L'Amore non dice Bugie

di La Evans
(/viewuser.php?uid=75481)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno ***
Capitolo 2: *** Cambiamenti ***
Capitolo 3: *** Incontri ***
Capitolo 4: *** La realtà è dura da accettare ***
Capitolo 5: *** Presentazioni ***
Capitolo 6: *** Smooth Criminal ***
Capitolo 7: *** Gara ***
Capitolo 8: *** L'amico di mio fratello ***
Capitolo 9: *** Dimenticanze importanti ***
Capitolo 10: *** Illusioni ***



Capitolo 1
*** Ritorno ***


Hey,cari lettori, eccomi con una nuova fan fiction,è ancora in corso la mia fan fiction “Fiamma Blu”,che non ho abbandonato,lo dico per chi si trova a leggere questa ff e si chiede se l’altra la lascerò,beh per la vostra gioia no non l’ho lasciata,ma per

Hey,cari lettori, eccomi con una nuova fan fiction,è ancora in corso la mia fan fiction “Fiamma Blu”,che non ho abbandonato,lo dico per chi si trova a leggere questa ff e si chiede se l’altra la lascerò,beh per la vostra gioia no non l’ho lasciata,ma per adesso è in sospeso,mi ci vorranno tutte le vacanze di natale per decidere dei punti fondamentali di quella ff.

Parlando di questa ff invece,mi è venuta in mente così di scatto,come un raggio di luce che è riuscito a scappare dalla torbida affluenza di nuvole.

Spero vi piaccia e se non chiedo troppo,vorrei ricevere delle recensioni,anche solo di due parole per dire se è di vostro gradimento.

Vi lascio alla lettura,con affetto TanyaCullen.

 

      L’Amore non dice bugie

                                                        1.Ritorno

I grattacieli si innalzavano al cielo con una maestosità impressionante,così belli e delicati da affascinare qualsiasi persona li guardasse.

Quella mattina,a New York,la giornata era soleggiata,anche se il freddo di Gennaio non permetteva di poterla godere in pieno.

Al New York Hospital il primario del reparto di chirurgia,Carlisle Cullen,finiva il suo turno mattutino.

Passava per i corridoi dell’ospedale,le dottoresse,infermiere e anche qualche paziente lo guardavano con ammirazione e adorazione mentre i suoi colleghi lo salutavano con affettuosità e rispetto.

Carlisle Cullen era un uomo di immensa bellezza,dai capelli dorati e gli occhi di una azzurro intenso.

Viveva a New York,ed abitava a Manhattan,nel quartiere più importante della città,l’Upper East Side,lì risedevano le famiglie più importanti e ricche dell’intera New York e alle poche persone dal guadagno molto più modesto,non era permesso abitarvi se non per lavoro nelle grandi ville.

La famiglia Cullen era uno di quelle famiglie importanti,ma gentile e rispettata da tutti gli altri e i suoi componenti erano appunto il dottor Carlisle Cullen,sua moglie Esme Cullen,grande architetto e arredatrice e i loro 3 figli.

Il primo era Edward Cullen,di 22 anni,laureato in medicina come il padre,ma non abitava con quest’ultimo,viaggiava per il mondo,per studio l’aveva giustificato il padre;poi vi era Alice Cullen di 18 anni e frequentava la St. Jude School insieme a suo fratello più piccolo Emmet Cullen di 17 anni.

Carlisle continuava a camminare per i corridoi dell’ospedale,dirigendosi verso l’uscita.

-Arrivederci dott. Cullen – lo salutò educatamente Amanda,la segretaria dell’ospedale,invaghita del dottore dalla prima volta che aveva varcato la porta dell’ospedale e tutto ciò non era all’oscuro del dottor Cullen.

-Arrivederci a lei,Amanda,e passi una buona giornata- ricambiò il saluto come suo consueto Carlisle,con quel suo sguardo e tono di voce pacato e dolce,dimostrando la sua professionalità e serietà.

Aprì la porta dell’ospedale e si avviò al parcheggio continuando a salutare le persone che incontrava.

Arrivato dinanzi alla sua maestosa auto,una Mercedes(qui l’immagine ->http://stefanolazzarino.com/wordpress/wp-content/uploads/2008/01/secondo-semestre/large-mercedes-benz-f700-e-diesotto-00.jpg ) la sbloccò e vi salì dentro,accendendo il motore e partì.

                                                              ***

Era finalmente sceso dall’aereo,camminava tranquillo e composto tra la gente,accorgendosi ogni tanto degli sguardi lodevoli delle donne che lo guardavano.

Ad aspettarlo fuori dall’aeroporto non c’era nessuno dei suoi familiari o della servitù,ma la sua magnifica Aston Martin V12 nera ( qui la foto ->http://files.conceptcarz.com/img/Aston%20Martin/aston_martin_v12_vanquish_s_04_manu_01.jpg ),tutto era come lui aveva ordinato.

Caricò le sue due valigie enormi e finalmente entrò nella sua amata auto che tanto gli era mancata.

Passava di nuovo tra le strade della sua città natale,così magnifiche,lisce e perfette.

I grattacieli erano ancora più alti di quanto ricordasse,in fine New York era davvero meglio di quanto immaginasse.

Finalmente arrivò nei pressi della sua casa,situata nel East Coast,più precisamente nel quartiere dell’Upper East Side di Manhattan.

Era una casa magnifica,circondata da verde e con una piscina dalle dimensioni spropositate (qui l’immagine -> http://static.blogo.it/deluxeblog/villa-con-piscina/villa_marbella_1_03.jpg ) .

Scese dalla sua vistosa macchina e senza degnare di uno sguardo nessuno,lasciò le chiavi della macchina al parcheggiatore e le valigie alla cameriera.

La sua era una famiglia perfetta per gli altri,ma dietro nascondeva tante altre cose.

La sua era una famiglia di mafiosi,dei peggiori in circolazione,ma era immensamente furba.

Era il centro e il fulcro dei peggiori atti di violenza,di circolazione di droghe,auto,corse clandestine e  vendita di prostitute.

Nessuno conosceva quella loro realtà e nessuno mai si era insospettito,avevano altri clan e famiglie che sotto il loro comando effettuavano i loro ordini,intanto la sua famiglia incassava i soldi e lui era dovuto partire per poter controllare tutto con i propri occhi,poiché le loro azione erano diffuse in ogni parte della Terra.

Ora il suo periodo di transizione era finito ed era finalmente ritornato a casa.

-Buongiorno signorino,è un piacere rivederla,com’è andato il viaggio?-gli chiese la cameriera con rispetto e dolcezza.

-Benissimo,grazie,ma adesso desidero vedere mio padre,sapete dirmi dov’è?-rispose lui a tono.

-Certo,nel suo studio- lo informò la cameriera.

Lui senza nemmeno ringraziarla e salutarla si avviò di sopra,dopotutto lui era il padrone e non doveva ringraziare nessuno,tanto meno i suoi dipendenti.

Ripercorse i corridoi della sua casa,dove da piccolo aveva corso,rotto dei vasi e nel frattempo era cresciuto scoprendo una realtà che nemmeno lontanamente immaginava di dover affrontare.

Arrivò finalmente alla porta dello studio di suo padre e l’aprì senza curarsi di bussare,sapeva che il padre stava attendendo proprio lui.

Entrò e fissò l’uomo,suo padre,che lo guardava con gioia.

-Ah,è un piacere rivederti figliolo mio- gli disse andandogli incontro e salutandolo con un abbraccio formale ma pieno d’amore,lui e suo padre erano molto più simili di quanto dimostrassero.

-E’ un piacere anche per me rivederti padre,sono felice di essere finalmente tornato- rispose lui sedendosi su una sedia di pelle nera.

-Certo,ma dimmi com’è andato il viaggio?- gli domandò il padre sedendosi anche lui su una sedia,grande,di pelle nera.

-Benissimo-.

-E gli affari come vanno?-si affrettò a domandare il padre.

-Alla grande,all’inizio hanno fatto fatica a credermi che veramente fossi io,ma poi si sono convinti e ho dovuto placare gli animi turbati e agitati di tutti,ma per il resto,tutto va a gonfie vele,i soldi aumentano e anche gli interessi,è tutto perfetto-.

-Sono felicissimo di questo figliolo,la tua presenza lì è stata di grande aiuto,ma adesso come sai dobbiamo stare più cauti,tramite dei testimoni sono venuto a sapere che la sicurezza,ma non so dirti precisamente dove,sta arruolando sempre più agenti e la polizia ha catalizzato anche qualche nostra attività e tu mi servi per poter gestire tutto ciò,mettendo in disparte il desiderio di rivedere mio figlio- lo informò con tono serio.

Il figlio rifletté sulle sue parole e dovette ammettere che era felice di dover fare  qualcosa di finalmente attivo,non ne poteva più di stare seduto dietro una scrivania a dirigere azioni di scarsa sostanza.

-Certo,papà,mi metterò subito all’opera non ti preoccupare,da dove comincio?-.

-Figliolo,con calma,per ora guarda soltanto e divertiti partendo dai capannoni- gli disse il padre guardandolo fiducioso.

-Quali dei tanti capannoni?-chiese il figlio elettrizzato di tornare su quel suolo.

-Da Jonathan naturalmente,dove l’adrenalina e la folla non manca mai- rispose il padre con un sorriso divertito sul volto,sapendo che era la meta che suo figlio voleva sentirsi dire.

-Corro subito- e detto ciò si alzò e si recò nella sua camera,si fece una doccia rilassante,scese giù a mangiare qualcosa,accorgendosi che il resto della sua famiglia non era ancora tornata.

Salì di nuovo in camera sua verso le 21.30,indossò una maglia attillata bianca,con uno scollo a “V” dove i muscoli erano ben visibili,dei jeans stretti scuri e le sue in mancabili Adidas bianche;prese le chiavi della sua moto(eccola->http://www.torano.tv/wp/Video/partenzamoto.jpg) ,afferrò di sfuggita la sua giacca di pelle e si avviò fuori.

                                 

                                                             

                                                          °°°°

In una cosa non molto lontana da lì alle 6.45 una sveglia suonò.

La sveglia più precisamente si trovava nella stanza di una bellissima villa,quella degli Swan e la più giovane della famiglia,Isabella Swan,ma preferisce essere chiamata Bella,fu svegliata dal suo profondo sonno e per cosa? Per andare a scuola.

Di mala voglia alzò le palpebre e con gli occhi ancora velati dal sonno guardò la sua cameretta,grande al punto giusto,arredata di viola e mobili moderni.

Sempre di malavoglia si alzò dal letto e si recò di fronte al suo grande armadio.

Non era una ragazza che amava tanto la moda,anzi non la seguiva mai,a 18 anni aveva tutt’altri sogni.

Frequentava la St. Jude School,la più prestigiosa di tutta New York,portava lunghi capelli,color mogano a boccoli e due occhi ciocco-lattosi.

La sua non era una bellezza da mozzare il fiato,ma non passava di certo inosservata.

Suo padre,Charlie Swan,era un uomo di gran onore e rispetto,era il capo della polizia di New York e aveva salvato molte persone da questioni e casi disastrosi.

Sua madre abitava a Phoenix con il suo nuovo compagno Phil,giocatore di media notorietà di baseball;i suoi avevano divorziato quando lei aveva solo 2 anni,all’inizio era stata affidata alla madre,ma lei troppo occupata dalla sua vita sentimentale aveva preferito mandare Bella dal padre.

Quella mattina come da copione indossò la sua divisa scolastica:gonnellina corta scozzese di color blu,una camicetta bianca quasi trasparente adornata con un cravattino della stessa fantasia e colore della gonna(http://images.movieplayer.it/2009/04/26/blake-lively-con-divisa-in-gossip-girl-114036.jpg ),le scarpe potevano deciderle stesso gli alunni e poiché Bella era una ragazza molto semplice e non amava nemmeno truccarsi,indossò le sue amate All Star blu.

Scese veloce le scale di casa,suo padre era già andato a lavorare e così decise di bere del latte freddo e mangiare una barretta di cereali.

Prese la sua tracolla da sopra il divano e di corsa si diresse a scuola.

Quando arrivò il cortile era già gremito di gente e alunni tutti vestiti uguali,sembravano dei deficienti pensò Bella.

Si diresse verso le scale,dove sapeva di trovare i suoi migliori amici e come da lei pensato erano lì ad aspettarla:c’era Alice Cullen,per lei era come una sorella,anche se la sua passione sfrenata per la moda e il trucco era stato motivo di litigio molte volte,non era molto alta,aveva capelli corti,corvini e sparati all’aria in un’acconciatura tutta particolare,ma la cosa che preferiva in assoluto erano i suoi occhi azzurri,identici a quello di suo padre e aveva anche lei 18 anni.

Affianco c’era Emmet Cullen,di 17 anni,fratello di Alice e diciamo anche di Bella tanto erano uniti,era molto alto e immensamente muscoloso,dai capelli marroni e gli occhi di un verde-castano,spruzzava allegria e ironia da tutti i pori,anche nelle situazioni meno opportune e forse questo era il suo peggior difetto.

Infine c’erano Angela Weber e il suo fidanzato Ben,si conoscevano dalle elementari,Angela era una ragazza semplice come lei dai capelli e occhi scuri,mentre Ben aveva capelli castani e occhi grigi.

Bella li raggiunse di corsa,quasi inciampando nei suoi piedi.

-Il tuo equilibrio così stabile mi stupisce ogni giorno di più- la scherzò Emmet con il suo solito ghigno malefico e divertito.

-Certo,un giorno te lo insegnerò- gli rispose a tono Bella.

-Bella ma come devo fare con te? Quelle All Star lì sotto non si coordinano per niente,quante volte ancora dovrò ripeterlo?- l’apostrofò Alice,come ogni mattina,ricevette come sempre uno sbuffo da Bella e la sua piena indifferenza.

-Va bene entriamo prima che si faccia troppo tardi- disse Angela e così tutti si diressero nelle loro classi,Angela,Ben,Alice e Bella nella stessa classe,all’ultimo anno e Emmet al penultimo.

Tutti andavano brillantemente a scuola e avevano una fama consueta,tranne Emmet,che era deriso da tutta la squadra di Football poiché non aveva accettato di entrarvi.

Emmet non si interessava a loro quasi mai,ma molte volte era soggetto ai loro scherzi di pessimo gusto,ma nascondeva tutto ai suoi familiari,poiché si ritrovava sempre uno contro sei.

Lui amava gli sport,ma il suo preferito era il Baseball,infatti giocava nella squadra della scuola e l’aveva sempre portata a vincere il campionato,ma essendo molto portato anche per il Football gli era stato chiesto la partecipazione di entrare nella squadra,ma lui prontamente aveva rifiutato e tutto ciò naturalmente non fu visto di buon occhio da tutta la squadra,che pretendeva di averlo.

Alla fine delle lezioni tutti e cinque si affrettarono ad uscire,dirigendosi verso la macchina di Alice,una Porche gialla canarino 911 Turbo.

-Che mattinata noiosa- si lagnò Alice una volta salutati Angela e Ben.

-Come sempre- l’apostrofò Bella anche lei scocciata.

- Mamma mia,ma come vi lagnate,siete peggio di due vecchiette in pensione- le scherzò Emmet divertito.

-Zitto tu scimmione,ti conviene non tirare troppo la corda,perché noi saremo delle vecchie,ma tu rimarrai il solito bambino infantile che non cresce mai- risposero a tono Alice e Bella,ridendo come pazze vedendo la faccia arrabbiata di Emmet.

-Ma certo ridete,non vi preoccupate,ve la farò pagare io quando Edward tornerà e non sarò l’unico ragazzo- si difese Emmet.

- Edward? Devo ricordarti che è all’estero,che non tornerà né a Natale né in nessun’altra situazione e poi ha 22 anni,non verrà di certo a scuola per difenderti,è un uomo,bello e maturo e non si abbasserà di certo ai tuoi livelli- lo rimbeccò Alice.

Bella era amica di Emmet e Alice dall’inizio del Liceo,ma non aveva mai visto loro fratello né l’aveva conosciuto,andando quasi sempre a casa loro aveva visto qualche foto e doveva ammettere che era davvero bellissimo,ma non si interessava più di tanto,sapeva di lui il poco indispensabile,venuta a conoscenza dai suoi familiari,che parlavano orgogliosi di lui,laureato in medicina,affermavano che la sua unica pecca era stata Tanya,la sua ex-fidanzata se così si poteva definire,la solita bionda occhi azzurri,barbie completamente rifatta,che sfortunatamente frequentava la loro stessa scuola ed era capo cheerleader, era sempre seguita dal suo stormo di oche,formato da Jessica Stanley e Lauren Mallory,patetiche.

I genitori di Edward non l’avevano mai accettata,ma Edward la frequentava senza interessarsi del loro disappunto,a nessuno risultava le avesse mai detto di amarla,molte volte lei gli aveva detto esplicitamente di averlo tradito e lui senza interesse gli rispondeva di aver fatto altrettanto,fino a quando lui stanco di lei l’aveva lasciata ed era partito e Tanya tutt’ora aspetta il suo ritorno per riconquistarlo.

-Questo lo vedremo- rispose Emmet alla sorella minaccioso.

Salirono nella macchina e andarono in giro per la città,girando bar,locali e qualche negozio per accontentare anche Alice.

Verso le 22.40 Alice e Emmet accompagnarono Bella a casa salutandosi e promettendosi di divertirsi altrettanto anche il giorno seguente.

Bella aprì la porta di casa e si stupì quando non vide il padre,così non avendo fame si recò in camera si cambiò,scese le scale e si sedette  dinanzi al televisione guardandola con poco interesse.

Stava vedendo un film poliziesco,lei amava i gialli e non a caso il suo sogno era diventare un agente dell’ F.B.I.

Era il suo sogno da quando aveva visto,stranamente,un distintivo di quest’ultimi sul comodino del padre,che gli aveva ordinato di non dirlo alla mamma.

Da allora non aveva mai saputo come mai quel distintivo fosse lì,ma ogni tanto si trovava ad aiutare il padre a risolvere dei casi e quasi sempre ci riusciva.

Mentre continuava a fantasticare sul suo futuro la porta di casa si aprì facendola sobbalzare.

-Bella- la chiamò la voce di suo padre e subito si rilassò.

-Sono qui papà- urlò dal salotto.

-Ah,eccoti,senti hai già mangiato?- le chiese dolce e premuroso,avevano tutti e due un rapporto bellissimo,neanche con sua madre Bella aveva instaurato un rapporto del genere.

-Si papà,sono andata in un locale con Emmet e Alice- lo rassicurò lei.

-Va bene,sono contento-.

-Papà ma come mai sei venuto così tardi?- gli domandò preoccupata,continuando:- è successo qualcosa?-.

Charlie si fece subito serio e si accomodò sul divano di fronte a lei.

-Bella c’è una cosa che ti devo dire,anzi molte cose e anche tante novità- la informò serio.

Bella si allarmò subito:-Cosa mi devi dire papà?-.

-Bella io sono solo il capo della stazione della polizia,ma anche il generale della pattuglia di New York dell’ F.B.I. -.

Bella strabuzzò gli occhi e credette di aver sentito male.

 

                                                                  °°°°

La moto scivolava sull’asfalto con velocità e potenza,ma anche con eleganze e destrezza. Era una sensazione magnifica quella di sentire il motore mormorare sotto di sé,che ti incita ad andare sempre più veloce e quando lo accontenti fa le fusa.

Lui continuò a correre fino a quando no li vide e si fermò:i capannoni.

Continuò la sua corsa interrottamente,sempre celando il suo volto dal casco nero lucido. Passava tra la gente,chi gridava,chi ammirava la sua moto e si chiedeva lui chi fosse,c’era chi si drogava e le solite prostitute ai lati della strada.

Lui vide da lontano la gara di mote che stava per iniziare e allora si affrettò a parteciparvi senza nemmeno iscriversi,perché sapeva che con quell’atto la persona che lui voleva incontrare l’avrebbe riconosciuto.

Riavviò il motore della sua moto e facendo scattare la lancetta su 140 partì,superò persone e altre moto entrando nella gara,stupendo tutti,le moto in gara erano a distanza debita,ma lui li avrebbe raggiunto in un attimo. Il motore scattò sotto i suoi comandi conducendolo dove lui voleva arrivare;scartò i primi quattro piloti,poi altri due,infine gli e ne rimaneva uno solo,alquanto bravo,ma mai quanto lui.

La lancetta arrivò a 290 e allora come una piuma,alla velocità della luce superò anche l’ultimo pilota superando la linea di arrivo e ricevendo in cambio un urlo ed un’esultanza generale,mentre continuava a correre la gente gli dava pacche sulle spalle o sulla schiena congratulandosi con lui tramite parole che lui non sentiva e le lasciava disperdersi nell’aria poiché poco gli ne importava.

Arrivò alla sua meta e finalmente lo vide;era ancora come lo ricordava un uomo di 30 anni,era il suo migliore amico,dai capelli dorati e gli occhi azzurri,seduto sul trono che lui e suo padre gli avevano dato,dopotutto era suo zio,identico al padre ma molto più rozzo.

Jonathan lo vide e anche se il suo viso era celato dal casco lo riconobbe,le sue labbra disegnarono un grande sorriso,chiamò qualcuno che subito rispose e si affrettò a fare ciò che gli aveva ordinato.

Ben presto quest’ultimo arrivò trascinando con sé una ragazza,anzi una prostituta,dai capelli scuri e gli occhi quasi neri,pesantemente truccata e vestita di una mini gonna e un top del tutto inesistente,suo zio conosceva i suoi gusti,gli erano sempre piaciute le more.

Fu stesso Jonathan a condurla da lui,gli si avvicinò e le ordinò di salire in sella alla sua moto e questa non si lamentò,anzi era grata di dover fare tutto ciò.

-Divertiti- gli raccomandò con un grande sorriso.

Il conducente annuì e si aprì anche lui in un sorriso,che però non fu visto da nessuno,ma intercettato dallo zio.

Avviò il motore che ringhiò sotto il suo richiamo,ma prima che potesse partire Jonathan lo fermò per un braccio e lui si girò.

-Ah,bentornato Edward – e poi partì.

                                                   

Aspetto con ansia delle vostre recensioni,un immenso bacio TanyaCullen.

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cambiamenti ***


2

                                                 2.Cambiamenti

 

A volte la vita riserva giochi e sorprese strane,che ti sconvolgono la vita e poi quasi non ti permettono più di tornare alla realtà.

Bella era ancora seduta sul divano a metabolizzare le parole che il padre le aveva tirato in faccia,era dura credere a tutto ciò,ma una strana gioia le si stava diffondendo nel petto.

-Tu…tu sei un agente del F.B.I.?-chiese timorosa come se da un momento all’altro qualcuno l’avrebbe riso in faccia per la sua immensa fantasia.

-Si Bella,è quello che sono da molto tempo-rispose serio Charlie,come in attesa di una sua reazione.

-E perché non me l’hai mai detto?- domandò questa volta leggermente arrabbiata Bella.

-Perché mi è proibito parlare di tutto ciò con la mia famiglia,sono immischiato in casi che né tu né nessun altro dovreste sapere,perché facilmente potreste essere vittime dei nostri gesti-.

-E allora perché mi stai dicendo tutto questo?- disse assottigliando gli occhi sospettosa.

-Bella,prima che ti dica il motivo di tutto ciò,voglio parlarti di altre cose. Essere un agente del F.B.I. non è un gioco,non puoi prendere niente con leggerezza,ogni oggetto e ogni parola deve essere espressamente e totalmente programmata,per non rischiare di commettere troppi sbagli o falli. Io sono il generale della pattugli assegnata a New York,poiché è qui e a Washington che succedono sempre i fatti di cui noi ci occupiamo,sono sempre a stretto contatto con il presidente dello Stato e sono stato io a occuparmi degli attacchi alle Torri Gemelle il 21 Settembre del 2001;anche se alcuni punti devono ancora essere chiariti. Essere un agente F.B.I. porta dei sacrifici e soprattutto un sacco di silenzi,la tua famiglia non deve sapere mai delle tue missioni e tanto meno che cosa sei,tranne tua moglie,ma sapendo com’è tua madre ho tenuto all’oscuro di ciò anche lei. Ora la domanda cruciale Bella è semplice e diretta,devi sapere che devi rispondere immediatamente senza ma e senza perché,si o no. Beh,la domanda è vuoi diventare un agente F.B.I. della mia pattuglia? Naturalmente non saremo come padre e figlia,ma agente e generale- le annunciò Charlie con tono solenne.

Bella era scossa,aveva gli occhi spalancati da tutte quelle rivelazioni e nella sua mente si affollavano troppe,tante,domande a cui purtroppo non poteva dare risposte.

Forse era troppo presto per sopportare e aggiudicarsi responsabilità così grandi,ma Bella le sentiva nel sangue,scorrere così veloci come se fossero dei semplici zuccheri. Doveva prendere una decisione e anche in fretta.

-Papà perché mi stai dicendo tutto questo?- domandò lei con tono autoritario e sospettoso,se quelle informazione non potevano essere rivelate a delle persone esterne perché lei ne doveva venire a conoscenza?

-Bella,ti ho detto che non devi chiedermi perché e altro,per ora rispondi,altrimenti non posso dirti di più. Non voglio influenzare le tue decisioni,ma so che questo è il tuo sogno,quello a cui giocavi da bambina e che ora da grande aspiri a diventare,vedo le tue capacità crescere giorno dopo giorno,affinarsi;hai un grande potenziale non sprecarlo- le rispose Charlie,ma lei era sempre più confusa,la risposa era si o no?

-Papà so cosa voglio diventare,anche se tutto ciò mi sembra un sogno,non so cosa dirti,non so cosa aspettarmi,ma so cosa risponderti e la mia risposta è si- affermò infine Bella,sicura di se stessa.

-Bene adesso vestiti,devi semplicemente seguirmi per poter rispondere alle tue domande- detto ciò Charlie prese la sua giacca e si avviò alla porta per accendere la macchina,mentre Bella in fretta e in furia salì le scale per recarsi nella sua camera,indossò le scarpe e si infilò una giacca.

Corse a perdifiato sulle scale e si diresse verso la porta;afferrò la maniglia,ma poi la sua presa diminuì;era quello che voleva? Era questo il suo destino? L’eccitazione che le scorreva nelle vene era una chiara risposta,affermativa.

Aprì con veemenza la porta ed eccitata si diresse verso la macchina del padre,già accesa,salì sul sedile davanti e guardò sorridente il padre,chiaro segno della sua determinazione.

Una grandissima industria dell’Apple le si presentò davanti dopo quasi venti minuti di viaggio.

Bella alzò un sopracciglio dubbiosa:-Cosa ci facciamo alla fabbrica dell’Apple?-.

-Semplice,questo è il quartiere generale dell’ F.B.I.,nascosto sotto l’industria,che d’altronde ci fornisce anche tecnologia di alta generazione,precisa,scattante e addirittura esclusiva solo per noi- rispose Charlie con il suo solito tono pacato.

I due scesero dalla macchina,dopo che Charlie ebbe parcheggiato,e si diressero verso l’entrata della fabbrica.

Le luci erano spenti,ma Charlie camminava sicuro trai i vicoli dell’industria,poiché li conosceva a memoria,fino a quando non arrivarono dinanzi a una grandissima scrivania fatta di acciaio.

Charlie gli si girò attorno e si sedette sulla sedia e rivolse il suo sguardo alla figlia,che lo aveva seguito sempre più stupita e dubbiosa,era una ragazza estremamente curiosa e perspicace e sapeva quanto le costasse restare in silenzio.

-Ora ti mostrerò come si entra nel quartier generale,vedi questo monitor?- disse indicandole il grande monitor dinanzi a lei,acceso – beh questo racchiude tutte le credenziali degli agenti,requisiti e altro per poter riconoscervi e lasciarvi passare,è indistruttibile, e quando si sente in pericolo si difende a dovere- annunciò con tono solenne.

-Questo monitor e capace di fare tutto ciò?- chiese Bella sgranando gli occhi dalla sorpresa.

-Esattamente,per farti riconoscere devi esporre la tua pupilla e lui tramite un raggio infrarossi ti riconosce e se sei registrata ti lascia entrare-.

-Ma io non sono registrata- esclamò Bella,ma prontamente Charlie le rispose:- ho già inserito tutto io deve solo vedere la tua pupilla-.

-Ma come facevi a sapere tutto ciò? Se non avessi accettato?- controbatté  leggermente irritata Bella.

-Ci speravo- rispose con un ghigno Charlie,poi si alzò dalla sedia facendo accomodare Bella,che anche se titubante,obbedì.

