Parlami D'Amore

di Mia_hp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il piano di Scorpius! ***
Capitolo 3: *** Shopping con Scorpius! ***
Capitolo 4: *** Ballare con Scorpius! ***
Capitolo 5: *** Sfogati Scorpius! ***
Capitolo 6: *** Che figura, Scorpius! ***
Capitolo 7: *** Ti Voglio Bene, Scorpius! ***
Capitolo 8: *** Attento Scorpius! ***
Capitolo 9: *** Rimaniamo amici, Scorpius! ***
Capitolo 10: *** Sono come tu mi vuoi, Thomas ***
Capitolo 11: *** Ti amo, Scorpius ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



 

Parlami d’Amore

 

Ok, Rose. Stai calma. Hai soltanto inviato un gufo a Malfoy –Scorpius Malfoy- per chiedergli un favore. E che favore. Davvero, tutto qua…devi stare calma, mi dissi, mentre mi dirigevo verso il Lago Nero dove avevo appuntamento con Malfoy. In lontananza, notai una figura alta e magra. Era lui…senza ombra di dubbio. Aveva la schiena appoggiata contro un albero e nella mano sinistra stringeva una sigaretta.

-Ehi, Malfoy- dissi, ormai a un metro di distanza da lui.

Pazza, Rose, pazza.

-Weasley –mi fece un cenno con il capo, passandosi poi una mano nei capelli biondissimi. –Allora, perché mi hai chiesto questo incontro?- domandò, buttando a terra il mozzicone per poi schiacciarlo con la punta della scarpa.

-Ecco, Malfoy…- cominciai imbarazzata. Bene, mi stanno sudando le mani. Complimenti Rose!

-Sbrigati Weasley, non ho tempo da perdere- si lamentò lui, iniziando a giocherellare con il cravattino verde-argento –Ho l’allenamento di quiddich fra poco.

E va bene, mi dissi, o la va o la spacca.

-Sono qui per chiederti un favore…- cominciai, per essere interrotta subito dopo interrotta da lui.

-Tu vuoi un favore da me?- ripeté, quasi sconcertato –Che ti sei fumata, Weasley?.

Niente, è proprio questo il problema!

-Malfoy, voglio diventare femminile, desiderabile, sensuale.- gli dissi tutto d’un fiato –E credo che tu sia l’unico in grado di aiutarmi-

Fede qualche passo nella mia direzione –Come mai questa richiesta? Non sei come le altre ragazze…non ti sono mai interessate queste cose-

Presi un bel respiro prima di rispondere. Chi mi dava la certezza che dopo aver rivelatogli la verità di questa mia scelta non sarebbe andato a dirlo in giro per Hogwarts? Nessuno, dovevo soltanto fidarmi.

-Thomas Lee mi ha lasciato, questo fine settimane. Mi ha dato della poco femminile e tutte quelle cose lì, in realtà non è l’unico: anche i miei cugini rompono con questa faccenda ed io mi sono stufata di tutta questa faccenda. Voglio cambiare. Voglio stupire tutti!-esclamai .Ma soprattutto voglio riconquistarlo-.

Malfoy inarcò un sopracciglio biondo mentre il suo solito ghigno si espanse sul suo volto pallido –Che entusiasmo, Weasley! Ci devi tenere veramente tanto a questo ragazzo se hai deciso di cambiare per lui-

Annuì convinta –Allora accetti? O ti sto chiedendo troppo?-

Scorpius si voltò verso il lago, guardando verso il sole che ormai stava tramontando –Accetto, Weasley- mi disse, con tono neutro.

Le mie labbra si aprirono istintivamente in un sorriso –Grazie-, pronunciai quelle parole pensandole veramente. Non era tanto per dire.

-Sia chiaro, Weasley…non lo faccio per te. Lo faccio perché mi annoio. E poi per alcune non c’è niente da fare, ma per te- si girò verso di me per scrutarmi da capo a fondo, facendomi rabbrividire,- c’è ancora qualche possibilità. Infondo hai le qualità necessarie per far andare il piano in porto. Ti guarirò- disse serio.

-Qua- quale piano?- balbettai incrociando il suo sguardo.

-Lo scoprirai, non temere. Domani pomeriggio alle 17.00…ci vediamo all’entrata dei sotterranei. Lavoreremo nel mio dormitorio- e facendomi un cenno con la mano, girò sui tacchi e se ne andò. Lasciandomi lì, da sola immersa nei miei pensieri e  con il cervello che lavorava frenetico.

 

 

Ciao! Bhe…oggi mi è balenata questa fiction in testa e l’ho scritta. Era da un po’ che avevo voglia di scrivere una fiction Rose/ Scorpius perciò eccomi qui! Naturalmente dopo ci sarà una specie di triangolo. Questo capitolo è corto solo perché è un prologo.

Premessa: Io non credo che Rose sia orribile eccetera, anzi io odio le fan fiction dove o lei o Hermione vengono descritto come due secchione brutte. La mia Rose ha solo delle doti nascoste, se così si possono chiamare, che Scorpius riuscirà a tirare fuori.

Se c’è qualcosa che non capite: Chiedete^^!

Il titolo della storia l’ho preso da un libro che ho da poco finito di leggere. Veramente stupendo. Ogni tanto prenderò qualche scena dal film “Come tu mi vuoi”. Tanto per avvertire.

Beh, spero che mi direte che ne pensate e se ne valga la pena continuare xD.

Greta.

 

 

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Capitolo 2
*** Il piano di Scorpius! ***


 

Parlami d’Amore

 

-Cavolo Weasley, perfino il cane del mezzogigante ha più grazia di te nel camminare!- mi rimbecco Scorpius, sbuffando. Beh…Era facile parlare per lui, tanto ero io quella che da quindici minuti portava ai piedi dei bellissimi, certo, ma scomodissimi stivaletti di pelle nera, lunghi fino alle ginocchia, tacco dodici. Lui era quello spaparanzato sul letto con in mano una bottiglia di Burrobirra.

Mi appoggiai alla scrivania con i fianchi –Malfoy, facciamo una pausa? Ho i piedi a pezzi!- mi lamentai.

-Weasley, sei proprio una lagna! Ti concedo cinque minuti di relax, nel frattempo ti spiegherò il mio piano. Non sei curiosa di sapere cosa ho in serbo per te?- mi domandò mentre lasciava sul comodino la bibita e prendeva dal cassetto una pergamena sigillata accuratamente.

Annuì con vigore, avvicinandomi a lui e sedendomi ad un angolo del suo letto, togliendomi con un piccolo calcio le tenaglie che mi intrappolavano i piedi. Srotolò il foglio, riempito sino alla fine in una scrittura piccola e ordinata, simile a quella di mio cugino Albus.

-Prima di tutto cambieremo il tuo guardaroba. Di addio a maglioni sformati o jeans larghi che non lasciano intravedere le tue curve, li butteremo via tutti. Darai il benvenuto a mini-gonne, jeans a sigaretta, maglioni attillati e così via. Cambieremo anche la tua divisa…-

Lo interruppi subito, preoccupata –Cambieremo? In che senso?- domandai.

-Faremo la gonna più corta…leggermente- aggiunse ad una mia occhiataccia. –La camicia…Oh lascia perdere, me ne occuperò io. Imparerai a camminare come si deve e non come quella pipistrella ingobbita della Cooman. Naturalmente anche a ballare…domineremo poi quei ricci impossibili. E’ tutto perfetto, quel Lee tornerà da te più veloce di un bolide…strisciando aggiungerei. Si pentirà ad averti lasciata, te lo posso assicurare-.

-Wow Malfoy, non l’avrei mai detto ma sei un genio- esclamai ammirata.

-Lo so- rispose passandosi una mano nei capelli.

-Sei talmente pieno di te che un giorno scoppierai- dissi, sorridendo.

-Non è colpa mia se sono così bello, raffinato e pieno di grazia, Weasley-

Alzai gli occhi al cielo, sbuffando leggermente. Mi guardai in giro: la stanza aveva cinque letti e proprio questo mi fece venire in mente una domanda- Che cosa hai detto alle altre Serpi per farti lasciare il dormitorio libero?- domandai curiosa.

-Che  ti do ripetizioni di astronomia- mi rispose tranquillo.

Aprì la bocca per parlare, sconvolta –Ma se ho tutti Eccezionale o Oltre Ogni Previsione!-

-Ovvio, prendi ripetizioni dal sottoscritto segretamente.

Andava bene tutto, ma non che mi toccassero i miei voti! Avevo sudato duramente per ottenergli e non mi piaceva per niente che voci falsi circolassero in giro. –Mi rimangio tutto. Sei un idiota, Malfoy!- ringhiai tra i denti.

-Preferivi che dicessi la verità, Weasley? Che sei talmente priva di fascino da non saperti tenere stretto neanche un misero Grifondoro?- disse acidamente.

Le sue parole affondarono dritte nel cuore, il dolore si riaprì immediatamente. Questo era un colpo basso perfino per una Serpe infima come lui. Gli occhi mi divennero lucidi immediatamente. Stavo per scoppiare in lacrime, porca miseria, lo sapevo! –Io…Io…- balbettai per poi zittirmi subito, non trovando niente da dire. Abbassai il capo, lasciando che i capelli mi ricoprissero il viso.

-Avanti Weasley, stavo solo scherzando!-esclamò  Malfoy, cercando di riparare il suo sbaglio.

-No, volevi dire proprio questo-  mormorai, guardando la coperta verde-argento su cui ero seduta –Sono solo una stupida, se credo di voler cambiare la situazione!-

-Non mostrarti mai così debole di fronte agli altri, Rose, o lo useranno contro di te- mi disse, portando un mano sotto il mento per alzarmi il viso. Lo lasciai fare, asciugandomi gli occhi con il dorso della mano.

Tirai su con il naso -Mi hai chiamato Rose- gli feci notare, meravigliata.

-Perché hai cambiato nome?- domandò, sarcastico allontanandosi da me. Se n’era reso conto anche lui, e forse, adesso, stava cercando di recuperare.

-No, ma noi siamo sempre stati Malfoy e Weasley e adesso mi è parso strano sentirti dire il mio nome-.

-Beh, siamo pur sempre soci. Iniziamo a comportarci come due persone civili. In privato- specificò –Ho sempre una reputazione da mantenere. Non posso mica mettermi a fraternizzare con io nemico, no?-

Sorrisi –Il nostro essere soci non comprende lo sputarci sulle mani e stringercele o ferirci il braccio per poi mischiare il nostro sangue, vero?-

Lui mi guardò disgustato –Merlino …Dove le hai sentite queste cose?- domandò

-Oh, niente…lasciamo perdere. Allora, credi davvero che riuscirò a riconquistare Thomas?-

-Certo…se lavoreremo insieme. Ricordartelo Rose: non esiste un uomo che non possa essere conquistato. E meglio che te lo scriva…non si mai-

Appellò pergamena, piuma e inchiostro dalla sua borsa e scrisse velocemente ciò che mi aveva detto poco prima. –E questa sarà la nozione fondamentale da cui dipenderà la riuscita del nostro piano-.

 Toc Toc

Qualcuno busso alla porta, Scorpius sbuffò sonoramente –Avanti- disse ad alta voce.

Una ragazza alta e con dei perfetti ricci biondi, gli occhi azzurri erano messi in risalto dal trucco, fermandosi sulla porta, il suo volto pallido e privo di imperfezioni si aprì in una smorfia stupita e contemporaneamente di disappunto nel vedermi lì. –Scorpius, avevamo un appuntamento mezzora fa- lo rimbeccò duramente.

Alzò gli occhi al cielo -Ah, già. Me ne sono totalmente dimenticato- le disse, con un mezzo sorriso in volto.

-Si questo l’ho notato- sbottò gelidamente entrando nella stanza e avvicinandosi a noi.-Tu sei?- mi domandò, lanciandomi un’occhiataccia avvelenata che tradotta in parole aveva un significato ben preciso: Lui è mio…se me lo rubi sciolgo il tuo debole corpicino nell’acido o ti frusto con il ferro spinato. Se il suo sguardo potesse uccidere adesso sareste tutti al mio funerale.

Scorpius si affrettò a ripiegare la pergamena  per nasconderla agli occhi della ragazza per poi presentarci come nulla fosse – Nicole lei è Rose Weasley, Rose lei è Nicole Fox-

-Piacere- le tesi la mano, per buona educazione. Lei la guardò finché io non l’abbassai , spaesata. Diamine un po’ di gentilezza!

Nicole osservò la mia divisa –Una Grifondoro? Mi hai dato buca per  lei?- domandò, spostandosi dal viso un riccio.

- Nicole – pronunciò il suo nome duramente –Quando ho preso appuntamento con te avevo dimenticato di essermi impegnato già con Rose- le spiegò.

-Anche questa sera hai impegni? O posso sperare di averti tutto per me?-

-Ne riparliamo dopo, ok? Ti cerco io- si alzò dal letto e prendendola per un braccio la condusse fuori dalla porta –Se vuoi scusarmi adesso, ho da fare-, le baciò una guancia e le chiuse la porta in faccia. Sbuffò, poggiando la schiena contro la porta.

-Fidanzata gelosa?- domandai, sorridendo.

Sul suo viso si aprì il suo solito ghigno, che lo ha reso sempre affascinante. Ma è una cosa ereditaria? Anche suo padre lo avrà? Devo chiedere a mamma.

-Non è la mia fidanzata…-

-No? Beh allora devi aver fatto qualcosa che l’ha indotta a crederlo. Ti guardava come se fossi di sua proprietà-

-Peccato che io non sia di nessuno. Lei è soltanto un piccolo flirt-

-Quanto piccolo?-

-Weasley, siamo qui per te, per inculcarti un po’ di sano gusto nel vestire. Perciò smettila di ficcare il naso negli affari miei…-

-Toccato un tasto dolente, principino?- chiesi, sarcasticamente.

Ignorò la mia domanda alzando gli occhi al cielo -A proposito e da ieri che me lo chiedo: come mai non hai chiesto alle tue cugine o ad una tua sciocca amica di aiutarti? Non sarebbe stato più facile per te?- domandò cauto.

Presi a giocherellare con una ciocca di capelli –Voglio sorprenderle, stupirle. Quando mi vedranno con il mio nuovo look dovranno rimanere a bocca aperta. E le costringerò a chiedermi scusa per ogni volta che, se pur scherzando, mi hanno preso in giro-

Scorpius annuì –Capisco. E succederà non preoccuparti-. Rimase in silenzio per un attimo prima di sparare la bomba -Spogliati e fammi vedere come stai messa, su-

Eh? Cosa odono le mie orecchie?

-Malfoy, tu sei pazzo se credi che rimarrò mezza nuda davanti a te!- esclamai, alzando leggermente il tono della voce.

-Guarda che non è per piacere personale, voglio soltanto sapere la tua taglia-

-Puoi semplicemente chiederla a me, no? Ho una 42.

-Non ti sei vergognata tutta la vita e vuoi iniziare proprio adesso? Hai chiesto il mio aiuto perciò adesso si fa come dico io-

Ma come si permette a chiedermi una cosa simile…questo depravato pervertito degenerato maniaco.

-…Se lo avessi chiesto alla ragazza di prima avrebbe fatto i salti di gioia-

-E corri a chiederlo a lei, allora-

-Lo farò più tardi, non ti preoccupare-                    

Oh Merlino, ti prego…non posso, non posso, non posso, non posso!

-Posso almeno andare in bagno?- chiesi, scorbutica.

Come non detto.

Lui annuì compiaciuto, indicandomi una porta alla mia destra.

Andai  in bagno in silenzio; e senza guardarlo sbattei rumorosamente la porta alle mie spalle. Mi sedetti sul bordo della vasca, specchiandomi nel grande specchio appeso sopra il lavandino. In attesa che una grande voragine si aprisse sotto di me e mi inghiottisse, ma ogni mia preghiera o speranza fu vana.

-Muoviti !- gridò il pervertito fuori la porta, nella sua voce sentii una nota di divertimento.

- Si, un minuto!- Iniziai a togliermi molto ma molto lentamente le scarpe. Potevo almeno rimanere in calze? Sicura che la risposta di Malfoy sarebbe stata negativa levai anche quelle. Sciolsi il cravattino poggiandolo sul mobile affianco a me e con un gesto veloce –prima finiva quella tortura prima il mio cuore sarebbe tornato a battere ad una velocità normale- levai anche il golfino.

Calma e sangue freddo Rose, mi dissi. Sei una Grifondoro,  avanti!

Sentì distintamente Malfoy iniziare a cantare “You Can Leave Your Hat On” cercando di imitare la voce di Joe Cocker.

-Smettila! –ringhiai tirando con violenza una scarpa contro la porta.  Mi aveva stufata.

Scorpius iniziò a ridere sonoramente mentre bussava forte contro la porta -Altro che nove settimane e mezzo! Rose,  ma quanto ci metti? Non ho intenzione di passare tutto il pomeriggio con la tua tediosa compagnia!-

Sbottonai velocemente i bottoni della camicia. Gli avrei fatto vedere io cosa significava prendere in giro Rose Weasley. D’altronde dovevo andare fiera del fisico che avevo. Presi un bel respiro e con un gesto secco abbassai la maniglia della porta.

-Allora Malfoy, che ne pensi?- domandai irritata, facendo un passo verso di lui e poggiando le mani sui fianchi in attesa di una battutina scema che però non arrivo.

Mi stava guardando come un allupato. Ripeto per chi non avesse capito:

Malfoy . Guardava. Come. Un. Allupato. Me.

E stranamente, quello sguardo invece di mettermi in in imbarazzo mi fece sentire orgogliosa per due motivi:

1)Avevo zittito Scorpius Malfoy.

2)Avevo zittito Scorpius Hiperion Malfoy!

Meritavo un applauso, una standing ovation!  Peccato che lì non ci fosse nessuno a gustarsi la scena.

-Tu nascondevi questo corpo con quei quattro straccetti? Naturalmente è una domanda retorica-

Ah no, ecco l’allupato aveva ritrovato il dono della parola, pensai in attesa.

- Adesso capisco perché sei a Grifondoro…sei proprio una stupida- mi disse, con un ghigno stampato in volto –Questo facilita ancora di più il nostro piano. Basterà metterlo in evidenza con gli abiti giusti ed il gioco è fatto-

Sorrisi soddisfatta, era proprio quello che volevo ma dovevo mettere in chiaro una cosa. –Sia chiaro che non voglio indossare abiti degni di una prostituta-

-Ovviamente Weasley, ovviamente. Io sono un tipo di classe e di conseguenza sceglierò abitali tali- mi tranquillizzò.

-Posso andare a rivestirmi adesso? Sai nel caso la tua amichetta rientrasse…non voglio beccarmi un Cruciatus-

Sembrò pensarci un attimo su per poi annuire –Si vai –mi concesse.

Andai in bagno velocemente e chiudendomi la porta alle spalle mi venne da urlare per sfogare la rabbia ed il nervoso represso.

-Hai proprio un bel culo lo sai?- mi domandò, ridendo sguaiatamente.

-Stronzo maniaco!- urlai io in risposta ma non feci altro che aumentare il suo divertimento.

Sopportare Scorpius sarebbe stata una dura lotta per il mio autocontrollo.

 

 

 

Ciao! Ho aggiornato presto, vero?

Beh il capitolo si spiega da solo…per adesso ho solo spiegato il piano ma nel prossimo ci saranno le prove dei vestiti e chissà se Rose riuscirà a non ammazzare Scorpius xD. Lo scoprirete soltanto leggendo! Ho accennato ad un nuovo personaggio che successivamente apparirà molto...non dico di più xD

Dato che mentre scrivo mi piace immaginare il volto dei protagonisti ho associato Rose, Scorpius e Nicole a degli attori:

Rose Weasley è Alexis Bledel : http://i598.photobucket.com/albums/tt63/daemons666/alexis_bledel08.jpg

Scorpius Malfoy è Toby Hemingway  (è stata veramente dura trovarlo ed ero indecisa tra lui e Chace Crawford): http://i325.photobucket.com/albums/k376/dsavoy_388/Toby%20Hemingway/toby_hemingway.jpg

Nicole Fox è Taylor Swift : http://i557.photobucket.com/albums/ss14/JoeJonasBaby/Taylor%20Swift/normal_taylorweb0170.jpg

 Grazie a chi ha letto, messo nei preferiti o nelle seguite^^. Un grazie speciale a chi ha recensito:

Mystic_alina: Ho chiarito in questo capitolo perché Rose ha scelto Scorpius, grazie per avermelo fatto notare xD. Che ne pensi di questo capitolo?
Ombrosa:  Quello era soltanto un prologo, questo è decisamente più lungo non trovi? Spero mi dirai il tuo parere sul capitolo. ^^

Dark_lady88: La prima recensione^^! Ho aggiornato presto, proprio come avevi detto. Spero che il capitolo ti piaccia e che mi dirai cosa ne pensi!

Beh, io ho finito! Se vi va lasciatemi una recensione…mi fa sempre piacere leggere i vostri pareri!

Greta

 

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Capitolo 3
*** Shopping con Scorpius! ***


Parlami d’Amore

 

Erano le otto. Avevo passato tre ore in compagnia della Serpe platinata ed il tempo, tra battutine acide e prove di scarpe varie, era passato troppo velocemente per i miei gusti. Avevamo appuntamento l’indomani sempre alla solita ora e nel suo dormitorio. Tutto sommato mi stavo divertendo molto a conoscere Scorpius; in cinque anni trascorsi in questa scuola tra noi due c’era sempre stata l’indifferenza totale o quasi, ci limitavamo a salutarci tanto per educazione dato che molte nostre lezioni erano in comune. Senza guardarmi intorno entrai nella sala comune puntando dritto verso una poltrona di velluto rosso davanti al caminetto. Stavo congelando e quel fuoco che scoppiettava allegro sembrava urlare il mio nome; ma i miei cugini mi sbarrarono improvvisamente la strada. Avevano tutti e due le mani sui fianchi e in viso un cipiglio severo.

-Cugina! Ma dove sei stata?- mi domandò Albus mentre un ragazzino prendeva posto sulla mia poltrona tanto desiderata.

-E non dire “in biblioteca”, perché non ci crediamo! Siamo stati lì tre ore per finire quella dannatissima ricerca di Pozioni!- si intromise Dominique, splendida come al solito, al suo fianco.

Oh merda e ora che li racconto?, pensai. Ero sempre stata una frana nel raccontare bugie, in particolare a loro due che oltre ad essere miei cugini erano i miei migliori amici e di conseguenza mi conoscevano meglio delle loro tasche. Uffa!

-Sono stata da Hagrid- risposi, assumendo un tono, che a me era parso, convincente.

Dominique inarcò un perfetto sopracciglio dorato –Tre ore?- chiese scettica.

-Mi ha chiesto di dargli una mano nel preparare una lezione per gli alunni del terzo anno dato che nella sua materia vado eccellentemente- inventai di sana pianta. Sinceramente? Ho sempre odiato questa materia, Hagrid non aveva perso il vizio di portare a lezione delle creature disgustose e pericolose perciò la studiavo solo per fare un favore a Mamma e Papà.

Loro annuirono per niente convinti. –Non ci starai nascondendo qualcosa, vero Rose?- mi domandò con tono leggermente accusatorio Albus,

Che sapessero qualcosa? Naaa, impossibile! Scossi il capo, fingendomi offesa per quell’insinuazione –Siete i miei migliori amici! Non potrei mai!- esclamai sorridendo.

-In giro, però, girano certe voci…chiacchiere di corridoio, sicuramente- disse Albus –Dominique diglielo tu, avanti! Ma prima sediamoci!-. Mio cugino mi prese per mano e mi trascinò su una sedia vicino ad una delle tante finestre della sala. Dominique ci seguì sbuffando. Lei odiava tutti questi giri di parole, proprio come me. Si appoggiò al davanzale con i gomiti e puntò i suoi occhi verdi su di me, studiandomi.

-Premettendo che io non ho creduto neanche per un attimo a queste parole ma…- prese un respiro –Benjamin Nott  ha detto ai quattro venti che tu e…Malfoy…ve la spassate in gran segreto nei dormitori delle Serpi- mi spiegò rapida.

Albus iniziò a ridacchiare –Veramente ha detto, testuali parole, che tu e Malfoy scopate in gran segreto e che oggi sei stata chiusa nel dormitorio dei Serpeverde per ben tre volte ore- precisò Albus tornando a ridere.

-Essere così volgari non è nel mio stile, Al- lo rimbeccò Dominique guardandolo storto.

Io rimasi zitta, sconvolta da quelle parole. Pensando solamente “Oh cazzo!”.

-Chi tace acconsente!- canticchiò Albus.

Lo incenerì con lo sguardo –Ti conviene stare zitto se non vuoi essere preso a calci nel sedere seduta stante!- esclamai –Io quel deficiente di Nott lo ammazzo! Come diavolo si permette di mettere in giro queste voci? Falsissime, ve lo assicuro!- ringhiai.

-Come volevasi dimostrare- disse tranquilla quella santa ragazza di mia cugina –Non ti preoccupare Rose, l’ho già sistemato io, quel cretino –mi rassicurò con un sorrisino sul volto.

-Cioè?- domandai interessata.

-Se te lo dicessi come prefetto dovrai togliermi qualche punto…ma non credo che riaprirà bocca tanto facilmente comunque-

-Questo però –si intromise pungente Albus –Non spiega perché questo pomeriggio hai trascorso TRE ore con Malfoy, mentendoci!-

Sbuffai, ma cos’era questo terzo grado? Non avevo mica ucciso nessuno!

