOLO 23

Da Rob, Con Rob

 

Siamo stati due ore in giro. Siamo andati nei negozi non molto costosi e Lucas ha insistito tanto nel comprarmi diverse cose.

Misuravo un cappello che mi stava bene e me lo comprava.

Vedevo una sciarpa carina e me la comprava.

Siamo tornati in hotel carichi di buste e con degli enormi sorrisi stampati sul viso!

-Han sono le 8 e mezza e ho fame.- normalissimo per lui. Per me no. Il sonno mi è passato e per mangiare ho gli orari sballati.

-Ok. Senti, io non fame…-

-Non ti preoccupare. Fai pace con Rob.-

-Non se lo merita.-

-Vai!- mi dice dandomi un bacio sulla fronte e andandosene.

Che faccio? Vado veramente da Robert?

Si. Ho bisogno di lui.

No. Perché devo sempre essere io a fare il primo passo?

La voglia di stare con lui è più forte della razionalità ed esco dalla stanza.

Picchio leggera e subito lui apre la porta.

Entro velocemente prima che se ne uscisse con “ci potrebbero vedere” e mi accomodo su una sedia.

-Ciao Rob.-

-Hannah... Hai cenato?-

-No. Non ancora mi abituo al fuso. Non ho nemmeno dormito.-

-Com’è andato il viaggio?- una meraviglia…

-Bene.- ma dobbiamo continuare a monosillabi?

-Senti Rob io sono venuta qui per te.- dico fredda.

-Lo so.- risponde sollevando il viso e puntando i suoi occhi nei miei.

Il suo sguardo ogni volta m’impedisce di ragionare.

Si avvicina incerto a me. Io resto seduta e trovo molto importante l’articolo di giornale posto sul tavolo. Afferro i lembi del foglio e distrattamente inizio a leggere.

 

“ROBERT PATTINSON. IL DIVO INDISCUSSO DEL MOMENTO” è l’intestazione.

Robert sembra essersi fermato dietro di me.

Continuo a leggere distrattamente il foglio. Tutto pur di non far scontrare nuovamente il mio sguardo con il suo.

All’improvviso una domanda tra le tante calcate in neretto mi colpisce.

“Allora Robert… continuiamo a vederti sempre in compagnia della bella Kristen Stewart. Come ben sai molte sono le voci che parlano di una vostra storia. Voi non avete mai smentito ma continuate a ripetere solo ‘siamo ottimi amici’. Quanto di questa affermazione è vera? Insomma, la tua storia con la Bella di Twilight è vera??” e la curiosità mi colpisce immediatamente e frettolosamente inizio a leggere la risposta senza soffermarmi particolarmente sulle sue parole.

“Ho perso il conto di quante volte voi giornalisti mi avete posto questa domanda. La risposta ufficiale? Ok, ve la do.” Ufficiale?? Rende ufficiale la sua non-storia con Kristen?? Con una curiosità mista a rabbia continuo a leggere afferrando con forza i lembi del foglio. Potrei strapparlo da un momento all’altro.

“In realtà quando ci chiedevano sempre le solite cose eravamo davvero degli ottimi amici. Poi con il set, le amicizie in comune abbiamo iniziato a ridere di questa cosa scherzandoci il più delle volte. Il risultato? Ora ci stiamo frequentando. Non stiamo insieme, ci tengo a precisarlo. Ci frequentiamo come qualunque coppia di giovani della nostra età può fare… Solo che noi siamo presi d’assalto perché siamo costantemente sotto i riflettori.”

Si stanno frequentando… ho una voglia di chiamare questa giornalista e di farle vedere tutte le nostre foto. Già m’immagino i titoli: “Kristen Stewart tradita da Robert Pattinson”.

Non so perché, forse per non rendermi realmente conto di quello che lui ha dichiarato, continuo a leggere.

“E la sua fuga? Delle fan hanno detto di averla vista a Roma. Di foto non ce ne sono però… Cosa ci dici di tutto questo? Ah! Dimenticavo. Dicono anche che l’hanno vista mano nella mano con una ragazza. Kristen ne sa niente?” ora più che mai ci stanno benissimo le mie foto!

“Vero. Sono stato a Roma. Kristen lo sa ma ho chiesto io di non dire niente ai ‘capi’. Una mia amica aveva bisogno di me, sta attraversando un momento abbastanza difficile e io non ne sapevo niente. Un mio amico me l’ha detto e sono andato da lei. Ci sono stato poco in questi anni per lei. Volevo rimediare ma ovviamente non è stato come avrei voluto io. E non mi sembra nemmeno giusto parlare dei suoi problemi. È una persona speciale per me e ho messo il mio lavoro davanti a lei. Vorrei poter tornare indietro e cambiare tutto. Però non si può. Lei in questi pochi giorni mi ha ridato la voglia di vivere. Mi ha fatto amare le piccole cose come fare volontariato nei canili. Mi ha fatto riscoprire cosa vuol dire veramente ‘voler bene ad una persona’. Non so se leggerà mai questa intervista ma ‘grazie tesoro mio!’. Adesso basta! Ho detto troppo!”

Gli occhi mi si inumidiscono ma riesco a leggere una cosa scritta a penna.

*nota della giornalista.

Robert era molto preso quando parlava di questa giovane ragazza. I suoi occhi sembravano sognanti. Devo scoprire chi è per farle un’intervista. Penso che avrà molto da dirci!

Mi volto a guardare Robert.

So di avere la postura rigida, tipica di chi è irritato per qualcosa. E so di avere anche gli occhi lucidi. Un po’ per l’emozione e un po’ come valvola di sfogo, visto che mi sento quasi niente, per quello che ha detto a proposito di Kristen.

-Chica quello su Kristen l’ho dovuto dire. Ma non ho ufficializzato niente anche se sembra così. Questa è la copia prima della stampa. Me la sono fatta lasciare. Li ho obbligati. Volevo leggere cosa avessero scritto visto che modificano sempre tutto… Visto, ci sono anche le note della giornalista.- ha un tono implorevole…

Io però non sono più fossilizzata su quell’argomento. Ma su me.

-Rob grazie!- e mi alzo abbracciandolo affondando la testa tra l’incavo del collo e la spalla.

Lui sembra spiazzato per il mio gesto improvviso.

-Cosa?-

-Rob hai parlato più di me che di Kristen. Non posso che esserne lusingata!- gli dico in un soffio prima di alzare il viso e baciarlo.

Lui mi stringe a se possessivo.

Le nostre labbra si modellano le une sulle altre. Siamo le due metà della stessa mela.

Con le mani ci cerchiamo. Ci cerchiamo con i nostri corpi avvicinandoci sempre più. Andiamo in fiamme entrambi a questa vicinanza. Fremiamo per un contatto più profondo.

Le nostre lingue si lambiscono, si stringono.

Brividi mi percorrono tutto il mio corpo quando infila le mani sotto la mia maglietta e inizia a carezzarmi la schiena a palmi aperti.

Le sue mani lisce sono delicate.

Sfiorano decise tutto il profilo della mia colonna vertebrale per riscendere poco sopra le mie natiche.

Le sue mani si modellano sulle rotondità dei miei fianchi.

Io dal canto mio porto le mani a circondargli il collo e a disegnare ghirigori immaginari sulla sua nuca.

Lo sento irrigidirsi al mio tocco. Mi scosto un po’ da lui per poterlo guardare meglio in faccia.

I suoi occhi sono scuri. Sono eccitati e sono specchio dei miei.

Prontamente lui mi afferra in braccio e io mi allaccio a lui rafforzando la presa sulle sue spalle e circondandogli il bacino con le gambe.

Il flash di quella mattina a casa mia. Di quel sesso mattutino contro il muro investe la mia mente e la voglia che ho di lui, se possibile, raddoppia.

Gli sorrido maliziosa prima di riappropriarmi delle sue labbra. Della sua lingua che succhio avida. Del suo palato che esploro esperta.

Improvvisamente mi getta sul suo letto e il tempo di sfilarsi la maglietta che risale sopra di me.

Il suo petto nudo è una tentazione troppo forte. Il suo profumo da uomo -il mio uomo- lo è.

Scendo a baciargli il collo. A lambire e ad assaporare la sua pelle con la lingua.

Sento le sue parti basse irrigidirsi. Vedo il suo viso splendere un sorriso beato e continuo la mia opera di tortura.

Con le mani gli sfioro delicata il petto scendendo verso il basso. Con un semplice movimento gli sbottono i pantaloni facendoli scendere giù.

Ora è solo in boxer mentre io sono vestitissima.

-Ehi… tu sei troppo vestita per i miei gusti…- dice in un sussurro.

Ridacchio e con le mani mi porto sui miei jeans per slacciarli ma involontariamente sfioro la sua eccitazione.

Dalle sue labbra ne fuoriesce un gemito incontrollato ma lui non dandoci peso con le mani ferma i miei polsi che una volta afferrati porta sopra la mia testa.

Mi lascio coccolare dai suoi movimenti.

Sempre tenendo con una mano in una stretta leggera i miei polsi scende con il viso sul mio ventre e inizia a baciare dolce la parte di pelle scoperta.

Con l’altra mano cerca di sollevare il resto della t-shirt ma gli risulta una difficile impresa visto che si sta muovendo con una sola mano e c’è il mio peso a impedire la risalita della maglietta.

Ridendo mi sollevo leggermente e con molta foga mi sfila del tutto la maglietta.

Rimane un attimo a contemplare il mio corpo, o meglio, il mio seno. Dopo di che mi ributta sul letto riniziando a baciarmi.

Con una mano inizia a massaggiarmi con decisione un seno da sopra il reggiseno facendomi inturgidire il capezzolo.

In un secondo mi priva anche del reggiseno facendolo volare chissà dove e scende a baciarmi, a leccare e a mordere ogni lembo di pelle scoperta.

Un Robert così non me lo sarei mai aspettata.

La sua eccitazione preme contro la mia gamba e un calore mi pervade in tutto il corpo.

Mi sfila lentamente i jeans scendendo addirittura dal letto.

Mi puntello sui gomiti per vedere cosa ha intenzione di fare e lo vedo massaggiarmi i piedi e lentamente risalire sulle mie gambe assaporando il mio sapore con la lingua che riesco a sentire distintamente inumidirmi.

Con la testa arriva alla mia intimità coperta solo dallo slip ormai fradicio.

Con il naso mi sfiora creandomi un brivido potentissimo.

-Profumi di buono…- mi dice soave.

La sua voce roca, eccitata, è un duro colpo.

-Tu sei buono…- gli dico afferrandolo per il collo per poterlo baciare.

Sento una sua mano intrufolarsi tra i nostri corpi e scendere fino al mio centro.

Intrufolandosi all’interno degli slip stuzzica il mio clitoride con un pollice facendomi gemere.

Sul suo viso noto un’espressione soddisfatta e in un attimo s’intrufola dentro di me con un dito.

Mi muovo convulsamente sotto di lui.

Ne infila un altro e perdo la cognizione di quello che sta succedendo intorno a me.

Riesco a percepire lui che tocca punti intimi di me portandomi sull’orlo della follia.

Mi stingo salda alle sue spalle mordendolo alla base del collo prima di esplodere in un orgasmo favoloso.

È successo tutto così in fretta. Mi sembra di non essere in me e di non averne mai abbastanza di Robert.

Con un colpo di reni ribalto la situazione portandomi sopra di lui.

Lui ha fatto godere me. Adesso devo ricambiare il piacere.

Cavalcioni sopra di lui mi sollevo leggermente tenendomi sulle ginocchia e gli sfilo velocemente i boxer mi passo suadente la lingua sulle labbra.

I suoi occhi sono nero pece.

-Chica…- dice roco.

-Cosa?-

-Ti amo.-

-Ti amo anch’io.- e con un movimento secco lo faccio entrare in me.

Sono io a dettare il ritmo.

Alterno movimenti lenti e tranquilli a movimenti veloci e frenetici.

Il suo volto trasfigurato dal piacere è la cosa più bella che si possa vedere.

Lo sento urlare. Lo sento chiamarmi.

Lo sto portando all’esasperazione. Lo faccio uscire da me stuzzicandolo e di colpo si ritrova di nuovo in me.

Esasperato dai miei modi di fare mi riporta sotto di lui entrando profondamente in me toccando punti sensibilissimi. Adesso sono io ad urlare e invocare il suo nome.

Entrambi stiamo provando un piacere inimitabile.

Sento che l’orgasmo sta per arrivare per me e anche per lui.

Si abbassa su di me per baciarmi soffocando i nostri gemiti e le nostre urla e ci facciamo travolgere entrambi dal piacere. Dal nostro amore. Dalla nostra passione.

-Ti amo amore mio!- mi dice accasciandosi su di me senza uscire da me.

-Anche io ti amo. Non dimenticarlo.- e afferro il lenzuolo coprendoci.

 

 

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Vi avevo detto che ci sarebbe stata la pace!! Ahahah!!

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Passate a leggere le mie storie!

--> Robert Chi? (fanfic su Robert Pattinson)

--> IL PASSATO RITORNA SEMPRE… PER FORTUNA! (fanfic su Robert Pattinson)

--> Vite Incatenate (fanfic su Twilight)

-->  Danger Love (fanfic su Twilight)

Ah!! Vi lascio il link della mia pagina facebook dove troverete foto e spoiler!

♥_Miss_♥ → unα мєnтє αllα riscossα! ☆ --> http://www.facebook.com/pages/_Miss_-una-mente-alla-riscossa-/123900654306732?ref=ts

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Capitolo 24
*** CAPITOLO 24 - Verità ***


Allora... oggi sono qui per ricominciare a postare questa storia! Per chi mi conosce sa che con Vite Incatenate mi ero riproposta di postare tutti i giorni i capitoli fino ad arrivare agli ultimi capitoli che avevo postato. Farò la stessa cosa qui Quindi in pratica con questo capitolo i capitoli rimanenti sono 4 perchè sto scrivendo il 28.

So che a poche persone interessa perchè la storia non ha molto successo.

Infatti ringrazio con tutto il cuore BabyVery che ha recensito lo scorso capitolo. E ti ringrazio per i tuoi complimenti!

Ringrazio anche le 34 persone che hanno aggiunto la storia tra quelle preferite, le 4 alle storie da ricordare e le 41 alle storie seguite. Io so che non siete poche, come non siete neanche tanti. Ma la storia vi piace davvero? No perchè non ricevendo vostri pareri mi pare alquanto strano. Comunque sia, grazie lo stesso!

 

 

CAPITOLO 24

Verità

 

Vengo svegliata dal suono di un telefono.

-Il telefono…- sussurro con la faccia sul cuscino.

-Rob il telefono…- e il suono non cessa.

-Rob rispondi a quel cazzo di telefono!- sbotto incazzata tirandomi a sedere ma di lui nessuna traccia.

Restò in ascolto e sento l’acqua della doccia e allora mi alzo per rispondere al telefono.

“Kris”. Bene. Ho proprio voglia di rispondere. E non sono ironica.

-Pronto?-

-Rob?-

-Non sono Robert.-

-L’ho capito. Chi sei?- chiede quasi alterata. E che le dico?

-Chi sei tu scusa?- come risposta penso possa andar bene.

-Poche domande. Sono Kristen Stewart. Non so se sai con chi stai parlando.- oh che onore! –Ho bisogno di Rob.-

-Lo chiamo.- e mi dirigo in bagno.

-Robert?-

-Amore ti sei svegliata?- bingo! L’ha sentito per forza questa strega visto che il telefono era rivolto verso la porta del bagno che ho accuratamente semiaperto per permettere di far arrivare forte e chiara la voce del mio fidanzato.

-Si perché il tuo telefono squillava.- dico tranquillamente continuando a tenere in alto il telefono.

-Chi era?-

-La Stewart. Ma è ancora in linea.- dico con un sorriso malefico dipinto sul volto.

-Amore dille che la richiamo.-

-D’accordo.- e mi porto il telefono all’orecchio. –Scusa ma Robert ha detto che ti richiama. Ciao.-

-Ma quale ciao! passami Rob e subito!-

-L’educazione aiuta a raggiungere i propri scopi. Se la mamma non te l’ha insegnato te lo insegno io. Se Robert ha detto che ti richiama perché insistere?-

-Perché non sono cazzi tuoi! E poi chi sei tu?- credo che abbia sbagliato mossa.

-Rob rispondi a questa rompi scatole!- dico al mio ragazzo entrando di prepotenza in bagno e lanciandogli quasi il telefono contro.

Esco dal bagno rifugiandomi nel letto dove stanotte io e Rob ci siamo riamati intensamente.

Dove noi abbiamo messo da parte tutti i nostri problemi mettendo al primo posto solo il nostro amore colmando le lacune formatesi nei nostri cuori dopo la nostra separazione forzata.

Metto la testa sotto il cuscino senza coprirmi con la coperta. Forse il mio gesto è stato fatto per non ascoltare la voce arrabbiata di Rob anche se non serve poi molto.

-Cazzo Kris! Ti ho detto che ho da fare!-

-Chi era? Lo vuoi proprio sapere?-

-La donna della mia vita.- e lo sento ritornare in bagno ma siccome voglio sentire tutto mi alzo concentrandomi solo sulla sua voce. -La donna che amo. La donna che voglio sposare. La donna che spero sarà la madre dei miei figli. La nonna dei miei nipoti. La nuora perfetta per mia madre. La mia migliore amica. La mia amante. Lei è tutto.-

-Sei a malapena un’amica…-

Tutte queste parole mi fanno piacere. Mi stanno rendendo orgogliosa del nostro amore.

Mi alzo e passando davanti allo specchio noto come sono vestita.

Ho i boxer di Rob e la sua camicia senza niente sotto. Davvero elegante. Poi i capelli tutti arruffati che mi ricadono sulle spalle scomposti. Per non parlare del trucco di ieri sera che mi ha fatto gli occhi neri creandomi quell’aria da drogata.

Entro piano in bagno.

È girato di spalle e sta ascoltando le parole di quella stronza.

È in piedi. Ha un asciugamano stretta in vita e le gocce d’acqua che scendono sul suo corpo dai capelli ancora bagnati giocano a rincorrersi tra le pieghe di quel corpo che tanto amo.

Mi avvicino baciandogli una spalla nuda. Lo sento sussultare ma subito dopo lo sento ammorbidirsi sotto il mio tocco.

Gli carezzo la schiena con entrambe le mani. Movimenti circolari lenti e precisi. Lo sento mugolare coprendo il telefono con una mano.

Non soddisfatta prendo dell’olio che c’è nel box doccia e versandomene un po’ nelle mani inizio a massaggiare quella schiena perfetta in ogni angolo.

Collo, spalle, schiena e sempre più giù.

-Chiudi…- gli sussurro sensuale all’orecchio.

Vedo il suo pomo d’Adamo fare su e giù.

-Ho da fare. Ciao.- sento che però lei risponde ancora qualcosa e continuo con la mio opera di tortura.

Gli passo davanti e gli bacio una guancia. Il mento. E poi gli mordicchio il lobo dell’orecchio mentre con le mani inizio a carezzargli il petto scendendo verso la sua ‘V’ semplicemente perfetta.

Per non gemere lo vedo mordicchiarsi il labbro. Gesto divino.

-Kris basta. Non rompere.-

-Vuoi parlare con lei?- gli dico in un sussurro. Lui scuote energicamente la testa in risposta.

Allora gli afferro il telefono chiudendo la chiamata e spegnendo direttamente il cellulare.

Lo vedo ridere e con un gesto secco gli tolgo l’asciugamano. Lo vedo già bello pronto per me e mi passo sensuale la lingua sulle labbra.

Lui mi afferra per i fianchi spingendomi verso il lavandino.

-Mi.Stai.Facendo.Morire.- gli sorrido maliziosa.

-Davvero?- e lui per tutta risposta mi bacia famelico.

Non si tratta di un bacio dolce e passionale. È quasi violento. Le nostre lingue si scontrano e ad ogni tocco ci sono brividi di puro piacere.

La vendetta è così? Penso proprio di si.

Dio quanto lo amo!!

Mentre questo nostro bacio continua senza sosta sento la sua eccitazione premere sulla mia gamba e sento la sua mano intrufolarsi tra i nostri corpi per slacciarmi la camicia che prontamente mi sfilo lanciandola chissà dove.

La sue mani iniziano a carezzare i miei seni. Prima dolcemente, poi sempre più passionale.

Le sue dita sui miei capezzoli sono il massimo.

Sono calda. Sono calda e pronta per lui.

Con il viso scende a leccarmi il collo e sempre più giù.

Mi prende in braccio facendomi sedere sul ripiano del lavandino.

Con la lingua traccia percorsi immaginari su tutto il mio corpo arrivando fin sopra il basso ventre dove mi sfiora delicato con la mano.

Poi, con una foga che rende tutto ancora più eccitante mi solleva quel tanto che basta a farmi sfilare i suoi boxer ed entra in me.

Dolcemente, senza alcuna fretta inizia a spingere.

Le sue mani sulla mia schiena che mi accarezzano voracemente. La sua bocca nella mia.

Siamo un tutt’uno. Ci amiamo. Ci apparteniamo senza riserve. E deve ancora nascere qualcuno che metterà fine al nostro amore.

 

-Dai basta!! Dai che ho freddo!- urlo a Rob sotto la doccia da dieci minuti.

-La devi pagare!- dice solenne.

-Io? E per cosa?- chiedo fintamente innocente.

-Per il fatto che mi fai andare fuori di testa…- sussurra al mio orecchio prima di posare un casto bacio nell’incavo del mio collo.

-Non è colpa mia se sei deboluccio.- dico sfottendolo.

-Non è colpa mia se ti amo.-

-Nemmeno mia!- e ci baciamo prima di lavarci definitivamente.

 

-Lucas?- lo chiamo entrando nella nostra stanza.

Il suo letto è sfatto ma lui non c’è. Dal bagno non proviene alcun rumore. Ma sento il suo russare.

È nel mio letto.

-Lucas! Lucas sono le 10!- lo chiamo scuotendolo leggermente.

-Eh? Che?-

-Ti devi svegliare.- dico risoluta.

-Oh ma grazie!- lo guardo senza capire. –Non solo non mi fai dormire, mi svegli anche!- dice un po’ scazzato mentre si siede sul letto.

-E io non c’ero.-

-Appunto! Dopo il secondo round mi sono spostato nel tuo letto.- uh. Oh. Ah. Cazzo.

-Scusa.- mormoro imbarazzatissima.

-La vita è tua.-

-Mh.-

-Tutto bene immagino?-

-Di più Lucas!!- e mi siedo accanto a lui raccontandogli di Kristen. Ovviamente saltando i particolari intimi.

 

Mentre Lucas era in bagno a prepararsi decido di chiamare Jake. Voglio ringraziarlo per avermi fatto partire insomma.

Facendo un rapido calcolo lì dovrebbero essere più o meno le 19:00.

-Pronto?-

-Jake? Sono Hannah!-

-Oh finalmente ti fai sentire!! Allora com’è Vancouver?-

-Carina!- dico con aria da sufficienza.

-Su! Sputa il rospo, perché mi hai chiamato?-

-Per ringraziarti ovviamente!!-

-Prego! Allora tutto ok con Robert?-

-Benissimo!!-

-Hai intenzione di restare lì?- restare qui a Vancouver? Non ci ho pensato ma non credo sia un’ottima idea.

-Ehm no. Non penso.-

-Ok.-

-In ufficio tutto bene?-

-Insomma, si… Si sente la tua mancanza…-

-Sono un miracolo vivente in quell’azienda!-

-Puoi dirlo forte!- e in quell’istante entra Rob in camera.

-Comunque Margherita è un ottimo elemento. Dovresti investire su di lei e farle fare qualcosa di più importante. Lei non ama mettersi in mostra…-

-Ho notato che non ama mettersi in mostra però deve farlo. Lo sai anche tu che in azienda ci sono le ‘arrampicatrici sociali’.-

-Oh Jake perché parli al femminile?-

-Perché sai bene che gli uomini si mettono in mostra con il loro lavoro mentre le donne usano altre tecniche.- faccio cenno a Robert di sedersi da qualche parte. –Non sto facendo di tutt’un’erba un fascio però sei stata il mio braccio destro per quelle due settimane e penso che avrai visto da te.-

-Certo che ho visto da me!- e mi siedo sul divanetto accanto a Rob. –Ma nelle settimane in cui ho avuto il controllo anche gli uomini non si sono risparmiati!-

-Davvero? Ma come hanno osato?-

-Fai poco il melodrammatico. Senti ci sentiamo ok? E ricorda, punta su Margherita. In fondo lei è diversa e fa davvero il suo lavoro senza cadere nel circolo vizioso di cui tutti fanno parte.-

-Nemmeno tu ne fai parte.-

-Ecco appunto! Hai l’esempio vivente! Dai dai!! Ci sentiamo. Un bacione!-

-Un bacione a te! Ti voglio bene.-

-Si anch’io. Ciao.- e chiudo la chiamata rilasciando un sospiro.

-Chi era?- mi chiede Robert.

-Jake. Ricordi?-

-Oh si. Che voleva?-

-Veramente l’ho chiamato io.-

-Ok.-

-Ok.-

-Ha richiamato Kris non appena ho acceso il telefono.- dice nervoso.

-Che ha detto?-

-Che io devo amare lei e non te.- sento il sangue fluirmi alle guancia mentre un istinto omicida si propaga per tutto il corpo.

Mi alzo cercando di rilassarmi.

Anche lui si alza e mi circonda da dietro con le sue braccia.

-Io non amo Kris. Lo sai no? Di che ti preoccupi? E poi dovresti essere contenta che le ho detto di te.-

Annuisco con poca convinzione. Lui prosegue.

-Che ti frega di quello che dice lei? Ho finalmente capito che sei più importante tu che tutto il resto!-

Mi giro e prendendogli il viso tra le mie mani lo bacio.

 

 

================================================================

 

Allora... cosa ne dite di questo capitolo?? Io sono soddisfatta di quello che ho fatto. Mi dispiace per le persone che sono fan di Kristen perchè qui è davvero pessima ma per esigenze di storia l'ho dipinta in questo modo. Nella vita potrebbe essere migliore, tanto quanto peggiore. Chi lo sa!


Vi ricordo anche le altre mie storie.


My Crazy Life! (fanfiction su attoriAbbiamo Carter Hawkins che si trasferisce a Londra a casa di suo fratello TOM STURRIDGE e quindi avrà per casa sempre ROBERT PATTINSON. MA attenzione! Un imprevisto le farà conoscere un fascinoso vicino di casa che non è nient'altro che IAN SOMERHALDER!

IL PASSATO RITORNA SEMPRE... PER FORTUNA! (con Robert Pattinson) Qui abbiamo Hannah e Robert alle prese con il loro amore difficile. Sanno di amarsi ma poi sono gli imprevisti della vita a intromettersi tra di loro.

Robert Chi? (con Robert Pattinson) Amalia non conosce Robert ma per uno strano scherzo del destino lui sceglie proprio lei come compagna di vita. Gli imprevisti non mancheranno ma l'amore alla fine trionfa sempre!

Danger Love (Twilight - rating rosso) La professoressa Bella Swan è alle prese con l'allievo Edward Cullen. Sesso e amore. Quale prevalerà? E la ragione verrà sovrastata dalla passione? In una storia dove il motto è "mordi e fuggi!" vi lascerete condurre dal vortice del proibito.

The Life Is Important. Don't Waste It (con Robert Pattinson - One Shot con un seguito quasi certo) Immaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliori di lui. Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan ficton nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

 

 

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Mi piacerebbe parlare con voi e conoscervi!!

Chiedo a chi mi aggiunge su Facebook di dirmi chi siete così vi accetterò prima! xD

Comunque ci tenevo a dire che dedico ogni volta i miei capitoli a tutte le persone che mi hanno contattato e con cui mi sento periodicamente. E' bello sentire i vostri pareri e parlare con voi anche del più e del meno. Grazie ragazze!

E qui vi lascio il link della mia pagina di Facebook che devo iniziare a rendere un pò più attiva... Anche se però mi serve il vostro aiuto! Vi metterò foto, spoiler e nuove idee. In più vorrei ripostare tutte le storie

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Mi farebbe molto piacere che mi lasciaste un segno del vostro passaggio. Anche le critiche sono ben accette! Anzi, lo sono anche più dei complimenti perchè mi aiutano a migliorare in quello che sbaglio!

 

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Capitolo 25
*** CAPITOLO 25 - Incontro Spiacevole ***


Sera ragazzi!!! Ed eccomi ad aggiornare anche oggi come promesso!

ginevrapotter Scusa se ancora ti rispondo alla mail. Oggi non ci sono stata al pc. Adesso provvedo! Comunque beh Robert è innamorato di Hannah e adesso ha solo capito che deve gridarlo a tutto il mondo!! Quanto a Kristen.. mi odierai dopo questo capitolo, credo.. fammi sapere! Ihih!!

stellinaxx Eheh!! Forse te l'eri anche dimenticato il capitolo! Ahahah!

BabyVery Ed eccoti il seguito! Se prima odiavi Kristen in questa storia dopo questo la odierai ancora di più! Ahahah!! Quanto a Lucas dovevo farlo un tipo premuroso e che pensa alla cugina ma poveretto c'è capitato male! =)

Ringrazio anche le 34 persone che hanno aggiunto la storia tra quelle preferite, le 4 alle storie da ricordare e le 41 alle storie seguite.

E ringrazio di cuore anche le 27 persone che mi hanno aggiunta tra gli autori preferiti. GRAZIE!

 

 

CAPITOLO 25

Incontro Spiacevole

 

Sono ormai quattro giorni che sono a Vancouver e mi sono trasferita quasi in pianta stabile nella stanza di Robert. Lucas è contento e io anche.

L’unico problema è che passo gran parte del tempo da sola. Qualche volta sto con Lucas. E soltanto alla sera, per lo più verso il tardi, sto insieme a Robert che torna in albergo sempre troppo stanco.

Mamma mi chiama tutti i giorni. Elisa lo stesso. Mi mancano tantissimo. Con Jake da quella mattina quando l’ho chiamato non mi ci sono sentita più.

In questo momento sono sdraiata sul letto di Rob, ancora impregnato del suo profumo e sono annoiata a morte.

Ho voglia di uscire. Ma per andare dove? Poi da sola…

Mi alzo e accendo lo stereo. E la voce di Hilary Duff si diffonde per tutta la stanza. 



There's people talking
They talk about me
They know my name
They think they know everything
But they don't know anything
About me

 

[Ci sono persone che parlano
stanno parlando di me
conoscono il mio nome
pensano di sapere tutto
ma non sanno niente di me.]

 

Oddio quant’è vera questa cosa. La gente sa essere davvero stronza e cattiva quando vuole. Basta che sanno una sola piccola cosa su di te e già pensano di conoscere tutta la tua vita. Non mi sembra affatto giusto.

 

[…]


I put my makeup on a saturday night
I try to make it happen
Try to make it all right
I know I make mistakes
I'm living life day to day
It's never really easy but it's ok

 

[Mi trucco di sabato sera
provo a farlo accadere
provo a far andare tutto bene
so di commettere errori
vivo la vita giorno per giorno
non è mai veramente facile ma va bene]

 

Beh mi sto truccando ma non è sabato sera. No. Sono le 16:00 e ho voglia di uscire. Voglio vivere. Mi manca l’aria qua dentro!

[…] 

 

The city's restless
It's all around me
People in motion
Sick of all the same routines
And they need to go
They need to get away
Tonight

 

[La città è insonne
tutto è intorno a me
persone in movimento
tutte stufe della stessa routine
e hanno bisogno di andarsene
hanno bisogno di partire
stanotte
]

 

La città… a me importa soltanto di Robert che non è qui. È questo che dovrei sopportare restando con lui? Non fa per me, davvero. Io sono una persona attiva. Una persona sempre in movimento e con tanta voglia di fare, di dire… voglio essere me stessa! Sempre!

Non posso partire adesso. Neanche domani, ma devo farlo se voglio sopravvivere. Non si tratta di essere melodrammatici, qui c’è in ballo in la mia vita.


I put my makeup on a saturday night
I try to make it happen
Try to make it all right
I know I make mistakes
I'm living life day to day
It's never really easy but it's ok

 

[Mi trucco di sabato sera
provo a farlo accadere
provo a far andare tutto bene
so di commettere errori
vivo la vita giorno per giorno
non è mai veramente facile ma va bene]

 

“So di commettere errori.” Chi è che non lo sa? Chi è che non ne commette?

Concordo con questo pezzo di canzone.

Vivere la vita giorno per giorno è il mio motto. È il mio essere. Non sono mai stata la classica persona che si organizza la giornata e peggio ancora la vita.

Mi sono sempre presa quello che mi veniva e ho sempre dato quello che più mi andava. Sono semplicemente stata io, Hannah Scott.

Wake Up Wake Up
On a saturday night
Could be New York
Maybe Hollywood and Vine
London, Paris maybe Tokyo
There's something going on anywhere I go
Tonight
Tonight
Yeah, tonight

 

People all around you
Everywhere that you go
People all around you
They don't really know you
Everybody watching like it's some kind of show
Everybody's watching
They don't really know you now
(They don't really know you)
(They don't really know you)
And forever

[…]

 [Wake Up – Hilary Duff] 

 


E la canzone finisce con me che sono pronta per uscire.

Non so dove andrò. Non so che farò. Ho voglia di stare in giro. Di respirare ad aria aperta. Vorrei correre. Vorrei cantare o ballare sotto la pioggia. Vorrei sorridere davvero.

Prendo dei soldi infilandomeli in tasca ed esco fuori dalla stanza precipitandomi in ascensore.

È enorme. E sono da sola.

Mi osservo nel grande specchio affisso a una delle pareti e vedo una ragazza che sorride. Ma non è felice.

Vedo una ragazza semplice, acqua e sapone che ha voglia di vivere il suo amore.

Mi liscio la stoffa dei jeans e mi aggiusto il cappuccio della felpa. La felpa di Robert.

Sono davvero patetica in alcuni momenti.

Quando le porte dell’ascensore si aprono, infilo le cuffiette dell’i-pode ed esco dall’hotel.

 

Cammino per le strade di Vancouver senza una meta. La musica mi fa compagnia insieme a miei pensieri.

Questa città mi piace. È immersa nel verde nonostante ci siano molte strutture.

Ad un certo punto passo davanti ad una cioccolateria da cui proviene un profumo a dir poco meraviglioso e decido di entrare. Almeno mi riposo un po’!

L’aroma forte di cioccolato, caffè, zenzero, cannella, mandorle e non so più cos’altro m’investe inebriandomi i sensi.

Mi trascino fino a uno dei tavolini liberi e mi tolgo le cuffiette.

Mi guardo intorno. L’ambiente è molto ospitale e il locale è semipieno, o semivuoto?

E adesso mi viene in mente una canzone italiana.

 

Mezzo Pieno o Mezzo vuoto
mezzo pieno o mezzo vuoto
questo è il solo ed unico bicchiere che abbiamo
se si stava meglio quando si stava peggio
non lo so però io vivo adesso

[883 – Mezzo pieno Mezzo vuoto]

 

Secondo me si tratta di come uno le vede le cose. Io il locale lo vedo semipieno, forse perché il vociare mi dà fastidio. Magari il padrone lo vede semivuoto perché forse c’è più gente di solito. Boh.

Mi si avvicina una ragazza molto carina e gentile.

-Salve. Cosa le porto?-

-Ehm non so… E’ la prima volta che entro in un posto così in America quindi non saprei cosa scegliere!- lei mi sorride.

-Se vuole faccio io. O le do il menù e ci pensa.-

-No, faccia lei. Mi fido!- le dico sincera.

“Mi fido.” Ci si può fidare di chi non si conosce? Domanda da miliardi di euro!

Secondo me ci si deve affidare al proprio istinto. Sempre e comunque. Poi se uno ha sbagliato, vabbè. Dovrà far fronte a ciò che ne consegue, ma almeno può dire di averci provato.

-Ecco a lei! Ho fatto secondo gusti personali!-

-Grazie! Sono sicura che mi piacerà tutto!- le rispondo mentre posa il vassoio strapieno di roba sul tavolino.

Appena la ragazza si allontana vedo cosa mi ha portato.

C’è una cioccolata calda ricoperta di panna. Dei muffin tutti diversi tra loro. Dei pasticcini alla crema, al caffè, alla nocciola.

