Queso matrimonio non s'ha da fare...

di sbrilluccica
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Un giorno nella nuova vita di Bella ***
Capitolo 3: *** Una visione sconvolgente ***
Capitolo 4: *** Il piano infallibile di Emmett ***
Capitolo 5: *** Un tema in più ***
Capitolo 6: *** Bella Swan tornerà ad amarmi ***
Capitolo 7: *** L'io razionale vs l'io irrazionale ***
Capitolo 8: *** Chiacchiere tra fratelli ***
Capitolo 9: *** Passeggiando con te ***
Capitolo 10: *** Invevitabile incontro ***
Capitolo 11: *** Giù la maschera ***
Capitolo 12: *** Una nuova proposta ***
Capitolo 13: *** Situazioni difficili ***
Capitolo 14: *** Mi dispiace papà ***
Capitolo 15: *** A un passo dal si ***
Capitolo 16: *** Non te l'hanno detto?La vita non è giusta ***
Capitolo 17: *** La realtà supera la fantasia ***
Capitolo 18: *** Un padre di troppo ***
Capitolo 19: *** Aspettando... ***
Capitolo 20: *** ... nostro figlio? ***
Capitolo 21: *** Al di là dei sogni ***
Capitolo 22: *** Finalmente... SI ***
Capitolo 23: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Incolla qui il test

Finalmente ero pronta. Mi guardai allo specchio un’ultima volta non riuscendo ancora a credere che ero io l’immagine che rifletteva. Quelle pazze avevano fatto proprio un bel lavoro stavo pensando quando Charlie fece il suo ingresso nella stanza.

 

 “Bella tesoro,sei davvero bellissima -e gli occhi gli si inumidirono un po’ mentre pronunciava queste parole- mi sa che è il momento,sei pronta?”

“Grazie papà -gli sorrisi- e si come puoi vedere sono pronta, andiamo”gli risposi, cercando di simulare l’ansia e il nervosismo che avevo quel giorno.

Entrammo in macchina e mentre ci dirigevamo verso la Chiesa incominciai a pensare a tutto quello che era successo negli ultimi mesi,ed anche se non era più il momento di farsi quella domanda,non potevo fare a meno di chiedermi se avevo fatto la scelta giusta…

Persa com’ero nei miei pensieri,non mi ero resa conto di essere arrivata. Mio padre mi aiutò a scendere dalla macchina e insieme ci incamminammo verso l’ingresso della Chiesa.

Appena varcai il portone, non potei fare a meno di alzare gli occhi e puntarli verso l’altare. Ed eccoli li’, entrambi in smoking, i due uomini che mi avevano fatto conoscere l’amore, i due uomini che chissà per quale malsana ragione avevano scelto proprio me.

Sorrisi e avanzai sicura verso l’altare,incrociai i suoi occhi e tutti i miei dubbi e le mie preoccupazione svanirono. Come avevo potuto dubitarne anche per un solo istante…era lui e solo lui l’uomo che avrei amato.

QUESTA FANFICTION è SCRITTA A QUATTRO MANE DA ME E MIA SORELLA.E’ LA PRIMA CHE PUBBLICO IN QUESTA CATEGORIA,QUELLO CHE AVETE APPENA LETTO E’ IL PROLOGO DELLA STORIA,CHE RITROVEREMO VERSO LA FINE.

ALLORA COSA NE PENSATE???ASPETTIAMO LE VOSTRE RECENSIONI.

A PRESTO.

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Capitolo 2
*** Un giorno nella nuova vita di Bella ***


 

ECCO  A VOI IL PRIMO CAPITOLO, E’ UN CAPITOLO INTRODUTTIVO CHE CI MOSTRA COME SI E’ EVOLUTA LA VITA DI BELLA,IL CHE E’ IMPORTANTE PER IL PROSEGUIMENTO DELLA STORIA.

RINGRAZIAMO TUTTE COLORO CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI,TRA I SEGUITI E CHI HA RECENSITO, I VOSTRI COMMENTI CI FANNO SEMPRE PIACERE. GRAZIE MILLE!!!BUONA LETTURA

 

Per alexia__18:eccoti il continuo,siamo contente che il prologo ti sia piaciuto,grazie mille per aver recensito.

Per Razorbladekisses:allora abbiamo aggiornato presto???per ora penso tu non ti possa lamentare(per ora)scherzo cercheremo sempre di aggiornare presto,spero che il capitolo ti piaccia,fammi sapere ti raccomando,e grazie per aver recensito.

Per  manuelitas:allora innanzitutto grazie per aver recensito,per quanto riguarda la confusione è voluta,ma piano piano tutto ti apparirà più chiaro. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.

Per Chanellina94:ahahah,fai una cosa guardala da questo punto di vista io non ti interrogherò!!! Eccoti il seguito,grazie mille per aver recensito spero continuerai a farci sapere cosa ne pensi. P.S. Buono studio!

 

                                           UN GIORNO NELLA NUOVA VITA DI BELLA

 

Quella mattina continuava a rigirarsi nel letto, fuori dalla finestra del suo appartamento a Seattle diluviava. Questo sommato al fatto che aveva ancora sonno non contribuiva affatto a darle la forza per alzarsi…e pensare che c’era stato un tempo in cui aveva imparato ad amare la pioggia e il freddo, ma quello era un tempo molto lontano. Un tempo che tuttavia ad oggi ricordava con il sorriso sulle labbra. All’inizio fu davvero difficile, dopo che lui se n’era andato era caduta in una profonda depressione, la sofferenza era troppa e lei non pensava che sarebbe riuscita a sopravvivere. Ma si sa il tempo cura le ferite e così era stato anche per lei. Non rinnegava niente del suo passato, se avesse potuto tornare indietro avrebbe fatto le stesse identiche scelte perché lei era stata una ragazza fortunata. Come si ripeteva spesso aveva vissuto un amore da favola, un amore che la maggior parte delle persone cerca e non trova mai,aveva avuto il suo principe,certo le era mancato il lieto fine ma non si può avere tutto dalla vita.

Ed eccola li’ Isabella Marie Swan, ventitre anni ,laureata in lettere ed insegnante al liceo di Seattle.Certo che ne aveva fatti di passi in avanti, il più importante dei quali continuava a dormine,incurante di quello che le stava passando per la testa, affianco a lei. Sorrise nel guardarlo,la loro relazione era stato l’ultimo passo per la sua guarigione.

Ritornò con la mente al loro primo incontro,erano passati quasi due anni da quel giorno,lei era la solita ragazza timida che se ne stava sempre per conto suo, andava all’università per seguire e studiare,non aveva stretto amicizia con nessuno,anche perché le ultime esperienze della sua vita l’avevano fatta chiudere ancora di più in se stessa. Ma quel giorno evidentemente le cose dovevano cambiare,se ne rese conto dopo il discorso di presentazione del professore di filosofia, il quale pretendeva che per ogni argomento trattato gli venisse presentato un saggio alla lezione successiva. Come se non bastasse il professore aveva anche una malsana passione per i lavori da svolgersi in coppia e fu cosi che per  forza maggiore dovetti uscire dal mio guscio. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Infatti fu proprio da quella non voluta conoscenza che nacque un  bellissimo rapporto di amicizia, che con il tempo si trasformò in qualcosa di più. Non l’amavo come avevo amato lui,ma questa cosa non mi spaventava perché non ero cosi stupida da credere che l’amore fosse sempre cosi forte e passionale. Ero consapevole che il grande amore io l’avevo già vissuto ed andava bene cosi. L’amore che provavo per Mark seppure era solo una piccola parte di quello che sapevo poter dare,mi faceva stare bene. Era bello non essere più sola, avere di nuovo qualcuno che ti aspetta la sera quando torni a casa, che ti lascia un messaggio in segreteria, qualcuno insomma che ti facesse sentire importante,e Mark fa tutto questo. E’  un ragazzo meraviglioso,sempre gentile e premuroso,pronto ad ascoltarmi ed a rispettare i miei tempi ,molti altri ragazzi al posto suo in più di un’occasione sarebbero corsi via a gambe levate. Lui no, è sempre rimasto al mio fianco,chissà perché!La sua voce mi riportò alla realtà:

“Mmmm caffè perfavore”disse ,sorrisi e gli risposi

“Non mi pare che abbiamo una cameriera,ma questa volta sarò magnanima,sarà che le vacanze di Natale si avvicinano”e cosi dicendo mi alzai e mi diressi in cucina a preparare la colazione.

“Grazie Padrona”lo sentii dire

“Non farci l’abitudine non è sempre Dicembre”lo beffeggiai.

Quando finimmo di fare colazione,lui corse a prepararsi  e dopo avermi stampato un bacio sulle labbra andò a lavoro. Io invece avevo ancora un po’ di tempo visto che quel giorno avrei avuto lezione alle ultime ore, cosi’ decisi di fare un colpo di telefono ad Angela con la quale avevo instaurato un bellissimo rapporto di amicizia,anche lei aveva contribuito alla mia guarigione. Rispose al terzo squillo

“Pronto?”

“Ciao Angie, sono Bella come va?’”le chiesi

“Proprio te stavo chiamando Bella,volevo sapere se la settimana prossima vogliamo andare insieme a fare i regali di Natale,tanto quando finiscono le lezioni?”disse tutto cosi’ velocemente che feci fatica a capirla,ma una sola parola spiccava nella mia mente:SHOPPING. Vi ho raccontato che molte cose erano cambiate dall’ultima volta,e se pensavate che il mio rapporto con lo shopping era incluso nel pacchetto siete delle illuse,però mi sa che stavolta  mi tocca visto che devo comprare dei regali anche io. Spinta più da questa necessità che per reale volontà mi ritrovai ad accettare:

“Ok Angie vada per la settimana prossima,a proposito non ti chiamerò più fino a quando non mi dimenticherò di come mi hai incastrata bene oggi”

“Lo dici sempre ma non lo fai mai”mi rispose mentre se la rideva

“Ricordati che nella vita c’è sempre una prima volta. Ora devo andare,ti mando un bacio”la salutai

“Ok a presto Bella”

Dopo aver riattaccato con Angela mi andai a fare la doccia e mi preparai per andare a lavorare. Spalzzolai facilmente i miei capelli e quella si che era una novità rispetto al passato. Finalmente i miei capelli avevano preso una forma,non chissà quale forma ma era pur sempre un passo in avanti. Indossai un paio di jeans con una camicia bianca e una giacchetta nera,la mia avversione per lo shopping non mi impediva di andare vestita decentemente a lavoro,e cosi dopo aver preso la borsa e indossato il cappotto mi diressi a lavoro.

La scuola dove lavoravo non distava molto da casa mia infatti dopo una ventina di minuti ero già li’,entrai nell’edificio e mi diressi nell’aula professori presi tutto l’occorrente e aspettai il suono della campanella per dirigermi in classe.

Anche l’ultima lezione di quel giorno stava per terminare quando mi rivolsi ai miei studenti:

“Allora ragazzi questo è l’ultimo giorno che ci incontriamo prima dell’inizio delle vacanze,non ho intenzione di caricarvi di compiti ma non perché non dobbiate studiare,voglio semplicemente che vi concentrate su un unico lavoro. Come sapete,ed ovviamente mi riferisco a quei pochi che non utilizzano le ore di letteratura per recuperare le ore di sonno perso,nell’ultimo periodo abbiamo affrontato l’amore attraverso gli occhi di diversi poeti e scrittori,io però vorrei sapere cosa ne pensate voi,quindi al vostro rientro vi consegnerete un tema su questo argomento. E’ tutto chiaro?”-un coro di si misti ad ok si levò nell’aula-Bene allora non mi resta che augurarvi buone feste”

Uscita dall’aula mi diressi in sala professori a posare i registri,salutai e augurai buone feste ai miei colleghi e lasciai l’edificio al diretta a casa non prima però di aver fatto una tappa al supermercato.

Arrivata a casa sistemai la spesa e mi andai a cambiare,sostituendo agli abiti di donna in carriera una più comoda tuta,mi diressi in cucina e cominciai a preparare la cena. Mark arrivò come sempre alle sette,si andò a fare una doccia e dopo finalmente ci mettemmo a tavola.

“Ho pensato che potremo passare il capodanno fuori quest’anno,cosa ne pensi?”Intervenne all’improvviso distogliendo la mia attenzione dal telegiornale”.

“Perché no,e dove vorresti andare?”gli risposi

“Non so,avevo pensato di andare a New York dicono che il capodanno li’ sia bellissimo,sempre se a te fa piacere”chiese questa volta un po’ titubante. Sorrisi,Mark era una persona piena d’iniziative,con lui non ti annoiavi mai.

“Allora quando si parte?”Gli domandai per poi bearmi del suo sorriso che voleva sembrare euforico ma non riusciva a nascondere una traccia di nervosismo,strano.

“Il trenta con il volo delle 22”e corse ad abbracciarmi.

“Avevi già organizzato tutto”dissi scandalizzata,per tutta risposta mi sorrise e poi mi baciò.

Il resto della serata trascorse senza altri colpi di scena,anche se non potei fare a meno di notare che c’era qualcosa che stonava,per quanto Mark tentava di nasconderlo era nervoso. Ma per cosa??? 

 

 

Nel frattempo in una villa dell’Alaska,chiuso nella sua camera,un ragazzo stava steso immobile con gli occhi rivolti verso il soffitto in posizione supina sul suo divano ,ascoltando ininterrottamente Claire De Lune maledicendosi un istante si e l’altro pure della scelta presa cinque anni prima.

“Ho mantenuto la mia promessa amore mio,sono sparito dalla tua vita e ho addirittura chiesto,anche se obbligato sarebbe il termine giusto,ad Alice di fare lo stesso.  Quando lasciammo Forks le vietai  categoricamente di spiare il tuo futuro. Ed eccomi qua,ho passato questi cinque anni nel ricordo di te. Non mi stancherò mai di rivivere come un film  gli attimi trascorsi con te. Solo questo mi è rimasto  amore mio. Ti amo con la stessa intensità di allora mia dolce Bells e nel mio cuore sarai sempre mia.”

Quello che Edward non sapeva,ma che avrebbe scoperto di li’ a poco,è che le visioni non sempre si controllano,a volte arrivano e basta.

 

ALLORA CHE VE NE PARE???VI RACCOMANDO RECENSITE!

NEL PROSSIMO CAPITOLO CI SARA’TRA LE ALTRE COSE LA PROPOSTA DI MATRIMONIO A NEW YORK E UN VAMPIRO IN PREDA A UN ESAURIMENTO NERVOSO IN ALASKA!!!

A PRESTO RAGAZZE.

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Capitolo 3
*** Una visione sconvolgente ***


Incolla qui il testo.

PRIMA DI POSTARE RIGRAZIO TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI,NELLE SEGUITE E CHI HA RECENSITO.

Per  trillynaspecial :grazie mille per i complimenti e per aver recensito. Un bacio e a presto.

Per Razorbladekisses :eccoti il capitolo con la proposta,e non preoccuparti la nostra Bella non è versione zerbino ed il  caro Edward dovrà sudare. Poi a noi Edward piace geloso. POTERE ALLE DONNE!!! Un bacio e a presto.

Per nanerottola : ahahaha, no infatti abbiamo voluto cambiare un po’,speriamo che capitolo ti sia piaciuto. Un bacio e a presto.

Per  aLiCe__CuLlEn:wow e grazie mille per i complimenti. Comunque Bella è ancora innamorata di Edward anche se scegliendo di voltare pagina ha relegato in un angolo i suoi sentimenti,ovviamente fin quando sarà possibile. A presto e baci.

Per Chanellina94 :ciao cara,allora il tuo pensiero è molto simile a quello di Emmett ma non voglio anticiparti nulla ma vi vedo entrambi molto combattivi. Per il resto non preoccuparti non siamo ancora diventate masochiste .Baci e a presto.

Per manuelitas :grazie mille per i tuoi complimenti e spero che la storia continui a piacere. Baci e a presto.

 

                                                                      

 

                                        UNA VISIONE SCONVOLGENTE

 

 

Bella sbuffò per la trecentesima volta mentre rifaceva il letto. Il giorno tanto temuto era arrivato e tra un’ ora si sarebbe dovuta recare all’appuntamento con Angela. Aveva pensato a diversi escamotage per evitare quella tortura ma poi si era arresa all’inevitabile. Il motivo principale era che Angela ormai la conosceva bene e lei aveva imparato a conoscere Angela e sapeva per certo che se non si fosse recata all’appuntamento la sua “dolce e comprensiva” amica la sarebbe andata a prendere fin dentro il suo appartamento.

Dopo l’ennesimo negozio,i piedi di Bella chiesero pietà,o almeno questa e la scusa che utilizzò per convincere Angela a fare una pausa che in cuor suo Bella sperava finisse con il loro rientro,ma il fatto che Angela non avesse ancora trovato il regalo “giusto”per Ben non contribuiva alla causa. Si sedettero in uno dei tanti bar del centro commerciale ed ordinarono una cioccolata calda con panna.

“Bella come fai ad essere cosi’ tranquilla,non hai ancora trovato né il regalo per Mark  né un abito per il capodanno,vorrei avere i tuoi nervi”disse Angela con una faccia sconsolata.

“A Ben basta il pensiero,e poi per capodanno sono sicura che il mio armadio esaurirà le mie richieste”le rispose Bella per le rime.

“Tu sei pazza??? Mi vuoi dire che andrai a festeggiare il capodanno nella Grande Mela indossando il primo abito che troverai nell’armadio???”ora la faccia di Angela era scandalizzata.

“A volta la tua intelligenza mi sconvolge Angie, ma ancora una volta hai capito proprio bene. E per quanto riguarda la pazzia ,si ci sono andata vicino ma l’ho scampata per un pelo.”disse con aria da cospiratrice.

Angela si alzò di botto prese Bella e la trascinò dietro di se.

“Angie cosa fai???non abbiamo pagato!!!”urlò Bella.

“Hai ragione-fece Angela tornando indietro-e che mi sono lasciata prendere dalla frenesia per aver finalmente deciso cosa regalarti per Natale,sai sei un po’ difficile tesoro.”

“Posso oppormi”la pregò Bella.

“Non si rifiutano i regali Bella,non ti hanno insegnato che è cattiva educazione?Ed ora smettila di lamentarti:prima ti rassegni e prima potrai tornare a casa”

Avevo smesso di ascoltarla, quella frase aveva avuto il potere di portarmi dietro di qualche anno. Era la fine di  Agosto di cinque anni fa,l’estate migliore della mia vita,ed ero andata a fare shopping con Alice.

Inizio flashback

“Bella guarda non è meraviglioso quell’abito,ti starebbe d’incanto?”mi domandò mentre indicava un vestitino.

“Alice non mi serve un vestito”le risposi decisa

“Bella i vestiti non si comprano solo quando servono?Ti devo proprio insegnare l’ABC….”non terminò quella frase perché all’improvviso i suoi occhi divennero vitrei,stava avendo una visione. Non ebbi neanche il tempo di  spaventarmi che subito i suoi occhi erano tornati normali e un sorriso furbo,troppo furbo,aveva fatto capolinea sul suo viso.

“Alice dimmi che non c’entro niente con quel sorriso?”le chiesi impaurita

“Quale sorriso?- disse con un faccino da Bamby che non le si addiceva proprio per poi cambiare abilmente discorso-Allora Bella ci mancano solo cinque negozi. Su andiamo!”

“Cinque negozi????Ma non avremmo dovuto finire tre negozi fa????Alice ti avviso non tirare la corda”sbottai nel bel mezzo del centro commerciale.

“Bella ci andremo l’ho visto quindi  smettila di lamentarti:prima ti rassegni e prima potrai tornare a casa”

Fine flashback

Il giorno del mio compleanno ad aspettarmi sul letto c’era il vestito che io e Alice avevamo visto al centro commerciale. Non l’avevo mai più indossato da quel giorno,mi avrebbe ricordato lei e di conseguenza mi avrebbe fatto stare male. Alice mi mancava terribilmente era stata la mia prima vera amica,e la sua assenza nel periodo più difficile della mia vita aveva reso le cose ancora più difficili. Avevo perso amore e amicizia in un unico colpo. A volte mi sono anche chiesta se ci fosse stata lei al mio fianco come sarebbero andate le cose,ma non ho mai incolpato lei per questo e mai lo farò.

“Pianeta Terra chiama Bella”mi riprese Angela interrompendo i miei pensieri.

“Scusa Angie ero sovrappensiero”le risposi senza entrare nel merito.

“Me ne ero accorta,sai sei rimasta in stato di incoscienza per un po?”mi derise lei.

“Ah ah ah. Allora come era il fatto del prima facciamo prima ti rilascio?”

                                             

                                                                              ***

 

Il giorno della partenza era arrivato e le valigie erano già pronte vicino all’ingresso mentre io e Mark organizzavamo le ultime cose.

“Allora i biglietti ce li ho,le valigie ci sono,Bella ci sta….Ok possiamo andare”intervenne all’improvviso.

“Vamos”feci io di rimando.

Il volo fu abbastanza tranquillo,durante il quale ripensai alla giornata di Natale trascorsa a Forks con Charlie.Ogni volta che tornavo a Forks i ricordi tornavano a galla,ogni luogo di quella sperduta cittadina aveva un significato speciale per me. Infondo a Forks avevo vissuto il periodo più bello e quello più brutto della mia vita,li’avevo lasciato una parte consistente del mio cuore perché portarlo con me avrebbe fatto troppo male. Il resto del viaggio in aereo lo passai dormendo e mi risvegliai direttamente quando atterrammo. Ritirammo le valigie e prendemmo un taxi che ci porto all’albergo dove avremmo alloggiato.

Anche se ci aveva trascorso solo una giornata Bella si era straconvinta che New York era una di quelle città in cui non avrebbe mai potuto vivere. Infatti seppur bellissima era secondo il suo punto di vista troppo caotica per una come lei,nonostante ciò però non potè fare a meno di riammirare il bellissimo spettacolo che si vedeva dalla finestra della sua camera da letto mentre aspettava che Mark le liberassi il bagno per potersi finalmente preparare per la cena. A riguardo Mark era stato molto misterioso e difatti il luogo dove avrebbero trascorso la serata era ancora un mistero per lei,inoltre più le ore passavano e più lui sembrava in preda ad un attacco d’ansia e nonostante ci avesse provato non era riuscita a capirne il motivo. Ricordò   che lo aveva già visto in uno stato simile il giorno in cui si dichiarò a lei,era passato poco più di un anno da quel giorno e lei lo ricordava alla perfezione.

Inizio flashback

“Mark si può sapere cosa hai?Sono giorni che sembri assente e stai sempre con la testa tra le nuvole,posso saperne il motivo?Credevo fossimo amici no?”gli chiesi preoccupata.

“Amici?Si Bella lo siamo e fidati proprio per questo è meglio che tu non sappia cosa mi passa nella mente nell’ultimo periodo.”rispose  cercando di chiudere la conversazione,cosa che io non permisi.

“Mark puoi dirmi tutto lo sai,ti prego risolviamo la situazione insieme”lo supplicai.

“Bella io mi sono innamorato di te”rivelò semplice e concito.

Passai diversi minuti ad assimilare le sue parole. Quando mi ripresi gli rivelai che non mi sentivo pronta e che l’ombra del mio passato era ancora presente nella mia vita. Gli rivelai anche le mie paure e i sentimenti che ancora mi tenevano legati al passato,ma lui non si demoralizzò e furono proprio le parole che disse dopo che mi convinsero a rimettermi in gioco.

“Bella io non ho paura dei fantasmi del tuo passato e anzi li ringrazio per averti fatto diventare la donne che sei. So già quanto hai amato e sofferto,ma non ti sembra arrivato il momento di ricostruire la tua vita e di regalarle emozioni nuove? Bella non precluderti la possibilità di essere felice per un passato che chiede solo la libertà di essere tale,ti prego pensaci”

“Non sarà facile”gli dissi scossa.

“Non ho detto che lo sarà”rispose convinto.

“Inoltre non posso prometterti niente”gli rivelai sincera.

“Io invece ti prometto che ci sarò in ogni tuo passo,non ti chiederò mai più di quello che tu vorrai darmi e ti prometto Bella più di ogni altra cosa che mi farò da parte quando me lo chiederai,perché già la possibilità che mi hai dato oggi per me vale più di ogni altra cosa”

Fu cosi che le mie labbra dopo quattro anni incontrarono per la prima volta un altro paio di labbra.

Fine Flashback

 

Almeno lui le sue promesse le aveva mantenute,pensai con un po’ di malinconia.

“Ehi bella addormentata guarda che la mezzanotte non aspetta mica te!”disse Mark riportandomi alla realtà.

“Però che eleganza –risposi mentre lo ammiravo nel suo smoking-e poi non è colpa mia se il bagno è rimasto occupato per ore”gli risposi per le rime mentre prendevo tutto l’occorrente compreso  il vestito nero che Angela mi aveva regalato  ,per poi dirigermi verso il bagno.

 

“Wow”fu tutto ciò che riuscii a dire quando arrivammo nel ristorante dove avremo trascorso la serata.  Da fuori già dava l’idea di una struttura molto raffinata ma la sala interna era uno spettacolo. Era sicuramente un posto per coppie,questo lo si poteva tranquillamente capire dall’area romantica che vi aleggiava. I tavoli ,che erano molto distanti tra loro,erano rotondi e coperti da lunghe tovaglie bianche di un tessuto quasi impalpabile mentre al centro di ogni tavola era presente una candela. Le luci erano soffuse  e in un angolo della sala  era presente un pianoforte che rappresentava l’unica nota stonata visto che avevo sviluppato un’avversione verso quello strumento musicale.

“Ti piace?”mi chiese Mark molto teso.

“E me lo chiedi,è incantevole. Lo conoscevi già?”gli domandai curiosa.

“No me l’ha consigliato un collega”mi rispose sempre teso mentre una hostess si avvicinò a noi per condurci al tavolo.

Non avevo mai mangiato cosi bene in vita mia e la serata fu piacevolissima,Mark aveva avuto proprio una bella idea. All’improvviso Mark si alzò dalla sua sedia e fece il giro del tavolo per posizionarmi al mio fianco. Mancava  poco alla Mezzanotte o forse era già trascorsa, il tempo si era fermato nell’esatto momento in cui Mike si era inginocchiato davanti  a lei e aveva tirato fuori una scatoletta di velluto blu.

 

Qualche minuto prima in Alaska…..

Una ragazza dai capelli neri sparati in tutte le direzioni e che somigliava molto ad un folletto stava riordinando la sua cabina armadio dopo la proficua giornata di shopping quando all’improvviso i suoi occhi divennero vitrei:

“Un ragazzo sui venticinque anni se ne stava inginocchiato con una scatoletta di velluto blu tra le mani:

Amore mio un anno fa mi hai reso l’uomo più felice del mondo quando hai dato il  via alla nostra storia,che abbiamo costruito passo dopo passo e che ci ha regalato momenti ed emozioni bellissime. Quello che ora ti sto chiedendo e di fare ancora qualche passo perché non c’è niente che desideri di più che legarti tutta la vita a me. Mi prenderò cura di te come ho sempre cercato di fare, sempre con la stessa intensità con la quale stasera sono qui in ginocchio davanti a te per chiederti di sposarmi. Isabella Marie Swan mi vuoi sposare?”

La visione termina ma lei rimane ancora immobile con lo sguardo nel vuoto fino a quando un urlo interrompe la quiete di Casa Cullen ed un ragazzo dai capelli dorati e gli occhi neri come la pece irrompe in camera sua distruggendo la porta.

“Alice che cos’era?”disse con la voce trasfigurata dalla rabbia.

“Una proposta di matrimonio Edward,che dici festeggiamo?Infondo non era quello che volevi Edward?Bella è andata avanti come ti eri auspicato ed ora non ti resta altro da fare che accettare la situazione”gli rispose lei con un po’ di rabbia. Non aveva mai né approvato né condiviso la scelta del fratello.

“Mai –disse con uno sguardo omicida- LEI E’ MIA .”urlò 

Poi guardandola con uno sguardo da pazzo le disse:

“Alice questo matrimonio non s’ha da fare”E così come era arrivato se ne andò.

Alice pensò che non fosse stata per la tragicità del momento sarebbe scoppiata a ridergli in faccia sull’ultima frase.

Un’altra visione la colpì ma questa volta sorrise,era proprio ora che il neurone di Edward tornasse dalle vacanze,  peccato però che non era riuscito a portarsi con se anche quello di Emmett. Cosa diavolo aveva intenzione di fare Emmett? Decisa comunque a non perdersi la scena si diresse a passo svelto in salone.

 

ECCOCI QUA,ALLORA ADESSO SI PUO’ COMINCIARE.  IL PROSSIMO CAPITOLO SARA’ DAL PUNTO DI VISTA DI EDWARD CHE DOVRA’ VEDERSELA CON “IL PIANO INFALLIBILE DI EMMETT”….VI HO DETTO TUTTO.

VI RACCOMANDO RECENSITEEEEEEEEE!!!!

BACI E A PRESTO.

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Capitolo 4
*** Il piano infallibile di Emmett ***


Incolla qui il testo.

Come sempre ringraziamo  tutti coloro che messo la storia tra le preferite ,tra le seguite e tutti coloro che hanno recensito.

 

Per  volpessa22 :Grazie mille per aver recensito e per i complimenti, speriamo che il capitolo ti piaccia,ti raccomando facci sapere cose ne pensi.

Per  aLiCe__CuLlEn :Ahahhahhh, non so come dirtelo ma non posso proprio attentare alla vita di Mark,il suo personaggio serve ancora. Comunque non perdere le speranze. Baci e a presto.

Per  nanerottola : Mi sa che più che turbare la felicità di bella sarà la sua sanità mentale ad essere a serio rischio. Baci e a presto. 

Per  Chanellina94 : Eccoti il seguito e non prendertela con il futuro padre dei figli di Bella…hahahahahaha…scherzoooo…o forse no???? Noi cattivissime!!!! Baci 

Per Razorbladekisses : La pensiamo proprio come te, infatti il caro Ed rischia seriamente di tenere le fedi a Bella il giorno del matrimonio…U.U Baci.

Per  ila_cullen : Grazie mille ila, speriamo che la storia continui a piacerti e che tu continui a farci sapere cosa ne pensi. Baci e a presto

 

 

                                                                                    Il piano infallibile di Emmett

 

Finalmente avevo trovato un senso a quell’enorme tavolo di vetro che Esme aveva comprato l’anno prima. Di certo non poteva servirci per pranzare ma per girarci in tondo era ottimo…All’inizio avevo cominciato a contare i giri, poi i numerosi pensieri che mi affollavano la mente mi fecero perdere il conto e così continuai a camminare e a pensare, a pensare e a camminare.

Potevo sentire i pensieri preoccupati della mia famiglia e avvertire chiaramente i loro occhi fissi su di me.

Erano tutti in quella stanza seduti sul divano. Tutti tranne…

Proprio in quel momento sentì Emmett scendere di corsa le scale. Doveva essere per forza lui, perché l’alternativa non sarebbe stata gradevole. O lui o un uragano. Portava con se dei grossi rotoli e sembrava felice. Provai a sentirgli i pensieri, ma tanto per cambiare erano del tutto sconclusionati, non avevano senso!

Il mio amato fratellone si avvicinò al tavolo e vi poggiò le due pergamene.

“Allora cara famiglia” esordì Emmett  “prima di muoverci è necessario avere un piano, e data la vostra apatia ci ho pensato io. Mi ringrazierete dopo. Ora avvicinatevi.”

“Ti prego Emmett, non farmi cercare di nuovo un motivo per cui sto ancora con te” disse una Rosalie ormai stanca.

“ Per una volta fidatevi.” Continuò lo scimmione.

Data l’eternità che avevamo a disposizione tutti decidemmo che peggio di così era impossibile e ci avvicinammo titubanti al tavolo mentre Emmett mostrava i suoi affilatissimi denti in un sorriso più ampio del lecito.

Emmett cominciò a contare “ uno, due, tre, quattro, cinque, sei e con me sette. Perfetto, ci siamo tutti.”

Non era già ovvio, pensai? Ma non dissi niente, limitandomi a sospirare mentre Esme cercava di nascondere una risata tossendo.

“Bene” disse mentre srotolava la prima pergamena.

Sei paia di occhi dorati si spalancarono all’istante mentre Rosalie fece finta di svenire. Almeno credo che fingesse. I vampiri non possono svenire, vero?

Quello che la pergamena ci rivelò fu un disegno che sembrava fatto da un bambino di pochi anni. Al centro c’era un’enorme casa che non avevo mai visto prima.

“Emmett” chiesi “ cos’è quella casa?”

“ Quale casa?” mi rispose quasi offeso “quella è la chiesa dove si sposerà la nostra Bellina di bianco vestita!”

“Quella una chiesa????” Ecco la voce indignata di Alice.

“ Mmmmmmmm” Emmett ci guardò e subito presse la matita  “Ecco!!!”

Aveva fatto un’enorme croce su quello che dovrebbe essere il tetto. “Ora posso continuare???’ Sembra abbastanza una chiesa”

“Bhè, forse potresti farci anche qualche vetrata proprio qui” disse Alice indicando quella parete squadrata.

“ALIIIIIICCCCEEEEEEEE, non ti ci mettere anche tu. Prima finisce e prima posso tornare a deprimermi. Emmett continua e cerca di essere indolore.”  ruggii annoiato.

“Certo, caro caruccio. Allora, quest’omino qui è il nostro Jasper.” Disse indicando una testa tonda del tutto identica a tutte le altre scarabocchiate su quello sfortunato foglio. In fondo anche quel pezzo di carta aveva una sua dignità e non si meritava quello che Emmett  gli aveva fatto.

Jasper allungò un po’ il collo e fece per andasene, ma una pronta Alice lo bloccò. Possibile che non vedesse quanto fosse tutto così assurdo? Stavamo assecondando un pazzo e non ero l’unico a pensarlo. Nei pensieri di Carlisle  vidi materializzarsi il dottor. Smith, suo caro amico e soprattutto il miglior psichiatra degli Stati Uniti.

Mentre facevo i miei ragionamenti Emmett aveva ripreso a parlare e a quanto sembrava qualsiasi cosa avesse detto aveva turbato profondamente Rosalie.

“Non ho intenzione di vestirmi da odalisca e di nascondere una padella sotto i veli per stordirlo! Tenetemi fuori e soprattutto la prossima volta che vuoi disegnarmi ricordarti di far capire almeno che sono una donna!” Disse la bionda che aveva sostituito l’espressione annoiata con una che di buono non aveva niente. Al posto di Emmett avrei avuto seriamente paura, ma troppo preso dai suoi progetti di certo non fiutava il pericolo.

A quanto pareva compito di Alice e Carlisle era quello di terrorizzare l’ignaro prete. Bisognava minacciarlo e nel caso non avesse ceduto avrebbero dovuto dargli una dimostrazione di quanto tenera fosse la carne animale sotto i loro denti. Fortuntamente aveva ammesso la difficoltà di portare un orso nella sacrestia senza farsi notare da nessuno, ma ci “tranquillizzò” dicendo che quella notte l’avrebbe dedicata a trovare una soluzione a questo piccolo problema.