-Beh…se proprio volete saperlo…prendo ripetizioni di Astronomia da Malfoy- dissi tutto d’un fiato. Le espressioni di stupore che si dipinsero sul volto di Albus e Dominique furono perfettamente uguali e se la situazione non fosse stata così tragica mi sarei messa a ridere.

-Non ci credo!- dissero all’unisono sconvolti.

-L’infallibile Rose Weasley non è poi così infallibile! Prende ripetizioni!- esclamò deluso Albus –Quasi quasi preferivo che andassi a letto con Malfoy!

-La distruzione di un mito- gli diede man forte Dominique

-Mi ha spiegato solo un concetto microscopico! Niente di cui preoccuparsi- cercai di tranquillizzarli, pentendomi subito della balla che avevo rifilato loro.

Perché il destino ce l’aveva tanto con me?

-Ora scusatemi ma ho ancora da finire quella ricerca di Pozioni- mentii dato che l’avevo terminata il pomeriggio stessa che ci era stata assegnata. Stampai un bacio sulla guancia a tutti e due e frettolosamente corsi verso il dormitorio.

 

Il giorno seguente mi svegliai come sempre in anticipo rispetto alle altre sette ragazze che dividevano il dormitorio con me –inclusa Dominique- per fare una doccia. Odiavo trovare il bagno in disordine o il pavimento allagato dove correvi il rischio di slogarti una caviglia.

Neanche l’acqua bollente riusciva a scacciare i mille pensieri che mi tormentavano sapendo cosa mi aspettava da li a poche ore: Scorpius aveva deciso –senza ovviamente chiedere il mio parere- che quel pomeriggio ci saremmo occupati dei miei nuovi vestiti. Ovviamente non stavo nella pelle, ero troppo curiosa di conoscere quale sarebbe stato il mio nuovo look, ma mi preoccupava da pazzi il pensiero di come avremmo fatto a procurarci i vestiti dato che non era prevista nessuna gita a Hosmeade quel giorno; e a meno che Scorpius non sapesse far comparire vestiti dal nulla da un capello a cilindro, nel suo fantastico piano vedevo una falla grande quanto Hogwarts. Conoscendo il cervellino bacato di Scorpius quella falla sarebbe stata riparata con qualcosa di illegale.

Illegale voleva dire infrangere le regole. Infrangere le regole poteva portare solo guai. Guai significava correre il rischio di essere scoperti e di conseguenza espulsi!  Essere espulsi equivaleva a non avere un titolo di studi e perciò sarei rimasta senza lavoro e la mia vita sarebbe andata in rovina se, naturalmente, i miei non mi avessero ucciso prima. Mamma e Papà naturalmente finirebbero in cella a vita e Ugo sarebbe stato costretto a vivere in un orfanotrofio dove l’avrebbero preso in giro per le sue lentiggini e capelli rossi. Lui si sarebbe drogato uscendo fuori di testa e diventando il nuovo mago Oscuro di tutti i tempi e sarebbe morto prima dei vent’ anni facendo scoppiare Nonna Molly dal dolore. Nonno Arthur

Una serie di violenti colpi alla porta mi distrassero dai miei pensieri. Che tu sia benedetto…benedetto! Chiunque tu sia!

Uscì dalla doccia velocemente, indossando il morbido accappatoio rosa.

-ROSE! Anche noi dovremmo usare il bagno!- gridò Katie da dietro la porta.

-Se finisci  tutta l’acqua calda ti ammazzo!- urlò Dominique.

Se il buongiorno si vede dal mattino…forse è meglio che torni a dormire!

 

Alzai gli occhi dalla pergamena, sbuffando rumorosamente. Mi girai dietro per controllare…come previsto i miei compagni di classe mi stavano guardando. Possibile che quel deficiente di Nott avesse già spiattellato la sua versione, totalmente sbagliata, della mia permanenza nel dormitorio Serpeverde? Io a letto con Malfoy…mah! Cose da pazzi. Scorpius seduto in ultima fila sembrava indifferente alle occhiate e alle voci che circolavano su di lui e continuava a chiacchierare con un altra Serpe…pagherei oro per avere la sua stessa tranquillità, ma come diavolo faceva? Immaginavo la faccia del suo piccolo “flirt” biondo…mi avrebbe cercato per spezzarmi le gambe, sicuramente. Sentii dei borbotti alle mie spalle e afferrai quel che bastò per farmi perdere la pazienza. Mi girai verso Dominique che seduta alla mia destra come un angelo custode, disegnava sulla pergamena piccoli scarabocchi invece di prendere appunti, ma quel giorno non ero in vena di rimproveri –Ti prego, dimmi che nessuno mi sta guardando- le dissi.

Alzò lo sguardo dal foglio –Nessuno ti sta guardando, osservano solamente il grosso brufolo della Garret- mi annunciò ubbidiente.

Cugina te l’ho già detto che ti adoro?

Facile…devo solo convincermi che le parole di Dominique sono vere, come se fosse facile!

Albus, seduto alla mia sinistra smise per un attimo di infastidire la ragazza seduta davanti a noi –Peccato che la Garret non abbia nessun brufolo e che la classe stia guardando te, Rose! Accettalo… sei diventata la notizia del giorno…o dovrei dire della settimana?-

Cugino te l’ho già detto che ti odio?

Incenerì Albus con lo sguardo, non che se ne accorse naturalmente era già tornato a rompere le scatole alla povera ragazza che cercava di seguire la lezione.

Mike Parker, seduto dietro di me, mi chiamò consegnandomi un bigliettino stropicciato. Lo aprì incuriosita cercando di non farmi notare dai miei cugini. Sbirciai Dominique che continuava a disegnare imperterrita e con una mano aprì il foglietto lisciandolo con l’altra. Perfetto era di Scorpius…se mi scriveva durante le lezioni che avrebbero pensato gli altri? Ma soprattutto che avrebbe pensato Thomas se mai p’avesse saputo? Che situazione di merda.

Cambio di programma: appena finisce questa lezione troviamoci al secondo piano, vicino all’arazzo di Sir Hamilton e le vecchie armature. Salteremo l’ultima ora di lezione. Fingi un mal di testa. Ci daremo allo shopping sfrenato. Non lagnarti come tuo solito e fai come ti ho detto.

S.M.

Oh cielo! Malfoy era un pazzo! Mi voltai leggermente verso di lui e vidi che mi osservava, mi fece l’occhiolino accompagnato dal suo solito ghigno e poi tornò a parlare con il suo amico. Avrei voluto strozzarlo! Shopping sfrenato? Preoccupante! E come avremmo fatto? Decisi di fidarmi di Scorpius…in fin dei conti ero stata io ad andare da lui per chiedere aiuto. E Scorpius gentilmente (già proprio gentile!) aveva accettato senza chiedere nulla in cambio. Guardai l’orologio mancava poco meno di dieci minuti alla fine della lezione…cioè io avevo soltanto DIECI minuti…adesso nove e novantasette secondi… per prepararmi psicologicamente alla balla che avrei dovuto dire ai miei cugini. Mal di testa? Che scusa idiota! Neanche un po’ di fantasia…Malfoy mi deludeva. Pensa Rose, pensa…una bella scusa che nessuno avrebbe potuto mettere in discussione. Eureka! Mi girai verso Dominique assumendo un aria sofferente.

-Dom – sussurrai, non volevo che Albus mi sentisse o sarebbe stato ancora più difficile –Non credo che verrò a Trasfigurazione-

-E perché?- mi domandò, spostandosi un ciuffo di capelli che le ricadeva sugli occhi.

-Ho un fortissimo mal di pancia…sindrome premestruale-

Lei annuì, consapevole –Ok, non ti preoccupare-

-Mi raccomanda segna tutti i compiti e prendi appunti- mi raccomandai.

-Certo…farò la tua segreteria! –sorrise -Se hai bisogno di qualche antidolorifico cerca nel mio baule-

Ben, era andata! La scusa del ciclo funzionava sempre. La usava spesso Victorie quando aveva un appuntamento con Teddy…sono o no un genio?

Appena la campanella suonò, mi guardai intorno per cercare Scorpius ma non vedendolo capii che era già andato via. Schizzai anche io fuori dall’aula in un baleno…se Albus mi avesse rivolto qualche domanda gli avrei confessato tutto!

 

Arrivai al secondo piano trafelata e con una fitta al fianco dolorante, avevo fatto una corsa pazzesca per non essere scoperta dal vecchio Custode o per non incontrare Pix. Mi appoggiai ad un armatura respirando profondamente e cercando di nascondermi…dove diavolo era Scorpius? Se qualche professore fosse passato da lì scoprendomi, cosa mai avrei potuto dire?

-Weasley!- sentii chiamarmi a poca distanza da me. Spiai il corridoio: era deserto. Benissimo! Sentivo anche voci inesistenti! Forse stavo impazzendo…frequentare Malfoy mi aveva portato alla pazzia. Incredibile!

-Weasley!-

Dovevo andare da Madama Chips…sisi. Sporsi il capo per controllare nuovamente, ma colpii con la fronte qualcosa di duro provocandomi un acuto dolore. Cosa stava succedendo? Mi portai una mano in testa, quando all’improvviso vidi Scorpius spuntare dal nulla, anche lui teneva una mano stretta sulla fronte.

Ero pazza, fuori come un balcone.

-Weasley, sei proprio un’idiota! Cazzo che dolore!- esclamò furibondo.

-Scorpius? Ma che diamine..?- domandai, non stavo capendo veramente nulla di quella situazione pazzesca.

-Merlino, che cretina! Ho un mantello dell’invisibilità! Me l’ha regalato mio padre. - mi spiegò, sventolami davanti agli occhi un mantello molto simile a quello di James e Albus. Anche se il loro era speciale ed unico nel suo genere; quello di Scorpius doveva essere una specie di imitazione dell’originale.

-Ahh! E dirlo prima no?- domandai acidamente.

-Bando alle ciance Rose, sei una mentecatta rassegnati. Ora se vogliamo andare…a causa tua abbiamo già perso troppo tempo- mi accusò ingiustamente –Il nostro piano è quello di scappare da qui senza essere visti, per andare a Hosmeade. Ci rimangono solamente cinque ore per comprare tutto l’occorrente- , mi buttò sopra il mantello e prendendomi per un braccio mi trascinò lamentandosi della mia testa dura e del suo dolore in fronte -Se mi si gonfia giuro che ti uccido- mi minacciò.

-Ed io ti denuncio- risposi mentre lui mi trascinava come un cagnolino obbediente al guinzaglio a spasso per la scuola. Stava cercando di uscire dal portone principale.

-Ma se sei morta come fai a denunciarmi?- mi domandò, inutile dirlo, ghignando.

-Un modo lo …-

-Zitta!- mi interruppe, fermandosi di botto.

-Cosa? Tu a me zitt…- ma non riuscii a completare la frase perché il biondastro al mio fianco mi portò una mano sulla bocca soffocando le mie proteste;  poi fece aderire il suo corpo al mio e si strinse al muro. Proprio in quel momento il vecchio custode con un’energia che non si addiceva alla sua tarda età passò affianco a noi.

-Tesoro andiamo –disse rivolgendosi alla sua gatta Mrs Purr Terza, che lo seguiva come un’ombra dopo la brutta disavventura con James –Dobbiamo ancora controllare il terzo piano- annunciò mentre quel felino diabolico guardava nella nostra direzione. Poteva vederci? Sfortunatamente non lo sapevo, il mio cuore aumentò i battiti.

Sentivo la mano calda di Scorpius premere ancora sulla mia bocca. Credevo che la sua pelle fosse fredda come il ghiaccio ma mi sbagliavo, totalmente. Era morbida nonostante i duri allenamenti di Quiddich. Il suo capo si poggiava sui miei capelli, la mia testa contro il suo petto, i nostri corpi spiaccicati l’uno sull’altro in un contatto troppo intimi per i miei gusti. Respirai il suo profumo: era buono, dolce. Un odore che mai mi sarei aspettato appartenesse ad un tipo come lui. Anche se Gazza aveva salito le scale sparendo alla nostra vista, lui rimaneva stretto  a me. Alzai lo sguardo mentre lui lentamente liberò la mia bocca lasciando cadere il braccio lungo il corpo.

-Se n’è andato- gli feci notare.

-Già-. Si spostò completamente lasciandomi sopra una strana sensazione. Scorpius si strofinò una mano sopra il mantello disgustato (al contrario di me lui non indossava la divisa), -Che schifo Weasley, ho la mano infettata dalla tua saliva-.

Annuì solamente. La mano con cui mi aveva tappato le labbra era l’altra. Ma non glielo dissi, capivo le sue sensazioni, erano identiche alle mie.

-Si sta facendo tardi, sbrighiamoci o non finiremo in tempo- mi disse prendendo a camminare velocemente. Io lo seguì in silenzio, riflettendo.

Il tragitto per arrivare a Hosmeade non durò molto o a me, almeno, parve così, ero totalmente persa nei miei pensieri. Immaginavo Thomas quando mi avrebbe visto con i miei nuovi vestiti. Sarebbe corso da me ed io finalmente potevo tornare ad essere felice. Sarei diventata come lui mi voleva. Come tutti mi volevano.

-Allora –iniziò Scorpius appena entrati nel paese, guardandosi intorno –Inizieremo prima con i vestiti. Naturalmente ci serve tutto: dagli abiti per ogni giorno a quelli per le feste. Nuovi completi intimi per le notti che non passerai da sola, se mai ci saranno…-

-Ci saranno, Scorpius, puoi scommetterci…- lo interruppi.

-Vedremo…poi scarpe: sia con il tacco che non,  acquisteremo gli accessori fondamentali come borse, cerchietti e quant’altro e per finire cosmetici e trucchi-

-D’accordo! Sono pronta!- esclamai sorridendo.

E lo ero veramente!

Imboccammo una stradina che ci portò lontano dai luoghi che di solito frequentavo come I Tre Manici Di Scopa o la Libreria del paese.

-Qui siamo al sicuro, possiamo toglierci il mantello- mi disse Malfoy –I proprietari di quel negozio –e mi indicò un alto palazzo che non avevo mai notato prima o che forse avevo semplicemente ignorato –Sono amici di famiglia, non ci saranno problemi- mi spiegò.

 

Mi guardai nello specchio, appeso nel piccolo camerino del negozio, con sguardo critico. Indossavo un abito rosso in tinta unita, molto corto, in maglina di seta, aderente con maniche lunghe e accollato davanti.

Se l’abito è corto non deve avere una profonda scollatura, mi aveva detto Scorpius, all’uomo piace immaginare.

Tirai la pesante tenda dal camerino e feci una piccola sfilata per lui, che seduto su una poltroncina bianca, mi diceva il suo parere su ogni cosa io indossassi. Avevo già provato un’infinità di magliette e una montagna di jeans che senza esitazione Scorpius aveva messo da parte per acquistarle. Di vestitini ne avevo già provati  sette, e tutti naturalmente erano già in attesa di essere comprati.

-Questo è sicuramente il mio preferito- mi disse, squadrandomi.

Iniziai a mangiucchiarmi un’unghia –Sicuro? Non mi fa il sedere troppo grande?- domandai, preoccupata.

Si alzò, mi girò intorno e mi guardò il fondoschiena –Naa, a me sembra tutto perfetto…- annunciò sorridendo.

-Porco- sbottai, dandogli un leggero schiaffo sul braccio –Credo di aver abbastanza vestiti per un anno intero, che ne dici di finirla qui?- domandai.

-Ti sei già stancata?- mi chiese, non rispondendo alla mia domanda.

-No, certo che no- gli assicurai.

Questa volta , stranamente, me la diede vinta –Vai a cambiarti, io ti aspetto qui. Naturalmente questo rosso lo compriamo.

Mentre ci dirigevamo alla cassa per pagare, vidi su di un manichino una splendida polo rossa a maniche lunghe con una piccola riga bianca ai bordi  delle maniche e del colletto. Mi fermai di botto –Scorpius, devi assolutamente prendere quella maglietta! E’ identica ad una delle mie- esclamai eccitata come una bambina piccola davanti ad un regalo. Lo presi per un braccio lo trascinai verso il reparto uomini. Individua velocemente la polo su uno dei tanti scaffali, lo guardai bene e scelsi la taglia che mi sembrava più adatta a lui.

-Siamo qui per te!- cercò di opporsi.

Ma ormai ero andata. –Siamo qui per me è vero, ma se tu non compri niente potrei sentirmi in colpa!- e mettendogli in mano la maglietta lo spinsi nel camerino più vicino, tirando la tenda.

-Non me ne frega niente dei tuoi sensi di colpa!- mi gridò da dietro la tenda.

-Guarda che non uscirai da lì fino a quando non te la sarai provata-.

-La provo soltanto perché mi và!-

 

-Perfetto!- gli dissi una volta che uscito dal camerino mi si parò di fronte.

Me gusta! Eccome!

La maglietta aderiva perfettamente al suo fisico scolpito da cinque anni di allenamento a Quiddich…e poi il rosso…beh gli donava! Eccome se gli donava!

-Lo so. Anche indossando un sacco rimarrei lo stesso un ragazzo affascinante- e senza altre parole rientrò nel camerino per cambiarsi.

Un sorriso comparve subito ad illuminare il mio volto: avevamo una maglietta uguale, troppo fico! Già immaginavo il momento in cui la avremmo indossata, magari insieme! Ok, mi stavo facendo prendere la mano, ma mi divertivo troppo!

 

Poi un pensiero, mi bloccai di nuovo, non ci avevo pensato! Che figura di merda! Lui se n’è accorse –Che c’è? Un’altra maglietta?-domandò sarcasticamente.

Scossi il capo –Non ho i soldi necessari per pagare tutto questo! Non potevo mica immaginare che saremmo fuggiti dal castello per comprare un negozio intero!-

-Quindi? Non vedo nessun problema- disse tranquillo continuando a camminare spedito verso la cassa.

Era pazzo, adesso ne avevo la prova certa.

-Vuoi rubare?- chiesi sconvolta, prendendolo per un braccio per arrestare la sua camminata ma lo feci inutilmente: lui era troppo forte per le mie braccia graciline e ignorando la mia domanda  mi trascinò al bancone. I nostri acquisti erano già stati messi in delle eleganti buste di plastica nere con su scritto il nome del negozio.

Scorpius si rivolse ad uno dei tanti commessi che giravano indaffarati vicino a noi e pronunciò delle parole che mai mi sarei immaginata uscissero dalla sua bocca –Metta tutto sul mio conto-.

Il commesso annuì gentilmente –Grazie, Signor Malfoy e arrivederci- ci salutò poi quando io e lui uscimmo dal negozio.

Mi fermai sulla porta del negozio –Ti ridarò tutto, fino all’ultimo galeone, appena torniamo ad Hogwarts- gli assicurai –E ti pagherò anche quella maglietta che ti ho costretto a comprare-aggiunsi.

-Non voglio i tuoi soldi, Rose- mi disse passandomi metà delle buste che portava in braccio –Pesano- ghignò.

-Non posso e non voglio accettarlo!- esclamai, sbuffando –Non puoi regalarmi vestiti!-

-Certo che posso…se lo voglio. Quindi non lamentarti- mi disse con una nota conclusiva nella voce

Sospirai, discutere con lui era una causa persa –Ok, però la polo te la regalo io! E non accetto un “No” come risposta-

-Certo che sei proprio impossibile eh? Dai andiamo a comprarti qualcosa di sexy!-

E il ghigno che comparì sul suo volto non mi piacque per niente. Help me!

 

-Merlino, Malfoy! Non ho neanche il coraggio di guardarlo immaginiamoci di indossarlo!- piagnucolai.

Eravamo in un negozio di intimo e, cavolo, fare acquisti di questo genere con Scorpius era troppo imbarazzante per me!

-Non riesco neanche a immaginarmi con questo coso sopra- aggiunsi prendendo un perizoma-filo interdentale tra le dita.

-Io ti immagino benissimo-

Come da copione: io arrossì, lui ghignò.

-Che ne dici di questo?- domandò indicandomi una mutandina con una fessura proprio lì. Davanti.

-Porco- sibilai, leggermente irritata. Si prendeva troppo facilmente gioco di me.

Infine dopo vari battibecchi ne comprammo tre: quelli che a mio parere erano i meno eccessivi. Tutti in raso. Il primo era intero, blu notte e con dei piccoli laccetti dietro la schiena. Il secondo era color prugna con delle sottili spalline mentre il terzo era intero, di colore rosa pallido con dei disegni trasparenti sul petto e la mutandina leggermente scosciata.

-Questo è il mio preferito- mi annunciò infine dopo un attento studio indicandomi l’ultimo completino –Vorrei vederti…-continuò, ridendo –Che ne dici di questa sera?-

-Te l’ho già detto che sei un porco?-

-Mmm, mi sembra proprio di si-

Successivamente toccò alle scarpe anche se il nome “trampoli” li si addiceva di più. Ne comprammo due paia. Le prime erano delle decolleté di pelle argentata a punta, con un tacco medio mentre le altre –le mie preferite- erano nere, con il plateau e il cinturino alla caviglia. Infine toccò al trucco. Qui la parola d’ordine era semplicità. No ai colori sgargianti, si al nero.  Non sapevo il motivo ma Scorpius di queste cose se ne intendeva davvero bene! O ero io a non capirne niente?

Guardai l’orologio non volevo sforare con l’orario, avevo già abbastanza problemi con Dominique: quando sarebbe tornata al dormitorio e non mi avrebbe trovato sarebbe andata fuori di matto, lo sapevo. Io e Scorpius camminavamo uno affianco l’altro, le buste dei nostri acquisti si urtavano tra di loro. Tra le mani stringevamo un gelato: cioccolato e fior di latte io, nocciola e caffè lui. Dovevamo pur riprendere le forze dopo questo faticoso pomeriggio!

Inaspettatamente Scorpius mi portò un braccio intorno ai fianchi e con un gesto veloce mi attirò a lui, io cercai di ripararmi portando le braccia avanti, non tenendo conto però che nella mano destra avevo il gelato, che gli si spiaccicò sul mantello da viaggio.

-Cazzo, Rose!- sbottò allontanandosi.

-Merda, ma che ti frulla in quella testa, Scorpius?- domandai scocciata guardando il gelato che poco prima stavo gustando con tanta tranquillità a terra.

-Volevo vedere la tua reazione! Devi essere preparata per ogni situazione. E adesso?-

-Semplice…adesso TU mi dai il tuo gelato ed io ti pulisco il mantello-

-Non se ne parla proprio, adesso tu pulisci il mio mantello ed mi mangio il mio gelato in santa pace. Non è colpa mia se sei scema!-

-Si certo…ho solo i riflessi pronti contro ogni “aggressore”!-

-Rimani una scema ugualmente…e questo solo per non scendere nel volgare-specificò.

Presi la bacchetta dalla tasca e mormorando un incantesimo sfiorai il mantello provocandogli un grosso buco. Così imparava, Serpe boriosa che non era altro!

-Weasley sei un’idiota!- esclamò furioso e lasciando cadere le buste a terra si tolse il mantello e me lo buttò addosso –Appena torni a Hogwarts la prima cosa che farai è quella di aggiustarmelo!- disse, iniziando a camminare velocemente –Sbrigati, siamo quasi arrivati e si è fatto anche tardi. Ci perderemo la cena in Sala Grande-

Io inciampando gli corsi dietro. Restammo in silenzio per un po’.

-Se fossi veramente stronzo ti farei entrare nel castello senza Mantello dell’invisibilità e nel tuo dormitorio con tutti le buste, mettendoti così nei guai…- iniziò minaccioso. Pochi metri ormai ci separavamo dal castello.

-Cos…- cominciai.

-Ma- mi interruppe –Sono un ragazzo comprensivo e per questo non lo farò se naturalmente TU mi chiederai scusa-

-Neanche per idea...è solo colpa tua! Se non mi avessi toccata adesso eravamo tutti felici e contenti: io con il mio gelato e tu con il tuo mantello!-

Lui mi portò un dito d’avanti al viso, muovendolo da una parte all’altro in senso di rinnego –Su Rose, basta dire: Scorpius, io ti chiedo scusa-.

-NO!- affermai decisa.

Non mi sarei mai arresa, era una questione di orgoglio, diamine!

-Bene, ciao ciao Weasley. Quando ti espelleranno non disturbarti a venire a salutarmi- mi disse, prendendo da una busta la sua maglietta rossa e lasciando le altre ai miei piedi. Si mise il mantello dell’invisibilità e scomparve dalla mia vista.

Andai subito nel panico più totale…era uno stronzo! Non stava scherzando. Non poteva farmelo. Ni adesso eravamo...amici, no? O almeno credo.

-Scorpius?-

Nessuna risposta. Il cuore mi batteva fortissimo, quasi volesse bucarmi il petto per uscire fuori.

-Malfoy? Su, non scherzare. Esci fuori!-

Ancora silenzio.

La collera mi ribolliva nelle vene. La voglia di ucciderlo era sempre più forte.

-Ok…apri bene le orecchie perché non lo ripeterò più: SCORPIUS, IO TI CHIEDO SCUSA!- gridai forte, chiudendo le mani a pugno per trattenere la mia rabbia.

Lui ricomparve subito, il ghigno da bastardo dipinto sul volto. Era rimasto a poca distanza da me.