Prendo un muffin e lo addento, è ripieno di glassa al cioccolato e zabaione. Mmh… una bontà per il mio palato.

Bevo un po’ della cioccolata e il sapore che mi resta in bocca è fantastico! Poi con il pasticcino è ancora meglio!

Continuo così divorando il tutto. E mettendo su un paio di chili probabilmente.

Nel frattempo mi sono anche tolta la felpa restando con la mia magliettina perché qui fa davvero caldo.

Dopo un po’ mi alzo e mi dirigo alla cassa dove c’è la ragazza di prima che sta discutendo con una ragazza dai capelli corti e neri.

Sento proprio questa premere sulla frase “Ma tu lo sai chi sono io?”. Vorrei proprio sapere chi è da permettersi di essere così maleducata nei confronti di questa ragazza.

Dopo 3 minuti loro ancora discutono e io mi rinfilo la felpa perché qui aprono e chiudono la porta d’entrata e fa abbastanza freddo.

E nel farlo chiudo gli occhi.

Quando li riapro mi trovo di fronte una ragazza – che non mi sta propriamente simpatica – che mi guarda con occhi ardenti di rabbia.

Cosa vorrebbe da me?

Io la ignoro completamente prima di prendere fuoco anch’io e mi dirigo dalla ragazza gentile.

-Grazie. Era tutto ottimo. Quanto le devo?- chiedo sorridente.

-Offro io. Così tornerà un’altra volta!-

-Oh ma tornerò sicuramente! Ma mi lasci pagare!- dico sorpresa.

-Lasci stare. Offro io!-

-D’accordo! Tornerò sicuramente!- dico prima di salutarla e avviarmi all’uscita.

-Dove pensi di andare?- mi domanda qualcuno alle mie spalle.

Mi volto visto che non conosco nessuno là dentro e vedo la Stewart guardarmi di nuovo torva.

-Si può sapere che vuoi? Ti rode che non ti ho chiesto un autografo?- chiedo sprezzante.

La conversazione di questa mattina è ancora fresca nella mia memoria.

-Perché hai la felpa del mio ragazzo?- ok. Hannah respira! Inspira, espira. Inspira, espira. Inspira, espira.

-Tuo ragazzo?- chiedo in mezzo ai denti.

Mi guardo intorno e il locale è completamente vuoto tranne per la ragazza gentile. Bene.

-Certo! Hai la felpa di Robert Pattinson!- risponde come se fosse una cosa ovvia.

-No scusami perché al tuo ragazzo- calco sulle ultime due parole, -confezionano le cose? Nel senso che solo lui può avere in tutto il mondo questa maglia?- dico quasi ridendole in faccia.

Sono sempre stata una persona educata ma non mi va affatto giù il modo con cui lei si è avvicinata a me. Non mi va giù la prepotenza che ha usato verso la ragazza gentile. E nemmeno il tono disprezzante con cui si è rivolta a me.

-Perché quella felpa gliel’hanno regalata i ragazzi del cast a Natale e c’è il suo nome dietro, sotto al cappuccio!- cazzo! Questa sa più cose di me.

-E allora se sai che è la sua cosa me lo chiedi a fare?- le rispondo sorridendo.

-Come ne sei venuta in possesso?- mi dice quasi ringhiando.

Adesso non mi trattengo più! Non me ne frega davvero niente!

-Ti do un indizio. Lo vuoi?- le domando. E senza aspettare la sua risposta le dico. –Pensa alla telefonata di questa mattina. O meglio, a colei che ti ha risposto. Ciao!- e girandomi sui tacchi esco fuori.

Un volta all’aria aperta faccio dei respiri lunghi e stringo i pugni per non rientrare dentro e spaccare la faccia a quella stronza!

Ma come diavolo si permette? Va in giro dicendo che lei e Rob sono fidanzati!

Mi rimetto le cuffie e faccio partire la musica a palla. Ho bisogno di distrarmi. Davvero.

E ho bisogno di una birra. Assolutamente!

Ho bisogno di alcool nel mio corpo.

Ricomincio a camminare e mi fermo al primo sturbucks che incontro. Mi mancavano questi posti.

In Italia non ci sono e manco da Londra da troppo tempo ormai… In un attimo mi vengono in mente tutti i momenti passati in luoghi come questi insieme a Rob e a Tom. Mi ricordo che c’erano alcuni ragazzi che ci dicevano sempre

“I due ragazzi e la fedele compagna. Ditelo che ve la fate…”

E mi ricordo anche le incazzature e le risse.

Una in particolare.

 

-Oh ma quando finite voi due con lei, passatela di qua.-

Io ero semisobria e feci cenno a Tom e a Rob di lasciar correre. Ormai ero abituata a quei commenti.

Secondo loro era impossibile che due ragazzi fossero amici con una ragazza e che questi uscissero sempre insieme. Invece per me era la realtà. Io vivevo in quella situazione. Eravamo uno la spalla dell’altro. In tutti i momenti. In tutto.

-Oh questi m’hanno rotto!- esclamò Rob a quel commento.

-Dai Pattz lasciali stare. Non è così e quindi di che ti preoccupi?- gli risposi cercando di farlo ragionare.

-No Chica. Questi stronzi la devono finire! Se una cosa non è vera perché devono continuare a dirla?- e tutti i torti non aveva.

Ma era ubriaco fradicio. Non si teneva fermo su una superficie piana, cosa voleva fare?

-Pattz ha ragione! La devono smettere!- gli fece eco Tom trascinandolo verso quei tre ragazzi.

Li vidi scambiarsi battute poco educate e si provocarono a vicenda fino a quando Robert fece concludere il dibattito sferrando un gancio destro a uno dei tre.

Mi precipitai subito lì in mezzo ma non riuscii a farli fermare. Ci penso il proprietario del locale che ci sbatté tutti e 6 fuori.

I miei due amici si appesero a me e li trascinai fino a casa mia. Per farli salire in camere mia ci volle… cosa ci volle non lo so… Ma tanta, tanta pazienza per farli stare zitti.

Una volta in camera mia li sdraiai sul letto e gli disinfettai tutte le ferite alle mani e al viso.

Loro si addormentarono sul letto e io sulla poltrona.

Alla mattina mi ritrovai sul mio lettone a due piazze in mezzo a loro due. Uno di loro mi aveva adagiata sul letto.

 

E un risolino mi scappa pensando che se quei tre stronzi ci avrebbero visto avrebbero detto che loro avevano proprio ragione.

Però che belli quei momenti.

Mi guardo intorno, il locale è piccolo ma pieno.

Mi siedo su uno sgabello vicino al bancone.

-Le porto?- mi chiede un ragazzo che avrà per lo più la mia età.

-Una Heineken grazie. La bottiglia più grande che avete!- mi sorride e in meno di un minuto me la porta.

Non faccio in tempo a fargliela posare sul bancone. Me la prendo direttamente dalle sue mani e tenendola per il collo mi ci attacco a cannella.

Oh santa birra!

Dopo tre quarti d’ora le bottiglie vuote davanti a me sono 5.

Ma non sono sbronza. E sono ancora focalizzata sulla Stewart. E nel frattempo il mio odio per lei aumenta.

-Mi dai un’altra?- chiedo al ragazzo.

-No. Non te la do.- mi dice autoritario.

-Ma io ti pago.-

-Ma non lo dubito. Solo credo che sia meglio che ti fermi qui…-

-Uffa! Quant’è?- chiedo. Esco di qua e vado nel prossimo bar.

Mi dice quant’è e pago. Quando faccio per uscire mi accompagna e ferma il primo taxi che passa e mi ci fa salire.

-Ci vediamo!- annuisco e dico il nome dell’albergo al taxista.

Quando arrivo come un automa salgo in camera e mi butto sul letto dove mi addormento immediatamente.

 

-Cazzo Rob apri! Lo so che ci sei!- urla qualcuno fuori dalla stanza.

Cazzo c’è? Cosa vi urlate??

Mi alzo e vado ad aprire la porta.

La persona che mi trovo davanti è l’ultima che avrei voluto vedere.

E c’è un motivo in più per odiarla: mi ha svegliata urlando dopo una semisbronza.

La uccido?

 

VESTITI HANNAH (cliccare per vedere)

 

 

 

Ok, probabilmente mi ucciderete perchè questo capitolo è un pò così e il prossimo probabilmente sarà peggio ma spero non mi molliate qui!

La prima canzone è assolutamente casuale. Non è stata scelta propriamente per questo capitolo ma per caso l'ho ascoltata e l'ho trovata adatta per il capitolo.
Quella di Max Pezzali invece è stata "premeditata".

Questo capitolo è stato un pò diciamo "riflessivo" ma mi è piaciuto scriverlo in questo modo.

Beh spero ci sarete in tante a commentare e a farmi sapere se ho reso antipatica la Stewart. Certo che capita proprio a pennello il capitolo. Oggi a Roma hanno esibito dei cartelli a dir poco crudeli nei suoi confronti. Io non sono una sua fan ma non mi sarei mai sognata di comportarmi così. Anche perchè non la conosco e non posso giudicarla, ne in bene e ne tantomeno in male. Quindi ci tengo a precisare che la Stewart qui è così solo per le esigenze della storia. Grazie dell'ascolto!

 

Vi ricordo anche le altre mie storie.


My Crazy Life! (fanfiction su attoriAbbiamo Carter Hawkins che si trasferisce a Londra a casa di suo fratello TOM STURRIDGE e quindi avrà per casa sempre ROBERT PATTINSON. MA attenzione! Un imprevisto le farà conoscere un fascinoso vicino di casa che non è nient'altro che IAN SOMERHALDER!

IL PASSATO RITORNA SEMPRE... PER FORTUNA! (con Robert Pattinson) Qui abbiamo Hannah e Robert alle prese con il loro amore difficile. Sanno di amarsi ma poi sono gli imprevisti della vita a intromettersi tra di loro.

Robert Chi? (con Robert Pattinson) Amalia non conosce Robert ma per uno strano scherzo del destino lui sceglie proprio lei come compagna di vita. Gli imprevisti non mancheranno ma l'amore alla fine trionfa sempre!

Danger Love (Twilight - rating rosso) La professoressa Bella Swan è alle prese con l'allievo Edward Cullen. Sesso e amore. Quale prevalerà? E la ragione verrà sovrastata dalla passione? In una storia dove il motto è "mordi e fuggi!" vi lascerete condurre dal vortice del proibito.

The Life Is Important. Don't Waste It (con Robert Pattinson - One Shot con un seguito quasi certo) Immaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliori di lui. Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan ficton nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

 

 

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Comunque ci tenevo a dire che dedico ogni volta i miei capitoli a tutte le persone che mi hanno contattato e con cui mi sento periodicamente. E' bello sentire i vostri pareri e parlare con voi anche del più e del meno. Grazie ragazze!

E qui vi lascio il link della mia pagina di Facebook che devo iniziare a rendere un pò più attiva... Anche se però mi serve il vostro aiuto! Vi metterò foto, spoiler e nuove idee. In più vorrei ripostare tutte le storie

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Capitolo 26
*** CAPITOLO 26 - Rissa ***


Di nuovo al nostro incontro giornaliero! Ormai non so neanche cosa dirvi quando vi saluto! XD

Comunque... che bella soddisfazione ricevere i vostri commenti e spero di non postare troppo in fretta!
E ora vi rispondo alle recensioni!

ginevrapotter Io neanche sono Robsten. Kristen non è tra le mie attrici preferite però che Robert si metta con lei o meno, sono fatti suoi. Anzi, loro. Ma se si mette con me meglio ancora! Ahahah! Comunque in questo capitolo sarà ancora peggio... e con questo ti saluto!

Tetide Oddio che bel complimento dirmi che la storia è bella come una favola. Grazie davvero! E benvenuta qui a recensirmi la storia. Una nuova fan fa sempre piacere! =)

BabyVery Grazie per la doppia recensione!! Ma ti rispondo ad una sola.. ahahah!! Allora diciamo che le tue aspettative sono tutte esaudite! E se si tratta di Kristen alla porta?? Se ti dico 'si' o 'no' che gusto c'è?? Lo scoprirai tra pochi attimi.

Comunque scusatemi se le mie risposte sono cortissime ma davvero non so mai cosa dirvi perchè il solo fatto che voi leggiate la storia mi riempie di gioia!!

E ringrazio come sempre anche le 34 persone che hanno aggiunto la storia tra quelle preferite, le 4 alle storie da ricordare e le 43 alle storie seguite.

E ringrazio di cuore anche le 27 persone che mi hanno aggiunta tra gli autori preferitiGRAZIE!

 

 

CAPITOLO 26

Rissa 

 

Aprire la porta e trovarsi di fronte la tua acerrima nemica che ti ha svegliato può portare a fare delle cose davvero brutte.

-Spostati. Devo vedere Rob!- dice con la sua spavalderia.

Io per tutta risposta allargo le braccia puntellandomi all’ingresso della stanza.

-Robert non c’è. E per di più tu mi hai svegliata. Quindi ciao.- e faccio per rientrare in stanza ma non essendo velocissima nel chiudere la porta entra sbattendo la porta al posto mio.

-Senti un po’ tu! Non è che per una storiella del cazzo vieni qui e pretendi di sapere quello che c’è tra me e Robert!-

-Una storiella del cazzo sarà la vostra visto che è stata architettata dalla Summit! Io lo conosco da molto tempo prima che diventasse famoso.-

-E infatti mi ha parlato di te una mezza volta. Da quello che ho capito ha preferito il cinema a te.- sbam. Un pugno in pieno stomaco. Forse in questo momento se mi conficcassero nella carne un pugnale non ne verrebbe fuori neanche una goccia di sangue tanto sono rimasta paralizzata.

-Vedi, ho ragione. Ho fottutamente ragione. Tu non vali niente per lui.- altro colpo.

-Quanto starai qui? Una settimana? Un mese? Dopo di che ci sarò io in questa stanza.- ed è un attimo.

La mia mano si pianta sul suo viso lasciandole un segno che da bianco si fa sempre più rosso.

-Non… non ti permettere mai più a dire queste cose. Ed ora esci…- e allungo un dito per indicarle la porta chiusa, -Immediatamente!- dico quasi urlando.

Non mi va di starla ad ascoltare. Non mi va di stare a sentire le cose che più mi fanno male.

“Ha preferito il cinema a te.” Questa è la mia più grande paura. Io so che è stato così. E ho paura che possa riaccadere di nuovo.

“Non vali niente per lui.” Come può dirmi queste cose? Lei non sa niente di me, di Robert, del nostro rapporto. Non sa un cazzo. E non si può assolutamente permettere di parlare di me.

-Non sei nessuno per dirmi quello che devo fare.- controbatte lei livida dalla rabbia.

-Io posso farlo fintanto che sono qui dentro. Tu non sei benvenuta.-

-Senti sciocca ragazzina fai le valigie il più presto possibile prima di accorgerti che Robert non ti vuole!- e il mio cervello non fa in tempo nemmeno ad elaborare le sue squallide parole che sono sopra di lei.

La getto a terra senza farmi problemi e le inizio a tirare schiaffi a tutto spiano e a tirarle i capelli.

 

-Le risse tra femmine sono divertenti.- mi disse Rob un giorno a scuola dopo una rissa tra due ragazze della nostra classe, -Sanno solo tirarsi i capelli. E per di più fanno ridere.- continuò ridendo.

-Rob ti sei dimenticata che ho fatto lezioni di karate? Se capiterò in una rissa capiterà anche che tiro i capelli ma saprò far molto male.- dissi con l’espressione più seria che avevo nel mio repertorio.

-Lo so chica. Tu sei speciale. Non vedo l’ora di vederti in azione!- disse abbracciandomi.

-Speciale o no, caro boy ti consiglio di stare attento alla poverella che ci potrebbe capitare. Anche perché sai che non m’infiammo tanto facilmente ma lo faccio solo se c’è un motivo che ritengo valido. Quindi uomo avvisato, mezzo salvato!-

 

Quel ricordo arrivò alla mia memoria prepotentemente. Un motivo valido. E questo lo è decisamente!

La colpivo senza pensare a niente. Strano ma la mia mente in quel momento era vuota per quanto possibile possa essere. La colpivo.

Lei mi ha colpito con la crudeltà delle sue parole mentre io la colpivo con la forza dei miei gesti. Era sotto di me, non la guardavo nemmeno. I miei occhi vedevano solo il nero dell’odio che in quell’istante provavo nei suo confronti.

Lei non può, non può.

Ci ho messo tanto tempo a potermi fidare di nuovo di lui.

Ci ho messo tanto tempo a scacciare le mie vecchie paure.

Ci ho messo tanto tempo a mandare via tutti i mostri che m’incutevano terrore e non può arrivare lei e gettarmi nello sconforto più totale solo perché sono innamorata di Robert.

Innamorata… Lo dicevo io che l’amore non porta a nulla di buono?

Ed ogni mio pensiero sentivo la rabbia montare sempre di più e ogni colpo era sferrato con maestria e con doppia maggiore rispetto al colpo precedente.

Mi sentivo cattiva in quel momento. E forse lo ero davvero. Non ci si comporta così, nemmeno con gli ospiti indesiderati ma è come se lei avesse richiamato in me quella rabbia repressa che da un po’ non veniva fuori. E ha scelto di venire fuori nel modo peggiore possibile.

Continuo a sferrare colpi su colpi ma non riesco a fermarmi. È l’odio verso la persona che ha riaperto vecchie ferite a spingermi. Affondo un colpo e poi un altro ma non trovo nessuno a riceverli. Ma sento delle braccia che mi stringono protettive e dolcemente.

-Ti prego… shh… Calmati amore. Non piangere.- non sto piangendo.

Si, sto piangendo. Sento le lacrime bagnarmi le guancie e salarmi le labbra.

Riconosco il proprietario della voce dolce ma addolorata che continua a implorarmi di calmarmi.

-Rob…- alito a mezza voce.

-Sono qui. Sono qui.- dice baciandomi una spalla e accarezzandomi le braccia.

Sento la sua protezione nei miei confronti. Io stavo picchiando, se così si può dire, una sua collega e lui sta proteggendo me. Che ridere. Forse mi protegge da me stessa.

-Scusa. Scusa io… non volevo ma ha detto delle cose…- e piagnucolo più forte.

Apro gli occhi e guardo Rob che mi osserva con lo sguardo comprensivo. E poi guardo a terra. Kristen è stesa a terra mentre mi massaggia un po’ ovunque. Non c’è sangue per fortuna ma solo qualche accenno di livido e qualche graffio qua è là.

Però, nonostante tutto non riesco a sentirmi in colpa. Non doveva comportarsi così perché è lei a non essere nessuno!

Mi scosto delicatamente dalla stretta di Rob e mi giro guardandolo dritto negli occhi.

-Io non mi pento affatto di quello che ha fatto. Forse ci sta che mi sarei dovuta fermare prima ma niente rimorsi. Lei mi ha detto delle cose davvero ingiuste. Io ci sono stata male, Rob. Male! Io ti amo e devo esserne sicura che anche tu mi ami. Che non mi metterai al secondo posto, dopo il cinema, come ha detto questa stronza.- dico indicando Kris. –Ho un bisogno disperato di sapere che sono importante per te perché lei, con tre frasi, ha sgretolato ogni mia certezze. E tu lo sai Robert di quanto io sia insicura e poco fiduciosa negli altri. Lo sai no quanto ci è voluto affinché mi fidassi di nuovo di te. E sai anche che sono molto incline a credere a chi non conosco e farmi cento film mentali e io non voglio. Non voglio crederle. L’ho colpita per farla stare zitta. Nella mia mente sentivo due voci Rob, due voci! Una m’incitava a colpirla e l’altra a crederle perché in fondo per tre anni tu non c’eri e io ne ho passate di cotte e di crude in quei tre anni e io avevo bisogno di te. Del mio amico, dell’uomo che amavo e che quella notte mi ha lasciato lì.- e mentre parlo rivedo un susseguirsi di ricordi, tutti dolorosi.

Sputo quelle parole nell’angoscia di sentirlo dire “Ha ragione Kris” e piango. Piango perché io non sono una persona violenta nonostante il mio comportamento di poco fa. Piango perché sono dannatamente insicura e vorrei avere un briciolo della spavalderia che ha quella strega lì a terra.

Piango sulla spalla di Robert che si è avvicinato a me e mi ha stretta.

-Le so tutte queste cose. Le so. Ti conosco da sempre amore mio. So che sei sempre diffidente. So che se qualcuno viene a dirti qualcosa tu gli dai subito credito anche se ti sta dicendo che tu hai fatto qualcosa. So che sei gentile e buona e dolce. So che mi ami. So che ti amo tantissimo e che anche tu, qui dentro,- dice toccandomi il torace all’altezza del cuore, -lo sai che ti amo. Tanto, più della mia stessa vita. So che ti ho deluso e che tu hai paura che possa rifarlo. È comprensibile che tu abbia paura. Anch’io ho paura di sbagliare di nuovo con te. Vivo nella costante paura di perderti da un momento all’altro per un mio stupido errore. So che tu hai colpito Kristen per proteggerti dalle sue parole. Ha toccato delle ferite aperte, che si stanno rimarginando difficilmente. Ma so anche che la donna che amo ne ha passate tante in quest’ultimo periodo ed è diventata tanto forte da poter respingere tutti gli attacchi che ti vengono fatti. Hannah tu sei importante per me. E se ho fatto una volta l’errore di metterti dopo la mia carriera non lo farò più. Te lo assicuro su tutto quello che vuoi!- mi dice baciandomi la fronte. E anche una lacrima solitaria fuoriesce al suo controllo.

Anche l’uomo più controllato del mondo ha delle debolezze. Ridacchio.

-Ti amo.- e gli prendo il viso tra le mani per baciarlo.

Un bacio dolce e casto. Ci trasmettiamo tutto l’amore che proviamo.

-Ti amo.- dice lui prima di baciami la mascella.

Ma un colpo di tosse interrompe il nostro idillio. Ci voltiamo entrambi e troviamo Kristen furente.

-Kris senti…- inizia Rob.

-Senti un corno! Mi ha messo le mani addosso! Ti rendi conto?? Tu… tu! Aargh!!- sbraita agitando le mani.

-Senti Kris sistemiamo la faccenda tra noi. Nessuno ti ha dato il diritto di venire qui a insultare la mia ragazza. Ok?-

-E lei mi ha colp..- le blocco sul nascere la frase.

-Ti ho colpito, si! Tu mi hai colpito psicologicamente. Adesso la porta e quella.- le dico fermamente. Vedo che sta per controbattere e la fermo prima. -E non azzardarti a dirmi che non posso dirti quello che devi fare. Se vuoi, te lo dice lui.-

-Kris ci vediamo in giro, ciao.- le dice lui lasciandomi un attimo per aprire la porta.

Vedo Kristen uscire a grandi falcate dalla stanza e sono molto più che sollevata.

 

 

So che questo capitolo è più corto ma volevo parlare solo della 'rissa'. Io non sono un tipo che si da alla violenza, ci tengo a specificarlo ma in questa storia sono molte le cose che io non farei quindi ci ho inserito anche questa. Devo dire che mi diverte tanto guardare le risse tra donne anche se non ho mai partecipato attivamente e non ho intenzione di parteciparci. Io spero che sia venuta bene. Ho scritto un'altra volta di una rissa tra due uomini in Vite Incatenate e qui mi fermo perchè se qualcuno ha iniziato a leggerla sto spoilerando, ma comunque erano diversi i motivi, oddio forse neanche tanto, ma erano diversi i soggetti e più inclini alla violenza.
Comunque ogni tanto uso dei flash-back, anche nello scorso capitolo l'ho usato inserendoci Tom Sturridge (che se vi piace vi consiglio la mia storia My Crazy Life!). Spero proprio che non siano sbagliati e che rendino più interessante il tutto.
Comunque spero che voi abbiate capito come si sia sentita Hannah. E' stata punta nel vivo. Lei vive in una perenne insicurezza, soprattutto  per tutto ciò che riguarda il SUO Robert. E' stato difficile far prevalere questi sentimenti e il suo stato d'animo. Spero proprio di esserci riuscita, fatemi sapere! E se ho sbagliato ditemi dove in modo da migliorare se si dovesse ripresentare una situazione simile in questa, o in un'altra mia storia. Grazie.


Vi ricordo anche le altre mie storie.


My Crazy Life! (fanfiction su attori) Abbiamo Carter Hawkins che si trasferisce a Londra a casa di suo fratello TOM STURRIDGE e quindi avrà per casa sempre ROBERT PATTINSON. MA attenzione! Un imprevisto le farà conoscere un fascinoso vicino di casa che non è nient'altro che IAN SOMERHALDER!

IL PASSATO RITORNA SEMPRE... PER FORTUNA! (con Robert Pattinson) Qui abbiamo Hannah e Robert alle prese con il loro amore difficile. Sanno di amarsi ma poi sono gli imprevisti della vita a intromettersi tra di loro.

Robert Chi? (con Robert Pattinson) Amalia non conosce Robert ma per uno strano scherzo del destino lui sceglie proprio lei come compagna di vita. Gli imprevisti non mancheranno ma l'amore alla fine trionfa sempre!

Danger Love (Twilight - rating rosso) La professoressa Bella Swan è alle prese con l'allievo Edward Cullen. Sesso e amore. Quale prevalerà? E la ragione verrà sovrastata dalla passione? In una storia dove il motto è "mordi e fuggi!" vi lascerete condurre dal vortice del proibito.

The Life Is Important. Don't Waste It (con Robert Pattinson - One Shot con un seguito quasi certo) Immaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliori di lui. Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan ficton nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

 

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Comunque ci tenevo a dire che dedico ogni volta i miei capitoli a tutte le persone che mi hanno contattato e con cui mi sento periodicamente. E' bello sentire i vostri pareri e parlare con voi anche del più e del meno. Grazie ragazze!

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Capitolo 27
*** CAPITOLO 27 - Semplicemente Hannah E Rob ***


Ehm... scusate se non ho postato prima ma diciamo che in questi ultimi giorni il pc lo vedo con il binocolo e infatti mi scuso anche per chi mi segue con le altre storie se ancora non riesco ad aggiornare e anche a scrivere per quanto riguarda "Vite Incatenate" ma credo di essere a buon punto.

Comunque... rispondo velocemente alle recensioni!

ginevrapotter Ahahah!! Anche tu la chiami la "castora"! Bravaaa!! Comunque grazie mille per i complimenti!

Tetide Meno male che concordi con me! Grazie ancora per la mail e per i complimenti che mi hai fatto! Io sono quasi giunta alla fine con "Blu Velvet". E' straordinaria!! E tu una scrittrice divina!

BabyVery Ti confido che quasi quasi non volevo far arrivare Rob ma poi ho detto 'dai si! è meglio che arrivi!' ed eccolo lì! Contenta che ti sia piaciuto!

valy90 Altri guai?? Diciamo che le idee non mancano, sia per quanto riguarda i guai che per le belle cose ma ci devo ancora riflettere su! Grazie mille per i complimenti!

stellinaxx Ahahah!! Eccoti il capitolo...

alice75 Tesorooo!! Mi mancavano i tuoi capitoli e mi manca anche il tuo dolce Seth... tornerà prima o poi?? Comunque grazie e beh un pò d'azione ci voleva anche qui!! Un bacione!!

E ringrazio come sempre anche le 34 persone che hanno aggiunto la storia tra quelle preferite, le 5 alle storie da ricordare e le 43 alle storie seguite.

E ringrazio di cuore anche le 29 persone che mi hanno aggiunta tra gli autori preferitiGRAZIE!

 

 

 

CAPITOLO 27

Semplicemente Hannah E Rob

 

Dopo la mia sfuriata con Kristen Robert mi prese in braccio e mi portò sul letto stringendomi spasmodicamente a se, quasi avesse paura che me ne andassi.

Ma come potrei fuggire da lui? Lui è l’unico che mi capisce davvero, altrimenti dopo la scena di prima mi avrebbe scaraventato chissà dove.

E le sue parole… Dio che dolcezza!

 

“-…Ti conosco da sempre amore mio. So che sei sempre diffidente. So che se qualcuno viene a dirti qualcosa tu gli dai subito credito anche se ti sta dicendo che tu hai fatto qualcosa. So che sei gentile e buona e dolce. So che mi ami. So che ti amo tantissimo e che anche tu, qui dentro,- dice toccandomi il torace all’altezza del cuore, -lo sai che ti amo. Tanto, più della mia stessa vita. So che ti ho deluso e che tu hai paura che possa rifarlo. È comprensibile che tu abbia paura. Anch’io ho paura di sbagliare di nuovo con te. Vivo nella costante paura di perderti da un momento all’altro per un mio stupido errore. So che tu hai colpito Kristen per proteggerti dalle sue parole. Ha toccato delle ferite aperte, che si stanno rimarginando difficilmente. Ma so anche che la donna che amo ne ha passate tante in quest’ultimo periodo ed è diventata tanto forte da poter respingere tutti gli attacchi che ti vengono fatti. Hannah tu sei importante per me. E se ho fatto una volta l’errore di metterti dopo la mia carriera non lo farò più. Te lo assicuro su tutto quello che vuoi!-“

 

-Amore sei sveglia?- mi chiede. Mentre mi cullava si era addormentato lui. Dopo un giorno stressante sul set ci credo che era stanco.

-Si. Tutto ok?-

-Dovrei chiedertelo io…- gli do una leggera spinta con un gomito.

-Ohi!- e mi bacia la punta del naso.

Il telefono blocca sul nascere le nostre coccole.

-Cazzo il telefono. Non mi va!- sbuffa lasciandomi e mettendosi supino sul letto. Allora mettendomi ginocchioni afferro il suo telefono nella giacca che ha lasciato ai piedi del letto. Giusto in tempo perché mi tira a lui per la caviglia.

-Ehi!- mi lamento. –Tieni.- gli porgo il telefono ancora squillante.

-Pronto?- lo guardo. –Uh cazzo! Aspetta che metto in vivavoce.- lo guardo senza capire niente. -È Emilie.- mi spiega.

-Ciao ragazzi!! Hannah scommetto che questo stronzo di Rob non ti ha detto niente. Stasera vuoi venire a cena con me? C’è anche Jackson!- trilla con la sua voce squillante.

-Jackson?- chiedo.

-Rathborne.- mi spiega Robert.

-Ecco. Le presentazioni le facciamo dopo. Venite?- Robert mi guarda. Mi lascia possibilità di scelta.

-Andiamo…- dico con un sorriso.

-Dove ci vediamo?- chiede lui.

-Al Canadian Food.-

-Ok. A dopo.- e salutiamo entrambi prima di chiudere la chiamata.

Andrò a cena fuori come ragazza ufficiale di Robert??

-Rob che mi devo mettere? Che tipo di locale è?-

-Tu puoi mettere anche un jeans perché sei bellissima.- mi dice mettendomi le mani sui fianchi alzandosi visto che anch’io mi ero alzata dal letto. –Capito amore?- e io mi sciolgo quando mi chiama amore.

-Grazie.- e mi alzo sulle punte a baciargli le labbra a stampo. –Però dimmi di che tipo è il locale.-

-Tipo un Mac ma un po’ più raffinato. È un misto tra ristorante e fast food anche perché ci puoi trovare di tutto!-

-Bene. Allora vado in stanza a prepararmi. A che ora dobbiamo andare?-

-Penso che per le 9 va bene.-

-Ok, sono le 7 quindi ce la faccio. A dopo!- e dopo avergli dato un bacio entro nella camera che in teoria dovrei condividere con Lucas.

Entro in camera e trovo Lucas con solo un paio di pantaloncini che sta fumando una sigaretta appoggiato alla finestra.

-Hai ritrovato la via di casa!- mi dice ridendo.

-Si perché ho bisogno dei vestiti che abbiamo comprato perché devo uscire con Rob. Ci saranno Emilie e Jackson.-

-Felice di quest’uscita?-

-Puoi dirlo forte!-

-Ehi ma che cosa sono quei graffi che hai sulla schiena?- mi chiede quando mi tolgo la felpa restando con la canotta che avevo prima quando è successo il fattaccio con Kristen.

-Storia lunga.-

-Io ho tempo e mi devi dire tutto.- mi dice con aria severa.

Allora inizio a spiegargli tutto nei minimi particolari, partendo da stamattina fino a poco fa.

Lucas mi guarda scioccato e non crede che io mi sarei comportata così e soprattutto non riesce a credere che Kristen sia stata davvero così cattiva con me. Alla fine parliamo della cena e iniziamo a spulciare nelle buste intatte piene zeppe di abiti nuovi.

 

-Sei proprio bella!- mi dice Lucas mentre finisco di truccarmi. Forse truccare è una parola grossa visto che ho soltanto passato un velo di cipria sul tutto il viso e messo in risalto i miei occhi con la matita e del mascara. Io mi sento bene così. Ripongo anche il mascara nel mio beauty-case e mi sistemo i capelli. Li ho asciugati mossi, cioè li ho lasciati come realmente sono, e so che a Robert piacciono molto così! Poi li ho ritirati indietro in una treccia molto lenta lasciando delle ciocche sparse che vanno a riempirmi un po’ il viso.

Alla fine per quanto riguarda il vestiario ho deciso di indossare una maglia bianca, un po’ lunga con una bella cinta grande di pelle nera. Ha le maniche corte un po’ a sbuffo e la scollatura a barca con le rifiniture nere come il jeans che indosso. Nero e stretto e ovviamente a vita bassa. Per le scarpe ho optato per un paio di Converse grigie così sono davvero a metà tra l’elegante e lo sportivo. E diciamo che questo è il mio stile. Solo che nella vita o si è sportivi o si è eleganti. A quanto pare non esistono mezze misure.

Guardo l’orologio che ho al polso. Sono le 20:38. Bene, è ora.

-Lucas ma devi accompagnarci tu?- gli chiedo uscendo dal bagno e vedendolo vestito con la solita divisa che indossa quando è a lavoro. Ossia quando porta Rob da un lato a un altro. Già il fatto di avere una persona che deve sottostare ai tuoi ordini non mi piace. Aggiungiamoci poi che la persona in questione è mio cugino che non conoscevo mi fa davvero rabbia. Ma non posso obiettare.

-Certo!- mi risponde con un sorriso.

-Ma tu… che so, non hai da fare?-

-Han mi pagano per essere sempre a disposizione di Robert. Non è che posso andarmene se ho da fare.-

-Beh… ma non è giusto!- sbuffo.

-Tieni!- e mi passa un boccetta del mio profumo preferito targato Calvin Klein.

-Ma... come?- chiedo incredula.

-Elisa!-

-Grazie Luke!- e me ne spruzzo un po’. Giusto in tempo perché qualcuno bussa alla porta.

Lucas la apre e davanti a me si para la persona più bella del pianeta. Ma che dico, dell’universo! E anche oltre.

Indossa le sue adorate scarpe Adidas nere a strisce bianche. Dei jeans neri che gli fasciano le gambe chilometriche in modo perfetto. Sorvoliamo sul fatto che addosso a lui anche uno straccetto andrebbe benissimo. E per concludere una maglietta bianca a maniche corte credo che gli fascia il petto in modo impeccabile e sopra la sua adorata giacca di pelle nera. Dio quanto lo amo!

 

Però io non lo amo per la sua bellezza. Nient’affatto. Da ragazzino era un tipo davvero brutto. O meglio, non era brutto, solo non sapeva valorizzare la sua bellezza. Portava i capelli, all’ora biondissimi, lunghi e a caschetto. Mica come questa sera che sono spettinati ad arte. Certo il vizio di passarsi la mano tra i capelli l’ha sempre avuto, o come avrebbe fatto a contagiarmi?

Io mi sono innamorata di lui quando non era ancora nessuno. Quando il suo splendido sorriso non faceva perdere la testa a tutte le ragazzine del mondo. Quando bastava che i suoi occhi grigio-azzurri incontrassero i miei per farmi capire cos’è che pensava in quel preciso istante.

Io lo amavo per la sua impacciataggine che anche se sembra svanita è ancora dentro di lui. Conosco ogni suo sguardo, ogni suo gesto. Anche dal suo modo di camminare riesco a intuire cosa sta pensando o provando in quell’istante.

