Do you want to surrender?Or fight for Victory?

di Philalexandros
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo primo. ***
Capitolo 3: *** Capitolo secondo. ***
Capitolo 4: *** Capitolo terzo. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quarto. ***
Capitolo 6: *** Capitolo quinto. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sesto. ***
Capitolo 8: *** Capitolo settimo. ***
Capitolo 9: *** Capitolo ottavo. ***
Capitolo 10: *** Capitolo nono. ***
Capitolo 11: *** Capitolo decimo. ***
Capitolo 12: *** Capitolo undicesimo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Salve! Prima di postare il prologo, ci tengo a fare una piccola premessa.
Innanzitutto, questa ff non l'ho scritta da sola, ma insieme ad una delle persone più importanti della mia vita; più che una grande amica, più che una sorella, praticamente una parte di me.
Sia io che lei abbiamo una stima immensa nei confronti di Jared Leto e Colin Farrell, perciò abbiamo deciso di scrivere questa storia. E' una fan fiction ambientata nel 14esimo secolo, quindi se non amate molto la storia, non so, magari potrebbe un po' annoiarvi, oppure no, chissà, io comunque vi consiglio di leggerla ;)
Ovviamente, i personaggi non ci appartengono e non scriviamo a scopo di lucro, e blablabla ;DD
ENJOY YOURSELF! Ah, commentate che ci farebbe piacere sapere se vi è piaciuta o meno (:





Prologo.

Nella piccola città di Dublino dell’isola Irlandese, si estendeva anticamente una vasta pianura che ricopriva gran parte dell’abitacolo.
Era il 1370, e l’Europa era appena uscita dalla nota crisi che l’aveva travolta come un uragano.
In Irlanda governava un monarca amato dalla popolazione, sia per il suo cuore gentile, sia per il suo spirito patriottico, che aveva più volte dimostrato nelle guerre contro le altre monarchie nazionali.
Il re Richard II Tudors, discendente della celeberrima famiglia con l’omonimo nome, aveva un figlio: Jared, l’erede al trono d’Irlanda.
Quest’ultimo, fin da bambino, era stato sulla bocca di tutti e la sua comparsa a corte aveva scatenato molti pettegolezzi sia tra la nobiltà che tra la povera gente; il giovane infatti non era il figlio legittimo del re, ma era stato adottato da Richard all’età di 10 anni; il monarca l’aveva tolto e salvato dalla condizione di assoluta povertà in cui viveva, dopo la morte di suo padre che era un contadino della corte imperiale.
Non possedendo alcuna prole, questa adozione aveva favorito anche il re, che finalmente aveva trovato qualcuno da porre sul trono, senza doversi più preoccupare delle lotte intestine che sarebbero potute scoppiare una volta che lui fosse morto.
Erano ormai passati ben 9 anni da quando Jared aveva cambiato completamente stile di vita, passando da figlio di un povero contadino ad erede al trono d’Irlanda, una delle potenze più fiorenti d’Europa.
Il re trattava il giovane come se fosse davvero suo figlio, e Jared ricambiava a pieno, amando Richard come un padre.
-Posso parlarti figlio mio?-
Il re entrò nella stanza del principe e vide che stava dipingendo.
-Certo padre, entra pure- rispose gentilmente Jared.
Il ragazzo, proprio come il suo padre adottivo, aveva un cuore d’oro, e amava stare ore ed ore a parlare con la povera gente, aiutandola come poteva, senza stancarsi mai.
Credeva che potesse esistere un mondo migliore, e per questo s’impegnava a dare il suo piccolo contributo per iniziare a cambiare qualcosa.
-Vedi Jared, io ora sono vecchio…-
-Ma padre, hai appena 60 anni- lo interruppe il giovane, senza nemmeno lasciar finire la frase a Richard.
-Fammi parlare figliolo. Intendevo che, non essendo più nel fiore dei miei anni, i malanni si iniziano a far sentire ed è ora che tu ti prepari per essere pronto un giorno a prendere il mio posto- finì il re con voce solenne.
-Oh padre, una volta che tu te ne sarai andato, cosa vuoi che me ne importi della corona, quando ho perso la persona più importante della mia vita?- disse Jared, sentendo le lacrime affluire agli occhi dopo che ebbe pensato alla morte del genitore.
-Jared, hai 19 anni. Io so che tu saresti un gran re, il più grande di tutti i tempi, al livello di Alessandro Magno. E quando morirò, sarò felice. E sai perché?-
Jared scosse la testa.
-Perché lascerò il mio regno, il regno per cui ho lavorato e lottato anni e anni, alla persona che più stimo e amo, e quella persona sei tu Jared-
Il sovrano concluse il discorso, si avvicinò a suo figlio e lo abbracciò affettuosamente.
-Sono commosso dalle tue parole padre. Ed ora, dimmi cosa vuoi che faccia per te, qualunque cosa pur di servire la nostra nazione-
-Devi prendere lezioni di difesa. Jar, sappiamo entrambi che non sei portato per le armi, ma un re deve saper combattere quando ce n’è bisogno. Quindi, ho fatto chiamare un giovane cavaliere esperto in materia che ti insegnerà quest’arte. Dicono che sia bravo a tal punto da far diventare dei guerrieri anche i più stupidi tra gli uomini-
Jared sorrise.
-Mi stai dando dello stupido, padre?-
-Ma no figliolo. Tu sei la persona più intelligente di questo mondo. Con la tua retorica riusciresti a conquistare chiunque. Ma…non basta per un re. Bisogna sapersi anche difendere Jared, e io ho paura che se attentassero alla tua vita, tu non saresti in grado di difenderti. Ed ora, devo andare, ho un’assemblea tra meno di un’ora- Il principe si alzò in piedi, e accompagnò il re alla porta della stanza.
-Quando inizieranno queste lezioni?- chiese serio, capendo che se si fosse rifiutato di farle, avrebbe dato un grande dispiacere al padre.
-Domani arriverà a palazzo quel cavaliere di cui ti parlavo. Starà a lui decidere quando iniziare-





Beh, che ne pensate? Abbiamo i primi due capitoli pronti, quindi se vi è piaciuta, fatecelo sapere e li posteremo al più presto ^_^

Vanessa&Ilaria

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Capitolo 2
*** Capitolo primo. ***


I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!




Capitolo primo.

Colin Farrell era un nome che,a Dublino,non si poteva non conoscere.
Il giovane uomo che lo portava era un cavaliere appena ventenne e straordinariamente capace; brillante,astuto e forte,era ritenuto la punta di diamante della cavalleria irlandese.
Ma questo gentiluomo non era noto solo per le sue abilità,oh,no… Colin era un ragazzo estremamente affascinante,piacevole,divertente e di bell’aspetto; vantava una schiera di cuori infranti alle sue spalle e decine di madamigelle che potevano affermare di aver goduto della sua compagnia.
Il suo cuore però era libero,fedele solo al regno che serviva: corteggiare le donzelle era solo un mero passatempo…non che avesse bisogno di corteggiare poi molto,eh,di solito cadevano ai suoi piedi piuttosto facilmente,o le più disinibite gli si offrivano in modo diretto.
Non gli mancava il divertimento,la sua era una vita di dedizione al suo regno,certo,ma anche di svago,agio e lussuria…non si poteva lamentare,insomma,proprio no.
Se lo aspettava che il re prima o poi avrebbe avuto bisogno di lui! Se lo sentiva,eppure,quando gli comunicarono la notizia che i suoi servigi erano richiesti da re Richard,non potè evitare di sentirsi lusingato.
Colin era piuttosto egocentrico e sicuro di sé,perciò prevedeva un compito della massima importanza,che naturalmente lui avrebbe compiuto alla perfezione…
Ma quando Eamon,il suo nobile fratello maggiore,nonché sua unica persona di fiducia,gli comunicò che avrebbe dovuto istruire a combattere il figlio del re,rimase un po’ perplesso.
Non aveva mai incontrato quel Jared di cui però aveva sentito la storia,dato che era spesso sulla bocca dei nobili di corte; certo,il suo passato avrebbe colpito chiunque,e Colin era consapevole che,se il re non fosse stato tanto amato,la sua decisione di designare il figlio acquisito come erede al trono sarebbe stata molto contestata,come amavano sussurrare i più maligni.
Ma Jared,stando a quanto aveva sentito Colin tra una missione e l’altra,era molto amato dalle persone che l’avevano conosciuto,in particolar modo dai contadini e plebei,segno che doveva essere una persona semplice,come le sue origini.
Beh,se fosse stato simpatico meglio,così il suo compito sarebbe stato più piacevole!
Sì,perché Colin aveva accettato l’incarico,e,come già detto,l’avrebbe portato a compimento in modo esemplare: il principe Jared sarebbe diventato un ottimo combattente,sotto i suoi insegnamenti!
Dopo tutte queste considerazioni,è bene ritenere che il nostro cavaliere si recò a palazzo reale in uno stato d’animo relativamente tranquillo e fiducioso,con la sua solita andatura fiera e sicura; la sua curiosità cresceva a mano a mano che un servitore lo conduceva nella stanza in cui il re e il principe lo aspettavano,e quanto gli piaceva,quest’adrenalina mista ad aspettativa…stava per incontrare il re!
Il vecchio servitore che l’aveva accompagnato attraverso i lunghi corridoi del palazzo si fermò davanti ad una alta porta in legno massiccio,bussò dicendo – Il Cavalier Farrell- e,dall’interno,si udì una profonda voce maschile: -Fallo venire!-
Colin entrò così in un’ampia sala al cui centro c’era un lungo tavolo rettangolare; da un’estremità di esso si alzò un uomo sulla sessantina,di corporatura robusta e il viso cordiale e buono;l’abbigliamento sfarzoso e la massiccia corona posata sulla testa confermavano che era proprio lui,il re più amato della storia della monarchia irlandese,ultimo discendente dei Tudors.
Colin si inchinò davanti a Richard,pronunciando un –Salute a voi,maestà- pieno di rispetto;non potè fare a meno di sorprendersi quando sentì il tocco di dita carnose sulla sua spalla,e,rialzato il capo,si ritrovò vicino a sé il re che lo guardava con un sorriso,ridendo gioviale: -Ohohoh! E’ un onore per me conoscervi,mister Farrell!-
Il cavaliere lo guardò basito,stupito dalle sue parole quanto dalla sua informalità: -Oh,no,vi assicuro che il piacere è mio,sire…- replicò sorridendo,e anche il re non accennò a smettere: -Cosa dite,le vostre imprese sono un vanto,per il mio regno! Anzi,è un peccato che ci conosciamo solo ora!-
Colin,mentre cercava di fingere almeno una parvenza di modestia,ad un tratto sentì un paio di occhi fissi su di sé,che prima,troppo preso dal re,non aveva notato.
Lo sguardo in questione apparteneva al giovane che stava seduto accanto al posto da cui Richard si era levato per accoglierlo,e che lo osservava attentamente.
Colin istintivamente provò una sensazione di disagio,e voglia di nascondersi: gli occhi blu del ragazzo erano bellissimi,e sembravano poter inghiottire tutto nella loro profondità,parevano essere in grado di percepire ogni cosa;il cavaliere si sentì quasi nudo,di fronte a quello sguardo. Spostò i propri occhi da quelli dell’altro e analizzò il suo viso: aveva dei tratti molto gentili e delicati,quasi femminili,labbra non troppo sottili e un delizioso nasino all’insù,il tutto contornato da capelli lunghi e scuri dall’aspetto morbido.
-Bene,direi che è ora di presentarvi mio figlio - sorrise Richard,facendo un cenno al ragazzo,che si alzò e fece il giro del tavolo per raggiungerli;i suoi modi erano eleganti e aggraziati,e il suo corpo era asciutto come il viso,e altrettanto bello.
Sì,Colin lo pensò subito.
Il principe Jared era davvero bellissimo.
-Cavalier Farrell,lieto di conoscervi. Io sono Jared.- pronunciò il giovane,con voce soffice e cristallina; tutto in lui gridava fragile,e Colin ne era affascinato.
-Il piacere è mio,Principe. Chiamatemi Colin,vi prego.- rispose il cavaliere,accompagnando la stretta di mano con un lieve inchino.
Certo,era un po’ strano che avesse avuto l’impulso di baciargliela,quella mano nivea,come se fosse stata quella di una dama…ma,come già detto,il principe aveva un’aria molto delicata,persino più graziosa di molte fanciulle,quindi Colin provò solo un leggero imbarazzo per quel gesto per fortuna frenato.
-Vi ringrazio per aver accettato l’incarico di istruirmi- disse Jared,senza tuttavia guardare il cavaliere negli occhi,il che fece pensare a Colin che il ringraziamento non fosse poi così sentito.
-Oh,non dovete,- rispose Farrell con fervore –è un onore per me essere stato chiamato da vostro padre,vi assicuro che prenderò il mio incarico molto seriamente.- L’espressione di Jared mutò in una maniera che fece chiaramente capire a Colin che l’ultima frase era assolutamente ciò che non avrebbe voluto sentire; questo fece sgranare gli occhi al cavaliere,confuso,e il volto del principe tornò ad essere una maschera: -Spero che la nostra scelta di riporre fiducia in voi non sia sbagliata,dunque.-
Il re intervenne,ridendo e passando un braccio attorno alle spalle del figlio: -Ahhh,Jay,sei sempre così diffidente! Certo che ci si può fidare di mister Farrell,ho ricevuto ottime garanzie in ogni dove,come ti ho già spiegato!-
-La prudenza non è mai troppa,padre- rispose Jared tranquillamente,e il padre gli fece l’occhiolino: -Scorgi forse menzogna negli occhi del nostro ospite?-
Colin si sforzò di non arrossire mentre lo sguardo azzurro del principe vagava sul suo;certo,era abituato a lodi e lusinghe,ma in questo momento si trovava pur sempre di fronte ad un re e un principe…la voglia di fare bella figura lo stava letteralmente divorando dentro,per cui accennò un sorriso.
Jared non lo ricambiò,ma si voltò verso il padre con espressione leggera,e il volto leggermente più disteso: -Non ho garanzie,padre,ma mi atterrò alle sue istruzioni per ricevere una buona educazione,come desideri.-
Beh…ma che bel benvenuto!!!!
Colin era indeciso se sentirsi imbarazzato,indignato,oltraggiato…quel ragazzino nemmeno fingeva di provare simpatia per lui,anzi,mostrava apertamente la sua diffidenza!!
Ma…ma com’era possibile?!
Colin piaceva a tutti! Era sempre piaciuto a tutti e così avrebbe continuato ad essere! Piaceva persino al re! Ma allora chi era quel ragazzino,quel ‘principe’ che osava trattarlo con questa freddezza?!
Non andava per niente bene,oh,no,questo Colin non poteva accettarlo.
Mentre ascoltava distrattamente il re parlare,il cavaliere decise che,oltre ad istruire e proteggere quel delicato fanciullo,lo avrebbe anche costretto ad abbassare le difese,e capire che lui,Colin,era una persona che non si poteva non amare e rispettare.
Era una questione di principio.





Tadan! Si sono incontrati...e che incontro eh!
Jar già fa il prezioso XD E Col che era andato con le migliori intenzioni, poverino, dovrà guadagnarsi la fiducia del bel principe. Ed ora spazio alle recensioni ^_^
:


@Adamic: Ecco il continuo! Siamo molto veloci perchè abbiamo scritto fino al terzo capitolo, quindi posteremo molto in fretta (: Siamo contente che ti piaccia; beh, il titolo è un elogio a quella splendida canzone <3 Facci sapere se ti è piaciuto anche questo ^_^ Bacissimi <3

@Akura: Eccoti accontentata (: Jar è un principe di suo, anzi, una principessa XD Uh, ti piac l'ambientazione? Siamo felici, abbiamo voluto scrivere qualcosa di originale ;D Dicci che te ne pare anche di questo! Bacissimi <3




Vi auguriamo una buona befana e un buon rientro a scuola o al lavoro ^_^
Commentate, mi raccomando, che ci fa piacere *-*
A prestissimo.
Vanessa&Ilaria

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Capitolo 3
*** Capitolo secondo. ***


I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!




Capitolo secondo.

-Ma padre, com’ è possibile?- sbottò indignato Jonathan, mentre camminava avanti e indietro per la sala da pranzo del suo palazzo.
-Non lo so Jonny, ma è così come ti ho detto: il re, tuo zio, ha deciso di far prendere a Jared lezioni di difesa, in modo che sia pronto, un giorno, a prendere il suo posto come sovrano d’Irlanda.-
Jonathan si girò verso il padre con un uno sguardo furioso.
-Quel trono doveva essere mio! Mio! E non di quella femminuccia! Padre, mi hai sempre preso in giro? Mi hai fatto solo credere di poter prendere il potere, una volta che tuo fratello fosse morto?-
-No Jonathan, non ti ho preso in giro! Come potevo sapere che Richard avrebbe preferito quel ragazzo, figlio di un contadino, a te, unico erede legittimo della dinastia Tudors?-
Il ragazzo si fermò per un momento e guardò suo padre negli occhi.
-Bisogna agire padre, adesso o mai più-
-Cosa diavolo vuoi fare Jonny? Uccidere tuo cugino?-
L’uomo era rimasto scosso dall’affermazione del figlio.
Non aveva mai avuto un buon rapporto con suo fratello, né con suo nipote adottivo, ma arrivare all’omicidio sarebbe stato troppo anche per lui.
-No, anche se non nego di averlo pensato,perchè sarebbe alquanto rischioso. Però voglio andare al palazzo reale, per un po’ di tempo. Voglio che il re mi conosca bene, che capisca chi è il vero erede a questo trono, e voglio che…-
Si bloccò; aveva gli occhi che brillavano di desiderio.
-Che?- il padre lo incitò a continuare il discorso.
-Che Jared si fidi di me, in modo che, nel peggiore dei casi, anche se il re non si convincesse a lasciarmi l’eredità, il suo caro figlioletto me la concedesse senza troppe storie.-

******************************************
Il castello reale era illuminato solo da un piccola luce che proveniva dal sole appena sorto, dietro le verdi colline Irlandesi.
L’unico rumore che si poteva udire era quello degli uccellini che uscivano dal nido e si avviavano verso l'infinito.
Francisco entrò nella stanza del principe, e si avvicinò a lui, sfiorandolo appena.
-Signorino Jared, ehm Jar …- gli sussurrò il giovane servo, nonché amico del bel principe.
A Francisco dispiaceva svegliarlo a quell’ora indegna, ma l’ordine del re era stato ben chiaro:
“sveglia mio figlio a qualunque ora richieda il cavalier Farrell”
Beh ovviamente, lui, da bravo servitore, aveva portato a termine il suo compito, ma non si sarebbe mai aspettato che il cavaliere avrebbe voluto iniziare le lezioni all’alba!
Jared aprì prima un occhio, e riconoscendo che era Francisco, sbarrò anche l’altro e si alzò in piedi, sconvolto.
-Fran! Che è successo? Mio padre come sta? Tutto bene a corte? Tu hai qualcosa?-
Francisco sorrise, il principe non era cambiato per nulla rispetto a quando era un bambino, possedeva ancora lo stesso cuore d’oro.
-No principe, non vi preoccupate, stanno tutti bene a corte-
Jared sospirò sollevato; ma se non era per quello, allora perché Francisco l’aveva svegliato a quell’ora?
Come avendogli letto nella mente, il servo continuò a parlare:
-Il cavalier Farrell richiede di voi per iniziare le lezioni di combattimento-
-Cosa? Ma è appena…- si girò per guardare fuori dalla finestra –l’alba!- concluse sorpreso.
-Sì principe, è l’alba-
-E vuole iniziare le lezioni all’alba? Quello è completamente pazzo!- esclamò il principe infuriato.
-Io credo che…- cercò di dire Francisco, ma fu bloccato dalla voce arrabbiata di Jared.
-Dio, io quello lì lo mando in un campo a zappare la terra! Oh sì, poi vediamo se capisce cosa significa la fatica! Lui vuole darmi una lezione di vita, perché pensa che io sia un principe viziato. Ma non sa niente di me! E’ lui, qui, quello viziato! Ma lo hai visto quanto è narcisista? Come si porta i capelli dietro le orecchie, come impugna la spada, come cammina, come…-
Jared fissò Francisco che sorrideva.
-Perché sorridi Fran?-
-Principe… non so se ve ne siete reso conto ma… da come avete descritto il cavalier Farrell sembra che lo abbiate osservato per ore!-
Il principe arrossì violentemente, e scosse la testa.
-Lo sai Fran, io sono un ottimo osservatore-
La sua risposta soddisfò Francisco, ma non se stesso.
In effetti, aveva guardato il cavaliere più di quanto avesse voluto, ma non perché gli piacesse, anzi, lo disprezzava dal profondo del suo cuore.
-Comunque, cosa gli devo dire, che scenderete più tardi?- domandò Francisco.
-No, no. Sarebbe come dargliela vinta, e questo non deve assolutamente accadere. Scenderò, e sarò più in forma di quanto si aspetti. Digli che sto arrivando, grazie mille Fran- rispose il giovane, sorridendo al suo amico.
-Perfetto principe; riferirò tutto. Buona lezione-
Francisco uscì dalla camera, e sorrise tra sé, appena udì mormorare dal principe:
“la lezione oggi gliela darò io”.

