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Attenzione:
Questa fanfiction non prende in considerazione il
sesto e settimo libro.
- Silente è vivo.
- Voldemort pure
-Draco è ancora adHogwarts
- Piton insegna ancora pozioni
Spero che la fanfiction vi piaccia, ma vi assicuro
che non mancherà di stupirvi.
La dedico a tutti gli amanti della coppia Draco-Hermione, e spero che qualcuno
recensisca al più presto per aiutarmi con consigli e opinioni. Ringrazio perciò
chiunque decida di leggerla, di seguirla, ma in
particolar modo chi mi aiuterà anche solo con l'appoggio in questa mia
"impresa". Grazie, davvero.
Prologo
"Harry,il
tuo sangue ora mi scorre nelle vene,
Le nostre bacchette fremono all'idea di un nuovo incontro, sono come noi:
indomabili,unite da un legame indissolubile...Harry, tu
sei l'unico che mi può battere, e l'unico che io voglia davvero sconfiggere...
Il tempo scorre lo senti?...Tic,Tac, Tic,Tac...prima o poi arriverà il
momento... lo sai che i nostri cuori battono all'unisono?Il mio non mi dà
pace,e le mie notti sono un inferno...oh, che sbadato...ti senti così anche tu,
non è vero? Questo è perché noi siamo...uguali, legati,ma
prima o poi uno dei due questo filo lo spezzerà, lo sai vero?Io però sono
stanco di aspettare:se noi due siamo il destino del mondo,cosa aspettiamo?E’
snervante attendere! Oh, è vero lo è anche per te...ma allora perché
aspettiamo?
La scatola che ti ho mandato è una passaporta, si azionerà oggi, a mezzanotte , ti porterà in uno spazio
lontano dall'universo, ma qui viene il bello: attorno a noi si creerà una
barriera...più o meno come quella in cui ci siamo scontrati durante il torneo
tre maghi...solo che nessuno potrà aiutarti, neanche i tuoi genitori, saremo
ad armi pari.
Come dire, la scelta è tua...io non capisco perché aspettare...e sono certo che
non lo capisci neanche tu.
p.s Questa è la nostra battaglia: mia e tua.
TomRiddle
"
Harry rilesse la lettera, poi quel nome...era di
certo il suo modo per dirgli che sarebbero stati davvero da soli. Cazzo quanto lo odiava...odiava
tutto di lui, i suoi occhi, la sua viscida testa pelata...ma come poteva
odiarlo se era così simile a lui? Avevano lo stesso sangue, la stessa
bacchetta, gli stessi sogni, le stesse sensazioni, lo stesso destino...no! Era ora di finirla, per una volta doveva dargli ragione. Lui
si sentiva pronto, ma soprattutto non vedeva l'ora di farla finita, e quale
modo migliore di farlo da solo col suo nemico, senza far rischiare i suoi
amici?
Già s'immaginava le parole di Hermione:-Non accetterai
mica no? Ma che domande...neppure un pazzo potrebbe
farlo.- Già, ma forse lui era un pazzo, proprio come Voldemort.
Ormai aveva deciso.
Scrisse rapide righe ai suoi amici che già dormivano e poi si
diresse verso il parco, per evitare che qualcuno si svegliasse e lo vedesse.
Finalmente la resa dei conti, non poteva chiedere di meglio. Evitando gli
sguardi di alcuni compagni che giocavano in sala
comune, scese la torre di grifondoro, e temendo di incrociare qualche
insegnante o qualche prefetto di ronda si infilò il mantello dell'invisibilità.
Mancavano ormai pochi secondi, quando sentì un respiro affannato che si
avvicinava. Il bambino sopravvissuto si girò mordendosi forte un
labbro..."Non ora Herm...speriamo che questa passaporta sia puntuale..."
- Harry non ti azzardha...non
farah..aspettamh..-sbraitò
con la poca voce che le restava dopo la corsa che aveva intrapreso.
- Herm, questa volta non puoi venire...-
- Sono più che d'accordo, l'unica cosa che devi metterti in quell’ottusissima testa è che non ci andrai neppure tu.- continuò
lei imperterrita.
- Herm smettila! Questa è la mia
battaglia, la mia, capito? Non potrai esserci per sempre ok?-
-Ma chi credi di essere? Tu che se ti guardano indicando la cicatrice vai su tutte le furie, tu
che dici di essere uno tra tanti ...- gridò la riccia.
- Ma lo sai anche tu che non è
così, io sono l'unico che può sconfiggerlo, lo sto facendo per tutti voi
questo...e tu mi sgridi ...neanche stessi commettendo un crimine!-
- Tu...tu parli di
salvarci...ma ti senti? Lo stai facendo per te, perché non sopporti più la
situazione,ma questa è la nostra battaglia, non
solo la tua.-
-Ad ogni modo la vita è mia, va bene? E io non riesco
neppure più a dormire a causa di quell’uomo! Anche se sono il futuro di
questo mondo, la vita è mia…e scelgo io come usarla!- sputò Harry.
- Harry...tu....tu non sei
così, non sei un egoista...io ti conosco meglio di chiunque altro...ti prego.-
Lo implorò la ragazza con le lacrime agli occhi.
In quel momento la piccola scatola nera brillò.
- Devo andare Herm.-
- HarryJamesPotter tu non farai neanche un passo hai capito?- sillabò
lei riprendendo un po’ di contegno. Harry le stampò un bacio sulla fronte e fece per
toccare la passaporta, ma Hermione si buttò tra le
sue braccia:quello era il suo migliore amico e gli
voleva un bene dell'anima, più di quanto si sarebbe potuto volere ad un
fratello. -Harry - disse lei abbracciandolo -arriverà il tuo
momento, ma non è questo!- Harry però toccò ugualmente il piccolo oggetto, senza
pensare alle conseguenze e così un lampo di luce lo avvolse, qualche raggio
però toccò anche la bella strega, catapultandola in uno stato molto
particolare: il suo corpo si accasciò privo di vita nell'umido parco, giusto in
tempo da essere visto da un ragazzo molto preoccupato dai capelli rossi.
- Hermione!- gridò correndole in contro.
Intanto il suo spirito veleggiò assieme al bambino sopravvissuto verso la
dimensione di cui aveva parlato Lord Voldemort.
- Herm ma tu che ci fai qui!?-
sbraitò il ragazzo sbiancando poi vedendo che la sua amica pareva un fantasma:
- Ma che hai fatto Herm?- balbettò Harry
- Io... non...non lo so...-Disse lei osservandosi . Capì che qualcosa non
andava, e sentì che quella che aveva attraversato non era una normale passaporta, ma per la prima volta non aveva
letto nulla sull'argomento.
- E così, Harry, non hai saputo venire da
solo...avevi paura?- sibilò la voce che tanto odiava.
- Dove sei? Cosa le hai fatto? sbraitò
il bambino sopravvissuto spostando lo sguardo in quella nebbia viola in cui si
trovavano.
- Eccomi qui Harry...-
- Hermione! Rispondi, riprenditi! Ma
che hai?- gridò Ron tra le lacrime.
- Cos'hai lenticchia? Non si può più stare in pace neppure a
quest'ora?- ironizzò una figura pallida con i capelli biondissimi. Draco
Malfoy stava tornando al dormitorio dopo essersi
fatto una passeggiata nel parco, non sapendo che atro fare, ma poi aveva
incontrato l'amichetto dello sfregiato che urlava...chissà forse era ubriaco, e
così aveva sorriso, felice di poterlo prendere in giro per scansare la noia.
Poi però il rosso si voltò, ed il serpeverde capì che
qualcosa non andava...quello sguardo...pura disperazione.
Si avvicinò a passi svelti verso il grifondoro accucciato, lo scansò e vide.
Senza perdere la testa, si accucciò anche lui, chiedendogli: - Ma che cazzo hai combinato?-
- I...io...n..nnnon...- tirò su col naso- l'ho...vista ...cccccadddere
e...-
- Ok, ok, capito, togliti!-
Ron obbedì, e Draco iniziò a controllare la ragazza.
I suoi occhi si spalancarono, ed una goccia di sudore gli
scese dalla fronte.
- Cos'ha?! Cos'ha?!- gridò il rosso con la voce incrinata.
- Weasley! Stà zitto, va bene?- sbraitò lo Slitherin -
...questa è magia proibita, dobbiamo chiamare Silente.- aggiunse poi.
Aveva perfettamente riconosciuto l'aura delle maledizioni che suo padre gli
lanciava da piccolo. Ron fece per issarsela sulle spalle, ma Draco lo
fermò poco gentilmente :- Stupido idiota! Ho detto chiamare
Silente, non portarla da lui! Non dobbiamo muoverla di un millimetro.- Ron rimase immobile per qualche secondo.- Beh che
aspetti? Questa è magia nera, non gli scherzetti dei tuoi fratelli...Muoviti!- Ron si mise allora a
correre,più veloce che poteva, " Ma che succede"pensava "e Harry non si sa neanche dov'è...non può essere andato
davvero....e Hermione poi..."
- Lei ormai è morta…non c’è
più niente da fare- ridacchiò il signore oscuro “morta…nulla da
fare…”quelle parole rimbombarono nelle orecchie del giovane
grifondoro. Non poteva essere…- Bugiardo!- le stesse parole che gli aveva urlato in faccia al loro primo incontro, quando Voldemort era ancora debole, rifugiato sulla testa del
professor Raptor.
-Non sei cambiatoHarry eh? Ma non
dilunghiamoci…. Sei pronto a morire?-sibilò con
gli occhi iniettati di puro odio.
- Sono pronto…a sconfiggerti!- gridò Harry
E allora Hermione vide ciò che
aveva tanto temuto: un lampo verde, l’avadakedavra…ed Harry che
iniziava a cedere, sempre di più. “ lei è morta…nulla da
fare” quelle parole che l’avevano fatta tremare….se era davvero così, allora c’era un’unica cosa
da fare: quando Harry mollò la presa della bacchetta,
prima che la maledizione potesse investirlo, la grifoncina
gli si gettò davanti, e poi tutto fu buio.
Quando Hermione
riaprì gli occhi, si trovava su un letto in una stanza bianca con pochi
scaffali di legno.
-Hermione!- Ron entrò nella sua
visuale appannata.
- Dove sono? Cos’è…Harry! Dov’è Harry?-
Il sorriso di Ron si spense.
– Non è il momento di parlarne. Sei a San Mungo…il tuo spirito si
era separato dal corpo, e ha subito gravi danni…pensavamo di averti
persa, ma grazie al furetto i soccorsi sono arrivati in
tempo.-
- Draco Malfoy?- si stupì lei.
- Sì, l’unico che potesse
riconoscere una magia proibita…cosa ti aspettavi da un mangiamorte come lui?-
- Ma mi ha salvato…-obiettò
lei.
- Ha fatto il suo dovere di studente…niente di più.-
- Cos’è successo poi? Da
quanto sono qui?- chiese lei mettendosi seduta.
- Due mesi ormai…poco meno…- disse vago
- EdHarry?
Devo saperlo…-
- Lui…è vivo.- Hermione sospirò.- Ma non si è ancora
svegliato.- aggiunse il rosso – Il vero problema è un altro- ammise con
un tono triste.
- Cosa?- chiese la ragazza pronta a
tutto.
- Tu sai Chi ha...preso il potere…ora nessun posto è
sicuro, forse solo Hogwarts, ma non so per quanto.-
- Cosa? E…-sbiancò
Hermione
- Tutto è controllato da lui, i mangiamorte
sono ovunque, ma ancora nulla di tale…anche se le nostre spie stanno
registrando un gran fermento…e dobbiamo tornare adHogwarts oggi stesso.-
- Vieni…Harry si è
sveglia…-una testolina rossa spuntò dalla porta: Ginny
- Hermione…anche tu!- gridò lei gioiosa saltandole
quasi addosso.
- Andiamo ragazze…Harry…-
disse Ron mesto. AncheGinny sospirò. – Ma che
succede?Perché quelle facce…si è svegliato no?-chiese Hermione senza
capirci nulla.
Ginny tirò avanti. –Ron?- pretese interrogativa la riccia.
- Probabilmente resterà per sempre paralizzato.-
Hermione si sentì svenire: non poteva essere, lui era HarryPotter. Sospirò: non
l’avrebbe accettato facilmente, sarebbe dovuta stargli molto vicina.
Spazio autrice:
Grazie per l'attenzione, mi spiace di non aver potuto
scrivere la vera e propria storia, ho dovuto fare un
capitolo di introduzione, ma dal prossimo in poi ... vedrete! recensite per piacere, non per mia vanità, ma per farmi
sapere se vi piace e cosa vi aspettate da me. Vi ringrazio di cuore, e vi
assicuro che questa sarà una fanfiction Draco-
Hermione, anche se in questo momento potrebbe non sembrarla…
se vorrete...vedrete: sarà un po’ diversa da quelle a cui siete
abituati...insomma : vedrete
Fairy
Dimenticavo:
Questi personaggi non sono miei, ma appartengono alla fantasia di J.KRowling, io li ho usati per
scrivere una storia mia, mantenendo però alcuni tratti fondamentali.
Carissimi lettori, questo
capitolo (che, lo vedrete, sarà ricco di sentimenti: odio, paura, diffidenza,
dolore, ma non mancherà di sorprenderci perché...aprirà un avvenimento centrale
della storia,) lo dedico principalmente
a Peach_93, Dindy e Forevercullen ( ve l'avevo
promesso ragazze), le tre che hanno recensito il prologo, ma anche a,
bribry85, cavallinobianco91, _MarcoLandi_ ,bluefly, BabyFairy e fiore di ren, che hanno messo la storia tra i preferiti, e infine
anche a coloro che l'anno messa tra le storie seguite, quindi un grosso bacio
anche a Saphiras,PenPen,
Enza85, cino nero e pometina94: ringrazio a tutte
queste persone e auguro a loro e a tutti voi...BUONA LETTURA!
Capitolo 1:Ritorno
- Ma quanto ci fanno aspettare insomma?- si lamentò un ragazzo
rosso che si trovava a San Mungo davanti ad una grande
porta bianca. Ginny camminava su e giù per il corridoio, con mille
pensieri per la testa. Uno la assillava in particolare" Come ho potuto
lasciarlo? Io e la mia stupida gelosia!"Era vero:
la rossa aveva lasciato HarryPotter
la mattina stessa dell'incidente. Non poteva che chiedersi "e se non
l'avessi fatto? Forse tutto questo non sarebbe successo". Si sentiva
tremendamente in colpa.
Hermione dal canto suo sedeva ancora debole su una panca vicino
aRon. Tentava di far rivivere quella fatidica
notte...c'era una cosa che non riusciva a capire: la maledizione che l'aveva
colpita...Di certo era scattata perché lei non era prevista come viaggiatrice...ma
che incantesimo era? E perché Draco Malfoy lo conosceva abbastanza bene da preoccuparsene? I
suoi pensieri vennero interrotti dal cigolio della
porta. Una candida signora uscì dalla stanza. Ginny,
che si era un po’ allontanata corse verso la vecchia
infermiera, Ron ed Hermione si rizzarono in piedi con
il cuore che batteva all'impazzata.
- Può entrare uno solo alla volta- annunciò la vecchia con una voce rauca.
- Va prima Ginny, sei d'accordo Hermione?- propose il
rosso che evidentemente non sapeva ancora della rottura tra Harry
e sua sorella. Le due ragazze annuirono, ma prima che la più piccola muovesse
un passo, l'infermiera la bloccò:
- Il signor Potter ha chiesto di Hermione Granger- si scusò scansandosi dalla porta. Poi rivolta ad Hermione disse:- se deve dirgli della paralisi, lo faccia
col maggior tatto possibile.-
Hermione annuì trattenendo le lacrime: doveva essere forte anche per lui.
Entrò, e la porta le si chiuse alle sue spalle. Il suo
amico era steso su un grande letto bianco, bianco come
tutto in quel posto.
- Herm...sei tu?- chiese lui facendola sobbalzare.
- Sì Harry, sono qui- la riccia si avvicinò
al letto e si sedette ad una estremità.
-Come stai?- fece lui
- Sono io che dovrei chiedertelo...-
- ...scusami. Avevi ragione tu, come sempre. - sorrise.
- Già..- acconsentì lei ricambiando il sorriso.
- E così siamo qui dentro da due mesi per colpa di questa mia cazzata...i giornalisti si saranno accampati qui davanti
ormai...-
- E di certo Rita Skeater capeggerà la folla...magari
in questo momento starà decidendo quale dei suoi giornalisti usare come ariete
per sfondare la porta....- scherzò Hermione. Harry
rise, poi però si contrasse dal dolore.
- Harry, stai calmo...non ti affaticare- si preoccupò
lei.
- No...Herm..che cazzo succede? Non riesco a muovermi...- chiese lui
preoccupato. La strega si morse un labbro e abbassò lo sguardo: la visione del
suo amico che si agitava restando però così immobile la fece rabbrividire. -Herm...Herm...Che cazzo mi hanno fatto! Dimmelo Herm...porca....Herm ti prego rispondimi, che succede?- sbraitò lui tra le
lacrime.
- Harry...- lo abbracciò.
- Voglio alzarmi Herm! Perché non mi alzo?!-
- Sei debole...vedrai che poi...- provò lei, ma ormai
anche i suoi occhi iniziavano a gonfiarsi di lacrime.
- Herm. Devi dirmelo, di qualunque cosa si tratti.- sillabò serio lui.
-...Harry...tu...sei....- balettò
lei -Sei paralizzato.- cedette alla fine.
- No! Ti prego...qualunque altra cosa...ti prego....-
Gridò lui. Il suo silenzio valle più di mille parole. HarryPotter, il bambino sopravvissuto scoppiò in un pianto
disperato. Hermione lo strinse e lo consolò col suo silenzio. Quante volte era
successa la cosa inversa? Quanto valevano i loro
silenzi?
- L'ha scoperto.- affermò Ron a testa bassa da dietro
la porta, sentendo la disperazione dell'amico. Stringeva sotto un braccio sua
sorella, che piangeva, si sentiva profondamente in colpa.
Passò una lunga terribile ora. Hermione era stremata, e ora accarezzava la
fronte del suo più grande amico, che si era appena addormentato, tra le
lacrime, tra il dolore.
La porta si aprì.
- Dorme.- sussurrò la riccia agli altri due amici appena uscita. Aveva gli occhi rossi.
- vado ad avvertire il primario. Silente ci vuole subito adHogwarts.- annunciò Ron con lo sguardo spento. Non appena si fu allontanato le
due ragazze si strinsero. Entrambe si sentivano
colpevoli, ma quella volta erano troppo stanche per iniziare
a discuterne. Aspettarono così l'arrivo della carrozza trainata da quegli
orribili animali. Ma...Hermione si stupì di riuscire a vederli...beh...forse
era perché aveva visto la morte in faccia in tutti i sensi…
Aiutò gli infermieri a issare la barella con Harry sopra sulla carrozza e poi salì a sua
volta,preparandosi ad essere assalita da una folla di giornalisti, ma
invece... -Ginny...perché non c'è nessuno?- chiese allora pur
conoscendo la risposta.
- Voldemort ha tolto il diritto di stampa...anzi...è
severamente proibito scrivere qualcosa...tranne ovviamente ai mangiamorte. Chi trasgredisce è punito con la morte.- disse lei con sguardo assente.
- Hanno scritto una lista di libri proibiti, e ora fanno il
giro delle case per controllare.- continuò lei appoggiandosi allo schienale.
- E’…mostruoso- sussurrò
Hermione, gli altri due si strinsero nelle spalle: di sicuro c’erano cose
peggiori.
Quando arrivarono alla prima zona abitata, Ginny fu rapida a tirare la tendine.
Lo sguardo interrogativo di Hermione necessitò
di una risposta.
- Non voglio vedere- spiegò
La riccia però sentiva il bisogno di sapere tutto, così
scostò la tendina più vicina, e col cuore in gola iniziò ad osservare: era già
stata in quel paesino, eppure faticava a riconoscerlo: i campi verdi che
ricordava erano scomparsi, al loro posto c’erano terreni con pochi ciuffi
di erba gialla, e la terra era ricoperta di cenere: i
resti dell’erba e delle piante che erano state bruciate. In lontananza
vide il bosco, fumava…altri incendi dunque… come per confermare la
sua idea, vide due vecchi abbracciarsi di fronte alle loro viti che erano state
incendiate, sicuramente da qualche mangiamorte.”Ma come si poteva toglierel’unico sostentamento a due vecchietti…”.
- Non sono riusciti a pagare le tasse-
spiegòRon.
Hermione annuì poco convinta, mentre la carrozza si
avvicinava al centro del paese: una vera e propria città fantasma, che
pullulava di malviventi, gli unici che girovagavano per le vie sporche.
-Mano alle bacchette- ordinò Ron
– ma solo se servono davvero, la magia viene
captata dai mangiamorte, e noi dobbiamo passare
inosservati.-
Proprio in quel momento un vecchio disperato si avvicinò alla loro vettura, portava un affilato coltello in
mano.-Accidenti, ma tutte a noi- esclamò la più
piccola del gruppo.
- Possiamo evitarlo- disse deciso
il ragazzo.
Altri tre uomini uscirono da altri vicoli.- Ce la possiamo
ancora fare..-sussurrò di nuovo il rosso.
Altri due uomini. – Ce la facciamo…-era
un po’ meno convinto. Quando altri due
malviventi arrivarono Ron capì che era meglio non
fiatare. Gli otto circondarono la carrozza, e iniziarono a tempestarla di
pugni. Man mano che si avvicinavano Hermione poté notare strane pustole sui
loro corpi, e guardò i loro occhi: chi più chi meno avevano
le pupille color del latte, le labbra viola e screpolate e varie macchie blu
sul corpo. Era disgustoso, ma la riccia ebbe abbastanza tempo per osservarli per poter capire che quelle macchie blu non
erano state provocate da un combattimento e neppure da una rissa. Spaventata
gridò: - Ron dobbiamo allontanarci assolutamente! E subito!-
-Scusa, ma credi che io non voglia farlo?- sbuffò quello.
- L’unica è che uno esca e
salga sulla groppa di quei cosi per farli volare.- affermò la bella strega.
- Mmm…sì, sono
d’accordo…però…io non riesco a vederli…-
- Ma io sì…solo che…non so volare su una scopa,figurarsi su dei mostri.- ragionò la riccia.
- Ginny è escluso,
perciò…vado io. Tu devi solo guidarmi per farmi sapere dove mettere i
piedi.- disse il ragazzo.
- Ok…esci dal tetto della
carrozza e percorrilo, poi scendi velocemente e prova a toccarne uno,
poi…- spiegò la ragazza
- Capito, quindi devo andare a caso. Voi guardatemi le
spalle ma non muovete le bacchette a meno che la situazione non degeneri.-
chiarì l’amico. Detto questo Ron aprì il
tettuccio e, magari con qualche difficoltà, riuscì ad arrampicarsi fuori . Non fu facile evitare i pugnali che gli venivano lanciati, però alla fine scese sulla groppa di un Thesthral, e lo fece partire in volo. Proprio nel momento
in cui sfoggiò un sorriso trionfante però, un uomo particolarmente brutto e
dagli occhi particolarmente bianchi, riuscì a colpirlo di striscio. Ron lo calciò via, e poi la loro vettura
finalmente spiccò il volo.
- Ginny, come
faremo a tornare a Hogwarts se al confine ci bloccano
i mangiamorte?- chiese dopo qualche minuto Hermione
- Di solito non attaccano gli
studenti…Voldemort ha ancora paura di
Silente, quindi ci lasceranno passare…-
- Ma noi abbiamo un passeggero un
po’ speciale- obiettò la Grifondoro indicando Harry
che dormiva ancora.
- Beh, non so se sia una cosa positiva…ma
in questi ultimi giorni…i seguaci di Tu sai chi hanno abbassato i
controlli.- spiegò Ginny
- No, questa non è una buona cosa:significa
che qualcosa bolle in pentola…-affermòHermione – Ma allora chi ci controllerà?-chiese sospettosa
- Dissennatori.-sussurrò la rossa
che ne aveva sempre avuto paura.
- Ma se si accorgono di Harry lo prenderanno- strillò stizzita l’altra.
- Non con questa…o almeno è quello che ha detto
Silente…io non so che sia…- disse Ginny
porgendole una boccetta piena di una fanghiglia maleodorante e un sacchetto con
quattro capelli.
- Non ci posso credere.- esclamò Hermione sorridendo.
– Ronvieni un po’
qua!- La testa del rosso spuntò dal tettuccio. La ragazza gli mostrò
ridendo la boccetta e i capelli.- No! Lo dicevo che quel vecchio bacucco sapeva
tutto…chissà perché non ci ha bloccati la prima
volta allora…-scherzò Ron scendendo da
loroquasi soffocandosi col panino che
stava mangiando. Entrambi iniziarono a ridere, solo Ginny li guardò con uno sguardo truce:- La spiegate un
po’ anche a me questa battuta?Io non l’ho capita…-
- Questa è pozione polisucco,
l’abbiamo usata al secondo anno per spiare Draco Malfoy. Serve a trasformarsi in altre
persone per poco tempo…-spiegò l’amica.
-E così Silente vi ha beccati….-
rise la più piccola che finalmente aveva capito il comportamento degli altri
due.
- Avvertitemi poco prima del confine.- ordinò Hermione
iniziando a cercare quattro bicchieri da pozione. Quando
li ebbe trovati versò la pozione con attenzione.
- Arriviamo tra due minuti- la avvisòGinny.
- Grazie Ginny,
se non fosse per te… a proposito dov’è quello scemo di tuo fratello?-
- Sta guidando…-provò la
rossa, ma non riuscì a finire la frase che un brusco sballottamento la fece
sbattere.
- Ron! Gridò la riccia sporgendosi
del finestrino. – Svegliatiii!- urlò ancora più
forte poi quando vide l’amico tranquillamente appisolato e sul punto di
cadere dalla groppa.
- S.sssono
sveglio! Ci sono!-si svegliò il ragazzo
-Vieni, la pozione è servita!-
scherzò sua sorella.
Hermione versò subito il contenuto del primo bicchiere nella
bocca del suo migliore amico, che si contorse nel sonno.
- Alla salute!- sussurrò Ginny
preoccupata per la reazione di Harry alla pozione.
Nel giro di pochi secondi tutti iniziarono a sentirsi male,
e quando i dolori finirono, ognuno iniziò a guardarsi attorno per vedere in chi
si erano trasformati gli altri: Ginny era diventata ColinCanon, Hermione era Luna Loovegood, Ron era DeanThomas ed Harry Neville Paciock.
-Più che credibile.- affermò Ron. –intendo dire che è più probabile vedere un NevillePaciock infortunato piuttosto
che DeanThomas o
Luna…-si affrettò a spiegarevedendo le facce delle due grifoncine. Quando
capì che le facce sarebbero rimaste sconvolte,(evidente
segno che non avevano apprezzato la sua battuta), Ron
affermò:
- Non avete il minimo senso dell’umorismo.-
Rimasero così finché
non giunsero al confine. Ad attenderli c’erano due dissennatori.
Ginny rabbrividì, ma si diede un contegno, Hermione
pregò che la pozione durasse abbastanza e Ronsi incollò al sedile: terrorizzato.
Un gelo avvolse la compagnia, e ben presto i vetri si
appannarono. Due figure incappucciate entrarono
immobilizzandoli.- studenti di Hogwarts.- annunciò
la riccia a denti stretti. I due figuri lanciarono un’occhiata a Harry/Neville e poi uscirono: ce l’avevano
fatta.
Giunsero adHogwarts
che era ormai il tramonto, ad accoglierli solo il preside e la professoressa McGranit, gli altri studenti
sarebbero arrivati più tardi.
- Fatemelo vedere.- furono le prime parole del preside. I
tre scesero e lo fecero passare educatamente.
- Harry, perché lo hai fatto?- gli
sentirono dire.
- Il signor Potterverrà portato in infermeria, vi raggiungerà questa sera al
banchetto Voi salite nella vostra torre e sistematevi; la parola d’ordine
è Biancospino.-ordinò la vice preside. Sembrava più
segnata dall’età che mai, e i capelli erano diventati mostruosamente più
bianchi. Quell’anno nulla sarebbe più stato come prima.
La sala comune sembrò loro terribilmente spettrale, erano
abituati a vederla piena di vita…registrarono quell’atmosfera
attuale: dovevano abituarsi a quel suo nuovo volto. Salirono nei rispettivi
dormitori e attesero senza parlare l’ora di scendere, quando quella
arrivò, infilarono le divise e si incamminarono verso
la sala grande.
Quando arrivarono, c’era solo Harry
ad attenderli, seduto su una sedi a rotelle sospesa a
qualche centimetro da terra. Non sorrideva, non li salutò neppure, e loro non
lo sforzarono, si strinsero solo la mano, pronti ad affrontare quel nuovo
terribile anno.
Le porte si spalancarono, e gli studenti iniziarono ad
entrare e a guardarli sospettosi e disgustati. Qualcuno rise di Harry, ma lui sembrava distante, e si lasciò scivolare addosso tutti quegli insulti.
Poi arrivò colui che tutti non
avrebbero voluto vedere: Draco Malfoy, accompagnato
dai fedeli Tiger e Goil.
-Dovremo trovare un nuovo soprannome per lo sfregiato…mmmm che ne dite di “Invalidato” o
…ancora meglio: “sfregiato
paralitico”- i due scagnozzi si sbellicarono. Hermione non poté far altro
che sorridere involontariamente: lui era l’unico che non sarebbe mai
cambiato.
-Che
hai da ridere mezzosangue?- sputò Draco vedendola.
- Niente, scusa.- sussurrò lei per nulla
intenzionata a litigare.
- Finalmente hai imparato a stare al tuo posto…ci son voluti sette anni ma alla fine lo hai capito.- la
provocò lui
- Malfoy, ti assicuro che non è
giornata- sibilò acida Ginny
- stà zitta Weasley!io
ti...- alzò una mano in direzione della ragazza, ma poi si allontanò chiamato
da Blaise.
- Ce la vedremo dopo.- volle precisare prima di sparire al
tavolo dei serpeverde.
La cerimonia di smistamento fu più breve del solito, infatti c’erano meno della metà degli iscritti al
primo anno.
Alla fine Silente si alzò, pronto a fare il solito discorso di inizio, anche se di certo sarebbe stato molto differente
da quello degli altri anni:
- Prima di iniziare il banchetto devo
parlare- sospirò.- a tutti voi.- aggiunse.
- Alla fine dell’anno scorso, Voldemort
è tornato improvvisamente ed ora sta sconvolgendo le nostre vite; voglio quindi
che sappiate tutta la verità, ma per far questo…devo chiedere la
partecipazione dei diretti interessati, chiedo loro di non nascondere nulla,
perché ora, in questi tempi bui dobbiamo poterci fidare almeno dei nostri
compagni. Chiameròquindi qui HarryPotter, Hermione Granger e RonaldWeasley. Prego ragazzi.-
Hermione sospirò, Ron divenne
rosso, Harry abbassò lo sguardo.
La riccia prese le due maniglie della sedia a rotelle e si
diresse verso il tavolo dei professori.
Il primo a dover parlare fu Harry,
che lo fece rapido, come per togliersi il pensiero.
- Voi tutti sapete chi sono, non occorre spiegarvi il
significato della mia cicatrice. L’uomo che ora regna, io lo odio più di tutti voi, mi ha portato via la famiglia, e
anche la consapevolezza della magia. Ho dovuto vivere con dei miei zii babbani che mi hanno trattato come una pezza da piedi, per
undici lunghi anni. – si fermò.
- Per undici lunghi anni io ho sofferto, per undici lunghi
anni mi hanno mentito tutti: per undici lunghi anni io sono stato abbandonato.-
disse parlando più forte.
Una sera, poi , si sono svegliati,
tutto d’un tratto.- sorrise ironico e poi continuò:- ebbene io li ho
seguiti, sono stato accolto come un eroe e me ne sono sentito onorato. Il primo
anno ho sconfitto Lord Voldemort. Il secondo anno ho
sconfitto TomRiddle,
ovvero il suo fantasma, ho lottato contro un basilisco e ho vinto. Il terzo
anno ho salvato il mio padrino, nel quarto ho visto un mio compagno morire, e
ho sconfitto Voi sapete chi di nuovo. Il quinto anno Lui mi ha tormentato ogni
notte, e ho dovuto infrangere un casino di regole affinché il mondo me lo
lasciasse sconfiggere di nuovo…ma era troppo forte, io e i miei amici
troppo pochi, ed è stato Silente a cacciarlo;io ho
perso il mio padrino…e per poco anche la mia migliore amica. Allora mi
sono accorto di quanto ero stato usato: a questo mondo non sono mai importate
le mie sofferenze, mi hanno chiamato affinché imparassi le magie…-sbraitò.- …Solo perché potessi sconfiggerlo.
L’anno scorso l’ho voluto battere di nuovo…mi ha chiamato
lui, io gli sono andato in contro,ma ho perso. Una
volta su mille. Questo mio errore è costato caro a voi, lo ammetto, ma solo
perché sono Potter…se qualcun altro è morto
provando a sconfiggerlo, lo si è ricordato per il suo
coraggio, senza importarsi del motivo per cui ha rischiato…io invece ora
sono guardato come unico colpevole…io non sono un automa, non sono un
robot…sono uno come voi, ma voi l‘avete scordato.- gridò. Sempre
immobile.- E le conseguenze le vedo sul mio corpo: i miei sogni si sono
infranti, per colpa vostra.- finì così di parlare, senza aver parlato dello
scontro, ma evidentemente deciso a non pronunciare più neanche una sillaba.
- Molto bene- disse il preside dopo qualche secondo, do la
parola a lei signorina Granger.
- Io ho sempre accompagnato Harry contro il nemico, l’ho sempre aiutato.
Quella notte lui voleva fare da solo: era stanco della situazione. Mi aveva
lasciato una lettera in cui mi spiegava le sue intenzioni. Ve la leggerò:
Hermione,
“da quando sono
al mondo,per me è una battaglia continua. Ho perso
molte persone care, e ho rischiato di perdere anche te l’anno scorso. Lo
sai, sono impulsivo, ma è ora di finirla! Voldemort
ha scritto che mi vuole vedere a mezzanotte, mi vedrà, e allora sarà il destino
a scegliere. Io ho scelto quando. Qualunque cosa accada sappi che ti voglio
bene, lo so che è scontato, ma è così, ma ora non puoi esserci: questa è la mia
battaglia:lo faccio per me.
HarryPotter“
- Ecco, io ho
trovato questa lettera prima di quanto lui si aspettasse,
sono corsa in giardino e ho cercato di fermarlo, ma poi ho fallito. La passaporta che Voldemort aveva
dato a Harry era per una sola persona…io…io
non so perché, ma andando con lui il mio spirito si è
separato dal corpo…e quando Voldemort ha
scagliato a maledizione io l’ho parata. Così ora Harry
non è morto. Questo è quanto, solo oggi mi sono svegliata…- disse Hermione.
Tutti si voltarono verso Ron, che
divenne( se possibile) ancora più rosso prima di uscirne con un semplice: ho
visto Hermione cadere e ho chiamato Silente con l’aiuto
di…un’altra persona- Hermione annuì, forse era meglio non parlare
di Draco, altrimenti Silente l’avrebbe chiamato.
- Questo è tutto- si intromise i
preside congedandoli con un gesto.- Ora sapete tutto, perciò ritengo che non ci
sia bisogno di tormentare ulteriormente i ragazzi: loro non potranno dirvi più
di quanto non abbiano già fatto. Vorrei parlare di molte altre cose, ma per
oggi non lo farò. Vi ricordo soltanto che le regole quest’ anno saranno ancor più categoriche, e che è
severamente proibito uscire in giardino dopo le sei, e ad ogni modo
allontanarsi oltre il lago nero. Buon appetito ragazzi.-
Le tavole si riempirono da sole e abbondantemente, e
iniziarono i chiacchiericci. Non appena i tre grifondoro si risedettero però,
dapprima calò un silenzio ostile. Poi quel silenzio si convertì
in bisbigli dietro alle spalle, infine iniziarono le prime battutine
cattive e gli insulti. Hermione non poteva crederci…tutte quelle persone
che prima tentavano di ingraziarseli ora erano così perfidi con
loro…anche i grifondoro! Ovviamente c’erano eccezioni che
confermavano la regola, ma troppo poche, come Neville
e Luna.
Solo allora Hermione si rese conto che Harry
non poteva mangiare…non da solo. Ignorando gli sguardi degli altri e quello ferito dell’orgoglioso amico, cercò di
imboccarlo, sentendosi così ancora più colpevole.
- Fa schifo- sentenziò una voce.-
Insomma, prima lo accogliamo tra noi, poi ci fidiamo di lui, lui pensa solo a
se stesso e ci manda in miseria, ora torna e pretende di essere accolto come un
eroe…-
- Hermione soffocò l’impeto di strangolarlo:lui non sapeva niente. Decise che era meglio andarsene,
così si alzò e trasportò l’amico verso l’infermeria: doveva parlare
con lui.
Il giorno dopo iniziarono le lezioni: per Hermione non fu
facile trasportare ovunque Harry su e giù, e a fine lezioni dovette cedere la sedia a rotelle alle cure
di Ron.
Ginny
approfittò per portarla in giardino e potersi così sfogare con lei. Si
sedettero sul muretto che circondava il cortile di trasfigurazione, entrambe
sospirarono, e poi la rossa si fece coraggio:- è colpa
mia.- sussurrò.- Mia e della mia gelosia. Quella mattina…-spiegò con la voce incrinata – quella mattina io
l’avevo lasciato…era sconvolto! È stata la goccia che ha
fatto traboccare il vaso, capisci?- singhiozzò.
- Non dire così Ginny…tu non
hai nessuna colpa…l’unica colpevole sono io.- una lacrima le scese dal volto. Fu rapida ad asciugarla: nessuno
doveva vederla piangere, solo con Harry si era
lasciata andare...qualche volta.
- Quella maledetta notte ero l’unica che poteva
fermarlo…avrei dovuto…avrei dovuto sapere
che non mi avrebbe ascoltato…dovevo impedirglielo…ho saputo solo
frignare e arrabbiarmi…-
- Mi tocca ammettere che siete entrambi innocenti…in
questa faccenda si intende. E
così è questa la virtù dei grifondoro: sbagliare, e poi piangersi addosso- disse
una fredda voce alle loro spalle. Hermione l’aveva subito riconosciuta:
Draco Malfoy.
- Tu non puoi parlare Malfoy…io
non mi prendo le colpe che non ho; ma questa volta ero l’unica che
avrebbe potuto impedire tutto ciò…e non l’ho saputo fare.- gridò la
bella grifondoro.- Ma poi…poi ho fatto anche peggio, l’ho
distrutto…se non ci fossi stata, forse sarebbe stato più
concentrato…era arrabbiato perché era convinto che io non ce l’avrei fatta…e poi sono stata così
egoista…mi sono gettata davanti a lui perché non volevo che
morisse…e l’ho ridotto così com’è ora. Se..-
- Granger basta…la vita non
si fa con i se né con i ma. Non te l’ha mai detto nessuno?- sbottò
seccato.- E poi il tuo comportamento è stato stupido, inutile, infantile,ridicolo, penoso…tutto ma non egoistico…non
l’hai fatto sapendo che sarebbe diventato paralitico, ma sperando di
salvarlo…quel San Potter non si sa come ma ha
sempre qualcuno pronto a sacrificarsi per lui…e ora se non ti spiace ho
di meglio da fare che stare qui a sentire discorsi che non stanno né in cielo
né in terra…-e si girò. Per la miseria: quelle parole doveva
ammettere che l’avevano davvero colpita: non solo l’avevano
consolata, ma l’avevano anche fatta sentire bene…meglio non
pensarci.
- Mafoy!- Le venne in mente
all’improvviso. Vedendo che lui non accennava a fermarsi, lei lo
raggiunse di corsa.
- Malfoy, devo parlarti.- lui
neppure la guardò, ma lei continuò imperterrita, dimenticandosi di Ginny, che era rimasta indietro scioccata
da quella barriera che si formava col mondo quando parlavano quei due.- Malfoy…perché mi hai salvata?.-
- Dovere di studente…dovresti
conoscere le regole di Hogwarts…non provare
neppure a sperare in qualcosa di più.- la freddò brusco lui.
- Questo me l’aspettavo.- ammise lei. –ma la
vera domanda è: come hai riconosciuto la magia oscura?-
- l’ho fatto e basta, va bene?!- gridò lui fermandosi
finalmente e guardandola negli occhi.
- Non voglio farmi gli affari tuoi, ma se hai un trucco o
qualcosa del genere…non so cosa ti darei se tu
potessi insegnarmelo- spiegò lei quasi avesse voluto scusarsi.
“Hm! Trucchetti o qualcosa
del genere... beh, se calcolava sottoporsi alla maledizione crucio
fin da piccolo come trucchetto allora… ma dove viveva quella? Nel mondo delle favole?”
- Nessun trucco né nulla di simile! La prossima volta che
vedo qualcuno a terra mi ricorderò di evitarlo
accuratamente- sibilò acido lui.- se questi sono i ringraziamenti.-concluse. Hermione si fermò arresa e lui continuò per la
sua strada. Dopo qualche secondo di esitazione lei gli
gridò: -Grazie.- ma lui forse non l’aveva neanche sentita.
- Ho sentito dire che molte persone sono sparite.- disse Seamus, che quella mattina era particolarmente amichevole.
- Non possiamo esserne sicuri senza i giornali.- obiettò Dean.
- Sì, ma non mi stupirei se tutte le voci fossero
vere…- continuò lui.
- Comunque sia- si intromise
Hermione.- Se c’è un governo a combattere le sparizioni, per quanto
pessimo possa essere, prima o poi si risolvono, ma quando è il governo che fa
sparire le persone…-lasciò intendere la riccia.
- Già…credete che qui adHogwarts possiamo stare tranquilli?- Chiese Dean.
– Solo finché c’è
Silente.- affermò Ginny.
- Ragozzi…qui c’è qualcusa che mi preoccupa di più…avete notato che le porcionisciono più shcarse ultimamente?- fece notare Ron
con la bocca che straripava.
- Forse vogliono metterci a dieta- scherzò sua sorella.- Tu ne avresti bisogno.-
Quella volta Hermione non si unì alle risate: era vero. Era
un cambiamento quasi impercettibile, e lei l’aveva notato solamente con
gli ingredienti delle pozioni…ora anche il cibo: Ron
senza volerlo aveva sollevato una questione importante.
- è meglio muoversi- annunciò
Neville.- Oggi Piton fa verifica, e lo sapete, ci
vuole puntuali.- la sua voce allontanò Hermione dai suoi pensieri. Subito buttò
l’occhio su Harry, che ormai non si sforzava
neppure più di fingere di sorridere alle battute. Non fosse stato per lei che
lo imboccava, non avrebbe più toccato cibo. ( non che
potesse neppure volendolo, da solo).
- Avete ragione…andiamo Harry?- chiese prendendo la carrozzina per i manici e
iniziando a spingerla verso i sotterranei…quanto pesava…e quel
maleducato di Ron non si proponeva mai di
spingerla…ma ora sarebbe arrivato il difficile: avrebbe dovuto spingere
la carrozzina nei sotterranei, e quei gradini scivolosi erano un bel problema:
erano gli unici che doveva percorrere quell’anno: Harry
ormai dormiva in infermeria, e tutte le aule nei piani alti erano collegate da
dei passaggi nei ritratti. Solo i sotterranei non erano collegati da
nulla: quelli erano un mondo a parte!
-Un gradino…due gradini…daiHarry ci siamo…- disse Hermione
- Ouff!Ce
l’abbiamo fatta- esclamò appoggiandosi al muro una volta scesa.
Sfortunatamente,però, non si ricordò che i pavimento era
in pendenza, e così la sedia a rotelle, una volta mollata, iniziò a scendere da
sola:- Hermione!- la chiamò preoccupato Harry.
- Cavolocavolocavolo!- esclamò la
riccia iniziando a rincorrere la sedia. Questa corse giù per il corridoio,
stava per schiantarsi sul ritratto attaccato al muro, quando uscirono da questo
Draco Malfoy e Blaise
Zaini; i due sventurati vennero travolti prima dalla
carrozzina, e poi dalla grifondoro che vi si era schiantata sopra.
- Lurida mezzosangue! Figlia di…- furono
le prime parole di Draco.
- Su alzati…tutto bene?-le chiese Blaise
porgendole una mano per alzarsi.
-Sì, grazie...Harry!Tutto
bene?-chiese poi ricordandosi dell’amico che era ancora a terra.
- Sì, ma gradirei essere tirato su.-
Draco, infischiandosene di quel che voleva il bambino
sopravvissuto scostò con un calcio la sua “nuova vettura”, e si
rimise in piedi.
Hermione fu rapida a sollevare la carrozzina e ad accertarsi
delle condizioni di Harry, prima di tirare un sospiro di sollievo.
- Non ti preoccupare, ho avuto un morbido atterraggio- scherzò il ragazzo occhialuto richiamando l’attenzione
di un certo biondino che non aveva fatto altro che bestemmiare.
- Schifoso sfregiato paralitico!-gli gridò Draco
ricoprendolo di insulti.
- Guarda che è stata colpa mia, prendetevela
con me.- intervenne la riccia.
- Guarda che ho abbastanza insulti anche per te!- la provocò
infuriato Malfoy.
- Scusatemi tanto.- si scusò la grifoncina
per sentirsi in pace con la coscienza rivolta più a Blaise
che all’altro. Per il moro le dispiaceva davvero,era
sempre stato gentile, e lei non capiva proprio come avesse potuto finire a Serpeverde…forse suo padre aveva truccato lo
smistamento…
- Non ti preoccupare…ma ora sarà meglio andare a
lezione.- disse Blaise.- Per i litigi avrete tempo
dopo.- aggiunse vedendo che l’amico stava per ribattere.
Hermione sorrise e poi fece dietrofront verso l’aula
di pozioni, ignorando la voce di Draco che sgridava sonoramente l’amico
per il suo comportamento da grifondoro.
-Meglio tardi che mai signorina Granger.-
sputò Piton appena lei fu entrata.Hermione
arrossì: non era mai arrivata in ritardo a qualche lezione, ma andò a sedersi
al suo posto, accompagnando prima Harry al suo. Pochi
secondi dopo entrarono anche Blaise e Draco, ma per
loro l’insegnante fece un eccezione e finse di
non averli visti.
- Quello schifoso! Sempre a far preferenze- sentì dire da Ron.
- Signor Finnigan, distribuisca le
verifiche.-ordinòPiton
Seamus si alzò, bianco
come un cencio, e andò allacattedra. Si bloccò a metà strada, chiudendo gli occhi come per
scacciare un terribile malessere. Tentò di nuovo l’”impresa”,
ma fu costretto a fermarsi nuovamente portandosi una mano alla fronte.-Professore…non mi sento molto bene..- disse in un sussurro.
- Non faccia storie: io di scuse per saltare le verifiche ne
ho viste tante ma mai così penose.-
Seamus si gettò a
terra scosso da fremiti. Hermione si sporse dal banco per vedere meglio:
notò delle macchioline viola sulle palpebre del compagno di
casa, e ne notò altre più scure e più grandi sulle mani. - La prego professor Piton.-pregò con
un fil di voce.
- Le ho detto di rialzarsi.- ordinò
serio l’insegnante.
Hermione intervenne:- Lo lasci! Non
vede che sta male?-
- Mi stupisco di lei signorina Granger…non
sa riconoscere una bugia neanche quando la vede.- sibilò il professore.
La grifondoro si alzò e corse da Seamus…non
le importava se in quei giorni non aveva fatto altro
che insultarla: il suo spirito da crocerossina si era fatto più forte che mai.
Osservò gli occhi del compagno, e vide che erano
opachi…quasi appannati. Le tornò alla mente l’immagine di quel
vecchio dagli occhi lattiginosi, e capì che qualcosa non andava…
- Bisogna portarlo in infermeria.- annunciò lei grave.
- Non mi faccia ridere e torni al suo posto se non vuole far
perdere alla sua casa parecchi punti.-
- Guardi i suoi occhi allora.- intimò la ragazza.
Piton osservò a lungo quegli
occhi…non aveva mai visto nulla di simile, e non era a conoscenza di
nessuno scherzo Weasley che potesse
provocare una reazione simile: quell’anno era andato appositamente a
visitare il negozio dei gemelli a DiagonAlley per poter riconoscere i loro trucchetti
quando li vedeva.
- Accompagni il signor Finnigan in
infermeria…qualcuno la aiuti…DeanThomas e…Malfoy- ordinò.(
ansioso,secondo Ron, di fare
un piacere al suo pupillo).
I tre si incamminarono
rapidi…Dean preoccupato per l’amico,
Draco scioccato dalla facilità con cui, a suo parere, Finnigan
aveva imbrogliato Piton, ma felice di poter saltare
la verifica, Hermione…pensierosa: quei sintomi non le piacevano per
niente!
Spazio Autrice:
Eccomi tornata alla carica!
Spero che questo capitolo non vi sia sembrato troppo lento,
ma ho dovuto farlo così per preparare un argomento che sarà uno dei conduttori base della storia.
Intanto per gli amanti della coppia Draco-Hermione, ho dato
un assaggino lei loro litigi, ma vedrete che presto
arriveranno parti più importanti!
Temo che dovrò lasciarvi col fiato sospeso per un po’,
domani parto e torno al cinque, perciò non so quando potrò aggiornare, spero almeno
il sei o il sette, ma non posso far promesse.
Per quanto riguarda i ringraziamenti ne ho davvero molti da
fare: Prima di tutto le tre ragazze che hanno
recensito, dandomi una gioia immensa e a cui sarò per sempre riconoscente (
spero tanto che continuerete a darmi consigli), grazie quindi a Peach_93, che
ha oltretutto inserito la storia tra le seguite: grazie a Dindy,
che mi ha ricordato di spiegare meglio la separazione dello spirito di Hermione
dal corpo( lo spiegherò meglio poi, credo che lo farò spiegare da Draco). Grazie a Forevercullen, la prima che ha recensito: grazie davvero.
Grazie ancora a bribry85, cavallinobianco91, _MarcoLandi_ ,bluefly, BabyFairy
e fiore di ren che hanno messo la storia tra i
preferiti. Ringrazio nuovamente Saphiras,PenPen, Enza85, cino nero epometina94 per seguire questa storia!
Infine ringrazio tutte le 111, e dico111 ! persone che hanno dato
un’occhiata al prologo. Grazie!!!!!!!
A chi ha recensito:
uno speciale abbraccio; vi giuro che la sera che ho letto le tre recensioni mi
è parso di toccare il cielo con un dito! Se aggiornerò
presto sarà anche per voi!
A Peach_93: spero
che questo primo capitolo ti sia piaciuto, e ti ringrazio per i complimenti.
Spiace anche a me per Harry, ma ho dovuto
farlo…credi che dovrei chiedergli scusa? A parte gli scherzi: in questo
capitolo ho scritto qualche cosina che possa far
presagire l’atmosfera che ha portato la salita di Voldemort
al potere, ma vedrai: ho un mucchio di idee…mi basti dire: povero mondo
magico!La sera che ho
letto le recensioni ero così contenta che mi sono subito rigettata sul pc…solo che mia mamma mi ci ha strappata con la
forza! Grazie davvero…spero ti farai risentire. Smack!
ADindy:ringrazio nuovamente anche te, e ti prometto
che presto si vedranno i risultati del regime Voldemortiano…comunque ho aggiornato il prima possibile, approfittando dei
momentini liberi. Un grosso bacio :Smack!
A Forevercullen: Quando ho
trovato la tua recensione mi sono sentita davvero
onorata: ho riconosciuto subito il tuo nome, infatti molte delle storie che hai
recensito sono quelle che piacevano anche a me…insomma …grazie
mille, spero che non mi abbandonerai e che tornerò a sentirti vicina: grazie! Smack!
Eccomi di nuovo: ho aggiornato il prima possibile come avete
visto! Non perdetevi questo capitolo, perché è alla base dell’intera
storia.
Capitolo
2: Il morbo
- Perchè così preoccupata mezzosangue?- chiese Draco.
- Non sono affari tuoi.-fu la
secca risposta della ragazza.
Quella mattina Seamus si era
sentito male, e lei, accompagnata da Dean e dal
furetto l'aveva trascinato in infermeria. Dean, si era catapultato dentro, lui e Seamuserano grandissimi amici, e
l'idea che gli fosse accaduto qualcosa di grave lo spaventava.
Madama Chips l'aveva lasciato passare, seppur non molto felice, ma aveva
chiesto agli altri due di attendere fuori.
La bella grifondoro e il principe delle serpi aspettavano,
aspettavano da ormai mezz'ora, mezz'ora nel più assoluto silenzio, durante la
quale Hermione si era tormentata le mani e aveva lasciato lo sguardo
appiccicato alla porta. Quella domanda l'aveva
risvegliata dalle sue preoccupazioni. Era tentata di parlare al serpeverde
benché lo odiasse con tutto il cuore: quando scopriva qualcosa di importante, sentiva sempre il bisogno di condividere la
sua scoperta con qualcuno, ma ora c'era solo quell'odioso ragazzo...
- Beh...in effetti...-aveva cominciato lei
- Cos'è? è uno di quelli che ti porti a letto per
proteggere lo sfregiato?-la provocò lui Ok: aveva davvero esagerato: ma insomma, come si
permetteva di offenderla in quel modo? Lui che andava ogni sera con una ragazza
diversa, parlare così con una che non era andata mai con nessuno...lo sapevano
tutti! E probabilmente anche lui...era una stupida provocazione per ingannare
il tempo...lui si divertiva con poco...la sua rabbia scemò, e si finse
completamente indifferente.
- Ti diverti con poco tu...comunque fa finta che non
ti abbia detto nulla.- disse lei
- E tecnicamente non mi hai detto proprio nulla.- obiettò lui: cavolo, quanto
si divertiva a far incazzare la gente...sopratutto lo
sfregiato e la sua allegra combriccola.
- Volevo dirtelo, ma tu evidentemente hai trovato un altro passatempo.- si
irrigidì lei prima di rivoltarsi cocciutamente verso la porta. Cosa aveva detto? Voleva dirglielo?
"Uhm...sicuramente è per fare la solita saputella...però..."si
ritrovò a pensare. Però con lei il divertimento finiva prima di
cominciare...dopo i primi quattro anni di insulti ne
era diventata immune...o almeno così pensava lui...lei in realtà sputava i
sorci verdi ogni volta che lui le rivolgeva la parola, ma orgogliosamente si
fingeva indifferente...
- Su dai, cosa dovevi dirmi?-ritentò lui.
- Ha a che fare con quei sintomi...- fu la vaga risposta della grifoncina.
- E...? - la incitò lui
- E io ho già visto qualcosa di simile quando tornavo da San Mungo: già allora
non mi erano piaciuti affatto, e il fatto che Madama Chips ci faccia aspettare
tanto mi convince ancora meno...senti ma che malattia esiste in questo mondo
che provochi macchie e pustole su corpo e occhi lattiginosi?- provò a
chiedergli lei speranzosa che quella fosse solamente una normale malattia di
quel mondo.
- Ma per chi mi hai preso? per un medico?-
protestò lui che odiava dimostrarsi impreparato in qualcosa.- Comunque ho
sentito parlare di qualcosa del genere, quando ero molto piccolo- ricordò
infine.- Solo che non ricordo dove...-
- lo spero...in quel villaggio c'erano un mucchio di persone in stadio
avanzato...avevo paura che fosse qualche strano incantesimo...-
Draco annuì...ma dove aveva già sentito quei sintomi?
La porta si aprì, e ne uscì la dottoressa di Hogwarts alquanto confusa:
- Non saprei dirvi...non ha né febbre, né polmonite...sembra stia bene, solo
che...non sta bene!- annunciò
- Ma...non sa che malattia provochi lo sbiadimento
degli occhi e macchie scure su tutto il corpo?- si stupì Hermione: come mai
Draco ne sapeva qualcosa e la dotta Chips no...a meno che Malfoy stesse
sparando parole a caso...anche se dal suo sguardo non si sarebbe detto...
- No..e questo è quel che più mi preoccupa:non ho mai
visto nulla di simile.- ammise la dottoressa
- Ma io sì, quando sono tornata da San Mungo ho notato varie persone messe
molto peggio ma con sintomi simili.- la informò Hermione.
- Non so...temo che dovrò tenerlo in osservazione e....-
- La prego, faccia qualcosa...si è sentito male...-pregarono due voci alle loro
spalle: Ginny e un altro ragazzino stavano trainando
un loro compagno di classe ricoperto di macchioline blu su tutto il corpo.
- O santo cielo! Un altro! Presto portatelo vicino al signor Finnigan- li esortò Madama Chips.
Hermione attese che l'amica riuscisse dall'infermeria,
e quando quella arrivò si incamminarono per il corridoio verso la sala grande
per il pranzo.
- Com'è che tu e Malfoy state sempre insieme? Non è che...- chiese seria Ginny dopo che si furono allontanate un po’.
Hermione la fissò inorridita, ma poi le chiese sospettosa:
-come mai?-
- Beh...-arrossì la rossa.- Così, tanto per sapere...-
- Non crederai davvero di cavartela così?- scherzò Hermione un tantino
preoccupata.
- ...- Ginny si morse il labbro.- Lo ammetto, un po’
mi piace, ma non dirlo a nessuno e ancor più importante non scaldart...- Ma la riccia non la lasciò finire.- Cosa? ma lo sai di chi stiamo parlando? Lui è Draco
Malfoy...insomma...ci ha sempre trattato come dei vermi, bisogna davvero essere
masochisti per… Scusa, non intendevo ferirti, è
solo che sono preoccupata per te...insomma, sai cosa intendo dire...-si affrettò
a dire vedendo l'espressione dell'amica.
- No, niente...ti capisco, solo che...insomma...vorrei sapere...non è che
interessa anche a te?-
- E' tutto tuo.- concesse Hermione senza neppure pensarci.
- Grazie, è importante.-
- Un attimo di attenzione, prego.- annunciò Silente.- Forse qualcuno avrà
notato che le porzioni del nostro comunque abbondante pasto si stanno
riducendo...volevo comunicarvi che è vero, la colpa di tutto ciò è di Lord Voldemort, che sta bloccando l'arrivo dei sostentamenti.- un
boato di disgusto per quel che ormai era il loro tiranno si levò nella sala.
- Per tanto, devo chiedervi di accontentarvi di privarvi di parte dei vostri
pasti per ammucchiare una scorta di emergenza.-
Si udì qualche brusio, ma dopo tutto quella era l'unica soluzione...
- Inoltre.- continuò Silente.- Devo vietarvi di preparare pozioni al di fuori
dell'orario scolastico, perché temo che prima o tardi le scorte possano
scarseggiare. E ora Buon appetito.- concluse il
preside.
- Come sta Seamus?- chiese un grifondoro.
- Come vuoi che stia?-brontolò Dean.-Non capiscono
neppure cos'abbia.-
- Vedrai che non sarà nulla...magari ha bevuto una pozione di Neville-
sdrammatizzò l'altro
- Non so...madama Chips era piuttosto preoccupata...dovremmo fare qualche
ricerca.- propose Hermione non poco infastidita da tutte quelle allusioni su
Neville.
- Ma fatti un pò i cazzi
tuoi.- sbottò Dean
- Già, sempre la solita guastafeste...perché pensare sempre male...ma che
pretendi, è la Granger.- la insultò l'altro.
- Solitamente è meglio prevenire che curare, ma visto che voi sembrate non
saperlo abbiate almeno il buon gusto di tacere...sono quelli come voi che
sopportano,frignano, ma non reagiscono a distruggere questo mondo.- la difese
Harry.
I due avrebbero voluto ribattere con un" ma senti chi parla di distruggere
il mondo", ma non dissero nulla, stupiti che Harry avesse proferito
parola.
Poco distante una persona stava sorridendo, il che era molto strano per lui, sì
perché il suo nome era Draco Malfoy.
In quel momento, forse l'unico della sua vita, era fiero delle parole dei suoi
compagni.
- Voldemort è un mostro!-
- Già. come si può togliere il cibo a degli studenti?-
acconsentì Goile.
- Ma chi parlava del mangiare! Il mondo va a rotoli a causa sua.- disse un
altro
- Sì, e nessuno fa nulla. Dobbiamo schierarci dalla parte giusta: quella di
Silente.-
- Ma i nostri genitori...-
- I nostri genitori sono dei deboli, seguono quel pazzo solo per sopravvivere,
noi possiamo opporci.-
-Sì-
Ebbene molti discorsi del genere si stavano svolgendo al tavolo verde-argento,
e per una volta Draco li ascoltava fiero: ecco, finalmente tutto ciò che
attendeva si compiva: finalmente i Serpeverde
dimostravano di essere i migliori,meglio anche di quei
grifondoro...
- Sentite.- si decise a dire il principe delle serpi.- Se siete tutti così
convinti c'è una sola cosa da fare: dobbiamo formare una specie di gruppo di
ribelli,potrei capeggiarlo io, così se Voldemort
arriverà non ci troverà impreparati.-
Sapeva che non avrebbe potuto sconfiggerlo, ma avrebbe dimostrato a tutti
dapprima la superiorità della sua casata, e poi che tutti sbagliavano ad
additarlo come mangiamorte: lui era una serpe, e non era buono, ma non era uno
di quei deboli seguaci di Voldemort, lui non stava
sotto a nessuno, questo era quel che pensava.
In quel momento di euforia arrivò però una ragazzina
rossa, con lo sguardo deciso ed un sorriso smagliante: Ginevra Weasley. Si
sedette al tavolo dei serpeverde, di fronte a Draco. Senza curarsi degli
sguardi degli altri serpeverde si rivolse al biondo.
- Draco...-iniziò
- Malfoy.- la interruppe lui.
- Draco Malfoy. Devo chiederti un favore... So che tu sei bravo in
pozioni...-prese tempo lei.
- E con ciò?-
- Vorrei che tu mi dessi delle ripetizioni.- buttò là lei arrossendo
Draco la guardò inorridito,ma poi ghignò:- Weasley, ma
perché mai?Tu hai la Granger...- il nome "Granger"
lo pronunciò con una porzione quasi eccessiva di odio.
- Sì, ma lei è troppo impegnata con Harry...e io voglio il meglio.-
- Tu, Weasley, vuoi il meglio con la famiglia di serie z che ti ritrovi.- non
poté fare a meno di aggiungere una risatina che fece scendere una lacrima dalla
guancia della rossa.
-Lo farai?-chiese. Draco ghignò: ormai l'aveva capito: quell'orribile ragazzina
dai capelli di quel ridicolo color carota aveva una cotta per lui.
Oltretutto, era una dal pianto facile, e lui amava far soffrire le persone.
- Accetto Weasley.- ghignò di nuovo. I suoi compagni ghignarono a loro volta:
ormai lo conoscevano, lui avrebbe accettato solo per potersi divertire a illuderla e poi a farla soffrire.
- davvero?- gli chiese al settimo cielo la ragazzina.
Draco si sentì osservato, così girò lo sguardo in
cerca dell'osservatore: Hermione Granger. Lo guardava con odio e sospetto,
come ad avvertirlo: tu prova a farla soffrire e te la vedrai con me. Lei, non sarebbe riuscito ad imbrogliarla: era l'unica capace
di resistere al suo fascino, e l'unica abbastanza intelligente a non cascare ai
suoi tranelli...e poi era dannatamente orgogliosa: quanto gli mancava poterla
far soffrire: non si era mai divertito con qualcuno tanto quanto con
lei...quanto la odiava! Quasi più dello sfregiato!
Ginevra ancora sorridente se ne andò fantasticando
sull'amore che avrebbe potuto, a suo parere, nascere da quelle ripetizioni,
senza immaginare quello che la aspettava...
Quel pomeriggio Hermione, dopo essere passata in infermeria e dopo aver visto
che la situazione non era migliorata, si decise ad andare a fare qualche
ricerca in biblioteca. Si diresse subito verso lo scaffale dei libri di
medicina, pronta a dover passare l’intero pomeriggio tra tomi polverosi;
prese una quindicina di libri che a occhio e croce
pesavano dieci chili l’uno mettendoli in una pericolante pila, e
portandoli con una certa difficoltà, si avvicinò ai tavoli vicino alla
finestra. Era quasi arrivata, quando sentì due voci
che ben conosceva: Ginny e ..Malfoy!
Si gettò dietro ad uno scaffale col cuore che batteva
all’impazzata: un momento…che stava facendo? “Beh, non voglio
disturbarli” si disse, ma anche lei sapeva che non era così.” Hermione Jane Granger: tu
stai origliando!Li stai spiando”sentì dire da
una vocina nella sua testa. Ma perché? lei non aveva mai sentito il bisogno di origliare…eppure
lo stava facendo… per Ginny, perché Malfoy non era quello giusto per lei…insomma si
vedeva da un miglio che la prendeva in giro…
- Allora: che cosa dovrei insegnarti Weasley?-chiese Draco
in un sussurro.
- Beh…un po’tutto…Hermione
in pozioni non è mai stata bravissima, non ha mai voluto darmi ripetizioni in
quello perché non si sentiva all’altezza…-
“ Ma che mi combini Ginny! Quello ora mi prenderà in
giro tutta la vita…” la maledì a riccia.
- E così eh?- Draco sorrise: aveva
fatto bene ad accettare di dare ripetizioni a quella mocciosa, forse avrebbe
potuto di nuovo provocarla come ai vecchi tempi.
Ginny dal canto suo sorrideva speranzosa: aveva trovato il modo di
avvicinarsi a lui…così non ci pensò neppure, e disse: -Già, pensa che una
volta ha addirittura fatto un bigliettino durante la verifica: l’unico
della sua vita!- Mentre Draco si appuntava nella mente queste preziose
informazioni, Hermione si doveva bloccare dal non gettarsi addosso
all’amica. Poteva capire che fosse attratta da
lui fisicamente: non avrebbe voluto ammetterlo, ma Draco pareva un dio, non
c’era nulla da fare, eppure non c’era solo l’attrazione
fisica, quel ragazzo era crudele e menefreghista, e proprio quello avrebbe
dovuto allontanare almeno la metà delle ragazze che gli sbavavano dietro: Ginny era intelligente, ma allora perché quand’era
con lui si rinstupidiva? Che
Draco avesse qualche trucco? Ma se era così, perché
con lei non funzionava?. Non ebbe il tempo di rispondersi, che vide la pila
ondeggiare pericolosamente, cercò di ristabilire l’equilibrio, ma
peggiorò solo la situazione, i libri le caddero addosso assieme a metà di quelli
che stavano sullo scaffale che aveva urtato nella caduta.
- Chi è là?- chiese Draco Malfoy alzandosi
di scatto. Sentì delle paroline non molto eleganti provenire da dietro
uno scaffale: non si seppe spiegare il motivo, ma riconobbe subito la voce.
Hermione stava giusto massaggiandosi la testa quando lo vide
arrivare. Le gote si arrossarono lievemente, ma mantenne il suo sguardo
orgoglioso.
- Cosa c’è da guardare? Sono
caduta!.- ringhiò lei.
- Sai Ginevra- aveva detto apposta
il nome di battesimo per farla andare fuori di testa dalla gioia.- Credo che la
tua amica riservi altre sorprese-ridacchiò
-Non so di che tu stia parlando Malferret.-lo guardò truce lei sempre a terra.
- Credo di poter affermare che la tua
“amica” sia un’autentica “origliatrice”.-sibilò
lui col suo solito ghigno.
Hermione diventò paonazza.- Non è
assolutamente vero!- gridò lei dimenticandosi di essere in biblioteca. La
bibliotecaria le lanciò un’occhiata di rimprovero.
- dicevo…che non è vero, che
colpa ne ho se questi libri pesano un accidente e se sono caduta proprio qui.-
- è questo il fatto strano…ci sono così tanti tavoli,
e questi sono i più lontani dagli scaffali…se i libri ti pesavano tanto
perché venire qui?-chiese divertito lui. Quanto si
stava divertendo…
- Si da il caso.- spiegò lei con
tono sicuro.- Che quel tavolo.- e indicò un tavolino appartato vicino al loro.-
Sia il mio preferito.- concluse lei.- E Ginny può
garantirtelo, vero Ginny?- Ma Ginny
aveva un sorriso da ebete, e la sua mente si trovava a chilometri da lì, persa
dal momento in cui Draco aveva pronunciato il suo nome. Hermione sbuffò.- Cosa leggevi?- cambiò discorso lui.- Mmmm,
libri di medicina…ne avresti proprio bisogno in
effetti- disse alludendo ad un piccolo livido blu che le si stava formando
sulla meninge.- Dai, ti aiuto ad alzarti.- le propose porgendole la mano. Lei
lo guardò sospettosa, ma poi acconsentì. A metà “strada”però, il
biondino ritirò la mano, facendola ricadere violentemente. In principio Draco
se la rise di gusto, mentre lei gli lanciava insulti di ogni
genere, poi però si rese conto che si doveva essere fatta piuttosto male.
- Brutto schifoso bastardo!-sillabò lei trattenendo le
lacrime e massaggiandosi il polso.
-fa vedere- le disse spostandole una mano.- Riesci a
muoverla?- le chiese
- Se ci riuscissi giuro che ti tirerei
uno schiaffo.- sibilò lei ritraendo il braccio. Lui glielo trattenne con una
stretta ferma, e ritornò ad esaminarlo:- Hai il polso
rotto- concluse lui freddamente.
-Ma pensa un po’: non me ne ero
accorta!- ironizzò lei nascondendo una fitta di dolore.
- No grazie!- strillò la riccia vedendo che lui le porgeva
la mano.- Grazie al cielo non mi hai ancora strappato le
gambe-e si rialzò.
“ E neppure la lingua, a quanto pare”
si ritrovò a pensare lui. In quel momento Ginny si
risvegliò da quello stato di trance. – Cosa è successo?- chiese vedendo la sua amica accucciata a
raccogliere tutti i libri con una mano sola, evidentemente senza un gran
successo.
E mentre Hermione investiva ogni libro che cadeva di insulti, Malfoy ritornava con la mente ad un avvenimento
di molti anni prima:
Draco aveva sentito
delle urla provenire dal salotto; si era avvicinato riconoscendo la voce di sua
madre tra quelle urla. Era entrato di corsa, giusto in tempo per vedere suo
padre che sbatteva Narcissa a terra con violenza.
- Schifosa donna,come hai fatto a perdere quella formula!- gridava Lucius Malfoy.
- Lucius
ti prego…la troverò, la troverò.- piangeva.
- Spero per te o il
signore oscuro saprà come punirti.- Le aveva sibilatoLucius gettandola di nuovo a terra e facendola piangere di
dolore.
Un Draco allora di
quattro anni era uscito dal suo nascondiglio e si era buttato su suo padre
tempestandolo di pugni. Aveva ricevuto uno schiaffo, e aveva sentito il forte impulso
di aiutare sua madre. Era corso da lei e aveva tentato di soccorrerla, ma lei
l’aveva guardato con disprezzo:- Un Malfoy non
compie atti di dolcezza verso nessuno: se non lo vuoi capire, non sei degno di
essere mio figlio.- detto questo la madre gli aveva mollato un forte
schiaffone. Poi era corsa da suo marito che le aveva urlato:-
Chi ha rovinato mio figlio in questo modo?- -non io Lucius,
non io. -aveva pianto lei.- Sei una lurida…-Draco aveva
smesso di ascoltare: si era ripromesso di non fare mai più un errore così: non
sarebbe mai più stato così preoccupato per nessuno.
Quel pomeriggio Draco aveva fatto cadere Hermione Granger, e
si era compiaciuto di quelgesto così
meschino…ma poi quando l’aveva vista versare quella lacrima, quando
agitatissimo (anche se non l’aveva dato a vedere) si era reso conto di averle fatto male davvero, quando l’aveva sentita
così fragile…allora gli era tornato alla mente quell’episodio, e
ora non riusciva a respingere quel senso prepotente di proteggerla, di
aiutarla, di scusarsi…tutti quei sentimenti che pensava di essere
riuscito a cancellare…Poi la vide, accucciata a terra, intenta a
raccogliere quegli stupidi libri con una mano sola stringendo al petto
l’altra.
- Ma che cazzofai?-
Le aveva gridato prendendole il polso.- Lascia stare quegli stupidi libri! Li
sistemerà qualcun altro. Tu ora vieni con me in infermeria.-
le ordinò nascondendo perfettamente l’agitazione. Hermione avrebbe
voluto ribattere, ma il polso le faceva davvero male, e si rendeva
conto che non avrebbe risolto nulla in quelle condizioni.
Mise il libro che teneva in mano su uno scaffale e poi disse:- ora possiamo andare. –
Draco voltò gli occhi al cielo: era sempre così testarda!
Hermione lanciò un’occhiata a Ginny, come per
dirle: questi libri li voglio tutti, che l’amica
colse al volo: doveva aver visto quello sguardo parecchie volte.
Draco la trascinò per i corridoi, e insieme salirono e scesero infinite rampe di scale, fino a
raggiungere l’infermeria. Entrambi sbirciarono
da una fessura della porta: c’erano ben quattro pazienti, tutti distesi
uno vicino all’altro, tutti con quelle macchioline sul corpo e gli occhi
appena appannati.
- Tornerò dopo…madama Chips ha già abbastanza da fare
con loro- e fece per andarsene: Si sentiva a disagio, con Malfoy che sembrava
improvvisamente preoccupato per lei.
- No- decise lui con un tono che non ammetteva repliche.
Il loro solito bisticciare arrivò alle orecchie della
dottoressa, che si affrettò a farli entrare.- Non mi dite
che c’è un altro…-si preoccupò subito.
- No…temo soltanto di essermi rotta il polso.
- Sembrerebbe proprio…ma com’è successo?-
Draco fece per parlare, ma la Grifondoro lo bloccò. –
Sono inciampata in biblioteca e ho sbattuto la mano.- disse rapidamente lei.
- Allora lei, signor Malfoy non ha più nulla da fare qui-
sentenziò la Chips.- Non ci vorrà molto, ma dovrà avere un po’ di
pazienza perché sono piuttosto indaffarata qui…si stenda su un letto lì
in fondo…non ho ancora capito se è una malattia contagiosa…meglio
non rischiare.- disse poi rivolta ad Hermione.
Draco lanciò un ultimo sguardo preoccupato alla ragazza, e
poi se ne andò, arrabbiato più che mai con se stesso.
La sera arrivò presto, e Draco Malfoy si
diresse pensoso verso la sala Grande. Ad aspettarlo trovò un Harry
Potter fuori di testa dalla rabbia. Dava segni di miglioramento, infatti aveva
mosso il collo per riuscire a vederlo arrivare, e lo aveva assalito subito:-Tu
lurido mangiamorte! Cosa le hai fatto?! – Gridò con la bava alla bocca.
- E’ stato un incidente…- lo provò a calmare
Draco.
- alla faccia dell’incidente! Neville mi ha raccontato
tutto: ti ha visto! Ma io non te la farò passare liscia schifosa serpe!-
Draco non sapeva davvero cosa dire: riconosceva in quegli
occhi la preoccupazione che anche lui aveva provato quel pomeriggio…
- E cosa credi di potermi fare, tu?-
si difese Draco.
- Questo non ti deve interessare!Sappi solo una cosa: tu
prova a sfiorarla anche solo una volta e sei morto!-gridò forte lui.
- Harry…non ti preoccupare…va tutto bene,
io…- lei era arrivata.
La riccia lanciò un’occhiata carica d’odio a
Malfoy prima di preoccuparsi dell’amico, che per gridare in quel modo si
era stremato.
Draco se ne andò senza fiatare, riuscendo solo a sentire
l’ultima minaccia di San Potter:- Tu ricordati solo di quel che ti ho detto!-che
registrò a mala pena: Dopo l’incidente Harry Potter era cambiato, era
diventato freddo e distaccato anche con Weasley, con tutti,meno che con lei. Il
principe delle serpi si ritrovò a pensare che c’era
solo una cosa che condivideva con lo sfregiato:la preoccupazione esagerata per
Hermione Granger, che, sebbene fosse nata in modo diverso per lui e Potter, c’era. Potter sentiva il bisogno di
proteggerla da sempre, ma dopo averla quasi persa al ministero contro i
mangiamorte, la sua era diventata praticamenteuna mania, ma lui, lui che la odiava, perché
voleva proteggerla? Perché non sopportava più
l’idea di farla star male? Da piccolo se ne divertiva….ma quel
pomeriggio non era stata la prima volta…perché la sera
dell’incidente, quella in cui l’aveva trovata mezza morta tra le
braccia di Weasley…per lui il mondo aveva smesso di esistere, e quella
sensazione non se ne era andata finchè non
l’aveva rivista sana e salva, solo che allora non se ne era reso
conto…ma la domanda era: perché? Scacciò quel fastidioso pensiero,e si
sedette al suo tavolo. Ma quella sera non era ancora finita:
Un grido si levò quando il professor Vitius cadde nel
proprio piatto di minestra: Urlava di dolore. Tutti si voltarono in direzione
del tavolo dei professori, la Chips venne subito chiamata, e il professore
portato in infermeria, insieme ad una ragazzina del primo anno che aveva
iniziato a sentirsi male a sua volta. Un silenzio inverosimile scese nella
solitamente caotica sala grande per venti, interminabili minuti.
Silente tornò trafelato assieme ai professori nella sala, e
il brusio riprese.
- Silenziooooooooo!- urlò lui: nessuno l’aveva mai
visto così arrabbiato. Il silenzio ridiscese come una cappa di nebbia.
- Devo darvi un terribile annuncio.-scandì il preside con tono
grave.- Come vi è stato promesso all’inizio dell’anno, non sarete
lasciati all’oscuro di nulla, per tener fede alla mia promessa vi dirò
una cosa terribile: Un morbo sconosciuto si è sparso sul mondo magico; ebbene
sì, anche qui ad Hogwarts. All’inizio quelle che ho sentito erano solo
voci di disperati che vivono in paesi lontani da qui. Oggi però cinque alunni e
un professore sono andati incontro a dei sintomi troppo simili a quelli di cui
avevo sentito parlare; poco fa ho contattato delle vecchie conoscenze che
vivono al di fuori della scuola che hanno confermato che quelle sentite non erano
solo voci. Non vi nascondo che siamo in uno stato di emergenza;
domani, le lezioni saranno regolari, ma nel caso questo morbo sia, come temo,
davvero grave, saremo costretti ad interromperle , per far sì che tutti i
professori possano studiare una possibile cura: la suola, in questo caso verrà
chiusa completamente agli estranei, per limitare la diffusione: nessuno potrà
andarsene, e nessuno potrà venire.- concluse il vecchio preside. Tutti, che fossero grifondoro, serpeverde, tassorosso o corvonero, si
sentirono legati da un unico destino, e molte preghiere silenziose si levarono
in cielo.
Spazio Autrice:
Spero proprio che questo capitolo vi sia piaciuto, ma vi
avverto che l’avventura inizia ora!
Come avete potuto vedere, alla fine non sono partita, e in
questo modo ho potuto aggiornare subito.
Accidenti: voi siete diventati la mia gioia quotidiana! 224
visite al prologo e 103 al primo capitolo; 10 seguite e 8 preferite, e dulcis
in fundo: 3 recensioni a testa!
Wow siete i migliori.
Ringrazio quindi :
-Tutti quelli che
leggono (scontato ma vero);
-Red_93- dindy- Peach_93 (grazie
di aver recensito il 1capitolo)
Devo subito ringraziare tutti coloro
che leggono e che mi inseriscono tra seguiti/preferiti! Sempre più numerosi! Vi
voglio davvero bene.
Eppoi…ringrazio di cuore
Peach_93,dindy, e Red_93:
Grazie di esistere! Ok, ve le presento: Sono coloro che hanno recensito fino dall’inizio e che
continuano a farlo…(continuerete vero? (=)
Questo capitolo è un bel passo avanti per
la storia, già il nome ( che ora può apparirvi sconosciuto) dice quanto.
Lo dedico ai Fan della coppia Herm-Draco, ma anche a
tutti gli altri: Buona lettura!!!
Cap.3: L'apixVirotustica
Da quella sera, tutto aveva cominciato a non andare. Ogni giorno si ammalavano
mediamente due persone, ma nessuno era riuscito a capire la causa né tanto meno
la cura di quella malattia. Pian piano le classi avevano iniziato a diventare
più vuote,e le lezioni spesso saltavano, o perché
anche i professori si ammalavano a loro volta o perché i rimanenti cercavano
invano la cura a quel morbo. Non era morto ancora nessuno, ma i primi che si
erano ammalati iniziavano a dare segni terrificanti di una fine ormai vicina.
Era questa la cosa più terribile: questa strana epidemia era lenta e dolorosa, ogni giorno i dolori aumentavano, ogni giorno
comparivano nuove inevitabili macchie, ogni giorno gli occhi schiarivano e si
perdeva parte della vista;gli organi e i tessuti si riempivano
intanto di tagli e ferite, ma nessuna pozione li poteva medicare...
Nel giro di due terribili settimane, Hogwarts da
luogo protetto era diventato un luogo tetro e triste. Quando calò il sole del quindicesimo giorno, gli
studenti sani sedevano ai loro tavoli in sala grande, la maggior parte rideva e
scherzava, nonostante il dolore che ciascuno provava nel cuore; questo era
stato chiesto loro: di continuare a vivere il più possibile normalmente, perché
un morale alto serviva a chi stava male, ma soprattutto serviva nel caso ci
fosse un'emergenza. Quella sera Albus Silente, che
pareva invecchiato di cent'anni, si alzò ,per dare un'importante comunicazione che oramai era la
regola: - Cari studenti;domani tutti voi sarete esentati dalle lezioni, la
mattina sarete liberi di girare per il castello, non dovrete però avvicinarvi
al corridoio del quinto piano, ovvero quello dove si trovano l'infermeria e le
aule adibite alla ricerca della cura.- prese fiato, e poi riprese il suo
discorso:- Il pomeriggio vi prego di restare nelle vostre sale comuni, perché
tutti i professori saranno riuniti in una riunione speciale, e la sicurezza
verrà a mancare.-
Ci furono dei bisbigli confusi e seccati, passare l'intero pomeriggio in una
noiosa sala non attirava nessuno, ma ad ogni modo nessuno provò ad
obiettare:in quel momento la sicurezza era tutto.
Hermione ascoltava assonnata; erano giorni e giorni che studiava voluminosi
tomi di medicina, ma non aveva trovato risposte. La notte
precedente, aveva allora preso con se il mantello dell'invisibilità, e si era
diretta nella sezione proibita. Entrarci non era stato affatto facile,
ma la sua testardaggine aveva avuto la meglio, e così era rimasta per ore ad
aspettare il momento buono per imbrogliare il sistema di difesa che era stato installato vista l'emergenza. Aveva cercato a lungo informazioni su morbi come quello che stava
assalendo tutto il mondo magico,anche se sapeva che non avrebbe potuto trovare
grandi informazioni; dopo tutto se ce ne fossero state Silente le avrebbe
conosciute...aveva però trovato una cosa alquanto interessante: aveva letto una
piccola nota a piè di pagina su un fiore raro e pericoloso con grandi capacità
curative. Doveva essere davvero molto pericoloso, perché non aveva trovato
altre informazioni relative a quella pianta: l'apixVirotustica. Aveva sentito
subito di aver trovato la pista giusta, così aveva cercato nella sezione di erbologia altre piante più o
meno rare con proprietà curative: ormai l'aveva deciso, sarebbe andata a
cercarle una ad una, ora che gli ingredienti per le pozioni erano sotto chiave,
e il custode delle chiavi era....Brrrr...SeverusPiton, aveva bisogno di ingredienti
suoi per studiare un rimedio. "Domani" si disse " cercherò altre
informazioni, e poi troverò quel che mi serve".
Dalla parte opposta, Draco LuciusMalfoy
guardava disgustato Tiger e Goile
che si abbuffavano di cibo. Porse a loro i suoi avanzi, come si fa con i maiali. Quella sera non aveva fame, anche se le
porzioni, nelle ultime settimane erano quasi dimezzate.
- Gwaccie!-grugnì uno dei due ragazzi-porcelli.
Draco fece un gesto come a rispondere" servitevi".
-Hermione!-sentì l'urlo di GinnyWeasley.
Il biondo fece un balzo sulla sedia, e il suo cuore iniziò a battere
all'impazzata mentre spostava lo sguardo alla ricerca della mezzosangue.
- Cosa le è preso?- gridò Potter .
Quel secondo urlo permise a Draco di trovare il punto dove stavano Ginevra, Harry,RonaldWeasley, e quindi anche lei. I muscoli si irrigidirono quando la vide con la testa appoggiata al
tavolo.
- Harry,ma....dorme.- si stupì la Weasley
tirando un sospiro di sollievo. HarryPotter, allora iniziò
ad accarezzarle i bei boccoli ridacchiando:-Herm,Herm!L'ho sempre detto che
mi farai morire!-
Draco sentì l'adrenalina scemare, e si accasciò sulla sedia. Non era successo
nulla. Quella stupida mezzosangue l'aveva fatto preoccupare
per..."aspetta"si disse. Com'era possibile? Lui la odiava, su
questo non aveva dubbi:odiava il suo modo di fare da
"so-tutto-io", odiava la sua casata,odiava
il suo sangue, i suoi amici,la sua presenza...eppure quel maledetto senso di
protezione che aveva nei suoi confronti continuava ad esserci.."sciocchezze"
si ripeté mentalmente" devo solo distrarmi..."Si voltò in cerca di
una persona: eccola!- Pansy. Tra
un'ora in camera mia.- quasi ordinò. Lei sorrise
maliziosa, prima di riprendere a chiacchierare con una serpeverde
lì accanto. Ecco, ora gli sarebbe passato.
-Vattene!- ordinò il principe delle serpi.
- Ma...è ancora presto, non vuoi...-provò a convincerlo la Parkinson.
- Ti ho detto di andartene...-seguitò Draco con un cenno della mano verso
la porta.
- Ma che hai oggi?-chiese sospettosa la mora
- Sono stanco.- sibilò Draco indicando nuovamente la porta.
- Vabbè, domani abbiamo tutto il pomeriggio...-riflettè l'altra.
- Si vedrà, ora vattene.- la scacciò definitivamente il bel biondo. Pansy si rivestì rapidamente, e poi uscì leggermente
seccata: l'aveva cacciata dal letto un'ora prima del solito...
Quando la porta si chiuse Draco tirò indietro la testa chiudendo gli occhi. Pansy era una valvola di sfogo, e c'era ogni volta che lui
la voleva. andavano insieme a letto, lo facevano con
violenza,freddamente, e poi la congedava...beh, non solo lei...tutte quelle con
cui andava a letto: era solo violenza, solo sesso, senza amore( Che cos'era
l'amore?),senza dolcezza.( Mai provata). Eppure...con
la mezzosangue sarebbe stato diverso, lo sapeva...non sarebbe riuscito a
"violentarla", forse...con lei sarebbe stato delicato per non farle
male...ma perché pensarci? lui la odiava, lei lo odiava, gli avrebbe fatto
schifo, e poi non voleva cambiare...con tutta la fatica che aveva fatto per
diventare così...si addormentò con quei pensieri, sentendo di odiare sempre più
quella ragazza mezzosangue che rischiava di distruggere tutto ciò che lui si
era faticosamente imposto.
-Allora Weasley! Ma sei
idiota o cosa? E' la decima volta che te lo rispiego!-gridò
Draco imbestialito.
"Ok, sto esagerando"pensò Ginny triste"ma la sua voce è così bella che voglio
prolungare questo momento per sempre"
" Calmati Draco. Fregatene se questa è una stupida babbanofila,
brutta e svampita...se vuoi divertirti con lei devi stare al gioco, altrimenti
tutto il tempo che hai perso sarà inutile."
- Scusa...Ginevra...te lo rispiego.- che fatica pronunciare quel nome
insulso...ma serviva allo scopo.
- Scusami tu...sono stata un'alunna poco attenta.- scherzò
lei.- Ma ora ho capito...invece...perché non mi chiami Ginny?-
No, questo no, sarebbe passato per suo amico...che schifo! "pensa a una qualche scusa"si impose . Poi un sorriso gli
illuminò il viso:-Ma perché mai...Ginevra è un nome
bellissimo...non ha senso storpiarlo.- sussurrò con tono smielato facendola
arrossire come un peperone .-Ma ora, Ginevra- calcò molto quel nome.- Torniamo
alla nostra lezione.- -Malfoy.-Hermione pronunciò quel nome ad alta
voce:non lo voleva ripetere. Fece un sospiro, chiuse gli occhi, e poi chiese
tutto d'un fiato:-Tipregoavreibisognodeltuoaiuto.-ecco
l'aveva fatto. Mentre Ginny le lanciava occhiate
assassine(aveva rovinato il suo momento romantico),Draco
la guardava con un sorrisetto ironico che si spense
quando vide a fasciatura che ancora stringeva il polso della bella strega. Scacciò
il pensiero e iniziò a provocarla:-Non ho capito
bene...dovresti ripetermelo più lentamente…insomma, capisco che tu ti
senta emozionata a parlarmi,ma...-
-Senti Draco Malfoy, te lo ripeterò una sola volta,
altrimenti cercherò aiuto altrove.- fingeva, se c'era qualcuno che poteva
sapere qualcosa, quello era lui.
- Mmm, scontrosetta questa
mattina...da quel che ho capito vorresti chiedermi un favore...-fece lui con
voce suadente.
- Esattamente Malfoy, vedo che ti sei svegliato
finalmente.- si morse un labbro: non doveva farlo arrabbiare, altrimenti
avrebbe dovuto chiedergli perdono in ginocchio se voleva che lui le spiegasse
quella cosa.
Draco lasciò perdere l'ultima frase, e si fece pensieroso. Nel frattempo Ginny cercava di attirare l'attenzione, ma non le sarebbe
bastato un cannone:quei due quando stavano insieme
stavano in un altro mondo.
- Va bene Granger, ti ascolto.- decise il biondo.
-A dire il vero...dovrei parlarti...in ...privato.- ammise la riccia guardando
colpevole l'amica.
- Beh, noi stavamo studiando, forse dop...-iniziò
acida Ginny.
-Andiamo allora.- la interruppe il serpeverde
incuriosito alzandosi.
Hermione guardò ancora la piccola(anche se non più tanto piccola)Weasley scusandosi con gli occhi, e poi seguì il bel
biondino.
I due si sedettero ad un tavolo appartato e si guardarono negli occhi.
- Ok, ascoltami bene. Ho
bisogno che tu mi dia informazioni su un fiore...-
- Per quello c'è Paciock- obiettò lui.- E' un
perfetto incapace in tutto, ma devo ammettere che in erbologia...-
- No, non capisci...questo è...un fiore un po’...pericoloso, non si
studia a scuola...-spiegò la riccia.
- E allora perché dovrei conoscerlo io?-la punzecchiò.
"Prendi un bel respiro profondo Hermione...." - Ecco...pensavo che uno come te...intendo dire, un pozionista
così capace potesse saperne qualcosa...-fece la grifoncina.
- Mi hai incuriosito mezzosangue...mi dici il nome o devo anche ricavarmelo
dalle tue parole confusionarie?-la provocò ancora lui.
"Non strozzarlo, non devi strozzarlo."si disse Hermione trattenendo
l'impulso di strappargli quella linguaccia.
-...ApixVirotustica.-
buttò lì lei
Draco sbiancò prima di risponderle:-Non ne so molto, però ti posso dire che è
una pianta acquatica rara, che contiene nella sua rugiada il veleno più
terribile del mondo...se però viene mischiato nelle giuste dosi con altri
ingredienti, può diventare una pozione curativa potentissima con varie
proprietà,di cui molte sconosciute.-
- Acquatica...ma in che zone si trova?- chiese lei.
- Si dice che i pochi esemplari rimasti si trovino in caverne in acque profonde...-
-Insomma, il lago di...chessò…- finse di
pensare la grifondoro.- il lago di Hogwarts
potrebbe...-
- Sì, potrebbe avere delle caverne ricche di AlixVirotustica.- terminò lui.
- Grazie mille Malfoy.-gli sorrise alzandosi. Non
appena si girò facendo per andarsene, però, Draco la prese
per il polso facendola sussultare. Lei rimase immobile, restando di schiena. -Perchèti interessa?-lo sentì
chiedere serio scandendo bene le parole.-Io...-esitò
allora lei dandogli sempre le spalle. Lui la tirò a se voltandola con un solo
gesto. Ora i loro volti erano estremamente vicini. Lui
le stringeva ancora il polso, e la guardava serio; lei dal canto suo lo fissava,era intimorita, ma mantenne orgogliosamente lo sguardo
incollato ai suoi occhi ghiacciati. Draco notò un luccichio negli occhi di lei...paura?odio?Non gli importava:lui aveva il
diritto di sapere...o no?
- Rispondimi.- sibilò lui sempre più serio.
- Nulla...l'ho sentito e mi ha incuriosito.- sussurrò lei. Chiunque avrebbe
capito che non la raccontava giusta, ma dopo tutto...a
lui che doveva importare?
- Che te ne importa?-gli chiese allora in tono di sfida.
- Qui le domande le faccio io. Dove hai sentito di
questa pianta?-domandò sempre più serio, sempre più pericolosamente vicino.
- E tu?- fece lei orgogliosa, sapendo che non le avrebbe mai risposto. Lui
mollò per un secondo la presa, giusto pochi secondi, che lei sfruttò per
scappare. Lo lasciò lì, pensoso,spaventato. Ma cosa lo spaventava tanto del suo passato? Hermione
scacciò il pensiero: come le veniva in mente di preoccuparsi per lui?lo odiava,
profondamente, eppure avrebbe dato chissà cosa per vederlo sorridere
sinceramente...Salì la scalinata infastidita da quei pensieri, senza sapere che
Draco Malfoy, per una volta non era spaventato del
suo passato, ma da quella preoccupazione così profonda per colei che odiava. Da
quel momento l'avrebbe odiata anche di più.
L'ora di pranzo arrivò in fretta, e tutti si ritrovarono in sala grande,
Hermione mangiò rapidamente e poi sgattaiolò nella
torre di grifondoro trovando una scusa abbastanza credibile. Corse nel
dormitorio maschile, e si avvicinò al letto del suo migliore amico, sfilando da
sotto il materasso il mantello dell'invisibilità.
Lasciò un biglietto ai suoi amici scrivendo loro che era
stanca e di non disturbarla perché dormiva; poi scese col mantello già addosso,
cercando di evitare i compagni che tornavano di mala voglia alla torre. Uscì, e
quasi correndo raggiunse il lago nero, dove dimoravano le sirene. Appoggiò il
sottile mantello su una roccia, si tolse la giacca e le scarpe, e poi si
preparò a gettarsi in quell'acqua ghiacciata .Mangiò un grappolo di MiriasMorias, bacche che
permettevano al corpo di non congelarsi in acque fredde,e
poi...si buttò.
Il freddo la intontì per qualche secondo, tanto che quasi dimenticò di fare
l'incantesimo"acqua bolla"che le permettesse di respirare sott'acqua.
Sentì una fitta al cuore sempre a causa della temperatura, chissà se quella
pianta funzionava davvero....non ci pensò, e
iniziò ad immergersi in quell'acqua nera.
La pressione aumentava rapidamente, ma lei continuava
imperterrita la sua ricerca. Provò a ripetere mentalmente i nomi delle piante
che le sarebbero potute servire.
Il buio era diventato così fitto da non permetterle di
vedere a un palmo dal naso, tantoche ad un certo punto andò a musata contro un
cumulo di sabbia. Spaventata guardò in alto, in cerca di un raggio di luce, ma
ormai non si vedeva più nulla. Si sentì sperduta e schiacciata dalla massa
d’acqua che la sovrastava, le parve di non riuscire più a respirare, e
quelle sensazioni le provocarono una lacrima solitaria. Se qualcosa fosse
andato storto,lei sarebbe certamente morta, se non
fosse riuscita a mantenere quell’incantesimo…nessuno
l’avrebbe mai più ritrovata là sotto…ma ormai era fatta: non aveva
senso tornare indietro: -Lumos- sussurrò stringendo
la bacchetta per farsi luce; poi continuò la sua ricerca.
Uscì dall’acqua che era ormai sera, stringeva trionfante tre esemplari di Farminia
spugnosa, Limithia scoscesa e di alga gelatinosa. Non
erano piante rare, ma erano il frutto di un pomeriggio di duro lavoro, e la
rendevano soddisfatta. Le avrebbe nascoste in una
vaschetta nel suo armadio, lontane dalla luce del sole e da occhi indiscreti.
Guardò le tre piantine: erano abbastanza grandi e robuste; avrebbe potuto
prenderne qualche foglia per creare un impacco anche per Harry.
Al pensiero dell’amico sospirò, le avevano comunicato
che la paralisi alle gambe era irreversibile, ma che se qualcuno si fosse preso
cura di lui, forse si sarebbero potute recuperare le braccia e il collo. A
rafforzare quell’ipotesi bastavano i grandi miglioramenti che aveva
fatto…se fosse riuscita a preparare bene la
pozione, ce l’avrebbe fatta.
Si incamminò tremante verso il
castello, sperando di non incontrare nessuno. Presto tutti sarebbero scesi per
la cena, e lei doveva ancora sistemarsi. Non mise il
mantello per non bagnarlo, e quindi non far sospettare nulla ai suoi amici, ma
forse non fu la scelta più giusta…
Draco Malfoy uscì dalla sala
comune dei serpeverde, e si infilò
una sigaretta in bocca. Quel pomeriggio si era divertito con Pansy, ma ora era stufo di rimanere prigioniero nei
sotterranei…tanto non avrebbe incontrato nessuno, e i quadri non
avrebbero fatto la spia: avevano una paura matta di lui dal secondo anno,
quando aveva minacciato alcuni di farne un bel falò e li aveva
spaventati con l’accendino…bei tempi quelli…SBANG!
- Ma che diavolo…-gridò lui.-Ma…Granger..?-
- Sì qualche problema?Mi pare che anche tu sia fuori dalla sala comune!-esclamò la riccia in sua difesa.
-Ma io sono una serpe, sono quelli come me che non seguono le regole…-sibilò lui.
- Questo e quel che credi
tu…-sussurrò minacciosa lei.- E lasciami! So alzarmi da sola!-strillò quando lui le prese una mano per aiutarla ad
alzarsi.
- Io non ti ho visto e tu neppure.- stabilì lei sparendo
dietro l’angolo.
Draco la guardò sparire sospettoso: dov’era stata?Cosa aveva fatto? Perché aveva le
labbra così viola? Perché era bianca come un cencio? Perché la sua mano era congelata? Sentì un groppo in gola:
che qualcuno le avesse fatto del male?Impossibile…”Quel che fa non
mi deve interessare”si impose tornando ai
sotterranei, ma quella sensazione fastidiosa non finì…per di più gli
aveva rovinato anche la serata!
Quella sera Silente annunciò che da allora in poi i pomeriggi
sarebbero stati tutti così, fino a che non fosse arrivato un contrordine; non
tutti appresero con piacere quella notizia, le sale comuni erano un po’
troppo piccole per ospitare contemporaneamente tutti
gli alunni di una stessa casa, Hermione Granger
invece sorrise, e questa sua reazione non sfuggì a Draco Malfoy.
- Herm…pretendo di sapere
se…tra te e…beh, sai chi…insomma c’è qualcosa?-sussurròGinny all’orecchio
della riccia.
- Perché me lo chiedi di nuovo?-
domandò Hermione spazientita.
- Perché quando siete
insieme…non vedete altro che voi stessi…non mi sentivate neppure
oggi…e poi vi luccicano gli occhi, e allora…-
- Non ti preoccupare, non c’è nulla.- le sorrise
Hermione.
- Ti credo…ma…intendo dire…se ci fosse la possibilità, a te spiacerebbe o no?-continuò lei
- Ma che razza di domande? Non
potrebbe esserci,io lo odio, e non mi importa quanto
possa essere carino, se mi tratta così non ha speranze.- affermò la grifoncina con fermezza.
- E quindi ti piace…grazie
per avermelo detto prima eh?-si rabbuiò la rossa.
- Ma che? Uno ti dice che è carino
e tu salti subito alle conclusioni:mettiti il cuore in
pace,non ci potrà mai essere nulla.- le assicurò la bella strega.
- Promettimelo.- pretese Ginny
- Cosa dovrei prometterti? Che non mi innamorerò mai di lui?- chiese seccata Hermione.
- No. Su certe cose non si può promettere; voglio qualcosa
di più, prima che sia troppo tardi.-
- Dimmi…-
- Se anche tu ti innamorerai di lui
e lui di te, lo allontanerai e non ti metterai con lui.- sibilò dura la Weasey.
Hermione sospirò, e lanciò un’occhiata a Draco. Appena
lui se ne accorse le sorrise canzonatorio…quanto
lo odiava…
- Io te lo prometto, ma sappi che non sei affatto una buona amica se ti comporti così.-
A Ginny sembrò non importare, e si
mise chiacchierare amabilmente con una sua amica, soddisfatta di ciò che aveva
ottenuto. Ad Hermione iniziò a girare pericolosamente
la testa: scottava.
- Vado a dormire Harry…non
mi sento molto bene-gli comunicò lei. Poi si alzò, e uscì tremante.
Aveva di sicuro qualche tacca di febbre…quel bel
bagno fuori stagione non era stato proprio il massimo, doveva ammetterlo, ma si
ripromise di farsi passare la febbre entro il pomeriggio , e di tornare al
lago: prima o poi si sarebbe abituata.”Un momento!L’impacco per Harry!”ricordò improvvisamente. Non era difficile da
preparare, e prima lo faceva meglio era.
Non appena arrivò in sala comune, prese con se qualche
foglia delle tre piantine, vi aggiunse un po’ di acqua
e le gettò in un piccolo pentolone. Mescolò per cinque minuti a fuoco basso,
fino ad ottenere una calda gelatina, poi attese che Harry
e Ron tornassero.
- Harry, eccoti finalmente. Ron,sdraialo sul divano.- gli
ordinò
- E perché?- si stupì il rosso.
- Ho preparato un impacco.- sorrise semplicemente Hermione.
- Ma come hai fatto?- chiese Harrysospettoso
- In che senso..?-fece Hermione
candidamente iniziando a spalmargli quella poltiglia tiepida.
- Lo sai benissimo:non ci è
permesso usare degli ingredienti per le pozioni…dove li hai presi? E non mentirmi, lo sai che non ti riesce.- le spiegò Harry con sguardo inquisitore. Ron
si fece più attento: aveva capito finalmente dove stesse il problema…un
po’ tardi, come suo solito.
Hermione sapeva perfettamente di non poter
mentire al suo grande amico, lui riusciva a leggerle l’anima.
Decise che era meglio non raccontare la verità, o per lo
meno…ometterla:- Segreto professionale- sorrise.- Ma non ti preoccupare,
non mi caccerò in qualche guaio.
Harry la squadrò, evidentemente
non convinto, ma poi la lasciò fare. Quando la Grifoncina finì, salutò i due dicendo loro di non stare
troppo bene, e così si chiuse il discorso, per il momento.