-Lodevole Rose, non mi sarei mai aspettato che cedessi così in fretta. Sei sicura di essere una Grifondoro? Il Cappello Parlante sta davvero perdendo colpi ormai- mi disse sarcasticamente –Vieni, torniamo al castello- rimpicciolì la dimensione delle buste e pacchetti vari in modo che potessimo nasconderle senza problemi Mi coprì con il mantello dell’invisibilità per poi circondarmi con una mano i fianchi, avvicinandomi a lui, questa volta lo fece senza nessun secondo fine perché altrimenti sarei rimasta visibile per metà.

Una volta entrati nel castello, ci nascondemmo in un piccolo sgabuzzino pieno di polvere, secchi e detersivi.

-I vestiti li terrai tu. Mi raccomando non usarli…decideremo insieme quando verrà il momento. Ad una festa importante, magari. Cerca di informarti quando i Grifondoro ne organizzeranno una…quel giorno tu entrerai in azione- mi spiegò mentre con un colpo di bacchetta mando via un ragno dalla mia spalla.

Annuì. Mi piaceva quell’idea.

-Naturalmente noi continueremo le nostre lezioni, non sei ancora pronta. Domani gli obbiettivi della nostra lezione saranno trucco e ballo. Sai ballare?- mi domandò, secondo me conosceva già la mia risposta.

-Insomma…me la cavicchio- risposi.

-Domani vedremo. Ora possiamo andare-

Aprì un po’ la porta per controllare se ci fosse via libera –Siamo fortunati, il corridoio è vuoto. Saranno tutti a cena- mi disse, uscendo fuori da quella stanza minuscola. Meno male che non soffro di claustrofobia.

-Domani. Solito posto, stessa ora. E mi raccomando riportami il mio mantello, lo voglio come nuovo. Ah, quasi dimenticavo per Martedì abbiamo una ricerca di Erbologia e due per Antiche Rune…-

-Si, questo lo so-

-Bene…ho trovato il modo per farti sdebitare nei miei confronti-

-Devo farti in compiti? –domandai sconvolta.

Lui annuì compiaciuto.

-Questo è come barare! Non è giusto! Ti farei un torto...e agli esami verrai bocciato!- esclamai.

-Non preoccuparti, Rose. Sono intelligente me la caverò-

Sbuffai –D’accordo…ma solo questa volta! Ci vediamo domani- lo salutai, girai le spalle e presi la strada per il mio dormitorio.

-Weasley –mi gridò dietro lui –Metti in pratica quello che ti ho insegnato ieri-

Mi voltai, inarcando un sopracciglio –Cioè?-

-Cammina decentemente!-

Capii subito cosa intendesse con quelle parole e non rispondendogli tornai a voltargli alle spalle… ancheggiando, e mi sentii una cretina fino in fondo. Anima e corpo. Soprattutto corpo.

Sentii subito la sua risata, -Brava, vedo che impari in fretta!- esclamò.

Sorrisi soddisfatta.

Ero una cretina, senza ombra di dubbio. Ma se non altro ero una cretina soddisfatta.  E cosa più importante…mi sentivo dopo tanto tempo (da quando Thomas mi aveva lasciata lo ero stata ben poco) … felice.

In fin dei conti avevo trascorso una bella giornata, davvero.

 

 

Ciao! Questo capitolo è lungo undici pagine e cinque righi xD ! Mamma mia, è il più lungo che abbia mai scritto fino ad ora per qualunque mia storia. Spero che non vi abbia annoiato…se è così ditemelo che la prossima che scrivo tanto divido il capitolo in due parti.

Devo dire la verità? Sono particolarmente soddisfatta di questo capitolo e spero che piacerà anche a voi.

Ringrazio naturalmente le persone che hanno letto, che hanno inserito la fiction nei preferiti o seguiti e chi ha recensito.

SCUSATE SE NON RINGRAZIO SINGOLARMENTE MA HO INTERNET CHE NON FUNZIONA E PER MIRACOLO ADESSO SI è CONNESSO PERCIO’ DEVO SBRIGARMI ^^””.

Risponderò nel prossimo capitolo che è già pronto! Sorry.

Naturalmente le recensioni –negative o positive che siano –sono sempre gradite!

 

Greta.

 

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Capitolo 4
*** Ballare con Scorpius! ***


Parlami d’Amore

07.00.

La sveglia trillò e cercandola a tentoni la spensi. Mi stropicciai gli occhi quando un raggio di sole filtrò dalla finestra, colpendomi dritto sul viso. Mugugnai infastidita. Non avevo voglia di alzarmi. Ieri sera Dominique dopo essersi bevuta la mia piccola bugia (le ho raccontato di essere stata in infermeria, luogo in cui lei non mette piede a causa dei germi ma soprattutto del sangue: sarebbe anche capace di vomitare l’anima se soltanto lo vedesse), mi ha tenuto sveglia fino all’una e mezza per parlare di Lysander, uno dei figli gemelli di Luna e Ralph, di cui è pazzamente innamorata ormai da ben sette mesi. Peccato che per lui, Dominique è soltanto un’amica. Sta organizzando l’ennesimo piano infallibile per conquistarlo, spero solo che non mi coinvolga come sempre. Lui deve essere uno dei pochissimi ragazzi a Hogwarts che non fanno la fila per mia cugina.

E se fingessi di essere malata? Potrei dormire un altro po’, per poi ordinare i miei nuovissimi vestiti nell’armadio. Oggi è venerdì, pensai, venerdì 20 gennaio…che materie ho?

Poi mi ricordai…fra meno di una settimana avrei compiuto 17 ANNI!  Il 26 gennaio era il mio compleanno! Cavolo, me ne ero completamente dimenticata! Divento maggiorenne…finalmente posso fare quello che voglio! Dovevo organizzare una festa, sisi…diciassette anni si compiono soltanto una volta! Niente obblighi e restrizioni varie! E perché no…proprio alla mia festa avrei fatto vedere la vera me a tutti! Ero un genio.

 

-Rose! Rose!- esclamò Dominique afferrandomi il braccio e stringendolo forte –E’ arrivato Lysander!- mi disse mentre un ragazzo biondo e dagli occhi neri prendeva posto al tavolo di Corvonero, -E’ bellissimo!-

Alzai lo sguardo dalla Gazzetta Del Profeta –Dominique, lo conosco da quando sono nata…so com’è fatto- gli feci notare, alquanto annoiata.

Lei, però, non si accorse del mio tone di voce e continuò a espormi tutti i pregi di Lysander –Vorrei essere quel succo di zucca!- esclamò sognante quando lui si portò alle labbra il calice.

-Si, certo-

-Ha proprio un bel sedere, non trovi?- domandò lei, iniziando a spalmare della marmellata di fragole su una fetta biscottata.

-No, non trovo…non incarna il mio prototipo di uomo ideale- risposi ripiegando il giornale, l’avrei letto più tardi in tranquillità.

-A proposito di bei ragazzi…guarda un po’ chi è arrivato- mi fece notare mia cugina indicando con un dito Scorpius che in quel momento entrò con Nicole attaccata al braccio come una specie di sanguisuga.

-Si, è carino- mi limitai a dire.

Bugiarda, Rose, bugiarda.

Ci mancava anche la vocina rompipalle adesso, uffa!

Ok, molto carino. Va bene?

No.

Bene, è un bel ragazzo…contenta?

Bello?

Si! E basta!

Scossi la testa, cercando di cancellare quei pensieri molto sconvenienti dalla mia mente…erano assurdi, cavolo!

-Tra una settimana compio diciassette anni…vorrei organizzare qualcosa- buttai lì cercando di distrarmi.

Dominique quasi si strozzò con il caffè, tossicchiò appena per poi dirmi –Cosa?!- esclamò, quasi incredula dalle mie parole.

-Una festa, si mi piacerebbe!- le chiarii.

-Chi te l’ha detto?- mi domandò severa, iniziando a ticchettare con le unghie perfettamente laccate sul tavolo, impaziente.

Le presi la mano per fermarla,odiavo quel rumore…mi rendeva nervosa –Chi mi ha detto cosa?-

Lei in quelle mie parole probabilmente capì qualcosa che non avevo assolutamente detto poiché si girò alla sua sinistra, dove Albus che chiacchierava allegramente con un suo amico. Gli diede uno scappellotto dietro la testa –Sei proprio un idiota!-

-Ahia!- si lamentò Albus portandosi una mano tra i capelli corvini –Che ho fatto adesso?- domandò.

Dominique lo picchiò nuovamente -Hai rivelato a Rose che le stavamo organizzando una festa a sorpresa!-

-Ehi! Ma io non ho detto niente! L’avrà scoperto da sola!- si difese lui.

-Davvero?-mi intromisi nella conversazione incuriosita –Grazie!-

I miei cugini si voltarono contemporaneamente verso di me, Albus aveva un’espressione vittoriosa.

-Non ne sapevi niente vero, Rose?- mi domandò Albus.

-L’ho appena scoperto- gli assicurai

-E allora perché mi hai detto “voglio organizzare una festa”?- mi domandò infastidita Dominique.

-Perché la voglio organizzare davvero!- risposi con ovvietà.

Ma era tanto difficile capirlo?

-Non è possibile! Tu odi il giorno del compleanno…credi che una persona debba essere festeggiata e circondata dalla persona a cui vuole bene sempre non soltanto un giorno!-

Albus mi sorrise alzando i pollici, dando a sua volta un pugno sul braccio di Dominique –Vedi che io non c’entravo niente questa volta? Hai rovinato tutto! Sei proprio un’idiota- esclamò lui, cercando di imitare la voce della cugina.

-Ti stacco il braccio se osi toccarmi un’altra volta, Albus - esclamò irritata Dominique, poi si rivolse a me dispiaciuta –Merda! Scusami Rose! Doveva essere una sorpresa!-

-Non fa niente-la tranquillizzai –Quel giorno farò una faccia sorpresa. Va bene questa?- domandai facendo una smorfia, che più di sorpresa sembrava dolorante.

-Sei una pessima attrice!- mi rimbeccò lei

Bevvi un sorso di succo di zucca dal mio bicchiere velocemente poi mi alzai dalla panca prendendola per un braccio e tirandola –Dai rovina-sorprese dobbiamo andare a Pozioni. Potrai raccontarmi di come procedono i preparativi strada facendo-

Dominique fece finta di strozzarsi con una ciocca di capelli quando sentì la parola “Pozioni”, prese la sua borsa e mi seguì.

-La odio…è una materia stupidissima! Non ho ancora capito perché mi hai costretto a continuarla…-

-Perché…- inizia prima di essere interrotta da lei

-Per di più la professoressa che la insegna  è una orribile mostriciattola untuosa. Ha anche un nome orribile…Charlotte Mivar…ma MivAr eh! Ma è sposata? Mai a sbagliare la pronuncia! Per di più non ha il benché minimo senso dell’umorismo ma soprattutto estetico…-

-Dominique…- cercai di fermarla. La professoressa di cui parlava era proprio dietro di noi e ascoltava la sua descrizione molto attentamente. Ma ormai mia cugina era partita…e non si sarebbe fermata fino a quando non le avrebbe finito di analizzare ogni minimo difetto.

-E’ inutile che cerchi di difenderla Rose, ma è la verità! Ti ricordi quelle orribili scarpe di pelle verde a punta squadrata che indossava la lezione scorsa? E quei cappelli stopposi? Pieni di doppie punte…-

-No…dai, non sono poi così male…-

-Sai il suo odore cosa mi ricorda?- mi domandò pensierosa

Oh Merlino, per favore non dirlo!

Guardai di lato e con un dito cercai di zittirla o almeno avvertirla di chi c’era alle sue spalle…ma mai nessun mio tentativo fu così vano.

-Oh! Ma hai comprato un nuovo smalto?- mi domandò esaminandomi le unghie smaltate di rosso  –Dicevo che ha un odore simile a…-

Scossi la testa in direzione della professoressa in un ultimo tentativo che ovviamente fallì miseramente.

-Signorina Weasley…- la voce acida della Mivar la fece trasalire –Fossi in lei non mi preoccuperei del mio aspetto fisico ma della sua media alquanto scadente nella mia materia…forse devo ricordarle che nella sua ultima ricerca ha preso D?- domandò, ma non le diede il tempo di rispondere che riprese –Innanzitutto ha appena fatto perdere alla sua Casa 20 punti, soltanto perché questa mattina sono gentile. Passerà poi, per due anzi no tre settimane a pulire e riordinare la dispensa degli ingredienti e perché no…anche a catalogarle in ordine alfabetico. Naturalmente senza magia e guanti di protezione…- sputò la punizione quasi fosse una sentenza di morte –Sarà un lavoro tedioso e anche abbastanza disgustoso, perciò non si preoccupi a passare lo smalto sulle unghie. Ha capito?-

Mia cugina strinse i pugni –Si, ho capito professoressa- pronunciò quelle parole come se fosse sotto tortura.

-Bene…adesso si sbrighi ad arrivare in classe se non vuole far perdere altri venti punti alla sua Casa per un ritardo non giustificato-la riprese sistemandosi gli occhiali neri sul naso appuntito –Buongiorno Signorina Weasley- mi salutò gentilmente, il suo tono di voce era completamente cambiato. Ci superò stringendo al petto dei libri e il registro di classe.

Dominique aspettò che la professoressa svoltò l’angolo per poi sbottare –Merda! E’ proprio una stronza! Mi ha rovinato la giornata…e anche il prossimo mese!-, si accorse della mia risata e mi fulminò con lo sguardo –E tu? Che ti ridi? Aspetta un’altra mezzora ad avvertirmi, cocca della prof!- esclamò cominciando a camminare velocemente, tanto che dovetti allungare il passo per starle dietro.

Mi portai una mano sulla bocca cercando di reprimere una risata, senza successo –Dom, secondo te tutti quei gesti a che servivano? –

-Al risveglio muscolare, ecco a che servivano!-

Scossi la testa arrendendomi – Lascia perdere, andiamo in classe…dai- e spintonandola entrammo nell’aula ridendo.

 

-No…no…assolutamente non ci siamo. Ti muovi  come un orsetto epilettico, Rose!- mi riprese Scorpius, spegnendo la musica che a un volume di parecchi decibel sopra la media mi aveva spaccato i timpani fino a pochi secondi fa. –Davvero ma come fai? Non azzecchi mai il ritmo!-

Sbuffai, infastidita dalle sue continue prese in giro-Non tutti nascono imparati come te! E poi non ne sono capace!- mi lamentai, incrociando le braccia al petto.

Lui alzò gli occhi al cielo –Cazzo…ma un po’ di autostima in più, no? Se c’è una cosa che mi fa innervosire sono proprio le persone che non credono in se stessi. Se tu sei la prima a non farlo come puoi pensare che lo facciano gli altri? –Dai ti insegno io!- esclamò, riaccendo la musica tunzeggiante per poi venirmi vicino lentamente. Lo guardai attentamente aspettando la sua prossima mossa. Mi tirò a se, facendo aderire i nostri corpi.

-Scorpius…-

Si piegò leggermente su di me, portandomi una mano dietro la schiena –Ti fidi di me?-

Beh…quanto tempo ho per rispondere? E’ una domanda difficile quella che mi poneva. Dovevo valutare la piega che la situazione stava prendendo.

Notando che la mia risposta tardava ad arrivare mi disse –E ci devi pensare per dirmelo?-

Scossi la testa imbarazzata –Diciamo di si…si abbastanza-

Un ghigno si aprì sul suo volto –Abbastanza- ripeté -…Dovrei offendermi?-, poi  avvicinò le labbra al mio orecchio sussurrando sensualmente –Ascolta la musica…vivila-

La sensazione del suo alito caldo sulla mia pelle mi provocò mille brividi che mi percorsero velocemente la schiena.

-Non riesco ad ascoltare la musica e poi a pensare i passi…- gli dissi, il cuore in gola.

-Non importa- Mi strinse con forza la vita – Se non sai ballare non seguire il ritmo. Muoviti lentamente-, accompagnò queste parole portandomi una mano sopra il collo e spingendomi delicatamente giù il capo.

-Ma sensuale…-riprese, avvicinando di più in nostri bacini –Così…come se fossi intorpidita-

Io mi abbandonai completamente a lui, se dovevo imparare…beh volevo farlo nella maniera migliore e se questo voleva dire ballare in quel modo con Scorpius…beh, ben venga! Dovevo pensare anche a me, no?

Si allontanò leggermente, mise le mani sui miei fianchi –Devi muoverli…quasi ondeggiare, provocante. Come se stessi facendo l’amore…-mi fissò sicuro, facendomi sentire quasi nuda.

Odiavo quel suo sguardo, non riuscivo ad interpretarlo. Era totalmente inespressivo…dovevo ammettere che mi affascinava.

Il colore dei suoi occhi era come il cielo che cade giù.

La canzone sfumò lasciando il posto ad un’altra.

I Like To Move It Move It
I Like To Move It Move It
I Like To Move It Move It
Ya Like To (MOVE IT!)

Mi fece fare una piccola giravolta per poi farmi poggiare sul suo petto, -Dai, prova. Da sola-specificò, allontanandosi da me. Poggiò la schiena contro l’armadio in legno della stanza, affondò una mano in tasca tirando fuori un pacchetto di sigarette, la accese con un colpo di bacchetta, poi fece un tiro, -Su…sto aspettando –buttò fuori il fumo –Ricorda quello che ho detto-

Iniziai a canticchiare dentro di me la canzone che passava allo stereo, poi rievocando le sue parole cominciai a ballare. Beh…non so se potevo azzardarmi a chiamarlo così, ma Scorpius non mi riprese ed il mio pensiero era solo uno: Thomas.

Inclinai leggermente le gambe, piegai la testa di lato lasciando che i capelli mi ricoprissero ribelli il volto, flettei il braccio destro mentre quello sinistro lo portai su con una lentezza quasi estenuante. Giocherellai con il nodo della cravatta sciogliendolo e lasciandolo largo intorno al collo. Reclinai la testa all’indietro portando le mani tra i capelli scombinandoli. Mi piegai sulle ginocchia e mi rialzai muovendo i fianchi, trattenendo a stento un sorriso quando mi accorsi che il viso di Scorpius aveva un’espressione compiaciuta.  Mi girai di spalle, continuando a giocare con qualche ciocca castana; poi mi ritornarono in mente le sue parole: Come se stessi facendo l’amore. E allora mi buttai, misi le mani sui fianchi e lentamente iniziai a muovere il bacino ritmicamente mentre piano piano aumentai la velocità.

Mi stavo divertendo, si. Stavo bene.

Scorpius spense lo stereo, lasciandomi per un istante fuori del mondo e con la musica che mi rimbombava in testa. Scossi la testa per riprendermi, poi mi girai verso di lui in attesa del suo giudizio. Neanche fossi davanti alla corte plenaria.

-Bene, bene, bene, Rose. Mi hai sorpreso- mi disse con un sorriso che dovrebbe essere considerato illegale, -Non credevo che imparassi così in fretta. Mi è piaciuto particolarmente l’ultimo pezzo…-

Mi aprii in un sorriso –Avevi ragione-

Aspettate…io sto dando ragione a Malfoy? Ah, il mondo sta cambiando…ma soprattutto io sto cambiando, e non mi dispiace per niente.

-… Bastava lasciarsi andare ed  io l’ho fatto. Grazie-

-Aspetta a ringraziarmi, prima dobbiamo vedere se tutto andrà per il meglio. Ma se continui su questa strada abbiamo ottime speranze che tutto vada per il verso giusto-

Mi avvicina alla poltrona dove avevo lasciato la mia borsa –Questi sono i tuoi compiti- gli dissi, tirando fuori dei rotoli di pergamena piegati con cura, glieli tirai. Lui da abile cercatore lo prese al volo. –Il mantello non sono riuscita a ripararlo…sono una frana in quei lavori-

-Lo sospettavo…fra qualche giorno me ne arriverà un altro. Hai saputo niente per qualche festa?- mi domandò accomodandosi sul letto.

-Beh…fra qualche giorno, il 26 per esattezza, è il mio compleanno perciò i miei amici mi stanno organizzando una festa. Non so i particolari, però- gli spiegai brevemente, guardai l’orologio –Cavolo…è tardissimo. Dovrò inventarmi qualcosa…-

-Quel giorno sarà il tuo giorno, Rose. Nel vero senso della parola.  Ora vai. Ci vediamo domani per il trucco. Stesso posto, stessa ora-

 

 

 

Ciao!

Come vi va la vita? A me bene, anche se questa scuola mi stressa xD!

 Che ve ne pare di questo capitolo? Io non ne sono molto sicura^^, dato che non succede molto.

 Nel prossimo, Rose perderà tutto il suo buonumore, vedrà qualcosa che non le farà assolutamente piacere.

Veve_tonks: Ciao! Grazie per la tua recensione. Beh…i sono sempre immaginato uno Scorpius che apprezza lo stile, ma non troppo attaccato alle apparenze. Spero mi dirai il tuo parere.

Sbrodolina: Grazie per i complimenti. Mi fanno troppo piacere. Spero mi dirai cosa ne pensi di questo capitolo. Ciao ciao!

Ombrosa: Ciao! Grazie! Mi fanno sempre piacere i complimenti xD, che ne pensi di questo capitolo?

Jadina: Ahah vedrai la reazione di Thomas fra pochi capitoli, anche se non so se ti piacerà perché Scorpius…vabbè non aggiungo altro xD! Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi^^!

Grazie alle 17 persone che hanno messo la storia nei preferiti e le 24 nei seguiti. Se volete lasciarmi una recensione…ne sarò felicissima!

Questa è la foto di Scorpius: http://i735.photobucket.com/albums/ww351/rosalovesblue/Toby%20Hemingway/ReidGarwintoby_hemingway.jpg.

Greta.  

 

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Capitolo 5
*** Sfogati Scorpius! ***


Parlami d’Amore

Sta per grandinare…
ed io non so tremare più..
Stamattina cercavo qualcosa di te
E volavo lontano (immobile)
Guarda quante cose
Sono tutte storie, da aggiungere
nella gente speravo ricordi di te
Mi facevo cullare…immobile

A. Amoroso, Immobile

-Scorpius, ho solo una domanda- dissi –E’ una richiesta- aggiunsi.

Eravamo come al solito nella sua stanza, seduti sul letto a mangiare dolci come due vecchi amici. Se qualcuno mi avesse detto questa cosa due settimane fa sarei come minimo scoppiata a ridergli in faccia. Scorpius si passò una mano tra i capelli biondi scombinandoli ancora di più mentre l’altra si tuffò nella ciotola piena di caramelle poggiata sulle sue gambe. Ne scartò due per poi infilarle velocemente in bocca –Sentiamo-

-Il tuo caro amico Nott ha messo in giro delle strane voci su di noi…non potresti spaccargli quella brutta faccia che si ritrova? Questa è la richiesta-

-No problem, ho già risolto. La prossima volta non credo che aprirà bocca così facilmente-

Tirai un sospiro di sollievo –Meno male. Non sopportavo più di vivere questa situazione! Alcune ragazzine, oggi a pranzo, mi hanno chiesto se a letto sei tanto bravo quanto bello-

-E tu che hai risposto?- domandò interessato –Spero che tu abbia detto qualcosa di intelligente. Non puoi rovinare la mia reputazione-

-Che quando andrò a letto con te saranno le prime ad essere avvertite. Comunque, è vero che hai un tatuaggio?- chiesi.

-E tu come fai a saperlo?-

-Beh, quelle ragazzine sembravano sapere davvero tanto su di te. Credo che ti immaginino un po’ come il Principe Azzurro delle favole. Biondo, occhi grigi, estremamente bello…la descrizione coincide-

Un attimo…io avevo descritto Malfoy come estremamente bello?

Ok, Rose, cambia discorso.

-Quindi è vero?-

Lu annuì –L’ho fatto con un mio amico-

-Posso vederlo?- domandai –Spero si trovi in un posto normale-

Scorpius sorrise, poi si mosse sul letto per cercare una posizione più comoda, tirò su la manica sinistra della maglietta. Sul suo muscoloso braccio comparve un’aquila dalla lingua rossa fiammeggiante. Mosse la mano come un pianista e i suoi tendini si contrassero sotto la pelle dando vita a quelle grandi ali.

Chissà perché non si è tatuato un Serpente.

-E’ proprio bella- mi complimentai – Ti ha fatto molto male?-

-Abbastanza, ma ne è valsa la pena. Hai intenzione di fartene uno anche tu?- domandò ironico

Lo guardai come se fossi impazzito –No, grazie. Non sono ancora pronta ad un cambiamento così drastico. E poi…soffro tantissimo il dolore. Come minimo mi metterei a piangere dopo un secondo…ho paura di un misero ago, immaginiamoci di cento tutti insieme! Per di più…i miei mi ucciderebbero!-

-Se per questo neanche i miei genitori ne sono a conoscenza…a mia madre verrebbe un colpo- mi rivelò abbassandosi la manica –Se cambiassi idea, io sono sempre pronto ad accompagnarti! Non voglio certo perdermi il tuo svenimento-

-Un giorno, forse-

Non sapevo, però, che quel giorno era molto più vicino di quanto pensassi.

-Comunque tornando alla domanda che dovevo porti…-

-Me ne hai già fatta più di una- mi fece notare

Alzai le spalle –Questa è veramente importante! Chi mi aiuterà nel trucco? O hai una doppia vita? Magari durante la notte sei un travestito e ti fai chiamare Lola?-

Scorpius inarcò un sopracciglio –Merlino, ma da dove ti escono questa cazzate ?- domandò.

