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Questo,
lo dichiaro ufficialmente, è il seguito di A Little Big
Love.
Spero non
vi deluda e vi piaccia come il primo.
Io personalmente
non lo so. Ho scritto il primo capitolo e lo posto subito.
Poi … boh!
Vi lascio
leggere!
Ciaociao
Lui.
In questo momento, testuali parole di mia madre, sono uno
zombie.
Un bruttissimo zombie, con occhiaie nere come la pece sotto
gli occhi, magro come uno stecchino.
Non mangio, non dormo, vomito, piango.
Le mie giornate si susseguono in questo modo da due
settimane.
Da quando ho beccato quel disgraziato. Pensava di passarla
liscia, ma non è stato così.
Dio, in questo momento lo odio come non ho mai fatto in vita
mia.
Lo
odio. Lo odio. Lo odio. Lo odio.
Mi ha rovinato la vita, mi ha resa infelice come non ero mai
stata.
Si è preso il mio cuore, l’ha strappato in mille pezzi, non
contento la buttato nel fuoco, l’ha innaffiato di benzina e gli ha dato fuoco.
Ho voglia di andarlo a prendere, riempirlo di calci e non so
cos’altro li farei.
Ricordo tutto con ogni minimo dettaglio, e se ci ripenso,
gli occhi mi bruciano e il cuore sussulta.
Sono masochista. Lo so.
Inizio
Flashback
Era un pomeriggio di giugno, abbastanza soleggiato, normale
per Los Angeles.
Io e … lui avevamo
deciso di portare Isabella in giro, al parco. Si era appena ripresa da una
brutta febbre, ma a trascorrere le giornate dentro casa stava diventando
musona.
Così ci eravamo preparati, avevo messo nel borsone tutto
l’occorrente e preso il cestino eravamo andati a fare il nostro pic-nic.
Al parco c’era moltissima gente. Bambini, adulti, ragazzi,
nonni.
Tutti insieme in famiglia o tra gli amici, proprio come noi
tre.
Avevamo pranzato ridendo e scherzando, poi Rob si era alzato
per andare a fumare. Non gli avrei mai permesso di farlo vicino alla piccola.
Nel frattempo io e lei iniziammo a camminare.
Isabella rideva e batteva le mani, vedendo i cagnolini
rincorrersi e gli uccellini mangiare le briciole di pane.
Era tutto perfetto.
Poi però, avevo iniziato a chiamarlo.
“Rob??Rob??”
Non mi aveva risposto. Ero davvero preoccupata. Era andato
via da una buona mezz’ora.
Ma in mezz’ora si fanno tante cose. In mezz’ora mio nonno
era morto.
Beh … lui non era
morto. No … lui mi stava tradendo.
L’avevo trovato dietro un piccolo bar di gelati. Era avvinghiato
ad una tipa bionda, una che non avevo mai visto in vita mia, ma che lui conosceva sicuro.
Ero scappata via.
Le lacrime che scendevano lungo le guance, bollenti di
rabbia e la bimba che piangeva, schiacciata contro il mio petto.
Avevo preso tutte le nostre … mie … cose, ed ero tornata a casa. Avevo chiamato Ashley, che mi
aveva aiutato a preparare la valigia, e mi ero trasferita da mia mamma.
Fine
Flashback
“Kris?
Sei in camera?”
La voce di Ash mi perfora i timpani. Signore santo come urla
da pescivendola quella benedetta ragazza.
“Si
Ash, sono …”
Neanche il tempo di finire la frase che è già entrata. Tra
le mani stringe non so quanti sacchetti e come se non bastasse riesce anche a
tenere la piccola.
Wow, forzuta la nanetta.
“Vestiti.
Usciamo. Si rimorchia stasera”
Dice, lanciandomi qualche busta.
Si rimorchia? Stasera? Bene, anche lei si è rincitrullita.
“Ash
non so cosa ti sei fumata, ma non ho intenzione di uscire”
Chiaro e diretto, ecco il mio nuovo motto.
“No
cara la mia nonnina, ora ti vesti e usciamo”
Nonnina. Aveva appena detto nonnina a me. Kristen Stewart. A
me.
Beh, dopotutto aveva ragione.
Forse mi mancavano solo le rughe per essere una nonna a
tutti gli effetti.
Le occhiaie ce le avevo e avevo mangiato molto gelato. Scontato
dire che di conseguenze ero ingrassata.
Ma … bel il gelato era diventato l’unica cosa in grado di
darmi piacere.
Con lui mi sentivo amata. Ero buono, dolce e si faceva
mangiare.
Nella mia mente presero vita i momenti che avevo passato con lui.
Dallo scontro con mia padre quando gli avevo detto che ero
incinta a quando mi si erano rotte le acque.
Le lacrime mi riempirono gli occhi, senza che me ne rendessi
conto.
“Kristen
ti prego ritorna in te. Kristen sono Ash …”
Si lo so che sei Ash, pensai. Ma poi aprii gli occhi, che
avevo chiuso involontariamente, e mi ritrovai raggomitolata su me stessa,
mentre mi dondolavo.
Avevo i pugni talmente stretti che dalla mano destra mi
usciva sangue.
Mi ero tagliata con le unghie.
Appena riuscii a rilassarmi un po’ Ash mi circondo le spalle
con le braccia, stringendomi forte a sé. Era la migliore amica che potessi mai
desiderare.
“Forse
sono stata un po’ troppo avventata. Se non te la senti di uscire restiamo qui a
vedere un film”
La guardai smarrita, annuendo con la testa.
Uscire … no, tutto mi avrebbe ricordato lui.
Anche se un giorno sarei stata costretta a farlo.
Isabella era una bambina, che non aveva colpe, e anche lei
aveva bisogno di uscire e vedere il padre.
Facevo finta di niente, ma la vedevo, quando suonavano alla
porta, cercare di vedere chi fosse, sperando fosse lui.
Sono stata
abbastanza veloce, non trovate? Sono soddisfatta di me stessa!
Non so
come sia venuto … a me piace anche se forse è un po’ confuso … ma dal prossimo
incominciano le vere vicende di Rob e Kris!!
E poi …
vorrei ringraziarvi immensamente …
30
preferiti e 14 seguiti solo per il primo capitolo! Vi amo!!!
Vi rispondo
alle recensioni e poi vi lascio leggere!
@crazyfred:
dispiace anche a me, ma è così: Rob ha tradito Kris. Non dico che non la ama,
anzi, ma … beh lo scoprirai tra qualche capitolo. La storia è quasi tutta nella
mia testa … grazie mille per i complimenti!
@LadySile:
credimi, mentre scrivevo ero la prima ad avere il magone in gola …
@serve: ciao
tesoro! Che bello averti anche qui … si, quella della magrezza prima e la
grossezza poi è una cosa voluta, infatti lo spiego in questo capitolo. Kris è
uno zombie, è magra, ma essendo una donna tradita dal marito inizia a sentirsi
poco desiderata e si vede grossa. Per quanto riguarda il gelato, per lei non è
cibo: è una valvola di sfogo perciò non lo conta come mangiare. La frase di Ash
“usciamo a rimorchiare” era un semplice pretesto per farla uscire, ma era
inteso che si riferiva solo a se stessa, il plurale è una cosa che secondo me
viene spontanea. Per il fatto che lei e anche lui si comportano come bambini, è
vero, ma vedrai che già dal prossimo capitolo non sarà più così. Spero di
essermi spiegata!
@little lamb in love95: amur!!
Grazie
cucciola per esserci sempre!! Eh si .. ma guarda .. ho deciso di apportare un
bel po’ di cambiamenti alla prima versione che ti avevo riferito! Baci!! Ti amuuuu!
@noe_princi89:
si è fumato il cervello?? Nono … anzi .. quello è apposto … credo!!
@robsten200996:
isabella sarà la prima a soffrire, e per quanto mi dispiaccia sarà necessario …
grazie per i complimenti!!
@vika:si …
erano molto felici, ma si sa, le cose belle sono fatte per finire. Rob è scemo,
hai ragione, ma … no, non ti dico nulla! Grazie mille!
@ledyang: eheh…all’inizio pure io pensavo
a qualcosa di meno tragico, ma poi … beh mi sono detta, perché non provarci?? Baci
@helis_dancer: grazie mille tesoro!!
Ferita.
Il film che Ash aveva scelto era un horror. Non le avevo
chiesto io di non scegliere un film d’amore. Anzi, era stata lei di sua
spontanea iniziativa.