È vero che tre anni cambiano una persona. È vero che lui è cambiato. La vita lo ha portato inevitabilmente al cambiamento. Ma io ho ritrovato comunque lo stesso ragazzino di 15 anni che conoscevo io. E il suo essere sempre se stesso mi disarma perché io sono cambiata irrimediabilmente. Ho paura di mostrare me stessa agli altri. Mi sento sempre attaccata. Con lui voglio, e so che accadrà, ritornare la stessa Hannah di quando avevo 15 anni. Ho un bisogno disperato di ritornare quella ragazzina. Ho bisogno di fare follie con il mio migliore amico che amavo all’ora e che adesso ricambia il mio amore.

 

-Robert.- lo saluta Lucas facendomi ritornare con i piedi per terra e con la mente in questa stanza d’albergo.

-Rob!- gli salto addosso e lo abbraccio.

All’inizio sembra spaesato ma poi contraccambia la mia stretta.

-Ti amo.- gli sussurro contro il petto. Alle mie parole rafforza l’abbraccio.

Non ho mai avuto bisogno di lui come in questo momento. Anche se un reale perché non c’è.

 

-Luke conosci il Canadian Food?- gli chiede Robert mentre entriamo in limousine.

-Si. Ci sono stato l’altra sera con degli amici.- risponde Lucas con la sua solita pacatezza.

-Sentite un po’ voi due, ma come fate ad essere cugini? Voglio dire,- dice poi rivolgendosi a me, -ti conosco praticamente da sempre.-

-Beh, lui è il fratello di Elisa.- spiego.

-E fin qui ci sono arrivato. E la storia di Elisa me l’hai spiegata. O meglio, quella dei vostri genitori.- Annuisco. –Ma voi due come fate a non conoscervi?- chiede dubbioso.

-Io non torno a casa da più di tre anni.- inizia a spiegare Lucas.

-Da quando lavori per me.- risponde Rob e non è una domanda. Lucas annuisce.

-Beh i conti tornano facilmente.- m’intrometto io. –Tre anni fa… te ne sei andato da Londra. E lui è stato chiamato a lavorare per te e da allora non è mai tornato a Roma. L’anno dopo scoprii l’esistenza di Elisa e solo poi mi trasferii. Ovviamente lei mi ha parlato di Lucas ma non ci ho mai parlato e ho visto alcune sue foto ma è molto cambiato rispetto a quelle vecchie foto. Anche se però l’ho riconosciuto subito perché si, è cambiato, ma è pur sempre lui. E poi ha gli stessi occhi di mio padre…- dico con gli occhi che improvvisamente mi si fanno lucidi.

-Beh non sei felice di averlo conosciuto?- chiede Rob con fin troppa enfasi in modo da allontanarmi dai pensieri tristi.

-Certo!- e finiamo a parlare dei fatti nostri come se nulla fosse successo.

 

-Ragazzi eccoci arrivati!- esclama Lucas fermando la macchina.

Io velocemente scendo dalla limousine e aspetto che Robert finisca di parlare con mio cugino quando una ragazza bionda e piuttosto bassina si avvicina a me molto euforica.

Metto a fuoco la figura illuminata dalla flebile luce del lampione. È Emilie. E al suo fianco c’è Jackson Rathborne.

-Ciao Hannah!- esclama lei abbracciandomi. Un po’ impacciata contraccambio l’abbraccio.

-Buonasera.- le dico e mi rivolgo anche a Jackson che mi porge una mano che stringo.

-Ehi ragazzi!- saluta Robert uscendo dall’auto e stringendomi per la vita.

-Dai andiamo!- dice la ragazza super attiva trascinandoci all’interno del locale.

 

Che serata che si prospetta…

 


Hannah&Robert - The Perfect Couple (qui vestiti)

Robert

Così è come lo immagino vestito. Nel set soprastante l'immagine è a mezzo busto mentre qui invece è tutta intera.

 

Allora.. vi dò la triste notizia che dopo questo capitolo non ne ho più scritti ma vi dico anche che il capitolo è in fase di scrittura e sinceramente sono un pò in crisi perchè prima ho ideato la cena e ora non so cosa fare quindi i consigli sono ben accetti. Con tutto il cuore davvero!

Comunque sia.. che ve ne pare quest'idea della cena?? E di com'è vestita la nostra Hannah?? Spero vi piacciano queste cose e ovviamente anche il capitolo! Ahahah!!

Ah comunque! Credo che ricomincerò, spero sia una bella cosa per voi, a postare frequentemente Robert Chi? che è terminata e Danger Love che non è neanche alla metà ma sono tanti i capitoli scritti!!

 

Vi ricordo anche le altre mie storie.


My Crazy Life! (fanfiction su attori) Abbiamo Carter Hawkins che si trasferisce a Londra a casa di suo fratello TOM STURRIDGE e quindi avrà per casa sempre ROBERT PATTINSON. MA attenzione! Un imprevisto le farà conoscere un fascinoso vicino di casa che non è nient'altro che IAN SOMERHALDER!

IL PASSATO RITORNA SEMPRE... PER FORTUNA! (con Robert Pattinson) Qui abbiamo Hannah e Robert alle prese con il loro amore difficile. Sanno di amarsi ma poi sono gli imprevisti della vita a intromettersi tra di loro.

Robert Chi? (con Robert PattinsonAmalia non conosce Robert ma per uno strano scherzo del destino lui sceglie proprio lei come compagna di vita. Gli imprevisti non mancheranno ma l'amore alla fine trionfa sempre!

Danger Love (Twilight - rating rossoLa professoressa Bella Swan è alle prese con l'allievo Edward Cullen. Sesso e amore. Quale prevalerà? E la ragione verrà sovrastata dalla passione? In una storia dove il motto è "mordi e fuggi!" vi lascerete condurre dal vortice del proibito.

The Life Is Important. Don't Waste It (con Robert Pattinson - One Shot con un seguito quasi certo) Immaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliori di lui. Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan ficton nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

 

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Mi piacerebbe parlare con voi e conoscervi!!

 

 

Chiedo a chi mi aggiunge su Facebook di dirmi chi siete così vi accetterò prima! xD

Comunque ci tenevo a dire che dedico ogni volta i miei capitoli a tutte le persone che mi hanno contattato e con cui mi sento periodicamente. E' bello sentire i vostri pareri e parlare con voi anche del più e del meno. Grazie ragazze!

E qui vi lascio il link della mia pagina di Facebook che devo iniziare a rendere un pò più attiva... Anche se però mi serve il vostro aiuto! Vi metterò foto, spoiler e nuove idee. In più vorrei ripostare tutte le storie

♥_Miss_♥ → unα мєnтє αllα riscossα! ☆

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Capitolo 28
*** CAPITOLO 28 - Imprevisti E... Nostalgia ***


Uhm 'sera a tutti! Come va? Spero tutto ok. A me va tutto bene e ho ritrovato la grinta giusta per scrivere questa e anche le altre mi storie quindi non potete neanche immaginare quanto io sia felice! Cioè, io adoro i giorni come questi. Giorni in cui sforno tantissimi capitoli. Oggi per esempio ho scritto questo capitolo, uno nuovo di "My Crazy Life!" che devo ancora rivedere e una One Shot rossa per "Vite Incatenate" e ditemi se non dovrei esserne entusiasta!
Inoltre giorni come questi portano anche nuove idee e nuovi stravolgimenti della storia come vedrete in questo capitolo. Anzi, sono anche un pò timorosa nel postarvelo però questo è quello che mi è venuto e per la prima volta, ne sono soddisfatta!

stellinaxx Beh ogni tanto si ma qui ti piacerà e questo capitolo non l'hai letto neanche perchè non hai fatto in tempo! Ihihih!

ginevrapotter Ehilà Roby!! Allora inizialmente l'idea era tipo quella che avevi proposto tu ma poi ci sono stati risvolti improvvisi e non ho saputo dire di no alla richiesta del mio cervello. I'm sorry ma non ci saranno risate... un bacione!

Tetide Uh si prospettava una serata super ma è cambiato tutto. Credo che prima o poi, tu, o qualcun altro che mi segue mi ucciderà per i cambiamenti improvvisi che faccio. Non credo che questo sarà ben voluto ma ci voleva un pò di pepe nella storia o altrimenti la nostra Hannah si annoiava a Vancouver, no? Comunque ancora grazie mille per i complimenti che mi hai fatto ma li meriti più tu!!

alice75 Tesoroo!! Eccoci qui... speriamo solo che ti piaccia!!

Grazie ragazze perchè ci siete sempre qui, ogni volta, a commentare!

E ringrazio come sempre anche le 35 persone che hanno aggiunto la storia tra quelle preferite, le 6 alle storie da ricordare e le 45 alle storie seguite. Siete aumentate e questo non può che essere un onore per me!

E ringrazio di cuore anche quelle persone che da 29 sono passate a 31 e che mi hanno aggiunta tra gli autori preferitiGRAZIE!

 

 

 

CAPITOLO 28

Imprevisti E… Nostalgia.

 

Quando siamo entrati nel ristorante mi ha stupito che la sala alquanto enorme era completamente vuota. Eccezion fata per un tavolo lungo dove c’erano Kellan Lutz e Ashley Greene ad aspettarci e presto li raggiungemmo io e Rob, Emilie e Jackson. Ok. Mi sento decisamente a disagio. Qui in mezzo ci sono solo attori e io? Io non sono niente.

Robert notando il mio sguardo allarmato mi stringe la mano e mi sussurra piano all’orecchio –Amore stai tranquilla. Sono miei amici!-

Un respiro. Un altro. Sono un po’ più tranquilla.

-Ciao ragazzi!- saluta allegramente il mio ragazzo.

-Ciao Rob! È una vita che non ci vede!- dice Ashley alzandosi e abbracciandolo. Ma nonostante l’abbraccio stritolatore di lei Robert non molla la presa alla mia mano e sorrido felice.

-Tu devi essere Hannah, no?- mi chiede.

-Si-i sono i-io.- dico imbarazzata al massimo.

-Robert ma perchè ce l’ha dovuta presentare Emilie? Anzi, perché lei si e noi no?- ma dove si spegne? –Comunque benvenuta!- dice rivolgendosi a me e abbracciandomi. –Sono Ashley.- e mi tende la mano. Prima mi abbraccia  e poi? Ma è fatta al contrario? Comunque sia mi sta simpaticissima!

-Hannah!- rispondo io stringendole la mano. Vedo Robert sorridere al mio fianco.

-E io sono Kellan!- dice alzandosi in piedi. È un omone. Cioè, è enorme!

-Piacere mio!- dico porgendogli la mano.

-Robert ce ne hai messo di tempo per scegliere ma hai scelto bene!- e divento rossa per quel complimento fatto seppur in modo velato.

-Veramente lei è la mia scelta da sempre. Dovevamo solo interferire con il destino per ritrovarci.- risponde a lui ma guarda me negli occhi.

-Su! Sediamoci!- dice Emilie e ognuno di noi prende posto.

A capotavola c’è Emilie che ha organizzato la serata. Alla sua destra c’è Ashley e alla sua sinistra io con di fianco Robert. Accanto a Ash c’è Jackson e a capotavola, accanto a lui e a Rob, c’è Kellan.

 

La serata passa tranquillamente tra una battuta e l’altra. I ragazzi sono tutti simpatici e mi trattano come se ci conoscessimo da una vita. Emilie mi sorride sempre ogni volta che ci guardiamo. E Ash è un tornado vivente. Mi ricorda tanto Elisa quanto a voglia di fare mille cose. Solo che Elisa non conclude mai niente, Ash non so.

 

-Amore tutto bene?- mi chiede Rob verso l’1.

-Tutto ok. Sono sazia per quanto ho mangiato e i tuoi amici sono uno spasso!- ammetto.

-Eh lo so, lo so!- e mi da un bacio. Un bacio lieve, sulle labbra. Ma quanto lo adoro? Sa essere sempre fin troppo dolce con me. Premuroso.

Osservo la tavolata e osservo come si trova a proprio agio Robert. Mi manca Tom. Chissà se manca anche a lui. Eravamo il trio perfetto. Io da quando sono partita non l’ho sentito più anche se i contatti si stavano già rompendo dopo la partenza di Robert. Ma non perché non volevo stare più con Tom ma perché mi ricordava troppo l’uomo che mi faceva stare male giorno e notte.

-Ehi, ti sei incantata!- mi scuote Robert vedendo che mi ero persa in qualcosa.

-Pensavo a Tom. Avrei voglia di rivederlo, sai? Tra di voi come va?- gli dico senza pensarci. So che ci stiamo divertendo e che magari sto per combinare qualche casino ma io voglio essere sincera e diretta con lui. Non voglio tenermi nulla dentro.

-Tom… lo possiamo andare a trovare. Tra di noi è tutto ok. Certo, non ci sentiamo ogni minuto anche per via del fuso ma ci sentiamo quanto basta per aggiornarci.- mi spiega con un sorriso. Ha capito. Lui capisce sempre tutto.

-E… e non ti ha mai detto niente di me?- e lo sa che non mi riferisco ad oggi, a questo mese o a quest’anno, ma a tre anni fa.

-Si. All’inizio gli chiedevo sempre di te. Poi ha detto che ti allontanavi sempre da lui e che alla fine ha smesso di voler salvare un’amicizia che non sarebbe mai tornata quella di una volta. E lui non sapeva neanche che eri partita, che ti eri trasferita. Quando prima di venire a Roma, prima di chiamarti, ho chiesto lui di trovarti. Ha setacciato tutta l’Inghilterra per me, chica. E non solo per me. Anche per te. Ti vuole bene.- mi spiega ancora sempre con quel suo sorriso troppo dolce. Troppo sghembo. Troppo tutto per me.

-E adesso? Sa sicuramente che sono qui con te.-

-E adesso mi ha fatto l’interrogatorio e mi ha detto che se ti faccio ancora soffrire mi ammazza personalmente.- e ridacchia. Ma so che se Tom ha detto così parlava seriamente. Adesso mi rendo conto che ho perso un grande amico.

-Lo chiamiamo?- gli chiedo a bruciapelo.

-Quando torniamo in albergo, va bene?-

-Perfetto!- e gli do un bacio. Ma non a stampo. Che m’importa degli altri commensali!

 

-Rob, mi sta squillando il telefono.- gli dico, -Vado fuori a rispondere che qui non si sente niente.-

-Ok.- e mi sorride.

Prendo il telefono e il nome “Jake” lampeggia a tutto spiano sul display.

-Pronto?-

-Hannah! Sono Jake, per caso ti ho svegliata?-

-Ma ciao anche a te!- lo sento ridere dall’altro capo del telefono. –Comunque no, non mi hai svegliata. Sono ad una cena con dei colleghi di Rob.-

-Ah… beh ti richiamo. Non voglio disturbarti.-

-Jake, se mi hai chiamata devi dirmi sicuramente qualcosa quindi parla.- ormai lo conosco fin troppo bene.

-Si. Beh Margherita è andata via.- e si stoppa. Non può lanciare una bomba del genere senza continuare a dire qualcos’altro. Ad esempio, il perché!

-Cos-cosa significa che è andata via?- chiedo.

-Significa che si è dimessa. Ha un figlio, Hannah. Glielo teneva suo fratello con cui viveva.- e mi ricordo che dopo che quel giorno che ha chiamato mi ha spiegato che condivideva l’appartamento con suo fratello.

-Ok, ok. Ma questo che significa??- e poi, un figlio? Margherita perché non hai mai detto niente? Non dico a me, ma anche a Jake.

-Hannah ma dove sei con la testa? Allora, lei lavorava per portare lo stipendio a casa e crescere il bimbo. Ora suo fratello ha trovato un lavoro più retribuito del suo e allora si è dimessa. Ecco tutto.-

-Ma dico, è pazza??- e non riesco davvero a crederci. –Comunque non è questo il motivo per cui mi hai chiamata, dico bene?-

-Ehm… si. Oggi è Giovedì. Puoi rientrare Lunedì? Sei mancata 5 settimane.-

-Si, rientro non ti preoccupare.-

-Metti sempre tutto a conto dell’ufficio, ok?-

-Certamente. Ciao Jake.-

-Ciao. Ci vediamo Lunedì.-

-Si, ciao.- e chiudo la chiamata.

 

Rientro nel ristorante e spiego tutto a Robert. Non mi va di partire. Non mi va sul serio. Volevo stare ancora un po’ con Robert.

-Vogliamo tornarcene?- mi chiede.

-Si, è meglio.-

Robert dice a tutti che andiamo via inventandosi che è stanco e io saluto le ragazze promettendo loro una giornata di shopping che non credo ci sarà mai.

 

Una volta in albergo mi metto la canotta e il pantaloncino che uso per dormire e mi sdraio sul letto. Robert armeggia con i jeans e quando resta in boxer si getta sul letto accanto a me abbracciandomi.

-Non dovevamo chiamare Tom?- mi chiede gentile.

-Meglio di no. Non per Tom. Sono cupa in questo momento. Voglio essere più serena quando lo chiamiamo.-

-Ma sarai lo stesso cupa perché devi comunque partire.-

-Non me lo ricordare per favore.-

-No, scusa. Comunque non voglio.- lo guardo. Cosa non vuole? –Non voglio che vada via.- risponde alla mia muta domanda. –Era bello tornare qui e abbracciarti. Ed è bello fare tutte le notti l’amore con te. È bello litigare per chi deve farsi prima la doccia con il risultato che la facciamo assieme. È bello che tu voglia sentirmi suonare e cantare per te.-

-Tutto questo è bello anche per me, che credi? Ma devo andare. Io lavoro. Come lavori tu.- una smorfia contrariata si dipinge sul suo viso –Sono certa che Jake mi lascerà partire più spesso e mi darà più incarichi per venire da queste parti.- sorrido con la speranza nel cuore che sia così.

-Speriamo.- e mi bacia.

-Amore, voglio sentirmi tua anche questa notte.- gli sussurro a occhi chiusi mentre lui con il naso traccia il contorno del mio viso.

-Sono sempre tuo. Ma ogni tua richiesta è un ordine mia principessa.- rido per le trovate, per le frasi un po’ così ma che mi piacciono sempre e comunque.

Lui mi ama. Lo so io. Lo sa lui. Lo sappiamo entrambi. Ci amiamo e ogni cosa, anche la più stupida e banale ci sembra perfetta e bellissima. Ogni cosa ci sembra nostra. E forse è davvero così.

 

Sono talmente felice per il piacere che Rob mi ha donato che anche questa notte dormo tranquilla tra le sue braccia. E non penso a Jake. Non penso a Tom. Non penso a Lucas che neanche rivedrò. Non penso a mamma e ad Elisa che invece rivedrò. Non penso a niente. Dormo cullata dal respiro di Robert e dal battito del cuore che batte per me ora. E spero per sempre.

 

 

Ok. Non c'è la scena di sesso. Non mi andava di rovinare un momento tanto dolce. Spero non sia un problema per voi.
Anzi, ho paura che il vostro problema sia la chiamata di Jake, dico bene? Beh ragazze pensateci, cosa avrebbe dovuto continuare a fare Hannah a Vancouver? Stare in albergo tutto il giorno e aspettare la sera tarda il rientro di Rob che magari stanco si addormentava sul divanetto? Nah! Oppure uscire e ripetere l'esperienza che ha passato il primo giorno in cui è uscita da sola? E mi riferisco all'incontro mortale con la Stewart? Nah neanche questo!
Quindi ho pensato bene di farla tornare a Roma. Tanto è Giovedì, beh nel prossimo capitolo sarà di già Venerdì e Domenica deve partire. Succederà qualcosa, no? Emilie e Ashley l'hanno invitata a fare shopping con loro ma non so se ci andrà... deve passare gli ultimi giorni con Robert. E poi muore, ahahah!! Oggi sto un pò fuori di testa ma non temete per la mia salute psichica e fisica!

 

VI RICORDO LE ALTRE MIE STORIE

 

 

 

My Crazy Life! (fanfiction su attori) IAN SOMERHALDER - ROBERT PATTINSON - TOM STURRIDGE. Sono loro gli attori che ci sono in questa mia nuova storia. Lei, Carter Hawkins cosa avrà a che fare con questi tre personaggi famosi nel mondo dello spettacolo? Leggere per scoprirlo! E che ruolo avranno nella sua vita i due sexy vampiri del momento? Tutto è incerto nella vita di Carter, soprattutto dopo che in seguito al suo trasferimento nella capitale inglese molte cose stanno cambiando.


 

Vite Incatenate (Twilight) Bella e Edward. Due vite, due persone che inevitabilmente si incontrano. Lei che lo ama da sempre. Lui che ha una vita non facile a fianco di bande un pò spericolate. L'amore che li legherà. La passione che sarà tangibile ma mai senza spingersi oltre. Tra il sensuale e l'erotico due vite a stretto contatto. Tanti problemi. Vero amore. E quest'amore vincerà?

 

 

IL PASSATO RITORNA SEMPRE... PER FORTUNA! (con Robert Pattinson) Qui abbiamo Hannah e Robert alle prese con il loro amore difficile. Sanno di amarsi ma poi sono gli imprevisti della vita a intromettersi tra di loro.

 

 

 

Robert Chi? (con Robert PattinsonAmalia non conosce Robert ma per uno strano scherzo del destino lui sceglie proprio lei come compagna di vita. Gli imprevisti non mancheranno ma l'amore alla fine trionfa sempre!

Danger Love (Twilight - rating rossoLa professoressa Bella Swan è alle prese con l'allievo Edward Cullen. Sesso e amore. Quale prevalerà? E la ragione verrà sovrastata dalla passione? In una storia dove il motto è "mordi e fuggi!" vi lascerete condurre dal vortice del proibito.

The Life Is Important. Don't Waste It (con Robert Pattinson - One Shot con un seguito quasi certo) Immaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliori di lui. Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan ficton nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

 

Rob <3

Trovo che quest'immagine, o comunque un collage di varie foto, sia bellissimo. Voi non lo pensate?? Lui è bellissimo!!

 

 

Se vi va di aggiungermi

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Mi piacerebbe parlare con voi e conoscervi!!

 

 

 

Chiedo a chi mi aggiunge su Facebook di dirmi chi siete così vi accetterò prima! xD

Comunque ci tenevo a dire che dedico ogni volta i miei capitoli a tutte le persone che mi hanno contattato e con cui mi sento periodicamente. E' bello sentire i vostri pareri e parlare con voi anche del più e del meno. Grazie ragazze!

E qui vi lascio il link della mia pagina di Facebook che devo iniziare a rendere un pò più attiva... Anche se però mi serve il vostro aiuto! Vi metterò foto, spoiler e nuove idee. In più vorrei ripostare tutte le storie

♥_Miss_♥ → unα мєnтє αllα riscossα! ☆

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Mi farebbe molto piacere che mi lasciaste un segno del vostro passaggio. Anche le critiche sono ben accette! Anzi, lo sono anche più dei complimenti perchè mi aiutano a migliorare in quello che sbaglio!

 

 

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Capitolo 29
*** CAPITOLO 29 - Una Piacevole E Romantica Sorpresa ***


E ciaooo!! Non mi sembra vero essere tornata qui!! Allora.. vi dico che la settimana scorsa al mare mi sono ridotta a scrivere su un fazzolettino tutto quello che accadrà e quindi la trama è ben delineata per la prima volta. Non resta da far altro che scrivere. E possibilemente farlo bene.

stellinaxx Su Lucas e Jake sai già tutto quindi... sul fatto che Hannah continui o meno a lavorare devo pensarci..

Tetide Allora.. mi scuso per il mostruoso ritardo! Quanto ad Hannah deve tornare a Roma ma non in questo capitolo! XD Su Kristen ora mi sembrava troppo ripetitivo fare un altro scontro ma in futuro non si sa mai! =)

ginevrapotter Robyyy!! Mi mancano tanto le tue recensioni nelle altre storie!! :( Su Jake hai detto benissimo, è un intrigo misterioso da svelare... E su Tom ci sarà la fatidica telefonata!

BabyVery Non preoccuparti se non hai commentato. Mi scuso io per il mio ritardo imperdonabile! Sul fatto che Robert possa uccidere Jake con le sue stesse mani condivido pienamente!

alice75 Grazie, grazie!! Ma su efp non lo posti il nuovo capitolo??

Grazie mille a tutte le 87 persone che seguono questa storia perchè mi sembrano sempre tantissime.
Come mi sembrano tante le 41 persone che mi hanno aggiunto tra le autrici preferite.
E' a voi che chiedo SCUSA e dico GRAZIE

Ed ora vi lascio al capitolo...

 

CAPITOLO 29

Una Piacevole E Romantica Sorpresa

 

-Buongiorno amore…- sento la voce di Robert sul mio collo. Apro gli occhi anche se sono sveglia da un po’ e mi beo della sua espressione. È perfetto in ogni momento del giorno.
Sono ancora nuda dalla notte precedente e sento che lui indossa solo dei boxer.
-Buongiorno anche a te.- gli dico cercando di girarmi nonostante la presa ferrea delle sue braccia sul mio corpo. –Dormito bene?- gli chiedo.
-E chi ha dormito!- rido seguita da lui. Mi mancherà la sua risata. Ma meglio non pensarci. Do un’occhiata alla sveglia e mi accorgo che sono le 10.
-Ma non dovresti essere sul set?- gli chiedo.
-No, ha chiamato poco fa il regista. Sta cercando una nuova location e quindi ci avviserà lui quando riprenderemo a lavorare.- mi sorride.
-Bene.- gli dico portandomi all’altezza del suo viso.
-Benissimo.- mi risponde lui prima di baciarmi dolcemente.

-Oggi ce ne restiamo tutto il giorno qui, che ne dici?- mi chiede Rob mentre stiamo facendo colazione.
-Dico che potrebbe andar bene. Ah senti! Ricordi la faccenda di ieri sera, riguardo Tom?- gli chiedo.
-Si.- mi risponde dopo aver dato un morso al suo croissant al cioccolato. –Sei pronta?- e mima l’ultima parola con due virgolette immaginarie. Come si fa a dover essere pronti per una telefonata.
-Si, lo sono.- sorrido. –Mentre mi preparavo ci pensavo. Adesso parto e poi questa cosa va a finire nel dimenticatoio e proprio non mi va. Sono sicura di quello che ho deciso di fare! Voglio riparare ai miei errori.-
-Ok, allora quando saliamo lo chiamiamo. Lì è pomeriggio più o meno.-

-Dai, fai quel numero per favore.- gli dico per l’ennesima volta mentre cammino su e giù per la stanza torturandomi le mani mentre lui mi guarda e ride. –Perché ridi? Adesso mi arrabbio!- sbotto.
-Rido perché pare che chissà quale impresa stai per fare. Cazzo è Tom! Non ti mangia. E se pure volesse farlo non può, ma in tal caso gli sbatti il telefono in faccia!-
-Grazie. Grazie davvero per l’aiuto che mi stai dando. Per favore fa quel numero e smettila di ridere come un deficiente.-
-La smetto. Ma tu vieni qui affianco a me.- lo raggiungo sedendomi con lui sul letto a gambe incrociate.
Tu-tuu. Tu-tuu. Il vivavoce non mi è mai sembrato tanto forte come ora che fa sentire che ad ogni squillo non c’è risposta. Cazzo Sturridge rispondi! Ora o mai più!
-Pattz! Ti davo per disperso!- ma sempre così risponde al telefono? Beh riflettendoci, prima era molto peggio!
-No Sturridge. Non sono disperso. Come va?-
-Avanti, che c’è? Non mi chiami a quest’ora per chiedermi come sto. Se ti conosco almeno un po’, come credo che sia, ho ragione.-
-E hai ragione.- mi guarda e gli faccio cenno di dire che si tratta di me. –Hannah vorrebbe parlarti.- ecco, ha sganciato la bomba!
-Hannah? È lì con te? Sei in vivavoce?-
-Si, Hannah Scott. E si, è qui con me. E ancora si, siamo in vivavoce. Non c’è nessun no.- e ridacchia divertito all’ultima sua frasetta.
-Oh Scott dì qualcosa o altrimenti prendo per scemo il mio amico!-
-Non ti conviene prenderlo per scemo.- mi schiarisco un po’ la voce. –Ciao Tom.- e aspetto con ansia una sua risposta.
-E da quando sono Tom? Non ero anche per te Sturridge? Dai che fa più fico se mi chiami così!- e sorrido. Anche Rob mi sorride incoraggiante. Non si è dimenticato di me, non mi odia. Mi vuole ancora bene.
-Come stai? Io… scusa per tutto. Davvero Sturridge. Non mi perdonerò mai per averti allontanato da me.-
-Tu mi hai allontanato ma io ero sempre dietro di te pronto a difenderti. Questo fino a che non sei sparita. Scott ti ho visto diventare donna dall’oggi al domani con un colpo solo. È stato anche frustante sentirsi l’unico bamboccio.- e ridacchia. So che fa così per stemperare la situazione. Non è cambiato per niente. –Poi sei sparita e non sapevo più dove sbattere la testa. Per fortuna il nostro eroe ha saputo ritrovarti!-
-Eh già. Senti, quando ci vediamo per una bevuta?- anch’io come lui voglio togliere ogni imbarazzo.
-Mah, quando tornate da Vancouver.-
-Io veramente domani o Domenica torno a Roma. Perché non mi raggiungi?-
-Ehi Scott, non mi scendere di punti in questo modo. Le vere bevute si fanno a Londra nel nostro vecchio pub!-
-Non mi dire che esiste ancora!-
-Si esiste e se non ci sarò io non si fa nessuna vecchia rimpatriata.- interviene Robert.
-Pattz sei geloso?- rido.
-Si, qualche problema?- risponde punto nel vivo.
-Problemi no. Solo non dovresti essere geloso di me.-
-Lo sono di tutti amico. La mia donna è perfetta!-
-Dai, perfetta! Ma dove?? Sei tu la perfezione.- rispondo io. Ogni volta che si riferisce a me con questi appellativi mi sciolgo come neve al sole d’estate.
-Eccoli qui. Io chiudo che non vi voglio sentire amoreggiare. Scott chiamami ogni tanto. E pure tu Pattinson!-
-Io ti chiamo.-
-Io no.- risponde Robert ridendo.
-Tanto a me piacciono ancora le donne.- e giù a ridere e dopo varie risate ci salutiamo.

-Visto che è andata bene?- mi dice Robert mentre si cambia la maglia. Quella che aveva prima se l’è sporcata con la cioccolata e quindi ora è a petto nudo e anche se per lui la cosa sembra normale, per me non lo è. Mi manda in visibilio ogni volta e quindi m’impongo di spostare altrove lo sguardo.
-Si. Tom è sempre lo stesso. Per lo meno così sembra.-
-Si, non è cambiato affatto. Ed è un bene. Lui è così e basta.-
-Sembra che solo noi due siamo cambiati tanto in questi tre anni.- gli dico abbracciandolo da dietro e poggiando la testa sulla sua schiena.
-Amore anche noi alla fine siamo sempre gli stessi.-
-Forse tu. Io no. Sono più fredda con tutti e più restia nell’aprirmi con chiunque incroci sul mio cammino.-
-È un riflesso involontario alle tue esperienze.-
-È pur sempre un cambiamento.- rispondo convinta di quel che penso e infatti ho ragione perché non mi risponde. Mi abbraccia soltanto.

-Lucas, sai per caso dov’è andato Rob?- chiedo entrando in quella che dovrebbe essere la mia stanza.
-No, perché?- mi chiede giustamente.
-Perché sono venuta di qua a farmi la doccia e ora che sono tornata di là non l’ho trovato.-
-Boh. Aspettalo di là, arriverà prima o poi, non credi?-
-Giusto. A dopo!- e lo saluto ritornando nella stanza di Robert.
Appena entro un pacco sul letto cattura la mia attenzione. Ma prima di aprirlo leggo il foglietto che c’è sopra.

“Per la mia chica Lo apro e continuo e inizio a leggerlo.

“Ti starai chiedendo sicuramente che fine ho fatto. Non ti preoccupare, sto benissimo. Sto solo aspettando te. Quindi, fatti bellissima, anche se già lo sei. Il pacco non te l’ho mandato io ma Emilie e Ashley visto che mi hanno aiutato a portare in porto tutta la serata che ho organizzato per noi due. Quindi sarà una sorpresa per te, quanto lo è per me. Anche se lo sai, per me puoi vestirti di stracci. Anzi, meno cose hai addosso è meglio è! Comunque, alle  20:30 Lucas ti porterà dove gli ho chiesto di accompagnarti. Mi fido di lui e so che non ti dirà niente quindi tieni a bada la tua curiosità. A più tardi.
Ti amo tanto, Robert”

Amore mio ma che intenzioni hai stasera?

Apro il pacco e da un sacchetto estraggo una pochette color argento. La rigiro più volte nelle mie mani stando ben attenta a non farla cadere. È ricoperta interamente di Swarovski e se non sbaglio questa la voleva Elisa insieme alle scarpe e costava intorno ai 1500 euro. Io non posso indossare questa cosa. Cioè… davvero non posso! Apro intimorita un’altra scatola più piccola e… Dio non ci posso credere! Sono le scarpe abbinate. Anche queste ricoperte di Swarovski. Ricordo bene cosa disse il commesso da ‘Forzieri Italia’: “Queste non sono semplici scarpe. Sono sexy e glamour. E questi cristalli Swarovski illumineranno ogni vostro passo.” Ma lo disse con quel tono suadente e caratteristico dei commessi che ero disponibile a metter fuori quasi 800 euro senza neanche pensarci consapevole che non l’avrei indossate mai. In modo particolare per il tacco altissimo che avevano. Se Elisa scoprisse che sto pensando al fatto che non voglio indossarle sono certa che mi tirerebbe qualche sonoro schiaffo. Sorrido al solo pensiero. Poso anche le scarpe sul letto e dalla scatola tiro fuori una lunga sacca che appoggio sul letto. Aprendola mi rivela l’esistenza di un lunghissimo abito da sera, nero. Perfetto. Ha una scollatura non molto profonda ma che fa la sua parte. Ha una fascetta appena sotto il seno color argento. Non credo che s tratti di Swarovski stavolta ma luccica abbastanza, così come luccicano i due laccetti che servono ad allacciare il vestito dietro il collo. Lascia tutta la schiena scoperta. E non ha nessuno spacco laterale ma è sensuale al punto giusto.

Mi guardo allo specchio e mi sento bella. Bella davvero. Ma non credo si tratti del vestito o delle scarpe o della pochette. Oppure del trucco e dell’acconciatura sofisticata che mi sono fatta. No. Si tratta di me. Mi sento talmente bene dentro da sentirmi perfetta anche fuori. Sono così certa dell’amore di Robert da sentirmi felice.

-Sei pronta?- mi chiede Lucas dopo avermi vista uscire dal bagno.
-Si… si.- dico con convinzione.
-Bene. Allora possiamo andare.- e mi porge il braccio che afferro. Lui ha la sua solita ‘divisa’ da autista e sembriamo quasi una coppia da gala.
Arrivati davanti l’auto mi fa accomodare dietro aprendomi anche la portiera.
-Oggi sei una cliente.- e mi sorrido. Ogni volta che sorride rivedo in quel sorriso mio padre. Rivedo i suoi occhi verdi talmente belli che avrei voluto anch’io.

-Strano che non mi stai chiedendo nulla di dove ti sto portando…- dice Lucas ridacchiando.
-Rob ha detto che non avresti parlato e se sei un po’, ma proprio poco, simile ad Elisa, so che non parlerai.-
-Hai ragione!-

-Eccoci arrivati…- mi chiama Lucas. Non so perché, sento il cuore battere furiosamente all’interno del petto.
-Ok…- sussurro con voce tremante.
Lui scende e viene ad aprirmi lo sportello dell’auto e aiutandomi a scendere. Mi accompagna fino all’interno del ristorante dall’aspetto importante e mi chiama l’ascensore.
-Procedi verso l’ultimo piano.- mi spiega con un sorriso tranquillo mio cugino.
-D’accordo.- e schiacciando il pulsante le porte si chiudono immediatamente.

