La Biografia -non autorizzata-di Hestia Jones.Il passato.

di Dully
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 23 novembre. ***
Capitolo 2: *** Ma non era una maganò? ***
Capitolo 3: *** Gita a Diagon Alley ***
Capitolo 4: *** Festa in famiglia. ***
Capitolo 5: *** La Gloriosa Casa dei Tassorosso ***
Capitolo 6: *** Benvenuta Tasso! ***
Capitolo 7: *** Mostri e Punizioni ***
Capitolo 8: *** Promesse Eterne. ***
Capitolo 9: *** Vittorie e Scoperte Amare ***
Capitolo 10: *** Un Uragano chiamato Jonner ***
Capitolo 11: *** Guerra senza Frontiere. ***
Capitolo 12: *** Primi batticuori,Primi baci e Prime delusioni. ***
Capitolo 13: *** Vacanze Natalizie-Prima Parte ***
Capitolo 14: *** Vacanze Natalizie-Seconda Parte ***
Capitolo 15: *** Alla ricerca di una normalità. ***
Capitolo 16: *** Il Costo del Rischio. ***
Capitolo 17: *** Il Giusto e lo Sbagliato. ***
Capitolo 18: *** Trasformazione, da Jonner a Hestia. ***
Capitolo 19: *** Bolla di Felicità. ***
Capitolo 20: *** Distruzione, da Hestia ad Uragano Jonner. ***
Capitolo 21: *** Un Passo d'Amore. ***
Capitolo 22: *** Dolce Risveglio. ***
Capitolo 23: *** Pericolosa. ***
Capitolo 24: *** Doveva andare così ***
Capitolo 25: *** La decisione ***
Capitolo 26: *** Addio. ***



Capitolo 1
*** 23 novembre. ***


 

La Biografia -non autorizzata- di Hestia P.Jones




Capitolo uno.

23 novembre.



Il 23 novembre fu una data che segnò profondamente Diana Crouch in Jones.

Stava comodamente seduta su un comodissimo divano, sfogliava annoiata una rivista babbana sui vestiti e ogni tanto sgranocchiava un biscotto,nascondendosi dalla vista di chi passava per la stanza.

Nonostante ci avesse messo tutto l'impegno e la voglia, il suo enorme pancione...non entrava in nessuno dei suoi abiti preferiti. Aveva dovuto asciugare in fretta le lacrime e scendere in vestaglia.

Odiava la gravidanza. Specie la seconda. Se il primo era stato sopportato perché parenti ed amici continuavano a farle visita, con il secondo...quasi non si erano fatti vedere. A nessuno importava.

A nessuno tranne Marius, il suo pimpante palloso marito. Lui era a dir poco entusiasta, eccitato dall'idea di avere un secondo pargolo, tant'è che aveva chiamato Hesty,uno dei suoi ultimi prodotti lanciati sul mercato : una crema anti-ustioni.

Hesty, che nomignolo ridicolo!

Grazie a Merlino, era riuscita a far dirottare la scelta di suo marito e quell'arpia di sua suocera in Hestia. Abbastanza semplice e presentabile nella stretta cerchia dei suoi parenti.

Lei avrebbe preferito chiamarla Altea, Isidora,Narcissa,Daphne...qualcosa di nobile per una futura Purosangue, ma non aveva fatto i conti con la casata dei Jones.

Lucretia Black, sua suocera e sua acerrima nemica. Una donna che solo a guardarla le veniva un fortissimo istinto omicida. Ogni suo particolare era perfetto. Perfetti i capelli oramai grigi, perfetti i suoi abiti sartoriali,perfetta la sua postura,perfetti i suoi modi eleganti, perfetto il suo sarcascmo appena udibile. Si odiavano dal primo giorno che si erano incontrate. Marius l'aveva invitata anni fa a passare una settimana di vacanza,dopo il loro sesto anno, nella villa campagnola. Al suo arrivo trovò solo Marius che si divertiva a lanciare spruzzi d'acqua dalla sua bacchetta. Si erano inseguiti per la casa per poi correre in giardino, lei cadde e si sporcò di fango. In quel momento stava ridendo, si divertiva così un tempo, ma il cancello si aprì e Lucretia Black la vide, fece una smorfia schifata e nemmeno accettò la mano che lei timidamente le aveva teso. Fu guerra.

Suo suocero,Wolfang Jones era l'indifferenza in persona, poteva scoppiare una guerra sanguinosa tra gli elfi domestici al suo servizio e lui non se ne sarebbe accorto. L'unica cosa per cui dimostrava attenzione era la sua adorata gatta Kyla. Se la portava ovunque... Potevi anche provare ad intavolare un discorso e lui se ne stava zitto ed ogni tanto mormorava un sì così flebile che nemmeno udivi.

Il contrario di sua cognata, Ursula Jones, l'esempio di idiozia femminile più imbarazzante della Terra. Talmente fissata con i vestiti da non conoscere altro. Per sua grazia, un ricco Purosangue l'aveva sposata ed allontanata da lei. Caspar Bulstrode era il cognato che nessuno vorebbe avere. Impiccione, pettegolo, irrispettoso, suscettibile come una signorina ottocentesca. Il suo ego superava di gran lunga quella di quel fanatico di Tom Riddle.

Infine, suo marito. O meglio, il suo pimpante palloso marito. Maurius Jones, propetario dell'industria farmaceutica Joner, uomo dall'intelligenza sopraffina ma dai modi da rozzo campagnolo che da piccola credeva romantico. Lei,serpeverde, la ragina della sua casata ed ottima studentessa si era innamorata a quindici anni, dell'esuberante corvonero capitano della squadra di quidditch. Agli opposti,eppure si erano sposati.

Si maledisse, prima di addentare un biscotto al cioccolato che le stava facendo venire i sensi di colpa per la linea.

Toccò la pancia sconvolta. La bambina più calciare aveva deciso di fare la batterista in un gruppo hard rock tant'è che la sua schiena era colpita da molte fitte. Ignorò il dolore invocando Salazar e cercò di stendersi meglio. Ma non ci riuscì. Solo poco dopo si accorse del liquido caldo che le usciva. Gridò come una ossessa.

Le si erano rotte le acque.


O-O-O-O-O


Marius Jones sorrideva. Non era un sorriso simpatico, felice,commosso o altro. Era il suo sorriso ebete, del genere “ma cara...é una cosa bellissima...”

Perché lei aveva appena partorito...una bambina...che non assomigliava a nessuno dei due.

Non aveva preso gli occhi scuri del padre, i capelli chiari della madre e nemmeno l'aria nobile dei Crouch...sembrava una bambina qualunque.

Per un solo secondo pensò che si fossero sbagliati. Pareva di no.

Quella bambina con gli occhi verdi,i tantissimi capelli neri che stavano dritti sulla sua testa e le gote arrossate,le piccole mani e la bocca sdentata sempre aperta, era sua figlia.

Hestia Phineas Jones.









N.D.A.

Salve a tutti!

Questa é una particolare FF su un personaggio che viene appena citato nel quinto libro.

(Hestia Jones compare come una dei membri dell'Ordine della Fenice, farà da scorta ad Harry.)

Così una sera mi é venuto in mente di creare il suo passato,il suo presente e anche il suo futuro,legandola ai diversi personaggi che conoscete ed inventati.

Qualche spiegazione.

Come ben sapete, le famiglie Purosangue sono tutte legate fra loro, da matrimoni anche fra cugini.

Hestia Jones é nipote dei Black, figlia di una Crouch e cugina dei Bulstrode. Tutte famiglie e cognomi che ci riportano in mente particolari famiglie Purosangue.

Spero vi piaccia questa pazza idea.

Qualche anticipazione:

Inclinazioni magiche particolari...

Buone Feste a tutti!


Dully


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Capitolo 2
*** Ma non era una maganò? ***


 


La biografia non autorizzata di Hestia Jones.


Capitolo Due.


Ma non era una maganò?



L'arrivo della lettera che annunciava l'iscrizione alla scuola di magia, creò scompiglio nel castello della nobile casata dei Jones. Se fosse arrivata ad Axel,nessuno si sarebbe sorpreso, anzi ci sarebbe stata una grande festa. Invece il gufo bruno planò verso Hestia e gli lanciò in faccia una pesante lettera. Suo padre quasi svenne per l'eccitazione, sua madre si strozzò con il succo di zucca, ricevendo una occhiata severa dalla onnipresente suocera. Suo fratello Axel sorrise,contento di averla nella sua scuola.

Hestia guardò la famiglia,in attesa di sapere qualcosa dalla lettera,tutti con il collo allungato.Tutti tranne nonno Wolfang che parlava al gatto.

Prese un grosso toast che tenne fra le labbra,succhiandolo. Con le mani sporche di miele aprì la lettera e lesse.

“La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts invita la signorina Hestia Phineas Jones a frequentare il suo primo anno scol...”

Nemmeno finì che suo padre scoppiò in un boato e cominciò a ballare una strana danza seduto, ignornado quattro paio di occhi che lo fissavano.

-Non é una maganò!Non é una maganò!- cantava. Sua moglie sorrise, Salazar Serpeverde aveva ascoltato le sue preghiere e aveva avitato alla sua famiglia l'imbarazzo di una erede maghinò.

-Allora se non é una maganò,come mai non ha mai dimostrato i suoi poteri?- domandò acida la nonna, fissando la nipote che addentava l'ennesimo toast.

-Perché mamma ha detto che non si fa.-

-Cosa?-ruggì la mamma.-Io non ti ho mai visto fare magie!-

-Invece,ti dico di sì.- gli rispose facendole la linguaccia. Axel e la sorella minore Hersilia cominciarono a ridere.

-Tu,piccola bambina impert...-

-Lasciala stare!-gridò la suocera. -Povera bimba,ora capisco come mai i toi poteri non si sono fatti vedere. Non é che li mostreresti anche a me.- disse gentilmente la nonna,spaventando la nipote con il suo sorrisetto.

-O...Okay.- la piccola Hestia salì sopra il tavolo, noncurante del cibo che si rovesciava e si sedette di fronte alla nonna. -Dammi le mani.- la nonna gliele porse e fece un chiaro cenno alla nuora.

Hestia si concentrò e strinse le mani della nonna. Passarono i minuti ma niente.

-Forse ho ragione io, non ha poter....- cominciò la madre.

Ma l'urlo di Lucretia Black echeggiò nella sala da colazione. I suoi capelli stava andando a fuoco. I suoi perfetti capelli grigi erano diventati una fiamma altissima. Wolfang cadde dalla sedia per la sorpresa. Axel e la piccola Hersilia rimasero a bocca aperta,mentre il loro padre cercava di rimediare gettando dell'acqua sulla testa della Black. Diana Crouch scoppiò a ridere così violentemente che cadde dalla sedia.

-Io l'avevo detto che i miei poteri sono strani.- disse Hestia scendendo dal tavolo e ritornando a mangiare, indifferente al caos intorno alla povera nonna.




NDA


Un grazie a :

-yuukimy

-kiaa

-_Ombra_


Ecco il secondo capitolo.

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Capitolo 3
*** Gita a Diagon Alley ***


 


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.


Capitolo tre.




Gita a Diagon Alley.


Hestia saltellava. Non camminava come il resto della popolazione mondiale,nemmeno correva come chi aveva fretta quella mattina estiva. Lei saltellava,facendo danzare i capelli neri raccolti in una treccia nera,le labbra rosee che sillabavano una vecchia canzone per bambini, la mano che teneva un sacchettino del negozio di Madama McClan. Sua madre aveva insistito per farle cucire addosso la divisa scolastica, era quasi soffocata dal caldo. Sotto insistenza del padre aprì la porta per andare al Ghirigorio. Axel aveva riconosciuto qualche suo compagno di Serpeverde e stavano parlando fra loro, di scope e campionati di quidditch appena conclusi. Diana, sua madre, aveva chiesto a un commesso di occuparsi della lista dei libri ovviamente nuovi di zecca. Marius Jones si era avvicinato alla figlia, posandole una mano sulla spalla.

-Figliola mia, fra due settimane, andrai a scuola, lontano da noi.- sua figlia non ripose, troppo incantata nell'osservare un manifesto.

“Lunga vita ad Harry Potter!” lesse. Suo padre storse la bocca vedendo il manifesto.

-Hestia, in che casa vorresti andare?- chiese alla figlia.

Lei alzò le spalle, un poco confusa. -Una qualunque.-

Suo padre aggrottò la fronte.-Non hai nessuna preferenza?- la bambina scosse la testa.

-Io per esempio sono finito a Corvonero. La casa degli intelligenti e dei saggi!- esclamò suo padre.

Sua moglie si avvicinò e prese per il colletto la figlia. -Tu andrai a Serpeverde.- gli sibilò, la figlia deglutì,un poco spaventata.

-Tesoro,non aggredirla così.-

-Oh, comunque é chiaro. Serpeverde o Corvonero. Guai a te, se finisci a Grifondoro,giuro che ti toglierò dall'arazzo di famiglia. La mia cagionevole salute non riuscirebbe a sopportarlo....- continuò il suo lungo lamento non accorgendosi della scomparsa della figlia.

Infatti,Hestia aveva visto una bambina dai capelli blu e bianchi. Ne era come attratta, la osservava con la testa inclinata già da un po', fino a quando non decise di avvicinarsi a lei,che se ne stava da sola,seduta su una sedia.

-Ciao.- le disse, lei alzò gli occhi verso di lei e le sorrise.

-Ciao.-

-Io sono Hestia Jones, ma puoi chiamarmi Jonner.-

-Perché Jonner?-chiese la bambina aggrottando la fronte. I suoi capelli si rizzarono sulla testa facendo sobbalzare Hestia.

-E' una lunga storia. Mia mamma odia il mio nome,mi chiama Jones, però suona meglio Jonner.-

-Io mi chiamo Tonks.- le due bambine si sorrisero e si strinsero le mani,imitando gli adulti e divertendosi a scrollarle forte.

-Che strano il tuo nome!-

-Mai quanto il tuo.Scometto che anche tu andrai ad Hogwarts quest'anno! In che casa vuoi andare?- gli chiese alzandosi dalla sedia.

-Sinceramente, non lo so, e tu?-

-Mi vanno bene tutte, ma non Serpeverde.-

Le due bambine continuarono a parlare delle aspettitave ignare di quello che stava succedendo a pochi metri da loro.

La signora Jones si era voltata e quasi svenne quando vide sua figlia. La sua piccola che stringeva la mano di quella bambina. Le venne,addirittura da vomitare quando Hestia passò una mano fra i capelli di quel metamorfomagus.

Vide,infine, una donna che conosceva molto bene avvicinarsi alla sua bambina.

-Ciao, Dora, non mi presenti la tua nuova amica?-

-Lei si chiama Jonner.-

Jonner? Diana Crouch appoggiò la mano sul braccio del marito, concentrato nella lettura di una rivista economica.

Riconobbe la donna. Andromeda Black. Traditrice del suo sangue. Si sistemò la giacca che indossava e la borsetta che portava ed avanzò con passi frettolosi verso sua figlia.

-Hestia!-gridò. -Forza!Abbiamo finito,qua!- la prese violentemente per il braccio.

Andromeda Black la fissò severa. -Diana.-

-Traditrice.-

-Vedo che certi modi della famiglia, rimangono immutati anche dopo la sconfitta di Voi-Sapete-Chi.-

-Chi?- domandò Hestia ricevendo una gomitata da Tonks.

-Sono sicura che Bellatrix uscirà presto.-

-Allora aspetta e spera. Sono stati condannati all'ergastolo, tu lo dovresti sapere bene, visto che sei la sorella di Barty Jr. Crouch.-

Diana Crouch infilò una mano nella tasca e strinse la bacchetta. La tirò fuori ma fu subito fermata dal marito,che l'aveva appena raggiunta.

-Non mi sembra il luogo adatto per duellare.- la moglie girò i tacchi ed uscì fuori dalla libreria.

Marius Jones si passò una mano fra i capelli castani. -Mi dispiace, Andromeda.-

La donna alzò le spalle e prese la mano della figlia.

-Scusami, a volte mi dimentico che eravamo amiche.-

-Siete ancora parenti,però.L'arresto di Barty l'ha profondamente scossa. Non si riprenderà facilmente.-

-C'è chi ha sofferto di più.-

-Sicuramente.- rispose secco l'uomo. La salutò brevemente e mano nella mano con la figlia, uscirono,seguendo la moglie.


-O-O-O-O-O-O


Il signor Olivander osservò attentamente la piccola ragazzina che se ne stava seduta sullo sgabello.

Capelli neri ben pettinati. Un vestitino nero con rifiniture bianche, le guance rosse e gli occhi chiari.

La secondogenita di Marius Jones sembrava circondata da una pacifica aurea di serenità. Era seduta composta,come insegnavano nelle famiglie Purosangue.

-Bene, prova questa.- gli porse una delle bacchette più pregiate. La ragazza l'agitò ma non ne uscì niente. Cominciò a tirare fuori una serie quasi infinita di bacchette, sotto lo sguardo perplesso dei due genitori. Tirò fuori una scatola con tre bacchette.

-Queste sono bacchette molto particolari.-

-Come mai?- domandò la madre.

-Semplice sono fatte con degli ingredienti molto rari.-

Ne consegnò una alla piccola Hestia che affascinata dal colore insolito, bruno scuro con delle strisce gialline, la tenne in mano e finalmente la sentì vibrare.

-Interessante, davvero interessante.- si avvicinò alla bambina. -Vostra figlia possiede l'antica bacchetta gemella di Salazar Serpeverde. Undici pollici, scaglie di cuore di drago,sangue di Thestral e piuma di fenice. Bacchetta rara e potente. Il suo sarà un avvenire molto particolare, signorina Jones.-

Hestia gli sorrise sincera e toccò la bacchetta con delicatezza,non vedendo l'ora di poterla usare.




N.D.A.

Un grazie a chi sta seguendo questa FF!

979: Merciiii!!!!!!! Ho corretto subito! Che sbadata, non avevo controllato se ci fosse il corripondente femminile!Cmq se vedi altri errori,non esitare a dirmeli! Non mi offendo anzi!! XD Rispondo subito anche a questa domanda. In questo capitolo é arrivata Ninfadora Tonks, o meglio la sua versione bambina,che non conosciamo. Fra poco più di un capitolo si parlerà principalmente di Tassorosso e di Tassi, ma anche di Serpi, Grifoni e Corvi.

So che con le ultime rivelazioni ho sconvolto la mente di molti, ma capirete più avanti. Guarda,io qst ff l'adoro. Spero solo di esserne all'altezza. Buone feste! (sto cercando di leggere la tua ff “la strega più potente” appena la finisco ti scriverò la mia recensione.


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Capitolo 4
*** Festa in famiglia. ***


 


La Biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.


Questa FF la dedico alla mia sorellina Sarah,

che quando era piccola si addormentava solamente

se gli leggevo un capitolo di Harry Potter.

Capitolo Quattro.


Festa in Famiglia.


Le feste in casa Jones non finivano mai bene. Durante la festicciola per il matrimonio tra Ursula e Caspar Bulstrode scoppiò una rissa tra Barty Jr. Crouch, Bellatrix Lestrange,Evan Rosier e lo stesso sposo, Caspar, su chi fosse il preferito di Voi-Sapete-Chi. Naturalmente vinse Bellatrix, ma l'intera sala divenne un autoscontro di Maledizioni senza Perdono. Per fortuna intervenne Diana Crouch che cominciò a cruciare chiunque le capitasse, infatti, la bella moglie di Marius era conosciuta per essere una strega temibile e molto capace. Forse anche più della cugina Bellatrix, solo che non aveva mai avuto molta voglia di studiare.

Così, anche quell'anno la famiglia Jones aprì la propria casa ai parenti ed amici per salutare i figli in partenza per la scuola. Molti si congratularono con Axel, il figlio maggiore, per essere diventato il miglior studente del suo anno. In fondo Axel era il miglior figlio che si potesse desiderare.

Alto e magro, con i modi fini ed eleganti tipici delle Serpi, ottimo studente e giocatore di Quidditch. Meglio di cosi?

Hestia guardò le facce perplesse di chi le stava intorno.

-Caro Marius, sua figlia sta prendendo fuoco.- disse sopreso una voce strasicata che venne identificato come Lucius Malfoy. In effetti, il braccio di Hestia ardeva di un fuoco scoppiettante di colore rosso.

-Oh, quando é agitata lo fa spesso.-

-Una Purosangue non dovrebbe mai essere agitato.- replicò secco Malfoy a Marius Jones che leggeva un articolo sulla Gazzetta.

-Mi vuoi dire che non sei mai stato agitato Malfoy, nemmeno in tribunale?- domandò ghignando il signor Jones. Lucius Malfoy rimase in silenzio e si diresse verso ospiti più gradevoli.

Hestia sospirò, senza zio Barty non ci si divertiva. Almeno lui con le sue magie stranissime riusciva a far scappare molti dalla paura. Come quella volta che fece comparire migliaia di serpenti in sala e lei si era divertita a usarli come sciarpa, rischiando di essere stritolata da una anaconda affamata.

Barty Senior, suo nonno materno, lo aveva definito piccolo incidente.

Si sedettero tutti a pranzo. Un lungo tavolo era stato allestito per l'occasione nella sala centrale della casa. Lei era seduta accanto a Axel che ascoltava i discorsi degli adulti.

-Comunque, la fine della guerra non sarà l'inizio del nostro declino.- disse a gran voce Lucius Malfoy che prese la mano della sua sposa, Narcissa Black prossima al parto,e la baciò teneramente.

Nella sala calò il silenzio.

Caspar Bulstrode sospirò e si grattò il braccio sinistro coperto da della garza.

Marius Jones sorrise come sua moglie e Lucretia Black.

-Noi rimaniamo Purosangue.- disse Marius Jones.

Hestia aggrottò la fronte. - Ma perché ci vantiamo di essere Purosangue? Tutti hanno il sangue, perfino gli insetti.- mormorò la piccola ad alta voce.

L'intera tavolata la guardò stupita.

-Hestia!- l'urlo della madre echeggiò in tutta la sala. -Come osi?-

-Ma che ho detto?- domando la bambina alzando la voce. Venne spedita a letto senza aver mangiato e si chiuse nella sua cameretta colorata di verde e blu.

Si sedette sul letto e rilesse la lettere che Nonfadora Tonks le aveva mandato di nascosto. Aveva dovuto corrompere la sua elfa personale Winky.


Ciao Jonner!

Come stai?

Io benissimo e non vedo l'ora di andare a prendere il treno per Hogwarts! Ricordati dobbiamo cercarci e starcene nello stesso scompartimento. Io ho fatto amicizia con una ragazza che si chiama Bonnie Bones, é simpaticissima e sa fare già le magie! Mi spiace che i tuoi genitori non ti facciano venire alla festa magica di fine estate. Comunque mancano solo tre giorni.

Un saluto,

Tonks



Sorrise ricordandosi della bambina dai capelli blu.

Appena sentì dei passi nel corridoio accanto al suo nascose la lettera sotto il cuscino.

La porta si aprì ed invece di vedere la madre o il padre pronti a sgridarla, arrivò suo fratello con un piatto di biscotti e un bicchiere di latte.

-Ciao, ho rubato questo dalle cucine.- rispose lui candidamente porgendole il piatto.

-Grazie Axel.-

Rimasero in silenzio per po' sgranocchiando i biscotti.

-Sai, comunque sono d'accordo con te. Abbiamo tutti lo stesso sangue.-

-Oh,grazie mille Axel. Credevo di aver detto una cretinata.- sorrise felice Hestia.

-Sai, a settembre inizierò il quarto anno. Sarà bello averti ad Hogwarts.-

-Anche se non saremo nella stessa casa?-

-Anche se non saremo nella stessa casa.-ripeté Axel abbracciando la sorella.

-Mi aiuterai con i compiti?-

-Ti aiuterò, ma che non diventi una abitudine, ci tengo al mio successo.- disse lui

I due fretelli si guardarono sorridenti ed Axel baciò una guancia.

Il suo volto però divenne serio. -Hestia, quando andrai ad Hogwarts ci saranno molti nemici. Persone che non ci vogliono. Se qualcuno ti darà fastidio. Non esitare a chiamarmi-

Il volto della bambina divenne cupo. Si domandò come mai qualcuno volesse fare dal male alla sua famiglia ed a lei. Non avevano fatto niente di male, no?





N.D.A.

Aggiornamento veloce,veloce. Questo capitolo...mi sa che non é venuto bene.U.U

E' un capitolo di transizione e mi serviva per introdurre il nuovo scenario, ovvero Hogwarts alla fine della prima guerra,dove sembra che nessuno abbia perso o vinto realmente.

Cmq,passo ai ringraziamenti:

-AliceRosy.

-Yuukimy

-Ellie_Lovegood

per avere messo qst storia fra le preferite.

-Erika91

-Julia Weasley

-_Ombra_

-kiaa

per avere messo qst storia fra le seguite.

Infine le risposte ai commenti/recensioni.


Ellie_Lovegood : Grazie mille per i complimenti!Spero che questo capitolo ti piaccia!!L'originalità é una mia fissazione personale.Noto dal tuo nick una simpatia nei confronti dei Lovegood...vedrai che spunteranno fra un paio di capitoli.


979: Wow, davvero ti piace così tanto, e pensare che nemmeno ci speravo molto,visto che il personaggio é appena appena una comparsa! Il fatto dei capitoli corti é l'ideale visto che stiamo vedendo delle parti legate al passato. Quindi mi é sembrata la scelta migliore, cercare di essere breve e presentare i tanti personaggi che poi vedremo in futuro più adulti e diversi. Appena puoi dimmi cosa ne pensi. (sono riuscita a leggerla tutta con attenzione! Ti ho già commentato.)


Un augurio di buone feste!



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Capitolo 5
*** La Gloriosa Casa dei Tassorosso ***


 


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Cinque.


La Gloriosa Casa dei Tassorosso.



-Mi raccomando, rendici fieri di te e scrivici domani mattina appena ti svegli, così ci comunicherai la casa in cui sei stata smistata.- a parlare fu suo padre che inginocchiato di fianco a lei gli stava sistemando il cappellino nero.

-Se sento anche una sola chiacchera su di te...Io...- minacciò sua madre, ma suo marito la gelò con uno sguardo.

