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Hey,cari lettori, eccomi con una nuova fan fiction,è ancora in corso la
mia fan fiction “Fiamma Blu”,che non ho abbandonato,lo dico per chi si trova a
leggere questa ff e si chiede se l’altra la lascerò,beh per la vostra gioia no
non l’ho lasciata,ma per
Hey,cari
lettori, eccomi con una nuova fan fiction,è ancora in corso la mia fan fiction
“Fiamma Blu”,che non ho abbandonato,lo dico per chi si trova a leggere questa ff e si chiede se l’altra la lascerò,beh per la vostra
gioia no non l’ho lasciata,ma per adesso è in sospeso,mi ci vorranno tutte le
vacanze di natale per decidere dei punti fondamentali di quella ff.
Parlando di
questa ff invece,mi è venuta
in mente così di scatto,come un raggio di luce che è riuscito a scappare dalla
torbida affluenza di nuvole.
Spero vi piaccia
e se non chiedo troppo,vorrei ricevere delle
recensioni,anche solo di due parole per dire se è di vostro gradimento.
Vi lascio alla
lettura,con affetto TanyaCullen.
L’Amore non dice bugie
1.Ritorno
I grattacieli si innalzavano al cielo con una maestosità
impressionante,così belli e delicati da affascinare qualsiasi
persona li guardasse.
Quella mattina,a New York,la
giornata era soleggiata,anche se il freddo di Gennaio non permetteva di poterla
godere in pieno.
Al New York Hospital il
primario del reparto di chirurgia,CarlisleCullen,finiva il suo turno mattutino.
Passava per i corridoi dell’ospedale,le
dottoresse,infermiere e anche qualche paziente lo guardavano con ammirazione e
adorazione mentre i suoi colleghi lo salutavano con affettuosità e rispetto.
CarlisleCullen era un uomo di immensa
bellezza,dai capelli dorati e gli occhi di una azzurro intenso.
Viveva a New York,ed abitava a
Manhattan,nel quartiere più importante della città,l’Upper East Side,lì
risedevano le famiglie più importanti e ricche dell’intera New York e alle
poche persone dal guadagno molto più modesto,non era permesso abitarvi se non
per lavoro nelle grandi ville.
La famiglia Cullen era uno di
quelle famiglie importanti,ma gentile e rispettata da
tutti gli altri e i suoi componenti erano appunto il dottor CarlisleCullen,sua moglie EsmeCullen,grande architetto e arredatrice e i loro 3 figli.
Il primo era Edward Cullen,di 22 anni,laureato in medicina come il padre,ma non
abitava con quest’ultimo,viaggiava per il mondo,per studio l’aveva giustificato
il padre;poi vi era Alice Cullen di 18 anni e
frequentava la St. JudeSchool
insieme a suo fratello più piccolo EmmetCullen di 17 anni.
Carlisle
continuava a camminare per i corridoi dell’ospedale,dirigendosi
verso l’uscita.
-Arrivederci dott. Cullen – lo
salutò educatamente Amanda,la segretaria
dell’ospedale,invaghita del dottore dalla prima volta che aveva varcato la
porta dell’ospedale e tutto ciò non era all’oscuro del dottor Cullen.
-Arrivederci a lei,Amanda,e
passi una buona giornata- ricambiò il saluto come suo consueto Carlisle,con quel suo sguardo e tono di voce pacato e
dolce,dimostrando la sua professionalità e serietà.
Aprì la porta dell’ospedale e si avviò al parcheggio
continuando a salutare le persone che incontrava.
Era finalmente sceso dall’aereo,camminava
tranquillo e composto tra la gente,accorgendosi ogni tanto degli sguardi
lodevoli delle donne che lo guardavano.
Scese dalla sua vistosa macchina
e senza degnare di uno sguardo nessuno,lasciò le chiavi della macchina al
parcheggiatore e le valigie alla cameriera.
La sua era una famiglia perfetta per gli altri,ma dietro nascondeva tante altre cose.
La sua era una famiglia di mafiosi,dei
peggiori in circolazione,ma era immensamente furba.
Era il centro e il fulcro dei peggiori atti di violenza,di circolazione di droghe,auto,corse clandestine evendita di prostitute.
Nessuno conosceva quella loro realtà e nessuno mai si era
insospettito,avevano altri clan e famiglie che sotto
il loro comando effettuavano i loro ordini,intanto la sua famiglia incassava i
soldi e lui era dovuto partire per poter controllare tutto con i propri
occhi,poiché le loro azione erano diffuse in ogni parte della Terra.
Ora il suo periodo di transizione era finito ed era
finalmente ritornato a casa.
-Buongiorno signorino,è un
piacere rivederla,com’è andato il viaggio?-gli chiese la cameriera con rispetto
e dolcezza.
-Benissimo,grazie,ma adesso
desidero vedere mio padre,sapete dirmi dov’è?-rispose lui a tono.
-Certo,nel suo studio- lo
informò la cameriera.
Lui senza nemmeno ringraziarla e salutarla si avviò di
sopra,dopotutto lui era il padrone e non doveva
ringraziare nessuno,tanto meno i suoi dipendenti.
Ripercorse i corridoi della sua casa,dove
da piccolo aveva corso,rotto dei vasi e nel frattempo era cresciuto scoprendo
una realtà che nemmeno lontanamente immaginava di dover affrontare.
Arrivò finalmente alla porta dello studio di suo padre e l’aprì senza curarsi di bussare,sapeva che il padre stava
attendendo proprio lui.
Entrò e fissò l’uomo,suo
padre,che lo guardava con gioia.
-Ah,è un piacere rivederti
figliolo mio- gli disse andandogli incontro e salutandolo con un abbraccio
formale ma pieno d’amore,lui e suo padre erano molto più simili di quanto
dimostrassero.
-E’ un piacere anche per me rivederti padre,sono felice di essere finalmente tornato- rispose lui
sedendosi su una sedia di pelle nera.
-Certo,ma dimmi com’è andato il
viaggio?- gli domandò il padre sedendosi anche lui su una sedia,grande,di pelle
nera.
-Benissimo-.
-E gli affari come vanno?-si affrettò
a domandare il padre.
-Alla grande,all’inizio hanno
fatto fatica a credermi che veramente fossi io,ma poi si sono convinti e ho
dovuto placare gli animi turbati e agitati di tutti,ma per il resto,tutto va a
gonfie vele,i soldi aumentano e anche gli interessi,è tutto perfetto-.
-Sono felicissimo di questo figliolo,la
tua presenza lì è stata di grande aiuto,ma adesso come sai dobbiamo stare più cauti,tramite
dei testimoni sono venuto a sapere che la sicurezza,ma non so dirti
precisamente dove,sta arruolando sempre più agenti e la polizia ha catalizzato
anche qualche nostra attività e tu mi servi per poter gestire tutto
ciò,mettendo in disparte il desiderio di rivedere mio figlio- lo informò con
tono serio.
Il figlio rifletté sulle sue parole e dovette ammettere
che era felice di dover farequalcosa di finalmente attivo,non ne poteva più di stare seduto
dietro una scrivania a dirigere azioni di scarsa sostanza.
-Certo,papà,mi metterò subito
all’opera non ti preoccupare,da dove comincio?-.
-Figliolo,con calma,per ora
guarda soltanto e divertiti partendo dai capannoni- gli disse il padre
guardandolo fiducioso.
-Quali dei tanti capannoni?-chiese il figlio elettrizzato
di tornare su quel suolo.
-Da Jonathan naturalmente,dove
l’adrenalina e la folla non manca mai- rispose il padre con un sorriso
divertito sul volto,sapendo che era la meta che suo figlio voleva sentirsi
dire.
-Corro subito- e detto ciò si alzò e si recò nella sua
camera,si fece una doccia rilassante,scese giù a
mangiare qualcosa,accorgendosi che il resto della sua famiglia non era ancora
tornata.
Salì di nuovo in camera sua verso le 21.30,indossò una
maglia attillata bianca,con uno scollo a “V” dove i muscoli erano ben
visibili,dei jeans stretti scuri e le sue in mancabili Adidas bianche;prese le
chiavi della sua moto(eccola->http://www.torano.tv/wp/Video/partenzamoto.jpg)
,afferrò di sfuggita la sua giacca di pelle e si avviò fuori.
°°°°
In una cosa non molto lontana da lì alle 6.45 una sveglia
suonò.
La sveglia più precisamente si trovava nella stanza di
una bellissima villa,quella degli Swan
e la più giovane della famiglia,Isabella Swan,ma
preferisce essere chiamata Bella,fu svegliata dal suo profondo sonno e per
cosa? Per andare a scuola.
Di mala voglia alzò le palpebre e con gli occhi ancora
velati dal sonno guardò la sua cameretta,grande al
punto giusto,arredata di viola e mobili moderni.
Sempre di malavoglia si alzò dal letto e si recò di
fronte al suo grande armadio.
Non era una ragazza che amava tanto la moda,anzi non la seguiva mai,a 18 anni aveva tutt’altri sogni.
Frequentava la St. JudeSchool,la più prestigiosa di tutta
New York,portava lunghi capelli,color mogano a boccoli e due occhi
ciocco-lattosi.
La sua non era una bellezza da mozzare il fiato,ma non passava di certo inosservata.
Suo padre,Charlie Swan,era un uomo di gran onore e rispetto,era il capo della
polizia di New York e aveva salvato molte persone da questioni e casi
disastrosi.
Sua madre abitava a Phoenix con il suo nuovo compagno
Phil,giocatore di media notorietà di baseball;i suoi
avevano divorziato quando lei aveva solo 2 anni,all’inizio era stata affidata
alla madre,ma lei troppo occupata dalla sua vita sentimentale aveva preferito
mandare Bella dal padre.
Quella mattina come da copione indossò la sua divisa
scolastica:gonnellina corta scozzese di color blu,una camicetta bianca quasi
trasparente adornata con un cravattino della stessa fantasia e colore della
gonna(http://images.movieplayer.it/2009/04/26/blake-lively-con-divisa-in-gossip-girl-114036.jpg
),le scarpe potevano deciderle stesso gli alunni e poiché Bella era una ragazza
molto semplice e non amava nemmeno truccarsi,indossò le sue amate All Star blu.
Scese veloce le
scale di casa,suo padre era già andato a lavorare e così decise di bere del
latte freddo e mangiare una barretta di cereali.
Prese la sua tracolla da sopra il divano e di corsa si
diresse a scuola.
Quando arrivò il cortile era già
gremito di gente e alunni tutti vestiti uguali,sembravano dei deficienti pensò
Bella.
Si diresse verso le scale,dove
sapeva di trovare i suoi migliori amici e come da lei pensato erano lì ad
aspettarla:c’era Alice Cullen,per lei era come una
sorella,anche se la sua passione sfrenata per la moda e il trucco era stato
motivo di litigio molte volte,non era molto alta,aveva capelli corti,corvini e
sparati all’aria in un’acconciatura tutta particolare,ma la cosa che preferiva
in assoluto erano i suoi occhi azzurri,identici a quello di suo padre e aveva
anche lei 18 anni.
Affianco
c’era EmmetCullen,di 17
anni,fratello di Alice e diciamo anche di Bella tanto erano uniti,era molto
alto e immensamente muscoloso,dai capelli marroni e gli occhi di un
verde-castano,spruzzava allegria e ironia da tutti i pori,anche nelle
situazioni meno opportune e forse questo era il suo peggior difetto.
Infine c’erano Angela Weber e il
suo fidanzato Ben,si conoscevano dalle elementari,Angela era una ragazza
semplice come lei dai capelli e occhi scuri,mentre Ben aveva capelli castani e
occhi grigi.
Bella li raggiunse di corsa,quasi
inciampando nei suoi piedi.
-Il tuo equilibrio così
stabile mi stupisce ogni giorno di più- la scherzò Emmet
con il suo solito ghigno malefico e divertito.
-Certo,un giorno te lo
insegnerò- gli rispose a tono Bella.
-Bella ma come devo fare con te? Quelle All Star lì sotto non si coordinano per niente,quante volte ancora dovrò ripeterlo?- l’apostrofò Alice,come
ogni mattina,ricevette come sempre uno sbuffo da Bella e la sua piena
indifferenza.
-Va bene entriamo prima che si faccia
troppo tardi- disse Angela e così tutti si diressero nelle loro
classi,Angela,Ben,Alice e Bella nella stessa classe,all’ultimo anno e Emmet al penultimo.
Tutti andavano brillantemente a scuola e avevano una fama
consueta,tranne Emmet,che
era deriso da tutta la squadra di Football poiché non aveva accettato di
entrarvi.
Emmet non
si interessava a loro quasi mai,ma molte volte era
soggetto ai loro scherzi di pessimo gusto,ma nascondeva tutto ai suoi
familiari,poiché si ritrovava sempre uno contro sei.
Lui amava gli sport,ma il suo
preferito era il Baseball,infatti giocava nella squadra della scuola e l’aveva
sempre portata a vincere il campionato,ma essendo molto portato anche per il
Football gli era stato chiesto la partecipazione di entrare nella squadra,ma
lui prontamente aveva rifiutato e tutto ciò naturalmente non fu visto di buon
occhio da tutta la squadra,che pretendeva di averlo.
Alla fine delle lezioni tutti e cinque si affrettarono ad uscire,dirigendosi verso la macchina di Alice,una Porche
gialla canarino 911 Turbo.
-Che mattinata noiosa- si lagnò Alice una volta salutati
Angela e Ben.
-Come sempre- l’apostrofò Bella
anche lei scocciata.
- Mamma mia,ma come vi
lagnate,siete peggio di due vecchiette in pensione- le scherzò Emmet divertito.
-Zitto tu scimmione,ti conviene
non tirare troppo la corda,perché noi saremo delle vecchie,ma tu rimarrai il
solito bambino infantile che non cresce mai- risposero a tono Alice e
Bella,ridendo come pazze vedendo la faccia arrabbiata di Emmet.
-Ma certo ridete,non vi
preoccupate,ve la farò pagare io quando Edward tornerà e non sarò l’unico
ragazzo- si difese Emmet.
- Edward? Devo ricordarti che è all’estero,che non tornerà né a Natale né in nessun’altra situazione e
poi ha 22 anni,non verrà di certo a scuola per difenderti,è un uomo,bello e
maturo e non si abbasserà di certo ai tuoi livelli- lo rimbeccò Alice.
Bella era amica di Emmet e
Alice dall’inizio del Liceo,ma non aveva mai visto
loro fratello né l’aveva conosciuto,andando quasi sempre a casa loro aveva
visto qualche foto e doveva ammettere che era davvero bellissimo,ma non si
interessava più di tanto,sapeva di lui il poco indispensabile,venuta a
conoscenza dai suoi familiari,che parlavano orgogliosi di lui,laureato in
medicina,affermavano che la sua unica pecca era stata Tanya,la
sua ex-fidanzata se così si poteva definire,la solita bionda occhi
azzurri,barbie completamente rifatta,che sfortunatamente frequentava la loro
stessa scuola ed era capo cheerleader, era sempre seguita dal suo stormo di
oche,formato da Jessica Stanley e LaurenMallory,patetiche.
I genitori di Edward non l’avevano mai accettata,ma Edward la frequentava senza interessarsi del loro
disappunto,a nessuno risultava le avesse mai detto di amarla,molte volte lei
gli aveva detto esplicitamente di averlo tradito e lui senza interesse gli
rispondeva di aver fatto altrettanto,fino a quando lui stanco di lei l’aveva
lasciata ed era partito e Tanya tutt’ora aspetta il
suo ritorno per riconquistarlo.
-Questo lo vedremo- rispose Emmet
alla sorella minaccioso.
Salirono nella macchina e andarono in giro per la città,girando bar,locali e qualche negozio per accontentare anche
Alice.
Verso le 22.40 Alice eEmmet accompagnarono Bella a casa salutandosi e
promettendosi di divertirsi altrettanto anche il giorno seguente.
Bella aprì la porta di casa e si stupì quando non vide il
padre,così non avendo fame si recò in camera si
cambiò,scese le scale e si sedettedinanzi al televisione guardandola con poco interesse.
Stava vedendo un film poliziesco,lei
amava i gialli e non a caso il suo sogno era diventare un agente dell’ F.B.I.
Era il suo sogno da quando aveva visto,stranamente,un
distintivo di quest’ultimi sul comodino del padre,che gli aveva ordinato di non
dirlo alla mamma.
Da allora non aveva mai saputo come mai quel distintivo
fosse lì,ma ogni tanto si trovava ad aiutare il padre
a risolvere dei casi e quasi sempre ci riusciva.
Mentre continuava a fantasticare sul suo futuro la porta
di casa si aprì facendola sobbalzare.
-Bella- la
chiamò la voce di suo padre e subito si rilassò.
-Sono qui papà- urlò dal salotto.
-Ah,eccoti,senti hai già
mangiato?- le chiese dolce e premuroso,avevano tutti e due un rapporto
bellissimo,neanche con sua madre Bella aveva instaurato un rapporto del genere.
-Si papà,sono andata in un
locale con Emmet e Alice- lo rassicurò lei.
-Va bene,sono contento-.
-Papà ma come mai sei venuto così tardi?- gli domandò
preoccupata,continuando:- è successo qualcosa?-.
Charlie si fece subito serio e si accomodò sul divano di
fronte a lei.
-Bella c’è una cosa che ti devo dire,anzi
molte cose e anche tante novità- la informò serio.
Bella si allarmò subito:-Cosa mi
devi dire papà?-.
-Bella io sono solo il capo della stazione della polizia,ma anche il generale della pattuglia di New York dell’
F.B.I. -.
Bella strabuzzò gli occhi e credette
di aver sentito male.
°°°°
La moto scivolava sull’asfalto con velocità e potenza,ma anche con eleganze e destrezza. Era una sensazione
magnifica quella di sentire il motore mormorare sotto di sé,che
ti incita ad andare sempre più veloce e quando lo accontenti fa le fusa.
Lui continuò a correre fino a quando no
li vide e si fermò:i capannoni.
Continuò la sua corsa interrottamente,sempre
celando il suo volto dal casco nero lucido. Passava tra la gente,chi gridava,chi ammirava la sua moto e si chiedeva lui chi
fosse,c’era chi si drogava e le solite prostitute ai lati della strada.
Lui vide da lontano la gara di mote che stava per
iniziare e allora si affrettò a parteciparvi senza nemmeno iscriversi,perché sapeva che con quell’atto la persona che lui voleva
incontrare l’avrebbe riconosciuto.
Riavviò il motore della sua moto e facendo scattare la
lancetta su 140 partì,superò persone e altre moto
entrando nella gara,stupendo tutti,le moto in gara erano a distanza debita,ma
lui li avrebbe raggiunto in un attimo. Il motore scattò sotto i suoi comandi
conducendolo dove lui voleva arrivare;scartò i primi
quattro piloti,poi altri due,infine gli e ne rimaneva uno solo,alquanto
bravo,ma mai quanto lui.
La lancetta arrivò a 290 e allora come una piuma,alla velocità della luce superò anche l’ultimo pilota
superando la linea di arrivo e ricevendo in cambio un urlo ed un’esultanza
generale,mentre continuava a correre la gente gli dava pacche sulle spalle o
sulla schiena congratulandosi con lui tramite parole che lui non sentiva e le
lasciava disperdersi nell’aria poiché poco gli ne importava.
Arrivò alla sua meta e finalmente lo vide;era ancora come lo ricordava un uomo di 30 anni,era il suo
migliore amico,dai capelli dorati e gli occhi azzurri,seduto sul trono che lui
e suo padre gli avevano dato,dopotutto era suo zio,identico al padre ma molto
più rozzo.
Jonathan lo vide e anche se il suo viso era celato dal casco lo riconobbe,le sue labbra disegnarono un grande
sorriso,chiamò qualcuno che subito rispose e si affrettò
a fare ciò che gli aveva ordinato.
Ben presto quest’ultimo arrivò trascinando con sé una
ragazza,anzi una prostituta,dai capelli scuri e gli
occhi quasi neri,pesantemente truccata e vestita di una mini gonna e un top del
tutto inesistente,suo zio conosceva i suoi gusti,gli erano sempre piaciute le
more.
Fu stesso Jonathan a condurla da lui,gli
si avvicinò e le ordinò di salire in sella alla sua moto e questa non si
lamentò,anzi era grata di dover fare tutto ciò.
-Divertiti- gli
raccomandò con un grande sorriso.
Il conducente annuì e si aprì anche lui in un sorriso,che però non fu visto da nessuno,ma intercettato dallo zio.
Avviò il motore che ringhiò sotto il suo richiamo,ma prima che potesse partire Jonathan lo fermò per un
braccio e lui si girò.
-Ah,bentornato Edward – e poi
partì.
Aspetto
con ansia delle vostre recensioni,un immenso bacio TanyaCullen.
A volte la vita riserva giochi e sorprese strane,che ti sconvolgono la vita e poi quasi non ti permettono
più di tornare alla realtà.
Bella era ancora seduta sul divano a metabolizzare le
parole che il padre le aveva tirato in faccia,era dura
credere a tutto ciò,ma una strana gioia le si stava diffondendo nel petto.
-Tu…tu sei un agente del F.B.I.?-chiese
timorosa come se da un momento all’altro qualcuno l’avrebbe riso in
faccia per la sua immensa fantasia.
-Si Bella,è quello che sono da
molto tempo-rispose serio Charlie,come in attesa di una sua reazione.
-E perché non me l’hai mai detto?- domandò questa volta
leggermente arrabbiata Bella.
-Perché mi è proibito parlare di tutto ciò con la mia famiglia,sono immischiato in casi che né tu né nessun altro dovreste
sapere,perché facilmente potreste essere vittime dei nostri gesti-.
-E allora perché mi stai dicendo tutto questo?- disse
assottigliando gli occhi sospettosa.
-Bella,prima che ti dica il motivo
di tutto ciò,voglio parlarti di altre cose. Essere un agente del F.B.I. non è
un gioco,non puoi prendere niente con leggerezza,ogni
oggetto e ogni parola deve essere espressamente e totalmente programmata,per
non rischiare di commettere troppi sbagli o falli. Io sono il generale della pattugli assegnata a New York,poiché è qui e a Washington
che succedono sempre i fatti di cui noi ci occupiamo,sono sempre a stretto
contatto con il presidente dello Stato e sono stato io a occuparmi degli
attacchi alle Torri Gemelle il 21 Settembre del 2001;anche se alcuni punti
devono ancora essere chiariti. Essere un agente F.B.I. porta dei sacrifici e
soprattutto un sacco di silenzi,la tua famiglia non
deve sapere mai delle tue missioni e tanto meno che cosa sei,tranne tua
moglie,ma sapendo com’è tua madre ho tenuto all’oscuro di ciò anche lei. Ora la
domanda cruciale Bella è semplice e diretta,devi
sapere che devi rispondere immediatamente senza ma e senza perché,si o no. Beh,la domanda è vuoi diventare un agente F.B.I. della mia
pattuglia? Naturalmente non saremo come padre e figlia,ma
agente e generale- le annunciò Charlie con tono solenne.
Bella era scossa,aveva gli occhi
spalancati da tutte quelle rivelazioni e nella sua mente si affollavano
troppe,tante,domande a cui purtroppo non poteva dare risposte.
Forse era troppo presto per sopportare e aggiudicarsi
responsabilità così grandi,ma Bella le sentiva nel
sangue,scorrere così veloci come se fossero dei semplici zuccheri. Doveva
prendere una decisione e anche in fretta.
-Papà perché mi stai dicendo tutto questo?- domandò lei
con tono autoritario e sospettoso,se quelle
informazione non potevano essere rivelate a delle persone esterne perché lei ne
doveva venire a conoscenza?
-Bella,ti ho detto che non devi
chiedermi perché e altro,per ora rispondi,altrimenti non posso dirti di più.
Non voglio influenzare le tue decisioni,ma so che
questo è il tuo sogno,quello a cui giocavi da bambina e che ora da grande
aspiri a diventare,vedo le tue capacità crescere giorno dopo giorno,affinarsi;hai
un grande potenziale non sprecarlo- le rispose Charlie,ma lei era sempre più
confusa,la risposa era si o no?
-Papà so cosa voglio diventare,anche
se tutto ciò mi sembra un sogno,non so cosa dirti,non so cosa aspettarmi,ma so
cosa risponderti e la mia risposta è si- affermò infine Bella,sicura di se
stessa.
-Bene adesso vestiti,devi
semplicemente seguirmi per poter rispondere alle tue domande- detto ciò Charlie
prese la sua giacca e si avviò alla porta per accendere la macchina,mentre
Bella in fretta e in furia salì le scale per recarsi nella sua camera,indossò
le scarpe e si infilò una giacca.
Corse a perdifiato sulle scale e si diresse verso la
porta;afferrò la maniglia,ma poi la sua presa
diminuì;era quello che voleva? Era questo il suo destino? L’eccitazione che le
scorreva nelle vene era una chiara risposta,affermativa.
Aprì con veemenza la porta ed eccitata si diresse verso
la macchina del padre,già accesa,salì sul sedile
davanti e guardò sorridente il padre,chiaro segno della sua determinazione.
Una grandissima industria dell’Apple le
si presentò davanti dopo quasi venti minuti di viaggio.
Bella alzò un sopracciglio dubbiosa:-Cosa
ci facciamo alla fabbrica dell’Apple?-.
-Semplice,questo è il quartiere
generale dell’ F.B.I.,nascosto sotto l’industria,che d’altronde ci fornisce
anche tecnologia di alta generazione,precisa,scattante e addirittura esclusiva
solo per noi- rispose Charlie con il suo solito tono pacato.
I due scesero dalla macchina,dopo
che Charlie ebbe parcheggiato,e si diressero verso l’entrata della fabbrica.
Le luci erano spenti,ma Charlie
camminava sicuro trai i vicoli dell’industria,poiché li conosceva a
memoria,fino a quando non arrivarono dinanzi a una grandissima scrivania fatta
di acciaio.
Charlie gli si girò attorno e si sedette sulla sedia e
rivolse il suo sguardo alla figlia,che lo aveva
seguito sempre più stupita e dubbiosa,era una ragazza estremamente curiosa e
perspicace e sapeva quanto le costasse restare in silenzio.
-Ora ti mostrerò come si entra nel quartier generale,vedi questo monitor?- disse indicandole il grande monitor
dinanzi a lei,acceso – beh questo racchiude tutte le credenziali degli
agenti,requisiti e altro per poter riconoscervi e lasciarvi passare,è
indistruttibile, e quando si sente in pericolo si difende a dovere- annunciò
con tono solenne.
-Questo monitor e capace di fare tutto ciò?- chiese Bella
sgranando gli occhi dalla sorpresa.
-Esattamente,per farti
riconoscere devi esporre la tua pupilla e lui tramite un raggio infrarossi ti
riconosce e se sei registrata ti lascia entrare-.
-Ma io non sono registrata- esclamò Bella,ma prontamente Charlie le rispose:- ho già inserito tutto
io deve solo vedere la tua pupilla-.
-Ma come facevi a sapere tutto ciò? Se non avessi
accettato?- controbattéleggermente irritata Bella.
-Ci speravo- rispose con un ghigno Charlie,poi si alzò dalla sedia facendo accomodare Bella,che anche
se titubante,obbedì.
Un raggio verde uscito dal monitor si diresse alla sua
pupilla e lei sobbalzò dalla sorpresa,il raggio non si
percepiva e non dava fastidio.
Poi la voce metallica del computer annunziò:-
Registrazione completata,accesso consentito-.
-E adesso che facciamo?- chiese Bella dubbiosa.
-Ci vediamo di sotto- le rispose ridendo Charlie.
All’inizio non capì,ma quando un
varco si aprì sotto la sedia facendola cadere insieme alla sedia,gridò dalla
sorpresa,ma l’atterraggio non fu per niente cruente. Si ritrovò in una stanza
rettangolare completamente bianca,si alzò dalla
sedia,che prontamente ritornò su per prendere suo padre che in pochi secondi
scese.
-Seguimi-
proferì e si fermò dinanzi un muro piastrellato di bianco,posò
la mano sulla mattonella centrale,leggermente più sporgente rispetto alle altre
e premé facendo scorrere la parete che mostrò un altro corridoio.
Bella seguiva il padre estasiata
cogliendo ogni minimo particolare,poi si fermarono dinanzi una porta di acciaio
con un grandissimo stemma sopra,cioè quello dell’F.B.I.
Charli
posò la mano su un palmare a lato che lo riconobbe e lo lasciò passare.
-Le tue impronte sono già
state memorizzate- disse prima di sparire dietro la porta che subito si chiuse.
