Il regno delle Fiabe

di dark dream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'enigmatico sorriso di Monna Lisa ***
Capitolo 2: *** Immagini tue, immagini mie ***



Capitolo 1
*** L'enigmatico sorriso di Monna Lisa ***


L'enigmatico sorriso di MonnaLisa

La notte di Natale si avvicinava, e tutti a tavola si rallegravano.

Quando arrivò l’ora fatale, tutti corsero vicino l’albero per aprire i propri regali, tutti avevano ricevuto quel che volevano, ma una persona aveva ricevuto un dono in più, e nessuno sapeva da parte di chi era.

:-Cos’è?- chiese Emanuele sorpreso

:-Aprilo e vedi- fece sua nipote

:-Si aprilo zio Manu- fece l’altra

E senza farselo dire altre volte, eliminò la carta colorata da sopra: al suo interno si trovava un libro, un libro di favole

:-Favole?- Fece perplesso

:-uuu zio ce ne leggi alcune?- chiese la nipote più grande

:-va bene, andiamo nella mia stanza- disse lui, non immaginandosi ancora che genere di favole si trovavano all’interno di quel libro. Arrivati nella stanza, lui si sedette sul letto con le gambe piegate e le nipoti invece si sedettero sulle sponde del letto. Il libro era tutto bianco, sopra di esso capeggiava una scritta “Il regno delle fiabe”sotto di essa uno strano simbolo, sembrava un compasso, e ancora più sotto un'altra scritta: “niente è reale, tutto è lecito”. Emanuele lo aprì prendendo la prima storia del libro, e iniziando a leggere

:-Cosa succede?- una voce rocca
:-non lo so, Lucy cosa succede?- una voce femminile
:-non lo so, l’animus sta dando problemi, dobbiamo fare qualcosa altrimenti perderemo Desmond-

Una schermata bianca davanti a lui, lunghe linee bianche lo circondarono, una melodia risuonava nelle sue orecchie. Sopra di lui il niente, sotto di lui il niente, galleggiava, poi luce coprì tutto.

Nulla è reale, tutto è lecito

Il sole sorgeva splendido, mentre filtrava per le finestre della sua stanza a Monterigioni. Aprì leggermente le palpebre, ancora nel dormiveglia sorrise, il suo calvario era finito, certo aveva tantissime domande in testa, ma finalmente era finito. Erano passati 23 anni da quando iniziò tutto, e ora poteva finalmente concludersi tutto. Si alzò dal letto per andarsi a fare un bagno. L’acqua era calda, e lui immerso dentro di essa si rilassava. Mille pensieri, mille ricordi, mille voci e mille eventi: La conoscenza di Leonardo, la morte dei suoi genitori, l’incontro con Paola, uccisione di Alberto Umberti… Calde lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi. Chiuse l’acqua con un gesto rabbioso, per poi uscire dall’acqua e asciugarsi con un asciugamano. Quando uscì dal bagno era vestito con una semplice camicia bianca con i primi bottoni sbottonati, e un paio di pantaloni aderenti. Appena mise piede nella sua stanza rimase perplesso: seduto sul letto ad aspettarlo c’era il suo amico e genio inventore Leonardo.

:-Leonardo! Che bella sorpresa. A cosa devo la tua visita?- chiese lui con un sorriso dirigendosi verso il suo amico

:-Ezio, amico mio! Che gioia rivederti tutto intero- Fece lui abbracciandolo come al solito –ma raccontami come è andata contro Rodrigo?- fece l’amico mettendo le mani nella sua solita posa con le dita appoggiate le une alle altre

:-E’ stata una cosa strana… forse divina… non ne ho idea. Hai del tempo?- fece lui rivolgendosi verso l’amico

:-Tutto il tempo del mondo, amico mio, tutto il tempo del mondo- fece sorridente –sono qui a posta- E detto ciò si sedettero e Ezio inizio a raccontare. Quando finì Leonardo era piùttosto perplesso

:-E tu non sai chi sia questo Desmond, ho indovinato?- chiese lui

:-Esattamente, non so chi sia, o cosa sia. Fatto sta che il messaggio era diretto a lui. Ma ora basta parlare di me. Forza amico mio, raccontami cosa hai fatto in mia assenza- fece lui sorridendo