-Hestia,piccola mia.E' tradizione di famiglia dare al figlio che sta per partire per il primo anno ad Hogwarts l'anello con lo stemma di famiglia.- disse mentre prese una piccola scatoletta di velluto e la porse alla figlia. -Dai provalo! Si mette all'anulare sinistro.-

La bambina saltò addosso al padre e lo strinse forte sussurandogli -Grazie,grazie,grazie.-

-Per così poco,piccola!.- la bambina provò l'anello con il sigillo dei Jones, due bacchette e un serpente incrociati. Le stava perfettamente. Il fischio del treno in partenza ruppe quel quadretto famigliare.

Abbracciò ancora il padre, salutò sua madre e si sorprese quando lei si inchinò per darle un bacio sulla guancia.

Sempre saltellando seguì il fratello che la stava aspettando assieme a un suo amico.

-Sorellina, ti presento Thomas Pucey, ha solo un anno un più, fa parte della mia casa, é il miglior battitore della storia di Serpeverde.-

Il ragazzino poco più alto di lei, con folti capelli castani chiari ed occhi verdi la guardò un po' perplesso. Come tutti si aspettava una ragazzina più...simile ad Axel. Si strinsero le mani.

-Axel,hai visto una con i capelli blu e bianchi?-

Axel cominciò a dubitare delle facoltà mentali della sorella. Scosse la testa e la lasciò andare in giro per i vagoni. Camminò per più di un quarto d'ora, si stava stancando di aprire le varie porte e domandare "scusa" in continuazione.Dopo l'ennesimo scompartimento occupato da ragazzi più grandi, sentì una presa sul colletto.

-Ehi! Ti stavamo cercando da più di mezz'ora!-esclamò una voce a lei familiare.

Ninfadora "Dora" Tonks le rise in faccia.

-Tonks che c'è da ridere?- chiese lei.

-La tua faccia...era così...buffa!- disse lei tenendosi la pancia.Si appoggiò al muro ma nel farlo scivolò addosso alla ragazzina dietro di lei, ruzzolando a terra.

Fu la volta di Hestia che si esibì in una lunga risata.

-La buffa qua sei tu!- disse la Jones. Tonks si riprese in fretta.

-Senti, ti ricordi che ti ho scritto della ragazza simpatica, eccola qua te la presento.Bonnie Bones, ti presento Hestia Jones, detta Jonner.-

Bonnie Bones era una bambina dai capelli biondi,lo sguardo dolce con gli occhi castani,l'abito perfetto e modi gentili.

-Piacere!- le sue bambine si sorrisero.

Ritornarono all'inizio del treno,dove tutte e tre avevano lasciato i bauli.

Chiaccheravano allegramente, Tonks era riuscita ad inciampare due volte sui suoi stessi piedi.

Trovarono uno scompartimento aperto e si chiusero dentro.

-Io ancora non ci credo!Andrò,andremo ad Hogwarts!Non é fantastico?-disse Bonnie sedendosi sul sedile di pelle.

-Fantastcissimo!-gridò Tonks aprendo il finestrino e buttando la testa oltre,gridando di gioia.

Hestia si sentì, a casa. -Questo é proprio il treno della Libertà!-sospirò sedendosi con le sue nuove amiche.


-O-O-O-O-O-O-


-Non ci posso credere.- sussurrò Hestia stringendosi di più nel mantello della divisa.

-Io invece ora ci credo proprio.- rispose Tonks, i suoi capelli erano di un viola cupo, come il suo umore. Bonnie, invece guardava a bocca aperta una donna con qualche ruga avvicinarsi ai nuovi studenti.

-Salve a tutti voi. Io sono la professoressa McGranitt,insegnante di Trasfigurazione.Come ben sapete verrete smistati in una delle quattro case: Grifondoro,Corvonero,Tassorosso,Serpeverde. I vostri compagni di casa saranno come dei familiari. Dovrete impegnarvi e mantenere alto il nome della vostra casa. Bene,ora procediamo.-

La grande porta di legno si aprì e il gruppo di giovanissimi seguì silenzioso e timoroso.

Un uomo con una lunga barba bianca ed occhiali a forma di luna, si alzò e sorrise ai nuovi studenti.

La professoressa McGranitt con un colpo di bacchetta,fece comparire uno sgabello e un polveroso e logoro cappello.

-Per essere smistati dovrete sedervi su questa sedia ed indossare questo cappello.-

La donna tirò fuori una lunga pergamena e con voce squillante gridò.- Anixon Cornelia.-

Una ragazza dai capelli biondi legati con una treccia si sedette velocemente sullo sgabello.

Una piega del cappello cominciò a borbottare fra lo stupore di tutti i nuovi studenti.

-Serpeverde!-dichiarò con voce profonda. Fu la volta di Baston William che fu smistato a Grifondoro, Bicher Oliver a Corvonero.

-Bones Bonnie!- chiamò la professoressa. Bonnie guardò le sue nuove amiche e sorrise. Lei corse verso lo sgabello. Il cappello ci mise un po' ed alla fine urlò -Tassorosso!-

La tavola verso la sua sinistra esplose in un boato di applausi e grida. Molti si alzarono per stringere la mano alla nuova studentessa.

Man mano che si andava avanti, Hestia fu presa dal panico. Temeva che il cappello non l'avrebbe smistata da nessuna parte. Si morse le labbra, finché non sentì il tocco leggero di Tonks.

-Resteremo amiche comunque. In fondo una casa vale l'altra.-

Non ebbe il tempo di rispondere perché gridarono il suo nome. - Jones Hestia!- ringraziò il cielo per non aver letto anche il secondo nome. Sorrise all'amica e s'incamminò verso lo sgabello. Le posarono il cappello in testa ed attese.

-Ma guarda un po', la figlia di Jones! Sei una Purosangue ed hai ereditato la capacità di parlare con i serpenti e noto già un certo disprezzo per le regole...una perfetta Serpeverde,insomma! No,pero, c'è molto coraggio in te, anche una certa faccia tosta tipiche tratti di un Grifondoro...Però,sei amichevole con tutti,non ti tiri indietro di fronte alle difficoltà,saresti disposta a enormi sacrifici per il bene di tutti.Lealtà ed amicizia sono caratteristiche di un buon Tasso. Anche se é difficile fare una scelta con te, ti assegno a ...- Hestia chiuse gli occhi,pronta a qualunque cosa.

-Tassorosso!- gridò.

Bonnie si alzò a l'abbracciò appena scese le scale del palco.

Fu investita da pacche e saluti vari da ragazzi che si congratulavano con lei.

-Credi che anche Tonks sarà assegnata qui?- domandò Hestia.

Bonnie alzò le spalle.-Le probabilità sono molte, ma non é detto.- analizzò la ragazzina.

Hestia si girò verso la tavola dei Serpeverde. Incontrò il sorriso pacato di Axel che agitò una mano in segno di saluto. Lei rispose felice di sapere che non si era offeso.

-Tonks Ninfadora.-

Le due neo-Tassorosso trattennero il respirò fino a quando la profonda voce del cappello gridò -Tassorosso!-

Nel raggiungerle, Tonks rischiò d'inciampare sulla lunga veste.

Le tre ragazze si abbracciarono.

Un ragazzo più grande con capelli scuri tese una mano a loro e a tutti i ragazzi del primo anno.

-Io sono il prefetto Jason O'Neil, benvenuti nella "Gloriosa Casa di Tassorosso!" Siamo felice di avervi qui. Ricordatevi che noi siamo una grande famiglia quindi non esitate a chiedere aiuto,informazioni o curiosità!-

-Sì,io ho una certa curiosotà!-

O'Neil si avvicinò ad Hestia. -Dov'è il bagno?-

A quella domanda tutti i Tassi dell'estremità del tavolo scoppiarono a ridere. Hestia Jones li guardò perplessa, aveva veramente bisogno del bagno!




________________________________________________________________________________


N.D.A.


Scussssate il ritardo. Sono onorata di vedere quanta gente si sta appassionando a questa ff, che non parla dei principali personaggi della serie.

Cmq passo ai ringraziamenti di rito.

Grazie alle persone che hanno messo questa ff fra i preferiti e le seguite. Mi date carica e anche un senso di responsabilità. XD

Passo alle recensioni!

979: Questa é una raccolta di momenti del passato di Hestia e non solo,che ci fanno vedere vari avvenimenti, ci faranno capire come si é formato il suo carattere,le sue scelte. Salvo ripensamenti dovrei(vorrei) scrivere la parte che riguarda il presente (ovvero la seconda guerra,i vari lutti e cambiamenti.) dove entrerà in contatto cn personaggi come Harry Potter,Hermione,Ron ma anche il resto dell'Ordine. E infine, anche il futuro,il matrimonio con........(nn te lo dico,ti rovinerei la sorpresa) gli alti e bassi del mestiere, la famiglia di origine e quella appena creata e altro....(sempre se l'ispirazione nn muore strada facendo!) Il prossimo capitolo sarà ad alto tasso di Tassi.

Ellie_Lovegood : Grazie per aver notato questo particolare, il fratello rimane la classica serpe, ma non per questo appoggia ogni inclinazione maligna della casa.I lovegood arriveranno fra un po'...tieni duro.

Fady : aspettavo un tuo commento! Vedrai come i Tassorosso diventeranno i protagonisti indiscussi.


Buon ANNO!!!



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Capitolo 6
*** Benvenuta Tasso! ***


 


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Sei.




Benvenuta Tasso!



Il gufo di Hestia, di colore bruno e naturalmente della migliore razza presente nel mercato, planò delicato intorno alle nove del mattino consegnando due lettere.

La signora Jones con scatto felino agguantò le lettere prima del marito. Scartò la prima.


Carissima madre,carissimo padre.

La serata di benvenuto é stata molto divertente. Sono lieto di informarvi che da questo anno sarò il cercatore ufficiale della squadra,nonostante io sia solo al quarto anno e vi siano ragazzi più grandi con molta più esperienza.

Hestia é stata subito accolta bene, ci siamo parlati poco prima di colazione. Ha già stretto amicizia con due ragazze molto simpatiche e tranquille. Purtroppo le ostilità nei nostri confronti non si sono ancora assopite, ma il Preside Silente ha deciso che ci darà molte più occasioni per socializzare con le altre case.

Un saluto affettuoso.

Vostro figlio,

Axel.


Diana tirò un sospiro di sollievo e fece leggere la lettera al marito con un sorriso trionfante.

-Visto? Sta a Serpeverde!- annunciò lei. Marius aggrottò la fronte rileggendo con attenzione.

-Guarda che non ha scritto che é stata smistata a Serpeverde. Ha detto solo che é stata ben accolta.-

Il terrore percorse lo sguardo di Diana che aprì tremante la seconda lettera.


Ciao a tutti,famiglia!

Mi sono veramente divertita ieri sera. Il viaggio in treno é stato piacevole.

Lo so, volete sapere in che casa sono finita....

Mi ha smistata a ...Tassorosso.

Sono molto felice di questa scelta, la sala comune é grande e calda, proprio vicina alle cucine! Condivido la camera con altre quattro ragazze del primo anno, é veramente molto bella e ho il mio armadio,un letto comodissimo e persino un bagno tutto mio!

Mamma,spero che tu non sia delusa.

Con affetto,

Hestia.


O-O-O-O-O-O-O-O-O-O


-Si riprenderà?- domandò Marius seduto su una panchina di ferro al medimago che leggeva pesanti cartelle.

-E' solo uno schock temporaneo. Le abbiamo dato una pozione ricostituente e fra poche ore andrà in giro con le amiche a fare shopping. Deve aver ricevuto brutte notizie.-

Marius si trattenne dal dire la verità. - Diciamo che é relativamente brutta.-

Quando il medimago se ne andò, Marius entrò nella stanza. Sua moglie scuoteva la testa e rileggeva la lettera muovendo vistosamente le labbra. Sapeva della fissa di sua moglie per le case, quando Axel divenne una serpe, saltò sul letto matrimoniale e festeggiò tutto il giorno. Ma sapeva benissimo che la reazione ingiustificata aveva ben altre radici.

Si sedette sul letto,accanto a lei e le cinse le spalle con un braccio.

-Tesoro, smettila.- le tolse la lettera stropicciata dalla mano

-Ha scritto "Mamma,spero che tu non sia delusa". Ho fallito Marius, ho fallito come madre.- singhiozzò la donna. -Ho cercato di educarla nel migliore dei modi, di renderla una degna discendente dei Crouch e dei Jones, una futura fanciulla Purosangue...Io...ci ho provato.-

-Ultimamente sei nervosa...é naturale.- rispose lui. -Tassorosso, non é nemmeno una così grande tragedia. E' la casa dei lavoratori e dei pazienti.Se lei é felice...puoi esserlo anche tu.-

- Forse...non le ho dimostrato abbastanza affetto?- si chiese mentre il marito la strinse a sé.

-Lei sa che le vuoi bene!-

-Non voglio che la nostra famiglia...diventi come la mia.- alluse la donna.

-Barty ha commesso degli errori. Errori che pagherà in eterno. Devi essere forte, per tuo padre, per tua madre, per me. La nostra famiglia...é buffa. Ma i nostri figli non pagheranno le conseguenze di questi parenti se noi li proteggeremo e li incoraggeremo a scegliere la loro strada.-

-Ci proverò,Marius.-

Per un po' calò uno strano silenzio.

-Però, per Merlino, é finita a Tassorosso!- sbottò un'ultima volta.Facendo sorridere il marito.



O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O


Hestia aprì la porta della sua camera e gettò la borsa della scuola,che cadde sonoramente a terra, seguito dal mantello della divisa. Il primo giorno di scuola e si era già beccata una punizione.

Si sdraiò sul letto,corrucciata e incrociò le braccia,furiosa. Pensando al brutta situazione in cui si era cacciata durante le lezioni del pomeriggio.

Lei e le sue amiche stavano camminando tranquille per i corridoio quando incontrò il suo peggior incubo. Sua cugina Isidora Bulstrode, accompagnato dal fratello Orion. Naturalemnte Serpeverdi.

-Oh, ma guarda un po' chi abbiamo? La piccola Hestia. Dimmi come ci si sente nella casa dei perenni perdenti? Scometto che tu ti trovi benissimo fra la tua gente.- esclamò lei ridendo ed attirando lo sguardo di mezza scuola che passava nel corridoio centrale.

Hestia si era fermata.

-Stai zitta,stupida oca!- ribatté lei arrabbiandosi. Tonks le prese un braccio e la trattenne.

-E' solo una stupida, lasciala perdere.Andiamo a lezione!- le sussurrò l'amica.

-Vedo che hai fatto amicizia con i traditori del loro sangue e mezzosangue.- fissò malevola Tonks che la fulminò con lo sguardo, i suoi capelli cambiarono colore in un rosso intenso.

-E hai anche un'altra amichetta, la figlia di un noioso funzionario di tuo padre. Proprio feccia tipica di Tass...- Non finì la frase perché la cugina buttò la cartella e si avvicinò con la bacchetta in mano. Tentò di ricordarsi qualcosa della lezione di Vitous ma si arrese e la lanciò via, decidendo di agire alla Babbana. Le si avventò contro, colpendola con vari pugni,allo stomaco e su quel viso che tanto odiava.

Tonks e Bonnie rimasero pietrificate dalla sorpresa. La loro amica così simpatica e gentile,si era trasformata in una vera e propria belva.Oramai una folla di gente stava intorno alle due, scomettendo.

-E' la prima volta che vedo una ragazza di Tassorosso picchiare un'altra ragazza!-esclamò uno.

-E' la prima volta che vedo una ragazza picchiare e basta!- esclamò il suo vicino.

Dopo qualche minuto,fu chiara la vittoria di Tassorosso.

Hestia la tirò su per il colletto.

-Non ti permettere più di insultare me- la colpì sullo stomaco. -Le mie amiche.- le pestò il piede.

- O la mia casa.- le tirò un pugno sul naso. Isidora barcollò,sostenuta dal fratello.

In quel momento irruppe la McGranitt che stava correndo furiosa.

-Bulstrode,Jones, mai avevo visto una rissa fra ragazze ad Hogwarts. Vergognatevi!- le sgridò.

-Vi tolgo quaranta punti, solo perché é il primo giorno di scuola! Jones in punizione per una settimana! Bulstrode andiamo dal direttore della tua casa,prenderà lui provvedimenti!-

Hestia sospirò e scese giù dal letto. Evitare i compagni sarebbe inutile. Aveva buttato via quaranta punti, era logico che tutti fossero arrabbiati.

Si presentò nella Sala Comune con lo sguardo basso.

Sentì due braccia stringerle.

-Tonks...-mormorò -non sei arrabbiata?-

-Wow, arrabbiata io? Ma se mi hai difeso!- le disse lei.

-Guarda che sei stata una grande!Anche se fare rissa é contro le regole...-disse Bonnie, sorridendole.

I pochi in sala, sorrisero e applaudirono.

Fu investita come la sera precedente da pacche sulle spalle e grida che ammutolirono quando arrivò il prefetto di Tassorosso Jason O'Neil silenzioso.

-Jones...sono stato trattenuto dalla direttrice perché ti sei resa protagonista di una rissa! Ma dico io,siamo impazziti?Il primo giorno di scuola?- gridò lui. I Tassi ritornarono alle loro faccende,chi agli scacchi,chi ai compiti.

-Mi...Mi dispiace.- sussurrò Hestia.Non sapeva nemmeno lei cose gli fosse preso. Ma in quell'istante fu accecata dalla rabbia. Rabbia per quella parte della sua famiglia che si ostinava a credersi superiori.

-La prossima volta che voi conciare per bene una Serpe, però...chiamaci tutti. Noi non esiteremo a darti una mano. Qui c'è gente che riesce a fare delle fatture molto interessanti.-

Sul viso un po' tirato della ragazzina comparve un sorriso sincero. Strinse la mano del prefetto.

Il resto dei compagni,per tutto il pomeriggio, non facevano altro che complimentarsi ed invitarla a non commettere lo stesso sbaglio ed usare la magia,magari non vista.

Andò a cena con le sue amiche,più leggera e felice. Per la strada la professoressa Sprite le comunicò che avrebbe dovuto sistemare la serra mezz'ora al giorno per sette giorni scolastici. Le fece una breve ramanzina, ma Hestia vede chiaramente l'ombra di un sorriso.

Quando entrò nella Sala Grande, incontrò lo sguardo maligno di suoi cugini e di altre serpi del secondo anno. Suo fratello la vide e scosse la testa,deluso.

Hestia si morse il labbra e si sedette al suo posto accanto Bonnie,che l'aveva seguita con lo sguardo.

-Mi sa che anche se la guerra é finita, ma in un certo senso continuerà qui.- sospirò Bonnie.

-Tu credi?-chiese Tonks abbuffandosi. -Io penso che sia normale, guardali sono tutti Purosangue con la puzza sotto il naso.-

- Ehi,anche io sono Purosangue!- disse Hestia fingendo di offendersi.

-Secondo ti hanno scambiata al San Mungo con una bambina paffuta. Hai sangue...di Troll. Così si spiegherebbe la rissa di oggi.-

Le ragazze risero divertite.

-Una teoria veramente interessante!- disse Bonnie.

Dopo cena suo fratello le fece un cenno e lei lo seguì un po' timorosa.

-Ti sei già messa nei guai!Cavoli,Hestia ti avevo detto di stare attenta.Qui é pieno...di figli dei seguaci di...del Signore Oscuro. Sono come zio Barty. Se tu non fossi una Jones,o mia sorella, gli amichetti di Isidora si sarebbero già vendicati.- parlò con voce rabbiosa.

-Vorrà dire che attaccherò solo se mi attaccheranno. Lo diceva sempre zio Barty, loro ti accecano un occhio e tu accecali tutti e due.- disse lei.

Axel la fissò arrabbiato. -Non nominare il suo nome, né quello di di Bellatrix Lestrange, né di zio Caspar...mezza Grifondoro é stata decimata per colpa loro.-

Hesti si zittì. Non pensava che fosse così...grave. Sapeva che erano tipi strani, ma erano i suoi parenti,quelli che venivano ogni anno alle sue feste di compleanno.

-O...Okay.-

-Hestia, mi raccomando stai tranquilla. Questo periodo,passerà.-



O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O



Ecco il nuovo capitolo....

Ehm...vi ho sconvolte?

Penso di sì.

Se avrete commenti/domande...fatevi avanti. In linea generale é un cap. più oscuro...

Faccio una piccola precisazione sul mio personale modo di vedere le case.

Grifondoro, é pieno di gente corraggiosa, sì, impulsiva però. Non sono veramente uniti, diciamo che ci sono molti piccoli gruppetti che nelle difficoltà si uniscono.

Serpeverde é pieno di ambiziosi....quindi molto solitari.

Corvonero, lì c'è molta competizioni. Sono tutti intelligenti ma ognuno vuole prevalere sull'altro.

Tassorosso, secondo me é l'unica vera...Casa. Sono uniti,nelle difficoltà e nei momenti belli. Un po' cm una grande famiglia!


979: sì, su Wiki c'è in minimo indispensabile, giusto un paio di righe. Sono molto contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente,ancora buon anno!

Ellie_Lovegood: ecco qui la reazione...della madre! Un po' strana perché va in esaurimento per altro, nn certo solo per la figlia. Ma Diana Crouch nn si rassegnerà mai, su qst fatto.

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Capitolo 7
*** Mostri e Punizioni ***


 


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Sette.


Mostri e Punizioni.



Hestia si sedette pesantemente sul comodo divano giallo davanti all'arazzo con i nomi e le facce dei suoi attuali studenti. L'arazzo era nero con le scritte gialle che facevano risaltare i nomi.

Lesse con attenzione i nomi dei suoi compagni del primo anno.

Bonnie Bones,Ninfadora Tonks, Owen Wilson, Lucy Preece,Alice,Ferguson,James Powell...

Osservando la scrittura elegante e complessa dei nomi le venne una idea.

Con la bacchetta cominciò a scrivere qualcosa sotto il suo nome.

Dopo qualche sforzo comparve una scritta con gli stessi caratteri di un giallo più chiaro.

"Jonner".

Da quel giorno, tutti i Tassorosso cominciarono a inserire un soprannome, un nome buffo,sotto quello scelto dai genitori. L'unica a cancellare qualcosa fu Tonks, che tirò decisa una linea nera sul suo nome "Ninfadora", fra lo sconcerto di Bonnie che continuava a persiguitarla dicendole quanto fosse il suo nome. Lei ribatteva sempre dicendole che era stupido e che avrebbe preferito chiamarsi "Ophelia" a questo punto.

Stavano camminando per i corridoi del secondo piano verso la Sala Grande, quando Tonks andò a sbattere contro la squadra serpeverde di Quidditch al completo.

Lei si alzò e le amiche l'aiutarono a prendere i vari fogli di pergamena sparsi a terra, abituate ormai alla goffaggine della loro amica.

Ma i giocatori rimasero a fissarle ghignando.

-Finalmente facciamo conoscenza delle future bellezze di Tassorosso.-disse uno particolarmente grosso,un ragazzo che aveva visto un paio di volte giocare a Quidditch nella loro tenuta estiva.

Bonnie le scoccò il suo tipico sguardo, "Ignorali,ignorali."

Uno di loro si avvicinò a Tonks.

-Abbiamo anche una metamorfomagus!- le toccò la ciocca viola.

Tonks si ritrasse e girò i tacchi lasciando tutti basiti.

-Oh,la piccina si é offesa...- disse lui facendo scoppiare la squadra in una risata. Hestia guardò il fratello,che sorrideva alla battuta. Come poteva ridere anche lui? si domandò, Bonnie le prese il braccio prima che le sue dita raggiungessero la bacchetta.

Trovarono una Tonks chiusa nel bagno maschili del terzo piano in disuso.

-Dai, Ninfadora,esci!- le gridò Bonnie tentando di forzare la porta con il suo esile braccio. Si scostò e si concentrò davanti alla porta rovinata dal tempo.

-Alohomora!- la serratura scattò e la porta si aprì.

-Ma...come hai fatto? C'è...siamo ancora alle spiegazioni su come tenere una bacchetta?- domandò basita Hestia aprendo del tutto la porta.

Le due ragazze non fiatarono e si sedettero sul freddo pavimento.

Tonks non piangeva. Era seduta sul vecchio water, le mani che teneva il volto fisso a terra.

-Io...sono... un mostro.- disse lentamente sospirando.

-Scusa,perché saresti un mostro?- domandò confusa Hestia.

-I metamorfomagus sono maghi o streghe con la capacità di cambiare il loro aspetto fisico originale a piacimento.- Bonnie aggiunse sorridendo.-E' una capacità magica rara!-

Calò un silenzio pensieroso.

-Per quanto tu possa cambiare...Resterai sempre la nostra Tonks. Puoi anche copiare qualunque aspetto,ma giuro che ti riconoscerò sempre.- disse sommessamente Hestia.

-Concordo pienamente.-annunciò Bonnie.

Ninfadora alzò gli occhi e la guardò fra il divertito e il perplesso.

- I mostri sono altri Tonks, tu sei ...una bellissima persona. Sei nostra amica!-esclamò Bonnie abbracciandola.

-Per quanto mi riguarda potresti avere anche tre occhi in fronte e quattro bocche,cinque tentacoli sul collo e altre robe, ma rimarresti Tonks.-

-Okay,okay ragazze ho capito!- disse la ragazza stringendo le amiche. Sorridendo e ringraziando il cielo e il cappello parlante per averla fatta smistare nel posto giusto.



O-O-O-O-O-O-O-O-O


Hestia buttò un veloce sguardo sul suo orario. Due ore di pozioni.

Sentì un brivido percorrere la sua schiena. Odiava quella materia. Odiava il professore che la insegnava. Odiava quell'aula fredda e lontana dal sole.

Tonks e Bonnie si erano svegliate in tempo e si erano avviate verso i sotterranei dopo aver cercato di svegliarla con varie cuscinate. Ma lei,continuava a ronfare tranquillamente. Le lasciarono un bigliettino,troppo spaventate da quel professore arcigno. Severus Piton. Ma quale madre sana di mente avrebbe dato al proprio figlio un nome del genere? si domandò mentre mangiava un toast. La sua! Sua madre avrebbe il coraggio di chiamare un figlio...Severus...