Dubbiosa posò la sua mano aspettando incerta la risposta,ma il palmare subito la intercettò come agente e lasciò a
lei il passaggio.
Dall’altra parte l’attendeva il
padre e non solo,centinai di agenti camminavano vestiti tutti di punto,chi
dinanzi a computer,monitor e tanta altra tecnologia a lei sconosciuta.
-Buonasera agenti,vi presento
ufficialmente la nuova entrata,Isabella Swan,mia
figlia- dichiarò a tutti.
La guardavano dubbiosi,chi
incantati da tale bellezza così genuina e sorpresi dalla determinazione che
sprigionavano i suoi occhi.
Dopo un po’ Charli sussurrò
all’orecchio di un agente qualcosa,quest’ultimo annuì
e scattò.
Charlie prese a camminare e Bella senza troppo convenevoli seguì il padre scambiandosi di rado dei
sorrisi con i suoi nuovi colleghi.
Si ritrovò dopo poco nell’ufficio che suppose fosse di
suo padre.
Si accomodarono entrambi su delle grandi sedie ,ma subito entrò una donna,era davvero bellissima,sembrava
una dea scesa in terra,dai lunghi capelli dorati e gli occhi color del mare.
-Bella ti presento Rosalie Hale,ha 20 anni e sarà la tua collega e insieme dovrete
risolvere il caso che ti proporrò fra poco,così delicato e difficile che da
anni ci affligge,perché non riusciamo a trovare i colpevoli,le loro tracce
sembrano addirittura introvabili. Rose studia a Hale e ti darà una sistemata,come te è cintura nera di judo
e arte marziali- eh si Bella è cintura nera,strano vero? Anche se con il suo
equilibrio quasi scadente era la migliore in questo campo.
-Sei d’accordo?- le chiese osservandola.
-Si sono d’accordo- acconsentì Bella guardando il volto
sorridente di Rose,sarebbero di sicuro andare
d’accordo.
-Rose accomodati pure tu- e mentre la giovane donna si sedeva lui inziò a tirare fuori
delle carte.
-Cosa sono queste?- chiese Bella guardandole seriamente,vedendo scritto e disegnato gli spostamenti di denaro,foto
di circoli di corse clandestine e di prostitute,droga,profili di uomini
tarchiati.
-Bella questi sono documenti estremamente
segreti,non ne devi assolutamente parlare con nessuno,solo con la tua
collega,me e il vostro beta che incontrerete tra qualche giorno perché in
missione. Continuando,queste sono i resoconti di
spostamenti di denaro sporco,che riusciamo a intercettare,ma mai a trovare,qui
ci sono profili di uomini,capi di tribù che dirigono queste azioni,ma troppo
rozzi e poco intelligenti per poter gestire questi traffici che sono
mondiali,sappiamo che c’è qualcuno a capo,che si sa nascondere bene e che non
lascia nessuna traccia,ma noi ne abbiamo intercettato qualcuno,vediamo questi
spostamentidi denaro che si dirigono
proprio in America e precisamente qui a Washington ,poiché tu sei estremamente
furba e hai delle doti che possono fruttare molto ho deciso di arruolarti con
il consenso di tutti naturalmente. Abbiamo ritrovato anche i luoghi
dove si svolgono questi affari e tu dopo che avrai imparato qualcosa
dovrai andarci in prima persona,sempre mascherata;accetti tutto questo?—
Bella ci pensò affondo e valutò tutto con estrema
razionalità e prese la sua decisione,che sapeva
sarebbe stata quella decisiva:-Accetto-.
-Ora ti recherai con Rose a casa e sarà lei a spiegarti
alcune cose- detto ciò il padre le strinse la mano e le congedò.
Bella seguì Rose che la condusse fuori il quartiere e
precisamente vicino a un a BMW rossa fiammante.
-Wow!- a Bella scappò un esclamazione
di stupore vedendo la macchina.
-E’ la tua?- chiese titubante.
-Certo- le
rispose raggiante Rose in tutta la sua bellezza.
Salirono sulla macchina e Rose mise in moto ,quando Bella si accorse di aver superato casa sua chiese
dubbiosa:- Ma non dovevamo andare a casa mia?-.
-No andiamo al centro commerciale- le rispose raggiante.
-Come? No,io odio lo shopping,e
poi perché?-.
-Come odi lo shopping? E poi ti serve una rimodernata,sai devi essere alla moda sei vuoi essere un agente- le
disse con un occhiata riflessiva.
-Ufff!-sbuffò
sonoramente e poi guardò Rose e insieme scoppiarono a ridere.
-Sei simpatica sai?- affermò Rose sorridendo.
-Oh certo io e la simpatia siamo una sola cosa- rispose
sghignazzando.
Arrivarono presto al centro commerciale e Rose la
costrinse a comprare scarpe alte,vestitini davvero “ini”,pantaloni attillati,pantaloncini,gonne,camicie e tante
magliette.
-I capelli li porterai
sempre così boccolosi ma più selvaggi e seducenti,poi
naturalmente il trucco- le disse risoluto.
-Oddio no!-esclamò Bella con paura.
Quando uscirono dal centro estetico Bella
era estremamente più bella,davvero affascinante,dai lineamenti sempre delicati
e soffici.
Durante il viaggio di ritorno parlarono di loro,scoprì che Rosalie era single,stranamente, e che amava fare
il suo lavoro e sognava di diventare un avvocato per questo aveva scelto Hale,che poi portava anche il suo stesso cognome.
Rose si mostrò anche lei alquanto scettica quando Bella
le disse di non provare momentaneamente interesse per nessun ragazzo.
-Siamo arrivate,ci vediamo
domani Bella ,ti passo a prendere io per accompagnarti a scuola e ti vengo a
prendere io,se non ti dispiace-.
-Ma certo Rose,non so perché ma
già ti considero come una vera amica-.
-Lo stesso vale per
me,dopotutto dobbiamo condividere un sacco di missioni insieme- le rispose
ridendo.
Dopo essersi salutate Bella
ritornò a casa e in poco tempo di addormetò incurante
dell’incontro che a breve avrebbe dovuto affrontare.
Spero
vi sia piaciuto,e anche se non è il massimo vorrei
sapere un vostro parere per continuare,perché se non piace non continuo.
Volevo dedicare questo capitolo a tutte voi certamente che leggete
sperando vi piaccia e sperando anche in una vostra recensione,ma in particolare
lo dedico ad Adry91,la mia beta che è sempre presente e mi aiuta in tutto.
GRAZIE DAVVERO,anche se mi hai espressamente vietato di non dirlo ^^
xDxD
Vi consiglio tutte le ff di : Adry91
e Alchimista(Chià ti adoro troppo)
Buona Lettura.
3.Incontri
POV Bella.
Uno strano suono si dispargeva per la stanza e
infastì le mie orecchie,o meglio il mio carissimo sonno che purtroppo stava
volando via insieme a quella stupida musichetta.
Ci vollero cinque minuti pieni per capire che il
suono proveniva dalla sveglia appoggiata sul mio comodino.
Erano appena le 6,30 e io dovevo alzarmi per
forza,Rosalie sarebbe passata a prendermi alle 7,50 per vedere il risultato del
mio lavoro estetico.
A mala voglia mi alzai dal letto e scesi giù in
cucina dove era già pronta la colazione e stranamente anche mio padre era lì.
-Bells come mai così mattiniera?- chiese curioso
bevendo il suo caffè nero.
-Rosalie,mi ha costretta a svegliarmi presto per
potermi preparare a dovere- risposi sbuffando sonoramente.
-Vedo che la lezione ti è servita,devi cercare di
prendere anche uno stile più elegante- mi canzonò scherzoso.
Roteai gli occhi scocciata e mi sedetti bevendo
del cappuccino e mangiando una brioche al cioccolato.
Verso le 7 salì in bagno e mi lavai con cura
adoperando tutte le creme che Rose mi aveva “ordinato” di usare,mi sistemai con
cura i capelli,mi truccai lievemente ma con stile,indossai la mia solita divisa
che però vista in questo modo sembrava addirittura diversa e infine,come tocco
finale,non indossai le mia amate All Star,ma dei decoltè neri lucidi con la
punta rotonda (l’immagine qui -> http://scagliedivetro.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/135329/1032_1.jpg
).
In complesso doveva andare bene.
-Wow Bella,sembri…sembri più bella e diversa-
commentò mio padre osservandomi bene.
-Grazie papà- ringraziai rossa di vergogna.
Alle 7,30 mio padre andò a lavoro e come da
consueto arrivò Rosalie.
-Buongiorno Bella- mi salutò allegra,poi mi
osservò con cura e sul suo viso si dipense un sorriso compiaciuto :- vedo che
mi hai presa in parola,buon per te-.
- Sai com’è mi hai quaso minacciata- le risposi
socchiudendo gli occhi irritata.
-Beh vogliamo andare? Devi fare la tua entrata
trionfale- strillò esultante,sarebbe di sicuro andata d’accordo con Alice.
-Io odio stare al centro dell’attenzione-sussurai
tra me e me.
Poco doco salimmo sulla sua fantastica BMW rosso
fuoco e ci avviamo a scuola.
In 10 minuti arrivammo e la folla di studenti
pareva essere aumentata,come se mi stesse aspettando.
-Vai,noi ci vediamo dopo,devo dirti delle cose-
mi informò solenne.
-Mi devo preoccupare?- le domandai insicura,quasi
per perdere del tempo rimandando la mia entrata.
-No,ma adesso muoviti,io ti guarderò da qui-.
Affranta e rassegnata aprì lo sportello,uscì e
come da consueto gli occhi di tutti mi furono addosso.
Chi mi guardava adorante,qualcuno addirittura
sbavando,altre,le solite oche,mi lanciavano occhiate di fuoco.
Con passo svelto mi avviai ai miei amici,non
lontani dall’entrata, e vidi i loro occhi spalancati dalla sopresa.
-Bellina sei tu?- mi domandò Emm toccandomi un
braccio come per accettarsi che fossi vera.
-Certo che sono io,chi se no?- gli risposi
ridendo nervosa.
-Chi sei tu? E che ne hai fatto di Bella?- gridò
Alice starnazzando.
-Hey,sono sempre io,ho solo deciso di cambiare-
mi giustificai sperando che mi credesse,ma da consueto non ci cascò e infatti
assotigliò gli occhi incerta.
-Chi? Chi ti ha aiutato? Io non di certo- disse
risentita e mi sentì sprofondai,era da quando ci conoscevamo che cercava di
farmi entrare nel mondo della moda, ma avevo sempre rifiutato.
-E’ stata Rosali,una mia amica di infanzia, è
tornata ieri dall’esetero e mi ha totalmente trascinata con lei- inventai a
momento.
- E perché non me ne hai mai parlato? E poi di
sera? Così tardi ti ha trascinata nei centri commerciali?- si infuriò ancora di
più pronunciando quelle parole e io deglutii di paura.
-Si me la sono trovata a casa e ha voluto per
forza fare come voleva lei-.
-Perché lei si e io no? Si vede che lei è più
speciale di me- gridò con le lacrime agli occhi guardando Rosalie dal
finestrino della macchina che se ne stava immobile.
Alice corse via verso l’aula dove si sarebbe
tenuta la prima lezione.
Intanto tutti gli altri erano rimasti in
religioso silenzio,scioccati.
-Bella non ti preoccupare si risolverà tutto- mi
rassicurò Angela,ma la lasciai perdere e guardai Rosalie prima di andare da
Alice,senza rendermi conto che non ero l’unica che la stava guardando…
Corsi a perdifiato sulle scale e tra i corridoi
per arrivare prima in classe per potermi scusare con Alice,ma quei stupidi tacchi
mi rallentavano.
Quando raggiunsi l’aula il mio cuore si strinse
vedendo una Alice rannichiata sulla sedia a piangere.
Senza pensarci due volte mi precipitai da lei e l’abbraciai,si
dimenava ma dopo un po’ si lasciò coccolare piangendo disperatamente e io con
lei.
-Alice scusami,davvero lei non è più importante
di te,tu sei unica e il bene che ti voglio è immenso,nessuno può
sostituirlo,credimi davvero,sono stata una stupida,ti giuro che da ora in poi
avrai il diritto di rifarmi anche tu il guardaroba ecc..- le dissi tra le
lacrime,lei si staccò dall’abraccio e mi guardò con felicità.
-Scusami tu,è solo che mi sono sentita messa da
parte,credevo che qualcuno mi avesse sostituita,sono stata una stupida. Ma
davvero mi farai fare il tuo guardarona?- mi chiese gioiosa e a quell’espressione
non avrei mai saputo dire di no.
-Certo Alice-le risposi asciugandomi le lacrime.
-Guarda ti sei tolata tutto il trucco,adesso te
lo rimetto io- e la lasciai fare, felice di aver risolto tutto in meglio,fino a
quando la stanza non si riempì di altri studenti e la professoressa fece il suo
ingresso.
Alla fine delle lezioni mi recai al mio
armadietto per sistemare i libri.
-Bella- mi soffiò qualcuno all’orecchio con voce
estremamente schifosa.
Mi girai e mio malgrado vidi un biondo dagli
occhi azzuri,completamente rincitrullito.
Mike Newton,mio spaisimante dalle medie e dopo
non so quanti rifiuti si ostinava sempre di più nel conquistami,non capendo che
proprio non aveva speranze.
-Sei una meraviglia oggi- mi sussurò all’orecchio
cercando di imitare una voce seducente,ma naturalmente ebbe l’effetto
contrario,sembrava un serpente a cui gli si era incastrata la lingua fra i
denti.
-Grazire-risposi impassibile.
-Ti va se domani sera usciamo insieme?- disse
allungandouna mano sul mio fianco,ma
prontamente la scansai.
-Non so ancora quante volte dovrò
ripetertelo,sembra quasi che ti piacciano i miei pali e per la tua gioia te ne do
un altro,no non voglio uscire con te,né domani,né dopodomani,in pratica mai-
risposi inviperita,beh quando ci vuole ci vuole.
Mi scansai da lui e mi recai dai miei amici per
salutarli prima che Rosalie arivasse.
-Hey ragazzi oggi mi viene a prendere Rosalie,per
questo vi saluto,oggi devo uscire con mio padre- mentii spudoratamente,ma la
cosa strana fu lo scintillio che vidi negli occhi di Emmet quando pronunciai il
nome di Rosalie.
-Come hai detto che si chiama la tua amica?-mi
domandò Emmett come estastiato.
-Rosalie- gli risposi incerta,cercando di capire
qualcosa,ma lui lo intuì e sfuggì dal mio sguardo.
-Non ti preoccupare Bella,tanto adesso ci viene a
prendere E…- ma non la lasciai finire di parlare poiché il clacson dell’auto di
Rose suonò,chiaro invito a farmi salire.
-Certo a domani- e corsi da lei entrando nella
macchina.
La vidi fissare qualcuno intensamente e quando
seguii il suo sguardo capì chi:Emmett.
-Chi è?- mi chiese in un sussurro.
-Emmett,il mio migliore amico- le risposi sempre
più confusa da quella situazione.
-E’ carino- affermò con leggerezza.
-Carino?-domandai sopresa,lei definiva un ragazzo
più piccolo di lei,per di più mio migliore amico carino? Si era bevuto il
cervello?
-Oh vabbè bellissimo- confermò dopo.
-Bellissimo?- gridai impaurita.
-Eh vabbè meraviglioso,queste cose qua-.
Non ci stavamo capendo per niente.
-Rosalie stai definendo un minorenne,di 17
anni,meraviglioso e per di più mio amico-.
I suoi occhi si spalancarono dalla sopresa,non se
l’aspettava di certo.
-Ha 17 anni?-.
-Si Rosalie-.
-E come hai detto che si chiama?-.
-Emmett-.
-Ah- e con questo chiudemmo la conversazioni poiché
una macchina grigio metalizzata ci sorpassò a una velocità alluncinante.
-Stupido possessore di Volvo metallizzata- disse
Rosalie digrignando i denti arrabbiata.
-Possesore di che?- chisei stupita,non avevo
capito niente.
-Quel cretino che andava come minimo a 120 all’ora
stava su una Volvo,ecco perché stupido possessore di Volvo-mi spiegò come se
fossi una bambina di 3 anni.
-Certo,certo-.
-Bella mi ha chiamato tuo padre per informarmi
che stasera abbiamo una piccola missione- mi informò Rosalie.
-Quale?- chisi curiosa.
-Hanno rintracciato dei traffici di droga diretti
per stasera al Red Lion,è una discoteca,dove di certo potremo trovare degli
indizi;per questo stasera verso le 20 vengo a casa tua per preparaci-.
-Dobbiamo andare lì?- chisi sconcertata.
-Si,ci sei arrivata genio- disse ironica.
-E come dobbiamo comportarci?- dissi dubbiosa.
-Faremo finto di essere delle tipe facili,fatti
toccare un po’,ma senza esagerare e da loro avrai delle informazioni-.
-Oddio,dobbiamo abbassarci a questo?-.
-Bella è il lavoro- mi rimproverò lei.
Una volta posata a casa,feci i compiti e stetti a
leggere qualche libro giallo.
Rosalie alle 20 venne a casa mia e insieme ci
preparammo per andare alla discoteca.
Ci truccammo e sistemammo i capelli e quando
finalmente fummo pronte ci recammo con la sua macchina alla discoteca.
Si trovava in periferia e vi era disegnato su un
insegna un leone rosso.
Rosalie ed io scendemmo dalla macchina e entrammo
senza problemi.
L’interno era arredato con gusto,per niente
volgare;su dei cubi ballavano delle ballerine più nude che vestite e degli
ubrichi le ballavano attorno senza ritegno,sbavando come degli animali in
calore.
-Senti io cerco di avere qualche informazione,tu
siediti al bacone,ordina qualcosa e cerca di guardare un po’ la situazione-.
Feci esattamente come mi ordinò Rosalie e dissi
al barista di darni un Martino Rosato,senza però farmi scappare il suo sguardo
affamato sul mio corpo.
Poco dopo mi ritrovavo a sorseggiare la mia
bevanda fresca e a guardare i vari spostamenti della gente,sembrava andare
tutto normalmente.
-Sola?- mi chiese una voce seducente al
massimo,mi girai e trovai accanto a me un ragazzo,il ragazzo più bello che
avessi mai visto:aveva i capelli sparati in maniera disordinati ramanti,due
occhi verdi e lucenti,era alto e il suo copro era muscoloso al punto
giusto,indossava una camvia bianca,dei jeans stretti che fasciavano
perfettamente le sue gambe muscolose e adidas bianche.
-Si- risposi flebilmente,poiché ero abbagliata
dalla sua bellezza.
I suoi occhi mi guardavano,sembrava mi stesse
facendo una radiografia,eppure la sua figura mi era familiare…
-Come mai?- chiese senza staccare mai il suo
sguardo dal mio.
-Sto aspettando una persona-risposi vaga,quel
ragazzo era terribilmente affascinante,ma incuteva anche un certo timore.
-Oh,allora è fortunato- disse ammicando.
-Certo- confermai dubbiosa.
-Posso offrirti qualcosa?- mi domandò poco dopo.
Io alzai il bicchiere di Martini per fargli
vedere che avevo già da bere.
-Già-disse ridendo.
-Non sei di qui? Non ti ho mai vista- riprese a
domandare poco dopo ordinando un bicchiere di vodka.
-Si,ma è la prima volta che sono qui- decisi di
dirgli la verità,dopo tutto non comprometteva niente.
-Non passi inosservata- ammicò sorridendomi e io
arrossì,non ero abituata alla avancence di ragazzi così grandi e soprattutto bellissimi.
-Grazie-.
-Quanti anni hai?- mi chiese subito dopo.
-18- gli risposi guardandolo negli occhi :-Tu?-
-23 fra poco-.
Spostai lo sguardo dal suo poiché era troppo
intenso e cadde sull’insegna della discoteca.
-Tu sai come mai questo locale si chiama “Red
Lion”?-.
Lui rise come a una battuta clamorosa,che però io
non intercettai.
-E’ chiamato così perché il padrone- e enfatizzò
quell’ultima parola con fare ironico:- ha i capelli rossicci e si dice sia un
leone in qualsiasi cosa,nel senso positivo,è bello ed è il migliore-.
-E anche modesto- aggiunsi poco dopo facendo
scoppiare la sua iliarità,la sua risata era cristallina e seducente.
-Beh,così dice-.
-E tu ci credi?- gli domandai dubbiosa.
-Certo- mi rispose sorridendo furbo.
-Bella- mi sentì chiamare poco dopo e mi accorsi
che era Rosalie che mi incitava ad andarmene.
-Io devo andare,è stato un piacere- dissi
guardandolo in tutta la sua bellezza e alzandomi dalla sedia,ma prima che
potessi andarmene lui mi fermò per un braccio.
-Verrai di nuovo?- mi chiese e vidi un barlume di
speranza nei suoi occhi.
-Forse- ammicai seducente e me ne andai.
Nella macchina Rose mi spiegò di aver sedotto uno
spacciatore e tra uno sguardo e un altro era riuscita a farsi dire che il
capo,il vero capo di tutto ciò,era tornato e che si sarebbe probabilmente fatto
vedere presto,ma non seppe di più.
Verso le 2.30 rincassi e dopo essermi cambiata
crollai nel sonno,con ancora stampato in mente quel ragazzo che non decideva a
lasciare i miei pensieri,invadendoli tutti.
X adry91: Oh tesoro grazie,i tuoi complimenti mi fanno arrossire ^_^
xD
Spero che questo capitolo ti abbia soddisfatta,anche se le risposte
alle domende le hai già avute. Sei o non sei la mia beta? Ti adoro,grzie ancora
al prossimo capitolo.( Ops ho detto di nuovo grazie xDxD)
X volpessa22: beh grazie dei
tuoi complimenti,forse sono esagerati,non sono mica così brava eh?
Mi fa piacere immensamente che questa storia ti piaccia,e spero
continuerai a seguirle e se ti va a recensirla.
X Gio Clearwater: Grazie il tuo entusiasmo mi ha spinto a
continuare,non ti preoccuopare,poche parole possono bastare basta che racchiudano
il tuo pensiero,spero a presto.
X rere 18: Heyyy grazie anche a te,sei stata la prima a recensire e
sono felice di avere il tuo appoggio,poi ho scoperto che seguo tutte le tue
ff,sei più brava tu che io.
Spero
vi sia piaciuto,fatemi sapere un bacio TanyaCullen.
Hey,cari lettori, eccomi con una nuova fan fiction,è ancora in corso la
mia fan fiction “Fiamma Blu”,che non ho abbandonato,lo dico per chi si trova a
leggere questa ff e si chiede se l’altra la lascerò,beh per la vostra gioia no
non l’ho lasciata,ma per
4.
La realtà è dura da accettare
POV. Bella.
Correvo
e non sapevo dove,vedevo una moltitudine di gente intorno a me,chi
gridava,coppie trasgressive,ragazzi borchiati,ragazze quasi nude,moto di grandi
cilindrate,auto da squilibrati,spacciatori di droghe,prostitute;questo era ciò
che mi circondava e io continuava a correre e solo allora mi accorsi che non
correvo con le mie gambe,ma in sella a una moto nera lucida,grande e potente.
Indossavo
il vestitino della sera precedente,e poiché ero seduta le gambe erano più che
scoperte,le mie braccia cingevano la vita di un ragazzo,alto,muscoloso,dalle
spalle larghe,il viso celato dal casco lucido;il mio mento era appoggiato sulla
sua spalla coperta da una giacca di pelle nera e i miei occhi scorsero che la
velocità della moto superava i 200. Avrei dovuto avere paura,avrei dovuto
strillare perché ero con uno sconosciuto,ma mi sentivo al sicuro,una temibile
tranquillità scorreva nelle mie vene,fino a quando la moto non arrivò a un traguardo
e la moto si fermò,impennando
leggermente in avanti,facendo stridere le gomme della moto.
Le
mani dello sconosciuto,dalla pelle diafana e delicata,lunghe ed eleganti si
alzarono per togliere il casco che fece scoprire la sua testa coperta da capelli
ramati scompigliati;si girò lentamente nella mia direzione e il suo viso
perfetto,meraviglioso,paragonabile solo a un Dio greco sceso in Terra,mi guardò
con i suoi occhi smeraldo e mi sorrise,incurvando quelle labbra perfette che mi
attraevano in qualcosa che sapeva di pericoloso.
Un suono fastidioso,molto fastidioso mi fece
abbandonare il mio mondo dei sogni,che stranamente era popolato dal volto di
quel bellissimo sconosciuto che sembrava non volermi lasciare in pace.
Quel suono persisteva e non aveva intenzione di
smetterla,ma quando mi accorsi che non era la sveglia,poiché segnava le 6,15.
Il mio sguardo ancora appannato dal sonno vagò
per la stanza,vedendo sul mio comodino un lampeggiare insistente:il mio
cellulare.
Chi diamine chiamava a quell’ora?
Risposi senza nemmeno controllare chi c’era
dall’altra parte della cornetta.
-Pronto?- gracchiai.
-Bella? Sei sveglia?-domandò una voce squillante
e completamente antipatica a quell’ora del mattino.
-Secondo te?- risposi ironica.
-Beh devo dirti una cosa- rispose trillando
peggio di un campanellino.
-L’avevo capito,Alice,ma cosa devi dirmi?-.
-Beh oggi ti rapisco,visto che è sabato e non
abbiamo scuola- mi comunicò lei
contenta.
-Va bene Ali,ma c’era bisogno di svegliarmi a
quest’ora?- risposi sconsolata.
-Certo,bisogna essere mattinieri,svegli,freschi,magnifici…- non la lascia nemmeno continuare che le
attaccai il telefono in faccia spegnendolo direttamente.
E così mi riaddormentai affogando di nuovo in
quel lago verde,che erano i suoi occhi.
Toc
toc.
Un altro suono disturbava il mio sonno e stavolta
mi accorsi che erano le 10,30.
Di mala voglia,ma sveglia,mi alzai dal letto e
aprì la porta della mia camera e un uragano dai corti capelli corvini mi
investì in pieno.
-Sono 4 ore che ti chiamo,4 ore e perché? Perché
la qui presente pigrona ha deciso di spegnermi il cellulare in faccia- mi gridò
inviperita.
-Alice,io dormo e poi ero stanca,non me ne devo
mica fare una colpa,il mondo è bello perché è vario, e ogni persona è diversa-.
-Certo,certo è come dici tu-
acconsentì,naturalmente con tono sarcastico.
-Alice che sei venuta a fare qui?- chiesi
sconsolata buttandomi sul letto.
-Devi venire a casa mia no? E poi volevo vedere
il tuo guardaroba- rispose felice aprendo senza permesso il mio armadio.
-Certo fai
pure,non chiedere eh?- commentai sarcastica alzando gli occhi al cielo.
-Ok- disse senza nemmeno sentirmi.
La vidi trafficare tra le mie nuove cose,guardare
con occhio critico ogni capo che avesse tra le mani,ma il suo non proferir
parola mi fece capire che ciò che Rose mi aveva comprato andava più che bene.
-Certo che la tua amica ha buon gusto- constatò e
io sgranai gli occhi,come faceva a sapere che era stata lei?
-Chi ti dice che sia stata Rose e non io?-.
-Di certonon ti saresti comprata da sola queste cose neanche se Michael Jackson
sarebbe venuto da te- rispose seria alzando le sopraciglia.
Certo,solo Michael avrebbe potuto. Si sono una
sua fan da quando ero una bambina,lo adoro,lo amo e con lui sono cresciuta,ma
da quando è morto un velo di tristezza e angoscia compare sui miei occhi e sul
mio cuore,quando me lo nominano,poiché solo le sue canzoni mi ridanno la gioia
e la forza di dirmi che lui non è morto davvero.
-Certo capo-,andai in bagno e dopo una doccia
calda mi vestii,truccandomi e sistemandomi i capelli a dovere.
-Eccomi- annuncia uscendo dal bagno.
-Ok,adesso andiamo,tuo padre.mi
ha aperto lui,prima uscendo di casa e gli ho già detto che saresti venuta con
me per tutta la giornata e dormirai da me,per questo ti ho preparato una borsa
con tutto il necessario-.
-E avevi intenzione di chiedermelo?- chiesi
irritata dal fatto che avesse preso decisioni senza consultarmi.
-Evidentemente no- rispose sorridendo maligna.
-E se avessi da fare?- mi impuntai arrabbiandomi.
-Annulli tutto,semplice- disse con ovvietà
guardandomi con i suoi occhi azzurri splendidi e non potei dirle di no,poi non
potevo nemmeno acconsentire aveva deciso già tutto lei.