Un raggio verde uscito dal monitor si diresse alla sua pupilla e lei sobbalzò dalla sorpresa,il raggio non si percepiva e non dava fastidio.

Poi la voce metallica del computer annunziò:- Registrazione completata,accesso consentito-.

-E adesso che facciamo?- chiese Bella dubbiosa.

-Ci vediamo di sotto- le rispose ridendo Charlie.

All’inizio non capì,ma quando un varco si aprì sotto la sedia facendola cadere insieme alla sedia,gridò dalla sorpresa,ma l’atterraggio non fu per niente cruente. Si ritrovò in una stanza rettangolare completamente bianca,si alzò dalla sedia,che prontamente ritornò su per prendere suo padre che in pochi secondi scese.

-Seguimi- proferì e si fermò dinanzi un muro piastrellato di bianco,posò la mano sulla mattonella centrale,leggermente più sporgente rispetto alle altre e premé facendo scorrere la parete che mostrò un altro corridoio.

Bella seguiva il padre estasiata cogliendo ogni minimo particolare,poi si fermarono dinanzi una porta di acciaio con un grandissimo stemma sopra,cioè quello dell’F.B.I.

Charli posò la mano su un palmare a lato che lo riconobbe e lo lasciò passare.

-Le tue impronte sono già state memorizzate- disse prima di sparire dietro la porta che subito si chiuse.

Dubbiosa posò la sua mano aspettando incerta la risposta,ma il palmare subito la intercettò come agente e lasciò a lei il passaggio.

Dall’altra parte l’attendeva il padre e non solo,centinai di agenti camminavano vestiti tutti di punto,chi dinanzi a computer,monitor e tanta altra tecnologia a lei sconosciuta.

-Buonasera agenti,vi presento ufficialmente la nuova entrata,Isabella Swan,mia figlia- dichiarò a tutti.

La guardavano dubbiosi,chi incantati da tale bellezza così genuina e sorpresi dalla determinazione che sprigionavano i suoi occhi.

Dopo un po’ Charli sussurrò all’orecchio di un agente qualcosa,quest’ultimo annuì e scattò.

Charlie prese a camminare e Bella senza troppo convenevoli seguì il padre scambiandosi di rado dei sorrisi con i suoi nuovi colleghi.

Si ritrovò dopo poco nell’ufficio che suppose fosse di suo padre.

Si accomodarono entrambi su delle grandi sedie ,ma subito entrò una donna,era davvero bellissima,sembrava una dea scesa in terra,dai lunghi capelli dorati e gli occhi color del mare.

-Bella ti presento Rosalie Hale,ha 20 anni e sarà la tua collega e insieme dovrete risolvere il caso che ti proporrò fra poco,così delicato e difficile che da anni ci affligge,perché non riusciamo a trovare i colpevoli,le loro tracce sembrano addirittura introvabili. Rose studia a Hale e ti darà una sistemata,come te è cintura nera di judo e arte marziali- eh si Bella è cintura nera,strano vero? Anche se con il suo equilibrio quasi scadente era la migliore in questo campo.

-Sei d’accordo?- le chiese osservandola.

-Si sono d’accordo- acconsentì Bella guardando il volto sorridente di Rose,sarebbero di sicuro andare d’accordo.

-Rose accomodati pure tu- e mentre la giovane donna si sedeva lui inziò a tirare fuori delle carte.

-Cosa sono queste?- chiese Bella guardandole seriamente,vedendo scritto e disegnato gli spostamenti di denaro,foto di circoli di corse clandestine e di prostitute,droga,profili di uomini tarchiati.

-Bella questi sono documenti estremamente segreti,non ne devi assolutamente parlare con nessuno,solo con la tua collega,me e il vostro beta che incontrerete tra qualche giorno perché in missione. Continuando,queste sono i resoconti di spostamenti di denaro sporco,che riusciamo a intercettare,ma mai a trovare,qui ci sono profili di uomini,capi di tribù che dirigono queste azioni,ma troppo rozzi e poco intelligenti per poter gestire questi traffici che sono mondiali,sappiamo che c’è qualcuno a capo,che si sa nascondere bene e che non lascia nessuna traccia,ma noi ne abbiamo intercettato qualcuno,vediamo questi spostamenti  di denaro che si dirigono proprio in America e precisamente qui a Washington ,poiché tu sei estremamente furba e hai delle doti che possono fruttare molto ho deciso di arruolarti con il consenso di tutti naturalmente. Abbiamo ritrovato anche i luoghi dove si svolgono questi affari e tu dopo che avrai imparato qualcosa dovrai andarci in prima persona,sempre mascherata;accetti tutto questo?—

Bella ci pensò affondo e valutò tutto con estrema razionalità e prese la sua decisione,che sapeva sarebbe stata quella decisiva:-Accetto-.

-Ora ti recherai con Rose a casa e sarà lei a spiegarti alcune cose- detto ciò il padre le strinse la mano e le congedò.

Bella seguì Rose che la condusse fuori il quartiere e precisamente vicino a un a BMW rossa fiammante.

-Wow!- a Bella scappò un esclamazione di stupore vedendo la macchina.

-E’ la tua?- chiese titubante.

-Certo- le rispose raggiante Rose in tutta la sua bellezza.

Salirono sulla macchina e Rose mise in moto ,quando Bella si accorse di aver superato casa sua chiese dubbiosa:- Ma non dovevamo andare a casa mia?-.

-No andiamo al centro commerciale- le rispose raggiante.

-Come? No,io odio lo shopping,e poi perché?-.

-Come odi lo shopping? E poi ti serve una rimodernata,sai devi essere alla moda sei vuoi essere un agente- le disse con un occhiata riflessiva.

-Ufff!-sbuffò sonoramente e poi guardò Rose e insieme scoppiarono a ridere.

-Sei simpatica sai?- affermò Rose sorridendo.

-Oh certo io e la simpatia siamo una sola cosa- rispose sghignazzando.

Arrivarono presto al centro commerciale e Rose la costrinse a comprare scarpe alte,vestitini davvero “ini”,pantaloni attillati,pantaloncini,gonne,camicie e tante magliette.

-I capelli li porterai sempre così boccolosi ma più selvaggi e seducenti,poi naturalmente il trucco- le disse risoluto.

-Oddio no!-esclamò Bella con paura.

Quando uscirono dal centro estetico Bella era estremamente più bella,davvero affascinante,dai lineamenti sempre delicati e soffici.

Durante il viaggio di ritorno parlarono di loro,scoprì che Rosalie era single,stranamente, e che amava fare il suo lavoro e sognava di diventare un avvocato per questo aveva scelto Hale,che poi portava anche il suo stesso cognome.

Rose si mostrò anche lei alquanto scettica quando Bella le disse di non provare momentaneamente interesse per nessun ragazzo.

-Siamo arrivate,ci vediamo domani Bella ,ti passo a prendere io per accompagnarti a scuola e ti vengo a prendere io,se non ti dispiace-.

-Ma certo Rose,non so perché ma già ti considero come una vera amica-.

-Lo stesso vale per me,dopotutto dobbiamo condividere un sacco di missioni insieme- le rispose ridendo.

Dopo essersi salutate Bella ritornò a casa e in poco tempo di addormetò incurante dell’incontro che a breve avrebbe dovuto affrontare.    

Spero vi sia piaciuto,e anche se non è il massimo vorrei sapere un vostro parere per continuare,perché se non piace non continuo.

Un bacione TanyaCullen.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Incontri ***


2

Volevo dedicare questo capitolo a tutte voi certamente che leggete sperando vi piaccia e sperando anche in una vostra recensione,ma in particolare lo dedico ad Adry91,la mia beta che è sempre presente e mi aiuta in tutto.

GRAZIE DAVVERO,anche se mi hai espressamente vietato di non dirlo ^^ xDxD

Vi consiglio tutte le ff di : Adry91 e Alchimista(Chià ti adoro troppo)

Buona Lettura.     

 

 

 

                                                 3.Incontri

 

POV Bella.

Uno strano suono si dispargeva per la stanza e infastì le mie orecchie,o meglio il mio carissimo sonno che purtroppo stava volando via insieme a quella stupida musichetta.

Ci vollero cinque minuti pieni per capire che il suono proveniva dalla sveglia appoggiata sul mio comodino.

Erano appena le 6,30 e io dovevo alzarmi per forza,Rosalie sarebbe passata a prendermi alle 7,50 per vedere il risultato del mio lavoro estetico.

A mala voglia mi alzai dal letto e scesi giù in cucina dove era già pronta la colazione e stranamente anche mio padre era lì.

-Bells come mai così mattiniera?- chiese curioso bevendo il suo caffè nero.

-Rosalie,mi ha costretta a svegliarmi presto per potermi preparare a dovere- risposi sbuffando sonoramente.

-Vedo che la lezione ti è servita,devi cercare di prendere anche uno stile più elegante- mi canzonò scherzoso.

Roteai gli occhi scocciata e mi sedetti bevendo del cappuccino e mangiando una brioche al cioccolato.

Verso le 7 salì in bagno e mi lavai con cura adoperando tutte le creme che Rose mi aveva “ordinato” di usare,mi sistemai con cura i capelli,mi truccai lievemente ma con stile,indossai la mia solita divisa che però vista in questo modo sembrava addirittura diversa e infine,come tocco finale,non indossai le mia amate All Star,ma dei decoltè neri lucidi con la punta rotonda (l’immagine qui -> http://scagliedivetro.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/135329/1032_1.jpg ).

In complesso doveva andare bene.

-Wow Bella,sembri…sembri più bella e diversa- commentò mio padre osservandomi bene.

-Grazie papà- ringraziai rossa di vergogna.

Alle 7,30 mio padre andò a lavoro e come da consueto arrivò Rosalie.

-Buongiorno Bella- mi salutò allegra,poi mi osservò con cura e sul suo viso si dipense un sorriso compiaciuto :- vedo che mi hai presa in parola,buon per te-.

- Sai com’è mi hai quaso minacciata- le risposi socchiudendo gli occhi irritata.

-Beh vogliamo andare? Devi fare la tua entrata trionfale- strillò esultante,sarebbe di sicuro andata d’accordo con Alice.

-Io odio stare al centro dell’attenzione-sussurai tra me e me.

Poco doco salimmo sulla sua fantastica BMW rosso fuoco e ci avviamo a scuola.

In 10 minuti arrivammo e la folla di studenti pareva essere aumentata,come se mi stesse aspettando.

-Vai,noi ci vediamo dopo,devo dirti delle cose- mi informò solenne.

-Mi devo preoccupare?- le domandai insicura,quasi per perdere del tempo rimandando la mia entrata.

-No,ma adesso muoviti,io ti guarderò da qui-.

Affranta e rassegnata aprì lo sportello,uscì e come da consueto gli occhi di tutti mi furono addosso.

Chi mi guardava adorante,qualcuno addirittura sbavando,altre,le solite oche,mi lanciavano occhiate di fuoco.

Con passo svelto mi avviai ai miei amici,non lontani dall’entrata, e vidi i loro occhi spalancati dalla sopresa.

-Bellina sei tu?- mi domandò Emm toccandomi un braccio come  per accettarsi che fossi vera.

-Certo che sono io,chi se no?- gli risposi ridendo nervosa.

-Chi sei tu? E che ne hai fatto di Bella?- gridò Alice starnazzando.

-Hey,sono sempre io,ho solo deciso di cambiare- mi giustificai sperando che mi credesse,ma da consueto non ci cascò e infatti assotigliò gli occhi incerta.

-Chi? Chi ti ha aiutato? Io non di certo- disse risentita e mi sentì sprofondai,era da quando ci conoscevamo che cercava di farmi entrare nel mondo della moda, ma avevo sempre rifiutato.

-E’ stata Rosali,una mia amica di infanzia, è tornata ieri dall’esetero e mi ha totalmente trascinata con lei- inventai a momento.

- E perché non me ne hai mai parlato? E poi di sera? Così tardi ti ha trascinata nei centri commerciali?- si infuriò ancora di più pronunciando quelle parole e io deglutii di paura.

-Si me la sono trovata a casa e ha voluto per forza fare come voleva lei-.

-Perché lei si e io no? Si vede che lei è più speciale di me- gridò con le lacrime agli occhi guardando Rosalie dal finestrino della macchina che se ne stava immobile.

Alice corse via verso l’aula dove si sarebbe tenuta la prima lezione.

Intanto tutti gli altri erano rimasti in religioso silenzio,scioccati.

-Bella non ti preoccupare si risolverà tutto- mi rassicurò Angela,ma la lasciai perdere e guardai Rosalie prima di andare da Alice,senza rendermi conto che non ero l’unica che la stava guardando…

Corsi a perdifiato sulle scale e tra i corridoi per arrivare prima in classe per potermi scusare con Alice,ma quei stupidi tacchi mi rallentavano.

Quando raggiunsi l’aula il mio cuore si strinse vedendo una Alice rannichiata sulla sedia a piangere.

Senza pensarci due volte mi precipitai da lei e l’abbraciai,si dimenava ma dopo un po’ si lasciò coccolare piangendo disperatamente e io con lei.

-Alice scusami,davvero lei non è più importante di te,tu sei unica e il bene che ti voglio è immenso,nessuno può sostituirlo,credimi davvero,sono stata una stupida,ti giuro che da ora in poi avrai il diritto di rifarmi anche tu il guardaroba ecc..- le dissi tra le lacrime,lei si staccò dall’abraccio e mi guardò con felicità.

-Scusami tu,è solo che mi sono sentita messa da parte,credevo che qualcuno mi avesse sostituita,sono stata una stupida. Ma davvero mi farai fare il tuo guardarona?- mi chiese gioiosa e a quell’espressione non avrei mai saputo dire di no.

-Certo Alice-le risposi asciugandomi le lacrime.

-Guarda ti sei tolata tutto il trucco,adesso te lo rimetto io- e la lasciai fare, felice di aver risolto tutto in meglio,fino a quando la stanza non si riempì di altri studenti e la professoressa fece il suo ingresso.

Alla fine delle lezioni mi recai al mio armadietto per sistemare i libri.

-Bella- mi soffiò qualcuno all’orecchio con voce estremamente schifosa.

Mi girai e mio malgrado vidi un biondo dagli occhi azzuri,completamente rincitrullito.

Mike Newton,mio spaisimante dalle medie e dopo non so quanti rifiuti si ostinava sempre di più nel conquistami,non capendo che proprio non aveva speranze.

-Sei una meraviglia oggi- mi sussurò all’orecchio cercando di imitare una voce seducente,ma naturalmente ebbe l’effetto contrario,sembrava un serpente a cui gli si era incastrata la lingua fra i denti.

-Grazire-risposi impassibile.

-Ti va se domani sera usciamo insieme?- disse allungando  una mano sul mio fianco,ma prontamente la scansai.

-Non so ancora quante volte dovrò ripetertelo,sembra quasi che ti piacciano i miei pali e per la tua gioia te ne do un altro,no non voglio uscire con te,né domani,né dopodomani,in pratica mai- risposi inviperita,beh quando ci vuole ci vuole.

Mi scansai da lui e mi recai dai miei amici per salutarli prima che Rosalie arivasse.

-Hey ragazzi oggi mi viene a prendere Rosalie,per questo vi saluto,oggi devo uscire con mio padre- mentii spudoratamente,ma la cosa strana fu lo scintillio che vidi negli occhi di Emmet quando pronunciai il nome di Rosalie.

-Come hai detto che si chiama la tua amica?-mi domandò Emmett come estastiato.

-Rosalie- gli risposi incerta,cercando di capire qualcosa,ma lui lo intuì e sfuggì dal mio sguardo.

-Non ti preoccupare Bella,tanto adesso ci viene a prendere E…- ma non la lasciai finire di parlare poiché il clacson dell’auto di Rose suonò,chiaro invito a farmi salire.

-Certo a domani- e corsi da lei entrando nella macchina.

La vidi fissare qualcuno intensamente e quando seguii il suo sguardo capì chi:Emmett.

-Chi è?- mi chiese in un sussurro.

-Emmett,il mio migliore amico- le risposi sempre più confusa da quella situazione.

-E’ carino- affermò con leggerezza.

-Carino?-domandai sopresa,lei definiva un ragazzo più piccolo di lei,per di più mio migliore amico carino? Si era bevuto il cervello?

-Oh vabbè bellissimo- confermò dopo.

-Bellissimo?- gridai impaurita.

-Eh vabbè meraviglioso,queste cose qua-.

Non ci stavamo capendo per niente.

-Rosalie stai definendo un minorenne,di 17 anni,meraviglioso e per di più mio amico-.

I suoi occhi si spalancarono dalla sopresa,non se l’aspettava di certo.

-Ha 17 anni?-.

-Si Rosalie-.

-E come hai detto che si chiama?-.

-Emmett-.

-Ah- e con questo chiudemmo la conversazioni poiché una macchina grigio metalizzata ci sorpassò a una velocità alluncinante.

-Stupido possessore di Volvo metallizzata- disse Rosalie digrignando i denti arrabbiata.

-Possesore di che?- chisei stupita,non avevo capito niente.

-Quel cretino che andava come minimo a 120 all’ora stava su una Volvo,ecco perché stupido possessore di Volvo-mi spiegò come se fossi una bambina di 3 anni.

-Certo,certo-.

-Bella mi ha chiamato tuo padre per informarmi che stasera abbiamo una piccola missione- mi informò Rosalie.

-Quale?- chisi curiosa.

-Hanno rintracciato dei traffici di droga diretti per stasera al Red Lion,è una discoteca,dove di certo potremo trovare degli indizi;per questo stasera verso le 20 vengo a casa tua per preparaci-.

-Dobbiamo andare lì?- chisi sconcertata.

-Si,ci sei arrivata genio- disse ironica.

-E come dobbiamo comportarci?- dissi dubbiosa.

-Faremo finto di essere delle tipe facili,fatti toccare un po’,ma senza esagerare e da loro avrai delle informazioni-.

-Oddio,dobbiamo abbassarci a questo?-.

-Bella è il lavoro- mi rimproverò lei.

Una volta posata a casa,feci i compiti e stetti a leggere qualche libro giallo.

Rosalie alle 20 venne a casa mia e insieme ci preparammo per andare alla discoteca.

Lei indossava un tubino oro con dei sandali dello stesso colore(qui le scarpe e il vestito -> http://img99.imageshack.us/i/fashion191as3.jpg/ ),mentre a me fece indossare un misero tubino a scacchi rossi con in vita una cintura nera e ai piedi dei decoltè dal tacco virtiginoso e altissimo (qui il vestito -> http://i8.ebayimg.com/08/i/001/47/d7/aacb_3.JPG e qui le scarpe ->http://media.photobucket.com/image/decolt%2525C3%2525A8%20nere/vanigliarosa/articoli/fe52_1.jpg ).

Ci truccammo e sistemammo i capelli e quando finalmente fummo pronte ci recammo con la sua macchina alla discoteca.

Si trovava in periferia e vi era disegnato su un insegna un leone rosso.

Rosalie ed io scendemmo dalla macchina e entrammo senza problemi.

L’interno era arredato con gusto,per niente volgare;su dei cubi ballavano delle ballerine più nude che vestite e degli ubrichi le ballavano attorno senza ritegno,sbavando come degli animali in calore.

-Senti io cerco di avere qualche informazione,tu siediti al bacone,ordina qualcosa e cerca di guardare un po’ la situazione-.

Feci esattamente come mi ordinò Rosalie e dissi al barista di darni un Martino Rosato,senza però farmi scappare il suo sguardo affamato sul mio corpo.

Poco dopo mi ritrovavo a sorseggiare la mia bevanda fresca e a guardare i vari spostamenti della gente,sembrava andare tutto normalmente.

-Sola?- mi chiese una voce seducente al massimo,mi girai e trovai accanto a me un ragazzo,il ragazzo più bello che avessi mai visto:aveva i capelli sparati in maniera disordinati ramanti,due occhi verdi e lucenti,era alto e il suo copro era muscoloso al punto giusto,indossava una camvia bianca,dei jeans stretti che fasciavano perfettamente le sue gambe muscolose e adidas bianche.

-Si- risposi flebilmente,poiché ero abbagliata dalla sua bellezza.

I suoi occhi mi guardavano,sembrava mi stesse facendo una radiografia,eppure la sua figura mi era familiare…

-Come mai?- chiese senza staccare mai il suo sguardo dal mio.

-Sto aspettando una persona-risposi vaga,quel ragazzo era terribilmente affascinante,ma incuteva anche un certo timore.

-Oh,allora è fortunato- disse ammicando.

-Certo- confermai dubbiosa.

-Posso offrirti qualcosa?- mi domandò poco dopo.

Io alzai il bicchiere di Martini per fargli vedere che avevo già da bere.

-Già-disse ridendo.

-Non sei di qui? Non ti ho mai vista- riprese a domandare poco dopo ordinando un bicchiere di vodka.

-Si,ma è la prima volta che sono qui- decisi di dirgli la verità,dopo tutto non comprometteva niente.

-Non passi inosservata- ammicò sorridendomi e io arrossì,non ero abituata alla avancence di ragazzi così grandi e soprattutto bellissimi.

-Grazie-.

-Quanti anni hai?- mi chiese subito dopo.

-18- gli risposi guardandolo negli occhi :-Tu?-

-23 fra poco-.

Spostai lo sguardo dal suo poiché era troppo intenso e cadde sull’insegna della discoteca.

-Tu sai come mai questo locale si chiama “Red Lion”?-.

Lui rise come a una battuta clamorosa,che però io non intercettai.

-E’ chiamato così perché il padrone- e enfatizzò quell’ultima parola con fare ironico:- ha i capelli rossicci e si dice sia un leone in qualsiasi cosa,nel senso positivo,è bello ed è il migliore-.

-E anche modesto- aggiunsi poco dopo facendo scoppiare la sua iliarità,la sua risata era cristallina e seducente.

-Beh,così dice-.

-E tu ci credi?- gli domandai dubbiosa.

-Certo- mi rispose sorridendo furbo.

-Bella- mi sentì chiamare poco dopo e mi accorsi che era Rosalie che mi incitava ad andarmene.

-Io devo andare,è stato un piacere- dissi guardandolo in tutta la sua bellezza e alzandomi dalla sedia,ma prima che potessi andarmene lui mi fermò per un braccio.

-Verrai di nuovo?- mi chiese e vidi un barlume di speranza nei suoi occhi.

-Forse- ammicai seducente e me ne andai.

Nella macchina Rose mi spiegò di aver sedotto uno spacciatore e tra uno sguardo e un altro era riuscita a farsi dire che il capo,il vero capo di tutto ciò,era tornato e che si sarebbe probabilmente fatto vedere presto,ma non seppe di più.

Verso le 2.30 rincassi e dopo essermi cambiata crollai nel sonno,con ancora stampato in mente quel ragazzo che non decideva a lasciare i miei pensieri,invadendoli tutti.

 

X adry91: Oh tesoro grazie,i tuoi complimenti mi fanno arrossire ^_^ xD

Spero che questo capitolo ti abbia soddisfatta,anche se le risposte alle domende le hai già avute. Sei o non sei la mia beta? Ti adoro,grzie ancora al prossimo capitolo.( Ops ho detto di nuovo grazie xDxD)

X  volpessa22: beh grazie dei tuoi complimenti,forse sono esagerati,non sono mica così brava eh?

Mi fa piacere immensamente che questa storia ti piaccia,e spero continuerai a seguirle e se ti va a recensirla.

X Gio Clearwater: Grazie il tuo entusiasmo mi ha spinto a continuare,non ti preoccuopare,poche parole possono bastare basta che racchiudano il tuo pensiero,spero a presto.

X rere 18: Heyyy grazie anche a te,sei stata la prima a recensire e sono felice di avere il tuo appoggio,poi ho scoperto che seguo tutte le tue ff,sei più brava tu che io.

 

                                Spero vi sia piaciuto,fatemi sapere un bacio TanyaCullen.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La realtà è dura da accettare ***


Hey,cari lettori, eccomi con una nuova fan fiction,è ancora in corso la mia fan fiction “Fiamma Blu”,che non ho abbandonato,lo dico per chi si trova a leggere questa ff e si chiede se l’altra la lascerò,beh per la vostra gioia no non l’ho lasciata,ma per

 

                                        4. La realtà è dura da accettare

 

 

POV. Bella.

Correvo e non sapevo dove,vedevo una moltitudine di gente intorno a me,chi gridava,coppie trasgressive,ragazzi borchiati,ragazze quasi nude,moto di grandi cilindrate,auto da squilibrati,spacciatori di droghe,prostitute;questo era ciò che mi circondava e io continuava a correre e solo allora mi accorsi che non correvo con le mie gambe,ma in sella a una moto nera lucida,grande e potente.

Indossavo il vestitino della sera precedente,e poiché ero seduta le gambe erano più che scoperte,le mie braccia cingevano la vita di un ragazzo,alto,muscoloso,dalle spalle larghe,il viso celato dal casco lucido;il mio mento era appoggiato sulla sua spalla coperta da una giacca di pelle nera e i miei occhi scorsero che la velocità della moto superava i 200. Avrei dovuto avere paura,avrei dovuto strillare perché ero con uno sconosciuto,ma mi sentivo al sicuro,una temibile tranquillità scorreva nelle mie vene,fino a quando la moto non arrivò a un traguardo e la moto si  fermò,impennando leggermente in avanti,facendo stridere le gomme della moto.

Le mani dello sconosciuto,dalla pelle diafana e delicata,lunghe ed eleganti si alzarono per togliere il casco che fece scoprire la sua testa coperta da capelli ramati scompigliati;si girò lentamente nella mia direzione e il suo viso perfetto,meraviglioso,paragonabile solo a un Dio greco sceso in Terra,mi guardò con i suoi occhi smeraldo e mi sorrise,incurvando quelle labbra perfette che mi attraevano in qualcosa che sapeva di pericoloso.

Un suono fastidioso,molto fastidioso mi fece abbandonare il mio mondo dei sogni,che stranamente era popolato dal volto di quel bellissimo sconosciuto che sembrava non volermi lasciare in pace.

Quel suono persisteva e non aveva intenzione di smetterla,ma quando mi accorsi che non era la sveglia,poiché segnava le 6,15.

Il mio sguardo ancora appannato dal sonno vagò per la stanza,vedendo sul mio comodino un lampeggiare insistente:il mio cellulare.

Chi diamine chiamava a quell’ora?

Risposi senza nemmeno controllare chi c’era dall’altra parte della cornetta.

-Pronto?- gracchiai.

-Bella? Sei sveglia?-domandò una voce squillante e completamente antipatica a quell’ora del mattino.

-Secondo te?- risposi ironica.

-Beh devo dirti una cosa- rispose trillando peggio di un campanellino.

-L’avevo capito,Alice,ma cosa devi dirmi?-.

-Beh oggi ti rapisco,visto che è sabato e non abbiamo scuola- mi comunicò lei contenta.

-Va bene Ali,ma c’era bisogno di svegliarmi a quest’ora?- risposi sconsolata.

-Certo,bisogna essere mattinieri,svegli,freschi,magnifici…- non la lascia nemmeno continuare che le attaccai il telefono in faccia spegnendolo direttamente.

E così mi riaddormentai affogando di nuovo in quel lago verde,che erano i suoi occhi.

 

Toc toc.

Un altro suono disturbava il mio sonno e stavolta mi accorsi che erano le 10,30.

Di mala voglia,ma sveglia,mi alzai dal letto e aprì la porta della mia camera e un uragano dai corti capelli corvini mi investì in pieno.

-Sono 4 ore che ti chiamo,4 ore e perché? Perché la qui presente pigrona ha deciso di spegnermi il cellulare in faccia- mi gridò inviperita.

-Alice,io dormo e poi ero stanca,non me ne devo mica fare una colpa,il mondo è bello perché è vario, e ogni persona è diversa-.

-Certo,certo è come dici tu- acconsentì,naturalmente con tono sarcastico.

-Alice che sei venuta a fare qui?- chiesi sconsolata buttandomi sul letto.

-Devi venire a casa mia no? E poi volevo vedere il tuo guardaroba- rispose felice aprendo senza permesso il mio armadio.

-Certo fai pure,non chiedere eh?- commentai sarcastica alzando gli occhi al cielo.

-Ok- disse senza nemmeno sentirmi.

La vidi trafficare tra le mie nuove cose,guardare con occhio critico ogni capo che avesse tra le mani,ma il suo non proferir parola mi fece capire che ciò che Rose mi aveva comprato andava più che bene.

-Certo che la tua amica ha buon gusto- constatò e io sgranai gli occhi,come faceva a sapere che era stata lei?

-Chi ti dice che sia stata Rose e non io?-.

-Di certo  non ti saresti comprata da sola queste cose neanche se Michael Jackson sarebbe venuto da te- rispose seria alzando le sopraciglia.

