LA TROVATELLA

di nefertiry85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la trovatella ***
Capitolo 2: *** edward il mostro ***
Capitolo 3: *** DECISIONE ***
Capitolo 4: *** SALVARE IL FUTURO ***
Capitolo 5: *** la piccola isabella ***
Capitolo 6: *** lei è umana ***
Capitolo 7: *** UNA NUOVA FAMIGLIA ***
Capitolo 8: *** ADDIO ***
Capitolo 9: *** TRASFERIMENTO ***
Capitolo 10: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** la trovatella ***


GRAZIE PER CHI ABBIA DECISO DI VALUTARE ANCHE QUESTO CAPITOLO DI UNA NUOVA E STRANA STORIA CHE MI è VENUTA IN MENTE…SPERO VI PIACCIA…LASCIO A VOI LA SCELTA, QUINDI DITEMI VOI SE LA STORIA VI PIACE E QUINDI VALE LA PENA CHE LA CONTINUI, O SE è MEGLIO CHE LA LASCI PERDERE…

 

 LA TROVATELLA

 

POV ROSALIE

 

Da tre anni ci eravamo trasferiti a Phoenix, non era una delle solite città che sceglievamo, il sole splendeva in cielo quasi tutto l’anno e noi eravamo costretti ad uscire solo dopo il tramonto, ma volevamo fare una pausa dalle solite città piovose che sceglievamo ad ogni trasferimento. Come scusa all’intera cittadinanza che non ci vedeva mai alla luce del giorno, noi eravamo i figli addottivi del dottor Cullen e sua moglie che come loro soffrivamo di una rara allergia alla luce solare.

Come tutte le sere mentre il resto della città dormiva noi ci intrattenevamo ognuno con attività diverse.

Carlise studiava nuovi tomi sulla medicina, Esme progettava una delle nostre prossime case, Jasper ed Alice erano impegnati in una partita a scacchi che ormai durava da tre ore e mezzo, Edward come al solito era nella sua stanza nell’apatia più totale, mentre io e il mio scimmione Emmett, beh diciamo che eravamo nella nostra stanza a goderci il nostro amore.

<< Alice cos’hai? >> sentimmo Jasper dal piano di sotto smuovere con forza il corpo di Alice e subito scendemmo a controllare, se nostra sorella rimaneva imbambolata più del solito per una visione, significa che qualcosa di grosso stava per succedere, qualcosa che avrebbe cambiato la nostra vita.

Arrivammo di sotto pochi istanti prima di Edward, come al solito lui già sapeva cosa Alice avesse visto, per colpa del suo odioso potere di leggere nel pensiero.

<< Sai che se potessi resterei fuori dalla testa di chiunque, specialmente la tua >> mi disse Edward con aria sprezzante, ecco come sempre non si poteva pensare liberamente.

<< Alice, ero distratto, non ho capito la tua visione >> chiese Edward preoccupato.

<< E cosa stavi facendo?? Sfogliavi qualche giornale vietato ai minori? Lo sai che non puoi, non sei ancora maggiorenne, hai solo 17 anni >> disse Emmett assestando un debole pugno alla spalla di mio fratello Edward.

<< Simpatico… Emmett, si dal caso che sono più vecchio di te >> rispose allo scherzo Edward.

<< Ma io sono il più grosso >>  indicando quel suo bel fisico muscoloso.

<< Si, si ok…sai come si dice, tutto muscoli e niente cervello >> Edward continuava a prenderlo in giro.

<< Ehi non è vero, se tu sai più cose di me, è perché le leggi nella mente delle persone >> rispose Emmett con aria imbronciata.

Non ce la facevo più del loro battibecco, avevamo interrotto le nostre attività per ben altro e no per ascoltare quell’asociale di mio fratello che prendeva in giro il mio Emmett.

<< Finitela >> dissi quasi ringhiando, aggiudicandomi uno sguardo glaciale da parte di Edward, come se potesse fregarmene.

<< Alice ci puoi dire cosa hai visto? >> chiese bonario Carlisle.

<< Cara cosa succede? >> questa volta fu Esme a parlare con la sua voce amorevole non le si poteva negare nulla, anche se quando si arrabbiava era meglio fuggire dal suo raggio d’azione, diventava una mamma veramente severa.

Finalmente Alice si decise a parlare << Niente era una sciocchezza >>.

<< Se era una sciocchezza perché ora mi tieni fuori dalla tua mente pensando a tutta la nuova collezione di Chanel? >> Edward cercava di scoprire qualcosa leggendole la mente, ma Alice era l’unica in grado a saper raggirare il potere di mio fratello nascondendogli ciò che non voleva che lui sapesse; come la invidiavo.

Edward mi guardò con un mezzo sorriso che sembrava più un ghigno, per poi tornare a concentrarsi su Alice.

<< Perché sto scegliendo i miei prossimi acquisti, ecco perché!! >> la solita Alice; la sua mania dello shopping superava di gran lunga anche la mia.

<< E allora perché nel frammento di visione che ho visto ero presente anche io in un luogo che non era casa nostra o questa città e con vestiti che non conosco? E poi c’era qualcosa di sfocato in quella visione e non ho capito >> insisteva Edward.

<< Stavo progettando di rifarti il guardaroba ed era ovvio che tu fossi con me in un’altra città per fare acquisti >>.

<< Perché Phoenix non ha abbastanza negozi? >>

<< Edward ma ormai qui li abbiamo visti tutti >> Alice si stava parando dietro la sua mania , per non svelare ciò che aveva visto, me ne ero accorta anche io, ma se lei non voleva dircelo, era inutile insistere mai avrebbe svelato ciò che sapeva.

<< Ogni tanto pensi qualcosa di sensato >> anche questa volta il commento di Edward era rivolto a me.

<< Io me ne vado a caccia >> quando Edward stava per girare e i tacchi e andarsene, Alice lo fermò.

<< NO!! >> tutti la guardammo con sorpresa, perché mai aveva gridato così e non voleva che Edward andasse a caccia?? Quando si accorse dei nostri sguardi, si giustificò subito.

<< Edward, Esme sono mesi che vorrebbe sentirti suonare il piano, perché non ci allieti con la tua musica? >> come lei nessuno sapeva inventare scuse.

Ma era vero Edward aveva smesso di suonare da parecchio tempo, troppo e devo ammettere che lui è molto più bravo di me con i tasti bianchi e neri.

<< Non mi va >> il solito zoticone, teneva la nostra famiglia sempre in tensione con i suoi molo modi, la sua solitudine se la meritava.

Un ringhio basso e cupo provenne da Edward, ovviamente rivolto a me.

<< La volete smettere voi due? Mi fate venire il mal di testa con i vostri umori cattivi >> e un’armonia invase tutta la stanza investendoci in pieno, era  Jasper con la sua empatia che non sopportava i nostri litigi fatti solo di sentimenti d’odio e disprezzo.

<< Edward ti prego, suona per me >> quando nostra madre Esme usava quel suo tono dolce e quasi supplichevole, non c’era scampo, avresti fatto di tutto per lei.

<< Ok >> e così dicendo Edward prese posto sullo sgabello del suo magnifico pianoforte a coda.

<< Zuccherino noi torniamo di sopra? >> mi disse Emmett mentre mi solleticava il collo con le sue labbra;

<< Andiamo scimmione >>

Stavamo per salire le scale quando Alice ci fermò.

<< Potreste farci godere la melodia di Edward senza i vostri versi amorosi di sottofondo? >> mia sorella era adorabile, ma a volte avrei voluto staccarle la testa a morsi per ciò che diceva.

Poi continuò avvicinandosi di più a noi << Ho visto che avreste distrutto la vostra camera e fatto qualche danno alle colonne della casa ed Esme si sarebbe arrabbiata molto, quindi vi conviene andare nella foresta >>.

<< Esme che si arrabbia?? No, no, non ci tengo affatto, l’ultima volta che si è arrabbiata con me è stata più pericolosa di una mamma orso a cui hanno sottratto un cucciolo >> Emmett sembrava essere seriamente terrorizzato.

<< Così la prossima volta impari a far dei murales sulla facciata della nostra casa >> disse Esme seria ma sempre con la sua voce melodiosa.

<< Ma era per dare un tocco di colore… sono un’artista incompreso >> disse Emmett piegando la sua testa e facendola dondolare a destra e sinistra.

<< Si, si, ok artista, perché ora non vai a scolpire nel legno o nella pietra una statua che raffiguri la tua musa?? C’è uno spiazzo con grandi rocce proprio a dodici chilometri a nord da qui >> ci disse Alice aprendoci la porta.

<< Che idea!! Andiamo Rose, ti farò una scultura che neanche Michelangelo nei suoi tempi migliori è stato in grado di fare >> e mi prese per mano correndo eccitato in questa sua nuova avventura, se vogliamo chiamarla così, mi trascinò nella foresta lasciandoci alle spalle le risate dei nostri familiari, “ Questa me la paghi Alice Cullen ”.

 

Ero da un ora e mezza ferma immobile in questa odiosa posizione, la stessa della Venere di Botticelli e Emmett sembrava un pazzo che picchiava un grande masso ad una velocità assurda.

<< Emmett ne vuoi ancora per molto? Mi sto annoiando >>

<< Tesoro quando avrò finito vedrai che capolavoro >> rispose Emmett sicuro.

Mi toccava rimanere ancora così, è vero che non mi stancava mantenere la stessa posizione per molto tempo, però era tremendamente noioso quando non avevi a cui pensare.

Ma un momento cosa è stato??

<< Emmett hai sentito? >>

<< Di cosa stai parlando? >> mi chiese smettendo di picchiare quella povera roccia.

Mi concentrai sull’udito, passi leggeri venivano nella nostra direzione, accompagnati da singhiozzi ripetuti, contemporaneamente io ed Emmett prendemmo un bel respiro.

<< È un umano >> dicemmo all’unisono.

<< Ma è tardi, che ci farà un umano da solo nel bel mezzo della foresta? E poi i centri urbani sono lontanissimi >> Emmett cercava di darsi una spiegazione.

<< Non lo so, ma è meglio andare a vedere, sembra che stia piangendo e poi ha un odore buonissimo >>

<< Rose, non vorrai mica.. >>

<< Non essere stupido Emmett, era solo una considerazione >> detto questo ci avviammo verso quell’incredibile profumo.

Eravamo distante dal quell’essere umano di parecchi chilometri, ma già potevamo vedere che l’essere da cui provenivano quei singhiozzi non era altro che una bambina.

Cosa ci faceva una bambina  a quest’ora della notte da sola nei boschi?

Ci avvicinammo a lei con molta cautela.

<< Piccola che ci fai da sola in mezzo al bosco? >> le chiesi chinandomi per guardarla in viso.

<< Cerco… la mia… mamma…l’… avete vista?? >> mi rispose con la voce rotta dai singhiozzi.

Mi guardava con uno sguardo perso, ma non aveva paura di noi.

Le porsi la mia mano << Vieni con noi la cerchiamo insieme >>, la bambina mise la sua piccola mano nella mia senza indugi, era così tenera e innocente.

Al contatto con la mia pelle gelida non la ritrasse, sembrava quasi non accorgersene, e quando la toccai capì il perché, la sua pelle era fredda, infatti quella notte era più fredda del solito.

<< Facciamo una cosa piccola, ora andiamo a casa nostra e domani cerchiamo la tua mamma tutti insieme, ok? >> lei mi guardò con aria spaventata.

<< Non sarete cattivi con me come quell’altro signore che ha portato via la mamma, vero? >>

<< Di chi parli? >> chiese Emmett

<< Di quel signore con la pelle bianchissima che ringhiava come un cane… ti assomigliava, era grande e grosso e i suoi occhi facevano paura >>

La presi in braccio sembrava stanca, chissà da quanto tempo cercava sua madre nei boschi, ormai avevamo capito che un vampiro l’aveva portata via e sicuramente l’aveva uccisa.

<< Non ti preoccupare io non ti farò del male e neanche lui >> dissi indicando Emmett.

<< Lo so, lui assomiglia a quel signore, ma la sua faccia è buffa >>

<< Come buffa?! Così? >> ed Emmett iniziò a fare divertentissime smorfie.

<< Si, ah ah ah >> la sua risata era cristallina.

Ci incamminammo verso casa, volevo portarla il prima possibile da Carlisle, doveva visitarla per assicurarsi che stesse bene.

Tra le mie braccia il suo respiro si fece più profondo, si stava addormentando.

Povera creatura così piccola si era ritrovata sola.

Non le avevo ancora chiesto come si chiamava.

<< Piccola come ti chiami? >>

E con voce debole e assonnata mi rispose.

<< Isabella, ma la mamma mi chiama Bella >> e poi cadde in un sonno profondo. 

 

RECENSITE

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Capitolo 2
*** edward il mostro ***


RAGAZZE SE STO AGGIORNANDO Già OGGI STESSO CON UN UNUOVO CAPITOLO è perché I VOSTRI COMMENTI MI HANNO COMMOSSA, SONO CONTENTA CHE QUESTA MIA NUOVA IDEA E COME LA CHIAMO IO LA MIA NUOVA AVVENTURA VI PIACCIA. PERò AL CONTRARIO DELL’ALTRA MIA STORIA CHE HO Già SCRITTO PARECCHI CAPITOLI, DI QUESTA AVEVO SOLO IL PRIMO CAPITOLO CHE HO Già PUBBLICATO, IL SECONDO QUI SOTTO L’HO SCRITTO PER VOI QUALCHE MINUTO FA, PER RINGRAZIRVI DELLE VOSTRE RECENSIONI E DELLA FIDUCIA CHE AVETE RIPOSTO IN QUESTA STORIA… GRAZIE, GRAZIE DI CUORE

 

EDWARD IL MOSTRO

 

POV EDWARD

Le mie dita correvano veloci sui tasti d’avorio bianco e neri, riempiendo la stanza della dolce melodia che Esme tanto amava.

Solo ed unicamente per lei, questa notte ero rimasto in casa e mi ero seduto al mio pianoforte; per lei che per me era una vera madre; lei che aveva accettato ogni mio errore compiuto in questa non vita; lei che mi aveva accolto a braccia aperte ogni qual volta tornavo; lei che era talmente donna e materna che era impossibile attribuirle la denominazione mostro, quando si parlava degli esseri in cui ci eravamo trasformati; lei non meritava questa vita, ma ringraziavo Carlisle che l’aveva salvata dal suo tentato suicidio.

Non merita tutto il dolore che si auto infligge, spero che trovi presto una donna che lo completi ” ecco l’amore di cui parlavo, Esme era sempre preoccupata per me e per il mio stato d’animo; mi sarei preso a schiaffi da solo per le preoccupazioni che le procuravo.

La melodia cambia e così cerco di distrarmi dai suoi pensieri che mi fanno sentire tremendamente in colpa, faccio qualcosa che di solito, non sopporto fare, sondo la mente delle persone che mi circondano.

Edward è il miglior figlio che si possa desiderare ”  ecco un altro pensiero che forse potevo evitare, quello di mio padre Carlisle, anche lui sempre molto buono con me nonostante tutto, lui in me riponeva una fiducia che non credevo di meritare; io fui il primo ad essere trasformato da lui e da quando avevo riaperto gli occhi su questa nuova vita, non facevo altro che maledirla, ma non davo nessuna colpa a Carlisle, perché lui voleva solo salvarmi dalla morte per mano della malattia che mi stava lentamente uccidendo, per Carlisle era assurdo che un ragazzo di soli diciassette anni potesse morire così e quindi mi salvò anche per avere un compagno in questa vita eterna.