-Sono frutto della mia intelligenza, ovvio-

-Si certo. Meglio rispondere alla tua domanda…ti ricordi di Nicole? Quella ragazza biondina che hai conosciuto l’altra volta? Beh…ci darà una mano-

Lo guardai come se fosse impazzito…anzi lo era certamente. Le aveva raccontato tutto? Come. Aveva. Potuto!

Ed il primo premio per “Il più deficiente dell’anno” va a Rose Weasley per essersi fidata di una Serpe, e a Scorpius Malfoy per pari merito!

-COSA?- urlai

-Ho chiesto a Nicole un aiuto- ripeté

Cretino smettila di ripeterlo se non vuoi morire in modo atroce e sanguinoso

-Quello l’ho capito. Voglio sapere come ti sei permesso? Mi avevi dato la tua parola! Cazzo, io credevo di te...-

In dieci secondi ha mandato a quel paese la mia bella reputazione.

Era un segreto, merda.

-Calma, calma. Possibile che non ti fidi un cazzo? Ti è tanto difficile? Le ho solo detto che era una scommessa!-

-Ah! Scommessa? Sentiamo!- esclamai furiosa e con sarcasmo, scendendo dal letto per poi andare al centro della stanza e camminare su e giù nervosa.

-Facile…io e te abbiamo fatto una scommessa. Tu volevi capire cosa volesse dire “sentirsi femmina”. Ed io ho subito pensato a lei-

Mi bloccai e lo fulminai con gli occhi –Sei un idiota!-

-Beh…dovevo pur inventarmi qualcosa, no? E poi…diciamocelo, in fin dei conti non ho detto una bugia, è la verità-

Benissimo, dovevo sopportare la presenza di due Serpi contemporaneamente! Questo pomeriggio non sarebbe trascorso molto facilmente, ne ero sicura. Sarei impazzita e  avrei festeggiato i miei diciassette anni nel reparto di Psichiatria del San Mungo.

-Quella la mi torturerà!- mi lamentai tornando a sedermi sul letto di Scorpius

Lui scosse il capo –Naa, ma che ti salta in mente-

-Come mai ha accettato di “aiutarmi”? Cosa le hai promesso?-

-Beh, sicuramente dovrai sorbirti una bella dose di prese in giro per questa settimana, non credo che terrà il becco chiuso-

-Si, ma a parte questo. Cosa vuole in cambio?- ridomandai

-E’cotta di me, credi davvero che non mi faccia un favore?-

Mentre aprivo bocca per rispondergli, quella la bussò alla porta e senza aspettare il nostro, o almeno quello di Scorpius, entrò nella stanza con un sorriso a trentadue denti stampato sul viso angelico.

-Scorpius!-, quella la si avvicinò sensualmente al biondastro stampandogli un leggero bacio sulle labbra, -Sarà una bella sfida rendere la Weasley desiderabile- gli sussurrò in un orecchio- poi fece un passo indietro e mi squadrò. All’improvviso mi sentii completamente fuori luogo.

L’avrei uccisa, oh si! In una maniera lenta e dolorosa…prima la frusterò con il ferrò spinato, poi…

-Ciao Rose- mi salutò sbattendo le ciglia.

Ciao Rose?

Ma cosa odono le mie orecchie?

Certamente, la ragazza si era fumata qualcosa prima di venire qui (qualcosa di molto forte), altrimenti non mi avrebbe mica salutato in maniera educata.

-Ciao- risposi al saluto timorosa.

-Bene, Nicole…la ragazza è nelle tue mani- disse Scorpius mentre io mi preparavo psicologicamente all’inferno che lì a pochi secondi avrei dovuto subire.

La Serpeverde osservò prima me poi Scorpius –Che cosa ci guadagnerò, Scorpius?-

Lo sguardo che mi lanciò poteva essere paragonato al mio davanti a mio fratello Hugo che faceva colazione e di conseguenza posso descrivervelo con una sola parola: Disgustato.

Stronza.

-Tu stupiscimi…poi potremo scegliere insieme il premio-

Oddio ragazzi, sto per vomitare! Certo Scorpius sapeva ottenere ciò che voleva, ma a quale prezzo?

Nicole gli sorrise, si avvicinò a me e prendendomi per un braccio mi fece alzare con forza dal letto –Avanti Rose…il divertimento sta per iniziare-

Con lo stessa felicità che possiede un condannato a morte nel giorno della sentenza, la seguì nel bagno del dormitorio, preparandomi al peggio.

 

Sapete, forse tutti quei pregiudizi che noi abbiamo sui Serpeverde possono essere non veri. Mio padre li chiama solo e soltanto con un nome quando parla di loro: “Mangiamorte” o “Figlio di Mangiamorte”, dipende dalla generazione. Le prime raccomandazioni che mi fece durante il mio primo anno qui, sono le stesse che mi ripete ancora oggi, “Quello lì è il figlio di Malfoy, mi raccomando Rosie non avere nessun rapporto con lui…ti porterà soltanto su brutte vie” oppure “Rosie, non fraternizzare con il nemico. A Nonno verrebbe un colpo se spossassi un Purosangue”. A Nonno? Secondo me, verrebbe prima a lui. Quello che Papà non sa però è che Scorpius non è come suo padre, non mi ha mai preso in giro in cinque anni di scuola passati insieme. Mica mi ha mai chiamato “Mezzosangue”. Certo come tutti, ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma mi piace parlare con lui addirittura confidarmi. Se non fossi cotta di Thomas, credo proprio che già da tempo mi sarei innamorata di lui.

-Weasley, legati questa zazzera rossa per favore, è davvero orribile- mi riprende Nicole, facendomi tornare alla realtà, mentre lentamente mi passa il lucidalabbra sulle labbra che prendono un sapore fruttato.

-Ecco qui, sei pronta- mi annunciò –Guardati allo specchio…sembri o non sembri me?- mi domandò –Certo, hai ancora molta strada da fare, ma sei sulla buona via se continui così-

Guardai il mio viso riflesso nello specchio, e ne rimasi sinceramente compiaciuta. Mi piacevano soprattutto il trucco scuro applicato intorno ai miei occhi celesti., li metteva in risalto.

Nicole mi guardò compiaciuta poi mi prese per mano –Vieni, vediamo cosa ne pensa Scorpius-

La bionda spalancò la porta del bagno –Ta dà-

Il biondastro era seduto alla scrivania in legno scuro con il libro di Trasfigurazione aperto sulle ginocchia, quando sentì la voce di Nicole si girò lentamente verso di noi curioso.

Lo fissai timorosa, aspettando con ansia un suo parere. Possibile che mi preoccupavo tanto del suo parere?

Scorpius ricambiò il mio sguardo sorridendo –Stai benissimo-

-Quindi –si intromise la Serpe –Posso iniziare a scegliere il mio premio?- continuo in maniera maliziosa.

Lui annuì distrattamente, lo sguardo grigio ancora su di me.

Cominciavo a provare imbarazzo, perché mi fissava così?

La porta del dormitorio si aprì improvvisamente facendoci voltare, un ragazzino riccio e con la carnagione scura entrò frettolosamente –Scorpius! Eccoti qua, finalmente, Lumacorno ti vuole subito nel suo ufficio-

Lui inarcò un sopraciglio –Salve Kevin- sibilò freddo –Tralasciando il fatto che sei entrato nella mia camera senza alcun permesso…ma potresti almeno salutare-

Al ragazzo si imporporarono le guancie –Si, scusa. Ciao Scorpius-

-Bene. Cosa vuole Lumacorno?-

Il ragazzino alzò le spalle affondando imbarazzato le mani nelle tasche dei jeans.

Scorpius sbuffò –Weasley- notai l’uso del cognome in presenza di altri –continueremo la nostra lezione domani-

Io annuì spostandomi verso la porta –Certo- balbettai

Scorpius si avvicinò a Nicole passandole una mano intorno ai fianchi –Accompagnami da Lumacorno, parleremo durante il tragitto-

 

Non potevo fare a meno di guardare il mio riflesso in ogni superficie specchiante, mi piacevo e questo era tutto. Certo, aver trascorso un’ora chiusa in bagno con Nicole e le sue continue prese in giro sui miei capelli mi avevano provocato un mal di testa terribile ma lo avrei sopportato volentieri se questo significava imparare da lei. L’avevo guardata tutto il tempo cercando di memorizzare i suoi movimenti, ero ormai sicura di sapermela cavare. Mentre salivo le scale per tornare nel mio dormitorio ad un metro da terra per la felicità e naturalmente sul viso avevo stampato un sorrisone ebete tutto denti, queste maledette scale presero vita e decisero di deviare il mio percorso unendosi al corridoio opposto. Mi tornarono in mente le avvertente che la Preside ci aveva fatto il primo anno.

Ricordatevelo: alle scale piace cambiare, perciò fate attenzione.

Ero finita vicino la mia aula di Incantesimi, per fortuna conoscevo la via per tornare al dormitorio, presi a camminare lentamente e canticchiando dentro di me quando li vidi. Mi bloccai nel corridoio improvvisamente.

Thomas ed una ragazza che non conoscevo erano abbracciati così stretti che non si capiva dove finisse il corpo di uno e iniziasse l’altro. Le loro bocche erano impegnate in un bacio mozzafiato.

Mi parve di sentire distintamente lo scricchiolio del mio cuore, pronto a cedere dopo quell’ultima pugnalata di sofferenza. 

Volevo correre via, chiudere gli occhi ed illudermi che ciò che avevo visto era soltanto frutto della mia fantasia. Ma non ci riuscivo. Il mio sguardo rimase fisso su di loro, mentre presi a camminare all’indietro con piccoli passi cercando di allontanarmi senza essere notata.

La mano di Thomas strisciò piano sotto la camicetta bianca della ragazza che continuava a baciarlo.

A quel punto non potei sopportare oltre, presi a camminare velocemente fino a raggiungere la fine del corridoio, scivolai con la schiena contro il numero e sedendomi sul freddo pavimento lasciai che le lacrime mi scendessero sulle guancie mentre la mia mente masochista rievocò tutte le bellissime giornate trascorse con Thomas.

Il nostro primo bacio nel dormitorio deserto.

Lacrime calde continuarono a scendere, non feci nessuno sforzo per ricacciarle indietro. Mi passai una mano sulla guancia notando che il trucco nero cominciava a colare lasciandomi sul viso una strana maschera di dolore. Avvolsi con le braccia le mie ginocchia e ci appoggia sopra la testa, continuando a piangere. 

Rose la forte.

Mi dissero i mie cugini notando l’assenza delle lacrime quando Thomas mi aveva lasciato.

Tutte cazzate.

Non avevo pianto quel giorno perché ero certa di riconquistarlo con l’aiuto di Scorpius, ma adesso tutti i miei sforzi erano vani.

Sobbalzai quando qualcuno mi mise delicatamente una mano tra i capelli. Ero così assorta da i miei pensieri da non accorgermi che qualcuno si era accorto di me. Una massa informe singhiozzante.

Alzai il viso ancora rigato di lacrime.

Beh si sa…il destino ha la sua puntualità!

Quel qualcuno era Scorpius!

Si inginocchiò a pochi centimetri da me –Rose?- mi sussurrò piano –Che è successo?-

Non ebbi il coraggio di guardarli negli occhi perciò abbassai lo sguardo sulle mia mani intrecciate. Tentai di parlare ma mi uscì soltanto uno strano singhiozzo. Lui mi portò una mano sul viso raccogliendo una lacrima. Il contatto della sua mano fredda rinfrescò per un attimo la mia guancia accaldata, poi mi alzò il viso e mi osservò attentamente. La sua faccia aveva un’espressione impenetrabile, quasi avesse indossato una maschera per non far capire i suoi veri sentimenti.

-Vieni qui- mi disse con un tono di voce che mai avrei immaginato potesse uscire dalla sua bocca –Andiamo nella Stanza delle Necessità-. Si rialzò in piedi e porgendomi una mano mi aiutò a fare la stessa cosa. Senza aggiungere altro mi passò una mano intorno alla vita in un gesto affettuoso, io mi aggrappai a lui. Per la prima volta mi sentii debole e vulnerabile, pronta a cadere al minimo tocco. Ero soltanto una stupida.

Mentre Scorpius mi trascinava verso la Stanza delle Necessità guardai fuori, perfino il tempo era coordinato con il mio umore: il cielo era grigio e gonfio mentre dall’ammasso di nubi nere una fitta pioggia cadeva sul parco. Mi bloccai all’improvviso, un’idea in mente. Il Serpeverde mi guardò –Cosa c’è? Ti senti male?- mi domandò.

Scossi il capo –Voglio fare una cosa-, la mia voce era ancora rauca.

-Cioè?-

-Ti fidi di me?-

Questa volta toccava a lui rispondere.

Si

-Si- mi rispose senza esitazione.

-Bene, allora vieni con me-, strinsi la sua mano forte nella mia quasi a trovare il coraggio che avevo perso. Girai sui tacchi e ricominciai a percorrere la via appena fatta.

-Stiamo tornando indietro?-

-No-

Il mio tono aveva una nota conclusiva nella voce che lo convinse a non fare più domande per tutto il tragitto. Fino a quando…

Il patto e' stringerci di più'
prima di perderci.
Forse ci sentono lassù'.
E' un po' come sputare via il veleno.
Urlando contro il cielo

L. Ligabue, Urlando Contro Il Cielo

-Cazzo Rose! Tu sei pazza! Vuoi suicidarti?- mi domandò allarmato mentre la pioggia cominciava a bagnarlo. Strinse più forte la presa intorno al mio polso.

L’avevo condotto sulla piccola terrazza di Hogwarts che non era grande neanche un quarto del castello. Svicolai da lui e feci qualche passo verso l’esterno, posizionandomi in mezzo al luogo.

Lascia che l’acqua fredda mi scivolasse sopra, quasi a voler cancellare tutti i miei sbagli.

Osservai l’espressione sconvolta sul bel viso di Scorpius, certamente credeva che fossi uscita di testa. –Sei pazza? Che cazzo ti salta in mente?- mi domandò furioso facendo qualche passo indietro tentando di ritornare al coperto –Tu mi hai fatto fare mille scale per ballare sotto la pioggia?-

Mi avvicinai a lui –Hai detto che ti fidavi di me…adesso dimostralo!- esclamai.

Lui scosse il capo, ma notando la seria espressione del mio viso si convinse –Non so neanche io perché lo sto facendo. Se mi vedessero i miei amici mi prenderebbero per un coglione-

Alzai le braccia verso il cielo, presi un respiro profondo e cominciai a gridare. Fu un urlo carico di frustrazione e sofferenza.

-E’ un ottimo modo per sfogarsi- gli spiegai, mentre la mia mente dispettosa mi ricordò il motivo del mio dolore e involontariamente altre lacrime cominciarono a rigarmi il viso mischiandosi alla pioggia. Mi inginocchiai a terra reggendomi il capo tra le mani –Perché voi uomini siete così stronzi?- gli domandai incurante del temporale che sopra di me continuava a manifestarsi.

Scorpius non mi rispose e avvicinandosi affianco a me, alzò in su il viso. Lo vidi prendere un paio di respiri prima di gridare contro il cielo.

Ormai i suoi vestiti erano completamente fradici, i capelli dorati gli ricadevano in ciocche scomposte sulla fronte donandogli un’ aria estremamente sexy. Non so cosa mi portò a farlo ma fatto sta che lo feci…mi alzai in piedi, cancellai con un unico passo la distanza che c’era fra di noi. Gli passai una mano tra i capelli tirandoglieli indietro, poi unii la mie labbra alle sue.

 

 

 

Ciao! Eccomi qua con un nuovo capitolo…che ne pensate? A me piace in particolare la parte finale xD. Anche se vi anticipo che questo bacio che Rose ha dato a Scorpius è soltanto per confusione…lei per adesso soffre ancora per Thomas. Mentre per il nostro biondino le cose inizieranno a cambiare…^^.

Ringrazio le persone che hanno letto lo scorso capitolo e messo questo fiction nei preferiti(20) e seguiti (33).

Che ne dite di lasciarmi una recensione? Lo scorso capitolo ne ha ricevuta solo una…faceva così schifo? O non vi piace la storia? ^^””

Kissgabry: ma grazie per i complimenti! E già ne vedremo delle belle. Io mi sono appassionata da poco a questa coppia… essendo una fan delle Dramione mi sembra di rivedere quasi i genitori xD. Che ne pensi del capitolo? Kiss

Beh, non mi resta che dire…alla prossima.

Greta.

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Capitolo 6
*** Che figura, Scorpius! ***


Parlami d’Amore

Mi rigirai, triste, nel letto. Perché più cerchi di scacciare via un ricordo alquanto doloroso, lui torna dispettoso a farti compagnia? A fare capolino nella tua mente sottoforma di una nuvolette nera, per salutarti con una manina come a dire “Guarda che ci sono, non vado mica via”.  

Mi ero ripromessa solennemente di non soffrire più per il mio “ex-ancora-per-poco”, l’avrei fatto tornare da me piangendo e strisciando. Ma avevo capito che fare promesse a me stessa era inutile, non riuscivo proprio a rispettarle.

Adesso ho il sacrosanto diritto di pormi una domanda: perché io sono qui a deprimermi pensando a Thomas, mentre lui è chissà dove, magari a letto con quella nel dormitorio sopra il mio? Perché non può esserci lui al mio posto?

Non esiste un uomo che non possa essere conquistato. 

Le parole di Scorpius mi tornarono in mente, così come il bacio che gli avevo dato. Un bel bacio, senza’altro. Ma totalmente sbagliato.

Ero tornata in Sala Comune in delle condizioni veramente pietose, non capii perché Scorpius non me l’avesse fatto notare una volta scesi dalla terrazza. Certo, anche lui non scherzava, la sua espressione era, con quei capelli biondi, di un angelo stordito.

Si, perché la sua faccia poteva essere descritta con una marea di parole : confusa, stranita, intontita. Sembrava avesse capito qualcosa ma che non avesse il coraggio di ammetterlo a se stesso. Mi aveva accompagnato alla Torre di Grifondoro come un autonoma, e prima di andare via aveva poggiato la bocca calda e sottile sulla mia fronte per un attimo ma con esitazione. Un contatto dolce che aveva avuto il potere di farmi sorridere, un gran sensazione. E’ bello avere un amico come lui.

 

 

Entrai in Sala Grande e sbadigliando mi diressi verso il mio tavolo, dove Dominique e Albus mi stavano aspettando. Quella notte avevo dormito poco e niente, testimoni le occhiaie sotto i miei occhi celesti, che non gli valorizzano per niente.

Vidi Thomas chiacchierare con un suo amico mentre si ingozzava di uova.

Strozzatici, stronzo.

Affrettai il passo cercando di soffocare l’impulso di versargli in testa l’intera caraffa di succo, sbuffando raggiunsi il mio posto.

Si poteva amare una persona ma odiarlo nello stesso momento?, Perché era proprio quello che io provavo per lui.

-Buongiorno, cugina!- esclamò Albus con un sorriso a trentadue denti che si estendeva da una guancia all’altra.

Dominique mi fece un cenno con il capo, mentre stuzzicava il bacon nel suo piatto con la forchetta, mezza addormenta.

Mi sedetti di fronte a loro, afferrando con aggressività un croissant da un piatto, poi come se quella fosse la testa del mio ex ne morsi un pezzo con voracità.

Albus si versò del succo di zucca in un bicchiere, continuando a lanciare strane occhiate nella mia direzione. Non ero dell’umore adatto per parlare ma evidentemente lui non se ne accorse. Moriva dalla voglia di raccontarmi qualcosa.

Mi guardai intorno, cercando una testa bionda di mia conoscenza…lui non era ancora arrivato.

-Dato che insisti tanto te lo dico lo stesso…-disse frettoloso Albus

Io lo guardai inarcando le sopracciglia –Puoi ripetere?-

Sentii Dominique cominciare una conversazione con James, evidentemente non voleva ascoltare Albus.

-Kevin mi ha detto che Holly gli ha detto a cui è stato detto da Katie…-

Albus si interruppe all’improvviso, gli occhi verdi fissi su un punto imprecisato sopra la mia spalla.

-Che diamine vuole quello lì?- ringhiò James stringendo tra le mani le posate con forza.

-Di chi stai…- cominciai, ma non riuscii a finire la domanda.

Una bocca si poggiò delicatamente sulla mia.

Scorpius era chinato su di me e le sue labbra…si le sue labbra avete capito bene, stavano baciando le mie.

Oh merda.

La sua lingua premeva sulla mia bocca chiedendo il permesso, presa dalla scia degli eventi la schiusi leggermente. Sigillai gli occhi per non vedere nessuno.

Si staccò e rivolgendomi un sorriso mi scompigliò i capelli –Volevo accompagnarti a lezione, Rosie-

STOP!

Cosa ha detto?

Mi aveva chiamato Rosie? Ma non era lui quello che aveva una reputazione da difendere?

A che gioco stava giocando? Al “Prendiamo per culo Rose?”. Fra qualche minuto tutti gli studenti si sarebbero alzati e urlando avrebbero detto “Sei su Scherzi a Parte”.

Al mio tre…

Uno…due…due e mezzo…due e tre quarti…tre.

Sentii la sua mano stringere la mia, forse era un segnale.

-Oh, si certo…eccomi- riuscii a borbottare. Le mie guance andavano a fuoco…altri due minuti e avrebbero dovuto usare un “Aguamenti” per spegnerle.

-Ci vediamo fra poco- mormorai ai miei cugini.

Albus mi salutò con la mano in silenzio. Dominique mi strizzò l’occhio e muta sillabò un -Mi racconterai dopo-. L’espressione di James invece era indescrivibile. Non serviva un Legilimens per capire i suoi pensieri.

Lui odiava Scorpius per due motivi: principalmente per il Quiddich (può uno sport essere causa di tanta divisione tra le case?), in secondo luogo Papà a Zio Harry avevano fatto anche lui lo stesso discorsetto che avevano propinato a me…soltanto che lui ci aveva creduto veramente e aveva cominciato a non sopportare Scorpius dal suo primo anno. Ma lui non è quello più grande? E di conseguenza non doveva essere il più maturo?

Il biondastro mi prese la mano e attraversando la Sala Grande –perché diavolo il mio tavolo era così lontano dalla porta?- mi accorsi di parecchi sguardi sopra di noi.

Le Serpi mo osservavano avvelenata tanto quanto i Grifondoro guardavano Scorpius.

Sentii lo sguardo di Nicole perforarmi la nuca…se avesse avuto il potere di uccidere adesso saremmo tutti al mio funerale.

Una volta raggiunti l’uscita, presi il controllo della situazione e lo trascinai verso la prima aula vuota. Lui si lasciava guidare ridendo.

Antiche Rune. Per fortuna non era la mia.

Lui si lasciava guidare ridendo.

-L’hai vista la sua faccia?- sghignazzò.

Oh Merlino…ma era impazzito sul serio? Io non ci trovavo niente da ridere, era una questione seria.

Sbattei la porta sigillandola con un incantesimo, se dovevo ucciderlo non volevo interruzioni.  

-Mi hai portato qui per approfondire il bacio di prima?- domandò con un sorriso sghembo sul volto –Sai è stato corto e sfuggente…non mi è piaciuto-

-Adesso tu ti siedi e mi dici cosa cavolo ti è saltato in mente- ringhiai poggiandomi alla cattedra e incrociando le braccia al petto.

-Cosa cazzo ti è saltato in mente?- mi corresse.   

Ma ditemi, ho per caso un cartello attaccato in fronte con su scritto “Scema”?.

-La pioggia di ieri ha affogato gli ultimi neuroni che ti erano rimasti?- sbottai acida

-In quel contesto cazzo ci sta meglio- mi spiegò come se stesse parlando con una bambina di tre anni particolarmente tarda.

Scossi il capo incredula –Scorpius, posso sapere a cosa era dovuto quel bacio?-

Lui sembrò pensarci su indeciso. Indeciso su cosa?

Si sedette sopra un banco –Mi è venuta un’idea-

-Smettila di essere così criptico e spiegami-

-Dato che circolano tante di quelle voci su di noi che ormai ho perso il conto…-

-Un attimo! –lo interruppi –Quali voci? Io ne conoscevo solo una!-

-Lascia perdere e ascoltami-

-Ma…-

-Se la smettessi di interrompermi e mi la lasciassi parlare, magari capiresti-

-Ok, sentiamo- acconsentii.

-…Potremo fingere di essere fidanzati o almeno di frequentarci, così ingelosiremo il tuo caro amichetto-

Mmm, ingelosire Thomas? Potevamo anche provarci.

-Devo pensarci…-

-Non hai visto la sua faccia quando gli siamo passati affianco? Non ha smesso un attimo di squadrarci-

No, in quel momento ero troppo impegnata a guardare il tuo flirt fulminarmi con gli occhi.

-Non ci ho fatto caso- risposi

-Beh…se metteremo in atto il mio piano, potrai vedere la sua espressione oggi a pranzo.

Eppure c’era qualcosa che non quadrava in tutta questa storia.

Mi portai una mano sotto il mento –E Nicole?-

Si avvicinò a me –Siamo in pausa di riflessione-

-E da quando?-

-Da ieri sera-

-Beh…allora in questo caso potrei anche accettare. Ma tu cosa ci guadagni?-

Ok, era mio amico e tutto…ma ci sarà un motivo se il Cappello Parlante l’aveva smistato a Serpeverde, no?

A quella domanda la sua mascella si irrigidì, alzò le spalle –Questi sono affari miei- rispose, il tono di voce era cambiato. Mi sembrava più duro, o forse era soltanto una mia immaginazione?

