Moi... Lolita

di piperina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tired ***
Capitolo 2: *** I Like The Way You Move ***
Capitolo 3: *** Pretty Woman ***
Capitolo 4: *** Bet and Wait ***
Capitolo 5: *** Moi... Lolita ***
Capitolo 6: *** Ospite d'Onore ***
Capitolo 7: *** Kiss and Tell ***
Capitolo 8: *** I Said I Love You ***
Capitolo 9: *** Welcome Back ***
Capitolo 10: *** Hot Party ***
Capitolo 11: *** Tenderness ***
Capitolo 12: *** Drink Drink ***
Capitolo 13: *** Falling Down ***
Capitolo 14: *** Missing You ***
Capitolo 15: *** Hot Hot Hot B... ***
Capitolo 16: *** Tell me girl, Tell me girl ***
Capitolo 17: *** No One Ever... ***



Capitolo 1
*** Tired ***


Ringrazio tantissimo Ginnever, che mi ha aiutata nella stesura della trama di questa storia e nella definizione di alcuni caratteri, momenti e fatti da narrare.

Buona lettura!

Ivana

 
 

 

*Act I*
- Tired -

 

 

 

 

 

Hermione Granger. Un nome, una garanzia.

Quali aggettivi collegate a questo nome? Sinceramente. Non voglio altre prese in giro, decisamente non le tollero più.

Seria. Studiosa. Diligente. Educata. Rispettosa. Ligia alle regole. Intelligente.

Non femminile. Non bella. Sciatta. Trasandata. Non curata. Appena passabile. Insignificante. Senza fascino.

Non è un mistero che tutta la scuola pensi questo di me. Del resto, i miei migliori amici non fanno che ripetermi quanto io sia fissata con lo studio e quanto poco attraente sia.

E vedo compassione nei loro occhi. Pena, per me che voglio costruirmi un futuro e imparare quante più cose possibili, per me che rifiuto le feste illegali a scuola, che preferisco un libro ad una sigaretta.

Certo, è facile pensare questo di me, se mi si osserva unicamente all’interno del contesto scolastico. Solo perché non trovo che sia il luogo giusto in cui comportarsi da adolescenti in piena crisi ormonale.

Beh, sapete che vi dico? Hermione Granger si è stancata.

Mi volete diversa? Perfetto. Sarete accontentati. Non osate lamentarvi, poi, se quello che vedrete non vi piacerà.

 

***

 

- Granger, qual buon vento. Cosa ti porta qui?-

- Parkinson, cortesemente, dovrei entrare.-

Quell’oca mi squadra da testa a piedi con fare altezzoso. - Scusa, sai, ma non credo che questo sia il posto giusto per te.-

Adesso le strappo i capelli e la affogo nel Lago Nero. - E invece è proprio qui che devo trovarmi. Ho bisogno di parlare con Malfoy.-

I suoi occhi si accendono di una strana luce. Stritola la sigaretta che ha tra le mani, tutto il suo corpo si irrigidisce. Cosa posso aver detto di così grave da farle avere una reazione simile?

Sbuffo sonoramente. - Guarda che lui lo sa, non gli sto tendendo un’imboscata. Dobbiamo organizzare le ronde del prossimo mese.-

- Pansy, per favore, spostati.-

La voce che ho appena sentito alle spalle della moretta appartiene ad un Dio greco che va in giro con addosso soltanto un paio di pantaloni neri aderentissimi e una camicia completamente aperta.

- Malfoy, meno male che sei arrivato.- sorridi Hermione e ricaccia dentro la bava - La tua amica si stava facendo venire un attacco al cuore solo perché ho chiesto di te.-

Il biondo la fissa male e la Parkinson dice qualcosa, probabilmente l’ha mandata a quel paese vista la velocità con cui si è dileguata.

- Non le ho detto che venivi qui e si è spaventata.- risponde con un’alzata di spalle, facendosi da parte per farmi passare - Spero che tu non abbia intenzione di perdere tempo. Ho da fare, io.-

Certo, la canna che si sta rigirando tra le mani è un ottimo argomento a difesa della sua tesi. - Tranquillo, principe, ti rubo solo pochi minuti.-

Sbuffa e in silenzio mi conduce alla sua stanza. Però, si trattano bene le serpi… la loro Sala Comune fa davvero invidia! Certo la nostra è molto più accogliente e calorosa. Ma solo l’ambiente, ovviamente non mi riferisco a chi ci vive.

Ad ogni modo Malfoy apre la porta e di nuovo si fa da parte per farmi entrare. Allora l’etichetta a qualcosa è servita!

Chiude la porta e si accomoda sul letto, la schiena contro i cuscini, una gamba giù dal materasso e l’altra piegata. Allunga il braccio destro e lo appoggia al ginocchio, mi fissa ed espira un fumo dolciastro.

Qualcuno dovrebbe dirgli che è un invito ambulante, ma sicuramente lo sa già. E, vanesio com’è, se lo sarà detto anche da solo. Ma non è per questo che sono qui.

- Allora, volevi parlare delle ronde?- chiede dando un altro tiro alla canna.

- No.- rispondo semplicemente appoggiandomi alla scrivania con i fianchi - Sono qui per chiederti un favore.-

Sgrana appena gli occhi e mi guarda perplesso, poi alza un sopracciglio. Presumo che non mi creda.

- Granger cosa ti sei fumata?- chiede soffiando una tossica nube di fumo - Un favore? Tu? Da me?-

- Un favore. Io. Da te.- rispondo usando le sue parole.

- Non prendermi per il culo.- fine il principino… si siede meglio sul letto e appoggia la canna nel posacenere che sta sul comodino - Che tipo di favore vorresti da me?-

Qui viene il bello, dirgli che cosa voglio da lui. Ad essere sincera non sono sicura che accetti né che non divulghi la mia proposta in pubblico per deridermi, ma ormai sono qui… o la va o la spacca.

- Voglio diventare bella, Malfoy. Bella, sensuale e desiderabile. Come le ragazze che frequenti tu, come Ginny, come la Parkinson, come Lavanda… e credo che tu sia l’unica persona che può aiutarmi.-

Wow, ho zittito Draco Malfoy! Un applauso ad Hermione Granger per favore, non ha neanche sputato mezzo insulto!

Adesso è serio. Si alza dal letto, senza smettere di fissarmi, e cammina in quel modo che riesce bene solo a lui, fermandosi a pochi centimetri da me. Sa di canna. Ma questo odore, mischiato a quello della sua pelle, è piacevole. È buono.

- Non ti sei mai interessata a queste cose, Granger. Qual è stato l’evento scatenante?-

- Nessuno in particolare, Malfoy. Mi sono semplicemente stancata delle gente stupida che mi circonda.- dico con un’alzata di spalle - Solo perché non lo mostro a scuola, non vuol dire che io non sia femminile o non sappia divertirmi. Comunque…- fisso gli occhi nei suoi, lo guardo con la stessa serietà con cui lui guarda me - …non ti sto chiedendo questo favore gratis. Ovviamente ti ringrazierò a dovere se accetti, devi soltanto dirmi che cosa vuoi in cambio.-

Alza un sopracciglio, il suo sguardo si fa divertito. Come da copione, ghigna.

- Chi ti dice che io voglia qualcosa in cambio?-

Questa volta sono io ad alzare un sopracciglio. Incrocio le braccia al petto e lo guardo sorridendo.

- Nessuno fa niente per niente, tanto meno voi Slytherin. E visto che tu ne sei il Principe… Ad ogni modo, Malfoy, dimmi solo o no, non ho intenzione di stare qui a lungo.-

- Oh, lo farai, invece.- risponde, e fa scorrere i suoi occhi sul mio corpo. Mmh, non credevo che uno sguardo di Draco Malfoy facesse questo effetto - Dato che da oggi in poi prenderai lezioni private dal sottoscritto.-

Le mie labbra si piegano istintivamente in un sorriso. Ha detto sì?

- E’ un , Granger.- chiarisce subito, notando che non rispondo - Preparerò una lista con quello che faremo. Da domani ti voglio nella mia stanza tutti i giorni.-

Figo, sembra una proposta indecente! Ci sto.

- Tanto abbiamo gli stessi orari e frequentiamo le stesse lezioni. Ogni ora buca la passeremo qui insieme.-

- Però, sei pratico e organizzato Malfoy, chi l’avrebbe detto?- sorrido sinceramente divertita.

Lui ghigna. Eh, sì, è proprio il ghigno di suo padre. In tutte le occasioni in cui ho incontrato Lucius Malfoy, o nelle foto che ho visto, non ha mai avuto espressione diversa dal ghigno di famiglia. Magari fa parte dell’eredità… possibile, anzi quasi sicuramente.

- Attenta, piccola Gryffindor.- dice facendo un passo avanti e posando le mani sui miei fianchi - Se entri nel mondo di Draco Malfoy, poi non potrai più farne a meno. Ne sei consapevole?-

- Al cento per cento.- rispondo sorridendo.

Ci fissiamo per qualche istante, poi si allontana da me e va a riprendersi la sua amata canna, che si stava fumando da sola, poverina.

- Domani abbiamo… tre ore buche, giusto?- chiede aspirando.

- Sì. Seconda e terza ora del mattino, e prima dopo pranzo.- rispondo prontamente - Alla prima c’è Storia della Magia, alla quarta e quinta Trasfigurazione. Seconda e terza pomeridiane Incantesimi.-

- Perfetto.- dice soffiando un po’ di fumo in aria - Verremo qui subito dopo Storia della Magia, e appena finito di pranzare.-

- D’accordo.-

Ci scambiamo un’occhiata, un sorriso d’intesa e un saluto. Apro la porta ed esco, tranquilla e serena. Passo davanti ad alcune piccole Serpi dei primi due anni, ignoro un fischio allupato di Theodore Nott, ingrifato ventiquattro ore su ventiquattro e fingo che una furente Pansy Parkinson non mi stia incenerendo con lo sguardo.

Fuori dai sotterranei di Slytherin, prendo una boccata d’aria fresca e mi dirigo verso la Torre di Gryffindor. Controllerò di aver fatto tutti i compiti che ci sono stati assegnati, mi farò un bagno rilassante e dormirò come una bambina.

La nuova Hermione Granger è pronta per emergere!

 

***

 

Mi sveglio, puntuale come un orologio svizzero, e salto letteralmente giù dal letto. Questa mattina sono euforica, chissà perché… mi spoglio della camicia da notte, prendo il necessario per una doccia e mi chiudo in bagno.

Esco dopo quindici minuti netti. Non ci metto mai tanto a prepararmi, sarà che non ho mai pensato troppo al trucco - a quello per niente, a dire il vero - né all’acconciatura - dato che ormai quella con i miei capelli è una guerra persa.

E credo che neanche dopo le lezioni di Malfoy ci impiegherò chissà quanto per trucco e parrucco. Tendo a stancarmi presto delle cose inutili. In effetti mi chiedo perché io mi sprechi ancora a parlare con Ron… mah, misteri della vita.

Indosso la divisa, prendo i libri e scendo in Sala Comune, dove trovo, come sempre, i miei carissimi e gentilissimi amici: Harry, Ronald e Ginny, attaccata tipo ventosa al braccio del suo fidanzatino.

- Ciao Herm!-

- Ciao.- sorrido, poi guardo i ragazzi - Pronti per un’ora di Storia?-

Harry si porta le mani alla gola in un silenzioso tentativo di suicidio, Ron fa una smorfia di disgusto. Ridacchio con poca convinzione, sono sempre esagerati, e inizio ad avviarmi in Sala Grande per la colazione.

Ginny, mano nella mano con Harry, sta dicendo qualcosa a proposito delle sue ore buche della giornata. Credo gli stia chiedendo di passare un po’ di tempo insieme. Ron invece non si è ancora svegliato del tutto, cosa che accadrà puntualmente appena arrivati a tavola.

Il mio sguardo, varcata la soglia della Sala Grande, si posa istintivamente sul tavolo di Slytherin, mezzo vuoto. Lui non c’è. Pazienza, tanto lo vedrò a lezione.

Ci sediamo tutti per mangiare, io afferro un croissant e mi verso del succo nel bicchiere, Ron si sveglia improvvisamente e inizia ad ingozzarsi. Ginny, seduta accanto ad Harry e di fronte a noi, lo guarda schifata, ma non dice nulla. Ormai siamo abituati ai modi poco galanti dell’essere seduto vicino a me.

A metà pasto vedo entrare qualcuno che attira la mia attenzione. Chi? Draco Malfoy, ovviamente.

Con quei capelli biondissimi sarebbe impossibile non notarlo, prima di tutto. Inoltre i sospiri delle ragazze sedute e la risatina acuta della Parkinson  sarebbero udibili anche dallo studio di Silente.

Alzo lo sguardo proprio quando lui si gira verso di me. Mi fa un mezzo sorriso sghembo, a metà tra un ghigno e un sorriso malizioso, e si siede al suo tavolo tra la Parkinson e Zabini, che credo stia ancora dormendo dato che non da segni di vita.

Decido di ignorare chiunque mi stia intorno per finire il terzo bicchiere di succo e alzarmi prendendo la borsa.

- Che fai?- mi chiede Ron, stupito dalle mie azioni.

- Non so tu, ma io ho intenzione di andare in classe.-

- Ah… è già ora?-

No, figurati, mancano solo 5 minuti all’inizio della lezione e dobbiamo attraversare mezza scuola per arrivare in aula, cosa ti fa credere che sia ora di andare?

- Sì.-

Ignoro anche i suoi lamenti, i commenti di Harry sulla mia fissazione per lo studio e la risatina di superiorità di Ginny. Esco dalla Sala Grande senza guardare in faccia nessuno e mi avvio in classe.

 

***

 

L’ora di Storia della Magia è stata pesante e noiosa, come sempre del resto, ma grazie al cielo fra dieci minuti questo strazio avrà fine. Ovviamente non ho mancato di prendere appunti. Il fatto che mi annoi durante una lezione non fa certo di me un’alunna lavativa!

Do una gomitata tra le costole a Ron per evitare non che dorma, ma almeno che russi, mentre Harry sta pastrocchiando la sua pergamena. Più in là Neville si è sporcato una tempia e il mento con l’inchiostro… soprassediamo; vicino a lui Seamus si sta esercitando con la bacchetta a fare non so cosa, Dean si sta limando le unghie, Lavanda si passa lo smalto e la Patil legge una rivista di moda.

Mh, noi Gryffindor siamo davvero una classe esemplare…

Alla mia sinistra, la parte di aula occupata dagli Slytherin, Pansy Parkinson sta blaterando con la Greengrass, Zabini dorme, Nott ci sta provando con non so chi, Tiger e Goyle, manco a dirlo, stanno mangiando… Malfoy invece prende appunti.

Quasi nessuno ci credeva, ma io l’ho osservato spesso a lezione, e se pur Piton favorisce gli allievi della sua Casa, dubito che anche tutti gli altri professori siano d’accordo a dare quasi sempre il massimo dei voti a Malfoy.

Prende appunti, svolge i compiti assegnati e se viene interpellato sa rispondere. Insomma, studia seriamente. Mi dà un po’ fastidio che lo additino come raccomandato solo perché suo padre naviga nell’oro. Tra l’altro la reputo un’offesa agli insegnanti e a Silente stesso.

Voglio dire, non si è fatto scrupolo a discutere con Tom Riddle e negargli la cattedra di Difesa Contro - o Con? - Le Arti Oscure, per poi prendere bustarelle da Lucius Malfoy? Andiamo, è una storia che non ha né capo né coda…

La campanella suona, finalmente! Gli addormentati si svegliano di colpo, Zabini fa un salto di un metro per lo spavento, Ron sbatte la testa sul banco e si tira su con sguardo confuso.

Il tempo di riordinare le mie cose e tre quarti degli alunni sono magicamente spariti dall’aula. So bene che la metà di loro andrà a dormire, approfittando di queste due ore buche, e l’altra metà andrà in giro per la scuola a cazzeggiare.

Il mio sorriso si tinge di malizia: io impiegherò sicuramente meglio il mio tempo.

- Herm, non vieni con noi?- mi chiede Harry, già sulla porta. Ron deve essere scappato con Lavanda a divorarsi la faccia da qualche parte.

- No, ho da fare.- dico riponendo ordinatamente i libri in borsa.

- Se devi fare i compiti, e so che è quello che andrai a fare, perché non ci dai una mano?- sorride imbarazzato e si passa una mano tra i capelli. Si sta vergognando ma non può fare a meno di chiedermi aiuto - Io e Ron siamo rimasti un po’ indietro… sai, gli allenamenti… Ginny e Lavanda… tu non hai nessun impegno, quindi…-

- Quindi non posso, Harry.- sorrido, gelida, mettendomi la tracolla in spalla - Non vado a fare i compiti, perché li ho già fatti, e non ve li farò copiare.-

Mi guarda, balbetta qualche motivazione stupida per la quale dovrei aiutare lui e quell’imbranato di Ronald, poi abbassa il capo sospirando.

Hermione Granger vince ancora!

Biascica delle scuse ed esce sconsolato dall’aula. Mi giro quando sento qualcuno che batte le mani. So chi è anche senza guardare, il sorriso è già presente sulle mie labbra.

- A volte mi chiedo come mai quell’insulso cappello non ti abbia smistata a Slytherin, Granger.-

Draco Malfoy, ghignando come sempre, mi si avvicina. Smette di applaudire e mi guarda.

Sì, Draco, anche a me piace guardarti!

- Perchè ci vuole coraggio ad essere amica di Harry Potter.- rispondo uscendo dall’aula. Malfoy mi affianca e insieme raggiungiamo il suo dormitorio.

- Hai avvisato la Parkinson?- chiedo con una punta di ironia nella voce - Non vorrei che stavolta le prendesse davvero un infarto nel vedermi.-

- Hn. Quella non crepa mai.- borbotta mentre entriamo. Questo mi induce a credere che lui ci abbia già provato… interessante.

Arriviamo nella sua camera, appoggiamo le borse e mi siedo su una poltrona. Lui prende un foglio dal primo cassetto del comodino accanto al letto e me lo porge.

- Tieni.-

- Cos’è?-

- Quello che imparerai. In due settimane.- si siede scompostamente sul letto e si porta una sigaretta alle labbra.

Voglio essere quella sigaretta!

- Come mai in due settimane?- chiedo senza ancora leggere il foglio che ho tra le mani.

- Perché tra due settimane, sabato sera per la precisione, ci sarà una festa ad Hogsmeade, in discoteca.-

- Non ci sono mai andata.- ammetto - Ma avevo sentito di una discoteca giù ad Hogsmeade. È bella?-

- Molto.- dice soffiando una nuvoletta di fumo grigiastro - E sarà lì che ti mostrerai, Granger. Non farai vedere a nessuno i cambiamenti di questi giorni.- si volta verso di me e sorride pieno di malizia - Voglio che tu sia l’attrazione principale della serata.-

- Come le tigri che saltano nei cerchi di fuoco al circo, figo!- rido guardandolo. Lui fa una strana espressione. Credo non abbia capito a cosa mi riferivo con le tigri al circo. - Niente, roba babbana.- spiego brevemente.

Finalmente abbasso lo sguardo sul foglio che ho in mano e leggo il programma di queste due settimane di lezioni di sensualità dal Dottor Malfoy.

- Abbigliamento: provocante ma non volgare. Sono d’accordo, non ho intenzione di girare per scuola vestita come Ginny. Trucco: risalta gli occhi, discreta sulle labbra. Niente mascheroni spessi 2 cm. Mh, buono. Sei meglio di un estetista!- credo che Malfoy mi stia squadrando in questo momento, ma fingo di non accorgermene e proseguo nella lettura. - Imparare a: ballare, bere, fumare, flirtare.-

Flirtare? E mi eserciterò con lui? Questo è molto, molto interessante…

Alzo gli occhi su di lui, che mi sta raggiungendo. Non mi ero accorta che si fosse alzato dal letto, questo ragazzo ha il passo di un felino. Si siede accanto a me, sul bracciolo della poltrona.

- Concordi con il mio programma, Granger?-

- Sì, direi di sì, Dottor Malfoy.-

Mi regala un sorriso sghembo, sempre quello a metà tra il ghigno e il sorriso malizioso, poi si alza e si dirige verso l’armadio.

- Direi di occuparci prima dell’aspetto fisico, poi del comportamento.- dice rovistando tra i suoi abiti - Quindi oggi penseremo ai vestiti.-

- Perfetto.- mi alzo e lo raggiungo - Scusa la domanda… i vestiti maschili fanno parte del…-

Mi blocco a metà frase con gli occhi a palla e la bocca aperta. Malfoy ha appena tirato fuori dall’armadio una divisa scolastica femminile, di Gryffindor, che se tutto va bene starebbe stretta ad una del quinto anno.

- Chiudi la bocca, Granger, non è educato.- ghigna fissandomi compiaciuto.

- Non dirmi che hai provato ad indossarla.- sospiro riprendendo a respirare, indicando col dito l’indumento.

- Certo che no, stupida Gryffindor!- esclama scioccato - Questa l’ho presa apposta per te.- mi guarda in modo quasi osceno, arrossirei se non fossi troppo sorpresa da quella divisa che mi trovo davanti agli occhi - Farò di te la mia Lolita.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ringraziamenti per la one-shot “Obsession”:

 

felice4ever: Grazie, mi fa molto piacere il tuo commento ^_^ è difficile non scadere nel volgare… io ci provo^^ 

Koki: Grazie! Ormai scrivo soltanto Nc17… XD 

_ale23_: Grazie anche a te dei complimento ^_^ 

brilu: Wow, grazie! Allora cinque mesi di lavoro non sono stati inutili… sono davvero contenta che tu abbia apprezzato questa shot! 

Valem: Una delle più belle, addirittura? Figo XD Per la bava alla bocca, avevo avvertito… direi che era uno degli effetti collaterali della fic! 

nenior: Che belle parole, grazie! Non è stato affatto facile restare sul “raffinato andante”, con tre lemon in una sola shot… sono felice di essere riuscita nel mio intento. E muovere Draco ed Hermione… beh è stato un po’ difficile, ma a quanto pare è andata bene! XD 

Dreamer1989: Tesoro, tranquilla, so già cosa pensi, non importano le rec lunghissime. Ti adoro da morire! 

Alexiel Mihawk: FigliaH! lo sai che mi hai lasciata davvero senza parole? Mi hai scritto delle cose bellissime… *__________* 

pompeibe: Darling! =* Ebbene sì, in quanto Multifunzionale ho fatto mille cose insieme… long e shot, vita privata, studio, poche ore di sonno, esami, fidanzato… un casino, ma tu già lo sai *lol* ti adoro *** 

LaDyDeMeTra: MogliaH! L’unica di cui sono MaritaH! XD Lo Zafanaio ti ringrazia tantissimo per le tue belle parole, Draco ti aspetta di là in camera per i ringraziamenti personali… insieme a Tiziano! :*** 

pei_chan: *______* iniziamo col dire che io adoro le tue recensioni perché sono sempre dettagliate e ragionate, quindi grazie solo per questo. Se i tuoi fossero Legilimens, oddio… meglio non pensarci! XD

Hai detto bene, vedersi alle 23 nella camera di lui non faceva certo pensare ad un normale incontro di “lavoro”… ma loro avevano il bisogno di rincorrersi e provocarsi a vicenda. Il mattino dopo lei temeva di essere cacciata, lui che lei volesse andarsene… insomma ci è voluta una notte di fuoco e passione per capire che erano pazzi l’uno dell’altra!

Ti ringrazio ancora tantissimo per il tuo splendido commento *_* 

Crazy_Fra: Tesoro =*** Alur… Hermione si è lasciata andare, ha rischiato il tutto per tutto e non senza vergogna, lei non è sempre così sicura di tutto quello che fa! Draco vuole torturarla e provocarla, resiste un po’, poi non ce la fa più e cede, si lascia andare alla passione… e il mattino dopo c’è la resa dei conti: che fare? Figurati se dopo una notte come quella permettevo a Draco di cacciare Hermione… XD XD XD :***

yayaDraco: Grazie per i complimenti ^_^ 

bambi92: Grazie mille! Sono contenta che ti sia piaciuta! 

Lady_Cherline: Ma che belle parole tesoro, grazie, grazie davvero! La fatica è stata ricompensata a quanto vero *_* non è stato facile evitare il volgare e l’eccesso, ci ho lavorato davvero tanto… ma le tue parole sono davvero stupende, grazie ancora! :* 

Hollina: Senza parole? Wow! XD Già, peccato sia sono un capitolo, ma sarei morta annegata nella bava se fosse stata più lunga! 

robertina: Capolavoro *_* sbrillo tutta! *_* Un seguito… no, direi di no, questa fic è nata per essere una one-shot. Ma tanto scrivo solo su Draco/Hermione e Lucius/Hermione, come questa fiction del resto XD 

Lights: Ooooh mi sto esaltando, sappilo! *_* Poesia, delicatezza, stretta allo stomaco… non credevo di farti questo effetto, ma sono ben felice che tu abbia apprezzato così tanto la fic! Grazie di cuore! 

Superfrency95: Grazie, le tue parole mi fanno davvero molto piacere! Sì, loro sono uguali alla fin fine, provano le stesse cose e si sono provocati a vicenda per lo stesso motivo ^_^ 

Aeris_chan: Oooh guarda chi c’è *_____* asciugati la bava cara, immagino che ce ne sia tanta… pensa a me mentre scrivevo! Bene, ti dico che sto sicuramente arrossendo per le tue bellissime parole. Non è stato facile evitare il volgare, soprattutto perché, come hai detto tu, non ho puntato sulla trama ma sullo svolgimento dei fatti. In fin dei conti ho raccontato di una notte di sesso sfrenato… e le scene erano piuttosto esplicite, erotiche e provocanti. Non è stato per nulla facile restare sulla linea del non volgare.

La tua recensione non avrebbe né capo né coda? Ma se è stupenda! Mi è davvero piaciuta, grazie! 

TINAX86: Eh sì, la fantasia erotica fa sempre bene! XD 

BellaWitch: Grazie, sono contenta che la storia ti abbia coinvolta ^_^ 

Candy_Malfoy: Davvero ti ho commossa? Sono contenta *_* Top delle fic lette… mi sento importante! XD 

Giuliathebest: Che belle parole… ti faccio sognare? Beh… spero che tu continui a sognare con le mie storie, allora. Grazie per il tuo bel commento ^_^ 

lilly3: Ahaha, ti ho lasciata senza parole? XD 

daia: Tesoro, beata te che hai un lui bello e sensuale come Draco! Occhio a non fartelo rubare! Sei poi riuscita a studiare…? XD 

will80: CugginaH! Che bel commento, sono tutta uno sbrill sbrill! :*** 

mimmaus: Grazie! La fine è stata un po’ una croce, non sapevo proprio come scriverla… sono contenta che ti sia piaciuta! 

LightDN: Eheheheh… Draco, Draco… altro che uomo dei sogni! XD Per Lucius, beh… per ora di shot dedicate a lui ed Hermione non ne ho in programma, ma quando la posterò, ti consiglio di leggere “Poison”. Ti piacerà, fidati! XD 

Lyla_sly: Wow, mi hai scritto delle cose stupende, grazie! Non so se ho davvero un dono, ci sono persone che scrivono decisamente meglio di me… ma sono contenta di essere riuscita a trasmetterti emozioni e sensazioni con le mie parole ^_^ 

fredlove: Bava ed eccitamento erano compresi nelle controindicazioni della fic XD 

Principessa89: Grazie mille! ^^ 

narcyssa malfoy: Grazie! 

Andie: Felice di averti tolto la parola con la mia storia XD 

cagnoletti2: Grazie, sono davvero molto contenta che la mia storia ti sia piaciuta ^_^ 

federicamarta: Grazie dei complimenti ^_^ la mia gallery è abbastanza piena, roba da leggere ce n’è in abbondanza XD 

Freiheit89: Ciao, e grazie! Beh… io scrivo basandomi molto sulla mia esperienza personale  immedesimandomi nei personaggi mentre scrivo di loro ^___^ 

 

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Capitolo 2
*** I Like The Way You Move ***


Ecco qua il secondo capitolo di questa fiction.

Permettetemi di dirvi che mi avete lasciata a bocca aperta e senza parole! Lo ammetto, temevo che questa storia non prendesse e non vi interessasse. Avevo paura di un flop, ma ragazzi, mi avete davvero stupita!

92 preferiti e 35 commenti, wow! Davvero, non so più come ringraziarvi, siete fantastici, tutti quanti, dal primo all’ultimo *_____*
 

Buona lettura!
 

 

 

*Act II*
- I Like The Way You Move -

 

 

 

 

 

Se Malfoy è un deviato di mente, beh, temo di esserlo anch’io. Altrimenti non sarei in mutande e reggiseno nel suo bagno a fissare minacciosamente quella cosa che lui chiama “divisa femminile”.

È completa di tutto, o quasi. Almeno l’intimo non fa parte del pacchetto.

- Granger, muoviti.- dice il maniaco da dietro la porta.

- Sì, sì… sono pronta!- rispondo distrattamente.

Ormai ci sono… forza, Hermione, puoi farcela!

Indosso la camicia, che aderisce al mio corpo come una seconda pelle, e siccome la misura andrebbe bene ad una dodicenne, i primi due bottoni non si chiudono, lasciando intravedere l’incavo dei seni. Perfetto.

La gonna arriva poco più su della metà coscia. Provo a fare qualche passo e noto che, ad ogni movimento, le pieghe si tirano su. Insomma, questo è un copri-chiappe camuffato da gonna.

Le calze sono parigine, quindi arrivano sopra al ginocchio. Fantastico.

Le scarpe invece sono delle ballerine nere. Semplici, comode, femminili ma senza esagerare perché prive di tacco. Effettivamente molte studentesse le portano da un po’ di tempo a questa parte.

Per il maglione vale lo stesso discorso della camicia: lo scollo a V esalta ancora di più il mio seno - e posso essere orgogliosa della mia terza abbondante! - strizzato nella camicia-tutina-seconda-pelle.

Mi guardo allo specchio e la mia figura intera appare… bella. Cavolo, questa divisa, nel complesso, è meno peggio di quanto avevo pensato all’inizio. Malfoy ci ha azzeccato alla grande, complimenti al maniaco!

- Granger, ma quanto ci metti? Non ho intenzione di…-

Il biondino smette subito di parlare e mi fissa con la bocca aperta, la mano alzata come se stesse ancora bussando.

Hermione Granger vince di nuovo!

Mi guarda come un allupato. Meraviglioso. Per la seconda volta in due giorni ho zittito Draco Malfoy. Merito un premio, no?

- Chiudi la bocca, Malfoy, non è educato.- lo prendo in giro usando le sue stesse parole, cammino fino al letto e mi volto verso di lui con le mani sui fianchi.

- Allora, genio della moda femminile, come sto?- chiedo divertita.

Lui si ricompone subito e in un attimo è tornato il Malfoy controllato e padrone di sé che è sempre.

- Esattamente come avevo previsto, Granger, e cioè bene.- ghigna raggiungendomi - Ma manca ancora una cosa.-

Lo guardo accigliata e confusa. Che cosa potrebbe mai mancare? Mi ha dato anche le calze e le scarpe…

Si avvicina a me con un bellissimo quanto inquietante sorriso malizioso in viso, e quando mi arriva a pochi centimetri si ferma.

- Questo.- le mani nascoste dietro la schiena mi mostrano un cravattino. Rosso e oro, ovviamente.

Allunga le mani e mi mette in suddetto cravattino, ma invece di farlo passare sotto il colletto della camicia lo gira intorno al mio collo. Che abbia cambiato idea e voglia uccidermi per averlo oltraggiato con la mia sola presenza? Ho sempre pensato che sarei morta in battaglia al fianco di Harry…

Annodato quel pezzo di stoffa sento le sue dita delicate stringere, poi afferrare la cravatta e tirare. In un attimo mi trovo con le labbra a due centimetri dalle sue. Devo dire che Malfoy ha davvero delle belle labbra… sottili, delicate e molto, molto invitanti.

Credo che la mia testa si stia autonomamente avvicinando alla sua, ma lui ghigna e si allontana - A San Potter verrà un colpo quando ti vedrà così.- dice andando a sedersi sulla poltrona.

- Avevi detto niente cambiamenti prima della festa…- mi avvicino e mi siedo sul bracciolo, come aveva fatto lui prima.

- Infatti. Indosserai questa divisa dopo la festa.- mi guarda e sorride con malizia. Ovviamente non può evitarsi un bel ghigno in viso.

Strano, con Malfoy mi sento molto più libera che con i miei amici… a differenza loro non mi insulta “gentilmente”, e non ha mai nascosto il suo astio nel miei confronti. Ora che ci penso è stato molto più sincero di loro in questi anni.

- Bene, Dottor Malfoy. Qual è il passo dopo la divisa?-

- Il tuo abbigliamento personale.- dice alzandosi e facendomi segno di seguirlo - Questo sabato andremo ad Hogsmeade e compreremo tutto il necessario.-

- Malfoy non c’è nessuna gita ad Hogsmeade questo sabato.- ribatto sicura di quello che dico. La gita è il mese prossimo.

- Non per noi, Granger.- risponde ghignando come sempre - Ci basterà chiedere alla McGranitt di darci un permesso speciale per la preparazione della festa di Halloween.-

Ma a quante cose ha pensato in un giorno solo? Davvero, non credevo che con lui le cose sarebbero state così semplici… è quasi più organizzato di me, e direi che la cosa si commenta da sola. Però… mi piace, sì. E tanto anche.

Questa nuova situazione con Malfoy mi intriga tantissimo, decisamente più di quanto avrei pensato e sperato.

- Va bene, oggi le chiederò il permesso.- gli dico annuendo - Che tipo di vestiti hai intenzione di farmi comprare?-

- Te l’ho detto Granger, cose che faranno risaltare il tuo fisico e le tue curve.- dice guardandomi per intero - Direi che a misure non sei messa male.-

- Credo di no.- alzo le spalle. Mi sono sempre reputata normale per quanto riguarda il fisico. Adoro il seno e le gambe, sono un po’ il mio orgoglio. Per il resto non mi lamento, non ho mai avuto problemi a trovare abiti adatti a me.

- Prenderemo vestiti da passeggio, da sera e ovviamente da discoteca.- si passa la lingua sulle labbra appoggiandosi ad una delle colonne del baldacchino. È altamente provocante.

- Non ho intenzione di vestirmi come una battona, sappilo.- lo ammonisco subito.

- Tutte le donne sono un po’ battone, Granger.-

Wow, e questa massima dove l’ha presa?

- A tutte le donne piace mostrare il proprio corpo, essere sensuali e provocanti. La consapevolezza di saper eccitare un uomo esalta qualsiasi donna. La fa sentire femmina, desiderabile… e con un certo potere sull’uomo.- si gira e prende una sigaretta, la porta alle labbra e la accende.

Per la seconda volta: voglio essere quella sigaretta!

- Dovresti fare lo psicologo Malfoy, saresti perfetto.- dico dopo qualche secondo di incredulità per le sue parole. Come fa ad azzeccarci sempre?

- Granger tu sei qui per i motivi che ho appena elencato.- dice aspirando - Vuoi dimostrare ai tuoi stupidi amici di essere bella e desiderabile.- alza le spalle con indifferenza - E io non ci vedo assolutamente niente di male, anzi. Aiutarti a dare una lezione a San Potter mi gratifica molto.- conclude ghignando.

- Quindi è per questo che hai accettato? Per, come dire… sfidare Harry?-

- Anche.- risponde enigmatico continuando a fumare. Questo ragazzo è sorprendente.

- Va bene, va bene.- torno a sedermi sulla poltrona - Di preciso cosa vuoi farmi comprare?-

- Camicie attillate, minigonne, pantaloni lunghi e corti.- risponde subito - Poi qualche vestito da sera, quindi abiti sobri ed eleganti… scarpe con il tacco, ballerine…- elenca tutte queste cose come se dovessimo fare la spesa. In effetti è vero, ma mi sembra così strano parlarne con lui…!

- Per la discoteca ti voglio graffiante e provocante al massimo.- dice con malizia - Sempre senza esagerare.- aggiunge dopo il mio sguardo fulminante.

- Lo sai, vero, che dovrò abituarmi ad indossare certe cose? Non che non abbia mai usato vestiti di quel genere, ma è stato d’estate, qui a scuola non…- alza una mano per fermarmi.

- Ti fidi di me?- chiede serio.

- Sinceramente… non saprei, però… sì, abbastanza. Sì.-

Si alza e mi raggiunge - Sarò il tuo sensuale angelo custode, Granger.- sussurra a pochi centimetri dal mio viso.

So per certo che le mie guance stanno andando a fuoco. Voglio dire, non mi sono mai trovata così vicina a lui, e per tutte le mutande di Merlino, Draco Malfoy è davvero un bel ragazzo!

- Non mi hai ancora detto il tuo prezzo.- distolgo lo sguardo dal suo e prendo a giocare con uno dei miei tanti ricci ribelli.

- Oh, la faccia di Potter sabato prossimo sarà più che sufficiente.- risponde allontanandosi. Tanto per cambiare si accende l’ennesima sigaretta.

- Non farmi ridere.- dico senza neanche pensare alle parole che escono dalla mia bocca - Non ci credo neanche se me lo scrivi con il sangue.-

Si volta e mi guarda in modo strano. Serio. Cosa ho detto? Insomma, è una serpe, se crede che me la beva si sbaglia di grosso!

- Non parlare di cose che non conosci Granger.-

Il suo tono di voce è basso, freddo… sibilante. Sento un brivido gelido percorrermi la schiena. Cos’è questa sensazione?

Restiamo a fissarci in silenzio per non so quanto tempo. Secondi, minuti, ore, non so proprio dirlo. Forse ho davvero detto qualcosa di sbagliato…?

- Ok, ok… va bene!- dico per allentare questa strana tensione tra di noi - Se non vuoi niente da me tanto meglio. Potremo comunque parlarne più avanti.- lo vedo annuire. Buono, i cinque minuti gli sono passati.

- A questo punto direi che possiamo occuparci dell’atteggiamento. Per i trucchi e i capelli aspettiamo di andare ad Hogsmeade, così prendiamo anche quelli.-

- Perfetto.- annuisco.

Si avvicina a me e mi porge la sua sigaretta - Tieni.-

Lo guardo interrogativamente.

- Granger sei stupida o cosa?- sbuffa infastidito - Cosa c’è scritto su quella lista? “Fumare”. Ora prendi questa sigaretta e fumala.-

 

***

 

Le restanti ore insieme sono state impiegate nel fumo. Ci è voluto un po’, ho la gola arsa, gli occhi bruciano come se ci avessi messo dentro del peperoncino piccante e Malfoy mi ha insultata senza riserve, ma la lezione è riuscita: ho imparato a fumare!

Trionfante, con un bel sorriso stampato in faccia e la provocante divisa scolastica di nuovo nell’armadio di Malfoy, mi dirigo verso l’ufficio della McGranitt. Busso e poco dopo mi dice che posso entrare.

- Professoressa, buongiorno.- dico timidamente - La disturbo?

- Oh, signorina Granger… prego, venga. Si accomodi.- con un sorriso e un gesto della mano mi invita a sedere davanti a lei.

- Grazie.- come vuole e al suo cenno inizio a parlare - Sono qui per chiederle un favore, professoressa.-

- Non dirmi che Potter ne ha combinata un’altra delle sue…- dice allarmata, improvvisamente pallida. Ha ragione, Harry fa casino un giorno sì e l’altro pure.

- No, non riguarda lui. Nessun problema, davvero. Volevo chiederle, con il suo permesso ed eventualmente quello del preside, se questo sabato io e Malfoy possiamo recarci ad Hogsmeade.- mi guarda come se fossi un marziano. Effettivamente non è normale per lei sentirsi chiedere queste cose.

- E’ per la preparazione della festa di Halloween.- aggiungo subito cercando di rassicurarla. Credo tema per la mia vita.

La vedo aprire e chiudere la bocca più volte, con aria sorpresa e preoccupata allo stesso tempo. Devo assolutamente calmarla prima che le venga un colpo al cuore.

- Vede, professoressa… io e Draco Malfoy lavoriamo bene insieme, riusciamo ad organizzare gli eventi scolastici in armonia e ci troviamo d’accordo su molte cose.- sorridere è la cosa fondamentale, se non mi mostro serena io per prima non mi crederà mai - Abbiamo pensato di recarci insieme ad Hogsmeade, da soli, perché temiamo che sabato prossimo ci sia troppa gente, e non vogliamo perdere tempo prezioso.-

Che mi siano davvero spuntate le antenne? Magari la mia pelle sta assumendo una colorazione diversa da quella dei comuni mortali… oppure ho le orecchie a punta?

- Per lavorare insieme.- dice atona poco dopo.

- Sì.- annuisco.

- Tu e Malfoy.-

- Sì.- sii convinta, Hermione!

- Beh… se davvero le cose tra voi due stanno andando così bene, non posso che esserne contenta.- oh, sembra che abbia ritrovato la loquacità perduta! - Quindi… , avete il mio permesso. Sabato potrete recarvi ad Hogsmeade insieme.-

Bingo!

- Grazie, professoressa, anche a nome di Malfoy.- dico sorridendo - Sfrutteremo al meglio il tempo che ha concesso.-

Un sorriso qua, una leccatina là, e il problema è risolto: Hogsmeade, arriviamo!

