Jack The Ripper Loves Juliet

di Iria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jack The Ripper Loves Juliet ***
Capitolo 2: *** Grave’s Whispering ***
Capitolo 3: *** Dead Thoughts ***
Capitolo 4: *** Leave Him Bleeding ***
Capitolo 5: *** The Mirror which reflected Good and Evil ***
Capitolo 6: *** Checkmate ***
Capitolo 7: *** Like an Artist ***
Capitolo 8: *** From Hell ***



Capitolo 1
*** Jack The Ripper Loves Juliet ***



Jack The Ripper Loves Juliet

*Jack the Ripper è stato ucciso.
Polly e Shiffy camminano in Whitechapel.
Senza far alcun rumore,
sta arrivando Jack the Ripper che prende di mira le loro gole.*


Londra rumoreggia nella nebbia del crepuscolo.
Le strade bagnate dalla costante pioggia luccicano nello spettrale biancore che aleggia poco sopra le superfici immobili, quando ecco che la ruota d’un carro funebre, per prima, infrange lo specchio liscio di una delle pozze d’acqua sporca.
Umile e spoglio, quel quadro squallido avanza a fatica, ritraendo perfettamente coi suoi vecchi e magri cavalli neri un ritratto di morte.
Grell spazzola i suoi lunghi capelli bagnati.
Lentamente, delicatamente, concede ai denti della spazzola di fendere il flutto carminio delle crini sottili umidicce.
Il suo udito non avverte alcun lamento levarsi per la morte di una giovane donna...
La salma a pezzi attraversa le strade e la pioggia danza, inesorabile ed immutabile.
Tra gli scossoni dovuti al cocchiere distratto, il cadavere della bella prostituta dalle rosse labbra sobbalza orribilmente.
Grell spazzola i suoi lunghi capelli bagnati.
Invisibili, le gocce purpuree che s’erano confuse tra i suoi fili ramati scivolano al suolo.
Gridano i passanti, si perdono nelle futili chiacchiere dovute all'ennesima, grigia giornata di pigro lavoro.
Nessuno bada alla bara senza nome...
E Grell spazzola i suoi lunghi capelli bagnati, soddisfatto per il grumoso strato di sangue formatosi al suolo.
Io, la sua amata Falce, lo osservo.
E’ bello, il mio Shinigami, ed il sangue rappresenta il tocco di classe che poco prima gli mancava.
Porta un dito alle labbra, passandovi la lingua  per ripulirlo da un’astuta goccia rossa.
"Sebastian-san, Giulietta aspetta solo di baciare le labbra intrise di veleno del suo Romeo."
Ah, lo desideriamo entrambi, tesoro mio
Mi afferri ed al tuo tocco non posso fare a meno di vibrare impaziente.
E’ la tua lingua, vero, che adesso attraversa la spina dorsale della mia lama?
Oh, si…
Andiamo, amore mio...
Questa notte Jack the Ripper sarà più assetato del solito.


*Owari*

E’ una drabble nata dal nulla (si vede infatti XD, in questo periodo non faccio altro che sfornare drabble O_ò’’), ed è la prima storia su Kuroshitsuji che scrivo =)…
Credo, comunque, che non sarà l’ultima.
Anzi, con molta probabilità questa piccola storia sarà l’inizio di una raccolta =DD!
Mi auguro che seppur breve, questa storia vi abbia lasciato qualcosa =).
Aspetto i vostri commenti ^^!
Un bacio,

Iria.
(*) E’ una filastrocca dei fratelli Grimm, tratta dal libro “Le canzoni Mamma Oca.”

 

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Capitolo 2
*** Grave’s Whispering ***



Grave’s Whispering

 *E' morto un uomo, un uomo molto disordinato.
Quando hanno cercato di metterlo in una bara non sono riusciti a trovare un suo dito.
La sua testa era sotto il letto, le sue braccia erano sparse nella sua camera.*

Cuce pigramente, l’esperto sarto nella bottega.
Il pallido sole del tramonto illumina a stento la modesta vetrina, lottando contro le coltri di nubi grigie.

“S’incrociano le spade, corrono gli aghi! Tesse la povera sarta, morendo di fame…” Canta con voce profonda, soddisfatto per la meravigliosa veste rossa appena confezionata.
Oh, è uno splendore quell’abito!
I ricami perfetti si rincorrono sulla superficie preziosa del tessuto, caratterizzandone l’unicità in mille ghirigori fantasiosi.
Già immagina le fattezze di una prosperosa giovane fasciate dalla sua opera, alla quale ha appena aggiunto un delicato motivo floreale per rendere il tutto un po’ più seducente.
Nonostante il prodotto artigianale sia sempre meno richiesto dai signori, è incredibile come quel sarto con la sua maestria riesca ancora a lottare contro la mostruosa bestia industriale.
Sorride, notando che mancano unicamente le bordature dorate a completare il lavoro.
In un momento di pausa sospira e, sollevando lo sguardo stanco, i suoi occhi si incupiscono nell’incrociare la grottesca insegna del locale di quello strambo becchino.
Il suo cuore batte in un angoscioso spasmo di terrore ingiustificato.

Cuce pigramente, l’esperto becchino all’ombra della bottega chiusa.
La notte ha avvolto col suo manto nero le strade, scivolando in tutti gli edifici in compagnia del freddo pungente.

“Spezza le dita alla bambola, proprio lì tua madre ha nascosto il tesoro più grande! Ma tesse ignara la povera sarta, morendo di fame…”  Canta con voce allegra, ammirando il capolavoro della sua notte insonne.
Oh, è una meraviglia quel corpo!
Le braccia sono ora al loro posto e finalmente il capo è tornato a posarsi sul collo tranciato.
Ad una ad una con mirabile pazienza ha risistemato le dita perdute, fatta eccezione per un indice destro ormai disperso.
Sospira, alzando lo sguardo sulla superficie lucida del mio coperchio in mogano.
Non vuole che io, sublime nella mia perfezione geometrica, abbracci un volgare cadavere deturpato.
Sorride, ricoprendo la sua opera incompiuta con un miserabile straccio rosso bordato d’oro.
Spero che la ritrovi, quella falange coperta da un ditale d’argento…
Questa di stanotte può essere davvero definita una tra le sue più superbe composizioni.