Molte cose avevo imparato da lui, lo stimavo molto anche per la sua capacità di aiutare gli umani, era un medico favoloso e usava i suoi sensi da vampiro per salvare vite umane e non per distruggerle.

Collezione primavera.. ” ok era meglio fuggire da questa ossessione, mia sorella Alice era una patita di moda, ma questa volta esisteva un buon motivo per concentrarsi così tanto sulla moda, mi stava nascondendo qualcosa.

Ma infondo con lei era quasi impossibile litigare o arrabbiarsi più del dovuto, era un metro e cinquanta di delizioso fastidio; da quando si era presentata alla porta di casa nostra una quarantina di anni fa, io e lei eravamo entrati subito in sintonia.

Jasper quel giorno l’accompagnava, si era presentato affianco quel folletto, ma lui si che era tenebroso, ricoperto di cicatrici da morsi di vampiro, quei segni erano veri e propri avvertimenti, come avere un’insegna luminosa che dice ATTENZIONE PERICOLOSO, CI HANNO PROVATI IN MOLTI, MA ORA LORO SONO MORTI E IO SONO VIVO.

La mia dolce Alice, non potrei fare più a meno di lei, mi ha salvato da una vita maledetta ” ecco cosa pensava mio fratello Jasper, il loro amore non era visibile, ma si poteva percepire nell’aria.

Chissà come reagiranno a casa, quando vedranno questo scricciolo ”  il pensiero di Emmett mi raggiunse come un fulmine, non capivo di cosa stesse parlando, fino a quando i pensieri di Rosalie non catturarono la mia attenzione.

Povera piccola, chissà cosa avrà visto ” e nella sua mente l’immagine di un piccolo viso paffuto ricoperto da una cascata di boccoli castani mi raggiunse, era addormentata teneramente fra le braccia di mia sorella e aveva il pollice in bocca.

Smisi di suonare.

<< Edward perché ti sei fermato? >> mia madre Esme mi venne vicino e mi posò una mano sulla spalla.

<< Rosalie ed Emmett stanno tornando >>

<< E allora? >> Jasper aveva una espressione curiosa, come per chiedere cosa ci fosse di strano.

<< Rosalie ha con se una bambina umana >>

Tutti in casa avevano in viso uno sguardo stupito.

<< Finalmente. Bella!! >> esclamò Alice con un gran sorriso in volto, e nella sua mente eccomi di nuovo con indosso quei vestiti e poi l’immagine di quel dolce viso che avevo visto poco fa nei pensieri di Rosalie.

<< Cosa significa Alice >> dissi quasi gridando, ma in quell’istante si aprì la porta, Emmett fu il primo ad entrare e con la sua enorme mole nascondeva del tutto Rosalie, pochi secondi e con un sorriso si spostò rivelandoci l’immagine di Rosalie con quella splendida creatura tra le braccia.

Tutto accadde in pochi secondi, un soffio di vento portò alle mie narici il profumo di quella bambina; fu come avere un pugno nello stomaco, tutto intorno a me perse consistenza, non esisteva più Esme madre amorevole, Carlisle padre apprensivo e fiducioso, sorella comprensiva, fratello innamorato, niente, esisteva solo lei, la mia preda, il mio cibo.

In quell’istante gettai la maschera da umano che mi ero costruito, per sembrare più normale agli occhi della gente, adesso ero solo il famelico vampiro.

Il suo odore, il suo profumo era intenso, la mia gola era avvolta dalle fiamme e lei era l’unico nettare che poteva spegnerle.

Il veleno invase la mia bocca, lo inghiottivo ma le fiamme non si spegnevano, anzi il mio stomaco si contorceva sempre di più dalla fame, di lei.

I miei muscoli erano tesi come una corda di violino pronti a scattare sulla preda.

<< FERMATELO!! >> il grido di Alice  era arrivato ovattato alle mie orecchie.

Senza neanche accorge mene ero scattato verso quella creatura innocente e ancor prima di avvicinarmi a lei mi ero ritrovato steso a terra con Emmett e Jasper che premevano su di me.

Gli ringhiai contro, cercavo di morderli, di levarmeli di dosso, ma niente non ci riuscivo.

<< Calma fratellino >> Emmett mi teneva fermo busto e braccia.

<< Jasper fai qualcosa >> disse Esme preoccupata.

<< Ci sto provando, ma è troppo agitato >> disse Jasper mantenendo ferme le gambe.

<< Forse è meglio che lo portiate fuori all’aria fresca >> Carlisle era sempre il migliore in questi casi, riusciva sempre a mantenere la calma.

Per tutto il rumore provocato e tutte le grida, la bambina si svegliò e con aria spaesata si guardò intorno, e proprio in quell’istante che Emmett e Jasper mi stavano portando di peso fuori, i suoi occhi si incrociarono con i miei.

Mi bloccai all’istante, smisi di respirare, ogni muscolo si congelò, mi feci invadere dalla tranquillità che cercava di infondermi Jasper e  in quell’istante annegai in quel mare di cioccolato che erano i suoi occhi.  

Appena il buio della notte ci coprì con il suo mantello scuro ripresi a respirare, la mia mente torno lucida, ma da che mostro ero la mia gola bruciava ancora ormai carbonizzata da quelle fiamme.

<< Lasciatemi >> dissi con voce calma e desolata.

<< Sicuro Edward? Non ci fai lo stesso scherzetto di poco fa, vero? >>

<< No Emmett.. >>

Ma Jasper mi guardava ancora dubbioso.

<< Jazz sto bene ora >>

<< Edward ti sento calmo, ma sento ancora la tua sete >>

<< Lasciatelo, non sarà più un pericolo >> la voce di mia sorella Alice fu la mia salvezza.

Jasper si fidava cecamente di lei, e mi lasciò andare all’istante.

Appena libero anche dalla morsa di Emmett scappai nella foresta.

 

RECENSITE, RECENSITE E RECENSITE…VOGLIO SEMPRE SAPERE COSA NE PENSATE…INFONDETEMI CORAGGIO, perché AL CONTRARIO DELL’ALTRA MIA FF DI CUI NELLA MIA MENTE CONOSCO Già OGNI CAPITOLO, EVENTO E FINE, DI QUESTA CONOSCO SOLO IL QUADRO GENERALE, LA FORMERò PIAN PIANO…

P.S.= CI TENGO PERò A DARE UN AVVISO, IN QUESTO PERIODO SONO SOTTO ESAME E QUINDI NON SO CON QUANTA REGOLARITà SCRIVERO E POSTERò QUESTA FF.

 

PER CHI MI CONOSCESSE SOLO PER QUESTA FF, SE è CURIOSA POTREBBE DARE UN’OCCHIATA VELOCE ALL’ALTRA MIA FF

AURORA

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1

MI RACCOMANDO LEGGETELA…

 

RISPOSTA ALLE RECENSIONI

HALE1843: grazie J

STELLALILLY: grazie per la tua doppia recensione. È stata proprio la tua recensione la colpevole che mi ha fatto lasciare il mio libro universitario per scrivere un nuovo capitolo…spero ti piaccia perché l’ho buttato giù così.

SILVIA16595: contenta di farti felice…spero che la piccola Bella esaudisca il tuo desiderio.

SWEETCHERRY: grazie per avermi messa tra i preferiti…

EMILYBLOOD: sinceramente ci saranno pov  anche degli altri…ho pensato che dovesse trovare lei la piccola Bella per il suo desiderio materno, e così amerà Bella sin dal principio.

TORU85: Grazie per la tua recensione, spero ti sia piaciuto il secondo capitolo.

CONFUSINA94:grazie J

LUISA98: grazie per avermi seguita anche in questa avventura, e grazie per la stima e per l’augurio che mi fai…magari riuscissi a far avverare il mio sogno..

MARYAC_CULLEN: Grazie…spero ti piaccia anche il seguito.

FIORELLA91: Grazie, il tuo è stato il primo commento della ff, ed è stato anche positivo…grazie.

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Capitolo 3
*** DECISIONE ***


CHIEDO PERDONO PER TUTTE LE PERSONE CHE SEGUONO QUESTA MIA FF..QUESTO CAPITOLO NON è CORTO, è CORTISSIMO, LA MIA INTENZIONE ERA DI INCORPORARE IL POV DI UN ALTRO PERSONAGGIO, E VI GIURO CHE è Già NELLA MIA MENTE MA NON HO PROPRIO IL TEMPO DI SCRIVERLO, è TARDISSIMO E MI DEVO METTERE ASSOLUTAMENTE A STUDIARE… QUINDI PERDONATEMI SE POTETE!!!

VI LASCIO ALLA LETTURA DI QUESTE POCHE RIGHE, OVVIAMENTE DITEMI CHE NE PENSATE E GRAZIE A TUTTI COLORO CHE MI STANNO SOSTENENDO…

 

DECISIONE

 

POV EDWARD

 

Dovevo allontanarmi il più possibile da quella situazione e da quella casa e dovevo assolutamente placare la mia sete per non essere tentato dal mostro che era in me di tornare indietro e saziarsi di… ma come potevo pensare solo una cosa del genere?

Correvo, correvo veloce e in poco tempo mi ritrovai nella foresta; scovai subito un gruppo di alci e occupai la mia mente solo con la caccia.

Puntai sull’alce più grossa, ma quando i miei denti affondarono nella carne del suo collo e avidamente ne succhiai il sangue, qualcosa dentro di me, mi portò alla mente la sua immagine, pensando che il suo sangue sarebbe stato molto più dolce di quello di quest’alce.

All’improvviso l’alce che avevo fra le braccia si tramutò in quella bambina, per un attimo mi nutrii ancora più avidamente, fino a quando non mi raggiunse il ribrezzo di quell’immagine, il ribrezzo per me stesso.

Mi staccai da quell’animale ormai morto e cacciai ancora e ancora, fino a quando non mi sentì quasi ubriaco di tutto quel sangue che avevo bevuto.

Mi distesi su un prato verde e contemplai tutte le stelle in cielo, ero riuscito a imprigionare nuovamente il mostro che era dentro di me.

Era assurdo con quanta facilità si fosse liberato, avevo lottato per anni ed era stato tremendamente difficile rinchiuderlo nell’angolo più sperduto di me, eppure poco fa si era liberato e mi aveva invaso come se non se ne fosse mai andato.

Erano decenni che ero in continuo contatto con gli umani e mai nessuno aveva scatenato una reazione simile, il loro odore stuzzicava la nostra sete, ma riuscivamo a tenerla a bada; invece lei, non si era accontentata solo di stuzzicare la mia sete, l’aveva scatenata così all’improvviso, lei fragile bambina umana era nata per distruggere la mia esistenza.

La odiavo, odiavo quell’esserino umano.

Ma poi perché l’odiavo? Cosa mi aveva fatto quella bambina per meritare il mio odio? Niente, assolutamente niente, aveva solo il più buon odore che avessi sentito in tutta la mia eternità; e che colpa ne poteva avere lei? Lei era umana ed è normale che abbia un buon profumo e non rischierebbe la vita se esseri diabolici come noi non esistessero.

Ma ora si trovava in una casa piena di vampiri e non stava rischiando la vita, ero solo io che l’avevo condannata a morte.

Ero io il mostro.

Sicuramente avevo deluso mio padre, mia madre e il resto della mia famiglia.

No, non potevo tornare a casa, preferivo vivere una vita di assoluta solitudine piuttosto che subire gli sguardi di disprezzo per quello che stavo per fare da parte della mia famiglia; sarei andato lontano, lontano da questa famiglia che continuavo a deludere.

 

RISPOSTA ALLE RECENSIONI

ELFA SOGNATRICE: grazie J spero anche io di non deluderti, cmq cm vedi già ho postato un nuovo capitolo anche se corto, ma credo di riuscirci a scrivere un capitolo a settimana, tutto dipende da come andrà lo studio..

SILVIA16595: grazie silvia, sono davvero contenta che ti piaccia..

VEGETINA SSJ 94: Un babysitter che vuole uccidere che dovrebbe vegliare??? Vedremo insieme cosa ne esce fuori…

FIORELLA91: il mostro si è svegliato ma riuscirà a tenerlo a bada? O sarà costretto ad andare via??

ISANGEL: grazie… devi sapere che io adoro i vampiri buoni e pentiti, e loro sono assolutamente i miei preferiti..

EMILY BLOOD: anche tu hai delle fan fiction…ovvio allora che andrò a leggerle…e lascerò sempre dei commenti…grazie…

MICHELEGIOLO: cocco??? No ti prego nooooo…a me il profumo del cocco fa venire mal di testa e il sapore?? Se fossi stata una vampira e un umana sa di cocco, quell’umana era al sicuro…J cmq grazie per il tuo commento…curiosità.. ma sei F o M?

TIRU85: grazie J anche io sono curiosa di sapere come si evolverà la situazione…giorno per giorno lo scoprirò..

SWEETCHERRY:  Eddy e Bella insieme?? Boh chi lo sa….ovvio che Alice aveva previsto tutto altrimenti perché sta pensando a tutta la collezione di Chanel??

LADYSILE: Grazie J

HONEYMOON: grazie per l’augurio degli esami e soprattutto grazie per il commento alla ff.

STELLALILLY: ma di che, grazie a te non a me… tu mi hai dato il coraggio per scrivere il secondo capitolo… quindi grazie… ah si a proposito sentiti in colpa per avermi fatto smettere di studiare…ahahahah scherzo!!

 

PER CHI NON CONOSCESSE L’ALTRA MIA FF, MI FAREBBE PIACERE UN VOSTRO COMMENTO ANCHE SU DI ESSA.

AURORA

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1

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Capitolo 4
*** SALVARE IL FUTURO ***


QUESTA MATTINA MI SONO SVEGLIATA CON UN PO’ D’ISPIRAZIONE E HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO…SPERO VI PIACCIA…

 

 

SALVARE IL FUTURO

 

 

POV ALICE

 

In pochi istanti si era scatenato un inferno, Edward aveva perso il controllo; grazie alle mie visioni però niente di irreparabile era successo, eravamo riuscito a bloccarlo prima che si scagliasse contro la bambina, la causa di tutto questo inferno, ma la stessa bambina ci avrebbe regalato il paradiso.

<< Ma cosa gli è preso? >> Emmett chiedeva scioccato.

<< Tu dovresti saperlo meglio di noi >> Carlisle cercava di spiegare il comportamento di Edward, ma io sapevo già cosa fosse successo, anche perché avevo salvato questa bambina più di una volta stanotte.

<< Carlisle cosa intendi dire? >>  rispose Rosalie mentre teneva fra le braccia ancora la bambina che con occhi curiosi ci guardava ad uno ad uno senza parlare e giocava nascondendosi nei lunghi capelli dorati di Rosalie.

<< Emmett ti ricordi qualche decennio fa, quando passeggiavi tranquillamente con Edward e sentisti quel profumo irresistibile e senza pensarci attaccasti la donna da cui proveniva quella fragranza? >> spiegò Carlisle con il più tatto possibile, per non far sentire in colpa Emmett di quell’omicidio.

<< Oh >> fu tutto quello che riuscì a rispondere Emmett prima di abbassare il suo enorme testone in segno di scuse; ma lui non aveva colpe, era ancora un vampiro giovane allora.

