Un sogno...un amore

di little_Darling
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11. ***
Capitolo 12: *** 12. ***
Capitolo 13: *** 13. ***
Capitolo 14: *** 14. ***
Capitolo 15: *** 15. ***
Capitolo 16: *** 16. ***
Capitolo 17: *** 17. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Un sogno…un amore

                                              1.

Era una calda giornata d’Agosto, io e le mie amiche eravamo pronte, stavamo per iniziare un altro concerto. Eravamo in ansia, ovvio, però ormai ci stavamo abituando a quella sensazione. Mi diedi un’ultima occhiata allo specchio e mi vidi, carina sì, ma conciata male, mi sembrava, per la sera precedente: avevamo fatto troppo tardi "Teso…come sto?" la mia best mi squadrò da capo a piedi "stai bene Darling…perché?" "non ho la faccia sconvolta?" mi riguardò bene "assolutamente no; secondo me sei troppo agitata, dovresti esserlo un po’ di meno, lo sai che la band conta soprattutto su di noi…" "sì lo so, ma io non mi sento agitata" "magari a te sembra di no, ma è così. Vedrai che andrà tutto bene anche qui a Roma." caspita…Roma…la capitale…è più piccola di Londra, Berlino, Parigi in cui ci eravamo già esibite…però…mi metteva più ansia del solito…quello, purtroppo, era vero.

"perché così ansiosa?" mi domandò sbucando dal camerino Marta, alla chitarra "non ne ho idea" risposi abbassando lo sguardo "cuore?" "cioè?" chiese la mia best a Marta "cioè…problemi d’amore?" il mio cuore accellerò il battito, ecco il motivo: il Mo. Il suo vero nome è Luca, soprannominato Mo da me, mai visto se non tramite web, ci dichiaravamo migliori amici e ci consideravamo anche così: ci volevamo bene; forse, anzi, probabilmente, speravo venisse a sentirci, un po’ anche per vedere me: la sua best. Quindi più che problema d’amore lo chiamerei…voglia di vedere il proprio migliore amico…tutto qui.

"ragazze tra 5 minuti sarete in scena" "grazie Joe" rispose Clara, la batterista "allora Darling, a posto?" "ora che ho scoperto il motivo sì, grazie" risposi mostrando un sorriso rassicurante "siamo pronte?" domandò Marta "ovvio Amo!!" rispose Clara "certo Marta!" rispondemmo io e Marti assieme "allora andiamo!".

Ognuna di noi prese il proprio strumento: io il microfono, Marta la chitarra, Clara le bacchette e Marti o spartito da mettere sulla pianola; appena salii sul palco, l’agitazione sparì.

Ovunque c’era il nome della nostra band: Dark Angels.

Suonavamo per varie nazioni, quindi io dovevo imparare i nostri testi anche in altre lingue, in base ai nostri tour; quella volta mi tranquillizzai più in fretta del solito, anche perché dovevo cantare in italiano e non avrei avuto problemi.

 

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Capitolo 2
*** 2. ***


2.

Il concerto era iniziato alle 21.00 ed era terminato alle 23.30 tra ringraziamenti e discorsi vari, l’avevamo concluso parlando del nostro prossimo tour, dicendo di non sapere dove si sarebbe svolto ma che avremmo tenuti aggiornati i fans sul nostro sito ufficiale.

Entrammo in camerino esauste, ma felici di un altro successo, e lì arrivò Emanuela, la nostra manager/organizzatrice con un sorriso enorme dipinto sulle labbra "ragazze siete state fantastiche, anche oggi abbiamo avuto un sacco di spettatori alla tele da tutto il mondo, ma…la notizia più bella è un’altra…so che ci tenevate molto e alla fine ci sono riuscita." "sai che non ci piace esser tenute sulle spine Emy" disse ridendo Clara, anche se un po’ era vero "ebbene, poiché vi stanno seguendo moltissimo…sono riuscita a organizzarvi un concerto…in Giappone!!" un unico e solo urlò che durò per pochi secondi ma che ad una paralizzata come me sembrarono un’eternità "Darling!il nostro sogno!il Giappone!!" un’idea balzò nella mia testa, mi alzai in piedi di scatto "Teso!il Giappone!!" "sì!il Giappone!" "Teso!i “The Gazette”!!" si bloccò e io feci di conseguenza come Clara e Marta "i Gazette!!" urlarono le tre in coro abbracciandomi, o meglio, stritolandomi "ragazze…mi soffocate…" "oh, scusa." e si staccarono "ragazze guardate che si parte domani" intervenne Emanuela "domani?!" chiese allibita Marta "sì, dovete tornare a casa, far le valige, andare a letto, provare a dormire e poi partire" "ma…quando ci sarà il concerto?" "tra un mese" mi rispose "vuol dire che staremo lì un mese??" chiese Martina "no due mesi" "due?" "esatto" un altro urletto di gioia da parte nostra "su su, ora da brave andate a casa, che sarà assediata però va beh, preparate le valige e a letto" "a che ora passate?" "alle 6" "così presto?!" "in aeroporto alle 6.30, volo alle 7" "un jet privato no eh?" chiese Clara sarcastica "quello è un aereo privato Clara" disse ridendo Emy "avanti andiamo" continuò, al che noi ci togliemmo i vestiti dello spettacolo e corremmo sul furgoncino che ci avrebbe portate a casa.

Non appena arrivammo prendemmo le nostre valige e ci mettemmo dentro più vestiti possibili, tanto avevamo un aereo tutto nostro! Dopodiché ci mettemmo sul divano in pigiama, parlando del nostro futuro viaggio, vidi Marta guardar le ore "ragazze sono le 4.30 propongo di andare a letto." "buona notte" dicemmo in coro; io e Marti entrammo nella nostra stanza, ci mettemmo sotto le coperte, passai una buona mezz’ora ad occhi chiusi quando poi sentii "Darling?Darling sei sveglia?" "sì Teso, che c’è?" chiesi girandomi su un lato verso il suo letto "e se li incontrassimo?" capii al volo la sua domanda "non li conosciamo, non potremmo farci nulla se non limitarci a guardarli, purtroppo" iniziammo a parlare, pensando alle ipotesi e alle probabilità che avevamo di incontrare i Gazette.

Ma la sveglia suonò dopo poco, quindi ci vestimmo in fretta, rifacemmo i letti appena in tempo poiché suonarono alla porta "chi è quella messa meglio??" "Darling! vai!" con una faccia da morta andai ad aprire la porta "giorno Emy" "Laura…mi chiedo: avete dormito??" "moltissimo" e le sbadigliai in faccia "si vede." "vero?" risposi scherzando, mi allontanai per prender la valigia, uscimmo, salimmo sul nostro furgoncino rosa e arrivammo in aeroporto dove tutte ci addormentammo.     

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Capitolo 3
*** 3. ***


          3.
"ragazze in piedi. Ci dobbiamo dirigere verso l’aereo" sta zitta, ho sonno "ragazze?Giappone?Gazette?" aprii gli occhi "finalmente!avanti, andiamo" le nostre valige erano già state imbarcate, mancavamo solo noi "ci vediamo là" "come?" chiesi a Emanuela "non vengo con voi, verrò solo per il concerto, vi arrangerete da sole, ecco una mappa, vi ho cerchiato la casa che vi ho affittato e alcuni locali, nel garage troverete un’auto, non credo sia vistosa, trattatela con cura, e buon viaggio!" mi chiuse lo sportello, ci guardammo, tutte avevamo le lacrime agli occhi, non volevamo partire senza di lei, senza la nostra severa e adorabile Emanuela, non sapevo perché, ma avevo un brutto presentimento: che non l’avremmo più rivista.
Nonostante ciò si sedemmo, misi le cuffie dell’IPod e iniziai ad ascoltarmi un po’ di musica, chiusi gli occhi e mi riaddormentai.
Mi svegliai in tempo per scoprire che l’aereo stava scendendo: eravamo arrivate; guardai sulla mia destra e vidi Marti arzilla e in tensione.
L’impatto fu dolce, fui l’ultima a scendere dall’aereo…se fosse stato l’orario italiano sarebbero state le 13 però eravamo in Giappone per cui arrivammo alle 20 dell’orario giapponese, ma non eravamo stanche dato che avevamo dormito tutto il viaggio, quindi prendemmo le valige e ci dirigemmo verso l’interno dell’aeroporto mentre sentimmo qualcuno gridare i nostri nomi, mi girai: a pochissima distanza da noi c’erano i fans giapponesi, lasciai la valigia e mi diressi verso la rete ma, una voce, mi bloccò "Laura-chan, è meglio che veniate con noi" mi disse un signore giapponese in un italiano quasi perfetto "lei chi è?" "il vostro traduttore" "e tramite chi è qui?" "con l’acquisto della casa" "può evitare di farci da traduttore, grazie lo stesso" "no ma io…" "grazie lo stesso" risposi di nuovo sorridendo, quello si allontanò ed io andai verso la rete, una ragazza riuscì a far passare un bigliettino con una penna "please" mi chiese, io le sorrisi, mi girai "Teso!" si girò, mi vide, lasciò la valigia e arrivò di fianco a me "autografiamo?" lei fece un sorriso, prese carta e penna che le porgeva un ragazzo che pronunciava il suo nome e autografò come feci anche io, a noi si aggiunsero poi anche le altre, erano tutti molto cordiali e il loro “arigatou” mi piaceva molto, mi rallegrava. Finimmo alle 22.30 e loro erano ancora tutti lì, qualcuno scattava anche foto, o faceva video, ma non ci dava fastidio, anzi ci faceva piacere essere così apprezzate anche in un paese così lontano dal nostro "andiamo?" chiese Marta "ok" tornammo verso le nostre valige, le prendemmo e ci avviamo verso il furgoncino che c’era all’uscita, vi salimmo, nonostante tutto eravamo stanche, passammo per il centro di Tokyo "stop!" e il guidatore si fermò "dove vai Teso?" ormai era già scesa, la seguii e mi fermai dietro di lei, davanti a un volantino di un concerto dei Gazette si girò "ci andiamo?" "ovvio" salimmo di nuovo sul furgoncino e ci facemmo portare davanti a un baracchino che vendeva i biglietti "voi ci venite?" "Amo…a me non va…" disse Clara a Marta "anche a me Amo…tranquille andateci pure voi" Martina scese e tornò con i biglietti fatti, arrivammo a casa, ci sdraiammo e ci addormentammo.