*Owari*

Okay, sono tornata XD.
Il “Forse” si è trasformato in un sicuro “Ma sì, facciamola questa cosa!”…
Sempre che l’ispirazione mi sia amica XD.
Su questa flash ho ben poco da dire: è completamente ispirata alla filastrocca dei fratelli Grimm posta sotto il titolo ^^.
Cioè, quando si parla di “morto” e bara, come si può non pensare ad Undertaker *-*?
La filastrocca nonsense della sarta è una mia misera invenzione u.u’’’: l’avevo buttata giù una volta a scuola ignorando la prof che blaterava u.u’’’.
Intera ha un minimo di senso, ma non so se in questa piccola parte si percepisce u.u’’’.
Inoltre, il titolo che ho dato alla raccolta si riferisce, sì, alla prima delle flash (quindi non tutte saranno incentrate su Grell ^^), ma ritroverà il suo collegamento alla fine di questo lavoro, o almeno spero di riuscire a farlo cogliere XD!
Comunque sia passo a ringraziare le due anime pie che hanno recensito *O*!

Saeko No Danna: Ciao!
Bhé, ti semplifico la vita con un bel MotesegaxGrellxMotesega ^_-!
Scherzi a parte, la tua recensione mi ha fatto davvero piacere, soprattutto le tue osservazioni sulla motosega: era quello che volevo sottolineare! Grazie anche per avermi fatto notare le distrazioni da tastiera spastica che mi colpiscono incessantemente XD! Ho eseguito le correzioni ^_-!
A questo punto mi auguro che anche questa Flash (sono più di 110 parole, quindi è una flash e non una drabble, giusto O.O? Ho capito come funziona, vero ç_ç’?
à è tarda XD) possa essere stata di tuo gradimento.
Arriverò alle shonen-ai/yaoi il più presto possibile, abbi fede u.u!
Un bacio e grazie anche per averla messa tra le seguite ^O^!
Iria.

Dreven: Gyah! Anche qui a tormentarmi èçé! XD
Ahah! Salve!
Come ti ho scritto nella lettera, nonostante non apprezzi del tutto Kuroshitsuji, questo non mi impedisce di affermarne l’effettiva bellezza e l’alto grado d’ispirazione che trasmette ;P. Ho un paio di racconti flash, appunto, in testa e proprio per questo ho scelto il genere della raccolta che, come avrai potuto notare, sarà appunto caratterizzata da narratori inaspettati e/o banali… Bhé insomma, stai all’erta u.u!
Mi fa piacere che la precedente flash ti sia piaciuta! Spero che lo stesso valga anche per questa in minima parte O.o’’’.
Un bacio, ci sentiamo ^_-!
Iria.

Special thanks to DominoWhite che ha aggiunto questa raccolta tra le preferite =)!

Aspetto commenti/critiche/consigli utili  =)!

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Capitolo 3
*** Dead Thoughts ***



Dead Thoughts

 *Ogni uomo è in potere dei suoi fantasmi
fino al rintoccare dell'ora in cui
la sua umanità si desta.*

“London Bridge is falling down, falling down, falling down… London Bridge is falling down, my Fair Lady.”
Nella memoria di Drozell Keinz è solo questa melodia a risuonare insistentemente.
Con dolcezza, le sue labbra articolano i suoni morbidi accompagnati dalle note dell’organetto a rullo che porta tra le braccia.
Brilla il sole su Londra.
Incredibilmente, la luce tiepida della stella ha lacerato le nuvole spesse del cielo, scaldando appena la neve sporca delle strade.
Gli instancabili londinesi approfittando di quella grazia si riversano nelle vie, per portare a termine gli affari o per una semplice passeggiata di piacere.
Drozell li vede sbiaditi davanti a sé…
Qualcuno gli lascia un’offerta, qualcun altro storce il naso con fare critico di fronte al trucco del suo volto… Ma gli occhi simili al vetro del giovane sono rivolti oltre l’angolo di quella strada, verso lo scheletro nero d’un ponte che crolla ancora.
“Ci sono tanti bambini che gridano…” Commenta atono d’un tratto, piegando il capo di lato in un movimento meccanico.

Eppure sono solo le chiacchiere della gente a riempire le strade.
In quell’atto, qualcosa abbandona il suo orecchio e, ricadendo lungo la manica dell’abito blu che indossa, si posa sul dorso della mano che stringe la leva dell’organetto.
Si agita l’esserino appena scivolato via, provando a trovare un equilibrio sulle minuscole zampette dopo l’improvvisa caduta.
Drozell è esterrefatto.
Schiude appena le labbra, stringendo tra il pollice e l’indice l’insetto.
“Una termite...”
Giallognola, la bestiola si agita nella presa del suo carceriere, come preda di una consapevolezza…

E’ troppo forte quella stretta.
E’ troppo rado il suo respiro.
E’ troppo vacuo lo sguardo che la studia.

Ed è proprio quello sguardo l’ultima immagine che riflettono i suoi occhi di insetto incosciente.
Se avesse avuto voce, probabilmente il grido che avrebbe emesso non sarebbe stato umanamente concepibile…
Ma la termite muore come un attore muto che s’agita chiedendo pietà, scatenando l’ilarità del crudele pubblico.
Drozell osserva impressionato le minuscole macchie rosse impresse sui guanti all’altezza dei polpastrelli.
“E’ sangue.” Bisbiglia dispiaciuto, strofinando via i resti del minuscolo corpo dell’insetto.

“Ma cosa ci faceva una termite nel mio orecchio?”
Ha quasi trovato una risposta a quell’ingenua domanda, quando la sua attenzione viene catturata da un nobile bambino col portamento di un uomo.
No, i suoi occhi non badano al bel maggiordomo che segue il ragazzino.
“Cosa ha detto il padrone..?” Si domanda a quel punto, già dimentico del precedente dubbio.
D’altronde, eseguire gli ordini è la sua unica priorità.

“Kin to gin de tsukure, tsukure, tsukure… Kin to gin de tsukure, my Fair Lady.”
Drocell indietreggia nell’ombra, chiudendo gli occhi e mettendo fine al suono del suo organetto.