Scendemmo le scale,salimmo sulla sua Porche
gialla canarino e in poco tempo arrivammo alla sua magnifica villa.
Alice parcheggiò nel suo garage e poi salimmo le
scale per salire su.
Entrate in cucina un odore di cioccolato
albeggiava nell’aria,così dolce,soave e meraviglioso.
Esme,la
mamma di Alice, stava cucinando i muffin al cioccolato i miei preferiti.
-Bella,che bello vederti- mi disse correndomi incontro
e abbracciandomi affettuosamente,come solo una zia sa fare.
-Anche per me lo è- risposi stringendola anche io
in un dolce abbraccio.
-Mamma Emmett
dov’è?-chiese Alice iniziando a salire le scale che portavano al piano
superiore,seguita subito dopo da me.
-Nella sua camera-strillò Esme.
Io e Alice ci dirigemmo di soppiatto verso la sua
stanza,guardandoci complici.
Sapevamo che Emm si
sarebbe spaventato.
Aprimmo molto lentamente la porta della sua
stanza,stavamo per gridare per farlo spaventare,ma ci ricredemmo perché non
c’era nessuno nella stanza.
-Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!-
sentimmo gridare alle nostre spalle e con un balzo io e Alice cademmo per terra
gridando dalla paura.
-Oddio,che ridere,vi ho fregato un’altra
volta-Emm
rideva come un pazzo,mantenendosi la pancia per il troppo ridere.
Noi lo guardammo minacciose:- Arriverà molto
presto la nostra vendetta- dichiarai.
-Certo lo dite da sempre,ma ancora non siete
riuscite a concludere niente- ci canzonò ironicamente.
-Aspetta e spera,poiché nel piano includeremo
un’altra persona- cercai di giocare quella carta che avevo intuito lo avrebbe
disarmato.
Mi alzai con grazia seguita da
Alice,avvicinandomi minacciosa:-forse Rosalie potrebbe esserci da aiuto no
Alice?- quest’ultima non capì subito,ma quando vide gli occhi verdi del
fratello sgranarsi dalla paura e dalla sorpresa nel sentire quel nome,annuì
reggendomi il gioco.
-Come vedi stai attento-.
Vedere il volto di Emm
sempre scherzoso e strafottente e ora così strano,indecifrabile mi fece
intenerire e spaventare,forse avevo osato troppo.
-Ahahahahahaha!
Ci sei cascato,visto la vendetta è arrivata molto prima di quanto ti aspettassi
no?-.
Vidi il volto di Emm
rilassarsi e rifarsi sereno:- me l’avete fatta!-.
Verso le 13,30 pranzammo e dopo aver sparecchiato
e assaggiato i magnifici muffin di Esme ci recammo di
sopra,passando per l’ingresso,ma sfortunatamente inciampai in una valigia
alquanto anonima.
-Bella ma sei la solita- disse Alice morendo dal
ridere.
-Ma chi ce l’ha messa qui?- chiesi retorica.
Alice smesse di ridere e mi riservò uno sguardo
felice.
-Oddio che sbadata,mi sono proprio dimenticata di
dirtelo,chi è tornato?-.
-Chi è tornato?- controbattei confusa,alzandomi.
-E’ tornato…- ma in
quel momento la porta di ingresso si aprì.
-Edward!-
gridò Alice contendo buttandosi su una figura che ancora non vedevo. Edward? Il
fratello maggiore di Alice era tornato?
Quando la porta di ingresso si chiuse mi
paralizzai e sgranai gli occhi vedendo Edward.
Edward quando voltò lo sguardo su di me si
irrigidì anche lui e sbatté le palpebre come accertarsi se fossi frutto della
sua immaginazione.
Edward. Edward.
Quel nome fluttuava nella mia mente. Edward è diventato la mia ossessione da
solo poche ore,senza nemmeno sapere chi fosse. Edward è lo sconosciuto che ho
incontrato in discoteca la scorsa sera e che mi ha indubbiamente attratta e lui
sembrava confuso almeno quanto me.
-Bella lui è Edward,mio fratello,Edward lei è
Bella,la mia migliore,quella di cui ti parlo tutti i giorni- ci presentò Alice
guardandoci in maniera strana,si era accorta del nostro cambio di sguardi.
Era ancora più bello di come lo ricordavo,così
perfetto e meraviglioso,indossava una t-shirt bianca con delle scritte blu,dei
jeans scuri e un paio di scarpe bianche.
-Piacere Edward- mi
disse porgendomi la mano divertito da quella situazione,ma io non ero del suo
stesso parere.
-Piacere Bella- risposi a tono assottigliando gli
occhi e rispondendo alla presa della sua mano.
-Ma vi siete già incontrati per caso?- ci chiese
Alice dubbiosa.
-No,mai- risposi prontamente facendolo stupire.
Restammo per un periodo di tempo indefinito a
guardarci con sfida,quasi duellando con delle spade inesistenti.
-Bella,saliamo che dobbiamo studiare,poi dobbiamo
prepararci per il pigiama party- esultò Alice cominciando a salire.
Mi riscossi da quello stato e iniziai a dirigermi
verso le scale,quando,come la sera precedente,una presa dolce e delicata mi
fermò per il polso costringendomi a girare.
-Perché hai mentito?- mi chiese pacato,con uno
sguardo che non faceva trapelare nessun stato d’animo.
-Perché in realtà non ci siamo mai visti e io
nemmeno ti conosco-risposi a
tono,dovevo nascondermi,non doveva scoprire assolutamente niente.
-Eri tu ieri sera lo so,lo ricordo fin troppo
bene- mi controbatté assottigliando gli occhi irritato e deluso?
-Provalo- gli sussurrai all’orecchio ,avvicinandomi
con gesti sensuali, lui si irrigidì sentendo la mia vicinanza e sgranò gli
occhi,perché sapevo che non se l’aspettava,ma io ero ben altro quello che
dimostravo.
Con un mossa decisa sfilai il polso dalla sua
stretta che mi provocava delle scariche elettriche.
Quando intuì la mia mossa intensificò la sua
presa facendola diventare di ferro e sul mio viso si dipinse un sorriso divertito,non
sapeva chi aveva davanti.
Con una mossa studiata a judo rotei su me stessa
sfilai il polso dalla sua presa,rapidamente presi il suo e gli contorsi il
braccio premendolo sulla sua schiena,immobilizzandolo con la faccia a muro.
-Servono ben altri trucchi per incastrarmi- gli
sussurrai all’orecchio per la seconda volta,con un tono che fece stupire me
stessa,non sapevo da dove avessi preso tutta questa tenacia,lo lasciai e salì
le scala sentendo il suo sguardo magnetico sulla mia schiena e anche se a
distanza mi provocò un’altra scossa elettrica.
Il resto della serata passò velocemente,non
rividi più Edward,stetti tutto il tempo con Alice e dopo il nostro pigiama
party,che terminò alle 4 lei si addormentò,ma io ero troppo agitata,avevo
appena scoperto che il ragazzo che mi attraeva come nessun mai era il fratello
maggiore dei miei migliori amici,incontrato in una situazione alquanto
strana,poi chissà perché era lì.
Stanca dal sonno che non arrivava mi
alzai,guardando per l’ennesima volta il “pigiama” che Alice mi aveva costretto
a mettere,era una camicia di notte nera,scollata,di raso e dai pizzi
neri,arrivava sopra il ginocchio di 20 centimetri e dava molto spazio alla
fantasia (qui la vestaglia -> http://imgs.yoox.biz/48/48013867_2.jpg
).
Scesi le scale silenziosamente e andai in cucina,mi
avvinai al frigorifero,lo aprì e tirai fuori una bottiglia di acqua e me ne
versai un po’ in un bicchiere.
Iniziai a bere a piccoli sorsi,pensando per
l’ennesima volta sempre alla stessa persona.
La porta di ingressi si aprì silenziosamente,ma
io la sentì ugualmente,mi appiattii al muro e cercai di non fare nessun rumore.
Ma la persona appena entrata si recò nella
cucina,sentivo i passi dirigersi qui,piano piano mi allontanai dal muro
cercando di nascondermi,ma la luce della cucina fu accesa facendomi voltare,ma
mi irrigidì all’istante.
Edward era di nuovo di fronte a me,mi
guardava,anzi mi spogliava con gli occhi,soffermandosi sulla mia scollatura.
-Vai sempre in giro così?Se è così sarei dovuto
restare a casa- mi disse sorridendomi malizioso,ma cercai di non scompormi.
-No è stata tua sorella a incastrarmi- risposi
indispettita,ma anche lusingata.
-Ricordami di ringraziarla- constatò dirigendosi
al frigo prendendo la mia stessa bottiglia d’acqua e vedere come quelle mani si
muovevano sulla superficie umida di plastica mi fece avere un brivido e lui se
ne accorse.
-Freddo?- mi domandò avvicinandosi e io
indietreggiai.
-Un po’- optai per una mezza bugia,non volevo
fargli capire niente.
Inaspettatamente mise le sue mani sulle mie
braccia nude e iniziò a strofinarle per riscaldarmi,ma ciò peggiorò le cose.
-Perché hai mentito prima?- mi chiese sensuale
all’orecchio,dovevo ammettere che ci sapeva fare anche lui.
-Non ho mentito- riposi con voce leggermente
tremante,causata dalla sua vicinanza.
-Si che l’hai fatto,ti vergogni?-.
-No,sei tu che sogni- cercai di dissuaderlo,ma
senza riuscirci.
Fece scendere una mano dal mio braccio alla mia
vita,la sua presa era qualcosa di unico,mi sentivo in pace,quasi in trance,era calda,poi
dalla vita scese sulla gamba nuda facendomi paralizzare.
-Non so perché menti,te lo lascio fare,ma non
puoi mentire a me,le persone che mi piacciono le ricordo sempre,soprattutto una
come te- detto ciò mi lasciò un bacio sulla guancia,caldo,soffice,chiusi gli
occhi ,ero come in estacy.
Ma l’effetto durò poco,cosa mi stava succedendo?
Si staccò all’improvviso e senza proferire parola salì sopra lasciandomi sola.
Salì anche io ,ritornai nella stanza di Alice,mi
coricai e con mille domande mi addormentai.
Chi era Edward per me? E perché mi faceva quell’effetto?
Caddi di nuovo tra le sue splendide
braccia,sognandolo ancora.
Spero il capitolo vi sia piaciuto…mi sono
impegnata davvero molto per farlo,la situazione non è facile da descrivere,ma
ci provo,anche se con scarsi risultati,sta a voi giudicarlo…
Di una cosa mi sono accorta,ho tante visite e vi ringrazio tutti
davvero,sapere che la leggete è davvero bello per me,ma vorrei anche pregarvi
di spendere solo poche parole per dirmi cosa ne pensate,non siete costretti
naturalmente,ma sarebbe bello ecco.
Risposte alle recensioni:
x Kekkaiono 90: beh sono contenta tu
sia passata davvero e non è vero che io sono più brava,non è vero assolutamente
e non lo pensare,perché lo sei anche tu e se lo coltivi di più anche potresti
dare anche più di quanto dai.
Sono anche contenta che ti sia piaciuta la storia,e anche questo
capitolo,fammi sapere,un bacione.
X crazy_klara:Paddymiaaaaa,sei
finalmente arrivata a leggere la mia storia e le tue parole davvero mi
commuovono,come farei senza di te?forse semplicemente niente. Sei davvero una
sorella per mee il fatto che ci sei
sempre e che non mi lasci mai me lo dimostra.
Sono contentissima che la storia ti piaccia,è forte,ma eternamente
dolce te lo assicura,il proibito,come ben sai ha il fascino di una vampiro,di
un predatore e perché no? Anche di un cane-lupo.
Ti adorissimo.
X EricaCullen:Ma cosa posso dirti a
te? Che ti stramo? Che ti amo? Che ti adoro? No sorella mia troppo poco,ci sei
ogni ora,ogni giorno e ogni volta che ne ho bisogno,dove ne trovo un'altra come
te? Ringrazio Dio di averti conosciuto e ringrazio tua madre e tuo padre per
averti fatto nascere.
Qualcosa lo sai perché io ti dico sempre tutto,ma non aspettarti
troppo,sai com’è sono buona,bella e brava(e anche modesta xD)
ma ho una cazzimma inimmaginabile e tu la conosci.
Aspetto un tuo parere Ti adorissimo.
X Adry91:Oh mia cara beta,il tuo appoggio vale molto più di mille grazie,e
non te ne dirò altri contenta? Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo,i
vestiti e tutto,ma sono più contenta di averti conosciuto,così lontana e così
vicina allo stesso tempo,siamo molto simili e abbiamo gli stessi pensieri e
giudizi,non so perché,non me lo domandare,ma ti considero una vera
amica,neanche alcune amiche mie di classe le considero amica come ti considero
te,provo per te una forte stima,affetto e ogni tuo consiglio per me è
preziosi,non sarò brava con le parole e a scrivere ma chi meglio di 3 semplici
parole può dirlo? Ti voglio bene!!!Anzi Ti Adoro.
X Volpessa22: Beh,mica tanto eh? Forse il capitolo esprimerà la mia incapacità a
scrivere,ma sono contenta del tuo paggio,dei tuoi complimenti e della tua
stima,per me è importante e forse troppo.
Eh si Bella ha incontrato il capo…o forse
no? Non dare tutto per scontato,perché qui niente lo è! Sono sadica e ingegnosa
e la mia mente malata può inventare di tutto xDxD=P Aspetto con ansia una tua recensione un bacione.
X Rere18: Oh io non dico mai le bugie xDxD o almeno
adesso non l’ho detta,sei davvero più brava tu,mi ritrovo a leggere una tua
storia e non me ne rendo nemmeno conto,poi quando ne vengo a conoscenza mi dico
“Oh mio Dio ma è lei il genio e si merita tutta la mia lode” =)
Sono sincera davvero…sono contentissima
che ti piacci la storia e proprio adesso inizia il
bello!!!Un bacione.
La domenica mattina mi sveglia
tranquillamente,perfettamente sdraiata e avvolta dal tepore delle lenzuola
profumate e pulite di casa Cullen.
Mi voltai e vidi che il letto vicino il mio era già
perfettamente rifatto;Alice si era di sicuro già alzata.
Mi alzai,andai in bagno,mi lavai con cura,mi vesti
con gli stessi abiti di ieri,sistemai i capelli e misi il trucco,leggero ma
preciso.
Scesi le scale con calma,fermandomiall’improvviso a mezza scala come
paralizzata. I ricordi della sera precedente ritornarono vivi e forti e mi resi
conto della situazione strana che si era venuta a formare.
Ero indubbiamente attratta da Edward,ero già stata
attratta da altri ragazzi,ma questa era una cosa diversa,non so nemmeno io
definirla con precisione,forse sarà che saranno mesi che non esco con un
ragazzo che mi piaccia seriamente.
Edward era veramente il ragazzo più bello che avessi
mai visto e conosciuto,avevo già constatato dalle foto che era un bel ragazzo
,ma vederlo da vicino,toccarlo era
un’altra realtà.
La casa era stranamente silenziosa e ciò mo diede la
forza di scendere gli ultimi gradini e di dirigermi in cucina.
Anche quest’ultima era sgombra,ma faceva bella
mostra una post-it sul tavolo,color giallo acceso,mi avvicinai e riconobbi la
scrittura di Alice.
Cara
Bella,buongiorno,
volevo
dirti che io sono uscita con Emmett per organizzare una
cosa,te ne parlerò appena arrivo,mamma è da una sua amica e mio padre a
lavorare.
Fai
colazione,lo sai sei come a casa tua.
Un bacione Alice.
Ok in casa ero da sola,ma nell’avviso non aveva
citato Edward! Dov’era lui? Ma poi perché me lo domandavo? Forse era per non
vederlo,si era certamente per non vederlo…
-Buongiorno- annunciò una voce dietro di me.
Mi raggelai sul posto,era la sua voce e ciò implicava il fatto che fossimo in casa da soli.
Quando mi girai per guardarlo in faccia il mio cuore
perse dei battiti,indossava dei pantaloni di tuta,il petto,il suo magnifico
petto liscio e scultoreo era nudo,era un David di Michelangelo vero,una statua
a cui è stata donato il dono della vita.
-Buongiorno- riposi passivamente,ero ancora nei
mondi dei sogni e naturalmente lui ne faceva parte.
-Dove sono gli altri?- mi chiese aprendo il
frigorifero e estraendone una bottiglia di latte,prese poi da sopra il lavello
un bicchiere e dei cereali dal mobile.
-Sono usciti- decisi a rispondermi prendendo anche
io una tazza e versandone dei cereali,ma quando stavo per prendere la bottiglia
con il latte la sua mano e la mia si incontrarono toccandosi e procurando una
scossa elettrica ad entrambi.
Maa questo
ragazzo scorreva elettricità nelle vene o sangue?
Non so ben definirle;ma mi ricordano la descrizione
in un libro su che cosa ti provoca il tocco della persona amata…ma
io e lui non ci amavamo.
-Prego- mi disse sorridendomi,questo era un sorriso
genuino,bello,aperto e lo stava riservando a me.
Versai poco latte nella tazza,mi stava passando
l’appetito.
-Frequenti anche tu la St.Jude?-mi
chiese guardandomi insistentemente.
-Si- risposi.
-Non ti ho mai vista negli anni precedenti,non ti ho
mai neanche sentita nominare-.
-Ero diciamo impegnata con lo studio e poi non mi
piace mettermi in mostra- disse con sincerità.
-Davvero? Ma non ci riesci lo stesso- commentò con
uno sguardo indecifrabile,cosa vorrebbe dire con questo?
-Sono gli altri a farlo,non io a imporlo-.
-Mi piace la tua sicurezza lo sai?- affermò poco
dopo bevendo un'altro sorso di latte,quei movimenti erano così eleganti e
sensuali,il modo in cui teneva la tazza in mano e come beveva una sorsata era
completamente attraente,eppure era un semplice gesto,come faceva a essere così
perfetto?
- Ne sono contenta-.
-Da quando siete migliori amici tu,Alice e Emm?-.
-Da un paio di anni,ma tu eri già partito-.
-Immaginavo,ti avrei notata- quelle sue allusione mi
facevano venire il mal di testa.
-Certo,ma credo fossi troppo impegnato con Tanya no?- domandai con ovvietà.
Lui sgranò gli occhi:- Tu sai di me e Tanya?-.
-Edward
chi non lo sa? Lei raccontava i vostri fatti a tutti senza tralasciare niente,se ne vantava da mattina a
sera,tanto da dare il mal di stomaco a tutti,eravate la coppia più gettonata e gossipata del momento-.
-Oh!- esclamò con sorpresa,eppure mi sembrava una
persona che amasse essere al centro delle attenzioni.
-Beh Tanya era leggermente eccentrica- leggermente?
-Certo-.
Tra di noi scesero un paio di minuti imbarazzanti e
per prendere di nuovo in mani la conversazioni decisi di azzardare una
domanda:- Com’era l’Europa?-.
-Fantastica,ci sono un sacco di posti da visitare e
le persone sono molto ospitali e calorose,soprattutto in Italia - mi rispose
sorridente.
- Oddio sei stato in Italia,io adoro l’Italia…-.
-Sei fidanzata Bella?- la delicatezza del suo tono e
la domanda mi spiazzarono,che domanda è questa?
-Perché ti interessa?- gli domandai sulla
difensiva,era un ragazzo alquanto strano.
-E’ una domanda come un'altra- mi rispose mesto,con
leggerezza.
-No,non sono fidanzata- e lui sorrise,di un sorriso
anonimo,faceva quasi paura.
-Come mai?- mi chiese poco dopo,come se volesse
scavare dentro di me per scoprire un gran segreto.
-Non è un domanda fattibile e non essere fidanzati
non implica nessuna causa,ma solo la realtà-.
-Anche filosofa- mi disse prendendomi in giro
spudoratamente.
-Certo-.
-Sei la tipica ragazza che aspetta l’amore della sua
vita,il classico principe che scende da un cavallo bianco- affermò,quella non
era una domanda,ma una vera e propria affermazione,che ne sapeva lui di quello
che ero?
-Non ci conosciamo Edward e per questo non puoi
permetterti di affermare già
qualcosa,che non è nemmeno vera,puoi solo domandare. E per rispondere alla tua
domanda immaginaria,io si,credo nell’amore,in quello vero e non sono una
mocciosa per questo,quante persone si amano in questo mondo? Quanti?
Tutte,tutti amano,presto o tardi succede a tutti,ma di certo non sto ferma ad
aspettarlo,mi muovo e quando arriverà,arriverà-.
-Io non credo nell’amore,cosa più stupida al mondo
non poteva esserci- dichiarò con sguardo severo e voce glaciale,quanto si può
essere stupidi quando si parla dell’amore?
-Ma davvero? E come fai a non crederci quando hai
davanti uno degli esempi migliori,l’amore dei tuoi genitori,si amano alla
follia e tu non credendo a ciò dichiari anche di non amare,ma anche su questo
ti sbagli,già il fatto che ami i tuoi genitori e i tuoi fratelli rende la mia
ipotesi più che vera- gli risposi cercando di dissuaderlo da quell’idea malsana.
Mi accorsi solo allora che il tempo era passato in fretta,troppo in fretta. Mi
alzai dalla sedia,raccolsi le mie cose e dissi a miss”io non credo
nell’amore”:- Io devo andare si è fatto tardi,dì tu a tua sorella che sono
tornata a casa- lui mi rispose con un “esatto”sussurrato appena e per
l’ennesima volta non seppi decifrare il suo sguardo che era fisso su di me.
Attraversai la porta,ma poi mi fermai
all’improvviso,mi ero dimenticata di dirgli una cosa;ritornai indietro e lo
vidi intento a fissare intensamente e soprappensiero la tazza di latte
vuota;era di una bellezza sconvolgente e la sua mezza nudità lo rendeva ancora
più irreale.
-Ah!- esclami ad alta voce e lui sobbalzò vedendomi
ancora sulla soglia della porta:- io non aspetto il solito principe azzurro su
un cavallo bianco,è fuori moda e poi lo prenderebbero per pazzo,io aspetto il
mio vampiro rossiccio in sella alla sua Volvo grigia metallizzata- e con ciò me
ne andai senza accorgermi della grande gaff che avevo
fatto.
***
13.30
Ero intenta a cucinare delle lasagne succulente per
me e mio padre,quando il mio cellulare prese a squillare e io scocciata corsi a
rispondere.
-Pronto?- chiese passiva continuando a girare il
ragù.
-Bellina sono io!-esclamò una voce dall’altra parte
della cornetta.
-Si dimmi Emmett-.
-Alice asp…va bene te la
passo,scusami ma sai com’è mia sorella,pazza-.
-Bella!- gridò Alice tanto da farmi quasi cadere il
telefonino nel ragù.
-Si Ali ci sento,non c’è bisogno di gridare-.
-Senti perché te ne sei andata oggi?-.
-Si era fatto tardi,ma non te l’ha detto tuo
fratello?-.
-Chi?-.
-Edward-
risposi spazientita.
-No,quando siamo tornati non c’eravate nessuno dei
due- ecco il bastardo se ne era andato.
-No,si era fatto tardi e dovevo sistemare casa e
cucinare per Charlie –spiegai ancora irritata.
-Va bene,comunque Bella sai perché stamattina sono
uscita presto con Emmett?- domandò trillando come
sempre,era proprio un piccolo folletto fastidioso.
-Evidentemente no- alzai gli occhi al cielo,a volte
mi stupiva,si perdeva su delle stupidità.
-Io e lo scimmione- incominciò a dire quando udì la
voce di quest’ultimo gridare “Ti ho sentita”,ma lei senza curarsene continuò :-
comunque insieme siamo andati a comprare i biglietti per,indovina cosa?-.
-Alice dimmelo tu,non ne ho la più pallida idea-.
-Per Smooth Criminal-
gridò,ma questa volta non mi irrigidì e il cellulare non stava quasi per cadere
perchéle sua grida mi aveva perforato i
timpani,ma fu la sorpresa.
Smooth
Criminal? Avevo sentito bene?
-Smooth
Criminal?- domandai ancora,mi sembrava di sognare a occhi aperti.
-Esattamente Bella!!Ti rendi conto andremo in uno
dei locali più cool di tutta New York,anzi di Washington-. Lo Smooth
Criminal,il locale dedicato interamente a Michael Jackson,che aveva fruttato
fior di quattrini,milioni di dollari;ci andavano solo i Vip,gli attori,attrici
e cantanti da ogni parte del mondo,lo stesso Michael era stato lì.
-Alice come hai fatto?-gridai presa dall’euforia.
-Beh domani ci sarà il riepilogo di tutte le canzoni
di Michael e visto che tu lo adori, eccomi qui con in mano ben 6 biglietti
freschi freschi-.
Non ci potevo credere,stavo per svenire, era un
altro dei miei sogni che prima consideravo solo pura fantasia;questo era un
anno davvero magnifico,i sogni pian piano stavano compiendo il loro percorso.
Io,Alice e Emmett in quel
locale,poi però la mia mente ebbe un flash, sei? Sei biglietti,ma noi eravamo
in tre,come…
-Alice perché hai comprato sei biglietti?-.
-Perché andremo io,tu,Emmett
e Edward,ma sapevo che avresti voluto portare la tua amica Rosalie e allora ne
ho comprato un altro e poi un altro ancora per permettere a mio fratello di poter
portare anche lui chi vuole- mi rispose.
-Hai avuto una grandissima idea Alice,sei un mito io
ti adoro troppo!-.
-Certo,certo solo quando ti conviene,comunque ti
passiamo a prendere alle 21-.
-Alice credo che verrò con Rosalie,sai per non farla
sentire sola- era naturale e poi avrei avuto modo di farle conoscere Emmett,anche se mi sembrava che neanche lei era del tutto
indifferente allo scimmione,dovevo fare qualcosa.
-Certo,allora ci incontriamo lì’ alle 21- sintetizzò
alla fine. La porta di casa si aprì all’improvviso e sentì gridare:” Bella sono
tornato”.
-Ali è arrivato mio padre ci vediamo stasera- la
salutai,ma questo non mi impedì di sentire le sua raccomandazione sul fatto di
vestirmi a dovere.
Continuai a cucinare le lasagne,quando furono pronte
le servì a tavola e vidi mio padre leccarsi i baffi.
-Buone?- domandai retorica dopo che ne aveva mandato
giù 3 piatti.
-Naturale- mi rispose sorridendo.
-Papà domani sera vado allo Smooth
Criminal,Alice ha comprato i biglietti,uno anche per Rosalie,per questo verrà
anche lei-.
Mio padre non parve convinto:- Al Criminal,sicura?-
domandò scettico.
-Certo-.
-Va bene puoi andarci,ma prima il dovere,oggi
andiamo in centrale- disse alzandosi e salendo le scale per prepararsi.
Sparecchiai in fretta,indossai la giacca e insieme
uscimmo.
Arrivati al quartier generale,con la solita
procedura,entrammo trovando sempre un numero maggio di agenti che andavano avanti
e indietro senza sosta,tra di loro vidi anche Rosalie,le corsi incontro e la
salutai.
-Ciao Rose,devo dirti una cosa assolutamente
fantastica-.
-Dimmi- mi incitò lei curiosa e io le spiegai il
programma per la serata di domani.
-Bella davvero?- chiese incredula.
-Esattamente,tutto ciò che ti ho detto è vero-.
-Ma questa Alice è fantastica- esclamò gioiosa.
- Molto di più e anche Emmett-
quell’ultima frase l’avevo intenzionalmente pronunciata con tono malizioso, e
infatti la vidi irrigidirsi e spalancare le orbite.
-Andiamo- e insieme ci recammo nel suo studio,appena
entrate mi accorsi della presenza di una persona sconosciuta,non conoscevo
tutti gli agenti,ma mi pareva di non averlo mai visto.
-Vi avevo comunicato che a breve sarebbe arrivato il
vostra beta,l’esperto di meccanica e informatica vi aiuterà nella vostra
missione,che per ora è la più attiva- iniziò a spiegarci mio padre,poi
continuò:- Vi presento Jacob Black-.
Questo Jacob aveva si e no 20 anni,pelle molto
scura,capelli neri tagliati a zazzera e due occhi marroni scuri,sembravano
dolci e affidabili.