Certo,solo Michael avrebbe potuto. Si sono una sua fan da quando ero una bambina,lo adoro,lo amo e con lui sono cresciuta,ma da quando è morto un velo di tristezza e angoscia compare sui miei occhi e sul mio cuore,quando me lo nominano,poiché solo le sue canzoni mi ridanno la gioia e la forza di dirmi che lui non è morto davvero.

-Ora vestiti,indossa questi- mi ordinò indicandomi i vestiti(qui i vestiti ->http://www.polyvore.com/capitolo_tanya/set?id=12291147 ).

-Certo capo-,andai in bagno e dopo una doccia calda mi vestii,truccandomi e sistemandomi i capelli a dovere.

-Eccomi- annuncia uscendo dal bagno.

-Ok,adesso andiamo,tuo padre.mi ha aperto lui,prima uscendo di casa e gli ho già detto che saresti venuta con me per tutta la giornata e dormirai da me,per questo ti ho preparato una borsa con tutto il necessario-.

-E avevi intenzione di chiedermelo?- chiesi irritata dal fatto che avesse preso decisioni senza consultarmi.

-Evidentemente no- rispose sorridendo maligna.

-E se avessi da fare?- mi impuntai arrabbiandomi.

-Annulli tutto,semplice- disse con ovvietà guardandomi con i suoi occhi azzurri splendidi e non potei dirle di no,poi non potevo nemmeno acconsentire aveva deciso già tutto lei.

Scendemmo le scale,salimmo sulla sua Porche gialla canarino e in poco tempo arrivammo alla sua magnifica villa.

Alice parcheggiò nel suo garage e poi salimmo le scale per salire su.

Entrate in cucina un odore di cioccolato albeggiava nell’aria,così dolce,soave e meraviglioso.

Esme,la mamma di Alice, stava cucinando i muffin al cioccolato i miei preferiti.

-Bella,che bello vederti- mi disse correndomi incontro e abbracciandomi affettuosamente,come solo una zia sa fare.

-Anche per me lo è- risposi stringendola anche io in un dolce abbraccio.

-Mamma Emmett dov’è?-chiese Alice iniziando a salire le scale che portavano al piano superiore,seguita subito dopo da me.

-Nella sua camera-strillò Esme.

Io e Alice ci dirigemmo di soppiatto verso la sua stanza,guardandoci complici.

Sapevamo che Emm si sarebbe spaventato.

Aprimmo molto lentamente la porta della sua stanza,stavamo per gridare per farlo spaventare,ma ci ricredemmo perché non c’era nessuno nella stanza.

-Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!- sentimmo gridare alle nostre spalle e con un balzo io e Alice cademmo per terra gridando dalla paura.

-Oddio,che ridere,vi ho fregato un’altra volta-  Emm rideva come un pazzo,mantenendosi la pancia per il troppo ridere.

Noi lo guardammo minacciose:- Arriverà molto presto la nostra vendetta- dichiarai.

-Certo lo dite da sempre,ma ancora non siete riuscite a concludere niente- ci canzonò ironicamente.

-Aspetta e spera,poiché nel piano includeremo un’altra persona- cercai di giocare quella carta che avevo intuito lo avrebbe disarmato.

Mi alzai con grazia seguita da Alice,avvicinandomi minacciosa:-forse Rosalie potrebbe esserci da aiuto no Alice?- quest’ultima non capì subito,ma quando vide gli occhi verdi del fratello sgranarsi dalla paura e dalla sorpresa nel sentire quel nome,annuì reggendomi il gioco.

-Come vedi stai attento-.

Vedere il volto di Emm sempre scherzoso e strafottente e ora così strano,indecifrabile mi fece intenerire e spaventare,forse avevo osato troppo.

-Ahahahahahaha! Ci sei cascato,visto la vendetta è arrivata molto prima di quanto ti aspettassi no?-.

Vidi il volto di Emm rilassarsi e rifarsi sereno:- me l’avete fatta!-.

Verso le 13,30 pranzammo e dopo aver sparecchiato e assaggiato i magnifici muffin di Esme ci recammo di sopra,passando per l’ingresso,ma sfortunatamente inciampai in una valigia alquanto anonima.

-Bella ma sei la solita- disse Alice morendo dal ridere.

-Ma chi ce l’ha messa qui?- chiesi retorica.

Alice smesse di ridere e mi riservò uno sguardo felice.

-Oddio che sbadata,mi sono proprio dimenticata di dirtelo,chi è tornato?-.

-Chi è tornato?- controbattei confusa,alzandomi.

-E’ tornato…- ma in quel momento la porta di ingresso si aprì.

-Edward!- gridò Alice contendo buttandosi su una figura che ancora non vedevo. Edward? Il fratello maggiore di Alice era tornato?

Quando la porta di ingresso si chiuse mi paralizzai e sgranai gli occhi vedendo Edward.

Edward quando voltò lo sguardo su di me si irrigidì anche lui e sbatté le palpebre come accertarsi se fossi frutto della sua immaginazione.

Edward. Edward. Quel nome fluttuava nella mia mente. Edward è diventato la mia ossessione da solo poche ore,senza nemmeno sapere chi fosse. Edward è lo sconosciuto che ho incontrato in discoteca la scorsa sera e che mi ha indubbiamente attratta e lui sembrava confuso almeno quanto me.

-Bella lui è Edward,mio fratello,Edward lei è Bella,la mia migliore,quella di cui ti parlo tutti i giorni- ci presentò Alice guardandoci in maniera strana,si era accorta del nostro cambio di sguardi.

Era ancora più bello di come lo ricordavo,così perfetto e meraviglioso,indossava una t-shirt bianca con delle scritte blu,dei jeans scuri e un paio di scarpe bianche.

-Piacere Edward- mi disse porgendomi la mano divertito da quella situazione,ma io non ero del suo stesso parere.

-Piacere Bella- risposi a tono assottigliando gli occhi e rispondendo alla presa della sua mano.

-Ma vi siete già incontrati per caso?- ci chiese Alice dubbiosa.

-No,mai- risposi prontamente facendolo stupire.

Restammo per un periodo di tempo indefinito a guardarci con sfida,quasi duellando con delle spade inesistenti.

-Bella,saliamo che dobbiamo studiare,poi dobbiamo prepararci per il pigiama party- esultò Alice cominciando a salire.

Mi riscossi da quello stato e iniziai a dirigermi verso le scale,quando,come la sera precedente,una presa dolce e delicata mi fermò per il polso costringendomi a girare.

-Perché hai mentito?- mi chiese pacato,con uno sguardo che non faceva trapelare nessun stato d’animo.

-Perché in realtà non ci siamo mai visti e io nemmeno ti conosco-  risposi a tono,dovevo nascondermi,non doveva scoprire assolutamente niente.

-Eri tu ieri sera lo so,lo ricordo fin troppo bene- mi controbatté assottigliando gli occhi irritato e deluso?

-Provalo- gli sussurrai all’orecchio ,avvicinandomi con gesti sensuali, lui si irrigidì sentendo la mia vicinanza e sgranò gli occhi,perché sapevo che non se l’aspettava,ma io ero ben altro quello che dimostravo.

Con un mossa decisa sfilai il polso dalla sua stretta che mi provocava delle scariche elettriche.

Quando intuì la mia mossa intensificò la sua presa facendola diventare di ferro e sul mio viso si dipinse un sorriso divertito,non sapeva chi aveva davanti.

Con una mossa studiata a judo rotei su me stessa sfilai il polso dalla sua presa,rapidamente presi il suo e gli contorsi il braccio premendolo sulla sua schiena,immobilizzandolo con la faccia a muro.

-Servono ben altri trucchi per incastrarmi- gli sussurrai all’orecchio per la seconda volta,con un tono che fece stupire me stessa,non sapevo da dove avessi preso tutta questa tenacia,lo lasciai e salì le scala sentendo il suo sguardo magnetico sulla mia schiena e anche se a distanza mi provocò un’altra scossa elettrica.

Il resto della serata passò velocemente,non rividi più Edward,stetti tutto il tempo con Alice e dopo il nostro pigiama party,che terminò alle 4 lei si addormentò,ma io ero troppo agitata,avevo appena scoperto che il ragazzo che mi attraeva come nessun mai era il fratello maggiore dei miei migliori amici,incontrato in una situazione alquanto strana,poi chissà perché era lì.

Stanca dal sonno che non arrivava mi alzai,guardando per l’ennesima volta il “pigiama” che Alice mi aveva costretto a mettere,era una camicia di notte nera,scollata,di raso e dai pizzi neri,arrivava sopra il ginocchio di 20 centimetri e dava molto spazio alla fantasia (qui la vestaglia -> http://imgs.yoox.biz/48/48013867_2.jpg ).

Scesi le scale silenziosamente e andai in cucina,mi avvinai al frigorifero,lo aprì e tirai fuori una bottiglia di acqua e me ne versai un po’ in un bicchiere.

Iniziai a bere a piccoli sorsi,pensando per l’ennesima volta sempre alla stessa persona.

La porta di ingressi si aprì silenziosamente,ma io la sentì ugualmente,mi appiattii al muro e cercai di non fare nessun rumore.

Ma la persona appena entrata si recò nella cucina,sentivo i passi dirigersi qui,piano piano mi allontanai dal muro cercando di nascondermi,ma la luce della cucina fu accesa facendomi voltare,ma mi irrigidì all’istante.

Edward era di nuovo di fronte a me,mi guardava,anzi mi spogliava con gli occhi,soffermandosi sulla mia scollatura.

-Vai sempre in giro così?Se è così sarei dovuto restare a casa- mi disse sorridendomi malizioso,ma cercai di non scompormi.

-No è stata tua sorella a incastrarmi- risposi indispettita,ma anche lusingata.

-Ricordami di ringraziarla- constatò dirigendosi al frigo prendendo la mia stessa bottiglia d’acqua e vedere come quelle mani si muovevano sulla superficie umida di plastica mi fece avere un brivido e lui se ne accorse.

-Freddo?- mi domandò avvicinandosi e io indietreggiai.

-Un po’- optai per una mezza bugia,non volevo fargli capire niente.

Inaspettatamente mise le sue mani sulle mie braccia nude e iniziò a strofinarle per riscaldarmi,ma ciò peggiorò le cose.

-Perché hai mentito prima?- mi chiese sensuale all’orecchio,dovevo ammettere che ci sapeva fare anche lui.

-Non ho mentito- riposi con voce leggermente tremante,causata dalla sua vicinanza.

-Si che l’hai fatto,ti vergogni?-.

-No,sei tu che sogni- cercai di dissuaderlo,ma senza riuscirci.

Fece scendere una mano dal mio braccio alla mia vita,la sua presa era qualcosa di unico,mi sentivo in pace,quasi in trance,era calda,poi dalla vita scese sulla gamba nuda facendomi paralizzare.

-Non so perché menti,te lo lascio fare,ma non puoi mentire a me,le persone che mi piacciono le ricordo sempre,soprattutto una come te- detto ciò mi lasciò un bacio sulla guancia,caldo,soffice,chiusi gli occhi ,ero come in estacy.

Ma l’effetto durò poco,cosa mi stava succedendo? Si staccò all’improvviso e senza proferire parola salì sopra lasciandomi sola.

Salì anche io ,ritornai nella stanza di Alice,mi coricai e con mille domande mi addormentai.

Chi era Edward per me? E perché mi faceva quell’effetto?

Caddi di nuovo tra le sue splendide braccia,sognandolo ancora.

 

Spero il capitolo vi sia piaciuto…mi sono impegnata davvero molto per farlo,la situazione non è facile da descrivere,ma ci provo,anche se con scarsi risultati,sta a voi giudicarlo…

Di una cosa mi sono accorta,ho tante visite e vi ringrazio tutti davvero,sapere che la leggete è davvero bello per me,ma vorrei anche pregarvi di spendere solo poche parole per dirmi cosa ne pensate,non siete costretti naturalmente,ma sarebbe bello ecco.

Risposte alle recensioni:

x Kekkaiono 90: beh sono contenta tu sia passata davvero e non è vero che io sono più brava,non è vero assolutamente e non lo pensare,perché lo sei anche tu e se lo coltivi di più anche potresti dare anche più di quanto dai.

Sono anche contenta che ti sia piaciuta la storia,e anche questo capitolo,fammi sapere,un bacione.

X crazy_klara:Paddy miaaaaa,sei finalmente arrivata a leggere la mia storia e le tue parole davvero mi commuovono,come farei senza di te?forse semplicemente niente. Sei davvero una sorella per me  e il fatto che ci sei sempre e che non mi lasci mai me lo dimostra.

Sono contentissima che la storia ti piaccia,è forte,ma eternamente dolce te lo assicura,il proibito,come ben sai ha il fascino di una vampiro,di un predatore e perché no? Anche di un cane-lupo.

Ti adorissimo.

X EricaCullen:Ma cosa posso dirti a te? Che ti stramo? Che ti amo? Che ti adoro? No sorella mia troppo poco,ci sei ogni ora,ogni giorno e ogni volta che ne ho bisogno,dove ne trovo un'altra come te? Ringrazio Dio di averti conosciuto e ringrazio tua madre e tuo padre per averti fatto nascere.

Qualcosa lo sai perché io ti dico sempre tutto,ma non aspettarti troppo,sai com’è sono buona,bella e brava(e anche modesta xD) ma ho una cazzimma inimmaginabile e tu la conosci. Aspetto un tuo parere Ti adorissimo.

X Adry91:Oh mia cara beta,il tuo appoggio vale molto più di mille grazie,e non te ne dirò altri contenta? Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo,i vestiti e tutto,ma sono più contenta di averti conosciuto,così lontana e così vicina allo stesso tempo,siamo molto simili e abbiamo gli stessi pensieri e giudizi,non so perché,non me lo domandare,ma ti considero una vera amica,neanche alcune amiche mie di classe le considero amica come ti considero te,provo per te una forte stima,affetto e ogni tuo consiglio per me è preziosi,non sarò brava con le parole e a scrivere ma chi meglio di 3 semplici parole può dirlo? Ti voglio bene!!!Anzi Ti Adoro.

X Volpessa22: Beh,mica tanto eh? Forse il capitolo esprimerà la mia incapacità a scrivere,ma sono contenta del tuo paggio,dei tuoi complimenti e della tua stima,per me è importante e forse troppo.

Eh si Bella ha incontrato il capo…o forse no? Non dare tutto per scontato,perché qui niente lo è! Sono sadica e ingegnosa e la mia mente malata può inventare di tutto xDxD =P Aspetto con ansia una tua recensione un bacione.

X Rere18: Oh io non dico mai le bugie xDxD o almeno adesso non l’ho detta,sei davvero più brava tu,mi ritrovo a leggere una tua storia e non me ne rendo nemmeno conto,poi quando ne vengo a conoscenza mi dico “Oh mio Dio ma è lei il genio e si merita tutta la mia lode” =)

Sono sincera davvero…sono contentissima che ti piacci la storia e proprio adesso inizia il bello!!!Un bacione.

                                   Vi aspetto…un bacione dalla votra TanyaCullen

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Presentazioni ***


2

                                                  5.Presentazioni

 

POV. Bella

La domenica mattina mi sveglia tranquillamente,perfettamente sdraiata e avvolta dal tepore delle lenzuola profumate e pulite di casa Cullen.

Mi voltai e vidi che il letto vicino il mio era già perfettamente rifatto;Alice si era di sicuro già alzata.

Mi alzai,andai in bagno,mi lavai con cura,mi vesti con gli stessi abiti di ieri,sistemai i capelli e misi il trucco,leggero ma preciso.

Scesi le scale con calma,fermandomi  all’improvviso a mezza scala come paralizzata. I ricordi della sera precedente ritornarono vivi e forti e mi resi conto della situazione strana che si era venuta a formare.

Ero indubbiamente attratta da Edward,ero già stata attratta da altri ragazzi,ma questa era una cosa diversa,non so nemmeno io definirla con precisione,forse sarà che saranno mesi che non esco con un ragazzo che mi piaccia seriamente.

Edward era veramente il ragazzo più bello che avessi mai visto e conosciuto,avevo già constatato dalle foto che era un bel ragazzo ,ma vederlo da vicino,toccarlo era un’altra realtà.

La casa era stranamente silenziosa e ciò mo diede la forza di scendere gli ultimi gradini e di dirigermi in cucina.

Anche quest’ultima era sgombra,ma faceva bella mostra una post-it sul tavolo,color giallo acceso,mi avvicinai e riconobbi la scrittura di Alice.

Cara Bella,buongiorno,

volevo dirti che io sono uscita con Emmett per organizzare una cosa,te ne parlerò appena arrivo,mamma è da una sua amica e mio padre a lavorare.

Fai colazione,lo sai sei come a casa tua.

                                                                              Un bacione Alice.

Ok in casa ero da sola,ma nell’avviso non aveva citato Edward! Dov’era lui? Ma poi perché me lo domandavo? Forse era per non vederlo,si era certamente per non vederlo…

-Buongiorno- annunciò una voce dietro di me.

Mi raggelai sul posto,era la sua voce e ciò implicava il fatto che fossimo in casa da soli.

Quando mi girai per guardarlo in faccia il mio cuore perse dei battiti,indossava dei pantaloni di tuta,il petto,il suo magnifico petto liscio e scultoreo era nudo,era un David di Michelangelo vero,una statua a cui è stata donato il dono della vita.

-Buongiorno- riposi passivamente,ero ancora nei mondi dei sogni e naturalmente lui ne faceva parte.

-Dove sono gli altri?- mi chiese aprendo il frigorifero e estraendone una bottiglia di latte,prese poi da sopra il lavello un bicchiere e dei cereali dal mobile.

-Sono usciti- decisi a rispondermi prendendo anche io una tazza e versandone dei cereali,ma quando stavo per prendere la bottiglia con il latte la sua mano e la mia si incontrarono toccandosi e procurando una scossa elettrica ad entrambi.

Ma  a questo ragazzo scorreva elettricità nelle vene o sangue?

Non so ben definirle;ma mi ricordano la descrizione in un libro su che cosa ti provoca il tocco della persona amata…ma io e lui non ci amavamo.

-Prego- mi disse sorridendomi,questo era un sorriso genuino,bello,aperto e lo stava riservando a me.

Versai poco latte nella tazza,mi stava passando l’appetito.

-Frequenti anche tu la St.Jude?-mi chiese guardandomi insistentemente.

-Si- risposi.

-Non ti ho mai vista negli anni precedenti,non ti ho mai neanche sentita nominare-.

-Ero diciamo impegnata con lo studio e poi non mi piace mettermi in mostra- disse con sincerità.

-Davvero? Ma non ci riesci lo stesso- commentò con uno sguardo indecifrabile,cosa vorrebbe dire con questo?

-Sono gli altri a farlo,non io a imporlo-.

-Mi piace la tua sicurezza lo sai?- affermò poco dopo bevendo un'altro sorso di latte,quei movimenti erano così eleganti e sensuali,il modo in cui teneva la tazza in mano e come beveva una sorsata era completamente attraente,eppure era un semplice gesto,come faceva a essere così perfetto?

- Ne sono contenta-.

-Da quando siete migliori amici tu,Alice e Emm?-.

-Da un paio di anni,ma tu eri già partito-.

-Immaginavo,ti avrei notata- quelle sue allusione mi facevano venire il mal di testa.

-Certo,ma credo fossi troppo impegnato con Tanya no?- domandai con ovvietà.

Lui sgranò gli occhi:- Tu sai di me e Tanya?-.

-Edward chi non lo sa? Lei raccontava i vostri fatti a tutti senza tralasciare niente,se ne vantava da mattina a sera,tanto da dare il mal di stomaco a tutti,eravate la coppia più gettonata e gossipata del momento-.

-Oh!- esclamò con sorpresa,eppure mi sembrava una persona che amasse essere al centro delle attenzioni.

-Beh Tanya era leggermente eccentrica- leggermente?

-Certo-.

Tra di noi scesero un paio di minuti imbarazzanti e per prendere di nuovo in mani la conversazioni decisi di azzardare una domanda:- Com’era l’Europa?-.

-Fantastica,ci sono un sacco di posti da visitare e le persone sono molto ospitali e calorose,soprattutto in Italia - mi rispose sorridente.

- Oddio sei stato in Italia,io adoro l’Italia…-.

-Sei fidanzata Bella?- la delicatezza del suo tono e la domanda mi spiazzarono,che domanda è questa?

-Perché ti interessa?- gli domandai sulla difensiva,era un ragazzo alquanto strano.

-E’ una domanda come un'altra- mi rispose mesto,con leggerezza.

-No,non sono fidanzata- e lui sorrise,di un sorriso anonimo,faceva quasi paura.

-Come mai?- mi chiese poco dopo,come se volesse scavare dentro di me per scoprire un gran segreto.

-Non è un domanda fattibile e non essere fidanzati non implica nessuna causa,ma solo la realtà-.

-Anche filosofa- mi disse prendendomi in giro spudoratamente.

-Certo-.

-Sei la tipica ragazza che aspetta l’amore della sua vita,il classico principe che scende da un cavallo bianco- affermò,quella non era una domanda,ma una vera e propria affermazione,che ne sapeva lui di quello che ero?

-Non ci conosciamo Edward e per questo non puoi permetterti di affermare già qualcosa,che non è nemmeno vera,puoi solo domandare. E per rispondere alla tua domanda immaginaria,io si,credo nell’amore,in quello vero e non sono una mocciosa per questo,quante persone si amano in questo mondo? Quanti? Tutte,tutti amano,presto o tardi succede a tutti,ma di certo non sto ferma ad aspettarlo,mi muovo e quando arriverà,arriverà-.

-Io non credo nell’amore,cosa più stupida al mondo non poteva esserci- dichiarò con sguardo severo e voce glaciale,quanto si può essere stupidi quando si parla dell’amore?

-Ma davvero? E come fai a non crederci quando hai davanti uno degli esempi migliori,l’amore dei tuoi genitori,si amano alla follia e tu non credendo a ciò dichiari anche di non amare,ma anche su questo ti sbagli,già il fatto che ami i tuoi genitori e i tuoi fratelli rende la mia ipotesi più che vera- gli risposi cercando di dissuaderlo da quell’idea malsana. Mi accorsi solo allora che il tempo era passato in fretta,troppo in fretta. Mi alzai dalla sedia,raccolsi le mie cose e dissi a miss”io non credo nell’amore”:- Io devo andare si è fatto tardi,dì tu a tua sorella che sono tornata a casa- lui mi rispose con un “esatto”sussurrato appena e per l’ennesima volta non seppi decifrare il suo sguardo che era fisso su di me.

Attraversai la porta,ma poi mi fermai all’improvviso,mi ero dimenticata di dirgli una cosa;ritornai indietro e lo vidi intento a fissare intensamente e soprappensiero la tazza di latte vuota;era di una bellezza sconvolgente e la sua mezza nudità lo rendeva ancora più irreale.

-Ah!- esclami ad alta voce e lui sobbalzò vedendomi ancora sulla soglia della porta:- io non aspetto il solito principe azzurro su un cavallo bianco,è fuori moda e poi lo prenderebbero per pazzo,io aspetto il mio vampiro rossiccio in sella alla sua Volvo grigia metallizzata- e con ciò me ne andai senza accorgermi della grande gaff che avevo fatto.

 

                                                                   ***

13.30

Ero intenta a cucinare delle lasagne succulente per me e mio padre,quando il mio cellulare prese a squillare e io scocciata corsi a rispondere.

-Pronto?- chiese passiva continuando a girare il ragù.

-Bellina sono io!-esclamò una voce dall’altra parte della cornetta.

-Si dimmi Emmett-.

-Alice asp…va bene te la passo,scusami ma sai com’è mia sorella,pazza-.

-Bella!- gridò Alice tanto da farmi quasi cadere il telefonino nel ragù.

-Si Ali ci sento,non c’è bisogno di gridare-.

-Senti perché te ne sei andata oggi?-.

-Si era fatto tardi,ma non te l’ha detto tuo fratello?-.

-Chi?-.

-Edward- risposi spazientita.

-No,quando siamo tornati non c’eravate nessuno dei due- ecco il bastardo se ne era andato.

-No,si era fatto tardi e dovevo sistemare casa e cucinare per Charlie –spiegai ancora irritata.

-Va bene,comunque Bella sai perché stamattina sono uscita presto con Emmett?- domandò trillando come sempre,era proprio un piccolo folletto fastidioso.

-Evidentemente no- alzai gli occhi al cielo,a volte mi stupiva,si perdeva su delle stupidità.

-Io e lo scimmione- incominciò a dire quando udì la voce di quest’ultimo gridare “Ti ho sentita”,ma lei senza curarsene continuò :- comunque insieme siamo andati a comprare i biglietti per,indovina cosa?-.

-Alice dimmelo tu,non ne ho la più pallida idea-.

-Per Smooth Criminal- gridò,ma questa volta non mi irrigidì e il cellulare non stava quasi per cadere perché  le sua grida mi aveva perforato i timpani,ma fu la sorpresa.

Smooth Criminal? Avevo sentito bene?

-Smooth Criminal?- domandai ancora,mi sembrava di sognare a occhi aperti.

-Esattamente Bella!!Ti rendi conto andremo in uno dei locali più cool di tutta New York,anzi di Washington-. Lo Smooth Criminal,il locale dedicato interamente a Michael Jackson,che aveva fruttato fior di quattrini,milioni di dollari;ci andavano solo i Vip,gli attori,attrici e cantanti da ogni parte del mondo,lo stesso Michael era stato lì.

-Alice come hai fatto?-gridai presa dall’euforia.

-Beh domani ci sarà il riepilogo di tutte le canzoni di Michael e visto che tu lo adori, eccomi qui con in mano ben 6 biglietti freschi freschi-.

Non ci potevo credere,stavo per svenire, era un altro dei miei sogni che prima consideravo solo pura fantasia;questo era un anno davvero magnifico,i sogni pian piano stavano compiendo il loro percorso.

Io,Alice e Emmett in quel locale,poi però la mia mente ebbe un flash, sei? Sei biglietti,ma noi eravamo in tre,come…

-Alice perché hai comprato sei biglietti?-.

-Perché andremo io,tu,Emmett e Edward,ma sapevo che avresti voluto portare la tua amica Rosalie e allora ne ho comprato un altro e poi un altro ancora per permettere a mio fratello di poter portare anche lui chi vuole- mi rispose.

-Hai avuto una grandissima idea Alice,sei un mito io ti adoro troppo!-.

-Certo,certo solo quando ti conviene,comunque ti passiamo a prendere alle 21-.

-Alice credo che verrò con Rosalie,sai per non farla sentire sola- era naturale e poi avrei avuto modo di farle conoscere Emmett,anche se mi sembrava che neanche lei era del tutto indifferente allo scimmione,dovevo fare qualcosa.

-Certo,allora ci incontriamo lì’ alle 21- sintetizzò alla fine. La porta di casa si aprì all’improvviso e sentì gridare:” Bella sono tornato”.

-Ali è arrivato mio padre ci vediamo stasera- la salutai,ma questo non mi impedì di sentire le sua raccomandazione sul fatto di vestirmi a dovere.

Continuai a cucinare le lasagne,quando furono pronte le servì a tavola e vidi mio padre leccarsi i baffi.

-Buone?- domandai retorica dopo che ne aveva mandato giù 3 piatti.

-Naturale- mi rispose sorridendo.

-Papà domani sera vado allo Smooth Criminal,Alice ha comprato i biglietti,uno anche per Rosalie,per questo verrà anche lei-.

Mio padre non parve convinto:- Al Criminal,sicura?- domandò scettico.

-Certo-.

-Va bene puoi andarci,ma prima il dovere,oggi andiamo in centrale- disse alzandosi e salendo le scale per prepararsi.

Sparecchiai in fretta,indossai la giacca e insieme uscimmo.

Arrivati al quartier generale,con la solita procedura,entrammo trovando sempre un numero maggio di agenti che andavano avanti e indietro senza sosta,tra di loro vidi anche Rosalie,le corsi incontro e la salutai.

-Ciao Rose,devo dirti una cosa assolutamente fantastica-.

-Dimmi- mi incitò lei curiosa e io le spiegai il programma per la serata di domani.

-Bella davvero?- chiese incredula.

-Esattamente,tutto ciò che ti ho detto è vero-.

-Ma questa Alice è fantastica- esclamò gioiosa.

- Molto di più e anche Emmett- quell’ultima frase l’avevo intenzionalmente pronunciata con tono malizioso, e infatti la vidi irrigidirsi e spalancare le orbite.

-E-emmet-T?- ricapitolò insicura.

-Aha- annuì convinta e lei deglutì nervosa.