 

***

 

Dato che per oggi non ho più occasione di vedere Malfoy gli ho spedito un bigliettino tornata in camera. Appena avremo tempo di restare soli ci accorderemo per l’orario di sabato, ma direi che l’importante è avere il permesso di andare, e noi ce l’abbiamo.

Sono quasi tutti in Sala Grande per la cena, dove tra l’altro mi sto appunto dirigendo. Che gentili, i miei amici: non mi hanno. Presumo che siano stati troppo indaffarati con i compiti che io non gli ho fatto copiare per ricordarsi di chiamarmi.

Decido di non pensarci per ora, tanto sono sicura che mi diranno qualcosa loro. Ah, che bello essere una studiosa…

Entro il Sala Grande e senza guardarmi intorno vado a sedermi al mio tavolo rosso-oro. Non riesco a trattenere un sorrisetto se immagino che faccia faranno loro quando mi vedranno con la mia nuova divisa, settimana prossima…

Mi siedo come sempre accanto a Ron che, tanto per cambiare, si sta ingozzando in modo vergognoso. Ginny ormai non lo guarda neanche più, ed Harry sembra essere in piena sfida con il suo pollo, a vedere in che modo violento lo sta facendo a pezzi…

- Tutto bene Harry?- chiedo con voce allegra.

- Sì.- risponde lui senza guardarmi, con un tono così alto che la voce di Piton sembra una voce bianca a confronto.

- Ok.- alzo le spalle, indifferente, e i miei occhi si posano più avanti, al tavolo di Slytherin.

Malfoy sta parlando con Nott e Zabini di non so cosa, e non sta minimamente considerando la Parkinson, che lo sta tirando insistentemente per la manica della camicia.

Poi si volta per prendere la bere e alza lo sguardo, trovando il mio. Ci fissiamo per qualche secondo, poi lui sorride alzando il bicchiere. Io lo imito e ci portiamo il calice alle labbra, per poi distogliere l’attenzione l’uno dall’altra.

- Cosa hai fatto nelle ore buche Herm?- mi chiede Ron senza guardarmi.

- Un po’ di questo, un po’ di quello…- dico evasiva.

- Noi abbiamo studiato!- oddio, davvero? Chissà che esperienza sconvolgente…

- Buono, avete finito tutti i compiti che ci hanno assegnato?- credo che vogliano Cruciarmi…

- No!- risponde cupo e arrabbiato - Avevamo gli allenamenti, due ore in campo, e non siamo riusciti a finire i compiti, neanche quelli per domani!-

- Ron, siamo all’inizio dell’anno… la scuola è iniziata da appena tre settimane, com’è possibile che siate già così indietro con i compiti?- chiedo stancamente.

- Se qualcuno ci aiutasse non avremmo problemi a conciliare studio e vita privata.- interviene Harry.

- Agli esami non potrete copiare da me.- replico afferrando la brocca dell’acqua - Almeno l’ultimo anno potreste fingere di impegnarvi un po’.-

- Guarda che abbiamo un sacco di cose da fare!- si difende lui - Abbiamo la squadra, sai quanto ci tiene la McGrannit alla Coppa delle Case, e come Capitano ho molto più lavoro da fare degli anni passati!-

- Io sono Caposcuola, Harry, organizzo gli eventi scolastici, faccio le ronde e controllo sempre che tutto vada per il verso giusto qui dentro. È ugualmente impegnativo.-

- Sì, e fai solo questo.- credo di aver sentito una nota di cattiveria nella sua voce.

- Cosa vorresti dire?-

- Voglio dire che, oltre a studiare e tenere in ordine la scuola, tu non hai altro da fare. Non hai un ragazzo, non esci con gli amici, non fai mai niente di niente… tutto il tempo libero che hai lo passi sui libri o tra i corridoi a dare punizioni a destra e a manca, è ovvio che tu sia così brava nello studio, se non hai neanche un ragazzo a cui pensare!-

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi, ma non ho intenzione di piangere né abbattermi per le sue parole cattive. Non ora che ho tutte le carte per dimostrargli quanto si stia sbagliando e quanto superficialmente mi stia trattando.

- La mia vita privata non ti riguarda, Harry.- sputo con freddezza, lampi verdi di Avada Kedavra che mi partono dagli occhi - E non sono la vostra balia, quindi il mio tempo libero lo gestisco come più mi pare e piace.-

- Hn. Quando avrai un ragazzo ne riparleremo.- risponde ficcandosi un pezzo di pollo in gola. Strozzatici, stronzo! - O anche solo quando ti deciderai a capire che hai diciassette anni e non ottanta.-

Ginny gli tira una gomitata tra le costole, Ronald a momenti si strozza con le patate. Sanno che ha esagerato, anche se ha espresso quello che tutti pensano ma non hanno il coraggio di dire.

- Attenderò quel momento con gioia.- rispondo sorridendo. Bevo un po’ d’acqua e mi alzo da tavola, senza più degnarli di uno sguardo.

 

***

 

È Giovedì, precisamente sono le 16.00 in punto e mi sto dirigendo verso i sotterranei di Slytherin accompagnata da Malfoy. Non abbiamo più niente da fare oggi, la prima ora buca della giornata l’abbiamo passata a studiare, quindi adesso ci occupiamo delle lezioni di sensualità.

Ha detto che oggi vuole iniziare con il ballo… non so di che tipo. Sì, insomma, ballo da discoteca, ma ce ne sono davvero tanti!

Pronuncia la parola d’ordine ed entriamo. Gli studenti di Slytherin si stanno abituando alla mia presenza giornaliera nel loro dormitorio, tempo due giorni e Draco ha zittito tutte le malelingue, dicendo che dovevamo solo “sbatterci per organizzare quella cazzo di festa di Halloween”, testuali parole.

Sento soltanto gli insulti non tanto velati della Parkinson e gli apprezzamenti pesanti di Nott al mio indirizzo e le allusioni a quello che, secondo lui - e tanto torto non ha, se vogliamo essere sinceri - facciamo io e Draco in tutte queste ore da soli.

Appena metto piede nella stanza mi blocco: che diavolo è successo qui dentro? Accanto a me Malfoy sogghigna compiaciuto mentre chiude la porta.

- Ho solo fatto spazio.- alza le spalle e raggiunge un angolo della stanza dove troneggia uno stereo.

- E quello cos’è?- indico un coso che spunta dal pavimento e si collega al soffitto, o forse parte dal soffitto e scende per terra, non lo so.

- E’ un palo, Granger, non dirmi che non ne hai mai visto uno.- sbuffa.

- Un palo?- credo di avere gli occhi fuori dalle orbite - Hai detto che mi avresti fatto ballare musica da discoteca, non che mi avresti trasformata in una ballerina di lap dance!-

- Sarebbe interessante.- sorride e mi guarda in modo osceno. Rabbrividisco, e chiudo la bocca prima di cacciare fuori chissà quali altri insulti al suo indirizzo.

Lo vedo armeggiare con lo stereo e subito parte una musica tunzeggiante, abbastanza forte. Malfoy sorride e si volta verso di me.

I like the way you mooove

Mi punta la bacchetta contro e la mia divisa, da seria e casta, si trasforma in quella provocante che mi fa indossare ogni qualvolta siamo soli nella sua stanza.

Credo lo faccia più per piacere personale che per farmi realmente abituare ad essere impacchettata in pochi metri di stoffa, ma non importa.

Si avvicina lentamente, mi tira a sé per i fianchi e si china leggermente su di me. Ho il cuore in gola, il cervello nello stomaco e le sue labbra che sfiorano il mio orecchio.

- Lasciati andare al ritmo…- sussurra, facendomi rabbrividire per la vicinanza e le vibrazioni della sua voce che si infrange contro la mia pelle.

Poi inizia a muoversi, ed io con lui. Seguiamo la musica con movimenti lenti e appena accennati, che pian piano si fanno più marcati e ritmici.

Sento che mi tira ancora di più a sé, stringendo con più forza i miei fianchi.

Ad un tratto mi spinge indietro, io lo guardo un po’ stranita… che gli prende? Ma capisco subito che fa parte del gioco, o lezione, come le chiama lui.

Infatti mi fa fare una giravolta e con uno strattone mi ritrovo contro di lui, corpo a corpo. La musica continua, la canzone si fonde con un’altra e il ritmo cambia.

Draco inizia a muovere il bacino contro il mio, io seguo i suoi movimenti, le note che danzano attorno a noi, il rimbombo delle casse nelle tempie, e i suoi occhi che cercano i miei, poi fuggono e di nuovo si posano sul mio viso.

È bello ballare con lui. Sto bene.

E nella mia testa si forma un pensiero monello: non vedo l’ora che arrivi sabato notte…

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Pretty Woman ***


Lasciate che vi esprima tutto il mio *felicissimo* stupore: WOW!!!!!!!!!!!! 169 preferiti, 1400 letture, 40 commenti a capitolo… porca miseria, che figata! Temevo che questa storia non piacesse, e invece… davvero, grazie, grazie di cuore!

Una piccola precisazione: il titolo della fiction è ispirato alla canzone “Moi… Lolita” di Alizee. Hermione è sempre stata una ragazza normale, solo che non riteneva necessario dimostrarlo dentro scuola. 

Questo capitolo lo dedico ad Alexluna ♥


 

Buona lettura!

 

 

*Act III*
- Pretty Woman -

 

 

 

 

 

Sono allegra! Sono entusiasta! Sono gasata! Sono esaltata! Sono elettrizzata!

Perché? Perché oggi è sabato, ovviamente! Sono appena uscita dalla doccia, fra mezz’ora ho appuntamento con Draco per andare insieme ad Hogsmeade insieme.

Io e lui. Da soli.

Ho detto ad Harry e gli altri che oggi sarei stata occupata con la preparazione della festa di Halloween, ma non ho detto esattamente in cosa consiste il mio impegno di oggi… non importa, lo vedranno.

Ieri sera ho preparato i vestiti da mettere, ma non posso non chiedermi mille e mille volte: saranno adatti?

Credo di sì. Un jeans stretto blu scuro, ballerine nere e camicia bianca. Niente di eccentrico e particolare, ho scelto apposta degli abiti semplici, e soprattutto comodi, dato che dovrò provare un’infinità di vestiti quest’oggi.

Mi preparo in cinque minuti e mi guardo allo specchio. I capelli come sempre fanno quello che vogliono… pace. Un cerchietto risolverà parte dei problemi.

- Forza Hermione!-

Prendo un bel respiro ed esco dalla mia camera con la borsetta a tracolla. Dentro, ovviamente, ci sono bacchetta, portafogli e moneta dell’ES. Metti caso scoppiasse qualunque casino Harry mi può contattare e io posso correre da lui.

Sono le nove e trentacinque… Draco mi aspetta all’entrata della Sala Grande per le dieci. Bevo un succo, mangio un croissant e sono tutta sua!

Fischiettando scendo le scale del dormitorio femminile, saluto con un sorriso i miei compagni Gryffindor ed esco dal buco del ritratto della Signora Grassa, che canta a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Fosse intonata almeno…

Per i corridoi ci sono pochi studenti, ma è normale. Solitamente il sabato mattina si sveglia solo chi ha una marea di compiti da fare, chi ha gli allenamenti di Quidditch oppure chi, come me, ha impegni e appuntamenti da rispettare.

Allegra e frizzante metto la testa dentro la Sala Grande. C’è davvero poca gente, wow! Tutti mattinieri qui ad Hogwarts, eh? Indifferente mi dirigo verso il tavolo della mia casa, dove sono seduti Harry e Ginny.

- Buongiorno ragazzi!- li saluto con un sorriso.

I due smettono di baciarsi e rispondono - Herm, buongiorno a te!-

- Ron?- chiedo non vedendolo seduto né in piedi da qualche parte.

- Oh, si sta ancora vestendo.- risponde Harry - Oggi abbiamo tre ore di allenamento intensivo, sai… settimana prossima c’è la partita contro i Tassi.-

- Non che rappresentino un problema, si intende…- interviene Ginny - Ma sai com’è mio fratello… si innervosisce e non combina niente di buono.-

- Sì, ho presente.- dico sorridendo, poi mi verso un po’ di succo nel bicchiere e bevo.

- Tu invece?- mi chiede dopo un po’ Harry.

- Io cosa?-

- Hai detto che devi lavorare per la McGranitt.-

- Infatti.- annuisco addentando un morbido e zuccheroso croissant - E’ per la festa di Halloween.-

- Cosa state organizzando di bello?- mi chiede esaltatissima la rossa - Sono davvero curiosa!-

Sorrido. Quando si comportano così sono teneri e simpatici… li adoro. Ma giuro che li ucciderei quando se ne escono con le loro frecciatine cattive sulla mia scarsa femminilità e tutto il resto.

- Oggi ci lavoreremo su e domani sera, se avrete fatto tutti i compiti, vi darò qualche piccola anteprima.-

Ginny mette su un broncio da bambina, Harry sembra sconvolto - Compiti?!-

- Compiti.- annuisco convinta - Spero tu sappia cosa sono.-

- Certo che lo so.- ribatte cupo - Qualcosa che non ho mai voglia di fare, soprattutto se sono per Piton!-

- Come fate a parlare di Piton a quest’ora del mattino?- la voce assonnata di Ronald ci fa voltare nella sua direzione e sorridere divertiti. Non cambierà mai.

- Hermione pretende che entro domenica facciamo tutti i compiti che ci hanno assegnato!- spiega Harry scandalizzato. Poverino… “compiti, questi sconosciuti”.

Ron mi guarda sconvolto. Oddio, che ho detto di così strano?

- Granger…-

La voce che sento adesso alle mie spalle è ben diversa da quella del rossino accanto a me. È bassa e vibrante, un po’ strascicata e con quell’inconfondibile nota di supponenza.

- Buongiorno a te Malfoy.- mi volto sorridendo. So che Ginny sta fingendo che Draco non sia qui, che Harry sta rispondendo al suo gestaccio e che Ronald è troppo assonnato per capire chi è.

- Sei pronta?- mi chiede puntando tutta la sua attenzione unicamente su di me.

- Sì!- annuisco e mi alzo prendendo la borsetta - Ragazzi ci vediamo stasera.-

- Herm, tu…- dice Harry fissandomi.

- Io cosa?- mi trovo a chiedere per la seconda volta.

- Esci con lui?- indicando Draco accanto a me, che sbuffa infastidito.

Ginny improvvisamente si ricorda che esiste anche lui e alza la testa di scatto, Ron sputa il succo che stava bevendo quasi in faccia alla sorella e si volta a guardarmi.

- Cosa devi fare con quello lì?!- esclama.

- Dobbiamo lavorare.- dico in tono ovvio - E’ per Halloween, ne abbiamo parlato cinque minuti fa.-

- Perché con lui?- ribatte il moro.

- Perché la McGranitt ha deciso così.- rispondo. Abbi pazienza Hermione… pazienza. Ricorda: la calma è la virtù dei forti.

- Granger non abbiamo tempo da perdere con queste sciocchezze.- dice Draco sfiorandomi appena la mano con la sua, facendosi più vicino a me - Andiamo?-

- Sì.- annuisco guardandolo, poi torno a fissare i miei amici sconvolti - Ho con me la moneta.- dico ad Harry - Se succede qualcosa contattami.-

- Lo farò.- risponde cupo, ma non aggiunge altro. Probabilmente ha capito che non tollererei una scenata qui in Sala Grande.

- Bene. A stasera.- li saluto e mi allontano con Draco.

Sento dietro di me i borbottii di Ronald e le imprecazioni di Harry, miste alla preoccupazione di Ginny. Sono davvero esagerati, non solo con Slytherin in generale, ma con Draco in particolare.

E poi i razzisti erano loro

Superiamo Gazza, che cerca in tutti i modi una scusa per farci punire, mostrandogli il permesso scritto che mi ha dato la McGranitt ieri e camminando fianco a fianco ci avviamo ad Hogsmeade.

- Belle zecche i tuoi amici Granger.- sogghigna ficcandosi le mani in tasca.

Mi chiedo se Draco oggi non voglia essere stuprato… si è messo una camicia grigio perla che aderisce perfettamente al suo corpo - e che corpo ragazzi! - e che tiene fuori da quei cavolo jeans neri strettissimi… prima mi è passato davanti e ho potuto notare le meraviglie del suo fondoschiena.

Signori Malfoy… grazie!!

- Effettivamente sono un po’ pesanti quando ci si mettono.-

- Solo un po’?- ride appena - Prima ti offendono su cose che non sanno, poi fanno i buonisti, ma sono i primi a puntare il dito contro gli altri!-

Sospiro - Questa è una cosa che non mi piace.- ammetto.

- Tu però non lo fai.- risponde prontamente - O almeno… hai smesso di farlo.-

Si gira e mi sorride. Non è proprio un sorriso… quasi, ecco. Un mezzo sorriso, sì. Ed è bellosensualmente bello.

Istintivamente rispondo al sorriso.

- Ho capito che era sbagliato.- rispondo scrollando le spalle.

Camminiamo in silenzio, uno accanto all’altra, a lungo. Eppure il silenzio tra noi non è imbarazzato… non è di quel tipo che ti fa pensare ossessivamente a dire qualcosa per spezzare la tensione. Siamo in armonia… sto bene.

- Dobbiamo darci da fare con il ballo, Granger.- dice quando mancano ormai dieci minuti ad Hogsmeade. Nel frattempo ci siamo fumati un paio di sigarette.

- Sono davvero così pessima?- rido guardandolo.

- No, muovi bene i fianchi.- sogghigna fissandomi insistentemente - Devi solo esercitarti e imparare qualche mossa… particolare.-

- Del tipo?- chiedo ricambiando divertita il suo sguardo - Strusciarmi in modo osceno su un ragazzo?-

- Anche.- torna a guardare la strada davanti a noi - Ma non preoccuparti, abbiamo una settimana per provare.-

- Agli ordini Dottor Malfoy!- esclamo ridendo.

Non so perché, ma mi sento leggera. Sorrido molto di più e ci stuzzichiamo a vicenda con battute maliziose e divertenti. È bello stare con lui.

 

***

 

Siamo ormai alle porte di Hogsmeade e per evitare che la nostra bugia con la McGranitt venga smontata in cinque minuti, abbiamo pensato bene di fare un incantesimo su noi stessi: gli altri ci vedranno con una faccia diversa.

Semplice ma efficace.

- Vieni, di qua.-

Malfoy mi fa strada verso un negozietto che non avevo mai notato prima. Ok, neanche mi interessava, prima.

Comunque è allegro, carino… sì, anche la commessa è molto carina, e si sta mangiando Draco con gli occhi. Giù le zampe!

- Grazie, facciamo da soli.- lo sento dire, e lei si allontana un po’ triste. Tiè.

Giriamo un po’, ci sono delle cose davvero belle… sì, mi piace questo posto!

Malfoy tira su un sacco di roba, poi mi spinge dentro il camerino con l’ordine di provarli tutti e fargli vedere come sto. Uomini…

Bene, iniziamo con magliette e pantaloni.

Mi provo una serie di jeans chiari e scuri, stretti, che mi fasciano bene le gambe e, devo dire… mi fanno proprio un bel sedere! Malfoy ha gusto, potrebbe fare il consulente di moda. Ok, non esageriamo.

I pantaloni gli piacciono, quelli lunghi almeno.

- Dammi qui quello che prendiamo.- dice mettendo da parte i pantaloni che lui ha approvato, su una poltroncina appena dietro di lui - I jeans vanno bene, tutti. Anche le magliette che hai provato.-

- Sono così attillate che mi si vedono i pori della pelle, non so se te ne rendi conto.- rispondo passandogli una decina di maglie taglia XXXXXS.

- Meglio così, no?- piega le labbra in quel ghigno seducente che… mmm contieniti Hermione, sei in un luogo pubblico - Ora provati i pantaloni corti.-

- Sembrano mutande, Malfoy.- ribatto voltandomi appena a guardare quei piccolissimi pezzi di stoffa.

- Siamo qui apposta Granger, o l’hai dimenticato?- mi dice sbuffando.

Io gli rispondo con una linguaccia e chiudo la tenda del camerino. Forza, Hermione… tra gli shorts e la tua volontà, non possono assolutamente averla vinta gli shorts, porca miseria!

Quindi mi tolgo i pantaloni e mi accingo ad indossare un paio di pantaloncini chiari di jeans. La vita è bassa, ma non al pelo… buono. E non sono volgari… strano. Oh, insomma, Malfoy ha davvero gusto, com’è possibile?

Tengo su la mia camicia, tanto le mini magliette le abbiamo prese tutte, prendo un bel respiro e tiro la tenda.

- Come mi stanno?- chiedo, vedendo il biondo di spalle al camerino. Si gira e mi fissa in un modo che… sono io o fa caldo?

- Bene.- non mi stacca gli occhi di dosso, poi… c’è bisogno di dirlo? Ghigna - Molto, molto bene.- aggiunge.

Mi sento infuocare, che cavolo… la smette o no di fare quella faccia da depravato sexy?!

- Ok, gli altri sono tutti uguali, non è necessario che li provi…- dico spostando lo sguardo altrove.

- Come preferisci.- alza le spalle con indifferenza - Tanto li prendiamo tutti.-

Senza rispondere mi chiudo di nuovo dentro al camerino e mi cambio al volo, tiro su i vari pantaloncini che avevo posato sullo sgabello ed esco.

Vedo che Malfoy sta parlando con la commessa di prima, quella carina… chissà, magari le sta chiedendo di uscire?

Lei annuisce, lui la ringrazia e lascia che porti tutta la roba alla cassa, compresi i pantaloncini che ho io in mano. Gli abiti svolazzano dietro all’allegra signorina mentre Draco aspetta che io lo raggiunga.

- Guarda che mi fai andare in bancarotta.- sospiro - Non che abbia problemi, ma abbiamo un sacco di cose da comprare ancora…-

I miei genitori sono entrambi dentisti, e devo dire che problemi di soldi proprio non ne abbiamo. Ho un mio conto personale sul quale versano mensilmente una certa somma, e siccome io non sono una che spende e spande ovunque, il mio conto in banca è piuttosto ben fornito.

Questo però non vuol dire che io debba prosciugarlo in un giorno solo!

- Lascia stare, non è un problema tuo.- risponde lui iniziando a camminare.

- Come, scusa?- lo inseguo fino alla cassa - Certo che è un problema mio, mica posso addebitarli alla scuola tutti questi vestiti!-

- Infatti.- si ferma, sorride alla ragazza e tira fuori una carta dal portafogli. Oddio, c’è il suo nome sopra… è una di quelle che nel mondo Babbano chiamiamo “carta di credito”? No, aspettate un attimo… quella è di Malfoy! E perché la ragazza gli ha dato un foglietto e lui lo sta firmando?

- Che stai facendo?- gli chiedo facendomi più vicina.

- Quello che non devi fare tu.- risponde senza guardarmi. Finisce di firmare e porge di nuovo la piccola pergamena alla ragazza, poi si gira verso di me e mi cinge le spalle con un braccio - Vieni, andiamo.-

- Ma devo pagare!- protesto.

- Sei scema o cosa?- ribatte fissandomi male - Ho pagato io.-

- Ma… ma…- balbetto, mentre mi porta fuori dal negozio - Ma quei vestiti sono miei!-

- E allora?-

- E allora non è giusto che paghi tu! Tra l’altro abbiamo usato quell’incantesimo, perché hai messo il tuo nome? Ci scopriranno subito!-

Lui sbuffa e si mette le mani nelle tasche anteriori dei pantaloni - Perché conosco quella ragazza, Granger. Mi deve un favore, quindi non dirà a nessuno che sono stato qui oggi.-

Rimango a bocca aperta a seguirlo per le strade. Questo ragazzo è un demonio, anzi no… ne sa una più di lui! Ma che cavolo…

 

***

 

Il resto della giornata l’ho passato a farmi trascinare da una parte e dall’altra dal biondo malefico, che mi ha fatto provare almeno dieci abiti da sera con le scarpe abbinate, ma soprattutto mi ha fatto comprare una quantità spropositata di vestiti da discoteca.

Non mi sono mai stancata tanto, e a me fare shopping non dispiace!

Mi ha fatto prendere dei vestitini che mi vergogno solo a guardarli, una serie di gonne che sembrano cinture larghe e top decisamente poco coprenti. Non so quanto coraggio avrò di indossare davvero tutta questa roba…

- Malfoy, basta, ti prego!- esclamo a metà giornata - Concedimi una pausa, sono esausta!-

Lui mi guarda e sorride. No, ghigna. Che novità.

- Dai, andiamo a mangiare. È l’una e mezza.-

Andiamo in un posticino semplice e poco conosciuto. Certo, per me che vado sempre ai Tre Manici di Scopa, si intende. Ordiniamo qualcosa da mangiare e mentre aspettiamo non posso che chiedermi se quello che ho davanti agli occhi è il vero Draco Malfoy.

- Sicuro di star bene?- gli chiedo mentre si sta versando dell’acqua - Voglio dire… non sei normale.- ecco, così sì che capisce.

Ride sommessamente e si porta il bicchiere alle labbra.

Voglio essere quel bicchiere, voglio essere quell’acqua!

- Ho solo fatto un investimento su di te.- risponde posando il bicchiere sul tavolo - Finora è andata bene, e ci sono ottime speranze per il futuro.-

- Mi sembra di essere un gruppo d’azioni in borsa…- commento osservando il ragazzo che ci porta il nostro pranzo. Muoio di fame!

- Qualcosa del genere.- risponde Malfoy sogghignando.

Mangiamo parlando di qualsiasi cosa, stiamo anche bene insieme. Strano, ero sicura che Malfoy fosse solo un ragazzino borioso pieno di sé… ah, lo sapevo che il giudizio di Harry non era affidabile.

Al termine della seconda portata Malfoy mi chiede - Allora, Granger, pronta per il pomeriggio?-

Oddio, cosa vuole ancora da me? Sgrano gli occhi guardandolo. Credo che la mia faccia sia molto comica, dato che si sta trattenendo dal ridere.

- Mancano i trucchi e gli accessori per i capelli, o l’hai dimenticato?- risponde ricomponendosi - Non vorrai mica farmi fare una brutta figura per mancanza di dettagli.-

Ah, ecco, è questo il suo problema.

- Quando mai…- rispondo ghignando come fa lui - Prendi il dolce?- gli chiedo subito dopo.

- Sì.- dice afferrando il menu - Io voglio… voglio…- medita torturandosi il labbro inferiore con i denti.

Oddio, non riesco a distogliere lo sguardo, è ipnotico! Sembra innocente e allo stesso tempo dannatamente eccitante… Malfoy fa davvero un brutto effetto ai miei ormoni impazziti.

Per fortuna non se ne accorge e sceglie cosa vuole come dolce.

- Torta ai frutti di bosco.- sentenzia chiudendo il menu.

- Io voglio una torta al cioccolato.- affermo sorridendo, senza neanche guardare la lista.

- Ingrasserai.- sogghigna malefico il biondo davanti a me.

- La mangio da sempre, eppure non mi sembra di essere obesa.- gli rispondo, poi sento arrivare il cameriere.

- Avete scelto il dolce?- chiede educatamente.

- Sì.- dico sorridendo.

- Per lei una fetta di torta al cioccolato,- ordina Draco - per me con i frutti di bosco.-

- Benissimo. Arrivano subito.- il ragazzo se ne va e torna due minuti dopo con le nostre ordinazioni.

Dolce, dolce, dolce! Amo il cioccolato, e ancor di più amo la torta al cioccolato. L’ho già detto che amo il cioccolato?

 

***

 

Il resto della giornata è letteralmente volato. Stranamente Malfoy non ha esagerato con i trucchi, che devono essere semplici ed essenziali, come ha detto lui. Stessa cosa per i capelli. Poche cose ma buone.

Adesso stiamo tornando ad Hogwarts. E… oddio!

- Malfoy!- esclamo all’improvviso, bloccandomi per strada con un’espressione di puro terrore in viso.

- Che c’è?- mi chiede, infastidito e allarmato insieme.

- Che cosa diciamo alla McGranitt?!- dico sempre a voce alta - Teoricamente siamo venuti qui per la festa di Halloween, non per lo shopping personale!-

Oddio, oddio, oddio… lo so, me lo sento. Verrò espulsa! La mia vita finirà in miseria… come ho potuto lasciarmi traviare da questo essere dalla dubbia moralità?

No, un attimo… sono stata io a cercarlo.

È finita!

- Granger, calmati.- sbuffa il biondo accendendosi una sigaretta - Tutto qua il problema?- che fa, sfotte?!

- Malfoy, noi abbiamo mentito… mentito! Non so se te ne rendi conto!- mi avvicino a lui e gli rubo la sigaretta dalle mani, portandomela alle labbra.

- Ma sei proprio isterica!- dice visibilmente scocciato. Mette una mano in tasca e ne tira fuori un’altra sigaretta, che accende subito con un colpo di bacchetta - Diremo che abbiamo delle buone idee per la festa e che appena avremo organizzato il tutto le faremo sapere di cosa si tratta.-

Apro la bocca per parlare, per ribattere e dirgliene quattro, però… ehi, il biondastro ha ragione!

- Andiamo, scema di una Gryffindor.- alza gli occhi al cielo con fare teatrale e si avvia - Faremo tardi.-

Lo seguo, continuando a fumare. Ormai mi sono abituata. Non sono una sigarette-dipendente, so controllarmi. È che quando sono con Draco, io… non so, mi sento leggera.

Camminiamo in silenzio, con i sacchetti che ci seguono. Non so perché, ma anche il silenzio è piacevole con lui. Quando Harry e Ron mi vengono vicino e non dicono una parola solitamente è per chiedermi qualche favore.

- Non avresti dovuto pagare tutto tu.- dico a metà strada - Ti ridarò quello che hai speso. Non ho problemi.-

- Neanche io, Granger.- risponde guardando davanti a sé - Facciamo così. Se il nostro investimento non dovesse andare a buon fine, per colpa tua si intende, perché io sono perfetto… allora mi ridarai il denaro che ho speso per te.-

Si ferma, si gira e mi guarda. La luce aranciata del tramonto risalta i suoi capelli biondissimi e colora di un tenue color pesca il suo viso pallido.

Gli occhi grigi risaltano come stelle. O sono azzurri? Non so dirlo… è un colore indistinguibile che cambia in base al suo umore. Sono degli occhi davvero stupendi.

- Allora?- attira la mia attenzione porgendomi la mano destra - Ci stai?- come da copione, ormai lo so, ghigna.

- Certo che ci sto.- sorrido e gli stringo la mano.

Passano pochi secondi che lui, con uno strattone, mi attira a sé. Sbatto contro il suo petto muscoloso e alzo la testa per chiedergli se per caso si è bevuto il cervello o la luce del sole gli ha danneggiato qualche neurone, ma vengo catturata dal suo sguardo.

Intenso, penetrante, seducente… esprime una tale quantità di sentimenti che mai avrei creduto di poter vedere proprio negli occhi di Draco Malfoy.

Non so quanto tempo sia passato quando lui decide di muovere le labbra per parlare.

- Sei arrossita come una bambina.- sogghigna, scuote la testa e mi lascia andare, riprendendo a camminare.

Resto ferma per un po’, poi lo seguo.

- Fottiti, Malfoy!- impreco affiancandolo - Era a tradimento, non vale!

- A tradimento?- alza un sopracciglio e ride sommessamente - Granger, credi che i ragazzi ti chiederanno il permesso prima di avvicinarsi a te? Guarda che non ce l’hai d’oro…- nel dirlo lancia uno sguardo osceno… proprio , in mezzo alle mie gambe!

- Porco!- sibilo tra i denti.

Così, tra un insulto e un commento volgare, arriviamo ad Hogwarts. L’incantesimo su di noi ha perso effetto appena usciti da Hogsmeade, e i sacchetti sono stati rimpiccioliti e infilati in borsa.

L’inganno perfetto.

- Ho bisogno di un bagno caldo e una buona cena.- dico stiracchiandomi, quando giungiamo finalmente all’ingresso della scuola - Sono a pezzi!-

- Sì, anche io.- annuisce Malfoy massaggiandosi il collo - Ci si vede a cena, allora.-

- Ok.-

- Ah, Granger.- aggiunge bloccando a metà il mio saluto - Lunedì ti voglio nella mia stanza appena ne abbiamo l’occasione. Tanto la scusa è sempre quella della festa di Halloween.-

- Va bene… però dovremmo davvero organizzarla, questa festa.- rispondo seria e puntigliosa. Non mi piace avere qualcosa in sospeso da fare.

- D’accordo, come vuoi.- sbuffa, sorridendo, poi alza una mano e mi saluta - Ci si vede.-

- Ciao.- sorrido, rispondo al suo saluto e mi dirigo alla Torre per fare un bagno bollente con tanta schiuma e sali da bagno profumati.

Domani metterò in ordine tutti i miei vestiti nuovi…

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Bet and Wait ***


 

*Act IV*
- Bet and Wait -

 

 

 

 

 

È domenica, sono le nove del mattino e ovviamente io, Hermione Granger, sono sveglia già da due ore a studiare. Sto ripassando tutte le lezioni della prossima settimana, portandomi avanti con il programma. Non voglio farmi trovare impreparata dai professori, né dare occasione a Piton di toglierci punti.

La Biblioteca resterà sempre il mio posto preferito ad Hogwarts. Silenziosa, intima… è come se fosse… magia nella magia.

E poi io adoro l’odore dei libri, della carta, delle pergamene… mi fanno sentire bene. Non so come spiegarlo, ma questo posto mi trasmette delle bellissime sensazioni.

Torno a concentrarmi sul mio volume di Storia della Magia, quando sento dei passi dietro di me. Spero che non sia l’ennesima coppia che viene a sbaciucchiarsi qui, è davvero fastidioso cercare di studiare coi rumori di ventose alle spalle.

Una volta ho beccato Ron e Lavanda… non è stato piacevole farmi notare da quei due che si stavano mangiando la faccia. Che schifo…

- Ma sei scema? Lo sai che viene sempre qui.- sento dire da una ragazza.

- Sì, sì, ma ti importa davvero che possa sentire?- risponde una vocetta un po’ acuta.

- Beh, sai… fosse una studentessa come le altre…- dice l’altra incerta -…ma è una Caposcuola!-

Caposcuola? Ho sentito bene? Drizzo le orecchie a questa parola, e cerco di ascoltare meglio quello che si stanno dicendo le due ragazze dietro di me. Chi sarà la Caposcuola di cui stanno parlando? Ci siamo solo io per Gryffindor e Hannah Abbott per Hufflepuff. Ravenclaw e Slytherin hanno Terry Steeval e Draco.

Di chi staranno…

- Oh, ti prego. Hai ancora paura del ruolo di Caposcuola?- dice la ragazza dalla voce acuta con tono di sufficienza. Questa tipa non mi piace.

- Lei non è mica una Caposcuola normale, lo sai Susie.- ribatte l’altra, evidentemente poco incline al pettegolezzo libero - E’ una tosta, fa sul serio, e non guarda in faccia nessuno quando si tratta di far rispettare le regole.-

- Questa è una cosa che non mi piace.-

- Cosa?-

- Il fatto che non copra gli amici.- risponde in tono ovvio - Insomma, io credo che gli amici vadano aiutati sempre e comunque, in qualsiasi situazione.-

- Beh, dipende.- dice l’altra - Potter ne ha combinate davvero di tutti i colori, coprirlo è impossibile anche per Silente…-

Potter? Harry? Cosa c’entra lui adesso? No, aspettate… non ditemi che stanno parlando proprio di…

- Hermione Granger non sa cosa sia la vera amicizia!-

Lo sapevo. Lo sospettavo. Se c’è da sparlare di qualcuno, ecco che spunta fuori il mio nome. Ma porca…

- Non starai esagerando Susie?-

Sì, credo proprio di sì!

- Ok, ok. Quello che ti volevo dire non riguarda la concezione dell’amicizia della Granger.- taglia corto Susie-dalla-vocetta-acuta.

- Infatti, dai, dimmi!- oh, adesso è curiosa! Lo sono anche io, guarda un po’.

- Beh, sai… ho saputo che la Granger va tutti i giorni a Slytherin!- confida come se fosse un segreto di stato.

- Ah… tutto qui?- dice l’altra - Lo sanno tutti che sta preparando la festa di Halloween con Malfoy. Che c’è di così strano?-

- Come, che c’è di così strano?- la scimmiotta Susie - Credi davvero che stiano solo preparando la festa?-

No, oddio… non ci avranno mica scoperti!

- Non dirmelo… la Granger se la fa con Malfoy?-

- Non lo so, è una mia supposizione. So solo che alla Parkinson non piace l’intrusione di una Gryffindor, specialmente la Granger, nel suo territorio.-

- Ti riferisci a Slytherin o a Malfoy?-

- Vedo che capisci…- dice con la voce di chi la sa lunga.

- Ma dai, secondo me è impossibile!-

- E perché, scusa?- chiede un po’ delusa Susie.

Sì, dimmi, anche io voglio sapere: perché è così impossibile che io frequenti Malfoy?

- Ma l’hai vista?- ridacchia - Vive tra i libri, si veste come una suora, non partecipa ad alcuna festa… ci scommetto che è astemia, e anche vergine!-

- Sì, e magari pure frigida.- ride Susie - Anne, senti… beh, sì, effettivamente la cosa non sta in piedi.- sembra riflettere seriamente la ragazza.

Sento le mie viscere intrecciarsi tra loro e giocare a Twister. Ma io non mi sto affatto divertendo. Come si permettono di dire certe cose di me?

Astemia, vergine, frigida… non mi conoscono, probabilmente non mi hanno mai rivolto la parola in vita loro… perché tutti devono vedermi in questo modo? Io sono altro, dannazione!

Sono una ragazza, un’adolescente, una femmina soprattutto.

- …potrebbe farlo davvero?- credo di aver perso una parte del discorso.

- Andare a letto con la Granger? Mah, non so, Anne… insomma, va bene tutto, ma Malfoy ha una reputazione da difendere!-

- Sì, hai ragione. Quindi, alla fine, non c’è nessuna tresca tra lui e la Granger.-

- Eh, sì… devo ritrattare. Pensandoci, ho capito che sarebbe proprio impossibile.- Susie sembra davvero convinta di quello che dice, come se fosse la conclusione di un discorso di astrofisica.

- Già. A lui non verrebbe mai voglia di farsela, lei figurati se sa cosa vuol dire farsi un ragazzo!-

Le sento ridere, poi Madama Pince le riprende e loro escono di corsa.

Resto immobile al mio posto, come pietrificata. I miei amici, i conoscenti, addirittura chi non mi conosce parla di me come se fossi un manifesto appeso al muro.

Se solo sapessero… se potessi dire, gridare che sono diversa, far sapere che cosa faccio davvero con Draco quando ci chiudiamo in camera sua… se sapessero che sto per mostrare loro la vera Hermione Granger…!

Chiudo i libri con stizza, li butto in borsa e mi alzo, incurante dello sguardo assassino che aleggia sul mio viso. Me ne frego di tutti.

A passo di carica mi dirigo verso la Torre, dove ho intenzione di restare per il resto della mattinata. Non voglio essere disturbata da nessuno! O quasi…

Ringhio la parola d’ordine in faccia alla Signora Grassa, che un po’ intimorita si fa da parte per farmi passare attraverso il buco dietro al suo ritratto.

Appena metto piede in Sala Comune, comunque, il mio umore crolla terribilmente.

Ron-Ron e Lav-Lav si stanno mangiando la faccia su un divanetto, facendo strani rumori che non saprei in che modo definire se non disgustosi. Sul divano davanti a loro, Harry è sdraiato con la testa sulle gambe di Ginny.

Perfetto. Le due coppie dell’anno insieme, non potevo chiedere di meglio.

Fingo di non averli visti e tiro dritto verso il Dormitorio Femminile, sperando intimamente che…

- Mione!-

Lo sapevo. Harry mi ha vista e ha pensato bene di chiamarmi. Ma non lo capisce nessuno che voglio stare sola?

- Harry.- mi giro con un sorriso da Barbie stampato in faccia - Non mi ero accorta di voi.-

- Vieni a sederti un po’ con noi.- mi invita indicando una poltrona vuota davanti a lui - Ci sono delle cose che devi assolutamente sapere!-

- A dire il vero, avrei da studiare.- dico fingendomi dispiaciuta - Se non termino le ricerche…-

- Non prenderai una T, Mione, dai… stai qui. Solo cinque minuti.- Harry mette su un’espressione da bambino che quasi mi convince a restare.

Ma ovviamente Miss Piattola Ginny si sente in diritto di intervenire - Perché non sei venuta alla festa?-

- Quale festa?-

Un attimo… di cosa sta parlando? Mi avvicino a loro di due passi, chiedendomi a che cosa si stia riferendo la rossa. Non ho sentito parlare di nessuna festa.

- Oh, un festino della nostra Casa, solo per noi.- sorride giocando con i capelli del fidanzato - L’abbiamo fatto ieri sera, nella Stanza delle Necessità. Come mai non c’eri?-

Volgo lo sguardo alla mia destra solo per vedere Ron-Ron e Lav-Lav che cambiano posizione. Se prima erano uno accanto all’altra, adesso lei sta a cavalcioni sulle gambe di lui. Giusto. A rigor di logica, alla prossima lui dovrebbe stare tra le gambe di lei.