Il London Bridge crolla ancora, soffocando i gemiti delle ossa di disperati bambini (*). 

*Owari*

Eccomi qui! Allora, per mettere in chiaro l’asterisco dell’ultimo periodo vi dico subito che, secondo la leggenda, il London Bridge fu costruito sui corpi di bambini. Questo perché si credeva che una qualsiasi costruzione potesse crollare se non fosse stata costruita su un sacrificio umano.
E, se la memoria non mi inganna, in una delle ultime puntate di Kuroshitsuji, quando Ash/Angela e Sebastian combattono sul London Bridge c’è un’immagine di scheletri umani intrappolati tra le pietre del ponte O.o.
Comunque sia, non ci sono prove che confermino questa credenza XD.
Il pezzettino ad inizio capitolo è tratto da un' opera di Blake =)!
La mia scelta è ricaduta su questo perché Drocell è intrappolato nella convinzione di essere umano.
I suoi fantasmi, che in questo caso non riescono a destare la sua umanità, sono la termite che gli cade dall’orecchio e le grida, reali o immaginarie che siano, dei bambini intrappolati.

In seguito al comemnto di Saeko, ho modificato il nome da "Drocell Kainz" a "Drozell Keinz".
Volevo giustificare l'uso del primo nome (avevo dimenticato di farlo subito XD) col semplice motivo che ricercando immagini su DA ne ho trovate con questo nome...
Ma, essendo anche io insicura sull' "autenticità" di quest'ultimo, ho modificato secondo il suggerimento di Saeko =)!

Bhé, mi auguro che la lettura sia stata di vostro gradimento! Aspetto commenti/critiche/consigli utili.

Iria.

Bene, passo a ringraziamenti! Siete sempre gentilissimi ç_ç!

X Saeko No Danna: Ciao! Ammetto di essermi spaventata nel vedere i puntini di sospensione iniziali XD! Comunque sia, mi fa davvero piacere che la precedente flash sia stata di tuo gradimento e, soprattutto, che i due personaggi principali siano stati IC. Per quanto riguarda Ciel, proprio mentre scrivevo mi rendevo conto che fosse OOC, ma ho cercato di non esagerare, provando semplicemente ad immaginare una comprensibile reazione in un bambino di fronte a certi… Eventi XD! Difatti, come hai detto tu stessa, ascoltare e osservare sono due cose completamente diverse ^^! Sono felice di non avere esagerato, comunque X3! Grazie ancora, spero di potere avere una tua opinione anche per questo capitolo =)! Un bacio!

X Drev: Salve X3! Allora.mi fa piacere che la scorsa flash sia stata di tuo gradimento e spero che lo stesso valga anche per questa. Per quanto riguarda Ciel e il lieve OOC mi sono già spiegata su, nella risposta a Saeko ^^. Inoltre, il fatto che Phantomhive durante la lettura sia passato in secondo piano a favore di Grell e Sebastian, non può che farmi piacere: il caro Ciel non doveva oscurare i veri protagonisti ^^! Bon, spero che anche questa flash ti sia piaciuta =D! Un bacio ^^!

X Yaoilove: Ciao! Grazie mille per il tuo commento e tranquilla XD! Sono comunque felice che le flash siano state di tuo gradimento! Spero che lo stesso valga anche per quest’altro capitolo! Oh si, grazie anche per aver inserito questa raccolta tra i preferiti ^^! Un bacio, grazie ancora!

X Saruwatari Asuka: Ciao! Grazie per i commenti alle flash XD! Mi fa piacere che siano state tutte di tuo gradimento… Ma non sono un genio X°! Per l’ultima flsh, riguardo all’OOC di Ciel mi sono spiegata °ò°! Bhé, spero che anche questo capitolo possa esserti piaciuto =)! Un bacio e grazie!

X Sybelle: Grazie per aver commentato le precedenti flash =)! Ti manca quella di Sebastian e Grell, ma farò finta di nulla U_U XD. Grazie anche per avere inserito questa misera raccolta tra i preferiti =)! Se leggerai, spero che anche questa flash possa essere di tuo gradimento! Grazie! Bacio X3!

Bene ho finito ^ò^! Cavoli, più lunghe le note e i ringraziamenti che l’intera flash O_ò’’’. Oh bhé u.ù…
Alla prossima! ^ò^

Iria.

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Capitolo 4
*** Leave Him Bleeding ***



Leave Him Bleeding

*Ero arrabbiato con il mio amico;
detti voce alla mia rabbia, e la rabbia svanì
.*


Sfiora con la punta delle dita guantate la pietra sulla quale s’è adagiato.
L’umidità penetra la stoffa immacolata dei guanti, bagnandogli i polpastrelli.
I capelli rossi, lisci e composti accarezzano le sue gote ghiacciate, rigide come la momentanea espressione che ne dipinge il volto.

Sadicamente romantica, la fredda luce lunare si lascia sopraffare dalle nubi nere della notte.
Oh, signori miei, dopotutto è risaputo che il cielo inglese non concede grazie agli astri della volta celeste…
Eccoli, sono divenuti sottili come lame, quegli occhi feroci dalla pupille dilatate.
Effettivamente, lo spettacolo non potrebbe essere più interessante…
Avanza fra le lapidi dai nomi ormai illeggibili.

E’ così innaturale.
Anche le pietre funerarie più recenti sono state colpite dalle intemperie.
E’ così paradossale.
Avanza, muovendosi aggraziato in un elegante abito femminile.
E’ così ridicolo.
Avanza, osservando con fermezza la figura nera ritta in tutta la sua compostezza.
C’è qualcosa di perverso nell’assurdità di quest’incontro.

E’ per caso sangue, ciò che tinge di rosso la veste bordata d’oro di quell’essere?!
“I cimiteri non sono luoghi adatti all’attività degli Shinigami… Dovrebbero essere i vivi ad interessarti.” Il tono gentile e reverente di Sebastian (la tipica sfumatura di voce assunta da tutti i maggiordomi) è tinto da quell’adorabile ed impercettibile nota di derisione che ne caratterizza il suono profondo.
Grell sorride.
“Come luogo non si addice neanche ad un maggiordomo, Sebastian-san! Devo per caso credere che tu mi stia pedinando? Che Romeo stia proteggendo la sua Giulietta da errori fatali?” Domanda accorato, avanzando verso il mio maggiordomo sino a sfiorarne le labbra con il respiro.