-Rose,Bella venite immediatamente qui- gridò mio padre.

-Andiamo- e insieme ci recammo nel suo studio,appena entrate mi accorsi della presenza di una persona sconosciuta,non conoscevo tutti gli agenti,ma mi pareva di non averlo mai visto.

-Vi avevo comunicato che a breve sarebbe arrivato il vostra beta,l’esperto di meccanica e informatica vi aiuterà nella vostra missione,che per ora è la più attiva- iniziò a spiegarci mio padre,poi continuò:- Vi presento Jacob Black-.

Questo Jacob aveva si e no 20 anni,pelle molto scura,capelli neri tagliati a zazzera e due occhi marroni scuri,sembravano dolci e affidabili.

-Piacere- si presentò quest’ultimo avvicinandosi a me e stringendo con forza e calore la mia mano e mi parve di sentire il suo sguardo fin troppo insistente su di me,ma a differenza di quello di Edward non mi provocava nessuna scarica e poi era una bel ragazzo,non di certo come Edward… Ma cosa diavolo andavo a pensare? Lo paragonavo a Edward? Certo non c’era nessun paragone perché Edward…Oddio stavo diventando decisamente pazza,io non dovevo pensarlo così insistentemente,per me non era niente.

Jacob si presentò anche a Rose,che rispose cordialmente,ma non fu calorosa come lo fu con me.

-Ora andate nell’ufficio di Rosalie per chiarire alcuni punti della missione-.

Tutti e tre entrammo nello studio di Rosalie,era molto più piccolo rispetto a quello di mio padre,ma accettabile.

-Il capo mi ha spiegato la situazione e la nostra missione,ma non gli ultimi progressi,specificamente quali sarebbero?- iniziò a domandare Jacob.

-Non sono dei veri e propri progressi,ma giusto qualche accenno da parte di persone coinvolte nel giro di questi criminali. Sappiamo che essenzialmente non hanno mai ucciso nessuno e ciò potrebbe dirsi un fattore positivo,due giorni fa io e Rose ci siamo recati a un festino,svoltosi in un locale detto “Red Lion” qui Rosalie è riuscita a scoprire a che il capo,non quello semplice e regionale se così lo possiamo definire,come se fossero tanti piccoli consiglieri,ma bensì il vero e proprio capo di tutto ciò,quello che si nasconde dietro tutti i loro volti è tornato ed è qui,ma non abbiamo saputo di più,se non da un altro interlocutore che il locale si chiamava così,cioè “Red Lion” perché il vero capo,o così mi è parso di capire,ha una i capelli di un colore rossiccio e lo considerano un leone,ma questo potrebbe essere un bleff oppure un tratto fisico non del capo vero,ma di un semplice regionale- spiegai a Jacob,che intanto ragionava assortito.

-Beh le notizie non sono tante,ma potrebbero fruttarci qualcosa se scopriamo qualcos’altro,tramite la mia ultima missione,recatesi in Giappone a Tokyo,capitale della tecnologia,sono venuto in possesso di aggeggi tecnologi che ci serviranno di certo per trovare e individuare le mosse e i vari spostamenti di questi criminali,ma in maniera più precisa,ora vi spiego: i nostri database sono  in grado già di intercettarli,ma tramite lo spostamento di veicoli o semplicemente lo spostamento di un cellulare in quel luogo,queste nuove invenzione siamo in grado di intercettare la persona a cui appartiene,ogni cellulare ha dei codici e un GPs integrato al suo interno e io ho slavato nel database di questi nuovi computer gli indirizzi e codici di tutte le persone del mondo,voi penserete che è impossibile,ma io vi ricordo che niente è impossibile-.

Dovevo ammettere che Jacob era davvero intelligente e che di certo senza di lui solo io e Rose non saremo andate molto avanti.

-Grandioso!- esclamammo insieme facendo scoppiare l’ilarità di Jacob.

Restammo insieme altre 2 ore circa a lavorare,raccontarci di noi,ridere e scherzare.

Mio padre dopo poco mi venne a reclamare e salutai tutti,contenta.

                                                               ***

Qualche giorno scaraventerò volentieri la sveglia dalla finestra;era insopportabile.

Con svogliatezza mi alzai,feci colazione,mi lavai,vesti,truccai e alle 8 precise Rose mi venne a prendere per accompagnarmi a scuola.

-Buongiorno- disse allegra.

-Buongiorno- risposi assonnata.

-Non hai dormito bene?- chiese preoccupata.

-No- esclamai con irritazione,anche se non era vero.

-Veramente il mio problema è la sveglia,quella maledetta sveglia-.

-Ahahahahaha,Bella ma sei impossibile,ti irriti addirittura con una sveglia- rideva di gusto e allora decisi di vendicarmi.

-Certo,sai certi vizi credo di averli assorbiti da Emmett-.

Lei sconvolta e rigida si voltò dalla mia parte,colpita e affondata.

-Emmett?- domandò timorosa.

-Esattamente – risposi con un sorriso maligno.

- E con questo?- cercò di essere indifferente,ma ci riusciva poco.

-Beh di certo stasera lo scoprirai da te- dopo aver lanciato la bomba,essendo arrivate fuori scuola,uscì dall’abitacolo e corsi dagli altri,ma Emmett non c’era,stavo per domandare quando lo vidi nascosto dietro un muro della scuola a spiare qualcuno,ma chi? Camminai silenziosamente verso di lui,il judo mi aveva insegnato anche questo,sembravo un sicario. Arrivata spalancai gli occhi e la bocca,fissava Rosalie intensamente,che intanto era scesa dalla macchina per prendere qualcosa dal cofano.

Forse non dovevo proprio aspettare stasera.

-Emmett- gridai con tutta la voce che avevo,non eravamo molto lontani da Rose e anche se l’avessi chiamato normalmente Rose se ne sarebbe accorta lo stesso,ma meglio enfatizzare.

Lui sobbalzò nel sentirmi e si girò colpevole. –Cosa ci fai qui,nascosto dietro il muretto?- continuai a dire,sempre urlando,sbirciai con la coda dell’occhio e vidi Rosalie fissarci stupita,si di certo aveva capito.

-Shhhhh!Beh,io,io, ehm,mi stavo allacciando le scarpe- si giustificò lui;ci voleva il colpo di grazia.

-Emmett,hai le scarpe con gli strappi- constatai guardandole.

Lui sembrava paralizzato,ma non lo stavo facendo per lui,ma per Rose,dovevo ancora vendicarmi a dovere.

-Rosalie,ciao!- esclamai poco dopo,facendo voltare Emmett,volevo fargli vedere che lei stava sentendo.

-Ciao Bella- disse poco convinta,le feci cenno di venire e lei  con passo insicuro e sguardo imbarazzato mi raggiunse.

-Rosalie ti presento…- mi fermai di colpo vedendo che non mi stavano affatto considerando e feci un passo indietro vedendo quella scena.

Mi ero sentita quasi estranea,come se richiedessero di una loro privacy,si guardavano intensamente,come a scrutarsi l’anima.

-Piacere Emmett- disse Emm porgendole la mani che lei prontamente prese senza staccare gli occhi dai suoi.

-Piacere Rose- ok mi sembrava che questa non era stata affatto una vedetta,ma qualcosa a loro vantaggio,ma ero felice,erano fatti l’uno per l’altra.

La campanella in quel momento suonò,puntuale come sempre,l’avevo detto che le sveglie e i campanelli sarebbero dovuti scomparire.

Dopo esserci salutati io e Emm ci recammo in classe,durante il tragitto non mi permisi di parlare,era su un altro mondo,lui.

La mattinata passò tranquillamente e finalmente la campanella che annunziava la fine delle lezioni suonò,quelli si che l’adoravo.

Stavo parlando animatamente con Angela e Alice in cortile,quando mi paralizzai all’istante vedendo Edward appoggiato alla sua Volvo grigio metallizzata.

Io e Alice salutammo Angela e andammo da Edward e poco dopo ci raggiunse anche lo scimmione. Non potei fare a meno di vedere che tutta la popolazione femminile stava guardando il nuovo arrivato e sbavavano,stavo quasi scivolando a causa della loro bava.

Lui sembrava indifferente e tutti quegli sguardi,ma la cosa strana era che quegli sguardi mi davano fastidio. No di sicuro mi sbagliavo.

-Buongiorno- disse sorridendomi,cioè sorridendomi.

-Buongiorno- risposi educatamente e vidi Alice intrattenersi con  una nostra compagna di classe che guardava ogni tanto Edward maliziosa o per lo meno ci provava,stronza.

-Com’è andata?- mi chiese troppo gentile. Corrugai le sopracciglia e mi avvicinai,come se volessi studiarlo.

-Benissimo,ma a cosa devo tutta questa gentilezza? Forse al fatto che ti sei dimenticato di avvisare tua sorella che me ne ero andata,dopo avermi promesso il contrario?- domandi indispettita.

Lui sorrise:- Può darsi-.

Lentamente mi si avvicinò,ma io stranamente non  indietreggiai.

-Potrei essere il tuo uomo ideale? Dopotutto sono rossiccio e sono venuto qui in sella alla mia Volvo grigio metallizzata- Oddio? Come era potuto succedere che mi fossi incastrata da sola? Dovevo controbattere.

-Ma non sei un vampiro e non hai gli occhi dorati-.

-I vampiri non esistono e agli occhi si può rimediare,anche se credo che i miei ti piacciano di più- cioè lui stava cercando di sedurmi ? Oddio sarei svenuta.

-Beh…- stavo per rispondere quando un clacson suonò,girai automaticamente la testa e vidi Jacob in una decapottabile che mi salutava e mi faceva segno di andare da lui.

( qui la macchina -> http://www.blogmotori.com/wp-content/uploads/2008/03/2008-corvette-coupe-decappottabile-ls3-v8-03.jpg )

Senza pensarci due volte,felice di vederlo,mi avvicinai a lui,quasi correndo.

-Jacob! Che ci fai qui?- gli chiesi allegra,lui scese e mi abbraccio,io ricambiai molto goffamente,ero alta 1.68 e lui 1,95 circa,mi sentivo una nana.

-Sono venuto a prenderti,Rosalie mi ha dato il cambio,ha detto che aveva una cosa da fare-.

-Ok andiamo- gli risposi salendo sulla macchina,volsi lo sguardo su Alice che mi guardava come a dirmi “mi dovrai spiegare tutto”,ma involontariamente i miei occhi si posarono sulla mia disgrazia,Edward.

Spalancai gli occhi dall’ira: lui era appiccicato a quell’oca giuliva di Tanya e si stavano,oddio non ci potevo credere,si stavano baciando.

Una strana sensazione di irritazione e di…non so nemmeno io cosa,mi contorse lo stomaco.

Continuavo a guardali,quando lui si stacco da lei,quasi scocciato,mi rivolse lo sguardo ed ero certa di vedere nei suoi occhi lo specchio dei miei stessi sentimenti.

Ero gelosa? No. Anzi,forse si,forse no.

 

POV. Sconosciuto

Gelosia. Gelosia. Gelosia. Gelosia. Gelosia. Gelosia. Era mai possibile?

Mi aveva sconvolto la vita…

 

Angolo dell’autrice:

Hey voi laggiù vi vedo! Abbassate quelle balestre e anche voi con le asce,con la violenza non si risolve niente lo sapere no? Con calma,ecco bravi,abbassateli,non c’è motivo di scaldarsi. =P

Carissimi lettori tutto bene?Anche se non credo proprio visto il finale del capitolo. Piaciuto il capitolo? Spero di si,beh mi è venuto bello lunghetto,ma volete sapere un segreto? Secondo i miei piani questo sarebbe dovuto essere solo la metà del 5° capitolo,ma la mia testa bacata mi ha suggerito di dividerlo,che dobbiamo farci,per chi mi conosce mi dici che sono sadica e malvagia. Muahhhhh, mica tanto?

Allora ecco la nostra bella oca giuliva all’azione,beh si ora ha le grinfie sul nostro bello Edward e Jacob sulla nostra Bella,anche se non proprio,ma non vi anticipo niente. Cattiva? Nahhh

So che odierete tutti Tania,anzi la odiate e io in primis e il mondo poi lo definiamo clemente? Io la odio con l’anima e mi chiamo come lei? Vi sembra un evento normale,io non credo,ma anche se la odio non è certo che la sua sarà un ruolo passivo. Ok basta oggi con questi piccoli spoiler!

Fatemi sapere se vi piace,chiedo di nuovo,anche se in ginocchio se serve,a coloro che leggono solo di lasciare un piccolissimissimo commento!

Ringraziamenti.

Ringrazio di cuore tutti! Chi legge,i 12 che mi hanno messa tra i preferiti e le 21 nei seguiti,non mi aspettavo mica tanto,ma ora passiamo alle rispose:

X kekkaiono95: carissima sono felicissima che questa ff ti piaccia,davvero. Ma di non era male il capitolo tuo,anzi è stato magnifico e si ti prometto di seguirla sempre,anche senza le tue suppliche l’avrei fatto lo stesso,è troppo bella per non leggerla e per il fatto che mi seguirai sempre ci spero!

X adry91: tesoro,mia adorata beta,eccoci qui,piaciuto il capitolo?

Spero di si,anche se so che dovrò sentire la tua rabbia,ma vabbe mi accontenterò,ogni tua critica è qualcosa di costruttivo per me!Mi fa piacere,anzi che dico,mo0lto di più che  lo scorso capitolo ti sia piaciuto e addirittura ti abbia trasmesso quelle sensazioni! Davvero credo sia troppo.

Anche tu sei una persona speciale per me,la lontananza di fa da nemica,ma noi non ci arrendiamo no? Beh ti affido tutto il mio bene e aspetto con ansia un tuo giudizio.

X DivinaTheBest: Oddio come mi fa piacere che ti sia piaciuto davvero!E l’hai letta in un solo sorso? Addirittura? E la reputi bellissima? Credo sia troppo,non sono così brava…Grazie mille^^ Spero di vedere un’altra tua recensione.

X EricaCullen: Sorè rieccoci,vabbè credo che i tuoi brividi siano di freddo,dopotutto tu sei una freddolosa!xD Ma io ti adorooo troppo e te lo dico ogni giorno o mi sbaglio? Si non mi sbaglio,aspetto con ansia la mia statua d’oro che mi spetta eh?

Si lo so sono un genio…xD

X piccola innamora:Davvero ti piace? Ne sono davvero contenta,mi fa piacere davvero eh si questa storia mi è venuta in mente all’improvviso xDxD

Spero che mi dirai cosa pensi di questo capitolo. A presto.

X Bad_Mikey:Lo so che mi ami e dopo questo capitolo ancora di più no? Si lo so sono un genio e oltre alla statua d’ora che da Erica mi spetta di dirtitto,la tua sarà di diamanti!!Ahahahaha,presto a tardi lo dovranno inventare questo locale no?

Amore davvero mi fa piacere ti piaccia,dopotutto questa ff è dedicata in parte anche a te. Ti amissimo a presto!

X volpessa22: ti ho insospettito? Beh queste erano le miei intenzioni xD, questo capitolo spero ti piaccia ed eh si la bellezza di Edward incastra la nostra Bella,ma un’altra raccomandazione,non è solo la bellezza quella che possiede il nostro Ed!! A te do sempre troppi spoiler =S !!!xD a presto!!

X Free09: mi fa davvero piacere che ti piaccia la storia,ti ringrazio della tua stima e dei tuoi complimenti e beh io l’ho detto perché è andata nel locale xD comunque ti rispondo,lei ci va perché deve fare delle indagini,hanno intercettato lì dei traffici di droga! Spero che la riposta sia stata per te esauriente! Fammi sapere.

 

Una domanda per tutte voi,vorrei sapere se vi piace il carattere del nostro Edward,naturalmente in questa storia.

                                                            A presto un mega bacione TanyaCullen.

                                                                              

 

 

 

 

 

                                                    

       

  

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

                                              

 

 

      

 

     

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Smooth Criminal ***


2

 

Eccomi,scusate il ritardo,lo so sono imperdonabile,ma spero il capitolo possa piacervi lo stesso!!Dedico questo capitolo a EricaCullen che tanto mi ha assillato xD

                                                  6.Smooth Criminal

POV. Bella

Il vento accarezzava lieve i tratti del mio viso,si intrecciava tra i miei capelli e mi sussurrava parole mute.

Non sapevo cos’era quella rabbia che covavo dentro,una parte,incosciente,di me mi diceva che era per quello che avevo visto poco fa,ma io mi imponevo di dire di no,sapevo che non era quello il problema,o per lo meno lo credevo.

Vedere le labbra laccate di lucidalabbra e altri cosmetici firmati di Tanya avvicinarsi a quelle perfette,sottili e rosse di Edward mi dava la nausea e un altro sentimento che non riuscivo a captare,poteva mai essere gelosia?

Probabilmente no,lo conoscevo da così poco che non mi era neppure concesso trarre un giudizio su di lui;le poche parole buttate al vento non erano di certo una scusa per dirmi che quello che provavo era giustificabile.

Perché Edward mi faceva quell’effetto? Perché lui? Perché solo lui? Era bello,anzi bellissimo,il più bel ragazzo che io abbia mai visto,ma al mondo esistevano così tanti ragazzi,perché proprio lui doveva farmi sentire così…così?

Non sapevo nemmeno rispondermi da sola e questo era grave,molto grave.

Perché quelle stesse sensazioni non potevo provarle per qualcuno di più plausibile e normale? Come Jacob? Era bello,simpatico ma… ma cosa?

Ma non era Edward. Sapevo che quella era la risposta,ma non volevo proprio accettarlo,nemmeno dirlo a me stessa.

-Bella- mi chiamò Jacob facendomi riemergere da quella confusione che alleggiava nella mia mente.

-Si dimmi- lo incitai spostandomi i capelli dal viso,stare su quella decapottabile e sentire i raggi del sole e l’aria fresca sul viso era proprio sintomo di libertà.

-Volevo chiederti una cosa- mi disse arrossendo di poco,per quale motivo poi?

Io lo incitai con lo sguardo e lui proseguì:- Beh sai,stasera volevo sapere se eri libera,per uscire insieme,da amici eh? Solo per conoscerci meglio-.

-Mi dispiace Jacob,ma ho un altro impegno,vedi la mia amica Alice è riuscita a trovare i biglietti per lo Smooth Criminal,ed è una vita che sogno andarci-.

Lui sgranò gli occhi,si girò dalla mia parte e mi sorrise gioioso.

-Lo sai che avevo comprato due biglietti per lo Smooth anche io? Speravo ti piacesse-.

Ci guardammo per un po’ stupiti,ma poi scoppiammo a ridere,oddio il destino voleva che uscissi con lui stasera,da amici si intende.

-Beh allora non ci sono problemi,ci vediamo lì verso le 21.30 ok?-.

-Certo Bella,contaci-.

Jacob mise la freccia e svoltò a destra;il cartello fisso nell’angolo che comunicava a grandi caratteri cubitali “AZIENDE APPLE”.

-Perché stiamo andando in centrale?- chiesi a Jacob.

-Dobbiamo vedere gli ultimi risvolti e tuo padre deve comunicarci una notizia importante-.

Notizia? Quale notizia? Non sapevo quale fosse stato il resoconto,ma di sicuro non mi piaceva.

In pochi minuti arrivammo alla centrale e vidi parcheggiata la macchina di Rosalie,bene c’era anche lei.

Dopo le usuali procedure entrammo nel distretto e dopo svariati saluti fummo convocati nello studio di mio padre,oh pardon,nello studio del capo.

Il capo sedeva dietro la scrivania e si torturava i baffi nervosamente,guardano accuratamente dei documenti,sfogliando fogli e bevendo caffè.

-Buongiorno- decretammo io e Jacob salutando Rosalie con un sorriso.

-Buongiorno a voi ragazzi,sedetevi ho delle comunicazione da darvi-.

Tutti e tre ci guardammo sospettosi,avevamo tutti sentito la nota di tensione che c’era nella sua voce,era così grave?

Una volta seduti mio padre iniziò a parlare:- Beh ragazzi la situazione non è delle migliori,abbiamo ricevuto foto dalle nostre telecamere segrete,maggiormente quelle autostradali che c’hanno dato la possibilità di vedere e sentire quello che ultimamente  sta succedendo,guardate attentamente il video-.

Charlie si alzò dalla sedia e avviò il video registratore.

Il video proiettava due uomini,uno dal volto scoperto,dai capelli biondi,ma era di spalle,mentre l’altro era completamente vestito di nero e indossava una casco nero ed era in sella a una moto: una potentissima e velocissima Honda di ultima generazione,anch’essa nera. Le loro voci in un primo momento si sentivano distanti,come degli impercettibili bisbigli,poi le loro parole furono più chiare.

-Allora?- chiese l’uomo in nero.

-Gli affari vanno bene,quello che riesci a vincere lo usiamo come c’hai detto per comprare altra droga e mettere sul mercato altre prostitute- rispose il biondo gesticolando.

-Bravo,stasera verso le 3.30 ho un’altra gara,vedi di trovare qualcuno alla mia altezza,sono stanco di gareggiare con degli incapaci,voglio vincere sentendo scorrere la rivalità nelle vene,vincere senza combattere non è una vittoria- rispose l’uomo in nero,era il “cattivo” della situazione eppure per non so quale legge della natura aveva una morale esatta.

-Va bene,farò come detto-.

-Io vado,ci vediamo stasera -.

-Salutami il capo-.

-Lo farò- rispose l’uomo in nero e così riavviò la moto e a una velocità impressionante partì e scomparve dietro la curva della strada.

Mio padre chiuse la videoregistrazione e si girò verso di noi sorseggiando ancora il caffè fumante.

-Quello che abbiamo visto probabilmente sono due malviventi molto vicini al capo,soprattutto quello vestito di nero. Parlavano di vincite e gareggiamenti, sono sicuro che si tratta di corse clandestine,moto,macchine quello che siano e noi dobbiamo essere lì per vedere tutto ciò con i nostri occhi-.

-Con questo cosa vorresti dire?- domandai irrequieta,iniziando ad intuire qualcosa.

-Voglio dire,anzi pretendo che voi non andiate solo lì per vedere quello che succede,voi dovete entrare nei loro cunicoli più oscuri e ombrosi,partecipare a quello che pretendono voi facciate quello che loro fanno,mettervi al loro livello e far finta che anche voi fate parte di quel circolo-.

Sbarrai gli occhi. Cosa dovevo fare? Entrare a far parte di quella realtà? Dovevamo mentire per conoscere la verità? Non era di certo una cattiva soluzione,ma spaventosa si.

-Dovremmo frequentare quelle persone,farcele amiche e spulciare qualcosa da loro?- domandò Rosalie come ancora non ci credesse.

-Esattamente- rispose mio padre risoluto.

-E quando di incomincia?- chiese Jacob impaziente,elettrizzato da quella situazione.

-Stasera,alle 3.30 vi troverete lì per gareggiare,in particolare tu Bella,sai manovrare la moto meglio di chiunque altro, alle 2.30 nel parcheggio dell’industria troverete una macchina e la moto con cui Bella gareggerà;voi dovrete iniziare ad entrare nel circolo,mente tu dopo aver corso dovrai cercare di conoscere l’imbattibile uomo in nero-.

Ecco,oltre ad aver ballato stasera,avrei anche gareggiato.

                                                                 ***

Mi guardai allo specchio. Mi sembrava di essere apposto,il vestito viola,corto,senza spalline  e con una fascia viola di raso sotto il seno,le scarpe erano alte e viola con poche decorazione brillanti sul lato.

I capelli cadevano in perfetti boccoli color mogano,gli occhi perfettamente truccati,il viso ricoperto da una leggero velo di phard e le labbra abbracciate da un leggero e luminescente strato di rossetto.

(Vestito Bella -> http://media.photobucket.com/image/vestito%20viola/luca_ndasti/5617_0-1.jpg

Scarpe Bella-> http://i70.twenga.com/moda/scarpe-a-punta/decolte-punta-stondata-viola-tp_516447830640446756.png)

Sentì il campanello suonare,scesi velocemente le scale e aprì la porta.

Dinanzi a me si presentì una Rose perfetta nel suo vestito rosso e dai capelli luminescenti (Vestito Rosalie -> http://img205.imageshack.us/i/abitorossocarmenkrassferragamogn5.jpg/

-Sei stupenda Bella,vedo che i miei insegnamenti ti sono serviti tantissimo- mi disse Rose sorridendo,ma vidi un lampo di agitazione nei suoi occhi e vidi anche che torturava la cintura del vestito.

-Rose anche tu sei stupenda,ma dimmi cosa c’è che non va?- le domandai apprensiva,prendendole una mano sudata.

-Niente- rispose evasiva lei distogliendo lo sguardo.

-Rose,sai di potermi dire tutto-.

-Beh,stasera ci sarà anche lui- disse quasi in lacrime e subito capii a chi si riferisse.

-Si,ma Rose non puoi nasconderti,cosa provi precisamente per lui?-.

-Non so dirti Bella,quando lo vedo mi batte forte il cuore,non riesco a spostare lo sguardo dalla sua presenza,ogni cosa,ogni momento penso a lui,poi la sua voce,mi sembra di sentirla dovunque-.

-Rose,ti stai innamorando…oppure lo sei già- constatai con sorpresa.

Lei sbarrò gli occhi,terrorizzata quasi.

-Tu dici?- mi disse quasi afflitta.

-Rose l’amore non è una condanna,ma un dono meraviglioso- le risposi con sincerità.

-Ma lui è più piccolo di me,ha 17 anni e io 20,non gli piacerò mai,il solo fatto che sia più grande di 3 anni mi farà ripugnare-.

Sorrisi maligna,allora era vero che l’amore rende cechi,non ti permette di vedere l’evidente,se solo potesse capire e vedere veramente come Emmett la guarda realmente.

-Su questo ho qualcosa da obbiettare- risposi,ma poi guarda l’orologio,eravamo come di consueto in ritardo.

-Ma cosa…- cercò di dire Rose,ma la presi per la mano e la trascinai nella sua macchina.

-Faremo tardi per questo corri-.

Dopo 10 minuti di guida sfrenata e pazza arrivammo al locale.

Individuai tra la moltitudine di gente i miei amici. Presi Rose per la mano e andai da loro. Emmett indossava un pantalone bianco e una camicia nera sbottonata di due bottone in modo che si vedesse il petto scultoreo e ai piedi indossava scarpe nere italiane,Alice indossava,come da previsto,un vestito alquanto strambo (Vestito Alice -> http://cdn.yoox.biz/34/34145751HH_16_f.jpg )

Ci avvicinammo. –Finalmente Miss puntualità è arrivata- disse scocciata Alice.

-Hey,c’era traffico- cercai di giustificarmi.

-Certo,certo- mi accontentò mentre con la coda degli occhi vidi Rose e Emm scambiare saluti timidi e un po’ impacciati,ben presto si sarebbero sciolti.

-Entriamo- disse Alice,ma poi vidi che mancava qualcuno.

-Alice non doveva venire anche tuo fratello accompagnato? Non che mi interessi,ma sai se non c’è di sicuro saremo più fortunati- cercai di eludere con quella falsa frase la mia curiosità.

Ali prima mi guardò curiosa,ma poi parve crederci:- E’ già dentro con Tanya- disse schifata,io mi raggelai sul posto,ma non lo diedi a vedere.

Ebbene lui aveva invitato l’oca giuliva,mentre io avevo portato un grosso lupo.

Ma poi perché mi facevo tutte queste paranoie,cosa mai poteva interessarmi?

-Voi entrate io devo aspettare una persona- disse allusiva.

-Chi?- chiese subito Alice allegra e curiosa.

-Un amico- risposi vaga.

Gli altri entrarono,ma continuavano a scrutarmi attenti,non esauriti dalla mia risposta.

Poco dopo tempo arrivò Jacob in sella alla sua macchina;scese e mi venne incontro salutandomi calorosamente.

-Bella sei meravigliosa- mi disse con una strana luce negli occhi,io arrossì,vidi che anche lui stava molto bene,indossava  dei jeans blu scuro,una giacca blu,una camicia bianca aperta di tre bottoni sul petto e ai piedi scarpe bianche.

-Anche tu stai molto bene-risposi cortese.

Insieme entrammo e per non perderci tra la folla lui mi prese per mano,non era un gesto che amavo particolarmente,ma potevo fare un’eccezione.

Il locale era favoloso,richiamava lo stesso di quello nel video mi Michael Jackson,ma molto più luminoso e leggermente più moderno.

La gente si spargeva da per tutto,molte le riconobbi come stelle del cinema,registi,beh gente importante.

Non riuscivo a vedere i miei amici,il mio sguardo toccava ogni quadro che ritraesse il King of  Pop,che erano sparse da per tutto il locale ed erano delle raffigurazione magnifiche.