******************************************
Jared dovette usare anche un po’ di trucco per non far notare le occhiaie che gli solcavano le palpebre.
La sera prima era rimasto sveglio fino a tardi per finire un quadro che avrebbe voluto regalare a suo padre.
Ma questo non lo fermò.
Ormai era una diventata una sfida, non si sarebbe fatto trattare come un principe viziato, oh no.
Era tutto ciò per cui aveva combattuto fin da quando suo padre lo aveva adottato; aveva lottato duramente anni ed anni per cancellare l’immagine del ragazzino ricco e pieno di sé, che la gente gli aveva affidato; e adesso di certo non si sarebbe fatto prendere in giro da un cavaliere che nella vita non aveva visto nient’altro che lusso e belle donne.
Scese le scale del palazzo in punta di piedi per non svegliare nessuno, e aprì piano il cancello che si affacciava sul giardino.
L’aria fredda delle prime ore di mattina lo colpì come un pugno. Ma non fu la sola cosa che lo fece rabbrividire: davanti a sé, in tutta la sua fierezza, c’era il cavalier Colin che se ne stava appoggiato ad un muretto e puliva la sua spada.
Era una visione quasi da dipingere, pensò Jared, provando subito dopo una sensazione di imbarazzo per averlo fatto.
Colin alzò gli occhi, e lo vide.
-Oh, principe, ben svegliato. Spero non sia troppo presto per voi. Sapete, io sono solito allenarmi a quest’ora del mattino; l’aria è fresca e riesco a concentrarmi di più con questo silenzio-
Sorrise, e Jared lo odiò profondamente.
-Non vi dovete preoccupare cavaliere, anzi, io ero già sveglio da molto tempo; in effetti, credevo che lei fosse un tipo che amasse dormire, visto che ieri quando ci siamo presentati, mi sembrava avesse un’aria alquanto stanca - lo derise Jared.
Colin socchiuse gli occhi e strinse i pugni; avrebbe voluto prendere a schiaffi quella faccetta d’angelo.
-Bene, visto che anche voi riuscite ad essere ben sveglio all’alba, direi di iniziare la lezione- disse il cavaliere.
-Perfetto. Ditemi da cosa iniziamo- rispose il principe freddo come il ghiaccio dei suoi occhi.
-Ecco, io pensavo di iniziare dall’autodifesa, visto che da come ha detto vostro padre, ne avete molto bisogno-
Colin lo guardò da capo a piedi e sorrise malizioso. -Cosa c’è di tanto divertente?-
-Beh, pensavo che…anche se non me l’avesse detto vostro padre, me ne sarei accorto da solo che avete bisogno di mettere su un po’ di muscoli-
Jared ricambiò il sorriso con un altro ancora più perfido.
-Sì, beh, per fortuna sono solo i muscoli che mi mancano, perché, sapete, il cervello, per chi non lo ha, è un po’ difficile da mettere su -





Secondo capitolo! Allora,la storia inizia a farsi interessante, non trovate? xD
Ow, piccola precisazione:Il Jonathan e il Francisco di cui parliamo nella nostra fan fiction sono Rhys Meyers e Bosch (rispettivamente Cassandro e Bagoas in Alexander il film), così potrete immaginarvi meglio i personaggi (:
Ed ora ringraziamenti
:


@Adamic: Ciao! Beh, aggiorniamo alla velocità della luce eh? Siamo brave bambine ù_ù XD A Jar piace fare il prezioso, sì, ma Col è anche peggio di lui, diciamo che se la batteranno tra tutti e due xDD Facci sapere se ti è piaciuto anche questo ^_^ Bacissimi <3

@Akura: ahahah, il demone celeste l'ho già sentito nominare, mi sembra in Nana vero? xD Comunque no, diciamo che siamo state ispirate da questa splendida coppia *-* Col ha già iniziato a fare da maestro, e che maestro! Jar anche in questo capitolo è abbastanza scontrosetto XD Ma tranquilla, cambierà ;D Dicci che te ne pare anche di questo capitolo! Bacissimi <3




E' ricominciata anche la scuola, ed oggi mi ha interrogata pure filosofia ç___ç già sono stressatissima, dio mio! Spero che la vostra giornata sia stata meglio della mia xD
A prestissimo <3
Vanessa&Ilaria

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Capitolo 4
*** Capitolo terzo. ***


I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!




Capitolo terzo.

Al contrario di quanto si aspettava Colin,il primo allenamento non fu un disastro.
Certo,Jared era abbastanza deboluccio,ma aveva un’agilità non indifferente e una prontezza di riflessi piuttosto buona,anche se non eccezionale.
A volte poi,mentre il cavaliere stringeva le esili braccia dell’altro e lo attirava a sé per insegnargli a liberarsi,aveva come l’impressione che il principe fosse ancora più frettoloso nel volergli sfuggire…
Che il contatto lo ripugnasse? Naah,non era possibile!
Di fronte a un bell’uomo come Colin,era impossibile provare disgusto,uomo o donna che fosse!
Ad ogni modo,non appena notava questa agitazione,il cavaliere,con uno scintillio diabolico nello sguardo,accentuava la morsa.
Gli sarebbe piaciuto poter dire che era solo per infastidire maggiormente il principe,ma in realtà provava una sorta di piacere,stringendolo a sé.
E non era solo il fatto di avere tra le proprie mani,in sua balìa,un principe;certo,quello contribuiva ad accrescere maggiormente il suo ego,inutile dirlo.
Ma… Jared aveva un buon odore.
La sua pelle e i suoi capelli profumavano in modo gradevole e non invadente, e Colin spesso si prendeva un momento per respirare a fondo quella fragranza dolce e fresca,molto attento a non farsi scoprire,ovviamente.
Jared era intelligente; ci avrebbe messo poco a pensare che Colin era attratto da lui,dopo averlo sorpreso ad annusarlo.
Ma Colin NON era attratto da lui!!
…forse giusto un po’. Fisicamente. E allora? Aveva pensato subito che il principe avesse lineamenti graziosi e delicati,poteva sicuramente ricordare una fanciulla per questo! Nessuno avrebbe potuto biasimare Colin,no; e poi,era solo il lato esteriore che gli provocava questi impulsi,perché,nonostante la sua curiosità nello scoprire il carattere di Jared,questi finora gli aveva dimostrato soltanto freddezza e arroganza.
Il solito principino viziato,insomma,alla faccia di chi decantava la sua semplicità.
-Non ve la siete cavata poi così male,principe- commentò Colin alla fine,pulendo la sua amata e ottima spada.
Aveva pagato un occhio della testa,per averla,ed ora la trattava come se fosse stata sua moglie;d’altronde,lui era il migliore e si meritava il meglio.
-Solo perché non le utilizzo,non vuol dire che io non abbia capacità.- rispose Jared in tono disinteressato,lisciandosi i vestiti sul corpo snello.
-Suvvia,un po’ di esercizio fisico lo farete per forza,sareste molto più goffo,altrimenti- replicò il cavaliere in tono spazientito,e il diciannovenne spalancò i suoi occhi blu e lo guardò,incerto se considerare quella risposta un sincero moto di fastidio o un semplice tentativo di fare conversazione.
-Vado spesso a cavallo- disse,e Colin fece un mezzo sorriso,strofinando un panno sulla lama: -Oh,ottima abitudine. Rafforza la muscolatura delle gambe,l’equilibrio e la prontezza di riflessi.-
-Non ci avevo mai pensato in questi termini,Sir Farrell- commentò Jared in tono ironico,e il cavaliere roteò gli occhi verso l’alto: -Possono non essere le prime cose che vi vengono in mente,ma giovano al vostro addestramento.-
-Dunque c’è una possibilità che si concluda prima di quanto vi aspettavaste?- chiese il giovane principe,lievemente acido,e l’altro non potè trattenersi: -Dio,se ciò per voi è una tortura,perché diavolo avete accettato?!-
Jared aprì la bocca per rispondere,ma,prima che potesse dire alcunché,un rumore di zoccoli fece voltare entrambi verso l’altro lato del giardino,dove un ragazzo stava arrivando a cavallo.
-Lo conoscete?- chiese Colin,e Jared ridusse gli occhi a due fessure,per poter osservare meglio il giovane uomo che sì,aveva qualcosa di familiare,ma non riusciva a ricordare di aver conosciuto.
-Non lo so- rispose quindi,aggrottando le sopracciglia;ad un tratto il ragazzo si voltò verso di loro,li vide e iniziò ad avvicinarsi,così Jared gli si fece incontro; Colin lo seguì senza riporre la spada e tenendola in mano,in modo da essere sempre pronto a difendere se stesso e anche il principe,dato che era diventato una sorta di sua guardia del corpo.
-Salve- disse Jared cortesemente,rivolto al giovane;questi,nell’osservare attentamente il principe,ebbe un sussulto ed il suo bel volto si illuminò: -Jared? Siete davvero voi?!-
Jared sgranò gli occhi e lanciò un breve sguardo a Colin,che lo guardò sconcertato;il giovane principe annuì,confuso,ma non fece in tempo a dire –sì,però non credo di ricordarmi di voi- che il ragazzo scese elegantemente da cavallo e gli si fece vicino.
Era proprio un bel tipo.
Più alto di Jared,ma quasi ugualmente magro,aveva un viso enigmatico coronato da due glaciali occhi azzurri;questi,però,erano molto diversi da quelli del principe,a detta di Colin.
Lo sguardo di Jared,infatti,era molto profondo,ma anche limpido e cristallino,ed ispirava un’assoluta dolcezza ed innocenza nonostante il cavaliere non avesse ancora potuto constatare questi tratti nel suo carattere.
Gli occhi di questo giovane,invece,erano torbidi,e davano l’idea di celare qualsiasi sorta di segreto e delitto…inoltre il suo viso e la sua espressione erano talmente altezzosi che Colin riuscì a reprimere a stento un moto di fastidio,e scorse anche il principe aggrottare nuovamente le sopracciglia.
-Principe Jared- disse il giovane sommessamente,allargando le braccia –non vi ricordate di me?-
-Io…ne sono davvero desolato,signore,ma credo di no…mi siete familiare,ma…- il giovane scoppiò in una risata,interrompendo il principe: -Non chiamatemi signore,vi prego,ho la vostra età,così mi imbarazzate!-
Anche Jared sorrise lievemente,e questo fece riflettere Colin sul fatto che era la prima volta che gli vedeva un sorriso sul volto (non contava il sorrisino maligno di prima): certo,era appena accennato,ma rendeva il viso del principe ancora più dolce; il cavaliere si chiese come sarebbe stato vedergli sul volto un sorriso sentito e solare.
-Io sono Jonathan Rhys-Meyers,principe,figlio di Robert Rhys-Meyers di Tudors,fratello del vostro amato padre e mio stimato re e zio.- annunciò il giovane,con un sorriso,e Jared si portò una mano alla bocca,spalancando gli occhi: -Oh,sì,ora mi ricordo di voi! Abbiamo passato un pomeriggio insieme,durante i primi giorni della mia permanenza a palazzo.-
-Sono lieto che vi ricordiate di me- disse Jonathan,e Jared annuì: -Avevamo passato delle buone ore,insieme. Come mai non siete più tornato?-
-Io e mio padre ci trasferimmo in Inghilterra giusto qualche tempo dopo,e siamo tornati qui da pochi giorni. Come mi mancava l’Irlanda!- spiegò il cugino acquisito con un gran sorriso –Oggi son venuto qui per rivedere voi,e parlare con vostro padre.-
-Certo,vi accompagno volentieri da lui- si offrì Jared; solo in quel momento,Jonathan guardò Colin negli occhi,anche se il cavaliere aveva avuto l’impressione di essere sempre stato controllato dal suo sguardo.
–Salve- disse,sorridendo sfacciatamente con un’insopportabile aria di superiorità.
-Oh,- esclamò Jared –Cugino,lui è il cavalier Farrell.-
I due si strinsero forte la mano,e Colin avrebbe già desiderato spezzargliela: -E come mai vi trovate in sua compagnia,Jared?-
Anche solo il fatto che si permettesse già di chiamarlo “Jared” infastidiva il cavaliere.
D’accordo,erano cugini acquisiti,ma con quale arroganza poteva permettersi tanta confidenza con una persona che aveva visto una volta sola,nove anni prima?
Un principe,per di più!
-Sir Farrell è stato incaricato da mio padre per darmi qualche lezione di combattimento ed autodifesa- rispose Jared in tono incolore,e Colin non potè evitare di aggiungere –E sono anche stato pregato di proteggerlo da qualsiasi pericolo.-
Jared si voltò verso di lui alzando un sopracciglio,e il cavaliere di rimando sorrise strafottente a Jonathan,che lo guardava in malo modo.
-Uh…gentile,da parte vostra.- fu l’unico commento del nobile;poche parole in cui però Colin lesse un disprezzo e un fastidio tali da fargli prudere le mani dal desiderio di prendere quel bel viso aristocratico a schiaffi.
Jared dovette leggere quella voglia nello sguardo scuro del principe,perché si affrettò ad intervenire: -Su,Jonathan,venite,vi accompagno da mio padre…Sir Farrell,voi potete andare,renderete noto a Francisco l’orario del prossimo allenamento…-
Peccato che Colin non ci stesse a venire congedato così.
Quel Rhys-Meyers non gli ispirava affatto fiducia,e non se la sentiva di lasciare Jared da solo con lui,per cui si inventò una scusa: -A dire il vero,principe,anch’io devo parlare con vostro padre riguardo il mio compito. Credo che verrò con voi,e se il re lo riterrà opportuno attenderò fuori dalla porta.-
Jonathan lo guardò con astio e Jared con una sorpresa mista a diffidenza.
Dio,era stato proprio necessario accettare quel compito ingrato dal re?!

****************************************
Che mattinata incredibile.
Questo era ciò a cui pensava il principe Jared quel pomeriggio,cavalcando.
Stava andando in paese a trovare i suoi migliori amici,Shannon e Tomo,come di consueto; erano vere e proprie fughe dal palazzo,e Jared cercava sempre di dare nell’occhio il meno possibile.
Non era per suo padre: Richard era a conoscenza del legame tra il principe e i due figli di contadini,e non avrebbe mai potuto proibire a Jared la gioia che gli provocava stare insieme a loro.
Il problema era l’aristocrazia,sempre lei,che non avrebbe mai accettato che l’erede al trono trascorresse interi pomeriggi con due pezzenti… questo pensiero faceva sempre digrignare i denti a Jared,e faceva luccicare i suoi occhi di lacrime di rabbia.
Lui non lo voleva quel trono,maledizione!
Era costretto a prendere strade secondarie e attraversare il bosco pur di evitare gli sguardi e i sussurri maligni e poter stare con le persone a cui voleva veramente bene,e di ciò erano al corrente solo il re e Francisco…che ingiustizia!
Anche quando arrivava nelle campagne,doveva essere cauto: nonostante lì avesse sempre incontrato gente buona che non lo avrebbe tradito mai,si sa che le voci corrono,e,come già detto,Jared doveva tenere questi incontri sotto silenzio.
Arrivò a casa degli amici e subito gli corse incontro un ragazzo alto e con i capelli neri come la pece,Tomislav,chiamato affettuosamente da tutti Tomo.
Lui era il più vecchio amico di Jared,fin da quando erano bambini e Jared abitava ancora con il padre naturale; il principe voleva bene al suo amico in una maniera impossibile da spiegare a parole.
Tomo e Francisco erano le creature più dolci sulla faccia della Terra e lui si sentiva onorato di essere loro amico.
-Jay! Come stai,amico mio?- esclamò Tomo accompagnandolo a portare il cavallo nella recinzione.
-Io sto bene,Tomo- sorrise il principe con gentilezza –tu? Shannon dov’è?-
-Anch’io sto bene…Shan ci attende in casa,andiamo!-
Entrarono così nella piccola abitazione,e,arrivati in cucina,trovarono Shannon seduto a tavola,con un bicchiere di vino tra le mani.
-Jared!- esclamò,ed i suoi occhi si illuminarono visibilmente.
Il principe lo conosceva solamente da pochi anni,in quanto il giovane contadino aveva vissuto per quasi tutta la vita nelle regioni del centro dell’Irlanda;arrivato a Dublino,aveva stretto una forte amicizia con Tomo,e i signori Milicevic,che conoscevano bene quelli di Shannon,lo avevano accolto nella propria casa,anche se il ventenne affermava spesso che non appena avesse avuto una certa stabilità economica avrebbe cessato di disturbarli.
Tomo aveva quindi presentato Jared al contadino,e i due avevano stretto immediatamente un rapporto talmente forte che spesso il principe si sentiva scombussolato,al pensiero.
Sentiva di conoscere Shannon da tutta la vita,non avrebbe mai potuto fare a meno di lui.
E gli occhi di Shannon,a volte,mentre lo guardava,erano così carichi di emozione e affetto,per cui Jared sapeva che l’amico provava le stesse cose.
-Shan,hai l’aria esausta- commentò il principe,preoccupato,sedendosi accanto a lui;l’amico rise e lo guardò affettuosamente: -Il lavoro del contadino non è una passeggiata,Jar,ormai mi sono anche stancato di dirtelo…-
Jared arrossì: -Io mi preoccupo per te! Non so cosa voglia dire lavorare la terra,ma so che non è semplice!-
Shannon sospirò: -Più che altro è incredibilmente noioso. Quindi,distraimi un po’ tu. Com’è andata la tua giornata?-
-Hai iniziato le lezioni?- chiese Tomo,curioso,e Jared arricciò il naso.
-All’alba!! Il cavalier Farrell ha ritenuto opportuno mettermi alla prova fin da subito,facendomi svegliare quando ancora il sole non era sorto del tutto!-
-Tu sei abituato troppo bene,bimbo- rise Shannon senza cattiveria,scompigliando i capelli dell’amico.
–E a lezione com’è stato?-
-Uh,quella è filata piuttosto liscia…abbiamo iniziato con l’autodifesa.-
-Ha fatto bene a cominciare con quella,è ciò di cui tu hai più bisogno- considerò dolcemente Tomo,ma Jared ricordò le parole del cavaliere e reagì con stizza: -Già,si è premurato anche lui di farmelo notare!-
-Si è rivolto irrispettosamente a te?- domandò Shannon,ora incredibilmente serio,e Jared soppesò bene le parole: -Beh,diciamo che ci siamo scambiati qualche frecciatina… Io non sono stato da meno- ammise,incerto se sentirsi orgoglioso o vergognarsi.
-Non credi che dovresti mantenere con lui perlomeno un rapporto cortese,Jay?- domandò Tomo,preoccupato: -In fondo starete insieme a lungo,se il re lo ha anche incaricato di controllarti e proteggerti.-
-Beh,non starà con me ventiquattro ore su ventiquattro,questo è sicuro;ora non c’è,sono riuscito a convincere mio padre a farmi venire da solo. Non verrà mai qui anche lui!-
-Io sarei curioso di conoscerlo,invece- sorrise Tomo –per come ne hai parlato ieri,mi ha incuriosito.-
-Oh,no,non vi piacerebbe! E’ un uomo ridicolmente sicuro di sé e arrogante,il tipo che sicuramente nella vita è stato sempre circondato da donne e lusso,schifosamente bello e altezzoso,e…-
-Jar.- lo interruppe Shannon.
-Hai detto bello?-
Jared si bloccò,interdetto.
Sì,l’aveva proprio detto! –Beh,sì…per dire che è ancora più montato e vanitoso…- si giustificò,arrossendo,ma Tomo lo guardò come se la sapesse lunga,mentre Shannon mantenne quell’espressione seria.
-Jar,tu senti di poterti fidare di lui?- chiese il contadino,e il principe lo guardò,confuso,ancora sulla difensiva per la precedente risposta: -Fidare..?-
-Sì,Jared. Ok,ho capito che puoi non stimarlo o essere in disaccordo con certi suoi atteggiamenti,e sai che le persone come lui,se è davvero come lo descrivi,mi stanno sul cazzo. Ma io ho bisogno di sapere se senti di poterti fidare di lui. Ha il compito di proteggerti,e io non posso lasciarglielo fare se tu non senti che ne è in grado.-
Jared lo guardò a bocca aperta,colpito ancora una volta dalla serietà con cui l’amico si preoccupava per lui.
Si affrettò a tranquillizzarlo: Colin non gli piaceva,era vero,ma sapeva che,in caso di pericolo,lo avrebbe protetto. Non si spiegava nemmeno lui cosa lo rendesse così sicuro… forse c’entrava il fatto che,la mattina stessa,all’arrivo di Jonathan,Colin era rimasto sempre al suo fianco,con la spada pronta,preparato a qualsiasi evenienza. Jared si era sentito al sicuro,avendolo al suo fianco.
-Sì,Shan- rispose quindi altrettanto seriamente –so di potermi fidare di lui. Non devi preoccuparti di questo. Ma,ora,ascoltate…oggi è venuto al castello il mio cugino acquisito.-
-Tuo cugino acquisito? Non sapevo ne avessi uno!- esclamò Tomo,e Jared annuì: -Non me ne ricordavo nemmeno io: abbiamo passato solamente un pomeriggio insieme,nei primi giorni della mia permanenza a palazzo,poi lui e suo padre si sono trasferiti in Inghilterra,e sono tornati poco tempo fa.-
-E com’è? Come si chiama?-
-Jonathan Rhys-Meyers- annunciò Jared in tono solenne,e i due amici scoppiarono a ridere.
-Mmmh,ed è all’altezza del nome?- chiese Shannon,ancora sorridendo; Jared lo ricambiò: -Oh,sì- rispose –è il tipico nobile. Alto,magro,con una bellezza tipicamente aristocratica,e tipicamente altezzoso!-
-Che il cielo ci aiuti- scosse la testa Tomo,guardando verso l’alto.
-Ahahah! Sì,davvero,è stato piuttosto gentile e affabile,ma c’è un arroganza di fondo che è tipicamente nobile,penso che gliela insegnino fin da bambini… Per questo non è andato molto d’accordo con Sir Farrell!-
-Hanno litigato?- chiese Shannon,interessato,e Jared scosse la testa: -No,non apertamente,però dagli sguardi e dalle frecciatine che si lanciavano si capiva benissimo che non si potevano soffrire.-
-Beh,si sa che non ci possono stare due galli nello stesso pollaio- sorrise il contadino,facendo ridere Jared e Tomo.
-Oddio,e mio padre ha voluto invitarli entrambi a cenare con noi,stasera,insieme al padre di Jonathan…non potete nascondermi qui,ragazzi?- supplicò il principe con aria disperata.
Shannon inorridì: -Stai scherzando?! Il re sa dove ti trovi,non ci tengo proprio a finire al rogo per salvarti il culo,Jar!-
-Uff,begli amici- scherzò Jared –allora pregate per me,ragazzi!-
-Ok,questo si può fare- sorrise Tomo.
-Se però finisco al rogo io per non essere riuscito a trattenermi dall’uccidere uno di quei due,almeno spero di rimanervi sulla coscienza.-





Ed ecco che è apparso Shan! Ma siamo ancora all'inizio, si devono svelare mooolte cose *-* Comunque questo era l'ultimo capitolo già pronto, ora dovrete aspettare un po' per i prossimi aggiornamenti, ma non disperate, vi promettiamo che aggiorneremo spesso. =)


@Adamic: Sì in effetti, discutono come se fossero fidanzatini xD L'amore non è bello se non è litigarello no? Come ti è sembrato questo capitolo? ^_^ Bacissimi <3

@Akura:Beh, ora più che il principe dispettoso, c'è questo perfido Jonathan che farà di tutto per impossessarsi del trono; beh, ma non solo Fran, anche Shannon l'ha capito che Jar è abbastanza attratto, ma lui non lo vuole ammettere xD Piaciuto questo capitolo? *__* Bacissimi <3




Speriamo di aggiornare presto, faremo del nostro meglio, intanto godetevi questo capitolo che è abbastanza lunghetto xD
Vanessa&Ilaria

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Capitolo 5
*** Capitolo quarto. ***


I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!




Capitolo quarto.