-Piacere- si presentò quest’ultimo avvicinandosi a
me e stringendo con forza e calore la mia mano e mi parve di sentire il suo
sguardo fin troppo insistente su di me,ma a differenza di quello di Edward non
mi provocava nessuna scarica e poi era una bel ragazzo,non di certo come Edward… Ma cosa diavolo andavo a pensare? Lo paragonavo a
Edward? Certo non c’era nessun paragone perché Edward…Oddio
stavo diventando decisamente pazza,io non dovevo pensarlo così
insistentemente,per me non era niente.
Jacob si presentò anche a Rose,che rispose
cordialmente,ma non fu calorosa come lo fu con me.
-Ora andate nell’ufficio di Rosalie per chiarire alcuni
punti della missione-.
Tutti e tre entrammo nello studio di Rosalie,era
molto più piccolo rispetto a quello di mio padre,ma accettabile.
-Il capo mi ha spiegato la situazione e la nostra
missione,ma non gli ultimi progressi,specificamente quali sarebbero?- iniziò a
domandare Jacob.
-Non sono dei veri e propri progressi,ma giusto
qualche accenno da parte di persone coinvolte nel giro di questi criminali.
Sappiamo che essenzialmente non hanno mai ucciso nessuno e ciò potrebbe dirsi
un fattore positivo,due giorni fa io e Rose ci siamo recati a un
festino,svoltosi in un locale detto “Red Lion” qui
Rosalie è riuscita a scoprire a che il capo,non quello semplice e regionale se
così lo possiamo definire,come se fossero tanti piccoli consiglieri,ma bensì il
vero e proprio capo di tutto ciò,quello che si nasconde dietro tutti i loro
volti è tornato ed è qui,ma non abbiamo saputo di più,se non da un altro
interlocutore che il locale si chiamava così,cioè “Red Lion”
perché il vero capo,o così mi è parso di capire,ha una i capelli di un colore
rossiccio e lo considerano un leone,ma questo potrebbe essere un bleff oppure un tratto fisico non del capo vero,ma di un
semplice regionale- spiegai a Jacob,che intanto ragionava assortito.
-Beh le notizie non sono tante,ma potrebbero
fruttarci qualcosa se scopriamo qualcos’altro,tramite la mia ultima
missione,recatesi in Giappone a Tokyo,capitale della tecnologia,sono venuto in
possesso di aggeggi tecnologi che ci serviranno di certo per trovare e
individuare le mosse e i vari spostamenti di questi criminali,ma in maniera più
precisa,ora vi spiego: i nostri database sono in grado già di intercettarli,ma tramite lo
spostamento di veicoli o semplicemente lo spostamento di un cellulare in quel
luogo,queste nuove invenzione siamo in grado di intercettare la persona a cui
appartiene,ogni cellulare ha dei codici e un GPs
integrato al suo interno e io ho slavato nel database di questi nuovi computer
gli indirizzi e codici di tutte le persone del mondo,voi penserete che è
impossibile,ma io vi ricordo che niente è impossibile-.
Dovevo ammettere che Jacob era davvero intelligente
e che di certo senza di lui solo io e Rose non saremo andate molto avanti.
-Grandioso!- esclamammo insieme facendo scoppiare
l’ilarità di Jacob.
Restammo insieme altre 2 ore circa a
lavorare,raccontarci di noi,ridere e scherzare.
Mio padre dopo poco mi venne a reclamare e salutai
tutti,contenta.
***
Qualche giorno scaraventerò volentieri la sveglia
dalla finestra;era insopportabile.
Con svogliatezza mi alzai,feci colazione,mi
lavai,vesti,truccai e alle 8 precise Rose mi venne a prendere per accompagnarmi
a scuola.
-Buongiorno- disse allegra.
-Buongiorno- risposi assonnata.
-Non hai dormito bene?- chiese preoccupata.
-No- esclamai con irritazione,anche se non era vero.
-Veramente il mio problema è la sveglia,quella
maledetta sveglia-.
-Ahahahahaha,Bella
ma sei impossibile,ti irriti addirittura con una sveglia- rideva di gusto e
allora decisi di vendicarmi.
-Certo,sai certi vizi credo di averli assorbiti da Emmett-.
Lei sconvolta e rigida si voltò dalla mia
parte,colpita e affondata.
-Emmett?-
domandò timorosa.
-Esattamente – risposi con un sorriso maligno.
- E con questo?- cercò di essere indifferente,ma ci
riusciva poco.
-Beh di certo stasera lo scoprirai da te- dopo aver
lanciato la bomba,essendo arrivate fuori scuola,uscì dall’abitacolo e corsi
dagli altri,ma Emmett non c’era,stavo per domandare
quando lo vidi nascosto dietro un muro della scuola a spiare qualcuno,ma chi?
Camminai silenziosamente verso di lui,il judo mi aveva insegnato anche
questo,sembravo un sicario. Arrivata spalancai gli occhi e la bocca,fissava
Rosalie intensamente,che intanto era scesa dalla macchina per prendere qualcosa
dal cofano.
Forse non dovevo proprio aspettare stasera.
-Emmett-
gridai con tutta la voce che avevo,non eravamo molto lontani da Rose e anche se
l’avessi chiamato normalmente Rose se ne sarebbe accorta lo stesso,ma meglio
enfatizzare.
Lui sobbalzò nel sentirmi e si girò colpevole. –Cosa
ci fai qui,nascosto dietro il muretto?- continuai a dire,sempre
urlando,sbirciai con la coda dell’occhio e vidi Rosalie fissarci stupita,si di
certo aveva capito.
-Shhhhh!Beh,io,io,
ehm,mi stavo allacciando le scarpe- si giustificò lui;ci voleva il colpo di
grazia.
-Emmett,hai
le scarpe con gli strappi- constatai guardandole.
Lui sembrava paralizzato,ma non lo stavo facendo per
lui,ma per Rose,dovevo ancora vendicarmi a dovere.
-Rosalie,ciao!- esclamai poco dopo,facendo voltare Emmett,volevo fargli vedere che lei stava sentendo.
-Ciao Bella- disse poco convinta,le feci cenno di
venire e leicon passo insicuro e
sguardo imbarazzato mi raggiunse.
-Rosalie ti presento…- mi
fermai di colpo vedendo che non mi stavano affatto considerando e feci un passo
indietro vedendo quella scena.
Mi ero sentita quasi estranea,come se richiedessero
di una loro privacy,si guardavano intensamente,come a scrutarsi l’anima.
-Piacere Emmett- disse Emm porgendole la mani che lei prontamente prese senza
staccare gli occhi dai suoi.
-Piacere Rose- ok mi sembrava che questa non era
stata affatto una vedetta,ma qualcosa a loro vantaggio,ma ero felice,erano
fatti l’uno per l’altra.
La campanella in quel momento suonò,puntuale come
sempre,l’avevo detto che le sveglie e i campanelli sarebbero dovuti scomparire.
Dopo esserci salutati io e Emm
ci recammo in classe,durante il tragitto non mi permisi di parlare,era su un
altro mondo,lui.
La mattinata passò tranquillamente e finalmente la
campanella che annunziava la fine delle lezioni suonò,quelli si che l’adoravo.
Stavo parlando animatamente con Angela e Alice in
cortile,quando mi paralizzai all’istante vedendo Edward appoggiato alla sua
Volvo grigio metallizzata.
Io e Alice salutammo Angela e andammo da Edward e
poco dopo ci raggiunse anche lo scimmione. Non potei fare a meno di vedere che
tutta la popolazione femminile stava guardando il nuovo arrivato e
sbavavano,stavo quasi scivolando a causa della loro bava.
Lui sembrava indifferente e tutti quegli sguardi,ma
la cosa strana era che quegli sguardi mi davano fastidio. No di sicuro mi sbagliavo.
-Buongiorno- disse sorridendomi,cioè sorridendomi.
-Buongiorno- risposi educatamente e vidi Alice
intrattenersi conuna nostra compagna di
classe che guardava ogni tanto Edward maliziosa o per lo meno ci provava,stronza.
-Com’è
andata?- mi chiese troppo gentile. Corrugai le sopracciglia e mi avvicinai,come
se volessi studiarlo.
-Benissimo,ma a cosa devo tutta questa gentilezza?
Forse al fatto che ti sei dimenticato di avvisare tua sorella che me ne ero
andata,dopo avermi promesso il contrario?- domandi indispettita.
Lui sorrise:- Può darsi-.
Lentamente mi si avvicinò,ma io stranamente nonindietreggiai.
-Potrei essere il tuo uomo ideale? Dopotutto sono
rossiccio e sono venuto qui in sella alla mia Volvo grigio metallizzata- Oddio?
Come era potuto succedere che mi fossi incastrata da sola? Dovevo
controbattere.
-Ma non sei un vampiro e non hai gli occhi dorati-.
-I vampiri non esistono e agli occhi si può
rimediare,anche se credo che i miei ti piacciano di più- cioè lui stava
cercando di sedurmi ? Oddio sarei
svenuta.
-Beh…-
stavo per rispondere quando un clacson suonò,girai automaticamente la testa e
vidi Jacob in una decapottabile che mi salutava e mi faceva segno di andare da
lui.
Senza pensarci due volte,felice di vederlo,mi
avvicinai a lui,quasi correndo.
-Jacob!
Che ci fai qui?- gli chiesi allegra,lui scese e mi abbraccio,io ricambiai molto
goffamente,ero alta 1.68 e lui 1,95 circa,mi sentivo una nana.
-Sono venuto a prenderti,Rosalie mi ha dato il
cambio,ha detto che aveva una cosa da fare-.
-Ok andiamo- gli risposi salendo sulla
macchina,volsi lo sguardo su Alice che mi guardava come a dirmi “mi dovrai
spiegare tutto”,ma involontariamente i miei occhi si posarono sulla mia
disgrazia,Edward.
Spalancai gli occhi dall’ira: lui era appiccicato a
quell’oca giuliva di Tanya e si stavano,oddio non ci
potevo credere,si stavano baciando.
Una strana sensazione di irritazione e di…non so nemmeno io cosa,mi contorse lo stomaco.
Continuavo a guardali,quando lui si stacco da
lei,quasi scocciato,mi rivolse lo sguardo ed ero certa di vedere nei suoi occhi
lo specchio dei miei stessi sentimenti.
Ero gelosa? No. Anzi,forse
si,forse no.
POV.
Sconosciuto
Gelosia.
Gelosia. Gelosia. Gelosia. Gelosia. Gelosia. Era mai possibile?
Mi
aveva sconvolto la vita…
Angolo dell’autrice:
Hey voi laggiù vi vedo! Abbassate quelle balestre e anche voi con le
asce,con la violenza non si risolve niente lo sapere no? Con calma,ecco
bravi,abbassateli,non c’è motivo di scaldarsi. =P
Carissimi lettori tutto bene?Anche se non
credo proprio visto il finale del capitolo. Piaciuto il capitolo? Spero di
si,beh mi è venuto bello lunghetto,ma volete sapere un segreto? Secondo i miei
piani questo sarebbe dovuto essere solo la metà del 5° capitolo,ma la mia testa
bacata mi ha suggerito di dividerlo,che dobbiamo farci,per chi mi conosce mi
dici che sono sadica e malvagia. Muahhhhh, mica
tanto?
Allora ecco la nostra bella oca giuliva all’azione,beh
si ora ha le grinfie sul nostro bello Edward e Jacob sulla nostra Bella,anche
se non proprio,ma non vi anticipo niente. Cattiva? Nahhh
So che odierete tutti Tania,anzi la odiate
e io in primis e il mondo poi lo definiamo clemente? Io la odio con l’anima e
mi chiamo come lei? Vi sembra un evento normale,io non credo,ma anche se la
odio non è certo che la sua sarà un ruolo passivo. Ok basta oggi con questi
piccoli spoiler!
Fatemi sapere se vi piace,chiedo di
nuovo,anche se in ginocchio se serve,a coloro che leggono solo di lasciare un piccolissimissimo commento!
Ringraziamenti.
Ringrazio di cuore tutti! Chi legge,i 12
che mi hanno messa tra i preferiti e le 21 nei seguiti,non mi aspettavo mica
tanto,ma ora passiamo alle rispose:
X kekkaiono95: carissima sono
felicissima che questa ff ti piaccia,davvero. Ma di
non era male il capitolo tuo,anzi è stato magnifico e si ti prometto di
seguirla sempre,anche senza le tue suppliche l’avrei fatto lo stesso,è troppo
bella per non leggerla e per il fatto che mi seguirai sempre ci spero!
X adry91: tesoro,mia adorata beta,eccoci
qui,piaciuto il capitolo?
Spero di si,anche se so che dovrò sentire
la tua rabbia,ma vabbe mi accontenterò,ogni tua
critica è qualcosa di costruttivo per me!Mi fa piacere,anzi che dico,mo0lto di
più chelo scorso capitolo ti sia
piaciuto e addirittura ti abbia trasmesso quelle sensazioni! Davvero credo sia
troppo.
Anche tu sei una persona speciale per
me,la lontananza di fa da nemica,ma noi non ci arrendiamo no? Beh ti affido
tutto il mio bene e aspetto con ansia un tuo giudizio.
X DivinaTheBest: Oddio come mi fa piacere che ti sia piaciuto davvero!E l’hai letta
in un solo sorso? Addirittura? E la reputi bellissima? Credo sia troppo,non
sono così brava…Grazie mille^^ Spero di vedere un’altra
tua recensione.
X EricaCullen: Sorè rieccoci,vabbè
credo che i tuoi brividi siano di freddo,dopotutto tu sei una freddolosa!xD Ma io ti adorooo troppo e te
lo dico ogni giorno o mi sbaglio? Si non mi sbaglio,aspetto con ansia la mia
statua d’oro che mi spetta eh?
Si lo so sono un genio…xD
X piccola innamora:Davvero ti
piace? Ne sono davvero contenta,mi fa piacere davvero eh si questa storia mi è
venuta in mente all’improvviso xDxD
Spero che mi dirai cosa pensi di questo
capitolo. A presto.
X Bad_Mikey:Lo so che mi ami e dopo questo capitolo ancora di più no? Si lo so
sono un genio e oltre alla statua d’ora che da Erica mi spetta di dirtitto,la tua sarà di diamanti!!Ahahahaha,presto
a tardi lo dovranno inventare questo locale no?
Amore davvero mi fa piacere ti
piaccia,dopotutto questa ff è dedicata in parte anche
a te. Ti amissimo a presto!
X volpessa22: ti ho insospettito? Beh
queste erano le miei intenzioni xD, questo capitolo
spero ti piaccia ed eh si la bellezza di Edward incastra la nostra Bella,ma un’altra
raccomandazione,non è solo la bellezza quella che possiede il nostro Ed!! A te
do sempre troppi spoiler =S !!!xD
a presto!!
X Free09: mi fa davvero piacere che ti
piaccia la storia,ti ringrazio della tua stima e dei tuoi complimenti e beh io
l’ho detto perché è andata nel locale xD comunque ti
rispondo,lei ci va perché deve fare delle indagini,hanno intercettato lì dei traffici
di droga! Spero che la riposta sia stata per te esauriente! Fammi sapere.
Una domanda per tutte voi,vorrei sapere se vi piace il carattere del
nostro Edward,naturalmente in questa storia.
Eccomi,scusate il ritardo,lo so sono imperdonabile,ma spero il
capitolo possa piacervi lo stesso!!Dedico questo capitolo a EricaCullen che
tanto mi ha assillato xD
6.Smooth
Criminal
POV. Bella
Il vento accarezzava lieve i tratti del mio viso,si
intrecciava tra i miei capelli e mi sussurrava parole mute.
Non sapevo cos’era quella rabbia che covavo
dentro,una parte,incosciente,di me mi diceva che era per quello che avevo visto
poco fa,ma io mi imponevo di dire di no,sapevo che non era quello il problema,o
per lo meno lo credevo.
Vedere le labbra laccate di lucidalabbra e altri
cosmetici firmati di Tanya avvicinarsi a quelle perfette,sottili e rosse di
Edward mi dava la nausea e un altro sentimento che non riuscivo a
captare,poteva mai essere gelosia?
Probabilmente no,lo conoscevo da così poco che non
mi era neppure concesso trarre un giudizio su di lui;le poche parole buttate al
vento non erano di certo una scusa per dirmi che quello che provavo era
giustificabile.
Perché Edward mi faceva quell’effetto? Perché lui?
Perché solo lui? Era bello,anzi
bellissimo,il più bel ragazzo che io abbia mai visto,ma al mondo esistevano
così tanti ragazzi,perché proprio lui doveva farmi sentire così…così?
Non sapevo nemmeno rispondermi da sola e questo era
grave,molto grave.
Perché quelle stesse sensazioni non potevo provarle
per qualcuno di più plausibile e normale? Come Jacob? Era bello,simpatico ma…
ma cosa?
Ma
non era Edward. Sapevo che quella era la risposta,ma
non volevo proprio accettarlo,nemmeno dirlo a me stessa.
-Bella- mi chiamò Jacob facendomi riemergere da
quella confusione che alleggiava nella mia mente.
-Si dimmi- lo incitai spostandomi i capelli dal
viso,stare su quella decapottabile e sentire i raggi del sole e l’aria fresca
sul viso era proprio sintomo di libertà.
-Volevo chiederti una cosa- mi disse arrossendo di
poco,per quale motivo poi?
Io lo incitai con lo sguardo e lui proseguì:- Beh
sai,stasera volevo sapere se eri libera,per uscire insieme,da amici eh? Solo
per conoscerci meglio-.
-Mi dispiace Jacob,ma ho un altro impegno,vedi la
mia amica Alice è riuscita a trovare i biglietti per lo Smooth Criminal,ed è
una vita che sogno andarci-.
Lui sgranò gli occhi,si girò dalla mia parte e mi
sorrise gioioso.
-Lo sai che avevo comprato due biglietti per lo
Smooth anche io? Speravo ti piacesse-.
Ci guardammo per un po’ stupiti,ma poi scoppiammo a
ridere,oddio il destino voleva che uscissi con lui stasera,da amici si intende.
-Beh allora non ci sono problemi,ci vediamo lì verso
le 21.30 ok?-.
-Certo Bella,contaci-.
Jacob mise la freccia e svoltò a destra;il cartello
fisso nell’angolo che comunicava a grandi caratteri cubitali “AZIENDE APPLE”.
-Perché stiamo andando in centrale?- chiesi a Jacob.
-Dobbiamo vedere gli ultimi risvolti e tuo padre
deve comunicarci una notizia importante-.
Notizia? Quale notizia? Non sapevo quale fosse stato
il resoconto,ma di sicuro non mi piaceva.
In pochi minuti arrivammo alla centrale e vidi
parcheggiata la macchina di Rosalie,bene c’era anche lei.
Dopo le usuali procedure entrammo nel distretto e
dopo svariati saluti fummo convocati nello studio di mio padre,oh pardon,nello
studio del capo.
Il capo
sedeva dietro la scrivania e si torturava i baffi nervosamente,guardano
accuratamente dei documenti,sfogliando fogli e bevendo caffè.
-Buongiorno- decretammo io e Jacob salutando Rosalie
con un sorriso.
-Buongiorno a voi ragazzi,sedetevi ho delle
comunicazione da darvi-.
Tutti e tre ci guardammo sospettosi,avevamo tutti
sentito la nota di tensione che c’era nella sua voce,era così grave?
Una volta seduti mio padre iniziò a parlare:- Beh
ragazzi la situazione non è delle migliori,abbiamo ricevuto foto dalle nostre
telecamere segrete,maggiormente quelle autostradali che c’hanno dato la
possibilità di vedere e sentire quello che ultimamentesta succedendo,guardate attentamente il
video-.
Charlie si alzò dalla sedia e avviò il video
registratore.
Il video proiettava due uomini,uno dal volto
scoperto,dai capelli biondi,ma era di spalle,mentre l’altro era completamente
vestito di nero e indossava una casco nero ed era in sella a una moto: una
potentissima e velocissima Honda di ultima generazione,anch’essa nera. Le loro
voci in un primo momento si sentivano distanti,come degli impercettibili
bisbigli,poi le loro parole furono più chiare.
-Allora?- chiese l’uomo in nero.
-Gli affari vanno bene,quello che riesci a vincere
lo usiamo come c’hai detto per comprare altra droga e mettere sul mercato altre
prostitute- rispose il biondo gesticolando.
-Bravo,stasera verso le 3.30 ho un’altra gara,vedi
di trovare qualcuno alla mia altezza,sono stanco di gareggiare con degli
incapaci,voglio vincere sentendo scorrere la rivalità nelle vene,vincere senza
combattere non è una vittoria- rispose l’uomo in nero,era il “cattivo” della
situazione eppure per non so quale legge della natura aveva una morale esatta.
-Va bene,farò come detto-.
-Io vado,ci vediamo stasera -.
-Salutami il capo-.
-Lo farò- rispose l’uomo in nero e così riavviò la
moto e a una velocità impressionante partì e scomparve dietro la curva della
strada.
Mio padre chiuse la videoregistrazione e si girò
verso di noi sorseggiando ancora il caffè fumante.
-Quello che abbiamo visto probabilmente sono due
malviventi molto vicini al capo,soprattutto quello vestito di nero. Parlavano
di vincite e gareggiamenti, sono sicuro che si tratta di corse
clandestine,moto,macchine quello che siano e noi dobbiamo essere lì per vedere
tutto ciò con i nostri occhi-.
-Con questo cosa vorresti dire?- domandai
irrequieta,iniziando ad intuire qualcosa.
-Voglio dire,anzi pretendo che voi non andiate solo
lì per vedere quello che succede,voi dovete entrare nei loro cunicoli più
oscuri e ombrosi,partecipare a quello che pretendono voi facciate quello che
loro fanno,mettervi al loro livello e far finta che anche voi fate parte di
quel circolo-.
Sbarrai gli occhi. Cosa dovevo fare? Entrare a far
parte di quella realtà? Dovevamo mentire per conoscere la verità? Non era di
certo una cattiva soluzione,ma spaventosa si.
-Dovremmo frequentare quelle persone,farcele amiche
e spulciare qualcosa da loro?- domandò Rosalie come ancora non ci credesse.
-Esattamente- rispose mio padre risoluto.
-E quando di incomincia?- chiese Jacob
impaziente,elettrizzato da quella situazione.
-Stasera,alle 3.30 vi troverete lì per gareggiare,in
particolare tu Bella,sai manovrare la moto meglio di chiunque altro, alle 2.30
nel parcheggio dell’industria troverete una macchina e la moto con cui Bella
gareggerà;voi dovrete iniziare ad entrare nel circolo,mente tu dopo aver corso
dovrai cercare di conoscere l’imbattibile uomo in nero-.
Ecco,oltre ad aver ballato stasera,avrei anche
gareggiato.
***
Mi guardai allo specchio. Mi sembrava di essere
apposto,il vestito viola,corto,senza spallinee con una fascia viola di raso sotto il seno,le scarpe erano alte e
viola con poche decorazione brillanti sul lato.
I capelli cadevano in perfetti boccoli color
mogano,gli occhi perfettamente truccati,il viso ricoperto da una leggero velo
di phard e le labbra abbracciate da un leggero e luminescente strato di
rossetto.
-Sei stupenda Bella,vedo che i miei insegnamenti ti
sono serviti tantissimo- mi disse Rose sorridendo,ma vidi un lampo di
agitazione nei suoi occhi e vidi anche che torturava la cintura del vestito.
-Rose anche tu sei stupenda,ma dimmi cosa c’è che
non va?- le domandai apprensiva,prendendole una mano sudata.
-Niente- rispose evasiva lei distogliendo lo
sguardo.
-Rose,sai di potermi dire tutto-.
-Beh,stasera ci sarà anche lui- disse quasi in lacrime e subito capii a chi si riferisse.
-Si,ma Rose non puoi nasconderti,cosa provi
precisamente per lui?-.
-Non so dirti Bella,quando lo vedo mi batte forte il
cuore,non riesco a spostare lo sguardo dalla sua presenza,ogni cosa,ogni
momento penso a lui,poi la sua voce,mi sembra di sentirla dovunque-.
-Rose,ti stai innamorando…oppure lo sei già-
constatai con sorpresa.
Lei sbarrò gli occhi,terrorizzata quasi.
-Tu dici?- mi disse quasi afflitta.
-Rose l’amore non è una condanna,ma un dono
meraviglioso- le risposi con sincerità.
-Ma lui è più piccolo di me,ha 17 anni e io 20,non
gli piacerò mai,il solo fatto che sia più grande di 3 anni mi farà ripugnare-.
Sorrisi maligna,allora era vero che l’amore rende
cechi,non ti permette di vedere l’evidente,se solo potesse capire e vedere veramente come Emmett la guarda
realmente.
-Su questo ho qualcosa da obbiettare- risposi,ma poi
guarda l’orologio,eravamo come di consueto in ritardo.
-Ma cosa…- cercò di dire Rose,ma la presi per la
mano e la trascinai nella sua macchina.
-Faremo tardi per questo corri-.
Dopo 10 minuti di guida sfrenata e pazza arrivammo
al locale.
Individuai tra la moltitudine di gente i miei amici.
Presi Rose per la mano e andai da loro. Emmett indossava un pantalone bianco e
una camicia nera sbottonata di due bottone in modo che si vedesse il petto
scultoreo e ai piedi indossava scarpe nere italiane,Alice indossava,come da
previsto,un vestito alquanto strambo (Vestito Alice -> http://cdn.yoox.biz/34/34145751HH_16_f.jpg
)
Ci avvicinammo. –Finalmente Miss puntualità è
arrivata- disse scocciata Alice.
-Hey,c’era traffico- cercai di giustificarmi.
-Certo,certo- mi accontentò mentre con la coda degli
occhi vidi Rose e Emm scambiare saluti timidi e un po’ impacciati,ben presto si
sarebbero sciolti.
-Entriamo- disse Alice,ma poi vidi che mancava
qualcuno.
-Alice non doveva venire anche tuo fratello
accompagnato? Non che mi interessi,ma sai se non c’è di sicuro saremo più
fortunati- cercai di eludere con quella falsa frase la mia curiosità.
Ali prima mi guardò curiosa,ma poi parve crederci:-
E’ già dentro con Tanya- disse
schifata,io mi raggelai sul posto,ma non lo diedi a vedere.
Ebbene lui aveva invitato l’oca giuliva,mentre io
avevo portato un grosso lupo.
Ma poi perché mi facevo tutte queste paranoie,cosa
mai poteva interessarmi?
-Voi entrate io devo aspettare una persona- disse
allusiva.
-Chi?- chiese subito Alice allegra e curiosa.
-Un amico- risposi vaga.
Gli altri entrarono,ma continuavano a scrutarmi
attenti,non esauriti dalla mia risposta.
Poco dopo tempo arrivò Jacob in sella alla sua
macchina;scese e mi venne incontro salutandomi calorosamente.
-Bella sei meravigliosa- mi disse con una strana
luce negli occhi,io arrossì,vidi che anche lui stava molto bene,indossavadei jeans blu scuro,una giacca blu,una
camicia bianca aperta di tre bottoni sul petto e ai piedi scarpe bianche.
-Anche tu stai molto bene-risposi cortese.
Insieme entrammo e per non perderci tra la folla lui
mi prese per mano,non era un gesto che amavo particolarmente,ma potevo fare
un’eccezione.
Il locale era favoloso,richiamava lo stesso di
quello nel video mi Michael Jackson,ma molto più luminoso e leggermente più
moderno.
La gente si spargeva da per tutto,molte le riconobbi
come stelle del cinema,registi,beh gente importante.
Non riuscivo a vedere i miei amici,il mio sguardo
toccava ogni quadro che ritraesse il King ofPop,che erano sparse da per tutto il locale ed erano delle
raffigurazione magnifiche.
Il mio sguardo infine si posò sulla sala da ballo.
Da quando avevo 8 anni,pur avendo un equilibrio precario avevo imparato le arte
marziale e il ballo,sapevo portare la moto,beh di certo non era poi così
instabile.
Vedevo la gente ballare in circolo le canzoni di
Michael,ma poi la gente si fermava e puntavano la loro attenzione in un punto
preciso.
Incuriosita lasciai la mano di Jacob e corsi tra la
gente perdendomi tra di loro,ma riuscii ugualmente ad arrivare.
Mi intrufolai tra i corpi esaltati di tutta quella
gente,ma alla fine vidi il motivo di tutta la loro attenzione.
Strabuzzai gli occhi,era la cosa più bella che
avessi visto.
Un ragazzo o un uomo che indossava pantaloni
neri,mocassini neri,camicia bianca che faceva vedere il suo petto scultoreo e
magnifico.