Il mio sguardo infine si posò sulla sala da ballo. Da quando avevo 8 anni,pur avendo un equilibrio precario avevo imparato le arte marziale e il ballo,sapevo portare la moto,beh di certo non era poi così instabile.

Vedevo la gente ballare in circolo le canzoni di Michael,ma poi la gente si fermava e puntavano la loro attenzione in un punto preciso.

Incuriosita lasciai la mano di Jacob e corsi tra la gente perdendomi tra di loro,ma riuscii ugualmente ad arrivare.

Mi intrufolai tra i corpi esaltati di tutta quella gente,ma alla fine vidi il motivo di tutta la loro attenzione.

Strabuzzai gli occhi,era la cosa più bella che avessi visto.

Un ragazzo o un uomo che indossava pantaloni neri,mocassini neri,camicia bianca che faceva vedere il suo petto scultoreo e magnifico.

Le mani erano coperte da polsini bianchi brillanti e le dita da cerotti bianchi,il viso era celato da un capello. Il capello di Billy Jean calato fin sopra il naso e un fular di seta bianca copriva le sue labbra e il naso,non lasciando nessun lembo del viso scoperto. Ma la cosa magnifica era che ballava stupendamente,eseguiva un moonwalker stupendo,perfetto,i movimenti erano eleganti,gestiti e immensamente sensuali.

Lo guardavo e sognavo,mi sembrava di avere il mio idolo dinanzi,naturalmente nessuno può raggiungerlo,ma lui avrebbe potuto avere la sua benevolenza.

Ballava,ma ballava nel vero senso del termini,non una danza stupida e grezza o volgare,una danza particolare e unica.

La musica pian piano si affievolì e lui si fermò ricevendo gli applausi da tutti,compresa la sottoscritta.

Il suo viso si girò verso di me e ci indugiò per parecchio,lui riusciva a vedermi e io no,mi si avvicinò lento e mi prese per mano invitandomi a danzare con lui.

Ero un po’ perplessa e imbarazzata,ma decisi di accettare,la sua presa salda e sicura mi dava un non so che di protezione.

La successiva canzone iniziò,dando inizio alla danza delle prime note che fuoriuscivano dalle casse e dalla voce di un angelo.

La canzone era This is it

Questa è la chiamata alla ribalta finale, qui è dove mi trovo
sono la luce del mondo, mi sento alla grande
ho questo amore e riesco a percepirlo
e so per certo che è reale

Mi sento come se avessi visto la tua faccia migliaia di volte
e tu dicesti che mi conosci veramente bene
e sono sicuro che dipendi dai miei occhi
ma tu dici di voler vivere da sola

Non ho mai sentito nemmeno una sola parola su di te
innamorarmi non rientrava tra i miei piani
non ho mai pensato che sarei diventato tuo amante
avanti baby, cerca di capire

Questa è la chiamata alla ribalta finale, posso dire,
sono la luce del mondo, —
possiamo sentirlo tutti, è tutto reale
lo sento ogni volta che sono innamorato

Mi sento come se ti conoscessi da 1000 anni
tu mi dici che hai già visto la mia faccia prima d’ora
e tu mi dicesti che non vuoi che ti stia attorno
molte volte, voglio farlo qui adesso

Non ho mai sentito nemmeno una sola parola su di te
innamorarmi non rientrava tra i miei piani
non ho mai pensato che sarei diventato tuo amante
avanti baby, cerca di capire

Questa è la chiamata alla ribalta finale, riesco a sentirla
sono la luce del mondo, questo è reale
senti la mia canzone, possiamo dirlo
e io di conseguenza ti dirò come mi sento

Mi sento come se ti conoscessi da migliaia di anni
tu invece vuoi del tempo per stare sola
dicesti che non vuoi uscire con me, per poco tempo
anche perchè mi piacerebbe veramente molto

Non ho mai sentito nemmeno una sola parola su di te
innamorarmi non rientrava tra i miei piani
non ho mai pensato che sarei diventato tuo amante
avanti baby, cerca di capire

Non ho mai sentito nemmeno una sola parola su di te
innamorarmi non rientrava tra i miei piani
non ho mai pensato che sarei diventato tuo amante
avanti baby, cerca di capire.

Quelle note sembravano voler dirci qualcosa,qualcosa di estremamente importante,ma come poteva farlo se nemmeno conoscevo quest’uomo?

Ci muovevamo a sincro,i nostri corpi si intrecciavano perfettamente,sembravano essere nati per fare esattamente questo.

Il suo viso si avvicinò al mio orecchio e la sua voce,ovattata dal fular mi sussurrò sensuale all’orecchio:- Balli e ti muovi divinamente-.

Io arrossì fortemente,ma preferì non proferire parola.

La canzone stava cadendo verso le ultime note e la danza si fece più lenta.

Fino a quando finì,tutti e due ci fermammo abbracciati,in posa finale,sentivo il suo respiro affannato sul collo e di sicuro lui sentiva il mio sul suo.

Un altro boato di applausi si alzò dalla folla e allora decisi di separarmi.

-E’ stato un piacere- mi disse sbrigativo e corse tra la folla,avrei voluto vederlo,poterlo toccare,vedere il suo volto,sicuramente bello come immaginavo.

Mi allontanai dalla pista e vidi i miei amici seduti al tavolo.

-Hey- salutai sedendomi e ordinando un Martini rosato.

-Ma che fine hai fatto?- mi sgridò Alice bonaria,accompagnata e sostenuta dallo sguardo di tutti gli altri.

-Ero a vedere una cosa,il posto sai- cercai di eludere e con mia fortuna mi cedettero.

Parlammo per un po’ e vidi Rose e Emm parlarsi con più scioltezza,senza mai smettere di guardarsi con amore,ma si vedeva che ero l’unica a vederlo,loro avevano due prosciutti sugli occhi.

Alice parlava senza fermarsi mai,ma si sa lei è sempre la solita. Jacob mi abbracciava tenendomi per le spalle,gesto che mi dava un bel po’ di fastidio,ma non lo diedi a vedere per educazione.

Poco dopo vidi una zazzera scomposta di capelli ramati avvicinarsi a noi. Il mio respiro seguito dal cuore si fermò,Edward arrivò in tutta la sua bellezza.

Indossava dei jeans chiari,camicia blu e giacca e scarpe nere,era un dio greco sceso in terra. Sarebbe stato perfetto se la sua mano non fosse intrecciata a quella dell’oca,Tanya, che da consueto vestiva di un abitino-ino.

-Buonasera- salutò Edward sedendosi e al suo fianco Tanya.

-Oh ma i due dispersi hanno trovato la strada del ritorno- scherzò Emm.

- Avevamo ben altro da fare- starnazzò Tanya stringendosi a Edward,bleah,disgustosa.

-Immagino- pensai ad alta voce.

-Cosa vorresti dire?- squittì Tanya con fare altezzoso.

-Quello che ho detto- la liquidai velocemente.

Edward continuava a guardami e con insistenza direi.

-Comunque Bella ritorniamo a prima,allora ti stavo dicendo che qualche giorno ti farò guidare la moto di mio fratello visto che le ami così tanto- mi informò Alice.

-La moto di chi? – domandò incazzato Edward,evidentemente la moto era la sua.

-La tua Edward,ce l’hai solo tu- rispose con ovvietà Ali alzando le spalle indifferente.

-E avevi la minima idea di chiedermi il permesso?- continuò ancora più arrabbiato Edward.

-No-.

-E chi dovrebbe guidarla?- .

-Io- risposi con naturalezza,ma lui mi guardò divertito e ironico.

-Certo,ci credo-.

-Hey davvero io amo le moto e le so anche guidare-.

-Ma se non sai nemmeno camminare- commento ridendo,da solo.

-Amore non mi hai mai fatto salire sulla tua moto,dovrai portar mici presto- si intromise Tanya mettendo una mano sulla spalla di Edward e l’altra ben più giù.

Tutti e due la ignorammo e continuammo a fronteggiarci.

-Senti con questa tua presa di superiorità non sei credibile- mi canzonò Edward.

-Io non ho mai detto questo,ho solo detto si saperla guardare-.

-Beh questo è tutto da vedere- mi rispose a tono Edward con fare arrogante,tutti spostavano il loro sguardo da me a lui.

-Certo- risposi tra i denti.

-Si vede che sei un maschiaccio- mi prese in giro ancora Edward.

Stavo per intervenire quando Jacob mi salvò:- Oh posso giurarti che Bella è molto femminile- alluse con fare malizioso sfidandolo con lo sguardo.

-E tu chi sei?- domandò stizzito Edward,probabilmente per essere stato azzittito,ma il suo sguardo comunicava altro. Gelosia? Non poteva essere,di sicuro mi sbagliavo.

- Lui è un mio caro amico- dissi abbracciando Jacob,mi stavo davvero divertendo.

-Immagino- sussurrò Edward assottigliando gli occhi arrabbiato.

Guardai l’orario e sobbalzai erano le 2.00.

-Ehm Jacob,Rose si è fatto tardi credo che sia ora di andare- dissi alzandomi e guardandoli sperando che mi capissero e così fu.

Tutti ci alzammo e uscimmo dal locale,ognuno entrò nelle proprio macchine,quando la macchina di Rose passò davanti a quella di Edward,lui stava per salire mentre Tanya era già entrata. Strabuzzai gli occhi impietrita,mi parve di vedere un cerotto bianco su un dito di Edward,ma forse mi stavo sbagliando. Semplicemente non può essere sempre lui.

Heyyyy non uccidetemi,si lo so sono in un ritardo pazzesco,e so anche che vorreste uccidermi,ma ho avuto tanti problemi e cose da fare,ma spero il capitolo vi sia piaciuto e con questo mi abbiate perdonata.

Chi pensate sia il ballerino? Beh non è detto sia Edward. Voglio sapere ogni vostro parere e consiglio,bastano anche solo poche parole ma voglio sentire un vostro giudizio,bello o brutto.

X Najica06: heyy non sai come sia felice che questa storia ti piaccia,anche se non ami Twilight apprezzo il tuo sforzo davvero e beh sono anche contenta che tu non sia come Tanya,sono sicura che sei molto meglio ^^ Grazie ancora. Un bacione.

X valli: Hey che piacere averti come altra fan,sono davvero contenta davvero,beh spero che questo capitolo ti sia piaciuto,aspetto che tu me lo dica.

X EricaCullen: cara sorella mia beh che dirti,lo so,lo so sono magnifica ecc…ma ogni tua recensione mi riempe di gioia e dopo tutte le tue assillanti suppliche e grida per aggiornare,ecco visto? Aspetto sapere che ne pensi però.

X free09: carissima mi fa piacere che tu l’abbia capito,volevo solo ricapitolartelo xD

Beh si Edward si bacia e noi che dobbiamo fare? Solo una cosa aspettare…di più non ti dico. Che sia Edward e che sia geloso ti do da pensare,si conoscono da così poco che è giustificabile questa sua gelosia? Lo stesso vale per Jacob. Beh spero mi abbia capito.

X adry91: tesoro ri-eccomi,ti dico subito scusa per non aver recensito,sto uscendo pazza davvero,ma ti dico che riesco furtivamente a leggere e sta andando benissimo,oh il mio Edward,spero non soffra ancora.

Spero il capitolo ti sia piaciuto,non è un gran che ma spero che ne sia valsa la pena.

x DivinaTheBest:waw!!Davvero il tuo entusiasmo mi rende felicissima e soprattutto che ti piaccia così tanto,spero continua a leggere  e perché no anche a recensire con lo stesso entusiasmo.

X volpessa22:eh carissima mi fa piacere ti piaccia la coppia Rose,Emm,lo so è un idea malsana che lui sia più piccolo,ma la mia testolina bacata mi ha detto questo,che fare? Scriviamo xDxD Per Tanya beh guarda io mi chiamo come lei,ma sono il suo opposto,la odio ma che devo fare? Mi serve…=)

X Rebussii: beh guarda non sperarci troppo che sia Edward  xDxD Si sa Tanya la odiano tutti e con tutto che amo Edward,beh si,è idiota,ma si sa l’idiota è il primo che comprende!!!Vediamo se riesci a capire questa frase xDxD 

Ehhhhhhh aspetto una vostra recensione.

Voglio inoltre ringraziare i 19 preferiti e 21 seguiti,credo che per me siano troppi,non merito tutto ciò.

Un bacione la vostra TanyaCullen.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Gara ***


2

                                                             7.Gara

POV.Bella

La notte sembrava appena spuntata,eppure era già quasi mattina e la nostra missione iniziava solo adesso.

Avremmo dovuto immischiarci con quella gente,scendere ai loro livelli,diventare loro simili,avremmo dovuto usare i loro costumi e modi di fare;ero di certo tante cose,ma di sicuro non una buona attrice.

La macchina di Rose e quella di Jacob sfrecciavano a velocità più alta del consentito,ma mio padre un pomeriggio ci aveva ricordato che potevamo senza preoccuparci della polizia infrangere le regole,in caso di lavoro certo.

I vestiti e la moto che avremmo dovuto usare erano nella macchina che mio padre ci aveva preparato. Dovevamo essere impeccabili e perfetti,nessuno avrebbe dovuto riconoscerci.

Arrivati nei pressi dell’industria,le macchine si fermarono stridendo con le ruote sull’asfalto.

Tutti e tre scendemmo dalla macchina.

-Allora Bella tu sarai la prima a cambiarti mentre noi ci mettiamo d’accordo su che cosa fare,visto quello che devi fare tu è già deciso- mi disse Rosali avvicinandosi a Jacob.

Io mi avvia verso la macchina,presi il telecomando che mio padre mi aveva dato per aprire l’antifurto e così feci;entrai nei posti di dietro e vidi delle scatole,su due di queste vi era inciso il mio nome;li presi in mano,ma quando rivelai cose c’era dentro raggelai,avrei dovuto mettere quei…non-vesititi?

Ma dovevo farlo,così rassegnata mi svestii e con sottomissione indossai quello che mi era stato ordinato di indossare ( vestiti di Bella,dovete solo eliminare dall’abbigliamento il capello->http://media.panorama.it/media/foto/2008/11/26/492d519c864b4_normal.jpg )

Ero preoccupata,questo vestito mi aderiva come seconda pelle,poi era estremamente corto e infine c’avrei giurato che si sarebbe alzato di molto salendo sulla moto.

Avrei preferito indossare un paio di jeans,maglietta e se proprio avrei dovuto avere un aria selvaggia,un paio di stivali alti di pelle nera,ma il fato aveva deciso che così avrei dovuto dettare la mia fine.

Con tensione,imbarazzo e le mani sudate scesi dalla macchina. Mi si presentarono Rosalie che appena mi vide sorrise maliziosa e soddisfatta,mentre la faccia di Jacob era imparagonabile.

Il suo viso si pietrificò e il suo sguardo scendeva come fuoco lento su tutta la superficie del mio corpo,guardandomi con occhi arsi dal desiderio,quel vestito di certo non mi sarebbe stato utile a scacciare gli scocciatori.

-Beh adesso tocca a voi- sussurrai imbarazzata al massimo e di certo lo sguardo di Jacob non mi era d’aiuto.

-Vado io- esordì Rose ridacchiando,oh di certo dopo me l’avrebbe pagata.

Io e Jacob ci guardavamo in silenzio,io in imbarazzo e lui attratto.

-Ti sta molto bene quel vestito- mi disse sincero avvicinandosi di poco.

Me ne ero accorta avrei voluto rispondere ma mi limitai a ringraziare indietreggiando a ogni suo passo e quando si accorse dei miei movimenti si ridestò da quello che per lui sembrava un sogno ad occhi aperti.

-Eccomi- esordì Rose,tutti e due ci girammo nella sua direzione;se io stavo bene lei era davvero la cosa più bella al mondo,aveva un fisico da far invidia a chiunque,mentre io era la solita normale ragazza scialba.

( Vestito Rosalie-> http://www.affariinvista-palermo1.it/Foto/Intimo/Mini%20abito%20effetto%20bagnato.jpg  Scarpe Rosalie-> http://2.bp.blogspot.com/_BXPwScTZbmQ/SOS6MZ42tkI/AAAAAAAABrk/Sccf6MdXdno/s400/DECOLTe.jpg )

-Allora vado io adesso- si congedò Jacob entrando nella macchina.

-Sembriamo delle prostitute- commentò Rosalie cercando di allungarsi il vestito e di restringere la scollatura vertiginosa.

-Parli proprio te che stai bene- risposi inacidita dal suo commento inappropriato,se lei si lamentava io che avrei dovuto fare,suicidarmi?

-Bella tu sei anche più bella di me,sei tu che non guardi con gli occhi degli altri,sono i tuoi occhi che ti vedono così- mi rispose sincera,ma io non gli credetti,girando la testa dall’altra parte stizzita.

Lei mi venne incontro e mi prese per mano:- Bella davvero credimi,non ti direi mai delle bugie,ci conosciamo da poco eppure ti voglio un gran bene,se riuscissi a vedere come ti guardano i ragazzi,ti mangiano,se non in particolare Edward -.

A quel nome raggelai,cosa centrava Edward?

-Cosa centra lui?- chiesi irritata,stava iniziando a dire stronzate.

-Ti guarda come se fossi la cosa più bella del mondo,come solo un uomo che si sta innamorando può guardare una donna- mi rispose.

Cioè mi stava prendendo per i fornelli? Edward,quel dio greco,l’uomo più bello su questa terra mi guardava? E anche come un uomo che si sta innamorando? Ma cosa si è fumata questa prima di venire qui?

-Stai vaneggiando - l’apostrofai incrociando le braccia severa.

-Oddio! Ma cos’hai due prosciutti sugli occhi?-sbraitò incazzata; cioè adesso era lei ad essere arrabbiata?

Scoppiai in una risata isterica e nervosa:- Adesso sarei io ad avere due prosciutti sugli occhi? E tu non vedi come Emmett ti guarda? Come brillano i suoi occhi,allora è vero che quando ci si innamora si diventa completamente stupidi-.

Prima mi guardò spaesata,ma poi sul suo viso perfetto comparve un sorriso  di sfida:- Esatto! Ti sei risposta da sola!- affermò mettendosi nella mia stessa posizione autoritaria.

-Cos..? – cercai di dire,ma poi la sua allusione mi parve chiara e vivida, io ero innamorata di Edward? Per questo non vedevo tutto ciò? Impossibile,io non mi potevo innamorare del fratello della mia migliore amica,dopotutto anche dongiovanni e freddo protestante dell’amore.

-Rosalie ci sono due cose che dividono il mio caso dal tuo, è che la mia è la realtà,lui non può essere innamorato di me e io non lo sono di lui,semplice,mentre per te vale tutt’altro discorso- affermai sicura.

Lei mi guardò scioccata:- Mi staresti dicendo che sono una stupida,che ho delle allucinazioni,vedo quello che non c’è? – sbraitò arrabbiata.

-Esatto- le risposi con un sorriso sarcastico,mi stava gridando addosso quando Jacob ci si avvicinò.

-Cosa avete da urlare?- ci domandò alzando un sopracciglio.

-Assolutamente niente- rispondemmo in coro io e Rose,sorridendo false.

Prima ci guardò dubbioso,ma poi ci credette e tutti e tre salimmo in macchina.

-Lui ne è un altro- sussurrò Rose nel mio orecchio:- se ne è accorto anche Edward,dovevi vederlo si rodeva dalla gelosia- continuò ridacchiando.

L’avrei ammazzata,giuro!

Jacob avviò la macchina e con grande velocità partimmo per incontrare una nuova realtà.

I capannoni dove tutto questo circolo di giri illeciti si concentravano si presentarono dinanzi a noi,ancora più spaventosi e temibili del previsto.

Parcheggiamo di fianco alle altre miriadi di macchine,certo che era affollato!

Si vedevano gente di ogni tipo:uomini borchiati,prostitute,trafficanti di droga e altro,addirittura vi erano anche ragazzine e ragazzini di 14-15 anni che vestivano in maniera assurda.

La gente si fermava a gruppetti,gridavano,ballavano volgarmente,bevevano e sniffavano varie sostanze che preferirei non conoscere.

Nel parcheggio,con mia somma sorpresa non vi erano solo macchine sgangherate,ma anche quelle di grande cilindrate,di marca e indubbiamente molto costose,ma faticavo a credere che le abbiano pagate,molto facilmente le prendevano in prestito;come affermavano i ladri. Ne avevo visto a centinai e avevo anche sentito gli interrogatori che mio padre li sottoponeva e quella era la loro banale risposta.

Tutti e tre scendemmo dalla macchina e Jacob si avviò ad aprire il portabagagli.

Gli sguardi di tutti gli uomini e ragazzi erano indirizzati a me e Rose e di certo non erano piacevoli né rassicuranti.

-Bella- mi chiamò Jacob,mi girai nella sua direzione e rimasi a bocca aperta mentre i miei occhi si illuminavano.

Era la mia moto. La moto che desideravo da sempre,quella che bramavo nei miei sogni più infidi.

Era una Ducati gialla canarino. ( Qui la moto -> http://www.windoweb.it/guida/sport/foto_moto_marche/moto_ducati_1098_01.jpg ) Stentavo a crederci eppure era così. Mi avvicinai con passo lento mentre la guardavo adorante,era la cosa più bella che avessi mai visto. Toccai la sua perfetta montatura con le mie mani che richiedevano un approccio per credere davvero che tutto ciò fosse reale.

-Oddio è fantastica!- esclamai in fibrillazione.

-Sicura di saper guidare questa cosa gigantesca?- mi domandò scettica Rose.

Io le rivolsi uno sguardo di sfida: - Puoi giurarci-.

-Ragazze basta adesso,tu Bella vai ad iscriverti alla gara,devi andare da quel tizio biondo che sta seduto dietro la scrivania,basta che ti dai un sopranome e hai fatto,mentre io e Rose ci daremo da fare- disse Jake.

Io infilai il mio casco nero infilandoci dentro tutti i capelli.

-Sono ancora scettica nel credere che non cadrai da quell’affare- apostrofò Rose incrociando le braccia. Le avrei dimostrato il contrario.

Avviai il motore procurando un grandissimo rombo che fece sobbalzare tutti,era pur sempre un Ducati; abbassai la visiera non prima di aver lanciato uno sguardo di sfida a Rose.

-Ci vediamo al traguardo- decretai in fine facendo stridere le gomme della moto sull’asfalto e partendo a una velocità allucinante.

Passavo tra le persone cercando di accumulare più particolare possibili,ma in realtà cercavo ben altro. L’uomo in nero. Era lui il mio nemico.

Aumentai la velocità e potenza quando vidi che ero vicina al tizio che mi aveva indicato Jacob e con una sgommata da vera motociclista mi fermai dinanzi a lui ricevendo gli sguardi ammirati e curiosi di tutti i presenti,compreso del diretto interessato.

-Hey forte la bambola!- decretò un ragazzo di fianco al biondino e io sorrisi soddisfatta dietro il casco.

-Piacere piccola,io sono Jonathan - si presentò il biondo alzandosi e porgendomi la mano,aveva un che di somigliante a qualcuno,ma non riusciva a ricordare chi.

-Il piacere è mio- risposi io senza stringere la mano che mi aveva porso.

-Graffia la piccola- decretò in fine Jonathan sedendosi.

-Devi partecipare alla gara?- mi chiese sistemando dei fogli e bevendo un sorso di birra.

Roteai gli occhi:- Mi sembra ovvio- rispose la mia voce ovattata dal casco.

-Come vuoi farti chiamare?- domandò curioso guardandomi e soffermandosi particolarmente sulle mie forme,maniaco.

-Cat woman- risposi pensando alla sua esclamazione di poco fa.

-Allora c’ho centrato prima- disse fiero di se Jonathan.

“Basta crederci”  avrei voluto rispondere ma decisi di stare in silenzio.

-Allora quella è la linea di partenza,tra 15 minuti inizierà la gara- mi informò. Scialbo.

-Sicura di voler gareggiare?- continuò,questo si che rompeva.

-Se sono qui mi pare ovvio- risposi seccata,che rottura di coglioni.

-E credi di vincere?-.

-Tutto può succedere- risposi alzando le spalle impassibile.

-Anche contro Red Lion?- continuò imperterrito.

-Chi l’uomo in nero?- domandai curiosa,Red Lion era l’appellativo che davano al loro capo o uno dei tanti che Edward mi aveva spiegato quella sera in discoteca,chissà come faceva a saperlo.

-Esattamente,lui è l’imbattuto- decretò con soddisfazione,si vedeva che aveva grande stima di quest’ultimo.

Ma non volli spendere altre sciocche parole così riavviando il motore andai sulla linea di partenza,dove altre moto erano già pronte e con mia somma sorpresa erano tutti uomini,ero l’unica donna.

All’improvviso un boato enorme provenire dalla gente si alzò e mi girai curiosa.

Una Honda comandata da un uomo vestito completamente di nero . Era lui.

Anche lui arrivò e si fermò sulla linea della partenza,più precisamente sulla mia destra.

-Mi hanno detto che saresti la nuova Gatta che crede di superarmi- mi disse l’uomo in nero con voce irriconoscibile,anche la sua ovattata dal casco.

-Mai detto una cosa del genere,sono gli altri che vanno a conclusioni affrettate- risposi sicura.

Vidi che anche lui come tutti gli altri mi stava squadrando interamente.

-Sei nuova? Non ti ho mai vista-.

-Si sono nuova- risposi sbrigativa.

-E vuoi vincere- affermò asciutto poco dopo.

-Come tutti d'altronde- risposi fredda.

-Tagliente- commentò tra se e sé.

Una ragazza,anzi più una prostituta si avviò dinanzi a noi ancheggiando volgarmente;si fermò ad un certo punto alzando una mano.

Tutti avviammo i motori rombanti,sembravano dei leoni che ringhiavano.

-Ci vediamo al traguardo- mi disse l’uomo in nero.

-Attento a non graffiarti- risposi vedendo la ragazza abbassare la mano e decretando il via.

Tutti partimmo di corsa e veloci,e mi accorsi subito che i più stupidi fin dall’inizio si contendevano il primo posto senza sapere che per arrivare primi al traguardo si doveva partire con calma,ma anche il mio avversario la pensava come me,anche lui professionista di sicuro.

Pian piano sorpassò tutti andando in testa,ma io mi mantenni dietro.

Quando vidi che stavamo arrivano a metà della corsa iniziai a giocare per davvero.

Scartai tutti quegli incapaci senza sforzo posizionandomi dietro Red Lion.

Mancava poco al traguardo e vidi nei suoi movimenti la sicurezza di vincere,ma questo è il fallo di ogni principiante,la troppa sicurezza porta alla perdita.

Con cautela,ma tenacia mia avvicinai a lui e quando mancavano solo 100 metri dal traguardo  aumentai la potenza della mia moto e vidi la sua testa voltarsi verso di me.

-Graffiato- urlai trionfante aumentando ancora di molto e tagliando il traguardo per prima.

Tutti iniziarono ad urlare esultanti,tutti mi facevano gli occhiolini maliziosi,mentre molti mi guardavano con astio,probabilmente erano molto fedeli al loro capo.

Continuai a correre fino ad arrivare vicino a Rose e Jacob.

-Andate io ritiro il mio premio e poi arrivo- decretai asciutta. Rimisi in moto e mi avvicinai a Jonathan.

-Oh mio Dio baby! Sei stata fantastica,unica, e ci hai fatto guadagnare un sacco,quasi nessuno si aspettava una tua vincita,ma abbiamo lo stesso un gruzzoletto di soldi da darti- mi disse esultando e porgendomi un sacchetto dove avevano messo i soldi,ma non mi interessavano,per questo non mi assicurai neanche se ci fossero veramente.

Stavo per andarmene quando vidi  l’uomo in nero avvicinarsi a me sempre in sella alla sua moto.

-Devo ammettere che ci sai fare- mi disse,ma notai una leggera nota sarcastica nella sua voce.

-Per vincere- risposi sicura toccando un tasto dolente.

-Sarà la prima e ultima volta- decretò minaccioso,ma non mi spaventai.

-Certo,la prima vittoria e l’ultima volta che dirai queste parole- lo sfidai allo stesso tono.

-Sei davvero un gatto,cacci le unghie-.

-E’ il mio forte- acconsentii.

-Continuerai a venire?- mi chiese quasi,speranzoso?

-Non ti renderò la vita facile,sappilo- continuai dura facendo fiorire un sorriso malizioso sul mio viso,ma naturalmente lui non lo vide.

-Neanche io- rispose.

-Allora siamo in due- così riavviai il motore e partii andando dai miei amici,con la speranza di rivederlo e batterlo di nuovo.