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Capitolo 4
*** 4. ***


4.
Mi svegliai alle 11, le altre erano in piedi già da un po’ ma, era risaputo, che ero la più dormigliona "ben svegliata Darling" "giorno…" dissi strofinandomi gli occhi "avanti sbrigati, che alle 15 dobbiamo fare un set fotografico qui in Giappone e devi ancora mettere a posto la tua roba" "con calma Clara si fa tutto" "oh, devi anche vedere dove si svolge il concerto di stasera, se no non ci arriverete" intervenne Marta "ma non può guidar la Teso?" "no, io devo provare ad avvistare i Gazette e se guido non posso farlo" "quando avete deciso tutto ciò?" "mentre dormivi" "ah." ecco la sfiga del dormir tanto "d’accordo, mi muovo" mi alzai dal letto, feci colazione, rifeci il letto e arrivarono le 12.30; dopo aver mangiato presi il mio pc portatile e cercai la strada per il luogo in cui si sarebbe tenuto il concerto, mi segnai le indicazioni stradali e arrivarono così le 14.00, il tempo di infilarsi qualcosa e uscire di casa e ci ritrovammo nel luogo dell’incontro in tempo.
Un tipo poco più basso di me, vestito elegantemente con occhiali da vista si avvicinò e iniziò a parlare con un italiano approssimativo "sono Akio Takahashi, il vostro fotografo/regista per le foto/video che svolgerete qui in Giappone" "io sono Martina" "io Marta" "Clara" "io Laura" "perfetto, grazie per le presentazioni, mentre lavoriamo si può anche scherzare, ma senza esagerare proprio come fanno i miei “modelli” numeri uno" "cioè?" chiese Marta curiosa "i Gazette" io e Marti allibite "bene, allora dovete passare dal camerino per vestiti e trucco, quando sarete tutte pronte, venite qui, una telecamera, se non vi dà fastidio, vi riprenderà per dimostrare ai fans come siete dietro le quinte e dietro un concerto, ok?" "perfetto".
"per i vestiti da questa parte" ci indicò una ragazza e ad ognuna passò un vestito simile ma non identico: il mio era formato da un top di un tenue azzurro, una gonna metà pantaloncino azzurro con un tenue rosa e gli stivali fino al ginocchio; quello di Marti era formato da un top con una sola spalla azzurro-grigio, shorts di un tenue grigio e stivaletti fino al polpaccio; quello di Clara da un top, sorretto solo dal collo, di un giallo opaco, pantaloni lunghi di un azzurro-giallo e scarpe col tacco; mentre quello di Marta da un normale top blu con minigonna arancio-blu e stivali fino alla coscia "raga…non sembro una puttana??" scoppiammo a ridere dimenticandoci della telecamera. Poi ci truccarono con ombretto, fondotinta e rossetto.
Io: ombretto rosa pieno di brillantini, mascara, matita nera sotto e rossetto rosa;
Marti: ombretto grigio, quasi argento, luccicante, mascara, matita sotto e per rossetto lucidalabbra con contorno delle labbra grigio;
Cla: ombretto giallo luminoso con mascara pieno di brillantini e rossetto fucsia;
Marta: ombretto arancio, brillantini sulle guance e rossetto arancio.
Capelli: a me fecero i boccoli (cacchio mi sembravo un angelo…ma anche le altre non scherzavano!) a Marti li lasciarono sciolti, glieli stirarono e basta, a Clara li legarono con una coda alta mentre a Marta fecero due codini: lei sembrava una ribellina.
Uscimmo tutte assieme e ci scattarono le foto di gruppo, tornammo in camerino "Marta…vieni, foto singole" "ditemi buona fortuna" "in bocca al lupo" "ma non mi va di farlo crepare…" ridemmo alla sua battuta stupida e lei uscì; dopo 10 minuti "Clara, tocca a te" "ci vediamo di là" e sparì anche lei "Teso…ho una strana sensazione che mi agita" "anche io ho una sensazione Darling. Dimmi la tua…" "sarà stupido…ma da una parte credo e spero ci siano i..." "è la mia stessa sensazione" rimanemmo immerse nei nostri pensieri per altri 5 minuti "Martina è il tuo turno" "come va?" "abbastanza tranquilla Darling" "io no Teso" "calmati…ti aspetto di là" e anche lei uscì, solo dopo mi ricordai della telecamera "stai ancora riprendendo?" chiesi sottovoce, lui fece segno di sì con la testa, presi il mio IPod, perché ci mettevano così tanto?mi scordai della camera e mi misi a ballare una canzone, spensi l’IPod ed entrò la ragazza "Laura, sei l’ultima" la seguii "non è che mi ritrovo ospiti a sorpresa??" chiesi scherzosa, ci fu un attimo di silenzio, la mia accompagnatrice si fermò e io la imitai, si girò verso di me e chiese, quasi con una risata isterica "tipo chi?" avevo fatto centro?mi feci seria "si capiva…i “modelli” del capo…" si fece scura in volto e mi disse "aspetta qui un attimo." e si allontanò, tornò indietro "vieni" e mi condusse dov’era andata precedentemente, non avevo fatto centro: i Gazette non c’erano, nella stanza vidi solo le altre Angels "bene Laura, dato che la canzone si intitola “My Dream” devi avere un’aria…sognatrice, d’accordo?" notai che aveva calcato, con il tono di voce, sul mio nome ma non chiesi il perché "ok" risposi semplicemente; ero imbarazzata, ma quando vidi il viso rassicurante della mia Teso mi sciolsi "porti anche a lei il fiore" disse Takahashi, la ragazza mi diede un fiore rosa, bellissimo "fai ciò che ti viene d’istinto fare con un fiore" allora lo guardai, lo annusai, chiudendo gli occhi e infine, guardando verso l’alto sorrisi, ripensando al profumo che aveva "perfetto, ora alza gli occhi" alzai il viso, occhi compresi e mi ritrovai la macchina fotografica a pochi centimetri dal volto e scattò la foto "finito, vieni pure a vederle con le altre." e si avvicinarono a me, anche se mi sembravano timorose dopo i miei scatti, mi avvicinai a Martina "Teso…che c’è?" non mi rispose "mi vuoi dire cosa c’è Teso?" "loro" mi disse sottovoce come per non farsi sentire e mi illuminò "il nostro presentimento?" "esatto.".

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Capitolo 5
*** 5. ***


5.
Arrivammo di fronte alla piccola tele in cui c’erano le nostre foto "sono belle" disse Clara "sì, siete molto brave" rispose Akio "quasi quanto loro" e cambiò foto "sapete chi sono?" Martina rispose anche per me "io e Laura sì" "io e Marta no" lo vidi in foto, proprio dove avevo posato io, aveva posato anche lui: Ruki. "quindi?" "sono i Gazette" rispondemmo io e Martina all’unisono "tenete" disse dandoci due biglietti "ve li siete meritati" "in realtà…" "no, non mi dovete ringraziare, tranquille" "no beh, è ovvio che la ringraziamo, ma questi biglietti dovrebbe offrirli a Clara e Marta…io e lei li abbiamo comprati ieri sera…" "è davvero un peccato…" frugò nella tasca "questi?" ce li porse e leggemmo a mente "per il…dietro le quinte?" chiese Marti sorpresa "dato che gli altri li avete già…e so che a loro potrebbe far piacere" rimanemmo di stucco per la gioia "li accettate?" "cosa possiamo darle in cambio?" "i ringraziamenti bastano" "beh…allora grazie" "ripeto: ve li siete meritati, grazie a questi li potrete conoscere e loro…potranno venire nel vostro backstage?" "sì, certamente" rispondemmo tutte "allora glieli do qui davanti a voi, proprio come ho fatto con voi?" quella domanda mi aveva completamente bloccata , per fortuna Clara aveva una bella parlantina "si che puoi e poi, sei tu il capo" "bene…ragazzi" eccoli…porca miseria quanto è bello Ruki, la Teso starà pensando la stessa cosa di Reita, il bassista "arigatou" e mano a mano si presentano: Aoi il 2° chitarrista, Uruha il 1°, Kai il batterista, Reita il bassista e Ruki il vocalist. Ci presentiamo anche noi: Clara batterista, Marta chitarrista, Martina tastierista e io vocalist; non riesco a capire perché Ruki mi fissa in quel modo…sembra mi stia facendo la radiografia!
"bene ragazze, per oggi abbiamo finito, ci rivediamo la prossima settimana, ah, Laura, Martina…loro vi possono portare al concerto se volete" mi voltai verso di loro "non vorremmo disturbare…" Takahashi ripeté loro ciò che avevo detto in giapponese perché lo capivo ma lo parlavo poco, Ruki rispose in giapponese "non disturbano" si girò per riferire ma io chiesi "sicuro?no perché…dovremmo prepararci…" tradusse "allora vi do il pass, così lo mostrate ed entrate dietro le quinte…ok?" "sì" dissi in giapponese; si fermò di fronte a me con il pass e me lo mise al collo "grazie…" "di niente" erano le 19 entrammo nel camerino, ci cambiammo "ci vediamo là" disse la Teso "si(hai)" salimmo sul furgoncino che ci portò a casa, tutte nelle due docce, una per camera, poi io e Marti iniziammo a prepararci, arrivarono le 20 "ci sei Darling?" "sì Teso, prendi le indicazioni, se no ci perdiamo" "ok!prese!" salimmo in macchina e ci dirigemmo verso il backstage, mostrammo i pass alle guardie del corpo ed entrammo, avevamo ripassato un po’ di giapponese, per cui ora sapevo parlarlo abbastanza bene "eccovi!" disse Reita la Teso stava per svenire. Dietro di lui c’era Ruki, che mi fissava, gli feci un leggero sorriso, ma si girò dall’altra parte poiché chiamato da Kai, che non appena ci vide, lasciò perdere Ruki e venne verso di noi, prendendo subito confidenza "ehi!ciao!alla fine siete arrivate!" ci diede un bacio sulla guancia per uno, aveva un sorriso rassicurante "avete trovato subito la strada?" "ovvio, alla fin fine non è che sono così imbranata" risi dopo la mia frase "sì, come no Darling" "sh!che intanto sei arrivata sana e salva solo grazie alla mia perfetta guida" Kai rideva di gusto, era un tipo molto alla mano, con cui riuscivi subito ad andar d’accordo, Reita ci osservava scherzare "finisco di preparami e torno, ok?" facemmo sì con la testa al bassista "vado anche io, intanto potete parlare con il cameraman" sparì anche il batterista "dici che ci possiamo sedere Teso?" "scusi…ci possiamo sedere?" il cameraman non parlò, annuì semplicemente, io mi sedetti "non ti siedi?" "devo andare alla ricerca di un bagno" e se ne andò lasciandomi mentre la telecamera mi riprendeva.
Sentii della musica…non era dei Gazette…mi alzai incuriosita e mi ritrovai di fronte ad una porta chiusa, guardai la “mia” telecamera "si può?" fece spallucce "con te un’eccezione si può fare" mi girai, presa alla sprovvista da Ruki "emm…scusa…ho fatto la curiosa…" "in effetti…vieni" mi aprì la porta e ci ritrovammo da soli, al buoi, immersi in quella bellissima musica, sentii una mano che dalla mia spalla andava fino alla mia mano "Ruki!" da fuori Aoi lo stava cercando "tra poco si inizia!" dei passi si allontanarono, e poi solo i nostri respiri "resterei di più…ma il concerto chiama" mi spostò i capelli e mi baciò sul collo, poi non sentii più nulla, una porta che si aprì, i suoi passi che si allontanavano…il mio stomaco in subbuglio, le lacrime che volevano arrivare per paura che fosse tutta una finzione, la sua voce al di fuori della stanza, la sua mancanza, il riuscire a capire che mi piaceva davvero, l’aprire quella porta che mi portava in quella stanza e riessere in mezzo a tutti facendo finta che nulla fosse successo. 
  