Il giorno dopo Hermione tornò al
lago, e ci tornò anche il giorno dopo e quello dopo ancora. Era quasi passata
una settimana quando trovò qualcosa di
interessante…
In una settimana, aveva controllato solo una piccola parte
del fondale più prossimo del lago, ma sentiva che era ora di spingersi oltre,così si era immersa ancora più in fondo, senza riuscire mai
a vedere il fondale: era un vero e proprio abisso! Forse era sulla strada
giusta, dopo tutto Draco…ma perché lo stava chiamando così? Malfoy…così andava meglio….le aveva spiegato che l’ApixVirotustica si trovava molto in profondità, in remote
caverne…e ora, di caverne ne vedeva parecchie…era solo questione di
trovare quella giusta…
“Mmm…per iniziare,
potrei provare qualcosa di più grande…giusto per non incastrarmici”
ragionò la coraggiosa grifondoro. E così fece. Entrò
in un grandioso antro buio, e osservò attentamente le varie
piantine…” Beh, qualcosa di interessante
c’è davvero”sorrise vedendo veri e propri prati di vegetali
alquanto rari che non era riuscitaa
trovare prima…ma dell’Apix neppure
l’ombra “non potevo pretendere di far centro al primo
colpo”si disse rassegnata dopo una buona mezz’ora di ricerca.
Decise di tornare in superficie, e si voltò, ma qualcosa la afferrò per la
caviglia. Lei si divincolò spaventata prima di girarsi per vedere
l’assalitore. Non ci riusciva: non riusciva a vederlo. La vista le si stava annebbiando, e si rese conto che la causa era
l’acquabolla che si stava…spaccando!
Doveva rinnovarla e subito. Mosse la bacchetta, ma un artiglio biancastro la
colpì e la bacchetta sparì, nel buio: era finita!
Spazio Autrice:
eccomi tornata (di nuovo) alla carica!
Mi scuso: questo capitolo non era poi tanto avventuroso come avevo promesso…ma ho dovuto renderlo così.
All’inizio volevo riassumerlo in qualche pensiero di
Hermione, ma il risultato era qualcosa di orribile e
frammentario…ho deciso di aggiungere qualcosina,
e così ho ottenuto una via di mezzo tra capitolo di preparazione, e un capitolo
di azione. Spero vi sia piaciuto ugualmente e che non mi abbandoniate
per colpa di questo capitolo…ho tante idee per il futuro, solo che ho
dovuto allungare un po’ la trama, per rendere tutto più realistico. Nel
prossimo, spero di riuscire a scrivere una bella scenetta Draco-Herm…ma
si vedrà. Presto vi prometto nuovi colpi di scena, e spero di riuscire a
farveli avere il prima possibile…il problema però esiste…
Di che problema sto
parlando: Conoscete un problema più grosso della scuola? Mi spiego meglio:
Come farò a conciliare la fiction con i compiti?
No vi prego non ve ne andate
così…so che state pensando “ecco, meglio lasciare subito ‘stà fiction, perché se ci andrà bene ci arriverà un
capitolo al mese…” nonono! Non sarà così,
IO vi prometto solennemente che: tutti i ritagli di
tempo saranno utilizzati in favore della fic. Avrete
ben più di un cap. al mese.
Cosa
vi devo chiedere: E’ ovvio: non abbandonatemiiii!
Vi prego…continuate a recensire e a seguirmi…siete davvero
importantissimi per me, e poi…ho delle ideuzze
meravigliose per Draco ed Hermione.
Fatemi sapere se siete interessati che io continui, perché,
se lo vorrete, io continuerò e aggiornerò velocemente, però, seppur felice di
potervi sentire vicini, sarà un bell’impegno
per me…perciò…Resterete con me?
Sperando che la risposta sia affermativa…Grazie a
tutti! Buon rientro a scuola. Un abbraccio forte,forte,forte!
P.S Vi
voglio bene!
FairyDream
A Peach_93:
Grazie di tutto, davvero. Comunque, Draco sa qualcosa..è vero, ma non ti voglio rovinare la sorpresa…presto
scoprirai tutto…Ad ogni modo, non prendermi per una leccapiedi, perché
ciò che ti sto per dire è sincero: Io aggiorno così presto grazie a voi, in
particolar modo grazie a chi scrive recensioni, come te per esempio…non
puoi neanche immaginare quanto questo mi faccia felice…ebbene,
quest’entusiasmo che mi date mi motiva, e così…ho una carica in
più.
Ti devo davvero ringraziare.(Scusa se questo cappy era un po’…diverso da ciò che ti
aspettavi..spero mi perdonerai…) Smack!
A Red_93:
Ringrazio anche te,tantissimo, ora però, mi devo
davvero scusare: Immagino non si fosse capito bene, perciò lo spiego subito: Il
lividino di Hermione era stato causato dai libri, non
dal morbo…non potevo farla ammalare così presto…Scusami
tanto…Mi perdoni?Volevo esprimerti la mia solidarietà: anche a me Ginny non è mai stata simpatica…quindi abbiamo
qualcosa in comune: Anche tu odi le fiction in cui Draco si innamora di Ginny? Io le detesto….Smack!
A dindy: Anche tu odi Ginny?
Idem per me…però…non mi odiare, ma darà parecchi problemi a Draco
ed Herm…ops!Ho detto troppo! Più di così non posso dire…Comunque Grazie mille come sempre…spero di risentirti.
Smack
Alle mie “recensioniste” preferite: GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Vi adoro! L’ho già detto, vero?
Beh, ripeterlo non fa male no? Grazie, sinceramente, perché sento che non mi
abbandonerete…davvero GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE! (io che mi
sgolo!) Buon Rientro a Scuola Raga!
“ La mia bacchetta…devo trovarla” si disse
Hermione evitando con successo un colpo della creatura. La vista diveniva
sempre meno nitida a causa dell’acqua bolla, ma presto quella sarebbe
ceduta, e se non avesse potuto farne una nuova…sarebbe di certo morta.
“L’unico modo è di distruggere la bolla per poter vedere dove
cercare…ma dovrò trattenere il respiro…” ragionò la grifoncina cercando di mantenere il sangue freddo...ma non
era affatto facile...un'altro artiglio umido le sfiorò
la gamba facendola rabbrividire. Non poteva vedere l'avversario, ma di certo
non doveva essere una bellezza...scorgeva solo qualche ombra biancastra, e
sentiva il viscido dei suoi tentacoli...non c'era un attimo da perdere!
Con una rapida mossa fece scoppiare la bolla e si gettò a capofitto alla
ricerca della sua bacchetta...doveva muoversi: non era mai stata brava a
trattenere il fiato.
" Non ce la farò mai" pensò esasperata, con le guance che si
gonfiavano per lo sforzo cercando con furia.
Accadde in pochi attimi: un luccichio le passò sopra la
testa...una coda squamosa aveva appena dato un colpo, sollevando proprio la sua
bacchetta. Non c'era un secondo da perdere: seguì con difficoltà il percorso
del bastoncino magico e vi si tuffò rapida. Eccola: poteva vederla...sentì
una fitta alla coscia destra: un tentacolo l'aveva frustata di striscio.
Si morse la lingua per non urlare per non perdere il poco fiato rimastale, e
agguantò la sua bacchetta.
La coda cercò di trattenerla, e dopo averla afferrata per la vita la sbatté a
terra. Per un attimo le parve di svenire, ma poi si riprese giusto in tempo per
schivare un nuovo colpo.
- Acqua Bolla!-urlò poi puntandosi la bacchetta alla bocca.
- Stupeficium!- gridò poi puntando questa volta verso
la creatura. Questa si schiantò ad una parete, ed Hermione approfittando di
quel piccolo vantaggio, si catapultò fuori dalla
grotta e fece veloci bracciate verso la superficie, ben consapevole che anche
senza una ferita alla gamba, una creatura d'acqua era molto più veloce di lei.
Quando sentì l'acqua muoversi dietro di lei si voltò e
lanciò una raffica di schiantesimi, e poi...rivide
finalmente la luce.
Passò qualche minuto. La bella riccia era distesa sul prato, per prendere
fiato, per riscaldarsi con gli ultimi raggi del sole, ma anche per pensare: Ma
che creatura era quella? Non aveva mai sentito nulla di simile. Contrasse una
smorfia di dolore: una striscia rossa le solcava la gamba; doveva
medicarla...ma non era esattamente brava nelle pozioni...forse... Neville. Lui avrebbe saputo quali erano le migliori erbe da
utilizzare. Si rialzò con un po’ di fatica e si diresse verso il
castello, con il mantello addosso, per non destar sospetto ai suoi compagni.
Draco Malfoy si alzò dal suo morbido letto.
- Già te ne vai?- gli chiese una scocciata Pansy da
sotto le lenzuola.
- Sì, ma tu faresti bene a volatilizzarti: al mio ritorno la stanza mi
servirà.-
-E perché, scusa?-
- Ho invitato una del quarto di corvonero.-
- Chi?- gli chiese maliziosa la moretta
- Ma saranno affaracci miei?- sbraitò il bel biondo
stufo di quell'interrogatorio. Si rivestì rapido e poi infilò l'uscio, per
farsi una bella passeggiatina prima di cena. Arrivò nella sala d'ingresso,
quando sentì il grosso portone cigolare. Si gettò dietro un gargoille e attese con la bacchetta pronta. La porta si
aprì....nessuno entrò. Draco guardò accigliato il
portone richiudersi lentamente, come se qualcuno lo stesse muovendo piano piano per non fare rumore. Sentì dei
passi avvicinarsi alla gradinata, pian piano questi divennero più
distanti, e poi nulla.
Attese qualche altro secondo, tanto per star sicuro, e poi si arrischiò a
muoversi. Fu attratto da uno scintillio sul pavimento...si
avvicinò...c'erano delle impronte di scarpa bagnate...allora qualcuno
era entrato, davvero. Scosse la testa: doveva esserselo
immaginato, eppure...si allontanò rapido: odiava avere a che fare con qualcosa
che non capiva.
- Neville...ci sei?- tentò Hermione scostando la porta del dormitorio maschile.
Il ragazzo stava leggendo, e non si accorse neanche del suo arrivo. La grifoncina sorrise: Neville non
era mai stato un bel ragazzo, anche se col tempo era diventato più carino, ma
era una persona speciale: aveva avuto una vita difficile, i suoi genitori erano
impazziti la stessa notte della morte di quelli di Harry,
avrebbe potuto essere lui il bambino sopravvissuto...e invece era solo lui...un
ragazzo timido e riservato, ma con un cuore enorme, lei lo adorava.
- Neville...-riprovò Hermione a voce un po’ più alta. Paciock sussultò e scattò in piedi.
- Ah, Hermione, sei tu- sbuffò portandosi una mano al cuore.
- Sì, scusa...avrei bisogno del tuo aiuto...-
- Dimmi, farò il possibile.- sorrise lui facendole gesto di accomodarsi. Era
sempre disponibile per gli amici.
- Ecco...solo per curiosità...che cosa c'è contro i veleni delle creature
acquatiche?-
- Perché?-si stupì lui.
- Così- vagheggiò la riccia - c'è qualche pianta non rara per curare
delle...bruciature di medusa ad esempio?- chiese poi
- Certo, ma dipende il modo in cui ti ha colpito e il tipo di medusa...-
- Medusa...forte, ma colpita di striscio per esempio.- provò a restare vaga,
anche se lui non era un tipo sveglissimo, con Harry
non avrebbe mai potuto fare così.
- Beh- ragionò serio lui.- Direi che un impacco di Cristallia
e di Camomilla possa andare...-
"Camomilla ce l'ho, cristallia...ah
già, è quella che ho trovato ieri!" pensò Hermione
- Bisogna cuocere in due pentolini diversi le due piante per qualche minuto e
poi mescolarle con dell'acqua ghiacciata-le continuò a spiegare Neville.
- Grazie. Sei un amico.- disse la grifoncina
alzandosi.
- Ma...-Neville la guardò
senza capirci nulla, con un'espressione buffa.
- Ci vediamo a cena- gli disse dopo avergli stampato un bacio sulla guancia, e
poi sparì nella sua stanza.
Hermione finì di spalmarsi quella poltiglia sulla gamba
dolorante, infilò la gonna e la giacca della divisa che aveva messo ad
asciugare, e fece per aprire la porta…ma qualcuno la precedette.
- Herm. Mi dici che diavolo sta
succedendo?- sbottò un Harry
“leggermente” scocciato.
- Nulla…perché?-
Harry fece vagare lo sguardo per
la stanza che la riccia condivideva con Lavanda e Ginny.
-Ecco perché!- gridò indicando con fatica l’anta
aperta dell’armadio.
- Harry…quello è un armadio…non ci vedo nulla di strano.- prese tempo
lei affrettandosi a chiuderlo.
- E allora perché era aperto?-
- Perché mi sono cambiata...-
- Fammi vedere.- pretese lui avvicinandosi
- Ma non ti permettere neppure di
sfiorarlo- gridò scandalizzata schiacciandosi alle ante.
- Allora qualcosa la nascondi, eh?-
ricominciò lui
- Ma una ragazza deve far per forza
vedere la propria biancheria a tutti?- obiettò asciugandosi una lacrima.- Perché
mi stai attaccando così Harry?- chiese in un
sussurro.
- Io…-gridò Harry zittendosi
subito dopo. – Scusami…è che…ero
preoccupato…tutti questi giorni senza vederti…ho creduto
che…non lo so…mi è stato detto…-
- Ma che cavolo c’entra il
mio guardaroba?-continuò lei asciugandosi una nuova lacrima.
- Herm…scusa.. ti prego, non piangere…non volevo, te lo giuro.- Harry le toccò una mano, voleva abbracciarla, ma non poteva
farlo: in primis perché era seduto su quella stupida sedia e lei era in piedi ,
e poi perché il suo uso delle braccia era ancora limitato.
- La metti la pomata che ti ho dato?- chiese lei capendo la
sua frustrazione.
- E’ appunto per questo che mi preoccupavo…cerca
di capirmi…mi hanno detto che nascondevi
qualcosa in quell’armadio e io non ci ho visto più nulla…ho temuto
che ti fosse venuta una folle idea per salvarmi…ti prego: non perdere la
tua vita per me…la tua vale molto di più.-
Hermione si chinò per abbracciarlo: lui c’era sempre
stato per lei, sempre…non voleva perderlo, ed era rimasta molto colpita
dalle sue parole…eppure era un po’ sbigottita da quel che le aveva
detto.- Harry…ma chi ti ha detto
dell’armadio?-
- Io …non lo so…un gufo mi ha portato
questo…-e detto questo le porse un bigliettino
rosa.
Harry,
Ti scrivo questo
biglietto perché credo sia tuo diritto sapere in che
cosa si è invischiata la tua amichetta Hermione;
Non posso dirti che
sono, so che puoi capire cosa intendo,
ma sappi che la tua Grifoncina
sta architettando qualcosa, ne ho la certezza: nel suo armadio nasconde
qualcosa…l’ho vista.
Non far leggere questa
mia lettera a lei.
Un’amica
- Ma…- Hermione era indignata.- Secondo te chi può
essere stato?-
- Non so…di sicuro qualcuno che ha accesso alla tua
stanza, e direi una femmina da come si è
firmata…-
- Sì, ma qualcuno che ha la
possibilità di vedere il mio armadio- sbuffò rattristata Hermione
- Intendi dire…una tua compagna di stanza? Che cosa orribile.-
- Non può essere altrimenti…purtroppo…o Ginny o Lavanda.- annuì delusa
-Ginny la escluderei…ti ha
sempre voluto un bene dell’anima…- ragionò Harry
- Già, anche se ultimamente è molto strana…non mi farebbe mai una cosa così…-
- Beh…però anche Lavanda…che motivo avrebbe di
farti questo?-
-Una parola :Ron.-
sospirò Hermione come se fosse ovvio. – Insomma…crede che io glielo
voglia fregare…-gli spiegò
- Ma lui non sta con Lavanda!- si scandalizzò Harry
- Ma lo considera proprietà
privata.- sospirò in modo teatrale.
- Comunque sia…tu devi
parlarle.- decise Harry fermamente.
- Sì, lo farò- mentì Hermione- Ora
va…ti raggiungo-
Quando la porta si richiuse, la
riccia si gettò sul letto, scossa da fremiti: Stava omettendo la verità al suo
migliore amico…non l’aveva mai fatto prima.
La cena passò veloce per Hermione, stava ancora pensando a
quella creatura che l’aveva attaccata il pomeriggio…era rischioso
tornare al lago di nuovo…probabilmente quella pianta non c’era
nemmeno…e poi era sola, per la prima volta.
- Un attimo di attenzione prego-
chiese Silente.- Questa sera non voglio discutere, ma sono obbligato a darvi
una notizia. Lord Voldemort si sta avvicinando sempre
più alla nostra scuola…ma non la prenderà, non finché ci sarò io.- assicurò
il preside.- Vi chiedo però di non uscire da soli nel parco, o almeno di stare
abbastanza vicino al castello per potervi rifugiare in caso di pericolo. Questo
per evitare la cattura di alcuni di voi che verrebbero
di certo usati per ricatti. Vi informo che molto
probabilmente non potremmo aiutarli in alcun modo…è brutto da dire,
soprattutto per me, ma bisogna calcolare il male minore. Grazie.-
Un silenzio pesante piombò sulla sala, e nessuno si sentì in
dovere di romperlo fino alla fine del pasto, che di giorno in giorno diventava
più parco.
Era da poco passata l’una di pomeriggio,nel corridoio rimbombavano dei passi rapidi.
-Oggi neanche il dolce!- si lamentò Ron
mentre si dirigeva con i suoi amici verso l’infermeria. Andavano a
trovare i loro compagni di grifondoro.
- Ti sembra questo il momento di fare
questo genere di battute?-lo sgridò seria Hermione. Man mano che si
avvicinavano le urla di dolore di coloro che erano in
uno stadio avanzato della malattia si facevano più forti.
Una lacrima scivolò dalla guancia di Ginny.
Neville la asciugò con un dito. Quel giorno una delle migliori amiche della rossina aveva iniziato a manifestare i sintomi.
- Dobbiamo sorridere, essere forti anche per loro; la pietà
non serve a niente, hanno bisogno di sapere che stiamo combattendo per loro.- le
disse dolcemente Paciock.
- Avete notato che i serpeverde
hanno pochissimi malati?- osservò Harry mentre
infilavano l’entrata dell’infermeria.
- Figurarsi…lì sono tutti figli di mangiamorte- sibilòRon
storcendo il naso.
Salutarono con un sorriso incoraggiante i pazienti del
reparto “stadio avanzato” soffermandosi qualche secondo a guardare
i conoscenti. Non poterono avvicinarsi, perché da qualche giorno, quel reparto
aveva innalzato delle barriere magiche per evitare il rischio di infezione, perché i malati erano molto deboli, e se
qualche microbo fosse entrato in quell’area stagna di certo sarebbe stato
come veleno per loro.
- Nel reparto accertamento- li guidò Hermione.
Entrarono in una stanza molto grande, quella centrale,
ovvero l’infermeria vera e propria, le altre aree erano aule adibite alla
ricerca o a riempire altri letti.
- Ginny!- la chiamò una pallida
ragazzina corvina.
- Elisa…come stai?- chiese la rossa.
- Non lo so…non mi hanno ancora detto nulla…ma
tanto lo so che cos’ho.- sussurrò rassegnata la
ragazzina
- Non dire così…forse è solo
un’influenza…-provò a consolarla Neville
- Sì…come no…-
-Harry...dobbiamo
andare in sala comune…domani c’è la verifica- disse Ron prendendo con se Neville.
Era strano detto da lui, ma era terrorizzato da quel morbo,
e voleva starci alla larga.
- Va bene…-accettò il bambino
sopravvissuto.
- Io resto…- disse Hermione.- Ho
dato la mia disponibilità per aiutare qui…-ricordò ai tre amici.
- Ah già…ci vediamo dopo
allora…-la salutò il giovane Weasley. Harry le sorrise e Neville la abbracciò,
poi se ne andarono.
- Granger…porta a tutti
degli asciugamani bagnati.- la richamò Madama Chips dalla saletta dei medicinali.
- Subito…- Hermione corse verso la vecchia infermiera,
ma mentre lo faceva vide qualcosa che la lasciò senza parole: vicino ad un
letto circondato da persone, sedeva un ragazzo biondo di sua
conoscenza…” un serpeverde si è
ammalato?” si chiese distogliendo lo sguardo a
andando a fare il suo dovere. Quel giorno c’erano poche
persone nuove…fece in fretta, le mancava solo un paziente, che
aveva voluto lasciare per ultimo…lo Slitherin.
Sospirò forte. Avrebbe dovuto
infiltrarsi in quel groviglio di serpi.
- Permesso…lasciatemi passare, solo un attimo.- Chiese
facendosi spazio tra divise verdi argento…Tiger?
Il ciccione che faceva sempre da guardia del corpo al bel biondino…
- Granger?!- esclamò disgustato
Draco modificando l’espressione prima un po’turbata.
- Sì…-ammise la riccia stufa di tutte le occhiatacce
- Tu non mi tocchi lurido ibrido-
si ritrasse il ciccione.
- Non fare tanto lo schizzinoso, perché sono qua solo per aiutarti a star meglio, ma se non vuoi,
considerando che non c’è nessun altro disponibile…per me puoi anche
gridare di dolore, ti assicuro che tra poco lo farai…tanto oggi ho poco
da fare qui…anzi, me ne vado proprio.-
-Prendi quello stupido asciugamano
deficiente!- lo sgridòMalfoy piuttosto
scocciato
- Va bene…-acconsentì
obbediente Tiger.
- Ecco fatto. Se vuoi qualcos’altro sei ancora in
tempo…-
- Potresti portarmi un bicchier d’acqua…Granger?- chiese Tiger.
- Certo.- Hermione andò a prendere ciò che le era stato richiesto trattenendo la rabbia: anche in
quelle condizioni le dovevano ricordare che lei era una mezzosangue?
- Per me un pasticcino.- Pretese Goile
appena fu di ritorno.
- Non sono la vostra cameriera- si
riscaldò la riccia
-Calma mezzosangue…non so se
il tuo sangue può riscaldarsi…potrebbero esserci effetti collaterali.- sputò
Draco
- Ma il tuo forse è troppo puro per farlo-
sibilò Hermione rovesciandogli in testa l’acqua.
- Sporca…-
- Hermione! Dobbiamo andare, Draco mi aspetta per le
ripetizioni….Draco? Non dovresti essere in biblioteca?- esclamò Ginny
- Forse…se la tua amichetta non mi avesse conciato in
questo modo….comunque…andiamo!- l’accontentò
spingendo Hermione con violenza.
- Schifoso furetto!-si lamentò lei
Ginny invece ridacchiò falsamente,
e si incamminò con il “suo” Draco.
-Mezzosangue, che fai? Ci segui?- sibilòMalfoy.
- Si da il caso che anche io debba
recarmi in biblioteca-
- E
non puoi fare un’altra strada? Noi stavamo parlando.- la
respinseGinny
Hermione si fermò. C’era rimasta
parecchio male.
Draco sorrise trionfante, ma una sirena cominciò a suonare.
-Avviso a tutti gli studenti, Lord Voldemort
si sta avvicinando col suo esercito. Vi preghiamo di mantenere la calma e di
recarvi in un luogo sicuro. Nascondetevi immediatamente. I
caposcuola si accertino che tutti gli studenti stiano al sicuro. Niente
Panico.- La voce della McGranit
risuonò per tutta la scuola, provocando il panico totale. Le sirene
continuarono a suonare, e tutti gli studenti iniziarono a correre di qua e di
là.
- Hermione!-piagnucolò Ginny
-Ginny, corri
fino in fondo al corridoio, portando con te più persone possibili, scosta
l’arazzo…lì c’è un vecchio passaggio segreto. Percorrilo tutto, arriverai in una saletta.- gridò la grifoncina per farsi sentire.-Malfoy,
andiamo.-
- Ma scherzi? Non ho alcuna intenzione di farmi ammazzare per colpa di questi
bambocci.- urlò lui divincolandosi dalla presa della Grifondoro.
- Potevi pensarci prima di diventare caposcuola. Vieni.-
I due corsero gridando a tutti indicazioni,
ma poi delle travi iniziarono a crollare, schiantandosi sul pavimento.
-Non c’è più tempo Granger…mettiamoci al sicuro.- le ordinò
prendendola per la manica.
- Aiuto!- Qualcuno non era ancora in salvo. Hermione cercò
la fonte del richiamo guardando oltre tutto il fumo che si era formato.
- Siamo qui…dove sei?-esclamò
- Qua…sono incastrato…-
-Aspetta…-
- Mezzosangue non abbiamo tempo!-
- E se fossi stato tu quel
ragazzino?-lo rimproverò Hermione avvistando finalmente il bambino. Era di
certo del primo anno…un corvonero . Era rimasto schiacciato sotto delle macerie.
- VingardiumLeviosa!-
Gridò la riccia. Poche mosse ed il bambino fu salvo.
- Seguitemi…conosco un posto
sicuro!- disse Hermione stringendo la mano del piccolo.
Corsero per uno stretto corridoio, e quando arrivarono alla
fine la Grifondoro ordinò loro di cercare una mattonella bianca e di premerla.
- E come credi che possiamo fare con
tutto questo fumo?- si lamentò Malfoy mentre tastava
il muro.
- Eccola!- esultò il corvonero. La
premette, ed un passaggio si aprì.
- Dentro, dentro! Li esortò Malfoy.
Entrò per ultimo, chiudendosi il muro alle spalle.
Quando si furono seduti in quella stanzetta buia ed
umida, tutti e tre cercarono di prendere fiato.
-Scusate…il posto non è dei migliori,ma
non mi è venuto in mente altro.- si scusò Hermione per rompere il silenzio
- Meglio dei sotterranei di certo.- ghignò Draco.
Poteva quasi sembrare un ringraziamento.
-Ahi!-si lamentò il corvonero
stringendosi una spalla.
- Aspetta, fa vedere.- gli chiese Hermione
scostandogli dolcemente la manina per esaminare la ferita.- Non è nulla
di grave.- lo rassicurò. E detto questo, estrasse una
boccetta di pozione curativa e gliene spalmò un po’ sul taglio.
- Dove l’hai fregata quella?- chiese sospettoso Draco
- Come scusa?-
- La pozione…noi non dovremmo averne.- osservò lui.
- Beh…questa…questa l’avevo
già prima- si inventò.- Ma a te che importa?-
- Nulla.- si disinteressò il biondo.
- Se vuoi ne ho un po’ anche
per te.- gli propose vedendo una profonda ferita sulla sua mano.
- Io pozioni fatte da te non le uso.- si rifiutò Malfoy
- Peggio per te.- Si offese Hermione dandogli le spalle.
Passarono tutta la notte in quel buco. Hermione consolò il
bambino ogni volta che una bomba magica cadeva sulla scuola, ma poi lui si
addormentò, e la grifoncina lo coprì con il suo
mantello.
- Malfoy..secondo
te…cosa succederà ora?-
- Non lo so…Il signore oscuro è forte, ma Hogwarts ha molti aiuti.- sospirò Draco, forse era un modo
per tranquillizzarla.
- Granger… ferma lì.- le
intimò osservandole la gamba.- Hai…cosa ti sei fatta?-
Hermione si coprì meglio con la gonna la
ferita della creatura.- Niente…avrai visto male…-
- So quel che ho visto.-
- Forse sei cieco allora…era solo un..un’ombra.-
Draco la guardò dall’alto in basso. – Fai un
po’ come ti pare…- e detto questo si girò su un fianco per dormire.
La conversazione si era chiusa lì.
-L’attacco è finito .Preghiamo tutti gli studenti di dirigersi in cortile.
Dobbiamo fare l’appello.- la voce della McGranit li svegliò all’altoparlante, ed i tre si
affrettarono nel cortile del pozzo, sperando che fosse andato
tutto bene. Era ormai l’alba.
Al centro stavano Silente e gli
altri insegnanti sorridenti. Venne fatto
l’appello, e si scoprì con gran gioia che non mancava nessuno, e che
l’infermeria era rimasta intonsa.
-Ora che sappiamo che tutti voi state bene,voglio
comunicarvi l’esito della battaglia che si è svolta ieri.- Silente fece
una pausa per aumentare la suspence.- Grazie agli
aiuti tempestivi, Hogwarts è ancora una volta salva, Voldemort è stato respinto molto lontano da qui, e prima di
tornare ci penserà due volte.-
Un boato di urla riempì
l’intero cortile, e tutti si abbracciarono gioiosi. Hermione esultò
insieme ai suoi amici, ma quando si voltò verso Draco lo vide impassibile come
sempre.
-Pezzenti.- lo sentì dire
- Malfoy..cosa
c’è questa volta?Volevi vincessero i tuoi amici mangiamorte?.-gli
chiese un po’ scocciata
-No, solo che…sono tutti degli
imbecilli…Esultare così…tanto torneranno.-
sputò cinico.
- Ma non fai altro che pensare al
domani…perché non sai goderti il momento?- lo sgridò aspramente.
- Godetevelo voi stolti.-
-Noi lo facciamo…ma tu non riuscirai mai a vivere
sereno se non imparerai a fare come noi.- Hermione si avvicinò
a lui guardandolo fitto negli occhi. Come poteva esserci tanta freddezza in
quello sguardo?Eppure vi lesse anche tanto dolore.
- Ogni momento è importante, Draco- disse
avvicinandosi ancora di più a lui. I loro volti si sfiorarono quasi, e lei
sentì un brivido percorrerle tutta la schiena.
- Ogni attimo che fugge inesorabilmente…vale più di
tutte le ricchezze presenti al mondo. Un attimo non è
infinito…Draco…devi saperlo vivere.-
Entrambi non sentirono più e urla
degli altri, il mondo intorno a loro scomparve…il tempo smise di
scorrere.
- Carpe diem-sillabò
Hermione rompendo il silenzio prima di andarsene, rompendo anche il loro
fragile mondo.
“Carpe Diem…”
Spazio autrice!
Ciao! Sono
tornata! Scusatemi se ci sono stata tanto ad
aggiornare, ma avevo fatto un vero e proprio pasticcio! Volevo velocizzare i
tempi, e avevo iniziato il capitolo in maniera diversa, ovvero prendendo
avvenimenti futuri e scrivendo solo qualche spezzone di questo capitolo qui, ma
poi non ero soddisfatta, e mi sono lasciata prendere dallo sconforto. Ho deciso
di riscriverlo, ma non volevo buttarlo su…ho dovuto lavorarci un
po’ affinché risaltasse la morale di oggi: Carpe
Diem, Cogli l’attimo. Spero che gli attimi che
avete usato per leggere siano passati piacevolmente, e spero che li abbiate
vissuti così come ho fatto io. Grazie davvero a tutti.
Spazio Risposte.
Peach_93: Come sempre ti ringrazio, sono felice di avere una
persona così vicina…Per quanto riguarda Ginny…ehe! Ne combinerà ancora tante…spero
non ti dispiaccia…Questa volta ci sono stata di
più ad aggiornare, ma non potevo rovinare la storia…Mi ci sto
affezionando! Spero continuerai a starmi vicina, perché mi aiuti più di quanto
tu possa immaginare….GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!
Red_93: Ecco un’altra persona a cui tengo tantissimo!
Grazie anche a te, e in bocca al lupo con la scuola.....per
ora fila tutto abbastanza liscio…ma vedrai….ti
lascerò col fiato sospeso molto di più, perciò prendi un bel respiro! (Hai
visto? Anche a Herm è mancato il fiato
all’inizio del cappy)
dindy:….Scusaaaaaaaaa! In effetti ci avevo pensato che qualcuno
poteva anche aver finito la scuola…solo che ero così preoccupata per il
mio inizio che…non ci ho pensato più di tanto…spero non ti sarai
offesa, vero? Il mio augurio valeva anche per tutto il resto, ma già che ci
sono te lo rifaccio: Buon 2010!
Ginny in effetti
è stata cattivella, ma farà anche di peggio…comunque sono d’accordo
con te: la pianta è un’idea carina, mi sono scervellata per
immaginarmela, e forse presto la descriverò meglio…ora la ricerca si è un
po’ bloccata, ma riprenderà.Grazie di tutto.
Cassidy14:
Quando ho aperto la pagina ho esultato: una nuova persona che mi scrive!Wow!
Spero che la storia continui a piacerti…Ehi che ne dici di un fan club:odiamo Ginny? Carino no? Vedrai:la pagherà.
Capitolo 6 *** Cap.5:I funerali e la diffusione ***
Hermi Dracu 5
Cap.5:I
funerali e la diffusione
- Hermione?-
Nessuna risposta.
- Hermione!-
La riccia si voltò infastidita.-Che c'èGinny?-
- Ginevra.-ricalcò lei. Da quando Draco le aveva detto che il suo nome era bello, voleva che tutti la
chiamassero così.
- Ok...Ginevra...-acconsentì Hermione per non
iniziare un battibecco di nuovo.
- Lo sai.-
-Cosa?-
-Non fare la finta tonta. Lo sai cosa hai fatto.- esclamò Ginevra furiosa.
- Ahem...no.-
- Allora te la rinfresco io la memoria: Giusto due minuti fa,
in cortile...con chi parlavi eh?-
-Come? Non mi dire che è per...-
- Hai capito! Sempre a far la smorfiosa saccentella
misteriosa con Draco!-
"Smorfiosa...saccentella misteriosa...che?"
- Gin...tu non stai bene.- concluse Hermione facendo per voltarsi. Ginny la strattonò per la manica con violenza.-Ferma!-
- Ginny...mi fai male...-
- Ricordati...me l'hai promesso...l'hai giurato: non
avvicinarti a lui!-la minacciò tra le lacrime la rossa. Poi le diede uno
spintone e la fece cadere a terra. Hermione dal canto suo non fece resistenza:
era scioccata dal comportamento di Ginny...la
sua amata Ginny...colei che soltanto pochi mesi prima
era la sua più grande amica.
- Ti devo sempre tirare su io, mezzosangue?- chiese una voce da dietro
l'angolo. Draco Malfoy sbucò dal suo nascondiglio.
Aveva sentito tutto. Alzò ben poco garbatamente la ragazza, che non si oppose,
aveva ancora la testa chissà dove, sperduta nella più piena confusione.
- Beh?- fece Malfoy notando il suo sguardo vuoto.
- cosa?- sbottò Hermione risvegliandosi dal suo torpore.
- Di che patto parlava la tua amichetta?-
- Nulla...- disse lei scuotendo la testa. Non aveva alcuna voglia di
litigare: voleva solo rifugiarsi in camera sua, a ragionare.
- Sì come no...-
- Senti, comunque sia non sono affaracci
tuoi.- sbuffò voltandosi verso la scalinata.
- Io non credo...si parlava di me...Ferma!- disse prendendola per il polso.
- Cosa c'è? Pensavo ti facesse schifo toccare noi mezzosangue.-
- Infatti, ma ti ricordo che ora abbiamo lezione.-
- Oh…giusto. Grazie di avermelo ricordato.- e detto questo la grifoncina si liberò dalla sua stretta e prese il corridoio
per l'aula di incanesimi. Vitius era malato da tempo, ma le
lezioni dovevano continuare, così il resto del corpo docenti si alternava alle
varie cattedre vacanti. Quel giorno toccava alla McGranitt...meno male!
Le lezioni passarono velocemente quella mattina, e anche
abbastanza tranquille, in compenso a pranzo accadde il finimondo.
-Preside...Preside...è..è... orribile!- Così si era annunciata in sala grande
una ragazzina, correndo in lacrime verso il tavolo dei professori.
- Signorina Finnegan...mi dica....-Silente si alzò
dal suo scranno per avvicinarsi di più.
- Seamus...Seamus
è...è....- la sorella di Seamus, che era del primo
anno, si accasciò a terra scossa da fremiti e da lacrime copiose. Dean si alzò e corse da lei.- Cosa
è successo a Seamus?- chiese con voce
tremante.
- Lui...è...è....è morto!-singhiozzò la piccola. Dean sbiancò, e corse via, verso l'infermeria,
incurante dei richiami di Piton.
- Lascialo- lo fermò il vecchio preside.- Lo lasci solo.-
Quel pomeriggio tutti si chiusero nelle loro stanze comuni,per una volta anche i serpeverde
parteciparono al dolore: chi soltanto per la paura di ammalarsi, chi perché si
sentiva impotente.
- I funerali si svolgeranno questa sera.- annunciò Hermione rientrando nella
sala comune dopo la riunione.- La famiglia non potrà neanche
partecipare...-aggiunse con un fil di voce e gli
occhi lucidi. Harryle si avvicinò e la
strinse dopo averla fatta accucciare, anche Ron si unì
all'abbraccio, e ben presto tutti i grifondoro si trovarono a partecipare.
Mancava solamente Dean, che era rimasto a vegliare
sul corpo dell'amico.
Le porte vennero spalancate, per far uscire tutti gli
studenti. Nel più pieno silenzio, si formò una fila. Ciascuno portava una
fiaccola in mano. Davanti stavano Silente, Dean, e la piccola Rea Finnigan,
col volto rigato di lacrime. Una carrozza trainata da Thesthral
portava la bara di vetro col giovane grifondoro morto. Il corteo funebre si
mosse, e percorse una stradina verso il colle. La notte era ormai calata, e le
stelle erano oscurate dalle fiaccole. Chi avesse guardato quella collina da lontano avrebbe sorriso a quella splendida visione…ma
non c’era nulla per cui sorridere.
Quando raggiunsero la cima, tutti gli studenti si
raggrupparono a cerchio, e solo Silente, Rea, Dean e
la bara rimasero in centro. Il coperchio della bara si
sollevò.
- Siamo qui riuniti questa sera,
per rendere omaggio ad un nostro caro compagno.- Iniziò Silente rompendo
quell’orrendo silenzio.
-SeamusFinnegan,
non era solo un allievo per Hogwarts, ma un figlio,
ed un fratello per tutti noi. Seamus, non so dove tu sia ora, ma spero, in un luogo migliore, felice. Siamo qui
per salutarti un’ultima volta.- Silente si interruppe,
per poi rivolgersi a tutti gli altri studenti.- C’è qualcuno che vuole
fare la sua preghiera?-
Harry si mosse. Temeva che Dean lo respingesse, che lo incolpasse…ma sapeva che
non l’avrebbe fatto, non sarebbe stato
d’accordo, ma non si sarebbe opposto.
- Seamus.- cominciò posando una
mano su quella del compagno.- Non è sufficiente scusarmi, e non è giusto
giustificarmi. Non so se tu voglia la mia benedizione,
ma io te la do ugualmente, se vuoi….accettala. Seam…siamo
stati amici, per tanto tempo, abbiamo condiviso molti momenti, belli e brutti,
io voglio serbarli tutti nel cuore, e voglio farti sapere che lotterò, lotterò
per te.- poi ci fu silenzio, Harry strinse la mano
del compagno, e poi girò a fatica la sedia.
Fu il turno di Ron, che volle
dilungarsi su una certa partita di Quiddich.
Hermione strinse gli occhi per nascondere le lacrime, e fece
per portarsi una mano sul volto, quando qualcuno la prese.
-Devi andare…tu vuoi andare...-le soffiò una voce
all’orecchio.- So che non te lo perdoneresti mai.-
La riccia si voltò di scatto…Draco era lì vicino a
lei, guardò le loro mani e arrossì visibilmente.
Draco ghignò. -Vai, o sarà troppo tardi.- l’avvertì poi. In effetti Silente
stava chiedendo se c’era ancora qualcuno…ma quanto tempo era
passato?
Hermione fece un passo avanti. Era sempre stata di indole timida, ma si sentiva in dovere di salutare i suo
compagno per l’ultima volta.
-Seamus.-sussurrò con voce
tremante e con una lacrima che iniziava a solcarle il volto. Strinse forte la
mano del grifondoro.
-L’ultima volta che ti ho
visto…ti ho sgridato, e ho tolto punti alla tua casa…alla nostra
casa….-fece una risatina nervosa.- Ma…-la voce che si incrinava.- Ma tu lo sai…ti ho sempre voluto bene,
e non sarà questa…questa nuova “dimensione”…questa tua
nuova …fase della tua vita a farmi cambiare idea…forse non saremo
mai andati troppo d’accordo, è vero, ma tu ci hai sempre aiutato e
io….-le mancò la voce, e pronunciò l’ultima parte in un sussurrò
roco:- mi ricorderò per sempre di te, Seamus.- Gli
occhi si erano ormai riempiti di lacrime, e Dean la
guardò con un piccolo sorriso…aveva apprezzato la sua ultima preghiera.
La riccia fece dietro front e tornò al suo posto un
po’ tremante. Lanciò un’occhiata a Draco, che non staccava gli
occhi dalla bara: era quasi sicura che anche lui avrebbe voluto dare un saluto
al grifondoro, ma non poteva…era un serpeverde,
chissà che putiferio sarebbe venuto fuori….beh, di certo non lo voleva
fare per un affetto che lo legava alla vittima…forse voleva solo dargli
un suo omaggio, riconoscere l’ingiustizia a cui era stato sottoposto,
dirgli che lo ammirava per non aver mollato fino all’ultimo…Draco
era così, ma era ugualmente lodevole il suo comportamento, e poi l’aveva
aiutata a farsi avanti…era il suo modo di star vicino aSeamus e forse, si ritrovò a sperare, anche di
consolarla…ma che stava pensando?
- Signorina Finnegan?- chiese il
preside
La mora tirò su con il naso, e poi si avvicinò al fratello.-Seam…fratellone….-e
poi scoppiò a piangere.- La mamma vorrebbe essere
qui…invece ci sono solo io…ti voglio tanto bene fratellone!-Si
accasciò sul corpo inerme del fratello, e gli insegnanti dovettero tirarla via
di forza…non era prudente abbracciare un malato, anche se era molto
improbabile che la malattia fosse infettiva, era meglio non rischiare.
Per ultimo toccò a Dean.-
signor Thomas, prenda la sua fiaccola.- lo pregò
Silente. Dean annuì, sciolse la stretta dalla
sorellina del suo più caro amico e si avvicinò alla bara di vetro serio.
– Seam…- annunciò -Sono
io, Dean. Sei stato il mio più grande amico, e lo resterai…nessuno
potrà mai sostituirti. E’ da una vita che ci conosciamo…sei stato un fratello per me…-Dean
chinò il volto per non lasciarsi sfuggire alcuna lacrima: sapeva che il suo
amico non avrebbe voluto che lui piangesse.- Eravamo sempre insieme.-continuò.-Ti ricordi quando ci immaginavamo da vecchi? E quando abbiamo combattuto con l’ES…mi hai
salvato da un mangiamorte e io ti ho salvato da un
altro…pensavamo entrambi prima all’altro che a se
stessi…ricordi anche questo? – ridacchio nervoso.- Seam, questo non è un addio, ci rivedremo, lo
sento…per ora ti prometto che mi prenderò cura di Rea…Ciao amico
mio…buona notte.- e detto questo calò la sua
torcia infuocata sul corpo del morto, che prese subito fuoco.
- Sia libero il tuo spirito nei cieli come lo fu in terra.- pregò Silente. Poi si levò un applauso, e
tutti, commossi, attesero che del loro amico non fosse
rimasto più nulla. La cenere volò nell’aria assieme al fumo, e poi
tutti tornarono al castello, guardando il cielo malinconici.
- Silenzio per favore.- La McGranitt entrò in classe – aprite i vostri libri a
pagina…-
Qualcuno aveva bussato alla porta.
- Chi è?- brontolò la vice preside alquanto seccata.- Senta
signor Malfoy, se non vuole presentarsi a
lezione…peggio per lei, ma non provi a disturbar
le mie lezioni, altriment…-
-Mi scusi ma oggi sono presente!- si lamentò
poco educatamente il bel serpeverde.
- Minerva…non sospetterà dei nostri
ragazzi…-Silente entrò con una calma impressionante
nell’aula. La McGranitt,
che era diventata rossa come un pomodoro aprì e
richiuse più volte la bocca senza però emettere alcun suono.- Signor
preside…-riuscì finalmente a dire.-I…io,
vede…-
- Non deve spiegarmi nulla…sono venuto qui per darvi una brutta notizia…Madama Chips…si è ammalata. – un brusio colse tutta la
classe.- Tranquilli, tranquilli, non è il morbo.- tutti tirarono un sospiro di
sollievo.- Ma dovrà essere aiutata da tutti voi,se
volete si riprenda. Prego dunque tutti voi a fare dei turni in infermeria per
dare una mano.-
I grifondoro ed i tassorosso accettarono
di buon grado, furono invece i corvonero, e ancor più
i serpeverde a lamentarsi.
-Mio padre lo verrà a sapere!-strillò Pansy
indignata.- Lui vi farà…-
- Non credo che in questo momento sia questo il suo maggior
problema, signorina Parkinson…io non obbligo
nessuno… discutetene,mi farete sapere a cena.
- Sempre i soliti bastardi iserpeverde!-grugnì Ron a lezione
finita.
-Sì, lo so Ronald…,ma…avete notato che Dr…Malfoy
non si è lamentato e non ha neppure minacciato di uccidere nessuno?-si stupì
Hermione mordendosi la lingua per aver quasi chiamato per nome il suo nemico di
sempre.
- In effetti quest’anno è più
strano del solito- ammise Harry
-Di che si parla qui?- sillabò Ginny comparendo all’improvviso alle loro spalle.
- Di…-iniziò Ron
- Nulla di interessante.- si
intromise Hermione pestando un piede al rosso
- Però a me potrebbe
interessare…-la sfidò la Weasley.
- Io…-andò su tutte le furie la
riccia. Insomma: come si permetteva di ficcare il naso nei loro discorsi
privati.
- Herm.-intervenne Harry.- Vieni un attimo, ti devo parlare. Voi andate
avanti.-
-Ma…-si lamentarono le due grifoncine.
- Niente ma. Ronha fame, accompagnaloGinny.-
ordinò il moro.
- E chi saresti tu per dirmi cosa
devo o non devo fare Harry?- sputò Ginevra.
- Nessuno, ma ora io ed Hermione dobbiamo
parlare.- concluse Harry prendendo per mano
l’amica ed imboccando un corridoio secondario.
Si fermarono solo quando furono abbastanza distanti per non
farsi sentire da nessuno, poi calò il silenzio.
- Allora?- chiese Harry.
- Allora cosa? Sei tu che mi hai portata qui…-provò a deviare il discorso Hermione, tentando di apparire
neutra e distaccata…ma con Harry non attaccava.
- Perché non hai voluto rispondere a Ginny?- provò il moro aggirando il punto focale del
discorso, per raggiungerlo con calma. Errore.
-Cosa?! Stai dalla sua parte????MA…MA…Harry,
lei…si è intromessa nei nostri discorsi!- strillò la riccia furiosa.
Ok, aveva sbagliato a porle così
la domanda, ma oramai doveva continuare, o non gli avrebbe
più detto nulla.
- No….solo che una volta non
ti dava fastidio…- Errore, di nuovo…Dio, ma perché non ne faceva
una giusta da quella sera di qualche mese prima…
- Ma…ma come…- Hermione era sconcertata.-
L’hai…l’hai vista ultimamente?E’ pazza, fuori di testa…f.u.o.r.i
Fuori capito?-
- Ho notato qualche stranezza ultimamente-
ammise il moro.- Ma ho capito che tu sai perché.- La grifoncina
abbassò lo sguardo. Oh, finalmente ci aveva azzeccato.
- Devi parlarmene.- pretese Harry.
Non doveva mollare ora, altrimenti quella orgogliosa
della sua amica avrebbe rialzato la sua maschera.
- Le avevo promesso di non
farlo…-cominciò lei.
Harry capì di dover prendere una
decisione: aveva due possibilità. O la lasciava
parlare rischiando però di farle rimangiare quel poco che aveva detto o la
interrompeva per dire la sua. In tal modo si aprivano due possibili
conseguenze: o lei approfittava per tagliare il discorso oppure gli avrebbe
raccontato tutto.
- La vuoi la mia opinione?- Chiese i
ragazzo. Aveva preso una decisione. Hermione lo guardò intensamente.- Io
credo che un segreto debba essere custodito, a meno che non rechi
danni a chi deve mantenerlo, o che raccontandolo si possa essere ceri di far
del bene…ma è una tua decisione…-
Hermione sospirò. Harry aveva il
diritto o no di saperlo?
-Tu non lo dirai a nessuno, vero?- si assicurò la riccia, ma
non c’era bisogno di parole.- Ginny…ha
una cotta per Draco Malfoy.-
Harry sbiancò.- Si è innamorata di
chi, scusa?-
- Non ha alcuna importanza
questo…lei…ha solo una cotta, non è amore….ma
ad ogni modo può anche innamorarsi di chi le pare...il problema è il
modo…-
Harry sussultò. Non era dunque
finita.
- Harry!-lo rimproverò Hermione.- Non
te l’avrei mai detto se fosse stato tutto qui, non faccio
gossip!-strillò.- Il punto è che ha paura che glielo
prenda io…mi ha fatto promettere che se dovesse accadere qualcosa tra
noi…io dovrei lasciarlo, capisci? Io ho accettato solo perché mi faceva
male sentirla parlare così, ma…ora non posso neanche dirgli
“a” che lei salta su tutte le furie…- confessò
la riccia agitata.
- Ma come può piacerle Draco Malfoy?-
sussurrò Harry scuotendo la testa
contrariato.
- Harry, ma mi stai
ascoltando…lei mi tratta così solo per…-
-Ma come può piacere a qualcuno quel
tipo?-sogghignò il moro.- Beh, ora capisco perché la eviti.-
Hermione lo guardò col cuore in gola.- Harry…ma
se io mi innamorassi di Malfoy
tu mi eviteresti?- sussurrò trattenendo le lacrime.
Harry la guardò ancora più stupito
di lei. Pareva una scenetta comica…ma non lo era affatto.
La grifoncina avendo letto in
quell’espressione fin troppo sentì cadere le difese. Non voleva
piangere…non in pubblico…era una cosa che non aveva mai sopportato.
Corse via senza voltarsi, con il capo chino. Voltò l’angolo,e … si ritrovò davanti niente popo
di meno che Draco Malfoy.
- Cos’è? Mi salti di nuovo addosso
mezzosangue?-si arrabbiò subito lui.
- Brutto schifoso bastardo figlio di serpe…razza
di….lurido…- le parole le morirono in gola, e senza degnarlo di uno
sguardo si allontanò a grandi passi verso la sala grande, asciugandosi qualche
lacrima di rabbia e frustrazione.
- Lurido cosa?- la provocò lui, ma
lei non lo ascoltò e sparì tra la folla.
- Che caratterino- commentò Blaise
che era rimasto in disparte fino ad allora.- Ma che le
hai fatto sta volta?-
- Non lo so…- scosse il capo Draco ancora pieno di
collera…quanto la odiava…tanto, eppure avrebbe voluto capire chi le
aveva fatto del male…Fece un passo, deciso a
lasciar perdere, quando fu travolto in pieno da qualcuno.
- Razza di…- iniziò lui
- Levati di qui bastardo serpeverde!-
Sputò Harry con una smorfia di disgusto. Poi voltò la
sedia e riprese la sua corsa:-Hermione!!!Aspetta…non
intendevo…-
- Ok, ora spiegami che cazzohai fatto ai grifoni-
sghignazzò Blaise vedendo la faccia dell’amico
tingersi di rosso.
- Ti ripeto che non lo so.-
Quanto odiava quel Potter…era
lui la causa di tutto…e a quanto pareva anche delle lacrime della Granger.
- Bah…che scenate…lo dicevo che quei due si
sarebbero messi insieme- ghignò la lì presentePansyParkinson.
- Hmph! Litigi
amorosi…pensano solo a quello…eppure dovrebbero
preoccuparsi di ben altro, come ad esempio salvare il mondo…stupidi
grifoni…- Annuì Blaise.
Draco si tirò su e riprese a camminare, riacquisendo il
controllo di sempre, anche se l’idea di quei due assieme lo
disgustava…anche se non sapeva perché.
Il pranzo passò lentamente, Hermione mise il broncio senza
ascoltare le scuse di Harry, Ginny
lanciò sguardi smielati ad un certo biondino provocando il suo disgusto e le
risa della tavolata delle serpi, molti serpeverde si
rifiutarono di mangiare quel poco cibo che Hogwarts
poteva offrire loro, e tutti, volenti o nolenti firmarono il foglio della
disponibilità in infermeria, forse soltanto per non sfigurare di fronte alle
altre casate.
Quel pomeriggio le lezioni erano interrotte, come accadeva
ormai sempre, ma per quella volta Hermione non si recò al lago: non voleva più
tornarci…si sentiva però profondamente in colpa ed egoista, e fu con
quello stato d’animo che entrò in infermeria per il suo turno.
- Malfoy?-sussurrò bloccandosi
all’entrata.
- Granger? Oh no…-esclamò
teatralmente lui.
- Hai dato la tua disponibilità dunque…-disse con aria
scettica.- E’ per gentilezza o…per non fare la figura del..-
- Nessuno dei due.- non la lasciò finire Draco riprendendo
in mano una pila di asciugamani puliti.
- Ah…- fece lei distogliendo lo sguardo
- Io non sono gentile, Granger,
lo sai bene…-Continuò lui dandole le spalle.
- Sì.- affermò Hermione.
- Ma tantomeno non mi interessa l’opinione degli altri.-
-Ma allora perché…-provò lei senza riuscire a capire.
- Ti ricordo, mezzosangue, che anche io ho un amico qui…-
-Già…quindi…interesse personale…-sospirò
rassegnata lei. Chissà perché sperava qualcosa di diverso?
- Mph…beh…anche-sogghignò
Malfoy girandosi a guardarla. Era
uno spettacolo vedere l’espressione dipinta sul suo volto…non ci
stava capendo più niente!
-Vedi…per quanto possa
sembrare strano…-riprese Draco, ma poi si fermò. Si era bloccato…ma
perché le stava raccontando tutte quelle cose? Scosse
la testa e si rigirò.
- Si?- chiese Hermione ansiosa di conoscere il seguito. Ma Draco si chiuse in un silenzio cocciuto.
- Draco…ma perché non vuoi dirmelo?- riprovò dopo poco
lei.
Draco si rigirò agitato, ed Hermione si affrettò a scusarsi
dandosi dell’ingenua per aver continuato a fargli domande sapendo
com’era fatto e… oh cavolo l’aveva chiamato…non poteva
essere…eppure quel nome le era uscito con così
tanta semplicità….
Intanto anche il serpeverde si
stava ponendo molte domande...a differenza di quanto pensava la riccia non era
arrabbiato, solo stupito…l’aveva chiamato per nome…e poi si
era scusata….ma perché? Loro si odiavano, no?
- Scusami Malfoy.-si affrettò a
dire Hermione per riparare al danno fatto, poi iniziò a prendere dei barattoli di unguento, e ad andare dai pazienti ancora rossa in viso.
Le due ore passarono nel quasi più pieno silenzio, i pochi
suoni che si sentirono furono quelli dei lamenti dei malati ,
eppure sia il serpeverde che la grifondoro non si
sentirono a disagio, anzi…c’era una strana tranquillità. Hermione
era ancora arrabbiata con se stessa per essersi lasciata scappare quel nome, e
Draco se ne accorse, ma non fece nulla. Solo a fine
turno accadde qualcosa…
Hermione rientrò nell’atrio, prese la sua borsa e fece
per uscire, ma una presenza alle sue spalle la bloccò. Sentì dei brividi
correrle lungo la schiena, e si voltò molto lentamente. La prima cosa che vide
furono degli occhi color del ghiaccio, che sembravano
completamente diversi da quelli a cui era abituata…erano accesi da una
strana luce…calda e magnetica. Si perse nella contemplazione, entrando
nella loro dimensione.
Il tempo si bloccò per entrambi, le iridi
della grifoncina si tinsero di bagliori
dorati, rendendole uniche, molto differenti dal solito, non erano più i suoi
banali occhi castani…
-Lo faccio per la causa…voglio che tutto questo
finisca…voglio che la storia dei mangiamorte
finisca una volta per tutte.- le sussurrò.
Hermione si ritrovò in infermeria. Si guardò intorno e
scoprì che il biondo non c’era più. Ma cos’era successo?
Quegli occhi…le parole così distanti che solo ora le erano arrivate alle
orecchie…le era parso tutto un sogno…forse
era stato un sogno…no ne era
sicura, ora vedeva tutto più chiaramente…guardò l’orologio…il
turno era finito da dieci minuti…era rimasta lì impalata…per dieci
minuti?! Che figura dell’idiota…e perché
il cuore le batteva così forte? Perché continuava a rivedere quegli occhi ? Raccolse la borsa e se ne andò
verso la torre dei grifondoro: sarebbe arrivata tardi a cena.
Quei pomeriggi erano diventati un
dolce rito, quando arrivava, lui era già lì, la salutava con lo sguardo e poi
riprendeva a fare il suo lavoro, lei sorrideva senza motivo e cominciava a
lavorare a sua volta, avvolta da quello strano silenzio. Era ormai passata una
settimana…
-Malfoy…io…non lo so
perché, ma sono stata fiera delle tue parole…puoi anche prendermi in
giro, ma ti ho sempre sottovalutato…-se ne uscì
Hermione arrossendo.
- Lieto di averti stupita…-disse lui dopo un
po’, facendola sorridere.- Sottosotto hai capito che le serpi sono meglio
dei grifoni.- Ecco. Ma perché doveva rovinare tutto
così…
- Assolutamente no.- affermò la riccia colpita
nell’orgoglio.- Intendevo dire che ogni tanto si può
ricavare del bene anche dalla fonte di tutti i mali.-
Draco storse il naso, e ricominciò a stendere
l’unguento sulle palpebre di una giovane tassorosso.
Voleva finire lì la conversazione.
- Comunque…sono stata un
po’ affrettata nel dire che ti ho sottovalutato…ora ad esempio
stavo facendo l’esatto opposto.- Sibilò la grifondoro ancora ferita.
- Mi pare evidente che tu adori farmi arrabbiare…-
disse lui avvicinandosi.
- Sentimento reciproco mi pare.- lo sfidò Hermione ad un
palmo dal naso.
Draco si allontanò un poco ghignando:-può
darsi.- le concesse.
Hermione si voltò con un sorriso vittorioso dipinto sulle
labbra, ma questa volta era lui a voler continuare il discorso.
- Ammettiamo che noi serpi siamo proprio dei bastardi…-
Hermione si voltò incuriosita.
- Devi concedermi, mezzosangue, che voi non siate da
meno…- lei fece per ribattere- E’ duro per entrambi da
dire…ma…siamo sulla stessa lunghezza d’ombra.- ghignò lui.
- Cosa intendi dire?-
- Che almeno noi serpeverde in
questo momento siamo uniti, mentre voi grifoni siete sospettosi e vi incolpate l’un l’altro…-
Hermione, prima divertita cambiò espressione.- Non è così,
non vale per tutti…ci sono sempre delle mele marce nel gruppo, ma in
realtà, soprattutto ora siamo uniti…terribilmenteorgogliosi…ma uniti…o quasi.-
- Ti riferisci a Potter per caso?-
chiese Draco
- Come scusa?-
- Intendo dire…ti ha deluso,
no?-
- Harry non ha colpe.- affermò
Hermione sbigottita.
- Vuoi dire che sei tu che sognavi più dell’amicizia
che può darti?-
- Che? Io…ma di che parli? Io
e lui non…non siamo mai stati assieme.-
-…E questo ti fa
soffrire…-concluse Draco con fare da uomo vissuto.
- No. Tra me ed Harry c’è un
qualcosa di strano…un affetto infinito…ma non di quel tipo…-
- E allora quel giorno che mi sei
quasi saltata addosso…non era per…- chiese lui sentendosi
stranamente sollevato.
- Avevamo litigato…a causa della mela marcia.- gli
confidò.
- E chi sarebbe?-
- Una che credevo la mia più grande
amica…-
- Perché c’e l’ha con te?-
- Per colpa tua…-sussurrò
- Ed io che diamine c’entro?-
- A lei tu piaci, e ha paura che io possa…beh, ad ogni
modo Harry invece di stupirsi del suo cambiamento si
è…disgustato che tu potessi piacerle…e
io…-
Draco non parlò, voleva sentire.
Era strano che lei gli raccontasse tutte quelle cose, ma era allo stesso tempo
così giusto. Entrambi sentirono di poter dire tutto
senza la paura di essere giudicati, sapendo che quei discorsi non sarebbero
usciti di lì.
-Io ho avuto paura che…se per caso anche io mi fossi
innamorata di te lui mi avrebbe abbandonato…e gliel’ho chiesto…-
- E lui?-
- So che non lo farebbe, ma lo sguardo che mi ha
lanciato…per pochi attimi non ne sono stata più
tanto certa…ma ora abbiamo chiarito.-
Ci fu una lunga pausa, in cui ciascuno osservò l’altro
senza dire nulla. Quando Draco fece per parlare, un
rantolo li fece voltare. Un corvonero piuttosto
giovane. Era il bambino che avevano aiutato quella
volta.
-Vai a prendere dell’acqua.- ordinòMalfoy.
Hermione non obiettò e corse a prendere un secchio di acqua e un bicchiere. Al suo ritorno Draco stava
furiosamente cercando di aprire il tappo di una pomata. Non aveva mai avuto a che
fare con i bambini, e doverne aiutare uno che conosceva lo metteva in crisi,
anche se manteneva il suo sangue freddo.
- Faccio io.- gli propose dolcemente Hermione con spirito
materno.- Denis…adesso sistemiamo tutto…va bene?- chiese rivolta al bambino.
Versò un po’ di acqua nella
bocca secca del corvonero, poi con un incantesimo mise
a bollire il resto del contenuto della brocca.
- Ma che fai?-chiese Dracoperplesso
-Aiutami- pretese la riccia
sfilando qualche erba dalla sua sacca.
-E quelle dove le hai prese?- si
incupì lui.
- Riserve personali- fu la sua
semplice risposta
- Lo sai che dovevamo consegnare tutte le riserve ai prof,
vero?-
- Mi pare di aver fatto bene a tenerne un po’, se
servono a limitare il dolore di questi bambini…e poi non ci credo neanche
morta che anche tu non ne abbia tenute.-
- Lo sai che sei proprio una serpeverde
nata?- scosse la testa lui.
- E tu il migliore pozionista di questa scuola, perciò vedi di fare qualche
cosa con queste piante d’accordo?-
Doveva essere stata dura per lei ammettere che lui era più bravo in una materia, ma ora non aveva tempo per
farglielo notare. Iniziò a trafficare con gli ingredienti mentre la riccia
consolava il bambino e gli faceva qualche massaggio. Alla fine Draco riuscì a
produrre qualcosa di abbastanza soddisfacente,e lo
porse alla grifondoro, che fece bere una specie di calmante a Denis, e spalmò
sugli occhi la pozione curativa con un dolcezza impressionante. Draco rimase
ammirato a guardarla…quante volte aveva
immaginato l’amore materno,ora capiva come potesse essere…quanto
avrebbe avuto bisogno di un contatto così anche lui…ma non avrebbe mai
potuto averlo.
Denis si addormentò presto, ma Hermione continuò ad
accarezzargli la mano pallida, con accanto Malfoy che la guardava. – Mamma…resta qui…ti prego…- farfugliò il piccolo nel
sonno. La bella strega annuì, ben sapendo che Denis non avrebbe potuto vederla,
e si asciugò una lacrima di commozione.
Fu così che Hermione decise di passare lì la notte, e Draco
non volle lasciarla sola, per bearsi della sua dolcezza, anche se riposta verso
il bambino.
Il mattino dopo la grifoncina si
svegliò, e si rese conto di essersi addormentata con la tesa sulle gambe del
bambino, stringendogli la mano, e Draco si era addormentato a sua volta su di
lei, in un gesto che poteva sembrare un abbraccio, pronto a
difenderla…sì…magari…
Hermione lo scostò dolcemente per non svegliarlo, così che
al suo risveglio non si rendesse conto di ciò che
aveva involontariamente fatto. Quella giornata era iniziata meravigliosamente
bene!
Dopo colazione, tutti gli studenti del settimo anno si
diressero verso la serra.
-Che cosa inutile erbologia-
sentì lagnarsi un certo biondo qualche fila dietro di lei. Hermione
sorrise: non avrebbe mai pensato che dietro quell’insopportabile maschera
che il serpeverde portava, poteva esistere anche una
piccola parte di buono, eppure era così.
- S..Sono così agitato…- balbettò Neville al suo
fianco.
- Rilassati amico….è una vita che ti prepari…non
può andare male…- lo consolò Ron
- Per una volta sono d’accordo…Neville, tu sai
più della proff, ti assicuro.- gli
sorrise smagliante Hermione.- Oggi nulla andrà storto:me lo sento.- esultò
abbracciandolo.
Neville arrossì, ma ricambiò l’abbraccio: Con degli
amici così, non doveva aver paura di nulla.
MrsSprite
fece il suo ingresso nella serra. Sorrise benevola a tutti, anche se delle
occhiaie bluastre facevano intendere che avesse passato molte notti insonni.
-Ragazzi, le lezioni che mi hanno concesso sono poche,
perché come sapete sono molto impegnata nella ricerca della cura-sorrise.- Ma
non per questo ritengo che utilizzare un’ora per la conferenza di Neville
Paciock sia uno spreco di tempo…un caloroso
applauso al nostro esperto- cinguettò battendo le mani.
Neville fece un respiro profondo, Hermione gli appoggiò una
mano sulla spalla e gli sorrise incoraggiante, poi lui
andò al centro dell’aula, pallido per l’emozione.
-D..ddunque..i..io..-tentennò lui. Harry
ed Hermione lo guardarono attenti, e lui riprese incoraggiato.- Mi chiamo N..Neville Pa..Paciock, e vo…vorrei parlarvi della Rosalia Incandescentia, una ra..rarissima
pianta che…-continuò più deciso.
Il così chiamato trio dei miracoli guardò Neville come dei
genitori guardano il figlio alla sua prima
recita…erano fieri di lui, si meritava quel
momento di gloria.
- U..una rarissima pianta che…che…una rarissima
pianta…-ritentò Paciock sentendo i primi
brividi.
- Sempre il solito - commentò Ron
mesto-Sa tutto e poi si emoziona così…ah, ma adesso si riprende, come
sempre, e poi becca il voto migliore possibile.- sorrise.
Il mondo attorno agli occhi di Neville iniziò a ruotare vorticosamente,
sentiva qualche parola…qualche suono ovattato:“Signor Paciock….Paciock….Paciock…. staaaa…be……neeeeeeeeeeee?Paaciock...Paciockkk”
- Signor Paciock…si sente
bene?- chiese la Spriteavvicinandoglisi.
Hermione sentì un’oppressione sul
petto…qualcosa stava andando per il verso sbagliato.
- Oh signore! Ha il morbo!-strillò
la Sprite
Hermione vide i suoi occhi farsi più chiari, mentre cadeva a
terra. Gli studenti si avvicinarono agitati, senza tentare la fuga, ma la grifoncina non riuscì a muovere un passo, con gli occhi
immobilizzati sull’amico…”Perché?” Riuscì a chiedersi.
“Non può essere, non lui.”
Spazio autrice:
Ciao a tutti,
scusatemi per il ritardo, ma ho due giustificazioni
1)Brutto periodo con un’amica…(sigh…)
2)….Tattaratà….ho già
scritto una parte del prossimo cappy, quindi per il
prossimo aspetterete meno!
Ringrazio tutti coloro che mi
seguono, anche se…sì, insomma, avrei un favore da chiedervi…non è
che qualcuno potrebbe recensire? Questa volta ce n’erano
solo 2( anche se molto belle), però la media si è abbassata di una….se ho fatto qualche errore mi farebbe piacere sentirmelo
dire, per rendere più piacevole la vostra lettura…(p.s
Grazie in anticipo)
Spazio anticipazioni:
Il prossimo capitolo sarà fondamentale: l’inizio vero
e proprio dell’azione….
Avete presente l’introduzione?
"Potevi morire, ti
rendi conto?!M.O.R.I.R.E!!!"
"Ma non poteva saperlo Draco...." "...A dire il vero...non
sarebbe stata la prima volta,solo che ce l'avevo
sempre fatta...o quasi"ammise la riccia ... "Non farlo mai più....Ti
prego..."
Ecco: è arrivato il momento! Spero mi seguirete
in questa mia avventura…ho bisogno di sentirvi
vicini….grazie.
Spazio risposte:
Peach_93: Ciao
tesoro! Ti devo ringraziare: tu ci sei stata dall’inizio alla fine, e
questo significa molto per me, davvero. So che continuerai ad appoggiarmi
moralmente…se hai qualche consiglio sono pronta ad accoglierlo, comunque…lo sai? Ho organizzato
finalmente le idee sulla prima parte della storia…vedrai, ne sono
parecchio soddisfatta, ma non voglio rovinarti la sorpresa…
In effetti hai ragione, la
questione morbo-serpeverde non si è conclusa: sei
davvero grande!!!
Ad ogni modo anche a me è piaciuto descrivere
l’affetto tra Herm e Neville, e sono
soddisfatta, perché se ti è piaciuto, visto che sei
una vero e proprio geniaccio, vuol dire che l’ho reso come volevo: mi hai
davvero aiutato tantissimo…Grazie mille. Aspetto tue notizie, BaciBaci! XD!
Barbarak: Ciao! Grazie per i complimenti…spero continuerai a seguire, e magari a recensire….mi farebbe piacere risentirti…un grossi bacio anche a
te! SMACK! Grazie mille di tutto!
Grazie di tutto e Buona lettura…ci rivediamo a fine
capitolo…
Cap.6: Rischi ed Immersioni
“ No…lui non se lo meritava…e se non
avessi avuto paura di tornare lì forse ora avrei la
cura…”
I suoi passi rimbombarono rapidi per il corridoio.
“ Neville…ma perché lui…”
Hermione era appena uscita dall’infermeria, dove
avevano accertato che Neville era stato colpito dal
morbo…come se ci fossero stati dubbi…pensava, e sapeva cosa fare,
come sempre, anche se ora era difficile intraprendere la sua
idea…l’importante era che non la vedesse nessuno…ci mancavano
solo altri sensi di colpa…
- Perché Herm se n’è
andata?- chiese Neville con un fil di voce
- Aveva bisogno di star da sola…- spiegò Harry accarezzandogli una mano.
- Ma…secondo voi sapranno
curarci vero?-
- Neville, ci stanno lavorando i migliori maghi di
sempre…-sorrise Ron dando per certo che tutto
si sarebbe sistemato…o dando qualche vana
speranza all’amico.
Neville annuì, come per far intendere che aveva
capito e che lo credeva anche lui. Gli tornò alla mente l’immagine
di poco prima: Hermione che lo guardava con gli occhi lucidi e se ne stava un
po’ in disparte,muta. Alla fine aveva solo detto
“andrà tutto bene Neville”, con un luccichio di decisione negli
occhi, e se n’era andata.
-Avrà avuto paura di infettarsi- scosse la testa Ginny che era seduta sul bordo del letto.
Tutti la guardarono straniti.
-Beh...stavi pensando che è strano
che non ti si sia avvicinata,no? Ecco la mia opinione- sibilò fredda.
- Io non credo Nev.- l’aveva consolato Harry rimproverando Ginny con lo
sguardo…non poteva essere come credeva lei…lui Hermione la
conosceva meglio di chiunque altro,certo era che
c’era qualcosa di strano.
SeHarry
avesse saputo le sue intenzioni…
Hermione voltò l’angolo e si ritrovò davanti una scena
disgustosa, che però non la fermò minimamente.
- Pans. Dovrei andare…-disse
lui freddo ed immobile.-
- Ma trova una scusa…tanto
vorrà stare col suo amichetto…dai…-
- Umph…va
bene- acconsentì con malizia.
Solo allora vide la Granger
lanciargli uno sguardo schifato e proseguire…aveva in mente
qualcosa…glielo leggeva negli occhi.
Distolse lo sguardo e si rivolse alla serpeverde:-andiamo.-
- Ma non l’avverti?-chiese la
mora
Draco la guardò divertito: no, non l’avrebbe
fatto…si stava stufando di quella Weasley.
- Ok Neville…noi
andiamo...mi accompagnate in biblioteca ragazzi?-Senza aspettare risposta la
rossa trascinò gli altri due fuori dall’infermeria
e se li portò come due cagnolini fino in biblioteca…chissà, forse Draco
avrebbe apprezzato una sua presa di potere.
- Bene…non è ancora qui…non andatevene: aspettiamo
insieme- propose Ginevra Weasley.
- Ma chi dobbiamo aspettare?-
chiese sospettoso Ron
- Draco Malfoy…mi da
lezioni…ma te l’avevo detto…- sussurrò lei con aria sognante.
- Mmm…dovrei
iniziare a fare il fratello geloso?-scherzò il rosso anche se un
po’ schifato all’idea di sua sorella ed il furetto assieme.
-Mmm…Forse- disse lei
maliziosa.- Ma non ti converrebbe.-
- Cosa credi? Che quella serpe albina
sia più forte di me?-
- Oh sì…ma Draco non è albino…-
- Ma che lo chiami per nome? Non farai sul serio?- strillòRon
-Ehi ehi…basta litigare…Dobbiamo trovare
Hermione…io pensavo di trovarla qui,
invece…- disse Harry muovendo il collo in cerca
dell’amica.
- Dracuccioè in
ritardo Gin- fece notare Ron dopo qualche
secondo.
A Ginny si gelò il sangue nelle
vene…- E lui non è mai in ritardo-aggiunse lei
-Beh…ti ha dato buca…ora posso
spaccargli il nas…-tentò Ron
speranzoso.
- Chissà dov’è Hermione- disse
la Weasley falsamente preoccupata interrompendo il
fratello.
Si diressero verso la torre dei grifondoro.
- Ma Gin…ti ha dato
buca…non sei arrabbiata?- si stupì Ron mentre
camminava rapido spingendo Harry.
- Ce la faccio da solo Ron…ora
che Silente mi ha potenziato i razzetti propulsori
sulle ruote posso fare anche le
scale!-gridò…quando era nervoso l’anno scorso era solito a farsi
una bella passeggiata, ma ora che era immobilizzato su quella
sedia…diventava davvero intrattabile.
- Beh, meglio non rischiare…l’infermeria è già piena Harry…-scosse la
testa Ron contrariato dall’atteggiamento
dell’amico
- Ho detto di…lasciamo
perdere, tanto io sono un handicappato ora, no? Hai ragione…- esclamò Harryprovocatorio
Ginny non li ascoltava
più…quante idee le passavano per la testa…ma erano
solo coincidenze…Hermione gliel’aveva promesso…
Hermione uscì dal portone con indosso il mantello di Harry. Un vento glaciale l’avvolse.
Si diresse rapida ma silenziosa verso il lago, respirando
profondamente e assicurandosi con un laccio la bacchetta al polso: questa volta
non sarebbe arrivata impreparata…
Il lago riluceva di una luce spettrale, appena percettibile,
il sole che donava qualche raro raggio di calore non bastava a rischiarare
quella pozza nera e ghiacciata. La strega sentì un brivido correrle lungo la
schiena:”cominciamo bene…” pensato
questo appoggiò il mantello sul solito tronco, si tolse le scarpe ed i collant
di lana…prese un ultimo respiro e… si tuffò.
- Harry... Harry!- esclamò esasperato Ron
riuscendo finalmente a raggiungere l'amico.- Fermati solo un secondo...-implorò
non appena vide che il ragazzo aveva ripreso a correre. Harry non lo degnò di uno sguardo; con un rapido
movimento della bacchetta fece sollevare la sua sedia, ed iniziò a scendere i
piani di scale.
- Harry ti prego fermati!-si sgolò il rosso dietro di
lui. Il moro non lo sentì neppure: era in preda al panico...
Quel pomeriggio non appena erano rientrati nella torre, avevano trovato un
foglietto attaccato al muro e Ginny l’aveva
staccato e letto con foga,spaventata che ci fosse
scritta la conferma dei suoi dubbi, sotto gli sguardi incuriositi di Ron e quelli sospettosi di Harry.
-Allora?- aveva chiesto il moro quando la giovane Weasley
aveva staccato gli occhi dal biglietto.
-il solito.- aveva annunciato poi lei accartocciando il foglio e gettandolo nel
caminetto acceso sospirando di sollievo. Ron si era gettato su una poltrona
deluso, Harry invece era rimasto per qualche
secondo con un'espressione indescrivibile sul volto.- Vai a chiamarmela.- si
era deciso a dire poi.
- Ma...starà dormendo...ci ha scritto che era stanca e non si sentiva troppo
bene...-
-Vai.- aveva ordinato lui.
- Va bene, ma guarda che se si arrabbia la colpa è tua.- stabilì la rossa
iniziando a salire poco convinta i gradini che portavano al dormitorio
femminile. Erano due giorni che non aveva più scritto di essere
stanca, ma dopo tutto era preoccupata per Neville, e avrebbe voluto restar
sola…
Poco dopo Ginny aveva bussato alla porta dell'amica, tentando di
ignorare il secondo foglio attaccato alla porta con su
scritto: NON DISTURBARE.
Da dentro però nessuna risposta.
La Weasley aveva quasi deciso di fare dietrofront,
quando un pensiero le era balenato in testa:"Non
mi importa nulla se la disturbo. Dopotutto avrei le mie ragioni, è da una
settimana che mi tiene il muso senza neppure un motivo...Così impara."
Aveva subito estratto la sua bacchetta e aveva pronunciato:-
Alhoumora!- ed era entrata.
- Herm, sono io...non arrabbiarti con me, era Harry che....Herm?-
Poi era scesa con le lacrime agli occhi.
- Non c'è.-aveva sentenziato furibonda.
- Come non....- l'aveva guardata inorridito Harry.
- Significa che non c'è, e che è una sporca bugiarda traditrice!-aveva sbottato
lei inondando la sala di lacrime.
- Perché dici questo?-le aveva chiesto Ron accarezzandole
i capelli.
- Perché?!! Perché mi ha mentito! Vuole
rubarmelo, non capite?-aveva strillato isterica la ragazzina. Tutti i
grifondoro si erano avvicinati, e le sue compagne di classe l'avevano
abbracciata per consolarla.
- Ma chi?-aveva chiesto suo fratello.
- Draco, chi sennò!-aveva continuato lei.
- Draco chi?- avevano esclamato inorriditi Harry e Ron.
- Lo sapete chi -aveva tirato su con il naso la
rossa.- Quando si vedono, il mondo per loro scompare...e...e poi secondo me
stanno già insieme...quella volta che quella schifosa l'ha chiamato
interrompendo la nostra lezione...si sono parlati, e poi quando lui è tornato,
mi ha congedato...freddo...e...chissà che hanno fatto tutti questi pomeriggi
ecco perché oggi non c’era nessuno dei due lo staranno facendo
adesso…...schifosa, la odio!!!- Harry allora si era buttato fuori dalla sala comune
della sua casa: doveva parlare con Malfoy...anche se
di sicuro le cose non erano andate come pensava Ginny,
quella serpe c'entrava...eccome se c’entrava!
- Dove credi di andare Grifone!- lo avevano bloccato due serpeverdi
grossi come armadi.- Qui ci stanno i serpeverde!-avevano
gridato per allontanarlo dal ritratto che portava alla sala comune avversaria.
- Se non volete che vi schianti, chiamatemi subito Draco Malfoy.-li
aveva minacciati Harry approfittando del fatto che
loro erano di qualche anno in meno.
Uno dei due entrò dubbioso, e l'altro rimase fuori, di guardia.
- Dov'è, dov'è?!- era Ginny. Harry
si girò, e la vide avanzare.
- Che ci fa qui?-aveva sbraitato Harry rivolto al lì
presente Ron.
- Non siamo riusciti a fermarla...- si scusò il rosso
- Quella sgualdrina...-
- Non ti permetto di insultare Hermione in mia
presenza-le aveva sibilato il ragazzo occhialuto.
- M..M..Malfoy- balbettò il ragazzo-armadio alla porta del re delle serpi.
Draco era uscito qualche secondo dopo,con un aria
furiosa.
- Sono occupato, che c'è?!-aveva urlato al ragazzone che era intimorito da lui
nonostante le dimensioni.
-Draco, chi è?- aveva chiesto Pansy da dentro: li
avevano interrotti sul più bello.
- M...mi spiace, è che P...Potter...-aveva sussurrato
il ragazzo-armadio
- Che cazzo c'entra Potter?-aveva
gridato allora il principe dei serpeverde.
- S..Sta a..aspettando f..fuori...chiede di voi signor M..Malfoy-
- Che aspetti allora.- aveva sentenziato la mora comparendo all'improvviso con
solo un asciugamano addosso.
- No Pansy...mi ha incuriosito: arrivo subito.-
Senza neppure mettersi una maglietta, uscì...fortunatamente aveva avuto la
decenza di infilarsi dei Boxer neri prima di aprire la porta...
- Ti ho detto che è una sgualdrina e...oh!- Ginny
aveva bloccato la sua serie di insulti quando un bel biondo era uscito dal
ritratto.
La rossa ammirò i muscoli scolpiti del serpeverde, ma
poi le labbra le iniziarono a tremare, e le lacrime a sgorgare copiose. - Eri
con lei, non è vero?- strillò la Weasley al biondo.
- Dipende da chi intendi per lei.- l'aveva provocata divertito lui
- Hermione.- si era inserito Harry - Dov'è?- -Mmmm- aveva finto di ragionare Draco.- No, io non mi impiastriccio con una lurida mezzosangue.- aveva deciso
alla fine.
- BUGIARDO!- Ginny era in preda ad una vera e propria
crisi.
- Dicci che le hai fatto.- alzò il tono Harry
- Vi ho già risposto.- disse Malfoy che iniziava a
stufarsi.
- Che ti ha detto Hermione in biblioteca qualche tempo fa?- l' aveva implorato
il moro.
- Non mi ricordo…-
-Quando ha interrotto la nostra
lezione perché ti doveva parlare…-tentò di ricordargli Ginny piangendo
- Ah, sì…mi ha chiesto di una pianta. Dove trovarla.-
gli aveva spiegato lui.
- Che genere di pianta?-
- Una pianta acquatica...ma perché cazzo devo dirlo a
voi?-aveva infine sbottato il bel biondo,ma Potter e Weasley erano già
spariti,trascinandosi una Ginny
inferocita:-LASCIATEMI! VOGLIO AMMAZZARLA!!!-ma Harry non la ascoltava più.
Migliaia di aghi parvero
conficcarsi nel suo corpo...sentì di non potersi muovere, ma doveva farlo, o
sarebbe finita prima di cominciare.
-Acquabolla-
mormorò
Finalmente poté prendere fiato. Ora dove le conveniva
andare?Con le caverne grandi non aveva avuto fortuna,
però andare in una caverna piccola le dava l’impressione di mettersi in
trappola…ne avrebbe scelta una bella profonda, dove non aveva guardato
mai nessuno…sì, avrebbe fatto così.
Estrasse dalla borsa una radice viola che aiutava le orecchie
ad abituarsi alla pressione e poi scese, con la bacchetta stretta in mano
luccicante, per farsi una via in quella macchia d’inchiostro.
Passò qualche minuto, ma non avrebbe
saputo dire quanto…là il tempo sembrava non passare…”Mmm” pensò osservano una caverna gigantesca dai
contorni molto particolare…evidentemente molto antica…forse era
quello che le ci voleva…
- LASCIAMI!!!!!-strillò Ginny scalciante al fratello
- lasciala Ron…vai
subito a cercare il mio mantello dell’invisibilità, mi trovi da Neville.-
disse Harry in tono autoritario.
Ron annuì mollando la sorella che
corse velocemente più lontano possibile.
- A lei pensiamo dopo…temo che Herm
si sia cacciata nei guai…sbrigati!-
Ron annuì di nuovo e corse su per
le scale tre gradini alla volta.
Ilmoro invece andò
nella direzione opposta, con delle domande in testa.
- Neville…-si annunciò
“Ma perché tutte queste
domande?” Ginny l’aveva capita: era
gelosa…ma Potter? E se
fosse innamorato di Hermione? Ma allora che c’entrava
l’apix?Hermione gli aveva chiesto di quella
pianta acquatica per curiosità no? L’aveva sentita e ne voleva sapere di
più…
Draco era perso tra i suoi pensieri ancora fuori dal dormitorio dei serpeverde.
“Ma chi vuoi prendere in
giro? Dell’ApixVirotustica
non parlano mica tutti…” si disse. Ma perché Potter era preoccupato?
Sì, per via di quel Paciock…ma
Hermione…quando l’aveva vista l’ultima
volta aveva quello sguardo deciso…pronto a tutto…” Cazzo!” aveva capito!
Hermione si addentrò ancora…di
questo passo si sarebbe persa! “Ripassiamo mentalmente la
costituzione della caverna” si disse.”Allora…l’entrata in realtà era solo un tunnel…” eh sì,
quello che in principio le era parso un enorme antro altro non era che una
piccola galleria che portava ad un ambiente immenso di cui non si vedeva
neanche il fondo…parecchio spettrale visto che
era…illuminato…sì, più o meno…si riusciva a vedere, e
l’acqua aveva un colorito verdognolo…”Sì ecco, poi ho preso
la galleria di fronte” aveva scelto una delle miliardi di cavernine, e mentre si era addentrata era tornato il
buio.” Poi c’era il bivio, e ho preso la strada e destra…poi
la centrale… si finiva nell’ambiente con quattro gallerie e ho
preso l’unica col muschio sulle pareti…sì…ma ora? Dove…Wow…”
Era arrivata in una zona piena di erbe
rarissime! Si diresse verso delle “Spinose
Hurthichae” raccogliendone parecchi semi e
spine, poi colse radici su radici per cinque minuti buoni…sarebbero state perfette per la
pozione…e…cos’aveva visto?
“Ma non è poss…”
zittì il pensiero e si gettò a capofitto in quel piccolo
stanzino…l’”HursaeMoblante”! –Sì- esultò…era una pianta
di cui aveva letto qualcosa nei miti di pozionologia…da
quando Harry era rimasto paralitico si era informata…quella pianta era l’unica speranza
di Harry…se avesse saputo preparare quella
pozione forse avrebbe ripreso a camminare…ma un rumore non percepito
guastò quel momento di gioia.
-Dimmi Harry…non sto
benissimo…ma poi starò molto peggio, quindi…-
- Neville…dove si trovano piante acquatiche curative?-
-Nel lago ce ne sono moltissime, ma quasi nessuno sa
dove…-
- Credi che ci sia l’occorrente per unguenti come
questo?- e gli porse una boccetta di quelle che l’avevano aiutato a star
meglio
- Mmm…sì, può darsi…ma
sono abbastanza rare.- affermò il ragazzo annusando il contenuto della
boccetta.
-Neville…Hermione ti ha mai
chiesto qualcosa di strano ultimamente?-
-Mmm-Paciock ci rifletté qualche secondo.- Sì…mi aveva
chiesto come creare una pozione curativa con delle erbe…- ricordò poi.
- Cazzo!-
-Harry-Ron arrivò affannato.- Non c’è…ho guardato
ovunque ma…-scosse la testa.
- L’ha preso lei.- affermò il moro.
- Cosa?-chiese Neville.
- Il mantello dell’invisibilità. Dobbiamo
andare…temo sia uscita.-
-Ginny stava rannicchiata sul
tetto sopra alla guferia. Piangeva. Lacrime di
rabbia. Odio.
“Lui era mio…me l’ha preso…lei, che
è una mezzo sangue...perché gli interessa?...La voglio
distruggere…lei mi ha mentito…si sono avvicinati…ma io da
sola non posso nulla…e nessuno mi affiancherebbe” pensò sconsolata
“Farei tutto”pensò . – FAREI TUTTO! PER AVERE LUI E
DISTRUGGERE LEI…io lo amo…io la odio…CHI PUO’
AIUTARMI?!DOVE POSSO CHIEDERE AIUTO?MI BASTA DISTRUGGERLA…- gridò, come una pazza, a squarciagola…ma nessuno tanto
l’avrebbe sentita, no?
Sentì un fruscio alle sue spalle.
-Ron muoviti!Dobbiamo…Malfoy che vuoi fare? Non si esce e lo sai.- gridòHarry.
- Ho capito anche io Potter...vuole trovare una cura,ma è pazza. Se
si è buttata…morirà assiderata!-spiegò Draco che era intento ad aprire il
portone.
-Ma a te che frega di lei?-sbraitò Harry
-Non lo so-ammise il biondo.- Ma sento di dover
andare…quell’impedito del tuo amico non ne sarebbe capace!-
-Ma di che parlate ragazzi?-chiese Ron.
-Vengo anche io!-pretese il moro
senza rispondere all’amico.
- Se, come no! Diluvia, ti impantaneresti…e saresti un peso morto….non che tu non lo sia stato finora…- sibilò draco che
non riusciva a calmarsi…sentiva una strana agitazione.
- Ma avete bisogno di una
mano…- continuò Harry cercando di ignorare
quegli insulti gratuiti.
- Ho già il mio aiuto…Blaise!-
Una testa corvina spuntò dai sotterranei.-Sì?-
- Vieni.- ordinò. Zabini aprì
bocca ma fu subito bloccato- Senza fare domande.- il tono di Draco fu talmente
deciso che nessuno osò spiccicare parola.
- Ma non potete esserne sicuri…che prove avete in mano?- chiese impaziente Ron
a cui il cervello, seppur al rallentatore iniziava a funzionare.
- Sent…-gridò Malfoy che iniziava a stancarsi, ma questa volta fu
bloccato da Harry.
- Se vedete il mantello
dell’invisibilità vicino alla riva o qualcosa che possa farvi capire
che…Hermione ha fatto ciò che temiamo agirete subito, altrimenti uno di
voi verrà da me e la cercheremo ovunque: la troveremo. Va bene?-
Draco acconsentì. Anche se per lui
non c’erano dubbi, e soprattutto sentiva che era in pericolo…era
una sensazione strana…mai provata prima…erano legati da qualcosa, ma
non sapeva da cosa né da quando.
I tre ragazzi uscirono di corsa dal castello, ed Harry li guardò allontanarsi, con una sensazione molto
simile a quella di Draco nel cuore…se le fosse successo
qualcosa…
Ron e Blaise
si coprirono la testa col colletto, per proteggersi da quella tempesta, mentre
Draco correva senza riuscire a pensare più a nulla….gli mancava il
respiro, e si chiese cosa avrebbe provato se avesse ritrovato morta quella
stupida grifoncina…non riusciva neanche a immaginarlo…”Stupida mezzosangue…lo sai
che con le tempeste è pericoloso entrare in acqua?!”questo era
l’unico pensiero che riuscì a farsi per tutto il tragitto che lo separava
dal lago.
Un dolore lancinante la colpì alla gamba sinistra.”Ma cosa?” si voltò, e all’imbocco della stretta
galleria trovò due creature come quella che l’aveva assalita solo pochi
giorni prima. Non riusciva a vederle bene, a causa della penombra, ma ne
indovinò le forme…non le piacevano per niente…riuscì a distinguere
una specie di lunghissimo becco che terminava a tubo per tutta la lunghezza del
corpo…una specie di proboscide rigida e bianca, con una copertura
gelatinosa, vide due probabili occhi, due buchi neri
illuminati da una luce interna rossa. Vide numerosi tentacoli gelatinosi
internamente riempiti da strisce fosforescenti. Un brivido le attraversò tutta la
schiena.
Un brivido gli attraversò la schiena, sentì con chiarezza
che doveva correre, correre più veloce se voleva
salvarla.
-SECTUSEMPRA!- gridò la grifoncina
con tutto il fiato che aveva in gola. Una delle due creature venne
schiantata ad una parete, ma l’altra le ustionò un braccio. Lo ritrasse
sofferente, ma questo piccolo attimo di debolezza lo pagò con un nuovo colpo in
pieno petto che la creatura le diede con la proboscide. La pressò al muro, ed
Hermione sentì le costole che rischiavano di spezzarsi:
-Draco -sussurrò involontariamente avendo uno strano
presentimento.
Draco si sentì come colpito in pancia da un forte pugno, e
fu costretto a fermarsi, per riprendere la corsa.
Con gran parte delle sue energie, Hermione sparò con la bacchetta un colpo di luce potentissimo, che la costrinse a
chiudere gli occhi.
Draco sentì un caldo afoso: non sapeva perché, ma doveva
farcela.
Come aveva sperato la strega, le creature, per nulla
abituate alla luce, rimasero folgorate e confuse,
dandole il tempo di scappare. Hermione recuperò la sua sacca e si gettò verso
l’uscita. Con un incantesimoaumentò la velocità, ma non sarebbe bastato, e non doveva sprecare altre
energie, ne aveva già poche…il cuore le batteva
forte nel petto.
Il battito cardiaco del serpeverde
aumentò…ma mancava poco al lago.
Hermione si sentì sperduta per un secondo…qual era la
galleria da seguire? Non se lo ricordava più…e la luce emanata dalle
creature si avvicinava…
“destra!”ricordò la giovane. E
sbatté più veloce le gambe.
Si ritrovò nell’enorme primo
ambiente…significava che mancava poco
all’uscita…però…si avvicinò alla galleria sbagliata, ed
incantò un sasso, in modo che si muovesse producendo qualche rumore…forse
le creature avrebbero seguito quella falsa
pista…subito dopo si affrettò verso la vera uscita.
Le due creature giunsero nell’ambiente dalle mille
gallerie giusto qualche secondo dopo, e percepirono effettivamente due diversi
spostamenti d’acqua in due gallerie diverse…si divisero. Hermione
aveva fatto la scelta giusta, come quasi sempre: Ora
aveva alle calcagna soltanto uno dei due mostri…forse poteva
farcela…il suo cuore però le batteva troppo forte, e si sentiva svenire
anche a causa del freddo, visto che l’erba che aveva mangiato con
proprietà di riscaldare la temperatura corporea stava esaurendo il suo
effetto…
“Ecco il lago”
Vide Weasley sfrecciargli accanto.
- C’è- sussultò il rosso.- e anche le sue cose.- aggiunse
con aria sperduta.
Avrebbe dovuto ragionare sul da farsi, come faceva sempre,
essere razionale come sempre…ma non lo fece…per fortuna. Si tuffò.
Hermione aveva il fiato corto…mancavano pochi
metri…ma sentì di non riuscire a proseguire. Vide la schiuma provocata da
qualcuno che si tuffa.
“Draco”pensò dolcemente senza però potersene
accertare. Allungò le braccia. Qualcosa la afferrò per la
gamba, la strinse in una morsa dolorosa. Sentì di essere trasportata
verso il fondo…l’acquabolla si
dissolse…e non vide più nulla.
Draco la vide allungare le mani verso di lui, come un
bambino sperduto che richiama sua mamma, vide il suo
dolce sorriso, ma poi, questo divenne una smorfia di dolore, le braccia caddero
sui fianchi, e qualcosa di non ben definito la portò giù. Il serpeverde capìche
se si fosse fermato per fare qualunque cosa l’avrebbe persa per sempre,
ed ignorando il dolore provocato dall’acqua fredda si buttò
all’inseguimento. Puntò la bacchetta…ma il fiato iniziava a mancare
anche a lui.
Ginny scese pensosa la scalinata del settimo piano, era da almeno
venti minuti che si aggirava come un’anima tormentata senza meta per il
castello…non era pronta a dare una risposta immediata come avevano
chiesto, ma l’avrebbe data, ed in cuor suo sapeva già quale sarebbe
stata.
La scossa che proveniva dalla bacchetta di Draco percosse
l’animale, che mollò la sua preda, ed il ragazzo fu rapido ad afferrarla.
Fece a se stesso un’acquabolla e tornò in
superficie più veloce che poteva, capendo che anche un secondo poteva fare la
differenza.
Uscì dall’acqua stringendo un corpo freddo ed
immobile. Ron si pietrificò, ma Blaise
corse ad aiutare l’amico.
Draco sputacchiò parecchia acqua ma rifiutò aspramente ogni
aiuto. Stese la ragazza sul prato umido di pioggia e iniziò con sangue freddo
ad analizzare la situazione.
Aveva varie ferite piene di veleno letale, se non curate in
tempo. Girò delicatamente il volto di Hermione in modo tale che l’acqua potesse uscire, lasciò Blaise a
fare un massaggio cardiaco mentre rovistava nella borsa della grifondoro…quelle
piante potevano anche servire, almeno per aver più tempo.
- Blaise.- ordinò con voce ferma e
decisa, per non doversi ripetere.- Vai a prendere in camera mia tutti gli
ingredienti che riesci, e un calderone. Presto.-
l’amico obbedì,e corse verso
il castello.
Draco obbligòun Ron parecchio scosso a continuare alla ragazza un massaggio
cardiaco.
-Ma non…non so
farlo-piagnucolò Ron.
-Provaci. Sarà meglio di niente.- E detto questo accese un
fuoco magico che non si spegnesse con la pioggia ed
iniziò ad essiccare qualche radice. Prese una pomata che Hermione si era
portata dietro e gliela spalmò con maestria sulle ferite aiutandosi con le
radici essiccate.
“Perché non si muovono?...Cosa
può essere successo?- si chiese Harry guardando verso
il lago.
Passò qualche secondo,e poi vide
una figura avvicinarsi rapida. Spalancò le porte per lasciarla passare,ma non ebbe il tempo di aprir bocca che Blaise
si era tuffato nei sotterranei.
La porta si spalancò.
-Blaise…pensavo fossi Draco -esclamò
Pansy ricoprendosi col lenzuolo.
- Dai non fare la scema, che ti ho visto tante volte…aiutami a cercare gli ingredienti di Draco.- sibilò lui col
fiato mozzo per la corsa.
La ragazza si avvolse nell’accappatoio e aiutò il
compagno di casata.
- Si può sapere che fai?- chiese porgendogli il calderone
con i vari ingredienti dentro per facilitarlo a portarli.
- Dopo- disse lui. Ed in un lampo
era scomparso.
- Dì a qualcuno di portare degli asciugamani.- disse adHarry e “volò” via
Cinque minuti dopo era arrivatodestinazione, e poté
gettarsi sul prato a prender fiato.
Draco fu rapido a preparare una eccellente
pozione. La spalmò con l’aiuto degli altri, e le mise qualche radice assorbiacqua in bocca. Quelli che seguirono furono minuti
d’inferno, minuti in cui Hermione lottò,incerta
tra la vita e la morte.
-Draco- sussurrò socchiudendo gli
occhi.
- Hermione…sei viva!-esultò con le lacrime agli occhi Ron, travolgendola con un abbraccio.
Draco tirò un sospiro. La guardò, e l’adrenalina
scemò. Chiuse gli occhi e cercò di calmarsi. Si alzò e mosse qualche passo
rabbioso,e si fermò a pensare.
Dopo un po’,la pioggia finì,
lasciando solo nubi su Hogwarts. Harry
portò degli asciugamani ed Hermione se ne avvolse uno sulle
spalle. Passò qualche altro minuto, e quando si sentì abbastanza in forze per stare in piedi guardò la figura di Draco poco distante,
e senza parlare andò da lui.
-Draco…-tentò in un sussurro. Lui neppure la guardò.-
Draco io…-
-COSA CAZZO VOLEVI FARE, EH?-
sbraitò lui minaccioso.
- io..-
-NON LO SAI? MA BENE!-
-Io volevo trovare l’ApixVirotustica…volevo trovare la cura…volevo fare
quello che dovrebbero fare tutti quelli sani -esclamò
più decisa.
-AH Sì?MMM E…OVVIAMENTE DEVI FARE TUTTO DA
SOLA…PER DIMOSTRARE QUANTO SEI BRAVA!- gridò
spingendola contro l’albero e schiacciandola con poca grazia. Stava
diventando violento, ma quelle erano tutta la rabbia e
la paura che aveva provato, e ora doveva farle uscire.
Blaise li vide e si affrettò a
raggiungerli.
Gli occhi di Draco sprizzavano di rabbia, ma non nei suoi
confronti, verso se stesso, per non aver capito prima; e quello sguardo
analizzava completamene Hermione per accertarsi che stesse davvero bene.
-POTEVI MORIRE, TI RENDI CONTO? M.O.R.I.R.E!!!- le chiese con pura
disperazione celata dietro la furia. Ma Hermione non
aveva paura.
-Ma non poteva saperlo Draco- si intromise
Blaise vedendo che l’amico non ci stava vedendo
più nulla.
- A dire il vero…non sarebbe stata la prima
volta…solo che ce l’avevo sempre
fatta…o quasi…- ammise la riccia in un sussurro.
- COME HAI POTUTO NON DIRE NULLA A
NESSUNO!?-gridò Draco schiacciandola di più alla corteccia.
Un flusso di immagini lo investì in
pieno…
SBANG!
- Ma che
diavolo…-gridò lui.-Ma…Granger..?-
- Sì qualche
problema?Mi pare che anche tu sia fuori dalla sala
comune!-esclamò la riccia in sua difesa.
-Ma io sono una serpe,
sono quelli come me che non seguono le
regole…-sibilò lui.
- Questo
e quel che credi tu…-sussurrò minacciosa lei.- E lasciami! So
alzarmi da sola!-strillò quando lui le prese una mano
per aiutarla ad alzarsi.
- Io non ti ho visto e
tu neppure.-stabilì lei
sparendo dietro l’angolo.
Draco la guardò
sparire sospettoso: dov’era stata?Cosa aveva
fatto? Perché aveva le labbra così viola? Perché era bianca come un cencio? Perché la
sua mano era congelata? Sentì un groppo in gola: che qualcuno le avesse fatto
del male?Impossibile…”Quel che fa non mi deve interessare”si impose tornando ai sotterranei, ma quella sensazione
fastidiosa non finì…per di più gli aveva rovinato anche la serata!
…sentì il
grosso portone cigoloare.Si gettò dietro un gargoille e attese con la bacchetta pronta. La porta si
aprì....nessuno entrò. Draco guardò accigliato il
portone richiudersi lentamente, come se qualcuno lo stesse muovendo piano piano per non fare rumore. Sentì dei
passi avvicinarsi alla gradinata, pian piano questi divennero più
distanti, e poi nulla.
Attese qualche altro secondo, tanto per star sicuro, e poi si arrischiò a
muoversi. Fu attratto da uno scintillio sul pavimento...si
avvicinò...c'erano delle impronte di scarpa bagnate...allora qualcuno
era entrato, davvero. Scosse la testa: doveva esserselo
immaginato, eppure...si allontanò rapido: odiava avere a che fare con qualcosa
che non capiva.
Ora i pezzi del puzzle si ricomponevano.
-Quante volte…- ebbe la forza di chiedere.
- Tante…da quel pomeriggio in cui ti ho chiesto dell’Apix- sussurrò
sincera lei.
Draco sentì una rabbia cieca nel
cuore…avrebbe potuto impedirlo se avesse capito, quante volte aveva
rischiato di perderla…
La spinse di più all’albero.
- Draco, le fai ,male- lo avvertì Blaise allarmato. Ma nessuno degli altri due lo sentiva.
Draco la guardò negli occhi:-Non
farlo mai più- sibilò duro.-…Ti prego…-aggiunse abbassando lo
sguardo.
Allora? Che ne pensate? Questa era
l’introduzione no?questo punto è stato il primo che ho immaginato di
questa storia…spero non vi abbia
deluso…Grazie di cuore a tutti.
Spazio Risposte:
barbarak:
questo capitolo è arrivato prima…ci sono stata tutto il pomeriggio per
scriverlo, XD spero ti sia piaciuto…temo che non riuscirò ad aggiornare
sempre così presto come questa volta…ma farò il possibile…Baci
anche a te.