Ormai c’era poco da salvare della nostra dignità e azzardai “ Emmett, ma tu come mai non ci sei? Hai deciso di aspettare a casa l’esito della riuscita del tuo impeccabile piano?”

“Qui vi volevo mia amata famiglia di vampiri assetati di sangue!” e sorridendo srotolò anche l’altra pergamena di cui mi ero ingenuamente dimenticato.

Quello che vidi fece suicidare il mio cricetino che correva spensierato sulla sua ruota situata proprio al centro del mio cervello. C’era ancora quel quadrato che sembrava una casa, e una delle teste tonde che Emmett usava per indicare le persone sembrava stesse legata ad un… PARACADUTE???!!?

“Vuoi illuminarci Emmett???”  chiese Jasper.

“ Certo! Allora, nel caso in cui i vostri tentavi non dovessero funzionare io mi lancerò da un aereo proprio sopra la chiesa con il mio amico paracadute…Non che mi serva, ma fa molto scena e mi piace fare le cose per bene” disse molto seriamente. Poi continuò “ Percorrerò correndo la navata, prenderò tra le braccia la dolce Bellina e saliremo sulla limousine che nasconderò dietro la chiesa. Ah, Rosalie…Dove ho messo lo smocking??”

Rosalie non rispose ma aveva ancora “quello” sguardo. Come faceva Emmett a non vederlo??? Brrrrrrrrr!!!!!!

“ Fa niente, lo cercherò da solo.” Sentenziò quando capì che non avrebbe avuto risposta.

Proprio quando avevo ricomnciato a girare in tondo intorno al bel tavolo di vetro porsi la malsana domanda “ Emmett e secondo il tuo infallibile piano io dove sono, cosa dovrei fare? Ti aspetto sull’uscio mentre tu mi porti la mia Bella?”

Sentite le mie parole Emmett sbarrò gli occhi e quel fastidioso sorriso sparì improvvisamente. “Ecco cosa mi ero dimenticato….Sentivo di aver dimenticato qualcosa, o meglio qualcuno. Edward mi ero completamente dimenticato di te. Come ho potuto!!!!!” Inevitabilmente esplodemmo tutti in una sonora risata tanto contagiosa che colpì anche la nervosissima Rosalie.

Emmett però sembrava non curarsene affatto. Anzi, sembrava proprio che stesse pensando. Si, Emmett si stava sforzando oltremodo finchè l’illuminazione non arrivò. “ Ci sono Edward” sorrise speranzoso “ tu sarai l’autista della limousine.”

Detto questo si alzò soddisfatto, riarrotolò le due pergamene e s’incamminò verso la sua stanza. “ Io vado a pensare alla questione dell’orso ora che tutto vi è chiaro e …Edward…tii prego non ringraziarmi! Siamo fratelli, è il minimo!”

Un lampò mi passò la mente mentre vedevo che si allontanava.  Come avrei fatto a dirgli che non avrei seguito il suo piano? Avrei dotuto essere quanto più delicato possibile evitando di sottolineare che tra tutte le cose insensate che aveva detto o che aveva anche solo pensato, di cui io ero il massimo custode,  quella era sicuramente la più assurda.

Il mio piano, quello vero, era ben più semplice. “Esme bisogna che cominciamo a preparare le nostre cose. Andiamo a Seattle. La devo vedere e tenere sotto controllo.”

Avevo appena finito di rassicurare Esme che saremmo usciti solo la notte quando Alice scese con due delle sue valigie.

“ Io le mie le ho preparate qualche ora fa, con precisione al giro di tavolo numero 450” disse sorridendo il mio amabile folletto. Poi fece un’espressione curiosa e continuò “ volevo darti la soddisfazione di dirlo agli altri. Se avessi sceso prima le valigie avrei rovinato il tuo colpo di scena…”

Mi avvicinai a lei e l’abbracciai.Non le dissi niente, non serviva. Lei così piccola mi dava così tanta forza. Se un giorno avrei potuto guardare di nuovo quegli occhi nocciola e quelle gote diventare rosse ad ogni mio sguardo, sarebbe stato anche grazie a lei.

 

CHE VE NE PARE???? RECENSITE IN TANTI VI RACCOMANDO!!!

IL PROSSIMO CAPITOLO TORNEREMO CON IL POV DI BELLA CHE DOVRA' CORREGGERE "Un tema in più".EDWARD HA MOSSO LA PRIMA PEDINA E ........... LEGGETE PER  SCOPRIRE!!!

BACIIII E A PRESTO!!!

 

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Capitolo 5
*** Un tema in più ***


 

ECCOCI QUA. PRIMA DI POSTARE COME SEMPRE UN GRANDISSIMO RINGRAZIAMENTO A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI, NEI SEGUITI E A CHI HA RECENSITO.

 

 

Per  volpessa22 : Infatti bisognerebbe proprio inventarlo il nostro orsacchiottone se non ci fosse… Comunque grazie mille per i complimenti  che fanno sempre un immenso piacere. Baci.

 

 Per Miki87 : Si Emmett è inimitabile… se riusciamo nell’ impresa comunque li postiamo i disegni di Emmett. Grazie mille per la recensione. A presto e baci.

 

Per  alexia__18 : Bhe in effetti possiamo dire che Edward è un tantino più concreto rispetto ad Emmett. Comunque sia Emmett va premiato per l’impegno, non trovi? Grazie mille per i complimenti e a presto.

 

Per  ila_cullen : Grazie mille per i complimenti. Hai visto l’importanza dell’orsacchiottone? I Cullen non possono proprio prescindere da lui. A presto.

 

Per  Razorbladekisses : Esatto !!! Quel ragazzo è un incompreso, fortuna che ci siamo noi ad apprezzarlo. Eccoti il capitolo. A presto.

 

                                                                                          UN TEMA IN PIU’

Cercava inutilmente di tenere gli occhi fissi sulla tazza di caffè che stringeva tra le mani,ma il suo sguardo nonostante ciò continuava a spostarsi in direzione del suo anulare sinistro dove faceva bella mostra di se un solitario in oro bianco. Ancora non era riuscita a razionalizzare quello che era successo a New York e per preservare la sua salute mentale preferiva non farlo. Ma si sa, tra volere e potere ce ne passa.

Gli aveva risposto di si,contro ogni logica e buon senso lei aveva detto di si. Non riusciva proprio a smettere di pensarci e a chiedersi come quel si fosse uscito proprio dalle sue labbra,e come le volte precedenti si rispondeva che infondo lei lo amava e quindi non c’erano motivi per rifiutare. Mark aveva fatto tanto per lei ed ora toccava a lei provare a renderlo felice,come se non bastasse loro già vivevano insieme da un po’. Che differenza avrebbe fatto?Dopo aver terminato l’ennesimo processo di autoconvinzione finì   il suo caffè.

“E quando poi
vedendomi baciare un altro
capirai
che un giorno hai calpestato
tutti i sogni miei
e sinceramente dirai a me
che sono veramente il solo amor
per te
Io ti potro' scusar...
e forse ci potremo amar”*

Prima o poi,si disse Bella,sarebbe andata a bussare alla sua vicina per ricordarle il significato del termine educazione. Cavolo se lei aveva voglia di staccarsi i timpani non è detto che l’intero condominio doveva fare la sua stessa fine. Cosi già nervosa di prima mattina si diresse a lavoro,non prima  però di aver lanciato uno sguardo omicida alla porta della sua vicina.

Arrivò a scuola come sempre in perfetto orario e si immaginò subito i suoi alunni depressi e sconsolati. Infondo quale ragazzo si presenta il sette Gennaio a scuola con il sorriso sulle labbra?Neanche i più diligenti ci riuscivano. Nella speranza poi che avessero svolto per bene il tema da lei assegnato si diresse in classe.

La mattinata andò proprio come da lei previsto visto che la maggior parte degli studenti sembrava essere rimasti con la testa sotto l’albero di Natale. Un po’ per amor proprio e un po’ per bontà d’animo evitò di interrogare limitandosi semplicemente a spiegare e a ritirare i temi .

Arrivata a casa si dedicò un po’ alle faccende domestiche, ripuli’ le varie stanze e mise a fare il bucato. Una volta terminate le pulizie si diresse al computer ricordandosi che doveva ancora rispose a un paio di e-mail di Reenè  prima di trovarsela fuori la porta del suo appartamento per aver immaginato chissà quale catastrofe. Anche sua madre così come Charlie dopo il suo periodo peggiore,come lo chiamava lei,era diventata un tantino iperprotettiva. Dopo aver eseguito anche questo compito decise di  dedicarsi alla correzione dei compiti e così facendo li tirò fuori dalla borsa e li poggiò sul tavolo. Durante l’operazione le sfuggì uno sbadiglio,e pensò che poteva tranquillamente concedersi un pò di riposo. Andò a stendersi sul letto e tanto che era stanca si addormentò subito.

Si risvegliò dopo un oretta o poco più,aveva avvertito un po’ di freddo mentre riposava ma come potè notare i riscaldamenti erano accesi e inoltre c’era uno strano odore intorno a lei. Quell’odore le ricordava qualcosa….STOP!!!Senza pensare oltre si diresse al bagno per darsi una rinfrescata prima di potersi dedicare finalmente alla correzione dei compiti.

Era arrivata a correggere la metà dei compite e pensava che infondo i ragazzi se l’erano cavata,ce n’era stato uno che aveva intitolato il suo tema : “L’AMORE E’ UNA FREGATURA” cosa che l’aveva fatta sorridere non poco,il ragazzo era perspicace. Prese il compito successivo tra le mani e notò che non era firmato, chissà chi era lo sbadato di turno, girò il foglio per vedere se almeno riusciva a  riconoscere la scrittura.

Il suo cuore sembrò essersi fermato, chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Nessuno dei suoi alunni aveva una grafia tanto elegante e ordinata. Doveva essere uno scherzo, ma nessuno poteva sapere quello che il suo stesso cervello rifiutava. Per un attimo tornò una diciassettenne goffa che guardava dei vetrini nell’ora di biologia. “PROFASE” sussurrò appena. Era la prima volta che aveva ammirato quanto il suo modo di scrivere fosse tanto perfetto.

Riaprì gli occhi di scatto, non poteva essere. Lesse il titolo “ E così il leone s’innamorò dell’agnello.”

Ma cosa stava succedendo, possibile che non si fosse ancora svegliata e tutto questo faceva parte di un sogno? Era tanto tempo che il bel vampiro non viveva nemmeno più nei suoi sogni, a dir il vero era tanto tempo che non sognava più.

Il telefono squillò all’improvviso, era Mark che l’avvertiva che avrebbe portato lui la cena. Aveva fatto una fatica incredibile a rispondere ma ora era certa di una cosa. Lei era sveglia e per sapere quale brutto tiro le stesse giocando ancora il destino non doveva fare altro che leggere quella storia. La sua storia.

Molto lentamente si fece cadere sulla poltrona e si chiuse ermeticamente nel suo caldo plaide rosa e cominciò la lettura più difficile della sua vita:

“Avevo centosei anni quando mi innamorai profondamente,disperatamente e pericolosamente della donna della mia vita.  Io che ero convinto che l’amore non esistesse,o almeno non esistesse per un essere dannato come me. Quando poi questo insano sentimento mi ha trovato ho capito di non esserne degno, di non meritare il calore di due occhi color cioccolato che mi guardavano come se io fossi un Dio. Sono sempre stato consapevole della mia natura dannata ma quando stavo con il mio amore mi sentivo umano. Io la desideravo come un  uomo vuole la sua donna, io agognavo i suoi baci e le sue carezze. Quanto sarebbe stato tutto più facile se l’amore una volta vista la mia vera natura si fosse subito allontanato via da me portando con sé quell’anima troppo  bella per essere mia. Invece lei è rimasta,lei non mi ha mai giudicato le mi ha semplicemente amato di un amore troppo grande per essere contenuto nel corpo umano. Ed io cosa ho fatto?Vuole sapere cosa ho fatto?Io ho abbandonato quell’amore,da un giorno all’altro io le ho strappato il cuore senza pensarci due volte sopra,sono scappato via da lei,dal mio cuore,dal mio amore rifugiandomi solo nel mio dolore. Le ho mentito quel giorno di Settembre nella foresta,le ho mostrato il peggio di me,ho cercato di farle  vedere quando viscido potessi essere. E lei?Lei continuava a guardarmi con quegli pieni d’amore,di quello stesso amore di cui io la stavo privando. Ho conosciuto il Paradiso al quale non sarò mai ammesso tra le sue braccia.

**Prima di lei,la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella:punti di luce e razionalità. Poi ha attraversato il cielo come una meteora. All’improvviso,tutto ha preso fuoco:c’era luce, c’era bellezza. Quando è sparita,la meteora è scomparsa dietro l’orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla,ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso. Il mio cuore non batteva da novant’anni ,ma stavolta è andata diversamente. Non lo sentivo più,al suo posto c’era il vuoto.**

Nonostante siano passati cinque anni io sono ancora innamorato di lei ancora più di allora e so che anche lei mi ama ancora perché il nostro amore è incancellabile,ti entra dentro e non ti lascia mai. Ed ora le chiedo se secondo lei il mio cuore può tornare a battere?Secondo lei sentirò ancora una volta il sapore delle sue labbra? E infine secondo lei l’amore merita una seconda chance?”

Ero pietrificata, non riuscivo ad elaborare nulla. Quante possibilità c’erano che quello fosse solo uno scherzo di pessimo gusto?Chi poteva conoscere così bene la nostra storia?

Il mio farneticare fu interrotto dallo scatto della serratura. Nonostante mi risultava impossibile misi su una faccia tranquilla perché non volevo assolutamente che Mark venisse a conoscenza della situazione. Situazione che non era chiara nemmeno a me per il momento.

“Eccomi qua,dimmi la verità quella faccia è dovuta alla tua avversione verso il cinese?”mi salutò lui ignaro. Evidentemente non ero riuscita nell’intento di mostrarmi tranquilla. Feci comunque un secondo tentativo.

“Non ti si può nascondere nulla Mark”risposi maledicendomi per ciò che avevo detto.

“Allora amore non preoccuparti perché  sono andato al ristorante messicano”disse poi tutto sorridente. Da quando avevo accettato la sua proposta il suo umore era alle stelle.

Apparecchiai la tavola e notai giusto in tempo che Mark stava sbirciando i temi. Subito corsi verso di lui e gli tolsi tutti i temi dalle mani. Lui mi guardò sorpreso e io  mi maledii per la seconda volta.

“Ci tengo alla privacy dei miei studenti”mi giustificai con la prima scusa che mi era venuta in mente. Lui non sembrò convinto ma lasciò scivolare l’argomento.

Ci mettemmo a tavola e cenammo. Io per evitare di commettere altri danni tenni la bocca chiusa per la maggior parte del tempo. Avevo bisogno di riflettere così inventai una stanchezza inesistente ed andai in camera da letto.

Ero nel mio letto con gli occhi rivolti al soffitto e una miriade di pensieri che mi vorticavano in testa, quando ebbi la sensazione di essere spiata. Presa da una ingiustificata frenesia corsi alla finestra,ma fuori non c’era nessuno. Infondo chi doveva esserci?Ritornai a letto proprio quando Mark fece il  suo ingresso in camera.

Appena Mark fu sotto le coperte mi accoccolai al suo petto per trovare un po’ di tranquillità,lui dovette fraintendere il mio gesto perché comincio a baciarmi in modo abbastanza malizioso. Fu in quel momento che entrambi sentimmo miagolare!Il rumore proveniva dal bagno che avevamo in camera e metteva i brividi.

“Amore hai portato un gatto a casa?”mi chiese Mark tra il divertito e lo sconcertato.

“Ti pare” gli risposi mentre un dubbio atroce si insinuava nella mia mente.

“Vado a controllare”disse Mark.

“NO!Cioè vado io. Mi sono ricordata che prima ho lasciato la finestra aperta e poi devo anche andare in bagno”risposi di corsa. Ovviamente era una bugia.

Entrai in bagno e una folata di vento mi investì in pieno. Ora non avevo più dubbi.

“Sei tornato”sussurrai certa che mi sentisse. Silenzio.

“Non hai nemmeno il coraggio di mostrarti”continuai a sussurrare per non insospettire Mark.

Fu un attimo e me lo ritrovai davanti. Il cuore accelerò la sua corsa,la bocca divenne arida mentre lo osservavo lì nel bagno del mio appartamento che mi guardava con quegli occhi color del caramello,immobile.

Era sempre bello,forse ancora di più di quello che ricordavo.

“Bella”proruppe con la voce carica d’emozione.

Come un lampo tutta la sofferenza che avevo patito mi scivolò davanti agli occhi. Non mi sarei mostrata debole,gli avrei fatto vedere come anche io potevo avere le mie distrazioni. Se si aspettava di trovare la ragazzina ingenua che aveva abbandonato  e di cui si era preso gioco si sbagliava di grosso. Gli avrei fatto vedere che ero andata avanti, che di lui non mi importava più niente.

Avrei potuto mentire a lui e a chiunque altro ma non avrei potuto mentire al mio cuore che già voleva correre da lui. Questa volta sarebbe stato diverso,questa volta il mio cuore avrebbe dovuto ascoltare la mia testa,che gli piacesse o no.

 

*Strofa presa dalla canzone “ Te Ne Puoi Andare”

** Pezzo preso da New Moon, visto che adoro quella parte del libro non ne ho potuto fare a meno.

 

 ALLORA CHE VE NE PARE????? VI RACCOMANDO FATECI SAPERE!!!!

IL PROSSIMO CAPITOLO SARA’ DAL PUNTO DI VISTA DI QUEL “MANIACO SPIONE” DI EDWARD.

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Capitolo 6
*** Bella Swan tornerà ad amarmi ***


 

IN PRIMIS GRAZIE MILLE A TUTTE LE PERSONE CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI E I SEGUITI E TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO,SAPERE  COSA PENSATE FA SEMPRE TANTISSIMO PIACERE. BACI A TUTTI.

 

Per  bangel91 :Siamo contente che la storia ti piaccia e speriamo continuerai a seguirci, mi fa molto piacere che il tema ti sia piaciuto perché è stato molto difficile scriverlo e avevamo paura di non riuscire a far trasparire i sentimenti di Edward come volevamo. Per quanto riguarda Emmett che dire…la sua fantasia non ha limiti. A presto e grazie per aver recensito.

Per  volpessa22 : Ciao…siamo contente che la storia continui a piacerti!!! Diciamo le idee di Edward sono leggermente più fattibili rispetto a quelle di Emmett, ma infondo a noi piace così e bisogna premiare l’impegno…ahahah!!! A presto e grazie mille per i tuoi commenti.

Per ale_jackson_twilighter : Eccoti il capitolo e grazie per il morsetto oltre ovviamente per aver recensito. Siamo contente che la storia ti piaccia e spero continuerà ad interessarti. A presto.

Per  jero : Grazie mille per i complimenti. Hai proprio ragione Edward si deve dare da fare perché Bella non si butterà ai suoi piedi appena lo vede…Ma si sa l’attesa umenta il piacere. A preso sperando che la storia continui a piacerti.

Per Ethis: Ecco anche a te il capitolo…Bhe mai che si dica che Emmett si faccia da parte, comunque nei prossimi capitoli vedremo cosa si può fare. Grazie per aver commentato e per i complimenti. A presto e facci sapere  ancora cosa ne pensi.

Per ila_cullen : Ciaooo abbiamo fatto il prima possibile, speriamo tanto che ti piaccia anche questo capitolo. Per quanto riguarda il tema siamo  contentissime che ti sia piaciuto perché non eravamo sicure di aver reso bene i sentimenti di Edward. Grazie mille per i tuoi commenti e ti raccomando facci sapere che ne pensi. A presto.

Per  alexia__18: Non ti preoccupare Bella si farà desiderare…e poi per il maniaco spione prendi il ticket BUONGUSTAIA ahahahah. Grazie mille per aver commentato e a presto sperando che il capitolo ti paccia.

 

 

                                               BELLA SWAN TORNERA’ AD AMARMI

 

 

Ed pov

Guardavo Seattle dalla finestra della mia camera d’albergo mentre dietro di me Alice confabulava con Esme. Sapevo benissimo cosa fare, avevo bisogno di vederla, di vedere la splendida donna che sicuramente era diventata.

Mi era servito poco tempo per rintracciarla in quella grande città. Il mio dolce amore insegnava a dei fortunati adolescenti. Chissà se qualcuno di loro si era innamorato della tenera e goffa professoressa di lettere,speravo per loro di no. Grazie all’archivio del liceo ottenni tutti i dati che m’interessavano e che appuntai velocemente su un foglio stropicciato che trovai sulla scrivania della segretaria. Lo stesso foglio che avevo letto non so quante volte, e non perché dovessi memorizzare l’indirizzo ma perché leggendolo mi sentivo più vicino a lei.

Basta, il tempo era scaduto e la mia pazienza del tutto esaurita.

“Io vado” esordì all’improvviso.

Per risposta Esme incrociò il mio sguardo. “Stai attento” pensò.

Le diedi un bacio veloce e corsi via.

In poco tempo ero sul davanzale di casa sua, se qualcuno mi avesse visto di certo avrebbe chiamato ambulanza e pompieri sicuro che io volessi suicidarmi buttandomi giù. Sorrisi a questo pensiero. Come se fosse tanto facile per un essere né vivo né morto togliersi la vita. Come se quel salto potesse anche solo sgualcirmi la camicia.

Sempre sorridendo forzai la finestra del bagno ed entrai. Fui subito colpito da quei due spazzolini nel bicchiere sul lavandino e il mio sorriso si trasformò in una smorfia. Quel bagno sapeva di complicità. Il telo da doccia di Bella era per metà nascosto dall’accappatoio del suo…cioè di quel…mmmmmm…bhè di lui!

Mi affacciai silenziosamente nel corridoio. Lei era in casa. Sentivo fortissimo il suo odore e la mia gola cominciò a bruciare. Deglutii a fatica il veleno e respirai ancora più forte. Volevo quella sofferenza, volevo combattere ancora con quel mostro con cui dividevo il corpo perché questo significava che lei mi era terribilmente vicina. Avanzai piano e mi concentrai sul suo respiro. Era calmo e regolare. Bella dormiva proprio nella camera in cui io stavo per entrare.

Eccola, il mio amore. La mia donna. La mia Bella. Non riuscivo a smettere di guardarla, avrei voluto che quel momento non fosse interrotto da nulla al mondo. Quante notti avevo passato a guardarla dormire, a sentire le sue labbra pronunciare il mio nome nel sonno. Non riusciva a fare a meno di me neanche nei sogni e io l’ho privata di tutto.

Volevo sfiorarla. Solo una veloce e leggera carezza. Mi sarei accontentato di risentire la sensazione che mi dava la sua pelle, rinunciando a vedere il rossore delle sue guancia a quel contatto. Mi avvicinai molto lentamente e posai  la  mia mano sul suo volto cercando di non svegliarla. La sentii tremare scossa da un brivido di freddo a causa della mia vicinanza e istintivamente mi allontanai.

Poco lontano c’erano dei fogli piegati nel mezzo. Sorrisi. I compiti delle vacanze. Curioso ne presi uno e lessi il titolo. Un tema sull’amore??? Era proprio da lei. No, non era cambiata la mia Bella.

Cominciai a girare per la casa dove foto di lei e del coso erano un po’ ovunque e poi…L’IDEA!

Tornai indietro, presi un foglio e cominciai a scrivere. Lei doveva  sapere quello che ancora provavo per lei, e soprattutto, prima che fosse troppo tardi, doveva sapere che ero tornato e quel modo sarebbe stato sicuramente più delicato che presentarmi all’improvviso d’avanti a lei.

Non fu difficile trasformare in parole i miei sentimenti. Piegai il foglio e lo misi tra gli altri. Ora dovevo solo aspettare, e riuscii dalla finestra che poco prima era stato il mio ingresso.

Girai un po’ tra le strade della città dove finalmente era arrivato il crepuscolo. Ovunque potevo vedere ragazzi che camminavano mano nella mano e si scambiavano promesse d’amore per l’eternità. Avevo più di un secolo, ma solo da poco avevo scoperto che quando hai perso l’amore sembra che ovunque poggi gli occhi la gente sia felice ed innamorata. Pensi ad ogni bacio che non puoi più darle e sulla panchina nel marciapiede dove cammini ecco due ragazzi che non staccano un solo attimo le loro labbra. Avresti voluto invecchiare con lei, certo nel mio caso era solo un modo di dire, ma eccoli…ci mancavano…due adorabili anziani che si guardano come se non fossero sposati da più di quarant’anni ma si fossero innamorati proprio in quel momento. Insomma, quando soffri per amore sembri proprio l’unico sfigato sulla faccia della terra.

Preso dalla profondità dei miei pensieri mi ritrovai di nuovo sotto casa di Bella. Avevo camminato a lungo ed era decisamente tardi. Di sicuro a quell’ora lei sapeva del mio ritorno e della piccola mia incursione nel suo appartamento e tanto valeva dare un’occhiata per capire la sua reazione. Mi chiedevo se già avesse lasciato quel Marco e un po’ mi dispiaceva per lui. Sapevo cosa volesse dire avere Bella e poi perderla anche se io, a differenza di lui, me l’ero cercata.

Con la stessa attenzione risalii sul cornicione e mi ritrovai di nuovo nel bagno. C’erano ancora due spazzolini e l’accappatoio era sempre lì. Forse avrebbe preso le sue cose in un altro momento, ma almeno lo spazzolino era il caso se lo portasse via subito. Bhè…ognuno la pensa a modo suo.

Con il mio solito passo felpato uscii dal bagno. L’odore di lui era ancora più forte di quel pomeriggio come se…come se lui fosse in casa. Mi concentri su quell’odore che s’intrecciava con quello di Bella e cominciai a seguirlo. Pochi passi e mi ritrovai fuori la porta mezza aperta della camera da letto e non potendone fare a meno mi misi in modo da poter vedere all’interno senza, a mia volta, essere visto.

Vidi Bella poggiare la testa sul petto di lui, mentre lui spostava le lenzuola scoprendole leggermente una gamba.  Non potei fare a meno di sbarrare gli occhi. Ma cosa faceva quel maniaco?????????? Nuuuooooo…La stava baciando. Con la lingua!!!!!!!!

Dai Bella, amore, reagisci! Pensai mentre sceglievo tra i diversi modi in cui avrei potuto ucciderlo, l’uno meglio dell’altro. Bella??? Che fai ora??!?? Reagisci… non in quel senso..intendevo fuggi, schiaffeggialo, urla!!! Ma è ammesso fare certe cose prima del matrimonio??? Quella stupida stava mettendo seriamente a repentaglio la sua anima.

Per tutti i puma  saporiti, è diventata una svergognata!!!! Guardala come risponde passionale a quei baci…Ohhhhhhh…che faccioooooooooooo!!!!!!!!! O meglio…che sto facendo??? Qui il maniaco sembro io…Nuooooooo….sto spiando il mio amore che fa le cosucce con il suo ragazzo!!!

Pensa Edward, daiiii….pensaaa maniaco spione che non sei altro, li devi fermare! Non puoi permettere a quei due di andare oltre, devo fare in modo di salvare l’innocenza di Bella. Quel mascalzone non può disonorare una ragazza in età da matrimonio!!! E se l’avesse già fatto?? Cioè possibile che i due abbiano copulato??!!?? O.O

Tra i loro respiri cominciai a focalizzarmi sui pensieri del maniaco e…ohhhhh Dioooooo…cosa??’ NOOOOOOOO…Come si fa a formulare pensieri tanto indegni!!  No No!! Non  posso permettergli di fare quello che sta pensando…E TANTO MENO QUELLO CHE QUELLO SPORCACCIONE STA PENSANDO PROPRIO ORA...O.o…Urge un mio intervento!

Corsi in bagno e con la dignità ormai sotto i piedi cominciai a miagolare sempre più forte, se non mi avessero sentito avrei sempre potuto accendere il gas in cucina o appiccare un piccolo incendio proprio fuori la loro camera.

Mentre pensavo che in fondo non ero tanto diverso da Emmett sentii dei passi non accompagnati da alcun pensiero e capii subito che era lei.  Feci un salto veloce fuori dalla finestra e aspettai.

Mi sentii chiamare, lei sapeva che ero lì e che potevo ascoltarla. Erano passati cinque anni senza che potessi sentire la sua voce e tutto questo solo per colpa mia. Com’ero stato stupido, ma ora ero pronto. Ero pronto a rivedere i suoi occhi e soprattutto ero pronto ad ascoltare tutto quanto avesse da dirmi, ben consapevole della rabbia che custodiva. Quella stessa rabbia che ero sicuro di poter spegnere con il mio amore.

Feci uno scatto veloce e mi mostrai a lei.

“Bella” dissi con tutto l’amore che potevo.

Rimasi fermo aspettando che lei facesse qualcosa e mi concentrai sulla sua espressione. Mi sembrò di vedere una luce nei suoi occhi appena mi vide, ma durò poco. Presto vidi un’espressione che non conoscevo, nei suoi occhi  quella luce fu sostituita da uno scintillio strano . Non era rabbia, a quella ero pronto, era qualcosa di diverso, qualcosa che non mi sarei mai aspettato.

Possibile che fosse indifferenza? Ammetto di non aver mai pensato che lei mi avesse dimenticato e che l’amore che la legava al suo fidanzato fosse qualcosa di particolarmente intenso. Pregai che le mie sensazioni non fossero giuste perché altrimenti non avrei saputo proprio che cosa fare.

“Posso suggerirti di bussare al campanello e in un orario decente la prossima volta?” bisbigliò

Cosa? Erano anni che non ci vedevamo. Anni che sognavo quel momento mentre fingevo con me e con gli altri che non l’avrei rivista mai più e…? E questo era tutto quello che aveva da dirmi? Doveva essere un incubo, ma gli incubi per chi non può dormire hanno il gusto amaro della realtà.

Prima quella espressione, poi quelle parole. Bella, amore mio, cosa ti è successo?

“Hai ragione, devi scusarmi. Non potevo aspettare ancora. Ho bisogno di te, Bella” le risposi, e subito dopo mi avvicinai lentamente a lei per riassaporare le sua labbra.

Era prevedibile, lo so, ma lei si spostò di scatto. “Devo andare Edward. Mark tra un po’ verrà a vedere che fine ho fatto. E…dovresti andare anche tu.”

Mentre diceva quelle parole sentii dei pensieri preoccupati avvicinarsi al bagno e mi dileguai fuori dalla finestra dove rimasi immobile senza che nessun pensiero riuscisse a prendere un senso compiuto.

“Bella amore, che succede?”Eccolo che faceva il suo ingresso trionfale

“Ma niente Mark…il gatto…cioè la finestra era aperta. Forse il rumore veniva dalla strada. Ora torniamo a letto” gli rispose lei.

Io potevo avvertire nella sua voce l’ansia di chi mente, a quanto pare lui no.

Mi portai sulla strada e corsi verso l’albergo. Doveva esserci un modo per sistemare le cose. Avevo sbagliato lo so, ma questa tortura è troppo anche per me. Voglio che i suoi occhi esprimano ancora quell’amore incondizionato. Fosse anche l’ultima cosa che faccio BELLA SWAN tornerà ad amarmi.

Con quella convinzione rientrai nella mia camera dove vidi il resto della famiglia che mi aspettava. Sempre preoccupati per me, non potevo fare altro che maledirmi per questo.

Le loro menti erano piene di domande ma il primo che parlò fu Carlisle “Come è andata figliolo?”

“Temo non bene-risposi mentre abbassando la testa mi accarezzavo freneticamente i capelli- devo rimanere qui ancora per un po’ credo”

“Rimarremo tutti Edward – mi rassicurò Alice mentre sostituì la sua mano con la mia- c’è in arrivo un bel po’ di pioggia e nuvole su questa ridente cittadina. Quale momento migliore per fare un po’ di shopping anche qui??”

Le sorrisi e feci per risponderla quando un pensiero mi pietrificò.

 Perfetto, ora dovrà prendere per forza in considerazione il mio piano. Per fortuna che ho portato le pergamene e finalmente ho risolto la questione dell’orso. Emmett stava per ritornare all’attacco, ma per quella sera ne avevo sentite abbastanza.

Mi girai verso di lui prima che aprisse bocca “Non ci pensare nemmeno…ù:ù”

Dovevo cacciare, da qualche parte forse avrei trovato un boschetto, altrimenti mi sa che avrei dovuto fare un salto allo zoo…

 

ANCHE QUESTO CAPITOLO E’ ANDATO…PIACIUTO???CHE NE PENSATE???

IL PROSSIMO CAPITOLO VEDRA’ UNA BELLA ALLE PRESE CON UNA PAZZA IDEA CHE PRIMA SI SCONTRERA’ CON EDWARD E POI INCONTRERA’ ALICE.

A PRESTO!

 

 

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Capitolo 7
*** L'io razionale vs l'io irrazionale ***


ECCOMI QUA,COME SEMPRE GRAZIE A TUTTE VOI CHE SEGUITE LA STORIA E,CHE L’AVETE MESSA TRA I PREFERITI E UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A VOI CHE RECENSITE…

 

Per  aLiCe__CuLlEn : Ciaoooo… allora si Bella è stata un po’ cattiva, vuole farsi vedere forte, ma per

quanto resisterà???Xd Baci e a  presto

Per volpessa22 : Infatti Emmett non si arrende mai, ma come vedremo successivamente anche lui nasconde un lato tenero… Baci e a presto. 

Per  alexia__18 : Si infatti è messo male ma si darà da fare altrimenti come hai detto tu c’è sempre il piano di Emmett…Baci e a presto.

Per  19sunflower88 : Grazie mille per i complimenti, siamo contente che la storia ti piaccia, speriamo continuerai a seguirci. Per quanto riguarda Bella sta per iniziare una lotta contro se stessa… Baci e a presto.

Per  ila_cullen : Non ti preoccupare tanto Edward non è pronto ad arrendersi nonostante il comportamento di Bella perché lui è convinto che Bella lo ami ancora…Baci e a presto.

 

 

           L’io razionale vs l’io irrazionale.

 

 

 

 

Ecco fatto,un' ultima firma qui e …perfetto.

“Allora signorina può cominciare quando vuole” mi disse ammiccando  il bigjim che avevo di fronte.

“Perfetto, arrivederci”risposi cortese.

Wow mi ero appena iscritta in palestra. Si avete capito bene,io Isabella Swan incapace e goffa fino alle doppie punte mi ero appena iscritta in palestra, e fatemi il favore di  levarvi quell’espressione stupita e sconvolta dal viso,non è per niente carino da parte vostra.  Non vi hanno mai detto che nella vita tutto può succedere? Dovete aspettare che quel gran pezzo di figo del vostro ex torni dopo cinque anni, facendosi trovare nel vostro bagno con gli occhietti alla Bamby per crederci?

Comunque,ho preso questa scelta dopo aver fatto una veloce ricerca su internet. Ho scritto sul motore di ricerca : “ Cosa bisogna fare per non pensare a un vampiro?”ma non mi è uscito nulla. Non mi sono persa di coraggio e ho subito capito che forse avevo formulato male la domanda e così ci ho riprovato : “Cosa bisogna fare per tenere la mente lontana dal tuo ex?”. Non sto qui a dirvi cosa è stato capace di elencarmi internet ma sappiate solo che la mia scelta è stata la palestra.