Sistemò la cartella e s'incamminò. Non aveva nemmeno la forza per correre. Si sentiva stanca. La sera prima non era riuscita a dormire, perché il braccio le doleva tantissimo.

Bussò alla porta ed entrò.

-Scusi professore.- esordì tranquilla.

Severus Piton, o almeno la sua versione giovane, la guardò sprezzante.

-Signorina Jones, ben dieci minuti di ritardo...Ha una giustificazione logica per il suo ritardo?- disse, rivolgendosi alla classe.

Hestia sentì le sue gote infiammarsi.-Veramente...no.-Piton si girò di scatto sembrava molto arrabbiato.

-Non mi sono svegliata presto, quindi...ora che mi vestivo,mangiavo...- disse lei lasciando in sospeso.

La classe di Tassorosso la fissava con occhi sbarrati. Vide chiaramente Tonks mimarle "NON FARLO" e Bonnie che scuoteva la testa. La classe di Serpeverde a malapena si tratteneva dal ridere.

-Tu...ragazzina....mi prendi in giro?Vuoi percaso vincere il premio comicità dell'anno?-

Hestia capì di essere finita nei guai. -Posso ...sedermi e seguire la lezione?-chiese la ragazza.

Gli occhi neri di Piton lampeggiavano dall'ira. -Fuori dalla mia classe!-sbottò facendo tremare i calderoni bollenti.

Hestia si girò e camminò fino alla porta. - Scusi,professore...ma che faccio in questa ora,io?Sto fuori e basta?- si morse la lingua,lei e quella sua abitudine di dire qualunque cosa le passasse per la testa.

-Jones, una settimana di punizione!- sbraitò l'uomo. Ora nemmeno i Serpeverde ridevano.

Jones fuggì via e quatta,quatta andò verso le cucine. Mormorò. "Pizzette" ed una porta di granito si aprì,scese quelle scale così familiari e si buttò sul primo divanetto.

Lo scandalo Pozioni,così fu chiamato, passò di bocca in bocca,da casa in casa, raggiundo persino le orecchie dei professori. La McGranitt dovette reprimere un sorriso. Il Preside rise come non faceva da tempo. Vitous cadde adirittura dalla sedia. Se c'era una cosa che metteva d'accordo tutti, era l'incredibile fegato che aveva la ragazzina. Nessuno si permetteva...di essere così diretto con Piton,Severus Piton.

Quella sera fu costretta a ripulire senza magia ben trenta calderoni.

Si tolse il mantello e il maglione, si legò i capelli e senza grandi cerimonie cominciò a pulire con forza e pazienza. Mai nella sua vita, aveva dovuto pulire. Le sembrò strano, doverlo imparare proprio lì,a scuola.

Dopo più di un'ora, Hestia ripose in fondo all'aula anche l'ultimo calderone. Si sedette su una sedia ed appoggiò la fronte contro il freddo legno del banco.

Si strinse il suo corpo stava bollendo.

Scottava ovunque. Eppure sapeva di non avere la febbre o un male leggero. Era qualcosa di diverso.

-Jones!- una voce la chiamò e lei si alzò lentamente.

-Ho...ho finito!- balbettò. Prese le sue cose e con passo malfermo scese le gradinate.

Severus Piton fu sinceramente sorpreso, la maggior parte dei studenti messi da lui in punizione utilizzavano la magia di nascosto. Lei aveva usato le sue mani,bastava vederle,arrossate a causa del panno ruvido. Avrebbe voluto dirgli qualcosa,sgridarla,ma per una volta...lasciò perdere.



_______


Veloce aggiornamento XD


979: grazie mille x avermi detto di quell'orribile errore!!(P.S. Nn mi infastidisce...Anzi!) Hestia é finita ancora in Punizioneeeeeeee Olé, in questo mi assomiglia, quindi la colpa é mia! Adoro i Tassi! Cercherò di introdurre gli altri compagni e fra poco salteremo mesi per arrivare all'estate e al secondo anno...

Ellie_Lovegood:Ecco...ora sarai delusa dal fratello...Ricordati che rimane una serpe...U.U Spero ti sia piaciuto cmq, alla prossima.

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Capitolo 8
*** Promesse Eterne. ***


 


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Otto.




Promesse Eterne.




Alzò il naso verso il soffito scuro della Sala Grande, decorato ed illuminato a festa. Natale si avvicinava. Persino fare i compiti,studiare e seguire le lezioni risultavano attività facili.

La tavola era imbandita di piatti e cibi deliziosi,ma Hestia non assaggiò nulla,bevve solo il suo succo d'uva con eccessiva tranquillità. La sua tristezza era dovuta dalla risposta negativa ricevuta quella mattina dai suoi genitori. Avrebbe voluto invitare Tonks e Bones almeno per Capodanno,nella immensa casa che avevano a Jackson's ville, ma la madre le spedì una strilettera che svegliò mezzo dormitorio femminile.

-Smettila di fare così!- le disse Tonks mangiando con gusto il suo piatto. -Guarda che non ci siamo mica offese,sappiamo che i tuoi...sono...un po' come le Serpi.- Hestia annuì tenendo gli occhi bassi.

-Quando saremo più grandi, andremo in vacanza insieme!Sarà più bello!- esclamò Bonnie stringendo a sé l'amica.

Salirono insieme nella loro camera, salutarone Hope Greaner,loro compagna di stanza che stava partendo per le vacanze in anticipo, e si sedettero sul letto di Bonnie,il più ordinato dei tre.

-Ragazze ci facciamo una foto?Per ricordarci di questo natale.- propose Hestia,tirando fuori una macchina fotografica magica. Le tre ragazze si misero in posa ridendo,dietro loro lo stemma della loro casa.

Hestia prese una foto che la fece ridere, le cravatte allentate,le camicie fuori posto, abbracciate una sull'altra e un grande sorriso sui loro volti. La mise delicatamente dentro un diario ancora vuoto.

-Ci facciamo una specie di promessa?- fu Bonnie a parlare seduta sul grande tappeto.

-Una promessa?-

-Sì una promessa.-

Tonks e Jones si sedettero accanto a lei.

-Qualunque cosa accada fra noi e nel mondo,non ci dimenticheremo mai. La nostra amicizia sopravviverà a tutto.- disse solenne Bonnie,

-A tutto.-ripeté lenta Tonks posando una mano al centro,che fu coperta da quella di Bonnie.

-Ragazze...ma...se dovessimo dividerci?La vita é strana a volte.-disse sommessamente Hestia.

-Potremmo anche vivere a migliaia di chilometri di distanza, ma...noi...saremo sempre amiche.-

rispose Bonnie. Hestia sorrise alle amiche ed appoggiò la sua mano. La bacchetta di Bonnie passò sopra le loro mani legandole con un fascio di luce rossa.

-E' una promessa eterna.-



O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

Odiava il nero.

Odiava anche i cimiteri.

Odiava tutto quello che sapeva o le ricordava la morte.

Odiava la neve che candida scendeva posandosi sulla lastra di pietra,dove sotto riposava l'altra sua nonna, Amelia Crouch.

Sua madre era svenuta, quando suo nonno, capo del Dipartimento di Applicazione delle Leggi Magiche, eroe nazionale,Bartemius Crouch, arrivò con la metropolvere due giorni dopo Natale ed annunciò freddo e distaccato come sempre la morte della nonna.

Pose con lentezza un fiore bianco davanti alla tomba.

Lasciò che le lacrime le rigassero il volto, mischiandosi alla fredda neve.

In pochi anni la sua famiglia era stata decimata. Sua nonna, suo zio Barty, i lontani parenti come i Black e gli amici di scuola di suo padre,come i Rosier o i Malfoy.

In quei quattro mesi di scuola, molti ragazzi le mandavano bigliettini con su scritto " muori Mangiamorte".

Non era mica colpa sua?Certo, era la sua famiglia, ma lei...cosa centrava con tutto questo?Con la sconfitta di quel mostro che in casa chiamavano il Signore Oscuro?

Niente, eppure eccola lì, a pagarne le conseguenze.

Seguì il fratello che si stava allontanando tenendo per mano la piccola Hersilia,di otto anni.

Forse un giorno le cose sarebbero cambiate, forse un giorno avrebbe portato in alto il nome della famiglia,in modo diverso,più memorabile. Forse.



_______________________________

Un grazie a tutti quelli che seguono!Grazzzzzzzzzzzieeeeeeeee!

Questo capitolo introduce gli scenari che ci saranno nel futuro continuo ovvero "La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.Il presente". Spero vi abbia incuriosito.


979: Hestia ha sicuramente come motto, prima il dovere,poi il piacere! Credo che riuscirà ad impressionare molti professori. Alla prossima casa!



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Capitolo 9
*** Vittorie e Scoperte Amare ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Nove.

 

 

Vittorie e Scoperte Amare.

 

Si buttò su quel soffice letto che tanto aveva desiderato durante le lunghissime lezioni di pozioni con le Serpi. Hestia si tolse la cravatta e sbottonò la camicia, il caldo,che per tutta l'estate aveva definito accogliente, della sua camera, ore le sembrava solo soffocante. Di nuovo in punizione!

Il secondo anno era appena ricominciato ed era già in castigo. Improvvisamente cominciò a ridere, rideva così forte da non accorgersi dell'arrivo delle sue amiche.

-Jonner, sei impossibile!- sbottò una Bonnie poco più alta dell'anno scorso. La seguiva Tonks con i capelli viola e gli occhi rossi,che tanto spaventavano i primini.

-Dammi il cinque sorella!- disse Tonks unendosi alla risata convulsa di Hestia.

-Bones, cosa avrei dovuto fare?Starmene zitta mentre le Serpi prendevano in giro Hope?- sibilò Hestia.

-Non siamo più al primo anno, e Piton si é incattivito con noi di Tassorosso, se gli dai motivo di riprenderti,non passerai pozioni!- disse Bonnie Bones con voce autoritaria.

-Secondo me,Piton non vede l'ora di disfarsi di questa studentessa indisciplinata!- esclamò Tonks passando all'amica la scopa volante. Le tre amiche uscirono, Jonner e Tonks pronte per un pomeriggio sulle scope, Bonnie invece preferiva un buon libro Babbano.

Il parco era poco affollato, per lo più ragazzi che volevano godersi l'ultimo sole di settembre. Quelli del sesto e settimo anno fumavano e bevevano di nascosto fredde Burrobirre, i secchioni studiavano e gli altri semplicemente se ne stavano in compagnia degli amici.

Hestia inforcò la scopa e con una leggera spinta si librò velocemente in aria,raggiungendo l'amica già in volo.

Volava. Una sensazione di libertà e fiducia.

Avendo gli occhi chiusi,per godersi quel fresco venticello sul viso, non si accorse di un bolide in arrivo verso di sé e nemmeno dell'urlo di Alexander Lerrigton, Tassorosso del terzo anno, riuscì ad avvertirla in tempo.

Sentì il respirò mozzarsi, il petto fu violentemente spinto da quella palla verso il basso. Perse la stretta intorno alla scopa e precipitò giù senza controllo e senza che nessuno fosse lontanamente in grado di bloccarne la pericolosa discesa.

Il rumore dello schianto venne sentito fino ai campi di Quidditch dove Madama Bumb stava arbitrando una partita d'allenamento.

Professori,studenti e persino animali si avvicinarono ad Hestia.

Prima di aprire gli occhi, respirò a fondo, sentendosi sollevata quando sentì il cuore battere forte nel suo petto, con entrambe le mani buttò la pesante palla di ferro, e si alzò lentamente, accorgendosi in ritardo della folla di gente intorno. Arrossì notando che la gonna si era un poco alzata, si affrettò ad abbassarla,pulendosi via il terriccio.

-Signorina Jones...-cominciò Madama Bumb. -N...non si é fatta niente?-

A quella domanda Hestia aggrottò la fronte,non sentiva dolore, le ossa erano al suo posto. Anzi, una scarica di adrenalina le percorse la schiena, pronta a rifarlo ancora.

-No...mi sento bene.- rispose Hestia.

-E' volata giù per quasi quaranta metri...é sicura di stare bene?-

-Sì sono sicura.- Hestia cominciò a preoccuparsi. Quaranta metri, deglutì un poco spaventata.

Fu spedita comunque in Infermeria dove Madama Chips assicurò alla vicepreside, alla Sprite e a Madama Bumb l'assoluto stato di ottima salute. Nemmeno una costola incrinata, nemmeno un graffio. La obbligarono a rimanere su un letto in attesa di risultati più certi.

-Davvero, Jonner,hai fatto una bruttissima caduta. Il terreno si é abbassato di almeno cinque centimetri.- sussurrò Tonks rabbrividendo seduta sul suo letto. Pochi metri e quel bolide truccato avrebbe potuto prendere lei. Bonnie annuì,il volto impallidito per la tragedia sfiorata.

-Una gran botta di fortuna!-esclamò Tonks.

Madama Chips ritornò con la professoressa Sprite e la vice preside.

-Bene, nemmeno esami più approfonditi hanno rilevato qualcosa, puoi andare.- disse l'infermiera.

-Jones, come direttrice dei Tassorosso, ti vorrei vedere ai provini per sostituire i battitori che mancano alla squadra, visto la tua resistenza fisica.- disse la signora Sprite mentre la professoressa McGranitt annuiva facendo dondolare il cappello da strega.

Tonks le tirò una gomitata sorridendole.

-C...Certo!-

 

-Fantastico,veramente fantastico!Sai una ragazzina del secondo anno,ma sei più forte di tutti quelli che si sono presentati!-gli urlò Alexander Lerrigton battendole una mano sulla spalla mentre si dirigevano verso terra.

Brian Hopkins agitò una mano nella loro direzione chiamandoli.

-Ehi,Jones, bella partitella, avresti potuto essere un pochino più aggressiva,ma per ora non fa niente. Con il consenso della direttrice della casa, ti sarà assegnato il ruolo di battitrice della fascia destra. Che ne dici?- disse il Capitano Parkinson.

Hestia aprì la bocca,sconcertata.

Il Quidditch era solo un piacevole hobby estivo,l'unica attività all'aria aperta che sua madre le faceva fare.

Tonks era iscritta dall'anno prima al Club dei Duellanti che la impegnava tutti i mercoledì pomeriggio, Bonnie invece preferiva starsene in biblioteca,nel pomeriggio,con Justin Young e Tanya Foss, anche loro amanti della letteratura.

-Va...va bene.- rispose sorridendo dentro di sé Hestia.

Corse dalle amiche sugli spalti e diede la bella notizia che fu accolta con gioia e canti.

La notizia del nuovo acquisto di Tassorosso si sparse in fretta fra gli studenti raggiungendo le orecchie di Axel e del resto della squadra di Serpeverde.

Ken Mustrong la bloccò subito dopo la cena,mentre la ragazza correva verso la guferia con una lettera in mano.

-Ecco qua la nuova battitrice di Tassorosso, possibile che i perenni perdenti siano così disperati da prendere una ragazza come battitore?- rise lui.

Hestia cercò di ignorarlo, ma lui la strattonò per il braccio. -Dove pensi di andare?-

-Dove mi pare!- sibilò lei, divincolandosi.

-Ricordati che sei come noi. Dietro quella faccetta da educanda,c'è il peggio di Serpeverde.-

Lo ignorò ricordandosi le parole di Bonnie, correndo le scale raggiunse la guferia e spedì un gufo con la lieta notizia. Lui la fissò salire le scale, un sorriso beffardo e le mani in tasca.

-Non mi sfuggirai ancora...- mormorò al nulla.

 

Intanto nello studio personale di Albus Silente, la professoressa Sprite, la vice preside McGranitt, il professore di pozioni e Vitious fissavano chi in ansia e chi scocciato il camino del preside. Qualche minuto dopo, uscì dalle fiamme verdi, Sonya Derwent, guaritrice capo del San Mungo.

-Scusatemi per il ritardo, abbiamo avuto un paio di emergenze al quinto piano.-

-Fa niente cara Sonya, sappiamo della quantità di lavoro ultimamente.- rispose il preside alzandosi. -Hai scoperto qualcosa sulla nostra studentessa?-

Sonya respirò a fondo e con la bacchetta fece comparire piccole poltroncine blu.

-E' stato difficile,non ci sono molte prove.-

-Ci sono stati ben due eventi del genere. La prima volta ha fatto un volo di quaranta metri, la seconda volta durante un allenamento é finita contro gli spalti di legno, e non si é fatta niente,nemmeno un graffio. E' stata scaraventata contro gradoni di legno,creando una voragine, e ne é uscita sana!- spiegò ansione la Sprite.

-Sarà fatta di ferro...-ghignò Piton ricevendo una brutta occhiata da Minerva.

-C'è solo una possibile spiegazione, una cosa talmente antica che possiamo definirla tranquillamente primitiva.-

Sonya Derwent si sistemò una ciocca di capelli biondi e tirò fuori un blocco di fogli di pergamena pieni di appunti.

-L'organismo della signorina Jones ha un forte eccesso di magia nel corpo. Magia che durante l'infanzia non si é espressa nel migliore dei modi.Il suo corpo invece di farla uscire con esplosioni o cose simili, si é plasmato sul suo corpo creando una corazza fisica che le impedisce di ferirsi.-

-In pratica, cosa significa?- chiese Silente, bevendo la sua tazza di caffé Babbano.

-In pratica, se uno di noi in questo momento venisse schiantato sei volte, rischierebbe la vita senza dubbi. Per schiantare un corpo come quello della signorina Jones ci vorrebbero almeno trenta colpi, o forse di più.- concluse Sonya.

-Ci sono...degli effetti negativi?- domandò la professoressa di Erbologia, mordendosi le labbra.

-Purtroppo sì. Non sarà mai in grado di scaricare completamente la magia sulla bacchetta. Non riuscirà a padroneggiarla come facciamo noi. Rischia di bloccarsi molto spesso. Il suo corpo,però,continuerà a rafforzarsi, aumentando le sue capacità motorie e di azione.-

Un silenzio calò nello studio.

-Cosa ci consiglia di fare?-

-Io direi di lasciarla tranquilla e non rivelare niente, so che i suoi voti sono soddisfacenti, quindi va bene così. Capirà da sola e giocando a Quidditch gli capiterà spesso. Per sua grande sfortuna,per ora non c'è magia,pozione e teoria magica che può aiutarla. Mi infermerò se all'estero vi sono altri casi e verrò a riferirvi. Consiglio a voi professori di seguirla a debita distanza,per notare cambiamenti particolari.-

Albus Silente chinò la testa con una espressione amara. Una ragazzina così simpatica,segnata da un destino profondo.

 

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Grazie per le recensioni 979 /ale.

E' meglio mantenere l'effetto sorpresa... :D Sicuramente sarai sconcertata dal "potere" di Hestia,ma lei,povera piccola,ancora non lo sa. E' troppo impegnata a vivere la sua normalissima vita, tra Bonnie,Tonks, il Quiddtch, la scuola e sto' Ken? Da dv esce?

Te lo spiegherò nel prossimo capitolo....Un bacione,ciaaaaaoooo!

 

Dully!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Un Uragano chiamato Jonner ***


La Biografia -non autorizzata- di Hestia Jones

Capitolo Dieci.

 

 

Un Uragano chiamato Jonner.

 

 

Sbatté con forza l'ultimo calderone che aveva pulito sul tavolo facendo sobbalzare il professore Piton chino sul suo esperimento.

-Vedo che ha già finito.- ghignò come sempre.

-Sì,professore.- disse lei diplomatica scendendo le scale e raggiungendo la porta.

-Signorina Jones,la pregherei di smetterla di provocare il signorino Bulstrode.-

-Ma certo- mormorò ironica Hestia aprendo la porta. Ma come poteva dubitare della sua innocenza? Era stato suo cugino Orion a iniziare di insultare suo padre e le sue strambe invenzioni farmaceutiche. Lei aveva risposto a tono,ma senza alzare la bacchetta,fu lui a cominciare a lanciare fatture.

Chiuse la porta con forza senza guardarsi indietro,salì le scale.

Severus Piton guardò stupito la porta dei sotterannei, aveva due squarci creati da quella pazza di una Tassorosso. Con un colpo di bacchetta sistemò la porta scuotendo la testa.

Ritrovò le amiche sedute nella loro Sala Comune vicino alle porte tonde del dormitorio femminile.

Bonnie studiava con Hope preparandosi per chissà quale compito. Tonks invece si esercitava con la bacchetta per l'oramai prossima verifica pratica di Vitious.

-Come é andata la punizione?- chiese Tonks ancora concentrata.

-Male. Non fa che guardarmi con quella faccia divertita.-

-Tipico di Piton. Ti ha cercato quel cretino del terzo anno, Jen Mustrong o qualcosa del solito.-

-Ken Mustrong?- gracchiò lei buttandosi a terra.

-Sì ha lasciato questa.- le porse una lettera. Hestia l'aprì con attenzione pensando a una strillettera o qualcosa del genere.

Continua pure ad ignorarmi Jonner, ti diverti tanto? Ieri mi sono già divertito io a stracciarti per bene.

Ken Mustrong.

Stracciò la lettera e con la bacchetta cercò di farli scomparire, operazione che in certi momenti sembra troppo complessa. Come se la bacchetta non funzionasse.

Quella odiosa Serpe la inseguiva ovunque,non la lasciava respira,soffocante come una piovra. Il giorno prima, Tassorosso aveva perso per pochi,pochissimi punti contro Serpeverde.

Axel,suo fratello era riuscito a prendere il boccino,prima di Brian.

Tutta la partita era stata un susseguirsi di falli delle Serpi, la sua squadra si comportò lealmente durante tutta la partita.

Alla fine aveva dovuto amettere di aver giocato bene,per essere la prima partita come battitore. Un paio di volte aveva colpito nel momento giusto,rischiando di spezzare le ossa del cercatore di Serpeverde.

La prossima partita vedeva i Tassorosso contro le Serpi rosse, ovvero quei Grifoni che quell'anno erano piuttosto aggressivi.

Si guardò intorno e vide Brian e Alexander, capitano e cercatore,il primo, cacciatore e vice,il secondo discutere animatamente.

Hestia si alzò e si sedette con loro. Brian l'accolse con un ghigno. -La nostra battitrice fenomenale!-la salutò. Alexander Lerrington le volse uno strano sorriso.

-Per la prossima partita...-cominciò lei un po' titubante.- Pensavo di essere più brutale. Charlie Weasley e più veloce di Axel,mentre William Baston é un giocatore un po' scoretto.-

-Brutale?Non sarebbe una brutta idea,contro quei Grifoni. Ma sempre e comunque nel rispetto delle regole.- disse il capitano fingendo una voce autorevole.

-Concordo con Brian,non farti ammonire più di tanto.- le disse Alexander sorridendo.

Un sorriso strano le comparve sul viso.

 

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Deglutì sentendo le urla della folla. Si chiuse il corpetto della divisa e cominciò a tormentarsi la ciocca di capelli gialla che Bonnie gli aveva colorato e che risaltava il contrasto con i suoi capelli neri. Si legò i capelli in una coda sportiva e sbrigativa e si sedette con gli altri,pronti ad ascoltare le prediche di inizio partita del capitano.

-Questa partita non sarà facile, ci sono Weasley e Baston che danno sempre problemi. Sotto suggerimento di Jones, dobbiamo essere pesanti quanto loro e non farli respirare. Dobbiamo vincere questa partita, é una questione di onore, Serpeverde non aveva battuto i Grifoni!Noi abbiamo tutte le capacità per farlo!-gridò il giovane biondo.

Hestia seguì la squadra, Alexander le si avvicinò,mi raccomando bada a Baston e Weasley.Tony penserà al resto della squadra.

Si alzò in volo e fece un lento giro del campo. Riconobbe Bonnie e Tonks con il resto della casa intonare canti d'incitamento. Poi sentì chiaramente la voce di Ken Mustrong,forse amplificata da qualche incantesimo,.

-Jones questo match sarebbe più divertente se ci mostrassi le tue mutandine,che ne dici?-

L'intera folla di Serpeverde scoppiò a ridere. Hestia strinse la sua mazza di ferro e pensò a concentrarsi.

Appena sentì il fischio si precipitò a prendere uno dei bolidi e lo piazzò a pochi centimetri da Weasley che barcollò per lo spostamento dell'aria.

-Hestia Jones,nuovo battitore e prima ragazza a coprire questo ruolo ha già fatto tremare di paura con quel bolide, riusciranno i Grifoni a sopravvivere? -a parlare era Mike Umson, un ragazzo di Corvonero del sesto anno.

Stavano giocando da più di un'ora e tutti cominciavano a risentirne, tutti tranne la nuova battitrice che continuava a sparare palle di ferro addosso chiunque. A metà partita si beccò una ammunizione per aver scagliato la palla contro Ken Mustrong e quella folla di cretini.

Si erano spostati in fretta dopo aver intonato un canto volgare ideato da quella mente malata di Mustrong.

Hestia si fermò per vedere dov'erano finiti i bolidi. Sentì un leggero sibilio,strinse la mazza e si girò di scatto,la colpì talmente forte che la mazza tremò per un lungo istante e la palla volò verso Weasley che tendeva la mano al boccino poco distante.

-Charlie Weasley insegue il boccino,mentre dall'altra parte, il cercatore avversario si sta sempre avvicinando...ma...Hestia Jones ha appena colpito un bolide verso Weasley...ma...guardate gente!Sembra un uragano! Un uragano di vento ha colpito Weasley,che ha perso il controllo della scopa!Incredibile!- esclamò il commentatore.

-Il capitano di Tassorosso ha preso il boccino!Tassorosso vince!Ragazzi che partità!-

L'urlò dei Tassorosso echeggiò in tutto lo stadio. I giocatori fecero un giro del campo, all'arrivo di Hestia fu un susseguirsi di grida e urla.

Hestia arrossì e scese dalla scopa raggiungendo la squadra, Alexander l'abbracciò spinto dalla gioia e lei ricambiò imbarazzata.

-Sei un vero uragano Jonner!- le disse il capitano Brian.

Da quel giorno lei fu ricordata nella storia del Quidditch di Hogwarts come Uragano Jonner.

 

 

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Ecco qui anche questo capitolo spero vi sia piaciuto.