 

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Capitolo 6
*** 6. ***


6.

"Darling!" la voce della mia best mi riportò con i piedi per terra, mi girai verso di lei, credo con una strana faccia, perché la sua reazione fu quella di bloccarsi di colpo e chiedere, avvicinandosi velocemente "Darling che c’è?che è successo?" "niente" "Darling dimmi cosa…" "dopo Teso" dissi tranquillamente interrompendola "come è andata?" chiesi guardandola "cosa?" la guardai come per dire “lo so che non sei andata in bagno” "beh…ecco…sono andata lì…e dopo qualche parola mi ha chiesto se volevo provare a suonare il basso, allora me l’ha messo, e prendendomi le dita mi ha insegnato qualche nota….ha detto che sono brava!sono felice!" le sorrisi, ero davvero felice per lei "noi saliamo…occhio a farvi vedere o i fans vi assalgono" ci disse Kai avvicinandosi "buona fortuna!" urlammo a tutti che si girarono e ci fecero chi un sorriso, chi il pollice all’insù, chi l’occhiolino. Nuovi amici?beh può darsi!
Andammo verso l’accesso per il palco, non erano ancora entrati tutti, c’erano fuori Aoi, Uruha e Ruki "guarda com’è bravo Reita…" in italiano…la Teso era proprio cotta; dopo cinque minuti circa, salirono sul palco anche Aoi e Uruha, Ruki era pronto, aspettava solo il suo momento "Darling…vado sull’altra porticina" "Teso…sei più visibile" niente da fare, era già partita per lasciarci soli "anche su questa porta si è visibili…qualcuno ti ha già indicata…e la voce sta girando" "mi conforti molto Ruki" "mi toccherà chiamarti sul palco" "divertente, come se fossi un peso" credo mi schioccò un’occhiata di rimprovero poi riattaccai bottone "tra quanto sali?" "ti scoccia che io stia qui?" stavolta fui io a mandargli un’occhiataccia, sorrise "tra 10 minuti" cambiai discorso "a Reita piace la Marti?" fui diretta "perché?" "la fissa…abbastanza" guardai Reita e poi Ruki, che mi fissava "cos’ho?" "in che senso?" "cos’ho che non va?" "niente, e comunque…ti faccio sapere" gli sorrisi "vado; guardami" mi fece l’occhiolino, stavo letteralmente morendo!non appena salì sul palco ci fu un boato, ragazze della mia età o poco più grandi, ma comunque sempre più piccole di lui, pronunciavano il suo nome a squarciagola, notai un leggero fastidio e un senso “omicida” verso coloro che urlavano.
Marti tornò verso di me non appena lui salì "Reita si vedeva male…" "sì Teso, come se ci sei andata per vedere Reita di là" dissi sorridente "e perché ci sarei andata Darling?" chiese con finta aria di sfida "per lasciarci soli" risposi spostando lo sguardo dal cantante alla mia best "…" silenzio da parte sua "fatto centro?" chiesi ridendo, di nuovo silenzio "chi tace acconsente" e sorrise, dandomi la prova che la mia ipotesi era vera "mi devi ancora raccontare che è successo prima…e poi ora" le spiegai brevemente tutto "dici sul serio?!" chiese allibita "sì…non sto scherzando, giuro" "che bello Darling!" "cosa?" "gli piaci!" "eh?Teso…frena" "cosa frena??è vero!" "magari mi sta prendendo in giro…boh…" "ma figurati!" "infatti ho detto magari" risi ma avevo paura che fosse quella la verità "se vuoi glielo chiedo" "eh?!ma anche no!" "scherzavo" e rise, dopodiché stemmo in silenzio ad ascoltare il resto del concerto, tutti si muovevano tantissimo, si scatenavano come matti eppure sembravano ancora pieni d’energia. Il concerto finì a 0.00, i Gazette andarono nei camerini, dopo aver ricevuto i nostri complimenti e nonostante tutto i fans erano ancora lì che aspettavano "ehi ragazze, ci potreste dare una mano a mettere a posto?" "beh…non facciamo parte dello staff…però dai sì, io vi aiuto" mi voltai verso Martina "lo aspetti Teso?" "posso?" "certo" allora io salii sul palco per aiutare, ma dopo poco che i fans dei Gazette mi osservarono, mi riconobbero e iniziarono a bisbigliare tra loro il mio nome. Poi lo stesso tizio di prima mi fece segno con la mano di andar verso di lui, mi avvicinai "ma tu sei Laura…delle Dark Angels?" "sì" "o mamma!mi dispiace!scusa davvero!lascia, vai pure nel backstage" "ma a me faceva piacere…" "ho detto vai" disse fissandomi e incutendomi timore "ok…" mi allontanai verso la porta ma vidi che Martina non c’era più, affrettai il passo "Teso?" la cercai ovunque, tranne nel camerino dei Gazette, uscii nel garage: la nostra macchina “poco” vistosa era sparita, andai dal buttafuori "scusi…potrei sapere chi ha preso la mia macchina?" "la sua amica" "ah. Da sola?" "no" e quindi?perché cavolo rispondi a monosillabi che mi sta venendo l’ansia?! "con chi?" chiesi riacquistando tranquillità "con Kai, Aoi, Uruha e…" vuoi vedere che…"…Reita" che cazzo…mi ha lasciato di nuovo qui con lui…"grazie" "ehi Paul!avuto problemi oggi?" merda "no, Ruki" "bene" perché non arrivava davanti a me??perché si era fermato sulla porta? "che ci fai ancora qui Laura?" minchia, pure di schiena mi riconosce, mi girai "emm…diciamo che la Teso mi ha abbandonata qui" "ti accompagno io" "no va beh, non è necessario Ruki…" "sì invece" "me la faccio a piedi…un po’ di moto..." "io direi mezz’ora di moto…non ti stancheresti?" merda "emm…" "avanti, vieni" si avvicinò e mi cinse la vita con un braccio "ciao Paul" "sera Ruki, ciao Laura" mi girai per provare a sfoggiare un sorriso, ma appena mi girai quello mi faceva segni del tipo fattelo o cose così…che imbarazzo!!

 

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Capitolo 7
*** 7. ***


                                                           7.

Mi sedetti sulla sua macchina, e lui di fianco a me, al posto del guidatore "dove abiti?" madò come mi fissava!dopo un attimo risposi alla domanda  "ah…quindi è davvero mezz’ora/un’ora di strada" e scoppio a ridere…com’era tenero!mise in moto e si immettè nella strada, poi mi venne una domanda bizzarra "posso sbirciare sul tuo cell?non vado sui messaggi" "tranquilla, fai pure" presi il telefono e sfogliai la rubrica, capitai sulla L e tra tanti nomi giapponesi ne spiccava uno: Laura; conosce un’altra con questo nome?aprii per vedere il numero…era identico al mio?!rimasi sbalordita "Ruki…tu come fai ad avere il mio numero di telefono?" "ho il tuo numero?" "dato che ce l’hai salvato…" "l’hai messo tu ora" "no" "non fingere con me" "ma se non so nemmeno come si usa questo cellulare?" "se se come no" "no davvero!" rise "comunque, non ti dovevi preoccupare" lo guardai e lui fece lo stesso, poi si girò a fissar la strada mentre io avevo ancora gli occhi puntati su di lui "te l’avrei chiesto lo stesso il numero di cellulare" immobilizzata.