Fu Jasper ad intervenire questa volta << Carlisle ci vuoi dire che questa bambina è la cantante di Edward?  >>

La sua unica risposta fu un cenno con la testa.

A quella conferma Rosalie strinse più forte la bambina.

<< Il destino continua ad accanirsi su di lui >> Esme aveva la voce di chi stava per piangere, ma dai suoi occhi non sarebbero mai scese lacrime.

<<  Ma io non so cantare! >> la sua vocina ruppe il silenzio della stanza, la guardammo tutti meravigliati prima di scoppiare in una fragorosa risata.

Ecco la sua magia già si faceva strada fra di noi.

<< Ehi piccolina bella battuta, noi due andremo d’accordo >>  disse Emmett alla bambina.

<< Carlisle, vorrei che la visitassi, ha girovagato per ore da sola nel bosco ed è infreddolita >>  disse Rosalie seria.

Carlisle corse di sopra a prendere la sua valigetta.

<<  Posso? >> Esme chiese a Rosalie prima di prendere la bambina in braccio,        << Povera piccola, che ci faceva da sola nel bosco di notte? >> continuò Esme cullandola.

<< Abbiamo sentito i suoi singhiozzi e il suo profumo e siamo andati a controllare e l’abbiamo… >> ma non finì di sentire quello che Rosalie stava raccontando perché mi persi in un’altra delle mie visioni.

Edward aveva deciso di partire, non aveva una meta, voleva solo allontanarsi.

<< Stupido di un fratello, sta rovinando tutto >>

<< Ehi ma non ho fatto niente >> mi rispose Emmett.

<< Non intendevo te >>

<< Tesoro allora di chi parlavi? >> mi chiese Esme curiosa.

<< Edward si sente in colpa per quello che ha fatto e ha deciso di andare via >>

Carlisle che in quel momento scendeva le scale mi rispose << Ma lui non ha colpa, andrò a parlargli >>

<<  No Carlisle, ci andrò io >> e detto questo corsi in direzione di Edward prima che partisse per chissà dove.

Non volevo perdere il mio fratello preferito e assolutamente non gli avrei permesso di rovinare tutto.

In pochi minuti lo raggiunsi.

<< Edward dove credi di andare? >>

<< Lasciami perdere Alice >>

<< No che non ti lascio perdere, non puoi abbandonarci così >>

<< Alice per questa famiglia non sono altro che un peso >>

<< Stai scherzando vero? >>

<< No che non scherzo, il mio perenne malumore, peggiora l’umore di tutta la      casa >>

<< Edward se tu te ne vai, la famiglia ne uscirà distrutta, Esme soffrirà tantissimo, più delle altre volte, Carlisle sentirà di aver fallito come padre, Emmett diventerà un musone ed io, io non sarei più la stessa Alice senza di te. Edward credimi              l’ho visto >> e finì con voce desolata.

Edward mi abbracciò e disse  << Alice, voi tutti mi date qualità e importanza che io non ho, Esme non fa altro che preoccuparsi per me e Carlisle riponeva una fiducia in me che stanotte non ho onorato >>

<< Edward Carlisle ti ha capito e noi tutti ti abbiamo capito, lei, la bambina è la tua cantante! Ricordi Emmett? Anche lui non è riuscito a controllarsi >>

<< Alice ma lui era giovane, io invece ho settant’anni di esperienza, sono sempre riuscito a controllarmi, invece quella bambina in un istante ha vanificato tutti i miei sforzi >>

<< Ti ho già detto che lei è la tua cantante, è anche il vampiro più forte non riuscirebbe a resistere alla propria cantante, forse neanche Carlisle. Quindi ora per favore torna a casa >>

<< Ma c’è la bambina >>

<< Edward non le farai del male, il peggio è passato, prima sei stato colto alla sprovvista, ora invece sei preparato >> .

Lo sentivo ancora perplesso.

Eravamo ancora abbracciati, allora alzai lo sguardo per fissarlo negli occhi.

<< Edward ti fidi di me? >>

Mi guardò ancora per qualche secondo, poi fece un gran sorriso e mi disse               <<  Ok nanerottola, lo sai che mi fido di te, ma se succede qualcosa.. >>

<< Non succederà niente >> e staccandomi da lui mi misi a fare i salti di gioia.

Il futuro era stato salvato.

 

 

NON HO MAI AVUTO INTENZIONE DI FAR ANDARE VIA EDWARD, MA DI CERTO PER LUI NON SARà FACILE VIVERE A STRETTO CONTATTO CON LA SUA CANTANTE…SPERO DI AVER FATTO CONTENTE TUTTE LE PERSONE CHE MI HANNO SUPPLICATO DI NON FAR ANDARE VIA EDWARD…

PERò PERDONATEMI, OGGI NON RIESCO A RISP ALLE VOSTRE RECENSIONI, perché è TARDI E DEVO ASSOLUTAMENTE STUDIARE, Già HO FATTO UNO STRAPPO ALLA REGOLA PER SCRIVERE QUESTO CAPITOLO E PUBBLICARLO, MA L’HO FATTO CON PIACERE PER TUTTE VOI CHE MI SOSTENETE…UN GRAZIE DI CUORE A TUTTE E MI RACCOMANDO NON DIMENTICATE DI LASCIARE I VOSTRI COMMENTI…

 

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Capitolo 5
*** la piccola isabella ***


RAGAZZE CHE IMPRESA è STATA SCRIVERE QUESTO CAPITOLO, IN QUESTI GIORNI NON PER COLPA DELL’ESAME CHE STO STUDIANDO NON MI VENIVA PROPRIO L’ISPIRAZIONE DI METTERMI AL COMPUTER E SCRIVERE, PERò OGGI MI SONO COSTRETTA, SPERO CHE VI PIACCIA.

PERDONATEMI PER IL RITARDO, MA NON SAPEVO PROPRIO COME FARE, SPERO DI ESSERE PERDONATA CON QUESTO CAPITOLO UN PO’ Più LUNGO DEI PRECEDENTI…

BUONA LETTURA…E GRAZIE PER AVERMI ASPETTATA…

P.S.= NON SO QUANDO RIUSCIRò A SCRIVERE IL PROX CAPITOLO, MA FARò IL PRIMA POSSIBILE…UN BACIO.

 

 

La piccola Isabella

 

 

Pov Edward

Avevo preso la mia decisione; con molto rimpianto sarei andato via dalla mia famiglia.

Poi Alice che aveva visto tutto mi aveva convinto a restare.

Ci avviammo insieme verso casa, ma avevo così paura di ritornarci.

In quella casa c’era lei, quella bambina che aveva scatenato il mostro.

Ma chi era quella piccola umana da dovermi allontanare dalle uniche persone che amavo?

Non potevo odiarla per qualcosa di cui non aveva colpa, ma non potevo neanche amarla.

Arrivammo davanti la porta di casa e mi bloccai.

<< Che cosa c’è? >> mi chiese Alice prima di aprire la porta

Cosa potevo risponderle?

Che temevo il loro giudizio?

 Che avevo paura di leggere i loro pensieri di disprezzo nei miei confronti?

Paura di leggere la delusione di Esme e quelle che mi avrebbe fatto ancor più male, quella di Carlisle?

 E soprattutto che io il predatore più temibile al mondo aveva il terrore di entrare in quella casa per colpa di una bambina?

<< Niente >> ecco qual’era la risposta che diedi.

Aprì la porta e subito entrò raggiungendo suo marito Jasper, io invece ancora un po’ titubante rimasi sulla soglia con la testa bassa per paura dei loro sguardi.

“ Oh Edward ” il pensiero di mia madre mi raggiunse prima che le sue braccia mi circondassero il collo.

“ Figliolo ” e altre due braccia mi circondarono, quelle di Carlisle.

Alzai lo sguardo e incrocia tutti gli sguardi sorridenti dei miei familiari, persino Rosalie mi sorrideva, e in quel momento la vidi di nuovo.

Tra le braccia di Rosalie mi fissava, il suo sguardo mi incatenò nuovamente nei suoi occhi.

Smisi di respirare per evitare che il suo profumo giungesse di nuovo a me.

<< Perdonatemi, mi dispiace per quello che è successo prima, io non.. >>

<< Edward tu non devi chiedere scusa di niente, tu non hai colpe, lei è la tua cantante e nessun vampiro è mai riuscito a resistere alla sua cantante, ma il sol fatto che tu ora sia qui e non stia provando ad attaccarla significa che la tua forza di volontà è molto forte >> Carlisle è sempre stato un padre troppo buono con me.

<< Io non sto respirando >>

<< Edward tranquillo, non le farai del male, mi fido di te, noi tutti ci fidiamo di te >> le parole di Carlisle mi colpirono in pieno, non trovavano discordia con le espressioni benevoli del resto della mia famiglia.

Con un lieve cenno della testa mi andai a sedere sulle scale il più lontano possibile dalla bambina, Jasper per prevenzione venne a sedersi vicino a me.

<< Carlisle, allora hai visitato la bambina? >> chiese Alice a nostro padre.

<< Si è sana, è solo molto stanca >>

<< Bene quindi bisogna solo prepararle la camera >> dai pensieri di mia sorella Alice, capì che lei considerava quella bambina già come membro della famiglia.

<< Alice non potrai pensarlo sul serio, è un’umana >> chiesi sconvolto.

<< Sapete che le vostre discussioni silenziose mi irritano, quindi fateci partecipi >> era Emmett a parlare.

<< Semplice, Alice vuole che la bambina  diventi parte della famiglia >>

<< Ma cara, non possiamo >> disse dolce Esme

<< Sentite non è il momento di parlarne >> e con la testa indicò nella direzione della bambina che ci guardava senza parlare tra le braccia di Rosalie.

<< È molto stanca deve riposare >> disse Carlisle << ma ho il timore che se si svegliasse durante la notte in una camera sconosciuta potrebbe aumentarle lo shock, quindi è meglio che dorma qui sul divano, è l’unica stanza che conosce per ora >>

<< Vado subito a prenderle un cuscino e delle coperte>> detto ciò Rosalie lasciò la piccola tra le braccia di Esme e andò al piano superiore.

Gli occhi di mia madre nel guardare quella piccola umana erano così emozionati che se avesse potuto avrebbe pianto.

Dopo pochi secondi Rosalie scese sistemando il divano con il cuscino e le coperte.

L’adagiarono sul divano con molta delicatezza e la coprirono con un enorme piumone.

<< Per favore non mi lasciare  >> quella vocina mi penetrò nel cuore.

La bambina teneva la mano di Esme stretta nella sua piccola manina e la guardava con occhi supplichevoli.

<< Bella non ti preoccupare, rimarrò qui con te tutta la notte, ti prometto che domani appena ti sveglierai sarò la prima persona che vedrai >> Esme cercava di tranquillizzarla con la mano libera accarezzandole la testa.

<< Me lo prometti? >> chiese ancora dubbiosa la bambina.

<< Te lo prometto >>  l’assicurò Esme.

Rosalie si avvicinò piano a me << Edward cosa dicono i suoi pensieri? Si ricorda cosa è successo? >>

Fino ad ora non avevo pensato di leggerle la mente e così tentai.

Vuota.

Niente, non sento niente, è come se la sua testa fosse vuota.

<< Non riesco a leggerle nella mente >> dissi con un lieve sussurrò, che solo i vampiri nella stanza potevano udire.

Tutti in quel momento si girarono verso di me.

<< Come è possibile? >> chiese Jasper seduto al mio fianco.

<< È come se la sua mente fosse vuota >>

<< È impossibile che non stia pensando niente >> disse Jasper.

I miei occhi fissavano quella bambina, non capivo cosa e come il mio potere non potesse funzionare su di lei.

<< Quindi significa che domani dovremmo chiedere direttamente a lei cosa sia successo nel bosco; povera piccola >> disse Esme mettendosi una mano sul cuore.

Le loro mani erano ancora intrecciate, mentre vedevo gli occhi della piccola farsi pesanti e chiudersi, per poi addormentarsi.

<< Bene ora la piccola dorme e possiamo parlare >> disse Alice appena si accertò che la bambina si fosse addormentata sul serio.

<< Alice come puoi pensare che un umana possa far parte di questa famiglia? Ti sei dimenticata che siamo vampiri? >> cercavo di non urlare nonostante qualcosa dentro di me ribolliva.

<< Alice, Edward ha ragione, la nostra vita non è adatta per un’umana e poi qualcuno sicuramente la starà cercando >> disse bonario Carlisle.

<< Sicuramente suo padre o qualche parente si sarà accorto della sua assenza e della scomparsa della madre, avrà una famiglia >> fu Esme a parlare.

In quel momento un pensiero mi colpì “ mamma ”  non era di nessuno della mia famiglia.

<< Edward che c’è? >> Jasper si era accorto del mio cambiamento d’umore.

<< Ho sentito un suo pensiero >> risposi avvicinandomi alla bambina.

Quel gesto fatto con tanta felicità fu un errore, avevo ripreso a respirare e il suo odore mi colpì di nuovo forte.

Il sapore del veleno ricomparve nella mia bocca e mi bloccai.

Jasper subito mi bloccò prendendomi per il polso.

Ma ora ero più tranquillo, avevo placato la mia sete con la caccia, ma nulla toglieva che la mia gola bruciasse per la sete.

Respirai nuovamente per riempire i miei polmoni del suo profumo.

Altro veleno riempì la mia bocca.

Dovevo stare calmo, abituarmi a quel profumo, non l’avrei data vinta al mostro che avevo dentro, che in questo momento si agitava per prendere il soppravvento.

Nessuno mi si avvicinò, nessuno disse niente, era una lotta che dovevo vincere con me stesso.

“ mamma ” quel pensiero penetrò con forza nella mia mente, era una preghiera, una supplica, un lamento.

Aprì gli occhi che avevo chiuso per riacquistare la calma e la vidi.

Il suo viso angelico, aveva assunto una smorfia tipica della sofferenza.

<< La sento, ora la sento >> dissi scrollandomi di dosso la mano di Jasper che mi bloccava per il polso.

<< Edward sei sicuro? >> mi chiese Jasper, la sua domanda aveva un doppio senso.

Voleva essere sicuro che non attaccassi la bambina, oltre che avere la certezza che la sentissi veramente.

<< Si, sicurissimo >> dissi con tono deciso per fargli capire che la mia risposta valeva per tutte e due le sue domande.

Mi affiancai ad Esme e mi abbassai sulle ginocchia.

Ora il mio viso era ad una spanna dal quel dolce viso, da quel dolce profumo, chissà se il suo sangue.. no Edward, non puoi, non sei un mostro, non puoi deludere tutta la fiducia della tua famiglia.

E mentre intraprendevo un monologo  con me stesso la sentì di nuovo.

“ mamma non mi abbandonare anche tu ”

Poi i suoi pensieri  diventarono più allegri.

“ Dai papà, ti prego ancora una volta ” un uomo sulla trentina guardava sua figlia sorridente, era alto, con capelli mori e dei baffi che gli davano un aria seria e buffa allo stesso tempo.

“ Bells è tardi, lo sai che poi la mamma si arrabbia ” ma il suo sguardo rimase sempre benevolo.

“ Papà altri cinque minuti e poi andiamo, te lo prometto ” l’uomo si posizionò alle spalle della bambina e la spinse, lei era su un’altalena.