Le mani erano coperte da polsini bianchi brillanti e
le dita da cerotti bianchi,il viso era celato da un capello. Il capello di Billy Jean calato fin sopra il naso e un fular di
seta bianca copriva le sue labbra e il naso,non lasciando nessun lembo del viso
scoperto. Ma la cosa magnifica era che ballava stupendamente,eseguiva un
moonwalker stupendo,perfetto,i movimenti erano eleganti,gestiti e immensamente
sensuali.
Lo guardavo e sognavo,mi sembrava di avere il mio
idolo dinanzi,naturalmente nessuno può raggiungerlo,ma lui avrebbe potuto avere
la sua benevolenza.
Ballava,ma ballava nel vero senso del termini,non
una danza stupida e grezza o volgare,una danza particolare e unica.
La musica pian piano si affievolì e lui si fermò
ricevendo gli applausi da tutti,compresa la sottoscritta.
Il suo viso si girò verso di me e ci indugiò per
parecchio,lui riusciva a vedermi e io no,mi si avvicinò lento e mi prese per
mano invitandomi a danzare con lui.
Ero un po’ perplessa e imbarazzata,ma decisi di
accettare,la sua presa salda e sicura mi dava un non so che di protezione.
La successiva canzone iniziò,dando inizio alla danza
delle prime note che fuoriuscivano dalle casse e dalla voce di un angelo.
La canzone era
This is it
Questa
è la chiamata alla ribalta finale, qui è dove mi trovo
sono la luce del mondo, mi sento alla grande
ho questo amore e riesco a percepirlo
e so per certo che è reale
Mi
sento come se avessi visto la tua faccia migliaia di volte
e tu dicesti che mi conosci veramente bene
e sono sicuro che dipendi dai miei occhi
ma tu dici di voler vivere da sola
Non
ho mai sentito nemmeno una sola parola su di te
innamorarmi non rientrava tra i miei piani
non ho mai pensato che sarei diventato tuo amante
avanti baby, cerca di capire
Questa
è la chiamata alla ribalta finale, posso dire,
sono la luce del mondo, —
possiamo sentirlo tutti, è tutto reale
lo sento ogni volta che sono innamorato
Mi
sento come se ti conoscessi da 1000 anni
tu mi dici che hai già visto la mia faccia prima d’ora
e tu mi dicesti che non vuoi che ti stia attorno
molte volte, voglio farlo qui adesso
Non
ho mai sentito nemmeno una sola parola su di te
innamorarmi non rientrava tra i miei piani
non ho mai pensato che sarei diventato tuo amante
avanti baby, cerca di capire
Questa
è la chiamata alla ribalta finale, riesco a sentirla
sono la luce del mondo, questo è reale
senti la mia canzone, possiamo dirlo
e io di conseguenza ti dirò come mi sento
Mi
sento come se ti conoscessi da migliaia di anni
tu invece vuoi del tempo per stare sola
dicesti che non vuoi uscire con me, per poco tempo
anche perchè mi piacerebbe veramente molto
Non
ho mai sentito nemmeno una sola parola su di te
innamorarmi non rientrava tra i miei piani
non ho mai pensato che sarei diventato tuo amante
avanti baby, cerca di capire
Non
ho mai sentito nemmeno una sola parola su di te
innamorarmi non rientrava tra i miei piani
non ho mai pensato che sarei diventato tuo amante
avanti baby, cerca di capire.
Quelle note sembravano voler dirci qualcosa,qualcosa
di estremamente importante,ma come poteva farlo se nemmeno conoscevo
quest’uomo?
Ci muovevamo a sincro,i nostri corpi si
intrecciavano perfettamente,sembravano essere nati per fare esattamente questo.
Il suo viso si avvicinò al mio orecchio e la sua
voce,ovattata dal fular mi sussurrò sensuale all’orecchio:- Balli e ti muovi
divinamente-.
Io arrossì fortemente,ma preferì non proferire
parola.
La canzone stava cadendo verso le ultime note e la
danza si fece più lenta.
Fino a quando finì,tutti e due ci fermammo
abbracciati,in posa finale,sentivo il suo respiro affannato sul collo e di
sicuro lui sentiva il mio sul suo.
Un altro boato di applausi si alzò dalla folla e
allora decisi di separarmi.
-E’ stato un piacere- mi disse sbrigativo e corse
tra la folla,avrei voluto vederlo,poterlo toccare,vedere il suo
volto,sicuramente bello come immaginavo.
Mi allontanai dalla pista e vidi i miei amici seduti
al tavolo.
-Hey- salutai sedendomi e ordinando un Martini
rosato.
-Ma che fine hai fatto?- mi sgridò Alice
bonaria,accompagnata e sostenuta dallo sguardo di tutti gli altri.
-Ero a vedere una cosa,il posto sai- cercai di
eludere e con mia fortuna mi cedettero.
Parlammo per un po’ e vidi Rose e Emm parlarsi con
più scioltezza,senza mai smettere di guardarsi con amore,ma si vedeva che ero
l’unica a vederlo,loro avevano due prosciutti sugli occhi.
Alice parlava senza fermarsi mai,ma si sa lei è
sempre la solita. Jacob mi abbracciava tenendomi per le spalle,gesto che mi
dava un bel po’ di fastidio,ma non lo diedi a vedere per educazione.
Poco dopo vidi una zazzera scomposta di capelli
ramati avvicinarsi a noi. Il mio respiro seguito dal cuore si fermò,Edward
arrivò in tutta la sua bellezza.
Indossava dei jeans chiari,camicia blu e giacca e
scarpe nere,era un dio greco sceso in terra. Sarebbe stato perfetto se la sua
mano non fosse intrecciata a quella dell’oca,Tanya, che da consueto vestiva di
un abitino-ino.
-Buonasera- salutò Edward sedendosi e al suo fianco
Tanya.
-Oh ma i due dispersi hanno trovato la strada del
ritorno- scherzò Emm.
- Avevamo ben altro da fare- starnazzò Tanya
stringendosi a Edward,bleah,disgustosa.
-Immagino- pensai ad alta voce.
-Cosa vorresti dire?- squittì Tanya con fare
altezzoso.
-Quello che ho detto- la liquidai velocemente.
Edward continuava a guardami e con insistenza direi.
-Comunque Bella ritorniamo a prima,allora ti stavo
dicendo che qualche giorno ti farò guidare la moto di mio fratello visto che le
ami così tanto- mi informò Alice.
-La moto di chi? – domandò incazzato
Edward,evidentemente la moto era la sua.
-La tua Edward,ce l’hai solo tu- rispose con ovvietà
Ali alzando le spalle indifferente.
-E avevi la minima idea di chiedermi il permesso?-
continuò ancora più arrabbiato Edward.
-No-.
-E chi dovrebbe guidarla?- .
-Io- risposi con naturalezza,ma lui mi guardò
divertito e ironico.
-Certo,ci credo-.
-Hey davvero io amo le moto e le so anche guidare-.
-Ma se non sai nemmeno camminare- commento
ridendo,da solo.
-Amore non mi hai mai fatto salire sulla tua
moto,dovrai portar mici presto- si intromise Tanya mettendo una mano sulla spalla
di Edward e l’altra ben più giù.
Tutti e due la ignorammo e continuammo a
fronteggiarci.
-Senti con questa tua presa di superiorità non sei
credibile- mi canzonò Edward.
-Io non ho mai detto questo,ho solo detto si saperla
guardare-.
-Beh questo è tutto da vedere- mi rispose a tono
Edward con fare arrogante,tutti spostavano il loro sguardo da me a lui.
-Certo- risposi tra i denti.
-Si vede che sei un maschiaccio- mi prese in giro
ancora Edward.
Stavo per intervenire quando Jacob mi salvò:- Oh
posso giurarti che Bella è molto
femminile- alluse con fare malizioso sfidandolo con lo sguardo.
-E tu chi sei?- domandò stizzito
Edward,probabilmente per essere stato azzittito,ma il suo sguardo comunicava
altro. Gelosia? Non poteva essere,di
sicuro mi sbagliavo.
- Lui è un mio
caro amico- dissi abbracciando Jacob,mi stavo davvero divertendo.
-Immagino- sussurrò Edward assottigliando gli occhi
arrabbiato.
Guardai l’orario e sobbalzai erano le 2.00.
-Ehm Jacob,Rose si è fatto tardi credo che sia ora
di andare- dissi alzandomi e guardandoli sperando che mi capissero e così fu.
Tutti ci alzammo e uscimmo dal locale,ognuno entrò
nelle proprio macchine,quando la macchina di Rose passò davanti a quella di
Edward,lui stava per salire mentre Tanya era già entrata. Strabuzzai gli occhi
impietrita,mi parve di vedere un cerotto bianco su un dito di Edward,ma forse
mi stavo sbagliando. Semplicemente non
può essere sempre lui.
Heyyyy non uccidetemi,si lo so sono in un
ritardo pazzesco,e so anche che vorreste uccidermi,ma ho avuto tanti problemi e
cose da fare,ma spero il capitolo vi sia piaciuto e con questo mi abbiate
perdonata.
Chi pensate sia il ballerino? Beh non è
detto sia Edward. Voglio sapere ogni vostro parere e consiglio,bastano anche
solo poche parole ma voglio sentire un vostro giudizio,bello o brutto.
X Najica06: heyy non sai come sia felice
che questa storia ti piaccia,anche se non ami Twilight apprezzo il tuo sforzo
davvero e beh sono anche contenta che tu non sia come Tanya,sono sicura che sei
molto meglio ^^ Grazie ancora. Un bacione.
X valli: Hey che piacere averti come
altra fan,sono davvero contenta davvero,beh spero che questo capitolo ti sia
piaciuto,aspetto che tu me lo dica.
X EricaCullen: cara sorella mia beh che
dirti,lo so,lo so sono magnifica ecc…ma ogni tua recensione mi riempe di gioia
e dopo tutte le tue assillanti suppliche e grida per aggiornare,ecco visto?
Aspetto sapere che ne pensi però.
X free09: carissima mi fa piacere che
tu l’abbia capito,volevo solo ricapitolartelo xD
Beh si Edward si bacia e noi che dobbiamo
fare? Solo una cosa aspettare…di più non ti dico. Che sia Edward e che sia
geloso ti do da pensare,si conoscono da così poco che è giustificabile questa
sua gelosia? Lo stesso vale per Jacob. Beh spero mi abbia capito.
X adry91: tesoro ri-eccomi,ti dico
subito scusa per non aver recensito,sto uscendo pazza davvero,ma ti dico che
riesco furtivamente a leggere e sta andando benissimo,oh il mio Edward,spero
non soffra ancora.
Spero il capitolo ti sia piaciuto,non è un
gran che ma spero che ne sia valsa la pena.
x DivinaTheBest:waw!!Davvero il tuo
entusiasmo mi rende felicissima e soprattutto che ti piaccia così tanto,spero
continua a leggeree perché no anche a
recensire con lo stesso entusiasmo.
X volpessa22:eh carissima mi fa
piacere ti piaccia la coppia Rose,Emm,lo so è un idea malsana che lui sia più
piccolo,ma la mia testolina bacata mi ha detto questo,che fare? Scriviamo xDxD
Per Tanya beh guarda io mi chiamo come lei,ma sono il suo opposto,la odio ma
che devo fare? Mi serve…=)
X Rebussii: beh guarda non sperarci
troppo che sia EdwardxDxD Si sa Tanya
la odiano tutti e con tutto che amo Edward,beh si,è idiota,ma si sa l’idiota è
il primo che comprende!!!Vediamo se riesci a capire questa frase xDxD
Ehhhhhhh aspetto una vostra recensione.
Voglio inoltre ringraziare i 19 preferiti
e 21 seguiti,credo che per me siano troppi,non merito tutto ciò.
La notte sembrava appena spuntata,eppure era già
quasi mattina e la nostra missione iniziava solo adesso.
Avremmo dovuto immischiarci con quella
gente,scendere ai loro livelli,diventare loro simili,avremmo dovuto usare i
loro costumi e modi di fare;ero di certo tante cose,ma di sicuro non una buona
attrice.
La macchina di Rose e quella di Jacob sfrecciavano a
velocità più alta del consentito,ma mio padre un pomeriggio ci aveva ricordato
che potevamo senza preoccuparci della polizia infrangere le regole,in caso di
lavoro certo.
I vestiti e la moto che avremmo dovuto usare erano
nella macchina che mio padre ci aveva preparato. Dovevamo essere impeccabili e
perfetti,nessuno avrebbe dovuto riconoscerci.
Arrivati nei pressi dell’industria,le macchine si
fermarono stridendo con le ruote sull’asfalto.
Tutti e tre scendemmo dalla macchina.
-Allora Bella tu sarai la prima a cambiarti mentre
noi ci mettiamo d’accordo su che cosa fare,visto quello che devi fare tu è già
deciso- mi disse Rosali avvicinandosi a Jacob.
Io mi avvia verso la macchina,presi il telecomando
che mio padre mi aveva dato per aprire l’antifurto e così feci;entrai nei posti
di dietro e vidi delle scatole,su due di queste vi era inciso il mio nome;li
presi in mano,ma quando rivelai cose c’era dentro raggelai,avrei dovuto mettere quei…non-vesititi?
Ero preoccupata,questo vestito mi aderiva come
seconda pelle,poi era estremamente corto e infine c’avrei giurato che si
sarebbe alzato di molto salendo sulla moto.
Avrei preferito indossare un paio di jeans,maglietta
e se proprio avrei dovuto avere un aria selvaggia,un paio di stivali alti di
pelle nera,ma il fato aveva deciso che così avrei dovuto dettare la mia fine.
Con tensione,imbarazzo e le mani sudate scesi dalla
macchina. Mi si presentarono Rosalie che appena mi vide sorrise maliziosa e
soddisfatta,mentre la faccia di Jacob era imparagonabile.
Il suo viso si pietrificò e il suo sguardo scendeva
come fuoco lento su tutta la superficie del mio corpo,guardandomi con occhi
arsi dal desiderio,quel vestito di certo
non mi sarebbe stato utile a scacciare gli scocciatori.
-Beh adesso tocca a voi- sussurrai imbarazzata al
massimo e di certo lo sguardo di Jacob non mi era d’aiuto.
-Vado io- esordì Rose ridacchiando,oh di certo dopo
me l’avrebbe pagata.
Io e Jacob ci guardavamo in silenzio,io in imbarazzo
e lui attratto.
-Ti sta molto bene quel vestito- mi disse sincero
avvicinandosi di poco.
Me
ne ero accorta avrei voluto rispondere ma mi limitai a
ringraziare indietreggiando a ogni suo passo e quando si accorse dei miei
movimenti si ridestò da quello che per lui sembrava un sogno ad occhi aperti.
-Eccomi- esordì Rose,tutti e due ci girammo nella
sua direzione;se io stavo bene lei era davvero la cosa più bella al mondo,aveva
un fisico da far invidia a chiunque,mentre io era la solita normale ragazza
scialba.
-Allora vado io adesso- si congedò Jacob entrando
nella macchina.
-Sembriamo delle prostitute- commentò Rosalie
cercando di allungarsi il vestito e di restringere la scollatura vertiginosa.
-Parli proprio te che stai bene- risposi inacidita
dal suo commento inappropriato,se lei si lamentava io che avrei dovuto
fare,suicidarmi?
-Bella tu sei anche più bella di me,sei tu che non
guardi con gli occhi degli altri,sono i tuoi occhi che ti vedono così- mi
rispose sincera,ma io non gli credetti,girando la testa dall’altra parte
stizzita.
Lei mi venne incontro e mi prese per mano:- Bella
davvero credimi,non ti direi mai delle bugie,ci conosciamo da poco eppure ti
voglio un gran bene,se riuscissi a vedere come ti guardano i ragazzi,ti
mangiano,se non in particolare Edward -.
A quel nome raggelai,cosa centrava Edward?
-Cosa centra lui?- chiesi irritata,stava iniziando a
dire stronzate.
-Ti guarda come se fossi la cosa più bella del
mondo,come solo un uomo che si sta innamorando può guardare una donna- mi
rispose.
Cioè mi stava prendendo per i fornelli? Edward,quel
dio greco,l’uomo più bello su questa terra mi guardava? E anche come un uomo
che si sta innamorando? Ma cosa si è fumata questa prima di venire qui?
-Stai vaneggiando - l’apostrofai incrociando le
braccia severa.
-Oddio! Ma cos’hai due prosciutti sugli
occhi?-sbraitò incazzata; cioè adesso era lei ad essere arrabbiata?
Scoppiai in una risata isterica e nervosa:- Adesso
sarei io ad avere due prosciutti sugli occhi? E tu non vedi come Emmett ti
guarda? Come brillano i suoi occhi,allora è vero che quando ci si innamora si
diventa completamente stupidi-.
Prima mi guardò spaesata,ma poi sul suo viso
perfetto comparve un sorrisodi sfida:-
Esatto! Ti sei risposta da sola!- affermò mettendosi nella mia stessa posizione
autoritaria.
-Cos..? – cercai di dire,ma poi la sua allusione mi
parve chiara e vivida, io ero innamorata
di Edward? Per questo non vedevo tutto ciò? Impossibile,io non mi potevo
innamorare del fratello della mia migliore amica,dopotutto anche dongiovanni e
freddo protestante dell’amore.
-Rosalie ci sono due cose che dividono il mio caso
dal tuo, è che la mia è la realtà,lui non può essere innamorato di me e io non
lo sono di lui,semplice,mentre per te vale tutt’altro discorso- affermai
sicura.
Lei mi guardò scioccata:- Mi staresti dicendo che
sono una stupida,che ho delle allucinazioni,vedo quello che non c’è? – sbraitò
arrabbiata.
-Esatto- le risposi con un sorriso sarcastico,mi
stava gridando addosso quando Jacob ci si avvicinò.
-Cosa avete da urlare?- ci domandò alzando un
sopracciglio.
-Assolutamente niente- rispondemmo in coro io e
Rose,sorridendo false.
Prima ci guardò dubbioso,ma poi ci credette e tutti
e tre salimmo in macchina.
-Lui ne è un altro- sussurrò Rose nel mio orecchio:-
se ne è accorto anche Edward,dovevi vederlo si rodeva dalla gelosia- continuò
ridacchiando.
L’avrei ammazzata,giuro!
Jacob avviò la macchina e con grande velocità
partimmo per incontrare una nuova realtà.
I capannoni dove tutto questo circolo di giri
illeciti si concentravano si presentarono dinanzi a noi,ancora più spaventosi e
temibili del previsto.
Parcheggiamo di fianco alle altre miriadi di
macchine,certo che era affollato!
Si vedevano gente di ogni tipo:uomini
borchiati,prostitute,trafficanti di droga e altro,addirittura vi erano anche
ragazzine e ragazzini di 14-15 anni che vestivano in maniera assurda.
La gente si fermava a gruppetti,gridavano,ballavano
volgarmente,bevevano e sniffavano varie sostanze che preferirei non conoscere.
Nel parcheggio,con mia somma sorpresa non vi erano
solo macchine sgangherate,ma anche quelle di grande cilindrate,di marca e
indubbiamente molto costose,ma faticavo a credere che le abbiano pagate,molto
facilmente le prendevano in prestito;come
affermavano i ladri. Ne avevo visto a centinai e avevo anche sentito gli
interrogatori che mio padre li sottoponeva e quella era la loro banale
risposta.
Tutti e tre scendemmo dalla macchina e Jacob si
avviò ad aprire il portabagagli.
Gli sguardi di tutti gli uomini e ragazzi erano
indirizzati a me e Rose e di certo non erano piacevoli né rassicuranti.
-Bella- mi chiamò Jacob,mi girai nella sua direzione
e rimasi a bocca aperta mentre i miei occhi si illuminavano.
Era la mia
moto. La moto che desideravo da sempre,quella che bramavo nei miei sogni
più infidi.
Era una Ducati gialla canarino. ( Qui la moto -> http://www.windoweb.it/guida/sport/foto_moto_marche/moto_ducati_1098_01.jpg
) Stentavo a crederci eppure era così. Mi avvicinai con passo lento mentre la
guardavo adorante,era la cosa più bella che avessi mai visto. Toccai la sua
perfetta montatura con le mie mani che richiedevano un approccio per credere
davvero che tutto ciò fosse reale.
-Oddio è fantastica!- esclamai in fibrillazione.
-Sicura di saper guidare questa cosa gigantesca?- mi
domandò scettica Rose.
Io le rivolsi uno sguardo di sfida: - Puoi
giurarci-.
-Ragazze basta adesso,tu Bella vai ad iscriverti
alla gara,devi andare da quel tizio biondo che sta seduto dietro la scrivania,basta
che ti dai un sopranome e hai fatto,mentre io e Rose ci daremo da fare- disse
Jake.
Io infilai il mio casco nero infilandoci dentro
tutti i capelli.
-Sono ancora scettica nel credere che non cadrai da
quell’affare- apostrofò Rose incrociando le braccia. Le avrei dimostrato il
contrario.
Avviai il motore procurando un grandissimo rombo che
fece sobbalzare tutti,era pur sempre un Ducati; abbassai la visiera non prima
di aver lanciato uno sguardo di sfida a Rose.
-Ci vediamo al traguardo- decretai in fine facendo
stridere le gomme della moto sull’asfalto e partendo a una velocità
allucinante.
Passavo tra le persone cercando di accumulare più
particolare possibili,ma in realtà cercavo ben altro. L’uomo in nero. Era lui il mio nemico.
Aumentai la velocità e potenza quando vidi che ero
vicina al tizio che mi aveva indicato Jacob e con una sgommata da vera
motociclista mi fermai dinanzi a lui ricevendo gli sguardi ammirati e curiosi
di tutti i presenti,compreso del diretto interessato.
-Hey forte la bambola!- decretò un ragazzo di fianco
al biondino e io sorrisi soddisfatta dietro il casco.
-Piacere piccola,io sono Jonathan - si presentò il
biondo alzandosi e porgendomi la mano,aveva un che di somigliante a qualcuno,ma
non riusciva a ricordare chi.
-Il piacere è mio- risposi io senza stringere la
mano che mi aveva porso.
-Graffia la piccola- decretò in fine Jonathan
sedendosi.
-Devi partecipare alla gara?- mi chiese sistemando
dei fogli e bevendo un sorso di birra.
Roteai gli occhi:- Mi sembra ovvio- rispose la mia
voce ovattata dal casco.
-Come vuoi farti chiamare?- domandò curioso
guardandomi e soffermandosi particolarmente sulle mie forme,maniaco.
-Cat woman- risposi pensando alla sua esclamazione
di poco fa.
-Allora c’ho centrato prima- disse fiero di se
Jonathan.
“Basta
crederci”avrei voluto
rispondere ma decisi di stare in silenzio.
-Allora quella è la linea di partenza,tra 15 minuti
inizierà la gara- mi informò. Scialbo.
-Sicura di voler gareggiare?- continuò,questo si che
rompeva.
-Se sono qui mi pare ovvio- risposi seccata,che
rottura di coglioni.
-E credi di vincere?-.
-Tutto può succedere- risposi alzando le spalle
impassibile.
-Anche contro Red Lion?- continuò imperterrito.
-Chi l’uomo in nero?- domandai curiosa,Red Lion era
l’appellativo che davano al loro capo o uno dei tanti che Edward mi aveva
spiegato quella sera in discoteca,chissà come faceva a saperlo.
-Esattamente,lui è l’imbattuto- decretò con
soddisfazione,si vedeva che aveva grande stima di quest’ultimo.
Ma non volli spendere altre sciocche parole così
riavviando il motore andai sulla linea di partenza,dove altre moto erano già
pronte e con mia somma sorpresa erano tutti uomini,ero l’unica donna.
All’improvviso un boato enorme provenire dalla gente
si alzò e mi girai curiosa.
Una Honda comandata da un uomo vestito completamente
di nero . Era lui.
Anche lui arrivò e si fermò sulla linea della
partenza,più precisamente sulla mia destra.
-Mi hanno detto che saresti la nuova Gatta che crede
di superarmi- mi disse l’uomo in nero con voce irriconoscibile,anche la sua
ovattata dal casco.
-Mai detto una cosa del genere,sono gli altri che
vanno a conclusioni affrettate- risposi sicura.
Vidi che anche lui come tutti gli altri mi stava
squadrando interamente.
-Sei nuova? Non ti ho mai vista-.
-Si sono nuova- risposi sbrigativa.
-E vuoi vincere- affermò asciutto poco dopo.
-Come tutti d'altronde- risposi fredda.
-Tagliente- commentò tra se e sé.
Una ragazza,anzi più una prostituta si avviò dinanzi
a noi ancheggiando volgarmente;si fermò ad un certo punto alzando una mano.
Tutti avviammo i motori rombanti,sembravano dei
leoni che ringhiavano.
-Ci vediamo al traguardo- mi disse l’uomo in nero.
-Attento a non graffiarti- risposi vedendo la
ragazza abbassare la mano e decretando il via.
Tutti partimmo di corsa e veloci,e mi accorsi subito
che i più stupidi fin dall’inizio si contendevano il primo posto senza sapere
che per arrivare primi al traguardo si doveva partire con calma,ma anche il mio
avversario la pensava come me,anche lui professionista di sicuro.
Pian piano sorpassò tutti andando in testa,ma io mi
mantenni dietro.
Quando vidi che stavamo arrivano a metà della corsa
iniziai a giocare per davvero.
Scartai tutti quegli incapaci senza sforzo
posizionandomi dietro Red Lion.
Mancava poco al traguardo e vidi nei suoi movimenti
la sicurezza di vincere,ma questo è il fallo di ogni principiante,la troppa sicurezza porta alla perdita.
Con cautela,ma tenacia mia avvicinai a lui e quando
mancavano solo 100 metri dal traguardoaumentai la potenza della mia moto e vidi la sua testa voltarsi verso di
me.
-Graffiato- urlai trionfante aumentando ancora di
molto e tagliando il traguardo per prima.
Tutti iniziarono ad urlare esultanti,tutti mi
facevano gli occhiolini maliziosi,mentre molti mi guardavano con
astio,probabilmente erano molto fedeli al loro capo.
Continuai a correre fino ad arrivare vicino a Rose e
Jacob.
-Andate io ritiro il mio premio e poi arrivo-
decretai asciutta. Rimisi in moto e mi avvicinai a Jonathan.
-Oh mio Dio baby! Sei stata fantastica,unica, e ci
hai fatto guadagnare un sacco,quasi nessuno si aspettava una tua vincita,ma
abbiamo lo stesso un gruzzoletto di soldi da darti- mi disse esultando e
porgendomi un sacchetto dove avevano messo i soldi,ma non mi interessavano,per
questo non mi assicurai neanche se ci fossero veramente.
Stavo per andarmene quando vidil’uomo in nero avvicinarsi a me sempre in
sella alla sua moto.
-Devo ammettere che ci sai fare- mi disse,ma notai
una leggera nota sarcastica nella sua voce.
-Per vincere- risposi sicura toccando un tasto
dolente.
-Sarà la prima e ultima volta- decretò minaccioso,ma
non mi spaventai.
-Certo,la prima vittoria e l’ultima volta che dirai
queste parole- lo sfidai allo stesso tono.
-Sei davvero un gatto,cacci le unghie-.
-E’ il mio forte- acconsentii.
-Continuerai a venire?- mi chiese quasi,speranzoso?
-Non ti renderò la vita facile,sappilo- continuai
dura facendo fiorire un sorriso malizioso sul mio viso,ma naturalmente lui non
lo vide.
-Neanche io- rispose.
-Allora siamo in due- così riavviai il motore e
partii andando dai miei amici,con la speranza di rivederlo e batterlo di nuovo.
****
Mentre tornavamo a casa prendemmo a raccontare
quello che eravamo riusciti a fare.
-Beh io ho vinto la gara e ho conosciuto il capo,ci
siamo anche decretati guerra infinita- dissi sarcastica.
-Bella sei stata mitica,devo dire che ci sai davvero
fare con le moto- si complimentò con me Jacob,ma io mi girai verso Rose
soddisfatta.
-Va bene è vero,ritiro quello che avevo detto-
sbuffò lei rassegnata.
Io sorrisi trionfante,seconda vittoria.
-Voi che avete fatto?- chiesi curiosa.
-Allora io mi sono avvicinata alle prostitute,lo so
non è confortevole,ma sono le più pettegole e spulcerò molto facilmente
qualcosa da loro,stasera sono riuscita a farmele amiche,ma non hanno detto
ancora nulla-.
-Sei una prostituta adesso?- mormorai inorridita.
-Ma no,devo solo far finta,non andrò con nessuno- mi
rispose lei.
-Emmett se lo sapesse ti ammazzerebbe- ma mi pentii
di quello che avevo appena detto perché dallo specchietto mi lanciò uno sguardo
di fuoco.