:-Niente di così eclatante amico mio: ho aggiustato la macchina volante, e mi sono dato ai quadri. Sai in questi giorni sto disegnando una donna, molto carina in verità, Lisa, il suo nome, e ha un sorriso davvero incantevole, dovresti vederla-

:-Leonardo! Mi stupisci, che tu abbia finalmente trovato un amante?- fece lui con finto stupore

:-Oh mio caro Ezio- disse lui ridacchiando –Diciamo che… le donne, non sono il mio passatempo preferito- fece

:-infatti sono il mio passatempo- fece lui con spavalderia

:-non ne avevo dubbi, soprattutto quando ci provavi con la Sforza- fece Leonardo con sguardo malizioso

:-Ma che colpa ne ho io, sono loro che vengono da me- fece lui con uno sguardo da bambino

:- E tu pretendi che io ci creda?- fece lui mascherando la sua voglia di saltargli a dosso, con una risata

:-ma devi crederci, quant’è vero che una volta ho baciato un ragazzo- Fece lui per poi accorgersi solo un secondo dopo di quello che aveva detto

:- Davvero?- fece Leonardo sconvolto

:-Si! Federico, mio fratello. Lo feci così per gioco, ma arrivammo quasi ad andare a letto insieme- Fece lui abbassando la testa

:-Cosa intendi?- fece Leonardo

:-Non lo so. Fece lui alzandosi e incominciando a camminare nervoso –erano sensazioni nuove, diverse da quando bacio uno donna-

:-prova a spiegarmele-

:-non lo so… è come una scarica elettrica che ti percorre il petto, che ti scioglie un macigno, mentre invece le braccia sono molle e le gambe non te le senti, come se volassi… ma non faccio prima a farti provare?- chiese lui, e senza nemmeno ascoltare la risposta baciò Leonardo.

Appoggiò le mani sui braccioli della poltroncina dove era seduto Leonardo, mentre la voglia di premere ancora di più sulle labbra dell’amico cresceva sempre più, e fregandosene di quello che stava facendo, accontentò il suo desiderio.

Leonardo trovatosi spiazzato sbarrò gli occhi, sentiva le labbra dell’amico sulle sue e bhe… non sapeva come comportarsi, lui era consapevole del piccolo fattore di essere attratto dai ragazzi anziché dalle ragazze, ma la sua mente razionale gli diceva di staccarsi di dosso l’amico, mentre il suo istinto lo spingeva a rispondere al bacio, per una volta diede retta all’istinto.

Questa volta fu il turno di Ezio di rimanere sconvolto, Leonardo stava rispondendo al bacio, stava accadendo tutto come quando baciò Federico

*Inizio FlashBack*

:-Scommetto che non hai nemmeno il coraggio di baciarlo un uomo- disse Federico verso il fratello

:-Certo che ho il coraggio di farlo- rispose lui con fervore

:-Dimostramelo- disse con uno sorriso di sfida

:-…- Ezio non si mosse

:-Visto? Non ne hai il corag…- Non riuscì a finire la frase perché Ezio spinto da un sentimento di orgoglio lo aveva baciato con quanto disprezzo aveva in corpo, e lo stava spingendo verso il letto

*Fine FashBack*

Ezio chiuse gli occhi, cercando in Leonardo un bacio diverso da quello che si stavano dando, Leonardo gli diede libero accesso alla sua bocca, e Ezio ne approfittò per approfondire il bacio. Senza accorgersene stava tirando Leonardo verso il letto, quando se ne accorse era già troppo tardi: Leonardo cadde sul letto e lui sopra Leonardo, e a questo punto la frittata era fatta, quindi tornò a baciarlo con più passione di prima.

Leonardo ormai era impotente, riusciva solo a obbedire ai movimenti del compagno, quando fu buttato sul letto iniziò a riavere un po’ di comando sul suo corpo, e iniziò a passare le mani sotto la camicia di Ezio, che si sbottonava pian piano al passaggio delle mani dell’inventore. Quella camicia la ritroveremo più avanti sul pavimento, e venne presto raggiunta anche dalla mantellina di Leonardo e dalla sua camicia, e via discorrendo, fin quando per terra vennero lanciati tutti i vestiti dei due amanti.