Più andava su e più si divertiva.

“ Papà dai fammi volare ” e quell’uomo la spingeva sempre di più, rimanendo però sempre al suo fianco per evitare qualche incidente.

“ Ora basta piccola, torniamo a casa, io devo andare a lavoro ” l’uomo fermò l’altalena, prese in braccio la bimba e invece di posarla a terra se la mise sulle spalle.

Poi il sogno cambiò.

“ Bella sei pronta? Papà sarà qui a momenti ” la bambina era di fronte uno specchio si stava sistemando il nastro ai capelli, il riflesso era di una bambina più piccola di quella che ora era di fronte a me, di un anno o forse due.

Il suono del campanello la distrasse dal suo faticoso compito di fare un fiocco.

Andò giù vicino alla porta mentre la madre l’apriva per buttarsi fra le braccia del padre, ma quando la mamma aprì invece di suo padre si era ritrovata di fronte due agenti, colleghi di suo padre, li aveva riconosciuti perché aveva giocato con loro quando suo padre l’aveva portato con se al commissariato un pomeriggio.

Aveva notato che il loro sguardo era triste, ma non capiva perché, gli agenti non l’avevano vista presi a guardare in viso la mamma.

“ Bob, Logan, perché siete qui? Charlie dov’ è? ” sembrava che la mamma stesse per piangere ma non capiva perché.

“ Reneè… oggi pomeriggio un pazzo ha preso in ostaggio un’intera classe di bambini di 6 anni con le due maestre, non voleva ragionare,stava perdendo la testa, così quando ha chiesto di parlare con un agente, Charlie si è offerto volontario, voleva a tutti costi salvare quei bambini; non c’è stato modo di farlo ragionare, dopo mezz’ora che è entrato abbiamo sentito due spari, abbiamo fatto irruzione e abbiamo visto che l’uomo che aveva preso in ostaggio i bambini era ferito ad una spalla, mentre Charlie… beh… ” la madre si accasciò a terra e abbracciò forte la bambina e scoppiò in lacrime.

Tutto diventò buio, poi comparvero tre sagome, due adulti che prendevano per mano una bambina, li riconobbi erano i suoi genitori e la bambina era lei.

Era felice, nonostante passeggiasse nelle tenebre, guardava i genitori che le sorridevano felici, poi tutto cambiò, il padre diventò serio e si allontano da lei.

“ Papà, papà, non andare, non mi lasciare, ti pregooo ”

Poi degli alberi circondarono lei e la mamma, era il bosco in cui l’avevano trovata Rosalie ed Emmett.

Un ragazzo comparve davanti a loro, la bambina pensò che era comparso dal nulla.

Era biondo, pelle bianco latte, era perfetto, ma i suoi occhi erano neri e le facevano paura.

Era un vampiro, ma lei non poteva saperlo.

“ Che buon profumino ” disse il vampiro, mentre le guardava con aria minacciosa.

“ Cosa vuoi? Lasciaci in pace! ” era la madre della bambina, che aveva capito il pericolo, per come quel vampiro guardava sua figlia.

“ Voglio solo tua figlia ” e la bambina si strinse più forte alla gamba della madre.

“ Per favore non la toccare ” erano le suppliche della donna.

“ Ok, oggi mi sento buono, sarà pur vero che nella botte piccola c’è il vino buono, ma in quella grande c’è né di più e io oggi ho parecchia sete, e poi anche il tuo profumo è buono come quello di tua figlia, aspetterò che crescerà, tanto la caccia è la mia passione ” detto ciò saettò verso la madre e scomparve con lei nella foresta.

Man mano che le loro figure svanirono, anche gli alberi svanirono con loro, lasciando uno scenario nero a circondare la piccola.

“ Mamma ti prego non mi abbandonare anche tu… MAMMAAAA ”

La bambina piangendo si mise seduta e abbracciò le sue ginocchia nascondendo il viso tra esse.

“ Mamma, sigh, mamma, non mi lasciare anche tu come papà ” la bambina aveva capito, aveva capito che anche la madre era morta.

Poi un angelo dai capelli biondi le era andata vicino e l’aveva messa al sicuro tra le sue braccia.

Quell’angelo era Rosalie.

Poi il suo sogno si semplificò in poche e semplici immagini.

Prima il viso di Emmett sorridente, poi Carlisle il dottore buono, Esme una donna bellissima, Alice aveva pensato che fosse una fatina uscita da uno dei suoi libri di fiabe, poi Jasper era quello che all’inizio gli faceva un po’ paura, perché assomigliava all’uomo che aveva portato via sua madre, però poi aveva notato i suoi dolci occhi ambrati e no neri.

Poi un’immagine mi colpì.

Ero io, il mio viso, i miei occhi erano neri ma lei non aveva paura, anzi mi vedeva come vedeva Rosalie, un angelo, tutto intorno a me era bianco e la fissavo senza nessuna espressione.

“ Edward ” mi chiamò per nome nei suoi sogni.

Mi allontanai da lei stupito, non gli facevo paura.

<< Edward >> balzai sorpreso quando Carlisle mi chiamò.

<< Edward cosa succede? >> mi chiese Rosalie in ansia.

Guardavo quella fragile bambina, così piccola ne aveva subite tante.

<< So cosa le è successo >> dissi continuando a fissarla.

<< Edward pensi di metterci al corrente? >> disse Alice spazientita.

<< Questa piccola è rimasta orfana >> sentì un singhiozzo provenire da mia madre.

<< Suo padre era un poliziotto, è stato ucciso mentre cercava di liberare dei bambini presi in ostaggio da un pazzo, uno o due anni fa, e sua madre è stata uccisa da un vampiro questo pomeriggio, con la speranza di salvare lei >>

<< Vuoi dire che un vampiro voleva uccidere una bambina? >> chiese Emmett arrabbiato.

Risposi con un solo cenno del capo.

Ripensavo a quel vampiro, a ciò che aveva detto e un ringhio nacque dal profondo del mio petto, strinsi i pugni lungo i miei fianchi e cercai di calmarmi.

<< Avete sentito, la piccola Bella ha perso entrambi i genitori, quindi.. >>

<< Alice, è nostro dovere denunciare il suo ritrovamento e non è detto che non abbia parenti che la stiano cercando >> la interruppe Carlisle.

<< Voi non capite, io ho già “ visto ”, questa bambina non ha più nessuno, la metteranno in un orfanatrofio >> era la prima volta che sentivo Alice arrabbiarsi.

<< Facciamo così, domani andremo alla polizia per denunciare il suo ritrovamento, ma non la porteremo con noi, anche perché per lei potrebbe essere traumatico, poi vedremo >> disse Carlisle deciso.

<< Che Bello! >> disse Alice saltando come una bambina sul posto proprio mentre un’immagine balenò nella sua mente.

<< Alice, fermati un attimo >> si accorse dell’errore e subito iniziò a cantare nella sua mente l’inno francese tradotto in cinese.

<< Troppo tardi, spiegami quell’immagine, tu avevi previsto tutto >>.

<< Non so di cosa tu stia parlando, fratellone >> disse con aria innocente.

<< Alice >> dissi quasi ringhiando.

<< Ok, Ok, vi dirò cosa ho visto >> disse arrendevole.

<< Ti ho visto andare a caccia, incontrare il suo profumo e ucciderla >> in quel momento trasalii vedendo nella mia mente l’immagine di me che si nutriva di quella bambina, poi lei continuò << ecco perché non ho voluto che tu andassi a caccia, e così con una scusa ho allontanato i due piccioncini da casa, sicura che l’avrebbero trovata >>, concluse.

<< Perché hai mandato noi e non ci siete andati voi? >> chiese Emmett.

<< Beh vedi, ho visto che se fossimo andati noi, la bambina vedendo Jasper si sarebbe spaventata, perché al buio della notte lo avrebbe scambiato per l’aggressore di sua madre e non si sarebbe fatta avvicinare, mentre con voi è stato tutto più facile >> disse sorridendo.

<< Ok ora però devi dirmi cosa c’entro io >> dissi per riprendere quella visione che non avevo capito, ma appena dissi ciò mi sbarrò la sua mente pensando a quanti vestiti poteva comprare alla bambina.

<< Alice, dimmi quello che voglio sapere >> stavo perdendo veramente la pazienza.

<< Edward, tu non c’entri niente, non essere il solito sospettoso >> poi voltandosi verso suo marito << andiamo a caccia >> lo prese per mano e uscii di casa prima che la potessi fermare con qualche altra domanda.

Non me la raccontava giusta, ma per ora non avrei insistito, prima o poi la verità sarebbe venuta a galla, e io avevo un’eternità a disposizione.

<< Rose cara, rimarresti tu un po’ con la piccola? Vado a prepararle la colazione, quando si sveglierà sarà affamata, chissà da quante ore non tocca cibo >> chiese Esme che non aveva sciolto per niente la presa dalla mano della bambina.

<< Certo mamma >> e subito Rosalie prese il suo posto.

Esme mi passò affianco e mi accarezzò il viso, la sua mano era bollente e profumata, era la stessa mano che fino a pochi istanti fa teneva stretta alla mano della bambina, quel calore mi provocò un brivido inspiegabile.

 

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE DOLCISSIME RECENSIONI:

MONI: sono contenta di avere una nuova fan, spero che questa ff ti piaccia come l’altra..cmq Bella nella mia ff ha circa sei anni, non è così piccola…grazie per i tuoi complimenti..

HONEYMOON: grazie di cuore… mi basta sapere che tu mi segui sempre anche se non puoi sempre recensire, e quando potrai commentare non potrà altro che farmi un piacere immenso..

SESSYLI: non ti preoccupare, io non lascio mai le cose a metà, trovo sempre una fine in un modo o nell’altro, dovete solo pazientare, perché in questo periodo sono presa con gli esami…grazie per il tuo sostegno.

LUIGIA: la mia cara gina… beh diciamo…più che altro perché Jacob lo fa con piacere perché con nessi ha l’impriting, ma Bella invece per lui è un ostacolo, nel senso che è un problema perché gli fa perdere la sua umanità risvegliando il mostro…anche se le cose cambieranno.

EMILY BLOOD: grazie per il tuo sostegno…spero ti piaccia il mio nuovo capitolo..

HALE1843: grazie J

SILVIA16595: sono contenta di aver creato una ff con i bambini che ti piaccia, spero che ti piacerà anche quando Bella crescerà.. J

LUISA98: la continuerò non ti preoccupare J

GIULIA MIAO: Grazie per tutti i tuoi complimenti..

MARYAC_CULLEN: Grazie sono contenta che ti piaccia la mia Bella.

VGETINA SSJ 94: Grazie…ma la bambina non sa che sono vampiri ovviamente..

STELLELILLY: perdonami per il ritardo, spero che ti sia piaciuto il mio capitolo…baci e grazie.

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Capitolo 6
*** lei è umana ***


RAGAZZE DEVO ESSERE SINCERA…HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO perché NE VOLEVO PUBBLICARE UN ALTRO E FARVI CONTENTE, MA SINCERAMENTE NON AVEVO ISPIRAZIONE, NEMMENO ASCOLTANDO LA MIA COMPILATION PERSONALE SONO RIUSCITA A TROVARE UN PO’ D’ISPIRAZIONE DECENTE…QUINDI PERDONATEMI SE QUESTO CAPITOLO NON è GRANCHè. È DA STAMATTINA ALLE NOVE CHE LO STAVO SCRIVENDO E SOLO ORA L’HO FINITO, AVEVO ANCHE DECISO DI NON PUBBLICARLO, PERò LO FACCIO, CONSAPEVOLE DI MERITARMI I POMODORI IN FACCIA…

ORA VI LASCIO ALLA LETTURA, MI RACCOMANDO RECENSITE…

 

LEI è UMANA

 

POV EDWARD

 

Per tutta la notte rimanemmo a guardare la bambina dormire.

Io restai in ascolto dei suoi sogni. Le immagini sempre le stesse, prima il padre che spariva nell’oscurità e poi la madre.

Continuavo a non spiegarmi come mai da sveglia non avessi percepito nessuno dei suoi pensieri, mentre ora che dormiva riuscivo perfettamente ad entrare nella sua testa.

Forse ora che conoscevo la tonalità dei suoi pensieri, potevo meglio individuarli una volta che si sarebbe svegliata; non mi restava altro che aspettare che si svegliasse.

Le prime luci dell’alba schiarivano l’oscurità fuori dalla finestra, da un momento all’altro si sarebbe svegliata, Esme dopo aver preparato l’impasto per le frittelle e qualche muffin era tornata a stringere la mano della bambina, Rosalie era al suo fianco, il suo viso era sereno e sorridente, forse non avevo mai visto così mia sorella.

 Emmett guardava quella bambina e nella sua testa non faceva altro che pensare  a come sarebbe stato giocare con lei, tutto questo mentre giocava alla playstation, aveva tolto persino il volume alla Tv per non disturbare il sonno della bambina; Jasper invece non si era allontanato da me neanche un minuto e assaporava continuamente le emozioni di tutti noi.

Alice invece stava visionando tutti i possibili scenari futuri e non volendo conoscerli restai  fuori dalla sua testa.

Carlisle invece era appoggiato alla parete bianca della casa e fissava intensamente la bambina e poi ad uno ad uno fissava anche noi cercando di leggere le nostre espressioni, cercava di capire cosa ne pensavamo di quella bambina.

Era dispiaciuto per la triste sorte della bambina, anche lui stava valutando la proposta di Alice di prenderla con noi, ma non poteva che darmi ragione nel fatto che fosse umana e il nostro stile di vita non era adatto a lei.

Lo lasciai pensare senza nessuna mia intrusione, era un discorso che avremmo intrapreso più tardi, anche se per me non c’era niente da discutere; per me la bambina doveva tornare tra gli umani e vivere e crescere con loro.

Mi concentrai ancora una volta sui sogni di quella bambina, distesa su quell’enorme divano bianco e coperta dal piumone arancione che sembrava schiacciarla per quanto era doppio.

I suoi sogni in questo momento erano incentrati su di noi, ci stava sognando tutti; poi tutto si fece nero, nessuna immagine, nessun pensiero, niente, vuoto.

Il suo battito cardiaco aumentò leggermente e i suoi muscoli si stavano risvegliando.

Aprì lentamente gli occhi e la prima persona che vide fu Esme.

<< Allora sei rimasta davvero?! >> era sorpresa, si alzò di scatto e gettò le braccia al collo di Esme scoppiando in un pianto convulso.

<< Ssshhh, sono qui non ti preoccupare >> Esme cercava di tranquillizzarla e le accarezzava la schiena e i lunghi capelli.

Non mi piaceva vederla piangere, specie dopo aver vissuto il suo passato attraverso i suoi sogni e conoscendo la sua sofferenza, non era giusto che una bambina innocente soffrisse così tanto.

Mi concentrai su di lei per percepire i suoi pensieri, niente, di nuovo niente, ma come era possibile??

Un senso di frustrazione mi percorse.

<< Edward cosa ti succede? >> mi chiese Jasper.

<< Da quando si è svegliata non riesco a leggerle di nuovo la mente >> dissi scocciato.

<< Ehi Bella che dici di fare colazione? Vedrai quante cose buone ti ha preparato Esme >> disse Rosalie prendendola per mano una volta che i singhiozzi si erano calmati.