In quest’ultima settimana ho coltivato anche nuove amicizie tra cui il ragazzo che consegna i fiori e quello che consegna la colazione. Ogni mattina venivano a farmi un saluto e non si presentavano mai a mani vuote. Ed erano così gentili che se non mi trovavano a casa mi raggiungevano a lavoro.  Brrrrrrr. Cioè immaginate la scena, io che amo passare inosservata,sto in classe a fare il mio lavoro e all’improvviso mi piombano addosso consegne di ogni genere .Gli unici a divertirsi erano i miei alunni. Per fortuna che il fautore di tutto ciò aveva almeno la decenza di non farlo mai succedere davanti a Mark.

Ebbene si,Edward Cullen mi stava facendo una corte spietata. Per non parlare dei messaggi che mi mandava, avrebbero dovuto assumerlo nella ditta dei Baci Perugina.

Ed io in tutto questo? Bhe cominciamo con il dire che adesso in me ci sono due “io”,un po’ come nella teoria di Freud. C’è l’ “io razionale” che mi impone indifferenza,che mi ricorda che sono fidanzata,ed inoltre  che lui se n’era andato e non può tornare all’improvviso dopo cinque anni e far finta di nulla. Fin qui tutto bene. Ma c’è l’altro io,quello “irrazionale” che mi impone  invece di saltargli addosso alla prima occasione, che mi dice che io lo amo ancora e che dovrei correre da lui per verificare se i suoi capelli sono ancora cosi morbidi come li ricordo, se le sue labbra hanno ancora quel sapore di…ok stop. Ci siamo capiti.

In tutto questo gran pensare mi è venuto un leggero languorino. Guardo l’orologio e sono le dodici e trenta, quasi quasi mi fermo al bar all’angolo e prendo un trancio di pizza tanto Mark come sempre non viene a pranzo e così evito di cucinare.

Entro nel bar e mi avvicino alla cassa.

“Buongiorno prendo una pizza e una coca cola” dico rivolgendomi alla cassiera che ha uno sguardo sognante e imbambolato. Cavolo non pensavo di fare questo effetto e per di più ad una donna.

“Pago io per la ragazza”dice una voce alle mie spalle. Anzi non una voce, la VOCE. Perché la sua voce va inserita in una categoria a parte. Adesso per intenderci ha parlato l’io irrazionale.

“Non ce n’è bisogno grazie” risponde l’io razionale.

“Mi dispiace ma mentre tu eri persa nelle tue fantasie,a me purtroppo precluse ,ho dovuto farlo io. Sai, stavi bloccando la fila” mi sussurra ad un centimetro dalle labbra con fare malizioso. OH CAVOLO!!!Chi è costui??? Dov’è l’Edward tenero che conoscevo  E CHE TANTO AIUTAVA IL MIO AUTOCONTROLLO???Lo stai facendo apposta non è vero???Vuoi giocare sporco…ti accontento io mio caro ex.

“Sai a volte è proprio un bene che tu non legga le mie fantasia…potrebbe essere imbarazzante!” gli dico con tutta la sensualità che mi posso permettere. Effetto immediato. Avete mai visto un vampiro con gli occhi a palla e la bocca che forma un  “o” perfetta??? Resta comunque bellissimo non temete.

“Allora  mia Bella,come mai tutta sola???il tuo ragazzo inizia a trascurarti??”mi chiede una volta ripresosi.

“Punto primo io non sono più tua, chiariamo bene questo concetto. Punto secondo il MIO Mark lavora.”risposi a tono.

“Per me resterai sempre mia ricordatelo e poi se tu fossi la mia ragazza io non ti lascerei mai pranzare da sola!” disse convinto. Come se lui potesse mangiare con me…

“Ma tu non sei il mio ragazzo e poi sai che compagnia”lo canzonai ma lui fece come se non avessi proprio parlato.

“Certo…Passiamo oltre. Quel coso Marco, lo sa che trascurare la propria ragazza è la prima causa di tradimento?”mi chiese provocatorio.

“Si chiama Mark e ti assicuro che non mi trascura affatto quindi può stare tranquillo” che sfacciato che era diventato.

“Si come vuoi!Sei libera stasera?” chiese disinvolto.

“Come scusa?” dove voleva andare a parare.

“Esci con me stasera?” chiese speranzoso.

“NO”risposi convinta.

“Domani?”chiese ancora.

“NO” continuai un po’ meno convinta.

“Fortuna che sono eterno” disse guardandomi dritto negli occhi.

“Adesso devo andare Edward”e feci per andare via.

“Bella aspetta, Alice mi ha detto di lasciarti il suo numero così vi potete sentire. Le manchi molto, bhe in realtà manchi a tutti”mi fermò lui. Accettai subito,anche io non vedevo l’ora di rincontrarli.

“Allora dille che la chiamerò” gli dissi.

“Non credo che ce ne sarà bisogno” sorrise sghembo. Cavolo quanto mi era mancato il suo sorriso sghembo. Mi incantai nel guardarlo.

“Allora un po’ ti piaccio ancora?”mi risvegliò lui. Che stupida.

“SPARISCI EDWARD”gli urlai contro per poi andarmene.

“Lo prendo come un si. A domani  MIA Bella”rispose ancora una volta come se io non avessi proprio parlato. Che rabbia.

Rientrai in casa più scossa che mai. Per quanto davanti a lui mi fingessi indifferente non lo ero per niente. Troppe le emozioni che provavo in sua presenza. Da quando lo avevo rivisto non facevo altro che pensare a lui. Ormai anche in classe i miei alunni erano più attenti di me. Mi era mancato? Troppo. Ero contenta che fosse tornato? Nonostante tutto si. Ma come mai era tornato proprio adesso???Proprio ora che avevo scelto di sposarmi…Non può essere, è  proprio questo il motivo. Avrà visto nella mente di Alice che mi sarei sposata ed è venuto a fermarmi. Devo sentirmi lusingata o essere arrabbiata come una iena???

Avevo una voglia matta di sentire Alice e questa volta a differenza del passato anche i mezzi per farlo. Presi il numero che mi aveva dato Edward e la chiamai.

“Bella amore mio,come stai?”rispose al terzo squillo una voce che non apparteneva ad Alice. Edward…

“Bene grazie, pensavo di aver chiamato Alice!” risposi sorpresa e non contraddicendolo su “amore mio”, sapevo che era inutile.

“Si grazie anche io sto bene, ti mando un bacio.”un bacio…

“Ciao” lo salutai infine

“BELLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA, NON TI PREOCCUPARE STO ARRIVANDO” un uragano mi aveva urlato queste cose per telefono e subito aveva riattaccato. Che voleva dire???

Dopo dieci minuti esatti dalla fine della conversazione il campanello di casa suonò. Mi  diressi alla porta e la spalancai sicura di trovarmi di fronte il mio folletto,e cosi fu.

“Bellaaaa vieni qui fatti abbracciare…quanto mi sei mancata” e fu cosi che me la ritrovai addosso. Sprizzava allegria da tutti i pori.

“Anche tu Alice e non puoi neanche immaginare quanto. Dai accomodati.”e così dicendo la feci accomodare in casa.

“Wow Bella ti ho lasciato che eri una ragazzina e mi ritrovo davanti una giovane donna…!” disse un po’ malinconica.

“Che vuoi farci,il tempo passa per noi comuni mortali” le risposi prendendola in giro.

Parlammo un po’ di tutto. Lei mi raccontò che in quegli anni avevano vissuto in Alaska. Mi fece un resoconto dei suoi cinque anni senza però nominare il fratello. Infatti nei suoi racconti era sempre presente un riferimento a un membro della famiglia ma mai a lui. Aspettava che introducessi io l’argomento? Aveva previsto qualcosa in merito? Comunque sia anche io decisi di non nominarlo. Le raccontai dei miei studi universitari in generale e dei cambiamenti che aveva subito la mia vita senza però entrare mai nel dettaglio per paura di rivelarle qualcosa della profonda sofferenza che mi aveva avvolta in passato. Non volevo si sentisse in colpa dopotutto lei non c’entrava niente con quello che era successo tra me ed Edward. Inoltre non so perché ma non mi andava neanche di parlare con lei di Mark.

“Allora Bella raccontami un po’ di questo Marco?” mi chiese in contropiede…Aspetta, come lo aveva chiamato???Ora si metteva anche lei?

“Alice si chiama Mark”le dissi un po’ scocciata.

“Scusa Bella,è solo che Edward davanti a Esme l’ha sempre chiamato Marco. Pensavo si chiamasse così” mi disse scusandosi. C’era da aspettarselo…Edward…

“Davanti ad Esme? Perché se non c’è lei come lo chiama?”le chiesi incuriosita

“Non credo tu voglia saperlo”mi rispose a disagio.

“Alice dimmelo” le ordinai.

“Bhe non è da prendere alla lettera…”tentò di divagare.

“Alice…sto aspettando”insistetti io.

“Lui lo chiama… *il mio prossimo pranzo*…ma non è da prendere sul serio Bella…”cercò di giustificarlo lei.

“Cosa??? Ma tuo fratello l’educazione e il rispetto verso il prossimo li ha lasciata in Alaska?” risposi imbufalita, anche se sotto sotto al mio “io irrazionale”la cosa aveva fatto sorridere…

“Non prendertela Bella,lui è solo geloso” mi rivelò Alice. La cosa mi lasciò un po’ perplessa.

“Alice Edward tempo fa ha preso una decisione,mi ha lasciato. Adesso non può tornare e credere che tutto torni come prima,che questi cinque anni non siano mai passati. Io sono andata avanti con la mia vita ed è meglio che lui lo accetti” le confidai. Ma ne ero davvero convinta???

“Bella,nessuno più di me sa quanto Edward ha sbagliato in passato. Nonostante ciò conosco l’onestà e la grandezza dei suoi sentimenti verso di te, ed è per questo che ti chiedo di pensarci bene. Non lasciare al tuo orgoglio il potere di distruggere un sentimento così grande perché arriverà il giorno che potresti pentirtene e allora potrà essere tardi. Ascolta il tuo cuore Bella perché solo così potrai essere sicura di non avere rimpianti. Perché se segui il tuo cuore vale la pena anche sbagliare. Ti chiedo solo di non affrettare le tue decisioni , per il resto a me basta che tu sia felice.”mi sorrise alla fine del suo discorso. Io non sapevo cosa dire, il suo discorso mi aveva toccato profondamente…la solita Alice.

“Ci penserò Alice, ma ora non posso prometterti niente.”riuscii a dirle dopo qualche secondo di silenzio. Sapevo che Alice riusciva a tenere il fratello lontano dai suoi pensieri ma non potevo proprio rischiare che Edward venisse a sapere più del necessario.

“Oh Bella si è fatto tardi per te, il tuo ragazzo sta per rientrare e meglio che vada non voglio metterti in difficoltà, anche se credo che prima o poi dovrai affrontare la situazione.”disse lei mentre si alzava dal divano. Già avrei dovuto affrontare Mark ma non ero ancora pronta per questo.

“Meglio poi…Ci rivediamo allora???”le chiesi speranzosa. Mi faceva sempre bene parlare con lei anche se riusciva sempre a mettermi in difficoltà.

“Contaci, ho in programma una giornata di shopping”disse tutta entusiasta.

“Bene allora quando ti liberi fammi sapere”la presi in giro.

“Certe cose non cambiano mai…”Sbuffò mentre usciva di casa.

 

La serata per il resto passò relativamente tranquilla nonostante la tempesta che si muoveva dentro me…

 

ALLORA???? ASPETTO I VOSTRI PARERI E CONSIGLI…SECONDO VOI COME SI MUOVERA’ EDWARD ADESSO???

A PRESTO!

 

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Capitolo 8
*** Chiacchiere tra fratelli ***


RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO AGGIUNTO LA STORIA AI PREFERITI, ALLE SEGUITE E CHI RECENSISCE. BACI.

 

Per alexia__18 : si in effetti Edward ci sa proprio fare, è così romantico… Grazie mille per i tuoi complimenti e a presto.

 Per ale_jackson_twilighter  : grazie mille per i tuoi consigli, sei stata molto gentile, il finale comunque è abbastanza chiaro su quello non ci sono dubbio… xd.

Per Razorbladekisses : non ti preoccupare anzi grazie mille per aver continuato a seguire la storia, per il resto anche noi siamo sotto esame quindi capiamo benissimo. Baci e a presto.

Per volpessa22 : Eccoci qua, inanzitutto grazie mille per le tue recensioni, ci fanno davvero felici, speriamo che la storia continui a piacerti. A presto.

Per  Eva17: Grazie mille, siamo contente che ti piaccia. A presto.

Per ila_cullen : hai perfettamente ragione, non si può resistere …chissà quando metterà la testa a posto questa ragazzi… xd. A presto!

 

 

Chiacchiere tra fratelli

 

 

Sorridevo ancora pensando all’incontro non troppo casuale che avevo avuto con Bella. Si sforzava di essere superiore a tutto quello che le dicevo  e la cosa mi divertiva molto. Era diventata capricciosa e pungente e  non mi dispiaceva, anzi non faceva altro che venire incontro al mio gioco.

“Che hai da ridere?” mi chiese Alice che proprio n quel momento aveva fatto il suo ingresso nella mia camera.

“Sono felice, non si può?” le risposi canzonandola. Avevo di nuovo la possibilità di vederla,di parlarle e tanto bastava a rendermi felice,per il momento ovviamente.

Mi guardò seria e poi mi fece una linguaccia “L’unica che deve essere felice in questo momento sono io, Bella mi sta per telefonare e passeremo un bellissimo pomeriggio insieme. Solo che non so ancora come farà a rintracciarmi dato che non ha i miei numeri…”

“Giusto. Certi misteri proprio non si spiegano…” e inevitabilmente scoppiai a ridere.

“Non mi convinci fratellino” disse sospettosa.

“Non devo convincerti infatti…” la sfidai.

Alice non fece  in tempo a ribattere che il mio cellulare cominciò a squillare. Tutto andava come avevo programmato, Bella era caduta nella mia trappola. Era convinta di aver chiamato Alice e invece sorpresa!…Avrebbe sentito la mia voce.

Non potei fare a meno di sentire la sua voce sorpresa, anzi piacevolmente sorpresa direi. Ma anche questa volta la sensazione che mi amasse ancora durò poco. Era come se non potesse fare a meno di nascondere le sue emozioni quando era colta di sorpresa per poi riprendere subito il controllo. Questa cosa dovevo proprio ricordarmela.

Avemmo un veloce scambio di battute e poi la lasciai ad Alice, in fondo era lei il motivo per cui aveva chiamato anche se ora ero sicuro che dal quel momento avrebbe saputo bene a quale numero avrebbe potuto rintracciarmi. Ad ogni ora, per ogni motivo io ci sarei stato.

Alice dopo un po’ uscì tutta euforica “Andrà tutto bene vedrai.”mi disse

“Alice, aspetta – la mia voce era quasi implorante- non tenermi nascosti i tuoi pensieri, ti prego.”

Prese la mia mano tra le sue e mi guardò “Edward, non voglio nasconderti niente, ma quello che vedo cambia in continuazione. Le mie visioni sul futuro tuo e di Bella non sono mai chiare.”

“Mostrami quello che vedi ora e smettila con quell’inno turco” mi sentivo pronto a tutto.

“ Come vuoi” rispose e si rilassò.

Ancora quella navata,dove ai lati erano tutti in piedi ad ammirare il passaggio di Bella sotto braccio al padre. Potevo riconoscere  i volti di quasi tutti i presenti e lì in fondo alla chiesa raggiante di felicità c’era Mark ad aspettarla. L’unica differenza  rispetto alla prima visione è che questa volta tra gli invitati c’ero anch’io. Non riuscivo nemmeno ad immaginare quanta sofferenza avrei provato in quel momento.

“Ora basta Edward, non puoi continuare a torturati così. Devi reagire!” mi disse più dolcemente che poteva.

“Infatti è quello che ho intenzione di fare. Il futuro può sempre cambiare” le risposi ammiccante.

“Verissimo, ora devo andare che tra un po’ sarò in ritardo e poi ho troppa voglia di riabbracciarla” e con quest’ultima battuta si dileguò.

Avevo letto nei suoi pensieri quanta voglia avesse di vederla e quanto le era mancata. Anche se l’avevo sempre saputo solo ora mi ero reso realmente conto di quanto quella lontananza avesse fatto male al mio caro folletto ed era giusto che ora tentasse di recuperare il tempo perso. Così decisi che quel pomeriggio sarebbe stato assolutamente per loro e io non avrei in nessun modo turbato la loro tranquillità.

Chiamai Jasper ed Emmett e chiesi loro di raggiungermi. Nemmeno il tempo di riattaccare che la porta della mia camera si spalancò e  i miei fratelli fecero il loro ingresso. Si sedettero sul letto curiosi del perché li avessi chiamati e cominciarono a fissarmi.

“Penso, cioè sono sicuro, ecco…sto male. Ho paura di perderla e che questa volta sia per sempre” Cercai di dire il più velocemente possibile di modo che questa confessione non fosse sentita anche dal  mio freddo cuore.

Il primo a rispondere fu Jasper “ Ed lei ti ama e di questo puoi esserne sicuro. E’ solo ferita e ha paura che tu possa sparire di nuovo. Tu sai quanto io mi senta in colpa per questa situazione e nulla potrà mai togliermi dalla testa che se io quella sera non fossi stato tanto debole a quest’ora non saremmo a parlare del matrimonio di Bella con un altro uomo.”

“Jasper non è assolutamente colpa tua, sarebbe potuto capitare a chiunque di  noi. E poi io non avevo alcuna intenzione di trasformare Bella e questa mia scelta prima o poi avrebbe portato inevitabilmente ad una rottura. Sai – continuai pensieroso- penso che però se non ci fossero stati questi anni di lontananza io non avrei mai capito che la felicità di Bella non mi basta. Io ho bisogno che Bella sia felice con me.”

Mentre rassicuravo Jasper spostai il mio sguardo su Emmett e non potei fare a meno di notare che questa situazione era riuscita ad intristire anche lui. Si, proprio quel giocherellone che sembrava non poter essere turbato da niente al mondo era lì a pensare che Bella era sua sorella e che il suo posto era con me e vicino a loro.

“Sarà così Ed. Voi due sarete felici e tutti insieme torneremo ad essere la famiglia allegra e unita di un tempo. Non ho la possibilità di leggere i suoi pensieri né quella di spiare  nel suo futuro ma Edward, quello che ti dico è perché lo sento. Nessun potere particolare, ma solo la sicurezza che un grande amore come il vostro, che ha sfidato le leggi stesse della natura, non può essere ostacolato da nulla.”

Wow. Certo che Bella aveva del miracoloso…”Grazie Emmett, so che ci vuoi bene e le tue parole mi hanno dato una nuova forza e una nuova speranza.”

“Vabbè ma non mi dare tutta questa importanza che lo sai che con un po’ del phard di Rosalie posso far finta di arrossire come una liceale…smuack!”

“Carina che è la mia Emmettina…” risposi subito a tono.

Voleva sdrammatizzare come sempre ma la bontà delle sue parole mi aveva colpito in profondità e rimanemmo lì a scherzare finchè le loro donne non li reclamarono per se.

Quando Jasper dopo aver risposto al telefono balzò sugli attenti capii subito che Alice era rientrata in albergo. Avevo una gran voglia di correre da lei e farmi dire tutto di quel pomeriggio per poi leggere nei suoi pensieri quello che invece mi voleva tenere nascosto, ma preferii non farlo. Mi ero ripromesso che le avrei lasciato la loro intimità e così avrei fatto, naturalmente se poi in altre circostanza le sarebbe sfuggito un pensierino a quello che Bella le aveva raccontato non avrei disdegnato una lettura veloce della sua mente.

Una volta andati via i miei fratelli mi misi immobile sul letto a fissare il soffitto. Bella non avrebbe mai più amato un altro come aveva amato me, e permetterle quel matrimonio sarebbe stato un errore a prescindere  da tutto.

Mi alzai di scatto e mi diressi fuori casa sua. Non volevo entrare, volevo solo sentirla vicina e così mi appoggiai al muro e mi focalizzai solo sul suo profumo. Chissà se anche lei poteva sentire che le ero così vicino? Magari mi stava pensando…avrei dato qualsiasi cosa per saperlo!

Un uomo passò di lì proprio in quel momento “ Ti senti bene ragazzo?” mi chiese preoccupato.

“Si si, grazie. Ora vado via” risposi  e così si allontanò pensando a quanto fossi pallido.

Naturalmente gli avevo mentito. Quello che volevo al momento mi era molto chiaro. Sarei rimasto appoggiato a quel muro fino a che l’oscurità me l’avrebbe permesso.

 

ALLORA CHE VE NE PARE???

A PRESTO!

 

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Capitolo 9
*** Passeggiando con te ***


Come sempre ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti e tra le seguite e un grazie anche a chi legge soltanto.

Per  volpessa22: Ma certo che Edward dovrà fare il possibile per conquistare di nuovo Bella! Ma…forse le cose a volte non vanno come si pensa…sono un po’ + complicate. Ciao e a presto.

Per   alexia__18: Edward è stato sicuramente presuntuoso, ma penso che l’amore che prova Bella non può essere nascosto. L’unica cosa che può fare lei è lottare per farlo rimanere solo un dolce ricordo. Baci e alla prossima.

Per  ila_cullen: Cero che Emmett è il migliore! Come sempre grazie per i complimenti e a presto. Baci

 

                                         

 

                                                               Passeggiando con te

Il suono della sveglia mi riscosse dai miei pensieri. Non avevo chiuso occhio per tutta la notte, nei miei pensieri c’era sempre Edward. Continuavo a ripensare alle parole di Alice e quindi a lui. Avevo avvertito la sua presenza quella notte,lo avevo sentito così vicino e avevo una voglia matta di vederlo. Chissà come avrebbe reagito l’uomo che dormiva al mio fianco e si stava appena svegliando quando gli avrei raccontato tutto. Infatti durante la notte avevo pensato anche a quello, Mark doveva sapere che Edward era tornato. E dovevo essere io a dirglielo.

“Buongiorno tesoro” mi disse subito dopo avermi messo a fuoco.

“Buongiorno anche a te” gli risposi con un sorriso di circostanza.

“Va tutto bene amore? Ultimamente sei strana, quasi assente e poi sembra che tu non abbia chiuso occhio” mi chiese lui. Ed adesso cosa avrei dovuto fare? Introdurre l’argomento? No meglio farlo stasera a tavola con calma. Si certo come se la situazione potesse cambiare. Il fatto è che sono una fifona. Ma per stasera dovrò prepararmi psicologicamente alla cosa.

“No Mark niente di che. E un periodo particolare, ma tu devi stare tranquillo” gli risposi più falsa che mai. Come diavolo avrei fatto???

“Se lo dici tu ti credo” disse per poi alzarsi dal letto e uscire dalla stanza. Gli avrei voluto urlare dietro di non credermi e di scappare lontano da me, ma come sempre non trovai il coraggio.

Era Sabato e visto che era il mio giorno libero avevo deciso di andare in palestra. Più mi avvicinavo e più la voglia di tornare indietro era enorme,tra l’altro tra un po’ secondo me sarebbe venuto a piovere. Chissà quante figuracce avrei fatto. Entrai in quel luogo di perdizione e il bigjim mi venne subito incontro. Gli spiegai le mie difficoltà ma lui sembrava non crederci. Peggio per lui,io l’avevo avvisato quindi se gli distruggevo qualche attrezzo doveva prendersela solo con se stesso.

L’ora era passata molto lentamente e inoltre mi ero fatta un sacco di nemici, tra cui il tapis roulant occupava il primo posto. Non vi sto a raccontare i diversi modi in cui sono scivolata da quell’aggeggio infernale ma sappiate che è stato enormemente imbarazzante. L’unico attrezzo amichevole è stato la cyclette, sarà perché teneva i miei piedi bloccati?A voi l’ardua sentenza.

Dopo essermi fatta la doccia ed aver risposto a un messaggio di Mark ero pronta per uscire dalla palestra. Salutai il bigjim che ormai aveva smesso di salutarmi  e mi avviai all’esterno. Non feci neanche in tempo a mettere i piedi fuori che un dio greco mi bloccò la strada. La sua espressione era troppo divertita per sperare che non avesse notato da dove ero uscita mentre lui era troppo bello per permettere a me di prenderlo a calci nel sedere.

“Ciao Edward,come mai da queste parti?” chiesi con la pazienza sotto zero ma allo stesso tempo beandomi della sua presenza.

“Bhe, che domande volevo iscrivermi in palestra…tu piuttosto che ci fai qua???” disse prendendomi chiaramente in giro. Non risposi.

“Ok scusa…soltanto cerca di metterti nei miei panni. Questa volta mi hai davvero sorpreso. Dimmi un po’ com’è il tapirulan?” e nel porre la domanda gli scappò una risata  che fece voltare parecchie teste nella nostra direzione. Non ci potevo credere mi aveva visto all’opera…che figura!!!

“Bhe, non è semplicissimo!”risposi seria e il suo sguardo divenne così tenero che quasi mi sciolsi a terra al marciapiede.

“Ti va di fare due passi con me Bella?” mi chiese con lo stesso sguardo. Impossibile rifiutare, non avevo così tanta forza.

“Ok” risposi solamente ma bastò a fargli illuminare il viso.

E così l’uno al fianco dell’altro incominciammo a camminare senza metà mentre chiacchieravamo tranquillamente. Per la prima volta da quando l’avevo rivisto fui me stessa, più camminavamo e più ci avvicinavamo, non era un gesto volontario ma erano i nostri corpi a decidere per noi.

Mi fece un sacco di domande, voleva sapere tutto quello che avevo fatto in quegli anni. Mentre gli raccontavo della mia vita senza di lui, Edward aveva la stessa espressione della nostra seconda lezione di biologia, soltanto che questa volta oltre a un’infinita curiosità nei suoi occhi si poteva leggere anche una nota di sofferenza. Non potevo tollerare  che soffrisse così cercai di alleggerire l’atmosfera.

“E tu invece, quanti puma hai fatto fuori in questi cinque anni” gli domandai.

“Non molti” rispose mesto.

“Che c’è le troppe distrazioni ti hanno allontanato anche dal *cibo*?” lo provocai.

“Bella sei totalmente assurda, hai letto la mia lettera?” mi chiese come se mi fossi persa qualcosa di ovvio.

“Certo che l’ho letta Edward, ma che significa?” gli chiesi stavolta seria.

“Evidentemente non l’hai letta col cuore Bella!” rispose tranquillo. Io invece ero tutt’altro che tranquilla, che cosa stava cercando di dirmi. I miei pensieri furono interrotti dal suono del suo cellulare.

“Pronto” rispose infastidito da quell’interruzione. Non riuscii a capire niente di quella conversazione che tra l’altro finì subito.

“Scusami era Carlise” si giustificò lui.

“Figurati, dove vi siete sistemati?” gli chiesi rendendomi conto che non avevo la più pallida idea di dove abitassero.

“Abbiamo preso delle camere in affitto all’ Hotel Seattle, ma Carlise me ha appena detto di aver trovato un appartamento sempre in quella zona” mi rispose. Cavolo solo ora stavo cominciando ad analizzare la situazione, si erano trasferiti qui da un giorno all’altro solo per me…incominciavo a sentirmi leggermente in colpa.

“Odio chiedertelo, ma a cosa pensi?” mi riscosse Edward interrompendo il flusso dei miei pensieri.

“Pensavo a voi, a te e alla tua famiglia…Sai un giorno di questi mi piacere venire a trovarvi tutti” gli dissi celando parte dei miei pensieri.

“Li faresti davvero felice e lo sai” rispose con un sorriso.

Continuammo a parlare del più e del meno senza però ritornare sull’argomento che stavamo affrontando prima della telefonata.  Eravamo arrivati sotto al mio palazzo ed era arrivato per noi il tempo dei saluti, anche se io non ne avevo proprio voglia. Dovevo cominciare a fare i conti con il suo ritorno ma questa volta seriamente. Inutile continuare a fingere indifferenza quando sei con la persona che più ami al mondo. Si lo avevo ammesso, io lo amavo ancora…io l’ho sempre amato!!!

“Il nostro tempo purtroppo è finito” disse Edward mentre guardava il portone del mio palazzo.

“Già” riuscì a bisbigliare, ero ancora frastornata dai miei pensieri.

“Ti va di incontrarci ancora più tardi?” mi chiese lui  non riuscendo a nascondere quanto questa separazione lo facesse soffrire. Chissà se la mia espressione era lo specchio della sua…

Restammo a fissarci per un po’ fino a quando una voce non fummo interrotti da una voce…Mark

“Ciao amore-disse guardandomi ,poi girò il viso verso Edward e continuò- scusami non avevo visto che eri in compagnia. Piacere sono Mark, il fidanzato di Bella” concluse allungando una mano verso Edward i cui occhi erano diventati neri, la mascella rigida e un espressione di dolore e rabbia si impadronì del su viso. Nonostante ciò allungò la mano e si presentò.

Cosa sarebbe successo adesso??? Dov’è Alice quando serve…

 

Continua…

 

Allora che ve ne pare??? Baci e alla prossima

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Capitolo 10
*** Invevitabile incontro ***


 

COME SEMPRE RINGRAZIAMO TUTTE COLORO CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI,TRA I SEGUITI E CHI HA RECENSITO, I VOSTRI COMMENTI CI FANNO SEMPRE PIACERE. GRAZIE MILLE!!!BUONA LETTURA

 

 Per piccolinainnamora: grazie per i complimenti. Speriamo che continuerai a seguirci.

Per  francef80: Ineffetti era inevitabile un incontro a tre perché la situazione doveva arrivare ad un punto di svolta. Speriamo che qst capitolo ti piaccia. A presto

Per  trillynaspecial: Grazie mille…e si si…la tensione sale decisamente. Bacio

Per  aLiCe__CuLlEn: La tua euforia è fantastica e speriamo che la storia finisca come ti auguri anche se le cose sono ancora semplici rispetto a quello che accadrà…:D

Per  alexia__18: Certo che deve finire sul più bello…suspance letteraria…hahahahaha

Per  Eva17: Tu non ce la fai più???Pensa al povero Eddino…hihihihi. A presto

Per  ila_cullen: Sarebbe un po’ impari come scontro…mi sa che un pugno di Edward lo manderebbe al creatore in mezzo secondo…hihihihih…però non male come idea!!!

Per  rosa62: Bella è realmente confusa…ma quest’incontro le serviva più di quanto credi. E’ per così dire l’input che serviva ad entrambi. Continua a seguirci! A presto

 

                                                                     

          

                                                                 Inevitabile incontro

 

Avevamo passato proprio una gran bella mattinata, peccato che ormai eravamo arrivati al portone di casa sua e il momento dei saluti era imminente. Non avrei mai voluto allontanarmi da lei proprio ora che sembrava avessimo ritrovato la nostra vecchia intimità. Certo che all’inizio l’imbarazzo da parte sua era più che evidente, ma col passare dei minuti si era sciolta sempre di più e io non volevo che i progressi che avevamo fatto andassero in fumo. Così decisi di chiederle un appuntamento per quel pomeriggio ma quando meno me l’aspettavo una voce s’intromise tra noi.

Non avevo sentito nemmeno i suoi pensieri avvicinarsi tanto che ero preso dal volto della mia Bella e da quel momento. E ora eccolo tra noi il caro Mark mentre si scusa per non essersi accorto che Bella era impegnata in una conversazione. Doveva proprio avere problemi di vista…

Bella nel vederlo diventò prima rossa in volta per poi farsi bianca come un lenzuolo. Sicuramente quella situazione per lei era molto imbarazzante e così decisi di rompere io il ghiaccio anche se sentivo che la calma mi stava abbandonando e il veleno come sempre in quei casi mi riempì la bocca.

“Ciao, mi chiamo Edward Cullen. Sono un vecchio amico di Bella” gli dissi per rispondere alla sua presentazione più amichevolmente che potevo. Non avrei turbato Bella per nulla al mondo, anche se sospettavo che i miei occhi in quel momento mi stessero tradendo.

“Ah, bene…” Sembrò che sentire il mio nome equivalesse per lui ad una coltellata del tutto inaspettata e così sbirciai nei suoi pensieri. Lui sapeva di me, sapeva di quanto ci eravamo amati e di come io poi l’avessi lasciata in cerca di “svago”. Vidi nella sua mente il giorno in cui si dichiarò a Bella e di come in quel momento lei si sciolse e gli parlò per la prima volta di me. Che bravo…voleva ringraziarmi…ora poteva farlo!

“Mark, hai visto che sorpresa??? Indovina? L’ho incontrato in palestra e non ci potevo credere. Poi lui è stato tanto gentile da accompagnarmi a casa” Eccola Bella riprendersi dallo stato di shock e cercare di far sembrare più naturale possibile il nostro incontro. Cercava di giustificarsi con lui e questo mi faceva uscire di testa.

“Proprio una sorpresa.” Gli rispose lui che non aveva mai staccato lo sguardo dal mio viso nemmeno mentre Bella parlava.

“Si ecco, saranno quanto???- Bella si volta goffa verso di me- cinque o sei anni???” Cercava in  tutti i modi di rompere quel brutto silenzio.

“Cinque” risposi secco. Non mi piaceva che quel tizio mi guardasse in quel modo e così cominciai a fissarlo anche io. Non aveva la minima idea di chi stesse sfidando e sono certo che se solo l’avesse sospettato starebbe a correre a gambe levate per tutta Seattle. Inutilmente.

Bella ormai era lì che non sapeva cosa fare. Lei era fuori da quel valzer di sguardi. Era una cosa che riguardava solo me e lui.

Poi successe all’improvviso, lo sguardo di Mark si ammorbidì così come i suoi pensieri e no…non lo dire…

“Edward, scusami ma la sorpresa mi ha reso maleducato. Perché non sali sopra da noi per un caffè? Sono sicuro che a Bella farebbe piacere e poi sembra il caso che noi due ci conosciamo un po’ meglio. Non credi?” ecco…l’aveva detto.

La cosa che mi diede più fastidio fu che le sue parole e suoi pensieri coincidevano. Era sincero e non lo sopportavo. Non sopportavo che fosse un bravo ragazzo, avrei preferito avere a  che fare con un altro genere d’uomo, mi sarebbe risultato più facile portargli via la promessa sposa…ma pazienza.  Non mi sarei fermato. Bella era l’amore non della mia vita ma della mia eternità, lui un  giorno sarebbe stato felice con qualcun’altra. Per me quest’opzione non c’era.

“Ti ringrazio Mark, ma mi aspettano e devo proprio andare. Sarà sicuramente per una prossima volta.” Risposi garbato, almeno quanto lui.

“Ma dai, saranno pochi minuti. Sono sicuro che non farai tardi.”  Disse Mark. Cavolo…era ancora sincero.

“Se la metti così non posso rifiutare” poteva essere una buona occasione per intromettermi tra di loro.