Torno a guardare l’altra Weasley - Forse perché non lo sapevo?- rispondo con una finissima punta di ironia nella voce.

Lei fa una faccia fintamente dispiaciuta - Oh, ma davvero? Ero convintissima che tu lo sapessi!-

Sì, come no… Glielo leggo in faccia che mi sta prendendo in giro. Non fa neanche finta di nasconderlo, la stronza.

- Beh, poco male.- dico alzando le spalle in un gesto indifferente - Non mi interessano certe cose.-

Vedo un ghigno alla Tom Riddle fare la sua comparsa sulle labbra di Ginny, mentre Harry si mette a sedere imprecando.

- Te l’avevo detto!- esclama la rossa tutta contenta.

- Fanculo.- dice lui tra i denti - Adesso devo una scorta di dolci a te e a Ron.-

Il mio sguardo si sposta incerto da lui a lei e da lei a lui. Non capisco, di cosa stanno parlando? Cosa c’entrano Ron e i dolci?-

- Sai, Hermione,- inizia Ginny sorridendo - ho scommesso con Harry che tu avresti detto di non essere interessata alle feste.-

- Io invece pensavo che ti sarebbe dispiaciuto, ma ho perso.- continua lui - E adesso devo un rifornimento maxi da Zonko a lei e a Ron.-

Non so che espressione aleggi sul mio viso, ma sicuramente non è rassicurante. Hanno scommesso su di me, su quello che avrei detto riguardo la festa di ieri sera di cui non sapevo nulla…

- …ma come avete potuto?- chiedo ancora stupita.

Loro due mi guardano come se fossero innocenti.

- Era solo uno scherzo.- risponde Harry - Una stupida scommessa con dolci e caramelle.-

- Già, non è niente di grave.- interviene Ginny - E poi giocavamo in casa… sei un libro aperto, talmente scontata e prevedibile che non abbiamo saputo resistere!-

Sento qualcuno ridere dietro di me. Non mi volto, non voglio vederli.

Sta succedendo di nuovo. Ecco perché il ruolo di Caposcuola non ha più il rispetto che deve avere. Sento una rabbia furiosa montarmi dentro. In questo momento potrei fare qualsiasi cosa.

Senza neanche rendermene conto punto la bacchetta verso il camino e faccio alzare le fiamme fino a farle scoppiare.

Ovviamente nessuno si fa male, ma tutti si sono spaventati per il rumore e il calore improvvisi.

Me ne vado prima che possano voltarsi. In un attimo sono già in camera mia.

 

***

 

Ho passato tutta la giornata chiusa in camera a studiare. Nessuno è venuto a bussare alla mia porta per sapere come stavo.

È normale per loro. Non hanno mai pensato che le loro parole potessero essere offensive, e non si sono mai preoccupati di come mi sentissi. Bambini…

Chiudo l’ennesimo libro, sbadiglio e mi alzo lentamente. È ora di cena, ma non ho molta fame. Sono ancora di pessimo umore.

Ho sempre “perdonato” tutto, ma non una scommessa del genere su di me. Questa proprio non dovevano farmela, hanno sbagliato, e tanto anche!

Metto in ordine i libri e mi do una sistemata davanti allo specchio. Coda alta, qualche ciuffo sciolto, divisa in ordine e sono pronta.

Ignorerò Harry e Ginny stasera a cena, anche se sono sicura che mi romperanno l’anima per tutto il tempo fino a stancarmi.

Lui farà la sua solita faccia da cane bastonato, che gli riesce anche piuttosto bene, e lei mi riempirà di attenzioni. Fanno sempre così quando non vogliono problemi con me o capiscono di aver esagerato.

Peccato che loro esagerino quasi sempre…

Esco dalla mia camera e scendo in Sala Comune. Mh, loro non ci sono. Meglio così.

Attraverso il buco dietro al ritratto della Signora Grassa e mi avvio per i tetri corridoi notturni verso la Sala Grande.

Non ho proprio voglia di andarci… e se facessi un salto nelle cucine più tardi? Potrei prepararmi un panino, un risotto…

- …Granger!-

- Oddio!-

Mi volto di scatto e mi trovo davanti Draco Malfoy. Sempre troppo alto e troppo bello per i miei gusti, a volte mi mette soggezione.

Accidenti a lui, mi ha fatto perdere dieci anni di vita!

- Come sei tragica…- commenta la mia esclamazione con espressione tediata.

- Mi hai spaventata!- ribatto fermamente.

Mi guarda e alza un sopracciglio - Perché sono troppo bello, vero?-

- Hn. Come se non fossi abituata a vederti sempre.-

Alza le mani in segno di resa e sorride appena - Stai andando a cena?- mi chiede.

- Speravo di evitarlo.- sospiro - Tu?-

- Già mangiato.- risponde - E’ successo qualcosa?-

Non so perché, ma sento l’impellente bisogno di criticare Harry e Ginny con Draco. So che lui può capire.

- Non credo sia il caso di parlarne qui.-

 

***

 

- …e poi non ho detto più niente, che potevo fare?- addento un toast e mastico velocemente - Ho quasi fatto esplodere il camino e me ne sono andata. Non li ho ancora visti.-

Mi trovo nella camera di Draco, che ormai è come se fosse la mia, e sto mangiando toast e frutta seduta sul suo letto, davanti a lui.

Gli ho raccontato quello che è successo con Harry e Ginny. Lui ha ascoltato tutto, limitandosi a sgranocchiare una delle sue amate mele verdi.

C’è un qualcosa di erotico nel modo in cui le addenta… Hermione, riprenditi ti prego!

- Potter è un idiota.- sentenzia dopo un breve silenzio - E la Weasley… beh, su di lei non mi pronuncio.-

Non riesco a trattenere una risata per il modo in cui ha parlato. Riesce sempre a sorprendermi!

- Ci sono rimasta male.- rispondo - Non credevo che sarebbero arrivati a scommettere su di me. Che delusione…-

Nonostante tutto non riesco a tirarmi su. Di Ginny non è mi importi chissà quanto, ma Harry… che motivo aveva di fare quella scommessa? Abbiamo sempre avuto un bel rapporto…

Non faccio caso a come mi sta guardando Draco, troppo presa dai miei pensieri.

- Ti va una partita a scacchi?- propone all’improvviso.

Alzo la testa e lo guardo - Scacchi?-

- Sai giocarci, no?-

- Non sono brava per niente.- mi difendo subito - E’ Ron il campione.-

- Quindi Lenticchia è più intelligente di te?- è una provocazione, lo so. Lo sta facendo apposta, il platinato.

- Non è più intelligente di me.- ribatto dura - E’ solo bravo.-

- Gli scacchi sono per gli intelligenti. Weasley è un deficiente.-

- Avrà delle doti nascoste.- non so perché lo sto difendendo. Forse perché non voglio ammettere di essere un disastro con gli scacchi?

Vedo Draco avvicinarsi a me con aria da maniaco. Inizio ad avere caldo…

Ghigna con malizia, infila un dito nel colletto della mia camicia e ne slaccia il primo bottone. Oddio…

- Anche tu hai delle doti nascoste, Granger.- soffia a pochi centimetri dal mio viso - Potremmo scoprirle insieme.-

- Ci stai provando?- chiedo con voce ferma. Orgoglio di Gryffindor, accorri in mio aiuto!

- Forse.- risponde enigmatico.

Ogni volta che mi trovo così vicina a Draco non riesco a non perdermi nei suoi occhi. Sono stupendi, che cavolo. Di un colore indefinibile.

- O forse vuoi evitare la partita a scacchi.-

La cosa mi diverte. Siamo seduti sul suo letto, la sua mano è ancora sulla mia camicia e i nostri occhi incatenati. Wow! Alza un sopracciglio, e ormai so che è una muta domanda.

- Chi mi dice che tu non sia un pessimo giocatore?-

Ora tocca a me provocarlo. Ghigna. Che strano, non lo fa mai!

- Dipende, Granger.- risponde - A quale gioco ti riferisci?-

Mentre mi dice queste parole sento indice e medio della sua mano muoversi sulla mia pelle in una lenta e sensuale carezza. Mi mordo la lingua e mantengo alto lo sguardo.

- Gli scacchi, ovviamente!-

Draco sorride compiaciuto, si allontana da me e fa levitare fino a noi la scacchiera che tiene su una mensola.

- Hai imparato a flirtare.- mi dice mentre si sistema più comodo sul letto - E a non cedere subito alle avances.-

- Non sono mica una dodicenne!- ribatto piccata. Per chi mi ha presa?

- Non conosci le dodicenni di oggi.- ride lui sotto i baffi - La maggior parte di loro fa di quelle cose che neanche te le immagini.-

Scegliamo i colori e iniziamo a giocare.

- Non sapevo fossi un pedofilo.-

- Scema.- risponde facendo avanzare un pedone sulla scacchiera.

- Maniaco.- dico io, e con la mia mossa gli mangio il suddetto pedone.

- Non gongolare, l’ho messo lì apposta.-

- Sì, certo.- sorrido.

Mi sto divertendo… tanto, sì. Continuiamo a giocare, una partita dopo l’altra, smangiucchiando qualcosa tra una mossa e l’altra.

Draco è divertente, una piacevole compagnia.

E riesce a non farmi pensare al motivo che mi ha fatta soffrire per tutto il giorno.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Moi... Lolita ***


Questo è IL capitolo: godetevelo!

Buona lettura!
 

 

 

 

*Act V*
- Moi… Lolita -

 

 

 

 

 

La settimana è trascorsa piuttosto tranquilla. Harry e Ginny mi hanno chiesto scusa alla prima occasione. Più per lavarsi la coscienza che per vero pentimento, ma va bene lo stesso.

Le lezioni con Draco sono andate avanti segretamente e piuttosto bene. abbiamo ballato e flirtato. Certo, a volte mi è sembrato che lui ci stesse davvero provando, ma non credo abbia voluto farlo davvero. In fondo, tra noi esiste solo questo divertente accordo e un bel rapporto. Niente di più.

Ho cercato di evitare la compagnia di Harry, Gin e Ron per evitare altre discussioni. Diciamo che non mi è ancora andato giù il fatto della scommessa. Ho preferito fare buon viso a cattivo gioco con loro, sorridere e inventare scuse per stare da sola.

Un po’ mi dispiace, ma solo per Harry. Credo che lui si comporti male con me solo per stupidità, e perché probabilmente segue la scia un po’ cattivella di Ginny.

Con Draco abbiamo fatto delle divertenti prove di trucco e parrucco. Divertenti perché, dopo le prime prove serie, le altre sono state un tiro al bersaglio.

Lui mi ha fatto diventare le guance rosse tipo Heidi, e io sono quasi riuscita a colorargli le labbra di un rosso acceso. Il tutto con l’ausilio della magia, ovviamente.

Poi si è divertito a farmi delle pettinature pazzesche, ma io non ho potuto mettere le mani tra i suoi meravigliosi capelli. Un po’ per paura di far danni, un po’ perché lui li ha difesi bene.

Beh, il gran giorno è infine arrivato: oggi è sabato! Quel sabato, per la precisione.

Sono appena scesa in Sala Comune. Sono le nove di sera passate, e c’è un po’ di movimento. È normale, stanno uscendo tutti. Il sabato sera si va a bere e ballare in discoteca e negli altri locali.

Vedo gli Amiconi seduti davanti al fuoco che si stanno accordando con altri studenti su qualcosa che non ho capito bene.

- …ed entriamo dopo.- sta dicendo Dean.

- Va bene.- risponde Harry salutandolo - Noi andiamo prima. A dopo!-

- Hermione!- mi saluta Ronald - Che ci fai qui?-

Ecco qua il vincitore del concorso “La domanda dell’anno”.

- Non credevo di dover dare spiegazioni sulla mia presenza in Sala Comune, Ron.- rispondo sedendomi su una poltroncina di lato - Uscite?- chiedo innocentemente.

- Noi? Oh, sì… andiamo ad Hogsmeade. Sai, la discoteca…- mi dice Harry.

- Vieni con noi?- mi chiede Ron.

Apro bocca per parlare, ma Ginny lo fa al posto mio - Ma dai, secondo te Hermione è un tipo da discoteca?- ridacchia - E poi, scusa, non lo vedi che indossa la divisa? Non può certo uscire così!-

- Infatti.- sorrido fintamente alla rossa, per poi rivolgermi al fratello - Divertitevi voi per me. Io resto qui. Sono un po’ stanca, ho studiato tutto il giorno.-

- Ma è sabato sera…- mi fa quasi tenerezza. Sembra che ci stia seriamente restando male per il mio rifiuto.

- Sarà per il prossimo, Ron. Davvero, sono stanca.-

Devo essere stata molto convincente, perché nel giro di dieci minuti i tre con Lavanda al seguito se ne sono andati, lasciandomi quasi sola nella Sala Comune della nostra Casa.

Sembro calma e tranquilla, ma in realtà sono molto agitata. Ok, non sono nuova di musica e discoteche, ma questa sera finalmente farò vedere a tutti che non sono solo la secchiona con la mano sempre alzata.

Guardo l’orologio appeso ad una parete. Manca poco alle dieci. L’appuntamento con Draco è alle dieci e mezzo nella sua stanza.

La borsa con tutto il necessario è già pronta e chiusa sul mio letto, in attesa di essere aperta per rivelare il suo prezioso contenuto.

Chiudo gli occhi e respiro profondamente. So bene quello che devo fare.

Divertirmi.

Bere, fumare, ballare e, soprattutto, non separarmi mai da Draco. Di certo non per ballare con altri o flirtare con loro esageratamente. Mi ha detto di stare attenta perché qualcuno potrebbe prenderla seriamente, e io non voglio problemi del genere.

Riguardo i miei amici, beh… con loro si vedrà.

Stasera mostrerò loro chi sono.

Attendo ancora pochi minuti, poi mi alzo e salgo le scale del dormitorio femminile, raggiungo la mia stanza e mi avvicino al letto. La borsa bianca e nera è lì, immobile. Aspetta solo me.

Prendo coraggio, la afferro ed esco dalla mia camera, chiudendo la porta e sigillandola con la magia.

Scendo le scale e mi dirigo verso i sotterranei. Draco mi aspetta davanti al quadro custode della loro Casa, come sempre. Sorride impercettibilmente appena mi vede.

- Perfettamente in orario.- è il suo saluto.

- Non faccio mai tardi.- rispondo sorridendo.

Draco mormora la parola d’ordine e mi fa strada verso la sua camera, anche se ormai potrei percorrerla ad occhi chiusi. La Sala Comune Slytherin è completamente deserta, meglio così.

Entrati nella sua stanza, appoggio la borsa sul suo letto e la apro. Sono tremendamente impaziente! Poi mi accorgo di una cosa. Mi blocco e alzo lo sguardo su di lui. Non era stata una svista.

- Indossi la divisa.- dico guardandolo.

- Aspettavo te.- risponde - Vado in bagno a vestirmi. Tu cambiati pure qui.-

- Chi mi assicura che non entrerai mentre sono nuda?- chiedo diffidente.

- Vuoi andare in discoteca con la divisa di Gryffindor addosso?- sogghigna - Muoviti, dai. Stasera è il tuo debutto.-

Con queste parole e una perfetta visuale del suo fondoschiena Draco mi lascia sola in camera sua per chiudersi in bagno. Spero che ci resti quanto basta per cambiarmi.

Dalla borsa prendo quello che indosserò stasera, le scarpe, gli accessori e i trucchi, posando il tutto accuratamente sulla coperta verde scuro del letto. Poi inizio a spogliarmi. Mi tolgo tutto tranne l’intimo.

Un brivido mi corre lungo la schiena. È il freddo o…? Scuoto la testa e prendo il primo indumento. Un paio di mini shorts, ma molto molto mini, in jeans chiaro, con i bordi sfilacciati.

Li indosso e li allaccio. Sembrano proprio un paio di mutande. Va bè. Passiamo al resto.

Il pezzo di sopra è un top, sempre di jeans chiaro, con scollo a V e allacciatura all’americana, dietro al collo. La schiena è nuda a parte per una sottile striscia di stoffa che si chiude al centro con un piccolo fiocco. Il top sembra un reggiseno grande, ma mi sta bene.

Poi, la cintura. È piuttosto larga, marrone, e ha delle frange su tutta la lunghezza. Arrivano quasi oltre il bordo dei pantaloncini, intendiamoci. Un po’ scandaloso, ma non volgare.

Le scarpe sono degli stivali al ginocchio di tacco sette in tinta con la cintura e con un bracciale largo che mi copre ampiamente il polso e parte del braccio destro.

Al collo metto una collana lunga che mi sfiora l’ombelico e fa due giri più stretti intorno al collo.

Credo di aver indossato tutto. Mancano da sistemare solo il trucco e i capelli. Mi guardo nel grande specchio che troneggia in un angolo della stanza, faccio un giro e mi compiaccio di me stessa: sto davvero bene.

Passano quasi due minuti e sento la porta del bagno aprirsi e la voce di Draco mi raggiunge - Sei pronta?-

- Sì.- esclamo girandomi verso di lui. Non so chi dei due sia più sorpreso.

Lui sicuramente ha una faccia da pesce lesso, mi guarda con certi occhi che mi fanno sentire nuda. E un po’ lo sono, ma sorvoliamo. È il senso che conta. Forse non pensava che questo completo mi sarebbe stato tanto bene?

A mia volta non posso che compiacermi della vista che mi si presenta davanti e ringraziare mentalmente mille e mille volte i Signori Malfoy per aver permesso al Mondo Magico di assistere a tanto dono della natura.

I pantaloni che indossa Draco sono neri e aderentissimi e, porca miseria, devo cercare di non seguire con lo sguardo la piega che porta all’inguine, o qui finisce male.

La camicia è grigio molto scuro, aderente anche quella, infilata dentro ai pantaloni, e aperta per metà. Scarpe nere, cintura nera, e un ciondolo stretto al collo. Sembra una piccola, piccolissima pietra verde smeraldo.

I capelli, beh, che dire… sono un po’ spettinati e gli cadono davanti agli occhi.

- Wow…- mi lascio scappare dalle labbra, prima di riprendermi - Stai molto bene.- sorrido e mi avvicino.

- Anche tu.- risponde al sorriso e percorre interamente la mia figura con quei suoi penetranti occhi grigi.

- Grazie.-

Gli arrivo vicino e mi accorgo di una cosa che non avevo notato prima. Una quasi invisibile perla nera al suo lobo sinistro.

- Non mi ero accorta che portassi gli orecchini.- dicco fissandolo.

- E’ uno solo, lo metto poche volte.- risponde con un’alzata di spalle - Ti piace?-

- Molto.- annuisco convinta, poi faccio un passo indietro e giro su me stessa per farmi vedere da lui - Soddisfatto del risultato, Dottor Malfoy?-

Mi guarda con malizia e si passa la punta della lingua sulle labbra. A me arriva un brivido direttamente in mezzo alle gambe per questo suo gesto. Quanto gli salterei addosso...

Lo vedo avvicinarsi, poi allunga un braccio e mi cinge la vita, attirandomi a sé. Istintivamente porto le mani sul suo petto, ma il contatto con la sua pelle liscia e calda mi provoca un altro brivido. Tengo lo sguardo basso per non incontrare il suo.

Quando mi perdo nei suoi occhi sento che potrebbe farmi qualsiasi cosa…

Arrotola una ciocca dei miei capelli intorno ad un dito, poi si avvicina e io mi ritrovo col viso contro il suo collo. Chiudo gli occhi e mi inebrio del suo profumo. È buono, non so come definirlo… Draco sa di buono.

Sento la mano sui miei fianchi che si muove lenta e sensuale lungo la mia schiena. Non riesco a trattenere un brivido, non in questa situazione.

Sorride appena e si piega su di me fino a sfiorarmi l’orecchio con le labbra - Ti basta così poco per perdere il controllo, Hermione?-

Oddio, oddio, oddio. O la smette o gli salto addosso.

- Pensavo avessi imparato a flirtare.- nel dire questo muove chiaramente i suoi fianchi contro i miei, attirandomi di più a lui. Le mie mani sul suo petto ormai sono un’inutile barriera, dato che ho il seno premuto contro di lui. Ma la cosa sembra non fargli alcun effetto. Sta giocando.

- Flirtare è una cosa ben diversa da questa, Draco.- rispondo con voce stranamente ferma. Ormoni, a cuccia!

Lui si sposta per guardarmi, ghigna e mi lascia andare - Prendi la giacca, Granger. Andiamo a far vedere a tutti chi siamo.-

 

 

***

 

Mi trovo nel privè di Draco all’interno della famosa discoteca di Hogsmeade di cui tutti parlano sempre. Nessuno mi ha riconosciuta… effettivamente sarebbe piuttosto difficile dato il buio sovrano di questo posto e soprattutto il mio cambio d’immagine.

Sono seduta accanto al biondastro e sorseggio un drink a bassa gradazione. Voglio diventare bella, non alcolizzata!

Siamo soli sui divanetti, tutti stanno ballando e gli amici Slytherin di Draco sono arrivati da poco. Stanno ancora facendo le ordinazioni al bancone.

- Ti piace qui?- mi chiede il fig… ehm ragazzo comodamente adagiato accanto a me.

- Molto.- annuisco - E’ un bel posto.-

Lui ghigna compiaciuto e si volta a guardare la folla. Ho già visto Ginny ballare lì in mezzo. Beh, non che sia difficile riconoscerla…

Si è messa un top a fascia nero, una minigonna bianca cortissima a pieghe svasate e un paio di sandali vergognosamente alti.

Ringrazio mentalmente Merlino e Morgana: il vestiario che mi ha fatto comprare Draco non conta di abiti da lavoro. Sorrido a me stessa e mi guardo un po’ in giro.

Le parole del locale sono nere come il pavimento, ma i divanetti sono colorati e danno allegria all’ambiente. Mancano solo il rosa e il fuxia.

Meno male… non ho niente contro questi colori, ma mi fa senso immaginare Draco seduto su un divanetto color rosa pastello!

Sto riflettendo su questa spaventosa immagine quando sento un braccio di Draco circondarmi le spalle e il suo respiro caldo sul collo.

Brividi, brividi, brividi!

- Scegli la canzone con cui entrerai in scena.- sussurra sensualmente. C’è qualcosa che questo ragazzo non faccia sensualmente?

Io annuisco senza rispondere, non credo di aver voce per parlare in questo momento…

Assottiglio lo sguardo e vedo Harry raggiungere la zocc… ehm, la sua dolce metà - dolce e pura, ci tengo a precisare, innocente come un assassino con un mitra in mano. Ron è poco lontano da loro insieme a Lavanda.

Ma tu guarda, qui c’è praticamente tutta Hogwarts, mancano solo i professori e Gazza con Miss Purr. Oddio che visione orrenda…

No, un momento… quello che ci sta provando con entrambe le Patil è Nott? È ridotto proprio male; deve essere davvero ubriaco, o forse solo scemo.

Lo sa tutta la scuola che Padma e Calì hanno fatto voto di castità fino al matrimonio. Lo sanno bene anche Harry e Ron…

Ad un tratto la musica cambia. Si fa leggera, lontana… mi attira. Conosco questa canzone.

Mi alzo in piedi e sorrido, Draco si alza insieme a me mentre la voce di Alizée inizia a riempire l’ambiente.

 

Moi, je m’appelle Lolita

 

Vedo un ghigno malizioso illuminare il viso di Draco.

- E’ questa.-

Annuisce alle mie parole. Ha capito. La prima strofa è quasi finita quando raggiungo la pista, ma non mi basta ballare in mezzo alla folla. Tutti devono vedermi.

C’è un cubo poco distante da me. È libero e decido di prendermelo. Ciao cubo, sei fortunato, sai? Sarai complice e diretto testimone del motivo per cui mezza Hogwarts avrà un infarto fulminante in pochi secondi!

Salgo appena inizia il ritornello e mi muovo subito a tempo di musica. Canto anche, il testo lo conosco a memoria. Alzo le braccia e sposto i capelli di lato, giro su me stessa e ruoto il bacino.

Una carica pazzesca si impossessa di me quando vedo i primi sguardi posarsi sulla mia figura danzante. Non si sono ancora resi conto che sono proprio io quella che sta ballando su un cubo.

Piego le ginocchia e mi rialzo muovendo i fianchi, gioco con i capelli e non riesco a trattenere una risata quando mi accorgo che tre quarti di sala è ferma a guardarmi.

Inizia la seconda strofa e deciso di scendere dal cubo con un piccolo salto per portarmi in mezzo alla larga pista.

Cammino a passo di danza e vedo Draco che mi guarda, soddisfatto e compiaciuto. Lo sono anch’io.

I primi a riprendersi dallo shock sono Nott e Zabini, che applaudono e fischiano, guardandomi con un sentimento nuovo negli occhi. Sono piacevolmente stupiti di vedermi in questi nuovi panni.

Siamo quasi alla fine del secondo ritornello e Draco mi raggiunge.

I sospiri e le esclamazioni di stupore da parte dei miei “amici” giungono ovattati alle mie orecchie.

Sento le mani di Draco sui miei fianchi e mi stringo a lui mentre la musica si fa acuta e tintinnante. Adoro questa parte della canzone…

 

Lo-li-ta…

Lo-li-ta…

 

Una gamba del biondo si è infilata tra le mie cosce e i nostri bacini sono a contatto. Lo sento perfettamente contro di mie, il mio corpo aderisce completamente al suo.

È come nel film “Dirty Dancing”, quando Patrick Swayze fa quel movimento di bacino sexy e provocante insieme a Baby.

Ecco, io sono Baby, e Draco è il mio Patrick Swayze.

Muove i fianchi a ritmo e io lo seguo. Sembra che stiamo facendo sesso sulla pista da ballo, è favoloso!

Rido apertamente e gli Slytherin intorno a noi esplodono in grida di incitamento e approvazione. Le loro parole sono oscene, non posso ripeterle.

Riparte il ritornello e loro si uniscono a noi, ma io non sento altro che la voce di Alizée e non vedo che Draco davanti a me, che balla e si muove in un modo che mi fa impazzire.

La musica è alta, le sue mani mi stringono i fianchi con forza, orgoglio e possessione.

Vuole far capire a tutti che è merito suo. Non è propriamente esatto… io sono sempre stata così, è solo che non mi sono mai mostrata interamente a scuola. Draco mi ha dato una spinta.

La voce della giovane cantante francese sfuma e si fonde con quella di Madonna. “Like a virgin”, niente di più adatto.

Mi allontano un attimo dal corpo del biondo per riprendere fiato ma qualcosa mi stringe con forza un braccio.

Mi giro per vedere cos’è e mi ritrovo davanti il plotone d’esecuzione: Harry, Ron, Ginny e un’annoiata ma sorpresa Lavanda Brown.

Alzo gli occhi al cielo.

- Torno subito.- dico a Draco voltandomi verso di lui.

Vedo che sta tentando di polverizzare Harry con gli occhi. Poi mi sorride - sempre quel famoso mezzo ghigno - e annuisce.

- Ti aspetto nel privè.- si china su di me e sento le sue labbra vicine al mio orecchio - Lolita.-

Mi tira una pacca sul sedere e si rialza ghignando con la malizia e soddisfazione, poi si allontana.

Gli occhi di Harry e Ron lanciano Avada Kedavra al mio indirizzo.

Coraggio, Hermione Granger. Armati di pazienza e tappi per le orecchie.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Ospite d'Onore ***




 

*Act VI*
- Ospite d’Onore -

 

 

 

 

 

Harry e Ron non hanno ancora finito di parlare. Siamo via da mezz’ora e sono passate “Like a Virgin”, “Feel It” e “Time to Rock” tra le canzoni che mi sono persa. Queste volevo proprio ballarle.

Ginny non ha smesso un secondo di guardarmi come se fossi un alieno e Lavanda si è fatta la manicure completa nel frattempo.

- …con Malfoy!- esclama Ron. Non so cosa stia dicendo, ho smesso di ascoltare quattro canzoni fa.

- E’ inaccettabile.- annuisce Harry - E guarda come ti sei conciata!-

Lo fulmino con gli occhi e lancio uno sguardo più che eloquente a Ginny. Che almeno ha la decenza di arrossire, ma non risparmierò niente a nessuno, non stasera.

- Ma senti chi parla.- rido acidamente - Alla tua ragazza manca solo il cartellino del prezzo.-

Vedo Ron arrossire ed Harry boccheggiare, ma questa è la mia sera, la mia notte. Non permetterò loro di dire altre cattiverie su di me.

- Di cosa vi lamentate?- chiedo retoricamente - Sono esattamente quello che voi volevate che fossi.-

Faccio un giro su me stessa e li guardo sorridendo.

- Draco- li vedo storcere il naso e fare altre stupide smorfie infantili nel sentirmi pronunciare il suo nome di battesimo - non mi ha trasformata. Mi ha solo dato una mano a mostrarmi interamente anche a scuola.-

- Non ti sei mai vestita così.- dice Ron.

- Non qui.- ribatto - E voi non lo sapete semplicemente perché non mi avete mai vista in vacanza nel mio mondo.-

Mi passo le mani tra i capelli e sospiro. Non ne posso più di questa situazione. È grottesca e patetica.

- Cosa ti ha fatto Malfoy?- Harry si avvicina e mi guarda seriamente.

- Niente.-

- Nessuna maledizione?- continua - Non è che ti ricatta?-

Come, prego? Va bene che tra noi e gli Slytherin non corre buon sangue, ma di qui a pensare che un semplice mago diciassettenne come Draco possa ricattarmi o usare qualcosa su di me… ma in che universo vivono? Draco non è così frustrato e psicotico da mettersi a fare questi giochetti, e mi auguro che nessuno a Hogwarts lo sia!

- Ma sei scemo?- mi allontano da lui - Harry, guadami! Sono io, Hermione!-

- Sembri la brutta copia di Ginny.-

Eh no, cavolo, la brutta copia della piattola ninfomane no! Questo è troppo!

- Vi ho solo mostrato un lato di me che non avete mai conosciuto.- sono delusa, tanto delusa - I pantaloncini e il top non sostituiscono i libri e le notti passare a fare ricerche. Le due cose possono convivere tranquillamente, ma se non lo capite… beh, non posso farci niente.-

Non do loro il tempo di rispondere e gli volto le spalle. Riesco però a sentire la voce di Ginevra.

- Si stancherà di fare la fighetta, non ci è portata.- certo, come no. Contaci, stronza.

Torno al privè incazzata come una iena, sembro la Parkinson, che proprio in questo momento sta cercando un incantesimo per potermi uccidere con lo sguardo.

Quando lo trovi fammi un fischio, mi raccomando.

Il mio arrivo viene festeggiato con fischi e applausi da parte di quasi tutti gli Slytherin presenti.

Resto un attimo stordita, poi sorriso e raggiungo Draco, che mi sta facendo giustamente segno di sedermi accanto a lui.

Lo faccio e subito mi porge un bicchiere. Lo fulmino con lo sguardo.

- E’ analcolico, l’ho ordinato apposta per te.- specifica roteando gli occhi.

Decido di fidarmi e afferro il suddetto bicchiere, me lo porto alle labbra e bevo un po’. Non posso non sorridere: è coca cola.

Qualcuno si siede accanto a me, mi giro e vedo che è Theodore Nott. Oddio…

- Che bella sorpresa ci hai fatto, Granger.- sorride malizioso e mi mangia letteralmente con gli occhi - Non pensavo fossi una ragazza normale.-

È un complimento?

- Sei già ubriaco?- rido, poi mi allungo un attimo e poso il bicchiere sul tavolino basso davanti a me, poi torno a parlare col maniaco. La luce gli illumina il viso per qualche istante.

- Ma tu hai gli occhi azzurri?- chiedo. Non l’avevo mai notato prima. Beh, non che ne abbia mai avuto l’occasione…

- Azzurro scuro.- annuisce.

- Sono belli.- dico sinceramente. E poi gli stanno bene, si intonano ai suoi capelli castani.

Credo di aver detto qualcosa di sbagliato, perché all’improvviso mi parcheggia una mano sulla coscia.

Inizia a blaterare qualcosa di strano e io cerco di allontanarlo, ma la bacchetta di Draco infilata tra i suoi denti è più convincente delle mie parole.

- Lei è proprietà privata.- dice in tono grave e solenne - Toccala e te la vedrai con me.-

La minaccia funziona bene: improvvisamente tra me e Nott ci sono cinque metri di distanza.

- Non dirmi che state insieme!- esclama scandalizzato Adrian Pucey.

- Ma và!- rispondo io ridendo.

Un braccio di Draco mi circonda i fianchi e lo vedo ghignare come neanche Lucius saprebbe fare.

- Lei è la mia Lolita.-

Aiuto…

Quasi tutti ridono divertiti. Quasi, perché la Parkinson diventa bianca come un morto e il bicchiere le scivola dalle mani.

L’attenzione generale si sposta su di lei, che mormora un incantesimo riparatore e la via barcollando. Ci avrà creduto davvero?

Subito dopo la Greengrass la segue, non prima di avermi guardata con puro disprezzo.

- Lasciale stare.- mi dice Zabini agitando svogliatamente una mano - Pansy è convinta che sposerà Draco dopo la scuola.-

La mano del biondo sul mio fianco stringe con forza. Lo guardo e la sua espressione è dura. Che abbia qualche problema con la Parkinson?

- Dai, finisci il drink e andiamo a ballare.-

Zabini mi porge gentilmente il bicchiere. Sorrido ringraziandolo e torno a guardare Draco, ma la sua espressione è di nuovo rilassata e divertita.

È una persona molto riservata. L’ho notato in queste due settimane che ho trascorso con lui. Si gira verso di me e mi guarda, poi ghigna. Ma per un attimo mi è sembrato molto serio.

- Com’è andata?- chiede avvicinandosi in modo che nessuno possa sentirci.

- Niente di buono.- alzo le spalle - Credono che tu mi abbia fatto qualcosa.-

- E ti pareva.- fa una smorfia - Potter mi accuserebbe della fame nel mondo.-

- Ho provato a spiegare che sono sempre stata una ragazza normale e tu non c’entri, ma…- sospiro - …non mi hanno creduta.-

- Ah, lasciali perdere.- ghigna - Passerà. Dai, andiamo a ballare.-

Si alza e io lo seguo con Nott, Zabini, Pucey e la Bullstrode al seguito. Bene, sta passando “Baby Beat Box”, ho proprio voglia di ballarla!

In pista mi metto subito a ballare con Draco, ma i miei occhi trovano quelli di Harry. Mi guarda con un misto di odio-amore nello sguardo.

Forse inizia a capire…?

Cerco di sorridergli ma la sua espressione si indurisce e lo vedo andare via con Ronald e Ginevra.

Credo abbia capito di aver esagerato con le parole, o almeno è quello che spero.

Non voglio pensarci. Ora voglia divertirmi.

Il bello è che gli Slytherin sembrano contenti di vedermi in questi nuovi panni… e i miei amici no.

La musica cambia e Draco mi stringe più forte a sé. Incontro i suoi occhi che sembrano dirmi “Lasciali perdere.” e sorrido.

Mi fa fare una giravolta e mi ritrovo di nuovo contro il suo petto.

Si china un poco e mi sussurra all’orecchio - Hai superato l’esame, Hermione. brava.-

Oddio, ha appena spinto il bacino contro il mio in un modo che… respira, ricordati di respirare.

Sorrido in risposta e continuiamo a ballare.

Non mi divertivo così da questa estate…

 

 

***

 

Quando sono tornata a scuola non ho trovato nessuno. La domenica l’ho passata da sola in camera.

È lunedì mattina e ho addosso la mia nuova sexy divisa completa di tutto, compreso quel cravattino che mi riporta alla mente pensieri non esattamente casti.

Adesso mi trovo davanti all’ingresso della Sala Grande. Prendo un bel respiro ed entro.

Molti studenti non fanno caso a me, specialmente quelli lontani, ma gli altri sì, eccome se ci fanno caso!

Vedo Seamus dare una gomitata a Neville, che da un pizzicotto a Padma, che fa il piedino a Dean, e finalmente Harry, Ron e Ginny si voltano verso di me.

Li raggiungo con la mia bella camicia attillata e la gonna svolazzante e mi siedo come sempre vicino a Ronald.

- Buongiorno.- l’educazione innanzitutto, Hermione.

Nessuna risposta. Fanculo l’educazione e quei cretini con lei.

Prendo una mela, mi alzo e me ne vado. Sembra che abbia ucciso qualcuno, ma si rendono conto di quello che stanno facendo o no?

Sento una mano toccarmi la spalla e mi volto di scatto. È Draco.

- Problemi?- chiede portandosi una mela verde alle labbra. Resto sempre incantata quando lo vedo mangiare quello che sembra essere il suo unico nutrimento.

C’è qualcosa di erotico nel modo in cui morde una mela verde che mi rapisce ogni volta.

Cerco di riprendermi e scuoto la testa sconsolata - Mi hanno tolto il saluto.-

- Addirittura?-

- Già.-

Restiamo un po’ in silenzio. Credo sia il primo momento di pace interiore che ho da sabato sera.

- L’ho detto che ti stava bene questa divisa.- dice quando ha quasi finito la sua colazione a base di mele verdi - A Slytherin hai fatto colpo.-

- Parli di Nott?- sorrido divertita - A quello basta che respiri e va bene qualunque cosa.-

Lo vedo ghignare, divertito anche lui. Sa che ho ragione, Nott vive di sesso!

- Parlavo un po’ di tutto.- risponde - Il tuo cambiamento piace.-

- Ma io non sono davvero cambiata.- ribatto mentre ci avviamo verso l’aula dove abbiamo la prima lezione - Ho solo modificato l’atteggiamento che tengo a scuola. Insomma, questo non è il luogo adatto per divertirsi ed essere frivoli. Mi lascio andare a casa, durante le vacanze…-

- E’ questo il problema.- interviene lui - Avresti dovuto essere sempre te testa, e invece hai lasciato che tutti ti vedessero come una sfigata che vive per i libri.-

- Io amo i libri, ma non per questo sono sfigata!-

Draco mi guarda e ghigna. No… sorride.

- Ora lo so.-

Con queste parole mi saluta e raggiunge un suo compagno di casa.

 

***

 

La settimana è volata, letteralmente. Ho studiato molto e mi sono impegnata per terminare entro venerdì i compiti di un mese intero, interrogazioni orali comprese. Ora mi sento tranquilla, ma non mancherò di ripassare tutto ogni giorno.

È sabato e stasera sono stata formalmente invitata ad una festa in casa delle serpi. Pazzesco, eh?

Non troppo comunque, questa settimana ne ho viste di tutti i colori.

Mezza Gryffindor è sconvolta, i professori non hanno ancora smesso di guardarmi come se fossi uno Schiopodo Sparacoda in divisa e gli unici contenti della mia nuova immagine sembrano essere i serpentelli.

Nott più di tutti, che sembra essersi votato al “guardare ma non toccare”: mi mangia con gli occhi ma non osa alzare un dito.

Devo dire però che molti studenti sembrano essersi fatti canne di gruppo.

Mercoledì due Ravenclaw del 6° sono venute da me a dirmi che finora non avevano mai avuto il coraggio di parlarmi perché ero sempre apparsa troppo in alto e irraggiungibile per loro e tre quarti di scuola.

Sono rimasta sconvolta quando me l’hanno detto, ma mi sono accorta che effettivamente era vero: in questi giorni molti studenti mi hanno salutata e si sono anche fermati a parlare con me di varie cose.

Insomma, prima sembravo davvero una sfigata frigida! Sono sempre più contenta di aver deciso di cambiare atteggiamento a scuola.

Non pensavo che modificando il vestiario e facendomi vedere il discoteca averi potuto far capire a tutti che non sono diversa da nessuno.

Beh, io ho la coscienza a posto, chi mi ha tolto il saluto non credo proprio.

Mi porto davanti allo specchio e guardo il risultato di ben trenta minuti di preparativi.

Indosso un abito nero a tubino senza spalline e con una sottile striscia di brillantini sotto al seno. Come scarpe ho scelto un paio di decolletè nere, semplici.

I capelli li ho lasciati sciolti, il trucco è leggero e ho solo un piccolo braccialetto al polso destro.

Draco ha detto che si tratta di una festa per sole serpi e io sono l’unica esterna. Una specie di ospite d’onore per il mio cambio d’immagine.

Spero che l’abito sia adatto, non ho la più pallida idea di come siano le feste a Slytherin.

Prendo la pochette nera, ci infido la bacchetta ed esco. Il biondastro mi aspetta fuori dalla Torre. Spero che non stia di nuovo insultando la Signora Grassa, è uno dei suoi passatempo preferiti.

In Sala Comune ci sono pochi studenti. Un paio di bambine mi guardano senza parlare, un gruppo di ragazze del 5° invece mi salutano e mi augurano di passare una bella serata.

Incredibile, eh? Sembra che sia scesa tra i comuni mortali dal piedistallo di gloria e onore dove stavo prima con Harry.

 

- …almeno imparare a cantare.-

- Razza di…!-

Lo sapevo. Draco e la Signora Grassa stanno litigando ancora. Sono due bambini, uno più infantile dell’altra.