-Emmett è il tuo ragazzo?- chiese Jacob sorpreso.
-No,no e ancora no. Non lo è,se lo fosse anche
Edward fosse quello di Bella,no?- chiese lei con tono di sfida e vidi Jacob
guardarmi turbato.
-Non è vero,lui sta con Tanya e poi ci odiamo- mi
difesi sicura.
-Non sta con Tanya,è lei che gli si azzecca
addosso,poi so che gli piace un’altra ragazza- disse Rose.
-Buon per lui- risposi incazzata,chi poteva essere
questa ragazza? Vidi Rose davanti alzare gli occhi al cielo esasperata.
-E tu Jacob che hai fatto?- domandai poi per
cambiare discorso.
-Allora sono entrato a far parte degli spacciatori,mi
stanno valutando,ma sto andando alla grande,anche la loro presenza ci servirà
per scoprire di più,ma la cosa più importante da fare la devi fare tu Bella,non
lasciarti scappare il capo,ok?-.
-Ok- decretai,pensando a quello che era successo
quella sera e ancora il viso di Edward mi apparve dinanzi,ma scossi la testa testarda,perché
c’era sempre lui nei miei pensieri?
-
-Voglio
che sappiate il più possibile su di lei,voglio che non mi scappi- disse una
voce solenne.
-Certo
mio signore,altro?-.
-No
per oggi basta,fate come vi ho detto,arrivederci-.
Forse
da lontano loro non erano gli unici che stavano indagando.
Heyyyy carissimi!!!Rieccomi,visto non vi
ho fatto aspettare molto,anche se credo questo capitolo non sia venuto un gran
che,ma aspetto le vostre opinioni per scoprire cosa ne pensate.
Chi saranno mai questi che indagano? Boh
chi lo sa…voglio sapere da voi chi credete che sia.
Nel frattempo vi do un piccolissimo
spoiler: nel prossimo capitolo entrerà un nuovo personaggio,cioè tutte noi lo conosciamo,ma
qui avrà tutt’altro ruolo. Secondo voi chi è? Voglio sapere da voi anche chi
crediate sia quest’ultimo.
Beh per il resto grazie,grazie,grazie non
credo che tutte questa gente,tra minimo 350 visite al capitolo,22 preferite e
27 seguite,non siete troppe per una storia così banale come la mia?
Ma ciò non toglie che sia davvero,ma
tanto,ma tanto contenta.
Passiamo ai ringraziamenti.
X SaraCullen_: eccoti sorellina
mia,dopo tanto tempo sono riuscita a convincerti finalmentefarti leggere questi capolavori,compreso il mio xD * si asciuga il
sudore impresso sulla fronte*
Ma sono felicissima che questa storia ti
piaccia,che se stai da ieri a dirmi sempre aggiorna,aggiorna e
aggiorna,contenta adesso?
X chiarottina: mi fa davvero piacere
che adori la mia storia,continua a leggerla e recensirla,tutto ciò non può far
altro che rendermi felice.
X adry91:calma tesoro,arriverà anche il
loro momento,sia per Tanya che per Jacob,ma abbi pazienza mi servono e
purtroppo non sempre ti piacerà per cosa mi serviranno,ma non ti dico
altro!Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo.
X EricaCullen: Ah alla fine te ne sei
accorta che era dedicato a te questo capitolo!!Cecaaa!
Ahahaha xD comunque tesoro mio mi fa
piacere che la storia ti piaccia,gli svolgimenti e sono curiosa di sapere le
risposte alle domande che ho posto prima!!Muàà un bacione sorè.
X volpessa22:Ahhh ma ogni tua
recensione mi rende felicissima davvero!!!Spero ti piaccia il comportamento di
Bella anche qui!!un bacione,fammi sapere.
X Rebussii: Sono contenta che tu abbia
capito,ma spero che terrai per te lo spoiler!!xDxD Mi fido Eh?? Comunque sono d’accordi
con il fatto di Tanya,ti aiuto anche io a in ficcare a Tanya la moto sul naso!!xDxD
Spero il capitolo ti sia piaciuto davvero!!un grande bacione.
X DivinaTheBest: Sono contentissima e felicissima
che ti piaccia anche questo capitolo,davvero e concordo sul fatto che Edward è bono!!xD
spero di sapere cosa pensi di questo,un enorme bacio.
Heyyy a voi vi ho visto!!Abbassate le asce,le
pistole e anche le spade ok? Sono tornata! E’ solo che non uno dei miei
migliori periodi e poi l’algebra e la geometria popolano la mia mente! xD
Dopotutto cosa devo mai studiare a un Liceo Scientifico?
Beh dopo questo piccolo sproloqui vi voglio
avvisare che questo capitolo è pov Alice,potrà non piacervi,ma mi serviva per
introdurre una persone e fare capire altre cose. C’è una parte che so vi
piacerà molto,ma premetto che è scritto da schifo,ho cercato di dare un senso
un po’ poetico e morale ad alcuni concetti ma come mio solito non ci sono
riuscita e aspetto sapere da voi cosa ne pensiate. Ma prima di ciò volevo
consigliarvi delle ff:
-Tutte quelle di Adry91(magnifiche)
-Violenza e Vague di sapphire
-E con mia somma gioia e stupore Baby-sitter di volpessa22(Tesoro
ma mica me l’avevi detto che avevi scritto questo capolavoro,in confronto la
mia è una cosa sciatta e insignificante,brava sono contenta anche del tuo
grande successo,complimenti ancora!)
Passiamo al capitolo,buona lettura,spero vi
piaccia -_*
8.
L’amico di mio fratello.
POV. Alice
Era la classica domenica soleggiata qui nella Grande Mela.
Di mio consueto mi ero svegliata alle 10 passate,dopo la stressante serata
precedente allo Smooth Criminal,dove il mio occhio attento e furbo aveva
adocchiato un bel po’ di particolare curiosi. Mio fratello Edward era tornato
da poco ed io ero stata davvero felice di rivederlo,ritrovarmelo davanti più
bello di prima mi aveva scaturito una gioia infinita. Edward era partito nel
corso dei suoi studi di medicina per approfondire le sue tesi e lavorare a
contatto con dei colleghi di mio padre che vivevano all’estero. Edward era il
più grande di tutti,quando eravamo piccoli,ricordo,che lui acconsentiva quasi
sempre di giocare con me alle bambole,mettendoci sempre un pizzico di giochi
maschili. Un evento al quanto divertente e che non dimenticherò mai fu quando
all’età di 4 anni dopo aver truccato miseramente le mie bambole,le avevo
imbrattate tutte,nessuna era scampata al mio sadico progetto,ma volevo ancora
giocare,così chiesi dolcemente e con aria fittizia a Edward di farmi da
cavia,ma lui si era categoricamente rifiutato,neanche i miei occhi dolce
aggiunti dal labbro inferiore proteso all’esterno,che tremolava leggermente per
convincerlo non servì a niente; aveva la testa dura. Così decisi di usare la
mia seconda arma a disposizione,infallibile questa. Scoppiai in un pianto
isterico dimenandomi per terra,ripetendo,anzi gridando che Edward era cattivo
con me,così mamma e papà corsero subito in mio soccorso,insieme a un Emmett
pasticcione che si era sporcato completamente di cioccolata tutto il visino
paffuto. Quando mi videro piangere,aggiunsi a quella sceneggiata anche la
faccina a cui loro non potevano resistere e così papà mi si avvicinò e con
dolcezza mi chiese:- Amore mio perché stai piangendo?- mentre mi lavava via i
lacrimoni con i pollici.
-Edward non puole jocale con me- risposi imbronciata,non
sapendo articolare bene le parole. Mio padre spostò il suo sguardo dolce e comprensivo
da me a Edward,su cui cambiò diventando serio e riprovevole.
-Edward gioca con tua sorella e non farla piangere ci siamo
intesi?- gli chiarì. Edward iniziò a sbuffare pesantemente e subito
controbatté:- Ma papà lei vuole che io sia la sua cavia di laboratorio- papà lo
guardava con un sopracciglio biondo arcuato :- Non credo proprio tesoro e poi
cosa sarà mai?-.
-Cosa sarà mai papà? Lei vuole truccarmi,mettere quelle cose
colorate nei capelli- piagnucolò Edward,ma mamma subito gli si avvicinò
dandogli un bacio sulla guancia e sussurrandogli qualcosa nell’orecchio che lo
convinse a giocare con me,ma quella fu la sua fine.
Mentre ridacchiavo ricordando quegli eventi non potei fare a
me di constatare quando eravamo cambiati da allora. Io,Edward e Emmett eravamo
sempre stati molto uniti,fino a quando non entrammo nella fatidica fase
dell’adolescenza dove i miei due fratelli si accumunavano insieme perché
avevano gli stessi interessi:Playstation,ragazze e uscite,mentre io rimanevo la
bella sorella da proteggere. Erano diventati esageratamente gelosi di qualsiasi
ragazzo,tanto che in quel periodo arrivai ad odiarli per il loro comportamento
così possessivo. Ma eravamo ugualmente molto uniti. Poi successe tutto
all’improvviso,un pomeriggio Edward aveva appena compiuti 18 anni e mio padre
lo chiamò nel suo studio e dopo un intera giornata che passarono insieme lo
sguardo verde e vivace di mio fratello cambiò. Era orami
duro,freddo,consapevole,adulto.
Quando lo vidi ebbi paura di lui,di quello che ormai era
ovvio che era diventato.
Da allora non usciva più con noi,tornava a casa a tarda
mattinata,usava le ragazze come degli stracci,viveva nel lusso e
nell’egocentrismo,non parlava più con me e Emmett definendoci ad un certo punto
ancora bambini per comprendere. Aveva una comitiva ormai tutta sua,che noi non
conoscevamo e che di sicuro l’avevano portato su una brutta strada,poco dopo si
iscrisse a medicina e il suo comportamento divenne ancora più distaccato e
lontano,ma continuavamo a volerci bene.
Si fidanzò per poco tempo con una ragazza della mia scuola,l’oca
giuliva,nonché più popolare dell’istituto Tanya Denali. Edward era uno dei
ragazzi più ambiti di tutta New York e io non avevo una straccio di amica o
amico,solo mio fratello che si conquistò subito a scuola una gran popolarità
perché era il campione della squadra di baseball,poi anche la squadra di
football aveva iniziato a richiederlo a grandi linee,ma lui aveva sempre
rifiutato e da allora era stato l’oggetto del loro scherno perché sapevano che
senza di lui non sarebbero arrivati lontani.
Tanya in quel periodo cercava di essermi amica,ma solo con
lo scopo di essere più a stretto contatto con Edward e io stufa da quella situazione
schivai tutti quanti,compresi mio fratello Edward.
E fu in quel periodo che conobbi Bella,era una delle persone
più buone che avevo conosciuto,una bellissima ragazza,che però non amava
vestirsi alla moda,non si rendeva conto neanche della sua bellezza,era la
classica ragazza semplice,acqua e sapone,una amica di cui fidarsi davvero e la
ragazza giusta per mettere apposto la testa di quel scapestrato di mio fratello
che intanto aveva lasciato finalmente la biondina. Io e Bella instaurammo un
rapporto magnifico a cui si aggiunsero ben presto anche Emm,Angela e Ben.
Un giorno mi venne in mente di far incontrare Bella e Edward
per fare in modo che i miei sogni diventassero realtà,ma tutto andò distrutto.
Proprio quando io e Emm stavamo tornando a casa e io aveva
la chiara intenzione di parlare a Edward di Bella,vedemmo fuori casa nostra la
macchina di Edward accesa e i vari camerieri che vi caricavano dentro delle
valigie. Io e Emm ci guardammo preoccupati e così corremmo subito dentro
casa,dove vedemmo parlare papà e mamma con Edward,che aveva un biglietto
dell’aereo in mano.
-Edward!- gridai spaventata e lui si girò verso di noi
guardandoci malinconico.
-Ali,Emm!- rispose accennando un sorriso lieve.
-Ma cosa stai facendo?- chiese Emm sorpreso e non capendo.
-Ragazzi io devo partire,vado in Europa - ci rispose
sicuro,ma non mi sfuggì di certo quella nota di tristezza negli occhi.
-E perché mai? Quando tornerai?- chiesi io in lacrime e lui
mi si avvicinò asciugandole.
-Vado a studiare lì,seguito da colleghi fidati di papà- ci
rispose convinto.
-E non tornerai presto vero?- gli chiesi continuando a
piangere.
-No,non presto,ma tornerò-.
Da quasi 4 anni solo ora era ritornato,ci sentivamo solo per
e-mail e non era tornato a casa per nessuno festività e ciò non faceva altro
che stringermi il cuore. Quando l’ho rivisto mi è sembrato sempre lo stesso,ma
ho visto qualcosa cambiare quando ha visto Bella,ci potrei scommettere.
Ho visto inclinarsi quel suo egoismo spropositato,cadere
quel suo guscio in cui si è chiuso,l’ho visto tornare per un attimo bambino,ma
con sentimenti da uomo.
Per Bella è stato lo stesso,sono estremamente i due opposti
e non fanno altro che schivarsi,ma si sa all’amore non ci si può scappare.
Mi ridestai da quel folto accumulo di ricordi e andai nel
mio bagno per vestirmi.
Sistemai anche i capelli e scesi giù in cucina per fare
colazione. Quando vi entrai vidi Edward che sorseggiava un caffè nero,seduto
dinanzi al tavolo,perso nei suoi pensieri.
-Buongiorno- lo salutai allegra,ieri mi ero proprio
divertita e ora ne sentivo ancora l’influenza.- Buongiorno anche a te Alice-
ricambiò Edward ancora perso in chissà quali fantasie.
-Gli altri?- chiesi vedendo che non c’era nessuno. –Mamma e
papà sono a lavoro,come sempre e lo scimmione è ancora a dormire e sognare la
sua fantastica biondona- rispose sarcastico.
-Beh è proprio innamorato,sembra essere stato preso in pieno
dal fulmine dell’amore- dissi ridacchiando mentre mi preparavo un tè alla
fragole e frutti di bosco.
-Eh si!- sospirò,ma io volli approfondire l’argomento:- Poi
non riesco a concepire questo vostro completo interesse solo per le ragazze
bionde! Cos’hanno di così speciale? Capisco Rosalie,ma Tanya proprio no-.
-E’ un rimprovero questo?- mi rispose scettico mio fratello
alzando un sopracciglio.
-No una constatazione- affermai sicura sedendomi affianco a
lui.
-E stai alludendo alla mia vita giusto? – controbatté
adirato,non gli piaceva affatto che qualcuno si intromettesse nella sua vita,ma
prima o poi doveva aprire gli occhi.
-Esattamente,non riesco a comprendere come tu sia riuscito a
ricadere nella tela di quella!- trillai irritata a morte,quell’oca un giorno
sarebbe finita nel mio forno il giorno del ringraziamento.
-Alice non ti devi intromettere nella mia vita e poi se
qualcuno è caduto in una tela quella è lei- disse e vidi accendersi nei suoi
occhi una luce,tradotte in poche parole:rabbia.
-Vuol dire che non ci stai insieme?- esclamai sorpresa.
-Non ci sono mai stata Alice,i miei rapporti sono sempre
stati a livelli fisici- sbuffò come se stanco di dover sempre spiegare delle
sue azioni.
-Ma un tempo non eri così- sussurrai tra me e me,ma lui
sentì chiara la mia risposta.
-Cosa hai detto?- assottigliò gli occhi infastidito tanto
che era arrabbiato.
-Edward hai sentito benissimo quello che ho detto e credo
che tu sappia anche che ho ragione,non puoi continuare così a fare il
libertino,giocare con le donne e con la vita,una buona volta cresci!-
Lui si alzò di scatto dalla sedia facendola rovesciare
all’indietro e mi guardò con i suoi occhi carichi di astio,rabbia e odio,mai
l’avevo visto così,tanto che intimorita mi alzai anche io e indietreggiai di
poco.
-Cosa ne sai tu di me Alice? Cosa ne sai della mia vita?
Cosa ne vuoi sapere? Sei tu quella che non è ancora cresciuta,che alloggia nel
suo castello dorato,credi ancora nelle favole,nel principe azzurro e annessi e
connessi,ma la vita non è quello che sembra,lì fuori è un inferno,un
susseguirsi di burocrazia e criminalità,la gente si fa abbindolare facilmente,ciò
che consideri giusto non lo è affatto,tutto quello che credi ti protegga svolge
esattamente il ruolo contrario. Gli uomini sono corrotti,questo mondo è
corrotto dall’ipocrisia,egoismo,sete di gloria,potere e soldi,ma tu Alice
ancora non lo puoi capire e mai spero lo capirai,ma non puoi permetterti di
giudicarmi o di criticarmi,proprio nessuno qui lo può fare. Cosa credi che
faccia dalla mattina alla sera Ali? Gioco a carte e scopo ragazze bionde a non
finire? Se è questa l’opinione che hai di me vuol dire che non mi conosci. Non
sai quanto è difficile lasciare la tua giovinezza e i tuoi sogni per aprire gli
occhi e scoprire che tutto quello che credevi bello in realtà è più oscuro di
quanto tu pensi. Non pensare alla vita come un colle ricoperto da prati e
fiori,quello esiste nei sogni,nei libri. Allora anche se ti voglio bene,davvero
non ti permetto di dirmi ciò,perché io sono cresciuto,prima di te,prima di
quanto sarei dovuto crescere ed ero solo,perché la vita è una sola e allora è
solo che dovrai affrontarla. Lascia perdere le illusioni,i desideri e i
sogni,non servono,sono la cosa più inutile che io abbia mai conosciuto,è la
bugia più grande che io abbia mai sentito. “I sogni diventano realtà”,ma
dove? Quando? Non è mai successo ed è per questo che,Alice,devi imparare a
crescere e non lasciarti ammaliare dalle illusioni-.
Ero paralizzata,era da tempo che mio fratello non mi parlava
così tanto ed era da tanto che non si apriva a me,ma perché quelle parole? Cosa
era successo? Perché adesso non credeva in tutto quello che avevamo sempre
sognato?
-Perché Edward? Perché sei così adesso? Cosa ti ha fatto
cambiare così? Io ho visto,tutto è successo quando hai compiuto 18 anni e sei
uscito dallo studio di papà. Ma poi perché ci hai abbandonato? Perché ti sei
chiuso in questa bolla?- gridai disperata,piangendo.
-Io non devo un “perché” a nessuno. Non posso dirti cosa è
successo e ho già parlato abbastanza,ma sappi Alice che la vita è questa e se
già da adesso non inizi a scorticarti le mani quando inizierai ad andare
avanti?... Bisogna saper guardare lontano,oltre l’orizzonte per poter essere
perennemente felici,capita spesso di essere troppo realisti e lasciarsi dietro
i propri sogni,ma è così che deve andare. Quando si è bambini non ci sono
problemi è tutto un’avventura,un insieme di colori strani e dalle mille
sfaccettature. Quando si diventa grandi non si può più sognare,bisogna mettere
da parte le illusioni e accettare la realtà,la dura realtà,quella dove devi
riuscire a guadagnarti tutto da solo,senza mai guardarti indietro. Quando si è
bambini si vuole subito arrivare alla maturità,ma vivendola vuoi tornare ad
essere bambino-.
Le sue parole,sapevo che erano la verità,ma io credevo
ancora nei miei sogni e fino a quando ci sarebbero stati,avrei continuato a
lottare per loro.
-Edward hai ragione,lo so. Ma oltre a tutto questo ci sono
lati della vita che neanche tutto ciò può oscurare e cambiare:l’amore,Edward.
Quello non lo cambia nessuno,non lo distrugge nessuno,la famiglia,anche quella
esiste e lo sai,ce l’hai una famiglia;forse la realtà riesce a separarla,ma mai
potrà cancellare le emozioni che dona e so che tu non le hai dimenticate,sono
lì da qualche parte nascoste e forse c’è una sola persona che può farle tornare
a galla- affermai sicura,lui doveva capire.
- Cosa stai blaterando Ali? Questo sono e non credo
nell’amore. Che cos’è l’amore? Baci,coccole,abbracci e stupide paroline
romantiche senza senso- mi rispose sputando quelle parole con acidità.
- Amavi un tempo Edward,ma sei stato così egoista e
pessimista da non credere nemmeno più a quello,abbiamo due genitori che si
amano alla follia,la prova vivente che quello che dico è vero,ma sei tu il ceco
che ancora non vuole crederci- risposi a tono,lo stavo smascherano e lui lo
sapeva,per questo motivo si teneva sulla difensiva.
-Erano altri tempi i loro- cercò di giustificarsi,ma ciò non
era fattibile:- I tempi cambiamo,ma l’amore rimane lo stesso-.
-Pff- sussurrò infastidito,avevo centrato,era meglio battere
quel ferro caldo prima che si raffreddasse.
-E poi non credere che non l’abbia capito,eh!-.
-Capito cosa?- domandò allarmato sbarrando gli occhi,colpito
e affondato.
-Bella- risposi semplicemente e lo vidi
pietrificarsi.
-Lo so,ti ho visto come la guardavi,quando sposti il tuo
sguardo su di lei,sei ritornato per un attimo quello che eri una volta e poi la
tua gelosia non ha fatto altro che confermare la mia teoria; ti piace Bella e
inoltre te ne stai innamorando-.
- Cosa hai detto? Ma sei pazza? Non hai sentito quello che
ho detto? Non esiste l’amore-.
-Ma tu non ci credi più di tanto o no da quando l’hai vista?
Ammettilo,sii sincero almeno una volta- lo incitai avvicinandomi minacciosa.
-Stai zitta!! Non è assolutamente vero- mi gridò avvicinandosi
anche lui pericolosamente.
-Basta- tuonò una terza facendoci sobbalzare tutti e due
insieme.
-Emmett ma che ti urli?- lo sgridai una volto identificata
la voce di mio fratello che probabilmente con le nostra urla si era svegliato.
-Ma cosa sono questa urla? No,si,no,si,no,si e smettetela!
Sembrate due bambini! Ma poi perché state litigando?- ci chiese un Emm adirato
e sorpreso.
-Niente- spiegò Edward frettolosamente posando la sua tazza
ancora mezza piena nel lavello e correndo in camera sua. Ecco per qualsiasi
cosa c’era sempre un niente;era la solita risposta con cui rispondeva a
ogni nostra domanda. E quella parola faceva male più di una pallottola nel
cuore.
-Visto che questa volta sei immischiata anche tu,mi
spiegheresti cosa è successo?- domandò imperterrito Emmett iniziando a
mangiucchiare un cornetto.
-Gli ho rinfacciato tutto quello che pensavo da tempo-
soffia debolmente,mi sentivo terribilmente in colpa. Emmett quasi non si
strozzò mandando giù un pezzo della sua colazione :- Alice! – gridò – ci
eravamo promessi…- ma non lo lasciai finire,sapevo dove voleva arriva,per
questo finii io per lui : - …si lo so,che non dovevamo rinfacciargli i nostri
pensieri su di lui,lo so Emm-.
-E cosa ti ha risposto?- continuò Emme vidi nascere nei suoi
occhi un nota di tristezza e dolore; il mio fratellino era sempre
contento,allegro e spensierato ed era raro vederlo in quello stato,ero certa
che ci soffriva quanto me.
- Mi ha detto che non capisco niente,che non mi devo
intromettere,che la vita non è quella che crediamo,che l’amore,la famiglia,i
sogni non esistono e che lui è dovuto crescere troppo in fretta per potersi
godere la giovinezza- risposi flebile,quelle parole mi pesavano come dei
macigni.
- E non ti ha detto il perché?- disse Emm sedendosi su una
sedia e prendendosi la testa con le mani in una presa stanca e rassegnata. Io
mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
-No Emm,ma dobbiamo essere forti,una speranza c’è,lo
sai,l’hai vista anche te- e lui annuì,come me poco convinto,ma speranzoso.
**********
Ero nella mia camera e stavo dinanzi al mio armadio e
valutavo criticamente quanti pochi capi,scarpe e accessori avessi.
200 pantaloni,50 gonne,300 maglie,154 paia di
scarpe e quasi 500 accessori. Pochi,davvero troppo pochi.
Avrei dovuto comprare e prenotare la nuova collezione Armani,Dolce&Gabbana,
Gucci ecc… Ad un certo punto sentì il campanello suonare.
Uff! Qui sembrava che suonasse tutto. Scesi le scale per
andare in cucina,avevo bisogno di un succo di frutta,ma quando stavo svoltando
l’angolo per andare in cucina,mi bloccai. Ero
pietrificata,stupefatta,meravigliata e affascinata.
Dinanzi a me vi era l’essere più bello che avessi mai
visto:capelli biondi e ricci,pelle chiara,occhi di una magnifico blu
intenso,era alto e il suo corpo molto muscoloso,ma non eccessivamente come
Emmett. Parlava animatamente con Edward,ma non riuscivo a sentire ciò che
dicevano,ero troppo attratta dai movimenti sensuali delle sue labbra e i gesti
delle sue mani.
Mi sforzai di rimanere impassibile,dovevo passare dinanzi a
lui e avrei dovuto fare la sostenuta,impassibile;voltai di nuovo lo sguardo su
di lui,eh una parola!
Camminai decisa per dirigermi in cucina,dopotutto il mio
orgoglio femminile era sproporzionato. Quando loro sentirono il rumore dei miei
tacchi sulla moquet si girarono.
-Salve- dissi quando arrivai vicino a loro,stavo continuando
a camminare,ma la sua voce me lo impedì.
-Salve- rispose pacato,la sua voce era all’altezza della sua
bellezza,un melodia soffice ma mascolina.
-Piacere Jasper Whitlock- continuò porgendomi la mano che
accettai prontamente.
-Piacere Alice Cullen- risposi a tono e vidi di striscio lo
sguardo confuso di mio fratello Edward che lo alternava tra me e lui
ripetutamente.
-Ah! Alice lui è il mio migliore amico,poi il nome già lo
sai- annunciò mio fratello dopo poco. Io sbarrai gli occhi,mio fratello aveva
un migliore amico? E d’altronde così…così…così magnifico?
-Non me ne hai mai parlato- lo accusai prontamente,ma lui
non si scompose.
- Non ne ho mai avuto la possibilità- rispose alzando le
spalle.
-E dove vi siete conosciuti?- domandai curiosa.
-All’università di Harvard – disse Edward con
tranquillità,poi continuò :- lui però frequenta il corso di giurisprudenza-.
-Vuoi diventare avvocato?- chiesi sbalordita,non mi sembrava
il tipo,certo aveva un espressione pacata,seria,ma il suo abbigliamento cioè
camicia bianca,jeans scuri,giacca di pelle e scarpe nere mi avevano fatto
pensare che facesse qualcosa di più attivo.
-Sono avvocato,precisamente penalista- rispose
tranquillo,oddio ma era un angelo! La creatura più bella che avessi mai visto.
-Va bene Edward,quello che ti dovevo dire te l’ho detto,ci
vediamo dopo- annunciò Jasper dando una pacca sulla spalla di mio fratello che
intanto era rimasto in silenzio,restituendo semplicemente il gesto.
-Ciao Alice- mi salutò poi,sorridendomi solo,ma quel sorriso
valeva più di tutto l’oro del mondo.
-Ciao- sussurrai ammaliata e in trance. Mi ridestai dalle
mie fantasie solo quando sentii la porta chiudersi. Mi girai e vidi Edward
guardarmi in maniera strana.
-Che c’è? – chiesi curiosa.
- Ti piace – mi accusò prontamente,puntandomi un dito
contro e io deglutii nervosa,mi aveva scoperto.
-No- negai con troppa enfasi e mi morsi il labbro inferiore
nervosa mentre lui mi guardava trasmettendo esplicitamente il suo disappunto
sul credermi.
-E’ un bel ragazzo,punto-spiegai frettolosamente scappando
in cucina.
Jasper era il ragazzo più bello che avessi mai visto,anzi
l’unico,nessuno mai mi aveva mai attratta così tanto,quando avevo sentito il
suo sguardo sul mio corpo avevo le farfalle nello stomaco,le gambe mi
tramavano,il cuore batteva all’impazzata e il respiro era irregolare. Oddio,oddio!
No,no,no e ancora no. Ho già detto no?
Io mi stavo innamorando,troppo in fretta per
essere vero.
- Drin! Drin!-.
Dico io chi ha avuto l’idea di inventare i
campanelli,fastidiosi e monotoni,sempre a interrompere le parti più belle dei
miei sproloqui?