979: Questo personaggio misterioso..é piuttosto fastidioso, io gli avrei spaccato la faccia molto prima. Spero ti sia piaciuto.

Un grazie a tutti quelli che seguono. Kiss.

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Capitolo 11
*** Guerra senza Frontiere. ***


La Biografia-non autorizzata- di Hestia Jones

Capitolo Undici.

Capitolo dedicato a Michele,mio carissimo amico,che é (purtroppo) la copia umana di Ken Mustrong. -_-"

 

Guerra senza Frontiere.

 

 

Il Ballo d'Autunno fu una invenzione del corpo docente, allarmato dalle continue risse fra studenti. L'anno scorso alla fine della partita di Tassorosso e Grifondoro, era scoppiata una zuffa capeggiata da WiIliam Baston,Hestia Jones e Ken Mustrong, coinvolgendo decine di studenti e creando una situazione tesa e piena di astio.

Per tutto l'anno scolastico era stato un susseguirsi di fatture,ricoveri in infermeria, punizioni e anche dispute e litigate tra i professori.

La professoressa Sprite e la sua collega McGranitt cercavano di spaventare i propri studenti durante le lezioni con minacce e lunghe sgridate.

Così Albus Silente propose questa inziativa poche settimane dopo l'inizio della scuola,in una insolita serata afosa di fine settembre.

-Ho un annuncio da fare. L'anno scorso vi é stato un particolare e preoccupante crescendo di tensioni fra le case. La sana competizione scolastica e sportiva é stata abbandonata per una specie di guerra senza frontiere. Molti di voi, si sono resi protagonisti di brutti scherzi e rappresaglie contro altri studenti, ma siete stati prontamente puniti dal corpo docente.- il suo sguardo si posò su alcuni studenti particolari, come Ken Mustrong e Isidora Bulstrode al tavolo di Serpeverde. Mike e John Umson, i fratelli gemelli di Corvonero. William Baston e Charlie Weasley di Grifondoro ed infine Hestia Jones e Owen Wilson,i condiottieri di Tassorosso.

-Quindi per cercare di iniziare nei migliore dei modi il lungo anno che ci attende, noi professori abbiamo deciso di indire un Ballo d'Autunno.- a quella parola, varie esclamazioni di gioia e sorpresa da tutte le ragazze e espressioni confuse da parte dei ragazzi.

-Non tutti potranno partecipare.Quelli del primo e del secondo anno sono esclusi da questa festa,ma potranno andare alla solita visita di Hogsmede sino alle ore nove anziché le sei. Tutti gli altri sono obbligati a partecipare al ballo.-

Alla parola obbligati Tonks fece rovesciare il boccale con succo di zucca. -Eh,no!Io non ci voglio andare non saprei come...muovermi!- sbottò alle due amiche.

-Ognuno di voi dovrà avere un cavaliere o una dama, di un'altra casa,deciso dai professori.-

A quelle parole scoppiò un'epica confusione. Hestia rischiò il soffocamento se non fosse stato per il preventivo intervento magico di Bonnie. Ken Mustrong sputò il suo sorso di vino,così come molti altri.

-Detto,questo vi lascio alla cena.- il preside tentò di reprimere quella risata, era decisamente una situazione singolare.

Al rientro in dormitorio, tutti i Tassi da quelli più timidi a quelli più scalmanati si riunirono in Sala Comune per decidere sul da farsi.

Il caposcuola Sarah Deagen stava cercando di calmare la folla.

-Ragazzi!Ragazzi!Ascoltatemi!Mi rendo conto che molti di voi preferirebbero staccarsi un braccio piuttosto che ballare con una Serpe o un Grifone oppure un Corvo, ma non abbiamo scelta. Siamo obbligati,l'avete sentito. Ho cercato di capirci di più, ma la Sprite ci ha solo detto che se saremo noi a fare il primo passo, loro chiuderanno un occhio, se continueranno queste dimostrazioni di inciviltà, allora saranno loro a scegliere.- spiegò Sarah seduta se una poltrona.

-Quindi...dobbiamo essere furbi. Invitiamo chi riusciamo a sopportare, chi ha un cugino,un amico nelle altre case,lo faccia da domani!- continuò la caposcuola.

___________

 

Bonnie,Hestia e Tonks andarono nel grande bagno dei giocatori di Quidditch, dove vi erano immense vasche da bagno.

-Io...veramente...preferirei subire venti punizioni ancora da Piton.- disse subito Hestia immergendosi nell'acqua calda.

-Concordo con te!- la seguì Tonks.-Non voglio nemmeno immaginare di dover ballare con un idiota di Serpeverde.-

Bonnie rimase silenziosa mentre le due amiche discutevano su chi fosse il più brutto o il più viscido.

-Ragazze,seriamente, se non ci fosse questo obbligo, con chi andreste al ballo?- chiese Bonnie raccogliendo i suoi riccioli biondi.

Tonks arrossì subito. Hestia s'inabissò sotto le calde acque e la bionda si mise a ridere.

-Dai!Non..c'è nessuno che vi piace?-

-Perché a te piace qualcuno?-domandò curiosa Tonks.

-Ninfadora, ma che dici!-esclamò Bonnie arrossendo violentemente.

-Comunque sono sicura che la nostra Uragano Jonner sa che un certo Alxander Lerrigton le sbava dietro dall'anno scorso!-

-Ehi!Non é vero e poi lui é uscito con Hope,non con me!- gridò Hestia mentre le sue gote s'imporporarono.

-Solo perché ha paura che tu possa spezzargli un osso con la tua forza!- disse Tonks ricevendo uno scapelotto.

-Io...Io...avrei voluto andarci...-cominciò timida Bonnie. -con Owen Wilson.- disse finalemente più sicura.

-Bonnie, ma lui é una testa bacata! E' Mister Scomesse!-

-Davvero,ti piace lui?- intervenne Tonks calmando l'Uragano Jonner.

-Sì, cioé é molto carino.- disse Bonnie uscendo dalla vasca.

Passarono il resto della serata a discutere sulle qualità di un bravo ragazzo con cui uscire,scoprendosi molto diverse nei gusti ma nello stesso tempo simili nelle scelte su cosa mettersi o cosa indossare.

 

___________

Il giorno seguente, la Caposcuola Sarah Deagen ricordò a tutti i Tassorosso la decisione della sera prima che non fu accolta benissimo dai ragazzi.

Il piccolo trio scese in ritardo e cominciò a correre ridendo per le scale laterali seguendo una piccola scorciatoia scoperta da Tonks con il suo Club dei Duellanti. Hestia si ritrovava in testa al gruppo con quella scioltezza e velocità che la rendeva diversa da tutti, ogni tanto si fermava per aspettare le altre,controllando i corridoi. Poi poprio quando girarono l'angolo per confluire con la massa di gente che usciva dalla Sala Grande, Tonks andò a sbattere con i gemelli Umson, che erano seguiti da Baston e Weasley mentre Mustrong e la cugina di Hestia se la ridevano.

-Bene,bene,vedo che ci siamo tutti,tranne la testa bacata di Wilson.- disse Mustrong avvicinandosi ai gemelli ed a Hestia.

In pochi secondi, cominciò una rissa fatta a suon di fatture e incantesimi vari. Bonnie aiutava Hestia a fronteggiare Isidora e Ken, Tonks fu raggiunta da Wilson e stavano letteralmente massacrando Weasley e Mike Umson.

-Expelliarmus!- gridò la professoressa McGranitt levando le baccette di tutti i protagonisti della rissa.

-Cento punti in meno ad ogni casa!- sentenziò fissandoli negli occhi.

-Mustrong e Jones andrete al ballo insieme. Tonks e Weasley, Bones con Mike Umson, Wilson e Bulstrode. Vi avevamo avvertiti.- disse lei. Con un veloce incantesimo piccole fasce colorate si legarono ai polsi dei ragazzi.

-Questo incantesimo vi obbligherà a passare del tempo insieme dalle cinque alle sette di sera. Vedetela come una opportunità.- disse prima di rivolgere uno sguardo severo ai ragazzi.

Per Hestia Jones cominciarono i guai.

_________

Hestia tremò quando sentì l'orologio segnare le cinque. Quella fascia verde divenne incandescente e cominciò a tirare il suo polso verso i sotteranei. Intuì che quello scemo di Ken Mustrong si era chiuso da qualche parte nella sua Sala Comune.

Si attaccò a una statua di un serpente e cercò di ignorare l'incantesimo. Se doveva passare del tempo con Mustrong, preferiva un campo neutrale.

Dopo poco una porta nascosta aprì ed uscì Ken, infastidito quanto lei da quell'incantesimo.

-Ah, Uragano Jonner devo suppore che tu mi voglia, visto che stai in territorio nemico?- le chiese sbeffeggiandola. Hestia ignorò la domanda e iniziò a camminare verso il grande parco.

Mustrong la seguiva continuando ad insultarla. Lei cercò di non dare peso a quelle parole e si sedette sotto un albero davanti al Lago Nero.

-Possiamo fingere di non conoscerci e fare i nostri compiti?- gli disse irritata dal ragazzo.

-No. Possiamo fare altre cose,sai?- rispose lui avvicinandosi.

-Mustrong sei un pervertito.- sibilò lei tirandogli uno schiaffo appena lui cercò di baciarla. Lui ululò di dolore e le diede della pazza.

In un angolo della immensa Biblioteca Mike Umson e Bonnie Bones s'ignoravano cercando di concentrarsi facendo i compiti. Ninfadora Tonks e Charlie Weasley dopo un iniziale battibecco cominciarono a parlare di Quidditch seduti sulle scale del settimo piano,disabitato, ricordando le imprese dei grandi giocatori e stupendosi di come potevano andare d'accordo.

Alle sette in punto, Hestia si alzò e gridò di gioia per la fine della tortura.

-Jonner, mi piaci quando fai l'oca dovresti farlo più spesso!-esclamò lui.

-Mustrong tu andresti dietro anche a un pezzo di bacchetta se potesse respirare.- ribatté lei allontanandosi.

Nella accogliente sala di Tassorosso Hestia ritrovò le sue amiche e le abbracciò reprimendo le lacrime dovute a quella situazione insostenibile. Si ricordò le parole della madre su quanto fosse disdicevole piangere e scosse la testa lasciando che i lisci capelli neri coprissero il suo volto.

-Lo odio.- disse solamente.

-Mai quanto io odi Mike Umson.-rispose sospirando Bonnie dal suo libro di pozioni.

Le due ragazze volsero uno sguardo verso Tonks che non criticava o malediceva il suo cavaliere. Arrossì velocemente e il suo volto cambiò diventando simile a un cucciolo di cane.

Hestia e Bonnie abituate alle trasformazioni dell'amica si fissarono sbalordite.

-Ti...Ti piace Weasley.- squittì Bonnie coprendosi la mano con una bocca.

-No...ma che pensate?Diciamo...che non é così sbruffone?-

-Diciamo eh?-esclamò Jonner tirando un cuscino morbido a Tonks.
-Ah, l'amore é proprio cieco!-esclamò teatralmente Bonnie.

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Contentissima di questo capitolo.

Siamo al terzo anno scolastico di Hestia,Tonks e Bonnie.

Io vorrei creare un gruppo virtuale "Eliminiamo Ken Mustrong"!

Scherzo,cmq spero vi sia piaciuto anche qst.

 

979: Se prima era fastidioso, adesso é da eliminare! Aspettiamo il ballo.

 

 

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Capitolo 12
*** Primi batticuori,Primi baci e Prime delusioni. ***


La Biografia -non autorizzata- di Hestia Jones

Capitolo dodici.

 

 

 

 

Primi batticuori,Primi baci e Prime delusioni.

 

-Dai apri gli occhi!- suggerì Bonnie togliendo a Tonks le mani che coprivano i suoi occhi.

Tonks levò lentamente le mani e si fissò allo specchio. Indossava un vestito argentato che sua mamma gli aveva infilato nel baule quell'anno e che Bonnie aveva modificato rendendolo più largo oltre i fianchi e più corto di qualche centimetro. I suoi capelli viola erano più chiari e più lunghi legati in uno chignon con un fermaglio d'argento. Gli occhi che quella sera erano grigi come l'abito, erano stati accuratamente truccati. Era riuscita ed evitare che l'amica le regalasse un paio di tacchi, decise di indossare un paio di ballerine con i brillantini argentei.

-Wow, questa non posso essere io!- si disse toccando l'immagine dello specchio.

Bonnie la strinse in un abbraccio fraterno.- Invece sei proprio tu. Weasley ti cadrà ai piedi!-

Tonks arrossì e rise con l'amica aiutandola a togliersi i bigodini dei lunghi capelli biondi.

Bonnie con il suo abito verde e le scarpe con un po' di tacco,i capelli biondi resi più riccioluti del solito le incorniciavano il viso angelico.

-A Mike Umson verrà un infarto.- disse Hestia dal bagno. Ne uscì qualche minuto dopo e si trascinò le amiche giù per le scale, il suo bracciale cominciava a vibrare segno che era in ritardo.

Fuori in un angolo del corridoio,Ken Mustrong smise di fumare la sua sigaretta alla menta appena sentì dei passi concitati dietro di sé.

-Ehi,Uragano Jonner, dove stai correndo?- con una mano le prese il braccio e la trascinò su di sé. -Un bacino non me lo dai?- chiese lui arricciando le labbra.

Hestia si divincolò in fretta e gli tirò uno schiaffo. - Quanto sei viscido!- gli disse incamminandosi verso la Sala Grande.

Il suo corpo era fasciato da un vestito nero, largo sui fianchi che ondeggiava ad ogni suo passo. I capelli scuri erano racconti in una ordinata coda laterale. I suoi piedi calzavano delle scarpettine nere con un fiocco giallo come gli orecchini che portava.

Ken non poté fare a meno di ammirare quelle lunghe gambe e fischiare più volte,ricevendo vari schiaffi e pugno sulla spalla da parte di Hestia.

La Sala era completamente cambiata. I lunghi tavoli erano stati sostituiti da tavoli più piccoli posti a lato alla rinfusa e intorno piccole poltroncine. Hestia trascinò Ken verso le sue amiche che erano corse davanti a lei

Tonks rideva a una battuta di Weasley e Bonnie parlava tranquillamente con Umson di argomenti neutri.

-Ciao ragazze. Weasley e Umson provate a dare fastidio o a fare qualcosa che può irritare le mie amiche e vi distruggo.- minacciò lei.

-Uh, abbiamo tutti paura!-esclamò Mike Umson sorridendo a una ragazza di Corvonero.

Weasley era troppo impegnato a parlare con Tonks. Hestia scosse la testa e venne trascinata a sua volta da Mustrong che si recò dalla sua banda di Serpeverde.

Vide suo fratello Axel accompagnato da una ragazza del sesto anno di Corvonero battere un cinque amichevole con il suo rapitore.

-Devo dirti,caro amico,che la tua sorellina crede ancora che i bambini spuntino sotto i cavoli.- disse Ken facendo ridere Orion Bulstrode e Zack Jackson, mentre Axel Jones stentò un sorriso.

-Senti Mustrong che ne dici se vai a ballare con quel gargoyle, é gente della tua specie,ti sentirai a casa.- ribatté Hestia facendo arrossire dalla rabbia Ken che la strattonò via, per allontanare le risate dei suoi compagni. Presero da bere in assoluto silenzio e rimasero per più di mezz'ora ad osservare gli altri che ballavano.

Hestia sorrise a Tonks che inciampò sui suoi piedi e venne prontamente sorretta dal suo cavaliere,facendola ridere imbarazzata. Bonnie e Mike Umson stavano ballando abbastanza divertiti.

Gli unici in quella sala a non divertirsi erano Hestia e Ken, perfino Owen Wilson suo compare di avventure stava limonando con sua cugina. Ad Hestia venne quasi un conato di vomito e si girò dall'altra parte. Vide Alexander Lerrington sorriderle e venirle incontro.

-Ciao Uragano!- la salutò. Si scambiarono un veloce abbraccio sotto lo sguardo disgustato di Mustrong. Hestia notò l'abbigliamento curato di Alexander che risaltava quel corpo già atletico.

Lui la fissò sorridendo e lei fissava incantata quella fossetta sulla guancia sinistra.

-Stai benissimo con questo vestito.- disse lui.

-Grazie...Anche tu stai bene.- Alexander la salutò e raggiunse la sua dama,una ragazzina del terzo di Corvonero.

Hestia aspettò un commento acido o arrogante di Mustrong che non arrivò. Lo vide andare verso al bar allestito per l'occasione e prendere qualcosa di forte.

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Tonks si appoggiò sognante al muro vicino a un divanetto della Sala Grande e fece cenno alle amiche di avvicinarsi.

-Ra...ragazze....-bisbigliò, Hestia capì immediatamente, bastava vedere i capelli arruffati, gli occhi lucidi di felicità e le labbra arrossate. La strinse in un forte abbraccio.

-Se ti piace,sono contenta per te.- le disse all'orecchio. Stranamente Bonnie non parlò, troppo concentrata nel fissare Owen Wilson baciare quella odiosa di Isidora Bulstrode. Una lacrima scese lenta sulla sua rosea guancia.

Tonks si avvicinò subito a lei stringendola a sé e cullandola. Hestia si alzò in tutta la sua altezza, con passo spedito camminò fino al tavolo del buffet prendendo un bicchiere e lo rempì con la magia di una sostanza scura, incantesimo che aveva letto nei libri oscuri dello zio Caspar. Attenta a non farlo cadere,passò accanto alla coppietta e fingendo di inciampare, sparse quel liquido addosso alla cugina che cacciò un urlo spaventoso,vedendo l'abito bianco macchiato da chiazze nere che si muovevano. Owen Wilson invece di soccorerla scoppiò in una risata a cui seguirono quelle degli altri studenti e s'incamminò dietro a una isdterica Isidora.

Quando ritornò fra le sue amiche, il cuore di Hestia si sciolse vedendo Bonnie sorriderle e dirle grazie. Si bloccò quando vide l'alta figura di Ken Mustrong pararsi davanti a lei.

-Balliamo?- Hestia non fece in tempo a rispondere che il ragazzo di Serpeverde la trascinò in mezzo alla pista da ballo, mise una mano aperta sulla schiena, l'avvicinò a sé e cominciarono a volteggiare.

-Ti piace Lerrington?- chiese lui improvvisamente.

-Perché ti dovrebbe interessare?- rispose lei scostandosi un poco per fissare quei occhi scuri.

-Forse, perché ti considero...mia degna nemica?-

-Dovevo immaginarlo...- borbottò lei volteggiando con disinvoltura.

-Questo Natale,tuo fratello mi ha invitato a stare un paio di giorni da voi...-

-Questo vorrà dire che la mia vacanza finirà prima.- rispose lei ironica.

-Non ho detto che accetterò...dipende.- la fece delicatamente girare su sé stessa e la riprese con altrettanta gentilezza.

-Dipende da cosa?-

-Dipende anche...da te.- la musica finì proprio in quel momento e il professor Vitiuos annunciò alla scolaresca la fine del ballo, intimando a tutti gli studenti di non fare rumore o danni.

Ken la fissò con una strana espressione sul viso e si girò per tornare nel suo dormitorio insieme ai suoi amici.

Hestia rimase a fissare quella schiena confondersi, il cuore che galloppava nel suo petto e le gote diventare rosse.

 

___________________

Grazie alle ormai tantissime persone che seguono questa ff.

 

- AliceRosy - Ellie_Lovegood - fa92 - helen evans - yuukimy - CharmedAlis

- Erika91 - Jaslyn - Julia Weasley - kiaa - lilith_91 - __Ombra__

 

979: Grazie mille x le correzioni,sono contenta di essere migliorata nella scrittura! L'idea di una Hogwarts con tante rivalità,non solo serpeverde e grifondoro mi é sempre sembrata più realistica. Mica ci sn solo loro! Spero di sviluppare al meglio questa situazione di allegra guerriglia...Alla prossima

 


 

 

 

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Capitolo 13
*** Vacanze Natalizie-Prima Parte ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Tredici

 

 

Vacanze Natalizie-Prima Parte.

 

 

 

L'atmosfera natalizia che si respirava ad Hogwarts quel freddo mattino di decembre fece venir voglia a Hestia di svegliarsi presto e girare per i corridoi del settimo piano. Si calò sul viso il pesante cappuccio della felpa Babbana che Tonks le aveva regalato per il suo quattordicesimo compleanno. Si appoggiò al davanzale di una grande finestra e rimase a guardare il sole sorgere lentamente.

Per il suo compleanno, Owen Wilson suo amico e compagno di avventure, le aveva organizzato una festa a sorpresa nella Stanza delle Necessità,dove era stata portata con la forza dopo la solita punizione di Piton. Era rimasta piuttosto commossa da quel gesto. Si rese conto che aver vinto la Coppa di Quidditch dopo un decennio aveva riportato gloria e fiducia fra i Tassorosso. Non c'era ragazzino del primo o secondo anno che non chiamasse Uragano Jonner per sistemare i loro persecutori. Lei, ogni volta partiva all'attacco,pronta a difendere chiunque.

Un tocco leggero sulla sua spalla la fece sobbalzare dalla sorpresa.

Si voltò di scatto e si ritrovò a fissare gli occhi scuri di Ken Mustrong.

-Uragano Jonner, come mai da queste parti?- le chiese ghignando.

-Non posso passeggiare, Prefetto?- lui finse di pensarci sopra e si avvicinò a lei. Il suo volto era cupo, le labbra rosee strette in una smorfia.

-Ho solo una cosa da dirti Hestia. Ti prego di essere sincera.- disse a bassa voce, con gli occhi rivolti verso il pavimento.

-Che ti succede,Mustrong?- chiese Hestia intimorita dal fatto che l'aveva chiamata per nome.

-Spiegami perché ti faccio ribrezzo. Spiegami perché non mi tratti come gli altri.- parlò lui lentamente e sottolineando rabbiosamente "gli altri". Il suo continuo avvicinarsi aveva costretto la ragazza che lo guardava confusa ad indietreggiare fino a sbattere con il muro.

-Io...Mustrong che ti prende?- domandò lei.

-Cazzo, Hestia! Proprio non capisci? Io...tu...mi piaci! All'inizio lo negavo,credevo di odiarti e disprezzarti, in realtà volevo disperamente parlare,stare e litigare con te. Voglio solo sapere perché tu non mi tratti come gli altri. Con me non sei mai stata amichevole...-

Hestia sentì le guance prendere colore, non per l'imbarazzo,ma per la rabbia.

-Mustrong...tu mi insulti, mi sfidi a duello, mi sbeffeggi,mi ... odi...l'hai detto tu!- gli tirò un sonoro ceffone che lo fece barcollare leggermente. -Cosa ti aspettavi da me, Mustrong? Un sorriso e due chiacchere dopo due anni passati in contrasto? Sei proprio un idiota.- si voltò e s'incamminò verso le scale, ma lui la trattenne, la cinse in un abbraccio sicuro ed avvicinò le sue labbra a quelle di Hestia.

Le labbra si sfiorarono in un timido bacio. Ken ritrasse le labbra in attesa di una sua reazione.

Hestia chiuse gli occhi, tremò sotto la forte stretta del ragazzo, il suo cuore cominciò a battere forte e una scarica di piacere l'avvolse. Posò una mano sulla sua spalla ed in punta di piedi premette incerta le sue labbre contro le sue curvate in trionfale sorriso.

Lui la strinse a sé, rispondendo stupito al bacio. Con la punta della lingua chiese gentilmente l'accesso alla sua bocca. Hestia schiuse la bocca e lo lasciò approfondire quel contatto inaspettato. Dopo poco staccarono le loro labbra.

Si fissarono, Hestia era sconvolta e imbarazzata, lui sorrideva contento.

-Io....- le parole le morirono in gola,si scostò bruscamente e correndo si avviò verso il suo dormitorio.

____________

 

Il suo cuore batteva forte,talmente forte che una volta giunta nella sua camera temette di morire d'infarto. Si buttò senza pensarci sul letto di Bonnie che era già sveglia e la guardava sorpresa.

-Ehi,ma che succede Hestia?- le posò una mano sulla spalla.

-Mustrong mi ha baciato.- disse lei infilandosi le mani fra i capelli scuri. -Mi ha baciato....-

Tonks cadde dal letto cacciando un urlo. Bonnie si coprì la bocca aperta con una mano, perfino Hope e Fiona,sua compagne di stanza, la guardavano sconvolte.

-L'hai ammazzato?- domandò Tonks alzandosi a fatica.

-Ma come potrebbe, non lo vedi che é rimasta sconvolta!- rispose stizzita Bonnie stringendo l'amica in un abbraccio protettivo.

-Lo sai benissimo che Jonner ha la leggera tendenza omicida nei suoi confronti!- rispose lei.

-Forse perché l'hanno alimentata quegli idioti che frequenti?-

Il volto di Tonks divenne di pietra. - Ah, dovevo aspettarmelo da te! Non puoi essere felice per me e basta? Charlie mi piace tantissimo e lui ricambia, e tu che ti definisci mia amica non riesci ad essere felice per me!- le gridò.

-Come posso essere felice se la mia migliore amica passa più tempo con i Grifoni che con me o il resto dei suoi amici?- Bonnie le puntava il dito,completamente rossa.

Hope si avvicinò. -Ragazze,non credete che sia meglio aiutare la psiche di Jonner?-

-Io...me ne vado!- disse Tonks prendendo la bacchetta e sbattendo la pesante porta.

Per un paio di minuti calò il silenzio.

Bonnie si risedette sul suo letto. -Mi dispiace Hestia...Comunque cosa pensi di fare?- le chiese.

-Non lo so...Ucciderlo sarebbe una buona idea,ma qualcosa mi ha impedito di ammazzarlo prima.-

-Forse é arrivata l'ora di capire cosa provi per quell'idiota di un Serpeverde. Chi litiga come voi...o si odia nel profondo oppure sono attratti in modo quasi violento.- disse Hope accarezzando i capelli della compagna di stanza. -Ti é piaciuto baciarlo?-

Hestia si coprì il volro con le mani e borbottò un sì.

-Allora che aspetti...vai e provaci. Almeno se finirà male...- Hope fu interotta dallo sguardo strano di Bonnie.

