LA TROVATELLA di nefertiry85 (/viewuser.php?uid=76846)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la trovatella ***
Capitolo 2: *** edward il mostro ***
Capitolo 3: *** DECISIONE ***
Capitolo 4: *** SALVARE IL FUTURO ***
Capitolo 5: *** la piccola isabella ***
Capitolo 6: *** lei è umana ***
Capitolo 7: *** UNA NUOVA FAMIGLIA ***
Capitolo 8: *** ADDIO ***
Capitolo 9: *** TRASFERIMENTO ***
Capitolo 10: *** AVVISO ***
Capitolo 1 *** la trovatella ***
GRAZIE
PER CHI ABBIA DECISO
DI VALUTARE ANCHE QUESTO CAPITOLO DI UNA NUOVA E STRANA STORIA CHE MI
è VENUTA
IN MENTE…SPERO VI PIACCIA…LASCIO A VOI LA SCELTA,
QUINDI DITEMI VOI SE LA
STORIA VI PIACE E QUINDI VALE LA PENA CHE LA CONTINUI, O SE
è MEGLIO CHE LA
LASCI PERDERE…
LA TROVATELLA
POV
ROSALIE
Da
tre anni ci eravamo trasferiti a Phoenix,
non era una delle solite città che sceglievamo, il sole
splendeva in cielo
quasi tutto l’anno e noi eravamo costretti ad uscire solo
dopo il tramonto, ma
volevamo fare una pausa dalle solite città piovose che
sceglievamo ad ogni
trasferimento. Come scusa all’intera cittadinanza che non ci
vedeva mai alla
luce del giorno, noi eravamo i figli addottivi del dottor Cullen e sua
moglie
che come loro soffrivamo di una rara allergia alla luce solare.
Come
tutte le sere mentre il resto della città
dormiva noi ci intrattenevamo ognuno con attività diverse.
Carlise
studiava nuovi tomi sulla medicina,
Esme progettava una delle nostre prossime case, Jasper ed Alice erano
impegnati
in una partita a scacchi che ormai durava da tre ore e mezzo, Edward
come al
solito era nella sua stanza nell’apatia più
totale, mentre io e il mio
scimmione Emmett, beh diciamo che eravamo nella nostra stanza a goderci
il
nostro amore.
<<
Alice cos’hai? >> sentimmo
Jasper dal piano di sotto smuovere con forza il corpo di Alice e subito
scendemmo a controllare, se nostra sorella rimaneva imbambolata
più del solito
per una visione, significa che qualcosa di grosso stava per succedere,
qualcosa
che avrebbe cambiato la nostra vita.
Arrivammo
di sotto pochi istanti prima di
Edward, come al solito lui già sapeva cosa Alice avesse
visto, per colpa del
suo odioso potere di leggere nel pensiero.
<<
Sai che se potessi resterei fuori
dalla testa di chiunque, specialmente la tua >> mi disse
Edward con aria
sprezzante, ecco come sempre non si poteva pensare liberamente.
<<
Alice, ero distratto, non ho capito la
tua visione >> chiese Edward preoccupato.
<<
E cosa stavi facendo?? Sfogliavi
qualche giornale vietato ai minori? Lo sai che non puoi, non sei ancora
maggiorenne, hai solo 17 anni >> disse Emmett assestando
un debole pugno
alla spalla di mio fratello Edward.
<<
Simpatico… Emmett, si dal caso che sono
più vecchio di te >> rispose allo scherzo
Edward.
<<
Ma io sono il più grosso >> indicando
quel suo bel fisico muscoloso.
<<
Si, si ok…sai come si dice, tutto
muscoli e niente cervello >> Edward continuava a
prenderlo in giro.
<<
Ehi non è vero, se tu sai più cose di
me, è perché le leggi nella mente delle persone
>> rispose Emmett con
aria imbronciata.
Non
ce la facevo più del loro battibecco,
avevamo interrotto le nostre attività per ben altro e no per
ascoltare
quell’asociale di mio fratello che prendeva in giro il mio
Emmett.
<<
Finitela >> dissi quasi
ringhiando, aggiudicandomi uno sguardo glaciale da parte di Edward,
come se
potesse fregarmene.
<<
Alice ci puoi dire cosa hai visto? >>
chiese bonario Carlisle.
<<
Cara cosa succede? >> questa
volta fu Esme a parlare con la sua voce amorevole non le si poteva
negare
nulla, anche se quando si arrabbiava era meglio fuggire dal suo raggio
d’azione, diventava una mamma veramente severa.
Finalmente
Alice si decise a parlare << Niente
era una sciocchezza >>.
<<
Se era una sciocchezza perché ora mi
tieni fuori dalla tua mente pensando a tutta la nuova collezione di
Chanel? >>
Edward cercava di scoprire qualcosa leggendole la mente, ma Alice era
l’unica
in grado a saper raggirare il potere di mio fratello nascondendogli
ciò che non
voleva che lui sapesse; come la invidiavo.
Edward
mi guardò con un mezzo sorriso che
sembrava più un ghigno, per poi tornare a concentrarsi su
Alice.
<<
Perché sto scegliendo i miei prossimi
acquisti, ecco perché!! >> la solita Alice; la
sua mania dello shopping
superava di gran lunga anche la mia.
<<
E allora perché nel frammento di
visione che ho visto ero presente anche io in un luogo che non era casa
nostra
o questa città e con vestiti che non conosco? E poi
c’era qualcosa di sfocato
in quella visione e non ho capito >> insisteva Edward.
<<
Stavo progettando di rifarti il
guardaroba ed era ovvio che tu fossi con me in un’altra
città per fare acquisti
>>.
<<
Perché Phoenix non ha abbastanza
negozi? >>
<<
Edward ma ormai qui li abbiamo visti
tutti >> Alice si stava parando dietro la sua mania , per
non svelare ciò
che aveva visto, me ne ero accorta anche io, ma se lei non voleva
dircelo, era
inutile insistere mai avrebbe svelato ciò che sapeva.
<<
Ogni tanto pensi qualcosa di sensato >>
anche questa volta il commento di Edward era rivolto a me.
<<
Io me ne vado a caccia >> quando
Edward stava per girare e i tacchi e andarsene, Alice lo
fermò.
<<
NO!! >> tutti la guardammo con
sorpresa, perché mai aveva gridato così e non
voleva che Edward andasse a
caccia?? Quando si accorse dei nostri sguardi, si giustificò
subito.
<<
Edward, Esme sono mesi che vorrebbe
sentirti suonare il piano, perché non ci allieti con la tua
musica? >>
come lei nessuno sapeva inventare scuse.
Ma
era vero Edward aveva smesso di suonare da
parecchio tempo, troppo e devo ammettere che lui è molto
più bravo di me con i
tasti bianchi e neri.
<<
Non mi va >> il solito zoticone,
teneva la nostra famiglia sempre in tensione con i suoi molo modi, la
sua
solitudine se la meritava.
Un
ringhio basso e cupo provenne da Edward,
ovviamente rivolto a me.
<<
La volete smettere voi due? Mi fate
venire il mal di testa con i vostri umori cattivi >> e
un’armonia invase
tutta la stanza investendoci in pieno, era
Jasper con la sua empatia che non sopportava i nostri
litigi fatti solo
di sentimenti d’odio e disprezzo.
<<
Edward ti prego, suona per me >>
quando nostra madre Esme usava quel suo tono dolce e quasi
supplichevole, non
c’era scampo, avresti fatto di tutto per lei.
<<
Ok >> e così dicendo Edward
prese posto sullo sgabello del suo magnifico pianoforte a coda.
<<
Zuccherino noi torniamo di sopra? >>
mi disse Emmett mentre mi solleticava il collo con le sue labbra;
<<
Andiamo scimmione >>
Stavamo
per salire le scale quando Alice ci
fermò.
<<
Potreste farci godere la melodia di
Edward senza i vostri versi amorosi
di sottofondo? >> mia sorella era adorabile, ma a volte
avrei voluto
staccarle la testa a morsi per ciò che diceva.
Poi
continuò avvicinandosi di più a noi
<< Ho visto che avreste distrutto la vostra camera e
fatto qualche danno
alle colonne della casa ed Esme si sarebbe arrabbiata molto, quindi vi
conviene
andare nella foresta >>.
<<
Esme che si arrabbia?? No, no, non ci
tengo affatto, l’ultima volta che si è arrabbiata
con me è stata più pericolosa
di una mamma orso a cui hanno sottratto un cucciolo >>
Emmett sembrava
essere seriamente terrorizzato.
<<
Così la prossima volta impari a far
dei murales sulla facciata della nostra casa >> disse
Esme seria ma
sempre con la sua voce melodiosa.
<<
Ma era per dare un tocco di colore…
sono un’artista incompreso >> disse Emmett
piegando la sua testa e
facendola dondolare a destra e sinistra.
<<
Si, si, ok artista, perché ora non vai
a scolpire nel legno o nella pietra una statua che raffiguri la tua
musa?? C’è
uno spiazzo con grandi rocce proprio a dodici chilometri a nord da qui
>>
ci disse Alice aprendoci la porta.
<<
Che idea!! Andiamo Rose, ti farò una
scultura che neanche Michelangelo nei suoi tempi migliori è
stato in grado di fare
>> e mi prese per mano correndo eccitato in questa sua
nuova avventura,
se vogliamo chiamarla così, mi trascinò nella
foresta lasciandoci alle spalle
le risate dei nostri familiari, “ Questa
me la paghi Alice Cullen ”.
Ero
da un ora e mezza ferma immobile in questa
odiosa posizione, la stessa della Venere di Botticelli e Emmett
sembrava un
pazzo che picchiava un grande masso ad una velocità assurda.
<<
Emmett ne vuoi ancora per molto? Mi
sto annoiando >>
<<
Tesoro quando avrò finito vedrai che
capolavoro >> rispose Emmett sicuro.
Mi
toccava rimanere ancora così, è vero che non
mi stancava mantenere la stessa posizione per molto tempo,
però era
tremendamente noioso quando non avevi a cui pensare.
Ma
un momento cosa è stato??
<<
Emmett hai sentito? >>
<<
Di cosa stai parlando? >> mi
chiese smettendo di picchiare quella povera roccia.
Mi
concentrai sull’udito, passi leggeri
venivano nella nostra direzione, accompagnati da singhiozzi ripetuti,
contemporaneamente io ed Emmett prendemmo un bel respiro.
<<
È un umano >> dicemmo
all’unisono.
<<
Ma è tardi, che ci farà un umano da
solo nel bel mezzo della foresta? E poi i centri urbani sono
lontanissimi >>
Emmett cercava di darsi una spiegazione.
<<
Non lo so, ma è meglio andare a
vedere, sembra che stia piangendo e poi ha un odore buonissimo
>>
<<
Rose, non vorrai mica.. >>
<<
Non essere stupido Emmett, era solo
una considerazione >> detto questo ci avviammo verso
quell’incredibile
profumo.
Eravamo
distante dal quell’essere umano di
parecchi chilometri, ma già potevamo vedere che
l’essere da cui provenivano
quei singhiozzi non era altro che una bambina.
Cosa
ci faceva una bambina a
quest’ora della notte da sola nei boschi?
Ci
avvicinammo a lei con molta cautela.
<<
Piccola che ci fai da sola in mezzo al
bosco? >> le chiesi chinandomi per guardarla in viso.
<<
Cerco… la mia…
mamma…l’… avete vista??
>> mi rispose con la voce rotta dai singhiozzi.
Mi
guardava con uno sguardo perso, ma non aveva
paura di noi.
Le
porsi la mia mano << Vieni con noi la
cerchiamo insieme >>, la bambina mise la sua piccola mano
nella mia senza
indugi, era così tenera e innocente.
Al
contatto con la mia pelle gelida non la
ritrasse, sembrava quasi non accorgersene, e quando la toccai
capì il perché,
la sua pelle era fredda, infatti quella notte era più fredda
del solito.
<<
Facciamo una cosa piccola, ora andiamo
a casa nostra e domani cerchiamo la tua mamma tutti insieme, ok?
>> lei
mi guardò con aria spaventata.
<<
Non sarete cattivi con me come
quell’altro signore che ha portato via la mamma, vero?
>>
<<
Di chi parli? >> chiese Emmett
<<
Di quel signore con la pelle
bianchissima che ringhiava come un cane… ti assomigliava,
era grande e grosso e
i suoi occhi facevano paura >>
La
presi in braccio sembrava stanca, chissà da
quanto tempo cercava sua madre nei boschi, ormai avevamo capito che un
vampiro
l’aveva portata via e sicuramente l’aveva uccisa.
<<
Non ti preoccupare io non ti farò del
male e neanche lui >> dissi indicando Emmett.
<<
Lo so, lui assomiglia a quel signore,
ma la sua faccia è buffa >>
<<
Come buffa?! Così? >> ed Emmett
iniziò a fare divertentissime smorfie.
<<
Si, ah ah ah >> la sua risata
era cristallina.
Ci
incamminammo verso casa, volevo portarla il
prima possibile da Carlisle, doveva visitarla per assicurarsi che
stesse bene.
Tra
le mie braccia il suo respiro si fece più
profondo, si stava addormentando.
Povera
creatura così piccola si era ritrovata
sola.
Non
le avevo ancora chiesto come si chiamava.
<<
Piccola come ti chiami? >>
E
con voce debole e assonnata mi rispose.
<<
Isabella, ma la mamma mi chiama Bella >>
e poi cadde in un sonno profondo.
RECENSITE
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Capitolo 2 *** edward il mostro ***
RAGAZZE
SE STO AGGIORNANDO Già OGGI STESSO CON UN UNUOVO
CAPITOLO è perché I VOSTRI COMMENTI MI HANNO
COMMOSSA, SONO CONTENTA CHE QUESTA
MIA NUOVA IDEA E COME LA CHIAMO IO LA MIA NUOVA AVVENTURA VI PIACCIA.
PERò AL
CONTRARIO DELL’ALTRA MIA STORIA CHE HO Già SCRITTO
PARECCHI CAPITOLI, DI QUESTA
AVEVO SOLO IL PRIMO CAPITOLO CHE HO Già PUBBLICATO, IL
SECONDO QUI SOTTO L’HO
SCRITTO PER VOI QUALCHE MINUTO FA, PER RINGRAZIRVI DELLE VOSTRE
RECENSIONI E
DELLA FIDUCIA CHE AVETE RIPOSTO IN QUESTA STORIA… GRAZIE,
GRAZIE DI CUORE
EDWARD
IL MOSTRO
POV
EDWARD
Le mie dita
correvano
veloci sui tasti d’avorio bianco e neri, riempiendo la stanza
della dolce
melodia che Esme tanto amava.
Solo ed
unicamente per lei, questa notte ero rimasto in casa e mi ero seduto al
mio pianoforte;
per lei che per me era una vera madre; lei che aveva accettato ogni mio
errore
compiuto in questa non vita; lei che mi aveva accolto a braccia aperte
ogni qual
volta tornavo; lei che era talmente donna e materna che era impossibile
attribuirle la denominazione mostro, quando si parlava degli esseri in
cui ci
eravamo trasformati; lei non meritava questa vita, ma ringraziavo
Carlisle che
l’aveva salvata dal suo tentato suicidio.
“ Non merita tutto il dolore che si auto
infligge, spero che trovi presto una donna che lo completi ”
ecco l’amore
di cui parlavo, Esme era sempre preoccupata per me e per il mio stato
d’animo;
mi sarei preso a schiaffi da solo per le preoccupazioni che le
procuravo.
La melodia
cambia e così cerco di distrarmi dai suoi pensieri che mi
fanno sentire
tremendamente in colpa, faccio
qualcosa che di solito, non sopporto fare, sondo la mente delle persone
che mi
circondano.