-D’accordo allora- accettai con falso entusiasmo.

Non volevo farmi sfuggire quella situazione dalle mani.

Il suo viso si illuminò. Scorpius avvicinò il suo corpo al mio facendolo aderire completamente e stringendosi a me.

Mi circondò la vita e piegandosi leggero su di me cominciò a baciarmi il collo.

-Scorpius…- mormorai muovendomi sotto di lui cercando di scostarmi

-Mi esercito… - cominciò

La sua bocca cominciò a salire verso la mia guancia, con una mano mi tirò indietro i capelli e cominciò a giocare con essi poi posò la bocca sul mio orecchio, -…voglio essere un fidanzato perfetto-

Errore…un finto fidanzato perfetto, vorrai dire!

In quel momento non avrei mai potuto immaginare quanto quella frase fosse vera.

Con il suo corpo mi fece stendere sulla cattedra.

Oh Godric, ti prego dammi la forza di volontà necessaria per fermarlo…e per fermarmi.

Lo sentivo su di me quasi fosse stato un’onda violenta e io un piccolo scoglio insignificante in balia di lui.

La sua mano fredda cominciò a salire sulla mia schiena –sotto la camicia, come aveva fatto a arrivare fino a lì?-, provocandomi dei piccoli brividi lungo di essa. Si fermò indecisa sul gancetto del reggiseno. Ci fissammo negli occhi. Il suo sguardo sembrava chiedermi il permesso.

Beh, ormai.

Annuii con il capo, mentre facevo scivolare le mie mani verso la cerniera dei suoi pantaloni.

Ormai ero andata…e l’avrei anche tirata giù se alle mie orecchie non fosse arrivata il rumore della serratura della porta che si apriva e un “Oh” scandalizzato proveniente dal professore Vitius.

Aprii gli occhi mentre Scorpius si alzò in piedi lasciandomi una sensazione di freddo addosso.

Udii le risate sguaiate degli studenti che da sopra il professore osservavano la scena divertiti.

Mi alzai immediatamente dalla cattedra cercando di darmi un contegno, ma lo feci inutilmente. Mi stavo vergognando come una ladra e le mie guance rosse ne erano la prova.

Vidi Scorpius aggiustarsi i pantaloni mentre tratteneva a stento una risata.

Ma che ti ridi, deficiente?

-Signorina Weasley, Signor Malfoy…trenta punti in meno a ciascuna Casa. Ma vi sembra il luogo?- ci domandò Vitius severamente.

Ti prego, ti prego, fa che una voragine si apra sotto di me ingoiandomi.

Scorpius abbasso la testa –No professore, ci scusi…non succederà mai più-

Io annuii colpevole.

-Oggi la scampate…ma se vi becco un’altra volta…- ci disse minaccioso –Ora andate, o arriverete tardi alle vostre lezioni-

Passando vicino gli studenti mi accorsi di un particolare che poco prima mi era sfuggito: tra quei ragazzi c’era anche Thomas, che rosso dalla rabbia squadrava dalla testa ai piedi Scorpius.

Beh, è proprio vero che non tutti i mali vengono per nuocere.

Grazie Scorpius!

 

 

 

 

Ciao! Scusate il leggero ritardo, spero che ne sia valsa la pena di aspettare^^.

Questo capitolo è un po’ più corto degli altri, ero indecisa se continuarlo o no, ma poi ho deciso di fermarmi qui per non perdere altro tempo e per non annoiarvi troppo.

Allora che ne pensate? Avete capito che “il piano” do Scorpius è soltanto un modo per stare più vicino a Rose, vero?^^

Grazie grazie per le recensioni:

Kissgabry: Sisi, le cose cominciano a cambiare…ma come puoi vedere la nostra Rose per adesso è cieca sui sentimenti che prova per Scorpius. Grazie per la recensione^^

ElseW: Anche per me loro devono stare insieme. Non capisco perché certe persone mettono Scorpius con Lily, secondo me quello della Rowling nell’epilogo è una specie di messaggio xD.

Dolce Lela: Grazie per i complimenti! Spero mi dirai il tuo parere anche su questo capitolo^^

Sbrodolina: Oh, non ti preoccupare per non aver recensito lo scorso capitolo, capita^^. Beh…quella frase l’ho detta apposta per la suspense xD Grazie per la recensione

Tanny: Si ti ho recensito Passion (ancora complimenti). L’altra mia fan fiction l’ho aggiornata da poco se ti va dalle un’occhiata^^. Dai vedrai che è soltanto un periodo di blocco…passa stai tranquilla!! Kiss e grazie per i complimenti

Nan96: Scusami per il ritardo…ma sai la scuola uccide xD, grazie per la recensione…spero mi dirai il tuo parere anche su questo capitolo.

Beh…spero che i lettori silenziosi abbiano voglia di lasciarmi una recensione xD.

Grazie a chi legge, mette nei preferiti o seguiti.

Alla prossima.

Greta

 

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Capitolo 7
*** Ti Voglio Bene, Scorpius! ***


Occhio destro. 

Ombretto grigio. 

Passai il dito sulla palpebra per sfumare leggermente.

-Rose, posso?-, la voce di Scorpius mi giunse chiara dal bagno del suo dormitorio, in cui ero rinchiusa da ormai mezzora.

-Entra-

Vidi riflessa la sua immagine dietro la mia, nello specchio.

-Rimango a guardarti-

Non una richiesta ma un’ affermazione.

Si sedette sullo sgabello di legno e quasi ipnotizzato rimase a guardarmi.

-Insomma, hai visto la faccia del tuo amico?-

Matita nera.

-Si, e ho visto anche la figura di merda che mi hai fatto fare con il professore-

-Può capitare a tutti- rispose, mentre poggiava la testa all’indietro contro le mattonelle fredde. Continuava a fissarmi.

Presi stizzita il mascara dalla borsetta.

-Io non sono tutti - puntualizzai acida, mentre con estrema attenzione lo passavo sulle ciglia, cercando di non infilarmi lo spazzolino nell’occhio.

Occhio sinistro. Stesso procedimento.

-Ovvio, tu sei Rose Weasley- disse. Non c’era ombra di sarcasmo nella sua voce.

Annuii sorridendo per poi tornare subito seria. Dovevo concentrarmi.

-E’ difficile?-, i suoi occhi grigi sinceramente interessati seguivano il movimento della mia mano.

-Si, ma solo perché non sono abituata-

-Come l’amore…-

Ripongo la matita nera, continuando a sorridere. Strano il suo ragionamento.

-L’amore è sempre difficile…ma è questo il bello, no?-

Non rispose, seguiva ogni mio movimento con faccia rapita.

-Sai, osservavo sempre mia madre da piccolo. Ero affascinato dalla cura che ci metteva. Si truccava anche quando non doveva fare niente. Lo faccio per sentirmi bella, diceva-

Afferrai il lucidalabbra passandomelo sulla bocca, dandole un sapore fruttato.

Mi guardai allo specchio con sguardo critico, le occhiaie non erano ancora sparite…forse con un po’ di fondotinta sarebbero scomparse.

-Truccami…-

Eh?

Truccami?

Aveva davvero detto così? Cielo, la mia compagnia gli stava facendo davvero male.

-Che hai detto?-

-Truccami- ripeté convinto –Voglio sentire cosa provate voi donne-

Lola alla riscossa.

-Tu sei tutto scemo!- esclamai voltandomi verso di lui, e poggiandomi al lavandino.

-No- affermò deciso –Metti il mascara anche a me…-

-Sei sicuro? Guarda che poi toglierlo è difficile, rimane sempre qualche traccia…anche se piccola-

-Beh…ai miei amici racconterò qualcosa-

Alzai le spalle, presi il mascara e lo brandì davanti al suo viso come una specie d’arma –Allora inizio-

-Sono pronto- sorrise mentre abbandonava completamente la testa contro il muro.

 Mi avvicinai, piegandomi su di lui per far si che i nostri visi fossero alla stessa altezza –Guarda in alto-

Lui eseguì senza fiatare.

Cominciai a passargli il mascara sulle ciglia. Erano lunghe e con la punta di un biondo così chiaro da non farmi accorgere della loro lunghezza. Scorpius era tranquillo, non si lamentava come mi sarei immaginata…o come ho fatto io la prima volta.

Mi spostai leggermente per truccargli anche l’altro occhio, gli sfiorai la punta del naso. Potevo sentire il suo respiro caldo e regolare sulla mia mano, involontariamente un piccolo brivido mi attraversò la schiena. Sulle guance si poteva notare la presenza di una peluria bionda. Guardai i suoi occhi. Esistevano parole per descrivere la loro bellezza? Sulla pupilla destra vi erano due macchie di un blu chiaro e strano. Se avessi potuto mi sarei persa unicamente guardandogli.

Blu perso.

Si, il colore di quelle screziature si sarebbe chiamato blu perso.

Soltanto suo padre, Draco, poteva vantare di averne un altro paio completamente uguali. Così come il suo ghigno estremamente affascinante.

Lui prese a fissarmi curioso –Ti sei incantata?-

Notai che il mio braccio era fermo a mezz’aria.

Arrossii immediatamente –No, stavo soltanto ammirando la mia opera- mentii.

-Guarda in alto-lo ammonii

-Si, signora-

Sorrisi e dando un’ultima passata di mascara conclusi la mia operazione.

-Finito!- esclamai, buttando il mascara sul mobiletto vicino.

Mi alzai e prendendolo per una mano lo trascinai d’avanti lo specchio.

Lui sbatté le palpebre, fece una strana smorfia facendomi ridere.

La nostra immagine si riflesse nello specchio, era qualche centimetri più alto di me. I suoi occhi sembrarono più grandi, più grigi e profondi che mai. Erano puliti. Sinceri.

-Allora? Che ne pensi?- domandai leggermente allarmata e preoccupata dal suo silenzio.

-Ti somiglio- rispose con un ghigno –Ora ho i tuoi occhi-

Toppato, i tuoi sono di un altro pianeta.

-Ho gli occhi di Rose- continuò, poi sospettoso si avvicinò allo specchio –No, ho sbagliato i tuoi sono più belli…-

Risi nervosamente –Non ho mai truccato un uomo-

-Mi piace essere la tua prima volta-

Lo guardai spiazzata, forse era meglio non parlare…facevo soltanto danni.

Ed è un momento…la sua bocca vorace vola sulla mia.

Io rimasi ferma. Un bacio senza perché.

A cosa era dovuto? Non dovevamo far ingelosire nessuno, eravamo soli nella stanza.

Scorpius si fermò, poggiò la sua fronte sulla mia. Respiravamo la stessa aria.

-Baciami- disse, la sua voce era leggermente roca.

Una richiesta che mi lasciò sbalordita.

Mise la mano sulla mia guancia, accarezzandola leggermente.

-Non posso- mormorai.

-Puoi- la sua bocca prese a scendere verso l’angolo della mia bocca, vi posò un altro bacio.

Le sue braccia si strinsero intorno ai miei fianchi con forza, i nostri corpi aderirono completamente. Sembravano essere una sola persona.

I miei occhi lo guardavano interrogativi.

Ascolta il tuo cuore, Rose.

Le mie mani andarono sulle sue spalle, dovevo allontanarmi da lui. Un altro suo movimento e avrei fatto lo stesso sbaglio di questa mattina. Si, perché era stato soltanto uno sbaglio…forse era servito a ingelosire Thomas, ma se Vitius non ci avesse interrotti, io avrei fatto l’amore con lui.

Sbagliato Rose.

Già, sesso.

Si chiama così quando non c’è l’amore a unire un rapporto.

Scossi il capo –Scorpius, non è quello che vogliamo-

Che frase idiota. Brava Rose.

-D’accordo…- rispose lui, staccandosi completamente da me e sedendosi sullo sgabello

-Non credo che due amici debbano fare quello che facciamo noi. Seguiamo il piano e basta- continuai

Scorpius ghignò –Tranquillizzati Rose, mica sono innamorato di te…-

Come avrei potuto sapere che quella era soltanto una bugia?

Scoppiai in una risata a metà tra il divertito e il nervoso –Lo sapevo…-

Il biondastro aprì il rubinetto facendo scorrere l’acqua.

-Che stai facendo?-

-Mi tolgo questa cosa dagli occhi, mi sento un coglione conciato così-

 

 

Domani avrei festeggiato il mio compleanno!

Naturalmente i miei cugini non si erano più fatti sfuggire nessuna informazione sull’organizzazione della mia festa…temevo che Dominique avesse minacciato Albus con un Maledizione Senza Perdono se mi avesse rivelato anche il più piccolo particolare.

Il mio compito per quella serata? Farmi carina e indossare qualcosa di elegante ma non troppo, per poi trovarmi alle venti in punto in Sala Comune. Niente di più semplice.

Ma carino sarebbe stato un eufemismo…quella sera dovevo essere bellissima. Nel vero senso della parola.

Volete sapere l’ultima gustosa novità?

Scorpius,  si era calato nella parte del fidanzato perfetto e premuroso, proprio come mi aveva detto qualche giorno fa durante il nostro primo incontro riavvicinato.

-Rose? Sta arrivando il tuo ragazzo-

Era questa la frase che ogni sacrosanta mattina mio cugino Albus usava per avvertirmi dell’arrivo del biondastro.

Beh, è inutile dirvi che Albus insieme a Hugo non avevano smesso neanche per un attimo di prendermi in giro. Hugo stava valutando l’idea di avvertire Mamma e Papà di questa mia relazione con il figlio del loro nemico. Diceva che lo avrebbe fatto soltanto per il mio bene…secondo me non vede l’ora di vedermi in punizione per il resto della mia vita. Si, qualche volta era veramente sadico.

James e Dominique erano gli unici che di questa situazione ne avevano capito qualcosa in più degli altri. Secondo il primo, la mia storia con lui sarebbe durata pochissimo. E come dargli torto?

La seconda invece, l’ho sempre detto che era un genio io, aveva capito che questa situazione era troppo strana per essere vera, per cui ero stata costretta rivelarle il piano di Scorpius, soltanto il secondo ovviamente.

Ormai era diventata un’abitudine per me essere accompagnata a lezione, colazione, pranzo o cena da lui. Il verbo giusto sinceramente era scortata, perché era proprio questo ciò che lui faceva.

Appena mettevo piede fuori da un’aula qualsiasi ecco che Scorpius mi chiamava, circondava i miei fianchi con un braccio e poggiava quelle sue labbra così sensuali e delicate sulle mie. Naturalmente se una lezione era in comune, occupava il posto affianco a me e qualche volta l’avevo beccato a osservarmi mentre prendevo appunti.

Sia chiaro, questo suo comportamento non mi dava fastidio, era sempre quello che avevo desiderato…un ragazzo geloso. Si, perché per me la gelosia è sinonimo d’amore, ovviamente non parlo di gelosia convulsiva…voglio la mia libertà. Ma mi piace la sensazione di sentirmi protetta da qualcuno.

Il problema era soltanto uno, ma la sua grandezza poteva essere paragonata a quella di Hogwarts, compreso il parco, la Foresta Proibita e il Lago Nero.

Quelle attenzioni io non le volevo da lui ma da un Grifondoro del settimo anno che da qualche giorno a questa parte aveva preso l’abitudine di gironzolare nel castello mano nella mano con la ragazza del’altro pomeriggio e a lanciarmi delle occhiatacce degne di un Basilisco.

Ma ormai non piangevo più per lui, certo non provavo piacere a vederlo con quella la ma era soltanto per poco poi lui sarebbe tornato da me, no?

 

 

-Buon compleanno!- esclamò Scorpius mentre mi porgeva un pacchetto incartato e tutto infiocchettato.

Lo presi guardandolo con sospetto –Questo è?-

-Il tuo regalo per domani, naturalmente-

Mi aprii in un sorriso, -Non dovevi!-

-Non è nulla di che. Aprilo dai…voglio vedere la tua faccia-

-Non scoppierà mica?- domandai scuotendolo appena.

-Stupida-

Scartai lentamente il pacchetto, mi è sempre piaciuto il momento dell’attesa, quegli attimi in cui ti rodevi il cervello cercando di indovinare cosa potesse essere. Per di più adoravo la carta con cui era incartato, avrei potuto conservala come ricordo.

Oh, Merlino.

-Scorpius, te lo ripeto: tu sei matto-

Con un ghigno stampato sul volto ebbe anche la faccia tosta di chiedermi il perché, usando un tono completamente sincero.

Volete sapere il contenuto del pacchetto?

Una divisa Grifondoro taglia XXXS, con tanto di mantello e cravattino incorporati.

-Non la indosserò mai- affermai decisa

-Invece si. Te l’avevo detto durante il nostro primo incontro, non ricordi?-

-No-

Lui alzò le spalle come a dire “fatti tuoi”, -Non hai il coraggio di farti vedere così?- mi sfidò –Che Grifondoro sei?-

-Simpatico- risposi, cercavo di prendere più tempo possibile.

-Hai chiesto il mio aiuto- disse come se questo bastasse a sistemare tutto –Il bagno è di la-

Forse Scorpius non aveva ancora capito con chi aveva a che fare.

Ammiccai nella sua direzione per poi sedermi sulla spalliera del suo letto, incrociando le gambe.

 –Bagno?- domandai innocentemente –Non ne ho bisogno-

Scalcia velocemente le ballerine che calzavo. Mi alzai in piedi, piegai la testa di lato e allentai il cravattino stretto intorno al collo. Cominciai a giocherellare con esso, poi mi avvicinai a Scorpius con passo da pantera. Portai le mani sul suo torace, spingendolo contro il muro per poi intrappolarlo fra le mie braccia, –Perché non mi aiuti a togliere il maglione?- sussurrai al suo orecchio.

Lo sapevo, stavo giocando con il fuoco. Ma sbagliavo o era stato lui a sfidarmi? Certo, ero stata io a proibire qualsiasi contatto fra di noi…ma potevo facilmente cambiare idea. 

Scorpius svicolò facilmente da me per poi scuotere il capo –Eh no, Rose, non puoi fare ciò che vuoi. Dobbiamo comportarci da amici? E così faremo. Se un giorno la situazione cambierà…- lasciò la frase in sospeso.

Lo fulminai con lo sguardo, trovava sempre un modo per fregarmi.

-Viscida Serpe-

-Il bagno è da quella parte- ripeté buttandosi a peso morto sul letto.

Afferrai irritata la mia nuova mini-divisa, ringhiando qualche maledizione tra i denti.

-Beh, se quel posto è bello come il tuo…una visita la farei volentieri-

Ignorandolo, aprii la porta e sbattendola rumorosamente la chiusi alle mie spalle. La sua risata naturalmente non tardò ad arrivare.

Ma dico io…perché la divisa non può essere una tunica nera senza scollature o spacchi?

Certo Scorpius aveva fatto le cose alla perfezione, ma forse e sottolineo forse aveva sbagliato a prendere le misure. Sbaglio o questi straccetti andrebbero bene a una ragazza del quarto anno, a una come Lily a esempio…magari potrei riciclarla e regalargliela per il suo compleanno.

Lanciai uno sguardo allo specchio, cavolo mi vergognavo anche a osservarmi immaginiamoci a indossarla.

Affianco alla mia immagine comparve improvvisamente anche quella di Scorpius, facendomi quasi prendere un colpo.

-Oddio! –esclamai portandomi una mano sopra il cuore –Sei un idiota, vuoi farmi morire?-

-Esagerata!- disse per poi rivolgere uno sguardo alla mia figura e squadrandomi.

-Ti sta bene- affermò

-Si certo…- mormorai sarcastica –E’ tutto troppo corto o piccolo!-, mi indicai e cominciai a blaterare.

-Il maglione potrebbe anche andare bene così come la camicia, anche se devo trattenere il respiro per abbottonarla ma la gonna- scossi il capo –Proprio non va…-

Scorpius si sedette sul bordo della vasca mentre continuava a osservarmi.

Sbaglio o il suo sguardo è leggermente famelico?

Feci a piedi nudi una breve sfilata, -Guarda! Io cammino e lei – feci riferendomi alla gonna –Si alza! Lascia scoperta mezza coscia-

-E’ sensuale, Rose. Finalmente potrai bruciare tutti i tuoi vecchi vestiti-

Alzai la gamba sinistra poggiandola sulle sue –Per adesso ho le calze, ma quando non le metterò più?-

-Quando non le indosserai più tutta la popolazione maschile di Hogwarts potrà ammirare le tue gambe…-

-E metà cosce- precisai

-E metà cosce…- aggiunse sorridendo

Scossi il capo per nulla convinta, portando le mano sui fianchi –Perché devi vincere sempre tu?-

Lui alzò le spalle –Perché sono maschio e per di più un genio. So cosa vogliono i maschi-.

-Ottimo motivo- dissi sarcastica

Il biondastro si alzò con un ghigno inquietante ma allo stesso tempo sensuale, allungò le mani verso la mia camicetta e velocemente sbottonò i primi due bottoni, -E’ molto meglio così, no?-

Mi guardai, l’incavo dei seni era perfettamente visibile –Scherzi?-

-Ho mai scherzato su queste cose?-

Mi prese la mano trascinandomi fuori dal bagno.

-Ah, stavo pensando. Perché domani non vieni alla mia festa? Come mio falso fidanzato tutti si aspettano di vederti-

Lui scosse il capo, per un attimo il suo sguardo venne attraversato dalla tristezza.

-Da venerdì, Rose, tutto tornerà come prima- pronunciò quella parole come se fosse l’ultima cosa che in quel momento avesse voluto dire.

-Cos…cosa, perché?- balbettai.

-Abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo-

-E con questo? Possiamo tranquillamente rimanere amici-

Mi rifiutavo di accettare quell’idea. Stavo bene con lui, mi divertivo a trascorrere il pomeriggio in sua compagnia. Perché adesso tutto doveva cambiare?

-Tornerai con Lee, e non avrai più bisogno di me-

-Non è vero- riuscii a dire piano –Ti voglio bene, Scorpius- affermai mentre mi avvicinavo a lui abbracciandolo.

Lo sentì prendere un respiro e profondo, -Anche io, Rose-

Perché quelle parole suonavano tanto come un addio?

 

 

 

Ciao! Beh…ormai la situazione è chiara a tutti…tranne a Rose ovviamente xD

La scena di Rose che trucca Scorpius è presa dal libro "Parlami d'amore" di S. Muccino e C. Vangelista,  (l'ho già citato anel prologo).

-Non ho mai truccato un uomo-

-Mi piace essere la tua prima volta-
Batture prese dal libro.

Nel prossimo capitolo ci sarà la festa e Thomas tornerà a rompere le scatole a tutti xD, mentre il rapporto tra Rose e Scorpius andrà a pezzi…vedrete! Personalmente ho adorato la parte in cui lei trucca lui, e da un casino di tempo che avrei voluto scrivere quel pezzo.

Passiamo ai ringraziamenti

Kissgabry: Rose per adesso non crolla, mi dispiace xD. Grazie per la recensione^^

Edwardlove: Ho aggiornato abbastanza velocemente? Ti ringrazio per avermi onorato con una tua recensione, davvero^^. Ho letto le tue one-shot sono bellissime, soprattutto la prima! Ho notato che segui anche un’altra mia fiction, ma cosa molto importante mi hai inserito negli autori preferiti insieme ad altre 9persone xD. Grazie!

Bacioni.

Angy1234: Grazie per la recensione, non annoia? Meno male, qualche volta ho questo dubbio.

Tanny: Anche tu mi hai tra gli scrittori preferiti, grazie! Beh…scoprirai altri particolare fra qualche capitolo xD Scorpius farà anzi dirà qualcosa!

_corvo_: Grazie  per i complimenti! Mi fa piacere sapere che adori la storia xD *gongolo*. Un bacio

Lallina_89: Beh, l’intento è quello di strapparvi un sorriso e vedo che qualche volta ci riesco. Grazie per la recensione

Sbrodolina: Sono un genio? Davvero grazie! Mi fa troppo piacere leggere queste cose! Si, diciamo che Rose è un po’ tarda su queste cose. Kiss

Potterina1993: Ciao caLa xD, mi ha fatto piacere leggere la tua recensione! Kiss

ElseW: Già, Rose/Scorpius for ever xD. Il carattere di Rose non assomiglia per niente a quello dei genitori xD, Hermione non l’avrebbe mai fatto.

Chaira_96; Grazie per i complimenti! Diciamo che il piano di Scorpius non ha dato i frutti che lui sperava, vedrai xD Kiss

 

Non mi resta che dire recensite xD e alla prossima!

Greta

Ps: per chi segue il telefilm “Zoey 101” ho iniziato una fan fiction su di esso, se volete leggetela!

 

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Capitolo 8
*** Attento Scorpius! ***


Parlami d’Amore

Ti brucerai
Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo.
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo.
Ti staccherai
Perche' ti tiene su soltanto un filo, sai.

L. Ligabue,Piccola Stella Senza Cielo

Mi sedetti in mezzo al letto stropicciandomi gli occhi, accorgendomi soltanto in quel momento che –tutte in pigiama- le mie compagne di stanza insieme a Dominique e Lily erano intorno me e parlottavano concitate fra di loro.

-Buongiorno- dissi meravigliata portandomi una mano sulla bocca per reprimere uno sbadiglio.