- Buonasera.- sorrido al quadro - Ciao Draco.-

La Signora Grassa sbuffa, lui caccia una bestemmia, mi prende per un braccio e inizia a camminare.-

- Ehi, ehi, ehi!- esclamo, tirando per farlo fermare - Non correre così!-

- Quella grassona non mi piace per niente!-

- Ma dai, non l’avevo notato.-

Sbuffa. No, dico… lui sbuffa!

Siamo fermi in mezzo al corridoio deserto, Draco si sistema i capelli passandoci una mano in mezzo e io ne approfitto per guardarlo un po’, che tanto male non fa.

Pantaloni eleganti neri, camicia verde scuro infilata dei suddetti pantaloni. I primi tre bottoni sono slacciati e il colletto è tirato su. Wow!

Si accorge del mio sguardo osceno su di lui e ghigna compiaciuto.

- Granger non farmi dire cose ovvia.-

- Tipo che ti sto consumando guardandoti?-

- Esatto.-

- Tranquillo, non ti mangerò tutto, lascerò qualche pezzetto per gli altri.-

Sorrido divertita e ci incamminiamo con calma verso i sotterranei umidi e freddi.

Siamo quasi arrivati quando Draco si ferma all’improvviso e io riesco per miracolo a non rompermi il naso contro la sua schiena.

Si gira verso di me e mi scruta da testa a piedi.

- Che c’è?- chiedo spazientita, dato che lui sembra aver perso la parola - Non va bene il vestito?-

Spero che il problema non sia questo, non ho voglia di tornare indietro per cambiarmi.

- Non è abbastanza elegante per una festa privata di Slytherin?-

- No, no… è perfetto.-

Eh…?

- E’ un complimento?- chiedo dubbiosa.

Lui rotea gli occhi e sospira teatralmente. Questo ragazzo potrebbe fare l’attore: è bello, viziato e con una faccia tosta da far paura. È perfetto.

- Perché ogni tanto non fermi gli ingranaggi nel tuo cervello, Granger?- mi chiede.

- Perché è grazie a quegli ingranaggi che non sono una bambolina ignorante.- rispondo prontamente.

Vedo le labbra di Draco tendersi in un sorriso. Non è un ghigno, è… un vero sorrido.

Porca miseria se è bello…

- Andiamo.-

Mi prende per mano e continuiamo a camminare. No, dico… io e Draco Malfoy stiamo camminando mano nella mano!

A Ron verrebbe un infarto, Harry invece mi ucciderebbe all’istante.

Siamo ancora così quando lui pronuncia la parola d’ordino e facciamo il nostro glorioso ingresso nel regno delle serpi.

Che Merlino me la mandi buona!

Ci accoglie una nube di fumo e luci psichedeliche, accompagnate da una musica a dir poco assordante.

Appunto mentale: imparare il linguaggio dei segni se uscirò viva da questo posto.

- Di là.- dice il biondino, poi mi stringe la mano che sembra essersi fusa con la sua e mi fa strada verso un angolo dove ci sono tanti invitanti divanetti.

Inutile dire che sono ricoperti di velluto verde scuro con ricami quasi invisibili color argento.

Ci sediamo e subito sento qualcuno prendere posto accanto a me.

- Granger!-

Una voce squillante quasi mi stordisce. Mi volto e vedo un paio di occhi azzurro scuro a pochi centimetri dai miei.

Sto per cacciare un grido dallo spreto ma un braccio del mio biondo salvatore - altro che Harry! - mi attira verso di sé, allontanandomi da Nott e il suo bacio di saluto.

- Sono le dieci e quaranta, Nott, non dirmi che sei già ubriaco!- esclamo, ben stretta tra le braccia di Draco che sta cruciando Nott con lo sguardo.

- Non sono ubriaco!-

Come no! Solo parlandomi mi ha tinto i capelli. Mi sto ubriacando standogli semplicemente vicino.

- Dai, Hermy cara, fumati il cannone della pace con me!-

Nel dirlo mi mette davanti al naso una canna gigantesca mezza fumata che emette un odore dolciastro talmente forte da farmi venire la nausea.

- Theo…- interviene Draco - …fumato il tuo cannone lontano da lei o da domani dovrai cambiare sesso all’anagrafe.-

La sua voce è un sibilo piacevole e sensuale che mi fa tremare. Non credo esista qualcuno che possa vantare una voce eccitante come la sua.

Forse solo Lucius, ma essendo suo padre non fa testo, gioca in casa.

Ad ogni modo le sue parole sono miracolose: il fattone sparisce alla velocità della luce. Wow, grande Malfoy!

- Mi ha davvero chiamata Hermy cara?- chiedo giustamente disgustata.

- Effetti collaterali.- risponde lui - Domani non ricorderà più nulla.-

Un ghigno compare sul mio viso - Potrei usarlo contro di lui.-

Draco ride. Ride davvero, e di gusto anche. È bello anche quando ride. Apparirà mai non bello questo ragazzo?

Uhm… no, direi di no.

- Tu dovresti davvero essere una Slytherin.-

- Chiederò a Silente se si può cambiare casa.-

- Hermione!-

Oddio, no! Non ditemi che il fattone è tornato!

Mi volto nuovamente, ma questa volta è un’altra la persona che vedo seduta vicino a me.

- Zabini.- sorrido - Ciao.-

Lui risponde al sorriso e mi fa un elegantissimo baciamano. Questo ragazzo è una perla di educazione.

- Vado a prendere da bere.-

Draco si alza dal divanetto e si sistema il colletto della camicia, poi si gira verso di me - Ti porto della coca cola?- ghigna.

Sfotte, il biondino!

- Sì, grazie.- rispondo mangiandomelo con gli occhi - Tanto è sufficiente il fumo qui dentro per farmi diventare una tossica.-

- Salutista della malora.- commenta lui ridacchiando, poi mi passa una mano tra i capelli, scombinandosi, e se ne va.

Ci sono certe cose di lui che non riesco a capire, ma credo sia normale. È da poco che abbiamo iniziato a conoscerci.

- Andate d’accordo tu e Draco.- dice il ben moretto accanto a me guardando Malfoy che si allontana.

Non so lui, ma io ho gli occhi fissi sul suo fantastico fondoschiena.

- Sai…- continua lui - …sei stata una sorpresa.-

- I miei amici mi hanno tolto il saluto, non credo che condividano il tuo pensiero.-

Lo vedo sorridere alle mie parole. Ora che posso guardarlo meglio devo dire che Zabini è un bel ragazzo.

I capelli neri un po’ mossi gli incorniciano alla perfezione il viso, che è leggermente femmineo, e risaltano i suoi occhi blu mare.

A pensarci bene neanche Nott è da buttare. I tratti sono più mascolini di quelli di Draco e Zabini, ed è molto carino. Peccato sia un maniaco.

Insomma, qui a Slytherin si trattano proprio bene, complimenti!

- Se Draco ti ha lasciata sola con me è perché si fida.- dice il moro per riavere la mia attenzione - Sono innocuo.-

- Solo da sobrio, ci tengo a precisare.-

Zabini ridacchia divertito mente io alzo lo sguardo su di ha appena parlato, ovvero Draco.

Allunga un braccio verso di me e afferro il bicchiere che mi sta porgendo. Posso fidarmi?

- E’ coca cola.- mormora sedendosi accanto a me.

- Grazie.- accenno a un sorriso e inizio a bere.

- Bene, direi che è il caso di andare.- annuncia Zabini alzandosi - Devo recuperare Theo.-

Salutiamo il bel cavaliere e restiamo in silenzio per qualche minuto. Non riesco a non guardare Draco, è più forte di me.

Si porta il bicchiere alle labbra e sorseggia il suo alcolico. Guarda lontano con espressione assorta, poi dischiude le labbra e vi passa lascivamente la punta della lingua.

Devo trattenere il fiato per non sospirare e le mani per non toccarlo.

Si gira lentamente verso di me, alza un sopracciglio e ghigna divertito.

Devo dire qualcosa, porca Morgana!

- E’ buono?- chiedo indicando il suo bicchiere. Ma che razza di domanda è?!

- Vuoi provare?-

- Solo un sorso.-

Allungo una mano verso il suddetto bicchiere ma lui la festa e si sporge verso di me.

- E’ sufficiente una leccatina.-

Dischiude le labbra e si avvicina ulteriormente. Oddio! Sta per baciarmi?

Non riesco a pensare a niente, ho la testa completamente vuota. Cosa devo fare? Mi avvicino anche io o lascio che sia lui a farlo?

Quando le sue labbra sono a due centimetri dalle mie si ferma e mi guarda dritto negli occhi con una tale intensità da farmi sentire nuda.

Restiamo così qualche istante, poi la sua espressione cambia.

- Andiamo a ballare?-

Ballare? Io avrei un’alternativa, ma se insisti… effettivamente non è il luogo adatto. Non ho corde e catene con cui legarlo!

- Ok.- annuisco.

Posiamo i bicchieri e ci mischiamo alla folla di baldi giovani che ballano a tempo di musica.

Ma non ho perso lo sguardo inferocito di Pansy Parkinson. Mi ha fatto venire i brividi.

Non ha smesso di guardarmi in quel modo per tutta il tempo…

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Kiss and Tell ***


 

*Act VII*
- Kiss and Tell -

 

 

 

 

 

Il tempo è passato velocemente, pian piano il pettegolezzo su di me è scemato e le voci - malevole, soprattutto - si sono placate. Non sono più la notizia più succulenta della scuola, e anche se ancora la gente mi guarda in un modo un po’ strano non mi interessa. Si abitueranno a vedermi così.

È la sera della festa di Halloween. Io sono vestita da vampira, niente di esageratamente originale. Ovviamente Draco ha avuto da ridire sul mio costume e l’ha sistemato lui a modo suo.

Indosso degli stivali al ginocchio di pelle nera, autoreggenti a rete con reggicalze a vista, una mini di pelle nera che sembra - giustamente - una cintura larga e un corpetto di pizzo nero e rosso, guanti lunghi semi strappati e un mantello nero sulle spalle.

Insomma, sono pronta per andare a lavorare.

Draco è il mio partner, anche se non era obbligatorio presentarsi in coppie.

Comunque lui si è messo un paio di pantaloni di pelle nera aderentissimi e un po’ strappati, una camicia rosso sangue quasi completamente aperta, una croce al collo, mantello nero e capelli un po’ gellati.

Inutile dire che è sexy da morire.

La musica è alta ma non troppo, la Sala Grande è addobbata e incantata come se fosse una specie di castello infestato da fantasmi - il che non è poi tanto lontano dalla realtà - con cimitero annesso, dove suona la band della scuola.

Non ci avrei mai creduto, ma Dean suona la chitarra elettrica a Terry Steeval la batteria. E sono pure bravi!

Sono in piedi appoggiata ad una colonna con in mano un drink analcolico, Draco è accanto a me con il suo Fire Whisky e stiamo guardando compiaciuti il nostro lavoro.

Mi da una gomitata e indica alla nostra sinistra: la McGranitt ci sta raggiungendo. Sorride. Devo preoccuparmi?

- Ottimo lavoro!- le sento dire appena ci raggiunge - Avete svolto un ottimo lavoro davvero, complimenti.-

A Draco potrebbero rizzarsi i capelli, la McGranitt non è mai stata generosa di complimenti, specie vero gli studenti di Slytherin.

- Grazie professoressa.- rispondiamo insieme.

- Dirò, ero scettica all’inizio.- continua lei - Temevo che voi due non sareste riusciti a lavorare insieme, e invece mi sono dovuta ricredere.-

Credo di essere arrossita, il che non è adatto ad un vampiro, ma non importa. La McGranitt non sa che io e Draco ci troviamo bene insieme non per la festa di Halloween ma perché lui ha mostrato al mondo la femmina che è in me.

Professoressa, lo sa che passo quasi tutti i miei momenti liberi in camera di Draco Malfoy a ballare intorno a un palo e flirtare con lui? No, non è proprio il caso di dirglielo.

- Bene, io mi ritiro.- conclude - Divertitevi.-

Salutiamo la professoressa e raggiungiamo un gruppo di Slytherins tra cui vedo Zabini, Nott, Pucey e la Bullstrode. Meno male che non ci sono né la Parkinson né la Greengrass, non mi piace il loro atteggiamento quando ci sono io.

Appena ci avviciniamo partono fischi e commenti poco casti al mio indirizzo, tanto per cambiare. Questi serpenti sono tremendamente lussuriosi.

- Che bel bocconcino di vampiro, Granger.- ghigna maliziosamente Nott passandomi un braccio intorno ai fianchi e attirandomi verso di lui.

- Grazie.- rispondo sorridendo, mostrandogli che ho anche i canini. Il messaggio è: avvicinati e ti faccio due buchi sul collo, e se mi impegno riesco anche a tirarti su il sangue.

- E’ vero, stai molto bene così.- mi dice Zabini, che sorride gentilmente e non osa mai alzare un dito. Mi piace molto la sua compagnia, un po’ meno le mani di Nott che stanno tentando la discesa verso il mio fondoschiena.

Ad un tratto mi sento tirare bruscamente indietro, la mia schiena sbatte contro un petto muscoloso che conosco bene, e un braccio coperto di seta rossa mi avvolge la vita.

Nessuno dice niente per qualche secondo. È Zabini ad interrompere il silenzio. - Theo, sei ubriaco come al solito.-

- Non sono ubriaco!- ribatte quello.

Credo che Zabini abbia tentato di parargli il fondoschiena, e che lui non abbia capito. Ad ogni modo Draco non rimane serio a lungo. Ha tirato fuori un ghigno che fa quasi paura mentre sorseggia il suo drink.

Ultimamente si comporta spesso così. Quando qualcuno mi si avvicina troppo, e in genere questo qualcuno è Nott, mi riporta subito accanto a sé, scoccando in giro occhiate gelide o minacce poco velate.

È molto possessivo nei miei confronti. La cosa, devo ammetterlo, mi fa piacere.

A volte però lo scopro a fissarmi in un modo che non so spiegare. È uno sguardo penetrante, intenso… e io non so come comportarmi quando mi guarda così. E’ come se fossi l’unica cosa che vede davanti a sé, mi fa venire i brividi.

Lui però non dice mai niente, si comporta come al solito. Insulta un po’ Harry, Ron e Ginny quando li incontra nei corridoi e tra una lezione e l’altra, fa battute oscene con i suoi amici e passa molto tempo libero insieme a me.

Studiamo, usciamo, stiamo con gli altri studenti della sua casa… e io sto bene così.

Per quanto riguarda il Trio di deficienti, si sono calmati. Hanno ripreso a salutarmi e dirmi qualche parola durante le giornate. Ron diventa rosso ogni volta che mi guarda e balbetta cose incoerenti, Harry è restio a lasciarsi andare, ma almeno ha fatto il primo passo.

Ginny, beh… lei credo che segua solo il suo ragazzo, quindi si adegua a tutto ciò che lui dice o fa.

Ad ogni modo le cose stanno lentamente iniziando a sistemarsi, e io sono contenta.

 

 

***

 

 

Siamo quasi a metà Novembre. È sabato sera, e come quasi ogni week-end ormai mi trovo a Slytherin. C’è una festa pazzesca, gira tanto di quell’alcool che basterebbe a far ubriacare tre quarti di scuola.

- Mmmh…- mormoro incoerentemente - …Draco…- rido e barcollando mi butto letteralmente addosso a lui.

- Cazzo, Granger!- esclama, afferrandomi prima che possa cadere - Come hai fatto a ridurti in questo stato?-

- Non lo… so…- mi aggrappo al suo collo e appoggio la testa sulla sua spalla.

- Che succede?- sento la voce di Zabini alle mie spalle - Sta male?-

- Ma và.- replica il biondo - Questa cretina si è ubriacata.-

Il moro ride non proprio sommessamente - Vuoi una mano a riportarla alla Torre di Gryffindor?-

- Non credo che Potter sarebbe contento di vederla così.- ribatte tenendomi il più stretta possibile.

- E se la portassimo in infermeria?- suggerisce Zabini - Madama Chips avrà sicuramente qualcosa per farle passare la sbornia.-

Infermeria? Manco morta!

Stringo la presa sul collo di Draco e mi attacco a lui come una mosca alla carta moschicida. Lo sento irrigidirsi appena, poi sospirare.

- La porto in camera mia.-

Non posso vedere l’espressione di Zabini, ma credo sia stupito dalla decisione di Draco.

- Sei sicuro?- gli chiede infatti.

- Non posso farla andare in giro da sola né farla uscire da qui, non nello stato in cui si trova.- sbuffa - La porto in camera mia, le do una pozione e la metto a dormire.-

Il moro ridacchia e si allontana mentre Draco mi tiene stretta a lui nel tragitto per arrivare alla sua camera che ormai conosco fin troppo bene.

Apre la porta e la richiude, sigillandola e insonorizzando la stanza, poi mi conduce fino al suo letto, dove mi adagia con estrema delicatezza.

Bene, posso smettere di fingere: me lo tiro sul letto con me e rotolando mi metto su di lui.

Mi guarda spaesato - Che stai facendo?-

- Credevi davvero che fossi così stupida da ubriacarmi?- ghigno lievemente facendo pressione sulle sue spalle con le mani, e sul suo bacino col mio.

Lo vedo sgranare gli occhi, ma non tenta di liberarsi dalla mia presa. Buono.

- Perché hai finto di esserti ubriacata?- chiede, giustamente confuso.

- Perché volevo stare da sola con te.-

Di nuovo, sembra non capire. Non è che a bere troppo è stato lui, per caso?

- Bastava chiedere.- risponde.

- Sì, e cosa ti dicevo? “Sai, vorrei stare sola con te in camera tua.”- ridacchio - O forse qualcosa di più diretto tipo “Voglio passare la notte con te.” Sarebbe stato meglio?-

Mi guarda con gli occhi a palla. È immobile sotto di me, e non ho la più pallida idea di quali siano i suoi pensieri in questo momento, ma credo di sentire che il suo corpo è d’accordo con quello che ho detto io.

- Perché?- mi chiede, guardandomi con una serietà che dubitavo potesse avere.

- Perché lo voglio.- rispondo semplicemente - Ed è anche un modo di ringraziarti per quello che fai per me.-

Resta in silenzio per qualche secondo, il suo sguardo si scurisce, e poco dopo sento le sue mani sui miei fianchi. Stringe con forza, una mano scivola sulla mia schiena e mi abbassa verso di lui.

Le mie labbra si scontrano con le sue, e il bacio che si unisce è intenso e passionale. Non c’è timidezza né tenerezza, solo… voglia di sesso.

Mi sistemo meglio su di lui, stando ben attenta a sfregare il bacino contro il suo. Si tende un attimo sotto di me, poi mi stringe e in pochi secondi mi trovo premuta contro il materasso.

È una sensazione fantastica, sentire le sue labbra sulle mie e le sue mani su di me mi fa scorrere lunghi brividi per tutto il corpo.

Chiede accesso alla mia bocca con la punta della lingua e io glielo concedo volentieri. È un bacio esigente, chiede tanto e dà tanto allo stesso modo, e mi fa sentire… viva.

Poi scende a baciarmi il collo. Sposto la testa di lato per dargli più accesso, mentre sento una mano tirarmi su il vestito fino ai fianchi. È un semplice tubino di seta turchese, senza zip né bottoni, è facile da togliere.

Credo mi stia facendo un succhiotto sul collo. Non me ne importa molto, anche se si vede di certo non è un problema, anzi domani starò ben attenta a metterlo in mostra… che lo vedano pure tutti quanti!

Un brivido parte direttamente dalla punta delle sue dita, che mi stanno sfiorando da sopra il tessuto degli slip.

Oddio, lo voglio così tanto…

Sento la sue erezione premere contro la mia coscia, e nonostante mi stia mordendo e succhiando la pelle sensibile del collo ogni suo movimento non è frettoloso ma molto più prudente di quel che avevo pensato.

Ad un tratto si allontana da me come se si fosse scottato - Cazzo!- esclama.

Lo guardo stupita. Che gli è preso? Ha la camicia semi slacciata e gli occhi di un grigio scuro, una tonalità che non so definire.

- Che c’è?- chiedo giustamente confusa.

- Tu sei vergine.- non è una domanda, è un’affermazione. Sbagliata, tra l’altro - Non puoi, tu… non devi, non con me, non così…-

Un attimo, cosa sta blaterando? Perché non potrei dare a lui la mia verginità? Che non c’è più, tra l’altro, quindi il problema non si pone.

- Draco, calmati.- dico sorridendo - Non c’è nessuna verginità.-

- Come…?-

- Io non sono vergine.-

Credo che la mia affermazione l’abbia shockato. Si riprenderà mai?

- Ma io… tu…- lo so, tesoro, tutti qui dentro credono che io sia una madonnina infilzata, ma anch’io ho degli istinti sessuali, sai?

 - Quando è successo?- chiede tornando a respirare normalmente - Non dirmi che…-

- Non è stato Ron.- lo interrompo, prendendo la parola - E neanche Harry, o nessun altro della scuola.- il suo sguardo è ancora più confuso, ed è assolutamente adorabile! - E’ successo l’estate scorsa, in vacanza. Mi sono presa una cotta per un ragazzo e l’ho fatto con lui.-

Apre la bocca per parlare, ma non ci riesce. Oddio, ho forse procurato qualche danno irreversibile al suo cervellino da maschio vanitoso e, attualmente, eccitato?

- E’ stata una bella esperienza, lui è stato molto gentile e non ne sono affatto pentita.- mi metto seduta sul letto e mi sfilo l’abito, mostrandogli il mio completo di pizzo nero che ho indossato solo per lui - Come non mi pentirò di essere stata con te, domani mattina.-

Allungo una mano e gli accarezzo il viso. In tutto questo tempo che ho passato con lui non ho mai fatto niente di così intimo. Eppure è un gesto semplice, sfiorare la guancia di qualcuno.

La sua pelle è liscia e delicata, sembra quella di un bambino. Mi avvicino a lui, che è immobile, e lentamente unisco di nuovo le nostre labbra in un bacio lento, tenero, quasi infantile.

Presto però diventa passionale come il precedente. Sento le sue braccia cingermi le spalle mentre approfondisce il bacio, poi mi spinge e di nuovo mi ritrovo stesa sotto di lui.

Le sue mani sono ovunque, sembra che voglia sfiorare ogni singolo centimetro della mia pelle. Poi ne porta una sulla mia schiena e mi slaccia il reggiseno, me lo sfila dalle braccia e lo lancia alle sue spalle.

Lo vedo immobile, con lo sguardo fisso su di me. Mi sento come una statua al museo, ma credo sia normale che voglia guardarmi, non mi ha mai vista nuda prima d’ora.

E anche io muoio dalla voglia di vederlo nudo…

Non resisto. Muovo le braccia verso di lui e gli sfilo la camicia quasi totalmente aperta, lanciandola dietro di lui. Probabilmente farà un bel mucchietto con gli altri indumenti.

Mi rimetto seduta e attacco il suo collo con la bocca, baciando, leccando e mordendo la sua pelle, così buona…

Intanto le mie mani non stanno certe ferme. Non perdo un attimo di tempo e scopro con la punta delle dita quello che gli abiti proibivano di scoprire. Sento ogni curva del suo corpo sotto il mio tocco, ogni muscolo che si tende al mio passaggio, le spalle forti e muscolose, il petto e poi, oddio, quegli addominali che hanno fatto impazzire chissà quante ragazze…

E poi arrivo alla cintura dei pantaloni. La slaccio e la sfilo dai passanti, e anche lei fa un bel volo.

Se lui mi ha fatto un succhiotto, beh, io gliene ho fatto uno che merita l’Oscar. Non andrà via prima di un mese e mezzo, sicuro.

Vorrei prendere un po’ il controllo della situazione per tentarlo fino al limite, ma forse al limite c’è già, dato che all’improvviso mi schiaccia col suo peso sul materasso morbido.

Mi bacia quasi con violenza… e lo adoro. Adoro i suoi baci irruenti e passionali, adoro sentire la sua pelle contro la mia, le sue mani sul mio seno, e poi giù, sul ventre, lungo il mio corpo, fino al centro della mia femminilità.

Mi stuzzica da sopra la stoffa degli slip, di nuovo, poi li sfila e anche loro vanno a coprire il mucchio di vestiti.

Mi bacia, mi bacia e ancora mi bacia, e io mi perdo nel turbine di queste sensazioni, di questi brividi e delle sue dita che toccano i punti più intimi del mio corpo, facendomi provare intense ondate di piacere.

Non credevo che Draco fosse così gentile. Pensavo che fosse un amante esigente e, perché no, anche egoista. Invece non mi ha chiesto nulla, non mi ha fatto fare nulla… non sono io che lo sto ringraziando, è lui che sta premiando me per il successo del nostro piccolo accordo.

- Ah…!-

Sorride al gemito che mi ha strappato dalle labbra, e questo sorriso è tremendamente eccitante. Non resisto, devo baciarlo ancora.

E mentre lui continua con le sue piacevoli attenzioni faccio correre una mano ai suoi pantaloni. Sento il tessuto tirare, ha bisogno di aria. Slaccio il bottone e abbasso la cerniera, liberandolo dalla costrizione dei jeans che indossa.

Senza un filo di timidezza infilo la mano nei suoi pantaloni e lo accarezzo dapprima in punta di dita, poi pienamente. È meraviglioso sentirlo sospirare contro le mie labbra… è una delle cose più eccitanti che mi sia mai successa.

Ma con Draco è tutto eccitante e sensuale. È una tentazione vivente questo ragazzo.

Siamo di nuovo sdraiati, e ormai anche lui è completamente nudo, steso accanto a me, e sto impazzendo. È favoloso davvero, muove quelle dita in un modo che mi fa perdere la testa, ma ho bisogno di lui… dentro di me.

- Draco…- sospiro, facendogli chiaramente capire quello che voglio aprendo le gambe per lui - …ti prego…-

Lo sento sorridere contro la pelle del mio seno, poi solleva il viso per baciarmi e si posiziona tra le mie cosce.

Apro gli occhi e quello che vedo è… un dio. Con le labbra dischiuse, gli occhi intensi, liquidi, più scuri del solito, i capelli un po’ scombinati che gli ricadono ribelli sugli occhi, e quel corpo magnifico che si è costruito con gli anni…

Credo non esista niente di più bello.

Si china su di me e cattura le mie labbra in un bacio esigente. Gli allaccio le gambe intorno ai fianchi e lo sento… lo sento entrare in me lentamente, come una tortura, centimetro dopo centimetro, fino al limite.

Mi sento completa… è una sensazione che non credo di aver mai provato nella mia vita, o forse sì, ma in questo momento non riesco proprio a ricordare quando.

Sento solo Draco, il suo petto a contatto col mio, la sua bocca sul mio collo, lui che si muove in me lentamente, facendomi trattenere il respiro, per poi accelerare il ritmo, dando colpi sempre più forti e profondi.

Il mio corpo sta andando a fuoco, non riesco a trattenere i gemiti e le grida di piacere che mi sfuggono dalle labbra.

Siamo solo noi due, ed è tutto ciò di cui ho bisogno.

 

 

***

 

 

È domenica mattina, sono circa le otto e mezza. Mi trovo davanti allo specchio a figura intera che Draco adora tanto e sto controllando di essere presentabile.

Avendo programmato di passare la notte qui ho messo in borsetta degli abiti di ricambio, prontamente rimpiccioliti. Un paio di jeans chiari, una maglia a collo alto bianca e un poncho nero.

I capelli sono legati in una coda, neanche con la magia sono riuscita a sistemarli… battaglia persa, amen.

L’abito che ho indossato ieri sera l’ho rimpicciolito e infilato in borsa insieme alla bacchetta. Ho scritto un biglietto per Draco, che sta dormendo come un bambino.

Sorrido guardandolo. Ha un’espressione così innocente che non sembra neanche lo stesso ragazzo con cui ho fatto i fuochi d’artificio per tutta la notte.

È stato così intenso e passionale che sento ancora i brividi di piacere percorrermi la schiena… ed è una sensazione splendida.

Gli poso un bacio delicato sulla guancia, controllo di aver lasciato il biglietto ben visibile sul comodino accanto alla sua bacchetta e lascio la sua stanza.

 

 

***

 

 

Quando sono tornata alla Torre ho trovato pochissime persone in Sala Comune… meglio così. Sono salita in camera mia e mi sono fatta una lunga doccia calda, poi mi sono messa sul letto a leggere un po’.

Adesso sto camminando lungo i corridoi per andare a pranzo.

Non ho ancora visto Draco. Harry, Ron e Ginny invece li ho incrociati prima, loro sono già andati a mangiare.

Sembra che nessuno alla Torre si sia accorto che ho dormito fuori… meglio così. Un conto è tornare furtivamente alle quattro del mattino, un altro è tornare direttamente per colazione.

Mi sento felice e serena, molto leggera. La notte con Draco è stata un sogno, entrambi ci siamo divertiti molto, e ne sono davvero contenta e soddisfatta. Direi che anche lui è rimasto piacevolmente colpito dalle mie doti amatorie, il che è solo un bene.

Non mi dispiacerebbe affatto ripetere l’esperienza…

Eccomi, che entro in Sala Grande e sorridendo raggiungo il mio tavolo. Prendo posto accanto a Ron, di fronte a noi ci sono Harry e Ginny.

- Buongiorno!- esclamo raggiante.

Rispondono al saluto seppur ancora totalmente addormentati.

- Sembri molto allegra.- constata Dean alla mia sinistra - E’ successo qualcosa di bello?-

- Più o meno.- rispondo enigmatica versandomi del succo di frutta nel bicchiere.

Si vede così tanto che sono al settimo cielo? Ok che non facevo sesso dall’estate scorsa e ne avevo un bisogno tremendo, soprattutto dopo l’avvicinamento con Draco…

A proposito di Draco, eccolo lì. È appena entrato in Sala Grande. Mh, sprizza gioia da tutti i pori, basta lui da solo ad illuminare tutto intorno.

Si ferma all’ingresso, mi cerca con lo sguardo e quando mi trova si apre in un sorriso che mai, mai gli ho visto in pubblico, poi inizia a camminare verso di me, senza smettere di sorridere.

- Cosa vuole quello?- sento bofonchiare alla mia destra, quindi deve essere stato Ron a parlare. Non gli presto molto ascolto, a dire il vero. I miei occhi sono fissi in quelli del biondone sexy che si sta avvicinando a me.

Molta gente si zittisce quando Draco si ferma proprio accanto a me, mi passa una mano tra i capelli e senza attendere oltre si china su di me e mi bacia.

Oddio!

Le sue labbra sono incollate alle mie, la sua lingua chiede l’accesso alla mia bocca e io, più per stupore che per altro, glielo concedo.

Ho gli occhi sigillati, non mi azzardo nemmeno a socchiuderli… non voglio vedere le facce dei miei ormai non più ritrovati amici.

Draco non accenna ad interrompere il bacio, ma sicuramente anche lui sente le esclamazioni offese dei miei compagni di casa, quelli che hanno fiato per parlare almeno… e i fischi d’approvazione che sento provenire da lontano so per certo che appartengono a Nott, Zabini e quella mandria di tori da monta perennemente arrapati che sono gli Slytherin.

L’aria si frappone di nuovo tra me e Draco, che non ha perso il sorriso e mi guarda con gli occhi che brillano.

- Buongiorno.- mi dice, incurante del rumore intorno a noi.

- Ciao…- balbetto io sorridendo.

Un buongiorno come questo è difficile da scordare…

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** I Said I Love You ***


21.12.2008

A Lucky e Scricciolo.
Vi ho voluto bene e continuerò a volervene.

 

 

 

 

*Act VIII*
- I Said I Love You -

 

 

 

 

 

- Hermione!-

Mi fermo in mezzo al corridoio per vedere chi mi sta chiamando. Sono appena uscita dall’aula di Antiche Rune, che frequento da sola. L’ultima lezione della mattina è Incantesimi, Harry e Ron hanno detto di volermi parlare prima di pranzo.

Non faccio in tempo a girarmi che sento un braccio stringermi le spalle e una bocca morbida e sensuale posarsi sulla mia.

- Ciao…- sorrido al proprietario delle labbra che hanno appena lasciato le mie.

Il ragazzo in questione è alto un metro e ottanta, è paurosamente biondo e meravigliosamente bello, oltre ad essere pericolosamente sensuale.

Il tutto si spiega nel nome Draco Malfoy.

- Andiamo in aula insieme?- mi chiede sorridendo.

- Certo.- annuisco rispondendo al sorriso.

Si china di nuovo per un altro bacio veloce e sempre con il braccio intorno alle mie spalle ci avviamo verso Incantesimi.

Sono passate tre settimane dalla nostra prima volta insieme e da quella bomba di buongiorno che ho ricevuto domenica a pranzo.

Piton è svenuto, così mi hanno detto, e la McGranitt ha perso dieci anni di vita. Beh, poco male. Dare scandalo con Draco Malfoy nei corridoi di scuola non mi interessa. Non facciamo niente di male, e le nostre medie scolastiche sono alte, quindi nessuno può lamentarsi.

Credo però che lui si stia comportando in modo… come dire… troppo possessivo nei miei confronti, ecco. Voglio dire… mi aspetta davanti la Sala Grande prima di fare colazione e mi da il bacio del buongiorno, andiamo insieme a tutte le lezioni che abbiamo in comune e viene a prendermi a quelle che abbiamo separati, come Antiche Rune e Artimanzia, che faccio solo io.

Studiamo insieme, passiamo molto tempo nella sua stanza - non solo per studiare, intendiamoci - e spesso la sera resto a parlare con lui, Zabini, Nott e altri Slytherin. Puntualmente lui mi riaccompagna alla Torre e mi da il bacio della buonanotte.

È come se stessimo insieme… come se lui fosse il mio ragazzo. Sorride, e lo fa solo con me. Mi guarda con una luce che non credevo di vedergli mai in quei meravigliosi occhi grigi e a volte mi stringe a sé e mi accarezza la guancia… il suo tocco è morbido e delicato come quello di una piuma.

Non so che cosa pensi lui di questa situazione, non ne abbiamo parlato apertamente… sto bene in sua compagnia e anche con i suoi amici, il sesso con lui è da infarto e ci troviamo in perfetta armonia anche per studiare, ma… non sono innamorata di lui. Almeno, non credo di esserlo.

 

 

***

 

 

L’ora di Incantesimi è finita. Inizio a raccogliere le mie cose e con la coda dell’occhio vedo una testa bionda avvicinarsi a me. Sorrido istintivamente.

- Andiamo a pranzo?- mi chiede Draco sporgendosi verso di me e dandomi un bacio sulla guancia.

- Vai avanti, io arrivo dopo.- rispondo infilando i libri in borsa.

- Cosa devi fare?-

Sbaglio o sembra… deluso? No, triste forse. Non lo so.

Alzo la testa per rispondergli ma Harry è già al mio fianco e lo fa lui al posto mio. Ron è giusto dietro di lui.

- Deve parlare con noi.- dice appunto il moro.

Draco lo guarda non male, malissimo! È geloso di Harry? No, credo sia solo odio o naturale repulsione reciproca tra i due.

Lo sguardo del biondo torna su di me - Non ti lascio sola con Scarboy e Scagnozzo.-

- Dobbiamo solo parlare, tra cinque minuti sarò a pranzo.- sorrido, poi mi allungo e lo bacio - Tranquillo.-

Mi fissa per qualche istante, e ogni volta che lo fa con questa intensità non riesco a trattenere un brivido.

Poi mi passa una mano tra i capelli e mi bacia. Questo però non è uno dei casti baci che ci scambiamo nei corridoi davanti a tutti. È una bacio che indica possessione.

Questo bacio grida “Sei mia.”.

Mi lascia andare, si passa la lingua sulle labbra e si allontana. Guardo la sua schiena fin quando non sparisce dietro l’angolo della porta e mi volto verso gli altri due ragazzi che mostrano delle espressioni poco rassicuranti.

- State insieme?- mi chiede Harry. Però… va dritto al sodo, bravo.

- No.- rispondo semplicemente.

- Ma vi baciate davanti a tutti.- ribatte Ronald - Camminate abbracciati, state sempre insieme, anche con i suoi amici. Tutti credono che tu sia la sua ragazza.-

Rido appena - Non stiamo insieme.- dico - Davvero. È un rapporto strano quello che abbiamo, ma non sono la sua ragazza. Io non sono innamorata di lui.-

- E lui di te?- mi chiede Harry.

Perché questa domanda mi lascia senza parole?

- Non credo che lui lo sia.- rispondo, pur non essendone del tutto convinta - Si comporta come se fosse il mio ragazzo, a volte…-

- A volte?-

Ignoro il commento di Ron e proseguo - …ma non ne abbiamo mai parlato, né lui mi ha mai detto niente a riguardo, quindi…- alzo le spalle - …ci godiamo il tipo di rapporto che abbiamo ora e siamo felici.-

Chiudo la borsa e li fisso intensamente tutti e due - Era solo di questo che volevate parlarmi?-

Ovvio che no, mi rispondo da sola. Harry e Ron mi mancano molto. Ginny un po’ meno. Ma i miei due amici mi mancano.

Vedo Harry tormentarsi i capelli con una mano e Ron diventare rosso come un pomodoro. Poi il primo mi guarda, come gli occhi da cucciolo indifeso, fa un passo verso di me e mi abbraccia.

Lo ammetto, sono stupita da questa azione. Ma non riesco a non sorridere. Rispondo all’abbraccio e appoggio la testa sulla sua spalla.

- Hai capito?- gli chiedo sottovoce.

- Sì.- risponde lui con lo stesso tono - Ti voglio bene Mione.-

- Anche io.-

Quando anche le braccia di Ron mi cingono le spalle sento davvero che entrambi hanno capito di aver sbagliato ed esagerato nei miei confronti. Sono seriamente pentiti.

E io adesso sto davvero bene.

 

 

***

 

 

Mi trovo nella camera di Draco. Sono le sei e mezza del pomeriggio, ed essendo Dicembre inoltrato il cielo è già nero da far paura.

L’altro giorno gli ho raccontato di Harry e Ron. Mi è sembrato contento per me, anche se non l’ha ammesso a parole.

Abbiamo passato un interessante pomeriggio sotto le lenzuola, poi ci siamo messi a studiare. Abbiamo quasi finito la relazione di Erbologia che dobbiamo portare lunedì prossimo.

- Senti…-

- Sì?-

Siamo sdraiati sul suo grande e comodo letto, con le pergamene davanti al naso e molti libri intorno a noi. È bello studiare così.

- Cosa fai per Natale?- mi chiede Draco con indifferenza - Resti a scuola o parti?-

- Non lo so, non ho ancora deciso.- rispondo senza alzare lo sguardo da quello che sto scrivendo. Perché mi fa una domanda simile proprio adesso?

- Io resto.- dice poco dopo.

Annuisco senza rispondere. Sono concentrata su quello che sto facendo, preferirei parlare in un altro momento delle vacanze natalizie.

All’improvviso sento qualcosa. La punta delle sue dita che sfiorano la mia schiena con tocco leggero, quasi impercettibile. Arrivano fino al collo e si intrecciano tra i miei riccioli ribelli.

Draco adora giocare con i miei capelli, lo fa sempre, appena ne ha l’occasione. Non quando c’è gente però. È un gesto molto intimo e personale, lo fa solo quando siamo soli.

Sento il suo peso spostarsi sul letto e avvicinarsi a me. Piuma e pergamena mi vengono sottratte dalle mani e vengo spostata di schiena sul letto.

Le sue labbra si posano sul mio collo. Chiudo gli occhi. Sa che adoro i baci sul collo, mi fanno impazzire.

Si stende su di me senza smettere di baciare e mordicchiare la pelle della mia gola, del collo, per poi spostarsi sul petto, fino al primo bottone allacciato della camicia della divisa.

- Draco…- lo ammonisco - …dobbiamo finire la relazione…-

- Relazionati con me, non con un pezzo di carta e due foglie di insalata.- soffia sulla scia umida che ha tracciato dal collo al petto e rabbrividisco.

Si china di nuovo e riprende a baciarmi, questa volta si occupa dell’altro lato del collo. Lo stringo a me. Questo ragazzo è una tentazione continua, come si può dirgli di no quando ci si trova in una situazione simile?

- Dai…- ridacchio appena - …avremo tempo dopo…- a dire il vero non voglio finire quel compito, voglio sfinire Draco di sesso, ma non posso dirglielo. E poi io sono votata al motto “Prima il dovere, poi il piacere.”. Lui a quello opposto.

Spinge il bacino contro il mio e lo sento soffocare una risata per il gemito che mi ha strappato - Sicura di voler continuare a studiare?- chiede con la bocca a due centimetri dal mio orecchio.

- Sicura.- rispondo.

- Ne hai così tanta voglia?- slaccia due bottoni della camicia e infila la mano sotto il tessuto bianco, posandola aperta sul mio seno sinistro.

- Sì…-

- Oh, allora…- sfila la mano da dove l’aveva appena messa e la fa scorrere sul mio corpo, fino alle gambe, per poi risalire sotto la gonna - …dovrò essere molto convincente.- gioca con l’elastico degli slip, poi li abbassa appena e porta le sue dita sulla mia pelle nuda.

Ha voglia di giocare, io ho voglia di lui, ma non ho intenzione di arrendermi.

- Molto.- ripeto io con anticipazione nella voce. Adoro questi momenti, quando gioca a Ti-Convinco-A-Modo-Mio. Mi fa sempre delle cose elettrizzanti, e lo sta facendo esattamente ora, con le sue dita che mi accarezzano esternamente e mandano brividi di piacere per tutto il mio corpo.