“Si Edward ci fa piacere” a parlare questa volta fu Bella. Cavolo, l’avevo estromessa da quel momento al punto che la sua voce mi colse di sorpresa.

Chissà cosa stava pensando di questa situazione e soprattutto cosa avrebbe pensato di me se avesse anche solo sospettato che volevo rovinare il suo futuro riportandola da me ad ogni costo.

Ci avviammo in silenzio sulle scale e arrivammo fuori la loro porta quando Bella avvampò e disse” Nooooo…ho dimenticato le chiavi. Sono sempre la solita.” E si guardò intorno avvilita.

“Tranquilla amore. Non sono così stupido da lasciarti una simile responsabilità” e ridendo Mark prese le sue chiavi dalla tasca per poi chinarsi su di lei e darle un bacio veloce sulle labbra.

“Mi hai offesa…non ti perdonerò mai. PRRRRRRRRRRRRR” e scoppiò  a ridere anche lei appoggiandosi alla sua spalla.

Quella scena avrebbe potuto uccidermi sul serio. Sembravano essersi completamente dimenticati di me mentre scherzavano e senza che volessi un ringhio mi morì in gola, la bestia dentro di me si stava svegliando e mi chiedeva di sistemare quella situazione nel modo più veloce possibile, ma come sempre non l’avrei ascoltata.

Mark si girò istintivamente guardando in fondo alle scale. Era convinto che forse un cane era entrato nel portone dietro di noi. Bella invece guardò subito verso di me. Non potevo leggere i suoi pensieri ma sapevo che lei aveva capito che quel rumore proveniva da me e prendendo le chiavi dalle mani di Mark aprì silenziosamente la porta.

Conoscevo bene l’appartamento dato le mie incursione del mio primo giorno a Seattle ma cercai di fingere meglio che potevo mentre Mark mi mostrava la casa.

Bella visibilmente tesa era andata in cucina a preparare quel caffè che non avrei mai bevuto.

Appena fummo il più possibile lontano dalla cucina Mark si bloccò e diede voce ai suoi ultimi pensieri.

“Io e Bella stiamo per sposarsi. Penso che lei te l’avrà accennato.”

Risposi con un cenno del capo. Mark non poteva sapere che quella scena l’avevo vissuta attraverso la visione di alice, quella visione che più di tutte aveva cambiato il corso della mia vita.

“Bhè, non ti sto chiedendo di farci gli auguri, ma gradirei che tu ci lasciassi fare la nostra vita.”

Lo fissai più intensamente che potevo, sapevo già dove voleva arrivare.

“Edward – continuò Mark – io so l’effetto che Bella può avere sulle persone. Quel non essere consapevole della sua bellezza e della sua sensualità la rende sempre più fantastica.”

Basta. Ora basta. Non volevo sentire di più. Non poteva permettersi di parlare così del mio amore, doveva capire che il suo tempo con lei era finito.

Assunsi l’espressione più minacciosa che potevo pronto a dirgli che se c’era una persona di troppo quella era lui e soprattutto che dubitavo profondamente che lui avesse mai sposato Bella e se le parole non sarebbero bastate sarei passato ai fatti.

“Allora Mark, te lo dirò una sola volta…”ma mentre stavo per concludere la frase sentii dei rumori alle mie spalle.

“Non mi sembra di abitare in un castello – disse Bella incuriosita dall’atmosfera che impregnava quell’ambiente – che fine avete fatto? Il caffè è pronto…venite di là”

Ci girammo e lasciammo il discorso in sospeso  seguendo in salotto l’oggetto del nostro contendere.

Non riuscivo a stare calmo e nemmeno le mie doti da attore sembravano aiutarmi in quel momento.

“Edward, il tuo caffè”disse gelido Mark.

Ormai i suoi pensieri verso di me non erano più tranquilli. Voleva liberarsi di me il prima possibile.

“Grazie” gli risposi prendendo la tazzina per poi poggiarla lontano da me.

“Noooo…Bella! Ma non hai zuccherato il caffè???” e dopo averlo detto prese un bicchiere d’acqua.

“Strano, il mio è zuccherato…non capisco  - disse Bella sorridendo  - forse è una qualche punizione divina per avermi offeso con le chiavi di casa”

La guardai mentre parlava e in quel viso, così all’improvviso, non  vidi più quella ragazza che intimorita faceva il suo ingresso nell’aula di biologia. Bella era cresciuta e io non c’ero ad assistere ai suoi cambiamenti. Mi fermai un attimo e poi un sorriso amaro comparve sul mio viso. Se io fossi rimasto quei cambiamenti non ci sarebbero mai stati.

Mi alzai di scatto e mi congedai. All’improvviso era come se tutto fosse diventato estremamente chiaro nella mia testa “Vi ringrazio, ma ora devo proprio andare. Quei pochi minuti ormai sono decisamente passati.”

“Certo Edward  - rispose sollevato Mark – spero di poterti vedere di nuovo.” BUGIARDO!

Bella s’intristì all’improvviso ma  non disse nulla, ma al suo posto a parlare fu di nuovo Mark. “Cavolo, ho dimenticato un progetto in ufficio  - disse controllando ancora nella sua borsa – dai che scendiamo insieme”.

“Sicuro” risposi veloce. Feci un cenno con la mano a Bella mentre lui l’abbracciava e andammo via.

Appena mi assicurai che lui fosse salito in macchina e avesse messo in moto risalii di nuovo sopra e bussai la porta.

“Edward, che ci fa di nuovo qui” mi disse sorpresa.

“Bella, voglio chiederti scusa. Io ero venuto a rovinarti la vita. Di nuovo. Sono stato presuntuoso pensando che appena mi avessi visto saresti tornata correndo da me. Prima sarei stato pronto a fare del male a Mark per riaverti e mi ha fermato solo l’idea che tu non mi avresti mai perdonato.”

“Ma Edward…”Voleva dire qualcosa ma non era il momento.

“No Bella, fammi continuare. Io ho sbagliato a venire qui. Perdonami di nuovo se puoi. Non so cosa mi sia preso. Finalmente stavi per avere quello che io ho sempre desiderato per te e io mi sono di nuovo intromesso andando a cambiare il corso degli eventi.”

La guardai negli occhi…stava forse per piangere?

“Ciao Bella.” Aspettai pochi secondi una risposta che non arrivò e come era già successo quel maledetto giorno di settembre voltai le spalle e andai via.

 

Correvo senza curarmi di nessuno cercando di lasciare dietro di me quel dolore lancinante dal quale non sarei mai riemerso. Correvo lontano dal mio cuore, lontano dalla possibilità di essere felice. Correvo lontano dal paradiso verso l’inferno.

Mi chiusi in camera mia e ringhiai al mondo il mio dolore.

 

 

 

Edward sarà forse tornato con i piedi per terra???????Bhaaaa...Comunque nel prossimo capitolo Bella farà chiarezza nei suoi sentimenti…certe cose sono inevitabili!

A presto e baci a tutte!

 

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Capitolo 11
*** Giù la maschera ***


UN ENORME GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI, I SEGUITI E CHI HA RECENSITO.

 

Per francef80 : Il comportamento di Edward è stato ancora una volta rinunciatario per il fatto che lui da quando ha visto la visione è passato subito all’attacco senza mai riflettere, spinto solo dalla sua volontà. Per la prima volta durante l’incontro ha potuto vedere la realtà che lo circondava, conosceva la situazione di Bella ma non l’aveva mai vissuta e il vederli insieme lo ha ferito profondamente così come il sentirsi escluso e ha finalmente capito che la vita di Bella era andata avanti al contrario della sua. Adesso lui è molto insicuro non vuole rinunciare a lei ma non vuole neanche rovinarle la vita. A presto.

Per volpessa22 : Ciao, non ti preoccupare è soltanto un momento di confusione in cui Edward non è più così sicuro non del suo volere Bella ma del fatto che forse realmente lei si è rifatta una vita senza di lui e che questa nuova vita la renda felice. Assistere in prima persona a una scena di normale quotidianità tra la donna che ami e il suo nuovo fidanzato non deve essere stato piacevole. A presto.

Per Eva17 : E se vedi come ti lascio questo capitolo…ahahaha. Comunque almeno aggiorno presto quindi l’ansia dura poco. Sono contente che la storia ti piaccia. A presto.

Per  rosa62 : Infatti ma qui è diverso nel senso che la sua paura non sta più del pericolo che lui può rappresentare per Bella ma nel fatto che è intervenuto nella sua vita senza considerare realmente il fatto senza considerare realmente il fatto che lei fosse andata avanti e stava bene così. A presto.

Per trillynaspecial : Sono contenta che ti piaccia, comunque Mark ha reagito come avrebbe reagito qualsiasi persona soltanto non rendendosi conto che stava rischiando molto. Non sa infatti che quando si tratta di Bella il vampiro è un tantino irascibile. A presto.

Per aLiCe__CuLlEn : Eccoti il capitolo che in certo senso risponderà alle tua domande, comunque Mark a rischiato nello scorso capitolo e per poco non si sono avverati i tuoi sogni, ma diciamo che Edward non è la persona adatta a dare i cazzotti specialmente considerando quando immagina di darne uno a Mike in Midnight sun… A presto.

Per ila_cullen : Ahahah diciamo un viaggio di sola andata. Diciamo che è riuscito a contenersi, diciamo che Mark non conosce bene la possessività di Edward nei confronti di Bella altrimenti non sarebbe arrivato a dire quelle cose. A presto.

Per alexia__18 : infatti Mark ha detto quello che chinque avrebbe detto al suo posto, Edward si è fatto assalire dalle sicurezze non essendo più convinto dei sentimenti di Bella e credendo che Bella stesse davvero bene con il suo nuovo compagno che può dargli tutto quello che lui non può. In questi casi è difficile capire quale sia la scelta giusta.

 

 

 Giù la maschera

 

 

Stavo con le spalle appoggiate alla porta e mano mano scendevo sempre più fino a che non mi ritrovai seduta per terra. Non potevo e non volevo evitare di piangere e quindi mi lasciai andare a un pianto liberatorio  dando sfogo a tutto il dolore che per anni avevo seppellito dentro di me, il dolore che avevo voluto credere non esistesse più. Mi ero sbagliata su tutto e adesso che la corazza che mi ero abilmente costruita era andata in frantumi dovevo fare i conti con la realtà, ma prima di tutto con i miei sentimenti.

Avevo ancora il suo viso contratto in una smorfia di dolore davanti agli occhi, i suoi occhi pieni di sofferenza, sentivo ancora il dolore nella sua voce e mi rivedevo lì davanti a lui senza il coraggio e la capacità di dire una sola parola. L’ho lasciato andare via così senza provare a capire cosa avesse scatenato il suo cambiamento . L’ avevo perso di nuovo? No non  potevo perdere qualcosa che non avevo avuto. Un nuovo pensiero martellava insistentemente nella mia mente, ed era una parte della conversazione che avevamo avuto qualche ora prima.

Evidentemente non l’hai letta col cuore Bella!”

Questa frase non mi dava pace, cosa voleva dirmi?  Dovevo rileggere quella lettera, questa volta con la consapevolezza che non si trattava di uno scherzo ma che erano le sue parole. Dovevo leggere senza ansie o paura ma soltanto con la voglia di ascoltare cosa aveva da dirmi. Cosa io non avevo capito.

Le lacrime ripresero il corso interrotto qualche minuto prima. Aveva ragione lui io non avevo capito niente. In queste righe c’ era il suo amore, le sue paure, i suoi dubbi e ancora attraverso queste righe c’era una richiesta che io non avevo mai intuito. Edward mi chiedeva di essere perdonato ammettendo i suoi errori ma cosa più importante lui mi chiedeva di essere amato ancora. Il mio cuore in quel momento si stava ribellando alla mia testa, voleva dirmi qualcosa che forse non ero ancora pronta ad accettare ma che nel mio profondo avevo ben chiaro.

Innanzitutto avevo bisogno di un confronto con lui, volevo sentirmele dire quelle cose, non volevo avere il minimo dubbio. Sarei andata da lui e lo avrei affrontato perché stavolta nessuno sarebbe fuggito. Se un addio doveva essere così sarebbe stato, ma non prima di aver chiarito diverse cose. Non si può vivere nell’incertezza . Non voglio svegliarmi tra qualche anno e chiedermi come sarebbe potuto essere. Edward era il mio più grande amore e per noi volevo una fine diversa, non uno di quei finali pieni di cose non dette. Mi meritavo la verità dopo tutto quello che era successo in passato e nelle ultime settimane  me la doveva e me la doveva dire guardandomi negli occhi.

Il campanello suonò e io corsi alla porta sperando che fosse lui, ma rimasi molto delusa nel trovarmi di fronte Mark. Cavolo ultimamente mi dimenticavo proprio della sua presenza e non solo di quella…             Era molto agitato lo riuscivo a percepire chiaramente. Provai a interrompere quell’imbarazzante silenzio.

“Hai preso il tuo progetto?” dissi la prima cosa che mi era passata per la mente. Lui fece un cenno d’assenso mentre si toglieva il cappotto. Seguirono diversi minuti di silenzio che questa volta fu lui a interrompere,

“Bella non credi di dovermi qualche spiegazione?Non credi che dobbiamo parlare di quello che è successo?” mi chiese puntando i suoi occhi dritti nei miei. Aveva perfettamente ragione, aveva il diritto di sapere come stavano le cose infondo lui era il mio ragazzo anche se al momento faticavo a trovarne i motivi. Gli dovevo molto più di questo dopo gli anni che avevamo passato insieme e dopo tutto quello che lui avevo fatto per me anche se al momento la mia priorità era Edward, dovevo parlare con lui ma inevitabilmente prima avrei dovuto affrontare Mark.

“Mark tu hai perfettamente ragione- ammisi abbassando il capo- io non mi sono comportata bene nei tuoi confronti. Ti ho mentito ripetutamente nell’ultimo periodo ma credimi era una situazione abbastanza difficile anche per me. Da un giorno all’altro me lo sono ritrovato qui… e tu sai quanto lui ha significato per me. Non cerco giustificazioni ma è comprensibile che io mi sia sentita un attimo confusa. Ciò non toglie che avrei dovuto parlartene prima ed essere totalmente sincera nei tuoi confronti. So che non ti meriti questo ma purtroppo non riesco adesso a fare diversamente. Ti prego Mark cerca di capirmi io non so più cosa fare , io…” ma non riuscii a terminare la frase che le lacrime che tentavo di trattenere uscirono prepotenti e lui che durante tutto il discorso mi aveva semplicemente ascoltata senza mai interrompermi mi venne incontro e mi abbracciò. Ma non era il suo abbraccio che desideravo in quel momento.

“Sch Bella non piangere tranquilla è tutto ok io ti capisco, ricordi cosa ti ho detto quando è iniziata la nostra storiaIo invece ti prometto che ci sarò in ogni tuo passo,non ti chiederò mai più di quello che tu vorrai darmi e ti prometto Bella più di ogni altra cosa che mi farò da parte quando me lo chiederai,perché già la possibilità che mi hai dato oggi per me vale più di ogni altra cosa.  Non ti ho mentito quel giorno Bella e non ho intenzione di venire meno alla mia promessa.” Concluse lui

“Mark io..” provai a dire ma non mi permise di continuare.

“Bella non dire niente ora ascoltami solo. Ora io me ne vado, trascorrerò la notte da un amico in questo modo tu potrai riflettere sulle tue scelte e lo potrai fare tranquillamente.” Mi disse lui.

“Mark non capisco, perché lo fai?” chiese non capendo davvero come poteva essere così comprensivo.

“Perché ti amo e anche perché nelle ultime ore ho riflettuto. Voglio che se tu decida di stare con me sia sicura di quello che fai. Non voglio essere un ripiego o un ostacolo alla tua felicità” rispose sinceramente . Ecco perché avevo scelto di stare con lui, perché Mark era questo, gentile buono e premuroso ma forse tutto questo adesso non mi bastava più. Accettai la sua proposta e lo ringraziai ancora una volta.

Erano passati dieci minuti da quando Mark era sceso e io mi stavo preparando per andare da Edward quando ad un certo punto il mio telefonino squillò. E’ un messaggio “orange strett 125 un bacio Alice”. Cosa voleva dire? Ma certo che stupida era l’indirizzo della loro nuova abitazione. Senza ormai nessun impedimento corsi verso casa di Edward.

Durante il tragitto pensavo alle cose da dirgli, alle domande da fargli. Ad un certo punto mi preparai anche un discorso così che non avrei dimenticato nulla. Camminavo verso casa sua e dentro di me si stavano scatenando milioni di emozioni, era una sensazione meravigliosa. E mi ricordai la frase di un autore che avevo studiato “Non importa quello che trovi alla fine della corsa ma ciò che provi mentre corri”. Ora capivo il vero significato di quella frase. Ma la mia corsa stava giungendo al termine infatti mi ritrovavo di fronte a quella che doveva essere la loro casa. Non mi persi nell’ammirare la struttura di quella che doveva essere sicuramente una bellissima villetta ma corsi direttamente alla porta e bussai. Dopo neanche un secondo la porta si aprì e mi rivelò l’uomo che mi faceva fare gli straordinari al cuore solo per guardarlo. Stava per aprire bocca ma non glielo permisi e mi accomodai dentro.

“Scusa la poca educazione Edward ma al momento non è importante e ti prego non dire una parola, non interromprmi altrimenti mi dimentico le cose e combino un pasticcio come al solito-dissi tutto d’un fiato per poi voltarmi verso di lui e notare la sua espressione confusa-allora da dove iniziare. Vedi ho riletto la tua lettera e ho seguito il tuo consiglio aprendo il mio cuore mentre lo facevo. Io ho capito diverse cose che la prima volta un po’  per la sorpresa e un po’ perché ero sconvolta non avevo recepito. Ma vedi allo stesso modo io ora sono qui e voglio sentirtele dire quelle cose mentre mi guardi negli occhi- stava per interrompermi mentre i suoi occhi ora erano curiosi e si poteva intravedere una luce di speranza ma io gli feci segno di tacere- Tu sei tornato ma non mi hai mai detto chiaramente il motivo, io ho bisogno della verità Edward. Tu me la devi poi dopo potrai anche andartene di nuovo ma stavolta prima di farlo tu mi devi dire tutto. Io ho indossato una maschera per anni, la stessa maschera che tu hai buttato via un paio d’ore fa. Sono di nuovo scoperta adesso ma non ho paura, e non ho nemmeno paura di tutte le emozioni che sto provando ora perché mi fanno sentire viva come non mi sentivo da quando ho compiuto diciotto anni.” conclusi alla fine con la gola secca. Lui mi guardò dritto negli occhi e si avvicinò lentamente a me. Portò le sue mani a circondarmi il viso e parlò e parlò molto lentamente.

“Perché ti amo infinitamente, pericolosamente e profondamente, ogni cosa che ho fatto da quando sei entrata nella mia vita, ogni errore ed ogni pazzia l’ho fatto per questo” soffiò sulle mie labbra prima di baciarmi.

Le sue labbra dopo cinque anni erano di nuovo sulle mie. Non c’era niente di più bello al mondo che baciare Edward e io non riuscivo ancora a crederci. In quel bacio c’era amore , bisogno, urgenza e passione. Si Edward Cullen mi stava baciando con una passione che non si era mai permesso  prima con me. Sembrava che non aspettava altro da parecchio tempo e forse era proprio così.

Si staccò da me dopo un tempo lunghissimo, i suoi occhi erano neri ma non per la fame quando li puntò di nuovo nei miei e con un’espressione intensa come poche volte gli avevo visto mi disse una frase che non avrei mai dimenticato per tutta la vita.

“Bella ti voglio” e riprese a baciarmi.

 

Continua….

 

ASPETTIAMO I VOSTRI COMMENTI FATECI SAPERE COSA NE PENSATE…

A PRESTO

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Capitolo 12
*** Una nuova proposta ***


COME SEMPRE UN ENORME GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI, I SEGUITI E CHI HA RECENSITO. OGGI UN BACIO IN PARTICOLARE A CHI LEGGE SOLTANTO.

 

Per  Twilighterina: si si…è una edwardXbella. Grazie per i complimenti e per il resto dormi sogni tranquilli…:D A presto

Per  aLiCe__CuLlEn: Ti ringraziamo, sei sempre molto gentile anche noi siamo arci felici di leggere i tuoi commenti. Baci e a presto

Per  Only: Ma grazieeeeeeee….Ecco a te il seguito sperando che anche questo ti piaccia…Baci

Per  volpessa22: Penso anche io che Mark sia un bravo ragazzo e mi dispiace per lui, ma per sua sfortuna si è messo in una storia che non può far altro che farlo soffrire…Ci sono persone fatte per stare insieme e chiunque si trovi sul loro cammino sarà sempre e solo di passaggio…A presto

Per  Emerald96: Lieto fine??? Non esiste nel nostro vocabolario…hhihihihihihi…scherziamo naturalmente. Benvenuta e baci

Per  Razorbladekisses: Grazie…ecco a te il punto di vista di Edward il paranoico…Buona lettura e grazie ancora per il sostegno…:D A presto

Per  rosa62: Per Bella affrontare Mark sarà estremamente difficile…è sensibile e sa cosa si prova a sentirsi dire addio. Per il momento ti lasciamo con questo capitolo dal punto di vista di Edward… Speriamo che ti possa piacere. A presto.

Per  alexia__18: grazie mille per i complimenti…Certo a trovarli uomini come Mark. Purtroppo però il pezzo più grande del cuore di Bella è sempre stato di Edward e lui l’ha sempre saputo. Speriamo ti piaccia anche questo capitolo. Baci e a presto.

Per  ila_cullen: Il capitolo più bello??? Una di noi due (quella che non l’ha scritto) è tremendamente offesa e disegna un piano su delle pergamene dove si paracaduterà fuori dalla tua camera…hihihihi…Ma scherzoooooooooooo…;) Cmq si…sembra che ognuno stia facendo bene la sua parte…fino ad ora naturalmente…Buona lettura e a presto. Baci baci

Per  ale_jackson_twilighter: Ma non che non ti facciamo aspettare…sembriamo due dattilografe ultimamente! In  casa rimbomba il rumore della tastiera mentre la famiglia ci guarda sospettosa…:D Speriamo che anche questo capitolo ti piaccia. A presto e baci

 

Una nuova proposta

 

 

Non potevo credere che Bella fosse lì davanti a me, io non meritavo tanto. Ero arrivato a sconvolgerle di nuovo la vita e non ero stato abbastanza forte da mantenere i miei propositi. Cercavo di essere l’eroe ma in realtà ero solo un codardo e la sua presenza a casa mia ne era la dimostrazione più evidente.

Dovevo ringraziare la sua tenacia se la nostra storia era cominciata e ora probabilmente sarebbe stato di nuovo grazie a lei se riuscivo ad intravedere un po’ di luce per il nostro amore. Era arrivato il mio momento per farle capire quanto ci tenessi alla nostra storia e soprattutto il bisogno che avevo di lei. La volevo e glielo dissi.

Rimasi immobile a guardare la sua reazione ma non aspettai molto prima di baciarla di nuovo.

Si staccò appena da me, aveva le lacrime agli occhi “Edward, tu non devi dimostrarmi niente. Sono qui perché tu sei tornato e questo mi basta.” sussurò appena.

Le baciai la guancia ormai umida delle sue lacrime e fissai il mio sguardo nel suo “Bella, amore mio, ogni volta che ho tentato di dimostrarti qualcosa ho miseramente fallito facendo l’opposto di quello che avrei dovuto e quindi stai sicura che non ho intenzione di riprovarci ora…se ti ho detto che ti voglio è perché è la verità, perchè ho sempre  desiderato il tuo corpo e ora sento che è il momento giusto.”

Questa volta fu lei ad abbandonarsi per prima sulle mie labbra e io risposi pronto a quel bacio nonostante sentii chiaramente il suo profumo invadermi la mente e farmi bruciare la gola.

Così la presi in  braccio e la portai di sopra in camera mia dove la adagiai sul divano. Purtroppo non avevo proprio pensato a procurarmi un letto. Continuai a baciarla mentre le sue mani cominciarono a viaggiare nei miei capelli. Mi sentivo completamente preso da quella nuova situazione e la mia voglia di lei aumentava man mano che i nostri baci diventavano sempre più accesi. Le mie mani per la prima volta l’accarezzarono in maniera maliziosa, ora a guidarmi non c’erano tenerezza e protezione ma pura passione. Approfittai dell’ennesimo passaggio sul suo ventre per sbottonarle la camicia partendo dall’ultimo bottone per farla poi cadere lenta sul pavimento dove dopo pochi secondi si ritrovò in compagnia della mia maglietta.

Accadeva tutto molto lentamente di modo che potessi assaporare ogni momento proprio come piano con la mia bocca assaporavo la sua pelle. La sentivo respirare in maniera sempre più affannosa e le sue mani pronte a far scendere la lampo dei miei pantaloni erano dimostrazione dell’urgenza che possedeva i suoi pensieri.

Quando poi ci trovammo nudi l’uno di fronte all’altro mi resi conto del miracolo a cui avevo rinunciato ad assistere cinque anni prima e presi dai nostri sensi ci abbandonammo all’amore più profondo.

Non c’erano parole per spiegare cosa volesse dire sentire Bella muoversi e provare piacere sotto di me e se il mio cuore avesse potuto i miei battiti sarebbero aumentati come i suoi nel momento in cui il piacere ci travolse. Era fantastica…quando finimmo io cercavo i suoi occhi e lei faceva di tutto per nascondermeli. La mia Bella si vergognava e non immaginava minimamente il sogno che mi aveva regalato. Rimasi ancora qualche attimo dentro di lei e le baciai dolcemente ogni centimetro del suo viso “Ti amo Bella”.

“Oh, Edward…ti amo anche io” e nel dirlo mi regalò di nuovo di nuovo la visione dei suoi occhi color cioccolato.

“Sei bella amore mio” e a quelle mie parole istintivamente si coprì il volto. Possibile che non si rendesse conto della sua bellezza?

“Dai Bella togli quelle mani…” la canzonai.

“E tu giura che non mi guardi più come prima” disse in risposta aprendo lievemente le dita per osservare la mia espressione.

“Questo è proprio un giuramento che non posso farti…sai, ho intenzione di guardarti così per l’eternità”.

A queste mie parole Bella si scoprì il volto e si adagiò sul mio petto. “Per l’eternità nel senso di per tutta la vita?”

“No Bella, se lo vuoi l’eternità ci appartiene”e in quel momento mi feci serio.

“Edward voglio essere sincera con te. Non sopporterei un’altra delusione, stai attento a quello che dici. Il mio cuore non è così forte.”

“Amore non ti deluderò mai più, fidati” e detto questo la feci spostare da me e mi avvicinai al bagaglio che non avevo avuto né il tempo né la voglia di disfare e presi quello che mi serviva.

Mi inginocchia davanti a lei e dissi “Bella tu sei già il mio tutto, sei l’anima che non credevo di avere e il mio cuore muto riesce a battere grazie al tuo. Ora ti prego…diventa mia moglie”

A sentire quelle parole si alzò di scatto e si allontanò da me. Mi dava le spalle mentre io mentalmente pregavo il Signore che mi dicesse di si.

“Edward io ho già detto si a questa proposta ma a farmela era stato un altro uomo. Come faccio a rovinargli la vita, come faccio a dare ad un’altra persona quel dolore che ho provato io anni fa?”

Camminai verso di lei e l’abbracciai da dietro “Amore io posso capire quello che provi e se tu me lo chiedi io sono disposto ad aspettarti ma ti prego solo di una cosa…Bella non farti più toccare da lui. Dopo quello che c’è stato tra noi non lo sopporterei.

Si voltò non sciogliendo l’abbraccio in cui l’avevo circondata e mi guardò seccata “Ma che ti viene in mente? Edward io voglio solo te,  mi vergogno a dirlo ma sono troppo debole…non so come lasciarlo non so come dirgli che non lo sposerò più ma soprattutto non so come la prenderà sapendo che…sposerò te.”

Una frazione di secondo e collegai le sue parole percependone il significato. Bella mi aveva detto si,voleva sposarmi. La mia felicità si manifestò in uno dei sorrisi che tanto le piacevano e la sollevai da terra facendola voltare più volte su se stessa.

“Dio Bella quanto ti amo” e l’accostai a me e la baciai

“Questa mi sembra di averla già sentita oggi…e sai…la risposta non cambia. Ti amo anch’io amore”

Questo bastò a far scivolare via la mia maglia che le avevo fatto mettere poco prima e fu di nuovo amore.

Era molto tardi quando sentii la porta di casa riaprisi…la ciurma era ritornata dalla caccia che Alice aveva sapientemente organizzato. Ora saremmo dovuti scendere sperando che Alice avesse mantenuto il silenzio…in caso contrario sarebbe stato tutto moooollllttttooo imbarazzante.

“Bella andiamo? Pronta ad affrontare un’allegra famiglia di vampiri”

“Non vedo l’ora amore”disse euforica.

Scendemmo giù e Bella si buttò subito nelle braccia di Esme . La mia dolce mamma ricambiò tenera l’abbraccio pronta ad accogliere un’altra figlia ma durò poco perché Emmett intromettendosi nell’abbraccio la reclamò per se.

“Bellina cara ti trovi qui per un rapporto occasionale o per restare???” chiese il mio fratellone

Non diedi il tempo a Bella di rispondere anche perché era in forte difficoltà per trovare le parole più adeguate per rispondere all’ennesima stupidaggine di Emmett.

“Vedi Emmett…attento a come parli che ti distruggo e lo sai. In più ti chiedo rispetto per la mia futura moglie” dissi orgoglioso

In quel momento fu una corsa a chi si congratulava per primo ma non mi sfuggii che Alice rimase in disparte, ci fece gli auguri ma non mostrò il suo solito entusiasmo.

Mi avvicinai a lei e le sorrisi “Alice, tranquilla che ti faremo organizzare il matrimonio come meglio ritieni…ti potrai divertire alla grande”

“Ma non è questo il problema Edward – rispose Alice- il fatto è che io non l’ho visto…io non vedo il tuo matrimonio”

“Ma dai Alice mica puoi vedere tutto??? Sicuramente appena Bella lascerà Mark avrai la tua visione.” La rincuorai cercando di nascondere che la sua affermazione mi aveva un po’ allarmato.

“Sarà sicuramente come dici tu” e mettendosi un falso sorriso sul viso si andò ad unire agli altri.

 

 

PROPRIO QUANDO SEMBRAVA CHE TUTTO STESSE ANDANDO PER IL MEGLIO ALICE CI ROVINA L’ATMOSFERA…CHISSA’ CHISSA’…ASPETTIAMO I VOSTRI COMMENTI FATECI SAPERE COSA NE PENSATE…

A PRESTO

 

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Capitolo 13
*** Situazioni difficili ***


Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la storia alle preferite, a chi la segue e a tutti coloro che recensiscono.

 

Per  volpessa22 : grazie mille per i complimenti, diciamo che le cose si stanno sistemando eppure c’è ancora qualcosa che non va… a presto.

Per Twilighterina : grazie mille sono davvero contenta comunque c’è ancora un piccolo ostacolo se così lo si vuole chiamare… A presto

Per Emerald96 : grazie mille, diciamo che quello può essere un motivo ma non credo sia il solo… a presto.

Per  ale_jackson_twilighter : Grazie, grazie e grazie… comunque scusami se ti ho fatto aspettare un po’ di più ma ieri finalmente ho avuto un esame. A presto

Per  alexia__18 : Chi lo sa…XD comunque non ti preoccupare lo scoprirai presto… al massimo tra due capitoli. Grazie per i complimenti e a presto.

Per vitti : Possibile… il futuro può sempre cambiare xd!!! Grazie dei commenti e a presto.

Per bellacullen889 : ahahah però ricordi la fine che si fa non ascoltando Cassandra??? Comunque grazie pei i complimenti.

Per  ila_cullen :. ahahah grazie mille sei troppo gentile, comunque stavamo scherzando figurati, anzi ancora grazie per i tuoi complimenti

Per  alice06 : già chi la sa??? Comunque grazie pei complimenti. A presto.

Per rosa62 : si ci sarà qualche problema, ma non in quel senso. Grazie mille pei i tuoi complimenti. A presto.

Per dafne891 : ahahahah grazie per i complimenti, diciamo che non sei una stupida… A presto.

 

 

Situazioni difficili

 

 

Le goccioline d’acqua susseguivano la loro corsa sul mio corpo mentre io con il capo rivolto verso l’alto cercavo di assaporarne il maggior numero possibile pensando che la doccia non mi era mai sembrata un rifugio tanto sicuro.

Trascorsi molto più tempo del dovuto sotto la doccia e chissà cosa mi aspettavo, forse credevo che l’acqua scivolando sul mio corpo portasse via anche le mie colpe? Perché per quanto quello che era successo la sera precedente fosse stata da me fortemente desiderato, non potevo non rendermi conto di come invece  per il resto del mondo fosse la cosa più sbagliata in assoluto.

Guardavo i miei occhi riflessi nello specchio e odiavo quello che vi leggevo. Erano gli occhi di una persona colpevole ed io non ero che quello. La mia colpevolezza però stava nell’amare incondizionatamente un uomo senza curarmi di null’altro al di fuori di lui, neanche di un uomo a cui appena un mese prima avevo detto di si. Lo stesso uomo che aveva raccolto da terra un guscio vuoto e con tanto amore aveva cercato di riempire di nuovo, ed io che credevo che lo avesse fatto davvero. Io che mi ero illusa di essere una persona nuova, io che mi ero illusa di aver dimenticato quanto c’è di più bello al mondo e invece no, il mio cuore ha avuto sempre un solo proprietario e purtroppo non è l’uomo che avrei dovuto sposare.

In vita mia non ho mai tradito nessuno e forse è per questo che oggi non riesco a darmi pace. E’ vero mi sento in colpa nei confronti di Mark, so che non mi sono comportata bene nei suoi confronti ma allo stesso tempo so che se non avessi fatto quello che in realtà ho fatto me ne sarei pentita per tutta la vita. Essere lì tra le sue braccia, sentirlo mio, avere qualcosa che si è desiderato per anni è una sensazione meravigliosa. Ieri notte io finalmente mi sono sentita completa come non mi era mai successo in vita mia e mentre guardo ancora il mio viso attraverso lo specchio vedo che i miei occhi non sono più colpevoli ma felici. Sono felici perché sanno che davanti a loro c’è il futuro che hanno sempre sognato. C’è solo un ultimo ostacolo da affrontare e troverò il coraggio di farlo sapendo che dopo ci sarà finalmente lui.

Quando ho finalmente deciso di vestirmi il suono del citofono mi fa sobbalzare. Chi può essere? Edward di sicuro no, gli avevo chiesto un po’ di tempo per parlare con Mark e non volevo che si rincontrassero, volevo evitare a Mark almeno questo. Mi auguravo poi con tutta me stessa che non fosse neanche  Mark in quanto non ero pronta ad affrontarlo, ero sotto questo punto di vista la solita codarda. Nel mentre pensavo il citofono suonò nuovamente e io mi affrettai a rispondere, quale motivo migliore per togliermi ogni dubbio.