Red_93: No problem:sei perdonata XD!anche io
non sn proprio in un bel periodo, ma..come si dice? “si va avanti…” spero che
i tuoi problemi si risolvano presto, e che la lettura di questo cappy ti abbia fatto dimenticare per qualche secondo le tue
afflizioni…Per Ginny…vedremo…ma mi
serve ancora un po’..Bacioni e a presto(perché ci risentiamo, vero?)XD
dolcepuffa:ciao
carissima…mi fa piacere avere qualche nuovo ascoltatore e ti ringrazio
per i complimenti…con la mia amica è diverso, non ti
preoccupare…però è ancora più complicato…non è proprio colpa sua
(neppure mia)il punto è che neanche io ci capisco molto…cmq…spero di riaver presto tue notizie:SMACK!
Tanny: Grazie Tanny…che
gioia…mi hai anche messo tra gli autori preferiti…sei un
tesoro…cmq per le
recensioni hai ragione, ma sono molto soddisfatta (a parte che l’altro chap ne ha avuto il doppio del solito ed io avevo le
stelline agli occhi dalla contentezza) ma l’importante è come sono le
recensioni…non solo il numero…le vostre valgono ognuna 1000 altre,
davvero, mi siete tutti molto vicini, ed io nn potrei
mai abbandonarvi…Grazissimo di tutto!p.s Per Ginny…non la posso
mollare, non ancora…la faccenda si complica…Un(ma no, dai
)1000baci!
VeraAuxilia 04: Ciao!Come sn
felice d risentirti…e soprattutto di averti colpita con la mia fic…ti ringrazio…questa volta hai commosso tu
me…Ah…quant’è che ti devo per quel
pacchetto?XD
anna96: Ciao…oltre allo stesso nome
condividiamo una stessa passione: mi incuriosisco anche io a pensare al mondo
magico in guerra…pensa un po’…XD…spero che tu abbia
apprezzato anche questo capitolo, pur non essendo improntato proprio su
curiosità dovute al dominio del male…ad ogni modo spero di risentirti
presto…Bacioni!!!
EmoGirl91:Ciao!!!Voglio farti sapere che ho letto la tua pagina
personale e mi ha colpito molto…davvero…
oltrettutto
non vedo l’ora che tu recensisca gli altri capitoli(come potrebbe mai
darmi fastidio XD) volevo ringraziarti personalmente di tutto sia per la
recensione del prologo che di quella dello scorso cappy…come
ho detto agli altri…il problema Ginny si
ingigantirà ancora per un po’…ma diciamocelo: non distruggerei mai
la mia coppia preferita(DRHERM)!!!XD…TI ASPETTO, EH?
Peach_93:Peachy!!!come potrei non
perdonarti…ti ho addirittura atteso prima di aggiornare…sono lieta
di esser riuscita ad esprimere le sensazioni dei vari personaggi…ho
cercato di immedesimarmi in loro…e ha funzionato mi sembra…sono
così contenta di come sta andando la mia prima avventura nel mondo delle fic…
Ti devo come sempre ringraziare di tutto…e ti giuro
che sono sincerasincerasincera. STRAGRAZIE!
Ci risentiamo Tesoro!!!!!
GRAZIE A TUTTI…..DAVVERO…NON SO COME POSSO RINGRAZIARVI
MEGLIO…ECCO, FACIAMO COSì: QUESTO CAPPY LO DEDICO A TUTTI VOI CHE MI
RECENSITE E A COLORO CHE INSERISCONO LA FIC TRE I PREFERITI O LE
sEGUITE…alla prossima!
Prossimo
capitolo….
No, non vi rovino la sorpresa questa volta…sappiate solo che, come si vede dal titolo avrà parecchi
cambiamenti:
Colonna sonora
consigliata( quella che ho sentito durante la stesura di tutti i chap):
l’amore (Sonora)
Cap. 7: Nuova Hogwarts
-COSA CAZZO VUOLE QUEL VECCHIO?- sbraitò Draco voltandosi
verso la povera sventurata.
- ambasciator non porta pena...-gli ricordò Blaise ridendosela della sua
reazione.
- Comunque...ha detto di presentarvi tutti lì tra
mezz'ora...- cercò di calmarlo Calì.-Avete tutto il tempo di chiarirvi...-
-Io non ho nulla da chiarire-sentenziò Draco duro
- Ma io sì.- decise Hermione un po’ seccata.
- Non parlare tu che ci hai messo nei guai per una tua stupida idea...piuttosto
idiota in effetti...- la bloccò Malfoy
- E' proprio questo il punto...non è come credi...non sono così stupida...-
ritentò la bella riccia.
- Sembrerebbe- storse il naso il biondo.
Calì intanto osservava la scena come se seguisse l'intricata trama di una
telenovela.
- E tu che hai da guardare?-gridò furioso il serpeverde.-Andatevene via
all'istante!-continuò rivolgendosi anche a Blaise.-Non vedete che io ed
Hermione abbiamo da parlare?-
Hermione sorrise vittoriosa: sarebbe riuscita a spiegargli tutta quella
situazione.
I due "intrusi" se ne andarono delusi, e
Draco si voltò con aria impaziente verso la grifoncina.
-Ora se ne sono andati.- sentenziò lui
- Lo vedo...comunque ciò che ho fatto...andavo verso un bersaglio sicuro...-
-Spiegati- ordinò Draco ancora per nulla calmo.
Hermione sospirò seccata, ma obbedì:- La mia non era
solo un'ipotesi...sono praticamente certa che l'Apix Virotustica
risolverebbe...-
- Ah beh se ne sei certa tu...-ironizzò acido Draco.
- Ti dico che ci metterei la mano sul fuoco.- affermò la grifoncina.-E poi è la
nostra unica speranza...lo sai...me l'hai detto anche tu che è
la più potente pianta curativa che esista...-
- Sì...lo so...anche se è più una leggenda che una realtà...è talmente rara che
è da secoli che non se ne vedono esemplari...ma è l'unica che potrebbe
servire-annuì un po’ più tranquillo.- Ma perché non me ne hai parlato?-
Hermione sgranò gli occhi e lo guardò come fosse pazzo:-Perchè avrei dovuto?-
sussurrò arrossendo...insomma non l'aveva detto ad Harry...perché a lui che la
odiava?
Draco dal canto suo si rese conto di ciò che aveva appena detto...sì, i loro
rapporti erano migliorati, ma capiva lo stato d'animo di lei in quel
momento...lui in effetti non le avrebbe mai raccontato ciò che faceva o voleva
fare....ma allora perché quel desiderio di partecipare così alla vita della
grifondoro? cosa gli stava succedendo?
- Sono l'unico che conosce questa pianta...potevo aiutarti...- disse per
riparare all'errore
- l'avresti fatto?- si stupì ancor di più Hermione. In
effetti non se ne stupì soltanto...quelle parole la scioccarono...eppure
le accesero una strana fiamma nel cuore.
- Non so.- ammise Draco rimaledicendosi per quel nuovo errore.
Il luccichio negli occhi della strega si spense, e lei abbassò lo sguardo.
Ci fu un lungo momento di silenzio, in cui ciascuno riesaminò ogni singola
parola che aveva detto o sentito. Fu Hermione a riprendere timidamente la
parola:-Se...se riuscissi a convincere Silente a
mandarmi alla ricerca dell'Apix ...-poi lo guardò dritto negli occhi.- Tu
verresti con me?- chiese con uno strano tono speranzoso.
Lui la osservò con un'espressione indecifrabile, e lei tentò di riparare:-Cioè...insomma...non perché sono io...sì...per la
causa...anche se...beh- farfugliò rossa in viso.
- Sì.- affermò sicuro lui senza lasciarla finire...non l'avrebbe lasciata sola...anche
se non sapeva il perché...
- Sì lo so che...come?- fece lei capendo solo dopo la risposta.
- Sì, lo farei.- ripeté il principe delle serpi.
Un breve silenzio calò tra loro.
-... Per la causa...- si affrettò a precisare anche se poco convinto.
- Per la causa...-annuì lei sentendo il cuore che riprendeva a battere.
Il gruppetto bussò alla porta dello studio del preside.
- Avanti- si sentì
Harry, Draco e Blaise entrarono a testa alta per primi, quasi incastrandosi
alla porta visto che l'avevano oltrepassata nello stesso millesimo di secondo.
Hermione entrò un po’ più dubbiosa, e per ultimo ci fu Ron, i cui capelli
parevano spenti in confronto al rossore del viso...lui non ci stava capendo
nulla di quella storia. Rimase infatti impalato
davanti all'entrata.
- La prego, signor Weasley...chiuda la porta e si accomodi...-disse lentamente
Silente, come se si stesse rivolgendo ad un bambino.
Ron quasi saltò dallo spavento e si affrettò a fare tutto il più velocemente
possibile, ribaltando per altro un mucchio di oggetti.Non
appena il rosso si fu seduto, silente sospirò, si passò una mano sulla
fronte in segno d'esasperazione e prese a parlare:-Cosa
devo fare di voi?-
- Signor preside...non è come crede!- si affrettò a dire Hermione, pronta a
prendersi tutte le sue colpe.
- Sì, è vero-annuì convinto Ron-...Lei è caduta nel lago e...-provò credendo di
aver capito la tattica dei compagni per scampare una punizione.
Harry si batté una mano sulla fronte...ma perché Ron quando era sotto pressione
spegneva il cervello?
- Signor Weasley...la prego di risedersi...e possibilmente di lasciarmi finire
di parlare...e questo vale anche per voi signorina Granger.-
Hermione arrossì fino alla punta dei capelli, ma non demorse:-Ma
loro non c'entrano niente...sono io che...-
- Hermione...ti prego di lasciarmi finire almeno il preambolo.- sorrise il
vecchio preside.- Dunque…-riprese.- Sono venuto a sapere che lei si è
fatta un bel bagnetto fuori stagione...-
-Sì.- ammise sincera la riccia abbassando lo sguardo.
- Ebbene...io e lei ne dovremo parlare fra poco...ma prima sono curioso di
capire come abbiate fatto voi altri a capire le intenzioni della signorina...-
- Ecco...-prese la parola Harry.-Mi era arrivata notizia che Hermione
nascondesse qualcosa nell'armadio...-disse porgendo al vecchio il famoso
bigliettino anonimo. Mentre Silente leggeva Harry
guardò colpevole Hermione, come per chiederle se poteva raccontare tutto o no.
Hermione annuì tristemente...non serviva a nulla nascondersi ormai...non con
Silente.
Quest'ultimo riconsegnò il foglietto al moro, che riprese la sua
spiegazione:-Ovviamente non ci ho dato molto peso, ma poi...-tentennò lui
lanciando sguardi furtivi all'amica...aveva davvero il permesso di dire tutto?
- La prego signor Potter...continui...-lo esortò Silente.
- Hermione...ogni pomeriggio era stranamente stanca, e ci lasciava dei
bigliettini per avvisarci di non cercarla, perché riposava...ma poi oggi non
l'abbiamo trovata in camera sua...né in biblioteca...da nessuna parte....e mi
sono ricordato di una boccetta che mi aveva dato con un unguento curativo...-
- Ah...ecco perché ora la sua situazione è così migliorata...-capì il
preside
- Sì...ma poi ho mostrato la bottiglietta a Neville...e mi ha detto che questa
pozione è fatta interamente con piante acquatiche curative...e allora ho fatto
due più due....-
-Capisco...e lei signor Malfoy?
- Beh, è stata lei a chiedermi informazioni su una
pianta…alquanto pericolosa.- non voleva dirne il nome davanti a tutti,
anche se non avrebbero di certo capito.- Oggi Paciock si è sentito male,come forse saprà,ed
io l’ho casualmente vista per i corridoi…diciamo che non stavo
proprio facendo…insomma…- ghignò- Appena l’ho vista ero certo
che mi avrebbe tolto parecchi punti, invece ha tirato avanti con uno sguardo
deciso, ma poi avevo di meglio da fare che preoccuparmi delle intenzioni di un
grifondoro…-Silente annuì, facendogli segno di continuare, mentre
Hermione si sentì disgustata all’idea di “cosa aveva di meglio da fare quel biondo con Pansy Parkinson”
ma anche colpita che quello stesso serpeverde avesse notato una differenza nel
suo sguardo. Draco riprese a parlare: - A conferma che qualcosa non andava,
Potter è venuto, piuttosto arrabbiato, a chiedermi di Hermione…aveva
sentito da qualcuno che Granger ed io avevamo avuto una strana conversazione,
io sono stato piuttosto vago, e gli ho detto che avevamo parlato di piante
acquatiche…questo deve aver confermato i suoi dubbi…lasciando me
però ancora più confuso…quando finalmente ho capito ho chiamato Blaise
per farmi aiutare e sono andato a cercare la mezz…la Granger assieme a
lenticchia…abbiamo trovato le sue cose sulla spiaggia, mi sono tuffato e
l’ho casualmente vista mentre veniva trasportata
giù da una creatura, l’ho salvata e poi ho preparato una pozione che le
curasse quelle ferite velenose che aveva.- concluse serio.
- Un gesto alquanto eroico…-sorrise Silente seccando
alquanto Draco.- Bene…potete andare tutti…meno voi due.- decise
Silente indicando Malfoy ed Hermione.
Attesero qualche secondo dopo che la porta si era chiusa,
poi il vecchio preside riprese la parola:-Cosa dire
Signorina Granger? Immagino che proibirle di ripetere un gesto simile non
serva…ma mi dica cosa credeva di fare almeno…-
- Io ho capito che qui nessuno troverà la cura…questo
morbo ha a che fare con Voldemort, e per sconfiggerlo servono sostanze
proibite…ecco io sono casualmente venuta a sapere
di…dell’Apix Virotustica.-sospirò.
Silente sbiancò quasi impercettibilmente e chiese:-immagino che”casualmente” significhi che è
andata a cercare nell’area proibita…-
Hermione annuì.- Col mantello di Harry.-
-Ma lei signor Malfoy…come sapeva di questa pianta?-
- Ne ho sentito parlare da mio padre…ma non ricordo
quanto tempo fa.- sussurrò il biondo senza mai abbassare lo sguardo.
- Da quel che ho capito, Hermione…speravi
di trovare una pianta così rara nel lago di Hogwarts…-
- E’ un lago molto antico…- si giustificò la
riccia.- e poi non avevo possibilità di cercare
altrove.-
- Allora le risparmierò la fatica: nel lago non troverai
quella pianta.- scosse la testa Silente.
- Ecco…io devo chiederle una cosa...-provò
la grifondoro alzandosi in piedi.- …Vorrei che mi permettesse di cercare
altrove…magari nel lago di Feltrhan…che è il più antico del mondo
magico…-
- No.- decise Silente
- L’accompagnerei io.- si fece avanti Draco alzandosi
a sua volta.
- E’ un gesto molto nobile Signor Malfoy, ma non posso
permettervelo.-
- Ma lei stesso ha detto che è
meglio abbandonare pochi e salvare tutti gli altri in queste situazioni…-
cercò di convincerlo Hermione.
- Questo vale per chi ormai è stato preso…non
permetterò che qualcuno si sacrifichi così…se posso evitare di scegliere
tra due studenti e tutti gli altri lo farò-
- Ma…-
ROWMBLE
- Cos’è stato?- chiese subito Hermione.
BOOOOOOMMM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Un nuovo attacco…non c’è tempo di
nascondersi…dobbiamo prepararci al peggio.- disse Silente con serietà.-
Andate ragazzi…cercate di salvare più persone possibili…e
soprattutto l’infermeria.- ordinò il preside
I due studenti obbedirono immediatamente, e corsero ad
avvisare tutti del pericolo.
- Nei passaggi, presto!-ordinò Draco indicando tutte le
possibili vie di fuga.
- Io vado Draco.- disse Hermione decisa.
-Ma dove credi di andare tu?!- la bloccò
il biondo tenendola per un braccio.
- In infermeria…lì nessuno può difendersi…tu
assicurati che gli altri siano al sicuro.-
- Ti raggiungo subito –chiarì
Draco guardandola dritta negli occhi, per suggellare quella promessa.
Hermione annuì, e poi sparì tra i vari detriti.
Ron spingeva rapido Harry verso un rifugio, ma l’amico
non era affatto d’accordo:-dobbiamo
aiutare!!!mollami Ron, voglio distruggere tutti quei dannati mangiamorte!!!-
- No.- decise Ron con voce tremante ma con tono che non
ammetteva repliche…o quasi.
Una ragazza riccia sfrecciò accanto a loro, dalla parte
opposta ai nascondigli.
- HERMIONE!!!- gridò Harry, ma lei
aveva già girato l’angolo.
- Dobbiamo andare da lei.- disse il moro.
- Ma…-tentò il rosso.
- Niente ma. Lei è la nostra migliore amica, e da sola non
la lascerò fare proprio niente!-
Ron non poté che essere d’accordo, così si voltò
contro corrente, pronto a quella loro nuova battaglia.
-Aaaah!- gridò l’infermiera di Hogwarts tra le
lacrime.
- Cosa succede?- chiese preoccupata
Hermione.
La donna non smetteva di piangere disperatamente, ma riuscì
ugualmente a farsi capire:-Sta..sta..stanno buttando
giù le barriere delle sale…dei…..malati terminali…non
possiamo entrare però…rischiamo di…infettarli…sono troppo
deboli-gridò.
- quindi sono senza
copertura…-ragionò Hermione.
- No…ma manca poco…-
- Dobbiamo entrare lo stesso…-decise la riccia
- Sì...lo so…ma non possiamo neppure lasciare gli
altri incustoditi!-
-Ci penso io Madama Chips…lei vada…presto!-
La donna annuì, e dopo essersi infilata
una mascherina ed una tutona ermetica sterilizzata, aprì la porta a
chiusura stagna.
Altre urla. Il soffitto stava crollando…avrebbe
sepolto i malati…Hermione alzò una barriera attorno i
letti…avrebbe avuto bisogno di aiuto,per assistere i feriti.
- HERM!-
- Harry! Che ci fai
qui…devi…-
- Non ce ne andiamo Hermione.-
saltò fuori anche Ron.
Hermione sorrise.- Allora aiutatemi, presto.-
- Che cosa dobbiamo fare?-
- Ron, mantieni la barriera. Harry: con me.- ordinò.
Lasciarono Ron nella prima sala , e
si diressero nelle stanze più interne. Mentre
correvano sentirono attivarsi degli allarmi…dovevano dividersi:
-Harry…vai a rinforzare le altre barriere…io resto qui.- Harry
annuì concorde, e sparì a tutta velocità.
SCHRANCK!
Draco saltò all’indietro: aveva evitato per un pelo
che una trave gli cadesse addosso.
Aveva lasciato gli altri caposcuola
ad organizzare lo smistamento nei rifugi…doveva andare in infermeria.
Un pezzo di soffitto crollò davanti a lui facendolo tossire.
-Chi..c..chi è là?-chiese qualcuno
al di là del fumo.
- Indovina Weasley.- tossì il biondo riconoscendo la voce.
- Malfoy…perché invece…cough cough…perché
invece di scherzare non mi aiuti?-
- DIRADA!- gridò Draco dissolvendo il fumo.- Dov’è la
mezzosangue?-chiese subito dopo.
- Da qualche parte con Harry…non so…-ammise
il rosso.
- Beh, mi pare che tu te la stia cavando
egregiamente…perciò vedo se gli altri hanno bisogno di una mano.- e detto
questo si incamminò rapido alla ricerca dei due
grifondoro.
- Eccomi mezzosangue.- si annunciò
- Ti avevo detto di stare con gli altri a…-
- E io ti avevo detto che sarei
venuto.- ricambiò il”saluto” lui.
- Bene. Allora vieni…e portami…una secca
fulminante....dobbiamo rianimare questa ragazza,
presto!- disse mentre spalmava sul petto della ragazza una soluzione che le
sbloccasse le vie respiratorie.-
Malfoy arrivò in un lampo con quella che era la versione
magica del defibrillatore :una bacchetta che
sfruttando le energie dei maghi produceva delle scariche elettriche.
- Carica…libera.- disse la riccia facendo partire una
scarica azzurra.- Ancora: carica…libera!-
- Aspetta,
ti aiuto.- propose Draco prendendo le mani di Hermione tra le sue.
– Carica…-dissero assieme.-Libera.- Una scossa più forte delle
altre partì dalla bacchetta e si diffuse nel corpo della malata…che
riprese a respirare normalmente. Dalla gioia Hermione abbracciò Draco, che
ricambiò con impeto… quando però si accorsero di cosa stavano facendo,
sciolsero quel contatto. Hermione arrossì violentemente, ma poi si riscosse
subito.- Andiamo da Harry…qui la situazione è
stabile- disse rinforzando l’ultimo pilastro.
Trovarono il moro intento a deviare la caduta di una
travicella che stava cadendo sopra uno dei letti, ma
così facendo non si accorse di essere sulla traiettoria di un grosso pezzo di
soffitto.
-Attento!- gridò Hermione gettandosi sulla carrozzina e
riuscendo a far evitare a se stessa e a lui il pericolo.
-Presto Herm…la sala col soffitto di vetro…-la
pregò Harry col fiato corto.
- Cavoli...è vero…vieni
Draco!-
Non appena entrarono in quella stanza capirono che ci
sarebbe stato poco da fare: i grossi vetri erano già quasi tutti caduti,
ferendo molti pazienti.
Hermione sgranò gli occhi inorridita…erano
quasi tutti morti. Sentì calde lacrime scorrerle lungo il viso.
Draco la strinse al suo petto, per impedirle di vedere
oltre…quelle erano scene che segnavano per tutta la vita…e lui lo
sapeva bene.
- Va ad aiutare Potter…qui ci penso
io…tranquilla.- le disse dopo un po’. Lei però iniziò a
singhiozzare più forte, capendo che neppure Draco avrebbe potuto fare molto.
- Và ti ho detto. Farò tutto il possibile.- le disse serio
Lei annuì, e corse nelle altre sale…non poteva
permettersi di perdere tempo per piangersi addosso.
L’attacco durò 17 ore. 17 ore di
terrore per chi stava nascosto in passaggi bui senza sapere cosa stesse
succedendo fuori.17 ore di sfinimento per gli insegnanti che cercarono di
contrastare l’attacco. 17 ore di orrori
in quell’infermeria in cui molti persero la sfida con la morte. Poi finì,
all’improvviso. Lasciando strascichi pesanti negli animi di tutti.
Quando finì, regnò un silenzio
irreale, in cui tutti uscirono dai loro nascondigli e si recarono, guidati da
uno strano sentimento nel cuore, verso la sala grande, con gli occhi spenti e
velati di una tristezza infinita. Si ritrovarono nella sala dove tutto era
iniziato, la prima in cui avevano messo piede la sera
del proprio smistamento, che però era diventata irriconoscibile: Il soffitto,
un tempo animato da splendide ed antiche magie era ora spoglio, e più alto che
mai, con pezzi mancanti che lasciavano intravedere il sole di quel nuovo
mattino. I lunghi tavoli ribaltati e coperti di polveri, le
grandi vetrate infrante.
Solo allora Silente salì sulla pedana camminando
maestosamente. Prese parola dopo un minuto di più pieno silenzio, con tutti gli
occhi puntati verso di lui, come fosse l’unica
salvezza per quella disperazione.
- Cari compagni. Questa di oggi non
è una vittoria. Molte vite sono state spezzate, e molte altre lo saranno nei
prossimi giorni.- disse sincero il preside, con una lentezza allucinante.-
Oggi, siamo riusciti a respingere il nemico…ma…a che prezzo....le barriere dei malati terminali sono crollate,e
moriranno tutti se non interverremo all’istante. La soluzione è stata
vegliata: Hogwarts è stata danneggiata, ma non distrutta, ed è il luogo più
sicuro per i malati…questo può significare una sola cosa…siamo noi
che dobbiamo andarcene.- affermò serio.- per impedire che i malati vengano a
contatto con dei microbi.-
Tutta l’ammirazione per quel vecchio sparì
all’istante per la maggior parte delle persone…ma si era bevuto il cervello? Se non fosse
che Hogwarts era il posto più sicuro del mondo magico…nessun genitore
avrebbe esitato a riprendersi i propri figli…forse aveva preso un colpo
durante lo scontro…
-Non guardatemi così…c’è un unico posto dove
possiamo andare…un luogo dove sarete assolutamente al sicuro almeno
finché sarò vivo io…La Mia Hogwarts.-
Tutti si guardarono spaesati. Ma
che intendeva dire con sua?
-Questo, miei cari ragazzi è un
segreto che si è tramandato ogni preside di Hogwarts dall’inizio della
sua esistenza…che avrebbe dovuto restare segreto fino a che non si fosse
venuti incontro ad un’emergenza senza altra possibile
soluzione…ebbene…questa lo è. Dovete sapere, che quando qualcuno
prende la carica di preside deve dare una parte della propria esistenza per
creare una riproduzione in “miniatura”di Hogwarts, che deve essere
usata solo in caso di emergenza…dovrò attivarla,
e dovremo trasferircisi al più presto…la cosa interessante è che si nutre
dell’energia del preside…ad ogni attacco, grazie alla mia energia
si potrà formare uno scudo potentissimo, che proteggerà voi e la
struttura…ovviamente avrò bisogno del vostro aiuto: gli alunni del
settimo anno dovranno darmi le loro energie…perché se io dovessi venire a
mancare…quell’imitazione della scuola scomparirà.-
- E’ una specie di quarantena..-
spiegò in un sussurro Hermione a Ron.
- Dovremo essere uniti, e dimenticarci delle nostre case di appartenenza.- li avvisò il preside –Ma ora andate,
la partenza è prevista per le tre di questo pomeriggio … andate a
prepararvi.- detto questo se ne andò verso il suo studio, lasciando scioccati
tutti gli studenti.
Quando tutti gli insegnanti
scomparvero dalla sala, si levarono mormorii e sussurri spaventati. I caposcuola ed i prefetti intervennero immediatamente per
tranquillizzare gli studenti ed accompagnarli nelle loro case
d’appartenenza.
-Restate uniti Grifondoro.- cercò di farsi sentire
Hermione.- Fate una fila e seguitemi, la scala che porta alla nostra sala
comune è stata danneggiata…dobbiamo usare dei passaggi segreti, ma se ci
separiamo rischiamo di perderci…-“inutile”sbuffò tra se e
se…in effetti con tutta quella confusione
nessuno la stava a sentire.
Decise di salire su un tavolo per farsi vedere, e finalmente
riuscì ad attirare l’attenzione.- Seguitemi Grifondoro!- e detto questo,
scese e si fece seguire dai suoi compagni fuori di lì. Quando ci fu un
po’ di più silenzio, riprese a parlare:-ognuno
controlli se manca qualcuno dei propri amici, e se c’è qualche assente mi
avvisi immediatamente…fra poco faremo l’appello.-Dopo quel primo
controllo, la fila dei grifoni riprese la sua marcia,e
utilizzando dei passaggi noti solo a caposcuola e prefetti riuscì a raggiungere
la torre.
-Ora faremo l’appello.-s candì
la riccia…il secondo caposcuola grifondoro era in infermeria, e così
toccava a lei tutto il lavoro.-Primo anno: Anne Bobirne. –
-Presente.-
- Rodholfus Cetrape.-
-Eccomi.-
- Jennifer Collins.-
…
- Primo anno- scandì Blaise qualche piano più sotto.- Violet
Centurbyl…Però Draco…potresti anche aiutarmi….Helen
Distern…almeno un pochino…Samantha
Fertron.-
- E tu puoi anche
scordartelo…mi sono stufato…vado a fare i bagagli…segnami
presente.-
-Ma…ma…ma…-
Inutile aggiungere altro: Draco se ne era
già andato.
- Segna presente anche me Blaise.- disse Pansy.
- Sì...anche me.-aggiunse Daphne
- Ah sì…ci sono anche io.- fece notare Thedore.
-Eh no, fermi…non ci capisco più nulla…non
potete andarvene.-
-E perché Draco sì?- chiese Pansy con un ghigno
- E’…è un caposcuola
ecco per….-
- Beh, ciao ciao.- fecero in coro le due ragazze e Theo.
-NO…così non val…e fermi là voi: chi osa
muoversi lo schianto.- avvertì il moro bloccando altri fuggiaschi.
- Auff! Ci siamo tutti.- sospirò Hermione un’ora
dopo.- Bene. Ora siete pregati di andare nelle vostre camere per preparare le
valigie. Ritrovo in sala grande alle due e tre quarti…e mi raccomando, nessuno si azzardi ad uscire prima.- fu la
perentoria frase di chiusura della grifoncina.
- Andiamo ragazze.- disse poi rivolta a Lavanda e a Ginny.
Una volta giunte in camera,
iniziarono a tirar fuori tutto quanto e lo chiusero in pesanti borsoni.
L’impresa fu alquanto ardua…almeno per due di loro…decidere
cosa dover abbandonare fu tragico, ed Hermione dovette intervenire per impedire
che si portassero via tutto l’armadio:-vi ripeto
che è una miniatura di Hogwarts…non avremo stanze a tre…lo spazio
sarà diviso con tutte le altre ragazze…- -Ok, ok fate come vi pare, io vi
ho avvertito…ma ora ho da fare…ci vediamo dopo.- disse dopo aver
visto le loro facce…forse non avevano ancora capito che avrebbero dovuto
dividere una stanza con tutte le grifondoro…
-Dove vai?- le chiese Ginny dopo
pochi secondi.
-In infermeria…c’è bisogno di aiuto.-
-Dove vai ora Draco?-
-In infermeria Blaise, mi hanno chiesto aiuto.-
-E così aiuti Silente e company ma
non il tuo migliore amico…-scosse contrariato la testa il moro
-Già.- annuì Draco chiudendo la porta. Non aveva neanche
fatto due passi che un’altra voce lo fermò:
-Dracuccio….ti va di passare un po’ di tempo insieme?-chiese maliziosa una voce da dietro una
porta.
-No Pansy.-la avvisò il biondo.
-Ma Draco…che ti
prende…non hai più voglia di divertirti!-si lamentò la ragazza comparendo
improvvisamente dalla porta.
-Semplicemente, Pans, non mi sembra che ci sia nulla di
divertente in questa situazione, e non è giusto farlo in questo momento.-
-Ma da quando ti interessa cosa è
giusto e cosa è sbagliato?- si stupì la mora.
Draco sospirò e se ne andò senza
più ascoltare la sua stridula voce…se avesse saputo tutta la
verità… il serpeverde infatti in questo momento non avrebbe voluto altre
ragazze nel suo letto se non la mezzosangue…non capiva assolutamente il
perché, forse perché aveva bisogno di un amore vero e più…lo disgustava
ammetterlo, ma avrebbe voluto fosse più dolce. Non riusciva a dimenticare le
carezze della Granger a quel bambino…quelle che a lui erano sempre
mancate. Scosse la testa…doveva essere parecchio
stanco per pensare quelle cose…imboccò così il corridoio per
l’infermeria. Quando entrò, Hermione c’era
già.
-Morirò…morirò, non è
vero?-piangeva qualcuno che si trovava nel letto che la riccia stava vegliando.
-Neville…-
-Non devi mentirmi Hermione…e non dovevi fare quello
che hai fatto per me…tanto ormai…-
-Neville…-
-Io…vorrei guarire, ma so che non c’è speranza,
quindi..-
-Neville, ascolta: io non ti lascerò morire d’accordo?
Cercherò di fare il possibile anche da nuova Hogwarts, devo solo…Neville…-
Il ragazzo aveva iniziato a piangere disperatamente, e la
grifoncina gli aveva accarezzato una guancia.
-Neville…so cosa devo fare…ti salverai, e anche
tutti gli altri va bene?- gli assicurò con voce stanca
Paciock annuì e chiuse gli occhi biancastri mentre la
ragazza gli iniettava un sonnifero nel braccio. Fece subito effetto,e Neville cadde in un sonno profondo. Hermione si alzò
sorridendo all’amico addormentato, e solo allora si accorse della
presenza del biondo.
-Dra…Malfoy…da quanto sei qui?- chiese
asciugandosi un occhio umido.
- Da poco…e guarda che se anche mi chiami per nome non
ti schianterò… quello non dovrebbe sporcarsi
solo perché detto da te…-
Era un bastardo. Lo sapeva, ma non poteva fare a meno di
comportarsi così… se le avesse detto che gli
stava bene che lo chiamasse per nome lei l’avrebbe preso in giro per
tutta la vita no? Forse no, ma non sarebbe stato da lui.
- No…sono solo stanca…Malfoy va benissimo, e
infangare il tuo cognome non mi da alcun fastidio.-sibilò
acida lei, parecchio risentita.
- E…come va qui in infermeria?- si informò
il biondo per cambiare discorso.
-Andava meglio prima che tu arrivasti…comunque…la
Chips è riuscita a ricostituire la barriera dei terminali…e Silente e la
Mc Granit stanno controllando la sala dei vetri…-
-io…Ahi!-esclamò Draco tagliandosi con una boccetta
rotta.
-Aspetta.- disse Hermione prendendo
del disinfettante e dell’ovatta. Gli si avvicinò versando sul pezzo di ovatta il liquido e prendendogli delicatamente la mano
ferita. Gliela pulì lentamente, un po’ imbarazzata, mentre lui la
osservava muto…il loro silenzio…
-Ti fa male?- si informò con un
sussurro la riccia guardandolo negli occhi.
A quel punto Draco non resistette, e le sfiorò una guancia
con aria pensierosa… Hermione non poteva saperlo, ma quel gesto gli
costava fatica…non l’aveva mai fatto, e
nessuno l’aveva mai fatto a lui…stava imparando da solo ad
accarezzare dopo tanti anni. Entrambi si persero per
un tempo indefinito l’uno negli occhi dell’altro, finché la porta
non si spalancò con un tonfo. Hermione si staccò da quell’appena
accennato contatto diventando paonazza nel vedere chi era arrivato.
-Ginny…come
mai qui?-chiese sistemandosi la gonna
- Mmm…così, volevo aiutare…- accennò sospettosa,
con uno sguardo che poteva sembrare un avvertimento
-I...io devo andare…a vedere…Sì…devo…devo
chiedere come va nella sala dei vetri…Gin, ci pensi tu a chiudergli la ferita vero?- e senza aspettare risposta si voltò.
La rossa attese, con un sorriso di trionfo, che la porta si fosse chiusa prima di avvicinarsi ondeggiando maliziosa
verso il ragazzo.
-Fammi vedere questa ferita.- ordinò Ginny con voce smielata
-Non ne ho bisogno…grazie.- sibilò
Draco che si era ripreso…ma che stava facendo prima? Aveva toccato la
Granger…
Ginny gli prese il polso sgraziatamente e sfilò la bacchetta
puntandola contro il taglio, decisa a non mollare.
-Ho detto che non mi serve! E poi conoscendo le abilità di
tuo fratello con la bacchetta…c’è il rischio che le abbia ereditate anche tu Weasley.-sputò duro il biondo
ritraendo la mano e andandosene a grandi falciate verso il suo dormitorio,
dimenticando completamente il motivo per cui era lì.
Allo scoccare delle tre, tutti gli studenti erano già in
sala grande, pronti a partire. Silente arrivò in quel momento. Sul viso non
c’era traccia del suo solito sorriso, stava
giocando la sua ultima carta.Sospirò prima di parlare.
-Le vittime di questo attentato,
non ve lo nascondo, sono state numerose,ma per motivi di
sicurezza…nessuno potrà partecipare ai funerali. –
Un mormorio agitato si levò, e si spense quando il preside
riprese la parola.-Ma ora dobbiamo andarcene: Madama
Chips resterà a vegliare sui malati, ed i professori si alterneranno per
aiutarla.Tenete stretti i bagagli.- poi, senza preavviso, iniziò a recitare una
formula antica che nessuno riuscì a capire, tutti vennero
avvolti da una luce fortissima, e si sentirono sollevare da terra. Quando il
preside terminò di parlare, erano già arrivati.
…
Ok…come va ragazzi? Siete pronti alla prox o
preferite rimandare? Non so perché, ma ho un certo presentimento,
perciò…ecco a voi la seconda parte…buona lettura
Cap.8: Nuova Hogwarts part.2
I ragazzi avevano ancora le mani di fronte agli occhi, e non
si erano accorti che tutto fosse finito, Silente li riscosse con le sue parole:
-Benvenuti a nuova Hogwarts ragazzi. Sono costretto a
fornirvi nuove regole ed indicazioni, ma sarò breve: In questa scuola ci sono
due dormitori: quello serpeverde e quello grifondoro.
Questo perché sono le due casate più antiche…ad ogni modo, le separazioni
per case non saranno possibili, le ragazze andranno nella torre dei grifondoro,
i ragazzi nei sotterranei; su questo non si discute.- grida ed urla riempirono
la Nuova sala grande, identica a quella della scuola autentica, ma ancora
intera.
- Silenzio!- impose il preside. Tutti si zittirono, anche se
erano ancora disgustati all’idea di dover stare con i propri nemici di
sempre.- Ebbene: le lezioni saranno solo alla mattina,
e si svolgeranno in un’unica aula, senza distinzioni di età né classi. Lì
si formeranno dei gruppi a seconda dell’anno, e
farete delle lezioni a ciclo: i sette professori disponibili si alterneranno ai
vari gruppi per permettere a ciascuno di imparare qualcosa… dopo pranzo,
sarete liberi di girare per la scuola, ma quelli del settimo anno, dovranno
venire nel mio ufficio a gruppi, per darmi un po’ della loro energia per
mantenere protetta la scuola. Infine un’ultima cosa: dovete imparare ad
essere uniti, ragion per cui, a serate alterne vi recherete nel dormitorio
degli altri, per fraternizzare ed essere più sicuri in caso di pericolo. Alle
dieci però dovete andare nei vostri letti. Non ho altro da dirvi, ci vediamo a
cena.- e detto questo si defilò per le scale, alquanto provato
dall’incantesimo che aveva compiuto.
I professori, dopo essersi assicurati che le ragazze ed i
ragazzi si fossero separati, seguirono a ruota il preside, per partecipare ad
una riunione speciale.
Le ragazze salirono le scalinate fino ad arrivare ad un
quadro completamente bianco. Si chiesero quale potesse
essere la parola d’ordine, ne provarono molte ma senza successo. Solo poi
si accorsero che il quadro era in realtà una porta semplice, con tanto di
maniglia,che usarono per entrare.
-Ma. Che. Schifo!-sillabarono le
serpeverde non appena ebbero messo piede nella sala comune che era uguale a
quella dei grifondoro ad Hogwarts.
-Beh, meglio dei sotterranei.- esclamò offesa Patil, che
come tutte le grifondoro si era subito sentita a casa.
Intervennero anche le corvonero e le tassorosso, che erano
dello stesso avviso delle rosso oro:lì almeno
c’era un bel camino acceso…
-Ma sentitele…-sbuffò Daphne.
-Non si lamentavano dei sotterranei quando venivano ad intrattenersi con
qualcuno dei nostri…-
Le gote di qualche ragazza si tinsero di rosso, ma non
emisero una sola parola.
-Se non vi piace, potete anche
dormire in corridoio, tanto i serpenti strisciano per terra, no?-sbuffò
Hermione guardando con occhi di sfida le avversarie.
Le verdi argento storsero il naso
ma smisero di lamentarsi, e salirono le scale in cerca delle stanze migliori.
Dopo pochi istanti che erano sparite, però, si levò un urlo:
Le ragazze delle altre case andarono a vedere indispettite
cosa fosse successo, ma non appena aprirono la porta
capirono rimanendo senza parole:
C’era un’unica grande
camerata, piena di letti uno attaccato all’altro.
-Potevate anche dircelo che voi grifondoro dormite così!-gridò inviperita Pansy Parkinson.
-Per tua informazione, questo non era
previsto…a grifondoro abbiamo le stanze a tre.-reagì Ginny
Tutte si voltarono verso le ragazze tassorosso e
corvonero.-Non guardate noi- disseroquasi in coro.- anche da noi è diverso.-
-Questa sarà peggio di una prigione.- affermò
distrutta Hermione.
-Io non ci sto!-esclamò Harry osservando tutti quei letti vicini
-Guarda che non fa piacere neanche a noi…-lo avvisarono i corvonero ed i tassorosso.
I serpeverde invece guardavano ammutoliti il loro ex
dormitorio: quando erano entrati nella sala comune erano stati felici che fosse
uguale alla loro, ma ora si resero conto del perché Silente permettesse a dei
ragazzi di stare, di sera, con delle ragazze…lì non avrebbero potuto
divertirsi come intendevano loro…
-E’ un incubo-sussurrò disgustato Blaise.
- Non vi lamentate razza di pervertiti! Almeno voi siete
abituati all’umidità e alla puzza.- gridò Ron
- Stà zitto Weasley…tu non puoi capire…- sputò
acido Malfoy, e poi si rivolse ai suoi compagni.- Forse dalle ragazze è
meglio…-provò a consolarli,ma sapeva che non era
così.
- Beh, allora cosa si fa?- chiese Daphne impaziente.
-Facciamo così: noi e le corvonero là delle finestre, le
tassorosso che non amano le altezze in mezzo e voi là del muro.- propose la riccia
- Ma per piacere: là delle finestre ci stiamo noi, siamo le
ospiti qui, no?-
-Ma è tutto in ombra laggiù.-
piagnucolò Lavanda.
- Appunto…e poi non avrete mica paura no?- annuì
Daphne
- Ma voi amate il buio, noi no.- continuò Lavanda
- Sì, ma ci piace ancor di più darvifastidio.
-Ma…-
-No, va bene, a voi i posti vicino alle finestre.- decise Hermione
-Cheeee?-gridò Ginny con gli occhi fuori
dalle orbite.
-Bene. Allora è deciso.- annuì
Pansy
-No non è affatt…-provò
Ginevra, ma fu bloccata da Hermione.
-Molto bene.- disse la riccia.- Noi scendiamo per lasciarvi
un po’ di Privacy.- e detto questo strattonò le
sue compagne in sala comune, dove Ginny ed altre gridarono quasi in sincrono:
- MA COME TI PERMETTI DI DECIDERE PER NOI!!!!!????-
-Calme, so quel che sto facendo…ma insomma, non vi
ricordate le vostre prime notti qui?Provate a pensarci: la luna che splende
forte e non vi lascia chiudere occhio….il rumore del vento che sembra
spazzar via tutto…i versi dei gufi e delle
civette…se piove, e vedrete, oggi pioverà, i lampi lo scrosciare
dell’acqua e…i tuoni…che si sentono come amplificati…ed
infine il risveglio accecante del sole?Adesso capite?Non resisteranno neanche
una notte!-
-Hey…astuto.- si congratulò Lavanda
- Sì...abbastanza…ma potevi anche consultarci,
no?-intervenne Ginny
- Avremmo dato troppo nell’occhio-spiegò Calì per la riccia
- L’unica cosa è che ci toccherà ascoltare le loro
lamentele…-strinse le spalle Hermione.- Ma non
abbiamo scelta.
Qualche ora dopo tutte si erano
sistemate, e stavano aspettando l’ora giusta per scendere.
- Spostati mocciosetta.-ordinò
Pansy ad una bimbetta del secondo anno che stava seduta sulla poltrona.
- Eh no, c’era prima lei.- la difese Hermione
- Ma io sono del settimo.- si giustificò la mora
-Non so come funzioni da voi, ma qui chi tardi arriva male
alloggia…- le comunicò Hermione alzandosi per
fronteggiarla.
-…E chi va a Roma perde la
poltrona…non so dove l’ho sentita né cosa sia Roma, ma mi sembra
una cosa giusta…- sogghignò Daphne accomodandosi rapida sulla poltrona
lasciata libera dalla grifoncina.
-Beh…sì, possiamo fare questo
compromesso.- accettò la riccia guardando la bionda con astio.
Si sedette a terra un po’ seccata di essersi fatta
fregare da una serpeverde,e guardò la sala che per
fortuna era abbastanza grande…addirittura più della loro…questo
doveva essere stato studiato apposta…
-Beh? Cosa si fa sta
sera?-interruppe il filo dei suoi pensieri Luna.
- Ovviamente vengono i ragazzi da
noi…io sono stanca.- decise Millicent Bulstrod
- Ma neppure per sogno!Almeno la
prima sera non voglio riordinare la sala e sapete come sono casinisti i
maschi…e immagino che neppure voi vorrete sgobbare per ripulire il loro
macello.- disse Padma Patil.
Le serpeverde parvero rifletterci,ealla fine accettarono…si sarebbero
stancate di più altrimenti.
Le due sorelle indiane avvisarono le altre che era ora di
scendere, ed in un battibaleno scesero giù dalle scale, per informare i ragazzi
della loro decisione.
I maschi erano già quasi tutti fuori dal
portone della sala Grande…mancavano solo i serpeverde..
-Herm..ci hanno chiusi fuori!-
gridò Ron all’amica non appena la vide
-A noi non è andata affatto meglio…credetemi-affermò
la strega
- Ma…ma è un incubo! Come ha
potuto Silente farci questo dopo tutto ciò che abbiamo
affrontato per lui?- esclamò Harry che era di evidente umore nero.
- Oggi veniamo noi da voi.- li avvertì Luna
- No…vi prego….mi manca tanto la nostra
sala-piagnucolò Dean dietro di loro
- Verrete domani…oggi proprio no…dobbiamo ancora
decidere qualcosa per le sistemazioni, e poi vi aiuteremo a disfare
i bauli- provò a convincerli Hermione
- Tanto…è un incubo lo stesso-acconsentì il rosso
- Entriamo dai…prima che arrivino
i serpenti…-mugugnò Harry spingendo le pesanti porte.- Almeno i tavoli
sono per case…-sospirò.
I Grifondoro, i tassorosso ed i corvonero presero posto alle
rispettive tavolate, felici di poter essere riuniti almeno durante i pasti.
Le serpi entrarono a piccoli gruppi, lasciando fuori dalla porta altri compagni che si sbaciucchiavano dopo
ore di astinenza
-Poverini…non possono fare a meno l’uno
dell’altro- scherzò Hermione
La cena iniziò, proseguì e finì abbastanza tranquillamente;
poi le ragazze salirono per prepararsi alla serata nei sotterranei ed i maschi
scesero nel”loro”dormitorio degli incubi.
Alle otto e mezza si sentì bussare la porta e non appena
questa fu aperta le serpeverdi si catapultarono nella sala
felici di essere di nuovo a casa, mentre tutte le altre entravano
dubbiose e tremanti.
Le grifondoro stringevano in mano una coperta che diedero
subito ai loro compagni di casa. I grifoni le ringraziarono
adoranti per quel pensiero, lì si gelava anche in pieno
agosto…figurarsi d’inverno.
-Oh, poverini…avevano freddo e le mammine hanno subito
pensato di portar loro qualche coperta…-li prese in giro Draco Malfoy
- Ah beh, intanto noi non geleremo questa notte, e se anche
voi ci avete fatto l’abitudine a questo freddo io non
ci tengo ad abituarmi- li informò Harry.
I ragazzi delle altre due case guardarono un po’ contrariati le mani vuote delle loro compagne che divennero
subito rosse per non averci pensato anche loro…ad eccezione di qualcuna
come Luna e Padma, che porsero fiere un paio di coperte ai loro amici.
-Beh, accomodatevi-propose Ron mostrando delle poltrone
verdi ancora libere su cui ovviamente si affrettarono le serpeverdi.
- Herm…Ginny…vi ho tenuto un
posto- le avvisò Harry indicando due bei posticini liberi. Le due
ragazze si accomodarono volentieri, mentre le altre dovettero accontentarsi del
gelido pavimento.
Dopo qualche secondo di silenzio Draco, il re dei
sotterranei prese la parola, comodamente stravaccato su un divano a tre posti:-Beh? Cosa si fa?- chiese
In effetti nessuno sapeva come
comportarsi.
- Beh…come vi trovate qui?-chiese Hermione al gruppo
dei grifondoro, dei corvonero e dei tassorosso senza degnare di uno sguardo le
serpi.
- Come vuoi che stiamo?-si lagnò
Ron chiudendo il discorso
- Dovreste essere onorati di entrare in contatto con dei
purosangue così nobili e invece…-ghignò Blaise
- Voi di nobile non avete nulla al di fuori del
cognome…che è pur sempre discutibile.-sibilò Harry in direzione delle
serpi.
Un altro minuto di silenzio calò sulla sala.
-Lo sapete che abbiamo un’unica camerata? Non vi
sembra inammissibile?- prese parola Pansy guardando
con aria adorante Draco.
-Anche voi eh? Non ci si può
proprio divertire- grugnì Theodore Nott
-Sì, ma non vi abbiamo raccontato di come abbiamo preso i
posti migliori…la Granger ha dovuto cedere…-sghignazzò Millicent
Draco si interessò improvvisamente
della discussione…la Granger che cedeva? Impossibile. La guardò per
accertarsi che fosse la verità…e la vide
ghignare…di certo c’era qualcosa sotto, capì.
Anche Harry e Ron si voltarono
verso la loro amica, che li tranquillizzò con uno sguardo, e mentre Pansy
continuava il racconto, le grifondoro non riuscivano a non ridacchiare di
nascosto.
Ben presto arrivò l’ora di andare a dormire, e le
ragazze si accomiatarono dai compagni e si diressero verso il dormitorio
femminile…le serpeverdi sghignazzavano…non sapevano quanto sarebbe
stata lunga quella notte.
-Ragazze piove!-esclamò raggiante
Lavanda…Hermione ci aveva visto giusto.
Le corvonero non fecero alcuna fatica ad
addormentarsi, abituate com’erano anche loro alle notti nelle torri. Le
tassorosso non fecero neanche grande fatica ad
addormentarsi, benché non fossero molto tranquille di tutti quei tuoni, le
grifondoro si addormentarono allegramente, col sorriso sulle labbra.
Per le serpeverde….quella fu una notte
d’inferno: ad ogni tuono saltavano sul letto, e non appena c’era un
momento di pausa dai tuoni, la luna tornava a splendere fastidiosa, non
lasciandole chiudere occhio. Quando finalmente un
sonnodisperato le avvolse, l’alba
nacque raggiante, svegliandole con la sua luce accecante.
Le grifondoro, come previsto, vennero
svegliate ben poco dolcemente.
-Voi lo sapevate.- le accusò Pansy
-Che cosa?- chiese candidamente Hermione
stropicciandosi gli occhi-Bella giornata eh?-.
-Non fare la finta tonta
Granger.-la sgridò Daphne indicandosi le profonde occhiaie…ah! Anche la dea delle serpi non era perfetta!
- Ah…intendete dire
quelle…-scherzò la riccia.
- Non ci avevo pensato...sapete,
l’abitudine…-
-Ah, ma sì, ora ricordo! Per più di un mese non sono riuscita a chiudere occhio- ridacchiò Ginny.
-Già, io non mi sono ancora del tutto abituata…ecco
perché ho dormito così bene…-le diede corda
Hermione, felice di poter essere ancora una volta alleata dell’amica.
-Voi l’avete fatto apposta a farci
scegliere i posti vicino le finestre!-gridò Pansy.
-Dovete lasciarci i vostri letti da oggi in poi.- pretese Millicent
-Si potrebbe fare…ma io oggi ho dormito così
bene…non vedo perché dovrei...-le provocò Ginny
-Cosa volete in cambio?-capirono le
verdi argento.
-Dovete lasciarci la metà delle poltrone almeno nei
sotterranei.- decise Hermione
La mascella delle serpeverdi si tese, ma dovettero accettare
il ricatto, e scesero in sala grande di umore nero.
Draco capì dalle loro occhiaie che Hermione aveva di
nuovo vinto.
Dopo colazione tutti si diressero verso l’aula
lezioni. Era una stanza enorme, di ci non si vedeva
quasi la fine.I gruppi si formarono velocemente, ma a differenza degli altri
gruppi, quello del settimo anno fu portato di tutta fretta nello studio di
Silente, dove il preside li attendeva.
-Ben arrivati.- sorrise il vecchio preside.- Ora vi dirò il
motivo per cui siete qui.- li avvisò.- ebbene…dovete
imparare a proteggere la scuola. Sedetevi in cerchio. Alternatevi tra
serpeverde, grifondoro ,corvonero e tassorosso.
D’ora in poi verrete a gruppi di otto, due per
ogni casa. Disponetevi in modo tale che non ci sia
nessuno della stessa casa vicino. Bene, e ora prendetevi per mano e chiudete
gli occhi. Io mi metterò in mezzo al cerchio e voi dovrete dire con me :Foculae Ristret Roboris
Vir. Ripetete finché non ve lo dirò io .Pronti?-
I ragazzi annuirono decisi…non
sembrava troppo difficile.
-Ora.- ordinò Silente alzando le mani e stringendo un lungo
bastone d’argento.
-Foculae Ristret Roboris Vir, Foculae Ristret Roboris Vir,
Foculae Ristret Roboris, Vir, Foculae Ristret Roboris Vir, Foculae Ristret
Roboris Vir, Foculae Ristret Roboris, Vir...- la nenia continuò ancora, ma più
i giovani ripetevano quelle parole senza senso, più sentivano
le forze abbandonarli. Silente li portò allo stremo delle possibilità, quando
li fermò erano tutti bianchi e sfiniti. Uscirono spossati dall’ufficio e
si diressero verso la sala grande…non si erano neppure
accorti di quanto tempo era passato…
Passò una settimana stranamente tranquilla, escludendo i litigi
tra le case, e nessuno fu più costretto a ripeter quell’incantesimo
difensivo. Anche i professori iniziarono a sperare che
i mangiamorte non riuscissero più a capire dove cercarli…speranze vane.
Fu durante una lezione, la prima volta, il primo attacco a
Nuova Hogwarts.
Mentre tutti venivano fatti entrare
nei rifugi, otto ragazzi si diressero di corsa verso l’ufficio di
Silente: Ron ed Hermione per i grifondoro, Draco e Blaise per i serpeverde,
Padma e Terry Steeval per i corvonero eHannah Abbot e zacharias Smith per i tassorosso. (Harry non aveva il
permesso di partecipare, perché con la sedia avrebbe fatto perdere tempo agli
altri e avrebbe rischiato troppo.)
Quando giunsero nell’ufficio
del preside, era già tutto pronto per l’incantesimo, e l’attacco fu
respinto perfettamente. Ma da quel giorno, i seguaci
di Voldemor non diedero più pace alla scuola.
Era passata una settimana. Silente iniziava a dare i primi
segni di cedimento, e gli studenti erano stremati. I turni per rafforzare le
difese erano triplicati, ma nessuno si voleva arrendere.
Hermione camminava nervosa per il cortile di pietra. Era
appena crollata un’ala della scuola in seguito all’ennesimo
attacco, e quell’area era stata chiusa. Cosa
sarebbe successo ora?
-Granger.-
-Malfoy…cosa vuoi?-
-Nulla…non si può più salutare?-
- Hmph…tu che vuoi salutare una mezzosangue? Cosa c’è sotto?-
-Mi chiedevo…perché dai così poca
importanza alla tua vita…-
-Ma…che diavolo dici?-
-Niente…solo che casualmente, quando c’è qualche
attacco sparisci e poi ti si ritrova ferita nella zona
di maggior pericolo…come oggi- il suo tono era ironico, ma non
canzonatorio, poteva sembrare addirittura seccato…e perché poi?
- Ho cercato solo di dare una mano e ci sono riuscita.-
disse seria la riccia alzando il mento e facendo spiccare un bel taglio sulla
guancia.
La mente di Draco viaggiò rapida a quella mattina di poche
settimane prima, in infermeria, quando l’aveva abbracciata piangente,
quando le aveva sfiorato una guancia.
-…Dobbiamo approfittare del
momento…-il biondo riuscì a sentire poche parole.-…Malfoy ci
sei?-chiese la riccia avvicinandosi al suo volto, mentre le sue parole
risuonavano in testa a Draco “momento….CarpeDiem….ogni
momento è importante Draco…saperlo vivere….CarpeDiem….”
-devo andare hanno bisogno di me…- disse Hermione e
fece per voltarsi
-Carpe Diem.-sussurrò il biondo,
trattenendola per un braccio ed incollando il suo sguardo a quello della bella
strega.-Carpe Diem- sussurrò lui ancora più piano socchiudendo gli occhi e
prendendole il mento. –Carpe Diem- ripetè quasi senza
farsi sentire, appoggiando le labbra sulle sue.
Spazio Autrice:
Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiine capitolo! Lo so, è un po’ più
breve, è per questo che l’ho attaccato all’altro, ma l’ho
fatto anche perché erano due cappy con lo stesso nome dipendenti
uno dall’altro, perché altrimenti non vi avrei dato abbastanza
novità…ma soprattutto per voi…spero vi siano piaciuti
entrambi…Bacioni!
Spazio Risposte:
anna96: grazie per tutti i tuoi complimenti!
Herm è ancora tra noi, ma come hai potuto leggere in questi nuovi Chappy ora è
tra le braccia di lui….come
finirà questa scena? Io lo so già, ma spero di riuscire ad aggiornare presto
così potrai scoprirlo anche tu!Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!
barbarak: Ecco il bacio tanto atteso…a
dire il vero è solo un accenno, nel prossimo capitolo si saprà di
più…vedrai…cmq, hai ragione, la scena un po’ strana di Ginny,
di cui ora non si capisce molto tornerà fuori, quindi tientela bene a
mente…e…..ultima cosa: A prestissimo!
dindy: Ciao bellissima! Non nessun
problema…condoglianze per il vecchio pc, e benvenuto al nuovo! Per quanto
riguarda il tuo dubbio…te lo posso anche dire: le sensazioni non sono frutto di un incantesimo….sai
che si dice che quando una persona che amiamo è in pericolo si riesce a capire
che qualcosa non va…ecco, ho cercato di renderla meglio
possibile…non so se ha funzionato…cmq sia…che ne dici di
questi due nuovi cappy? Lo so, lo so, il bacio è incompleto…ma un
po’ di suspance va bene, no? Posso sperare in una tua
nuova recensione?XD Baci e grazie davvero?
Peach_93:Ciao carissima!!!!Grazie cm sempre per i complimenti…m
fa davvero bn sentirli…soprattutto sn felice di essere riuscita a
mantenere i personaggi senza cambiarli troppo…tranne per Ginny
ovviamente…però…insomma è cmq lei no? (Almeno per cm la vedo io
XD). E sn felice che la scena finale ti sia piaciuta…l’ho
scritta tutta di un fiato, accogliendo l’ispirazione del momento….perciò Grazie!!!!(So che con tutte le volte che t ringrazio
finirò per diventare noiosa….ma nn posso farne a
meno….XD)cmq t aspetterò sempre…che t vada o no…perché tutti
voi siete fon-da-men-ta-li!!!Torna presto eh?SMACK!
Red_93: Ora è
successo qualcosa no? ContentaJ?...perchè mi guardi
così?...oh…già…ho troncato di nuovo la scena sul più
bello….ehem ehem… (imbarazzo…) e va beh…però oramai
qualcosa è successo…il conto alla rovescia è cominciato…aspettati
grandi novità!XD!(grazie di continuare a segurmi…davvero…)aspetto
tue notizie, eh?
Tanny:Emmmmm….ciao…… sì, forse sn un
po’ catastrofica ma serviva per creare l’atmosfera…i questi
cappy Ginevra ha fatto la brava, ma solo perché era contro le
serpi…vedrai cosa deve combinare…grazie per tutti i complimenti che
mi fai…sono arrossita…ma sn felicissima che tu continui a
seguirmi…spero che continuerai a farlo…perché si sta entrando sempre
di più nell’avventura…il prossimo cappy avrà fin troppe
novità…ma non posso svelarle ancora tutte…a presto!!!!
Sweet_Nightmares: Che
bello…qualche nuova faccia!!!(Beh, nome…ma
va bn lo stesso no?XD)Sn felice che la storia t piaccia, non vorrei però deluderti…Ginny
per ora mi serve davvero, e se vorrai potrai scoprire perché…io posso
provare a convincerti di un paio di cose però…se poi nn vorrai
ascoltarmi…nn posso mica obbligarti no? Ti prego però di leggere almeno
questo:
Ginny non mi è mai piaciuta molto, anche se grazie a questo
sito sto imparando davvero ad apprezzarla, (forse nella prox fic che farò la
farò più simpatica…)
Calcola però che è innamorata, davvero, e nn vuole perdere
il suo amore, e poi è un periodo davvero difficile per tutti, ha solo reagito
nel modo sbagliato.
Inoltre, almeno così è un personaggio importante, se nn
l’avessi resa in questo modo probabilmente
l’avrei quasi ignorata…che per una fan del personaggio è una cosa
forse peggiore. E poi…può essere interessante
vedere le cose da un altro punto di vista…spero che non m ucciderai per
questo…XD….Mi piacerebbe moltissimo avere tue notizie, perché
un’opinione diversa dalla mia mi aiuterebbe davvero…fammi almeno
sapere…ti prego…Grazie cmq!!!Baci!(vedrai
che servirà davvero…prova a fidarti..se poi ti stufi…beh, almeno ci
avrò provato…Ciao…spero non sia un addio…)
EmoGirl91: Sono
entusiasta che il cappy ti sia piaciuto…nn sai che gioia leggere la tua
recensione !!! fai bene ad aspettare d uccidere la
piccola peste, perché ci riserverà davvero molte sorprese…per quanto
riguarda Herm…da ora nn potrà più nn capire..un bacio è pur sempre un
bacio no?
In effetti i stavo proprio
aspettando…ero curiosa di sapere cosa ne pensavi, e volevo risponderti in
questo spazio risposte… quindi grazie di essere tornata!
Passiamo a te e alla tua introduzione…devo ammettere
che l’ho riletta più volte, ma colpisce sempre
come la prima…io nn so se ho capito bene, ma un’idea ce
l’avrei, anche perché pure io sn in un periodo un po’
strano…tu dimmi se ho afferrato…
Il passato è difficile
da cancellare, soprattutto quando non è bello o è difficile.Le esperienze ci
cambiano e ci segnano inesorabilmente, non c’è via di scampo…
Quando si è più piccoli, c’è bisogno di
fiducia, di qualcuno che insegni ad amare ed ad essere amati, che insegni cosa
è giusto e cosa è sbagliato, ma senza tagliarci le ali perché è troppo sicuro
di se stesso e delle proprie capacità…se è l’assenza di questa
figura a farci da maestra o per lo meno una brutta copia che esiste solo in
apparenza, l’insegnamento è duro e offre la realtà delle cose troppo
presto, in modo troppo brusco…e il nostro cuore, il nostro cervello
quando siamo ancora troppo piccoli per impararlo, si difende come può…ma
questo ci rende diversi…così tanto da allontanarci ancora di più dal
resto del mondo. E noi capiamo di sapere più degli altri, ci sentiamo più
maturi…eppure vorremmo essere più stupidi magari, ma più felici…
più stupidi, per accettare il mondo con occhi diversi, per avere un’altra
possibilità…ma capiamo che nn sarà possibile, perché noi siamo speciali;
questo ci farà soffrire più degli altri, in maniera silenziosa, senza per forza
farlo notare ad altri…dovremo indossare una
maschera per nasconderci, per non sembrare dei mostri…saremo gli unici a vedere
le mostruosità del mondo..ci sentiremo alieni…ma fieri di esserlo.Per
questo ci aggrappiamo ai nostri sogni, gli unici che ci permettano
ancora di volare e di esprimere il nostro infinito dolore…le pagine di un
libro col cui condividiamo la pesantezza del cuore…per essere più
leggeri.per vivere ancora.
Ok. Ho parlato al plurale per 2 motivi: 1 si capisce un
po’ meglio e nn sembra un’accusa(Non lo è, ma potrebbe sembrarlo).2
Io sono una ragazzina viziata forse, che però ha capito qualcosa in più senza
neppure sapere come. Mi sono resa conto di essere
diversa, troppo diversa dagli altri…il punto è che nn riesco a
comunicarlo alla mia famiglia, che mi vuole un mondo di bene…forse perché
neppure io riesco a capirlo…So solo che ho una sensibilità strana per cui
riesco a vedere le persone con cui riuscirò a legare…e sn troppo
poche…vedo la falsità, perché anche io sn costretta a indossare una
maschera…
La tua situazione è diversa, lo so…nn ho capito se nn
hai fisicamente una famiglia o se c’è ma è pura falsità…comunque sia, questa esperienza ti ha fatto vedere le cose
come sono, e hai ottenuto un modo di pensare diverso…non per forza giusto
non per forza sbagliato.
Io vorrei aiutarti occupando una figura di consulente, di
compagna di “sventura” anche se in realtà la mia situazione è molto
meno pesante…vorrei riuscire a vedere la vera te stessa oltre la
maschera, in un modo non invasivo ma neppure bugiardo…nn voglio essere
dura, ma nemmeno far fina che le difficoltà non esistano…
Sappi che io ci sn per qualunque cosa…se la vuoi, la mia mail èmagicanna@live.it.
Fammi sapere se ho capito, cosa ho sbagliato, e cosa posso
fare….Baci e abbracci sinceri….Anna
Spazio
anticipazioni:
vi dirò poco…ma qualcosa sì:
Ginny inizierà a capire che ormai nn ha più speranze, ma è una grifondoro, come
reagirà?
Silente permetterà la ricerca dell’apix…perché?
Vi aspetto al prossimo Capitolo: Il lago di Felthran
OOOOOOOOOOOOOPS!!!!Scusate, mi sono resa conto che nello spazio
anticipazioni dello scorso chap ho scritto "Lago
di Ferhashar" mentre quando ne parlava Herm a Silente lo citava come "Lago Felthran"...all'inizio, quando ho visto l'errore ho
pensato di chiamarlo definitivamente "Fehrashar",
ma poi ho pensato che ricordava troppo qualcosa di indiano e orientale....non
so, e poi sembra un lago bello, carino, con delle belle ninfe...invece è un
gran brutto postaccio dove succederà qualcosa di brut....oh...scusate di
nuovo...NIENTE ANTICIPAZIONI!!!....perciò...buona lettura amici!!!
Cap.9: Il lago di Felthran
Le labbra dei due si sfiorarono
delicatamente, si accarezzarono appena, come intimidite, facendo partire
una scossa calda. Pian piano, iniziarono ad avvicinarsi con più decisione,
accarezzandosi dolcemente; poi si fermarono l’una appoggiata
all’altra, prima di aprirsi lentamente. La calda lingua del biondo entrò
nella bocca della riccia, per andare a toccare l’altra. Subito le due
iniziarono a danzare, mentre Draco stringeva più forte Hermione per esserle più
vicino possibile.
Il dolcissimo bacio prese pian piano vigore, fino a togliere
il fiato. Il serpeverde e la grifondoro continuarono
la loro danza, capendo di stare per raggiungere la completezza…ma poi un
rumore giunse ovattato, facendoli staccare.
Hermione girò la testa e vide una folta chioma rossa sparire
all’angolo, poi tuffò lo sguardo in quello del biondo, arrossendo
leggermente.
Draco aveva un’espressione sconvolta, e la guardava
deglutendo.- I...io non…-provò a dire,ma la strega lo fermò:-Io devo
andare…davvero. Mi spiace...-e corse nella
direzione dove era scomparsa Ginny, col cuore diviso
in due.
Draco la guardò allibito…ma che gli era preso? E poi cos’era successo durante quel bacio? Perché quelle reazioni? Neppure
durante il suo primo bacio si era sentito così…e poi, perché ora si
sentiva incompleto, come se gli mancasse una parte?
Hermione correva ignorando le lacrime che le percorrevano le
guance…era stato il suo primo bacio…e Draco gliel’aveva
rubato senza neppure pensarci un attimo, tanto lui ne aveva
dati tanti…e se anche era strano che si fosse abbassato a baciare una
mezzosangue, questo non voleva dire nulla…di sicuro la stava prendendo in
giro. Ma se era così, se lei sapeva che era
così…perché era stato così stramaledettamente bello? Perché
già le mancava quel contatto? Perché non avrebbe mai
voluto staccarsi? Perché si stava innamorando di Draco
Malfoy?
Si fermò a prendere fiato appoggiando le mani sulle
ginocchia, ma non riusciva a respirare,e tutto il
mondo le girava attorno vorticosamente. Sentì dei singhiozzi provenire da un
piccolo cunicolo di sicurezza. Entrò,ben sapendo chi
stava piangendo.
La saletta era piccola e circolare. Il soffitto era molto
alto, e terminava in una vetrata a cielo aperto ingiallita dal tempo. I muri
spogli erano umidi e pieni di muschio, ma oltre a quello non c’era nessun
tipo di arredamento.
La Weasley se ne stava seduta appoggiata al muro,abbracciandosi le ginocchia e nascondendovi la testa. Era
scossa da singhiozzi.
- Ginny…-si annunciò
Hermione con voce tremante
- Vattene.-
- devo parlarti…ti prego…-supplicò
la riccia tra le lacrime.
-HO DETTO CHE NON TI VOGLIO VEDERE!-strillò
isterica Ginny alzando la testa. La sua voce
riecheggiò per tutta la sala :-E non ti azzardare a
piangere!-aggiunse guardandola con disprezzo:mezzosangue, mezzo cuore.-
Quell’ultima frase ferì non poco Hermione, che tirando
indietro le lacrime chiese:-Cosa vuoi che faccia Gin,
eh? Su, dimmelo.-
Ginny si alzò lentamente,
guardandola dall’alto in basso.- Già che sei qui, mezzosangue, degnati di
rispondere a tutte le mie domande, se ne sei capace.-
- Lo farò- promise orgogliosa la grifoncina.
- Tu ami Draco?- chiese fermandosi la rossa.
-…Io credo di Sì Ginny,
ma…-
-Calma. Le domande qui le faccio io-sibilò acida la Weasley.-da quando?-
-…Non lo so, non so neppure se è amore…
oggimi sono resa conto di quanto sia forte questo sentimento, ma non so dirti quando è nato.
–sussurrò sincera
-Sì,sì, la solita storia del
“ci amiamo da sempre ma non lo sapevamo”-la fermò la rossa schifata
- Non è così. –affermò l’altra alzando un
po’ la voce
- Ti ricordi quando ti ho confidato il mio sentimento per
lui?-
- sì.-
- Cos’hai provato in quel
momento?-
- Pena per te…è pur sempre il furetto…lo odio ma
me ne sono innamorata, senza neanche un perché.-
- NON TI VOGLIO SENTIRE!-gridòGinny strizzando gli occhi e voltando la testa come se
avesse appena ricevuto uno schiaffo.
-Ho bisogno di saperlo…tu cosa provi quando sei con
lui?-continuò imperterrita la riccia
- Attrazione e mi sento giudicata.-
sputò Ginny guardandola-tu invece…-
-Il mondo sparisce. Ci siamo solo io e lui.- ammise l’altra.
-Hmph- fece sprezzante la rossa- Ho notato che questo vale anche per lui…-
Hermione non parlò…non sapeva se fosse davvero così
anche per lui.
- Hermione, ricordi la promessa che mi hai
fatto?- chiese Ginny cambiando argomento
- Certamente.- sussurrò capendo dove voleva andare a parare
- Bene…almeno hai un po’ di memoria in quel
cervello.- sogghignò ricominciando a girarle attorno. Si fermò alle sue spalle:-credi che la manterrai?-
-… Te l’ho giurato, e la mia parola
vale…per quanto poco possa valere io ora.-
- Sì quindi?-ridacchiò la rossa.- e…-continuò
riprendendo a girare- Lo sai che questo non cambierà nulla tra
di noi? Non saremo mai più amiche.- le sussurrò
nell’orecchio.
-Ginny.-disse voltandosi verso di
lei.-A questo punto non so che pensare…Ma io
manterrò fede alla promessa, almeno finché...-sospirò stringendo gli occhi per
respingere le lacrime –Finché tu non mi darai il permesso di romperla.-
- aspetta e sogna allora-sibilò cattiva, per poi andarsene
con un ghigno sul volto. Lasciandola sola nel suo dolore…sarebbe sempre
stata incompleta da quel giorno.
“ Cazzo! Cazzo!”
continuava a ripetersi il biondo. Ma che cosa gli era
saltato in mente…non riusciva più a ragionare in presenza di lei. Ma non aveva paura. Non temeva se stesso,
doveva parlare con lei e capire, il prima possibile.
La vide sbucare da una porta. La stava chiudendo
asciugandosi una lacrima… perché piangeva? Non aveva apprezzato il bacio?
Non lo voleva? Questo pensiero gli tranciò il cuore in mille pezzi, ma voleva
ugualmente capire.
- Granger!-la richiamò
Nessuna risposta.
- Granger!-gridò più forte, ma lei
accelerò il passo, nascondendosi tra la folla del corridoio.
Draco non si diede per vinto e continuò
l’inseguimento.
- Granger, fermati!-
…
-Ho detto di fermarti- gridò perdendo la pazienza
…
-Hermione..- provò, ma niente.
- Stupida mezzosangue, ti ordino di
fermarti!-urlò facendo sussultare molti studenti. La riccia si bloccò,
tenendo lo sguardo a terra. Non serviva a nulla nascondersi.
-Allora? Perché piangevi? Non sono
abbastanza Potter per i tuoi gusti?- sibilò alzandole
il mento
Hermione scosse la testa, sentendo l’impulso di
abbracciarlo e raccontargli tutto, ma sapeva che l’avrebbe derisa fino alla morte
-Puoi degnarti di rispondermi?-pretese
acido.
Lei alzò gli occhi lucidi, e lui sentì un groppo in gola, ma
continuò ad osservarla tentando di mantenere la sua espressione sprezzante.
-Mi dispiace.- disse soltanto la
riccia
- cosa?- provò a spronarla lui
-EHI!-
Potter.
-Lascia immediatamente Hermione!-sibilò il nuovo arrivato
- altrimenti?-lo sfidò il biondo serpeverde
- Harry…andiamo-lo
esortò Hermione
- cosa le hai fatto bastardo?- continuò imperterrito il moro
-Nulla…davvero, lui
non mi ha fatto nulla…andiamo ora, ci aspettano in sala grande-lo pregò
la riccia
- Non finisce qui mezzosangue!- l’avvertì
Draco quando si furono un po’ allontanati.- Non finisce così.-
Quando entrarono in sala grande,questa
era stranamente vivace, come se tutto fosse tornato alla normalità. Harry scosse la testa infastidito,
mentre si faceva trasportare da Hermione.
I due si sedettero al loro tavolo, vicino
aRon che aspettava il pasto agitato.
- eccovi…iniziavo a sperare
di poter prendere anche le vostre porzioni- scherzò
non appena li vide-..Herm…qualcosa non va?-
chiese osservando l’amica
- Tutto ok…davvero.-sorrise
- No, ma sei sicura? Perché…-aveva iniziato ad
obiettare Ron, ma poi il suo piatto si era
magicamente riempito, e tutto il suo interesse si era voltato verso di esso.
Harry però non si fece fregare, e
chiese spiegazioni alla riccia.
- Harry…ne parleremo va bene? Ma non ora ti prego…devo ancora
accettarlo io.-
- Ma se non parliamo ora…-
- Ehi! Silente oggi non c’è-fece notare Calì
Hermione ed Harry si voltarono per
controllare. Era vero.
- MaGno…SchtaràSchthifendendo la Schuola!- scosse la testa Ron con
la bocca piena
-Sì…può darsi- acconsentìHarry iniziando a mangiare. Le porzioni erano davvero
scarse, ma non potevano lamentarsi: non gli facevano mancare niente.
-Oggi dobbiamo venire noi da voi vero?- si
informò Lavanda
Dean
annuì
- Hmm…allora missà che prima vado a mettermi qualcosa di più
pesante…avete bisogno di coperte o pigiami?-
chiese Lavanda
- No…ma avete delle borse di acqua
calda? La notte è tremenda laggiù- tentòDean
- Vedremo cosa possiamo fare.- propose Calì.
Hermione quella sera avrebbe solo voluto
andare a dormire e poi risvegliarsi senza che tutto quello che era accaduto ci
fosse stato, ma non era possibile…Ingurgitò quel poco che riuscì
lasciando il resto ad un felicissimo Ron, e poi si
alzò con le altre per andare a prepararsi, senza accorgersi di due occhi color
del ghiaccio che non si staccarono da lei neppure per un secondo.
Le ragazze scesero nel freddo dormitorio dei sotterranei
stringendo al petto coperte e orse d’acqua
calda. I Ragazzi aprirono e le fecero entrare velocemente, prendendo con gioia
tutto ciò che avevano portato, mentre i serpeverde
osservavano disgustati la scena. La sala comune si era divisa in due parti: da
una stavano i serpeverde, dall’altra tutti gli
altri.
- Ciao ragazzi- salutarono allegre Calì
e Padma.
Lavanda si gettò sul posto libero vicino aRon facendolo sobbalzare e sorridere come un ebete. Harry guardò Hermione che ancora non si decideva
a rispondere alle sue domande.
- Aspettate…abbiamo una
sorpresa!- si ricordò Dean
- Però chi va a prenderla?- chiese un ragazzo di tassorosso
- Mandiamo una ragazza…chi vuole andare?- propose Ron
Tutte si guardarono inorridite: già
lì faceva freddo, figurarsi la camerata maschile, dove non c’era neppure
il camino!
-Non guardate me.- scosse il capo
Hermione quando tutti gli occhi furono puntati su di lei.
- Ti prego! Herm, ti prego...-la pregòRon avvicinandosi alla sua
orecchia.- E’ un borsone sotto il mio letto…se andasse Lavanda
potrebbe tirarmi qualche brutto scherzo…. E
ancora peggio se va una serpeverde.
-…Ron…-sospirò
Hermione guardando quella sua espressione da cane bastonato.- Va
bene…-acconsentì con un altro sospiro
- Però dovremo aspettare Colin…-li avvertì Dean.
- Perché? Dov’è?- chiese Calì guardandosi i giro.
- E’ andato dalla McGranitt per qualcosa di trasfigurazione…buh? Forse ha dimenticato qualcosa in classe- spiegò un corvonero.
Hermione dopo aver sentito quello spezzone di discorso si
decise ad andare, senza accorgersi di un’altra persona che si alzava
subito dopo di lei.
“Mmm…quale sarà la
porta?” si stava chiedendo, quando venne
sbattuta violentemente al muro
Venne “chiusa” da due braccia che si
appoggiarono al muro senza lasciarle via di scampo.
Alzò la testa per guardare chi fosse il suo
aggressore…come se non lo sapesse...-Draco.- mormorò
- Già .Io. Voglio che tu mi spieghi.-
- Non c’è nulla da spiegare.- lo freddò lei
- Io credo di sì. Perché mi eviti?- chiese senza quasi
lasciarla finire
- io non ti evito-sibilò Hermione pur sapendo di mentire
all’evidenza
- Come no…-non si fece fregare il biondo.- E’
per il bacio vero?- chiese poi sentendo una strana pietra sullo stomaco
- In un certo senso…-ammise lei guardandolo. Era
evidentemente ferito.- Non…non è che non mi sia piaciuto…-aggiunse
dopo un po’
Draco la guardò rassegnato.- E’ per me…perché
sono io…-capì
-No!- scosse la testa Hermione.- Tu…-disse
accarezzandogli dolcemente una guancia.- Tu non c’entri
niente, Draco…vorrei tanto poter dirti di sì…ma non è così-
- Qual è il problema allora?-domandò
stupito ma alleggerito da un peso avvicinandosi al suo volto sempre di più.
- Perché?- chiese il biondo
sorridendole come con una bambina testardaprendendole anche l’altra mano per portarla al suo volto
-Perché…-iniziò lei
La porta del dormitorio sbatté, da lì non potevano vedere,
ma sentirono i passi rapidi di Colin e un vociare
preoccupato, poi delle urla, ed altri passi. Harry
arrivò trafelato e bianco come un cencio. Li vide,
quasi abbracciati, ma non ci fece molto caso, e si avvicinò ai due che lo
guardavano preoccupati ma decisi, come se dovessero ascoltare una sentenza di
morte.
-Silente…-disse solo Harry
Draco strinse più forte la riccia.- Cosa
intendi?- gli chiese sbiancando leggermente.
L’espressione di Harry fece
capire tutto alla riccia.- Ha il morbo…-sussurrò
sentendo le gambe che non la reggevano più. Draco la sorresse. Harry era ancora lì…non era finita:-Chiede
di voi- aggiunse infatti.
Draco e le grifoncina corsero
immediatamente fuori dal dormitorio, senza neanche
rendersi conto di tenersi per mano. Corsero a perdifiato per scalinate e
corridoi, mentre il loro cuore batteva sempre più forte. Raggiunsero finalmente
la scalinata di granito. La McGranit
li aspettava bianca come non mai.-Budino al
cioccolato- disse seria, facendo scattare le scale, che li portarono
immediatamente davanti alla porta del preside.
-Aspettate qua.- ordinò la
professoressa prima di sparire all’interno dello studio.
- Malfoy…cosa credi che
vorrà dirci?- chiese Hermione dopo qualche minuto di silenzio.
- Non lo so…-ammise Draco seccato di dover aspettare
dopo tutta quella corsa che si era fatto.
-Minerva.-pregò Silente appena la
professoressa entrò
- Albus…non ti alzare, devi
mantenere le forze.-
- Resisterò Minerva, resisterò, ho ancora molte risorse.-
sorrise il vecchio
- Sono arrivati Albus…ma sei
sicuro che…-
- Dispongo in loro tutta la mia fiducia…e oramai sono
la nostra unica speranza.-
-Albus…come faremo ora?- chiese la donna cambiando argomento.
- Non ti preoccupare…dovremo solo
chiedere qualche energia in più agli studenti…dovrebbe bastare per
il momento.Ma ora falli
entrare.-
-MaAlbus…sei
sicuro? Avresti bisogno di riposo…-provò a
convincerlo la McGranitt.
- Minerva…ne avrò fin troppo
d’ora in poi. Prima partono prima avremo la
cura.-
-Come vuoi tu Albus.-acconsentì
con un mezzo sorriso la donna. Minerva McGranitt andò ad aprire la porta ai due ragazzi, facendoli
entrare ma in silenzio.
Quando i due ragazzi entrarono
nella stanza, videro subito un letto a baldacchino, dove era steso il preside.
Si precipitarono al suo capezzale, mentre la McGranitt li rimproverava con lo sguardo per tutto quel
rumore.
- Professor Silente…-sussurrò agitata Hermione
-Signorina Granger…finalmente
è arrivata.-
-Saremmo arrivati anche prima se la professoressa ci avesse
lasciato entrare- borbottò Draco seccato. Silente
sorrise sincero, e poi parlò.
-Vi ho fatti chiamare…perché la situazione mi ha
costretto a cambiare idea: se non riusciamo ad ottenere la cura prima che io
cada…Hogwarts non potrà reggere.-
-Intende dire...-si stupì la riccia
- sì, per quanto questo mi addolori, dovrò mandare qualcuno
alla ricerca dell’ApixVirotustica.-annuì gravemente Silente.- E le persone più classificate
siete voi, se avete ancora intenzione di rischiare.-
-Io vado.- chiarì Hermione
Tutti gli occhi si puntarono verso Draco.-
Mi sembra stupido ripetere ciò che avevo già detto.- disse il ragazzo
scocciato.
-Molto bene, partirete domani mattina. Una passaporta vi porterà poco distanti dal lago di Felthran, da lì comincerete le vostre ricerche…non
posso darvi molto, ma da quel che so avete già le
vostre scorte di ingredienti…-spiegò l’uomo –Domani
all’alba, usate la passaporta che vi darà la
professoressa…state attenti e buona fortuna.- concluse il preside
-Ma professore…-fece
Hermione, la McGranitt
però intervenne facendoli uscire: il preside doveva riposare, e quel che era
stato detto bastava.
- Tenete.- aggiunse poi porgendo loro un
fermaglio dorato.- Al ritorno pronunciate la formula sigiletducitper
riattivarla.-
Hermione prese in mano il piccolo oggetto, guardando negli
occhi quella che era sempre stata la professoressa che aveva più ammirato.
- signorina Granger…so che ce la può fare, ma stia attenta la prego- sussurrò in
tono più confidenziale la donna, guardando poi con preoccupazione la sua alunna
più dotata mentre si allontanava col serpeverde.
- Malfoy…fermati! Non
correre- gridò la riccia rendendosi conto che non sarebbe mai riuscita a
raggiungerlo se andava così veloce.
- Siamo tornati ai cognomi Granger.-fece notare lui mentre continuava a muoversi.
- Draco fermati ti prego…mi spieghi cosa succede? Se
non vuoi venire posso anche andarci da sola.-
Il ragazzo si fermò.- Non credo proprio che lo farai.- sibilò
voltandosi
-Ma allora qual è il problema?-
-Il problema, mezzosangue, è quel vecchio. –
-Silente? Si stupì Hermione.
- Già…almeno in questo aveva ragione mio padre…è
un codardo!-
- Draco, non è così, e lo sai anche tu.-
- Ah sì? E allora perché ci tratta
come degli oggetti? Prima non ci lascia andare a salvare degli studenti perché
non vuole sacrificare nessuno, non appena però si ammala lui, dobbiamo correre
a trovare questa stupida pianta, senza avere neppure il diritto di parlare con
lui.-
- Draco… sai benissimo che Silente ha lasciato questa
come ultima possibilità…ha cercato cure alternative, ma poi si è
ammalato, e se muore, allora tutti noi cadremo…- gli spiegò avvicinandosi.
- Non venire a farmi la maestrinaGranger, non so come funziona tra voi mezzosangue ma i
purosangue hanno una dignità, e non si fanno trattare come elfi domestici.-
sputò acido.
Quelle parole ferirono profondamente la grifoncina,
che però cercò di darsi un contegno,e chiese con voce
leggermente incrinata:-Cosa hai intenzione di fare allora?-
- Io vengo con te, ma non lo faccio per lui.- decise
freddamente. Poi si allontanò, lasciandola sola e ferita in mezzo a quel
corridoio.
-Hermione!-
Una voce maschile le giunse alle spalle, ma lei rimase immobile
a guardare il punto dove il biondo era sparito.
- Hermione, eccoti finalmente.- ripeté Harry.-
Come è andata?-
-Ah…Harry, sei tu.- si accorse solo allora la riccia.
-Sì…temevo di esser diventato
invisibile…Ma…hai sentito Silente?cosa vi ha detto?-
-ci ha dato il permesso di cercare la cura al di fuori di Hogwarts.-gli comunicò.- Partiamo domani all’alba.-
-Benissimo. Vado a prepararmi.- annuìHarry.
-No-lo bloccò Hermione.-…solo io e Malfoy.-
Un urlo di indignazione riempì i
corridoi di uova Hogwarts.-Harry,
calmati..-
-Ma come vuoi che mi calmi?!io…io…Perché
lui?-sbottò rabbioso
-Perché…si è proposto prima,
e poi…nelle tue condizioni…non...-cercò di essere più delicata
possibile la ragazza
- Non sono un handicappato!- strillò il moro- Non sono
diventato improvvisamente incapace…sono sempre io Hermione, lo capisci
questo?-
-Lo so Harry, ma devi essere
paziente…forse troveremo una cura anche per te e...-
- Non prendermi in giro! Sai che non sarà mai possibile
curarmi.-
- Harry, non dirlo neanche per
scherzo! Guarirai, ma…ora non puoi venire, mi spiace.-
- Ma come può Silente fidarsi di Malfoy…è figlio di un mangiamorte!
Chi mi assicura che non tradirà eh?-
Harry aveva un’espressione allucinata,
ma la grifoncina poté leggervi anche molta
preoccupazione.
- Non sono entusiasta neanche io, ma è l’unica cosa
che possiamo fare adesso.- disse Hermione
solo allora il ragazzo
sopravvissuto notò gli occhi lucidi dell’amica, che lei tentava di
nascondere.
- Herm…cosa c’è?-
chiese più dolcemente
- Nulla…è sempre il solito Malfoy, ha solo fatto una battuta più pesante del
solito.- lo tranquillizzò
- Herm…Herm
guardami.- pretese Harry alzandole il mento.- Qualunque
cosa ti faccia, non resterà impunito, ci sarò sempre,
anche se in sedia a rotelle.-
Hermione non rispose, ma guardò intensamente l’amico e
poi lo abbracciò forte lasciando fuggire il dolore che le avevano
procurato le parole di poco prima.
-Malfoy.-chiamò Harry
Il biondo rimase seduto sul suo letto senza voltarsi né
parlare.
- Malfoy. Dobbiamo parlare-
continuò Harry avvicinandosi .
-Sfregiato…-salutò Malfoy
con una smorfia quando l’altro gli fu davanti.
- Cosa le hai fatto?- chiese freddamente il moro
- Affaracci miei sfregiato.- ghignò
il serpeverde.A quel punto Harry
scattò strattonandolo per la maglietta.- Mollami immediatamente.- sillabò Draco
-Tu rispondi.-
- Le ho soltanto ricordato chi è il più puro fra noi.-
- Patetico…patetico davvero.- scosse la testa Harry lasciando la presa.- Sei patetico Malfoy.-
ripeté
- Pensa un po’ per te.-
- Io sto pensando per me, Hermione è mia amica.- chiarì Harry- E tu l’hai nuovamente fatta soffrire pur di
difenderti: hai visto che vale molto più di te, e tu non puoi accettarlo,così ti difendi con la tua unica scusa
possibile!Patetico…-
- Potter: patetico sarai tu su
quella sedia a rotelle. Ma ora vattene e non rompere!
Domani devo alzarmi presto se non vuoi che la tua amichetta parta da sola.-
- Mi fai schifo Malfoy…sappi
solo che se osi sfiorarla con un dito te la vedrai con me.-
- Oooh che paura! Sparisci
sfregiato!-
- Tu ricordalo!-furono le ultime
parole di Harry.
Quella notte Draco non riuscì a dormire. Non per le parole
di Potter, no, quelle l’avevano solo divertito.
Era una sensazione che non aveva mai provato: era quasi e chiariamo
“quasi” pentito. Hermione in fondo non aveva fatto niente, e lui
l’aveva ricoperta di insulti, senza una vera
ragione…forse perché l’aveva respinto…sì, quello gli dava un
profondo fastidio, ma non era solo per quello, era nervoso per il modo in cui
stava cominciando a pensare a lei, per il modo in cui sentiva di non volerla
lasciare da sola a cercare quella pianta…era preoccupato per cosa avrebbe
potuto accadere.
“sto impazzendo” si disse dopo qualche ora
insonne “ La odio…per come mi sta trasformando.”
Fu l’ultimo pensiero prima di addormentarsi.
Anche Hermione quella notte faticò ad
addormentarsi. Si alzò in silenzio e si sedette sul davanzale della finestra.
Respirò l’aria pura e frizzante della notte, chiudendo gli occhi nel
tentativo di rilassarsi. Era felice che le grifondoro avessero ripreso il loro
posto vicino alle finestre, ma quella sera neppure il venticello fresco
riusciva a farla sorridere…quelle parole ancora le risuonavano in testa: Non so come funzioni tra voi mezzosangue ma
i purosangue hanno una dignità, e non si fanno trattare come elfi domestici.
Sospirò. Ma cosa le stava succedendo? Perché poche
parole che aveva sentito tante volte ora le facevano questo effetto?
“ Meglio così…torna ad odiarmi Draco Malfoy…così forse potrò tornare a farlo anche io, e le
cose con Ginny si sistemeranno”
“ Torna ad odiarmi….”
L’alba tinse di rosa il cielo, riscaldando un
po’ l’aria gelida di quel nuovo giorno.
Hermione scese rapida la scalinata,
catapultandosi nel cortile di pietra, luogo dove si erano dati appuntamento.
Draco non era ancora attivato. La riccia si avvicinò ad una piantina di edera attaccata ad una colonna,era lì che lui le aveva
rubato il suo primo bacio…le parve di risentire le labbra morbide di lui
e due braccia che la stringevano,reclamando possesso di lei…del suo
corpo, della sua anima…
- Qualcuno non ha chiuso gli occhi sta
notte…-ghignò una voce dietro di lei provocandole un brivido. Si riscosse
immediatamente, rendendosi conto solo allora di essersi appoggiata al muro.
-Malfoy…-salutò a denti
stretti la strega voltandosi a guardarlo. I loro occhi si incrociarono
per qualche secondo, bloccando entrambi, poi lui girò il volto e si diresse
vicino al pozzo, ed Hermione lo seguì tremando ancora per quello sguardo.
- Bene. Possiamo andare.- decise Hermione tirando fuori il fermaglio-passaporta dalla borsa a tracolla. Draco esitò un
istante, prima di toccare a sua volta la passaporta,
ricevendo una scossa non appena sfiorò la sua pelle. Poi sentirono uno strappo
all’altezza dell’ombelico, e quando riaprirono gli occhi erano
ormai in una radura.
- dove dobbiamo andare secondo te?- chiese Hermione mentre
si ripuliva i Jeans.
- Di là.- indicò con un cenno del capo Draco.
- Come fai ad esserne così sicuro-
si insospettì la riccia.
- ci sono già stato.- fu la secca risposta del biondo.
Hermione non volle contraddirlo, e si incamminò
silenziosa seguendolo.
Camminarono per venti minuti buoni attraverso un bosco dagli
alberi altissimi.
- Questi alberi hanno più di cinquemila anni...-non poté
trattenersi Hermione.- Pensa che questi boschi un tempo erano abitati dalla più
potente stirpe di elfi…- continuò con gli occhi
che brillavano per l’emozione. Draco non poté che sorridere guardandola,
ma quando la riccia si accorse che la stava guardando girò rapido il capo e
riprese a camminare
-Per quanto riguarda ieri
sera…-cominciò la grifoncina.
- Eccoci arrivati- disse Draco
Hermione dimenticò tutto ciò che avrebbe voluto dirgli e
rimase incantata a guardare il lago di Felthran. Era
piccolo e circolare, e l’acqua cristallina non aveva neppure
un’increspatura. Sembrava argento fuso. Le rocce lisce attorno poi gli
conferivano un’aria ancora più antica:erano i
resti di antiche montagne.
-Sembra freddo…-commentò
Hermione
-Lo è- annuì l’altro- Molto. La pianta riscaldante
durerà molto meno.-
- Io preparo le porzioni.- disse Hermione.
-dobbiamo prenderne due a testa.- la avvertì
Mentre Draco sedeva su uno scoglio perso tra i suoi
pensieri, Hermione tirò fuori dalla borsa la pianta di
cui avevano bisogno...si rese conto con orrore che c’erano solo tre
porzioni. Cosa doveva fare adesso? Era impensabile
cercarne delle altre, perché erano molto rare. Guardò le
porzioni…guardò Draco…fece la sua scelta.
- Tieni Malfoy.-
- Grazie. Tu?-
-Ho già preso la…le mie.-
Draco masticò le due radici e si tolse la giacca. Hermione
intanto pensò che forse poteva farcela lo stesso. Aveva
però deciso a chi dare più possibilità di riuscita, non poteva neanche pensare
di farlo rischiare dividendo la terza porzione…non sapeva perché, ma
aveva fatto la cosa che più si sentiva.
-Andiamo.- le intimò il ragazzo prima
di tuffarsi.
Hermione tentennò ancora un attimo prima
di seguirlo.
L’acqua gelida le bloccò ogni muscolo e pure il
cervello. Fu difficile muovere la bacchetta per pronunciare l’incantesimo
acqua bolla, ma anche quando ci riuscì, le parve impossibile
respirare…cosa sarebbe successo se la pianta avesse finito troppo presto
il suoeffetto? Scacciò quel pensiero
fastidioso e si mosse verso Draco.
- questa volta non ci saranno mostri.- le assicurò il
biondo.- nessun essere vivente abita più queste acque,
tranne rare piante…andiamo.- e detto ciò si mosse verso il basso. Il lago
era molto profondo, e ci volle molto tempo prima di
raggiungere il fondo. Hermione iniziò a tremare, ma continuò a scendere. Quando ebbero toccato la sabbia grigia, i due decisero di
dividersi per trovare prima la pianta.
- Sai com’è fatta vero?- le
chiese il serpeverde.
- E’ blu con delle spine nere.- sussurrò Hermione
- Sì, ma non la troverai sbocciata, il fiore nasce solo se
portato in superficie e curato con le giuste attenzioni. Troverai un groviglio
di fili neri sottili con minuscole spine molto velenose. Dentro al groviglio c’è una sola bacca bianca, è quella che
bisogna staccare.-la avvisò. Hermione annuì
pensierosa, e si girò per andare alla ricerca.
- Ah…mezzosangue…-la chiamò Draco.- Non
toccarla. Se la trovi chiamami, la raccoglierò io.- le
ordinò in un sussurro.
- Perché?- Si stupì la riccia
- Tu promettimelo.-
-Ma..-
- Fallo.-
-…Te lo prometto.-
Solo allora Draco si voltò. Raccogliere quella bacca era
troppo rischioso, e non l’avrebbe fatta
rischiare.
L’acqua in quel punto era molto più scura, forse
perché si trovava sotto una montagna e la luce del sole non riusciva ad
arrivare. L’atmosfera avrebbe fatto venire i brividi anche a qualcuno che
la guardava vicino ad un camino acceso, figurarsi ad una ragazza cui la pianta
riscaldatrice stava finendo il suo effetto che ci sguazzava dentro.
Un nuovo tremore la colse, ma Hermione non si fermò, e
continuò la ricerca col cuore che iniziava a battere sempre più piano. Il
silenzio era terrificante, non era come quello tra lei ed il biondo, dolce e
pieno di significati, era una completa carenza di tutto,e si chiese se potesse
davvero esistere qualche pianta in un posto del genere. Non c’era nessun
vegetale, solo lunghe alghe morte e nere che aleggiavano spettralmente. Forse
quello era un luogo ancor più privo di vita del resto del lago, forse nessuno
si era mai spinto fin laggiù…ma fu proprio quest’ idea a non farla
demordere. Nuotò avanti a testa alta, mentre cercava di cogliere qualche
particolare segno della presenza di quella pianta maledetta. Raggiunse il piede
di una montagna come guidata da un presentimento, e l’intuito femminile,
soprattutto il suo, era da seguire.
- Draco!!- gridò più forte che poteva la
grifondoro.-Draco!!!L’ho trovata!-gridò esultante.–Draco…-cercò ancora di gridare
facendo uscire solo un sussurro.
La voce di Hermione raggiunse le orecchie di Draco, che
subito si catapultò in direzione della voce. Lui non aveva trovato niente, ma
come al solito la mezzosangue doveva superarlo in tutto…eppure non provò
nessun fastidio. La raggiunse in men che non si dica e la trovò accucciata
vicino ad un cespuglio galleggiante di filo nero.
- Non toccarla!- fu la prima cosa che disse. Lei si scostò
per lasciarlo lavorare,mentre lui si avvicinava teso. Lei non poteva saperlo,
ma l’unico modo per prendere quella bacca era usare la magia oscura. Era
una cosa che si era ripromesso di non fare mai più, ma ora non poteva che
mandare all’aria i suoi propositi.
Si rimboccò la manica della camicia sinistra senza farsi
notare da Hermione, là, su quel braccio, era tatuato il marchio nero, e lui non
voleva che la ragazza lo vedesse. Iniziò a recitare parole apparentemente senza
senso, che però lui capiva fin troppo bene. Mise in tasca la bacchetta. Per
quell’incantesimo non sarebbe servita. Continuò ad emettere suoni mentre
la bella strega lo guardava curiosa. La mano di Draco iniziò a luccicare, e lui
seppe che era quello il momento. Infilò la mano nel groviglio continuando a
parlare quella lingua proibita ed oscura, facendo ritrarre le spine. Sentì nel
palmo la grossa bacca. Ora doveva staccarla senza parlare, e ritrarre la mano
molto rapidamente, per evitare che le spine lo pungessero, non più controllate
dalla magia. Fu un attimo: la afferrò e tirò fuori dal cespuglio il braccio
sempre stringendola, giusto in tempo per non venir punto.
Sentìgioia e
soddisfazione, e si voltò radioso: ce l’ho fatta!-il
sorriso gli morì sulle labbra: Hermione gli stava sorridendo dolcemente, felice
e rassegnata allo stesso tempo. – Ma cosa?...-non capì Draco. Le labbra
viola, la pelle completamente bianca, il corpo scosso di brividi, e gli occhi
che spiegavano tutto.
-Non...non avrai…-scosse il
capo sconvolto, mentre le palpebre della riccia si chiudevano inesorabilmente e
lei gli cadeva tra le braccia.
Spazio Autrice:
Non odiatemi per piacere, sì lo so, avevo progettato il
capitolo in modo che continuasse, ma poi veniva davvero trooooppo lungo, e ho
preferito dividerlo in due parti…beh, l’altra volta l’ho
unito mentre questa l’ho diviso…i conti si
pareggiano…uhm…così non mi sto facendo perdonare eh? Allora
facciamo così…vi dirò…che il prossimo cappy è uno di quelli che
aspetto di più a scrivere, insieme ad un altro che però è ancora
lontano…uffy! Non so se questo vi sia piaciuto, è stato faticoso da
scrivere, perché ho dovuto descrivere il bacio, e io non ho mai baciato
nessuno, perciò…e poi non dovevo far diventare ooc i personaggi…beh,
è per questo che vi chiedo una mano…potreste dirmi com’era? Avrei
bisogno di molte opinioni, perciò chiedo a qualche lettore di buon cuore di
recensire almeno questo capitolo, che è stato una sfacchinata.
Ovviamente ringrazio tutti coloro che hanno finora letto,
inserito tra seguiti e preferiti e quelli che hanno recensito…
Non so come sia venuto questo, però vi prometto che i
prossimi saranno meglio…perché la vera storia inizia adesso: CONTINUATE
COSì AMICI!!!Grazie!
Spazio Risposte:
jennybrava:
Staciauuuuuuu! Sono contenta di avere una nuova recensionista, e ancor più così
sincera: sento che mi aiuterai moltissimo, davvero, non so se l’hai
notato, ma ho cercato di limitare l’eccessivo uso dei puntini…per
quanto riguarda gli altri errori non so…spesso è colpa della tastiera, ma
ti prego di farmeli sempre notare, per poter rendere migliore la fiction.
Grazie di tutto: dell’appoggio, dei consigli, dei complimenti, delle
critiche (quelle servono)…e grazie della tua presenza!
(ops…di nuovo i puntini…acc, ancora!vabbè ogni
tanto me li posso permettere no?) Bacioni, spero di risentirti.
Sweet_Nightmares: Dolcissima sweet!
( bel nome Ginevra…mi piace! XD) comunque…non
sei stata affatto cattiva…sei stata grandiosa…forse nella risposta
che ti ho dato sono sembrata triste o scocciata, ma ti assicuro che non mi sono
arrabbiata, anzi. Il tuo appoggio, se vorrai, sarà utilissimo, perché si sa che
le opinioni diverse aiutano! Il tuo non mi sembra affatto un addio, e ti
ringrazio davvero per tutto…aspetto con ansia la prossima recensione!
Piccola anticipazione tutta per te (visto
che trattamenti speciali ti riservo XD): Nel prossimo capitolo, Ginny sarà ben presente, e ancor più in futuro! In questo
capitolo che hai letto poi si è visto in parte anche
il suo dolore, e ovviamente la sua grinta a non arrendersi…spero ti sia
piaciuto…a presto! (vero? XD)
Peach_93:Peeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeachy!
Ciao!!! Ehm…come al solito grazie di esistere (
scontato ormai) volevo farti sapere che anche io mi sono divertita a torturare
le serpi…ihihi!Spero che la continuazione del
bacio ti sia piaciuta…in effetti capisco che la si potesse immaginare
diversa…e Ginny me l’ha un po’
rovinato…però nel prossimo capitolo ci sarà da festeggiare per i fan
della coppia Dra-Herm In questo capitolo Hermione è
un po’ confusa, ma vedrai che tornerà quella di sempre…se
tornerà…chissà cosa accadrà nel prossimo capitolo…si salverà? Tu
che ne dici? XD!