-Dammi un bicchiere di vino, il migliore che hai!- ordinò Colin, passandosi una mano sui capelli con un gesto nervoso.
-Ti senti bene,Colin?- gli domandò la cameriera della bottega, che si era avvicinata a lui e aveva iniziato a massaggiargli le spalle.
-Ti sento così teso...- soffiò lei nel suo orecchio, facendo rabbrividire il cavaliere.
-Alicja, per favore, non stasera-
Colin si spostò, e si servì da solo il bicchiere di vino.
-Ma che hai fatto? Una volta ti sarebbe piaciuto. Cos'è, il re e il principe ti hanno fatto il lavaggio del cervello? Ti hanno promesso delle donne più belle di me?- chiese la cameriera acida.
-E dai Alicja, non mi va di litigare, stasera mi sono già abbastanza arrabbiato…-
-E' per questo che vuoi bere? Per dimenticare?-
Colin sbarrò gli occhi; colpito ed affondato.
Fottuta cameriera.
La cena con la famiglia reale non era andata male, no, era stata un disastro. Colin si era sentito in imbarazzo, come mai in vita sua; il conte Jonathan non aveva perso tempo per denigrarlo e ricordargli quanto fosse inutile la vita di un cavaliere.
E, come se non bastasse questo, ci si era messo anche il padre, il fratello del re, il conte Robert a giudicarlo.
Certo, tutto ciò in modo molto educato, ma aveva comunque colpito Colin come un coltello dritto nel cuore.
Fortunatamente, il re, smentendo quei pregiudizi, lo aveva difeso ed elogiato, sollevandolo almeno un po'.
Ma il fatto che più lo turbò fu che Jared non aveva parlato quella sera. Era rimasto tutto il tempo con lo sguardo sul suo piatto di verdure, e lo aveva alzato solo per regalare agli ospiti qualche sorriso gentile; non aveva appoggiato gli scherni del cugino nei confronti del giovane cavaliere, nè però aveva preso le sue difese, come aveva fatto il padre.
Questo per Colin era un passo avanti, in qualche modo aveva capito che Jared non lo odiava, non del tutto almeno.
La carezza della cameriera sul suo braccio, lo risvegliò dai pensieri che gli avevano occupato la mente; si girò verso di lei con un sopracciglio alzato.
-Io ho un altro modo per farti dimenticare questa brutta serata,Col...- disse la giovane, strusciandosi lascivamente contro di lui.
Il cavalier Farrell pensò che forse Alicja non aveva tutti i torti, e poi era da tanto che non si lasciava andare…
-Sì, hai ragione Alicja, casa mia o casa tua?-
-Che ne dici di farlo qui?- chiese lei maliziosamente.
Colin non fece in tempo a replicare che la cameriera prese un cartellino con scritto "closed" e lo appese sulla porta della bottega.
Tornò vicino al ragazzo, lo prese per mano e se lo portò dietro al bancone.
Il resto furono solo gemiti.

***************************************

-Uhm...-
Colin sbadigliò e aprì lentamente gli occhi.
Si sentiva tutto indolenzito, e , quando mise a fuoco la situazione, capì anche il perchè.
-Oh cazzo! Fottuto cazzo!- esclamò con un espressione di pura agitazione.
Alicja si svegliò di soprassalto e lo guardò confusa.
-Ma che...-
-Le lezioni al principe! Oh mio dio, il re mi licenzierà, me lo sento! Che ore sono?- chiese alla ragazza, mentre si rivestiva velocemente.
-Non è tardi Colin! Il sole sarà sorto da circa un'ora- rispose lei, sdraiandosi di nuovo.
-Sì ma le lezioni con il principe sono all'alba! Non voglio nemmeno immaginare la faccia soddisfatta che farà quando mi vedrà arrivare così di fretta e insonnolito-
-Ma che ti frega Col?! E' solo un fottuto principe!-
-E'...è una questione di principio! Ora vado, ci vediamo presto Alicja. Grazie della serata-
La cameriera lo salutò, facendogli l'occhiolino; il ragazzo, appena uscito fuori dalla bottega, iniziò a correre come meglio poteva, per raggiungere in fretta il castello reale.

********************************

-Che stronzo-
Un timido sole si affacciava dietro al castello, e nel giardino non c'era anima viva, tranne una figura esile che si stringeva nei suoi vestiti per il gelo mattutitino.
-E io che mi sono svegliato anche prima per non farlo aspettare! Ha voluto la sua rivincita per ieri sera- mormorò Jared a denti stretti.
Dopo qualche minuti udì il suono degli zoccoli di un cavallo e alzò lo sguardo per vedere se fosse colui che stava aspettando.
Jared prese un lungo sospiro, e cercò di mantenere la calma.
Odiava quando una persona si prendeva gioco di lui, soprattutto se quella persona era un cavaliere presuntuoso.
Qualcuno si fermò davanti a lui; il principe si accorse che non era Colin.
-Cugino, salute a te! Non mi aspettavo di trovarti a quest'ora fuori in giardino, però lo speravo-
Jared arrossì quando incontrò gli occhi azzurri di Jonathan.
-Oh, beh, la mattina presto riesco a...rilassarmi- rispose balbettando il giovane principe.
Non sapeva il perchè, ma quel Jonathan lo metteva in imbarazzo, si sentiva completamente vulnerabile davanti ai suoi occhi, e questo lo terrorizzava ma allo stesso tempo gli piaceva.
-Bene, meglio così, ti volevo chiedere se ti andava di fare una passeggiata per le verdi valli Irlandesi, è così tanto che non ci vado, magari tu potresti farmi da guida, che ne dici?-
-Io veramente...ora avrei la...Oh! Ma al diavolo! Nemmeno si è presentato! Va bene, cugino, passerò la mattinata con te, ti farò vedere le più belle valli che tu abbia mai visto-
Jared sorrise gentilmente, e Jonathan ricambiò.
-Perfetto, andiamo? Tanto i cavalli sono pronti- sentenziò Jonathan, mentre saliva in groppa al destriero.
In quell'istante, qualcuno entrò nel cancello del castello reale, correndo furiosamente; i due cugini si accorsero dello sconosciuto, e Jared fu il solo a riconoscerlo.
Il cavalier Farrell cercò di avvicinarsi al principe, che invece si stava dirigendo altrove.
-Principe?! Dove va? Principe?!- urlò Colin aumentando il passo, ma non riuscendoci a causa della folle corsa che aveva appena fatto.
-Cugino, credo di aver sentito qualcuno che...- disse Jonathan girandosi verso la voce.
Jared alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
-No, non è nessuno cugino, ed ora andiamo-
L'altro lo guardò, e annuì incerto.

*****************************

-Ti ringrazio per avermi accompagnato in questa passeggiata,Jared. – sorrise Jonathan,rientrando nel perimetro del palazzo reale.
Era stato veramente bene con il cugino acquisito,e non se lo sarebbe mai aspettato.
Immaginava che avrebbe dovuto odiare Jared con tutto se stesso,eppure…
Eppure,quel “principe” era così acuto e intelligente da aver colpito e stuzzicato la sua curiosità;e poi era di una dolcezza inaudita!
-Figurati,Jonathan,è stato un piacere- rispose il cugino,sorridendogli di rimando.
Sorriso che andò svanendo pian piano alla vista dell’uomo seduto sul muretto di pietra accanto alla stalla; un uomo che puntellava la sua spada a terra con sguardo truce.
-Uh,uh,guarda un po’ chi si vede- commentò Jonathan con un sorrisetto ironico; Colin li vide e,mentre Jared gli passava accanto facendo finta di nulla,balzò in piedi.
-Ehi!- esclamò,seguendo i due giovani all’interno della stanza.
-Principe,la volete smettere di ignorarmi?!- sbottò,mentre Jared e Jonathan scendevano elegantemente dai loro cavalli e consegnavano le redini in mano a dei servitori.
Il principe,tornando all’aperto,passò di fianco a Colin senza degnarlo di uno sguardo,altezzosamente,e il cavaliere,con un moto di rabbia,lo afferrò per un braccio: -Mi volete dire che diavolo vi prende?!-
Jared si voltò repentinamente verso di lui,e i suoi occhi glaciali si piantarono in quelli fiammeggianti di Colin: -Lasciatemi subito.- sillabò lentamente.
-Non finchè non mi direte perché diavolo vi comportate così.- ribattè il cavaliere con astio,e il conte si intromise: -Adesso lasciatelo,siete patetico. Lui è un principe,può comportarsi come più gli aggrada.-
-Voi- Colin puntò l’indice della mano destra contro Jonathan,senza staccare la sinistra dal braccio di Jared,e,soprattutto,senza interrompere neanche per un secondo lo scambio di sguardi tra lui e il principe –vedete di starne fuori.-
Il nobile aprì la bocca per parlare,ma anche Jared gli fece segno di tacere con un gesto della mano e allora ammutolì,infastidito.
-Ditemi- iniziò Jared lentamente –qualcosa vi dà fastidio,Lord Farrell?-
Colin spalancò a dismisura gli occhi. Quel ragazzino si stava prendendo gioco di lui,ancora una volta?!
-State scherzando?- ringhiò,la stretta che si faceva inconsciamente più forte. –Voi mi ignorate palesemente e mi chiedete cosa ci sia che non va?-
-Io ho passato un’ora ad aspettarvi,perché dovrei dimostrarvi più rispetto di quanto voi ne abbiate riservato a me?- ribattè tranquillamente Jared,e Colin suo malgrado arrossì: -Se solo mi aveste fatto parlare,quando sono arrivato…avrei potuto spiegarvi,scusarmi…-
Il principe scostò bruscamente la mano di Farrell e incrociò le braccia. –Benissimo,è il vostro momento.-
Colin rimase interdetto e non parlò per alcuni momenti; poi arrossì ancora di più.
-Non…non era mia intenzione ritardare principe,mi scuso con voi.-
Jared fece garbatamente un cenno con la testa,poi domandò: -E come mai siete arrivato in ritardo?-
Colin credette di morire. Seriamente,avrebbe preferito impiccarsi,piuttosto di dire la verità.
Quel piccolo presuntuoso sarebbe di certo rimasto soddisfatto nel veder confermare le sue teorie,senza parlare di quel pallone gonfiato di Jonathan e del suo sguardo derisorio.
-Io…- boccheggiò,la mente completamente vuota mentre cercava disperatamente una scusa plausibile.
-Suvvia,Jared,non mettetelo in imbarazzo- s’intromise Jonathan con un sorriso tanto smagliante quanto falso.
–E’ ovvio che non è piacevole parlare in pubblico delle proprie conquiste! Non vedete che aria assonnata e sciupata ha? Il nostro birbone deve aver folleggiato,dopo averci lasciati,ieri sera!-
Terminato il brillante discorso,il nobile fece un occhiolino a Jared,il quale fece un mezzo sorriso,incerto.
A dire il vero,Farrell in quel momento sembrava molto più arrabbiato e in imbarazzo che stanco.
-No,Jonathan…il cavaliere mi aveva assicurato di essere un tipo sempre mattiniero,possibile che mi abbia mentito?- sussurrò con una punta di sadismo,nel vedere una vena che iniziava a pulsare pericolosamente sul collo di Colin.
Era…beh,a dire il vero era piuttosto sexy.
Ma il vero motivo per cui il principe si beava di quella vista non era ovviamente quello,bensì la soddisfazione perché si stava prendendo la sua piccola rivincita,facendolo imbarazzare!
Solo quello,eh.
-Principe,toglietemi una curiosità…- iniziò Colin,ben sapendo di addentrarsi in un sentiero pericoloso.
–Come mai la gente dice che siete una persona molto gentile e dolce? Avete forse chiesto loro di mentire? O sono io che,ahimè,ho dei concetti diversi dai loro?-
Il cavaliere se ne pentì un istante dopo,vedendo il lampo che passò negli occhi del principe. Dolore? Tristezza? Era difficile da definire,ma era comunque qualcosa di sbagliato,in un viso così delicato.
Tuttavia,Jared riguadagnò presto la sua faccia tosta,prima che il cugino potesse intervenire: -Evidentemente voi non meritate la mia gentilezza.-
Colin roteò gli occhi e sbuffò. –Ma vi ho già chiesto scusa! Che posso fare,per assicurarvi che non accadrà più? Stabilirmi a palazzo reale?!-
-Mio padre aveva considerato l’ipotesi- rispose Jared freddamente –ma sono riuscito a sviarlo facendogli prendere in considerazione la vostra privacy…-
-…che però non vi interessa assolutamente. Voi non mi volete qui,e basta!-
-Perché,mi volete dire che voi vorreste vivere qui?!- -Non ho detto questo!-
-Certo,è un palazzo reale,ovvio che vi farebbe comodo! Cibo,comodità,servitrici…-
Jonathan li osservava discutere con tanto d’occhi.
I loro volti erano accesi e gli sguardi mandavano lampi; Jared stava dritto a braccia conserte e mento sollevato,mentre Colin,indignato,si sporgeva lievemente in avanti,con le braccia rigide lungo i fianchi e le mani strette a pugno.
Ghiaccio e fuoco.
Quei due dovevano odiarsi,pensava il giovane nobile; se si fossero odiati con tutto il cuore sarebbe stato perfetto.
Eppure,tra di loro scorreva elettricità,e Jonathan era convinto che fosse un cattivo segno…bisognava sempre guardarsi dai sentimenti passionali,di qualunque natura essi fossero,perché portavano grossi guai.
-Oh,ma la volete smettere di pensare al mio interesse per le donne?!-
-Non fate l'ipocrita,non c’è nulla di male a ritardare ad un appuntamento per una bella donna…-
Jared non doveva dare troppa confidenza a quel Farrell.
Il principe doveva stringere un rapporto intimo e di fiducia solo con lui!! Ne andava del suo futuro di re.
-Perdio,principe!!-
-Oh,Lord Farrell,non dovete preoccuparvi- s’intromise nuovamente Jonathan,mellifluo –Jared ha trascorso comunque una buona mattinata. Anzi,suppongo di dovervi ringraziare,non avrei potuto godere della sua incantevole compagnia,senza il vostro…impedimento- concluse scoppiando in una altezzosa risata,e Colin dovette sforzarsi di contare fino a dieci per non picchiarlo.
-Sì,davvero piacevole- commentò Jared,facendo finta di non notare i pugni di Farrell stringersi all’inverosimile.
–Ciò non toglie che non credo mio padre sarebbe molto felice di venire a conoscenza dell’accaduto.-
-Principe,per favore. E’ stato…un contrattempo.-
-Potrò mai esserne a conoscenza?-
Jared lo guardò,e Colin notò che il suo sguardo non era più battagliero. I suoi incredibili occhi azzurri lo osservavano finalmente con tranquillità.
Eppure,il cavaliere si ritrovò nuovamente ad arrossire.
-M…mio…- balbettò,colpito improvvisamente da un’idea –…mio fratello si sentiva male,questa notte,così sono stato sveglio molto tempo con lui…e quando mi sono svegliato era tardi.-
Jared assunse un’espressione leggermente sorpresa: -Oh. Avete un fratello? E di cosa soffriva?-
-Uh…- sulla schiena del cavaliere scivolò una goccia di sudore freddo -…mal di stomaco. Sì. Temo che ieri sera abbia mangiato qualcosa di andato a male.-
-Mi dispiace- commentò Jared –come si chiama?-
-Eamon.-
-Beh,Eamon può servirsi del medico di corte,se ha bisogno di un controllo.-
Colin spalancò gli occhi: il principe gli aveva davvero offerto il suo aiuto?! Il suo medico?! A suo fratello?!
L’espressione del cavaliere doveva essere davvero scioccata,perché Jared arrossì e aggrottò le sopracciglia,sulla difensiva: -Che c’è? Se non gradite l’offerta potete dirlo.-
Colin scosse furiosamente la testa,ancora sorpreso: -No! Cioè,non credo che mio fratello ne abbia bisogno,ma…- guardò il principe negli occhi ed istintivamente sorrise: -…vi ringrazio davvero per la generosa offerta.-
Il sorriso di Farrell aumentò quando vide l’altro iniziare a ricambiare timidamente,anche se il rossore non abbandonava i suoi zigomi.
-Comunque sia,vostro fratello è il benvenuto qui,potete portarlo,se gli va,mi farebbe piacere conoscerlo.-
Chissà,forse… forse era vero,che il principe Jared era più di ciò che gli aveva dimostrato sino a quel momento.






Colin non è il solo a chiedere perdono, ma anche noi vi dobbiamo delle scuse, anzi solo io (Vanessa) perchè è stata colpa mia per questo ritardissimo, e mi dispiace, ma la scuola rompe ed anche la fantasia >___<
Comunque, speriamo di esserci fatte perdonare con questo capitolo ^_^
Non vi ringrazio una ad una perchè devo aiutare mia madre ad apparecchiare, ma siamo felicissime che vi sia piaciuto lo scorso capitolo *_*
Vi amiamo immensamente <3
:

Vanessa&Ilaria

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Capitolo 6
*** Capitolo quinto. ***


Quinto capitolo.

-Col, non sono capace di mentire! Lo sai!- esclamò Eamon.

Colin sbuffò e si appoggiò ad un albero.

Eamon era suo fratello maggiore, si portavano 4 anni di differenza, non erano pochi, ma neanche così tanti da non riuscire a trovare interessi in comune.

Ma comunque, prima di essere fratelli, loro erano amici.

Il fatto che li aveva uniti di più era stato che Eamon all'età di 15 anni aveva scoperto di essere omosessuale.

Questa scoperta aveva fatto nascere dei pregiudizi sulla famiglia Farrell; Eamon tornava a casa ogni volta con un occhio nero o qualche livido sul corpo.

Colin, nonostante fosse più piccolo, lo aiutava a curare le ferite e, quando poteva, lo difendeva coraggiosamente.

Fin da piccolo, aveva un animo da cavaliere.

-Il fatto è che non vuoi aiutarmi mai!-

-Ma Colin! Come puoi accusarmi di questo? Sai bene che ho fatto i salti mortali per farti entrare nel corpo armato Irlandese. Ma ora mi stai chiedendo di mentire davanti al re e suo figlio! Cioè...-

-Per favore Eamon! Ti rendi conto che è in ballo il mio lavoro? Se tu non verrai a palazzo e fingerai di avere un qualche malore... il re mi licenzierà!-

Colin si avvicinò al fratello cercando di assumere un espressione di completo dolore.

-Potevi pensarci, prima di scoparti quella...quella...-

-Sìsì, ho capito il concetto. Il guaio ormai è fatto comunque. Ora, o mi aiuti o mi prendi a vivere a casa tua-

Eamon alzò gli occhi al cielo, e sospirò rassegnato; gli sembrava di essere tornato a quando erano bambini, e lui non riusciva mai a negare niente al suo fratellino.

-E va bene Colin, ma...-

-Grazie, grazie, grazie! E poi...vedila così: vivrai nella reggia del re per un po'! Non ti sembra una prospettiva allettante?-

Colin gli diede una gomitata sorridendo complice.

-Non ho di certo intenzione di approfittare della gentilezza di quell'uomo e di suo figlio-

-Gentilezza di suo figlio? Certo, quel ragazzo è gentile come una spada nel...-

-Colin! Cerca di usare un linguaggio appropriato al tuo rango. E comunque sei l'unico in Irlanda a pensarla così; da quello che ho sentito, il principe è di una bellezza e di una dolcezza da lasciare senza parole, quindi se hai un problema con lui, è il caso che ti fai un bell'esame di coscienza e inizi a pensare che forse, e dico forse, sei tu quello scontroso e cinico-

Il cavaliere fece una puerile linguaccia al fratello e incrociò le braccia al petto.

-Beh, vedremo. Sono sicuro che dopo averlo conosciuto, cambierai idea.-

 

*********************

 

Eamon non cambiò propriamente idea.

O meglio, la cambiò, sì, ma in modo molto più positivo.

Arrivarono a palazzo verso il tardo pomeriggio; Colin sorreggeva per un braccio il fratello, mentre quest'ultimo fingeva un malore allo stomaco.

Bussarono alla porta e Francisco li accolse con uno sguardo preoccupato.

-Cavalier Farrell, cosa...-

Colin gli sorrise rassicurante e gli diede una pacca affettuosa sulla spalla.

Doveva dire la verità, aveva un bel rapporto con lui e con tutto il resto della servitù a palazzo, e a dirla tutta anche con lo stesso re aveva una bellissima amicizia.

L'unico che proprio non riusciva a comprendere era il principe, quel bellissimo principe, si trovò a pensare.

Suo fratello lo tirò per la giacca e lo riscosse dai suoi pensieri.

-Oh, ehm, sì, ora andiamo Eamon, tranquillo. Francisco, sai dove sono il re e suo figlio?-

Il giovane ci pensò un attimo e poi rispose:-Sì! Il re è andato ad una conferenza molto importante e mi ha detto che non tornerà prima della tarda notte, invece il principe Jared è in camera sua, cavaliere. Penso stia disegnando, vuole che glielo vada a chiamare?-

Colin sorrise.

-No Fran, non ti scomodare, tanto il principe aspettava il mio arrivo, quindi salirò da solo. Ah, comunque lui è mio fratello e vivrà qui a palazzo per un po'.-

Il servo salutò affettuosamente con un inchino Eamon, e quest'ultimo ricambiò.

-Col, posso farle anche da solo le scale, ora non ci sta guardando nessuno!-

Disse Eamon mentre salivano le scale per arrivare alla stanza del principe.

-Ok, ok, non fare lo scorbutico però, sai che è per il bene di tuo fratello!-

-Quante volte dovrai ricordarmela questa cosa, Colin?-

-Finchè non ti deciderai a tacere e fare quello che ti dico.-

Eamon si fermò improvvisamente e incrociò le braccia al petto.

-Caro fratellino, ti ricordo che sono io il più grande e quindi sono io che do ordini.-

-Sì, ok. Ora siamo arrivati comunque, ti conviene rinviare la predica a quando saremo fuori di qui, non credi?-

Arrivarono davanti la camera di Jared, ma non bussarono.

-Ok, mi raccomando, fingi bene, mi fido di te, Eamon.-

-Sìsì, va bene Colin, vuoi bussare? Non ce la faccio più! Mi sta venendo davvero l'ulcera!-

Colin ridacchiò e bussò senza fare troppo rumore.

Lievi passi si avvicinarono alla porta.

Nello stesso momento in cui il principe aprì, Eamon rimase abbagliato da due stupendi fari blu.

No, stupendi era davvero riduttivo, pensò il fratello di Colin.

-Ow, Colin, cioè, cavalier Farrell! Non...non vi aspettavo-

Si vedeva lontano un miglio che Jared era sorpreso di vederlo lì.

-Beh, principe, mi avevate detto che potevo portare mio fratello, no? Eccolo qui. Lui è il malato Eamon- rise Colin.

Eamon gli diede una gomitata e sorrise dolcemente all'essere perfetto che aveva di fronte ai suoi occhi.

-Buonasera, principe. Mi dispiace averla disturbata ma...- si girò a guardare male suo fratello - mio fratello mi ha detto che potevo venire a curarmi qui a palazzo e...cioè, non sono un malato terminale, ho solo un po' di mal di stomaco che non mi lascia riposare in pace, purtroppo, e quindi...-

Jared non lo lasciò finire, lo prese per un braccio trascinandolo in camera e lasciandolo spiazzato.

-Oh, Eamon, giusto? Vieni, entra pure, e dammi del tu, ti prego. Chiamerò subito il medico di corte e vedrai che stanotte riuscirai a dormire benissimo, sai, è un medico davvero bravo! Comunque, resterai qui a palazzo quanto vorrai, davvero, sentiti il benvenuto e fai come se fossi a casa tua, ci tengo.-

Colin rimase più spiazzato del fratello.

Quello non poteva essere davvero il principe Jared.

Il principe era un essere cinico e senza cuore, che amava far imbarazzare le persone.