Non l’avessi mai detto, cominciarono a cantare a squarciagola “Tanti Auguri A Te” in una modo piuttosto stonato, una volta terminata la canzone si lanciarono a peso morto su di me schiacciandomi. Mi baciarono uno alla volta le guance, poi cominciarono a battibeccare perché tutte volevano tirarmi le orecchie come portafortuna, per porre fine alla discussione sopportai diciassette tirate per ben otto volte. Una cascata di regali colorati e ben incartati cadde sulle mie gambe andando a formare una piccola montagna. Ne afferrai uno a caso cominciandolo a scartare, secondo quanto diceva il bigliettino era da parte di Zia Ginny e Zio Harry.

Avrei compiuto diciassette anni anche l’anno prossimo, si senza dubbio.

Quella sarebbe stata una giornata indimenticabile.

-Rosie, sai già cosa ti regalerà il tuo fidanzato?- domandò Katie curiosa

-Fidanzato? Chi?- domandai scioccamente mentre leggevo velocemente la lunga lettera di Mamma e Papà che si dicevano dispiaciuti di non poter passare quest’importante giorno con me.

-Come chi! Hai un affascinante ragazzo a fianco e te lo dimentiche pure? Sto parlando di Malfoy naturalmente!- esclamò la Grifona

Stupida di una Katie.

Tu alla mia festa non sarai invitata!

-Emm…lui…- balbettai.

E adesso cosa mi sarei inventata?

Dominique udendo quella domanda venne in mio aiuto –Ragazze, si sta facendo tardi. Sarà meglio che andiate a prepararvi- disse alzando il tono di voce per far si che tutti la sentissero.

Le mie compagne guardando la sveglia cominciarono a disperdersi per la stanza ma continuarono a chiacchierare tra di loro.

-Grazie- le dissi sillabando il ringraziamento muta

-Di niente- si avvicinò a me tirandomi per un braccio –Adesso alzati o faremo anche noi tardi a lezione-.

Buttai uno sguardo alla mia divisa che riposava sulla sedia affianco al mio letto, quello sarebbe stato l’ultimo giorno che l’avrei indossata.

 

James, Albus e Hugo mi accolsero al tavolo dei Grifondoro tra mille strilli e mi misero tra le mani uno scatolo con un enorme fiocco dorato.

-Grazie, ragazzi!- esclamai scuotendo il pacco –Ma non dovevate!-

-Tutto per la nostra cuginetta maggiorenne!- disse James sorridendo mentre Albus mi riempiva il piatto di bacon e Hugo versava del succo di zucca nel mio calice.

-Come mai Malfoy non è ancora venuto a salutarti?- mi chiese mio fratello osservando il tavolo dei Serpeverde e individuando una, anzi dovrei dire la testa platinata.

Ma perché nessuno si faceva gli affari suoi?

-Abbiamo litigato- risposi inventando di sana pianta.

Furiosamente- aggiunsi

Non mi piaceva raccontare bugie, ma loro se lo cercavano.

Proprio in quel momento un ragazzino, Tassorosso a quanto diceva la divisa,  del primo anno si avvicinò con un enorme mazzo di rose rosse nella mano destra e poggiandomi quella sinistra sulla spalla mi domandò teso -Sei tu Rose Weasley?-

Lo guardai sorridendo cercando di tranquillizzarlo –Si, sono io-

Sul suo viso passò un’ondata di sollievo –Meno male. Il ragazzo che te le manda –indicò le rose –Mi ha dato solo poche informazioni per riconoscerti- mi spiegò mettendomi i fiori fra le braccia

-Quali sono queste informazioni?- domandò curiosa Dominique che affianco a me aveva ascoltato tutto

Il ragazzino arrossì –Il tuo nome, bella, capelli rossi e estremamente sexy con un – e qui la sua faccia sembrò andare a fuoco –sedere da favola- mormorò

Mia cugina rise –Descrizione perfetta, non c’è che dire-

Inarcai un sopracciglio sospettosa.

Avrei ucciso Scorpius. Riusciva a mettermi in imbarazzo anche se non era con me.

 -Per caso il ragazzo che ti ha dato questo incarico è un Serpeverde?- domandai per sicurezza

Lui annuì.

Albus si avvicinò afferrando dalla carta colorata che avvolgeva le rose un bigliettino.

-“Per Rose”- lesse, si portò una mano sotto il mento assumendo una buffa espressione, -Vedo che Malfoy sa come farsi perdonare- commento James leggermente contrariato

-Scorpius- lo corressi senza pensare mentre guardavo il Tassorosso andare verso il suo tavolo.

Ma perché tutti si rifiutavano categoricamente di pronunciare il suo nome?
Lo facevi anche tu, ricordi Rose?
Si, ma prima. Adesso era tutto diverso.

Come mai, Rose?

Perché ora lo conoscevano.

Risposta sbagliata

Perché ora mi era famigliare

Ritenta

Perché ora era entrato a far parte della mia vita

Gettai un’occhiata al tavolo dei Serpeverde alla sua ricerca. Lo individua subito, era seduto affianco a due ragazzi.

Il suo sguardo grigio era piantato su di me e sembrava quasi che non avesse nessuna intenzione di spostarlo. Sicuramente si era gustato tutta la scena dal suo posto.

Lo osservai sorridendo per ringraziarlo.

Il suo viso si aprì in un fantastico ghigno mentre mi faceva un occhiolino.

Quella giornata era cominciata benissimo e non poteva che finire altrettanto, se non meglio.

 

Una lettera. Una richiesta. Un gufo che volò via dalla mia stanza. Lo stesso gufo che ritorna. Una lettera. Una risposta positiva. Un appuntamento. Con Scorpius.

 

-Mmm, allora è questa la vostra Sala Comune- mi sussurrò in un orecchio Scorpius per non farsi sentire.

-Carina. Bell’ atmosfera- commentò –Sicuramente da voi fa meno freddo-

Eravamo nella Torre dei Grifondoro, lui era nascosto sotto il suo mantello dell’invisibilità e si guardava intorno con sincero interesse. Volevo che ci fosse anche lui mentre mi preparavo per la festa, se l’era meritato, no?

Io annuì impercettibile,  se qualcuno mi avesse visto parlare da sola mi avrebbe dato della pazza.

Camminavo a passo svelto dirigendomi verso le scale che portavano in Dormitorio, non volevo mica essere scoperta in presenza di Scorpius o sarebbero stati guai. Guai seri.

-Rose!- trillò Dominique mentre mi veniva incontro per bloccarmi la strada seguita da Lily

-Che ci fai qui, in giro?- mi domandò minacciosa

-Stavo per andare in Dormitorio- mormorai mentre dentro di me pregavo che Scorpius non facesse nulla, neanche il più piccolo movimento.

-Bene, manca soltanto un’ora e mezzo all’inizio della festa, perciò eclissati- disse Dominique minacciosa

-Cristallizzati- aggiunse Lily con lo stesso tono di voce

Alzai le mano in segno di resa –D’accordo, d’accordo. Sparisco!-, finsi di lamentarmi.

Andai verso le scale e a metà di esse mi fermai, -Scorpius!- bisbigliai.

Il suo viso comparve dal nulla –Mi hai chiamato?-

-Volevo soltanto accertarmi che fossi ancora qui-

-E dove dovrei essere, scusa?-

Mi strinsi nelle spalle –Magari in qualche dormitorio femminile a spiare-

Lui schioccò la lingua quasi fosse schifato da quell’idea.

-Beh, ora torna sotto il mantello. E seguimi-

Misi un braccio sotto il mantello prendendolo per mano mentre con l’altra aprii la porta trascinandolo dentro.

-Scorpi…- cominciai per poi bloccarmi subito. Credevo di trovare la stanza vuota invece vi erano Katie, Claire e Karen in intimo e vari vestitini colorati sparsi sui letti.

-Rose! Ma indossi ancora la divisa?-

-Ehm- mormorai –Sono venuta proprio per cambiarmi. Dominique vi aspetta di sotto tra cinque minuti- inventai.

Prima me le toglievo d’avanti meglio era.

-Si, ci vestiamo e scendiamo!- squittirono insieme

Sentii la presenza di Scorpius a pochi centimetri da me, si stava godendo lo spettacolo.

Senza farmi notare gli lanciai un’occhiataccia –Beh, io vado a fare una doccia- dissi cancellando in pochi passi li distanza tra me e il bagno. Una volta dentro mi chiusi la porta alle spalle. Scorpius si tolse il mantello dell’invisibilità con un ghigno- maniaco stampato in faccia.

-La moretta ha proprio un bel sedere- affermò

In tutta risposta alzai gli occhi al cielo –E’ Karen, ma è già fidanzata-

-Non sono un tipo geloso- assicurò spiritoso, poi assunse una aria pensosa –Credo che potrei anche accontentarmi della bionda-

Finsi di ridere –Bella battuta- dissi sarcastica

-ROSE! Noi scendiamo per dare una mano! Mi raccomando alle 20.00 devi stare in Sala Comune. Sii puntuale!- urlò Katie dall’altra stanza

-Si, ci vediamo fra poco!- risposi.

Abbassai la maniglia e mi diressi verso l’armadio alla ricerca del vestito giusto per la serata, subito seguita da Scorpius.

Aprii le ante, piegandomi per poi metterci quasi la testa dentro, presi tra le mani una manciata di abiti e cominciai a lanciargli su Scorpius.

-Poggiali sul letto- dissi riemergendo dall’armadio con altri indumenti, -Ora gli indosserò uno per uno e tu mi dirai con quale sto meglio- gli spiegai

-Metti questo- disse sicuro indicando il vestito rosso che la settimana scorsa avevamo comprato nella nostra giornata di shopping

Lo guardai scuotendo il capo.

-E’ il più bello-

-Lo so. E so anche che è il tuo preferito- aggiunsi anticipandolo

-E’ perfetto-

-E proprio per questo che non voglio indossarlo stasera. Ho come la sensazione che mi servirà per una giornata importante-

-Più importante di questa?-

Annuì –Si, lo dice il mio sesto senso. Sarà la chiave di qualcosa-

-Meno male che il pazzo sono io-

Alzai le spalle –Lo sei anche tu, è per questo che andiamo così d’accordo- ribattei. –Allora provo questo, questo e anche questo- decisi prendendo tre abiti e correndo verso il bagno.

Uscii scalza pochi istanti dopo con il primo vestito:  era blu notte, arrivava all’altezza del ginocchio, con le maniche leggermente a palloncino e vari ricami più scuri sulla vita.

Feci una breve sfilata d’avanti a Scorpius, che mi osservò indeciso per poi scuotere il capo.

-Non ci siamo- fu il suo giudizio.

Ritornai in bagno mi cambia velocemente per poi ripetere la scena. Questa volta avevo messo un tubino senza maniche bianco, con un cinta del medesimo colore sotto il seno con un copri spalle argentato. Anche questo fu scartato con un gesto del capo.

E riprovai ancora con un abito verde smeraldo con le maniche leggermente più larghe che si legava da dietro il collo, il corpetto era di raso con dei fiori vicino i bordi.

Un altro rifiuto.

Scossi il capo alzando gli occhi al cielo.

-Scorpius!- lo rimbeccai –Non siamo qui per giocare-

-Per cercare la perfezione ci vuole tempo- ribatté

Sconfitta come al solito ne indossai in altro, rosa antico, che dalla vita in giù si allargava con delle balze di piazzo  e  ricami vari. Anche questo fu scartato.

-Fa a pugni con il colore dei tuoi capelli-

Poi fu la volta di un vestitino carinissimo perlato con dei disegni grigi e uno scollatura a barca, la gonna era molto corta d’avanti mentre di dietro si allungava in uno strascico non molto lungo, lo presi tra le mani e mi atteggia da diva sbattendo le ciglia e facendo giravolte.

-Questo non l’hai mica comprato con me- affermò lui

-Lo so, l’ho acquistato quest’estate con mia zia- risposi

-Brucialo-

Gli feci una linguaccia e tornai a cambiarmi.

-Questo è quello giusto!- disse euforico mentre applaudiva

Lo osservai sospettosa –Non stai scherzando vero?-

-No. E’ perfetto! Sembra esser stato cucito per te-

-Grazie!- esclamai ringraziandolo finalmente contenta

-Dove hai le scarpe?-

-Non so- mormorai indecisa –Guarda sotto il letto oppure infondo l’armadio-

Lo lasciai alla sua ricerca mentre io mi avvicinai allo specchio per osservarmi. Mi stava benissimo, come sempre Scorpius aveva ragione. Nero –un colore che non stonava -, cadeva liscio sopra il mio corpo snello, lasciando scoperto qualche centimetro di gamba appena sopra il ginocchio, vi era una fascia di brillantini argentati leggermente arricciata che mi stringeva sotto il seno mentre la schiena era lasciata completamente nuda da un profondo scollo.

-Non sarà troppo?- domandai dubbiosa, -Mi sento nuda!-

Scorpius mi si avvicinò scuotendo il capo e porgendomi delle decolté nere con dei brillantini argentati sopra che provocavano uno strano gioco di luce, il tacco era di circa otto centimetri – per fortuna, non sarei riuscita a sopportare un dodici-.

-Starai una favola. Vai a finire di prepararti, ti aspetto qui. Dobbiamo parlare-

Forse sarebbe stato meglio se non mi avesse aspettato, non ero pronta alle sue parole.

Tornai in bagno di corsa, mancava poco più di mezzora alla mia festa dovevo sbrigarmi se volevo arrivare puntuale. Mi spruzzai il viso con l’acqua fredda e lavai denti più volte fino a farmi sanguinare le gengive.

Mi osservai attentamente nel grande specchio che troneggiava  in bagno. Presi i vari trucchi sparsi per la stanza e comincia a truccarmi. Prima un tocco di fondotinta per rendere la pelle più compatta, poi passai la matita nera sotto gli occhi –eh si, ero fissata con il nero. Mi era sempre piaciuto, credevo fosse sensuale-, tracciai sopra le palpebre una precisa linea di eye-liner poi l’ombretto argentato e lo sfumai leggermente intorno al contorno degli occhi aggiungendo dei brillantini dello stesso colore e per finire diedi più volume alle ciglia usando il mascara.

Passai ai capelli, il compito più arduo.

Avrei potuto mettere un cerchietto come facevo di solito e finirla li.

Tentai a lisciarli ma non mi piacevo per nulla, perciò provai a legarli in una stretta crocchia sopra la testa. Troppo elegante, mi invecchiava. Dopo vari tentativi decisi di arricciarli in boccoli elaborati.

Infine calzai le scarpe, avevo cercato di far arrivare il più tardi possibile quel momento.

Mi osservai allo specchio nuovamente per ammirare l’opera completa. Dalle mia labbra sfuggi involontariamente un –Wow-.

Non potei fare a meno di rimanere piacevolmente sorpresa da quel risultato, mi complimentai con me stessa, avevo fatto un ottimo lavoro.

Forza Rose, vai a riprenderti il tuo uomo

Feci un profondo respiro e aprì la porta andando nell’altra stanza da Scorpius.

Il biondastro sedeva affianco al mio baule aperto con in mano un quaderno.

Non si accorse della mia presenza, mi avvicinai di più a lui per coglierlo di sorpresa…ma era stato lui a farmela a me.

-MALFOY! Quello è il mio diario personale!- urlai furiosa strappandoglielo dalle mani e stringendomelo al petto.

Lui alza lo sguardo su di me, rimanendo a bocca aperta –Cazzo, Rose. Sei bellissima!- esclamò colpito.

-Non cambiare argomento! Stavi curiosando tra le mie cose!-

-E che sarà mai!-

-Si chiama “diario personale” perché è personale, Scorpius-

-Avevo appena iniziato- mi assicurò –C’è qualcosa che mi nascondi?- mi domandò

-Sono fatti miei!- ringhiai –Hai appena violato il mio diritto alla privacy!-

-Oh Merlino. Privacy! Non lo farò più! Sono perdonato?-

Feci finta di pensarci su, era impossibile avercela con lui. Cavolo.

-Soltanto se continui a riempirmi di complimenti. Mi piace quando lo fai- sentenziai seria

Alzò gli occhi al cielo, -Sei vanitosa da far schifo- mi prese in giro

-Io? Senti chi parla!-

-Okok- alzò le mani in segno di resa –Non mi va di discutere-, passa il suo sguardo languidamente su di me –Sei uno schianto!- esclamò cominciando a  ridere mentre si sedeva comodamente sul letto.

-Ecco, così già va meglio- mormorai unendomi alla sua risata

Gettai un’occhiata alla sveglia –Fra dieci minuti devo scendere- gli comunicai sedendomi su di lui  e incrociando le gambe.

Lui annuì distrattamente guardandomi.

-Perché non scappi a cambiarti? Dai, vieni alla festa- lo pregai

La sua compagnia non poteva che farmi bene.

-Tutto dipenderà dalla tua risposta, Rose- mi disse.

-Beh, fammi la domanda allora- risposi sorridendo.

I suoi occhi bruciavano ipnotici, delicatamente mi portò un riccio dietro l’orecchio sfiorandomi il viso.

Lo vidi prendere un bel respiro, era la prima volta che lo vedevo così teso.

-Su, dimmi- lo incitai curiosa passandogli le braccia intorno al collo e stringendolo a me

-Rose, lascia perdere Thomas. Dimenticalo-

-Cos…dic…-mormorai stupidamente

-Rose- ripeté –Fallo per me-

Continuai a guardarlo confusa.

Cosa significavano quelle parole?

-Mi sono innamorato di te-

 

 

 

 

 

Ragazzuole xD!

 Ed ecco arrivato il momento della verità! Cosa risponderà Rose? Quale sarà la reazione di Scorpius? Non vi resta che seguirmi per scoprirlo.

Ariadne: Grazie per i complimenti^^! Si, lo so. E’ un errore che faccio spesso. Soltanto che scrivo velocemente e poi non torno a leggere. Mi imbroglio soprattutto quando scrivo i pensieri di Rose. Questa volta ho fatto attenzione, spero di averli azzeccati. Grazie per la recensione.

Sbrodolina: Grazie grazie per le tue parole! Mi fanno molto piacere. Beh come hai potuto vedere da questo capitolo Scorpius dirà la verità a Rose, ma ti anticipo che la risposta di Rose non è delle migliori.

ElseW: Adoro le tue recensioni xD, mi fanno troppo ridere! Sono del tuo stesso parere: Scorpius e Rose non devono essere le fotocopie dei genitori. E proprio per questo che mi pace “usare” i personaggi della nuova generazione perché non sono costretta a seguire i caratteri originali xD. Mi dispiace ma Thomas tornerà! E sarà un gran bel problema per Scorpius. Che ne pensi del capitolo?

Tanny: Come hai letto Scorpius ha rivelato i suoi sentimenti a Rose, e lei non la prenderà molto bene ^^

Davia: Wow! Ti ritrovo anche qui, che bello xD beh certo sono sempre figli di Draco *.* e Hermione! Grazie per la recensione!

E da dire che ho scritto questo capitolo ascoltando solo ed esclusivamente la canzone di Valerio Scanu “Per tutte le volte che”, minimo trenta volte xD. Ma mi piace troppo! Io sono una delle persone che lo hanno votato cinque volte il giorno della finale xD quindi se è uscito un po’ troppo schifoso è colpa sua xD.

Alla prossima e lasciatemi una recensione, se vi va!

Greta

 

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Capitolo 9
*** Rimaniamo amici, Scorpius! ***


Parlami d’Amore

I just wanna show you
she don’t even know you
she’s never gonna love you like I want to
and you just see right through me
but if you only knew me
we could be a beautiful miracle unbelievable,

instead I’m just invisible.

T. Swift, Invisible

 

 

No, stop!

Non avevo ben capito cosa intendesse. Voleva davvero che io lasciassi perdere Thomas per lui?

Era davvero innamorato di me? E da quanto tempo? Come avevo fatto a non accorgermi di nulla? Mai, e dico mai, avrei immaginato che una cosa simile potesse accadere.

-Non è possibile…- mormorai mentre scioglievo l’abbraccio e mi alzavo in piedi, sconcertata dalle sue parole. E dalla mia idiozia.

-Come è potuto succedere?- gli domandai stupidamente, -Ti prego, dimmi che è tutto uno scherzo!-

Lo vidi scuotere il capo e avvicinarsi a me, -Cosa importa? E’ accaduto e basta-

E’ un sogno…un brutto, orrendo incubo provocato dallo stress di questi giorni.

-Importa a me- ribattei cominciando a mordicchiarmi il labbro inferiore.

E addio lucidalabbra!

-Devo sapere dove ho sbagliato- continuai

-Dove hai sbagliato?- ripeté la mia frase confuso e leggermente accigliato –Io ti dico che sono innamorato di te, e tutto quello che hai da dirmi è questo? E per di più mi chiedi se tutto questo è uno scherzo?-

-Io credo…- mi sforzai di trovare le parole adatte per esprimere al meglio ciò che pensavo. La situazione stava peggiorando di minuto in minuto. La sua rabbia e il tono di voce erano proporzionali ai battiti cardiaci del mio cuore, che martellava come impazzito in petto.

Cercai di sorridere –Scorpius forse hai preso un abbaglio…-

Il suo viso divenne serio troppo velocemente. Si stava alterando. –Che vuoi dire con questo?-

-Penso di avertelo spiegato qualche giorno fa…noi siamo soltanto amici-

-E proprio questo che ti sto chiedendo…perché non possiamo essere qualcosa di più?-

Il concetto era molto semplice: fino a prova contraria io amavo Thomas non lui.

-Perché…-non riuscii ad andare avanti.

Scorpius prese il mio viso tra le mani, le sue mani erano fredde e lasciarono una strana sensazione sulla mia pelle accaldata.

-Non esiste un uomo che non possa essere conquistato ricordi, Rose?-

E certo che ricordavo, adesso avevo la prova che quella dannata frase era verissima!

Non mi mossi di un millimetro rimanendo in quella posizione. Non volevo fare altri guai perciò mi limitai ad annuire.

-Credevo che il mio comportamento negli ultimi giorni ti avesse fatto capire quali sono i veri sentimenti che io provo nei tuoi confronti. I baci a colazione, a pranzo, a cena e perfino quello della buonanotte! Secondo te quante ragazze possono vantare di aver ricevuto un mazzo di fiori per il loro compleanno, da me?- domandò lasciando cadere le braccia sui fianchi, poi si allontanò. Per un attimo mi parve di vedere un’espressione triste. Oppure era ferita? Ma così come era comparsa andò via.

Alzai le spalle.

-La risposta è semplice, Rose. Nessun’altra oltre a te! Non sono il tipo che regala sorrisi, gentilezze e carinerie varie se non prova qualcosa verso chi li fa! Un sentimento vero!-

Ero senza parole, mi aveva stupito, basita.

Io non desideravo una storia con lui, il mio obiettivo era soltanto uno. Non volevo il suo amore ma nello stesso tempo non avevo nessuna intenzione di farlo soffrire.

Continuavo a tacere.

-Rose, vuoi diventare la mia ragazza?-

Ecco la domando ufficiale!

Perché il suono di queste parole mi fece rabbrividire? Mica era una proposta di matrimonio….era cento volte peggio.

Il suo sguardo grigio era fisso su di me, in attesa di una risposta. Una risposta che non gli sarebbe piaciuta. Affatto.

- Ti farei soltanto del male, Scorpius!-

-Cosa nei sai di quello che mi potrebbe far male?-

-Io…-

-E’ un no, Rose?-

Voce decisa.

-Si, Scorpius è un no. Io non posso. Non credo sia giusto dirti di si, ne soffriremo entrambi. Tu perché staresti con una ragazza che non prova altro che profondo affetto per te, semplice amicizia. Io trascorrerei le mie giornate con i sensi di colpa perché saprò di non darti quello che davvero meriti-

-Questa non mi era mai successa, io rifiutato per un Grifondoro?-

-Non è questioni di Case, Scorpius! Non metterla su questo piano, per favore!-

Il suo orgoglio cominciava a svegliarsi.

Mi voltò le spalle, mentre i miei occhi divennero lucidi. Cazzo.

-Scorpius- lo chiamai flebile, avvicinandomi a lui per prendergli una mano –Mi dispiace-

-Non voglio la tua compassione- sibilò freddo scostandosi scontroso. I suoi occhi incontrarono i miei. Mai, mi aveva rivolto uno sguardo come quello. Tutta la dolcezza di qualche minuto fa era scomparsa con un puff.

-Non si tratta di compassione!-

-Abbiamo chiuso, Weasley-

Cosa, cosa, cosa? Non era possibile, stava esagerando.

-Che significa questo? Non puoi essere così bambino da non capire che non posso costringermi ad amarti!-

-Me ne vado. Passami il mantello- mi ordinò frettoloso –Non ho più voglia di continuare questa futile conversazione-

Io mi avvicinai al letto, presi il mantello tra le mani e me lo strinsi forte al petto.

-Prima dobbiamo chiarire, poi potrai andartene-

-Non c’è niente da chiarire!-

-Si invece! Dobbiamo parlare!-

-Cosa vuoi che ti dica,Weasley?-, il mio cuore perse un battito, non poteva tornare al cognome.

-Rose- lo corressi –Rimaniamo amici. E’ soltanto un’infatuazione, potrò aiutarti a fartela passare. Sono così piena di difetti che neanche immagini, scapperesti a gambe levate se soltanto li conoscessi!-.

Ormai parlavo a vanvera. Dicevo tutto ciò che mi passava per la mente.