(E' LA PRIMA VOLTA CHE VI CONSIGLIO DELLA MUSICA MA QUESTA E' QUELLA CHE SENTONO LORO ED E' QUELLA CHE HO SENTITO IO SCRIVENDO - SIA MY LOVE)

FAppena le porte si aprono la luce delle candeline sparse a terra mi accecano. Ma servono a delineare il percorso che devo intraprendere. Ci sono tre scalini che portano all’esterno, sulla terrazza del ristorante. Un odore di rose mi stuzzica l’olfatto e procedo verso l’esterno.
Scorgo Robert appoggiato al parapetto. Il profilo della sua schiena ricoperto dalla giacca rossa è una tentazione per me. Così come lo sono quelle sue lunghe gambe fasciate dal tessuto sempre rosso. Non sente il mio arrivo perché la musica sovrasta il ticchettio dei miei tacchi.
Arrivo a pochi passi da lui e allungo una mano sulla sua spalla e al mio contatto si volta immediatamente sgranando gli occhi per lasciare poi spazio ad un sorriso fantastico. Di quelli suoi che la Meyer definirebbe sghembo. Per me non è sghembo. Per me è unico. Perché sta sorridendo a me. Sorride per la mia presenza.
-Ciao…- sussurro piano sorridendo anch’io.
-Ciao a te amore mio.- sussurra strofinando piano il suo naso nell’incavo del mio collo. –Vieni.- e mi porta verso destra dove fa mostra di su un piccolo tavolo rotondo illuminato soltanto dalla fievole luce delle candele che ci sono a terra che mi hanno fatto da percorso dall’ascensore a qui e dalle candele lunghe che ci sono al centro del tavolo.
Al loro fianco c’è un secchiello con del ghiaccio e al suo interno una bottiglia di champagne aperta. Robert si avvicina al tavolo, esoltanto ora noto il modo impeccabile con cui la camicia bianca fascia il suo torace, ed estraendo la bottiglia dal secchiello riempie due bicchieri di cristallo e ne porge uno a me.
-Perché fai tutto questo?- gli chiedo aprendo la mano come ad indicare tutto quello che ci sta circondando.
-Perché ti amo. Non basta?- chiede prima di appoggiare il suo bicchiere sul tavolo. Mi prende la mano libera e lascio anch’io il mio bicchiere facendo unire tutte e 4 le nostre mani.
-Io… si. Basta si ma lo sai che non ce n’era bisogno. Lo sai, vero?-
C-Lo so. Ma non ti avrei mai vista con quest’abito. E non avresti mai messo questi tacchi. O sbaglio?- e sento il suo sguardo scivolare sul mio corpo e inevitabilmente arrossisco.
-Hai ragione. Non avrei mai indossato questa roba. E non l’hai vista la borsa?- chiedo sollevando la pochette che costa più dell’abito.
-Brilla troppo sai? Però il tuo sorriso è molto meglio…- e mi dà un piccolo bacio a fior di labbra. -Facciamo un brindisi prima della cena?- continua poi.
-Certamente.- e mi restituisce il flute. –A noi?- chiedo.
-A te. A me. A noi. Al nostro amore. E alla lontananza che non ci dividerà mai.- e sorride prima di far scontrare i nostri bicchieri.
Lo osservo bere e sorrido. Mi ama. Lo amo. E questa sarà una lunga notte.

 

 

HANNAH SCOTT – ROBERT PATTINSON

 

Allora... vi faccio un pò di domande su quello che mi preme di più.

-La telefonata con Tom come vi è sembrata? Io non ho voluto fare un Tom rancoroso o qualcosa del genere. Ma piuttosto un tipo che si butta le cose alle spalle e che offre la seconda possibilità ad una persona che ha voluto, e vuole ancora, bene.

-Non è troppo quello che ha organizzato Robert? E l'abito&co. di Hannah scelto da Ashley e Emilie che vale a dire me ed una mia amica, annylp di cui vi consiglio tutte le storie.

-Poi.. una mia amica, nonchè scrittrice, RobTwili (anche di lei vi consiglio le storie) mi ha creato delle copertine per questa storia ma sono indecisa e perciò ve le faccio vedere e mi dite quale vi piace!

1

Questa è la prima.

2

E questa le seconda.

A voi quale piace??

E poi cos'altro...credo non ci sia più niente da dire se non che al prossimo capitolo ci sarà la cenetta!! E la notteee!! XD

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VI RICORDO LE ALTRE MIE STORIE

 

 

My Crazy Life! (fanfiction su attori) IAN SOMERHALDER - ROBERT PATTINSON - TOM STURRIDGE. Sono loro gli attori che ci sono in questa mia nuova storia. Lei, Carter Hawkins cosa avrà a che fare con questi tre personaggi famosi nel mondo dello spettacolo? Leggere per scoprirlo! E che ruolo avranno nella sua vita i due sexy vampiri del momento? Tutto è incerto nella vita di Carter, soprattutto dopo che in seguito al suo trasferimento nella capitale inglese molte cose stanno cambiando.

Vite Incatenate (Twilight) Bella e Edward. Due vite, due persone che inevitabilmente si incontrano. Lei che lo ama da sempre. Lui che ha una vita non facile a fianco di bande un pò spericolate. L'amore che li legherà. La passione che sarà tangibile ma mai senza spingersi oltre. Tra il sensuale e l'erotico due vite a stretto contatto. Tanti problemi. Vero amore. E quest'amore vincerà?

IL PASSATO RITORNA SEMPRE... PER FORTUNA! (con Robert Pattinson) L’amicizia può battere l’amore? E l’amore può battere l’amicizia. Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l’unico amore della sua vita? Il passato dopo quasi 3 anni torna a farle visita. Ed è un po’ scomodo ed un po’ piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati… cosa accadrà?

Robert Chi? (con Robert PattinsonAmalia non conosce Robert ma per uno strano scherzo del destino lui sceglie proprio lei come compagna di vita. Gli imprevisti non mancheranno ma l'amore alla fine trionfa sempre!

The Life Is Important. Don't Waste It (con Robert Pattinson - One Shot con un seguito quasi certoImmaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliori di lui. Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan ficton nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

Danger Love (Twilight - rating rossoLa professoressa Bella Swan è alle prese con l'allievo Edward Cullen. Sesso e amore. Quale prevalerà? E la ragione verrà sovrastata dalla passione? In una storia dove il motto è "mordi e fuggi!" vi lascerete condurre dal vortice del proibito.

 

 

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Capitolo 30
*** CAPITOLO 30 - Che Serata... ***


Eccomi! Ho appena appena terminato il capitolo e ringrazio quelle mie amiche che ci sono sempre per darmi pareri e per darmi consigli!! Ci sono degli errori di battitura e spero voi ci possiate passare sopra! xD

stellinaxx Ahahah! Tom è un mito! =)

BabyVery Sono felice che la telefonata sia andata bene! Grazie per tutto comunque! Sei sempre troppo buona con me! Speriamo che ti piaccia anche la canzone scelta per questo capitolo!

Tetide Cara devo rispondere alla tua mail, l'ho appena vista perchè ho avuto la connessione out.. -.-" Eh invidio anch'io le scarpe di Hannah ma ancora di più invidio il suo accompagnatore... e si, ci sarà una bella notte di fuoco! Buone vacanze!

alice75 Tesoroo!! :* Allora.. grazie! Grazie per tutto davvero! La nostra Hannah è proprio fortunata! =) Sono felice che comunque ti piaccia come faccio andare la storia! Spero di sentirti presto!

Ringrazio le 94 persone che seguono la storia. Ogni volta me ne stupisco.. *_*
Ringrazio le 42 persone  che mi hanno inserita tra le autrici preferite.

E non vi rompo più perchè vi lascio alla storia...

Ah no! La copertina vincitrice è stata la seconda!

 

pas

 

CAPITOLO 30

Che Serata… 

 

-Cosa c’è per cena?- chiedo con un sorriso appoggiano il flute sul tavolo. E alla mia domanda alza un dito verso qualcuno alle nostre spalle e immediatamente si avvicina a noi un maitre esperto, lo dice il colore dei suoi capelli e quello sguardo pieno di esperienze.
Nel frattempo Robert ha scostato la sedia dal tavolo per farmi accomodare.
Il signore ci serve un piatto con del salmone speziato, un cocktail di gamberetti servito in un limone vuoto con base delle foglie di lattuga, insalata di mare, spiedini di tonno e calamari, delle ostriche e crostini alla crema di granchio. Tutto molto raffinato. Anche per il modo in cui sono disposti all’interno del piatto. Tutto molto chic e sofisticato. Sorrido a Robert prima di addentare uno degli spiedini.
-So che non vai pazza per il pesce ma sono sicuro che queste cose ti piaceranno.- mi dice mandando giù un’ostrica.

Mangiamo in silenzio, con la musica a farci compagnia. Non parliamo. Ci guardiamo soltanto e ci sorridiamo fino a sentir dolore ai muscoli facciali.
Come primo ci hanno servito spaghetti allo scoglio. Non ce n’erano molti all’interno del piatto. Era quella quantità giusta che ti permette di assaporare e gustarti anche il secondo.
-Amore perché tutto questo?- gli chiedo prima di portare alla bocca il bicchiere di vino bianco.
-Perché ti amo. Perché non ho mai fatto nulla di romantico per te e ho pensato bene di rimediare.- gli mimo un “grazie” con le labbra. -E poi almeno potrai ricordarti di questa serata amore mio.- continua stringendomi la mano che tenevo appoggiata sulla stoffa blu notte della tovaglia.
-Non serviva tutto questo. Sarebbe bastata una pizza e lo sai bene.-
-Lo so ma lasciati coccolare un pò! O le mie coccole non ti piacciono?-
-Certo che mi piacciono.- e tirandomi verso di lui con la sedia gli do un bacio. Uno di quelli che in pubblico non si possono dare. Uno di quei nostri baci che sono il preludio di qualcosa che va ben oltre il bacio.
Sentiamo qualcuno tossicchiare e voltandoci troviamo il maitre che ci porge il secondo: pesce spada alla griglia con insalata.
La cena è stata leggera ma squisita nonostante il pesce non sia il mio alimento preferito.

Guardo gli occhi di Robert e non li ho mai visti così belli. Non li ho mai visti brillare come stasera. Il suo sorriso contagia anche me. Mentre mi perdo nella contemplazione del suo viso perfetto ornato da quell’accenno di barba che mi piace tanto la musica cambia e le prime note di ‘She’s the One’ di Robbie Williams aleggiano nell’aria e lui mi allunga una mano. (“She’s The One”)

“I was her she was me 
We were one we were free 
And if there's somebody calling me on 
She's the one 
If there's somebody calling me on 
She's the one 
We were young we were wrong 
We were fine all along 
If there's somebody calling me on 
She's the one 
When you get to where you wanna go 
And you know the things you wanna know 
You're smiling 
When you said what you wanna say 
And you know the way you wanna play 
You'll be so high you'll be flying 
Though the sea will be strong 
I know we'll carry on 
Cos if there's somebody calling me on 
She's the one 
If there's somebody calling me on 
She's the one 
When you get to where you wanna go 
And you know the things you wanna know 
You're smiling 
When you said what you wanna say 
And you know the way you wanna say it 
You'll be so high you'll be flying 
I was her she was me 
We were one we were free 
If there's somebody calling me on 
She's the one 
If there's somebody calling me on 
She's the one 
If there's somebody calling me on 
She's the one 
Yeah she's the one 
If there's somebody calling me on 
She's the one 
She's the one”

 

-Vuoi ballare mia principessa?- sorriso ed emozionata afferro la sua mano e mi alzo seguita da lui.
Ci discostiamo un po’ dal tavolo e con le mani circondo il suo collo mentre lui mi avvolge la mia schiena.
-Sai, stasera sembro così stupida. Non riesco a fare conversazione. Non ho detto nulla di bello. Mi hai stupita davvero. Mi hai lasciata letteralmente senza parole…- sussurro appoggiando la testa sul suo petto.
-Non mi servono le tue parole. E poi la mia intenzione era proprio quella di lasciarti senza parole.-
-Non trovi che il nostro rapporto sia unico?- gli chiedo ripensando a tutto partendo da tre anni fa.
-Si, è unico. Ma come sarebbe potuto essere altrimenti visto che noi due siamo unici?-
-Rob tu sei unico. Di donne come me ne troveresti a bizzeffe…-
-Non dire un’assurdità del genere.- con un dito mi solleva il mento puntandomi i suoi occhi trasparenti nei miei che sembrano cioccolata talmente sono sciolti alle sue parole. –Dove la trovo una ragazza che capisce quello che penso ancor prima di parlare? Una ragazza che sa tutto di me, che forse mi conosce meglio di me stesso e il che è anche preoccupante.- ridacchio. –Dove la trovo una ragazza dagli occhi belli come i tuoi? Puoi dire che ne esistono di più belli ma ti dico che a me piacciono i tuoi. I tuoi e di nessun altro. Quindi amami come solo tu sai fare. E io ti amerò quanto più potrò. Non vorrei mai separarmi da te, e questo lo sai benissimo. Non voglio neanche dirti di mollare il tuo lavoro perché non è giusto. Non posso chiederti una cosa del genere. Ti amo troppo per farti anche un piccolo torto.- ad ogni sua parola sento il mio cuore fermarsi per qualche istante. Forse ogni donna sogna di sentirsi dire queste parole. Inevitabilmente una lacrima sfugge al mio controllo e lui porta una delle sue mani sulla mia guancia carezzandomela dolcemente e prima di far scendere quella piccola gocciolina d’acqua salata sulle mie labbra me la raccoglie con le sue labbra sottili e perfettamente simmetriche. Sorrido per il suo gesto. Dal mio zigomo si sposta all’angolo della mia bocca e poi con il suo naso comincia a solleticarmi il mento. Con le mani arpionate al suo collo afferro i suoi capelli facendogli reclinare il capo all’indietro e prendo a baciargli la mascella squadrata, ridacchiando per il contatto con la sua barbetta bionda. Deposito dei leggeri baci a intervalli di tempo quasi regolari e arrivata alle sue labbra disegno decisa il profilo delle sue labbra chiare con la mia lingua e all’improvviso sento una sua mano alla base della mia nuca mentre l’altra, alla base della mia schiena, mi spinge contro di lui. Il contatto mi piace e quando la mano sul mio collo mi fa avvicinare pericolosamente alle sua labbra non attendo un secondo di più per baciarlo. Il bacio non è dolce. È passionale proprio come la passione che ci avvolge dall’inizio del ballo. La canzone ancora termina e a tempo di musica ci baciamo voracemente. Sembra uno di quei baci agognati da tempo. Ogni nostro bacio è sempre una ricerca. Ogni nostro bacio è unico e particolare. Le nostre lingue si avvolgono, si cercano e si esplorano come fosse la prima volta mentre si tratta soltanto del nostro amore e della nostra passione che non sono mai diminuite ma sono rimasta immutate nel tempo. Ora mi afferra il viso con entrambe le mani, e come ho visto fare in mille film, mi bacia. Mi bacia ancora fino a farmi mancare l’aria nei polmoni.
-Rob…- richiamo la sua attenzione. –Ti amo. Capito testone? Ti amo. E non è per questa cena. Non è per il tuo nome che ti amo…-
-Lo so.- m’interrompe. Gli poso un dito sulle labbra che prontamente bacia.
-Voglio continuare.- sussurro dopo avergli dato un bacio sullo zigomo alto e per nulla spigoloso. –Non so da quanto tempo ormai provo questo sentimento per te. Forse anche da molto prima di tre anni fa. O altrimenti non sarebbe mai successo quello che è successo, penso. Non posso dirti che ti amo dalla prima volta che ti ho visto perché avevo pressappoco 10 anni e tu 13, 14 anni. Quindi la escludo come cosa. Però ho imparato ad amarti col tempo. Mi sentivo così importante per te quando dopo una sbronza soltanto io sapevo come prenderti, sapevo farti passare tutto. Neppure Tom ci riusciva. Lo sapevo inconsciamente quando quegli stronzi al bar dicevano che te la facevi con me perché ho sempre sognato un tuo bacio, un tuo abbraccio che andava oltre l’amicizia. Ma ho sempre pensato che si trattasse dell’amicizia che ci legava. Ora ho quasi 21 anni. È strano vero? Di tempo ne è passato amore mio… eppure quel sentimento infantile è diventato qualcosa di più. Ed è strano pensare che ti considero l’amore della mia vita data la mia età. E fa ancora più strano se pensiamo che io a 17 anni, siccome non ero stata con nessun ragazzo, dicevo che non mi sarei innamorata. Buffo no?-
-Sono i casi della vita amore mio.- e appoggia la sua fronte contro la mia.
-Già, i casi della vita. Tu eri quello che non credeva al destino. Eri quello che diceva che la vita la costruiamo noi e nessun altro. Eri il solito insicuro che mi toccava rassicurare sempre. Che avevi paura che nessuna donna ti avrebbe voluto. E pensare che noi ci siamo amati per la prima volta insieme. E tu per me sei stato sempre l’unico Rob. Nel cuore, nella mente e anche l’unico ad aver avuto il mio corpo.- e penso che di sicuro lui sarà stato con un numero spropositato di donne. Ama il sesso. Sa fare il sesso.
-Infatti sei la solita ragazzina. Sei la diciassettenne che ho sempre sognato ogni notte da 3 anni a questa parte. Io sono stato con altre donne, non voglio negarlo. Ho fatto sesso con loro. Ma con te ho fatto l’amore.- mi dice carezzandomi i capelli. Ci guardiamo ininterrottamente. –Quando sto con te io mi dono a te con il cuore e con l’anima e non soltanto con il corpo.- sorrido alla sue parole.
-Voglio fare l’amore con te, Rob.- sussurro chiudendo gli occhi. Mi stringe a se in un abbraccio e quando riapro gli occhi, ormai lucidi per tutta l’emozione provata, trovo i suoi, azzurri come non mai, a scrutarmi. –Ti amo.- gli ripeto per l’ennesima volta.
-Vieni con me?- annuisco e mi prende per mano. Le nostre dita sono incastrate. S’incastrano in modo perfetto. C’è una sincronia totale tra me e lui. Usciamo dal terrazzino ma non si tratta della stessa porta da cui sono venuta.
Entrare nella stanza e stupirmi immediatamente di quel che vedo dura un attimo. Un grande letto fa mostra di se al centro della stanza e tanti petali di rose sono sparse su di esso. Gli stessi petali rossi sono sparsi a terra assieme a delle piccole candele, e come per l’ingresso, disegnano il percorso da seguire. Stavolta, il traguardo è il grande letto dalle lenzuola color dell’oro. Mi volto verso Robert sorridendogli allargando, se è possibile, ancora di più il mio sorriso. Mi aggrappo al suo braccio e poggiando la testa sulla sua spalla, più o meno visto che sono più bassa di lui, gli sussurro –Non c’è bisogno di conquistare il mio cuore per farmi passare una notte con te. È già tuo.-
-Ok, mi verrebbe da dire una frase di Edward ma passo…- alzo il viso quel tanto che basta per guardarlo in viso.
-No, ora la dici!-
-“Prenditi cura del mio cuore, te l’ho lasciato.” Amore io…-
-Shh…- e poso un dito sulle sue labbra prima di sollevarmi sulle punte e sostituire al dito le mie labbra. Il bacio da delicato e dolce si fa più passionale. Le nostre lingue s’intrecciano, iniziano una lenta e passionale danza. L’amore tra di noi c’è ma l’attrazione è palpabile, aleggia intorno a noi come un profumo invisibile. I nostri corpi stretti e caldi. A tentoni arretriamo fino ad arrivare al letto e cadiamo su di esso ridendo. Le mani di Robert corrono alla chiusura laterale dell’abito e con maestria mi sfila il lungo abito nero facendomi restare in intimo davanti ai suoi occhi. Il suo sguardo è carico di eccitazione. Sapere di essere amata e desiderata dall’uomo per cui provo qualcosa d’indescrivibile mi fa vibrare involontariamente.
chica-Hai freddo?- mi chiede con quel suo sorriso provocante. –Ci penso io a scaldarti…- e mi carezza il seno da sopra la stoffa color rosa antico del reggiseno. Gli tolgo la giacca rossa e gli allento la cravatta tirandolo verso di me attraverso questa. Ancora sotto di lui lambisco con la lingua il suo collo mentre lentamente slaccio i bottoni della sua camicia quando all’improvviso, con un gesto secco, fa saltare tutti i bottoni e se la toglie. Rido. E nel mentre capovolgo la situazione. Mi guarda sinceramente divertito. Lo amo anche per questo. Riesce sempre a sorridere. Sempre. Mi abbasso all’altezza del suo viso e gli bacio la spalla per poi scendere al suo petto. Con le mani vago su ogni centimetro della sua pelle. Amo il contatto tra i nostri corpi. Arrivata all’altezza del suo ombelico mi siedo su di lui e torno alla sua bocca baciandolo nuovamente. Amo anche questo. Passerei giornate a baciarlo. Le sue mani chiuse a coppa sul mio viso mi fanno sentire importante e fragile e ho la certezza che lui soltanto può difendermi. Lui soltanto può avermi. Una sua mano s’intreccia ai miei capelli mentre con l’altra scosta leggermente la spallina del reggiseno e piegandosi a baciarmi la pelle nuda. Il tocco, come le sue labbra, è delicato e dolce. La sua mano scende lenta verso i miei slip e delicatamente mi sfiora da sopra il tessuto. Un gemito soffocato fuoriesce dalle mie labbra.
Lentamente sbottono i suoi pantaloni, guardandolo dritto negli occhi.
Sono accesi, scuri, pieni di eccitazione così come i miei. Glieli sfilo lentamente, posando le mani ai lati dei suoi fianchi, facendolo rabbrividire.
Nella mia discesa, porto via anche l'ultimo tessuto rimasto sul suo corpo nudo, a mia disposizione.
Ansima, mentre velocemente, ritorno sopra di lui, sfiorando la mia intimità, ancora coperta, con la sua pronta per me.
Senza darmi il tempo per potermene accorgere, ribalta le posizioni un'altra volta, facendomi scontrare delicatamente con il freddo del lenzuolo.
-Ti amo- sussurra, mentre cauto mi sfila l'ultimo ostacolo tra di noi, baciandomi il ventre.
-Anche io ansimo mentre i nostri corpi s’intrecciano, si fondono come oro tra le fiamme. Lo sento pronto per me. Io sono pronta per lui da tutta una vita.
Con una mossa delicata entra in me completandomi meravigliosamente. Le nostre mani intrecciate sul letto. Le nostre labbra che si cercano avide e le sue spinte che accompagno con il mio bacino. Ci amiamo. Ogni cosa lo dimostra. Ogni nostra parola. Ogni nostro sguardo. Ogni nostro gesto.
Raggiungo l’apice del piacere mentre lui intensifica le spinte. Urlo il suo nome staccandomi ansante dalla sue labbra. Lui prova il massimo piacere qualche istante dopo e si accascia su di me abbracciandomi.
Resterei per sempre così. Gli mordicchio giocosamente la clavicola mentre lui bacia sorridendo mi bacia il collo. Mi allontano da lui e lo faccio distendere a pancia in giù. Lui esegue quello che gli chiedo senza capire quali sono le mie intenzioni.
-Non ti uccido, tranquillo. Ho bisogno di te…-
-Ah grazie mille della concezione!- mi dice ridendo.
Mi siedo su di lui e inizio a massaggiargli le spalle con le mani e man mano che scendo più in basso gli bacio la schiena. Quando arrivo quasi al suo sedere lo sento ridere.
-Che c’è?- gli chiedo.
-Non avrai intenzione di…- lascia la frase in sospeso.
-Non sarai diventato pudico signor Pattinson?- rido sinceramente divertita.
-Dai chica no! M’imbarazzo…-
-Cioè ti imbarazzi a farti palpare il sedere dopo che abbiamo fatto l’amore?-
-Abbiamo fatto l’amore… suona proprio bene…- mi dice voltando il capo verso di me e sorridendo come soltanto lui sa fare.
-Ehi non mi abbindoli…- e poso le mie mani sui suoi glutei.
-Dai no! No!- e non so come si gira prendendomi per i polsi e mi ritrovo sovrastata dal suo corpo. –Ora sei mia! Non mi sfuggi…-
-E chi vuole fuggire… sto talmente bene qui con te…-
-Mmm mi lusinghi amore mio…- e con una mano mi sfiora i fianchi per scendere fino al mio sedere.
-Se vuoi mi giro. Non ho problemi io come un certo Robert di mia conoscenza…- dico continuando a ridere.
-Non sei divertente…- e iniziamo a lambirmi con la lingua il ventre per poi risalire lentamente. Si sofferma sui miei seni che inevitabilmente reagiscono al suo tocco. Poi risale verso il mio collo dove lascia un segno della nostra nottata insieme. Tutto questo mentre con una mano mi tiene bloccati i polsi e con l’alta mi sfiora delicatamente il fianco andando su e giù. Poi mi mordicchia leggermente il naso prima di far rincontrare le nostre labbra.
-Sono le 4 e mezza. Che ne dici di dormire?- mi dice all’improvviso allontanandosi da me e sdraiandosi comodamente sul letto.
-Stronzo!- gli rispondo dandogli una manata sul braccio.
-Amore mio…-
-Non ti sopporto quando mi lasci a metà…-
-E io ti amo sempre…- risponde tirandomi a se per il polso.
Mi fa adagiare sul suo petto e coperti dal lenzuolo leggero ci addormentiamo insieme.

Allora.. il capitolo finisce e qui e la mia amica ha detto che è "disgustosamente dolce". Concordo. A voi la sentenza... ahahah!

Cosa mi dite di tuuutto il capitolo?? Ero leggermente in ansia...

Non c'è da commentare il capitolo e non vi dico nulla su quello che succederà.. penso che forse vi stupirò! Ihih!!

Prima di salutarvi voglio lasciarvi il link della storia di un'amica. Just Like An Angel In My LifeVe la consiglio con tutto il cuore e leggendola fareste un favore a me e anche a lei. E' del fandom Twilight comunque e merita sul serio.

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VI RICORDO LE ALTRE MIE STORIE 

 

My Crazy Life! (fanfiction su attori) IAN SOMERHALDER - ROBERT PATTINSON - TOM STURRIDGE. Sono loro gli attori che ci sono in questa mia nuova storia. Lei, Carter Hawkins cosa avrà a che fare con questi tre personaggi famosi nel mondo dello spettacolo? Leggere per scoprirlo! E che ruolo avranno nella sua vita i due sexy vampiri del momento? Tutto è incerto nella vita di Carter, soprattutto dopo che in seguito al suo trasferimento nella capitale inglese molte cose stanno cambiando.

Vite Incatenate (Twilight) Bella e Edward. Due vite, due persone che inevitabilmente si incontrano. Lei che lo ama da sempre. Lui che ha una vita non facile a fianco di bande un pò spericolate. L'amore che li legherà. La passione che sarà tangibile ma mai senza spingersi oltre. Tra il sensuale e l'erotico due vite a stretto contatto. Tanti problemi. Vero amore. E quest'amore vincerà?

IL PASSATO RITORNA SEMPRE... PER FORTUNA! (con Robert Pattinson) L’amicizia può battere l’amore? E l’amore può battere l’amicizia. Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l’unico amore della sua vita? Il passato dopo quasi 3 anni torna a farle visita. Ed è un po’ scomodo ed un po’ piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati… cosa accadrà?

Robert Chi? (con Robert PattinsonAmalia non conosce Robert ma per uno strano scherzo del destino lui sceglie proprio lei come compagna di vita. Gli imprevisti non mancheranno ma l'amore alla fine trionfa sempre!

The Life Is Important. Don't Waste It (con Robert Pattinson - One Shot con un seguito quasi certoImmaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliori di lui. Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan ficton nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

Danger Love (Twilight - rating rossoLa professoressa Bella Swan è alle prese con l'allievo Edward Cullen. Sesso e amore. Quale prevalerà? E la ragione verrà sovrastata dalla passione? In una storia dove il motto è "mordi e fuggi!" vi lascerete condurre dal vortice del proibito.

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Capitolo 31
*** CAPITOLO 31 - Imprevisti... ***


Buonasera! Ho appena terminato il capitolo e probabilmente ci saranno molti errori però voglio postarlo perché è il compleanno di mia sorella Elena, stellinaxx, e voglio dedicarle il capitolo. Tanti auguri sorellina!


p

CAPITOLO 31

Imprevisti…

-Ehi…- sento il naso e il mento di Robert solleticarmi la schiena mentre cerca di svegliarmi. –Sono le undici…-
-Ok…- e mi metto in posizione supina e afferro il lenzuolo per coprirmi il seno ancora scoperto.
-Non fare la timida…- sorrido prendendogli il viso tra le mani. –Ti amo.-
-Anch’io.- mi dice sfiorando leggermente le mie labbra senza approfondire il contatto. Strano, molto strano.
-È successo qualcosa?- gli chiedo alzandomi dal letto e infilando l’intimo che Robert ha radunato su una poltroncina.
-No… cioè, si…-
-Cosa? Cos’è successo?- dico sedendomi sul letto accanto a lui.
-Devo partire tra qualche ora perché il set si sposta a New York…- mi rattristo all’istante. Questo significa che dobbiamo salutarci da qui a poche ore e non mi va per niente. Non dopo la sua sorpresa e non dopo questa notte perfetta.
-Non potevi svegliarmi prima?- gli chiedo esibendo il mio broncio.
-Ma dormivi così bene… guarda…- e mi passa il suo black berry dove ha come sfondo una foto di me che dormo a pancia in giù e coperta dal lenzuolo solo dal fondoschiena in giù. Gli afferro il mento tra due dita e lo avvicino a me baciandolo ancora.
-Allora andiamo… abbiamo delle valigie da preparare…- gli dico dopo essermi allontanata da lui.
-Abbiamo?- mi chiede confuso.
-Se tu parti che faccio io qui? Allora me ne torno a Roma.- gli rispondo con un sorriso malinconico.
-Giusto.-
-Senti ma non hai pensato d portarmi qualcos’altro?- gli chiedo notando che avrei dovuto indossare l’abito lungo e i tacchi alle 11 di mattina.
-Ehm in realtà no però ho un paio di pantaloncini e una mia camicia. Io sono venuto qui molto presto ieri pomeriggio…-
-E infatti eri sparito! Dai dammi le tue cose…- e mi passa una maglietta a maniche corte gialla con la stampa del brasile e un pantaloncino nero che mi sta un tantino largo, come del resto la maglia!
-Vuoi mettere anche le mie infradito?- e mi passa le sue ciabatte.
-Ma sono 41!- esclamo. –E io porto il 38!- ridiamo insieme.
-Dai ti va tutto grande… dovresti rindossare i tacchi di ieri?- mi chiede strafottente.
-Dammi va!- e le prendo direttamente dalle sue mani e i miei piedi ci ballano dentro ma fa niente! Tanto usciremo dal retro e non ci vedrà nessuno.
Mi sciolgo i capelli e vado in bagno per pettinarli un po’ quando sento Robert ridere a crepapelle.
-Che hai?-
-Sei un tantino ridicola…-
-Grazie eh!- dico risentita mentre m’infilo gli occhiali di Gucci. –Ora andiamo vah!- e usciamo raggiungendo la limousine dove ci aspettava Lucas.
-Ehi cugina la vuoi una bella notizia?- mi dice lui non appena ci sistemiamo in auto.
-Spara.- cosa ci sarà di bello se tra poco più di un’ora io e Robert ci dovremmo salutare?
-Robert mi ha informato della sua partenza. E anche della tua.- lo guardo aspettando che mi dia la notizia visto che queste cose le so già. –E anch’io sono in partenza! Torno a Roma con te per il tempo che il tuo lui è a New York!- sorrido inevitabilmente.
-Ma come sono felice!!- esclamo saltando sul sedile dell’auto! –Hai chiamo Elisa? Sarà felicissima!-
-Oh no! No! No! È una sorpresa! Saranno due anni che non rientro alla base!-
-Oh perfetto! Elisa adora le sorprese! Molto più di me!- e osservo Robert riferendomi alla sua sorpresa. Ha una faccia strana e gli sfilo i ray-ban per guardarlo negli occhi.

-Allora, siamo pronti?- ci chiede Lucas appoggiato alla porta della stanza di Robert.
Ho fatto una doccia e ormai siamo tutti pronti. Tra 40 minuti c’è l’aereo di Rob e dieci minuti dopo il mio e quello di Lucas.
-Si. Siamo pronti.- risponde Robert per entrambi. Fa male. Non posso. Non posso partire. Preferirei andare con lui a New York ma devo tornare a lavoro… sarei capace di bloccare tutto quello che è la mia vita, tutto quello che faticosamente ho conquistato in questi due anni, per vivere appieno il mio amore con Robert? Forse ne sarei capace. Ma non credo che sia la cosa migliore da fare. Non ora. Sono ancora incerta e non sull’amore che lui prova per me ma per tutto quello che ci circonda. Per la sua vita. Per tutto.
-Si… andiamo…- sussurro con la voce spezzata.
-Ehi… ci rivediamo non appena finisco le riprese… Ok?- mi dice lui attirandomi a se e baciandomi una tempia.
-Ti aspetta il set di Eclipse…- e i miei occhi ormai sono lucidi. Quanto avrà libero? Una settimana? Due? E ha bisogno anche della sua famiglia. Non può annullarsi per me. E poi a quel dannato set ci sarà quella stronza della Stewart!
-E il tempo libero lo passeremo assieme…- mi dice sforzandosi di sorridere.
-Si…- meglio annuire e tacere. Non voglio litigare con lui. Sono la donna perfetta che litiga sempre prima di ogni partenza.
-Luke come arriviamo all’aeroporto?- chiede lui continuando a stringermi e a tirare le nostre due valigie.
-Taxi.- dice Lucas. Lui è felice. Lo è davvero. Ha un sorriso splendente ma purtroppo non riesce a contagiarmi.
-Che scene devi girare a New York?- gli chiedo mentre Lucas è andato ad imbarcare i nostri bagagli anche per lasciarci un po’ soli.
-Le scene finali.- risponde un po’ evasivo.
-Non puoi parlarmene?-
-No, non posso.- risponde con un sorriso da stronzo. –Mi auguro tu veda il film…-
-Certo che vedrò il film… almeno posso vederti, no?- e qualche lacrima fuoriesce dai miei occhi.
-Dio Rob scusa!- dico allontanandomi da lui e asciugandomi rudemente gli occhi con il dorso della mano. –Solo che… è difficile… non so però… mi mancherai…- dico riavvicinandomi a lui che mi stringe a se e mi abbraccia talmente forte da farmi male. Inspiro il suo odore per serbarne a lungo il ricordo. Mi aggrappo al suo petto iniziando a piangere, a piangere sul serio e le sue spalle si alzano e si abbasso per colpa dei singhiozzi.
-Non piangere o mi sento peggio… è tutta colpa mia…- e lo sento stringere i pugni contro la mia schiena.
-Rob… appena arrivi mi chiami?- gli chiedo con un sorriso malinconico.
-Sarai ancora in viaggio tu…-
-È vero… allora ti chiamo io?-
-Certo!- e mi bacia la fronte.
-E se stai lavorando?- ho paura di una sua non risposta.
-Avrò il telefono con me, lo giuro! Lo dirò al regista… d’accordo?- annuisco e nello stesso istante ritorna Lucas e chiamano il volo per New York.
-Devi andare…- sussurro piano continuando a piangere. Verso soltanto lacrime senza neppure singhiozzare.
-Non mi va…- dice contro il mio collo prima di baciarmi l’incavo del collo.
-Tra un po’ chiamano anche il mio…- cerco di farmi forza.
-Ti amo.-
-Anche io ti amo Robert.- gli rispondo prima di baciarmi fino a farmi mancare l’aria. Il cuore si è fermato nell’istante esatto in cui lui si è allontanato dalle mie labbra. Non vivo senza di lui. È vitale per me.
-Ti amo e non dimenticarlo mai Hannah Scott!- e le sue mani scottano sul mio viso.
-Non lo dimentico boy. Sta tranquillo.-
-Lo sono.- e accenna un piccolo sorriso.
-Vai ti prego…- e baciandomi una guancia si allontana da me lasciandomi lì, in mezzo a mille persone. Nessuno di loro può darmi un decimo di quello che Robert mi da. Il nostro è davvero uno di quegli amori che superano il tempo e lo spazio. L’ho già sperimentato sulla mia pelle. Il dolore di quella mancanza non mancherà mai ma l’ho amato per davvero. L’ho anche odiato con tutto me stesso. Ma ce l’avevo con lui perché mi faceva stare male. Ed ora non voglio stare come allora. Anche perché è un arrivederci il nostro, mica un addio!
Lo vedo voltarsi verso di me con gli occhi lucidi e salutarmi con un timido cenno di mano. Robert sorridi. Sorridi perché ho bisogno del tuo sorriso. Ho bisogno del tuo calore. Ti amo Robert. Ti aspetterò a Roma.
-Andiamo Han? Hanno chiamato il nostro volo…- mi dice Lucas mettendomi una mano sulla spalla.
-Si, andiamo.- e gli sorrido. Lui è felice e non voglio rovinargli questo bel viaggio di piacere. E in poco tempo saliamo sul nostro aereo e mi addormento sulla spalla di mio cugino non pensando al domani e alla mancanza di Robert. A quella ci penserò a tempo debito…

VESTITI: (link direttamente cliccabili) 

AL MATTINO

AEROPORTO

 

Il capitolo non è esattamente come lo immaginavo ed è anche un pò corto però prometto di rivederlo un pò solo che mi premeva postarlo per poter fare gli auguri a mia sorella! ^_^

So benissimo che dopo la notte romantica e passionale non vi aspettavate questo rientro ma è tutto calcolato nel mio cervellino! xD Quindi.. ditemi tutto! So che sarebbe dovuto essere più triste e che avrei dovuto approfondire di più la reazione di Hannah quando ha scoperto della partenza e per questo vi dico che lo rivedrò se mi è possibile.

stellinaxx Ti voglio tanto bene Elena. Tantissimi auguri!

tom angel Non te lo aspettavi proprio questo capitolo vero? E si, il capitolo della partenza è triste anche se non quanto avrebbe dovuto effettivamente esserlo.. Comunque grazie mille per i tuoi complimenti!