                                                                      ****

Mentre tornavamo a casa prendemmo a raccontare quello che eravamo riusciti a fare.

-Beh io ho vinto la gara e ho conosciuto il capo,ci siamo anche decretati guerra infinita- dissi sarcastica.

-Bella sei stata mitica,devo dire che ci sai davvero fare con le moto- si complimentò con me Jacob,ma io mi girai verso Rose soddisfatta.

-Va bene è vero,ritiro quello che avevo detto- sbuffò lei rassegnata.

Io sorrisi trionfante,seconda vittoria.

-Voi che avete fatto?- chiesi curiosa.

-Allora io mi sono avvicinata alle prostitute,lo so non è confortevole,ma sono le più pettegole e spulcerò molto facilmente qualcosa da loro,stasera sono riuscita a farmele amiche,ma non hanno detto ancora nulla-.

-Sei una prostituta adesso?- mormorai inorridita.

-Ma no,devo solo far finta,non andrò con nessuno- mi rispose lei.

-Emmett se lo sapesse ti ammazzerebbe- ma mi pentii di quello che avevo appena detto perché dallo specchietto mi lanciò uno sguardo di fuoco.

-Emmett è il tuo ragazzo?- chiese Jacob sorpreso.

-No,no e ancora no. Non lo è,se lo fosse anche Edward fosse quello di Bella,no?- chiese lei con tono di sfida e vidi Jacob guardarmi turbato.

-Non è vero,lui sta con Tanya e poi ci odiamo- mi difesi sicura.

-Non sta con Tanya,è lei che gli si azzecca addosso,poi so che gli piace un’altra ragazza- disse Rose.

-Buon per lui- risposi incazzata,chi poteva essere questa ragazza? Vidi Rose davanti alzare gli occhi al cielo esasperata.

-E tu Jacob che hai fatto?- domandai poi per cambiare discorso.

-Allora sono entrato a far parte degli spacciatori,mi stanno valutando,ma sto andando alla grande,anche la loro presenza ci servirà per scoprire di più,ma la cosa più importante da fare la devi fare tu Bella,non lasciarti scappare il capo,ok?-.

-Ok- decretai,pensando a quello che era successo quella sera e ancora il viso di Edward mi apparve dinanzi,ma scossi la testa testarda,perché c’era sempre lui nei miei pensieri?

                                                                           -

-Voglio che sappiate il più possibile su di lei,voglio che non mi scappi- disse una voce solenne.

-Certo mio signore,altro?-.

-No per oggi basta,fate come vi ho detto,arrivederci-.

Forse da lontano loro non erano gli unici che stavano indagando.

 

Heyyyy carissimi!!!Rieccomi,visto non vi ho fatto aspettare molto,anche se credo questo capitolo non sia venuto un gran che,ma aspetto le vostre opinioni per scoprire cosa ne pensate.

Chi saranno mai questi che indagano? Boh chi lo sa…voglio sapere da voi chi credete che sia.

Nel frattempo vi do un piccolissimo spoiler: nel prossimo capitolo entrerà un nuovo personaggio,cioè tutte noi lo conosciamo,ma qui avrà tutt’altro ruolo. Secondo voi chi è? Voglio sapere da voi anche chi crediate sia quest’ultimo.

Beh per il resto grazie,grazie,grazie non credo che tutte questa gente,tra minimo 350 visite al capitolo,22 preferite e 27 seguite,non siete troppe per una storia così banale come la mia?

Ma ciò non toglie che sia davvero,ma tanto,ma tanto contenta.

Passiamo ai ringraziamenti.

X SaraCullen_: eccoti sorellina mia,dopo tanto tempo sono riuscita a convincerti finalmente farti leggere questi capolavori,compreso il mio xD * si asciuga il sudore impresso sulla fronte*

Ma sono felicissima che questa storia ti piaccia,che se stai da ieri a dirmi sempre aggiorna,aggiorna e aggiorna,contenta adesso?

X chiarottina: mi fa davvero piacere che adori la mia storia,continua a leggerla e recensirla,tutto ciò non può far altro che rendermi felice.

X adry91:calma tesoro,arriverà anche il loro momento,sia per Tanya che per Jacob,ma abbi pazienza mi servono e purtroppo non sempre ti piacerà per cosa mi serviranno,ma non ti dico altro!Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo.

X EricaCullen: Ah alla fine te ne sei accorta che era dedicato a te questo capitolo!!Cecaaa!

Ahahaha xD comunque tesoro mio mi fa piacere che la storia ti piaccia,gli svolgimenti e sono curiosa di sapere le risposte alle domande che ho posto prima!!Muàà un bacione sorè.

X volpessa22:Ahhh ma ogni tua recensione mi rende felicissima davvero!!!Spero ti piaccia il comportamento di Bella anche qui!!un bacione,fammi sapere.

X Rebussii: Sono contenta che tu abbia capito,ma spero che terrai per te lo spoiler!!xDxD Mi fido Eh?? Comunque sono d’accordi con il fatto di Tanya,ti aiuto anche io a in ficcare a Tanya la moto sul naso!!xDxD Spero il capitolo ti sia piaciuto davvero!!un grande bacione.

X DivinaTheBest: Sono contentissima e felicissima che ti piaccia anche questo capitolo,davvero e concordo sul fatto che Edward è bono!!xD spero di sapere cosa pensi di questo,un enorme bacio.

Spetta a voi giudicare, a presto TanyaCullen.

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** L'amico di mio fratello ***


Heyyy a voi vi ho visto

Heyyy a voi vi ho visto!!Abbassate le asce,le pistole e anche le spade ok? Sono tornata! E’ solo che non uno dei miei migliori periodi e poi l’algebra e la geometria popolano la mia mente! xD Dopotutto cosa devo mai studiare a un Liceo Scientifico?

Beh dopo questo piccolo sproloqui vi voglio avvisare che questo capitolo è pov Alice,potrà non piacervi,ma mi serviva per introdurre una persone e fare capire altre cose. C’è una parte che so vi piacerà molto,ma premetto che è scritto da schifo,ho cercato di dare un senso un po’ poetico e morale ad alcuni concetti ma come mio solito non ci sono riuscita e aspetto sapere da voi cosa ne pensiate. Ma prima di ciò volevo consigliarvi delle ff:

-          Tutte quelle di Adry91(magnifiche)

-          Violenza e Vague di sapphire

-          E con mia somma gioia e stupore Baby-sitter di volpessa22(Tesoro ma mica me l’avevi detto che avevi scritto questo capolavoro,in confronto la mia è una cosa sciatta e insignificante,brava sono contenta anche del tuo grande successo,complimenti ancora!)

Passiamo al capitolo,buona lettura,spero vi piaccia -_*

 

 

 

 

                                                         8. L’amico di mio fratello.

 

 

POV. Alice

Era la classica domenica soleggiata qui nella Grande Mela. Di mio consueto mi ero svegliata alle 10 passate,dopo la stressante serata precedente allo Smooth Criminal,dove il mio occhio attento e furbo aveva adocchiato un bel po’ di particolare curiosi. Mio fratello Edward era tornato da poco ed io ero stata davvero felice di rivederlo,ritrovarmelo davanti più bello di prima mi aveva scaturito una gioia infinita. Edward era partito nel corso dei suoi studi di medicina per approfondire le sue tesi e lavorare a contatto con dei colleghi di mio padre che vivevano all’estero. Edward era il più grande di tutti,quando eravamo piccoli,ricordo,che lui acconsentiva quasi sempre di giocare con me alle bambole,mettendoci sempre un pizzico di giochi maschili. Un evento al quanto divertente e che non dimenticherò mai fu quando all’età di 4 anni dopo aver truccato miseramente le mie bambole,le avevo imbrattate tutte,nessuna era scampata al mio sadico progetto,ma volevo ancora giocare,così chiesi dolcemente e con aria fittizia a Edward di farmi da cavia,ma lui si era categoricamente rifiutato,neanche i miei occhi dolce aggiunti dal labbro inferiore proteso all’esterno,che tremolava leggermente per convincerlo non servì a niente; aveva la testa dura. Così decisi di usare la mia seconda arma a disposizione,infallibile questa. Scoppiai in un pianto isterico dimenandomi per terra,ripetendo,anzi gridando che Edward era cattivo con me,così mamma e papà corsero subito in mio soccorso,insieme a un Emmett pasticcione che si era sporcato completamente di cioccolata tutto il visino paffuto. Quando mi videro piangere,aggiunsi a quella sceneggiata anche la faccina a cui loro non potevano resistere e così papà mi si avvicinò e con dolcezza mi chiese:- Amore mio perché stai piangendo?- mentre mi lavava via i lacrimoni con i pollici.

-Edward non puole jocale con me- risposi imbronciata,non sapendo articolare bene le parole. Mio padre spostò il suo sguardo dolce e comprensivo da me a Edward,su cui cambiò diventando serio e riprovevole.

-Edward gioca con tua sorella e non farla piangere ci siamo intesi?- gli chiarì. Edward iniziò a sbuffare pesantemente e subito controbatté:- Ma papà lei vuole che io sia la sua cavia di laboratorio- papà lo guardava con un sopracciglio biondo arcuato :- Non credo proprio tesoro e poi cosa sarà mai?-.

-Cosa sarà mai papà? Lei vuole truccarmi,mettere quelle cose colorate nei capelli- piagnucolò Edward,ma mamma subito gli si avvicinò dandogli un bacio sulla guancia e sussurrandogli qualcosa nell’orecchio che lo convinse a giocare con me,ma quella fu la sua fine.

Mentre ridacchiavo ricordando quegli eventi non potei fare a me di constatare quando eravamo cambiati da allora. Io,Edward e Emmett eravamo sempre stati molto uniti,fino a quando non entrammo nella fatidica fase dell’adolescenza dove i miei due fratelli si accumunavano insieme perché avevano gli stessi interessi:Playstation,ragazze e uscite,mentre io rimanevo la bella sorella da proteggere. Erano diventati esageratamente gelosi di qualsiasi ragazzo,tanto che in quel periodo arrivai ad odiarli per il loro comportamento così possessivo. Ma eravamo ugualmente molto uniti. Poi successe tutto all’improvviso,un pomeriggio Edward aveva appena compiuti 18 anni e mio padre lo chiamò nel suo studio e dopo un intera giornata che passarono insieme lo sguardo verde e vivace di mio fratello cambiò. Era orami duro,freddo,consapevole,adulto.

Quando lo vidi ebbi paura di lui,di quello che ormai era ovvio che era diventato.

Da allora non usciva più con noi,tornava a casa a tarda mattinata,usava le ragazze come degli stracci,viveva nel lusso e nell’egocentrismo,non parlava più con me e Emmett definendoci ad un certo punto ancora bambini per comprendere. Aveva una comitiva ormai tutta sua,che noi non conoscevamo e che di sicuro l’avevano portato su una brutta strada,poco dopo si iscrisse a medicina e il suo comportamento divenne ancora più distaccato e lontano,ma continuavamo a volerci bene.

Si fidanzò per poco tempo con una ragazza della mia scuola,l’oca giuliva,nonché più popolare dell’istituto Tanya Denali. Edward era uno dei ragazzi più ambiti di tutta New York e io non avevo una straccio di amica o amico,solo mio fratello che si conquistò subito a scuola una gran popolarità perché era il campione della squadra di baseball,poi anche la squadra di football aveva iniziato a richiederlo a grandi linee,ma lui aveva sempre rifiutato e da allora era stato l’oggetto del loro scherno perché sapevano che senza di lui non sarebbero arrivati lontani.

Tanya in quel periodo cercava di essermi amica,ma solo con lo scopo di essere più a stretto contatto con Edward e io stufa da quella situazione schivai tutti quanti,compresi mio fratello Edward.

E fu in quel periodo che conobbi Bella,era una delle persone più buone che avevo conosciuto,una bellissima ragazza,che però non amava vestirsi alla moda,non si rendeva conto neanche della sua bellezza,era la classica ragazza semplice,acqua e sapone,una amica di cui fidarsi davvero e la ragazza giusta per mettere apposto la testa di quel scapestrato di mio fratello che intanto aveva lasciato finalmente la biondina. Io e Bella instaurammo un rapporto magnifico a cui si aggiunsero ben presto anche Emm,Angela e Ben.

Un giorno mi venne in mente di far incontrare Bella e Edward per fare in modo che i miei sogni diventassero realtà,ma tutto andò distrutto.

Proprio quando io e Emm stavamo tornando a casa e io aveva la chiara intenzione di parlare a Edward di Bella,vedemmo fuori casa nostra la macchina di Edward accesa e i vari camerieri che vi caricavano dentro delle valigie. Io e Emm ci guardammo preoccupati e così corremmo subito dentro casa,dove vedemmo parlare papà e mamma con Edward,che aveva un biglietto dell’aereo in mano.

-Edward!- gridai spaventata e lui si girò verso di noi guardandoci malinconico.

-Ali,Emm!- rispose accennando un sorriso lieve.

-Ma cosa stai facendo?- chiese Emm sorpreso e non capendo.

-Ragazzi io devo partire,vado in Europa - ci rispose sicuro,ma non mi sfuggì di certo quella nota di tristezza negli occhi.

-E perché mai? Quando tornerai?- chiesi io in lacrime e lui mi si avvicinò asciugandole.

-Vado a studiare lì,seguito da colleghi fidati di papà- ci rispose convinto.

-E non tornerai presto vero?- gli chiesi continuando a piangere.

-No,non presto,ma tornerò-.

Da quasi 4 anni solo ora era ritornato,ci sentivamo solo per e-mail e non era tornato a casa per nessuno festività e ciò non faceva altro che stringermi il cuore. Quando l’ho rivisto mi è sembrato sempre lo stesso,ma ho visto qualcosa cambiare quando ha visto Bella,ci potrei scommettere.

Ho visto inclinarsi quel suo egoismo spropositato,cadere quel suo guscio in cui si è chiuso,l’ho visto tornare per un attimo bambino,ma con sentimenti da uomo.

Per Bella è stato lo stesso,sono estremamente i due opposti e non fanno altro che schivarsi,ma si sa all’amore non ci si può scappare.

Mi ridestai da quel folto accumulo di ricordi e andai nel mio bagno per vestirmi.

( Qui i vestiti: -> http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=15058447 )

Sistemai anche i capelli e scesi giù in cucina per fare colazione. Quando vi entrai vidi Edward che sorseggiava un caffè nero,seduto dinanzi al tavolo,perso nei suoi pensieri.

-Buongiorno- lo salutai allegra,ieri mi ero proprio divertita e ora ne sentivo ancora l’influenza.- Buongiorno anche a te Alice- ricambiò Edward ancora perso in chissà quali fantasie.

-Gli altri?- chiesi vedendo che non c’era nessuno. –Mamma e papà sono a lavoro,come sempre e lo scimmione è ancora a dormire e sognare la sua fantastica biondona- rispose sarcastico.

-Beh è proprio innamorato,sembra essere stato preso in pieno dal fulmine dell’amore- dissi ridacchiando mentre mi preparavo un tè alla fragole e frutti di bosco.

-Eh si!- sospirò,ma io volli approfondire l’argomento:- Poi non riesco a concepire questo vostro completo interesse solo per le ragazze bionde! Cos’hanno di così speciale? Capisco Rosalie,ma Tanya proprio no-.

-E’ un rimprovero questo?- mi rispose scettico mio fratello alzando un sopracciglio.

-No una constatazione- affermai sicura sedendomi affianco a lui.

-E stai alludendo alla mia vita giusto? – controbatté adirato,non gli piaceva affatto che qualcuno si intromettesse nella sua vita,ma prima o poi doveva aprire gli occhi.

-Esattamente,non riesco a comprendere come tu sia riuscito a ricadere nella tela di quella!- trillai irritata a morte,quell’oca un giorno sarebbe finita nel mio forno il giorno del ringraziamento.

-Alice non ti devi intromettere nella mia vita e poi se qualcuno è caduto in una tela quella è lei- disse e vidi accendersi nei suoi occhi una luce,tradotte in poche parole:rabbia.

-Vuol dire che non ci stai insieme?- esclamai sorpresa.

-Non ci sono mai stata Alice,i miei rapporti sono sempre stati a livelli fisici- sbuffò come se stanco di dover sempre spiegare delle sue azioni.

-Ma un tempo non eri così- sussurrai tra me e me,ma lui sentì chiara la mia risposta.

-Cosa hai detto?- assottigliò gli occhi infastidito tanto che era arrabbiato.

-Edward hai sentito benissimo quello che ho detto e credo che tu sappia anche che ho ragione,non puoi continuare così a fare il libertino,giocare con le donne e con la vita,una buona volta cresci!-

Lui si alzò di scatto dalla sedia facendola rovesciare all’indietro e mi guardò con i suoi occhi carichi di astio,rabbia e odio,mai l’avevo visto così,tanto che intimorita mi alzai anche io e indietreggiai di poco.

-Cosa ne sai tu di me Alice? Cosa ne sai della mia vita? Cosa ne vuoi sapere? Sei tu quella che non è ancora cresciuta,che alloggia nel suo castello dorato,credi ancora nelle favole,nel principe azzurro e annessi e connessi,ma la vita non è quello che sembra,lì fuori è un inferno,un susseguirsi di burocrazia e criminalità,la gente si fa abbindolare facilmente,ciò che consideri giusto non lo è affatto,tutto quello che credi ti protegga svolge esattamente il ruolo contrario. Gli uomini sono corrotti,questo mondo è corrotto dall’ipocrisia,egoismo,sete di gloria,potere e soldi,ma tu Alice ancora non lo puoi capire e mai spero lo capirai,ma non puoi permetterti di giudicarmi o di criticarmi,proprio nessuno qui lo può fare. Cosa credi che faccia dalla mattina alla sera Ali? Gioco a carte e scopo ragazze bionde a non finire? Se è questa l’opinione che hai di me vuol dire che non mi conosci. Non sai quanto è difficile lasciare la tua giovinezza e i tuoi sogni per aprire gli occhi e scoprire che tutto quello che credevi bello in realtà è più oscuro di quanto tu pensi. Non pensare alla vita come un colle ricoperto da prati e fiori,quello esiste nei sogni,nei libri. Allora anche se ti voglio bene,davvero non ti permetto di dirmi ciò,perché io sono cresciuto,prima di te,prima di quanto sarei dovuto crescere ed ero solo,perché la vita è una sola e allora è solo che dovrai affrontarla. Lascia perdere le illusioni,i desideri e i sogni,non servono,sono la cosa più inutile che io abbia mai conosciuto,è la bugia più grande che io abbia mai sentito. “I sogni diventano realtà”,ma dove? Quando? Non è mai successo ed è per questo che,Alice,devi imparare a crescere e non lasciarti ammaliare dalle illusioni-.

Ero paralizzata,era da tempo che mio fratello non mi parlava così tanto ed era da tanto che non si apriva a me,ma perché quelle parole? Cosa era successo? Perché adesso non credeva in tutto quello che avevamo sempre sognato?

-Perché Edward? Perché sei così adesso? Cosa ti ha fatto cambiare così? Io ho visto,tutto è successo quando hai compiuto 18 anni e sei uscito dallo studio di papà. Ma poi perché ci hai abbandonato? Perché ti sei chiuso in questa bolla?- gridai disperata,piangendo.

-Io non devo un “perché” a nessuno. Non posso dirti cosa è successo e ho già parlato abbastanza,ma sappi Alice che la vita è questa e se già da adesso non inizi a scorticarti le mani quando inizierai ad andare avanti?... Bisogna saper guardare lontano,oltre l’orizzonte per poter essere perennemente felici,capita spesso di essere troppo realisti e lasciarsi dietro i propri sogni,ma è così che deve andare. Quando si è bambini non ci sono problemi è tutto un’avventura,un insieme di colori strani e dalle mille sfaccettature. Quando si diventa grandi non si può più sognare,bisogna mettere da parte le illusioni e accettare la realtà,la dura realtà,quella dove devi riuscire a guadagnarti tutto da solo,senza mai guardarti indietro. Quando si è bambini si vuole subito arrivare alla maturità,ma vivendola vuoi tornare ad essere bambino-.

Le sue parole,sapevo che erano la verità,ma io credevo ancora nei miei sogni e fino a quando ci sarebbero stati,avrei continuato a lottare per loro.

-Edward hai ragione,lo so. Ma oltre a tutto questo ci sono lati della vita che neanche tutto ciò può oscurare e cambiare:l’amore,Edward. Quello non lo cambia nessuno,non lo distrugge nessuno,la famiglia,anche quella esiste e lo sai,ce l’hai una famiglia;forse la realtà riesce a separarla,ma mai potrà cancellare le emozioni che dona e so che tu non le hai dimenticate,sono lì da qualche parte nascoste e forse c’è una sola persona che può farle tornare a galla- affermai sicura,lui doveva capire.

- Cosa stai blaterando Ali? Questo sono e non credo nell’amore. Che cos’è l’amore? Baci,coccole,abbracci e stupide paroline romantiche senza senso- mi rispose sputando quelle parole con acidità.

- Amavi un tempo Edward,ma sei stato così egoista e pessimista da non credere nemmeno più a quello,abbiamo due genitori che si amano alla follia,la prova vivente che quello che dico è vero,ma sei tu il ceco che ancora non vuole crederci- risposi a tono,lo stavo smascherano e lui lo sapeva,per questo motivo si teneva sulla difensiva.

-Erano altri tempi i loro- cercò di giustificarsi,ma ciò non era fattibile:- I tempi cambiamo,ma l’amore rimane lo stesso-.

-Pff- sussurrò infastidito,avevo centrato,era meglio battere quel ferro caldo prima che si raffreddasse.

-E poi non credere che non l’abbia capito,eh!-.

-Capito cosa?- domandò allarmato sbarrando gli occhi,colpito e affondato.

-Bella- risposi semplicemente e lo vidi pietrificarsi.

-Cosa c’entra lei?- sussurrò adirato. Ah è duro perdere eh fratellino?

-Lo so,ti ho visto come la guardavi,quando sposti il tuo sguardo su di lei,sei ritornato per un attimo quello che eri una volta e poi la tua gelosia non ha fatto altro che confermare la mia teoria; ti piace Bella e inoltre te ne stai innamorando-.

- Cosa hai detto? Ma sei pazza? Non hai sentito quello che ho detto? Non esiste l’amore-.

-Ma tu non ci credi più di tanto o no da quando l’hai vista? Ammettilo,sii sincero almeno una volta- lo incitai avvicinandomi minacciosa.

-Stai zitta!! Non è assolutamente vero- mi gridò avvicinandosi anche lui pericolosamente.

-Si-, -No-, -Si-, -No-, -Si-, -No-, -Si-, -No-, -Si-, -No-, -Si-.

-Basta- tuonò una terza facendoci sobbalzare tutti e due insieme.

-Emmett ma che ti urli?- lo sgridai una volto identificata la voce di mio fratello che probabilmente con le nostra urla si era svegliato.

-Ma cosa sono questa urla? No,si,no,si,no,si e smettetela! Sembrate due bambini! Ma poi perché state litigando?- ci chiese un Emm adirato e sorpreso.

-Niente- spiegò Edward frettolosamente posando la sua tazza ancora mezza piena nel lavello e correndo in camera sua. Ecco per qualsiasi cosa c’era sempre un niente;era la solita risposta con cui rispondeva a ogni nostra domanda. E quella parola faceva male più di una pallottola nel cuore.

-Visto che questa volta sei immischiata anche tu,mi spiegheresti cosa è successo?- domandò imperterrito Emmett iniziando a mangiucchiare un cornetto.

-Gli ho rinfacciato tutto quello che pensavo da tempo- soffia debolmente,mi sentivo terribilmente in colpa. Emmett quasi non si strozzò mandando giù un pezzo della sua colazione :- Alice! – gridò – ci eravamo promessi…- ma non lo lasciai finire,sapevo dove voleva arriva,per questo finii io per lui : - …si lo so,che non dovevamo rinfacciargli i nostri pensieri su di lui,lo so Emm-.

-E cosa ti ha risposto?- continuò Emme vidi nascere nei suoi occhi un nota di tristezza e dolore; il mio fratellino era sempre contento,allegro e spensierato ed era raro vederlo in quello stato,ero certa che ci soffriva quanto me.

- Mi ha detto che non capisco niente,che non mi devo intromettere,che la vita non è quella che crediamo,che l’amore,la famiglia,i sogni non esistono e che lui è dovuto crescere troppo in fretta per potersi godere la giovinezza- risposi flebile,quelle parole mi pesavano come dei macigni.

- E non ti ha detto il perché?- disse Emm sedendosi su una sedia e prendendosi la testa con le mani in una presa stanca e rassegnata. Io mi avvicinai a lui e lo abbracciai.

-No Emm,ma dobbiamo essere forti,una speranza c’è,lo sai,l’hai vista anche te- e lui annuì,come me poco convinto,ma speranzoso.

 

                                                                     **********

Ero nella mia camera e stavo dinanzi al mio armadio e valutavo criticamente quanti pochi capi,scarpe e accessori avessi.

200 pantaloni,50 gonne,300 maglie,154 paia di scarpe e quasi 500 accessori. Pochi,davvero troppo pochi. Avrei dovuto comprare e prenotare la nuova collezione Armani,Dolce&Gabbana, Gucci ecc… Ad un certo punto sentì il campanello suonare.

Uff! Qui sembrava che suonasse tutto. Scesi le scale per andare in cucina,avevo bisogno di un succo di frutta,ma quando stavo svoltando l’angolo per andare in cucina,mi bloccai. Ero pietrificata,stupefatta,meravigliata e affascinata.

Dinanzi a me vi era l’essere più bello che avessi mai visto:capelli biondi e ricci,pelle chiara,occhi di una magnifico blu intenso,era alto e il suo corpo molto muscoloso,ma non eccessivamente come Emmett. Parlava animatamente con Edward,ma non riuscivo a sentire ciò che dicevano,ero troppo attratta dai movimenti sensuali delle sue labbra e i gesti delle sue mani.

Mi sforzai di rimanere impassibile,dovevo passare dinanzi a lui e avrei dovuto fare la sostenuta,impassibile;voltai di nuovo lo sguardo su di lui,eh una parola!

Camminai decisa per dirigermi in cucina,dopotutto il mio orgoglio femminile era sproporzionato. Quando loro sentirono il rumore dei miei tacchi sulla moquet si girarono.

-Salve- dissi quando arrivai vicino a loro,stavo continuando a camminare,ma la sua voce me lo impedì.

-Salve- rispose pacato,la sua voce era all’altezza della sua bellezza,un melodia soffice ma mascolina.

-Piacere Jasper Whitlock- continuò porgendomi la mano che accettai prontamente.

-Piacere Alice Cullen- risposi a tono e vidi di striscio lo sguardo confuso di mio fratello Edward che lo alternava tra me e lui ripetutamente.

-Ah! Alice lui è il mio migliore amico,poi il nome già lo sai- annunciò mio fratello dopo poco. Io sbarrai gli occhi,mio fratello aveva un migliore amico? E d’altronde così…così…così magnifico?

-Non me ne hai mai parlato- lo accusai prontamente,ma lui non si scompose.

- Non ne ho mai avuto la possibilità- rispose alzando le spalle.

-E dove vi siete conosciuti?- domandai curiosa.

-All’università di Harvard – disse Edward con tranquillità,poi continuò :- lui però frequenta il corso di giurisprudenza-.

-Vuoi diventare avvocato?- chiesi sbalordita,non mi sembrava il tipo,certo aveva un espressione pacata,seria,ma il suo abbigliamento cioè camicia bianca,jeans scuri,giacca di pelle e scarpe nere mi avevano fatto pensare che facesse qualcosa di più attivo.

-Sono avvocato,precisamente penalista- rispose tranquillo,oddio ma era un angelo! La creatura più bella che avessi mai visto.

-Va bene Edward,quello che ti dovevo dire te l’ho detto,ci vediamo dopo- annunciò Jasper dando una pacca sulla spalla di mio fratello che intanto era rimasto in silenzio,restituendo semplicemente il gesto.

-Ciao Alice- mi salutò poi,sorridendomi solo,ma quel sorriso valeva più di tutto l’oro  del mondo.

-Ciao- sussurrai ammaliata e in trance. Mi ridestai dalle mie fantasie solo quando sentii la porta chiudersi. Mi girai e vidi Edward guardarmi in maniera strana.

-Che c’è? – chiesi curiosa.

- Ti piace – mi accusò prontamente,puntandomi un dito contro e io deglutii nervosa,mi aveva scoperto.

-No- negai con troppa enfasi e mi morsi il labbro inferiore nervosa mentre lui mi guardava trasmettendo esplicitamente il suo disappunto sul credermi.