Non poteva essere quello che ora gli era davanti e si era inchinato per aiutare Eamon a sdraiarsi sul suo letto.

Forse...forse Eamon non aveva tutti i torti; era il momento che Colin si facesse un bell'esame di coscienza.

 

*******

 

Colin si rigirava ansiosamente nel letto ormai da due ore.

Non riusciva proprio a dormire.

Il cavaliere aveva sempre sofferto di insonnia, ma quella notte si sentiva particolarmente agitato.

E il fatto che il letto dove era sdraiato non fosse il suo, non aiutava di certo.

Dopo l'ennesimo sbuffo, decise che forse sarebbe stato meglio andarsi a fare un giro a cavallo, magari l'avrebbe rilassato e fatto sentire meglio.

Si alzò dal letto sfarzoso; indossò il suo inseparabile mantello blu ed uscì dalla stanza.

Sorrise, non appena chiuse la porta alla sue spalle. 

Quella camera era grande quanto casa sua e di Eamon messe insieme; eppure, il re non era un uomo altezzoso che amava il lusso e la ricchezza eccesiva.

Che paradosso: un uomo così buono ed umile era il re di un impero così vasto, uno dei più importanti d'Europa.

Ma si sa, la vita è piena di contraddizioni.

A Colin, però, in quel momento, ne venne in mente una sola: perchè il principe Jared si comportava così diversamente con lui rispetto a come era solito fare con gli altri?

Certo, magari gli poteva essere antipatico a pelle. Ma Colin sentiva che c'era di più in quel comportamento tanto sgarbato, che non era solo un antipatia tra giovani coetanei.

Sentiva che ogni qualvolta che si guardavano negli occhi, tra loro scorreva una scarica di elettricità superiore all' intensità di un qualsiasi fulmine.

E questo lo spaventava a morte, perchè il cavaliere era abituato a provare tali sensazioni contro coloro con cui combatteva, ma mai in vita sua aveva sentito tale adrenalina, solamente guardando un altro uomo negli occhi.

Ed il fatto che gli occhi di Jared erano i più belli che lui avesse mai visto, influiva di sicuro.

Scese piano le scale. Non voleva svegliare nessuno, specialmente il principe. Se solo lo avesse disturbato, chissà che bel siparietto avrebbe inscenato!

Passando davanti la camera dove alloggiava Eamon, si chiese se il fratello gliel'avrebbe fatta pagare presto.

Era sicuro di sì, ma adesso l'importante era tenersi stretto il lavoro.

E soprattutto andare d'accordo con Jared. Quest'ultima gli sembrava la cosa più importante e allo stesso tempo la più complicata. Praticamente impossibile.

Ma a Colin piacevano le cose impossibili, e sarebbe riuscito a conquistare anche quel principe. Gli serviva solo un po' di tempo e alla fine Jared sarebbe caduto davanti ai suoi piedi, come tutti.

 

Arrivato all'ultimo scalino, si accorse che la luce di una candela illuminava lievemente tutta la sala da ricevimento.

Incuriosito, si affacciò dietro il muro della sala e vide una figura sottile concentrata a dipingere.

Pochi secondi dopo, accorgendosi che quella figura apparteneva al principe, restò lì ad osservare il profilo del ragazzo, notando quanta passione e quanto sentimento mettesse nel disegnare quel quadro.

Passarono momenti interminabili, Jared illuminato solo dalla fioca luce del candela e Colin nella penombra a guardarlo ammaliato.

La magia finì, quando il principe si accorse che qualcuno lo stava fissando, e quindi si girò. Colin arretrò subito di qualche metro e arrossì violentemente.

Sperò con tutto se stesso che non l'avesse visto. Sarebbe voluto ritornare dietro il muro, così da poterlo continuare a vedere: era bellissimo con quella luce che gli illuminava i capelli castani e gli rendeva la pelle ambrata.

Ma decise che si era esposto anche abbastanza quella sera, e non avrebbe mai accettato il fatto che, forse, quell'elettricità che sentiva nei confronti di Jared, non era solo adrenalina.

Scosse la testa come per scacciare quel pensiero, che però, purtroppo, rimase lì dov'era.

Ora la cavalcata era diventata indispensabile.

Si avviò velocemente alla porta principale e sparì dietro di essa.

Non si sentì nessun altro rumore, apparte dei passi leggeri che rientrarono nella sala da ricevimento.

 

 

 I personaggi non ci appartengono e non scriviamo a scopo di lucro ùù

Allora,devo ammettere che questo capitolo mi piace un sacco,e posso dirvelo tranquillamente perchè l'ha scritto interamente Vav XD

Sì,io sono Ils,ci incontriamo ufficialmente per la prima volta! Che emozione *-*

Scusate per il ritardo di quest'aggiornamento ç__ç impegni vari,la mia ispirazione che è andata a farsi un bel giro lungo (ultimamente mi è servita solo per scrivere le note della pagina Philalexandros qui su EFP XD),ringraziate il cielo che esiste Vav,io lo faccio ogni giorno XD

Allora,dobbiamo ringraziare assolutamente le 10 fantastiche persone che preferiscono questa storia e le 8 che la seguono,e uno speciale benvenuto a Klah,la mia cugì ( RACCOMANDATAAAAAA! XD) ♥

Ma quanto sarete fantastici?!

E ringraziamenti a parte vanno poi a quelle santissime anime che oltretutto recensiscono!

AKURA:  ahahah,non ti piace Jonathan? Strano XD Scherzo,abbiamo delineato questo personaggio proprio con questa consapevolezza,anche se non nascondo che io i personaggi come lui li amo XD Per risvolti tra i nostri due amati...beh,qualcosina qui c'è,no? XD Però non avere fretta,ogni cosa a suo tempo ùù Grazie della recensione,un bacio!

redangel250492: woah,il tuo nick mi ha fatto sudare sette camicie *il famoso copia-incolla è un optional* sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo,e urla pure anche se è tardi,pazzia rulez! *^* A presto ;)

mizzbimbadolse: piacere,nuova lettrice! Lieta che sia approdata anche tu in questa gabbia di matti! *okay,la più matta sono io* sono felicissima che ti piaccia così tanto,e ti posso assicurare che,anche se gli aggiornamenti magari tarderanno,questa fic NON cadrà nel vuoto. Ci teniamo davvero troppo :) Grazie <3

Ginny_Potter: grazie per i complimenti,eccolo qui il seguito,piaciuto? ^__^

billie_the_prophet: okay,piccolo commento personale,hai un nick davvero ganzo XD Grazie anche a te per i complimenti,anche noi odiamo le abbreviazioni,potete star sicuri tutti che da noi non ne avrete mai! XD

Viamiamoviamiamoviamiamo! Ci amiamo anche e amiamo pure Colin e Jared e Eamon e Tomo e Shannon e Jonny e Francisco,in realtà,ma AMIAMO VOI ♥

A presto,si spera! ^__^

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo sesto. ***


I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!




Capitolo sesto.

-Principe Jared? Jared?-

Francisco cercava di svegliare il giovane con delicatezza, ma sembrava che quest'ultima non fosse molto efficace.

-Principe! Avanti, si svegli-

-Uhmm?- rispose Jared con un bisbiglio grottesco, non molto regale.

-Colin la sta aspettando giù di sotto per iniziare la lezione. Ha fatto tardi ieri notte principe?- chiese il servo.

-Oddio, è vero! La lezione! Cavolo, ma è già l'alba?-

-Veramente...è da un pezzo che il sole è tramontato. Il cavaliere oggi ha voluto iniziare le lezioni più tardi per farvi riposare- spiegò Francisco.

Jared rimase sorpreso da quest'ultima affermazione.

-Va bene, allora, io vado principe, se vi serve qualcosa...-

-Solo una cosa Fran: ieri notte, eri tu che stavi dietro il muro della sala da ricevimento?-

-No, non ero io. Qualcuno l'ha importunata principe?-

-Nono, Fran, non ti preoccupare. Mi era sembrato di sentire dei passi, ma sarà stata solo la mia immaginazione, vai pure-

Jared si alzò in piedi e andò davanti allo specchio.

L'immagine che vide fu il suo riflesso con un sorriso dolce stampato in viso.

*******

-State migliorando,principe.-

Colin era davvero soddisfatto del suo allievo; Jared era attento e recettivo,anche se il cavaliere aveva sempre l’impressione che si trattenesse,che potesse comunque fare di più.

-Grazie- rispose Jared,ansimando appena.

Colin si voltò verso di lui: il principe era piuttosto pallido e con i capelli leggermente arruffati,le labbra rosse inumidite appena da un veloce movimento della lingua.

Era bellissimo persino dopo aver lottato,anzi,forse anche di più.

Colin distolse lo sguardo per evitare di arrossire,in quanto ormai quei pensieri lo coglievano in qualsiasi momento e lui si sentiva estremamente imbarazzato.

Jared seguì quel movimento con attenzione,sorpreso da quel comportamento e quello sguardo sfuggente,ma non osò parlare: tra di loro non c’era certo una gran confidenza,e inoltre si sentiva ancora un po’ strano per quanto riguardava la faccenda di quella notte.

-E’ meglio se andate a sedervi e riposarvi,principe- disse Colin gentilmente –vi vedo piuttosto stanco.-

-Eh?- disse Jared cadendo dalle nuvole –No,no,vi ringrazio,mi avete anche lasciato riposare di più stamani…a proposito,vi sono debitore- aggiunse in tono scherzoso,e Colin non potè evitarsi di rispondere: -Tranquillo,l’ho fatto anche per me stesso,questa è stata una lunga notte.-

Detto questo gli fece un piccolo sorriso e Jared ricambiò,titubante: -Soffrite d’insonnia?-

-Un po’- ammise il cavaliere tranquillamente –spesso vado a cavallo,è meraviglioso di notte.-

-Oh,anch’io!- si lasciò sfuggire Jared con passione,per poi sgonfiarsi come un palloncino dall’imbarazzo per essersi fatto sfuggire quel particolare.

Non lo sapeva nessuno!

Colin sorrise,notando quella reazione: -Chissà,magari una notte ci incontreremo.-

Di nuovo,

fu il pensiero di entrambi.
Dei lievi passi sull’erba preannunciarono l’arrivo di Francisco,servo dolce ed elegante,che sorrise ad entrambi.

E la reazione di Colin e Jared fu contemporanea,anche i loro volti si distesero rapidamente a ricambiare.

A Francisco sarebbe piaciuto avere un mezzo con cui immortalare quel momento.
-Ciao Fran- lo salutò Jared dolcemente,e Colin gli fece un cenno con la testa; il servo fece un breve inchino e spiegò perché era giunto fin lì.

-Il signor Eamon si è svegliato,principe,sono venuto a riferirvelo come da voi richiesto- comunicò,e Jared si illuminò: -Oh,ottimo. Come sta?-

-Dice di stare discretamente bene,al momento sta facendo colazione- sorrise Francisco,e Colin roteò gli occhi,al pensiero del fratello che si strafogava con tutte le prelibatezze reali.

Rientrarono nel castello e Francisco li accompagnò nella sala da pranzo,dove effettivamente Eamon era circondato da un sacco di cibo.

Alla loro vista,deglutì un boccone di uova che,Colin ne era sicuro,doveva essere stato particolarmente grosso e fece un sorrisone in direzione di Jared,il quale ricambiò immediatamente.

A Colin continuava a dare un po’ fastidio tutta questa confidenza.

-Come ti senti?- chiese il principe,sedendosi accanto all’uomo dopo il suo invito.
-Oh,bene! Il vostro medico fa davvero miracoli- rispose Eamon,affabile,servendosi dell’altra spremuta d’arancia.

Jared sembrò sinceramente contento: -Sì,sembra proprio un mago a volte.Ritieniti comunque libero di soggiornare a palazzo per tutto il tempo che desideri,Eamon,sei mio ospite.
E deciditi finalmente a darmi del ‘tu’- concluse con una risata.

Proprio mentre anche Eamon emetteva una risatina deliziata,Francisco tornò con un altro uomo,che si presentò come servitore del conte Jonathan.

Colin scattò sull’attenti all’udire quel nome che tanto lo infastidiva,mentre Jared esortò l’uomo a dire il motivo per il quale si trovava lì.

-Il conte richiede la vostra compagnia verso sera,principe- spiegò il servo –desidera mostrarvi la sua proprietà,dato che non ci siete mai stato.-

Jared emise un rantolo sorpreso: -Proprio nel tardo pomeriggio?-
-Sì,ha qualche impegno prima…ma se voi siete occupato…-

-No,no- lo interruppe Jared,con sommo dispiacere di Colin –andate pure a dire a Jonathan che non mancherò.-

In realtà,quella sera aveva in programma di far visita a Shannon e Tomo.

Beh,pazienza,avrebbe mandato Francisco ad avvertirli.

La verità era che…

In fondo,aveva voglia di vedere suo cugino.


Qualche ora dopo,quindi,mentre Colin si stava allenando ed Eamon lo guardava,Jared uscì a cavallo; non appena li notò,fece loro un cenno di saluto e partì.

Eamon sorrise e ricambiò,Colin puntellò la sua spada a terra con tanta forza che,se non se ne fosse accorto prima,avrebbe potuto farne sprofondare la punta nel terreno.

Il fratello maggiore lo notò e si premurò di domandargli a cosa fosse dovuta quella stizza.

-Quel Jonathan- brontolò Colin –non mi piace affatto.Non perde occasione di denigrarmi davanti a Jared,e poi è così altezzoso…-

Eamon aggrottò le sopracciglia. –Che hai fatto per meritarti un simile comportamento da parte sua?-

-Eamon!- il cavaliere si voltò a guardarlo scandalizzato –non ho fatto nulla,io ! anzi,è lui che è sbucato dal nulla mentre ci allenavamo e ha iniziato subito a squadrarmi!- -Oh,allora probabile che sia geloso- commentò Eamon con una risatina,e Colin si accigliò,confuso.

-Geloso?-

-Mmmh,si,Col,ge-lo-so. E’ un sentimento che ti è mai capitato di provare?-

-A dire il vero,non ne ho mai avuto bisogno- ghignò Colin,e suo fratello sbuffò,divertito

-Intendevo,geloso perché?-

-Non saprei,forse perché Jared è una meraviglia della natura ed è pure un principe,chissà…- Eamon sorrise maggiormente di fronte all’espressione ancora spaesata di suo fratello.

-Oh,sei ancora così…ingenuo Col! E credimi,dirlo a un espertissimo cavaliere di vent’anni è strano,ma sei pur sempre il mio fratellino e ti conosco meglio di chiunque altro. Tu sai che io sono omosessuale,vero?-

Colin annuì,silenzioso.

-E sai che non sono certo l’unico al mondo,vero?-

Colin aprì la bocca in una ‘o’ muta.

-Sai anche che non è una caratteristica riservata alla plebe,e può interessare anche le persone di sangue blu?- -Eamon!- si riscosse finalmente Colin. –Smettila,ho capito dove vuoi arrivare!-

Eamon sorrise dell'imbarazzo del fratello.

-Quindi, immagino che ora tu abbia capito il perchè il conte potrebbe essere geloso di te-

-Io... Eamon, cioè, non credo sia come dici. Jonathan non mi è sembrato che avesse quelle intenzioni con Jared, e poi...sono cugini!- esclamò Colin orripilato al solo pensiero che potesse succedere qualcosa tra quei due.

-Acquisiti,Colin! Non sono veramente cugini!-

-Ok, ma comunque non è come pensi tu! E anche se fosse, Jared non è interessato a lui, o almeno spero-

Dopo aver detto quest'ultima frase, Colin provò l'irrimediabile impulso di sotterrarsi o di scappare lontano, per non vedere l'espressione facciale che avrebbe assunto Eamon.

Ma purtroppo non potè fare nulla se non affrontare il fiume di domande che il fratello gli iniziò a porre.

-Colin,non è che per caso...-

-Per caso, cosa?-

-Per caso ti pia...-

-Non lo dire nemmeno Eamon!- lo interruppe Colin, sapendo già dove voleva andare a parare l'altro.

-E allora perchè ti scaldi tanto quando si tratta del principe, eh Colin? Dio, lo avrei dovuto immaginare, lo odiavi troppo, senza che ti avesse fatto alcun torto. Col, ora devi solo fare un po' di ordine nel tuo cuore, e vedrai che dopo saprai come affrontare questo nuovo sentimento.-

Eamon si era avvicinato al fratello e gli aveva preso le mani, guardandolo seriamente, come se stesse parlando di un qualche segreto di stato.

-Che...che cosa vai farneticando Eamon? A me non interessa niente di quel principe viziato, narcisista ed egocentrico! Io sono qui per lavoro, solo ed esclusivamente per lavoro. Sai cosa, Eamon? Dovresti scrivere romanzi rosa, forse faresti soldi, con la tua fantasia da ragazzina innamorata!-

Detto questo, il cavaliere prese la sua spada e si avviò all'interno del palazzo con passo svelto ed agitato.

Eamon lo guardò tristemente.

Sapeva cosa stava provando Colin, perchè era lo stesso che aveva provato anche a lui quando aveva scoperto di essere omosessuale.

Ora il difficile stava solo nell'accettarlo.

********

Jared scese da cavallo, guardandosi lentamente intorno.

Suo zio doveva essere davvero ricco!

Notò subito la differenza tra il suo palazzo e quello del cugino: il primo era accogliente e colorato, quello che ora si estendeva maestosamente davanti ai suoi occhi invece aveva un nonsochè di inquietante.

Ma non fece in tempo a capire bene cosa lo spaventasse di quel castello, che vide suo cugino corrergli incontro.

Era leggiadro anche quando non faceva qualcosa di regale.

-Cugino, benvenuto nel mio palazzo!-

Jonathan lo accolse con un lungo abbraccio che al principe provocò dei brividi di sorpresa: sentiva che sotto quel gesto che si erano appena scambiati c'era di più di un semplice "saluto tra cugini".

-Grazie, Jonathan, è davvero bella casa tua-

-Bah, io la trovo troppo piccola per la mia grandezza. Non lo credi anche tu?- gli chiese il conte facendo l'occhiolino all'altro giovane.

-Io...beh...-

Jared non sapeva bene cosa avrebbe potuto rispondere.

Non gli era mai capitato di conversare con qualcuno di così arrogante, oh beh, ovviamente tranne il cavalier Farrell, lui non lo batteva proprio nessuno!

Ed ecco che i suoi pensieri riconducevano sempre a Colin. Come diavolo era arrivato a pensare al cavaliere, se pochi istanti prima stava riflettendo sulla risposta che avrebbe dovuto dare al cugino?

-Cugino, tutto bene? E' come se tu... se tu stessi vivendo una battaglia dentro di te. Lo vedo dai tuoi occhi.-

Perfetto. Suo cugino, oltre ad essere disinibito e spregiudicato, sapeva leggere anche nel pensiero.

-Sai, i tuoi occhi parlano da soli, caro Jared…-

Jonathan si era avvicinato al principe, guardando diretto nelle profonde pozze azzurre che Jared racchiudeva all'interno del suo meraviglioso viso da angelo.

-Oh, beh, lo prendo come un complimento, Jonny- rispose il giovane, non potendosi trattenere dall'arrossire.

-E fai bene, perchè lo è.-

Entrambi si sorrisero, ma in modo diverso: Jonathan lo fece, come sempre, in maniera ambigua; Jared, invece, com'era suo solito fare, in maniera semplice e naturale.

Due ragazzi completamente diversi.

Ma si sa, gli opposti si attraggono sempre, anche se questa volta sarebbe stato molto rischioso.

********

Jared quella sera non aveva voglia di tornare a casa.

Decise allora di girare a sinistra: verso la casa di Tomo e Shannon.

Era tardi, lo sapeva, ma voleva comunque provare a vedere se almeno uno dei due fosse sveglio.

Mentre stava scendendo da cavallo per avviarsi davanti la piccola casa, vide Shannon intento nel prendere l'acqua dal ruscello di fronte.

-Shan! Amico, aspetta, ti aiuto!-

Si avvicinò al ragazzo e gli diede una mano ad alzare il secchiello colmo d'acqua.

-Grazie Jar, ma forse non dovrei far portare ad un principe un così pesante oggetto, potrebbe spezzarsi il suo regale braccio-

Jared sorrise e gli diede una spinta amichevole.

-Piantala scemo!-

-Allora, perchè sua altezza è venuto a farci visita?- Il principe si guardò intorno, quel luogo lo faceva sentire a casa, al sicuro da quel mondo che tanto lo reclamava.

-Non lo so, volevo parlare un po' con voi-

Shannon sorrise dolcemente.

-Mi dispiace Jar, ma Tomo sta dormendo ora.-

-A dire il vero, era con te che volevo parlare-

Il ragazzo più grande lo guardò incuriosito e annuì per farlo continuare.

-Ecco, tu riesci sempre a darmi la parola di conforto giusta, non che Tomo non lo faccia, anzi, però...-

Si sedettero su una panchina davanti al parco color smeraldo che si estendeva davanti ai loro occhi.

-Ho capito Jar, non c'è bisogno che ti giustifichi con me. Allora, di cosa volevi parlarmi?-

Il principe scosse la testa.

-No, aspetta. Non sono venuto qua per tormentarti con i miei stupidi problemi. Dimmi, piuttosto, tu come stai? Immagino che sarai stanchissimo: lavorare tutto il giorno la terra. Dio, io odio questa fottuta gerarchia in cui ci sono persone che sono obbligate ad obbedire agli ordini di altri solo per poter avere un pezzo di pane a fine giornata. Ti sembra giusto?-

-No, ma so che un giorno questo cambierà Jared. E poi, io sono fedele al nostro re, tuo padre, e lavoro la sua terra con piacere.-

Jared sbuffò in una muta manifestazione di disapprovazione.

-Non puoi provare piacere nel romperti la schiena ogni santo giorno, Shan!- esclamò risoluto Jared.

L'altro ragazzo abbassò la testa e strappò una fogliolina d'erba, giocandoci distrattamente.

-Mi dispiace, non volevo essere così antipatico. E' che...odio vedere gente povera, costretta a morire su quei campi, per il volere di mio padre. So che lui lo fa a fin di bene, e lo ringrazierò a vita per avermi salvato dalla miseria, ma... a volte, mi viene l'irrimediabile impulso di prendere un cavallo ed andare in capo al mondo per cercare mio fratello. Io amo la mia famiglia adottiva, sono tutti così gentili con me, però il fatto è che io non centro nulla con loro. Io sono diverso. E' per questo che non voglio quel trono, non sono adatto a fare il re. Vorrei... vorrei che mio padre lo capisse: se sento il bisogno di conoscere e rincontrare mio fratello, non è perchè voglio allontanarmi da lui, ma solo per vedere se sta bene e se è ancora vivo, e sapere se ancora mi vorrebbe nella sua vita.-

Shannon rimase senza parole.

Sentiva come un vuoto nel suo cuore, e l'unico che poteva riempirlo era quel ragazzo che ora sedeva accanto a lui.