Le sue labbra sono occupate con bocca, collo, petto, seno, e le sue dita continuano quelle cose meravigliose che solo loro sanno fare su di me. In questi momenti la mia forza di volontà è molto, molto debole…

Credo di essere già pronta, e lui se ne è accorto, ma penso che abbia un’idea diversa dalla mia. Non mi permette di toccarlo né di strappargli di dosso i vestiti, mi tiene ferma sotto di sé e spinge due dita.

- Oh…!-

Sto andando a fuoco, ne sono sicura. Mi aggrappo alle sue spalle, probabilmente sto già raggiungendo il limite, ma ho così tanta voglia di lui…

Vari gemiti ed esclamazioni di piacere sfuggono dalle mie labbra, poi lui si abbassa su di me e mi bacia. Rispondo con trasporto a questo bacio fantastico, mugolo qualcosa di incomprensibile contro la sua bocca, mentre sento la testa girare e il mio corpo tendersi.

La mia mente si svuota. Non esiste altro che il vuoto totale, le sue labbra sul mio seno e quelle dita maledette e benedette allo stesso tempo che mi portano al culmine del piacere.

- Resta.-

Il sussurro della sua voce è così lieve che credo di averlo solamente immaginato. Devo riprendermi, la mano di Draco è ancora tra le mie cosce, l’altra tra i miei capelli, e le sue labbra stanno accarezzando delicatamente la mia guancia.

È un gesto così intimo…

- Resta.-

Questa volta non l’ho sognato, ha parlato davvero. Lo sento afferrare la bacchetta e mormorare un incantesimo pulente, poi mi risistema la gonna sulle gambe e, sempre sdraiato accanto a me, si regge su un braccio per guardarmi in viso.

- Non partire per le vacanze.- dice fissandomi intensamente - Resta con me a Natale.-

Oddio… mi ha davvero chiesto di trascorrere con lui le vacanze natalizie?

- Non ho ancora deciso cosa fare.- rispondo. Perché ha un’aria così triste? Che cosa vuole dirmi?

Traccia una scia di baci sulla mia guancia, scende sul collo e risale sull’altra parte del mio viso.

- Passa il Natale con me, Hermione.- dice tra un bacio e l’altro - Stai con me.-

- Sono qui con te.- dico abbracciandolo - Cosa cambia se resto per Natale o no?-

- Cambia per me.- smette di baciarmi e alza di nuovo la testa per guardarmi - Diventa la mia ragazza.-

Cosa… no, un attimo… che cosa ha appena detto? Io non… forse sto immaginando tutto? Magari questo è un sogno o l’effetto di qualche strana pozione di Neville venuta male, o del veleno di una pianta…

- Hermione, ho perso la testa per te. - dice lui, con gli occhi incatenati ai miei e un’espressione tremendamente seria in viso - Voglio che tu sia ufficialmente la mia ragazza.-

Ora ho gli occhi fuori dalle orbite, la bocca spalancata e il cuore praticamente fermo. Le braccia che stringevano le spalle di Draco sono cadute sul materasso in un tonfo sordo.

- Cosa…- spiccico qualche parola incomprensibile - Ma io…-

- Dì di sì…- la sua voce è rotta, sembra quasi che mi stia supplicando…

- No.- rispondo con un filo di voce - Io… io non posso.-

Il suo sguardo si perde per un attimo. Sembra che abbia gli occhi lucidi. Oddio, no, io non volevo questo, non volevo ferirlo… non sapevo neanche che provasse certe cose per me, io… non me ne sono mai accorta.

Mi metto seduta sul letto e mi volto a guardarlo. È seduto accanto a me, ed è così serio che mi fa quasi paura.

- Dici sul serio?- chiedo, incerta - Questo non è un… un esercizio, uno scherzo… una prova di flirt?- appena queste parole lasciano le mie labbra mi pento di averle pronunciate.

Draco mostra un’espressione ferita, ma solo per pochi istanti. In lui si aziona un meccanismo di difesa per cui deve attaccare prima di essere ferito. È una cosa che ho imparato standogli accanto in questo tempo.

- Come puoi pensare che stia scherzando?- la sua voce è dura - Credi che ti stia prendendo in giro?-

- No…- mi sforzo di sorridere, ma non è proprio il caso - E’ che non me l’aspettavo, io… mi hai colta di sorpresa.-

Mi alzo dal letto e lui mi segue. È vicino a me ma non mi sfiora. Perché ho l’impressione che stia per accadere qualcosa di spiacevole?

- Ti ho appena detto che voglio che tu sia la mia ragazza… ora che hai elaborato la cosa, vuoi darmi una risposta?-

No, no, no, cosa sta succedendo? Si sta arrabbiando, lo vedo, ma io non pensavo di trovarmi in una situazione simile, porca miseria!

- Non posso.- ripeto - Io non sono innamorata di te. Mi dispiace.-

Hermione Granger rifiuta la proposta di Draco Malfoy.

Molte ragazze pagherebbero per essere al mio posto, ma se fossero nei miei panni, beh… non sarebbero così contente, ci scommetto.

Mi sono affezionata a Draco, gli voglio bene, sì, e tra noi c’è un equilibrio perfetto. Almeno, c’era fino a pochi minuti fa. Non lo amo, e non voglio che il nostro splendido rapporto si riduca a qualche ora di squallido sesso.

Non provo quello che lui prova per me, ed è il rispetto che ho per lui e per questi suoi sentimenti che non me la sento di dirgli di sì e illuderlo. Non voglio prenderlo in giro.

Si avvicina di un passo. Gli occhi mandano scintille di fuoco, le labbra sono una linea sottile e i pugni sono rigidi e stretti lungo i suoi fianchi.

- Perché sei venuta a letto con me quella sera?- chiede con un sibilo gelido che mi fa venire i brividi - Perché sei venuta a letto con me per tutto questo tempo?-

- Perché… mi andava.- che risposta del cazzo - Avevo voglia di farlo, e anche tu lo volevi… almeno, credevo che lo volessi.-

- E tutte quelle scene nei corridoi? I baci, i sorrisi, gli abbracci… tutti i momenti che abbiamo trascorso insieme?-

- Non ti ho mai chiesto di aspettarmi la mattina per darmi il bacio del buongiorno né di riaccompagnarmi alla Torre di sera per quello della buonanotte.- ribatto giustamente - Sono state idee tue, tu hai iniziato e siccome a me stava bene non mi sono mai lamentata.-

- E queste non sono cose che fanno due persone che stanno insieme?- alza appena la voce. La sua rabbia sta aumentando.

- Sì, lo è, ma noi non stiamo insieme.- puntualizzo.

- E’ quello che ti sto chiedendo!- esclama lui, visibilmente alterato - Voglio stare con te, cazzo, voglio che tu sia ufficialmente la mia ragazza!-

- Ma io non ti amo!- replico - Non puoi costringermi a corrisponderti. Mi dispiace, ma non voglio prenderti in giro né fingere di provare qualcosa che non provo.-

I suoi occhi in questo momento potrebbero diventare rossi. Forse lo diventeranno. Si allontana da me di qualche passo, guarda altrove e si passa una mano tra i capelli.

- Sei un’ipocrita.- sputa acidamente - E sei anche una puttana.-

Sono sotto shock. Draco non mi ha mai parlato così. Fa male, fa molto male.

- E’ questo che pensi di me?- chiedo. Credo di avere gli occhi lucidi - Pensi davvero questo di me?-

Torna a guardarmi, e mi sento come se fossi appena stata trafitta da mille aghi.

- Sì.-

Questo è un colpo basso. Io non sono una puttana, non sono la sua puttana, e lui non ha il diritto di dirmi certe cose solo perché non posso mettermi con lui e corrispondere i suoi sentimenti.

- Spero che il sesso ti sia piaciuto, Granger.- dice poco dopo, fissandomi con astio - Spero anche che tu possa trovare un altro cretino disposto a scoparti quando ne hai voglia.-

No, questo no, non glielo permetto. Mi avvicino a lui e alzo un braccio, pronta a schiaffeggiarlo per le parole cattive che mi ha appena detto, ma lui lo afferra all’altezza del polso e stringe con forza.

Mi fa male. Vuole farmi male.

- Cosa vuoi fare adesso, rivendicare l’onore perduto?- ghigna. Sta tornando il ragazzino stronzo che offendeva gli altri per divertimento, e non mi piace neanche un po’ - E’ tardi per farlo, cara la mia principessa sul pisello.-

Credo che le mie guance siano diventate rosso fuoco. È vero, io glie ho chiesto di aiutarmi tempo fa e io ho fatto il primo passo in direzione “sesso” con lui, ma non mi sembra che il signorino si sia tirato indietro, e di certo io non l’ho costretto a venire a letto con me.

- Lasciami.- è tutto quello che riesco a dire.

Lui lascia andare la presa sul mio polso e mi guarda con quello che temo sia disprezzo. Puro disprezzo.

- Perfida come sei saresti stata davvero bene a Slytherin.-

- Ma senti chi parla.- replico tra i denti, poi esplodo e alzo la voce - Come puoi arrabbiarti con me? Non è colpa mia se tu hai perso la testa e io no, non è colpa mia se tu vuoi che io sia la tua ragazza e io no, e cazzo, Draco, non è colpa mia se non mi sono innamorata di te!-

- Vai all’inferno!- urla lui di risposta. Perché le cose devono andare in questo modo? Perché il bel rapporto che abbiamo costruito deve sgretolarsi così?

- Vacci prima tu!- replico, poi con un - Accio!- praticamente ringhiato appello a me le mie cose. Volano tra le mie mani e ficco tutto nervosamente in borsa, in disordine, senza pensare alla pergamena che si sta spiegazzando.

- Brava, vattene, Granger.- ghigna lui - Torna da Potter e Weasley, magari puoi mostrare loro quello che ti ho insegnato io.-

- Queste sono cattiverie gratuite, e lo sai.- rispondo cercando di non maledirlo seduta stante - Te lo ripeto, Draco. Non è colpa mia se non sono innamorata di te.-

- Anche io ti ripeto una cosa, Granger.- continua a chiamarmi per cognome - Vai all’inferno.-

Con un gesto della sua bacchetta apre la porta della stanza. Lo guardo negli occhi per quella che credo sarà l’ultima volta ed esco.

Sento la porta sbattere violentemente alle mie spalle.

 

 

***

 

 

Oggi è l’ultimo giorno di scuola. Ieri sera c’è stata la cena di Natale e adesso molti studenti stanno partendo per tornare a casa.

Io sono una di quelli.

Non ho visto Draco da quella litigata di pochi giorni fa. Io non ho cercato lui, lui non ha cercato me. Ci siamo evitati. Non abbiamo neanche respirato la stessa aria.

Mi colpevolizza per dei sentimenti che non provo, per un amore non ricambiato. Io non immaginavo neanche che provasse certe cose per me… come potevo saperlo?

Mi ha colta alla sprovvista e ha reagito decisamente male al mio rifiuto, ma cosa potevo fare? Essere sincera e dirgli che non lo amo o fingere di corrispondere i suoi sentimenti e prenderlo in giro?

Non sono quel tipo di persona. Non mi prendo gioco in questo modo delle persone a cui voglio bene.

E io gli voglio bene.

- Mione, andiamo.-

La voce di Harry mi scuote dai miei pensieri. Sorrido appena, controllo che il mio baule sia al suo posto e raggiungo lui, Ron e Ginny sulla carrozza che ci riporterà alla stazione per prendere il treno.

Salgo i piccoli scalini e mi siedo accanto al rosso. Lavanda non è appiccicata a lui. Strano. Ah, già… lei parte questo pomeriggio, ecco perché non lo sta cavalcando sulla carrozza insieme a noi.

Guardo fuori dal finestrino. I miei occhi si muovono come impazziti alla ricerca di una testa bionda in mezzo alla folla di studenti che aspettano di partire o salutano gli amici in partenza.

Lui non c’è.

Non lo vedo in cortile, né vicino al portone, né in giardino, né in cielo sulla sua scopa e neanche alle finestre. Non è venuto a vedermi partire, non è venuto a salutarmi… non c’è.

Sento una scossa e la carrozza inizia a muoversi.

I miei occhi non lasciano il castello fin quando non mi è più possibile guardarlo. Nessuna delle teste bionde che ho visto apparteneva a lui.

È davvero possibile che il nostro rapporto sia finito in questo modo?

Chiudo gli occhi e spero che, almeno nei miei sogni, Draco mi rivolga uno di quei sorrisi che riservava solo a me.

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Welcome Back ***


 

 

*Act IX*
- Welcome Back -

 

 

 

 

 

È il 27 dicembre. Mia madre ha cucinato un sacco di roba per Natale, dato che quest’anno il cenone con tutta la famiglia l’abbiamo fatto a casa nostra.

Ho ricevuto molti regali e ne sono contenta, davvero… ma mi manca lui.

Com’è possibile? Io non sono innamorata di Draco Malfoy, porca miseria, altrimenti sarei stata ben felice di accettare la sua proposta e diventare ufficialmente la sua ragazza.

Ma allora perché mi sento così triste e sola?

Anche mia madre si è accorta che qualcosa non va - mio padre è così ottuso che non lo capirebbe neanche se glielo dicessi in faccia - e mi ha fatto un sacco di domande per capire a cosa è dovuta la mia non totale felicità.

Le ho fatto credere che è colpa dei compiti, degli esami, dell’ultimo anno, del mio futuro… gliel’ho rigirata sulla scuola, insomma. Dopo un po’ si è messa l’anima in pace e ha rinunciato a rompermi l’anima con i suoi interrogatori stile FBI.

Vorrei convincermi anch’io che il mio malumore è causato dallo studio, ma so che non è così e non posso ingannarmi, non tanto a lungo.

In questi giorni ho pensato molto a Draco e al tempo trascorso insieme.

Sembra un’altra persona… non so cosa abbia determinato questo suo cambiamento e non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo.

È diverso da prima… e mi piace.

 

 

                                                              ***                  

 

 

2 Gennaio.

Dopo lunghissime ore di riflessione sui miei sentimenti e sui miei pensieri credo di aver capito.

Draco mi piace davvero.

Ma come ho potuto non accorgermene? Voglio dire, io non sono mai stata una libertina. Ok, ho dato la mia verginità ad un intenso amore estivo e non credo di esserne pentita.

Quello che mi ha sconvolta è stato pensare che avrei dato la mia virginità a Draco. Se fossi stata vergine, avrei voluto farne dono a lui e lui soltanto.

Oddio, ma come è possibile una cosa del genere?

Io… io mi sono innamorata di lui. Sono innamorata di Draco Malfoy!

Non ho reso partecipe nessuno di queste mie riflessioni, almeno non durante il processo. Non mi piace parlare a vanvera, dico solo ciò che penso realmente e con convinzione.

Se ho rifiutato Draco è stato perché davvero non credevo di essere innamorata di lui e l’intensità dei suoi sentimenti mi ha seriamente sorpresa.

Se adesso ho in mano in telefono e sto componendo il numero che mi ha dato Harry per contattarlo, è perché sono convinta di quello che sto per dirgli.

- Pronto?-

- Sono innamorata di Malfoy.-

TUU TUU TUU

Ha attaccato…?

Ricompongo il numero. Uno squillo. Due squilli. Tre…

- Pronto?-

- Harry?-

- Hermione?-

- Stai bene?- ha una voce un po’ strana.

- Hai chiamato tu un minuto fa?-

- Sì, hai attaccato o è caduta la linea?-

- …-

È svenuto o è scemo? Sbuffo. La mia dose di pazienza quotidiana si è già esaurita.

- Harry, ci sei?-

- Sì, sì… ci sono.- come no, ha la voce di un ubriaco.

- Hai sentito quello che ho detto prima?-

- Sei davvero innamorata di Malfoy…?- sento una nota di terrore nella sua voce. Poverino.

- Harry, accetti che vada a letto con lui ma non che ne sia innamorata?-

- Hermione, tesoro, lo sai che ore sono?-

A dire il vero no - No, che ore sono?- chiedo con la voce più innocente che ho in repertorio.

- Sono le quattro e mezzo del mattino.-

- Ah.-

- Ah un corno.- replica giustamente scocciato.

- Beh, ormai stiamo parlando…- rispondo io facendomi piccola piccola - …puoi ascoltarmi?-

- Sì che ti ascolto.- sbadiglia - Ami davvero Malfoy?-

Credo di essere arrossita - Sì.-

Silenzio. Harry, ti prego, non morire, non al telefono almeno!

- Sei sicura?-

- Sì.-

- E lui?-

Ecco, questa è la parte difficile del discorso. Come posso dirgli che prima delle vacanze Draco ha confessato di amarmi e io l’ho respinto?

- Lui mi ha chiesto di essere ufficialmente la sua ragazza.- inizio con cautela - E’ successo prima delle vacanze. Mi ha chiesto di restare con lui a Natale, ha detto di aver perso la testa per me.-

- E tu perché non sei rimasta, se lo ami?- bella domanda.

- Perché l’ho rifiutato.- mi vergogno di quello che sto dicendo. Come ho potuto essere così cieca?

- Ma sei scema?-

Ecco, questo è proprio quello di cui ho bisogno.

- Grazie.-

- Prego. no, dico, Hermione… credevo che voi due foste già una coppia.-

- Non lo eravamo.-

- Fammi capire, tutto quello che avevate in condivisione stava dentro le mutande?-

- Harry, da quando parli in questo modo?- dico seriamente shockata.

- Da quando la mia migliore amica, che dovrebbe essere intelligente, o almeno così si dice, mi chiama alle quattro e mezzo del mattino per dirmi di essersi innamorata del mio peggior nemico, il quale si è precedentemente dichiarato ma lei, che ricordo essere quella intelligente, lo ha rifiutato perché non aveva ancora capito che, di fatto, loro due erano una coppia.-

Sono senza parole. Wow, Harry a volte tira fuori una parlantina niente male… potrebbe seriamente farmi concorrenza. Allora non sa solo balbettare e sospirare!

- Ho sbagliato qualcosa?- chiede, più che irritato.

- No, è tutto giusto.-

- E allora, per quanto io detesti l’idea, appena vedi Malfoy lo fermi e gli dici che sei una scema e che anche tu lo ami.-

È troppo bello per essere vero, dove sta la fregatura?

- Harry, da quando proprio tu, che detesti Draco dalla notte dei tempi, mi consigli di dichiarargli il mio amore?-

- Da quando lui ti fa stare bene.-

Pronuncia queste parole con voce seria e un accenno di tristezza. mi sembra di aver appena ricevuto una stilettata nel cuore.

- Lui ti da quello che ti mancava.- prosegue il mio migliore amico - Noi… io non posso darti quello che ti da lui. Ti fa stare bene e anche se io lo detesto, il tuo benessere viene prima di qualunque altra cosa.-

Ho le lacrime agli occhi. Harry non lascia mai andare a certi discorsi, sicuramente in questo momento è imbarazzato a morte e si sta vergognando come un verme. È adorabile.

- Ti voglio bene Harry.- sussurro alla cornetta.

- Anche io.-

 

 

                                                              ***                  

 

 

 

Anche Capodanno è passato. L’ho trascorso con alcuni amici - pochi, a dire il vero - della vecchia scuola.

Ho sentito Harry e Ron in questi giorni. Beh, Ron ha tentato di chiamarmi… con scarsi risultati. La comunicazione via gufo con lui è decisamente la migliore.

Meno male che Harry è del mio mondo. Mi ha fatto compagnia e ha cercato di sopportare le mie lagne su Draco, sui miei sentimenti, sui suoi, su quelli del mondo intero, sugli esami… va bè, mi sono sfogata un po’ su tutto, che male c’è?

Ad ogni modo, eccoci qua… stiamo tornando ad Hogwarts.

Il pensiero di rivedere Draco mi mette in agitazione… sicuramente sarà arrabbiato con me per quello che gli ho detto l’ultima volta, ma sono fiduciosa: se gli parlo, capirà tutto.

Mi è mancato così tanto…

Ecco, la carrozza si è fermata. Le nostre cose sono già in camera e un gustoso banchetto ci sta aspettando. Sto morendo di fame!

- Hermione!-

Mi giro di scatto e vedo Harry che mi viene incontro.

- Ciao Harry.- lo saluto con un sorriso.

- Bentornata.- risponde lui, poi si guarda un po’ intorno, alla chiara ricerca di qualcuno.

- Non l’ho ancora visto.-

Mi guarda imbarazzato. Ormai dovrebbe saperlo che lo conosco come la mia ombra!

- Gli parlerò dopo cena, adesso non c’è abbastanza tempo.- spiego.

In realtà vorrei correre da lui e dirgli tutto il prima possibile, ma davvero non ho il tempo di farlo senza arrivare tardi ad banchetto, e non è certo quello che voglio.

Harry annuisce e insieme ci dirigiamo verso il nostro tavolo. Ron e sua sorella sono già seduti a parlare con i nostri compagni.

Non riesco a non lanciare occhiate furtive intorno a me: voglio vedere Draco.

Ho bisogno di vedere il suo viso, anche se è lontano, anche se probabilmente è ancora arrabbiato con me.

Mi siedo al tavolo rosso-oro, saluto i miei amici, scambiamo quattro chiacchiere e poi iniziamo a mangiare. Come sempre il cibo è ottimo, ma se gli elfi fossero costretti a lavorare qui… cinese take away tutte le sere!

Alzo gli occhi per parlare con Dean, seduto accanto ad Harry di fronte a me, ma la mia attenzione viene subito catturata da qualcos’altro.

Draco. C’è draco.

Sento il cuore che inizia a battere come un forsennato e non riesco a distogliere lo sguardo da lui. È così bello… lo è sempre stato, ma ora lo sembra ancora di più. Ai miei occhi è il ragazzo più bello che esista.

Hermione, calmati… hai tutta la cena per ripassare il discorso che hai preparato e soprattutto hai tutta la cena per calmarti e non farti venire un infarto, e… cosa…?

No, un attimo… forse ho visto male. Sicuramente ho frainteso.

Pansy Parkinson è entrata in Sala Grande subito dopo Draco. Dai, lo sanno tutti che lei gli muore dietro da sempre, non ho nulla di cui preoccuparmi.

Ma allora perché mi sento così irrequieta?

Non sposto lo sguardo di mezzo millimetro. Seguo con maniacale attenzione ogni loro movimento.

La Parkinson raggiunge Draco, lo ferma e gli sorride.

Con mia grande sorpresa, lui risponde al sorriso e insieme si avviano al loro tavolo.

Un attimo… cosa sta succedendo?

Perché Draco è così gentile con lei? Perché si siedono vicini? Perché continuano a guardarsi e toccarsi e stare così appiccicati?

Sento il respiro fermarsi in gola. Il cuore, che prima correva, adesso è quasi fermo.

Draco, che cosa significa?

Sento qualcuno chiamare il mio nome. Deve essere Dean… mi sono completamente dimenticata di lui.

Poco importa. Non riesco a non guardare Pansy Parkinson che si comporta in modo così intimo con Draco, e lui che non fa niente per fermarla…

I miei occhi vedono qualcosa che, attraverso la vista, mi colpisce direttamente al cuore.

Draco sta baciando la Parkinson. Labbra contro labbra, in un bacio che di casto non ha assolutamente nulla.

Baciava anche me così…

Toccava anche me in quel modo, con quelle bellissime mani… perché ora lo fa on lei?

Dolore e rabbia si fanno strada dentro di me. Sento una stretta alla bocca dello stomaco che mi ferma il respiro. È odio quello che mi sta scorrendo nelle vene?

No, non è odio… è gelosia.

Vederli insieme in certi atteggiamenti mi fa salire una rabbia incontrollabile.

Vorrei correre lì e strangolare quella stronza con le mie mani e riempire di schiaffi lui.

Dovrei esserci io accanto a lui, tra le sue braccia… non lei.

Improvvisamente mi sento così stupida, fasciata nella mia bella divisa sexy… la metto per me stessa, certo, ma anche per lui.

Lui mi ha aiutata e io ho cercato di ringraziarlo come potevo.

Con che coraggio si è arrabbiato con me prima di Natale, quando ho rifiutato la sua proposta? Con che faccia mi ha insultata?

Se ora sta con la Parkinson e non mi degna di uno sguardo è evidente che i suoi sentimenti per me non erano poi così forti.

Non ho motivo di umiliarmi i andare da lui a confessare di amarlo.

Non lo merita.

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Hot Party ***




 

*Act X*
- Hot Party -

 

 

 

 

 

Sono passati circa dieci giorni dal ritorno a scuola. Io e Draco non ci siamo più rivolti la parola, neanche uno sguardo.

Lo vedo spesso con la Parkinson, quindi credo che stiano insieme, o che comunque si frequentino.

Sto cercando di togliermelo dalla mente ma non ci riesco. Ho bisogno di qualcosa di forte. Sicuramente questa cotta passerà presto… a lui è già passata.

- Granger!.-

Mi volto per vedere chi mi sta chiamando - Steeval, ciao.-

Terry è un ragazzo molto gentile e studioso, ha ottimi voti e una mente brillante. Non a caso è stato smistato a Ravenclaw.

- Posso esserti utile?-

- Più o meno.- sorride - Domani sera c’è una festa da noi, sono tutti invitati. Ti va di venire?-

Festa, tanta gente, pochissime probabilità di incontrare lo stronzo con la troia… mi sembra un’occasione perfetta.

- Certo che verrò.- annuisco, il suo sguardo si illumina - Devo vestirmi in qualche modo particolare?-

- Non direi. È sufficiente un vestito elegante, ma niente di troppo elaborato.- spiega lui.

- Bene. A che ore è?-

- Nove e mezza, davanti al nostro dormitorio.-

- Perfetto, allora ci vediamo lì. Grazie dell’invito.-

- Grazie a te.-

Saluto Terry e continuo a camminare verso la Torre. Mi sento piuttosto leggera, l’idea della festa mi ha tirata su di morale. Sono sicura che mi divertirò moltissimo.

 

 

                                                              ***                  

 

 

Sono quasi le dieci e mi sto dirigendo verso il luogo dell’appuntamento per andare alla festa dei corvi.

Mi sono messa un vestito blu notte lungo fino al ginocchio, con la gonna un po’ a campana e la schiena scoperta, scarpe alte con il laccetto e un bracciale sottile che brilla. I capelli li ho legati in un coda alta per lasciare libera la schiena.

Voglio divertirmi, alla faccia di Draco e di quella zoccola della Parkinson. Avranno figli scemi quei due, oh.

Vedo Terry Steeval venirmi incontro, sorrido e lo raggiungo.

- Sei incantevole!- mi saluta a braccia aperta.

- Grazie, anche tu sei molto elegante.- e lo è davvero, i pantaloni scuri che indossa e la camicia blu gli stanno molto bene.

Scambiamo qualche parola mentre mi fa entrare, poi mi offre un drink e continuiamo a parlare.

Lo vedo girarsi, notare qualcosa e poi guardare di nuovo me - Scusa, ma…-

-Vai, tranquillo.- gli sorrido.

Lui risponde al sorriso e si allontana. Sta andando dalla sua ragazza che è, sorpresa delle sorprese, Luna. proprio lei, Luna - o Lunatica - Lovegood. Lei e Terry si sono messi insieme l’estate scorsa e sono sempre più felici ogni giorno che passa.

La loro unione è spettegolata almeno quanto quella tra me e Draco, se non di più. C’è da dire che nessuno, neanche la Cooman da sobria avrebbe messo insieme quei due.

Invece eccoli lì, mano nella mano, a sorridersi come due bambini alla prima cottarella.

- Hermione!- chi mi chiama?

Mi volto e vedo lui, il maniaco più maniaco che ci sia tra le mura di questa scuola.

- Theodore.- lo saluto.

Ho iniziato a chiamarlo per nome dopo di lui. Mi chiama sempre “Hermione”, è carino ricambiare, e ormai ci ho fatto l’abitudine.

- Ragazza, sei una visione!- fischia, osservandomi come se negli occhi avesse i raggi X.

- Anche tu stai bene.- sorrido.

- Posso farti compagnia o stai aspettando qualcuno?-

Una pietra si deposita istantaneamente sul mio petto. Perché mi viene in mente il volto di Draco?

- Sei arrivato al momento giusto,- gli dico con un sorriso - mi sentivo piuttosto sola.-

Mi guarda come un cacciatore guarda la sua presa e mi fa strada fino ad un comodo divanetto posto in un angolo abbastanza nascosto della sala. Non perde tempo il ragazzo.

- Mi chiedevo,- inizia, mentre io sorseggio il mio drink - se avessi impegni per questa sera.-

Ho trovato una dote di Theodore Notte: non usa mai inutili giri di parole.

- Sì che ho impegni.- rido - Sono ad una festa, no?-

- Intendevo per il dopo festa.- risponde lui serio e malizioso allo stesso tempo.

I suoi occhi fissano intensamente i miei. Per qualche istante mi sento paralizzata. So cosa vuole da me, so quale proposta sta per farmi, e io… io non voglio rifiutare.

- Non ho nessun impegno.- le parole lasciano le mie labbra senza che io abbia il minimo potere su di loro.

So cosa accadrà stanotte. Farò sesso con Theo.

- Che ne dici- si fa più vicino a mi sfiora il braccio nudo con la punta dell’indice - se io e te, più tardi, abbandonassimo questa festa e la continuassimo da soli,- il tono di voce di fa basso e suadente - in camera mia?-

Credo di aver smesso di respirare… questo ragazzo va dritto al sodo. Non nasconde i suoi pensieri e dice chiaramente quello che vuole. È lodevole.

- Possiamo andarci anche adesso.-

I suoi occhi si illuminano. Si alza dal divano, io lo seguo e insieme usciamo da questo posto per dirigerci verso i sotterranei.

Questa è stata la mia festa più breve, ci sono rimasta solo mezz’ora.

Percorriamo i corridoi deserti in silenzio. Non parliamo né ci sfioriamo. Stiamo semplicemente camminando uno accanto all’altra.

Arrivati al dormitorio Theo pronuncia la parola d’ordine e insieme raggiungiamo la sua camera.

Mi fa entrare e chiude la porta dietro di sé. Vedo cinque letti davanti a me, ma non faccio in tempo a dire niente che mi sento abbracciare da dietro.

La sua bocca è sul mio collo e le mani sui fianchi. Mi sono mancate queste cose…

Mi gira intorno e mi porta con le spalle al muro. Subito il suo corpo è contro al mio, sento il suo respiro caldo sulla guancia e la mani ovunque.

- Aspetta…- riesco a mormorare.

- Che c’è?- risponde senza muoversi di un centimetro.

- Potrebbe entrare qualcuno… i tuoi compagni di stanza verranno a dormire.-

- Quando troveranno la porta chiusa andranno a dormire altrove.-

Rido all’idea di Blaise, Pucey e i due gorilla sul divano fino a domattina. Ma non riesco a pensarci troppo, le attenzioni che Theo mi sta dedicando mi distraggono.

- Vieni.-

Prende la mia mano e mi porta verso il suo letto, tira le tende e in mezzo minuto il mio bel vestito blu notte cade ai miei piedi. Si stupisce di vedermi senza reggiseno.

Sorrido, per nulla imbarazzata. Non so perché, ma mi sento come se tutto questo non stesse accadendo per la prima volta, come se l’avessi già fatto in passato… forse è dovuto alla familiarità che ho con Theo?

Ad ogni modo non ho intenzione di restare qui come una bambolina mentre lui mi mangia con gli occhi.

Non devo pensare a Draco. Non penserò a lui stanotte.

Davanti a me c’è uno dei ragazzi più bella della scuola, e tutto ciò che desidera è buttarmi sul letto e seppellirsi in me fino all’alba. Chi sono io per negarglielo?

È eccitato e non lo nasconde minimamente. Mi desidera, me l’ha detto, ogni fibra del suo essere lo sta gridando.

È disarmante la sincerità di questo ragazzo.

Faccio un passo verso di lui e incollo le mie labbra alle sue, giocando con i suoi capelli castani con una mano e sbottonandogli la camicia con l’altra.

Spinge i fianchi contro i miei, le sue mani sono ovunque su di me. È una bella sensazione… mi fa stare bene.

Quando anche i suoi pantaloni sono a terra lui mi spinge sul letto e mi inchioda sotto di sé. Lascia che il desiderio e la passione muovano le sue mani e la sua bocca, non nasconde niente di quello che prova.

Theo mi vuole. Draco non più.

 

 

                                                              ***                  

 

 

 

Soffio di vento… tocco di angelo… carezza di nuvola… qualcosa di estremamente delicato mi sta sfiorando la schiena, mandando brividi sulla mia pelle esposta.

Mugolo qualcosa di incomprensibile e una risata sottile raggiunge le mie orecchie.

Inizio a svegliarmi, strizzo gli occhi ma non mi azzardo ad aprirli. Voglio dormire ancora, sono stanca…

Una bocca che ormai conosco bene lascia baci leggeri sulla mia schiena, partendo dalla spalle lungo la colonna, e fino al limite della decenza.

- Theo…- biascico con la voce impastata dal sonno - …non ho voglia, dai… lasciami dormire…-

- Non dicevi così, stanotte.- ridacchia divertito senza smettere di baciare ogni centimetro di pelle che ha a disposizione.

- L’abbiamo fatto tre volte, no ne hai avuto abbastanza?- ribatto più sveglia di prima.

- Tre volte, sì, ma sua signoria ha avuto cinque orgasmi, e non mi sembrava che ne avesse avuto abbastanza.-

Che fa, sfotte? Sicuramente la mia faccia è diventata bordeaux per la vergogna.

- Non è colpa mia se le tue mani sono dotate di volontà propria.- mi giro verso di lui per guardarlo in faccia.

Sorride, visibilmente divertito, e pienamente soddisfatto. Effettivamente sono più che soddisfatta anche io. Non riesco a trattenere un sorriso.

Lui scende a baciarmi e tenta un’avanzata sul mio corpo con quelle belle mani talentuose che ha, ma lo blocco subito.

- Che ore sono?-

- Le sette e mezza.- risponde - Hai fame?-

- Sì, ma prima devo farmi una doccia e cambiarmi.- mi metto seduta sul letto e inizio a cercare le mie mutandine. Dove cavolo sono finite?

- Cerchi queste?-

Theo mi guarda con un sorriso sornione e l’espressione da maniaco mentre fa ruotare le suddette mutandine attorno al suo indice.

- Dammele.- allungo il braccio per prendere ciò che è mio ma lui allontana la mano.

- Theo…- lo avverto - …mi servono.-

- Il vestito è lungo.-

Credo di avere la bocca aperta e gli occhi a palla.

- Sei pazzo?!- esclamo - Non posso uscire da qui senza le mutande! Dammele subito!-

Ridendo lui alza ancora di più il braccio e io non riesco a raggiungerlo. Stronzo. È una sfida? Bene, la accetto.

- Sai che ti dico?- incrocio le braccia al petto e mi mostro assolutamente calma e padrona della situazione - Tienile.-

Ah, non se l’aspettava! Non gli do il tempo di ribattere che scendo dal letto, come mamma mi ha fatta, mi infilo il vestito che avevo ieri sera, prendo le scarpe e mi giro verso di lui.

- Ci vediamo, tesoro.- sorrido con le scarpe in mano, mi chino su di lui per dargli un bacio di saluto e, ridendo, mi avvio alla porta.

So che non fa sul serio, ma non sono il tipo di persona che prega e supplica gli altri.

Esco dalla stanza con il sorriso sulle labbra, faccio due passi e sento la porta aprirsi. Mi giro, sempre sorridendo, ma è orrore quello che si dipinge sul mio viso.

- Hermione, scherzavo.- dice Theodore, con il lenzuolo legato ai fianchi e i miei slip in bella mostra nella sua mano - Tieni.-

Dietro di lui c’è Draco.

Draco Malfoy, immobile come una statua, che guarda la scena come se stesse vivendo un’esperienza extracorporea.

Theo segue la linea del mio sguardo e impallidisce. Torna a guardare me con un’espressione colpevole in viso, abbassa la mano con cui tiene i miei slip e aspetta che io dica qualcosa.

- Tienile tu.- torno a posare gli occhi su di lui - Verrò a riprenderle più avanti.-

Senza aggiungere altro né attendere risposta mi giro e me ne vado.

 

 

                                                              ***                  

 

 

 

Cazzo, cazzo, cazzo!

Che razza di tempismo ha Malfoy? È arrivato proprio quando Theo è uscito dalla stanza con le mie mutandine in mano! Di sicuro avrà visto gli altri quattro dormire sui divani della Sala Comune.

Sto camminando a passo di carica con il mio bel vestito al vento e le scarpe in mano. Meno male che non c’è quasi nessuno in giro, almeno evito gli sguardi allusivi al mio abbigliamento.

Finalmente raggiungo la Torre. Pronuncio la parola d’ordine ed entro, fermamente intenzionata a correre dritta nella mia stanza ma, ovviamente, qualcosa me lo impedisce. Anzi, qualcuno.

- Hermione…?-

- Ciao Harry.- mi dispiace, non ho voglia di parlare adesso. Spero solo che mi lasci andare senza domande.

Lui però ha notato che indosso il vestito di ieri sera.

- Lasciami andare Harry, per favore.- lo anticipo - Non fare domande.-

- Solo una.- mi dice serio - E’ Malfoy?-

Lo fisso negli occhi. Devo rispondergli, e devo dirgli la verità.

- No.-

Senza dargli tempo di aggiungere altro lo sorpasso e corro in camera mia.

 

 

                                                              ***                  

 

 

Sono stata chiusa nella mia stanza per tutto il giorno. Non volevo vedere né sentire nessuno, così mi sono isolata dal mondo e ho concentrato la mia attenzione solo ed unicamente sullo studio.

Dopo aver finito i compiti di tutte le materie mi sono messa a leggere un libro ma adesso sto morendo di fame.

Devo per forza uscire da qui e andare in Sala Grande per nutrirmi, porca miseria.

Non ho voglia di dare spiegazioni ad Harry, non ho voglia di vedere l’espressione colpevole di Theodore e non ho voglia di vedere Draco. Con la Parkinson.

Se lui esce con quella zoccola, beh, anche io ho tutto il diritto di uscire con chi mi pare e piace, no?

Theo non mi ha certo proposto di sposarlo, non stiamo neanche insieme. Abbiamo solo trascorso una bella notte sotto la sue lenzuola, tutto qua. Io non ho alcuna colpa, cavolo!

Animata da questi sentimenti mi do una sistemata davanti allo specchio ed esco dalla mia stanza, diretta verso un’ottima cena e per nulla intenzionata a farmi rovinare questa serata da chicchessia.

Molti studenti camminano per i corridoi. Saluto qualcuno e proseguo per la mia strada.

Raggiungo la Sala Grande e, senza guardarmi intorno, mi dirigo verso il mio tavolo per sedermi con i miei amici.

- Buonasera.- sorrido.

- Ciao Herm.- risponde in coro mezzo tavolo.

Inizio a mangiare e parlo del più e del meno con chi mi sta intorno. Noto un certo movimento nella Sala e un paio di indagatori occhi verdi che non mi lasciano un secondo.

Cavolo, Harry è tremendo quando ci si mette. Basta un suo sguardo a far venire sensi di colpa a chiunque.

- Ehi, hai visto?-

Seamus al mio fianco indica qualcosa che sta al di là del nostro tavolo. Alzo gli occhi e capisco subito a cosa si riferisce.

Al tavolo delle Serpi c’è qualcosa di strano: Draco sembra vivere in simbiosi con la Parkinson, cosa che mi sta rivoltando lo stomaco per il disgusto, ma ciò che attira di più l’attenzione è un’altra cosa.

Theo.

È stato isolato. Mangia da solo, in silenzio. Nessuno gli parla. Draco non lo guarda nemmeno.

Dall’espressione che ha in volto direi che è stato lui ad ordinare agli altri di fingere che Theo non esista. O forse è sufficiente il suo comportamento ad influenzare i suoi compagni.

È per questa mattina, quando mi ha vista uscire dalla sua stanza?

Se non mi avesse vista in quel momento non avrebbe mai saputo che ho fatto sesso con Theo, ma lui ci ha visti. Si è arrabbiato per questo?

È assurdo!

Completamente assurdo, e anche infantile direi. Lui non mi ha più rivolto la parola da Natale e tutto ciò che fa è stare attaccato al culo della Parkinson come la carta moschicida.

Non può vantare alcun diritto su di me.

Bevo un sorso d’acqua e guardo Harry.

- Vuoi sapere con chi sono stata?-

Lui ricambia lo sguardo ma non dice niente. Mi alzo senza salutare nessuno e mi dirigo a testa alta verso il tavolo verde-argento. So che tutti mi stanno guardando ma non mi interessa.

Blaise mi sorride e io rispondo al sorriso, proseguo e mi fermo a metà tavolo.

- Theo.- dico con la voce più melensa che ho - Ti andrebbe di farmi compagnia?-

Se dice di no farò la figura di merda più grande di tutta la mia vita.

Lui mi guarda stupito, poi sorride e si alza - Con piacere.- risponde. Prende la mia mano e insieme lasciano la Sala Grande.

Ho il cuore a mille, non avevo mai fatto una cosa del genere, ed è… wow, è fantastico!