L’unico motivo per giustificare la sua scelta era che vedeva
in me una sorta di Bella. Io invece non sapevo come mi vedevo.
Semplicemente perché non mi vedevo. Gli specchi erano
diventati una cosa irraggiungibile. Se sapevo che ero magra era perché me lo
ripeteva mia madre.
Ma allo stesso tempo mi sentivo grossa. Forse era una mia
stupida sensazione.
Sapevo solo che da quando era successo mi sentivo poco
desiderabile. Era questo il motivo della mia avversione contro gli specchi.
“Kristen?”
Mi girai verso Ashley. Con disappunto vidi che aveva spento
il televisore e si era girata verso di me, lo sguardo triste.
“Dimmi
Ash”
“Scusa
per prima … in realtà non volevo farti rimorchiare qualcuno … era solo un
pretesto per farti uscire”
Annuii, cercando di sorridere, ma molto probabilmente mi
uscì fuori una smorfia orrenda.
“Kris
forse sono invadente, ma beh … sono due settimane che sei qui e non hai parlato
con … Robert. Lui non capisce e Jackson fatica a convincerlo che è inutile
venire …”
La guardai aspettando che continuasse.
Si era vero, non parlavo con lui da due settimane, da quando
era avvenuto il fattaccio. Mi ero confidata con Ash e lei naturalmente aveva
convinto Jackson a tenermi lontano mio marito.
“Kris
avete una bambina, non puoi tenerlo lontano da lei per sempre e non fare la
bambina …. Sei un’adulta”
La guardai male e mi tappai le orecchie, correndo poi nella
mia camera.
Si, mi stavo comportando da bambina, me ne rendevo conto, ma
era la difesa del mio cervello. Ero ferita.
Certo, tutti pensavano che l’adulterio fosse ormai diventata
una cosa normale, ma non per me.
Io avevo amato mio marito e lo amavo ancora. Non mi si
poteva chiedere di passare su tutto come se nulla fosse.
Volevo capire le ragioni del suo tradimento.
Volevo capire se ad avere qualcosa di sbagliato ero io.
E chi mi stava attorno ancora non l’aveva capito.
Mia madre continuava ad affermare che magari era stata
quella sgualdrina (testuali parole sue) ad avvinghiarsi addosso a lui; Cameron
aveva semplicemente detto che mi comportavo da stupida e ora Ash che ero una
bambina.
Ma loro … loro non sapevano del dolore al petto che mi
squarciava in due, che mi impediva il respiro.
“Kris
apri!”
Ash continuava a dare pugni alla porta. No. Non avrei
aperto. Fosse cascato il mondo.
“Kris
apri o sfondo la porta!”
Volevo proprio vedere come avrebbe fatto, con una bambina in
braccio. Perché non potevo credere che l’avesse lasciata sola in soggiorno.
Riluttante mi alzai. Di certo non avrei permesso che
sfondasse la porta facendo, di conseguenza, male alla mia piccola.
“Cosa
vuoi?”
“Voglio
parlare!”
“E
a cosa serve? Voi pensate che sono una bambina … e vi sbagliate. Sono ferita!
tu non sei mai stata tradita, non sai cosa significa. Beh io si. Mi fa male il
petto, ho bisogno di piangere ma non ci riesco. Ho bisogno di lui ma non riesco
a perdonarlo. Pensate sia facile ma non è così”
Avevo urlato. L’eco della mia voce rimbombava nella mia
camera, vuota se non per l’armadio, la culla e il letto.
Avevo urlato e la mia piccola Isabella era scoppiata a
piangere, spaventata dalle urla della sua mamma.
Oddio.
A cosa mi ero ridotta. Urlavo e spaventavo la mia bambina.
L’unica famiglia che mi fosse rimasta.
Afferrai la mia piccola, stringendola tra le mie braccia,
aspettando che si calmasse. Era così tenera e delicata e mi si stringeva il
cuore a farle del male.
Già …. Le stavo facendo del male.
“Ash
…. Mi tieni la piccola? Usciamo un po’”
La mia migliore amica fece un sorriso a trentasei denti.
Dopotutto aveva ragione lei. Dovevo far vedere a tutti chi
ero.
Andai in camera, afferrando dall’armadio una maglietta di
cotone a maniche lunghe con una stampa, il primo paio di jeans che mi
capitarono sottomano e le immancabili all star.
Isabella nel passeggino sembrava rinata. Guardava tutto con
quella curiosità e quello scintillio negli occhi verdi … verdi come i suoi,
come le foglie degli alberi in primavera, come il prato su cui ci eravamo
sdraiati la nostra prima volta …
Scossi la testa, cercando di scacciare via quei pensieri che
mi facevano solo male.
Ci fermammo in molti negozi. La mia piccola aveva bisogno di
rinfoltire il guardaroba per l’arrivo dell’estate, Ash voleva assolutamente un
nuovo paio di scarpe col tacco.
Quando rientrai a casa, con Isabella che si sbrodolava nel
primo gelato della sua vita, non era cambiato molto in me.
La voglia di piangere era sempre presente, la voglia di lui
non accennava a lasciarmi libera.
Lo volevo.
Ancora e ancora e ancora …
Ma non potevo averlo e dovevo assolutamente farmene una
ragione.
Cambiai mia figlia e la sistemai nella culla. Come
sottofondo misiDream di Yiruma e mi
gettai a peso morto sul letto.
Il viso immerso nel cuscino e la voglia di morire.
Vi giuro,
ho voglia si buttarmi dalla finestra più vicina.
Sapete il
perché? Naturale che non lo sapete …. Uddio,
scusatemi sto sclerando di brutto.
Comunque
eccomi e per prima cosa mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto, ma questo
capitolo non veniva fuori ed è anche una grandissima schifezza.
Purtroppo
avendo io dei gravi problemi mentali, ho deciso di lasciarlo così.
Sono dell’opinione
che la prima cosa scritta sia quella migliore, anche se dettata dall’impulso.
Ora rispondo
alle vostre fantastiche recensioni!
@little lamb in love95: amur!!!
Stai
tranquilla che si sistema, già dai prossimi capitoli … ma nun
piangere!! Ti amuuu!!!
@LadySile: si,
lui è un cretino. Però è giusto come hai detto tu, non sa che Kris sa, e lei
non ha voluto farglielo sapere perché in qualche modo sente che anche lei ha
sbagliato qualcosa. No tranqui … non ci è andato a
letto … =) Kiss
@noe_princi89:
già soffre e penso che soffrirebbero tutti nella sua situazione … kiss
@lisasepe9:
dispiace anche a me … non sai che sofferenza scrivere certe cose, ma si, si
sistemerà tutto. Non sono così sadica!kiss
@ledyang: mi
dispiace tesor ma è così: Rob l’ha tradita ma si
aggiusta tutto, tranquilla. Kiss
Confusione.
È buio e io sono qui dentro. È buio e io sono sola.
Fa caldo, un caldo asfissiante. Mi sembra di essere come un
bambino nella pancia della propria madre, con l’unica differenza che io ho
bisogno di respirare.
Voglio l’ossigeno, ma vedo solo acqua che mi inonda. Mi
sommerge, riuscendo a togliermi ogni via di fuga.
Aprì gli occhi, sbattendo le palpebre.
Adesso c’era luce e mi resi conto che era stato solo uno
stupido sogno.
Stupido sì, ma anche terribilmente terrificante.
Il trillo del telefono fece scorrere via i miei pensieri. Mi
alzai, barcollando, cercandolo.
“Pronto?”
“Kris?
Tesoro finalmente! Ti ho chiamata ogni ora da quando sono uscita …”
“Mamma
… scusa ma che ore sono?”
Mi stava scoppiando la testa. Sarei caduta a terra da un
momento all’altro.
“È
mezzogiorno. Comunque Isabella è con me … Ah, hanno chiamato quelli della
Summit, gli ho detto che gli avresti richiamati tu”
“Va
bene”
Chiusi il telefono, passando una mano tra i capelli,
tentando di riprendermi. Mi guardai attorno, iniziando a stilare una
sottospecie di lista di cose da fare.
Prima cosa: rifare il letto. Spostai la coperta, aggiustai
il lenzuolo, misi il cuscino.
Sapevo per certo che quella non era stata una bella notte.
Avevo pianto parecchio e per di più, avevo anche dimenticato l’esistenza di mia
figlia.
Che razza di madre ero? Sapevo solo crogiolarmi nel mio
dolore, senza dar conto a quello che mi stava attorno.