-Forse sarò io ad essere una cinica, ma non ti é venuto in mente che dietro ci possa essere qualcosa? Una stupida scomessa con Baston o Umson?- domandò Bonnie pensierosa beccandosi una occhiataccia da parte di Hope.

-Gli parlerò...-disse infine Hestia alzando la testa.

____________________

Percorse più volte i sotteranei e si ritrovò davanti alla porta della Sala Comune delle Serpi.

Gli aveva mandato un gufo poco prima con l'ordine preciso di presentarsi fuori. Ordine che a quanto pare lui non voleva eseguire.

Ritornò sui suoi passi lentamente, probabilmente aveva ragione Bonnie, dietro a quel gesto a quelle parole c'era una scomessa. In fondo la lista dei suoi nemici scolastici si allungava sempre più e comprendeva studenti di tutte le età e delle altre tre case. Dopo la vittoria di Tassorosso a Quidditch, i Grifoni tentavano di sabotare i loro allenamenti, i Corvi confondevano i giocatori e le Serpi ci andavano pesanti con le risse e lei era Uragano Jonner, il braccio armato di Wilson e il soldato pronto a farsi massacrare per primo. Non che a lei dispiacesse, solo che alcune volte lo trovava un ruolo frustrante.

-Ehi!Aspetta!- gridò una voce che avrebbe potuto riconoscere fra mille.

Si girò verso di lui con la fronte aggrottata e la mano sulla bacchetta, ma Ken correndo la trascinò con sé fino a una aula vuota che chiuse a chiave con un incantesimo.

Appena aprì la bocca per parlare, Hestia si ritrovò fra le braccia del ragazzo, che aveva appoggiato il mento sul suo capo. La ragazza poteva sentire il calore del suo corpo,il caldo respiro di lui sui suoi capelli e il suo cuore battere sotto il maglione.

-Mustrong...io voglio sapere il perché di questo cambiamento...- disse lei scostandosi lentamente dal suo abbraccio.

-Perché?- ripeté lui.

-Mi stai prendendo in giro? E' una cretina di Umson? Oppure di Baston o peggio una scomessa fra Serpi! Già immagino la scena, tu e mia cugina che ridete alle mie spalle...- cominciò lei irrigidendosi.

-No...non é come credi...- si avvicinò a lei. - E' dall'inizio dell'anno che cerco di fartelo capire...Ma tu preferivi uscire e divertirti con quel coglione di Lerrington....-

-Ah, sì? Cosa ci voleva a dirmelo?- chiese lei.

-Mi avresti creduto? Avresti creduto al semplice fatto che io ho un debole per te e tu anche...-

-Io cosa? Stai scherzando?-

Lui sorrise trionfante e si appoggiò a un vecchio banco.

-Ho capito tutto quel pomeriggio quando sei venuta a trovarmi in infermeria. Ero conciato male,ma ti ho riconosciuta. Mi hai baciato la fronte e mi hai chiesto scusa...-

-Ero...Mi sentivo in colpa non avrei voluto causare la tua morte o farti così male...-

-E che bisogno c'era di baciarmi in fronte...Non sono mica Axel.-

Hestia arrossì. Si sentiva a disagio, quei occhi scuri che la osservavano divertiti, quella sciocchezza combinata in infermeria le stava rovinando la vita.

Lui la trascinò a sé e l'abbracciò, stringendo quella piccola schiena. Affondò il viso fra quei capelli neri e respirò quel profumo.Sorrise, se qualcuno lo avesse ucciso in quel momento, sarebbe andato dritto in Paradiso. Sentiva il corpo della ragazza rilassarsi lentamente, si scostò dal suo collo e la fissò in viso.

I suoi occhi chiari si stavano riempendo di lacrime e lui andò in panico. Che non provasse niente per lui? Che fosse solo suggestione la sua?

Indurì la mascella e la lasciò andare.

-Forse mi sono sbagliato, Hestia. Forse ho immaginato tutto.- mormorò fissando le sue scarpe. Poi sentì le sue mani toccargli la spalla e passare ai capelli bruni.

Ken alzò lo sguardo ed incontrò il suo strano sorriso e preso dall'euforia la baciò rischiando di farla cadere.

Lei rise s riprese a baciarlo,imparando a seguire i suoi movimenti.

Una campanella li svegliò da quello stato di trance.

-Dobbiamo andare, c'è la colazione e dopo devo tornare a casa.- disse lei sistemandosi la felpa che era un po' salita.

-Lo sai che io sono stato invitato alla vostra cena della vigilia?- Ken le spostò una ciocca dalla guancia arrossata e le baciò il naso.

-Ehm...sì. Lo sapevo. Quest'anno verranno anche Tonks e Bonnie...Poi io andrò dai genitori di Tonks...- per un attimo Ken ebbe voglia di urlare,ma si riprese subito.

-Okay...ci vediamo alla vigilia Hestia.- disse lui tranquillamente ribaciandole il naso e spostandosi sulle labbre.

-Allora...Buon natale, Mustrong.-

-Buon natale Hestia.-

Non riuscirono a dividersi in fretta,troppo intenti a baciarsi e toccarsi, così Hestia si sedette al suo posto accanto a una triste Bonnie mentre quasi tutti stavano andando via. Percorse la Sala con uno sguardo preoccupato finché non vide Tonks parlare vivacemente con Weasley che sembrava essere arrabbiato.

Sospirò e ricacciò indietro le lacrime.

Cosa stava succendendo alla sua vita?

Le sue amiche litigavano ogni giorno, aveva dato il suo primo bacio a Mustrong, i suoi voti calavano e quell'aria di divertimento stava scomparendo.

Perché crescere era così complesso?

Perché sentiva lo stomaco attorcigliarsi per l'emozione se solo provava ora a guardare Mustrong? Quando poche ore prima avrebbe festeggiato la sua morte?

Perché la vita era così maledettamente complicata?

 

_________________

Grazie a tutte le persone che leggo/seguono qst ff.

Quando si cresce, purtroppo ci si scontra fra amici, é inevitabile ed é sano...

Mi sembrava giusto far notare questo aspetto.

Cmq risp alla recensione

979: Aggiornato un po' in ritardo XD. Il personaggio di Ken in qst cap. ha mostrato nuovi lati...e la nostra Hestia é abbastanza confusa al riguardo...Nel prossimo capitolo ci saranno altre novità e in particolare le amiche conoscono le rispettive famiglie.

Un bacio a tt.

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Vacanze Natalizie-Seconda Parte ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones

Capitolo Quattordici

Dedicato alle vittime del Terremoto ad Haiti.

Dedicato a Navy(siamo tutti con te).

 

Vacanze Natalizie -Seconda Parte.

 

 

Hestia si guardò allo specchio. Odiava ubbidire ai gusti della madre. Era stata obbligata ad indossare un vestito nero con le fasce verdi che s'intonavano con la sua pella bianca.

Con la coda dell'occhio osservò sua sorella minore,Hersilia. Stava divinamente con un vestitino rosso e il viso leggermente truccato. Nonostante avesse poco più di dodici anni, ne dimostrava almeno tre in più. Beauxbatons l'aveva resa una perfetta fanciulla Purosangue,impeccabile nel vestire, educata e ottima conversatrice. Già sapeva che la madre cominciava a guardarsi intorno alla ricerca dell'ideale marito per la sua cocca. Con un sospiro scese le scale verso la sala dei ricevimenti allestita ed addobbata per la tradizionale festa danzante di Natale. Andò a salutare suo nonno, Barty Senior Crouch.

-Nonno!Congratulazioni per il posto!- disse Hestia abbracciandolo. Lui rispose sorridendo e poi gli diede un buffetto sulle gote sempre arrossate.

-Grazie mille nipotina!Più passa il tempo più ti fai grande.Come va a scuola?Tua madre non é molto felice dei tuoi risultati.- Barty osservò la nipote mordersi il labbro.

-Io ci metto tutto il mio impegno,nonno. Solo che a volte...non ci riesco.-

-Comunque, so che sei la migliore battitrice di Hogwarts, di questo ne puoi essere fiera.- s'intromise una voce profonda.

-Ah, Lucius, che piacere rivederti.- il neo-ministro della magia salutò un uomo alto con i capelli biondi e lo sguardo annoiato.

-Congratulazione,Crouch.- disse lui, i due uomini si fissarono freddi e se ne andarono lasciando basita Hestia.

La festa proseguì lenta, fra danze, sorrisi stampati e frasi di circostanza.

Si rintanò in un angolo della sala dove poco dopo fu seguita da sua sorella e una sua amica francese.

-Hestia non ti diverti?- le chiese la sorella sedendosi su una poltroncina.

-Non é il mio genere, io odio ballare.- rispose indicando Axel che volteggiava sicuro con la sua ultima fiamma.

-E come pensi di fare al tuo matrimonio, ballerai una strana danza Babbana che ti insegneranno le tue amiche Mezzosangue?- sibilò lei facendo ridere l'amica.

Hestia respirò profondamente, sentiva il muscolo appena sopra la piega del labbro contrarsi velocemente. Strinse la mani che tremavano in modo incontrollato. Si avvicinò alla sorellla.

-Osa ripetere quelle parole, stupida ragazzina e giuro che non arriverai a vedere l'alba di domani.- Hestia sentiva quell'innaturale calore diffondersi in tutto il corpo. Stava perdendo il controllo.

-Non solo te lo ripeto,te lo grido anche. Sei una Purosangue indegna di portare il mio cognome, le nostre effigi.- Hersilia si alzò dalla poltrona e con le mani spinse la sorella contro il muro. -Le tue amiche sono solo feccia, sarebbero dovute morire tanto tempo fa,ma visto che il tuo preside é uno schifoso Babbanofilo...- non finì la frase. Hestia le scrollò le spalle e con un semplice tocco la spedì contro la poltrona. Hersilia cadde sul divano spaventata.

Hestia corse e le tirò un pugno a pochi centimetri dal suo viso terrificato,spaccò in mille pezzi la poltrona, creando un gigantesco buco.

I presenti si girarono sconvolti. Marius Jones si avvicinò con la bacchetta in mano, lanciò un incantesimo imbolizzante su Hestia,ma non fece nessun effetto.

-Osa ripeterlo e giuro che la prossima volta farai la stessa fine di questo divano.- disse Hestia ritirando il braccio, illeso e senza ematomi,dal piccolo cratere. Hersilia scoppò a piangere e scappò piangendo,inseguita dall'amica,da Axel e dalla madre.

Rimasero in sala solo Hestia,il padre e una ventina di invitati.

Marius ripeté l'incantesimo, puntandolo sulla figlia, ma sembrava non avere effetti su di lei.

Pregò che la sua bacchetta fosse rotta. Prese per un braccio la figlia ed uscirono da una porta laterale. Prese un poco di metropolvere e s'infilò con la figlia e gridò "San Mungo!"

_____________________

Sonya Derwent fissò le carte della sua paziente che se ne stava seduta sul lettino,dondolando le gambe e cercando di distrarsi.

-Bene, ti dispiacerebbe se arrivasse il preside Silente?- le chiese.

-No,non é un problema.- rispose atona Hestia.

-Va bene, hai delle visite, vado ad accogliere il tuo preside.-

Lasciò la stanza quasi correndo, Hestia sentì la voce della guaritrice salutare delle persone che piano entrarono nella sua stanza. Li riconobbe ancora prima di vederli. La chioma bionda di Bonnie e quella blu di Tonks. Si stupì nel vedere i capelli scuri di Mustrong, qualcosa le bloccò il respiro.

-Ciao...come stai?- domandò Bonnie avvicinandosi lentamente.

-Bene.- rispose secca Hestia. -Che ci fate qui?- chiese guardandoli uno alla volta.

-Abbiamo saputo...della rissa. Ci ha chiamati Mustrong.- rispose Tonks fissando il pavimento.

-Allora, che c'è...volete i particolari? Ho fatto piangere mia sorella davanti a mezzo mondo magico, ho spaccato un divano che pesava almeno quaranta chili a mani nude. Ora lasciatemi andare!- Hestia scese dal letto e uscì dalla stanza. Lasciò che le sue gambe la portassero senza meta, lontano da quella piccola folla. Sentì qualcuno strattonarla e portarla quasi di peso dentro una stanza piena di scatoloni.

-Non puoi fuggire per sempre.- Hestia abbassò il viso,incrociò le braccia.

Ken si avvicinò a lei,la strinse fra le braccia. Rimasero in silenzio per molto,finché Ken si scostò per guardarla negli occhi. Le chiese con voce calma di raccontarla gli ultimi avvenimenti. Hestia con voce insicura parlò sfogandosi, quell'opressione al petto stava scemando via.

Uscirono dallo sgabuzzino in silenzio e raggiunsero le due Tassorosso, Hestia corse ad abbracciarle. A loro bastava guardarsi negli occhi per parlare. Per spiegarsi. Per comprendere.

Ad interrompere la riconciliazione, fu l'arrivo della guaritrice Derwent e del preside Silente che parlava con il padre di Hestia. La dottoressa escluse i ragazzi invitandoli ad attendere nella sala accanto.

Una volta chiusi nella stanza, il preside Silente si sedette su una poltroncina che aveva evocato.

-Signorina Jones dobbiamo dirle una cosa.-

Hestia respirò a fondo,intimorita dalla voce del preside.

-Il suo corpo ha delle reazioni particolari alla magia. Quando qualcuno ti lancia un incantesimo, il tuo organismo crea una specie di corazza che impedisce di ubbidire alle forze della magia.-

-In pratica sei resistente a qualunque attacco magico.- aggiunse il preside.

-Hai mai avuto difficoltà a fare i compiti di incantesimi o fatture?- domandò la guaritrice fissandola con attenzione.

-Ogni...tanto mi blocco.La bacchetta non risponde...- mormorò Hestia guardando stupita la guaritrice.

-Appunto, hai troppa tensione nel corpo. Questo rende difficile....-

La voce della donna divenne un semplice sottofondo, il respiro di Hestia divenne affannoso, la testa cominciò a girarle.

Sono un mostro. Sono un mostro.

Pensò poco prima di svenire.

_________________

Vi prego di scusarmi x il ritardo!!

Rispondo subito alle recensioni

979: Finalmente si sono riconciliate, ma Hestia...dovrà fare i conti con questo problema che ha...Grazie x il sostegno!! XD

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Capitolo 15
*** Alla ricerca di una normalità. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Quindici

Alla ricerca di una normalità.

Dedicato a 979, per il suo importantissimo supporto in questa ff.

 

Accartocciò la lettera che aveva appena ricevuto da Bonnie, era la quinta nel giro di due giorni. Anche Tonks le spedì due missive, piene di ghirigori e resoconti sulle litigate con Weasley. Aprì la finestra odorando l'aria fresca di estate. Due lunghi mesi senza nessuno che la guardasse in modo strano, le chiedesse come stesse, la evitasse nei corridoio per paura.

Paura. Era quello che provavano i ragazzini del primo anno di tutte le Case quando la vedevano in giro per la scuola. Paura. La vedeva negli occhi dei suoi avversari di Quidditch, in attesa di un suo mortale colpo di mazza. Paura. Perfino i professori la fissavano in modo diverso, curiosi delle sue capacità anormali ed arrabbiati dei suoi scarsi risultati a scuola.

Spaccò la penna che teneva in mano, sbriciolandola. Osservò assorta le piume cadere a terra. Decise che avrebbe fatto una passeggiata fuori dai cancelli della villa estiva, nella parte Babbana della città.

Si mise dei jeans e una felpa, abiti Babbani che Tonks le aveva regalato per mimettizzarsi a Scott Sea, il paese natale dell'amica.

Uscì dalla villa ignorando l'elfo domestico e sua madre che le stava gridando di tornare.

Notò l'incantesimo di sicurezza che qualcuno aveva attivato. Sorrise, per uscire avrebbe usato un'arta Babbana. Ritornò indietro di qualche passo e prese una rincorsa, saltò poco prima di schiantarsi contro,facendo leva con le braccia riuscì a scavalcare il cancello ed a saltare giù con grazia. Sentendo le urla della madre, si mise a correre ignorando le facce sbigottite dei passanti che l'avevano vista sbucare da un muro.

Correre era una attività fin troppo semplice per lei, lo poteva fare per ore senza sentire la stanchezza. Il suo corpo si muoveva in modo automatico, involontario, la mente si concentrava sul percorso, le gambe e i piedi saltavano le buche nell'asfalto. Il respiro controllato e la concentrazione,però, scomparivano dopo che attraversò la città e si ritrovò in un parco pieno di alberi e prati.

Si sedette sotto un albero,poco lontano da un gruppo di ragazzine della sua età che saltavano sull'erba. Hestia le guardò affascinata. Si muovevano in modo cordinato e sicuro, senza insicurezze. Con il corpo creavano linee immaginarie, figure geometriche e giochi di gambe e braccia.

Spesso cadevano ma si rialzavano subito e riprovavano,scrollandosi il dolore di dosso con una risata.

Rimase seduta per ore. Troppo timida per chiedere che cose fosse quell'arte, sconosciuta a lei in quanto strega. Una delle ragazzine si avvicinò a lei.

-Ehi, abbiamo notato che ci hai osservato tutto il giorno. Che ne dici se vieni alla nostra palestra? Giusto per provare il nostro sport, ci sono le iscrizioni per le lezioni estive di tutti i livelli.- disse la ragazza porgendole un foglio colorato. - Mi raccomando passa domani alle dieci!.- la salutò e s'incamminò con le altre.

Con il foglio in mano e una forte scarica di adrenalina che le percorreva la schiena, Hestia cominciò a correre verso casa.

______________________

Hestia chiuse la porta, sperando che nessuno notasse il suo arrivo. Posò la borsa in mezzo al corridoio e con lentezza s'incamminò per il soggiorno. Una luce la colpì costringendola a fermarsi. Beccata.

-Hestia Phineas Jones, dove diavolo sei finita? Sono le quattro di notte! E' la quarta volta che ti becchiamo!- tuonò suo padre, rosso in volto, la bacchetta stretta in mano e gli occhi arrossati.

Hestia lo ignorò, lo superò e si chiuse in una stanza in disuso del piano terra. Era la sua nuova stanza. Gettò le scarpe e il maglione, riprese gli esercizi di ginnastica. Saltò, volteggiò e ruotò su sé stessa senza difficoltà,leggera. Cadde più volte,alcune volte di botto,altre volte perché troppo insicura.

In soli due mesi era riuscita a superare in bravura e impegno ogni ragazza iscritta al centro. In una piccola gara, Hestia arrivò prima,battendo anche le più esperte e quelle che partecipavano alle selezioni nazionali,suscitando invidie e grandi incoraggiamenti.

Aveva incominciato ad apprezzare varie filosofie Babbane e riusciva a sembrare perfettamente normale con loro. Una qualunque.

Uscì da quella stanza solo quando il sole era già spuntato all'orrizzonte e le sue braccia non potevano sostenere altro peso.

Si buttò sotto la doccia e lasciò che il forte getto caldo dell'acqua le sciogliesse i muscoli.

Appena sentì la gracchiante sveglia di suo fratello venir zittita da un colpo di bacchetta si rese conto di quanto tempo fosse passato.

Era l'alba del primo settembre.

L'alba di un nuovo giorno, di un nuovo anno.

_______________________

-Abbiamo qualcosa da dirti, prima che tu vada.- disse suo padre fermandola poco dopo colazione. Hestia si fermò e aspettò il resoconto dei suoi genitori.

-L'anno scorso hai preso voti appena sufficenti. Hai collezzionato ben quaranta punizioni, massacrato di botte il piccolo Orion, bruciati tutti i vestiti di tua cugina Isidora, non parli con nessuno,nemmeno con i tuoi compagni di casa. Nemmeno con le tue amiche.- aggiunse il padre, spaventato dal cambiamento radicale della figlia dopo la scoperta della sua "malattia" il giorno di Natale. Proprio quando vide la figlia aprire la bocca per rispondere. Sua moglie che entrò nella stanza, cacciò un urlo vedendo l'acconciatura della figlia.

I lunghi capelli di Hestia, che le incorniciavano il volto roseo e le gote rosse, erano state distrutti lasciando il posto a un taglio corto ed irregolare. I capelli erano stati tagliati corti verso la nuca e lasciati più lunghi sul davanti, una ciocca colorata di giallo le ricadeva sul mento.

Hestia Phineas Jones subì la più lunga e noiosa sgridata di sua madre, nella sua breve vita di adolescente. Ben quaranta minuti spesi a lamentarsi sull'incapacità di Hestia di essere normale.

-Perché?Perché non puoi essere come le altre ragazzine? Perfino i Mezzosangue e compagnia hanno un comportamento migliore del tuo! Cosa ho fatto per meritarmi questo, per Salazar! Perché non sei normale?- le urlò la madre.

Il volto di Hestia s'indurì, gli angoli della bocca ricaddero verso il basso, gli occhi s'incupirono e il corpo s'irrigidì.

-Ma io non sono normale.- rispose con voce chiara. A quelle parole, tutti gli abitanti della villa ammutolirono.

_______________________

C'erano molte cose che Bonnie Bones amava. Uno di questi era il viaggio che ogni anno era tenuta a fare per andare ad Hogwarts.

Adorava camminare per i corridoi del treno e rincontrare amici e i compagni di casa.

-Ehi, non mi saluti?- le gridò una voce maschile. Bonnie sgranò gli occhi, un ragazzo alto e con larghe spalle muscolose si avvicinò dandole un buffetto sulla guancia arrossita.

-Owen...ciao.- balbettò la ragazza, scorgendo dietro una divertita Tonks dai capelli arancioni.

-Ti stiamo cercando, abbiamo percorso tutto il treno due volte. Di Jonner non c'è nemmeno l'ombra.- disse Tonks sconsolata.

Poco dopo li raggiunse Mike Umson e Charlie Weasley,anche loro alla ricerca della nemina, per motivi diversi. Charlie raggiunse Tonks e le diede un bacio sulle labbra,generando il disgusto di Umson e l'ilarità di Wilson.

I Tassorosso, infine, si sedettero in un piccolo scompartimento.

Preoccupati e indecisi se cercare qualche professore per segnalare l'assenza. Non potevano sapere che la loro tanto cambiata amica, se ne stava a qualche metro sopra di loro. Sopra il tetto del treno, sdraiata ad osservare il cielo,cambiare così velocemente,sperando che l'anno passi con la medesima velocità.

_____________________

Grazie a tutttttttttiiiiiiiiii coloro che leggono qst ff.

979: Come avrai letto, non é riuscita a gestire al meglio la situazione. E' un pesante fardello da portarsi sulle spalle, cmq l'anno scolastico sta per iniziare e ci saranno vecchi e nuovi incontri. Il quinto anno é alle porte.

 

 

 

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Capitolo 16
*** Il Costo del Rischio. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Sedici

 

Il costo del Rischio.

 

 

 

La Sala Grande si riempì velocemente degli studenti giunti con le carozze.

Gli studenti si salutavano,ridevano e cominciavano a riutilizzare le loro bacchette da tempo impolverate. I professori si scambiavano battute fra loro. Bonnie era inginocchiata sulla panca e cercava con lo sguardo l'arrivo della sua amica.

Insomma mica poteva saltarsi la scuola,no?

Eppure non la vide e fu costretta a sedersi per assistere allo smistamento dei primini.

Tutti gli sguardi erano rivolti verso il vuoto che Hestia aveva lasciato non presentandosi alla consueta cena.

Un vuoto che attirò le occhiate di tutte le case e dei professori. Appena Silente li congedò dalla cena, la direttrice dei Tassorosso schizzò via seguita dai Caposcuola nello studio del preside. Nessuno voleva crederci, Hestia Phienas Jones non si era presentata a scuola.

Differenti voci cominciarono a girare. C'erano coloro che la davano per espulsa dopo aver risposto con una brutta battuta alla professoressa McGranitt. Chi più ottimista parlava di una convocazione per i mondiali di Quidditch.

Nessuno poteva immaginare che la giovane Tassorosso camminava sicura per la Foresta Proibita, stretta nel suo mantello invernale, sentiva solo il rumore delle sue scarpe che schiacciavano senza pietà il crespo fogliame.

Era scesa in ritardo e con un colpo di bacchetta fece evanescere con successo il suo baule, mentre camminava si ritrovò stranamente attratta dall'oscurità della Foresta. Così lentamente s'infilò fra gli altri alberi. Senza meta e senza la minima idea di uscire presto, preferì perdesi fra la fitta vegetazione ascoltando il rumore spettrale e rassicurante della natura. La bacchetta illuminava appena la strada tortuosa, notò una piccola caverna, una scarica elettrica la scosse.

-Bingo!- esclamò cominciando a correre verso l'entrata coperta da voluminosi sassi.

Sentiva molto più freddo, ma slacciò il mantello gettandolo a terra, doveva arrampicarsi per il tortuoso percorso. Operazione che fece senza problemi, finché poi la luce della sua bacchetta non colpì un grosso ragno che la osservava con diabolici occhi rossi.

-Chi sei?- gridò l'animale infernale.

La mascella di Hestia si bloccò in una espressione di sorpresa. Non di paura,ma di sorpresa.

L'animale ringhiò e le scagliò adosso una sua zampa,nera e pelosa, che la colpì al braccio sinistro.

Hestia sentì bruciare tutto il bracciò,sentì la pelle spaccarsi in mille pezzi,lasciando il posto a voragini di sangue. Riprese a scendere,senza badare al mostro che la rincorreva.

Il suo cuore batteva all'impazzata, le gambe correvano veloci ma incerte sul difficile percorso, la magia della sua bacchetta sembrava immobilizzata da chissà quale oscuro anatema. Poteva solo fare affidamento su sé stessa.

Corse senza fermarsi mai, nemmno quando sentiva perdere la sensibilità alle dita.

Dopo un'infinità di tempo, si accorse delle luci che provenivano dalla torre di Grifondoro. Aumentò la velocità, con un balzo raggiunse un muretto e cominciò ad arrampicarsi per i davanzali dei Grifoni, facendoli sobbalzare per la sorpresa.

Hestia si fermò in posizione precaria, vide Charlie Weasley avvicinarsi di corsa e urlare qualcosa alla finestra.

-No!Non aprire!- gli gridò, ma il ragazzo non la sentì. Aprì le finestre che toccando violentemente il sedere della ragazza, le fecero perdere l'equilibrio.