:-Forse dovremmo smettere- disse Leonardo in un attimo di lucidità

:-Si forse hai ragione, e forse dovrei anche chiudermi in un monastero. Scordatelo!- Fece Ezio prima di baciarlo di nuovo.

Ormai Leonardo aveva perso anche quel lume di lucidità che gli era venuto poco fa, quindi in balia di Ezio, si girò a pancia in giù, spingendo il bacino verso di lui per chiedere un contatto più intimo, non tardò ad arrivare, ma quando l’uomo sopra di lui entro nel suo corpo, Leonardo sbarrò gli occhi ed emise un suono strozzato di dolore

:-Ti sto facendo male? Se vuoi mi fermo- Chiese Ezio preoccupato

:-No, no continua, mi piace- disse aiutando la penetrazione dell’amico rilassando i muscoli e muovendo il bacino verso quello di Ezio

:-Come vuoi, ma se ne hai bisogno, fermami- fece Ezio prima di proseguire nel suo movimento continuo

:-non … accadrà- fece Leonardo ansimando fra una spinta e l’altra

Quando Ezio raggiunse il piacere estremo, Leonardo piangeva sul cuscino, il dolore lo stava tagliando, si sentiva stracciato nel profondo del suo essere, ma era felice, felice come non mai, anche se era consapevole che il giorno dopo sarebbe tornato tutto come prima.

La mattina dopo, Leonardo si svegliò fra le braccia dell’amico: aveva un braccio di Ezio a cingergli il petto, e una gamba muscolosa del uomo, sopra la sua, intrecciata in modo che non scappi

:-Cavolo Ezio così mi rendi ancora più difficile l’impresa- sussurrò Leonardo, e come se Ezio lo avesse sentito, si strinse ancora di più a lui

Leonardo, nonostante quella gabbia di muscoli che lo rinchiudeva, riuscì a sgattaiolare via dal letto dell’amico, si rivestì e tornò alla sua bottega.

Qualche giorno dopo Leonardo era alle prese con un modellino di macchina volante, vite aerea, o elica ascensionale. Quando all’improvviso bussarono alla porta

:-Avanti è aperto- disse Leonardo applicato alla sua invenzione. Sentì la porta aprirsi e richiudersi, ma essendo di spalle non vide chi era entrato. All’improvviso due braccia gli cinsero il bacino, mentre un corpo massiccio gli si incollava alla schiena costringendolo fra il tavolo e quel corpo, un volto gli si accosto all’orecchio e con voce suadente parlò

:- Ti ho dovuto ripescare qui a Venezia, si può sapere perché l’altro giorno sei scappato dal mio letto?- chiese Ezio stringendolo ancora più forte

:-a-a-avevo da fare- si giustificò Leonardo

:-e c’era bisogno di scappare? Ti avrei accompagnato io, non mi sarebbe dispiaciuto un viaggio in tua compagnia, come ai vecchi tempi- fece sorridente

:-non potevo aspettare, monna Lisa mi aspettava per continuare il suo quadro- fece lui –e comunque, che sei venuto a fare qui?-chiese lui ansioso

:-monna Lisa? A si il quadro, guarda che potrei essere geloso? E secondo te cosa sono venuto a fare?- fece Ezio sorridente

Leonardo si girò verso di lui con una faccia sconvolta, ma non riuscì a parlare perché Ezio gli aveva tappato la bocca con le proprie labbra

:-Dove credevi di fuggire, da me non si scappa- fece un secondo staccandosi da lui per poi riprendere il controllo di quelle labbra

Leonardo era al settimo cielo, non pensava che quello che fosse successo qualche giorno prima non fosse solo che semplice sesso.

Ezio buttò per terra con un braccio tutto ciò che si trovava sul tavolo di Leonardo, per poi farlo sedere sopra, e ritornare a baciarlo.

Si stava ripetendo tutto come prima, solo con una differenza: dietro a una porta, nell’oscurità, faceva capo un sorriso, ma non un sorriso malizioso, ma bensì un sorriso di gioia.