Rido come una bambina. Sono sinceramente divertita. La faccia di Draco era impagabile! Cosa credeva, che i giochetti dell’asilo fossero sufficienti?

Durante le vacanze di Natale si è dimenticato di me e si è messo con la Parkinson. Io non gli ho detto nulla, quindi cosa gli da il diritto di sentirsi infastidito da quello che c’è tra me e Theo?

Corriamo per i corridoi come due bambini. Mi sono presa una piccola rivincita su Draco per i suoi comportamenti indecenti con la zoccola davanti a tutti. Ben gli sta.

Ignoro la punta di dolore che inizia a farsi sentire nel mio petto e mi concentro sul ragazzo che mi sta portando verso la sua stanza. Credo sia palese a tutta la scuola quello che stiamo per fare.

- Vieni qui.-

La voce di Theodore mi risveglia dai miei pensieri. Non ho tempo di rispondere che mi ritrovo con la schiena al muro, contro il mio un corpo ben modellato.

Le labbra del proprietario del suddetto corpo trovano le mie e le catturano in un bacio molto, molto passionale.

Non abbiamo bisogno di dirci nulla. In pochi minuti i nostri vestiti formano un bel mucchio ai nostri piedi.

- Che ne dici di spostarci sul letto?- suggerisco con il respiro irregolare.

- Il muro è invitante…- ride contro il mio collo facendomi correre lunghi brividi per tutto il corpo.

- Porco.- gli do un piccolo pugno sulla spalla e mi libero dalla sua stretta, poi mi dirigo verso il suo letto e lui mi raggiunge.

Theo è un amante intenso e passionale. Esigente, sincero in ogni sua espressione e parola. Non calcola le reazioni di chi gli sta intorno. È semplicemente se stesso. Anche quando fa il maniaco alle feste e tutti ridono per le sue figure, è sempre se stesso.

Lo è in quei momenti come lo è adesso con me, sul suo letto, i fianchi che spingono con forza contro i miei, le labbra sulle mie, le sue mani ovunque sul mio corpo.

È un fuoco che arde, e mi sta bruciando.

È fuoco il piacere che mi scuote, lava incandescente che ci unisce in questa danza primordiale.

Theo è tutto questo. È fuoco.

Mi prende e mi completa, mi trascina tra le fiamme e mi porta all’apice.

Non so se sto gridando per l’intenso piacere che provo o per la punta di dolore che parte dalle sue dita strette intorno ai miei fianchi e mi trafigge il cuore.

Theo è magnifico, mi piace e mi fa stare bene.

Ha un unico difetto.

Non è Draco.

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Tenderness ***


 

 Alla piccola Luna.

 

 

 

 

 

*Act XI*
- Tenderness -

 

 

 

 

 

Sono passate due settimane da quel giorno. Febbraio è iniziato da poco. Draco non mi ha rivolto uno sguardo neanche per errore; Theo mi ha tenuto compagnia.

Mi sento ancora sotto esame come quando, mesi fa, iniziai a girare per la scuola insieme a Malfoy. Io e Theo non stiamo insieme e di certo non camminiamo nei corridoi mano nella mano.

Quello lo facevo con Draco.

Ad ogni modo credo che ormai non ci siano più speranze con lui. Ho evitato il suo pensiero come la peste, mi sono concentrata sui compiti e su Theo. Per un po’ funziona.

Vedere quel biondo da strapazzo insieme alla Parkinson, però, mi fa ancora saltare i nervi. Continuo a ripetermi che Draco non prova nulla per me e quindi non ho motivo di sentirmi gelosa.

Tuttavia, sento la mancanza delle attenzioni che lui mi dedicava, dei suoi rari sorrisi solo per me, delle sue carezze… Hermione, basta!

È venerdì sera e quasi tutta la scuola sta assistendo alla gloriosa riapertura del Club dei Duellanti. Ogni tanto i professori concedono agli studenti di sfidarsi e nessuno vuole perdersi queste rare occasioni.

Beh, quasi nessuno. A me non importa granché di quel Club..

La scuola è praticamente deserta e io voglio approfittarne per poter girare con calma senza sentirmi gli sguardi di tutti puntati addosso. Insomma, cos’è questa, una scuola per portinai?

- Hermione?-

Mi chiedo perché ci sia sempre gente che mi chiama, in ogni momento.

Giro su me stessa per vedere chi è e un sorriso si fa strada sul mio viso. È Blaise. Credo sia l’unica persona con cui ho voglia di parlare adesso.

- Non vai al Club?- chiedo.

- Non mi interessa.- risponde lui facendo spallucce. Adoro questo ragazzo, decisamente.

- E tu? Dove stai andando?-

- Mi godo la scuola sgombra di pettegoli.- rispondo con assoluta sincerità - Non ne posso più di occhiate e allusioni.-

Sorride. Ha un bel sorriso davvero, riesce ad infondere calma a chiunque. È terapeutico, ecco.

- Vuoi compagnia?- chiede gentile.

Annuisco e iniziamo a camminare insieme, in silenzio, per un po’. Forse Blaise è dotato di qualche capacità psichica… non so come spiegarlo, ma sembra la calma fatta persona.

- Ti va un drink?- chiede ad un certo punto della nostra camminata-

- Beh… ma sì, dai.- rispondo. Un drink cosa potrà mai fare di male?

 

 

***

 

 

Io e Blaise ci troviamo nella sua stanza, seduti sul suo letto con le tende tirate e una bottiglia di FireWhiskey tra le mani. Non sono brilla, neanche un po’. Abbiamo bevuto solo un bicchiere e non so come né perché, ma sto decisamente meglio di prima.

- …e io gli dico “Ron, scendi da lì, ti farai male.”- gli sto raccontando qualche divertente aneddoto di una tra le tante vacanze trascorse con le mie due dolci metà.

- E lui?- ride in anticipo immaginando la scena.

- Ovviamente è caduto.- ridiamo insieme - Non so cosa volesse dimostrare, ma di sicuro non ci è riuscito.-

Blaise prende la bottiglia, ne beve un sorso e la mette sul comodino. Poi si fa più vicino a me sul letto e mi posa una mano sulla guancia.

- Hermione…- sospira contro la mia pelle.

Un attimo, cosa sta succedendo? Perché all’improvviso si comporta così? Si avvicina ancora di più fino a sfiorare le mie labbra con le sue, ed è black out.

Il bacio non dura che pochi secondi. Due occhi blu cobalto mi stanno fissando con una strana intensità.

- Cosa stai facendo?- chiedo con un filo di voce.

- Voglio solo farti star meglio.-

Sembra che lui sappia qualcosa che io non so. Io sto bene, sono sol un po’ infastidita da voci e sguardi indiscreti, ma sto bene.

- Permettimi di fare qualcosa per te.- sussurra.

Un brivido intenso mi corre lungo la schiena. Lui mi abbraccia e io mi inebrio subito del suo buonissimo profumo, che ho sempre adorato.

- Io non sono Potter.- dice sfiorandomi il collo con le labbra - Non so consolare le persone con le parole.-

- Non ho bisogno di essere consolata.- rispondo con voce insicura.

- Se sono una serpe un motivo c’è, Hermione.-

Man mano mi fa stendere sul suo letto, lui accanto a me. Torna a baciarmi con più sicurezza mente la sua mano sinistra mi accarezza il fianco. È dolce, gentile, delicato. Come una carezza, una piuma. È così lieve che mi viene da piangere.

Mi manca la dolcezza di… no. Non deve mancarmi.

Alzo una mano e la porto tra i suoi capelli corvini, mentre il bacio si fa più audace. Sento il suo corpo tendersi, forse per la sorpresa del mio assenso, forse per atro. Non lo so.

So solo che questo ragazzo mi sta trattando come se fossi la cosa più fragile del mondo. Non mi sentivo così da tanto tempo. Da prima di Natale.

E sto bene. Blaise, adesso, mi fa stare bene.

Mi sbottona la camicia lentamente, senza fretta. Bacia ogni centimetro di pelle con adorazione, mi guarda come se non esistesse altro. Come se mi amasse.

Vorrei parlare, vorrei dirgli tante cose, ma mi manca la voce. Non riesco ad articolare suono diverso da qualche sospiro. I nostri vestiti scivolano a terra in un fruscio leggero, quasi sordo.

Solo in intimo, mi stringe a sé e mi abbraccia con forza. Come fa Harry quando non riesce a dirmi a voce che mi vuole bene. È questo quello che stai cercando di dirmi, Blaise? Che mi vuoi bene?

Le sue mani si muovono leggere come il soffio del vento sul mio corpo. È un contatto intimo e delicato. Sembra che abbia paura di rompermi.

- Blaise…- sospiro.

- Sssh… non dire nulla.- risponde lui con un sorriso.

Sento le sue dita scivolare silenziosamente tra le mie gambe.

- Non devi farlo.- gli dico - Io sto… ah!-

Non riesco a continuare. Quello che mi sta facendo mi sconnette il cervello e dalle mia labbra escono solo sospiri e gemiti di piacere.

- Ah… Blaise… aah…!-

So perché sta facendo tutto questo. So perché mi sta trattando come una statua di cristallo. Io lo so. Vorrei che lo sapesse anche

- Non pensare.- sento la sua voce appena sussurrata vicino al mio orecchio - Non pensare a nulla, Hermione.-

Il mio nome è così dolce, pronunciato dalla sua bocca…

- Blaise…- mi stringo a lui in preda ad un intenso spasmo di piacere.

- Sono qui.-

Sono qui. Dette da lui queste parole hanno un significato. Dette da un’altra persona ne avrebbero un altro. Ben diverso. Vorrei che fosse così.

Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi mente l’angelo corvino che ho davanti si stende su di me. È con dolcezza estrema che mi fa aprire le gambe per lui, ed è con altrettanta dolcezza che entra in me.

Tra i gemiti e le piccole grida strozzate che lasciano le mie labbra, solo tre parole sono coerenti e comprensibili.

- Ti voglio bene.-

 

 

***

 

 

Mi tiro le coperte fin sopra i capelli e cerco di seppellirmi il più possibile nel mio letto. Sono le quattro e mezzo del mattino e sono appena tornata nella mia camera.

Dopo aver fatto sesso con Blaise lui mi ha cullata come una bambina. Ho pianto per mezz’ora, poi mi sono addormentata. Quando ho riaperto gli occhi era ancora al mio fianco e mi teneva stretta a lui. Mi ha accompagnata alla Torre ed è tornato nei sotterranei.

Non riesco a dormire. Del resto, come potrei? Blaise mi ha consolata a modo suo. Mi ha dato quello di cui avevo bisogno, di cui sentivo la mancanza.

Come sono stata stupida…

Il sesso con altri ragazzi è diverso da quello con Draco semplicemente perché con Draco non era sesso. Era amore. E io l’ho capito troppo tardi.

Ho usato Theo per ripicca e Blaise per essere consolata e avere almeno un poco di quello che vorrei avere da Draco.

Mi manca, mi manca da impazzire… ma so che ormai non posso fare niente.

Non mi rivolge la parola e continua a frequentare la Parkinson. Sarà contenta lei, dato che programmava di sposarselo. Eppure mi era sembrato di capire che lui non la sopportasse…

Mi chiedo se le cose sarebbero andate diversamente se non avessi rifiutato Draco, o se fossi andata a parlargli al ritorno dalle vacanze.

Mi avrebbe perdonata per non aver capito prima quasi fossero i miei veri sentimenti per lui? Avrebbe compreso la mia confusione quando si è dichiarato, la paura per i suoi sentimenti così limpidi e sinceri? Avrebbe capito?

Non lo so, e molto probabilmente non lo saprò mai. Ho l’impressione di aver perso Draco per sempre.

 

 

***

 

 

Fingendo che il mondo sia bello e rosa e pieno d’amore leggo un libro accucciata su una poltrona davanti al fuoco in Sala Comune.

I tavoli dietro di me sono pieni di ragazzi che studiano o giocano a scacchi magici. Inutile dire che un divano è occupato da Ron e Lavanda che fanno le prove del kamasutra davanti a tutti.

Continuo a leggere il mio libro di ottocento pagine ma qualcuno si siede sul bracciolo della mia poltrona. Non guardo neanche, so già chi è e probabilmente so anche cosa vuole.

- Ciao Harry.-

- Dobbiamo parlare.- salta la parte dei convenevoli e va dritto al punto.

- Ti voglio bene anche io.-

- Vieni.- si alza e mi fa cenno di seguirlo.

Sbuffo, chiudo il libro lasciando una piuma alla pagina che stavo leggendo e mi incammino con Harry verso il dormitorio maschile.

- Ginny si arrabbia se mi porti in camera tua.- gli dico camminando.

- Ginny non ha diritto di parola sul nostro rapporto.-

Adoro quando parla in questo modo della piattola. Lei è invidiosa di quello che c’è tra me ed Harry. Pur essendo la sua fidanzata sta un passo dietro di me.

Non ha motivo di essere gelosa dato che io e lui ci consideriamo come fratello e sorella. Non ci metteremmo mai le mani addosso con pensieri perversi in mente, ma lei non ha e non avrà mai la confidenza e l’intimità che lui ha con me.

Hermione vince sulla Piattola, tiè.

- Ora ti metti a letto e ti apri per me.-

- Hai detto una cosa oscena, lo sai vero?-

- Sì e no. Siediti e raccontami tutto.-

All’improvviso un peso enorme mi cade addosso e scoppio a piangere. Non so cosa mi stia succedendo. Harry mi prende tra le braccia e lascia che mi sfoghi.

Restiamo così a lungo, non so dire quanto. So solo che dopo aver pianto in questo modo mi sento molto stanca, ma anche sollevata da un enorme peso.

Ci sediamo sul letto, Harry continua a tenermi stretta a lui mentre le parole lasciano le mie labbra quasi senza controllo.

- Sono stata a letto con Blaise.- confesso.

- Lo so.-

- Come, lo sai?- esclamo stupita.

- Ero venuta a cercarti perché non volevo che stessi da sola.- risponde - E ti ho vista andar via con lui.-

- Ah.- è tutto quello che riesco a dire.

- Su, continua.- mi dice con un sorriso incoraggiante.

Rispondo al sorriso e riprendo il mio sfogo - Ho usato sia lui che Theo. Non sono coinvolti sentimentalmente e ci hanno provato loro, io li ho solo seguiti, però mi sento comunque in colpa.- cerco di calmare gli ultimi singhiozzi - Theo è stato una ripicca vera e propria. Blaise invece…- sospiro - …lui mi ha dato quello che vorrei avere da Draco.-

Harry si irrigidisce per un attimo, poi si sforza di rilassarsi - Malfoy. Alla fine arriviamo sempre a lui.-

- Già.-

- Lo ami?-

Oddio, questa è una domanda più che diretta. Ma dal mio migliore amico non posso aspettarmi giri di parole inutili e fuorvianti.

Chiudo gli occhi e penso a Draco.

L’immagine più bella che ho di lui? Risale al giorno in cui facemmo shopping ad Hogsmeade. Al ritorno il sole stava tramontando e i sui raggi colpivano interamente la figura di Draco.

La luce aranciata dava di riflessi nuovi ai suoi capelli biondissimi, la pelle chiara era leggermente più scura del solito. Sul suo viso si erano formate delle ombre che lo rendevano ancora più affascinante.

Il suo sorriso era il più bello che avessi mai visto e i suoi occhi argentati fissavano i miei.

- . Lo amo.- lo dico senza esitazione, senza tremori nella voce.

È la pura verità. Io amo Draco Malfoy.

- Ok…- sospira Harry passandosi una mano tra i capelli - Posso dirtelo.-

- Dirmi cosa?-

- Ho saputo delle cose… su Malfoy.- inizia lui - E la Parkinson.-

Una smorfia di disgusto nasce spontanea sul mio viso.

- Le cose tra loro non vanno bene. Beh, non sono mai andate bene. Malfoy si porta dietro la Parkinson solo per, come dire… facciata, ecco.-

- Spiegati.- ordino senza giri di parole.

- Lui è stato anche con altre, non solo con lei.-

- Quindi la Parkinson è cornuta. E allora?-

- E allora, Malfoy non è interessato a lei, né a nessun altra… che non sia tu.-

Adesso ho gli occhi fuori dalle orbite. Che cosa ha appena detto? A chi è interessato Draco? No, deve esserci un errore, sicuramente ho sentito male.

- A quanto ne so io, lui è lontano, molto distante dalla Parkinson. Fa tutte quelle scene in pubblico e ogni tanto ci va a letto, ma è solo finzione. È pazzo di te.-

A questo punto come dovrei reagire?

- Hermione, tesoro, dì qualcosa.-

- Non so cosa dire.- confesso - Se è vero quello che dici, Draco ha messo su questa finta per niente e io sono stata a letto con i suoi due migliori amici per un motivo che non esiste.-

- Voleva farti soffrire.-

- Ci è riuscito.- annuisco - Ma due mesi sono decisamente troppi, dovrei sbudellarlo per questo.- mi passo una mano tra i capelli e sospiro stancamente - Harry, non metto in dubbio la tua parola o le tue fonti, ma voglio che sia Draco a dirmi come stanno le cose.-

- Hai intenzione di cercarlo e parlargli?- mi chiede un po’ preoccupato. Probabilmente crede che voglia davvero sbudellarlo.

- No, non posso andare da lui e dirgli “Ehi, lo so che ti piaccio, perché non me lo dici ad alta voce?”. Mi ucciderebbe.-

- Allora come pensi di fare?-

- Non lo so…- ammetto - Mi verrà in mente qualcosa. Prima di tutto devo trovare l’occasione per restare sola con lui. Poi penserò a cosa dirgli.-

Non dubito del mio migliore amico, ma voglio che sia Draco a parlarmi. Se gli piaccio ancora, se ha messo su questa sceneggiata per punirmi per la sua sofferenza, per qualunque altra cosa, voglio che me lo dica.

Ho bisogno di sentire la sua voce che dice di amarmi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*PICCOLA SPIEGAZIONE*

Bene, ora vi spiego. Hermione va a letto con Blaise e Theo e questo mi è servito per mostrarvi due tipi diversi di sesso, amore e amicizia. L’ho fatto sia per far maturare Hermione e farle capire i suoi sentimenti sia per un’altra cosa: avrete notato che in quasi tutte le fic, quando Draco ed Hermione si lasciano o passano un brutto momento, lui non si fa problemi ad andare a letto con altre ragazze.
Quasi sempre Hermione è vergine prima di mettersi con Draco e anche dopo litigi o periodi di separazione lei non va con nessun altro. Draco è l’unico con lui lei va a letto per tutta la sua vita. Bene, questa cosa non mi piace. Chi l’ha detto che Draco deve essere un esperto di sesso e lei una vergine? Chi l’ha detto che lui può andare a letto con altre ragazze e lei non va a letto con nessuno che non sia Draco fino alla fine dei suoi giorni?
Bene, io ho cambiato questa brutta abitudine che vedo in purtroppo troppe fiction. I ragazzi quando si arrabbiano vanno a letto con altre? Anche le ragazze lo fanno. Draco lo fa. Hermione anche.
Spero di avervi chiarito uno dei motivi di questa mia scelta e che vi aiuti a capire sia che cerco di rispecchiare il più possibile quello che succede nella vita reale, sia di essere originale e dare una spinta affinché si esca dai soliti schemi che dominano la gran parte delle fiction su Draco ed Hermione.

 

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Capitolo 12
*** Drink Drink ***


 

*Act XII*
- Drink Drink -

 

 

 

 

 

Le lezioni di Erbologia mi piacciono perché non stiamo chiusi in classe. Il contro è che dobbiamo lavorare con delle piante puzzolenti e ribelli e il più delle volte con istinti omicidi.

Il lungo tavolo di lavoro è, come sempre, spaccato in due tra noi e le serpi. Draco è a pochi metri lontano da me. Lo guardo e mi chiedo se le parole di Harry su di lui siano vere o solo voci di corridoio.

Non che non mi fidi del mio migliore amico, ma non voglio farmi castelli in aria. Ad ogni modo ho iniziato ad osservare meglio il comportamento di Draco.

Spesso mi guarda quando crede che io sia concentrata su altro, ma non si avvicina mai troppo da riuscire a parlare senza gente che si intrometta.

Non so esattamente come interpretare questa cosa. Posso davvero credere di interessargli, di essere ancora importante per lui dopo tutto questo tempo? Non lo so, e vorrei tanto saperlo.

Negli ultimi giorni non ho avuto occasioni di parlargli in privato senza doverlo chiamare in mezzo alla folla. Voglio chiarire con lui il prima possibile, ma non voglio che mezza scuola veda che lo chiamo per parlare da soli. Insomma, sono affari nostri, non della comunità.

Domani sera c’è una riunione di Prefetti e Caposcuola. Siamo in pochi e se chiedo a Malfoy di restare dopo la riunione per parlare di alcune cose da caposcuola non attirerò troppo l’attenzione e soprattutto la cosa non sembrerà sospetta a nessuno.

Mi giro alla mia destra per prendere una radice ma inorridisco nel vedere che, non so come, la pianta di Novelli sta sputando gas e liquido.

All’improvviso l’intera serra si riempie di un fumo densissimo che non ci fa respirare. La professoressa grida di uscire tutti in giardino il prima possibile.

Si gela, ma almeno non siamo morti intossicati grazie alla pianta di Neville. È bravissimo in questa materia, ma è sempre lo stesso imbranato.

Sento la professoressa Sprite mormorare un incantesimo per far apparire dei bicchieri d’acqua per ognuno di noi. Allungo la mano per afferrare il mio ma qualcuno mi urta una spalla e quasi mi fa cadere il prezioso bicchiere. Mi giro e un’espressione di disgusto mi sfigura il viso: è la Parkinson.

Mi guarda malissimo, come ha sempre fatto, poi va ad attaccarsi al braccio di Draco. Fingo di non averla vista, prendo il mio bicchiere e bevo.

Avrò occasione di parlare con Draco domani sera, senza gente intorno e soprattutto senza la Parkinson.

Mh… l’acqua ha un sapore strano. Mi guardo intorno per vedere se anche altri hanno la mia stessa reazione, ma sembra che io sia l’unica.

- Draco, tesoro, guarda quella Sanguesporco della Granger. La sua presenza in questa scuola non ti sembra un insulto?-

Non sono la sola a girarmi a queste parole. La professoressa si è allontanata, probabilmente per avvertire del problema nella serra, decisamente inutilizzabile ora.

- Davvero, non capisco come abbiano potuto accettarla.-

Dico io, è scema? Lanciare accuse e offese in questo modo, davanti a tutti…mi ha chiamata Sanguesporco!

Sento una rabbia incredibile montarmi dentro. Voglio tapparle la bocca. Voglio strapparle i capelli e farglieli ingoiare.

- Io sarò anche una Sanguesporco, ma se l’alternativa è essere una puttana Purosangue come te, allora preferisco essere quella che sono!-

Queste parole hanno davvero lasciato la mia bocca? A giudicare dai fischi di Theo, il sorriso di Blaise, gli occhi a palla di Harry e Ron e la maschera di rabbia della Parkinson, sì, le ho precisamente detto quelle cose.

Wow… mi sono uscite dall’anima.

- Draco, tesoro, dì qualcosa!- dice lei stringendo il braccio del biondo - La detesti per quello che mi ha detto, vero? Ti disgusta la sua presenza, vero?-

Che cavolo sta dicendo…?

- Avanti, rispondi!- lo incita - Sarai assolutamente sincero, quindi qui davanti a tutti che è solo un’inutile Sanguesporco! Dillo!-

C’è qualcosa che non va… lei insiste troppo e lui mi guarda in modo strano. Cosa c’è sotto?

- Ti faccio schifo?- glielo chiedo fissandolo direttamente negli occhi - E’ così?- ho paura di sentire la risposta.

- No.-

Cosa…? Ignoro i sospiri di chi ci sta intorno e mi concentro solo su di lui.

- Io non ti odio.- dice ricambiando lo guardo - Ti ho odiata, ti ho detestata, ma in passato, non ora.-

Ok, se è uno scherzo non è affatto divertente.

- Non mi rivolgi la parola da due mesi, è difficile crederti.-

Perché sto dicendo queste cose davanti a tutta la classe? Con la coda dell’occhio vedo Theo e Blaise con delle espressioni preoccupate. Cosa sta succedendo?

- Draco, tesoro,- voglio ucciderla - tu detesti la Granger.-

- No.- ripete lui guardandola, poi la afferra per le spalle e la fissa duramente - Pansy, dove vuoi arrivare?- i suoi occhi stanno assumendo le sfumature del cielo in tempesta. È arrabbiato.

- Sono io che faccio le domande!- replica lei liberandosi dalla sua presa - Oggi finalmente le dirai che ti fa schifo, e lei ammetterà di aver perso!-

- Io non detesto Hermione!- quasi grida Draco - E non so perché diavolo lo sto dicendo davanti a tutti!-

- Perché grazie a me oggi ti libererai di quella sgualdrina!- si volta verso di me - Sei stata a letto con Theodore Nott?-

- Sì.- non voglio rispondere!

- Anche con altri?-

- Sì.- perché la mia bocca si muove da sola?

- Chi?- assottiglia lo sguardo. Vipera.

- Blaise.-

Il silenzio cade su di noi. Blaise si copre il viso con una mano, Theo lo guarda meravigliato, Draco… lui si gira lentamente verso di me. L’ho ferito. Sta soffrendo. Ed è colpa mia.

- Blaise…?- mormora - Sei stata a letto con i miei due migliori amici?-

- Sì.- non volevo che lo sapesse così. Con Theo è stato uno shock, speravo di evitarlo anche per Blaise.

- Perché?-

- Avevo bisogno di sfogarmi, di vendicarmi e di sentirmi amata.- rispondo automaticamente - Mi mancavi da impazzire ma non mi guardavi neanche. Ero disperata, credevo di morire per il dolore.-

I suoi occhi si illuminano, quelli della stronza sembrano diventare rossi di rabbia.

- Cosa ci hai fatto?- le chiedo.

Risponde con una parola sola - Veritaserum.-

Strabuzzo gli occhi. Cazzo. Potrei dire qualunque cosa in questo momento… mi porto una mano sulle labbra - Sei una troia.-

- Anche tu.- ghigna - Hai goduto a farti scopare da Theo?-

- Sì.- merda - E prima che tu me lo chieda, ho goduto anche con Blaise.- Draco mi ucciderà per questo - Dimmi, Pansy, sei così acida per mancanza di attività notturne?-

Ormai ci sono, mi gioco tutto. le risatine dei nostri compagni sembrano irritarla. Bingo.

- Io e Draco facciamo tantissimo sesso!- si infuria la moretta.

- Non è vero.- interviene il diretto interessato - Sono stato a letto con te solo perché me l’hai tirato fuori dai pantaloni, e non ne è neanche valsa la pena.-

Theo scoppia a ridere apertamente. Pucey, Seamus e Dean lo seguono a ruota. Pansy ha il viso scarlatto per l’umiliazione.

- Ti piaceva!- esclama verso Draco.

- Neanche un po’.- beh, lui è sincero, è sotto veritaserum… - Non ti guardavo neanche in faccia.-

- Pensavi a me!- insiste lei con voce stridula.

- Pensavo ad Hermione.-

Wow… che colpo. Questa non me l’aspettavo. Draco si gira verso di me. Ha le guance lievemente arrossate. Si sta vergognando come un ladro.

- Pensavi a me…?- chiedo titubante.

- Sì.-

Inizio ad amare il Veritaserum.

- Perché mi hai tolto il saluto?-

- Ero arrabbiato.- risponde - Perché mi hai usato in quel modo?-

- Non ti ho usato.- ribatto - Non avevo compreso quali fossero i miei sentimenti per te.-

Detesto parlare davanti a tutti dei miei fatti privati, ma forse è un sacrificio necessario per riavere Draco nella mia vita. Farei qualunque cosa per lui.

- Avresti potuto dirmelo.-

- Volevo farlo, ma tu hai iniziato  a girare per la scuola con Pansy. Ho pensato che i tuoi sentimenti per me non fossero poi così profondi.-

- Forse non lo sono i tuoi.- replica piccato - Non ti hai messo molto a trovare chi mi sostituisse.-

- Cosa pensavi, che ti avrei aspettato per sempre con una cintura di castità addosso?-

Non potevo certo vivere nella speranza che lui tornasse a rivolgermi la parola mentre faceva il bello con la bambolina al suo fianco.

- Perché Theo e Blaise?-

Questa cosa gli fa male, lo so, lo sento. Ma non posso farci nulla. Fa male anche a me.

- Theo ci ha provato per mesi, era piuttosto ovvio che vedendomi libera si sarebbe fatto avanti.-

- E Blaise?- stringe i pugni, segno che sta cercando di contenere la rabbia.

- Mi ha consolata nell’unico modo che conosce.- spero che Ron non sia svenuto per il peso di questa conversazione. No, forse è meglio per lui non sentire tutto, gli si potrebbe bloccare la crescita.

- Ho sofferto molto.- dico seriamente fissando Draco negli occhi - Mi sei mancato. Ho creduto di averti perso per sempre.-

Pansy sembra una statua di sale, credo che il suo piano fosse un tantino diverso.

- Tu mi appartieni.-

Con una mossa fluida e veloce Draco mi stringe per la vita attirandomi a sé e posa le labbra sulle mie.

Il mio cuore smette di battere. Sento grida e sospiri, risate e applausi intorno a me, ma tutto perde di significato. Draco mi sta baciando.

Come il bacio in Sala Grande, come aver fatto l’amore per la prima volta.

Le sue labbra sono calde e morbide, la sua lingua cerca possessivamente la mia. Le braccia mi stanno stringendo con forza ma non sento dolore. Solo una sensazione paradisiaca.

Draco mi sta baciando… di nuovo. Credevo che non sarebbe più successo, che avrei ricordato il calore del suo corpo solo nei miei sogni. E l’ho sognato così tante volte…

Il fischio allupato di Theodore viene strozzato da un tossicchiare imbarazzato. Faccio forza sulle spalle di Draco che, riluttante, mi lascia andare. Ci giriamo e impallidiamo all’istante.

Merda.

Piton e la McGranitt sono davanti a noi.

 

 

***

 

 

- Ehi… Draco, rallenta, mi stai staccando un braccio!-

Cerco di dare uno strattone ma ottengo solo di farmi più male di prima. Draco è arrabbiato, lo so. Non sopporta l’idea che abbia guardato altri orizzonti, come se non fosse stato lui ad iniziare i giochi da scuola materna.

Cosa pretendeva, che restassi in camera a piangere mentre lui si faceva la Parkinson in ogni angolo del castello? Mi dispiace, sono un altro tipo di donna.

Lo seguo in silenzio, per ora. Mi trascina nei sotterranei, dentro la Sala Comune di Slytherin e fino alla sua stanza.

Entro e mi siedo sulla poltroncina che un tempo è stata testimone di atti davvero osceni e attendo che lui dice qualcosa.

Non eravamo così vicina da troppo tempo. La sua presenza è intossicante per me. L’odore della sua pelle è buono come ricordavo…

- Adesso io e te parliamo.- dice all’improvviso voltandosi verso di me.

- Vorrei ben vedere.- ribatto io - Prima mi baci davanti a tutti e poi mi trascini brutalmente qui.-

- Perché sei stata con Theodore?-

Perfetto, va dritto al punto. Bene, io non sarò da meno. Vuole approfondire la cosa in privato.

- Lui ci ha provato seriamente ad una festa.- rispondo con assoluta calma - Io ero libera ed irritata per la situazione tra noi due, quindi ho accettato le sue avances.-

Stringe i pugni e mi guarda male. No, malissimo.

- E Blaise?-

Un’ondata di calore mi travolge al ricordo della notte passata con lui. L’abbiamo fatto una volta sola e mi ha amata come se non importasse altro nella vita in quel momento.

Mi ha fatta sentire come se la sua esistenza dipendesse da me. Mi ha amata davvero. Mi ha consolata, a modo suo, ma mi ha consolata.

Blaise ha preso il posto di Draco per una notte.

- Lui mi ha aiutata a capire.- rispondo fissandolo dolorosamente negli occhi - Ha dimostrato il suo affetto per me, mi ha dato l’amore di cui avevo bisogno.-

- E’ il mio migliore amico.- rimarca lui con malcelata rabbia nella voce.

Cosa crede, che io sia felice di questa situazione? Che sia orgogliosa di quello che ho fatto, di essermi lasciata prendere dalla debolezza causata dall’amore apparentemente a senso unico che provavo per lui?

- Non l’ho provocato io, se è questo che vuoi sapere, e non vado particolarmente fiera di quanto è successo.- dico con un po’ di durezza involontaria nella voce - Blaise voleva aiutarmi e l’ha fatto. Mi ha tenuta tra le braccia fino al risveglio e ha raccolto tutte le mie lacrime.

- Lacrime?- chiede lui con espressione confusa.

- Sì.- mi alzo e lo raggiungo - Ho pianto per te. Perché mi ero resa conto di amarti più di qualunque cosa ma tu non mi guardavi neanche. Mi sono sentita molto triste e sola, e terribilmente stupida per non aver capito quali fossero i miei veri sentimenti per te.-

Non so interpretare l’espressione sul suo viso. Cosa darei per sapere quello che sta pensando…

- Non avevo parlato a nessuno dei miei sentimenti per te.- dice poco dopo - Forse Blaise aveva capito qualcosa e ha voluto dare una spinta.-

Voglio abbracciarlo, ma non so se posso farlo. Cosa succederà adesso? Staremo insieme oppure… oppure è troppo tardi per noi?

Solo il pensiero mi fa star male. Una mano invisibile mi stringe lo stomaco e mi toglie in fiato.

Draco sospira e si passa le mani sul viso.

- Basta.- sussurra stancamente.

Non respiro.

- Così non risolveremo niente.-

Un treno mi sta trapassando il petto.
Non respiro.

Apre gli occhi e mi fissa. Scruta i miei in cerca di non so cosa. Draco, sto morendo davanti a te e solo tu puoi salvarmi.

- Se non ti bacio subito, impazzisco.

Eh…?

La mia mente è annebbiata dal dolore e non riesco ad elaborare nessun pensiero coerente. Draco mi sta baciando con una passione che non ha mai mostrato prima.

Le sue labbra sfregano contro le mie e la sua lingua cerca la mia con bisogno e possessione. Sono sua. Mi sento sua.

Una mano corre tra i miei capelli, l’altra intorno ai fianchi. Mi stringe con forza a sé e posso chiaramente avvertire il suo bisogno fisico.

Si stacca dalle mie labbra di colpo. Ci fissiamo entrambi negli occhi, entrambi con il fiato corto.

- Ho bisogno di far l’amore con te.- dico in un sussurro disperato.

Le sue meravigliose iridi grigie si tingono delle sfumature della passione.

- Anche io.- la sua bocca attacca nuovamente la mia e camminando mi spinge verso il letto.

Ci buttiamo sul materasso e subito le sue mani corrono ai miei vestiti. Mi sfila il maglione e slaccia frettolosamente la camicia. Lancia tutto in giro dietro di sé e mentre si toglie i suoi vestiti io mi libero di quel che rimane dei miei.

Sento le sue labbra roventi sul mio collo, bacia e morde la mie pelle e io sospiro al suo tocco.

Scende a stuzzicarmi il seno con le labbra mentre una mano scorre tra le mie gambe. Io faccio lo stesso con lui e subito i nostri sospiri affamati riempiono l’aria intorno a noi.

- Draco…- mormoro con voce roca - Se non fai l’amore con me subito morirò…-

Lui mi guarda e ghigna. Amo il suo ghigno come amo il suo raro sorriso. Amo la sensazione delle sue labbra e delle sue mani su di me, della sua lingua che stuzzica i miei punti più sensibili e le sue dita che tracciano percorsi di fuoco sulla mia pelle.

Amo l’attesa carica di elettricità che precede i momenti della nostra unione, amo sentirlo scivolare in me.

- Draco…-

- Sono qui.-

Le lacrime mi pizzicano gli occhi. Sono così felice che ho paura di credere che tutto questo sia vero.

Il suo corpo e il mio sembrano fatti per stare insieme. Nessuno mi riempie l’anima come lui, nessuno sa accendermi il fuoco dentro come lui.

Con nessuno al mondo vorrei fare l’amore se non è lui.

Il piacere si mischia alla felicità, le sue mani stringono con forza i miei fianchi e le mie unghie segnano ciò che è mio sulla sua schiena.

Perché lui è mio, adesso più che mai.

Mi sforzo di aprire gli occhi. Li richiudo subito. Non è un sogno.

- Draco…!- ansimo in preda ai tremori che annunciano l’imminente esplosione.

- Sono qui.-

Si china su di me, mi stringe a sé e muove i fianchi contro i miei con passione ed urgenza. Io non posso fare altro che seguirlo.

È qui. Draco è qui.

Il mio Draco.

 

 

***

 

 

Mi giro pigramente nel letto. Due braccia forti mi impediscono una fuga che non desidero. Dopo aver fatto l’amore io e Draco ci siamo addormentati in pochi minuti.

- Sei sveglio?- bisbiglio guardandolo.

- No.-

Sorrido - Parli nel sonno?-

- Sì.- tiene gli occhi chiusi.

- Quindi se ti molesto non reagisci?-

Due iridi grigie entrano nella mia visuale - Reagisco sempre quando vengo molestato.-

- Buono a saperlo.- allungo una mano e gli do un pizzicotto su un fianchi.

- Ehi!- esclama - Non erano queste le molestie a cui pensavo.-

- Porco.- rido stringendomi di più a lui - La nostra riunione è stata, come dire… molto passionale.-

- Vero.- annuisce - Secondo i manuali a quest’ora dovremmo essere ancora nel bel mezzo dei romantici preliminari.-

- Tu ne saresti stato in grado?- giro un po’ la testa per guardarlo in viso.

Alza u sopracciglio - Avevamo un po’ di arretrati da sfogare, mi pare.-

Detta così sembra quasi comico - Effettivamente sì.-

- Quindi - si muove nel letto in modo da farmi scivolare sotto di lui - ora che abbiamo liberato i nostri istinti animaleschi possiamo goderci la romantica riunione degli amanti.-

Si china su di me e posa mille baci leggere sul mio viso, sul collo, sulle spalle. È una sensazione paradisiaca.

Tra le sue braccia mi sento a casa.

- Sì…- sospiro abbracciandolo.

Non ho dubbi: amo davvero Draco Malfoy.

 

 

***

 

 

- Vi ho detto che sto bene.- ripeto questa frase per la centesima volta in mezz’ora - Tra me e Draco è tutto chiarito.-

- Avete fatto pace sotto le lenzuola, ci credo che è tutto chiarito.- dice una certa rossina di mia conoscenza.

- Ginny!- la riprende il fratello, visibilmente imbarazzato.

- Che c’è di male, scusa?- replica lei alzando le spalle - Tu e Lavanda siete sempre appiccicati!-

I fratelli Weasley ingaggiano una delle loro solite discussioni morali più che accese. Me ne tiro fuori e proseguo verso il tavolo della mia Casa per fare colazione. Alla prima ora ho Rune Antiche, Harry e molti altri hanno Divinazione.

Draco si sta ancora vestendo. Questa mattina sono tornata presto alla Torre per farmi una doccia e cambiarmi. Il pigrone ha detto che sarebbe arrivato giusto in tempo per l’inizio delle lezioni.

- Ehi.-

- Ciao Harry.- rispondo ancor prima di girarmi.

- Come va?- chiede indifferentemente.

- Come una che ha spiattellato tre quarti della sua vita privata sentimentali e sessuale davanti a mezza scuola.-

Ride - Effettivamente adesso sei di nuovo la più chiacchierata.- risponde - E’ bello stare al secondo posto ogni tanto.-

- Essere tua amica mi ha corazzata negli anni.-

Ci sediamo vicini e iniziamo a servirci la colazione. Sto morendo di fame. Ron e Ginny, davanti a noi, stanno ancora discutendo.

- Allora- riprende il mio migliore amico - tu e Malfoy adesso… cosa siete?-

Lo guardo con un pezzo di bacon in bocca.

- Voglio dire… sei la sua ragazza? Ufficialmente?-

Ingoio il bacon, bevo un po’ di succo e mi giro verso di lui - Sì. Stiamo insieme.- sorrido - Harry, sono felice. Sono davvero felice.-

Lui mi studia per qualche istante, forse per capire se dico la verità. Apre la bocca per dire qualcosa, ci rinuncia e la richiude, si passa una mano tra i capelli e sospira.

- Ok.-

Sorrido. È la sua benedizione.

 

 

***

 

 

È passata una settimana da quando io e Draco ci siamo ufficialmente messi insieme e il mondo non potrebbe apparire più bello ai miei occhi.

Theodore ha avuto la faccia di dire a Draco e Blaise che ora sono fratelli perché ho avuto una storia con tutti e tre.

Spesso la cosa mi imbarazza e mi sento terribilmente a disagio. Ho abbassato le difese e non sono stata in grado di gestire le mie emozioni. Ho ceduto. Ma ero seriamente convinta di aver perso Draco per sempre. Non ragionavo.

Non ho visto la Parkinson in giro. Credo che si vergogni molto delle sue azioni, ma non ci metterei la mano sul fuoco.

Quella è una vipera.

- Buongiorno.- sorrido ai miei compagni di classe mezzi assonnati e mi siedo tra Dean e Ron.