Stetti così per tutto il viaggio, con le mani sulle ginocchia e il cuore in gola "sei agitata?" "eh?" chiesi come se mi avesse risvegliata "sei agitata?" "no" mi guardò e riposò gli occhi sul cemento davanti a lui "arrivati" dopo 40 minuti "grazie" fermò l’auto di fronte a casa, stavo per aprir la portiera ma sentii la sua mano sul mio polso, mi voltai verso di lui: aveva tolto la cintura di sicurezza e si era avvicinato tantissimo al mio viso, tanto che i nostri nasi si sfiorarono, ci stavamo per baciare…ma io ero troppo agitata: misi un indice di fronte alla sua bocca, lui aprì gli occhi, io aprii la portiera e uscii dall’auto.

La macchina era ancora lì, il suo guidatore era tornato al suo posto, mentre io suonai al citofono ma non ci fu nessun movimento all’interno della casa "che palle, dove diavolo sono?" sbuffai "magari fuori?" mi girai…era lì alla mia sinistra "sto qui ad aspettarle con te…o me ne devo andare?" "non è che voglio che tu te ne vada…è che ho la sensazione di disturbare" "non disturbi" abbassai lo sguardo, fissandomi le punte dei piedi però poi ne vidi quattro…le sue?alzai lo sguardo, non feci in tempo a capire dove si trovava, cioè a poca distanza da me, che le sue labbra si appoggiarono sulle mie, fissavo le nostre bocche, lui aveva gli occhi chiusi e, non appena li chiusi anche io, sentii la sua lingua premere sulle mie labbra che quindi aprii per permetterle di “giocare” con la mia; quando ci staccammo, probabilmente io ero ancora color peperone mentre lui era normalissimo, rialzai gli occhi incrociandoli con i suoi "ti va se andiamo a fare un giro?" attesi un attimo "non mi scoccia" aggiunse e io risi "ok…" mi diede un altro bacio, mi prese per mano, mi aprì la portiera, mi fece salire e dopo aver fatto il giro della macchina si sedette al posto di guida "dove mi porti?" "al bowling?" "in due?" "sono là tutti" "sapevi dov’erano?" "mentre eri fuori mi è arrivato un messaggio" "mi prendi in giro?" si girò verso di me "no" si fermò per il semaforo rosso  "mmm" "non ci credi?" "poco" si avvicinò, un altro bacio "e ora?" sorrisi e lui rise.

Arrivammo al bowling, posteggiò e scendemmo "non hai paura che qualcuno ti possa…“assalire”?" "se per questo possono farlo anche con te" mi rispose "vero" abbassai lo sguardo, lo alzai verso di lui, che era alla mia destra "dove devo andare?" "sempre dritta" mi precedette e mi aprì la porta "grazie" entrai, con lui al mio seguito e poi arrivò ad affiancarmi, mi fermai un attimo, non sapendo dove andare "di qui" disse prendendomi per mano, il battito aumentava….già era stato veloce per tutto quel tempo!tra un po’ scoppiava.

Mi lasciò la mano e a passo sicuro ci dirigemmo verso il tavolo dei nostri amici, salutai i Gazette, la Teso doveva tirare, mi diressi verso di lei "ciao Teso!" fece un sobbalzo, la palla le partì e tutti i ragazzi esultarono pensando sbagliasse "Darling, ma da che parte stai?" la presi per le spalle e la girai verso la pista "dalla tua ovviamente" i birilli caddero tutti "strike?" chiese "strike" risposi "strike!!" urlò, si girò e mi abbracciò, tornammo dagli altri "Laura, pensavamo la facessi sbagliare!" "non posso mica tradirla!" dissi appoggiandole una mano sulla spalla e sorridendo "ma le hai fatto vincere tutto così!" "ah. Davvero?" risi e loro fecero lo stesso "facciamo a squadre?" propose Kai "sì dai!" rispose Aoi "io, Aoi e Kai contro voi due, Reita e Ruki, ci state?" propose Uruha "per noi va bene" rispose Reita.

Mentre era il turno degli altri, vidi un certo affiatamento tra la mia migliore amica e Reita, li osservai per tutta la serata; scherzavano assieme, ridevano, parlavano tranquillamente e a volte si punzecchiavano anche "che c’è?" mi chiese Ruki avvicinandosi al mio orecchio "niente" "ti piace Reita?" mi voltai verso di lui "no!" urlai a bassa voce "guarda che capirei se ti piacesse un altro…" me la menava così! E allora, mi guardai attorno: era il turno di Kai, Uruha parlava con Aoi e Martina con Reita, presi bene la mira e gli schioccai un bacio, mi staccai "no" gli sussurrai, lui mi guardò, probabilmente per dirmi qualcosa ma lo chiamarono perché era il suo turno per tirare, lui si allontanò mentre io osservavo la mia best e la vidi felice…e io lo ero per lei.

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Capitolo 8
*** 8. ***


                                                        8.

Nonostante le mie insistenze, per provare a lasciar Marti in macchina da sola con Reita, vinse lei, facendomi stare di nuovo sola con Ruki, gli altri partirono, spazio di una macchina tra noi e loro, non potevano vederci "ti sei divertita?" "molto e tu?" "abbastanza" "qualcosa non va?" chiesi seriamente preoccupata "mi scoccia dover tenere nascosta la nostra relazione" "anche a me a dir la verità…" "e mi scoccia perché nn potrò darti il bacio della buona notte" si voltò un attimo verso di me e sorrise vedendo la mia espressione "siamo quasi arrivati…gli altri hanno fatto una strada più breve" "come mai tu…" "per te" capii che voleva stare il più possibile con me "ma gli altri ti staranno aspettando" "non importa" arrivammo davanti a casa, che stavolta aveva le luci accese "sono dentro sembra" disse, da parte mia silenzio, sentii che slacciò la cintura, sentii che si spostò sul sedile, con un dito spostò il mio viso dalla sua parte, mise il dito indice sotto il mio mento, ci avvicinammo e ci baciammo "se arrivano?" chiesi in un attimo di respiro "non dovremmo più “nasconderci” ma semplicemente spiegar loro tutto" continuammo a baciarci, ci staccammo, lo guardai "entri?" si guardò dietro "sì, dico proprio a te" aggiunsi sorridendo "accetto volentieri" scendemmo e suonai mentre lui mi cingeva la vita "sì?" "noi" "noi chi?" "non far la scema Marta" risi "Laura?" "ma va?" "emm..scusa solo che c’è così tanta gente che non capisco più niente…entra" aprì ed entrammo, varcammo poi la soglia della porta "sera!!" ci accolse Clara "sera" rispondemmo "gli altri sono di là, Laura stiamo bevendo" "come?" mi dava fastidio si ubriacassero con ospiti "sto scherzando!" e rise "hai visto la tua tipa come se la prende?" domandò a Ruki "come prego?" chiesi "scherzavo!mamma nemmeno gli scherzi sopporti oggi Lalla!" e rise "Cla…non è che sei tu quella che ha bevuto?" non poté rispondermi che sentimmo qualcosa andare in mille pezzi e un fortissimo “no” provenire dal salone, affrettammo il passo "che…cavolo…" mi bloccai sulla porta: da un lato della stanza Martina e i Gazette, dall’altra Marta con un cuscino in mano "che stai facendo?" chiesi "giochiamo?" fu la risposta "Darling, è ubriaca" Clara ci raggiunse e si mise a ridere "anche lei scommetto" "Laura mi accompagni?" chiese Cla "anche a me" si attaccò Marta "oh no, non quello" "arriva" disse Clara "Teso prendi Marta e portala nel loro bagno, veloce" "faccio" presi Clara per un braccio e le tappai il naso "piano Cla" mentre Martina portava in bagno Marta molto velocemente, aprii la porta del nostro bagno, le stappai il naso e, non appena feci ciò quella…beh…diede di stomaco come Marta dall’altra parte, arrivò Ruki da me "sta parecchio male?" "abbastanza" "rimaniamo qui" "cosa?no, non se ne parla Ruki" "invece ho già parlato, per cui stiamo qui io e Reita" "ma…" "niente ma, basta" gli altri componenti del gruppo ci salutarono dall’altra stanza, andammo un attimo in salotto mentre Clara e Marta erano ognuna nel proprio letto "Darling vanno fatti dei turni" "giusto" "propongo me e Martina e Laura e Ruki" "d’accordo" rispondemmo "iniziamo io e Laura il turno" "va bene" entrammo nella stanza dove c’era una puzza immane "sei sicuro?" "certo" e iniziò così il nostro turno: il più movimentato.

Quando lo finimmo, trovammo Reita e Martina abbracciati, sorrisi, Ruki mi prese per un fianco e mi baciò, la loro sveglia suonò, noi ci sdraiammo sull’altro divano, entrambi si alzarono e andarono nella stanza, poi mi ricordo solo di essermi girata verso di lui, di aver sentito una mano attorno alla vita avvicinarmi a lui e il suo profumo, dopo aver appoggiato la testa sull’incavo del suo collo.

 

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Capitolo 9
*** 9. ***


9.

Mi svegliai tardi, ovviamente, aprii gli occhi di scatto: Ruki non era lì "buongiorno Darling!" "Teso…Ruki?Reita?" "sono andati" "davvero?" "sì" "ah." risposi afflitta "Marta e Clara come stanno?" "alla grande!" guardai verso la direzione della voce "noto Cla" e risi, accesi il cellulare e subito mi arrivò un messaggio “buon giorno piccola, scusa se non ho aspettato che ti svegliassi…mi perdoni se ti porto fuori?anche a mangiare?” sorrisi felice e gli risposi “non c’era bisogno…però accetto volentieri” ero felicissima di poterlo rivedere, andai in cucina, non appena finii chiesi alla Teso se era un problema lasciarla a casa da sola con quelle due "no problem" e mi fece l’occhiolino, sentii l’arrivo di un messaggio, così corsi in sala e mi fiondai sul cellulare “ti passo a prendere, parto ora” ero lì con un sorriso da ebete stampato in faccia, poi rilessi “parto ORA” ora?!merda!corsi in bagno mi lavai, andai in camera e presi dei vestiti, me li infilai, suonarono alla porta "vado io Darling!" presi i miei trucchi "Darling!è Ruki!" cazzo!sono in ritardo!misi il profumo "arrivo!" preparai la borsa e uscii dalla stanza "eccomi" avevo quasi il fiatone "andiamo, divertiti con queste due Teso" le sorrisi.