Il giorno dopo Leonardo si risvegliò completamente steso su Ezio, e le braccia nerborute del ragazzo a circondarlo, si era addormentato con la testa sull’ampio petto dell’uomo

:-Se provi a scappare di nuovo giuro, ti incateno al letto- Fece serio Ezio

:-Sta tranquillo, sta volta non scappo, non vorrei trovarmi in nessun altro posto se non qui- fece Leonardo prima di baciarlo

:-Sarà meglio per te- fece Ezio in modo scherzoso dopo che le loro labbra si fossero staccate

:-Senti tu, armadio, perchè non metti la tua virilità da un'altra parte?- fece lui con un tocco di malizia negli occhi

:-Pensavo ti piacesse la mia virilità, piuttosto perché non levi tu il tuo ginocchio da mezzo alle mie gambe- fece Ezio con lo stesso sguardo

:-Pensavo ti piacesse il mio ginocchio fra le tue gambe- fece mordendogli il labro inferiore –chiudi gli occhi!- ordinò

:-Cosa?- fece stupido ezio

:-Chiudi gli occhi! Ora!- comandò di nuovo Leonardo con una faccia seria

:-Ok ma se scappi di nuovo ti farò rimpiangere di essere nato- fece lui ridendo

:-Adesso liberami dalla presa- sempre ordinando

:-…-Ezio non si muoveva

:-Ezio, mi stai facendo capire che non ti fidi di me- fece Leonardo in tono di rimprovero

Ezio liberò dall’abbraccio/stretta Leonardo, con un senso di paura che gli opprimeva il petto, senso che si andò ad aumentare quando sentì Leonardo scivolargli via.

Le gambe di Ezio erano già spalancate dal suo ginocchio di prima, cosa che facilitava molto il compiti che stava per eseguire, ridacchiando prese fra le labbra l’imponente virilità dell’Auditore, immaginandosi la sua faccia quando si sarebbe reso conto cosa stava facendo.

Ezio sbarrò gli occhi precedentemente chiusi, quando si sentì avvolgere da qualcosa di caldo e umido che riconobbe come la bocca di Leonardo, d’istinto mise la mano destra fra i lunghi capelli di Leonardo, muovendo la sua testa secondo il proprio piacere

:-Questa te la faccio pagare Leonardo- fece Ezio fra una risata e un gemito, subito dopo si senti mordere leggermente

:-Oh si anche questa ti faccia pagare- fece prima di spingerlo più vicino al suo bacino.

Il pomeriggio, quando arrivò monna Lisa, fu Ezio ad aprire

:-Desidera signora?- fece lui leggermente sospettoso

:-Oh salve- fece lei sorridendo –sono qui perché mastro Leonardo mi ha chiamata-

:-Oh Lisa Benvenuta, su Ezio non essere scortese come tuo solito, fai accomodare la signora- fece Leonardo

:-Oh voi siete monna Lisa, prego entrate- fece dilungandosi in un regale baciamano –incantato-

:-EZIO! Smettila di fare il cascamorto con ogni donna che incontri- fece Leonardo, con un tono alquanto serio

:-Oh ma su mastro Leonardo, non siate così duro con lui, è ancora giovane fatelo divertire-prese le sue difese Lisa, sorridendo

:-Mi spiace deluderla monsignora, ma il qui presente Ezio ha 40 anni ed è impegnato- fece Leonardo con un sorriso sghembo –non è vero Ezio?-

Ezio sbuffo mentre Lisa sorrise

:-Peccato è davvero un bel ragazzo, se non fossi incinta e se non fosse occupato lui credo che un pensierino lo avrei fatto- fece lei ridendo, per poi sedersi sullo sgabello davanti a Leonardo

:-In posa madame- ordinò Leonardo con la tela davanti

E Lisa non se lo fece ripetere due volte, ma c’era qualcosa di diverso in lei delle altre volte

:-A cosa è dovuto questo sorriso madame?- fece Leonardo

:-Un segreto, spiacente- fece lei facendo l’occhiolino al pittore

:-Bhè potremmo chiamarlo: “il sorriso enigmatico di Monna Lisa”, oppure “La gioconda”. Che ne pensi Leo- Fece Ezio

:-Bhè a me piacciono, devi chiedere a milady- fece Leonardo intento sulla tela

:-Mi piacciono entrambi- fece lei sempre con quel sorriso

:-Bene è sia, la chiameremo in questi modi- Fece Leonardo, che in fin dei conti non aveva ancora scelto il nome per il quadro

Per fortuna Le due bimbe dovettero andarsene via quando Ezio Baciò Leonardo, ed Emanuele riuscì a sviare il discorso fingendosi un finto finale, ovviamente diverso. Ma nella sua testa, qualcosa si muoveva: che razza di fiaba era? Possibile che i bambini già leggessero queste cose? NO! C’era qualcosa sotto, forse avrebbe capito solamente continuando a leggere.