Dean sta dormendo con la testa sul tavolo, Ron ammazza il sonno ingozzandosi più che può. Al suo fianco Lavanda si guarda in uno specchietto che porta sempre con sé, Calì sta spettegolando come una buona portinaia deve fare e la coppia Potter-Weasley sta facendo il suo ingresso in Sala Grande.

Cerco Draco con lo sguardo. Lo trovo e vedo che mi sta guardando. Sorrido e lo saluto con un cenno della mano, poi mi concentro sulla mia colazione. Addento un croissant e mando giù un sorso di succo.

- Buongiorno.- salutano Harry e Ginny mentre si siedono.

- Buongiorno.- sono quasi l’unica a rispondere, tra morti di sonno e morti ingozzati con uova e bacon.

All’improvviso però non mi sento molto bene. Mmh… mi gira la testa… che cosa mi succede? Eppure fino a poco fa stavo benissimo…

Un senso di debolezza mi colpisce e sento le forze venirmi meno. Allungo una mano sul tavolo per chiedere aiuto, devo andare in Infermeria.

- Harry…-

La mia voce quasi piagnucolante è molto lontana. La vista si sta annebbiando.

Poi… il buio.

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Falling Down ***


 

*Act XIII*
- Falling Down -

 

 

 

 

 

Che casino… Dio, state zitti, mi scoppia la testa! Perché c’è tanta gente che parla intorno a me? Non riesco a capire le parole, ma questo vociare mi sta spaccando in due la testa.

- Ehi…-

- Hermione…-

- …svegliata!-

- …stai?-

Rumore di passi… una sedia che viene spostata… un odore inconfondibile. Faticosamente apro gli occhi e vedo tre facce che scrutano la mia.

Respiro profondamente ad occhi chiusi. Sono Harry, Ron e Ginny. Draco…?

- Come ti senti?- chiede Harry preoccupato.

- Debole.- mastico in risposta - Ho mal di testa.-

- Tranquilla.- mi accarezza lievemente i capelli - Dormi. Noi avvisiamo Madama Chips.-

Come se stesse obbedendo ad un ordine il mio corpo torna tra le amorevoli braccia di Morfeo.

 

 

***

 

 

Adesso sono seduta sul letto, perfettamente sveglia e con un rabbia incredibile che mi scorre nelle vene.

- Hai capito, tesoro?- mi chiede l’infermiera.

- Sì, ho capito.-

- Va bene.- annuisce - Faccio entrare i tuoi amici. Sono davvero molto preoccupati.-

La donna si allontana si allontana dal mio letto per chiamare chi è fuori in attesa di vedermi.

Due giorni. Ho dormito per due giorni.

Un mazzo di fiori mi cade dolcemente tra le braccia. Alzo gli occhi e sorrido. - Ciao ragazzi.-

Harry mi abbraccia - Madama Chips ha detto che adesso stai bene.-

- Già.- annuisco - E così ho dormito per due giorni?-

- Sembravi La Bella Addormentata.-

- Chi?- chiedono in coro i due fratelli Weasley.

- E’ una favola babbana.- rispondo io - E’ molto bella.-

- Il principe com’è?- chiede Ginevra, ma si ricompone con un’occhiata torva di Harry - Beh, sarà moro con gli occhi verdi, di sicuro.-

- No, è biondo e ha gli occhi azzurri.- sorrido.

- Oh, allora è decisamente il tuo principe.- dice lei con un sorrisetto malizioso.

- A proposito di biondastri da strapazzo.- interviene Harry - Malfoy ha dato di matto quando sei svenuta. In questi due giorni è stato davvero intrattabile, mandava tutti a quel paese.-

Sorrido. Draco non è il tipo di persona che esprima pensieri e preoccupazioni a chicchessia. È riservato. Lo è anche con me.

- Dov’è?-

- Sta arrivando.-

Passano pochi minuti di chiacchiere con i miei amici e finalmente rivedo il mio ragazzo. Appare ai piedi del mio letto e mi guarda in silenzio. Vorrei gettargli le braccia al collo, sembra un secolo che non lo vedo.

I suoi occhi inchiodano i miei. Ha delle leggere occhiaie ed è più pallido del solito. So che vorrebbe abbracciarmi ma non lo farebbe mai davanti ad altre persone, in questo momento di debolezza.

- Ciao.- sorrido guardandolo.

Lui apre la bocca per rispondere ma proprio in questo momento torna Madama Chips.

- Oh, ci siete tutti.- dice fissandoci uno ad uno - Ora vi dirò quello che Miss Granger già conosce.-

Draco mi guarda con la coda dell’occhio, poi riporta l’attenzione sull’’infermiera.

- Hermione ha bevuto una piccola dose di veleno.-

Le espressioni dei miei amici sono indescrivibili.

- Era fatto abbastanza male, quindi non c’è stato alcun rischio grave, ma c’era comunque del veleno in quello che ha bevuto o mangiato.-

Sta per aggiungere dell’altro ma qualcuno la chiama dicendo che uno del secondo anno ha avuto un incidente con una pianta.

- Miss Granger, resterai in osservazione stanotte. Potrai tornare nella tua stanza domani mattina.- dice prima di sparire.

Il gelo è calato intorno al mio letto. Ginny e Ron sono palesemente senza parole. Harry è agitato e se potesse ucciderebbe solo con lo sguardo. Draco ha gli occhi puntati sul pavimento e tiene i pugni stretti lungo i fianchi.

- Sei stata avvelenata.- dice Ronald ritrovando la voce - Non ci posso credere.-

- Perché avrebbero dovuto farlo?- chiede la sorella confusa - Chi può volere una cosa simile?-

- Le serpi.- ringhia Harry - Sono stati gli Slytherin.- alza lo sguardo e incrocia gli occhi di Draco - E’ colpa tua.-

- Mia?- anche la sua voce sembra un basso ringhio furioso.

- Non credo che tutti i tuoi amici Mangiamorte siano felici di vedervi insieme.-

- Draco non è un Mangiamorte.- ribatto io tentando di controllare le mie reazioni - E’ ovvio che non tutti vedono con benevolenza la nostra storia, ma avvelenarmi non convincerà Draco a prendere il Marchio Nero.-

Per me la discussione può considerarsi conclusa. I due Weasley non dicono nulla. Mormorano un saluto imbarazzato ed escono.

- Verrò alla fine di questa lezione.- annuncia il mio ragazzo; mi osserva per qualche istante e poi se ne va.

Non gli piace mostrarsi debole davanti agli occhi degli altri, e non parlo di qualche bacio scambiato in pubblico.

- Dovresti andare a lezione anche tu.- mi rivolgo al mio migliore amico.

- Ho una cosa da darti.- dice frugando nelle tasche - Me l’ha data Zabini prima che venissi qui. Ha detto di averla scritta settimana scorsa ma di non aver avuto occasione di dartela.-

Fa scivolare sulle mie gambe una busta bianca con scritto il mio nome. Blaise… una lettera? Perché? Avrebbe potuto parlarmi in qualsiasi momento…

- Mione, io devo correre in classe.- dice dispiaciuto Harry - Tornerò quando il furetto se ne sarà andato.-

Sorrido e lo saluto. Ora sono completamente sola.

Guardo la busta e ho quasi paura ad aprirla. Mi faccio forza ed estraggo il foglio.

 

 

 

Hermione, ti starai chiedendo il perché di questa lettera. Non voglio perdermi in chiacchiere, quindi te lo spiego subito.
La notte che abbiamo passato insieme è stata speciale. Tu sei una persona speciale e Draco ti stava lasciando andare come uno stupido. Non potevo permettere che accadesse.
Era chiaro, almeno per me, quello che provava, anche se non l’ha mai detto a nessuno. Ed era evidente la tua sofferenza.
Non saresti stata con Theo se non avessi voluto liberarti la mente da altri pensieri. Theo ti ha vista libera e ne ha approfittato, senza cattiveria però. Capisci, lui non ragiona con la testa che ha sulle spalle.
Ti ho vista fragile, ti ho vista debole… e ne ho approfittato. Volevo far capire a Draco la sua stupidità e volevo essere lui per una notte.
te l’ho detto, sono una serpe e non so consolare le persone con le parole.
Non sapevo come tirarti su e quello che ho usato era l’unico mezzo di comunicazione che avevo. Volevo scaldarti e trasmetterti l’amore e la sicurezza che avrebbe dovuto darti qualcun altro.
Credo di esserci riuscito ma, come te immagino, avrei voluto che Draco lo sapesse in un altro modo. E’ andata così ormai, e voi due state finalmente insieme.
Sembra che Draco sia cresciuto e questo è un bene. vuol dire che qualcosa di buono è uscito da tutta questa storia.
Di solito non vado a letto con le ragazze dei miei amici ma ancora, sono una serpe, e Draco aveva bisogno di una spinta.
Ho parlato con lui, sembra aver capito, ma ovviamente le cose tra noi sono molto difficili adesso.
Spero che tu sia felice con lui.

 

Blaise

 

Ps. Ho confessato a Draco che quella notte, con me, hai pronunciato il suo nome per tutto il tempo.”

 

 

 

Non mi rendo con della lacrima che mi scende sul viso fin quando non cade sulla lettera di Blaise. È incredibile l’affetto che queste parole mi trasmettono.

Ripongo il foglio al suo posto e metto via la busta.

Adesso sto bene.

 

 

***

 

 

Tre giorni fa sono uscita dall’infermeria e non potrei essere più felice. Ho visto Blaise appena fuori dalla Torre il mattino dopo. Gli sono corsa tra le braccia e gli ho detto “Ti voglio bene”.

Lui ha sorriso, ha detto “Anch’io.” e mi ha accompagnata in Sala Grande per la colazione.

Sono contenta di averlo conosciuto. Blaise è un ottimo amico e una persona di cui ormai non potrei più fare a meno. Spero che la nostre strade non siano destinate a dividersi…

Alzo gli occhi e vedo una testa bionda in fondo al corridoio. Un sorriso nasce spontaneo sulle mie labbra. Oggi pomeriggio io e Draco abbiamo un appuntamento.

Vogliamo fare un pic-nic sul Lago, anche se fa ancora freddo, ma io me la cavo bene con i fuochi fatui.

- Ciao.- sorrido quando mi raggiunge.

Lui si china, mi bacia e mi sussurra sulle labbra - Ciao.- con quella sua voce bassa e sensuale che mi fa impazzire.

Non posso farci niente, dopo tutto questo tempo il mio cuore impazzisce ogni volta che Draco è vicino a me.

- Hai portato tutto?- chiede prendendomi la mano.

- Sì.- annuisco, e insieme ci dirigiamo verso il giardino.

L’aria è frizzantina e non ci sono ancora molti studenti in giro. Meglio così. raggiungiamo la nostra meta, un alto salice piangente, e poso a terra la mia borsa.

Mentre preparo la tovaglietta e lo spuntino fatto con le mie mani penso a quanto siano cambiate le cose in questi ultimi giorni.

Ancora non posso credere di aver detto tutte quelle cose private davanti a mezza scuola. E neanche Draco si è risparmiato… ma era il prezzo da pagare per riaverlo con me.

Lo guardo sedersi e curiosare nel cestino. Mi siedo accanto a lui che, guarda caso, ha una mela verde tra le mani.

Il petto si scalda di un’emozione sorprendente. Le mie labbra si curvano in un sorriso sostante. Di sicuro ho un’espressione stupidissima in viso ma non mi importa.

Tutto ciò di cui ho bisogno, ora, è Draco.

Lui alza la testa e mi guarda - A cosa stai pensando?-

- A quanto sei bello.-

Ghigna. E quando mai?

- Mi sembra un buon argomento di riflessione.- annuisce serio e addenta di nuovo la mela.

Ridacchio leggermente e apro il cestino per prendere uno dei tramezzini assortiti che ci sono dentro. Ho fatto anche qualche dolcetto, con l’aiuto di un buon libro di cucina ovviamente.

- Allora, Ichy e Scratchy ti hanno messa al bando?- chiede all’improvviso Draco dopo un momento di silenzio.

- Scusa?- dico io confusa - Itchy e Scratchy?-

Rotea gli occhi in modo teatrale - Potter e Lenticchia.- sbuffa.

- Idiota.- gli do un colpetto sulla spalla - Comunque no, niente gogna per la donna scarlatta.- sto adorando le mie doti culinarie, tutto quello che ho preparato è a dir poco ottimo!

- Strano.- commenta lui.

- Harry ha capito che non c’è niente di male nella nostra storia, e soprattutto ha capito che è meglio per lui farsi i fatti suoi.-

- E Lenticchia?-

Alzo le spalle - E’ un po’ sotto shock per quello che è successo, ma niente di che.-

- Meglio così.- annuisce - Non sopporterei le loro lagne.-

- E…- azzardo io - …di Theo e Blaise cosa mi dici?-

Draco si fa subito scuro in viso. Ingoia il boccone e resta in silenzio. È un argomento difficile, lo so, ma non ne abbiamo più parlato da quando ci siamo riconciliati.

- Theo è il solito idiota.- dice dopo un po’ rompendo il silenzio - Ma sa qual è il suo posto.-

Si zittisce, poi sospira e si passa una mano tra i capelli.

- Blaise…- dice quasi a fatica - …con lui le cose sono un po’ diverse. Vedi,- si gira a guardarmi; è tremendamente serio - sapevo che Theo avrebbe continuato a provarci con te. È stato uno shock, ma in parte me l’aspettavo.-

Annuisco ma non riesco a dire una parola. Mi sento terribilmente in colpa per aver ceduto alla debolezza della situazione in cui mi trovavo.

- Ma non avrei mai immaginato tu e Blaise a letto insieme.- il suo sguardo mi trafigge come una lama affilatissima e io mi sento ancora più in colpa - So perché l’ha fatto, me l’ha spiegato e io ho compreso, ma ogni volta che lo guardo… ti vedo nuda nel suo letto.-

Abbasso lo sguardo. Mi manca il respiro. Il cuore batte all’impazzata, lo sento martellare nelle tempie. Fa male.

- E quando guardi me…- dico con voce bassa e spezzata - …mi vedi a letto con lui?- faticosamente alzo gli occhi sui suoi - Quando mi tocchi, quando facciamo l’amore… pensi a lui che mi tocca, e mi bacia, e mi fa tutto quello che fai tu?-

Non so cosa stia accadendo nella sua mente. Non avevamo mai parlato in questo modo di quello che è successo, ma prima o poi avremmo dovuto farlo.

Draco non dice nulla. Mi fissa in silenzio. Allunga una mano e mi accarezza il viso. Il suo tocco è così gentile…

Si sporge verso di me e sfiora le mie labbra con le sue. È un contatto lieve, quasi timido, ma è sufficiente a farmi correre un brivido lungo la schiena.

Mi spinge indietro fino a farmi sdraiare sulla tovaglietta, si stende su di me e continua a baciarmi. Con la punta della lingua traccia il contorno della mia bocca e sento il suo corpo sul mio. È una sensazione bellissima.

Una mano percorre la mia figura fermandosi sul fianco sinistro, l’altro è posata a lato della mia testa.

Le labbra di Draco sono così morbide e gentili che sembrano seta sulle mie. Il suo corpo non pesa su di me, ma sento il calore che emana. È come se la corrente elettrica corresse tra di noi.

Non sento alcun rumore, non mi accorgo di niente intorno a me. Il mondo potrebbe finire in questo momento e per me esisterebbe solo Draco.

Quando il bacio finisce un gemito mi sfugge dalle labbra. Alzo gli occhi e incontro i suoi. Grigio scurito dalla lussuria che li illumina.

- Quando sono con te penso solo a te e niente altro.- sussurra guardandomi seriamente - A chi pensavi poco fa?-

- A te.- dico senza neanche pensarci.

Un sorriso si fa spazio sul suo volto - Credo sia il caso di andare in camera mia e fare l’amore fino a domani mattina.- propone con spudorata malizia.

- Buona idea.- sorrido e insieme ci alziamo per raccogliere le varie cose sparse intorno a noi e correre come ragazzini verso i sotterranei.

 

 

***

 

 

Sono passate altre due settimane. Nessuno ha tentato di uccidermi o danneggiarmi, gli sguardi cattivi di Pansy mi scivolano addosso, così come le battutine maliziose di Ginny. Mi ci sto abituando… in fondo non è poi così male.

La storia tra me e Draco va alla grande. Sento di amarlo ogni giorno di più e non potrei essere più felice.

In classe o a tavola ci scambiamo solo qualche occhiata complice. A lezione stiamo attenti tutti e due, e poi non è il caso di fare gli esibizionisti o la coppietta di dodicenni appiccicati con la carta moschicida.

Studiamo insieme e quando non abbiamo nulla da fare passeggiamo, parliamo e, ovviamente, ci rotoliamo tra le lenzuola com’è giusto che facciano due ragazzi nell’età più bella della vita.

Guardo il cielo dalla Torre di Astronomia dove sono salita per recuperare un libro che avevo dimenticato e sorrido serena. Niente può abbattermi in questo periodo, neanche le notti in bianco tra le pergamene o il letto di Draco.

A proposito, ho appuntamento con lui fra poco. Oggi lavoriamo su una pozione particolarmente difficile che dobbiamo preparare per settimana prossima e siccome è davvero complicata iniziamo a lavorarci il prima possibile.

Prendo la mia borsa dal banco e mi avvio fuori dall’aula. Tutte queste scale sono così scomode… non mi sono mai piaciute. Ci vorrebbe qualche ascensore in giro per il castello. Chi l’ha detto che le invenzioni babbane non servono a nulla?

Mh…? Cos’è stato?

Mi volto indietro ma non c’è nessuno. Strano, mi era sembrato di sentire un rumore… l’avrò immaginato. Alzo le spalle e continuo a scendere, ma accade qualcosa.

All’improvviso perdo l’equilibrio. Cado in avanti e sbatto violentemente la testa e la schiena sugli scalini senza riuscire a trovare un appiglio a cui aggrapparmi per fermare la mia caduta.

La vista è confusa, mi fa male la spalla destra… e poi non capisco più niente.

È solo un turbinio di colori, dolore e graffi che bruciano, gradini che mi vengono addosso, i capelli mi scivolano sugli occhi.

Ma sono più che sicura di non essere caduta da sola.

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Missing You ***


 

*Act XIV*
- Missing You -

 

 

 

 

 

Sono in infermeria. Di nuovo. Ho i nervi a fior di pelle, sono stanca, dolorante e incazzata come poche volte nella mia vita.

Intorno al mio letto ci sono Draco, Harry, Ronald e Ginny. Gli ultimi tre stanno animatamente discutendo su chi e perché dovrebbe avercela così tanto con me da tentare di farmi fuori ogni due per tre.

Non riesco a seguire i loro discorsi, la mia testa sta fumando da tutti i pensieri che vi stanno centrifugando al momento.

Alzo gli occhi su Draco e so con certezza che tutto questo ha a che fare con lui. Ovviamente non è il diretto responsabile di quello che mi è accaduto, ma ora ho le idee più chiare di prima.

Che sia vendetta personale o legata ai Mangiamorte, la nostra storia ne è la causa.

Mi chiedo che male possa fare la nostra relazione. Ok, non c’entriamo nulla l’uno con l’altra e siamo sempre stati palesemente in due fazioni diverse, ma perdere un futuro Mangiamorte è così grave da tentare di uccidermi? O è per la posizione che ricopre suo padre all’interno della cerchia dei fedeli di Voldemort?

Neanche la gelosia può giustificare queste azioni. Ma porca miseria, perché la gente non si fa i fattacci suoi?!

Draco è silenzioso. Ha le braccia incrociate e lo sguardo basso. È decisamente furioso.

Stare con me gli ha procurato solo problemi…

- Mione, noi dobbiamo andare.- mi ero quasi dimenticata della presenza dei miei amici qui - Io e Ron abbiamo gli allenamenti e Ginny deve studiare per un compito.-

- Ok.- annuisco sorridendo appena - Grazie per essere venuti a trovarmi.-

- Non devi ringraziarci.- il sorriso di Harry è dolce e sincero, ma c’è una sfumatura scura nei suoi occhi. È preoccupato.

Solo Draco resta in infermeria con me. Ha un’espressione così dura… so che c’è qualcosa di cui vuole parlarmi, e devo ammettere di aver paura.

Gli ho dato un sacco di problemi. Prima l’ho illuso, poi l’ho rifiutato, sono stata a letto con i suoi due migliori amici ed è la seconda volta che rischio l’osso del collo.

Un dolore acuto mi trafigge il petto. Forse vuole lasciarmi…?

- Ehi.- attira la mia attenzione, ma la mia espressione non è certo delle migliori - Stai bene?-

- Vuoi lasciarmi?- brava Hermione, dagli tu l’idea.

Draco mi guarda con gli occhi sgranati. Credo di averlo sorpreso.

- Granger.- dice in tono minaccioso - Se sei stata a letto con qualcun altro dimmelo subito e prometto di ucciderti senza troppi spargimenti di sangue.-

Adesso sono io a guardarlo con la bocca aperta - Che stai dicendo?-

- Perché dovrei lasciarti?-

- Perché hai quella faccia?-

- Come posso non averla se dici certe stronzate?-

No, un attimo, credo ci sia stato un malinteso.

- Credevo che volessi lasciarmi.- cerco di spiegare con calma - E’ evidente che a qualcuno non piace il nostro rapporto.-

Oh… temo di aver detto qualcosa di tremendamente sbagliato. L’espressione sul volto di Draco si rompe.

- Pensi che ti lascerei solo per questo?- anche la sua voce è rotta - Hai una considerazione così bassa di me?-

- No, aspetta… non intendevo questo, io…- e adesso come glielo spiego quello che volevo dire?

Mi zittisco, incapace di articolare una frase di senso compito, ma anche questo è un errore.

- Buona guarigione.-

La sua voce è fredda, lo sguardo tagliente. In pochi passo Draco raggiunge la porta dell’infermeria, che sbatte violentemente alle sue spalle.

 

 

***

 

 

Detesto questo posto, mi sento tagliata fuori dal mondo. Se non avessi una gamba conciata così male sarei corsa dietro Draco per spiegarmi, ma non ho potuto farlo. Dannazione!

È sera e mi sto dannando l’anima da ore. Draco è ancora il mio ragazzo dopo la litigata di oggi? Non voglio e non posso perderlo, non dopo tutto quello che è successo tra noi in questi mesi.

Sento qualche lacrima bagnarmi le guance. Non me ne importa nulla. Tanto sono sola, nessuno mi vedrà piangere.

- Ehi.- come non detto.

Mi volto di scatto alla mia destra. Theodore…?

- Che ci fai qui?- chiedo giustamente confusa.

- Volevo sapere come stai.- dice alzando le spalle - Non pensavo che stessi così male da piangere. Vuoi che chiami l’infermiera?-

- No!- mi asciugo in fretta le lacrime - Sto bene.-

- Allora perché piangevi?- buona domanda.

Menti spudoratamente, Hermione - Nervosismo.-

Theo mi guarda con un sopracciglio alzato, poi scoppia a ridere. Che delicatezza…

- Bimba mia, non sai proprio dirle le bugie.- ghigna - Ecco perché non sei a Slytherin.-

- Divertente.- commento - Davvero, perché sei qui?-

Si siede sul letto e sorride - Te l’ho, per sapere come stai.-

- L’hai visto, sto bene.- rispondo - Uscirò fra tre giorni.-

- Draco è nervoso.- la sua voce quasi si sovrappone alla mia - Molto.-

- Abbiamo avuto una piccola discussione.- minimizzo.

In realtà non so neanche se vuole continuare a stare con me, ma non mi sembra il caso di confidare le mie pene d’amore a Theodore Nott.

- Dal modo con cui fulminava tutti con lo sguardo direi che è qualcosa di più di una “piccola discussione”.-

- Da quando sei diventato il Dottor Stranamore?- ribatto piccata - Non ho bisogno di consulenti sentimentali.-

- Non è che lo tradisci?-

Questa poi… da che pulpito! Non ascolta neanche quello che dico, è frustrante.

- Ma che avete tutto con corna e tradimenti, oggi?- esclamo esasperata - Io pensavo che Draco volesse lasciarmi perché sono una fonte di problemi per lui!-

Ghigna. Ma tu guarda questo…

- Vuoi che lui ti lasci?- chiede interessato.

- Ammesso che non l’abbia già fatto, no, non voglio che mi lasci.-

Vorrei vedere Draco, non parlare di lui con una delle fonti dei nostri problemi. A volte mi vengono gli istinti omicidi verso Blaise e Theo per aver approfittato di un mio periodo nero.

Se non ci avessero provato non sarei certo andata a cercarli io. A questo punto sarebbe stato meglio andare a letto con Goldstein!

Ma poi penso che né Blaise né Theo mi hanno costretta. Se mi fossi seriamente opposta alle loro avances si sarebbero fermati.

Metà della colpa è mia. E pesa da morire.

- Sono sicuro che domani verrà a trovarti.- si alza dalla sedia sorridendo. Sa qualcosa che io non so?

- Vorrei esserne sicura anche io.- sospiro stancamente.

- Fidati.- dice con assoluta calma - Ci vediamo.-

Prima che possa rispondere, Theo se ne va. Cosa gli è preso stasera?

L’unico mio pensiero in questo momento è Draco. Ho bisogno di vederlo e spiegare ciò che volevo dirgli oggi.

Mi metto comoda nel letto e chiudo gli occhi. In qualcosa modo la sicurezza di Theo sta arrivando a me.

 

 

***

 

 

Non poso sopportare di perdere tutte queste lezioni a causa di un pazzo che si diverte a mettere in pericolo la vita degli altri!

Ho chiesto ad Harry (diciamo pure che l’ho apertamente minacciato) di prendere gli appunti di tutte le lezioni che seguiamo insieme, ma ho i brividi se penso a quello che mi porterà.

- Sono rovinata.- sospiro prendendomi la testa tra le mani.

- Addirittura?- sento una voce accanto a me e ho quasi paura di aprire gli occhi. Potrebbe essere un sogno.

- Ti ho portato questi.-

Un fascio di fogli cade sulle mia gambe coperte dal lenzuolo bianco. Li guardo, sfogliando il fascicoletto. Non posso crederci…

- Questa non è la scrittura di Harry.-

- Cielo, Potter non scrive mica così bene!- dice indignato il ragazzo ancora in piedi accanto al mio letto.

- Sono perfetti.- lo sono davvero. Non manca una sola virgola in questi appunti. Somigliano ai miei.

- Guardami.-

Mi sembra di essere diventata una statua di marmo.

- Brucerò quegli appunti se non mi guardi subito.-

Prima che possa fare qualsiasi cosa una mano che conosco bene mi stringe il mento facendomi voltare alla mia destra.

- Mi dispiace.- dico senza il minimo controllo sulle parole che pronuncio - L’unica cosa che voglio è stare con te, ma tu eri così serio e pensieroso che ho temuto il peggio. Dopo tutti i problemi che ti ho procurato hai tutto il diritto di mandarmi a quel paese, però io non volevo…-

- Ma respiri ogni tanto?-

Mi blocco all’istante. Ha ragione, non respiravo. Sorride. Ha il sorriso più luminoso che abbia mai visto.

In un attimo le sue labbra si impossessano delle mie e io mi sciolgo come ogni volta che mi bacia.

Sento il bisogno di fare l’amore con lui, anche se so che non possiamo. Oddio, conciata come sono sarebbe più  una gag comica più che un incontro d’amore…

- Ho un sospettato.- dice appena allontana la bocca dalla mia - Indovina chi è?-

- Non dirmelo.-

- Pansy Parkinson.- dice sedendomi sul letto - Non so se lo faccia solo per gelosia o per altro, ma sono sicuro che sia lei la responsabile.-

- Hai le prove?- chiedo mentre la sua mano afferra la mia e la stringe con dolcezza.

- Purtroppo niente di concreto.- scuote la testa - Tra l’altro, quando sei accidentalmente “caduta dalle scale” lei era nella Sala Comune della nostra Casa con almeno venti testimoni pronti a confermarlo.-

Mi smonto subito. Come posso avere le prove che sia stata lei, oltre alle nostre convinzioni?

- Io però la conosco.- continua Draco - E’ completamente pazza.-

- Pazza di te.- replico io con una nota acida nella voce.

- No.- dice lui - Credo sia seriamente malata.-

Le sue parole mi gelano il sangue nelle vene. La sua voce e la sua espressione sono così serie da mettermi i brividi.

Non voglio vivere con la sua mannaia sulla mia testa fin quando non sarà riuscita ad ammazzarmi sul serio.

- Voglio capire se è davvero lei, anche se ne sono quasi sicuro. Potrebbe avere dei complici.- dice pensieroso - E il motivo. Se per gelosia personale o…-

La sua mano stringe così forte la mia da farmi quasi male.

- Quando potrai uscire da qui?- cambia repentinamente argomento. Perché fa così? Vorrei che si confidasse con me…

- Fra tre giorni.- lo assecondo. Del resto, la nostra storia è appena ripartita da zero, stiamo ricostruendo il nostro rapporto da capo. Ci vuole tempo. Un passo dopo l’altro, Hermione…

- E quelle?- indica una delle cose che odio di più al mondo: le stampelle.

Scocco un’occhiata rancorosa a quelle due diavolerie - Devo portarle per almeno tre giorni.-

Ridacchia sotto i baffi. Vorrei vedere lui con quelle due stupide cose per camminare.

- Il mio letto sente la tua mancanza.-

Ma perché continua a passare così velocemente da un argomento all’altro? È snervante!

- Manca anche a me.- sorrido guardandolo con malizia.

- Quando starai meglio verrai a trovarlo?-

- Sicuro.- annuisco.

Passano due secondi di silenzio in cui ci guardiamo intensamente, poi si avvicina a me con aria da predatore. Oddio, ha uno sguardo che mi fa tremare…

Mi bacia con passione e mi fa stendere sul lettino. E se arriva l’infermiera e ci trova così?

Ah, no, Draco, questo no… la mano sotto la maglietta è un colpo basso…

Mi scappa un gemito tra le sue labbra e lo sento sorridere contro le mie. Non esprime voglia di fare sesso, mi tocca con delicatezza, è molto gentile e questo mi fa impazzire ancora di più.

Voglio fare l’amore con lui…

Lo stringo forte approfondendo il bacio e infilo una mano tra i morbidi fili dorati che sono i suoi capelli. Adoro accarezzarli, sembrano fatti di seta… forse intuendo il mio forte desiderio Draco interrompe il nostro bacio focoso, sorride e mi sistema la maglietta.

Apro la bocca per dire qualcosa a base pornografica ma Madama Chips appare minacciosa alle spalle di Draco.

- Signor Malfoy.- tuona con i pugni sui fianchi - Fuori di qui immediatamente o chiamo il Preside.-

Draco rotea gli occhi, sbuffa e si allunga per darmi un bacio. Mormora una sottospecie di saluto verso l’infermiera e se ne va con quella sua andatura sprezzante che adoro.

È il mio ragazzo. Questo pensiero mi riempie di gioia.

Non permetterò a niente a nessuno di intromettersi nella nostra storia.

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Hot Hot Hot B... ***


 

 

 

*Act XV*
- Hot Hot Hot B… -

 

 

 

 

 

- Spero di non vederti troppo presto.-

Questo è il saluto dell’infermiera. Credo sia il suo personale modo di augurarmi una pronta guarigione e niente più incidenti.

Insieme a me ci sono Draco, Harry e Ron. Ginny, a quanto ne so, sta copiando i compiti per le lezioni pomeridiane o se li sta facendo fare da qualcuno.

Ieri sera ho ricevuto un biglietto da Blaise. Si scusava anticipatamente per la sua assenza di oggi. È ai ferri corti con Draco e non voleva peggiorare la situazione.

- Non ho bisogno dell’accompagnamento, non sono invalida.-

Dico questo perché ho tre bodyguard che mi stanno letteralmente scortando fuori dall’infermeria.

- Non si può mai sapere.- dice Harry con fare enigmatico. Scuoto la testa e zoppico in corridoio con le mie tre guardie del corpo intorno.

- Hermione!- sento dire alla mia sinistra. Mi volto e vedo Luna - Finalmente ti hanno liberata.-

Mi hanno liberata? - Grazie Luna.- sorrido.

- Dicono che sei caduta, ma…- si avvicina in modo cospiratorio, come se fossimo spiate da qualcuno -…lo so che sono stati i Nargilli.-

- Oh… in effetti l’ho pensato anche io.-

La sua espressione si illumina. Adoro questa ragazza.

Mentre attraversiamo la scuola per andare in Sala Grande a mangiare altri studenti mi salutano e mi augurano di guarire presto. Meno male che esistono ancora persone gentili a questo mondo.

- Quando hai detto che puoi toglierle, le stampelle?- mi chiede Ron per quella che credo sia la ventesima volta.

- Dopodomani.- rispondo sorridendo. La gamba sta guarendo più velocemente del previsto, potrei anche tenerle per un giorno solo.

- Ma tu guada chi si vede.- una voce acida e acuta giunge alle mie orecchie. Fingere di non aver visto Pansy Parkinson a tre metri da me non ha funzionato.

Harry e Ron si irrigidiscono e so per certo che fra due secondi impugneranno le bacchette. Draco è già incazzato nero.

Controllo, Hermione, controllo…

- Che c’è, ti senti forte, Sanguesporco?- rimarca la stronza. Una rabbia cieca mi monta dentro. Aiuto, dov’è il mio autocontrollo?

- Ho degli amici a cui interesserebbe sguazzare un po’ nel fango.- continua lei - Potrei dir loro dove trovarti, tanto a te non dispiace farti scopare da chiunque te lo chieda, no?-

Prima che possa rendermene conto mi ritrovo con una stampella sotto il braccio e l’altra in mano. La lancio contro la Parkinson sperando di prenderla in fronte, ma sbatte contro il muro alle sue spalle.

Lei si gira a guardare la stampella sul pavimento, poi mi fissa con odio misto a stupore.

- Puttana!- esclama cercando la sua bacchetta.

Gliela sottraggo con un incantesimo di appello e la getto a terra insieme alla mia.

Niente magia.

- Adesso mi hai davvero stancata!- mi avvento su di lei e le afferro i capelli tirando con forza. Glieli voglio strappare tutti.

Lei grida e, per contro, infila una mano tra i miei ricci riservandomi lo stesso trattamento.

- Devi smetterla di metterti in mezzo alla mia vita!- allungo l’altra mano lasciando la presa sulla seconda stampella, che raggiunge la prima a terra, e le strappo il colletto della camicia.

Credo di averle graffiato il collo. Ben le sta.

Sento voci e rumori intorno a me ma non mi interessa. Devo dare una lezione a questa vipera.

Qualcuno cerca di tirarmi indietro ma lo allontano con una gomitata. Credo fosse Ronald.

- E tu devi smetterla di fare la puttana!- risponde Pansy graffiandomi in pieno la guancia sinistra. Riesce anche a tirarmi un calcio che io però le restituisco in pieno stomaco.

Continuiamo a gridare insulti senza lasciare per un secondo la presa sui capelli, ma questa volta veniamo entrambe afferrate per i fianchi.

Scalcio e mi dimeno. Accidenti a voi, devo darle una lezione!

- E’ inutile che tenti di portarmi via Draco!- grido fissandola con gli occhi iniettati di sangue - Riuscirai soltanto ad avvicinarci di più!-

Quella apre la bocca per rispondere ma non dice una parola. Sgrana gli occhi e si lascia portare via senza opporre resistenza.

Cosa è successo…?

 

 

***

 

 

- Ahi!-

Madama Chips mi scocca uno sguardo di fuoco. Quando io e la vipera ci siamo presentate qui lei non ha detto una parola, ma ha iniziato a medicarci con un certa violenza.

Effettivamente non posso darle torto, sono uscita dall’infermeria dieci minuti fa…

La Parkinson non ha aperto bocca né ha mosso un solo muscolo. Sembra che qualcuno l’abbia spenta.

Credo che non capirò mai il comportamento di questa ragazza.

Osservandola bene non posso dire che sia brutta; è ricca, Purosangue, avrà pure dei pretendenti, no?

Va bene che Draco è quello che è e tante ragazze vorrebbero stare con lui come investimento a vita, ma il suo attaccamento nei confronti del mio ragazzo mi sembra un tantino eccessivo.

Sarà pazza per davvero o è solo isterica?

Continuo ad osservarla sott’occhio. È immobile come una statua, gli occhi neri sembrano guardare molto oltre la parete che hanno davanti.

Non riesco a trattenere un brivido.

E se fosse davvero pazza…?

No, dai, non può essere… qualcuno se ne sarebbe accorto, no? Non posso credere che una ragazza possa avere dei seri disturbi mentali solo perché non riesce ad accaparrarsi il ragazzo che vuole incastrare per il resto della via!

È assolutamente impossibile.

 

 

***

 

 

È quasi ora di cena e io sono in Biblioteca a studiare, ovviamente. Draco dovrebbe essere qui a momenti. Ho molta voglia di vederlo…

Non faccio in tempo a pensarlo che sento un brivido percorrermi la schiena. Qualcuno di mia conoscenza mi ha appena stampato un bacio da urlo sul collo…

- Hai finito di studiare?- mi chiede Draco sedendosi accanto a me.

- Sì.- annuisco - Stavo controllando che non ci fossero errori tra gli appunti e il libro di testo.-

Inarca un sopracciglio e si sforza di non scoppiare a ridere. So cosa sta pensando, lo str…

- Se non la smetti di ammazzarti di studio ti lancio un incantesimo Confundus alla prossima interrogazione di Pozioni.-

Il solito giochetto, me lo dice spesso, le prime volte mi sono anche spaventata.

- Bisogna sudare sui libri per avere buoni risultati.- ribatto con il mio adorabile fare da saccente.

Lui si avvicina fino a pochi centimetri dal mio viso e sussurra in modo molto, molto sensuale - Ti faccio sudare io su qualcos’altro, se vuoi, e poi mi dici se preferisci ancora i tuoi libri…-

Sento di essere arrossita fino alla punta dei capelli… somiglierò a un Weasley di sicuro! Oddio, no, le palpitazioni… ma questa era una proposta indecente vera e propria, e senza neanche troppi veli!

- Draco… sei scandaloso!- cerco di rimproverarlo. Guardo ovunque tranne che il suo viso.

- Hn. Ora fai la pudica, ma voglio vedere stasera, quando te la darò io una bella controll…- gli piazzo una mano sulla bocca prima che questo organo sessuale ambulante di dimensioni umane possa terminare la sua frase da film porno.

- Ma che hai stasera?- chiedo infilando velocemente tutto il mio materiale scolastico in borsa - Potrebbe sentirci qualcuno!-

Mi alzo e lui fa lo stesso, poi in uno scatto mi abbraccia e mi tiene stretta a sé.

- Ho solo molta voglia di fare l’amore con te. C’è qualcosa di sbagliato in questo?-

Sento, anzi, so con certezza che è imbarazzato. Riesce a dire delle porcate galattiche con un viso d’angelo da far spavento, ma quando si apre davvero si emoziona e si imbarazza, come in questo momento. È così carino…

Lo abbraccio forte e sorrido - Anch’io ho molta voglia di fare l’amore con te.- sussurro contro il suo petto - Ma prima dobbiamo andare a cena, o vuoi farmi morire di fame?-

Ridacchia appena, mi stringe ancora un poco e poi mi lascia andare.

- Andiamo.- sorride leggermente e mi prende per mano.

Camminiamo nei corridoi illuminati da luci fioche, mano nella mano, la mia borsa in spalla e un sorriso in volto che non avevo da un po’.

La permanenza in infermeria non è stata certo come un viaggio alle Hawaii, con i sospetti di Harry sugli Slytherin (fondati, certo, ma non sono tutti colpevoli) e la discussione con Draco… decisamente questo non è il mio periodo fortunato.

Mi lascio scappare un sospiro di stanchezza, sperando che Draco non se ne accor… no, direi che se ne è decisamente accorto, dal modo in cui mi ha appena stretto la mano.

Non pensavo che potesse essere così attento nei confronti degli altri…

Arriviamo all’entrata della Sala Grande, Draco si ferma, si china su di me e mi saluta con un bacio a fior di labbra. Sorrido istintivamente.

- Buon appetito.- dico lasciandogli la mano - Stiamo insieme dopo cena?-

- Sicuro.- annuisce rispondendo al sorriso - Non uscire da qui se non ci sono io.- aggiunge con fare protettivo.

- Va bene papà.- gli mostro la lingua come una bambina dispettosa e raggiungo i miei amici al tavolo.

Guardandomi intorno non posso non vedere che tutti mi stanno fissando. Ci credo, due volte in infermeria nell'arco di pochi minuti, e per di più dopo la lite tra ragazze gelose di pochi giorni fa… la mia reputazione è decisamente andata a farsi benedire!

Una scazzottata comune non crea tanta confusione e tanto interesse come due ragazze che si prendono per i capelli… oddio, che vergogna!

- Bentornata Mione.- saluta Harry vedendomi arrivare - Tutto a posto?-

- Sì.- rispondo sorridendo. Poso la borsa accanto a me e mi verso da bere - Vedo che la mia piccola discussione con la reginetta delle stronze ha fatto scalpore.- commento con un pizzico di acidità.