<< E poi andiamo di sopra ad indossare un bel vestitino e sistemare i capelli >> disse Alice.

Detto questo sparì dalla casa, l’ultimo suo pensiero che percepì era che avrebbe fatto un salto al negozio più vicino per comprare un bel vestito alla bambina.

Rosalie ed Esme accompagnarono la bambina in cucina e iniziarono a scaldare un po’ di latte e tostare due fette di pane.

<< Carlisle allora cosa hai deciso >> chiesi guardandolo ancora immobile e appoggiato allo stesso muro di prima.

<< Edward decideremo tutti insieme, aspetteremo che Alice torni >> poi andò anche lui in cucina.

Dopo un quarto d’ora Alice tornò, la bambina stava ancora facendo colazione guardando un cartone animato.

<< Piccola, noi andiamo un attimo di là, tu fai la brava, guarda la Tv e mangia tutto quello che vuoi, se ti serve altro chiamami >> le disse Esme prima di raggiungerci anche lei in salotto.

Iniziammo a parlare ad un volume talmente basso che solo noi vampiri potevamo capire ciò che stavamo dicendo, un umano anche se seduto al nostro fianco non ci avrebbe udito.

Fu Carlisle il primo a parlare.

<< Questa mattina andrò dalla polizia dicendo che abbiamo trovato Bella nei boschi dietro casa nostra ieri notte, possiamo dire che eravamo in campeggio quando l’abbiamo trovata >>, noi tutti annuimmo.

<< Non diremo niente sulla madre, sarà un loro compito cercare il suo corpo, sempre se lo troveranno >> ancora una volta annuimmo.

<< E quando ti diranno “Grazie per quello che ha fatto da bravo cittadino” e poi la metteranno in un orfanatrofio, cosa farai? >> disse Alice con un tono quasi isterico.

<< Ne ha passate tante, un freddo istituto le farà male >> disse Rosalie.

<< Rose ha ragione >> questa volta fu Esme a parlare.

<< Potrebbe rimanere con noi fino a quando non troveranno una famiglia adottiva >> disse Emmett sorridente.

E tutti dissero di si.

<< E se ci vorranno settimane o mesi o anni, cosa faremo? Lei si affezionerà a noi, poi quando le troveranno una famiglia nuova le diremo “ Ti abbiamo cresciuta per loro? ”, ma come fate a pensare che quella bambina possa stare con noi e vivere in mezzo a noi; vi devo per caso ricordare cosa è successo ieri sera?>> il mio tono era arrabbiato ma non gridavo.

<< Edward ha ragione. Possiamo trovarle un bellissimo college e farla vivere lì, ovviamente noi le pagheremo la retta fino a quando una famiglia non l’adotterà >> disse Jasper, finalmente qualcuno con un po’ di cervello.

Alice lo fulminò con gli occhi.

<< Jazz, ma come puoi dire una cos.. >> iniziò a rispondere Alice.

<< Alice, basta! Lei è umana, quella bambina è umana e noi siamo vampiri >> volevo mettere fine a questa discussione, magari facendole capire la differenza tra noi e lei..

<< Edward quella bambina ha un nome, si chiama Bella, quindi smettila di chiamarla  “ quella bambina ”  solo perché pensi che chiamandola per nome  tu possa affezionarti a lei; è umana e quindi? Significa che dobbiamo abbandonarla anche noi? Farla soffrire anche noi? >> mi rimbeccò Alice con la sua tenacia.

<< Alice noi  non siamo nessuno per lei, come pensi che potremmo farla soffrire? Di sicuro non potrà sentirsi abbandonata da persone che neanche conosce! >> questa discussione mi stremava, era come se fossero tutti cechi e non vedessero la realtà.

Carlisle che era rimasto in disparte al discorso, alla fine intervenne.

<< Ragazzi basta! Jazz ed Edward hanno ragione la piccola Bella è umana e dovrebbe vivere la sua vita da umana, però anche io non me la sento di lasciarla in qualche istituto fino a quando qualche famiglia non deciderà di adottarla, quindi rimarrà con noi, ma per brevissimo tempo. Se dopo dieci giorni nessuna famiglia si presenterà per adottarla, le troveremo un buon istituto dove lasciarla, non possiamo rischiare che si affezioni a noi più del dovuto. Quindi questa mattina andrò dal capo della polizia a denunciare l’accaduto, se lui mi dirà che non c’è nessun problema che la piccola rimanga con noi per i prossimi dieci giorni, Bella sarà nostra ospite >>

<< Ma.. >> disse Alice

<< Ma! >> cercai di controbattere io.

<< Ma.. >> anche Rosalie cercò di dire la sua.

Tentammo di parlare, ma Carlisle non ce lo permise e con un dito alzato ci zittì tutti.

<< Non voglio sentire nessuna obiezione, ora per favore badate a Bella, io vado in città al commissariato >>

E Carlisle sparì dalla nostra vista.

Erano passati tre giorni dalla decisione di tenere con noi Bella, si ormai la chiamavo per nome, senza paura di sentirmi coinvolto, anche perche il tempo che passavo in sua compagnia era pochissimo, il più delle volte era quando mi soffermavo nella sua stanza a guardarla dormire e per conoscere i suoi sogni, sempre li stessi.

Il resto della giornata la passavo o a scuola con i miei fratelli o in camera.

Di lei avevamo scoperto dove abitava, il suo nome completo Isabella Marie Swan, la sua data di nascita il 13 Settembre 1990 e la sua età, aveva solo 6 anni.

<< Edward? >> Alice fece irruzione nella mia camera.

<< Alice in quasi mezzo secolo di vita non ti hanno mai insegnato che si bussa prima di entrare in una stanza? >> chiesi quasi acido.

Sbuffò e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

<< Toc Toc? Edward posso entrare? >> Alice diede due leggeri tocchi alla porta.

<< Se ti dicessi di no andresti via? >> continuavamo questa conversazione attraverso la porta chiusa.

<< No, certo che no, entrerei lo stesso e ti darei fastidio >> e mentre diceva ciò riaprì la porta con la sua solita espressione buffa, facendomi la linguaccia.

Era quasi impossibile essere arrabbiato con lei.

<< Dimmi Alice, a cosa devo questa scocciatura? >>

<< Esme e Carlisle sono usciti poco fa per andare ad una cena, faranno molto tardi questa sera, Rosalie ed Emmett invece sono usciti con la scusa della caccia per.. beh mi hai capito, io e Jazz invece vorremmo andare a caccia adesso, e da parecchio che non ci andiamo e sai che Jazz soffre quando è assetato, quindi.. >> disse tutto ad un fiato, ma la bloccai prima che me lo chiedesse.

<< No Alice, avete voluto voi che Bella rimanesse qui con noi, quindi ora non puoi chiedermi di fare da baby-sitter, come puoi pensare che lei sia al sicuro da sola con me? Perché secondo te non passo molto tempo con lei? Il suo sangue mi attira ancora parecchio >>

<< Edward, non mi abbindoli facilmente, se tu non passi del tempo in nostra e in compagnia di Bella e perché hai paura, ma no per quello che potresti farle, e poi è vero il suo sangue ti attira, ma ciò non toglie che passi tutte le notti nella sua stanza da solo senza farle niente, quindi io ora vado a caccia con il mio Jazz, tu matura e fai il fratello maggiore >> e senza neanche darmi il tempo di controbattere, uscì di casa insieme a Jasper, lasciandomi sola con lei.

Presi un bel respiro e scesi giù in salone.

Cercai di farmi sentire mentre scendevo, così non si sarebbe spaventata vedendomi all’improvviso.

Quando mi vide, mi guardò con un gran sorriso a cui risposi istintivamente.

Le sue guance si imporporarono di un rosso pallido e abbasso subito lo sguardo sul foglio che stava colorando.

Senza dire altro raggiunsi il mio pianoforte e iniziai a suonare.

Ogni tanto guardavo nella sua direzione e scoprivo che mi guardava con aria curiosa.

Non so quanto tempo fosse passato da quando mi ero seduto al mio pianoforte, ogni volta che suonavo  perdevo la cognizione del tempo.

La sentii avvicinarsi piano e timidamente, si fermò alle mie spalle, poi all’improvviso mi chiamò.

<< Edward? >> era la prima volta che mi chiamava, mi girai piano e la guardai.

<< Questo l’ho fatto per te >> mi lasciò un foglio piegato fra le mani e fuggì al piano superiore.

Ero rimasto imbambolato nel sentire la sua dolce vocina chiamarmi.

Aprì delicatamente il foglio che avevo fra le mani e il mio cuore avrebbe perso un battito se fosse stato possibile.

Il disegno ritraeva me seduto al mio adorato pianoforte a coda e seduta al mio fianco sullo sgabello c’era lei che mi guardava suonare.

Il disegno era stupendo, molto più bello dei soliti scarabocchi che i bambini fanno alla sua età, sicuramente era un talento nel disegno.

Non comprendevo le emozioni che erano scaturite in me quando avevo sentito la sua voce chiamarmi e quando avevo visto il disegno.

Ancora con il disegno fra le mie mani andai di sopra.

Passando davanti alla sua stanza mi soffermai per capire cosa stesse facendo.

Dai lievi rumori che sentivo capii che si stava mettendo sotto le coperte, il leggero fruscio delle lenzuola, lo strofinarsi del tessuto, tutto faceva presagire che da lì a poco si sarebbe addormentata.

Non invasi la sua privacy e andai nella mia stanza per sdraiarmi sul mio letto, lasciai la porta aperta per far si che qualsiasi rumore mi giungesse più facilmente, anche se non ne avevo bisogno, ma così mi sentivo più sicuro.

Quando vidi il primo lampo alla finestra, mi resi conto che non mi ero accorto che il tempo fosse cambiato, poi qui a Phoenix era così raro che piovesse.

E dopo il lampo, arriva sempre il tuono; ed ecco che un suono assordante squarciò il silenzio della notte; un’altra luce abbaiante e un altro tuono.

La pioggia iniziò a scendere a dirotto, mi augurai che per colpa della pioggia la caccia fosse rovinata e tutti rientrassero prima.

Sentì la porta della stanza di Bella aprirsi e la corsa di due piedini nudi sul pavimento in direzione della mia camera, ed eccola lì, dopo neanche un istante me la vidi davanti alla porta, mi fissava con gli occhi sgranati e spaventati, un altro lampo illuminò la stanza, rivelando le sue guance bagnate dalle lacrime, e quando un altro rumore assordante ruppe il silenzio Bella saltò sul letto piangendo accoccolandosi sul mio petto.

Mi trasformai in una statua.

Nessun muscolo, niente di me si muoveva, rimasi bloccato nella mia posizione, con le braccia incrociate dietro la mia testa.

Il suo calore mi pizzicava il corpo, il suo profumo m’infiammava la gola, ma mi inebriava anche la mente, mentre il suo gesto mi scaldava il cuore.

Non sopportavo vederla piangere.

Di solito la vedevo piangere nei suoi sogni e ogni volta avrei voluto asciugare le sue lacrime, ma non potevo.

Adesso invece era al mio fianco, raggomitolata al mio petto.

Piano spostai il mio braccio da dietro alla mia testa fino a cingerle le spalle, iniziai ad accarezzarle i lunghi capelli castani e con l’altra mano le asciugai le lacrime assaporandone una, il suo sapore era buono come il suo profumo.

Passarono diversi minuti tra lacrime, singhiozzi e silenzi rotti dal suono dei tuoni, colpevoli di ogni suo sussulto e pian piano si calmò, la guardavo stringersi a me ad ogni tuono, i suoi occhi erano chiusi, i suoi capelli aperti a ventaglio sul piumone bianco e aveva le gambe strette al petto.

Più la guardavo e più ammiravo questa forte e fragile bambina, nonostante quello che aveva passato si dimostrava forte.

Nella mia mente prese forma una melodia e pian piano la canticchiai per accompagnarla nel mondo dei sogni.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

Recensione di adry91 [Contatta], del 15/09/2009 - 03:18PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

MEGLIO TARDI CHE MAI…GIUSTO??? SPERO TI SIA PIACIUTO QUESTO CAPITOLO…perché A ME NON  MI CONVINCE…

 

Recensione di moni [Contatta], del 14/09/2009 - 09:20PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

ESME è UN TESORO, PIACE ANCHE A ME, GRAZIE PER I COMPLIMENTI

 

Recensione di luigia [Contatta], del 14/09/2009 - 07:05PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

NO NON C’ENTRA NIENTE CON LA STORIA DI JACOB E NESSI….SARà DIVERSO..

 

Recensione di naog94 [Contatta], del 13/09/2009 - 12:27PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

GRAZIE MILLE…SPERO TI SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO, CMQ NON POSSO POSTARE SPESSO perché STO STUDIANDO PER UN ESAME…

Recensione di Giulia miao [Contatta], del 12/09/2009 - 01:44PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Si scoprirà più avanti il perché Edward riesce a leggerle la mente solo quando dorme…grazie per tutti i complimenti!

 

Recensione di Elfa sognatrice [Contatta], del 11/09/2009 - 11:35PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Diciamo che per ora è così, quando bella è rilassata Edward riesce a leggerle la mente, ma si scoprirà più tardi il motivo preciso…grazie per il tuo commento.

 

Recensione di luisina [Contatta], del 11/09/2009 - 11:16PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Tesoro, grazie per il tuo commento..affrettato o no mi piace e sono contenta che ti piaccia la mia storia, spero di non averti delusa con questo capitolo…

 

Recensione di silvia16595 [Contatta], del 11/09/2009 - 10:36PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Grazie silvia…spero ti sia piaciuto questo capitolo

 

Recensione di hale1843 [Contatta], del 11/09/2009 - 09:49PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Beh per ora tutto è andato per il meglio, ma presto i dieci giorni scadranno…cosa succederà??

 

Recensione di AshG [Contatta], del 11/09/2009 - 09:39PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Grazie!!

 

Recensione di annatfl [Contatta], del 11/09/2009 - 08:17PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Grazie mille per i complimenti J

 

Recensione di dali94 [Contatta], del 11/09/2009 - 07:44PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Grazie J kiss

 

 

Recensione di edlla [Contatta], del 11/09/2009 - 07:15PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Grazie di cuore J

 

Recensione di Luisa98 [Contatta], del 11/09/2009 - 07:05PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

C’è un motivo sul perché Edward non sente bella quando è sveglia, mentre quando dorme si, ma lo scoprirai più in là…ti è piaciuto questo capitolo????

Recensione di ross_ana [Contatta], del 11/09/2009 - 07:03PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Sinceramentenon so se il vampiro biondo è james, ci sto pensando! Grazie per i complimenti:)

 

Recensione di feffira [Contatta], del 11/09/2009 - 07:01PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Ebbene si…Alice tiene Edward all’uscuro di qualcosa..ma cosa sarà? bacioni

 

Recensione di stellalilly [Contatta], del 11/09/2009 - 06:46PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Grazie di cuore per i tuoi commenti…bacio=)

 

Recensione di MaryAc_Cullen [Contatta], del 11/09/2009 - 06:39PM sul capitolo 5: la piccola isabella - Firmata

Grazie per i complimenti…si ritornerà a vivere grazie ai Cullen, ma gli intoppi non mancheranno

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Capitolo 7
*** UNA NUOVA FAMIGLIA ***


RAGAZZE GRAZIE GRAZIE E GRAZIE…

GRAZIE PER I VOSTRI STUPENDI COMMENTI, GRAZIE PER L’ENTUSIASMO CON IL QUALE SEGUITE LA MIA STORIA, GRAZIE DI TUTTO…

VI HO SCRITTO UN ALTRO CAPITOLO ANCHE SE NON AVREI POTUTO PER VIA DELLO STUDIO, MA è STATO UN REGALO CHE VI HO VOLUTO FARE PRIMA DI ABBANDONARVI PER UN LUNGO PERIODO.