Per quanto riguarda i mangiamorte…non l’ho ancora deciso proprio nei particolari, però
ho un’idea su come spiegare l’accaduto…nulla di certo per
ora…vedremo.
Ginny…sta
ancora escogitando, la prima parte è stata semplice, ma la
seconda…beh sorpresa! A presto carissima!!!!!
barbarak:Ciaoooo!!!! Che bello risentirti!!!Silente
si è ammalato…ma non morirà per ora…vedrai…comunque voglio
subito spiegarti la faccenda dei malati: sono rimasti ad Hogwarts
perché non possono essere spostati in altri posti (sono troppo deboli), i sani
sono andati a nuova Hogwarts per evitare di portare
ai contagiati nuovi germi che nelle loro condizioni potrebbero essere letali.
Con i malati è rimasta Madame Chips, che verrà aiutata a rotazione dai vari prof…
Bene. Se hai altri dubbi non esitare
assolutamente a chiedere, perché se non capisci tu, può darsi che io non abbia
reso bene il concetto( perciò aiuti me) e poi è possibile che altri non
capiscono (quindi aiuti pure tutti gli altri)….Grazie di tutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
anna96: Eccoti! Che bello avere tue notizie e
tue opinioni…mi farai arrossire con tutti questi complimenti!!!!Comunque spero che continuerai ad esserci, e sono felice
che tu trovi sempre il tempo per lasciarmi una recensione…Un bacione grande così!!!
EmoGirl91: ciao
Tesoro…come stai? Sono felicissima che il mio cappy
ti sia piaciuto! Per la faccenda Ginny non so cosa
pensi ma qualcosa di grosso succederà… questa volta sta cercando di
separare i nostri Dracu ed Herm,
ma far mooooooooooooolto di più…
Ma parliamo di te…io sono pronta ad ascoltare tutto
ciò che vorrai dirmi (scrivermi), ma non voglio né
sforzarti né farti soffrire, perciò devi fare ciò che senti…sappi solo
che io ci sono e ci sarò sempre. Le persone che si credono superiori io non le sopporto, anche perché spesso sono quelle con più
scheletri nell’armadio, almeno tu sai ammettere chi sei e non hai paura
di nasconderti, è una cosa molto importante… ora però cerca di aprirti
più porte possibili verso il futuro, perché anche se non sarà facile e
incontrerai sempre persone cattive sei una ragazza meravigliosa, si vede da
come scrivi, e otterrai tutto ciò che vorrai raggiungere. Stringi i denti e non
chiuderti a riccio, perché se saprai ascoltare, saprai trovare le persone
giuste…perché ce ne sono, magari sono poche ma esistono. Col mio augurio
più sincero…A presto. Bacioni anche a te!
Un saluto speciale
a…
Tanny
Red_93
dindy
VeraAuxilia 04
dolcepuffa
Mi dispiace di non avervi potuto aspettare…mi sembra
quasi di tradirvi…mi sento in colpa…è che a questo cappy seguirà uno che segnerà davvero la storia, e prima
pubblicavo questo prima arriverà il nuovo…comunque
voglio farmi perdonare:se recensirete
lo scorso cappy in ritardo, metterò le vostre
risposte nel nuovo..insomma…io in un certo
senso vi aspetto e vi ringrazio dal profondo del mio cuore, perché so che voi
ci siete sempre state!!!!
Hermione si salverà o no? Come reagirà Draco? E a Nuova Hogwarts…cosa
accadrà? Come si riveleranno gli animi che parevano
tanto coraggiosi e spavaldi di fronte ad una scelta?
"No...non può essere…Hermione…non...non
puoi Hermione..." Questo fu l'unico pensiero che riuscì a formulare la mente di Draco mentre
la grifoncina gli cadeva tra le braccia con ancora
quel dolce sorriso sulle labbra.
I secondi parvero rallentare, fino a sembrare ore. Draco si sentì perso e tutto
gli parve confuso ed indefinito, si guardò attorno come in cerca di un aiuto,
che laggiù non sarebbe mai arrivato, continuando a scuotere la testa
ripetendosi che no, non poteva essere. Non lo poteva accettare. Fu questo a
permettergli di ritrovare il suo sangue freddo.
Dopo quei pochi secondi di esitazione
riattivò l’acquabolla della riccia e la prese
in braccio, era più gelida di quell’acqua,e tremava anche se era svenuta.
La strinse, come se con quel gesto potesse riscaldarla, e poi nuotò più veloce
che poteva verso la superficie. Mille pensieri attraversarono la sua mente e
sentì che se non ce l’avesse fatta, non se lo
sarebbe mai perdonato, avrebbe dovuto rischiare lui che era più
forte…L’adrenalina gli permise di non sentire la fatica mentre
risaliva rapido. Quando finalmente vide la luce del sole pomeridiano
gli parve la salvezza.
Appoggiò sulla spiaggia la ragazza giusto il tempo di
prendere fiato, poi la riprese in braccio e cercò con lo sguardo un posto
adatto a controllare le sue condizioni.
Notò immediatamente una caverna, in cima ad una bassa
montagna rocciosa, dove i raggi del sole battevano forti senza gli alberi ad
ostacolarli, quello era il posto perfetto anche per passare la notte ormai
vicina.
Si arrampicò sulle rocce appuntite stando attento a non far
del male alla ragazza che stingeva disperatamente al petto, quel senso di
protezione che provava si faceva sentir come non mai.
Raggiunse finalmente la caverna, era
grande e spaziosa. Mise con attenzione a terra la grifoncina,
cercando di posizionarla in modo tale che più raggi
possibili la raggiungessero. Corse poi nuovamente giù, per cercare della legna
asciutta e delle foglie per creare un giaciglio dove far stendere Hermione.
Risalì e riscese più volte, portando come prima cosa dei
rametti che aveva trovato.
-Incendio!- disse con voce chiara ma leggermente tremante,
facendo prender fuoco al cumuletto. Si catapultò
nuovamente giù, senza ascoltare il cuore che batteva all’impazzata
chiedendogli di fermarsi.
Scovò dei cespugli di foglioline
morbide e raccolse anche lunghi fili di erba per poi
riportare tutto nella grotta.
Quando ebbe depositato Hermione sul morbido giaciglio finalmente si fermò a guardarla. Era ancora pallidaed immobile, le labbra erano viola e la pelle
era gelida. La coprì col mantello che aveva recuperato dalla riva e poi si
stese sul suo petto abbracciandola per trasmetterle un po’ di calore.
Era
gelida, eppure quel contatto così vicino gli procurò un calore
fortissimo. Rimase così un paio di ore, senza parlare
né muoversi, pregando mentalmente che si salvasse. Aspettò
paziente, ascoltando il cuore della ragazza con speranza, batteva, anche
se quasi impercettibilmente.
Il sole iniziò a calare, ed il cielo si tinse di rosso, ma
Hermione non dava segno di ripresa. Draco strinse le mani della ragazza con le
sue fino a che le sue nocche divennero bianche. Strinse anche gli occhi
cercando di calmarsi, ma ormai non gli era più possibile.
-Perché non ti riprendi stupida
mezzosangue?-sussurrò a denti stretti mentre sentiva un’unica lacrima
percorrergli il volto. Non ci fece neppure caso, anche se non ricordava di aver
mai pianto.- Ti prego Hermione.- supplicò stringendo più forte le sue mani.
Improvvisamente, sentì una leggera stretta di
risposta…Hermione iniziò a muoversi.
Draco si alzò improvvisamente guardandola mentre pian piano
si riprendeva.
Le palpebre si socchiusero, facendo brillare degli occhi
castani. Le labbra si mossero appena:-Draco..-
sussurrò guardandolo, prima di riaddormentarsi in un sonno piùtranquillo.
Il serpeverde alimentò le fiamme
con altri legnetti, prima di andare a sedersi sul bordo della caverna,poco distante.
Un venticello gli accarezzò il volto, che iniziò a
rilassarsi. Osservò pensieroso il sole tramontare,mentre
prendeva profondi respiri.
-Stupida stupidissima mezzosangue- sussurrò
rabbioso.- Come hai potuto?-
Le stelle ormai brillavano nel cupo cielo, e la foresta
sottostante iniziava a popolarsi dei versi degli animali notturni.
- Draco…-chiamò Hermione.
Il ragazzo girò la testa e la guardò negli occhi.
- Draco…-ripeté la riccia allungando una mano verso di
lui.
- Cosa vuoiGranger?-chiese
il ragazzo trattenendo il desiderio di sfogare tutta la rabbia che aveva
accumulato su di lei.
- L’Apix…ce…ce l’hai?-
Draco si ricordò solo ora di non ricordare dove fosse, poi
trovò la bacca in una delle due tasche.-SìGranger.-annuì mostrandogliela.
Hermione sospirò chiudendo gli occhi e appoggiandosi una
mano sulla fronte. Logicamente la prima cosa che aveva dovuto chiedere una
persona scampata per pura fortuna alla morte era
quella…pensò il biondo serpeverde scuotendo la
testa. Poi la vide tremare.- Hai freddo mezzosangue?-chiese con aria sprezzante
Hermione non rispose subito, ma poi annuì a fatica.
Malfoyle si
avvicinò guardandola con un’espressione malvagia.
Hermione lo osservò preoccupata mentre si toglieva la
camicia.- Cosa vuoi…?-cercò di capire
-Conosco un bellissimo modo per
riscaldarsi, mezzosangue, ora te lo mostro-ghignò avvicinandosi ancora
di più. Sì, l’avrebbe violentata quella sera, per fargliela pagare. La
odiava a morte…come aveva potuto fargli una cosa del genere?
L’avrebbe fatto ben sapendo che in questo modo si sarebbe preso la sua
verginità, non gli importava, doveva
sfogarsi…Hermione in quelle condizioni non avrebbe neppure potuto
ribellarsi.
- No..non puoi volerlo davvero…non…-scosse
terrorizzata la testa la grifoncina
- Oh sì che posso-ghignò lui
- No…no-continuò a ripetere Hermione ritraendosi.- Harry ti…-
- Mmm ma sì, racconta a Potter tutto questo mia cara Granger,
sarà divertente distruggerlo.- ridacchiò il biondo
- Malfoy…no!- gridò la Granger guardandolo con terrore.
Draco ghignò un ultima volta prima
di gettarsi addosso a lei strattonando la camicetta che indossava.
-Malfoy ti prego fermati.- strillò Hermione, ma lui non l’ascoltava e le aveva
appena sfilato la maglia. La baciò con violenza, in un modo molto diverso dalla
prima volta, spingendola a terra col suo peso.
Hermione iniziò a piangere, ma il biondo non se ne accorse neppure, e mordendole le labbra iniziò ad
abbassarle la cerniera dei jeans.
-Ti diverti ora eh mezzosangue?- sibilò
cattivo
- Draco...Draco fermati ti prego, non
così…non voglio così ti prego.- pianse tremante –Ti prego
non così…-
Una scossa lo percorse...si fermò,
e lei lo abbracciò stretto ancora tremando continuando a piangere.
Sentì di non poterlo fare, ed iniziò ad accarezzarle i
capelli. La sua furia si era subito spenta quando l’aveva sentita così
disperata. Non sapeva perché, ma neanche lui avrebbe voluto fosse
in quel modo.
-Scusa- le sussurrò stringendola e
spostandosi da sopra di lei per distendersi accanto. Lei non smise
di singhiozzare, tenendo la testa sul petto del ragazzo.- Scusami...scusami
Hermione… non ti farò nulla te lo giuro-disse posandole un bacio sulla
testa.
Hermione pian piano smise di piangere, addormentandosi
subito dopo, e Draco la seguì quasi subito. Passarono abbracciati quella fredda
notte.
Il giorno dopo Hermione si svegliò per prima. Alzò la testa
scostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Si ricordò subito di
cosa era successo la sera prima, Draco si era fermato
in tempo, non le aveva fatto davvero nulla. Sospirò prima di alzarsi
definitivamente. Il serpeverde dopo tutto era stato molto premuroso con lei, ma ora avrebbe
voluto delle spiegazioni.
La riccia sentì lo stomaco brontolare, e si rese conto che in effetti era da un giorno che non toccava cibo. Controllò
nella borsa, aveva portato con sé dell’acqua e
due pezzi di pane, giusto per l’evenienza, non era previsto che stessero
così tanto via da Hogwarts…”Gli altri si
staranno preoccupando” si disse Hermione.
Scese dalla montagnola per cercare qualcosa di commestibile
nel bosco, lasciando il biondo che ancora dormiva.
Era l’alba, ed il cielo era azzurro pallido con
striature rosa, l’aria era frizzante ma il sole già splendeva caldo
all’orizzonte. La foresta iniziava a risvegliarsi dalla notte, e a
ripopolarsi dei versi dei piccoli animali. La ragazza sorrise.
Stava andando tutto così bene, era da tanto che non si sentiva così
felice…
Riconobbe subito delle bacche che sapeva commestibili, e ne
raccolse un po’. Ne trovò di vari tipi, e soddisfatta ne prese parecchie.
Draco Malfoy si risvegliò con uno
sbadiglio…posò una mano di lato, dove avrebbe dovuto esserci Hermione, ma
non trovò nulla. Si rese così conto dell’assenza della ragazza, e sentì
la voglia di strangolarla non appena l’avesse
vista. Si scoprì subito preoccupato, ma la sensazione durò poco, perché non
appena si alzò per andare a vedere, una testa riccia spuntò tra le rocce.
- Oh…buongiorno Malfoy.Dormito bene?-chiese Hermione non appena fu riuscita ad
arrampicarsi nella caverna.
-Hph.-fece Draco seccato
ributtandosi sul giaciglio senza preoccuparsi del fatto che era ancora a petto
nudo.
- credo che la tua camicia si sia asciugata- gli disse la ragazza schioccando la lingua, in un tacito invito
a mettersela.
- Hph.-ripetè
lui strappandogliela di mano.
-Oh, siamo di cattivo umore oggi o sei sempre così di prima
mattina?-
- Dove sei stata?- chiese Draco ignorandola
-Ho recuperato la colazione…si discute meglio a
stomaco pieno.- disse porgendogli la sua porzione di bacche, frutta e pane
- Cos’è? Questa volta mi darai tutto
il cibo sacrificandoti?- commentò Draco alludendo all’episodio del
giorno prima. Hermione non rispose ed addentò il suo pane.
- Non potrai evitare quest’argomento per sempre, Granger.-
-Lo so, infatti non lo sto
evitando, lo sto solo rimandando a dopo colazione…ho fame.
–disse-non so come funzioni per voi purosangue, ma i mezzosangue, come
tutti gli altri esseri viventi hanno bisogno di mangiare.- aggiunse
modificando quelle parole che lui le aveva detto due sere prima facendola
soffrire.
Draco si zittì e prese a mangiare a sua volta. Quando
entrambi ebbero finito, però, il serpeverde
decise che era ora di parlare.
-Mezzosangue, ora mi puoi spiegare perché cavolo non hai diviso a metà la terza radice?-
- Beh, è semplice…se la dividevo, avevamo entrambi
meno possibilità di trovare la pianta e tornare sani e salvi a riva, così
l’ho data a chi in ogni caso aveva più possibilità di vittoria, al più
forte tra di noi. E poi
perché…- disse arrossendo leggermente.
-perché…non volevo che tu risch…perché…perché
mi andava così ecco.- decise più sicura
- Noi due, Granger, ci odiamo. Ti
è chiaro questo no? E allora perché mai salvare il suo peggior nemico?-
- I..io-
- Si?-
-Io sono una grifondoro, e non avrei mai mandato qualcuno
verso il suicidio...-
-Tranne te stessa.-
- E poi se avessi fatto tu le porzioni essendo una serpe ti saresti comunque preso la porzione maggiore.- annuì
convinta.
“Magari Hermione, magari…”pensò, Si
rendeva conto che invece si sarebbe sacrificato lui.
- E…almeno così mi hai
salvato, io non so se sarei riuscita a trascinarti fino a riva...grazie.-
- Non ringraziarmi, hai visto cosa ti stavo per fare ieri.-
-Eri arrabbiato, e poi ti sei fermato, è questa la cosa più
importante Draco- sorrise Hermione
- Ero furioso con te, perché…-
Hermione lo guardò curiosa.
-Perché ero …preoccupato, mi hai fatto preoccupare va
bene?- esclamò lui girando la testa seccato. Odiava
confidare certe cose. Hermione sentì una strana felicità, e sorrise radiosa.-
Grazie di avermi salvato di nuovo Draco…ormai sembra
un’abitudine-disse avvicinandosi al suo volto- Non sapevo che un Malfoy potesse preoccuparsi però…-
Draco la guardò negli occhi arrivandole a sfiorare il naso.-
Neanche io- sussurrò, calandosi sulle sue labbra
dolcemente.
Non appena Hermione sentì quel contatto, gli passò le mani
dietro il collo. Draco la fece sedere sulle sue ginocchia, iniziando a baciarle
l’incavo del collo. Tornò poi alle labbra,chiedendo
il permesso di entrare spingendo con la lingua. Hermione socchiuse la bocca, e
ricambiò il bacio. Il mondo attorno a loro girò impazzito, ma nessuno dei due
se ne preoccupò. Fu un bacio lento e dolce, non passionale, ma che trasmise ad
entrambi una scossa di pace interiore e dei brividi di piacere. Dopo un tempo
indefinito Hermione si staccò senza preavviso e si rialzò guardando verso il
bosco.
- Dobbiamo andare- disse senza
guardarlo –Gli altri si staranno preoccupando. Prese la borsa della ed
iniziò a calarsi come se non fosse successo nulla. Draco rimase un attimo
fermo, perso tra i suoi pensieri, se però avesse guardato la sua grifoncinaavrebbe letto
un’espressione combattuta.
“Cosacazzo
mi prende…ma che bacio era questo?” si chiedeva il principe delle
serpi alzandosi a sua volta. Lui non era mai stato così, era
violento, passionale…
Hermione invece si toccava le labbra
colpevole. Non era giusto che Ginny le chiedesse
di rinunciare all’amore, ma non poteva nemmeno tradire una promessa
fatta…
Draco si accorse dell’espressione della ragazza, ma
decise di rimandare il discorso a più tardi, e la precedette nella boscaglia.
Uno strappo all’ombelico, ed i due studenti si ritrovarono
là dove erano partiti: nel cortile di pietra.
- Hermione!.- gridò Ron vedendola. Le corse incontro e l’abbracciò. –Non sai quanto eravamo preoccupati…-disse stritolandola.
Draco lo guardò infastidito e voglioso di schiantarlo contro
un muro, ma venne travolto da una figura
massiccia…-Blaise…cazzo!
Così non respiro!- lo spinse subito via.
- Herm…dobbiamo
subito andare da Harry…vieni dai, è
intrattabile!- la strattonò Ron
-Sì...sì arrivo Ronald…Dr…Malfoy...ci...ci vediamo
questo pomeriggio- riuscì a dire la ragazza prima di venir portata via a forza.
-Hmm…tu non mi dici qualcosa
eh?- chiese Blaise iniziando a girare attorno
all’amico con aria indagatrice.
- Ma non rompere le palle Zab.-sbuffò il biondo seguendo con lo sguardo la riccia che
spariva.
- Qualcosa relativo ad una certa grifondoro…-continuò
imperterrito il moro. Draco scosse esasperato la
testa, iniziando ad incamminarsi verso i dormitori.
- Lo vedo da come vi guardate, da come vi estraniate dal
mondo e hey!- gridò l’altro serpeverde
accorgendosi di star parlando solo.- Draco…Draco, lei è una grifondoro!-
esclamò disgustato raggiungendolo
- E’ anche una mezzosangue se è per questo- fece
notare il biondo
-Oh…ma questo non mi ha mai dato nessun
fastidio…intendo dire, non più di tanto.- spiegò faticando a stargli dietro
- Non mi pare.- ghignò Malfoy
fermandosi.
-Beh…dipende…dipende da cosa si fa con quella
ragazza…basta che sia solo passione.-
-Ecco appunto…-
-Ma…non è così per te-
esclamò l’altro con una smorfia orripilata.
- Sì Blaise, sì- disse annoiato
riprendendo a camminare, anche se ormai non ne era più
così sicuro…
-Haaaaaaaarry?- chiamò Ron dall’entrata del dormitorio
-Lasciami in pace Ron- lo cacciò
il ragazzo sulla sedia
-Devo andare anch’io?- chiese
divertita Hermione spuntando sulla soglia
-He...Herm!!!!!!!!!finalmente sei tornata- sorrise euforico Harry riconoscendo la voce edandando ad abbracciare la proprietaria.-Ero tanto in pensiero.- disse
-Sì…Ronald me lo aveva accennato- scherzò Hermione sforzandosi di
sorridere…in realtà era ancora stravolta dal sentimento che si era
scoperta a trovare per la serpe. Non riusciva a capire se era ancora una presa
in giro o se anche per lui stava succedendo qualcosa di diverso…
-Herm…qualcosa non va?- si
preoccupò il moro
- In effetti…-non poté che annuire la riccia. Con Harry non si poteva mentire.- In effetti
sì…ma non è il momento, sono un po’ stanca- deviò il discorso
- Ehm…lo so che qua resto sempre il più stupido, ma
non ho ben capito che cosa sei andata a fare laggiù, la McGranitt ha accennato ad una ricerca ma…-si intrufolòRon
- Siamo andati a cercare una pianta che forse ci potrà
aiutare per la cura- sorrise Hermione
- Giusto!- esclamò Harry
sbattendosi una mano sulla fronte.- E...come è andata…intendo
dire…l’avete trovata?- chiese un po’ preoccupato.
- Sì.- annuì Hermione.- Ma ora dobbiamo capire come possiamo
utilizzarla.- accennò senza aggiunger che bastava sbagliare di una goccia per
ottenere un veleno potentissimo.
- Beh, se vuoi io e Ronpossiamo aiutarti a farla- propose Harry.
- See…provaci se vuoi
avvelenarci tutti sfregiato- disse una voce alle loro
spalle. Hermione sentì il cuore batterle all’impazzata, e le guance le si imporporarono. Decise che era meglio non voltarsi, in
questo modo però, Harry capì che l’amica gli
stava nascondendo un po’ più di quanto volesse far credere.
- Avvelenarvi? Noi avvelenarvi? Parla un mangiamorte
che di certo aspetta l’occasione giusta per farlo sul serio… Herm non lavorerebbe mai con te.- attaccò briga il rosso Weasley
Draco non poté trattenere un ghigno:-Ah
sì? Io non ne sono così sicuro…chiedilo alla diretta interessata-
Hermione si morse un labbro maledicendo Ron
prima di voltarsi un po’ a disagio.- A...a dire
il vero Ron…-
Ron strabuzzò gli occhi facendo
sghignazzare il principe delle serpi.-Pu…puoi ri...ri...petereSc...scu…scusa?!-
chiese poi il rosso
-Beh, non c’è nulla di sicuro, ma…io credo che
lui sia il più…-
La faccia di Weasley divenne più
rossa dei suoi capelli.-HERM! NON PUOI!!!LUI E’…E’…UNA SERPE!!!!!- gridò
-Oh, ma allora non vi ha ancora raccontato di una cosa che è
successa questa mattina…-ghignò lui osservando
la reazione della grifoncina. Hermione sgranò gli
occhi diventando di tutti i colori, ma poi lo bloccò con uno sguardo infuriato
che diceva:”Non farlo o sei morto”
-Dicevo…-disse divertito
Draco
- Basta! Non ci interessa!- lo
bloccò il ragazzo sopravvissuto – Se Hermione vorrà dirci qualcosa lo
farà-chiarì.- altrimenti non ci interessa.-
Hermione lo guardò riconoscente. Stava iniziando ad intuire
qualcosa…eppure si era dimostrato un vero amico.
- Vero.- annuì Ron dopo un poco
“Quanto sono stronzo”
si disse Malfoy. Eppure non
riusciva a bloccarsi a volte. Restò immobile in
attesa, quando la riccia si rialzò dal letto su cui si era seduta decisa.- Se
dovessi dir loro qualcosa, non lo farei di certo in tua presenza Malfoy.- sibilò prima di andarsene a passo spedito.
GinnyWeasley, stava scendendo le scale,
quando incrociò la grifoncina furente. –
Hermione…sei già tornata.- disse con una smorfia
- L’hai notato eh?-
- Scusa…ora ho delle ripetizioni con la mia preda,
perciò…-sogghignò scendendo altri gradini a
testa alta
-Gin…-
- Ti ho detto che non ho tempo Grang..-non riuscì a terminare la frase che inciampò su un
gradino finendo a gambe all’aria.
- Volevo solo ricordarti che un gradino era rotto…-
scosse la testa raccogliendole il libro che era caduto.
La rossa si alzò impettita, strappandole il libro di mano e
riprendendo a scendere.
- Gin…ti prego…dobbiamo
parlare.- le gridò dietro Hermione, ma Ginny non era
intenzionata ad ascoltarla.
Hermione scosse la testa lasciando perdere. Decise di andare
a farsi una doccia prima dell’incontro pomeridiano con Draco.
-Draco…finalmente sei tornato!-sorrise la Weasley non appena lo trovò dietro
ad uno scaffale.
- Weasley…-salutò
freddamente lui prima di reimmergersi nella lettura
del libro che teneva in mano
Ginny tossicchiò per attirare
l’attenzione, guardando il biondo mordendosi un labbro.
- Beh?- chiese lui
- Non ti ricordi che…a quest’ora…-cercò di
fargli capire la rossa col cuore che batteva all’impazzata. Come poteva
essere che lui se ne fosse dimenticato? Lei attendeva contando i secondi
quell’ora di lezione…
Draco la guardò alzando un sopracciglio, come se fosse una pazza
-Draco…la lezione.- spiegò lei con un groppo in gola
Il biondo sbuffò e roteò gli occhi al cielo in un modo
troppo comprensibile “Che palle!”
Ginny abbassò lo
sguardo amareggiata.
Il serpeverde la guardò con
disprezzo. Un’altra oca che gli era caduta ai piedi…eppure non gli faceva né caldo né freddo ora…non gli
importava più di prenderla in giro,ora voleva che un’altra persona si
accorgesse di lui.
- Sì Ginevra…sono un po’
stanco…facciamo questa lezione su!- disse un po’
contrariato. Voleva levarsi quella piattola di torno, eppure era la migliore
amica della Granger…se gliel’avesse detto
lei sarebbe stato meglio per tutti. Sì,
l’avrebbe illusa ancora un poco, aveva fatto troppa fatica per quella ochetta, ora voleva riprendersi almeno in parte il
suo premio, anche se stranamente in questo momento sentiva che non gliene
importava molto.
La rossa sorrise mostruosamente, e
poi si diresse altezzosa al tavolo
- Non me lo ricordo- disse
maliziosa Ginny.-Però potremmo parlare un po’
di noi no?-
-Come vuoi…-accettò la serpe.
Hermione scese rapida i gradini. Era nervosa, anche se non
voleva ammettere il perché. Avrebbe dovuto stare da
sola con Draco: ecco il problema.
“sei solo una stupida”si disse, ripromettendosi
contemporaneamente di dimenticarsi del bel biondo.
Trovò Draco al solito tavolo, mentre Ginny
gli si strusciava contro con aria innocente. Lui aveva un’espressione
disgustata e cercava di stare alla larga dallarossa, per quanto impossibile.
- Dicevamo...ma allora quante ragazze hai
avuto? Perché non ti credo se mi dici nessuna!- sentì
dire con voce mielosa da Ginny
- Infetti non l’ho mai detto- sbuffò Draco
In quel momento il sorriso di Ginny
si spense: l’aveva vista.
-Ginny…Malfoy…salutò
Hermione avvicinandosi.-
- Che…che ci fai qui?- chiese
falsamente gentile la Weasley
-Ehm…io e Malfoydovremmo studiare l’Apix…ma
se avete bisogno di tempo…- disse la riccia un po’ a disagio
-NO.- decise secco Malfoy.-Abbiamo
finito, vero Ginevra?-
Lei sospirò ed annuì, e prima di andarsene spedì
un’occhiataccia alla grifoncina.
-Non devi prenderla in giro in questo modo.- disse seria Hermione quando l’altra si fu allontanata.
- Quel che faccio non ti deve interessare.- decise il
biondo. Un velo di tristezza passò per gli occhi della strega. “Magari fosse così, Draco…ma ho paura della reazione di Ginny…”
-Iniziamo o hai voglia di dormire mezzosangue?- sbuffò spazientito il serpeverde.
Hermione fece per sedersi, quando il biondo cambiò idea.- Ferma…andiamo
da un’altra parte, lì ho altri ingredienti, e poi qui i libri non sono
quelli che ci servono.-
-E quali libri dovremmo usare
allora?-
-Vieni e non fare storie.-
Si ritrovarono ben presto davanti ad una porta ammuffita dei
sotterranei. Draco aprì, mostrando una stanza angusta col muschio alle pareti e
ammobiliata con due banchi e tre scaffali mal ridotti.
-E questo cosa sarebbe?- chiese la
riccia
- Una vecchia auletta
che Piton mi ha permesso di usare.- spiegò brevemente
l’altro
Hermione si accomodò su una seggiola mentre Draco accese alcune
candele. La luce rese l’ambiente ancora più lugubre, ma la grifondoro non
disse nulla.
-Facciamo un secondo il punto della
situazione.- propose la ragazza.
-Dunque. Questa pianta- e nel dirlo
appoggiò sul banco la bacca.- Ha bisogno di varie cure
per crescere. Quando sboccia, bisogna utilizzarla
prima che ricrescano le spine. E…-si rabbuiò.
-Draco…che succede?-
-Hermione… non è facile per me.- disse
il ragazzo guardandola negli occhi. Hermione si alzò e gli si avvicinò.
- Non sei obbligato a dirmelo se non c’entra con la
pozione…-chiarì
Draco scosse la testa.- No…devi
saperlo. Questa…Voldemortusa
la ninfa di questa pianta per marchiare i mangiamorte.-disse
senza staccare lo sguardo.
Hermione fissò prima Draco e poi il piccolo seme poggiato
sul banco.
- Per ottenere il marchio…bisogna aver ucciso.- continuò
Draco.- O la ninfa ti distrugge.-
La grifondoro sobbalzò. Guardandolo con un po’ di
timore.- Tu...questo come lo…-
Draco si arrotolò la manica sinistra mostrandole per bene il
marchio senza parlare.
Il cuore di Hermione prese un colpo e sentì i respiro mancarle. La testa prese a girare vorticosamente
mentre nascondeva la bocca con una mano e scuoteva la testa come per
convincersi che non era davvero così.
- HO UCCISO- sillabò Draco
chiaramente, sempre guardandola, teso ed arrabbiato.
-No…tu non.- disse la strega
accasciandosi su un banco.
- Sì.- confermò il biondo
-Ma…lo volevi sul serio?-
Chiese ancora.
-Sì. Allora sì.-
-E adesso?- si informò Hermione
deglutendo
-No . Adesso provo solo disgusto per me
stesso.- disse girando la testa.
Non si accorse nemmeno che la riccia gli si era avvicinata.
Lo abbracciò, capendo quanto doveva esser duro il suo
dolore.
- Avevo quindici anni cazzo…non
ero un bambino.- sbraitò il biondo furente con se stesso, accarezzando
la schiena della ragazza.
- Sì che lo eri. Non avresti potuto fare altro Draco…
è orribile, ma non potevi farci niente.- gridò Hermione stringendolo.- Tu non
sei il mostro che credi di essere Draco…io ho
visto qualcosa di diverso in te…lo so che c’è qualcosa di diverso!-
- Io non vivo nel tuo mondo delle favole…Hermione.-
disse secco lui.- Le mie colpe non si cancellano solo perché ero
stato abituato a credere in qualcosa di diverso.- continuò, senza
muovere un muscolo.
-Lo so…ma ora dipende da te…puoi ancora fare del
bene…e l’hai già fatto..- sussurrò
Hermione con la voce incrinata, stringendolo più forte.
Draco provò una dolcezza immensa per quella ragazza che
sotto la sua maschera di forza era ancora una bambina, che non aveva visto i
mali del mondo, e si aggrappava ancora alle favole. Ricambiò la stretta
chiudendo gli occhi, senza neppure rendersene conto, e si sentì molto meglio. Dopo
un po’ si staccarono.
- Promettimelo.- pretese Hermione seria
- Che cosa?- chiese lui con una
punta di divertimento nello sguardo.
- Che combatterai per allontanare i fantasmi del passato.- continuò
sicura
Il biondo sorrise arrendendosi.
“Ti prometto che farò di tutto affinché tu non veda il male di questo
mondo…voglio che tu resti così…bambina per sempre” promise
senza parlare.
- Vuoi dire “Carpe Diem”?-
disse alla ragazza che annuì convinta.- Ti prometto che farò il possibile Granger.- e lei sorrise trionfante.
Passarono il pomeriggio a discutere sulle possibili
conseguenze di un eccessivo dosaggio di Apix, che come aveva fatto spiegare Draco, avrebbe portato
alla morte chi non avesse mai ucciso nessuno ma non solo: Il marchio aveva
comunque piccole dosi di quella pianta, e neppure un mangiamorte
sarebbe sopravvissuto ad una goccia di troppo.
-Beh…si è fatto tardi.- fece notare Hermione- Sarà
meglio che vada.-
- Sì. Ci vediamo qui domani.-
Hermione annuì e si voltò, ma quando arrivò alla porta,
Draco la fermò.
- Sì?-
- Dì alla tua amica che non voglio
più darle ripetizioni.-
La ragazza lo guardò preoccupata:-Perché?-
-Non mi interessa più di prenderla
in giro-ammise, senza però accettare con se stesso che questo era successo
perché ora avrebbe voluto solo una persona al suo fianco.
La ragazza fece per parlare, ma Draco le spiegò:-Io non sarei altrettanto delicato.-
Hermione annuì triste, ed il suo sguardo preoccupato non
passò inosservato al ragazzo, che tenne le sue considerazioni per se.
- Lo farò.- promise prima di infilare la porta.
Perché le aveva mostrato il
marchio? Perché ora che lei lo sapeva si sentiva
ancora più in colpa di quanto già non fosse?Draco scacciò quei pensieri ed uscì
a sua volta. Era tardi, doveva andare in Sala Grande.
Hermione si sedette con aria affranta al tavolo dei
grifondoro, sotto lo sguardo preoccupato di Harry e
quello divertito di Ginny:di
sicuro, pensava, l’incontro con Draco è andato male…
-Herm…non credi che sia ora
di parlarne con me?-chiese il ragazzo occhialuto.La ragazza annuì.
-Andiamo Harry.-chiese alzandosi
-Ma non hai toccato cibo…-notò Ron.-Posso…-
Hermione prese in mano il suo pezzo di pane e spinse il
piatto verso Ron:-Tieni
pure.-
La ragazza aiutò Harry a scendere
dalla panca e lo fece sedere sulla sedia a rotelle, poi se ne
andarono insieme.
Draco li osservò preoccupandosi che quella grifoncina potesse raccontare del marchio allo sfregiato ma
anche infastidito di vedere loro due assieme.
I due amici arrivarono nei sotterranei, ed Harry fece accomodare la ragazza su un letto.
-Allora…-iniziò –Raccontami
tutto Herm.-
-Harry…non è semplice, ma te
lo voglio dire chiaramente: Temo di starmi innamorando di Draco Malfoy.- buttò giù rapida. Harryrimase sbigottito a guardarla, a volte la sua capacità riassuntiva
era impressionante.
-Come l’hai capito?-chiese
però senza lasciar trasparire nessun segnale.
- Vedi Harry…con lui mi
succede una cosa strana, fin da quando ci siamo conosciuti…quando
litigavamo, entravamo in un altro
mondo…o..almeno vale per me. Non capivo niente di tutto ciò che accadeva
attorno a me e riuscivo a vedere solo lui…solo che quest’anno la
sensazione è aumentata a dismisura, e abbiamo avuto occasione di conoscerci un
po’ meglio…ho scoperto che mi piace come persona. Poi quando sono
quasi affogata nel lago nero…i miei pensieri, non so bene perché, ma sono
stati tutti diretti a lui, ed infine non ho potuto negare l’evidenza
quando mi ha baciata.
Harry sgranò gli occhi. -CHE
COSA?TI HA BACIATA?-gridò
Hermione abbassò il capo ed annuì- due volte- sussurrò
Harry vide di
averle fatto male reagendo in quel modo, così le prese una mano e le
tirò su il mento.- scusa Herm…è solo che sono
un po’ geloso- disse facendosorridere anche la ragazza.- Però -aggiunse.- temo l’abbia fatto
solo per portarti a letto o per approfittarsi di te…-
- E’ quel che ho sempre temuto anch’io,ma… ora ho qualche dubbio: innanzitutto mi ha salvata
anche al lago di Feltrhran, e poi quando stava per
farlo, si è fermato.-
-Cosa intendi?-chiese Harry senza capire
- Ho rischiato di morire assiderata, ma lui mi ha salvato e
quando mi sono svegliata era così infuriato da
decidere di farmela pagare a modo suo, e si è gettato su di me, sapendo che non
potevo reagire…-mentre lei parlava Harry
sbiancava, ma continuava ad ascoltare.- ma non l’ha fatto, si è bloccato,
e abbiamo semplicemente dormito vicino.-
Hermione attese che Harrypotesse assimilare quelle parole.
Il ragazzo ammise che era strano
che Draco Malfoy si fosse comportato così quando ne
aveva avuto la possibilità.
-Herm…-iniziò, ma fu
bloccato da un tassorosso che era entrato.
-Ehm…non ho interrotto niente vero?-
chiese un po’ imbarazzato.
-No, tranquillo.- lo rassicurò il moro.
-Io...sono solo venuto a prendere una
cosa…ora andiamo alla torre delle ragazze.- spiegò il tassorosso
-Non ti preoccupare…anzi veniamo anche noi o ci danno per dispersi.- sorrise la riccia.
I tre raggiunsero ben presto la sala comune che era già
quasi piena.
- Che postaccio.- sentirono dire da
TheodoreNott.
- Lo so…è deprimente star qua.- si lamentò
teatralmente PansyParkinson
- Mai quanto i sotterranei- saltò
su Ron per difendere la sua sala grifondoro.
-Concordo.- gli si affiancò Lavanda
desiderosa di affrontare i serpeverde. Subito si formarono i due ormai consolidati gruppi: corvonerotassorosso e grifondoro
da una parte, serpeverde dall’altra.
- Voi “buoni”- sibilò Daphne ricalcando la
parola.- Siete sempre scorretti: tre casate contro una.-
- Quelliche hanno da
lamentarsi sempre però siete voi- sussurrò una corvonero del terzo.
- Stà zitta tu- sbraitòBlaise
-Ma sentite un po’ chi parla di giustizia: tu, grande
e grosso che te la prendi con una ragazza più piccola.- saltò
su Dean
- Oh, ma noi non abbiamo mai detto di voler essere i giusti-
fece notare Millicent
-Ma la volete piantare.- esclamò
annoiato Draco dal suo angolino. Insieme adHarry ed Hermione era l’unico che si era tirato fuori
da quella storia.
La sua voce fece zittire tutti i serpeverde,
che lo guardarono seccati ma indietreggiaronorispettosi.-
-AHA!- rise Ron.-Avete
visto? Un gruppo di bulli comandato a bacchetta dalla mammina!-
-Ron smettila anche tu.- intervenne
Harry facendo ammutolire tutto l’altro gruppo e
facendo diventare rosso di vergogna Ron
-Sentite, io mi sono stancato di
questa storia. La situazione qui fuori sta peggiorando e Voldemort
è sempre più vicino, e voi cosa fate? Litigate, ecco cosa.- sbraitò il bambino
sopravvissuto.
Tutti guardarono a terra prima di rimescolarsi per la sala e
riprendere a fare ciò che avevano iniziato prima del
litigio.
-Io me ne vado.- comunicòMalfoy .-E nessuno si permetta di seguirmi- aggiunse
vedendo la Parkinson fare un passo avanti. Detto
questo uscì. Harry decise che era arrivato il momento
di parlargli.
Erano ormai parecchio distanti quando Draco si fermò.- Avanti
Potter. Smettila di seguirmi.- sibilò
scocciato sempre dandogli le spalle.
Harry si fece avanti verso una
zona illuminata dalla grande finestra.- Devo parlarti Malfoy.-
Lui rise scuotendo la testa prima di voltarsi.- E cosa ti fa credere che ti ascolterò-
-Nulla -ammise il moro.- Ma io parlerò lo stesso.-
Attese un secondo, in cui il biondo non ribatté.- Si tratta
di Hermione.- spiegò. Colse un leggero fremito nel serpeverde,
ma non lo fece notare.- Io credo.- continuò.
-Che si stia innamorando di te.-
disse freddo.
- E se anche fosse?- prese parola il biondo
- Non ci sarebbe nulla di male, anche se io non la
capisco…quello che ti volevo chiedere...riguarda
te: cosa pensi di fare.-
- E’ una sporca mezzosangue Potter…-
- Cosa hai intenzione di
fare?-continuò alzando un po’ la voce.
Draco non rispose.
-Allora proviamo qualcosa di diverso: quando parlate cosa ti succede?- chiese.
Il principe delle serpi si irrigidì.-
Non sono affari tuoi.- disse
-E quando stava per morire, o quando rischia…cosa
senti?- continuò sempre a voce più alta.
-Quello che succede a te
sfregiato.- sibilò la serpe
.-Se è così allora ne sei
innamorato anche tu.- disse serio il ragazzo occhialuto -E vedi di non farmela
soffrire.- concluse voltandosi. Se ne andò, lasciando
Draco confuso ma allo stesso tempo più consapevole che mai.
-Gin…dobbiamo parlare- disse
Hermione svegliandola.
- Non ne ho alcuna voglia.- sibilò Ginevra tirandosi su le coperte.
-Ma è l’unico momento in cui possiamo farlo, mentre le
altre dormono.-
-Te l’ho già detto ieri sera: non mi
interessa.- sussurrò Ginny tirandosi a sedere.
- Ma…riguarda Draco…mi ha chiesto lui di
venirtelo a dire…-
La rossa si alzò.- Allora parla. Ma in fretta.-
- Vieni in sala comune Gin...- la pregò la riccia.
Ginny acconsentì di mala voglia infilandosi
le ciabatte.
Scesero dalla scalinata e la più piccola si mise a sedere su
una poltrona, mentre l’altra si avvicinava alla finestra guardando il cielo
uggioso di quella domenica mattina.
-Parla.- imposeGinny
- Non vorrei essere io a dirtelo, ma…Malfoyha detto che non vuole più
darti ripetizioni- disse seria
Ginny sbiancò prima di ridacchiare
isterica.- Non ti credo mezzosangue!-
- Beh…ma è così- continuò
l’altra offesa
-E si può sapere perché?-
- Ha detto che l’ha sempre fatto per…prenderti
in giro, e che ora non se la sente più-
Ginny guardò altrove con aria
ferita.
-Gin…ti prego: annulla la promessa…-pregò
Hermione
Ginny rise più forte.- perché mai?-
-Gin…io credo di poterlo aiutare...ti prego.-
-Cosa ti fa credere allora che non stia prendendo in giro
anche te?-
-Molte cose Ginny.-ammise la
riccia
- Bene. Perché da ora in poi ti renderò la vita un inferno
Hermione, e Draco diverrà mio…tu non sai cosa mi diceva…diceva
che ero bella…molto, molto più di te.- strillò come una pazza la rossa.
Aveva bisogno di crederlo.
-Ginny…ti prego,
smettila…-pregò avvicinandosi
-Non mi toccare.-
- Fallo per la nostra amicizia Ginny…come
ultimo ricordo…-
-Quella è finita da un pezzo Hermione. Io non ti lascerò mai Draco.- strillò divertita. Hermione chiuse gli
occhi e li strinse per non piangere.- E quel che c’è
stato tra di noi Ginny? Io…non credevo
si potesse cancellare.-
-Roditi nel tuo dolore!- sibilò
cattiva la Weasley prima di risalire nel dormitorio.
La riccia sentì un’oppressione al petto,e non riuscì a calmar le lacrime. Uscì senza neppure
sapersi dire il perché, e vagò per il castello in quello stato senza meta. Non
si accorse nemmeno di Draco che le passò accanto guardandola preoccupato.
Draco quella mattina non era riuscito a dormire più di così.
Era tutta la notte che pensava alle parole dello sfregiato…anche lui
innamorato della Granger, con l’unica
differenza che non era, a quanto diceva, ricambiato. Quanto gli sarebbe
piaciuto fosse vero. Si era alzato ed aveva deciso di
farsi un giro per rinfrescarsi le idee. Al corridoio del sesto piano però,
sentì un rumore, e si appiattì al muro. Pochi secondi dopo gli
passò accanto l’oggetto dei suoi pensieri con lo sguardo vuoto.
-Hermione.- la chiamò, ma lei parve non sentirlo.
Il biondo non si diede per vinto e la bloccò prendendole una
mano. La guardò negli occhi.- Hermione che succede?- lei continuò a guardarlo in silenzio, prima di gettarsi tra le sue braccia piangendo
disperatamente.
Draco la strinse possessivo, non seppe
dir neanche lui per quanto, senza riuscire a calmarla. Sentì che se avesse scoperto chi le aveva fatto del male lo avrebbe
ammazzato.
- Hermione.- disse finalmente.- Mi puoi dire cosa succede?-
chiese. Lei lo strinse più forte. Insieme si accasciarono a terra scivolando
sul muro. Lui, seduto la stringeva al petto mentre lei si abbandonava alle sue
braccia.
Draco le accarezzò una guancia scostandole un ricciolo
ribelle dietro l’orecchia. Un gesto che non aveva mai fatto con nessun altra.
Hermione lo bloccò tristemente.- Non posso.
-disse solo.
- Perché?.- chiese malizioso lui
continuando ad accarezzarla.
- Ginny…-
-La Weasley a me non interessa.- le assicurò. Lei scosse il capo stingendolo più
forte.
- Lei è innamorata di te…me l’ha confidato
quando eravamo ancora amiche.-
Draco la guardò…erano? Non lo
erano più?
- Poi ha visto che succedeva qualcosa di strano quando noi
stavamo insieme…e mi ha fatto promettere che…che non mi sarei mai
avvicinata a te…ma io non avevo ancora capito
nulla…volevo solo salvare la nostra amicizia…Stamattina le ho detto
delle ripetizioni e le ho chiesto di annullare la promessa…-
Draco capì. Sentì riscaldarsi il cuore…quindi era
quello il problema! Ma non era facile da risolverlo,
conoscendo l’orgoglio dei grifondoro, Hermione non avrebbe mai tradito a
promessa.
Si diede mentalmente dell’idiota per averle chiesto di
parlare con Ginny.
-Hermione…-disse alzandole il viso. La guardò negli
occhi lucidi.- Ti prego, non piangere.- disse.- Ti prego.- poi non resistette,
e la baciò con passione, per trasmetterle quel calore che lei gli faceva
provare. Hermione rispose con più dolcezza, sempre stringendolo quasi con
disperazione a se. Quando si staccarono la ragazza lo
guardò dritto negli occhi. Doveva chiederglielo:-Draco…tu…cosa
provi per me?-
Draco guardò la sua espressione seria, e non poté mentirle:-Non lo so…non ho mai provato nulla di simile prima.-
Lei sospirò appoggiandosi al suo petto e chiudendo gli
occhi. Era sfinita.
Il serpeverde le accarezzò i bei
capelli mentre lei si addormentava. Voleva prolungare quel
momento il più a lungo possibile…presto si sarebbero svegliati
altri studenti.
La guardò mentre dormiva, le palpebre abbassate, le ciglia
ancora bagnate di lacrime, le labbra rosse e un’espressione serena . Le baciò le guance stupendosi della sua stessa dolcezza,
non era da lui comportarsi così con una ragazza, e non l’avrebbe fatto
spesso neppure con lei, lo sentiva, eppure capì di provare qualcosa di indefinito ma forte. Nessuno poteva trattarla così. Con
la Weasley avrebbe parlato lui: non le avrebbe permesso di privarlo di quell’unico sentimento che gli
era nato per la prima volta.
Era ormai troppo tardi, e al suo risveglio, Hermione sarebbe stata in imbarazzo per quanto era successo. Decise
di prenderla in braccio e di portarla nella sua sala comune, dove nessuno
avrebbe intuito nulla, così che lei non dovesse
spiegazioni a nessuno.
Hermione fu svegliata da una secchiata di acqua
gelata. Aprì gli occhi tossendo, e vide tre figure sghignazzanti:Pansy, Daphne e Millicent.
-Ma che vi salta in testa?- gridò
nera di rabbia.
- Quella Weasley è stata molto
gentile ad avvisarci che te ne stavi qui…-ghignò
Daphne.
-Già, forse non è poi così male…il cappello avrà
sbagliato a smistarla- propose Millicent
- Sì…può darsi- annuì
divertita.
-Mi farete prendere chissà che cosa adesso!- si arrabbiò la
riccia, ma loro se ne erano già andate.
- Io te l’avevo
detto…-ridacchiòGinny comparendo alle
sue spalle.- Peccato che tu non abbia tempo per sistemarti…siamo in
ritardo per la colazione.- finì uscendo.
-Maledette…-sibilò Hermione. Corse poi in camera per
cambiarsi la divisa, ma le trovò tutte fradice sul suo letto. Lesse il
bigliettino: Con affetto. Ginny. Maledetta.
Arrivò in sala grande ancora arrabbiata, ma senza dire una
parola. Arrabbiata…delusa…
Draco la vide: doveva parlare al più presto con la Weasley…
Era ormai mezzogiorno quando il biondo la trovò.
-Weasley.-
- Si Draco?- chiese con voce mielata la piccola di casa Weasley.
-dobbiamo parlare.-
-Ma prego..- annuì disponibile la
rossa mentre il cuore le batteva forte.
- Si tratta di Hermione.-
-Ah…-
-Non devi più infastidirla, e soprattutto….devi
annullare la promessa.-
-Perché?- chiese indispettita
-Perché te lo dico io.-
- Ma…- scosse la testa Ginny
ferita.- Tu ami me.-
Draco rise.- e cosa te lo ha fatto credere?-
-Le…le tue pa...parole in
biblioteca…-
-Quali? Ah…forse “che bel nome che hai” o
“ sei sprecata a grifondoro”?-
-Ginny annuì.-
- Allora sei fortunata: non avevo neanche iniziato a
prenderti in giro.-
-Non ti credo!- strillò la rossa.
-Beh è così.- disse freddo lui.
- No…non è vero…tu…-
- credici.-
- Non annullerò mai il patto!-gridò
allora giocando la sua ultima carta.
- Oh…io credo di sì..-
-Non basterà che tu mi minacciMalfoy-
-Lo so…basta molto meno.- ghignò
avvicinandosi. Le gambe della ragazza iniziarono a tremare.- Ne
sei ancora sicura?- le sussurrò all’orecchio.
-I..io..-
Draco prese a sfiorarle il collo con le labbra, con fare
esperto, e Ginny sentì le difese crollarle…la
sua testa le sussurrò di allontanarlo, ma sentì il cuore bugiardo che le diceva
che lui la voleva. Ginny voltò il capo per tuffarsi
sulle labbra di lui.
- Promettilo.- pretese Draco trattenendola.
Ginny annuì senza neppure
ascoltarlo, senza poter attendere oltre per quel bacio. Draco la liberò e la
baciò, mentre Ginny lo stringeva disperatamente. La
baciò con violenza, come aveva sempre fatto con tutte, ma poi si staccò poco
prima che la rossa riuscisse a sentire il massimo piacere, con sguardo trionfante.
- L’hai promesso…ed io ti posso tormentare
all’infinito.-
Detto questo se ne andò,pulendosi
la bocca con una manica: quel bacio l’aveva disgustato, altro segnale che
ciò che gli stavo succedendo con la Granger era
grande.
Ginny lo guardò
allontanarsi piangendo…aveva perso…
Hermione era in sala comune a sfogliare distrattamente un
libro quando la rossa entrò.
Ginny si avvicinò
alla riccia con puro odio negli occhi.- La promessa è sciolta. Come la
nostra amicizia.- sibilò prima di uscire di nuovo
La riccia la guardò immobilizzata…cosa aveva detto?
Sentì un calore attraversarle tutto il corpo, e si sentì libera.- Ginny!- la chiamò sorridendo riconoscente.
-Non mi toccare!- gridò l’altra.- Non lo faccio per
te!- gridò ancora più forte
La riccia guardò l’ex amica andarsene. Era dispiaciuta
che fosse finita così, ma ormai era da tanto che non c’era più nulla fra
loro. Cosa poteva averla fatta cambiare idea? Si dette
da sola la risposta…Draco… e nel pensare a lui sorrise.
La grifoncina corse giù dalla torre,
per cercare il ragazzo, e lo trovò nei pressi della sala comune.- Draco!-
chiamò.
Lui le andò in contro.
- Draco, ma cosa hai fatto a Ginny?-
- L’ho solo fatta ragionare.- ghignò il biondo
Hermione si oscurò:-a modo tuo?-
- E’ l’unico che conosca.-
-Ma…l’hai fatta star
male…ora non…-
-Intanto hoottenuto
ciò che volevo: la libertà di starti vicino.- ghignò ancora il serpeverde.
Hermione non poté che sorridere a quelle parole, che erano
una specie di dimostrazione d’affetto.- Vorrà dire che ti
insegnerò altri modi per il futuro.- scherzò però
- Ci sto, ma non ti prometto che li userò- disse lui con aria di sfida.
- Vedremo chi vincerà- disse
Hermione porgendogli una mano. Lui la strinse, per suggellare
quel patto, poi ognuno andò in una direzione opposta, ma entrambi con un
sorriso sulle labbra.
-Ah…Granger- la bloccò il biondo.- Vincerò io, come sempre.- sibilò
divertito.
-Non ne sarei così sicura fossi in
te- storse il naso la ragazza con un’espressione furba.
Se ne andarono così, pensando
ciascuno a come quella “sfida” ricordasse quelle di loro due
qualche anno prima, e a quanto fosse in realtà diversa.
Ginny stava sul tetto vicino alla gufaia inutilizzata in quel tempo di guerra. Non voleva
arrendersi. Draco era stato crudele,quel bacio poi la
faceva soffrire, ma il suo cuore ed il suo cervello si coalizzarono i un unico
grido: VENDETTA.
Sapeva cosa fare.
Nella sala comune maschile si stava tenendo una discussione
fra soli serpeverde del settimo anno quando Draco entrò
-Prego Draco, vieni, mancavi solo
tu.- lo pregò Theodore facendogli cenno di venire.
Draco si avvicinò circospetto,prima
di sedersi sulla sua poltrona.
-Bene.- prese parola Theodore.-Siamo qui riuniti per discutere su cosa fare: Ormai manca
poco all’arrivo dei mangiamorte e del Lord
Oscuro…-
Quel nome fece accapponare la pelle sia a Draco che a Blaise , ma a nessun altro fece
quell’effetto
-Ebbene…dobbiamo decidere da che parte stare: Da
quella di un vecchio malato che ci farà morire tutti o da quella del più
potente mago di sempre che ci eleverà in cima alla
scala sociale del suo nuovo mondo? Vogliamo perdere o vincere?-chiese come fosse scontato il ragazzo.
-VINCERE!!!!!- gridarono in coro i serpeverde sotto lo sguardo ammutolito delle due eccezioni
-Vogliamo morire e strisciare accanto ai grifondoro o
dimostrare quanto vale il nostro sangue?- continuò eccitato Theodore
aizzando i compagni
-DIMOSTRARE QUANTO VALE IL NOSTRO SANGUE!!!!-
-Vogliamo vivere in mezzo a dei sudici mezzosangue o
distruggerli?- continuò sempre più eccitato il ragazzo che era salito su un tavolino
-DISTRUGGERE!!!-
-Vogliamo…-
- Mi pare che ne avevamo già
parlato- lo interruppe Draco salendo a sua volta sul tavolo.- Ricordate? Quando dicevamo che saremmo stati dalla parte dei buoni e
avremmo sostenuto Silente? – chiese-QUANDO CONDANNAVAMO
I NOSTRI GENITORI PER LA LORO DEBOLEZZA NEL SEGUIRE UN FOLLE SOLO PER SALVARE
LA PROPRIA INUTILE VITA, VE LO RICORDATE?-continuò alzando la voce.
- Ma Draco..- fece Pansy.-Non avevamo ancora visto la guerra, e non eravamo
così vicini ad una scelta…-
-ALLORA SIETE PIU’ DEBOLI
ANCHE DEI VOSTRI GENITORI: ALMENO LORO HANNO DECISO PER CHI COMBATTERE, VOI
INVECE STATE SOLO DALLA PARTE PIU’COMODA!-gridò Draco.
-Io sono con Draco- annuìBlaise.
- Tu non capisci Draco.- spiegò Theodore
scuotendo la testa:-loro ci accoglieranno, siamo già
dalla loro parte, abbiamo il marchio…vuoi forse combattere con chi ti
disprezza per questo.-
- Io combatto per ciò che mi sembra giusto!- urlò infuriato
il principe delle serpi.-
- Noi ti aspettiamo fino a che non arrivano- promise Theo.- Poi dovrai decidere.- aggiunse dispiaciuto.
-Non mi aspettate neppure.- gridò
il biondo con odio, prima di uscire seguito da un Blaise
altrettanto arrabbiato. Ma non era soltanto quello:
Erano delusi, profondamente. La dimostrazione della superiorità dei grifondoro.
Durante la cena, le porte si spalancarono. Entrò una trafelata professoressa Sprite.-
Vicepreside McGranitt!-
gridò preoccupata correndo verso il tavolo degli insegnanti.
-Un attacco…un attacco!!!!-
La vicepreside sbiancò ed esitò un solo istante.- Presto!
Gli otto corrano dal preside!
Hermione, Ron, Draco, Blaise, Hannah, Zacharias, Padma e Terry si alzarono e corsero verso lo studio del preside.
Aprirono la porta e si disposero in cerchio rapidi ed
ordinati, mentre Silente tremante si avvicinava al centro con
l’occorrente.
I ragazzi presero a recitare la formula:-FoculaeRistretRoborisVir, FoculaeRistretRoborisVir, FoculaeRistretRoboris, Vir, FoculaeRistretRoborisVir, FoculaeRistretRoborisVir…-
Un rumore squarciò l’aria.
-Continuate presto!-gridò Silente
-FoculaeRistretRoborisVir, FoculaeRistretRoborisVir, FoculaeRistretRoboris, Vir, FoculaeRistretRoborisVir, FoculaeRistretRoborisVir- ripeterono più
velocemente, mentre si sentivano i rumori di incantesimi
che si abbattevano sulla barriera.
Ci fu una tremenda scossa di terremoto, che fece cadere a terra
il vecchio preside e tutti gli oggetti di quella stanza.
-Ma cosa è stato?-piagnucolò Hannah
-Non ti preoccupare-la calmò Zacharias
- Sì- annuì Padma cercando di non
apparire troppo spaventata.- Non possono entrare finché c’è
Silente…-
Un grido acuto e delle risate isteriche echeggiarono per i
corridoi.
Silente si tirò su a fatica, aiutandosi con il bastone- Ma
l’hanno fatto-disse con voce roca.- Questo può
voler dire solo una cosa… Qualcuno ha tradito-
Spazio Autrice:
Allora? Che ne dite? A me questo cappy è piaciuto moltissimo!!! I
prossimi poi saranno parecchio interessanti…e la fine sarà una sorpresa
anche per me…ho ideato più o meno solo altri 2 o 3 capitoli, ma poi la
storia andrà avanti…se lo vorrete si intende…Grazie a tutti voi, a
chi legge, a chi inserisce la storia tra seguite e preferite e soprattutto a
chi recensisce: VI ADORO!!!!!CON TUTTO IL CUORE: GRAZIE!!!!
Spazio Risposte:
Tanny:Ciaoooo!!!! Che bello sentire tutti questi complimenti!!!!Sono felice che il bacio sia stato di vostro
gradimento…è stato difficile da scrivere, ma a quanto pare ne è valsa la
pena. Allora è stato degno delle vostre aspettative?
Ho creato un po’ di difficoltà ai nostri eroi, è vero,
ma questo potenzia l’amore no? E questo che te
ne pareva? A me è piaciuto moltissimo.
Grazie anche per tutti gli altri complimenti, e per aver
commentato anche lo scorso cappy,questo
eccome mi farà andare avanti….1000grazieeee!!!
Sweet_Nightmares: Ehi principessa!!!!
Grazie (anche io diventerò ripetitiva, ma certe ripetizioni fanno piacere
no?XD) Dovrò rimborsarti il costo dei fazzoletti o sono
riuscita a consolarti con questo cappy?Spero
che anche questo ti sia piaciuto…Va tutto bene con il tuo racconto? Perché continuerai a mandarmelo vero? BacioniV.I.P!!!
Red_93:Non ti preoccupare, non c’è problema se non hai
recensito…
Questo capitolo era la rivincita di Hermione…Draco
l’ha aiutata, anche se in modo un po’ brusco…u che ne
pensi?lo meritava?
Come hai visto Herm
si è salvata…un po’ scontato, ma beh…ti è piaciuto il salvataggio?
Non vedo l’ora di sentire la tua opinione…Grazieeeeeeeeeeeeeeeee!!!!
barbarak:Come
vedi ho aggiornato il prima possibile!!! Hermione è un po’ masochista,
hai ragione, ma è anche un po’ spirito grifondoro no?Grazie di tutto, non
so come farei senza le vostre recensioni…sono commossa!!!!!! = )Baciiiiiiiiiiiiiiii!!
EmoGirl91: Ciao bellissima!!!!Come te la passi?Mi sembra normale odiare
chi ci disprezza, vale lo stesso per me! Sono felice di averti potuto aiutare
anche se così poco. Ti devo ringraziare tantissimo per aver commentato anche
tutti gli altri capitoli…quando ho aperto la pagina e ho visto di avere
così tante recensioni non capivo come fosse possibile, poi…che gioia che
mi hai dato!!!!Se vorrai parlarmene, sarò pronta ad
ascoltarti (ovunque tu voglia scrivermelo), ma non sentirti assolutamente
obbligata, io voglio solo starti vicino, non farti soffrire. Da quel che ho capito EmoGirl92 è proprio la tua amica…sono felice
che ti possa star vicino…io vorrei tanto poter fare qualcosa di più, ma
mi rendo conto che non è facile.
Prometto che recensirò al più presto anche i tuoi capitoli,
dammi solo un po’ di tempo ( E sappi che non mi sento affatto obbligata
eh? Lo faccio perché la storia mi piace davvero)
Sei contenta che Draco abbia
sistemato Ginny? Ma
l’avrà sistemata sul serio?
Per queste ed altre domande…continua a seguirmi!!! Grazie mille!!T.V.B!!!!!!
Ringraziamenti
Speciali Speciali:
Peach_93:….Ti
prego non guardarmi così…lo so, avevo promesso che ti avrei aspettato, ma
ho pensato che forse non avevi nulla da dire, può
capitare, ( se invece vuoi scrivere qualcosa fallo lo stesso al cappy giusto, così mi organizzerò per risponderti lo
stesso) mi dispiace di non aver potuto aspettare di più, ma questo capitolo era
davvero importante, e non potevo rimandarlo troppo…spero mi
perdonerai…mi sento così in colpa…pensa, anche il mio inconscio ha
cercato di rallentarmi, ho avuto un blocco della scrittrice a metà della
stesura (quando Herm rincontra Ron
dopo essere tornata dal lago) non si è notato? SCUSA!!!!Proprio
a te che segui dall’inizio dovevo tirare un simile tiro….potrai mai perdonarmi?
dindy:
Chiedo umilmente scusa anche a te, che pure mi segui fin dal prologo…non
so cosa dire per scusarmi…spero che però tu resti al mio fianco anche se
nascostamente…Baci!!!
VeraAuxilia 04: stesso identico discorso: scusa. Spero di farmi
perdonare con questo cappy…A presto
dolcepuffa: ciao…come
va? Ti ringrazio ancora per la scorsa recensione, a presto dolcezza!!!
Non
uccidetemi vi prego… son ancora qui, e nonme ne andrò tanto
facilmente…
Cap.11: Di nuovo adHogwarts
-No...non...chi potrebbe mai volerci tradire?-scosse
la testa la riccia.
L'ultima candela si spense, ormai era tutto
completamente buio.
Altre grida si levarono nell'aria.
-Temo di conoscere delle persone che ne sarebbero capaci...-sussurrò Draco
-Non penserai davvero...hanno detto che...-si preoccupò Blaise
-Ma…ma di chi miseriaccia parlate?-balbettò Ron.
Un'altra scossa di terremoto, a cui seguirono urla terrificanti, bloccò la
conversazione. Hannah iniziò a piangere
disperatamente.
Hermione decise che non sarebbe stata ferma a vedere neppure quella volta, e
senza dire nulla a nessuno, strattonò il braccio dell'amico grifondoro per
sgattaiolare di corsa fuori da quella stanza. -Herm....dove sei?- si allarmò subito il rosso
iniziando a muoversi a tentoni per ritrovare la grifoncina.
- Porca...Weasley- si imbestialì Blaise
scansandoselo di dosso. Ron non ci fece caso e
riprese a chiamare Hermione.
Draco sentì il cuore battergli all'impazzata.
- Hermione....non c'è- gridò disperato Weasley.
-Scansati imbecille.- lo spinse Malfoy gettandosi
fuori dalla presidenza all'inseguimento di quella riccia che a quanto pareva
voleva nuovamente farsi ammazzare.
Seguì un secondo di silenzio, e poi tutti i restanti occupanti della
stanza corsero fuori.
Draco correva senza sapere dove dovesse
andare. “ Ma dove accidenti sicacciata quella mezzosangue?!”si
ripeteva nervosamente, mentre il cuore gli batteva all’impazzata. Sapeva
solo che se non l’avesse trovata in tempo non
sarebbe riuscito a bloccare i mangiamorte dal
distruggerla, e non poteva permetterlo.
Sentì un fruscio provenire da un corridoio. Scattò in quella
direzione e corse ancora più veloce, senza neppure prendere fiato. Quasi scivolò sul pavimento fradicio. Imprecò ma non smise
di correre. Mosse il vapo alla ricerca disperata di
una testa riccia, ma i corridoi che scorrevano davanti ai suoi occhi erano
spettralmente vuoti.
Hermione attraversava decisa i corridoi, prendendo profondi
respiri visto che le stava iniziando a mancare
l’aria…non aveva mai combattuto da sola… si guardò alle
spalle, ma quella volta non c’era nessuno…sentì la mancanza di Harry, di quel ragazzo che correva sempre in suo
aiuto,quello che si sarebbe distrutto l’animo intrappolato in un corpo
paralizzato. Singhiozzò sentendo tutto il dolore per la perdita delle gambe del
suo amico che aveva represso più forte che mai. Dovette appoggiarsi al
muro…le lacrime iniziarono a scorrerle calde mentre si lasciava scivolare
sulla parete. Si accucciò a terra cercando di calmarsi,ma
le immagini le scorrevano nitidamente nella sua mente…
Aveva bussato aduna porta dello scompartimento del treno
sistemandosi fieramente la divisa di Hogwarts…
-Qualcuno ha visto un
rospo? Un bambino di nome Neville lo ha perso- erano state le sue prime
parole…-Oh ma state facendo magia...vediamo allora.-
I due bambini uno
rosso ed uno moro l’avevano guardata un attimo, poi il primo si era
schiarito la voce e aveva agitato una bacchetta mentre lei si sedeva.
–Per il sole splendente per il fior di corallo…stupido topo diventa giallo.- aveva pronunciato il rosso, senza
ovviamente ottenere nessun risultato.
Lei aveva scosso la
testa e aveva pensato “ Se questo è un incantesimo…” Poi
aveva spostato l’attenzione sul moro, che aveva un’espressione un
po’ delusa e cercava di capire quale fosse la reazione
dell’incantesimo. “Evidentemente neanche lui capisce nulla di
magia” aveva scosso nuovamente la testa prima di dire:-Sei
sicuro che sia un vero incantesimo?Beh, non funziona, direi…- I due
bambini l’avevano guardata: il rosso offeso, l’altro semplicemente
curioso- Fallo tu visto che sei tanto sapientona!- aveva proposto il primo. Lei
aveva annuito prima di pronunciare una formula per riparare gli occhiali del
moro. Questi aveva guardato prima le lenti e poi lei. I loro sguardi si erano
incontrati, e solo poi si era accorta di quella cicatrice sulla fronte.- Ma...per
tutte le cavallette…tu sei HarryPotter- aveva esclamato.- Io sono Hermione Granger e…-poi si era rivolta al rosso che si stava
riempiendo la bocca di dolci-Tu sei?.-
-RwonaldWeasleyw-
-Piacere…-
Il loro primo incontro…
Harry era seduto nervoso sulla seggiola, con gli
occhi di tutti puntati addosso ed il grande cappello
che gli copriva gli occhi…
Quando finalmente il
cappello aveva dato il suo responso, lei aveva
sorriso…non sapeva perché…
Lo smistamento…erano così piccoli…
Piangeva…era nel bagno. Era tutto il pomeriggio che
piangeva…perché le aveva fatto così male che Ron ed Harry avessero detto che
era strana…non li conosceva nemmeno bene…Lei aveva solo voluto
aiutarli nell’incantesimo di levitazione…
Si era decisa ad
uscire, e si era ritrovata un enorme mostro davanti. Le era mancato il fiato, e
non era neppure riuscita ad urlare. Era indietreggiata con cautela, poi però il
troll aveva colpito dei lavandini e la voce era
uscita in uno strillo.Si era sentita spiazzata.
Poi…
-Hermione!-aveva
gridato Harry spalancando la porta. Era lì…per
lei…
La loro prima “avventura”
Ron era a terra, disteso sulla grande
scacchiera. Lei si era chinata e aveva cercato lo sguardo di Harry.
- Occupati di Ron. Poi vai alla voliera dei gufi e manda un messaggio a
Silente…Ron ha ragione: devo continuare.- le
aveva detto.
-Andrà tutto bene Harry…Sei un grande
mago…dico davvero.- lo aveva rassicurato lei.
Harry era arrossito un po’ prima di
rispondere:-Mai quanto te…-
-Hmph. Io? Furbizia e tanti libri? Ci sono cose
più importanti: Amicizia e coraggio.-
Lui aveva annuito
nervosamente.
- Harry:
fa attenzione.-
Aveva aperto ansiosa
le porte della sala grande. Le avevano appena
raccontato di come Harry e Ron
erano entrati nella camera dei segreti.
-Hermione! Ben
tornata- l’aveva salutata Sir Nicolas.-GrazieSir Nicolas.-
Poi aveva spostato lo
sguardo verso il tavolo dei grifondoro. Ecco: l’avevano vista.- Hermione!!!-
Lei era corsa veloce
da lui, che le era venuto incontro. Poi si erano abbracciati stretti…
Le tornarono alla mente tutti i
momenti che avevano passato assieme…quando seguivano Ron
sotto il platano picchiatore, quando si salutavano prima della prima prova del
torneo tre maghi,quando lo rivedeva emergere dopo la seconda prova, quando si
erano visti al ballo del ceppo, quando avevano frequentato l’ES con lui
come insegnante, quando erano andati all’ufficio misteri...quella
fatidica notte. La notte in cui tutto era cambiato tutto…quando il lampo
verde di Voldemort la aveva attraversata… e
infine…il terribile risveglio di Harry al San Mungo…le sue lacrime…
Sentì una fitta di odio per quei mangiamorte che non avevano il diritto di essere definiti
persone…avrebbero pagato per ciò che avevano fatto…non avrebbero
preso anche Hogwarts.
Si rialzò più decisa, riprendendo a correre verso
l’atrio.
Una scarica verde le passò a un
palmo dal naso infrangendosi sul muro. Si girò per controllare chi fosse il suo aggressore…erano tre mangiamorte…
- Oh...ma sei l’amichetta di Potter..-sghignazzò la donna avanzando con un’espressione
folle sul viso…Bellatrix
Hermione non la ascoltò, e raccogliendo tutte le sue forze gridò:- Sectusempra!!!-
Bellatrix schivò per un pelo
l’incantesimo, che però beccò in pieno l’omone dietro.
La Lastrange mosse il dito indice
a destra e a sinistra:- No,no…non si fa così..- disse
prima di scoppiare a ridere
-Depulso!- strillò la grifoncina senza ascoltarla stringendo più forte la
bacchetta. Bellatrix schivò di nuovo, ed il terzo
uomo si difese schiantandola al muro. Bellatrix rise
più forte, poi l’espressione folle cambiò, e le labbra si abbassarono
severe. Socchiuse la bocca, poi sussurrò- …Crucio!-
e riprese a ridere.
Hermione cadde a terra contorcendosi dal dolore, sentendo le
risa della mangiamorte ovattate.
-Stupeficium!- urlò una voce.
Pochi attimi dopo il cruciatus era finito. Hermione
alzò la testa a fatica, per capire cosa fosse successo.-Hermione…tutto bene?- le chiese Harry.
- Harry…sei
qui!-esclamò lei sorridendo.
Poi però la sedia venne ribaltata
da un incantesimo.
-Noo!- gridò la grifoncina.
Una seconda maledizione partì dalla bacchetta di un mangiamorte.
- Protego!!!-
gridò Ron parandosi davanti ai due amici.
- Ron!- esclamò sollevata Hermione
Ron sorrise, ma poi il sorriso venne sostituito da una smorfia di dolore, e anche il rosso
venne schiantato al muro.
Hermione guardò alternativamente Harry,
Ron ed i nemici…ancora così dannatamente forti.
-…Stupeficium!!!- gridò la riccia con odio, schiantando Bellatrix. Questa però sirialzò subito, sistemandosi la gonna nera. Rise sguaiatamente.-Siete finiti.-
sentenziò in un sussurro.
- Stupefiium!- Sentì Draco. Era la
voce della mezzosangue. Subito dopo sentì anche l’agghiacciante risata di
sua zia. Non perse tempo e cambiò direzione.
Corse rapido fino alla fine del corridoio illuminato da solo
una fiaccola che proiettava le ombre spettrali dei mangiamorte.
Si appostò all’angolo e sbirciò oltre. Lo spettacolo che gli si presentò
gli raggelò il sangue. La carrozzina di Potter era
ribaltata e le rotelle si erano staccate. Il ragazzo si trovava poco distante,
e tentava invano di rialzarsi. Weasley era svenuto, e
la mezzosangue era in ginocchio, tremante e sporca di
sangue, ma con uno sguardo ancora deciso e la bacchetta ancora puntata contro Bellatrix che rideva follemente. Non c’era tempo per
ragionare come avrebbe fatto normalmente, anche perché il suo solito sangue
freddo sembrava sparito. Uscì a passo deciso dal suo nascondiglio con la
bacchetta puntata contro i tre studenti a terra.
- Il trio dei miracoli…che bello rivedervi- ghignò il principe delle
serpi. – Zia Bella…SirChernwill…Signor Tiger…-
salutò poi con un cenno del capo.
- Nipotino!- sghignazzò Bellatrix.-Temevamo
di non rivederti più.-
- Sono qui..-
- Draco! Ma che stai
facendo…distruggili!- gridò Hermione.
- Taci mezzosangue!- ordinò Draco con odio.
- NO! Tu non sei…non puoi…-
Draco rise cattivo.- E così mi hai creduto
davvero…tipico di voi esseri inferiori…-
La mangiamorte rise ancora più
forte:- E bravo Drachino!!!
–
- Arrendetevi, e non vi faremo nulla…per ora…-intimò il biondo
- Io non mi arrenderò mai lurida serpe.- strillò Hermione
col cuore pesante.- Come hai potuto farmi questo? -singhiozzò guardandolo.
Harryle si
trascinò accanto guardando Malfoy con astio.
- Potremmo anche distruggerli e raccontare al signore oscuro
che c’è stato un incidente…-proposeBellatrix.
Draco ebbe un fremito e guardò Hermione fissa negli
occhi.-Arrendetevi- ripeté cercando di restare serio
-Mai!- gridò Hermione – Expelliarmus!-
Il biondo schivò l’incantesimo.
-Se non vogliono collaborare…-sghignazzò Bellatrixavanzando
- Arrendetevi!-
- NO- strillò Hermione
- Vi ho detto di arrendervi!!!-
La riccia scosse disgustata la testa.
-Beh…mi pare che non abbiano intenzione di
arrendersi…nipotuccio…lasciali
perdere…il signore oscuro potrà fare a meno di loro…-
Draco fermò la zia con la mano:-aspetta.-
Spostò lo sguardo su Harry, che lo guardava dubbioso.
– Arrendetevi.- sibilò serio il serpeverde, cercando di trasmettere un secondo messaggio a Potter.
“Vi
prego…”
-Malfoy preferisco mori…-iniziò Hermione con gli occhi lucidi, ma Harry la bloccò. Il moro prese un respiro
profondo.- Ci arrendiamo.-
-Harry! Ma che…-fece Hermione
- Ci arrendiamo- ripetéHarry zittendola nuovamente. Malfoy
prese fiato tranquillizzato.
-No!- strillò Hermione.- Harry…ci
uccideranno…più lentamente…perché mai ci risparmierebbero
sennò?-
- Ho deciso Hermione. Ti prego…io ho imparato la lezione
e a duro prezzo…-
La ragazza balbettò spaesata…Harry aveva ragione, non aveva senso sacrificarsi
così. Annuì, e Draco sentì il cuore riprendere a battere.
Bellatrix sbuffò, poi si rivolse
al nipote:- nipotuccio…incatenali
e raggiungici…dobbiamo prenderli tutti.-
Draco annuì e si accucciò per imprigionarli. Quando i mangiamorte se ne furono
andati però, preferì controllare le loro condizioni fisiche.
Hermione gli tempestò
il petto di pugni:-come-hai-potuto?!-
sillabò tra le lacrime. Draco le prese i polsi e la guardò intensamente:-Smettila di gridare.- ordinò. Poi si rivolse adHarry –Potter..-
-Cosa hai in mente?- capì Harry
- Non lo so. – ammise il biondo.- Ma di certo non
potete scappare…dovete stare al gioco…io vedrò cosa posso fare.-
Hermione sussultò…ma di che parlavano? Da che parte
stava quel ragazzo?
Il principe delle serpi fece per alzarsi, ma Hermione lo
tirò per una manica.
-…Malfoy…-iniziò
guardandolo preoccupata, in cerca di certezze.
Lui non rispose ed appoggiò le labbra sulle sue, tenendole
strettamente la testa, in un bacio dolce e disperato.
Harry sentì una fitta al cuore e
distolse lo sguardo…
Draco si staccò subito dopo, ed Hermione si rese conto che
l’aveva incatenata.
Ancora confusa, aprì la bocca per parlare, ma non le uscì
alcun suono. Lui si alzò e si allontanò rapido verso i mangiamorte,
lasciandoli soli sul freddo pavimento.
Le ore che passarono furono le più
terribili che Nuova Hogwarts avesse mai vissuto. Il
panico che il trio provò ad ogni urlo…il senso di impotenza,
il bisogno di certezze…ma quella volta, nessuno arrivò a salvarli.
Era ormai l’alba quando qualcuno si degnò di andare a
recuperarli. Erano dei mangiamorte che nessuno di
loro aveva mai visto…forse dei nuovi acquisti di Voldemort…Li
fecero alzare bruscamente, per condurli in silenzio nell’atrio, dove si
trovavano già tutti gli studenti incatenati.
Nessuno alzò la testa al loro arrivo, tutti i prigionieri
erano stremati e demotivati, sporchi e pieni di lividi…erano
stati picchiati e malmenati! Hermione guardò con odio i suoi aguzzini
prima di prendere posto assieme agli altri. Ron,
ancora svenuto, fu trascinato con malagrazia ed ammucchiato insieme ad altri corpi inermi. Dovettero aspettare qualche ora
ancora affinché nessuno scampasse alla cattura. Furono ore d’inferno, che
parvero un’eternità, ma nessuno osò parlare né
guardarsi intorno: la minaccia per chi fiatava era la maledizione cruciatus….
I mangiamorte si radunarono di
fronte al portone, sempre silenziosi, in attesa di
qualcuno…o qualcosa.
“ Perché non ci ammazzano
tutti?” pensò rabbiosa Hermione alzando lo sguardo verso i nemici senza
muovere un muscolo.”Cosa vogliono ancora?”
Solo allora si accorse del tremore della bambina al suo
fianco. I capelli biondo scuro spettinati e le vesti tassorosso strappate. Pian piano calde lacrime le attraversarono il piccolo viso, accompagnate da singhiozzi
via via più forti. Hermione le sussurrò pino:-Calmati…presto…se ti calmi non ti succederà
nulla...ci sono io qui…ma calmati-
La bambina la guardò con gli occhioni
scuri lucidi annuendo impercettibilmente.
- Tu. Laggiù!- indicò un mangiamorte
nella loro direzione.- Ti è stato chiesto di non fiatare e osi piangere? Osi
piangere nel giorno del Lord Oscuro?- Gridò
La bambina tremò più forte smettendo però di
singhiozzare.
- Qui. Subito!- Urlò l’uomo vestito di nero. La
bambina non riuscì a muovere un passo. –Ho detto qui! Devi scontare la
tua impudenza!-
-No!- decise Hermione tirando fuori a forza la voce.- Sono
stata io. Dovete punire me!.-
I mangiamorte la guardarono con un
ghigno. Tutti. Tranne uno. Draco la guardò, con un
avvertimento preciso nello sguardo.
- Uno vale l’altro- sorrise
il mangiamorte facendole un cenno.- Vieni avanti.-
Hermione prese un respiro profondo e si incamminò
a testa alta verso quegli uomini orrendi. Li raggiunse.
- Chi avrà l’onore…-
sghignazzò – di cruciare l’amichetta
mezzosangue di Potter?-
LuciusMalfoy
sbucò dalle fila dei seguaci di Voldemort con aria
sprezzante. –Se permette, McNair , proporrei uno dei nostri nuovi alleati…potrebbe
essere un utile esercizio.-
McNair lo guardò pensoso un
istante prima di rispondere:- Mi sembra
ragionevole…molti degli studenti non attenderanno altro che
questo…hai qualcuno di particolare in mente, Lucius?-
Il signor Malfoy annuì.- Mio figlio.-
Hermione, Harry e Draco sussultarono
contemporaneamente, attenti però a non farsi notare.- Draco
infatti, ha sempre detestato la mezzosangue più di chiunque altro. Credo
gli si debba una soddisfazione personale.- concluseLucius.
McNair annuì soddisfatto.
–Il piccolo Malfoy eh? Perché no?-
Quasi tutti i serpeverde
applaudirono per quella scelta, felici che Draco, il loro leader indiscusso, potesse finalmente prendersi la sua piccola vendetta sulla
grifondoro che tanto odiava.
- Vieni avanti, figlio mio.- disse Lucius.-Su!
Vieni!-
Draco chiuse gli occhi prima di
avvicinarsi.- Sono qui padre. Ditemi cosa devo fare. – si affrettò
Draco
- Ti è stato concesso il piacere di cruciare la mezzosangue.
Spero che eseguirai al meglio questo ordine- spiegò
severo. Poisi ritirò, lasciando davanti
solo il figlio e la ragazza.
Draco sfilò la bacchetta dalla manica con estrema lentezza.
Si avvicinò alla grifoncina, deglutendo vistosamente. Puntò la bacchetta e guardò negli occhi la
ragazza, perdendosi nelle sue iridi. Lo sguardo deciso e pronto a tutto di lei
gli fece ancora più male. Si ritrovarono entrambi nel loro mondo, ed i
suoniesterni giunsero ovattati.-Fallo!- gridava Lucius
infuriato. Draco non l’ascoltò, e cercò negli occhi della giovane la
risposta, senza trovarla. Hermione non sapeva se provare odio o paura, ma era
confusa, e seppe solo implorarlo:Perché?. Draco
abbassò la bacchetta. Hermione capì che non c’era scelta:
l’avrebbero torturata ugualmente, con o senza di lui.
“Fallo”ordinò con lo sguardo. –FALLO!- gridò Lucius. Draco chiuse gli occhi, in lotta con se stesso, poi
gridò: -Crucio!-
Le pupille della ragazza si dilatarono mostruosamente ed il
corpo si piegò contorcendosi. Un urlo di dolore si alzò nell’atrio,
disumano e disperato. Draco sentì il cuore stringersi in un
morsa terribile, e fu durissimo per lui respingere l’istinto di
gettarsi su Hermione per soccorrerla da quel dolore che lui stesso le stava
procurando. –Basta così!- ordinòLucius risvegliandolo dal suo torpore. Draco mosse rapido
la bacchetta, ed Hermione si afflosciò sul pavimento. Immobile.
Harry, che dal canto suo aveva
osservato orripilato la scena incapace di muoversi,
riuscì a sbloccarsi e si lanciò, aiutato dalla sedia, verso a sua amica. Era
quasi arrivato quando venne schiantato da un potente
incantesimo di LuciusMalfoy.
Quest’ultimo gli si avvicinò ghignante, allontanando con un calcio la
carrozzella ribaltata.- HarryPotter.-scandì
compiaciuto.- Avvicinò il suo viso appuntito a quello del moro.- Mi era stato
detto della tua triste fine ma…non pensavo tu fossi
diventato tanto…Patetico- sputò con espressione disgustata
-Patetici sarete tu ed il tuo signore- gridòHarry con tutto l’odio che provava. Il signor Malfoy lo afferrò per i capelli alzandogli la testa furioso.- Non permetterti…-
Il pesante portone si spalancò, facendo entrare un vento
gelido ed una figura alta e magra, che all’apparenza poteva sembrare
innocua…all’apparenza…
L’intera sala si zittì, e Lucius
mollò la presa per inchinarsi assieme a tutti gli altri mangiamorte,
trascinando anche il figlio che aveva ancora uno sguardo vuoto.
Voldemort entrò lentamente, senza
guardarsi intorno più di tanto, tranquillo e soddisfatto.
- Ecco l’ultimo baluardo dei ribelli- commentò
annuendo a vuoto. Gli occhi del signore oscuro si spostarono sul corpo inerme
di Hermione, facendo fremere Draco.
-Ci siamo permessi di dare una dimostrazione di chi comanda
qui.- si affrettò a spiegare Lucius.
Voldemort annuì nuovamente.
- Ottima scelta…la mezzosangue amica di HarryPotter…-
Lasciò vagare lo sguardo altrove, soffermandosi infine sul
ragazzo che gli era sopravvissuto così a lungo. Harry
lo guardava col volto sfigurato dall’odio.
- Ma eccolo qui il nostro bambino sopravvissuto.- ghignò Voldemort
- Uccidimi bastardo!- gridò Harry
– Facciamola finita qui, togliti la voglia di farmi fuori!-
Il signore oscuro rise forte.- Questa voglia me la sono
tolta già alla fine dell’anno scorso.- disse facendosi immediatamente
serio.- Ti ho ucciso più di quanto tu possa
immaginare, e non solo immobilizzandoti, ma anche togliendoti tutto ciò che ti
è più caro…non sai quanto questo mi diverta…e continuerà a farlo,
perché, mio caro Potter, tu per me non sei più
nessuno, e morirai come tutti gli altri: non ti darò un posto d’onore.-
Harry si scurì ancora di più, ma
smise di parlare, consapevole di quanto quelle parole fossero vere.
Voldemort guardò con piacere tutta la sala: tutti quei visi impauriti,
sguardi di chi aveva lottato fino all’ultimo, e che sapeva di aver perso.-Andiamo- ordinò poi voltandosi verso i suoi seguaci.
-Manca ancora qualcuno, mio signore.- si
scusòLucius ancora inchinato.
Voldemort annuì guardandosi
intorno.-Noto.-
Hermione alzò di scatto la testa, senza curarsi dei
dolorilancinanti che le procurò quel movimento: Silente. Era lui che mancava, lui la
loro ultima speranza, lui chefaceva sì
che nessuno potesse darsi ancora per vinto…
Tutti parvero capire la stessa cosa, perché iniziarono ad
agitarsi speranzosi.
- Non è fuggito.- assicurò McNair.
- Certo che no.- disse Voldemort.-Non
avrebbe mai lasciato i suoi preziosi allievi…- ghignò- non per coraggio,
ma per paura di passare per codardo- si affrettò a specificare.- E poi…
non credo avesse le forze necessarie.-
- Abbiamo pensato volesse occuparsene Lei…di persona.-
Continuò il mangiamorte.
-No.- decise Voldemort.-No.-
Nessuno dei mangiamorte si azzardò
a fiatare, e Lucius si affrettò a dare delle
direttive a qualche seguace. Harry non poté stare
zitto:- Hai ancora paura di lui, non è vero?- ringhiò
-Brutto schifoso…-gridò Lucius
avvicinandosi paurosamente.
- No. Né lui né Silente devono
morire ora. Sono stato chiaro?- sibilò il Lord oscuro.
Lucius chinò il capo per scusarsi, prima di dirigersi
alla ricerca del preside insieme ad alcuni serpeverde del settimo anno.
LuciusMalfoy
passò rapido per il corridoi principale, senza
fermarsi neppure per indicare agli studenti dove cercare. Imboccò vari corridoi
secondari, pieno di furia.
Girò l’angolo, ma non fece in tempo a fare un passo
che si ritrovò davanti l’oggetto delle sue ricerche.
Appoggiato ansante ad un muro, Albus
Silente voltò il capo con un’espressione stanca. Un guizzo gli balzò
negli occhi, e sorrise, a fatica.
- Lucius…quanto
tempo…-ansò. –Non sei venuto alla scorsa riunione dei genitori.-
- Si zittisca vecchio- sputò con
disgusto l’uomo biondo. Aveva sempre odiato il modo di fare di Silente:
sempre calmo, come se avesse sempre una carta nascosta vincente da giocare.
- Lucius...-continuò Silente.- Non
avrai mica paura di un povero vecchio?-
-Non ho affatto paura di lei!- ringhiò
-Resta il fatto che continui a
darmi del lei…-
- Non c’è nulla da scherzare! Non hai più speranza di
salvarti, né di salvare nessuno dei tuoi studenti! Hai contro
l’intero mondo magico, non puoi fuggire! Molti di quelli che credevi tuoi alleati si sono votati al Nostro Signore!-
-Lo so benissimo…molti degli studenti stessi lo hanno
fatto…-annuì tranquillo facendo perdere la pazienza al suo
interlocutore.-…Solo...-continuò- che io non sono come voi, che seguite solo la
causa vincente…non è così Lucius?.-
Il diretto interessato si irrigidì.-
Ringrazi che il Mio Signore la voglia vivo, perché in questo momento la vorrei
davvero uccidere.-
- Vedo che siamo tornati al lei…-
- Adesso basta: Crucio!-
Silente si spostò agilmente facendo sbattere la maledizione
sul muro dietro di sé.- Non crederai che abbia dimenticato proprio tutto…-
- Non capisco perché si ostini a battersi…lei ha
perso…avrebbe potuto diventare il più grande dei
servitori del Signore Oscuro.-
- So che stenterai a crederci, ma non ho alcuna
intenzione di abbassarmi a tanto…e poi pensa: lui era un mio
studente, proprio come te…è come se tu ti abbassassi a tuo
figlio…non so se mi spiego…-
- Che c’entra adesso mio
figlio?!- gridò Lucius.
-Nulla…solo che credo abbia le idee più chiare di te
su ciò che vuole…forse merita davvero più rispetto di te.-
- Adesso mi sono proprio stancato: crucio!-
Nell’atrio si sentì un lontano boato, che fece fremere
studenti e mangiamorte, poi il nulla.
Nessuno osò fiatare, attendendo di scoprire l’esito dello
scontro che si era tenuto poco distante da lì. Gli studenti del settimo anno di
serpeverde, che erano andati a cercare il loro vecchio preside tornarono a testa bassa e mani vuote,
facendo segretamente esultare tuttigli
altri studenti.
-Allora?- chiese Voldemort
guardandoli con diffidenza.
- Noi…-sussurrò PansyParkinson
- Voi cosa?-
- Ecco…-
La porta si spalancò con un tonfo, e tutti si girarono a
guardare speranzosi. Voldemort sfilò la bacchetta
dalla manica, pronto ad intervenire, ma quel che vide gli fece riabbassare lo
strumento con un folle sorriso sulle labbra sottili.
Lucius passò quasi trascinando il
corpo di Silente, ancora vivo, ma incapace di muoversi.
Tassorosso, Grifondoro, Corvonero e pochi serpeverde
sentirono il mondo che si fermava: avevano perso, e non avevano più speranze di
vincere.
- Mio signore…-si inchinò il signor Malfoy dopo aver gettato ai piedi di Voldemort
il corpo del vecchio preside. Dopo di che, si allontanò
rispettoso, per lasciare che il suo padrone potesse sfogarsi.
Voldemort aveva
un’espressione di folle piacere, quasi stupita, ma trionfante.
- Silente…Non credevo davvero che avresti ceduto tanto
facilmente…il morbo ha avuto i suoi effetti anche su di te…non è vero?- ghignò tirandogli un calcio nello stomaco.
- Tom…-sussurrò il vecchio.-Sei ancora più pallido di quanto ricordassi.-
L’espressione del Signore
Oscuro mutò in una piena di furia e sdegno.- Come mi hai chiamato?- sibilò
- Tom…non
è forse il tuo nome?-
-Crucio!-
sibilò Voldemort
Silente si contorse in silenzio,poi
Lucius intervenne:-Mio signore…così lo
ucciderà…ha detto.-
-So quel che ho detto!- sbraitò abbassando la bacchetta.- E
so quando fermarmi.-
In realtà, senza l’intervento del signor Malfoy, quella volta avrebbe ceduto ai suoi
istinti…lo sapeva…ma mancava ancora poco: troppo poco per mollare all’ultimo.
- Andiamo!- decise allontanandosi a fatica
Bellatrix si prostrò ai suoi
piedi, porgendogli la pergamena con l’incantesimo che aveva trovato
nell’ufficio dell’ormai ex preside di Hogwarts.
Lui gliela strappò con ben poco garbo, per poi iniziare a leggerla.
Lo voce, più simile ad un sibilo che a quella di un essere
umano, sembrò così aliena a tutti, rispetto a quella che ancora avevano in mente, di poche settimane prima. Quella che
l’aveva letta per la prima volta, e che apparteneva ad un corpo ora steso
a terra e non per forza vivo.
Fu questione di pochi secondi: Una luce bianca ed accecante
li avvolse, sollevandoli da terra, e poco tempo dopo si ritrovarono adHogwarts.
Hogwarts scuola, Hogwarts casa…Hogwarts che
ora sarebbe stata la loro prigione.
Voldemort aprì gli occhi,
inspirando l’aria umida del vecchio castello:-Quanto…tempo…-sussurrò-
Finalmente…sei mia…Hogwarts!-
Tutti gli occhi puntati su di lui, occhi ammirati, occhi
spaventati, occhi sottomessi, occhi pieni di odio…
I mangiamorte lasciarono qualche
minuto al loro padrone affinché si godesse appieno il trionfo. Voldemort rise sguaiatamente, così forte che anche in
infermeria si sentì la sua risata. Madama Chips,
scesa per controllare, si bloccò sulla grande
gradinata di marmo davanti a quello spettacolo. Il signore oscuro la guardò
divertito, prima di cruciarla per poi farla
catturare. La donna strillò prima di venir avvolta da
quel fascio di luce , e gridò di nuovo, questa volta contorcendosi, per il dolore.
- Ora ci siamo tutti direi…-
-A dire il vero, mio signore.- lo contraddisse PansyParkinson- Ci sono ancora i
malati..-
- Silenzio!Loro non sono più da considerare vivi…- la
rimproverò Voldemort. Pansy
si tinse di rosso, indietreggiando poi dietro a Theodore.
- Brutti schifosi bastardi!- gridò Harry
in direzione dei serpeverde.-Stavate dalla nostra
parte! E ora? Ora dimostrate
solamente quanto vale il vostro sangue “puro”!- La sua voce fu
smorzata da un cruciatus che il Lord Oscuro gli
lanciò senza troppi complimenti.
- NononoHarry…-
ghignò muovendo il dito come con un bambino.- Ho detto che non avrai
trattamenti speciali…neppure tu puoi permetterti di parlare in questo
modo ai tuoi superiori…-
Harry ringhiò pur contorcendosi.
- Finite Incantatem!. Esclamò voldemort.
Il ragazzo moro si tirò un po’ su coi
gomiti sputando sangue.- Perché non ci uccidi Lurido Bastardo? Perché ci stai
tenendo tutti in vita?Io non ti servirò mai, lo sai
questo?-
Draco guardò immobile Potter. Non
gli faceva pena, lo aveva sempre odiato…eppure in quel momento lo stimò,
perché continuava imperterrito la sua battaglia, per quanto ridicola potesse
essere, ed era sempre lo stesso con tutti.
Una seconda scintilla partì dalla bacchetta del mago
oscuro.- Harry, Harry,
Harry… ma non capisci?Così è molto più
soddisfacente...vedervi cadere ai miei piedi in una lenta agonia...non è
molto meglio? Non ti rendi conto? Mi stai addirittura
pregando di ucciderti…non l’avresti mai fatto una
volta…-Era folle. Un pazzo…ma con un grande
potere.
-Io non voglio morire: voglio distruggerti, o cadere
nell’intento!- gridò Harry furioso non appena
l’incantesimo si fu sciolto
- Beh…io non concedo ultimi desideri ai condannati:
non avrai mai questo piacere.- ghignò compiacendosi della sua risposta. Poi si
voltò verso il resto degli studenti.- Miei cari ragazzi…ascoltate queste
parole perché non le ripeterò: vi do la possibilità di
salvarvi, è l’unico modo per farlo è convertirvi al mio…culto.-
Tutti sussultarono senza staccare gli occhi di dosso al
mago. Alcuni iniziarono ad agitarsi, pronti a tutto pur di salvarsi, e
volenterosi di accettare quella vantaggiosa offerta.
-Ovviamente, questo vale solo per i puro
sangue. I mezzosangue non sono degni di essere considerati maghi.-
La folla si agitò ancora di più. AdHogwarts c’erano molti mezzosangue…
-Solamente i serpeverde avranno
l’onore di ricevere il marchio, mentre gli altri dovranno servirli, ma
potranno ugualmente seguire le lezioni che verranno
tenute, ed in futuro potrannocombattere
tra le mie file.- prese un profondo respiro.- I mezzosangue che proveranno a
infiltrarsi tra i purosangue saranno severamente puniti, come anche chi proverà
a tradire… Gli altri, faranno momentaneamente da schiavi, mentre gli elfi
domestici verranno affidati singolarmente ad ognuno dei mangiamorte.
I contatti tra i puri e gli impuri, ovvero tra i purosangue ed i mezzosangue
dovranno essere minimi. Serviranno i pasti e puliranno la scuola…o al
massimo potranno essere fonte di divertimento…nulla più.- ghignò ancora:- le iscrizioni sono aperte.- A quel punto il signor Malfoy si fece avanti, reggendo una lista. Si posizionò in mezzo all’atrio ed iniziò a leggere: -AlanaSophyBerthàs-
la ragazzina, apparentemente del terzo anno si fece avanti titubante.- sei con
noi o contro di noi?- recitò Lucius.
-I...io….sono con voi.- sussurrò
abbassando gli occhi.
- Tassorosso vedo…niente
marchio allora. Starai con i Servizienti.-
La ragazza annuì a testa bassa…evidentemente
imbarazzata dalla scelta che aveva compiuto, ma troppo spaventata per fare
altro.
- ThomasBiliusBrutheer.-
Un ragazzone del quarto avanzò spavaldo.
- Sei con noi o contro di noi?-
- Con voi- dichiarò Thomas a testa
alta.
- Sei…-
- Serpeverde.- continuò il giovane
sprezzante
- Bene. Se lo vorrai potrai
ricevere il marchio.-
-Non desidero altro, mio signore.- chinò
rispettosamente il capo. Lucius sorrise soddisfatto, indicandogli con un cenno la fila
dietro cui doveva sistemarsi.
- Selena RosmertaCalliens.-
La lunga lista pareva non finire, e ben pochi dei purosangue
si dichiararono coraggiosamente contro. Dean, Luna, e
tutti i membri del vecchio E.S però non tentennarono,
e pur sapendo che andavano in contro a morte certa, si sistemarono nelle file
degli schiavi, assieme a tutti i mezzosangue.
- Ginevra MollyWeasley.-
-sei con noi o contro di noi?-
Ginny lanciò un’occhiata a Voldemort, poi adHarry, ma senza stranamente tentennare.- Sono contro di
voi.-
LuciusMalfoy
annuì e le indicò la fila dei mezzosangue. Hermione la
guardò sorridendo: almeno era ancora una di loro, per quanto male avesse potuto
farle. La rossa evitò il suo sguardo e si posizionò
vicino a Luna.
- StefhanieRenèèXilifther.-
-Ha saltato Ron…-constatòHarry osservando
l’amico ancora svenuto
- Ha saltato anche te Harry…-scosse le spalle Hermione
-Sì, ma…io sono io…lui avrebbe potuto
salvarsi…-
-Sarebbe stato troppo rischioso per i mangiamorte…ricordati
che è il tuo migliore amico…-
Harry scosse la testa reprimendo
un urlo di rabbia…quanto sarebbe stato meglio se non si fosse circondato di amici… se doveva finire tutto così…
La lista finalmente terminò, e Lucius
la riarrotolò con cura porgendola al suo signore. Una
ragazza tra gli Impuri iniziò a piangere disperatamente, facendo precipitare
molti altri in crisi isteriche. Un ragazzo moro si gettò ai piedi di un mangiamorte implorandolo tra grida e lamenti. Neppure un
secondo dopo era a terra: morto.
- Che vi serva di lezione: gli
impuri non possono avvicinarsi ad un puro!- gridò stridula Bellatrix
prima di scoppiare a ridere.
Tutti si zittirono all’istante, asciugandosi le ultime
lacrime.
- I mangiamorte minorenni
dormiranno nel dormitorio di serpeverde. I mangiamorte adulti nelle stanze degli
ex insegnanti. I Servizienti negli altri
dormitori, gli impuri nelle segrete di Hogwarts-ordinò frettoloso McNair, ma Hermione non lo ascoltava più: si era accorta solo
allora dell’assenza degli insegnanti. Harry fu
più rapido di lei:- Cosa avete fatto ai nostri
insegnanti? – gridò rabbioso.
Bellatrix sorrise falsamente:- Ci serve la loro conoscenza…li abbiamo sottoposti
alla maledizione Imperius!- sghignazzò
- Schifosi Luridi…AAh!- fece Harry prima di venir schiantato al muro da un mangiamorte.
- Impuri!- li richiamò una donna altera che Harry riconobbe in NarcissaMalfoy.- Da questa parte feccia!- gridò iniziando a
camminare seccata verso un umido corridoio che nessuno di loro conosceva: le
segrete, che erano state chiuse da tempo immemorabile,
e che la signora Malfoy aprì a bombardate.
Camminarono curvi per un lungo cunicolo senza fiatare.
L’aria iniziava a divenire irrespirabile, tanto era che nessuno metteva
piede in quel posto.
Narcissa accese qualche vecchia torcia ai lati dei luridi muri,
continuando a borbottare inviperita:-Che affronto…come si sono permessi
di…e poi..-
Arrivarono in una piccola saletta buia, che dava la
possibilità di entrare in tre diversi ambienti. La donna indicò loro la porta
centrale.