Salimmo in macchina "scusa il ritardo…ma mi sono svegliata alle 11.00" "tranquilla. Non ti devi scusare. Oggi ti porterò in un posto “speciale”" e ridacchiò, perché cavolo ridacchiava? Cosa aveva in mente?dopo aver parlato di argomenti a caso durante una buona ventina di minuti in macchina, si fermò di fronte ad una casa "eccoci" "che cavolo di posto è?" "pensavo che la tua reazione sarebbe stata: “wow che grande!”" rise e una lampadina mi accese il cervello che ancora dormiva "è…è casa tua?" "già" "ma scherzi?cioè…dovrei mangiare a casa tua?" "se non ti va…" "non è che non mi va, è che è…imbarazzante" "imbarazzante?" chiese fissandomi "e…mi sembra una cosa formale" lui rise "ma va là, sarà tutto normalissimo" entrammo "vieni di qui" mi prese per mano "ma gli altri?" "ho detto che avevo un appuntamento" "ah. Hai riferito anche con chi?" "ovvio; per cui se ne sono andati, Reita…dovrebbe essere a casa tua" "a casa mia?" "esatto" "perché?" non ebbi una risposta, lui cambiò discorso "cosa vuoi mangiare?" "mmm…vorrei sapere, di grazia, cosa ci fa Reita a casa mia. Poi, ti dirò cosa voglio mangiare" sorrisi "e brava, mi hai rigirato la frittata…bene preparo quello che mi pare, almeno no ti dovrò più dir niente" sbuffai "è…per un appuntamento?" lui mi guardò e io capii dai suoi occhi "sì?è sì la risposta vero?" "io, non ho parlato" e andò in cucina, per poi tornare con dei piatti fumanti.

Dopo che avemmo finito di mangiare mi portò nel loro parco: il giardino della casa "è bellissimo" "non quanto te" rispose, al che io arrossi vistosamente ma lui, incurante di ciò, mi baciò e mi portò, poi, su una panchina sotto un salice piangente davanti a cui stava un piccolo, ma bellissimo laghetto; lui si sedette, io mi sdraiai, con lieve sorpresa da parte sua, appoggiando la testa sulle sue gambe, poi così mi venne una domanda "a Reita, Ruki, piace per caso…" "la Marti?" concluse lui "sì…" risposi, ci fissammo "gliel’ho chiesto" disse interrompendo il silenzio, attesi "ha detto di sì…però ha paura che lei si comporti in quel modo perché lo vede solo come un amico" "non è così!lo so!" "a lei…lui piace?" attesi "sì…" "basta che lo capiscano allora" "dovremmo farli uscire più spesso da soli" "già" poi un’altra frase…mi uscì, senza motivo, dopo che un leggero venticello ci passò addosso "spero che tutto questo non finisca mai" guardai verso di lui e lo fissai negli occhi "anche io, non sai quanto lo spero" "posso immaginare…però la nostra permanenza qui diminuisce sempre di più…ogni giorno che passa" lui stette in silenzio, io mi alzai "dove vai?" mi chiese, non risposi continuando verso il laghetto, mi sedetti sulla riva incrociando le gambe, sentii dei passi ma non mi girai, sapevo già chi era, si sedette dietro di me, mi appoggiai al suo petto, con la testa sulla sua spalla sinistra chiusi gli occhi e riuscì a sentire il suo profumo che mi faceva letteralmente impazzire, mi girai con il viso alla mia destra, verso il suo collo, aprii appena gli occhi "posso sniffarmi il tuo profumo?" rise guardandomi in quel modo stupendo, si avvicinò, chiudemmo gli occhi assieme, e ci baciammo, gli dissi una frase, un po’ canticchiata "please don’t leave me" "mai" mi rispose e ci baciammo di nuovo.

 

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Capitolo 10
*** 10. ***


10.

Alle 19.30 mi riportò a casa e vi trovammo ancora Reita "perché non vi fermate a mangiare?" "non so…che dici Ruki" "guarda non…" lo fulminai, se ne accorse e affrettò il discorso "...non so quanto sia conveniente andare a casa…già che siamo qui" "allora…ci fermiamo" disse Reita, poi chiesi "ma Marta e Clara?" "sono uscite con gli altri" "ah, capito…".

Così ci mettemmo a mangiare e intanto parlavamo del più e del meno, se ne andarono alle 21.30 dato che avevano una conferenza, per meglio dire intervista, alle 22.30 sul loro ultimo concerto, così ne approfittai per parlare con Martina, fu lei ad iniziare "allora, com’è andata con Ruki?" "Teso, lo sai perfettamente che va tutto a meraviglia…ma tu con Reita?cosa avete fatto?" abbassò lo sguardo, arrossì e sorrise "beh…ecco…" rimasi lì imbambolata, aspettando una risposta "...mi ha detto che gli piaccio" e si bloccò, arrossendo ancora di più "e…basta?" silenzio "no…" su parla!mamma mia quanto era imbarazzata! "ecco…noi…ci siamo…"baciati?dai,su,dì quella parolina "…baciati" era un peperone!completamente rossa ma felice ed io lo ero per lei "siete…assieme?" silenzio tombale, sentii un mugolio "eh?" ripeté sempre in modo incomprensibile "Teso…se parli così…" disse qualcosa a voce più alta "vuoi parlar bene?" "sì!" disse alzando lo sguardo verso di me, le nostre labbra si aprirono contemporaneamente in un sorriso e ci abbracciammo.

Erano le 22.30 "ti va se accendiamo la tele?" "sì" le risposi, accese sul canale dove c’erano i Gazette "guarda che tenero!" trapelava felicità da tutti i pori, seguimmo la loro conversazione, li seguì una telecamera anche nei backstage e lì iniziarono a far domande "abbiamo visto che durante il vostro concerto c’erano Laura e Martina delle Dark Angels…che rapporto hanno con voi?" io e la Teso rimanemmo lì con il fiato sospeso tanto che ci accorgemmo che Clara e Marta erano rientrate solo quando la prima disse, facendoci sobbalzare "che avete combinato porcelline?" e rise "zitta Cla, vogliamo sentire" "oh, scusatemi" e si sedette sull’altro divano, mentre noi aspettavamo una risposta da parte di qualcuno dei Gazette, Reita aprì la bocca "parla lui" disse la Teso "io sono fidanzato con Martina" "che notizia!" urlò l’intervistatore "le tue fans?come credi che reagiranno?" "se sto loro a cuore, capiranno" "che tenero!" urlò stritolandomi mentre però pensavo che Ruki non avrebbe potuto dir niente perché non eravamo ufficialmente fidanzati, però ciò sembrava buttarmi un po’ giù di morale "e Laura?" chiese a Reita che rise rispondendo "ah lei è un’amica e poi…non sono io l’interessato" fece roteare gli occhi, facendoli cadere su Ruki "Ruki-san!hai qualche rapporto con lei?" porca vacca!! "emm…diciamo che emm…" dì qualcosa, non importa giuro! "non abbiamo ancora ufficializzato niente…cioè…se magari sta guardando…le chiedo conferma sul nostro stato" risero assieme e anche io e Martina facemmo lo stesso, poi lei mi fissò "lo chiami?" io ridevo ancora, mi girai "eh?" non avevo davvero capito "chiami?" "che?!scherzi?!" "muoviti!" "non ho qui il cellulare..." "eccolo" e me lo mise davanti "non so cosa dire…" "quello che ti senti" "non riesco a premere il suo numero…" lo premette lei "parla" merda!ho fifa! "suona?" chiese "sì" mettemmo il vivavoce , alla tele Ruki rispose "pronto?" Marti abbassò la tele, se no facevo confusione "ciao Ruki…" "dimmi" "sto…guardando la tele…" "me?" sorrise, risi "già…" "se vuoi ritiro tutto…" "no, vorrei…fare una domanda…" "chiedi pure" si vedeva dalla TV che era concentrato "…io e te…siamo assieme?" guardai la tele, sorrideva mentre al cellulare c’era silenzio totale "non pensavo dovessimo ufficializzare per farti capir bene" ridacchiò, la mia bocca si aprì in un enorme sorriso e le guance iniziarono ad imporporar misi, eravamo assieme "davvero?" chiesi non credendoci, questa volta rise apertamente, Martina alzò, voleva sentire se ero in vivavoce "sì" un momento di silenzio e poi aggiunse "cosa farei per vedere il tuo viso in questo momento" ancora più rossa! "se ti fa piacere saperlo, appena chiuderò qui mi metterò a saltare in giro per tutta la casa" Ruki rise e mi dissi "chiudiamo?" i Gazette erano lì ed aspettavano, non ero in vivavoce "non mi va" rise e mi sussurrò "dopo ti richiamo" "mmm…allora va bene" ridemmo "a dopo" "ciao" chiudemmo ed osservammo la tele "era lei?" chiese l’intervistatore "sì" "cosa dice?" "beh, che siamo fidanzati" "e le sue fans…come pensa reagiranno?" "spero con criterio, pensando che io sono felice" "da qui e tutto e, salutando, diamo la linea allo studio" io e Martina spegnemmo la TV "tutte e due con il tipo eh?" ci voltammo verso la voce "come mai non siete in pigiama?" chiese Marti a Clara "eccomi!" arrivò Marta con le valige "dove andate con quelle?" chiesi "in Italia>> "ma per il concerto sarete già qui….giusto?" chiesi aspettandomi una risposta ovvia, qualcosa arrivò: "no".

 

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Capitolo 11
*** 11. ***


11.