Tetide Wow sono felice di aver colto il segno.. qui invece ho perso tutti i punti acquistati con lo scorso capitolo, vero??

alice75 Grazie mille per tutto cara!! Hai definito lo scorso capitolo dolce e caldo. E questo come lo definisci? Privo di emozioni? Un bacione cara!

ginevrapotter Grazie Robyyy!! E questo qui com'è??

 

Ritornando al capitolo.. niente.. scusate per quest'obrobrio. Io vi saluto e speriamo di sentirci prestissimo! Un bacione a tutte voi che leggete e a tutti che voi che avete inserito la storia tra le preferite/seguite/da ricordare.

 


fine cap


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Le Mie Fan Fiction!


Fan Fiction su Twilight


Bella si innamora di un Edward particolare e questo accade nell'organizzare il matrimonio di sua sorella Rosalie insieme alla cognata di questa, Alice. Si innamora dell'uomo che da sempre ha sognato di avere al suo fianco ma deve far fronte al passato e alla vita pericolosa che lui conduce. Ma cosa succederà nel momento in cui lui si innamorerà di lei? Cosa succederà se la loro storia avrà mille ostacoli, tra cui il fratello di Bella. Cosa faranno i due giovani? Lasceranno perdere la loro storia o si metteranno contro il mondo? Bella è disposta a farlo sin da subito. Edward non tanto e la colpa è soltanto della sua irruenza e della sua fretta nel prendere le decisioni. Ma il loro amore farà sorvolare gli sbagli di entrambi? Il loro amore, come dice ogni cosa, supererà tutto?

Isabella Swan e Edwatd Cullen.. 26 anni lei e 17 lui. Professoressa lei e studente lui. Sesso e amore tra i due personaggi. Quale prevalerà? E tra passione e ragione chi avrà la meglio. In una storia dove il mordi e il fuggi è d'obbligo, dove il confine tra giusto e sbagliato è sottilissimo. Vi lascerete condurre nel vortice del proibito senza fare nulla per impedirlo. E tra i due personaggi ruotano le vite di Rosalie, best di Bella e di Emmett, Jasper, Alice e Jacob che porta con se un pezzo del passato di Edward che l'ha portato a diventare lo stronzo che è. Scritta in collaborazione con 'mente' e 'l'una'. *RATING ROSSO*

Fan Fiction su Robert Pattinson

- Il Passato Ritorna Sempre... Per Fortuna! -
"L'amicizia può battere l'amore? E l'amore può battere l'amicizia? Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l'unico amore della sua vita? Il passato, dopo quasi tre anni, torna a farle visita. Ed è un pò scomodo e un pò piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati.... cosa accadrà?" Questa è l'introduzione della mia prima fanfiction su Robert Pattinson. La vita di Hannah è molto difficile e lentamente s'intreccerà, di nuovo, nella vita di Robert completamente differente dalla sua. Quell'amore che Hannah prova sarà ricambiato? Leggere per sapere come si concluderà la storia tra i due!

Robert Pattinson. Ian Somerhalder. Tom Sturridge. Sono loro che popolano la mia storia. Carter Hawkins cosa avrà a che fare con questi tre personaggi del mondo dello spettacolo? E soprattutto che ruolo avranno per lei i due sexy vampiri più famosi del momento? Tutto è incerto nella vita di Carter dopo il suo recente trasferimento nella capitale Inglese nella casa del suo fratellino molto bellino. Le cose per lei cambiano giorno dopo giorno. Si scopre un amore che mai si è creduto possibile. Si prova attrazione per un altra persona. La mente e il cuore di questa giovane ragazza sono in conflitto. Leggere per scoprire cosa succederà...  DAL PRIMO CAPITOLO: "Sorella di Tom Sturridge. Pseudo amica di Robert Pattinson. Vicina di casa di Ian Somerhalder."

Ciao a tutti! Dopo la collaborazione di tre menti pazze in "Danger Love" (Fandom Twilight) abbiamo dato vita ad una nuova ed entusiasmante storia! Il titolo parla da solo però vi voglio preannunciare che è molto 'attuale' questa storia e che ci sarà l'uso di Internet... Julie Thomson cosa avrà a che fare con Robert Pattinson? 22enne appassionata d'arte e di Salvador Dalì. A lei non piace Twilight ma ama Little Ashes e Remember Me. Storia da leggere. Non ve ne pentirete! Scritta in collaborazione con 'mente' e 'l'una'.

Amalia, esperta truccatrice e ingnara di tutto cioò che si chiama gossip e che è legato al mondo di Hollywood. Una sera per caso incontra uno dei tanti ragazzi che danno vita ai soliti Gossip. Non sa chi è. Lui è immediatamente attratto da lei ed è deciso a conquistarlo. Ce la farà? E poi? Come vivrà lei nel mondo dorato a cui lui appartiene?? Leggere per vivere un'insolita fiaba romantica ambientata ai nostri giorni. Scritta in collaborazione con 'mente'. *FANFICTION TERMINATA*

- The Life Is Important. Don't Waste It -
Immaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliore di lui.Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan fiction, o meglio, OS, nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore. *ONESHOT CON SEGUITO QUASI CERTO*

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Capitolo 32
*** CAPITOLO 32 - Strano Rientro ***


Ciao a tutti quanti! Sono qui finalmente con un nuovo capitolo.
Sapete che alla fine della storia non dovrebbe mancare molto? Io non ho una scaletta però ho in mente tutto quello che dovrebbe accadere però non so quanti capitoli verrebbero fuori...

Comunque ora non pensiamoci!

stellinaxx Grazie mille! Sono felice che il capitolo ti sia piaciuto! E beh ci voleva la partenza! Vediamo questo se ti piace!

Tetide Quanto mi piacciono le tue recensioni!! Riesci sempre a vedere il meglio nei miei capitoli e mi dai sempre la giusta carica! Grazie! Comunque sia il tuo punto di vista è giusto.. essere in costante movimento può essere d'aiuto per la loro storia però io penso che lo possa essere fino ad un certo punto.. Questo sarà un capitolo un pò particolare e spero possa piacerti!

BabyVery Ciao! Non preoccuparti se non hai recensito gli scorsi capitoli! Ovviamente sono felice che i capitoli ti sono piaciuti e spero che anche questo possa piacerti anche se avremo un cambio di scena! Fammi sapere!

ginevrapotter Aahahahah! Grazie Roby! Sei un tesoroo!! <3

Voglio ringraziare con tutto il cuore le 101 persone che seguono questa storia. Anche se non tutti commentate io so che ci siete. Molti di voi mi contattano e non sapete quanto sono felice che questa storia piaccia.
Voglio essere onesta, a questa storia, assieme a Vite Incatenate, ci tengo particolarmente perché è la prima che ho scritto nel fandom attori e quindi è stata scritta sempre con particolare attenzione. Quindi ancora GRAZIE!

E ringrazio anche le 47 persone che mi hanno inserito tra le autrici preferite. Un grande onore per me! *__*

 

pass

 

CAPITOLO 32
 

Strano Rientro…

 


Mentre disfo la valigia, chiusa nello spazio intimo della mia camera, penso a Robert e alla telefonata breve che abbiamo avuto. È stato di parola, mi ha risposto. Solo che le uniche cose che ci siamo detti sono state che eravamo arrivati sani e salvi alle nostre rispettive destinazioni. Mi ha detto a mala pena che gli manco. Lo so che sto ricominciando con le mie paranoie ma è inevitabile.
-Gran bella casa Han! Ma quando andiamo a casa mia?- mi dice Lucas entrando nella mia stanza e distraendomi dai miei pensieri.
-No, Elisa ha detto che viene qui da sola così mi restituisce anche l’Aston.- rispondo soprappensiero. Prima le ho mandato un messaggio e ha detto che sarebbe passata da me non appena sarebbe uscita da lavoro e quindi penso che a momenti sarà qui.
-Aston? Intendi Aston Martin?- mi risponde strabuzzando gli occhi.
-Esattamente. È nuova e la sto ancora pagando e credo che non finirò mai di pagarla!-
-Ma dai se lavori ce la fai di sicuro…- lavoro… non ci voglio pensare. Sono tornata qui per il mio stramaledetto lavoro.
-Eh già… Dai andiamo di là.- e lo porto in cucina con me.
-Tua madre?- mi chiede mentre si sistema attorno al tavolo sorseggiando una birra che gli ho appena passato.
-Nuova crociera. È pazzesco come si sia ripresa bene. E tutto questo grazie al corso di yoga a cui tua sorella l’ha iscritta.-
-Beh dovresti esserne felice.-
-Oh lo sono!- sorrido. –Lo sono davvero. Avevo paura sinceramente che cadesse in depressione. Era sulla buona strada, e non scherzo.- e m’incupisco a quei vecchi ricordi. L’alcool era diventato parte integrante del suo corpo ma anche della mia vita. Ogni cosa aveva a che fare con qualche bottiglia e non ne potevo più. Non dopo la perdita di mio padre e del rammarico di non essere stata con lui. Soprattutto non dopo il sentire la mancanza del mio migliore amico, dell’unico che sapeva risollevarmi anche con un sorriso.
-Ora sta bene. Ed è quello che conta, no?- mi dice accarezzandomi una mano poggiata sulla superficie del legno chiaro del tavolo.
-Si, è questo quello che conta adesso. Voglio tornare ad essere felice. E voglio esserlo con le persone che amo.- sorrido pensando a quanto in un certo senso tutto sta andando per il verso giusto.
-Ma almeno tua madre lo sa che sei tornata?-
-No.- e rido insieme a lui. –Ma non voglio dirglielo. Non voglio che torni. Voglio che si riprenda per il meglio!-
-Sono d’accordo con te!- e continuiamo a ridere quando all’improvviso suonano alla porta.

-Hannah!!!- mi abbraccia mia cugina nell’istante esatto in cui apro la porta.
-Eliiii!!- contraccambio la stretta davvero felice di vederla qui. Mi è mancata davvero.
-Stavi ridendo per caso?- mi chiede mentre entriamo in casa.
-Io? Con chi avrei dovuto ridere?- dico cercando di trattenermi.
-Non lo so… la radio ad esempio?- il suo tono di voce è dubbioso.
-No, no.- dico mentre siamo a un passo dalla cucina. –Ridevo con tuo fratello!!- e scoppio a ridere quando vedo l’espressione che fa. È stupita e posso crederlo. I suoi occhi si riempiono di lacrime e corre ad abbracciare il fratello. Li sento parlare tra di loro e vado in salotto lasciandoli un po’ da soli. Non si vedono da più di due anni quindi è normale che debbano parlare un po’.

-Ehi stronzetta! Me la paghi per questo quasi infarto!- mi dice Elisa sedendosi al mio fianco sul divano.
-Tranquilla, ti proteggo io Han!- rispondo Lucas sedendosi all’altro mio lato. Ridacchio.
-Non ci sono problemi. Ma mangiamo qualcosa stasera?-
-Ehm credo che mamma voglia vedere Lucas…- risponde a bassa voce Elisa. Il rapporto con sua madre, che dovrebbe essere mia zia, è tesissimo. Ci parliamo appena. Lei sostiene che se i nostri padri non si parlavano ci sarà stato un motivo e che non è giusto che noi tradiamo il loro volere. Io invece sono dell’opinione opposta, ed Elisa con me. Noi ci vogliamo bene. Punto. Non servono altre motivazione per essere amiche, sorelle o quello che siamo.
-Giusto.-
-Cioè non lo sa che è tornato però…-
-Non ti preoccupare. Davvero.- le rispondo con un sorriso.
-C’è qualcosa che non so?- chiede Lucas.
-Diciamo che mamma non vede bene il rapporto tra me ed Hannah.- risponde deviando i nostri sguardi. Lei non vuole trovarsi a scegliere tra noi due. E neppure io lo voglio.
-Ok. Domani pranziamo assieme?- dice Lucas provando a stemperare l’atmosfera.
-Certamente!- risponde Elisa.
-Bene. Domani è Domenica e preparo un pranzo con i fiocchi!- e ridiamo un po’.

-Ok, allora ci vediamo domani.- dico ai miei cugini mentre li accompagno alla porta.
-Bene. Han se ti serve qualcosa chiamami, d’accordo?- Lucas è una grande persona.
-Ehi pensi di rimpiazzare la mia imponente figura di consigliera con mio fratello?-
-Io non rimpiazzo nessuno! Ho bisogno di voi!- e li abbraccio e poi li spingo fuori dalla porta in modo giocoso. 

Chiudo la porta sprofondando nel silenzio assordante della mia casa. Io odio il silenzio. L’ho sempre odiato. Mi fa sentire sola. Mi fa sentire estranea anche da me stessa. Questo silenzio non ha nulla a che vedere con il silenzio che ricerchi chiusa nella tua stanza a sentire la musica, o a leggere un libro. No. Questo silenzio fa paura. È come se gridasse a squarciagola la parole ‘solitudine’. E in effetti sono sola. Mia madre è in giro per il mondo chissà dove. Il mio ragazzo è a New York. I miei unici amici e parenti hanno dovuto salutarmi. Che desolazione.

Torno nella mia stanza e disfo le mie valigie notando che sono tornata con una valigia in più rispetto a quando sono partita. Pazzesco! Tiro fuori tutto e porto i panni sporchi nella lavanderia.
Però è rimasto ancora qualcosa sul fondo della valigia. Controllo cos’è e inevitabilmente scoppio a piangere. Il vestito assieme alle scarpe e alla pochette regalatemi da Ashley e Emilie mi fanno tornare a ieri notte. Sembra passato già un secolo. Dio io non voglio deprimermi!
Lascio la valigia semi vuota sul letto e mando un messaggio a Jake.
“Ciao capo. Sono a Roma. Mi offri una birra?” gli scrivo. Forse è sbagliato ma non voglioso stare a casa a piangermi addosso. Immediatamente arriva la sua risposta.
“Certo che si! Passo tra 30 minuti?”
“Perfetto. A dopo!” e apro l’armadio cercando qualcosa da indossare.

Venti minuti dopo ho addosso un jeans e una canotta blu. Per non essere affatto elegante ho preferito indossare le mie Nike Dunk blu e nere con una borsa della Puma.
Mentre sistemo un po’ di cose in bagno suonano il campanello e scendo immediatamente giù, sicura che sia Jake e infatti avevo ragione.
I suoi occhi castani mi fanno sentire a casa. Credo che non sia giusto. Però è una presenza amica e importante per me.
-Hannah!- mi viene incontro e mi abbraccia forte.
-Jake…- sussurro contraccambiando il suo abbraccio. –Ti trovo bene!- e gli do un buffetto sulla spalla.
-Non ci siamo visti per tre settimane… certo che il tempo vola…- annuisco. Ha proprio ragione! Sono stata tre settimane a Vancouver. Le migliori da tre anni a questa parte. -Allora… andiamo in un qualche pub?-
-Certo! Becks?- gli chiedo mentre osservo com’è vestito. Indossa un jeans chiaro, una maglietta a maniche corte marrone con una felpa grigia sopra. Sta proprio bene e non mi abituerò mai al Jake 26enne che in questo momento non è il mio capo.
r1-Quello che vuoi!- e il suo sguardo ammiccante non mi sfugge. –Fortuna che non hai i tacchi perché sono in moto, visto che la scorsa volta ne sei stata felice…- annuisco. Si, mi è piaciuto andare in giro sulla sua Yamaha R1 ma preferirei che ci fosse Robert al suo posto anche se lui con motori e simili e totalmente negato. Tra i due sono io l’appassionata di auto. Mentre di moto non me ne intendo molto, amo soltanto questo modello che ha Jake.
-Uh che fortuna!- dico in modo alquanto sarcastico.
-Ma non hai nessuna giacca?- mi chiede mentre mi passa il casco.
-No. Adesso vado su in casa a prenderla. Aspetta qui, ok?-
-Ho la mia. Puoi indossarla per il tragitto?- mi chiede tirando fuori dal sellino la sua giacca di pelle.
-Ok… grazie…- dico afferrandola un po’ titubante. Inizio a pentirmi di averlo chiamato.

Dieci minuti dopo, o giù di lì, siamo davanti al ‘Maracaibo’, un pub aperto da poco qui a Roma da un amico di Jake.
-È molto carino come ambiente.- mi dice mentre sistema la giacca che ho sfilato nel momento esatto in cui sono scesa dal sellino.
-Ok. Non ci sono mai stata.-
-Lo immagino. Ha aperto la scorsa settimana.- ed entriamo spalla contro spalla.
Robert Pattinson che diavolo stai facendo a New York?
Ci sistemiamo comodamente intorno ad uno dei tavolini sparsi per il locale e Jake si alza per andare a prendere da bere e mando un messaggio a Robert.
“Amore sono uscita. Appena hai un attimo chiamami. Mi manchi. Ho voglia di sentirti. Ti amo, chica.”
E spero possa richiamare al più presto!
Jake torna due minuti dopo con due Becks e due kebab.
-Spero tu abbia fame.- dice con un sorriso. -Altrimenti lo mangio io!- e ride.
-No, grazie. Ci vuole proprio qualcosa da mettere sotto i denti. Non ho mangiato praticamente niente oggi. Mi sono svegliata con Robert…- e ripenso alla scorsa notte. –E mi ha detto della sua imminente partenza e quindi ho organizzato anche il mio viaggio ed ora eccomi qui!- dico riassumendo il tutto.
-Bene! Vedi che penso sempre a quello che può servirti?- che significa? Che qualcun altro, e immagino si riferisca a Rob, non lo fa?
-Che intendi dire?- chiedo tagliente assumendo un’aria dura.
-Nulla. Era così, tanto per dire…- e il suo sguardo è puntato dappertutto, ma non su di me. Sta mentendo, ne sono certa.

-Oddio sono proprio piena ora!- esclamo portandomi le mani sullo stomaco quando finisco il mio kebab e la mia seconda bottiglia di birra.
-Oh anch’io guarda!- risponde Jake sorridendo. –Vogliamo andare a ballare?- dice grattandosi distrattamente la testa e guardandomi con la coda dell’occhio.
-A ballare??- chiedo sbigottita.
-Si. Sai, ballare? In discoteca…- mi spiega ridacchiando.
-Piantala. Lo so cosa significa ballare.-
-Bene, allora andiamo?-
-No, domani ho ospiti a pranzo.-
-Dai… solita scusa… In questo modo penserò che tu non sappia ballare…- mi provoca.
-Io so ballare. Chiaro?- gli rispondo dura.
-Io non ne ho la certezza…- mi fissa negli occhi.
-È una sfida per caso?- gli chiedo abbassandomi sporgendomi verso di lui congiungendo le mani sotto al mento.
-Direi… di si. Decisamente. Offro anch’io se mi dimostri che sai ballare.-
-Accetto la sfida.- dico soltanto alzandomi e uscendo dal locale. Se c’è una cosa che io non rifiuto mai, è una sfida. Rinunciare una sfida, per me, anche se potrebbe essere la cosa più folle e pazzesca di questo mondo, è sintomo di paura e debolezza. Io non sono debole. Io non ho paura. E non manco mai di dimostrarlo.

Mentre aspetto Jake appoggiata alla sua moto controllo il telefono, nessuna chiamata e nessun messaggio ricevuto. Spero che Robert mi chiami.
-Tieni il casco. E tieni la giacca.- indosso tutto quello che mi ha dato e monto dietro di lui diretta allo ‘SkyDrive’. Ci sono stata una volta soltanto assieme ad Elisa. 

-Allora, cosa mi offri?- chiedo al mio capo quando entrando nella discoteca ci appoggiamo al bancone.
-Non dovevi farmi vedere come sai ballare, prima?-
-Guarda, non mi piace che metti in dubbio la mia parola però quello che è ho promesso, ho promesso. E quindi vado a ballare. Ciao!- e mi allontano lasciandogli la mia borsa. Ma non prima di aver messo il cellulare in tasca.
Raggiungo la pista e inizio a muovermi sulla musica anni ’80. Diciamo che è la mia preferita. Immediatamente inizia YMCA e beh su quella vado tranquilla perché è vecchio e consolidato questo ballo. Allora tutti noi presenti in pista da ballo iniziamo a fare gli stessi passi e mi diverto un mondo.
Quando ballo è sempre così. Mi lascio guidare dalla musica ed è il mio corpo che mi comanda.
Poi ad un certo punto, dopo diversi balli, il Dj comunica che al piano superiore c’è una serata dedicata alla tarantella e alla pizzica salentina.
Allora torno da Jake e lo afferro per mano portandolo sopra con me. Quando sento la pizzica sembra che vado in estasi. Ovviamente l’ho scoperta soltanto da quando mi sono trasferita qui a Roma ma ne sono totalmente innamorata. Elisa dice che “ho il fuoco sotto i piedi quando parte questa musica.” E diciamo che concordo in pieno.
Inizio a ballare battendo anche le mani. Sono felice. Lo sono davvero.

Mentre ballo da più di dieci minuti sento qualcuno circondarmi la vita. Mi volto di scatto e incontro il grande sorriso di Jake.
-Ehi! Mi hai fatto spaventare!-
-Oh scusa! Non volevo…- mi dice facendomi voltare e stringendomi a lui.
-Jake? Sembriamo due stupidi se balliamo un lento qui in mezzo…- anche perché non voglio fare un lento assieme a te.
-Non baderà nessuno a noi due.- e le sue mani a palmo aperte appoggiate sulla mia schiena mi danno alquanto fastidio.
-No Jake. Non mi va.- e cerco di divincolarmi.
-Perché no? Non so ballare? Balla meglio il Pattinson?- mi dice duro. –Dai Hannah mica lo tradisci se balli con me…- e il suo ghigno mi spaventa.
-Ma che vuoi Jake?- dico facendo leva sui suoi avambracci per scostarmi da lui. –Non ti voglio. Ok? Siamo amici. Se vuoi. Altrimenti i nostri contatti si ridurranno al lavoro, e basta.-
-Io non capisco perché non puoi stare con me, Hannah. Sono molto meglio. Ci possiamo vedere ogni giorno. Ti conosco molto bene.-
-Ma non quanto lui!- blocco nervosamente il suo fiume di parole senza senso. –Smettila Jake! Quello che dici non ha senso! Io amo Robert. Quindi piantala di provarci ancora con me!- e improvvisamente il cellulare nella mia tasca squilla e finalmente mi lascia andare.
Recupero la mia borsa ed esco fuori. È Robert.
-Amore!- rispondo con sollievo quasi. Non sopportavo più le chiacchiere di Jake.
-Chica! Hai una voce strana, è successo qualcosa?- anche oltre oceano afferra il mio stato d’animo. Ditemi se non è amore il nostro.
-No, tranquilla. Sono un po’ stanca.- faccio la vaga.
-Vai a dormire…-
-Si, tranquillo. Sto aspettando un taxi.-
-Ok. Almeno sono sicuro che non mi svieni per strada…- ridacchiamo insieme.
-Hai finito le riprese?- chiedo.
-Si. Per oggi si. Comunque tutto il film, o meglio, quello che resta del film, verrà girato qui a New York.- mi spiega.
-Ah, capisco… Sono sicura che verrà un bel film!-
-Amore… mi manchi tanto…-
-Ci siamo salutati stamattina…- dico ridendo anche se mi manca tanto anche lui.
-Lo sai come sono, no?-
-Certo che lo so.-
-Tua cugina è felice che è tornato anche Luke con te?-
-Certo che lo è!- rispondo ripensando all’incontro tra i due.
-Beh Luke dovrà tornare presto qui perché mi serve però per ora non dirgli nulla… ok?- e vedo Jake avvicinarsi a me…
-Si tranquillo. Senti è arrivato il taxi. Posso chiamarti quando arrivo a casa?- parlo frettolosamente.
-O-ok…- percepisco la sua perplessità. –Ti amo.- Jake è ormai al mio fianco.
-Ti amo anch’io Robert. Non immagini quanto. Ti richiamo appena arrivo a casa. Baci!- e metto giù.
Lo sguardo dell’uomo accanto a me è vigile e attento. Gli fanno male le mie parole, ne sono conscia. Ma deve allontanarsi da me.
-Bene. Finita la telefonata romantica?-
-No. Dopo dobbiamo riprenderla… Quindi scusami ma devo andare a casa.-
-No. Resti qui e parliamo.- la sua voce è dura.
-Parliamo? E di cosa dovremmo parlare??- alzo la voce nei suoi confronti.
-Del fatto che ti amo, per esempio?- si china verso di me.
-Ma non ti ho chiesto io di amarmi! Jake non ti ho mai dato false speranze. Ti ho sempre detto che amavo e amo tutt’ora Robert. Non potrà mai cambiare. E se pure dovesse finire tra noi due non amerò mai nessun altro come ho amato lui. Lo vuoi capire, si o no? La devi finire Jake. Ci amiamo. E su questo punto non si discute!- e mi allontano da lui.
-Io non mi arrenderò tanto facilmente!- mi viene dietro urlando come ho fatto io prima.
-No? C’è un muro tra me e qualunque altro uomo. Io neppure li guardo sotto quell’aspetto. Sei bello. Sei un bravo ragazzo. E ti voglio bene. Bene, capito? Non amo te.-
-Non capisci! Parli perché non sai come sarebbe avere una storia con me!-
-Mi accontento di quel che ho, Jake!- sono furibonda in questo momento.
-Meriti di meglio.- la sua voce è bassa e dura.
-Il meglio saresti tu? No. Nulla da togliere a te. Ma ho già chi mi rende felice.-
-Felice? Per tre anni sei stata uno straccio!-
-E ora no. Dio perché non capisci? Lasciami stare!- dico agitando le braccia.
-Non avrai vita facile con me dato che ci vedremo ogni giorno.
-Bene allora. Considerami licenziata.- e detto questo entro nel primo taxi disponibile.


VESTITI HANNAH/JAKE

 

Ciaoo! Ricapitoliamo... Diciamo che il capitolo comprende "due parti". La parte con i cugini e la parte con Jake.
Ho ritenuto indispensabile fare tutto il viaggio e deprimere me stessa e voi che la leggete e quindi sono arrivata direttamente a Roma.

Jake... diciamo che questa parte non era prevista.. era previsto un altro litigio, simile a questo, un pò più avanti. Però poi non sapevo come far finire la storia del lavoro e tutto quanto e allora ho anticipato il tutto e lei ha detto che si licenzia e la cosa dovrebbe essere effettiva tranne se qualcosa le fa cambiare idea...
Per la scelta di aver fatto il litigio adesso dovete ringraziare stellinaxx, mia sorella, che mi ha invogliato. Ho accettato il suo consiglio così piano piano ci lasciamo cose indispensabili alle spalle, come questo amore non corrisposto, per interessarci a qualcosa di più serio e sono tre o quattro le persone che sanno a chi e a cosa mi riferisco! ;)

Spero che non sia stato brutto da leggere e magari un pò irreale. Non mi sono mai trovata in questa situazione, per fortuna o purtroppo, che dir si voglia, e quindi diciamo che ero un pò in panico. In più nessuno ha letto il capitolo prima della pubblicazione come sempre accade quindi sono ancora un pò in ansia però non volevo aspettare oltre perché adesso avevo del tempo sicuro! xD

Quindi.. fatemi sapere un pò! Un bacione a tutte voi! (C'è un tuttI per caso?)

VI ADORO, Pina.


fine cap


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Fan Fiction su Twilight

- Vite Incatenate -
Bella si innamora di un Edward particolare e questo accade nell'organizzare il matrimonio di sua sorella Rosalie insieme alla cognata di questa, Alice. Si innamora dell'uomo che da sempre ha sognato di avere al suo fianco ma deve far fronte al passato e alla vita pericolosa che lui conduce. Ma cosa succederà nel momento in cui lui si innamorerà di lei? Cosa succederà se la loro storia avrà mille ostacoli, tra cui il fratello di Bella. Cosa faranno i due giovani? Lasceranno perdere la loro storia o si metteranno contro il mondo? Bella è disposta a farlo sin da subito. Edward non tanto e la colpa è soltanto della sua irruenza e della sua fretta nel prendere le decisioni. Ma il loro amore farà sorvolare gli sbagli di entrambi? Il loro amore, come dice ogni cosa, supererà tutto?

Isabella Swan e Edwatd Cullen.. 26 anni lei e 17 lui. Professoressa lei e studente lui. Sesso e amore tra i due personaggi. Quale prevalerà? E tra passione e ragione chi avrà la meglio. In una storia dove il mordi e il fuggi è d'obbligo, dove il confine tra giusto e sbagliato è sottilissimo. Vi lascerete condurre nel vortice del proibito senza fare nulla per impedirlo. E tra i due personaggi ruotano le vite di Rosalie, best di Bella e di Emmett, Jasper, Alice e Jacob che porta con se un pezzo del passato di Edward che l'ha portato a diventare lo stronzo che è. Scritta in collaborazione con 'mente' e 'l'una'. *RATING ROSSO*

Fan Fiction su Robert Pattinson

Il Passato Ritorna Sempre... Per Fortuna!-  -
"L'amicizia può battere l'amore? E l'amore può battere l'amicizia? Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l'unico amore della sua vita? Il passato, dopo quasi tre anni, torna a farle visita. Ed è un pò scomodo e un pò piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati.... cosa accadrà?" Questa è l'introduzione della mia prima fanfiction su Robert Pattinson. La vita di Hannah è molto difficile e lentamente s'intreccerà, di nuovo, nella vita di Robert completamente differente dalla sua. Quell'amore che Hannah prova sarà ricambiato? Leggere per sapere come si concluderà la storia tra i due!

Robert Pattinson. Ian Somerhalder. Tom Sturridge. Sono loro che popolano la mia storia. Carter Hawkins cosa avrà a che fare con questi tre personaggi del mondo dello spettacolo? E soprattutto che ruolo avranno per lei i due sexy vampiri più famosi del momento? Tutto è incerto nella vita di Carter dopo il suo recente trasferimento nella capitale Inglese nella casa del suo fratellino molto bellino. Le cose per lei cambiano giorno dopo giorno. Si scopre un amore che mai si è creduto possibile. Si prova attrazione per un altra persona. La mente e il cuore di questa giovane ragazza sono in conflitto. Leggere per scoprire cosa succederà...  DAL PRIMO CAPITOLO: "Sorella di Tom Sturridge. Pseudo amica di Robert Pattinson. Vicina di casa di Ian Somerhalder."

- Richiesta D'Amicizia! -
Ciao a tutti! Dopo la collaborazione di tre menti pazze in "Danger Love" (Fandom Twilight) abbiamo dato vita ad una nuova ed entusiasmante storia! Il titolo parla da solo però vi voglio preannunciare che è molto 'attuale' questa storia e che ci sarà l'uso di Internet... Julie Thomson cosa avrà a che fare con Robert Pattinson? 22enne appassionata d'arte e di Salvador Dalì. A lei non piace Twilight ma ama Little Ashes e Remember Me. Storia da leggere. Non ve ne pentirete! Scritta in collaborazione con 'mente' e 'l'una'.

Amalia, esperta truccatrice e ingnara di tutto cioò che si chiama gossip e che è legato al mondo di Hollywood. Una sera per caso incontra uno dei tanti ragazzi che danno vita ai soliti Gossip. Non sa chi è. Lui è immediatamente attratto da lei ed è deciso a conquistarlo. Ce la farà? E poi? Come vivrà lei nel mondo dorato a cui lui appartiene?? Leggere per vivere un'insolita fiaba romantica ambientata ai nostri giorni. Scritta in collaborazione con 'mente'. *FANFICTION TERMINATA*

- The Life Is Important. Don't Waste It -
Immaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliore di lui.Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan fiction, o meglio, OS, nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore. *ONESHOT CON SEGUITO QUASI CERTO*

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Capitolo 33
*** CAPITOLO 33 - Domenica Tra Ricordi E Presente… ***


Ciao! Oggi sono tornata prima! Speriamo vi faccia piacere! Bene, vi lascio direttamente al capitolo!

pass

CAPITOLO 33

Domenica Tra Ricordi E Presente…

Arrivo a casa con il cuore straziato. Provo mille e più emozioni contrastanti. Dominano però la rabbia e l’irritazione.
Irritazione per essermi licenziata. Io non avrei dovuto aver paura di lui. Che provasse a rendermi la vita difficile, non credo avrebbe mai azzardato qualcosa oltre l’abbraccio e le solite stronzate. Voglio dire, ho lasciato Robert in America per il mio dannato lavoro. E non tornerò sicuramente da Jake. E per dire cosa poi? “Scusa, scherzavo!”.
E rabbia perché tutta la situazione è assurda. Sono delusa dal comportamento di Jake. E dal mio. E mi conviene calmarmi perché Robert sta aspettando una mia chiamata.
Sbatto la porta d’ingresso e immagino già le parole che mi dirà la vecchina qui accanto che esige silenzio nel condominio. In questo momento io vorrei soltanto urlare. Preferirei fare una corsa o magari una nuotata in mare, neanche in piscina. La piscina ha dei limiti e mi irriterei maggiormente.
Lancio la borsa sul divano e mi sfilo le scarpe strada facendo. Non è possibile tutto questo! Che idiota che sono! Però non posso prendermela con me! Diavolo ogni due per tre gli parlavo di quanto innamorata di Robert io fossi! Di falsa speranze non gliene ho mai dato! E cavolo!! Mi ha portata lui stesso all’aeroporto per Vancouver! È pazzesco tutto questo!
Ho perso il lavoro… non me ne rendo ancora pienamente conto ma calde lacrime mi bagnano il viso. Che brutta parte di me! Per il troppo nervoso piango e mi viene mal di stomaco…

Dopo essere andata in bagno a rinfrescarmi il viso mi rendo conto di aver ripreso il possesso delle mie facoltà mentali e di non avere più la voce roca per il pianto e il respiro accelerato per la rabbia, mi accoccolo sul divano e lentamente faccio partire la chiamata per Robert.
-Pronto?- risponde al primo squillo.
-Amore sono io…- trattengo il fiato per paura che si accorga che anche ora c’è qualcosa che non va. Del lavoro gli potrò parlare domani, con molta più calma.
-Ehi ti stavo aspettando! Io sto rientrando in hotel.-
-Io sono appena arrivata a casa invece.-
-Com’è andata la serata?- mi chiede amorevolmente com’è suo solito fare.
-Insomma. Te l’ho detto, ero, e sono, stanca. Quindi non mi sono divertita granché.-
-Anch’io sono stanchissimo. Non pensavo che avrei lavorato anche oggi. Questo regista non so… cosa crede? Che siamo delle macchine?- è incazzato sul serio. Mi fa male sentirlo così. Perché lo so bene quanto ama il suo lavoro però non può sopportare certi ritmi. Voglio dire, ha 24 anni. Ha affrontato un viaggio di 6 ore, dopo non aver dormito per niente durante la notte, ed è dovuto andare direttamente sul set per girare delle notturne.
-Dai che ora arrivi in Hotel e ti butti sotto le coperte. Ok?-
-Ok.-
-Mmh.. non sei convinto. Me lo prometti? Sai com’è, non vorrei che collassassi.-
-Prometto!- e m’immagino il suo sorriso. M’immagino la sua presenza qui, accanto a me sul divano. E m’immagino il suo braccio che mi stringe forte come soltanto lui sa fare.
-Con chi sei uscita?-
-Con Jake.- dico a mezza voce. Non mi ha mai fatto scenate di gelosia ma è probabile che inizi a farmele da ora.
-Soltanto?- credo che ora gli sia passato anche il sonno.
-Si.-
-Ed è successo qualcosa. Senti chica dimmi tutto.-
-Te ne parlo domani mattina, come avevo già in mente di fare. Non mi va di farti pensare anche a quest’altra cosa.-
-E secondo te io dormirei pensando a qualcosa che non ti ha fatto bene? Perché tu, diavolo, non stai affatto bene! C’è un oceano a dividerci ma ti conosco abbastanza bene. E anche prima era una scusa quella del taxi.-
-È vero. Scusa Robert. Io non volevo mentirti. Solo che…- inizio di nuovo a singhiozzare come una deficiente.
-Amore ti prego non farmi stare male… parlami… e soprattutto non piangere. Qualunque cosa sia la risolviamo insieme.-
-Jake… si tratta di lui… in pratica… ci ha provato con me. Molto di più rispetto ai suoi soliti modi.- attendo la sua risposta che non arriva e allora continua. -E vedi… tra una parola e l’altra io… ecco… io mi sono licenziata…- e dall’altro capo del telefono sento solo delle imprecazioni sommesse. A questo punto meglio che sia a New York e non qui, a Roma, dato che spesso ha fatto delle azzuffate, uscendone quasi sempre distrutto, solo per me. Quindi non oso immaginare cosa avrebbe potuto fare se fosse stato qui.
-Io… Dio Hannah e tu sei uscita dalla discoteca… poteva farti del male…-
-Ma è Jake!-
-Se ti sei licenziata ti avrà messo di fronte a qualche alternativa, o qualcosa del genere. Correggimi se sbaglio. Non te l’aspettavi. Evidentemente non è la persona che credevi…- le sue parole sono dette tra i denti, e molto velocemente. È arrabbiato.
-Sei arrabbiato con me?- gli chiedo sinceramente preoccupata. Non mi va di litigare con lui. Non voglio.
-No. Non sono arrabbiato con te. Ma con lui perché è uno stronzo. Quindi non dirmi neppure cos’è che ti ha detto. E sono arrabbiato con me perché io devo essere al tuo fianco, sempre!-
-Ti prego non prenderti colpe che non hai. Chiaro? Tu fai tutto per me già in questo modo.-
-Ma non basta!-
-Dio Robert! Sono io quella che ha sbagliato! Sono io che sono uscita con lui! Credo che l’influenza di Edward Cullen ti faccia un po’ troppo male!- cerco di sdrammatizzare. In fin dei conti è stato un bene che gliene abbia parlato. Avrei soltanto peggiorato la situazione se avessi aspettato fino a domani.
-Ok. Calmiamoci. Tu come stai?-
-Bene. Diciamo. Si, diciamo di si. Anche se sono ancora un po’ scettica perché non ho più un lavoro.-
-Quello è l’ultimo dei tuoi problemi.-
-È tutto un problema, Rob.-
-E come ti ho detto, li risolviamo assieme. Io credo di avere altri 9 giorni di riprese. Poi vengo a Roma. D’accordo?-
-D’accordissimo.- Sorrido per la sua premura. -Ora però vai a dormire. Lo faccio anch’io. Va bene?-
-Va benissimo. Buonanotte.-
-Ti amo.-
-Non sai quanto ti amo anch’io…-
-Sognami.-
-Lo faccio sempre. Tu sei già di tuo un sogno…- ridacchio.
-Ciao…- e chiudo il telefono rilasciando un sospiro che riecheggia nella stanza silenziosa.
Mi stendo sul divano e pensando all’assurdità della situazione, a Robert, alla mancanza di lui che sento, al suo ragione in modo strano, al lavoro perduto mi addormento.