EBBENE SI VI AVVISO CHE HO DECISO DI ABBANDONARE IL MIO COMPUTER FINO AL 12 DI OTTOBRE DATA DEL MIO SECONDO ESAME, QUINDI PERDONATEMI MA NON POTRò SCRIVERE FINO A QUELLA DATA.

VI CHIEDO UMILMENTE SCUSA…

ORA VI LASCIO AL CAPITOLO… BUONA LETTURA!!!

 

 

UNA NUOVA FAMIGLIA

 

 

Pov Edward

 

Per tutta la notte nessuno rientrò nonostante la pioggia che ora si era trasformata in una pioggerellina sottile, neanche Esme e Carlisle, quel folletto malefico di mia sorella doveva aver previsto tutto e sicuramente aveva avvisato il resto della famiglia di non rientrare.

Però devo dire che non mi è dispiaciuto affatto, anzi, l’ho guardata dormire tutta la notte e per tutta la notte ho canticchiato per lei questa nuova melodia che mi è nata in testa.

Purtroppo mi sono dovuto separare dal contatto del suo corpo favolosamente caldo mettendola sotto le coperte.

Ma lei per tutta la notte non ha lasciato la sua posizione, cercando con movimenti lenti la mia vicinanza.

Catturato nel mondo dei suoi sogni, non mi ero proprio reso conto delle ore che erano trascorse, ormai la maggior parte della notte era passata e presto le luci del mattino avrebbero invaso la mia stanza.

Finiti i suoi soliti sogni che ricordavano la sofferenza della perdita dei genitori, ho passato tutto il tempo fino al suo risveglio a seguire ogni linea del suo viso, dal taglio degli occhi, alla forma delle sopracciglia, la forma delle sue labbra, notando quella piccola disuguaglianza tra il labbro superiore leggermente più grande di quell’inferiore, un piccolo e leggero difetto che invece di imbruttirla, le donava bellezza.

Poi il suo viso cosi dolce e paffutello tipico dei bambini di quell’età, la rendeva molto tenera.

Un rumore dal pian terreno mi distolse dalla forma del suo viso.

Dopo pochi istanti mi ritrovai Alice davanti la porta della mia camera che era rimasta aperta.

<< Ciao fratellone, passato una buona notte? >>

<< Direi di si >> dissi con un lieve sorriso, indicando Bella al mio fianco.

Volevo essere arrabbiato con Alice per tutta la macchinazione che aveva programmato, ma con la piccola Bella al mio fianco non riuscivo neanche lontanamente ad alterarmi.

<< Esme è già giù che prepara la colazione per Bella, fra sedici minuti e trentatré secondi si sveglierà >> e detto questo se ne andò saltellando e con un sorriso smagliante stampato in volto.

Mi convincevo sempre di più che mi nascondeva qualcosa, ma ogni volta che entravo nella sua mente non trovavo altro che vestiti o inni nazionali.

Al momento non volevo preoccuparmene e tornai a contemplare il viso dell’angioletto che dormiva al mio fianco.

Esattamente sedici minuti e trentatré secondi dopo non riuscì più a percepire i pensieri e le immagini che provenivano dalla mente di  Bella e questo preannunciò il suo risveglio.

Con un lieve tocco le accarezzai il viso e subito spalancò i suoi splendidi occhi.

<< Buongiorno piccolina >>  le sussurrai con un dolce sorriso.

Diventò rossa come un peperone e poi abbassando il volto nascondendolo quasi totalmente sotto il lenzuolo sussurrò << Ehm..buongiorno >>.

<< Bella cosa c’è? >> le chiesi abbassando il lenzuolo dal suo viso.

<< Nie..Niente >> disse balbettando, ma continuava a tenere lo sguardo basso.

Non poterle leggere nella mente iniziava a darmi fastidio, non capivo il motivo perché da sveglia la sua mente mi era preclusa.

<< Ehi Bella, ben svegliata! Hai fame? Esme ti ha preparato i muffin che ti piacciono tanto >> disse Alice sbucando dal nulla e appena Bella la vide con un gran sorriso saltò dal letto alle sue braccia.

<< I muffin ai mirtilli? >> chiese Bella mentre saltava fra le sue braccia.

<< Si, e anche quelli al cioccolato fondente >> rispose mia sorella, mentre apriva le braccia per accoglierla e portarla giù.

Ma prima di scendere giù Bella si girò e mi guardò, le sue guance s’imporporarono di nuovo e questa volta fissandomi negli occhi mi disse << Grazie Edward >>.

Detto questo abbassò velocemente lo sguardo e gridò << Muffin sto arrivando >>.

Quella bambina mi aveva stregato, in quelle poche ore passate a guardarla dormire e per quelle poche parole che mi aveva rivolto, avevano fatto rinascere in me quell’umanità che credevo persa e morta per sempre.

Guardavo il disegno che la sera precedente mi aveva regalato Bella e coglievo sempre più particolari.

Mi alzai e prima di scendere lo appesi al muro.

Tutti erano in cucina e ora capivo il motivo del perché il resto della mia famiglia le ronzava sempre attorno, la sua dolcezza, la sua forza, la rendevano speciale.

Senza disturbare la sua colazione mi diressi al mio pianoforte e senza indugi inizia a suonare la melodia che quel piccolo angelo mi aveva ispirato questa notte.

Schiacciare i tasti giusti mi sembrava naturale come se quella melodia l’avessi già suonata un milione di volte.

“ Edward sta componendo di nuovo ” era il pensiero sorpreso di mia sorella Rosalie.

“ Che dolce melodia ” fu il pensiero di mia madre.

“ Figliolo ti voglio bene ” mio padre Carlisle.

“ Ehi fratellone finalmente sei tornato tra noi ” fu Emmett a pensarlo.

“ Che strano stato d’animo che percepisco da Edward… è sereno ” Jasper cercava di dare un nome al mio stato d’animo.

“ Edward te lo meriti ” non capii il pensiero di mia sorella Alice, era una dolce affermazione, ma per ora non mi interessava ero catturato tra le note di questa magica melodia.

<< Questa canzone la conosco >> una vocina al mio fianco mi ridestò dal suono del mio pianoforte               << ..questa canzone me l’hai canticchiata questa notte quando avevo paura del temporale >> confermò Bella.

La guardai negli occhi e senza timore e senza pensarci le risposi << Questa è la tua canzone, l’ho chiamata Bella’s Lullaby >> e la feci sedere al mio fianco sullo sgabello proprio come lei ci aveva disegnati la sera prima.

Continuai a suonare escludendo i pensieri della mia famiglia, pensieri che puntavano tutti allo stupore e a domande mute.

Passammo l’intera mattinata seduti al pianoforte, lei non si stancava ad ascoltarmi e io suonavo ispirato anche dal suo dolce profumo che ormai non percepivo più come un invito a pranzo ma come un profumo che mi donava vita.

 

Altri tre giorni erano passati, tutti ci stavamo affezionando a lei, Esme le faceva da madre a tempo pieno esaudendo ogni suo desiderio in cucina, facevano i biscotti insieme e tantissime torte.

Poi Bella rimaneva ore ad ascoltare Carlisle parlare del suo lavoro di medico.

Con Alice e Rosalie le piaceva fare le sfilate di moda, le piaceva essere truccata e acconciata i capelli.

Aveva portato allo sfinimento Jasper per farsi insegnare a giocare a scacchi, per poi inventarsi lei le regole e giocare secondo le sue regole che Jasper non riusciva mai a memorizzare perché le cambiava ogni due secondi in base a come aveva le sue pedine.

Con Emmett era tutta un’altra storia, lui era il suo cavallo e doveva portarla ovunque e come si divertiva con lui era incredibile, anche perché Emmett non si stancava mai di giocare.

Con me invece si divertiva a disegnare e a sentirmi suonare.

Da sei giorni in casa conducevamo una vita da perfetti umani, nessuno più si muoveva almeno in sua presenza a velocità vampiresca, all’ora di colazione facevamo finta di mangiare con lei, a pranzo questa finta spettava solo ad Esme, perché noi andavamo a scuola e a cena tutti eravamo seduti rigorosamente alla tavola come una tipica famiglia intenta a cenare, peccato che il nostro cibo finiva sempre nella spazzatura.

Fu proprio durante la cena che fui colto alla sprovvista da una visione di Alice.

L’agente della polizia con cui aveva parlato Carlisle, si sarebbe presentato la mattina seguente con una assistente sociale, annunciandoci che avevano trovato una famiglia che voleva adottare Bella.

La forchetta tra le mie mani si deformò per la mia eccessiva stretta, i miei occhi diventarono neri, i miei muscoli si tesero e senza pensarci mi catapultai forse anche troppo velocemente fuori dalla sala da pranzo sotto gli occhi incuriositi della mia famiglia che non capivano cosa mi fosse preso.

Solo io ed Alice sapevamo cosa sarebbe successo, ed io non avevo intenzione di essere presente quando lei lo avrebbe raccontato a tutti e quando lo avrebbe detto a Bella, non avrei sopportato vederla dirci addio.

Appena fuori della casa scattai alla mia massima velocità verso il bosco più lontano e lanciai un urlo fortissimo spaventando tutti gli abitanti della foresta.

Mi accasciai al suolo disperato, incredulo della mia stessa reazione, non la capivo, non la comprendevo minimamente, sapevo che ciò sarebbe accaduto, io per primo mi ero opposto alla sua permanenza nella nostra famiglia ed ora dovevo essere contento per lei che avessero trovato una famiglia a cui affidarla, dovevo essere felice per lei che prima della scadenza dei dieci giorni che ci eravamo prefissati, lei aveva trovato qualcuno che l’avrebbe accolta prima di farla finire in qualche istituto.

E allora perché sentivo quel dolore? Perché non volevo che andasse via?

Io stesso avevo detto che un’umana non poteva crescere in una famiglia di vampiri.

Quindi ora l’unica cosa era rassegnarmi all’idea che lei avrebbe avuto una nuova famiglia.    

 

Allora per chi non conoscesse anche l’altra mia fan fiction

AURORA

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1

 

POI INVECE PER CHI NON CONOSCE LE FF DI CULLENBOY , BEH LE CONSIGLIO VIVAMENTE….

 

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

Recensione di luisina [Contatta], del 17/09/2009 - 05:05PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

CIAO LUISINA grazie al tuo continuo conforto e sostegno…sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto tanto spero che anche questo ti sia piaciuto…ci sentiamo dopo il 12 ottobre…baci

 

Recensione di ross_ana [Contatta], del 15/09/2009 - 10:54PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie mille volte grazie! Sono super felice che ti sia piaciuto il capitolo spero penserai lo stesso di questo:)

 

Recensione di naog94 [Contatta], del 15/09/2009 - 10:20PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie per i complimenti spero ti piaccia anche questo baci ciao J

 

Recensione di hale1843 [Contatta], del 15/09/2009 - 10:04PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Si Alice aveva previsto tutto…è ha fatto in modo che lui si affezionasse a lei, ma ora cosa succedera?cara ciaooo!!! =)

 

Recensione di sessyli [Contatta], del 15/09/2009 - 10:00PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie J

 

Recensione di Elfa sognatrice [Contatta], del 15/09/2009 - 09:24PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie per il sostegno J

 

Recensione di silvia16595 [Contatta], del 15/09/2009 - 09:22PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie per i complimenti

 

Recensione di MaryAc_Cullen [Contatta], del 15/09/2009 - 07:45PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Alice quando ha un obiettivo diventa una macchina da guerra…però ora cosa succederà?

 

Recensione di Luisa98 [Contatta], del 15/09/2009 - 07:42PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie per il tuo continuo sostegno che mi dai anche quando non hai tempo di scrivere.. Un bacione!

 

Recensione di Vegetina ssj 94 [Contatta], del 15/09/2009 - 07:37PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie spero ti sia piaciuto anche questo!!!

 

Recensione di RachEl CullEn [Contatta], del 15/09/2009 - 07:30PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie per i complimenti :[

 

Recensione di feffira [Contatta], del 15/09/2009 - 07:16PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Alice ha previsto un futuro lontano ma molto sfocato, quindi tutto può e non può succedere…grazie baci

 

Recensione di adry91 [Contatta], del 15/09/2009 - 07:10PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

 Grazie mille per i complimenti e il sostegno sono contentissima che ti sia piaciuto…spero che ti sia piaciuto anchq questo capitolo…kiss

 

Recensione di stellalilly [Contatta], del 15/09/2009 - 06:53PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie…sono contenta che ti sia piaciuto

 

Recensione di Giulia miao [Contatta], del 15/09/2009 - 06:30PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie per i complimenti!!!

Recensione di nanerottola [Contatta], del 15/09/2009 - 06:29PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Peccato che ora che si è affezionato dovrà separarsi da lei..non pensi?.baci

 

Recensione di michy85 [Contatta], del 15/09/2009 - 06:23PM sul capitolo 6: lei è umana - Firmata

Grazie per i complimenti…si Bella crescerà non resterà eternamente bambina…

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Capitolo 8
*** ADDIO ***


ED ECCOMI A VOI…SONO TORNATA ANCHE CON QUESTA MIA FF…GLI ESAMI PER IL MOMENTO SONO FINITI E TRANNE QUALCHE IMPEGNO ALL’UNIVERSITà E LO STUDIO DI QUALCHE RELAZIONE, DOVREI AVERE UN MESETTO DI TRANQUILLITà PER SCRIVERE I PROX CAPITOLI…GRAZIE A TUTTI PE I BELLISSIMI COMMENTI CHE MI AVETE LASCIATO ALLA SCORSO CAPITOLO, NE SONO DAVVERO COMMOSSA. BEN 20 COMMENTI, NON ME LO SAREI MAI ASPETTATA, PECCATO CHE L’ALTRA MIA FF NON HA TUTTO QUESTO SUCCESSO…

PERò VI DICO Già DA ADESSO CHE SE VOGLIO PUBBLICARE IL CAPITOLO ADESSO NON HO TEMPO PER RISP AI COMMENTI, QUINDI FACCIO UNA COSA, PER ORA PUBBLICO IL CAPITOLO E DOMANI MATTINA RISPONDO A TUTTI VOI…

BUONA LETTURA E MI RACCOMANDO RECENSITE…BACI

 

ADDIO

 

 

POV EDWARD

Ero rimasto tutta la notte fuori, avevo sfogato la mia rabbia con la caccia uccidendo più animali del necessario.

Adesso ero seduto sul ramo di un grande albero, nascosto dalla sua grande chioma alle luci della notte.

Con una gamba a penzoloni e la schiena poggiata sul grande tronco pensavo agli ultimi giorni; pensavo a come una semplice bambina aveva cambiato la nostra famiglia e come aveva cambiato me.

Quando i suoi occhi mi guardavano il mio cuore sembrava palpitare, e questa è una cosa impossibile se si è dei vampiri.