E’ il fiato di due bestie, quello che si condensa nel freddo notturno.
Sembrano pronti a scattare l’uno verso l’altro, desiderosi di versar sangue!
Grell, difatti, ha già mostrato le zanne quando, con un gesto che sorprende entrambi (me e lo Shinigami, intendo), Sebastian gli posa una mano sul fianco, prendendo con delicatezza l’altro arto della Creatura nel suo.
Gli occhi verdi dello Shinigami si spalancano: quel loro brillare con chiarezza nella notte è innaturale e, allo stesso modo, appare incredibile e strana la luce d’incredulità che li cattura mentre, gentilmente, Sebastian lo guida in un lento valzer.
“Romeo, mia stupida Giulietta, desidera unicamente intrappolarti nella sua gabbia, ingrassarti e strappare le tue carni.”
Scricchiolano le foglie morte sotto i loro piedi, al ritmo dei passi eleganti.
Sebastian si china verso l’orecchio della sua damigella.

La luce del plenilunio non è più così romantica.
“Attento Jack, non sei il solo cacciatore.”
Rabbrividisce Grell, la sua ombra vibra tutta sulla terra umida, ma l’espressione che assume in volto è qualcosa che somiglia più al piacere che alla paura.
“Attento tu, Sebastian-san: così mi ecciti.” Ribatte quello prontamente, passandosi la lingua sulle labbra rosse.
Le nubi offuscano nuovamente i raggi lunari e tutto è avvolto dall’oscurità.
In quell’attimo di distrazione scompaiono dalla mia vista e, poco dopo, di fronte ai miei occhi riesco ad intravedere solo due figure schiacciate contro una croce di pietra.

Gambe aperte, gemiti osceni cantati nella notte verso la luna…
Sebastian ignora la mia chiamata.
L’odore del sangue riempie l’aria…
Ma c’è altro, che assai mi imbarazza definire, a rendere tale fragranza ben più dolce nella sua unica composizione.

*Owari*

Ci sono o.ò’!
In ritardo, ma ci sono ^ò^!
Allora, cosa dire riguardo questa flash?
Innanzitutto, è nata mentre chiacchieravo con una ragazza conosciuta nel mio viaggio in Irlanda riguardo le passeggiate fatte tra le tombe dei cimiteri dei monasteri che abbiamo visitato XD!
Ed ho avuto questo flash improvviso, appunto, di Grell e Sebastian schiacciati contro una tomba a fare cosacce sotto lo sguardo di Ciel °ò°!

Dio mio, sono schifosamente perversa O_O’’’…

Comunque sia u.u, ho scelto quel frammento di una poesia di Blake perché, come spero si sia notato, nel momento dell’incontro tra i due vi è rabbia, la quale svanisce… Parlando.
Bene, ringrazio tutti coloro che leggeranno/commenteranno/criticheranno/ mi daranno consigli utili riguardo questa flash!
Aspetto la vostra, quindi ^^!
Nel frattempo, passo a ringraziare i miei due angeli (???) u.ù:

X Saeko No Danna: Ciao! Il tuo commento alla precedente flash mi ha compiaciuto tantissimo e spero che con quest’altra storia tu non sia rimasta delusa u///////ù. Come vedi, è arrivato il momento dello yaoi/shonen-ai, ma soprattutto il momento della Sebastian/Grell… Coppia che mi affascina parecchio.
Davvero, dopo tutte le belle parole alla precedente storia, spero solo che questa non ti abbia lasciato delusa.
Un bacio! Iria.

X Drev: Hola XD! Ma sì, stare all’ultimo banco di fianco al muro giova abbastanza alla mia vena creativa, visto che le voci dei prof mi arrivano come se venissero dall’oltretomba O.o… Mi fa piacere che la scorsa flash ti sia piaciuta e spero che anche questa possa esserti piaciuta... Come vedi ho accolto appieno la tua sfida ^.-!
Un bacio! Iria.

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Capitolo 5
*** The Mirror which reflected Good and Evil ***



The Mirror which reflected Good and Evil

 *Il male, da semplicemente disgustoso ad assolutamente brutale, è profondamente coinvolto nella costruzione simbolica e nella conservazione istituzionale del bene*

Ash s’ammira silenzioso innanzi al grande specchio.
Il respiro della Regina è regolare e profondo ed il suo battito cardiaco scandisce il tempo nell’oscurità.
Nudo, percorre con la punta delle dita ogni singola linea del proprio corpo, guidato dalle mani esperte che, alle sue spalle, lo palpano senza pudore.
La luna non splende nel cielo e sembra quasi che le stelle si siano perse nell’immobilità del buio.
Già, non una luce scalda la notte, nella quale anche le prime tracce di primavera sono ghiacciate in un solo soffio di vento.
Un gemito profondo spezza il monotono silenzio della stanza nello stesso momento in cui la fiamma d’una candela ancora accesa trema, spegnendosi.
Ash per un attimo è cieco nel buio.
S’orienta grazie al profumo di crisantemi che la Regina emana e grazie anche a quello di zolfo che per un istante, perforandogli le narici, scompare.
“Dove sei..?” Esala preda di quella strana voglia che, catturandogli i sensi, lo rende pronto a gemere.
E, fortunatamente, sono due dita guantate che, sigillando le sue labbra, soffocano il grido che altrimenti avrebbe emesso: una mano scaltra, difatti, stringe le sue natiche ed un’umida lingua lambisce il suo collo.
Un’altra mano, invece, và a posarsi sul torace dell’angelico maggiordomo, tastandolo.
“Mi vuoi donna, qui..?” Ride malizioso a quel punto, prendendo come un assenso il silenzio dell’altro.
Sfiora con le dita il bel tessuto dei guanti del suo amante, il quale presto palpa due prosperosi seni con bramosia.
Si lamenta la regina tra le lenzuola, tossendo con forza.
Gli occhi rossi di Sebastian brillano, riflettendosi nello specchio che lo fronteggia.
Ash tra le sue braccia si inarca, sospirando alle carezze poco aggraziate che percorrono le sue forme grottesche.