Mi sveglio più tranquilla. È Domenica. E questo basta a farmi stare piuttosto bene. Porto con me ricordi fanciulleschi. Ricordo che alla Domenica io, Robert e Tom pranzavamo assieme. Una volta a casa mia, una volta da Tom e l’altra da Rob. E poi soprattutto d’inverno passavamo i pomeriggi a fare giochi di società e a bere cioccolata calda. Ma a casa da Tom era il massimo. Ci stendevamo sul parquet del salotto vicino al camino e giocavamo anche alla play. Oppure cantavamo e suonavamo tutti assieme. Suonare… credo che dovrei riprendere la mia chitarra e riprendere a suonare. Robert ne sarebbe felicissimo.

Mi faccio una doccia e poi scendo giù in garage dove mi aspetta bella come non mai la mia auto. L’Aston Martin fa bella mostra di se al centro del garage. Accarezzo dolcemente la vernice nera e lucida prima di aprirla e di accomodarmi al posto di guida. L’odore di pelle fresca è ancora forte e noto che nel cassettino sotto la radio ci sono delle sigarette. Elisa non fuma. Io poco e niente e di sicuro non avrei lasciato un pacchetto in macchina. Afferro il pacchetto e riconosco che sono di Robert e mi ricordo anche di quel giorno che ha voluto guidare per forza nonostante non sapesse quale fosse la strada per il canile.
Devo anche andare a recuperare Miss. Elisa per telefono mi aveva detto che l’aveva lasciata nello studio di un suo amico veterinario e mi ha detto che lei e i cuccioli stavano benissimo. Non vedo l’ora di riportarla a casa.
Metto in moto l’auto che fa le fusa. Mi è mancata anche lei in queste tre settimane. Ma è sicuramente meglio Robert! Gli ho mandato un messaggio con scritto “Chiamami quando ti svegli. Oggi verranno a pranzo Elisa e Lucas. Mi manchi tanto. E dobbiamo riparlare di quello che ti ho detto stanotte. Ti amo, chica.” Ora aspetto solo la sua chiamata ma mi rendo conto che ora starà dormendo.

Torno a casa piena di buste della spesa. Non l’ho fatta solo per il pranzo. Dovevo rifornire frigorifero e dispensa. Metto a cuocere il ragù e intanto mi sistemo tutti i cibi.
Quando ho finito mi marino la carne, dato che farò un barbecue, e dopo aver messo il ragù a fuoco lento salgo su in soffitta.

L’odore della polvere a primo impatto mi fa tossire. E pensare che da bambina l’amavo! Amavo disegnare e scrivere sopra le superfici impolverate. Era anche un bel modo per pulire!
Inizio a muovermi tra i mille scatoloni che portano con loro altrettanti ricordi fino a quando scorgo il profilo della mia chitarra. O meglio, della sua custodia consunta e piena di polvere. L’afferro e mi siedo vicino alla piccolissima finestra da quale filtra un piccolo raggio di luce. Me la sistemo meglio sulle gambe e inizio a pulire con la mano la superficie in pelle e cuoio, proprio dove so che troverò una frase incisa. E infatti è lì, sotto diversi strati di polvere, ma è lì. Riesco a sentire sotto i polpastrelli l’intaglio.chiSoffio un po’ proprio su quel punto per fare prima e inizio a leggere con il cuore colmo di vecchie emozioni e vecchi ricordi.
“Alla mia bambina che bambina più non è. Hannah troverai il tuo posto nel mondo. Sei destinata a spiccare ragazza mia. E riderai. E piangerai. E questa chitarra ti accompagnerà sempre, anche quando io non potrò esserci. Ti voglio bene, il tuo papà.”
Inizio a piangere senza sosta. Avevo 17 anni e volevo disperatamente una chitarra e papà me l’ha regalata dopo aver vinto il concorso canoro a scuola. Ricordo ancora la felicità di quel giorno. Ricordo gli occhi di mio padre quando l’ho stretto tra le mie braccia per ringraziarlo. E sorrido un po’. Quella felicità che conservavo mi riempie il cuore, me lo scalda. E mi sento talmente bene adesso nonostante stia piangendo. Nonostante sia da sola in casa seduta per terra e circondata da troppi acari di polvere. Credo che quando si è tristi bisogna tornare sempre a rovistare tra i propri ricordi. Non si può essere felici solo in quell’istante. Ho la convinzione che quella felicità provata può aiutarti anche oggi, nel presente. Ed è quello che mi sta accadendo.
Stringo i pugni sopra la superficie dura e penso che a quest’oggetto sono legate troppe cose. Mi ricorda mio padre e quanto sono stata felice. Mi ricorda anche che mio padre purtroppo non c’è più. Ma mi ha voluto bene. E sono certa che da lassù mi veglierà sempre. Mi ricorda la prima volta che ho suonato una canzone tutta intera. Mi ricorda anche quando ho cantato per la prima volta suonando con Robert. Mi ricorda le nostre voci. Mi ricorda quanto mi ha fatto male il distacco. Mi ricorda che sono stata egoista a relegarla qui in soffitta. Me l’ha regalata mio padre, non meritava questo insano comportamento da parte mia. So che lui non avrebbe voluto. So che ho sbagliato perché molte volte la musica aiuta. Avrei potuto creare delle melodie a tutte quelle parole che scrivevo di notte sul mio letto. Ho sbagliato. Ma voglio rimediare.
A tutto c’è un rimedio. Lo sto provando sulla mia pelle.
Robert con me ha sbagliato ma si è fatto perdonare.
Io ho sbagliato con Tom ma finalmente abbiamo riallacciato i rapporti.
Tutti quanti durante il proprio passato hanno sbagliato e se la voglia c’è, se la volontà c’è si può sempre rimediare. Ne sono convinta!
Apro la custodia. La mia chitarra classica, semplice e non costosa fa bella mostra di se. Non c’è molta polvere. Passo un dito sulle corde che emettono un suono strano. La tiro fuori e la volto. Dietro, sul lato destro c’era scritta una frase a pennarello. Chissà se c’è ancora. La cerco e un po’ sbiadita, ma c’è.
“Robert e Hannah fantastici cantanti!” l’avevo scritta io.
“La chica e il boy fantastici chitarristi!” l’aveva scritta Rob.
Vedo a terra un foglietto che apro immediatamente. Deve essere caduto come ho girato la chitarra “Ti voglio bene, Han. Non dimenticarlo mai nonostante tutto quello che ci sta succedendo.” L’avrà scritta quella fatidica notte.
Ora che mi chiama devo dirglielo. Voglio riprendere a suonare ma non ora. Voglio aspettare lui! Deposito la chitarra sul pavimento e rovisto sul fondo della custodia. Ci sono tantissimi spartiti. Ne prendo uno a caso, ‘Riders on the storm’ dei The Doors. Scorro le pagine come a ricordami tutta la melodia nella mia mente e all’ultima pagina c’è un appunto di Robert. Leggo. “Viene meglio quando la suoniamo insieme e io la canto! :P” Sempre il solito!
Poso la chitarra al suo posto e la chiudo. Mi sollevo pulendomi un po’ le mani sul pantalone e scendo in cucina. C’è un pranzo da preparare e anche una valigia da disfare. Ieri sono tornata, poi sono uscita. Ho dormito sul divano e al mio risveglio mi sono preparata soltanto per andare a fare la spesa ed ora eccomi qui con mille cose da fare.

Vestita e profumata! Forse vestita un po’ così ma tanto stiamo a casa e con i miei cugini, potrei stare anche in pigiama! Il ragù è pronto e ho cambiato idea. La carne la cucino al forno. Ho sistemato già il tavolo dove pranzeremo. Ho pulito un po’ almeno il salotto e poi ho finito di disfare la mia valigia e ho fatto il bucato. Ora devo soltanto stirare!

Alle 13:30 suonano alla porta e tutta sorridente vado ad aprire. Trovo i visi un po’ assonnati ma tranquilli di Lucas ed Elisa.
-Buongiorno ragazzi!- e mi faccio da parte per farli passare.
-Buongiorno!- mi dice Elisa sbadigliando.
-Hai fatto baldoria?-
-Magari! Ho parlato con mio fratello!- e con un dito lo indica. –Poverino, con il fuso non riusciva a dormire e ha stressato me!- dice sarcastica.
-E ora ho sonno anch’io…- parla finalmente anche lui. –Ma tu hai dormito?- mi chiede guardandomi tutta pimpante.
-Benissimo! E stamattina ho fatto mille cose!-
-Buon per te! Tieni!- ed Elisa mi passa una scatola. Presumo siano dolci o simili.
-E questo lo beviamo, che dici?- e Lucas mi porge una bottiglia di vino rosso.
-Perfetto! Grazie. Ma lo sapevate che non ci voleva nulla. Anche se ad essere onesti al dolce non avevo pensato!- dico con un sorriso mentre metto i dolci in frigo.

Dopo qualche ora io ed Elisa siamo sdraiate sul divano e Lucas sulla poltrona di fronte. Abbiamo mangiato tutto e abbiamo riso. Ci siamo raccontati pezzi di vita che non abbiamo avuto occasione di vivere assieme. Io pensavo di averne fatte di tutti i colori con Robert e Tom ma Elisa e Lucas ci hanno battuti forte!
Abbiamo riso per tutto il pomeriggio fino alle sette di sera quando mi ha chiamato Robert.
-Pronto?- ho risposto immediatamente.
-Amore!-
-Buongiorno!-
-Buonasera a te!- e ridiamo assieme.
-Ora ti sei svegliato?- gli chiedo.
-Si. Tu che fai?-
-Mah sto chiacchierando con Elisa e Lucas! Sono venuti a pranzo qui, oggi.-
-Bene! Mi fa piacere! Salutameli!-
-Certo! Ehm… comunque ho pensato ad una cosa, il lavoro davvero non è importante. Solo che non so più come pagare la macchina.-
-Allora vuol dire che te la regalo io!- dice seriamente.
-Ma non dire cazzate!-
-Ehi! Poi mi servono le informazioni giuste e non discuteremo di questo, ok?-
-Ne riparleremo, ok?- sbuffa e ride.
-Sei incorreggibile.- e posso sentire quasi il suo sorrisetto aprirsi sul viso.
-Anche tu!-
-Mai quanto te!-
-Si, va bene, come vuoi tu! Ti voglio dare una bella notizia comunque!-
-Fortuna che è bella!-
-Scemo! Comunque oggi ho ripreso la mia vecchia chitarra, sai quella che mi ha regalato papà? Con la sua frase incisa sulla custodia.-
-Si, me la ricordo. Come non potrei?-
-Già. Non sai cosa ho ritrovato. Tutti i nostri spartiti. E anche un foglio. Tuo.-
-Ah. Oh. Si. Pensavo l’avessi visto tempo fa.-
-E invece no.-
-Andrebbe modificato allora.-
-Te lo ricordi?- chiedo incredula.
-Si. “Ti voglio bene, Han. Non dimenticarlo mai nonostante tutto quello che ci sta succedendo.”- non dico nulla. Sto semplicemente ad ascoltarlo. Ogni parola detta da lui resterà per sempre impressa nella mia mente. E nel mio cuore. –Però andrebbe modificato. “Ti amo, amore mio.” Dovrebbe essere questa l’introduzione.-
-Eri un po’ sciocco allora.- dico anche se le sue parole mi fanno troppo piacere.
-Già. Non avevo scavato a fondo nel mio cuore.-
-Ti amo anch’io Rob.- vedo i miei cugini guardarmi quasi schifata per tutte queste carinerie dolcissime che ci stiamo dicendo. E allora scoppio a ridere.
-Perché ridi?-
-Perché dovresti vedere gli sguardi di Lucas ed Elisa.-
-Dì a Luke che ci penso io a lui. Non deve prenderti in giro!- rido ancora.
-Ok. Va bene! Dai vai a fare colazione. Ci vediamo dopo su Skype?-
-Si, si. Devi uscire per caso?-
-No. Chiama quando vuoi! Ti amo.-
-Ti amo anch’io!- e metto giù.

Faccio un resoconto di tutta la telefonata a Elisa e suo fratello e gli parlo anche della chitarra e anche loro due m’incoraggiano a riprendere a suonare ma ribadisco che voglio suonare con Robert.
Che bella Domenica. Ora mi aspetta solo vedere Rob su Skype e la concludiamo a meraviglia!

Vestiti Pranzo Un pò bizzarro questo set. La foto centrale sarebbe per 'mostrarvi' gli abiti di Lucas!
Una mia pazzia! Ci tengo che voi la guardiate! :)

 

RISPOSTE ALLE RECENSIONI

stellinaxx Eh, già proprio un grande stronzo! Questo capitolo ti è piaciuto??

Tetide Beh hai ragione.. con tutta la crisi che c'è lei si licenzia! :P Ahahah! Tanto ha il fidanzato super pagato che le vuole anche regalare l'auto! Magari mi capitasse a me.. SUBITO! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto lo stesso perchè ho qualche dubbio però di meglio non sono riuscita  a fare.

BabyVery Concordo. Ci voleva la parola perché lo è stato per davvero! Sulla reazione di Robert che mi dici? E' su questo che sono un pò dubbiosa e ho dato il meglio di me però non so.. spero che vada bene!

 

Ora vi dico i punti ? che non sono sicura di aver sviluppato bene.

La chiamata tra Robert e Hannah. Allora, lei aveva intenzione di parlargliene il giorno seguente però ne sarebbe scaturito sicuramente un litigio per non essere stata sincera con lui e ho fatto in modo che glielo dicesse la sera stessa e.. ecco la parte critica. La reazione di Robert com'è secondo voi??

Poi per quanto riguarda la storia della chitarra sinceramente non so neppure come mi è venuta. Ma ho visto la foto dell'attrice e mi sono detta 'devo fare qualcosa di nuovo' ed ecco la novità: Hannah suonava e cantava (nda. l'attrice è davvero una cantante di successo oltre che l'attrice di OneTreeHill). E cosa ne dite in proposito? La parte che più mi è piaciuto scrivere è quella legata ai ricordi. Diciamo che la storia (vedi titolo) è legata al passato. Io spero che tutte la cavolate che ho scritte si siano capite sennò ditemi tutto perché mi sono lasciata andare abbastanza.

E.... un ragazzo che ti vuole regalare l'auto che costa più di una Ferrari? Wow... un sogno!

E ora la pianto. Fatemi sapere! :)

Ah! Voglio pubblicizzare un pò di ff che mi piacciono!

°°IAN&NINA°° (Ian Somerhalder e Nina Dobrev)
__My Life__ (originale)
Like a Fairy tale.. (Robert Pattinson e Nuovo Personaggio)
and I'll be remembering you (Robert Pattinson e Nuovo Personaggio)

Ve ne consiglierò altre capitolo dopo capitolo!

Un bacio.


fine cap


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Le Mie Fan Fiction!


Fan Fiction su Twilight

- Vite Incatenate -
Bella si innamora di un Edward particolare e questo accade nell'organizzare il matrimonio di sua sorella Rosalie insieme alla cognata di questa, Alice. Si innamora dell'uomo che da sempre ha sognato di avere al suo fianco ma deve far fronte al passato e alla vita pericolosa che lui conduce. Ma cosa succederà nel momento in cui lui si innamorerà di lei? Cosa succederà se la loro storia avrà mille ostacoli, tra cui il fratello di Bella. Cosa faranno i due giovani? Lasceranno perdere la loro storia o si metteranno contro il mondo? Bella è disposta a farlo sin da subito. Edward non tanto e la colpa è soltanto della sua irruenza e della sua fretta nel prendere le decisioni. Ma il loro amore farà sorvolare gli sbagli di entrambi? Il loro amore, come dice ogni cosa, supererà tutto?

Isabella Swan e Edwatd Cullen.. 26 anni lei e 17 lui. Professoressa lei e studente lui. Sesso e amore tra i due personaggi. Quale prevalerà? E tra passione e ragione chi avrà la meglio. In una storia dove il mordi e il fuggi è d'obbligo, dove il confine tra giusto e sbagliato è sottilissimo. Vi lascerete condurre nel vortice del proibito senza fare nulla per impedirlo. E tra i due personaggi ruotano le vite di Rosalie, best di Bella e di Emmett, Jasper, Alice e Jacob che porta con se un pezzo del passato di Edward che l'ha portato a diventare lo stronzo che è. Scritta in collaborazione con 'mente' e 'l'una'. *RATING ROSSO*

Fan Fiction su Robert Pattinson

- Il Passato Ritorna Sempre... Per Fortuna! -
"L'amicizia può battere l'amore? E l'amore può battere l'amicizia? Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l'unico amore della sua vita? Il passato, dopo quasi tre anni, torna a farle visita. Ed è un pò scomodo e un pò piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati.... cosa accadrà?" Questa è l'introduzione della mia prima fanfiction su Robert Pattinson. La vita di Hannah è molto difficile e lentamente s'intreccerà, di nuovo, nella vita di Robert completamente differente dalla sua. Quell'amore che Hannah prova sarà ricambiato? Leggere per sapere come si concluderà la storia tra i due!

Robert Pattinson. Ian Somerhalder. Tom Sturridge. Sono loro che popolano la mia storia. Carter Hawkins cosa avrà a che fare con questi tre personaggi del mondo dello spettacolo? E soprattutto che ruolo avranno per lei i due sexy vampiri più famosi del momento? Tutto è incerto nella vita di Carter dopo il suo recente trasferimento nella capitale Inglese nella casa del suo fratellino molto bellino. Le cose per lei cambiano giorno dopo giorno. Si scopre un amore che mai si è creduto possibile. Si prova attrazione per un altra persona. La mente e il cuore di questa giovane ragazza sono in conflitto. Leggere per scoprire cosa succederà...  DAL PRIMO CAPITOLO: "Sorella di Tom Sturridge. Pseudo amica di Robert Pattinson. Vicina di casa di Ian Somerhalder."

- Richiesta D'Amicizia! -
Ciao a tutti! Dopo la collaborazione di tre menti pazze in "Danger Love" (Fandom Twilight) abbiamo dato vita ad una nuova ed entusiasmante storia! Il titolo parla da solo però vi voglio preannunciare che è molto 'attuale' questa storia e che ci sarà l'uso di Internet... Julie Thomson cosa avrà a che fare con Robert Pattinson? 22enne appassionata d'arte e di Salvador Dalì. A lei non piace Twilight ma ama Little Ashes e Remember Me. Storia da leggere. Non ve ne pentirete! Scritta in collaborazione con 'mente' e 'l'una'.

Amalia, esperta truccatrice e ingnara di tutto ciò che si chiama gossip e che è legato al mondo di Hollywood. Una sera per caso incontra uno dei tanti ragazzi che danno vita ai soliti Gossip. Non sa chi è. Lui è immediatamente attratto da lei ed è deciso a conquistarlo. Ce la farà? E poi? Come vivrà lei nel mondo dorato a cui lui appartiene?? Leggere per vivere un'insolita fiaba romantica ambientata ai nostri giorni. Scritta in collaborazione con 'mente'. *FANFICTION TERMINATA*

- The Life Is Important. Don't Waste It -
Immaginatevi una premiere di Eclipse nel capoluogo inglese: Londra. Immaginatevi Robert alle prese con una fan un pò diversa. Forse migliore delle altre. Migliore di lui.Immaginatevi la voglia che lei ha di vivere e rapportatela allo stile di vita di Robert che consiste nel nascondersi senza vivere per davvero. Due vite diverse che s'incontrano per un pomeriggio. Questa fan fiction, o meglio, OS, nasce senza pretese e ha voglia di fare un inno alla vita. Che sia dura e difficile o semplice, bisogna volerla sempre vivere. Fatemi sapere cosa ne pensate per favore. *ONESHOT CON SEGUITO CERTO*

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Capitolo 34
*** CAPITOLO 34 - L’Ultimo Round Con Jake ***


Non è un miraggio il vostro. Sono davvero io. Sono tornata. Non so neppure io quale Santo in Paradiso devo ringraziare. Non voglio rompervi. Vi lascio direttamente al capitolo! ;)

 

pass

 

CAPITOLO 34

L’Ultimo Round Con Jake

 

“Amore ma come sei bella!”
“Ciao anche a te, Robert!” lo rimbecca Elisa in piedi dietro di me.
Sono seduta attorno al tavolo della cucina e dietro di me, in piedi, ci sono Elisa e Lucas. E stiamo parlando con Robert su Skype.
“Scusate! Ciao Elisa! E ciao Luke!”
“Ciao Robert!” Risponde lui con un sorriso.
“Che fate di bello?” Ci chiede.
“Parliamo con te, forse?” Elisa è sempre molto ironica. Ridiamo tutti.
“Giusto!”
“E tu, amore?” Chiedo io. Resto spiazzata ogni volta dalla sua bellezza. Dai suoi occhi profondi e luminosi esattamente come piacciono a me.
“Io oggi resto in albergo tutto il giorno, anche se cascasse il mondo. Sono distrutto.”
Il tempo passa in fretta parlando con Robert che ha anche detto a mio cugino che tra due giorni deve essere a New York. Elisa è rimasta un po’ dispiaciuta però sa che anche questi giorni sono stati rubati…

Quando i miei cugini sono andati via ho tirato via i miei vecchi spartiti e ho iniziato a scrivere delle parole. Mi ricordo che tra me e Robert in un certo senso io ero il paroliere e lui il musicista. E mi piacerebbe tanto riprendere questa nostra vecchia e consolidata abitudine.
Verso le 10 ho messo tutto a posto e sono andata a letto.

Vengo svegliata dal suono del telefono. Mi alzo di scatto e controllo che ora sono. Le 10. Chi potrà mai essere? Rispondo velocemente dopo aver afferrato il cellulare da sopra il mio comodino.
-Pronto?- rispondo trattenendo a stento uno sbadiglio.
-Hannah! Sono Jake!-
-Cosa diavolo vuoi? Ciao!- rispondo dura e innervosita. Ma m’interrompe.
-No! No! Aspetta!-
-Cosa devo aspettare? Dimmelo, perché io non lo so. Davvero. Io… mi fidavo davvero di te, Jake.-
-Volevo scusarmi.- e un moto di nervosismo si agita dentro di me.
-Scusarti? E per cosa? Per averci provato spudoratamente con me nonostante tu sapessi tutto? O per aver cercato di trattenermi con la forza? Dimmi, per favore, per cosa ti scusi!- sputo di getto. Ormai il sonno mi è completamento passato.
-Diciamo soltanto per aver cercato di trattenerti con la forza. Ma io non mollo. Te l’ho detto. Lo sai benissimo. È inutile che tu ti opponga.-
-È inutile che io mi opponga? Ma vaffanculo Jake! E non solo per questa tua ridicola presa di posizione. Perché io la trovo davvero ridicola. Sai perfettamente quello che penso. Sai quello che provo per te e vale a dire, semplicissimo affetto. Ma credo che il concetto amicizia ti sfugga. Insistere non ti poterà da nessuna parte. Non ti sta già portando da nessuna parte. E poi vaffanculo perché mi hai anche svegliata!- gli urlo contro.
Lo credevo molto più intelligente. Ma dopo questo suo comportamento mi è davvero sceso. Sa benissimo quanto forte e grande sia il mio amore per Robert. E inoltre ho sempre cercato di mettere in chiaro la mia situazione, voglio dire, ho sempre chiarito che tra me e lui non ci potrà mai essere niente. E in fondo io ammiro la sua tenacia, ma ha sbagliato persona. E ha sbagliato argomento. Devi essere tenacie e deciso per conquistare un qualcosa che davvero meriti di conquistare. Ma non puoi conquistare una persona. Non se questa ha sempre messo in chiaro le cose ed appartiene a qualcun altro. No.
-Ma quindi l’altra sera parlavi seriamente? Nel senso che non verrai davvero a lavoro, qui in azienda?- inizio a ridere e mi rendo conto, che se qualcuno avrebbe modo di potermi osservare, mi prenderebbe per pazza. Passo dall’urlo ad una crisi di risata eccentrica, in un battito di ciglia.
-Tu non hai chiamato per scusarti con me. E sia chiara una cosa, io non ti scuso affatto! E non me ne frega neppure della tua finta chiamata di cortesia. Niente. Zero, proprio! E mi fa davvero strano essere stata tua amica. Perché io non penso che tu possa essere cambiato dall’oggi al domani. Sei stato davvero un bravo attore in questi anni. Io ti pensavo davvero altruista, generoso, gentile. Ma mi sbagliavo. Completamente! Tu mi stai chiamando, dopo quello che è successo, dopo quello che tu hai fatto, per chiedermi se venivo a lavoro. È inaccettabile. Io sono davvero quella che ti ho mostrato di essere. E quindi sai bene, che quando dico una cosa, io non cambio mai idea. La mia migliore amica è per l’appunto la coerenza. Quindi sei pregato di non chiamarmi più. E ti farò avere dal mio avvocato le pratiche per la dimissione.- e metto giù il telefono convinta della mia scelta, ora più che mai.

La giornata passa molto tranquillamente. Ho sentito Robert poco fa, verso le sette. Ha detto che si era svegliato presto siccome aveva delle scene da girare. Ed è stato meglio, almeno sono riuscita a sentirlo!
In giornata ho revisionato tutto ciò che ho scritto e composto ieri, e ho cercato di far andare in sincrono musica e parole. Penso di esserci riuscita, ma ero talmente stanca da non aver provato. E poi avevo anche fame.
Infatti adesso mi sto preparando una frittata, dato che ne avevo voglia.
All’improvviso, mentre passo la frittata piatto, suonano alla porta. Elisa aveva detto che oggi non sarebbe passata. Mi pulisco le mani e vado ad aprire e quando mi trovo di fronte il fisico statuario di Jake sono tentata a sbattergli la porta in faccia!
-Non chiudere!!- mi dice immediatamente inserendo un piede tra la porta e poggiando una mano su quest’ultima in modo da trattenerla nel caso in cui, come sarebbe giusto, volessi sbattergliela contro.
-Ok. Non chiudo. Ma di certo, non ti faccio entrare. Non so, magari hai intenzioni di mettermi ancora le mani addosso.-
-Non dire assurdità!- mi risponde con un sorrisetto. Che faccia da schiaffi che ha! Si presenta qui, come nulla fosse.
-E tu non permetterti di dirmi quello che devo, o non devo fare. Intesi?-
-Se non ricordo male, fino a qualche mese fa, eri sempre nel mio ufficio a chiedermi consigli.- risponde piccato.
-Consigli, appunto. Non ordini. E tra l’altro, li chiedevo ad una persona completamente diversa da quella che sei adesso.-
-Tu pensi che io sono diverso? Ti sbagli completamente, Hannah. Io son sempre stato in questo modo. Solo che tu non hai mai visto nient’altro che il tuo dolore. Eri offuscata dall’amore per quell’attoruncolo da quattro soldi. Lo sai che ci sto male anch’io? Questo ovviamente tu non lo sai! Io non ti ho mai detto quanto stavo male a sentirti parlare di quel tizio che non meriterebbe niente di te!- e non ci vedo più! Apro completamente la porta e inizio ad urlargli e a puntargli il dito contro il petto.
-Prima di tutto, tu non sei nessuno per offendere Robert. E ficcatelo bene in testa perché non voglio stare a ripetertelo! E quanto al mio dolore, al mio parlare con te, se non ti andava di ascoltarmi avresti potuto ridurre i rapporti solo ad un contesto professionale. Chiaro? Io non so neppure cosa sei venuto a fare qui, visto le stronzate che mi hai detto per telefono!-
-Al telefono ti ho detto delle stronzate. Su questo concordo.- mi dice afferrando il polso della mano che puntavo contro di lui. –Io speravo di convincerti a venire a lavoro. So che hai sempre voluto una tua indipendenza ed è la sciocchezza più grande che tu abbia fatto, licenziarti. E poi, volevo parlarti. Occhi negli occhi. Forse sono stato un po’ rude. Ma io voglio te. Te e nessun’altra donna. Capisci Hannah? Sei importante per me.- e per un secondo, o forse un ancor meno, provo pena per lui. Ma non posso farci niente. Non gli ho chiesto d’innamorarsi, o quel che è, di me. Mai. Ho sempre ribadito il contrario. E lo guardo per un istante negli occhi e mi rendo conto che non sta mentendo. Mi rendo conto che sta soffrendo anche lui in quest’istante. E da codarda punto lo sguardo sulle mie ciabatte. Non riesco a resistere a tutto quel dolore. Dolore che conosco bene. Non riesco davvero.
-Jake. Per favore. Lasciami andare…- gli rispondo a bassa voce muovendo la mano. –Jake… io non posso farci niente. Mi dispiace. Davvero, mi dispiace. Ma forse è anche meglio che non rientri a lavoro. Vedermi ti farebbe star male. E non voglio. Tu mi hai aiutato tanto.-
-Mi sono innamorato di te.- lo guardo negli occhi e delle lacrime solcano il mio viso. –Pensi che non vederti sistemerebbe le cose?- mi chiede affranto.
-No. E lo so bene. La lontananza non fa finire gli amori. Però Jake, forse sono egoista, ma mi sentirei meglio, nel non farmi vedere da te ogni santo giorno.-
-Non pensare a me. Torna a lavoro. Pensa alla tua vita.- e lo so che sta dicendo tutto questo solo per provare a farmi cambiare idea. Ci credo davvero al suo amore, però.
-Jake, no. Te lo devo. Uscirò tranquillamente dalla tua vita. Non voglio farti ancora del male.-
-Ormai il danno è fatto.- risponde sottovoce.
-E cerchiamo di ripararlo. Non sono io la donna che devi amare. Esci, cercala. Sarà fortunata ad averti. Anche se con me ti sei comportato da bastardo durante questi ultimi due giorni. Sei un bravo ragazzo. Bellissimo. Gentile. Dolce. E hai il fascino del cattivo.- gli dico elogiandolo.
-Perché le altre e non te? E poi a te non è servito conoscere altri uomini.-
-Il mio è un caso particolare. Per favore, va via. È la mia ultima richiesta, questa. Lo prometto.-
-Non voglio. Ma lo farò. Non riesco mai a dirti di no.- sorrido. Sembra un bambino in questo istante. Fragile e dolce come mai l’ho visto. È sempre stato il forte della situazione. Ed ora si sono ribaltate le situazioni.
-Bene. Ciao Jake. Grazie di tutto. Spero di rivederti un giorno.-
-Lo spero anch’io.- e inaspettatamente mi attira a se per un abbraccio che non riesco a rifiutare.
-Buona fortuna per tutto. Sii felice.- sembra davvero una frase fatta ma lo spero davvero. Se lo merita.
-Lo sai, quando vuoi, l’azienda è aperta per te. E anche il mio cuore.- mi dice prima di lasciarmi un bacio sulla guancia.
-Ciao.- lo saluto con le lacrime agli occhi e mi appoggio allo stipite della porta mentre lo osservo sparire tra le scale.
Ciao Jake. Sei stato davvero un buonissimo amico per me...

 

Eccoci... lo so che vi aspettavate qualcosa di più lungo, qualcosa con Robert e invece no. Ma vi prometto che al prossimo Robert ci sarà!

Non ho scusanti per il mio ritardo. A mia discolpa posso dirvi che la voglia di scrivere c'era però era l'ispirazione che mancava. Mancavano i giusti dettagli da inserire. E perciò vi dico che il prossimo farà un salto temporale di UN MESE.

Poi.. passando al capitolo.. il titolo diceva tutto, credo. L'intenzione era quella.

Spero che si comprenda il comportamento di Jake. E spero di avervi fatta intenerire un pochettino. Io mi sono commossa. L'ho fatto molto stronzo però non sapevamo effettivamente nulla di lui e dei suoi sentimenti perché tutto quello che voi leggete è comunque quello che vede, prova e percepisce Hannah. Quindi.. se non è chiara qualcosa contattami pure!

Ora rispondo alle vostre recensioni!!

stellinaxx Aahahah! No, per Hannah per il momento non c'è una carriera musicale alle porte. Ma ben altro!! xD

enlu2004 Grazieeee!!! Non so come ringraziarti, davvero! <3

BabyVery Ciao! Ti ringrazio come sempre per il tempo che spendi nel lasciarmi una recensione! Io sono un'eterna romantica.. nulla da fare! Ahahah! Comunque spero davvero che anche questo ti sia piaciuto! :)

Tetide Ciao carissima! Beh, è una storia similreale quindi dai, non facciamola disperare per il licenziamento! Ahaha! Ci tenevo molto alla parte che ti è piaciuta quindi grazie.. davvero! Chissà di questo capitolo cosa mi dirai. Ah sai, io e mia madre stiamo facendo la review di Lady Oscar! *_*

Quindi.. ditemi la vostra su Jake!!