-E’ un bel ragazzo,punto-spiegai frettolosamente scappando in cucina.

Jasper era il ragazzo più bello che avessi mai visto,anzi l’unico,nessuno mai mi aveva mai attratta così tanto,quando avevo sentito il suo sguardo sul mio corpo avevo le farfalle nello stomaco,le gambe mi tramavano,il cuore batteva all’impazzata e il respiro era irregolare. Oddio,oddio! No,no,no e ancora no. Ho già detto no?

Io mi stavo innamorando,troppo in fretta per essere vero.

- Drin! Drin!-.

Dico io chi ha avuto l’idea di inventare i campanelli,fastidiosi e monotoni,sempre a interrompere le parti più belle dei miei sproloqui?

Scocciata mi avviai all’ingresso,una lampadina si era accesa nella mia mente,e se fosse Jasper? Forse aveva dimenticato qualcosa.

 Corsi alla porta gridando come una pazza che c’avrei pensato io,ma quando aprii le mie speranze caddero nel buio assoluto e una delusione e irritazione pazzesca crebbe in me. Tanya,l’oca giuliva.

-Ciao- dissi laconica guardando criticamente il suo abbigliamento non opportuno,evidenziato dalle marche false.

-Ciao Alice- starnazzò lei e poi continuò- ma come sei bella ,davvero stai troppo bene!-.

-Lo so- risposi freddamente alzando un cipiglio altezzosa,quando ci voleva,ci voleva.

Lei continuò a guardami come in attesa di qualcosa e capii :- Si vieni Tanya ti porto nel forno-.

-Dove?- Ah! L’avevo detto,ma subito mi corressi :- Ehm scusa volevo dire da Edward- roteai gli occhi scocciata,quale santo lassù mi odiava così tanto?

Mentre salivamo il suo continuo sistemarsi la scollatura,i capelli,le unghie laccate,la mini gonna e il trucco eccessivo mi fece imbestialire,pensai che ormai era troppo. Mi fermai di colpo arrabbiata e decisa.

-A pensarci bene Edward non ti vuole vedere- sputai con acidità.

-Come? Ma se ci eravamo messi d’accorso- cercò di giustificarsi,ma non le lasciai il tempo per continuare:- Certo,ma adesso ha cambiato idea, quella e la porta,la strada la sai e perciò evapora!- Ah mi sentivo già più leggera.

-Come scusa?- domandò inorridita e incredula,oh non mi conosceva affatto!

-Hai sentito bene,tranne se hai dei problemi di udito ti consiglio l’ampliphone . Per il resto devi scomparire,non sei all’altezza di Edward,lui ti usa come un giocattolo e non mi interessa cosa provi per lui,non sarai mai una di noi e non sarai mai niente per Edward,per lui esiste un'altra. Ho sopportato fin troppo i tuoi modi odiosi e fastidiosi,sei solo un brutto anatroccolo che tenta inutilmente di diventare un cigno,ma sappi che starnazzare tutto il giorno non ti serve a niente,perciò cerca di non farti più vedere e ti avverto la prossima volta non sarò così generosa-.

E lei con le lacrime di umiliazione agli occhi scappò di casa sussurrandomi un poco minaccioso “ Te la farò pagare”,ma chi voleva prendere in giro?

-Mandata via?- domandarono in coro i miei fratelli,mi girai sorpresa verso di loro,Emmett mi guardava compiaciuto e divertito,ma avevo paura di Edward,mi girai verso di lui e rimasi sbalordita: se la rideva di brutto.

-Ahahahha…hai proprio fatto bene sorellina davvero,grazie!- oddio non si era arrabbiato e la pensava come me! Su questo punto era tornato normale,forse quello che gli avevo detto lo aveva fatto ricredere. Poi la famosa lampadina di accese. Idea! Mi avrebbe ringraziato ancora per poco.

-Edward dovresti restituire questo a una mia amica- dissi con una faccia da cucciolo indicandogli l’oggetto che avevo in mano,avevo in mente di mandare Emmett ma poi la mia lampadina amica mi aveva aiutata a capire.

-Perché io?- domandò scocciato.

-Perché tu! Adesso vai,su questo foglio c’è l’indirizzo e ti aprirà di sicuro lei- affermai sicura,Emmett intanto mi guardava stranito.

-Ma quello non è…- cercò di dire ma io lo fulminai con lo sguardo e gli mimai tra i denti un “zitto” minaccioso.

Edward scocciato prese l’oggetto,le chiavi della sua macchina e andò verso la meta che io avevo deciso per lui,sperando in qualcosa.

 

Angolo autrice:

Rieccumiiiiii!! Eh lo so siete contenti? Vi è piaciuto? Si lo so è una mezza ciofeca,anzi tutta una ciofeca,ma ho postato per disperazione,melodrammatica? Non credo.

Beh volevo fare un piccolo annuncio: Ehm,Ehm*si schiarisce la voce nervosa* Lo so che mi odierete dopo questo annuncia,anzi mi direte questa è antipatica forte! Ma non godo di un’ottima autostima per questo,vi prego,vi prego anzi vi scongiuro lasciate un commentino,anzhe ino ino,anche se una critica,sono sempre bene accette . E’ solo che vedo più di 400 visite a capitolo,non pretendo che lo commentiate tutto,ma se avete un po’ di tempo anche picculo picculo,lasciatelo ok? Perché dopo mi demoralizzo e non scrivo,lo so,mi conosco.

 E dopo questo delirio passiamo ai ringrazi menti.

Primo un ringraziamenti a tutti quelli che leggono! Grazie mille. Grazie anche ai 23 preferiti e 29 seguiti! Si lo so sono troppo per una storia sciatta come la mia.

Grazie a tutti quelli che hanno recensito:

auri777: ciao!! Ma sono davvero contenta,anzi contentissima che ti piaccia la mia storia,grazie davvero,continua a leggere e se vuoi a commentare,ma non credo di essere così brava a scrivere come dici tu!! Troppo gentile!

DivinaTheBest: Ahhh ma ogni tua recensione è uno spruzzo di allegria e di felicità davvero,il tuo entusiasmo non mi fa altro che bene!! Grazie sei troppo clemente con me!

Volpessa22: tesoro mio!!visto chi era!! Emmett? Ahhh nono!! Il nostro Jasperino,dovevo sempre introdurlo no? E poi spero ti sia piaciuto il capitolo,ancora complimenti per la storia,anche se ti volevo chiedere una cosa,ma non sei costretta,se vorresti mettere nei tuoi capitolo un po’ di pubblicità per la mia ff!! Solo se ti va!! Grazie ancora!! Sei un tesoro =D

Rebussii: carissima contenta? Hai azzeccato? E hai visto sei davvero intelligente,anche più di quanto pensi,non ti preoccupare,per chi sia i seguaci non posso proprio dirtelo mi dispiace,ma lo farò capire tra…Ehm,molto! Si! Ihihih perfida è? Nahh un po’. Grazie ancora un bacione.

EricaCullen:madòò sorella mia le tue recensione mi fanno sempre piangere,ma io ti amo troppo lo sai no? Eh no non  sono i scagnozzi di Edward xD hai sbagliato!!! Ahahahaha,ok basta!Ricomponiamoci. La parte di Tanya è quella che tu mi hai ispirato,sai la rabbia contro Delfina l’ho riversata su di lei,mica male no? Poi dì la verità il fatto del forno è troppo forte no?? Si lo so sono un genio,e anche modesta penserai tu no?? xDxD mi conosci!! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Un bacione.

SaraCullen:Sorella mia(questa volta veramente sorella) Grazie,grazie e ancora grazie,ti ho già detto grazie? Comunque non sia come sono contenta che tu abbia la mia stessa passione,davverp mi viene da piangere se ci penso!! Piaciuto il capitolo? E ti sei ricordata la battuta che ti avevo detto come spoiler?? Spero ti piaccia anche questo capitolo.

 

Ringrazio ancora tutti,davvero,un bacione vostra TanyaCullen.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Dimenticanze importanti ***


9

                                                   9. Dimenticanze importanti

 

POV. Bella

 

Oddio,ma dove era finito? Che diamine di triste fine aveva fatto? Che l’avevo dimenticato questo l’avevo capito,ma dove,quando e perché no.

Il mio carissimo cellulare era perduto per sempre,lì c’erano i ricordi di una vita,numeri di amici e momenti felici. Quante volte lo squillo di quel telefono mi aveva avvisata di un messaggio o di una chiamata importante,da me tanto attesa e grazie a ciò l’avevo lodato e contemplato per istanti durati un’eternità. E adesso? Perso,morto,non c’erano speranze. Troppo melodrammatica vero? Eppure mi sentivo triste lo stesso,anche se il motivo era futile.

Forse l’avevo lasciato in  centrale? Probabile. Corsi nella mia stanza e presi in mano il cellulare che il mio dipartimento mi aveva dato per chiamarlo;composi velocemente il numero e poi avvicinai la cornetta all’orecchio e attesi. Rispondete ,vi prego.

-Pronto distretto FBI,sono l’agente Jacob Black,con chi parlo?- annunciò quella voce che era la mia salvezza.

-Oddio Jacob,sei tu fortunatamente,non trovo il mio cellulare,per cosa l’ho lasciato lì?- domandai speranzosa incrociando le dita.

-Ciao Bella! Aspetta che controllo- mi rispose gentile come sempre,lui si che era un uomo,non come quel rossiccio…ma cos diavolo stavo pensando? Un’altra volta nei miei pensieri? Via,scioo.

-No Bella,mi dispiace,ma qui non hai lasciato niente!- oddio era la fine,la mia fine!

-E ora come faccio?- gridai isterica,buttandomi di peso sul letto.

-Non ti sembra di esagerare un po’ troppo per un cellulare?- chiese sarcastico e accigliato,in effetti!

-Va bene,grazie Jake,adesso scappo,ci vediamo dopo- e staccai.

Cosa dovevo fare? Ah si una doccia,dopo sarei dovuta andare in centrale. Scelsi di indossare una camicetta blu chiaro,alquanto scollata e attillata,jeans scuri e per finire le Logan bianche e blu.

Mi diressi nel bagno e mentre l’acqua si miscelava,iniziai a svestirmi. Quando fu tutto pronto entrai nel box e lasciai che sapone e acqua scorressero sulla mia pelle,lavandola e profumandola.

Iniziai a canticchiare Beat it.

-         Just beat it, beat it, beat it
No one wants to be defeated
Showin' how funky and strong is your fight
It doesn't matter who's wrong or right
Just beat it, beat it
Just beat it, beat it
Just beat it, beat it
Just beat it, beat it
-.

 Quelle parole mi ricordavano tanto la sera precedente. Quel ballerino dal volto sconosciuto mi

aveva affascinata più del dovuto,quei suoi movimenti così flessuosi,leggeri,aggraziati,quelle braccia possenti che mi stringevano possessivamente e contemporaneamente dolcemente. Il feeling che c’era tra noi sembrava esistere da sempre,anche se non ci conoscevamo per niente,avrei voluto tanto rincontrarlo,poter scorgere i tratti del suo viso,vedere che tutta quella bellezza che trasmetteva era davvero vera. Ma poi si sa i bei momenti finiscono sempre,la musica si era placata e lui era letteralmente fuggito da me e la realtà era tornata. Mi sembrava di volare,ma si sa poi si ritorna sempre con i piedi per terra. Ero ritornata dai miei amici,da Jacob e purtroppo avevo rivisto Edward. Edward,e se fosse lui il ballerino? Mi chiesi,ma non poteva essere,anche se aveva sul pollice lo stesso cerotto che aveva il ballerino? Coincidenze diceva il mio cervello;il cuore? Non riuscivo a sentirlo.

All’improvviso un suono fastidioso mi ridestò dalla coltra nubi di pensieri,il campanello era suonato e io ero ancora ferma,muta nella doccia?

Uscì di corsa,misi un misero asciugamano bianco e corsi al piano inferiore,forse Rose era già arrivata? Guardai di sfuggita l’orologio e mi accorsi che era maledettamente in anticipo.

Mi diressi all’ingresso,ma quando aprì la porta mi irrigidì e spalancai gli occhi dalla sorpresa,era davvero l’ultima persona che pensavo di vedere.

Edward.

Anche lui fermo,immobile e muto,mi guardava famelico con quei due rubini che aveva come occhi;ma poi perché mi guardava così? Come un leone guarda l’agnello?

Ops,me ne ero dimenticata;ero avvolta da un misero asciugamano che copriva quasi niente e di riflesso mi ci si strinsi ancora di più imbarazzata.

-Ciao,cosa ci fai qui?- cercai di spezzare quel silenzio così imbarazzante e lui scosse la testa come a scacciare dei pensieri malsani.

-Oh scusami,non sapevo fosse casa tua,mi hanno solo rimandato a consegnarti il tuo,ehm,cellulare- mi rispose imbarazzato grattandosi un po’ la nuca.

-Certo,accomodati,mentre io vado a vestirmi- dissi fregandomene del cellulare che era sceso all’ultimo posto della mia lista e scappai nella mia camera per indossare i vestiti che prima avevo scelto. Asciugai velocemente i capelli e mi precipitai giù dal mio ospite.

Lo trovai in salotto,intento a leggere i titoli dei miei libri preferiti. Quando mi vide entrare,lasciò il libro che aveva in mano e mi sorrise ammiccante,oddio potevo morire!

-Ti piacciono i classici?- mi chiese allegro e io annuì semplicemente,troppo indaffarata a contemplarlo.

-Eppure Twilight non è un classico,sarà uscito all’incirca 5 o 6 anni fa- mi apostrofò sorpreso.

-All’interno vi sono tratti spunti dei miei romanzi preferiti e anche se è stato scritto in epoca moderna ha la stessa fluidità e eleganza di un classico della Austen- risposi sicura della mia tesi.

-E tu puoi ambientare temi così potenti come quelli di Orgoglio e Pregiudizio o Ragione e Sentimento con una misera storia di un vampiro e un’umana?- apostrofò sarcastico.

-Il misero e il futile è quello che dà più progresso,la storia è semplice e istruttiva e non è tantomeno l’aspetto dell’essere vampiro o umano a fare differenze nell’amore,come l’orgoglio in Elizabeth e il pregiudizio in Mr.Darcy,semplicemente è la lealtà e verità dei sentimenti a differenziarli- affermai più che sicura,avevo ragionato a fondo su quegli argomenti.

-Come può una banalità del genere essere paragonata alla grandezza dei classici? Ti sembrerà strano,ma li ho letti e studiati a fondo la maggior parte e ho sentito parlare molto di questa saga:Twilight; molti la considerano ed elevano per la bellezza esteriore del protagonista maschile e dell’antagonista,ma non sono mai stati introdotti degli argomenti come i tuoi- controbatté sicuro.

-Le ragazzine di oggi sono superficiali e alquanto bizzarre e l’intento della Meyer non era di trasmettere una bellezza divina,ma di un sentimento vero,puro,senza pretese,dove il sacrificio è all’ordine del giorno,dove il proibito è una leggera distanza che va colmata dal coraggio e la verità dei sentimenti- dissi sedendomi sul divano e lui si accomodò sulla poltrona di fronte a me.

-E l’amore? Sei sicura che è quello che provano veramente?- domandò alzando un sopracciglio.

-L’amore è sempre la causa di tutto ciò,aizza una mandria e poi la calma. E’ appunto l’amore ad unire due anime così difficili,due vite opposte e due situazioni quasi paradossali,è l’amore che fa da collante a due anime,non la legge degli opposti che si attraggono,quello esiste solo nella fisica. La scrittrice dice ampiamente che anche se lui è un vampiro tormentato e lei una semplice ragazza l’amore sboccia anche se il campo è arido,anche se non è acqua quello di cui si ciba e i due protagonisti inondano il loro di amore di sangue,che equivale come sacrificio,perché l’amore non è costituito da parole buttate al vento o uno scambio di effusioni inutile e morboso,ma il sacrificio,la duratura costanza dell’essere pronti a tutto,è per quello che veramente si ama- finì azzittendolo,ma poi continuai :- Leggi i libri e potrai constatarlo da te,non è un libro per adolescenti in crisi ormonale,ma per chi veramente sa leggere ciò che nascondono le parole-.

Lui guardò la copertina raffigurante due mani incrociate che mantengono la mela rossa.

-Lo farò- mi assicurò e mi ritenni soddisfatta.

-Il cellulare l’ho posato sul tavolino all’ingresso- mi annunciò sereno.

-Grazie,l’avrò dimenticato a casa tua l’altro giorno,ma tu come facevi a sapere che era il mio?-gli domandai curiosa.

-Ehm in realtà non sapevo che era tuo,Alice mi ha detto di portarlo a una sua amica,scrivendomi l’indirizzo su un pezzo di carta- mi disse leggermente imbarazzato mostrandomi foglietto.

Alice,adesso capivo un sacco di cose,quella pestifera di un folletto era davvero malefica! Ma alla fine mi dispiaceva? Un po’. Bugiarda,bugiarda,perché in realtà non mi dispiaceva per niente e anzi avrei voluta ringraziarla,ma con lei era meglio restare zitta.

-Ah!- risposi,e che risposta! Formidabile.

-Divertita ieri al locale? Ho notato che ti piace molto Michael Jackson-  disse sorridendomi.

-Si,lo sognavo da quando ero piccola- risposi sincera.

-E quel ragazzo,Jacinto, è il tuo fidanzato?- mi chiese socchiudendo gli occhi,irritato?

-Jacinto chi?- e adesso questo da dove sbucava?

-Si quel ragazzone che ti stava addosso come una zecca- constatò acido e ci potevo mettere la mano sul fuoco,anche se era una cosa poco credibile,ma era geloso.

-Sei geloso?- chiesi sorpresa al massimo.

-Chi io? No! Assolutamente no,era solo per curiosità- rispose con tranquillità alzando le spalle e mi parve ovvio che mi ero sbagliata,troppo bello per sembrare vero,ma che stavo dicendo?

-Comunque Jacob,perché è questo il suo nome,non è il mio ragazzo,ma un co…amico- mi salvai i calcio d’angolo.

-Ah,ok!- affermò con naturalezza e vidi scorgere sulle sue labbra perfette un piccolo sorriso.

 -E a te come va con Tanya?- domandai ironica e acida.

-Benissimo- rispose sorridendo,non c’era proprio motivo per sorridere!Argh!

-Come fa ad andare benissimo con una persona del genere?- gli domandai affermando tutto il mio disappunto.

-Infatti va benissimo perché non ci sto insieme,non ci sono mai stato- disse rendendomi,chissà per quale strana ragione,felicissima.

-Ah! Ma lei…- cercai di spiegare,ma lui mi fermò:- Lei interpetra solo quello che le conviene,ma stamattina mia sorella ha avuto buon gusto nell’esternare al mio posto tutto il disappunto di queste sue stupide illusioni-.

Oddio!Oddio!Ma io amavo Alice.

-Alice è una grande- e lui a quell’affermazione alzò un sopracciglio curioso e subito mi accorsi del mio fallo:- nel senso che nessuno la sopportava,può stare con chi vuole,anche con te,ma visto che sto spesso con Alice e tu sei suo fratello l’avrei incontrata troppo spesso- mi immedesimai in un discorso contorto che non convinse me,figuriamoci lui!

-Io adesso devo andare,ho delle commissioni da svolgere-annunciò alzandosi e io lo accompagnai alla porta,gli e l’aprì,ma prima che potesse andarsene lo ringraziai ancora per il cellulare dandogli,anche se imbarazzata,un leggero bacio sulla sua guancia calda e perfetta.

Oddio! L’avevo veramente fatto?

                                                              *********

-Allora Bella cosa è successo?- mi chiese per l’ennesima volta Rosalie,mi stava portando alla disperazione.

-Niente- risposi per la,ventesima volta?

-Lo vedo quando succede qualcosa- mi disse togliendomi da mano i fascicoli che stavo leggendo distrattamente nel nostro ufficio.

-Ma ti dico che non è successo niente-continuai imperterrita.

Lei essendo di fianco alla mia scrivania si accovacciò fino ad arrivare alla stessa altezza mia:- Ti ho detto che lo so,punto. Perché mentire?-.

-E va bene,ma ti ripeto non è successo niente- risposi sconfitta e lei super eccitata si sedette sulla scrivania,incrociando le braccia.

-E’ venuto Edward oggi a casa mia- confessai nervosa,torturandomi le mani.

-Oddio e che è successo?- e roteai gli occhi sofferente.

-Te l’ho detto niente,Alice gli ha detto di riportarmi il cellulare che avevo scordato a casa sua- dissi asciutta.

-E di cosa avete parlato?- continuò,oddio ma come era stancante!

-Abbiamo discusso di libri- iniziai e lei mormorò:- Che noiosi!- mentre io le regalai una occhiata di rimprovero: -E poi mi ha chiesto se stavo con Jacob,gli ho detto di no e in più mi ha confessato che non è mai stato con Tanya-.

-Ma è fantastico!- gridò abbracciandomi.

-Bella,Rose venite il capo vi vuole parlare- ci annunciò Jacob mentre entrava nell’ufficio. Io e Rose ci guardammo nervose e poi ci recammo da mio padre.

-Ragazze venite,dobbiamo continuare la missione e questa volta andrete solo voi- annunciò Charlie una volta che entrammo.

-Cosa dobbiamo fare?- chiesi seria e diplomatica.

-Dovete ritornare di nuovo al Red Lion e scoprire qualcosa ,farvi vedere di più,entrare meglio nel giro. Jacob non verrà perché mi serve qui-annunciò serio mio padre.

-Va bene,andiamo subito- dicemmo io e Rose e insieme partimmo a casa.

                                                              ********

(Vestito Rosalie-> http://www.sfilate.it/photo/Ilary-Blasi-in-Roberto-Cava.jpg ,scarpe Rosalie-> http://i19.ebayimg.com/05/i/001/3e/c0/ae37_10.JPG ,Vestito Bella-> http://images.privateoutlet.typhon.net/vente/702_free_for_humanity/68621-1-240.jpg ,scarpe Bella-> http://i71.twenga.com/moda/scarpe-a-punta/decolte-nero-punta-stondata-tp_1051758474783048239.png )

Il Red Lion si presentava dinanzi a noi come la prima volta,maestoso,oscuro eppure tremendamente affascinante.

Io e Rose entrammo e ci sedemmo al bancone ordinando due Martini rosati. Dopo averne bevuto Rose mi disse che aveva avvistato qualche ragazza che aveva conosciuto alla gara e perciò andò da loro,mentre io mi mischiai tra la gente e tra una spinta e un’altra mi ritrovai al centro della pista,così decisi di divertimi anche un po’ iniziando a ballare.

Un paio di ragazzi iniziarono ad accerchiarmi e i loro sguardi non erano per niente rassicuranti. Pian piano uno si avvicinò e allungò una mano sul mio sedere,sorrisi maligna,mi girai nella sua direzione e lo guardai maliziosa,gli presi delicatamente la mano,feci diventare improvvisamente la presa più sicura,gli storsi il polso e lo inchiodai dietro la sua schiena.

-Adesso cosa tocchi?- gli sussurrai sensuale e ironica all’orecchio mentre lui iniziava a tremare dalla paura.

Girai ancora una volta il polso e lo voltai nella mia direzione e lui si ritrovò dinanzi alla mia scollatura e iniziò a sbavargli addosso;alzai gli occhi al cielo,patetico, e più veloce di un fulmine gli assettai un ginocchio nello stomaco facendolo piegare dal dolore.

-Sai che se si guarda troppo si finisce per farsi male?- domandai sarcastico e continuai a ballare indifferente a quell’energumeno steso per terra.

Dopo un po’ incominciai a scocciarmi così mi incamminai al bancone di nuovo,ma a metà strada mi fermai perché una presa calda e decisa mi aveva afferrata per il polso. Mi girai stizzita,pronta a stendere anche un altro imbecille,ma mi raggelai quando vidi la persona dinanzi a me.

Di nuovo ci incontravamo qui.

-Edward- sussurrai estasiata e meravigliata,era davvero un’apparizione divina,indossava una camicia nera sbottonata sopra,in modo che si vedesse il petto muscoloso e perfetto,jeans bianchi e scarpe nere di marca,mentre i capelli erano perfettamente in disordine.

-Bella- rispose lui placidamente.

-Cosa ci fai qui?- gli domandai curiosa,accigliandomi.

-E tu?- rispose sarcastico.

-Lo sai che non si risponde a una domanda con un’altra domanda?- dissi a tono e lui ghignò maligno e divertito.

-Certo,ma questo non vuol dire che lo debba fare- continuò imperterrito e risi anche io di gusto.

-Allora non vuoi rispondermi?- tentò furbo,ma non ci cascai.

-No e nemmeno tu immagino- lo apostrofai inclinando la testa curiosa.

-Hai centrato- disse sereno.

-Posso offrirti qualcosa?- continuò galante e io accettai immediatamente.

Io ordinai un Vodka Lemon mentre lui un Tequila. Continuammo a chiacchierare sereni e tranquilli,per la prima volta,e scoprii che era diverso da come si mostrava. Mi raccontava aneddoti della sua vita in maniera curiosa,ma non sapevo perché avevo come la sensazione che stesse tralasciando qualcosa di importante.

Io gli raccontai del divorzio dei miei,della mia decisione di andarmene da mia madre,donna troppo materialista e egoista,del fatto che non gli parlavo da dieci anni,da quando aveva deciso di sposare Phil,giocatore di baseball discreto molto più giovane di lei,ma il mio problema non era lui,tantomeno lei,con quei suoi fari infantili,la sua mancanza di interesse nei miei confronti che non mi toccava più di tanto,la sua costante assenza,quella sua arroganza nel affermare che me ne ero voluta andare  da lei senza pensare che il motivo era appunto lei,aveva molti più anni dei miei,ma naturalmente sembravo io la madre e lei la figlia. Non era mai stata una madre e forse non lo sarebbe stato mai. Mio padre non si era mai intromesso,solo all’inizio aveva cercato di persuadermi nell’incontrarla,ma dopo le miei continue negazioni si era arreso. Lui era stato veramente un genitore.

La musica da assordante e fastidiosa all’improvvisa divenne delicata e leggera. Edward mi invitò a ballare.

-Sai ballare?- chiesi scettica.

-Me la cavo- rispose vago.

Andammo al centro della pista e lui mi prese tra le sue braccia iniziando una danza leggere. Mi fece volteggiare per poi far scontrare la mia schiena con il suo petto.

-Allora come vado mia maestra?- mi domandò all’orecchio con fare suadente.

-Discreto- non mi sbilanciai anche se dovevo ammettere a me stessa che ballava davvero bene.

-Allora mi preferisci in questa veste o in quella allo Smooth Criminal?- domandò serafico e io mi raggelai sul posto. Era davvero lui.

-Allora eri davvero tu…-sussurai estasiata e accigliata,stringendomi non so perché di più nel suo abbraccio caldo e protettivo.

-Si,te ne eri accorta?- continuò dolce sussurrandomelo nell’orecchio e ciò mi provocò mille brividi.

-Si- risposi leggera,sentivo il respiro mozzarmi e il cuore andare a mille.

Mi fece girare per far scontrare i nostri petti e mi guardò con una sensualità e passione inaudita. Il suo sguardo e il suo tocco mi provocavano delle sensazioni strane,così forti e incessanti.

I nostri sguardi si intrecciarono in un abbraccio senza fine e senza accorgermene i nostri visi si stavano avvicinando,fino a quando,insieme,non colmammo la distanza tra le nostre labbra.

Le sue labbra erano così dolci,così morbide e calde. All’iniziò fu un bacio leggero,superficiale,poi divenne passionale,la sua lingua lecco il mio labbro inferiore come a chiedermi il permesso che io naturalmente subito acconsentì socchiudendo le labbra e facendo scontrare le nostre lingue che iniziarono a danzare leggiadre,poi sempre più possessivamente;mi mordicchiava il labbro inferiore in una maniera così passionale e erotica che dovetti staccarmi un attimo per riprendere fiato,ma subito la danza ricominciò e accidentalmente i nostri bacini si incontrarono e lo trovai profondamente eccitato,ed io non ero di meno e gemetti di sorpresa e frustata.

Quando ci staccammo posai la mia fronte sulla sua e l’occhio mi cadde sull’orologio sul suo polso,erano le 2.13,era tardi,anzi tardissimo. Velocemente mi staccai di lui sorprendendolo e corsi letteralmente via,spaventata,non sapevo cosa mi stava succedendo,corsi fino a quando non trovai Rose,la presi per il polso e la pregai di andarcene,sentivo come se mi stesse seguendo.