-Sono sicuro che lui ti vorrebbe nella sua vita e che ha bisogno di te, adesso più che mai, Jared.-

-Sai, Shan, mi domando se sarei in grado di riconoscerlo, vedendolo per strada. Io...io sono sicuro di sì!-

Jared si girò a guardare l'amico negli occhi, e vide che erano lucidi.

-Ma comunque, non ho fretta di rincontrarlo, dopotutto ho voi, che per me siete come fratelli, ed anche se non dovessi mai rivederlo, posso sempre contare su di te e Tomo, giusto?-

Il ragazzo lo abbracciò d'istinto, e rimaserò in quella posizione per alcuni minuti.

-Non lo devi nemmeno chiedere Jared. Io per te ci sarò, fino alla fine.-







Beh dai, dovete ammetterlo, siamo state veloci ad aggiornare stavolta!
Ok, Eamon ha capito tutto XD è un genio quel ragazzo U.U
Col, beh lui sapete com'è, deve metabolizzare la cosa, capitelo XD
Jared invece non è dolcissimo in questo capitolo? ** è un esserino troppo tenero, ed anche Shan non scherza *.* owww.
Spero vi sia piaciuto anche questo di capitolo, sapete, per noi è importante il vostro giudizio, ed infatti siamo felicissime che allo scorso capitolo ci siano state 7 recensioni, non sappiamo come ringraziarvi ** siete speciali <3
Ed ora, ringrazimanenti:

@jessromance: Ciao! Grazie dei complimenti! Beh, sì, in effetti Jonny è tanto bello per quanto è stronzo >___< ed anche in questo capitolo si è fatta sentire la sua prensenza XD Spero ti sia piaciuto **

@redangel250492: Hai visto? Abbiamo aggiornato molto presto, rispetto ai nostri standard XD Sì, in effetti il tuo nick è un po' lunghetto, ma io non ho problemi, faccio copia e incolla, quindi tranquilla ^.^ E beh, dimmi chi è che non vorrebbe vedere Jar mezzo gnudo illuminato solo da una candela? XD Eamon, come sempre, capisce sempre prima di tutti U.U è un grande quell'uomo <3 Owww, quanto sei dolce, anche noi ti amiamo, sappilo U.U Spero ti sia piaciuto anche questo, dolcissima lettrice **

@Klah Iero: Vee ** ciao! Sono contenta ti piaccia la nostra ff, questo capitolo come ti sembra? ** facci sapere eh, ci teniamo al tuo giudizio (:

@AKURA: Ciao cara ** Beh, sì, a dire il vero Col è un po' lentuccio a capire, ma tranquilla, c'è il fratello che lo aiuterà a farlo XD Ti è piaciuto questo capitolo? Facci sapere **

@donapi: oww, grazie ** non sai quanto ci sentiamo onorate a sapere che piace a così tante persone *.* Facci sapere anche per questo capitolo ^_^

@billie_the_prophet: ahahahha, hai ragione, XD Col scoprirà a breve che la gaycità(???) si eredita XD . Ps. se il tuo nick è riferito a Billie Joe, sei una grande ** No, beh, sei una grande lo stesso, perchè segui la nostra ff *.* Facci sapere come ti sembra quest'ultimo capitolo (:

@mizzbimbadolse: owww ** checcarina che sei! Grazie mille =) devo dire che ci esalta parecchio il fatto che ti piaccia così tanto questa ff *.* dico davvero! Visto? Abbiamo aggiornato quasi subito! Contanta? *_* Facci sapere <3



Wow, quante eravate **
Che bello, siamo proprio felice che vi piaccia così tanto la nostra ff (: e questo ci fa venire anche idee nuove per il continuo della storia.
Beh, quindi continuate a commentare che a noi non può che far piacere (:
Vi amiamo ogni volta sempre di più.
Alla prossima, e vedrete che sarà presto =)
Vanessa&Ilaria.

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Capitolo 8
*** Capitolo settimo. ***


Non scriviamo a scopo di lucro,i personaggi non ci appartengono, e blablabla.
Però li amiamo *-*

Capitolo settimo.

Una volta,Jonathan aveva paragonato Jared al ghiaccio e Colin al fuoco.

Ebbene,non aveva ancora avuto modo di considerare se stesso in tutto ciò,ma ebbe presto modo di rifarsi.

Jonathan era il vento.

O,per meglio,dire,un vero e proprio uragano.

Un turbine violento e impetuoso,che avrebbe spento il fuoco,e avrebbe forgiato il ghiaccio secondo i propri desideri.

E il bello era che il conte nemmeno si considerava malvagio,per queste volontà; certo,c’erano dei momenti in cui la bontà di Jared lo inteneriva.

C’erano momenti in cui il sorriso del principe diventava timido,sotto il suo sguardo,e allora Jonathan provava una sensazione strana,una stretta insolita allo stomaco,che non sapeva se classificare come piacevole o spiacevole.

Forse avrebbe dovuto ritenerla un pericolo,ma in fondo la compagnia del principe era così gradevole,e il pensiero che Jared si stesse affezionando a lui lo faceva proseguire nella conoscenza,imperterrito.

L’affezionarsi implicava il fidarsi,e questo era da sempre l’obiettivo di Jonathan.

Jared si sarebbe fidato cecamente di lui,e poi…

Già,e poi?

Si sentiva lui stesso un po’ confuso a riguardo.

Aveva capito benissimo che il giovane non desiderava affatto il titolo di re,e ciò lo rallegrava; restava da domandarsi che ne avrebbe fatto di Jared nel momento in cui gli avrebbe ceduto il trono.

Lo avrebbe mandato a vivere tra la plebe?

Insieme a quel Shannon,suo fratello?

Oh,si,Jonathan sapeva.

Suo padre non gli nascondeva niente; evidentemente,lo sguardo indagatore del figlio era troppo inquietante anche per lui.

Quindi,era stato facile per il giovane conte apprendere dell’esistenza del fratello perduto dell’erede al trono.

Spesso fantasticava di rispedire Jared dalla feccia da cui proveniva.

Altre volte,invece,immaginava il suo viso felice nel momento in cui gli avrebbe detto che aveva trovato suo fratello.

In altri momenti,invece,guardando quegli occhioni blu,così diversi dai suoi,gli veniva l’impulso di tenerselo accanto,anche da re.

Come una specie di,uhm,compagno.

 

Erano passati diversi giorni.

Giorni in cui Jared e Jonathan si vedevano costantemente,giorni in cui Colin ingoiava la bile,giorni in cui Eamon se ne accorgeva.

Colin avrebbe voluto urlare.

O,perlomeno,avrebbe desiderato che Eamon avesse la decenza di andarsene da palazzo,o che Jared lo cacciasse via.

Era frustrante che Eamon capisse che aveva voglia di gridare.

Specialmente perché lui attribuiva tutto ai -ai…ai sentimenti  di Colin.

Sentimenti un cazzo.

Forse era vero,non odiava Jared.

Ma non era innamorato di lui,come non lo era mai stato di nessuna donna. Colin probabilmente manco lo sapeva,cosa voleva dire amare,e gli andava totalmente bene così.

Quello che sentiva verso Jared,in realtà –oltre a una debolissima attrazione fisica che non avrebbe comunque mai ammesso- era un istinto di protezione senza precedenti.

Non se lo spiegava nemmeno lui,ma sospettava che probabilmente non l’avrebbe mai scoperto,se non fosse stato per la presenza di Jonathan.

Jonathan era un P E R I C O L O .

L’aveva percepito sin da subito,e con il passare del tempo questa sensazione era andata solidificandosi.

Vederlo con Jared era una cosa che gli faceva rivoltare le viscere.

Il principe era totalmente ammaliato da lui; Colin lo vedeva arrossire,e fissare spesso il volto dell’altro come ipnotizzato,mentre gli diceva qualcosa.

Jonathan,d’altro canto,guardava il principe come se fosse stato la sua preda,con una leggera bramosia e un pizzico di maligna follia nello sguardo che terrorizzavano Colin,ma sembravano affascinare immensamente Jared.

Parlavano per ore,e sembravano andare molto d’accordo.

Colin si chiedeva come fosse possibile,dato che era chiaro che uno era uno stronzo senza cuore quanto l’altro era una dolcezza che ne aveva fin troppo.

E,nel caso ve lo stiate chiedendo,si,Jared era una dolcezza,Colin riteneva,con tutti tranne che con lui,ovviamente.

E,soprattutto,era una dolcezza in confronto a quella serpe di suo cugino.

 

Jonathan scese dal suo cavallo con la sua solita grazia innata, e fu accolto da Francisco, che lo condusse in una sala.

-Sedetevi pure- disse il servo –il principe sta terminando il suo allenamento quotidiano con Sir Colin, dopodiché sarà subito da voi.-

Jonathan si leccò impercettibilmente le labbra, mentre Francisco gli versava del vino; era giunto il momento di agitare un po’ le acque.

-Dimmi…- iniziò lentamente –fanno progressi, quei due?-

Francisco si raddrizzò, sorpreso.

Non si fidava di quel giovane aristocratico: il suo spirito di osservazione aveva notato come Jared sembrasse vulnerabile, insieme a lui, e come Colin non facesse nemmeno finta di sopportarlo.

-In che senso?- domandò allora, guardingo.

Il conte sembrò indovinare i suoi pensieri perché sorrise indulgente, e spiegò: -Non so quanto gli allenamenti di Jared potranno dare i loro frutti finchè quei due non andranno un po’ più d’accordo.-

-Oh, non deve preoccuparsi. Sono entrambi abbastanza professionali da lasciare i loro screzi fuori dai loro obblighi.-

Francisco non aveva ancora finito di parlare, che dal giardino si udì un gran fracasso.

-Aaaaah!- sentirono urlare la voce di Colin –i miei scudi, le mie armi!-

Sentirono bofonchiare qualcosa in risposta, e poi di nuovo la voce del cavaliere alzarsi di volume: -Non potete esserci andato a sbattere per sbaglio, non prendetemi in giro, principe!-

I due andarono avanti un altro po’, e Jonathan sorrise trionfante a Francisco, come a dire ‘dicevi?’

-Certo per Jared dev’essere dura- commentò poi il conte, cogliendo nuovamente il servo di sorpresa: -A cosa si riferisce?-

-Tutta questa faccenda del diventare re, il doversi allenare… non è propriamente ciò che lui desidera, sai?-

 

Intanto Jared e Colin avevano terminato l’esercitazione, che li aveva lasciati entrambi di malumore: al pensiero, poi, che il principe si stesse dirigendo dal conte, il cavaliere lo aveva seguito, continuando a battibeccare per la faccenda delle sue armi.

-Vi siete letteralmente lanciato su di loro, principe, siate onesto, almeno!-

Quell’altro faceva bellamente orecchie da mercante, e cercava intanto, con un panno, di togliere le macchie di fango dal suo viso e dai suoi capelli, visto che quel rozzo cavaliere, mentre gli mostrava una mossa, aveva avuto la brillante idea di buttarlo a mangiare la terra.

Non poteva certo rischiare che Jonathan lo vedesse in quelle condizioni…

-Tutta questa faccenda del diventare re, il doversi allenare… non è propriamente ciò che lui desidera, sai?-

Erano arrivati abbastanza vicini alla stanza in cui erano Francisco e Jonathan da udire queste parole.

Jared arrossì, sotto lo sguardo di Colin.

-Povero ragazzo- sentirono continuare il conte –apparentemente la vita è stata generosa, con lui, eppure come posso anch’io considerarla tale, quando so che nemmeno suo fratello vuole rivelargli la sua identità?-

A Jared si ghiacciò letteralmente il sangue nelle vene.

Si bloccò in mezzo al corridoio, e Colin fece lo stesso, guardandolo preoccupato.

All’interno della stanza, Jonathan nascose un sorriso: aveva proprio sentito dei passi bloccarsi improvvisamente?

-A cosa allude, conte?- domandò Francisco, turbato.

-Suo fratello- sillabò lentamente Jonathan –nessuno qui sa chi è, vero?-

Il servo scosse lentamente la testa.

-Eppure è un nome da voi conosciuto, temo…-

 

-…il nome Shannon vi dice niente, Francisco?-

Il cuore di Jared smise di battere.

Il principe sbarrò gli occhi e la bocca, e fu colto da un capogiro, tanto che Colin lo afferrò per un braccio, per sostenerlo.

-Ma…il signor Shannon è uno dei migliori amici del principe…-

-Eh già. Mi sono sempre chiesto perché continui a recitare la parte del migliore amico e non voglia dire a Jared la verità. Non sto mentendo, Francisco. Se ci pensi, torna tutto.-

Era vero, tutto tornava.

Ma Jared non poteva crederci… Shannon, gli aveva mentito per tutti quegli anni?

Gli aveva omesso una cosa del genere?

Aveva avuto il coraggio di nascondergli una cosa simile anche poche settimane prima, quando aveva espresso tutta la sua frustrazione?

Fu un attimo: Jared si girò e si mise a correre, e Colin, colto di sorpresa, istintivamente lo seguì.

Corsero fino alle scuderie, e il cavaliere lo imitò nel sellare il suo cavallo; Jared non diede veramente segno di essersi accorto di lui fino a che Colin non chiese, mentre già galoppavano nella radura: -Dove stiamo andando?-

Jared sobbalzò violentemente: -Andatevene! Non è affar vostro!-

-Non fate il bambino! Non vi lascio solo proprio ora, e niente che possiate dire mi farà cambiare idea.-

Jared si girò a guardarlo: osservò la determinazione negli occhi scuri di Colin e annuì impercettibilmente.

-Dove andiamo?- domandò di nuovo il cavaliere, più gentilmente, dopo alcuni minuti.

Il principe questa volta non si girò: -Dal mio presunto fratello.-

 

Francisco tornò nella stanza, trafelato: -Mi hanno riferito che il principe è uscito di fretta a cavallo, conte, mi dispiace.-

Ma Jonathan sorrise, per nulla turbato; anzi, dovette trattenersi dallo scoppiare in una grossa risata.






Allooooora!
Chiediamo perdono per il clamoroso ritardo, ovviamente è colpa di Ils, cioè mia. Sono stata anche al mare, scusate XD
AnyWay, siamo felicissime del calore con cui questa storia viene seguita e recensita.
Quanto siete bbbelli *inchino*

Yuki_Frehley: ma che bella recensione! çVç Non so perchè Johnny sia sempre il cattivo nelle fic, a me non risulta XD ad ogni modo, è un personaggio -anzi, una persona- e un attore che amiamo molto, quindi non lo vediamo realmente come cattivo, però qui ce ne serviva uno e penso che lui renda benissimo l'idea! D'altronde, è così megnetico e affascinante...*sbava* o forse è l'aura negativa di Cassandro che influenza le scelte delle fanwriter, chissà? XD
Ehm, si, Shan è il fratello XD Ma non mi dire che lui e Jay starebbero bene insieme, ti prego! D: A parte che l'incesto non è tra i nostri programmi, ma poi Jared è di Colin, sisi *convinta*
VERO che Colin è adorabile? *___* è sempre così coglione-insicuro, ma non si può non amarlo ♥ e sono contenta pure dell'apprezzamento a Eamon, che per me è straordinario ^^
Mi dispiace di non aver soddisfatto la tua richiesta di aggiornamento veloce ç__ç
Grazie della recensione, bacio!

redangel250492: Eamon è ammmore, non smetterò mai di ripeterlo, e Colin è un confuso cronico, poveraccio XD Jonny rimane misterioso quanto basta, però in questo capitolo si nota anche una certa confusione, in lui. Merito del nostro Jay, che, come dici tu, è dolcissimo, ma ha anche un bel caratterino, e l'incidente capitato alle armi di Col per vendetta al tuffo nel fango in questo capitolo dovrebbe dimostrarlo XD Il fratello di Jared non può essere altri che Shan, tranquilla XD Vi abbiamo tenute un pò sulle spine, ma sono due fratelli così perfetti che non si può negargli la loro parentela u_u
Mmmm, scusa anche tu per questo aggiornamento decisamente non veloce ç_ç Alla prossima! <3

 sally_182: Benvenuta! Siamo molto contente che ti piaccia questa storia *-*
Ed eri al concerto dei Mars *----* *le vengono i lacrimoni* magari eri pure vicina a noi, chi lo sa?! Aaaah, che giornata indimenticabile ♥
Oh, tranquilla, non è mai troppo tardi per scoprire le ff *^* l'importante è approdarci, prima o dopo XD
Facci sapere che te ne pare di questo capitolo! Baci ^^

JaredChan: Aahhah, si, Col è geloso!
Ma figurati se lo ammette -.-"" quello è più orgoglioso di Jay quando ci si mette, e ce ne vuole XD
Eh, ora l'ha capito che Shan è il suo fratellone, finalmente, anche se ha dovuto mettersi in mezzo quella cornacchia di Jonny XD
Grazie mille dei complimenti ♥

billie_the_prophet
: aahhaha, hai la nostra stima, Billie XD
Oh, Colin non è il tipo che subisce, lui accumula XD vedremo se scoppierà XD
Certo che Jared era vegetariano! Quello è sempre lo stesso in ogni secolo, non ci avrebbe mai perdonato se gli avessimo fatto mangiare della carne, quel fissato >__>
Baci *-*

Mione14: sapendo che sei pigra, il nostro piacere per il fatto che tu abbia recensito è doppio *w*
Ahaha, anche la fantasia per fortuna è doppia, in quanto siamo due menti a pensare e scrivere, il che probabilmente facilita un pò il compito XD
A me alcune idee per esempio vengono leggendo i pezzi che scrive Vav, per cui diciamo che 'a secco' di idee non rimaniamo quasi mai XD
Ahahah, Jay con Johnny no? Proprio no? XD se non amassi profondamente Colin a me non schiferebbero tanto XD
Ma don't worry ;)

Aspettiamo i vostri -numerosi,speriamo- pareri su questo capitolo!
Vi adoriamo tutti, chi recensisce, chi preferizza/segue/ricorda e chi legge soltanto :3

Vanessa&Ilaria.

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Capitolo 9
*** Capitolo ottavo. ***


Non scriviamo a scopo di lucro, anche perchè sennò falliremmo, dato che non sappiamo rispettare le scadenze, e blablabla.


Capitolo ottavo.
 
 
Acqua azzurra; azzurra come quegli occhi che si riflettevano in essa, e che guardavano attentamente il tramonto che gli si mostrava davanti in tutta la sua luminosità.
- Perchè non vi ha mai detto che era vostro fratello? -
Colin ruppe il silenzio, forse con una domanda poco adeguata.
-Se lo avessi saputo credete che sarei così turbato ora? -
Fu la risposta cinica del principe.
-...scusate.-
Colin alzò subito lo sguardo e lo fissò, certo di aver capito male.
-Come?-
-Vi ho appena chiesto scusa, che c'è di tanto difficile da capire?-
-No, niente è che...-
-Sentite, lasciamo stare tutto, okay? Non ho voglia di parlare, sinceramente; ora l'unica cosa che desidero è andare da Shannon e farmi dire tutta la verità. Potete lasciarmi da solo, ora?-
Jared finalmente si alzò in piedi e guardò Colin dritto negli occhi.
Era da tanto che non lo faceva.
Il cavaliere non era più abituato a quell'azzurro penetrante e dovette far ricorso su tutte le sue forze per non abbassare lo sguardo e arrossire come una ragazzina.
-Io...ok. Ma mi promettete, principe, che non vi metterete a fare pazzie?-
Jared annuì, sorridendo.
-Promesso.-




*****



Le sue mani erano sudate, come quando da bambino faceva qualcosa che non andava e suo padre lo veniva a scoprire.
La paura, però, era molto più grande rispetto a quella del Jared bambino.
Non sapeva cosa avrebbe potuto dire a Shannon; non si era preparato alcun discorso, ma questo era l'ultimo dei suoi problemi.
E se il suo migliore amico, nonchè fratello, non l'avesse accettato?
Se gli avesse nascosto tutto questo, proprio perchè non lo voleva nella sua famiglia?
Decise che la risposta a queste domande la possedeva solo una persona, e quest'ultima era dietro la porta in cui adesso si trovava Jared.
Si preparò per bussare ma proprio in quel momento la maniglia si abbassò ed uscì uno Shannon assonnato e pronto per andare a lavoro.
-Ja...Jared, amico, che ci fai qui a quest'ora? Pensavo passassi per la sera, non ti aspettavamo, non c'è nemmeno Tomo, è andato a fare la spesa -
Da quanto conosceva Shannon? Quattro, cinque anni, eppure non l'aveva mai visto così diverso come in quel momento.
Si accorse di quanto gli somigliasse, di quanto i suoi lineamenti gli fossero familiari, di come il suo sorriso fosse dolce come quello del suo vero padre.
-Amico, sicuro di stare bene? -
-Perchè mi chiami amico se sono tuo fratello?-
Ecco, questa risposta così secca, Shannon proprio non se l'aspettava.
-Jared, che cosa stai...-
-So tutto, Shan. Dimmi solo perchè non me lo hai detto prima, non mi vuoi come fratello, forse?-
Jared aveva gli occhi lucidi; quando si trattava della sua famiglia biologica, era molto sensibile.
Shannon se lo tirò a sè e lo abbracciò.
-Non dire mai più una cosa del genere Jar. E' una storia lunga, sono stato costretto a farlo, ma ora che hai scoperto tutto, non importa più niente del segreto, riusciremo a riparare questi anni in cui io ho perso tempo a fingere e tu a cercare tuo fratello in capo al mondo. -
Jared si allontanò gentilmente da lui e gli sorrise.
-Ora però l'ho trovato -
-E io ho trovato te, fratello mio.-


*****


Colin finì di mangiare la sua porzione di cibo e si alzò dalla sedia.
Il tavolo , lungo più di dieci metri, era completamente vuoto, tranne la figura affianco a lui che continuava a masticare silenziosamente.
- Già te ne vai? Prima parlavamo di più, Colin -
Eamon era dispiaciuto dal comportamento del fratello, possibile che ce l'avesse ancora con lui da quando aveva ipotizzato che Colin si fosse infatuato di Jared?
- Non ho niente da dire -
-Colin , per quanto mi terrai il muso? Siamo fratelli, diamine, spiegami! Spiegami cosa c'è che non va, cosa ti turba così tanto! Da quando sei qui ti sei chiuso in te stesso. Dio, questo castello deve essere stregato -
Il cavielere scosse la testa e sorrise amaremente.
-Non è il castello Eamon, è colui che ci abita che è stregato. -
E una volta detto ciò, uscì dalla stanza, lasciando il fratello solo. Solo insieme al peso di quello che era appena uscito dalla sua bocca.


*******


Jared tornò a casa quando ormai era notte fonda.
Un silenzio quasi inquietante riempiva tutto il giardino del castello, ed anche quest'ultimo era completamente oscurato: solo la flebile luce della luna piena, lo illuminava lievemente.
Un brivido gli salì lungo tutta la spina dorsale.
Da quanto tempo abitava lì?
Quasi dieci anni ormai, ma quella sensazione di essere un estraneo tra tutta quella ricchezza che possedeva suo padre, non l'aveva mai abbandonato.
E adesso, come mai prima d'ora, i soldi, l'oro, le terre, gli sembrarono ancora più futili e vani di fronte al fatto che aveva un fratello, ora, dopo tanto tempo.
Il Jared principe era ricco ormai da anni, ma il vero Jared lo era diventato quella sera stessa.