Ringrazio tantissimo chi ha inserito la storia tra le preferite (50), seguite (7) e ricordate (54).
E ringrazio chi mi ha inserita tra le autrici preferite (51)

 

Ora, come mia consuetudine, vi pubblicizzo delle storie!

Do I have to cry for you? (Robert Pattinson e Nuovo Personaggio)
Posti Maledetti (Originale - Sovrannaturale)
A volte può succedere...  (Twilight)
Memories (Twilight)

 

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Capitolo 35
*** CAPITOLO 35 - Sorrido Di Nuovo ***


Un mese. Sono pessima. Ne sono a conoscenza. Se c'è qualcuno che ancora mi segue, buona lettura!

pass

 

CAPITOLO 35

Sorrido Di Nuovo

1 MESE DOPO

Arrivo all’aeroporto con un sorriso talmente grande che mi fanno male gli zigomi. Ma finalmente, dopo un mese, rivedrò Robert! Mi ha chiamato qualche sera fa dandomi questa bella notizia!

Ero in salotto a guardare la tv e ho risposto al primo squillo del telefono.
-Pronto?-
-Amore dopo domani sono a Roma!- sono saltata dal divano immediatamente e ho iniziato a saltare sul pavimento come una bimba piccola.
-Davvero?? Non vai prima a Londra da tuoi??- gli avevo chiesto fermandomi. In fondo non tornava a casa sua da troppo tempo ormai.
-No. Vengo da te e basta. È stato un mese infernale, questo, senza di te.- e ovviamente mi si erano fatti gli occhi lucidi per la dolcezza che c’era in ogni discorso di Robert. Ancora non riesco a capire come facciano ad esistere ragazzi come lui, che credono ancora nell’amore e che sanno essere dolcissimi e romantici senza neppure sforzarsi di esserlo.
-Non vedo l’ora che arrivi qui allora!- gli rispondo buttandomi sul divano con un sorriso ebete stampato in faccia.
-Che fai?- mi ha chiesto ridendo.
-Penso a quanto sarà magnifico riavere il mio fidanzato tutto per me!-
-Uh allora deve essere proprio fortunato il tuo lui… immagino anche che tu sia sul divano con il pigiama a mangiare un panino.- avevo iniziato a ridere senza sosta senza un vero motivo. –Ritiro quello che ho detto! Povero lui!-
-Ehi!! Se lo pensa anche lui niente sesso!-
-Glielo riferirò! Ma io lo so cosa sta pensando…- mi ha risposto continuando a stare al mio gioco.
-Ah si? E cosa?-
-Che ti ama tanto e che può anche rinunciare al sesso con te…-
-Io no!-
-Ti sei fregata con le tue mani, chica!-
-Si infatti!- e avevo continuato a ridere insieme a lui non riuscendo a credere che tra 48 ore mi sarei beata della sua risata dal vivo.

Proseguo dritta verso la pista d’atterraggio degli aerei privati e mi perdo a guardare le varie persone che hanno il sorriso sulle labbra. E altre un po’ più triste forse perché la loro vacanza è giunta al termine o perché non voglio lasciare le persone che amano.
Mi perdo anche ad osservare il sole che tramonta pigro. Adesso saluta noi e va a dare il buongiorno all’altra parte del mondo. È davvero strano. È scontato per noi trovarlo in alto ogni mattina, qualche giorno coperto dalle nuvole. Invece non lo è.
Ma all’improvviso non vedo più nulla perché qualcuno mi ha messo le mani davanti agli occhi.
-Cosa? Ma chi sei?- inizio a dimenarmi ma mi arrendo immediatamente non appena sento il suo viso avvicinarsi al mio orecchio e solleticarmi tutta con la sua barba. Riconoscerei il suo profumo tra mille.
-Non riconosci le mie mani?- mi soffia all’orecchio con quella voce sexy e suadente e con il suo accento terribilmente familiare che mi provoca mille brividi.
-Io riconosco tutto di te, boy. Ma insomma, mi hai trovata impreparata…- rispondo ridendo e nello stesso istante mi scopre gli occhi e mi viene di fronte e potrei morire seduta stante.
Perché è vero, puoi sentire la mancanza di una persona, dei suoi gesti, della sua voce, del suo viso. Ma te ne rendi effettivamente conto quando tocchi con mano ciò che ti è mancato, come sto facendo io.
Ho allungato le mani sul viso di Robert che mi sorride con quel suo modo strano di fare. Gli carezzo delicatamente gli zigomi fissandolo negli occhi che oggi sono chiarissimi. E termino passando delicata come una piuma i miei polpastrelli sulle sue labbra sottili e piene, come solo le sue lo sono.
-Che accoglienza…- soffia sulle mia dita.
-In verità non ho ancora finito…- mi mordicchio il labbro inferiore. –Manca questo…- e mi avvicino a lui per baciarlo.
-Ti amo.- mi dice quando ci separiamo perché abbiamo bisogno d’ossigeno.
-Ti amo.- gli faccio eco io. –E ora andiamo a casa!- gli prendo la mano e lo trascino scatenando la sua ilarità.

-Come stai?- mi chiede una volta in auto.
-Ora che ci sei tu benissimo!- appoggia la mano sulla mia che è sul cambio.
-Quanto mi sei mancata tesoro!-
-Se dico idem faccio schifo?- mi volto a guardarlo e la sua faccia mi fa capire di si. –Allora ok, mi sei mancato proprio come ad un drogato manca la droga.- mi guarda ancora e scoppia a ridere.
-Ok, ho capito. Ma ti prego, ti scongiuro, non metterti a fare paragoni vari!- ridiamo insieme proprio come piace a me.

Quando arriviamo a casa lasciamo le valigie sull’ingresso e senza curarci di nulla inizio a baciare Robert. Assaporo le sue labbra e faccio intrecciare la mia lingua alla sua ritrovando nuovamente il mio posto nel mondo. Accanto a Robert. I nostri cuori che battono in sincrono e le nostre menti in completo accordo. Siamo come due strumenti musicali dipendenti l’uno dall’altro. Come se la nostra musica non fosse perfetta se non suoniamo insieme. È semplice e puro amore.
Le sue mani corrono veloci al bordo della mia maglietta e s’intrufolano al di sotto, provocandomi brividi di piacere non appena le sue dita sfiorano un mio seno da sopra la stoffa leggera.
-Rob…- sussurro piano reclinando la testa quando la sua bocca lascia la mia per baciarmi il collo.
-Ti amo.- dice con voce roca mordendo delicatamente la mia spalla dopo che ha fatto sparire velocemente la mia maglia.
Mi lascio toccare e baciare da lui, ansimando e sfiorandolo ovunque per rendermi conto che è vero, che è proprio qui, che mi sta ripetendo che mi ama e che stiamo per fare l’amore come piace a me.
All’improvviso mi afferra e mi arpiono a lui stringendo le gambe attorno al suo bacino dove riesco a sentire bene la sua eccitazione, grande al pari della mia. Mi muovo su di lui, volontariamente e mentre è con il viso tra l’incavo dei miei seni sento un suo dito, entrare piano nella stoffa dei jeans, e mi carezza in modo circolare la base della schiena, sempre più giù. Istintivamente inarco la schiena.
-Rob… ti prego, voglio fare solo l’amore con te!- gli sussurro all’orecchio con voce spezzata.
Velocemente mi fa sdraiare sul divano, e si disfa dei jeans e dei boxer e gli sorrido. Amo tutto il suo corpo. Amo quella leggera peluria bionda che è un po’ ovunque. Adoro le sue mani che ora mi sfiorano l’inguine leggere come piume facendomi raggiungere il limite. Voglio sentirlo dentro di me. Voglio farmi amare da lui. Lui e lui per sempre.
Mi guarda ipnotizzandomi e suggellando il momento con un bacio a fior di labbra, entra in me, e con i movimenti giusti,  che solo lui può permettersi con me, mi dona un piacere indescrivibile.
Ci baciamo, ci carezziamo, ci stringiamo. Ci diciamo –Ti amo.- e sorridiamo felici.
Lo amo. E per questo motivo non mi sazierò mai di lui. I suoi baci non mi soddisferanno mai. I suoi respiri non mi disseteranno, non a lungo termine almeno. Voglio averlo sempre e per sempre.

 

Capitolo corto. Ma è meglio approfittarne ora che mi è venuto fuori. E poi ho dato importanza solo al rientro di Robert a Roma e al loro incontro intimo... penso che possa andar bene!
C'è stato il salto temporale di un mese per non perdermi in frivolezze varie, e per far rientrare Robert nella storia, dato che mancava anche a me, e c'è da dire che è giusto un mese perché ho in mente delle cose, e ho bisogno di rispettare dei tempi! (piccolo spoiler! :P).

Questi due si amano incondizionatamente. E vi dico perché ho fatto la scena d'amore tra loro due.. in My Crazy Life! purtroppo la lei, Carter, non può amare come vuole Robert anche per via di Ian Somerhalder e quindi ne ho approfittato qui!

stellinaxx Ecco tornato Robertino Pattinson! xD

Tetide Ciao cara! Come stai? Spero bene! Grazie perché ci sei sempre anche se i miei tempi d'aggiornamento sono penosi! Spero che il rientro di Robert abbia soddisfatto le tue aspettative, se ne avevi ovviamente! Un bacione!

BabyVery Non ho fatto il capitolo lungo purtroppo, però dai, Robert è tornato e spero che ti sia piaciuto! Credo che Jake sia un capitolo definitivamente chiuso, a meno che non si forma nella mia mente una nuova idea che per ora non c'è! xD

emy cullen Colei che mi aiuta sempre! Che mi legge sempre i capitoli prima di postarli e che mi suggerisce e mi fa vedere le cose nel modo giusto! Grazie! Jake se l'è meritato tutto, non si è comportato bene e quindi deve assumersi le conseguenze, ma non credo che lo rivedremo comunque!

Detto questo, non posso far altro che ringraziare i lettori silenziosi, chi ha inserito la storia tra le preferite (53), seguite (8) e ricordate (57). E ringrazio chi mi ha inserita tra le autrici preferite (61). Grazie di cuore!

Vi voglio consigliare tutte le storie di:

emy cullen
stellinaxx
e la storia su Twilight,  A volte può succedere... 

Poi.. ho iniziato a postare una nuova storia su Twilight: 1800
e ho postato il continuo della mia vecchia OS su Robert Pattinson, The Life Is Important. Don't Waste It 

 

Ah! Vi chiedo un'altro favore, se vi va!

Le mie storie, Vite Incatenate, My Crazy Life! e per l'appunto Il Passato Ritorna Sempre.. Per Fortuna! sono nel sondaggio di un gruppo di facebook.

Se vi va di votarmi mi farebbe davvero piacere!
Questo è il link: 
http://www.facebook.com/topic.php?uid=124964544791&topic=17123

Grazie mille in anticipo!

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Ciaooo!!

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Capitolo 36
*** CAPITOLO 36 - Piccolo Malore ***


Ma ciao a tuttii!! Come state? Io abbastanza bene, grazie! Ahahah! Sono impazzita ma non è colpa mia! Quindi per non farvi venire la tentazione di chiudere tutto, vi lascio leggere! *_*

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CAPITOLO 36 
Piccolo Malore
 
Sento le gambe avvolte in uno strano tepore e sento un piccolo dolore al fianco. Apro gli occhi.
Sono sul divano.
Sono accoccolata al petto di Robert e stretta a lui in un groviglio di braccia e di gambe.
Sorrido. Mi è mancato così tanto che non mi sembra proprio vero averlo qui. Aver dormito stretta a lui, con il suo profumo fortissimo a cullarmi, dopo aver fatto l’amore per ben due volte.
Sorrido ancora estasiata nel vedere lui bello come un Dio greco, nudo solo per me. All’improvviso apre di scatto gli occhi e mi rendo conto che quella è la parte migliore di lui. Hanno una forma allungata, delle ciglia chiarissime ma lunghissime. Mi sorride e senza dire nulla si alza lasciandomi lì sul divano. Lo guardo senza capire e quando lo vedo sparire all’interno della cucina mi alzo e indosso la sua camicia e i miei slip gettati ai piedi del divano e mi risiedo sul divano che ormai ha assunto la forma dei nostri corpi.
-Giorno!- esclama Robert venendo verso di me con due tazze di caffè in mano e con un sorriso da definire illegale. Anche perché è ancora completamente nudo e la mia mente inizia a fare lunghi viaggi mentali. Arrossisco inevitabilmente.
-Pensavo non avessi intenzione di dirmelo, Rob!- dico ridendo e sviando il suo sguardo.
-Non fare la sciocca, amore. Solo che avevo voglia di prepararti il caffè e se avessi iniziato a parlare con te, non l’avrei più fatto.- mi sorride sedendosi accanto a me, ancora nudo.
-Com’è andato il volo?- gli chiedo gettandogli addosso i suoi boxer che ho raccolto da terra. Lo sento ridere piano, come piace a me.
-L’arrivo è stato decisamente migliore…- lascia i suoi boxer sul divano, tra i nostri corpi, e vorrei ammazzarlo perché non riesco a fare un discorso di senso compiuto con lui al mio fianco.
-Diciamo che lo speravo!- ammetto in risposta.
-Vieni qui…- mi passa un braccio attorno ai fianchi e mi tira contro il suo petto. Allora lascio la tazzina del caffè vuota sul tavolinetto di fronte a noi e mi sistemo meglio appoggiando la testa sulla sua spalla, sentendo il battito del suo cuore.
-Mi piacerebbe svegliarmi così ogni mattina…- gli confesso chiudendo gli occhi.
-Sai che potrebbe accadere se tu lo volessi. Parti con me. Vieni con me ovunque io debba andare… Non lavori neanche più…- mi dice con calma.
-Io… non lo so, Robert. È difficile…- gli rispondo dopo qualche minuto.
-Cosa è difficile? Cosa ti frena?- mi chiede spostandosi di lato per guardarmi in faccia.
-Un po’ di tutto, credo. Mia madre… forse.-
-Ma perché? Mi avevi detto che stava bene, è successo qualcosa?- mi chiede preoccupato.
-No, no. Sta bene, per fortuna. Pensa che ancora non rientra dalla sua crociera che non so da quanto tempo dura, ormai!- rido.
-E non è meglio così?-
-Oh si! È molto, molto meglio in questo modo!-
-E allora?- mi chiede aggrottando le sopracciglia.
-Allora non voglio essere un peso per te. Ho visto come potrebbe essere. Starai via tutto il giorno, non potremmo mai stare assieme e io ne soffrirei.-
-Ma staremmo comunque insieme. Non ne varrebbe la pena almeno provare?- lo guardo a lungo negli occhi prima di rispondergli. Sarebbe un sogno vivere con lui però la mia non sarebbe vita, non nel senso più completo del termine.
-Ci penserò. Te lo prometto.- annuisce. –E ora vorrei farti sentire una cosa! Ho scritto il pezzo un paio di anni fa ma non ci ho mai adattato una base musicale. Però qualche giorno fa ho fatto un arrangiamento.- sorrido mentre parlo. Sono così felice di far sentire a lui una canzone scritta quando pensavo a lui. A prima che perdessi le speranze di vederlo ancora sorridermi. Poi c’è stato il periodo infernale ed ora eccoci di nuovo qui, insieme.
-Su chica, fammi sentire tutto!- mi alzo e prendo la chitarra dalla sedia dov’era appoggiata e ritornando sul divano, a gambe incrociate, inizio a suonare.

Quicksand by Bethany Joy Lenz (Everly)
(Versione live con chitarra)
(Versione 'ufficiale')

I'd like to say
I make good use of my time
while you've been away
And it's true
I've been at my piano everyday
Thinking of you

They talk around
I hear them whisper
It's the funniest thing really
They think you're gone forever
I know the truth
It's just getting hard to believe it

When they all tell me it's over
Even the stars are aligned and I..
I follow the signs so clearly
And still I fall in
The Quicksand's pulling me down
I follow the signs so clearly
and still they catch me
the Quicksand's pulling me down

I'm not the same
I can't sleep at nights
to know I'm calling your name when I do
And yet without you
They say I get better better better

When they all tell me it's over
I damn the gods until the stars are aligned
And I

I follow the signs so clearly
And still I fall and
The quicksand's pulling me down
I follow the signs so clearly
And still they catch me
The quicksand's pulling me down

Look at my life, look at my face
Can't you see my heart bleeding down my sleeve
So you're holding my hand and holding my heart
But I just want to feel your breath inside me
So I can breathe

Somewhere in the distance I catch a sparkle
Grace or hope something that makes me feel like
I'm alive
It's never too soon it's never late so I start
Screaming out, I see your face
I see your hand reaching out
So I yell to you and I say

I follow the signs so clearly
And still I fall and
The quicksand's pulling me down
I follow the signs so clearly
And still they caught me
The quicksand's pulling me down
I follow the signs so clearly
And still I fall and
The quicksand's pulling me down
I know you can feel me rising
And I'm on fire if you keep on pulling me up

Look at my life and look at my face
Look at what I've done to get to this place with you
Being here to sit and lay
at your feet
and rest in your arms
and listen to your heart beat

 
Mi piacerebbe dire
Che faccio buon uso del mio tempo
mentre tu sei via
ed è vero
Sono stata al mio piano ogni giorno
pensando a te

Loro ne parlano
Io li sento bisbigliare
la cosa più divertente
è che davvero pensano
che te ne sei andato per sempre
Io so la verità
è solo difficile da credere

Quando tutti loro mi dicono che è finita
Anche le stelle sono allineate ed io...
Io seguo i segni così chiaramente
e ci casco ancora
Le sabbie mobili mi stanno tirando giù
Io seguo i segni così chiaramente
e ancora loro mi catturano
le sabbie mobili mi stanno tirando giù

Io non sono la stessa
Non riesco a dormire la notte
e so che ti chiamo quando lo faccio
e ancora senza di te
loro dicono che starò meglio, meglio, meglio

Quando tutti loro mi dicono che è finita
Io maledico gli dei
finché le stelle non sono allineate ed io...
I seguo i segni così chiaramente
e ci casco ancora
Le sabbie mobili mi stanno tirando giù
Io seguo i segni così chiaramente
e ancora loro mi catturano
le sabbie mobili mi stanno tirando giù

Guarda la mia vita, guarda la mia faccia
Non riesci a vedere il mio cuore
che sta sanguinando giù per la mia manica

quindi stai tenendo la mia mano
e stai tenendo il mio cuore
ma io voglio solo sentire il tuo respiro
dentro di me
così posso respirare

da qualche parte nella distanza
io afferro una scintilla
grazia o speranza
qualcosa che mi faccia sentire
come se fossi viva

non è mai troppo presto
Non è mai troppo tardi
così inizio ad impazzire
Vedo la tua faccia, vedo la tua mano che si tende
e urlo verso di te e dico

Io seguo i segni così chiaramente
e ci casco ancora
Le sabbie mobili mi stanno tirando giù
Io seguo i segni così chiaramente
e ancora loro mi catturano
le sabbie mobili mi stanno tirando giù
Io seguo i segni così chiaramente
e ci casco ancora
Le sabbie mobili mi stanno tirando giù

Io so che puoi sentirmi ridere
e sto bruciando
se continui a fermarmi
Ah ah ahhhh

Guarda la mia vita
e guarda la mia faccia
e guarda quello che ho fatto
per stare in questo posto con te

Stando qui a sedermi e alzarmi
ai tuoi passi
e restare tra le tue braccia
e ascoltare il tuo cuore battere

 
Quando finisco di suonare poso la chitarra a terra e sento Robert cingermi i fianchi e appoggiare la testa sulla mia spalla.
-Ma lo sai che sei bravissima?- mi dice dandomi un lieve bacio sul collo.
-Ma lo mettevi in dubbio, scusa?- rispondo ridendo.
-No, infatti. Volevo solo ricordartelo. E poi la canzone è bellissima.- sorrido.
La canzone l’ho scritta pensando a lui. È dedicata a lui. E l’ha capito. Ha capito che sono stata malissimo. E ho anche la certezza che non mi farà stare male mai più.
-Robert.- lo guardo negli occhi. –Io ti amo.-
-Anche io ti amo.- risponde velocemente prendendomi il viso tra le sue mani. –E vorrei che tu venissi con me. È importante. E poi poterti baciare…- appoggia le sue labbra sulle mie, –così…- le sfiora con la lingua, -tutte le mattine. E poi tutte le sere…- mi morde leggero il labbro inferiore. –Sempre così amore mio…- e approfondisce il bacio fino a quando sentiamo il bisogno di respirare. –E poi, raccontarti ogni sera la mia giornata…- continua carezzandomi con la mano la guancia fino a risalire sotto al mio zigomo.
-E fare l’amore tutte le notti…- propongo io con sguardo seducente e una voce maliziosa.
-Anche. Direi che è un altro degli altri vantaggi positivi, no?- scende a baciarmi il collo, il mio punto debole.
-Penso che tu abbia proprio ragione, lo sai?- reclino all’indietro la testa.
-Ma sei proprio sicura di quello che ti aspetta?- mi chiede con gli occhi carichi di eccitazione scostando la sua camicia e lambendo la mia spalla con la lingua.
-Ne ho una vaga idea, diciamo.- sorrido.
-Allora ti rinfresco la memoria…- mi dice togliendomi in un gesto unico la sua camicia.
 
-Credo che sia meglio alzarmi, è quasi ora di pranzo e non ho preparato niente.- dico a Robert sfuggendo al suo bacio.
Siamo sul divano, di nuovo nudi e di nuovo appagati dopo aver fatto l’amore. Mi sta carezzando l’interno coscia in un modo delicato e soffice che quasi mi fa il solletico. Però è piacevole. E a me piacciono tanto le sue attenzioni, questi piccoli gesti.
-Ma io non ho fame!- mi fa con voce da bambino.
-Io si, invece. Ho mal di stomaco.- gli rispondo con una linguaccia.
-Ma uffa! Poi ingrassi!- rido.
-Così mi offendi! Non sono mica magra io!-
-Lo so. E infatti mi piaci così! Adoro i tuoi fianchi, tesoro! E sei perfetta così, anzi, qualche anno fa eri anche più in carne…- dice guardandomi negli occhi depositando le mani in modo possessivo suoi miei fianchi, o come direbbe Elisa, sulle maniglie dell’amore…
-Cioè! Ma dai!- rispondo cercando di essere dura ma scoppio a ridere.
-Lo sai che mi viene solo voglia di morderti??- mi sussurra all’orecchio.
-E tu rivestiti allora perché sennò mi vengono altre voglie mister io-non-sono-un-vampiro-ma-ti-voglio-mordere Pattinson!- esclamo senza pensarci.
-Ma se vuoi le possiamo soddisfare tutte e due le nostre voglie…- dice succhiandomi alla base del collo lasciandomi un segno indelebile.
-Robert… per favore!- lo allontano da me. -Mi vai a prendere qualche dolcetto alla pasticceria sotto casa?- propongo sfoggiando uno sguardo implorante.
-Non hai proprio altre idee a parte il mangiare?- sbuffo. –Noiosa e affamata!-
-Dai, vestiti e vammi a prendere i dolcetti che ne ho proprio voglia!- ritento.
-E tu vuoi mandare il tuo ragazzo con strane voglie in una pasticceria dove potrebbero esserci tante fan?- mi provoca.
-Guarda, ti permetto anche di fargli fotografare il tuo lato A ma vedi di specificare che è tutto grazie a me!- ammicco.
-Perfida.-
-Intelligente.-
-Troppo autocontrollo!-
-Aggiungerei anche innamorata!-
-Lo aggiungerei anche per me!- aggiunge con un sorriso.
-Meno male. Dai allora me li compri i dolci??- annuisce e con un sorriso va in bagno mentre io vado in cucina a preparare qualcosa per questo pranzo.
 
Dopo aver messo a cuocere l’arrosto decido di approfittare dell’assenza di Robert per farmi una doccia. Quindi abbasso la fiamma e vado in bagno.
Mentre apro l’acqua calda sento un crampo allo stomaco che mi costringe a piegarmi. Faccio un lungo respiro prima di rimettermi in piedi ma non faccio in tempo ad avvicinarmi al lavandino che inizio a vomitare.
Mi sembra di vomitare anche l’anima. Ma perché? Sarà un qualche virus influenzale? Non lo so. Quando mi svuoto del tutto mi alzo e mi lavo i denti per togliere il sapore acido che avevo in bocca e mi sciacquo il viso con l’acqua fredda. Dopo di che mi spoglio e mi butto sotto l’acqua bollente con la speranza che possa aiutarmi.
Insapono il corpo con un sapone al muschio e bianco e tampono i capelli con il mio solito shampoo neutro e penso che il ritorno di Robert è la cosa migliore di quest’ultimo mese. Mi mancava tremendamente averlo al mio fianco. Scherzare con lui. Baciarlo ogni volta che ne ho voglia e parlare oppure stare abbracciati senza dirci niente.
Con l’acqua calda porto via con cura ogni residuo di sapone dal mio corpo e dai miei capelli castani che dovrò tagliare quanto prima.
 
-Tesoro, sono tornato! E con me anche i dolcetti!- sento Robert entrare in casa ridendo.
-Si, arrivo! Mi sto vestendo!- gli rispondo di rimando alzando la voce per farmi sentire.
Infilo velocemente il pantalone della tuta e lo raggiungo. È seduto al tavolo della cucina con i dolci davanti e un sorriso che lo rende bello da togliere il fiato.
Sento di nuovo quella morsa allo stomaco. La stessa di prima. Dannato virus!
-Hai fatto presto!- gli dico avvicinandomi e ignorando il malessere.
-Si. Poche fan!- risponde vago fischiettando e io di rimando assottiglio lo sguardo. Sono gelosa, lo ammetto.
-Quante, Pattinson?-
-Nessuna chica. Nessuna che valesse quanto vali tu!- sorrido e mi siedo sulle sue gambe.
-Bravo. Risposta esatta!- gli do un buffetto scherzoso sulla spalla e mentre si avvicina per baciarmi sento un conato di vomito risalirmi su per lo stomaco, di nuovo.
Mi allontano di scatto avvicinandomi al lavandino della cucina ma alla fine non vomito nulla anche se quella sensazione sgradevole alla bocca dello stomaco resta lì del tutto indisturbata.
-Ehi, chica? Che è successo?- mi chiede lui apprensivo prendendomi un bicchiere d’acqua.
-Non voglio bere niente, grazie.- mi siedo e lui accanto a me. –Non lo so, deve trattarsi di un qualche virus o di qualcosa che mi ha fatto male.- lui annuisce pensieroso.
-Chiamiamo un medico?- scuoto la testa.
-No tranquillo. Ora mi faccio un the e passa tutto.- gli sorrido.
-No. Tu vai a metterti sul divano o sul letto, come ti pare. E io ti faccio il the. Un buon the da inglese doc. Ok?- dice con un tono che non ammette repliche.
-Ok. Però mi spiace che ti ho fatto prima prendere i dolci e ora…- posa un dito sulle mie labbra.
-Fila! E non pensare ai dolci!- rido e faccio come mi ha detto.
-E comunque anche io sono inglese doc!- gli rispondo andando in camera.
Che bello che è il mio medico personale!

 

Povera Hannah che non sta bene! Almeno lei ha Robert ù_ù. Io a inizio settimana ho avuto una specie di virus intestinale e quindi la invidio! xD
Comunque ciaoooo! Non vi ho neanche salutato come si deve! State tutti bene? Ok, se non state bene fatemelo sapere così ci facciamo una chiacchierata! xD

Che dire di questo capitolo? Ah, vi parlo del perché ho scelto questa canzone. Se avete aperto uno dei due link avete riconosciuto Bethany Joy Galeotti, ossia colei che presta il volto alla mia Hannah. Beh io adoro questa canzone, mi sta aiutando spesso quando scrivo e per di più era adatta a parte il fatto che nella prima strofa dice che suona il piano ma non fa nulla!

Poi voglio chiarire, non è un depravato o altro Robert, solo che voleva stare con la sua ragazza. Lo possiamo capire no? Ihih!

stellinaxx Non avevo affatto poca voglia di scriverlo! Speriamo che almeno questo ti piace!

emy cullen La mia Emy!! Ciaooo!! Allora, lo strano presentimento che avevi è confermato? Non è che forse ha a che fare con l'influenza di Hannah?? xD Staremo a vedere, ho ancora un'altra sorpresina! xD

BabyVery Eccolo qui il continuo, anche se non è arrivato molto presto e soprattutto la storia non va molto avanti. Ma a me è piaciuto tanto, speriamo anche a te e grazie per l'esserci sempre! :)

Tetide Bella lei che capisce sempre tutto quello che faccio pensare ad Hannah!! Sei un mito, lo sai? E io ti adoroo! :* Beh si, il lavoro è stato tirato in ballo da Robert. Secondo te che farà? Parte o fa la dura anche stavolta? Un bacione!

Ringrazio le 122 persone che seguono la storia, le 66 che mi hanno inserito tra le autrici preferite e i lettori silenziosi che ogni giorno mi stupiscono su Twitter, Facebook o tramite le loro storie che io seguo! Grazie per tutto!

E io vi saluto, spero di tornare quanto prima! :)

Potete iscrivervi alla mia pagina Facebook dove troverete spoiler, foto delle fan fiction e sui personaggi e potrete chiedermi quel che volete! ♥_Miss_♥ → unα мєnтє αllα riscossα! ☆
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Capitolo 37
*** CAPITOLO 37 - Quante Cose Al Mio Risveglio! ***


Ritardo.. quanto ritardo! Ho scritto questo capitolo il giorno di Santo Stefano sul letto della casa dove ho passato le feste di Natale &co e vale a dire, il letto di mia cugina.
Vi rendete conto di dove e quando mi viene l'ispirazione per questa storia? Sempre nei momenti e nei posti più improbabili.

Ho scritto di getto, vi avverto. E ho preferito non "riordinare le idee" in un certo senso perché sono sempre stata del parere che la prima stesura è quella giusta. Inoltre DEVE apparire confuso.

 Vi ricordate come avevamo lasciato Hannah? Con un punto interrogativo: influenza o un "baby Pattinson" come molti l'hanno definito.
Beh, ora lo scopriremo, e vi ripeto, se è confusionario è perché ho scelto che fosse così. Chi ha letto il capitolo prima della pubblicazione ha detto che rende, e spero sia così anche per voi! :) 

Qui, le risposte alle recensioni.
Sempre mille grazie a tutti coloro che seguono la storia.. 127! GRAZIE! E un altro immenso grazie va alle 69 persone che mi hanno inserito tra le autrici preferiti.

Ora però, vi lascio al capitolo! :) 

 

iprs

CAPITOLO 37
Quante Cose Al Mio Risveglio!

Dopo le coccole di Robert mi sono addormentata. E ora, al mio risveglio, mi sento un sacco confusa. Ho la testa che mi fa malissimo e il senso di nausea è lì, un peso sullo stomaco che mi fa correre ancora una volta in bagno.
Quando esco dal bagno chiamo a gran voce Robert, rientrando in camera. Un foglio sul comodino cattura il mio sguardo.
Un brutto presentimento si fa largo nella mia mente. Con mano tremante afferro quel foglietto.
“Amore scusa se non ti ho svegliata e salutata come si deve. Sono partito per Cannes. Devono presenziare ad una premiazione dove sono candidato. Scusa davvero. Avevi un sonno davvero disturbato, ti agitavi tanto e non ti ho svegliata. Scusa ancora. Ti amo. Chiamami quando ti svegli. Voglio sapere come stai. Ti amo.”
Sbattei un pugno sul comodino facendo cadere a terra la sveglia digitale a cui diedi un calcio. Giusto per sfogarmi contro qualcosa.
Per quale dannato motivo non mi ha svegliato? Se lo prendo giuro che lo gonfio di schiaffi, o pugni. E me ne sbatterò altamente del parere delle sue fan se sul suo volto vi resterà qualche cicatrice o qualcosa del genere.
La nausea sembra essersi dissolta nel nulla. Sento solo tanta rabbia fluire alle mie membra. Vorrei prendere a pugni qualcosa pur di sfogarmi.
Allora apro il cassetto del malcapitato comodino e lo chiudo di scatto. Ma un particolare ha catturato la mia attenzione.
Lo riapro con cautela stavolta. Sento il cuore balzarmi in gola mentre apro il cassetto con una lentezza esasperante, rivelandomi cosa c’è al suo interno.
Focalizzo quel particolare nel momento esatto in cui la mia mente e le mie dita hanno iniziato un conto alla rovescia. In cui i ricordi si schiariscono per non lasciare spazi a dubbi.
Afferro titubante la scatola delle pillole anticoncezionali. E la apro. Mi segnavo sempre con scrupolo i giorni dell’arrivo del ciclo e quando prendevo queste maledette pastiglie.
E tutto si ferma al giorno prima della mia partenza improvvisa per Vancuover.
E tutto torna a tutte le volte che ho fatto l’amore con lui. Senza le dovute precauzioni. Convinta che avessi preso la pillola.
Mi siedo sul letto e torno a fare due conti. Sono sempre stata puntuale come un orologio. Come ho fatto a non pensarci prima?
Due mesi fa ho avuto il mio ultimo ciclo mestruale. Un mese e mezzo fa sono partita per Vancouver dove ho fatto sesso con il mio ragazzo senza alcun freno.
Sono incinta di un mese e mezzo, allora.
Mi abbandono sul materasso e afferro il telefono componendo il numero di mia cugina Elisa.
-Pronto?- mi risponde dopo il primo squillo.
-Puoi venire per favore? Ho bisogno di te. E di test di gravidanza.- sputo le parole come fossero veleno. Non so che pensare. Non sto pensando. Non sto elaborando il tutto. Voglio solo appurare se le mie supposizioni si riveleranno giuste oppure il contrario.
-Cosa? Tesoro stai bene? Hai appena detto test di gravidanza?- posso immaginare lo sconcerto che c’è sul suo viso in quest’istante.
-Si. E ti prego, vieni subito.- chiude la chiamata e so che sto accogliendo la mia preghiera. 

Dieci minuti è già a casa mia.
Non mi chiede di Robert. Forse si era anche dimenticato che era qui, a Roma.
Mi passa semplicemente la busta della farmacia.
-Devi fare la pipì su ognuno di questi. Ne ho presi diversi… sai, per sicurezza.- annuisco soltanto e mi fiondo in bagno.
Seguo le istruzioni comuni a tutti questi aggeggi e seduta sul water aspetto i risultati. Sento lo sguardo di Elisa sulla mia testa abbassata.
-Mi spieghi qualcosa, benedetta cugina?- si decide infine a chiedermi qualcosa.
-Hai ragione. Penso di essere incinta. Ho un ritardo di due settimane e qualche giorno. Non ho preso la pillola da quando sono partita per Vancouver. Ho fatto l’amore con Robert. E quindi, come dicevo all’inizio della frase, penso di essere incinta.- dico guardandola negli occhi. Non so cosa mi aspetto. Non so cosa mi aspetta. So solo che vorrei mettere fine a tutta quest’attesa che mi sta logorando il fegato.
Fegato. Stomaco. Tra qualche minuto anche i reni? O forse il pancreas.
-Tesoro è passato il tempo.- m’informa lei inginocchiandosi di fronte a me.
-Non vuoi sapere dov’è Robert?- chiedo. Voglio che il tempo passi. Eppure voglio allo stesso modo non dover vedere quei risultati.
Diventare madre è sempre stato il mio sogno. E al solo pensiero già m’immagino con un figlio, maschio o femmina che sia, in braccio mentre io gli sorrido.
E diventare madre a 20 è sempre stata una di quelle cose da cui rifuggivo. Lui ha 24 anni. È un attore di fama mondiale. Non riesco a vederlo io, figuriamoci come può crescere un figlio.
Mi sembra tutto surreale. Penso di stare dormendo e mi pizzico un braccio che però fa male. Altro dolore da aggiungere alla lista.
-Ho visto il biglietto.- mi risponde lei e si alza. –Vedo io o vedi tu?-
-Fai tu.- non reggerei mai.
La vedo controllare uno ad uno quei bastoncini. Li confronta con il foglietto illustrativo e non riesco decifrare la sua espressione. Non è mutata di un secondo.
-Allora?- la incalzo quando li posa tutti nel bicchiere.
-Sono tutti positivi, Hannah.- la guardo confusa. Significa che sono davvero incinta, allora? –Significa che sei incinta.- risponde alla mia muta domanda e sento i miei occhi improvvisamente aridi.
Vorrei piangere. Ma perché?
È forse una brutta cosa aspettare un bambino?
No. È il dono più bello che Dio ci può dare.
Ed è davvero facile diventare genitori a 20 anni? E lui a 24?
Si. Lo è. Soprattutto per la nostra situazione.
Sono felice di aspettare un figlio? Un figlio dall’uomo che amo?
Si. Lo sono.
E lui sarà felice di essere papà?
Non lo so. E sarà dura dirglielo. Non ho mai sondato il terreno. So che vuole bene ai bambini ma non ha mai mostrato il desiderio di volerne.
Rispondo alle mute domande che mi sono posta rendendomi conto che non il fatto in se di essere incinta a 20 anni che mi spaventa, quanto la sua reazione.
-Han? Vuoi qualcosa da bere?- mi chiede Elisa apprensiva.
-Grappa?-
-Direi che nelle tue condizioni non si può bere alcool.- risponde scoccandomi un’occhiataccia.
-Condizioni! Non sono mica malata!- ribatto prontamente.
-Sei già entrata nella fase giusta. Tutte le donne incinte danno questa risposta!-
-Ma quei test sono sicuri al 100%?- chiedo sorvolando su quello che lei ha detto.
-Non lo so. Anche se tutti hanno dato lo stesso risultato. Però…- la vedo illuminarsi e guardare che ora è. –Sono le 18. Ho un mio amico che lavora dove fanno le ecografie. A fine turno possiamo andare, lo chiamo io.- la guardo con gli occhi fuori dalle orbite. –Si. Facciamo così, vestiti che io intanto lo chiamo. Almeno siamo sicure!- parla in modo concitato, com’è solita fare e non posso far altro che obbedire ai suoi ordini. 