Ma era arrivato, stavolta seriamente, il tempo di dire
basta. Avrei cercato di rifarmi una vita, di pensare alla mia piccola, di
smetterla di torturarmi con il pensiero di lui nella testa.
Dopo essermi lavata e vestita, non avendo altra scelta,
decisi di richiamare i dirigenti della Summit. Il telefono squillò un paio di
volte, prima che Matthew mi rispondesse. Dalla voce sembrava stanco ma sollevato.
“Kristen.
Sono contento di sentirti. Come te la passi?”
“Diciamo
bene. perché mi hai chiamato stamattina?”
“Kristen
abbiamo finalmente avuto il permesso di girare il quarto capitolo della Saga e
perciò vorrei averti nel mio ufficio per discuterne”
Il respirò mi mancò. Le gambe mi si fecero improvvisamente
molli. Il cuore batteva all’impazzata.
“Q-quando?”
“Domani,
verso le dieci. Pensi di potercela fare?”
“Si”
Riattaccai, senza neanche dargli il tempo di rispondere. Mi
sarei scusata il giorno dopo, inventandomi qualche balla.
Cercai di respirare profondamente, sedendomi sul letto,
accoccolandomi con le gambe al petto e la testa piegata.
Girare Breaking Down voleva dire una sola cosa: lo avrei
rivisto, e sinceramente sapevo che non sarei stata capace di ragionare a mente
lucida davanti a lui. Per di più il quarto libro e di conseguenza anche il
quarto film, erano quelli in cui esplodevano tutti gli ostacoli che impedivano
ai protagonisti di amarsi in ogni senso del termine.
Avrei dovuto baciarlo ancora, guardarlo dolcemente, avrei
dovuto fare l’amore con lui.
No. Non ce l’avrei fatta.
Sarei scoppiata prima e conoscevo i miei modi di scoppiare.
L’avrei preso a calci e a pugni fin quando non fosse caduto a terra; gli avrei
urlato contro ogni dolore e ferita che mi aveva inferto. E poi mi sarei
inginocchiata al suo fianco e gli avrei chiesto di perdonarmi.
Quella sera vagai per casa senza una meta precisa, con mia
madre che mi guardava mortificata e mia figlia che continuava a guardare il
cartone in televisione.
“Kris
…. Tesoro vieni a sederti”
Obbedii, nonostante non fosse stato un comando.
“Piccola
…. Ti ricordi quando tuo padre andò via di casa per qualche mese? Tu avevi sei
o sette anni”
“Si
…. Mi ricordo. Tu dicesti a me e Cameron che era perché la nonna non stava
bene”
“Tesoro
era una bugia. Avevo cacciato via tuo padre perché lo avevo sorpreso con
un’altra donna e vi avevo detto che era andato via per la nonna, perché non
volevo che risultasse un uomo cattivo ai vostri occhi. Vi avevamo detto tante
volte che quando due persone si amano non si tradiscono ….”
Mamma si interruppe, dandomi il tempo di assimilare la
notizia.
E così anche mio padre l’aveva tradita. Gli uomini, tutti
uguali.
“So
cosa starai pensando Kris: che gli uomini sono tutti uguali, ne hai conosciuto
uno e gli hai conosciuti tutti. Non è così piccola mia. Si, è vero, sia tuo
padre che Robert hanno sbagliato, ma sono sicura che hanno avuto un motivo.
Magari non lo stesso”
“Ma poi
papà è tornato a casa …”
“Si,
è tornato perché mi sono resa conto che lo amavo troppo per perderlo a causa di
una sciocchezza simile. Ne abbiamo parlato molto, sai? Lui mi ha spiegato il
motivo di quel suo gesto e tutto è tornato alla normalità”
“Io
non so se riuscirò a perdonarlo …. Cioè, lo farò, ma non voglio … risulterei
debole”
“Tesoro
ti importa essere considerata debole, o semplicemente innamorata?”
Mi lasciò lì, alzandosi per mettere nel forno la cena.
Aveva ragione.
Oddio, avevo una totale confusione nella testa.
Lui che mi tradiva … la scoperta di mio padre che faceva la
stessa cosa a mia madre.
Chissà se Cam ne era a conoscenza.
Sbuffando mi alzai e presi in braccio Isabella, che iniziava
a strofinarsi gli occhi. Quel giorno era stata una giornata stressante anche
per lei.
“Hey
piccola … a nanna, forza”
La cullai per un po’, stringendola forte al mio seno. Era
così piccola e tenera …
Quando finalmente si addormentò la posai nella sua culla,
scoccandole un bacio sulla fronte candida.
Rieccomi.
Sono stata abbastanza veloce questa volta, vero?
Ok ok …
sono bravissima, lo so (ma quanto sono modesta). Allora, il capitolo non so com’è
venuto, spero bene. Questa volta non mi pronuncio.
Rispondo
alle vostre recensioni.
Bacioni!
@LadySile: sono
d’accordo con te, un tradimento è una cosa orribile, ma in questo caso, su Rob,
non mi pronuncerei, perché non è solo colpa sua. Una piccola parte è colpa
anche di Kris. Comunque, tranquilla, non sono andati oltre i baci. Kiss!
@noe_princi89:
in questo capitolo troverai la risposta alla tua domanda! Spero sia di tuo
gradimento. Baci!
@ledyang:
grazie mille per il complimento! A rileggerlo sto sorridendo come un idiota! Baci
cara!
@crazyfred:
tranquilla! Sono contenta che adesso ci sei! O.o
dimmi la verità, sei venuta a spiare nella mia testolina bacata e ti sei
divertita a spifferare tutte le mie idee?! Baci!
@Sissi_Cullen:
per scoprire cosa è passato nella testa di Rob devi aspettare il prossimo
capitolo o massimo il prossimo ancora. Baci!
@little lamb
in love95: ti amo amour!!! Grazie di tutto!
@erika1975:
ke bello una nuova lettrice! Allora cara, lei non ha mai parlato con Rob perché
ha paura di scoprire che è tutto vero, e si, diciamo che gli ha negato di
vedere la bambina perché teme che così lui gliela porti via … Baci!
@serve: tesoro, ricorda che è
successo tutto da due settimane. Kris non vuole risultare debole, ma ancora non
vuole rompere tutti i legami con Robert, perché lei lo ama ancora. Per la bimba
si, è egoista e la sta facendo soffrire, ma io personalmente penso ci vogliano
più di due giorni per riprendersi da un tradimento, soprattutto se è avvenuto
in un amore come il loro … Baci!
Egoista.
Quella mattina il sole aveva deciso di non fare la sua
comparsa. Pioveva a dirotto.
Preparai Isabella, vestendola con gli indumenti più pesanti
che riuscii a trovare nel suo guardaroba, e dopo essermi preparata io e dopo averla
sistemata sul suo seggiolino in auto, partimmo.
Mi ero svegliata con le gambe tremanti e una stretta allo
stomaco. Non sapevo dire se fosse paura o emozione, e persino in quel momento
mi stava uccidendo.
Forse era paura. Si … avevo una fottutissima paura di
incontrarlo.
Peraltro non sapevo chi altri sarebbe stato presente
all’incontro ed ero certa che Matthew mi avrebbe chiesto spiegazioni.
Arrivai negli uffici della Summit con dieci minuti buoni di
ritardo. Non mi sembrava ci fosse qualcuno, però, per sicurezza, bussai
comunque prima di entrare.
“Avanti”
Abbassai la maniglia, cercando di resistere all’impulso di
chiudere gli occhi. In compenso, però, avevo letteralmente smesso di respirare.
“Kristen,
ti aspettavo”
La voce, sola, di Matthew mi rassicurò. Era lui. Solo lui.
Matthew e nessun’altro.
“Scusa
il ritardo, ho avuto difficoltà a svegliare Isabella”
Presi posto di fronte a lui, sistemandomi bene con la
piccola in braccio.
“Allora
Kristen, come ti ho già detto ieri al telefono, abbiamo avuto il permesso di
girare Breaking Down, perciò se ti ho chiamata qui è per farti firmare il
contratto”
Detto questo estrasse da un cassetto alla sue destra una
cartella. Dalla grandezza, doveva contenere tutti i contratti di noi attori.
“Ecco
qua, una firma qui e un’altra qui”
Firmai dove mi disse e una volta finito, abbassai lo
sguardo, imbarazzata. Sapevo le domande che sarebbero venute in quel momento.