-Non capisci? Non me ne frega un cazzo di essere tuo amico! Non riuscirei mai a sopportarlo! Ora restituiscimi quel mantello-

Lo nascosi dietro la schiena come una bambina fa con un giocattolo, -No!-

-Weasley, non costringermi a lanciarti una fattura-

-Fallo! Vediamo se ne hai il coraggio- lo provocai

Quella discussione non poteva portarci da nessuna parte, lo sapevo. Ma stavo cercando di prendere tempo.

Lo vidi tirare fuori la bacchetta dalla tasca dei pantaloni –per un attimo pensai davvero che ma lanciasse contro un incantesimo- poi con un sussurro appellò il mantello dell’invisibilità, si avvicinò in pochi passi alla porta, poggiò una mano sulla maniglia per poi rivolgermi un ultimo sguardo, questa volta sprezzante.

-Da in questo momento in poi, noi due siamo degli estranei-

-No!- esclamai scuotendo la testa

-Buon compleanno, Weasley- e dicendo questo si coprì con il mantello per poi sbattere la porta alle spalle che si chiuse con un tonfo.

Volevo seguirlo, ma le mie gambe erano inchiodate al pavimento. Era davvero successo tutto questo? Ancora non riuscivo a capacitarmene. Gettai un’occhiata alla sveglia, rimanendo sempre immobile, le venti erano passata da circa dieci minuti. Dovevo sbrigarmi o Dominique avrebbe dato di matto. Adesso che facevo attenzione la musica della Sala Comune poteva sentirsi sin da qui.

Combattevo contro le lacrime –come avevo fatto ad affezionarmi così tanto a lui?- non sopportavo di fargli del male: era come se tra noi ci fosse uno strano legame e il suo dolore provocasse il mio di conseguenza.

Entrai un attimo in bagno per darmi una sistemata, mentre correggevo la matita leggermente sbavata il mio cervello non faceva altro che ricordarmi di Scorpius.

Ma poi, come se si fosse svegliata, la parte più egoista di me fece capolino nella mia testa.

Scorpius mi aveva trattato in quel modo, mi aveva fatto passare dalla parte del torto mentre mi ero comportato benissimo. Avevo dosato le parole cercando di non farlo soffrire, ma lui se n’era fregato di me e dei miei sentimenti decidendo di chiudere qui. Quale colpa potevo avere, io? Quella di non essermi innamorata di lui? Mica potevo comandare i sentimenti a mio, e a suo, piacimento!

Lo mandai a quel paese e con fare deciso scesi le scale dei Dormitori, cancellando Scorpius dalla mia testa. Me ne sarei occupata domani. Ora dovevo pensare a me stessa. Ero egoista? Probabile.

A metà scale incontrai Dominique mentre saliva da me per avvertirmi che tutto era pronto.

Il vestitino senza maniche grigio che indossava, le cadeva splendidamente sui fianchi, una collana di perle dello stesso colore si intravedeva tra i lisci capelli biondi.

-Scusa il ritar…-, non riuscii a finire la frase: un suo grido mi interruppe.

-Oh Merlino! Rose, ma che hai fatto?- mi domandò mentre continuavamo a scendere.

Mi guardai l’abito preoccupata, -Perché? Sono sporca da qualche parte?-

-Sei bellissima!- trillò

-Oh, grazie!-

Se me lo diceva lei potevo stare tranquilla.

-Quando l’hai comprato questo vestito?-

-Ehm… con Mamma, prima che iniziasse il nuovo anno-

-E quel trucco? E i capelli? E i TACCHI? Qui c’è sotto qualcosa!-

Arrossii, -Ho deciso di cambiare-

- Hai deciso di cambiare il tuo modo di vestire, per lui?- mi domandò senza inutili giri di parole.

Non era difficile capire a chi alludesse.

Ve l’avevo già detto che ho una cugina troppo intelligente, no?

-Si…- le confessai

La vidi alzare gli occhi, a lei Thomas non era mai piaciuto.

-Spero soltanto che un giorno non te ne pentirai…-

Scossi il capo –Lo amo, Dominique. Ho fatto la scelta giusta-

-Potevi almeno chiedermi aiuto!- disse fingendosi offesa

Feci un sospiro triste, -Ti racconterò poi…-

–Su allora, andiamo a divertirci!- esclamò mentre mi prendeva per mano, trascinandomi giù per le rimanenti scale, -Alla console troverai una sorpresa-.

Quando vidi la Sala Comune, non potei che non rimanere sconcertata.

-Sei un genio!-

-No- mi corresse –Siamo noi Weasley a essere dei geni. Abbiamo lavorato tutti insieme-

La stanza –già piena- era illuminata da luci psichedeliche che cambiavano colore velocemente, colorando i visi degli invitati. Sugli arazzi che arredavano la stanza erano stati appesi vari striscioni con su degli auguri e varie frasi simpatiche nei miei confronti. Parecchi palloncini dorati volavano di qua e di la tra le persone –il numero 17 era stato scritto su ognuno di essi-. Vicino al camino, al posto delle vecchie poltrone, vi erano due lunghi tavoli coperti da una tovaglia rossa, il primo per il ricco buffet mentre il secondo era per gli alcoolici –questo era il più pieno-.  Per magia, a intervalli regolari, coriandoli colorati cadevano dal soffitto. Il resto dei mobili era stato sgombrato per far spazio alla pista da ballo che occupava metà sala. Accanto all’entrata, leggermente rialzato vi era un grande stereo, al quale erano collegate delle casse enormi, che sparava musica assordante.

-Io vado a dare un’occhiata in giro e a controllare gli incantesimi di protezione, non vorrei che qualcuno ci scoprisse- mi informò Dominique mentre si toglieva dai capelli alcune stelle filanti, -James si sta occupando dei drink con l’aiuto di Albus mentre Roxanne e Hugo tengono sotto controllo il tavolo del cibo. Sparsi per la stanza dovresti trovare gli altri-

Allungai il collo per vedere “la sorpresa” di cui aveva parlato Dominique, quando lo vidi non riuscivo a credere ai miei occhi. Thomas si era calato nelle vesti del dj, soltanto una cuffia sull’orecchio, mentre armeggiava con i C.D., mixando vari pezzi musicali insieme.

All’improvviso fui invasa dalle mia compagne di stanza che dopo avermi riempito di complimenti mi trascinarono in pista.

Ballavo seguendo il ritmo, finalmente sentivo la musica parte integrante di me. Alcuni ragazzi si avvicinarono e con la scusa del “Rose! Tanti auguri!” cominciavano a muoversi intorno, sempre più vicini. Mi piaceva sentirmi desiderata.

Uno dei ragazzi –Marcus Pool, cacciatore della nostra squadra di Quiddich- poggiò le mani sui miei fianchi accostandomi a lui, a un mio sorriso ammiccante prese coraggio chiedendomi di prendere un cocktail con lui. Accettai, tanto valeva far le cose per bene.

Ci avvicinammo al tavolo dei drink qui James si stava dando un gran da fare –dove aveva imparato a preparargli?-.

-Ehi Rose! Grande festa, eh? Prendi questo!- esclamò ficcandomi in mano un bicchiere dal quale traspariva un liquido rosso.

-Posso fidarmi?- gli domandai alzando la voce cominciando a giocherellare con la cannuccia.

Mio cugino annuì –E’ una ricetta segreta-

Marcus prese il suo drink e passandomi una mano intorno i fianchi mi accompagnò vicino uno dei tanti puff dorati che riempivano la stanza ai lati.

-Poso farti una domanda?- mi chiese teso

Annuii in attesa.

-Dove hai lasciato Malfoy? Sai, so che è un tipo parecchio geloso. Non voglio rischiare di perder un arto-

-Ah…-. Perché l’argomento Scorpius saltava sempre fuori?. –Ci siamo lasciati-

-Ho capito, ma l’hai lasciato tu?-

Oh cielo! Quante spiegazione sula mia vita privata!

-Di comune accordo- specificai

Il suo volto si rilassò –Ah, bene- disse, cominciando a parlare.

La musica si abbassò mentre Dominique e Albus si avvicinarono alla consolle. Dominique  cominciò  a parlare, la voce magicamente amplificata sul momento, -Bene, ragazzi prima di dar inizio alla vera e proprio festa facciamo gli auguri alla nostra festeggiata! ROSE!-

Le mie guancie cominciarono ad andare a fuoco. Non ero pronta alla vergogna pubblica. Lo sguardo degli invitati vagò per la stanza per poi fermarsi su di me.

-Dai Rose- urlò Albus guardandomi –Avvicinati-

Scossi il capo.

-Non fare la timida!-

Mi rimangiai tutto quello che avevo detto su Dominique: non era intelligente! Ed io la odiavo!

Improvvisamente, alcuni ragazzi mi accerchiarono ridendo mentre mi prendevano tra le loro braccia muscolose di peso, si fecero spazio tra i miei compagni urlanti. Inutili furono le mie proteste per farmi scendere da lì -il vestito tendeva a sollevarsi-, fui portata sconfitta vicino ai miei cugini. Leggermente barcollante, tornai con i piedi per terra ignorando completamente lo sguardo di Thomas. Dominique e Albus mi sorrisero per poi cominciare a cantare –Tanti auguri a teee…- subito seguiti dagli altri. A fine canzoncina scoppiarono tutti in un applauso, mi avvicinai all’orecchio di Dominique per sussurrarle –Quanto li hai pagati?-

Lei scoppiò a ridere –Hai mai sentito qualcuno che rifiuta l’invito ad una festa dove la presenza di cibo e alcoolici a volontà è assicurata?-

-Oggi non è sabato! Domani abbiamo lezione!-

Albus si avvicinò a me –Avanti Rose, non essere noiosa! Di qualche parola…poi potrai fare quello che vorrai! Anche andartene via!-

-Merlino, Albus! No- mi lamentai dandogli uno scappellotto dietro la testa.

Incurante dei miei rifiuti, tirò fuori dalla tasca dei jeans la bacchetta e sfiorandomi la gola sussurrò qualcosa amplificando la mia voce. Bene.

Gli lancia uno sguardo d’odio puro –Allora, ragazzi! Grazie di essere qui. E DIVERTITEVI! -, detto questo annullai l’incantesimo e baciando sulle guancie sia Albus che Dominique per ringraziarli mi allontanai velocemente da lì, mentre la musica ricominciava più forte di prima. Marcus nel frattempo si era avvicinato a me invitandomi a ballare. Con la coda dell’occhio vidi Thomas liberarsi dalla cuffie, abbandonare la sua postazione e venire nella mia direzione. Gli diedi le spalle sorridendo. Marcus mi prese la mano intenzionato a tornare in pista.

-Posso dare gli auguri alla festeggiata?-

Ebbi un tuffo al cuore quando sentii quella voce. Mi sembrò dolce e melodiosa.

-Ciao Thomas- lo salutai

Lui rivolse uno sguardo a Marcus, -Mi dispiace, ma la signorina trascorrerà il resto della serata con me- annunciò, poi mi rivolse uno sguardo –Sempre se lo vuole-

Nessun attimo di esitazione –Certo che lo voglio. Mi dispiace Marcus-

Il ragazzo mi osservò sconcertato poi recuperò subito alzando le spalle e mischiandosi tra la folla.

-Vieni con me- disse lui

 Non mi diede il tempo di rispondere. Mi strinse per mano e mi trascinò via da tutta quella gente, dalle braccia alzate che si muovevano a tempo, dai ragazzi che chiacchieravano seduti, semplici simpatie che decidevano di darsi una possibilità in più o come nel loro caso un amore non finito che rinasceva. Lo guardai mentre mi lasciavo portare fuori da quella sala, di colpo lontani dagli altri, sotto lo sguardo divertito di Lily, sotto quello sognante di Roxanne. Mi accorsi di ridere di questo, di esserne felice.

 

 

 

 

 

Ciao! Ecco qua il capitolo clou xD

Parto nel dire che questo capitolo non mi convince più di tanto. Dopo averlo scritto l’ho riletto e modificato i punti che non mi soddisfacevano. Ma qualche dubbio ce l’ho ancora…soprattutto nella parte della discussione tra Rose e Scorpius. Mah ù.ù. Lui credeva che dopo quei suoi comportamenti così dolce Rose avesse cambiato idea.

La storia sta giungendo a termine due massimo tre capitoli ^^.

Ringrazio le 31 & 58 persone che hanno messo la storia nei preferiti e nei seguiti.

Grazie a chi ha recensito:

ElseW: Ciao! Ti ha interrogato in fisica alla fine xD? Mi dispiace ma no posso esaudire il tuo desiderio…Thomas è più vivo che mai, pronto a romperci le scatoline xD. Grazie per la tua divertente recensione^^. Kiss

Cinderella: Anche a me piacciono le Draco/Hermione, sono così carini *.*. Grazie per avermi lasciato questa recensione, spero che il capitolo non ti abbia deluso. Kiss

Kokylinda2: Oddio, grazie davvero per i complimenti!! Mi fa piacere sapere questo! Ecco l’altra parte del capitolo, come hai potuto vedere Rose è un po’ “fessacchiotta” xD. Kiss

Sbrodolina: Puntuale come al solito, grazie xD. Mi piace pensare che Scorpius sia dolce e gentile con le persone a lui care, ma come tutti ha un orgoglio e quindi la sua reazione non è delle migliori quando capisce di essere rifiutato. Kiss

Chiara96: Ciao! Beh grazie per la recensione! Ecco “la seconda parte” della rivelazione di Scorpius…spero ti sia piaciuta. Kiss

Nan96: Aggiornato abbastanza presto? Credo di si. Ecco la risposta di Rose, non penso sia quella che desideravi xD Kiss

Piccola_Hermione2: Fai tutta la pubblicità che vuoi! Peccato che io non possa leggere le tue fiction a causa del rating! Grazie per i complimenti, sapere quello che mi hai detto mi fa sentire realizzata, ahahah xD. Kiss

Ariadne: Ahahah, beh è il fascino dei Malfoy xD, non so perché ma a me Draco è sempre piaciuto così come il figlio! Prima o poi otterrà ciò che vuole, non preoccuparti xD. Kiss

Non mi resta che dire alla prossima e se volete recensite.

Greta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Sono come tu mi vuoi, Thomas ***


Parlami d’Amore

Aprii di malavoglia gli occhi a causa di qualche raggio solare che dispettoso filtrava dalla finestra, finendomi dritto sul viso. Strano, nel mio dormitorio il Sole se non era mezzogiorno non compariva. Cercai di girarmi sul lato sinistro ma non ci riuscii, rendendomi conto che questo effettivamente non era il mio dormitorio ma quello di Thomas. Sorrisi istintivamente. Il suo braccio sinistro mi circondava stretto la vita mentre quello destro per tutta la notte mi aveva fatto da cuscino, il suo viso era tra i miei capelli. I nostri corpi erano stretti l’uno contro l’altro, le gambe intrecciate. Era bello provare quella piacevole sensazione di calore, mi mancava. Senza dubbio, avevo appena trascorso uno dei compleanni più belli della mia vita. Dopo aver fatto un incantesimo alla porta del suo dormitorio per evitare intrusioni da parte dei suoi compagni di stanza, abbiamo…anzi, ha tentato di parlarmi, di farsi perdonare. Ma i suoi tentativi furono inutili, discutere con lui era uno degli ultimi problemi che in quel momento mi ponevo. Dopo aver fatto l’amore si era addormentato, ed io ero rimasta sveglia per parecchio tempo a pensare, la testa sul suo petto, cullata dal suo respiro lento. Perdendomi nel guardare quella bocca, leggermente schiusa, che fino a qualche minuto fa mi baciava dandomi sensazioni che ormai non ricordavo più. 

Sarei rimasta così tutto il giorno peccato che le lezioni mi attendevano. Facendo attenzione cercai di spostarmi da lui, senza svegliarlo. Sarei passata un attimo dal bagno per darmi una sistemata poi via a cambiarmi.

Mi sedetti sul letto, le coperte mi scivolarono via mentre un brivido di freddo mi attraversò la schiena, diedi una rapida occhiata alla stanza per individuare i miei vestiti.

-Ehi! Dove scappi?-

Voltai il viso nella sua direzione, piegandolo di lato –Devo andare-

La sua mano raggiunse la mia intrappolandola, -Tu non vai da nessuna parte- disse deciso mentre con forza mi fece stendere su di lui.

-Rimani con me, oggi niente lezione- continuò stringendomi di più a se –D’accordo?-.

Lo fissai negli occhi, avevano qualcosa di strano. Sulla pupilla non mancavano per caso le due screziature blu chiaro? Erano scomparse?, mi domandi stupidamente. Come mai il grigio era stato sostituito da un comunissimo marrone chiaro?

-Rose?-

La voce ebbe la forza di riportarmi alla realtà. Scossi il capo lentamente, quello era Thomas mica…Scorpius! Dormire poco mi faceva male, dovevo ricordarmelo.

-No, dobbiamo andare a lezione!- mi ripresi -Avremo tanto di quel tempo da passare insieme…- gli dissi cercando di convincerlo. Ma allora perché nella mia voce era comparsa una piccola nota di disperazione?

Lui sbuffò –Va bene-, poi avvicinò la sua bocca alla mia cominciando a mordicchiarmi il labbro inferiore. Baciava meravigliosamente bene, tranquillo e morbido. Continuò a giocare con le mie labbra, succhiandomele, attirandole verso di se.

Mi staccai -E’ tardi- lo liquidai per poi svicolare dalla sua stretta. Mi alzai dal letto seminuda per raccogliere i vestiti seminati per la stanza.

Si sedette, portandosi le braccia dietro la testa per poi poggiarsi contro la testata in ferro del letto.

-Sei bellissima…-

- Grazie…- gli sorrisi timidamente. Perchè quel complimento non provocava in me le sensazioni che doveva? Eppure era quello che volevo, no? Sentirmi desiderata da lui. Adesso che lo avevo ottenuto perché non gongolavo come avrei dovuto fare? Come era naturale che fosse.

Guardai il suo braccio sinistro con attenzione –Che fine ha fatto il tatuaggio?- domandai stupita

-Tatuaggio? Non ne ho mai fatto uno, Rose- rispose se possibile ancora più meravigliato di me.

Oddio, stavo diventando pazza? Il ricordo di Scorpius non faceva altro che perseguitarmi!

Mi portai una mano tra i capelli scombinandoli maggiormente –Emm…-mormorai improvvisamente imbarazzata –Mi sono imbrogliata, scusa-

Lui inarcò una sopracciglia scura –Ti sei imbrogliata…-ripeté sospettoso –E con chi?-

Indossai il vestito con una certa fretta, volevo andare via da quella stanza. La confusione totale regnava sovrana nella mia testa…e il bel viso di Scorpius continuava a sbucare nella mia mente non faceva altro che peggiorare la situazione. All’improvviso, mi sembrò di aver inseguito il ragazzo…sbagliato? Scossi il capo, come a cacciar via quel pensiero. Non era possibile, io amavo Thomas.

-Allora, mi rispondi?-

Balbettai qualcosa, incomprensibile perfino per me stessa.

-Cosa c’era tra te e Malfoy?-, la sua mascella si irrigidì quando pronunciò quelle parole.

Scorpius, dannazione! Si chiama Scorpius!

Calzai le scarpe, cercando di rimanere impassibile a quella domanda.

-Niente-

-Certo, come no- disse sarcastico –Guarda che vi ho visti qualche giorno fa, sulla cattedra…-

-Ci siamo lasciati…-

Il suo viso si rilassò un po’, aprì bocca per continuare ma lo battei sul tempo.

-Di comune accordo- precisai

-Bene-

-Non credere di passarla liscia tanto facilmente, tu! Chi era la moretta che ultimamente ti portavi in giro?- domandai leggermente minacciosa puntandogli il dito contro.

-Un’ amica…-

Mi indicai gli occhi –Guarda che ho dieci decimi. I baci nei corridoi? La mano in Sala Grande? Naturalmente, questo è soltanto quello che avete fatto pubblicamente…-

-L’ho lasciata ieri sera, prima dell’inizio della tua festa. A proposito, aspetta un minuto…-, scalciò via la coperta, si piegò leggermente di lato e aprì il primo cassetto del comodino affianco al suo letto. Tirò fuori un piccolo pacchetto blu.

-Ieri sera, non mi hai dato il tempo di dartelo- disse a mo di scusa. Stava per caso dando a me la colpa?

-Tieni-

Lo presi tra le mani scartandolo velocemente –cosa non da me-. Aprendolo rimasi piacevolmente sorpresa: nello scatolino vi era un braccialetto composto da quattro fili d’argento con all’estremità una minuscola coccinella rossa.

-Non dovevi!- dissi.

Perché appena ventiquattrore prima desideravo riavere Thomas più di ogni altra cosa al mondo, mentre adesso la mia mente si concentrava soltanto su una persona che la sera prima mi aveva confessato i suoi sentimenti ricevendo da me soltanto un netto rifiuto? Possibile che mi fossi sbagliata?

Thomas me lo allacciò al polso sinistro sorridendo, poi mi strinse a se –Mi sei mancata- mi sussurrò in un orecchio.

Perché mi suonava tanto come una bugia?

La sua bocca cominciò a scendere sul collo, spostai la testa di lato concedendogli più spazio, le sue mani si muovevano lentamente sulla stoffa del mio vestito leggero. Portai le mie sulle sue spalle, liberandomi dalla sua presa.  Mi sedetti sulle sue gambe incrociate con decisione, per poi iniziare a posare piccoli baci sul suo viso, avvicinandomi sempre di più alla sua bocca. La barba leggera mi pizzicava lievemente.

-Cosa stai facendo?- chiese stupito a qualche millimetro dalle mie labbra

-Non era quello che volevi anche tu fino a qualche istante fa?-

In tutta risposta la sua mano sinistra cominciò a scendere sotto l’abitino, l’altra invece abbassò la zip del vestito. Più chiaro di così.

La sua bocca assaporava il mio collo, sicuramente mi avrebbe lasciato qualche segno evidente.  Giocherellavo con il bordo dei suoi boxer, poi sfrontata, guardandolo negli occhi, infilai la mano lì lentamente e con dolcezza. Lui mi tirò a se, con decisione, facendomi stendere su di lui, aggrappandosi quasi alle mie spalle. Mi lasciai andare, con un ultimo pensiero. Dovevo parlare con Scorpius per cercare di salvare il salvabile.

 

Avevamo saltato la prima ora di lezione: Aritmanzia per me, Divinazione per lui. Il professore che teneva i corsi di Aritmanzia mi adorava, dato che in classe ero l’unica studentessa che seguiva con vero interesse una sua lezione, beh… la seconda, la seconda era una materia così inutile che non la prendevo neanche in considerazione. Quando tirai fuori dall’armadio la mia nuova divisa una lacrima solitaria mi rigò il viso, la scaccia via.

Durante il percorso Sala Comune-Sala Grande tolsi venti punti a due Tassorosso perché avevano osato fischiare al mio passaggio, trenta a un Corvonero che ebbe il coraggio di ammiccare nella mia direzione e dieci a un Grifondoro che mi aveva salutata. Si, ero nervosa.

Entrai nella Sala Grande per il pranzo con i nervi a fior di pelle. Era decisamente una giornata no. La sera prima mi ero addormentata dopo aver toccato il cielo con un dito, adesso invece il mio umore era tre metri sotto terra. Inconcepibile.

Io e la mia nuova divisa sfarfallante che aderiva al mio corpo come una seconda pelle. Thomas e il suo braccio-ventosa sempre appiccicato al mio fianco, quasi avesse paura di perdermi. Un quartetto mitico.

Scoprendo la mia nuova divisa, mi aveva guardato entusiasta snocciolando complimenti a destra e manca.

-Ora, sono come tu mi vuoi-

Questa era stata la mia risposta. Patetica vero? Me ne accorsi soltanto dopo.

Raggiungemmo il tavolo dei Grifondoro, sedendoci vicino ai miei cugini che meravigliati mi osservarono come se non mi avessero mai visto prima d’allora. Dominique fulminò con un’occhiataccia Thomas quando lui le rivolse la parola.

Mia cugina si avvicinò al mio orecchio minacciosa –Voglio il resoconto completo di tutto quello che è accaduto la settimana scorsa-

-Non oggi, Dom, sono troppo confusa-

Mi osserva attentamente, quasi volesse leggermi nella mente. Era difficile sostenere il suo sguardo indagatore.

Lanciai un’occhiata veloce alla tavolata delle Serpi cercando Scorpius. Avevo una voglia matta di vederlo, mi mancava tutto di lui.

-E’ vicino la porta- mi fece notare Dominique, poi inarcò un sopracciglio –In dolce compagnia, direi-

Un attimo…

…Perché Scorpius e Nicole erano abbracciati? Perché i fianchi di lei erano circondati dal braccio di lui? Perché raggiungevano il loro tavolo insieme? Perché non erano più in pausa di riflessione? Perché i battiti del mio cuore erano aumentati?

Tum. Tum. Tum.

Tutto le chiacchiere allegre intorno a me erano scomparse, sostituite da questo secco rumore fastidioso. Una sensazione sgradevole mi attanagliò lo stomaco, mi era passata anche la fame.

Vidi loro raggiungere il loro tavolo e sedersi vicini. Scorpius scostò una ciocca di capelli biondi dal viso di Nicole portandogliela dietro l’orecchio con la stessa delicatezza che usava con me. Cazzo, quel gesto era nostro! La bocca di Scorpius baciò la guancia della ragazza mentre le sue labbra si muovevano sibilando qualcosa, che dal mio posto non riuscii a comprendere. Nicole sorrise, il suo viso si illuminò contento. Doveva essere un complimento. Le mie guancie si imporporarono per la rabbia…quello era il mio complimento!