Trenta minuti dopo siamo nella sala d’aspetto. E io non riesco a crederci. Non può essere davvero.
-Elisa?- si affaccia dalla porta un ragazzo, sui 26 anni forse, che sorride a mia cugina.
-Checco!- si alza dalla sedia e lo abbraccia. –Lei è mia cugina. Dobbiamo vedere se è incinta o no.- mi indica e io improvvisamente arrossisco ma mi alzo comunque in piedi.
-Certo, vieni pure.- mi sorride gentile e non posso far altro che ricambiare. 

-Io però non posso prepararti una cartellina.- mi dice dopo che mi ha fatto distendere su una brandina e scoprire la pancia.
-Non è importante.- dico soltanto.
-Comunque come ti chiami?- continua con la sua aria gentile.
-Hannah. E ho 20 anni. E se sono incinta non so come la prenderà il mio ragazzo che vive oltreoceano. È strana la mia situazione, Checco. Non so come comportarmi. Vorrei avere una palla di vetro.-
-Ehi ragazza! Frena! Ti avevo chiesto solo il nome.- sorride bonario e rilascio un sospiro. Continuo a non sapere come mi sto sentendo in questo momento.
Getto un’occhiata di sbieco allo schermo alla mia destra ma non riesco a distinguere niente. Non sono mai stata molto interessata alla medicina e quindi, com’è anche giusto che sia, non so neppure interpretare un’ecografia.
-Allora ragazza, dammi qualche minuto e ti dico con esattezza l’esito, ok? Anche se credo ci vogliano degli esami del sangue per esattezza. Anche se come ha detto Elisa, sei incinta di quasi due mesi, si dovrebbe capire anche da qui.- annuisco alle sue parole. –Prendi pure quei tovaglioli di carta e pulisciti.- faccio come mi dice ed esco dalla stanza raggiungendo Elisa che mi abbraccia.
-Tranquilla, tesoro. Se sei incinta sarà una bella cosa. Avrà una zia fenomenale come me, lo sai? È un bene per lui o lei!- e scoppiò a ridere trascinando me sulla panca.
-E Robert? Che dirà lui?- la guardo negli occhi esternando per la prima volta una delle mie preoccupazioni.
-E lui sarà un bravo papà.- non mi guarda in volto.
-E se non volesse avere il bambino?- si volta di scatto trucidandomi con i suoi occhi.
-I figli non si fanno da soli. E se è vero che ti ama come dice, ne sarà felice.-
-Ma noi non avevamo programmato un figlio. Lui come lo crescerà? E io? Non lavoro, come farò?- ormai il mio cuore si era convinto dell’idea che dentro di me una vita stava prendendo vita.
-Smettila! Ma ti rendi conto delle paranoie che ti stai facendo? Forse no, Han. Io dico che se adesso Checco esce da lì e ti dice che sei incinta devi sorridere. Dobbiamo festeggiare!- dice con esultanza.
-E se invece esce da lì e dice che non sono incinta?- le rispondo dopo qualche attimo.
-Festeggiamo comunque così le tue paranoie non diventano realtà!- abbozza la risposta non essendone convinta. Ma arriva Checco a toglierci dall’impiccio. Ha un sorriso che non so decifrare.
-Allora?- io ed Elisa ci alziamo subito.
-Allora qui dice che tra otto mesi circa sarai mamma.- lo guardo e sul mio viso si dipinge un semplice sorriso.
Elisa mi abbraccia di lato e sento che qualche lacrima è sgorgata dai miei occhi soltanto quando raggiunge le mie labbra secche.
-Auguri, ragazza.- mi fa lui porgendomi i foglietti con l’ecografia.
Le afferro con mani tremanti e le apro. Provo a capire qualcosa ma vedo tutto scuro con delle cose bianche. Non distinguo nulla.
-Ora non si vede proprio niente. Tra qualche settimana invece credo che tu possa vedere tutto con più chiarezza.- mi spiega lui e mi butto su di lui abbracciandolo.
-Grazie, grazie davvero.- lui mi sorride e mi allontano da lui arrossendo.
Mamma. Io sarò mamma.

 

E il verdetto é: il babyPattinson c'è!

Allora, avete capito il perché di tutta quella confusione? Insomma, una si sveglia il pomeriggio e dopo essere stata male non trova il suo ragazzo che si è preso cura di lei. Si accorge di avere un ritardo, fa i test di gravidanza e pure l'ecografia grazie all'amico di Elisa...

E' AMMESSO che sia confusa e non riesca a fare un pensiero coerente. No?

Quanto a Robert lui torna di tornare a Roma. Vi spiego, io sono onniscente in quanto sono l'autrice di tutte queste menti. Comunque, lui è dovuto partire improvvisamente per Cannes, che è in Francia. Non è lontanissima da Roma. Quindi conta di fare quello che deve fare e poi tornare da lei, per quel giorno, massimo due, che gli sono rimasti.

Io comunque vi avverto come ho fatto in My Crazy Life!, dopo questo capitolo non terrò conto di quello che è veramente accaduto nelle vite degli attori. O altrimenti sarei assoggettata e non potrei continuare come dico io! :)

Con la speranza che questo capitolo vi sia piaciuto, vi saluto e vi auguro BUON ANNO NUOVO!

Ah no! Sono ancora qui. Vi pubblicizzo due mie nuove storie originali.

Non Volevo Innamorarmi

Non nego di sognare l’amore. Quell’amore che c’è nei libri, che ti fa mancare il fiato ogni volta che vedi il tuo lui o che ti fa arrossire ogni volta che lui ti fa un complimento. Lo sogno. Ma sono certa che non esiste quel tipo di amore. Secondo la mia teoria, chiamiamola così, l’amore esiste solo per pochi. E bisogna mettere in gioco se stessi per farlo nascere, per mantenere vivo il sentimento. E non fa per me. Io non sono disposta a mettere in gioco me stessa per un qualcosa che non è certo e che mai lo sarà. Non voglio soffrire. Diciamo pure che sono molto auto protettiva nei miei confronti.
Viola Castelli sogna l'amore ma non ci crede fino in fondo. Vede solo il lato doloroso, quello che fa soffrire. Le sue amiche le ripetono che deve vivere, che "non deve precludersi la possibilità di essere felice".
Ma riuscirà un affascinante giovane inglese, Andrea Smith, trasferitosi da poco in Italia, a far sciogliere il suo cuore duro solo all'apparenza?

Over The Rain

Storia scritta a quattro mani da emy cullen e _Miss_. Due ragazzi che vivono a Londra e che si conoscono in modo del tutto inaspettato. Due caratteri forti che si scontreranno. Cosa succederà?
“Tranquilla. Pensavo fossi venuta qui per le lezioni di Anatomia.” Disse lui senza voltarsi. E il mio sguardo cadde sul suo fondoschiena fasciato da un paio di semplici boxer neri.
Feci leva sul mio buonsenso per distogliere la mia attenzione dai suoi glutei niente male e cercai di non soffermarmi sulle sue gambe o sulla sua ampia schiena. Nuda anch’essa.
“Niente Anatomia. E scusa, ma non potresti metterti un pantalone, qualcosa? Non è nel mio interesse vederti…” Cercai di far uscire fuori la mia voce in modo sicuro. Tutto, purché si vestisse.
“Mmm… ti scandalizzi a vedermi? Le ragazze normali fanno la fila pur di venire con me.”

 

Sono tutte due del genere romantico. Vi consiglio anche le storie della mia socia emy cullen  e della ragazza che beta Non Volevo Innamorarmi, _yoYo_

Con la speranza che ci diate un'occhiata, e magari dite a me e anche alle mie colleghe se le storie vi piacciono, vi auguro davvero BUON 2011!

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Capitolo 38
*** CAPITOLO 38 - Scoprire Ogni Cosa.. ***


CAPITOLO 38

il
Scoprire Ogni Cosa..
 

Sono passate ventiquattro ore da quando ho scoperto di essere incinta. Praticamente una giornata intera. Giornata che ho trascorso con il cellulare spento. Probabilmente Robert mi ha chiamata ed è molto probabile anche che si stia spaventando per il mio non rispondere ma non avrei saputo cosa dirgli.
Ora però credo che sia il caso di farmi sentire. Afferro il cellulare con mano tremante e lo accedendo e una serie di bip m’informano che Robert ha provato più volte a chiamarmi e che mi ha scritto in messaggio. Dalle sue parole trapela davvero la preoccupazione e non esito a schiacciare il tasto di chiamata rapida e porto il cellulare all’orecchio e al secondo squillo mi risponde velocemente.
-Hannah! Oddio perché non mi hai risposto? Ero preoccupato per te. Stai bene? Dove sei?-
-Robert.- dico soltanto frenando il suo fiume di parole. La mia voce, nel dire il suo nome, viene fuori decisa anche se dentro di me si agita un tumulto di sentimenti che non posso sottovalutare. Ho bisogno di guardarlo negli occhi e vedere cosa possono rispondere alla notizia che sto per comunicargli. Non ha bisogno di parole ma di gesti. Lui è fatto così. Non è bravo ad esprimersi a parole, a far capire quello che prova o pensa. Lo fa soltanto con la musica, o per l’appunto, con i gesti. E io in quest’istante necessito di un suo abbraccio, così forte che mi potrebbe far capire che andrà tutto bene.
-Robert.- ripeto. –Devo parlarti di una cosa. Una cosa importante.- fortunatamente sonoseduta sul letto perché sento le gambe cedere. Mi chiedo se sia giusto spiattellargli una notizia del genere per telefono oppure devo aspettare di vederlo. Ma cosa avrei fatto se avessi capito che per lui questa era una brutta notizia?
-Chica.. che sta succedendo? Mi devo preoccupare?- mi chiede nuovamente. Sento la sua voce coperta da altre voci che urlano ma senza capire cosa stanno dicendo. Parlano in francese ed è anche ovvio visto che è a Cannes. –Sei arrabbiata perché sono partito all’improvviso?-
-Certo che no, Rob. È successa una cosa e.. beh, mi chiedevo se potessi raggiungerti a Cannes per parlarti. Poi non so dove andrai quindi non posso aspettare ancora.- L’idea spunta tra i miei pensieri all’improvviso e non ci rifletto più di tanto, prima di parlare.
-Cosa?- dalla sua voce trapela lo stupore. -Io ti ho lasciata che stavi male e non ti permetterò di metterti su un aereo, quindi, per favore amore, parlami ora. Non posso andare tra tutta quella gente non sapendo cos’hai da dirmi. Anche perché sono piuttosto melodrammatico e pessimista e tu lo sai bene…- sorrido quando sento l’ultima parte della sua frase. Pensa che forse io voglia lasciarlo?
-Se hai paura che io ti possa lasciare, rilassati.. non lo farò mai. Non dopo tutto quello che abbiamo fatto per ritrovarci. È un’altra cosa, quella che ti devo dire, che probabilmente cambierà le nostre vite. Forse più del tuo film.- estremamente sincera e diretta. Sento il suo respiro accelerato e mi chiedo cosa sta pensando.
-Senti Han, non puoi dirmi cose del genere e aspettarti che io vada là fuori, a parlare con i fan, aspettando che io ti raggiunga poi a Roma, perché è chiaro che non ti lascerò venire qui anche se il volo è meno di un’ora…-
-Non te ne posso parlare al telefono.- la sua voce, supplicante quasi, mi fa venire quasi voglia di urlare e dirgli tutto quanto ma non posso farlo in questo modo.
-E ne parli invece. Ora.- il suo tono è perentorio e immagino anche che sta sbattendo un piede per terra per il nervosismo. Non posso aspettare. Non posso lanciare il sasso e poi ritirare la mano. Avrei dovuto fare tutto dopo. O tutto ora.
-Sono incinta.- tutto ora.
Aspetto una sua risposta ma sento solo la sua voce protestare contro qualcuno e una voce poi, parlare al suo posto.
-Robert doveva andare che era già in ritardo. Sei pregata di chiamarlo più tardi.-
Sento il click che mi annuncia la fine della chiamata e getto il telefono sul letto.
Gli ho detto che sono incinta e non ha avuto neppure il tempo di rispondermi. Da un lato è divertente come cosa ma dall’altra, decisamente no. Vorrei avere qualcosa per mandare avanti il tempo, o magari un teletrasporto, solo per potergli parlare e sapere cosa ne pensa.

Il resto del pomeriggio  passa così, come un sogno indistinto dove non ho alcun potere decisionale. Vao tra il letto, la cucina e il bagno, a momenti alterni. Non ne posso più di mangiare, perché affamata, e poi rigettare il tutto. Non ne posso più di quel senso di stanchezza che s’impossessa di me, facendomi addormentare e risvegliare di colpo con il cellulare in mano, in attesa di una sua chiamata. Chiamata che non arrivav.
Sono passate tre ore e non ho neanche avuto il fegato di provare a richiamarlo. Non ho voglia di accedere il pc e collegarmi su qualche sito per vedere se questo evento è terminato oppure no.
Ad un certo punto, stremata mi addormento sul serio, rannicchiata in posizione fetale, abbandonando ogni pensiero e ogni preoccupazione. 

Il suono telefono insistente del mio cellulare mi sveglia. Aprendo gli occhi mi accorgo che vibra senza sosta nella mia mano e spero che si tratti di un nome, e quando leggo il nome di mia cugina sul display, vengo sinceramente delusa ma rispondo ugualmente.
-Eli?-
-Mi spieghi quando hai parlato con Rob?- la sua voce pimpante mi fa scattare a sedere. Che diavolo va blaterando?
-Cosa?-
-Io non so che cosa sia successo ma accendi il televisore, o il pc. È importante. E dopo richiamami.- termina la chiamata e mi passo una mano tra i capelli, alquanto frastornata. Mi alzo dal letto raggiungendo il pc sulla scrivania e lo accendo.
Mi collego su Facebook e una serie di link e video su Robert appargono davanti ai miei occhi. Chiudo gli occhi e me li strofino, puntando nuovamente lo sguardo sullo schermo a cristalli liquidi del mio computer.
Le cose non cambiano. E vedere la parola padre affiancata al nome del mio ragazzo mi rende euforica e ansiosa allo stesso tempo.
Che diavolo è successo in queste ore che ho girato per casa senza meta?
Premo play su un video a caso e incrocio le braccia al seno, guardandomi tutto il video. 

Il presentatore o chi lui fosse, annunciò che un premio, non ho capito bene quale, dato che parlava in francese, era stato vinto da Robert. Lo vidi arrivare. Camminava piuttosto rapidamente e si stringeva le mani e percepivo che non era tranquillo in quel momento. E mi rendevo altrettanto conto che non si trattava di semplice imbarazzo ma di qualcosa di più.
Si fermò al centro del palco, non troppo grande, e afferrò il premio che il presentatore gli consegnò e gli lasciò anche la parola.
Sorrise. Sorrise per davvero. Era il sorriso che rivolgeva anche a me quando gli contagiava anche lo sguardo.
-Salve a tutti.- iniziò con il suo fare un po’ impacciato, guardando tutti, e non guardando nessuno. –Vi ringrazio per questo premio. Se non l’avessi vinto mi sarei sparato.- e tutti a ridere ma io ero persa ad osservare lui e soltanto lui. –Ma soltanto perché ho lasciato Roma per venire qui. A Roma c’è la mia ragazza.- calò il silenzio e qualche telecamera riprese i volti stupiti e contrariati delle fan e poi si spostò nuovamente su di lui, che ancora sorrideva.
-È un’ora e mezza che sono seduto qua, senza poterla chiamare. E non vedo l’ora di rimettermi su un treno e correre da lei.- ormai stava parlando a ruota libera e sapevo che in qualche modo stava parlando a me. Ero totalmente rapita e mi chiesi cos’altro avesse da dirmi.
-Prima che qualcuno, prima, mi togliesse il cellulare dalle mani lei mi ha detto che diventerò padre.-
Il suo sguardo era fiero. Era orgoglioso. Ed era felice. E le sue labbra erano ancora tirate in un sorriso e la voglia di saltare dentro quello schermo e baciargliele, era fin troppa.
Non aveva detto che la sua ragazza era incinta. Aveva detto che sarebbe diventato padre. E per me c’era differenza. Aveva appena detto che accettava la mia gravidanza e che ne era felice.
All’improvviso una persona iniziò a battere le mani. La telecamera si spostò su quella persona ed ebbi un ulteriore colpo al cuore quando mi accorsi che si trattava di Tom. Il nostro amico Tom.
Al suo seguito, diverse persone iniziarono a battere le mani ma io continuavo ad avere occhi per Robert che spostava il peso da un piede all’altro. Aveva fretta di andarsene e aveva voglia di urlare, ne ero consapevole. E io invece, al suo contrario, lo stavo facendo.
Ero saltata dalla poltroncina come un’adolescente a cui viene detto che parteciperà al concerto del suo cantante preferito.
-Io quindi, avrei necessità di andarmene. Sul serio. Non so lei come stia e ho bisogno di accertarmi di non stare sognando. Quindi grazie. Grazie per questo premio. Scusate per il mio discorso ma voglio andare ad occuparmi del premio che la vita mi ha donato. E forse non lo merito, ma vi giuro ragazzi, ce l’ho messa tutta per vincerlo.-
Lo vidi scomparire tra la folla e mi accorsi che delle lacrime stavano solcando il mio viso. Erano lacrime di felicità. 

Prendo il telefono e chiamo Robert più volte ma continua a darmi sempre non disponibile e sto iniziando ad innervosirmi. Sono ormai le 11 e mezzo di sera e inizio a sentirmi stanca nonostante ho dormito molto durante il giorno.
Il rumore dello scatto della serratura mi fa sobbalzare e mi guardo intorno circospetta prima di riconoscere la figura alta e slanciata di Robert.
Mi accorgo di essere in agguato soltanto quando sento i muscoli delle spalle rilassarsi così come tutto il resto del corpo.
Lo guardo negli occhi e lui fa lo stesso, continuando ad avanzare verso di me e mi stringe tra le sue braccia e in quel momento ritrovo il mio posto nel mondo.
Sento che andrà  tutto bene.
Avrò l’uomo che amo al mio fianco e avremo superato ogni ostacolo che la vita ci avrebbe fatto incontrare.

 

 

Allora! Non sto qui a chiedervi SCUSA, perché penso che non bastano le scuse.. me ne rendo conto! Comunque ho avuto un periodo di crisi con questa storia ma fortunatamente Domenica ho aperto il documento e il capitolo è venuto fuori da solo e ne sono soddisfatta. E' dalla scena che lei vede al pc che è nata la storia. E ci tenevo tanto, tanto, a farla bene.
Ci tengo anche a ringraziare emy cullen che mi ha dato una mano a rimettere a posto i verbi visto che avevo perso l'abitudine di scrivere al presente e vi consiglio l'originale che scrivo assieme a lei Over The Rain e questa viene aggiornata regolarmente ogni Domenica!

Ma, venendo alla storia.. che dire? Vorrei lasciare a voi i commenti. Io sono così felice di come lui abbia reagito e lo so che forse nella vita reale, attori a parte, è difficile accettare una gravidanza senza neanche avere un lavoro ma qui voglio permettermi di sognare!

Spero che a voi sia piaciuto! Ormai la storia è davvero agli sgoccioli! :)

Un bacione a chi mi legge! *__*

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Capitolo 39
*** CAPITOLO 39 - Importanti Decisioni ***


CAPITOLO 39

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Importanti Decisioni

 

Scoprire di essere incinta aveva cambiato totalmente la mia vita. E anche le mie aspettative per il futuro erano cambiate. Non m’importava neanche più il non avere un lavoro e l’avere solo 20 anni. Avevo Robert al mio fianco. Lui lavorava e aveva un sacco di soldi per poter crescere suo figlio.
Ero al sesto mese di gravidanza. Erano passate ben due mesi e mezzo dal giorno in cui Robert era stato messo al corrente della gravidanza.
Il giorno seguente alla sua dichiarazione pubblica il mio telefono aveva preso a squillare all’impazzata.
Mia madre mi aveva chiamata, promettendomi un suo immediato ritorno a Roma e stavolta aveva mantenuto la sua promessa.
Mi aveva chiamato Lucas, congratulandosi con me e con Robert.
Anche Mary, con cui mi ero sentita qualche volta, dopo averla incontrata a Londra qualche mese prima, mi aveva chiamata e fatto gli auguri.
La gravidanza procedeva nel migliore dei modi. Avevo scoperto che ero incinta di ben due gemelli. Quando quel giorno la mia ginecologa me lo aveva detto mi arrabbiai tantissimo con Robert che non era lì con me a condividere quel bel momento.
Si fece perdonare arrivando a Roma il mattino seguente e non m’importò che mi avesse svegliato, valeva la pena stare con lui e con il suo lavoro i momenti erano davvero pochi. Tra l’altro, aveva rifiutato diversi film pur di starmi accanto. E mi aveva promesso che avremmo cresciuto i nostri figli insieme.
Tante erano le volte in cui mi lasciavo prendere dallo sconforto, e attribuivo tutta la colpa ai miei ormoni impazziti. Mi chiedevo se sarei stata in grado di essere una buona madre quando ancora, probabilmente, sentivo ancora il bisogno di essere coccolata e viziata dalla mia di madre.
E poi ero felice che fossero due figli, anche se l’idea del parto mi spaventata tantissimo. Frequentavo un sacco di corsi pre-maman e soprattutto mi documentavo su Internet ma andavo più che altro incontro ad esperienze personali e, chissà per quale motivo, inceppavo soltanto in esperienze negative e dolorose.
Una sera ne parlai con Robert e minacciò di sequestrarmi il pc se non mi toglievo dalla mente quelle idee malsane e stupide, come le aveva definite lui. 

A questo ripenso mentre sono seduta sul mio divano, con una mano a carezzarmi il pancione che è troppo grande. Sembro di nove mesi ma la ginecologa mi ha spiegato che è normale dato che porto in grembo ben due bambini. Non abbiamo voluto sapere il sesso e abbiamo un problema un po’ più grande da affrontare, oltre al comprare tutine e lenzuoli rosa o azzurre.
I suoi genitori vogliono vedermi e lo stesso le sue sorelle che mi chiamano ogni giorno. Vogliono che torni a Londra e Robert mi dice che sono crudele a togliergli la possibilità di fare i nonni e le zie a tempo pieno. Soltanto una volta in tutti questi mesi trascorsi ho sfiorato l’argomento con mia madre. Secondo lei devo tornare a Londra e mi ha anche fatto capire che mi avrebbe seguita. Però mi dispiace strapparla alla sua nuova vita, in fondo sta bene adesso, e chiederle di seguirmi sarebbe egoista da parte mia e andarmene senza farla venire via con me comporterebbe non farle fare la nonna.
Lei è entusiasta della mia nuova condizione, di avere bambini da viziare e coccolare e io non posso che sorridere davanti alla sua premura. Mi cucina ogni cosa di cui ho voglia e tormenta Elisa facendola andare in giro per tutta Roma alla ricerca delle cose più disparate di cui mi viene voglia.
Elisa un giorno ha minacciato di togliermi di torno il televisore e i libri, artefici indiretti delle mie strane voglie. Però è felice anche lei per me, per la strada che sta prendendo la mia vita.
È  strano che voltandomi indietro vedo soltanto la ragazzina che a Londra si ubriacava nei locali assieme a Robert e a Tom e adesso, guardando avanti, mi vedo una mamma sorridente accanto ad un uomo che l’ama. Di tutto il tempo trascorso lontano da Robert, trascorso qui a Roma, neanche me ne ricordo. Sembra esserci un salto temporale nella mia testa.
Ho involontariamente eliminato dalla mia testa i brutti ricordi facendo ripartire la mia vita dall’ultima volta in cui sono stata felice.
E ora lo sono.
Sono  riuscita anche a superare la morte di mio padre. Mi manca, mi dispiace non averlo al mio fianco e non vederlo coccolare i suoi nipoti come ha fatto con me ma ho capito che indietro non si può più tornare, lui è andato via e non tornerà. Sento una lieve tristezza e basta. Niente più sensi di colpa o senso di inadeguatezza.
-Ehi, adesso arriva il vostro papà.- parlo alla mia pancia come mi ha consigliato di fare la dottoressa e spesso suono per loro oppure gli faccio ascoltare la musica di Robert.
Robert quel giorno sarebbe arrivato a Roma per restarci fino a dopo la nascita dei bambini. Sono così entusiasta e felice di questa notizia. Ha finito di girare Bel Amì e ha detto stop a tutte le proposte. Il suo agente non è stato per nulla felice della sua decisione ma Robert lo ha liquidato dicendogli –Ti pago lo stesso, che problema hai?-.
Sento la porta di casa aprirsi e mi alzo, anche se un po’ a fatica, sicura che si tratta di Robert dato che mia madre è andata a cena con quelle sue amiche del viaggio ed è uscita poco prima.
Percorro il corridoio a piccoli passi, poggiandomi una mano alla base della schiena, sentendo il peso del mio pancione proprio sulla colonna vertebrale e sulle mie gambe.
E trattengo a stento un urlo quando vedo un ragazzo di spalle, che non è decisamente Robert, chinato su delle valigie e una di queste è anche aperta e lui vi sta cercando qualcosa all’interno.
-Chi sei?- chiedo cauta guardandomi intorno alla ricerca di qualcosa da utilizzare contro di lui dato che nelle mie condizioni non sarei neanche in grado di sferrargli un calcio o scappare via.
Lui si volta di scatto togliendosi al tempo stesso il berretto da basket che ha in testa. E lo riconosco.
-Cazzo Sturridge! La prossima volta avverti che sei qui!- lo apostrofo senza neanche salutarlo.
-Scusa ma ti volevo far vedere una cosa.- si discolpa lui. Lo scruto, attendendo ulteriori informazioni e mi appoggio al muro ricordando le precedenti volte in cui è volato a Roma assieme a Robert.
La prima volta si è presentato a casa con una vaschetta di gelato da 5 kg perché secondo lui i bimbi sono golosi e per parlare di tutto il tempo perso avremmo avuto bisogno di gustarci del gelato. Sulle prime non avevo capito se stesse scherzando o facendo sul serio.
Lo vedo continuare a rovistare nella valigia, in mezzo a jeans strappati e magliette così vecchie che ne adocchio una che io e Robert gli abbiamo regalato  al suo sedicesimo compleanno. Divertita scuoto un po’ la testa.
Alla fine si alza con un’espressione trionfante in viso e mi porge una busta. Mi invita ad aprirla e non perdo tempo a farlo.
Quando mi accorgo che si tratta di alcune bavette sorrido.
-Oh, ma non dovevi Tom, grazie. Che pensiero carino!- mi sporgo per abbracciarlo ma mi ferma.
-Donna incinta leggi cosa c’è scritto.-
Sono tre. Le appoggio sul mobiletto al mio fianco e leggo le scritte.
La prima ha la scritta “Baby Pattinson” e il viso di Robert da piccolo.
La seconda invece ha la scritta “Baby Pattinson is a girl?” ed è tutta rosa e la seconda e celeste e ha la scritta “Bady Pattinson is a boy?”.
Scoppio a ridere, sinceramente divertita.
-Ma dove le hai trovate? Ma scusa, la gente compra queste cose?-
-A quanto pare si. Comunque in un negozietto a Londra. Non me le ha neanche fatte pagare la commessa perché sapeva che le avrei portate a te.- mi spiega abbassandosi a chiudere la sua valigia.
-Dì pure che ha detto a Robert.-
-Non ricordo cosa abbia detto con esattezza.- la sua espressione corrucciata mi fa capire che è vero che non lo ricorda. –Comunque Robert si è fermato in garage per salutare il cane e mi ha fatto portare tutte le valigie sopra, che stronzo!- rido e rimetto le bavette nella busta e mi muovo in direzione della cucina seguita da Tom.
-The?- chiedo già sapendo di avere una risposta positiva come infatti accade e metto a scaldare l’acqua per tutti e tre.
Mi chiedo cosa debba fare con il cane e i suoi cuccioli che ormai si sono fatti abbastanza grandicelli ma smetto di pensare quando lo vedo entrare in cucina. Sorrido istintivamente e mi avvicino a lui.
Quando i miei occhi incrociano i suoi è come se il tempo si fermasse o che, al contrario, riprendesse a girare nel modo giusto. Mi posa le sue mani sulle spalle e mi avvicina a se, baciandomi la fronte. Mi lascio cullare per qualche secondo dal suo abbraccio fino a quando lui non posa le mani sulla mia pancia.
-Ma è cresciuta così tanto..- la sua voce è stupita e felice.
-Si amico, bravo, falla sentire pure una balena!- lo rimprovera Tom e io scoppio a ridere.
-Vedi che non mi ha offeso e poi è vero che lo sono, quindi!-
Robert ignora completamente Tom sussurrando qualcosa contro la mia pancia dopo essersi piegato sulle ginocchia e quando si alza, una volta finito il suo ragionamento con i nostri pargoletti, mi attira a se facendo scontrare le nostre labbra, facendo entrare in contatto le nostre lingue che si assaggiano e si riscoprono con bramosia fino a che dei colpi di tosse da parte di Tom ci fanno allontanare.
-Invidioso.- sbuffa Rob al mio fianco passandomi un braccio attorno alle spalle. –Come stai amore, tutto ok? La dottoressa che dice?-
Gli faccio un breve riepilogo di ciò che ha detto la dottoressa, sul cosa devo e non devo mangiare. Di non fare troppe scale o di camminare troppo. Di non indossare niente che possa stringermi la pancia e di essere sempre pronta perché i bimbi crescono mese dopo mese sempre di più.
-Alla fine hai deciso se farai parto normale o cesareo?- chiede il nostro amico mentre siamo tutti e tre seduti attorno al tavolo a sorseggiare il the caldo e la mia mano è intrecciata a quella di Robert.
-Cesareo. Non ce la farei mai, altrimenti.. E la ginecologa è anche d’accordo con me.-
Alla fine passiamo il resto della giornata in salotto, a parlare di stronzate e a ricordare i vecchi tempi. 

-Sentite, lo zio Tom vorrebbe dormire perché è stremato e quindi dovete sgomberare il divano.- io e Robert ridiamo e lui si alza e mi tende una mano, aiutando me a fare lo stesso.
-Allora andiamo a letto, sai che se ti serve qualcosa puoi venire in camera.- dico a Tom che è già stato più volte ospite sul mio divano.
-Dici? Non è che vi trovo intenti a fare le prove per i prossimi figli?- scherza lui ma io inorridisco al solo pensiero di dover fare altri figli.
-Sei proprio scemo, Sturridge!- gli dico alzando la mano in cenno di saluto.
-Quoto la mia fantastica ragazza! Notte!- anche Robert lo saluta e ci dirigiamo a letto.
Ci metto un po’ di tempo a spogliarmi e ad infilare il pigiama perché il pancione mi rende più difficili i movimenti. Sento comunque il letto abbassarsi e mi volto vedendo che Robert si è infilato sotto il piumone.
Fa freddo stasera, ed è anche normale visto che siamo ai primi di Dicembre.
Quando finalmente indosso il pigiama raggiungo Robert sotto le coperte, stringendomi a lui che mi ha accolto tra le sue braccia.
-Non riesco a pensare che per i prossimi tre o quattro mesi dormiremo assieme..- dico con voce bassa che s’intona alla fioca luce dell’abat-jour.
-Già. Ma sarà così. E non staremo insieme soltanto alla notte..- mi risponde carezzandomi il braccio con le dita e vedo il suo sguardo vagare per la stanza e faccio lo stesso.
-Dove metteremo le culle?- chiede improvvisamente. Mi acciglio alla sua domanda e noto che le tre pareti sono tutte occupate. Da un lato il letto, poi l’armadio, la scrivania e un altro comodino con mille cose sopra.
-Io.. non ci ho pensato.- ammetto sentendomi in imbarazzo. Ecco, devo diventare madre e ancora neanche penso a dove dovranno dormire i miei figli. –Sarò una pessima madre, lo so.- mi stringo nelle spalle e sento immediatamente gli occhi inumidirsi. Dannati ormoni!
-Ehi, cosa dici? Non dire assurdità, per favore! Pensavo che probabilmente dovremmo prendere una casa solo per noi due.-
-Si. E dove?-
-Dove vuoi tu. Non è detto che debba per forza essere Roma o Londra però pensaci, Han.. Non abbiamo mai avuto a che fare con i bambini. Non sapremmo neppure da dove iniziare. Abbiamo bisogno dei nostri genitori.- mi puntello sul gomito per poterlo osservare bene in viso.
-E a Londra avremmo anche le tue sorelle. Per non parlare del fatto che sono due bimbi e sarà ancora più dura. Qui invece mia madre sarà.. sarà com’è lei, piuttosto farfallona e magari sempre in giro per mare o non lo so..- parlo sapendo che quello che ho detto è vero. E in fondo, non ci sarebbe nulla di male a tornare a Londra. Tornare a casa sarebbe la cosa più giusta per essere davvero felice perché la mia città mi è mancata e adesso, a mente lucida, è stato anche stupido non voler tornare anche se partire è stato necessario all’epoca.
-Non voglio forzarti a fare nulla, lo sai, vero?- mi dice avvicinandosi al mio viso.
-Lo so. Facciamo nascere questi due piccoletti sul suolo inglese?- domando sorridendo contro le sue labbra.
-Direi che è perfetto. Tra l’altro i miei ci hanno invitato a passare il Natale da loro.-
-Allora direi che dobbiamo trasferirci prima di Natale.- asserisco seria e non gli do modo di rispondere perché soffoco qualunque parola stesse per dirmi con la mia bocca.

 

Ciaooo! *___*
Stavolta non vi ho fatto attendere tre o quattro mesi per un nuovo capitolo!
Devo ammettere che quando ieri l'ho scritto tutto di getto, ne ero soddisfatta anche perché era anche lunghetto, poi rileggendo ora, non lo ero poi così tanto ma è andata.. diciamo che è un capitolo riepilogativo e che soprattutto ci fa strada verso gli ultimi capitoli della storia.
Ebbene si, Hannah andrà a vivere a Londra e si, sono due gemelli! Maschi o femmine? Eheheh!! Booooh!

Che dire, grazie perché c'è ancora chi mi segue nonostante tutto..
Un grazie particolare ad  emy cullen  che mi ha betato il capitolo con la quale scrivo l'originale  Over The Rain che viene aggiornata tutte le domeniche!

Ah, grazie anche alle 17 persone che hanno cliccato il 'mi piace' al precedente capitolo.
Giuro che arriverò presto con un nuovo capitolo! :D

Un bacione a tutti!! <3 

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