Hestia sentì i suoi piedi perdere aderenza con il cornicione e il suo corpo scivolare verso il basso. Hestia chiuse gli occhi ed aspettò di schiantarsi.

Il boato scosse gli alberi poco lontano dalla torre.

Hestia sputò via il terriccio che le era finita in bocca. Si alzò sentendo le gambe molli,ma ancora sane. Una fitta al braccio la fece ricadere. Oramai il braccio era completamente coperto di sangue, inzuppando la maglietta bianca.

Si accorse che il mostro la stava inseguendo ancora, intravide i suoi occhi rossi fra le fronde e questo la fece rialzare immediatamente. Con pochi strattoni strappò un grosso ramo e lo fece roteare abituando il braccio sano a quel peso. Appena si avvicinò lo colpì mancandolo per un soffio e finendo dietro una siepe. Sentì uno dei suoi tentacoli nausenati affondare nella sua schiena e quella cominciare a grondare di sangue.

Schivò un'altro colpo rotolando su sè stessa e si rialzò. Il mostro si avvicinava sempre più e le classi di Grifondoro guardavano orripilati il combattimento. Il mostro avanzò con due tentacoli, Hestia resspirò a fondo, decise di ascoltare le pulsazioni del suo corpo. Inarcò la schiena ed indietreggiò volteggiando, sostenendo il peso con l'unico braccio sano,fino a quando raggiunse il ramo, lo prese e ruotando su sé stessa lo infilò nell'occhio del grosso ragno. Fu colpita dagli schizzi del sangue verde del mostro.

Un urlo non umano si levò nel cielo.

Hestia ritrasse l'improvvisata spada e vide l'animale accasciarsi a terra. In lontanaza poteva sentire i Grifondoro gridare come dei pazzi e poteva vedere un gruppo di professori correre verso di lei.

Bene,pensò la ragazza, la mia permanenza ad Hogwarts é già conclusa.

Si appoggiò un albero ed aspettò la sua sentenza.

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Rubens Hagrid la fissò sconvolto.

-Hai....hai ucciso...Yustro?- domandò sconvolto.

Hestia alzò le sopracciglie, scoppiò a ridere convulsamente. -Si...Signor Hagrid.....Yustro?- balbettò scossa dalle risate che le davano continue fitte alle costole.

-E' lui che voleva uccidermi!-

-Lui...Yustro é un animale buonissimo...Basta non disturbalo con la luce....-

Hestia si morse la lingua. Ecco, tutto si era risolto. Non solo lei era entrata nella Foresta Proibita,ma aveva anche disturbato un caro animaletto da compagnia con qualche problema con la luce.

I professori investirono di domande ed incantesimi la giovane Tassorosso.

-Adesso la porteremo in infermeria.- disse la Sprite.

Hestia si alzò. Non aveva bisogno di cure. Strappò la manica della maglietta. I profondi tagli erano scomparsi riemarginandosi quasi del tutto, anche la schiena sembrava a posto. Le gambe erano forti ed atletiche. Voleva solo gettarsi sotto una doccia calda.

-Questa ragazza sarebbe già dovuta morire. Il veleno di acromantula avrebbe dovuto ucciderla almeno venti minuti fa.- disse il professor Piton voltandosi verso la ragazza.

Lei alzò le spalle. -Ma io non sono normale.-

Un silenzio pesante calò fra i presenti.

-Ha una spiegazione logica per questo...scempio?- sibilò il professore di Pozioni.

Hestia fissò quell'uomo molto più alto di lei, un ghigno perenne sul volto, i capelli scuri lunghi. Non lo odiava. Ma nemmeno lo stimava.

A distoglierla dai suoi pensieri, furono i lamenti del guardiacaccia, che stremato,piangeva sul corpo di quel ragno. Vedere un uomo così grosso piangere per una creatura del genere la rattristò.

-Volevo fare una bravata,signore. Così mi sono infilita nella Foresta Proibita, più precisamente in una caverna. Ho svegliato questa creatura tirandogli dei sassi, poi...mi ha giustamente rincorso per ammazzarmi.- disse semplicemente con un leggero tono ironico.

-E' sicura che non sia la bestia ad aver cercato di ucciderti comunque?- chiese preoccupata la professoressa di Erbologia,avvicinandosi alla ragazza. Sapeva che qualcosa non andava nel racconto. Sapeva della pericolosità di quella creatura che doveva essere bandita da Hogwarts in quanto é vietato l'allevamento.

-Sicura. Ha risposto a una provocazio...- un brivido di dolore le percorse la schiena. Qualcosa le stava bruciando la pelle. Strinse le labbra osservando il suo esile braccio ferito prendere fuoco. Hestia provò a concentrarsi, ma la fiamma invece di scomparire, iniziava ad avanzare verso il resto del corpo.

I professori cercarono di bagnarla per spegnere la fiamma, ma nemmeno una goccia di acqua riuscì a terminare la corsa del fuoco.

Hestia cominciò a muovere il braccia presa da una incontrollabile bruciore, gli occhi lacrimavano,il cuore galoppava, la testa le scoppiava.

La vista cominciò a sdoppiare. Non seppe più riconoscere dove vi era il terreno e dove cominciava il cielo. Si accasciò a terra, svenuta.

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Ecco qua, un capitolo pieno di azione. Ora avete una idea di quali siano i poteri.

Sicuramente é forte, veloce e ha questa corazza magica che la protegge, ma anche problemi con la gestione di questa forza....

Grazie per le tantissime letture!

979: Prego.Prego.Prego. E Grazie.Grazie.Grazie. Spero ti sia piaciuto qst capitolo più avventuroso e tragico. Era il minimo dedicarti un cap. della ff.

 

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Capitolo 17
*** Il Giusto e lo Sbagliato. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Diciasette

Il Giusto e Lo Sbagliato.

 

 

 

 

 

Il preside della conosciuta scuola inglese, toccò con delicatezza la mano fredda della sua alunna. Seguì con il dito una serie di cicatrici che le deturpavano il braccio facendole scomparire, assorbite da piccole scintille incandescenti. Non si accorse dello sguardo spento,rivolto verso il soffito, di Hestia.

-Oh,si é svegliata!-esclamò sorpreso tempo dopo.

Hestia mosse la testa, non sentiva dolore ma solo una sensazione di vuoto in lei, come se avesse svuotato ogni energia nel suo corpo.

-Appena si riprenderà,vorrei vederla nel mio ufficio.- gli disse il preside osservandola curioso.

Hestia mormorò una veloce risposta e chiuse gli occhi abbandonandosi al calore delle coperte. Sapeva già che l'avrebbero espulsa. Era chiaro come il sole.

Si risvegliò solo il giorno dopo,quando il sole era alto nel cielo ed illuminava l'infermeria. Scese dal letto con un balzo. Si sentiva a posto. Era in forma. In ottima forma, scosse tutto il corpo in una serie di esercizi che aveva imparato durante l'estate, spingendosi a fare qualche ruota, con entrambe le braccia, poi solo con una delle due ed infine senza il loro sostegno.

Sarebbe andata avanti all'infinito se non avesse notato una testa viola e una bionda ferme all'ingresso.

-Hestia!-gridarono le due amiche, correndo verso di lei. Hestia si fermò e le guardò,si lasciò abbracciare da entrambe. Sorrise perfino a Weasley che da dietro la salutò con un cenno.

-Abbiamo saputo tutto dalla professoressa Sprite. Ma come é stato possibile?- domandò Bonnie, sconvolta. Tonks fissava preoccupata l'amica. I suoi capelli corti erano disordinati, lo sguardo spento, la bocca storta in uno strano ghigno. Assomigliava in modo spaventoso a sua cugina Isidora.

-Stai...bene? E' tutta l'estate che cerchiamo di vederti. Che cosa ti sta succedendo? Sei strana dallo scorso Natale, prima eri tutta silenziosa, poi non ti sei più fatta sentire, infine ora ti cacci nei guai. Perché?- domandò Tonks accorgendosi di aver usato un tono arrabbiato.

Hestia tentò di trovare una risposto, ma alzò le spalle.

Le due amiche la guardarono dubbiosi.

-Io...Io non sono normale. Io faccio cose strane. Io non riesco a controllare il mio corpo e i miei poteri, per questo motivo mi espelleranno.- rispose la ragazza, reprimendo le lacrime. Prese la bacchetta, infilandosela in tasca. Senza voltarsi se ne andò lasciando le amiche sconvolte e una Madama Chips urlante.

Io sono un mostro.

L'unica frase che sentiva nel suo cervello era questa. Ne era convinta. La cosa migliore era scomparire o morire. Se avesse avuto un briciolo del coraggio dei Grifoni si sarebbe fatta ammazzare da quel mostro, ma l'istinto di sopravvivenza non lo permise. In fondo aveva sopportato troppi lutti in famiglia, prima suo zio, in prigione. Poi sua nonna materna ed infine un cugino della madre, misteriosamente scomparso. E lo spettro di qualcosa di ocuro e potente che incombeva su di loro.

Si ritrovò sulle scale del quinto piano che stavano cambiando direzione. Con un balzò saltò il cornicione e si lasciò cadere fino a quando non sentì le sue ginocchie piegarsi al suo peso. Perfettamente in piedi. Perfettamente incolume.

Un ragazzino del secondo anno la guardava con la bocca aperta.

Hestia lo fissò arrabbiata e il ragazzino fuggì. Altre voci si sarebbero sparse. Nuovi pettegolezzi nella Hogwarts dei creduloni.

Girò i tacchi e corse per l'atrio,con la sola meta di andarsene da quel posto. Meglio così, si disse, meglio andarsene, cercare fortuna in un posto diverso, dove non poteva fare male nessuno,dove poteva prendere fuoco senza danneggiare nessuno, dove avrebbe condotto una esistenza solitaria ma in un certo senso più sicura. Perché lei poteva uccidere qualcuno,come l'altra sera. Lei poteva uccidere. Lei sapeva uccidere.

Aumentò la velocità della corsa, saltando facilmente le buche nel terreno e i tronchi posati a terra.Arrivò fino al cancello e si fermò.

Era arrivata al confine fra quello che si deve fare e quello che si ha voglia di fare.

Fra il giusto e lo sbagliato.

Il bene e il male.

La follia e la razionalità.

Si avvicinò al cancello aperto. Ma si fermò, un piede oltre il limite di Hogwarts l'altro ancora ben piantato nel terreno della sua scuola.

Sentì una mano strattonarla gentilmente verso la scuola.

Non si voltò e si lasciò cadere sulle ginocchia osservando i contorni delle case di Hogsmede.

-Ehi, Jonner. Anche quando le cose sono difficili, mai tirarsi indietro. Noi siamo la casa dei giusti,dei determinati, dei pazienti e degli onesti. Scappare non fa per noi. I problemi si risolvono sempre, possono anche costarci tanti, ma si risolvono. Sta a te decidere come.- disse una voce maschile. Hestia si girò lentamente incontrando gli occhi azzurri di Alexander Lerrington, vestito con la tuta della squadra.

Si abbracciarono, Hestia si fece stringere a lungo. Lasciando le lacrime scivolare lungo le guance arrossate.

-Ehi, Hestia! Su con la vita!- le disse il ragazzo.

-Eh,facile a dirsi.- borbottò Hestia asciugandosi le lacrime, gli sorrise prima di mormorare un "Grazie" ed allontanarsi.

 

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Silente osservò curioso il suo professore di Pozioni storcere il naso di fronte alla sua richiesta.

-Non...credo di avere le competenze adatte per aiutare la signorina Jones.-

-Nessuno le ha.- rispose il preside alzando gli occhi al cielo. - Pomona e Minerva si renderanno disponibili per incentivare le sue capacità. Abbiamo bisogno di te, perché sei l'unico che abbia una conoscenza delle Arti Oscure.-

Severus Piton arricciò le labbra. - Va bene, qualche lezione per cercare di comprendere le sue capacità.-

Silente sorrise. - E' inutile che fingi con me, so benissimo che vuoi proteggere la ragazza quanto me. Anzi, forse più di me. Tu sai cosa potrebbe succederle se finisse nel posto sbagliato. Tom Riddle ritornerà, non so quando, ma risorgerà e lì Hestia Jones deciderà. Noi possiamo solo darle un motivo per stare dalla nostra parte.-

Piton ghignò. Albus Silente era il preside più ansioso e affettuoso che Hogwarts vide.

Talmente ansioso da voler allontanare una ragazzina da un male improbabile.

Talmente affettuoso da scordarsi che la signorina in questione si era intrufolata nella Foresta Proibita eludendo centinaia di regole.

I due uomini non si resero conto che Hestia Jones, detta "Uragano Jonner", stava cambiando direzione proprio in quel momento. Chiusa nel bagno della squadra di Tassorosso, di fronte allo specchio, la mani che stringevano il lavandino creando delle crepe. I capalli arruffati e gli occhi che si fissavano determinati. Aveva trovato una soluzione. Sorrise.

Lei poteva regnare, lei poteva anche obbligare, lei poteva fare male.

Lei poteva.

Lei poteva decidere di rovesciare il giusto e lo sbagliato.

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Grazie a coloro che leggono e mi seguono da tempo ormai.

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo! FATEMELO sapere.

979:Hestia é forte, molto forte. Ma forse deve cominciare a cercare una forza interiore, più pura e vera di quella fisica. Il lungo percorso della adolescenza! U.U Sono contenta di essere migliorata!! Davvero,garzie per tutti i consigli e i commenti che mi lasci. In qst capitolo hai visto come Silente, da buon preside, abbia già trovato una soluzione, mentre la nostra Jonner ha in mente tutt'altro...Non so se hai visto ma mi sono messa a scrivere una nuova ff che é spuntata senza un reale motivo.Se hai un po' di tempo mi farebbe piacere se la leggessi!XD

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Trasformazione, da Jonner a Hestia. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Diciotto

Trasformazione, da Jonner a Hestia.

 

Si chiuse nella Stanza delle Necessità,dove di ritrovò a in una immensa palestra di ginnastica artistica e ritmica. Riprese tutti quei esercizi di preparazione al salto,per riscaldarsi. Quella era la sua oasi di calma.Di tranquillità dove poteva anche bruciare di incontenibile rabbia. Andare a lezione era sempre più inutile, non riusciva a tenere in mano la bacchetta, troppa energia nel suo corpo. Nessuno,tranne Tonks,Bones e Lerrigton, le rivolgeva la parola.

Tutti troppi spaventati dal suo comportamento freddo e distaccato, da quell'aura di pericolosità che la fece condannare a un mese di punizioni dalla McGranitt che lei bellamente ignorò.

Perse la concentrazione durante un volteggio e cadde dalla sbarra. Sentì un forte dolore al fianco, che pochi secondi dopo si attenuò lasciando un leggero livido.

Non doveva pensare a lui.

Ken Mustrong apparteneva al passato, si ripeté mentre scendeva le scale, tre ore dopo. Arrivò al piano terra senza incontrare nessuno. Si diresse sicura verso le cucine quando una voce la fece sobbalzare.

-E' da tanto che volevo ...vederti.- disse la voce.

Si girò verso la voce, e il peggiore dei suoi incubi divenne reale.

Ken Mustrong si avvicinò a lei,con passi larghi e sicuri. Era cresciuto di qualche centimetro, il volto si era indurito regalandogli una mascella quadrata e dura, i capelli castani scuri gli ricadevano sul volto e gli occhi scuri la fissavano con velo di tristezza.

-La scuola é cominciata da un mese.- rispose lapidaria Hestia riprendendo a camminare, inseguita dal ragazzo che la trattenne per il polso e la fece voltare verso di sé.

-Ma non lo capisci che ci tengo a te?- chiese lui, ma Hestia teneva gli occhi bassi, scuotendo i corti capelli neri.

-Un mese...non mi hai nemmeno guardata, non sei venuto a sapere come stavo. Ma in fondo cosa pretendevo da una Serpe? Amore? Comprensione? No, solo un nome su un'infinito elenco di conquiste.- disse lei divincolandosi dalla sua salda presa.

-Che...cosa stai dicendo? Come....Hestia...io...- lasciò in sospeso la frase fissandola,cercando le parole giuste,ma rimase bloccato per molti minuti.

-Vedi, non riesci nemmeno a dirlo!- sbottò lei. - Non potevamo pretendere di più da questa cosa...- si voltò e ritornò a camminare a passi spediti, ignorando quella mano tesa verso di lei che avrebbe voluto afferarla e baciarla ancora, almeno un'ultima volta.

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Nel dormitorio di Tassorosso, Hestia trovò su un divanetto vicino al fuoco spento un addormentato Alexander con un libro in mano. Gli scrollò gentilmente un spalla.

-Alexander, é tardi...Dovresti tornare a letto.- gli disse dolcemente. Il ragazzo aprì un occhio e la fissò.

-Aspettavo te. Ho una cosa da dirti e una da darti.- si stiracchiò e si sedette a terra con lei.

-Bene, iniziamo con la cosa da darti.- riprese il libro appoggiato sul divano e glielo consegnò. -Sai mia madre é una guaritrice, é esperta in ferite da fattura, ma ogni tanto si interessa di casi rari. Questo libro parla solo dei casi rari trovati al San Mungo. Me lo sono fatto spedire da mia sorella. Ho dovuto mentire.- storse il naso per poi sorridere. -Ma ne vale la pena.-

Hestia prese il libro con delicatezza,quasi fosse sacro e lo appoggiò sulle sue ginocchia.

-E cosa volevi dirmi?- chiese lei, con il cuore che batteva forte per mille motivi.

-So che sei stata la ragazza di Mustrong e in giro si dice che é incazzato con te,perché l'hai mollato e mi chiedevo intanto se tu fossi legata ancora a lui,perché nel caso capirei e me ne starei zitto, ma se non fosse così allora...-

Il viso di Hestia s'illuminò facendo zittire Alexander che notò il forte cambiamento della ragazza. Non aveva mai sorriso così con lui. Era un sorriso dolce, sincero e belissimo. Si promise che avrebbe fatto di tutto per farglielo comparire più spesso, aprì la bocca per continuare, ma Hestia si avvicinò e lo abbracciò.

-Non ti preoccupare, le voci su un matrimonio combinato fra Mustrong e me, sono false. I miei genitori sono dei Purosangue, ma non così rigidi.- si accocolò meglio su di lui che la strinse di più.

-Ne sono felice, Hestia.- mormorò Alexander, poi prese un respire e un poco rosso parlò di nuovo.

-Senti...domani pomeriggio c'è l'uscita a Hogsmede...che ne diresti se ci vediamo...c'è io e te, ma se preferisci anche con gli altri. Anzi possiamo fare una cosa di grup...-

-Va bene.- rispose lei. -Ci vediamo in dormitorio verso le quattro, poi magari raggiungiamo gli altri.- gli proprose alzandosi.

Alexander le sorrise e si divisero, percorrendo le scale che scendevano verso i sottorranei dei loro dormitori. Hestia sorrise e strinse il libro appena ricevuto, era fortunata, non era sola.

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In quei anni la classifiche delle regine poteva comprendere solo l'élite delle ragazze di Hogwarts.

Bonnie fu eletta già al quarto anno come la più bella dei Tassorosso. Mai nessuno avrebbe pensato ad Hestia come una possibile Regina di Casa, troppo mascolina, troppo dura e troppo rissosa. In più i fatti recenti le davano una strana aria di pericolosità che neanche i Serpeverde osavano dirle qualcosa, preferendo spargere dicerie da bar.

-Sono felice per voi!- esclamò Bonnie sorridendo all'amica mentre si metteva un maglione nero e giallo. - Ora siamo tutte in coppia. Tonks e Charlie, Io ed Owen e alla fine tu ed Alex. Siete una bellissima coppia!- l'abbracciò soffocando Hestia

-Bonnie! Qualche Serpe deve averti dato un filtro d'amore, non puoi uscire con Wilson!- rispose Tonks infilandosi nell'abbraccio comune.

- Ragazze...io e Alex siamo solo amici, capito, amici!- gracchiò Hestia facendo sbucare la testa mora da quel groviglio di corpi.

Si prepararono e scesero insieme le scale.ridendo come matte.

Alex era seduto e leggeva la pagina sportiva della Gazzetta e parlava con Wilson della scorsa partita fra Serpeverde e Corvonero. Alexander alzò gli occhi, la vide scendere e sorridere alle amiche. Era diversa, i capelli ben pettinati, i jeans scuri e la giacca rossa.

Gli andò vicino sorridendo. -Ehi, che c'è di bello sul giornale?- gli chiese sedendosi sul bracciolo.

-Si parla del fallo di Jorg nei confronti di Fosley dei Red Chillon.- gli rispose Wilson prendendo per mano Bonnie e tirandosela indietro ridendo.

Tonks li salutò e uscì con un certo sorriso ebete.

Rimasti soli nella grande Sala Comune, Alexander arrossì un poco.

-Sai, vestita così sei diversa.- gli disse. - Sei più Hestia e meno Uragano Jonner.-

Hestia arrossì e si alzò. - Grazie, che ne dici se andiamo a farci un giro.-

Il giovane la seguì e gettò il giornale. Si stupì nel vedere la mano tesa verso di lui di Hestia che strinse subito e l'affiancò uscendo dalla porta magica dei Tassorosso.

Con la coda nell'occhio la osservò, aveva le labbra piegate all'insù, gli occhi che brillavano e le gote arrossate. Preso da un coraggio insolito si fermò tirandola verso di sé.

-Credo di doverti dire una cosa...Io...questa uscita...la vedo come un appuntamento.- balbettò diventando viola per la vergogna.

-Anche io.- rispose rassicurante Hestia accorgendosi del cuore che batteva sempre più forte.

Alex le sorrise e avvicinò lentamente la sua fronte sulla sua.

-Okay...- mormorò il ragazzo sorridendogli. - Se faccio quello che sto per fare...rischio di fare la fine di quel ragno?- gli chiese fingendosi preoccupato.

Hestia appoggiò le sue mani sul colletto della sua giacca, improvvisamente pensierosa.

-Con me sarà sempre un rischio.- rispose sommessamente allontanandosi di un passo da Alexander. Ma lui le fermò i polsi avanzando di un passo.

-Se io volessi rischiare?-

-Credimi, ti consiglierei delle attività Babbane come il lancio da quei cosi volanti.-

-Ah, non male. Mi hai dato un'idea.- scoppiò in un allegra risata che contagiò anche Hestia.

Inevitabilmente si riavvicinarono, le mani di Hestia s'incrociarono dietro il suo collo e lui la circondò la vita con un braccio,mentre l'altra mano le toccava una guancia.

-Io...provo qualcosa per te da quando ho conosciuto anche Hestia, ho imparato ad apprezzare di più Uragano Jonner. Mi rendo conto che tu, forse, non mi vuoi in quel senso...- fu interotto dalle labbra di Hestia che si posarono dolcemente sulla sua bocca.

Le labbra si toccarono delicatamente, quasi timorose di quel contatto.Si baciarono in superficie più volte. Poi approfondirono lentamente, esplorandosi a vicenda, stringendosi di più e sorridendo. Si staccarono solo quando non ebbero più fiato.

-Wow!- esclamò lui appoggiando la fronte su quella di Hestia che scoppiò a ridere. - Temevo che mi uccidessi o mi schiantassi con lo sguardo!-

-Ti é andata bene!- gli disse sciogliendosi dal suo abbraccio e riprendendo a camminare stringendo la sua mano calda.

Sorrisero e cominciarono a parlare di Quidditch e di sport Babbani. Non videro di un ragazzo dagli occhi scuri e con la divisa verde che li fissava stringendo la sua bacchetta.

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Eccomi di nuovo qui con un capitolo molto romantico!!

Hestia ha trovato Alexander Lerrington, Tassorosso doc e ragazzo dal cuore d'oro(x ora).

Che ne pensate dei due ragazzi in qualità di fidanzati, ovvero Alex e Ken?

 

979: Hestia ha trovato una persona che insieme alle sue amiche e ai compagni di Tassorosso, le daranno un motivo in più per credere in sé stessa. Alexander dice molto spesso cose sensate!! Da buon Tasso!! Cmq, non ti proccupare se non hai letto "Il verde e il rosso" ! Fallo quando avrai un po' di tempo!! Ora vado un bacione!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Bolla di Felicità. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Diciannove

Bolla di felicità.

 

 

 

 

La grande sala dei ricevimenti della dimora dei Jones era stata,per anni, luogo di festa e di cerimonie. Aveva visto molti matrimoni e molti battesimi e qualche funerale.

Sicuramente per Diana Jones quel giorno la stanza poteva essere l'inizio di una nuova era.

Suo figlio che stava terminando gli studi di economia e gestione degli affari magici, si sarebbe sposato da lì a qualche mese con Kesia Davis, bellissima serpeverde purosangue.

La donna perfetta.

L'unione perfetta.

Sorseggiò la sua tazza di thé caldo e ammirò la sala immaginandosela piena di fiori verdi e bianchi,tavoli circolari, invitati sorridenti e riverenti, un arco di fiori come altare.

La sua mente viaggiava così tanto che si accorse molto dopo della civetta nera che si era appollaiata al bracciolo con una zampa alzata.

Sfilò la lettere e rimase sorpresa quando lesse il mittente.

Carissima Zia,

come ben saprai, da Prefetto di Serpeverde, ho il dovere di vigilare sui studenti

di tutte le case.

Proprio per questo non potevo non scriverti della recente notizia

che mi ha sinceramente scosso.

La mia carissima cugina, Hestia esce da più di un mese con un ragazzo di Hogwarts.

Per la precsione, Alexander Lerrington, un Mezzosangue, figlio di un Babbano e di una guaritrice del San Mungo.

Mi sentivo in dovere di avvertirti.

Un saluto affettuso

Tua nipote, Isidora.

 

La sua mano tremò e in pochi secondi svenne.

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-Buon compleanno!- le gridò Alexander baciandole la fronte mentre lei seduta sul letto dell'infermeria beveva un intruglio disgustoso. Guardò stupita il ragazzo che sorridente la fissava.

-Ma non dovresti essere a lezione?- chiese lei facendo una smorfia di dolore,si portò una mano al petto. Il ragazzo la osservò serio.

-Piton e compagnia non ti danno tregua?- gli domandò. Lei scosse la testa.