“ Edward è il miglior figlio che si possa
desiderare ” ecco
un altro pensiero
che forse potevo evitare, quello di mio padre Carlisle, anche lui
sempre molto
buono con me nonostante tutto, lui in me riponeva una fiducia che non
credevo
di meritare; io fui il primo ad essere trasformato da lui e da quando
avevo
riaperto gli occhi su questa nuova vita, non facevo altro che
maledirla, ma non
davo nessuna colpa a Carlisle, perché lui voleva solo
salvarmi dalla morte per
mano della malattia che mi stava lentamente uccidendo, per Carlisle era
assurdo
che un ragazzo di soli diciassette anni potesse morire così
e quindi mi salvò
anche per avere un compagno in questa vita eterna.
Molte cose
avevo imparato da lui, lo stimavo molto anche per la sua
capacità di aiutare
gli umani, era un medico favoloso e usava i suoi sensi da vampiro per
salvare
vite umane e non per distruggerle.
“ Collezione primavera.. ” ok era
meglio
fuggire da questa ossessione, mia sorella Alice era una patita di moda,
ma
questa volta esisteva un buon motivo per concentrarsi così
tanto sulla moda, mi
stava nascondendo qualcosa.
Ma infondo
con lei era quasi impossibile litigare o arrabbiarsi più del
dovuto, era un
metro e cinquanta di delizioso fastidio; da quando si era presentata
alla porta
di casa nostra una quarantina di anni fa, io e lei eravamo entrati
subito in
sintonia.
Jasper quel
giorno l’accompagnava, si era presentato affianco quel
folletto, ma lui si che
era tenebroso, ricoperto di cicatrici da morsi di vampiro, quei segni
erano
veri e propri avvertimenti, come avere un’insegna luminosa
che dice ATTENZIONE
PERICOLOSO, CI HANNO PROVATI IN MOLTI, MA ORA LORO SONO MORTI E IO SONO
VIVO.
“ La mia dolce Alice, non potrei fare più
a
meno di lei, mi ha salvato da una vita maledetta ”
ecco cosa pensava mio
fratello Jasper, il loro amore non era visibile, ma si poteva percepire
nell’aria.
“ Chissà come reagiranno a casa, quando
vedranno questo scricciolo ” il
pensiero di Emmett mi raggiunse come un fulmine, non capivo di cosa
stesse
parlando, fino a quando i pensieri di Rosalie non catturarono la mia
attenzione.
“ Povera piccola, chissà cosa
avrà visto ”
e nella sua mente l’immagine di un piccolo viso paffuto
ricoperto da una
cascata di boccoli castani mi raggiunse, era addormentata teneramente
fra le
braccia di mia sorella e aveva il pollice in bocca.
Smisi di
suonare.
<<
Edward
perché ti sei fermato? >> mia madre Esme mi
venne vicino e mi posò una
mano sulla spalla.
<<
Rosalie
ed Emmett stanno tornando >>
<<
E
allora? >> Jasper aveva una espressione curiosa, come per
chiedere cosa
ci fosse di strano.
<<
Rosalie
ha con se una bambina umana >>
Tutti in
casa avevano in viso uno sguardo stupito.
<<
Finalmente.
Bella!! >> esclamò Alice con un gran sorriso
in volto, e nella sua mente
eccomi di nuovo con indosso quei vestiti e poi l’immagine di
quel dolce viso
che avevo visto poco fa nei pensieri di Rosalie.
<<
Cosa
significa Alice >> dissi quasi gridando, ma in
quell’istante si aprì la
porta, Emmett fu il primo ad entrare e con la sua enorme mole
nascondeva del
tutto Rosalie, pochi secondi e con un sorriso si spostò
rivelandoci l’immagine
di Rosalie con quella splendida creatura tra le braccia.
Tutto accadde
in pochi secondi, un soffio di vento portò alle mie narici
il profumo di quella
bambina; fu come avere un pugno nello stomaco, tutto intorno a me perse
consistenza, non esisteva più Esme madre amorevole, Carlisle
padre apprensivo e
fiducioso, sorella comprensiva, fratello innamorato, niente, esisteva
solo lei,
la mia preda, il mio cibo.
In
quell’istante
gettai la maschera da umano che mi ero costruito, per sembrare
più normale agli
occhi della gente, adesso ero solo il famelico vampiro.
Il suo
odore, il suo profumo era intenso, la mia gola era avvolta dalle fiamme
e lei era
l’unico nettare che poteva spegnerle.
Il veleno
invase la mia bocca, lo inghiottivo ma le fiamme non si spegnevano,
anzi il mio
stomaco si contorceva sempre di più dalla fame, di lei.
I miei
muscoli erano tesi come una corda di violino pronti a scattare sulla
preda.
<<
FERMATELO!!
>> il grido di Alice era
arrivato ovattato
alle mie orecchie.
Senza neanche
accorge mene ero scattato verso quella creatura innocente e ancor prima
di
avvicinarmi a lei mi ero ritrovato steso a terra con Emmett e Jasper
che
premevano su di me.
Gli ringhiai
contro, cercavo di morderli, di levarmeli di dosso, ma niente non ci
riuscivo.
<<
Calma
fratellino >> Emmett mi teneva fermo busto e braccia.
<<
Jasper
fai qualcosa >> disse Esme preoccupata.
<<
Ci
sto provando, ma è troppo agitato >> disse
Jasper mantenendo ferme le
gambe.
<<
Forse
è meglio che lo portiate fuori all’aria fresca
>> Carlisle era sempre il
migliore in questi casi, riusciva sempre a mantenere la calma.
Per tutto il
rumore provocato e tutte le grida, la bambina si svegliò e
con aria spaesata si
guardò intorno, e proprio in quell’istante che
Emmett e Jasper mi stavano
portando di peso fuori, i suoi occhi si incrociarono con i miei.
Mi bloccai
all’istante, smisi di respirare, ogni muscolo si
congelò, mi feci invadere
dalla tranquillità che cercava di infondermi Jasper e in quell’istante
annegai in quel mare di
cioccolato che erano i suoi occhi.
Appena il
buio della notte ci coprì con il suo mantello scuro ripresi
a respirare, la mia
mente torno lucida, ma da che mostro ero la mia gola bruciava ancora
ormai
carbonizzata da quelle fiamme.
<<
Lasciatemi
>> dissi con voce calma e desolata.
<<
Sicuro
Edward? Non ci fai lo stesso scherzetto di poco fa, vero?
>>
<<
No
Emmett.. >>
Ma Jasper mi
guardava ancora dubbioso.
<<
Jazz
sto bene ora >>
<<
Edward
ti sento calmo, ma sento ancora la tua sete >>
<<
Lasciatelo,
non sarà più un pericolo >> la voce
di mia sorella Alice fu la mia
salvezza.
Jasper si
fidava cecamente di lei, e mi lasciò andare
all’istante.
Appena libero
anche dalla morsa di Emmett scappai nella foresta.
RECENSITE,
RECENSITE E RECENSITE…VOGLIO SEMPRE SAPERE COSA
NE PENSATE…INFONDETEMI CORAGGIO, perché AL
CONTRARIO DELL’ALTRA MIA FF DI CUI
NELLA MIA MENTE CONOSCO Già OGNI CAPITOLO, EVENTO E FINE, DI
QUESTA CONOSCO
SOLO IL QUADRO GENERALE, LA FORMERò PIAN PIANO…
P.S.=
CI TENGO PERò A DARE UN AVVISO, IN QUESTO PERIODO
SONO SOTTO ESAME E QUINDI NON SO CON QUANTA REGOLARITà
SCRIVERO E POSTERò
QUESTA FF.
PER
CHI MI CONOSCESSE SOLO PER QUESTA FF, SE è CURIOSA POTREBBE
DARE UN’OCCHIATA VELOCE ALL’ALTRA MIA FF
AURORA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1
MI
RACCOMANDO LEGGETELA…
RISPOSTA
ALLE RECENSIONI
HALE1843:
grazie J
STELLALILLY:
grazie per la tua doppia recensione. È stata
proprio la tua recensione la colpevole che mi ha fatto lasciare il mio
libro
universitario per scrivere un nuovo capitolo…spero ti
piaccia perché l’ho
buttato giù così.
SILVIA16595:
contenta di farti felice…spero che la piccola
Bella esaudisca il tuo desiderio.
SWEETCHERRY:
grazie per avermi messa tra i preferiti…
EMILYBLOOD:
sinceramente ci saranno pov anche
degli altri…ho pensato che dovesse
trovare lei la piccola Bella per il suo desiderio materno, e
così amerà Bella
sin dal principio.
TORU85:
Grazie per la tua recensione, spero ti sia piaciuto
il secondo capitolo.
CONFUSINA94:grazie
J
LUISA98:
grazie per avermi seguita anche in questa
avventura, e grazie per la stima e per l’augurio che mi
fai…magari riuscissi a
far avverare il mio sogno..
MARYAC_CULLEN:
Grazie…spero ti piaccia anche il seguito.
FIORELLA91:
Grazie, il tuo è stato il primo commento della
ff, ed è stato anche positivo…grazie.
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Capitolo 3 *** DECISIONE ***
CHIEDO
PERDONO PER
TUTTE LE PERSONE CHE SEGUONO QUESTA MIA FF..QUESTO CAPITOLO NON
è CORTO, è
CORTISSIMO, LA MIA INTENZIONE ERA DI INCORPORARE IL POV DI UN ALTRO
PERSONAGGIO, E VI GIURO CHE è Già NELLA MIA MENTE
MA NON HO PROPRIO IL TEMPO DI
SCRIVERLO, è TARDISSIMO E MI DEVO METTERE ASSOLUTAMENTE A
STUDIARE… QUINDI
PERDONATEMI SE POTETE!!!
VI
LASCIO ALLA LETTURA
DI QUESTE POCHE RIGHE, OVVIAMENTE DITEMI CHE NE PENSATE E GRAZIE A
TUTTI COLORO
CHE MI STANNO SOSTENENDO…
DECISIONE
POV
EDWARD
Dovevo
allontanarmi il più possibile da quella
situazione e da quella casa e dovevo assolutamente placare la mia sete
per non
essere tentato dal mostro che era in me di tornare indietro e saziarsi
di… ma
come potevo pensare solo una cosa del genere?
Correvo,
correvo veloce e in poco tempo mi
ritrovai nella foresta; scovai subito un gruppo di alci e occupai la
mia mente
solo con la caccia.
Puntai
sull’alce più grossa, ma quando i miei
denti affondarono nella carne del suo collo e avidamente ne succhiai il
sangue,
qualcosa dentro di me, mi portò alla mente la sua immagine,
pensando che il suo
sangue sarebbe stato molto più dolce di quello di
quest’alce.
All’improvviso
l’alce che avevo fra le braccia
si tramutò in quella bambina, per un attimo mi nutrii ancora
più avidamente,
fino a quando non mi raggiunse il ribrezzo di quell’immagine,
il ribrezzo per
me stesso.
Mi
staccai da quell’animale ormai morto e
cacciai ancora e ancora, fino a quando non mi sentì quasi
ubriaco di tutto quel
sangue che avevo bevuto.
Mi
distesi su un prato verde e contemplai tutte
le stelle in cielo, ero riuscito a imprigionare nuovamente il mostro
che era
dentro di me.
Era
assurdo con quanta facilità si fosse
liberato, avevo lottato per anni ed era stato tremendamente difficile
rinchiuderlo nell’angolo più sperduto di me,
eppure poco fa si era liberato e
mi aveva invaso come se non se ne fosse mai andato.
Erano
decenni che ero in continuo contatto con
gli umani e mai nessuno aveva scatenato una reazione simile, il loro
odore
stuzzicava la nostra sete, ma riuscivamo a tenerla a bada; invece lei,
non si
era accontentata solo di stuzzicare la mia sete, l’aveva
scatenata così all’improvviso,
lei fragile bambina umana era nata per distruggere la mia esistenza.
La
odiavo, odiavo quell’esserino umano.
Ma
poi perché l’odiavo? Cosa mi aveva fatto
quella bambina per meritare il mio odio? Niente, assolutamente niente,
aveva
solo il più buon odore che avessi sentito in tutta la mia
eternità; e che colpa
ne poteva avere lei? Lei era umana ed è normale che abbia un
buon profumo e non
rischierebbe la vita se esseri diabolici come noi non esistessero.
Ma
ora si trovava in una casa piena di vampiri
e non stava rischiando la vita, ero solo io che l’avevo
condannata a morte.
Ero
io il mostro.
Sicuramente
avevo deluso mio padre, mia madre e
il resto della mia famiglia.
No,
non potevo tornare a casa, preferivo vivere
una vita di assoluta solitudine piuttosto che subire gli sguardi di
disprezzo
per quello che stavo per fare da parte della mia famiglia; sarei andato
lontano, lontano da questa famiglia che continuavo a deludere.
RISPOSTA
ALLE RECENSIONI
ELFA
SOGNATRICE: grazie J
spero anche io di non
deluderti, cmq cm vedi già ho postato un nuovo capitolo
anche se corto, ma
credo di riuscirci a scrivere un capitolo a settimana, tutto dipende da
come
andrà lo studio..
SILVIA16595:
grazie silvia, sono davvero contenta che ti piaccia..
VEGETINA
SSJ 94: Un babysitter che vuole uccidere che dovrebbe vegliare???
Vedremo insieme cosa ne esce fuori…
FIORELLA91:
il mostro si è svegliato ma riuscirà a tenerlo a
bada? O sarà
costretto ad andare via??
ISANGEL:
grazie… devi sapere che io adoro i vampiri buoni e pentiti,
e
loro sono assolutamente i miei preferiti..
EMILY
BLOOD: anche tu hai delle fan fiction…ovvio allora che
andrò a
leggerle…e lascerò sempre dei
commenti…grazie…
MICHELEGIOLO:
cocco??? No ti prego nooooo…a me il profumo del cocco fa
venire mal di testa e il sapore?? Se fossi stata una vampira e un umana
sa di
cocco, quell’umana era al sicuro…J
cmq grazie per il tuo
commento…curiosità.. ma sei F o M?
TIRU85:
grazie J
anche io sono curiosa
di sapere come si evolverà la situazione…giorno
per giorno lo scoprirò..
SWEETCHERRY: Eddy e Bella insieme??
Boh chi lo sa….ovvio che Alice aveva previsto tutto
altrimenti perché sta
pensando a tutta la collezione di Chanel??
LADYSILE:
Grazie J
HONEYMOON:
grazie per l’augurio degli esami e soprattutto grazie per il
commento alla ff.
STELLALILLY:
ma di che, grazie a te non a me… tu mi hai dato il coraggio
per scrivere il secondo capitolo… quindi grazie…
ah si a proposito sentiti in
colpa per avermi fatto smettere di studiare…ahahahah
scherzo!!
PER
CHI NON CONOSCESSE L’ALTRA MIA FF, MI FAREBBE PIACERE UN
VOSTRO
COMMENTO ANCHE SU DI ESSA.
AURORA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1
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Capitolo 4 *** SALVARE IL FUTURO ***
QUESTA
MATTINA MI SONO
SVEGLIATA CON UN PO’ D’ISPIRAZIONE E HO SCRITTO
QUESTO CAPITOLO…SPERO VI
PIACCIA…
SALVARE
IL FUTURO
POV
ALICE
In
pochi istanti
si era scatenato un inferno, Edward aveva perso il controllo; grazie
alle mie
visioni però niente di irreparabile era successo, eravamo
riuscito a bloccarlo
prima che si scagliasse contro la bambina, la causa di tutto questo
inferno, ma
la stessa bambina ci avrebbe regalato il paradiso.
<<
Ma cosa
gli è preso? >> Emmett chiedeva scioccato.
<<
Tu
dovresti saperlo meglio di noi >> Carlisle cercava di
spiegare il
comportamento di Edward, ma io sapevo già cosa fosse
successo, anche perché
avevo salvato questa bambina più di una volta stanotte.