Vedendo il mio sguardo non protestò e sotto il manto nero della notte e il chiarore della luna ce ne andammo,mentre dentro di me,nacque quel sentimento che mi faceva più paura di qualsiasi cosa:

nello stesso luogo,nello stesso periodo e per la stessa persona della scorsa volta.

 Angolo autrice:

Heyyy rieccomi! Si lo so son imperdonabile e il capitolo è scritto male e fa schifo,volevo scriverlo meglio,ma sono impedita che ci devo fare? Vabbè aspetto voi per trarre delle conclusioni e affrettate e crogiolarmi nella sofferenza. Ihihih!Scherzo,comunque fatemi sapere,è importante.

Ah sto scrivendo una nuova ff che trovate sul mio profilo si intitola “Sottomissione d’amore” non è un granché,ma vorrei sempre sapere un vostro parere,siete voi i validi giudici.

Lo sproloqui su Twilight è bizzarro e sciatto,lo so,ma è quello che penso e volevo inserirlo.

Ringrazio i 29 preferiti e i 38 seguiti.

Risposte alle recensioni:

X alice_very_love:Eccomi cara! Il tuo entusiasmo è davvero un’ottima cosa e credo di aver centrato la tua idea di dove andava no?Fammi sapere.

X EricaCullen:cara sorella ma tu scleri troppo davvero ed eccoti il POV. Bella così non mi scocci più xDxD Fammi sapere.

X Kany_Love: grazie carissima!Davvero troppo buona. Continua a recensire.

X volpessa22:tesoro che lunga recensione! Mi sono commossa davvero,mi hai davvero onorata,ma tu sei davvero brava! Non puoi dire il contrario e non voglio che ribatti!!Prrrr! Scherzo,comunque grazie ancora e spero il capitolo ti sia piaciuto.

X Adry91:Amoree mio! Ma non devi scusarti a tutti capita di dimenticarsi di leggere,con i mille pensieri che hai poi,per questo non crearti alcun problema,per il resto ce lo diciamo tutti i giorni xD!!Un bacione.

X DivinaTheBest:Cara eh non posso dirti se si mettono insieme o meno Alice e Jasper,mi dispiace,leggendo lo scoprirai,per questo ti ringrazio dei tuo complimenti e il tuo entusiasmo che mi rende sempre felice.

X SaraCullen:Sorellina anche io ti amo e visto? Tu e Erica avete avuto il vostro POV.Bella e ora non rompere più ok? Fammi sapere un bacione.

X Auri77:Cara grazie e davvero grazie!Troppi complimenti e fammi sapere se ti piace anche questo capitolo!

 

Volvo consigliarvi la ff:

di adry91,volpessa22 e SaraCullen.  Tutte stupende,davvero ne vale la pena.

 Un bacione alla prossima la vostra TanyaCullen.        

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Illusioni ***


9

                                                            10.Illusioni.

 

POV. Bella

 

Ero stesa sul mio letto,supina e questo ormai stava succedendo da…? Ah si 6 ore,erano le 8 del mattino e io non avevo ancora chiuso occhio,mi sarei dovuta alzare e andare a scuola,ma non avevo voglia di fare nessuna delle due cose.

Perché? Semplice. Ero confusa;cuore e mente stavano lottando in una guerra eterna,che sembrava non voler dettar verdetto e vincitore e questo ancora perché? Perché non mi degnavo di ascoltare le ragioni di nessuno di loro.

Mi toccai con la punta delle dita le labbra che sembravano ancora gonfie a causa di quel bacio che ci eravamo scambiati. Passai la punta della lingua su quest’ultime e potevo sentire ancora il suo sapore,così dolce,così forte e così strano.

Tutto di quella situazione richiamava stranezze e incomprensioni,perché era successo? Di sicuro lo volevamo entrambi,ma la causa scatenante mi era ancora nascosta.

Possibile che mi attraesse uno sconosciuto? Cioè un vecchio sconosciuto che poi si era rivelato il fratello della mia migliore e del mio migliore amico e in così poco tempo mi aveva letteralmente stregata. Ma non sapevo perché il verbo “attrarre” in tutta quella situazione stonava;si stonava perché mi sembrava così banale e diminutivo.

Il cuore ero certa stava urlando il vero motivo di tutto ciò,ma avevo deliberatamente deciso di ignorarlo;mentre la mente mi gridava a sua volta di ascoltarlo per una volte,perché il cuore ha la ragione che la ragione non ha.

Che frase bella e fata,vero? Eppure racchiudeva dentro di sé chissà quanta verità,esperienza. Ma se l’orgoglio è più grande di quello che provi? O per lo meno questo lo dovevo ammettere,la paura. Ecco era proprio lei che mi terrorizzava,avevo questa innata fobia di ascoltare il verdetto del mio cuore,lo immaginavo,ma non ne volevo essere consapevole.

Cosa avrei fatto? Bel mistero,bell’incognita. Forse la soluzione migliore era di ignorare tutto e andare avanti come stavo andando,mai cambiare la vecchia via con la nuova.

Oggi la mia mente era piena di proverbi,tutti così veri,ma la vera paura non era tanto sentire cosa il cuore mi avrebbe detto,la mia vera fobia era che sapevo che qualsiasi cosa mi avrebbe detto il cuore,sarebbe stata più che vera.

E se non l’accettassi? E se quel così banale ragionamento in realtà non era niente? Forse avrei dovuto provare,forse no. L’indecisione albeggiava e circondava la mia mente,ma dovevo essere forte,coraggiosa e così decisi.

Chiusi gli occhi e ascoltai quelle parole mute che dettava il mio cuore.

Mi sono innamorata.

Strabuzzai gli occhi incredula,paura,niente poteva essere più tragico di questo e come ho detto prima il cuore aveva ragione;ero maledettamente e fottutamente innamorata di Edward.

Mi aveva baciato anche lui si,ma chi mi diceva che anche lui provava i miei stessi sentimenti? Nessuno. Ma dovevo provarci,avrei dovuto tentare,non dicendogli e lo in faccia naturalmente,ma di sicuro dovevo capire se per lo meno gli piacevo,non pretendevo niente.

Mi alzai frettolosamente dal letto,mi lavai velocemente,indossai la divisa,mi truccai leggermente e mi precipitai a scuola.

La mattinata passò velocemente ,senza intoppi,Alice e Emmett sembravano essere nel mondo delle nuvole. Emm lo potevo giustificare,Rosalie ormai era parte integrante della sua mente e del suo cuore,ma il comportamento di Alice mi era ambiguo.

Mentre uscivamo dall’istituto mi avvicinai a lei e le chiesi preoccupata.

-Alice che ti succede?- .

-Oh Bella devo raccontarti una cosa- mi rispose allegra,saltellando sul posto.

-Va bene,dimmi- la incitai,ma lei scosse il capo negativamente.

-No Bella,qui no,oggi puoi venire a casa mia così ti spiego tutto per bene?- mi chiese speranzosa mentre io sgranavo gli occhi,tutto ciò implicava che avrei inevitabilmente incontrato Edward,ma male che vada dovevo aiutare la mia amica,

-Va bene Alice,passo da te subito dopo pranzo ok?- le dissi sorridendole e lei mi saltò letteralmente addosso ringraziandomi ripetutamente.

Corsi a casa e dopo aver mangiato a volo un piatto di pasta corsi di sopra a chiamare mio padre.

-Pronto?- rispose alla mia chiamata.

-Papà sono Bella- gli annunciai.

-Oh Bella dimmi,è successo qualcosa?- il caro papà protettivo.

-No,no. Volevo solo chiederti se oggi potevo andare da Alice,ha bisogno di me,verrei in centrale più tardi- dissi speranzosa e incrociai le dita.

-Va bene,Bells,ma non fare troppo tardi- mi rispose tranquillo,evviva!

-Certo papà a dopo!- e attaccai felici. Salii in camera mia e mi tolsi la divisa,mi precipitai all’armadio e qui arrivarono i dubbi e i problemi. Mi sarei dovuta vestire normale o più in tiro? C’era il rischio che lo incontrassi,ma di certo non volevo che si notasse che appunto mi ero vestita tutto di punto per attirare l’attenzione,così decisi di vestirmi sportiva e casual.

(Qui i vestiti di Bella-> http://www.polyvore.com/bella/set?id=17047875 ). Presi i miei occhiali e scesi giù nel salone,ma ad un certo punto mi fermai,come ci sarei arrivata da Alice? Non potevo di certo chiamare Rosalie per farmi da taxi e nemmeno Jacob,anche se sapevo che non avrebbe rifiutato. Ma poi la lampadina mi si accesa e un sorriso furbetto appari sul mio viso. Non l’avevo mai usata,ma ora era giunto il momento. Risalii di nuovo in camera mia e frugai nella mia piccola cassaforte fino a quando non le trovai,le presi,chiusi la cassaforte e mi precipitai giù.

Andai nel mio garage e dopo che la porta fu aperta vi corsi all’interno,mi avvicinai e tolsi il tendone che la ricopriva e finalmente dopo un tempo che mi apparve infinito dinanzi ai miei occhi si presentò il mio gioiellino che di sicuro avrei usato questa volta e non l’avrei nascosto,mai più.

Eccola la mia Audi R8,magnifica,veloce,scattante,invidiata e soprattutto costosissima. Mel’aveva regalata mio padre nel giorno in cui presi la patente e adesso finalmente potevo usarla,ne ero all’altezza. ( Qui la foto della macchina-> http://moryhp88.files.wordpress.com/2008/02/audi-r8.jpg un sogno!).

Mi precipitai all’interno dell’abitacolo e toccai sognante il manubrio,i sedili e quant’altro. E dopo un tempo che mi parve infinito,finalmente inserii le chiavi del motore e partii,dritta dritta verso la mia meta.

L’enorme villa Cullen si presentò dinanzi a me in tutta la sua eleganza,magnificenza e accortezza,così bella,ma non sfarzosa,così elegante,ma non esagerata,così grande,ma per niente enorme. Mi diressi velocemente al portone principale,chiusi il motore momentaneamente,uscì dall’abitacolo e mi avvicinai al citofono per poi suonare.

-Si chi è?- mi rispose una voce grande,potente,era di sicuro Emmett.

-Emm,sono io Bella,apri il portone grande- risposi ovvia,ma anche elettrizzata dalla faccia che i miei amici avrebbero avuto una volta vista la mia magnifica macchina.

-E perché mai?- rispose sorpreso,avevo colto in pieno.

-Perché devo mettere in garage il mio gioiellino- dissi sorridendo sorniona.

-Oddio,ma perché hai una macchina?-urlò e io mi scostai dall’apparecchio,di sicuro c’avrei rimesso un orecchio.

-Senti Emm,aprimi e aspettami giù,così ti faccio vedere- annunciai asciutta e mentre chiudevo sentii il suo urlo entusiasta mentre chiamava Alice.

Rientrai nell’auto e riavviai il motore,pronta per entrare in scena. Non ero di certo una persona esibizionista,ma oggi dovevo dare una svolta,cambiare per un attimo marcia.

Quando il cancello fu completamente aperto feci rombare il motore e a gran velocità entrai e scesi giù nel garage. Li trovai entrambi vicino alla porta da dove erano entrati con gli occhi sbarrati dalla sorpresa,ma visto che oggi mi sentivo folle,per quanto le rivelazioni ci causano ciò,decisi di azzardare una cosa che avevo provato tanto tempo fa. Aumentai ancora di più la velocità  e mi diressi verso di loro e vidi Alice gridare dalla paura,mentre io sorridevo diabolica,ma quando fui a debita distanza da loro invertii la marcia e con una sgommata di ruote girai la traiettoria dell’auto,come si vede nei film,quelle inversioni spettacolari e pericolose che avevo imparato a fare e che finalmente avevo potuto far vedere. Dopo aver parcheggiato degnamente la macchina,scesi e mi avvia verso di loro.

Emmett stentava a crederci mentre Alice aveva uno sguardo preoccupato e terrorizzato.

-Ma cosa ti è venuto in mente? Potevi rimanerci secca!- mi sgridò Alice furiosa,ce dolce si preoccupava per me e mi immagino cosa direbbe se venisse a sapere cosa faccio di notte alle corse clandestine.

-Ma dai era solo un giochetto- mi giustificai alzando le mani innocentemente.

-Oddio,ma Bellina sei stata fantastica,me lo insegnerai vero? Poi la macchina,oddio magnifica,dove la  tenevi nascosta?- mi domandò euforico Emmett,sembrava che volesse saltare sul posto dalla felicità.

-Da un po’,ma non ho mai voluto usarla- risposi con ovvietà.

-E me la farai provare,vero?- mi chiese speranzoso mentre io lo guardavo con un sopracciglio alzato.

-Certo,basta crederci- gli diedi una pacca sulla spalla e insieme a Alice entrammo in casa,ridendo.

Dopo aver preso dei biscotti e del latte con il caffè salimmo sopra in camera di Alice,stese sul suo grandissimo letto e iniziammo a parlare.

-Dai dimmi Alice,non tenermi sulle spine- la incitai mente mangiavo un biscotto.

-Bella,vedi io stavo a casa ieri e dopo aver discusso con Edward…- iniziò a spiegare e io alzai gli occhi al cielo ,quando doveva raccontare qualcosa si perdeva in dettagli inutili.

-Si,ma voglio sapere il succo della storia- ma poi ricordai che aveva nominato il suo nome e mi drizzai a sedere immediatamente.

-Aspetta,aspetta,perché hai discusso con Edward?- chiesi ansiosa e Alice mi guardò sospettosa.

-Perché ti interessa così tanto?- mi domandò.

-No,non mi interessa,sono solo dispiaciuta che tu abbia litigato con tuo fratello dopo che non lo vedevi da anni- risposi ovvia,alzando le spalle indifferente e dal suo sguardo capii che l’avevo convinta.

-Va bene,vado al dunque. Allora ieri è venuto a trovarlo un suo amico,bellissimo,unico,un sogno, capelli biondi e ricci,pelle chiara,occhi di una magnifico blu intenso,oddio non ho mai visto un ragazzo più bello di lui- disse sognante e io le sorrisi allegra,avevo capito dove voleva arrivare la mia amica sognante.

-E…?- la incitai e lei mi sorrise sincera,avevamo un feeling unico,capivamo ogni minimo particolare l’una dell’altra.

-E credo di essermene innamorata,davvero-decretò con un sospiro arrendevole;io mi alzai e l’abbracciai con affetto.

-Ne sei sicura sister?- le chiesi dandole il suo nomignolo preferito e lei mi sorrise entusiasta.

-Si-.

-Ne vale la pena?- insistetti tenace per essere sicura se era il caso di consigliarle di lottare davvero,ma vidi solo l’intensità e il luccichio dei suoi occhi che mi affermarono che era amore,ancora acerbo,ma pronto per crescere e maturare in qualcosa di grande e duraturo.

Il pomeriggio scorse veloce,tra una risata,nuovi abiti da indossare,le intrusioni ironiche di Emmett che non faceva altro che chiedermi se sarebbe giusto chiamare Rose o mandarle un semplice messaggio. Il mio scimmione,così grande,ma anche così piccolo dentro,vedevo anche dentro i suoi occhi un amore puro,limpido,lineare,forse fuori dai canoni,ma si sa solo i matti vanno avanti. Solo il mio sembrava essere un sentimento così strano,così problematico e inusuale,ricco di incognite,ricco di incomprensioni,di cose non dette e sguardi ambigui,di gesti confusi,un irruenza così passionale,un bisogno malsano,un amore così incomprensibile e così pieno di insicurezza.

Vedere i miei amici allegri,innamorati era più importante della mia felicità,perché se loro erano felici lo sarei stata anche io,non mi sono mai curata di me stessa,quasi mai,la mancanza di una figura materna mi aveva portato a non avere un spastico bisogno di affetto o di egoismo perché i sogni altrui si realizzavano e miei no. Credevo nell’amore,ma non lo avrei cercato,non lo avrei rincorso come molto adolescenti di oggi fanno,così stupide da capire che il vero amore è quello che ti spiazza perché così improvviso e irruente,così sconvolgente,tanto da non capire che è proprio lui quello che ti sta sussurrando e ti sta entrando dentro,nell’anima,nel cuore e negli occhi.

Sorridere sinceramente era quello il dono più bello,quello di averlo e di donarlo,perché forse il sorriso è davvero l’unica medicina efficiente.

Ormai era passato tanto tempo e io sarei dovuta andarmene,il dovere mi chiamava.

-Ragazzi io adesso andrei ,mio padre necessita del mio aiuto nelle faccende domestiche-inventai al momento,alzandomi e indossando la giacca e gli occhiali che però misi sul capo.

-No Bellina,proprio adesso te ne vai? E con Rose?-mi disse sconsolato con un broncio dolcissimo.

Io gli accarezzai la testa dolcemente e gli dissi sincera:-Segui il tuo cuore e saprai dove andare-.

Lui sgranò gli occhi e poi mi guardo stralunato:- Credo di non aver capito- disse sincero,io e Alice scoppiammo a ridere di gusto,certo che era proprio tonto.

-Fai come ti senti di fare- provai a dire più semplicemente.

-E se sbagliassi?- disse abbattuto.

-Tentar non nuoce- gli risposi sorridendo e insieme scendemmo le scale che portavano al garage,io e Alice continuavamo a prendere in giro a Emm perché troppo tonto e poco poetico;la sua risposta? “Chi ha mai detto che volevo diventare un poeta” ecco dimostrato la sua ironia vera,ma anche così ingenua.

Ero felice,allegra,forse troppo e sentivo che i problemi erano scomparsi,quasi. Quando giungemmo al garage vedemmo improvvisamente l’altro portone aprirsi e una Volvo grigio metallizzata arrivare e il mio cuore perse qualche battito,sapevo benissimo chi fosse.

Sorrisi felice di poterlo vedere,poter ammirare quegli occhi così particolare e le labbra perfette.

Ma mi dovetti ricredere,fino in fondo. Lui uscì dall’abitacolo e corse alla porta del passeggero di fianco a lui per far uscire una ragazza,dai lunghi capelli corvini e mossi,occhi di un azzurro ghiaccio,forme perfette,gambe slanciate,di una bellezza sovrumana;le si avvicinò e dopo averlo sussurrato non so cosa nell’orecchio  le si avvicinò di più e insieme si baciarono con volgarità e passione. Mi raggelai sul posto,il sangue si era fermato nelle vene per diventare ghiaccio,come d’altronde il cuore,sentivo una stretta proprio al centro del petto,una morsa allo stomaco e poi arrivò: la delusione,l’angoscia,la tristezza e l’illusione,così forte e vivida. Come avevo solo per un attimo potuto pensare che il bacio della scorsa notte l’avesse voluto anche lui,come avevo potuto illudermi così tanto? E ora ecco i risultati,così vividi e feroci,che mi strappavano via l’anima e l’unico briciolo di speranza e amore che ora aveva mutato in odio e sofferenza;odio perché lui mi aveva assecondata ad illudermi e sofferenza perché per l’ennesima volta avevi avuto la dimostrazione che erano rari i casi in cui qualcuno tenesse a me veramente.

Gli occhi non si riempirono di lacrime,ma divennero due pozzi senza fondo,due laghi ghiacciati,il mio cuore iniziò a battere un ritmo più ferreo e rigido verso me stessa e lui.

Ora lui si stava baciando ininterrottamente senza curarsi o accorgersi che io fossi lì,senza nemmeno calcolare i suoi fratelli che guardavano me con preoccupazione e lui con disprezzo,ma dovetti recitare,ancora;dovevo per l’ennesima volta mascherare il dolore e affrontare tutto da sola,l’avevo creata io questa stupida illusione e ora sempre da sola me ne sarei dovuta sbarazzare.

Velai gli occhi di una falsa allegria e le mie labbra si alzarono in un sorriso solare,ma falso e quando Alice e Emmett videro la mia faccia si sollevarono un po’.

-Oddio di chi è questo splendore!- esclamò all’improvviso Edward,complimento diretto naturalmente alla mia auto,sia lui che la sgualdrina si avvicinarono ad essa e iniziarono a toccarla,a questo punto una rabbia mi montò nel petto e dopo aver salutato per l’ennesima volta Emm e Alice mi diressi a passo sicuro verso il mio gioiellino.

-Di chi sarà mai? Forse un nuovo regalo per me- esclamò Edward,che illuso.

Quando ero ormai vicino a loro entrambi alzarono gli occhi e mi guardarono,sorpresa nel verde dell’uno e indifferenza e irritazione in quello azzurro.

-E’ mia caro Cullen,dovrai sudare ancora molto per avere una macchina del genere- annunciai solenne con un sorriso maligno dipinto sul viso:- E togliete le vostre luride mani dalla mia auto- continuai stizzita e il mio tono sorprese Edward.

-Io me le sono lavate le mani- squittì fastidiosamente quella papera-sono-perfetta-solo-io.

-Allora vuol dire che non le hai lavate bene,sai certo sudiciume non va via nemmeno con chili di buon sapone- risposi a tono puntando i miei occhi nei loro.

Senza nemmeno sentire la loro risposta entrai nell’abitacolo e accessi il motore. Con lo stesso spettacolo di prima ripartii per uscire da quell’inferno e dirigermi verso il mio dovere,dove mi sarei richiusa fino a quando la rabbia non sarebbe sbollita.

Una volta arrivata alla centrale,non salutai nessuno e ignorai bellamente sia Jacob che Rose,mi dispiaceva certo,ma prima di affrontare tutto ciò dovevo sbollire la collera. Presi la chiave della palestra della centrale e il mio completino di ginnastica che tenevo sempre lì,pantaloncini molto corti blu e una canotta bianca. Dopo averli indossati,lasciai le scarpe da ginnastica e alzai i capelli in una coda Entrai nella palestra e dopo aver riscaldato i muscoli mi diressi al grande box che era appeso,dove sfogavo tutta la mia rabbia.

Avevo studiato da quando avevo 5 anni le arti marziali,judo,karate e la boxe,era un ottimo mezzo per scaricare la rabbia che già a quell’età avevo accumulato.

Iniziai a sferrare pugni diretti e precisi al masso,poi calci sempre più frequenti e potenti,iniziai poi ad aggirarlo,feci un grande salto per poi sferrare un mega calcio alla testa del box.

Stetti lì più di tre ore,ma la rabbia sembrava non voler sbollire,per questo decisi che sarei andata alle corse clandestine perché l’adrenalina mi avrebbe aiutata a sbollire tutto,ma poi una malsana idea nacque nella mia testa,sorrisi maligna e poi mi diressi verso un altro mondo dove di certo mi sarei potuta sfogare.

  

 

Angolo dell’autrice:

Carissimi,ciao! Si lo so,sono in un ritardo tremendo ,ma questo periodo è stato stressante davvero!

Avete visto Remember me? Cioè è fantastico,ma ci sono rimasta una schifezza! Poi il trailer di Eclipse? Oddio ho sbavato per tutto il tempo,anche se ci sono più punti su cui dovrei discutere e d’altronde non mi piacciono. E infine ieri ho visto tutto il Dvd di New Moon comprese le scene tagliate ed estese? Ce ne sono un paio che non ho compreso,ma vabbè questa è la vita!

Passiamo al capitolo,si lo so,lo so e come che non vi piace,scritto una schifezza e poi la situazione beh,credo proprio che non vi sia piaciuta e ora mi starete mandando non so quante bestemmie,oddio davvero! Me ne sono mandate da sola!

Per il resto non posso dirvi niente,purtroppo niente proprio perché ogni particolare è fondamentale,ma volevo sapere una cosa,anzi chiedervene una,data la situazione secondo voi Bella alla fine scoprirà la verità? E se si come si mettono le cose apposto? Ci sarà un lieto fine?

Ora mi darete per pazza,perché penserete”Oddio sei tu l’autrice e lo chiedi a noi?”,ma posso dirvi che nella mia testolina bacata è già tutto pronto e non vi assicuro per niente che è un lieto fine,o forse si? Anzi no? Boh,non ve lo dico xDxD

Fatemi sapere oltre al vostro pensiero sul capitolo,ma anche a queste domande e mi piacerebbe che qualcuno e lo so che sono monotona,recensisca,perché io subito mi butto giù d’animo e le poche recensioni non mi aiutano di certo,per questo vi chiedo questa cortesia,anche solo per dire”Ehy,mi piace,oppure no non mi piace” poche parole che però mi rendono completa e felice.

Allora ora vi vorrei consigliare l’altra mia ff che trovate sul mio profilo:

Sottomissione d’amore:

Trama: Bella è una ragazza di 22 anni,chiusa,fredda,tutto ciò causato da un passato difficile e ora si ritrova a Los Angeles a fare la prostituta. Lei è la preferita,la migliore del gruppo,ma una mattina Dave,l'uomo che loro considerano un padre,ma che in realtà deve controllarle,le comunica che il capo di tutti questi traffici di prostituzione la vuole,pretende di averla. Bella non vuole perchè sa che il capo è un uomo viscido e spietato,ma tremendamente bello,ma non può fare altrimenti. E se questo capo fosse Edward... come la mettiamo?

 

Altre ff che vi consiglio sono tutte quelle di Adry91,volpessa22 e SaraCullen_.

 

Ringraziamenti:

A tutti quelli che hanno solo letto,a quelli che l’hanno messo tra le preferite,seguite e da ricordare,davvero grazie e poi ai 7 che mi hanno messa negli autori preferiti!Grazie mille!

Rispose alle recensioni:

X volpessa22:Tesoro mio! Ehhh visto? Un peso in meno xDxD Tanya per ora è andata via!Shhh se qualcosa io non ho detto niente!Davvero grazie per i complimenti,e T_T non mi ammazzare,lo sai solo un po’ melodrammatica xD Per il resto spero ti piaccia il capitolo!Fammi sapere.

X Bella_Kristen:Hey carissima,è da tanto che non ti sentivo xD sono davvero contenta che ti piaccia la storia,niente può rendermi più felice,per il resto grazie davvero per il tuo conforto!Grazie mille ancora! Un bacione.

X adry91:Tesoro!Mi fa davvero piacere che il capitolo ti sia piaciuto e lo sai che la pensiamo lo stesso su tutto!O quasi,volevo dirti…uffa! Non lo posso dire -.-‘’ comunque quello,ma ricorda non l’ho detto! Senza di te come fare? Comunque ho appena letto il tuo capitolo nuovo e scusa se non ho commentato,ma davvero sembro un’esaurita in questo periodo,troppe cose da fare e troppe situazioni un po’ spiacevoli,ma vabbè sorrido e vado avanti,forse,e lo dico a te perché mi comprendi,questo capitolo è venuto così perché è esattamente quello che vorrei fare io,prendere a calci qualcuno!E non mi ammazzare per quello che ho combinato,davvero non è colpa mia,ma della mia testolina bacata xDxD!Un bacione tesoro.

X DivinaTheBesta:Carissima,ma grazie davvero,i tuoi complimenti mi riempiono l’anima di orgoglio e felicità!Grazie ancora per tutto l’appoggio che mi dai,un bacione e fammi sapere che ne pensi!

X EricaCullen:Sorella mia! Non mi dilungo per molto perché noi ci diciamo tutto in faccia! Non voglio davvero dilungarmi,ma una cosa te la voglio dire.

G R A Z I E,davvero,primo perché esisti e sei una delle miei migliori amiche,secondo perché ci sei sempre,ovunque e comunque e senza cosa faccia? Mi perdo in un baratro oscuro,mi strappi un sorriso sempre e non ti stanchi mai di ascoltarmi,di aiutarmi e di spendere tempo con una cocciuta come me,ogni giorno mi ripeto come sono fortunate e mi impongo di non perderti per qualsiasi motivo,avrà sempre bisogno di te,e ti vorrò bene,sempre,perché il nostro rapporto è così particolare e duraturo che di sicuro neanche la morte teme. Grazie mille ancora!

X Kandy_angel: Cara grazie davvero! Vedo che tu hai ascoltato le mie preghiere,anche poche parole per recensire,ma importanti come le altre! Davvero Grazie ancora!

X SaraCullen_: Sa c’eccis tu e il “Voglio il POV. Bella” eccolo,contenta? E non dirlo più,se no per colpa tua non ne scriverò più!PrrrR! Comunque grazie Ciore Mioo!=P

X Alice_very_love: Ahahaha,mi dispiace che tu non possa gridare,ma spero che neanche tu mi voglia uccidere,davvero mi spaventi!Ma le tue recensioni mi fanno sempre divertire e ridere,davvero grazie ancora tante!

X auri777: sono davvero contenta che il capitolo ti piaccia! Davvero non so come ringraziarti mi riempi di entusiasmo!Un bacione.

 

Ora tocca voi giudicare questo capitolo e già ho indossato la corazza,so che riceverò molti colpi di pistola o sbaglio? xD

Un bacione,la vostra TanyaCullen

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=450336