“Kristen
come hai notato ti ho chiamata da sola. Volevo farvi firmare tutti insieme, ma
Ashley mi ha pregato di non farlo …”
Si bloccò, aspettando che continuassi io al posto suo.
Non lo feci.
“Senti
non fingerò di non saperlo. Tu e Robert avete rotto. Va bene, molte coppie
entrano in crisi, ma questo non deve entrare nel set, i vostri problemi li
lasciate a casa vostra, perché noi non possiamo cambiare uno dei due attori
principali. Primo perché sarebbe un’offesa contro quello che va via, secondo
perché il film non sarebbe visto. Sai bene quanto me, che molte delle ragazzine
guardano i film della Saga solo per te e Robert”
“Lo
so Matthew, infatti non ti ho chiesto questo. Il film non ne pagherà le
conseguenze”
Lui annuì, lasciandomi libera di andare via.
Le lacrime premevano per uscire. Lo sapevo. L’avevo capito
fin da quando mi aveva chiamato che oltre a farmi firmare il contratto mi
avrebbe parlato di me e ... lui.
In quel momento come non mai, mi sentii ancora una volta
bambina. Perché non riuscivo a passarci sopra, come facevano molte donne?
Perché ero così ostinata a farmi del male e farne a chi mi
stava intorno?
Per me, in amore, era sempre la solita storia. Chi soffriva
erano soprattutto coloro che mi stavano vicini. Era successo con Michael, era
successo con … lui.
Ero arrivata nell’atrio, quando alcuni schiamazzi mi
arrivarono alle orecchie.
Erano loro, il resto del cast, venuto a firmare. Lo sapevo.
Continuai a camminare, a testa alta, con le lacrime che
scendevano e mi rovinavano il trucco. Mi figlia alzò lo sguardo verso di me, e
sorridendo, mi accarezzò la guancia.
“Mamma”
Mi si scaldò il cuore.
La mia piccolina. Così piccola e già in grado di capirmi.
“Hey
Kristen!”
Oh cazzo.
Spostai lo sguardo verso Kellan, che sorridente come al
solito mi aveva chiamato. Ashley e Nikki, al suo fianco, erano letteralmente
atterrite. Diciamo che i maschi “Cullen” non sapevano nulla.
“Kellan!”lo
salutai io, tentando di rendere allegra la mia voce, ma con scarsi risultati.
Con la coda dell’occhio riuscii a vedere il suo sguardo
attaccarsi al mio corpo, e mi stupii nel vederlo distrutto. Sembrava patire le
mie stesse pene.
Le sue occhiaie erano come le mie. La sua magrezza era come
la mia. i suoi occhi spenti erano come i miei.
“Kristen
….”
Un sussurro flebile uscì dalla sua bocca, e il cuore mi si
riscaldò.
Ma no, nondovevo
cedere.
Nel frattempo Isabella si era messa a fare gridolini di
gioia. La capivo. Erano due settimane che non vedeva il suo papà.
Tutti seguivano la scena. Cosa avrei fatto? Gli avrei
permesso di prenderla in braccio o mi sarei dimostrata nuovamente egoista e me
la sarei portata via?
No. Non ero egoista fino al punto di far del male ancora una
volta a lei.
Isabella si voltò sorridente verso di me, indicandomi il
padre.
“Papà.
Mamma, papà”
Altre lacrime scesero. Senza guardarlo in viso gli passai la
bambina, che si aggrappò forte al suo collo. La vidi ridere e poi passare al
pianto in un batter d’occhio, mentre si sentiva il rumore del mio cuore che si
frantumava in mille pezzi.
Lui la strinse forte al suo petto, inspirandone l’odore,
proprio come facevo io quando cercavo ancora un appiglio verso di lui.
Isabella gli accarezzò la guancia, come aveva fatto con me. I bambini sono creature straordinarie,
che capiscono al volo i sentimenti di noi grandi.
Facendomi forza ripresi mia figlia in braccio, mentre con un
sorriso salutava il suo papà.
Ma
fanciulle! Dove siete finite? Solo cinque recensioni … la storia non vi piace
più?
Capisco
che in questi primi capitoli è un po’ i però in questo c’è una piccola scolta e
dal prossimo inizia la storia vera.
Me la
lasciate una recensioncina con le vostre supposizioni? Ci spero, eh!
Prima di
rispondere vorrei mettere una cosa in chiaro: Rob ha pensato spesso alla sua
bambina. Non prendetelo come un padre degenere.
@LadySile: Kris
ha un po’ di colpa perché è scappata via. avrebbe dovuto chiedere spiegazioni,
magari l’avrebbe lasciato lo stesso, ma doveva chiedere … come detto sopra a
Rob della bambina importa. Magari sono io che non lo faccio capire, ma a lui di
Isa importa. Non la chiama solo per rispettare la decisione di Kris, ma da
questo capitolo cambiano un po’ di cose. Baci!
@ledyang: si,
ritornerà tutto ok, tranqui! Baci!
@crazyfred: qualcosa
di positivo qui accade, un qualcosa di nascosto, ma c’è! Finalmente qualcuno
che ha capito Rob! Mah, sarà che non sono chiara io …. Baci tesoro!
@noe_princi89:
eh già … povera Isa. Baci!
@little lamb
in love95: *faccia da ebete*azie amore mio!!! Eheh ..
cose profonde dici? Non è che me lo mandi in una raccomandata, così forse lo
capisce pure quel buono a nulla del mio prof di ita? Ti
amo!! Baci!
Primi
passi.
Da quel giorno passarono tre mesi.Tre mesi di fughe appena sentivo il suo nome,
tre mesi di lacrime per il mio egoismo.
Era il 25 luglio e dopo un mese esatto la mia bambina avrebbe
compiuto un anno. Iniziavo a temere quella data. Cosa avrei fatto? Lo avrei
invitato?
Non potevo non farlo, dopotutto era sua figlia.
E poi … erano tre mesi che a giorni alterni ricevevo le sue
telefonate. Sapevo che voleva solo parlare con sua figlia, ma ogni volta che
vedevo il suo nome risplendere sul display il cuore iniziava la sua folle corsa
verso il Paradiso. Corsa che si arrestava sempre a due metri prima della sua
fine.
Quella mattina mi alzai, dopo molto tempo, piuttosto allegra
e pimpante. Mi sentivo, non bene, ma in pace con me stessa. Sarebbe durata poco
quella sensazione, ma volevo godermela.
“Mamma!”
Isabella mi chiamò dalla sua culla mentre con le braccia
tese in avanti mi faceva segno di prenderla in braccio. L’accontentai, stringendola
forte e riempiendole la testa e il visino di baci.
“Amore
mio!” esclamai, facendola girare in tondo.
Era una bimba stupenda: i capelli del mio stesso colore,
castani, si schiarivano fino a diventare quasi biondi sotto il sole, gli occhi
erano uguali a quelli di suo padre e guardarli mi faceva sognare ad occhi
aperti.
“Mamma
il telefonotuona!”
Le sorrisi, prendendo il telefono dalla borsa. Sul display
non appariva nessun numero, perciò risposi.
“Kris?”
La voce mi fece sobbalzare. L’avrei riconosciuta tra mille.
“Kris
so che ci sei”
“Robert?”
Con Isabella in braccio, mi lasciai scivolare a terra, gli
occhi sgranati, la piccola che mi asciugava le lacrime dalle guance, sorridendo
come una piccola mamma.
“Si
… Kris mi manchi. Ho voglia di vederti … di abbracciarti e fare l’amore … mi
manchi, troppo”
Un singhiozzo sfuggì al mio controllo e sentì, in qualche
modo, che anche lui stava piangendo.
“Io
… Kris parlami .. dimmi che mi ami, che sei andata via perché volevi stare con
tua madre e non che non mi vuoi più!”
“Mi
dispiace …”
Chiusi la telefonata e non riuscendo a trattenermi piansi
ancora di più. Mi sentivo uno schifo.
Quella sensazione di benessere era sparita così com’era
arrivata.
“Mamma
pecchèpangi? Papà è tato cattivo?”
Mi girai verso Isabella, cercando di metterla a fuoco e le
sorrisi. L’ultima cosa che volevo era che pensasse male di suo padre.
Ad un tratto suonarono al campanello. Mi alzai per andare ad
aprire, ma l’ospite era già entrato. O meglio gli ospiti: Kellan, Jackson,
Ashley e Nikki.