<<
Carlisle
cosa intendi dire? >>
rispose
Rosalie mentre teneva fra le braccia ancora la bambina che con occhi
curiosi ci
guardava ad uno ad uno senza parlare e giocava nascondendosi nei lunghi
capelli
dorati di Rosalie.
<<
Emmett
ti ricordi qualche decennio fa, quando passeggiavi tranquillamente con
Edward e
sentisti quel profumo irresistibile e senza pensarci attaccasti la
donna da cui
proveniva quella fragranza? >> spiegò Carlisle
con il più tatto possibile,
per non far sentire in colpa Emmett di quell’omicidio.
<<
Oh
>> fu tutto quello che riuscì a rispondere
Emmett prima di abbassare il
suo enorme testone in segno di scuse; ma lui non aveva colpe, era
ancora un
vampiro giovane allora.
Fu
Jasper ad intervenire
questa volta << Carlisle ci vuoi dire che questa bambina
è la cantante di Edward?
>>
La
sua unica
risposta fu un cenno con la testa.
A
quella conferma
Rosalie strinse più forte la bambina.
<<
Il
destino continua ad accanirsi su di lui >> Esme aveva la
voce di chi
stava per piangere, ma dai suoi occhi non sarebbero mai scese lacrime.
<<
Ma io non so
cantare! >> la sua vocina
ruppe il silenzio della stanza, la guardammo tutti meravigliati prima
di
scoppiare in una fragorosa risata.
Ecco
la sua magia
già si faceva strada fra di noi.
<<
Ehi
piccolina bella battuta, noi due andremo d’accordo
>> disse
Emmett alla bambina.
<<
Carlisle,
vorrei che la visitassi, ha girovagato per ore da sola nel bosco ed
è
infreddolita >> disse
Rosalie
seria.
Carlisle
corse di
sopra a prendere la sua valigetta.
<<
Posso?
>> Esme chiese a Rosalie prima di
prendere la bambina in braccio,
<<
Povera piccola, che ci faceva da sola
nel bosco di notte? >> continuò Esme
cullandola.
<<
Abbiamo
sentito i suoi singhiozzi e il suo profumo e siamo andati a controllare
e l’abbiamo…
>> ma non finì di sentire quello che Rosalie
stava raccontando perché mi
persi in un’altra delle mie visioni.
Edward
aveva
deciso di partire, non aveva una meta, voleva solo allontanarsi.
<<
Stupido
di un fratello, sta rovinando tutto >>
<<
Ehi ma
non ho fatto niente >> mi rispose Emmett.
<<
Non
intendevo te >>
<<
Tesoro
allora di chi parlavi? >> mi chiese Esme curiosa.
<<
Edward
si sente in colpa per quello che ha fatto e ha deciso di andare via
>>
Carlisle
che in
quel momento scendeva le scale mi rispose << Ma lui non
ha colpa, andrò a
parlargli >>
<<
No Carlisle, ci
andrò io >> e detto
questo corsi in direzione di Edward prima che partisse per
chissà dove.
Non
volevo
perdere il mio fratello preferito e assolutamente non gli avrei
permesso di
rovinare tutto.
In
pochi minuti
lo raggiunsi.
<<
Edward
dove credi di andare? >>
<<
Lasciami
perdere Alice >>
<<
No che
non ti lascio perdere, non puoi abbandonarci così
>>
<<
Alice
per questa famiglia non sono altro che un peso >>
<<
Stai
scherzando vero? >>
<<
No che
non scherzo, il mio perenne malumore, peggiora l’umore di
tutta la casa
>>
<<
Edward
se tu te ne vai, la famiglia ne uscirà distrutta, Esme
soffrirà tantissimo, più
delle altre volte, Carlisle sentirà di aver fallito come
padre, Emmett
diventerà un musone ed io, io non sarei più la
stessa Alice senza di te. Edward
credimi l’ho
visto >> e finì con voce
desolata.
Edward
mi
abbracciò e disse <<
Alice, voi
tutti mi date qualità e importanza che io non ho, Esme non
fa altro che
preoccuparsi per me e Carlisle riponeva una fiducia in me che stanotte
non ho
onorato >>
<<
Edward
Carlisle ti ha capito e noi tutti ti abbiamo capito, lei, la bambina
è la tua cantante!
Ricordi Emmett? Anche lui non
è riuscito a controllarsi >>
<<
Alice ma
lui era giovane, io invece ho settant’anni di esperienza,
sono sempre riuscito
a controllarmi, invece quella bambina in un istante ha vanificato tutti
i miei
sforzi >>
<<
Ti ho
già detto che lei è la tua cantante,
è anche il vampiro più forte non riuscirebbe a
resistere alla propria cantante,
forse neanche Carlisle. Quindi ora per favore torna a casa
>>
<<
Ma c’è
la bambina >>
<<
Edward
non le farai del male, il peggio è passato, prima sei stato
colto alla
sprovvista, ora invece sei preparato >> .
Lo
sentivo ancora
perplesso.
Eravamo
ancora
abbracciati, allora alzai lo sguardo per fissarlo negli occhi.
<<
Edward
ti fidi di me? >>
Mi
guardò ancora
per qualche secondo, poi fece un gran sorriso e mi disse
<<
Ok nanerottola, lo
sai che mi fido di
te, ma se succede qualcosa.. >>
<<
Non
succederà niente >> e staccandomi da lui mi
misi a fare i salti di gioia.
Il
futuro era
stato salvato.
NON
HO MAI AVUTO INTENZIONE
DI FAR ANDARE VIA EDWARD, MA DI CERTO PER LUI NON SARà
FACILE VIVERE A STRETTO
CONTATTO CON LA SUA CANTANTE…SPERO
DI
AVER FATTO CONTENTE TUTTE LE PERSONE CHE MI HANNO SUPPLICATO DI NON FAR
ANDARE
VIA EDWARD…
PERò
PERDONATEMI, OGGI NON
RIESCO A RISP ALLE VOSTRE RECENSIONI, perché è
TARDI E DEVO ASSOLUTAMENTE
STUDIARE, Già HO FATTO UNO STRAPPO ALLA REGOLA PER SCRIVERE
QUESTO CAPITOLO E
PUBBLICARLO, MA L’HO FATTO CON PIACERE PER TUTTE VOI CHE MI
SOSTENETE…UN GRAZIE
DI CUORE A TUTTE E MI RACCOMANDO NON DIMENTICATE DI LASCIARE I VOSTRI
COMMENTI…
|
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Capitolo 5 *** la piccola isabella ***
RAGAZZE
CHE IMPRESA è STATA SCRIVERE QUESTO CAPITOLO, IN QUESTI
GIORNI NON PER COLPA DELL’ESAME CHE STO STUDIANDO NON MI
VENIVA PROPRIO L’ISPIRAZIONE
DI METTERMI AL COMPUTER E SCRIVERE, PERò OGGI MI SONO
COSTRETTA, SPERO CHE VI
PIACCIA.
PERDONATEMI
PER IL RITARDO, MA NON SAPEVO PROPRIO COME FARE,
SPERO DI ESSERE PERDONATA CON QUESTO CAPITOLO UN PO’
Più LUNGO DEI PRECEDENTI…
BUONA
LETTURA…E GRAZIE PER AVERMI ASPETTATA…
P.S.=
NON SO QUANDO RIUSCIRò A SCRIVERE IL PROX CAPITOLO, MA
FARò IL PRIMA POSSIBILE…UN BACIO.
La
piccola Isabella
Pov
Edward
Avevo
preso la mia decisione; con molto rimpianto
sarei andato via dalla mia famiglia.
Poi
Alice che aveva visto tutto mi aveva convinto a
restare.
Ci
avviammo insieme verso casa, ma avevo così paura
di ritornarci.
In
quella casa c’era lei, quella bambina che aveva
scatenato il mostro.
Ma
chi era quella piccola umana da dovermi
allontanare dalle uniche persone che amavo?
Non
potevo odiarla per qualcosa di cui non aveva
colpa, ma non potevo neanche amarla.
Arrivammo
davanti la porta di casa e mi bloccai.
<<
Che cosa c’è? >> mi chiese Alice
prima di aprire la porta
Cosa
potevo risponderle?
Che
temevo il loro giudizio?
Che avevo
paura di leggere i loro pensieri di disprezzo nei miei confronti?
Paura
di leggere la delusione di Esme e quelle che
mi avrebbe fatto ancor più male, quella di Carlisle?
E soprattutto
che io il predatore più temibile al mondo aveva il terrore
di entrare in quella
casa per colpa di una bambina?
<<
Niente >> ecco qual’era la risposta
che diedi.
Aprì
la porta e subito entrò raggiungendo suo marito
Jasper, io invece ancora un po’ titubante rimasi sulla soglia
con la testa
bassa per paura dei loro sguardi.
“
Oh Edward ” il pensiero di mia madre mi raggiunse
prima che le sue braccia mi circondassero il collo.
“
Figliolo ” e altre due braccia mi circondarono,
quelle di Carlisle.
Alzai
lo sguardo e incrocia tutti gli sguardi sorridenti
dei miei familiari, persino Rosalie mi sorrideva, e in quel momento la
vidi di
nuovo.
Tra
le braccia di Rosalie mi fissava, il suo sguardo
mi incatenò nuovamente nei suoi occhi.
Smisi
di respirare per evitare che il suo profumo
giungesse di nuovo a me.
<<
Perdonatemi, mi dispiace per quello che è
successo prima, io non.. >>
<<
Edward tu non devi chiedere scusa di
niente, tu non hai colpe, lei è la tua cantante
e nessun vampiro è mai riuscito a resistere alla sua
cantante, ma il sol fatto
che tu ora sia qui e non stia provando ad attaccarla significa che la
tua forza
di volontà è molto forte >>
Carlisle è sempre stato un padre troppo buono
con me.
<<
Io non sto respirando >>
<<
Edward tranquillo, non le farai del male,
mi fido di te, noi tutti ci fidiamo di te >> le parole di
Carlisle mi
colpirono in pieno, non trovavano discordia con le espressioni benevoli
del
resto della mia famiglia.
Con
un lieve cenno della testa mi andai a sedere
sulle scale il più lontano possibile dalla bambina, Jasper
per prevenzione
venne a sedersi vicino a me.
<<
Carlisle, allora hai visitato la bambina? >>
chiese Alice a nostro padre.
<<
Si è sana, è solo molto stanca >>
<<
Bene quindi bisogna solo prepararle la
camera >> dai pensieri di mia sorella Alice,
capì che lei considerava
quella bambina già come membro della famiglia.
<<
Alice non potrai pensarlo sul serio, è un’umana
>> chiesi sconvolto.
<<
Sapete che le vostre discussioni silenziose
mi irritano, quindi fateci partecipi >> era Emmett a
parlare.
<<
Semplice, Alice vuole che la bambina
diventi parte della famiglia >>
<<
Ma cara, non possiamo >> disse dolce
Esme
<<
Sentite non è il momento di parlarne >>
e con la testa indicò nella direzione della bambina che ci
guardava senza
parlare tra le braccia di Rosalie.
<<
È molto stanca deve riposare >> disse
Carlisle << ma ho il timore che se si svegliasse durante
la notte in una
camera sconosciuta potrebbe aumentarle lo shock, quindi è
meglio che dorma qui
sul divano, è l’unica stanza che conosce per ora
>>
<<
Vado subito a prenderle un cuscino e delle
coperte>> detto ciò Rosalie lasciò
la piccola tra le braccia di Esme e
andò al piano superiore.
Gli
occhi di mia madre nel guardare quella piccola
umana erano così emozionati che se avesse potuto avrebbe
pianto.
Dopo
pochi secondi Rosalie scese sistemando il
divano con il cuscino e le coperte.
L’adagiarono
sul divano con molta delicatezza e la
coprirono con un enorme piumone.
<<
Per favore non mi lasciare >>
quella vocina mi penetrò nel cuore.
La
bambina teneva la mano di Esme stretta nella sua
piccola manina e la guardava con occhi supplichevoli.
<<
Bella non ti preoccupare, rimarrò qui con
te tutta la notte, ti prometto che domani appena ti sveglierai
sarò la prima
persona che vedrai >> Esme cercava di tranquillizzarla
con la mano libera
accarezzandole la testa.
<<
Me lo prometti? >> chiese ancora
dubbiosa la bambina.
<<
Te lo prometto >> l’assicurò
Esme.
Rosalie
si avvicinò piano a me << Edward cosa
dicono i suoi pensieri? Si ricorda cosa è successo?
>>
Fino
ad ora non avevo pensato di leggerle la mente e
così tentai.
Vuota.
Niente,
non sento niente, è come se la sua testa
fosse vuota.
<<
Non riesco a leggerle nella mente >>
dissi con un lieve sussurrò, che solo i vampiri nella stanza
potevano udire.
Tutti
in quel momento si girarono verso di me.
<<
Come è possibile? >> chiese Jasper
seduto al mio fianco.
<<
È come se la sua mente fosse vuota >>
<<
È impossibile che non stia pensando niente >>
disse Jasper.
I
miei occhi fissavano quella bambina, non capivo
cosa e come il mio potere non potesse funzionare su di lei.
<<
Quindi significa che domani dovremmo
chiedere direttamente a lei cosa sia successo nel bosco; povera piccola
>>
disse Esme mettendosi una mano sul cuore.
Le
loro mani erano ancora intrecciate, mentre vedevo
gli occhi della piccola farsi pesanti e chiudersi, per poi
addormentarsi.
<<
Bene ora la piccola dorme e possiamo
parlare >> disse Alice appena si accertò che
la bambina si fosse
addormentata sul serio.
<<
Alice come puoi pensare che un umana possa
far parte di questa famiglia? Ti sei dimenticata che siamo vampiri?
>>
cercavo di non urlare nonostante qualcosa dentro di me ribolliva.
<<
Alice, Edward ha ragione, la nostra vita
non è adatta per un’umana e poi qualcuno
sicuramente la starà cercando >>
disse bonario Carlisle.
<<
Sicuramente suo padre o qualche parente si
sarà accorto della sua assenza e della scomparsa della
madre, avrà una famiglia
>> fu Esme a parlare.
In
quel momento un pensiero mi colpì “ mamma
”
non era di nessuno della mia famiglia.
<<
Edward che c’è? >> Jasper si era
accorto del mio cambiamento d’umore.
<<
Ho sentito un suo pensiero >> risposi
avvicinandomi alla bambina.
Quel
gesto fatto con tanta felicità fu un errore,
avevo ripreso a respirare e il suo odore mi colpì di nuovo
forte.
Il
sapore del veleno ricomparve nella mia bocca e mi
bloccai.
Jasper
subito mi bloccò prendendomi per il polso.
Ma
ora ero più tranquillo, avevo placato la mia sete
con la caccia, ma nulla toglieva che la mia gola bruciasse per la sete.
Respirai
nuovamente per riempire i miei polmoni del
suo profumo.
Altro
veleno riempì la mia bocca.
Dovevo
stare calmo, abituarmi a quel profumo, non l’avrei
data vinta al mostro che avevo dentro, che in questo momento si agitava
per
prendere il soppravvento.
Nessuno
mi si avvicinò, nessuno disse niente, era
una lotta che dovevo vincere con me stesso.
“
mamma ”
quel pensiero penetrò con forza nella mia mente,
era una preghiera, una supplica, un lamento.
Aprì
gli occhi che avevo chiuso per riacquistare la
calma e la vidi.
Il
suo viso angelico, aveva assunto una smorfia
tipica della sofferenza.
<<
La sento, ora la sento >> dissi
scrollandomi di dosso la mano di Jasper che mi bloccava per il polso.
<<
Edward sei sicuro? >> mi chiese
Jasper, la sua domanda aveva un doppio senso.
Voleva
essere sicuro che non attaccassi la bambina,
oltre che avere la certezza che la sentissi veramente.
<<
Si, sicurissimo >> dissi con tono
deciso per fargli capire che la mia risposta valeva per tutte e due le
sue
domande.