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Angolino d'autore!

Ed ecco qua, una piccolla raccolta natalizia, saranno tutte one-shot o song-fic, ogniuna dedicata a qualcuno di importante per me del sito di EFP.

Questa è Dedicata ad Alessia, alias LavitheBookman spero ti sia piaciuta e che l'attesa e il "rosicamento" ne siano valsi la pena ^-^

Ed ora vi saluto e aspetto commenti.

Salute e pace

Emanuele

E buone feste a tutti ^-^

Questa one-shot possiede un "espansione"

Ringraziamo la cara Elika95 che ha scritto un "espansione" per questa one-shot

Fable

Grazie Irene per la tua collabborazione ^-^

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Capitolo 2
*** Immagini tue, immagini mie ***


Immagini tue, immagini mie
The Last Goodnight - Pictures of You

La stessa notte, Emanuele si mise nel letto, e aprì il libro delle favole alla storia successiva. Questa volta era diversa dalla precedente, aveva una struttura completamente diversa, sembrava analizzare il testo di una canzone, le parole lì scritto a destra in rosso, mentre sotto a ogni strofa un pensiero:

 

[This is the clock upon the wall
This is the story of us all
This is the first sound of a newborn child,
Before he starts to crawl]

Quell’orologio sopra alla parete suona i suoi rintocchi con armonia, in un regolare ticchettio melodico. Sembra narrare la nostra storia, la storia di noi Assassini, di come nasciamo, di come ci insegnano a tenere in mano una lama ancora prima di imparare a camminare a gattoni

[This is the war that’s never won
This is a soldier and his gun
This is the mother waiting by the phone,
Praying for her son]

Noi che abbiamo combattuto una guerra che non abbiamo vinto, che abbiamo combattuto questa guerra per volere di un folle, che desiderava il potere assoluto. Lui con quella dannata mela in meno stava per condannare tutti noi a un supplizio senza fine. E anche se l’abbiamo fermato, dispiaceri, lacrime e pianti continuano tutt’ora ad aleggiare su Masyaf. Anche tu hai pianto per me, anche tu amore mio.

[Pictures of you, pictures of me
Hung upon your wall for the world to see
Pictures of you, pictures of me
Remind us all of what we used to be]

Ed ora eccomi qui, nella mia stanza, le pareti sono tappezzate, di immagini tue, di immagini mie, per ricordare cosa eravamo e ora cosa siamo. Appese al muro per essere viste, per essere commentate ma anche per essere derise. Noi siamo tutto quello che abbiamo passato, siamo sorrisi, lacrime, risate, amore, rabbia e tanti altri sentimenti.

[There is a drug that cures it all
Blocked by the governmental wall
We are the scientists inside the lab,
Just waiting for the call
This earthquake weather has got me shaking inside
I'm high up and dry]

Noi abbiamo la cura a ogni male, abbiamo la pace del mondo nelle nostre mani, ma siamo bloccati dal grande potere di essa. Questa guerra mi ha spiazzato, mi ha lacerato dentro, e ha fatto in modo che tu possa entrare nel mio cuore e guarire le mie ferite dall’interno, tu mia piccola Eneri.