Ashley mi corse incontro assieme a Nikki, che afferrò la
bambina. La mia migliore amica mi abbracciò, accarezzandomi la testa e
portandomi in salotto, dove mi fece sedere sul divano. Gli altri due ci
seguirono in silenzio, sconvolti.
Odiavo quel mio essere debole.
Odiavo esserlo di fronte alla mia bambina che piangeva con
me.
Tra le lacrime e i singhiozzi che cercavo di attutire la
sentì chiedere a Nikki perché fossi sempre triste.
“Kris.
Kristen calmati. Ok? Respira profondamente … su forza, fai come faccio io”
Ash mi stringeva la mano mentre mi incitava a seguire il suo
stesso modo di respirare. Ci vollero dieci minuti prima che smettessi di
piangere.
Quando furono sicuri che non avrei ricominciato a piangere
si sedettero in circolo intorno a me, guardandomi come se fossi pazza o malata.
“Smettetela
di guardarmi così” dissi, sbuffando e soffiando il naso in un fazzoletto che
Kellan mi stava porgendo.
“Scusa
Kris, ma beh … non è da tutti i giorni vederti così”
“Smettila
Kellan … Kris, Robert ti ha chiamata vero?”
Annuii, non fidandomi della mia voce.
“Kristen
è distrutto”
Mi girai verso Jackson che apriva bocca per la prima volta
da quando era entrato. Anche lui non sembrava messo tanto bene. il suo volto
era stanco e spento.
Con lo sguardo lo incitai ad andare avanti.
“Quando
si è presentato da noi pensavo fosse perché tu eri partita, poi Ash ci ha detto
che stavi da tua mamma. Lui non ha capito nulla. Non sa perché tu te ne sia
andata, come non lo sappiamo noi. Kristen sono due settimane che non dorme e
mangia a malapena. Sta male. Non mi sembra neanche più lui. La notte piange e
quando si addormenta urla il tuo nome …”
Volevo rispondergli a tono.
Volevo dirgli che avrebbe dovuto pensarci prima, ma le
parole non mi uscirono dalla bocca. Era come se il mio cervello fosse andato in
stand by e si rifiutasse di rimettersi in moto.
Tutto quello che feci fu di alzarmi e andare vicino alla
finestra.
Sentivo i loro sguardi sulla mia schiena ma non mi voltai a
guardarli o a rassicurarli.
“Kris
…”
“Jackson
io non ci riesco. Non riesco a passarci sopra. Ci ho provato credimi, ma non ci
riesco …”
“Non
voglio costringerti Kris, ma pensaci, ok?”
Scossi la testa.
Ci avevo pensato e forse anche troppo. Ma il mio orgoglio
non mi permetteva di tornare tra le sue braccia come se nulla fosse. Era più
forte di me.
Lasciandoli in sala andai in camera di Isabella e misi in
una piccola borsa dei ricambi per qualche giorno.
Quando ritornai erano tutti in piedi.
Presi la piccola tra le mie braccia e la strinsi forte,
riempiendole il faccino di baci.
“Piccola
ora vai un po’ da papà, ti va? È da tanto che non state insieme e lo so che ti
manca … ok?”
Lei mi buttò le braccine al collo e mi stritolò in uno dei
suoi dolci abbracci.
La passai a Kellan, intimandogli di stare attento a lei.
“E
ditegli che il 25 Agosto festeggeremo il compleanno di Isa. Se vuole, la casa è
aperta. Le chiavi dovrebbe averle”
Come ve
la passate? Io bene … beh potrebbe andare meglio se domani non avessi tre ore
di greco, ma lasciamo perdere.
Allora
ho da dirvi due cosucce: la prima è che ho deciso di postare una volta a
settimana, di martedi, visto che è il giorno in cui
mi trovo più comoda non avendo impegni e poco da studiare per il giorno
successivo; seconda cosa che da questo capitolo, inizia la vera storia.
Adesso
vi starete chiedendo che cos’era quella che ho scritto fino adesso: la storia
si, ma solo il prologo. Da qui, forse di più dal prossimo capitolo, tutto
prenderà un corso nuovo. Ma non vi anticipo nulla.
Un
bacio!
P.s. le recensioni sono a
fine capitolo!
La
Verità.
Anche quel mese era passato in fretta. Così in fretta che
non ero riuscita neanche a metabolizzare il tutto.
Isabella era rimasta una settimana a casa di Kellan e
Jackson, che era diventata anche quella di Robert. Quando era tornata a casa
saltava come una pazza ed era felicissima.
Chiunque la incontrava non pensava avesse a malapena un
anno: parlava già, riusciva a camminare tranquillamente. Un piccola bimbetta
super genio, capace anche di consolare la mamma troppo egoista per metterci una
pietra sopra.
Anche quel giorno l’avevo spedita da Kellan e Jackson.
Era il suo primo compleanno e tutto sarebbe stato perfetto
per lei. Certo, lo sarebbe stato ancora di più, se non si fosse trovata a
vivere quella situazione che non si augura mai a nessuno.
Io,Nikki e Ash ci eravamo date agli addobbi, mentre mia
madre e Claire cucinavano qualsiasi cosa passasse loro per la mente. Quando si
mettevano insieme quelle due, erano terribili.
“Kris!
Questo palloncino è bucato!”
“Buttalo,
no?”
In quei due giorni di preparativi ero più tranquilla. Le
feste mi avevano sempre fatto bene …
Alle sette e mezzo salì in camera, dove mi preparai sia
fisicamente che mentalmente. Quel giorno sarebbero cambiate molte cose, me lo
sentivo.
Ashley e Nikki erano andate da Kellan, per vestire Isabella.
Nonostante fosse intelligente, la piccola non aveva capito nulla della festa
che le avevamo preparato.
Alle otto, quando fui scesa, iniziarono ad arrivare tutti
gli invitati.
Il cuore mi batteva a mille, perché di lì a poco lo avrei
rivisto. Sapevo che non dovevo piangere. E ci sarei riuscita.
Avrei strinto i denti e sarei andata avanti, come se nulla
fosse.
Ancora non riuscivo a credere che lui non avesse capito
nulla. Forse … forse dovevo pensare che oltre quel bacio c’era stato anche
altro.
La casa si riempì piano piano. Per me era stato un po’ strano
rimetterci i piedi. Lì avevamo vissuto i momenti più belli della nostra vita
insieme. Qualche lacrima era caduta, andando ad infrangersi sul pavimento.
“Kristen!
Che bello rivederti! Dov’è la piccola?” Stephenie mi salutò
calorosamente con un abbraccio.
“Arriverà
tra un po’ … non sa della festa!”
Girovagai per la casa, salutando un po’ tutti, non facendo
però caso a chi fossero.
Ad un certo punto sentii la porta di casa sbattere e lui
apparve.
Era bellissimo.
Il cuore fece un piccolo salto e poi, da bravo goffo
inciampò nel mio petto, rovinando a terra e frantumandosi in mille pezzi.
Possibile mi facesse ancora quell’effetto.
Spostai lo sguardo dai suoi occhi, nei quali mi ero
incantata, per fissarlo sulla piccola creatura che portava in braccio.
La mia bambina era stupenda. Ashley aveva fatto davvero le
cose in grande.
“Mamma!” urlò,
stendendo le sue braccia per incitarmi di afferrarla.
“Piccolina
mia! Auguri!”
Le scoccai un bacione sulla guancia e lei si lasciò andare
ad una bellissima risata, musica per le mie orecchie.
Piano piano tutti le si fecero intorno per farle gli auguri.
Robert la lasciò in braccio a sua madre e mi seguii al piano
di sopra.
Avevo bisogno di piangere.
Ok … mi ero ripromessa di non farlo, ma era stata una
promessa fatta ad un muro. Non riuscivo a non piangere, non quando me lo
ritrovavo a pochi metri da me, bello come un dio.
Quella sera avrei ceduto. Me lo sentivo.
“Kristen
…”
La sua voce … un brivido mi percorse la schiena.
“Kikì,
parliamo, ti prego …”
Mi girai a guardarlo, specchiandomi nei suoi occhi azzurri,
capaci di attraversarmi l’anima.
Non riuscii a far altro che annuire, sedendomi sul letto,
mentre lui prendeva posto al mio fianco.
Il momento della verità era arrivato.
“Kristen,
piccola ti prego … dimmi perché”
“Perché?
Sei così tonto da non capirlo?”
“Si
….”
“Perché
l’hai fatto?”