Avevo trascorso tutte le notti nella sua stanza per spiare i suoi sogni, uniche immagini e pensieri a me accessibili.

Trascorrere il tempo con lei mi faceva dimenticare di essere un mostro, con lei mi sentivo umano.

Bella mi aveva regalato molto con la sua breve permanenza nella nostra casa e io non potevo ora ricambiarla senza neanche un minimo saluto; sarei tornato  per salutarla, per augurarle una vita felice con la sua nuova famiglia.

Un primo raggio di sole sfiorò la mia pelle facendola risplendere come un diamante e rivelò la pelle di un assassino.

Scesi velocemente da quell’albero e corsi verso casa mia, prima che lei partisse dovevo fare una cosa.

<< Edward caro… >> appena entrai in casa mia madre mi corse incontro abbracciandomi.

Era stata in pensiero per me.

Dopo qualche secondo sciolse l’abbraccio e mi fissò negli occhi.

<< Mamma scusa ma dovrei fare una cosa prima che vengano a prendere Bella >> dissi con dolcezza.

Mi guardò con aria interrogativa ma non chiese niente.

Mi precipitai al piano superiore, sulla porta Alice mi aspettava.

<< Sapevo che saresti tornato >> come poteva non saperlo se lei leggeva il futuro << Le piacerà >> e ovviamente sapeva anche cosa avevo in mente.

 

Poche ore dopo tutto era pronto, dovevamo aspettare solo l’agente e l’assistente sociale che avrebbero bussato alla nostra porta per comunicarci una notizia di cui già eravamo a conoscenza.

Bella era seduta sul divano tra Alice ed Emmett e rideva e scherzava tranquillamente con loro, sapeva che sarebbero venuta a prenderla ma sembrava non preoccuparsene, eppure Alice mi aveva detto che quando aveva raccontato a Bella cosa sarebbe successo oggi, lei aveva smesso di mangiare e con aria molto triste aveva chiesto di andare in camera.

Fui ridestato dai miei pensieri dal campanello che suonò due volte di seguito.

In quel frangente vidi Bella sussultare e i suoi occhi diventare improvvisamente tristi, le sue labbra persero subito quel suo splendido sorriso per curvarsi verso il basso e assumere una smorfia che non le donava proprio.

Tutti ci scambiammo uno sguardo veloce, come a confermare che quello che stavamo facendo era la cosa più giusta.

Carlisle che quella mattina non era andato a lavorare prendendosi il primo giorno di ferie di tutta la sua carriera, si avviò molto lentamente verso la porta quando il campanello suonò per la seconda volta con un unico suono lungo e incisivo.

Poggiò la mano sulla maniglia e dopo averci guardato ad uno ad uno aprì la porta.

Un agente con capelli castani e con occhi verdi nella sua uniforme locale si schiarì la voce e subito parlò.

<< Buongiorno dottor Cullen, ho accompagnato la presente signorina Ross rappresentante dell’ufficio di assistenza sociale, per comunicare la lieta notizia che abbiamo trovato una stupenda famiglia a cui affidare la piccola Bella >>

Al fianco dell’agente in un tailleur con pantalone nero e giacca dello stesso medesimo colore da cui usciva una graziosa camicetta in raso bianca si presentò una donna da lunghi capelli biondo cenere e occhi castani.

<< Salve, sono la signorina Jennifer Ross, come ha già detto l’agente siamo qui per Isabella Marie Swan, per portarla dalla famiglia che ha espresso il desiderio di adottarla. Mi piacerebbe conoscere la piccola Isabella per spiegarle tutto >>  disse l’assistente sociale con un bel sorriso professionale.

<< So già tutto, ora voi mi presenterete ad una nuova famiglia e io dovrò vivere con loro >> la voce di Bella mi colpì, era fredda e distaccata, non era la sua tenera voce da bambina, sembrava quasi un’adulta.

Superando tutti noi, si avvicinò alla porta e affiancò Carlisle.

<< Ciao piccolina, ma lo sai che sei veramente carina? Ti va se dopo ti porto a fare un giro sulla volante con le sirene accese? >> disse l’agente piegandosi sulle ginocchia.

Vidi Bella abbassare il viso e diventare ancora più triste.

<< No, solo il mio papà poteva farlo >> e i suoi occhi diventarono subito lucidi.

Una tremenda rabbia si impossessò di me, avrei voluto uccidere quell’agente in quell’istante.

<< Ma cosa le dice il cervello? Suo padre era un poliziotto ed è morto in servizio >> e arrivai ad un palmo dalla sua faccia.

Sentì la mano di Jasper sulla mia spalla e mi sentì subito un po’ più calmo.

<< Perdonatemi lo avevo proprio dimenticato >> disse l’agente con uno sguardo seriamente dispiaciuto.

<< Ehi Bella, Esme ha fatto una buonissima torta al cioccolato… perché non andiamo di là e la incartiamo così potrai portarla con te? >> disse Alice prendendola per mano e portandola subito in cucina.

<< Ma prego accomodatevi, posso offrirvi qualcosa? >> Esme era sempre la più ospitale.

<< Se non è un disturbo gradirei un caffè >> disse l’agente.

<< Anche per me se non vi dispiace >> disse subito l’assistente.

<< Nessun disturbo non vi preoccupate >> rispose Esme e poi rivolgendosi a Rosalie << Rose cara andresti a fare un po’ di buon caffè caldo per i nostri ospiti? >>

E subito Rosalie si avviò in cucina.

Ci accomodammo tutti sui divani del nostro salotto, io mi sedetti sulla poltrona ed Emmett si sedette sul bracciolo al mio fianco.

L’agente e l’assistente sociale si accomodarono sul divano e Esme e Carlisle occuparono l’altro divano.

<< Se non vi dispiace vorremmo sapere qualcosa sulla famiglia che accoglierà la dolce Bella >> fu Emmett a parlare e la sua voce per la prima volta era seria.

<< Sinceramente non potrei parlarne, sa per la privacy della famiglia >> disse l’assistente.

<< Capisco, ma vede io e mio marito come il resto della famiglia abbiamo molto a cuore la sorte di questa bambina >> disse Esme amorevolmente.

<< Ok infondo ve ne siete occupati voi, senza procurarle il trauma di alloggiare in un orfanotrofio >> e guardando l’agente come per avere ulteriore conferma parlò, mentre io sondavo la sua mente per avere molte più informazioni e per capire se quello che diceva era vero o no.

<< È una famiglia di qui, abita in una delle villette a schiera qui a Phoenix, hanno un bel giardino e sono persone molto dolci, hanno sempre desiderato un’altra bambina da adottare, infatti qualche anno fa hanno adottato un’altra bambina che ora dovrebbe essere più grande di Isabella di solo un anno. Poi vivono in quartiere vicinissimo alle scuole ed è un quartiere molto tranquillo >> e concluse con un gran sorriso.

<< Che lavoro fanno? >> chiesi io.

<< Mi dispiace ma ora direi troppo, posso solo dire che hanno un reddito annuo alto e che quindi possono ben soddisfare le esigenze di una famiglia >> concluse lei.

Ma quello che volevo sapere, me lo avevano già detto i suoi pensieri.

Lui era un avvocato membro di un grande studio a Phoenix, mentre lei era una maestra d’asilo.

In quell’istante fece ritorno Rosalie con i caffè degli ospiti e dopo qualche istante Alice e Bella la seguirono.

Finito il loro caffè l’agente  e la signorina Ross si alzarono e andarono da Bella.

<< Bene piccola e ora di andare >> disse l’agente.

<< Saluta tutti >> continuò dolcemente l’assistente sociale.

Bella corse ad abbracciare tutti ad uno ad uno.

<< Grazie Esme per avermi insegnato a fare i dolci >> e le strinse forte il collo dandole un bacio sulla guancia.

<< Per me è stato un piacere Bella >> rispose Esme abbracciandola a sua volta.

<< Grazie anche a te Carlisle per avermi ospitato in casa tua >> e diede anche lui un bacio sulla guancia.

<< Figurati piccolina >> rispose Carlisle.

<< Emmett ora come farò senza il mio cavallo preferito? >> disse ridendo Bella.

<< Significa che questa  volta cavalcherai un vero cavallo >> e abbassandosi alla sua altezza le diede un buffetto in testa.

<< Sei tu il mio cavallo preferito >> e stampò anche a lui un bel bacio sulla guancia.

<< Jazz ti prometto che imparerò a giocare a scacchi con le vere regole e poi magari un giorno ti sfiderò e vincerò >> disse ridendo.

<< Allora dovrai allenarti parecchio >> e con grande sorpresa Jazz si fece abbracciare da Bella e ricambiò l’abbraccio senza problemi.

<< Alice, Rose, grazie tante grazie per tutti i vestiti stupendi che mi avete comprato, siete state splendide con me >> e le abbraccio insieme, mentre anche loro si erano abbassate per facilitarle il compito e la riempivano di baci.

Quando si stacco da loro fu il mio turno, mi guardò timorosa fino a quando non mi piegai sulle ginocchia e con un gran sorriso aprì le mie braccia per accoglierla tra di esse.

Lei corse verso di me e strinse le sue piccole braccia intorno al mio collo, mi stampò un bacio sulla guancia, più lungo di quelli che aveva dato al resto della mia famiglia  e poi si staccò da me arrossendo.

<< Grazie di tutto Edward >> non mi disse altro, ma mi bastavano quelle poche parole per capire tutto.

<< Piccola ho un regalo per te >> e dicendo questo uscì dalla tasca della mia felpa una confezione piatta e quadrata.

<< Edward non dovevi >> e subito Bella diventò rossa in viso.

<< Dai scartalo >> disse Alice.

Bella lo guardò e lo rigirò tante volte fra le mani e poi con grande cautela tolse l’adesivo che chiudeva la carta regalo, ogni suo gesto era calcolato, come se la carta regalo fosse preziosa e non volesse sciuparla.

Quando finalmente riuscì ad aprirlo, i suoi occhi erano velati dalle lacrime.

Era la confezione di un cd, e sulla copertina c’era il suo disegno accuratamente scannerizzato e rimpicciolito per entrare nella custodia che conteneva il cd su cui avevo registrato tutte le canzoni che le avevo suonato al pianoforte, compresa la sua ninna nanna; infatti sopra il disegno c’era il titolo del cd “ Bella’s Lullaby ”  .

<< Qui dentro ci sono incise tutte le canzoni che ti piacciono, così ogni volta che lo ascolterai ti ricorderai di tutti noi >> dissi rivolta a Bella.

E alzando gli occhi dalla confezione del cd, mi venne incontro singhiozzando e dicendo:

<< Grazie Edward è il più bel regalo che potevi farmi >>

Edward potremmo mettere fine a questo triste addio facendola vivere qui con noi, basta che tu lo dicessi a Carlisle e lui a te darebbe ascolto ” il pensiero di Alice arrivò forte e prepotente alla mia mente.

Ma era vero, noi tutti le eravamo affezionati, questa per tutti noi era una sofferenza e lo si leggeva nel viso di ognuno di noi.

Ma poi guardavo lei e mi rendevo conto che era solo una bambina, è vero era molto matura rispetto alla sua età, ma rimaneva pur sempre una dolce bambina a cui gli era stata strappata la sua famiglia.

Noi potevamo accoglierla nella nostra, ma sarebbe stato crudele da parte nostra negargli una vita normale e soprattutto una famiglia normale, con cui giocare alla luce del sole, con cui cenare realmente e con cui vivere una vita normale.

Meritava una casa stabile e degli amici e con noi sarebbe stata costretta a trasferirsi ogni tre o quattro anni nei paesi più remoti e bui che esistevano sulla terra, tutto ciò per nascondere la nostra natura.

Lei non meritava tutto questo.

Era meglio separarci da lei ora che tutto era meno difficile.

La guardai ancora una volta negli occhi e poi dolcemente mi staccai da lei e mi alzai in piedi.

Lei mi guardò ancora per lunghi istanti come se stesse fotografando il mio viso per tenerlo nei suoi ricordi e poi si voltò verso tutti noi.

<< Grazie ancora a tutti voi. Vi voglio bene. Addio >> e con due grandi lacrimoni che scendevano sulle sue guance paffutelle uscì da casa nostra e dalle nostre vite.

Peccato che però non riuscì a farla andare via anche dalla mia mente, anche perché io non la caccerò mai da essa.

 

PER CHI NON L’AVESSE ANCORA LETTA QUESTA è L’ALTRA MIA FAN FICTION…NON FATEVI INGANNARE DAL PRIMO CAPITOLO…

AURORA

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1

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Capitolo 9
*** TRASFERIMENTO ***


Sono tornata con un nuovo capitolo che spero vi piacerà, perché a me non piace più di tanto…sono felicissima per tutte le recensioni che mi lasciate.

Ogni volta che ne vedo così tante mi scoppia il cuore per la felicità.

Ora vi lascio alla lettura del nuovo capitolo, perdonatemi il ritardo ma la vita di tutti giorni mi sta togliendo ogni secondo libero che avevo fino a poco tempo fa.

Ma ho preferito scrivere e pubblicare almeno un capitolo prima di partire….

Buona lettura…

 

TRASFERIMENTO

 

POV EDWARD

Bella era uscita dalle nostre vite, ma ci eravamo ripromessi che tra qualche anno l’avremmo sorvegliata costantemente.

Non ci eravamo dimenticati della minaccia di quel vampiro e non avremmo permesso che lei fosse uccisa da quel mostro.

Appena  l’agente e l’assistente sociale salutarono e chiusero la porta, da Alice mi arrivarono insulti in tutte le lingue presenti su questo pianeta e anche in lingue ormai morte, mi fulminò con lo sguardo e si chiuse in camera sua.

Emmett sembrava avesse perso un po’ del suo costante ottimismo.

Rosalie invece aveva assunto una maschera di indifferenza apparente, perché i suoi pensieri la dicevano lunga sul suo stato d’animo.

Jasper era sempre con Alice e cercava di rallegrala un po’.

E anche Esme e Carlisle erano cambiati.

Io passavo le mie giornate al pianoforte o nella mia camera fissando il disegno che avevo accuratamente riposto in una semplice cornice in legno; quando scendeva la sera invece tutto cambiava, passavamo ore tutti insieme sull’albero vicino alla nuova casa di Bella, per vedere come se la cavava.

Questa nostre escursioni notturne durarono solo tre notti, fino a quando Emmett con uno dei suoi soliti scherzi fece spezzare il ramo su cui  si trovava Jasper, facendo un baccano enorme e facendo uscire tutto il vicinato e vedemmo nostro padre per la prima volta sgridarci come se fossimo dei bambini piccoli.

<< Ragazzi ci trasferiamo in Alaska >> quella stessa sera Esme ci comunicò il nostro trasferimento.

<< Che bello andremo a vivere con Tanya e le sue sorelle >> esultò mia sorella Alice.

<< Tra quanto tempo ci trasferiamo? >> chiesi desolato.

Trasferirmi nuovamente da Tanya non mi entusiasmava molto, conoscevo la sua fissazione per me, e l’ultima volta non mi aveva lasciato nemmeno respirare.

Ti sta bene fratellino ” la frecciatina di Alice era al quanto velenosa, non mi aveva ancora perdonato.

Feci finta di non averla ascoltata e attesi la risposta di Esme.

<< Tra un mese. Il tempo di sistemare alcune cose >> disse decisa Esme.