“Dov’è il bene..?” Chiede, allora, il demone al suo orecchio, stringendo tra le dita i capelli albini dell’angelo.
“Oh, credo sia qualcosa di relativo.” Risponde questi voltandosi con un sospiro, posando le mani sul torace del demone.
“Io per te posso essere il male, così come per gli uomini posso trasformarmi nel custode delle loro vite.” Continua in un sussurro, sbottonandogli con lentezza la camicia bianca. “Non ha più valore ciò che rappresentiamo, Sebastian.” Aggiunge, avvolgendogli le braccia attorno al collo.
Era fermo il demone e lo fissava imperscrutabile.
“E’ una notte senza luna, Dio non ci osserva ed io danzerò con un diavolo… E’ ciò che facciamo e ciò che agiamo che scinde il bene dal male, ponendolo su prospettive differenti.” Conclude l’angelo su quelle labbra che d’umano non hanno nulla più.

Una preziosa piuma bianca si posa sul pavimento sporco della camera ed il cielo riapre i suoi occhi.
I lamenti della Regina si fanno più alti, ricchi del dolore impenetrabile degli incubi…
Ma è un sogno ancor più nefasto, l’atto contro natura che si consuma nel riflesso d’un limpido specchio.

*Owari*

Eccomi °w°…
Finalmente giungo con questa nuova flash, mi dispiace avervi fatto aspettare tanto, ma ho avuto ben poco tempo.
Comunque sia, spero che in misera parte questa vostra attesa non sia stata vana e che questa storia possa esservi stata gradita.
Dunque…
Perché Ash e Sebastian?
Oddio, non so se sia mai vista questa coppia e tanto meno se possa piacere, ma io adoro Ash/Angela, la sua aura ed il suo fascino…
E per fare un confronto controverso tra “bene” e “male” mi sembrava l’ideale.
La citazione ad inizio capitolo è di Jeffrey Alexander, un sociologo statunitense che se non fosse stato per il mio adorato professore di filosofia, non avrei mai “conosciuto” XD.
Purtroppo non ho tempo per rispondervi ad uno ad uno, volevo solo ringraziarvi dal più profondo, sperare che questa flash possa esservi piaciuta ed aspettare i vostri commenti/consigli/critiche.
Grazie infinite a:

-Saeko No Danna.
-YaoiLove.
-Padme86.
-Drev.
-Saruwatari Asuka.
-Sybelle.
-Domino White.
-Cupe Cupe Sisters.

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Capitolo 6
*** Checkmate ***



Checkmate

*Giocare a scacchi è imparare a dominare la paura della morte. In una partita bisogna prevedere tutto, anche la propria fine. La solitudine dello scacchista all'avvicinarsi del "matto" è simile a quella del condannato.*

L’oscurità non lo spaventa.
Per quanto profonda, per quanto impenetrabile, non l’ha mai fatto tremare.
Molte volte, infatti, come fantasmi, le tenebre l’hanno avvolto con l’unico scopo di scuoterlo e renderlo inerme.
Eppure lui, dall’alto del suo trono dorato, si è sempre limitato ad osservare la lotta tra quelle informi ed infernali bestie del buio oblio.
Questa volta, però, tamburellando con le sottili dita sul prezioso bracciolo, la sua bocca si curva in un broncio annoiato ed il suo occhio blu viene soprafatto dal peso del sonno.
Semiaddormentato in quello che sarebbe dovuto essere il suo peggior incubo – e comunque fermamente convinto della superiorità mostrata sull’inutile violenza di quei turpi spettri.-, non si rende conto del sagace inganno al quale è piegato.
Incosciente nel suo stesso sogno, non può difendersi dall’oscurità che risale lungo il trono ove giace.
I cavalieri informi divorano ogni cosa, allungando scaltri artigli verso il Re, posto lì quasi come fosse una vittima sacrificale.
Leccano la punta delle scarpe di nobile fattura, scucendone con la lingua le cuciture dorate e, soffermandosi sulle gambe glabre del bambino, ne avvolgono la delicatezza, stringendo con furia le fragili membra.
La parte cosciente del Ciel addormentato nel proprio letto scalpita; vorrebbe gridare, vorrebbe ordinare a quegli esseri di allontanarsi e di non osare sfiorarlo!
Il riflesso del conte assopito nel sogno, invece, -oh, che paradossale crudeltà!- non sospetta assolutamente nulla.
Immobile, egli ha riposto la piena fiducia nella silenziosa Regina al suo fianco che, nera come quelle stesse tenebre, sbrana l’una dopo l’altra le perverse figure che attentano alla salvezza del suo bianco Sire.

Oh, quale corrotto atteggiamento! E quante maledizioni e bestemmie si sollevano all’implodere dell’oscurità!
Bisbigli crudeli ed accuse stuprano l’udito della Maestà dormiente la quale, destandosi infastidita, sorride  innanzi al profilo della cupa Regina -e quanto è amara quell’espressione!
La Dama, allora, avvertendo lo sguardo ceruleo del ragazzino sulla schiena, si volta, girando sui talloni in uno scatto.

“La vostra anima è soltanto mia, signorino.”
Sembra una spiegazione assai banale e fuori luogo, eppure la nera e potente pedina è lì, pronta allo Scacco Matto.
E tutto è completamente bianco.

“Avete avuto un incubo, signorino?”
Il volto pallido di Sebastian appare ancora più spettrale, illuminato com’è dalla sola flebile luce di una candela.
La luna è immobile fuori dalla grande finestra spalancata e non uno sbuffo di vento pare agitare la ferma e penetrante aria fredda inglese.
“No.” Risponde apatico il conte, fissando insistentemente gli occhi sanguigni del maggiordomo.
“Mi fa piacere, signorino.” Bisbiglia con un inchino il demone -e come ghigna compiaciuto!-, concedendo alla menzogna il lusso d’essere udita. “Ma ora la prego di tornare a letto, domani avrà molto da fare.” Aggiunge, sollevando il capo con ché di servizievole e al tempo stesso imperioso, prima di voltarsi e scomparire in un ultimo lampo di luce oltre l’oscurità della porta.