*****
 


Colin scostò le lenzuola e si alzò dal letto; prese un lume di candela e iniziò a scendere le scale.
Non aveva sentito Jared rientrare, quella sera, ed erano passate diverse ore dalla cena, ormai.
Si era accorto che non riusciva a dormire proprio per quella ragione: il non sapere dove fosse il principe non lo faceva riposare tranquillo.
Era davvero un uomo che prendeva a cuore il suo lavoro.
Si affacciò alla porta della sala e illuminò fiocamente al suo interno, incerto se fermarsi ad attenderlo lì ed accendere quindi altre candele; non appena notò il luogo nella penombra, però, improvvisamente si bloccò.
Quasi in un sogno, rivide Jared dipingere, come poche settimane prima; le spalle leggermente incurvate, le braccia nivee macchiate di colore, gli occhi blu concentrati, ma felici: ecco ciò che amava davvero fare.
Colin sussultò violentemente sentendo la porta principale aprirsi; la candela oscillò pericolosamente, e, nella fretta di raddrizzarla prima che cadesse, non guardò la persona entrata nella stanza.
Rialzò gli occhi, sollevato di non aver combinato un guaio, e trasalì nuovamente: Jared lo stava guardando con le labbra leggermente socchiuse, gli occhi brillanti e attenti. Sembrava un pò sorpreso di trovarlo lì, ma non del tutto: come se quasi se lo fosse aspettato.
-Jared...- sussurrò Colin con un fil di voce, ma probabilmente il principe non lo udì: meglio, dato che lo aveva appena chiamato per nome.
-Sir Farrell, ancora in piedi?- Jared richiuse la porta alle sue spalle, e Colin cercò di non balbettare: -Sì, ve l'ho detto che a volte ho difficoltà nell'addormentarmi. Voi, piuttosto, siete stato fuori casa fino a quest'ora?-
Il principe chiuse gli occhi, stanco, e sospirò, sedendosi all'ampio tavolo al centro della stanza: -Sì, dopo aver parlato con Shannon non me la sentivo di tornare subito, così ho cavalcato un pò.
Prima che Jared si accorgesse che l'altro si era spostato, sentì due mani calde massaggiargli dolcemente le spalle e sussultò, spalancando gli occhi.
Voltò il viso all'indietro e scoprì che era proprio così, Colin stava cercando di farlo rilassare; non vedeva il suo viso, ma la sua voce era soffice e leggermente imbarazzata, quando parlò: -Avete voglia di parlarne?-
E Jared pensò che sì, voleva davvero parlarne con lui. Voleva raccontare quella storia incredibile, e voleva sentire cosa Colin gli avrebbe risposto.
-Shannon è davvero mio fratello- rivelò, e il cavaliere continuò a massaggiargli le spalle, dolcemente. -E' mio fratello, ed io per tutti questi anni non l'ho saputo.-
-Vi ha raccontato cosa lo ha spinto a ciò?-
-La vita- rispose Jared semplicemente, sorridendo e voltandosi completamente a guardarlo negli occhi, facendo fermare quelle mani callose che gli stavano procurando tanto benessere.
Ma gli occhi scuri di Colin, e quell'espressione attenta e curiosa...erano ancora più piacevoli, si ritrovò a pensare Jared, continuando a sorridere tranquillamente, come, con lui, non aveva mai fatto.
-La vita- ripetè il cavaliere, e il principe capì che era un invito a continuare, invito che colse al volo, permettendo la ripresa di quel massaggio rilassante: -Quando nostro padre morì, il re decise che avrebbe adottato uno di noi. Conosceva nostro padre, e aveva visto noi stessi più volte nell'arco delle nostre vite; Shannon alla morte di mio padre aveva quindici anni, e, quando fu sollevata la questione su quale fratello adottare, non volle sentire ragioni e decise che io sarei rimasto con il re, mentre lui sarebbe partito, in direzione di lontani zii con cui avrebbe potuto passare qualche anno. Capite?- si voltò di nuovo e Colin annuì lentamente: -Ha messo la vostra vita prima della sua, ha voluto garantirvi un'infanzia e una vita felice. Davvero ammirevole.-
Jared sorrise solare, contento intimamente che il cavaliere avesse capito, e la pensasse come lui: -Sì! Quando è tornato a Dublino ha concordato con Richard di non rivelare nulla, per proteggere sia me che lo stesso re; le malelingue ci sono sempre, e ci mancherebbe solo che pensassero che il re ora abbia un'altra bocca da sfamare, o un altro non-nobile da introdurre a corte. A Shannon l'aristocrazia non interessa.-
-Shannon è un uomo intelligente- sentenziò Colin con voce morbida, e Jared si ritrovò a sorridere e chiudere nuovamente gli occhi; si sentiva bene come non mai, ora che il cavaliere lo trattava in questo modo ancora di più.
Non avrebbe retto ancora astio da parte sua, non stasera, non più, si ritrovò a pensare: non voleva più battibeccare con lui, non voleva più mirare a imbarazzarlo o ferirlo.
Così come lui non era il principe viziato che aveva immaginato Colin, così il cavaliere non era probabilmente solo quell'uomo arrogante ed egocentrico.
C'era di più, Jared lo vedeva, Jared lo sentiva, ora più che mai.
-Ha voluto proteggermi, come state facendo voi ora, solo in modo diverso- si lasciò sfuggire.
Le mani di Colin si fermarono e Jared si voltò a guardarlo; il cavaliere aveva uno sguardo talmente intenso e profondo che Jared per la prima volta trovò difficoltà a sostenerlo, nonostante ci stesse lentamente affogando dentro.
-Io voglio proteggervi in qualsiasi modo mi sia possibile- mormorò Colin, e il cuore del principe fece una capriola che si riflettè appieno nel modo in cui i suoi occhi brillarono; l'emozione -no, la stanchezza- gli procurò un lieve capogiro che lo spinse a portarsi una mano alla testa ed appoggiare l'altra al petto di Colin, il quale lo sostenne sospingendolo a sè, preoccupato.
-State bene?- sussurrò il cavaliere, così che la sua voce risuonasse soffice all'interno dell'orecchio di Jared, facendo soltanto aumentare il battito cardiaco e il capogiro.
-Siete stanco, appoggiatevi a me.-
Non poteva crederci. Sir Farrell gli aveva cinto le spalle con un braccio e la vita con un altro, lo stava praticamente abbracciando.
Sir Farrell.
Jared inspirò profondamente il suo profumo.
Il cavalier Farrell.
-E' stata una giornata molto importante, vi accompagno nella vostra camera.-
-Un attimo.-
Jared si appoggiò ancora meglio contro il suo petto e gli posò le mani sulle spalle, lasciando che l'altro lo stringesse ancora più stretto.
Colin.



NdAutrici :D
Okay, molto, molto probabilmente ci odiate XD scusate, sono passati millenni ç___ç
Ma finalmente ce l'abbiamo fatta! XD
Vogliamo ringraziare come al solito quelle irriducibili anime che continuano a recensire, ma quanto vi amiamo? *^*


jessromanceEamon è impossibile da non amare ♥ e hai ragione, Jonny sarà anche stronzo ma è pure lì il segreto del suo fascino XD okay, speriamo che ora tu riesca a trovarla subito, e che non ti venga troppa voglia di maledirci per aver dovuto aspettare così tanto *facepalm* Grazie ancora! *^*
yayachan18: spero che, dopo questo, tu non abbia smesso di pensare che i capitoli valgono l'attesa XD siamo tornate finalmente, ehssì ù.ù ah, e EAMON FOR PRESIDENT!! bacio ♥
JaredChan: con Shan infine è andata bene, in fondo Jared non aveva voglia di litigare, il bene fraterno e la commozione e la gioia hanno fortunatamente avuto il sopravvento! E poi, diciamocela, è già abbastanza incasinato di suoi, con quei due galletti XD facci sapere che ne pensi di questo, alla prossima! *-*
Yuki_Frehley: sottolineamo volentieri la GRAN BELLA faccia da malvagio di Jonathan XD che noi amiamo tantissimo, non c'è niente da fare. Aahahah e Col è tonto sì, è SOLO dedito al lavoro, lui! Ma per piaceeeere, non ci crede nessuno, lui in primis *^* continua ad amarci, noi amiamo te! XD
Luna_chan: che recensione lungherrima, che meraviglia! Tu hai capito proprio tutto, ragazza XD a parte che si sono abbracciati in lacrime, alla fin fine XD comunque al concerto di marzo eravamo nel parterre *^* mentre a Bologna c'è andata solo Vav, io -Ils- sono rimasta a casa T^T continua pure a straparlare se vuoi, noi amiamo queste cose XD ♥
kobito: siamo molto contente che ti piaccia e ci dispiace di non aver aggiornato in fretta D: non siamo davvero il massimo riguardo a puntualità XD però speriamo che il capitolo ti sia piaciuto *^*
Ginny_Potter: grazie mille dei complimenti, ci fanno gongolare e gonfiare come pavoni *-* speriamo che continui a rimanere all'altezza delle aspettative :) baci.


Ci teniamo ad aggiungere una piccola cosa che magari a voi non interessa, ma che per noi ha un grande valore.
Il 26, il 27 e il 28 Ils è stata giù a Roma, da Vav, e la fine del capitolo è stata scritta mentre stavano -stavamo, Dio, perchè devo scrivere in modo così complicato XD- insieme.
Quindi è...speciale, per noi :3
Eee niente, a presto, speriamo XD
Ils&Vav

 

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Capitolo 10
*** Capitolo nono. ***




 

Capitolo nono.

 

La mattina era fredda a Dublino, ma i colori vivaci che avvolgevano la splendida isola di smeraldo riuscivano a portare quel calore tanto atteso dalla gente.
Jared solitamente, appena alzato, correva subito vicino al caminetto per riscaldarsi le mani, perennemente fredde.
Quella mattina, però, stranamente erano calde.
Tutto il suo corpo emanava un calore quasi febbricitante, come se quella notte avesse dormito in una palla di fuoco.
Ma poi si ricordò che lui, la sera prima, nel fuoco ci era stato davvero.
Quell'abbraccio con Colin aveva scatenato in Jared delle fiamme all'interno del suo cuore. Impossibile negarlo.
Il principe si alzò a sedere e fece un lungo sospiro.
Odiava sentirsi in quel modo: non riusciva a darsi una spiegazione per quelle sensazioni che aveva provato e stava provando tuttora a causa di quel momento di intimità con il cavaliere.
O meglio, una vocina dentro di lui una spiegazione l'aveva trovata.
Ma lui l'aveva soppressa immediatamente;
preferiva rinchiudere il suo cuore in un misero ripostiglio solitario, piuttosto che soffrire donandolo a qualcuno.
Di nuovo.
 
 
****
 
 
C'erano molte cose che Colin amava della sua città natale, ed una di queste era proprio l'alba.
Si era svegliato presto quella mattina per osservarla nei vasti prati verdeggianti, o meglio, si era alzato presto dal letto, poichè i suoi occhi non avevano mai smesso di scrutare il soffitto, e il suo cervello di pensare.
Pensare costantemente a cosa provava per quel principe tanto...tanto cosa?
Il cavaliere si bloccò all'istante, stava per definirlo con un aggettivo che non si addiceva propriamente ad un uomo virile come lui.
Ma al cuore non importa quanto tu possa essere mascolinamente formato esteriormente.
Ti inganna, ti fa credere di essere tu il più forte e di poter controllare i tuoi sentimenti, quando invece non sei altro che una sua macchina da guerra.
E quando sei tu il prescelto, non puoi fare altro che seguire i suoi ordini.
Ma Colin questo si rifiutava categoricamente di farlo.
Un po' per l' animo combattivo, conseguenza del suo lavoro.
Un po’ perché non avrebbe mai accettato che...
Non riusciva nemmeno ad ammetterlo nella sua testa, nelle pareti più ristrette di se stesso. Figuriamoci agli altri o peggio al principe stesso.
Perchè quando lo nominava la sua voce diveniva solo un dolce sussurro?
- Ho paura di diffamare la sua bellezza con la mia voce rude -
Bisbigliò tra sè e sè, mentre continuava a fissare il sole ormai sorto del tutto.

 
 
****
 
 
“ Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato. ”


Jared lesse lentamente questo carme Catulliano.
Si girò, e sorrise guardando la figura addormentata accanto a lui sopra il letto.
Le ciocche bionde ricadevano dolcemente sulle ginocchia del principe e quest'ultimo non potè fare a meno di iniziare ad accarezzarle con amore e dedizione.
La ragazza assopita sul suo gremb, aprì lentamente le lunghe ciglia color oro e alzò la testa spaesata.
-Ben svegliata, ti stavo leggendo Catullo, e sei caduta in un coma profondo.-
-Ahm...sì, beh, sai che Catullo mi annoia ,Jared-
Il sorriso del giovane si spense, così  come il fuoco che ardeva nel suo cuore.
Cameron aveva solo pronunciato il suo disprezzo per un autore latino, eppure quelle parole  Jared le sentiva fredde, come la lama di un pugnale che lo aveva appena trafitto. Lì, dritto su quella parte del cuore che era stracolma di amore per lei.
-Io...scusami. E' solo che...quando vedo qualcuno che sta per addormentarsi mi viene spontaneo leggergli i carmi di Catullo; sai, lo faceva anche mio padre quando ero bambino, e anche con me funzionava. Vedi, Catullo è una sorta di poeta della buonanotte: ti culla, ti riempie di calore, quel calore che solo l'amore può...-
-Jared, amore, senti è interessante la tua storia, dico davvero, ma ora devo scappare, sai, mio padre mi aspetta e...beh, ci vediamo, uhm...domani? Sì okay perfetto. A domani allora-
Cameron diede un bacio veloce al ragazzo e corse fuori la porta della camera.
Jared rimase immobile. Impietrito dal comportamento della ragazza che...amava.
Non aveva voluto ascoltare una parte della vita che per lui era l'ancora di salvezza, l'unico ricordo che aveva di suo padre. E questo gli aveva fatto male, davvero male.
Si sdraiò sul letto. Chiuse gli occhi.
Amava troppo quella ragazza per essere arrabbiato con lei. Non aveva fatto nulla di male, alla fine. Era stanca, solo questo.
Cameron lo amava ancora, come quando gli aveva salvato la vita, due anni prima.
Come quando gli aveva fatto riscoprire cosa significasse vivere. Vivere sul serio.
Come quando avevano fatto l'amore per la prima volta, e si erano promessi di sposarsi, non appena avessero potuto.
Jared riprese il libro delle poesie di Catullo, ricominciò a leggere , e si addormentò cullato dalla sua stessa voce.


****


Colin rientrò nel castello e si maledì per non aver dormito nemmeno un minuto quella notte.
Ora come avrebbe tenuto le lezioni col principe se non riusciva a tenere nemmeno gli occhi aperti?
Aspettò qualche minuto sull'atrio, mentre cercava di svegliarsi pulendo la spada. Ma nemmeno la sua dolce amata riusciva a distrarlo da Morfeo che incombeva su di lui.
Così si abbandonò su una panca del salone del castello e cercò di chiudere per un attimo i suoi occhi stanchi.
Solo qualche minuto, e poi si sarebbe ripreso.
Nel frattempo il giovane principe scese le scale pensando a come scusarsi col cavaliere per questa lunga attesa, ma quando si accorse che Colin si era addormentato sulla panca, un'espressione di tenerezza gli si dipinse sul bel viso.
Si avvicinò piano, senza farsi udire.
Prese dall'immensa libreria del salone una raccolta di poesie. La sua preferita: quella di Catullo.
Si sedette accanto al giovane cavaliere che ormai dormiva profondamente.
Lo fece sdraiare sulla panca, con la testa sulle sue ginocchia.
Ed iniziò a intonare le poesie del poeta latino.
Poesie molto belle, sì, ma perfette solo grazie alla splendida voce di Jared.


****
 
 
Era strano come in piena estate a Dublino era presente perennemente quella pioggia che rendeva tutto cupo, ma comunque meravigliosamente romantico; negli altri stati il sole brillava e le dame si scoprivano per mettere in mostra le loro doti.
Jared se lo domandava ogni anno, guardando fuori dalla finestra, durante le giornate di agosto.
E anche quell'anno si ritrovò a riflettere su questo fatto, stavolta, però, mentre era alle prese con un quadro.
Stava pensando a cosa potesse dipingere di nuovo, senza cadere nel banale.
Una semplice goccia che rotolò sul vetro della sua camera catturò i suoi occhi azzurri e gli illuminò la mente.
Prese il cavalletto con tutti gli attrezzi e uscì fuori dal castello.
L'idea era originale, ma fattibile: avrebbe dipinto la sua Cameron, con lo sfondo di un cielo grigio, cupo, ma romantico. Mentre lei leggeva il libro di poesie Catulliane. Era un modo per unirli. Per esserci anche lui, in quel quadro.
Cameron viveva in un palazzo non molto lontano dal suo.
Suo padre era un marchese della corte del re, quindi non era stato difficile accettarla da Richard come futura regina.
Stava correndo come un pazzo, voleva rivelarle subito la splendida idea che gli era balenata in testa. Era sicurissimo che le sarebbe piaciuta, perchè quel quadro avrebbe rappresentato il loro amore.
Ma la sua adrenalina e il suo entusiasmo morirono non appena trovò davanti a sè l'immagine di ciò che non avrebbe mai voluto vedere: lei, Cameron, l'amore della sua vita, abbracciata ad un altro uomo.
Si baciava con lui. Sorrideva spensierata.
Le mani di lei, sul corpo dello sconosciuto.
E più Jared vedeva quelle immagini, più in lui cresceva la crepa nel cuore.
Una crepa destinata a rimanere lì, per sempre.


****

 

“ Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato. ”



Un dejavù lo fece distogliere immediatamente da ciò che stava leggendo.
Una lacrima, involontariamente, gli era scesa dalla guancia, andando a finire sul viso del cavaliere.
Jared si alzò di scatto, svegliando l'altro che lo guardò confuso.
-Principe, ma che...-
-Scusatemi sir Farrell, non mi sento molto bene, è meglio che vada a riposarmi. Non vi dispiace se posticipiamo le lezioni a domani, vero?-
Colin scosse la testa sbigottito, anche se ancora non aveva ben chiara la situazione.
Il più giovane stava per uscire dal salone, a passo svelto, quasi correndo verso le scale. Erano ricordi troppo dolorosi quelli che erano riaffiorati nel suo cuore…
Gli dispiaceva non poterne parlare con Colin, ma stavolta non si trattava di condividere con lui la felicità nell'aver ritrovato il fratello.
No, stavolta, non poteva proprio.
Parlare di Cameron avrebbe significato aprire una parte troppo segreta del suo cuore, che era ormai chiusa da anni.
Neanche Tomo e Shannon conoscevano il motivo della rottura tra lui e la ragazza.
Di certo non avrebbe potuto raccontarlo al cavaliere, che era entrato nella sua vita da poco più di due settimane.
Colin, risvegliatosi dal tepore del sonno, si riprese e lo seguì sulle scale.
Non poteva lasciarlo sempre così, con l'amaro in bocca. All'oscuro di tutto.
E se il principe non avesse semplicemente voluto parlare con lui, questa volta glielo avrebbe dovuto dire in faccia, guardandolo negli occhi.
-Principe, principe aspettate!-
Jared continuava a camminare imperterrito, ma Colin, fisicamente più allenato, lo raggiunse e lo prese per un polso.
-Jared, guardatemi! Vorrei...vorrei che voi mi raccontaste di...di cosa vi turba, altrimenti non saprei proprio come...difendervi!-
Si guardarono a lungo.
Istinto e ragione. Le due facce di una stessa medaglia.
La lotta interna tra le due fazioni era appena cominciata in loro.
E non sarebbe finita in parità.

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NDils&vav -
Buongiorno a tutti, è il capitano Ils che parla!
Allora, AMO questo capitolo, e posso dirlo senza presunzione perchè io non ho scritto una sillaba, ho solo betato xD ringraziate Vav se avete dovuto aspettare solo due mesi ù.ù
Poi questo capitolo è pieno di poesia, e non mi riferisco solo a Catullo, non trovate? *^* Vav dice sempre che sono di parte, ma è una fottuta poetessa, è palese, suvvia, piena di frasi ad effetto :D
AnyWay, come al solito, i personaggi non ci appartengono, non scriviamo a scopo di lucro ecc ecc.
Otto recensioni, ma quanto vi possiamo amare? ♥
yayachan18, anche noi ti adoriamo <3 e la tua ammirazione per i fratelli dei nostri due eroi ti fa guadagnare la nostra stima ancora di più! XD e sono felice che la scena del massaggio ti abbia ricordato quella di Alexander, hai un ottimo spirito di osservazione, brava ;)
Ginny_Potter, momento CLù? Ahahah bbbeeeeh, diciamo che io tendo a rimandare sempre, se non arriva più prendetevela con me, voglio allungare la cosa il più possibile XD ma no, no, come hai giustamente notato le difese iniziano a indebolirsi ù_ù vabbè che entrambi attorno a loro hanno delle mura che manco, appunto, le città medievali potrebbero eguagliare D: ma, piano piano, riuscirà a venir fuori qualcosa di buono, dalla loro convivenza piùomenoforzata. Un bacio, costante lettrice e bravissima autrice *^*
jessromance, HAHAHA io ho sempre adorato le tue recensioni *coffcoff* okay, mi ricompongo. Tranquilla, nel prossimo capitolo verrà dato un pò più di spazio al nostro rozzo cavaliere e vedrai che tornerà anche Eamon ♥ e se Col fa un massaggio a qualcun altro un certo principe viziato *si prepara a scappare* gli amputa le mani quindi direi che non è proprio il caso *facepalm* alla prossima! ;D
Yuki_Frehley OWW DAI AMACI AMACI AMACI AMACI DDD: se riprendi ad amarci ti regalo un peluche a forma di Tomo, o in alternativa un sacco da boxe a forma di Cameron, quello che vuoi D: sono solo due mesi, su :zezo: e continua ad amare i due tonti che continuano ad annusarsi con discrezione cercando di non farsi scoprire ♥
JaredChan, ecco, siccome il finale non deve esistere, perchè affrettarsi? Il bacio può benissimo aspettare altri dieci capitoli MUAHAHAAH no penso ci uccidereste. E allora ci uccidereste di nuovo perchè non continuiamo la fic °.° com'è difficile la vita di uno scrittore di fanfiction. Ahaha sto sclerando, un bacio *-*
Nulla Kaulitz, il tuo nick mi intriga un botto, per cui sei la benvenuta XD grazie mille per i complimenti, ma com'è che noi due autrici siamo le uniche che amano Jonathan in qualsiasi caso, anche qui? XD Mistero *appare Raz Degan* continua a seguirci, mi raccomando **
tosh, aww, grazie mille per la recensione *-* per caso sei utente del forum di Colin e Jared? XD i nomignoli con cui li hai chiamati rimandano a quello ù.ù *profondo amore* non ci fermeremo, tranquilla, teniamo a questa storia come se fosse nostro figlio ♥
E infine, _Simply A Word_ , ecco qui il seguito, are you happy now? *^* siate pazienti con noi, andiamo con calma, ma speriamo i risultati siano apprezzati ugualmente ;)
AAAAARGH QUANTO SCRIVO sono logorroica DDD:
E' che c'erano otto recensioni, e l'opzione rispondi che hanno gentilmente aggiunto non la prendo proprio in considerazione, dato che è una storia a capitoli XD
Vi amiamo, sappiatelo. Vi amiamo e ci prostriamo a voi ù_ù

Ils&Vav

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Capitolo 11
*** Capitolo decimo. ***


Non scriviamo a scopo di lucro, i personaggi non ci appartengono, ecc :D

 

 

 

 

Capitolo decimo.