Mi guardò, non capendo di cosa stessi parlando. Bene. Come
attore era davvero eccezionale.
“Non
farmi quella faccia. Sai di cosa sto parlando … Ti chiedo tanto? Solo rispetto
per me, e la mia intelligenza. Rispetto per la nostra bambina. Perchè? Me lo
spieghi? Io non riesco a capire, seriamente. Pensavo fossi diverso. Diverso da
tutti quanti, e invece ti sei dimostrato tale e quale a loro. Non sono
perfetta, lo so, ma tradirmi? Io … io …”
“Tradirti?
Ma di cosa cazzo parli Kristen?”
“Ah
BENE. BENE. FAI ANCHEFINTA DI NON SAPERLO”
“COSA
DOVREI SAPERE? DIMMELO!”
Avevamo iniziato ad urlare, proprio come nei film. Quando
una coppia rompeva, c’era sempre il momento in cui urlava, rompendosi i timpani.
Fortunatamente per noi, di sotto la musica era abbastanza alta da ricoprire le
nostre urla.
“Ok.
Calmiamoci. Allora, è almeno brava a letto?”
Lo guardai. Meglio fare la sarcastica. Non si sarebbe notato
quanto stavo soffrendo.
A quel punto lui parve capire. Finalmente.
“Non
ci sono andato a letto, se è quello che intendi”
“Ah
certo, tu sei il santarellino del gruppo”
“Kristen
è stato solo un bacio. Un misero bacio. E sai perché? Perché non ne potevo più.
Ero geloso d’accordo …”
Geloso? Era geloso di cosa?
“
… Geloso di nostra figlia. Ti rendi conto? Sono arrivato ad invidiare quella
creatura”
“Non
capisco”
“Kristen
stavi sempre dietro a lei. Sembravo essere diventato trasparente ai tuoi occhi.
Non facevamo più l’amore e io avevo bisogno di sentirmi amato. Non siete solo
voi donne a sentirvi amate o no. Il nostro rapporto si riduceva ad un misero
bacio di buongiorno la mattina, e poi stop. Per Isabella”
“Ma
io sono sua madre!”
“E
io sono tuo marito! Ho diritto quanto lei alla tua attenzione!”
“Sei
andato con quella solo per questo? Parlarne no, eh?”
“Non
ci sono andato a letto, e parlare non sarebbe servito”
“Certo
… tu mi dovevi far star male. Ma se adesso ti aspetti che ritorni tutto come
prima, scordatelo. Io non riesco a passarci sopra, anche se, a quanto pare la
colpa è pure mia”
Mi alzai, lasciandolo solo.
Avevo avuto la mia spiegazione. Ma non ero per niente
soddisfatta.
Perché, dopotutto, avrei voluto cedere.
-------
@little lamb
in love95: eh, ma è chiaro che devono stare male … così poi la felicità e la
gioia saranno ancora più grandi! Ehe, robbuccio voleva fare il sexy … ma certo che so che ci sei
cuore mio! Ti adoro best!
@ledyang: J grazie
tesoro! Baci!
@LadySile: da
questo capitolo penso che avrai capito. Il tradimento è stato intenzionale, ma
lui non lo considera un tradimento vero è proprio: un bacio che serviva solo a
farlo sentire più amato … secondo lui poi, parlarne non sarebbe servito a
nulla, perché Kristen lo avrebbe liquidato con un: non dire sciocchezze. È il
mio modo di vedere la mente maschile, sperò non sia così orribile e sbagliato
da non essere capito. Baci!
@ilphard di biancaneve: J grazie
mille bella! Baci!
@crazyfred: O.o e tu non sai i pensieri poco (pochissimo) casti che mi
sono venuti in mente mentre la scrivevo! Comunque, in questo capitolo Kris ci
ha parlato e non è molto contenta degli sviluppi: diciamo che lei voleva cedere
ma si è fermata per colpa dell’orgoglio. Forse, ci ho messo troppo di mio in
mezzo: sono una persona estremamente orgogliosa, e fidati se ti dico che non è
per niente facile andare da qualcuno, chiedere spiegazioni e magari scoprire di
aver sbagliato. Ciò ti costringerebbe a chiedere scusa e l’orgoglio ne
risentirebbe … come ho già detto a LadySile, Rob non
considera un bacio un tradimento … perciò ha chiesto il motivo! Baci!
@vika: sei
soddisfatta delle risposte? Oppure sono troppo ovvie? Spero di no XD! Baci!
@erika1975:
si, hai ragione, lui aveva il diritto di spiegarsi e lei il dovere di non
andarsene, soprattutto con la bambina, ma bisogna comprenderla: improvvisamente
si è ritrovata con un marito che non capisce, che ha baciato un’altra donna.
Per quanto riguarda il compleanno della piccola, lei non lo ha chiamato per
dirglielo di persona perché ancora una volta, l’orgoglio prevale. Spero di
essere stata abbastanza chiara. Baci!
@noe_princi89:
distrutta è il minimo. Ma si riprenderà. È Kris, dopotutto! Baci!
@serve: si,
avevi capito bene: Robert non sapeva il motivo dell’uscita di testa di Kris,
anche se non si può proprio parlare di uscita di testa. Come già detto alle
altre giovani fanciulle, lui non considera un bacio un vero tradimento, poiché non
implica affetto, ma per lui, solo l’illusione di essere amato. Per la bambina:
si, è vero, ha undici mesi, ma credimi se ti dico che io alla sua età già
parlavo e facevo molti discorsi, alcuni naturalmente senza senso, quindi
nonostante possa sembrare un errore, non lo è. Per quanto riguarda Kristen, hai
ragione: il suo comportamento non è dei migliori. Occorre dire però, che non ha
beccato il suo fidanzatino con un'altra, ma suo marito, e la cosa diventa
leggermente più complicata. È vero, hanno una bambina e lei dovrebbe parlare
con lui, ma l’orgoglio è una brutta bestia. Poi, vorrei chiarire una cosa, non
ha mai negato a Robert di vedere la bambina, e se lui ha scelto di non portarla
davanti ad un giudice e risolvere tutto con l’aiuto della legge è perché come
ogni uomo innamorato crede ancora nel loro amore. Magari hai ragione, tu, la
storia non sta né in cielo né in terra, ma questa confusione mi serviva per
portare avanti la storia vera che inizia, in modo un po’ nascosto da questo
capitolo. La piccola Isabella non ne risentirà, comunque, di tutto ciò che sta
succedendo, almeno non totalmente.Volevo
inoltre farti notare, che sono entrambi nel torto: Kristen perché non voleva
parlare con Robert, Robert perché è rimasto nel suo angolino. Se non mi fosse
servito farlo reagire in questo modo, lo avrei fatto andare da Kris e
costringerla a parlargli e spiegargli tutto.
Con questo chiudo, anche perché mi sembra che l’incontro in
tutte voi speravate sia avvenuto. Baci!
Ebbene si,
sono tornata a postare. L’ispirazione tanto attesa è tornata, almeno per questa
storia.
Sono contenta,
davvero. Questo capitolo non è granché … ma da speranza, almeno secondo me. Tutto
inizia man mano ad aggiustarsi a partire da questo … ma non vi anticipo altro!
Non rispondo
alle vostre recensioni oggi … sono un pochino di fretta. Ci tengo però a
ringraziarvi tutte: siete davvero fantastiche.
Ora vi lascio, però prima vorrei consigliarvi di leggere una
piccola drabble che ho scritto qualche giorno fa, è una Robsten che a me piace molto: Cold
Rose.
Non ero fuggita. No, questa volta non lo avevo fatto.
Me ne ero semplicemente andata, a testa alta, ma distrutta,
come sempre in quel periodo.
Nessuno mi aveva aveva fermato quando avevo aperto la porta
di casa.
Né Ashley, né Nikki. Neanche mia madre.
Mi aveva solo rivolto una semplice occhiata, come per dire
che per lei andava bene.
Era una mia scelta. Ma … la sentivo sbagliata.
Super sbagliata.
Dopotutto lui mi aveva chiesto scusa.
Era stato un errore, ma non riuscivo a crederci.
Era geloso di sua figlia. La sua bambina. La nostra bambina.
L’avevamo aspettata per nove mesi, frementi, andando contro
la Summit.
E lui era geloso perchè io le riservavo le attenzioni di cui
hanno bisogno i bambini piccoli.
Era vero, forse lo aveva trascurato un po’ troppo, ma perché
non ne aveva parlato con me? Perché aveva deciso di tenersi tutto dentro e
lasciar andare il nostro matrimonio alla deriva.