-Non sono riuscita a controllare la mia forza e quando lui ha risposto con un muro di protezione, me la sono beccata in pieno.- scese dal letto e lo abbracciò, baciandogli le rosse labbre. Lui appoggiò una mano sul suo petto.

-Ti ha fatto male?- chiese preoccupato.

Hestia scrollò le spalle. -Non più del solito.-

-Allora, andiamo. Ho una sorpresa per te.-

-Sai che odio le sorprese!- ribatté lei bofonchiando qualcosa come "non mi ascolti mai". Finì la sua terribile pozione e mano nella mano si recarono fuori dall'infermeria.

Si fermarono al settimano piano, Alexander passò tre volti davanti a una porta.

Evocò una fascia nera e l'avvolse intorno agli occhi della ragazza.

-Bene, ora fidati di me.- la condusse dentro la stanza. La prima cosa che Hestia sentì era il terreno erboso sotto i suoi piedi, una brezza leggera. Sventolò una mano, c'era troppo caldo per essere novembre.

Alexander le tolse la benda. -Benvenuta, nel mio posto preferito.-

Hestia sbatté gli occhi più volte. Si trovavano nel bel mezzo di un prato morbido, decine di alberi creavano zone d'ombra li accerchiavano.

Il cielo era di un'intenso blu e le colline scure perdevano i loro confini nell'orizzonte. La ragazza sorrise vedendo una tovaglia bianca e gialla,apparecchiata con precisione come solo un pignolo come lui poteva fare, intorno decine di luci magiche sospese a mezz'aria.

-E' il più bel regalo che potessi farmi.- la ragazza gli strinse una mano e si avvicinò a lui per baciarlo con la dovuta attenzione e lentezza.

Alex sorpreso dalla passione la strinse a sé, rendendo il bacio più passionale. Senza accorgersi i due ragazzi scivolarono a terra, Alexander si appoggiò a un gomito e lentamente staccò le labbra, ricevendo una muta protesta da parte della ragazza che si protese su di lui.

-Stiamo...correndo troppo.- sospirò lui rimettendosi seduto sulla tovaglia.

Hestia lo seguì un poco riluttante. L'osservò in silenzio mentre serviva i piatti e evitava il suo sgurado. Mangiarono, parlando pochissimo, preferendo ammirare lo spettacolo. La luna brillava, illuminando i bicchieri di cristallo.

-Sei silezioso.- Hestia alzò lo sguardo per vederlo storcere la bocca. Aspettò paziente che parlasse.

-E' solo che prima...non riuscivo a controllarmi.-

-Credo sia normale...sei un ragazzo...- Alexander si voltò e sorrise nel vedere le gote di Hestia arrossire dopo aver detto quella frase.

-Comunque, per la cronaca, non credo...di essere pronta.- aggiunse lei,nascondendo il viso sotto i capelli neri.

Aleexander la prese per il braccio e la fece sedere su di lui.

-E'...un passo importante.- degluitì.- Non voglio forzarti e nemmeno importi i miei...insomma.- divenne leggermente viola.

-Va bene, ho capito Alex.- Hestia lo baciò su una guancia e lo strinse in un forte abbraccio.

Rimasero per un'oretta a ridere e a baciarsi finché Alexander non interruppe tutto per mostrare il bellissimo spettacolo dell'alba.

-Alex.- lo chiamò Hestia.

-Sì?-

Hestia si scostò un poco per vederlo negli occhi. -Alexander...Ti amo.-

__________________________

-E' normale é un ragazzo!Sei fortunata ad avere uno come Lerrigton,sempre gentile ed impeccabile. Pensa che Owen dimentica ogni cosa,compresi i compleanni dei suoi genitori ed il mio!-disse Bonnie inviperita mentre si metteva il pigiama.

-Magari é rimasto spiazzato, non si aspettava che fossi tu a dirglielo per prima. Pensa che io ci ho messo una settimana a dirglielo. Charlie era disperato.- gli rispose Tonks alzando gli occhi dal libro di difesa contro le Arti Oscure.

-Vorrà dire che aspetterò che dica qualcosa.- Hestia fissò le amiche scuotere il capo.

-Stai diventando sempre più cinica con il tempo. Dovresti essere felice, stai con un ragazzo fantastico.- Uragano Jonner non poté fare a meno di sorridere e salutare le amiche recandosi alle lezioni segrete con Piton e la Sprite.

Mentre stava scendendo nei sotteranei, la figura di sua cugina si fermò di fronte a lei.

-Oh, cara cuginetta...come va?-

Hestia tirò fuori la bacchetta e cominciò a respirare profondamente per incanalare meglio la sua energia in subbuglio.

-Cosa te ne frega?-

-Oh, pure e semplice cuorisità. Comunque volevo sapere se tua madre si era ripresa. Sai, ho saputo che ha avuto un problema di saluto dopo che ha saputo della tua sporca relazione con quel Mezzosangue...-

Hestia aprì la bocca. Non parlava da tempo con la madre, si dimostrava disinteressata e spaventata dalla sue capacità,non normali. Ogni tanto riceveva una lettera dal padre da cui traspariva solo preoccupazione e paura.

Sentì l'energia montare e la vista sdoppiarsi, delle scosse elettriche partirono dalla bacchetta e si mossero, intermittenti e veloci, su tutto il busto, imprigionendola in una bolla elettrica

Prima di perdere la ragione, lanciò pietrificò la cugina che cadde sorpresa bloccata come un pezzo di marmo.

Hestia si accasciò, urlando per il dolore. Silente più di una volta le aveva consigliato di non stressarsi, ma come poteva non esserlo? Represse ogni istinto omicida e strinse le labbra, finché con uno spasmo, l'energia si liberò dal suo corpo.

Era sopravvissuta,ancora.

 

 

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Ecco qua un nuovo veloce agg...

Spero vi piaccia.

grazie alle 15 persone che seguono qst ff e alle ben 300 visite!

 

979: Devo dire che Alex...mi piace tantissimo!! Hestia ha bisogno di stabilità,ma é una ragazza e si sà che le donne tendono a complicarsi la vita...! Spero di far notare le differenze fra i due,piano piano. Cmq, in questo capitolo torna l'odiatissima Isidora, cugina serpe, che non tiene la lingua a posto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** Distruzione, da Hestia ad Uragano Jonner. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Venti.

 

Distruzione, da Hestia a Uragano Jonner.

 

 

 

 

Respirare. Inspirare. Rilassare i muscoli. Chiudere la mente.

Respirare. Inspirare. Concentrarsi su un oggetto. Prepararsi.

Respirare Inspirare. Ascoltare ogni suono. Sentire il suono.

Hestia poteva sentire il cristallino suono dell'acqua del Lago Nero, il vociare dei Tassorosso poco lontani dalle cucine, gli schiamazzi dei ragazzi del Club dei Duellanti, il sordo rumore di un pentolone che bolliva.

Poteva sentire tutto questo mentre era rinchiusa in una piccola stanza dei sotterranei, adiacente allo studio privato del professor Piton. Smise di respirare e chiuse gli occi.

La sua mente viaggiò, mostrandole l'immenso giardino del castello, fino ad infilarsi negli angoli più scuri della Foresta Proibita.

Un dolore sordo la scosse quando vide un centauro fermarsi e fissare un punto non precisato della Foresta.

Aprì gli occhi, si ritrovò stesa a terra, sul pavimento freddo e duro dei sotterranei.

-La prossima volta devi metterci meno tempo, Jones!- gridò il professor Piton, guardandola con aria cattiva. Hestia si mise seduta sulle sue malferme ginocchie. La testa le girava facendola quasi vomitare.

Il professore s'inginocchiò accanto a lei, le porse un bicchiere con una fumosa pozione. La ragazza bevve il liquido e rabbrividì quando avvertì un insolito calore sprigionarsi nel suo petto.

Mormorò un "grazie" sottovoce e se ne andò.

Tutte le sue energie svanirono appena vide il divano della sua casa.

Gettò la borsa e il mantello per terra e si distese sul morbido divano.

Stava per assopirsi, finchè non fu destata da una carezza ai capelli.

-Alex...?- balbettò lei alzandosi.

-Come stai?-il ragazzo si sedette accanto a lei, cingendola in un amorevole abbraccio.

-Bene, ho solo sonno.-

-Come vanno le lezioni?- chiese lui.

-Male, non riesco a controllarmi, faccio troppa fatica, ogni mio sforzo mi costa tanto. Credo che crollerò a breve.- Alexander la strinse più forte.

-Non ci devi pensare,domani ti riposi e facciamo qualche compito e se vuoi ti aiuto in qualche esercizio. Odio vederti andare in giro,da sola,per la Foresta Proibita.-

Hestia alzò il volto per baciarlo lentamente sulle labbra sorridenti del ragazzo.

Rimasero seduti ad ascoltare il respiro lento dell'altro fino a quando un sonoro colpo di cucù non li avvertì dell'inizio di un nuovo giorno.

-Hestia?-

-Sì?- la ragazza aprì gli occhi assonnata.

-Ti amo.-

 

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Il sibilìo metallico del bolide la riscosse dai suoi pensieri e con estrema ferocia ruotò completamente la scopa per colpire la palla con la sua pesante mazza di ferro. Il colpo fu talmente forte, che ad Hestia tremarono le braccia,

Il bolide partì schizzando verso il cercatore dei Serpeverde che fu scaraventato giù dalla scopa,verso la folla della sua casa.

-Uragano Jonner ha appena fatto fuori il quinto giocatore di questa stagione...La sua leggera tendenza omicida sta mettendo in difficoltà tutti quanti....- Mike Umson ignorò l'occhiataccia della professoressa Sprite.

Il boccino fu catturato poco dopo da Owen che con una virata spettacolare raggiunse la piccola palla d'ora prima di Ken Mustrong.

La squadra giallo-nera planò verso il campo, abbracciandosi felici, del tutto ignari delle bacchette appena sfoderate dalle Serpi.

Hestia sorrise a Owen battendogli un cinque, ma proprio nel momento in cui stava toccando le mani dell'amico, una scarica elettrica la pervase. La sua vista si annebbiò e la sua mente le regalò una immagine precise di ciò che stava per succedere.

Con una semplice spinta fece volare il giovane Tasso a qualche decina di metri più in là, girandosi fu colpita in pieno da un'antica maledizione.

Il petto s'incrinò leggermente alla spinta dell'incantesimo. I suoi piedi si spostarono di qualche millimetro solcando il terreno erboso del campo sportivo.

La squadra di Serpeverde sgranò gli occhi.

-Davvero credevate che una semplice maledizione Oscura mi stendesse?- domandò Hestia rizzando la schiena e stringendo la mano destra che divenne un turbinio di scariche elettriche.

Orion Bulstrode avanzò di un passo cercando di ricolpirla, ma fu fermato dalla professoressa McGranitt che accorse trafelata.

-Ma che cosa sta succedendo?- gracchiò ansimante.

-Bulstrode e Wellington si divertono a lanciare maledizioni contro gli altri studenti!- denunciò Wilson ancora a terra.

La professoressa di Trasfigurazione, seguita dal Preside, fissarono le due Serpi che guardavo sbigottiti la lenta trasformazione della battitrice di Tassorosso.

Infatti la scarica elettrica che circondeva il polso destro si era estesa a tutte le due gambe, aggiungendo lingue di fuoco che avvolgevano il braccio destro.

Alla ragazza mancò il respiro quando si accorse che la sua energia stava esplodendo.

Con le gote arrossate e i muscoli irrigiditi, strinse i denti e cercò di concentrarsi.

Respirare. Inspirare. Rilassare i muscoli. Chiudere la mente.

Respirare. Inspirare. Concentrarsi su un oggetto. Prepararsi.

Respirare Inspirare. Stringere le aperture ed implodere.

Hestia chiuse violentemente gli occhi e morse le labbra. Trattenne il respiro e con uno sforzo che mai prima aveva fatto, cercò di reprimere quell'istinto primordiale che le era scattato.

Lentamente e con grosse difficoltà, sotto gli occhi sbalorditi dei docenti e studenti. Una intensa lingua di fuoco la coprì interamente per pochi secondi che apparvero eterni a molti.

Quando la barriera di fuoco scomparve, lasciando la ragazza ansimante e piena di fulliggine.

Hestia si alzò e fissò divertita la squadra avversaria.

Un sorrisino sarcastico le comparve sul volto.

-Ops, sono ancora viva.- ridacchiò ironica mentre molti trattenevano il fiato di fronte a quell'Uragano chiamato Jonner.

 

 

____________________________________________________________

Grazie a tt coloro che leggono qst ff.

 

979: in qst capitolo é uscito fuori l'enorme potere, autodistruttivo di Hestia. Sente meglio di noi, vede meglio ma ancora non riesce a controllare questa sua capacità...Nonostante sia seguita dai professori. Ho lasciato da parte la questione amorosa, che riprenderò nel prossimo capitolo, perché fra poco tempo, qualcosa cambierà la vita della ragazza, obbligandola a scegliere... U.U (fazzoletti in arrivooooo!) Porta pazienza! X qnt riguarda il desiderio...c'è e verrà presto...spento! Un bacione!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** Un Passo d'Amore. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Ventuno.

 

Un Passo d'Amore.

 

 

Marius Jones fissò con stanchezza i figli.

Axel era diventato un vero uomo, con un leggero accenno di barba, i capelli biondi arruffati e gli occhi chiari di sua madre. Aveva recentemente comprato una proprietà a qualche chilometro da loro, dove ad agosto si sarebbe sposato con una bellissima ragazza di Serpeverde. Di fianco a lui era seduta Hersilia che pasticciava il cibo con la forchetta d'argento e l'aria annoiata. I capelli biondi erano raccolti in una coda elaborata, il corpo magro fasciato in un abito invernale celeste, una bambolina, la versione giovane di sua moglie.

Infine, in fondo al tavolo c'era la figlia di mezzo, Hestia.

I capelli scuri e gli occhi castani stonavano in quel mare di biondo e castano chiaro. Leggeva una rivista Babbana ed ignorava il piatto fumante di fronte a lei. Si era messa un paio di jeans scuri e una t-shirt gialla,nonostante la temperatura fosse scesa quella sera sotto lo zero.

-Allora...Hestia...come va a Hogwarts?- gli chiese il padre facendo voltare tutte le teste verso la ragazza che ripiegò la rivista e la lasciò sul tavolo.

-Bene.-

Marius Jones trasse un lungo respiro. - Ho sentito dalla mamma che...esci con un ragazzo.-

-Sì.-

-Questo ragazzo...é...un Nato Babbano,vero?-

Le dita di Hestia tremarono convulsamente. -Sì- sibilò.

Hersilia sorrise e mormorò lentamente -Mezzosangue- ignorando il loro tacito accordo di completa indifferenza stretto poco dopo l'estate.

Un boato scosse la sala da pranzo. Axel guardò stupito il suo piatto scivolare insieme agli altri verso il cratere creato dal pugno di Hestia. La tovaglia di seta aveva preso fuoco, Hersilia era scappata sconvolta,seguita dal padre che con la bacchetta cercava di mettere ordine.

La ragazza morse il labbro e con estrema lentezza si alzò dalla sedia. Infilòò il braccio destro che andava a fuoco in un secchio pieno di ghiaccio sostituendolo alla bottiglia di vino elfico.

Il viso contorto dalla concentrazione si rilassò gradualmente, la ragazza estrasse il braccio coperto illeso e si asciugò con la tavaglia.

-Ripetilo un'altra volta, Hersilia e farai una brutta fine.- giocherellò con un coltello affilato e dopo averlo fatto volteggiare sulla sua mano ancora bagnata, lo lanciò verso la sorella.

Il coltello s'incastrò a qualche centimetro dalla ragazzina,lasciando nell'aria una scia rossa.

Hestia sorrise.

-La prossima volta colpirò il tuo vuoto cervellino.-

Axel aggrottò la fronte sorpreso dalla potenza e dal cambiamento di Hestia. Fino a poco tempo fa era una ragazzina dolce e simpatica, ora incuteva timore, provocava e rispondeva con toni accesi e violenti, soprattutto con la piccola Hersilia.

-Hestia...finiresti ad Azkaban, con i Dissennatori.- disse lui timoroso.

-E allora? Loro non mi fanno alcun effetto... Sono immune a molte creature oscure...- lasciò in sospeso la frase e se ne andò via camminando fino all'ampio soggiorno dove vi era un grande camino, prese una manciata di metropolvere e con voce sicura gridò, " Lerrington's House, Zabinski Road" e fu risucchiata da grandi lingue verdi.

________________________

Alexander Lerrington stava comodamente seduto in soggiorno a guardare la televisione, godendosi quel raro attimo di pace, in quella casa eccitata e rumorosa per le feste natalizie.

I suoi genitori e sua sorella erano andati a fare spese nel vicino centro commerciale,intendeva ritornare dopo cena. Era strano per lui tornare a casa, dopo mesi trascorsi in un mondo completamente diverso, dove vi erano altre regole, altri valori e principi.

Doveva molto a suo zio, mago anche lui e primo in assoluto nell'albero geneaologico dei Lerrington, che lo aveva preso sotto la sua ala protettiva,introducendolo con le sue conoscenze in quel mondo nascosto agli occhi dei più.

Si stupì non poco quando notò che il camino si stava preparando ad accogliere un ospite. Lo usava solamente per le vacanze invernali.

La sua bocca spalancò quando vide Hestia Jones,la sua ragazza sbucare dal camino.

-Hestia!- le venne incontro sorpreso e l'abbracciò sollevandola da terra. -E' successo qualcosa di grave?-

La ragazza scosse la testa e si alzò in punta di piedi per baciarlo. Un bacio lento e dolce.

Si staccò lentamente dalle sue calde labbra e con voce tremolante gli raccontò dell'episodio appena concluso a casa sua.

Il ragazzo la fece sedere sul divano,cingendola e accarezzando i suoi capelli scuri per farla rilassare.

-Se non avessi te e le ragazze non riuscirei a controllarmi a casa mia.- mormorò Hestia alzando lo sguardo e sorridendogli.

-Se non avessi te muorirei di freddo.- disse lui, baciandole l'orecchio.

-E perché?-

-Perché sei il mio raggio di sole.- sussurrò lui con voce roca.

Hestia rispose con un bacio. Un bacio che pretendeva ossigeno. Un bacio che si era trasformato in una rovente danza. Le sue calde braccia circondarono la sua nuca,avvicinandolo a sé,con una brama che mai prima aveva sentito.

Alexander infilò le sue mani sotto la maglietta,per accarezzare la schiena di lei, non riuscì a respirare quando Hestia si tolse la maglietta, rimanendo in reggiseno.

-Alex...io...sono pronta.- mormorò lei avvampando. Il ragazzo non rispose e la prese per mano,correndo per le scale. Chiuse con un botto la porta della sua spaziosa camera.

-Ne...ne sei sicura?-

Hestia annuì e riprese a baciarlo con ardore,togliendogli la larga maglia di lana. Si spogliarono, baciandosi con passione crescente. Alexander la spinse sul letto,lasciando scorrere le sue mani lungo il corpo della ragazza. Mentre lei chiuse gli occhi,rilassandosi completamente. Le loro labbra si cercarono e si chiusero in un bacio possessivo, entrambi consci di quello che stava per succedere, agitati ed emozionati nello stesso momento.

Hestia inarcò la schiena e aprì leggermente le gambe, dandogli accesso alla sua parte più intima. Alexander scese su di lei, lasciandole una scia di baci sul giovane petto, Hestia lo tirò su di lei, affondando le sue mani sui capelli castani.

-Se...dovessi farti male...ti prego,fermami.- mormorò lui con voce rotta dal piacere.

Hestia avvicinò le loro due fronti e gli sorrise. - Ti amo.-rispose lei, baciandolo.

Le mani del ragazzo scivolarono lungo il corpo,soffermandosi sulle cosce che allargò con gentilezza. Lentamente e con un leggero rossore, Alex si unì a lei, stringendola con forza.

Hestia si morse le labbra. Il dolore era arrivato improvvisamente, ma altrettanto in fretta se n'era andato,lasciandola nel bel mezzo di una valanga di emozioni.

Le loro labbra erano saldamente uniti come i loro colpi finché tempo dopo, arrivarono al piacere e rimasero immobili, ansanti e confusi.

-Hestia...-disse lui stringendola di più a sé,infilando il suo viso sul suo collo. -Davvero, ti amo da morire...-

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Ragazzuoli...sto morendo d'imbarazzo.... T__T

spero...sia decente....!!

979: sono contentissima nel sapere che qst ff,è la tua preferita...devo dire che scrivere scene "da rosso" é sempre...difficile,almeno x me...Hestia ha fatto questo passo con una persona che ama e sinceramente preferisco sia stato Alex il suo primo vero ragazzo che Ken...Un bacione alla prossima volta..

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 22
*** Dolce Risveglio. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Ventidue.

 

Dolce Risveglio.

 

 

 

 

 

Fu Alex a svegliarsi per primo, ancora accaldato e rosso in viso, notò con sopresa che Hestia stava riposando accanto a lui. I capelli neri le coprivano il viso, le labbra socchiuse, il corpo nudo,avvolto dalle coperte del suo letto.Gettò un veloce sguardo all'orologio e subito sospirò, mancava solo un'ora all'arrivo della sua famiglia.

Si avvicinò alla ragazza e le scostò i capelli.

-Hestia. Sveglia!- le sussurrò all'orecchio,sorridendo quando le cercò le lenzuola per portarle sopra la sua testa.

-Dai, i miei genitori staranno arrivando...Se ci facciamo trovare così...scoppierà il finimondo.- le baciò una spalla,salendo lungo il collo,fino a catturare le labbra.

Lei rispose al bacio, scorrendo con una mano lungo tutta la schiena,per poi affondare nei capelli.

Il rumore di una porta aperta li bloccò.

-Oh, dannazione,sono già qui! Vestiti! Spiegherò io.- disse Alex indossando in fretta degli abiti normali e chiudendo la porta.

Hestia rimase qualche secondo immobile, pensando a quello che era successo poco prima.

Non ci poteva credere. Sorrise,lasciandosi annegare dal ricordo delle sue delicate mani sul suo corpo,dei timidi sospiri di piacere. Si rivestì in fretta e scese le scale.

Una ragazza alta e con lunghi capelli la fissava accigliata.

-Ciao.- la salutò. Hestia tese una mano e si presentò come sua madre gli aveva insegnato,alla ragazza che doveva essere la sorella maggiore di Alex.

La sorella non rispose al gesto e la lasciò a bocca asciutta.

-Lascia perdere, lei é sempre così...chiusa nei confronti del mondo magico.- disse Alex comparendo dietro di lei, le mise un braccio attorno alla sua spalla e s'incamminarono verso la cucina.

Un uomo alto e con i capelli brizzolati le sorrise subito e fece l'occhiolino al figlio.

-Allora é lei?-

-Papà ti presento Hestia Jones, battitore della nostra Casa.- disse il ragazzo. - E mia ragazza.- aggiuse facendo arrossire Hestia.

Giunse vicino a lei, una donna che indossava un cappotto nero e con gli stessi occhi del figlio.

-Io sono Kate,la sua mamma.- sottolineò,la donna alzando un sopracciglio.

Hestia arretrò di qualche passo e seguita da Alex si diresse verso il camino.

Lo sguardo di quella donna l'aveva scombussolata. Fu come vedere un delle tipiche occhiate di quella donna fredda che le aveva dato la vita.

Salutò con un bacio il ragazzo che la fissava perplesso e con la manciata di metropolvere che aveva ancora in tasca, s'infilò nel camino gridando l'indirizzo di casa sua.

__________________________________

Quando si svegliò notò che qualcuno aveva già aperto le tende nere e gialle facendo entrare la fredda luce di gennaio.

-Bonnie...-mormorò prima di buttarsi sotto le sue coperte.

-Ah, sempre a lamentarsi! Forza oggi é domenica, possiamo divertirci ancora!-

-Da quando stai con Owen...sei mooolto cambiata!- disse Tonks dal bagno.

-Concordo pienamente con Tonks!-

-Ragazze, solo perché sono mena severa la domenica...Non vuol dire che abbia dimenticato il mio compito come Prefetto e migliore studentessa dell'anno.- ribatté Bonnie, tirando un cuscino all'amica ancora a letto.

Hestia si alzò a sedere e scostò le coperte per lanciare un cuscino, ma qualcosa nel volto pallido di Bonnie e nello strano sguardo di Tonks dalla porta del bagno,la fermò.

-Il ...tuo...braccio....- mormorò Tonks.

Hestia abbassò lo sguardo sulle braccia e sussultò.

-Ma cosa diamine...?- urlò la ragazza balzando in piedi sul letto e scrollando il braccio destro.

Dall'avambraccio fino alle punte delle lunghe dita era coperto da una patina di colore argento. Al tatto sembrava ferro,puro metallo.

Mosse le dita che rispose subito ai suoi impulsi nervosi.

Poi ebbe un'idea, geniale quanto pericolosa. Andò verso la porta del bagno,la chiuse lentamente e respirò a fondo.

Stiracchiò il braccio più volte e poi o ritrasse dietro il suo collo.

Si sentì solo un sibilio. Il tenue rumore del metallo a contatto con l'aria.

Il braccio s'infilò nel bel mezzo della porta. Centinaia di crepe si crearono da quel buco, le schegge volarono finendo in ogni punto della stanza e del bagno.

-Hestia....- sussurrò spaventata Tonks.

Uragano Jonner si girò lentamente su di sé. Della porta era rimasti solo i cardini, tutto il resto era solo sparso.

-Stai bene?- le chiese Bonnie. L'amico annuì rigirò la mano e sotto gli occhi sbigotti vide quella strana copertura in metallo scomparire nel nulla, ritirarsi e lasciare la sua pelle nuda.

Alzò gli occhi verso le due amiche.

-Io sono pericolosa...- disse solamente, si precipitò fuori dal dormitorio,ignorando le grida delle due compagne.

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Grazie a tutte le persone che seguono questa ff...(Please, partecipate un po' di più.)

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979: grazie mille x la correzione, errore di battitura madornale!! Cn questo capitolo si cambia decisamente registro. Hestia scopre sempre qualcosa di più sulle sue capacità... e per questo prepariamoci i Kleenex.