-Là dormirete.- Poi si voltò verso quella a sinistra.- Là
c’è il…”bagno”- continuò senza
preoccuparsi di non far notare la poca convinzione con cui aveva detto la
parola bagno.- E infine là c’è lo sgabuzzino.- disse indicando
l’ultima porta.- Toglietevi le vostre divise. Qui non sarete divisi per
casata, e indossate questi.- sbuffò lanciando alla
prima della fila un ammasso di stoffa marroncina. La
ragazzina in questione saltò in aria con uno strillo quando vide un grosso
ragno peloso uscire dalle casacche.- Silenzio.-ordinòNarcissa imperiosa.
– Sistematevi e poi risalite nelle cucine. Dovete preparare la cena per gli studenti.- Detto questo si
allontanò portandosi un fazzoletto candido alla bocca per non infettarsi
a causa di quell’aria maleodorante.
Hermione attese qualche secondo, prima di muoversi in
direzione del loro futuro dormitorio. Aprì faticosamente la porta evitando le
ragnatele, poi riuscì a muoverla…una nube di polvere li fece tossire e
non permise per alcuni attimi di vedere nulla…ma forse sarebbe
stato meglio…
Angolo Autrice:
pum! Ok!
Se nn mi avete sparato prima
lo farete ora vero? Mi sento sul
patibolo……………………………………………………………………………
? ???? sono ancora viva?Ah…
capisco…volete delle spiegazioni e poi deciderete eh?...
Beh…sì…in effetti è da un po’ che non aggiorno e il cappy nuovo non è un granché giusto? Lo so, ma era indispensabile spiegare bene cosa succedeva, e se fossi
andata avanti 1 sarebbe stato troppo lungo 2 lo avrei trascurato…sorry. Ah…volete che vi dia una buona ragione per non
uccidermi? Posso dirvi che il prossimo sarà molto meglio e…no fermi? Cosa
fate…dicevo….saràmooolto
più bello! Così va bene? Vi prometto che aggiornerò il primissimo possibile!!!! ( ora però abbassate le pistole please…)
Bn…io nn
so davvero come scusarmi…non ho una vera scusa, se non
che ho avuto un vero e proprio blocco (anzi…molto più di 1) e ho
riscritto molte volte questo cappy…non mi
convinceva e non riuscivo a far comportare Draco come volevo io…Mi fate
sapere se sono riuscita a rendere decente il cappy?
Oh…pretendo troppo dite? Behbeh…allora….>_<…*_*
allora non mi avete ucciso…mi perdonate??????Pleeease!!!! Qualunque cosa decidiate…vi
voglio un mucchio di bene!!!!!!
Spazio Risposte:
barbarak: Ma
ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu! Quanto tempo eh? Spero
che tu nn mi abbia abbandonato…Uhm…per
ora nn posso dirti chi ha tradito…e neppure
cosa pensa Draco, però Ti assicuro che la storia continua, solo che devo ancora
finire di progettarla…per un po’ puoi stare tranqui!!!
Sono dolci insieme vero? Ovviamente Draco non è il tipico
dolce, però….forse è anche meglio…Ti ha stupito il modo in cui si è
comportato ora? Ti ho incuriosito almeno un po’?
Se sì…ti prego…non scappare…questa
volta aggiornerò prima ok? XD
Peach_93: Peachyyyyyyyyyyyyyyy….tu chiedi scusa a me? Sono io
che devo farlo…e anche in ginocchio…Come è
stato questa volta il mio blocco? Deleterio o accettabile?Grazie di aver
recensito anke lo scorso cappy…Draco
non si è fatto ancora perdonare eh? Anzi la situazione si complica sempre di
più…non sai ancora quanto…però il prossimo
cappy non vedo l’ora di stenderlo,
davvero!!!vedrai che ti piacerà!!! Anke oggi ( come
sempre) sono stata sadica e vi ho mollati sul più bello…ma la prox volta sarà più lungo e più bello Oky?
Ginny, Ginny,
Ginny…si capisce che non l’ho mai
sopportata eh? Sì, beh, non potevo per cambiarla senza un motivo, perciò
l’amore è l’amore ( purtroppo per Draco
& Hermnn è
finita…)…Ti piaceva il modo Made in serpeverde di convincerla? Mi è sembrato il
migliore…XD
Harry…sì, mi piace come
personaggio…e in questo chap si vede cheancora non molla contro quegli
psicopatici dei mangiamorte…Herm
ora è un po’ ooc forse, ma solo perché nn si era mai innamorata né aveva visto tante cose brutte (
tornerà lei: GIURO!!!)
Come vedi le altre serpi sono
subdole…niente ripensamenti…e vedrai quanto saranno str…ehm…disdicevoli, nel prossimo. Grazie di
tutto: per esserci sempre stata, per il sostegno…perché continuerai ad
esserci ( vero?) XDBacioni!!!T.v.b!
VeraAuxilia 04: non i preoccupare carissima!! Sei stra perdonata…nn so se tu potrai perdonare me però…Anche a te piace
Harryno?? Eh già…l’amico perfetto…
Davvero vuoi fare una oneshot
demenziale sui tre dementi?magari… avvertimi se e quando lo fai eh? ;D
Grazie di tutto..io ti aspetto eh? Bacioni!!!
Sweet_Nightmares: Princyyyyyyè giorni che ti cerco…va tt
bene? Ti prego nn farmi preoccupare…Please….Grazie per i complimenti e tutto…ma a
me ora basta sapere che stai bene…ti preeeeeeeeeeeeeego!!!
Tanny:Ciao carissima!!!
Hai visto che ho recensito una delle tue storie? Devo dire: davvero bella!!! SMACK! Bell’intuito…ma
credo che questo cappy ti abbia un po’ scombussolato le idee eh? Cmqtranqui: presto la storia si farà più chiara…Allora
continuerai a seguirmi..sarebbe davvero bello, per ora però ci tenevo a salutarti e
a ringraziarti di persona. CIAO E GRAZIEEEEEE!T. v.1.m.d.b.!!!
EmoGirl 91: Ciao tesoro!!!!Cm va
( io sto aspettando il tuo seguito eh?....ok, ok…quella spazientita dovresti essere tu, perciò
taccio…XD!)Ma lo sai che anche io ho una sorella odiosa (minore)…grrr….vabbè…nn c’entra molto perciò…Giuro solennemente di
essere felice di aiutarti ( hai notato? “giuro solennemente di non avere
buone intenzioni”…solo che io le ho…XD) Ringrazia tu Lucy da
parte mia e...okok…sarai
stanca di fare il gufo eh? Allora lo dico io: GRAZIE EMOGIRL 92!!!!!!!! Fatto! XD
Hai visto povera Herm? Adesso che nn c’è Ginny ci pensano i mangiamorte a prendersi Dracucciolo!!!Uff..cm sono cattiva…ma
lo faccio per voi…Grazie a te Mel…davvero:
t.v.b anche io!!!
Baby_San: Yeah! Il
mio idol è qui! Stendete subito il tappeto rosso e tirate fuori lo spumante!!!!!!Grazieeeeeeeeeeeeeeee!!!!Addirittura
2 recensioni…ora arrossisco….
Silente è un po’ strano…beh…lo è sempre
stato…forse gli covava il morbo…insomma…ora si fa battere da Lucius: ke smacco!!!
Lo sai? Quelli che hai segnalato sono anche i miei pezzi
preferiti…si vede che almeno un po’ ci
assomigliamo eh? (evvai!assomiglio al mio idolo!!!!) tra poco ti rispondo anke
alla mail…scs anche per quello…sta volta sn io in ritardo eh?Bacioni!!!
anna96: Ciao annina!!!!come
va?grazie di tutto e…scusa di tutto..ma mi farò
perdonare, vedrai!!!! XD
Spazio
Anticipazioni:
Allora…dopo tutto quello che vi ho fatto passare vi meritate almeno
qualche anticipazione!
Well….nel proxchap ( se nn si fosse capito) si vedrà il modo di vivere HogwartscnVoldemort
come preside…da qui il titolo: Regime Voldemort.
I serpeverde saranno sempre più stron*i, ma Herm inizierà a
capire qualcosa…Draco…passerà male questi momenti…
Silente….No: non posso dire di più…spero di avervi almeno incuriositi un po’….allaprox!!!! Smack!!!!
Spazio
ringraziamenti:
Ho pensato fosse giusto ringraziare personalmente tutti coloro che leggono e che inseriscono la storia trpreferiti-seguiti-da ricordare
(anke se sarebbe bello sentirli anche cn delle recensioni….) cmq:
Capitolo che dedico
in particolar modo a Sweet_Nightmares: dopo quello che hai passato…questo è il minimo.
Voglio bene a tutti voi! Grazie di tutto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cap.12: Il Regime Voldemort
La porta si apri con un sonoro
cigolio, e tutti i ragazzi e le ragazze si sporsero contemporaneamente per
poter vedere qualcosa.
Oltre agli sbuffi di polvere, intravidero una stanza buia
con il pavimento in pietra sporca, i muri scalfiti e straripanti di muschio
scuro. Hermione entrò ad occhi sbarrati in quella che sarebbe stata la loro
nuova dimora. L’aria, se possibile era ancora più rarefatta, e la puzza
di muschio marcio e di sterco di topo la rendeva davvero irrespirabile. La
riccia si portò una mano alla bocca per proteggersi almeno un po’ dai
germi sicuramente presenti, avanzando davanti agli altri.
Non era molto grande, ma sarebbe dovuta
bastare per molte, troppe persone.
Ai muri pendevano catene vecchie ed
arrugginite per i prigionieri, mentre a terra, carcasse di grossi topi morti,
galleggiavano nel loro stesso sangue ormai asciutto.
- E’…orribile- sussurrò
Lavanda dietro di lei.
Hermione attese un attimo prima di
voltarsi per rispondere:- E’ anche malsana, e deboli come siamo non
possiamo permetterci di ammalarci. Dovremo pulire il prima possibile.-
-Ma…ci hanno tolto le
bacchette…come credi che potremo…? No, non…non puoi intendere quello vero?- esclamòorripilata
la bionda.
-Precisamente- confermò Hermione.-
Lo faremo alla vecchia maniera, dopo cena però: se arriviamo tardi quelli ci
ammazzano.
-AAAAAAAAAAAARGGGHHHHHHHHHH!-
-Chi è stato?-
-Sembrava la voce di Ginny!-
-Presto: andiamo a vedere!-
Gli studenti si catapultarono fuori dalla
stanza, per cercare la fonte di quell’urlo.
-Che schifo!- gridò ancora la rossa
Weasley dal bagno.
Hermione prese un sospiro di sollievo
(nessun attacco per il momento) prima di aprire la porta da cui era provenuto
l’urlo….
Dovette abituarsi al buio di quella stanza per poter
distinguere ciò che l’attorniava: era molto piccolo come ambiente, e
maleodorante, più ancora del dormitorio. Ai lati in fondo, rispettivamente a
destra e a sinistra, stavano un rubinetto in alto sulla parete, ed un buco sul
pavimento. Con orrore la grifoncina capì che altri non erano che la doccia ed il gabinetto.
In mezzo alla stanza Ginny era
impietrita di fronte ad un topo morto incastrato in una fessura della parete.
Hermione la guardò per accertarsi che andasse tutto
bene, prima di continuare l’esplorazione, ma non c’era
nient’altro da vedere, a parte un secchio nell’angolo. Decise
allora di accertarsi della reale esistenza dell’acqua,
così allontanò Ginny con un braccio e si avvicinò al
rubinetto, davanti agli occhi disperati dei suoi compagni. Sentiva di star per
esplodere: una forte oppressione al petto le solleticò gli occhi che iniziarono
a diventare umidi.
Ruotò la manopola con lo sguardo vuoto, ed un rumore
metallico si propagò nella stanza, seguito, pochi secondi dopo, da una cascata di acqua fredda ed arrugginita, che la beccò in pieno.
La riccia, non si riuscì più a trattenere,e
si fece scivolare lungo la parete, senza togliersi dal getto, iniziando a
piangere amare lacrime di rabbia ed impotenza.
Harry e Ron, il quale si era appena ripreso
dallo svenimento, si fecero largo tra la folla per poter entrare nel bagno a
recuperare la loro amica, che ormai fradicia era scossa da tremendi singhiozzi.
Harry si avvicinò cautamente,
affiancato dal rosso. La presero per le spalle alzandola di peso, mentre lei
non smetteva di piangere. Ron si affrettò
a chiudere il rubinetto, poi si accucciò vicino ai suoi due amici di
sempre. La ragazza si gettò tra le loro braccia stringendoli forte, senza mai
smettere di piangere. I due la lasciarono sfogarsi per un po’,
stringendola per trasmetterle tutto l’affetto possibile.
-Herm…-fece Harry accarezzandole i ricci bagnati. –Abbiamo
superato di tutto insieme…lo faremo di nuovo, e ce la faremo come sempre.-
Hermione annuì sul suo petto, calmandosi un pochino.
-Finchè siamo assieme, niente e
nessuno può colpirci…Voldemort
non mi ha preso le due cose più importanti della mia vita: voi, e non lo
lascerò fare.- le assicurò il moro.
Rimasero lì ancora qualche istante, sotto gli occhi commossi
degli altri compagni, che si strinsero in un unico abbraccio appena fuori dalla porta.
- Va meglio?- sussurrò Harry
Hermione annuì asciugandosi gli occhi con una manica,
restando aggrappata a Ron mentre il suo migliore
amico si voltava fieramente verso gli altri.
- Questo è quello che vuole quel mostro: distruggerci da dentro,
convincerci che siamo i peggiori. Ma noi siamo mille
volte migliori di lui, e non gli daremo questa soddisfazione.- esclamò Harry.- Noi siamo uniti, e dobbiamo esserlo ancora di più.
Fuori di qui c’è ancora qualcuno che combatte per noi, non ci resta che
sopravvivere per raggiungerlo quando ci si presenterà l’occasione!-
Tutti i componenti dell’ES
annuirono decisi, mentre gli altri lo guardarono come se potesse sollevare la
situazione.
-Sono il bambino sopravvissuto, l’unico che possa distruggerlo…e non mi tirerò indietro se si
presenterà la situazione, ma ho bisogno del vostro aiuto: dovete continuare a
combattere fino alla fine, anche quando vi sembrerà di non farcela, perché
cercherò di aiutarvi in ogni modo!-
-Sì!- gridarono alcuni annuendo e alzando un pugno.
-Siamo insieme?- chiese Harry.
-Sì!- nuovi pugni si alzarono
- Non ci tireremo indietro?-
-No!- gridarono praticamente tutti
-E’ quello che volevo
sentire…e ora…andiamo a combattere!-
esclamò il moro con una sicurezza che non aveva, ma che mostrò con vigore
Bambini e ragazzi si spostarono per far uscire il trio dei
miracoli, con sguardi impauriti ma rispettosi, rispetto a chi voleva
combattere, e desiderosi di imparare a fare altrettanto.
-Allora.- chiarì Dean.- Dobbiamo
metterci queste stupide casacche. Noi ragazzi ci cambieremo fuori
dal dormitorio e voi ragazze dentro. Faremo i turni al bagno per chi dovesse andarci e poi ci incammineremo verso le cucine.-
Senza più aggiungere una parola, tutti presero di mano alla
ragazzina che le portava, le casacche e si diressero nelle zone stabilite. Non
era tutto finito: erano ancora lì, insieme, e nessuno li avrebbe separati.
Pochi minuti dopo, si avviavano verso le cucine passando per
il lugubre corridoio, felici di poter uscire da quell’inferno, ma consapevoli
di stare per entrare in uno ben peggiore.
Draco si chiuse in camera sua,chiarendo
di non volere visite ai suoi compagni.
Sospirò non appena entrò in quell’ambiente così
familiare, che però gli parve tanto distante.
Si spogliò rapidamente ed infilò la porta del bagno. Si
gettò sotto un gelido getto di acqua limpida, per
scacciare i pensieri che lo tormentavano…quegli occhi…che
esprimevano dolore…un dolore che lui le aveva inflitto…-cazzo!- gridò tirando un pugno sulle mattonelle lisce.
Alzò la testa al cielo per scacciare quell’immagine, e riuscì a
sostituirla con quella del loro ultimo bacio…così disperato…gli
fece ancora più male.-CazzoCazzoCazzo!- gridò
iniziando a rabbrividire per l’acqua gelida, ma non voleva uscire di
lì…”chissà cosa ti staranno facendo…” sospirò
stringendo i pugni fino a far sbancare le nocche.
Toctococ. Rapidi colpi vennero dati sulla porta nella stanza antistante.
- Chi cazzo è?- gridò Draco con
una smorfia di rabbia sul bel volto.
- Sono io Draco…-sussurròBlaise.
-VATTENE!-gridò il biondo con furia
-Non ti lascio in queste condizioni.-disseBlaise aprendo la
porta.
-LASCIAMI SOLO, HAI CAPITO?!-
-Non farmi aprire anche quella porta Dray.
Draco si sentì pervadere da un’enorme quantità di ira. Spalancò le porte del box doccia, indossò malamente l’accappatoio e aprì la porta del bagno. Nei
suoi occhi una furia cieca.
-Ho-detto-fuori..-sibilò
il principe delle serpi in un ultimo avvertimento
Blaise scosse il capo deciso: -No
Draco-
-Waaargh!- gridò il biondo
sbattendo al muro l’amico con una forza micidiale.-Ho
detto che te ne devi andare- sibilò acido
-D…Drha….Drachhh…- cercò di dire il moro quasi soffocando.
Draco non se ne preoccupò minimamente e lo spinse ancora di più verso il muro.-Dracoh….-riuscì infine a dire.-Dobbiamo…Nhh…dobbiamo
parlare…-
-IO NON VOGLIO PARLARE CON NESSUNO!- chiarì il biondo
- Tanto lo so che è per Hermione…non puoi
nasconderlo…-
Draco a questo punto ruggì più forte spiaccicandolo alla parete
-Dhr..Draco…non
è così che l’aiuterai…-
-Io non voglio aiutarla...perché mai dovrei farlo?!-
-Perché c’e…qualcosa di hh…strano
tra...tra di voi…-
-Non c’è nessun noi!-
-E allora perché reagisci così?!-
-perché?! Perché sono arrivati i mangiamorte
ecco perché..-
-Parla piano…-
Draco allentò la presa e Blaise
poté riprendere a respirare. Il principe delle serpi insonorizzò la stanza,
sotto gli occhi attenti dell’amico.
-Dray…-
-Non chiamarmi Dray!-
-Draco…non hai mai reagito così…non è per
quello: lo sai anche tu…-
Blaise uscì con uno scatto, ma
prima di chiudere la porta aggiunse.- Draco…lo sai bene perché stai
reagendo così…è per il crucia..-
-SPARISCI ZABINI!- gridò sbattendo
la porta e richiudendola a chiave.
Si gettò sul letto ancora fradicio: sì lui sapeva il perché.
-Finalmente siete arrivati…- commentòBellatrix guardandosi le unghie nere non appena la
porta si fu aperta.
I ragazzi non osarono fiatare, e senza alzare lo sguardo si
avvicinarono di più alla donna
- Non mi piacciono gli schiavi che si fanno aspettare.-
sghignazzò la mangiamorte alzando finalmente lo
sguardo su di loro.- E non vorrei ricapitasse…-continuò ridacchiando.- Perciò…bisogna
farvi entrare in quelle zucchette vuote che non si arriva in ritardo…e visto che non siete dotati di grande intelletto, credo
adotterò un modo semplice semplice, d’accordo?-
chiese con il tono che si usa per i bambini.- Tu. Vieni qui.-
ordinò con tono più aspro ad una bimbetta di grifondoro.
La bambina tremò vistosamente, e
rimase impalata al suo posto, incapace di muovere anche solo un passo.
-Non la tocchi!- gridò un ragazzino
di due anni al massimo più grande di lei.
-Ohò…e tu chi saresti?
Sentiamo!-
-Mi chiamo Jo…Johnathan Green, e sono suo fratello.- dichiarò
tremando ma deciso.
-Johnathan Green…ma che
fratellino premuroso…quanto mi dispiace rovinare questa scena…è
così commovente!-ironizzò Bellatrix
- La prego…-imploròJohnathan mentre la sorella si aggrappava alla sua schiena
tremante.
Bellatrix rise sguaiatamente,
riempiendo con la sua voce stridula l’intera cucina.
Hermione guardò mordendosi a sangue un labbro il terrore dei
due fratellini e non poté stare zitta:-Prendi
me…crucia me…-pregò
Bellatrix si girò ridacchiando, e ad Hermione quel movimento ricordò terribilmente quello che
aveva fatto il gigantesco alfiere prima di colpire Ron,
durante la loro prima avventura: un movimento lento ma inesorabile.
-Ah.- si illuminarono gli occhi
della mangiamorte.- L’amichetta di Potter…non ti è bastato il cruciatus
di oggi…-
Hermione non fiatò, e continuò a guardarla negli occhi.
Bellatrix si avvicinò…ce l’aveva fatta: aveva salvato quei due
bambini…
-Chi ti fa credere che io voglia usare un incantesimo tanto
potente per uno di voi…non meritate un dolore così onorevole.- sibilò
senza smettere di guardarla.- vingardiumleviosa.-sussurrò
Per un attimo nessuno capì le intenzioni di quella folle
donna…solo per un attimo però…un pentolone si levò rapido dal
fornello su cui stava, e si avvicinò alla coppia di fratellini, poi…
Il liquido si rovesciò addosso la
testa della bambina, colpendo anche la schiena di Johnathan…era
olio: olio bollente, che si appiccicò alla pelle dei due sventurati facendoli
urlare di dolore in un modo terrificante. Harry si
gettò subito su Bellatrix, che fu agile a schivarlo e
a schiantarlo al muro.
-Che vi serva di lezione.- gridò
forte la folle per coprire le urla dei due ragazzini che si stavano rotolando a
terra. –e ora preparate la cena.- urlò
andandosene e chiudendo magicamente la porta.
Non appena se ne fu andata, tutti si gettarono al soccorso
dei Green, Hermione si affrettò a prendere una secchiata d’acqua gelida,
e la buttò lesta sulle teste dei feriti. L’acqua colò portandosi via un
po’ dell’olio, facendo levare un fumo chiaro dalla pelle dei
fratellini. L’enorme cucina si riempì ben presto di un odore dolciastro
di pelle umana, un odore che provocò conati di vomito a moltissimi, ma che non
fermò nessuno. Lavanda portò immediatamente degli stracci umidi, e Luna li
immerse in un secondo secchio di acqua ghiacciata. Ron gettò tutto il ghiaccio che riuscì a trovare
nell’acqua, facendola schizzare sul pavimento già sporco di sangue.
-Vieni qui!- gridò Hermione a Dean indicandogli con un gesto l’urlante Johnathan.-Occupati tu di lui.-
Detto questo, la grifoncina gettò
altra acqua sulla faccia della bambina che aveva di fronte, che urlava e
gridava. Le passò lo straccio sugli occhi, come prima cosa, e vide con orrore
che e palpebre erano diventate una sottilissima membrana quasi sciolta. Non si
diede per vinta e riprese a gettare acqua gelida sul resto del volto ormai
tumefatto. Era orribile da vedere: La pelle liquida si era piegata su se stessa
formando delle specie di rughe bucate, grovigli di epidermide
si ammassavano qua e là, completamente ricoperti di sangue: lasciavano scoperte
zone bruciacchiate e di carne viva e dolorante. Le lacrime scendevano sui colli
di pelle raggrumata malamente, e fumi dolciastri si
levavano da ogni poro.
-Dobbiamo fermare l’emorragia!-
gridò Luna al suo fianco, iniziando a tamponare col ghiaccio il visetto
infantile ora del tutto deformato.
-Ma non abbiamo i mezzi… non
abbiamo neanche le bacchette!- urlò Ron facendosi
prendere dal panico.
- Qualcosa dobbiamo pur farla!-
sentenziò Harry strisciando verso di loro.
Hermione chiuse gli occhi cercando di ragionare, facendo
uscire dalla sua mente i suoni terrificanti che l’avvolgevano: urla,
pianti…tutto parve solo un suono ovattato…
- l’unguento!- gridò ritornando alla realtà ed
iniziando a cercare la piccola boccetta che aveva sapientemente portato con se
nella tasca.
Disinfettò le mani per non infettare l’ustionata e poi
rapida versò parte del contenuto gelatinoso in una mano. Lo spalmò con
attenzione, facendolo adattare ad ogni millimetro del volto della piccola, che
provò un immediato senso di sollievo. Continuò a spalmarla finche non fu
completamente assorbita,poi prese degli asciugamani
bagnati e li avvolse su tutta la testa della giovane Green. Passò la boccetta a
Dean che ripeté ogni singolo passaggio sulla schiena
del fratello maggiore. Quando le operazioni finirono
la bambina che era stata ustionata svenne, mentre Johnathan
crollò in uno stato di semi incoscienza.
Un silenzio irreale calò nella cucina, prima che Ginny lo rompesse:-dobbiamo
cucinare ora.- disse seriamente
-Vuoi scherzare?- s’infiammò
subito Calì, che guardava con enorme preoccupazione
la bambina grifondoro e suo fratello.
-Ginny ha ragione.- scosse il capo
Hermione.- Ho ancora pochissimo unguento, e non possiamo permetterci di fare
ustionare qualcun altro per una cena in ritardo.
-Ma… non possiamo lasciarli
così, non…-sussurrò Padma accanto a lei.
-Dividiamoci.- propose Harry.-Qualcuno
stia coi Green gli altri si occupino della cena.-
Tutti annuirono, consapevoli che quella fosse
l’unica soluzione.
-Ehm…chi sa cucinare?- chiese Ron
preoccupato dalla sua inesperienza.
Qualcuno alzò una mano, ma molti abbassarono gli sguardi.
-Ci sono molti libri di cucina qui: dovete seguirli alla
lettera.- risolse Hermione.- Chi è in grado di cucinare aiuti gli altri.-
Ben presto tutti i fuochi sui fornelli erano accesi, e
rosolavano carni, formaggi e verdure in varie salse ed oli. I forni
scoppiettavano ritmicamente, facendo scaldare pizze,
pani e dolci. Minestre bollivano borbottanti su fiammelle calde, mentre impasti di ogni genere venivano lavorati sui tavoli, facendo
alzare nubi di farina e pan grattato.
I corpi dei due giovani fratelli erano stati spostati
cautamente all’entrata della cucina, per allontanarli da tutti quegli
agenti che avrebbero nuociuto alla loro inferma situazione
-Questo è probabilmente l’ultimo posto dove dovrebbero
stare dei feriti del genere!- brontolò Calì
-Lo so, ma più di così…cosa possiamo fare?-
Le quattro ore a loro disposizione finirono ben presto,e un giovane mangiamorte entrò
fieramente, sbattendo con un calcio la porta. Era evidentemente scocciato di
essere lì.
- Apparecchiate immediatamente.- scandì guardandoli tutti
quanti. -Le pietanze però le servirete più tardi.-
-Ma…i tavoli si apparecchiano
da soli…-sussurrò un primino pentendosi subito
dopo di aver parlato.
-No, non è vero!- si infuriò il mangiamorte.
-Scu..scusi
padrone.- si inchinò il bambino sperando di fare la mossa giusta
Fortunatamente il giovane apprezzò il gesto e si calmò un
pochino.
“ Chiaramente Voldemort non
conosce questo incantesimo…è una proprietà
assoluta di Silente” pensò Hermione tenendo lo sguardo basso. Il mangiamortediede una rapida occhiata ai
pentoloni, poi, finalmente, si decise ad andarsene, per la felicità di
tutti i ragazzi.
Si divisero rapidamente i compiti, e in men
che non si dica, file di piatti e bicchieri furono sistemati su due lunghe
tavolate e su quella degli insegnanti. Due però rimasero spettralmente vuote.
Hermione attese in cucina, accanto ai due fratelli Green, il
ritorno dei compagni. Era rimasta molto volentieri lì :
rivedere la maestosa sala grande le avrebbe fatto troppo male in quel momento.
La scuola era stata riparata dai mangiamorte, ma il
soffitto incantato non era stato ricreato.”
Evidentemente non sono capaci nemmeno di quello: le cose buone a quelli non
riescono” sbuffò la grifoncina.
Appoggiò la schiena alla parete, ed inevitabilmente si
ritrovò a pensare a Draco: a quando l’aveva accarezzata in infermeria, a
quando l’aveva salvata nel lago nero, al loro primo bacio, a quando
l’aveva salvata e poi quasi violentata a Felthran,
a quando le aveva mostrato il marchio, a quando
l’aveva consolata dopo il litigio con Ginny, a
modo suo, e poi, la sua mente arrivava agli ultimi avvenimenti; quando era
comparso dietro all’angolo passando dalla parte dei nemici
“codardo”, a quando le aveva dato quell’ultimo bacio
“capriccioso viziato” a quando i loro occhi, che avrebbero avuto
bisogno di non rivedersi più, si erano riscontrati facendoli cadere nella loro
dimensione, prima del Cruciatus… quella
scintilla che le aveva fatto male internamente ed esteriormente
“Perché?”
Non riusciva a capire come quel ragazzo fosse stato capace
di farlo dopo tutto ciò che era successo tra loro: lei
non ne sarebbe stata mai capace, si sarebbe lasciata uccidere
piuttosto…però non voleva che lui morisse: era stata lei a dargli un muto
consenso…non avrebbe saputo dire perché.
-Herm-
“Cosa mi sa
succedendo?”
-Herm!-
“ Lui mi odia, mi ha solo usata”
-Herm!!-
“…e io continuo a sperare che non sia così..”
-HERM! Per l’amor del cielo!- strillò Harry riportandola alla realtà
- Harry…sei tu…scusa.-
scosse la testa, mentre un pensiero le scorreva alla mente: “Perché Harry si era fidato di Malfoy?”
-Mi hai fatto preoccupare…di là è tutto pronto, dopo
però dovrai venire anche tu…- le disse il moro
-Sì…-annuì lei senza neppure pensarci.-Harry?-
-si?-
-Volevo…volevo solo chiederti
una cosa…-
-Dimmi.-
-Perché…-
Un rumore improvviso li interruppe. Si alzarono
spolverandosi le vesti marroncine che prudevano come
ci fossero ortiche dentro, e attesero che la porta si aprisse.
Dovettero aspettare solamente qualche frazione di secondo
perché accadesse, e tutti gli studenti contro Voldemort
o semplicemente mezzosangue entrarono nella cucina posizionandosi
sull’attenti. Neanche qualche attimo dopo, ben due mangiamorte
varcarono la soglia: Blaise e Pansy.
Il primo era rigido e celava alla perfezione i suoi
sentimenti, la seconda era disgustata e molto seccata di essere lì.
- Fra due minuti dovrete servire la cena,
ignobili creature.- starnazzò la mora.- Esigiamo puntualità.- si affrettò
ad aggiungere prima di voltarsi per uscire.
Blaise invece li guardò tutti
dall’alto in basso, soffermandosi particolarmente su una riccia che stava
appesa al braccio di Potter, bianca
come un cencio, ma con un’espressione decisa e furiosa allo stesso
tempo: Hermione Granger.
Dopo di che, anche lui si voltò. Poco dopo i due erano
spariti.
Dopo qualche secondo di silenzio, Hermione andò verso una
piccola saracinesca e la socchiuse. Da lì aveva la
visuale sulla sala grande, ancora vuota. Strinse i pugni prima di allontanarsi:
non sapeva davvero più cosa fare.
-Ragazzi…andiamo?- chiese Ron.
- resto io con loro.- decise Calì
indicando i due fratellini svenuti. Gli altri annuirono in
silenzio, poi poggiarono su dei carrelli da camerieri le varie pietanze,
spingendo con fatica. Altri li aiutarono, poi uscirono
con l’amaro in bocca.
In sala grande c’era un grande
silenzio. Ormai erano arrivati tutti, eppure nessuno fiatava…tutti erano
soddisfatti di quell’aria così solenne.
Blaise si sedette accanto a Draco,
poi gli sussurrò qualcosa:- L’ho vista.-
Draco registrò quell’informazione senza staccare gli
occhi dal tavolo, apparentemente tranquillo, eppure molto turbato.
- Non credo stia informa smagliante…ma è decisa a non
cedere.-
Draco strinse forte una forchetta di fronte a se, intimando
all’amico di stare zitto, ma Blaise non voleva
capire.
-Aveva gli occhi lucidi, e..-
-Zabini!-ringhiò il biondo.- Non
si parla a tavola.-
-Ma…-
-Niente-Ma.-sillabò
Draco
-Senti Dray, non puoi..-
La porta si aprì timidamente, producendo un cigolio
raccapricciante che spense del tutto le poche chiacchiere che si erano accese.
I servitori entrarono ordinatamente trasportando i primi piatti su carrelli
sbilenchi e arrugginiti.
Senza fiatare si divisero i compiti ed andarono a
distribuire ai Puri la loro cena.
Draco cercò con lo sguardo una figura magra e riccia, ma
quando l’ebbe individuata abbassò lo sguardo confuso.
Hermione dal canto suo, non osò alzare gli occhi da terra, e
portò il suo carrello ai primi tavoli, molto lontano da lui.
A Ginny e a Dean
spettò l’infelice incarico di portare direttamente al signore oscuro ed
ai suoi più fedeli servitori il pasto. Ginnyavanzò decisa, seguita da un leggermente più intimidito Dean. Quando arrivarono al cospetto dei temuti maghi
oscuri, appoggiarono con delicatezza i vari piatti, ma prima che potessero
scenderedalla pedana su cui stava
l’ex tavolo sei professori, Voldemort li
fermò.-Tu.- disse indicando Dean.-Assaggia la cena.-
-Ma signore…-
- Silenzio. Assaggia e basta. O devo pensare che ci abbiate
messo del veleno?-sogghignò
Chi aveva già assaggiato una cucchiaiata
la sputò immediatamente, terrorizzato a quell’ipotesi a cui non aveva
pensato.
Voldemortguardò divertito lo spettacolo. Dean si avvicinò timoroso al mago oscuro,sollevò
un cucchiaio dal tavolo e dopo averlo riempito con un po’ di minestra, lo
infilò in bocca, sotto lo sguardo attento di tutta la sala. Non accadde nulla.
Voldemort si alzò, deciso a
parlare:- Miei cari studenti. Mi riferisco in
particolare a chi si è azzardato ad iniziare il pasto prima
di un mio preciso ordine. E’ una vergogna che simili fatti accadano in mia presenza, posso solamente immaginare che non
siate stati sottoposti ad un’istruzione degna di questo nome, perciò, per
questa volta vi perdonerò.- fece una pausa di scena, durante la quale, scrosci
di applausi si levarono nella sala, zittendosi immediatamente ad un gesto del
Lord.
- Non voglio mai più vedere però un simile atteggiamento,
perciò vi verrà consegnato un fascicolo sul bon ton
che esigo venga rispettato.- Si voltò tornando al suo posto.- La preghiera.-
ordinò. -Chi non la conosce la legga dal libretto che
sta venendo distribuito in questo momento.-
Venti barbagianni entrarono dalle finestre con dei libretti
neri nelle zampe, li fecero cadere ordinatamente di fronte ad ogni studente e
poi volteggiarono circolarmente per la sala prima di andarsene così come erano venuti.
- questi libri, racchiudono tutti i riti sacri che dovrete
celebrare per me durante i pasti o in altre occasioni specificate. Coloro che
già da tempo hanno avuto il privilegio di servirmi li
conoscono. Per gli altri…do un tempo massimo di una settimana per
impararli a memoria, ma ora non perdiamo altro tempo.- disse
facendo cenno di alzarsi ai suoi studenti.
Sembrava un direttore d’orchestra: le braccia alzate
da cui sarebbero dipese le azioni della sua orchestra, quegli studenti che
attendevano nel più pieno silenzio pronti ad eseguire
qualunque ordine. – Andatevene: non siete degni.- sibilò ai servitori.
Questi ultimi si affrettarono a spingere i carrelli fuori dalla porta e a sparire a loro volta, sempre più
silenziosi possibili. Quando la porta si fu richiusa
la preghiera iniziò.
Dean si appoggiò alla grande porta ancora col fiatone, facendo segno agli ex
compagni dell’ES di fare altrettanto:
Annuncio la gloria
Del nostro signore,
che sale potente come quella di un Dio.
Un Dio immortale, che
non sbaglia né ha eguale,
un Dio sì grandioso che non s’ha da
nominare.
Gli doni il cielo
Una vita infinita;
che viva in eterno decidendo le sorti di noi
poveri maghi.
Che
ci doni la grazia
di poterlo seguire,
di potergli obbedire,onorare, servire.
A lui io intono questa
preghiera
Che lo renda più forte
e gli ispiri nel cuore
Tutto ciò che vuole
Ciò
che vorrà:
Sono pronto a
portarglielo,
con giusta serviziosità.
A te, mio signore
Io dono la mia vita.
A te, Voldemort
Io dedico la mia
misera esistenza.
La preghiera si ripeté, e Dean si
staccò dalla porta: disgustato.
-Si crede un dio!- esclamò scioccato
-La cosa ti stupisce?- scosse la testa Harry
-No.- ammise.-Ma non si preoccupa
neppure di non mostrarlo.-
- E’ un debole: ha bisogno di questo per sentirsi più
forte.-spiegò freddamente Hermione iniziando ad
incamminarsi verso le cucine
- E’ ridicolo.- continuò Dean
.-Non mi capacito di come abbia potuto metter su un esercito in queste
condizioni.-
- E’ un esercito folle e ambizioso come lui: un
esercito di nobili disperati per la perdita del potere, e vogliosi di ottenerne
sempre di più.- sputò la riccia grifondoro
- E’…è…
inammissibile.- chiuse il discorso Dean, mentre il
trio dei miracoli capeggiava la fila con sguardo disperato come di reduci da
una battaglia, col compito di portare in salvo gli unici sopravvissuti, ed era
proprio così.
Luna aprì la porta della cucina, facendo entrare i compagni.
Hermione si precipitò alla finestrella che dava sulla sala grande, lasciando i
due fratelli Green alle cure di Calì e Padma. Senza sapere neppure il perché, cercò con un groppo
al cuore Draco. Lo trovò quasi subito. Stava mangiando lentamente dal suo
piatto, con gli occhi praticamente chiusi. Era nervoso: lo aveva capito da come teneva la forchetta,
stringendola fino a farsi sbiancare le nocche… si stupì di quei pensieri:
come aveva fatto a conoscerlo così bene in così poco tempo?…forse si
sbagliava, era lei che voleva vederlo in un certo modo…si lasciò
scivolare stancamente lungo la parete, prendendo profondi respiri. Due
ragazzini si avvicinarono alla finestrella, ma dopo aver guardato oltre il
freddo vetro sporco per un po’, socchiusero la saracinesca e se ne andarono dalla parte opposta. Rimasero così per un tempo
indefinito: tutti seduti per terra, confusi e silenziosi,
soli.
- E’ ora.- decise Ginny
guardando l’orologio.
Gli altri sospirarono profondamente prima di alzarsi per
sistemare le nuove portate sui carrelli.
La rossa Weasley fu la prima ad
uscire, determinata e sicura.
Hermione la osservò da lontano: la guerra la aveva davvero
trasformata in quel modo? Era sempre stata forte, ma allo stesso tempo aveva
sempre avuto bisogno di sfogarsi con le persone che amava, ora invece era così
distaccata…
-Andiamo Herm?- chiese Ron dandole una piccola gomitata
-Eh?...Sì.. sì…certo-
acconsentì la riccia iniziando a spingere il suo carrello.
Arrivò per ultima nella sala, ed i primi tavoli stavano già
venendo serviti, così dovette spingersi all’unico ancora senza servitori.
“No. Non questo” pregò fra se non appena si rese conto di dove si
trovava.
Draco non alzò lo sguardo dal suo piatto vuoto, teso fino
allo spasmo.
La ragazza iniziò a servire i primi studenti. Goile la guardò con aria di superiorità, eppure Hermione
lesse nel suo sguardo una rabbia profonda: da quando il suo compagno Tiger si era ammalato non era più stato lo stesso. Tolse i
piatti sporchi dal tavolo e li sostituì con nuovi fumanti, poi ricominciò il
lavoro con gli altri. Quando arrivò il Suo turno, prese un
grosso respiro prima di avvicinarsi. Le mani le tremavano, e rischiò di
far cadere il piatto sporco. Una lacrima le rigò il viso, e lei strinse gli
occhi per impedire la fuori uscita di altre. Era umiliante e penoso allo stesso
tempo.
Prese il piatto pulito, e lo depositò lentamente sul tavolo.
La mano tremante sfiorò la sua. Draco si voltò immediatamente, ed i loro
sguardi si incontrarono per un breve istante, prima
che lei distaccasse il suo e si affrettasse a servire PansyParkinson prima di andarsene quasi di corsa.
Draco quella sera non riuscì più a toccare cibo.
-Manca ancora il dolce e poi possiamo andare.- sorrise Ron. Se c’era qualcuno che
non aveva ancora perso il proprio modo di essere lì dentro…quello era
lui. Hermione ricambiò il sorriso, anche se poco convinta, poi si girò per
guarnire la torta con panna e crema pasticcera. Stava
morendo di fame, ma non voleva rischiare di farsi beccare dai mangiamorte a rubare del cibo, l’aveva già detto ai
suoi compagni: quelle persone di sicuro li tenevano d’occhio.
-Tutti pronti? Bene. Andiamo- esclamòGinny battendo le mani. Non aveva fatto praticamente nulla a parte dare ordini.
-Gin.- fece Harry.-La
vuoi smettere?-
-Di fare cosa? Non ho fatto nulla di male- starnazzò prima
di concedersi una grassa risata
-Appunto: smettila di fare niente e aiutaci.- decise Harry fermamente.
Ginevra arricciò il labbro e scese dal mobiletto su cui stava
appollaiata, per poi muovere il suo carrello tra mille sbuffi.
Hermione si precipitò a prendere il suo e ad uscire prima
possibile: quella volta non sarebbe stata costretta a servire quel certo
tavolo.
Arrivarono quasi subito al grande
portone di legno e lo spinsero con foga, felici che per quella sera fosse
l’ultima volta. Servirono i tavoli e sparecchiarono i piatti sporchi, ma
prima di poter uscire vennero fermati dal tono
imperioso del loro padrone supremo.
Voldemort si alzò guardandoli con
sufficienza, poi disse:-lavate i piatti e poi tornate
a sparecchiare.-
Tutti si guardarono delusi,ma
dopotutto se l’aspettavano: era scontato. Annuirono e fecero per alzare
la maniglia, ma vennero nuovamente bloccati, questa
volta da un cruciatus collettivo. Gli schiavi caddero
a terra stringendo i denti per sforzarsi di non urlare, manon a tutti fu possibile.
-Non si va via prima che io abbia finito di parlare.- sibilò
furioso il mago oscuro.- Voi non dovete permettervi un simile affronto.-
Voldemort rilasciò l’incantesimo,
facendoli crollare sul duro pavimento.- E ora…-fece il signore oscuro- E
ora lasciatemi finire: tornate nelle cucine e attendete il mio ordine, poi
verrete qui e porterete gli avanzi in cucina: Saranno
la vostra cena. Prima di poterli mangiare dovrete però pulire la Sala Grande ed
il corridoio antistante. Considero scontato che anche la cucina dovrà brillare,
e ora…sciò!- disse muovendo le mani come ad
allontanare delle mosche fastidiose. I ragazzi si affrettarono ad uscire, con
gli occhi sbarrati per la rabbia e l’impotenza: avrebbero dovuto
aspettarsi anche quello.
Il tempo parve infinito dentro le quattro mura della cucina.
Attesero un segnale che non arrivò, sforzandosi di tenere gli occhi aperti. Erano sfiniti, mentre i mangiamorte,
creature della notte, sembravano instancabili. Attesero che gli studenti
finissero il loro dolce, spiandoli dalla finestrella,
ma poi videro che le cose andavano per le lunghe, tra riti e celebrazioni in
onore del folle padrone di Hogwarts, perciò molti
preferirono allontanarsi dal buchetto per concedersi un pisolino sul pavimento.
Hermione rimase invece appiccicata al vetro, ansiosa di scoprire più cose
possibili. Dalle poche parole che riuscì a sentire e
dalle poche cose che poté vedere, capì che le lezioni si sarebbero tenute
normalmente per gli studenti puri, privilegiando ovviamente le Arti Oscure. La
cosa che le risultò invece assurda fu che ai non serpeverde o ai serpeverde dei
primi tre anni fu imposto di indossare un bracciale che non si sarebbe dovuto
togliere per nessun motivo...
Finalmente i Puri si alzarono e uscirono. Voldemort alzò la bacchetta e pronunciò una formula che
fece trillare un campanello nelle cucine: il segnale. Harry
aprì la porta per fare uscire i compagni, che in men
che non si dica arrivarono di fronte al loro padrone.
- Sapete cosa dovete fare.- si limitò a dire il padrone di Hogwarts.- Domattina sveglia alle cinque e preparate la
colazione:la voglio già in tavola al risveglio degli
studenti. Subito dopo inizierete a pulire il castello da cima a fondo,
smettendo solo alle 11 per preparare il pranzo. Riprenderete a lavorare
terminando verso sera con le aule. Preparerete la cena e dopo esservi
assicurati che tutto sia in perfetto ordine potrete
recarvi nel vostro dormitorio: tutto chiaro?-
Hermione sospirò prima di alzare la mano.
-Sì?- chiese infastidito il suo
padrone.
-Per cima a fondo…intende anche i dormitori?-
-Ma certo che sì inutile
sgualdrina.-
-Ma non conosciamo la parola d’ordine di serpeverde…-obiettò
-E’Despòtes
ex Mundibus, ma non crediate di fare i furbi: i
quadri che ho messo mi racconteranno se tramate qualcosa.- e detto questo fece
per andarsene.- voi tre invece…-ghignò rivolto a tre bambinette
del secondo.- In camera mia immediatamente.- le tre si guardarono confuse ma annuirono,
Hermione invece aprì disgustata la bocca per parlare, ma la pronta mano di Harry le impedì di emettere alcun suono. Lei si dimenò, ma Voldemort non la notò e trascinò con se le ragazzine che si
era scelto. Quando finalmente Voldemort
se ne fu andato Harry mollò la presa ed Hermione si
gettò verso il portone. Venne intercettata da Dean e Ron che la bloccarono di
nuovo.
-Non...non lo so.- ammise Hermione tra le lacrime.- Ma…ma
quelle bambine non sanno neanche…non sanno…-Harry
la abbracciò forte, mentre lei singhiozzava.
- L’unica cosa che potresti ottenere è finire anche tu
nel suo letto…Herm…Herm!
–fece Harry tentando di farla star zitta.- Herm: non le salveresti.- chiarì il moro
Lei annuì cercando di calmarsi.
-E ora facciamo il nostro lavoro.- decise Harry
Finirono che era ormai notte inoltrata, e quasi nessuno
riuscì a toccare cibo anche se affamato, nessuno riuscì a pensare ad altro che
non fossero le sfortunate bambine.
Attraversarono il buio corridoio che li avrebbe portati al
dormitorio, ed una volta lì iniziarono a ripulirlo dei topi e degli escrementi
usando i disinfettanti presenti nello sgabuzzino. Staccarono le ragnatele e
ripulirono tutto più e più volte, poi, sfiniti crollarono su dei teli che erano
stati improvvisati a mò di letto.
I due Green continuarono a dormire, venendo
sorvegliati a turno.
Erano forse le due e mezza quando
le tre ragazzine tornarono…
Hermione stava spalmando una seconda boccetta di unguento sulla fronte della giovane Green quando sentì la
porta cigolare. Tutti gli altri dormivano. Tre figurine curve arrancarono nella
stanza, e la riccia Grifondoro capì subito che erano loro. Un dolore più forte
di un pugno la colpì allo stomaco: si sentiva così in colpa…Si alzò e
corse incontro alle bambine abbracciandole forte. Le portò fuori di lì, per non
svegliare gli altri.
Quando la porta si richiuse,
Hermione poté vedere in tutta chiarezza il dolore e l’orrore sui volti
infantili delle tre sfortunate bambine. Gli occhi rossi e
gonfi di pianto, le vesti stracciate, il pallore del viso, il tremore di tutto
il corpo…piccoli ematomi e segni di denti e graffi ovunque. Le
ragazzine rimasero immobili senza neanche riuscire a piangere: la grifoncina poté solo abbracciarle, mentre cadevano in un
sonno pieno di incubi.
Il mattino dopo la riccia grifondoro si risvegliò
ancora abbracciata a quelle bambine, le accarezzò sentendo la rabbia
dentro di sé sempre più forte per quell’uomo folle e disumano. Si alzò ed
andò a vedere che ora fosse: le cinque e venti, ora di alzarsi.
Svegliò i vari compagni e, fu costretta, anche le bambine.
Quelle si tirarono su ancora con gli sguardi vuoti e distrutti, eppure si
rivestirono e si diressero in cucina come tutti gli altri. Nessuno rivolse loro
la parola: nessuno avrebbe saputo cosa poter dire.
Dopo aver cucinato in
silenzio e apparecchiato, andarono a prendere il necessario per pulire i
corridoi e le aule, portandolo in cucina per essere pronti
dopo la colazione degli studenti. Solo allora il resto di Hogwarts
iniziò a svegliarsi.
Draco scostò le coperte sudate calciando viaPansy, che rotolò giù dal letto con un tonfo.
- E’ qualcosa che non succederà mai più: sparisci.-
bofonchiò il biondo infilandosi una vestaglia argentata e dirigendosi verso il
bagno.
-Draco…-tentò la ragazza al massimo della felicità
-Ho detto fuori!!!-ringhiò Draco.
La mora si precipitò fuori dopo essersi infilata alla meno peggio la biancheria, ancora sorridente. Quando la porta si fu richiusa Draco si guardò allo
specchio: Non sembrava lui. Capelli per aria, un’aria
spaesata e, cosa peggiore, un terribile senso di nausea. Sciacquò il bel
viso con acqua ghiacciata e spazzolò i capellifurioso. Riuscì a ricomporsi
esteriormente, ma non nello spirito.
Si sedette sul bordo della vasca da bagno provando a
riflettere, anche se non ne aveva bisogno: sapeva cosa
era successo.
La notte ormai passata aveva sfogato su Pansy
tutta la sua furia e, stremato, si era addormentato. Non era mai successa una
cosa del genere, e non era neppure mai stato tanto disgustato dopo una notte
con una ragazza. Ora era addirittura nauseato…perché? Perché
avrebbe voluto solo Lei?
Si alzò deciso a scacciare quel pensiero: se avesse
continuato così qualcuno si sarebbe accorto delle sue stranezze.
Sfilò dall’armadio la divisa serpeverde
e la infilò, poi rapido salì in sala grande.
Non appena il biondo arrivò, Hermione chiuse le tapparelle
della finestrella. Ma che senso aveva comportarsi
così? Prima lo cercava e non appena lo trovava fuggiva? Non si riconosceva
più…
Sbuffò prima di tornare alle sue mansioni.
Dopo colazione, gli studenti si diressero verso le aule per
seguire le nuove lezioni, mentre i servi mettevano a posto la cucina prima di
dividersi i corridoi da pulire.
-Allora…-iniziò a parlare Harry.-
Dobbiamo dividerci in molti gruppi o non ce la faremo
mai. Due persone al massimo controlleranno i Green, due invece devono
assolutamente venire con me per scoprire dove tengono ora i malati per
accertarsi di come stanno.-
-Se ci sono ancora.- aggiunse Ginny scettica.
-Se ci sono ancora.- acconsentì Harry con un moto di stizza.- Gli altri però, devono fare
il loro lavoro per coprirci…Herm, Ron e Dean…voi guidate il
servizio delle pulizie: dovete dividerlo in diversi gruppetti e sparpagliarlo
per Hogwarts. Con me verranno Ginny
e Padma. Calì resterà coi Green qui in cucina…qualcuno cerchi di venire a
darle una mano di tanto in tanto, va bene?- si interruppe per vedere se avevano
capito, e tutti annuirono.- Bene, e ora andiamo!- disse invece rivolto ai suoi
due compagni di squadra. Prima di uscire, però, si voltò
un’ultima volta.- Ah…quasi dimenticavo.- aggiunse con lo
sguardo rivolto in particolar modo a Ron ed a
Hermione.
-…Buona fortuna!-Detto ciò sparì.
Hermione rimase come incantata a guardare la porta da cui
era sparita la persona più importante della sua vita. Si sentiva una sciocca,
eppure era un po’ gelosa di tutti i suoi compagni di sventura, perché a
loro erano rivolte la maggior parte delle attenzioni iHarry, proprio nel momento in cui lei ne avrebbe
avuto bisogno…ma lei non era egoista, e quel “buona fortuna”
la aveva anche fatta star meglio… quanto però quella guerra le faceva
male…
-Herm? Ci sei? Dobbiamo decidere i
gruppi.- Le sussurrò Ron all’orecchia prima di
dire:-Luna con me.-
Erano passate ormai tre ore da quando erano usciti dalla
cucina, ma i lavori procedevano a rilento: nessuno era abituato a pulire e
anche se si dava da fare, i risultati erano disastrosi, però dovevano
sforzarsi.
Hermione staccò la pesante tenda rossa dell’aula di divinazione,
e poi scese le scale col suo gruppetto, per andare al lago a lavare le tende ed
i cuscini impolverati…chissà come faceva Silente a pulire tutto…ma
ora lui non c’era più.
Arrancarono per i vari corridoi che li avrebbero
condotti all’uscita sperando di non incontrare nessuno, invece…
Draco uscì dall’aula che era stata quella di difesa
contro le arti oscure per tanti anni, e che ora era l’esatto opposto.
Prima di Arti Oscure aveva però avuto divinazione con
la professoressa McGranitt.
Lì Voldemort in persona era venuto a controllare, per
assicurarsi che andasse tutto bene…se di “bene” si poteva
parlare… La ex vice preside sembrava
perfettamente uguale al solito, almeno d’aspetto e nel modo di parlare,
ma qualcosa a Draco di sicuro non sfuggì: gli occhi erano come…spenti, e
poi, cosa più facile da notare, favoriva in tutti i modi i serpeverde,
inchinandosi addirittura e servendo, così come le era stato ordinato, il suo
nuovo signore: anche se non gliel’avessero detto, avrebbe capito subito
che la professoressa era sotto imperius…ne
aveva visti tanti in vita sua…nessun altro però se ne preoccupò troppo.
Si diresse col suo solito gruppo verso la lezione seguente,
come se tutto fosse rimasto invariato da sempre…a parte il fatto
dell’assenza di Tiger.
Procedevano spediti. Pansy sempre
attaccata al suo braccio starnazzando:- sono così
felice che tu abbia deciso di stare dalla nostra parte…non che ne
dubitassi ovviamente, ma non avrei mai voluto doverti combattere…-
Blaise li seguiva assieme a Goile, che pareva più che mai un cane inferocito.
Svoltarono l’angolo ma si fermarono, perché si
trovarono di fronte…
Hermione si immobilizzò non appena
vide spuntare quel biondo dall’angolo. Il suo cuore perse un battito per
poi iniziare a rimbombare nel petto. Si maledì mentalmente con un
“dovresti odiarlo…calmati e respira…” ma non era così
facile. I loro occhi si cercarono, anche se nessuno dei due rispettivi padroni avrebbe voluto quel contatto, consapevole di che cosa poteva
portare. La riccia si perse in quel grigio tempestoso, che sembrava tanto
distrutto e che cercava una risposta alla domanda che poneva: “ dimmi che
va tutto bene”
“no, non va affatto bene” sarebbe stata la
risposta. Draco non appena l’ebbe ricevuta girò il volto con una grande forza di volontà riprendendo a camminare trascinando
una Pansy inferocita che strillava:-Inchinatevi
luridi impuri!!! Anche voi, traditori del vostro sangue!!! Dovete inchinarviiiii!!!-
Hermione sospirò, seguita a ruota dagli altri, ma poi
riprese anche lei il suo percorso, che si stava di nuovo staccando da quello di
Lui…
Ron guardò Luna di nascosto: era
bella, non c’era di che dire, eppure le sue stravaganze si erano spente a
causa di quella guerra, facendola addirittura sembrare un’altra persona.” Riusciremo mai a tornare come prima quando questo
finirà?” si chiese scuotendo il capo.
“ se finirà” si trovò
costretto ad aggiungere mentalmente, stringendo i pugni.
Harry si appiattì al muro, per
quanto la sedia consentisse, chiedendo con uno sguardo agli altri di fare altrettanto.
Era stato un’idiota a voler andare lui alla ricerca dei
malati…nelle sue condizioni rischiava di compromettere la riuscita della
missione, eppure aveva voluto vedere coi suoi occhi.
Subito dopo tre serpeverdi del
primo o al massimo secondo sbucarono dal corridoio e li videro. Harry resse il suo moccio sperando che gli altri si
attenessero al piano senza farsi prendere dal panico. I tre puri li guardarono
con sufficienza, nonostante la giovane età, cercando di stare
alla larga da quegli sporchi impuri, prima di riprendere il cammino.
“Che
tristezza…”non poté fare a meno di pensare Harry.”Così
giovani ed influenzabili…e dire che fino a poco tempo fa erano buoni ed
innocenti…chissà se potranno mai riprendersi…”
-Andiamo?- chiese Padma
interrompendo i suoi pensieri. Harry annuì e si avviò
verso l’ex infermeria. Quando la raggiunse, capì
subito che ciò che cercava non era lì. L’infermeria era tornata come
quella di una volta, era stata aggiustata, ma i letti erano vuoti
-Ma dove possono averli portati?- chiese ad alta voce
-Ma…e i malati terminali?- ricordò
terrorizzata la Patil.
Ginny rimase in silenzio, e si
guardò intorno.
-Nella fossa comune- disse
glaciale.
Spazio Autrice:
Ciao a tutti!
Sì, lo so che ho fatto di nuovo ritardo, però…questo capitolo
è stato duro da produrre…insomma, è dall’inizio che vi aspettate
qualche appunto sul regime Voldemort…non potevo deludervi….AAHHHHH! abbassate le armi Pleaaaaaaaaaaaaase! Chiedo Scuuuuuuuuuuuuusa!
Ok…
Allora, come va? Come vi pareva il cappy?
Delusi? Incazzati con Voldemort
( io sì: cattivooooooooo!) e…la prox volta sarà ancora peggio…
Eh? Dai, mi perdonate vero???? XD
Spazio Risposte:
Peach_93:Peachy!!!!!!!!!!!!!!!!!Ciao tesoro! Davvero ti piaceva il
capitolo? Temevo fosse troppo vuoto…intendo…poche
novità….
Ovviamente non posso non ringraziarti per tutti i
complimenti che mi fai…Grazie! Non puoi immaginare quanto mi facciano piacere!!!(me arrossita XD) E….W Harry! Hai visto? Tira sempre fuori la grinta quando serve!!!!Applausi!!!!!!!!!!!!!!
…C’è qualcosa che non quadra, vero? Sì: è così.
Questo cappy non avrebbe dovuto finire così:
mancavano ben due importantissimi avvenimenti…però un po’ perché
era già lungo e un po’ (ora la odierai ancora di più) per colpa di Ginny! Sì, non era prevista quell’ultima frase,
l’ho messa senza pensarci, e rileggendo il capitolo mi sono resa conto
che poteva valere come conclusione! Sì, e poi fare troppe cose avrebbe reso la
storia ancora complicata ed illeggibile, senza contare che chissà quando avrei
potuto postare…Spero che questo cappynn ti abbia deluso…W Te!!!Baci
Sweet_NightmaresPunkGirl
Princyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy!!! Cm va? Questo capitolo lo dedico a te per
la ragione che ben sai (ma ke ovviamente nn scrivo qui). Forse è un po’ macabro come regalo,
però è l’unico vero che possa darti…T.V.B!!!!
barbarak: Stavi
nuovamente per mandare squadre di soccorso a cercarmi vero? E
invece…Sorpresa!!! Su ti prego nn ti arrabbiare…nn volevo
deludervi tutto qui…già…povero Drachino…e
né questo né il prossimo capitolo gli daranno tregua purtroppo..in compenso nel prssimo accadrà
qualcosa che…*#####****#### testo non leggibile al momento…..ma al
più presto, qui…Su EFP!!!
E brava: Hai intuito qualcosa su Ginny eh? Bacioni anche a Te!!!
anna96: Tadàààààààààààààààààààààààààààààà
cm va?---mi risparmi anche questa volta eh? Vero? Cmq…chi
lo sa se i buoni questa volta vinceranno? Secondo te?
Baby_San:Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!! Cm va? Qui ttbn…scs se nn ho approfondito tanto la reazione di Herm,
ma se ti interessa la potrai leggere nel proxcappy…(Cm sn sadica eh?) Vabby’
dai…lo sai ket.v.b…perciò…nn farò eccezioni! Muahahahahahaha!!!su…lo faccio per nn
rovinarti la sorpresa…Ci sentiamo eh? Bacibaci!
jennybrava: Ciao!!!
Grazie anche a te…sono davvero felice che la storia ti piaccia…nn sai neanche quanto!
Ricordiamo anche:
Un piccolo saluto anche a
EmoGirl_92: Se puoi…fammi avere tue notizie…fallo: ti prego. Io ci sono e ti aspetto.
Spazio
Anticipazioni:
Welllllllllllllllllllllllllllllllllllll,
Il prossimo capitolo sarà strapieno di sorprese, perciò
qualcuna la posso accennare…giusto per farmi un
po’ perdonare per il mostruoso ritardo…
1-Importante
discorso tra Herm e Draco
2-Approfondimento
sulle condizioni di puri ed impuri
3-Tentativo
di ribellione
4-Conseguenze
catastrofiche…nnposso
dire altro
Sorry più di così nn posso proprio…anzi sì: Il titolo.
Sprofondare,
nell’oscurità
Se nn vi piace il titolo
ditelo…se volete posso anche cambiarlo
Ultima cosa…Ginny non ha
ancora finito di stupirci…
Vostra FairyDreamPer qualunque cosa…potete trovarmi
sulla mia mail: magicanna@live.it
Cappy dedicato a Peach_93, che fin dall’inizio mi ha
seguito e recensito! W you Peach!
Un grazie speciale a tutti coloro che recensiscono! V.V.b!
Cap.13: Spiraglio di luce
-Fossa co...comune?Come fo..fossa comune!- strillò Padma
- E'...E' solo una supposizione...-chiarì Ginny-Nulla di certo...-
-Gin...ma cosa intendi con fossa comune?-chiese duramente Harry
- Beh, i malati terminali erano perfettamente inutili ai mangiamorte, non vedo
perché avrebbero dovuto tenerli...-
-Stai parlando come se fosse una cosa certa- la incolpò Padma
-Forse perché quasi sicuramente è così: erano solo una palla al piede per i
puri.-
-Sono! Sono! Non usare il passato!- strillò sull'orlo delle lacrime la Patil
Harry la allontanò dalla rossa prima che si saltassero addosso.-Padma...Padma,
dobbiamo mantenere la calma.- le sussurrò.- E tu.- disse dedicando tutta la sua
attenzione alla giovane Weasley.-Come fai a dire che li hanno uccisi solo
perché ormai erano inutili?Avrebbero potuto ricattare le famiglie o... -
-Oh, Harry...lo erano.- scosse la testa Ginny come se stesse spiegando una
sciocchezza ad un bambino.-Non esiste una cura, non in uno stadio così
avanzato-
-E tu come lo sai?- sussurrò Padma diffidente.
- Non ne sono sicura. Come te lo devo dire? E' stata...un'idea, che mi è venuta
così...-
-Ma se non esistesse una cura...allora perchè spargere il morbo?- chiese Harry
attento
-Non lo so…forse per indebolirci, per
spaventarci…chi lo sa? Il fatto è che loro non hanno bisogno di
ricattarci…sono già padroni del mondo Harry…se anche qualche
famiglia si ribellasse, saprebbero come spegnere questo tipo di
proteste.-spiegò acida Ginevra.
Harry scosse la testa, ma non seppe come ribattere.- E gli
altri?-
-Gli altri chi?- chiese la rossa senza capire
-Gli altri malati, quelli ancora in condizioni decenti!-
gridò Harry
-Harry, ma che vuoi che ne sappia? Per chi mi hai presa eh?-
gridò ancora più forte la Weasley
- Non lo so chi sei diventata, ma intanto sai cose che
nessun altro sa.-la accusò il moro
- E chi ti racconta questo? Hermione eh? La tua sporca
amichetta…-
-Ti ricordo che fino a poco tempo fa era anche tua amica, e
poi…ma non vedi come parli? Sembri una di loro!-
-Chi, io?- lo provocò la rossa.
-Ragazzi.-li bloccò Padma
-Che c’è?-gridarono in coro
-Sta arrivando qualcuno…-sussurrò la ragazza
spaventata.
-E con ciò?- sputò Ginny, ma a voce più bassa.
-Vi ricordo che non siete più dei normali studenti di
Hogwarts…-accennò la mora
-…-
-Andiamo.- decise Harry trascinandole con cautela lungo il
corridoio da cui erano arrivati.
Le ruote della sedia a rotelle cigolavano pericolosamente e
a parte quello, gli unici rumori udibili erano quelli dei loro respiri, sommati
ai forti rimbombi dei propri cuori.
Quando raggiunsero una zona un po’ più sicura,
ripresero a camminare con più tranquillità.
“Dobbiamo parlare al più presto con gli altri”
si disse Harry incamminandosi verso le cucine.
Hermione tirò fori dall’acqua l’ultima pesante
tenda. La strizzò alla meno peggio, e gli altri fecero altrettanto.
-Dove andiamo per farli asciugare?- chiese una bimbetta che
reggeva a fatica cinque grossi cuscini.
Hermione si guardò intorno, per cercare il luogo più
assolato. In realtà di sole ce n’era davvero poco: soltanto qualche
raggio che filtrava a fatica dalle grossi coltri di nubi.
-Sulla torre più alta- fu costretta a dire dopo qualche
secondo di muta osservazione.-Quella dei grifondoro- sussurrò chiudendo gli
occhi, con un grosso groppo in gola.
Ron si stiracchiò producendo sonori crik e crok . Dopo tutto
quel tempo chini a lucidare scalinate e pavimenti, avrebbe voluto dormire per
giorni interi, ma ciò non gli sarebbe stato concesso
Luna lo guardò coi suoi grandi occhi, e lui non seppe
distogliere lo sguardo.
-Credi…-sussurrò la ragazza con un fil di voce.-Credi
che tutto questo finirà?-
-Sì, Luna.-le assicurò il rosso convinto appoggiandole una
mano sulla spalla.-Noi interverremo e lo faremo finire.-
Il ritratto della signora grassa era stato strappato
brutalmente, così come la parete di legno su cui il dipinto poggiava. In questo
modo almeno, era possibile entrare, passando per la piccola fessurina che si
era formata.
La sala comune era completamente distrutta: il divanetto
rosso era ribaltato e completamente ricoperto di polvere, gli arazzi erano
stati rimossi dal pronto intervento dei mangiamorte, i libri, gli scaffali, le
poltrone, i vetri delle finestre, giacevano immobili a terra, anch’essi
ricoperti di polvere e detriti. Alle due scalinate che portavano ai dormitori
mancavano parecchi gradini, e quelli ancora presenti erano smussati e sporchi.
I grifondoro presenti, a quella vista, non poterono trattenere le lacrime.
Gli occhi di Hermione divennero subito lucidi, e calde
lacrime le rigarono il volto pallido, ma pianse così: in silenzio. Aveva pianto
fin troppe volte nell’ultimo periodo.
Nella mente di ciascun grifondoro, si riformava
l’immagine dell’accogliente sala comune, dei pomeriggi passati al
suo interno per ripararsi dal gelo fuori, e all’ultima volta che la
avevano lasciata per andare a nuova Hogwarts. Quell’immagine, sovrapposta
a quella attuale li sconvolgeva.
Tassorosso e corvonero attesero in rispettoso silenzio che i
compagni si riprendessero dallo shok, poi, insieme agli altri, si mossero verso
il tetto della torre.
L’ora di scendere nelle cucine per preparare il
pranzo, infine arrivò. Quando la porta della cucina si aprì, erano già tutti
pronti per lavorare, ma nessuno era disposto a parlare. Volevano solamente
stare da soli col proprio dolore. Harry sospirò, ma visto che nessuno era
aperto al dialogo, decise di rimandare il discorso a dopo cena.
Dopo aver cucinato e apparecchiato le tavolate, si sedettero
sul freddo pavimento, in attesa di servire i puri. L’attesa fu fin troppo
breve. I tavoli si riempirono dopo pochi istanti, e tutti furono costretti ad
alzarsi e a trascinarsi doloranti fuori dalla porta.
-Ma perché i mangiamorte sono così puntuali?- brontolò Ron
facendo nascere sulle labbra di ciascuno un timido sorriso. Il primo dopo tutte
quelle ore di schiavitù.
Dopo pranzo, i gruppi si ridivisero per continuare
l’opera di pulizia della scuola. Fuori stava per piovere, così il gruppo
di Hermione fu costretto a tornare nella torre per ritirare i panni bagnati.
- Ho sentito le prime gocce.-avvertì Hermione.-dobbiamo
sbrigarci-
Subito, tutti iniziarono a correre da una parte
all’altra della torre per finire il prima possibile.
La riccia prese in mano un cuscino blu ancora umido,
perdendosi nella contemplazione del prato sotto la torre. Gelide gocce
iniziarono a pioverle addosso, ma lei pareva non sentirle, persa nei suoi
pensieri.
Immagini di un passato ormai lontano iniziarono a vorticare
davanti ai suoi occhi, e rivide se stessa, Ron ed Harry che correvano verso il
castello in una giornata come quella, riparandosi le teste con i mantelli e
ridendo insensatamente, ma felici di essere là, insieme. Le sembrava davvero di
rivedersi, di risentire quelle risate…avrebbe potuto vivere di
quell’illusione per tutta la vita, se non fosse stato per la voce di
Lavanda che la chiamava…
-Hermione! Accidenti! Vieni, presto! Ti stai bagnando
tutta!-le gridò dalla porta facendola tornare alla realtà. Hermione si rese
conto di essere già tutta bagnata, e di avere un freddo mostruoso. Strinse le
proprie braccia al petto, per sciogliere quell’ormai permanente nodo in
gola, senza alcun risultato. Girò per l’ultima volta la testa verso il
giardino, sperando che ci sarebbero ancora stati quei tre ragazzini che
correvano verso la loro scuola,ma su quel prato non c’era più nessuno.
L’ora di cena arrivò stranamente presto, e tutti
furono felici di poter smettere di sgobbare per un po’, così si
sbrigarono a preparare i piatti per i puri, i più piccoli si concessero
addirittura qualche risatina. In quei momenti così terribili, il solo fatto di
poter essere ancora tutti insieme pareva un dono meraviglioso, senza contare
che tutti si stavano auto convincendo che quella sarebbe stata solo una
situazione momentanea.
Hermione invece se ne stava in disparte.
-Herm…tutto bene?- chiese una voce alle sue spalle.
-Harry…-si sforzò di sorridere lei -Oh Harry!- esclamò
poi gettandosi tra le sue braccia. Con lui non serviva mentire.
-Mi dispiace Herm…-le sussurrò il moro accarezzadole i
riccioli ancora umidi.-Davvero…avrei dovuto starti più vicino, ma non è
così semplice…-
-No…Stai facendo la cosa giusta…non sono io
quella che ha più bisogno ora…-lo strinse lei
-Ma tu sei la mia migliore amica…non sai quanto vorrei
poterti stare accanto ora…-si scusò
Hermione gli tappò la bocca con un dito, sorridendogli con
più sincerità.-Ti voglio bene Harry.-
Lui la guardò.-Anch’io.- “Non sai neanche
quanto.” Aggiunse mentalmente.
-Ehm…ragazzi, dovremmo andare…-li interruppe Ron
un po’ imbarazzato.
-Va tutto bene,Ron- assicurò Harry con un mezzo
sorriso.-Andiamo-
La Sala Grande era gremita di mangiamorte, tutti vestiti di
nero e silenziosi come la notte. Attendevano con espressioni spazientite
l’arrivo del primo piatto. Pansy e Theodore fecero spazio a Draco, per
lasciarlo sedere al solito posto.
Blaise osservò l’amico: era di umore nero, meglio non
fargli domande.
La vena sulla tempia del biondo iniziò a pulsare
pericolosamente, ma non accadde nulla.
-Credo che avresti bisogno di qualcuna nuova con cui
spassartela…Pansy alla lunga stanca…-continuò Theo.-
-Ehi!- si offese la mora.
Blaise strinse gli occhi “stupido idiota! Vuoi farci
ammazzare tutti?” ma ancora una volta Draco restò impassibile.
-Ci penserò- disse soltanto prima di zittirsi completamente.
Non aprì più bocca per tutta la sera. Era arrabbiato, furioso...lui non voleva
riprendere a fare il mangiamorte…ma c’era qualcosaltro che lo
turbava…
Erano ormai le dieci e mezza quando le preghiere a Voldemort
iniziarono a farsi sentire.
Gli impuri finirono di lavare i piatti, poi si sedettero al
tavolo per mangiare gli avanzi. Harry decise che quello era il momento buono
per parlare.
-Dobbiamo parlare di una cosa.-annunciò serio. Tutti si
girarono verso di lui.
-Oggi, come ben saprete, il mio gruppo è andato alla ricerca
dei malati, ma nell’infermeria, proprio come temevamo, non c’è più
nessuno.-
- Temiamo che i malati terminali siano stati uccisi, mentre
gli altri nascosti da qualche parte- prese parola Ginny annoiata
La cucina si riempì di orrore e di lacrime silenziose. Tra i
malati c’erano amici e parenti di ognuno.
-Non abbiamo però nessuna certezza-chiarì Harry
-Ma…ma allora da dove salta fuori quest’idea?-
chiese Hermione, che era rimasta immobile durante tutto il discorso.
- Ginny crede che i mangiamorte, non avendo bisogno di alcun
ricatto, si siano liberati dei pesi inutili.- spiegò Padma guardando con
diffidenza la rossa.
-Ma allora perché? Perché spargere questo morbo?- chiese
Dean sconcertato
-Chi lo sa? Forse per indebolirci
o…spaventarci…-disse vago Harry gesticolando
“O forse…per sterminarci…ma non ha
senso” pensò la riccia grifondoro,ma non espresse la sua idea, ancora
troppo confusa.
-Ad ogni modo- riprese Harry.-Dobbiamo scoprire
assolutamente dove sono tutti gli altri malati.-
-..E se ci sono- chiarì Ginny, beccandosi non poche
occhiatacce.
Il discorso si chiuse lì. Non c’era molto da dire,
dopotutto…
-Come stanno i Green?- chiese Hermione dopo un po’.
Fu Calì, la ragazza che aveva vegliato tutto il giorno su di
loro a rispondere:- Johnathan si è quasi ripreso, ma…sua
sorella…non so se ce la farà- ammise con un filo di voce.
-Dobbiamo usare dell’altro unguento…ce
l’hai ancora Herm?- chiese Harry
-Ne è rimasta meno di mezza boccetta.-scosse il capo
mostrando la piccola bottiglietta mezza vuota.-Ma dobbiamo provare
comunque…- Detto questo, porse la boccetta ad una delle tre bambine che,
appena la notte precedente erano state violentate brutalmente da quel pazzo che
ora era il reggente del mondo.-Tutte le ragazzine dei primi tre anni devono
immediatamente andare nel dormitorio: ciò che è accaduto ieri sera non deve più
ripetersi.-decise convinta
-Sono d’accordo con te- annuì Calì, seguita a ruota
dalla gemella e da Luna.
-Ma come pensate che riusciremo a pulire tutto, così?-
esclamò Ginny
-Dovremo lavorare il triplo noi.-alzò il tono Harry, stanco
di quella nuova Ginny.
-Ma…-
-Niente ma. E’ orribile quello che hanno subito- gridò
Hermione furiosa, senza riuscire a capire come fosse possibile che la sua ex
migliore amica fosse cambiata tanto.
Le tre ragazzine abbassarono lo sguardo, per nascondere le
lacrime. La riccia grifondoro si chinò su di loro-Vi prometto che nessuno vi
toccherà più- disse lentamente-Nessuno-sibilò
-Ma è ridicolo!- Continuò la rossa Weasley.-chi ci dice che
i puri non scendano nel dormitorio per prendersele?-
Le bambine la osservarono con gli occhi colmi d’orrore
a quell’idea.
Hermione la fulminò con lo sguardo.
-Ovviamente nessuno.- esclamò Harry.- Ma credo che i
mangiamorte se proprio dovranno, preferiranno prendere chi è più vicino
piuttosto che dover scendere in quello schifo di buco dove ci fanno dormire, e
poi, per estrema sicurezza, faremo scendere con le bambine anche due ragazzi e
due ragazze del settimo.-
-Così ci sarà ancora meno manodopera…ma che grande
trovata!-ironizzò la rossa
-So farà
così Gin!- decise Harry
-Ah...ma bene! Ma andiamo! Non solo servite i mangiamorte,
obbedite anche a colui che vi ha messo in questa condizione! Bravi davvero!-
esclamò battendo le mani, rivolta a tutti.-Harry-si rivolse poi al moro.- Ma
come ti permetti di decidere sempre per noi eh?-
Il ragazzo si rabbuiò abbassando lo sguardo. Hermione
intervenne immediatamente in aiuto dell’amico, come aizzata da quella
ingiusta accusa.-MA COME TI PERMETTI TU!? SE NON FOSSE PER HARRY…SAREMMO
GIA’ STATI SCHIAVVIZZATI ANNI FA! SONO LE PERSONE COME TE, CHE LO
CONSIDERAVANO UN OGGETTO SOLTANTO PERCHE’ ERA L’UNICO IN GRADO DI
SALVARCI! MA COSA AVRESTI FATTO TU? EH GIN? SETTE ANNI DI RESPONSABILITA’
E DI ORRORE…ERA SOLO UN BAMBINO PORCA LA MISERIA!!!!!!!!!!!!!-
Ginny fece una smorfia simile ad una presa in giro, ma smise
di lamentarsi.
-Si farà come abbiamo deciso . Punto .- finì Hermione e
nessuno osò contraddirla.
Hermione stava tornando al dormitorio, dopo due ore di duro
lavoro. Alla fine, dopo la pulizia della cucina, si era fatto come previsto: le
bambine erano state portate al sicuro e gli altri avevano iniziato a dividersi
per la scuola con secchi e spazzoloni, trascinando a fatica le gambe stanche.
Finalmente quella giornataccia sarebbe finita…anche se il giorno dopo non
sarebbe stato meglio…la notte era ormai la loro unica consolazione.
Sorrise, ricordandosi che da piccola odiava la notte, e non voleva mai andare a
dormire, ma ora era tutto diverso. Accarezzò una parete umida. Quanto le
mancava la vecchia Hogwarts…si sentiva così sicura al suointerno…ora invece era diventata la sua
prigione.
Proprio mentre era persa tra i suoi ricordi, sentì un grido
terribile poco più avanti, che la fece appiattire al muro.
-Lasciami…ti prego!- singhiozzava una voce femminile
-Dovresti sentirti onorata, lurida impura!- ghignava invece
una decisamente maschile.
Le pupille di Hermione si dilatarono. Stava di nuovo
succedendo… scivolò lungo la parete, fino a raggiungerne la fine, dove
poteva riuscire a sbirciare il corridoio perpendicolare.
La luce della luna entrava violentemente dalla grande
vetrata, appoggiandosi su due figure: una più piccola che era schiacciata al
muro e l’altra, grossa e muscolosa che schiacciava la prima.
-Aiuto! Vi prego Aiutatemi!-gridava disperatamente la
ragazzina bionda sferrando calci e pugni sul petto dell’assalitore, senza
però fargli niente.
-Adesso smettila!-la rimproverò duro il ragazzo
schiaffeggiandola.- Qui tu non sei nessuno, lurida impura, e nessuno ti potrà
salvare!- detto ciò, si tuffò brutalmente sulla bocca della ragazzina tremante.
Hermione non poté sopportare oltre, così saltò fuori dal suo
nascondiglio sibilando:-Lasciala immediatamente! Prendi me al suo posto!-
Theodore si voltò stupito, e gli ci volle un po’ per
inquadrare la ragazza che era appena sbucata…Hermione Granger.
-Granger!- esclamò con un grosso sorriso il ragazzone.-Ma
che piacere vederti!-ghignò
- Non scherzare e molla la ragazzina!-
-E perché dovrei?- chiese lui sprezzante.-E così
carina…-
-Prendi me al suo posto!- ripetè Hermione tremando
Il serpeverde parve rifletterci, ma continuò a stringere
saldamente il braccio dell’altra ragazzina, poi Hermione fu certa di
scorgere un sorrisosul suo volto.-Sei
vergine, vero Granger?-
La riccia non rispose.
-Oh sì, lo sei…-continuò a ghignare lui -La verginella
di ghiaccio di Hogwarts che si sacrifica per questa
bambinetta…oh…che grande privilegio per me…come potrei non
approfittare…-
-Mollala- sibilò la grifoncina
La mano di Theodore si alzò, poi mollò il polso della
ragazza, che scappò via terrificata.
-Oh…Accetto- ghignò con un espressione folle.
Draco attraversò rapido il corridoio principale che
l’avrebbe condotto ai sotterranei. Non vedeva l’ora di arrivarci.
Aveva appena partecipato ad una
riunione organizzata dal signore oscuro, ed era di umore nero.
Strinse i pugni e continuò a
camminare ancora più veloce, quando uno strillo lo fece bloccare:
-Lasciami…ti prego!-una
ragazza
-Dovresti sentirti onorata, lurida
impura.-Theodore…doveva aver scelto la preda della serata.
Riprese a camminare.
-Aiuto! Vi prego
Aiutatemi!-continuò la voce femminile, ma Draco non si fermò.
Adesso smettila! Qui tu non sei
nessuno, lurida impura, e nessuno ti potrà salvare!-
“Theodore…sempre il
solito bullo”scosse il capo schifato il biondo senza fermarsi.
-Lasciala immediatamente!- Strillò
un’altra voce, una voce che gli fece congelare il sangue nelle vene. Il
cuore si bloccò per qualche secondo, mentre il corpo, immobile, si irrigidì:
Non poteva essere lei.
“Cazzo…dimmi che non è
lei”riuscì solo a pensare.
-Granger! Ma che piacere vederti!-
A quel punto, Draco si mise a
correre.
- Non scherzare e molla la ragazzina!-
-E perché dovrei…è così
carina!-
Le voci si facevano sempre più
vicine.
E poi…le parole fatidiche:
-Prendi me al suo posto-
-Oh…Accetto.-
Il principe delle serpi si gettò
nella corsa più veloce che avesse mai fatto, terrorizzato all’idea di
poter arrivare troppo tardi, anche se non capiva appieno perché, ma lui, non
doveva toccarla.
Theodore afferrò il braccio della
ragazza, e poi la schiantò al muro. Si sarebbe divertito…gli era andata
decisamente bene.
-Sei ancora così sicura? Eh?- le
soffiò a un passo dal volto.
Hermione non rispose, e voltò il
capo schifata.
-Guardami!- esclamò imperioso il
moro.-E’ troppo tardi per tirarsi indietro!- continuò attaccando le sue
labbra a quelle dell’impura.
Hermione mugolò dimenandosi, ma la
presa del ragazzo era troppo forte.
-Theo!-
Una voce, che in quel momento le
parve la più bella del mondo.
Nott si staccò dalla preda,
mantenendola però schiacciata al muro .-Draco…-ghignò.-Cosa ci fai ancora
sveglio,amico?-
-Credo che seguirò il tuo
consiglio.-disse soltanto il biondo, tranquillo.
-Bene…ne sono felice- sorrise
il moro.
-Voglio lei.-incrociò le braccia
Draco, con voce ferma ed apparentemente calma.
-Eh dai Dray…l’ho presa
prima io…-tentò Theodore
-No. La voglio io.-
-Ma…Dray…a
quest’ora non trovo più nessuna…-
Draco scosse il capo.
Sembravano due bambini, che
litigavano per un giocattolo…ma era il biondo il capo della banda.
-Ho detto che voglio lei…dopo
tutto ciò che mi ha fatto questa sporca mezzosangue…voglio prendermi la
mia piccola rivincita.- ghignò il principe delle serpi.
Nott sbuffò deluso, ma poi si
staccò dal muro, e con una lieve spinta fece finire Hermione addosso al biondo,
che la afferrò subito.
Draco sollevò con poca grazia la
ragazza e se la gettò in spalla, poi si girò, ed incurante delle sue lamentele
e dei suoi dimenamenti, se la portò verso il suo dormitorio.
-E divertiti!- gli gridò dietro
Theodore, un po’ risentito e sconfitto.
-Mollami! Razza di serpe
pervertita! Cos’hai intenzione di fare eh? Voglio scendere! Fammi
scendereaccidenti!- strillò Hermione
tempestando la schiena di Draco di pugni e calci, ma il biondo non accennava ad
accorgersene e continuava imperterrito a camminare verso il suo dormitorio
ormai vicino.
La bella strega in quel momento non
sapeva proprio cosa provare: era un po’ in ansia perché quel ragazzo non
riusciva proprio a capirlo, però non ne aveva paura, anzi, si sentiva in
qualche modo protetta, a casa.
Draco scese i gradini dei
sotterranei e percorse velocemente i tortuosi corridoi umidi che ormai ben
conosceva. Arrivò davanti al ritratto del barone sanguinario e sputò con un
sussurrò la parola d’ordine, con Hermione che continuava a dimenarsi.
Nella sala comune c’erano
poche persone che però, abituate com’erano a “sequestri di
persona” degnarono Draco di un solo sguardo di rispetto, poi la coppia fu
lasciata sola a se stessa.
-Furetto lasciami!- tentò
un’ultima volta la riccia, ma il biondo spalancò la porta della sua
stanza e vi entrò, gettò malamente la grifoncina sul letto e andò a sigillare a
chiave l’entrata, prima di insonorizzare la camera.
-Allora? Perché mi hai portata
qui?- esclamò Hermione senza capire.
Draco si voltò: era furioso.-Puoi
anche smetterla adesso, stupida mezzosangue!-
La ragazza stranamente si zittì,
restando seduta immobile su una sponda del letto.
Il principe delle serpi si sedette
su una poltrona e appoggiò i gomiti sulle ginocchia e la testa tra le mani, poi
iniziò a prendere profondi respiri.
La ragazza attese paziente che lui
facesse qualcosa, osservandolo.
-Cosa cazzo ti è saltato in mente
eh?- gridò in fine il biondo appoggiando le mani sulle ginocchia.
-Io…-
-No, cosa cazzo ti è saltato in
mente.-
-Malfoy, adesso smettila! Non sai
come sono andate le cose!-si difese la riccia.
-Oh sì invece! E’ qui che ti
sbagli, io so perfettamente cosa è successo: Theodore stava infastidendo una
ragazzina e tu sei saltata in aria come una pazza proponendogli uno
scambio…ma sei perfettamente idiota o cosa?-
Hermione spalancò gli
occhi:-ma…allora hai sentito anche tu…perché non hai cercato di
salvare quella bambina?-
-Perché nonmi chiamo San Potter! Non mi può fregare un
cazzo delle persone con cui se la spassano i miei compagni!-
-Ma è assurdo…potevi…potevi
fare la stessa cosa che hai fatto con me per l’altra ragazzina.-
-Ti ripeto che di quella ragazzina
me ne infischiavo altamente, d’accordo? E se l’avessi fatto me la
sarei spassata sul serio con lei!-
Hermione decise di tralasciare
l’ultima parte, e chiese con un sussurro:-Perché allora hai salvato me?-
Draco si zittì, e riportò la testa
fra le mani:-Non lo so- ammise poi.-Davvero: non lo so-
La grifoncina si alzò cautamente
dal letto, e si avvicinò alla poltrona sulla quale stava Draco. Gli arrivò di
fronte e si inginocchiò, poi, spinta da uno strano istinto, alzò il braccio e
gli accarezzò i capelli.
Il biondo alzò immediatamente la
testa e le fermò la mano in aria, facendola arrossire.
-Credo…credo di doverti
ringraziare…-balbettò Hermione.
-Penso proprio di sì -ammise il
biondo avvicinandosi al suo volto, spinto da un’idea.
Le loro labbra si incontrarono
passionalmente,mentre le lingue
iniziavano la loro danza in bocca. Draco strinse a se la testa della ragazza,
facendola alzare. Hermione obbedì a ciò che il serpeverde le imponeva,
iniziando ad indietreggiare, ma senza interrompere il bacio.
Il principe delle serpi, la adagiò
sul letto, sovrastandola. Iniziò ad accarezzarle le gambe con una mano, mentre
con l’altra spingeva più a se la testa della bella strega, come se
volesse ridurre al meno possibile la distanza.
Hermione dal canto suo, si era
completamente persa, e si lasciava fare.
Dopo qualche minuto, che ad
entrambi parve un secondo, il biondo si staccò. Si alzò dal letto ed andò ad
appoggiarsi al muro, in silenzio. Era proprio come temeva: quel bacio era stato
meraviglioso…ma non avrebbe dovuto.
La ragazza, imbarazzata, si rizzò
su, cercando di sistemarsi al meglio i capelli e la camicetta, che non capiva
bene come, aveva i primi bottoni staccati.
- Credo che ormai ti consideri una
mia proprietà…-disse il biondo facendola sobbalzare.
-cosa intendi esattamente?-
-Esattamente ciò che ho detto: ti
considero mia, e nessuno può toccare le cose che mi appartengono.-
Hermione avrebbe dovuto sentirsi
per lo meno un po’ risentita per quella affermazione che la faceva
apparire un oggetto, invece ne fu lusingata.
Passarono minuti di completo
silenzio. Hermione capì che Draco non avrebbe aggiunto più nulla, così parlò
per prima:- Questa storia andrà avanti per molto?-
-Come scusa?- si voltò il
serpeverde, non capendo.
-Fino a che non si stuferanno di
loro.-rispose il biondo.
-Ma…ma non dovrebbero farvi
schifo quelle come me?-si stupì la riccia.
- Quelle come te, non sono soltanto
mezzosangue: sono degli oggetti.- affermò Draco
Hermione aprì la bocca per parlare,
ma poi la richiuse.
-Mi hai baciata perché mi consideri
un oggetto?- chiese dopo un po’, con un sussurro.
-Non sai quanto vorrei poterti
rispondere di sì- rispose enigmatico il ragazzo.
-CHE CAZZO DI FINE HA FATTO
HERMIONE!-sbraitò Harry
-Harry…calmati- intimò Padma.
-NO, NON CI CALMIAMO AFFATTO!-gridò
Ron liberandosi dalla presa di Dean.
-Harry, Ron: vedete di smetterla
eh?- scosse infastidita il capo la rossa Weasley osservandosi le unghie.
-Ma come fai ad essere così eh
Gin?- urlò Harry sdegnato.
-Non mi pare che ieri tu fossi così
per quelle altre tre bambine…-disse Ginny con la bocca a cuore.
-Ma…ma è diverso, cazzo!-
-No, non lo è affatto!-rispose per
le rime.
-Senti Ginevra, non sono un prete e
non lo nascondo: Hermione viene prima di tutto!-
-Questo però non è un sinonimo di
giustizia…Potter.-fece notare la rossa, quasi divertita.
-Non ho mai affermato di essere la
giustizia, sono un normalissimo essere umano e ho dei sentimenti-sputò il moro
con rabbia.
-E poi ieri non potevamo fare
niente, tu-sai-chi stesso le aveva prese…qui potrebbe trattarsi di un
comunissimo studente, e magari anche più piccolo- intervenne Ron in favore
dell’amico.
-La vita non è fatta di
supposizioni fratellino!- alzò le spalle la Weasley senza staccare gli occhi
dalla mano curata.- E poi, per quanto piccolo possa essere il rapitore sarebbe
pur sempre armato, mentre noi no.-
-Ragazzi!- gridò una ragazzina
entrando.-Qualcuno ha preso Hermione!-
-COSA?!-strillò Harry –E TU
COME LO SAI?-
-Mi…mi ha salvato da un
aggressore… sussurrò lei intimorita
-Cazzo!-gridò Harry tirando un
pugno al muro. Seguì un attimo di silenzio.- io e Ron dobbiamo andare a
cercarla. Gli altri resteranno qua, non è giusto che si sacrifichino.-
-E che vorresti fare? Andare a
bussare a tutte le porte della scuola e buttarti addosso ad ogni mangiamorte?Nelle
tue condizioni?- chiese canzonatoria la rossa.
-Sempre meglio che stare qui.
-sputò Harry.
-Ah beh, certo, se un suicidio è
ciò che vuoi…-alzò nuovamente le spalle Ginny.
-Ma miseriaccia!- gridò isterico
Ron- Qualcosa la dovremo pur fare!-
-E lo faremo: andremo a cercarla
per i corridoi, ma non ci avvicineremo alle camere. E’ il massimo che
possiamo fare.- si intromise Dean.
-Io vengo con voi- si offrì Luna-
Hermione è mia amica.
-Pure noi.- dissero in sincrono le
Patil facendo un passo avanti.
Anche Lavanda e molti altri si
diedero disponibili, ma Ginny rimase seduta sul piccolo scatolone, impassibile.
- Cazzo non può essere vero!-
biascicò Harry passandosi una mano sul volto, in preda al panico.
Ron gli mise una mano sulla spalla,
ma era evidente che era agitato quanto lui.
-Andiamo.-decise Dean, che era
stato costretto a prendere in mano le redini della situazione, con Harry così
nervoso.
E così fecero, lasciando qualcuno
di guardia al dormitorio, per controllare il resto dei compagni.
-Draco…cosa vogliono fare di
noi?-
-Mmm?-
-Cioè…sai perché hanno sparso
il morbo?-
-Molto coerente col discorso di
prima- sorrise appena il biondo.
-lascia stare la
coerenza…Forse sei l’unico che ci può aiutare.-
-E chi ti dice che io voglia
farlo?-
Hermione rimase momentaneamente
spiazzata da quelle parole, ma riconquistò quasi subito la sua lucidità:-
Draco…ti prego…-
-Cosa sono tutte queste confidenze,
mezzosangue?- ghignò il principe delle serpi.
-Oh,Malfoy smettila di fare il
bambino ora!-sbuffò la riccia.
-Mi era mancato tutto
questo…- ammise Draco
-Tutto questo cosa?- increspò la
fronte Hermione
-I nostri battibecchi- rispose
sinceramente, facendola arrosire.-Una volta credevo di odiarli, poi però mi
sono reso conto che non era così…e tu?-
Hermione divenne paonazza, e girò
il volto- Sì…ma non stavamo parlando di questo.-
Draco sbuffò: quella mezzosangue
era davvero testarda.- Ti deluderà sapere che non so praticamente nulla
mezzosangue…-scosse poi il capo.
-Qualcosa più di me di sicuro-
-Qualcosa più di te- acconsentì
lui.
-E allora aiutami a capire, per
quel che puoi.-
-Va bene: spara.-
-Perché hanno sparso il morbo?-
-Se prima non ti ho risposto ci
sarà stato un motivo…-
-Non lo sai?-
-Ma che perspicacia…mi è
sempre piaciuta questa cosa di te…-ridacchiò il biondo
Hermione incrociò le braccia, un
po’ offesa, ma poi riprese a fare delle domande:-Sai dove sono finiti i
malati?-
-Non sono più in infermeria, vero?-
la ragazza scosse il capo.
-Proprio come temevo…tu che
idea ti sei fatta?-
La strega rimase un po’
stupita dal fatto che gli interessasse la sua opinione, e non poté non notare
che come al solito era lui a condurre il gioco: rispondeva alle domande con
altre domande.
-Harry e gli altri hanno concluso
che quelli ormai in stadio troppo avanzato siano stati uccisi e gli altri
nascosti…il punto però è sempre questo: perché? E Perché questo
morbo?...-
-E ti è venuto in mente
qualcosa…dico bene?- chiese Draco.
-Esattamente.-
Ma come faceva a capire sempre
tutto quel furetto?
-A cosa hai pensato mezzosangue?-
-Ho avuto una specie di
illuminazione…se così la si può chiamare…ma non ha molto
senso…-
-Tu parla comunque.-la invitò il
bel biondo.
- Ho pensato che questa sia una
specie di…sterminazione, mi segui? Uccidono tutti coloro che non sono
degni di vivere secondo i mangiamorte…-
-Tutti i non mangiamorte.- concluse
il serpeverde per lei.
-Sì…ma c’è qualcosa che
proprio non funziona: nessun mezzosangue è stato colpito, nonostante stiano
così in basso nella vostra scala sociale- disse facendo trasparire quanto lei
ritenesse idiota quella cosa.-E poi…un mangiamorte si è ammalato: Tiger.-
-Tiger non è un mangiamorte.-
annunciò a bassa voce il principe delle serpi.
-Ma i suoi genitori…-obiettò
Hermione, che ben ricordava i parenti del ragazzo.
-Tiger ha rifiutato il
marchio.-sospirò Draco.-Ricordo perfettamente il giorno in cui l’ha
fatto…lo stesso in cui l’abbiamo ricevuto io e gli
altri…l’abbiamo deriso per settimane per la sua mancanza di
coraggio…ma alla fine si è dimostrato solo il più audace di tutti
noi.-disse scuotendo il capo.
-Ma quel pomeriggio in
infermeria…mi ricordo che c’erano tutti al suo capezzale…-
-C’è chi l’ha fatto per
l’immagine, chi per non insospettire nessuno…chi perché lo
considerava ancora suo amico nonostante tutto…-
-E tu per quale motivo l’hai fatto?-
Draco fece una breve pausa.-Un po’ per tutte le cose- ammise.
La ragazza abbassò gli occhi e scosse la testa.-Resta il problema dei
mezzosangue…-
-Già…non so dirti cosa stia succedendo, ma il fatto che
mangiamorte e mezzosangue non si ammalino non è da sottovalutare…-
-Ma non è neppure da considerare una cosa importante…potrebbe
trattarsi di semplice casualità.-
-Mph…può darsi…-disse lui poco convinto
Seguì qualche secondo di silenzio, che Hermione cercò di colmare:-Come
va con la pianta?-
Draco finalmente si mosse, e andò ad aprire il grosso armadio di
mogano. Ne tirò fuori un vaso colmo di terra scura.
La bella strega, che si era avvicinata speranzosa si sedette con un
tonfo sul letto, in preda allo sconforto: non stava crescendo.
Il biondo ripose il vaso al suo posto, prima di sedersi
accanto a lei, appoggiando i gomiti alle ginocchia e fissando un punto lontano
inesistente.
-Cosa facciamo?- chiese dopo un po’, quasi in un
sussurro. Hermione sobbalzò appena, ma continuò a non staccare gli occhi dal
muro.
-Non lo so.-
-Cosa vuoi che faccia ?- cambiò domanda Draco, questa volta
guardandola.
La riccia girò il capo, per specchiarsi negli occhi del
principe delle serpi.- Devi scoprire dove sono i malati e continuare con l’apix…è
l’ultima speranza ormai…-
Il biondo annuì, tornando a guardare la parete.
-Cosa…Cosa vi fanno i mangiamorte?- si decise a
chiedere, con grande sforzo.
Hermione sospirò:-diciamo che mi hanno resa ancora più
convinta nella mia lotta contro la schiavizzazione degli elfi domestici.-
Draco si irrigidì, e con tono rabbioso chiese:-Cosa
intendi?-
-Ci tengono in una specie di fogna…-storse la bocca la
ragazza.-E non è un modo di dire: c’erano topi morti, escrementi e sangue
la sera che siamo arrivati.-
Il serpeverde non parlò, facendo intenderle di dover
continuare.
-Sono le segrete di Hogwars…sai…quelle di cui
Gazza parlava tanto…solo che sicuramente sono chiuse da molto prima della
sua nascita.-
-So dov’è Gazza.-annunciò Draco.-E’ coi
mangiamorte…l’ho visto.-
Hermione chiuse gli occhi cercando di riprendersi dalla
notizia: quell’uomo le era sempre stato antipatico, ma non si sarebbe mai
aspettata un tradimento così.
-Draco…-sussurrò con voce incrinata.-Non so davvero
più cosa fare…-
-La mezzosangue secchiona che non sa cosa deve
fare…-cercò di prenderla in giro lui ma con tono piatto. Non era mai
stato bravo a consolare le persone.
Hermione ridacchiò nervosamente, cercando di nascondere le
lacrime chinando la testa.-Non so più neppure di chi posso fidarmi…-disse
con un sorriso tirato, che lasciava trapelare il tono tipico di chi sta per
piangere.
-Non so…- tirò su col naso passandosi una mano
tremante tra i capelli.- Questa volta non so come uscirne…mi sta
scappando tutto di mano…e…e…non ci possiamo neanche ribellare…Sai
cosa ha fatto tua zia a due fratellini? Gli ha gettato acqua bollente
addosso…non so neanche come salvare loro: ho finito l’unguento.-
-Mia zia è una pazza…-cercò di parlare lui, ma ormai
la grifoncina era un fiume in piena.
-E non voglio neanche finire nel letto di qualche
mangiamorte…volevo che la mia prima volta fosse per amore…so che lo
troverai stupido ma è così-gemette scuotendo la testa.-Ti prego: prendimi tu
ora…prenditi tu la mia verginità…ti supplico…-gridò
gettandosi tra le sue braccia, tremante.
Draco iniziò a baciarla mentre la stendeva sul letto. Le
sollevò la tunica e prese ad accarezzarle la schiena ed i fianchi, mentre lei,
scossa dai brividi, si stringeva a lui senza riuscire a trattenere le lacrime.
Le labbra del principe delle serpi si mossero abili
dall’incavo dei seni fino al collo. Le staccò solo all’altezza
dell’orecchia:-Tu non vuoi che sia così…e neppure io.-le sussurrò
allontanandosi.
Era stato difficile dirsi di no, non avrebbe saputo dire
perché, ma avrebbe voluto sul serio prenderla quella notte stessa: avrebbe
benissimo potuto approfittarsi di lei finchè non si fosse risvegliata dal suo
torpore…ma non l’aveva fatto. Non sapeva perché non avesse voluto
approfondire...sentiva che se lo avesse fatto non se lo sarebbe mai perdonato.
Hermione saltò a sedere come scottata. Ma che cosa le era
preso? Il panico le aveva davvero fatto combinare quel pasticcio?
Draco si alzò dal letto e si diresse in bagno, lasciandola
da sola coi suoi pensieri.
La grifoncina rimase a guardare la porta ormai chiusa,
cercando di calmare il pianto. Era grata a Draco, per non essersi approfittato
di un suo momento di debolezza, ma sentiva che era tutto inutile se poi un
mangiamorte poteva sceglierla come vittima da un momento all’altro…e
avrebbe preferito mille volte il biondo, da sempre il suo più grande nemico.
Si distese, girandosi dall’altro lato, colta da
un’improvvisa stanchezza.
La porta si riaprì silenziosamente qualche minuto dopo,
lasciando penetrare nella stanza buia lievi raggi di luce.
Draco Malfoy si mosse lentamente, pensando si fosse
addormentata.
-Draco…-sussurrò invece, facendolo
ricredere.-Volevo…-disse tirandosi a sedere.-Volevo
ringraziarti…non so cosa mi sia preso, ma ho tanta paura.-
-E’ facile: non hai saputo resistere al mio
fascino…-sogghignò lui, ma sempre con tono vuoto.