Era quella di un sorriso, l’ombra velata sulle labbra crudeli?
Ciel è fermo nel buio, ed osserva il punto dove il luminoso profilo di Sebastian, che ancora balena nel suo sguardo, è scomparso.
La Regina Nera si è venduta al Sire Bianco.
Eppure Quella, immobile nella sua opprimente presenza, schiaccia i nemici, pronta a voltarsi in Checkmate verso il suo padrone condannato.

*Owari*

(*) Citazione di Francis Szpinger

Innanzi tutto, volevo scusarmi per la lunga assenza dal fandom e per aver abbandonato questa raccolta.
Diciamo che avevo lasciato al proprio destino un bel po’ di fics! Spero, quindi, che questo ritorno possa esservi stato gradito XD!
Ma passo un attimo a spiegare perché ho scelto di dare a Sebastian il ruolo della Regina, per quanto concerne al gioco degli scacchi.
La Regina, dopo il Re, è il pezzo più importante, ma soprattutto, il più potente.
Se trova campo libero può attraversare l’intera scacchiera e muoversi in tutte le direzioni; ritengo, quindi, che sia un pezzo adatto a Sebastian, più in senso metaforico che letterale –ovviamente, aggiungerei!
Ho preso la liberissima decisione per il binomio Regina Nera -Sebastian in quanto demone.- e Re Bianco –Ciel in quanto umano.-, nonostante nell’anime Ciel abbia un evidente debole per i pezzi neri u.ù…
Pazienza, ritengo che il Bianco -essendo lui un bambino ed essendo lui un umano.-, gli sia più consono, anche con la presenza della sua anima condannata.
Ed anche perché era una necessità di trama u_ù!
Inoltre, volevo aggiungere una cosa: nell’episodio dedicato a Jack lo Squartatore, quando Ciel parla di Sebastian a Madame Red come sua pedina, il conte ha in mano un Cavallo e mostra alla Madame come quella stessa pedina può raggiungere l’altra parte della scacchiera in una sola mossa –cosa che il cavallo, visto il suo modo di muoversi, non può assolutamente fare.
Io non ho preso il fatto che Ciel avesse in mano il Cavallo come un velato riferimento alla questione che Sebastian lo rappresentasse.
Ho creduto, più che altro, che avesse preso una pedina a caso per fare un esempio delle possibilità di un imbroglio X3!
Quindi, ecco a voi la mia personalissima visione con tanto di spiegazione XD! -d’altra parte questa raccolta è anche “What if..?”.
Bene, dopo questi discorsi più lunghi della stessa flash, vi lascio!

Grazie infinite a chi semplicemente leggerà  e, soprattutto, a chi lascerà un segno del proprio passaggio.
Aspetto la vostra opinione ^^!
Iria.

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Capitolo 7
*** Like an Artist ***



Like an Artist

 *“Se il Diavolo non me l'avesse ispirato, non l'avrei mai commesso!” Disse l'uomo.
Ma il Diavolo rispose:
“Se non ci fosse nessun uomo che mettesse in corso le mie fantasticherie, non sarei Diavolo, ma sempre l'angelo di una volta.”*


Sebastian sedeva nell’oscurità.
Innanzi a sé scorgeva i mille ritratti di vite passate scorrere e serrarsi attorno alla sua figura, imprigionandola nella cruenta brillantezza di sanguigne cornici.
Sebastian sedeva nel sangue.
Il caldo liquore trasudava dalle mefitiche tele, profumando il limbo infernale.
Scorreva da secoli, l’ambrosia purpurea, narrando i macabri intrecci del demone.
Cupi sussurri si innalzavano al cielo, denunciando ed elencando i cruenti crimini di cui lui, Giullare Infernale, s’era macchiato.
Oh sì, infatti, fu la così detta Dannata Trinità ad essere impressa nel suo passato agire.

Adamo.
Il pomo del frutto della Conoscenza lo soffocava -e quanto adorava quel sapore! Sì, considerava una scelta ottima, quella di aver spinto la mano del primo uomo ad accettare l’offerta malvagia della donna!

Caino.
Il volto di Abele era cucito con tenerezza sul suo ventre –piangevano disperatamente quegli occhi ormai marci dai bulbi cascanti!

Giuda.
Il veleno del tradimento infettava le sue labbra –strappate a morsi dal volto quasi esanime del traditore per eccellenza.
Il disgustoso demone aveva, quindi, certamente incarnato tre tra le peggiori offese arrecate alla Maestà Divina, ma c’era tanto altro sangue rappreso sulle sue mani ed esso brillava nell’oscurità come una cascata di rubini.
Tra le dita avvertiva ancora il manico di uno di quei pugnali che avevano spento la vita di Cesare all’ombra della statua di Pompeo –e le mani di Bruto erano di una particolare qualità: rapide e decise, si muovevano senza indugiare o ritrarsi.
Nell’oscurità che sembrava lamentarsi con foga crescente, Sebastian ricordava anche quanto fosse stato soddisfacente torturare le meningi di Caligola, spremendole fino all’ultima goccia di follia…

Oh, gli imperatori romani erano stati prede superbe e preziose!
Per secoli, infatti, aveva riso senza sosta al ricordo dell’espressione assunta da Nerone alla megalomane esclamazione di un bel giovane –e chi altri poteva essere, se non il demone disgraziato?- nel bel mezzo di un banchetto.

“Dopo la mia morte, la terra sparisca nel fuoco!”
“No, che questo avvenga mentre io vivo”
(*)

E l’immagine di quei tempi impressa nella sua memoria era uno spettacolo sublime: Roma bruciava… Ed il mondo con essa.
Il dolce profumo della carne venduta al fuoco stuzzicava le sue bestiali narici, mentre le grida delle donne ed i pianti dei bambini risuonavano melodici nelle orecchie del demone...

Data storica e ricca di putrefazione per Sebastian fu, inoltre, il 1347.
La Peste Nera.
Non nacque dal nulla la figura dell’Untore.
Oh, sì, era proprio lui ad aggirarsi nella notte avvolto in neri veli putridi…
Le sue iridi rosse –unica ed immutabile caratteristica dell’aspetto tremendo.-  risplendevano furiosamente allo spargimento del fatale morbo.