Scocciata mi avviai all’ingresso,una lampadina si era accesa
nella mia mente,e se fosse Jasper? Forse aveva dimenticato qualcosa.
Corsi alla porta gridando come una pazza che c’avrei
pensato io,ma quando aprii le mie speranze caddero nel buio assoluto e una
delusione e irritazione pazzesca crebbe in me. Tanya,l’oca giuliva.
-Ciao- dissi laconica guardando criticamente il suo
abbigliamento non opportuno,evidenziato dalle marche false.
-Ciao Alice- starnazzò lei e poi continuò- ma come sei bella
,davvero stai troppo bene!-.
-Lo so- risposi freddamente alzando un cipiglio
altezzosa,quando ci voleva,ci voleva.
Lei continuò a guardami come in attesa di qualcosa e capii
:- Si vieni Tanya ti porto nel forno-.
-Dove?- Ah! L’avevo detto,ma subito mi corressi :- Ehm scusa
volevo dire da Edward- roteai gli occhi scocciata,quale santo lassù mi odiava
così tanto?
Mentre salivamo il suo continuo sistemarsi la scollatura,i
capelli,le unghie laccate,la mini gonna e il trucco eccessivo mi fece
imbestialire,pensai che ormai era troppo. Mi fermai di colpo arrabbiata e
decisa.
-A pensarci bene Edward non ti vuole vedere- sputai con
acidità.
-Come? Ma se ci eravamo messi d’accorso- cercò di
giustificarsi,ma non le lasciai il tempo per continuare:- Certo,ma adesso ha
cambiato idea, quella e la porta,la strada la sai e perciò evapora!-
Ah mi sentivo già più leggera.
-Come scusa?- domandò inorridita e incredula,oh non mi
conosceva affatto!
-Hai sentito bene,tranne se hai dei problemi di udito ti
consiglio l’ampliphone . Per il resto devi scomparire,non sei all’altezza di
Edward,lui ti usa come un giocattolo e non mi interessa cosa provi per lui,non
sarai mai una di noi e non sarai mai niente per Edward,per lui esiste un'altra.
Ho sopportato fin troppo i tuoi modi odiosi e fastidiosi,sei solo un brutto
anatroccolo che tenta inutilmente di diventare un cigno,ma sappi che
starnazzare tutto il giorno non ti serve a niente,perciò cerca di non farti più
vedere e ti avverto la prossima volta non sarò così generosa-.
E lei con le lacrime di umiliazione agli occhi scappò di
casa sussurrandomi un poco minaccioso “ Te la farò pagare”,ma chi voleva
prendere in giro?
-Mandata via?- domandarono in coro i miei fratelli,mi girai
sorpresa verso di loro,Emmett mi guardava compiaciuto e divertito,ma avevo
paura di Edward,mi girai verso di lui e rimasi sbalordita: se la rideva di
brutto.
-Ahahahha…hai proprio fatto bene sorellina davvero,grazie!-
oddio non si era arrabbiato e la pensava come me! Su questo punto era tornato
normale,forse quello che gli avevo detto lo aveva fatto ricredere. Poi la
famosa lampadina di accese. Idea! Mi avrebbe ringraziato ancora per poco.
-Edward dovresti restituire questo a una mia amica- dissi
con una faccia da cucciolo indicandogli l’oggetto che avevo in mano,avevo in mente
di mandare Emmett ma poi la mia lampadina amica mi aveva aiutata a capire.
-Perché io?- domandò scocciato.
-Perché tu! Adesso vai,su questo foglio c’è l’indirizzo e ti
aprirà di sicuro lei- affermai sicura,Emmett intanto mi guardava stranito.
-Ma quello non è…- cercò di dire ma io lo fulminai con lo
sguardo e gli mimai tra i denti un “zitto” minaccioso.
Edward scocciato prese l’oggetto,le chiavi della sua
macchina e andò verso la meta che io avevo deciso per lui,sperando in qualcosa.
Angolo autrice:
Rieccumiiiiii!! Eh lo so siete contenti? Vi è
piaciuto? Si lo so è una mezza ciofeca,anzi tutta una ciofeca,ma ho postato per
disperazione,melodrammatica? Non credo.
Beh volevo fare un piccolo annuncio: Ehm,Ehm*si
schiarisce la voce nervosa* Lo so che mi odierete dopo questo annuncia,anzi mi
direte questa è antipatica forte! Ma non godo di un’ottima autostima per
questo,vi prego,vi prego anzi vi scongiuro lasciate un commentino,anzhe ino
ino,anche se una critica,sono sempre bene accette . E’ solo che vedo più di 400
visite a capitolo,non pretendo che lo commentiate tutto,ma se avete un po’ di
tempo anche picculo picculo,lasciatelo ok? Perché dopo mi demoralizzo e non
scrivo,lo so,mi conosco.
E dopo questo delirio passiamo ai ringrazi menti.
Primo un ringraziamenti a tutti quelli che
leggono! Grazie mille. Grazie anche ai 23 preferiti e 29 seguiti!
Si lo so sono troppo per una storia sciatta come la mia.
Grazie a tutti quelli che hanno recensito:
auri777: ciao!! Ma sono davvero contenta,anzi
contentissima che ti piaccia la mia storia,grazie davvero,continua a leggere e
se vuoi a commentare,ma non credo di essere così brava a scrivere come dici
tu!! Troppo gentile!
DivinaTheBest: Ahhh ma ogni tua recensione è uno
spruzzo di allegria e di felicità davvero,il tuo entusiasmo non mi fa altro che
bene!! Grazie sei troppo clemente con me!
Volpessa22: tesoro mio!!visto chi era!! Emmett?
Ahhh nono!! Il nostro Jasperino,dovevo sempre introdurlo no? E poi spero ti sia
piaciuto il capitolo,ancora complimenti per la storia,anche se ti volevo
chiedere una cosa,ma non sei costretta,se vorresti mettere nei tuoi capitolo un
po’ di pubblicità per la mia ff!! Solo se ti va!! Grazie ancora!! Sei un tesoro
=D
Rebussii: carissima contenta? Hai azzeccato? E hai
visto sei davvero intelligente,anche più di quanto pensi,non ti preoccupare,per
chi sia i seguaci non posso proprio dirtelo mi dispiace,ma lo farò capire
tra…Ehm,molto! Si! Ihihih perfida è? Nahh un po’. Grazie ancora un bacione.
EricaCullen:madòò sorella mia le tue recensione mi
fanno sempre piangere,ma io ti amo troppo lo sai no? Eh no non sono i
scagnozzi di Edward xD hai sbagliato!!! Ahahahaha,ok basta!Ricomponiamoci. La
parte di Tanya è quella che tu mi hai ispirato,sai la rabbia contro Delfina
l’ho riversata su di lei,mica male no? Poi dì la verità il fatto del forno è
troppo forte no?? Si lo so sono un genio,e anche modesta penserai tu no?? xDxD
mi conosci!! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Un bacione.
SaraCullen:Sorella mia(questa volta veramente
sorella) Grazie,grazie e ancora grazie,ti ho già detto grazie? Comunque non sia
come sono contenta che tu abbia la mia stessa passione,davverp mi viene da
piangere se ci penso!! Piaciuto il capitolo? E ti sei ricordata la battuta che
ti avevo detto come spoiler?? Spero ti piaccia anche questo capitolo.
Ringrazio ancora tutti,davvero,un bacione vostra
TanyaCullen.
Oddio,ma dove era finito? Che diamine di triste fine aveva
fatto? Che l’avevo dimenticato questo l’avevo capito,ma dove,quando e perché
no.
Il mio carissimo cellulare era perduto per sempre,lì c’erano
i ricordi di una vita,numeri di amici e momenti felici. Quante volte lo squillo
di quel telefono mi aveva avvisata di un messaggio o di una chiamata
importante,da me tanto attesa e grazie a ciò l’avevo lodato e contemplato per istanti
durati un’eternità. E adesso? Perso,morto,non c’erano speranze. Troppo
melodrammatica vero? Eppure mi sentivo triste lo stesso,anche se il motivo era
futile.
Forse l’avevo lasciato incentrale? Probabile. Corsi nella mia stanza e presi in mano il cellulare
che il mio dipartimento mi aveva dato per chiamarlo;composi velocemente il
numero e poi avvicinai la cornetta all’orecchio e attesi. Rispondete ,vi prego.
-Pronto distretto FBI,sono l’agente Jacob Black,con chi
parlo?- annunciò quella voce che era la mia salvezza.
-Oddio Jacob,sei tu fortunatamente,non trovo il mio
cellulare,per cosa l’ho lasciato lì?- domandai speranzosa incrociando le dita.
-Ciao Bella! Aspetta che controllo- mi rispose gentile come
sempre,lui si che era un uomo,non come quel rossiccio…ma cos diavolo stavo
pensando? Un’altra volta nei miei pensieri? Via,scioo.
-No Bella,mi dispiace,ma qui non hai lasciato niente!- oddio
era la fine,la mia fine!
-E ora come faccio?- gridai isterica,buttandomi di peso sul
letto.
-Non ti sembra di esagerare un po’ troppo per un cellulare?-
chiese sarcastico e accigliato,in effetti!
-Va bene,grazie Jake,adesso scappo,ci vediamo dopo- e
staccai.
Cosa dovevo fare? Ah si una doccia,dopo sarei dovuta andare
in centrale. Scelsi di indossare una camicetta blu chiaro,alquanto scollata e
attillata,jeans scuri e per finire le Logan bianche e blu.
Mi diressi nel bagno e mentre l’acqua si miscelava,iniziai a
svestirmi. Quando fu tutto pronto entrai nel box e lasciai che sapone e acqua
scorressero sulla mia pelle,lavandola e profumandola.
Iniziai a canticchiare Beat it.
-Just beat it, beat it, beat it
No one wants to be defeated
Showin' how funky and strong is your fight
It doesn't matter who's wrong or right
Just beat it, beat it
Just beat it, beat it
Just beat it, beat it
Just beat it, beat it -.
Quelle parole mi
ricordavano tanto la sera precedente. Quel ballerino dal volto sconosciuto mi
aveva affascinata più del dovuto,quei suoi movimenti così
flessuosi,leggeri,aggraziati,quelle braccia possenti che mi stringevano
possessivamente e contemporaneamente dolcemente. Il feeling che c’era tra noi
sembrava esistere da sempre,anche se non ci conoscevamo per niente,avrei voluto
tanto rincontrarlo,poter scorgere i tratti del suo viso,vedere che tutta quella
bellezza che trasmetteva era davvero vera. Ma poi si sa i bei momenti finiscono
sempre,la musica si era placata e lui era letteralmente fuggito da me e la
realtà era tornata. Mi sembrava di volare,ma si sa poi si ritorna sempre con i
piedi per terra. Ero ritornata dai miei amici,da Jacob e purtroppo avevo
rivisto Edward. Edward,e se fosse lui
il ballerino? Mi chiesi,ma non poteva essere,anche se aveva sul pollice lo
stesso cerotto che aveva il ballerino? Coincidenze diceva il mio cervello;il
cuore? Non riuscivo a sentirlo.
All’improvviso un suono fastidioso mi ridestò dalla coltra
nubi di pensieri,il campanello era suonato e io ero ancora ferma,muta nella
doccia?
Uscì di corsa,misi un misero asciugamano bianco e corsi al
piano inferiore,forse Rose era già arrivata? Guardai di sfuggita l’orologio e
mi accorsi che era maledettamente in anticipo.
Mi diressi all’ingresso,ma quando aprì la porta mi irrigidì
e spalancai gli occhi dalla sorpresa,era davvero l’ultima persona che pensavo
di vedere.
Edward.
Anche lui fermo,immobile e muto,mi guardava famelico con
quei due rubini che aveva come occhi;ma poi perché mi guardava così? Come un
leone guarda l’agnello?
Ops,me ne ero
dimenticata;ero avvolta da un misero asciugamano che copriva quasi niente e
di riflesso mi ci si strinsi ancora di più imbarazzata.
-Ciao,cosa ci fai qui?- cercai di spezzare quel silenzio
così imbarazzante e lui scosse la testa come a scacciare dei pensieri malsani.
-Oh scusami,non sapevo fosse casa tua,mi hanno solo
rimandato a consegnarti il tuo,ehm,cellulare- mi rispose imbarazzato
grattandosi un po’ la nuca.
-Certo,accomodati,mentre io vado a vestirmi- dissi
fregandomene del cellulare che era sceso all’ultimo posto della mia lista e
scappai nella mia camera per indossare i vestiti che prima avevo scelto.
Asciugai velocemente i capelli e mi precipitai giù dal mio ospite.
Lo trovai in salotto,intento a leggere i titoli dei miei
libri preferiti. Quando mi vide entrare,lasciò il libro che aveva in mano e mi
sorrise ammiccante,oddio potevo morire!
-Ti piacciono i classici?- mi chiese allegro e io annuì
semplicemente,troppo indaffarata a contemplarlo.
-Eppure Twilight
non è un classico,sarà uscito all’incirca 5 o 6 anni fa- mi apostrofò sorpreso.
-All’interno vi sono tratti spunti dei miei romanzi preferiti
e anche se è stato scritto in epoca moderna ha la stessa fluidità e eleganza di
un classico della Austen- risposi sicura della mia tesi.
-E tu puoi ambientare temi così potenti come quelli di
Orgoglio e Pregiudizio o Ragione e Sentimento con una misera storia di un
vampiro e un’umana?- apostrofò sarcastico.
-Il misero e il futile è quello che dà più progresso,la
storia è semplice e istruttiva e non è tantomeno l’aspetto dell’essere vampiro
o umano a fare differenze nell’amore,come l’orgoglio in Elizabeth e il
pregiudizio in Mr.Darcy,semplicemente è la lealtà e verità dei sentimenti a
differenziarli- affermai più che sicura,avevo ragionato a fondo su quegli
argomenti.
-Come può una banalità del genere essere paragonata alla
grandezza dei classici? Ti sembrerà strano,ma li ho letti e studiati a fondo la
maggior parte e ho sentito parlare molto di questa saga:Twilight; molti la
considerano ed elevano per la bellezza esteriore del protagonista maschile e
dell’antagonista,ma non sono mai stati introdotti degli argomenti come i tuoi-
controbatté sicuro.
-Le ragazzine di oggi sono superficiali e alquanto bizzarre
e l’intento della Meyer non era di trasmettere una bellezza divina,ma di un
sentimento vero,puro,senza
pretese,dove il sacrificio è all’ordine del giorno,dove il proibito è una
leggera distanza che va colmata dal coraggio e la verità dei sentimenti- dissi
sedendomi sul divano e lui si accomodò sulla poltrona di fronte a me.
-E l’amore? Sei sicura che è quello che provano veramente?-
domandò alzando un sopracciglio.
-L’amore è sempre la causa di tutto ciò,aizza una mandria e
poi la calma. E’ appunto l’amore ad unire due anime così difficili,due vite
opposte e due situazioni quasi paradossali,è l’amore che fa da collante a due
anime,non la legge degli opposti che si attraggono,quello esiste solo nella
fisica. La scrittrice dice ampiamente che anche se lui è un vampiro tormentato
e lei una semplice ragazza l’amore sboccia anche se il campo è arido,anche se
non è acqua quello di cui si ciba e i due protagonisti inondano il loro di
amore di sangue,che equivale come sacrificio,perché l’amore non è costituito da
parole buttate al vento o uno scambio di effusioni inutile e morboso,ma il
sacrificio,la duratura costanza dell’essere pronti a tutto,è per quello che veramente
si ama- finì azzittendolo,ma poi continuai :- Leggi i libri e potrai
constatarlo da te,non è un libro per adolescenti in crisi ormonale,ma per chi
veramente sa leggere ciò che nascondono le parole-.
Lui guardò la copertina raffigurante due mani incrociate che
mantengono la mela rossa.
-Lo farò- mi assicurò e mi ritenni soddisfatta.
-Il cellulare l’ho posato sul tavolino all’ingresso- mi
annunciò sereno.
-Grazie,l’avrò dimenticato a casa tua l’altro giorno,ma tu
come facevi a sapere che era il mio?-gli domandai curiosa.
-Ehm in realtà non sapevo che era tuo,Alice mi ha detto di
portarlo a una sua amica,scrivendomi l’indirizzo su un pezzo di carta- mi disse
leggermente imbarazzato mostrandomi foglietto.
Alice,adesso
capivo un sacco di cose,quella pestifera di un folletto era davvero malefica!
Ma alla fine mi dispiaceva? Un po’. Bugiarda,bugiarda,perché in realtà non mi
dispiaceva per niente e anzi avrei voluta ringraziarla,ma con lei era meglio
restare zitta.
-Ah!- risposi,e che risposta! Formidabile.
-Divertita ieri al locale? Ho notato che ti piace molto
Michael Jackson-disse sorridendomi.
-Si,lo sognavo da quando ero piccola- risposi sincera.
-E quel ragazzo,Jacinto,
è il tuo fidanzato?- mi chiese socchiudendo gli occhi,irritato?
-Jacinto chi?- e adesso questo da dove sbucava?
-Si quel ragazzone che ti stava addosso come una zecca-
constatò acido e ci potevo mettere la mano sul fuoco,anche se era una cosa poco
credibile,ma era geloso.
-Sei geloso?- chiesi sorpresa al massimo.
-Chi io? No! Assolutamente no,era solo per curiosità-
rispose con tranquillità alzando le spalle e mi parve ovvio che mi ero
sbagliata,troppo bello per sembrare vero,ma che stavo dicendo?
-Comunque Jacob,perché
è questo il suo nome,non è il mio ragazzo,ma un co…amico- mi salvai i calcio
d’angolo.
-Ah,ok!- affermò con naturalezza e vidi scorgere sulle sue
labbra perfette un piccolo sorriso.
-E a te come va con
Tanya?- domandai ironica e acida.
-Benissimo- rispose sorridendo,non c’era proprio motivo per
sorridere!Argh!
-Come fa ad andare benissimo con una persona del genere?-
gli domandai affermando tutto il mio disappunto.
-Infatti va benissimo perché non ci sto insieme,non ci sono
mai stato- disse rendendomi,chissà per quale strana ragione,felicissima.
-Ah! Ma lei…- cercai di spiegare,ma lui mi fermò:- Lei
interpetra solo quello che le conviene,ma stamattina mia sorella ha avuto buon
gusto nell’esternare al mio posto tutto il disappunto di queste sue stupide
illusioni-.
Oddio!Oddio!Ma io
amavo Alice.
-Alice è una grande- e lui a quell’affermazione alzò un
sopracciglio curioso e subito mi accorsi del mio fallo:- nel senso che nessuno
la sopportava,può stare con chi vuole,anche con te,ma visto che sto spesso con
Alice e tu sei suo fratello l’avrei incontrata troppo spesso- mi immedesimai in
un discorso contorto che non convinse me,figuriamoci lui!
-Io adesso devo andare,ho delle commissioni da
svolgere-annunciò alzandosi e io lo accompagnai alla porta,gli e l’aprì,ma
prima che potesse andarsene lo ringraziai ancora per il cellulare dandogli,anche
se imbarazzata,un leggero bacio sulla sua guancia calda e perfetta.
Oddio! L’avevo veramente fatto?
*********
-Allora Bella cosa è successo?- mi chiese per l’ennesima
volta Rosalie,mi stava portando alla disperazione.
-Niente- risposi per la,ventesima volta?
-Lo vedo quando succede qualcosa- mi disse togliendomi da
mano i fascicoli che stavo leggendo distrattamente nel nostro ufficio.
-Ma ti dico che non è successo niente-continuai imperterrita.
Lei essendo di fianco alla mia scrivania si accovacciò fino
ad arrivare alla stessa altezza mia:- Ti ho detto che lo so,punto. Perché
mentire?-.
-E va bene,ma ti ripeto non è successo niente- risposi
sconfitta e lei super eccitata si sedette sulla scrivania,incrociando le
braccia.
-E’ venuto Edward oggi a casa mia- confessai
nervosa,torturandomi le mani.
-Oddio e che è successo?- e roteai gli occhi sofferente.
-Te l’ho detto niente,Alice gli ha detto di riportarmi il
cellulare che avevo scordato a casa sua- dissi asciutta.
-E di cosa avete parlato?- continuò,oddio ma come era
stancante!
-Abbiamo discusso di libri- iniziai e lei mormorò:- Che
noiosi!- mentre io le regalai una occhiata di rimprovero: -E poi mi ha chiesto
se stavo con Jacob,gli ho detto di no e in più mi ha confessato che non è mai
stato con Tanya-.
-Ma è fantastico!- gridò abbracciandomi.
-Bella,Rose venite il capo vi vuole parlare- ci annunciò
Jacob mentre entrava nell’ufficio. Io e Rose ci guardammo nervose e poi ci
recammo da mio padre.
-Ragazze venite,dobbiamo continuare la missione e questa
volta andrete solo voi- annunciò Charlie una volta che entrammo.
-Cosa dobbiamo fare?- chiesi seria e diplomatica.
-Dovete ritornare di nuovo al Red Lion e scoprire qualcosa ,farvi
vedere di più,entrare meglio nel giro. Jacob non verrà perché mi serve
qui-annunciò serio mio padre.
-Va bene,andiamo subito- dicemmo io e Rose e insieme
partimmo a casa.
Il Red Lion si presentava dinanzi a noi come la prima
volta,maestoso,oscuro eppure tremendamente affascinante.
Io e Rose entrammo e ci sedemmo al bancone ordinando due
Martini rosati. Dopo averne bevuto Rose mi disse che aveva avvistato qualche
ragazza che aveva conosciuto alla gara e perciò andò da loro,mentre io mi
mischiai tra la gente e tra una spinta e un’altra mi ritrovai al centro della
pista,così decisi di divertimi anche un po’ iniziando a ballare.
Un paio di ragazzi iniziarono ad accerchiarmi e i loro
sguardi non erano per niente rassicuranti. Pian piano uno si avvicinò e allungò
una mano sul mio sedere,sorrisi maligna,mi girai nella sua direzione e lo
guardai maliziosa,gli presi delicatamente la mano,feci diventare
improvvisamente la presa più sicura,gli storsi il polso e lo inchiodai dietro
la sua schiena.
-Adesso cosa tocchi?- gli sussurrai sensuale e ironica
all’orecchio mentre lui iniziava a tremare dalla paura.
Girai ancora una volta il polso e lo voltai nella mia
direzione e lui si ritrovò dinanzi alla mia scollatura e iniziò a sbavargli
addosso;alzai gli occhi al cielo,patetico, e più veloce di un fulmine gli
assettai un ginocchio nello stomaco facendolo piegare dal dolore.
-Sai che se si guarda troppo si finisce per farsi male?-
domandai sarcastico e continuai a ballare indifferente a quell’energumeno steso
per terra.
Dopo un po’ incominciai a scocciarmi così mi incamminai al
bancone di nuovo,ma a metà strada mi fermai perché una presa calda e decisa mi
aveva afferrata per il polso. Mi girai stizzita,pronta a stendere anche un
altro imbecille,ma mi raggelai quando vidi la persona dinanzi a me.
Di nuovo ci incontravamo qui.
-Edward- sussurrai estasiata e meravigliata,era davvero
un’apparizione divina,indossava una camicia nera sbottonata sopra,in modo che
si vedesse il petto muscoloso e perfetto,jeans bianchi e scarpe nere di
marca,mentre i capelli erano perfettamente in disordine.
-Bella- rispose lui placidamente.
-Cosa ci fai qui?- gli domandai curiosa,accigliandomi.
-E tu?- rispose sarcastico.
-Lo sai che non si risponde a una domanda con un’altra
domanda?- dissi a tono e lui ghignò maligno e divertito.
-Certo,ma questo non vuol dire che lo debba fare- continuò
imperterrito e risi anche io di gusto.
-Allora non vuoi rispondermi?- tentò furbo,ma non ci cascai.
-No e nemmeno tu immagino- lo apostrofai inclinando la testa
curiosa.
-Hai centrato- disse sereno.
-Posso offrirti qualcosa?- continuò galante e io accettai
immediatamente.
Io ordinai un Vodka Lemon mentre lui un Tequila. Continuammo
a chiacchierare sereni e tranquilli,per la prima volta,e scoprii che era diverso
da come si mostrava. Mi raccontava aneddoti della sua vita in maniera
curiosa,ma non sapevo perché avevo come la sensazione che stesse tralasciando
qualcosa di importante.
Io gli raccontai del divorzio dei miei,della mia decisione
di andarmene da mia madre,donna troppo materialista e egoista,del fatto che non
gli parlavo da dieci anni,da quando aveva deciso di sposare Phil,giocatore di
baseball discreto molto più giovane di lei,ma il mio problema non era
lui,tantomeno lei,con quei suoi fari infantili,la sua mancanza di interesse nei
miei confronti che non mi toccava più di tanto,la sua costante assenza,quella
sua arroganza nel affermare che me ne ero voluta andare da lei senza pensare che il motivo era appunto
lei,aveva molti più anni dei miei,ma naturalmente sembravo io la madre e lei la
figlia. Non era mai stata una madre e forse non lo sarebbe stato mai. Mio padre
non si era mai intromesso,solo all’inizio aveva cercato di persuadermi nell’incontrarla,ma
dopo le miei continue negazioni si era arreso. Lui era stato veramente un
genitore.
La musica da assordante e fastidiosa all’improvvisa divenne
delicata e leggera. Edward mi invitò a ballare.
-Sai ballare?- chiesi scettica.
-Me la cavo- rispose vago.
Andammo al centro della pista e lui mi prese tra le sue
braccia iniziando una danza leggere. Mi fece volteggiare per poi far scontrare
la mia schiena con il suo petto.
-Allora come vado mia maestra?- mi domandò all’orecchio con
fare suadente.
-Discreto- non mi sbilanciai anche se dovevo ammettere a me
stessa che ballava davvero bene.
-Allora mi preferisci in questa veste o in quella allo
Smooth Criminal?- domandò serafico e io mi raggelai sul posto. Era davvero lui.
-Allora eri davvero tu…-sussurai estasiata e
accigliata,stringendomi non so perché di più nel suo abbraccio caldo e
protettivo.
-Si,te ne eri accorta?- continuò dolce sussurrandomelo
nell’orecchio e ciò mi provocò mille brividi.
-Si- risposi leggera,sentivo il respiro mozzarmi e il cuore
andare a mille.
Mi fece girare per far scontrare i nostri petti e mi guardò
con una sensualità e passione inaudita. Il suo sguardo e il suo tocco mi
provocavano delle sensazioni strane,così forti e incessanti.
I nostri sguardi si intrecciarono in un abbraccio senza fine
e senza accorgermene i nostri visi si stavano avvicinando,fino a quando,insieme,non colmammo la distanza tra le
nostre labbra.
Le sue labbra erano così dolci,così morbide e calde.
All’iniziò fu un bacio leggero,superficiale,poi divenne passionale,la sua
lingua lecco il mio labbro inferiore come a chiedermi il permesso che io
naturalmente subito acconsentì socchiudendo le labbra e facendo scontrare le
nostre lingue che iniziarono a danzare leggiadre,poi sempre più
possessivamente;mi mordicchiava il labbro inferiore in una maniera così
passionale e erotica che dovetti staccarmi un attimo per riprendere fiato,ma
subito la danza ricominciò e accidentalmente i nostri bacini si incontrarono e
lo trovai profondamente eccitato,ed io non ero di meno e gemetti di sorpresa e
frustata.
Quando ci staccammo posai la mia fronte sulla sua e l’occhio
mi cadde sull’orologio sul suo polso,erano le 2.13,era tardi,anzi tardissimo.
Velocemente mi staccai di lui sorprendendolo e corsi letteralmente
via,spaventata,non sapevo cosa mi stava succedendo,corsi fino a quando non trovai
Rose,la presi per il polso e la pregai di andarcene,sentivo come se mi stesse
seguendo.
Vedendo il mio sguardo non protestò e sotto il manto nero
della notte e il chiarore della luna ce ne andammo,mentre dentro di me,nacque
quel sentimento che mi faceva più paura di qualsiasi cosa:
nello stesso luogo,nello stesso periodo e per la stessa
persona della scorsa volta.
Angolo autrice:
Heyyy rieccomi! Si lo so son
imperdonabile e il capitolo è scritto male e fa schifo,volevo scriverlo
meglio,ma sono impedita che ci devo fare? Vabbè aspetto voi per trarre delle
conclusioni e affrettate e crogiolarmi nella sofferenza.
Ihihih!Scherzo,comunque fatemi sapere,è importante.
Ah sto scrivendo una nuova ff che
trovate sul mio profilo si intitola “Sottomissione
d’amore” non è un granché,ma vorrei sempre sapere un vostro parere,siete
voi i validi giudici.