Mi
affiancai ad Esme e mi abbassai sulle ginocchia.
Ora
il mio viso era ad una spanna dal quel dolce
viso, da quel dolce profumo, chissà se il suo sangue.. no
Edward, non puoi, non
sei un mostro, non puoi deludere tutta la fiducia della tua famiglia.
E
mentre intraprendevo un monologo con
me stesso la sentì di nuovo.
“
mamma non mi abbandonare anche tu ”
Poi
i suoi pensieri
diventarono più allegri.
“
Dai papà, ti prego ancora una volta ” un uomo
sulla trentina guardava sua
figlia sorridente, era alto, con capelli mori e dei baffi che gli
davano un
aria seria e buffa allo stesso tempo.
“
Bells è tardi, lo sai che poi la mamma si arrabbia
” ma il suo sguardo rimase
sempre benevolo.
“
Papà altri cinque minuti e poi andiamo, te lo prometto
” l’uomo si posizionò
alle spalle della bambina e la spinse, lei era su un’altalena.
Più
andava su e più si divertiva.
“
Papà dai fammi volare ” e quell’uomo la
spingeva sempre di più, rimanendo però
sempre al suo fianco per evitare qualche incidente.
“
Ora basta piccola, torniamo a casa, io devo andare a lavoro ”
l’uomo fermò l’altalena,
prese in braccio la bimba e invece di posarla a terra se la mise sulle
spalle.
Poi
il sogno cambiò.
“
Bella sei pronta? Papà sarà qui a momenti
” la bambina era di fronte uno
specchio si stava sistemando il nastro ai capelli, il riflesso era di
una
bambina più piccola di quella che ora era di fronte a me, di
un anno o forse
due.
Il
suono del campanello la distrasse dal suo faticoso compito di fare un
fiocco.
Andò
giù vicino alla porta mentre la madre l’apriva per
buttarsi fra le braccia del
padre, ma quando la mamma aprì invece di suo padre si era
ritrovata di fronte
due agenti, colleghi di suo padre, li aveva riconosciuti
perché aveva giocato
con loro quando suo padre l’aveva portato con se al
commissariato un
pomeriggio.
Aveva
notato che il loro sguardo era triste, ma non capiva perché,
gli agenti non l’avevano
vista presi a guardare in viso la mamma.
“
Bob, Logan, perché siete qui? Charlie dov’
è? ” sembrava che la mamma stesse
per piangere ma non capiva perché.
“
Reneè… oggi pomeriggio un pazzo ha preso in
ostaggio un’intera classe di
bambini di 6 anni con le due maestre, non voleva ragionare,stava
perdendo la
testa, così quando ha chiesto di parlare con un agente,
Charlie si è offerto
volontario, voleva a tutti costi salvare quei bambini; non
c’è stato modo di
farlo ragionare, dopo mezz’ora che è entrato
abbiamo sentito due spari, abbiamo
fatto irruzione e abbiamo visto che l’uomo che aveva preso in
ostaggio i
bambini era ferito ad una spalla, mentre Charlie…
beh… ” la madre si accasciò a
terra e abbracciò forte la bambina e scoppiò in
lacrime.
Tutto
diventò buio, poi comparvero tre sagome, due adulti che
prendevano per mano una
bambina, li riconobbi erano i suoi genitori e la bambina era lei.
Era
felice, nonostante passeggiasse nelle tenebre, guardava i genitori che
le
sorridevano felici, poi tutto cambiò, il padre
diventò serio e si allontano da
lei.
“
Papà, papà, non andare, non mi lasciare, ti
pregooo ”
Poi
degli alberi circondarono lei e la mamma, era il bosco in cui
l’avevano trovata
Rosalie ed Emmett.
Un
ragazzo comparve davanti a loro, la bambina pensò che era
comparso dal nulla.
Era
biondo, pelle bianco latte, era perfetto, ma i suoi occhi erano neri e
le
facevano paura.
Era
un vampiro, ma lei non poteva saperlo.
“
Che buon profumino ” disse il vampiro, mentre le guardava con
aria minacciosa.
“
Cosa vuoi? Lasciaci in pace! ” era la madre della bambina,
che aveva capito il
pericolo, per come quel vampiro guardava sua figlia.
“
Voglio solo tua figlia ” e la bambina si strinse
più forte alla gamba della
madre.
“
Per favore non la toccare ” erano le suppliche della donna.
“
Ok, oggi mi sento buono, sarà pur vero che nella botte
piccola c’è il vino
buono, ma in quella grande c’è né di
più e io oggi ho parecchia sete, e poi anche
il tuo profumo è buono come quello di tua figlia,
aspetterò che crescerà, tanto
la caccia è la mia passione ” detto ciò
saettò verso la madre e scomparve con
lei nella foresta.
Man
mano che le loro figure svanirono, anche gli alberi svanirono con loro,
lasciando uno scenario nero a circondare la piccola.
“
Mamma ti prego non mi abbandonare anche tu… MAMMAAAA
”
La
bambina piangendo si mise seduta e abbracciò le sue
ginocchia nascondendo il
viso tra esse.
“
Mamma, sigh, mamma, non mi lasciare anche tu come papà
” la bambina aveva
capito, aveva capito che anche la madre era morta.
Poi
un angelo dai capelli biondi le era andata vicino e l’aveva
messa al sicuro tra
le sue braccia.
Quell’angelo
era Rosalie.
Poi
il suo sogno si semplificò in poche e semplici immagini.
Prima
il viso di Emmett sorridente, poi Carlisle il dottore buono, Esme una
donna
bellissima, Alice aveva pensato che fosse una fatina uscita da uno dei
suoi
libri di fiabe, poi Jasper era quello che all’inizio gli
faceva un po’ paura, perché
assomigliava all’uomo che aveva portato via sua madre,
però poi aveva notato i
suoi dolci occhi ambrati e no neri.
Poi
un’immagine mi colpì.
Ero
io, il mio viso, i miei occhi erano neri ma lei non aveva paura, anzi
mi vedeva
come vedeva Rosalie, un angelo, tutto intorno a me era bianco e la
fissavo
senza nessuna espressione.
“
Edward ” mi chiamò per nome nei suoi sogni.
Mi
allontanai da lei stupito, non gli facevo paura.
<<
Edward >> balzai sorpreso quando
Carlisle mi chiamò.
<<
Edward cosa succede? >> mi chiese
Rosalie in ansia.
Guardavo
quella fragile bambina, così piccola ne
aveva subite tante.
<<
So cosa le è successo >> dissi
continuando a fissarla.
<<
Edward pensi di metterci al corrente? >>
disse Alice spazientita.
<<
Questa piccola è rimasta orfana >>
sentì un singhiozzo provenire da mia madre.
<<
Suo padre era un poliziotto, è stato ucciso
mentre cercava di liberare dei bambini presi in ostaggio da un pazzo,
uno o due
anni fa, e sua madre è stata uccisa da un vampiro questo
pomeriggio, con la
speranza di salvare lei >>
<<
Vuoi dire che un vampiro voleva uccidere
una bambina? >> chiese Emmett arrabbiato.
Risposi
con un solo cenno del capo.
Ripensavo
a quel vampiro, a ciò che aveva detto e un
ringhio nacque dal profondo del mio petto, strinsi i pugni lungo i miei
fianchi
e cercai di calmarmi.
<<
Avete sentito, la piccola Bella ha perso
entrambi i genitori, quindi.. >>
<<
Alice, è nostro dovere denunciare il suo
ritrovamento e non è detto che non abbia parenti che la
stiano cercando >>
la interruppe Carlisle.
<<
Voi non capite, io ho già “ visto ”,
questa
bambina non ha più nessuno, la metteranno in un orfanatrofio
>> era la
prima volta che sentivo Alice arrabbiarsi.
<<
Facciamo così, domani andremo alla polizia
per denunciare il suo ritrovamento, ma non la porteremo con noi, anche
perché per
lei potrebbe essere traumatico, poi vedremo >> disse
Carlisle deciso.
<<
Che Bello! >> disse Alice saltando
come una bambina sul posto proprio mentre un’immagine
balenò nella sua mente.
<<
Alice, fermati un attimo >> si
accorse dell’errore e subito iniziò a cantare
nella sua mente l’inno francese
tradotto in cinese.
<<
Troppo tardi, spiegami quell’immagine, tu
avevi previsto tutto >>.
<<
Non so di cosa tu stia parlando, fratellone
>> disse con aria innocente.
<<
Alice >> dissi quasi ringhiando.
<<
Ok, Ok, vi dirò cosa ho visto >>
disse arrendevole.
<<
Ti ho visto andare a caccia, incontrare il
suo profumo e ucciderla >> in quel momento trasalii
vedendo nella mia
mente l’immagine di me che si nutriva di quella bambina, poi
lei continuò
<< ecco perché non ho voluto che tu andassi a
caccia, e così con una
scusa ho allontanato i due piccioncini da casa, sicura che
l’avrebbero trovata >>,
concluse.
<<
Perché hai mandato noi e non ci siete
andati voi? >> chiese Emmett.
<<
Beh vedi, ho visto che se fossimo andati
noi, la bambina vedendo Jasper si sarebbe spaventata, perché
al buio della
notte lo avrebbe scambiato per l’aggressore di sua madre e
non si sarebbe fatta
avvicinare, mentre con voi è stato tutto più
facile >> disse sorridendo.
<<
Ok ora però devi dirmi cosa c’entro io
>>
dissi per riprendere quella visione che non avevo capito, ma appena
dissi ciò
mi sbarrò la sua mente pensando a quanti vestiti poteva
comprare alla bambina.
<<
Alice, dimmi quello che voglio sapere >>
stavo perdendo veramente la pazienza.
<<
Edward, tu non c’entri niente, non essere
il solito sospettoso >> poi voltandosi verso suo marito
<< andiamo
a caccia >> lo prese per mano e uscii di casa prima che
la potessi
fermare con qualche altra domanda.
Non
me la raccontava giusta, ma per ora non avrei
insistito, prima o poi la verità sarebbe venuta a galla, e
io avevo un’eternità
a disposizione.
<<
Rose cara, rimarresti tu un po’ con la
piccola? Vado a prepararle la colazione, quando si sveglierà
sarà affamata,
chissà da quante ore non tocca cibo >> chiese
Esme che non aveva sciolto
per niente la presa dalla mano della bambina.
<<
Certo mamma >> e subito Rosalie prese
il suo posto.
Esme
mi passò affianco e mi accarezzò il viso, la
sua mano era bollente e profumata, era la stessa mano che fino a pochi
istanti
fa teneva stretta alla mano della bambina, quel calore mi
provocò un brivido
inspiegabile.
RISPOSTA
ALLE VOSTRE DOLCISSIME RECENSIONI:
MONI:
sono contenta di avere una nuova fan, spero che questa ff ti piaccia
come l’altra..cmq Bella nella mia ff ha circa sei anni, non
è così piccola…grazie
per i tuoi complimenti..
HONEYMOON:
grazie di cuore… mi basta sapere che tu mi segui sempre
anche
se non puoi sempre recensire, e quando potrai commentare non
potrà altro che
farmi un piacere immenso..
SESSYLI:
non ti preoccupare, io non lascio mai le cose a metà, trovo
sempre una fine in un modo o nell’altro, dovete solo
pazientare, perché in
questo periodo sono presa con gli esami…grazie per il tuo
sostegno.
LUIGIA:
la mia cara gina… beh diciamo…più che
altro perché Jacob lo fa con
piacere perché con nessi ha l’impriting, ma Bella
invece per lui è un ostacolo,
nel senso che è un problema perché gli fa perdere
la sua umanità risvegliando
il mostro…anche se le cose cambieranno.
EMILY
BLOOD: grazie per il tuo sostegno…spero ti piaccia il mio
nuovo
capitolo..
HALE1843:
grazie J
SILVIA16595:
sono contenta di aver creato una ff con i bambini che ti
piaccia, spero che ti piacerà anche quando Bella
crescerà.. J
LUISA98:
la continuerò non ti preoccupare J
GIULIA
MIAO: Grazie per tutti i tuoi complimenti..
MARYAC_CULLEN:
Grazie sono contenta che ti piaccia la mia Bella.
VGETINA
SSJ 94: Grazie…ma la bambina non sa che sono vampiri
ovviamente..
STELLELILLY:
perdonami per il ritardo, spero che ti sia piaciuto il mio
capitolo…baci e grazie.
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Capitolo 6 *** lei è umana ***
RAGAZZE
DEVO ESSERE SINCERA…HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO
perché NE VOLEVO PUBBLICARE UN ALTRO E FARVI CONTENTE, MA
SINCERAMENTE NON
AVEVO ISPIRAZIONE, NEMMENO ASCOLTANDO LA MIA COMPILATION PERSONALE SONO
RIUSCITA A TROVARE UN PO’ D’ISPIRAZIONE
DECENTE…QUINDI PERDONATEMI SE QUESTO
CAPITOLO NON è GRANCHè. È DA
STAMATTINA ALLE NOVE CHE LO STAVO SCRIVENDO E SOLO
ORA L’HO FINITO, AVEVO ANCHE DECISO DI NON PUBBLICARLO,
PERò LO FACCIO,
CONSAPEVOLE DI MERITARMI I POMODORI IN FACCIA…
ORA
VI LASCIO ALLA LETTURA, MI RACCOMANDO RECENSITE…
LEI
è UMANA
POV
EDWARD
Per
tutta la notte rimanemmo a guardare la bambina dormire.
Io
restai in ascolto dei suoi sogni. Le immagini sempre le stesse,
prima il padre che spariva nell’oscurità e poi la
madre.
Continuavo
a non spiegarmi come mai da sveglia non avessi percepito
nessuno dei suoi pensieri, mentre ora che dormiva riuscivo
perfettamente ad
entrare nella sua testa.
Forse
ora che conoscevo la tonalità dei suoi pensieri, potevo
meglio
individuarli una volta che si sarebbe svegliata; non mi restava altro
che
aspettare che si svegliasse.
Le
prime luci dell’alba schiarivano
l’oscurità fuori dalla finestra,
da un momento all’altro si sarebbe svegliata, Esme dopo aver
preparato
l’impasto per le frittelle e qualche muffin era tornata a
stringere la mano
della bambina, Rosalie era al suo fianco, il suo viso era sereno e
sorridente,
forse non avevo mai visto così
mia sorella.
Emmett guardava quella
bambina
e nella sua testa non faceva altro che pensare
a come sarebbe stato giocare con lei, tutto questo mentre
giocava alla
playstation, aveva tolto persino il volume alla Tv per non disturbare
il sonno
della bambina; Jasper invece non si era allontanato da me neanche un
minuto e
assaporava continuamente le emozioni di tutti noi.
Alice
invece stava visionando tutti i possibili scenari futuri e non
volendo conoscerli restai fuori
dalla
sua testa.
Carlisle
invece era appoggiato alla parete bianca della casa e fissava
intensamente la bambina e poi ad uno ad uno fissava anche noi cercando
di leggere
le nostre espressioni, cercava di capire cosa ne pensavamo di quella
bambina.
Era
dispiaciuto per la triste sorte della bambina, anche lui stava
valutando la proposta di Alice di prenderla con noi, ma non poteva che
darmi
ragione nel fatto che fosse umana e il nostro stile di vita non era
adatto a
lei.
Lo
lasciai pensare senza nessuna mia intrusione, era un discorso che
avremmo intrapreso più tardi, anche se per me non
c’era niente da discutere;
per me la bambina doveva tornare tra gli umani e vivere e crescere con
loro.
Mi
concentrai ancora una volta sui sogni di quella bambina, distesa su
quell’enorme divano bianco e coperta dal piumone arancione
che sembrava
schiacciarla per quanto era doppio.