Mi resi conto di stringere forte fra le mani le posate d’argento, allentai la presa.

-Amore, tutto bene?- mi domandò Thomas alla mia destra notando la mia espressione.

Cercai di sorridere, ma mi uscii soltanto una smorfia tesa –Si, tutto ok-

Mi accorsi che proprio in quel momento, Scorpius stava guardando la mia direzione, il suo sguardo si era indurito quando si accorse che la mano di Thomas era intrecciata nella mia sul tavolo.

Era gelosia quel sentimento che si leggeva nei suoi occhi? O soltanto una mia fantasia? I nostri sguardi si incrociarono, spostai le testa di lato per osservarlo meglio. Era proprio bello…non me n’ero mai resa conto.

Nicole avvicinò la sua forchetta alla bocca di Scorpius e lo imboccò teneramente, colto di sorpresa lui ingoiò strozzandosi quasi, distogliendo il suo sguardo grigio da me. Thomas mi circondò le spalle, stringendomi a se, mi disse qualcosa che io non afferrai. Improvvisamente come dei pixel, dei frame, un’immagine…Apparve nitido nella mia mente…Scorpius. E allora mi accorsi di aver sbagliato tutto.

 

 

 

 

 

Ciao! Sono pronta ad accettare tutte le critiche di questo mondo, lo so da me che questo capitolo non è il massimo. Non è uscito come mi aspettavo…giuro che ci ho ragionato sopra un’eternità, cercando di modificarlo. Ma questo è il risultato. Se lo leggevo un’altra volta l’avrei cancellato tutto ù.ù . La situazione forse vi risulterà confusa ma tutto si snoderà meglio nel prossimo –l’ultimo-…quando Rose capirà che per amore non si cambia, che bisogna essere accettati per quello che si è.

Grazie per le belle recensioni che mi avete lasciato:

ElseW

Sbrodolina

Ariadne

Nan96

Blondie

Elys

Cinderella

Scusate se non vi ringrazio singolarmente, ma devo ancora finire di studiare -.-.

Grazie a chi legge, mette nei preferiti o seguiti.

Spero che mi lascerete una recensione ^^, su non fate deprimere ancora di più xD

Alla Prossima. Kiss

Greta

 

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Capitolo 11
*** Ti amo, Scorpius ***


 Parlami d’Amore


Crolla il tuo castello tra la rabbia, sabbia e sole
quando pensi che sian dolci le parole
Mi dici che c’è ancora sulle labbra il mio sapore
quando pensi che sian vane le paure

 

Domenica ma non una a caso. E’ il 14 febbraio. San Valentino. La festa degli innamorati.

-La nostra festa- mi disse Nicole raggiante. Era sempre stata una tipa romantica.

Mi costrinsi ad aprire gli occhi, mentre mi abituavo alla luce del giorno lentamente misi a fuoco la stanza. Eravamo sdraiati sul letto, ancora vestiti, e il mio cuscino erano le sue gambe.

Perché questo giorno del cazzo non si poteva cancellare dal calendario? Tutti si aspettano che tu sia dolce, romantico invece dentro di te non c’è altro che un miscuglio di sentimenti non proprio piacevoli.

Collera. Monotonia. Disordine. Agitazione. Delusione.

Quello era il giorno dell’amore, ed io momentaneamente non facevo altro che prendere in giro una persona che provava qualcosa d’importante nei miei confronti. Il solito e vecchio sistema del “Chiodo scaccia chiodo”. E proprio per questo motivo se io ora ero lì con una ragazza che non mi interessava più.

Mi sentivo debole, non credevo che l’amore facesse così male.

Cosa mi hai fatto, Rose?

Ti amavo.

Una verità troppo forte che qualche volta sorprendeva perfino me stesso. Due parole che volevo urlare in faccia all’unica ragazza che mi aveva riempito il cuore, facendomi capire cosa significasse la parola “amore” e “sofferenza” contemporaneamente. Mi rendevo conto di pensare cose che non si leggevano più nemmeno sui bigliettini nei cioccolatini.

E la mia mente, bastarda, tornò indietro. Durante quei pomeriggi pieni d’allegria trascorsi con lei. Perché le cose più stupide, quando si era innamorati vengono ricordate sempre come le più belle. Perché la loro semplicità non ha paragoni.

-E’ difficile?-

-Si, ma solo perché non sono abituata-

-Come l’amore…-

-L’amore è sempre difficile…ma è questo il bello, no?-

Se mi fossi visto dall’esterno di certo non mi sarei riconosciuto. Odiavo vedermi così…come se qualcuno –e in questo caso era Rose- mi avesse scavato nel cuore portandosi via tutte le convinzioni in cui avevo fermamente creduto. Erano diciotto giorni che io e lei non ci rivolgevamo la parola, soltanto qualche sguardo clandestino. Eppure il suo sguardo avevo un qualcosa di simile al mio. Bella verità  in cui mi piaceva cullarmi o pura illusione?

-In sala Grande, questa sera ci sarà una festa. Ci andiamo?- mi domandò Nicole mentre piano scivola via dal letto senza far rumore.

-Forse…- risposi piatto.

-Vado in bagno a prepararmi, gli altri ci aspettano in Sala Comune per scendere insieme a pranzo- disse spenta.

Mi sfiorò con la sua mano calda per un attimo la guancia, prima di sparire nell’altra stanza.

Affondai le mani sotto il cuscino e lo spinsi contro il mio viso. Navigavo nella solitudine. Quel teatrino di false emozioni era andato avanti già per troppo tempo, doveva finire. Mi alzai dal letto, mi infilai i jeans trascinandomi fino al bagno, passivo.

Nicole si guardava attentamente allo specchio con occhi docili, le mani tra i capelli biondi indecisa se legarli o meno. Il riflesso della mia immagine silenziosa comparve affianco a lei.

Lei si girò lasciando cadere le braccia sui fianchi inerme, il suo sguardo, leggermente lucido, si piantò nel mio. Consapevole.

-Perché mi stai facendo questo, Scorpius?-

Scossi il capo, -E’ finita-, la mia voce era così innaturale, gutturale, che sembrò appartenere ad un altro. Un estraneo. Un manichino.

Lei mi interruppe ostile –Perché? La nostra storia è mai iniziata?-

Abbassai la testa conscio della verità delle sue parole, le girai le spalle tornando a sedermi sul letto. Sapevo che mi avrebbe seguito.

-Hai mai provato niente per me?- mi domandò riapparendo nella stanza, le mani sui fianchi.

-Ti ho sempre voluto bene- risposi –E te ne voglio tuttora, ma…-

-Ma non mi ami…o almeno non provi un sentimento forte che ti spinga a rimanere con me-

Nicole mi si avvicinò, la vidi prendere dei respiri profondi mentre mi osservava tamburellare con le dita sulla spalliera del letto.

-Non volevo farti soffrire-

Le sue labbra si curvarono in un piccolo sorriso amaro, -Lo so-

Mi buttai a peso morto sul letto rimbalzando leggermente sul materasso, chiudendo gli occhi –Mi dispiace-

-So anche questo. D’altronde ti capisco…ci troviamo nella stessa situazione, no? Io ti amo, ma tu no perché ami un’altra che non ti ama…perché è fidanzata con un altro-

Accennai un sorriso a quel suo, veritiero, gioco di parole.

-Sai, Scorpius, non sono stupida. L’ho capito benissimo che ti sei preso una bella cotta per Rose Weasley- mi rivelò. Si stese affianco a me, stringendomi con forza una mano nella sua, come a trasmettermi forza.

-Le ho dichiarato i miei sentimenti. Le ho detto tutto quello che provo per lei, e non ho ricevuto altro che un netto rifiuto. Se l’amore è questo…-

-Per questo sei tornato da me?-

Verità che faceva male.

Annuii colpevole –Chiodo scaccia chiodo, ma…-

-Ma non ha funzionato-, finì la frase al mio posto per la seconda volta mentre si stringeva di più a me, per poi poggiare la testa sulla mia spalla –Mi ero messa in testa di diventare la fidanzata perfetta, sarei riuscita a farti dimenticare Rose… evidentemente se adesso siamo qui in questa situazione, ho fallito.

-Non sei arrabbiata?- domandai stupito ascoltando il suo tono di voce calmo –In fin dei conti ti ho usato-

-No- mormorò a bassa voce con un sospiro

-Non riesco a capirti…mi sarei aspettato mille grida da parte tua. Invece tu mi abbracci e peggio ancora mi consoli-

-Sei importante per me, Scorpius. Se non posso averti come fidanzato mi accontenterò di esserti amica. Certo all’inizio sarà difficile e doloroso…ma soffrirei molto di più non avendoti al mio fianco o ignorandoti. Credo sia inutile arrabbiarsi con te, questo non farà cambiare mica i tuoi sentimenti, no? E poi insieme abbiamo trascorsi dei bei momenti che sarebbe così sciocco rinnegare-

-Grazie- dissi grato.

-Tieni d’occhio la Weasley…quella è più cotta di noi messi insieme- scherzò

-Non credo sia possibile…- la voce mi uscii leggermente roca.

-Noi donne abbiamo uno strano intuito nel capire queste questioni di cuore. La gelosia la sopraffa ogni volta che ci vede insieme, vuole essere al mio posto-

-Ti sbagli, Nicole-

Girai lentamente il viso, immergendolo tra i suoi capelli posandovi la bocca –Che ne dici di rimanere qui in camera? Non ho proprio voglia di pranzare con tutti-

E con tutti intendevo Rose.

-D’accordo-accettò chiudendo gli occhi mentre scacciava con una mano una lacrima che solitaria le rigava il viso.

Bene, adesso nella mia stanza c’erano due cuori spezzati che tentavano di farsi compagnia a vicenda.

Rimanemmo in silenzio, persi nei nostri pensieri, per non so quanto tempo. Rimuginai sulle parole che Nicole mi aveva detto poco fa, ricordando gli sguardi che Rose mi lanciava di tanto in tanto…ma non dovevo illudermi: Non era mia. E probabilmente non lo sarebbe stata mai.

 

Tu dimmi quante alternative vuoi
se quando parlo non mi ascolti mai,
amore…
Fra tutte, quale alternativa sei?
Amore…
senza più parole
senza più paure

 

Mi facevo coccolare dai battiti del cuore di Thomas, con la testa poggiata sul suo petto e le sue mani che mi accarezzavano i capelli quando lui mi disse “le due paroline magiche”, ed io capii definitivamente di non volerlo più.

-Ti amo-

Ti amo erano le parole che ogni donna desiderava sentir uscire dalla bocca del proprio fidanzato, io invece speravo che venissero pronunciate non da lui, ma dal mio ex amico alias Scorpius Malfoy.

Dopo parecchie ore di attenta analisi dei miei sentimenti, in piena solitudine con la testa affondata sotto il cuscino, arrivai all’unica soluzione che tanto temevo: ero cotta di lui. Avrei voluto calpestare il suo ricordo, per farlo andare via, sotterrando le cose belle che c’erano state tra di noi sotto uno strato di fango ma questo desiderio veniva sostituito immediatamente da un altro, totalmente opposto. Volevo incontrarlo, per poi sperare che bastasse soltanto uno sguardo per capirci e ridere della nostra stupidità, di quanto fosse ridicolo il tentativo di opporci al nostro destino insieme.

Mi staccai da lui presa alla sprovvista, mi sedetti all’angolo del letto osservandolo.

-Tu non sai cos’è l’amore- sbottai gelida -Ed io… io non ti amo più-, non feci in tempo a bloccarmi che puff, quelle parole avevano già lasciato la mia bocca.

L’espressione del suo volto era indescrivibile. Un po’ come la mia.

-Cosa?- biascicò sorpreso

-Io non ti amo più- ripetei tranquilla più a me stessa che a lui afferrandomi il viso tra le mani, mentre apprendevo a pieno il significato di quella frase. Non trovavo altre parole per spiegare.

-Non è possibile, tu non puoi pensarlo davvero- affermò –E’ uno scherzo-

-Si invece, è semplice…-

-Chiariscimelo allora, sapientona- ringhiò

Lo osservai, una piccola ruga si era formata sulla sua fronte.

-Mi hai lasciato perché “non ero alla tua altezza”, fregandotene dei miei sentimenti. Io, da stupida come sono, ho cercato di riconquistarti modificando il mio modo di vestire, di camminare e tutto il resto con l’aiuto di Scorpius. Ma ho sbagliato e sfortunatamente l’ho capito troppo tardi!-

-Non hai sbagliato niente, noi siamo perfetti insieme!-

Scossi il capo accennando un sorriso –L’ho credevo anche io, prima di…- mi fermai attenta a non spingermi troppo oltre con le parole

-Prima di? Su, Rose continua…- mi esortò freddamente

Lo ignorai –Voglio chiudere qui questo discorso-, mi alzai dal letto velocemente scostandomi i capelli dal volto.

-Non puoi lasciarmi così! Cazzo!-

Certo che posso, l’ho appena fatto.

-Mi dispiace, Thomas-

-Mi dispiace un cazzo, Rose! Noi dovremo…-

Lo interruppi immediatamente. Non potevo ascoltare altro.

Non c’erano anni da ripercorrere per salvare il nostro rapporto. Mi sentivo una statua, un’estranea addirittura.

-Tu non conosci…non puoi capire il vuoto che provo quando mi accorgo che tra le mia braccia, poco fa, avrei voluto qualcun altro e non te- il mio tono di voce era aumentato mentre gli rivelavo tutto questo.

Sentendo quelle parole il cervello di Thomas sembrò trovare la soluzione del problema.

-Merlino Rose, non dirmi che ti sei innamorata di… Malfoy!- gridò lui di rimando, scattando in piedi.

-E anche se fosse?- domandai con aria di sfida

-Ti farà soffrire e basta…-

-Io sto facendo soffrire lui! Scorpius mi ha consolato mentre io, come un’idiota, piangevo per te, mentre tu te la facevi con la brunetta!-

-Questo non c’entra niente!-

Furia e rabbia.

Respirai profondamente, -E’ finita- pronunciai quelle parole con una nota conclusiva nella voce. Gli lanciai un ultimo sguardo prima di aprire la porta per poi chiudermela alle spalle con l’invito di Thomas ad andare a ‘fanculo come sottofondo.

 

 

Entrai nel mio dormitorio. Avrei dovuto fare una doccia per cancellare lo stress, l’odore di Thomas sulla mia pelle. Sarei dovuta andare a letto per dormire. Ma non feci nulla di tutto questo. Aprii il mio baule e immergendovi la testa dentro cominciai a tirarne fuori il contenuto. Poi lo trovai: il mantello di Scorpius, quello che durante la nostra giornata di shopping gli sporcai e strappai.

Mi rannicchiai sul letto, le gambe vicino al viso, circondate dalle mie braccia. Il mantello di Scorpius era avvolto su di me, chiusi gli occhi immaginando che quello fosse il suo corpo slanciato, le sue braccia muscolose dalla pelle chiara.

Non esisteva  niente di più terribile quando si capisce di aver sbagliato tutto, quando te ne accorgi ormai è tardi.  Un’ inquietudine di fondo ti assaliva, ti rapiva possedendoti e sbattendoti giù a terra ti bloccava i polsi. Ti saliva su, tenendoti ferma a terra. E così che mi sentivo e tutto improvvisamente mi apparve più lucido, nitido come le giornate estive. Si, ora lo sapevo. Ero infelice. Avevo sbagliato.

Esisteva qualcosa di più terribile? Ti accorgevi di aver fatto una scelta errata, che non permetteva ripensamenti o meglio non ti consentiva più di tornare indietro, una scelta definitiva e avventata. Una scelta riguardante l’amore. Mi parve di essere piccola e sola. Il cuore mi si strinse, gli occhi cominciarono a pizzicare, trattenei a stento le lacrime mentre stringevo più forte la presa sul mantello. No, non dovevo piangere. Non era finita. Era appena cominciata. Aprii gli occhi e mi rialzai.

 

 

Qualche ora dopo…

 

Mancava poco più di un’ora alla festa di San Valentino che i Caposcuola avevano organizzato in Sala Grande. Ed era lì che io mi sarei fatta perdonare da Scorpius. Spalancai le ante dell’armadio tirando fuori il vestito rosso. Il suo preferito.

-Metti questo. E’ il più bello-

-Lo so. E so anche che è il tuo preferito-

-E’ perfetto-

-E proprio per questo che non voglio indossarlo stasera. Ho come la sensazione che mi servirà per una giornata importante-

Era questa la giornata importante di cui parlavo.

 

-Dominique non ce la farò!- piagnucolai mentre seguivo ma cugina in Sala Grande dove la musica impazzava già a tutto volume. Le avevo raccontato tutto perché per raggiungere il mio obbiettivo mi serviva un aiuto morale, e lei era la persona giusta.

-Non ricominciare, Rose- mi riprese –Se ti farai prendere dal panico non combinerai nulla di buono- continuò prendendomi sottobraccio e lanciando sguardi dentro la stanza.

-Prima devi assicurarti che Scorpius ci sia, altrimenti sarà tutto inutile-

-Mi vergognerò da morire-

Salutò un gruppo di Grifondoro del nostro anno che ridendo ci passarono affianco per poi rivolgersi a me con un tono rassicurante.

-Ti piace?-

-Si-

Lei annuì seria –Lo ami?-

Non dovetti pensarci molto –Si-. Ne ero sicura.

Si aprii in un bel sorriso che subito contagiò anche a me, mi afferrò con forza per un braccio quasi a impedirmi di scappare, poi mi trascinò dentro quella massa di studenti urlanti.

Molti ragazzi ballavano in pista con in mano dei drink, qualcuno cantava a squarciagola il pezzo che la band di alcuni Tassorosso molto bravi stavano suonando in quel momento, altri ancora, chiacchieravano tra di loro seduti sulle sedie poste vicino ai tavoli del buffet.

-Dominique, non mi abbandonare- gridai nel suo orecchio mentre lei muoveva la testa a ritmo di musica

-Tranquilla, Rose. Di là c’è il gruppo dei Serpeverde…perciò ci deve essere anche lui-

Vedemmo James scatenarsi in pista accerchiato da alcune ragazze sorridenti, Albus invece squadrava sospettoso un ragazzo che parlava con Lily.

-Scorpius è lì- mi avvertì indicandolo. Era poggiato al muro insieme ai suoi amici. A turno, si passavano delle bottiglie di spumante.

-Non credo che la Preside abbia dato il permesso di far circolare alcoolici durante la festa- dissi osservandoli.

Lei scosse il capo incredula –Possibile che pensi alle regole anche in un momento come questo?-

-Ma…è una questione di principio- brontolai a mo di scusa-, mi avvicinai ancora di più mentre Scorpius dava un lungo sorso dalla bottiglia –Inconcepibile-

 -Adesso, siamo certe che anche lui è qui, che ne dici di fare quella cosa? Prima che lui sia così ubriaco da non riconoscerti-

Aveva ragione. Bene, mi preparai psicologicamente alla figura di merda più grande della mia vita.

Mi avvicinai –sempre con Dominique- al piccolo palchetto dove i Tassorosso stavano suonando. Dovevo soltanto convincere il ragazzone dai capelli neri a lasciare la chitarra, quello lentigginoso e tozzo a smettere di suonare la batteria e quell’occhialuto a darmi il microfono per il mio discorsetto che tanto “etto” non era.

-Sto per avere una crisi d’ansia. Come faccia a zittirli?- domandai a Dominique leggermente disperata

Lei sembrò pensarci su per un momento, poi la vidi aprire la porchette dorata che fino a quel momento aveva tenuto in mano.

-Cosa stai facendo?- chiesi quando lei tirò fuori la bacchetta.

-Fai fare a me- disse facendomi un occhiolino e avvicinandosi ai ragazzi.

Improvvisamente il cantante si zittì portandosi una mano sulla bocca e gli altri ragazzi smisero di suonare guardandolo preoccupati.

-Oliver! Cos’ è successo?- il chitarrista abbandonò il suo strumento a terra preoccupato per l’amico.

-Incantesimo Mollelingua- chiarì Dominique –Adesso, sbrigati e SALI lì sopra-

Nella Sala, i ragazzi cominciarono a protestare. Volevano ballare, ma prima dovevano ascoltare me.

Velocemente mi avvicinai alla band, ignorai l’ “Hei” che mi aveva lanciato il batterista, tolsi di mano il microfono al cantante ancora muto –per mia fortuna- e spingendoli di lato cominciai a parlare.

-Ok. Emm…Buonasera, per nessuna ragione al mondo avrei voluto interrompere la bella musica di questi ragazzi...-

-E allora perché l’hai fatto?- gridò qualcuno subito appoggiato da altri.

-Scendi da lì!-

Guardai in un punto imprecisato, - Perché un giorno potrebbe capitare a te…- indicai un ragazzo dai capelli biondi –E a te- puntai il dito contro una ragazza bassa ma dal viso carino.

-Una mattina ti potresti svegliare e dire ho sbagliato, accorgerti che avevi una cosa, un amore bellissimo e lo stai perdendo…E allora non puoi. Non puoi permetterlo.

Lo sguardo degli studenti adesso era puntato sopra di me.

-…Non puoi più soffrire- proseguii più sicura –In silenzio e vivere una vita vuota o inutile. Perché quando incontri la persona giusta e l’hai persa devi fare di tutto per riconquistarla, per farla tornare da te. Anche salire su un palco nel bel mezzo di una festa, interrompere la musica facendo un incantesimo al cantante e far parlare il tuo cuore. Vi è mai capitato di essere innamorati, di non aver altro pensiero oltre che a lei o a lui nella vostra vita, di non desiderare altro che vederla, passare del tempo in sua compagnia, poterla stringere fra le vostre braccia?-

Molti annuirono mentre qualche coppia innamorata si abbracciò. Non osavo guardare Scorpius, avevo paura.

-Ecco. A me sta capitando adesso, proprio in questo momento! Potevo averlo ma me lo sono lasciato sfuggire a causa della mia stupidità. Per questo motivo, io ora sono qui….con il cuore a mille, le gambe che tremano ma con una forte convinzione dentro…Ti amo Scorpius Hiperion Malfoy. Bene, adesso potete anche ridere…-

Ma non sentii ne risate ne prese in giro…soltanto la sua voce.

-Rose…-

Il mio respiro si fermò, la sala scoppia in un sonoro applauso che scandiva il ritmo dei miei battiti accelerati.

I suoi occhi erano fissi nei miei. Mi tese la mano ed io, ancora incredula che lui fosse davvero lì vicino a me, la afferrai scendendo dal palco con un piccolo salto finendo tra le sue braccia, al sicuro.

-Rose- ripeté. E il mio nome ebbe un nuovo suono.

All’improvviso qualcuno mi afferrò per il polso sinistro facendomi staccare da Scorpius.

Thomas.

-Cosa cazzo hai fatto?- mi gridò contro stringendomi forte per un braccio –Tu sei la mia ragazza-

Io lo guardai stupita non riconoscendolo quasi. Cosa diamine stava facendo?

Questo era il lato un po’ triste delle storie d’amore quando finiscono. I bei momenti passati con lui diventano sono momenti, come se una secchiata d’acqua fosse passata sopra portandosi via tutto.

In un momento però tornai libera mentre un lampo di capelli biondi mi passò davanti, colpendo con un pugno diritto e perfetto Thomas sulla guancia destra. Scorpius.

Thomas barcollò leggermente, lo vidi avvicinarsi s Scorpius ma qualcosa lo fece arretrare fino a farlo a cadere a terra. Dominique, naturalmente.

Le sorrisi grata, avrei dovuto eleggerle una statua d’oro in suo onore.

Scorpius mi prese per mano, portandomi via da quel caos colorato che si era avvicinato intorno a noi per guardare. Si fece largo tra la folla fino ad arrivare alla porta della Sala Grande.

Poggiò la schiena contro il muro. Capelli biondi scombinati, occhi grigi e allegri, bocca perfetta e aperta in un sorriso.

-Parlami d’amore, Rose-

-Io e te- gli dissi dolcemente –Insieme-

Lui poggiò il viso sul mio capo. I nostri cuori battevano forte in un’unica melodia. Le sue labbra si mossero sulle mie, ed è abbandono assoluto.

Ed ero felice.

Ed era vero: non esisteva  un uomo che non poteva essere conquistato.

 

 

Parlami d’amore se
quando nasce un fiore mi troverai
senza parole amore.
Parlami d’amore se
quando muore un fiore ti troverai
senza respiro amore.

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

Oddio! E’ la prima long che concludo! Mi è piaciuto tantissimo scriverla…e spero che voi vi siate divertiti a leggerla ^^. La canzone Parlami d’amore e dei Negramaro, mi sono ricordata soltanto adesso dell’esistenza di questa canzone stupenda!

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Un grazie speciale alle persone che mi hanno sempre lasciato una recensione…siete grandi!! Dico davvero.

ELSEW

TROUE_XXX

ELYS

BLONDIE

NAN96

DAVIA

ARIADNE (Per Rose non era la prima volta. L’aveva già fatto…sempre con Thomas però).

DAFFODIL

GRAZIE

Leggere i vostri pareri mi ha sempre tirato su di morale anche quando pensavo che il capitolo facesse schifo.

Tornerò a breve con una fan fiction sempre Rose/Scorpius anche se ci saranno altri rating di contorno xD

Un bacio a tutti!

Spero che anche i lettori silenziosi mi daranno un parere…susu è l’ultimo capitolo ^^.

Greta

 

 

 

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