Lo sproloqui su Twilight è bizzarro
e sciatto,lo so,ma è quello che penso e volevo inserirlo.
Ringrazio i 29 preferiti e i 38
seguiti.
Risposte alle recensioni:
X alice_very_love:Eccomi
cara! Il tuo entusiasmo è davvero un’ottima cosa e credo di aver centrato la
tua idea di dove andava no?Fammi sapere.
X EricaCullen:cara sorella
ma tu scleri troppo davvero ed eccoti il POV. Bella così non mi scocci più xDxD
Fammi sapere.
X Kany_Love: grazie
carissima!Davvero troppo buona. Continua a recensire.
X volpessa22:tesoro che
lunga recensione! Mi sono commossa davvero,mi hai davvero onorata,ma tu sei
davvero brava! Non puoi dire il contrario e non voglio che ribatti!!Prrrr!
Scherzo,comunque grazie ancora e spero il capitolo ti sia piaciuto.
X Adry91:Amoree mio! Ma
non devi scusarti a tutti capita di dimenticarsi di leggere,con i mille
pensieri che hai poi,per questo non crearti alcun problema,per il resto ce lo
diciamo tutti i giorni xD!!Un bacione.
X DivinaTheBest:Cara eh
non posso dirti se si mettono insieme o meno Alice e Jasper,mi
dispiace,leggendo lo scoprirai,per questo ti ringrazio dei tuo complimenti e il
tuo entusiasmo che mi rende sempre felice.
X SaraCullen:Sorellina
anche io ti amo e visto? Tu e Erica avete avuto il vostro POV.Bella e ora non
rompere più ok? Fammi sapere un bacione.
X Auri77:Cara grazie e
davvero grazie!Troppi complimenti e fammi sapere se ti piace anche questo
capitolo!
Volvo consigliarvi la ff:
di adry91,volpessa22 e SaraCullen.Tutte stupende,davvero ne vale la pena.
Ero stesa sul mio letto,supina e
questo ormai stava succedendo da…? Ah si 6 ore,erano
le 8 del mattino e io non avevo ancora chiuso occhio,mi sarei dovuta alzare e
andare a scuola,ma non avevo voglia di fare nessuna delle due cose.
Perché? Semplice. Ero confusa;cuore e mente stavano lottando in una guerra eterna,che
sembrava non voler dettar verdetto e vincitore e questo ancora perché? Perché
non mi degnavo di ascoltare le ragioni di nessuno di loro.
Mi toccai con la punta delle dita le labbra che sembravano
ancora gonfie a causa di quel bacio
che ci eravamo scambiati. Passai la
punta della lingua su quest’ultime e potevo sentire ancora il suo sapore,così dolce,così forte e così strano.
Tutto di quella situazione richiamava stranezze e
incomprensioni,perché era successo? Di sicuro lo
volevamo entrambi,ma la causa scatenante mi era ancora
nascosta.
Possibile che mi attraesse
uno sconosciuto? Cioè un vecchio sconosciuto che poi si era rivelato il
fratello della mia migliore e del mio migliore amico e in così poco tempo mi
aveva letteralmente stregata. Ma non sapevo perché il verbo “attrarre” in tutta
quella situazione stonava;si stonava perché mi
sembrava così banale e diminutivo.
Il cuore ero certa stava urlando il vero motivo di tutto ciò,ma avevo deliberatamente deciso di ignorarlo;mentre la
mente mi gridava a sua volta di ascoltarlo per una volte,perché il cuore ha la ragione che la ragione non ha.
Che frase bella e fata,vero? Eppure
racchiudeva dentro di sé chissà quanta verità,esperienza.
Ma se l’orgoglio è più grande di quello che provi? O per lo meno questo lo
dovevo ammettere,la
paura. Ecco era proprio lei che mi terrorizzava,avevo
questa innata fobia di ascoltare il verdetto del mio cuore,lo immaginavo,ma non
ne volevo essere consapevole.
Cosa avrei fatto? Bel mistero,bell’incognita.
Forse la soluzione migliore era di ignorare tutto e andare avanti come stavo
andando,mai
cambiare la vecchia via con la nuova.
Oggi la mia mente era piena di proverbi,tutti
così veri,ma la vera paura non era tanto sentire cosa il cuore mi avrebbe
detto,la mia vera fobia era che sapevo
che qualsiasi cosa mi avrebbe detto il cuore,sarebbe stata più che vera.
E se non l’accettassi? E se quel così banale ragionamento in
realtà non era niente? Forse avrei dovuto provare,forse
no. L’indecisione albeggiava e circondava la mia mente,ma
dovevo essere forte,coraggiosa e così
decisi.
Chiusi gli occhi e ascoltai quelle parole mute che dettava
il mio cuore.
Mi sono innamorata.
Strabuzzai gli occhi incredula,paura,niente
poteva essere più tragico di questo e come ho detto prima il cuore aveva
ragione;ero maledettamente e fottutamente innamorata di Edward.
Mi aveva baciato anche lui si,ma
chi mi diceva che anche lui provava i miei stessi sentimenti? Nessuno. Ma
dovevo provarci,avrei dovuto tentare,non dicendogli e
lo in faccia naturalmente,ma di sicuro dovevo capire se per lo meno gli
piacevo,non pretendevo niente.
Mi alzai frettolosamente dal letto,mi
lavai velocemente,indossai la divisa,mi truccai leggermente e mi precipitai a
scuola.
La mattinata passò velocemente ,senza
intoppi,Alice e Emmett sembravano essere nel mondo
delle nuvole. Emm lo potevo giustificare,Rosalie ormai era parte integrante della sua mente e del
suo cuore,ma il comportamento di Alice mi era ambiguo.
Mentre uscivamo dall’istituto mi avvicinai a lei e le chiesi preoccupata.
-Alice che ti succede?- .
-Oh Bella devo raccontarti una cosa- mi rispose allegra,saltellando sul posto.
-Va bene,dimmi- la incitai,ma lei
scosse il capo negativamente.
-No Bella,qui no,oggi puoi venire a
casa mia così ti spiego tutto per bene?- mi chiese speranzosa mentre io
sgranavo gli occhi,tutto ciò implicava che avrei inevitabilmente incontrato
Edward,ma male che vada dovevo aiutare la mia amica,
-Va bene Alice,passo da te subito
dopo pranzo ok?- le dissi sorridendole e lei mi saltò letteralmente addosso
ringraziandomi ripetutamente.
Corsi a casa e dopo aver mangiato a volo un piatto di pasta
corsi di sopra a chiamare mio padre.
-Pronto?- rispose alla mia chiamata.
-Papà sono Bella- gli annunciai.
-Oh Bella dimmi,è successo
qualcosa?- il caro papà protettivo.
-No,no. Volevo solo chiederti se
oggi potevo andare da Alice,ha bisogno di me,verrei in
centrale più tardi- dissi speranzosa e incrociai le dita.
-Va bene,Bells,ma
non fare troppo tardi- mi rispose tranquillo,evviva!
-Certo papà a dopo!- e attaccai felici. Salii in camera mia
e mi tolsi la divisa,mi precipitai all’armadio e qui
arrivarono i dubbi e i problemi. Mi sarei dovuta vestire normale o più in tiro?
C’era il rischio che lo incontrassi,ma di certo non
volevo che si notasse che appunto mi ero vestita tutto di punto per attirare
l’attenzione,così decisi di vestirmi sportiva e casual.
(Qui i vestiti di Bella-> http://www.polyvore.com/bella/set?id=17047875
). Presi i miei occhiali e scesi giù nel salone,ma ad
un certo punto mi fermai,come ci sarei arrivata da Alice? Non potevo di certo
chiamare Rosalie per farmi da taxi e nemmeno Jacob,anche
se sapevo che non avrebbe rifiutato. Ma poi la lampadina mi
si accesa e un sorriso furbetto appari sul mio viso. Non l’avevo mai usata,ma ora era
giunto il momento. Risalii di nuovo in camera mia e frugai nella mia
piccola cassaforte fino a quando non le
trovai,le presi,chiusi la cassaforte e mi precipitai
giù.
Andai nel mio garage e dopo che la porta fu aperta vi corsi
all’interno,mi avvicinai e tolsi il tendone che la ricopriva e finalmente dopo un tempo
che mi apparve infinito dinanzi ai miei occhi si presentò il mio gioiellino che di sicuro avrei usato
questa volta e non l’avrei nascosto,mai più.
Eccola la mia Audi R8,magnifica,veloce,scattante,invidiata
e soprattutto costosissima. Mel’aveva regalata mio padre nel giorno in cui
presi la patente e adesso finalmente potevo usarla,ne
ero all’altezza. ( Qui la foto della macchina-> http://moryhp88.files.wordpress.com/2008/02/audi-r8.jpg
un sogno!).
Mi precipitai all’interno dell’abitacolo e toccai sognante
il manubrio,i sedili e quant’altro. E dopo un tempo
che mi parve infinito,finalmente inserii le chiavi del
motore e partii,dritta dritta verso la mia meta.
L’enorme villa Cullen si presentò
dinanzi a me in tutta la sua eleganza,magnificenza e
accortezza,così bella,ma non sfarzosa,così elegante,ma non esagerata,così
grande,ma per niente enorme. Mi diressi velocemente al portone principale,chiusi il motore momentaneamente,uscì dall’abitacolo e mi
avvicinai al citofono per poi suonare.
-Si chi è?- mi rispose una voce grande,potente,era
di sicuro Emmett.
-Emm,sono
io Bella,apri il portone grande- risposi ovvia,ma anche elettrizzata dalla
faccia che i miei amici avrebbero avuto una volta vista la mia magnifica
macchina.
-E perché mai?- rispose sorpreso,avevo
colto in pieno.
-Perché devo mettere in garage il mio gioiellino- dissi sorridendo sorniona.
-Oddio,ma perché hai una
macchina?-urlò e io mi scostai dall’apparecchio,di sicuro c’avrei rimesso un orecchio.
-Senti Emm,aprimi
e aspettami giù,così ti faccio vedere- annunciai asciutta e mentre chiudevo
sentii il suo urlo entusiasta mentre chiamava Alice.
Rientrai nell’auto e riavviai il motore,pronta
per entrare in scena. Non ero di certo una persona esibizionista,ma oggi dovevo dare una svolta,cambiare per un attimo
marcia.
Quando il cancello fu completamente aperto feci rombare il
motore e a gran velocità entrai e scesi giù nel garage. Li trovai entrambi
vicino alla porta da dove erano entrati con gli occhi sbarrati dalla sorpresa,ma visto che oggi mi sentivo folle,per quanto le
rivelazioni ci causano ciò,decisi di azzardare una cosa che avevo provato tanto
tempo fa. Aumentai ancora di più la velocitàe mi diressi verso di loro e vidi
Alice gridare dalla paura,mentre io sorridevo diabolica,ma quando fui a debita
distanza da loro invertii la marcia e con una sgommata di ruote girai la
traiettoria dell’auto,come si vede nei film,quelle inversioni spettacolari e
pericolose che avevo imparato a fare e che finalmente avevo potuto far vedere.
Dopo aver parcheggiato degnamente la macchina,scesi e
mi avvia verso di loro.
Emmett stentava a crederci mentre
Alice aveva uno sguardo preoccupato e terrorizzato.
-Ma cosa ti è venuto in mente? Potevi rimanerci secca!- mi
sgridò Alice furiosa,ce dolce si preoccupava per me e
mi immagino cosa direbbe se venisse a sapere cosa faccio di notte alle corse
clandestine.
-Ma dai era solo un giochetto- mi
giustificai alzando le mani innocentemente.
-Oddio,ma Bellina sei stata fantastica,me
lo insegnerai vero? Poi la macchina,oddio
magnifica,dove latenevi nascosta?- mi
domandò euforico Emmett,sembrava che volesse saltare
sul posto dalla felicità.
-Da un po’,ma non ho mai voluto
usarla- risposi con ovvietà.
-E me la farai provare,vero?- mi
chiese speranzoso mentre io lo guardavo con un sopracciglio alzato.
-Certo,basta crederci- gli diedi
una pacca sulla spalla e insieme a Alice entrammo in casa,ridendo.
Dopo aver preso dei biscotti e del latte con il caffè
salimmo sopra in camera di Alice,stese sul suo
grandissimo letto e iniziammo a parlare.
-Dai dimmi Alice,non tenermi sulle
spine- la incitai mente mangiavo un biscotto.
-Bella,vedi io stavo a casa ieri e
dopo aver discusso con Edward…- iniziò a spiegare e io alzai gli occhi al cielo
,quando doveva raccontare qualcosa si perdeva in dettagli inutili.
-Si,ma voglio sapere il succo della
storia- ma poi ricordai che aveva nominato il suo nome e mi drizzai a sedere
immediatamente.
-Aspetta,aspetta,perché hai
discusso con Edward?- chiesi ansiosa e Alice mi guardò sospettosa.
-Perché ti interessa così tanto?- mi domandò.
-No,non mi interessa,sono solo
dispiaciuta che tu abbia litigato con tuo fratello dopo che non lo vedevi da
anni- risposi ovvia,alzando le spalle indifferente e dal suo sguardo capii che
l’avevo convinta.
-Va bene,vado al dunque. Allora
ieri è venuto a trovarlo un suo amico,bellissimo,unico,un
sogno, capelli biondi e ricci,pelle chiara,occhi di
una magnifico blu intenso,oddio non ho mai visto un ragazzo più bello di lui-
disse sognante e io le sorrisi allegra,avevo capito dove voleva arrivare la mia
amica sognante.
-E…?- la incitai e lei mi sorrise
sincera,avevamo un feeling unico,capivamo ogni minimo
particolare l’una dell’altra.
-E credo di essermene innamorata,davvero-decretò con un sospiro arrendevole;io mi alzai e
l’abbracciai con affetto.
-Ne sei sicura sister?-
le chiesi dandole il suo nomignolo preferito e lei mi sorrise entusiasta.
-Si-.
-Ne vale la pena?- insistetti
tenace per essere sicura se era il caso di consigliarle di lottare davvero,ma vidi solo l’intensità e il luccichio dei suoi occhi che
mi affermarono che era amore,ancora acerbo,ma pronto per crescere e maturare in
qualcosa di grande e duraturo.
Il pomeriggio scorse veloce,tra una risata,nuovi abiti da indossare,le intrusioni
ironiche di Emmett che non faceva altro che chiedermi
se sarebbe giusto chiamare Rose o mandarle un semplice messaggio. Il mio
scimmione,così grande,ma anche così piccolo
dentro,vedevo anche dentro i suoi occhi un amore puro,limpido,lineare,forse
fuori dai canoni,ma si sa solo i matti vanno avanti. Solo il mio sembrava
essere un sentimento così strano,così problematico e
inusuale,ricco di incognite,ricco di incomprensioni,di cose non dette e sguardi
ambigui,di gesti confusi,un irruenza così passionale,un bisogno malsano,un
amore così incomprensibile e così pieno di insicurezza.
Vedere i miei amici allegri,innamorati era più importante della mia felicità,perché se
loro erano felici lo sarei stata anche io,non mi sono mai curata di me stessa,quasi
mai,la mancanza di una figura materna mi aveva portato a non avere un spastico
bisogno di affetto o di egoismo perché i sogni altrui si realizzavano e miei
no. Credevo nell’amore,ma non lo avrei cercato,non lo
avrei rincorso come molto adolescenti di oggi fanno,così stupide da capire che
il vero amore è quello che ti spiazza perché così improvviso e irruente,così
sconvolgente,tanto da non capire che è proprio lui quello che ti sta
sussurrando e ti sta entrando dentro,nell’anima,nel cuore e negli occhi.
Sorridere sinceramente era quello
il dono più bello,quello di averlo e di donarlo,perché
forse il sorriso è davvero l’unica medicina efficiente.
Ormai era passato tanto tempo e io sarei dovuta andarmene,il dovere mi chiamava.
-Ragazzi io adesso andrei ,mio
padre necessita del mio aiuto nelle faccende domestiche-inventai al
momento,alzandomi e indossando la giacca e gli occhiali che però misi sul capo.
-No Bellina,proprio adesso te ne
vai? E con Rose?-mi disse sconsolato con un broncio dolcissimo.
Io gli accarezzai la testa dolcemente e gli dissi
sincera:-Segui il tuo cuore e saprai dove andare-.
Lui sgranò gli occhi e poi mi guardo stralunato:- Credo di
non aver capito- disse sincero,io e Alice scoppiammo a
ridere di gusto,certo che era proprio tonto.
-Fai come ti senti di fare- provai a dire più semplicemente.
-E se sbagliassi?- disse abbattuto.
-Tentar non nuoce- gli risposi sorridendo e insieme
scendemmo le scale che portavano al garage,io e Alice
continuavamo a prendere in giro a Emm perché troppo
tonto e poco poetico;la sua risposta? “Chi ha mai detto che volevo diventare un
poeta” ecco dimostrato la sua ironia vera,ma anche
così ingenua.
Ero felice,allegra,forse troppo e
sentivo che i problemi erano scomparsi,quasi.
Quando giungemmo al garage vedemmo improvvisamente l’altro portone aprirsi e una Volvo grigio metallizzata arrivare e il mio cuore perse
qualche battito,sapevo benissimo chi fosse.
Sorrisi felice di poterlo vedere,poter
ammirare quegli occhi così particolare e le labbra perfette.
Ma mi dovetti ricredere,fino in
fondo. Lui uscì dall’abitacolo e corse alla porta del passeggero di fianco a
lui per far uscire una ragazza,dai lunghi capelli
corvini e mossi,occhi di un azzurro ghiaccio,forme perfette,gambe slanciate,di
una bellezza sovrumana;le si avvicinò e dopo averlo sussurrato non so cosa
nell’orecchiole si avvicinò di più e
insieme si baciarono con volgarità e passione. Mi raggelai sul posto,il sangue si era fermato nelle vene per diventare
ghiaccio,come d’altronde il cuore,sentivo una stretta proprio al centro del
petto,una morsa allo stomaco e poi arrivò: la delusione,l’angoscia,la tristezza
e l’illusione,così forte e vivida.
Come avevo solo per un attimo potuto pensare che il bacio della scorsa notte
l’avesse voluto anche lui,come avevo potuto illudermi
così tanto? E ora ecco i risultati,così vividi e
feroci,che mi strappavano via l’anima e l’unico briciolo di speranza e amore
che ora aveva mutato in odio e sofferenza;odio perché lui mi aveva assecondata
ad illudermi e sofferenza perché per l’ennesima volta avevi avuto la
dimostrazione che erano rari i casi in cui qualcuno tenesse a me veramente.
Gli occhi non si riempirono di lacrime,ma
divennero due pozzi senza fondo,due laghi ghiacciati,il mio cuore iniziò a
battere un ritmo più ferreo e rigido verso me stessa e lui.
Ora lui si stava baciando ininterrottamente senza curarsi o
accorgersi che io fossi lì,senza nemmeno calcolare i
suoi fratelli che guardavano me con preoccupazione e lui con disprezzo,ma
dovetti recitare,ancora;dovevo per l’ennesima
volta mascherare il dolore e affrontare tutto da sola,l’avevo creata io questa
stupida illusione e ora sempre da sola me ne sarei dovuta sbarazzare.
Velai gli occhi di una falsa allegria e le mie labbra si
alzarono in un sorriso solare,ma falso e quando Alice
e Emmett videro la mia faccia si sollevarono un po’.
-Oddio di chi è questo splendore!- esclamò all’improvviso
Edward,complimento diretto naturalmente alla mia
auto,sia lui che la sgualdrina si avvicinarono ad essa e iniziarono a
toccarla,a questo punto una rabbia mi montò nel petto e dopo aver salutato per
l’ennesima volta Emm e Alice mi diressi a passo
sicuro verso il mio gioiellino.
-Di chi sarà mai? Forse un nuovo regalo per me- esclamò
Edward,che illuso.
Quando ero ormai vicino a loro entrambi alzarono gli occhi e
mi guardarono,sorpresa nel verde dell’uno e
indifferenza e irritazione in quello azzurro.
-E’ mia
caro Cullen,dovrai sudare ancora molto per
avere una macchina del genere- annunciai solenne con un sorriso maligno dipinto
sul viso:- E togliete le vostre luride mani dalla mia auto- continuai stizzita e il mio tono sorprese Edward.
-Io me le sono lavate le mani- squittì fastidiosamente
quella papera-sono-perfetta-solo-io.
-Allora vuol dire che non le hai lavate bene,sai certo sudiciume non va via nemmeno
con chili di buon sapone- risposi a tono puntando i miei occhi nei loro.
Senza nemmeno sentire la loro risposta entrai nell’abitacolo
e accessi il motore. Con lo stesso spettacolo di prima ripartii per uscire da
quell’inferno e dirigermi verso il mio dovere,dove mi
sarei richiusa fino a quando la rabbia non sarebbe sbollita.
Una volta arrivata alla centrale,non
salutai nessuno e ignorai bellamente sia Jacob che Rose,mi dispiaceva certo,ma
prima di affrontare tutto ciò dovevo sbollire la collera. Presi la chiave della
palestra della centrale e il mio completino di ginnastica che tenevo sempre lì,pantaloncini molto corti blu e una canotta bianca. Dopo
averli indossati,lasciai le scarpe da ginnastica e
alzai i capelli in una coda Entrai nella palestra e dopo aver riscaldato i
muscoli mi diressi al grande box che era appeso,dove sfogavo tutta la mia
rabbia.
Avevo studiato da quando avevo 5 anni le arti marziali,judo,karate e la boxe,era un ottimo mezzo per scaricare la
rabbia che già a quell’età avevo accumulato.
Iniziai a sferrare pugni diretti e precisi al masso,poi calci sempre più frequenti e potenti,iniziai poi ad
aggirarlo,feci un grande salto per poi sferrare un mega calcio alla testa del
box.
Stetti lì più di tre ore,ma la
rabbia sembrava non voler sbollire,per questo decisi che sarei andata alle
corse clandestine perché l’adrenalina mi avrebbe aiutata a sbollire tutto,ma
poi una malsana idea nacque nella mia testa,sorrisi maligna e poi mi diressi
verso un altro mondo dove di certo mi sarei potuta sfogare.
Angolo dell’autrice:
Carissimi,ciao!
Si lo so,sono in un ritardo tremendo ,ma questo
periodo è stato stressante davvero!
Avete visto Remember
me? Cioè è fantastico,ma ci sono rimasta una
schifezza! Poi il trailer di Eclipse? Oddio ho
sbavato per tutto il tempo,anche se ci sono più punti
su cui dovrei discutere e d’altronde non mi piacciono. E infine ieri ho visto
tutto il Dvd di New Moon comprese le scene tagliate ed estese? Ce ne sono un
paio che non ho compreso,ma vabbè
questa è la vita!
Passiamo al capitolo,si lo so,lo so e come che non vi piace,scritto una
schifezza e poi la situazione beh,credo proprio che non vi sia piaciuta e ora
mi starete mandando non so quante bestemmie,oddio davvero! Me ne sono mandate
da sola!
Per il resto non posso dirvi niente,purtroppo niente proprio perché ogni particolare è
fondamentale,ma volevo sapere una cosa,anzi chiedervene una,data la situazione
secondo voi Bella alla fine scoprirà la verità? E se si
come si mettono le cose apposto? Ci sarà un lieto fine?
Ora mi darete per pazza,perché penserete”Oddio sei tu l’autrice e lo chiedi a
noi?”,ma posso dirvi che nella mia testolina bacata è già tutto pronto e non vi
assicuro per niente che è un lieto fine,o forse si? Anzi no? Boh,non ve lo dico xDxD
Fatemi sapere oltre al vostro
pensiero sul capitolo,ma anche a queste domande e mi
piacerebbe che qualcuno e lo so che sono monotona,recensisca,perché io subito
mi butto giù d’animo e le poche recensioni non mi aiutano di certo,per questo
vi chiedo questa cortesia,anche solo per dire”Ehy,mi
piace,oppure no non mi piace” poche parole che però mi rendono completa e
felice.
Allora ora vi vorrei consigliare
l’altra mia ff che trovate sul mio profilo:
Sottomissione d’amore:
Trama:Bella è
una ragazza di 22 anni,chiusa,fredda,tutto ciò causato
da un passato difficile e ora si ritrova a Los Angeles a fare la prostituta.
Lei è la preferita,la migliore del gruppo,ma una
mattina Dave,l'uomo che loro considerano un padre,ma
che in realtà deve controllarle,le comunica che il capo di tutti questi
traffici di prostituzione la vuole,pretende di averla. Bella non vuole perchè sa che il capo è un uomo viscido e spietato,ma tremendamente bello,ma non può fare altrimenti. E se
questo capo fosse Edward... come la mettiamo?
Altre ff
che vi consiglio sono tutte quelle di Adry91,volpessa22 e SaraCullen_.
Ringraziamenti:
A tutti quelli che hanno solo letto,a quelli che l’hanno messo tra le preferite,seguite e da
ricordare,davvero grazie e poi ai 7 che mi hanno messa negli autori preferiti!Grazie
mille!
Rispose alle recensioni:
X volpessa22:Tesoro mio! Ehhh visto? Un peso in
meno xDxDTanya per ora è
andata via!Shhh se qualcosa io non ho detto
niente!Davvero grazie per i complimenti,e T_T non mi ammazzare,lo sai solo un po’ melodrammatica xD Per il resto spero ti piaccia il capitolo!Fammi sapere.
X Bella_Kristen:Hey
carissima,è da tanto che non ti sentivo xD sono
davvero contenta che ti piaccia la storia,niente può rendermi più felice,per il
resto grazie davvero per il tuo conforto!Grazie mille ancora! Un bacione.
X adry91:Tesoro!Mi fa davvero piacere che il capitolo ti sia piaciuto
e lo sai che la pensiamo lo stesso su tutto!O quasi,volevo dirti…uffa! Non lo
posso dire -.-‘’ comunque
quello,ma ricorda non l’ho detto! Senza di te come fare? Comunque ho appena
letto il tuo capitolo nuovo e scusa se non ho commentato,ma
davvero sembro un’esaurita in questo periodo,troppe cose da fare e troppe
situazioni un po’ spiacevoli,ma vabbè sorrido e vado
avanti,forse,e lo dico a te perché mi comprendi,questo capitolo è venuto così
perché è esattamente quello che vorrei fare io,prendere a calci qualcuno!E non
mi ammazzare per quello che ho combinato,davvero non è colpa mia,ma della mia
testolina bacata xDxD!Un bacione tesoro.
X DivinaTheBesta:Carissima,ma grazie davvero,i tuoi complimenti mi riempiono
l’anima di orgoglio e felicità!Grazie ancora per tutto l’appoggio che mi dai,un
bacione e fammi sapere che ne pensi!
X EricaCullen:Sorella mia! Non mi dilungo per molto perché noi ci diciamo
tutto in faccia! Non voglio davvero dilungarmi,ma una
cosa te la voglio dire.
G R A Z I E,davvero,primo
perché esisti e sei una delle miei migliori amiche,secondo perché ci sei
sempre,ovunque e comunque e senza cosa faccia? Mi perdo in un baratro oscuro,mi strappi un sorriso sempre e non ti stanchi mai di
ascoltarmi,di aiutarmi e di spendere tempo con una cocciuta come me,ogni giorno
mi ripeto come sono fortunate e mi impongo di non perderti per qualsiasi
motivo,avrà sempre bisogno di te,e ti vorrò bene,sempre,perché il nostro
rapporto è così particolare e duraturo che di sicuro neanche la morte teme.
Grazie mille ancora!
X Kandy_angel: Cara grazie davvero! Vedo che tu hai ascoltato le mie
preghiere,anche poche parole per recensire,ma
importanti come le altre! Davvero Grazie ancora!
X SaraCullen_: Sa c’eccis tu e il “Voglio il POV.
Bella” eccolo,contenta? E non dirlo più,se no per colpa tua non ne scriverò più!PrrrR!
Comunque grazie CioreMioo!=P
X Alice_very_love: Ahahaha,mi dispiace che tu non
possa gridare,ma spero che neanche tu mi voglia uccidere,davvero mi spaventi!Ma
le tue recensioni mi fanno sempre divertire e ridere,davvero grazie ancora
tante!
X auri777: sono davvero
contenta che il capitolo ti piaccia! Davvero non so come ringraziarti mi riempi
di entusiasmo!Un bacione.
Ora tocca voi giudicare questo
capitolo e già ho indossato la corazza,so che riceverò
molti colpi di pistola o sbaglio? xD