Non riuscivo a comprenderlo, per quanto cercassi di
sforzarmi.
Tornai a casa un’ora dopo. C’era ancora gente, ma la maggior
parte delle donne che avevo conosciuto al parco erano tornate a casa per via
dei loro bimbistanchi.
Isabella invece, era ancora sveglia e attiva, e si stava
agitando come una pazza sulle gambe di Kellan, che le faceva il solletico.
Era così bello vederla allegra e spensierata.
“Mamma” urlò,
appena mi vide.
“Hey
piccola!”
“Papà
è andato via”
Annuii, prendendola in braccio e stringendola forte.
“È
ora di andare a letto, scimmietta!”
Lei fece il faccino triste che riusciva a farmi sciogliere,
ma era davvero tarsi, e dovevo riuscire a fare la dura, almeno per una volta.
“No
tesoro! Lo so che è il tuo compleanno, ma è tardi!”
Scese tristemente dalle mie braccia, salutando con un bacino
e un abbraccio tutti i presenti.
Una volta nel suo letto, si addormentò subito.
Povera piccola, era stanchissima!
La mattina dopo, quando mi svegliai, trovai al mio fianco un
batuffolo di cotone e boccoli castano chiaro e ronfava tranquillamente.
E nell’aria si sentiva un dolcissimo profumo di fiori.
Carezzai i capelli alla mia piccolina che subito aprì gli
occhietti, guardandomi sorridente.
Assomigliava così tanto a Rob quando faceva così.
“Buongiorno
piccola!”
“Mamma!”
Mi saltò al collo, facendomi ricadere di schiena sul
cuscino. La mia peste preferita!
“Quanti
bei fiori!” esclamò, staccandosi e sedendosi sulla mia
pancia.
Fiori? Di che fiori parlava?
Aprii gli occhi, che avevo richiuso cadendo sul cuscino, e
vidi ciò che Isa intendeva.
La mia camera era ricoperta di rose bianche e rosse.
“Ma
cos’è successo?”
Posai la piccola sul letto e mi alzai, cercando di non
inciampare nei petali che ricoprivano l’intero pavimento.
Sorreggendomi al muro raggiunsi le scale e successivamente
mia madre e mio fratello, che spettegolavano come due vecchie comari in
soggiorno.
“Cos’è
successo nella mia camera?”
“Oh
buongiorno tesoro! Dormito bene?”
Qualcosa non andava. Quando mia madre cambiava discorso
c’era sempre da preoccuparsi.
“Mamma
cosa è successo nella mia camera?!”
Lei sbuffò, bofonchiando qualche parola come acida e
scorbutica.
Mi passò una lettera.
Non mi ci volle molto per riconoscere la calligrafia.
Amore mio,
spero che le rose ti siano piaciute. Ti
prego, non prendertela con Cameron e tua madre, gli ho quasi costretti a farmi
entrare. Avevo bisogno di farlo.
Mi rendo conto di aver perso la tua
fiducia, ma so per certo che tu mi ami, così come anche io ti amo. La cosa che
più desidero è ritornare a stare con te e Isabella, perché siete le donne più
importanti della mia vita e senza di voi mi sento perso.
Perciò ho deciso che ricomincerò tutto da
capo.
Riconquisterò te e la tua fiducia. Fosse
l’ultima cosa che faccio.
Ti amo Kris.
Per
sempre.
Io … io avevo sposato un pazzo.
Un grandissimo imbecille che non sapeva che cosa fare
durante la giornata.
E si inventava … si inventava modi per riconquistarmi.
Sono tornata
e non ho fatto passare tanto tempo, contente?? Spero proprio di si.
Ammetto
ragazze di essere un po’ dispiaciuta: lo scorso capitolo lo avete commentato
solo in tre, ma mi rendo comunque conto che è colpa della mia lunga lontananza
e della fine della scuola che si avvicina e assorbe le vostre energie.
Sono davvero
giorni di inferno questi. Oggi ho fatto il compito di greco (tenete le dita
incrociate per me xD) e domani quello di inglese.
A proposito di ciò dedico questo capitolo
al mio angelo, Antonio! Se non ci fosse stato lui, col cavolo che sarei
riuscitaa finire la versione!
Detto questo vi lascio leggere. Le risposte alle recensioni
sono in fondo al capitolo!
Chiacchierata
notturna.
Avevo spazzato via tutti i petali e le rose dal pavimento e
dal letto.
Però non avevo avuto la forza di buttare via tutto e con
l’aiuto di Isa, avevo riempito ciotole, vasi e pagine di libri di petali.
Tutto sommato era stato divertente e anche se l’odore mi
dava un po’ fastidio, mi piaceva.
Era un bel po’ che non mi sentivo amata in quel modo.
“Papà
è scemo!”
Guardai Isa, che seduta sul suo sgabello preferito si
abbuffava di biscotti al cioccolato. Aveva tutto il visino sporco ed era
adorabile.
“Perché?”
“Tutte
le rose!!”
Ridacchiai. Aveva ragione.
Era stato un po’ (un po’ troppo) esagerato con quella
messinscena. Ma in fondo dolce.
In qualche modo, in quel gesto, avevo rivisto il mio Rob,
quello con cui andavamo a fare pic nic sui prati del parco, o che si sporcava
di farina senza aver cucinato nulla.
Era buffo e romantico.
Mentre ripensavo a tutti i fantastici momenti trascorsi
insieme, suonarono alla porta.
Controvoglia mi alzai dal divano e andai ad aprire. Era Ash.
“Buongiorno!
Ugh … cos’è quest’odore?”
Disse, tappandosi il naso con pollice e indice.
“Rose”
“Rose?!”
Le sorrisi, mostrandole con un cenno del capo i numerosi
vasi che avevamo riempito.
In effetti, l’odore era troppo forte.
“Robert”
Annuì, entrando.
Ci sedemmo sul divano nella mia camera, lei con Isa sulle
gambe, io con il copione.
Avremmo iniziato a girare Breaking Dawn da lì a una
settimana e volevo imparare un po’ di battute, invece di fare la figura della
scema. Stranamente non ero agitata.
Sentivo che sarebbe andato tutto per il meglio, almeno
quella volta. Poi beh, Robert sarebbe stato lì con noi, e volevo vedere fin
dove volesse arrivare.
“Hai
saputo qualcosa della bimba che farà Nessie?”
Ash, di solito sempre informata, negò con la testa.
“Nulla.
I produttori e Bill la vogliono tenere segreta fino ad inizio riprese”
Ripetemmo le battute delle prime scene per ore, ma verso le
nove Ash dovette andare via e io e Isa rimanemmo ancora una volta sole.
“Sonno”
“Vuoi
che ti porti a letto piccola?”
“Si”
La presi tra le braccia, cullandola un po’. Era così
adorabile il mio piccolo bocciolo.
Non riuscivo mai a contenere tutto l’amore che provavo per
lei. Vederla era per me fonte di gioia e sapere che da quel puntino minuscolo
che era stato nella mia pancia, era arrivata quella stupenda principessa,
sentivo una sorta di dolore/piacere all’altezza dello stomaco.
Era nata da me. Era nata grazie a me e a Robert. Era tutta
nostra.
Una volta messa a letto, mi raggomitolai sotto le lenzuola,
con le cuffie del lettore nelle orecchie. Da quando avevo lasciato Rob quello
era l’unico modo per riuscire a prendere sonno facilmente.
Stavo per addormentarmi quando bussarono alla porta della
camera. Sobbalzai, mettendo la piccola nella sua culletta.
“Kris?
Dormi?”
Era Cameron. Nel buio riuscivo a vedere il suo sorriso.
“No
… vieni, entra pure”
“Isa
dorme?”
“Certo.
Puoi accendere la luce. Non si sveglierà”
Silenziosamente si venne a sedere accanto a me, mettendomi
una mano sulla spalla. Era sempre tremendamente dolce con me. Forse perché fino
a quel momento non avevamo mai passato tanto tempo insieme.
“Ti
sono piaciute le rose, allora?”
“Si
… è stato un pensiero carino … ma …”
“Ma
non hai intenzione di tornare con lui”
Annuii. No, non per il momento.
“Isabella
mi sembra piuttosto tranquilla …”
“Lo
è … e poi sarà solo per una settimana. La porto con me a Portland. Passerà del
tempo anche con Robert lì”
“Sicura
di volerla portare? Io e mamma ce ne potremmo occupare”
“No,
la porto con me. È la mia bambina Cam, non posso lasciarla da sola ogni volta.