 

 

-Cavalier Farrell.-

Colin non esitò, continuò a guardarlo con determinazione.

-Ci sono cose della mia vita che non sono davvero di vostra competenza. Mi duole ricordarvelo, ma è così. Il vostro compito è istruirmi, prima di tutto, e mi pare lo stiate facendo con impegno. Per quanto riguarda il proteggermi, è una richiesta secondaria, e- continuò Jared fermamente, alzando un dito a interrompere la protesta che stava nascendo in Colin –ripeto che certi argomenti non vi riguardano.-

-Vi sbagliate.- lo sguardo di Colin era fiammeggiante. –Ogni cosa che vi riguarda, riguarda anche me, ormai.-

Il battito del cuore di Jared prese a battere più velocemente, contro la sua volontà.

Spalancò gli enormi occhi blu, -Prego?-

Colin si passò una mano tra i capelli, nervosamente, guardando qualsiasi cosa che non fosse Jared. –Mi… mi preoccupo per voi, va bene? E non mi interessa se voi non volete condividere certe cose con me, io voglio saperle lo stesso, e voglio sapere chi è la gente di cui vi circondate, perché… Se vi accadesse qualcosa – tornò a guardarlo, gli occhi di un leone, -la responsabilità sarebbe mia, e io non potrei mai perdonarmelo.-

Jared non aveva più un cuore all’interno del petto, ormai era saltato fuori.

Calmati , si disse, ragiona, ragiona, ragiona.

-E’ un piacere vedere quanto siete ligio al vostro dovere, Sir Farrell.- rispose, cercando di non sentirsi colpevole ad una tale ammissione di insensibilità.

Colin era incredulo, infatti; mai, mai aveva incontrato una persona più incomprensibile, e… incoerente, diamine!

-Se voi pensate che il nostro rapporto si fondi soltanto sul dovere- disse allora, -come mai poco fa la mia testa stava sulle vostre ginocchia, principe?-

Il cuore di Jared fece una capriola e ritornò dentro al petto soltanto per iniziare a sprofondare negli abissi delle sue incertezze.

Il principe distolse lo sguardo e non rispose, mantenendo un’espressione corrucciata; Colin lo prese nuovamente per il polso, -Principe, io… Non potremmo saltare ogni volta le parti in cui fate… facciamo gli stronzi –

Jared lo guardò come a dire mi state forse dando dello stronzo?!

 

Odi

 

- e arriviamo subito ai punti in cui, diciamo, ci sopportiamo molto bene, -

 

Et

 

-cioè… andiamo d’accordo. Alla fin fine. O mi sbaglio?-

 

Amo

?

 

-… era Catullo.-

-Che cosa?- Colin era sorpreso.

-Vi stavo leggendo delle poesie di Catullo. Conciliano il sonno, e voi dormivate beatamente.-

Colin si sciolse in un sorriso, e il cuore di Jared tornò a pompare più velocemente.

Che diavolo mi state facendo?

-Immagino sarei maleducato a chiedervi a che cosa è stato dovuto il mio brusco risveglio, dopo l’ammissione di un gesto tanto gentile.-

-Ma io sono abituato alle vostre parole scomode e ai vostri modi rudi, oramai, Sir Farrell- lo canzonò Jared, tornato quasi di buon umore.

-Riguardo alle parole, vi state confondendo, principe- mormorò il cavaliere –sono le vostre, ad essere più taglienti della mia lama.-

-Ammettete dunque che esiste qualcosa di superiore alla vostra spada? Mi stupite sempre di più!-

Colin si bloccò un attimo, ad osservare il sorrisetto di Jared;  si complimentò con se stesso pensando che era un ulteriore passo avanti ed incrociò le braccia, soddisfatto.

-Sì, anch’io mi stupisco!- fu la conclusione, che portò gli occhi di Jared a guardare il soffitto.

-Il vostro ego supera ogni mia capacità di comprensione.-

-Così come il vostro desiderio di essere misterioso, mio caro principe.-

Touchè.

Ecco, si ritornava al discorso precedente.

Jared indietreggiò di un passo, quasi inconsapevolmente; non era ancora pronto, no.

-Siete mai stato innamorato?-

Colin sbarrò gli occhi, colto alla sprovvista: -Io… beh…-

Non lo sei stato, dai, lo leggo nei tuoi occhi. Prova a mentirmi su una cosa tanto importante e sarà l’ultima volta che avrai una conversazione con me.

- immagino di… no.-

Jared annuì piano, se l’era immaginato, lo sapeva, lo sentiva.

- Allora, mi dispiace, ma qualsiasi cosa potrei dirvi, voi non la capireste, Colin.-

Si voltò e terminò le scale, trovando rifugio nella sua stanza.

Lasciando un cavaliere che aveva appena scoperto quanto il proprio nome potesse risultare bello, se pronunciato da una voce diversa.

 

 

****

 

 

Colin, Colin, Colin.

Farrell scese nuovamente le scale scuotendo piano la testa, incredulo; trasalì quando sentì nuovamente il suo nome.

-Colin?-

-Oh…Eamon.-

-Che hai? – chiese il fratello maggiore, -Sembra che tu abbia visto un fantasma.-

-No, no, sto bene. Tu?- sorrise –Completamente ristabilito?-

Eamon gli fece l’occhiolino, aveva un aspetto splendido, come suo solito: -Questo posto mi si addice, mio caro. Però, ho deciso di togliere finalmente il disturbo-

-Cosa? No!- la risposta di Colin, così improvvisa e decisa, sorprese Eamon: -Ma Col! Questa non è casa mia, non posso continuare ad approfittare dell’ospitalità senza motivo reale…Lo sai.-

Colin non rispose; il maggiore dei Farrell gli appoggiò una mano sulla spalla, -Ti preoccupa rimanere qui senza di me?-

Il cavaliere lo guardò, mordendosi un labbro: -…Certo che no.-

-Aaaahh.- Eamon lo abbracciò di slancio: -Stai tranquillo, Col, andrà tutto bene. Io non posso fare nulla per te; in qualsiasi momento mi trovi a casa, lo sai. Ma davvero, devo andare. Qui non posso nemmeno portare delle persone a casa!-

-Sei…sei…!- Colin si scostò –Un fottuto maniaco!-

-Senti chi parla- replicò immediatamente Eamon, -è come se il principe ti tenesse in castità, cucciolo.-

Touchè.

Dopo quella volta in cui si era quasi fatto scoprire, Colin non aveva più osato.

E, nelle sue stanze, cercava di non toccarsi, la sera tardi;

aveva come l’impressione che nei suoi pensieri si sarebbe formata l’immagine di due occhi azzurri e di un corpo esile e agile, bianco e profumato.

E, nonostante tutto, un gesto del genere avrebbe macchiato l’immagine pura che Colin, quasi in modo incontrollato, custodiva di Jared.

 

 

****

 

 

Colin.

Che diavolo gli era preso, a chiamarlo per nome?

Jared si lasciò cadere sul suo letto a baldacchino e si coprì il viso con le mani, ancora incredulo; quel cavaliere lo stava facendo impazzire.

Qualcuno bussò piano alla porta e la voce di Francisco si fece strada: -Principe, state bene?-

-Fran, entra pure-

Il servo entrò, bello e leggiadro come sempre, trovandosi davanti un principe dall’espressione sconvolta.

-Jared! Che cos’è successo?-

-Io… Niente.-

-Vi ho sentito parlare con Sir Colin…-

-Colin è… -

Ecco, di nuovo quel nome, tra le sue labbra.

Stava iniziando ad abituarcisi!

Francisco si sedette lentamente di fianco a Jared; in quel momento era lì non come servo, ma come amico.

-Siete confuso, Jared.-

-Lo sono, sì.-

-Riguarda Colin, vero?-

Jared annuì guardando il pavimento.

-Ti ricordi Cameron?-

Francisco trattenne il fiato: brutti ricordi erano tornati a tormentare Jared, i peggiori.

-Mi aveva tradito.-

Francisco esitò, incerto se toccare il principe, accarezzarlo, abbracciarlo.

-Mi aveva tradito, non mi aveva mai amato davvero.-

Al servo si strinse il cuore vedendo i pugni di Jared stretti all’inverosimile, le nocche bianche per lo sforzo.

-Colin non lo farebbe- osò, sperando che il principe non si arrabbiasse.

-Non lo farebbe?!- Jared si alzò in piedi, agitato, -Lui non farebbe passare nemmeno un giorno prima di farlo, Francisco! Dico, ma lo vedi?! Così affascinante, ammaliante, pieno di sé,-

-Io…- provò di nuovo il servo –Quando è con voi lo vedo soprattutto meravigliosamente imbranato, e ben distante da ciò che dite voi.-

Jared scosse la testa, -No, no, io… Ma poi, perché diavolo ti sto dicendo queste cose? Non è niente, niente, non stavo pensando a quello, io…-

-Jared, calmatevi, per favore.-

Il principe prese un respiro e tornò a sedersi.

-Siete attratto da Colin.-

-…un po’.-

-Jared, non vergognatevene. E’ un uomo intelligente e simpatico, e molto bello, questo è innegabile.-

-E’ insopportabile!- protestò debolmente Jared, ma entrambi sapevano che non era la verità.

-Principe, anche voi sapete esserlo.- rispose Francisco, molto onestamente, e Jared non riuscì a trattenere un sorriso.

-Io penso- continuò il servo, -che voi due siete in grado di tirare fuori il peggio dell’altro. Ma sono convinto anche che siate gli unici a poter rendere l’altro nella condizione di mostrare il meglio di sé.-

Jared lo guardò, sbattendo le ciglia.

-E Colin non è come Cameron, Jared. Mi duole dirvelo, ma quella donna non vi ha mai guardato come vi guarda lui.-

 

 

****

 

 

-Guarda guarda chi c’è qui… Sir Colin.-

-Jonathan! Iniziavo quasi a sentire la vostra mancanza.-

Jonathan sorrise piano, nel notare le occhiaie presenti sotto gli occhi di Colin e l’espressione stravolta del cavaliere.

-Vi trovo bene- sussurrò, mellifluo, ma Colin non abbassò lo sguardo, anzi sorrise: -Sono contento di risultare affascinante ai vostri occhi, conte.-

-Uuuh, mi lusingate- replicò Jonathan; Colin si alzò dalla panca in cui sedeva, la stessa in cui le gambe di Jared avevano ospitato la sua testa, e si avvicinò a Jonathan, occhi caldi che cercavano occhi troppo gelidi.

Afferrò il braccio del conte e fece un sorriso: -Che ne dite, conte? Lasciamo in pace il principe oggi e divertiamoci noi due.-

Jonathan spalancò gli occhi e la bocca, che diavolo stava dicendo quell’idiota?!

Colin si fece più vicino; si stava quasi divertendo, voleva vedere fino a che punto poteva spingersi, con quel rettile.

Jonathan si irrigidì, guardando Colin ad occhi maligni e socchiusi, cercando ancora di capire dove diavolo volesse arrivare.

Un rettile finocchio, come aveva sempre sospettato.

Colin iniziò ad avvicinare il viso; il profumo di Jonathan era pungente ma non del tutto sgradevole, e gli occhi erano di un blu straordinario.

Ma non era comunque Jared…

Respirò per pochi secondi sulla bocca di Jonathan, poi afferrò improvvisamente le sue braccia e lo fece voltare a forza, la schiena del conte contro il suo petto.

-Ma che diavolo..?!- esclamò Jonathan, e Colin ghignò: -Mi dispiace, coroneremo il vostro sogno erotico un’altra volta! Ora, ditemi. Che cosa avete intenzione di fare a Jared?-

Ecco, dove voleva arrivare.

-Non…non sono affari che vi riguardano, e ora lasciatemi!-

-Jonathan, Jonathan… Non ci siamo capiti. Io non vi lascerò fino a che non aprirete la vostra bella boccuccia per dirmi per quale cazzo di motivo non lo lasciate in pace.-

-E’ mio cugino, posso fare quel diavolo che mi pare!-

-Non è vostro cugino! Non avete parentela, voi non avete legami di sangue, con lui, non dite simili eresie.-

-Fintantochè sarà l’erede al trono d’Irlanda, potrò ritenerlo mio parente eccome, dato che, prima che arrivasse lui, l’erede al trono ero io!-

Si accorse immediatamente di aver parlato troppo.

La stretta di Colin divenne insopportabile.

-Voi eravate l’erede al trono… Conoscendovi, immagino quanto questo debba darvi fastidio.-

-Vi sbagliate.-

-Oh, no, non credo proprio... Qual è il vostro piano, eh? Immagino abbiate un piano, per riappropriarvi del vostro titolo!-

-E voi avete un piano, per finire tra le lenzuola di Jared?-

Colin lo strattonò brutalmente, fuori di sé: -Siete proprio l’ultima persona che deve parlare, a riguardo!- lo fece girare per guardarlo negli occhi, continuando a stringere i suoi polsi, -Chissà quali desideri celate dietro quello sguardo maligno!-

Jonathan sorrise, un sorriso che fece venir voglia a Colin di prenderlo a schiaffi: -Un menage a trois?-

Colin avvicinò nuovamente il viso al suo, pieno di collera: -Fate tanto lo spiritoso, ma provate ad avvicinarvi nuovamente a Jared e non potrete fare un singolo passo, senza di me.-

-Siete pure geloso! Di me, o di lui, signor cavaliere?-

-Voi non dovete nemmeno provare a paragonarvi a Jared, dio, mi fate schifo.-

Jonathan appoggiò le sue labbra su quelle di Colin, deciso e veloce, per poi sputargli in faccia: -Vi faccio talmente schifo che siete stato più vicino a me in due minuti che a Jared in due settimane.-

Il pugno arrivò, e Jonathan barcollò, senza cadere.

-Ve lo ripeto un’ultima volta.-

La voce di Colin vibrava di rabbia.

-Cercate di fare del male a Jared, e siete morto.-

 

 

****

 

 

Jonathan toccò con la mano il lato destro della sua bocca, e vi trovò tracce scarlatte.

Quel maledetto… quello stronzo del cazzo aveva osato colpirlo, un sudicio e rozzo cavaliere aveva osato toccare lui, il più nobile degli Irlandesi!

E come l’aveva toccato! Jonathan diede un calcio alla panca, pieno di rabbia e frustrazione. C’era stato un momento in cui… No! Non c’era stato nessunissimo dannato momento a parte quello in cui Farrell gli aveva dato un pugno!

Inspirò profondamente, arrabbiato. Dopo averlo minacciato, il cavaliere se n’era andato fuori di fretta, a fare chissà cosa.

Diavolo, ma possibile che nessuno in quel castello si fosse accorto di cosa stava succedendo?!

Poco male.

Colin l’avrebbe pagata, questo era sicuro.

-Jared!- gridò, avendo cura di non togliere tutto il sangue che gli macchiava il bel viso.

 

 

****

 

 

Jared aveva un’espressione molto simile a quella che aveva Colin quando Jonathan l’aveva incontrato.

-Cugino, scusami, io…-  iniziò il principe, poi guardò il conte in viso: -Jonathan, ma! Sei ferito!-

Jonathan sembrò accorgersi in quel momento delle tracce scarlatte sulle sue labbra –ottimo attore; -Oh, questo… Non è niente, Jared, solo un regalino del vostro…protettore.-

Il principe spalancò gli occhi, incredulo: -Colin vi ha fatto una cosa simile?!-

Jonathan notò subito il passaggio da Sir Farrell, o, molto spesso, quello là, a Colin.

-Colin…- ripeté, ridacchiando. –Sì, il tuo caro amico era alquanto nervoso, è forse successo qualcosa?-

-Non è…- Jared si bloccò, ritenendo inutile fare presente a Jonathan che Farrell non era un suo amico.

Se il cugino gli avesse chiesto che cos’era Colin, allora, non gli avrebbe saputo rispondere.

-…no, non è successo nulla.-

-Allora probabilmente ha solo bisogno di scaricare la sua frustrazione sessuale- sbuffò il conte, facendo impallidire Jared: -Che..che cosa?-

Jonathan sorrise, lascivo, come una vittima comprensiva con il suo carnefice: -Era piuttosto…agitato, sai, e aggressivo, ma desideroso di contatto, mi capisci?-

Jared annuì piano, anche se in realtà no, non capiva. –Cosa ti ha fatto?- domandò con un filo di voce.

-Mi ha afferrato e mi ha baciato- il conte fece spallucce, come se fosse cosa di poco conto, quando in realtà erano pesanti macigni nello stomaco di Jared; -Poi sai com’è fatto, è alquanto insopportabile, abbiamo iniziato a discutere e mi ha dato un pugno, per poi andarsene.-

-Colin ha fatto una cosa del genere?-

La voce di Jared sembrava quella di un morto.

Jonathan gli appoggiò una mano sulla spalla: -Io non ci baderei troppo, probabilmente ora starà finendo con qualche giovane di bella presenza. Ma Jared, perché hai quell’espressione?-

Jonathan nascose un sorriso, eccitato dalla prospettiva di allontanarli sempre di più.

-Non sarà forse che si è comportato in quel modo anche con te?-

Jared finalmente si spazientì: -Basta così. Scusa Jonathan, ho da fare.- e così dicendo superò il cugino per andare verso le stalle, senza dire una parola di più.

Jonathan rimase un attimo interdetto, poi non esitò a sorridere: di sicuro, per quanto Colin avesse cercato di giustificarsi, Jared sarebbe stato troppo condizionato per ascoltarlo.

 

 

****

 

-Forza, forza!- Jared spronò il suo cavallo fino in paese, dove era certo di trovare il cavaliere. E, se non lo avesse trovato, avrebbe chiesto dov’era la casa di Eamon. Ohssì.

Il principe non stava propriamente ragionando: una volta tanto, il sangue gli ribolliva nelle vene e il cuore pulsava talmente forte che gli impediva di pensare coerentemente, gli mandava un solo messaggio, gli ordinava un solo obiettivo: trovare quell’idiota.

Scese da cavallo e iniziò a guardarsi intorno: in realtà non conosceva bene quel territorio, salvo le visite a Shannon e Tomo, la cui casa si trovava comunque a qualche centinaia di metri da dove Jared si era fermato.

C’era una locanda e varie botteghe; da una di queste uscì proprio Tomo, con in mano un paio di scarpe.

-Jay?-

Il principe si voltò di scatto, e alla vista dell’amico i suoi nervi si acquietarono un poco.

Stupido, come se lui ti chiamasse Jay! si rimproverò.

-Tomo! Oh, Tomo, ciao, io—

-Che succede, Jared? Non ti aspettavo da queste parti.-

-No, beh, io… Belle quelle scarpe!-

Tomo si accigliò: -Sono appena passato a prenderle dal calzolaio, sono le scarpe da lavoro di Shan, Jay, le usa per lavorare i campi.-

Jared arrossì: -Beh, ehm, sono sicuro che, nel loro genere, siano molto…-

-Piantala- esclamò Tomo, mentre i suoi occhi si spalancavano, -Mi dici che ci fai qui? Sembri sconvolto.-

Jared sospirò. –Sto cercando il cavalier Colin.-

-Devi forse proteggerlo?- chiese l’amico in tono scherzoso, ma il principe si rabbuiò: -No, ho intenzione di perdere la mia dignità e picchiarlo fino a che il respiro non venga meno a entrambi.-

Tomo si stupì non poco di fronte a quelle parole: -Jay, stai scherzando? Che diavolo ha fatto?!-

Una risata di donna, seguita da una più lieve e maschile, che Jared riconobbe immediatamente: era lui, il bastardo! Proveniva da quella vecchia locanda: Jared abbandonò il cavallo legato ad un palo e marciò dentro il locale di gran carriera, seguito ansiosamente da Tomo.

Eccolo lì, l’idiota.

Sedeva su uno sgabello, mezzo accasciato sul bancone, con entrambe le mani occupate da due bicchieri belli colmi di liquido che, Jared era sicuro, non era certo acqua, ma di certo nemmeno vino; Colin sembrava accaldato e un sorrisetto ebete gli incurvava le labbra, mentre la donna dietro il bancone –era stata lei a ridere in modo tanto fastidioso- gli accarezzava ora le braccia muscolose ora i capelli, sorridendo e ridacchiando di tanto in tanto, quando lui bofonchiava qualcosa.

La ragazza alzò gli occhi sentendo la porta che sbatteva, e rimase stupita di fronte a quel ragazzo esile e leggiadro che non aveva mai visto prima.

Jared udì distintamente Colin mugugnare –Tesoro che succede- prima che arrivasse lui a prenderlo per i capelli a sorpresa, da dietro, così che suonò molto più come –Tesoro che succeduuouff.-

-Cavalier Farrell.-

Colin girò la testa verso di lui e gli buttò in faccia occhi molto acquosi e appannati: -Ja-ja-Jared?

Il principe trattenne il respiro: l’aveva chiamato per nome, ed era ubriaco.

Di bene in meglio.

-Voi!- gli sputò in faccia –Voi, cavaliere dei miei stivali, siete così… Oh, Dio, non ho parole.-

-Potete togliere la vostra mano dalla mia testa, prima di continuare a insultarmi?- si lamentò Colin, e Jared, sovrappensiero, lo fece, per poi pentirsene, desiderando immediatamente rimettergli le mani addosso.

Colin si alzò in piedi, continuando a tenere una mano sul bancone, come per sostenersi; per fortuna la locanda era vuota, fatta eccezione per Alicja, pensava Tomo.

-Che accid…accidenti…vi ho fatto?- biascicò Colin, che sembrava però recuperare un po’ di lucidità.

-A me?! Che diavolo vi siete permesso di fare a Jonathan, vorrete dire!-

Colin si coprì gli occhi con una mano: -Ah, quello… Non prendetela a male, principe, vi giuro, io non…-

-Principe?-

Si erano tutti già dimenticati della barista.

-Oh… Sì Alicja, lui è il principe Jared, principe, Alicja- presentò Colin con molta leggerezza, mentre le buone maniere di Jared gli imponevano, nonostante il suo rango, di baciare la mano della donna e quella, a sua volta, si sentiva combattuta tra il desiderio di compiacere un reale e il fastidio per come Colin era cambiato dopo averlo conosciuto.