“Chi è”

“Pensavo che avrei dovuto arrampicarmi Bella” mi disse un Alice alquanto seccata dall’altro capo del citofono. Senza rispondere aprii direttamente e mi avviai ad aprire anche la porta. Strano non mi aspettavo una sua visita, anche lei tra l’altro sapeva che oggi per me era una giornata abbastanza impegnativa.

“Buongiorno sorellina ti ho portato la colazione” e cosi dicendo mi superò per poi posare una busta contenente sicuramente un cornetto, visto l’odore che emanava, ed un bicchiere di carta abbastanza alto coperto che invece scoprii essere cappuccino sul tavolo della cucina.

“Wow grazie a cosa devo questa premura?” le domandai sapendo bene che non si era scomodata solo per portarmi la colazione, ma che ci doveva essere per forza qualcosa sotto. Conoscevo Alice da tanto e nonostante gli anni passati lontane riuscivo a percepire quando era agitata o preoccupata.

“Vai a fare del bene” mormorò mettendo su un finto broncio.

“Alice” la richiamai facendole ben capire con lo sguardo che non me l’ero bevuta.

“Hai ragione Bella non sono venuta esclusivamente per portarti la colazione ma c’è qualcosa di importante di cui vorrei parlare con te. Inoltre ti chiedo anche la massima riservatezza perché Edward non sa nulla. Ma io non posso evitare- Cosi dicendo mi si avvicinò e con sguardo serio mi fece una domanda che non mi sarei mai aspettata o almeno non da lei- Bella io ho bisogno di chiederti se tu ami Edward?” Ero allibita, dove voleva arrivare? Sostenni il suo sguardo senza timore non riuscendo e soprattutto non volendo mascherare l’espressione irritata e allo stesso tempo ferita che si era sicuramente formata sul mio viso.

“Tu vieni a chiedere a me se amo tuo fratello? Tu che avresti dovuto conoscermi meglio di chiunque altro mi poni una domanda tanto stupida quanto indecente? Tu che ti dichiari mia migliore amica non credi ai miei sentimenti?” le chiesi appena ritrovai l’uso della parola. Mi voltai e le diedi le spalle avvicinandomi alla finestra. Sentivo gli occhi bruciarmi, era da stupidi ed infantili piangere per una cosa del genere e io non l’avrei mai fatto. Ad un tratto sentii la sua mano sulla mia spalla ma non mi voltai verso di lei ma aspettai solo che desse un senso alle sue parole.

“Bella io ho solo paura che mio fratello possa soffrire ancora dopo che finalmente ha ritrovato di nuovo la felicità Ho paura che stavolta sarai tu ad abbandonarlo.” Quello era decisamente troppo. A d un certo punto sentii che tutta la tensione che avevo accumunato in quelle settimane stava venendo a galla e che l’avrei sfogata tutta su Alice. Mi voltai di scatto e il mio sguardo la costrinse a indietreggiare.

“Tu vieni a dire a me che tuo fratello ha già sofferto abbastanza? E secondo te io che cosa ho fatto? Tu non hai idea di come sono stata io, mi era stato strappato il cuore e non c’ero nessuno ad aiutarmi a rimettere insieme i pezzi. Non potevo confidarmi con nessuno perchè  non avevo nessuno. La mia migliore amica dov’era? Non c’era. Ma io non te ne ho mai fatto una colpa perché ho capito. Sapevo che la scelta non era stata tua ma è stato ugualmente difficile da accettare, nonostante ciò l’ho fatto. Ho accettato l’abbandono e l’ho anche perdonato, ma non posso accettare né tanto meno permettere che tu venga qui a fare certe insinuazioni.” Avrei potuto dire tante altre cose ma Alice non me lo permise perché mi venne incontro e mi abbracciò facendomi piangere tutte le mie lacrime. Avevo bisogno di sfogarmi per tutto e lo feci tra le braccia della mia migliore amica che alternava carezza a parole di conforto.

L’acqua fredda  fu un toccasana per i miei occhi arrossati, avevo pianto così tanto che mi bruciavano e io non potevo fare a meno di vergognarmi per la reazione avuta con Alice. Non le avevo neanche dato il tempo di spiegare davvero le sue parole che l’avevo aggredita. Forse in realtà cercavo solo un appiglio per cacciare tutto fuori. Non mi ero mai resa conto di quanto avessi dentro ma sta di fatto che adesso mi sentivo molto più libera e dovevo ringraziare il folletto che mi sorrideva da dietro lo specchio.

“Bella scusami io non avrei dovuto dirti  quelle cose evidentemente mi sono espressa male” tentò di giustificarsi lei che vedevo faticava a trovare le parole. Era in palese difficoltà.

“Alice non preoccuparti è stata la mia reazione ad essere sproporzionata, è soltanto che quest’ultimo mese è stato difficile ed ha riportato a galla tanti sentimenti e stati d’animo che credevo sepolti.  Ma giusto per curiosità vorrei solo sapere il perché di quella domanda” le chiesi sinceramente curiosa.

“Niente di preoccupante, avevo solo paura che tu non fossi sicura delle tue decisioni, che tu… ti saresti tirata indietro alla fine.” Concluse mesta. Io non riuscivo a spiegarmi il suo comportamento, lei la paladina del nostro amore invece di fare i salti di gioia ed organizzare il nostro matrimonio non credeva nello stesso.

“Alice io davvero non riesco a capire, tu a quest’ora dovresti essere un tornado in movimento tutta presa dai preparativi che metteranno la parola fine alla nostra amicizia e invece sei qua con l’umore sottoterra?”

“HaI RAGIONE Bella forse è meglio che mi do da fare e la finisca con le mie paranoie” sorrise lei. Ma era un sorriso tirato, non il suo sorriso e fu in quel momento che un dubbio atroce mi colpì.

“Alice tu, si insomma tu.. hai visto qualcosa?” chiesi balbettando. Non poteva essere come avevo fatto a non pensarci prima, Alice non parla mai a vanvera ci doveva essere per forza qualcosa sotto.

“No Bella ti assicuro io non ho visto niente” e sembrava decisamente sincera mentre lo diceva. Avevo ancora alcune cose da chiederle ma il suono del campanello me lo impedì. Mi avvicinai alla porta e lentamente la aprii, già sapevo chi era e quello non era proprio il momento adatto per affrontare una situazione del genere ma nonostante ciò l’avrei fatto. Questa volta lo dovevo a me, non tanto a Edward o a Mark ma proprio a me stessa. Avevo bisogno di essere felice ed appagata, non volevo accontentarmi più di una vita tranquilla e serena avevo bisogno di qualcosa di più e me lo sarei preso.

“Ciao Bella” esordì Mark entrando in casa.

“Ciao lei è una mia amica Alice” gli dissi indicandogli Alice

“Piacere di conoscerti Mark, Bella io allora vado chiamami quando vuoi” disse Alice che dopo aver fatto un cenno col capo si dileguò. Quanto la invidiai in quel momento.

“Mark ti va un caffè?” chiesi per rompere il ghiaccio mentre ci stavamo accomodando sul divano.

“No ti ringrazio Bella” rispose mentre mi guardava e cercava di leggere una risposta alle domande che sicuramente gli stavano passando per la testa. Dovevo parlare, non aveva senso aspettare.

“Mark io non so da dove cominciare, non sono certo un oratore io anzi diciamo che non sono molto portata per queste cose. Quindi eviterò inutili giri di parole e arriverò direttamente al dunque. Tu mi hai dato tanto ed io ho cercato in questi anni di ricambiarti in qualche modo. La nostra storia è stata a lungo il mio porto sicuro, mi davi tranquillità e serenità, mi facevi sentire protetta e amata e a me questo bastava per stare con te. Allo stesso modo so di non averti dato tanto in questi anni o almeno quello che una donna completamente innamorata avrebbe dato al suo uomo. Forse perché tra di noi c’è sempre stato un ostacolo invisibile di cui ignoravo l’esistenza ma quando questo mi è comparso davanti ho dovuto affrontarlo e ho capito tante cose. Mark fa male dirlo ma purtroppo per te io sono appartengo ad una sola persona e per quanto tengo alla tua felicità e non vorrei essere causa del tuo dolore quella persona non sei tu.” Conclusi finalmente visto che non riuscivo più a sostenere il suo sguardo che era fisso su di me. Non mi aveva mai interrotto durante il mio discorso  e il suo sguardo era abbastanza rassegnato  ma per chi come me aveva imparato a conoscerlo c’era anche molta sofferenza sul suo viso. Sofferenza che mi fece stringere il cuore ma io dovevo resistere in virtù di quella felicità che sapevo c’era ad aspettarmi. Dopo un paio di minuti di silenzio anche Mark si decise a parlare.

“Sarei un bugiardo se ti dicessi che non lo sapevo, in quest’ultimo mese ti ho visto allontanarti sempre di più da me. Mi dicevo che era un periodo e sarebbe passato, così come mi dicevo che sarebbe arrivato il giorno che prima o poi saresti stata finalmente mia, che saresti stata pienamente convinta nel dirmi ti amo. Sicuramente quel giorno non arriverà mai e anche se lui non fosse tornato non sarebbe arrivato mai lo stesso. Perché anche quando lui non c’era si avvertiva la sua presenza, forse tu non te ne rendevi conto ma quell’ostacolo di cui parlavi non è mai stato invisibile, almeno non per me. Mi sono illuso che con il tempo le cose sarebbero cambiate ma non è stato così” rispose lui lasciandomi senza parole. Lui sapeva, lui aveva sempre saputo e si era sempre accontentato.

“E meglio che io vada Bella” disse mentre si alzava e si avvicinava alla porta.

“Aspetta Mark, ti prego non c’è bisogno che tu vada via cosi” gli dissi seguendolo verso la porta.

“Bella non ce l’ho con te davvero, sono contento della tua scelta anche se ti sembrerà assurdo adesso finalmente sarò libero anche io. Non avrei mai rinunciato a te di mia spontanea volontà ma nonostante ciò ho bisogno di qualcosa di più, ho bisogno di una donna che mi ami come tu ami lui.”

“Mark…”

“Bella ti voglio bene e resterò sempre tuo amico, se lo vorrai ci sarò anche per il giorno più importante della tua vita ma adesso devo andare. Ricorda io ci sarò sempre e comunque, anche se può sembrare una minaccia e solamente una promessa.” E così dicendo mi diede un bacio sulla fronte e si allontanò.

“Grazie Mark” dissi al vuoto lasciato dalla sua assenza.

 

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Capitolo 14
*** Mi dispiace papà ***


Per  rosa62: Mark non è destinato ad uscire di scena…ci sono dei debiti che vanno pagati e arriverà il momento che anche Bella dovrà pagare i suoi. Quello che ho scritto potrà sembrarti senza senso ma non posso sbilanciarmi ancora…A presto e grazie come sempre per il sostegno.

Per  alice06: Diciamo che Mark non si è eclissato del tutto…;) A presto e baci

Per  volpessa22: Effettivamente Mark fa tenerezza anche a noi ma ci serviva l’agnello sacrificale….:D Grazie per i complimenti e per il sostegno di sempre. A presto

Per  Twilighterina: Ma grazie…comunque l’unica di cui puoi essere sicura è proprio Bella ;)

Per  dafne891: si si, proprio una veggente…ma riusciremo a sorprenderti…hihihihihihi

Per  ila_cullen: ahahahaha…ma certo che Mark ti sta antipatico forte!!! Ma poverino fino ad ora non ha ancora fatto nulla…Baci a te

Per  francef80: grazie per i consigli.

Per  Eva17: Direi che il bello arriva tra un po’…c’è ancora qualcosa da risolvere..baci

Per  alexia__18: Ce ne fossero di uomini così…ma Mark è buono ma non stupido…;)

GRAZIE MILLE ANCHE A CHI HA AGGIUNTO LA STORIA ALLE PREFERITE E A CHI L’HA MESSA NELLE SEGUITE.

 

 

Mi dispiace papà

 

 

“Possibile che tra tutti i vestiti che Alice mi compra ad ogni sua uscita non ce ne sia uno che mi sembri adatto???” Ormai non so da quanto tempo stavo immobile davanti all’armadio assolutamente indeciso e la cosa mi sembrava estremamente stupida dato che per quanti abiti potessero esserci su quelle stampelle i colori variavano dal blu scuro al nero.

“Edward vieni a vedere com’è delizioso questo gazebo”la voce di Alice che mi chiamava dal piano inferiore invase tutta la camera. Nonostante il nostro udito particolarmente sviluppato si ostinava ad urlare quando eravamo lontani e pur di far smettere quella tortura presi qualcosa a caso dall’armadio, mi vestii e raggiunsi Alice in salotto.

Appena arrivato di sotto faticai a vederla dato che era seduta a gambe incrociate dietro una pila di riviste che la sovrastava. “Eccomi a te…spero che questo gazebo  valga tutta quest’euforia…”la canzonai.

“Ma certo, guarda…già lo immagino addobbato con fiori bianchi e nastri…”ormai Alice non parlava più, semplicemente sospirava sognante.

“Effettivamente è molto bello – non l’avrei mai smontata – se hai bisogno del mio ok per acquistarlo di certo non te lo negherò” e le schioccai un bacio sulla fronte.

“Edward a dirti il vero – sembrava quasi in colpa – aspettano solo che gli dica dove consegnarlo…cioè…io lo avrei già acquistato e…ecco…ho anche mandato un fax al fioraio con la foto di modo che cominciasse ad organizzarsi per i fiori.”

A quel punto non potei fare a meno di ridere, era partita come un treno e ora sembrava seriamente mortificata.

“Hai fatto benissimo, non devi preoccuparti di nulla” le dissi ancora ridendo “solo che noi ci sposeremo in chiesa e non in giardino..”

“Ah, capisco – rimase pensierosa qualche secondo e poi si illuminò – lì sotto ci faremo il taglio della torta. Sarà stupendo e romantico” e dicendo queste parole riprese a sognare.

Mi allontanai leggermente e la lascia sola a fantasticare sul MIO matrimonio.

Per un po’ era riuscita a farmi rilassare ma ora dovevo tornare a concentrarmi su quello che mi aspettava e trovare le parole adatte per giustificare qualcosa che io non avrei mai perdonato.

“Che faccia – Emmett mi osservava da un po’, ma non gli avevo dato peso – ti tocca andare ad un funerale o ti sei accorto che il morto sei tu???” U.U

“Nessun funerale demente…devo andare a Forks per incontrare il padre di Bella e la cosa mi rende un po’ nervoso” gli risposi

Emmett fece un’espressione spaventata e disse “Allora dovresti ringraziare di essere già morto. Cioè se io fossi il padre di Bella e l’avessi vista soffrire urlare e piangere perché quel pivello del fidanzato l’ha lasciata di punto in bianco come minimo, e ribadisco COME MINIMO, lo distruggerei!!!”

“Grazie fratello mio…ora mi sento molto meglio. Il sostegno della famiglia era proprio quello che mi serviva”

“Ma figurati Ed…quando vuoi” mi diede una pacca sulla spalla e si catapultò sul divano abbracciando una Rosalie sempre più sconvolta.

Mi guardai intorno sperando che qualcun altro mi desse a parlare facendomi tardare ancora un po’ al mio appuntamento con l’inevitabile, ma tutti sembravamo troppo occupati con il mio matrimonio per scomodarsi a trattenermi e così mi avviai alla porta.

“Io allora vado” dissi in ultimo tentativo patetico, ma in risposta ebbi solo un paio di mugugni  distratti.

Presi la macchina e in un paio di minuti ero sotto casa di Bella, parcheggiai con estrema calma e bussai il citofono. “Bella sono io…scendi??…”

“Subito amore” mi rispose contenta e quella voce mi ricordò il perché incontrare il temibile capo Swan fosse la cosa più bella che mi poteva capitare…il passo successivo sarebbe stato il mio matrimonio, il giorno in cui Bella sarebbe diventata mia moglie.

“Ehi…temevo avessi cambiato idea! Hai fatto tardissimo…” esordì Bella appena uscì dal portone e subito dopo mi baciò.

“Non potrei mai cambiare idea..a fare due volte lo stesso errore ci sarebbe proprio da essere stupidi e modestamente mi reputo troppo intelligente…” e accompagnai questa frase da due colpetti di tosse al fine di sottolineare quanto detto.

In risposta lei scoppiò a ridere “Andiamo signor Cullen  che dobbiamo sistemare anche tutti i suoi titoli accademici e la sua umiltà nel bagagliaio…”

“Agli ordini signorina Swan” e così dicendo salimmo in macchina.

Il tragitto fu anche troppo breve e quando arrivammo fuori casa mi rivolsi a Bella “Sii sincera, come ha reagito a telefono quando gli hai detto che saremmo andati da lui????”

“A dire il vero non ha reagito…io non l’ho chiamato” e abbassò lo sguardo.

“Cosa? Fammi capire, dovremmo bussare al campanello e aspettare che svenga quando ci vedrà abbracciati e sorridenti?” Cercai di essere il più calmo possibile nell’esprimerle il mio pensiero ma di sicuro il risultao non fu quello sperato perché lei si rabbuiò all’istante.

“Lo so di aver sbagliato, ma non ne ho avuto il coraggio…immaginavo che di persona sarebbe stato più semplice. Non è facile Edward…tu non sai…”

“Tranquilla amore, scusami tu ma ti assicuro che sono anche più nervoso di te…perdonami cuore mio” e la baciai.

A quelle parole riprese il sorriso e disse “Comunque non busseremo insieme, vado io avanti. Tu resta in ascolto, ma non troppo…” ed eccolo un altro bacio.

“Non ti lascerò andare da sola là dentro, sono io l’unico che ho sbagliato..”

“Edward, guarda che in quella casa c’è mio padre…non vado mica a farmi fucilare! Ti prego…lasciami fare.” E senza aspettare una mia risposta aprì la portiera ed uscì dalla macchina.

La vidi avvicinarsi alla porta, fare un respiro profondo, e bussare il campanello.

Capo Swan aprì la porta e sul suo viso  si disegnò subito un enorme sorriso “Bella, che sorpresa…che ci fai qui? Vieni, fatti abbracciare”

Bella subito si nascose nel suo abbraccio “Papà scusa se non ti ho avvertito ma è stata un’improvvisata”

“Ma che scusa e scusa…mi dispiace solo che non ho nulla di buono da prepararti, vieni dentro” e in quel momento sparirono dalla mia vista. Da quel momento avrei ascoltato solo le loro parole cercando di non soffermarmi troppo sui pensieri che avrebbero attraversato la mente di Charlie al sentire la lieta novella.

“Papà ti devo dire una cosa importante” Bella prese coraggio e approfittò del momento di silenzio che si era creato.

“Certo, sediamoci in salotto. Dimmi tutto”

Bella esitò un attimo e poi lo disse “Io mi sposo “

Charlie la osservò per qualche secondo “Bella ma questo già lo sapevo e sai che approvo. Mark è il ragazzo giusto per te, ti renderà felice”

Anche se la mia era una posizione scomoda che non mi permetteva di contraddirlo quella frase mi fece innervosire non poco e ammetto che il pensiero del colpo che avrebbe ricevuto di lì a poco mi sembrava proprio la vendetta giusta.

Mi rimisi in ascolto e sentii Bella interrompere Charlie “Papà non sposerò Mark ma un altro uomo”

“Cosa? E questo da dove sarebbe uscito?Mark ti ha fatto qualcosa? E se anche fosse non ci si sposa solo per ferire o fare un dispetto a qualcuno che ci ha fatto soffrire”  Charlie sembrava veramente in difficoltà.

“Ecco Charlie…ti sei risposto da solo, e non intendo dire che Mark mi ha fatto qualcosa, ma semplicemente che non ci si sposa per ripicca o vendetta. Ci si sposa per amore, ed è quello che farò io” Appena Bella finì la frase mi avvicinai alla porta di casa.

“Bella proprio non riesco a seguirti. Ammesso che non ami abbastanza Mark per sposarlo mi puoi dire allora chi è il fortunato?”

“Si chiama Edward” la voce di Bella sembrò tremare.

“Edward…che coincidenza. Perché è una coincidenza vero?” chiese Charlie con tono molto minaccioso

Bella gli si avvicinò di più “Edward Cullen…papà è tornato e noi ci amiamo”

“Voi cosa? Non sai quello che dici.”

“Papà devi accettarlo” rispose Bella anche se a colpirmi di più in quel momento furono i pensieri di Charlie.

Si perché Charlie continuava a porsi una domanda a cui diede voce “Bella tu sei certa?”

“Si che ne sono certa…ti ho detto che lo amo e lui ama me”

“Tesoro non intendevo questo, ma mi chiedevo se sei realmente sicura che sia tornato e che non sia una ricaduta”

A quel punto Bella assunse un tono deciso  “Non so se arrabbiarmi per questa insinuazione o cercare di comprendere le tue preoccupazioni ma, mi dispiace deluderti, Edward non è frutto della mia immaginazione. “

“Allora Bella vuol dire che ami soffrire…In bocca al lupo”

Arrivato a quel punto avevo sentito anche troppo, e mi avvicinai alla porta pronto a difendere il mio amore. Bussai e aspettai che qualcuno dei due mi aprisse.

“Ora siamo proprio al completo…”Charlie teneva gli occhi fissi su di me.

“Salve a lei Charlie” risposi provocatorio.

Il suo sguardo sembrava volermi trapassare da parte a parte “Vedo che mentre la mia bambina si disperava e cercava di recuperare i cocci della sua vita tu non se cambiato di una virgola…si vede che te la sei passata fin troppo bene”

Involontariamente quell’affermazione mi fece sorridere, non ci sarebbe stata sofferenza o lontananza che avrebbe potuto farmi invecchiare.

“Cosa ti fa ridere? Oltre che bastardo sei anche un grande strafottente…”Charlie era viola dalla rabbia.

A quel punto Bella s’intromise “Papà non parlargli così, ci sono tante cose che non sai. Lui mi ama e non avrebbe mai voluto che soffrissi…ti prego basta ora…”

“Si basta! Sposatevi, fate quello che volete ma lasciatemi fuori da tutto questo.” E così dicendo ci fece accomodare alla porta per poi continuare “Bella nonostante non approvi ci sarò ancora quando dovrai ricongiungere di nuovo i cocci della tua vita e lui non ci sarà più, però ora è meglio che ci salutiamo” e senza aspettare che uscissimo dalla porta salì al piano di sopra.

Uscimmo di casa e ci sedemmo in macchina pronti a ripartire ma Bella dopo pochi secondi scoppiò a piangere. “E’ mio padre e gli voglio bene…eppure riesco solo a dargli dei dispiaceri. Perché è sempre tutto così difficile?”

La presi tra le mie braccia e la cullai dolcemente facendo sfogare il suo pianto.

“Amore vedrai che tutto si risolverà per il meglio…diamogli tempo.”

“lo spero Edward…lo spero tanto” e si mise composta sul suo sedile “ora andiamo a casa che mi sento stanca e ho intenzione di lottare per avere vicino entrambi gli uomini della mia vita”

 

ORMAI IL MATRIMONIO E' ALLE PORTE NON SEMBRA ESSERCI NULLA CHE POSSA ANDARE STORTO...O FORSE SI?

A PRESTO.

 

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Capitolo 15
*** A un passo dal si ***


GRAZIE MILLE A TUTTE COLORO CHE SEGUONO LA STORIA ,CHE L’HANNO INSERITA TRA LE PREFERITE E CHE RECENSISCONO.

 

Per alexia__18 : Si infatti per Charlie non è stata proprio una bella notizia,e comunque come dici tu il bene di Bella per lui è la cosa più importante. A presto.

Per volpessa22 : Esattamente, lui adora Bella e lo dimostrerà. Baci e a presto.

Per  ila_cullen : si di questo periodo trovi offerte vantaggiose… ma non preoccuparti Charlie alla fine è un pezzo di pane. Grazie di tutto e a presto.

Per  rosa62 : Si il comportamento di Charlie non si può assolutamente giudicare, lui ha visto la figlia distruggersi davanti ai suoi occhi e le sue paure sono più che giustificate, comunque sia la cosa più importante per lui è la felicità di Bella. Grazie di tutto e a presto.

 

 

A un passo dal si

 

Mancavano due giorni al matrimonio ed io stavo comodamente sdraiata nel mio letto con Edward al mio fianco che mi accarezzava la schiena.

 Tutto sembrava procedere nel migliore dei modi, Alice aveva organizzato tutto con il suo solito gusto impeccabile, io ed Edward eravamo più felici che mai e stavamo recuperando tutto il tempo che non avevamo passato insieme. Qualche giorno fa poi mentre ero in giro con Alice, Angela e Rose per la scelta dell’abito avevo anche incontrato Mark e avevamo colto l’occasione per fare due chiacchiere mentre le ragazze sceglievano i loro abiti. Mi era sembrato abbastanza tranquillo e sereno anche se era impossibile non notare una nota di tristezza nei suoi occhi nonostante lui faceva di tutto per nasconderlo. Data la situazione non avevo potuto fare a meno di raccontargli del matrimonio e lui mi aveva sorpreso non poco dicendomi che gli avrebbe fatto piacere esserci, cioè capisco il nostro conoscerci da molto tempo ma non era poi passato molto tempo dalla nostra rottura, comunque sia se faceva piacere a lui chi ero io per impedirglielo. Edward invece non aveva preso bene la cosa e infatti ho dovuto usare tutte le mie armi di persuasione per fargliela passare.

La cosa che comunque sia mi rendeva più felice in assoluto era stata la conversazione che avevo avuto proprio ieri con il mio vecchio.

Inizio flashback

Stavo sfogliando tutte le riviste che Alice mi aveva lasciato quel pomeriggio affinchè potessi scegliere una tra le pettinature che lei aveva accuratamente segnato con una x. Si perché la scelta non era propriamente libera ma poteva avvenire solo all’interno di quelle ritenute adatte da Alice. Negli ultimi giorni evitavo accuratamente di contraddirla anche perché sinceramente non ne avevo neanche la forza e poi sapevo già in partenza che era una causa persa. Era la quarta volta che sfogliavo quel catalogo e le pettinature continuavano a sembrarmi tutte uguali, il suono del campanello do casa però mi lanciò l’ancora che tanto aspettavo, finalmente il mio vampiro era arrivato. Quando aprì la porta però non c’era lui ad aspettarmi ma bensì mio padre. Non me lo aspettavo proprio infatti non dissi niente per un paio di secondi poi finalmente lo invitai ad entrare.

“Ciao papà” lo salutai io per ricevere un semplice verso come risposta.

“Sei sola?” mi chiese poi mentre si guardava in giro con aria circospetta. Sempre il solito.

“Si papà Edward non c’è, dai accomodati che ti preparo una tazza di caffè” Un altro verso mi fece capire che approvava. Sapevo che mio padre era un uomo di poche parole così come lo ero io ma talvolta lui esagerava. Preparai velocemente il caffè e lo raggiunsi sedendomi sul divano vicino a lui. Trascorsero così almeno cinque minuti di totale silenzio che fu proprio lui con mia grande sorpresa ad interrompere.

“Allora ti sposi” La sua non era una domanda ma un’affermazione, non risposi e aspettai che lui continuasse perché sicuramente  c’era dell’altro.

“Io non volevo trattarti male Bells, solo che sono preoccupato per te e non credo che Cullen sia il ragazzo giusto per te bambina mia-feci per interromperlo ma lui non me lo permise- nonostante ciò io non voglio perderti. Non sono un uomo di molte parole e tu lo sai quindi quello che sto cercando di dirti è che io ti voglio bene e sarò al tuo fianco comunque sia.” Lo abbracciai di slancio e una lacrima bagnò il mio viso, sapevo quanto gli costava fare quello che stava facendo e io non sapevo come ringraziarlo.

“Ti voglio bene papà e grazie, non ce l’avrei fatta senza di te.” Gli dissi sciogliendo l’abbraccio. L’ennesimo verso che a mio avviso nascondeva un “ti voglio bene anche io” fu la sua risposta prima di alzarsi.

“Io allora vado che Sue mi ha  invitato a cena e non vorrei arrivare  in ritardo”

“Papà non è che per caso devi dirmi anche tu qualcosa?” gli chiesi prendendolo in giro, ma non mi importava ero troppo felice in quel momento. Lui arrossì di botto ma non rispose alla provocazione e si avviò verso la porta.

“Ti raccomando dì a Cullen che ho molte altre armi oltre al fucile” e così dicendo se ne andò.

“Dovrei preoccuparmi secondo te?” proruppe una voce facendomi sobbalzare. Mi voltai e incontrai gli occhi color ambra del mio futuro sposo.

“Edward hai origliato?” gli chiesi cercando di sembrare minacciosa.

“No amore mio, il fatto è che ho un udito molto sviluppato, puoi perdonarmi?” chiese mentre ero già in suo potere prima di posare le sue labbra sulle mie.

Fine flashback

“A cosa pensi?” mi chiese Edward abbracciandomi da dietro.

“Al ragazzo che consegna i fiori, ha un suo fascino non trovi?” Senza neanche rendermene conto mi ritrovai sotto di lui. Non seppi mai quale sarebbe stata la risposta perché dovetti spostarlo e correre in bagno a vomitare. Lui mi seguì immediatamente.

“Scusa amore sono stato troppo brusco, ti è passato” mi dissse lui preoccupato mentre mi prendeva una salvietta

“Si tranquillo, sto bene non preoccuparti è solo lo stress pre-matrimoniale.” Gli risposi  cercando di farlo calmare. Edward si preoccupava sempre per nulla, anche se ero davvero convinta che lui non c’entrasse visto che in quei giorni mi era già successo altre due volte.

“A proposito mi ricordi i vantaggi che derivano dal diventare tua moglie?” gli chiesi languida lasciandomi cadere sul letto.

“Sei insaziabile, ma d’accordo farò questo sacrificio infondo è giusto che tu valuti al meglio le tue cose.”  Cosi dicendo fu subito su di me.

***

2 giorni dopo

Finalmente ero pronta. Mi guardai allo specchio un’ultima volta non riuscendo ancora a credere che ero io l’immagine che rifletteva. Quelle pazze avevano fatto proprio un bel lavoro stavo pensando quando Charlie fece il suo ingresso nella stanza.

 “Bella tesoro,sei davvero bellissima -e gli occhi gli si inumidirono un po’ mentre pronunciava queste parole- mi sa che è il momento,sei pronta?”

“Grazie papà -gli sorrisi- e si come puoi vedere sono pronta, andiamo”gli risposi, cercando di simulare l’ansia e il nervosismo che avevo quel giorno.

Entrammo in macchina e mentre ci dirigevamo verso la Chiesa incominciai a pensare a tutto quello che era successo negli ultimi mesi,ed anche se non era più il momento di farsi quella domanda,non potevo fare a meno di chiedermi se avevo fatto la scelta giusta…

Persa com’ero nei miei pensieri,non mi ero resa conto di essere arrivata. Mio padre mi aiutò a scendere dalla macchina e insieme ci incamminammo verso l’ingresso della Chiesa.

Appena varcai il portone, non potei fare a meno di alzare gli occhi e puntarli verso l’altare. Ed eccoli li’, entrambi in smoking, i due uomini che mi avevano fatto conoscere l’amore, i due uomini che chissà per quale malsana ragione avevano scelto proprio me.

Sorrisi e avanzai sicura verso l’altare,incrociai i suoi occhi e tutti i miei dubbi e le mie preoccupazione svanirono. Come avevo potuto dubitarne anche per un solo istante…era lui e solo lui l’uomo che avrei amato. Era bellissimo nel suo completo che gli fasciava il corpo come fosse una seconda pelle, i suoi occhi erano oro liquido come non li avevo mai visti, c’era una strana luce che brillava al loro interno e forse era la stessa che brillava nei miei. Avanzavo sicura senza mai distogliere lo sguardo, mi sembrava di camminare sulle nuvole pronta per raggiungere il mio paradiso. Lui.

Ero arrivata a metà della navata  quando la vista mi si annebbiò  e la testa incominciò a girare velocemente. Cosa mi stava succedendo? Sentivo delle voci chiamarmi ma erano troppo lontane ed io non riuscivo a rispondere. Poi all’improvviso tutto si fece buio.

A PRESTO

 

 

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Capitolo 16
*** Non te l'hanno detto?La vita non è giusta ***


 

GRAZIE MILLE A TUTTE VOI CHE AVETE MESSO QUESTA STORIA TRA LE PREFERITE E NELLE SEGUITE, UN GRAZIE SPECIALE POI PER TUTTE VOI CHE RECENSITE. BACI.

 

Per volpessa22 :Hai indovinato, diciamo che stanno recuperando il tempo perso con tutta quell’attività. Spero che il capitolo ti piaccia. A presto.

Per  alexia__18 : purtroppo il matrimonio non ha avuto luogo anche perché la situazione è un tantino delicata, comunque si è incinta come potrai vedere da questo capitolo. A presto.

Per LadySile : esattamente ma non perdiamo le speranze, la reazione di Edward la leggerai in questo capitolo mentre la paternità nel prossimo. Spero che ti piaccia il capitolo. A presto.

Per  adry91 : grazie mille per i complimenti, e comunque come potrai leggere in questo capitolo le tue ipotesi sono giuste. A presto.

Per  rosa62 : non preoccuparti non si riferisce a quello, era riferito in quel momento al fatto che Bella aveva tradito Mark  visto che quando sono stati insieme Bella era ancora fidanzata ma comunque si troverà sicuramente una situazione” Baci e a presto.

Per :  ila_cullen : ahahah due +due fa cinque non sono tanto convinta ma sull’altra cosa si anche e non mi riferisco al colpo intesta. Conoscendoti Mark non è al sicuro specialmente se hai conservato il biglietto. Baci e a presto

 

 

Non te l’hanno detto? La vita non è giusta

 

 

Non sono in grado di descrivere le emozioni che provo in questo momento tanto sono   la gioia e la felicità che stanno scoppiando dentro di me, sono qui in piedi davanti all’altare aspettando il mio tesoro  per coronare il nostro sogno d’amore. Oggi non mi sento un vampiro ma semplicemente un uomo, un uomo perdutamente innamorato. Neanche la presenza un po’ sospetta di Mark può rovinarmi questo giorno in cui non esiste nessuno al di fuori di me e Bella.

Nell’attesa ripercorro tutti i momenti passati con lei, il nostro primo incontro, la consapevolezza di amarla rovinata dall’impossibilità di averla, il salvataggio a port angel, la nostra radura e il nostro amore che cresceva sempre più sfidando tutte le leggi della natura e della mia stupidità. Ed ora eccomi qua a camminare avanti e indietro per ammazzare l’attesa.

Sono passati diversi minuti che a me sono sembrate ore e sto seriamente rischiando di impazzire, Jasper e Emmett se la stanno ridendo alle mie spalle vorrei vedere loro al mio posto.  Nel mentre penso alla mia vendetta nei loro confronti vedo Alice e Rosalie fare il loro ingresso nella Chiesa segno che il momento è vicino infatti tutti gli invitati prendono posto. Cavolo è normale per un vampiro avere l’ansia? Devo respirare,anche se è inutile, devo farlo per cercare di calmarmi infondo niente può andare storto, io amo lei e lei me non serva altro.