[Pictures of you, pictures of me
Hung upon your wall for the world to see
Pictures of you, pictures of me
Remind us all of what we used to be]

E ora che ritorno a guardare queste immagini, questi disegni, fatti da Altair per noi, fatti da lui che pensavo fosse un mio nemico, in cui poi ho riscoperto il mio miglior amico, mi vengono in mente tanti ricordi. Ora ricordo cosa eravamo, due bambini impaurito, che sono cresciuto insieme, ci amavamo segretamente e nessuno dei due rivelava niente all’altro, poi siamo cresciuti, io ho perso un braccio e per poco anche Altair, ma tu mi sei rimasta accanto, tu hai continuato ad amarmi nonostante la mia menomazioni, tu hai continuato a volermi bene e a prenderti cura di me

[Confess to me, every secret moment
Pictures Of You Lyrics on
Every stolen promise you believed
Confess to me, all that lies between us
All that lies between you and me]

Non mi sono accorto che mi hai raggiunto, e ora mi abbracci da dietro, io mi lascio andare a quell’abraccio in cui tanto speravo, e inizio a parlare

:-Confessami! Confessami ogni momento segreto che hai passato con me- Inizio la mia richiesta-Confessami tutte le promesse che ti ho fatto e in cui tu hai creduto- Ho fatto le mie richieste, ma non mi basta, voglio dell’altro, e allora continuo

:-Confessami tutte le bugie che ci siamo detti, io e te- Ed ecco che ora aspetto la mia risposta che non tarda ad arrivare

:-Ti Amo- flebbile

Era esattamente ciò che volevo sentirmi dire, e sorrido

[We are the boxers in the ring
We are the bells that never sing
There is a title we can't win no matter
How hard we might swing]

Ho capito che abbiamo sempre lottato, uno contro l’altro, come due novizi nell’arena per allenarsi, noi ci allenavamo a stare insieme. Noi abbiamo imparato ad essere grandi e maestosi come le campane, ma non abbiamo mai imparato a suonare come loro. C’è una cosa che non potremmo mai essere, noi non potremmo mai essere perfetti, potremmo usare la mela, ma sarebbe come barare e a me piace la vita senza di quell’infernale palla, a me piace la vita solo con te

[Pictures of you, pictures of me
Hung upon your wall for the world to see
Pictures of you, pictures of me
Remind us all of what we could have been]

E ora queste immagini le vedi anche tu, e ridiamo, immagini tue, immagini mie, abbracciati, divisi, insieme, in posa, e non. Siamo noi, noi solamente noi, noi che abbiamo imparato ad amarci e solo questo desideriamo, tu che mi ami anche se non posseggo più un braccio, io che ti amo nonostante il tuo carattere particolare

[Pictures of you, pictures of me
Hung upon your wall for the world to see
Pictures of you, pictures of me
Remind us all of what we could have been]

Senza Altair non saremmo mai potuti essere quel che siamo, non saremmo mai potuti stare insieme e ringraziare il cielo di amarci. Per questo ora ho in mano immagini di lui e immagini di lei

:-Pensi gli piacerà il regalo?- chiedo

:-Certo senza dubbio- fece lei

E allora sono più sereno

[We could have been
We could have been
]

Cosa saremmo potuti essere se non ci fossimo incontrati, cosa saremmo potuti essere se non ci fossimo mai amati

[Pictures of you, pictures of me
Remind us all of what we could have been]

Immagini tue, immagini mie, appese al muro, per ricordarci cosa saremmo potuti essere

[Could have been…]

Saremmo potuti essere…

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Angolo dell'autore!
Ed ecco a voi il continuo di questa mia raccolta, questa song fic (alquanto orrenda direi) è dedicata a Elika95 ed ovviamente è una MalikxEneri, e a proposito di questo vorrei dire che Eneri (c) non è un mio personaggio ma bensì di Saphira87 quindi la ringrazio per avermi prestato questo suo personaggio ^-^.
In oltre ringrazio calorosamente chi ha commentato la one shot precedente ovvero:
Elika95
Miss_Revenge
Miss_Revenge (no non sono uscito scemo xD e non ho sbagliato Cara devi cancellare una delle due recensioni xD)
LavitheBookman (a cui era dedicato lo scorso capitolo)
ale fra

Grazie a tutti per il sostegno morale ^-^
Mi scuso infinitamente con Sux Fans che non ha potuto leggere lo scorso capitolo perchè pieno dis poiler, ma questo sicuramente potrà leggerlo ^-^

in oltre vorrei dirvi il nome della canzone di cui fa riferimento il testo, il suo nome è "picture of you, picture of me" dei The Last Goodnight (link sotto al titolo)
Ed ora
Buon capodanno a tutti ^_^

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