I
suoi sogni in questo momento erano incentrati su di noi, ci stava
sognando tutti; poi tutto si fece nero, nessuna immagine, nessun
pensiero,
niente, vuoto.
Il
suo battito cardiaco aumentò
leggermente e i suoi muscoli si
stavano risvegliando.
Aprì
lentamente gli occhi e la prima persona che vide fu Esme.
<<
Allora sei rimasta davvero?! >> era sorpresa, si alzò
di scatto e gettò
le braccia al
collo di Esme scoppiando in un pianto convulso.
<<
Ssshhh, sono qui non ti preoccupare >> Esme cercava di
tranquillizzarla e le accarezzava la schiena e i lunghi capelli.
Non
mi piaceva vederla piangere, specie dopo aver vissuto il suo
passato attraverso i suoi sogni e conoscendo la sua sofferenza, non era
giusto
che una bambina innocente soffrisse così
tanto.
Mi
concentrai su di lei per percepire i suoi pensieri, niente, di nuovo
niente, ma come era possibile??
Un
senso di frustrazione mi percorse.
<<
Edward cosa ti succede? >> mi chiese Jasper.
<<
Da quando si è svegliata non riesco a leggerle di nuovo la
mente >> dissi scocciato.
<<
Ehi Bella che dici di fare colazione? Vedrai quante cose
buone ti ha preparato Esme >> disse Rosalie prendendola
per mano una
volta che i singhiozzi si erano calmati.
<<
E poi andiamo di sopra ad indossare un bel vestitino e
sistemare i capelli >> disse Alice.
Detto
questo sparì
dalla casa, l’ultimo suo pensiero che
percepì
era che avrebbe fatto un salto al negozio più vicino per
comprare un
bel vestito alla bambina.
Rosalie
ed Esme accompagnarono la bambina in cucina e iniziarono a
scaldare un po’ di latte e tostare due fette di pane.
<<
Carlisle allora cosa hai deciso >> chiesi guardandolo
ancora immobile e appoggiato allo stesso muro di prima.
<<
Edward decideremo tutti insieme, aspetteremo che Alice torni
>>
poi andò
anche lui in cucina.
Dopo
un quarto d’ora Alice tornò,
la bambina stava ancora facendo
colazione guardando un cartone animato.
<<
Piccola, noi andiamo un attimo di là, tu fai la brava,
guarda
la Tv e mangia tutto quello che vuoi, se ti serve altro chiamami
>> le
disse Esme prima di raggiungerci anche lei in salotto.
Iniziammo
a parlare ad un volume talmente basso che solo noi vampiri
potevamo capire ciò
che stavamo dicendo, un umano anche se seduto al
nostro fianco non ci avrebbe udito.
Fu
Carlisle il primo a parlare.
<<
Questa mattina andrò
dalla polizia dicendo che abbiamo
trovato Bella nei boschi dietro casa nostra ieri notte, possiamo dire
che
eravamo in campeggio quando l’abbiamo trovata
>>, noi tutti annuimmo.
<<
Non diremo niente sulla madre, sarà un loro compito cercare
il suo corpo, sempre se lo troveranno >> ancora una volta
annuimmo.
<<
E quando ti diranno “Grazie per quello che ha fatto da bravo
cittadino” e poi la metteranno in un orfanatrofio, cosa
farai? >> disse
Alice con un tono quasi isterico.
<<
Ne ha passate tante, un freddo istituto le farà male
>>
disse Rosalie.
<<
Rose ha ragione >> questa volta fu Esme a parlare.
<<
Potrebbe rimanere con noi fino a quando non troveranno una
famiglia adottiva >> disse Emmett sorridente.
E
tutti dissero di si.
<<
E se ci vorranno settimane o mesi o anni, cosa faremo? Lei si
affezionerà a noi, poi quando le troveranno una famiglia
nuova le diremo “ Ti
abbiamo cresciuta per loro? ”, ma come fate a pensare che
quella bambina possa
stare con noi e vivere in mezzo a noi; vi devo per caso ricordare cosa
è
successo ieri sera?>> il mio tono era arrabbiato ma non
gridavo.
<<
Edward ha ragione. Possiamo trovarle un bellissimo college e
farla vivere lì,
ovviamente noi le pagheremo la retta fino a quando una famiglia non
l’adotterà >> disse Jasper,
finalmente qualcuno con un po’ di cervello.
Alice
lo fulminò
con gli occhi.
<<
Jazz, ma come puoi dire una cos.. >> iniziò
a rispondere
Alice.
<<
Alice, basta! Lei è umana, quella bambina è umana
e noi siamo
vampiri >> volevo mettere fine a questa discussione,
magari facendole
capire la differenza tra noi e lei..
<<
Edward quella bambina ha un nome, si chiama Bella, quindi
smettila di chiamarla “
quella bambina ” solo
perché pensi che chiamandola per
nome tu possa
affezionarti a lei; è
umana e quindi? Significa che dobbiamo abbandonarla anche noi? Farla
soffrire
anche noi? >> mi rimbeccò
Alice con la sua tenacia.
<<
Alice noi non siamo
nessuno per lei, come pensi che potremmo farla soffrire? Di sicuro non
potrà
sentirsi abbandonata da persone che neanche conosce! >>
questa
discussione mi stremava, era come se fossero tutti cechi e non
vedessero la
realtà.
Carlisle
che era rimasto in disparte al discorso, alla fine
intervenne.
<<
Ragazzi basta! Jazz ed Edward hanno ragione la piccola Bella
è umana e dovrebbe vivere la sua vita da umana, però
anche io non me
la sento di lasciarla in qualche istituto fino a quando qualche
famiglia non
deciderà di adottarla, quindi rimarrà con noi, ma
per brevissimo tempo. Se dopo
dieci giorni nessuna famiglia si presenterà per adottarla,
le troveremo un buon
istituto dove lasciarla, non possiamo rischiare che si affezioni a noi
più del
dovuto. Quindi questa mattina andrò
dal capo della polizia a
denunciare l’accaduto, se lui mi dirà che non
c’è nessun problema che la
piccola rimanga con noi per i prossimi dieci giorni, Bella
sarà nostra ospite >>
<<
Ma.. >> disse Alice
<<
Ma! >> cercai di controbattere io.
<<
Ma.. >> anche Rosalie cercò
di dire la sua.
Tentammo
di parlare, ma Carlisle non ce lo permise e con un dito
alzato ci zittì
tutti.
<<
Non voglio sentire nessuna obiezione, ora per favore badate a
Bella, io vado in città al commissariato >>
E
Carlisle sparì
dalla nostra vista.
Erano
passati tre giorni dalla decisione di tenere con noi Bella, si
ormai la chiamavo per nome, senza paura di sentirmi coinvolto, anche
perche il
tempo che passavo in sua compagnia era pochissimo, il più
delle volte era
quando mi soffermavo nella sua stanza a guardarla dormire e per
conoscere i
suoi sogni, sempre li stessi.
Il
resto della giornata la passavo o a scuola con i miei fratelli o in
camera.
Di
lei avevamo scoperto dove abitava, il suo nome completo Isabella
Marie Swan, la sua data di nascita il 13 Settembre 1990 e la sua
età, aveva
solo 6 anni.
<<
Edward? >> Alice fece irruzione nella mia camera.
<<
Alice in quasi mezzo secolo di vita non ti hanno mai
insegnato che si bussa prima di entrare in una stanza? >>
chiesi quasi
acido.
Sbuffò
e uscì
chiudendosi la porta alle spalle.
<<
Toc Toc? Edward posso entrare? >> Alice diede due
leggeri tocchi alla porta.
<<
Se ti dicessi di no andresti via? >> continuavamo
questa conversazione attraverso la porta chiusa.
<<
No, certo che no, entrerei lo stesso e ti darei fastidio
>>
e mentre diceva ciò
riaprì
la porta con la sua solita
espressione buffa, facendomi la linguaccia.
Era
quasi impossibile essere arrabbiato con lei.
<<
Dimmi Alice, a cosa devo questa scocciatura? >>
<<
Esme e Carlisle sono usciti poco fa per andare ad una cena,
faranno molto tardi questa sera, Rosalie ed Emmett invece sono usciti
con la
scusa della caccia per.. beh mi hai capito, io e Jazz invece vorremmo
andare a
caccia adesso, e da parecchio che non ci andiamo e sai che Jazz soffre
quando è
assetato, quindi.. >> disse tutto ad un fiato, ma la
bloccai prima che me
lo chiedesse.
<<
No Alice, avete voluto voi che Bella rimanesse qui con noi,
quindi ora non puoi chiedermi di fare da baby-sitter, come puoi pensare
che lei
sia al sicuro da sola con me? Perché secondo te non passo
molto tempo con lei?
Il suo sangue mi attira ancora parecchio >>
<<
Edward, non mi abbindoli facilmente, se tu non passi del
tempo in nostra e in compagnia di Bella e perché hai paura,
ma no per quello
che potresti farle, e poi è vero il suo sangue ti attira, ma
ciò
non toglie che
passi tutte le notti nella sua stanza da solo senza farle niente,
quindi io ora
vado a caccia con il mio Jazz, tu matura e fai il fratello maggiore
>> e
senza neanche darmi il tempo di controbattere, uscì
di casa insieme
a Jasper, lasciandomi sola con lei.
Presi
un bel respiro e scesi giù in salone.
Cercai
di farmi sentire mentre scendevo, così
non si sarebbe
spaventata vedendomi all’improvviso.
Quando
mi vide, mi guardò
con un gran sorriso a cui risposi
istintivamente.
Le
sue guance si imporporarono di un rosso pallido e abbasso subito lo
sguardo sul foglio che stava colorando.
Senza
dire altro raggiunsi il mio pianoforte e iniziai a suonare.
Ogni
tanto guardavo nella sua direzione e scoprivo che mi guardava con
aria curiosa.
Non
so quanto tempo fosse passato da quando mi ero seduto al mio
pianoforte, ogni volta che suonavo
perdevo la cognizione del tempo.
La
sentii avvicinarsi piano e timidamente, si fermò
alle mie spalle,
poi all’improvviso mi chiamò.
<<
Edward? >> era la prima volta che mi chiamava, mi girai
piano e la guardai.
<<
Questo l’ho fatto per te >> mi lasciò
un foglio piegato
fra le mani e fuggì
al piano superiore.
Ero
rimasto imbambolato nel sentire la sua dolce vocina chiamarmi.
Aprì
delicatamente il foglio che avevo fra le mani e il mio cuore avrebbe
perso un battito se fosse stato possibile.
Il
disegno ritraeva me seduto al mio adorato pianoforte a coda e
seduta al mio fianco sullo sgabello c’era lei che mi guardava
suonare.
Il
disegno era stupendo, molto più bello dei soliti scarabocchi
che i
bambini fanno alla sua età, sicuramente era un talento nel
disegno.
Non
comprendevo le emozioni che erano scaturite in me quando avevo
sentito la sua voce chiamarmi e quando avevo visto il disegno.
Ancora
con il disegno fra le mie mani andai di sopra.
Passando
davanti alla sua stanza mi soffermai per capire cosa stesse
facendo.
Dai
lievi rumori che sentivo capii che si stava mettendo sotto le
coperte, il leggero fruscio delle lenzuola, lo strofinarsi del tessuto,
tutto
faceva presagire che da lì
a poco si sarebbe addormentata.
Non
invasi la sua privacy e andai nella mia stanza per sdraiarmi sul
mio letto, lasciai la porta aperta per far si che qualsiasi rumore mi
giungesse
più facilmente, anche se non ne avevo bisogno, ma così
mi sentivo più
sicuro.
Quando
vidi il primo lampo alla finestra, mi resi conto che non mi ero
accorto che il tempo fosse cambiato, poi qui a Phoenix era così
raro che
piovesse.
E
dopo il lampo, arriva sempre il tuono; ed ecco che un suono
assordante squarciò
il silenzio della notte; un’altra luce abbaiante e
un altro tuono.
La
pioggia iniziò
a scendere a dirotto, mi augurai che per colpa della
pioggia la caccia fosse rovinata e tutti rientrassero prima.
Sentì
la porta della stanza di Bella aprirsi e la corsa di due piedini nudi
sul pavimento in direzione della mia camera, ed eccola lì,
dopo neanche un
istante me la vidi davanti alla porta, mi fissava con gli occhi
sgranati e
spaventati, un altro lampo illuminò
la stanza, rivelando le sue
guance bagnate dalle lacrime, e quando un altro rumore assordante ruppe
il
silenzio Bella saltò
sul letto piangendo accoccolandosi sul mio petto.
Mi
trasformai in una statua.
Nessun
muscolo, niente di me si muoveva, rimasi bloccato nella mia
posizione, con le braccia incrociate dietro la mia testa.
Il
suo calore mi pizzicava il corpo, il suo profumo m’infiammava
la
gola, ma mi inebriava anche la mente, mentre il suo gesto mi scaldava
il cuore.
Non
sopportavo vederla piangere.
Di
solito la vedevo piangere nei suoi sogni e ogni volta avrei voluto
asciugare le sue lacrime, ma non potevo.
Adesso
invece era al mio fianco, raggomitolata al mio petto.
Piano
spostai il mio braccio da dietro alla mia testa fino a cingerle
le spalle, iniziai ad accarezzarle i lunghi capelli castani e con
l’altra mano
le asciugai le lacrime assaporandone una, il suo sapore era buono come
il suo
profumo.
Passarono
diversi minuti tra lacrime, singhiozzi e silenzi rotti dal
suono dei tuoni, colpevoli di ogni suo sussulto e pian piano si calmò,
la guardavo
stringersi a me ad ogni tuono, i suoi occhi erano chiusi, i suoi
capelli aperti
a ventaglio sul piumone bianco e aveva le gambe strette al petto.
Più
la guardavo e più ammiravo questa forte e fragile bambina,
nonostante quello che aveva passato si dimostrava forte.
Nella
mia mente prese forma una melodia e pian piano la canticchiai
per accompagnarla nel mondo dei sogni.
RISPOSTA
ALLE VOSTRE RECENSIONI
Recensione
di adry91
[Contatta],
del 15/09/2009 - 03:18PM sul capitolo 5: la
piccola isabella - Firmata
|
MEGLIO
TARDI CHE MAI…GIUSTO??? SPERO TI SIA PIACIUTO QUESTO
CAPITOLO…perché A ME NON
MI CONVINCE…
|
GRAZIE
MILLE…SPERO TI
SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO, CMQ NON POSSO POSTARE SPESSO
perché STO STUDIANDO
PER UN ESAME…
Recensione
di Giulia
miao [Contatta],
del 12/09/2009 - 01:44PM sul capitolo 5: la
piccola isabella - Firmata
|
Si
scoprirà più avanti il perché Edward
riesce a leggerle la mente solo quando dorme…grazie per
tutti i complimenti!
|
Recensione
di Elfa
sognatrice [Contatta],
del 11/09/2009 - 11:35PM sul capitolo 5: la
piccola isabella - Firmata
|
Diciamo
che per ora è così, quando bella è
rilassata Edward riesce a leggerle la mente, ma si scoprirà
più tardi il motivo preciso…grazie per il tuo
commento.
|
Recensione
di luisina
[Contatta],
del 11/09/2009 - 11:16PM sul capitolo 5: la
piccola isabella - Firmata
|
Tesoro,
grazie per il tuo commento..affrettato o no mi piace e sono contenta
che ti piaccia la mia storia, spero di non averti delusa con questo
capitolo…
|
Recensione
di hale1843
[Contatta],
del 11/09/2009 - 09:49PM sul capitolo 5: la
piccola isabella - Firmata
|
Beh
per ora tutto è andato per il meglio, ma presto i dieci
giorni scadranno…cosa succederà??
|
Recensione
di Luisa98
[Contatta],
del 11/09/2009 - 07:05PM sul capitolo 5: la
piccola isabella - Firmata
|
C’è
un motivo sul perché Edward non sente bella quando
è sveglia, mentre quando dorme si, ma lo scoprirai
più in là…ti è piaciuto
questo capitolo????
|
Recensione
di ross_ana
[Contatta],
del 11/09/2009 - 07:03PM sul capitolo 5: la
piccola isabella - Firmata
|
Sinceramentenon
so se il vampiro biondo è james, ci sto pensando! Grazie per
i complimenti:)
|
|
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Capitolo 7 *** UNA NUOVA FAMIGLIA ***
RAGAZZE
GRAZIE GRAZIE E
GRAZIE…
GRAZIE
PER I VOSTRI
STUPENDI COMMENTI, GRAZIE PER L’ENTUSIASMO CON IL QUALE
SEGUITE LA MIA STORIA,
GRAZIE DI TUTTO…
VI
HO SCRITTO UN ALTRO
CAPITOLO ANCHE SE NON AVREI POTUTO PER VIA DELLO STUDIO, MA
è STATO UN REGALO
CHE VI HO VOLUTO FARE PRIMA DI ABBANDONARVI PER UN LUNGO PERIODO.