"come?" chiedemmo io e la mia best in contemporanea "avete capito bene" "ma il concerto, e noi e…perché?" "perché voi qui siete felici, io e Marta no, voi avete anche due ragazzi!" "ma non potremmo parlarne e provare a risolvere?" "abbiamo già chiamato anche Emy Marti…e ha detto he va bene: la band si scioglie" "e noi?dovremmo venire via con voi?!" stavo sclerando, il fatto che per colpa loro avrei potuto perdere il concerto ma soprattutto Ruki mi stava facendo saltare i nervi "non lo so, ne dovrete parlare voi, addio" dissero sorridendo e andandosene, chiusero la porta "Darling!del fuso orario me ne frego!chiamo Emanuela!" "ok, io tento di calmarmi" il mio telefono suonò "vediamo se sentendolo funziona…" intanto Martina andò in camera, risposi "pronto?" ero abbastanza, lo doveva aver capito, scazzata "che c’è?" chiese "niente" "ok arrivo" "ho detto niente Ruki" "1.non posso andar dalla mia ragazza per vederla?2.non mi pare che non ci sia niente…ah, Reita chiede se anche Martina è coinvolta" "no" la mia maledetta rabbia entrò nella voce che mi tradì "ok, centra anche lei, arriviamo" e chiuse; stavo per morire! Ero nello stato più confusionario, mi stava per venire una crisi di nervi e stavo per piangere dalla rabbia, arrivò Martina "non è raggiungibile…dovremo provare domani" ci guardammo e suonarono alla porta "vado io…li dobbiamo avvisare Darling?" feci segno di sì "vai nella stanza delle due?" "sì Teso…vado io di là…tu vai da noi" aprì la porta, Reita appena la vide la riempì di domande, lei lo prese per mano e lo portò in stanza, Ruki mi trovò con lo sguardo, io mi alzai e mi diressi nell’altra camera, lui mi seguì, mi sedetti su un letto, lui alla mia destra.

 "che c’è?" chiese preoccupato, io avevo il magone ma tenevo gli occhi sul pavimento "Laura?" silenzio "mi vuoi guardare?" voltai il viso verso di lui, non appena i nostri sguardi si incrociarono mi vennero le lacrime agli occhi e lui si preoccupò ancora di più "che è successo Laura?" mi morsi il labbro inferiore "per favore Laura" lo guardai e mi buttai fra le sue braccia piangendo "ehi, che c’è?" mi faceva quella domanda mentre mi accarezzava la testa, dopo un po’ fra i singhiozzi gli risposi "non voglio lasciarti" "lasciarmi?ma che dici?" mi staccai da lui, mi asciugai le lacrime, anche se avevo ancora gli occhi lucidi, e gli raccontai tutto con la voce che si rompeva per il magone "stai scherzando?" scossi la testa, mi prese in un abbraccio e ci sdraiammo sul letto, lui mi stringeva forte, io avevo la testa appoggiata sul suo petto e piangevo "non voglio" ripetevo mentre avevo riniziato a singhiozzare "lo so…ma sono qui…" e mi strinse nell’abbraccio, mi calmai ma sentii dei singhiozzi arrivare dall’altra stanza, strinsi i pugni sulla sua camicia, lui capì che ero arrabbiata per la Teso ma nello stesso tempo arrabbiata per quello che ci avevano fatto Marta e Clara così sentii il suo abbraccio diventare più forte e protettivo e sentii le sue labbra, mentre ero ad occhi chiusi, posarsi sulla mia fronte e quel bacio mi calmò, non sentii più singhiozzare, c’era un silenzio assoluto, sentivo i nostri respiri alternarsi regolarmente, sentivo il suo battito, avrei voluto che quel sogno, anzi, che quel momento, durasse per sempre.

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Capitolo 12
*** 12. ***


12.

La mattina seguente Reita e Ruki fecero colazione con noi "la chiamo?" "vai" Emy aveva sempre il cell acceso "suona?" chiesi "suona" rispose "Emy?ciao sono Martina" parlava in italiano, ovviamente solo io capivo, Martina si stava davvero arrabbiando, e non mi andava che la mia best sclerasse "ti passo la Darling…almeno spieghi anche a lei" si tolse il telefono dall’orecchio e me lo porse "vuole parlare con te" presi il telefono "pronto?" la Teso iniziò a tradurre a Ruki e a Reita "ciao Laura so che sei arrabbiata, ma ti prego di ascoltare quello che ho da dirti: le altre hanno il diritto di andarsene, giusto?" "sì" risposi tentando di mantener la calma "ok, ascolta però, se voi vi sciogliete siete costrette ad abbandonare la casa e il Giappone, perché comunque da sole non ve la potete permettere…esatto?" stavo per scoppiare "esatto" "tieni i nervi saldi Laura…e comunque questo è tutto, dovete tornare" "ma io e Martina non vogliamo!" i nervi erano saltati "questo è un sogno che si è realizzato per me e lei, non possiamo lascialo fuggire così!" "mi dispiace ragazze…lo sai che lo dico col cuore" "ci deve essere una soluzione Emy…" "non mi viene in mente nulla…magari a voi sì…fammi sapere se ci sono aggiornamenti, bacio" "ciao" e chiudemmo.

"allora?è così e punto. Eppure ci deve essere qualcosa!" "pensateci" "ci stiamo pensando Reita" disse Martina "non c’era qualche clausola o qualche cosa di simile?" chiese Ruki "Darling sì!" "sì?" chiesi "sì!quella che se i tour non finiscono la band non si può sciogliere!" "...perché non la ricordo??" "perché sei tonta…anzi no!ho una spiegazione!perché i contratti li leggevo io!" "ah…chiamo Emy" composi il numero, eravamo tutti seduti a tavola "pronto, ciao Emy" "trovato qualcosa?" "la clausola che parlava dei tour…che la band non poteva sciogliersi…" "hai ragione!recupera le altre, forse sei in tempo, provo a chiamarle intanto per temporeggiare, a dopo" attaccò, io corsi in camera e mi vestii, come fece anche Martina "ci siamo?" chiese Reita, uscimmo e salimmo in macchina, io davanti con Ruki, Marti e Reita dietro.

Arrivammo all’aeroporto, un volo per l’Italia, era partito da poco…avevamo perso la nostra possibilità?andammo al banco informazioni per chiedere se avevano visto due del gruppo ma risposero negativamente "ovvio che non ci han visto salire dato che vi aspettavamo" ci voltammo, io e Martina andammo verso di loro "ci ha chiamato Emy…ma avevamo comunque deciso di non partire…perché vi vogliamo bene" e Cla sorrise, tesi la mano "ultimo concerto" e detto così, ci dirigemmo a casa, ringraziando, io e Martina, nei nostri cuori Emy che per noi aveva fatto e stava facendo tanto.

 

Beneee ecco qui un altro capitolo!!ma le sorprese per Laura e compagni/e non sono finite!questo capitolo credo non vi lasci molto in suspence per cui stasera ne aggiungerò un altro così non dormirete muamua *me malvagiaXD* ringrazio tutti per le recensioni, mi fa molto piacere che la mia storia vi piaccia. appuntamento a stasera/pomeriggio tardi con il prossimo capitolo^^

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Capitolo 13
*** 13. ***


13.(venti giorni dopo)

Ore 21 a Tokyo "ragazze pronte?" "ci siamo Emy" "tra venti minuti si inizia" andai verso lo specchio, che cazzo no era il momento per le paranoie! "che c’è Darling?" "c’è che ho l’ansia, come solito" "Ruki?" "credo…perché ci sono tutti meno che lui?" i Gazette entrarono nuovamente nel camerino, Reita prese per sé la mia best e a me si avvicinò Kai "tutto ok, Laura?" "non molto Kai, sono in tensione" "perché non vedi Ruki?" "già" e abbassai lo sguardo, la porta si aprì, guardai verso di essa con un barlume di speranza "meno 10" ed Emy sparì, portandosi via la mia speranza di poter vedere Ruki "mantelli" ci disse Joe, rispondemmo all’ordine, coprendoci i vestiti con dei mantelli, ma io continuavo ad avere l’aria malinconica "Darling, vedrai che arriverà" tentò di rassicurarmi Martina, mettendomi una mano sulla spalla, Reita mi fissava, come per vedere la mia reazione…che mi nascondesse qualcosa?per risposta alla mia best abbassai la testa, la porta si aprì "meno 5" ok mi stava crescendo il panico! "meno 2" che cazzo!qualcuno mi toccò sulla spalla, mi girai, e quel qualcuno mi baciò "buona fortuna" "alla buon’ora" risposi, lui rise "sono arrivato in tempo, quindi sei costretta a perdonarmi sul palco!" urlò Emy, mi voltai, felice che fosse arrivato, e salimmo sul palco.

Il concerto finì a 0.00, tornammo nel backstage, Martina andò da Reita "ti è piaciuto?" "sei stata bravissima" e si baciarono…che tenerini!!  "Kai…scusa dov’è Ruki?" "non lo so, forse nel posteggio del backstage" "grazie" mi diressi, ancora vestita come per il live, nel posteggio "Ruki?" lo vidi ma non mi rispose "Ruki?" si girò "pensavo fossi arrabbiata con me" mi disse "perché dovrei scusa?" "perché ho fatto tardi" "e allora?sei arrivato, è questo che per me conta ed è questo che mi rende felice" "non sembra" "lo so di essere felice" risposi avvicinandomi "ora non mentirmi perché mi vedi giù" "ma io non ti sto mentendo Ruki" "invece sì cazzo, Laura ascolta, lasciami solo va bene?se mi menti non mi va di parlar con te" non sapevo se piangere o arrabbiarmi "ma non ti sto pigliando per il culo!lo vuoi capire?!" gli arrivai di fronte "ti porto a casa, vai a cambiarti" ormai, mi aveva fatta scoppiare "non mi sembra il caso che una che ti piglia per il culo salga in macchina con te, no?!" mi fissò quasi indispettito "fai come ti pare" "logico" ci fissammo, si girò e se ne andò con la macchina, un crampo allo stomaco, le lacrime agli occhi, rientrai erano tutte pronte "Laura, Ruki?" chiese Aoi "non ne ho idea" e proseguii "Darling tutto..." "no, va tutto storto, scusate" e mi ritirai nel camerino.