E dopo questa notizia mi avviai in camera mia, preparandomi ad un’altra giornata di sole nascosto tra le mura di casa nostra.

Forse andare via da Phoenix, era un vantaggio, avremmo iniziato a vivere di nuovo una vita da umani e no da creature della notte, come ci costringeva invece questa città troppo soleggiata.

Calato il sole, sondai la mente dei miei familiari e mi assicurai che nessuno avesse intenzione di andare a trovare o meglio spiare Bella, così da recarmi da lei e passare tranquillamente la notte fuori dalla sua finestra.

 

Arrivai davanti a casa sua, Bella e la sua nuova famiglia avevano finito da poco di cenare e la sua nuova mamma le stava ribadendo che poteva chiamarla “ mamma ” invece di “ signora ” o almeno di chiamarla con il suo nome e cioè Caroline.

Poi invece di rimanere a giocare con l’altra bambina che doveva essere la sua sorellastra, chiese il permesso di poter tornare in camera sua, così come faceva tutte le sere dopo cena, da quando aveva messo piede in quella casa.

Seguì tutta la loro conversazione comodamente seduto sul ramo del grande albero che si trovava proprio fuori dalla finestra della sua camera che si trovava al primo piano.

Infatti dopo aver salito i quindici gradini per salire al piano superiore, entrò in camera sua e finalmente potevo vederla.

I gesti erano sempre gli stessi, prendeva il pigiama con gli orsetti e i cuoricini che le avevano regalato Alice e Rosalie e andava in bagno a cambiarsi e a lavarsi i denti, per poi mettersi a letto e accendere il piccolo stereo al suo fianco, e dopo pochi istanti la sua cameretta era inondata dalle note della sua ninna nanna.

Ascoltava tutte le canzoni rigirandosi la confezione del cd fra le mani e quando il cd arrivava all’ultima canzone, lei chiudeva gli occhi e quando venivano suonate le ultime note io entravo nel mondo dei suoi sogni.

I suoi sogni non erano cambiati poi di molto, iniziavano sempre con le immagini dei suoi genitori che sparivano poi nel buio, ogni tanto i suoi sogni sfruttavano altri ricordi di suo padre e sua madre, ma finivano sempre allo stesso modo.

Ma ogni suo ricordo era per me di vitale importanza per conoscerla meglio e conoscere il suo passato.

Era molto più matura della sua tenera età, era cresciuta molto in fretta dopo la morte di suo padre, aveva cercato di aiutare sua madre e di starle vicino in ogni sua sofferenza e in ogni sua pazzia.

Quando i suoi incubi finivano, magicamente come in una favola, arrivavano i buoni, quei buoni eravamo io e tutta la mia famiglia.

Era sorprendente il modo in cui ci raffigurava.

Nel sogno di questa notte stava rivivendo la sua giornata, ma i personaggi del suo sogno eravamo noi.

Esme le chiedeva di essere chiamata mamma, poi Emmett si divertiva a farla volare, fino a quando Jasper non tornava per una partita a scacchi.

Calata la sera prendeva posto al mio fianco e mi ascoltava suonare.

Quando ormai aveva sonno andava nella sua stanzetta dove trovava Rosalie ed Alice che l’aspettavano per coccolarla pettinandole i capelli e scegliendo uno tra tutti i pigiami che le avevano comprato.

Poi tutto svaniva e io mi rendevo conto che i suoi sogni erano finiti e che io dovevo tornare a casa prima che il sole svegliasse la città.

Tornato a casa mi rinchiusi in camera.

Ogni notte lei faceva dei sogni su di noi e dai suoi sogni si capiva che le mancavamo e ogni volta che vivevo i suoi sogni desideravo che  fossero veri.

Vedevo che aveva difficoltà ad ambientarsi in quella famiglia, con noi fin da subito si era aperta, mentre in quella casa preferiva isolarsi; ed era assurdo tutto questo, noi eravamo vampiri, lo spirito di autoconservazione doveva intimorirla, mandarle dei messaggi che le dicevano che doveva aver paura di noi e invece lei con noi stava bene e si sentiva protetta e a suo agio, persino a dormire al fianco di un vampiro non la infastidiva.

Ma forse non mi rendevo conto che lei era solo una bambina e come tale non aveva ancora il senso del pericolo sviluppato come lo avrebbe avuto un adulto.

Come sta? ” mia sorella Alice fece irruzione nella mia testa.

<< Mi fai una domanda di cui già conosci la risposta >> dissi secco.

Non era mia intenzione risponderle male, ma mi sentivo irascibile quando si parlava di Bella; sapevamo tutti che avevamo fatto la cosa giusta per lei, ma a volte mi fermavo a pensare se fosse stata la cosa giusta per me.

Mi ero legato a quella piccola creatura, nei suoi confronti mi sentivo molto protettivo e ogni secondo passato lontano da lei, mi sentivo molto in ansia.

Avevo paura che una macchina potesse investirla, o magari lei poteva solo scivolare per le scale e farsi molto male.

“ Non le succederà niente, la sorveglio ogni momento della giornata ” e come se Alice mi avesse letto nel pensiero, lei rispose alle mie paure.

<< Scusami, non era mia intenzione risponderti male prima >> dissi a mia sorella.

<< Non ti preoccupare ti capisco e anche io ti devo delle scuse per come mi sono comportata in questi ultimi giorni, so che abbiamo fatto la cosa giusta per lei. Ma comunque lo sai cosa intendevo prima >> si spiegò Alice.

<< Le mancano ancora tanto i suoi genitori e ci sogna ancora. Rivive la sua giornata però includendo noi e quello che mi preoccupa di più e che si isola persino da quella che dovrebbe essere sua sorella ora >> dissi atono.

<< Forse vorrà scegliersi lei le sorelle, e magari aveva anche già trovato dei fratelli >> e dicendo questo sparì.

Sapevo cosa intendeva dire, e anche a me sarebbe piaciuto essere la sua famiglia, ma dovevo mettere da parte il mio lato egoista e pensare al suo bene.

“ Testone ” mia sorella aveva avuto la visione che non avrei cambiato idea.

Ed ebbene si, avevo deciso, lei doveva vivere la sua vita da semplice umana e per far ciò non dovevo neanche più spiare i suoi sogni e le sue notti, mi dovevo allontanare da lei, era meglio così, forse allontanandomi da lei mi avrebbe aiutato a convincermi che io non dovevo far parte della sua vita.

 

Passarono due settimane e nessuno di noi aveva fatto visita alla nostra piccola umana, più di una volta stavo per cedere alla tentazione di andarla a trovare, ma mi bastava una sbirciatina nelle visioni di Alice per tranquillizzarmi.

I preparativi per il trasferimento erano quasi giunti al termine, avevamo fatto prima del previsto.

Avevamo riposto tutto negli scatoloni; mia madre Esme aveva concluso il contratto di vendita della casa, mio padre Carlisle aveva dato le dimissioni dall’ospedale di Phoenix e noi avevamo già fatto le iscrizioni presso la scuola superiore che si trovava nel piccolo paesino in cui vivevano le nostre cugine Kate, Tanya e Irina.

 

Eravamo nel salone e stavamo chiudendo gli ultimi pacchi.

<< Finalmente è tutto pronto. Esme io credo che potremmo partire già dopodomani >> disse Rosalie.

<< Si, hai ragione Rose, ormai è tutto pronto, se partiamo con qualche giorno di anticipo potremmo sistemare le nostre cose con più calma >> confermò Esme.

<< Ho appena finito di parlare con Kate, mi ha detto che hanno deciso che quest’anno vogliono provare anche loro ad iscriversi a scuola >> disse saltellando Alice entrando nel salone.

<< Oh Oh, il nostro caro Eddy quindi avrà una fan con cui condividere tutte le ore di lezione >> disse ridendo Emmett, dandomi una gomitata al fianco.

<< Finiscila Emmett, o per caso non vuoi che ti dica cosa pensano tutti i marmocchi della nuova scuola sulla tua Rose? >> lo punzecchiai.

Questo era il suo gioco preferito, io gli indicavo tutti i ragazzi che avevano pensato alla sua Rosalie e lui si divertiva facendogli qualche scherzo, a volte molto pesante, come l’ultima volta che al capitano della squadra di football aveva riempito il suo casco pieno di colla, quel poveretto dovette tagliarsi a zero i suoi lunghi capelli di cui andava molto fiero.

Meno male che ogni volta non si capiva da chi provenissero questi scherzi.

<< Eddy non puoi farmi questo >> mi pregò Emmett.

<< Allora tu finiscila con le tue battutine e soprattutto finiscila di chiamarmi Eddy >> dissi con tono serio, ma era molto difficile sostenerlo, vedendo lo sguardo da cucciolo bastonato che mi stava rivolgendo.

<< E per favore finiscila anche di guardarmi così. Risparmia questo sguardo per quando vorrai farti perdonare da Rosalie per una delle tue solite fesserie >> e detto questo scoppiai a ridere seguito dalle risate del resto della mia famiglia.

 

La partenza era oramai vicina, questa era l’ultima sera che avremmo passato a Phoenix e ne approfittammo per andare tutti a caccia.

<< Edward tu non vieni? >> mi chiese Jasper.

<< Si Jazz, vi raggiungo fra un po’ >> prima di andare a caccia dovevo fare una cosa.

Salutala anche da parte nostra ” mi chiese Alice.

Ovviamente lei aveva previsto le mie intenzioni e le risposi con un semplice sguardo.

Ormai per noi queste conversazioni mute erano diventate semplicissime e normali.

Tutti uscirono a caccia e subito io mi avviai a salutare per l’ultima volta la piccola e tenera umana che era stata capace di rubare il cuore di sette vampiri.

In pochi secondi arrivai sotto alla sua finestra, mi arrampicai sull’albero per sedermi al solito ramo.

Lei stava per ritornare in camera, ma quello che più attirò la mia attenzione furono i pensieri delle persone che si trovavano nella casa.

 Come poteva esser successo? Come mai Alice non l’aveva previsto?

 

 

COSA SARà SUCCESSO? COSA DOVEVA PREVEDERE ALICE? SONO QUESTE LE DOMANDE CHE VI RONZANO NELLA TESTA VERO??

MA LA RISPOSTA A QUESTE DOMANDE ARRIVERà DOPO CHE TORNO DAL MIO VIAGGIETTO A MILANO.

DEVO FARE UN VIAGGIETTO DI OLTRE 800KM PER ANDARE AL COMPLEANNO DI UNA MIA AMICA E VISTO CHE CI SONO ANDRò PER LA PRIMA VOLTA IN 24 ANNI DI VITA A GARDALAND…SONO EMOZIONATISSIMA!!

OK ORA VOI DIRETE… ECCHISSENEFREGAAA… LO SO, LO SO…MA VOLEVO CONDIVIDERE CON VOI LA MIA EUFORIA…

 

ORA RISPOSTA ALLE VOSTRE ADORABILI RECENSIONI…

 

Recensione di Giulia miao [Contatta] del 19/10/2009 - 03:46PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

GRAZIE PER TUTTI I COMPLIMENTI…PRESTO SAPRAI COSA ACCADRà…BACI

Recensione di RachEl CullEn [Contatta] del 16/10/2009 - 09:35PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

TORNERà…NON SI SA QUANDO MA TORNERà PRESTO…BACI

Recensione di Luisa98 [Contatta] del 16/10/2009 - 05:40PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

GRAZIE MILLE…SONO CONTENTA CHE CI TIENI COSì TANTO A LASCIARMI UN TUO COMMENTO, SONO DAVVERO FELICE….E SONO FELICE CHE TI PIACCIA LA MIA STORIA…BACI E A PRESTO

Recensione di ross_ana [Contatta] del 16/10/2009 - 05:30PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Sono contenta che ti piaccia il cd come regalo..spero che ti sia piaciuto questo capitolo..baci e grazie

Recensione di Vegetina ssj 94 [Contatta] del 16/10/2009 - 03:30PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Certo che continua…cmq si potrebbe sembrare più grande per quello che dice, ma devi pensare che è una bambina di sei anni, maturata molto in fretta, e a quella età i bambini sono già abbastanza maturi per dire ciò..non pensi?? Cmq grazie e un bacio..

Recensione di luigia [Contatta] del 16/10/2009 - 02:14PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Beh gina che ne pensi di questo capitolo??? Spero ti piaccia…un bacio

Recensione di RenEsmee_Carlie_Cullen [Contatta] del 16/10/2009 - 01:04AM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Grazie mi fa piacere che ti piaccia..baci

Recensione di mikkettina [Contatta] del 15/10/2009 - 11:13PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Lo sappiamo tutti, lui è sempre così riflessivo…però chissà dopo quello che ha scoperto come reagirà…baci

Recensione di alkermes [Contatta] del 15/10/2009 - 10:45PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Perdona l’attesa, ma spero che qst capitolo ti sia piaciuto..cercherò di postare presto il prox capitolo..

Recensione di adry91 [Contatta] del 15/10/2009 - 10:28PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Grazie Andry per i complimenti…hai proprio ragone, Bella non esiste senza Edward e viceversa..spero che il capitolo ti sia piaciuto…baci e a presto

Recensione di hale1843 [Contatta] del 15/10/2009 - 09:52PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Spero che ti sia piaciuto qst capitolo….dai presto tutto sarà finito, non temere…in ogni storia c’è il lieto fine…baci

Recensione di Rosellina89 [Contatta] del 15/10/2009 - 09:49PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Grazie , baci..

Recensione di Elfa sognatrice [Contatta] del 15/10/2009 - 09:29PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Lo so che qst è la decisione giusta…ma come reagirà dopo qst nuova scoperta??? baci

Recensione di nanerottola [Contatta] del 15/10/2009 - 09:11PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Sinceramente è stato proprio il tuo commento che mi ha fatto mettere al computer e mi ha fatto scrivere lo scorso capitolo, spero che ti piaccia anche questo capitolo…baci

Recensione di naog94 [Contatta] del 15/10/2009 - 09:09PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Dai non temere, prima o poi torneranno insieme….loro sono fatti per stare insieme…baci

 

Recensione di lilianrose [Contatta] del 15/10/2009 - 09:08PM sul capitolo 8: ADDIO - Firmata

Grazie un bacio…

 

 

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Capitolo 10
*** AVVISO ***


NON ODIATEMI PER QUESTO AVVISO, VI PREGO.

LA MIA FAN FICTION LA TROVATELLA è MOMENTANEAMENTE SOSPESA.

NON SARà UN LUNGO PERIODO, MA HO PREFERITO PRIMA PORTARE A TERMINE L’ALTRA MIA FAN FICTION DI CUI MANCANO ANCORA POCHI CAPITOLI E POI DI DEDICARMI A QUESTA.

HO TROPPI IMPEGNI E SCRIVERE I CAPITOLI PER DUE FAN FICTION DIVERSE MI PORTA VIA TROPPO TEMPO…

NON VI PREOCCUPATE perché LA PORTERò A TEMINE.

 

INTANTO PER CHI NON CONOSCESSE ANCORA L’ALTRA MIA FAN FICTION, VI LASCIO L’INDIRIZZO COSì POTRETE ANDARLA A LEGGERE PER INGANNARE IL TEMPO CHE PASSERà FINO A QUANDO RIPRENDERò QUESTA FAN FICTION.

“AURORA”

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=396007&i=1

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