Hermione gli sorrise tristemente, asciugandosi le ultime
lacrime.-Magari fosse questo…-
Il biondo sospirò e si sedette sulla poltrona verde di
fronte al letto.
-Te lo dovevo…- disse lui dopo un po’. Si stava
comportando in un modo anomalo dal solito, ne era consapevole: una volta
avrebbe preso in giro la mezzosangue per quel suo atto di debolezza e non si
sarebbe giustificato…ma i tempi erano cambiati…
-Cosa intendi?-chiese a riccia, senza capire a cosa si
riferisse.
-Granger…ti ho lanciato un cruciatus, ricordi?-sospirò
per l’ennesima volta scuotendo la testa.
-Non avresti potuto fare altrimenti…-lo zittì lei.-Non
sono arrabbiata con te, e poi ti ho dato pure il permesso.-
-Lo sai che l’avrei fatto ugualmente…-
-E avresti fatto bene: hai salvato entrambi così…e
forse se collaborerai con i mangiamorte potrai scoprire qualcosa di utile.-
-Mi arrendo.-annunciò lui stanco.
-Draco…-
Lui la guardò di sbieco.
-Devo andare: mi staranno cercando.-disse infine
-Non lo farai.-disse semplicemente lui, con tono piatto.
-Come sarebbe a dire?-si scaldò lei.-I miei amici si
staranno preoccupando…non voglio metterli nei pasticci!-
-Tre buoni motivi per cui non lo farai.-sbuffò
innervosito.-1:Non credo che San Potter e compagnia bella siano tanto cretini
da mettersi in condizione di pericolo…beh, forse Potter sì, ma ci sono
anche altra persone laggiù…2: se esci di qui, troverai minimo sei
mangiamorte da qui ai sotterranei che darebbero ai tuoi compagni un buon motivo
per preoccuparsi, e 3…Ho io le chiavi, perciò il discorso è chiuso- .
-Ma…uff…Hai ragione…-scosse il capo la
grifoncina.
-Ovvio…-
-E dove dovrei dormire secondo te?-
-Chissà…-ironizzò lui fingendo di guardarsi
attorno.-Mi pare che quello su cui stai seduta ora sia un
letto…forse…-
-Sì, però tu…-
-Non ti violenterò di notte se è questo che temi.-
-No,ma…-sussurrò arrossendo.
-Smettila di parlare a monosillabi e dormi: mi stai
stancando.-sbuffò-Ma togliti quella lurida tunica o mi sporchi il
letto…tanto hai la divisa sotto no?-
Hermione cedette, un po’ allarmata da quel cambio di
umore del ragazzo, ma dal furetto ci si poteva aspettare di tutto.
-Un’ultima cosa, ti prego…-si ricordò una volta
distesa.
-Dì- sospirò il biondo vedendo che attendeva un permesso.
-Devo raccontare agli altri di questa tua collaborazione?-
-Assolutamente no!-Urlò scandendo ogni parola.
Hermione si tirò su le coperte con rapidità,spaventata.
Draco contò fino a dieci per non essere sgarbato e per
tranquillizzarsi.
-Sei troppo ingenua: non devi fidarti di nessuno, neppure
della tua ombra. Persone che sono lì per scelta ora credo che sarebbero
disposte a tutto pur di poter cambiare idea, per non parlare di chi è lì solo
per il sangue…-spiegò più calmo possibile.
-Hai ragione…scusa di nuovo.-sussurrò la ragazza
dandosi mentalmente dell’idiota per il suo comportamento quella sera.
-Dillo a Potter.-ci ripensò il biondo, stupendola.-Lui non
tradirà, e potrà esserci d’aiuto, ma se solo si azzarda a parlare con
lenticchia o con qualcun altro…-aggiunse facendo capire benissimo cosa
intendesse.
La grifoncina sorrise: doveva pur dire qualcosa che
ricordasse a tutti chi era.
All’inizio le fu difficile addormentarsi, perché si
sentiva osservata, ma poi il sonno arrivò: spinto dallo stress di quell’orribile
giornata. Gli occhi si chiusero,il respiro divenne più tranquillo, il corpo
meno teso.
Draco continuò ad osservarla a lungo. Ogni centimetro del
suo corpo venne attentamente percorso dal suo sguardo e immagazzinato nella sua
mente. Solo dopo un tempo indefinito il biondo si alzò. Aprì le ante del suo
armadio, e prese qualcosa da alcuni cassetti, e le appoggiò sulla scrivania.
Si potevano udire soltanto pochi rumori.
Dopo un’altra ora, il ragazzo si stese sul divanetto e
potè finalmente addormentarsi e dormire, finalmente libero da incubi ormai
ricorrenti.
-Sveglia mezzosangue!- ordinò una voce. Sentì un forte mano
scuoterla, senza troppa cortesia. Lei ricordò immediatamente cos’era
successo la sera prima e capì a chi potevano appartenere la voce e la mano.
Si tirò su di scatto portandosi
una mano sulla fronte. Che mal di testa orribile.
-Draco…-chiamò cercando di mettere a fuoco la stanza,
ancora immersa nell’oscurità.
-Sono qui Granger!-sbuffò divertito il principe delle serpi.
Hermione si stropicciò gli occhi e finalmente lo vide.
-Bensvegliata mezzosangue…-ridacchiò il biondo.
-Dovresti vedere che capelli ti sono venuti…-
-Buongiorno anche a te…-sbuffò lei alzandosi.
–Mi spieghi come fate voi serpi a capire che è ora di svegliarsi con tutto
questo buio?-
Lui non rispose e si limitò ad un’alzata di
spalle.-Davvero, sembri un cespuglio!- osservò.
La ragazza mugugnò spazientita e si diresse verso il bagno.
Chiuse la porta e si guardò allo specchio: niente di speciale…un
po’ spettinati come sempre, quando si alzava.
Sistemò i suoi capelli alla meno peggio e si risciacquò il
viso con acqua e sapone. Si riguardò: meglio, nonostante i sottocchi.
-Hai finito lì dentro? Neanche mia madre ci sta tanto in
bagno!- esclamò Draco dalla stanza, evidentemente stufo di aspettare.
Hermione sorrise, sentendosi invadere il cuore di uno strano
calore. Quella scena era una cosa così...beh, la sentiva quasi come una cosa
famigliare, anche se Draco davvero era un tipo impaziente…ci era stata
così poco…
-Finalmente!-sbuffò seccato non appena la porta del bagno si
aprì.-Non sei qui in vacanza eh?…ma che cazzo è quella faccia da ebete
che hai dipinta in volto?-
La riccia cancellò immediatamente il sorriso, risentita, ma
senza smettere di sentire un calore avvolgerle il cuore.-Nulla Malfoy…-
-Bene. Ora, se hai finito di prepararti, ti sarei grato se
ascoltassi ciò che ti dirò.-
La grifoncina annuì, ben conscia, in realtà, che lui non
avrebbe atteso il suo consenso per parlare.
-Prima prendi questo e nascondilo sotto quel sacco che hai
il coraggio di chiamare veste.-
La ragazza obbedì di nuovo,e raccolse la sua roba e il
sacchetto che lui le porgeva.
-Allora: quando uscirai, dovrai fingerti molto in imbarazzo,
e camminare, stringendo quel tuo schifo di tunica, guardandoti indietro con un
misto di vergogna e di nostalgia. Sì, perché ti vergognerai di aver provato
piacere con me, ma allo stesso tempo ne avresti voluto di più…è così che
ci si sente dopo una notte con me…-
Hermione a quelle parole non ci vide più, e iniziò a
urlare:-Ma come ti permetti razza di…borioso….schifosa serpe!!! Ma
chi saresti eh? Un regista di commediette da quattro soldi? Io non farò proprio
niente di quello che mi hai detto, hai capito?-
E senza smettere di sparare insulti, premette la maniglia e
aprì la porta, catapultandosi fuori.-Fai davvero schifo Malfoy! Sei una persona
spregevole…ma che dico persona? Una serpe: ecco cosa sei!
Disgustoso!Davvero…disgustoso! Non ho altre parole…-
-Vedremo, mezzosangue…prima o poi tornerai qui in
ginocchio e mi ringrazierai!- ghignò Draco dalla porta.
Altre risate si sparsero nel corridoio, e solo allora la
ragazza si rese conto di essere osservata da un mucchio di serpeverdi
sghignazzanti.
“Era tutto programmato...” si ritrovò a pensare
“Che mi infuriassi, che uscissi gridando insulti…era tutto
programmato…”
Hermione capì di essersi fermata in mezzo al corridoio,
dall’aumentare delle risate. Arrossì vistosamente e riprese a scappar via
con passo svelto.
Draco la osservò, coprendo con un ghigno un espressione quasi
preoccupata, sentendo che gli mancava inspiegabilmente il respiro e che il
cuore non voleva saperne di calmarsi.
Anche la grifoncina si ritrovò a scappare ansante, senza
riuscire a contenere i singhiozzi e le lacrime…uscendo da quella stanza
si era sentita come se le avessero tagliato a metà il cuore, e ora non riusciva
a prendere più fiato.
Finalmente riuscì ad oltrepassare il ritratto e uscì di
corsa dal dormitorio dei serpeverde.
Si diresse verso le cucine cercando di calmarsi, ma si
sentiva irrimediabilmente vulnerabile.
Draco attese che il ritratto si fosse chiuso prima di
prendere un sospiro di sollievo.
-Com’era la mezzosangue?- chiese sghignazzando
Theodore, riportandolo alla realtà.
-Mmm…non male.-sbuffò seccato lui.
-A vederti non si direbbe…però magari stasera la
provo…-
La vena sulla bianca tempia del biondo iniziò a pulsare
all’impazzata e Draco sbattè il compagno al muro.-Guai a te-sibilò
pericolosamente.
Gli altri si fermarono stupiti ad osservare la scena.
-E anche a voi se la toccate!-continuò rivolgendosi a
tutti.-Lei è mia: dopo quello che mi ha fatto voglio dannarla e distruggerla
per sempre, e voglio essere io. Pagherà per ciò che ha fatto.-inventò al
momento, recitando alla perfezione.
Alcuni capirono subito l’antifonia e se la svignarono,
altri, quelli che lo conoscevano meglio, rimasero ancora interdetti a fissarlo.
-E’ una questione di onore, idioti!-esclamò Draco.-E
non lascerò che una sporca mezzosangue infanghi il nome della famiglia
Malfoy!-Detto questo se ne andò, senza altre spiegazioni, in camera sua, e fu
forse questo atteggiamento che convinse tutti che quello era il vero Draco: lui
non dava mai spiegazioni, e nessuno avrebbe osato toccare il suo nuovo
giocattolino, almeno fino a che non se ne fosse stufato.
Hermione era ormai a metà strada, quando una piccola
boccettina le cadde dal sacchetto che aveva in mano…si era dimenticata
persino di averlo in mano.
Raccolse la boccetta e vi guardò all’interno: un
liquido azzurrognolo e gelatinoso riluceva, illuminato dalla luce che filtrava
dalle pesanti tende verdi del corridoio. Sembrava l’unguento che aveva
fabbricato anche lei, ma preparato i modo davvero impeccabile. Lesse
l’etichetta, e questo confermò la sua supposizione:
A lettere sottili ed ordinate c’era scritto il nome
della pozione, e più in piccolo, tutti gli effetti che poteva produrre.
Sbirciò all’interno della sacca e vi trovò un mucchio
di altre bottigliette con diversi tipi di pozioni curative. C’era infine
una grossa ampollona rossa, contenente il Perpetrolio,
una sostanza inodore che doveva venir spruzzata sul possibile aggressore.
Questo gli avrebbe fatto dimenticare la sua cattiva intenzione, difendendo la
ragazza e permettendole la fuga.
“Una specie di spray al peperoncino magico” si
ritrovò a pensare sorridendo. Questo avrebbe difeso un minimo le ragazze.
Ringraziò col pensiero il biondo serpeverde e corse in
cucina.
Harry era uno straccio: aveva setacciato ogni millimetro di
Hogwarts alla ricerca di Hermione, ma le ricerche non avevano dato alcun frutto.
Aveva deciso allora di perlustrare le varie camere, e si era allontanato di
corsa dal gruppo, per evitare che glielo impedissero, ma un risoluto colpo in
testa di Dean lo aveva fatto svenire.
Il mattino seguente, si era ritrovato nei sotterranei, senza
sedia a rotelle. Lì lo avevano subito fatto risedere e Dean si era scusato per
quella botta, assicurandogli però che senza quella sarebbe stato ammazzato da
qualche mangiamorte. Ma ad Harry non importava più: Hermione non era ancora
tornata.
Era stato trascinato a forza in cucina. Lì gli avevano detto
che non era necessario che lui e Ron lavorassero per quella mattina, visto che
erano distrutti, ma entrambi si erano rifiutati: non contavano certamente più
delle bambine che erano state maltrattate dal mostro, e non avrebbero smesso di
lavorare.
Ron si avvicinò alla porta. Aveva sentito dei rumori, e
aveva fatto segno a tutti di zittirsi.
La maniglia si abbassò…
-Hermione!- esclamò il rosso.
Draco si alzò dal letto. Era ora di prepararsi: la colazione
era vicina.
Indossò la nuova divisa di Hogwarts: un completo tutto nero
e attillato, molto simile a quello di Dumstrang, gli venne da pensare.
Fece per aprire la porta,quando un agitatissimo Blaise entrò nella stanza.
Senza dire una parola, il moro sigillò la camera e la
insonorizzò; solo dopo guardò Draco.
-Draco ma che cazzo hai fatto?- sussurrò, bianco come un
cencio.
-Io non ho fatto proprio nulla Zabini, e ora lasciami
passare.- sbuffò il biondo.
-No…voglio dire…te la sei portata a letto e
l’hai maltrattata…non mi dire che stai di nuovo diventando uno di
loro!-
-Per tua informazione, Zabini, è da sempre che maltratto le
ragazze con cui vado a spassarmela la notte, perciò…-disse spingendo il
compagno per passare.
-Ma lei era diversa…si vedeva che sentivi qualcosa di
diverso per lei…amico…ti prego: almeno dimmelo se sei tornato ad
essere un mangiamorte…questo me lo devi…-
-No Blaise, non ti devo proprio nessuna spiegazione. E ora,
con permesso…-
-Draco! Ho sentito dire da mio padre…-
-Se non la smetti vado dal signore oscuroa dire che temo tu no sia dalla nostra
parte.- annunciò Draco seccato più che mai.
Blaise sbiancò ancora di più, ma poi sorrise e aggiunse
un’ultima cosa.-Non so che cosa tu abbia in mente Dray, ma ricordati che
dovrai scegliere una delle due parti prima o poi.-
Draco sbattè la porta della sua camera e si incamminò verso
la sala grande, rabbioso, furioso…e preoccupato.
-Hermione!- le si gettò addosso il rosso tra le lacrime.-Oh
mio Dio, Hermione!-
-Cosa ti hanno fatto?!- chiese gridando Harry.
-Ehm…niente…io…- provò, ma nessuno le
credette.
Solo allora le venne in mente una cosa: se avesse raccontato
che non le era stato fatto nulla, tutti avrebbero iniziato a farsidomande, e sarebbe stata costretta a dare
informazioni che Draco le aveva proibito di dare.
-Nott…mi ha preso…io ero terrorizzata, ma poi mi
ha portata da uno del primo, forse suo fratello…-sospirò cercando di
essere convincente.-il più giovane comunque mi ha obbligato a seguirlo in
camera sua, ma mi ha solo abbracciato…ha voluto che stessi con lui la
notte…credo che volesse solo un po’ di affetto…forse gli
manca sua madre…-
Tutti la guardarono pensosi, ma poi sorrisero, e qualcuno le
corse addirittura in contro.
-Fortuna sfacciata…- sbuffò seccata Ginny, che rimase
seduta sul mobiletto dove stava.
Solo Harry rimase in disparte, ad osservarla senza troppa
convinzione.
Quando uscirono dalla cucina, erano a gruppi di due. Harry
aveva detto che in questo modo si sarebbe potuto lavorare meglio. Tutti avevano
capito che voleva parlare da solo con Hermione, ma a parte Ginny nessuno si era
lamentato, non dopo aver visto la preoccupazione di Potter la notte prima.
Hermione, dicendo di averle trovate nella sua ex stanza nella torre, aveva
appena consegnato delle boccettine di perpetrolio ad ogni coppietta di
ragazzine e aveva dato al responsabile del giorno dei due Green il potente
unguento.
-Herm…qualcosa non mi quadra…non mentirmi:cosa è
successo ieri?-
-Non voglio mentirti Harry…ma ti giuro che non è
successo nulla di brutto-
-Se c’entra Malfoy non ne sono troppo
convinto…-sbuffò un po’ più tranquillo ma allo stesso tempo
seccato.
-Come hai fatto a capire che…-
-Ti luccicano gli occhi quando parli di lui.-sussurrò
rassegnato.
Hermione chiuse immediatamente la bocca, poi quando si
accorse che Harry si era allontanato si affrettò a raggiungerlo:-Non è affatto
vero!-
-Sì, lo è…comunque non è questa la cosa di cui volevi
parlarmi, vero?-
La riccia richiuse la bocca, non era assolutamente
possibile: Sia Harry che Draco riuscivano a leggerle dentro senza bisogno di un
incantesimo.
-Harry…-sospirò.-Draco…Malfoy ci aiuterà.-
-Bene…-annuì Harry.-E come pensa di fare?-
-Ci passerà delle informazioni e continuerà a curare
l’apix.-
Il moro annuì di nuovo, pensoso.
-Harry, questa volta sei tu che mi nascondi qualcosa…-
-Sì Herm…-
-Dimmi…-
-Dovresti chiedere a Malfoy se Silente è vivo e dove
trovarlo.-disse tutto in un fiato.
-Perché?-
-Io credo che non resisteremo a lungo…dobbiamo fare
una ribellione e ci serve Silente.-
-Harry…è un impresa folle…non possiamo…-
-ti prego Herm…sii con me, non ce la farei senza di
te…-disse Harry guardandola intensamente.
La ragazza alzò gli occhi al cielo, dubbiosa su cosa dire:
era una pazzia, lo sapeva, ma non poteva permettere che le cose stessero come
in quel momento.-Ti aiuterò…-sussurrò. Il ragazzo le si gettò al collo
ringraziandola mille volte.
-Te le ha date Malfoy quelle boccette?- gli venne in mente.
-Sì…-rispose timidamente la riccia.
-Bene…-
Spazio Autrice:
Ciao a tutti! Sono tornata prima del solito, visto? Come
avrete potuto notare,non ho rispettato le ultime anticipazioni… scusate.
Ilpunto è che questa
fic è una sorpresa tanto per me che per voi: ho un’idea generale, ma gli
sviluppi sono imprevedibili, e talvolta richiedono più spazio di quanto avessi
immaginato, che però non posso accorciare ( vedete la parte prima del discorso
tra Draco & Herm ed il discorso stesso: avrebbero dovuto occupare meno di
metà cappy, ma non è stato possibile, perché saltavano fuori sempre nuove cose…)
Forse vi sembrerà strano, ma scrivendo la fic mi sembra di non essere io a
decidere…è come se i personaggi mi mostrassero le cose ed io
semplicemente le riportassi…
Ok: cosa sono quelle facce? Nn prendetemi per una
matta…vi prego…
Mi raccomando: Se qualcosa non vi è chiaro (perché è una
faccenda davvero complicata) non fatevi problemi a chiedermi spiegazioni sulle
recensioni o su questa mail: magicanna@live.it
Spero davvero di potervi regalare almeno qualche emozione
con la mia storia…o magari solo un ricordo sfumato dell’ipotetico
anno di potere di Voldemort.
Vi voglio Bene!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
p.s: oggi sono un po’ giù…vi prego, ditemi cosa
ne pensate
Spazio Risposte:
anna96 : Ciao!
Sono stata brava coi tempi questa volta, anche se non ho rispettato
un’anticipazione…Già: è davvero orribile quello che capita ai
poveri personaggi di questa fic, ma solo perché ho voluto essere realista: sì,
potevo farli diventare semplicemente schiavi, ma sono sicura che dei cattivi
come i mangiamorte non si accontenterebbero di così poco…e poi purtroppo
è necessario per la trama…cmq come puoi vedere ho cercato di essere più
delicata possibile su certi avvenimenti, ma forse dovrei ugualmente alzare il
raiting…tu che dici?
Ovviamente anche io sto tifando per i buoni: dopo quello che
hanno passato devono avere giustizia!
Grazie davvero per continuare a seguirmi: bacioni!
barbarak : Ciao
BABY! Cm va? Ti è piaciuta la conversazione? A me sì…è stato
molto…dolce da scrivere…era come se la vivessi a tratti dal punto
di vista di Dray, a tratti da quello di Herm…nn è facile da
spiegare…
So che è difficile pensare a qualcosa di peggiore, ma
purtroppo è così, e la cosa più bruttache è ispirato a qualcosa di reale….ma insomma: vedrai.
Ti mando tantissimi baci: grazie!
Tanny: Tanny! Che
bello risentirti! E nn ti preoccupare per la recensione…capisco benissimo
con la scuola…brrrrrrr….(cmq complimenti!)
Innanzi tutto…sì: una realtà cruda, necessaria per far
uscire dai cuori la reale personalità dei personaggi però. E no: Silente non è
morto…ma ormai l’avrai capito dal cappy,no? Speriamo possa far
qualcosa…
Per quanto riguarda EmoGirl…sì, ho saputo, ma solo che
nn verrà per un bel po’…se sai qualcosa di più…ti prego:
dimmelo, perché nn ho capito molto bn cosa sia successo…
Bacioni!
jennybrava :Ciao!
Hai visto? Finalmente sn alla vostra altezza di recensioniste…in effetti
mettevo troppi punti di sospensione e cose varie…sn contenta di essere
migliorata, e ti ringrazio sentitamente per i complimenti…Sono così
felice di farti provare qualcosa con la mia storia che ti bacerei….anzi
lo faccio: Smack…Grazie!!!!!!!!!!!!!!!
I personaggi, lo ammetto, piacciono anche a
me…sn…davvero umani (cioè: reali…veri cattivi e veri buoni).
Spero che anche questo capitolo “di
assestamento” sia stato di tuo gusto, e se così…preparati al
prossimo!!!
SMackSmackSmack!!!!! A prestissimo!!!!!
EmoGirl91:Mel!
Ciao! Non ti preoccupare per le recensioni mancate: nn fa niente…anzi, mi
spiace tantissimo per te, anche se nn so bene cosa ti stia succedendo. Vorrei
starti più vicina, ma nn ti voglio neppure obbligare…
Cmq, anche se sicuramente nn ci sarà paragone, anche io sto
soffrendo a causa della mia sorella minore..ma è una storia un po’
lunga…il punto è che ti sono solidale okay? E nn farti problemi: quando
aggiornerai ( nn importa quando) io ci sarò, e anche tutti gli altri
credo…perché sei una ragazza stratosferica e buona: ti meriti tt il
nostro rispetto.
Vorrei tanto regalarti una piccola dose di felicità con la
mia storia, ma cmq farò il possibile: Grazie di tutto!
Grazie per esserci sempre… te lo meritavi il capitolo
dedicato a te!
Cmq Cm vedi ho accettato il tuo consiglio e ho modificato un
po’ la storia ed il titolo: così il capitolo è diventato una specie di
pausa dal male, un momento in cui tutti hanno bisogno di diventare più
speranzosi e si uniscono per il bene comune…purtroppo, come nella vita
reale, nn sempre la buona volontà viene premiata…
BaciabbracciBaciabbracciBaci!!!!!
Baby_San: Ehi
ciao carissima!!!!Cm va? Scs se nn ti ho ancora risposto alla mail,ma lo farò
al più presto.
Ops…questo capitolo era ancora più
lungo…indomma…maxi! Spero riuscirai comunque a trovarti uno
spazietto x leggerlo…
Cosa ci fa Pansy nel letto di Draco? Eh: Draco è Draco!
Anche se ormai gli fa schifo l’idea di andare a letto cn qualcuno che nn
sia Herm ( e questo ti assicuro che gli da molto fastidio…essere così
dipendente da una mezzosangue intendo), non è pronto a passare troppe notti in
bianco!
Non so se questo cappy avesse poi tante sorprese, ma
sicuramente i prossimi ne avranno, perciò…nn mi lasciare!!
Peach_93: Peachy! Ciao Tesoro!!! Le tue recensioni mi
riempiono sempre di gioia, e ci sei sempre: dal primo all’ultimo cappy.
E’ per questo che ti ho dedicato questo capitolo: tu
sei uno spiraglio di luce…tra le interrogazioni e la scuola! Cm al solito
ti ringrazio per i complimenti…mi spingi sempre a migliorare!
T.v.b!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Grande Harry eh? Che carino preoccupato…eh…però
Herm dovrebbe capire che lui prova qualcosa di più…cmq…
A MORTE I MANGIAMORTE E LO PSICOPATICO
RIDDLE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!grrrr….li
detesto….e dire che sn l’autrice…Sn così cattivi….ma a
parte questo…
A differenza dal solito nn ho avuto un blocco della
scrittrice a metà cappy…spero che questo nn abbia guastato la storia.
Tu che ne dici?
Grz mille per tutto!
W te! W
Harry! W Hermione….e vabbè…W me? (ma sei sicura? XD)
Spazio
Anticipazioni:
Draco si darà da fare per passare informazioni ad Hermione,
e lei per questo dovrà trovare varie scuse per vederlo.
La ribellione è ormai vicina, ma non so se la scriverò nel
prossimo cappy o in quello dopo…sarà una sorpresa anche per me.
Il vecchio tossì.
Era tutto il giorno che non riusciva a fare altro.
Una goccia cadde sul pavimento ormai fradicio, aggiungendosi alle altre che vi
erano cadute in precedenza con uno schiocco appena accennato.
Il vecchio tossì, ancora. Seduto sulla panca scricchiolante di legno marcio.
Aveva bisogno di distendersi, ma le corte catene incantate che gli
stringevano i polsi feriti non glielo permettevano.
Gli occhi, pur essendosi abituati a quell'oscurità così pesta, riuscivano a
vedere solo ombre, perché appannati da una strana coltre bianca. Li richiuse, per sentire meno dolore.
Prigioniero, nella sua stessa casa. Inutile.
Una singola lacrima gli scorrette sul volto, portandosi via un po’ dello
sporco che vi era per poi cadere e mischiarsi insieme alle gocce di
pioggia che non smettevano di precipitare dal soffitto scuro, confondendosi per
sempre fra di esse.
Tossì, ancora, procurandosi acuti dolori.
Draco scese le scale della torre di astronomia.
Aveva appena allontanato i suoi soliti compagni per dedicarsi alla ricerca di informazioni.
Non aveva idea di dove cercarle e questo gli dava molto
fastidio: in quest’ultimo periodo tutto sembrava appartenere ad
un’altra dimensione. Lui che aiutava i buoni, che si
stava affezionando ad una mezzosangue, che stava ripudiando tutto ciò in cui
aveva creduto…e non da ultimo, la sua solita mente calcolatrice
non ne voleva sapere di tirare fuori un piano…forse perché non c’e
n’erano…
Scacciò quell’ultimo pensiero e riprese a scendere più
velocemente. Quando raggiunse la fine della scalinata, prese
un corridoio secondario non molto frequentato. Arrivò alla grande sala delle scale e salì rapidamente quella che
portava al terzo piano. Gli sembrava di essere in un incubo, buio e silenzioso:
le scale, da quando era sparito Silente, non erano in grado di muoversi da sole
ed il mancato suono meccanico che producevano si faceva ben sentire, in quella
cappa di silenzio.
Raggiunse frettolosamente il pianerottolo e spinse la
pesante porta del reparto proibito, introducendosi nella biblioteca dei libri
oscuri. Sorrise appena ripensando che fino a qualche tempo prima
quello era un reparto in cui era assolutamente vietato mettere piede, mentre
ora era una normale biblioteca, adatta agli studi che aveva intrapreso da poco.
Sentì delle voci, e si appiattì al muro, per poter origliare ciò che qualcuno
stava dicendo da dietro la porta.
La prima voce era sicuramente di suo padre; sembrava molto
adirato, tanto per cambiare. La seconda era inconfondibilmente quella di SeverusPiton: l’unico uomo
che si era minimamente preoccupato di lui, anche se non sapeva
se lo avesse fatto solo per ordine dei suoi genitori. Da quanto poteva capire,
stava cercando di mediare e calmare Lucius…c’era
dunque un altro sventurato, che stava subendo le ire del signor Malfoy. Si accostò di più alla porta. Gazza.
-Ma…mio signore…io non ho fatto
proprio…-gracchiò Gazza
-Non contraddirmi, lurido magonò…se
fosse per me saresti finito sulla forca come tutti quelli della tua deforme
stirpe!-
-Lucius…ora calmati.
E’ stato il Lord Oscuro a decidere per lui, come è
giusto che sia, in più ci ha già dato prova della sua fiducia…- disse con
voce strascicata Piton.
Draco si allontanò appena dalla porta, per timore che potessero vedere un ombra sotto di essa, ma in questo modo
urtò impercettibilmente uno scaffale.
-Chi è la?- gridò furioso Malfoy senior.
Draco si maledì mentalmente, ma non poteva tornare indietro
ora…
-Sono io Padre…-disse aprendo
la porta.
-Draco…-commentò dubbioso Lucius.-Che
ci fai qui? E perché non ci hai avvertito della tua
presenza?-
-Sono appena arrivato, ho sentito
delle voci ma non ho voluto disturbarvi Signore…-spiegò a capo chino. Gli
era sempre riuscito bene mentire.
Gli occhi del signor Malfoy
luccicarono rabbiosi:-Non hai risposto alla mia
domanda…-ringhiò-Perché sei qui?-
-E’ chiaro che se è in
biblioteca…-sbuffò Severus,ma
venne interrotto.
-Ho chiesto qualcosa a te?-si inferocì.
-Ero venuto a cercare delle informazioni, ma forse potrei direttamente chiederle a lei…-disse il biondo
provando ad approfittare dell’occasione.
-Che genere di informazioni?-chiese
Lucius stringendo gli occhi.
-Se permette, padre, preferirei non parlarne in presenza di un magonò che
oltretutto un tempo era ai servigi di Silente…-pregò guardando con astio
il vecchio, che abbassò il capo quasi rassegnato. Era diverso dal solito:
pareva triste…
Il signor Malfoy arricciò le
labbra prima di distenderle in un ghigno:-Hai proprio
ragione, figlio mio…vieni nei miei appartamenti-disse iniziando ad
incamminarsi.-Severus…-aggiunse come unico
segno di saluto.
Draco seguì suo padre, gli parve di scorgere Piton che confabulava con Gazza, ma fu un attimo; non
appena i due si resero conto del suo sguardo smisero e si divisero: Piton si addentrò di più nella biblioteca, Gazza se ne andò da un passaggio nascosto nel muro.
-Draco!- lo richiamò severo suo padre, e lui si affrettò a
raggiungerlo.
Hermione si passò una mano sulla fronte sudata, sospirando.
Non riuscì a trattenere una lacrima, sperò che Harry
non l’avesse vista, ma non era così.
-Cosa c’è Herm?-
-Nulla…- scosse lei la testa, ma con un tono di voce
ben poco convincente.
-Herm…-sospirò il moro
-Stavo…stavo pensando ai miei
genitori…-ammise in un sussurro.
- Gli hanno obliviato la memoria
quest’estate quando sei stata al San Mungo, non si possono
preoccupare…-tentòHarry,
ben sapendo che non era quello il problema.
-Oh Harry…lo so che sono
un’egoista…ma io vorrei mancargli almeno
un pochino, perché…perché a me…a me…-disse con le labbra che
tremavano- A me mancano così tanto…-riuscì poi a dire.
-Herm…-sussurrò Harry abbracciandola.-Non posso
dirti che capisco cosa provi, perché io i genitori non li ho avuti, ma se vuoi
bene a loro quanto io ne voglio a te…a
voi… posso immaginarlo: è normale sentirsi così…ma se la ribellione
funzionerà, ti giuro che ti porterò via da qui.-
Hermione lo abbracciò più forte, per cercare di fargli
capire quanto anche lei tenesse a lui.
Al pensiero di andarsene per sempre, però, aveva sentito un
brivido lungo alla schiena: come avrebbe potuto vivere senza magia, senza i
suoi amici…senza Draco…perché aveva capito ormai di amarlo : a differenza di quanto le avesse suggerito i cervello,
per una volta aveva vinto una parte irrazionale di lei
Dei passi li colsero impreparati, e si girarono troppo
tardi.
-Voi! Come osate smettere di lavorare ed
abbracciarvi?!-gridò furioso LuciusMalfoy.
Dietro di lui spuntò Draco. Il ragazzo, non appena vide che
i due erano abbracciati sentì una furia montargli dentro, così grande che non
fu neppure in grado di nasconderla. Il padre, fortunatamente la scambiò per
disgusto e annuì soddisfatto, poi si voltò verso i due impuri.
Draco non riuscì a sentire gli insulti di Lucius, avrebbe avuto solo voglia
di disintegrare Potter all’istante, ma non con
la bacchetta: oh no, sarebbe stato molto più soddisfacente spaccargli la faccia
a suon di pugni.
Notò subito gli occhi lucidi ed arrossati
della grifoncina...no, lei lo considerava
ancora solo un amico. Potter però amava
Hermione…nel suo abbraccio avrebbe potuto
esserci anche un tentativo di prendersela, e ciò gli diede un immenso fastidio.
-Allora?-sbraitò Lucius.-Rimettetevi
immediatamente a lavorare scansafatiche, se non volete che io prenda seri
provvedimenti.-
-Tu, o il Tuo padrone?- lo provocò il moro.
Gli occhi del biondo mangiamorte
si accesero di rabbia:- Tu…come osi…- e
detto ciò gli scaraventò una bastonata che lo fece cadere dalla sedia.
Draco non potè che gioire della
scena.
-E ora…lavorate! E ti
ricordo, Potter, che non sei
più nelle “grazie” del Signore Oscuro.-sputò
per concludere Lucius.
-Andiamo Figlio!-
Draco annuì e si incamminò, ma non
prima di aver sferzato un bel calcio nello stomaco ad Harry:
Piccola soddisfazione.
Riuscì solo a scorgere lo sguardo ferito che la mezzosangue
gli lanciava e poi lei che si gettava su Potter, per
vedere come stesse. Questo lo innervosì a dismisura, ma non potè
tornare indietro.
-Entra Draco.- ordinò suo padre da
dietro alla scrivania antica su cui sedeva.
Il principe delle serpi ubbidì all’istante. Si sedette
sulla sedia di fronte, aspettando il permesso per parlare.
-Che cosa dovevi cercare in
biblioteca?-chiese Lucius guardandolo con diffidenza.
-Informazioni.-
-Questo me l’hai già detto…ma che genere di informazioni?-
-Vedete, Padre, mi sono chiesto fin dal principio se nel
morbo che si era sparso potevano centrare i mangiamorte…-
-Che intuito…-commentò
ironico il padre.
-Certo, ma mi sono anche domandato come abbiate potuto
sentirvi sicuri…se qualcuno avesse trovato la cura…- tentò inserendo quell’ultima parte a dita incrociate.
-Ovviamente…abbiamo avuto i nostri motivi per sentirci
sicuri…- concluseLucius
alzando appena un sopracciglio.
-Questo lo immaginavo…ma non
capisco perché…-
-Se è tutto ciò, quello che volevi sapere, puoi anche
andartene, perché questo lo sappiamo solo il Signore
oscuro, io e pochi altri.-disse alzando
percettibilmente il tono della voce.
Draco annuì un po’ deluso, ma poi fece schioccare la
lingua e riprese a parlare.- Immaginavo che non avrei potuto trovare risposte
in questo campo…ma non era la sola cosa che ero
venuto a cercare…-
-Parla…-
-Ho notato…che i mangiamorte
non si ammalano…-
-Beh, perché il morbo è stato
creato apposta per...non colpire noi…-alzò nuovamente il sopracciglio Lucius.
-E immagino che i bracciali che avete dato ai non mangiamorte…-
-Sì, figlio, vedo che hai capito…servono a renderli
immuni dalla malattia…o almeno in parte…-
-Capisco…ovviamente non posso sapere come siano
fatti…-
-Ovviamente…-confermò Lucius
agitandosi un pochino.
-Non vorrei fosse solo un
caso…ma…è qui il punto: come mai i mezzosangue non si
ammalano?-chiese tutto d’un fiato Draco, sapendo di star rischiando ben
più del previsto.
-L’hai notato, eh? Sei
sveglio figlio…beh, quello che ci si deve aspettare da un Malfoy…-
Draco si fece più attento.
Lucius girò il capo da
un’altra parte, quasi…in imbarazzo?-Perché vorresti
sapere queste cose?- chiese in tono stridulo.
-Perché, padre, è stato toccato il
nostro nome…- sussurrò teatralmente.
-Cosa…Cosa intendi?- si agitò
Lucius voltandosi verso il figlio.
-Intendo dire che…alcuni dei miei compagni...si sono
vantati di saperne qualcosa, e non ho capito perché il figlio dei Malfoy debba essere tenuto all’oscuro su
argomenti…pubblici…-inventò recitando alla
perfezione.
Il signor Malfoy strabuzzò gli
occhi: era stato toccato un punto cruciale.
-Co..Come?-
-Ne è scioccato, vero? Anche io lo
sono…è proprio per evitare di macchiare il buon nome dei Malfoy che ho voluto chiederle
maggiori informazioni.-annuì grave Draco. Stava
rischiando molto, e lo sapeva: se suo padre avesse chiesto ai vari mangiamorte chi avesse rivelato più del dovuto ai propri
figli, sarebbe stato beccato e punito,( se non
addirittura ucciso), ma contava sul fatto che non avrebbe rischiato di far
capire agli altri che il suo figlio ignorava più cose dei loro.
-Beh…Draco...il morbo è stato studiato apposta per non
colpire i mezzosangue…-
- E perché mai?- si stupì il
ragazzo.
La bocca di Lucius si aprì e si richiudette più volte. Era visibile che non voleva dire
qualcosa.
-E’ perché per loro verrà riservato un trattamento speciale…-si affrettò a
dire non appena ebbe riaperto ancora la bocca.
Draco sentì il cuore fermarsi e non fece neanche caso alle
omissioni del padre.-Che…che genere di
trattamento?-
Lucius riuscì a riconquistare la
tranquillità e sorrise ambiguamente:- Un trattamento
molto, molto speciale.-
Blaise uscì dall’aula di
trasfigurazione. La McGranitt
aveva un aspetto spaventoso: non sembrava davvero lei, pareva uno zombie dentro
ad un corpo umano. Era vuota. Sospirò incamminandosi per il corridoio
principale.
Draco non era venuto a lezione…chissà cosa stava
combinando. Sbuffò: com’era possibile che davvero non provasse il minimo
sentimento per nessuno?
Tra loro c’era sempre stata una strana amicizia:
all’inizio, dettata dai loro genitori e per apparenza, ma poi ognuno
aveva imparato a rispettarsi reciprocamente. Si erano vantati delle loro
conquiste e a volte si erano divisi il bottino, ma il biondo aveva continuato
ad essere molto riservato fino al quinto anno. In quel periodo, Draco era
convintissimo degli ideali dei mangiamorte, ed
osannava quasi suo padre. Castigava tutti coloro che
si opponevano a Voldemort, senza considerare chi gli
era stato amico. Dal canto suo, invece, lui aveva seguito il biondo con poche
convinzioni, che si erano del tutto spente
l’anno dopo. Gliel’aveva confessato: lui non si sentiva più un mangiamorte. Non sapeva perché l’avesse fatto, visto
che il principe delle serpi, con ogni probabilità lo avrebbe
condannato per questo. Ma non era andata così.
Draco lo aveva osservato seriamente e aveva annuito, e gli aveva chiesto il
perché. Lui si era spiegato, poi aveva atteso la
sentenza del biondo. Il giovane Malfoy aveva annuito
ancora, visibilmente combattuto; poi gli aveva promesso che avrebbe mantenuto
il segreto ma aveva detto:-Mi spiace, ma io credo che
non potrò seguirti.-Infine si era alzato e
l’aveva abbracciato freddamente. Se ne era
andato, e tutto era tornato come prima, almeno in pubblico. Dopo qualche mese, Blaise aveva notato la sempre più grande irrequietezza di
Draco, dettata dal fatto, a suo parere, che anche lui iniziava a dubitare di
tutte le credenze del padre, e ne aveva sofferto.
All’inizio del settimo anno, il principe delle serpi
gli siera avvicinato e gli aveva
sussurrato:-Forse mi sbagliavo: credo di essere con
te.- Da quel momento, erano iniziati i tempi bui.
Sospirò ancora. Ma era o non era
cambiato? Cosa stava succedendo tra lui e quella
grifondoro?
Si sentì tirare per il colletto, e venne
spinto in un corridoio buio.
-Ron!-
Il rosso si girò immediatamente, alla ricerca della voce che
l’aveva chiamato.
-Harry? Hermione?-chiese spaesato
-Ron. Dobbiamo
dirti una cosa…puoi venire un secondo?-domandò Hermione. Ma non attese risposta, perché lo prese per un braccio e lo
trascinò via.
Uscirono dalla porta della cucina e si guardarono intorno.
-Ron…adHarry è venuta in mente una cosa…-iniziò la
riccia.-Ma per ora deve restare un segreto tra di noi.-
Il rosso annuì impercettibilmente.
-Dobbiamo ribellarci, Ron.-sussuròHarry
Il giovane Weasley strabuzzò gli
occhi.
-dobbiamo trovare Silente, e scoprire dove tengono le nostre
bacchette.-continuò
imperterrito il moro.-Poi lo diremo agli altri
dell’ES, e se saremo abbastanza…agiremo.-
-Ragazzi…lo sapete che è una cosa da
pazzi vero?-
-Sì Ron, ma vedi qualche alternativa?-fece seria Hermione.
-In effetti no…ma perché me
lo state dicendo ora?-
-Perché tu fai parte del nostro
gruppo, e devi essere il primo a saperlo…e abbiamo bisogno di saper se
sei con noi.-SpiegòHarry.
-Miseriaccia…-
-Ron…-
-Certo che sono con voi…ma non
dobbiamo sprecare l’opportunità: abbiamo una sola possibilità.-
-Grazie.-sorriseHarry.
-Draco, cazzo! Ma che ti è preso!-si dimenò Blaise.
-Silenzio Zabini…-intimò
il biondo scendendo le scale dei sotterranei.
Il moro lo seguì indeciso.
-Ma ti vuoi muovere?!-
Ok: era nervoso…meglio non
peggiorare la situazione. BlaiseZabini
si affrettò a raggiungerlo.
Arrivarono di fronte alla sua camera, vi entrarono, la
sigillarono e la insonorizzarono; poi Draco si voltò: era incazzato…altro
che nervoso!
-Zab…ti ordino di dirmi
tutto ciò che sai sulla faccenda dei mezzosangue.-
-Dray…io te ne volevo
parlare stamattina, ma tu…-
-Mi sono sbagliato, va bene?-
-Mi sembra che tu ti stia sbagliando un po’ spesso
ultimamente…-
-Usa quel cesso di bocca per dirmi ciò che ti ho chiesto!- sbraitò il biondo.
-Io non ti dirò niente finche non ti sarai
calmato.-si impose il moro.
Draco si sedette sul letto e prese due profondi respiri.-Sono calmo
ora.- grugnì assai poco credibilmente.
Blaise alzò un sopracciglio, ma
non commentò:-perchè hai
cambiato idea?-
Ho parlato con mio padre…ma non mi ha voluto dire
nient’altro a parte che per loro ci sarà un trattamento speciale…se
sai qualcosa di più, bene, se no te ne puoi anche
andare.-
-Non ne so molto neanche io…-scosse
il capo il moro.
Draco non disse nulla, e restò ad osservare il muro di
fronte a se.
-So solo che vogliono portarli via da Hogwarts
e…-
-CHE COSA????- sbraitò il biondo
saltando in piedi.
-Alla faccia di stare calm…-ma
non riuscì a finire la frase che si ritrovò schiacciato al muro dal biondo.
-DOVE CAZZO LI VOGLIONO PORTARE?-
gridò
-Non lo so dannazione! Mollami Draco!-
-DIMMI TUTTO CIO’ CHE SAI!-
ordinò senza ascoltarlo.
-Senti: o ti calmi o non parlo e me
ne vado. Io non mi faccio trattare così, va bene?!-
avvertì il moro mantenendo la calma.
Draco non mollò la presa, la allentò soltanto, e abbassò lo
sguardo. Blaise apprezzò lo sforzo e sussurrò:-Non so dove vogliano portarli, ma so per certo, esatte
parole di mio padre, che è…assai improbabile che tornino vivi.-
Il principe delle serpi mollò definitivamente l’amico,
facendolo quasi cadere. Si avvicinò all’appendiabiti e sfilò una giacca
nera.
-Per assai improbabile cosa intendi?-
sussurrò in tono indecifrabile.
L’amico abbassò lo sguardo e sospirò, prima di
rispondere.- Per come stanno ora le cose…significa che non torneranno mai
più.- ammise.
-Cazzo!- imprecò con tono
disperato il biondo, passandosi una mano sulla faccia.
-Dove stai andando?-chiese in un
sussurrò Blaise.
- Ho bisogno di una boccata d’aria.-grugnì l’altro uscendo a gran velocità dalla
sua stessa stanza.
La porta venne sbattuta con un gran
tonfo, e da quel momento regnò per qualche istante uno strano silenzio.
-Mi spiace Draco…-sussurrò Zabini
non appena fu certo che fosse lontano.- Mi dispiace che la felicità ti venga negata proprio ora che la stavi raggiungendo.-
Hermione guardò fuori dalla
finestra. Pioveva a catinelle.
Ultimamente il tempo pareva adattarsi alla tempesta che
permeava nel cuore di tutti gli impuri.
Le parve di scorgere un lampo, in giardino, ma poi scosse il
capo. Ora aveva anche le allucinazioni…
Sospirò, e raccattò secchio e spazzolone da terra. Si
diresse verso le cucine, poiché ormai era quasi ora di cena.
Non appena girò l’angolo, però, qualcuno le venne
addosso con impeto.
-Brutto idio…- esclamò.-cioè…volevo dire mi scus…-si
corresse ricordandosi improvvisamente della scala
sociale che regnava da un po’ di tempo a quella parte.
-Non ti scusare, Granger…è stata colpa mia.-scosse il capo Blaise aiutandola ad alzarsi.
-Lo sai che se ti vedessero
correresti dei rischi?- lo rimproverò scherzosamente la ragazza.
Il moro annuì con un mezzo sorriso, ma si vedeva che era
preoccupato.
-C’è…c’è qualcosa
che non va Zabini?-chiese prudentemente Hermione.
Blaise annuì ancora.-Non riesco a trovare Draco…ha già saltato il
pranzo, e se non viene a cena gli altri si insospettiranno…-disse,
ma poi osservò meglio la riccia, che aveva gli occhi lucidi e si era impietrita.
-Come non lo trovi?- strillò con
voce isterica. Evidentemente era rimasta alla prima parte.
- Calmati…cosa vuoi che sia successo…è solo che
se non si presenta…-
Ma Hermione non lo ascoltava di
nuovo. Era terrorizzata: forse l’avevano beccato mentre cercava
informazioni, avevano capito il suo tradimento…e allora sarebbe stata solo colpa sua…
-Granger…scusa, ma dovrei proprio andare…-la richiamò alla realtà Zabini.
-Dove l’hai cercato per ora?-chiese Hermione
trattenendolo per una manica.
-Un po’ ovunque mi pare…è per questo che sono
preoccupato…ma Hogwarts è grande…-
La strega parve per un attimo pensosa,
poi chiese:-In giardino: l’hai cercato in giardino?-
-Granger! Ma
l’hai visto il tempo? Non è che mi invogli
proprio ad uscire.-esclamò indicando il cielo plumbeo
e bluastro.
-Mi…prima mi è parso di scorgere un lampo di incantesimo fuori…più o meno laggiù…vicino a
quelle rocce…-
-Intendi dire…la rocca dei menir?-
-La che?-
-Quell’insieme di menir dove ci riunivamo sempre noi serpeverde…-
-Dovrei sapere dove vi riunivate?-chiese
isterica la ragazza.
-Ma sì…lì dove gli hai tirato
un pugno…al terzo anno…-cercò di spiegarsi.
Gli occhi della grifondoro brillarono:-Sì…sì:
proprio lì!-
-potrebbe essere stato un fulmine…-
-Un fulmine verde?-chiese alzando un sopracciglio.
-Hai…hai detto verde?-
balbettò il moro.
-Oh santo Cielo!-si rese conto la
riccia.
-Ma perché avrebbe dovuto scagliare
una maledizione senza perdono?E’…-
-Non abbiamo tempo di fare supposiz…-iniziò
la bella strega, ma poi le venne in mente che forse l’avevano
davvero scoperto, ed ora lo stavano combattendo.-Devo
andare a vedere.- decise Hermione.
-Tu? Ma se manchi i mangiamorte capiranno che…-obiettò Blaise.
La ragazza si zittì per pochi secondi:-
Coprimi tu.- chiese tutto d’un fiato.
-Come?-esclamò il serpeverde.
-Devi coprirmi tu: se ti chiedono dove io sia devi dire
che…che…beh, per esempio che mi hai mandata tu nel parco a cercare
il tuo mantello o dei tuoi libri…che ti eri dimenticato oggi
pomeriggio…-propose Hermione
-Mmm…-commentò dubbioso Zabini.
-Beh, tu non ci puoi di certo andare no? Se no sospetteranno anche di te…-
-Sospettare di cosa?-
-Ehm…sì…-balbettò la grifoncina
capendo che Draco non gli aveva raccontato del suo tradimento.-Ci stai o no?-
-ok…ma…-
Hermione non lo ascoltò più e gli sfilò il mantello dalle
spalle, poi si guardò in giro (per fortuna non c’era nessuno), e lo
ringraziò, poi corse verso il portone principale, e uscì rapidamente.
Hermione corse a perdifiato attraverso il cortile centrale e
sotto i portici, sentendo l’acqua colpirla violentemente ovunque, e
sgocciolare rumorosamente dalle tettoie e dai tubi di scappamento. Il rumore
pareva ancora più lugubre e si faceva sentire quadruplicato, a causa del
silenzio irreale che la circondava, intervallato solo dai suoi passi rapidi.
Il cuore batteva a mille, ma la ragazza non ci pensò, e
senza rallentare la corsa, continuò dirigendosi verso la così detta “rocca dei menir”.
Si ricordava tutto così bene…il giorno che aveva tirato a Draco quel
pugno…quanto lo odiava allora: era stato il gesto più liberatorio di
tutta la sua vita…eppure ora quel sentimento era cambiato, e se una volta
avrebbe voluto essere la prima a fargli del male, ora temeva con tutto il cuore
che qualcuno gliene facesse…qualcuno, o se stesso.
Rallentò il passo quando scorse finalmente le sagome delle
grosse rocce attraverso la coltre di nebbia ed il buio. Pareva
non ci fosse nessuno…forse si era sbagliata. Si era comportata
davvero da incosciente gettandosi nel buio della notte a cercare una luce
verde, senza contare che avrebbe potuto benissimo essere un mangiamorte
pronto ad aggredirla… ma che cosa le stava succedendo? Dov’era
finita la sua astuzia, la sua intelligenza, la prudenza…
Stava ormai sfiorando una delle ciclopiche
pietre, mentre faceva questi pensieri , quando sentì distintamente una voce che
pronunciava un incantesimo. Si voltò nella direzione della voce e venne illuminata da una luce rossastra.
Draco scagliò l’ennesimo incantesimo contro la parete
rocciosa, che glielo rimandò indietro con gli interessi.
Il biondo evitò agilmente il rimbalzo, e riprese:-Sectusempra!Rictusempra!Bombarda!Crucio!- gridò con tutto il fiato cheaveva nei polmoni. Gli incantesimi si
schiantarono nuovamente contro il grosso menir che
lui stesso aveva incantato, affinché non si sfracellasse a suon di magie.
Questa volta non stava servendo a molto: non riusciva
proprio a rilassarsi, a differenza di come capitava sempre quando si
sottoponeva a cure del genere per il nervosismo. Questa volta non riusciva a
calmarsi, e rade lacrime di rabbia gli avevano solcato
il volto perfetto, deturpato da smorfie spaventose.
Non sapeva quanto tempo fosse passato,
ma doveva essere parecchio, a giudicare dagli ultimi scarti, che erano stati
meno rapidi e precisi. Non si rendeva neanche conto di essere ormai fradicio, e
che il cielo continuava a tuonare.
Poi sentì un rumore: qualcuno si stava avvicinando di corsa.
Si acquattò dietro un masso e attese immobile di scoprire
chi fosse giunto e, se necessario, attaccarlo.
I passi dello sconosciuto rallentarono, ma non si fermarono.
Era ansante, per la lunga corsa.
L’ombra si avvicinò ancora, sempre
di più, finche raggiunse il complesso di sassi grigiastri.
Draco mantenne i sensi in allerta, ma pareva che
l’altro non si fosse accorto di lui. Non poteva aspettare di venir
scoperto, così, giocando sul fattore sorpresa, saltò
fuori dal nascondiglio brandendo la bacchetta e gridò:-Rictusempra!-
La luce partì dalla bacchetta, e si avvicinò all’ombra
sconosciuta, che si era girata troppo tardi…la persona venne
illuminata, e allora Draco capì:
-Hermione togliti!- gridò
gettandosi contemporaneamente sulla ragazza. Riuscì a spostarla appena in tempo
perché l’incantesimo non la schiantasse, ma non riuscì ad evitare che
quest’ultimo la beccasse di striscio.
- Au!-esclamò la riccia portandosi
una mano sulla spalla ferita.
-Ma che cazzo ti è saltato in mente di fare eh?- gridò furibondo il serpeverde spingendola contro la dura roccia.
-Draco!- esclamò lei tuffandoglisi
tra le braccia.
Il biondo rimase un po’ spiazzato da
quell’atteggiamento, tanto che rimase immobile per qualche istante,accarezzandole i capelli; poi si riscosse, se la staccò di
dosso con estrema fatica e riformulò la domanda:-Granger:
dimmi immediatamente che ci fai qui.-
Hermione si ricompose frettolosamente, ed abbassò il capo
arrossendo appena.
Draco le sollevò il mento con due dita e la sfidò con uno
sguardo a non rispondere.
-Sono…sono stata un’idiota, lo so, ma ho avuto
tanta paura e…-
-Rispondimi.-intimò
il ragazzo.
-Io…ehi! Non sono io quella che deve dare spiegazioni!
Perché cavolo sei sparito?-gridò rabbiosa lei ritrovando
la sua grinta.
-Questi non sono affari tuoi.-
-Sono affari miei quanto lo è cosa ci faccia io qui per te
allora- fece notare la riccia.
-Ti devo ricordare chi comanda qui?-le soffiò
in faccia il principe delle serpi. Stronzo: ma lui
era sempre stato così.
-Non…non ti rivolgere a me in quel
tono Malfoy- non demorse la grifoncina.
-Allora rispondimi, o sarò costretto ad ordinartelo, e non
sei nelle condizioni di obiettare.-
-Ti faccio notare che me lo stai già ordinando.-sbottò Hermione col broncio, ma
era troppo felice che andasse tutto bene per arrabbiarsi. - Stavo andando verso
le cucine quando BlaiseZabini
mi ha investito…ti stava cercando già da un bel po’,ma non riusciva a trovarti…ha detto che se saltavi
anche la cena qualcuno avrebbe potuto intuire che qualcosa non
andava…insomma, mi sono spaventata! Temevo che ti avessero
scoperto…-
Draco la ascoltava attentamente, senza lasciarsi sfuggire
neppure un’espressione. Sentì un brivido corrergli lungo la schiena
quando capì che la ragazza era stata così preoccupata per lui…nessuno lo
era mai stato, ed era in un certo senso felice che fosse
proprio lei.
-…E poi quando ho visto quel fulmine verde in giardino…i
miei dubbi si erano praticamente confermati…ho
studiato una scusa con Zabini e sono corsa
qui…-gesticolò lei ancora agitata dagli attimi passati.
-E SE NON FOSSI STATO IO RAZZA DI
IDIOTA?!- gridò Draco rendendosi conto di quel che aveva rischiato.
-Avrei detto che ero venuta su ordine di uno studente per
trovare il mantello che aveva scordato in giardino…-spiegò
lei alzando l’oggetto.
-E questo ti avrebbe proprio salvato la vita…-commentò
sarcastico lui.- Se anche fossi stato io a lanciarti un avadakedavra non sarebbe cambiato
molto…-
-Ma non è successo ok? E poi perché lanci maledizioni
senza perdono? Sentiamo.-
-Perché fingevo che quella pietra
fosse mio padre…-ammise lui con un sussurro rabbioso.
-Perché sei venuto qui?- sospirò
Hermione guardandolo intensamente.
-Ero arrabbiato…volevo
sfogarmi.-
-Ma…-
-Non ti darò altre spiegazioni.-chiarì il biondo.
-Va bene…l’importante è che tu ora stia
bene…il resto viene dopo.-annuì
la riccia con un sorriso sincero. –Ehi…ma perché oggi hai maltrattato così Harry?- si
ricordò improvvisamente.
-Dovevo fare la mia parte.-
-Ma hai esagerato un tantino no?-
-No: mi andava così-ringhiò lui ricordandosi dei due
grifondoro abbracciati. A questo pensiero gli venne in mente una strana idea, e
la strinse a se. Hermione rabbrividì a quel contatto, ma non si distolse. A
questo punto Draco si abbassò su di lei ed iniziò a baciarla prima più
lentamente e poi sempre con maggiore trasporto.
Si baciarono così: sotto la pioggia, lì dove un paio di anni prima lei gli aveva sferrato un pugno, come fosse
una piccola vendetta.
Quando lui si staccò, lei mugugnò
in protesta, ma poi si allontanò ubbidiente.
-Questo Potter non lo potrà mai fare…-pensò in un sussurro Draco con un
ghigno.
-Come?- chiese Hermione
-Niente, niente…-scosse il capo lui, senza però
smettere di ghignare: lei era sua.
-Draco…ti devo
parlare…-sussurrò la grifoncina
mettendogli le mani sul petto.
-Di che cosa?-si fece immediatamente serio lui.
-Che ne dici di andare sotto i portici…qui mi sto congelando…-propose lei rabbrividendo.
Solo allora il ragazzo concepì che pioveva, ed anche forte,
così annuì e se la strinse al petto mentre correvano al riparo. Si sedettero
sul muretto e si strizzarono un po’ le vesti fradice, poi la riccia parlò:-Harry vuole organizzare una ribellione.-disse tutto d’un fiato.
-COME?! Ma è del tutto impazzito o cosa?-esclamò
il biondo spalancando gli occhi.
-E’…lo so che
un’impresa un po’ azzardata…ma cos’altro possiamo fare dopotutto?-
Draco ci riflettè un secondo.
-E ora che sa che sei dalla nostra parte…vorrebbe
approfittarne per scoprire dove sia Silente, perché
senza di lui siamo spacciati…-continuò imperterrita la grifoncina.-C’è…c’è
qualcosa che non va, Draco?-
Draco annuì pensoso.
-Hai…hai scoperto qualcosa?-chiese
titubante lei.
Il serpeverde sospirò, indeciso se
parlarle o no di quello che era successo…ma era suo diritto esserne a
conoscenza.
-Vogliono…vogliono portarvi
via…-ammise a denti stretti, girando il capo.
-Chi?-
-I mangiamorte…ho sentito
dire che porteranno via tutti i mezzosangue…ma non so dove!- gridò lui isterico.
Hermione registrò l’informazione annuendo e
deglutendo, ma poi disse:-a maggior ragione dobbiamo
intervenire al più presto.-
-Forse…forse hai ragione.-annuì Draco. –Ma non dire a nessuno ciò che
ti ho raccontato…per ora…-
-Non ti preoccupare: non lo farò, non finchèè tutto da vedersi.-sorrise
lei. –Ma ora devo proprio andare…ci sto
mettendo un po’ troppo a trovare un mantello…-sorrise ancora.-Tu però aspetta qualche minuto per entrare…non
devono aver nessuno indizio per pensare che tu possa
tradirli.-decise alzandosi. Si girò, e fece per
andare, ma poi ci ripensò e gli si rivolse per chiedergli:-
ci aiuterai a trovare Silente?-
Draco annuì più volte.-Sì…te
lo prometto.-
-Grazie…-sussurrò la riccia, lasciandogli un ultimo sorriso prima di andarsene davvero.
Il biondo attese un po’, seduto lì sulla fredda
pietra, appoggiando la testa ad una colonna. “Com’è bello il suo
sorriso” si ritrovò a pensare, senza neanche capire perché. Poi però
scacciò quel pensiero e si diresse anche lui alla volta del castello, con una
fredda decisione: da quel momento, avrebbe trovato
tutte le informazioni possibili, non importava il prezzo.
-Oh Herm! Ma perché mi devi sempre far morire di crepacuore?- esclamò Harry non appena la vide, mentre Ron
si gettava pesantemente su una sedia.
-Scusate, ma…Zabini mi ha
fatto andare a prendergli il mantello che aveva dimenticato.-scosse
il capo lei.
-Quello stronzo!-commentò poco
garbatamente Ron.
-Già…-annuì la riccia, accarezzandosi le labbra ancora
gonfie dal bacio che si era da poco scambiata con Draco. Non era
possibile…le mancava già…quanto era stupida! E
non si capacitava di come mai non avessero mai discusso di quei baci: cosa
significavano? Lei sapeva ormai di amarlo, anche se non l’avrebbe mai
detto…ma lui lo faceva solo perché era abituato a baciare qualunque
ragazza gli capitasse a tiro, o lei era una piccola eccezione?
-Herm, insomma ci sei?- le
sventolò una mano davanti alla faccia Ron.-Dobbiamo
andare…sei sicura di stare bene?-
-No…non sto molto bene…ma non è nulla di grave,
non ti preoccupare.-
-Sarà incinta di Malfoy…-ridacchiòGinny acida.
-Ma che cavolo c’entra Malfoy? E’ sempre nei vostri
discorsi…-osservò il fratello.
Harry guardò attentamente
Hermione, come dubbioso, poi scosse la testa:-Ma che
diavolo spari Gin? Come puoi pensare cose del
genere?!-
-Pensate quel che volete!- sbuffò la rossa incamminandosi
col suo carrellino verso la sala grande.
-Aspetta…ti aiuto io.- sorrise Hermione ad una
ragazzina che si era sbattuta contro un tavolino…era
una delle tre vittime di Voldemort.
-Grazie…-sussurrò.
Aprirono la porta.
-Ma lo fai solo per quello che è
successo o no?- chiese la bambinetta.
-No…-sorrise la riccia.-Certo
che no.-
-Anche a te Malfoy ha fatto quello
che tu sai chi ha fatto a noi?-
-Ehm…-
-Ragazze, silenzio: dobbiamo entrare.- Le avvertìDean.
Draco quella sera fece ancora fatica addormentarsi. Erano
ormai settimane che non dormiva decentemente… era assillato dal
“problema Hermione”, come lo definiva Blaise,
che poi, non si capiva come avesse fatto ad intuire
qualcosa…
Sentiva di desiderare il suo corpo e la sua anima come mai
aveva desiderato qualcosa, ma sapeva che se li avesse presi, non avrebbe più potuto farne a meno.
Quanto avrebbe voluto proteggerla da quel che le stava
accadendo…era strano il modo in cui quella ragazza risultasse
indifesa agli occhi degli uomini: Harry prima, lui
dopo. Eppure era proprio a causa di
quell’empatia che tutto aveva avuto inizio…
Si girò dall’altra parte. Il giorno dopo avrebbe
dovuto trovare Silente.
Ron avvertì Harry
ed Hermione con lo sguardo di essere pronto. Sussurrò
qualcosa all’orecchio di Luna, e poi i due uscirono insieme dalla cucina,
mentre si formavano gli altri gruppi.
-Ron…-sussurrò la ragazza
bionda.-Non mi puoi dire il perché stiamo facendo
questo…vero?- -No- sospirò Ron continuando
a camminare.
-Va bene.-acconsentì
Luna sorridendo appena.
-Grazie…-
-Di cosa?-
-Di non pretendere risposte.-
-E chi sono io per pretendere
qualcosa da te?- sospirò quasi amareggiata.
-Beh…-arrossì il rosso.-Beh,
sei una mia amica ecco…-
-Già…-
-Siamo arrivati.-
Draco si sedette al grande tavolo
dei serpeverde per la colazione. Nessuno potè però fiatare fino alla comparsa del Signore oscuro. Quando arrivò, entrando maestosamente dalla porta, tutti si
alzarono rispettosi e non si sedettero fino a che lui non lo permise. Lo fece,
e finalmente gli altri poterono cominciare a parlare.
-Draco! Quanto tempo eh?- esclamò Theodore sbattendogli una manata sulla schiena.
Draco sentì l’impulso di tirargli un bel pugno sul naso, ma si trattenne.
-Ragazzi…-salutò il biondo un po’ seccato.
-Non è molto meglio così?- ridacchiòPansy. Tutti la guardarono senza capire.-Intendo dire…-riprese - Senza i sanguesporco
ed i babbanofili tra i piedi…-
-Ah già…-rise Theodore. Il
principe delle serpi annuì appena,come anche Blaise, Daphne fece un breve applauso, cercando di
contenersi,Millicent ridacchiò, ma Goile per poco non si alzò dal tavolo urlando:-Hanno preso
anche Tiger, vi ricordo!-sputò rabbioso.
-Sì…beh…un non mangiamorte…ovvio…-alzò
le spalle Pansy
-Però se non si fosse
ammalato…al momento della scelta…avrebbe scelto noi, lo capite
questo? Non gli hanno dato la possibilità di farsi perdonare!-
-Gliel’avrebbero
data…-spiegò Daphne.-Ma che colpa vuoi che abbiano se quel ciccione si è ammalato prima degli
altri…-
Goil si riaccasciò
sulla panca e rimase in muto silenzio.
-A proposito di chi si è ammalato…- approfittò Draco.-
Sono riusciti a beccare anche Silente…secondo voi l’hanno già fatto
fuori?-
-Ma no dai Draco… è ovvio che
aspettano il momento giusto…-scosse il capo sorridendo Theo.
-Secondo voi dove lo tengono?- chiese
Daphne incuriosita. Perfetto:non aveva dovuto
insistere, in questo modo nessuno avrebbe potuto iniziare ad avere dubbi su
Draco.
-Mmm non so…ma in effetti mi piacerebbe scoprirlo…-ghignò Nott.
-Potrei chiederlo ai miei…-propose
la Grengrass sorridendo.
-Ma sei matta scusa?-squittì Pansy.-E’ ovvio che non vogliono farcelo sapere…ce l’avrebbero già detto altrimenti.
-Questo significa che temono che noi possiamo ancora passare
dalla sua parte…non si fidano di noi…-insinuò
il dubbio Draco.
-Cazzo se hai ragione!-annuì Theodore ingoiando una grossa frittella che gli era stata
appena portata.
Attesero che gli impuri se ne fossero
andati, per poi riprendere.
-E’ un insulto però- frignò Millicent.-Gli abbiamo già dato molteplici prove pernon dubitare di noi…-
-Non mi sembra giusto che veniamo tenuti all’oscuro di
queste cose…-ghignò Draco- Siamo anche noi mangiamorte,
ma veniamo trattati come quando attendevamo il marchio…dovremmo essere
loro pari no?-
Pansy annuì pensosa.-Hai ragione Drachino…-
-Anche io sono d’accordo-
fece Theodore, seguito a ruota da Millicent.
Daphne annuì, anche se un po’ timorosa di cacciarsi
nei guai,Blaise annuì
scrutando Malfoy con attenzione, mentre Goil grugnì un sì.
-Da bravi serpeverdi quali siamo dovremmo rimediare…-continuò la sua opera di
persuasione Draco.
-Cosa hai in mente di fare Draco?-
chiese Theodore facendosi attento.
-Secondo voi…chi è quell’essere
che sa tutto di Hogwarts perché striscia tra i
cunicoli meno conosciuti da anni?- nessuno rispose.- Gazza! Razza di imbecilli!- esclamò.-Lui di
sicuro è quello che si occupa di Silente: gli impuri non potrebbero, i mangiamorte sono troppo puri…se lo seguissimo nel
momento giusto…-
-Mmm…-annuì Theo.
-Ci porterebbe direttamente da Silente.-concluse Daphne per lui.
-Ci siete arrivati- ghignò Draco.
-Non potete farlo!-strillò Daphne
cercando di tirare per la manica Theodore.
-E lasciami Daph!-si
liberò lui con uno strattone.
-Ci cacceremo nei guai.-frignò
la bionda
-Vi ho mai cacciato nei guai?- alzò
un sopracciglio Draco.
-Nono…ma…- balbettò la Grengrass.
-Senti: se anche ci beccassero, non potrebbero far altro che
ammirare il nostro spirito serpeverde.- asserì Pansy continuando a camminare.
-Ma…dubiterebbero di
noi…-
-Non più di quanto lo facciano
adesso.-sbottò Theo.
Daphne rimase per un attimo come incantata, poi guardò Malfoy con astio:-Tu…tu ci
nascondi qualcosa…-sibilò acida.- Cosa stai combinando Malfoy? Cosa ottieni da tutto
questo? Cosa…- fu bloccata da uno schiaffo di Nott.
-Come ti permetti, sgualdrina! Draco
è sempre stato dalla nostra parte.-
-Tranne al momento di scegliere…vi ricordate quante
storie avevano fatto lui e Blaise?-
-Ero incazzato
con mio padre…-sibilò duro Draco.
-Non serve che ti giustifichi, Drachino…è
lei che deve farlo.-sputò
acida Pansy rivolta alla bionda Grengrass.
-Ma...ma…-scosse il capo
Daphne. Una lacrima le corse rapida lungo la guancia.-Avete
ragione…scusami Draco.-
-Bene.-grugnìPansy
arricciando il naso.
Draco annuì muto, continuando a guardarla con sospetto.
Poi il gruppo si girò verso l’aula che li attendeva: a
pranzo avrebbero elaborato un piano.
Daphne guardò i suoi amici prima di proseguire…come
potevano fidarsi così ciecamente di lui? Ma non
sarebbe rimasta a guardare: avrebbe scoperto cosa in realtà stava avendo vita
nella testa del giovane Malfoy; nessuno le avrebbe
rovinato il suo matrimonio.
Ron sgattaiolò su per la
scalinata, seguito a ruota dalla ragazzina bionda. Il rosso sentì giusto in
tempo dei passi, e spinse in una cavità del muro Luna, schiacciandola con il suo
corpo. –Che cos…- sussurrò lei, prima di venir
interrotta dall’intervento della mano del rosso. In quel momento
passarono Lucius e NarcissaMalfoy. Gli occhi della ragazza si dilatarono
dall’orrore, ma per fortuna non furono visti.
Ron attese interminabili secondi
prima di muovere anche solo un muscolo, ma poi, non appena fu certo di essere
fuori pericolo, un’altra cosa lo immobilizzò in quella posizione: Luna lo
stava osservando con un mezzo sorriso sulle labbra, gli occhioni
azzurri fissi nei suoi. Il ragazzo voleva parlare, ma nessuna parola gli uscì
di bocca.
-Non ci sono molti nargilliultimamamente…-ridacchiò la bionda.
-Come?- si riscosse il giovane mago senza però riuscire a
staccarle gli occhi di dosso.
-Ho detto che i nargilli sono
diminuiti da quando Voldemort è arrivato adHogw-ripetè, interrompendosi a
metà frase-…oh scusa…so che non vuoi che lo si chiami così…-si
affrettò a dire, cancellando immediatamente il sorriso di prima.
-Già…-annuì con sguardo perso Ron.
Era strano, ma pronunciato in quel modo non gli aveva dato fastidio…o era
la sua voce a far sembrare tutto più bello?
Rimasero così per altri attimi, finchè
la ragazza non fece un grosso sospiro e disse:-allora…andiamo?-
Weasley annuì come un ebete, e quando
si rese conto di non avere un’espressione molto furba stampata in faccia,
si girò di scatto per riprendere a camminare lungo il corridoio. Ma che diavolo gli stava prendendo?
-Ecco Gazza.- sussurrò il biondo affacciandosi al corridoio.
Un ometto vecchio e puzzolente zoppicò rapidamente davanti
ai loro occhi: Gazza si poté osservare in tutta la sua bruttezza, illuminato
dalle flebili torce appese ai muri laterali. Appariva come una figura viscida
ed ambigua, dallo sguardo apparente torvo e diffidente, mache in realtà celava stanchezza e
disperazione. Lo seguiva una gatta spelacchiata con gli occhi rossi e
guardinghi: MrsPurr. Con
lei non sarebbe stato semplice seguire il vecchio magonò.
Gazza emise una specie di rantolo e sputò a terra sangue
scuro. Tossìaggrappandosi al muro e
lasciando cadere a terra il vassoio che aveva in mano, facendo rotolare il
tozzo di pane rancido e la ciotola con una mela. Era palesemente infetto dal
morbo, eppure gli effetti debilitanti erano affievoliti, probabilmente per
opera dei mangiamorte. Strinse la mano a pugno, e
cercò di ristabilire l’equilibrio. Si passò una mano sulla fronte sudata,
scosse più volte la testa, ma poi si guardò intorno alla ricerca del vassoio e
del suo contenuto. Evitò per un pelo di calpestare la coda della sua gatta e
riuscì faticosamente a chinarsi per raccogliere ciò che aveva fatto cadere,
infine riprese a trascinarsi lungo il cunicolo che portava alla vecchia torre.
Draco attese con pazienza che il magonò
si fosse allontanato abbastanza, prima di uscire
sicuro e percorrere la stessa strada dell’ex custode di Hogwarts. Blaise e gli altri lo
seguirono guardandosi alle spelle, guardinghi. Zabini e le ragazze evitarono anche solo di guardare a
terra la pozza di sangue, coprendosi la bocca e chiudendo gli occhi per il
disgusto, il principe delle serpi invece non si fece impressionare e continuò a
camminare a passo svelto.
-Dray…- sussurrò Blaise richiamandolo.
Il biondo serpeverde parve non
sentirlo.
-Dray.-riprovò Zabini,alzando un po’ il tono della voce.
-Che c’è?- grugnì in un
sussurro il bel biondo.
-Come fai ad essere sicuro che
Gazza stia andando proprio da Silente?-
- Quale altro motivo avrebbe di salire
fino a questa torre abbandonata nelle sue condizioni e con del cibo?- chiese
seccato Draco
Era ormai passata da un pezzo l’ora di cena, ed i
corridoi erano deserti.
-Ma se è così…che senso ha
andare a vedere…ora sappiamo dove lo tengono…-tentò Daphne
stringendosi nel suo coprispalle argentato.
-Bisogna accertarsene.- sibilò Theodore
guardandola malamente.- Non mi ricordavo che tu fossi
diventata così fifona Daph…che razza di mangiamorte sei?-
-Io sono fiera di essere una mangiamorte-
strillò la bionda Grengrass, colpita
nell’orgoglio.-ma stiamo…stiamo cercando
di farci le beffe del nostro signore!-
Draco si voltò furioso portandosi un dito alle labbra per
intimarle di stare zitta.
Continuarono a percorrere lo stretto cunicolo in silenzio
per qualche minuto. Pansy si aggrappò saldamente al
braccio del suo Draco,in prima fila. Li seguivano Blaise, Millicent e Goile; in fondo Daphne e Theodore.
-Se vuoi prenderti il Signore oscuro
dovrai dimostrarti più perfida, mia cara- sussurrò con un falso sorriso Nott.
La bionda strinse gli occhi e iniziò a camminare più
rapidamente, per mettere buona distanza tra lei ed il suo ex ragazzo. Questo
scosse il capo, furioso, ma riprese a sua volta a muoversi muto.
Arrivarono ben presto ad una stretta scalinata in legno
marcio, che salirono in silenzio e con attenzione, aggrappandosi
all’umido passamano. Giunsero ad un pianerottolo traballante, che dava su
un unico strettissimo cunicolo. Pansy dovette, suo
malgrado, staccarsi dal braccio del suo serpeverde
preferito per passare. Camminarono in fila indiana, tesi: se Gazza fosse tornato indietro, li avrebbe di certo beccati, non
c’erano vie di fuga, ma ormai erano lì e dovevano proseguire.
Passò un tempo indefinito, ritmato dai passi rapidi dei
giovani mangiamorte e dai loro respiri affannosi,
poi, finalmente, una grande stanza si aprì ai loro occhi: era una mansarda
polverosa, dal soffitto particolarmente alto; vi erano varie celle, chiuse da
pesanti sbarre arrugginite, ingombre di botti e scatoloni. Una specie di
deposito. Non vi era neanche una misera finestra, e tutto era ricoperto da una
spessa coltre di buio. Solo una luce, in lontananza, filtrava a
fatica…c’era qualcuno, e quel qualcuno era Gazza di certo.
-Fantastico: abbiamo seguito fin quassù Gazza che magari
voleva solamente dar da mangiare al suo cane segreto…chi lo sa? Magari si
vergogna di aver preferito un cane ad un gatto!- brontolò
a voce un po’ troppo alta la bionda serpeverde.
-Sta zitta cretina!- la apostrofò Draco.-E
poi saresti tu quella che non vuole farsi beccare…-
-E poi Daph…davvero:
che battuta penosa- scosse il capo Pansy guardandola
contrariata.
-State un po’ zitte ragazze!-
sussurrò rabbioso Blaise.
Si acquattarono dietro un cumulo di macerie e strisciarono,
avvicinandosi alla luce.
Il pavimento scricchiolava sotto il loro peso così furono costretti a ricorrere ad un incantesimo silenziatore
per poter avanzare. Ad un certo punto, si ritrovarono senza un nascondiglio,
così dovettero riparare dentro la cella più vicina. Fu da lì che riuscirono a
vedere qualcosa. C’erano due sagome: Gazza e MrsPurr, decisamente. La
seconda si muoveva miagolando, mentre la prima poteva sembrare quasi
inginocchiata…e lo era: c’era una terza
sagoma. Distinsero una tunica lunga ed un naso appuntito. L’uomo aveva la
lunga barba ed i capelli arruffati. La fioca luce si poggiò per un solo secondo
sul volto dello sconosciuto, ma bastò loro per capire che di certo, quello era Albus Silente.
Tutti trattennero il fiato nel vederlo incatenato e sfinito,
tormentato da brividi e sudori, poi sentirono un brusio: Gazza stava dicendo
qualcosa, ma non riuscivano ad afferrare alcuna parola.
-Ma che sta dicendo?- squittì Pansy alzando il collo per vedere meglio. Gazza si voltò
verso la voce che gli pareva di aver sentito, ma Draco riuscì a tirar giù la
compagna giusto in tempo. L’omuncolo osservò ancora per pochi secondi il
cumulo di casse dentro la gabbia, ma poi scosse la testa e si voltò.
-sarà meglio che andiamo…-proposeMillicent. –se va prima lui rischiamo
di venir chiusi qui dentro.-
Blaise, Theodore
e Daphne annuirono concordi ed iniziarono ad
incamminarsi, ma Draco rimase ancora un attimo immobile, con gli occhi
spalancati.
Il biondo si riscosse ed annuì, la prese per il braccio e
seguì i compagni fuori di lì.
Un pensiero però continuò a tormentarlo: Aveva sentito bene?
Gazza aveva davvero sussurrato “cosa devo fare mio signore?” E se
sì…cosa poteva significare?
L’ex ufficio di Silente stava
al piano di sopra. Sarebbe bastato pronunciare la giusta parola d’ordine
ed il grosso gargoille di marmo bianco li avrebbe
lasciati passare.
-Sorbetto al limone- sussurrò speranzosa Luna, ma non
accadde nulla.
-Gelato al cioccolato-ritentò, utilizzando i codici degli
anni passati, ma di nuovo la grossa statua di pietra non volle spostarsi.-Accidenti!-sibilò a denti stretti la ragazza.
Ron scosse la testa. Era parecchio
improbabile, per non dire impossibile, che Voldemort
avesse mantenuto le ridicole ( e conosciute dagli studenti) password dell’ex
preside…
-Prova con qualcosa di più “mangiamortoso” tipo…tipo…mors tua vita mea.-propose,
ma non successe niente.-morsmortem?
Abbasso i babbani? Padroni del mondo? Voldemort regna?...-riprovò il
rosso innervosendosi ad ogni nuovo tentativo così tanto da alzare un po’ troppo
la voce .
-Shhh.-gli intimò dolcemente la corvonero posandogli un dito sulle labbra.-Morte ai mezzosangue ed ai traditori della verità.-sussurrò poi in tono più deciso, voltandosi verso la gargoille.Questa subito si mosse con un leggero cigolio,
facendo comparire la scalinata nascosta .
Si girò tentennante:-Vieni?-
Ron si era ammutolito e la sua
pelle era diventata mostruosamente pallida.-Come la sapevi?-
-Me l’ha suggerita un nargillo…-sorrise
-No, sul serio Luna: come la sapevi?-
-Te l’ho detto…-
-Luna…prima avevi detto che i nargilli
erano scomparsi.-obiettòRon
-No, non l’ho mai fatto…ho detto solo che sono
diminuiti.-scosse il capo la
bionda.
-I nargilli non esistono Luna, lo
sai anche tu.-ruggìRon stringendole il polso.
-Come lo avrei saputo allora?-fece
lei.-Un…un momento…tu non mi credi…non
mi hai mai creduto-sussurrò la corvonero
con gli occhi dilatati che pian piano si riempivano di lacrime.
-Luna…io non…-
-Non fa niente.-ribattè seccamente
lei, prima di liberarsi con uno strattone e voltarsi verso la scalinata, per
tentare di nascondere le lacrime. Non ebbe il tempo di fare un passo che fu sbattuta al muro, le labbra attaccate alla bocca del rosso.
Ron la strinse forte a se e le
aprì la bocca con la lingua, per poi farle danzare assieme l’una sull’altra.
La baciò con foga, spingendola con più forza contro la parete, interrompendosi
solo per ripeterle ogni tanto:-Ti prego non piangere
anche tu…Ti prego.-
Luna, dal canto suo, era paralizzata: i
sentimenti che provava erano così contrastanti: la sensazione di star tradendo
Neville, con cui aveva una relazione dall’inizio dell’anno e la
gioia di essere baciata in quel modo da lui…
Un rumore improvviso li interruppe, ma alla fine non accadde
niente.
-Ron…io…-balbettò Luna
confusa più che mai.
Il grifondoro era allibito da ciò che aveva appena fatto, ma
ancor più dalla folle voglia di riprendere a baciarla. Prima ancora che potesse
anche solo pensare di accontentare il suo desiderio, un nuovo rumore si fece
sentire e li costrinse a gettarsi su per le scale.
Le scale si chiusero dietro di loro. I due ragazzi si
nascosero dietro una pesante tenda giusto in tempo, perché Voldemort
in persona stava salendo la sua scalinata.
L’uomo avanzò regalmente verso la
porta…si stava davvero immedesimando nel ruolo di tiranno, pensò Ron.
Spazio Autrice:
OkOk, loso: l’ho fatto di nuovo accidenti!
-Non ho rispettato i tempi
-Non ho rispettato le anticipazioni
Scusate…ma cosa ci posso fare se questa fic è
una sorpresa anche per me? E’ che mi sono venute nuove idee, nuovi
blocchi( eh Peach? XD)…solo poi mi sono resa
conto che i cappy stanno diventando un po’ troppo
lunghetti… e così ho pensato: Perché non
rimandare (ANCORA?!?!) E’ stata una decisione
molto sofferta, perciò non ce l’abbiate con me per questo…
Ma ora è ufficiale: il prossimo capitolo
si chiamerà Ribellione, e a costo di farlo molto più breve o lungo degli altri,
avrà una ribellione.
Spazio per le
risposte ai miei fedeli recensionisti: XDXD!!!V.V.B!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
barbarak: Hai visto? Hai visto? No? ( me schiaccia un grosso telecomandone
e torna indietro di qualche scena) eccoecco!!! Vedi?
Scena Dra-Blaise, come promesso!!!
Beh, magari non era
proprio quello che intendevi, ma qui abbiamo a che fare con Draco, che è un po’..ehm…serpeverdoso? Non si fida proprio di nessuno
eh? Vabby, dai, è proprio perché è così che ci piace
no? A presto ( spero)XD
Peach_93: Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu a te dolcezza! Certo che
ti dedico quel cappy! Sei la mia più fedele recensionista…come potrei non farlo? XD
Tutti insieme: -ViiiiiiiiiiiiiiivaHarry! -Tumtumtum-ViiiiiiiiiiiiiiiiivaHarry!- ok smettiamola..hihi
poverino, ora anche i calci di Drachino gli toccano…
Well…un grazie di tutto
(come sempre) è d’obbligo, anche se ormai e sottointeso,sono
felice che ti sia piaciuta la scena Dramione…anzi
più che felice: Yupppppppppppppppppppy!!!! Che ne dici di quella Ron-Luna
invece? Sai, mi sembrava di star trascurando troppo l’inutile Weasley, ma dopo tutto lo odio
solo quando sta con Hermy, perciò…Ottima l’idea
del falò…mi piace…se ne hai altre dì pure, così dopo scegliamo le
migliori e…aspetta: che ne dici se prima o poi facciamo una fic: i mille e un modi di uccidere i personaggi che odiamo
( e chi se non Ginny) Dai è carina…la facciamo
un cappy a testa ti va? XD
Aspetto una tua risposta ( e non ti preoccupare: adoro le
tue recensioni prolisse!!!! W te!) T.v.t.t.b
The_Girl_That_Punk:
Vuoi un altro pacchetto di fazzoletti? Però mi sa che
dovrai dividerlo con me…sniff! Mi ricordo
benissimo di come ci siamo conosciute (super grazie per i complimenti) bei
tempi…Vabby, ora è estate, e sarà ancora meglio…a proposito…6 in vacanza? Perché
è da un po’ che non aggiorni…io ho recensito, ne sono sicura…spero
che tu te la stia spassando, ma sono sicura di sì. Bacioni!!!!
baby_san: CiaoCiao carissima!!!
(Grazie di tutto: non solo per i complimenti, ma anche per la mail; giuro che
rispondo prima delle rispettive partenze) E’ anche per questo che ho
cercato di sbrigarmi ad aggiornare…volevo farti un bel dono d’addio(
me sventola un fazzoletto e poi lo lascia volteggiare nel vento) va beh, dai,
non di addio, ovvio, ma di buone vacanze sì eh? Grazie ancora…Sono così
felice che i cappy, anche se prolissi ti piacciano!!! Draco, come ho sempre detto, è Draco. (non volevo
renderlo ooc…insomma, tutti che dicono che le dramioni sono ooc per principio…a
me non sembra, ma comunque faccio il possibile per non
farmi scappare di mano le personalità dei personaggi)
Tu che ne pensi??
Intanto ti mando un bacione enorme
e ti prometto che scriverò la mail in tempo okay?
EmoGirl91: Ciau…sono davvero, davvero lusingata che tu trovi il
tempo per scriverti nonostante tu stia passando un bruttissimo momento, perciò
non ti preoccupare se non riesci a recensire, io so che ci sei. (sorrisone)
Davvero: Grazie di tutto…spero di risentirti ogni
tanto, ma non farti problemi e aspetta tutto il tempo che vuoi: io ci sarò
A che servono sennò le amiche?
Ti dedicherò un cappy, più avanti,
ma solo quando ce ne sarà uno allegro: hai bisogno di felicità ora!
Fai un bel sorriso Mel!!!
Tutti t.v.b!
FairyDream
P.s : E
buone vacanze a tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ebbene
sì, miei cari lettori: siamo finalmente arrivati al...
Cap. 15: Ribellione
L’uomo avanzò regalmente verso la
porta, facendo ondeggiare il mantello nero che gli copriva le spalle. "Si
sta davvero immedesimando nel ruolo di tiranno" pensò Ron; lo seguiva il
fido Lucius Malfoy, che camminava rigido ed altero. Luna si sporse un pò dal
suo nascondiglio, per riuscire a vedere meglio, ma al ragazzo che aveva accanto
venne istintivo tirarla indietro, portandosela al petto. Forse aveva reagito
così perchè dopo tutte le avventure che aveva affrontato con Harry ed Hermione
i suoi riflessi erano molo migliorati, ma sentì che
non era solo per quello.
Muovendosi, però, urtò il cornicione della finestra, ed in
questo modo un suono attutito vibrò nell’aria.
Lucius si voltò, sfilando rapidissimamente la bacchetta
dalla manica e sguainandola nella direzione da cui gli era parso di sentire il
rumore.
Ron, stringendo forte a se la ragazza, si appiatti sul muro,
stando in punta di piedi per non farsi vedere dal nemico.
Voldemort e Luciusrimasero ancora un poco in attesa, poi però, il
primo riprese a ruotare la maniglia del suo studio.-Andiamo Lucius.-ordinò.
-Ma…ma signore,
io…-balbettò il signor Malfoy, senza riporre la bacchetta.
-Andiamo ho detto.-sputò acido Voldemort; poi, vedendo
l’espressione tesa del suo servitore più fedele, rise sguaiatamente:-Lucius…ma che volevi che fosse?- scosse la testa in
modo isterico ed innaturale.- Chi vuoi che conosca la parola d’ordine se
neppure tuo figlio la sa?-
“ Ma che miseriacc…”
si acciglio Ron.
-E…Lucius…-aggiunse il
signore oscuro. La sua espressione mutò, divenendo furiosa ed oltraggiata:-credi davvero che esista ancora qualcuno disposto a
sfidarmi?! Qualcuno che ancora non nutra solamente rispetto per me?!-
-Gli impuri oramai sono senza
orgoglio né sanità mentale, sono il loro peggiore incubo…ed il loro
signore! O sbaglio?-
-N…no, no di certo mio signore…-scosse il capo
Lucius, rimettendo finalmente a posto la bacchetta.-Chiedo…chiedo
perdono, mio signore.- si affrettò a dire inchinandosi.
Voldemort annuì:-Andiamo allora.-
La porta sbattè con un tonfo, ma nessuno dei due studenti
fiatò ancora per parecchio.
Dopo un tempo che parve infinito, Luna riprese fiato
rumorosamente, come se per tutto quel tempo avesse trattenuto il respiro. Si
portò una mano alla bocca, resasi conto di esser stata troppo rumorosa, ma per
fortuna nessuno l’aveva sentita.
-Assurdo.-sussurrò Ron.- Assolutamente assurdo.- ripetè
scuotendo la testa.-Come può essere così tanto sicuro di sé stesso?-
-Lui…lui si sente il padrone del
mondo…-sussurrò Luna alle sue spalle, facendolo sussultare e quasi
cascare per terra. La ragazza dovette reprimere una risata.-Forse però è meglio così no?- concluse cercando di trattenersi, ma
senza riuscire a cancellare un sorrisetto dalle labbra.
-Già…forse…forse hai ragione.- annuì il rosso
divenendo dello stesso colore dei suoi capelli, mentre si sistemava alla buona
i vestiti.- Attenta!-
La corvonero si ritrovò nuovamente spiaccicata tra il muro
ed il corpo del ragazzo, ma non ebbe il tempo di lamentarsi che un uomo biondo uscì dalla porta del suo padrone, incamminandosi a passo
rapido giù dalla scalinata. Lanciò solo un’occhiata veloce alle vecchie
tende, ma poi fu costretto ad andarsene per chissà quale orrenda missione
affidatagli dal signore oscuro, tiranno di Hogwarts.
Passarono altri bruttissimi, tesissimi istanti, prima che
qualcuno dei due ragazzi nascosti riprendesse a muoversi. Fu Ron il primo a
staccarsi dalla ragazza, spostando goffamente le tende e iniziando ad
avvicinarsi circospetto allo studio, il viso paonazzo dall’imbarazzo.
Luna lo seguì guardandosi intorno, pronta a schizzare nel
nascondiglio nel caso ce ne fosse stato bisogno e cercandone con gli
occhi uno migliore.
La mano del grifondoro la fermò non appena ebbe raggiunto la
parete opposta, spalancò gli occhioni e sbattè ripetutamente le palpebre, senza
capire.
Il rosso si portò un dito alla bocca per intimarle di far
silenzio, e le fece capire con un gesto dell’altra mano che doveva
appiattirsi sul muro dietro di lui. La corvonero decise di obbedire senza fare
storie, vista la situazione, così si posizionò alle
sue spalle.
Ron le indicò la fessura della porta, che non era stata ben
chiusa, e senza aggiungere altro vi sbirciò attraverso per vedere la stanza.
Non appena riuscì a sporgersi, non potè non spalancare gli
occhi per lo stupore…
-Perché diavolo non tornano?!-strillò
isterica e preoccupata Hermione,camminando su e giù per la cucina a braccia
incrociate.
Harry si portò le mani sul volto, e lo strofinò.
-Potevo andare io, accidenti...tanto il mio destino è già ben che segnato no?!- Continuò la riccia senza
fermarsi.
-Herm…-scosse il capo il moro, ma poi si bloccò,
spalancò gli occhi e chiese agitato:-In che senso il
tuo destino è già segnato, Herm?-
La ragazza si fermò di colpo, in mezzo alla stanza, dando le
spalle al suo migliore amico. Si morse forte il labbro:cavolo,
ma come poteva esserle sfuggito?
-Io…-
-Ah…siete qui…-commentò
una voce che ben conoscevano.
-Ma che osservazione acuta
Gin…-sibilò Hermione guardandola di brutto.
-Ma che atmosferina tesa eh?- rispose per le rime la piccola
smorfiosetta Weasley.- Si può sapere di che diavolo state
complottando voi?-
-Noi…-iniziò Harry.
-Noi niente.-sputò dura la
riccia.-Non sono affari tuoi.-
Harry voltò la testa lanciandole un’espressione da a-dire-il-vero-un-“pochettino”-la-riguarda, ma
non disse nulla.
Nella stanza calò un lungo silenzio, che venne
interrotto solo dal brontolio scocciato della grifoncina più piccola.
-Beh?- fece Hermione osservando la sua ex migliore amica con
uno sguardo da levatidaipiedicheabbiamodafare.
-Ah…ora capisco- esclamò
ironicamente la rossa.- Un altro piano per salvare il mondo eh? Il trio dei miracoli di nuovo all’opera…formato da un
handicappato, un idiota ed un’insulsa ragazzetta saputella per di più
mezzosangue….mi inchino a
voi…-ridacchiò cattiva inchinandosi.
-Mezzosangue, Gin?- chiese seccato Harry.-Da quand’è
che ti preoccupi di certe cose?-
Hermione invece non riuscì neppure a parlare, avrebbe solo
avuto voglia di strozzarla all’istante, ma non le pareva una buona idea…
Ginny scrollò le spalle.-Beh, lo è no? Siete voi che cercate
in tutti i modi di nasconderlo…-
-Ginny…-
cominciò Harry rabbioso.
-Ginny, vattene. Sei arrabbiata con
me, Harry e Ron non c’entrano nulla.-si intromise la riccia.
-Il solo fatto che si schierino
dalla tua parte li rende due stolti…e traditori delle proprie
famiglie.-ghignò la sorella di Ron
-Non usare parole di cui non conosci
neppure il significato e sparisci Ginny. Quando
ci sarà qualcosa che vorremo dirti lo faremo, d’accordo?- sbottò
Hermione, e senza lasciarle il tempo di aprire bocca ancora una volta, si girò
verso i due Green ancora stesi sul pavimento della cucina, incominciando a
trafficare con le erbe.
Sentì appena lo sbuffo di Ginny, prima che la porta venisse chiusa.
-Come…come va con loro?- chiese
Harry alle sue spalle. Dal tono di voce si capiva che stava tentando di
sopprimere la furia omicida che gli era venuta fuori parlando con la rossa
Weasley.
-Lui…lui credo si sia
rimesso, per quanto possibile…lei…-si interruppe.-Lei non so se ce la farà…-
-Herm…-
-Mi dispiace Harry…per quello che ti ha detto Ginny.-deviò l’argomento la grifondoro.
-N…non fa niente, Herm, per quel che stavi dicendo
prima…-
La porta sbattè violentemente, interrompendo la loro
conversazione. Quando Hermione si voltò e si accorse
di chi fosse, si rizzò in piedi, in preda all’ansia.-E’ successo
qualcosa?-chiese tutto d’un fiato.
Blaise fermò le sue domande con un cenno della mano.
-Granger…il signor Malfoy richiede i tuoi servigi. Seguimi.-
Lei annuì, e dopo aver lanciato un’occhiata al suo
migliore amico, seguì rapidamente il serpeverde che era venuto a chiamarla.
Blaise le fece l’occhiolino, e questo la tranquillizzò
non poco.
-Harry…-ricordò la riccia voltandosi all’ultimo
momento.-Ai Green pensi…-
-Ci penso io…no problem- annuì
il moro, parecchio seccato per il doppio senso della convocazione.
Hermione annuì a sua volta, prima di sparire
frettolosamente.
Harry si prese solo un secondo rima
di mettersi all’opera. Si passò le mani sulla faccia, strofinandola.Perché Hermione non amava lui? Perché
proprio quella serpe gliel’aveva portata via?
Si riscosse. Lei meritava di scegliere, e se aveva scelto
proprio Malfoy, di sicuro aveva le sue buone ragioni. Però…immaginarsela
nel letto del biondo,sotto di lui, abbracciata a lui,
marchiata dai suoi baci possessivi…no, non ci doveva proprio pensare.
Sospirò.“Ti amerò per sempre
Herm” sorrise il grifondoro verso la porta, prima di girarsi verso i due
fratellini addormentati.
Dalla fessura si vedeva Voldemort, comodamente seduto su una
poltrona verde-argento, posizionata di fronte ad una
vetrinetta. Stringeva in una mano un oggetto arrugginito, nell’altra un
bastoncino lungo e luccicante…una bacchetta.
Il mago oscuro poggiò l’oggetto arrugginito, una
chiave, sul tavolinetto accanto alla poltrona.
-Cavolo…tiene le bacchette sempre
sotto chiave…-imprecò il rosso sotto voce.
Voldemort rovistò nella tasca della sua veste nera, e dopo
pochi attimi ne estrasse una lunga
stecca…un’altra bacchetta. La avvicinò alla prima, e le valutò da
diverse prospettive…Erano straordinariamente identiche.
-La…bacchetta di
Harry…-sussurrò Ron
Si sentì un lontano rumore, come dei colpetti ad una
finestra in una stanza accanto. Anche Voldemort se ne accorse,
perché si alzò dalla sua comoda posizione ed appoggiò la bacchetta del suo ex nemico
accanto a tutte le altre, nella vetrinetta. Socchiuse appena la porticina di
vetro del mobile, poi si diresse in un’altra camera dove, evidentemente,
un gufo lo attendeva per consegnargli un importante messaggio.
Ron capì che quella era la loro unica, disperata occasione.
-Blaise…-sussurrò Hermione faticando a stargli dietro.
-Zabini…Granger.-la corresse.
La riccia si morse un labbro: giusto…non poteva farsi
beccare per una cosa così.
-Come…come mai mi avete convocato…signor Zabini?-
-Secondo te?-fece enigmatico Blaise, continuando a
camminare. Non era assolutamente il momento né il luogo per parlare.
-Dimmi solo se sta bene.-lo pregò
la riccia.
-Direi di sì Granger…-annuì
il moro ghignando, ma senza farle vedere alcuna traccia di sorriso. “Sei
proprio fregato, amico mio” scosse la testa allegro.
-Perché sorridi?- Chiese la grifondoro.
Cavolo…beccato! -Perché…sono
felice che sia tu- ammise, sempre lasciando trasparire il meno possibile.
-Io cosa?-
-Tu e basta.-
Blaise potè giurare di aver sentito uno sbuffo alle sue
spalle, e questo lo fece sorridere ancora di più.
-Siete proprio uguali voi due.- brontolò
seccata Hermione.
-Noi due chi?- scherzò il serpeverde.
-Voi due e basta.-rispose per le
rime la ragazza, ghignando anche lei, questa volta.
Il moro scosse ancora una volta la testa prima di girare
l’angolo che li avrebbe condotti direttamente al
ritratto di Salazar serpeverde.
Dopo aver pronunciato la parola d’ordine, entrambi si zittirono, ma fu una precauzione inutile, perché la sala
comune era deserta.
Continuarono a camminare fino alla porta del principe delle
serpi, una volta raggiunta si fermarono, e Blaise iniziò a batterla.
-Servizio in cameraaa- scherzò
La porta si aprì immediatamente.-Sei pazzo o cosa ad urlare
così?-lo squadrò furioso il biondo appena uscito dalla
stanza.
Hermione non potè che sorridere, percependo i familiari
rimbombi del cuore che ogni volta che il ragazzo era nei paraggi si facevano
sentire.
-entrate, svelti- brontolò Draco
facendosi da parte.
Ron si avvicinò rapidamente alla vetrina, subito dopo aver
chiesto a Luna di restare fuori. I passi alle sue spalle però, gli fecero
capire che la corvonero aveva disubbidito.
“Ma perché le ragazze fanno sempre così?”
brontolò mentalmente, ricordando di come anche Hermione e sua sorella facessero sempre di testa loro. Ma
non c’era tempo di mettersi a discutere.
Col cuore che batteva a mille, raggiunsero l’agognato
mobiletto, e lì si bloccarono. E ora che dovevano
fare?
Il Grifondoro iniziò a farsi varie pare mentali: Quante bacchette
dovevano prendere? Quali? E soprattutto: perché quella
volta non c’era Hermione a decidere come sempre la cosa migliore?
-Che c’è? – chiese la
corvonero
-Le bacchette…- cercò di spiegare Ron, ma non era
semplice così, decise di doverle pur spiegare qualcosa…
-Ci servono per la ribellione che Harry vuole
organizzare.-fece infatti a denti stretti.
-Ribellione? Allora è questo il motivo…-
-Sì, ma ora che facciamo? Non era previsto doverle prendere
proprio ora, ma è la nostra unica chance…-
Ron iniziava davvero ad agitarsi, così ci
pensò Luna ad intervenire. Prese la sua bacchetta, sfilandola
attentamente per non fare cadere le altre.Poi ripetè
l’operazione, prendendo quella di Dean.Sembrava stesse
giocando a Shangai, però questa volta non si stavano giocando una partita, ma
la vita.
-Andiamo- intimò in un sussurro
Luna.
-Ma…ma…-balbettò Ron guardando le altre
bacchette come fossero un miraggio. Che
se ne facevano di due sole bacchette? Ne avevano tante
a disposizione…
Un rumore indicò loro che il tiranno di Hogwarts stava
tornando. Luna si affrettò a socchiudere l’anta del mobiletto per non
fargli notare a differenza, poi strattonò il ragazzo, che se ne stava ancora
immobile e confuso in mezzo alla stanza.
-Andiamo…non fare
l’ingordo.-gli sussurrò agitata la corvonero, come in una
supplica.
Ron si riscosse, e corse fuori dalla
stanza insieme alla ragazza, non prima però di aver lanciato un’ultima
occhiata alla vetrina…non poteva credere di aver perso così l’unica
occasione che avevano per organizzare la ribellione.
Draco sigillò la porta ed insonorizzò la camera, un rituale
che ormai era abituato a fare.