 

 

 

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Capitolo 23
*** Pericolosa. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Ventité

Pericolosa.

 

 

 

 

 

Igor Karkaroff si lisciò la lunga barba del mento. Si trovava da molto tempo nel confusionario studio del preside di Hogwarts. Non di sua volontà, mai si sarebbe sognato di andare in visita da quel vecchio Grifondoro. Con un gesto meccanico ricoprì il braccio sinistro con la stoffa pregiata, nascondendo il marchio.

-Quindi vorresti dirmi che questa ragazzina ha capacità magiche tali da renderla pericolosa nella tua scuola?- disse annoiato lo slavo.

Il volto di Silente s'increspò in uno strano sorriso. - Purtroppo...é difficile da controllare. E' una mina vagante. Non riusciamo a capirci molto, da una parte sembra riuscire a frenarsi,rischiando,però l'autocombustione. Dall'altra parte i suoi poteri mutavano in continuazione,aggravando sempre di più il suo equilibrio fisico e mentale.-

Karkaroff sbadigliò assonnato e per nulla interessato.

-Che cosa ci guadagna Durmstrang?Che cosa ci guadagno io?-

Silente strinse le labbre. -Il mio silenzio su alcuni fatti di vostra conoscenza.-

Le labbra del preside di Drumstrang si aprirono in un ghigno divertito.

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Sonya Derwent chiuse con un sospiro il fascicolo che teneva in mano. Fissò la paziente, fra lo sconcertata e il divertita. Non c'era limite alla magia.

-Vediamo di fare una specie di riassunto.-

Hestia Jones annuì leggermente immersa fra le nuvole.

-O...Okay.-

-Chiudi gli occhi. Cosa riesci a vedere,al di là della porta?-

La ragazza lasciò che le palpebre le oscurassero la vista. Le bastarono pochi secondi di concentrazione, li aprì e fissò tutto quello che riusciva a vedere.

-E' una stanza normale, piena di tavoli lunghi e calderoni.Non c'è nessuno.- disse la ragazza.

La guaritrice aveva notato come i suoi occhi cambiassero tonalità in pochi secondi. Dal verde chiaro, quasi felino, a un nero intenso ed anormale. Li sbatté più volte e tornarono normali.

-Ora prova a spaccare questo pezzo di legno.-

Hestia sorrise, niente di più facile, le bastò un semplice pugno. Andarono avanti per delle ore, provando tutte le capacità possibili, mozzando il fiato alla Tassorosso per la fatica.

-Bene, devo darti delle informazioni.- annunciò la guaritrice.

-Su cosa?-

-Sul tuo modo di fare magia. Credo che tu abbia ormai capito che le tue capacità devono essere "controllate" da te. Il problema nasce quando non riesci a farlo.-

La Tassorosso aggrottò la fronte. -Co...Cosa vuole dire?-

Sonya Derwent volse lo sguardo verso il basso. -Vuol dire che...potresti diventare un pericolo per la comunità magica. Qualcuno ha mandato delle informazioni al Ministero degli Interni, il segretario della sicurezza, la signora Umbridge ha cominciato a fare delle pressioni a Silente. Il consiglio dei genitori ha ricevuto delle lettere che ti hanno segnalato come soggetto negativo.-

-Così hanno chiesto la mia...espulsione?- trattenne il respiro.

-Non ancora.-

Hestia aprì la bocca sconvolta. Scosse la testa e velocemente uscì dalla stanza.

Corse spintonando chiunque le passasse accante fino all'estremità dell'immenso parco dell'istituto. Le sue membra tremavano convulse. Nuvolette di anidride uscivano dalla sua bocca. Si concesse solo alcune lacrime che le solcarono le guance arrossate.

Si strinse fra le braccia e rimase per molto tempo a fissare i cancelli della scuola.

Ricordando più volte le ultime parole della donna.

_________________

Severus Piton odiava gli studenti già durante le lezioni, ancor di più quando era richiesta la sua presenza al di fuori degli orari scolastici. L'intero corpo docenti era stato mobilitato per la ricerca di quella Tassorosso.

Quanto la disprezza con la sua faccina sempre sorridente, la battuta sempre pronta, l'aria sempre serena. Eppure sapeva che quella era facciata. Lo vedeva ogni volta che scendeva dopo le lezioni in una vecchia aula dei sotterranei. Subiva tutto senza pronunciare una parola, si concentrava al massimo, ma neppure quello era servito. I suoi poteri erano come impazziti.

Strinse le labbra contrariato dai suoi pensieri e ricominciò a cercarla. La trovò pochi passi dopo. Seduta a terra,con le mani che stringevano fili di terra e la schiena scossa da singhiozzi.

-Signorina Jones!- le gridò. Lei si alzò subito, si asciugò una lacrima e si girò.

-Professore.- disse con voce flebile.

-40 punti in meno a Tassorosso, tanto per cominciare.-

-Ah, non é un problema, tanto me ne vado. Anzi mi sbattono fuori. Mi sbattete fuori.- sibilò. - Perché non...Non..- degluitì la ragazza reprimendo le lacrime. -Non sono normale.-

Il professore di pozioni rimase in silenzio a lungo prima di dirle con la solita voce autoritaria di andare in dormitorio.

Hestia riprese a camminare seguita dal professor Piton. Incerta se parlargli e chiedergli perché o limitarsi ad accettare tutto quello che le veniva detto e fatto.

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Ho un po' di febbre e questa..."schifezzuola" mi é venuta fuori ieri notte...Perdonatemi per il capitolo che ho postato!(a me nn piace molto) non sn riuscita a scrivere di meglio...

Nel prossimo capitolo usciranno fuori nuove informazioni...

Recensioni:

fa92: sn contenta che ti piaccia!!! XD Contenta di avere anche una tua opinione dopo il "sollecito" dell'altra volta.... :)

979: La madre di Alex avrà un ruolo importante successivamente. Così come torneranno sulla scena i genitori di Hestia, i cugini, le altre dinastie dei Purosangue. E' proprio vero, per ogni cosa bella, dietro in agguato c'è una cosa brutta. Ma non sempre gli avvenimenti più negativi nasce qualcosa di brutto.... sta' a Hestia capire come uscirne. Come sempre nell'adolescenza, i momenti brutti sembrano infinitamente più pesanti...solo con l'età adulta si riesce ad affrontare tutto con più misura. Un bacionneeee

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** Doveva andare così ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Ventiquattro.

 

Doveva andare così.

 

Bonnie Bones strinse la mano del suo ragazzo, Owen Wilson,mezzo addormentato che fissava l'allegro scoppiettare del fuoco.

-Sono preoccupata per lei.-

-E perché?- domandò il ragazzo. Bonnie fece una smorfia mentre Tonks poco più in là scuoteva la testa infastidita dalla stupidità del cercatore.

-Perché il consiglio dei genitori ha caldamente invitato il presido a spedirla via.-

-Ah.- disse solamente il giovane.

Nella Sala Comune quasi completamente deserta, entrò un Alexander Lerrington più cupo del solito.

-L'ho cercata su e giù per il castello, ma niente non si trova da nessuna parte.- disse con voce flebile accasciandosi su un divanetto accanto a Tonks.

-Forse non vuole essere trovata- ipotizzò Tonks.

-Non dire sciochezze!- sbottò Bonnie.

-Ah,certo,perché io dico solo sciochezze!- urlò Tonks alzandosi dal divanetto.

-Il più delle volte.-

Il volto di Ninfadora divennne viola,con uno scatto raggiunse le scale dell'uscita.

Cominciò rabbiosamente a camminare per i corridoi dei sotterranei finché non sentì dei strani rumori. Si fermò e sfilò la bacchetta che teneva riposta nel mantello. Si appiattì contro il muro e lentamente camminò fino a raggiungere la porta socchiusa dal quale provenivano i rumori.

Bisbigliò un incantesimo di protezione imparato durante le lezioni del Club dei Duellanti ed aprì la porta, ma inciampò sui suoi stessi piedi.

Hestia Jones corse verso l'amica.

-Tonks!- gridò Hestia. -Ma che é successo?- l'aiuto ad rialzarsi.

-Ah,sentivo dei strani rumori,ho deciso di controllare e ...- alzò lo sguardo e fissò la stanza completamente sottosopra. I banchi rovesciati in fondo alla polverosa aula, i libri ammucchiati come a creare piccole torri.

-Che stavi facendo?-

Hestia sorrise e si sedette su un banco. -Ho deciso che mi gestirò da sola. Piton ci prova gusto a farmi male, mentre Sprite é troppo preoccupata per la mia salute.-

-Cosa fai esattamente.-

-Cerco di uccidermi scagliandomi varie maledizioni,oppure faccio degli esercizi di concentrazione...-

-E come fai a gestirti?- domandò Tonks fissando l'amica che scrollò le spalle.

-Tanto ormai lo avranno capito. Li vedi quei libri, vengono dalla sezione proibita della biblioteca. Contengono delle informazioni piuttosto complesse, ma alcuni teorizzano l'esistenza di persone come me.-

-Davvero? Vedi allora che non sei la sola?-

Il volto di Hestia divenne più triste.-Il problema é che sono morti tutti precocemente. Nessuno ha retto oltre i vent'anni.-

Tonks aprì la bocca sbalordita, si avvicinò all'amica e si strinsero in un fraterno abbraccio.

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Hestia chiuse gli occhi e sospirò rumorosamente, il dolore fisico era scemato lentamente lasciandola ansimante sul pavimento. Si accorse malamente di un braccio che la circondava e una mano che accarezzava i suoi capelli scuri.

-La devi smettere!- sussurrò Alexander Lerrington.

-Io non posso! Non capisci che per me é importante rischiare tutto?-

-Rischiare la tua salute,la tua vita per quello che dicono i genitori e qualche professore?-

-Io sono pericolosa, posso fare male a qualcuno sul serio.-

-E allora perché ancora non mi hai ucciso?- domandò Alex con voce rotta.

Hestia chiuse gli occhi e si morse il labbro.Come poteva capire cosa le passava per la stanza? Se nemmeno riuscivano a parlare tra loro senza finire per dire cose spiacevoli?

-Vuoi davvero capire?-

Alex annuì e si avvicinò a lei.-Lo voglio con tutto il mio cuore.-

-Farà male, ma cercherò di staccarmi prima.- lo avvertì Hestia.

Gli strinse la mano, incrociando le sue lunghe dita alle sue. Trattenne il respiro e si concentrò.

Alex la osservava impaziente di capire quale fosse il dolore fisico e non di quella che era la ragazza,la sua ragazza.

Lentamente la vista si appannò, una sensazione di calore lo avvolse. Sentiva chiaramente la pelle della mano bollire in modo innaturale. Un acuto dolore lo fece indiettreggiare velocemente.

Le loro mani si allontanarono e si fissarono per lunghi istanti.

-E' meglio se vai in infermeria a farti controllare la mano.- Hestia fissò con espressione seria la ferita che gli aveva inferto.

-Sì...ora...vado.-

Quando lui chiuse la porta, la ragazza si asciugò una lacrima.

-Doveva andare così.- mormorò.

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Ecco ho aggiornato anke qst volta, credevo di nn farcela...U-U

Hestia ha fatto una scelta. Tipica dei Tassorosso che mettono la felicità e la serenità degli altri, prima della loro.

979: Per la sicurezza di tutti Hestia sta iniziando ad isolarsi, mentre Alex é decisamente spaventato da lei...(sn proprio cattiva.)

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Capitolo 25
*** La decisione ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Venticinque.

 

La Decisione.

 

 

 

 

 

 

 

 

La sala odorava di marcio, intuì subito che tipo di lavoro le spettava come punizione.

Anche quella sera, a pochi giorni dagli esami per i G.U.F.O. Hestia aveva avuto una nuova condanna da scontare: la pulizia di ben quaranta calderoni.

Le venne da sorridere, certe cose,negli anni non cambiavano mai. Arricciò le maniche fino al gomito e canticchiando una vecchia ninna nanna di suo padre prese lo straccio e cominciò a sfregare sulle tondeggianti forme dei calderoni.

Il professore Piton se ne andò quasi subito ed Hestia si ritrovò sola per l'immensa sala degli studenti dell'ultimo anno. Una smorfia di dolore le trapassò il viso. Forse lei non sarebbe arrivata a frequentare l'ultimo anno.

Forse, sarebbe morta prima.

Tirò fuori e con un veloce colpo di bacchetta fece viaggiare i calderoni puliti fino in fondo all'aula dove si posarono,pronti all'uso.

Si voltò e prese la sua borsa,ma qualcosa appoggiato ad un sottobanco la bloccò, si avvicinò curiosa e lo prese in mano.

Era decisamente un libro pesante, dalla copertina scura e logora. Sembrava un antico manoscritto o qualche vecchio manuale di pozioni,dimenticato da qualche studente.

Hestia lo infilò in borsa,pronta a consegnarlo al professore Piton.

Camminò per il corridoio, immersa nei suoi pensieri e non si accorse del ragazzo che sbucò dall'altro corridoio.

-Oh,scusami...io...- farfugliò Hestia recuperando il libro.

-Hestia non scusarti,io stavo correndo.- disse una voce a lei conosciuta. La ragazza sossultò e decise di ritornare sui suoi passi,ma fu fermata dalla mano di Alexander,ancora fasciata.

-Hestia...mi dispiace...Io...ero spaventato.Non capivo.-

-Mi avevi detto che non mi avresti mai lasciata. Mai. Ed io ...sono stata così stupida da crederci.-

Alex la fissò a metà fra l'arrabbiato e lo sconvolto, mosse un passo verso di lei,ma la ragazza fu molto più veloce di lui.

Fra le lacrime e il leggero tremore del mento si accucciò nel portico del Castello sperando di non essere stata seguita da nessuno.

Le sue ossa sentivano freddo e si strinse in un convulso abbraccio lasciando che i gemiti di rabbia e dolore uscissero fuori.

-Perché fa tanto male?-

 

 

 

 

 

 

Sollevò lo sguardo dal suo pesante e noioso libro di Incantesimi e gettò un veloce sguardo alla sala Comune.

I Tassorosso del Quinto anno si erano riuniti sui divanetti per un'ultimo ripasso.

Hestia si portò indietro un ciuffo nero e chiuse il libro facendo sobbalzare Tonks mezza addormentata su un libro di Erbologia.

-Io me ne vado.- disse. Bonnie corrucciò la fronte,gli occhi seguivano le righe del suo manuale di Pozioni.

-Hestia, dovresti studiare o vuoi essere bocciata?- domandò a voce alta, facendo alzare la testa a molti ragazzi.

Hestia scrollò le spalle. -Non me ne frega niente.- sistemò le sue cose lentamente e si diresse verso il suo dormitorio.

Sotto la doccia fissò una cicatrice sul braccio sinistro. Con le dita bagnate seguì la linea della ferita. Il giorno prima durante la cena aveva scoperto una nuova parte di sé.

Si era per sbagliò punta con il coltello, ma appena pulì il sangue, non vi era nessuna traccia sulla pelle. Così, la notte sgusciò fuori dal suo letto e si tagliò con un pezzo di vetro. Nel giro di poche ore di quello scempio di sangue e vetro, era rimasta una semplice cicatrice.

Indossò il pigiama e si tuffò sotto le coperte estive del suo letto.

Provò per qualche minuto a dormire ma il suo cervello sembrava non collaborare, magari una lettura leggera l'avrebbe distratta abbastanza, si disse mentre appellò la sua cartella.

Tra le pergamene e i libri spuntò il manuale trovato durante la punizione di Piton.

Lo sfogliò velocemente e poi lo aprì alla prima pagina.

"Maghi e Streghe con capacità Anormali", recitava la prima pagina.

Incuriosita, Hestia s'immerse nella lettura,ignornado le amiche che la salutavano e l'alba del giorno dopo che si avvicinava.

 

 

 

 

-Sì!Liberi!Liberi!- gridò Ninfadora Tonks ballando su sé stessa,seguita da Owen e altri Tassorosso mentre Bonnie li fissava divertita, a lei piaceva studiare e per questo non le pesava fare degli esami.

Hestia Jones fu l'ultima ad uscire dalla Sala Grande, terrea in volto, si mordicchiava le labbra.

-Ehi, Hestia,come é andato l'esame?- domandò Bonnie avvicinandosi all'amica.

Lei la guardò confusa. -Eh?C...Ah, sì l'esame,penso...non lo so.Scusa ho altro da fare...- balbettò dirigendosi verso le scale centrali.

Si fermò davanti a due gargoyle. -Sarà...pasticche vomitose?-chiese alle due statue,che però non si mossero.

-Allora é ...torta allo zenzero?- la porta si aprì lentamente e la ragazza salì i ripidi gradini finché non si ritrovò nello studio del Preside.

-Oh,signorina Jones era da tanto che l'aspettavo. Ha deciso?-

Hestia guardò per un po' l'uomo giocare agli scacchi magici.

-Sì.-

-Posso sapere che intenzione ha di fare?-

La ragazza deglutì più volte prima di iniziare a parlare.

-L'altro giorno ho trovato un libro,non appartiene né alla scuola,né a qualche studente. In questo libro c'è scritto che una soluzione é possibile. Potrei seguire l'addestramento per diventare Segugio, almeno finché vivrò,farò qualcosa di buono,per tutti.-

Albus Silente la fissò preoccupato, non era quello che voleva sentire.

-So che c'è una persona in Europa in grado di aiutarmi, si chiama Djimiti Desmov e so che é un professore di Drumstrang. Trasferirmi lì,sarà solo la prima fase.-

-Lei sa che non sarà un percorso semplice?-

Per la prima volta in molti mesi, il viso di Hestia si aprì in uno spontaneo e dolce sorriso.

-Sì,ma é l'unica carta che posso giocarmi.-

 

 

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Eccomi di nuovo qui, ringrazio tt le persone ke silenziosamente seguono qst ff.

Hestia ha deciso, lascia tutto e tutti...(U-U) alla volta di Drumstrang e questa cosa chiamata

Segugio......(ve la lascio in sospeso).

 

979: la reazione di alex l'ho tenuta nascosta, mi servirà nel prossimo capitolo...^_^

Devo dire che siamo quasi alla fine,manka poco!!Da una parte sn dispiaciuta, la piccola Hestia é cresciuta, é una signorina, dall'altra nn vedo l'ora di descrivere Hestia più grandicella...

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** Addio. ***


La biografia -non autorizzata- di Hestia Jones.

Capitolo Ventisei.

dedicato ad Ale/979 che mi ha sempre sostenuta ed aiutata in qst ff.

 

 

ADDIO.

 

 

 

 

 

Aprì la finestra e si sedette sul cornicione.

Aveva bisogno di vedere l'infinito parco dove in lontananza si riusciva a scorgere l'amato campo da Quidditch.

Si asciugò una lacrime e sospirò, il prossimo anno non avrebbe vissuto fra quelle mura.Non avrebbe riso fra i suoi compagni di casa,non avrebbe passeggiato fra gli altri alberi con lui.

Niente di tutto quello che aveva vissuto si sarebbe ripetuto.

Hestia Phineas Jones scacciò un singhiozzò.

Il dolore premeva sul suo petto per risalire alla bocca.

Eppure, non poteva, non doveva piangere. Non ora.

Una mano le toccò la spalla,facendola sobbalzare.

Si aspettava Tonks o Bonnie, invece il volto serio di Ken Mustrong le comparve.

-Ehi,che vuoi fare ucciderti?- domandò con uno strano sorriso sul volto.

Hestia lo fissò sconcertata dalla sua presenza.

-Ciao.Come mai ti sei fermato a parlarmi?E' successo qualcosa ad Isidora?-

Lui scosse la testa.-No,ho saputo che la miglior battitrice di Tassorosso leva le tende e ho voluto renderti onore,Uragano Jones.-

Un ironico sorriso comparve sul volto della ragazza che scese dal davanzale piazzandosi davanti al giovane.

-Da chi?-

-Da quella cretina di tua cugina.- rispose lui appoggiandosi al muro e sorridendo al vuoto.

-Bene,allora arrivederci Mustrong.- Hestia si avvicinò a lui e tese la mano.

Lui la prese per il braccio. La baciò rudemente,forzando quelle labbra morbide.

Hestia rimase sorpresa e immobile.Si scostò da lui velocemente e si allontanò di qualche passo.

-Cosa pensavi di fare?-gli gridò.

Ken sospirò e si passò una mano fra i capelli.

-Io...Quando ci siamo...lasciati. Tu non mi hai permesso di spiegarmi...di parlarti.-

Hestia scoppiò in una fredda risata. -I sensi di colpa sono arrivati a scoppio ritardato.- gli disse. Il ragazzo la fissò duro per un secondo e spostò lo sguardo verso il fondo del corridoio.

-C'è solo una cosa che rimpiango di non aver fatto.-

Hestia socchiuse gli occhi. -Quale sarebbe?-

-Avrei dovuto fermarti e baciarti.Sono sicuro che le cose sarebbe andante in modo diverso.-

-Ma non l'hai fatto.-alzò lo sguardo,spostò qualche ciocca dagli occhi e mordendosi il labbro se ne andò,affretando il passo. Ma Ken la trattenne per il braccio e l'attirò di nuovo a sé, con lentezza fece combaciare le sue labbre con quelle socchiuse per la sorpresa di lei.

Hestia chiuse gli occhi.

Per mesi aveva desiderato averlo vicino come in quel momento.

Poi, era arrivato Alexander.

Il cuore sobbalzò e con le mani appoggiate sul suo petto si staccò da lui.

-Addio.- mormorò voltandosi e cominciando a correre aumentando sempre più la sua velocità.Scomparendo sempre più dalla sua vista.

 

 

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Nello studio del preside era seduto Severus Piton che fissava irritato l'anziano.

-Quindi sei stato tu a farle trovare quel libro?- domandò l'uomo accarezzandosi la barba bianca.

-Sì.- rispose semplicemente.

-Ma perché l'hai fatto credevo che non ti interesasse la vita dei tuoi studenti?- chiese ironico,appoggiandosi allo schienale della sedia.

Piton serrò le labbra,la mano sinistra cominciò giocherellare con la bacchetta.

-Sentivo l'esigenza di far comprendere alla signorina Jones l'enorme potenziale che ha. E' sprecata qui ad Hogwarts, é meglio se continui la sua formazione in istituti non convenzionali.-

Il preside sorseggiò la sua tazzina laccata e lo fissò sorridendo.Qualcosa gli diceva che Severus Piton si era addolcito nei confronti di quel Tasso un po'casinista.

-Non é che per caso, ti sei immedisimato in lei?-

La domanda fece sobbalzare il giovane professore di Pozioni che socchiuse gli occhi guardigno.

-No, e con questo considero conclusa questa conversazione.Arrivederci.- salutò alzandosi in fretta e scomparendo velocemente.

Quando poi si chiuse la porta,Silente fece un sospiro teatrale e borbottò qualcosa.

-Se quella visione é giusta,smetterà di avere quella faccia sempre irritata molto presto.-

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Bonnie si sedette soddisfatta sul piccolo divanetto accanto a Tonks che leggeva un libro e Owen che giocava con gli scacchi magici. Baciò la guancia del suo ragazzo troppo assorto nella partita e rivolse un sorriso complice a Tonks che ridacchiò.

Entrambe erano riuscite a dissipare i rancori e le dispute che le avevano allontanante ritornando a quella complicità che aveva caratterizzato i loro primi anni ad Hogwarts.

-Ma Hestia dove é finita?-

-Non ho proprio idea di dove sia finita.Forse,sarà in giro per il castello.-

Le due amiche ripresero le loro attività. Ormai si avvicinava la notte,l'ultima notte nel castello incantato di quell'anno pieno di emozioni.

Un gufo nero entrò nella Sala Comune e si appollaio sul braccio di Tonks.

-Di chi é?- chiese

-Di....Hestia.-

Confuse,camminarono e si sedettero in luogo appartato della Sala Comune, aprirono la lettera e lessero insieme.

Ciao ragazze!

Vi starete chiedendo il perché di questa lettera, visto che teoricamente,dovrei

essere con voi,a parlare di vacanze e a lamentarci dei compiti.

Ho deciso di dirvi addio.

Ho deciso di andarmene.

Il prossimo anno non frequenterò Hogwarts con voi.

So che mi odierete.

So che mi dimenticherete,ma sappiate che ho i miei motivi.

Voglio che abbiate solo il fugace ricordo di Uragano Jones nel pieno delle sue forze,

nel pieno della sua giovinezza.

Il resto dei pochi anni che ho da vivere li userò per essere d'aiuto agli altri.

E per farlo devo andarmene da questo Castello,dai miei compagni,da voi.

Vi terrò sempre nel cuore,siete le persone a me più care.

Vi voglio bene,

Hestia P.Jones.

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Il treno si fermò cigolando. Un uomo barbuto gridò dalla banchina. -Stazione Sbreijka!-

Hestia si asciugò un'ultima lacrime,in quel lungo viaggio aveva pianto per tutto il tempo.

Aveva pianto per Alexander.

Aveva pianto per Tonks e Bonnie.

Aveva pianto per Owen.

Aveva pianto per i Tassorosso.

Aveva pianto persino per Mustrong e il Quidditch.

Scese le scalete trascinandosi il baule. Rabbrividì per il vento gelido che le entrò dentro le ossa.

Un uomo con simpatici baffi si avvicinò a lei, vestito di rosso con una grossa D ricamata di rosso sul petto.

-Hestia Jones?- domandò con uno strano accento.

La ragazza annuì appoggiando la borsa.

-Bene,io sono il professore Desmov.Benvenuta in Russia e benvenuta nell'Accademia di Difesa Magica.-

 

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Ecco a voi l'ultimo capitolo.

Vi ringrazio per aver letto qst ff! Ho deciso di "chiuderla" qui perché a breve scriverò il seguito..Troppe cose e situazioni lasciate in sospeso che verrano spiegati nel seguito: La biografia non autorizzata di Hestia Jones-il presente.

Grazie a tti veramente!!

Un speciale ringranziamento ad 979 a cui ho dedicato qst capitolo.

Grazie x aver sempre donato la tua opinione,per avermi consigliata ed aiutata!!

 

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Grazie anke a voi x avermi seguita.

Alla prossima

Dully.

 

 

 

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