-Ho sentito molto parlare di voi…- disse la ragazza con un sopracciglio sollevato; Jared non sorrise, ma rispose cortesemente: -Mi piacerebbe poter dire lo stesso.-

Bam.

Una simile sfacciataggine era segno che il principe era veramente, veramente fuori di sé.

Colin avvertì una voce nella sua testa che gli intimava a gran voce di scappare; adocchiò la porta cercando di fermare la testa, che continuava a girare contro la sua volontà. Evidentemente cercò sul serio di andarsene, ma Jared, fulmineo, gli afferrò un polso e lo costrinse a fermarsi.

Però. Era vero che Colin non era nel pieno delle sue facoltà, ma la stretta di Jared era micidiale.

-Argh. Sentite, principe, avrò anche sbagliato con Jonathan, ma lui è assolutamente maligno e voi mi dovete credere, dovete proprio, perché-

-Se è così maligno come dite, perché diavolo l’avete baciato?!- urlò Jared, iniziando a tempestare di pugni il petto di Colin, che, basito, inizialmente non ebbe la forza di reagire.

-Stronzo, idiota! Lo sapevo che non c’era da fidarsi di voi!-

Il cavaliere, che provava a parare i colpi come meglio poteva, cercò di scansarsi: -Ehi! Ehi! Che storia è mai quest – ouch! Che storia è mai questa, principe?! Quando diavolo –Cristo santo, ahi, smettetela! Quando diavolo l’avrei baciato?-

-Avete pure il coraggio- ringhiò Jared –di chiedere una cosa simile?- così dicendo, gli pestò un piede.

-Ahia!- saltò su Colin –Certo che ve lo chiedo! Non l’ho mai baciat – per Dio, è stato lui!-

-Smettetela di dire tali menzogne, vi auguro di andare all’Inferno!- gridò il principe, fuori di sé. –L’avete baciato e poi picchiato, siete davvero abominevole!-

Tomo e Alicja continuarono a guardarli, basiti, mentre Jared riprendeva la raffica di pugni e Colin cercava di difendersi come meglio poteva.

Tomislav si avvicinò all’amico, mettendogli una mano sulla spalla, mentre l’altra ancora reggeva le scarpe di Shannon: -Jay, Jay, ora basta, su!-

Jared si bloccò un attimo, prendendo fiato e rendendosi conto nuovamente che c’erano altre persone oltre a lui e a Colin; poi, di scatto, prese una scarpa dalla mano di Tomo e iniziò a colpire il cavaliere con quella, con tutta la forza che aveva.

-Aaaugh- guaì Colin, decidendo che finalmente ne aveva abbastanza: riuscì finalmente ad afferrare i polsi di Jared –dovendo, tra l’altro, schiaffeggiargli le braccia un paio di volte- e a trattenerlo saldamente, mentre quello si dimenava, rabbioso.

Mentre entrambi riprendevano fiato, Colin sentiva svanire l’effetto dell’alcool: spinse lo stesso Jared più vicino a sé, per poterlo mettere a fuoco meglio, e piantò gli occhi nei suoi.

Per una volta, era il principe ad avere lo sguardo più impetuoso.

-Lasciatemi!- strillò, dibattendosi, -Lasciatemi, non ho ancora finito, con voi!-

-Oh, invece sì- sibilò Colin –Ora la smetterete di usare le mani e mi spiegherete che diavolo sta succedendo.-

Quasi sorrise: -Che ciò che vi ho insegnato mi si può rivoltare contro l’ho già capito,grazie.-

 

 

 

 

 

NDIls&Vav

Ahaha, visto che velocità questa volta? ù_ù

Infatti ci sono state solo quattro recensioni è_è così mi viene voglia di farvi aspettare sempre due mesi xD

No, scherzo. E’ una ggggioia farvi contente in fretta sempre che i capitoli vi piacciano e ne siate contente, ovvio.

Comunque, a parte i ringraziamenti per coloro che leggono/seguono/preferizzano ecc, come al solito due paroline alle buone anime che si prendono un attimo per recensire:

Yuki_Frehley: niente separazione, muhahah, e niente alimenti, visto? Ci stiamo comportando da bravi coniugi. E va bene, il sacco Cameron è tutto tuo, te lo meriti, decisamente! Buon divertimento, picchia duro! *^*
yayachan18: il tuo commento è delirantemente adorabile XD adoro i deliri, quindi adoro te ù_ù continua a seguirci mi raccomando *---*

Nulla Kaulitz: l’immagine di Colin che taglia la testa a Cameron è inquietantemente allettante ò_ò ci farei un pensierino, se non odiassi pensare a Col come un assassino ù_ù tzè, ci sono ben altri modi con cui la possono far pagare a quella! *pensa a cose molto, ma molto poco caste*

Jessromance: AHAHAHAAH *la riempie di pupazzi di Tomo perché è troppo aww* abbiamo fatto prestissimo, sei contenta?

Gnaw, per una volta non sono logorroica, devo andare a letto XD

A prestissimo, si spera! *^*

 

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Capitolo 12
*** Capitolo undicesimo. ***


 

Capitolo undicesimo.

 

 

-Posso lasciarti qui, oppure domani dovrò sentirmi in colpa per aver fatto ammazzare un cavaliere e mettere in galera un principe?-

Jared abbassò lo sguardo, imbarazzato: Tomo lo stava trattando come un bambino.

Ma il ragazzo non gli diede il tempo di formulare una risposta che continuò, addolcendo il tono di voce, stavolta:

-Jar, amico, non so cosa ti sia preso, e sinceramente non ti ho mai visto così arrabbiato ma...sono sicuro che tu abbia avuto i tuoi buoni motivi per comportarti in quel modo.-

Buoni motivi?

Ma se non riusciva nemmeno a elaborare qualcosa di razionale nella sua testa, figuriamoci a trovare dei buoni motivi.

E poi ce li aveva avuti davvero dei buoni motivi per picchiare Colin?

No. Certo che no.

O almeno, quelli che Jared cercava di propinare a se stesso non erano assolutamente buoni.

Ma quelli che invece provenivano dal cuore e silenziosamente si facevano strada nel suo cervello lo erano, eccome!

Scacciò immediatamente quel pensiero.

Di certo non avrebbe mai ammesso che una parte di influenza in tutto ciò, l'aveva avuta anche la gelosia.

-Vuoi che chiami tuo fratello?-

-No!-

Si sbrigò subito a dire Jared.

-No Tomo, e per favore, non dirgli niente di tutto ciò. Io...io non voglio che sappia che suo fratello sia anche...questo.-

-Nessuno è perfetto, Jared, è normale non essere sempre controllati.-

-Lo so, ma un principe deve esserlo e...-

Cosa avrebbe potuto dire? Sapeva che tutto ciò non aveva senso.

Lui stesso si stava comportando come un irresponsabile e un immaturo. Da quando aveva conosciuto Colin, la sua parte peggiore aveva avuto la meglio.

Francisco aveva ragione.

Ma sapeva che non poteva rivelare la sua debolezza a Shannon. Non ora che si erano ritrovati, almeno.

-Ti prego Tomo, non dirgli niente. Ora...ora, parlerò con il cavaliere e sistemeremo tutto. Starò attento, non mi farò più prendere dall'ira. Promesso.-

Tomo lo guardò negli occhi.

Solo quando capì che era sincero, annuì.

-Okay Jar. Ma per qualunque cosa, io ci sono, okay?-

Il principe sorrise. Di un sorriso debole, ma bellissimo.

-Grazie amico mio. Di tutto.-

 

 

 

****

 

 

Colin era ancora dentro alla locanda.

Si passava il ghiaccio sulla parte di labbro dove il principe lo aveva colpito in pieno.

Almeno una cosa buona l'aveva fatta da quando lavorava a corte: il destro di Jared era stato impeccabile.

Ma quest'ultimo non gli aveva recato alcun dolore in confronto alle parole del principe.

Quelle sì, che avevano fatto davvero male a Colin.

Jared credeva a Jonathan.

Tutto il loro impegno nel cercare di ottenere un rapporto decente era sfumato appena il conte aveva pronunciato quelle parole piene di veleno e ambizione.

Ma solo lui riusciva a vedere cosa si celava realmente sotto quel viso d'angelo del conte?

Non era possibile. Doveva far aprire gli occhi al principe.

Ora. Prima che fosse troppo tardi.

Prima che Jared potesse cedere alle false lusinghe di quel viscido.

Prima che si potesse innamorare di lui.

Colin fu percorso contemporaneamente da due fitte: gelosia e rabbia.

Erano molto diverse, ma facevano male nello stesso identico modo.

 

 

****

 

Si avviò verso l'entrata della locanda, sperando di non dover giustificare il suo comportamento anche alla fanciulla che aveva assistito alla discussione.

Bastava già dover chiedere scusa a Colin.

Fortunatamente il cavaliere gli risparmiò l'entrata, poichè era appena uscito e stava pulendo la spada.

Possibile che non abbandonasse quell'oggetto nemmeno quando c'era da pensare ad altro?

Possibile che riuscisse ad essere così attraente ogni volta che era concentrato a fare qualcosa?

Jared cercò di eliminare categoricamente il secondo pensiero.

-Immagino che lei non ti abbia mai tradito-

Parlò per primo il principe. Non sapendo bene come iniziare il discorso.

Colin alzò gli occhi con aria dubbiosa.

Gli aveva dato del tu. Riuscì a pensare solo a questo.

-No, intendo, la spada...deve essere importante per te. La guardi come se da lei dipendesse il tuo prossimo respiro. Sai, anche io ho un oggetto a cui tengo così tanto: i miei colori.-

Perchè Jared gli stava dicendo quelle cose?

Voleva farsi perdonare?

Tranquillo Jared, ti basterebbe guardarmi negli occhi e ti perdonerei anche il più grave dei mali.

-Io...sì, la amo. Mi accompagna in tutto. Non riuscirei a combattere senza di lei.-

Si guardarono. A lungo.

Oceano e terra.

-Scusa. Non...non avrei dovuto reagire in quel modo. E'...è che...-

Colin capì che Jared era in difficoltà, e lo interruppe.

-Scuse accettate.-

-Come? Ma...ma io vi ho...-

-Perchè mi stai dando del voi ora? Continua a darmi del tu. Ti prego, Jared.-

L'altro rimase in silenzio.

Il cuore gli prese a battere in un modo che lo spaventò a morte, ma che gli ricordò allo stesso tempo il sapore dolce dell'amore.

ODI ET AMO.

Quelle parole gli piombarono nella mente e nel cuore.

E per la prima volta non stava combattendo con se stesso.

 

 

****

 

 

Tornarono al castello in silenzio, galoppando uno dietro all’altro, persi nei propri pensieri; Colin si chiedeva cosa passasse per la mente del principe, a cosa era stata dovuta tutta quella rabbia, e quella gentilezza poi nel chiedergli le sue scuse; si rammaricava di non avergli detto di più, dopo averlo supplicato di non usare quel tono formale, ma era rimasto pietrificato nel vedere l’emozione pura e indifesa negli occhi di Jared. Questi aveva poi sorriso timidamente e il cervello di Colin era completamente andato in blackout. Praticamente neanche ricordava cosa si erano detti dopo; erano montati a cavallo, con gesti talmente abituali da risultare meccanici, ed ora erano immersi nella quiete. A Colin sarebbe piaciuto ridere, scherzare; preferiva il chiasso al silenzio, ma evidentemente non erano ancora pronti a una cosa del genere.

In realtà, si chiedeva se lo sarebbero stati mai.

 

Dall’altra parte, Jared ancora non riusciva a calmare il suo cuore. Odiava sentirsi come una ragazzina, ma davvero, davvero, non lo faceva apposta! Era frustrante sentire quel maledetto organo rimbombare continuamente nella cassa toracica, era frustrante non sapere cosa fare, era frustrante non capire come comportarsi con quel cavaliere, era frustrante dover resistere all’impulso di togliergli di mano quella maledettissima spada e baciarlo, baciarlo fino a non aver più fiato, fino a quando il cuore non fosse finalmente esploso, mettendo fine a quell’agonia.

Temeva che prima o poi, sfinito, avrebbe ceduto a quell’impulso.

Si azzardò a guardare dietro di lui: Colin galoppava a pochi metri, per non perderlo di vista; guardava verso il bosco, ora, e vederlo sellare il cavallo sobbalzando ad ogni colpo di zoccoli, muovendo il bacino per accompagnare il gesto, con quell’espressione fiera, era…

…uhm, un tantino eccitante.

Jared si voltò di nuovo, spalancando gli occhi e portandosi una mano alla bocca mentre sentiva le guance diventare bollenti; ma magari fosse stata l’unica cosa che sentiva, dato che qualcosa si stava manifestando ai piani bassi!

Era pur sempre un uomo, eh, e dopo Cameron non c’era stato più nessuno.

Ma insomma, era…Colin!!

-Tutto bene, principe?-

Bjguhgfsth. Questa sarebbe stata la risposta di Jared, se non si fosse fermato in tempo; riuscì a pigolare un certo poco convinto, con voce tremolante, mentre cercava disperatamente di non pensare alle cosce di Farrell.

Farrell che, insospettito, decise di avvicinarsi; il principe, sentendolo, entrò completamente in panico, e, preso alla sprovvista, gridò improvvisamente: -CHE NE DITE DI UNA CORSA, EH?!- , con tono quasi isterico, per poi spronare il cavallo ad accelerare e allontanarsi velocemente da lui.

Colin rimase interdetto per un attimo; davvero, non sarebbe mai riuscito a capire ciò che passava per la testa di quel lunatico!

Ma aveva la sfida nel sangue, così non ci pensò due volte a partire a tutta velocità, cercando di raggiungere Jared.

L’aria gli sferzava il viso, assottigliò gli occhi per ripararli e si godette il gusto della rapidità; poche cose gli piacevano altrettanto, lo faceva sentire immensamente libero, e per Colin era fondamentale.

Viveva al servizio delle persone, della patria, dei signori, del re, ma non si sentiva incatenato a nulla, nulla sembrava avere radici stabili nel suo cuore, a parte Eamon.

Eppure, era come se la prima volta in cui i suoi occhi avevano incontrato quelli di Jared il principe avesse piantato un seme dentro di lui. E quel seme stava lentamente germogliando, stava iniziando a mettere le radici, in prossimità della nascita di qualcosa che ancora si celava, ancora non si lasciava capire.

Qualcosa che, giorno dopo giorno, rendeva Colin desideroso di non andarsene, ma di rimanere a scoprire cosa fosse.

Forse perché un’idea ce l’aveva già.

E, per una volta, nonostante tutto ciò sembrasse più grande di lui non voleva scappare.

 

 

 

Jared scese da cavallo, sollevato dal fatto che la sua erezione si fosse un attimino calmata, ma ancora non poteva stare tranquillo.

-Ascolta… Jared- lo chiamò Colin, ancora titubante nell’usare quella confidenza; il principe si voltò a guardarlo, cercando di nascondere alla vista dell’altro le proprie parti basse.

Il cavaliere sembrava imbarazzato: -Sentite…no, senti. Hai impegni per cena stasera?-

-Io..no- rispose Jared, sorpreso.

-Ti va di cenare con me?- chiese allora Farrell, con un sorriso gentile che spinse il principe a farne immediatamente uno più grande: -Certo!-

Si lasciarono così, con la promessa di rivedersi più tardi; Jared scappò in camera sua e Colin rimase per un po’ come inebetito, pensando, ancora una volta, che a Jonathan avrebbe pensato dopo: prima, era più importante consolidare il suo rapporto con il principe.

 

 

 

****

 

 

 

-Mia madre è morta.-

-Oh..mi dispiace tanto.-

-Anche a me dispiace per i tuoi genitori, non te l’ho mai detto.-

-Oh, tranquillo, non me lo dice mai nessuno. Tutti pensano che mi sia andata di lusso, grazie alla loro morte...- commentò Jared con un pizzico di amarezza; Colin coprì una mano del principe con la sua e disse: -Io no. Mi dispiace davvero.-

Jared sentì una stretta allo stomaco e combattè ancora una volta con la tentazione di sporgersi e baciarlo. Avevano finito di cenare ma erano ancora seduti a tavola, l’uno accanto all’altro, crogiolandosi nel tepore del caminetto acceso e dal senso di rilassamento dovuto alla gran mangiata.

Parlando, si sporgevano involontariamente l’uno verso l’altro, e Jared pensava che il viso di Colin, così vicino e illuminato dalle candele, fosse straordinario.

-Per quanto riguarda tuo padre, invece?-

Farrell fece spallucce. –Non lo so. Abbandonò me, mia madre e le mie sorelle quando ero ancora molto piccolo. Non ho idea di che fine abbia fatto.-

-Hai delle sorelle?-

Colin sorrise. –Sì, due. Catherine ha trovato un marito a Londra, Claudine invece lavora a Parigi, disegna abiti. È molto brava e molto bella, anzi, lo sono entrambe.-

-È genetico, per voi Farrell, evidentemente.-

Colin sorrise, sornione: -Che intendi?-

Jared lasciò la sua sfacciataggine uscire liberamente, una volta tanto: -Eamon è molto bello. E anche tu lo sei.-

Colin ridacchiò: -Grazie. Però non credo di esser bello nemmeno la metà di quanto lo sei tu, Jared.-

Il principe arrossì lievemente, ed entrambi pensarono che sì, okay, era strano. Stavano forse flirtando?

In ogni caso, non era tanto male.

-Anche per me sarà una questione genetica, allora, perché anche Shannon lo è.- commentò Jared, orgoglioso.

-Mi piacerebbe che tu lo conoscessi.- si lasciò sfuggire poi improvvisamente.

Colin lo guardò intensamente. –Piacerebbe anche a me- rispose, -quando vuoi.-

Un bacio, un bacio solo pensò Jared, quello sì che mi piacerebbe ora.

Colin, però, aveva una paura fottuta di rovinare tutto.

E se, baciandolo, Jared si fosse ricordato della bugia di Jonathan?

Lo sguardo del cavaliere si oscurò, e Jared se ne preoccupò immediatamente. Aveva forse fatto qualcosa di sbagliato? Gli aveva guardato le labbra con troppa insistenza? Oh, mio Dio, che vergogna.

-Che ti prende, Jared?- Colin lo stava guardando interrogativo, e Jared, colto alla sprovvista e consapevole del rossore sui suoi zigomi, rispose –Fa caldo qui, non ti pare?- prendendo a sventolarsi il viso con una mano.

Il cavaliere inarcò un sopracciglio: -Siamo accanto al caminetto, se è tuo desiderio possiamo spostarci.-

La camera da letto?

Jared arrossì ancora di più e si piazzò una mano sulla fronte, sconvolto da quei pensieri che non riusciva a controllare.

-O forse hai un po’ di febbre?-

La mano di Colin salì a spostare la sua per sentire la temperatura della fronte di Jared, il quale avvampò ancora di più, se possibile: si chiedeva dove fosse andato a finire il suo proverbiale autocontrollo, la sua innata regalità. Non c’era più nulla di regale in lui da quando il cavaliere era entrato nella sua vita.

-Jared..- perso in questi pensieri, non si era accorto di quanto lui si fosse avvicinato. Troppo! Jared si bloccò ad osservare il piccolo neo che aveva sulla guancia sinistra, non ci aveva mai fatto caso prima. –Jared hai la febbre?- fu solo in quel momento però, quando il principe sentì il respiro del cavaliere sul suo viso, che perse veramente il controllo.

Successivamente avrebbe pensato che la sfuriata alla locanda fosse stata una bazzecola, in confronto.

Guardò Colin ad occhi spalancati, vide i suoi spalancarsi a loro volta ma spostò lo sguardo sulla sua bocca, su quelle belle labbra che, all’improvviso, quasi aggredì con le sue.

Jared lo baciò ad occhi serrati, irruento e frustrato, portando le sue mani a stringere il viso di Colin, che, lì per lì, non fece una piega, troppo sorpreso anche solo per pensare di ricambiare.

Jared era così.

Jared era una persona estremamente buona e umile, ma aveva dei limiti, come tutti. E, d’altra parte, come principe, era abituato ad avere tutto e subito, anche se spesso minimizzava la cosa. Ma Colin, Colin era una cosa diversa. Colin era una cosa che aveva voluto probabilmente sin dal primo giorno, anche se aveva nascosto il desiderio sotto coltri di diffidenza e dispetti. Ma esso era rimasto lì, pronto ad essere messo alla luce dalla prima folata di vento, da una qualsiasi mano amica che avesse tolto i veli sotto cui era stato seppellito. Colin non era una cosa che poteva avere subito. Colin, pur essendo al suo servizio, era una creatura fiera e indomabile, proprio come lui. E in un rapporto costruito faticosamente anche il minimo errore può costare molto caro, e Jared temeva che il prezzo fosse troppo alto da pagare, persino per lui.

Ma Jared si era stancato. Lo voleva, lo voleva troppo, ed essere stato divorato dalla gelosia poche ore prima per poi passare in sua compagnia la più piacevole delle serate lo aveva completamente destabilizzato.

Ed ora, vinto dai suoi istinti, finalmente baciava il cavalier Farrell.

Il quale, non è certo una novità, era in grado di esercitare un autocontrollo assai minore di quello del principe, ragion per cui cedette ben presto alle labbra morbide di Jared e non gli permise di staccarsi, afferrandolo per le spalle e spingendosi contro di lui.

Jared mugolò, non del tutto sorpreso, e accettò di buon grado la lingua del cavaliere che cercava la sua, mentre Colin appoggiava una mano sulla sua nuca per approfondire meglio il contatto.

Fu un bacio inizialmente veloce e passionale, con il principe che cingeva il collo del cavaliere con le sue braccia, quasi finendogli completamente addosso; dopo qualche istante, in cui i pensieri tornavano a circolare liberamente nelle loro menti, divenne gradualmente più lento e profondo, cosa che fece gemere entrambi, suoni che si propagarono dall’interno delle loro gole fino alla bocca dell’altro.

Colin non voleva staccarsi.

Non voleva, aveva una paura irrazionale di cosa sarebbe successo.

Non era così ottimista da non prevedere altri guai.

 

 

 

 

 

 

 

NDIls&Vav:

Uh, è già passato un mese? *si gratta la testa sentendosi in colpa*

Come al solito, spero che il capitolo valga l’attesa XD

Cioè, è stato un parto, non immaginate quanto sia stato difficile prendere la decisione di farli baciare, finalmente.

Cioè, in realtà Vav lo voleva da secoli XD ma la perfida Ils voleva rimandare all’infinito; salvo poi farsi prendere da nonsocosa due giorni fa e buttare giù la scena incriminata.

Uhmm, voi che ne pensate? :D

Grazie, grazie a tutte le buone anime che leggono e a quelle che recensiscono pure! Cioè, che persone adorabili :3

YaminonoAkuma, Yuki_Frehley, yayachan18, katietta91, Nulla Kaulitz e jessromance (che ha goduto come me nell’immaginare Jay che picchia Col con una scarpa XD *highfive* ), grazie davvero per il supporto e i commenti che ci rendono davvero, davvero felici. Siete meravigliose fanciulle! Molto, molto più di Alicja

A presto *^*

 

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