- Puoi giurarci!- esclama Ronald accanto a me - Due ragazze che si azzuffano e si prendono per i capelli… poi tutti quegli insulti, Malfoy lì con te e, insomma, Mione… il fatto che fossi proprio tu una delle due ragazze in questione…- prende fiato, beve e poi torna a parlare - …insomma, è una notizia succulenta!-

- Sembra quasi che tu ne sia divertito, Ron.- rispondo prendendo il mio calice.

- No, cosa dici mai?- si ficca mezza cotoletta in bocca e non dice più una parola. Fantastico.

- Ehm, Mione…- la voce di Harry interrompe la consumazione della mia deliziosa seconda portata - …l’hai visto?-

- Chi?- rispondo tagliando un pezzo di cotoletta.

- La Parkinson.- nell’udire quel nome mi si storce automaticamente il viso - E’ assente.-

Alzo gli occhi di scatto e li fisso sul tavolo verde-argento. Vedo subito la testa Bionda di Draco, l’inconfondibile stazza di Tiger e Goyle… Nott, Zabini… la Greengrass, anche lei con quei capelli così biondi è facilmente riconoscibile… la Bullstrode, Pucey… è vero, manca la Parkinson.

- Forse si vergogna per la figuraccia che ha fatto l'altro ieri.- sento commentare dalla voce di Ginny - Insomma, ti ha stuzzicata e tu hai reagito, va bene, ma se l’è cercata. Tanto più che dopo avergliele date l’hai zittita con una sola frase… se fossi in lei mi a quest’ora avrei già finito di scavarmi la fossa!-

Per un attimo mi viene da ridere, ma poi un pensiero mi freccia nella mente.

E se la stessa scavando per me, la fossa…?

 

 

***

 

 

Mh… c’è qualcosa di caldo sul mio collo… e qualcosa di pesante sul mio stomaco. Apro lentamente gli occhi con uno sbadiglio, mi guardo intorno e sorrido appena prendo coscienza di dove mi trovo.

Sono nella camera di Draco, nel suo letto per la precisione, e lui è teneramente accoccolato a me che dorme come una bambino.

Ha la testa appoggiata sul mio petto, un braccio intorno alla vita e le gambe intrecciate alle mie. Ricordo di essermi girata nel letto un paio di volte e in quelle occasioni mi ha tenuta stretta a lui ancora di più.

Nel sonno cercava il mio petto e mi stringeva come per impedirmi di andare via. Ha anche sussurrato qualcosa ma non sono riuscita a capire cose stesse dicendo.

Che carino… in questi momenti mi sento molto emozionata…

Lentamente e con cautela sposto il braccio che intorno ai miei fianchi e scivolo dal letto facendo attenzione a non svegliarlo. Se si alza con la luna storta rimane insopportabile per tutto il giorno.

Nella borsa porto sempre un cambio quando so che dormiamo insieme, così non devo correre a Gryffindor per farmi la doccia e cambiarmi.

Prendo le mie cose e mi dirigo in bagno. Mi guardo allo specchio: ho i capelli tutti arruffati. Va bè, ormai ho perso le speranze… non riesco sempre ad acconciarli come vorrei.

All’improvviso appare Draco alle mie spalle.

- Mi stavi facendo prendere un colpo!- esclamo girandomi verso di lui - Potevi farti sentire almeno.-

- Non sparire più così all’improvviso!- dice lui quasi sovrapponendosi alle mie parole.

Mi raggiunge con due passi e mi stringe con forza a sé.

- Draco… che ti succede?- chiedo preoccupata, perché ha avuto una reazione simile?

- Se ti perdo di vista mi sale l’ansia.- risponde con il viso affondato tra i miei capelli - Ho paura che ti capiti qualcosa.-

Oh… che carino… non me lo aspettavo. Mi sento un po’ in imbarazzo, Draco non è il tipo da dire cose dolci, e quando lo fa mi colpisce sempre.

- E’ tutto a posto.- sorrido circondandogli le spalle con le braccia - Sto bene, volevo solo fare una doccia.-

Mi guarda e in pochi secondi la dolcezza che gli vedo nello sguardo si trasforma in pura malizia.

- E se invece facessi un bagno? Insieme a me?-

Proposta indecente, chiara e precisa.

- Non l’ho mai fatto.- ammetto, in fin dei conti ho sì avuto esperienze, ma mica sono una donna navigata!

- Meglio ancora, non sei contenta di fare con me questa prima esperienza?- sorride e si allontana da me. Gli basta un colpo di bacchetta per riempire la vasca, con tanto di schiuma profumatissima.

- Non mi sembra di aver accettato.- lo prendo un po’ in giro mentre lo vedo controllare la temperatura dell’acqua.

-Non ho bisogno che tu dica di aver accettato, cara.- ghigna. Ehi, e i miei diritti dove sono finiti?

Ecco, sono finiti nel cesso esattamente in questo istante in cui il mio bellissimo e sensualissimo ragazzo si sfila gli slip e resta davanti a me nudo come mamma l’ha fatto.

Ok che l’ho visto così tante volte, ma ogni volta è come se fosse la prima… resto sempre a guardarlo in rispettoso silenzio per qualche secondo.

- Bè? Tutto questo - si indica da testa a piedi con le mani - forse non ti piace? Posso farlo da solo il bagno, basta che esci, sai… sono timido.-

Ma quanto si sta divertendo?, mi chiedo.

- Non ho detto nulla.- rispondo al suo ghigno e mi denudo anche io.

Draco entra nulla vasca per primo, si appoggia alla parete e mi indica di sedermi davanti a lui. Sono emozionata, lo ammetto. È una cosa molto intima, e io non l’ho mai fatto…

Entro con un po’ di esitazione e appoggio la schiena al suo petto. l’acqua è calda e la schiuma emana un profumo che sembra un afrodisiaco. Mi chiedo se lo abbia scelto apposta.

Sento le sue braccia avvolgermi e mi lascio cullare da lui. Non dice una parola, ma non mi importa. Sto vivendo di questo momento…

- E’ bellissimo.- sussurro.

- Lo so.- risponde dietro di me e mi stringe ancora di più.

Mi sento molto bene, è una sensazione nuova, e… mi piace. Nessuno dei due parla, ma è come se ci stessimo dicendo tutte le parole di questo mondo. E il mondo è questa stanza e questa vasca da bagno.

Chiudo gli occhi e godo appieno di questa emozione, respirando il dolce profumo della schiuma.

Non so quanto tempo sia passato. Draco si muove appena e sento le sue labbra sulla mia guancia sinistra. Lentamente scendono e mi sfiorano il collo. Quello è un punto estremamente sensibile, lui lo sa bene…

Adesso anche le sue mani si muovono, senza fretta accarezzano dolcemente il mio corpo… devo ammettere che questa cosa ha un grande erotismo, in acqua c’è una sensibilità diversa.

- Draco…- sussurro in preda ad un brivido.

- Sì?- mugugna contro il mio collo.

- Non possiamo… facciamo tardi a lezione…- certo, se tenesse ferme quelle meravigliose mani forse non avrei difficoltà a parlare.

- Hermione, tesoro, sono le quattro e mezza. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo per stare insieme.-

“Stare insieme”, tradotto nella lingua di Draco Malfoy, significa forse “fare sesso nella vasca da bagno”? Mh, evidentemente sì.

- Rischiamo comunque di tardare.- sì, Hermione, convinciti di questo e cerca di non rabbrividire sotto il suo tocco.

- Granger.- dice in tono leggermente aspro.

- Sì?-

- Taci.-

Detto questo si sporge in avanti, mi gira il viso con una mano e mi da un bacio di quelli che te li ricordi per tutta la vita.

In effetti, forse, non rischiamo di fare così tardi…

 

 

 

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Capitolo 16
*** Tell me girl, Tell me girl ***


 

 Questo capitolo è dedicato a gigantopica 

 

 

 

 

 

*Act XVI*
- Tell me girl, Tell me girl -

 

 

 

 

 

- Avete ancora quindici minuti.-

Grazie dell’avviso professor Piton.

Stiamo svolgendo un difficilissimo compito di Pozioni, sono concentratissima, ma il nostro caro professore continua a scandire il tempo ogni minuto che passa.

- Quattordici minuti.-

Appunto. Ho risposto a tutte le domande e sto controllando il mio compito per la terza volta.

Ho esaminato i contenuti, la forma e la struttura. Adesso lo rileggo a ritroso per scovare eventuali errori grammaticali o di scrittura.

- Undici minuti.-

Cosà? Già undici?! Concentrati Hermione. Leggi bene ogni parola e ignora Ronald accanto a te che sta tentando di copiare.

- Dieci minuti.-

Una pergamena è andata. Scorro le parole e le lettere così attentamente e velocemente che mi fanno male gli occhi, ma ormai sono abituata. Due pergamene.

- Otto minuti.-

E che cavolo. Continuo a leggere cercando, nel frattempo, di isolare la voce di Piton in un angolo della mia mente.

- …-

Tre pergamene. Ancora mezza e avrò finito.

- Mione!-

Dio, Ronald, taci!

- Due minuti.-

Finito!

Sorridendo tronfia mi alzo e consegno il compito lasciandolo sulla scrivania. La campanella suona in questo istante.

 

 

***

 

 

- Mione, perché non mi hai fatto copiare?-

Ron si sta lamentando da mezz’ora, ovvero da quando siamo usciti dall’aula di Pozioni. Neanche l’ottimo pranzo che stiamo consumando riesce a distrarlo, il che si commenta da solo direi.

- Agli esami finali non potrai certo copiare, qualcosa dovrai pur saperla dopo sette anni, no?- rispondo un po’ (un po’ tanto) esasperata - Prendi esempio da Harry.- l’interessato alza due occhi verdi da bambino su di me - Lui almeno ha la decenza di tacere.-

- Grazie.- mugugna il moro, per poi tornare a massacrare il suo pasto con la forchetta.

Piton l’ha ripreso più volte durante il compito, ma il bello è che non stava facendo proprio niente.

- Buon appetito!- ecco la voce di Ginny. Mancava giusto lei a completare il quadretto - Com’è andato il compito?-

Due facce scure la fissano. Come poteva andare un compito con Piton, se non nello stesso modo in cui va sette anni?

- Povero cucciolo.- passa una mano fra i capelli di Harry e gli schiocca un bacio sulla guancia.

Alzo gli occhi sulla Sala Grande, faccio scorrere distrattamente lo sguardo sugli altri tavoli e mi fermo su una testa bionda che conosco molto bene.

Proprio in questo istante il proprietario della suddetta testa fa la stessa cosa e i nostri occhi si incontrato.

Sorrido istintivamente. Credo di essere arrossita. Lui risponde al sorriso e poi, novità delle novità… ghigna.

- Insomma, hai finito di flirtare col furetto?-

- Cosa?-

- Ho detto…- dice la voce della Piattola.

- L’ho sentita l’ultima frase.- la interrompo - Non stavo flirtando proprio con nessuno.-

Non so mentire, sento già di essere diventata ancora più rossa di prima. Ginny infatti mi guarda come per dire “Non ci credi neanche tu”.

- Come vanno le cose tra voi due?-

Dritta al sodo… - Bene.-

- Solo?-

- Cosa ti devo dire, che va male?-

- Magari…- commenta Ronald senza curarsi troppo di tenere la voce bassa.

- “Bene” è un po’ riduttivo.- dice la sorella - E’ da un po’ che vi frequentate, tra alti e bassi…-

Se per lei quello che è successo tra me e Draco sono semplici alti e bassi non oso immaginare a cosa sia abituata!

- Insomma, è trascorso un po’ di tempo, i mesi passano, la scuola finirà…-

- …-

- Lui è sempre stato un libertino e per te ha cambiato modo di vivere.-

Harry fa un verso poco gradevole da sentire a queste parole.

- Anche tu sei cambiata.-

- Vi ho solo fatto vedere cosa c’è oltre i libri e i bei voti.- rispondo prontamente calcando sulle ultime due parole come monito per Ron - E sono felice di averlo fatto. Sto molto bene, sia con gli altri che con me stessa. Tutto qua.-

Nessuno dei tre parla. Mi verso un po’ di acqua e inizio a bere, ma rischio di strozzarmi alla domanda che mi pone Ginny.

- E’ una cosa seria?-

Per lei “serio” si usa in casi estremi, devo credere di esserlo?

- Seria… quanto?-

- Seria nel senso: starete insieme dopo la scuola, quando le nostre vite da studenti si divideranno e lui tornerà a vivere nella casa dei genitori che pullula di Mangiamorte?-

Alla faccia della schiettezza.

Io… non lo so. Con Draco non si sono mai affrontati certi discorsi. Quando siamo insieme parliamo di tante cose, studiamo, ridiamo, facciamo l’amore… ma non abbiamo mai parlato del nostro futuro.

Insomma, abbiamo diciassette anni e stiamo insieme da pochi mesi, stiamo anche cercando di ricostruire le basi della nostra storia… dateci tempo!

Perché qui nessuno riesce a concepire l’idea che due persone possano stare insieme senza necessariamente sposarsi dopo poco tempo?

- Che diventi o no un Mangiamorte- continua Ginny - la sua famiglia non ti accoglierà mai a braccia aperte.-

Mi chiedo se lo faccia apposta o se sia solo estremamente stupida.

- Non lo so cosa faremo, ok?- sbotto piuttosto scocciata - Stiamo insieme e stiamo bene, direi che è questo ciò che conta.-

- Sicuramente,- risponde lei - ma la sua famiglia è molto tradizionalista, come tutte quella antiche. Credi davvero che i coniugi Malfoy non abbiano già programmato un matrimonio di interesse per il figlio?-

Mi ammutolisco. Lo ammetto, non ci avevo pensato. A differenza del mondo magico, in quello babbano i matrimoni organizzati non si usano più, o sono comunque casi rari.

Ma, se così fosse, se davvero ci fosse già una fidanzata pronta per lui, Draco me ne avrebbe parlato… no?

- …morto!-

Eh?

Ci giriamo tutti per vedere un ragazzino del secondo anno Hufflepuff correre come un pazzo verso il tavolo degli insegnanti.

- C’è un morto!- grida sconvolto - Un morto nel Lago Nero!-

 

 

***

 

 

- Allora? Cos’è successo?-

- Chi era?-

- E’ vivo? È stato un omicidio o un incidente?-

Dio, state zitti!

- Un attimo di silenzio, per favore.-

La Sala Comune Gryffindor si ammutolisce. Sono tutti dannatamente curiosi di sapere cosa è accaduto oggi al Lago Nero.

- Il professor Silente ha radunato i Capiscuola e ha dato parola di informare gli studenti dei fatti.-

Di solito è lui ad occuparsi delle comunicazioni, ma credo sia impegnato con altro.

- Non c’è nessun morto.- qualcuno tira un sospiro di sollievo - La persona in questione è Pansy Parkinson, attualmente ricoverata presso il San Mungo per accertamenti sul suo stato di salute.-

- Ma è stato un incidente?- chiede una ragazzina.

- Non si sa ancora con certezza.- il Preside ha detto di non sbilanciarci troppo con le dichiarazioni, la gente ama spettegolare e ad Hogwarts anche i muri hanno le orecchie. Per davvero.

- Allora è stato un tentato omicidio?- esclama uno del terzo anno sconvolto.

- Questo è da escludere.- ci manca solo l’isterismo collettivo su un fantomatico assassino - Tornate a fare quello che stavate facendo, e non ricamate su questa storia.-

Con questo chiudo e mi dirigo verso la mia camera. Tanto che ad aspettarmi ci saranno Harry, Ron e Ginny.

Apro la porta e, come previsto, li trovo tutti e tre pronti a sapere la verità.

Li guardo uno a uno, non dicono una parola.

- Ha bevuto del sonnifero e si è gettata nel Lago. L’hanno presa appena in tempo, ha rischiato davvero di morire.-

Ginny è sorpresa e spaventata allo stesso tempo, Ronald è piuttosto sconvolto, Harry è serissimo.

- Adesso è al San Mungo, si è svegliata solo per pochi minuti.-

- Perché fare una cosa simile?- chiede il rosso - E’ pazzesco, tentare il suicidio…-

- Non lo so il motivo.- non è vero, un’idea ce l’ho, ma voglio prima accertarmene, anche se non credo di averne davvero bisogno.

- Meno male che l’hanno salvata, ti immagini i guai se fosse davvero morto uno studente all’interno della scuola?- dice Ginevra - Silente avrebbe avuto dei seri problemi a gestire la cosa stavolta.-

- Non farmici pensare, ho i brividi.- risponde il fratello.

- Sarà meglio andare.- Harry interviene per la prima volta - I professori saranno agitato, vorranno il massimo ordine tra gli studenti.-

- Giusto. Dai, andiamo.- concorda Ron, e si avvia alla porta.

Ginny lo segue ed Harry anche, ma prima di uscire misi avvicina.

- Tu sai perché ha tentato di uccidersi, vero?- chiede con estrema serietà.

- Ho un’idea.-

- Coincide sicuramente con la mia.- risponde - Parlatene.-

Detto questo esce dalla mia stanza.

Harry è ottuso, ma certe cose le capisce subito, soprattutto alla luce di quanto accaduto ultimamente.

Pansy Parkinson ha tentato di uccidersi, e il motivo è uno: Draco.

 

 

***

 

 

Sono passati due giorni da quando la Parkinson è stata ricoverata al San Mungo “per un malore” ed è ovviamente il pettegolezzo più succulento della scuola.

L’ho sempre detto io, qui la gente parla troppo e studia poco, ecco perché c’è chi viene bocciato anche nel Mondo Magico.

- Sei stata tu!-

…?

- Dico a te, Granger!-

- Scusa?-

Davanti a me c’è una Slytherin del terzo anno con bei boccoli color cioccolato e lo sguardo infuocato.

- Lo so che sei stata tu!- ripete velenosa.

- Che ho fatto?- non capisco di cosa stia parlando. Ed ecco il solito capannello di pettegoli che si fermano a guardare.

- Hai tentato di uccidere Pansy Parkinson!-

Stupore, sorpresa e curiosità si fanno subito spazio tra i presenti. Io sono a dir poco allibita.

- Perché dici questo?- rispondo cercando di mantenere la calma - Su che basi mi accusi di una cosa del genere?-

- Tu la detesti, hai cercato di ucciderla per vendetta!- dice la ragazzina - E per poco ci riuscivi davvero!-

- Sono accuse molto gravi.- dice una voce che conosco bene - Hai delle prove?-

- Malfoy…- è stupita, ma avrebbe dovuto aspettarselo, no? Non è un segreto che io e Draco stiamo insieme.

- Nessuno ha cercato di uccidere nessun altro.- fa qualche passo e mi affianca - Mi spiace piccola, hai sbagliato tutto.-

Lei arrossisce di rabbia e vergogna.

- Hermione non è così subdola e disonesta. Puoi dire lo stesso di Pansy?- ghigna - O di te stessa?-

A questo punto lei diventa furente, ma so che non oserebbe mai rispondergli male.

Il mio ragazzo mi passa un braccio intorno ai fianchi e mi porta via. Quasi non mi ero resa conto di aver trattenuto il fiato.

 

 

***

 

 

- Ehi.-

Butto in aria una macchia di fumo grigiastro che si disperde nell’aria fino a diventare invisibile e ignoro palesemente il terzo richiamo del biondo alle mie spalle.

- Non sei una fumatrice.-

- E allora?- rispondo un po’ troppo bruscamente, aspiro di nuovo, rilascio un’altra nube tossica e faccio evanescere la sigaretta fumata a metà che avevo tra le dita.

- Vieni qui.- il tono è inaspettatamente dolce e pacato.

In silenzio mi volto e ubbidisco, raggiungendo Draco sul letto e prendendo posto accanto a lui.

- E’ normale che ti abbia fatto questo effetto.- dice cingendomi le spalle con un braccio - Se avessi potuto l’avrei schiantata all’istante, quella piccola stupida oca starnazzante.-

- Ehi!- sembra calmo ma in realtà è più arrabbiato di me?

- Beh, tu non l’avresti fatto?- ammicca guardandomi di traverso.

- In effetti…- devo ammettere che l’idea non è così male…

Il punto è che sono nervosa. Sia per quello che ha combinato la Parkinson, sia per il discorso che mi ha fatto Ginny recentemente. Sto con Draco e stiamo bene, abbiamo tutto il tempo del mondo e una vita davanti a noi, ma cosa succederà dopo Hogwarts…?

- Draco…-

- Sì?-

- Se ti chiedo una cosa prometti di rispondere con assoluta sincerità?-

Una parte di me ha paura di sentire la risposta.

- Certo, perché?- chiede incuriosito e leggermente confuso - Che cosa vuoi sapere?-

Una parte di me ha paura di porre questa domanda.

- Cosa succederà dopo che ci saremo diplomati?-

Mi fissa con uno sguardo tremendamente serio.

- Hai intenzioni serie con me o dopo Hogwarts ci perderemo ognuno per la propria strada?-

Sento il cuore correre come un pazzo nel mio petto. E se lui lo sentisse?

- Hermione…- dice con estrema lentezza e serietà -…che cosa mi stai chiedendo?-

- Niente in particolare.- rispondo cercando di ritrovare la calma che al momento ho perso per strada - Voglio solo sapere se sono una storia carina ma poco importante o qualcosa di più. Non ti sto chiedendo promesse o dichiarazioni, sia chiaro.-

Lo vedo rilassarsi impercettibilmente. Devo averlo spaventato, e di certo non era questa la mia intenzione. Ma perché quando si tratta di lui e di queste cose perdo il mio tanto decantato raziocinio?

- E’ molto semplice.- risponde dopo una breve pausa - Continueremo a stare insieme finché ci sopporteremo.-

Eh…?

- Non farti le cosiddette e sacrosante seghe mentali, Caposcuola Granger.- ridacchia. Ore è completamente rilassato, riesce anche a scherzare - Sono serio con te, e non vedo il diploma come un punto di separazione.-

Mi sono sempre sentita così leggera o sono le sue parole a farmi questo effetto? Non lo so, ma è una sensazione piacevole.

- Ma come farai con tuo padre?- è più forte di me, ora che ho iniziato a parlare non posso fermarmi alla prima risposta che ricevo. Positiva, tra l’altro. - Sono sicura che non sarebbe molto contento di sapere che ci frequentiamo.-

- Ti sembrerà strano, ma mio padre non sarà un problema per noi.- dice con estrema serenità e leggerezza d’animo.

Che abbiano dato l’ergastolo a Lucius Malfoy? Che abbia perso la memoria, o che qualcuno gli abbia fatto il lavaggio del cervello e adesso è un amante di Babbani e MezzoBabbani?

- Non ho intenzione di diventare un Mangiamorte.-

Ottima notizia, decisamente, anche se non ho mai creduto davvero che Draco volesse diventare un lacchè di Voldemort.

- Quindi verrò diseredato.-

- COSA?!-

Che vengano aperte le porte del Paradiso, cosicché io possa rotolare attraverso di esse e raggiungere l’Inferno che mi aspetta…

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** No One Ever... ***


Note:
Due precisazioni di numero sul capitolo precedente. La frase finale “
Che vengano aperte le porte del Paradiso, cosicché io possa rotolare attraverso di esse e raggiungere l’Inferno che mi aspetta…” non vuol dire niente di particolare, è solo un modo per dire che Hermione non attraverserà un periodo facile, con una Parkinson pazza che ha cercato di uccidersi e un Malfoy diseredato^^

E a proposito di questa cosa: Draco NON ha rinunciato al nome della sua famiglia per amore di Hermione
Draco aveva già deciso di non seguire le orme di mamma e papà Malfoy. Draco non molla i Malfoy per Hermione, ma per una sua decisione personale che non ha NULLA a che fare con lei.

Buona lettura!

 

 

*Act XVII*
- No one ever… -

 

 

 

 

 

Il petto caldo del mio ragazzo culla il mio sonno e abbraccia il mio risveglio.

La mia relazione con Draco è di pubblico dominio e nessuno dice più niente se la sera non dormiamo sempre nei nostri letti. Anche i professori sono abituati a vederci entrare insieme in Sala Grande per colazione, ma credo - cioè spero - che non sappiano che io e Draco dormiamo insieme.

La cosa più incredibile è non ci sfiniamo di sesso. La maggior parte delle volte ci rotoliamo tra le lenzuola fino a orari improponibili - è difficile non mettergli le mani addosso, capitemi - ma spesso e volentieri ci limitiamo a dormire abbracciati - e quasi completamente vestiti! - come stanotte.

Da quando la Parkinson ha tentato il suicidio sono piuttosto irrequieta, non ci vuole una predizione della Cooman per saperlo.

Draco capisce il mio stato d’essere e mi rispetta. Ci sono tante cose che non conosco ancora di lui e del suo carattere… spero di poterle scoprire nel corso del tempo.

Certo però che io e Malfoy siamo davvero strani come coppia. Ci eravamo cornificati ancor prima di metterci insieme, voglio dire, non è normale!

Comunque sembra che le cose stiano andando bene. Sostanzialmente tra di noi non ci sono incomprensioni. Solo un po’ di cocciutaggine da parte di entrambi, ma era prevedibile, insomma… non siamo esattamente il ritratto di principe e principessa in una favola per bambini!

Ad ogni modo si sta facendo tardi, non è il momento di mettersi a pensare. Anzi, meno rimugino su questa cosa meglio è, ho il cervello già abbastanza fritto.

- Ehi, principino.- poso una mano sulla spalla di Draco per svegliarlo - E’ tardi, dobbiamo andare a lezione.-

- Mh, sì… arrivo…- mugugna lui girandosi dall’altro lato - …cinque minuti…-

- Va bene.- sospiro sorridendo appena. Scendo dal letto e mi porto davanti allo specchio per darmi una sistemata.

Nel giro di mezz’ora siamo entrambi pronti per un nuovo giorno sui libri. Usciamo dal dormitorio e ci incamminiamo con calma verso la Sala Grande.

C’è chi sta ripassando nei corridoi per compiti o interrogazioni da sostenere. Un po’ mi viene da sorridere. E’ vero, studio tanto, forse troppo, però il mio ripasso prima di una verifica è appunto un ripasso, non un tentativo di studiare in cinque minuti ciò che non ho studiato per settimane.

- Signorina Granger!- sento chiamare dietro di me - Signor Malfoy!-

Ci voltiamo e davanti a noi vediamo la professoressa Sprite - Buongiorno professoressa.- saluto educatamente.

- Buongiorno a voi.- risponde - Vi cercavo. Il Preside ha bisogno di voi.-

Io e Draco ci scambiamo uno sguardo interrogativo.

- Non chiedetemi il motivo perché non lo so.- anticipa la nostra domanda.

- Va bene. Grazie mille professoressa, andiamo subito.-

Affrettiamo il passo per raggiungere lo studio di Silente. Cosa può volere da noi? Che ci siano novità dall’ospedale? Oddio, non sarà successo qualcosa di grave alla Parkinson…?

- Calmati.- sussurra Draco stringendomi la mano - Magari il vecchio non ci dirà niente di preoccupante.-

- Lo spero…-

 

 

***

 

 

- Benarrivati ragazzi.- ci saluta Silente - Prego, accomodatevi.-

- Signore, cosa deve dirci?- chiedo mentre prendiamo posto.

Lui mi fissa con calma per qualche istante prima di rispondere - La signorina Parkinson desidera parlarti.-

Forse ho sentito male…

- Io?- mi indico col dito - Vuole parlare… con me?-

- Esattamente.- annuisce lui - Si è ripresa e le sue condizioni di salute stanno lentamente migliorando, e ha chiesto di poter parlare con lei.-

Sono senza parole. Di cosa vorrà parlarmi la Parkinson? Perché vuole parlare proprio con me, e non con Draco, magari?

- Ovviamente l’invito è esteso anche a te, signor Malfoy.- aggiunge il preside.

- Ovviamente.- rimarca Draco con tono freddo. Credo che non mi avrebbe comunque lasciata andare da sola.

 

 

***

 

 

- Signorina Granger. Signor Malfoy.- i professori Piton e McGranitt hanno atteso il nostro arrivo al San Mungo. Meglio così, non saremo soli.

La direttrice di Gryffindor ha un’espressione molto seria e sofferente. Non può certo essere contenta che una sua alunna abbia tentato il suicidio a causa di problemi mentali.

Vorrei dire qualcosa ma un Medimago sbuca da una porta che non avevo visto e guarda verso di noi - Prego, entrate.-

Vorrei non essere qui.

Sento la mano di Draco chiudersi calda intorno alla mia, fredda come un ghiacciolo.

Vorrei essere con lui, ovunque. Non mi importa dove. Portami via.

- Granger.- il mio nome viene sputato con acidità e freddezza ancor prima che sia completamente entrata nella stanza. Iniziamo bene.

Pansy Parkinson è letteralmente l’ombra di se stessa.

Vederla mi mette i brividi.

Piton e la McGranitt sono dietro me e Draco. Credo che non possano lasciarci soli con lei.

E’ pallida come un lenzuolo, le labbra sono secche e due profonde occhiaie violacee le segnano il viso.

- Sono stata io.- dice in un sussurro acuto - Ho cercato io di far fuori la Granger.-

I suoi occhi scuri si puntano su di me - Ho preparato il veleno e ti ho spinta dalle scale. Volevo toglierti di mezzo.-

Deglutisco a vuoto. Sento un movimento dietro di me, probabilmente la McGranitt è rimasta colpita da ciò che ha appena detto la Parkinson.

- Draco era mio. Mio. Era tutto perfetto.- scuote la testa - Tutto pianificato fin da quando ero una bambina.-

Vorrei intervenire, dire qualcosa, ma credo sia meglio far parlare lei e lasciare che si sfoghi. È al capolinea, non ha più carte da giocare contro di me. E non voglio aggravare la sua precaria situazione mentale.

- Io e Draco dovevamo sposarci!- strilla all’improvviso in un impeto di rabbia - Ho vissuto tutta la vita… TUTTA!, preparandomi ad un futuro insieme a lui…-

La mano calda del mio ragazzo stringe con forza la mia. L’ho notato da un po’ di tempo: quando si parla del suo futuro, dei genitori, della famiglia e cose personali Draco si chiude. Diventa freddo e il discorso cade.

- …sarei stata la moglie del Mangiamorte più in vista!-

La McGranitt sussulta apertamente a questa affermazione così limpida e sincera.

Draco parla per la prima volta da quando siamo entrati - Non diventerò un Mangiamorte.- la sua voce è dura, fredda nel rispondere all’ombra di una persona che conosce fin da quando era bambino.

È triste sapere che possono accedere cose simili.

La mora si zittisce e per qualche istante la collera le colora lievemente le guance di un rossore quasi impercettibile.

- Sapevo che c’erano dei problemi su questo punto.- risponde dopo qualche attimo ancora di silenzio - Ma sarei comunque stata la moglie di un Malfoy! L’ultimo del casato, l’unico discendente… avrei dato la luce agli unici eredi di una delle famiglie più ricche, antiche e potenti del mondo magico!-

È così che l’hanno cresciuta, allora? Con l’idea che sposare un ragazzo ricco e di famiglia importante sia la strada giusta? Che puntare all’eredità e al nome di qualcun altro sia tutto ciò che conta nella vita?

Draco resta in silenzio per qualche istante. Poi un accenno di ghigno si fa spazio sul suo viso. È un ghigno freddo, diverso da quello che mi ha mostrato spesso in questi mesi.

È il ghigno di suo padre.

- Spiacente, Pansy, ma non ci sarebbe stata nessuna Lady Malfoy né un’eredità a cui puntare.-

Lei aggrotta le sopracciglia senza capire. Credo di essere una delle pochissime persone a conoscenza delle intenzioni di Draco riguardo l’eredità del nome Malfoy…

- Niente futuro da Mangiamorte,- inizia - …nessun nome da sfoggiare. Nessun patrimonio di cui vantarsi… verrò diseredato.-

A questo punto Pansy non è la sola a guardare il biondo con la bocca spalancata. Neanche Piton sapeva di questa folle decisione?

- Cosa… tu… io non…- balbetta Pansy - …diseredato?-

- Esattamente.- annuisce lui - In parole povere, sarò un Malfoy fuori casta.-

- Ma… perché?!- la sua voce è stridula e insopportabilmente acuta. Si sta alterando sempre di più, forse dovremmo chiamare qualcuno… - E’ per lei?- chiede con un cenno nella mia direzione.

Draco mi guarda, accenna un sorriso e riporta gli occhi verso di lei - No.- risponde con la semplicità di un bambino - E’ una decisione presa tempo fa.- spiega - Marchio Nero ed eredità. Entrambi, o nessuno dei due. Io ho scelto la seconda opzione. Non morirò di fame, ma essere un Malfoy senza esserlo al cento percento sarà difficile. Probabilmente avrò molti guai con chi credeva che sarei diventato un Mangiamorte.-

Pansy sembra una statua di marmo. Fatico a credere che stia ancora respirando. Credo che la notizia l’abbia shockata ancor più di quanto già non fosse.

Noto un lieve cambiamento nella sua espressione. Ci distende, poi si fa pensierosa e di nuovo si rilassa.

- Sei pazza.- mormora infine alzando lo sguardo scuro verso di me - Sai a che cosa stai andando incontro?-

- Più o meno.- rispondo.

- Ti uccideranno.-

- Che ci provino.- alzo le spalle - Sarò pronta a difendermi.-

Nei suoi occhi passa un lampo di consapevolezza, e capisco al volo il suo pensiero. Lei non lo farebbe. Neanche per Draco. Il Marchio Nero, un marito Mangiamorte, il nome dei Malfoy… sono più importanti di Draco stesso.

- Nonostante tutti i miei sforzi per allontanarvi, ho ottenuto l’effetto contrario. Gli stai appiccicata ancora più di prima.- dice dopo una breve pausa - Spero che ti ammazzino, Granger.- sputa velenosa - Solo in questo modo potrò pensare “E’ meglio che sia andata così.”-

Apro la bocca per ribattere, ma mi accorgo che è inutile. Credo che la nostra visita sia finita.

Stringo la mano di Draco e ci scambiamo un’occhiata complice - Andiamo via.-

 

 

***

 

 

Hogwarts. Ultimo giorno dell’anno scolastico.

Pansy Parkinson non ha potuto sostenere le prove d’esame per ovvi motivi, mentre tutti gli altri studenti della scuola hanno appena tirato un sospiro di sollievo per aver finalmente posato le piume.

Dal punto di vista scolastico sono tranquilla. Agitata per i risultati, sicuramente avrò commesso qualche errore, magari invece di dieci avrei dovuto rileggere ogni pergamena quindici volte… scrivere ancora più in piccolo per farci stare ancora più nozioni…

- Ehi.- sento una voce accanto a me - Smettila di pensare agli esami.-

- Non stavo pensando agli esami.- ribatto automaticamente.

- Chi credi che sia, Potteridiota?- il mio meraviglioso ragazzo sa sempre come strapparmi un sorriso, anche quando insulta più o meno lievemente i miei amici.

- Hai ragione. Pensavo agli esami.- ammetto alzando le mani in segno di resa - Credo che avrei potuto…-

Due labbra calde e invitanti si posano sulle mie impedendomi di finire la frase. Ma sì, che mi importa di una parola in più o in meno, quando posso essere baciata in questo modo?

Mi abbandono tra le braccia del mio ragazzo e in pochi minuti finiamo stesi sull’erba. No, questo non possiamo farlo… cioè, non qui all’aperto sotto gli occhi di tutti!

- Malfoy, saresti così gentile da togliere i tentacoli dalla mia migliore amica?-

Ecco, lo sapevo.

- Potteridiota.- ultimamente lo chiama sempre così, si è affezionato a questo simpatico nomignolo - Che bello vederti.-

- Ciao Harry.- mi ricompongo - Ron, Ginny.- mamma che imbarazzo. Draco è un pervertito. Deve smetterla di stendermi su qualunque superficie piana ci sia a disposizione e in qualunque momento, soprattutto dovunque!

- Herm, volevamo parlarti.- dice Harry sedendosi sul prato di fronte a me, subito imitato dai fratelli Weasley - Malchecca, resta.- quanto bene si vogliono questi due ragazzi non si può spiegare…

- Dimmi tutto.-

- Cosa hai deciso di fare dopo Hogwarts?-

Eh? - Pensavo di provare con la carriera di Auror insieme a te e Ron.- rispondo in tono ovvio - E se non dovesse essere la strada giusta per me diventerò avvocato.- abbiamo parlato tante volte di questo argomento, non capisco il senso della domanda.

- Vedi, Ginny vuole dedicare un anno intero ad allenamenti intensivi e stage per entrare in una delle migliori squadre di Quidditch.- inizia a spiegare - Io e Ron vorremmo seguirla. Come sostegno, manager, guardie del corpo… e iniziare il corso di Auror al nostro rientro.-

- Insomma volete cazzeggiare per un anno con la scusa di stare dietro alla rossa.- commenta Draco prima ancora che io possa elaborare una risposta. In effetti però credo che avrei detto più o meno la stessa cosa.

- A differenza tua, Malchecca, i nostri anni a scuola sono stati molto difficili.- ribatte Ron.

- Un anno di pausa non nuoce di certo alla salute, sono in tanti a farlo.- aggiunge Harry, poi torna a guardarmi - Penso che anche tu abbia bisogno di staccare da tutto e pensare un po’ a te stessa.- lancia uno sguardo di fuoco al biondino - E all’idiota che frequenti. Magari ti accorgi che non è la persona giusta per te e te ne liberi prima di cominciare i corsi.-

Draco si esibisce con una mezza bestemmia all’indirizzo del mio migliore amico. Sembra più irritato di quanto dovrebbe.

- Pensaci su, ok?- Harry mi posa un bacio sulla fronte, poi si alza e se ne va insieme a Ron e Ginny. Ma che diavolo…?

- Potter della malora.- bofonchia Malfoy.

- Non starai esagerando?-

- No, perché quell’idiota come sempre vede le cose a modo suo.- ribatte stizzito - Sono stato io a dirgli che volevo stare un anno a spasso con te.-

Strabuzzo gli occhi. Cosa?! Harry e Draco che parlano da soli, civilmente magari, senza riportare danni permanenti? Deve essere un sogno. No, un incubo.

- Poi quel cretino mi ha detto di aver pensato la stessa cosa per la Weasley. Lenticchia da solo non sa fare nulla quindi segue a ruota gli altri due.- è strabiliante il modo che questo ragazzo ha di insultare la gente mentre parla, facendola anche sembrare una cosa assolutamente naturale.

- Quindi, riassumendo… vorresti dedicare un anno intero a me, e poi cominciare insieme gli studi?-

I suoi occhi grigi si fissano sul mio volto - Sì.- la sua espressione si fa seria, e al contempo… dolce. Tenera.

- Hermione…- prende le mie mani tra le sue -…non possiamo dire che la nostra sia una storia da manuale.-

- No, decisamente.- rispondo.

- Al di là delle stronzate di Potter, penso che dovremmo dedicare davvero un po’ di tempo a noi, a stare insieme… conoscerci meglio e rimediare agli errori che abbiamo commesso in questi mesi iniziali.-

Oddio, è un discorso non serio, di più!

- Sì.- le mie labbra pronunciano queste parole prima ancora che la mente le abbia formulate - Io credo in noi. Davvero. Voglio sistemare le cose, vivere serenamente la nostra storia e se proprio non dovessimo essere fatti per stare insieme, almeno potremo dire di averci provato finché abbiamo potuto.-

Lo sguardo di Draco si illumina. È quello che penso. Sul serio.

Sono davvero innamorata di lui, anche se caratterialmente ci scontriamo spesso e avremo sicuramente problemi in futuro con la sua famiglia… non mi importa.

Io sto con Draco, non con la sua famiglia. Se ci siamo innamorati nonostante le differenze, le difficoltà e gli ostacoli, allora… potremmo davvero far fiorire in pieno questo sentimento che ci lega.

È questo che penso mentre lui mi si avvicina con uno sguardo al limite della dolcezza e mi stringe a sé in un bacio indimenticabile.

A tutto esiste un perché. Ogni cosa ha il suo perché.

Noi, evidentemente, siamo il nostro perché reciproco.

E io ci credo con tutta me stessa, così come credo nella sincerità e nell’intensità di questo bacio.

Nessuno mi ha mai baciata come mi bacia lui, e questo per me è più che sufficiente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine

 



 

 

Penso di essere piuttosto convinta di come è finita la storia, delle frasi che ho usato e del breve dialogo interiore di Hermione.
Perché, in fin dei conti, la protagonista della storia è lei. Il suo cambiamento è ciò che ha provocato tutto questo, e mi sembrava giusto, più che su lei e Draco, concludere la storia su come lei si pone nei confronti della loro relazione.
Non faccio nomi, semplicemente voglio ringraziare tutti voi in primis che avete letto, commentato e seguito questa storia passo dopo passo. Grazie a chi l’ha seguita dall’inizio, a chi l’ha presa a metà o alla fine.

Grazie per aver creduto in me, per non pensato “Questa ha sbagliato tutto”, per aver visto qualcosa in più in questa storia dal tema già trattato più volte da moltissimi altri autori.
Grazie per le vostre parole e il vostro sostegno, sia nei periodi belli che in quelli difficili che ho attraversato. Mi siete stati vicini e questo per me è davvero importante.

Un grazie speciale alle mie migliori amiche. Vi amo dal profondo dell’anima.


Ancora una volta, grazie di cuore a tutti voi.

Vi voglio bene.

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