“Dagli all’untore!”
Falò di corpi innocenti si accendevano ovunque nelle città morenti…
Ma il principio della malattia era proprio dietro l’angolo della piazza, a sorridere compostamente per l’inettitudine umana.

Poi, infine, dopo quasi un secolo di apparente silenzio -eppure era sempre lì tra la folla, a causare quella disgrazia o quell’incidente.- , il demone si incarnò in Vlad Ţepeş III di Valacchia.
In quegli anni aveva danzato sfrenatamente sotto i raggi di luna nuova, tra i gemiti degli impalati che morivano lentamente.
Densi rivoli di sangue scorrevano lungo i pali, nutrendo il terreno e rendendo un po’ più macabra quella grottesca foresta di cadaveri.
Corvi eleganti dalle zampe goffe beccavano, voraci, i volti di coloro che erano trapassati e di coloro che ancora vivevano, perfettamente consapevoli del palo che si insediava tra i propri intestini o perforava le proprie carni.

Sebastian sorrideva.
Cos’altro avrebbe potuto fare un demone?
Si beava di quel profumo, amandone la sensualità a tal punto da raccogliere in coppe d’oro il prezioso aroma.
Nasceva Dracula, figlio del Drago, figlio del Demonio.
E nessuno si chiese mai se non fosse stato un demonio stesso, a possedere il principe di Valacchia.

Gli occhi rossi di Sebastian saettavano nella limpida oscurità, che al suo ergersi andò dissipandosi come nebbia.
Il demone avanzò di tre passi e, incurante del sangue che s’aggrappava alle sue caviglie, si soffermò innanzi ad un dipinto ancora vuoto.
Lo sfondo nero dava risalto alla preziosa cornice dorata, pronta ad ospitare la tela funerea di un nuovo morto…
Niente possessione, per una volta.
Niente consigli malvagi o bisbigli persuadenti.
Niente malattie.
Solo attiva collaborazione per il compiersi di una vendetta.

Delizioso! Delizioso!

“Sebastian!”
La voce del signorino è alta ed assume quelle sfumature imperiose che fanno sorridere  il demone con –maligna- accondiscendenza.
“Sì, signorino?” Chiede garbato l’interpellato, chinando il capo.
“Questa notte vorrei che tu aspettassi che mi addormenti, prima di andar via.”
Ciel parla con sicurezza, senza distogliere lo sguardo dalle iridi insanguinate del maggiordomo.
Brillano divertiti quegli occhi, ma è troppo breve il lasso di tempo nel quale hanno riso ed il lampo cattivo non viene notato.

“Ha paura del buio, signorino?”
C’è quasi candore nella domanda posta e per un attimo la spavalderia signorile di Ciel si infrange, ritrovando, però, immediatamente la compostezza tipica del self-control inglese.
“Certo che no.” Risponde Phantomhive, ma l’iride cerulea trema. “E’ semplicemente un ordine, devi obbedire.” Aggiunge, e questa volta ogni cosa è ferma in quello sguardo cristallino.
Sebastian resta impassibile –ed i suoi occhi si illuminano incredibilmente.-, accennando ancora un piccolo inchino col capo e col busto.
“Sì, mio signore.”

Che meraviglioso comando, gli ha imposto il suo padrone..!
Quella notte il demone avrà il tempo necessario per abbozzare il ritratto della vuota tela.
Gli occhi curiosi di antiche vite sicuramente lo osserveranno, ma Sebastian si dedicherà unicamente a ritrarre il signorino per arricchire la sua collezione.

Non lo sapevate? I diavoli sono particolarmente scrupolosi nel tenere il conto delle proprie vittime.
Sono motivo di vanto.
E Sebastian possiede una collezione prestigiosa.

*Owari*

(*) Citazione di Christian Friedrich Hebbel.
(*)La parte riguardante il banchetto di Nerone è una testimonianza di Svetonio!
Secondo la sua versione, durante un banchetto un giovane aveva davvero affermato:
“Dopo la mia morte, la terra sparisca nel fuoco!” e Nerone risposto: “No, che questo avvenga mentre io vivo”

Ehm…
Dunque, che dire di questa one-shot °°?
Inizio subito con lo specificare che -se non si fosse capito.- tutta la parte iniziale fino al “Delizioso! Delizioso!” è un flashback.
Praticamente, ho immaginato il momento prima che Sebastian stipulasse il patto con Ciel.
E, proprio durante questo momento, ho voluto accennare e dare un background al caro demone.
La Toboso –per quanto ne sappia, visto che seguo solo l’anime.- non ha dato alcun indizio o riferimento su quello che potrebbe essere stato il trascorso di Sebastian... Dunque ho voluto osare fin dove il buon senso mi ha spinta ^^! (Perché la mia mente perversa avrebbe voluto di più…)
Per quanto riguarda la “Dannata Trinità” è un parto della mia testa, non so se esiste realmente e, no, non sono satanista °°! XD
Ho raggruppato tre delle offese arrecate dall’uomo a Dio –Adamo, Caino, Giuda.-, escludendo –ovviamente.- Lucifero –il suo affronto io lo ritengo “divino” al Divino, essendo stato, lui, un angelo.-, poiché Sebastian in quanto Demone avrebbe potuto davvero influenzare tali figure.
Quindi, è elencando ‘sti tre che introduco alcuni dei fattacci di SebSeb tra gli uomini prima e dopo Cristo, avendo Bruto ed i congiurati ammazzato Cesare nel 44 a.C.
Per quanto riguarda la parte finale, non credo che Ciel, chiedendo a Sebastian di restare con lui, sia risultato OOC…
Se non sbaglio, nell’anime gli fa una richiesta simile!
Ah sì, ho inserito qualche descrizione riguardante l’aspetto demoniaco di SebSeb, notatoH uçù? *cerca di compiacersi XD*
Dunque, io credo di aver finito coi miei sproloqui, se avete bisogno di altri chiarimenti chiedete in pubblico o in privata sede, io vado a rifugiarmi in un bunker per le amenità scritte.

Sperando che questa one-shot non sia stata poi così terribile vi saluto e vi ringrazio, aspettando la vostra opinione. *inchino*
Ah, un’altra cosa!

Non illudetevi: il prossimo aggiornamento non sarà così puntuale uwù! *fugge via XD*
Iria.