EBBENE
SI VI AVVISO CHE
HO DECISO DI ABBANDONARE IL MIO COMPUTER FINO AL 12 DI OTTOBRE DATA DEL
MIO
SECONDO ESAME, QUINDI PERDONATEMI MA NON POTRò SCRIVERE FINO
A QUELLA DATA.
VI
CHIEDO UMILMENTE
SCUSA…
ORA
VI LASCIO AL
CAPITOLO… BUONA LETTURA!!!
UNA
NUOVA FAMIGLIA
Pov
Edward
Per
tutta la notte nessuno rientrò nonostante la
pioggia che ora si era trasformata in una pioggerellina sottile,
neanche Esme e
Carlisle, quel folletto malefico di mia sorella doveva aver previsto
tutto e
sicuramente aveva avvisato il resto della famiglia di non rientrare.
Però
devo dire che non mi è dispiaciuto affatto,
anzi, l’ho guardata dormire tutta la notte e per tutta la
notte ho canticchiato
per lei questa nuova melodia che mi è nata in testa.
Purtroppo
mi sono dovuto separare dal contatto
del suo corpo favolosamente caldo mettendola sotto le coperte.
Ma
lei per tutta la notte non ha lasciato la sua
posizione, cercando con movimenti lenti la mia vicinanza.
Catturato
nel mondo dei suoi sogni, non mi ero
proprio reso conto delle ore che erano trascorse, ormai la maggior
parte della
notte era passata e presto le luci del mattino avrebbero invaso la mia
stanza.
Finiti
i suoi soliti sogni che ricordavano la
sofferenza della perdita dei genitori, ho passato tutto il tempo fino
al suo
risveglio a seguire ogni linea del suo viso, dal taglio degli occhi,
alla forma
delle sopracciglia, la forma delle sue labbra, notando quella piccola
disuguaglianza tra il labbro superiore leggermente più
grande di quell’inferiore,
un piccolo e leggero difetto che invece di imbruttirla, le donava
bellezza.
Poi
il suo viso cosi dolce e paffutello tipico
dei bambini di quell’età, la rendeva molto tenera.
Un
rumore dal pian terreno mi distolse dalla
forma del suo viso.
Dopo
pochi istanti mi ritrovai Alice davanti la
porta della mia camera che era rimasta aperta.
<<
Ciao fratellone, passato una buona
notte? >>
<<
Direi di si >> dissi con un lieve
sorriso, indicando Bella al mio fianco.
Volevo
essere arrabbiato con Alice per tutta la
macchinazione che aveva programmato, ma con la piccola Bella al mio
fianco non
riuscivo neanche lontanamente ad alterarmi.
<<
Esme è già giù che prepara la
colazione
per Bella, fra sedici minuti e trentatré secondi si
sveglierà >> e detto
questo se ne andò saltellando e con un sorriso smagliante
stampato in volto.
Mi
convincevo sempre di più che mi nascondeva
qualcosa, ma ogni volta che entravo nella sua mente non trovavo altro
che
vestiti o inni nazionali.
Al
momento non volevo preoccuparmene e tornai a
contemplare il viso dell’angioletto che dormiva al mio fianco.
Esattamente
sedici minuti e trentatré secondi
dopo non riuscì più a percepire i pensieri e le
immagini che provenivano dalla
mente di Bella e
questo preannunciò il
suo risveglio.
Con
un lieve tocco le accarezzai il viso e
subito spalancò i suoi splendidi occhi.
<<
Buongiorno piccolina >>
le sussurrai con un dolce sorriso.
Diventò
rossa come un peperone e poi abbassando
il volto nascondendolo quasi totalmente sotto il lenzuolo
sussurrò << Ehm..buongiorno
>>.
<<
Bella cosa c’è? >> le chiesi
abbassando il lenzuolo dal suo viso.
<<
Nie..Niente >> disse balbettando,
ma continuava a tenere lo sguardo basso.
Non
poterle leggere nella mente iniziava a darmi
fastidio, non capivo il motivo perché da sveglia la sua
mente mi era preclusa.
<<
Ehi Bella, ben svegliata! Hai fame?
Esme ti ha preparato i muffin che ti piacciono tanto >>
disse Alice
sbucando dal nulla e appena Bella la vide con un gran sorriso
saltò dal letto
alle sue braccia.
<<
I muffin ai mirtilli? >> chiese
Bella mentre saltava fra le sue braccia.
<<
Si, e anche quelli al cioccolato
fondente >> rispose mia sorella, mentre apriva le braccia
per accoglierla
e portarla giù.
Ma
prima di scendere giù Bella si girò e mi
guardò, le sue guance s’imporporarono di nuovo e
questa volta fissandomi negli
occhi mi disse << Grazie Edward >>.
Detto
questo abbassò velocemente lo sguardo e
gridò << Muffin sto arrivando >>.
Quella
bambina mi aveva stregato, in quelle
poche ore passate a guardarla dormire e per quelle poche parole che mi
aveva
rivolto, avevano fatto rinascere in me
quell’umanità che credevo persa e morta
per sempre.
Guardavo
il disegno che la sera precedente mi
aveva regalato Bella e coglievo sempre più particolari.
Mi
alzai e prima di scendere lo appesi al muro.
Tutti
erano in cucina e ora capivo il motivo del
perché il resto della mia famiglia le ronzava sempre
attorno, la sua dolcezza,
la sua forza, la rendevano speciale.
Senza
disturbare la sua colazione mi diressi al
mio pianoforte e senza indugi inizia a suonare la melodia che quel
piccolo
angelo mi aveva ispirato questa notte.
Schiacciare
i tasti giusti mi sembrava naturale
come se quella melodia l’avessi già suonata un
milione di volte.
“
Edward sta componendo di nuovo ”
era il pensiero
sorpreso di mia sorella Rosalie.
“
Che dolce melodia ”
fu il pensiero di mia madre.
“
Figliolo ti voglio bene ”
mio padre Carlisle.
“
Ehi fratellone finalmente sei tornato tra noi ”
fu Emmett a pensarlo.
“
Che strano stato d’animo che percepisco da Edward…
è sereno ”
Jasper cercava di dare un nome al mio stato d’animo.
“
Edward te lo meriti ”
non capii il pensiero di mia
sorella Alice, era una dolce affermazione, ma per ora non mi
interessava ero
catturato tra le note di questa magica melodia.
<<
Questa canzone la conosco >> una
vocina al mio fianco mi ridestò dal suono del mio pianoforte
<<
..questa canzone me l’hai
canticchiata questa notte quando avevo paura del temporale
>> confermò
Bella.
La
guardai negli occhi e senza timore e senza
pensarci le risposi << Questa è la tua
canzone, l’ho chiamata Bella’s
Lullaby >> e la feci sedere al mio fianco sullo sgabello
proprio come lei
ci aveva disegnati la sera prima.
Continuai
a suonare escludendo i pensieri della
mia famiglia, pensieri che puntavano tutti allo stupore e a domande
mute.
Passammo
l’intera mattinata seduti al pianoforte,
lei non si stancava ad ascoltarmi e io suonavo ispirato anche dal suo
dolce
profumo che ormai non percepivo più come un invito a pranzo
ma come un profumo
che mi donava vita.
Altri
tre giorni erano passati, tutti ci stavamo
affezionando a lei, Esme le faceva da madre a tempo pieno esaudendo
ogni suo
desiderio in cucina, facevano i biscotti insieme e tantissime torte.
Poi
Bella rimaneva ore ad ascoltare Carlisle
parlare del suo lavoro di medico.
Con
Alice e Rosalie le piaceva fare le sfilate
di moda, le piaceva essere truccata e acconciata i capelli.
Aveva
portato allo sfinimento Jasper per farsi
insegnare a giocare a scacchi, per poi inventarsi lei le regole e
giocare
secondo le sue regole che Jasper non riusciva mai a memorizzare
perché le
cambiava ogni due secondi in base a come aveva le sue pedine.
Con
Emmett era tutta un’altra storia, lui era il
suo cavallo e doveva portarla ovunque e come si divertiva con lui era
incredibile, anche perché Emmett non si stancava mai di
giocare.
Con
me invece si divertiva a disegnare e a
sentirmi suonare.
Da
sei giorni in casa conducevamo una vita da
perfetti umani, nessuno più si muoveva almeno in sua
presenza a velocità
vampiresca, all’ora di colazione facevamo finta di mangiare
con lei, a pranzo
questa finta spettava solo ad Esme, perché noi andavamo a
scuola e a cena tutti
eravamo seduti rigorosamente alla tavola come una tipica famiglia
intenta a
cenare, peccato che il nostro cibo finiva sempre nella spazzatura.
Fu
proprio durante la cena che fui colto alla
sprovvista da una visione di Alice.
L’agente
della polizia con cui aveva parlato
Carlisle, si sarebbe presentato la mattina seguente con una assistente
sociale,
annunciandoci che avevano trovato una famiglia che voleva adottare
Bella.
La
forchetta tra le mie mani si deformò per la
mia eccessiva stretta, i miei occhi diventarono neri, i miei muscoli si
tesero
e senza pensarci mi catapultai forse anche troppo velocemente fuori
dalla sala
da pranzo sotto gli occhi incuriositi della mia famiglia che non
capivano cosa
mi fosse preso.
Solo
io ed Alice sapevamo cosa sarebbe successo,
ed io non avevo intenzione di essere presente quando lei lo avrebbe
raccontato
a tutti e quando lo avrebbe detto a Bella, non avrei sopportato vederla
dirci
addio.
Appena
fuori della casa scattai alla mia massima
velocità verso il bosco più lontano e lanciai un
urlo fortissimo spaventando tutti
gli abitanti della foresta.
Mi
accasciai al suolo disperato, incredulo della
mia stessa reazione, non la capivo, non la comprendevo minimamente,
sapevo che
ciò sarebbe accaduto, io per primo mi ero opposto alla sua
permanenza nella
nostra famiglia ed ora dovevo essere contento per lei che avessero
trovato una
famiglia a cui affidarla, dovevo essere felice per lei che prima della
scadenza
dei dieci giorni che ci eravamo prefissati, lei aveva trovato qualcuno
che l’avrebbe
accolta prima di farla finire in qualche istituto.
E
allora perché sentivo quel dolore? Perché non
volevo che andasse via?
Io
stesso avevo detto che un’umana non poteva
crescere in una famiglia di vampiri.
Quindi
ora l’unica cosa era rassegnarmi all’idea
che lei avrebbe avuto una nuova famiglia.
Allora
per chi non
conoscesse anche l’altra mia fan fiction
AURORA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1
POI
INVECE PER CHI NON CONOSCE LE
FF DI CULLENBOY , BEH LE CONSIGLIO VIVAMENTE….
RISPOSTA
ALLE VOSTRE RECENSIONI
Recensione
di luisina
[Contatta],
del 17/09/2009 - 05:05PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
CIAO
LUISINA grazie al tuo continuo conforto e sostegno…sono
contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto tanto spero che anche
questo ti sia piaciuto…ci sentiamo dopo il 12
ottobre…baci
|
Recensione
di ross_ana
[Contatta],
del 15/09/2009 - 10:54PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
Grazie
mille volte grazie! Sono super felice che ti sia piaciuto il capitolo
spero penserai lo stesso di questo:)
|
Recensione
di naog94
[Contatta],
del 15/09/2009 - 10:20PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
Grazie
per i complimenti spero ti piaccia anche questo baci ciao J
|
Recensione
di hale1843
[Contatta],
del 15/09/2009 - 10:04PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
Si
Alice aveva previsto tutto…è ha fatto in modo che
lui si affezionasse a lei, ma ora cosa succedera?cara ciaooo!!! =)
|
Recensione
di MaryAc_Cullen
[Contatta],
del 15/09/2009 - 07:45PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
Alice
quando ha un obiettivo diventa una macchina da
guerra…però ora cosa succederà?
|
Recensione
di Luisa98
[Contatta],
del 15/09/2009 - 07:42PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
Grazie
per il tuo continuo sostegno che mi dai anche quando non hai tempo di
scrivere.. Un bacione!
|
Recensione
di feffira
[Contatta],
del 15/09/2009 - 07:16PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
Alice
ha previsto un futuro lontano ma molto sfocato, quindi tutto
può e non può succedere…grazie baci
|
Recensione
di adry91
[Contatta],
del 15/09/2009 - 07:10PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
Grazie mille per i
complimenti e il sostegno sono contentissima che ti sia
piaciuto…spero che ti sia piaciuto anchq questo
capitolo…kiss
|
Recensione
di michy85
[Contatta],
del 15/09/2009 - 06:23PM sul capitolo 6: lei
è umana - Firmata
|
Grazie
per i complimenti…si Bella crescerà non
resterà eternamente bambina…
|
|
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Capitolo 8 *** ADDIO ***
ED
ECCOMI A VOI…SONO
TORNATA ANCHE CON QUESTA MIA FF…GLI ESAMI PER IL MOMENTO
SONO FINITI E TRANNE
QUALCHE IMPEGNO ALL’UNIVERSITà E LO STUDIO DI
QUALCHE RELAZIONE, DOVREI AVERE
UN MESETTO DI TRANQUILLITà PER SCRIVERE I PROX
CAPITOLI…GRAZIE A TUTTI PE I
BELLISSIMI COMMENTI CHE MI AVETE LASCIATO ALLA SCORSO CAPITOLO, NE SONO
DAVVERO
COMMOSSA. BEN 20 COMMENTI, NON ME LO SAREI MAI ASPETTATA, PECCATO CHE
L’ALTRA
MIA FF NON HA TUTTO QUESTO SUCCESSO…
PERò
VI DICO Già DA ADESSO
CHE SE VOGLIO PUBBLICARE IL CAPITOLO ADESSO NON HO TEMPO PER RISP AI
COMMENTI,
QUINDI FACCIO UNA COSA, PER ORA PUBBLICO IL CAPITOLO E DOMANI MATTINA
RISPONDO
A TUTTI VOI…
BUONA
LETTURA E MI
RACCOMANDO RECENSITE…BACI
ADDIO
POV
EDWARD
Ero
rimasto tutta la notte fuori, avevo sfogato la
mia rabbia con la caccia uccidendo più animali del
necessario.
Adesso
ero seduto sul ramo di un grande albero,
nascosto dalla sua grande chioma alle luci della notte.
Con
una gamba a penzoloni e la schiena poggiata sul
grande tronco pensavo agli ultimi giorni; pensavo a come una semplice
bambina
aveva cambiato la nostra famiglia e come aveva cambiato me.
Quando
i suoi occhi mi guardavano il mio cuore
sembrava palpitare, e questa è una cosa impossibile se si
è dei vampiri.
Avevo
trascorso tutte le notti nella sua stanza per
spiare i suoi sogni, uniche immagini e pensieri a me accessibili.
Trascorrere
il tempo con lei mi faceva dimenticare
di essere un mostro, con lei mi sentivo umano.