-Allora?- chiese impaziente
Hermione.
-Aspettate…vi lascio soli…- si affrettò a dire Blaise ghignando appena mentre si avvicinava
alla porta.
Il biondo lo guardò benissimo:-Non
ce n’è assolutamente bisogno Bla.-
-Sese….-
Draco scosse indignato la testa
mentre l’amico trafficava con la porta. Quando finalmente riuscì
nell’impresa, Zabini si voltò con l’aria di chi ha
scordato qualcosa di fondamentale.
-Oh cavolo…me ne stavo proprio
dimenticando…-disse infatti. Si avvicinò ad Hermione, prendendole la mano e facendola arrossire.
Draco si avvicinò sospettoso.
Blaise si rivolse all’amico:-Certo
che potevi anche ricordarmelo eh?- poi si voltò verso la ragazza.-Avevo
promesso a Dray che quando fosse arrivata le avrei fatto
le condoglianze…-le disse con l’aria di chi confida un segreto
piuttosto piccante.
Hermione vide di striscio Draco che si gonfiava come un
pesce a palla, sfidando con lo sguardo l’amico a continuare.
-Ripeto…sono felice che sia tu, ma una promessa è una
promessa, perciò…Condoglianze signorina Granger. –concluse
baciandole la mano.
L’occhiataccia di Draco era davvero inconfondibile:
furia pura.
-Ora capisco perché avevi tanta fretta di andartene…-sibilò.-Ora ti conviene scappare,però.-
Blaise, resosi conto del pericolo, sorrise un’ultima
volta alla confusissima grifoncina e poi scappò fuori dalla
porta di folata.
-Brutto bastardo figlio di…-soffiò sotto voce Draco.
-Cosa intendeva dire con…-iniziò la grifondoro, ma
osservata meglio l’occhiataccia che Draco le lanciava, capì che era più
prudente stare zitta.
- Hai scoperto qualcosa?-
I due ragazzi corsero a perdifiato giù dalle scale segrete,
i cuori che battevano all’impazzata. Se li avessero
beccati lì sarebbe stato un vero disastro, non avrebbero avuto via di scampo.
Una volta oltrepassato il grosso
gargoille iniziarono a rallentare. In effetti
avrebbero dato più nell’occhio sfrecciando per i corridoi che camminando.
Si fermarono solo quando trovarono una cavità nella parete, dove si
schiacciarono per potervi stare.
Ron guardò la ragazza che gli stava davanti…cosa le
era saltato in mente? Decise di chiedere spiegazioni riguardo ai suoi dubbi,
cercando di essere delicato, sensibile…
-Ma si può sapere che miseriaccia ti è saltato
in mente!!!!????-strillò
-Ron…calmati, io…-
-No…no…-la bloccò provando a calmarsi.
Luna abbassò il capo. Ben presto le spalle vennero scosse dai singhiozzi.
Ron se ne accorse, e si rese conto
di averle urlato addosso…ebbè…insomma, era lei che aveva mandato a
monte la missione no? Se fosse venuta Hermione…
-Scusa Luna…-sbuffò, stufo di quelle lacrime…cioè, uno deve sapersi prendere le sue responsabilità, ma
dopo tutto lei era Luna, la ragazza svampita…
La ragazzina lo guardò, e capì perfettamente i suoi
pensieri.-Capisco…a quanto pare non ti fidi di
me…di nuovo…-
-E’ difficile, Luna, visto quello che hai appena
combinato…-si seccò il rosso.
-Io? Che cosa avrei dovuto fare?
Stare ferma in mezzo alla stanza aspettando l’illuminazione divina come
hai fatto tu?!-alzò la voce la corvonero. Ron se ne
stupì, ma non l’aveva mai vista arrabbiata…
-Per di più ho fatto la cosa
migliore: ho preso due sole bacchette,una di persone qualsiasi, così che
Voldemort non se ne accorgesse…se avessi scelto di prendere quella di
Harry, la tua o quella di Herm, lui che vi ha sempre tenuto sotto controllo
l’avrebbe notato no? Prendendo la mia…-e si interruppe,
timorosa delle sue stesse parole.-quella di una persona che non vale molto ai
suoi occhi…e a quanto pare che non vale niente proprio per nessuno-
aggiunse guardandolo negli occhi.- nessuno si accorgerà della sua
assenza…se poi ne avessi prese tante, la differenza si sarebbe
notata…Senza contare che ora possiamo aprire l’armadietto anche senza
le chiavi, così il giorno della ribellione, andremo a prenderci tutti la
propria bacchetta, ed in questo modo le avremo tutte!- concluse. Aveva il
fiatone, anche se aveva cercato di non urlare troppo per non attirare
l’attenzione di qualche mangiamorte, ma aveva pronunciato il suo discorso
senza praticamente prendere fiato.
Ron rimase immobile, petrificato…come aveva potuto
essere così…idiota?
-Ma tanto, io sono solo Luna, la ragazzina svampita, perché
fidarsi di me?-
Il grifondoro sentiva una pietra in fondo al cuore: perché
non si era fidato mai di quella ragazzina che dopotutto era solo diversa? Se
fosse stata Hermione a fare ciò che aveva fatto la corvonero…non avrebbe
aperto bocca, avrebbe pensato che lei lo avesse fatto
per un buon motivo…
-Io…-balbettò vergognandosi da matti.
-No Ron…anche prima, la storia dei nargilli…non
mi hai mai creduto, nessuno mi ha mai creduto…e
fa male lo sai?-sussurrò
No…non poteva continuare a sentire
tutte quelle cose, il peso della colpa era già troppo forte da
sopportare così…
-Luna ti prego,
perdonami…sono solo un idiota, l’idiota del trio dei miracoli
ricordi? Anche io sono sempre stato additato
così…-fece tentando di avvicinarsi.
Luna lo scansò.-L’unica differenza è che i tuoi amici
non lo pensano, mentre…tutte le persone a cui io voglio bene parlano male
di me alle mie spalle…-
-Non dirmi queste cose Lu…ti prego…-
fece Ron con voce stranamente roca.-Ti imploro, perdonami…non ce
la posso fare se non mi perdoni…-si stupì delle
sue stesse parole, ed arrossì terribilmente quando si rese conto di quello che
stava facendo: il suo viso era a pochi millimetri da quello della ragazza.
-Ron…-sospirò Luna leggermente spaventata
-Ti prego…ti giuro che non dubiterò più di te…mi
sono lasciato prendere dalla rabbia di non aver saputo reagire…fidati di
me…-
-Io mi fido di te, ma…-
Questo fu il piccolo consenso che attendeva, e senza
indugiare oltre, appiccicò le labbra a quelle della ragazzina, baciandola con
una passione che non aveva mai creduto di avere, e che mai aveva pensato Luna potesse accendere in lui.
Iniziò a passare con le mani per ogni centimetro della sua
pelle, e, si stupì anche lui della sua sicurezza, iniziò a strattonarle la
maglia, la alzò, e sempre continuando a baciarla passò la mano tremante sui
suoi seni avvolti dal reggiseno.
La spinse al muro continuando a baciarla, senza neppure
rendersi conto dei suoi mugugni di protesta. Poi tutto d’un
tratto, si rese conto di quello che stava facendo e si spostò spaventato.
-Oh…oh miseriaccia scusami.-
Il peggio arrivò quando vide la spallina del reggiseno che
spuntava dal lungo strappo sulla maglietta che…che lui le aveva procurato. Entrambi arrossirono
fino alla punta dei capelli.
-Cre…credo dovremmo
parlare…-annuì Ron cercando di non guardarle troppo attraverso lo
strappo.
-Silente-
annuì Draco.
-E’ vivo?- chiese speranzosa Hermione scattandogli più
vicino.
-Già…ma non pareva star molto bene, il vecchio
pazzo…-commentò il biondo serpeverde.
-Dove si trova?-
- In cima alla vecchia torre abbandonata,
in fondo al corridoio che porta alla soffitta.-
-E’…E’…è meraviglioso Draco…ti
rendi conto?- balbettò euforica la grifondoro,
portandosi le mani tra i capelli e facendo mezzo giro su se stessa.
-Hmm…-mugugnò dubbioso il ragazzo.-Ma
non hai sentito quello che ho detto? Sta cadendo a pezzi…era…era
irriconoscibile!-
Hermione si bloccò, e gli sorrise.-E’
pur sempre Silente lui ci aiuterà.-
Draco le sorrise di rimando, un sorriso ironico.
-Che c’è?- si offese la
ragazza.
-C’è che sei soltanto una bambina, mezzosangue- sputò
acido.- Tu non l’hai visto, non vi parerà il culo
questa volta!-
-Ma…ma è già qualcosa, non
capisci? Noi…noi ora ce la possiamo fare…parleremo domani stesso
agli altri, io ed Harry… il solo fatto che Silente sia
vivo li convincerà che non è tutto finito, gli darà quella forza in più di
combattere…si chiama psicologia mio caro, ne abbiamo parlato al corso di
babbanologia…ma a quanto pare non sei stato attento…-
-Tsk.Babbanologia…-commentò
seccato.- Tutti si sentiranno semplicemente troppo sicuri e basterà che vedano
come è ridotto Silente per farli crollare.-
-Ottimismo allo stato puro sei.-scosse
seccata il capo la riccia.- comunque, per quanto sia divertente discutere con
te…-
-Te ne sei accorta eh?-
Hermione ignorò il commentino del
ragazzo e riprese.-…ora devo andare a comunicare ad Harry quello che
abbiamo scoperto.-concluse iniziando a dirigersi verso la porta.
La mano del principe delle serpi si
abbattè sul legno di quest’ultima. –Come-Prego?-scandì.
-Mi hai sentita, Malfoy.- chiarì la
giovane che iniziava davvero a scocciarsi. Visto Che Draco non ribatteva
aggiunse:- Vado- da.-Harry.- e fece un altro passo,
per indicargli di spostarsi.
-No, scusa…-cominciò il biondo quasi divertito.-Ma non
è che di questa cosa ne abbiamo già
parlato?-nonostante il tono di voce, si percepiva una certa furia, che di certo
non migliorò l’umore della grifondoro.
-Senti, io ci ho provato con le buone, ma tu…-fece una pausa intenzionata.- Sembri non capire...-concluse
scuotendo la testa con un falso sorrisone. Questo si spense non appena capì che
il serpeverde non si sarebbe mosso.-Spostati Malfoy.-
-No.-fu la sua secca
risposta.
-Come scusa?-
-No.-ripetè.-E poi sarei io quello duro di
comprendonio…- borbottò tra se.
-Devo andare da Harry! Ce l’hai
presente? Moro, settimo anno, Grifondoro…-
-…Occhialuto, Handicappato…-continuò
lui per lei.
-Cos’è? Oggi ce l’avete
tutti con questo fatto?- strillò disgustata.
-Il problema è che tu non te ne rendi conto. Non è più
quello che conoscevi: lui- non- può-proteggerti.-
-Questo, Draco, è un non problema, visto
che so benissimo badare a me stess…- non riuscì a concludere la
frase che venne sbattuta al muro.
-Uhu…-annuì serio Draco in un sussurro a pochi
millimetri dalla sua bocca. - Lo vedo.-
-Questo…questo non significa niente…-balbettò
lei, arrossendo, pur sforzandosi di non farlo, per la vicinanza.- …Mi hai
preso alla sprovvista…-
-Già, perché gli altri mangiamorte ti chiederebbero il
permesso…-
Passò un minuto di silenzio, durante il quale Hermione tentò
di trovare una sua buona argomentazione, ma il
cervello pareva essere andato in stand-by, così riuscì a farfugliare solamente
qualcosa.
-Chiarissimo…-commentò Draco. Le lasciò ancora qualche secondo prima di staccarsi da lei e decidere:- Tu stasera
resti qua.-
-No- si riscosse la
riccia.-Harry…Harry si preoccuperà…-
-Sa che sei con me, no?-sbuffò il
principe delle serpi.
-Credo sia proprio questo il problema…lui…lui
pensa che tu sia un mostro affamato di sesso…-
-Ed è quel che sono infatti.-ghignò
il biondo scattando a chiuderla nuovamente tra se ed il muro.- Merito una
ricompensa dopotutto…-
-Harry, Herm…-fece Ron con tono affannato,
interrompendosi non appena vide la cucina:-
Do…dov’è Herm?-
In quel momento spuntò dietro di lui una ragazzina bionda ed
altrettanto trafelata.
-Doveva…doveva svolgere
un…una…-borbottò il ragazzo occhialuto cercando di trovare le
parole giuste.-…commissione.- concluse mettendoci un mucchio di disgusto
e tristezza nell’ultima parola.
Ron, che ovviamente non aveva percepito il doppio senso
della spiegazione lasciò perdere l’assenza della
sua amica- Ah…per la ribellione…-cominciò
Harry gli lanciò un’occhiata significativa.
-Oh…Ecco…Beh…Lei…lei –
-Io so tutto – decise di
rendergli più facile la vita lei.
-Già…Harry senti…ho dovuto dirglielo…anzi,
è stata sua l’idea di prendere solo due bacchette…-
-Avete già preso le bacchette?- si stupì
il ragazzo sopravvissuto.
-Era…era un’occasione più unica che
rara…insomma…di solito le tiene
sottochiave e…-
-Ron?-
-E poi…e poi…-
-Ron! Non devi giustificarti! Senti…sei al mio stesso
livello: le tue decisioni valgono quanto le mie, non devi interpellarmi per
ogni singola azione…se hai ritenuto fosse opportuno raccontare la verità
a Luna o agire subito, rispetto la tua decisione.
Anzi: probabilmente avrei agito come te.-
-Sì…certo…-
-Cambiando discorso, perché ci siete stati
tant- si interruppe, osservando Luna con la spallina della veste tutta
sgualcita ed i capelli in disordine.-…oh…oho: ora capisco
tutto…-ridacchiò allegro
-Non…non è come credi…-tentò
di nascondere l’evidente Ron.
-Io invece credo di sì, ma non è il momento di parlare di
questo…per ora…-scherzò il moro.-Venite…c’è un’altra splendida sorpresa!-
-Harry…-iniziò Hermione.-Deve sapere di Silente.-
-Stavamo parlando di sesso e salta di nuovo fuori
lui…non è che voi due…-fece Draco
teso,osservandola sospettoso.
-Draco!- esclamò lei. –Lo sai benissimo che non è
così, ma è il mio migliore amico, ed anche colui che
rischia più di tutti noi, è per questo che deve sapere le cose per tempo.-
-Lo sai che sei proprio noiosa stasera?- sbuffò
il bel biondo.-Lo vuoi capire che non ci puoi andare dal tuo Potterino? E poi…si è mai visto un Malfoy che fa uscire la
sua…”preda” subito dopo che quella è entrata?- le soffiò ad
un palmo dal viso.
Hermione si divincolò dalla stretta del serpeverde
spingendogli il petto con entrambe le mani, infastidita.
Draco la guardò con una discreta confusione.
-Allora è questo il problema?- chiese
la grifondoro dandogli le spalle.-Il problema è che non vuoi perderci la faccia
con i tuoi amici mangiamorte?!- gridò voltandosi verso
di lui, con gli occhi lucidi ma furiosi.
-LORO-NON-SONO-MIEI-AMICI!-urlò
rabbioso Draco, facendola indietreggiare ma mai abbassare lo sguardo.
-Compagni di casa, compari mangiamorte…chiamali pure
come ti pare! Il punto però rimane lo stesso!-
-Non capisco cosa ci sia che non va…ti ho mai promesso
nulla?!-
-No ovviamente, perché sei il
solito, egoista, serpeverde bastardo!-strillò con gli occhi ormai rossi.
-Abituatici, perché è così che sono!-
-Bene!-
-Bene.-concluse lui
-Me ne vado. Anzi, vado a bussare subito alla porta della
Parkinson…non era la tua amante? Le dico che ha
nuovamente il campo libero.- gridò Hermione mentre
trafficava con la maniglia.
-Non-provarci.-sibilò Draco
scandendo bene ogni parola.
-Vuoi vedere?- fece la grifoncina
sfidandolo con lo sguardo.
Non ebbe il tempo di riabbassare gli occhi sulla maniglia
ormai pronta a venir girata che Draco le fu addosso, travolgendola in un bacio
passionale e violento, che la fece sbattere più volte lungo la parete, ed
infine contro il letto. Il corpo del ragazzo ora la schiacciava contro il
materasso. Non c’era modo di liberarsi…neanche se
lo avesse voluto.
-Beh…dov’è la sorpresa?- chiese Ron guardandosi
attorno.
Harry scosse contrariato la testa:
possibile che avesse così poco spirito di osservazione?
-Davvero non capisco, Harry…Che miseriaccia di
scher…?-
-Si…si sta svegliando!- esclamò
Luna indicando a terra.
-Esatto: Johnathan Green si è ripreso!- sorrise allegro il moro.-Tu
sì Luna che certe cose le noti…credo farà bene a
Ron la tua presenza.-.Luna arrossì, ma preferì non parlare, piegandosi sul
corpo del giovane ragazzino per controllarlo.
-Non avevi detto che non ne avremo
parlato ora? – si lamentò Ron paonazzo. Scocciato
oltremodo dal non essersi minimamente accorto della novità.
-Non capisco cosa ci sia di male…comunque,
non è finita: guardate!-esclamò radioso indicando la più piccola dei due Green.
-Cosa intendi ora?- sbuffò il
rosso, pronto a vedere la bambina guarire all’istante e mettersi a
saltellare per a stanza.
-Ma proprio non li usi gli occhi?-
chiese Harry in una perfetta imitazione di Hermione al primo anno.-Il petto si
muove con più regolarità…dalle uno o due giorni
e secondo me si riprende anche lei…-
-Dici?- fece Ron dubbioso, cercando di cogliere il così
tanto regolare respiro di quella bimbetta…-Mah…-
Harry scosse ancora la testa, alzando gli occhi al cielo.
-Sarah…dov’è Sarah?- farfugliò Johnathan
iniziando a muoversi.
Si era svegliato.
Si sentivano solo ansiti e gemiti provenire da quel
letto.
Hermione non stava più ragionando: era un po’
spaventata ma allo stesso tempo eccitata da quel bacio famelico.
Draco, dal canto suo, non riusciva a formulare neanche una
cosa lontanamente somigliante ad un pensiero. Divorare la
bocca della grifondoro e passarle le mani ovunque richiedeva tutto il suo
impegno.
Le lingue si muovevano frenetiche, le une nelle bocche
dell’altro; i corpi che si stringevano in un abbraccio focoso e
movimentato.
La mano del principe delle serpi iniziò a cercare un
passaggio nella maglia della grifondoro, strattonandone i lembi. Pian piano
quell’insulsa veste finì a terra, con parecchi bottoni mancanti.
Il biondo ben presto trovò superficiale indossare quella
stupida camicia, ed in un gesto rapido ed abile se la tolse per unirla alla
prima maglia per terra.
Pelle contro pelle.
Draco non ci vide più, e la sua mano andò ad accarezzare la
gamba di Hermione, per scendere sul polpaccio e togliere quelle inutili calze.
Le scarpe ormai da tempo facevano compagnia ai vestiti
scartati come “non indispensabili”.
L’abile mano del serpeverde risalì la coscia della
bella strega, raggiungendo infine la cerniera della gonna, che venne puntualmente abbassata per permettere la discesa anche
di quel capo decisamente di troppo.
Hermione, dal canto suo, era in un mare di
emozioni contrastanti e confuse, mentre si stringeva al corpo del
ragazzo che amava e gli accarezzava i capelli premendogli la testa, per non
permettere a quel bacio infinito di finire.
Solo la biancheria li separava ancora. Draco capì che era il
momento di liberarsene.Salì la schiena
della grifoncina e raggiunse i gancetti dell’indumento. Li tirò senza
troppa grazia, impaziente, e per la prima volta nella sua lunga carriera di amante sbagliò.
-Non ti preoccupare tesoro, rilassati.-sussurrò dolcemente
Luna al giovane Johnathan.
-Sarah!- saltò su lui rizzandosi a
sedere.-Do…dov’è?-
-Rilassati. Bevi un po’ d’acqua…abbiamo
cercato di darvela mentre eravate privi di sensi, ma non potevamo esagerare, era pericoloso…-fece Luna porgendogli un bicchierone.
Johnathan non rispose neppure, e mandò giù l’acqua in
un solo sorso.-Ancora…-implorò.
Lunagli prese il
bicchiere e si alzò per andarglielo a riempire, mentre Harry gli si avvicinò
con la sedia.
-Come va?- chiese il ragazzo
occhialuto.
-Mi…mi brucia la schiena, e…ho fame…tanta
fame…-balbettò tremante il giovane Green.
-Non ti preoccupare, ora Luna ti porterà qualcosa.-
-Mia sorella!-ansimò all’improvviso, voltandosi per
cercarla. Non gli ci volle molto, visto che gli stava
distesa accanto.
-Cos’ha? Perché non si sveglia?- chiese
piangente.
-Lei…-iniziò Ron, ma il ragazzino non lo ascoltava. Si
era chinato sulla piccola e la scuoteva chiamandola. –Sarah…Sarah
svegliati! Ti prego…-
-Ehi calmati…vedrai
che…- fece Harry.
-Cos’ha sulla faccia? Perché è così?- chiese tra le lacrime il grifondoro più giovane.
-Sei stato molto bravo e coraggioso, Johnny, ma non è
bastato.- scosse il capo Harry, parlandogli con
dolcezza.
-Ma…ma si riprenderà, non è
vero?-tirò su con il naso Johnathan.
-Ma certo…-sorrise Harry,
aprendogli le braccia per accoglierlo.
Il giovane Green si gettò nell’abbraccio, scosso dal
pianto.
-Su, su…-gli battè la spalla il ragazzo
sopravvissuto.-Dopo tutto, a te che sei un ragazzone
ti ci è voluto un bel po’ di tempo prima di svegliarti no? Figurati se la
tua sorellina non si riprende…-sorrise.
-Anzi…se proprio lo vuoi sapere, sta già
migliorando.-gli confidò allegra Luna, porgendogli una
pagnotta.
-E sono sicurissimo che quando
questa guerra sarà finita, Sarah potrà farsi curare e diventare più bella
ancora di prima.-concluse Harry stringendo di più il ragazzino. Un pensiero
soltanto gli passò per la testa. “Lo
spero proprio”
-Ahi!-fece Hermione, portandosi una mano ai capelli tirati.
Le bastò una frazione di secondo per rendersi conto di quello che era appena
accaduto. Spalancò gli occhi spaventata e si staccò
dalle braccia del ragazzo, come se si fosse scottata, portandosi le ginocchia
al petto per nascondere la sua quasi nudità.
Draco, dal canto suo, non sapeva se essere più scioccato dal
fatto di aver sbagliato a slacciare il reggiseno a cui si erano impigliati i
capelli della ragazza (non si era mai visto un Malfoy che sbagliava ai
preliminari) o ad aver quasi fatto sesso con una mezzosangue.
Hermione si rizzò a sedere prima di
alzarsi frettolosa per andare a cercare i suoi vestiti. La mano del biondo le si strinse attorno al polso, facendola risedere sul
letto.
-Nervosa, Granger?- cercò di prenderla in giro lui, cosa che
non gli riuscì molto bene.
Le guance della grifondoro erano completamente imporporate,
e per la prima volta in vita sua non sapeva proprio cosa dire.
-Credo che Blaise abbia fatto bene ad andarsene…-commentò Draco.
-Non…non è comunque successo
niente.-si affrettò a chiarire la riccia.
-Giusto…-annuì il serpeverde tossendo.
-Vuoi…vuoi che me ne vada?-
chiese Hermione cercando di utilizzare un tono almeno vagamente somigliante
all’indifferente.
-Ancora con questa storia?-fece provocatorio
il biondo.
La riccia sbuffò.-Beh, ma…se devo restare, sul letto
ci sto io: non ho intenzione di dormire sulla poltrona.-decise col broncio
-Come cosa? Ti devo ricordare di chi sia
il proprietario della stanza?- fece notare con un tono stridulo il bel principe
delle serpi.
-Ti devo ricordare cosa impone il galateo?-replicò
la giovane strega.
-Ti devo ricordare che non me ne frega un cazzo del galateo?-
-Io dormo qui. O me ne
vado.-incrociò le braccia Hermione, indossando la maglietta e distendendosi
sotto le coperte.
-IO, dormo qui, o riprendo ciò che ho interrotto col
reggiseno.- si intestardì il biondo, guardandola.
-Se lo fai me ne vado.-gli ricordò
la grifoncina.
Draco iniziò a contare mentalmente fino a 25, per sbollire
la rabbia, poi ghignò:-Fai pure, mezzosangue. Io non
ho problemi a dormire con una ragazza…- E detto ciò si stese
anche lui alzandosi le coperte.
-Senza aggredirla?- lo rimbeccò lei contrariata.
-Quello può essere un piacevole
inconveniente…vedi un po’ tu…- ghignò ancora il
biondo, stando però da tutta l’altra estremità del letto.
Hermione grugnì, e si sporse ancora di più di lato, senza
però alzarsi.
Dall’alto, quello che si sarebbe visto, sarebbe stato
un grande letto con un grosso spazio vuoto al centro,
ed alle due estremità due ragazzi che si davano la schiena, che poco ci sarebbe
mancato che cascassero, per quanto cercassero di stare il più lontano possibile
l’uno dall’altro. Draco spense la luce con un incantesimo non
verbale, ed anche dall’alto non avremmo più potuto
vedere altro.
Passarono diversi minuti di più pieno silenzio.
-Mezzosangue…grazie…grazie per non aver inserito
“mangiamorte” tra egoista, serpeverde e bastardo.-
Non so dirvi se Hermione sentì l’ultima frase, e
neppure se Draco l’avesse solo immaginata…
Una fioca luce entrava ormai dalla piccola finestrella posta
in alto sul muro della camera più famosa di tutti i sotterranei.
La luce rimbalzò per la stanza,illuminando
di un leggero chiarore gli oggetti e gli abitanti della camera.
Sul letto, due figure abbracciate, sotto le coperte,
addormentate.
Draco Malfoy strinse gli occhi, e borbottò qualcosa con voce
impastata. Sentiva qualcosa di strano, come una pace
interiore che da tante, troppe notti non trovava.-Che
cosa ridicola.-farfugliò a bassa voce.
Aprì gli occhi, e dovette richiuderli e riaprirli più volte
per rendersi conto della posizione in cui si trovava.
-Oh porc…-iniziò a bestemmiare, staccandosi con forza
dall’abbraccio che lo legava ad Hermione
Granger. Rovinò sul pavimento, e sbattè la testa sullo spigolo del
comodino.-Malediz…-imprecò a bassa voce. Si rialzò traballante, e si
diresse a grandi falcate verso il bagno. Sbattè la porta e aprì il rubinetto,
facendovi fuoriuscire acqua ghiacciata. Gettò la testa sotto il getto e la
lasciò così per un bel po’.
Hermione, nell’altra stanza, stava iniziando a
svegliarsi a causa di tutto quel trambusto.
Quando Draco uscì dal bagno, coi
capelli ancora grondanti d’acqua, se la ritrovò davanti. Era seduta sul
letto, i piedi appoggiati a terra, sbadigliante, i capelli sparati per aria:
Hermione Granger di prima mattina.
-Allora sono proprio una maledizione quei
capelli…-disse il biondo facendola sobbalzare sul letto e
strappandole un gridolino.
-Che Diavol…Malfoy! Potevi
anche manifestare la tua presenza!- gridò ancora un po’ scossa lei
lanciandogli un’occhiataccia, ma passandosi una mano tra i capelli per
sistemarli un minimo.
-Mi pare di averlo fatto…-accennò
annoiato il biondo.
-Intendo dire in modo più…più educato…chessò,
avresti potuto tossicchiare, bussare sullo stipite della porta, o…-iniziò
lei immaginandosi mille modi decisamente migliori per
piombare in una stanza.
-O niente.- chiarì lui.-Questa è
camera mia e non posso neanche entrarci indisturbato?-
-Ma…beh, ma io sono
un’ospite! Dovresti saperlo meglio di altri tu,
che hai sempre vissuto tra ricevimenti importanti e roba del genere!Con ospiti
d’onore e…- si affrettò a parlare Hermione.
-Hmph…-fece lui fingendo di trattenere una
risata.-Tu…un’ospite d’onore…pmhhh!-
-La cosa ti fa ridere, furetto? Perché ti ricordo
che sei stato tu a trattenermi qui ieri.-ricordò la grifoncina incrociando le
braccia.
-Allora è stato un sequestro di persona, e…lo sai, i
carcerieri non sono sempre molto gentili…-
-Io una prigioniera?- si indispettì
la ragazza.
-Non per essere scortese, ma…lo sei, sai tesoro?-commentò il bel serpeverde, avvicinandosi all’armadio
per mettersi qualcosa.
Hermione sbuffò, ma non potè trattenere un sorriso: quella
scena…era davvero familiare!
-Io non riderei tanto, fossi in
te.-inziò Draco da dietro le ante.- piuttosto…-fece interrompendosi per
spostare uno scatolone.-Inizierei a vestirmi.-concluse rimettendo a posto la scatola.
La grifondoro arrossì e si coprì le gambe scoperte con il
lenzuolo. Com’era possibile che quel ragazzo fosse tanto capace di
metterla in imbarazzo?
Si affrettò a ripescare da sotto il letto
la gonna e le calze, che infilò rapidamente, prima che lui potesse
girarsi. Ci mise un po’ di più invece a trovare le scarpe, ma dopo aver
sollevato più volte le coperte finalmente le rintracciò e potè calzarle.
-Ancora nervosa per ieri uh?-ghignò il biondo.
La ragazza arrossì nuovamente, per la rabbia però.- Sai
com’è…non sono abituata ad essere trattata come una puttana,
Malfoy.-
-Puttana…-commentò tra se e se il principe delle serpi
scuotendo la testa.- Se ti avessi trattato come una
puttana, Granger.-disse a voce più alta, calcando sul cognome.-Ora non saresti
più vergine-
-Oh sì…la tua grande bravura
nello slacciare reggiseni…-commentò acida la bella strega, toccando un
tasto dolente.
La voce di Draco tremò appena:-Non…Non
ho sbagliato. E poi dovresti ringraziarmi.-
-Sicuro…-
-A parte che…non è che ti
fossi ribellata eh?-ricordò lui
-Già…che avrei dovuto fare? Ero scioccata!-
-Scioccata?- fece una smorfia
guardandola il ragazzo.
-Beh,sì…-balbettò la
riccia.-Cambi umore talmente in fretta tu che…perché l’hai fatto?-
-Era l’unico modo per farti star zitta pacifico che io
conoscessi.-rispose.
-Comunque…Cosa dovrei fare io
domani?-cambiò discorso con un tono neutro Draco, quasi si stesse decidendo se
andare al cinema o al centro commerciale.
Hermione scattò, lasciando perdere la sua lotta personale
con il laccio del mocassino.-Come sarebbe a dire?!-
Il biondo si avvicinò sospirando, come se stesse discutendo
con una bambina particolarmente cocciuta.-Ieri…-accennò- non ne abbiamo parlato…ricordi?- la prese in giro.
-Non ne abbiamo parlato perché non
c’è niente da dire, Draco!- chiarì risoluta la bella grifondoro.-Tu ti
comporterai come se non sapessi niente, e reagirai
come dovresti fare in veste di aspirante mangiamorte.
Draco deglutì schifato all’idea di essere un
“aspirante mangiamorte”, ma chiese ugualmente:-e
cioè?-
-Cioè, Malfoy,non
avrai scrupoli e ti batterai dalla parte dei cattivi.- sbuffò
annoiata lei, questa volta.
-E… si può sapere perché?-
- Non mi sembra sia tanto complicato Draco…se i buoni vinceranno, io ti difenderò , se invece saranno i cattivi a
trionfare, tu sarai ancora ben accetto tra loro, sarai salvo.-
-E così vi potrò aiutare…-
-Beh, sì certo…anche.- annuì la riccia che in realtà
non aveva ben pensato a quello, anche perché, se fossero
stati sconfitti non era tanto sicura che sarebbe sopravvissuta…
-D’accordo…-acconsentì pensoso il
serpeverde.-Credo che qualcosa del genere si possa fare.-
La ragazza ingoiò il rospo, strinse a pugno le mani e chiuse
gli occhi. Non aveva proprio voglia di discutere di prima mattina.
-va bene: sono stanca di discutere con te. Ora mi sistemo un
secondo e me ne vado.- disse avanzando verso il bagno
e chiudendo la porta con un tonfo.
Quando uscì Draco era completamente
pronto e la guardò col suo solito ghigno che però, capì, celava ben altro.
-Lo sai che questa potrebbe essere l’ultima volta che
ci vediamo, mezzosangue?-
-Sì- sussurrò Hermione
improvvisamente tesa.
Nella stanza calò il silenzio. A momenti sembrò che il
ragazzo volesse aggiungere qualcosa, ma non accadde.
-Ciao Draco.-sussurrò con gli occhi appena lucidi la riccia.
Non gli lasciò il tempo di rispondere che uscì dalla porta,
sbattendosela alle spalle.
Avrebbe voluto baciarlo, stringerlo a se e non andare più
via da quel luogo protetto, ma sapeva anche che non
avrebbe dovuto farlo. Inghiottì le lacrime e continuò a percorrere il corridoio del dormitorio serpeverde, deserto, data
l’ora, dirigendosi verso Harry, verso Ron, verso l’ex Es, e verso
il suo destino.
-Harry…-sussurrò Hermione scuotendo le spalle del suo
migliore amico.
-Mmm…Herm?- bofonchiò lui. Passò mezzo nanosecondo.
–Herm!-gridò svegliandosi di botto e cercando di mettersi a sedere. La
rigidità nella schiena, di cui si era momentaneamente scordato, lo inchiodò al
pavimento, e gli strappò un gemito di dolore. Era così brutto non potersi più
muovere come un tempo. Era una cosa a cui non si sarebbe mai abituato. Sul suo
volto si disegnò un’espressione di rabbia allo stato puro, che si
affrettò a cancellare per chiedere all’amica:-
Dove sei stata?-
-Lo sai…-scosse il capo la
riccia sorridendogli appena.
-Già…Malf..-
-Shhh.-lo zittì Hermione guardandosi sospettosamente in
torno.
-Giusto, giusto…-sbuffò scocciato il ragazzo mentre si
passava una mano tra i ricci ribelli.
-Harry…non abbiamo fatto nulla di
strano…mai.-gli assicurò la grifondoro notando un lampo di
disgusto nei suoi occhi.
-Sì…sì, certo, lo so.-balbettò
imbarazzato il moro. Hermione sospirò, ma poi sorrise:-Ho
una buona notizia per te!-
-Anch’io!-
Draco si riscosse da quell’attimo di torpore, e si
catapultò furioso alla porta, spalancandola. La mezzosangue era ormai sparita.
Il ragazzo emise un verso rabbioso facendo una smorfia. Sbattè violentemente la porta e si rinchiuse nuovamente in camera.
Si gettò sul letto e rimase immobile fino all’ora
di colazione, ad osservare il soffitto con un miscuglio di emozioni non ben
definite. Alla fine si alzò, di umore nero. Si pettinò
i capelli alla perfezione, affinché nessuno potesse sospettare qualcosa ed
uscì. In quel momento anche Blaise Zabini uscì dalla sua stanza.
-Dray…-tentò il moro avvicinandoglisi, ma
l’amico non provò neppure a fingere con lui: Aumentò il passo senza dire
una parola.
Blaise sospirò…allora ci aveva
visto bene: Draco iper incazzato… tanto per cambiare…
-Dray, aspetta.-fece tentando di
stare al suo passo. Il biondo lo ignorò del tutto.
-Draco…cosa c’è che non va?-
-Nulla Zabini!- ringhiò l’altro senza neppure
fermarsi.
-Sì certo come no…-scosse il capo
l’amico.-Senti…se hai voglia di parlare…-
-TI SEMBRA CHE IO ABBIA VOGLIA DI PARLARE?!- gridò fermandosi. Due primini si voltarono spaventati, ma
poi ripresero prudentemente a camminare.
-Beh…forse non ne hai voglia, ma ne hai bisogno…-ghignò Blaise
Il principe delle serpi scosse il
capo, si risistemò i capelli e riprese a camminare sbuffando.
-Questo vuol dire sì o no?- Lo rincorse
il moro.
La mano di Draco ebbe un fremito:-Bla…hai
DAVVERO voglia di scoprirlo?!-
-Sì?- fece l’altro sbattendo gli occhioni.
-Non spingerti oltre Zabini: non è giornata.-lo avvertì Draco. Sapeva che molto spesso, quando la rabbia
prendeva possesso di lui non era in grado di fermarsi, e lo sapeva molto bene
anche Blaise.
Quest’ultimo sospirò, ma si fece da parte.
Normalmente, lo tormentava per dargli modo di sfogarsi, ma questa volta forse
non sarebbe bastato. L’aveva avvertito troppe volte, di solito, dopo la
seconda, lo sbatteva al muro e si calmava. Questa volta forse non si sarebbe
riuscito a fermare. Ricordava fin troppo bene la prima volta in cui era
capitato…
Era il giorno delle
premiazioni di parecchi anni prima. Al tempo, avevano entrambi sette anni.
Si trovavano nella
tanto rinomata scuola per giovani maghi nel nord della
Germania: VolVertkurher, un college tanto esclusivo quanto duro e
terribile, dove i bambini dovevano comportarsi e reagire come piccoli adulti se
non volevano venir frustati. Tutti i genitori degli studenti erano presenti
alla cerimonia, tutti, tranne i Malfoy.
“Affari
importanti mi hanno trattenuto, figlio. Non saremo presenti.”
Recitava la lettera che Lucius aveva spedito al figlio, la stessa che Draco
stava strappando in pezzi minuscoli, seduto sul cornicione della torre Nord.
Il vento gli faceva
svolazzare i capelli biondi , e portava con se lacrime
di rabbia e frustrazione. Gli occhi rossi, il corpo completamente irrigidito
dalla furia.
-Draco…-l’aveva
chiamato un Blaise Zabini bambino, un po’ rotondetto e timido
all’epoca.
-Sparisci
Zabini!- aveva sibilato il
bambino biondo.
-E’…è
pericoloso lassù…perché non scendi?-
-Perché tanto a
nessuno importerebbe se cadessi.-
-A…a me
sì…siamo amici…-
-Ma tu non importi a me.-
Blaise si era zittito
un attimo a quella risposta, ma poi aveva detto:-Io
credo che ai tuoi genitori dispiacerebbe invece…se tu cadessi.-
Il piccolo Draco aveva
scosso la testa, con un sorriso consapevole ed ironico allo stesso tempo. –Solo per la faccenda dell’eredità.- Un atteggiamento
così sbagliato in un bambino…così adulto, così…da Draco.
-No…loro ti
vogliono bene…ne sono sicuro.-aveva affermato fiducioso Blaise.-Magari a
modo loro.-
-Segli
fosse importato qualcosa, ora sarebbero qui, a congratularsi con me! Non ad
arricchirsi e basta!- Aveva gridato il giovane Malfoy, alzandosi in piedi
pericolosamente.
-Ma Dray…io…-
-Ma Dray niente! Io li odio! Ti odio!- e urlato
questo era saltato giù dal cornicione e l’aveva
sbattuto al muro, cercando di calmarsi per riuscire a non tirargli pugni in
faccia.
In quel momento, era arrivato Andreu Costway.- Cos’è? Il piccolo Draco
è triste? E perché è triste? Oh…forse perché non
c’è qui la sua mammina a stringergli la
manina…-aveva sghignazzato il loro eterno nemico.
-Stà zitto
Andreu!-Aveva avvertito Draco
stringendo i pugni, cercando di calmarsi.
-Oh…il piccolo
Drachino ora mi dice di star zitto, solo perché lui non ha nessuno con cui parlare…-
-ZittoZittoZitto!!!-aveva intimato il bambino biondo.
-La mamma ed il papà
sono troppo impegnati per lui…la mamma ed il papà non gli danno abbastanza attenzioni…non gli vogliono
bene…-
A quel punto Draco non
ci aveva più visto più nulla e gli era saltato addosso. Aveva iniziato a
picchiarlo di santa ragione, finchè il ragazzetto sotto non si era messo a
frignare, ma il biondo non era riuscito a fermarsi: L’aveva tirato in
piedi e sbattuto contro la ringhiera, poi aveva ripreso a picchiarlo. Andreu
aveva cercato di difendersi e di rispondere all’attacco, e la lotta era
ricominciata. Blaise aveva cercato di allontanarli, aveva gridato, ma ormai il
danno era fatto. Draco non si era neppure accorto di aver spinto l’odiato
compagno giù dalla torre.
Andreu Costway si era
salvato grazie alla barriera magica presente sull’area, che gli aveva
ammortizzato la caduta, ma questo non gli aveva risparmiato un coma lungo un
anno, durante il quale aveva lottato tra la vita e la morte, che come strascico
aveva portato ad una paralisi irreparabile al braccio destro ed ad
un’amnesia parziale, che non gli aveva permesso di identificare il
colpevole. La squadra Auror era però riuscita a risalire a loro due, grazie
alle impronte. Durante l’interrogatorio, Draco si era chiuso in un
cocciuto silenzio, e Blaise aveva dovuto mentire, mentire
per lui.
“Stavano
litigando, ma poi Andreu si è sporto troppo ed è inciampato. E’ caduto da
solo.”
“ E’ così,
Draco?” aveva chiesto l’auror. Lui aveva indugiato, ma infine aveva
annuito.
Non erano ricorsi al
veritaserium, non per dei bambini di sette anni…per fortuna.
Blaise aveva sperato
che questo terribile incidente avrebbe spaventato così tanto Draco che non
avrebbe mai più reagito così, che avrebbe imparato a dominarsi… Ma quella
non era stata l’unica volta.
Blaise sospirò ancora, prima di dirigersi insieme alla folla
verso la sala Grande.
-Lo sapevo!- gridò Harry
abbracciando forte l’amica. –Dio Herm è…è
meraviglioso! Silente…vivo!-
-Già…Draco mi ha detto che non è messo molto bene,
ma…-
-Ma non ha importanza!-esclamò il
moro.-Darà a tutti noi la forza necessaria!-
-E’ proprio ciò che ho detto
anch’io…-sorrise Hermione.
-Dobbiamo dirlo a tutti…a tutti!-gridò
al settimo cielo il ragazzo, senza neanche accorgersene, Harry si era
avvicinato all’amica, e le aveva preso il volto tra le mani. Lei era
arrossita di colpo, e si era zittita, lui non era riuscito a staccare gli occhi
dai suoi. Era rimasto lì, incatenato.
-Harry…-aveva sussurrato Hermione
-Oh…oh sì certo…non…non ti ho ancora detto l’altra buona notizia?- Harry si era
staccato di colpo, e fingendo che nulla fosse successo, aveva ripreso ad essere
allegro, anche se un lieve rossore sulle guance lo tradiva.
-No, no in effetti.-sorrise la
riccia scacciando dalla mente l’accaduto.
-Vieni.-disse il moro prendendola
per mano e conducendola verso la cucina.
Arrivati dentro, Hermione potè subito notare i quattro corpi
stesi a terra: Ron e Luna stranamente vicini, ed alle solite posizioni i due
fratell…solo la piccola Green! In mezzo, tra Luna e
Ron, Johnathan Green in posizione fetale.
Arrivò subito alle conclusioni.
-Non…non dirmi che…-balbettò incredula.
-Sì, proprio così: Johnathan si è risvegliato!-sorrise. -Ehi
Ron!- fece poi, tentando di scuotere l’amico che russava pesantemente,
stretto a Luna. Ron grugnì più e più volte, ma continuò a dormire. Luna, invece si svegliò quasi subito.-Ron?- provò a
chiamarlo anche lei, con la voce ancora impastata dal sonno. Il ragazzo,
finalmente, riprese coscienza di sé.
-Alla buon ora!-commentò divertita
Hermione.
Il rosso sbattè varie volte le
palpebre, senza riuscire a vedere niente,e sbadigliò spalancando la bocca. Luna
rise, e tutto un tratto lui si rese conto di dove si trovava. Ancora stretto
alla ragazza bionda. Si irrigidì di colpo e divenne
rosso come un peperone.
Questo fece scoppiare a ridere tutti gli altri occupanti
della stanza. Anche Johnathan Green iniziò ad aprire
gli occhi.
-Ehi Johny, come ti senti?- chiese Harry.
-Bene…bene credo.- farfugliò il bambino.
-Io sono Hermione…ti ricordi
di me?- si presentò la riccia.
Johnathan la guardò con attenzione.-Certo che sì…sei
la caposcuola Granger, vero?-
-Beh…più o meno…-annuì lei.
-Bene ragazzi: è ora di dare a tutti la
notizia.- decise Harry
Era ora di preparare la colazione, e tutti gli impuri che
erano un po’ in ritardo, si catapultarono in cucina. Ad attenderli, però,
non trovarono gente intenta a cucinare, bensì tutti gli altri riuniti attorno
al tavolo. Harry, Ron ed Hermione all’estremità,…
ed il piccolo Green, sveglio e pimpante.
-Sì, ora sta bene.-chiarì Dean all’ennesimo bambinetto
che lo guardava stralunato
-Ci siamo tutti?- chiese Harry.
-Ora sì.-affermò Ginevra Weasley entrando con tutta calma,
ancheggiando. –Ho perso tempo a pettinarmi…-
-Bene, Ginny. Siediti. Dobbiamo parlare.-
le ordinò l’ex capo dell’ES.
Ginny sospirò in maniera teatrale, poi si
accomodò su uno scaffale, tanto per non sedersi normalmente come tutti
gli altri. Intrecciò le gambe magre e tirò fuori una limetta per le unghie, che
non si fece riguardo ad usare.
Hermione scosse la testa contrariata.
-Cosa dovevi dirci?- fece Dean con
aria attenta.
-Vi ho riunito per annunciarvi…- e fece
una pausa teatrale.-Che domani organizzeremo una ribellione.-
Tutti gli occhi, quelli di Ginny compresi, si puntarono su
di lui.
-Ce ne andremo da qui.-
Seguì un lungo minuto di silenzio.
-Che cosa?- strillò Ginny.
Nessuno le prestò attenzione, e tutti iniziarono a fare
mille domande.
-Un attimo…calma!- pretese Harry
Così come avevano iniziato a parlare tutti
in una volta, gli impuri si zittirono nello stesso istante.
-Bene. Domani andremo a recuperare le bacchette. Gli allarmi
allora scatteranno, e noi ci getteremo compattamente verso i cancelli.-
-Tu vuoi farci uccidere tutti!- lo accusò
Ginny.
-Abbiamo già due bacchette.-la contraddì Ron tirando fuori dalla tasca i due bastoncini.
-Un gruppo andrà nello studio di Voldemort a prendere le
altre.- cercò di sovrastare le altre voci Hermione.- altre tre o quattro
persone andranno a liberare Silente.-
Di nuovo, nella stanza calò il silenzio.
-Proprio così: è vivo, e ci aiuterà.- rincarò la dose Harry
.-Ragazzi, ce la possiamo fare.-
Nella cucina esplose un boato di gioia, che Dean,Harry, Ron ed Hermione si premurarono di calmare: ci
mancava solo che i mangiamorte scoprissero il loro piano…
Ginny guardò dubbiosa i compagni.
“E’ arrivato il momento” pensò Harry la
mattina decisiva.
Felice, preoccupato, fiducioso dei propri compagni.
Avrebbe lottato in prima linea, come sempre, nonostante la
sedia, nonostante tutto: sarebbe tornato l’Harry di sempre! Questa cosa
lo emozionava.
“Oggi finisce tutto. Oggi vi salverò
amici, ti salverò Hermione. Anche tu tornerai quella di una
volta!” Questi erano i suoi pensieri, i pensieri di Harry Potter, il
bambino sopravvissuto e che voleva sopravvivare ancora,mentre
si dirigeva sicuro verso il corridoio predestinato all’inizio
dell’attacco.
“E’ arrivato il momento” pensò Ron
guardando Luna. Lei annuì e gli sorrise, sì, anche per
la corvonero era giunto il momento.
Paura, tanta, tantissima paura. Era sempre stato il fifone
del gruppo dopotutto.
“Ma ce l’abbiamo sempre
fatta” si ripetè “Sempre. No, non perderemo questa volta, non perderemo mai”
”E’ finita!” si rese conto con un sorriso. Lanciò
ancora un’occhiata verso la bionda corvonero. Era confuso nei suoi
riguardi…lei stava con Neville…ma ora era finita, avrebbero avuto il tempo di chiarirsi. “Domani
magari” Questi erano i pensieri di Ronald Weasley, l’eterno amico
di Harry Potter, mentre marciava sicuro verso la nuova avventura… tremando
magari, ma solo un pochino.
“E’ arrivato il momento” sospirò Hermione,
guardando fuori dalla finestra, mentre aspettava
l’arrivo degli altri.
L’alba era ormai quasi giunta, ed Hogwarts era avvolta
da uno strano torpore. Il cielo, senza nubi e di un rosa così magico, lasciava
presagire solo il meglio. Sorrise. Forse era stato tutto un incubo, ed ora si
era svegliata, nella vecchia Hogwarts, la familiare ,vecchia
scuola di magia, la sua unica e vera casa. “Forse io e Malfoy ci odiamo
ancora, ho solo sognato tutto” ma sapeva che non era così, sentiva di
amarlo alla follia. “L’unica cosa buona di
tutta questa guerra…l’unica cosa che vorrei potesse non
cambiare”
Scacciò il pensiero. Avevano ripetuto il
piano migliaia di volte, durante tutte le pause previste: Dean, Padma,
Johnathan ed un forzuto tassorosso sarebbero andati alla vecchia torre per
recuperare Silente. Sarah, sarebbe stata trasportata in spalla da Dean, per
maggior sicurezza .Era previsto che ci dovesse andare
anche lei, o almeno Ron, ma nessuno aveva insistito al secco no di entrambi:
Loro erano un trio, Il trio, trio dei miracoli, trio degli
eletti…avevano ricevuto tanti soprannomi, ma erano sempre loro, nel bene
e nel male avrebbero combattuto insieme. Era così che si era immaginata la battaglia
decisiva…nel senso…loro tre insieme, separati non potevano farcela.
Il gruppo più consistente, comunque,
avrebbe recuperato le bacchette in massa, e poi sarebbe corso nel parco
sparando ogni genere di incantesimi. La battaglia si sarebbe svolta davanti
alle mura di Hogwarts…anche questo un buon presagio “ giochiamo in
casa” scherzò con se stessa Hermione. Magari
qualcuno degli aspiranti mangiamorte che aveva deciso di farne parte solo per
paura, si sarebbe reso conto dell’errore e si sarebbe unito a
loro…non erano tanti, ma erano sicuri di se.
Sì, ce la potevano fare. A fine battaglia avrebbero
raggiunto gli altri ribelli, e lì di sicuro avrebbero preparato l’ultimo
vero attacco.
Le sembrò di poter finalmente respirare, dopo una lunga
apnea.
Un unico pensiero triste e ricorrente:
“Draco…”
“E’ arrivato il momento” pensò Draco
scagliando l’ennesimo oggetto contro il muro. A terra solo cocci. Cosa doveva fare? Insomma, sì, Hermione gli aveva già
spiegato la sua parte, ma non sapeva se sarebbe stato capace di recitarla. Cosa
doveva fare davvero?
Quello della mezzosangue era il piano più
logico…quello, quindi, che doveva risultargli più congeniale,vista la sua
freddezza…E allora perché qualcosa non andava?
In un angolino recondito della sua
mente, avrebbe preferito che non ci fosse nessuna ribellione, nessun rischio,
la Granger poteva anche continuare ad essere un’impura se in tal modo
restava anche sua…ma questo era in un angolino molto nascosto, che lui
preferiva addirittura non vedere.
E se anche avesse funzionato questo
cavolo di rivolta? Lui e lei sarebbero stati alleati o…nemici, di nuovo?
Scacciò nuovamente il pensiero che non l’aveva fatto
dormire tutta la notte. Era probabilmente l’unica persona sveglia: a
parte i compagnetti pezzenti di Potter, gli altri serpeverdi dormivano
tranquilli ed inconsapevoli che presto sarebbero stati svegliati per accorrere
a “difendere” Hogwarts, mentre la sua consapevolezza lo rendeva
teso fino allo spasmo…
E se vedendo questa lotta i suoi
compagni fossero rinsaviti? Almeno alcuni? “No.” Decise. “Non
davanti alle loro famiglie.”
Daphne, poi…possibile futura sposa del grande
Voldemort? Anche se era stata scelta unicamente per la
sua bellezza, il matrimonio la avrebbe resa la principessina del mondo, il suo
sogno nel cassetto, e così anche tutte le sue amiche avrebbero preso
potere…o almeno così credevano…
“Mezzosangue…perché sei nata da genitori
babbani?” fu l’unico pensiero che riuscì a produrre mentre scagliava
il soprammobile di cristallo contro il muro “ Perché non puoi essere
mia?”
-E’ arrivato il momento- disse.
-Lo so…-
Dopo pochi minuti, tutti erano riuniti come previsto nel
corridoio che li avrebbe condotti all’ex ufficio
di Silente, che Voldemort si era preso senza alcuna esitazione. Non c’era
il tempo di controllare che ci fossero tutti, ci sarebbero stati troppo,si sarebbero esposti…ma nessuno questa volta avrebbe
voluto arrivare in ritardo. Sui volti di ognuno, un sorriso di sollievo celato.
Non ci fu bisogno di parole: Dean e Padma annuirono rivolti
al trio dei miracoli prima di sparire verso la vecchia torre. Il resto degli
impuri si diresse invece dalla parte opposta, a passo rapido ma silenzioso.
Arrivarono di fronte al freddo gargoille di marmo bianco.
Tutto era immerso nel silenzio.
-E’ iniziata- annunciò Harry Potter.
Gli attimi successivi a quelle due parole furono confusi e
rumorosi. Le immagini che ognuno serbò di quei momenti, nel tempo si sarebbero
offuscate. Il gruppo corse su per le scale, come se la parola
d’ordine, pronunciata dal loro capo, fosse stata un grido di
partenza ad una maratona. Non c’era più bisogno di fare piano, non
c’era speranza di non essere scoperti: Voldemort era troppo sicuro di se
stesso, ma non era stupido. Le pesanti porte furono spalancate, la vetrinetta
aperta con la magia e poi distrutta. Gli allarmi scattarono nel momento stesso
in cui il primo piede calpestò il pavimento. L’urlo delle sirene si
propagò per tutto il castello.
Ma l’ufficio era vuoto. Voldemort
non uscì da una delle stanze, come Harry aveva invece temuto:
ebbero il campo libero.
Le bacchette vennero afferrate
avidamente e distribuite, caddero a terra, vennero raccolte. Sembrava la
distribuzione di pani a degli affamati. Ognuno accarezzò la propria bacchetta,così familiare, come fosse un tesoro, l’unico
appiglio. Tutti, a contatto con le stecche di legno si
sentirono immediatamente più forti, ancor più convinti che fosse finita davvero.
Urla di gioia, urla selvagge, andarono ad
unirsi allo squillo dell’allarme, Hogwarts sembrò riaccendere il
volume trattenuto al minimo per troppo tempo. Piedi che correvano giù da
infinite rampe di scale, mentre i primi nemici, ancora avvolti dal torpore del
sonno, comparivano, traballanti di stanchezza: un altro punto a loro favore.
Gli incantesimi iniziarono a volare, da entrambe le parti,
ma quelli lanciati dagli studenti assonnati erano imprecisi e deboli, tanto che
persino i primini, nascosti all’interno della formazione, riuscirono a
pararli.
C’era un frastuono assordante, e le
polveri alzate dal gruppo compatto, offuscavano l’aria.
-Bombarda!-
Hermione si voltò in tutte le direzioni, ansiosa ed allo
stesso tempo spaventata di vedere un unico sguardo.
Poi lui la vide. Gli sguardi si incrociarono.
A Draco parve di vivere al rallentatore quei pochi attimi :
I capelli di lei che svolazzavano attorno al viso, l’espressione decisa
che si era fattapiù smarrita non appena
lo aveva visto…ogni più piccolo particolare arrivò agli occhi di Draco.
La polvere le svolazzava tra le gambe. Sembrava che attorno alla grifondoro ci fossero solo ombre indistinte, e lei pareva una guerriera
dei tempi andati: bella ed irraggiungibile. Il loro fragile mondo si spezzo così come si era creato: al rallentatore. La velocità
iniziò a farsi risentire a mano a mano che lei si voltava, e riprese il suo
normale scorrere quando si fu del tutto girata, e gli sparì di corsa dalla
visuale.
I mangiamorte intanto, si facevano aspettare, facendo
sbocciare, nel cuore di Harry, un dubbio atroce ma non del tutto formato.
Solo studenti.
-Non ci trovano abbastanza importanti da perdere il loro
tempo?- chiese Ron guardandosi attorno. Anche lui se ne era
accorto.
La corsa però continuò. Gli alberi secolari, la capanna di
Hagrid…Hagrid? Che ne era stato di lui? Si
ritrovò a chiedersi Harry. L’ultima volta che lo aveva visto era stata
prima della partenza per nuova Hogwarts…inghiottì
a vuoto e riprese a far girare le ruote della sua sedia, allontanandosi così da
quella nuova preoccupazione.
Feriti da entrambe le parti , che
nessuno poté soccorrere più di tanto, polvere, immagini sfocate di una corsa
disperata. Mancava ancora la collina più alta, poi sarebbero
arrivati…
-Stupeficium!-un impuro
-AvadaKedavra!- uno studente
-Expelliarmus!-
-Incendio!-
Tutti col fiatone, non più abituati a
muoversi dopo tanto tempo di prigionia. Gli studenti che iniziavano a
svegliarsi.
Arabeschi di incantesimi, offensivi
e difensivi, fioccarono in aria come fulmini a ciel sereno. Una strana afa, non
molto adatta ad una stagione invernale, rendeva ancor più infernale quella
corsa infinita.
-Depulso!-
-Crucio!-
-Rictusempra!-
Oramai le grida si confondevano, una con l’altra.
-Bombarda!-
-Stupeficium!-
-Non c’è!-
Un urlo lontano ed ovattato, ma diverso, che stonava con gli
altri, e che raggelò il sangue nelle vene a chi riuscì a coglierlo.
-Non c’è!- venne ripetuto
ancora.
E poi…la fine della salita.
Harry aveva sentito l’urlo. Dentro di se aveva capito
il significato, ma non poteva accettarlo. Corse avanti, guidando il suo gruppo
di disperati. Sul prato, di fronte ai cancelli, davanti al sentierino
leggermente ghiacciato, si stagliò davanti agli occhi di ognuno
un’immagine peggiore della morte.
Voldemort. Sorridente. Tutti i
mangiamorte, con la tipica maschera calata sul viso. Silente, più morto
che vivo, appeso alle catene che Voldemort reggeva. E Ginny: Ginevra Molly Weasley, l’ex dolce sorellina di Ron,
ghignante.
Nessuno riuscì più a muovere un passo. No: non ce la
potevano fare.
-Ben Arrivati a tutti!- ululò Voldemort follemente.- Ce ne avete messo, di tempo.-
Anche gli studenti si bloccarono
confusi.
-BeneBeneBene!-saltellò indiavolato il signore oscuro,
girando su se stesso sulle gambette magre ed affilate.
-Harry…-rantolò Silente.
-Pro…professore…- dilatò gli occhi il moro,
scioccato dalle condizioni di quell’uomo, un tempo tanto potente.
-Harry Potter…-sghignazzò Voldemort indicandolo.-Sei
venuto anche tu…-
Hermione spostò lo sguardo scioccato da Ginny a Silente.
-Gin…togliti da lì…è pericoloso!-balbettò Ron senza voler vedere come stavano le cose.
-Sei stata tu!- Sibilò Harry
rivolto a Ginny, accusandola.
-No, no Harry lei…leiGin…-balbettò Ron allampanato
-Ah…che prezioso aiuto mi ha fornito
la tua dolce amichetta, e da quanto tempo…-commentò il mago oscuro.
-Tu!- si rese conto Hermione indicandola.-Tu hai fatto
entrare i mangiamorte a nuova Hogwars…-la voce le si
affievolì, e le lacrime che avrebbe voluto trattenere le scesero
copiose. Ogni sua certezza le si era sgretolata
davanti agli occhi.
-Eri…eri nostra
amica…la mia migliore amica…-riuscì a singhiozzare.-…Perché?-
fu quasi una supplica, anche se sapeva che la risposta le avrebbe dato il colpo di grazia.
-Tu- si limitò infatti a dire
Ginevra, con un sorriso malvagio sulle labbra.
Hermione, che riusciva ormai a trattenersi a stento in
piedi, cadde.
Draco la vide cadere, ed in quell’istante avrebbe potuto far fallire tutto, correndole in contro per
sorreggerla, ma Blaise lo trattenne, risvegliandolo dal suo torpore.
-Come hai potuto?- gridò Harry
furioso.-Noi ci fidavamo di te! Hai condotto al macello la tua stessa famiglia!-
-Chiedilo alla tua amata
Hermione…lei lo sa meglio di chiunque altro.- parlò sicura la
rossa.
Era completamente vestita di nero, un abito elegante e
gotico che si intonava alla perfezione con i suoi
capelli. Le labbra rosso sangue…
-Siamo qui riuniti oggi, signori e signore, per celebrare
due…-e scoppiò a ridere pazzamente.- dico, due celebrazioni!-
I mangiamorte e gli studenti, zitti fino ad
allora, capirono che era il momento di applaudire.
-Per prima…-annuì il signore oscuro.-L’entrata
nel gruppo di una nuova ed importante alleata: Ginevra Weasley!-
Un altro applauso scoppiò nel parco di Hogwarts.
-Questa coraggiosa ragazza, ci ha aperto le porte di nuova
Hogwarts, e si è abbassata a passare quasi un mese da impura per fornirci ogni
più piccola informazione…-
Un altro applauso, questa volta più
sincero si levò dagli studenti.
-Già…-annuì Voldemort.-Per questa sua grande dimostrazione di fedeltà, ora può entrare
ufficialmente a far parte di noi mangiamorte.-
Un incantesimo partì dalla bacchetta di Harry, squarciando
l’aria, ma si schiantò contro una barriera invisibile.
-Oh…nonono Harry…non si colpisce
alle spalle.-lo rimproverò quasi per scherzo il signore oscuro.
-Mio signore, la bambina è arrivata.-lo
informò Lucius Malfoy.
-BeneBene, Molto bene!-ridacchiò il mago oscuro.-Fatela
passare dunque!-
La folla si divise, mentre due mangiamorte passavano,
trascinando una bambina dai capelli corvini. Elisa. Ginny si innervosì
appena, ma cercò di darsi un po’ di contegno: una delle sue migliori
amiche.
Era messa piuttosto male: magra come uno stecco, piena di
bolle e macchie blu, gli occhi completamente bianchi, le labbra screpolate e
tremanti, i capelli stopposi.
-Uccidila, e potrai far parte di noi.-ghignò
Voldemort. Ginevra deglutì, non più così sicura come prima, e si diresse verso
l’amica a passo lento.
-Ginny?- sussurrò intontita la ragazzina.-Amica mia…aiutami!-
-Uccidila.-
Ginny chiuse gli occhi ed alzò la bacchetta. La mano che tremava appena.
Hermione sperò che stesse per cambiare idea, e la guardò
implorante.
La rossa voltò il capo in direzione di un certo biondino e
gli fece un ghigno ammiccante. Le speranze della riccia grifondoro si
volatilizzarono all’istante.
-Gin che fai?- chiese Ron piangente.-No…tu…sei
sotto imperio…sei…-
Senza più ombra di pietà Ginevra sorrise, prima di
pronunciare…-Avada Kedavra!-
La sua prima maledizione senza perdono.
Draco la guardò, ed in quell’istante, associarla a sua
zia Bellatrix fu inevitabile: impazzite per amore.
Elisa cadde a terra priva di vita.
-No!- Gridò Hermione gettandosi verso la ragazzina, ma
schiantandosi molto prima sulla barriera magica.
-Gin…no, tu non…non ci credo…-balbettò
Ron che dal colorito pareva stesse per svenire.
-Credici fratellino.-ghignò lei.
Urla di giubilio selvagge si alzarono dal
gruppo degli studenti serpeverde, gli altri erano scioccati.
-MoltoMolto Brava Ginevruccia- applaudì Voldemort.-Ora puoi
completare il rito.-
-Ginny sei…la persona più disgustosa,
più…-iniziò Harry, ma Voldemort aveva preso il
sottile polso della ragazza e vi stava poggiando la bacchetta, che fino a poco
prima era stata immersa in un liquido scuro, ormai del tutto assorbito dal
legno.
-Ginevra Molly Weasley, vuoi tu diventare servitrice
dell’oscurità e rispettare me, Voldemort, tuo padrone per il resto della
tua vita?-
Ginny guardò per l’ultima volta Hermione,
l’ultimo attimo da normale ragazza.
-Più di ogni altra cosa.-sussurrò
sensuale.
-Con questo, tu ora sei figlia e servitrice della notte:
Mors Mortem!-gridò, infilando la bacchetta dentro la vena della giovane
Weasley, iniettandole il liquido nero prima assorbito.
-Apix Virotustica…-sussurrò Hermione, con gli occhi
dilatati.
-Nooooooo!-gridò Ron prendendo a pugni la barriera.-Giiiiiiiiiiiiiiiiiiin!-
Ginny gli lanciò un’occhiata spaventata, prima di
sorridere di nuovo, e poi contorcersi sotto l’effetto del potente veleno.
Gridò di dolore mentre il marchio col serpente spuntava sul suo avambraccio
sinistro, mosso e splendente.
Voldemort staccò di scatto la bacchetta, facendo cadere una
Ginny ancora dolorante a terra, e mentre la ragazza gli si contorceva ai piedi,
si avvicinò al vecchio che aveva lasciato poco distante.
-Silente…-lo salutò
-Tom…-rispose lui con voce impastata.
Voldemort lo guardò dall’alto in basso, con odio, poi
gli prese il braccio per alzarlo, e gli puntò la bacchetta alla gola.
-Questa è la punizione per ciò che avete fatto!- gridò agli impuri.
Poi si voltò, e rivolse nuovamente tutta la sua attenzione a
Silente.
-Io ti condanno una volta e per sempre, ti maledico, Albus
Silente!- gridò furioso Voldemort.-AVADA-KE-DAVRA!!!-
Eccomi di nuovo con un luuuuuuuuuuuuuuuuuuuunghissimo
capitolo! ( Eh, ve l’avevo detto che non sapevo come sarebbe
venuto… a dire il vero temevo fosse troppo breve, e poi invece…XD)
In effetti avevo pensato di
rimandare di nuovo la ribellione, ma…DI NUOVO?! Eh no, non potevo farvi
questo, ho preferito un bel mattone come questo!
Sapete com’è, la maggior parte delle cose non era prevista, tipo il passato del nostro Drachino (Ehi, vi è
piaciuto?), ma poi…si sa come va a finire, “scopro” sempre
qualcosa di nuovo…
Cooooomunque, ora ho assoluto
bisogno di voi, ma proprio assoluto!
Dunque: dovete dirmi com’era questo
cappy…vedete, ero un po’ in crisi per via dell’azione, mi
riescono meglio i capitoli drammatici, pare…sì, lo so che potrebbe
sembrare deludente: la ribellione è stata così breve e striminzita…vi
aspettavate un intero capitolo eh? Beh, anche io a dirla tutta,
però…non so, proprio non mi veniva…ho fatto una faticaccia
sovraumana,ma alla fine così miè sembrato più congeniale, più…da me!
Ci tengo parecchio a questo capitolo, perciò ho bisogno che mi diciate che ve ne pareva. Please!!!
Cattivo, cattivo Voldie! Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr! E’ proprio
completamente pazzo, andato! E Ginny poi…mette i brividi quanto sia cambiata, è proprio come zia Bella uh? Beh, questo
particolare mi è toccato inserirlo tra i pensieri di Draco, dove sennò?
Vediamo…ora si preannunciano
pessimi momenti per i nostri eroi…speriamo bene!!
Ok, bando alle ciance e via coi
ringraziamenti, che saranno banali ma molto sentiti da parte mia.
Grazissime a tutti coloro che
recensiscono: Gioia gioia gioia! Io amo leggere i commenti, è
la parte più soddisfacente di tutto il lavoro, e …davvero grazie!
Chiunque scriva anche solo mezza riga ha il potere di risollevarmi il morale
anche nella peggiore delle giornate!!!
Grazie ovviamente a chi inserisce
la storia tra preferita e seguita, e perché no? Anche a chi la mette tra quelle
da ricordare…chissà…può essere che si ricordino davvero di me XD!!!
Ah, e come dimenticare chi mi ha segnato tra gli autori
preferiti…troooopppi Grazie!!!!
Spero il cappy vi sia piaciuto; a me, nonostante i momenti
di crisi che mi ha fatto passare…sì, ma…Ripeto: è stato una tale
sfacchinata…ditemi almeno se ne è valsa la pena
di scrivere per giorni interi.
Vi voio tantittimo begne!!!!!!!!!!!
Traduz. Del bambinese: VI
VOGLIO TANTISSIMO BENE!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spazio per quelli
che mi rendono tanto felice: (Ma sì: voi, i recensionisti!!!)
EmoGirl91:Ma StraCiao Tesoro!!!!!!!!!!!!!!! Sono così felice di
sentirti finalmente!!! Come al solito sono in ritardo XD…
Ehi! Hai visto? La gaffe l’ho scritta….un po’
più giù, cmq bando alle stupidate che solo io sono in grado di combinare:
Purtroppo la felicità è ancora lontana,
anzi…ma non ti preoccupare, arriverà (spero XD)!! Dracuccio
preoccupato è un vero amore, non potevo non metterlo!!!
Beh, fammi sapere ok? So che sei in vacanza, ma io ti
aspetto paziente!!! XD
Ah, e non dirmi mai mai più che le tue recensioni sono brutte: sono stupende!!!
Ti voglio un mukkio di bene!!! Divertiti!!!!
jennybrava: Grazie mille per aver notato quella
parte…sì, ho cercato di far risaltare la personalità di Ron, il nostro
adorabile stupidotto XD!!! Tra l’altro mi è venuta di getto, che potevo
farci? XD
Scommetto che ora Ginny non la puoi proprio più vedere: Ha
rovinato tuuuuuutto!!!
Daphne non puzza di bruciato, brucia e basta, ma non è un
pericolo troppo mortale per ora… Grazie per le belle parole!!! T.v.b!!!
Sperodi sentirti
presto, ma merito anche di aspettare dopo questi ritardi XDXD!!!
O no? T.v.t.b
Tanny: Tannuccia!!
Rieccoti! Temevo di averti perduta, e invece eccoti qui!!!Non
ti scusare, ti capisco benissimo, e cmq con questa super recensione saresti
perdonata ugualmente… Davvero se Portano via Herm non mi segui più? Eh,
ecco perché…ma nontutto è come
sembra, please, promettimi che proverai cmq a leggere, ci saranno delle
sorprese parecchio grosse, la fine è ancora lontana!!!
XD
Maschi…che ci vuoi fare? L’importante però è che
Draco inizi a capire, speriamo…
E ora i ringraziamenti: GrazieGrazieGrazie!!!! Ti
adorooooooooo!!!
barbarak: Driiiiiiiiiiiiiiiin! Regaliamo una
sveglia anche a Dracu? Purtroppo Silente ormai, anche se non era proprio solo,
ha finito la sua esistenza…mmm forse però….ok, non posso dire
niente. Era solo un’idea, forse la svilupperò…
Beh, che dire? Grazie di tutto!!!!
Ci risentiamo vero?
Bacione!!!
Kayak chan: wow!!! Una persona nuova!!!! Come sono
felice!!!!!!!!!!!!! Sono davvero emozionataaaa!!!
Well, lieta che la storia ti piaccia…so che sono un po’ lenta a
postare, ma ci tengo molto che tutto sia a posto…Ehi, grazie anche per la
faccenda di Gazza! Anche io di solito non lo sopporto,
ma ehi! Chi ci dice che tutto è esattamente come sembra? Ti è piaciuto questo
cappy? Diciamo che ormai era annunciato…ma comunque
neppure io me l’aspettavo così!! Un super Bacione anche a te: Smack!
Grazie!!!
baby_san: TesoroTesoro!!!!!!!!!!!!!!! Eccoti
qua!!!! Sì, lo so: siamo due pasticcionissime ritardatarie….ma che ci vuoi fare? Ci siamo proprio trovate. So benissimo
che ora sei on holiday, ma io so aspettare…aspettare…sì, ne sono
capace…No non è veroooo!!!! Quando
torni? Sniff…il mio fazzoletto è ormai zuppo!!!
E’ un misto di lacrime di nostalgia e…di gioia!!!! Che caraaa!!!! Il cappy ti è piaciuto…sono così fiera…sniffsniff!!! Draco sta capendo, Hermione ha capito (tipico: Maschi!
Tsk! XDXD) E nel prossimo capitolo la cosa si vedrà anche di più. Uhmm vediamo… la ribellione era strana forte eh? Sì beh,
proprio come noi, e allora spero che sia piaciuta anche a te! La mia coscienza,
ho sentito dire ( Ho i miei informatori) Ora è ai carabi, su un’isoletta
non meglio identificata con la tua e…haha!!! La
mia ha preso un’insolazione!!Ben le sta!!!! E dire che ogni volta mi
raccomanda di mettere la crema solare…tsk!!!!
Oooooooops! Ti ho ammazzato il tuo idolo nonno Silly…sorry,
ma era una perdita a cui ormai pensavo e ripensavo da tempo…
E Ginny…i nostri peggiori sospetti sono stati
confermati: Era un’infiltrata, altro che conto i
mangiamorte!!! Piccola insulsa…grrr…conteniamoci!!!
E’sempre stupendo sentirti…lo sai che ti adoro…mi
mancheraitantissimo baby…come
farò senza la tua simpatia? La tua allegria? Senza te?
Io ti aspetto, ma fatti sentire al più presto bellissima!!!!
Salutini e bacioni via posta…speriamo che non
facciamo storie all’ufficio postale…il pacco è così grosso che
potrebbero pensare nasconda qualcosa di illegale… T:V:1:K:D:B!!!!!!!!!!!
Peach_93:
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!! Peachy!!!! Come poteva
mancare una tua recensione? Sei la più fedele compagna di sventure che io potessi sperare di avere!!!!!!GrazieGrazissime come al
solito: Ma quanto sei doooolce!!!
SillySilente è morto…tutta colpa di
Ginny la mangiamorte, ti rendi conto? Sgrunt!!!!
Che ne dici dell’evolversi
amoroso delle varie storie? Un po’ incasinato eh? Per di più la
ribellione non è andata a buon fine…cosa
succederà? Beh, io lo so , ma insomma…vi lascio
nuovamente in sospeso…ehe!!!!
Ma quanti bei complimenti che mi fai…davvero
li merito tutti?
Credo che Harry abbia molto apprezzato la tua proposta di alleanza…magari te ne lascia un po’ anche per
te: di mangiamorte ce ne sono tanti, ci sarà un motivo no? Ovvio, per prenderli
tutti a pugni!!!!XD!!! Ci sentiamo okay? A prestissimo!!!!
The_Girl_That_Punk:
Ma cavissimaaaaaaaaaaaaa eccoti qua!!!!!!!!!!!! Come
vanno le vacanze tesovo? Manager chiama Princy, Manager chiama princy…
Ecco a te il nuovissimo cappy!!! Piccolo riassunto:
Ginny è un’odiosa al cubo. Voldemort un pazzo. I serpeverde dei
rammolliti. Harry un tesoro(proprio come te). Ron e Luna troppo presi da se
stessi ( Si vede che Ron non ci sa proprio fare eh? Però sono carini…)Herme
Dracu…ah…non ci sono parole : Li
adoroooooooooo!!!! Tra l’altro: che ti sembrato i flashBack
made in Malfoy…insomma, il passato influenza un po’ il futuro no?
Alla fine ho aspettato Martedì per pubblicare…sono
tornata ieri…ma tu intendevi che tornavi oggi o
il prox martedì…io ho pubblicato, ma avrei tanto voluto aspettarti…
Ok, speriamo bene… Grazie di tutto come sempre, cara
fanfriend!! Tra parentesi: quando aggiorni tu? Uffy…io sono curiosa…
A presto princina…
A proposito…quanto costano
all’uno i pacchetti? Devo fare i calcoli, poi te li spedisco:non voglio debiti io!!! XD
Bacissimi Cara!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Iside91:
Oh-Mio-Dio!!! La tua recensione mi ha fatta davvero
sciogliere, ed allo stesso tempo…è stata un botto di allegria!
Credo di poter tranquillamente dire di non aver mai ricevuto
recensione più bella e significativa. In parte sono
così felice e fiera perché ho attirato una non fan di questa coppia, (forse una
delle migliori non fan presenti su questo sito per di più!!!).
E’ sempre bello e prezioso avere un’opinione diversa, e di sicuro
hai decisamente aumentato la mia autostima. Ti ho lasciata per ultima proprio perché volevo ringraziarti per
bene, con calma, e con tutto il cuore.
Mi pare di capire che il tuo intuito sia molto acuto, più di
quello di Hermione direi…nessuno aveva ancora
notato l’accostamento che ho fatto. Diciamo che hai capito quasi tutto,
ma sono sicura che fra due capitoli esatti coglierai la parte mancante.
Spero di non essere irrispettosa a trattare certi argomenti,
ma la fanfiction è cresciuta insieme a me, e le idee
derivano da tutti i ragionamenti che man mano ho fatto. Per di più credo sia
giusto che tutti sappiano cosa sia davvero successo, e non lo dimentichino.
Vediamo…a te chi ricorda Voldemort? Odia i mezzosangue ma loanche lui, porta via i
sangue sporco…sono certa che ormai ci sei arrivata eh? Manca poco comunque perché questa verità venga fuori…
Sono felice che i miei personaggi ti piacciano, perché non è
stato facile dargli quella vitalità che a quanto pare ora sono riusciti ad
ottenere, ma allo stesso tempo, è stato bellissimo “leggerli”ed immaginare ogni loro più piccola
sfaccettatura.
Ora ti lascio, sperando di risentirti e pregando che anche
questo capitolo ti sia piaciuto.
Mi hai fatto sentire bene, felice, orgogliosa…Ti
ringrazio con tutto il cuore!!!
p.s: Ma anche a te piacciono gli
Egiziani? Intendo dire Iside…ho pensato che…vabbè, cmq io adoro
quel periodo!!! A presto (spero!!) XD
Spazio per
raccontarvi una delle mie gaffe più recenti…visto il capitolo, volevo
alleggerire un po’ la situazione XD
Well…Lignano, tarda sera. La mia famiglia ed io torniamo al residence dopo una serata in compagnia di amici.
Io e mia sorella siamo avanti, e siamo entrate in portone. Ci avviciniamo
scherzando all’ascensore. Io le sto chiedendo com’erano i
sotterranei ( che lei aveva visitato il giorno prima)
e se voleva andarci con me in quel momento (oh, io stavo scherzando! Notte?
Sotterranei? Ma manco morta!). Comunque,
il pulsante dell’ascensore si illumina. “Rossella l’ha
chiamato”, ho pensato. Mi metto davanti alle porte e sbircio giù dalle
scale vicine. Lì c’è un altro ascensore. –Rossy, ma secondo te,
quell’ascensore porta più in…-blocco la frase perché sento che il
nostro è arrivato. Mi volto e faccio un passo verso le porte che si stanno
aprendo…Swaaaaaaam! Roba che scivolo ( per un pelo…)
dentro ci sono due ragazzi. Io sono saltata in aria strillando: Oh Mio
Dio!!! (Non me l’aspettavo proprio uffy!) Ancora
tutta in imbarazzo per la mia uscita, decido di far finta di nulla e di
salutarli con un rapido e quasi seccato…-buon giorno!- “Hei Anna! E’
quasi notte!”(Ciò che ho pensato mentre dicevo questa cazzata) –Buona
notte!- mi correggo immediatamente (in pratica ho augurato le due cose una
dietro all’altra eh?) “Ma così li mandi a dormire!” ha
strillato il mio pensiero scandalizzato. –Quel che è!-ho
concluso subito dopo aver detto la parola notte ( Non so dove ho trovato tutto
quel fiato)
(Quel che è? Vi rendete conto? Ho detto proprio quel che è!!! E non è che mia sorella aiuti molto: non appena decido
di defilarmi abilmente dentro un buio corridoio in cui non ero mai entrata,
strilla “Anna ma dove cacchio vai?”. Io mi allontano rapida nell’ombra,
mentre i due ragazzi mi guardano metà divertiti metà
increduli espressione tipo “Ma questa da dove è uscita?”
HaiHaiHai che imbarazzo!!! Se non
vi sembra la scena imbarazzante allo stato puro significa che non l’ho
descritta bene…diciamo piuttosto che l’ho affrontata bene, perché subito
dopo sono scoppiata a ridere, ho imitato la scena (A tre piani più su
ovviamente) e mentre ripetevo “oh mio Dio” Sono cascata sul serio!
Dopo ridevo così tanto che mia sorella mi ha dovuto rialzare di peso. Per
fortuna che non c’era nessuno!!!
Ok, ho condiviso con voi uno dei miei tanti momenti
imbarazzanti…Mamma mia quanto sono pasticciona? XDXD Se ci penso divento
ancora rossa, ma non riesco ugualmente a non ridere allo stesso tempo…che
ne pensate? XD!!!
Spazio…solo
per dirvi Ciao e per augurarvi buone vacanze (o quel che resta XD)
Ciao!!!!!!!!!!!!!!!So che molti di
voi leggeranno questo capitolo, magari tra un mese, ma io lo pubblico ora,
perché non voglio sgarrare troppo e voglio intrattenere anche chi se ne è
rimasto a casa…
Carabi o Poltrona, spero che queste vacanze vi siano piaciute…
Ciao a tutti, sono di nuovo io: Fairy
Dream. Dopo due mesi abbondanti di silenzio sono tornata, implorando perdono e
promettendo tempi di attesa più brevi. Chiedo
nuovamente scusa, e spero che questo capitolo possa farvi ammorbidire almeno un
poco nei miei confronti, anche se il titolo, in effetti
non promette proprio bene XD- ( Per maggiori informazioni, visitate lo spazio
autrice in fondo. Spiegherà almeno in parte il perché del mio ritardo e
altro)Un grossissimo abbraccio!!!
Cap.16: Sprofondare, nell'oscurità.
Il corpo di Silente si illuminò all'interno di una
luce abbagliante prima di cadere a terra con un tonfo: morto.
Seguì un unico istante di assoluto silenzio prima del
panico.
Le urla di terrore e di orrore si levarono alte nel
cielo, rendendo ancor più confusionario il rapido quanto inutile tentativo di
fuga degli impuri. Ai puri servì ancora qualche secondo per riprendersi ed
iniziare ad attaccare altrettanto disordinatamente.
Le ginocchia di Ron cedettero, ed il ragazzo si
accasciò sulla gelida erba. Mentre la stragrande maggioranza si disperdeva per il
prato gridando, inseguita da schiantesimi e
maledizioni, solo pochi rimasero immobili, lì dove si trovavano nell'istante in
cui era accaduto l'impensabile.
Gli occhi di HarryPotter
posavano il loro sguardo sul rigido corpo del vecchio preside di Hogwarts senza in realtà riuscire a vederlo.
Tutti i suoni esterni giungevano così ovattati da non sembrare importanti. Gli
pareva di trovarsi sott'acqua, immerso così in profondità da non vedere né
sentire alcunché. Intorpidito in tutti i sensi, si
rendeva conto solo di non riuscire più a respirare, ma non aveva la forza di
nuotare verso la superficie, troppo distante, irraggiungibile...era finita,
davvero.
Hermione si sentì svenire, e per un solo secondo fu certa di aver perso i
sensi, ma le urla di dolore arrivarono sempre più nitide alle sue orecchie,
fino a sconvolgerla per la violenza dell'impatto, fu questo a svegliarla del
tutto. Si rizzò in piedi impotente. Sentì il volto
appiccicoso, rigato da lacrime ormai asciutte. La testa pulsava e girava in
modo spaventoso, mentre le immagini di morte e distruzione le roteavano davanti
agli occhi. "Non è possibile" sussurrò. Provo a fare un passo, ma la
caviglia tremò sotto il peso e la ragazza cadde a
terra. Si rialzò a fatica, mentre si rendeva sempre più conto di quanto fosse
reale ciò che la circondava. Voldemort contemplò per qualche minuto l'accaduto,
soddisfatto, mentre la gente correva in ogni direzione, riempiendo l'aria di
grida, inno della sua potenza. Ginny strisciò
stremata ai suoi piedi, aiutandosi con le braccia, boccheggiando ad ogni
movimento; i capelli spettinati,gli occhi dilatati dal
dolore. Nessuno si mosse per aiutarla, e tirando le vesti del suo padrone si issò in piedi.
Il signore oscuro decise che era giunto il momento di metter fine a quella
ridicola pagliacciata.
-Silenzio!-gridò in un sibilo.
Nessuno parve ascoltarlo, così iniziò ad urlare ancora più forte:-SILENZIO HO DETTO! SILENZIO SE VOLETE CHE LE VOSTRE
INSULSE VITE VENGANO RISPARMIATE!-
Questa volta tutti si fermarono nell'esatto punto in cui si trovavano.
-Cos 'è tutta questa confusione? Siete stati voi a volere ciò che è
successo- sghignazzòVoldemort.-
Ed ora- aggiunse con un repentino cambio di tono.- Se non volete fare la sua
stessa fine tornatevene immediatamente alle vostre occupazioni!-
E nessuno osò contraddirlo, nessuno cercò di soccorrere i compagni ormai morti
che giacevano immobili sull'erba appena spruzzata di bianco. Non ci furono
parole, incantesimi, ribellioni. No. Perché oramai era tutto
finito. Avevano perso per l'ultima volta.
Hermione si trascinò come un fantasma per i corridoi fino
alle cucine. Non sapeva che fine avessero fatto Harry e Ron, da quando, stremati,
avevano ripercorso le gelide vie del parco. Un silenzio impenetrabile era
caduto sul gruppo degli impuri, che si erano disposti in modo compatto senza
preoccuparsi di guardare altro che non fosse il ripido sentierino.
I bambini, pur con le lacrime agli occhi, avevano zittito i loro lamenti, e con
le pupille dilatate dall’orrore delle immagini a cui avevano assistito,
inciampavano appena durante il cammino, per poi riprendere a camminare
normalmente.
Non era giusto che avessero visto la morte e delle
maledizioni senza perdono così giovani: non erano forti abbastanza, non erano
maturi…
“Draco” venne da pensare alla ragazza,
risvegliandola nuovamente dal torpore che era sceso ancora su di lei. Lui aveva
visto tutte le cose orribili che potevano esistere al mondo anche prima di quei
poveri ragazzini, e se anche l’abitudine avesse reso
meno terribile il viverci accanto ogni giorno, la morte, non è una cosa che può
passare così inosservata. Doveva esser stata terribile l’infanzia per il
piccolo Malfoy…stava pensando a lui quando venne tirata per un braccio e sbattuta al muro. Il primo
pensiero fu che Draco volesse parlarle, confortarla, consolarla…per
questo rimase a bocca aperta quando si ritrovò davanti BlaiseZabini.
-Granger…-iniziò lui.
-Come sta…-Blaise
la interruppe.
-Non c’è tempo per lui…va
tutto bene?-
Hermione lo guardò con un’espressione incredula ed
allo stesso tempo ironica. Non serviva di certo una risposta…
Il ragazzo parve capire, perché annuì.- Intendo
dire…niente graffi, bruciature…-
-Nulla del genere.- fece in un sussurro la grifoncina. La voce le uscì talmente flebile, che pareva
non parlasse da mesi.
-Almeno questo…Hermione…Mi…mi dispiace
moltissimo. Vorrei tanto aiutarti in qualche modo, ma proprio…io…io
non so come spiegarmi…se…-
Hermione gli mise due dita sulla bocca.-
Ti sei fatto capire benissimo Blaise. Grazie.-
-Granger…è che…-stava
per dire qualcosa, ma poi scosse la testa.- No niente-
-Devi andare da lui.- disse dopo un
po’.
-Lo so…ma non credo sarà molto facile.-
-Hai ragione…-
-Devo andare Blaise.- e fece un passo per andarsene, sorridendogli appena.
-No aspetta…Volevo dirti che
mi dispiace moltissimo per la Weasley…-La
riccia spostò rapidamente lo sguardo, questa volta più vigile, in quello del serpeverde.-Nessuno si è mai preoccupato troppo per questo,
ma so che ci stai soffrendo…se…se fosse successo
a Draco…avrei fatto fatica ad accettarlo anche io, ecco…- Non
doveva esser stato facile per Blaise tirar fuori
tutte quelle cose, non dopo anni ed anni di allenamenti per chiudersi in se
stesso, da bravo serpeverde, ma pensava davvero
quello che aveva detto. Una piccola fiammella riscaldò per un istante il cuore
di Hermione Granger.
-Io…grazie.- e non disse altro, perché lo abbracciò ed
in quell’abbraccio fece capire tutto, anche quello che la sua bocca non
aveva pronunciato.
-Vai ora Blaise…se ti
scoprono sono davvero guai per te.- sospirò la
ragazza, sciogliendo l’abbraccio. Prima di girare l’angolo si voltò
un’ultima volta.
-Grazie…ancora.- e se ne andò.
I passi rapidi risuonavano per il corridoio deserto. I passi di un ragazzo col cuore infiammato di una rabbia
sconfinata.
La cosa poi che lo irritava di più, era il non riuscire a
darsi una spiegazione sul perché fosse così arrabbiato.
A metà strada si scontrò con un bambino del primo anno. Non
si voltò neanche a guardare quanto lontano lo avesse spinto.
“Ho quello che volevo” si diceva
“la mezzosangue non è fuggita, posso ancora divertirmi con lei
dopotutto…”
Ciò che sentiva dentro, non aveva alcun senso: voleva che effettivamente
Hermione restasse adHogwarts,
ma allo stesso tempo non voleva che fosse in pericolo. Era stato orribile per
lui vedere la luce della speranza spegnersi nei suoi occhi, quando era caduta,
colpita dal tradimento della Weasley.
Ma la cosa peggiore era che per il
momento non poteva fare niente.
-Carina la piccola Weasley…-commentò
Theodore ghignando, spaparanzato sul divanetto verde
della sala comune dei serpeverde.
-Carina per quanto possa esserlo
una carota.- sputò acida Daphne, con espressione offesa,fingendo di guardarsi
le unghie.
-Ti infastidisce che io trovi
carina Ginevra per caso?-
-No…affatto.- mentì la bella bionda, alzando un
po’ troppo la voce.
-Lo sai che non puoi mentirmi mia cara, dopo tutto…ti conosco meglio di chiunque altro.-
-La nostra storia è finita Nott,
non avrei alcun motivo per essere gelosa di quella babbanofila…dopotutto,
il signore oscuro ha scelto me.- sibilò la ragazza.
-La nostra, è stata una storia molto importante Daph, e non sarebbe finita se tu non avessi accettato la
sua proposta.-Theodore era davvero molto serio in
questo momento: nel suo sguardo si poteva leggere tanta passione che la giovane
Greengrass dovette riabbassare lo sguardo.
-Questo non ha alcuna importanza
ora.- scosse il capo fredda.
A questo punto il moro si alzò di scatto, furioso.-Daph! Tu mi ami lo vuoi capire?
Noi ci amiamo! Non puoi accettare la sua proposta, devi tornare, da me!-
-Ne abbiamo già parlato Theo.- sussurrò
con la voce rotta dal pianto la serpeverde.
-CazzoDaph!
Ha quarant’anni più di te! E’ più vecchio
di tuo padre!- gridò lui.
-Abbassa immediatamente la voce Theo.-
-No! Io non starò zitto davanti a tutto questo! Non puoi
sposarlo!-
-Beh, però è quello che sto facendo!-
-Daph, amore mio, ti prego, tirati
indietro ora che sei in tempo!-
-Non potrei neanche volendolo Theo.-
scosse il capo Daphne, ritrovando un po’di contegno.
-Sì che puoi!-
-Non posso e non voglio!- gridò
allora la ragazza. - Il signore oscuro vuole un erede ed io glielo darò, vuole
altri figli che combattano tra le sue file? Io gliene
posso procurare uno nuovo all’anno. Ha scelto me capisci? Sono io la più indicata, e se il nostro padrone
vuole sposarmi, io lo servirò, come ho promesso di fare il giorno del marchio.-
-E’ disgustoso Daphne, non
ti rendi conto di quel che dici?-
-Ero promessa a te fin da bambina, credi che mi sarei
opposta se non ti avessi amato? No ovviamente!
E’ così che funziona tra noi purosangue. Il matrimonio non è
quell’idiozia che celebrano i mezzosangue ed i babbanofili. L’amore non esiste Theo!-
-Anche io lo pensavo, eppure ti amo Daphne.-
-Nonimporta più
ormai…Theo, ma capisci l’importanza di quest’unione? La
famiglia Greengrass sarà per sempre ricordata! Sarò
unadelle persone più importanti di
tutto il mondo magico!- sorrise estasiata la bionda.
-Mi fai schifo Daph…non puoi
volerlo davvero.-
Gli occhi azzurri della ragazza si spensero:-Non importa ciò che voglio Theo…-
-Questi sono gli stupidissimi discorsi di tuo padre Daph, se…-
-Non permetterti di parlar male di mio padre Theo.-scattò in piedi la bionda.
-Io posso permettermi di…-
Il ritratto si spostò di scatto, per far entrare un biondo
furioso.
-Draco…-salutò la Greengrass,
senza staccare per troppo tempo gli occhi da quelli di TheodoreNott.
-Ragazzi ma che diavolo succede?-
starnazzò Pansy, uscendo dalla sua stanza.
-Lo sai cos’è successo Pans,
perché come al solito hai origliato tutto dalla tua
bella stanzetta.- la accusò il moro
-Io non ho proprio idea di
cos…-iniziò a recitare la moretta .-Oh Drachino
sei qui!- esclamò al colmo della gioia saltandogli addosso. Draco la guardò con
aria vagamente disgustata, e se la scollò di dosso.-Pans
oggi non è giornata.- la avvisò.
-Già…quei dannati impuri hanno
proprio osato troppo oggi.- commentò scocciato Theodore.
-Sì…infatti.- scosse la testa il principe delle serpi.
-Non capisco quanto aspetti il
signore oscuro per farla finitacon quei
batteri.- storse il naso Pansy.
-Devo andare a cambiarmi…tra poco dovremo salire in
sala grande.- disse Draco, e senza aspettare risposta
si defilò da quel gruppo che avrebbe disintegrato ben volentieri.
Quando Hermione giunse in cucina, erano praticamente
tutti già lì. Il silenzio era assoluto, ad eccezione di qualche pentola che
sbatacchiava nel lavandino o sui fornelli.
Harry era seduto ad un tavolino,
lo sguardo vuoto puntato verso la parete. La ragazza gli si avvicinò, e lo
avvolse in un muto abbraccio.
-Harry…-sussurrò
dopo un po’.- Mi dispiace moltissimo.-
il ragazzo non rispose subito,
stringendola più forte.- Anche a me.- disse infine
Con Silente, se ne erano andati
tutte le persone che avevano un legame con la sua infanzia.
-Harry…dov’è Ron?-
-Sta bene…più o meno. Per fortuna è ancora svenuto.-
Nella mente della ragazza, fece spuntino l’immagine di
Harry, e di come si sfogava a suon di bacchetta dopo
la morte del suo padrino, perché ora non reagiva come aveva fatto conCedric, con Sirius?Anche senza bacchetta, visto che
era stata sequestrata al momento di rientrare nella scuola, poteva comunque
sfogare la sua rabbia in qualche modo. Hermione non se la sentì
di farglielo notare, solo il tempo avrebbe potuto aiutarlo ormai.
Si allontanò dall’amico, troppo amareggiata per
riuscire a trovare le parole giuste.
Stava giusto per mettersi al lavoro, quando qualcosa la fece
voltare. Quando finalmente si fermò, si rese conto di
trovarsi accanto a Dean, e spontaneamente le sue
labbra si ritrovarono a pronunciare:
-Dean…-
Il ragazzo parve non sentirla, perché continuò a scrostare
un grosso pentolone.
-Dean.-ripeté più sicura, ansiosa
di fargli la domanda fatidica.
-Dean!- esclamò in preda
all’agitazione, vedendo che non aveva intenzione di parlarle.- Devo
sapere chi…chi è…-iniziò, sentendosi mancare le parole in coda.
-Morto?- l’aiutò in un sussurrò
il grifondoro.
Hermione rimase in silenzio, in chiara risposta affermativa,
guardandolo con terrore ma allo stesso tempo impazienza.
-Non si capisce perché tutti lo chiedano a me…-borbottò tra sé e sé.
Ecco che qualcosa si mostrava. Ecco
che lo strano comportamento della grifoncina pareva
spiegarsi: anche lei si era sentita bisognosa di chiedere proprio a lui
chiarimenti, ma…perché?
La riccia lo scrutò per qualche istante,
in cerca di una risposta, poi l’evidenza la colse alla sprovvista.
Si guardò attorno, per essere sicura di ciò che le era
sembrato di vedere e trovò la conferma che cercava. Gli occhi del ragazzo, per
quanto irosi e delusi, rispetto a quelli degli altri avevano una scintilla di
luce, un brillio di vitalità.
-Perché? Perché
non sei…-chiese Hermione cercando di capire.
-Perché devo essere forte per la
sorella di Seam.-ammise l’altro.- Perché è
l’ultima cosa che mi rimane, e non ho alcuna intenzione di perderla.
La grifoncina annuì, e si voltò. Dean aveva qualcosa per cui lottare,
era quello ciò che tutti dovevano fare: trovare una ragione per cui battersi
ancora nonostante tutto. Ecco, ora non restava altro che capire quale fosse.
-Non volevi sapere chi non ce l’ha
fatta oggi?-chiese il grifondoro.
Hermione si fermò, ma non si girò.
-FrancescaTritton
e Cleo Tish di tassorosso, LoreonGrenghir di corvonero e Johnathan Green,
grifondoro.-
A quell’ultimo nome, Hermione si sentì mancare, e
dovette appoggiarsi ad uno scaffale. Lo sguardo vuoto, appena
appannato da lacrime trattenute.
Dopo parecchi istanti di immobilità,
la ragazza sfrecciò nella dispensa dove si trovavano Ron
e Sarah. Aveva trovato per chi doveva lottare ora. Dean
riprese il suo lavoro, sospirando mentre si passava una mano sulla faccia.
Sarah era stesa malamente sopra
degli schiacci, all’ombra di un grosso scaffale vuoto. I capelli biondi,
le cadevano dolcemente sulle spalle, le labbra secche e strappate, gli occhi
chiusi, ma la fronte corrucciata, come se sentisse che il fratello ora non
c’era più. Sulla guancia sinistra, una lunga ferita non
ancora ben cicatrizzata.
Hermione scavalcò il corpo rannicchiato di Ron, accarezzandogli appena la fronte. Il ragazzo emise un
mugolio scocciato, ma continuò a dormire.
A quel punto la bella strega si accovacciò al fianco della
bambina. Nello scostarle una ciocca di capelli dal viso, la vide arricciare il
naso e muovere le labbra.
-Sarah!-la chiamò in un sussurro.-Sarah, rispondi…-
-A…ac…acqua…a…-
La riccia scattò in piedi e corse a prenderle da bere. Quando fu tornata nella stanzetta, illuminata solo da una
finestrella sul soffitto, alzò la testolina bionda della bambina e versò pian
piano, nelle labbra socchiuse, un po’ d’acqua. Il fresco liquido
bagnò il giovane volto e colò nella divisa grifondoro sotto la tunica. Hermione
osservò a lungo Sarah, attendendo una reazione che non
arrivò: la piccola si era riaddormentata, ma questa volta di un sonno meno
tormentato. Le gote leggermente rosate.
La ragazza più grande appoggiò la testa al muro e prese un
respiro profondo, chiudendo gli occhi per tentare di eliminare le immagini
mostruose a cui aveva assistito, stringendo la mano di Ron
da una parte, quella della bambina dall’altra.
La giornata passò in silenzio. Nessuno sentì il bisogno di
parlare più di tanto.
I compiti vennero eseguiti con
un’apparente calma, in modo quasi assonnato.
Il mondo scorreva insomma al rallentatore per quei ragazzi
giudicati traditori del proprio sangue o peggio col sangue marcio, e mentre
questo accadeva, i futuri mangiamorte affrontavano
una normalissima giornata di scuola e vivevano le loro realtà senza sentirsi in
alcun modo in colpa per le condizioni di quelli che erano stati per tanto tempo
i loro compagni e che ora venivano considerati meno di
niente. O almeno, non molti levarono un pensiero per i
vecchi amici né per il buon vecchio preside deceduto.
BlaiseZabini
osservava l’amico trattenere al meglio la propria rabbia, e intanto
pensava con nervosismo all’incontro pomeridiano che li aspettava: la
riunione dei mangiamorte.
Ormai erano praticamente adulti ed
era perciò loro compito presenziare ai momenti di dibattito comune, non era la
prima volta, ma si sentiva profondamente teso: di cosa volevano parlare? Cosa avrebbero deciso? Come avrebbe
reagito Draco nel caso avessero dato maggiori informazioni su Quella Cosa?
Perché sapeva che sarebbe arrivato il momento, e
allora…
-Blaise, non dobbiamo andare?-
chiese Theodore interrompendo il flusso dei suoi
pensieri. Draco irrigidì la mandibola, ma rimase immobile. Solo l’amico
poteva vedere come stavano realmente le cose ed immaginare la battaglia che il
biondo serpeverde stava combattendo con se stesso per
restare impassibile.
-Oh giusto…me ne ero
dimenticato.- fece Zabini sorridendo falsamente.
“Come se potessimo dimenticare una cosa del genere”.
I ragazzi si alzarono in piedi ed attesero, mani nelle
tasche, l’arrivo della parte femminile del loro gruppo.
-Spero che oggi si decida di come liberarsi di quei
mezzosangue.- commentò Theo dopo un po’ con uno sbuffo.
-Già…-annuì Blaise. Nessun
altro parlò: Goile rimase col faccione a terra come
ormai era solito a fare da mesi, Draco strinse i pugni da dentro le tesche delle braghe. Stava per scoppiare.
-Invece…-fece dopo un po’ il biondo, con voce
tesa e cattiva.- A quanto pare avremo una Lady Oscura tra
di noi presto…-no, era già scoppiato.
Theodore si voltò di scatto verso
il principe della sua casata, bianco e con gli occhi spalancati. Dopo un
nanosecondo, questi ultimi iniziarono a chiudersi fino a divenire a mala pena
due fessure.-Non ho voglia di parlarne.-
-Tanto non c’è niente da dire…la decisione, mi
sembra di aver capito, l’ha già presa…-continuò
Draco, ghignando di soddisfazione per la piccola vendetta.
-Ma che cazzo te ne frega a te, eh?- esclamò rabbioso il moro. Blaise, prese per un polso l’amico: doveva farlo
smettere, non era proprio il momento di litigare. Non appena lo toccò, poté
sentire quanto fosse tesoil
suo braccio. Draco però non ne voleva sapere di fare la persona ragionevole.