Il momento è arrivato e me ne accorgo dalla dolce sinfonia che incomincia a riempire l’aria intorno a me, sento il suo profumo prima ancora di vederla varcare la soglia della Chiesa, e quando lo fa non vedo nient’altro che lei, non sento nient’altro che lei. E’ magnifica nel suo abito da sposa, neanche nei miei sogni ad occhi aperti era più bella di così, in quel meraviglioso vestito bianco avanza verso di me ed io non posso che contare i passi che ci dividono non riuscendo a controllare il sorriso di pura gioia che mi dipinge il viso.                        E’ un solo istante a far cambiare tutto, vedo il viso di Bella cambiare espressione e lei che arresta la sua camminata, vorrei correre da lei ma sono paralizzato, riesco comunque ad arrivare a lei prima che il suo corpo tocchi terra e lei cada svenuta tra le mie braccia. Solo una parola nella mia mente mentre guardo impotente i suoi occhi chiusi. “Perché?”

***

Sono seduto su una sedia di qualche ospedale ed è come se adesso mi stessi risvegliando, non ricordo nulla di come ci sono finito o altro e come se fossi entrato in uno stato di shock. Mi sento totalmente inutile ma non riesco a comportarmi diversamente, questo doveva essere il giorno più bello della mia vita e invece si è trasformato in uno dei più brutti. Perché nessuno  mi dice niente? Alzo lo sguardo e vedo intorno a me Charlie e l’idiota,anche loro concentrati  su qualche mattonella. Che diavolo ci fa lui qua?

“La tua presenza qui non è richiesta” dico rivolto a Mark, finalmente ho trovato qualcuno su cui sfogare la mia rabbia.

“Ho diritto quanto te a stare qui” risponde velenoso. Charlie ci guarda ma non ha neanche la forza di intervenire, meglio così.

“Si dia il caso che io sia il fidanzato di Bella mentre tu non sei più nessuno quindi sparisci”

“No mi dispiace quello bravo a sparire sei tu non io. Voglio bene a Bella e voglio rassicurarmi che stia bene, quindi resterò qui” Sento la pazienza venire meno e la rabbia aumentare, come si permette di parlarmi così e soprattutto di parlare di cose che non sa. Mi alzo in piedi e mi avvicino a lui.

“Te lo dico un’ ultima volta, vattene e sparisci dalla nostra vita, lei non ha più bisogno di te. Sono stato chiaro?” gli domando a bassa voce mostrandogli allo stesso tempo quanto io possa essere pericoloso. E’ il vampiro che sta parlando in questo momento e posso vederlo il lampo di paura che attraversa i suoi occhi.

“La tua faccia da bravo ragazzo non la sopporto più, puoi ingannare Bella ma non me. “ Gli dico ancora sfidandolo con lo sguardo. Sta per controbattere ma un’altra voce non gliene dà il tempo.

“Edward ora basta siediti e non fare pazzie,  Carlise sarà qui a momenti l’ho incontrato e  stava andando a ritirare i risultati delle analisi di Bella.” Mentre Alice mi rivolge queste parole mi afferra per un braccio e mi porta a sedere lontano da Mark. Quel dannato è ancora qui.

“Edward ti prego, sono dovuta correre sopra  per evitare che tu commettessi qualche sciocchezza, gli altri stanno ancora fuori, hanno paura di non riuscire a controllarsi quindi evitiamo di far degenerare la situazione” mi ripete a voce così bassa che solo io posso ascoltarla.

“Alice perché non l’hai visto” le domando in tono accusatorio.

“Non prendertela con me  io te lo avevo detto, sei tu che non hai dato importanza alle mie parole” Risponde stizzita.

“Starà bene?” Le chiedo senza mostrare emozioni.

“Carlise dice che sta bene è solo svenuta ma io purtroppo non riesco a vederla da parecchio tempo e non riesco a capire il perché. Non ho problemi con le visioni ma solo con quelle che riguardano lei” mi dice triste ma io al momento non ho la forza di consolarla.

“Eccoci qua” Esordisce mio padre facendoci scattare tutti come delle molle. Cerco i suoi pensieri ma me li nasconde, lo fisso negli occhi ma abbassa lo sguardo. Che diavolo sta succedendo?

“Non c’è nulla di cui preoccuparsi, Bella sta bene il resto devo comunicarlo prima a lei, ma vi basti sapere che sta bene” Dice mio padre continuando a nascondere i suoi pensieri, lo sfido nuovamente con lo sguardo e senza troppe cerimonie lo conduco nel suo studio lasciando gli altri spiazzati.

“Cosa diavolo succede?” Sbraito contro di lui che indietreggia spaventato.

“Figliolo Bella sta bene” Mi dice ancora e ancora una volta non mi convince.

“Carlise voglio tutta la verità, cosa mi nascondi?”

“Edward adesso basta, io sono legato al segreto professionale devo ancora parlare con Bella e sarà lei a dirti tutto” Cosi dicendo si gira di spalle e il mio sguardo cade su dei fogli sparsi sulla scrivania. Impiego un attimo a trovare quel che cerco, Carlise non ha fatto in tempo a fermarmi, ma quello che leggo mi fa morire una seconda volta. Come un flash  ritorno con la mente a molti anni fa quando Bella ancora ignara di molte cose mi disse “Non te l’hanno detto?La vita non è giusta” Ancora una volta la vita si è mostrata molto più ingiusta e crudele di quanto potessi mai immaginare.

“Figliolo” Provò a richiamarmi Carlise ma non l’ascoltavo. Ero troppo impegnato a odiare la mia esistenza, ad odiare Mark per aver dato a Bella qualcosa che io non avrei mai potuto offrirle e cercavo infine di odiare lei per averglielo permesso, anche se questa ultima cosa era totalmente impossibile.

“Vado da Bella” Sbottai all’improvviso.

“Edward non credo sia il caso è meglio che vado io, devo farle anche un’ecografia” Mi disse abbassando la voce mentre finiva la frase. Che cosa stupida.

“Ho detto che vado da Bella” Dissi in tono duro prima di lasciare la stanza. Una volta fuori scansai malamente Alice. Non mi importava come stavo trattando Alice o ancora mio padre o come avrei trattato chiunque avessi incontrato, non c’era più spazio dentro di me per il bravo ragazzo.

Entrai nella stanza senza neanche bussare. Bella era stesa sul letto con una vestaglia addosso e appena mi vide i suoi occhi si illuminarono, ormai non tenevo neanche più il conto delle pugnalate che stavo ricevendo in un unico giorno. La guardavo e per la prima volta nella mia esistenza fui realmente consapevole che lei non sarebbe mai stata mia.

“Finalmente qualcuno si è degnato di venire a informarmi sul perché sono ancora rinchiusa in questa stanza”

“Carlise aspettava i risultati delle analisi” Le dissi sedendomi ai piedi del letto.

“Che succede Edward?” Mi chiese resasi conto del mio stato d’animo. Ero troppo arrabbiato per cercare di comportarmi bene quindi non ci provai nemmeno.

“Sei incinta Bella” Le dissi in tono accusatorio. La sua espressione mutò di colpo, era incredula. Come poteva essere incredula? Non sapeva come funzionava la vita?

“Come mai questa incredulità? Quando ti donavi al tuo Mark non sapevi i rischi a cui andavi incontro? Ti sei fatta mettere incinta  e adesso fai la vittima?” Ero fuori di me, non volevo dirle davvero quelle cose ma allo stesso tempo non riuscivo a fermarmi. Dovevo sfogare quel dolore che mi stava annientando.

“Non è possibile” Sussurrò lei mentre lacrime salate scendevano dai suoi occhi.

“Che diavolo sta succedendo qui?” Proruppe il futuro papà mentre entrava nella stanza. Di risposta gli feci un applauso.

“Le mie congratulazioni bastardo, diventerai padre” Gli dissi con tutta l’odio che avevo in corpo mentre non provai nemmeno ad ingoiare il veleno che mi riempiva la bocca. Era scioccato il paparino, ma che bravo.

“Dimmi allora cosa si prova, cosa si prova ad avere un figlio dalla donna che ami?” Gli domandai ma non rispose e invece di parlare con me raggiunse Bella.

“Bella non piangere ti prego, sistemeremo tutto te lo prometto” Quella scena mi mise totalmente ko, lui era lì che consolava mentre io l’attaccavo. Non doveva andare così. Non doveva finire così. Lei doveva stare tra le mie braccia, doveva tenere la mia mano tra le sue mentre mi perdevo nell’ammirare la sua fede. A quest’ora lei doveva essere mia moglie.

“Edward” Disse Bella tra le lacrime. Non volevo vederla piangere e soprattutto non volevo essere la causa di quelle lacrime. Dovevo accettare la situazione,lo dovevo fare per il suo bene.

“Perdonami non volevo dirti quelle cose, tu non hai colpa Bella” Cosi dicendo mi scusai con lei e decisi che era meglio se mi allontanavo un po’ in modo da riprendere possesso del mio corpo perché sentivo che non ero padrone più di niente.

“Edward aspetta” Disse ancora  Bella mentre mi avviavo alla porta ma io proprio non ce la facevo.

“Ci vediamo dopo” Dissi semplicemente e sperai che capisse che anche facendo ricorso a tutto il mio autocontrollo non sarei riuscito a sopportare quella situazione.

 

CHE SITUAZIONE...POVERO EDWARD!!! VOI INVECE CHE NE SAPETE PIU'DI LUI NON DISPERATE.

A PRESTO

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Capitolo 17
*** La realtà supera la fantasia ***


GRAZIE A TUTTI COLORO CHE HANNO AGGIUNTO LA STORIA ALLE PREFERITE E ALLE SEGUITE, COME SEMPRE POI UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A CHI RECENSISCE.

 Per crista : grazie per aver recensito, eccoti il capitolo. A presto.

Per LadySile : Tutte le tue domande troveranno risposta nel capitolo, non voglio anticiparti nulla, grazie per la tua recensione. A presto.

Per ila_cullen : No dai questi soldi te li faccio risparmiare non ti preoccupare, spero che il capitolo ti piaccia. A presto.

Per  francef80 : ahaha si penso proprio che il muro ha la peggio, comunque non è facile per lui scoprire che Bella è incinta e quindi affrontare l’idea di perderla. Si sente di più ed ancora in colpa per il fatto che lui non avrebbe mai potuto darle questa cosa. A presto.

Per fria : se me lo dici così però mi spaventi… questo capitolo ti dirà tutto. Grazie e  a presto.

Per vika : grazie mille per i tuoi complimenti, spero di non deluderti con i prossimi capitoli. Comunque non preoccuparti anche io a volte parlo con il pc ahahah. A presto.

Per Eva17 : Il capitolo risponderà al mio posto non voglio anticiparti nulla. Grazie e a presto.

Per volpessa22 : Edward è sconvolta, scoprendo la gravidanza di Bella capisce di averla persa per sempre, si sente impotente di fronte a una situazione del genere. Vorrebbe essere al posto di Mark e questo lo fa soffrire molto, stava perdendo il controllo e ha preferito allontanarsi. Il resto delle risposte le avrai leggendo questo capitolo. A presto e grazie.

Per ale_jackson_twilighter : Grazie mille per i tuoi complimenti spero ti piaccia anche questo capitolo. A presto.

Per twilighttina : Ciao e benvenuta, anche io quando ho scoperto questo sito non mi staccavo più, ti posso consigliare le storie che ho nelle seguite, anche se ce ne sono davvero tante belle, alcune anche già completate, dopo ti contatto e te ne dico alcune. Grazie mille per i tuoi complimento. A presto.

Per theangelsee69 : Mi sa proprio di si… Grazie mille e a presto.

Per  alexia__18 : Hai ragione ma è davvero fuori di se, sente di aver perso Bella per sempre, vede questa situazione come qualcosa che lui non può combattere, Vorrebbe essere al posto di Mark e soffre davvero tanto, inoltre non era più padrone di se stesso e ha preferito allontanarsi per calmarsi e ritornare in se. Grazie e a presto.

Per rosa62 : Come sempre grazie mille, allora Edward sa che Mark è ancora innamorato di Bella e non lo sopporta, decide di allontanarsi perché è fuori di se e non vuole commettere qualche scemenza. Inoltre è distrutto dal dolore in quanto sente di aver perso Bella per sempre ed ancora per non poter essere lui ad offrire a Bella una cosa così bella e importante.

Per Aia Cullen : Ciao e benvenuta, grazie mille per i tuoi complimenti, spero di non deluderti e a presto.

 

 

La realtà supera la fantasia

 

 

Sto iniziando seriamente a innervosirmi,mi ritrovo in questa camera d’ospedale da un’ora ormai e nessuno si prende la briga di venirmi a liberare. Carlise mi ha voluto fare delle analisi di routine per sicurezza ma anche di lui nessuna traccia, sto seriamente iniziando a pensare che forse i risultati hanno rilevato qualcosa di preoccupante. Guardo nuovamente questa camicia da notte e mi maledico ancora una volta, come si può essere così sfortunati, ero lì a un passo da lui,dalla realizzazione dei miei sogni e invece sono stata solo capace di cadere come una pera cotta!!! Che rabbia! Se solo mi fossi ripresa in tempo avrei evitato anche la corsa all’ospedale,purtroppo per me questo non è avvenuto e al mio risveglio ero già in macchina diretta qui e a nulla sono valse le mie proteste.

Finalmente dopo un tempo indefinito la porta della mia camera si apre rivelandomi la figura di Edward,ha uno sguardo strano ma non me ne curo subito.

“Finalmente qualcuno si è degnato di venire a informarmi sul perché sono ancora rinchiusa in questa stanza” gli dico scocciata.

“Carlise aspettava i risultati delle analisi” risponde sedendosi ai piedi del letto. La sua voce è strana, vuota, lo guardo bene in viso e posso notare come anche questo sia trasfigurato dal dolore. Nonostante ne avessimo passate tante non gli avevo mai visto uno sguardo del genere. Cosa stava succedendo? Possibile che stessi così male e non me ne ero accorta?

“Che succede Edward?” gli chiedo non riuscendo più a trattenere tutte le domande che mi frullano nella testa.

“Sei incinta Bella” sputa all’improvviso. Cosa diavolo si stava inventando? Non riuscivo nemmeno a capire il significato delle sue parole che lui scatta in piedi colmo di rabbia. Io non riesco davvero a credere a quello che dice.

“Come mai questa incredulità? Quando ti donavi al tuo Mark non sapevi i rischi a cui andavi incontro? Ti sei fatta mettere incinta  e adesso fai la vittima?” Cosa??? Ma era forse impazzito? Si lo era, bastava guardare la sua faccia per capire che era fuori di se. Per la prima volta in vita mia mi fece davvero paura.

“Non è possibile” Sussurro rendendomi conto che sto piangendo quando una lacrima salata fa capolineo sulle mie labbra. Ero convinta di quello che dicevo per ovvi motivi, avevo avuto il mio ultimo rapporto con Mark prima del mio ultimo ciclo, dopo il quale ero stata solo con Edward e che io ricordi i vampiri non possono avere figli. Il mio farneticare fu interrotto dall’ingresso di Mark nella stanza. Che cosa ci faceva lui qua? Quanto sapeva di questa cosa?

“Che diavolo sta succedendo qua?” Dice guardando prima le mie lacrime,poi l’espressione furiosa di Edward e infine di nuovo me. Non so il perché ma forse all’apice della sua pazzia Edward comincia ad applaudire in direzione di Mark.

“Le mie congratulazioni bastardo,diventerai padre” Gli dice poi con un odio che non gli avevo mai visto nemmeno quando mi venne a salvare in quella scuola di danza. La mia paura non potè fare altro che aumentare,mi vergognavo per quello che stavo per pensare ma non potevo fare a meno di temere per l’incolumità di Mark. Per tutta risposta Mark parve più incredulo di me nonostante lui non potesse sapere tante cose. Se non fossi stata sconvolta avrei volentieri lanciato qualcosa contro Edward, ma che diavolo stava facendo, chi gli dava il diritto di dire certe assurdità?

“Dimmi allora cosa si prova, cosa si prova ad avere un figlio dalla donna che ami?” Gli chiede all’improvviso Edward ed io finalmente capisco tutto il suo dolore. Provai a vedere la situazione dal suo punto di vista, scoprire che la donna che ami e che stavi per sposare è incinta e sapere di non poter esser il padre. Stava sicuramente pensando di avermi per persa per sempre,di  quanto avrebbe desiderato poter essere lui il padre di questo bambino, anche se questo non l’avrebbe mai ammesso nemmeno con se stesso. Mark mi si avvicina e mi dice  qualcosa ma io persa nel dolore del mio amore non lo ascolto nemmeno. Devo consolare Edward, devo tranquillizzarlo, devo fare qualsiasi cosa per togliergli quell’espressione dal viso.ù

“Edward” Provai a dire per farlo avvicinare a me, ma lui non si muove mentre  la sua espressione si fa colpevole. Chissà cosa sta pensando in questo momento,sicuramente niente di buono.

“Perdonami non volevo dirti quelle cose,tu non hai colpe Bella” Dice con un filo di voce avviandosi verso la porta. No non potevo permettere che fraintendesse tutto dovevamo parlare.

“Edward aspetta” Dico con maggior convinzione.

“Ci vediamo dopo” risponde mentre mi guarda e posso leggere nei suoi occhi come quella sia una supplica. Decido di assecondarlo, di dargli modo di calmarsi e di riprendersi dallo shock che sicuramente ha subito e poi lo affronterò, ma prima di tutto devo parlare con Carlise e dirgli che è impossibile quanto rilevato dalle analisi.

“Bella è vero?” Dice all’improvviso Mark interrompendo il flusso dei miei pensieri. Certo che non era vero, maledetto Edward!!!

“Mark vedi Edward era fuori di se, non si rendeva conto di ciò che diceva, l’unica cosa certa è che io e te non aspettiamo nessun bambino!” Dico convinta sperando se ne vada in modo tale che possa parlare con Carlise e recuperare Edward.

“Bella mi dispiace ma io voglio vederci chiaro, se davvero questo bambino è mio io ho il diritto di saperlo.”

“Mark non c’è alcuna possibilità che sia tuo ne sono sicura al cento per cento e ora ti prego va e fammi venire Carlise perfavore”

“Si vado subito anche perché anche io voglio fargli qualche domanda”

“Mark ma sei sordo o cosa? Non ti permetto di fare delle allusioni o ancora di entrare nella mia vita in questo modo”

“Grazie mille per la tua gratitudine Bella, ti faccio venire subito il dottore” E così dicendo se ne va sbattendo la porta. Sinceramente al momento non posso preoccuparmi anche di lui.

Dopo quasi dieci minuti Carlise fa il suo ingresso nella stanza, ha un espressione preoccupata ma riesce comunque a regalarmi un piccolo sorriso.

“Allora Bella come va?” Domanda una volta avvicinatosi a me.

“Carlise dimmelo tu perché io non ci capisco niente. Edward dice che io sono incinta, ma io non posso esserlo, mi capisci?” Gli domando sperando che lui mi dia qualche certezza in più.

“Bella dalle analisi risulta che tu sei incinta di tre mesi, e ti assicuro che non c’è nessun errore. Ma come hai fatto a non accorgertene? Insomma tre mesi non sono pochi.” Mi chiede mentre io allo stesso tempo mi domando quando mi sveglierò da questo strano sogno.

“Carlise io ho avuto un ciclo regolare in questi tre mesi, e l'ho avuto anche dopo il mio ultimo rapporto con Mark” Gli rispondo mostrando tutta la mia sicurezza. Lo vedo infatti un attimo confuso mentre da un’altra occhiata ai documenti che ha in mano.

“Quando hai avuto il tuo ultimo ciclo?” chiede dopo un po’.

“Venti  giorni fa Carlise” Rispondo dopo essermi fatta un calcolo mentale.

“Non capisco, sarà meglio fare un’ecografia e ripetere le analisi, anche se sono convinto che non ci siano errori. Seguimi Bella” Così dicendo mi fa strada verso un’altra stanza dell’ospedale.

Mi fa stendere sul lettino mentre posso notare l’apparecchio dell’ecografia alla mia destra. Carlise mi scopre la pancia prima di metterci del gel freddo e passarci sopra uno strano apparecchio. Sono tesa così come lui, ma la mia ansia arriva alle stelle quando guardo il suo viso scioccato guardare il monitor.

“Carlise che succede?” Gli chiedo preoccupata.

“Bella io.. Bella non riesco a vedere niente” Mi risponde assente.

“Carlise che vuol dire che non vedi niente! E’ normale?” Gli domando pur sapendo che non è affatto normale, ma arrivata a questo punto anche io non riesco più a controllarmi.

“No non lo è” Risponde senza staccare il suo sguardo dal monitor.

Rimane in silenzio per un tempo indefinito continuando imperterrito a guardare lo schermo.

“Bella perdona la mia domanda, ma è importante, tu ed Edward siete stati insieme?” Non ho neanche la forza di arrossire ma annuisco solamente mentre la mia mente fa un viaggio tutto suo. Possibile?

“Carlise tu credi sia possibile?” Gli chiedo speranzosa.

“Bella è l’unica risposta che riesco a darmi. Vedi- dice indicandomi dei punti sullo schermo- questa membrana ha le stesse caratteristiche della nostra pelle.”

“Carlise ma tu hai detto che sono incinta di tre mesi” Gli dico ricordandomi quel particolare che ha subito smontato le mie fantasie.

“E’ vero, ma allo stesso tempo la creatura dentro di te non è completamente umana quindi la crescita avanzata può essere una sua caratteristica e questo spiegherebbe anche il ciclo regolare. Evidentemente sei incinta di qualche settimana ma il feto dimostra già tre mesi” Mi spiega mentre sembra che si stia riprendendo.

“Carlise ma voi avete sempre detto che i vampiri non possono procreare” Gli domando volendo escludere ogni dubbio dalla mia mente.

“Esiste qualche rara categoria di vampiri che può farlo, evidentemente Edward appartiene ad essa, e poi non dimenticarti che tu sei umana.” Risponde paziente.

“Carlise tu cosa pensi?”

“ Che sia una cosa meravigliosa ma che allo stesso tempo dobbiamo controllare. Non dimentichiamo mai che non conosciamo bene il fenomeno e a cosa possiamo andare incontro. Oggi ti porterò a casa nostra e resterai lì in modo che possa tenere tutto sotto controllo.”

“Pensi che dobbiamo temere qualcosa” Gli chiedo apprensiva.

“Non lo so Bella, sicuramente il parto potrebbe essere problematico, ma tu ora devi stare tranquilla” Mi dice passandomi una salvietta. Ho bisogno del mio vampiro adesso, devo condividere questa gioia immensa con lui.

“Andiamo a casa Carlise?” Gli domando mostrandogli tutta la mia gioia.

“Si andiamo tanto qui ho finito” Risponde sorridendomi anche lui.

 

 

Vi piace??? Perdonate la mia ignoranza in medicina e quant’altro.

A presto.

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Capitolo 18
*** Un padre di troppo ***


Ciao a tutteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. E come sempre grazie grazie e ancora grazie a chi ci legge. Baci a tutte

 

Per  LadySile: Hai inquadrato in pieno la situazione…ed ecco a te risolti i tuoi dubbi. Buon divertimento. A presto

Per  Eva17: Grazie…Mi fa piacere che Carlisle ti tranquillizza…Buona lettura con le reazioni di Edward. Baci

Per  ila_cullen: Ciao cara…diciamo che l’ultima parte di questo capitolo è dedicata proprio a te…a buon intenditor…hihihihi Baci e a presto

Per  Aia Cullen: Grazie a te. Buona lettura

Per  twilighttina: Siamo felici che ti piaccia…Siamo passate a leggere la tua storia e ci piace! A presto e baci

Per  rosa62: Ciao, in questo capitolo le cose si chiariscono e sono sicura che Edward riuscirà a sorprenderti… A presto

Per  theangelsee69: Grazie!!!! ;-)

Per  fede4e: Ecco aggiornato…e grazie. Buona lettura sperando che anche qst ti piaccia…

Per  volpessa22: Felice che sei felice…J Ora ci liberiamo di qualche personaggio di troppo…;-)

Per  vika: Grazieeeeeee!!!!!! Speriamo che i tuoi viaggi vengano soddisfatti dalla “realtà”…Bacissimi e a presto!

Per  dafne891: Speri proprio bene allora…dopo letto il capitolo capirai il perché! A presto

 

 

 

                                                                   

                                                                   UN PADRE DI TROPPO

 

 

Lasciai l’ospedale velocemente e tornai a  casa, avevo decisamente bisogno di stare solo. La mia felicità come al solito era durata troppo poco e ancora una volta avrei dovuto dire addio a Bella. Entrai dalla porta e fui subito fermato da Jasper  che cercò di rivolgermi la parola e io nonostante le sue buone intenzioni lo scansai bruscamente, ma lui non si arrese e mi si parò di nuovo davanti.

“Edward aspetta, voglio solo sapere come sta Bella. Riesco a sentire la tua disperazione e ho paura che possa essere qualcosa di grave.”

A quel punto mi concentrai sul pensiero del bambino e su fatto che fosse frutto dell’amore di Bella con un altro uomo “E ora cosa senti Jasper??”

“Rabbia” rispose secco “ma questa non è una risposta a quello che ti ho chiesto”

“Bella aspetta un bambino” dissi freddo

Pochi secondi di silenzio e Jasper mi posò una mano sulla spalla “Tu la ami e ami tutto quello che viene da lei..sono sicuro che saprai accettare anche questo”

“Jasper..parliamo di un bambino! Un bambino di cui il padre non sono io…Bella proverà una felicità che io non potrò mai darle”

“Ma…”tentò di controbattere ma non gliene diedi il tempo. Erano assurdi, pur di consolarmi avrebbero detto qualsiasi stupidaggine.

Mi poggiai sul divano  e cercai di  svuotare la mente da ogni pensiero ma cancellare il suo volto mi era stato impossibile per cinque anni e di sicuro non ce l’avrei fatta mai. Sarei tornato a vivere le mie giornate chiuso in camera e ad uscire solo per nutrirmi, almeno fino a quando lei non ci sarebbe stata più. A quel punto avrei messo fine anche alla mia vita.

Mentre riflettevo la mia mano cominciò ad accarezzare distrattamente il divano e ricordai di quando per la prima volta era stata mia. Non avrei mai più provato quelle sensazioni , non l’avrei più sentita sospirare il mio nome…o forse si!

E se Jasper avesse ragione…essere genitori non vuol dire dover stare necessariamente insieme e io avrei imparato ad amare quella creatura. In fondo Bella non ne aveva colpa…pensava che non mi avrebbe più rivisto e il tempo l’aveva trasformata in una donna.

Ancora una volta ero stato uno stupido e invece di starle vicino l’avevo lasciata sola. Dovevo rimediare e chiederle per l’ennesima volta scusa e lei per l’ennesima volta mi avrebbe perdonato. Non poteva essere altrimenti…il nostro amore non conosceva rancore.

Mi alzai dal divano e aprii la porta della mia camera felice per l’illuminazione avuta, ma proprio in quel momento sentii aprirsi anche la porta di casa. Riconobbi subito il suo profumo, Bella era tornata. In pochi secondi coprii la distanza tra me e la porta d’ingresso e la strinsi a me.

“Bella, amore, perdonami. Sono stato troppo duro e tu non lo meritavi.”

Lei mi sorrise “ Ti avevo già perdonato in ospedale. Ho provato a capire le tue emozioni e il tuo dolore in quel momento è stato il mio.” E così dicendo si avvicinò al divano e ci scivolò sopra. “Edward, io però ti devo parlare”

“No Bella aspetta, anche io ti devo parlare e ho bisogno di farlo subito.” Non potevo aspettare per dirle che se avesse voluto l’avrei sposata non una ma mille volte e che avrei accettato il bambino nella mia vita.

“ Edward forse è il caso che aspetti di sentire quello che ho da dirti…Anche perché  potrebbe annullare qualsiasi altra cosa tu abbia pensato” e abbassò lo sguardo. Possibile che fosse arrossita???

Il mio cervello il pochi secondi formulò tutte le ipotesi, cosa poteva dirmi Bella che avrebbe potuto farmi cambiare idea, che avrebbe annullato ogni mia decisione?

Giusto…solo una cosa era possibile…aveva deciso di far crescere suo figlio con due genitori che stavano insieme. Aveva deciso di tornare da Mark per il bene di suo figlio. Una fitta di dolore mi trafisse da parte a parte, ma cosa potevo aspettarmi?? In fondo era tipico di Bella mettere la sua felicità al secondo posto per far prevalere quella delle persone che  ama…

Decisi che avrei ascoltato ogni sua parola e avrei cercato di convincerla a non andare via, ma all’improvviso il mio corpo si bloccò e con lui ogni pensiero.

Carlisle che era rimasto fuori la porta per fare qualche telefonata era appena entrato e con lui i suoi pensieri.

Come è possibile che quel bambino sia figlio di Edward…cosa mi sfugge

Non poteva essere vero…mi voltai di scattò e lui capì che avevo sentito tutto.

Mi precipitai verso di lui “Carlisle che vuol dire? E’uno scherzo?”

“Non Edward le analisi e la mia fallita ecografia sono state chiare…qualsiasi cosa Bella porta dentro di sé non è umano…”

Bella che nel frattempo si era avvicinata a noi guardò Carlisle negli occhi e il suo sguardo era chiaramente una sfida “Qualsiasi cosa? Non accetto che si parli così di mio figlio, del figlio di Edward..”

“Scusa Bella…hai ragione, ma è tutto così strano…”replicò Carlisle

“Scusami tu Carlisle…saranno gli ormoni” e sorrise mentre si voltò verso di me.

“Edward, amore…non dici niente??? Diventerai padre…Edward…Edward…mi senti? Carlisle che succede?”

Vedevo chiaramente mio padre e la mia ragazza fissarmi spaventati ma non riuscivo a parlare e muovermi sarebbe stata un’impresa. Non poteva essere vero…quel figlio non poteva essere mio. Io non ero vivo e non potevo regalare la vita a nessuno, un vampiro non può avere figli e di questo ne ero sicuro. E allora cosa significava tutto questo?

“Edward…ti prego. Carlisle fai qualcosa”Bella cercava invano di scuotermi, ma non sarebbe riuscita a smuovermi di un millimetro e il mio corpo non ne voleva sapere di rispondere ai suoi stimoli.

“Bella stai calma ti prego…è solo sotto shock” Carlisle stava riprendendo la situazione in mano.

Bella di risposta si agitò ancora di più “sotto shock dici?? Ma come è possibile?”

“Vedi Bella anche ai vampiri può capitare” rispose Carlisle

“No Carlisle non intendevo questo!!! Mi chiedevo come può andare sotto shock alla notizia che la nostra felicità non solo non è più in pericolo ma addirittura è stata arricchita dalla prova del nostro amore???”

“Sicura Bella che per lui questo bambino abbia lo stesso significato che ha per te?”

A quel punto Bella non rispose e cominciò a piangere.

No amore mio non piangere…risolveremo tutto…ma era inutile le parole non uscivano e le loro voci diventarono solo un sottofondo per i miei pensieri. Avevo bisogno di capire che fosse tutto vero e che quella gioia fosse veramente mia.  Perché non potevo piangere per dimostrare a Bella quanto fossi felice di questa notizia?? Stavo assistendo ad un miracolo, all’ennesimo miracolo che il mio amore aveva compiuto per me. Avevo sempre temuto che stando con me si sarebbe perso quanto di più bello la vita potesse regalarle e invece non solo mi sbagliavo ma stava succedendo l’esatto opposto.

Vidi Bella asciugarsi le lacrime pensando sicuramente che quello che le aveva detto Carlisle fosse vero, ma per la prima volta mio padre si sbagliava. Io ero felice, volevo quel bambino più di ogni altra cosa al mondo.

Lessi nei pensieri di Carlisle che nonostante il ritardo di Bella fosse di poche settimane il feto era sviluppato come uno di tre mesi e questo voleva dire che la sua crescita era accelerata, non era per niente normale e questa cosa non mi piaceva.  Ero preoccupato per questo piccolo essere che già amavo più di me stesso, che mi stava letteralmente facendo impazzire di gioia. Sapevo bene quello che volevo…la mia famiglia e Bella doveva sentirlo dalla mia voce.

Ma all’improvviso il campanello di casa suonò, prima che Bella aprisse la porta sentii i suoi pensieri. Era Mark.

“Mark che ci fai qui?” Bella non era per niente contenta

“Bella dobbiamo parlare. So di essere io il padre e voglio assumermi le mie responsabilità, voglio esserci tutti i giorni per lui e soprattutto mi piacerebbe che provassimo a dargli una famigli vera. Voglio che questo bambino sia felice”

“Mark per favore, non sei tu il padre…perdonami ma è un brutto momento ed è meglio che tu vada”

Mark invece di allontanarsi si avvicinò ancora di più a lei “ Non mentire ti prego. Ho visto le tue analisi…sei incinta di tre mesi.  Stiamo parlando di MIO  figlio”

Quell’ultima affermazione mi fece tornare in me…quello era MIO figlio e lui era decisamente di troppo.

“Mark vai via e lascia in pace Bella…mi sembra sia stata chiara, tu non sei il padre” la mia voce colse Bella di sorpresa che corse subito tra le mie braccia.

“Edward non voglio litigare…ho sbagliato a chiedere a Bella di riprovarci ma non potete tenermi lontano da mio figlio”

“Forse non sono stato chiaro…il padre non sei tu. Quel bambino è mio figlio”

“Ma Bella è incinta di tre mesi e in quel periodo stavamo insieme e quindi…”

Non gli risposi ma lo guardai solo.

“No..non è possibile – lo sguardo di Mark diventò di fuoco – tu non sei tornato da poche settimane. Questo vuol dire che c’eri da mesi…”

“Cosa importa ora?” Gli risposi

Ma lui non mi degnò di risposta e spostò quegli occhi di fuoco su Bella “Da quanto tempo ve la spassavate alle mie spalle??”

“No Mark…non è come credi.” Bella cercava inutilmente di giustificarsi sapendo che la sola verità che avrebbe potuto salvarla era l’unica che non avrebbe mai potuto rivelargli.

“Non è come credo? Ma smettila che non m’inganni più con quel visetto. Che stupido che sono stato…Non bastava essere sinceri?? Mi chiedo se non vi avessi visti sotto casa per quanto tempo sarebbe continuata…Sai cosa sei Bella???...”

“Fossi in te non direi una parola di più – il mio viso era a pochi centimetri dal suo – la tua rabbia è più che comprensibile, ma prova a dire una sola parola che possa offendere Bella e ti giuro che sarà l’ultima cosa che farai”

“Stai calmo Edward che nessuno te la tocca…tienitela cara sperando che non faccia lo stesso con te” e con quest’ultima frase se ne andò sbattendo la porta.

Bella in quello stesso istante scoppiò a piangere tra le mie braccia.

“Amore è tutto finito.”