Qualcuno bussò, alzai la testa, con i segni delle lacrime sulle guance "Darling…si può?" chiese una voce dalla porta che era alle mie spalle, guardai nello specchio di fronte a me, e vidi la mia best sulla porta, con dietro Reita, un po’ incuriosito, perché comunque era amico mio oltre che di Ruki "può entrare?" "sì" risposi asciugando le lacrime e li vidi entrare, Martina si sedette di fianco a me, Reita dietro di lei "che c’è Darling?" riuscii solo a dire "Ruki" perché dopo la voce si bloccò dal pianto che io però non volevo mostrare "cos’è successo?" chiese Reita "abbiamo litigato…lui pensava che io fossi arrabbiata, io me la sono presa…e abbiamo litigato" "lo puoi capire, almeno un pochino?" "lo dovrei anche capire ora Reita?" chiesi alzando gli occhi sul suo viso "Ruki è una persona molto nervosa…è nervoso all’idea della tua partenza" "ma non è stato stabilito ancora niente!anzi io e Martina rimarremo qui!" "lo so…ma in questi giorni lui ha il presentimento di perderti…" rimasi in silenzio: non me l’aspettavo.

Il mio telefono, nonostante l’ora, suonò "pronto?" una telefonata dall’Italia "ah. Beh grazie. Arrivederci." e attaccai "chi era?" chiese Marti "sai Reita…" dissi ripuntando gli occhi, colmi di lacrime, sul suo viso "forse Ruki…aveva ragione ad essere nervoso" ci fu un silenzio tombale, poi una domanda e la mia risposta "spiegati meglio Laura…" "…torno in Italia".

 

ooookayyy ho aggiornato ^^ spero d tenervi almeno un pochino in suspence muamua aggiornerò giorno per giorno, o almeno ci tenterò ^.^ quindi ci vediamo domani, con il prossimo capitolo^^

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Capitolo 14
*** 14. ***


14.

Passò un giorno e la mia partenza si avvicinava senza che Ruki sapesse nulla, io non avevo intenzione di parlargli e lui probabilmente non voleva farsi sentire.

Passò un altro giorno senza sue notizie, né passò un altro e così arrivò il quarto, giorno della mia partenza; il volo era fissato, con un jet privato, alle 19 dell’orario Giapponese, sarei arrivata in Italia alle 18.00, avevo tutto pronto, i Gazette li avevo salutati tutti tranne uno, che mi avevan detto essere in vacanza, per cui non sapeva niente della mia partenza; salutai Martina con nostalgia "Teso…la nostra amicizia…non finirà mai nonostante la lontananza…vero?" "te lo prometto Darling" aveva le lacrime agli occhi…ed era per colpa mia, questo mi distruggeva, aprii la porta e la chiuse lei, perché non sopportava vedermi andar via; di fronte a casa però, si fermò una macchina, qualcuno suonò, Martina da dentro aprì, quella persona aprì il cancellino e guardò di fronte a sé, mi vide, affrettò il passo e mi abbracciò "scusami, davvero…è che ero in ansia e la mia reazione l’ho scatenata su di te" "tranquillo, anzi, scusa tu per quello che ho fatto" lui sorrise, si staccò e mi osservò attentamente, soffermandosi sulle due valige "dove vai di bello da sola?" abbassai lo sguardo e giunse un nodo alla gola "Laura?" aprii bocca "mi dispiace Ruki" "per cosa?" alzai il viso sul suo preoccupato "torno in Italia" questa frase lo spiazzò, lo notai dal suo volto "cosa?" "hai capito" e mi morsi il labbro inferiore per non piangere "stai scherzando?" scossi lentamente la testa e lui alzò la voce "e perché te ne vai?!perché non ti parlavo più?!alzar la cornetta no vero?!" "per favore, non urlare" e le lacrime iniziarono a scendermi, avevo un dolore dentro che era insopportabile "scusa" mi disse e mi abbracciò di nuovo, sciolsi l’abbraccio "devo…andare" gli passai di fronte e mi prese per un polso "non andartene…ti prego" morsi di nuovo il labbro, mi voltai e ci baciammo per l’ultima volta, mi staccai, lo abbracciai e gli sussurrai "grazie di tutto" un’altra lacrima scese e poi, togliendo le sue braccia da me, ma sempre sussurrando, gli dissi ciò che pensavo "…ti amo Ruki" mi staccai subito, presi la valigia e corsi sulla macchina che mi portò in aeroporto.

Una volta arrivata salii sul jet che mi avrebbe riportata alla mia vita precedente alla band, Ruki non l’avrei mai dimenticato, non avrei più amato nessun altro, perché non avevo cuore…poiché il mio ormai l’avevo totalmente dato a lui.

Spero che anche questo capitolo, seppur breve, sia di vostro gradimento^.^ grazie 1000 per le recensioni, a domani con il prossimo capitolo^^

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Capitolo 15
*** 15. ***


15.(dal punto di vista di Martina)

Qualcuno bussò alla porta, non sapevo chi fosse e , sinceramente, non mi andava di andare ad aprire perché ero alquanto intristita dalla partenza di Laura, ma mi feci forza ed aprii la porta: un Ruki sconvolto era sulla soglia, non l’avevo mai visto con gli occhi pieni di lacrime "posso entrare?" chiese provando a tener la voce ferma, feci segno di sì con la testa: sapevo che io non ci sarei riuscita. Andò e si sedette sul divano, mi misi di fronte a lui che guardava il pavimento "sfogati" era stato come un ordine per lui: mise la faccia tra le mani e iniziò a piangere, mi faceva pena, andai in cucina, non sapevo se chiamare Reita o no, presi il cordless ma, mentre stavo componendo il numero, una mano si appoggiò sulla mia spalla: quella di Ruki "non chiamar nessuno…vorrei solo parlar con te" annuii, fissando il suo volto ancora legato da lacrime, andammo in sala e ci sedemmo uno di fianco all’altro "la causa della sua partenza…sono io vero Martina?" fissava il vuoto, non mi diede il tempo di rispondere che continuò "se non avessimo litigato…per colpa mia…ora sarebbe qui" le lacrime tornarono a colmargli gli occhi "non è colpa tua" gli dissi "sì invece" "ti dico di no, è solo che le è stato offerto lavoro in Italia" si voltò verso di me "è andata via per lavoro?" "già" "tornerà mai?" "non lo so…" abbassai lo sguardo e poi lo ripuntai su di lui "…ma lo spero tanto".

DOPO 2 MESI

Erano passati due mesi dalla partenza della Darling e non c’era un giorno in cui lei non mi chiedesse informazioni su Ruki e mi dicesse quanto le mancava e in cui lui mi chiedesse ogni minima informazione su di lei.

Come ogni giorno, Ruki entrò nella mia stanza e mi sommerse di domande su Laura, per poi andarsene, quasi peggio di prima. Mi faceva star male vederlo così, e mi tormentava il pensiero che la mia best potesse soffrire allo stesso modo, per cui ogni giorno, parlandone anche con Reita, pensavo ad un modo per far sì che si incontrassero, ma le idee non mi venivano mai.

Arrivò il terzo mese, era novembre precisamente il 15, il giorno seguente sarebbe stato il compleanno della Darling e sapere di non poterlo festeggiare insieme come ogni anno mi intristiva, ma quella che stava peggio, in quell’enorme casa, non ero io bensì Ruki.

Quel 15 novembre lo passai per la maggior parte del tempo in silenzio nei miei ricordi, mentre Ruki vagava per la casa come uno spirito, non lo si riconosceva più nel Ruki di un tempo, metteva passione quando cantava, ma poi tornava così: malinconico e privo di voglia di continuare "dovremmo fare qualcosa" mi sussurrò Reita distogliendomi dai miei pensieri "già" risposi e mi rimmersi nelle mie idee, d’un tratto una iniziò a crescermi nella mente, mi stava ossessionando e dovetti dirlo a qualcuno "ci sono" tra me e me "cosa?" chiese il mio ragazzo, alzai gli occhi "Ruki…" si riprese dal suo apparente stato di trance/coma e mi guardò, pronunciai solo queste parole: "ci sono, ho trovato il modo".

I suoi occhi, vedendo il mio sorriso, si illuminarono, ripresero la felicità di tre mesi prima: aveva capito quello che intendevo dirgli attraverso quel “codice”, corse, quasi, verso di me e si sedette al mio fianco per sentire ciò che mi era balzato nella testa.

Beeneee anche oggi ho postato i capitolo...chissà che idea avrà avuto Martina XD cosa faranno i nostri amici per far tornare il sorriso a Ruki??spero di avervi incuriosito almeno un pochino, e con questi dubbi vi lascio fino a domani, un bacione a tutti^^

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Capitolo 16
*** 16. ***


16.