- Ti stai scaldando un pochino troppo eh Nott?-
-Smettila!!! Sono affari miei
quello che provo!-
-Oh, e che cosa provi? Amore? Odio?-continuò provocante il
giovane Malfoy.
-Tu neppure sai cos’è
l’amore Draco! Non l’hai mai provato né mai potrai capirlo.- I due
ormai si fronteggiavano stando a pochi centimetri
l’uno dall’altro.
-Oh, perché invece tu sì che sei esperto! Potresti pure
insegnarmelo!-gridò disgustato e furioso Draco. Come
si permetteva di fare la predica sui buoni sentimenti e sull’amore quando
voleva una lunga agonia per i mezzosangue? Era disgustoso,
non c’era altro termine. Anche lui l’aveva pensata così una
volta, ma ora sentire un ragazzotto deficiente
definirsi con tanta sicurezza una persona che sa cosa
significa “amore” ma che vuole disintegrare un altro essere umano
come lui era davvero troppo. Blaise avrebbe detto che
era maturato, lui sapeva che qualcuno gli aveva aperto
a forza gli occhi, non ci sarebbe mai arrivato da solo, e voleva quella persona
lì, accanto a lui: Voleva Hermione, la voleva subito, pronta per lui, per
amarlo.
-Basta ragazzi, ora mi state davvero stancando…-stava dicendo Zabini, ma nessuno
lo ascoltava.
Gli occhi di Thodore erano ancora
furiosi quando rifletterono un luccichio proveniente da quelli di Draco. La
cosa lo stupì tanto, che la sua espressione mutò, diventando scioccata,
meditabonda.
-Chi è che ami Draco?- chiese.
Il biondo deglutì e strinse i denti. Blaise
rimase di sasso ed iniziò a chiedersi a quale santo fosse
meglio rivolgere una preghiera.
-Nessuno.- sputò secco Malfoy dopo
solo un attimo di esitazione.
-Non mentirmi.- fece serio l’altro.
-Non ho alcun bisogno di mentirti. Ti ho
già risposto.- pronunciò il serpeverde.
-Io non…-
Il discorso fu interrotto dal rumoroso chiacchiericcio delle
ragazze, che smisero non appena videro i volti tesi dei loro compagni.
-Tutto bene?-chiese Daphne, trattenendo Pansy
dal gettarsi tra le braccia del suo principe.
-Tutto a posto.- si affrettò a dire il biondo.- Andiamo. Vi
abbiamo aspettato abbastanza. Se arriviamo tardi guai a voi.- chiarì iniziando
a dirigersi fuori dalla porta. Theodore
lo osservò stranito, trapassandolo con un’occhiata, poi si incamminò a sua volta dietro gli altri, in silenzio.
Le porte si aprirono per far entrare il gruppetto nella
stanza. L’aula era mal illuminata e la poca luce filtrava attraverso uno
spesso tendaggio polveroso. I ragazzi presero posto attorno al tavolo ovale
senza degnare nessuno di un saluto. In penombra, a capotavola, sedeva Voldemort ed ai suoi due lati LuciusMalfoy e McNair, i suoi due
più fidati compagni. Accanto a loro, SeverusPiton,uno dei
più preziosi elementi dell’oscuro esercito, anche se ancora in periodo di
prova, dopo esser stato per troppo tempo al fianco di Silente. La sua
espressione era imperscrutabile. Non un fremito, non un’emozione sfiorava
il suo volto.
Nel più completo silenzio, si attesero gli ultimi membri del
consiglio ed i neomangiamorte ritardatari, ma poi,
indipendentemente da chi fosse fuori e chi dentro, le porte vennero
sigillate, e si poté iniziare la riunione.
-Viene aperto il tredicesimo concilio
dal momento del regime.- Annunciò McNair alzandosi
dalla sua postazione e tenendo in mano il verbale.
QuandoMcNair
si fu riseduto, il signore oscuro prese parola:
-Siamo qui riuniti oggi, miei cari confratelli, per
discutere in primo luogo di un avvenimento speciale che si è consumato a pochi
passi da qui: la morte definitiva di Albus Silente.-
I bisbigli iniziarono a fioccare attorno a tutta la
tavolata, ma si spensero quasi subito.
-Come avete potuto vedere coi
vostri occhi, il vostro ex preside è stato sconfitto ed ucciso, e questo è un
fatto non indifferente, perché da oggi in poi, inizia autenticamente il nostro
mondo.- riprese il tiranno con tono compiaciuto.- A combatterci sono rimasti
pochi disperati, rimasugli di un’epoca ormai passata: nient’altro
che resti marci di quella società che abbiamo sconfitto, Rifiuti.-chiarì a voce più alta.- rifiuti che dovremo soltanto far
evanescere quando ne incontreremo uno lungo il nostro
cammino.-
Un forte applauso accompagnò quest’ultima deposizione.
-Ma se abbiamo vinto, perché avete
indetto questa riunione speciale?-chiese una ragazza alzando la mano per
prendere parola.
-Priscilla!-la rimproverò a bassa
voce la madre con cipiglio severo.
-No Sarmina, lasciala parlare. Sono proprio i giovani i protagonisti di questa prima parte della
riunione.- la calmò ghignante il Lord Oscuro. -Do a te la parola Lucius.-
Il signor Malfoy annuì, e si alzò
con aria importante.- Oggi verranno eletti i maggiori
esponenti della nuova generazione di mangiamorte,
quelli che in futuro avranno l’onore di discutere nell’assemblea
massima, nella futura rocca Voldemort, ora in
costruzione.-
-Vuole dire che avremo una nuova base in futuro? Non resterete qui a scuola?-chiese un ragazzo dal fondo.
-Esattamente.-annuìVoldemort. - Questa vecchia scuola non è adatta ad ospitare
mangiamorte maturi come me ed i miei più fedeli.-
-E’ per questo che è così importante discutere oggi, per capire la disposizione
delle stanze che verranno date ai nuovi senatori del nostro potere.- si
affrettò a spiegare Lucius, ansioso di riprendere la
parola.
Draco guardò suo padre con malcelato disgusto. Era un essere
così viscido, così insignificante, pronto a strisciare ai piedi del più forte e
a mettersi in mostra in tutte le maniere.
-La lista dei candidati Severus.-
pretese Voldemort.
Piton si alzò senza troppe
cerimonie, srotolò la pergamena ed iniziò a leggere.
-Leggerò ora la lista degli otto senatori maggiori. Gli
eletti sono stati scelti per i loro risultati scolastici e la loro fedeltà, per
la loro genealogia e per l’importanza della loro casata: Draco Malfoy, figlio di Lucius e NarcissaMalfoy, importante
esponente per ogni campo considerato.-
Tutti gli occhi si spostarono sul giovane Malfoy, che, per nulla intimidito o in imbarazzo, annuì in
direzione del suo signore con aria fiera. Voldemort
annuì a sua volta, compiaciuto, mentre Lucius
gonfiava il petto orgoglioso.
- Loretta McNair,
figlia dei conti McNair, ottimi risultati scolastici
e discendente dall’antica casata McGrotth.
PansyParkison,figlia dei Marchesi Parkinson. BlaiseZabini, dell’antica
famiglia Zabini, noto tra i professori per la sua grande arguzia, TheodoreNott, dei NotthurnHail, RosmerthaPittherhat, figlia dei baroni Ludovico e Samuela Pittherhat, GregoryGoile, e Daphne GreenGrass.-concluse
Piton.- Daphne Greengrass
ci farà inoltre sapere qual è stata la sua decisione definitiva riguardo la
proposta che ha ricevuto.- aggiunse l’ex professore di pozioni alzando
appena gli occhi dal foglio.
La bionda si inumidì le labbra con
la lingua, nascondendo l’agitazione. Prima di alzarsi, la giovane Greengrass lanciò un’occhiata ai suoi e a Theodore, in cerca di una risposta, gli occhi di tutti e
tre però, la mettevano alla prova contando su una risposta certa.
Daphne si passò una mano tra i capelli, esitando a parlare,
anche se sapeva già cosa aveva deciso. Attese che il servitore presente nella
stanza portasse la scatolina contenente il dono di
fidanzamento e gliela aprisse. La ragazza prese un profondo e silenzioso
sospiro mentre guardava la collana col grande ciondolo
ovale di diamante blu che aveva già visto più volte da quando le avevano
chiesto di sposarsi. –Accetto con enorme piacere la proposta. Sono onorata di poter diventare sua moglie mio signore.- pronunciò
guardando a terra.
Il servitore iniziò a legarle la catenina al collo, mentre
il signore oscuro si alzava per raggiungerla.
-Continui ad affermare di essere
ancora vergine e di non esserti mai unita con alcun altro uomo?-chiese McNair per seguire la prassi.
-Se avrai giurato il falso, la pena
sarà la morte.- aggiunse LuciusMalfoy,
completando la formula.
-Lo giuro.- affermò Daphne sincera.
“ E’ per questo che non ha mai
voluto…” iniziò a pensare scioccatoTheodore, furioso ma senza poter far nulla.
Voldemort ormai era arrivato a fianco
della ragazza. Le sollevò il mento e la guardò con aria vittoriosa.-DaphneGreengrass, sei
ufficialmente la mia futura sposa.- esclamò con un
verso quasi animalesco, mentre si avventava sulle sue labbra rosse.
La stanza si riempì di ululati di
apprezzamento, a cui ben pochi non unirono la propria voce. Tra
questi sicuramente TheodoreNott
e Bellatrix, che rossa di rabbia sembrava lanciar
fulmini dagli occhi. Draco avrebbe potuto giurare di aver visto scorrere
una lacrima sul volto incavato della zia. Era stata la donna del signore oscuro
per molto tempo, ma nulla più che un’amante.
-Questa sera.- sussurrò Voldemort
all’orecchio della giovane fidanzata.- Ti farò mia in modo anche pratico.- ghignò.
Daphne capì all’istante cosa intendesse,
ma per quanto spaventata dall’idea, non emise neppure un sussurro. Lanciò
un’unica occhiata al ragazzo che aveva amato così a lungo, poi distolse
lo sguardo da quegli occhi delusi ed accusatori.
La riunione si concluse con la
consegna di istruzioni ai futuri sommi sacerdoti e la comunicazione della data
prevista per le nozze: l’ormai vicino venticinque dicembre. In questo
modo affermò il signore oscuro, questo giorno sarebbe stato ricordato come
quello del suo matrimonio, e non come quello della nascita di una stupida divinità
babbana: da troppo tempo infatti,
a suo parere, i culti di quelle creature inutili erano condivisi col mondo dei
maghi.
-La riunione per i neo assunti è terminata. Potete
andarvene. In quanto agli adulti, beh, per noi è
appena cominciata.- fece il tiranno di Hogwarts,
stringendo possessivamente la fidanzata.- Sta sera in camera mia tesoro.- disse
strascicando le parole, senza preoccuparsi di parlare a voce più bassa.
Daphne annuì seria, poi si precipitò fuori
dalla stanza, seguita dal suo gruppo di amiche ansiose di ascoltare i
particolari e di consolarla dalle sue preoccupazioni, i ragazzi le seguirono
pochi secondi dopo, e la maggior parte attorniò un iroso TheodoreNott, informandosi sghignazzando su come il suo
grande amore, come l’aveva definita più volte, lo avesse mollato.
Draco, sembrava spossato, come se un problema lo assillasse
da troppo tempo, ed in fin dei conti era proprio così;
stava uscendo con Blaise, quando l’amico venne
richiamato dal padre, un uomo alquanto grasso e dalla bottiglia facile. I servi
avevano appena iniziato a servire gli alcolici ma quello aveva il naso già
rosso e la voce impastata di chi è ubriaco,e sedeva
singhiozzando di tanto in tanto; sul tavolo tre bottiglie vuote.
-Bla…Blaise…-lo
richiamò gesticolando e barcollando.-Viè…vieni
un po’ qua.-
Il ragazzo sospirò, chiedendosi come un individuo come suo
padre potesse stare tra le file dei mangiamorte…forse non era sempre stato così, ma da
quando era morta sua moglie, dando alla luce Blaise,
non aveva mai smesso di essere ubriaco a tutte le ore del giorno. Ubriaco e
violento.
-Va avanti Dray, io ti raggiungo
al più presto.-
Il biondo annuì con aria vagamente strafottente, tirando fuori dalla tasca delle braghe una sigaretta e cercando
nell’altra un accendino.
-Mi avete chiamato, padre?- chiese
il moro non appena si fu avvicinato al genitore, storcendo il naso per la puzza
d’alcol.
-Certo che ti ho chiamà…chiamato,
razza di cretì…hic…no.-
-In cosa dovrei esserle utile
signore padre?- sbuffò Zabini junior.
-Devi portare in guferia questo
pacco e ritirare quello che arriva.- spiegò con un rutto.- Eee
non guardarmi cosssì, schaì?-
-Ok…vado e torno.- annuì il moro uscendo di tutta fretta dall’aula.
“all’istante” borbottò scocciato.
La pentola fischiò, ed Hermione si tappò le orecchie con una
smorfia. Le sembrava di essersi risvegliatacon una sbornia, anche se non ne aveva mai
provata una sul serio. Sembrava impossibile, eppure non era ancora neppure
passata una giornata dalla morte di Silente. A lei sembravano ormai anni.
- Vai un po’ a riposarti.- le sussurrò una voce che
ben conosceva alle sue spalle.
-Harry.-esclamò stupita,
voltandosi di scatto.-Stai…-
-Sto meglio.-mentì piatto lui.- và
a riposare.- ripetè.-presto Ron
si sveglierà…avrà bisogno di entrambi.-
Hermione annuì.-Sì, ma sto
bene…posso…posso farcela.-
-Non dire stupidate Herm!-esclamò lui.- Non puoi farcela in queste condizioni. Ron dovrà essere consolato, sostenuto, ma non potrai farlo
se sarai la prima a cadere.
-E tu?-sospirò la ragazza.
-Ed io mi sono già reso inutile
abbastanza. Devo reagire. Lascia stare quella pentola e và a nanna Herm, ti sveglierò io se ce ne sarà bisogno.-
- Ok…-annuì nuovamente la
grifondoro.- Grazie Harry.- e detto questo gli scoccò
un bacio sulla guancia, e lo abbracciò stretto.
-Ti voglio bene Harry.-
-Anche io.- sussurrò lui.
Quando raggiunse la guferia, il ragazzo dovette attendere venti minuti buoni
prima di poter finalmente vedere una macchiolina marrone stagliarsi
all’orizzonte. Ad un esame più approfondito, si poteva notare che la
macchia era un barbagianni bruno con una grande busta
tra gli artigli.
Blaise aspettò paziente che la
creatura arrivasse e si posasse sul suo trespolo prima
di avvicinarsi per slegargli la cartella dalla zampa.
-Ecco…solo un secondo…-fece il moro cercando di
essere il più delicato possibile con quel grande
pennuto che non pareva apprezzare molto che qualcuno lo toccasse.
-Hai!-esclamò quando il gufo gli
beccò la mano.- Brutto schifo di volatile! Giuro che se osi mordermi ti
ritroverai senza neppure una piuma.- lo avvisò quasi
divertito.
-Lo sai? Se tu non avessi già un nome come
è probabile che sia, ti chiamerei Draco…eh, so che non puoi
capire…-ridacchiò il serpeverde dandogli un
bocconcino di carne ed una grattatina sulla testa.
Il gufo emise un verso di apprezzamento,
e si mosse per ricevere una carezza lungo tutta la schiena.
-Il cielo non promette nulla di buono.-
commentòBlaise con uno sbuffo alzando la
testa verso il cielo plumbeo.
-Chissà cosa c’è in questa
busta…-si chiese osservando attentamente la carta gialla con su scritto Top-secret.-Immagino non sia nulla di piacevole.- concluse prendendo un profondo respiro, prima di rientrare e
dirigersi a passo rapido verso l’aula riunioni.
-…Ed è quindi fondamentale
muoversi al più presto in questa direzione!- stava esponendo qualcuno quando Blaise entrò.
-Non sono d’accordo con lei signor Bullstrott, no, non sono affatto d’accordo.-
commentò qualcun altro.
Severus tossicchiò per farli
accorgere della presenza del ragazzo.
La sala si zittì, e tutti si voltarono verso il giovane Zabini, che si sentì davvero in imbarazzo.
-Muoviti ragazzo!- gli ordinò Zabini senior.- Porta la busta al nostro signore.
Il giovane annuì, e mentre si avvicinava, riprese la
discussione.
-Non capisco perché abbiamo aspettato tanto: abbiamo visto
oggi stesso i risultati di aver atteso. Hanno organizzato una
ribellione con gli altri traditori del proprio sangue.- accusòNarcissa.
-Vi prego di calmarvi
signori…-sbuffò annoiato Voldemort.-Abbiamo
atteso, è vero, ma è stato necessario per la costruzione dei campi…bravo
ragazzo…- affermò strappando la busta dalle mani di Blaise.
-Dicevo…-fece iniziando a
strappare la carta. -Ecco le piante delle strutture, ora ve le passerò.-
-Scusatemi vostro onore, ma non capisco la necessità di
deportarli quando potremmo ucciderli e basta.- disse una voce dal fondo.
-Il fatto, McGregory,
è che ci sono ancora troppi ribelli, deve restare tutto un segreto, e
oltretutto non vedo l’utilità di sporcare le nostre bacchette di
mezzosangue quando possiamo ricavar profitto dal loro sfruttamento di massa.- spiegò lord Voldemort.
Blaise stava ormai uscendo, ma a
quelle parole gli si gelò il sangue nelle vene.
-Tra tre giorni, all’alba, agiremo, portando via i
mezzosangue da questa scuola per sempre.- concluse il mago oscuro.
E a quel punto il giovane Zabini si sbatté la porta alle spalle. Aveva sentito fin
troppo.
La notte calò rapida, coprendo la scuola col suo nero
mantello. Le stelle parevano essere scomparse, nascoste dalle
folti coltri di nubi. La tensione accumulatasi durante la giornata era
quasi palpabile, e mentre gli impuri si apprestavano a svolgere le ultime
pulizie, anche una giovane dal sangue purissimo non riusciva a star calma.
Daphne Greengrass in quel momento non era più del tutto certa di aver fatto la scelta giusta.
“Ma cosa vado a pensare?
Certo che è la decisione giusta! E’ la cosa più giusta per me…è un
onore, e presto sarò la Lady più ammirata di questo
mondo.” Si disse mentre si spazzolava i biondi e fluenti capelli.
Qualcuno bussò alla porta.- Avanti.- si
limitò a dire.
-Ehi Daphneee???-
si catapultarono allegre Pansy e Millicent,
seguite da una un po’ più scocciata Astoria.
-Ehi tesoro, cosa c’èèè?-
fece in un piccolo quanto falso broncio Pansy.
-Non vuole unirsi al signore oscuro
ovviamente.- sputò acida la sorella minore di Daphne.
La Greengrass maggiore le lanciò
un’occhiata carica di odio, ma non rispose.
-Sul serio Daph?- chiese
falsamente preoccupata la Parkinson.
-Non è questo…sono solo
nervosa.- mentì la bionda senza staccare gli occhi da terra.
-Dovresti vergognarti!- la rimproveròAstoria –Dovresti sentirti onorata. Se l’avesse
chiesto a me non avrei esitato neppure un secondo.-
-Ma se non l’ha chiesto a te un motivo
ci sarà no?-la squadrò in malo modo Millicent, che
era forse l’unica che si preoccupava seriamente per Daphne.- Su, non
preoccuparti Daph, andrai benissimo.- cercò di
rassicurare l’amica.
-Grazie Milly…è che…non so…avrei voluto
che Theo capisse, ecco.-
-Capirà, un’occasione del genere
capita una volta nella vita.- esclamò con uno strillettoPansy.
-Non dovresti neanche pensare ad un altro uomo Daph! Cosa penserebbe papà se lo
sapesse?- si imbestialì la sorella.
-Astoria, se non hai nulla di
carino da dire a tua sorella puoi anche andartene- la
cacciò Millicent.-Dai tesoro, ora ti aiutiamo noi:
stasera il nostro signore non riuscirà a staccarti gli occhi di dosso.-
sorrise.
-E neanche le mani!-si intromise Pansy, convinta di aver detto qualcosa di molto
intelligente e divertente.
Era tutto il giorno che Blaise
evitava Draco Malfoy. Non avrebbe davvero saputo cosa
dire: di sicuro non avrebbe potuto rivolgersi a lui con un “Ehi, hai
presente l’unica persona a parte te che tu abbia mai amato? Ecco, fra tre
giorni te la portano via”, non se ci teneva alla sua faccia.
D’altro canto però, era giusto nascondergli la verità? Non riusciva proprio
a decidersi sul da farsi, e mentre se ne rendeva conto, capì di avere qualcuno
alle spalle.
-Zabini.-gridò
infatti Draco.- Che cazzo è successo eh? Avevi
detto che mi avresti raggiunto e invece mi hai evitato
tutto il giorno come la peste, ed ora guardi il cielo infischiandotene
altamente del tuo migliore amico?-
Ok: era incazzato.
Avrebbe dovuto capirlo quando aveva usato il cognome.
-Non ti sto evitando Dray…-tentò
di apparire sincero il moro.- Sono solo stanco…oggo
non è stata esattamente una giornata normale.-
-Non provare a mentirmi!- si scaldò il bel biondo, più
nervoso che mai.
No, non era assolutamente il momento di raccontargli la
verità, Blaise se ne rendeva perfettamente conto.
Forse era meglio aspettare.
-Dimmi cosa è successo.- pretese il
giovane Malfoy.
-Ok, te lo dico, ma tu calmati.-
attese un secondo, per accertarsi che si calmasse sul
serio, ma anche per trovare una buona storia.--Oggi…-improvvisò.- oggi ho incontrato
Hermione.- trovò alla fine.
Draco si mantenne calmo, anche se solo al
nome della ragazza, aveva avuto un brivido.-Ah…e…-
-Sta bene.- si affrettò a dire Zabini.-fisicamente intendo, solo che l’ho vista
distrutta dentro ecco…quella Ginny, la
rossa…non avrebbe dovuto farlo.
-No, non avrebbe proprio dovuto.- ringhiò Draco guardando fuori dalla vetrata. –Ma questo non giustifica il tuo
comportamento: perché mi hai evitato?-
-Io…volevo starmene un po’ da solo. Insomma,
vederla così fragile mi ha fatto star male, ecco tutto.- rispose il moro, non
mentendo del tutto.
Il principe delle serpi sospirò.- questa
cosa la sta cambiando. Non è fatta per le guerre e per la morte.-
quest’ultima frase la disse più a se stesso che
a Blaise, ma l’amico lo sentì.
-Dray…credo avrebbe bisogno
di te in questo momento.-
Il biondo sussultò, e fece una smorfia.- Andiamo: ho sonno.-
-Draco, sul serio: stai con lei!-ripeté
il moro, ben sapendo che dopo quei tre giorni, molto probabilmente non
l’avrebbero più vista.
-potrebbero…-
-Andiamo Bla.-lo
zittì Draco.
“essere gli ultimi momenti.” Concluse
mentalmente Zabini. Ma non
lo disse ad alta voce: sospirò a sua volta e si diresse verso la propria
stanza.
Daphne era sul letto, tremante. Indossava una camicetta da
notte velata, che lasciava intravedere più di quanto non nascondesse.
Attendeva l’arrivo del suo promesso, sperando però che
non arrivasse mai: non era pronta, non ancora.
Come per dar vita alle sue preoccupazioni, la porta della
stanza del tiranno del mondo magico si aprì con un
cigolio.
-Daphne…-commentò roco lui
vedendola.- Sei pronta.-
La ragazza deglutì vistosamente, iniziando
a respirare con affanno. “Non sono affatto pronta, non sono affatto
pronta.” Si ripeteva mentalmente, ma senza
emettere nessun suono.
-Oh, non agitarti, o ti farò ancora più male.- ghignò il mago oscuro ormai spaventosamente vicino.
Il letto cigolò sotto il nuovo peso.
Tutto avvenne molto in fretta: Voldemort
si gettò sul corpo della ragazza iniziando a baciarlo e a morderlo con foga,
Daphne gemette, ed a quel suono l’uomo divenne ancora più vorace e prese a strappare le vesti. La bionda cominciò a
dimenarsi, mentre il signore oscuro univa a forza le loro
labbra.- Sì, così, brava, così.- sogghignò il mago col fiato mozzo.
Questa tortura durò ancora poco, perché
poi, pelle contro pelle, Voldemort entrò in
lei.
-Herm!Herm!-
la svegliò Harry, scuotendola per le spalle.
-Cosa…cosa succede?-chiese
disorientata lei.
-Ron.- non servivano altre
spiegazioni.
-Si è svegliato?- chiese Hermione mentre attraversavano a
grandi falciate il trotto delle cucine che li separava dall’amico.
-Sì, ma è ancora molto confuso…C’è Luna con
lui.- annuì il ragazzo occhialuto girando più
velocemente le ruote della sedia.
-Cosa ha detto? Quali sono state le
sue prime parole?-si informò la ragazza.
-Ha farfugliato qualcosa del tipo “lasciami dormire
ancora cinque minuti mamma”-
Nonostante tutto, tutte le preoccupazioni, i problemi,
quest’ultima frase strappò ad entrambi i grifondoro un
mezzo sorriso.
Ormai erano arrivati alla porta della dispensa: Hermione fu
la prima ad entrare.
-HeiRon!
Fatte belle nanne?- cercò di sorridergli non appena
lui la vide.
-Uhmph…non
moltissimo…non ricordo esattamente, ma devo aver fatto un incubo
orribile.- scosse la testa sorridendo anche lui.- Il risveglio però è stato
molto più piacevole…-commentò guardando con dolcezza la ragazza sulle cui
gambe appoggiava la testa e che gli accarezzava i
capelli. Erano così carini da vedere, Ron e Luna
assieme: entrambi erano arrossiti all’ultima
uscita del rosso, che tra l’altro era ancora visibilmente confuso.
-Amico, ti dai da fare eh?- ridacchiò Harry
comparendo a sua volta nella sgabuzzino che fungeva da
dispensa.
-Già…-divenne paonazzo Ron,
sempre però sorridendo, poi ad un tratto, si portò una mano alla testa, che
aveva iniziato a pulsargli dolorosamente:-Ahi
miseriaccia! Ma…cos’è successo ragazzi? Perché siamo qui? Oggi non dovevamo fare la ribell…- e qui si bloccò. La sua espressione si fece
corrucciata e confusa.-No…-disse semplicemente
dopo un po’.
-Ron…-cominciò Hermione, ma
non poté dire altro.
-No, miseriaccia, no!-si agitò il rosso.- Non è andata così!-
-Così come Ron?-chiese Luna
preoccupata.
-Chiamatemi mia sorella.- pretese
il giovane Weasley.-Voglio parlare con Ginny, andate a chiamarla! Perché
non è qui?- Ormai era finito lo stato confusionale, ed i tasselli si ordinavano
velocemente nella testa di Ron.
-Ron, stai calmo, va tutto bene.- gli assicuròHarryavvicinandoglisi.
-No non sto calmo!-gridò lui.- Io…devo aver fatto uno strano sogno- riprese cercando di abbassare il tono
della voce.- Ginny aveva uno strano vestito
e…ed era…-
-Cattiva?- lo aiutòHarry.
-Sì, ma come fai a…No! Harry,
ti prego! Dimmi che non è vero!- a queste parole il rosso tentò
invano di alzarsi, rotolando a terra.
-Sto ancora sognando, ecco tutto.- concluse
annuendo ripetutamente la testa mentre ritentava ancora una volta di mettersi
in piedi, ma gli tremavano gambe e braccia e non riusciva a stare fermo.
Hermione gli gettò le braccia al collo, seguita a ruota dagli altri due.
- Nooooo!-gridò il rosso.- OmmioddioNooo!-le lacrime scendevano
a fiumi, e le spalle non smettevano di essere scosse da tremiti. I tre amici lo
abbracciarono forte, senza dire nulla, lasciandolo sfogare.- Gin…mia…mia
sorella!-
-Ron, non è morta, va bene? Può
accadere ancora di tutto…-cercò di consolarlo il
ragazzo occhialuto, ma Ron non era pronto ad
ascoltarlo.
-Ragazzi, ditemi che è tutto uno scherzo…Gin è…-
-Quel che è successo è successo Ron.
Ci siamo noi.- lo strinse più forte Hermione.- Ci saremo
sempre per te.- aggiunse, la sua voce coperta dalleurla di disperazione dell’amico.
Incredulo, Shockato, colpito nel più profondo dell’anima, RonWeasley si preparava alle più
brutte ore della sua vita, ore spese in pianti e in memorie d’infanzia,
memorie che non avrebbero mai più potuto ripetersi.
Quando il castello si svegliò,
molte cose erano cambiate:
RonWeasley,
si era riaddormentato piangendo, stretto nell’abbraccio dei migliori
amici che avrebbe mai potuto desiderare;
Daphne Greengrass, si era
risvegliata in un letto che non era il suo, non più vergine. “il peggio è
passato” si rese conto “ ora tutto andrà meglio”.
Oltre a questo, un altro importante e più lieto fatto stava
per compiersi di lì a poco, nello sgabuzzino-dispensa delle cucine di Hogwarts.
Hermione si svegliò più stanca di come si era addormentata.
A dire il vero, non ricordava l’esatto momento in cui aveva chiuso gli
occhi, ma non capiva cosa glieli avesse fatti aprire allora, visto che, stanca
com’era, avrebbe potuto tranquillamente
continuare a riposare. La risposta non tardò ad arrivare. –Johnny? Johnny?- chiese una
vocina infantile, quasi in un sussurro.
-Sarah?-borbottò la grifoncina con gli occhi ancora appannati.
-Chi…chi sei?-si mise sulla
difensiva Sarah, guardandosi attorno con circospezione.
-Sono…sono Hermione Granger.-si
presentò Hermione mentre si metteva a sedere
“Che mal ditesta!”
-Un momento!-esclamò la riccia dopo appena qualche
nanosecondo.-Oddio Sarah! Ti sei
svegliata?!- gridò catapultandosi al fianco della bambina.
-Cosa…cosa è successo?-sbadigliò
la piccola Green stiracchiandosi.
-E’ una storia un po’ lunga tesoro.- sorrise l’ex caposcuola.
-Ma io voglio conoscerla.- ribatté
cocciutamente la biondina.
-Beh…-cominciò Hermione imbarazzata.- Cos’è che vuoi sapere esattamente?-
-Mio fratello…dov’è?-sussurrò
la bambina con aria estremamente consapevole.
-Lui…lui…-
-E’ morto vero?-
-Come?-
-E’ morto.- ripeté atona
Sarah.
-Perché dici così?- corrugò la
fronte la riccia.
-Perché non vuoi raccontarmi le
cose come stanno? Io lo so che è morto.-
-Ma…-
Sarah abbassò il capo, senza però versare una lacrima.- Non
devi nascondermi nulla caposcuola Granger, io le cose
le so e basta.-
-Ehi…ti dirò tutta la verità, okay? Solo…solo
non capisco come puoi affermare con tanta sicurezza una cosa così grossa.-
-Non ho voglia di parlarne…lo so.
Non è abbastanza brutto?- La ragazzina alzò gli occhi
su Hermione, che si sentì immediatamente, e senza capirne del tutto il motivo
in colpa.
-Va bene, senti Sarah: dopo che…che quella mangiamorte vi ha ustionati, siete tu e tuo fratello siete andati in una specie di coma e…-
-Non è così che è morto.- obiettò
la bambina.
-N…no- ammise la riccia guardandola stranita.
-Allora come?-la sua voce era leggermente incrinata, ma
ancora molto decisa.
-Lui…lui si era svegliato.- sospirò la grifondoro.-
Non ti mentirò: si era salvato, ma quando abbiamo organizzato…-
-La ribellione.- mormorò la bambina con sguardo distante.
-Sì…-commentò l’altra
iniziando a sentirsi seriamente a disagio.- Ecco…-era strano che qualcuno
riuscisse a zittire Hermione Granger, soprattutto se
a farlo era una ragazzina di appena undici anni, ma questa volta si sentiva
davvero confusa.- Ecco in questa rivolta hanno perso la vita molte
persone tra cui Silente e…-
-Silente…- ripeté lentamente la bambina.- Uhmph! Lo sapevo che avevo ragione!-
-Ragione?-
-Silente e mio fratello vero? Oh dio come ho
fatto ad essere così stupida!-esclamò la piccola grifondoro ricordando
alla maggiore se stessa quando aveva presentato, al primo anno, il librone di
Nicolas Flamèl a Ron ed Harry. A questo ricordo, Hermione lanciò un’occhiata
ai suoi due amici con un mezzo sorriso, prima di rivoltarsi verso la bambina
che nascondeva le lacrime abbassando il capo.
-Ehi, Sarah, tutto bene?-
-No…-piagnucolò la grifoncina.
La ex caposcuola si sentiva davvero
in imbarazzo ora: cosa doveva fare? Cosa si faceva in
un’occasione simile?
-Vieni qui…-propose seguendo
ciò che le dettava il cuore, e allungando le braccia per accogliere la piccola
Sarah.
Lei si gettò senza esitazione nell’abbraccio,
stringendo quella ragazza quasi sconosciuta come se la conoscesse da sempre.
Pianse, ma non a lungo, forse perché non ne aveva la
forza, forse perché la sua era una specie di rassegnazione, che Hermione notò
ma non riuscì a capire.
Quando fu passato un po’ di tempo, la riccia decise
che doveva far reagire quella creaturina per cui
sentiva un legame così forte nonostante non ce ne fosse una vera ragione, così
propose:-Vuoi un tè caldo stellina?-
Sarah annuì muta, col viso sempre nascosto sul petto della
ragazza.
Nella fredda cucina, una nuvola di tepore
avvolgeva le due grifondoro: una seduta al tavolo, l’altra intenta ai
fornelli. L’aroma delicato del te riempì la stanza di un odore
familiare e piacevole.
-Ok…direi che ci siamo
Sarah…attenta che scotta.- l’avvisò la riccia iniziando a versare
il liquido in una grossa tazza.- Ti ho recuperato anche una frittella. Ieri
sera abbiamo preparato l’impasto perla colazione dei puri oggi, ma nessuno si
accorgerà se ne mancano un paio, no?-cercò di far sorridere la bambina, ma
quando alzò gli occhi su di lei, vide che aveva la testa appoggiata sulle
braccia incrociate.
-Sarah…-si avvicinò,
poggiando sul tavolo la colazione.- Va tutto bene…non piangere…-
-Tu credi che io sia cattiva ed
insensibile?- chiese con voce tremolante dal magone la
minore delle grifondoro, alzando il capo.
-No.
Certo che no…perché dici così?-
-Perché dovrei essere molto più
disperata di così!-esclamò Sarah.- E’ morto mio fratello, ed il fatto che
io lo sapessi, non giustifica il fatto che sia così poco triste.-
-Sarah…ciascuno di noi
reagisce in modo diverso al dolore: non tutti piangono. Certi si sentono svuotati, certi arrabbiati, certi semplicemente non se ne
riescono a rendere acconto appieno…ci sono molti fattori. Dai bevi! Ti farà bene.- e detto
ciò, le allungò la tazza fumante.
-Grazie…-mormorò l’altra.
-Scusa se te lo chiedo…-riprese
a parlare dopo un po’ la riccia. -Ma…cosa
intendi per “lo sapevo già”? Durante il coma riuscivi
a capire cosa ti succedeva intorno?-
-Non esattamente.-
storse la bocca Sarah, portandosi al petto le ginocchia.
-Non…non vuoi dirmelo?-
-Beh…non lo dico in giro, perché altrimenti mi
crederebbero pazza…-cominciò la ragazzina.
“Non sei pazza, si vede.”
Queste parole erano talmente sottointese che Hermione non dovette pronunciarle
perché lei riprendesse a parlare.
-Io le ho già viste queste cose. In modo confuso,
certo…ma avevo già vissuto recentemente alcuni frammenti del futuro. Ieri
ho visto la morte di mio fratello, ma avevo già avuto degli avvertimenti in
passato, e la morte di Silente…è stata una delle prime cose che ho visto
in assoluto! Ma era così brutta…così irreale, così impossibile che i mangiamorte potessero entrare adHogwarts che…mia mamma e mio papà mi hanno assicurato
che doveva essere stato solo un brutto sogno, ma non era così, capisci?-
-Vorresti dirmi che tu…-
-Ho delle visioni.- ammise a voce
più bassa la bambina.
Ci fu un attimo di silenzio.- Non mi credi
vero? Ora ti sembro pazza.- scosse il capo Sarah, con
un sorriso ironico.–Non dovevo
dirtelo…-
-Ehi!-esclamò Hermione. –Come potrei
non crederti se ho avuto la dimostrazione di ciò che dici poco fa, quando
sapevi già le domande che ti avrei fatto prima anche di pronunciarle?-
La sua esitazione c’era stata, è vero, ma questo solo
per i precedenti rapporti che aveva avuto con la professoressa Cooman, quella svitata con un nido al posto dei capelli che
si spacciava per indovina…se anche poi aveva azzeccato la profezia
riguardante Harry era di certo stato un caso fortuito
che le aveva fornito una qualche forza del
futuro…il solo pensiero di quella donna le faceva ancora saltare i
nervi…
-ti credo.- ripeté la riccia vedendo
l’espressione poco convinta della compagna.- Lo giuro. Questo spiegherebbe
molte cose.-
- Perché mi tratti così, caposcuola
Granger?-
-Così come?- si stupì ancora una volta la grifondoro.
-Come se fossi tua pari, e non solo una
bimbetta…-spiegò la bionda.
Hermione sorrise divertita.- Chiariamo una cosa: a undici anni sono scesa nella botola della pietra
filosofale dopo aver risolto praticamente tutta la parte intellettuale del
lavoro, che tra parentesi.- aggiunse facendole l’occhiolino.- Quei due
zucconi lì non sarebbero in grado di capire neanche fra trent’anni,
perciò credo di poterti capire: anche a me seccava che ci continuassero a
trattare come se avessimo tre anni anche se avevamo praticamente salvato la
scuola.
-Ah già…-ridacchiò la bambina.- Il tuo primo anno però
deve essere stato più piacevole e soddisfacente del
mio, vero caposcuola Granger?
-Beh…più semplice di sicuro,
ma quando sarai piùgrande e sarà tutto
finito, questa esperienza ti aiuterà moltissimo, sarai sempre un passo avanti
agli altri.- le assicurò la bella strega.- Però ora promettimi una cosa.-
-che cosa?-
-Che mi chiamerai semplicemente Hermione.
Non credo sia mai esistito alcun caposcuola tanto disastroso da permettere che
durante il suo servizio la scuola crollasse di fronte
al male.-sbuffò.- e poi… Caposcuola Granger mi
fa sentire vecchia- rise.
Draco fu svegliato da un insistente battito alla porta.
-’Cazzo vuole Zabini a quest’ora?- mugugnò scostando appena le coperte imbestialito. Cavolo: aveva un bisogno immenso di
dormire,e anche se era da notti che non riusciva a
soddisfare pienamente questo bisogno, di sicuro una sveglia fuori orario a
causa del suo “amico del cavolo” non avrebbe migliorato la
situazione.
Accarezzò con una mano la parte del letto vuota
e gelida, e sentì un brivido tremendo salirgli lungo la schiena, e non era di
certo un brivido di freddo. Si alzò di scatto, mentre qualche mente bacata e
sicuramente masochista continuava a bussare fastidiosamente. La giornata era
cominciata terribilmente male.
La porta si spalancò, facendovi spuntare un biondo appena
spettinato e dall’aria poco promettente, che però fece battere a mille il
cuore della disturbatrice.
La reazione da parte del serpeverde
fu ben diversa:-Weasley?-esclamò
in un misto di rabbia e disgusto.- Cosa cazzo vuoi da
me?-
La rossa si portò un dito alla bocca per intimargli di stare
zitto, guardandosi poi intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno.
“ E chi diavolo dovrebbe
esserci a spiarti, schifo ambulante, a quest’ora del mattino?”pensò
Draco altamente tentato di chiudere in faccia la porta a quella ragazza che aveva
privato la libertà all’unica persona che non avrebbe proprio dovuto
sfiorare con un dito. Il solo pensiero di Hermione gli fece trasformare
quell’idea in realtà, e lesto prese la maniglia della porta per tirarla a
se, ma la rossa fu più veloce ancora a piazzare il piede avvolto da una lucida
ballerina nera.
-Fammi entrare.- pretese Ginevra
guardandolo con decisione.
Draco ci dovette pensare un po’: d’altronde
l’aveva svegliato in malo modo, e nessuno poteva permettersi di farlo e
poi addirittura pretendere di entrare come fosse casa sua, ma d’altro
canto, poteva anche essere che la Weasley
stesse ancora dalla parte della mezzosangue, o perlomeno si fosse
pentita, e avesse intenzione di aiutare.
-Entra.- sputò freddo il biondo scostandosi
per farla passare.
La ragazza sorrise maliziosa prima
di fare un passo.
-Oh…ma stavi dormendo?-chiese la finta tonta
osservando il letto sfatto.
“manooo,
figurati! Alle cinque di mattina chi vuoi che sia
ancora a letto?” avrebbe voluto commentare Draco, ma si limitò a
lanciarle un’ occhiataccia.
-Posso sedermi?-iniziò la rossa, ma non fece quasi in tempo
a chiederlo che il serpeverde la interruppe.
–Spero che la cosa che devidirmi
mi costi meno tempo del necessario che ti costringerebbe a sederti.-
Ginny si morse
leggermente un labbro, poi iniziò ad ancheggiare per la stanza.
-Beh?-si irritò il giovane Malfoy
dopo qualche secondo.
-A dire il vero quello che dovrebbe
dire qualcosa…beh, sei tu.- proclamò voltandosi verso
l’interlocutore.
-Io non credo: non sono stato di certo io a venirti a
cercare.-
-Allora ci vorrà un po’ di più tempo.- sorrise la
rossa, sedendosi sul letto ed invitandolo con una mano a fare lo stesso.
-Parla.- chiarì Draco senza
muoversi.
-Beh.- cominciò la ragazza.- come ben sai ieri è stato un
giorno decisivo di questa battaglia, e nel mio piccolo ancor di più visto che ho ricevuto il marchio.-
-Sembra che il signore oscuro si fidi molto di te…-commentò il serpeverde, senza
rischiare di sbilanciarsi.
-Sì, può darsi…ad ogni modo.- riprese la ex grifondoro.- ad ogni modo si fida abbastanza per
potermi confidare dei piani top secret.- e qui fece una pausa, puntando gli
occhi in quelli del ragazzo che amava.- Draco, presto, molto presto, quei
luridi mezzosangue non saranno più un problema, ed io e te finalmente non
saremo più separati.-
A queste parole Draco capì che non c’era nulla da
fare: che quell’insulsa ragazzina li aveva fregati tutti, e non aveva
nessuna voglia di tornare indietro.
Incoraggiata dal silenzio meditabondo del biondo, Ginny ricominciò a parlare, arrochendo la voce per renderla
più sensuale.- Sarò nominata serpeverdead honorem.- fece alzandosi.- e allora nulla ci impedirà di
amarci- concluse ad un palmo dal naso del ragazzo, poi si tuffò sulle sue
labbra.
La pelle non ebbe quasi il tempo di sfiorarsi, perché
Ginevra Weasley fu spinta via e cadde sul letto.- Sei focoso eh?-miagolò lei osservando la sua posizione.
-Non toccarmi!-sillabò il biondo.- Mai più.-
A quel punto, il lampo divertito negli occhi della ragazza
si spense.- Non puoi amarla ancora! Lei è sporca, lei
è impura, lei…lei non può stare con te!-
-Perché no?-la sfidò il serpeverde.
-Perché presto la sua esistenza
avrà fine, e non potrai starle accanto neanche gettandoti con lei nella morte.
Ti uccideranno prima, davanti ai suoi occhi, se vedranno il tuo tradimento!-gridò con enfasi la Weasley,
rialzandosi in piedi.
-Io non tradisco proprio nessuno.- ghignò il biondo.- né
tanto meno mi getterò con un’insulsa mezzosangue nel fango. Non so cosa
ti abbia spinto anche solo ad immaginarlo. Io non amo nessuno al di fuori di me
stesso.-
-Bugiardo!-strillò la ragazza con le lacrime agli occhi.- Tu
ami lei, ma tanto è ad un passo dalla tomba, e quando
sarà il giorno della sua caduta, io esulterò, e lo sai perché? Perché da allora
capirai di amarmi, perché siamo uguali io e te!-
Draco non poté più reggere quella patetica scenata, e spinse
fuori la giovane Weasley.
-Smettila di gridare o per te saranno guai grossi!- l’avvertì prima di spingerla in corridoio.
-Uhmph!-ghignò Ginny
senza nessuna ragione precisa.- Dovevo aspettarmelo da te, ma ti do ancora tutto il tempo che ti serve per capire per chi
devi realmente combattere…Sono sicura che lo capirai da solo amore mio.
-Sparisci ragazzina!-e detto ciò le sbatté
la porta in faccia come avrebbe dovuto fare fin dall’inizio.
Prese un profondo respiro prima di
ritornare a sedersi sul suo letto. E nel brevissimo
tragitto gli fu impossibile non pensare a cosa sarebbe successo se non avesse
incoraggiato quell’esaltata fin dall’inizio. Forse Voldemort non sarebbe riuscito a prendere
Hogwarts, forse…”Smettila!” si
rimproverò severamente. “ I Malfoy non
si piangono addosso” recitò a mente una delle tante cose che i Malfoy non fanno. - I Malfoy non si innamorano…-
commentò molto meno convinto, distendendosi e guardando il soffitto. Forse
dopotutto lui non era un Malfoy come tutti gli
altri…
-Ommioddio!- esclamò Harry al colmo della felicità.
-Sembra incredibile.- aggiunse con un sorriso Luna.- E ti
sei pure ripresa bene.-
Sarah arrossì e tentò di sorridere a sua volta.- Sto bene,
grazie.-
-E’ una notizia
meravigliosa.- ripeté il moro per la millesima volta da quando aveva visto la
bambina in piedi ed in forze.- E’ esattamente quello che ci vuole in
momenti come questo: una bella notizia che copra quelle brutte.-
A quest’ultima frase Sarah abbassò un po’ abbattuta il capo.
-Ma sa già?-chiese senza troppo
tatto Ron. Luna gli diede un colpetto sulla spalla.-
Come? Uh…-balbettò il rosso capendo di non essere stato troppo delicato.-
Io…mi…-
-Sì, so già.- annuì la biondina
senza cambiare tono della voce.
Harry la guardò in modo strano.
Forse anche lui aveva capito che la piccola Green si stava comportando in modo
un po’ strano, ma per una volta, Hermione non sentì
il bisogno di raccontare al suo migliore amico delle visioni di Sarah.
Il discorso venne fatto cadere il
più in fretta possibile, per tentare di riparare il danno.
-Dobbiamo dirlo a tutti.- propose Luna.- saranno felici per
Sarah, e forse riusciranno a riemergere dagli abissi delle loro anime oppresse.-
Ron guardò la sua quasi nuova
ragazza con poca convinzione nel sentirle usare dei paroloni così tanto Hermioneschi, ma non fece alcun commento.
-Io credo sia un’ottima idea.- commentarono
Hermione ed Harry all’unisono.
Quando Daphne uscì, le venne
sbattuta la porta alle spalle.
La bionda sospirò, poi fece un
sorriso smagliante e prese ad incamminarsi verso i sotterranei. Le ragazze
avrebbero voluto sapere tutti i particolari, ma non c’era
granché da dire: era stata una nottata sfiancante e che a dire il vero le aveva
lasciato una gran nausea addosso, ma era finita, ed era andata esattamente come
pianificato.
“Sarò la moglie dell’uomo più importante del
mondo.” Si ripeté ghignando. “Questo vale
ben più di qualche piccolo sacrificio.
Ormai era giunta di fronte al ritratto di Salazar, perciò pronunciò la parola d’ordine con un
sussurro, ed entrò, ma ad attenderla c’era
l’ultima persona che avrebbe dovuto vedere.
-Buongiorno Daph…passata una
bella notte?- chiese falsamente gentile Theodore dal
divanetto di pelle nera.
-Non c’è molto da dire.- commentò
la ragazza cercando di mantenere un tono freddo; cosa che non le riuscì molto
bene. Sentiva un magone tremendo che avrebbe fatto
certamente scoppiare un pianto.
Il moro sogghignò, prima di alzarsi ed avvicinarsi alla
giovane immobile.
-Sul serio?-le soffiò in un orecchio passandole col naso sul
collo. Poi però la sua espressione cambiò, divenendo rabbiosa e folle.
-Cosa cazzo ti ha
fatto eh?-gridò.
-N…nulla Theo…per piacere, lasciami
passare.- mormorò con voce rotta la bionda, coprendosi con la manica un
profondo taglio sul polso.
Il ragazzo glielo prese con uno scatto, scoprendo la pelle
sanguinante.
-Cosa- ti- ha-fatto!?- ripeté
scoprendo nuovi tagli ed ematomi simili a quelli che aveva trovato sul collo.
-Non ha…non ha…-
- Daphne, maledizione dimmelo!-
gridò Theodore disperato, stringendo i polsi della
ragazza che continuava ad amare con tutto se stesso.
-Mi pare che non ci sia nulla da spiegare…-concluse la bionda distogliendo lo sguardo.
-Non puoi permetterlo Daph, ti
prego vieni via con me, non mi importa di
nient’altro…ti prego!-la implorò il moro girandole il mento in modo
da poterla guardare negli occhi.
-Smettila…-scosse il capo Daphne, anche lei con gli
occhi ormai lucidi.
-No, non posso smettere, non lo farò mai. -annunciò il
ragazzo stringendola a se e cominciando a baciarla con foga.
Daphne non poté non rispondere, e con altrettanta
disperazione. Quando Theo colse la risposta, le lingue
e le labbra che si scontravano, iniziarono pian piano a rallentare il ritmo,
trasformando il bacio in uno più dolce e tenero. La ragazza strinse
più forte le braccia attorno al collo del moro, che da parte sua, cercava
di ridurre al meno possibile le distanze. Continuarono così per un tempo
indefinito, che parve infinito ma allo stesso modo breve come un battito di
ciglia.
-Daphne ti amo.-
le sussurròTheodore sulle labbra.
-Anche io Theo…e ti amerò fino all’ultimo
istante della mia vita -ammise la bionda dolcemente.- Ma non posso più stare con
te.-
E detto ciò si stacco, dandogli un’ultima carezza delicata sul viso.
Poi si voltò, e si diresse a passo svelto verso la sua camera, a testa bassa,
lasciando il ragazzo immobile, distrutto, con ancora il sapore di
quell’ultimo bacio sulle labbra.
La giornata passò decisamente
meglio della precedente per il gruppo degli impuri. Il dolore non era stato
dimenticato, ma il risveglio di quella bambina era stato visto come un
miracolo, da cogliere come buon auspicio. Era stata organizzata una piccola festicciola,
che si sarebbe celebrata in serata, e l’idea di
quel futuro momento, dava a tutti quel poco di forza in più per affrontare le
difficoltà e le asprezze di quel nuovo giorno. Le aule erano state pulite con
più entusiasmo, i pasti preparati con più attenzione e con l’ombra di un
sorriso sui volti. Si era addirittura fatta qualche battuta, ed i più piccoli
non avevano potuto fare a meno di aspettare con trepidazione il momento di
festa, saltellando da una parte all’altra della stanza, e scambiandosi
sussurri divertiti all’orecchio. Per la prima volta da tanto, troppo
tempo, Hermione poté vedere lo spirito entusiastico dei più giovani che
riusciva a coprire ogni difficoltà, e che si adattava ad ogni momento. Pregò
che questo sentimento potesse durare e non finisse, e quando giunse il momento,
impegnò tutta se stessa per l’allestimento del festino.
Oltre agli avanzi dei viziati purosangue, vennero
appoggiati sul tavolo del rinfresco anche piccoli spuntini preparati apposta
per l’occasione; dopo tutto i mangiamorte non
sarebbero venuti a controllare pezzo per pezzo le riserve nella dispensa. Poi
la festa ebbe inizio.
Per la musica si dovettero arrangiare a battere a turno
qualche pentola con i mestoli, ma si divertirono da matti. Ballarono,
cantarono, scherzarono, scalzando così i brutti pensieri. A tutti parve
di risvegliarsi momentaneamente da un brutto sogno, e le uniche preoccupazioni
per quella serata eccezionale erano tornate quelle che
si addicevano a ragazzi della loro età, come cercare di far colpo sul ragazzo o
sulla ragazza che piaceva, sorridendo imbarazzati o iniziando a fare discorsi
inutili ma divertenti. Qualcuno, posizionato in mezzo
alla stanza, attirò l’attenzione iniziando vari generi di sfide e
scherzi, e gli amici i riunirono a gruppetti per chiacchierare di cose stupide
ma di cui sentivano il tremendo bisogno.
-Ma quindi voi ora state insieme o no?- chiese Harry divertito, rivolgendosi a Luna e Ron,
la prima seduta sulle gambe del secondo, che praticamente
non avevano smesso un secondo di baciarsi.
-Sì- esclamò Ron.
-No- fece nello stesso istante la
ragazza.
Il rosso la guardò
interdetto, e così Luna si spiegò meglio.- Non lo so.- ammise. -Il fatto è che
vorrei rispondere di sì, ma…non so…forse mi sento in colpa nei
confronti di Neville.
-Ma con lui era praticamente
finita.- protestò Ron scocciato.- Lo sai anche tu che
non aveva occhi che per Herm.-
Hermione, sentendosi tirata in causa, uscì tranquillamente
dalle nuvole, ed esclamò ben poco elegantemente:-Eh?-
Nessuno però le diede retta.
-Sì lo so…-sospirò Luna.- Io e
Neville non abbiamo avuto una vera relazione…lui perché continuava
a stare dietro ad Herm ed io…perché stavo
dietro a…a…beh, a te insomma!-
Ron sorrise orgoglioso, stringendola più forte.
-Ma il punto è che anche se stavamo
insieme più come amici che altro, mi sento in colpa lo stesso. Sì…il
fatto che lui sia in fin di vita in qualche buco scuro…-
-Non ci devi pensare Luna.- la interruppe Harry.- E’ terribile quello che sta succedendo, ma
non possiamo smettere di vivere ora. Non so se Neville è ancora vivo, ma di
sicuro, se potesse, ti direbbe di stare con Ron.-
-Lo credi sul serio?-chiese Luna con un mezzo sorriso.
-Lo credo anche io.-annuì
Hermione.
-Allora diciamo sì- esclamò la bionda con un mega sorrisone.- io e Ron ora
stiamo insiem…- ma non poté finire la frase che
venne travolta dal bacio del ragazzo.
Il mattino dopo, tutti fecero fatica ad alzarsi, ma lo
fecero abbastanza volentieri. La festa si era protratta fino a tarda notte, e gli impuri ora avrebbero pagato con profonde occhiaie per
tutto il resto della giornata, ma ne era valsa decisamente la pena!
Assonnati e sbadiglianti, si diressero verso le cucine del
castello, avvolgendosi una coperta sfilacciata sulle spalle. Prepararono il
pasto un po’ più lentamente del solito, ma riuscirono comunque
a rispettare i tempi previsti.
Fuori, un vento gelido soffiava, avvolgendo nei suoi vortici
le molteplici torri del castello. La neve, che non aveva smesso un attimo di
cadere il giorno prima, ora sembrava essersi presa un momento di pausa.
Ad ora di pranzo le porte della sala grande si spalancarono,
com’era solito, per far passare le pietanze dei puri. Sembrava tutto
assolutamente identico al solito: persone che ignoravano completamente i
camerieri nel più completo silenzio, Hermione che evitava accuratamente il
tavolo in fondo e che per questo si precipitava in prima fila per servire le
prime tavolate, impuri che storcevano il naso, sentendosi umiliati per la loro
condizione…l’unica apparente novità era Sarah, che tentava di
passare inosservata tra i molti impuri anche se era la prima volta che serviva
gli ex compagni. In realtà, qualcosa di più sottile ed impalpabile accadde di
lì a poco, al termine della distribuzione dell’ultima portata; gli impuri
stavano per uscire, ma vennero fermati da Voldemort in persona, che seduto sul trono che gli avevano
preparato, non aveva smesso di osservarli neppure un secondo:
-Fermi!-intimò con voce possente.- Devo avvertirvi di un’unica cosa:
domattina, alle cinque e mezza, siete tenuti a farvi trovare nell’atrio
principale di Hogwarts. Per tenuti, si intende ovviamente obbligati. Anche
un minuto di ritardo vi costerà la vita.- si limitò a dire queste poche parole,
prima di zittirsi e riprendere il pasto. Anche se poche,
però, queste parole non convinsero affatto Draco, che guardò Voldemort cercando di leggere neisuoi movimenti il reale significato di quel
messaggio. Non convinsero Hermione né Harry,
che si guardarono con aria interrogativa. Non convinsero né Ron
né Dean, e anche molti altri del loro gruppo
aggrottarono le fronti cercando di cogliere un secondo significato. A BlaiseZabini invece queste
parole fecero saltare diversi battiti del cuore. Aveva perfettamente capito
dove stava andando a parare il loro tiranno: il termine dei tre giorni di cui
aveva sentito parlare durante la riunione, sarebbe difatti scaduto
l’indomani. La cosa che poteva esser presa come
rassicurante, era che Voldemort aveva convocato anche
i purosangue oltre ai mezzosangue, mail
fatto che qualcosa sarebbe successo era innegabile. Doveva dirlo a
qualcuno, ma a chi? Draco o Hermione? Forse, si risolse, sarebbe stato meglio
parlarne prima con la diretta interessata, che avrebbe poi deciso cosa fare.
Tra l’altro, gli dispiaceva moltissimo per la bella caposcuola, non la
conosceva molto, ma se era riuscita ad incatenare il cuore del suo sfuggente
amico doveva pur significare qualcosa. Il moro alzò solo allora la testa, in
tempo per cogliere un rapido ghigno sulle labbra di Ginevra Weasley.
Anche lei sapeva qualcosa…
Hermione camminava lungo il corridoio principale del secondo
piano, stringendo tra le braccia dei pesanti sacchi da riportare in cucina. Era ormai sera, e, memore dello spiacevole incidente di parecchi
giorni prima, sapeva di non dover attardarsi troppo da sola. Camminava
però, più lentamente del solito, immersa in ragionamenti confusi e brutti
presentimenti. Come molti oltre a lei, non aveva smesso un solo istante di
pensare alle strane parole di Voldemort. Non voleva
fasciarsi la testa prima del necessario, ma le percentuali, (e le aveva
calcolate), che il tiranno di Hogwartsvolesse, in un attimo di grandiosa bontà, liberarli tutti e
magari anche scusarsi, erano pochissime, se non addirittura pari a…zero!
Svoltò sbuffando, ma non ebbe il tempo di concludere
la curva che venne tirata in un passaggio da un braccio forte e robusto.
-Dra…Blaise?-aggrottò
la fronte dopo un attimo di smarrimento, col cuore che batteva ancora a mille.-E’ già la seconda volta che ci incontriamo
così.- esclamò con un mezzo sorriso.
-Sì…-
-C’è qualcosa che non va?-
chiese subito dopo la riccia notando l’espressione del moro.
-Dai, non mi dire che non ti è sembrato strano…- sospiròZabini.
-Ti riferisci al discorso di Voldemort,
vero?-
-E a cos’altro sennò?-sbuffò il moro.
- Draco è stato intrattabile tutto il giorno.- aggiunse poi. - Sta praticamente impazzendo: non è un tipo paziente quando ha
bisogno di risposte.-
-Lo so…-commentò la riccia,
abbozzando un mezzo sorriso malinconico.
-Oserei quasi dire che è terrorizzato…-ragionò più per se che per altro il ragazzo, guardando in
alto con espressione pensosa.
-Terrorizzato?-chiese l’altra.
-Eh? Ah, sì beh…lo si
potrebbe definire così, anche se neppure io lo conosco molto, in effetti è
perché ho bisogno di te che ti ho presa da parte.-
-Spiegati.- esigette lei.
-Beh, Hermione…il fatto è che ho sentito qualcosa che
avrei preferito continuare a non sapere…-ammiseBlaise con voce triste, quasi imbarazzato, passandosi una
mano sulla nuca. –Vedi…-riprese.- Auff…come te lo dico?-
Hermione continuò ad ascoltarlo senza intromettersi, i
brutti presentimenti sempre più palpabili.
-ehm…beh…-farfugliò il moro.
-Ha…- deglutì la ragazza.-Ha a che fare con il progetto per i mezzosangue non è
vero?-
Blaise la guardò: spaventata,
certo, ma negli occhi brillava la luce della determinazione ed un guizzo di
stupefacente intelligenza.
-Sì.-rispose sospirando, senza più
esitare.
-Cos’hai
scoperto di nuovo?- chiese la riccia, con voce quasi impercettibilmente
tremante.
-Hermione…domani vi porteranno via.-
Harry caricò l’ennesimo
sacco che gli era stato portato sulla dispensa più bassa. Il suo compito,
essendo ostacolato nei movimenti, era infatti di
sistemare ciò che gli altri gli portavano. Di solito non era mai solo: prima
c’erano i fratellini Green e la persona che li accudiva a turno, ora
invece la cucina era talmente silenziosa da mettere i brividi. Dalla porta lasciata lievemente aperta, filtrava la luce rossastra
del tramonto, che in un momento diverso lo avrebbe fatto sorridere, ma che ora
aggiungeva solamente altre ombre scure a quella sceneggiatura spettrale.
“Oh andiamo Harry…”
si disse tra sé e sé. “Sei il bambino sopravvissuto, hai combattuto
contro le forze del male ed ora non vuoi sconfiggere anche queste paure
infantili?” provò a sorridere, ma non servì a molto. “ Chissà che
fine ha fatto Hermione…ci sta stando un
po’ troppo per quei sacchi…E’ mai possibile che quella ragazza
mi deva sempre far morire di crepacuore?” Il solo pensiero della grifoncina, bastò a riscaldargli il cuore e a scacciare le
sue paure. “Herm…”
-Sì, ci porteranno via: questo lo sapevo
già, ma dove?- esclamò la grifondoro.
-Non lo so dove…ho sentito parlare di…campi,
campi di deportazione.- gesticolòBlaise
cercando di trovare le parole giuste.
-Ommioddio.- Hermione sbiancò e
dovette sorreggersi sul muro.-Campi
di…concentramento.-ripeté
atona, utilizzando un vocabolo che molte volte aveva letto sui libri di storia babbana, che l’aveva sempre fatta rabbrividire, ma
ora…beh, ora era tutto diverso.
-Hermione, tutto bene?- si informò
il moro.
-No Blaise, affatto…ma
continua.-
-Io mi chiedevo…ma sei sicura di non volerti sedere
o…?-
-Blaise, va avanti.-
intimò la ragazza.
Lui annuì.- Mi chiedevo solamente se era
saggio parlarne con Draco.
Il nome del ragazzo risvegliò momentaneamente la bella
strega dallo stato di semi vegetazione. –No!- esclamò.
Blaise fece un mezzo salto, non
preparato a quell’enfasi.
-Cioè, intendo dire…visto che
già così sembra esplodere…credo sia meglio…dovrei andare da lui
secondo te?-
-Beh…io…io credo di sì, ma per quanto riguarda
il discorso di prima…-
-Ommioddio…-scosse
disperatamente il capo la ragazza, con gli occhi ormai lucidi, ma intenzionata
a non piangere.
-Hermione…-
-No, scusa Blaise…ti ringrazio moltissimo per avermi avvertita ma…-si morse
un labbro la riccia, passandosi una mano sulla testa che le girava
pericolosamente.
-Hai bisogno di stare un po’ sola,
eh?- capì il ragazzo, sorridendole incoraggiante.
Lei annuì.
-Solo posso…?- continuòBlaise, un po’ in imbarazzo, muovendo in avanti le
braccia per farle capire la sua intenzione.
-Oh…ma certo che sì.- sorrise con un
grosso nodo in gola la grifoncina, stringendolo in un
abbraccio.
-E’…è stato bellissimo
conoscerti Hermione! Spero di poterti rivedere ancora in futuro.- esclamò il
moro commosso, stringendo quella che poteva ormai considerare un’ amica. - Cavolo se odio gli addii.- tirò su con il
naso Blaise, asciugandosi una lacrimuccia
impertinente.
-E’ stato bellissimo anche
per me.- strinse forte gli occhi Hermione, ancora stretta a lui, per impedirsi
di piangere, poi, dopo avergli fatto un ultimo saluto, si allontanò,
riprendendo silenziosa la sua strada, scioccata e con la testa che scoppiava. Cosa poteva succedere di peggio ora?
Harry si stropicciò gli occhi. Era
bello avere di nuovo un po’ di controllo del
proprio corpo. Sorrise al proprio riflesso su una pentola appesa al muro, ma
alzando la testa, ebbe un piccolo giramento. Riabbassò il capo confuso, ma non
troppo preoccupato. Ci ragionò un secondo: sì, stava bene. Si voltò, e
poi…poi, cadde a terra, rovesciando tutto ciò a cui si era aggrappato.
Era iniziata anche per lui: il morbo.
Il rumore di pentole e di bicchieri e piatti infranti, fece
accorrere Hermione che era ormai lì vicina, a pochi passi - Harry
cos’hai?-strillò allarmata sulla soglia della
cucina, gettando a terra i sacchi.
-pensavo…non so…che a me non sarebbe mai
successo.- si sforzò di dire Harry con un sorriso
tirato, prima di contorcersi per il dolore.- insomma, non a me, che…-non
rispose il moro stringendo i denti.- non a me che sono sempre sopravvissuto a
tutto…ti sembrerà una cosa stupida, ma mi sentivo…come dire?...Invincibile!-
-Harry non…non è successo niente tu…guarirai…-balbettò la
ragazza per auto convincersi della cosa, dopo essersi catapultata al fianco
dell’amico.
-Herm…tu sai cosa mi
succederà.- grugnì il moro.
-No…-scosse il capo, agitando
in aria i ricci ribelli.- nessuno lo sa.- disse a voce più bassa.
-Herm…non sono
più invincibile, capisci? Sono…una persona come tante…-
-Harry, lo so che non sei
invincibile. Non sei un semidio, anche se tutti hanno cercato di convincertene
da quando hai messo piede qui, ma non sei neanche una persona normale…tu
sei speciale, il tuo cuore è speciale.-
Il ragazzo provò a sorridere, ma le labbra non riuscirono a
non piegarsi in una smorfia orribile.
-C’è…c’è…-tentò
di dire iniziando a tossire sangue.
-Non sforzarti Harry…-gemette
Hermione sull’orlo delle lacrime.
-Devi saperlo…c’è una cosa che devi sapere.-
continuò testardamente il grifondoro
-Cosa?- sussurrò lei con la voce colma di pianto.
-Io…io…-iniziò Harry.-Io
ti ho sempre amata Hermione.- riuscì a concludere, e
detto questo le prese il viso tra le mani e la baciò,
e quando le ginocchia cedettero, la
portò a terra con lui. La ragazza non seppe se rispose al bacio. Ricordò solo
un gusto ferroso di sangue ed il salato delle lacrime, poi Harry
si staccò, le pupille ormai bianche come quelle di un cieco, lividi su tutto il
corpo.
-Salvati.- riuscì a pronunciare prima di cadere
definitivamente, svenuto.
-Harry!-strillò tra le lacrime
Hermione, scuotendo l’amico per le spalle.
Ma questa volta il suo amico non
poté risponderle, non poté confortarla, perché l’Harry
che aveva conosciuto, da quel momento avrebbe iniziato a stare sempre più male,
avrebbe cominciato a morire lentamente; il morbo avrebbe portato via quel
ragazzo coraggioso, sempre pronto a combattere, ed in quel momento erano tutti
impotenti.
-Noooo!-gemette disperatamente la
riccia, tremando di dolore e paura. Cosa ne avrebbero
fatto del suo amico? Dove l’avrebbero gettato? Chi si
sarebbe preso cura di lui, soprattutto ora che lei sarebbe stata portata via,
lontano. Il fatto della deportazione, per quanto grave, le sembrava ora
una sciocchezza, la verità che la aveva colpita da pochi secondi le era piovuta addosso, schiacciandola.
-Harry…-pianse osservando il
ragazzo svenuto. Cosa poteva fare? Scappare? Sarebbero
morti anche solo prima che potesse elaborare l’idea.
“Salvati” le parole le rimbombavano in testa. -Come?- chiese pur
sapendo che non avrebbe ricevuto una risposta.- Che cosa devo fare Harry,
eh? Me lo dici?-
L’unico pensiero finito che le giungeva era quello di
un bisogno che non si poteva rimandare, un impulso di sopravvivenza come la
fame o la sete; Draco: doveva raggiungerlo.
Si alzò barcollante, con la vista
offuscata dalle lacrime, si dovette appoggiare al muro per potersi
muovere. Lanciò un’ultima occhiata adHarry, e non poté dire altro che - Ohmmioddìo!-
il tono acuto con cui lo pronunciò, la risvegliò quanto bastava per ricordarle
che doveva fuggire, obbligare le sue gambe a muoversi verso l’unica
certezza che le era rimasta, e doveva farlo prima che qualcuno la vedesse e
notasse Harry, o non avrebbe più potuto raggiungere
il serpeverde. Corse, più veloce che poteva,
inciampando, cadendo, nei corridoi ormai deserti, sperando di non incontrare
nessuno, e per una volta in tutta quella giornata, la fortuna fu dalla sua
parte.
Colpi agitati ma deboli si abbatterono sulla sua porta.
Draco alzò gli occhi da terra lievemente
scocciato: chi diavolo era a quell’ora? Si alzò lentamente, per
andare a vedere. La maniglia si abbassò, prima di aprire il ragazzo sfoggiò la
sua miglior faccia imbronciata e poi tirò a sé la porta…la sua
espressione cambiò all’istante.
-Hermione?- chiese preoccupato, trovandosi
di fronte la bruttacopia della ragazza che conosceva:
visibilmente distrutta, il viso lacrimante, senza quasi la forza di stare in
piedi.
-Draco…-sospirò lei guardandolo disperata.
Lui si fece da parte per farla entrare, e mentre lei compiva
quei pochi passi con enorme fatica, prese la bacchetta per insonorizzare
completamente la stanza. Quando si voltò, Hermione era
appoggiata al muro, con gli occhi rivolti al soffitto, tremante come una
foglia.
-Mezzosangue…cos’hai?-
chiese con prudenza.
Nessun risposta.
-Mezzosangue accidenti, rispondi!- gridò
al limite della sopportazione.
-Harry…- sussurrò la
grifondoro guardandolo, con gli occhi velati di tristezza.
-Potter cosa?-
-Ha il…morbo.- balbettò tra le lacrime la riccia,
chiudendo gli occhi e prendendo profondi respiri, visto che
respirare normalmente le sembrava una cosa assolutamente impossibile.
Draco si zittì, non sapendo bene cosa dire. Mosse le labbra,
in cerca delle parole, senza però alla fine dire nulla. Prima che questo
potesse diventare un problema, fu la ragazza a riprendere piangente.
-Mi ha baciata…-
-Cosa?- esclamò furibondo il biondo, dimenticando immediatamente
il mezzo dispiacere che aveva provato per quel ragazzo
occhialuto, e sentendo una furia omicida montargli dentro, ma la ragazza era
troppo scioccata per darci peso.
Hermione singhiozzò -lui…lui mi
amava.-
-lui ti ama.- la corresse Draco scocciato.
-Lui mi ama…-commentò tra se
piangente la ragazza, lasciandosi scivolare lungo il muro.
Passarono pochi secondi di silenzio, che furono
rotti dal biondo -E tu…tu lo ami?- chiese infatti, non osando guardarla
negli occhi.
-Io amo te - rispose lei, alzando
lo sguardo su di lui.
Poi, nessuno si sarebbe ricordato di come era
esattamente iniziato, fatto sta che pochi secondi dopo, lei si trovava
schiacciata sotto di lui, a letto, mentre Draco non le staccava le labbra dalle
sue, lingua contro lingua. Passione e disperazione fatti
una cosa soltanto.
Molto probabilmente lui, nel sentire quelle tre parole
nascere non più solo nella sua mente, non poté far altro che annullare la
distanza che li separava per gettarsi su di lei, senza riuscire ad aspettare
neanche un secondo di più, ma il perché o il come tutto fosse accaduto non avevano più importanza.
Hermione non voleva pensare a nulla che non fosse Draco; non
era una cosa bestiale o un bisogno primitivo come le avevano
raccontato: era qualcosa di giusto, anzi, La cosa giusta. Era giusto stare con
lui in quel momento, eragiusto sentire
i battiti del cuore di Draco sommarsi ai suoi, era semplicemente giusto
continuare a baciarlo e a lasciarlo fare, perché era giusto poter stare bene
col ragazzo che amava, anche se solo per una notte. Si lasciò quindi guidare,
mentre lui sfogava finalmente quella voglia che lo aveva logorato per
settimane, stringendola a se come timoroso di poterla perdere. Per quanto avesse atteso quel momento, non sentiva il bisogno di fare il
prima possibile: non aveva alcuna fretta. Non gli importava che forse lei il
giorno dopo avrebbe potuto pentirsi, dopotutto un Malfoy deve guardare prima a se stesso, e l’attesa
era stata troppa, eppure allo stesso tempo voleva che quella notte restasse per
sempre impressa nel cuore della mezzosangue indipendentemente da cosa sarebbe
successo tra loro dopo.
Senza quasi accorgersene, Hermione si ritrovò senza più
nulla addosso, il momento era dunque arrivato. Ebbe un unico tremito.
-Hai paura?- sussurrò Draco,
seriamente preoccupato: cosa avrebbe fatto se la risposta fosse stata
affermativa? Avrebbe saputo fermarsi? Non avrebbe voluto farle quella domanda,
ma la risposta ora gli era fondamentale.
A quei pochi suoni , la realtà ripiombò in tutta la sua pesantezza addosso ad
Hermione, aprì gli occhi che aveva tenuto chiusi per tutto il tempo e si
specchiò in quelli di Draco, entrando in quel fragile mondo che era tutto
esclusivamente loro.
-No.- rispose sincera. Ed era la verità: non aveva paura di
fare quel grande passo, non se era con lui che doveva
farlo.
Questo fu per il biondo serpeverde
come lo sparo del via, e nel giro di pochi istanti, erano
diventati una cosa sola.
Sulle labbra di lui, scossa dai
gemiti, Hermione pronunciò ancora solo queste parole: - Ti amo Draco-
Era ormai tarda notte. Né Draco né
Hermione parlavano, ma erano entrambi svegli. Stavano semplicemente
abbracciati, lui le accarezzava i capelli e la schiena e lei poggiava
il viso sul petto del biondo.
A Draco tutto ciò sarebbe sembrato molto strano in un
momento diverso da quello, ma ora era normale. Erano
stati benissimo insieme, ma Hermione nonostante tutto non poteva dimenticare il
dolore, e a dir la verità la capiva.
-Draco…- fece la ragazza ad un certo punto.
-Mmm?-
-Come va con l’Apix?-
Il serpeverde sospirò. -Non è ancora spuntato nulla.- ammise.
-Ed è normale?- chiese preoccupata
la grifondoro.
-Non lo so…però…sì, può darsi: le piante antiche
hanno un periodo di crescita molto lungo.-
La ragazza annuì.
-Comunque ti farò sapere se in
questi giorni ci saranno novità.- le assicurò il biondo. A queste parole,
Hermione rabbrividì.
-Qualcosa non va? Sei davvero strana oggi,
mezzosangue.- si informò Draco.
-No…non c’è nulla.- mentì
la riccia.
Il biondo non fu del tutto soddisfatto da questa risposta,
ma preferì non indagare oltre. Passarono altri secondi di silenzio, prima che
Hermione riprendesse a parlare.
-Non mi chiedi come mi sono innamorata di te?- scherzò girando la testa per poter vedere in volto il
ragazzo.
Draco ghignò.- E’ piuttosto scontato
mezzosangue…tutta Hogwarts è pazza di me, tu
l’hai solo scoperto in ritardo.-
Hermione mise su il broncio e si rivoltò dall’altra
parte.- megalomane!-borbottò seccata, abbastanza forte da farsi sentire.
Il biondo ghignò di nuovo.- Beh, non è
forse la verità? Non essere almeno un po’ megalomane è impossibile se si
è me…-
La riccia questa volta non rispose neppure, anzi, spostò la
testa dal caldo petto del ragazzo e la poggiò la sul cuscino, dandogli la
schiena.
-Ehi!-brontolò Draco, guardandola fintamente scocciato. Si
sentiva strano: era da tanto che non scherzava così, e non era da lui. Di
solito era sempre scostante e stronzo, ma non si
doveva preoccupare, sapeva che la stronzaggine era ancora dentro lui, forse ora si stava solo prendendo
una pausa.
-Dai!- provò a dire, per farsi “perdonare”.-
Approfitta del fatto che oggi mi sento più buono: chiedimi qualcosa.-
-Qualcosa eh?- Accettò la riccia senza però voltarsi. - Beh,
allora ti farò una sola domanda: non ti ha fatto schifo stare con una come me?- il tono sembrava scherzoso, ma in realtà la
domanda era molto seria. Fu per questo che Draco rispose invece di mandarla a
quel paese e voltarsi anche lui dall’altra parte.- Tempo fa pensavo che
mi avrebbe schifato…anzi, non ci pensavo proprio a questa possibilità,
però, ora come ora…no, non mi fa schifo.-
-E perché?-
Draco sospirò, senza farle notare che questa sarebbe stata
una seconda domanda. –Non lo so.- mentì.
Mentendo a sé stesso più ancora che a lei. Era convinto che questa risposta
l’avrebbe fatta arrabbiare, invece Hermione si
voltò di nuovo, guardandolo negli occhi.
-Anche a me sembra strano essere qui con te…in questo
modo.- ammise arrossendo appena.- Beh, più che altro una volta mi sarebbe sembrato assurdo e…e disgustoso certo.-
-Ti sembro disgustoso?- si offese
Draco.
La grifondoro sorrise.- No
ovviamente, ma fino a qualche tempo fa…diciamo che ricambiavo esattamente
i tuoi sentimenti.-
-E come fai a sapere quali erano i miei sentimenti?-
Hermione gli lanciò un’occhiata scettica.- devo sul
serio risponderti?-
-Va bene, va bene, ho capito.- si arrese il biondo.
In quel momento Hermione sbadigliò.
-Lo sai che non ti capisco, mezzosangue? Stai crepando di
sonno ma non hai nessuna intenzione di arrenderti e
dormire.-
- Mai arrendersi, Malfoy.-sorrise
la riccia.- E’ la prima regola che mi ha insegnato…beh,Harry.- aggiunse un po’ più
tristemente. Draco si irrigidì nel sentire quel nome.
Seguì un instante di silenzio prima che qualcuno riprendesse
a parlare.
-Lascia fare a me una domanda, mezzosangue…-cominciò
Draco, con un tono che pareva alquanto teso e scocciato.- Bacia almeno bene
quel pidocchio sfregiato?-
Hermione alzò appena la testa, per vedere se stesse
scherzando ma vide subito che non era così: Draco era più serio che mai.
-Draco…-sospirò la ragazza.- Lo vuoi sapere davvero?-
-Sì.- sputò impaziente il serpeverde.
-Non lo so…non me ne sono praticamente
resa conto…era tutto così confuso e…orribile…-rispose, con le
lacrime che minacciavano nuovamente di scendere.
Questo sarebbe stato il momento giusto per scusarsi, Draco
se ne rendeva conto, ma invece rispose con un:- Non è
bravo neanche a scegliere il momento giusto…-. Sembrava soddisfatto.
La riccia sospirò:- stronzo.-
-Dormi.- ridacchiò Draco
stringendole una spalla.
-Non ho sonno…-
-Ma per piacere!-esclamò lui.
Effettivamente, per quanto si sforzò di tenere gli occhi
aperti, dopo due minuti la ragazza era profondamente addormentata,
e qualche minuto più tardi, anche il suo compagno cadde tra le braccia
di Morfeo.
Hermione si svegliò perché moriva di sete. Si sentiva
stretta in un modo soffocante, ma le ci vollero pochi istanti per capire il
motivo. - Draco…-sussurrò cercando di diminuire la stretta del ragazzo,
che però, non appena lei si mosse, la strinse più forte.
-Draco, dai, devo alzarmi!- il biondo mugugnò
qualcosa nel sonno, ma non si mosse.
-Ahia, dai!- si lamentò a bassa
voce. - Non scappo mica! Devo solo andare in bagno-.
A quelle parole il serpeverde
allentò un po’ la presa, giusto quel poco che le permettesse
di liberarsi, ma allo stesso tempo, quelle poche parole ricordarono alla
ragazza che alle cinque e mezza doveva trovarsi nell’atrio.
-Cazzo!- imprecò.
-Modera i termini mezzosangue.- bofonchiò
divertito Draco con la bocca sul cuscino.
-Dormi.- ordinò lei mentre cercava
un orologio sulla scrivania. Finalmente lo trovò: le quattro
e tre quarti.
Tirò un sospiro di sollievo, e
riappoggiò l’oggetto sulla superficie del tavolo. Si portò una mano alla
testa. Le faceva male in un modo terribile ed era stanca morta, eppure non
poteva più permettersi di dormire; solo allora si ricordò del perché si fosse
alzata, e si diresse in bagno a bere e a sciacquarsi il viso con acqua gelata
per svegliarsi. Quando tornò nella stanza, rabbrividì:
si gelava.
Osservò attentamente il corpo del ragazzo a letto: il petto
che si alzava e si riabbassava regolarmente, il volto apparentemente pacifico e
appena appena arrossato per essere stato schiacciato
sul cuscino. A quella vista le si strinse il cuore e
le si appannò la vista: come potevano obbligarla a lasciarlo? Era il primo dei
suoi pensieri quando si svegliava, e l’ultimo quando si
addormentava…
Sospirò nuovamente, e si diresse verso il letto: aveva
ancora qualche minuto da passare con lui e non l’avrebbe perso così.
Si stese e tirò su le coperte. Avrebbe chiuso più che
volentieri gli occhi, ma sapeva di non poterlo fare, così continuò
ad osservare ogni più piccolo particolare del ragazzo che amava, per
imprimerselo nella mente; il braccio di Draco si poggiò svogliatamente sulla
sua schiena nuda. Rimasero così per diversi minuti, ma poi la ragazza si rese
conto di non potersi trattenere più a lungo; oltretutto doveva andarsene prima
che lui si svegliasse, o non sarebbe più stata capace di abbandonarlo. Sospirò
e si sfilò da sotto il caldo abbraccio del biondo. Si alzò lentamente,
consapevole che era l’ultima volta che si sarebbe svegliata in quella
stanza, ed iniziò a cercare gli indumenti sul pavimento. Si vestì rapida e
diede una sistemata ai ricci ribelli, poi ricontrollò l’ora:
cinque e dieci. Ok, doveva uscire. Si diresse
alla porta, e fece per abbassare la maniglia, subito però ci ripensò e tornò vicino a Draco.
-Ti amo.- sussurrò prima di dargli
un bacio delicato sulle labbra. A quel punto però dovette fuggire dalla stanza
e frenare le lacrime.
Draco sentì qualcosa di caldo sulle labbra e sorrise nel
sonno, poi però tornò il freddo. Sentì un suono attutito, sembrava una porta
che si chiudeva… Sbuffò e si girò dall’altra parte. Tastò la parte
del letto vicina, ancora calda e…vuota?
Il ragazzo si svegliò del tutto. Si tirò su di scatto e
strizzò gli occhi alla ricerca della ragazza, ma non vide niente.
–Mezzosangue?- chiamò cercandola, ma non ottenne alcun
risposta. Anche il bagno era vuoto.
Il serpeverde fece un passo, ma
calpestò qualcosa. –Che cazzo…?-
Era il suo orologio. Guardò l’ora: -Cinque e
undici…- Perché quell’ora non lo convinceva? Ci pensò su un momento, poi capì.
-Brutta schifosa mezzosangue!-esclamò furioso mentre
raccoglieva da terra i vestiti rimanenti e si accingeva a fondarsi fuori dalla porta. Ben presto il ritratto di Salazar si chiuse alle sue spalle, e Draco iniziò a
correre.
Hermione camminava lungo il corridoio,
cercava nella borsa un fazzoletto, per asciugarsi gli occhi umidi. Nel
cercare, tastò una piccola e fredda boccetta, e non riuscendo a ricordare cosa fosse, abbassò lo sguardo, e allora capì:- Oh maledizio…!- esclamò tirando fuori l’unica
pianta che avrebbe potuto curare la paralisi di Harry:
uno degli ultimi esemplari presenti al mondo che aveva trovato in una grotta
del lago nero. Doveva assolutamente darla a Draco! Forse era ancora in tempo
per tornare indietro e lasciare un biglietto a Draco.
Nello stesso istante in cui si voltò, una voce le giunse
alle orecchie: -Non osare fare un altro passo, mezzosangue!-
-Draco!- esclamò lei correndogli in contro. Questo confuse
un po’ il serpeverde, ma non sbollì la sua ira.
-Mi vuoi spiegare che hai intenzione di fare?!-
-Non c’è tempo.- lo freddò la
ragazza, prendendogli una mano per dargli la pianta. Draco però le prese entrambi i polsi in una stretta:- Mi vuoi
rispondere o no?-
Hermione lo ignorò e prese a spiegargli:-
Devi mettere questa pianta nella pozione curativa per Harry.
Serve a…-
-Lo so a cosa serve, ma tu ora rispondi!- chiarì
il biondo prendendole le spalle e puntandole gli occhi nei suoi.
-Draco…non dovresti saperlo…-
-Rispondi per la miseria!-
-Ci…ci portano via.- balbettò lei osservando la sua
reazione.- Portano in campi di sterminio tutti i mezzosangue.- aggiunse vedendo
la sua espressione confusa.- E’ come nella seconda guerra mondiale babbana, Draco…-
-No.- disse semplicemente lui.
-Sì invece, è esattamente quello che faranno.-
-Tutti gli impuri si
affrettino nell’atrio. I mezzosangue in una fila separata.- annunciò
un altoparlante sopra le loro teste.
-Hai sentito?- chiese con voce tremante la riccia, guardando
il biondo negli occhi.
-Intendevo dire che tu non ci andrai.-
proclamò serio il serpeverde.
-Come?- chiese la ragazza guardandolo scuotendo la testa.
-Non lo so ancora.-
-Tutti gli impuri
nell’atrio, è un ordine.-
Hermione strinse gli occhi.- Devo andare.-
-No!- esclamò Draco serio.
-Tutti gli impuri
nell’atrio.-
-Ommio…ddio!-
gridò la ragazza presa dal panico.- ommioddio…-ripeté,
stringendosi a lui.- Ho paura!-
-Hermione, cosa devo fare?- chiese
disperato il biondo.
-Non puoi fare nulla.- scosse il
capo lei.
-Ripetiamo: gli
impuri nell’atrio, i mezzosangue creino una fila a parte.-
- Vorrei morire ora, vicino a te.-
-Non dire così, maledizione!- gridò lui stringendola più
forte.
-Ti prego: salvati almeno tu, e…l’apix! Trova la cura. E ricordati di aggiungere la pianta
per Harry e…-
-Smettila!-urlò il ragazzo,
sentendosi maledettamente impotente. Poi fu più forte di lui, e la baciò con
tutta la passione che aveva in corpo, come non l’aveva baciata neppure la
sera prima; i due si strinsero con la forza della disperazione, e avrebbero
voluto che quel momento durasse per sempre. Un rumore di passi li fece staccare
appena in tempo.
-Bravo nipotino, ne hai trovata una.- ridacchiò Bellatrix non appena li vide.- Questi vermi tendono a
scappare…-
Draco guardò spaesato prima la zia, poi Hermione, cercando
disperatamente una soluzione.
-Mollami, razza di mangiamorte!-
recitò perfettamente Hermione, staccandosi dalla stretta con un enorme
peso sul cuore. – So raggiungere da sola
l’atrio.- sibilò poi, rivolta alla donna.
-Ragazzina impertinente!- sputò Bellatrix
furiosa, sguainando la bacchetta. Solo poi si calmò.- Ti risparmio la vita solo
perché così la perderai in modo molto più doloroso.-
Hermione si voltò in tempo per vedere che Draco stava
tirando a sua volta fuori la bacchetta. Lo fermò con uno sguardo supplicante.
-Muoviti!- ordinò la mangiamorte tirando l’ex Grifondoro per la veste.
Il cuore di entrambi i ragazzi
stava per scoppiare tanto che sembrava dovesse fermarsi da un momento
all’altro.
Prima di sparire dietro l’angolo, Hermione riuscì a
voltarsi un’ultima volta, sulle sue labbra un unico sussurro.- Ti amo
Draco.-
Spazio Autrice:
Ciao bellissima gente!!!! Come va?
Immagino vogliate trucidarmi, e di sicuro mai nessuna trucidazione
sarebbe più giusta di questa, però… ebbene sì, c
’è un però: forse non giustifica del tutto due mesi di attesa, ma
almeno in parte sì: come potranno assicurarvi due mie carissime amiche che mi
seguono, mi sono trasferita. E’ stato un periodo di cacca, se posso dire,
tra scatole, scatoloni, litigi vari, internet che andava
a singhiozzo, (e i miei tipici momenti di blocco dello scrittore XD)…e
sapete il peggio? Il periodo non è ancora del tutto finito, ma vi prometto che mi impegnerò tantissimo per evitarvi un’altra attesa
così lunga, sempre se siete ancora disponibili a leggere la mia storia dopo
tutto questo tempo…
Ve lo giuro, mi vergogno da morire: in tutto 106 recensioni,
con una media di 5-6 per capitolo, e nonostante ciò vi ho
fatto questo…
E’ per questo motivo che mi sono impegnata ancor di
più su questo cappy, che come avrete visto, è il più
lungo che io abbia mai scritto. Non so se questo sia
un bene o un male: vi verrà l’indigestione di me, come chi non mangia da
giorni e poiè costretto a divorare da
solo una montagna di roba per compensare, comunque non
me la sentivo di dividere di nuovo il capitolo in due.
“Sprofondare, nell’oscurità” mi ha dato
molto, tra cui future soddisfazioni (spero) e fatica,ma ora è qui, tutto per voi.
Voglio farvi sapere che tengo molto a questa storia (anche
se effettivamente potrebbe non sembrarlo), ma ancor più alle recensioni, che mi
danno un motivo per continuare. Mi farebbe davvero comodo dire “ o
recensite, o smetto di scrivere”, ma giuro che
non lo farò. 1-perché non è giusto per voi, che dovete sentirvi liberi
nell’esprimere o no la vostra opinione. 2-perché come ho già detto, tengo
troppo a questa storia.
Spero di ritrovare le persone che ho
brutalmente abbandonato, e trovare ovviamente il loro perdono. Posso
capire anche chi non ne vorrà sapere più nulla di “Draco&Hermione:
love in agrodolce”, (in effetti il titolo non ha
poi così tanto senso, ma a me piace da morire XD), ma allo stesso tempo tengo
le dita incrociate perché anche questi mi perdonino almeno in parte.
Vi abbraccio tutti, lasciandovi ancora una volta in un punto
cruciale della storia: un momento tragico e terribile che però ho cercato di
riempire di emozioni, ( speriamo che almeno questa
spremuta sia buona XD)
Ciao, e scusate per il disagio.
Vi voglio bene!!!!
p.s:
un’unica cosa: stanno per venir trattati argomenti che riprendono parte
della nostra storia del ‘900: la seconda guerra mondiale. Non voglio
essere irrispettosa, e perciò vi dico fin d’ora che questa non è una
parodia o una presa in giro di ciò che è accaduto. Gli argomenti sono solo uno
sfondo di spunto, ma è giusto sapere cosa sia realmente successo neanche un
secolo fa.
Spazio Recensioni:
jennybrava: Ciao
tesoro!!! Vi ho fatto aspettare di nuovo eh? Che
vergogna, sigh! Cmq chi ha
fatto un trasloco può capirmi XD!!!
Soni al settimo cielo per averti trasmesso i miei stessi momenti preferiti
dello scorso cappy: questo per una scrittrice è
strafondamentale e bellissimo XD!!!
Bel paragone Ginny e Bella eh? Sì, l’ispirazione mi è venuta mentre
scrivevo, che ci vuoi fare? Mi è sembrato di vederle vicine e così ho dovuto
scriverlo!!! Scusa ancora per l’attesa, giuro ke due mesi di attesa non ci saranno più. Spero di sentirti
ancora nonostante tutto. Ciaoooo!!!
barbarak: Ciaoooo!!!!
Come va? Sono felice che la ribellione ti sia piaciuta, nonostante come avevo
già detto, non fosse tanto d’azione. Questo cappy si è fatto attendere, ma è molto importante, come avrai potuto vedere. Mi scuso anche con te per
l’interminabile attesa, ma spero di averti un po’ incuriosito,
abbastanza almeno da non farti scappare XD! Ginny è
odiosa, vero? In questo capitolo poi ha strisciato
proprio sul fondo, ma che ci vuoi fare? La odio troppo per farla tornare
misericordiosamente buona. Fammi sapere cosa ne pensi se ne hai voglia, mi farebbe tantissimo piacere risentirti!
Iside91: Ciao!!! Come io e te già sapevamo, sta arrivando il momento
parallelo tra la triste realtà di anni passati e la nostra storia!!!! Tengo a precisare, ragazzi, che la mia Isyaveva capito subito tutto
XD!!!
Grazie per tutti i complimenti, soprattutto perché sento che
è ciò che pensi davvero, in effetti anche io non ci ho
mai capito molto di tecniche militari…ma perché raccontar balle se sei
stata così sincera…Ecco: non ci capisco niente, è per questo che ero
preoccupata!!! Grazie a te mi sento un po’ più sicura e soddisfatta,
dopotutto efp è un sito che mi ha fatto crescere, e
se lo ha fatto è stato grazie a persone come te.
Spero di aver continuato a farti piacere la Ron-Luna, visto che le ho dato una
bella spinta avanti, ma ora ho paura di aver distrutto tutto…tu che ne
dici?
Harry, Harry,
Harry…un’altra sfiga
per il nostro amato ragazzo ( e perché definirlo bambino ora? XD) sopravvissuto…non
ci voleva proprio eh? In quanto a Ginny…lieta
che ti sia piaciuta! Anche se non piaciuta come
persona ovviamente…e a chi può piacere una persona così viscida?XD
Infine per la Dramione ( adoro
questa coppia!!!) spero di non aver esagerato in “Sprofondare,
nell’oscurità”, ma da una parte ammetto di esserne orgogliosa.
Il Fuhrer sta entrando sempre più nella sua parte eh? E non è ancora niente…XD
Voglio porgere anche a te le mie scuse…sorry, davvero, non so neanche io come ho fatto a starci 2
mesi!!! Non dovrebbe più succedere però XD Spero
continuerai a seguirmi, è davvero bellissimo avere una come te a seguirmi!!! P.s: sei mai stata in Egitto tu? Io no, ma mi
piacerebbe molto. Bacionitesoroooooo!!!
Ivy o_O: Oh mio Dio!!! Davvero ti
sei iscritta per recensire la mia storia? Che cariiiina
che sei!!! Grazie!!! XD A maggior ragione mi
inginocchio per scusarmi…dovreste inseguirmi coi forconi per questo
ritardo mostruoso…GrazieGrazie!!!!
kayakchan: Scuuusa tesoro!!! Io
appello e invece dovreste farlo voi a me, per darmi una mossa, ma come ho già
detto, il trasloco mi ha creato un bel po’ di ritardo…vabby, nella speranza di perdono, non posso fare altro che
ringraziarti, ringraziarti e straringraziarti per le
splendide parole!!! Grazie anche di aver notato la confusione dell’ultima
parte, resa apposta, come ti sei accorta, per farci vedere cosa sentivano
davvero i personaggi.
Scusa per questa mia nuova carognata, prima Silente, ora la
deportazione…ma sono sicura che sta vota dovrai aspettare di meno, certo,
dipende tutto da me, ed è per questo che ce la metterò
tutta: per te e per quelli che come te si sono affezionati ai miei personaggi
ed alla storia. Ti voglio bene, sul serio!!!
Sweet_Nightmares:Occavolocavolo!!! L’amica di Ginny!!!
Sofia!!! Piacere, piacere, piacere!!! Sono felicissima di averti tra i nostri!
Per risponderti : no, non voglio far finir male questa
storia. Certo, non sarà tutta fiori e farfalline, ma per ora non ho previsto
nessun finale tragico…sono troppo Grifondoro XD!!!
Spero continuerai a farmi compagnia con le tue recensioni, per ora ti saluto,
scusandomi anche con te per il tremendo ritardo!!! Ciaooooo!!!
samantha: Eccomi
tesoro!!! Dopo tutto questo tempo!! Ebbene sì: sono riuscita a connettermi, ci
sono stata 3 ore, ma ce l’ho fatta!!! Cappy ancora più lungo…ma ti avevo avvertito no? Con
te non mi scuso per il solo motivo che mi sono già scusata, e so che mi hai già
perdonata, ma ti ringrazio per non aver organizzato
una caccia all’autrice del ritardo (io) Coscy
(sì, tu sai che è XD) mi ha tirato le orecchie per tutti i due mesi che vi ho
fatto aspettare…aaaarh!!! Che vergooooogna!!! “colpa tua!” “zitta coscy!!!” eccheccavolo!!!
Anche qui deve rompere XD!!!
Ebbene sì, anche i migliori sbagliano: Draco ne è la dimostrazione…però
ora ce l’ha finalmente fatta no XD? Davvero ti è piaciuto Ronny? Wow, questo sì che è un complimento…sono
riuscita a fartelo piacere anche se so quanto ti sembri toposo?
Wow!!! XDXD!!! Oooops!
Parlato troppo? Beh, ma tanto nessuno legge ringraziamento per ringraziamento…vero?
XD Perdooono!!!
Ti voglio bene…e risponderò, recensirò!!! Lo giuro!!! Appena possooooo!!!!
p.s: perché
hai cambiato nick? Era carino BabySan…comunque mi piace molto il tuo nome, quindi nulla da dire,
solo curiosità.
Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Lady Lunanera: Tu ti scusi per il lieve ritardo per
recensire, ma io ho ben più scuse da farti…missà
che ora sono in debito: sei in diritto a fare tutti i ritardi che ti va, anche se spero di sentirti al più presto! E’ stata
una vera sorpresa la recensione della tua amica Sofia, all’inizio pensavo
fossi tu, ma poi mi sono ricordata che non era più il tuo nickname…XD
che testolina che sono!!! XD
Davvero non avevi mai pensato a Ron
e Luna insieme? Io ho pensato a tutte le coppie che poteva
formare Ron…mi bastava che fosse libera Herm…ma poi ho scoperto che Lunetta sta proprio bene
col nostro bambinone!!! Sono contenta siano piaciuti anche a te!!!
Scusa per Ginny, ma ormai te lo
aspettavi che sarebbe stata lei la pietra dello scandalo…giuro che “
fatti e personaggi sono inventati, qualunque riferimento a fatti o persone reali è puramente
casuale” XD Eppoi tu sei la mia Princy!!!
Ti adoro anche ioooooooooooooooo!!!
Panty96: Ehi ciao
bella fanciulla sconosciuta!!! Beh, ora ci conosciamo
però!!! Piacere!!! Sono felice di avere una nuova recensionista,
ti adoro di già!!! Pfff!!! Mi hai fatto morir dal
ridere: Tenerona di casa Modena? Hahaha!!
Ben le sta aGinny…mio
fratello è praticamente drogato di teneroni…XD
(sì, lo so: non c’entra un tubo!!!) Sei molto simpatica, e mi farebbe
davvero piacere poterti risentire…che te ne pareva questo cappy? Mi raccomando: crudeltà XD! Scusa se non ho
aggiornato esattamente presto…come sto ripetendo da almeno mezzora me ne
vergogno da morire!!! Spero almeno che questa lezione
mi serva a non fare mai più una cosa del genere!!!
Grazie per i complimenti e per aver definito “diversa” la mia
storia. E’ molto importante per me, soprattutto considerando che le
storie di HarryPotter sono le più numerose. Graziee!!!Besitos
anche a te XD
EmoGirl91: Rieccomi dopo molto più di “tanto tempo”!!! spero potrai perdonarmi XD
Eh…penso a tutto io!!! XD…no,
non è vero: Elisa me l’ero quasi scordata (quasi) poi ho riletto tutto
per cavarmi dai problemi e…oplà XD Comunque mi spiace per lei, ma era una
vittima indispensabile…Herm è Herm!!! Sì: faccio preferenze XD
So cosa intendi quando dici di non poterne più di Pansy…ma come hai fatto notare, è indispensabile!!! Certo, io almeno posso alternarla con Ginny…ehi! Potrebbero diventare amiche!!!
Salutami tanto Tanny, se la senti,
spero vada tutto bene…comunque non ha proprio
nulla da farsi perdonare: deve prendersi tutto il tempo che le serve, ed il discorso
vale anche per te!!! Fai pure con calma dolcezza!!!
Hayley Black: Un saluto anche a te!! Sono davvero contenta di
vedere qualche nome nuovo!!! Di solito non mi aspetto
nuove recensioni sul prologo, invece…grazie!!! Spero ti piaccia la
storia, e come si stanno evolvendo le cose…Ciao!!!
Un
saluto speciale a Peach_93: non ho potuto aspettarti, scusa, comunque
ti volevo salutare perché sei la prima vera recensionista
di questa storia, che quindi ti deve molto. Spero di risentirti presto,
altrimenti ciao comunque. T.V.B tesoro!!!
Spazio Avvertenze:
Un’unica cosa: stanno per venir trattati argomenti che riprendono parte della nostra storia del
‘900: la seconda guerra mondiale. Non voglio essere irrispettosa, e
perciò vi dico fin d’ora che questa non è una parodia o una presa in giro
di ciò che è accaduto. Gli argomenti sono solo uno
sfondo di spunto, ma è giusto sapere cosa sia realmente successo neanche un
secolo fa.
L’idea non è nata così: la storia si è sviluppata pian
piano. All’inizio non era previsto neppure il morbo, ma poiché i capitoli
sono cresciuti con me e sono uno specchio di ciò che
ho pian piano vissuto o approfondito, ora la trama l’ho fissata nella mia
testa e non dovrebbero esserci grandi modifiche.
La prima parte della storia terminerà tra non troppi
capitoli ( dipende da come saprò renderli) ne assicuro
almeno altri 5 per ora.
Draco&Hermione, love in
agrodolce 2, o vedrò come chiamarlo, arriverà normalmente come se fosse un
normale nuovo capitolo.
Per ora comunque non dobbiamo
preoccuparci.
Spero di aver chiarito i vostri dubbi. A presto!!!
Ultima cosa:
Ragazzi, Ragazze, volevo solo
chiedervi una cosa: pensavo che potrei farmi un contatto su facebook
per tenervi aggiornati su questa storia, ma solo se vi interessa…Vi
interessa? Intendo dire: in questo modo potrei avvertirvi dei ritardi, darvi
piccoli assaggi dei nuovi capitoli…cose così XD!
Certo, sarebbe un po’ un’impresa: io e fb non andiamo tanto d’accordo…(sono
un po’ impedita ad usarlo XD), ma se è per voi…questo ed altro.