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Capitolo 8
*** From Hell ***



From Hell

 

«From Hell.

L’intestazione della lettera deve sembrare accattivante e di classe, un inizio che non possa essere emulato in originalità o signorilità.
Dunque, esiste forse qualcosa di più sublime e poetico di un “Dall’Inferno” in inchiostro rosso, tanto per cominciare..?
Con uno spasmo simile a quello di un orgasmo, Grell freme eccitato: si porta una mano fra le gambe calde e tremanti, l’altra macchia di scarlatto -o è il sangue che scorre lungo tutto il suo corpo..?- il bordo del foglio immacolato.

Mr Lusk,
Sor
 

Presta ben poca attenzione all’accuratezza ortografica dello scritto.
Preso da una bramosia sessuale, desidera unicamente raggiungere l’apice di quell’idilliaco rapporto fra carta e parole, fra il profumo del sangue ed il suo corpo accaldato, fra la sua depravazione e la comica lucidità nel trascrivere frasi arroganti e di sfida.
Si chiede se l’ironia delle proprie intenzioni riesca a trasparire dai ghirigori appena scarabocchiati.
Poi ghigna ed allarga il suo sorriso quanto più gli è possibile.
Una gioia malsana brilla nelle profondità dei suoi occhi verdi, come se in lui s’agitasse un Inferno dai toni più freddi e nobili, rispetto a quello proletario e caotico che gli stupidi uomini tanto decantano.

I send you half the Kidne I took from one women prasarved it for you tother piece I fried and ate it was very nise.

Ha i denti sporchi di rosso.
Nota questo particolare quando la sua sublime –raccapricciante, in realtà- immagine si riflette in uno dei coltelli posati sullo scrittoio.
Oh, Grell mai si sarebbe dimostrato tanto maldestro o agitato al punto da sbagliare a tingere con del rossetto le proprie sottili –e morbide, e lisce, e perfette- labbra.
E si sorprende, certo, ma il particolare non sembra pesare sulla narcisistica consapevolezza che nutre della sua bellezza.
Anzi, ritiene che quel colore, lì, con quelle sfumature e quella squisitezza sia piuttosto consono alla situazione; che sia macabro abbastanza da sfiorare la raffinatezza.
Allora, si inumidisce completamente le labbra e, saggiando ancora ciò che vi resta del sangue, porta un dito completamente imporporato alla bocca, succhiandolo con estremo gusto.
È rimasto il sapore della carne che ha mangiato qualche ora prima, sui suoi polpastrelli.
Lo Shinigami li ripulisce tutti, gemendo e quasi godendo per l’ebbrezza assuefante di quel dolce aroma.

 

I may send you the bloody knif that took it out if you only wate a whil longer
signed

Riprende in mano la penna stilografica cercando di controllare i brividi che lo scuotono tutto.
Oh, ma è così difficile!
Come può ignorare lo splendore del purpureo liquore che brucia sulle sue mani ed avvolge i suoi capelli..?
È tremendo dover lasciare scivolare via quella meraviglia, ripulirsi e concedere nuovamente un latteo colorito alla sua serica cute.
Gli viene quasi da piangere, davvero.
Ed effettivamente bagna e macchia ulteriormente il disgraziato foglio sul quale sta continuando a scrivere.
La sua ortografia s’è fatta più furiosa, meno precisa…
Proprio come, al culmine dell’atto, si dimostrano essere i movimenti di due corpi in preda all’estasi sessuale.
Madame Red, vorrei avere il piacere di prendermi interamente cura della piccola
Mary Jane Kelly.” Bisbiglia infine con entusiasmo Grell, riavviandosi una ciocca di capelli umidi dietro l’orecchio.
Ripone la penna con un ché di sfinito ed il suo respiro -a tratti affannoso- è profondo e caldo, come quello d’un amante appassionato.
La donna tace, guardandolo attraverso l’oscurità con aria pensosa, poi lentamente risponde.
“Va bene.”

Ehi, Jack The Ripper ha fame.
Sarà il tuo cuore, Ginger cara, a sfamarlo..?

Catch me when you can Mishter Lusk»

*Owari*


*Eh, boh, posso dedicare questa flash a Drev..? Anche se lei non è d’accordo, lo faccio lo stesso 8D*


E dopo quasi un anno (O_O) ritorno 8D.
Sono vergognosa, lo so.

Immagino che dopo tutta questa attesa vi sareste aspettati qualcosa di meglio, ma questo è tutto ciò che sono riuscita a fare. ._.
Ritorna il tema di Jack The Ripper  e la stessa raccolta sta per giungere al termine.
In rosso, è il testo della lettera più famosa (dopo Dear Boss e Saucy Jack) e macabra che lo Squartatore inviò alla polizia dopo l’omicidio di Catherine Eddowes –alla quale mancava un rene.
La “Mary Jane Kelly” nominata nella fic, è l’ultima vittima di Jack, della quale non venne ritrovato il cuore.
La ragazza aveva venticinque anni, e per i suoi capelli rossi era soprannominata Ginger!
Inoltre, visto che gli eventi relativi a Jack sono avvenuti nel 1888, ho preferito che Grell scrivesse con una penna stilografica piuttosto che con un pennino, perché proprio alla fine dell’ottocento iniziarono ad apparire le stilografiche! °^°
Che altro dire? Ah sì, la lettera è proprio così, ricca di errori e priva di punteggiatura! XD
Troverete le foto dell’originale in giro per internet!
Spero vi sia piaciuta, aspetto la vostra opinione =).

Iria.

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LondonStreetIsFallingDown
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Feel Good Inc
Cupe cupe sisters
IfHeavenFallsApart
Loonaty
Sybelle
Drev

*Di seguito la traduzione della lettera, con la dovuta punteggiatura XD*

Dall’ Inferno.
Mr Lusk,
Signore
vi mando metà del rene che ho preso da una donna, l’ho conservato per voi. L’altro pezzo l’ho fritto e l’ho mangiato: era molto buono. Potrei mandarvi il coltello insanguinato con cui l’ho tolto, se solo aspettate ancora un po’.
Firmato,
Prendetemi quando ci riuscite, Signor Lusk.
 

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