E poi senza di lei mi sento vuota ormai …”
Fu il suo turno di annuire. Cam aveva la straordinaria
capacità di riuscire a renderti soddisfatta della sua risposta, semplicemente
annuendo. Era sempre stato un tipetto molto chiuso e quei semplici ammiccamenti
erano come delle frasi vere e proprie per lui.
“Ti
lascio dormire adesso. Domani porto la piccola in giro, ti va bene?”
“Ok.
Notte Cam”
“Notte
Kris”
----------
@Bellissima
Cullen: sono contenta del tuo entusiasmo! Rimanerci secco il mio Robbz?? No no,
tranquilla. Lo farò solo cuocere molto lentamente!
@ledyang:
si si, andranno sempre meglio … piaciuto questo capitolo?
@noe_princi89: se non è romantico lui, non lo è nessun
altro!
Naturalmente spero leggiate queste shot …
e se recensite vi amo ancora di più!
P.S. attente a Ian!
Capitolo dedicato alla mia best, Little Lamb in Love95.
Il mio angioletto custode!
Vicino.
Il giorno successivo, come promesso, Cameron portò la
piccola in giro.
Fu il giorno adatto per dedicare un po’ di tempo
esclusivamente a me stessa.
Non volevo impiegarlo rimuginando sulla stramba situazione in
cui mi trovavo, perciò non appena Cam e Isa furono usciti, chiamai Nikki,
Dakota ed Ashley.
Era da tempo che le ragazze volevano portarmi a fare un po’
di shopping, e quello era il giorno adatto.
Mentre le aspettavo mi concessi un lungo bagno caldo e rilassante.
Riuscii a sciogliere i muscoli e ad eliminare tutta la tensione accumulata.
Avevo indosso solo l’accappatoio quando suonarono alla
porta. Chissà chi era.
Inciampando nei miei stessi piedi riuscì a raggiungere
l’ingresso, e cercando di coprirmi meglio aprii.
Davanti a me c’era un ragazzo abbastanza alto, forse della
stessa età di Robert. Gli diedi una veloce occhiata: era biondo, con i capelli
disordinati fintamente e gli occhi castani. Abbastanza carino.
“Si?”
Sembrava leggermente in imbarazzo. Forse non aveva tutti i
giorni l’opportunità di trovarsi una donna in accappatoio di fronte.
“Ciao.
Sono Ian. A quanto pare qui occorre salutare i vicini di casa al proprio arrivo
perciò … Salve nuova vicina!”
Arrossì di botto. Povero, mi faceva tenerezza.
In effetti in quei giorni, avevo sentito nominare spesso da
mamma una famiglia che si sarebbe trasferita nella casa accanto alla nostra.
“Oh!
Ehm … si, io sono Kristen … piacere. Vieni entra … scusa il disordine ma stavo
per uscire!”
Sorrise. Non riusciva proprio a tranquillizzarsi.
“Hey
guarda che non mangio mica!”
Bene, riuscii a farlo ridere un po’. Facevamo progressi.
“Si
lo so … ci mancherebbe altro!”
Ridacchiai. Beh beh … Simpatico il fanciullo.
Lo lasciai solo qualche minuto, salendo in camera per scegliere
qualcosa da mettere. Rimanere in accappatoio era da sconsiderati, visti i
paparazzi che avevano ricominciato a gravitare intorno alla casa, in attesa di
vedermi uscire.
Volevano tutti notizie sul film che ci apprestavamo a
girare, ma non avevano ancora capito che io non potevo dargliene.
Non ne sapevo assolutamente nulla!
Alla fine optai per un paio di jeans e e una semplice
maglietta bianca con una stampa di un qualcosa di astratto davanti e ritornai
dabbasso.
Ian era ancora seduto dove l’avevo lasciato, e si stava
guardando attorno.
“Scusa,
ecco fatto”
“Tranquilla.
Beh vicina, mi ha fatto piacere conoscerti. Io vado, anche perché a quanto pare
devi uscire!”
“Oh
si, certo … a presto Ian”
“A
presto Kris!”
Chiuse la porta dietro di sé, lasciandomi solo con il mio
disordine. Beh, tutto sommato era un ragazzo abbastanza carino e affabile. Non
sembrava uno di quei tipi ossessionati dal fare bella figura o dal rimorchiare.
Mi stava già simpatico.
Resi presentabile la cucina e il salotto, lasciando a mia
madre l’incombenza di sistemare il piano superiore.
Posai il centrotavola sul tavolo, quando le tre super pazze
suonarono al campanello.
Le tre sopracitate erano vestite di tutto punto, truccate,
con un borsone appresso e sembravano appena uscite dal parrucchiere.
Chissà perché ero sempre io quella che sembrava una pazza
appena uscita dal manicomio.
Mah, avrei fatto causa ai miei capelli!
“Krissy
cara!!! Dov’è Isa?”
“Con
Cameron … altrimenti non vi avrei chiamate!”
“Oh
peccato, ci tenevo a salutarla. Preso il borsone?”
“No.
Vado a prenderlo!”
Scattai di nuovo in camera mia, dove avevo lasciato il
borsone.
Ci buttai dentro un ricambio e un bel po’ di asciugamani, e
riscesi giù, dove Dakota si era impossessata di una ciotola di cereali e latte.
La guardai alzando un sopracciglio: per quanto mangiasse era
sempre magra come un grissino.
“Hey!
Non ho fatto colazione stamattina!”
Esclamò, ingoiando la quantità industriale di cereali che
aveva infilato in bocca.
“Allora
andiamo?”
“Certo
… senti Kris, al ritorno dovremmo fermarci da Kellan … ieri ho dimenticato la
piastra a casa sua”
Nikki fece un sorrisino innocente. Bene, lei si dava da fare
con l’orso e io non ne sapevo nulla.
Anche se, fino a quel momento era stata poco avvezza ad
ascoltare le loro avventure amorose, troppo distrutta per la fine della mia.
“Ok
… però voglio sapere tutto!”
Scoppiai a ridere, mentre chiudevo la porta di casa.
Quella sarebbe stata davvero una giornata volta all’insegna
del relax e di ogni comfort possibile, proprio come volevo io.
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@ledyang:
grazie bella!!! Un bacio!!!
@crazyfred:
mi sono fatta aspettare troppo? Però dai, non era proprio poco poco quello che
avevo scritto nel capitolo scorso!
@Bellissima
Cullen: uh tesoro, credimi, tutte vorremmo la casa piena di rose!! Ho tenuto le
dita incrociate per il tuo latino, è andato bene? spero proprio di si! bacio!
@ClaryCullen:
grazie! Eh certo, l’ho detto, cuocerà a fuoco lentissimo … Kris non lo
perdonerà facilmente, un tradimento è un tradimento!
@laura88:
vuoi tornare a scuola? Facciamo cambio? Ahah … mi dispiace ma penerà il nostro
Rob, eccome se penerà … Kristen non è tipo che dimentica facilmente … Bacio!
@noe_princi89:
eccoti accontentata. Piaciuto?
@serve:
ohilà tesoro, da quanto tempo non ti si vedeva … spero non ti sia successo
nulla ... Sono d’accordo con te: il bacio rimane un tradimento. Però, credimi
se ti dico che gli uomini a volte sanno essere più gelosi e vendicativi di noi
donne: per quattro anni lui ha avuto la massima attenzione da Kris, che è
andata contro suo padre per stare con lui, che ha buttato al vento una storia che
durava da tempo per stare con lui, perciò il ritrovarsi “abbandonato” a se
stesso lo ha reso incapace di ragionare a mente lucida. Per quanto riguarda
Kristen, in effetti non lo perdonerà tanto presto. Per tutta la durata della fan
fiction sarà sospettosa e ci sarà un episodio in cui le conseguenze del
tradimento di vedranno maggiormente. Perciò sta tranquilla, che non la passerà
tanto liscia come crede lui. Un bacio!
@little lamb in love95: -.-“ tu sei pazza … ma non pazza,
proprio pazza pazza pazza! Ahah, scherzo amore mio, lo sai quanto ti amo! La tua
coscienza è proprio una strega, sai! Digli che deve lasciarti parlare,
altrimenti me la mangio in un boccone!!! Amour … certo che sei tu il mio
angelo, quante volte te lo devo ripetere?? Ti adoro !!!