Bella
mi aveva regalato molto con la sua breve
permanenza nella nostra casa e io non potevo ora ricambiarla senza
neanche un
minimo saluto; sarei tornato per
salutarla, per augurarle una vita felice con la sua nuova famiglia.
Un
primo raggio di sole sfiorò la mia pelle
facendola risplendere come un diamante e rivelò la pelle di
un assassino.
Scesi
velocemente da quell’albero e corsi verso casa
mia, prima che lei partisse dovevo fare una cosa.
<<
Edward caro… >> appena entrai in casa
mia madre mi corse incontro abbracciandomi.
Era
stata in pensiero per me.
Dopo
qualche secondo sciolse l’abbraccio e mi fissò
negli occhi.
<<
Mamma scusa ma dovrei fare una cosa prima
che vengano a prendere Bella >> dissi con dolcezza.
Mi
guardò con aria interrogativa ma non chiese
niente.
Mi
precipitai al piano superiore, sulla porta Alice
mi aspettava.
<<
Sapevo che saresti tornato >> come
poteva non saperlo se lei leggeva il futuro << Le
piacerà >> e
ovviamente sapeva anche cosa avevo in mente.
Poche
ore dopo tutto era pronto, dovevamo aspettare
solo l’agente e l’assistente sociale che avrebbero
bussato alla nostra porta
per comunicarci una notizia di cui già eravamo a conoscenza.
Bella
era seduta sul divano tra Alice ed Emmett e
rideva e scherzava tranquillamente con loro, sapeva che sarebbero
venuta a
prenderla ma sembrava non preoccuparsene, eppure Alice mi aveva detto
che
quando aveva raccontato a Bella cosa sarebbe successo oggi, lei aveva
smesso di
mangiare e con aria molto triste aveva chiesto di andare in camera.
Fui
ridestato dai miei pensieri dal campanello che
suonò due volte di seguito.
In
quel frangente vidi Bella sussultare e i suoi
occhi diventare improvvisamente tristi, le sue labbra persero subito
quel suo
splendido sorriso per curvarsi verso il basso e assumere una smorfia
che non le
donava proprio.
Tutti
ci scambiammo uno sguardo veloce, come a
confermare che quello che stavamo facendo era la cosa più
giusta.
Carlisle
che quella mattina non era andato a
lavorare prendendosi il primo giorno di ferie di tutta la sua carriera,
si
avviò molto lentamente verso la porta quando il campanello
suonò per la seconda
volta con un unico suono lungo e incisivo.
Poggiò
la mano sulla maniglia e dopo averci guardato
ad uno ad uno aprì la porta.
Un
agente con capelli castani e con occhi verdi
nella sua uniforme locale si schiarì la voce e subito
parlò.
<<
Buongiorno dottor Cullen, ho accompagnato
la presente signorina Ross rappresentante dell’ufficio di
assistenza sociale,
per comunicare la lieta notizia che abbiamo trovato una stupenda
famiglia a cui
affidare la piccola Bella >>
Al
fianco dell’agente in un tailleur con pantalone
nero e giacca dello stesso medesimo colore da cui usciva una graziosa
camicetta
in raso bianca si presentò una donna da lunghi capelli
biondo cenere e occhi
castani.
<<
Salve, sono la signorina Jennifer Ross,
come ha già detto l’agente siamo qui per Isabella
Marie Swan, per portarla
dalla famiglia che ha espresso il desiderio di adottarla. Mi piacerebbe
conoscere la piccola Isabella per spiegarle tutto >> disse
l’assistente sociale con un bel sorriso
professionale.
<<
So già tutto, ora voi mi presenterete ad
una nuova famiglia e io dovrò vivere con loro
>> la voce di Bella mi
colpì, era fredda e distaccata, non era la sua tenera voce
da bambina, sembrava
quasi un’adulta.
Superando
tutti noi, si avvicinò alla porta e
affiancò Carlisle.
<<
Ciao piccolina, ma lo sai che sei veramente
carina? Ti va se dopo ti porto a fare un giro sulla volante con le
sirene
accese? >> disse l’agente piegandosi sulle
ginocchia.
Vidi
Bella abbassare il viso e diventare ancora più
triste.
<<
No, solo il mio papà poteva farlo >>
e i suoi occhi diventarono subito lucidi.
Una
tremenda rabbia si impossessò di me, avrei
voluto uccidere quell’agente in quell’istante.
<<
Ma cosa le dice il cervello? Suo padre era
un poliziotto ed è morto in servizio >> e
arrivai ad un palmo dalla sua
faccia.
Sentì
la mano di Jasper sulla mia spalla e mi sentì
subito un po’ più calmo.
<<
Perdonatemi lo avevo proprio dimenticato >>
disse l’agente con uno sguardo seriamente dispiaciuto.
<<
Ehi Bella, Esme ha fatto una buonissima
torta al cioccolato… perché non andiamo di
là e la incartiamo così potrai
portarla con te? >> disse Alice prendendola per mano e
portandola subito
in cucina.
<<
Ma prego accomodatevi, posso offrirvi
qualcosa? >> Esme era sempre la più ospitale.
<<
Se non è un disturbo gradirei un caffè
>>
disse l’agente.
<<
Anche per me se non vi dispiace >>
disse subito l’assistente.
<<
Nessun disturbo non vi preoccupate >>
rispose Esme e poi rivolgendosi a Rosalie << Rose cara
andresti a fare un
po’ di buon caffè caldo per i nostri ospiti?
>>
E
subito Rosalie si avviò in cucina.
Ci
accomodammo tutti sui divani del nostro salotto,
io mi sedetti sulla poltrona ed Emmett si sedette sul bracciolo al mio
fianco.
L’agente
e l’assistente sociale si accomodarono sul
divano e Esme e Carlisle occuparono l’altro divano.
<<
Se non vi dispiace vorremmo sapere qualcosa
sulla famiglia che accoglierà la dolce Bella
>> fu Emmett a parlare e la
sua voce per la prima volta era seria.
<<
Sinceramente non potrei parlarne, sa per la
privacy della famiglia >> disse l’assistente.
<<
Capisco, ma vede io e mio marito come il
resto della famiglia abbiamo molto a cuore la sorte di questa bambina
>>
disse Esme amorevolmente.
<<
Ok infondo ve ne siete occupati voi, senza
procurarle il trauma di alloggiare in un orfanotrofio >>
e guardando
l’agente come per avere ulteriore conferma parlò,
mentre io sondavo la sua
mente per avere molte più informazioni e per capire se
quello che diceva era
vero o no.
<<
È una famiglia di qui, abita in una delle
villette a schiera qui a Phoenix, hanno un bel giardino e sono persone
molto
dolci, hanno sempre desiderato un’altra bambina da adottare,
infatti qualche
anno fa hanno adottato un’altra bambina che ora dovrebbe
essere più grande di
Isabella di solo un anno. Poi vivono in quartiere vicinissimo alle
scuole ed è
un quartiere molto tranquillo >> e concluse con un gran
sorriso.
<<
Che lavoro fanno? >> chiesi io.
<<
Mi dispiace ma ora direi troppo, posso solo
dire che hanno un reddito annuo alto e che quindi possono ben
soddisfare le
esigenze di una famiglia >> concluse lei.
Ma
quello che volevo sapere, me lo avevano già detto
i suoi pensieri.
Lui
era un avvocato membro di un grande studio a
Phoenix, mentre lei era una maestra d’asilo.
In
quell’istante fece ritorno Rosalie con i caffè
degli ospiti e dopo qualche istante Alice e Bella la seguirono.
Finito
il loro caffè l’agente
e la signorina Ross si alzarono e andarono da
Bella.
<<
Bene piccola e ora di andare >> disse
l’agente.
<<
Saluta tutti >> continuò dolcemente
l’assistente sociale.
Bella
corse ad abbracciare tutti ad uno ad uno.
<<
Grazie Esme per avermi insegnato a fare i
dolci >> e le strinse forte il collo dandole un bacio
sulla guancia.
<<
Per me è stato un piacere Bella >>
rispose Esme abbracciandola a sua volta.
<<
Grazie anche a te Carlisle per avermi
ospitato in casa tua >> e diede anche lui un bacio sulla
guancia.
<<
Figurati piccolina >> rispose
Carlisle.
<<
Emmett ora come farò senza il mio cavallo
preferito? >> disse ridendo Bella.
<<
Significa che questa volta
cavalcherai un vero cavallo >> e
abbassandosi alla sua altezza le diede un buffetto in testa.
<<
Sei tu il mio cavallo preferito >> e
stampò anche a lui un bel bacio sulla guancia.
<<
Jazz ti prometto che imparerò a giocare a
scacchi con le vere regole e poi magari un giorno ti sfiderò
e vincerò >>
disse ridendo.
<<
Allora dovrai allenarti parecchio >>
e con grande sorpresa Jazz si fece abbracciare da Bella e
ricambiò l’abbraccio
senza problemi.
<<
Alice, Rose, grazie tante grazie per tutti
i vestiti stupendi che mi avete comprato, siete state splendide con me
>>
e le abbraccio insieme, mentre anche loro si erano abbassate per
facilitarle il
compito e la riempivano di baci.
Quando
si stacco da loro fu il mio turno, mi guardò
timorosa fino a quando non mi piegai sulle ginocchia e con un gran
sorriso aprì
le mie braccia per accoglierla tra di esse.
Lei
corse verso di me e strinse le sue piccole
braccia intorno al mio collo, mi stampò un bacio sulla
guancia, più lungo di
quelli che aveva dato al resto della mia famiglia
e poi si staccò da me arrossendo.
<<
Grazie di tutto Edward >> non mi
disse altro, ma mi bastavano quelle poche parole per capire tutto.
<<
Piccola ho un regalo per te >> e
dicendo questo uscì dalla tasca della mia felpa una
confezione piatta e
quadrata.
<<
Edward non dovevi >> e subito Bella
diventò rossa in viso.
<<
Dai scartalo >> disse Alice.
Bella
lo guardò e lo rigirò tante volte fra le mani
e poi con grande cautela tolse l’adesivo che chiudeva la
carta regalo, ogni suo
gesto era calcolato, come se la carta regalo fosse preziosa e non
volesse
sciuparla.
Quando
finalmente riuscì ad aprirlo, i suoi occhi
erano velati dalle lacrime.
Era
la confezione di un cd, e sulla copertina c’era
il suo disegno accuratamente scannerizzato e rimpicciolito per entrare
nella
custodia che conteneva il cd su cui avevo registrato tutte le canzoni
che le avevo
suonato al pianoforte, compresa la sua ninna nanna; infatti sopra il
disegno
c’era il titolo del cd “ Bella’s
Lullaby
” .
<<
Qui dentro ci sono incise tutte le canzoni
che ti piacciono, così ogni volta che lo ascolterai ti
ricorderai di tutti noi >>
dissi rivolta a Bella.
E
alzando gli occhi dalla confezione del cd, mi
venne incontro singhiozzando e dicendo:
<<
Grazie Edward è il più bel regalo che
potevi farmi >>
“
Edward
potremmo mettere fine a questo triste addio facendola vivere qui con
noi, basta
che tu lo dicessi a Carlisle e lui a te darebbe ascolto
” il pensiero di
Alice arrivò forte e prepotente alla mia mente.
Ma
era vero, noi tutti le eravamo affezionati, questa
per tutti noi era una sofferenza e lo si leggeva nel viso di ognuno di
noi.
Ma
poi guardavo lei e mi rendevo conto che era solo
una bambina, è vero era molto matura rispetto alla sua
età, ma rimaneva pur
sempre una dolce bambina a cui gli era stata strappata la sua famiglia.
Noi
potevamo accoglierla nella nostra, ma sarebbe
stato crudele da parte nostra negargli una vita normale e soprattutto
una
famiglia normale, con cui giocare alla luce del sole, con cui cenare
realmente
e con cui vivere una vita normale.
Meritava
una casa stabile e degli amici e con noi
sarebbe stata costretta a trasferirsi ogni tre o quattro anni nei paesi
più
remoti e bui che esistevano sulla terra, tutto ciò per
nascondere la nostra
natura.
Lei
non meritava tutto questo.
Era
meglio separarci da lei ora che tutto era meno
difficile.
La
guardai ancora una volta negli occhi e poi
dolcemente mi staccai da lei e mi alzai in piedi.
Lei
mi guardò ancora per lunghi istanti come se
stesse fotografando il mio viso per tenerlo nei suoi ricordi e poi si
voltò
verso tutti noi.
<<
Grazie ancora a tutti voi. Vi voglio bene.
Addio >> e con due grandi lacrimoni che scendevano sulle
sue guance
paffutelle uscì da casa nostra e dalle nostre vite.
Peccato
che però non riuscì a farla andare via anche
dalla mia mente, anche perché io non la caccerò
mai da essa.
PER
CHI NON L’AVESSE ANCORA LETTA
QUESTA è L’ALTRA MIA FAN FICTION…NON
FATEVI INGANNARE DAL PRIMO CAPITOLO…
AURORA
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1
|
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Capitolo 9 *** TRASFERIMENTO ***
Sono
tornata con un
nuovo capitolo che spero vi piacerà, perché a me
non piace più di tanto…sono
felicissima per tutte le recensioni che mi lasciate.
Ogni
volta che ne vedo
così tante mi scoppia il cuore per la felicità.
Ora
vi lascio alla
lettura del nuovo capitolo, perdonatemi il ritardo ma la vita di tutti
giorni
mi sta togliendo ogni secondo libero che avevo fino a poco tempo fa.
Ma
ho preferito
scrivere e pubblicare almeno un capitolo prima di partire….
Buona
lettura…
TRASFERIMENTO
POV
EDWARD
Bella era
uscita dalle nostre vite, ma ci eravamo ripromessi che tra qualche anno
l’avremmo sorvegliata costantemente.
Non ci
eravamo dimenticati della minaccia di quel vampiro e non avremmo
permesso che
lei fosse uccisa da quel mostro.
Appena l’agente e
l’assistente sociale salutarono e
chiusero la porta, da Alice mi arrivarono insulti in tutte le lingue
presenti
su questo pianeta e anche in lingue ormai morte, mi fulminò
con lo sguardo e si
chiuse in camera sua.
Emmett
sembrava avesse perso un po’ del suo costante ottimismo.
Rosalie
invece aveva assunto una maschera di indifferenza apparente,
perché i suoi
pensieri la dicevano lunga sul suo stato d’animo.
Jasper era
sempre con Alice e cercava di rallegrala un po’.
E anche Esme
e Carlisle erano cambiati.
Io passavo
le mie giornate al pianoforte o nella mia camera fissando il disegno
che avevo
accuratamente riposto in una semplice cornice in legno; quando scendeva
la sera
invece tutto cambiava, passavamo ore tutti insieme
sull’albero vicino alla
nuova casa di Bella, per vedere come se la cavava.
Questa
nostre escursioni notturne durarono solo tre notti, fino a quando
Emmett con
uno dei suoi soliti scherzi fece spezzare il ramo su cui si trovava Jasper, facendo
un baccano enorme
e facendo uscire tutto il vicinato e vedemmo nostro padre per la prima
volta
sgridarci come se fossimo dei bambini piccoli.
<<
Ragazzi ci trasferiamo in Alaska >> quella stessa sera
Esme ci comunicò
il nostro trasferimento.
<<
Che
bello andremo a vivere con Tanya e le sue sorelle >>
esultò mia sorella
Alice.
<<
Tra
quanto tempo ci trasferiamo? >> chiesi desolato.
Trasferirmi
nuovamente da Tanya non mi entusiasmava molto, conoscevo la sua
fissazione per
me, e l’ultima volta non mi aveva lasciato nemmeno respirare.
“ Ti sta bene fratellino ” la
frecciatina
di Alice era al quanto velenosa, non mi aveva ancora perdonato.