Tre mesi, cazzo quanto mi mancavano tutti!ecco, la malinconia salì!pensare ai loro volti…Laura basta!al lavoro ti eri ripromessa di non piangere più!ok…stava passando…guardai l’ora: 13.00. bene, giornata finita, dato che è il 16, nonché il mio compleanno mezza giornata di riposo ci stava!presi il mio giaccone, uscii dagli uffici, mi infilai in macchina e mi diressi verso casa, mangiai un panino col prosciutto, come al solito non avevo fame, e mi sedetti sul divano a leggere un libro ma, non appena posai gli occhi su esso, il mio telefono segnalò l’arrivo di un messaggio, aprii: dalla Teso, diceva: “Darling, gli auguri non te li faccio qui…ma di persona!sto per prendere il volo, arriverà alle 17 dell’ora italiana, mi verresti a prendere a Linate?Grazie!!” oh mamma mia!la Teso!qui!non ci credevo!le risposi con un semplice “ok” a causa dell’eccitazione e non riuscii a star ferma!cacchio!erano solo le 14 come facevo?provai ad ammazzare il tempo con “la settimana enigmistica” o guadando la tele o leggendo o ascoltando musica: niente!non mi concentravo su niente!che rabbia!guardai l’orologio: 16.00 beh, almeno un po’ di tempo se n’è andato!andai a prepararmi e passarono venti minuti, misi un po’ in ordine ne passarono 15 le 16.35 bene, mi diressi verso la macchina, per arrivare a Linate senza traffico ci volevano 30 minuti circa. Durante il tragitto maledissi tutti quelli che guidavano male o tutti i semafori rossi che trovavo che mi facevano perdere tempo, alla fine arrivai a destinazione alle 17.05, ora il problema era il posteggio!posteggiai, scesi dalla macchina e mi arrivò un messaggio “sono qui, ti aspetto davanti al mio volo” non stavo più nella pelle!mi precipitai verso il volo arrivato dal Giappone…ma non vidi nulla…così mi diressi al centro informazioni "mi dispiace, oggi non abbiamo nessun volo dal Giappone" mi rispose, il mio cuore si frantumò, il mio umore tornò sotto zero, mi sedetti su una panca e scrissi “Teso sono davanti al centro informazioni, su una panchina…non c’è nessun volo dal Giappone!” inviai, la risposta non arrivò, stavo per scoppiare a piangere di fronte a tutti "come mai quella faccia?" "la Teso non c’è!e mi aveva detto che veniva!è il giorno del mio compleanno e sono giù di brutto!" "dai, Laura, ci sono qui io" solo in quel momento, mi accorsi che non stavo parlando in italiano e che la persona con cui stavo parlando non era italiana; il mio cuore sussultò, alzai lo sguardo e incontrai quegli occhi, quel sorriso, quel viso che mi mancavano da morire; mi alzai, come una molla "Ruki…" sorrise "ciao Laura" "sei proprio tu!" gli saltai al collo e iniziai a piangere, in quel momento non mi importava di ciò che pensava la gente "scusa" sussurrai fra le lacrime "non ti scusare sciocca" e mi strinse più forte a sé "ti posso dire una cosa?" lo fissai negli occhi, mi bacio "ti amo anche io" e un altro bacio, arrossii "mi sei mancato" "posso immaginare tutto quello che hai provato" appoggiò la fronte sulla mia "e allora…non mi porti a casa tua?" "ah…già" dissi ridendo, per mano arrivammo alla macchina, ci salimmo e lo portai a casa.

"eccoci qui" dissi aprendo la porta di casa "è accogliente" mi disse "sì…almeno mi confortava star qui" risposi volgendo il viso verso il suo, mi sorrise, ci sedemmo sul divano, mi prese per il mento, spostando il mio viso verso il suo, appoggiò la sua fronte alla mia e sussurrò "mi sei mancata tanto" arrossii "anche tu mi sei mancato, ogni istante senza di te mi distruggeva" pronunciai queste parole a poca distanza dalle sue labbra, tanto che ci baciammo nuovamente "non ti lascerò mai più Ruki, te lo giuro" "ci credo, so quanto hai sofferto, anche io sono stato male…magari provavo a dimenticarti, non ti nascondo che sono uscito anche con altre per questo motivo, ma tu eri lì, fissa e quindi ho fatto il bravo" e ridacchiò, era sincero, lo sentivo "io invece non riuscivo a trovare nessuno bello come te" sorridemmo, poi mi guardò e mi chiese "ti posso dire una cosa?" "in questo modo avevi formulato anche la frase “ti amo anche io”dimmi" "ti va di tornare, con me, in Giappone?".

Ecco qui il PENULTIMO capitolo nuooooo e io quando finirò cosa faròòò??T.T babbè ho deciso di non fare la malvagia e d non farvi aspettare troppo l'ultimo capitolo...per cui attenzione!oggi posterò anche l'ultimo capitolo^^

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Capitolo 17
*** 17. ***


17.

"come?" "in Giappone…con me…" i miei occhi iniziarono a brillare "sì!" risposi carica d’entusiasmo "davvero?" chiese Ruki con un enorme sorriso "davvero" gli sorrisi "ma come farò per il lavoro?" "ne troverai uno anche lì, tranquilla" mi baciò; adoravo il mio lavoro…avevo fatto bene a lasciarlo?sì…perché in fondo amavo Ruki più di ogni altra cosa "allora andiamo?" chiese alzandosi e mi tese la mano, appoggiai la mia sopra la sua "andiamo" risposi sorridente e tramite un taxi arrivammo all’aeroporto dove ci aspettava un jet privato.

Prendemmo posto e iniziai a fare qualche domanda "Aoi come sta?e Uruha?e Kai?e Reita?" "stanno tutti a meraviglia e poi, tra poco li vedrai" "la Teso?ma come avete fatto per il piano?" "semplice" "descrivi" "lei mi ha dato il suo cellulare, io il mio a lei…tu mandavi i messaggi sul suo, io non ci capivo niente, quindi li rimandavo a lei che mi dava la risposta in italiano da inviarti, per cui io, non ho la minima idea di cosa ti abbia mandato" rise e riprese "una volta arrivato, beh le ho mandato un messaggio e mi ha risposto con quello da inviarti, poi sei arrivata…" si fermò e rise di nuovo "che c’è?" chiesi "c’è che ti sei anche girata verso di me…ma non ti sei accorta di nulla" rise di nuovo "ops…" risposi e mi misi a ridere, e, devo confessarlo, mi prese alla sprovvista rifilandomi un bacio, gradito ovviamente, e sussurrandomi come suo solito "sono felice di tornare a casa con te Laura, sei mancata anche agli altri" mi prese la mano "ovviamente verrai da noi a vivere" "no, no, non voglio disturbare Ruki" "non disturbate" sorrise ma…perché il plurale?? "perché il plurale Ruki?" "perché da noi abita anche Martina da quando tu te ne sei tornata a casa" "davvero?" ero rimasta stupita che la Teso non mi avesse dato questa notizia "te lo giuro" "e ma…dove dorme?" "con Reita" oddio, oddio! "nello…stesso letto?" "non penserai mica che la facciam dormir per terra" rise, io diventai un peperone, se non peggio, lui lo notò "che c’è?che ti è preso?" "emm…se lei dorme con Reita…io…" "sì, dormirai con me" o miseriaccia!dire che stavo per svenire era troppo poco! "non va bene?" domandò avvicinandosi, scossi la testa e lui ridacchiò, lui ridacchiava mentre ero in imbarazzo, dico io! "e comunque…non ti preoccupare, noi diciamo… che siamo nella nostra ala isolata della casa" ridacchiò di nuovo…cosa voleva dire?!o mamma mia!non è che in parole povere mi aveva detto che lo potevamo fare in santa pace??no perché se no o muoio per il troppo caldo o mi metto a ridere "manca ancora un bel po’" mi portò nella realtà "vuol dire che possiamo fare un sonnellino?" "esattamente" "dovrai essere stanco morto no?" "abbastanza" "buona dormita allora" e gli diedi un bacio sulla guancia "buon sonnellino" chiudemmo gli occhi e, tra vari pensieri, mi addormentai.

"Laura…su svegliati" "ancora 5 minuti" e mi girai più a destra…ma dov’era il cuscino?! "Laura…manca poco, su svegliati" aprii lentamente gli occhi e vidi il cielo…come cavolo facevo?!una risata, voltai il viso verso l’alto…Ruki?ma non era alla mia destra l’ultima volta?come cavolo ero messa?!mi guardai: testa sul petto di Ruki, braccia intorno al suo collo, quasi mezza sdraiata su di lui ma con le gambe sul mio sedile…beh, un buon inizio devo dire!diventai bordeaux e lui rise, mi tolsi all’istante "cosa ridi?" "per te" feci la linguaccia, poi una voce meccanica "siamo quasi arrivati…dobbiamo atterrare" appena l’aereo toccò terra, ci togliemmo le cinture e ci dirigemmo verso l’auto che ci doveva prendere: arrivammo così a casa Gazette.

Suonammo il campanello, dall’interno "Darling!" la porta si spalancò e la Teso mi strinse in un abbraccio, Ruki entrò e portò le valige in stanza, lasciandomi sola con lei "ho saputo che dormi con una certa persona..." "oh…ah è anche successa una cosa" "cioè?" diventò rossa "l’hai…persa?" mi guardò e fece un velocissimo segno di sì con la testa "o mamma!altre cose che non mi hai detto??" "no, basta" mi rispose dopo un attimo di riflessione e, dalla sala principale, apparve Reita "ciao Laura!" "ciao Reita!come stai?" "bene bene, tu suppongo anche…scusa eh, ma te la devo portar via…se no facciamo tardi" si rivolse poi alla mia best "vado a prendere la macchina" "ok" e uscì salutandomi "casa libera" mi sussurrò Marti "q-quindi?" chiesi "beh…credo abbia qualcosa in mente" e rise per poi salutarmi e andarsene lasciandomi lì come una scema.

Mi decisi a salir le scale e aprii con, lo devo ammettere, un po’ di timore, la porta della nostra camera, guardai nel letto di fronte a me, era lì "da quanto tempo" e rise "da tanto" risi "chiudo?" chiesi "si, si, tranquilla" chiusi la porta e mi avvicinai al letto, sdraiandomi al suo fianco, anche se lui era sotto le coperte e io sopra, mi girai a guardarlo e lui si voltò verso di me.

I nostri volti si avvicinarono e le nostre labbra si incontrarono, sollevò le coperte, mi infilai nel letto ed iniziò a spogliarmi; Ruki era mio, Ruki era il mio amore, Ruki era il mio sogno, un bellissimo sogno che si realizzò diventando realtà e rimanendo in essa, senza più mutar forma…per sempre.

                                                                                                       Fine

Ecco qui, ho finito la mia FF spero vi sia piaciuta^^ sinceramente non so se posterne un'altra perchè è ancora in fase di elaborazione e tra l'altro ci siamo ancora io e la mia best anche se in una storia del tutto distaccata da questa...ovviamente sempre con i Gaze!!^^se volete fatemi sapere se vorreste iniziare a leggere anche l'altra...magari mi invogliate a postarla:) grazie per aver seguito la mia prima FF un bacione a tutti^^

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