“No Edward, non doveva andare così. Lui non merita tutto questo”

“Lo so, ma purtroppo era necessario che lui ci credesse  - le baciai dolcemente le labbra – e ora dobbiamo pensare solo a te”

“ Mi perdonerà mai?” mi chiese speranzosa

“Ma certo amore, con il tempo capirà” mentii. Avevo letto nei suoi pensieri che non l’avrebbe mai perdonata e che non l’avrebbe rivisto mai più ma non era il caso di darle questo dispiacere adesso.  Per il momento le nostre attenzioni dovevano essere tutte per quella creatura. Per nostro figlio.

 

 

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, finalmente un Edward che accetta di buon grado che a breve diventerà papà.

A presto

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Capitolo 19
*** Aspettando... ***


GRAZIE MILLE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI E CHI L’HA STA SEGUENDO,INOLTRE UN GRAZIE PARTICOLARE A CHI RECENSISCE.

Per crista : E già, ho preferito farlo così perché mi piace di più immaginare la scena così e sono contenta che ti sia piaciuta.

Per volpessa22 : ciao bianca, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, per Mark hai ragione ma in qualche modo dovevamo disfarcene ed è stato meglio che ci ho pensato io che Edward!!!A presto

Per rosa62 : Grazie mille Rosa, come hai detto tu con Mark non si poteva fare in modo diverso, Edward e Bella ora possono godersi tutte le gioie del loro amore. A presto.

Per dafne891 : Grazie mille sono contenta che ti piaccia. A presto.

Per fede4e: Grazie mille per i tuoi complimenti, spero che ti piaccia anche questo capitolo.

Per  LadySile : si infatti lui per Bella farebbe di tutto, certo sapere che quel bambino è suo è un miliardo di volte meglio. Spero che anche questo capitolo ti piaccia.

Per Eva17 : Si in effetti non si è comportato bene ma avrà avuto le sue ragioni, comunque sia ormai è fuori corsa in modo che Edward e Bella si potranno finalmente godere la loro storia.

Per ale_jackson_twilighter : grazie mille, sono davvero contenta che ti sia piaciuta la reazione di Edward, alla fine tutto ciò che pensava di non poter avere l’ha avuto. Spero ti piaccia anche questo capitolo. A presto.

Per ila_cullen : wow che entusiasmo, sono stracontenta che ti sia piaciuto il capitolo, il biglietto se ti va stare più tranquilla conservalo!!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. A presto.

Per Aia Cullen : Grazie mille, per Mark hai perfettamente ragione doveva lasciare la scena. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. A presto.

Per iaia85 : Grazie mille, sono contenta che la storia ti sia piaciuta e spero di non deluderti. A presto.

Per  alice06 : Non potevo fare diversamente, li adoro e non li avrei mai separati. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e spero che questo non sia da meno. A presto.

 

 

Aspettando…

 

Era passato un mese dalla scoperta più bella della mia vita ed ormai  secondo le analisi stavo entrando nel settimo mese e la solita Alice aveva organizzato una festa per festeggiare l’evento. Tutti i membri della mia famiglia, perché ormai li consideravo così i Cullen, erano al settimo cielo, per non parlare di Edward che una volta superato lo shock iniziale si era mostrato il più felice di tutti. Era diventato per questo motivo anche abbastanza insopportabile, ormai Emmett lo aveva soprannominato la mia ombra, infatti era difficile trovarlo lontano da me anche per un secondo. Addirittura quando andavo in bagno chiedeva ad Alice di accompagnarmi. Non potevo cucinare, rifarmi il letto, guidare o qualsiasi altra cosa, questo almeno fino a ieri quando finalmente ormai al limite mi sono ribellata.

Inizio flashback

“Bella amore cosa stai facendo?” Mi disse Edward con il suo tono ansioso che ormai non lo abbandonava più.

“Edward che diavolo vuoi che faccia, sto piegando i vestiti” Risposi stizzita ben conscia di dove voleva andare a parare.

“Bella ti ho già detto che non è il caso che tu faccia questi sforzi inutili, stenditi un pò” Rispose lui togliendomi la maglietta di mano. Contai fino a dieci come ero solita fare in quelle situazioni, ma quella volta fu inutile.

“Edward non posso rimanere tutto il giorno a letto, non sono malata quante volte te lo devo dire??? E ora ridammi la maglietta subito!!!” Sbottai ad alta voce. Lui mi guardò tra lo sconvolto e il preoccupato.

“Bella sei impazzita? Questo tuo innervosirti non fa bene al bambino, adesso calmati e stenditi un po’” Mi rispose cingendomi le braccia. Mi scansai subito, stavolta non avrei ceduto questa situazione doveva finire.

“Edward l’unica cosa che non mi fa bene in questo periodo è il tuo essere iperprotettivo all’ennesima potenza. Mi stai facendo impazzire in questo modo, te ne rendi conto?”

“Scusami se mi preoccupo per te, e adesso mi fai il piacere di stenderti?” Ripetè per l’ennesima volta. Era tutto inutile,io parlavo ma lui sembrava non ascoltarmi proprio,ma  come si dice situazioni estreme estremi rimedi. Sapevo già che me ne sarei pentita!!!

“Edward perfavore esci da questa stanza e non rientrarci fino a che non te lo dirò io” Dissi senza neanche guardarlo in faccia visto che non ero  nemmeno io convinta di quello che stavo dicendo, ma la rabbia era troppa e poi gli avevo ripetuto mille volte di non contraddire una donna incinta.

“Cosa?” Chiese confuso anche se so che ha capito fin troppo bene.

“Vai” Ripeto indicandogli la porta, lui con uno sguardo indecifrabile esaudisce la mia richiesta. Mi dispiaceva molto aver dovuto adottare un rimedio così estremo ma ad ogni modo era necessario.

Erano passate due ore da quando Edward era uscito da questa stanza ed io e il mio bambino  ci stavamo annoiando terribilmente. Ogni tanto ero tentata di aprire quella porta e corrergli incontro ma poi l’orgoglio e la convinzione di aver fatto bene me lo impedivano. Nello sconforto più totale all’improvviso una melodia giunse alle mie orecchie e non potei evitare di versare qualche lacrima mentre un sorriso dolce mi affiorava sulle labbra.

http://www.youtube.com/watch?v=XjJkMAj8sLQ

La mia mente cominciò a vagare tra mille ricordi mentre spalancavo la porta e correvo da lui che non smise di suonare e mi fece posto vicino a lui, e così come tanti anni fa scrivemmo insieme un’altra pagina del nostro amore.

Fine flashback.

“A cosa pensi?” Mi chiese Edward mentre mi accarezzava la pancia. Stavamo stesi sull’amaca che  aveva comprato  un mese fa. Ricordo ancora la faccia che feci quando la vidi montata sotto al portico, ricordavo di averla vista in un negozio qualche giorno prima e che ne rimasi incantata…non so perché ma era una cosa che mi affascinava molto. Corsi ad abbracciarlo beandomi della sua risata e da allora passiamo un sacco di tempo qui abbracciati a ridere e scherzare.

“A quanto amo quest’ altalena, a quanto sei ripetitivo e a quanto io sia diventata più simile a una balena” Risposi mentre disegnavo cerchi immaginari sulla sua mano.

“Puoi giurarci sorella, quell’altalena ogni giorno che passa si abbassa sempre di più” Proruppe quel gentiluomo di mio cognato dopo averci raggiunto.

“Emmett” Lo sgridò il mio fidanzato per poi dirmi che diventavo se possibile sempre più bella, la cosa più assurda è che sembrava sincero quando lo diceva.

“Emmett  perchè non ti fai dare qualche lezione di galateo dal mio futuro marito?” Chiesi notando il volto di Edward illuminarsi alle parole “futuro marito”.

“Piccola io non necessito di lezioni, ma se vuoi posso insegnare io qualcosa al tuo futuro marito e sono sicura che dopo correrai a ringraziarmi.” Disse accompagnando il tutto con uno strano sorriso.

“EMMETT” Gridò o meglio ringhiò Edward che forse non aveva gradito i pensieri che suo fratello aveva accompagnato alle parole.

“Che ho fatto?” Chiese Emmett con una faccia da cucciolo bastonato che addosso a lui stonava non poco.

“Che succede qui??? Edward perché ti vedo lanciare Emmett contro un albero?” Chiese il folletto correndo verso di noi. Io per tutta risposta le lanciai un bacio.

“Niente Alice, l’orso ha una fervida immaginazione che non gradisco e si sta divertendo a farmi impazzire” Rispose il mio amore una volta riacquistata la calma.

“Emmett smettila di fare lo scemo che ci sono cose più importanti a cui pensare” Sbottò la nanetta  cacciando la macchina fotografica. MERDA!!! La mia adorata “sorellina” si era fissata nel volermi fare un album che riprendesse tutte le fasi della gravidanza e visto che la mia era decisamente accelerata stava sempre con quell’affare in mano non curandosi minimamente della mia volontà.

“Alice- cominciai puntandole un dito contro- verrà il giorno, non so quando, io mi vendicherò di tutto quello che mi fai passare, quando avrò la forza necessaria io punterò dritta alla tua cabina armadio!!!” Le risposi simulando un tono minaccioso. Come risposta i suoi occhi si spalancarono mostrandomi l’espressione più terrorizzata che le avessi mai visto, mentre l’aria si riempiva di quattro risate diverse. Mi voltai e vidi che anche Rosalie e Jasper ci avevano raggiunti.

“Tanto non lo farai mai, mi vuoi troppo bene non è vero Bella?” Rispose una volta ripresasi dallo shock.

Rimanemmo per un po’ tutti lì a ridere e scherzare, ed era tutto così perfetto che non avevo parole per descrivere la gioia di quei momenti.

“Come diavolo ho fatto a dimenticarmi una cosa del genere???” Urlò all’improvviso Alice catturando l’attenzione di tutti.

“Alice che succede?” Le domandai mentre Edward scoppiava a ridere.

“Bella ci siamo dimenticate di scegliere i nomi? Come faccio a organizzare la festa a tema? Ormai manca poco non c’è tempo da perdere, entro stasera voglio due nomi!!!” Rimasi in silenzio per un po’ cercando di capire cosa avesse detto e quando finalmente lo feci mi misi a ridere stupendo tutti.

“Ti sorprenderò Alice ma ho già ciò che ti serve” Risposi per poi godermi l’espressione confusa e curiosa di Edward, amavo sorprenderlo e questa volta c’ero riuscita in pieno. I loro sguardi mi incitarono a continuare e così feci.

“ Mi dispiace ma devo prima confrontarmi con il papà” Risposi convinta.

“Ok allora noi vi lasciamo soli e vi raccomando sbrigatevi” Disse Alice portandosi tutti dentro casa.

“Allora?” Mi domandò Edward sorridendomi.

“Vedi durante il periodo in cui mi hai costretto a letto ho avuto modo di pensarci un pò su” Cominciai colta da una strana ansia. E se a lui non fosse piaciuto?

“ E dimmi cosa ha elaborato la tua mente così terribilmente affascinante?” Scherzava ma vedevo che era terribilmente curioso.

“ Mi piacerebbe chiamarla Reenesme Elisabeth” Dissi arrossendo. Lui mi alzò il viso per mostrarmi il suo.

“Mi piace” Disse con una voce carica di emozione.

“Davvero?” Domandai insicura.

“Certo e nel caso fosse maschio?”

“Avevo pensato Ej  che sta per Edward junior, a meno che tu non abbia qualche altra idea?”

“ E’ perfetto amore” Rispose con voce ancora commossa prima di baciarmi. Baciare Edward era diventato il mio hobby preferito e infatti non mi staccai da lui fino al momento in cui fummo distratti da un urlo disumano di Alice.

“E’ PERFETTOOOOOOOO” E cosi scoppiammo nuovamente a ridere.

Abbracciata a Edward mi resi conto che c’era ancora una cosa di cui non avevo mai trovato il coraggio di parlargli e così decisi che forse quello era il momento adatto.

“Amore tu quante lauree hai” Gli chiesi scegliendo di partire da lontano.

“Sempre due lauree in medicina tesoro” Rispose ridendo. Chissà se avrebbe riso anche dopo.

“Quindi sei un dottore” Affermai  preparandomi il terreno.

“ In che senso tesoro?” Domandò lui sostituendo un’espressione confusa a quella beata di poco fa.

“ Volevo chiederti se sai come funziona la questione del parto?”

“Ho capito, hai paura? Lo sai che con Carlisle sei in ottime mani, andrà tutto bene amore mio” Mi disse dandomi un bacio tra i capelli con l’intento di darmi coraggio. In realtà non aveva capito proprio niente!!!

“ E se io non volessi le mani di Carlise?” Ecco avevo appena sganciato la bomba, ora dovevo attendere che esplodesse.

“Bella non ti seguo, vuoi affidarti a un altro dottore? Sai che potrebbe essere pericoloso, infondo il bambino non è del tutto umano. Non sarebbe per niente prudente Bella, per non parlare della membrana che..”

“Edward calmati, non intendevo quello” Certe volte era proprio tardo per essere un vampiro.

“Scusami amore ma certe volte sei così contorta” Rispose con un’espressione frustrata. Forse arrivata a questo punto era meglio essere diretta.

“Edward io intendevo le tue mani, vorresti farlo nascere tu il nostro bambino?” Cavolo lo avevo detto davvero? Dalla sua espressione la risposta era si, non sarebbe mica entrato in stato di shock per così poco? No, conoscendolo stava assorbendo la notizia prima di valutarla e rispondermi che ero una pazza. Ci furono diversi secondi  di silenzio prima che Edward parlasse.

“Amore io non credo di essere capace, per non parlare poi del rischio che correresti, io non ho l’auto controllo di Carlisle, purtroppo non sono così forte” Rispose mortificato. Ero davvero una stupida io e le mie richieste. Sapevo che avrebbe voluto esaudire ogni mio desiderio e quando non poteva ne soffriva molto ed io per tutta risposta me ne uscivo con questi capricci.

“Perdonami Edward non avrei dovuto chiederti una cosa del genere, saranno gli ormoni che mi conducono alla pazzia.” Gli dissi stringendomi a lui che non rispose ma riprese semplicemente ad accarezzarmi i capelli.

 

Eccoci qua, spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

A presto.

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Capitolo 20
*** ... nostro figlio? ***


GRAZIE MILLE A TUTTE VOI CHE AVETE MESSO LA STORIA NEI PREFERITI, TRA LE SEGUITE E A CHI RECENSISCE.

 

Per volpessa22 : Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto, Emmett e A lice sono incontenibili e a loro le idee non mancano mai… A presto.

Per frate87 : Grazie mille per i tuoi complimenti, mi fa davvero piacere che la storia ti piace e spero continui a farlo. A presto.

Per ila_cullen : Ops ci hai scoperte… vabbè dai consolati con Emmett, è già arrivato? A proposito Edward ti ringrazia per la tua azione solidale!!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia, a presto.

Per Aia Cullen : Grazie mille sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e spero ti piaccia anche questo. A presto.

Per  rosa62 : Hai perfettamente ragione Edward è troppo protettivo già con Bella figurarsi se lei è incinta, mi sono domandata dove potrà mai arrivare??? Diciamo che non l’ho fatto esagerare ma l’ho descritto come un vero rompiscatole. Come sempre grazie delle tue parole e apresto.

Per theangelsee69 : Grazie mille spero che anche questo capitolo ti piaccia. A presto.

 

… nostro figlio?

 

Mi ero ormai convinto che quella donna fosse in realtà un’incantatrice e per me non  c’era altra soluzione che assecondare ogni suo desiderio. Con lei quelle due letterine erano così difficili da articolare…Io non  sono capace di dirle di “no” e proprio a causa di questa mia dichiarata incapacità mi trovo in un pasticcio senza fine!

“Edward mi ascolti?” Carlisle sventolava la sua mano davanti ai miei occhi.

“ Carlisle ti prego…pensi sul seri che io possa distrarmi?” domandai in risposta con tono annoiato

“Bhè, so che non è possibile, ma ultimamente succedono cose molto strane e non mi stupirei di niente”

“ Lo so, hai ragione. Senti ti dispiace se interrompiamo un po’ la lezione ginecologica, anche perché tu sarai al mio fianco e ho letto in giro che partorire è tra le cose più naturali del mondo”  Non ce la facevo più con tutte quelle spiegazioni.

“Edward se non te la senti basta che ne parli con lei. Lo sai che ti capirà.” Carlisle si fidava ciecamente di me ma anche lui era dell’idea che questo fosse troppo.

“Carlisle ne abbiamo parlato fino allo sfinimento ma dal momento in cui mi ha chiesto di far nascere nostro figlio sapevo già che l’avrei fatto e non perché lo volessi ma semplicemente perché era un suo desiderio.” Scostai la sedia dalla scrivania e mi voltai a guardare fuori dalla finestra “Dirle di no è stato istintivo ma non aveva alcun valore e io lo sapevo.”

“E allora che sia così, anche perché dai miei calcoli risulta che ci siamo quasi…potrebbe partorire in ogni momento”

“Lo so…in quest’ultimo periodo la sua pancia è cresciuta a dismisura” e sorrisi pensando a quanto fosse sproporzionato quel pancione su un corpo così gracile come quello di Bella.

Proprio mentre stavo salutando Carlisle sentii dei rumori provenire dalla camera che avevamo adibito a sala parto e corsi di sopra ben conscio che non si trattava di Bella.

“Così si sente?” Emmett gridava fuori dalla finestra mentre sul lettino c’era del sangue di un animale

“Siiiiiiii…mi allontano” Questa era Alice che doveva trovarsi non lontano fuori da casa.

A quel il mio sguardo si affinò e si concentrò su Emmett “Che diavolo stai facendo???!!???”

“Ah, Edward…posso spiegarti tutto” e cominciò a rigirarsi i pollici mentre li fissava

“Ne sono sicuro e prego che quello che sto leggendo nella tua mente non sia vero” e appena terminata quella frase un pensiero femminile mi colpì.

Meglio svignarsela che questa volta siamo nei guai

Ma certo la mia cara sorellina pensava che allontanandosi  si sarebbe salvata, ma mi sarei preoccupato dopo di lei.

“Allora Emmett, ti ascolto” ringhiai

“Ecco Edward, noi vorremmo seguire il parto in diretta ma allo stesso tempo non possiamo rischiare di sentire il sangue di Bella”

“In diretta? Pensi che la nascita di mio figlio sia equiparabile ad una partita?”

“No ti sbagli  - la voce di Emmett si fece dura – potrebbe essere femmina! Perché parli al maschile?”

Mi lasciai cadere sulla sedia dietro di me “Scusa Emmett,- dissi ironico - mi dispiace di aver urtato la tua sensibilità ancora una volta. La prossima volta starò più attento…Ora se non ti dispiace avverti Alice che nel momento in cui Bella darà alla luce mia figlia avrò bisogno di essere molto attento e concentrato e i vostri pensieri potrebbero distrarmi.”

“Ok…chiaro. Eseguirò” e così dicendo si mise sugli attenti facendomi sorridere.

Non c’era più pace in quella casa e io avevo un bisogno incredibile di vedere Bella  e così seguii il suo odore fino al salotto. La trovai stesa sul divano che dormiva beata e mi misi a fissarla.. Allungai una mano a sfiorare il suo volto per poi passarla lievemente sulla sua pancia. Riuscivo a percepire piccoli movimenti e a sentire il battito del cuore del bambino. Non era per niente umano, aveva un ritmo decisamente strano ed irregolare, ma me ne sarei preoccupato  non appena fosse nato...tutto quello che volevo ora era godermi quel momento insieme ai miei amori.

Continuai a muovere piano la mia mano su e giù perso nei progetti più assurdi per quel piccolo amore che non era ancora nato quando la mano di Bella si strinse intorno al mio polso. Sono certo che se fossi stato umano mi avrebbe strappato un urlo di dolore ma fortunatamente per me quel gesto servì solo ad attirare la mia attenzione.

“Bella che succede?”

“ F-A-I   Q-U-A-L-C-O-S-A !!!!!” Bella aveva scandito ogni lettera mentre i suoi occhi avevano perso il solito colorito per assomigliare di più a quello di un demone

“Amore, non dirmi che è il momento?”

Bella non mi rispose ma continuò a guardarmi e a respirare rumorosamente così come aveva visto fare nei dvd pre- parto che le aveva comprato Alice.

“Ok amore, stai calma…CARLISLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE”

Presi Bella in braccio e la portai di sopra distendendola sul lettino che Emmett non aveva fatto in tempo a ripulire. “CARLISLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE”

“Edward che succ…- spostò lo sguardo su Bella e la mia dolce metà riservò a mio padre lo stesso sguardo terrificante che poco prima mi aveva avvertito che il momento era giunto – Certo…capisco. Ora calmiamoci tutti”

“Carlisle fa troppo male,non ce la faccio più” Bella non riusciva più a controllarsi e stringeva forte nelle mani i braccioli del lettino.

“Lo so Bella, è normale…Ora pensa solo a respirare che tra un po’ sarà tutto finito.” Carslisle spostò la gonna di Bella e controllò la dilatazione “Edward ci siamo quasi, se non hai cambiato idea è il caso che tu prenda il mio posto”

Feci un attimo per pensarsi ma Bella in un momento di tregua dai dolori si riappropriò della sua voce dolce “Non sei costretta a farlo…Ti prego, mi basta solo che tu mi stia vicino”

“Ho già deciso amore” e così dicendo presi il posto di Carlisle che non si allontanò molto da me.

Ora era tutto nelle sue mani e io non dovevo fare altro che spronarla “Dai amore spingi…respira…dai amore”

“Sto spingendooooooooo”  fu fu fu fu fu fu

Stava andando proprio bene ed ero sicuro di intravedere la testa del mio bambino quando Carlisle spinse, cercano di moderare la forza, sulla pancia si Bella. Quel gesto accelerò di molto la situazione e dopo un urlo disumano mi ritrovai tra le mani la testa di mio figlio aspettando che con un’ultima spinta scivolasse anche il resto del corpo.

Oh mio Dio…era nato! Ce l’avevo fatta ed era il bambino più bello che avessi mai visto fino a quando… …“Carlisle tieni il bambino muoviti”

“Edward che succede?”

“Un’altra testa…ce n’è un altro” Urlai guardando Bella ancora troppo sofferente

“Amore di nuovo…stai calma e quando sei pronta spingi come prima. E’ facile no? In fondo ce l’hai già fatta”

“Provaci tuuuuuuu visto che sei così bravoooooooooooooooooooooo” fu fu fu fu fu fu fu fu

Carlisle immolò la sua mano mentre Bella diede la spinta decisiva che fu accompagnata da un urlo meno forte del primo che mi regalò tra  le braccia la dolce Reneesme.

Presi EJ e Reneesme e li appoggiai sul petto di Bella, ma non dopo aver memorizzato ogni perfetto lineamento di quei due angeli.

“Sono bellissimi amore e tu sei stata bravissima” e le baciai le labbra mentre ero sicuro che un cuore avesse ripreso a battere nel mio petto. Possibile che fosse l’ennesimo miracolo di Bella?? Sentivo distintamente il mio cuore battere…ma com’era possibile??”

Mi voltai verso Bella mentre Carlisle aveva preso i piccoli per lavarli e orroreeeeeeeeeeeeee…aveva di nuovo lo sguardo assatanato.

“Bella che hai? Stai male??”

“Edward fa ancora troppo male. Quando finisce???”

“Amore non lo so…dovresti sentirti indolenzita ma non parlare addirittura dello stesso dolore. Forse sarà la placenta.”

“Si, hai ragione sarà la placenta…”fu fu fu fu fu fu fu fu fu fu fu

“Perché continui a respirare in quel modo e perché il mio cuore batte????”

“Resp - iro così perché mi vie – ne naturale e sul tuo cuore non so cosa dirtiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”

Istintivamente mi riprecipitai davanti a lei giusto in tempo per afferrare una bambina…un’altra…alzai lo sguardo verso Bella che mi sorrise e disse “Ora mi sento decisamente meglio…”

“Ci credo amore che ti senti meglio”  e così dicendo mi alzai con la bimba tra le braccia

Bella sbarrò gli occhi e poi aprendosi in un enorme sorriso la sentii gridare “Elisabeth la vampirettaaaaa”

Scoppiai a ridere in preda al nervoso…l’aveva chiamata Elisabeth la vampiretta. Era quello il cuore che sentivo e non il mio, ma quel battito mi sembrava provenire realmente dal mio corpo e allora capii che quella bambina era per intero il mio cuore. Li amavo incondizionatamente tutti e tre ma capii subito  che quel batuffolo di donna era la custode della mia anima.

“EDWARDDDDDDDDDD SEI SICURO CHE SONO FINITI???” Il vocione di Emmett non riuscì a distrarmi dal contemplare i miei tre angeli. Non uno, non due ma tre. Potevo essere più felice di così? Decisamente no.

 

ECCOMI QUA, ALLORA CHE NE DITE???

A PRESTO!!!

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Capitolo 21
*** Al di là dei sogni ***


RAGAZZE COME SEMPRE RINGRAZIO CHI HA MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE, CHI L’HA MESSA TRA LE SEGUITE E CHI RECENSISCE.

 

Per Aia Cullen grazie mille sono contenta che ti sia piaciuta l’idea del tris, spero che la storia continui a piacerti. A presto.

Per LadySile . Si infatti si sono dati da fare comunque sia sono tanti e instancabili in quella casa quindi ce la faranno. Riguardo all’anima era un modo per far capire il legame profondo che ha avvertito appena ha visto Elisabeth anche perché lei porta il nome di sua madre, non che non sia legato agli altri due anzi. Lui prima aveva solo Bella ora invece ha una vera e propria famiglia indipendentemente dall’affetto che nutre per quella adottiva. Spero che il capitolo ti piaccia. A presto.

Per  frate87 Si ho pensato che era meglio abbandare, sono contenta che ti sia piaciuto ed eccoti un altro capitolo. A presto.

Per volpessa22 :  Grazie mille Bianca, avevo pensato che una sola non bastasse e da qui l’idea di aumentare il numero dei pargoli. Per quanto riguarda il cuore il fatto è che Edward sente un cuore battere ma non sa che c’è un’altra bambina nella pancia di Bella per questo ha come la sensazione che quel cuore in più fosse il suo. Spero che ti piaccia anche questo capitolo. A presto.

Per Eva17 : E già, ho pensato che uno fosse troppo poco non credi? Ahahah. Grazie per i complimenti. A presto.

Per ila_cullen : Assolutamente si. Sarai la madrina di Elisabeth. Comunque Emmett non si smentisce mai.. leggere per credere. A presto e grazie di tutto.

Per  rosa62 : A noi metti di buon umore leggere le tue recensioni che sono sempre meravigliose ed inoltre riesci sempre a capire il senso di ciò che scriviamo. Grazie mille per le tue splendide parole ed è proprio vero nessuno si annoierà con i tre pargoli, per quanto riguarda Charlie lui come gli altri maschi Cullen è destinato a diventare schiavo delle due vampirette dagli occhi dolci quanto furbi.

Per  ledyang Grazie mille, sono davvero contenta che la storia ti piaccia e spero continuerai a seguirla. A presto.

Per  francef80 Si infatti ho pensato che uno era troppo poco e allora ho deciso che era meglio abbondare, è più divertente così o almeno spero. Grazie e a presto.

Per alice06 Sono contenta che ti sia piaciuta l’idea dei tre pargoli ed Emmett non si smentisce mai, ma infondo c’è bisogno di uno come lui per movimentare la vita in casa Cullen. A presto.

Per  theangelsee69 Grazie mille sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto spero continuerai a seguirci. A presto.

Per  iaia85 Grazie mille per i tuoi complimenti, Emmett è sempre insuperabile e se non ci fosse dovremo inventarlo. Spero che il capitolo ti piaccia. A presto.

 

 

Al di là dei sogni

 

Avevo una forte sensazione di deja-vu mentre Alice e Rosalie mi stavano aggiustando rispettivamente il trucco e i capelli per rendermi a detta loro la sposa perfetta. Ebbene si era passato un anno dalla nascita dei miei bambini ed io finalmente stavo per sposare Edward sperando che stavolta andasse tutto bene. Mi aveva rifatto la proposta per la seconda volta un mese fa ed io ancora una volta gli avevo detto si.

Inizio flashback

“Edward mi dici che cos’è?”Gli chiesi per la trentesima volta mentre lo seguivo all’esterno di casa Cullen.

“Amore mi dici quale parte della frase  *è una sorpresa*non ti è chiara?” Mi rispose per poi sorridermi in modo provocatorio. Lo odiavo troppo quando mi sorrideva in quel modo, sapeva di abbagliarmi e ci marciava sopra.

“Tutto chiaro non preoccuparti e comunque è inutile che metti su quel sorriso oramai non mi lascio abbindolare così facilmente.” Mentii spudoratamente. Lui per risposta si avvicinò fulminio a me in modo da farmi indietreggiare e farmi trovare con le spalle al muro. Merda. Non ne sarei mai uscita vincente da questa situazione ma doveva provarci, ma più sentivo il suo sguardo addosso mentre con le dita percorreva il profilo del mio viso e più la mia convinzione di fallire aumentava.

“Mi stai dicendo che non mi trovi più attraente?” Sussurrò con voce roca al mio orecchio mentre anche il mio ultimo neurone passò a miglior vita.

“Io no-n inte-n-devo dir-e questo” Merda stavo balbettando come una ragazzina alla sua prima cotta. Che pessima figura, avrei fatto meglio a tenere la bocca chiusa.

“E allora cosa intendevi amore?” Mi disse con lo stesso tono mentre mi baciava il collo. In quel momento pensai che la scelta della ritirata era la più ragionevole.

“Che sei dannatamente attraente e che ti amo da impazzire.” Risposi prima di abbandonarmi a lu.

“Mi stai distraendo.”  Affermò dopo un po’ staccandosi da me.

“Io non ho fatto nulla, sei stato tu.”

“Comunque sia ora dobbiamo andare” Disse per poi trascinarmi nella sua macchina. Guardai fuori dal finestrino per tutto il tempo pensando ai bambini che erano rimasti a casa sotto la supervisione di Esme e degli altri.

“Forks?” Chiesi riconoscendo la strada.

“Vedo che hai buona memoria.” Mi prese in giro lui.

“E’ una delle mie tante doti ma non è nullo a confronto della mia capacità di sopportarti.” Lo rimbeccai io.

“Questo però è un colpo basso tesoro.”

“Si può sapere perché stiamo andando a Forks?”

“Direi di no.” Che barba!!!

Dopo un altro paio di chilometri finalmente spense il motore. Mi guardai in giro ma non vidi nulla oltre il bosco di Forks.

“Mi vuoi portare nel bosco?” Chiesi scettica al mio fidanzato che nel frattempo era sceso dalla macchina e stava venendo ad aprirmi la portiera.

“Hai per caso paura” Mi chiese porgendomi la mano con un aria da cospiratore.

“Non si sa mai ti venisse un leggero languorino.” Risposi stando al gioco mentre scendevo dall’auto.

“Non preoccuparti ho *la pancia piena*” Mi disse lui riportando alla luce un vecchio rticordo che mi colpì positivamente.

“Ti ricordi ancora.” Gli chiesi commossa.

“Io mi ricordo di tutto Bella, di ogni istante che ho passato con te, negli ultimi anni li ho rivissuti cosi tante volte che mi sembra si tratti di ieri invece che di sei anni fa.” Rispose con un’intensità che mi fece venire i brividi.

“Ed ora sei pronta a volare o preferisci romperti una gamba?” Mi chiese lui riprendendo il tono giovale.

“No no ci tengo alle mie gambe, quindi mio caro usufruirò della tua schiena se non ti dispiace.”

“Sono tutto tuo, quindi accomodati.” E così dicendo mi prese su di se  e cominciò a correre tra gli alberi. Mi sembrava di volare, il vento mi colpiva in faccia mentre io viaggiavo tra i ricordi e fu così cha capì dove mi stava portando. Mi venne da sorridere e mi strinsi più forte a lui. Ad un certo punto si fermò e mi fece scendere.

“Come va lo stomaco?” Chiese ricordandosi di quella vecchia esperienza.

“Benissimo, questa volta ero preparata e mi sono goduta la sensazione.” Gli risposi sorridendo.

“Hai capito dove siamo?”

“Alla nostra radura.” Risposi io sicura delle mie parole. Non poteva essere altrimenti ed era veramente importante per me il fatto che lui mi avesse portato lì.

“In realtà la radura è dietro quegli alberi.” Mi disse indicando un punto alle mie spalle.

“Bene allora andiamo” Lo incitai trascinandolo dietro di me e lui mi fece fare fingendo di pesare una piuma. Quando però entrai nello spiazzale mi bloccai di colpo.

“Lo hai fatto tu?” Chiesi in un sussurro colpita dalla scena che mi si parò davanti.

“Si” Rispose semplicemente.  C’era un tavolo al centro della radura apparecchiato nella maniera più elegante che avessi mai visto. L’erba era ricoperta di rose rosse che sembravano formare un sentiero. Negli alberi erano state messe delle luci bianche che rendevano l’atmosfera ancora più bella e infine alle spalle del tavolo dove c’erano quei grandi massi di pietra era stato messo un materasso circolare coperto da un lenzuolo blu di seta con una serie di cuscini al centro.

“Edward è bellissimo, io non ho parole. Grazie.” Gli dissi voltandomi verso di lui.

“Sono contento che ti piaccia.” Rispose mentre mi faceva segno di avvicinarmi al tavolo. Mi fece accomodare per poi andarsi a sedere di fronte a me.

“So che a questo punto dovrei versarti del vino e fare lo stesso con me per poi brindare insieme ma spero che mi risparmierai.” Disse Edward mentre guardava la bottiglia di vino che stava in un cesto vicino al tavolo.

“Diciamo che tutto quello che hai già fatto ti esonera dal farlo.” Gli risposi scherzando.

“Allora devo dire che sono fortunato, ma adesso mangia altrimenti si fredda.” Mi disse indicandomi il piatto coperto che avevo davanti. Una volta aperto non potei fare a meno di continuare a sorridere.

“Adoro i ravioli ai funghi, ma come fanno ad essere così caldi?” Chiesi stupendomi del fatto che il piatto fumava ancora.

“Diciamo che anche io ho i  miei folletti.” E cosi’ dicendo scoppiammo a ridere entrambi. La solita Alice. Una volta finita la cena ci alzammo e ci andammo a mettere su quel soffice materasso che non faceva altro che tentarmi da tutta la sera. Mi stesi di fianco a lui poggiando la testa sul suo petto. Il cielo quella sera non era coperto di nubi quindi era possibile vedere qualche stella brillare nel cielo, il che rendeva l’atmosfera ancora più suggestiva.

“Ti ricordi l’ultima volta che siamo stati qui?” Chiese Edward rompendo il silenzio che c’era intorno a noi.

“Certo come potrei non farlo, in questo posto ci siamo dichiarati per la prima volta, il leone e l’agnello .” Dissi voltandomi verso di lui.

“Il leone è ancora profondamente innamorato del suo agnello sai?” Ed ecco di nuovo lo sguardo intenso che mi procurava centinaia di brividi. Mi porsi versi di lui e lo baciai non potendone fare a meno.