Feci finta
di non averla ascoltata e attesi la risposta di Esme.
<<
Tra
un mese. Il tempo di sistemare alcune cose >> disse
decisa Esme.
E dopo
questa notizia mi avviai in camera mia, preparandomi ad
un’altra giornata di
sole nascosto tra le mura di casa nostra.
Forse andare
via da Phoenix, era un vantaggio, avremmo iniziato a vivere di nuovo
una vita
da umani e no da creature della notte, come ci costringeva invece
questa città
troppo soleggiata.
Calato il
sole, sondai la mente dei miei familiari e mi assicurai che nessuno
avesse
intenzione di andare a trovare o meglio spiare Bella, così
da recarmi da lei e
passare tranquillamente la notte fuori dalla sua finestra.
Arrivai
davanti a casa sua, Bella e la sua nuova famiglia avevano finito da
poco di
cenare e la sua nuova mamma le stava ribadendo che poteva chiamarla
“ mamma ”
invece di “ signora ” o almeno di chiamarla con il
suo nome e cioè Caroline.
Poi invece
di rimanere a giocare con l’altra bambina che doveva essere
la sua sorellastra,
chiese il permesso di poter tornare in camera sua, così come
faceva tutte le
sere dopo cena, da quando aveva messo piede in quella casa.
Seguì
tutta
la loro conversazione comodamente seduto sul ramo del grande albero che
si
trovava proprio fuori dalla finestra della sua camera che si trovava al
primo
piano.
Infatti dopo
aver salito i quindici gradini per salire al piano superiore,
entrò in camera
sua e finalmente potevo vederla.
I gesti
erano sempre gli stessi, prendeva il pigiama con gli orsetti e i
cuoricini che
le avevano regalato Alice e Rosalie e andava in bagno a cambiarsi e a
lavarsi i
denti, per poi mettersi a letto e accendere il piccolo stereo al suo
fianco, e
dopo pochi istanti la sua cameretta era inondata dalle note della sua
ninna
nanna.
Ascoltava
tutte le canzoni rigirandosi la confezione del cd fra le mani e quando
il cd
arrivava all’ultima canzone, lei chiudeva gli occhi e quando
venivano suonate
le ultime note io entravo nel mondo dei suoi sogni.
I suoi sogni
non erano cambiati poi di molto, iniziavano sempre con le immagini dei
suoi
genitori che sparivano poi nel buio, ogni tanto i suoi sogni
sfruttavano altri
ricordi di suo padre e sua madre, ma finivano sempre allo stesso modo.
Ma ogni suo
ricordo era per me di vitale importanza per conoscerla meglio e
conoscere il
suo passato.
Era molto
più matura della sua tenera età, era cresciuta
molto in fretta dopo la morte di
suo padre, aveva cercato di aiutare sua madre e di starle vicino in
ogni sua
sofferenza e in ogni sua pazzia.
Quando i
suoi incubi finivano, magicamente come in una favola, arrivavano i
buoni, quei
buoni eravamo io e tutta la mia famiglia.
Era
sorprendente il modo in cui ci raffigurava.
Nel sogno di
questa notte stava rivivendo la sua giornata, ma i personaggi del suo
sogno
eravamo noi.
Esme le
chiedeva di essere chiamata mamma, poi Emmett si divertiva a farla
volare, fino
a quando Jasper non tornava per una partita a scacchi.
Calata la
sera prendeva posto al mio fianco e mi ascoltava suonare.
Quando ormai
aveva sonno andava nella sua stanzetta dove trovava Rosalie ed Alice
che
l’aspettavano per coccolarla pettinandole i capelli e
scegliendo uno tra tutti
i pigiami che le avevano comprato.
Poi tutto
svaniva e io mi rendevo conto che i suoi sogni erano finiti e che io
dovevo
tornare a casa prima che il sole svegliasse la città.
Tornato a
casa mi rinchiusi in camera.
Ogni notte
lei faceva dei sogni su di noi e dai suoi sogni si capiva che le
mancavamo e
ogni volta che vivevo i suoi sogni desideravo che
fossero veri.
Vedevo che
aveva difficoltà ad ambientarsi in quella famiglia, con noi
fin da subito si
era aperta, mentre in quella casa preferiva isolarsi; ed era assurdo
tutto
questo, noi eravamo vampiri, lo spirito di autoconservazione doveva
intimorirla, mandarle dei messaggi che le dicevano che doveva aver
paura di noi
e invece lei con noi stava bene e si sentiva protetta e a suo agio,
persino a
dormire al fianco di un vampiro non la infastidiva.
Ma forse non
mi rendevo conto che lei era solo una bambina e come tale non aveva
ancora il
senso del pericolo sviluppato come lo avrebbe avuto un adulto.
“ Come sta? ” mia sorella Alice
fece
irruzione nella mia testa.
<<
Mi
fai una domanda di cui già conosci la risposta
>> dissi secco.
Non era mia
intenzione risponderle male, ma mi sentivo irascibile quando si parlava
di
Bella; sapevamo tutti che avevamo fatto la cosa giusta per lei, ma a
volte mi
fermavo a pensare se fosse stata la cosa giusta per me.
Mi ero
legato a quella piccola creatura, nei suoi confronti mi sentivo molto
protettivo e ogni secondo passato lontano da lei, mi sentivo molto in
ansia.
Avevo paura
che una macchina potesse investirla, o magari lei poteva solo scivolare
per le
scale e farsi molto male.
“ Non
le succederà niente, la
sorveglio ogni momento della giornata ” e come se Alice
mi avesse letto nel pensiero, lei rispose
alle mie paure.
<<
Scusami,
non era mia intenzione risponderti male prima >> dissi a
mia sorella.
<<
Non
ti preoccupare ti capisco e anche io ti devo delle scuse per come mi
sono
comportata in questi ultimi giorni, so che abbiamo fatto la cosa giusta
per
lei. Ma comunque lo sai cosa intendevo prima >> si
spiegò Alice.
<<
Le
mancano ancora tanto i suoi genitori e ci sogna ancora. Rivive la sua
giornata
però includendo noi e quello che mi preoccupa di
più e che si isola persino da
quella che dovrebbe essere sua sorella ora >> dissi atono.
<<
Forse
vorrà scegliersi lei le sorelle, e magari aveva anche
già trovato dei fratelli >>
e dicendo questo sparì.
Sapevo cosa
intendeva dire, e anche a me sarebbe piaciuto essere la sua famiglia,
ma dovevo
mettere da parte il mio lato egoista e pensare al suo bene.
“
Testone ” mia
sorella aveva avuto la visione
che non avrei cambiato idea.
Ed ebbene
si, avevo deciso, lei doveva vivere la sua vita da semplice umana e per
far ciò
non dovevo neanche più spiare i suoi sogni e le sue notti,
mi dovevo
allontanare da lei, era meglio così, forse allontanandomi da
lei mi avrebbe
aiutato a convincermi che io non dovevo far parte della sua vita.
Passarono
due settimane e nessuno di noi aveva fatto visita alla nostra piccola
umana,
più di una volta stavo per cedere alla tentazione di andarla
a trovare, ma mi
bastava una sbirciatina nelle visioni di Alice per tranquillizzarmi.
I preparativi
per il trasferimento erano quasi giunti al termine, avevamo fatto prima
del
previsto.
Avevamo riposto
tutto negli scatoloni; mia madre Esme aveva concluso il contratto di
vendita
della casa, mio padre Carlisle aveva dato le dimissioni
dall’ospedale di
Phoenix e noi avevamo già fatto le iscrizioni presso la
scuola superiore che si
trovava nel piccolo paesino in cui vivevano le nostre cugine Kate,
Tanya e
Irina.
Eravamo nel
salone e stavamo chiudendo gli ultimi pacchi.
<<
Finalmente
è tutto pronto. Esme io credo che potremmo partire
già dopodomani >>
disse Rosalie.
<<
Si,
hai ragione Rose, ormai è tutto pronto, se partiamo con
qualche giorno di
anticipo potremmo sistemare le nostre cose con più calma
>> confermò
Esme.
<<
Ho
appena finito di parlare con Kate, mi ha detto che hanno deciso che
quest’anno
vogliono provare anche loro ad iscriversi a scuola >>
disse saltellando
Alice entrando nel salone.
<<
Oh
Oh, il nostro caro Eddy quindi avrà una fan con cui
condividere tutte le ore di
lezione >> disse ridendo Emmett, dandomi una gomitata al
fianco.
<<
Finiscila
Emmett, o per caso non vuoi che ti dica cosa pensano tutti i marmocchi
della nuova
scuola sulla tua Rose? >> lo punzecchiai.
Questo era
il suo gioco preferito, io gli indicavo tutti i ragazzi che avevano
pensato
alla sua Rosalie e lui si divertiva facendogli qualche scherzo, a volte
molto
pesante, come l’ultima volta che al capitano della squadra di
football aveva
riempito il suo casco pieno di colla, quel poveretto dovette tagliarsi
a zero i
suoi lunghi capelli di cui andava molto fiero.
Meno male
che ogni volta non si capiva da chi provenissero questi scherzi.
<<
Eddy
non puoi farmi questo >> mi pregò Emmett.
<<
Allora
tu finiscila con le tue battutine e soprattutto finiscila di chiamarmi
Eddy >>
dissi con tono serio, ma era molto difficile sostenerlo, vedendo lo
sguardo da
cucciolo bastonato che mi stava rivolgendo.
<<
E
per favore finiscila anche di guardarmi così. Risparmia
questo sguardo per
quando vorrai farti perdonare da Rosalie per una delle tue solite
fesserie >>
e detto questo scoppiai a ridere seguito dalle risate del resto della
mia
famiglia.
La partenza
era oramai vicina, questa era l’ultima sera che avremmo
passato a Phoenix e ne
approfittammo per andare tutti a caccia.
<<
Edward
tu non vieni? >> mi chiese Jasper.
<<
Si
Jazz, vi raggiungo fra un po’ >> prima di
andare a caccia dovevo fare una
cosa.
“ Salutala anche da parte nostra
” mi
chiese Alice.
Ovviamente lei
aveva previsto le mie intenzioni e le risposi con un semplice sguardo.
Ormai per
noi queste conversazioni mute erano diventate semplicissime e normali.
Tutti uscirono
a caccia e subito io mi avviai a salutare per l’ultima volta
la piccola e
tenera umana che era stata capace di rubare il cuore di sette vampiri.
In pochi
secondi arrivai sotto alla sua finestra, mi arrampicai
sull’albero per sedermi
al solito ramo.
Lei stava
per ritornare in camera, ma quello che più attirò
la mia attenzione furono i
pensieri delle persone che si trovavano nella casa.
Come
poteva esser successo? Come mai Alice non
l’aveva previsto?
COSA
SARà SUCCESSO? COSA DOVEVA PREVEDERE ALICE? SONO QUESTE LE
DOMANDE CHE VI
RONZANO NELLA TESTA VERO??
MA
LA RISPOSTA A QUESTE DOMANDE ARRIVERà DOPO CHE TORNO DAL MIO
VIAGGIETTO A
MILANO.
DEVO
FARE UN VIAGGIETTO DI OLTRE 800KM PER ANDARE AL COMPLEANNO DI UNA MIA
AMICA E
VISTO CHE CI SONO ANDRò PER LA PRIMA VOLTA IN 24 ANNI DI
VITA A GARDALAND…SONO
EMOZIONATISSIMA!!
OK
ORA VOI DIRETE… ECCHISSENEFREGAAA… LO SO, LO
SO…MA VOLEVO CONDIVIDERE CON VOI
LA MIA EUFORIA…
ORA
RISPOSTA ALLE VOSTRE ADORABILI
RECENSIONI…
Recensione
di Giulia
miao [Contatta]
del 19/10/2009 - 03:46PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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GRAZIE
PER TUTTI I COMPLIMENTI…PRESTO SAPRAI COSA
ACCADRà…BACI
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Recensione
di RachEl
CullEn [Contatta]
del 16/10/2009 - 09:35PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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TORNERà…NON
SI SA QUANDO MA TORNERà PRESTO…BACI
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Recensione
di Luisa98
[Contatta]
del 16/10/2009 - 05:40PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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GRAZIE
MILLE…SONO CONTENTA CHE CI TIENI COSì TANTO A
LASCIARMI UN TUO COMMENTO, SONO DAVVERO FELICE….E SONO
FELICE CHE TI PIACCIA LA MIA STORIA…BACI E A PRESTO
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Recensione
di ross_ana
[Contatta]
del 16/10/2009 - 05:30PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Sono
contenta che ti piaccia il cd come regalo..spero che ti sia piaciuto
questo capitolo..baci e grazie
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Recensione
di Vegetina
ssj 94 [Contatta]
del 16/10/2009 - 03:30PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Certo
che continua…cmq si potrebbe sembrare più grande
per quello che dice, ma devi pensare che è una bambina di
sei anni, maturata molto in fretta, e a quella età i bambini
sono già abbastanza maturi per dire ciò..non
pensi?? Cmq grazie e un bacio..
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Recensione
di luigia
[Contatta]
del 16/10/2009 - 02:14PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Beh
gina che ne pensi di questo capitolo??? Spero ti piaccia…un
bacio
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Recensione
di mikkettina
[Contatta]
del 15/10/2009 - 11:13PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Lo
sappiamo tutti, lui è sempre così
riflessivo…però chissà dopo quello che
ha scoperto come reagirà…baci
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Recensione
di alkermes
[Contatta]
del 15/10/2009 - 10:45PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Perdona
l’attesa, ma spero che qst capitolo ti sia
piaciuto..cercherò di postare presto il prox capitolo..
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Recensione
di adry91
[Contatta]
del 15/10/2009 - 10:28PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Grazie
Andry per i complimenti…hai proprio ragone, Bella non esiste
senza Edward e viceversa..spero che il capitolo ti sia
piaciuto…baci e a presto
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Recensione
di hale1843
[Contatta]
del 15/10/2009 - 09:52PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Spero
che ti sia piaciuto qst capitolo….dai presto tutto
sarà finito, non temere…in ogni storia
c’è il lieto fine…baci
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Recensione
di Elfa
sognatrice [Contatta]
del 15/10/2009 - 09:29PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Lo
so che qst è la decisione giusta…ma come
reagirà dopo qst nuova scoperta??? baci
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Recensione
di nanerottola
[Contatta]
del 15/10/2009 - 09:11PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Sinceramente
è stato proprio il tuo commento che mi ha fatto mettere al
computer e mi ha fatto scrivere lo scorso capitolo, spero che ti
piaccia anche questo capitolo…baci
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Recensione
di naog94
[Contatta]
del 15/10/2009 - 09:09PM sul capitolo 8: ADDIO
- Firmata
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Dai
non temere, prima o poi torneranno insieme….loro sono fatti
per stare insieme…baci
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Capitolo 10 *** AVVISO ***
NON
ODIATEMI PER QUESTO
AVVISO, VI PREGO.
LA
MIA FAN FICTION LA
TROVATELLA è MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
NON
SARà UN LUNGO
PERIODO, MA HO PREFERITO PRIMA PORTARE A TERMINE L’ALTRA MIA
FAN FICTION DI CUI
MANCANO ANCORA POCHI CAPITOLI E POI DI DEDICARMI A QUESTA.
HO
TROPPI IMPEGNI E
SCRIVERE I CAPITOLI PER DUE FAN FICTION DIVERSE MI PORTA VIA TROPPO
TEMPO…
NON
VI PREOCCUPATE perché
LA PORTERò A TEMINE.
INTANTO
PER CHI NON
CONOSCESSE ANCORA L’ALTRA MIA FAN FICTION, VI LASCIO
L’INDIRIZZO COSì POTRETE
ANDARLA A LEGGERE PER INGANNARE IL TEMPO CHE PASSERà FINO A
QUANDO RIPRENDERò
QUESTA FAN FICTION.
“AURORA”
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1
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