“E l’agnello ricambia più di prima.” Dissi prima di approfondire il bacio. Era sempre cosi unico baciare Edward che non ne avevi mai abbastanza, non era mai per caso o abitudine, era sempre maledettamente emozionante e vitale ed ero certa che sarebbe stato così per sempre. Fu proprio quel per sempre ad accendere una lampadina in me. Sarebbe stato davvero così? Lui mi avrebbe trasformato? Con queste domande per la testa mi staccai da lui. Dovevo dirglielo e quale occasione migliore di questa?

“Edward vorrei dirti una cosa importante.” Dissi catturando immediatamente la sua attenzione.

“Ti ascolto amore.” Rispose dandomi l’impressione di sapere già cosa volevo.

“Vedi io stavo pensando che tra qualche mese farò venticinque anni.”

“Hai già scelto il tuo regalo?” Mi interruppe prendendomi in giro.

“Si, vorrei che tu mi trasformassi.” Risposi non volendo ricorrere a stupidi giri di parole preparandomi alla sfuriata.

“Ed io vorrei che tu mi sposassi.” Disse cacciando una scatolina di velluto nero dalla tasca. Rimasi di sasso. Sentivo il mio cuore che batteva forte e le lacrime pungermi gli occhi, non stavo sognando, lui era lì più bello che mai e mi chiedeva di passare l’eternità con lui. Senza pensarci mi lanciai su di lui e lo abbraccia con tutta la forza che possedevo. Dopo un tempo illimitato gli porsi la mano e lui con la stessa mia emozione mi infilò l’anello. Non ero Alice ma allo stesso modo riuscivo a vedere il mio futuro, io lui e i nostri bambini per sempre.

Fine flashback

Quella era stato di sicuro il giorno più emozionante della mia vita insieme al giorno in cui sono nati i miei bambini. Ripensai ai miei bambini e a come avevano riempito la casa, con loro in giro c’era sempre qualcosa da fare per tutti.

I primi mesi furono i più difficili, avere a che fare con tre neonati contemporaneamente non era una passeggiata se poi si aggiungeva il fatto che questi  erano abbastanza vivaci di sicuro la situazione era abbastanza impegnativa.

Ej è un bambino meraviglioso, i suoi occhi sono di un verde così intenso che abbaglia chiunque lo guardi, i capelli e i tratti del viso sono molto simili a quelli di Edward per non parlare del suo sorriso, credo il mio bambino farà molte vittime ma è meglio non pensarci adesso. Dei miei figli lui è quello che ama maggiormente stare tra le mie braccia e farsi coccolare da me, ma purtroppo(perché c’è sempre un purtroppo) adora anche giocare con il suo adorato zio Emmett e neanche a dirlo la cosa non mi riempie di gioia.

Inizio flashback

I gemelli avevano da poco compiuto tre mesi ed io avevo appena finito di fare il bagnetto a Reenesme ed a Elisabeth le stavo portando nella loro stanza aiutata da Alice quando sentì il vocione di Emmett dal piano di sotto.

“Allora anche se può sembrarti grosso non devi temere, come ti ho detto basta che lo guardi negli occhi e gli lanci un sorrisetto poco rassicurante e mentre lui cerca di interpretare il tuo sorriso ti avventi sul collo e lo addenti per bene in modo che non ti scappi, dopodiché inizi a succhiare finchè non ne avrai abbastanza.”

Ma con chi diavolo stava parlando Emmett, era forse impazzito? Ma poi che discorsi erano?Gli avrei dovuto fare un bel discorsetto in quanto non avrei mai voluto correre il rischio che i miei tesori potessero sentire anche una parola di questi racconti dell’orrore.

“Ej fidati dello zio Emmett gli orsi sono i migliori” Fa che non abbia sentito bene, ti prego fa che l’altro interlocutore non sia mio FIGLIO.

“e-m-gu” Quei versetti confermarono che si trattava proprio del mio tesoro. Diedi Elisabeth ad Alice che già sorrideva e come una furia mi recai al piano di sotto.

“Ma dico ti sei impazzito? Ti sembrano cose da dire a un bambino?” Gli dissi appena me lo ritrovai davanti con il mio cucciolo tra le braccia che lo guardava incantato. Già allora avrei dovuto capire che dovevo allontanarli.

“Scusami Bells non pensavo stessi ascoltando, ti ho messo paura. La prossima volta andremo a parlarne in un posto più sicuro. Scusaci davvero.” Ma lo faceva o lo era? Era dannatamente serio quando aveva detto quelle parole che mi fece QUASI pena.

“Emmett il problema non sono io ma è il bambino, gradirei se la prossima volta gli racconteresti qualche favola. Mi hai capito?” Gli dissi come se stessi parlando a un bambino.

“Ah ok scusa la prossima volta parleremo di altro.” Per fortuna SEMBRAVA aver capito.

“Ed ora tocca a questo ometto farsi il bagnetto, è vero piccolino-ino” Dissi avvicinandomi al mio tesoro e prendendolo in braccio.

“Emh Bella, forse sarebbe meglio che non ti rivolgi così a Ej.” Mi disse  Emmett piuttosto imbarazzato. Ed adesso cosa diavolo voleva dire.

“In che senso Emmett?”

“Nel senso che se lo chiami ometto o se fai quella vocina ed ancora quel piccolino-ino potrebbero destabilizzarlo.” Ero stupida io o lui non sapeva spiegarsi.  Una risata alle mie spalle mi impedì di rispondere, mi voltai e mi ritrovai di fronte un Edward abbastanza divertito.

“Ciao amore,perché ridi?”Gli dissi avvicinandomi a lui per abbracciarlo, era appena tornato dalla caccia e mi era mancato molto.

“Ciao tesoro sono i pensieri di Emmett a farmi sorridere e se tu invece non vuoi arrabbiarti non chiedere delucidazioni amore.” Mi rispose prima di baciarmi. E cosi feci, presi il mio piccolo e andai di sopra sperando che Emmett avesse finalmente capito.

Fine flashback

Invece mi sbaglia di grosso, Emmett  non aveva capito proprio niente altrimenti non lo avrei mai sentito raccontare a mio figlio di una Cenerentola con un “decolté da urlo dal quale il principe faticava a distogliere lo sguardo” o ancora non lo avrei trovato ad insegnare ad un bambino di dieci mesi la tecnica del cazzotto perfetto. Ormai avevo abbandonato l’idea di spiegare ad Emmett cosa poteva e non poteva fare mi limitavo solo a non lasciarlo solo con Ej ed il fatto che di lì a qualche ora sarei dovuta partire per il misterioso viaggio di nozze che sarebbe stato abbastanza lungo, visto che includeva anche la mia trasformazione, non mi rassicurava affatto. Almeno mi tranquillizzava il fatto che Emmett con le gemelle non affrontava mai argomenti del genere ma anche lui come tutti gli uomini della casa era semplicemente schiavo di loro.

Erano entrambe bellissime, avevano i capelli più chiari rispetto a Ej mentre i loro occhi erano identici ai miei, infatti loro mi somigliavano molto nonostante avessero anche tratti di Edward. Pur essendo molto piccole sapevano il fatto loro, impazzivano per il loro padre e viceversa, sarebbero diventate delle ruffiane visto che già adesso riuscivano a farsi tenere in braccio per tutto il tempo che volevano e farsi dare qualsiasi oggetto indicavano aldilà del valore dello stesso, ovviamente tutto questo lo facevano con il loro papà non con me. Edward diceva che erano piccole ma io sapevo che anche tra vent’anni avrebbe trovato una giustificazione ai loro capricci.

“Abbiamo finito.” Esordì Alice risvegliandomi dai miei pensieri. Aprii lentamente gli occhi e me la ritrovai davanti più entusiasta che mai cos’ come Rosalie. Mi fecero alzare e mi misero davanti allo specchio.

“Wow” Dissi semplicemente. Ero io?

“Ti piace?” Chiese Alice speranzosa. Come poteva pensare che non mi piacesse?

“E me lo chiedi? Dai quando torno dal viaggio di nozze e sarò pronta mi offrirò per una giornata di shopping.”

“Davvero?” Chiese con gli occhi di fuori.

“Promesso, ti dovrò pure ripagare in qualche modo per tutto quello che fai per me.” Le dissi dolcemente.

“Bella io lo faccio con piacere, sei o non sei mia sorella?” Mi rispose prendendomi le mani.

“Lo sono e non potrei essere più felice.” Dissi riferendomi a entrambe.

“Bella noi andiamo a raggiungere gli altri così ti mandiamo Charlie.” Disse Rosalie.

“Si certo sempre che riusciate ad allontanarlo dalle gemelle.” Risposi facendole ridere. Mi guardai di nuovo allo specchio e vidi riflessa l’immagine della donna più felice del mondo.

 

 ALLORA??? PIACIUTO???

A PESTO.

 

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Capitolo 22
*** Finalmente... SI ***


CIAO RAGAZZE ECCOVI IL CAPITOLO!!!

GRAZIE MILLE AI PREFERITI E ALLE SEGUITE E A TUTTE VOI CHE RECENSITE!!!

 

 Per  volpessa22 Si il momento è finalmente arrivato e questa volta nessun imprevisto!!! Comunque si la storia sta per finire e credo che manchino due capitoli(compreso l’epilogo). Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto e spero che anche questo sia all’altezza. A presto.

  Per frate87  Eccomi qua, grazie mille sono contenta che ti sia piaciuto e spero apprezzerai anche questo. Finalmente il giorno del matrimonio è arrivato e questo meritava un capitolo a parte. A presto.

Per  theangelsee69 grazie mille sono davvero contenta che la storia ti metta di buon umore e spero che anche questo capitolo ci riesca. A presto.

Per   ila_cullen grazie mille, comunque il matrimonio meritava un capitolo tutto suo, per quanto riguardo Emmett non poteva essere altrimenti!!! A presto.

Per   ledyang grazie mille spero che anche questo capitolo ti piaccia, nonostante sia il matrimonio di Edward e Bella siamo riusciti a inserire qualche spezzone con i bambini. Grazie ancora e a presto.

Per  rosa62 come sempre hai analizzato tutto alla perfezione!!! Edward è stato molto dolce nella radura e per quanto riguarda Ej non credo dimenticherà anche perché Emmett sarà sempre pronto a rinfrescargli la memoria.Il momento tanto atteso è arrivato e spero che anche questo capitolo ti piaccia. A presto.

Per  fede4e Ma quale scema anzi le tue parole mi riempiono di gioia eccoti il capitolo spero di non deluderti. Grazie mille per le tue splendide parole a presto. 

 

 

Finalmente... SI

 

Seduto in salotto sentii il rumore di diverse macchine arrivare e capii che il momento tanto atteso era ormai giunto.  Finalmente avrei sposato Bella e avrei obbligato tutti a rimanere seduti fino alla fine della cerimonia anche se un tornado avesse cominciato a girare vorticosamente su di noi. Nulla al mondo oggi avrebbe impedito il mio matrimonio.

Il campanello non tardò a suonare e aspettai che fosse Carlisle ad aprire la porta mentre mi misi al fianco di mia madre per ricevere gli ospiti.

Partecipai svogliatamente ai vari convenevoli pregando solo che il tempo passasse più veloce possibile. Avevo bisogno di vedere Bella che a causa di stupide tradizioni mi era stata portata via il pomeriggio prima e con cui avevo potuto comunicare solo per il tramite dei miei adorati pargoletti che, evitando gli sguardi di Rose e Alice, correvano impuniti da una stanza all’altra.

Ora eccoli lì, che parlavano cordialmente con tutti quei vampiri incuriositi che li tempestavano di domande sotto lo sguardo vigile di un non troppo convinto Charlie.

Si, Charlie era follemente innamorato di quei tre folletti che avevano fatto il loro personale miracolo riunendo la famiglia. Infatti dal momento della loro nascita le sue visite si erano fatte sempre più frequenti ed inevitabilmente più insistenti erano diventate le sue domande, fino al giorno che Bella in lacrime gli disse la verità su di noi.

Ammetto che non ne rimase sconvolto più di tanto, quasi sospettasse da tempo che in noi ci fosse qualcosa di strano, ma in compenso capì tante cose, compreso il mio amore incondizionato per la sua bambina.

“Papà, mi sa che ci siamo -il piccolo Edward interruppe i miei pensieri – zia Rose e zia Alice sono venute a chiamare il nonno dicendogli che la mamma è pronta” 

Guardai Edward vestito con un piccolo smoking identico al mio mentre tutto fiero mi dava quest’importante informazione. “Ti ringrazio tesoro, che dici ci mettiamo in posizione?”

“Certo pà” e si passò una mano tra i capelli volutamente scompigliati.

Dopo appena pochi istanti una leggera musica invase tutta la sala e le gemelle fecero capolino  all’esterno della sala.

Erano bellissime nei loro vestitini color panna mentre tutte orgogliose avevano in mano due piccoli bouquet. I loro bellissimi capelli erano stati raccolti in uno chignon da cui cadevano volutamente poche ciocche mosse.  

Erano visibilmente emozionate e alla nota che avevano velocemente imparato a riconoscere cominciarono a camminare molto lentamente verso di me lasciando cadere sul tappeto petali di rose. Amavo le mie piccole donne più di qualsiasi cosa, ma la visione che ebbi d’avanti agli occhi dopo pochi attimi mi fece dimenticare di tutto e tutti.

Ora i miei occhi erano solo per Bella che con passo candido riempiva lo spazio che ci teneva distanti. Era bellissima, ma non era questo che m’impediva di allontanare i miei occhi dai suoi. C’era qualcosa di più, e parlo di quella tenue luce che sembra accompagnarla in ogni movimento. Era forse la musica, o l’ambiente celestiale in cui era stato trasformato quel luogo, ma sembrava che fosse un angelo, l’angelo più bello del Paradiso.

Quando furono a meno di un passo da me mi avvicinai loro, e dopo aver saluto Charlie porsi la mia mano a Bella ed insieme ci accomodammo d’avanti l’altare.

Carlisle, che aveva accettato di officiare la cerimonia, cominciò finalmente il rito mentre potevo avvertire i pensieri felici e commossi di tutte le persone che partecipavano alla consacrazione del nostro amore. Ci volevano tutti molto bene e tutti pensavano che fossimo fatti l’uno per l’altra.

“Ora Edward e Bella vorrebbero scambiarsi le loro promesse d’amore” Carlisle mi fece cenno d’iniziare.

Presi entrambe le mani di Bella tra le mie e immaginai che in quel momento fossimo totalmente soli “ Sono qui ora a realizzare il mio più grande sogno, un sogno che per pura stupidità avevo allontanato da me. Ho sempre visto in te l’unica donna che avrei potuto amare, l’unica che avrebbe potuto dividere con me i miei giorni . Tu mi hai fatto conoscere l’amore, un sentimento che mi  limitavo a cercare di capire quando guardavo lo sguardo dei miei genitori incontrarsi – e in quel momento spostai i miei occhi su Esme che mi regalò il sorriso più dolce del mondo, quello che solo una mamma orgogliosa e commossa sa donarti – e invece, quando  non ci credevo  più, quando non mi aspettavo che qualcosa potesse sconvolgermi la vita, sei arrivata tu. Era iniziata una giornata come tante, annoiato ero arrivato a scuola e poi un uragano si è portato via tutte le mie certezze. Ringrazio ogni giorno di averti incontrato e rimpiango solo di aver aspettato tanto prima di farti diventare mia moglie, ma in fondo so che tutto era già scritto da prima che noi nascessimo e che se anche tu non fossi mai arrivata a Forks prima o poi avrei inevitabilmente incontrato i tuoi occhi. Ti amo Bella, ora e per l’eternità.”

Finito di parlare le baciai le mani ed asciugai piano le lacrime di gioia che le rigavano il volto.

“  Contrariamente a molte mie amiche sono cresciuta non aspettando il principe azzurro, ho sempre sentito di non averne bisogno e che a rendere completa la mia vita bastassi io con le mie scelte, ma un mattina di pioggia è cambiato tutto. Da quando hai fatto il tuo ingresso nella mia vita ho sentito subito che mi mancava qualcosa. Non mi bastavo più ed un vuoto mi accompagnava ogni volta che ti allontanavi da me. Ormai io senza di te non ero più niente e le mie convinzioni era tutte crollate. Vivevo di te e per te. Ho pensato di non farcela ad andare avanti quando ci siamo separati – a quelle parole le stinsi le mani ancora più forte, quasi per farle sentire che ora ero lì con te e con l’avrei abbandonata mai più – e ora so che ho vissuto questi ultimi cinque anni aspettando il tuo ritorno. Il mio cuore l’ha sempre sentito, lui che non sbaglia mai, sapeva che saresti tornato da me. Oggi sono la donna più felice del mondo e so che lo sarò per sempre. Ti amo Edward, ora e per l’eternità”.

Appena Bella finì di parlare il piccolo Edward si avvicinò a noi con le fedi. Presi quella più piccola e la misi all’anulare di Bella “Con quest’anello io ti sposo” . Bella prese l’altra fede e me la mise “Edward, con quest’anello io ti sposo”. Le due gemelle ci raggiunsero e i nostri tre angeli poggiarono le loro manine selle nostre.

“Vi dichiaro marito e moglie” Carlisle orgoglioso  mise il suo sigillo sul nostro amore.

Baciai Bella ed entrami ci abbassammo all’altezza dei gemelli per un abbraccio di famiglia. La mia stupenda famiglia.

Un forte applauso riempi tutta la sala e io e Bella ci voltammo verso i nostri invitati.

Ringraziammo tutti ad uno ad uno mentre si avvicinavano a noi per farci i loro auguri.

Charlie si avvicinò a Bella e l’abbracciò forte, per poi girarsi verso di me e stringermi la mano “Mi raccomando ragazzo”

“Non si preoccupi signore” e mi misi sugli attenti facendo scattare l’ilarità generale, Charlie compreso.

“Ragazzi fatevi abbracciare, non sapete quanto vi amo” questa era Alice che non la smetteva di salterellare intorno a noi “Ora è il caso che andiamo in giardino che non vorrei che il mio lavoro vada perso”

Presi Bella per mano e raggiungemmo gli altri.

“E’ bellissimo” disse Bella  guardando il patio tutto addobbato con camelie e tulipani bianchi e rosa.

“Sei bellissima tu” le risposi esultando mentalmente quando inevitabilmente arrossì

“Signor Cullen, la pregherei di non approfittarsi della mia innocenza”

“La mia indole da galantuomo non me lo permetterebbe mai, signora Cullen”

“Mmmmm…signora Cullen…mi piace. Da oggi pretendo di essere chiamata sempre così”

“Ma certo signora Cullen” e la strinsi a me baciandola con trasporto. La volevo ora e avrei voluto che tutti gli invitati sparissero all’istante.

“Premetto che a me non date fastidio, anzi il caso vuole che ho anche la telecamera con me – Emmett era appoggiato al muro dietro di noi e la lucina rossa sulla telecamera mi faceva sospettare che stesse realmente registrando – ma di là si stanno chiedendo che fine avete fatte e…ahiaaaaaaaaaa Roseeee mi fai maleeeeee”

Fortunatamente proprio in quel momento era arrivata Rose e stava trascinando via Emmett tenendolo per un orecchio “Stanotte mi farò perdonare scimmione mio”

Bella scoppiò a ridere “Mi sa che Emmett ha ragione. Dobbiamo andare di là, fare il nostro dovere di bravi padroni di casa e poi…”

“Mammina possiamo dormire con voi stanotte???? Su….daiiiiiiii” Le gemelle parlavano in coro  e si dondolavano sbattendo gli occhi da brave ruffiane.

Bella si voltò verso di me e mi sorrise “Direi di si, ma ad una sola condizione…che venga anche E.J.”

E.J. che era poco distante da noi mise le mani nelle tasche del pantalone “Mamma io sono un ometto, non è il caso che dorma con te”

“Ah, si?” e  lo raggiungemmo facendolo cedere con l’inevitabile solletico.

Quella notte l’avremmo passata tutti e cinque insieme e li avrei guardati tutti dormire, ma per le notti successive avrei avuto Bella tutta per me. Come ogni coppia di sposi che si rispetti ci aspettava il nostro primo viaggio di nozze.

 

ALLORA???PIACIUTO???

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Capitolo 23
*** Epilogo ***


Epilogo.

 

Sfrecciavo veloce nel bosco tenendo la mano al mio Ej mentre dietro di noi potevo avvertire i passi di Edward con le gemelle che ci rincorrevano. Tra un albero e un altro la luce del sole riusciva ad illuminare a tratti la mia pelle che brillava ricoperta da diamanti. Ad un certo punto mi sentii afferrare per i fianchi e mi liberai in una risata cristallina seguita da quelle di tutta la mia famiglia.

“Presa” Disse Edward stringendomi forte a se.

“Non vale.” Mi imbronciai,lui era troppo veloce.

“Dai mamma non prendertela tu hai avuto l’onore di correre al mio fianco.” Disse Ej gonfiando il petto e facendoci ridere ancora. Quanto era bello il mio angelo, man mano che passava il tempo i bambini acquistavano sempre più le caratteristiche vampiresche. La loro abilità, la loro intelligenza e la loro bellezza li rendeva sempre più simili a noi. Già a noi. Ebbene si dopo tante lotte e tanta fatica finalmente ero riuscita a diventare una vampira e realizzare il mio sogno di passare la mia esistenza con Edward al mio fianco a cui si erano aggiunti i miei tre miracoli personali. La trasformazione era avvenuta  durante la nostra luna di  miele di cui porterò sempre il ricordo nel cuore.

Inizio flashback

Il rumore dei carrelli che si aprivano mi svegliò dal profondo sonno nel quale ero caduta. Aprii gli occhi mentre le labbra di Edward si posarono sulla mia fronte.

“Stiamo atterrando tesoro.” Mi sussurrò dolcemente mentre io mi guardavo intorno ancora stordita.

“Quante tappe mancano?” Chiesi prendendolo in giro. Quel viaggio si stava rivelando lunghissimo, appena pensavo che fossimo arrivati eccoci diretti in un altro aereoporto .

“Ti sei svegliata spiritosa. Comunque ad ogni modo manca poco.” Disse mentre finalmente ci slacciavamo le cinture e scendevamo dall’aereo. Appena fuori mi sgranchii  un po’ le gambe rischiando di inciampare e scatenando l’ilarità di mio marito. 

Ci infilammo nell’ennesimo taxi e mentre Edward dava indicazioni all’autista in portoghese decisi di chiamare Esmè per chiedere dei bambini. Dopo essermi assicurata che stessero bene e lontano dallo zio Emmett mi decisi a riattaccare.

“E poi ero io quello iperprotettivo.” Disse Edward con il suo sorriso sghembo al quale non mi sarei mai abituata.

“Io non ho bisogno di tutte le tue paranoie mentre invece i bambini sono ancora troppo piccoli.” Risposi facendogli la linguaccia.

“Bella ma i nostri bambini non inciampano sulle superfici piane.” Questo era un colpo basso, decisi di non rispondere e voltarmi dall’altro lato.

“Ti sei offesa?” Mi chiese in un sussurro. Quando si era avvicinato? Maledette abilità vampiresche.

“No ma trovo che Rio sia più interessante di te ed anche i suoi abitanti.” Dissi mentre i miei occhi si erano posati su un ragazzo di bell’aspetto attraversava la strada. Avvertì solo un leggero ringhio prima di sentirmi schiacciata contro il suo corpo. Fortunatamente l’autista non si era accorto di niente.

“Tu sei mia.” Fu un sussurro ma il tono che aveva utilizzato mi gelò il sangue nelle vene. Sembrava molto una minaccia. Avrei voluto dire qualcosa ma proprio in quel momento il taxi accostò e dopo che Edward ebbe pagato e preso i bagagli ci avviammo su quello che sembrava un pontile. No non sembrava, era un pontile.

“Wow, faremo una minicrociera?” Chiesi scioccata. Questa proprio non me l’aspettavo.

“No la barca è solo un’altra tappa?” Mi disse mentre mi faceva salire a bordo, io invece mi guardavo intorno cercando colui che ci avrebbe condotto al luogo del mistero, ma non vidi nessuno anzi sentii il rumore del motore e mi voltai di scatto verso la fonte. Spalancai gli occhi.

“Tu sai guidarlo?” Dissi sorpresa indicando il motoscafo. La cosa lo fece scoppiare a ridere.

“Bella ancora non lo hai capito, io so fare tutto.” Ma sentitelo.

“Sei il solito spaccone.”

“Però mi ami lo stesso!.” Non era una domanda quindi evitai di rispondere mantenendo un minimo di orgoglio.

“Bella” Mi sentii chiamare dopo dieci minuti.

“Che succede?” Risposi raggiungendo Edward al timone.

“Guarda là.” Disse indicando un punto in lontananza. Era senz’altro un isola, ma quale?

“E’ l’ Isola Esmè” Disse rispondendo alla mia muta domanda.

“Esmè ha un isola?” Chiesi stupefatta.

“Si, un regalo di Carlise.” Rispose come se stessimo parlando di un profumo.

L’isola aveva la forma di un triangolo dai lati irregolari. Il tutto era ricoperto da bellissime palme con una spiaggia che scintillava chiara alla luce della luna. Era un incanto, sembrava di essere dentro quelle riviste da viaggio che sfogli dentro le sale d’attesa.

Ad un certo punto la barca rallentò la sua andatura accostandosi al molo di legno, fu in quel momento che Edward spense i motori e si avvicinò a me.

“Ti piace?” Chiese come se davvero potesse esserci l’ipotesi che quell’angolo di paradiso non potesse piacermi. Assurdo.

“Non ho mai visto niente di più bello, a parte te.” Risposi prima di baciarlo. L’aria era calda, afosa e forse avrei dovuto farmi una doccia ma in quel momento solo un pensiero vorticava nella mia mente:Edward.

E così tra un bacio e un altro iniziammo la nostra magica luna di miele su quel motoscafo, attaccato al molo di un’isola delle fiabe.

***

L’ interno della casa era spettacolare come l’esterno, gli ambienti erano ampi e luminosi e la brezza che proveniva dalle finestre spalancate era un toccasana visto il caldo che si respirava.

Edward mi fece fare il giro di tutta la casa finchè non arrivammo in una camera da letto completamente bianca.

“Credo che tu voglia fare una doccia?” Mi domandò Edward abbracciandomi da dietro.

“Si ne ho veramente bisogno.” Risposi staccandomi malvolentieri da lui e raggiungendo la valigia che aveva precedentemente appoggiato su una panca.

“Io ti aspetto in spiaggia così potremo fare un bagno.” Mi rispose prima di allontanarsi. Sembrava strano e forse potevo intuire anche il motivo, il momento era arrivato.

Mi affrettai a fare la doccia impaziente di raggiungere mio marito. Non avevo paura anche se non potevo nascondere una certa ansia. L’ansia che si prova quando stai per raggiungere qualcosa che sognavi da tempo e finalmente ti ritrovi a un passo da lei.

Indossai il primo costume che mi si parò davanti e quando mi guardo allo specchio non posso che scuotere la testa pensando ai gusti di Alice. Un po’ di stoffa in più no eh. Ad ogni modo il costume era l’ultimo dei miei pensieri, racimolai tutto il mio coraggio e mi avviai verso la spiaggia.

Edward era già in acqua, lo raggiunsi con il cuore che sembrava volermi uscire dal petto e gli strinsi la mano. Non servivano parole in quel momento, entrambi conoscevamo le emozioni e i sentimenti dell’altro e mentre la luce della luna gli illuminava il volto rendendolo ancora più bello e i suoi occhi tormentati si chiudevano sentii le sue labbra premere sulle mie.

Il bacio inizialmente casto divenne sempre più passionale, c’era tanto amore in quel bacio ma anche tanto tormento. Mentre le sue mani accarezzavano il mio corpo potevo percepire la sua paura, il suo dolore per qualcosa che desiderava quanto me ma che allo stesso tempo detestava.

I nostri corpi ormai uniti sembravano un tutt’uno. Anzi lo erano. Avvertivo la sua presenza in ogni fibra del mio essere e mi beavo di tutto ciò. Sentivo che il piacere stava per sopraffarci e fu lì che finalmente diedi voce ai miei pensieri.

“Non temere, noi ci apparteniamo” Mormorai inclinando la testa e offrendogli il mio collo e con lui tutta me stessa mentre la mente si offuscava.

“Per sempre.” Rispose mentre poggiava le sue labbra sul mio collo. E finalmente lo sentii, i suoi denti stavano perforando la mia carne.

“Perdonami” Era un sussurrò ma lo avvertii lo stesso così come sentii il singhiozzò che seguì, poi fu buio e dolore.

Fine flashback

“Mamma mamma che dici se la montiamo qui la tenda?” Mi chiesero le gemelline riportandomi alla realtà mentre saltellavano ai miei piedi. Erano elettrizzate all’idea di quel campeggio improvvisato. Feci segno di si e subito corsero dal padre a comunicare la loro decisione.

Da quel giorno erano passati tre anni e non c’era stato nemmeno un secondo in cui avevo rimpianto la mia scelta, anzi. L’adattamento alla nuova natura fu abbastanza facile, sono sempre stata padrona di me stessa, non ci sono mai state crisi o colpi di testa.  Alle perplessità della mia famiglia, specialmente di Emmett che dubitava che io fossi un vampiro, Carlise rispose che forse era merito della trasformazione volontaria convincendo tutti. Per Emmett invece fu necessario una dimostrazione attraverso una sfida a braccio di ferro, dopodiché anche lui brontolando disse che ero un vampiro.

“Mamma guarda che bella?” Disse Elisabeth indicando la tenda.

“Si che ne dici se incominciamo ad accendere il fuoco che sta cominciando a farsi buio.” Dissi io raccogliendo un po’ di legna. Subito Ej mi raggiunse togliendomela dalle mani.

“Mamma queste sono cose da uomini.” Disse trasportando la legna.

“Bravo il mio ometto.” Disse Edward scompigliandoli i capelli. Quei due erano incredibili, già me lo vedevo Ej tra qualche anno aprirmi la portiera. Mi voltai poi verso le gemelle che avevano tutta l’aria di star complottando qualcosa.

“Pulci che state combinando?” Chiesi con fare inquisitorio catturando anche l’attenzione di Edward ed Ej.

“Niente.” Risposero all’unisono nascondendo il loro zaino dietro le spalle. Guardai Edward e lo vidi sbiancare, ok stavo cominciando seriamente a preoccuparmi.

“Datemi subito quello zaino.” Ordinai loro.

“No” Risposero tutti e tre. Tre? Mi voltai verso Edward stranita.

“Lasciale stare amore avranno anche loro i loro segreti.” Tentò Edward inutilmente.

Con un abile mossa da vampiro riuscii ad appropriarmi dello zaino. Quello che ne usci furono due grandi pergamene che dall’odore e dallo stato dovevano essere di qualche anno fa.

“Mamma non volevamo curiosare tra la roba di zio Emmett ma quei disegni sono così belli” Dissero le bambine. Al nome di Emmett tremai impercettibilmente. Mi feci coraggio e srotolai la prima pergamena. Quello che mi si parò davanti fu uno spettacolo senza precedenti. Nemmeno i miei piccoli in tenera età disegnavano così male. Mettendo al massimo il mio cervello cercai di capire cosa mi trovavo do fronte, centralmente c’era una sorta di casa (volendo usare molta immaginazione) sulla quale a sua volta era stata disegnata una croce, poteva essere una Chiesa?  Tutto intorno c’erano degli omini che si distinguevano pei i soli capelli e strani indumenti. Sopra ognuno di essi delle iniziali. Cavolo quello doveva essere un prete? E quei due con i denti scoperti che sembravano minacciarlo chi erano? Per non parlare della bionda che nascondeva una pentola sotto il vestito mentre dialogava con l’ignaro uomo in smoking.

“Ma che razza di disegna fa Emmett?” Sbottai all’improvviso rivolta verso mio marito, il quale si limito ad alzare le spalle mentre un’espressione di puro terrore aleggiava sul suo viso, evidentemente mi ero persa qualcosa. Mi decisi così a srotolare l’altra pergamena dove un altro omino decisamente più muscoloso dei precedenti si lanciava da una paracadute? Sotto sempre la Chiesa ma non c’erano più gli omini di prima ma una limousine dalla quale usciva una testa rossiccia e una ragazza vestita di bianco che stava per entrare nella Chiesa. Per concludere una scritta:

QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE…

Riguardai i disegni da una nuova prospettiva.

“Edward dimmi che non è quello che penso?”

“Lui voleva solo rendersi utili amore.” Rispose cercando di calmarmi. Volevano sabotare il mio matrimonio? Emmett questa volta andava ringraziato, riguardai ancora una volta quei capolavori d’altro tempo e scoppiai a ridere, facendo rilassare anche il resto della mia famiglia. Questo era il mio posto, al fianco di Edward e dei bambini, non sarei potuta essere altrove. Mi avvicinai a lui lentamente e lo strinsi forte a me.

“Ti amo” Gli dissi.

“Per sempre”. Mi rispose prima di suggellare questa promessa con bacio.

Dopo aver fatto mangiare qualcosa ai nostri bambini Edward racconto loro delle storie affascinanti mentre sedevamo intorno al fuoco fino a che loro troppo stanchi si addormentarono. Edward prese le bambine ed io Ej.

“Mamma” Mi richiamò mio figlio con la voce impastata dal sonno.

“Che c’è tesoro?” Gli chiesi mentre entravamo nella tenda.

“Sono contento che tu non abbia ucciso zio Emmett.” Mi disse con gli occhi chiusi.

“E perché mai?” Gli chiesi per scherzare.

“Perché doveva finirmi di spiegare quella cosa sul sesso.”

THE END

 

QUESTA STORIA NATA PER GIOCO E’ ARRIVATA AL CAPOLINEA ED E’ INUTELE NASCONDERE UN PO’ DI NOSTALGIA SPECIALMENTE QUANDO DOPO MESI SCRIVI LA PAROLA “THE END”. SPERIAMO CHE QUESTA STORIA VI SIA PIACIUTA COSI’ COME A NOI E’ PIACIUTA IDEARLA E FARLA DIVENTARE REALTA’. NON SIAMO SCRITTRICI MA CI SIAMO IMPEGNATE A FONDO PER CERCARE ALMENO DI FARE UN BUON LAVORO. FORSE TRA QUALCHE TEPMPO LA RILEGGEREMO PER CAPIRE COSA ABBIAMO REALMENTE COMBINATO MA PER ADESSO NON CI RESTA ALTRO CHE DIRVI UN GRANDE GRAZIE.

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Che hanno messo la nostra storia tra le preferite facendoci  un grande regalo e spronandoci a continuare.

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Che l’hanno messa tra le seguite nella speranza di non avervi deluso.

Un grandissimo grazie poi a tutte coloro che hanno recensito questa storia rendendola ancora più reale e facendoci un immenso piacere, i vostri pareri, consigli e complimenti sono stati una parte fondamentale della storia e ci hanno aiutato tantissimo. Speriamo di aver soddisfatto le vostre aspettative ragazzi!

Un grazie speciale  poi a Volpessa, Rosa, Ila Cullen per il vostro sostegno continuo e per aver seguito la storia dall’inizio alla fine. Grazie davvero!!!

 

 

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