Tutto può succedere(il CD di Angelica) di Roxie (/viewuser.php?uid=3597)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Titolo ***
Capitolo 2: *** Presentazione ***
Capitolo 3: *** Dediche ***
Capitolo 4: *** Welcome to my life ***
Capitolo 5: *** Confusa e felice ***
Capitolo 6: *** Tutto può succedere ***
Capitolo 7: *** Baciami,stupido ***
Capitolo 8: *** Questa notte una lucciola illumina la mia finestra ***
Capitolo 9: *** Senza parole ***
Capitolo 1 *** Titolo ***
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Tutto può succedere
(Il CD
di Angelica)
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Capitolo 2 *** Presentazione ***
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Presentazione
Angelica:una ragazza non come le altre. Una ragazza
che,in questa società,ci è capitata per sbaglio. Sensibile,semplice,senza gli
occhi in superficie. I suoi occhi sono ben attenti,attenti a tutto.
E la sua mente è un qualcosa che non conosce limiti e
momenti per fermarsi. Una ragazza che trova difficoltà ad inserirsi nel mondo
scombussolato e caotico dei ragazzi del suo tempo,poco attenti all’aspetto
interiore delle cose e con molta facilità a perdersi nella
materialità,nell’apparenza e molte volte,nella volgarità che viene spesso
confusa con la bellezza.
Questa è anche la storia di due ragazzi che con i loro
caratteri particolari e completamente diversi, sono complementari,sono fatti per
stare insieme.
Una storia che rispecchia l’animo e i pensieri di tutte
quelle ragazze che ,come Angelica,si sentono sopraffatte e superate da altre
che,in realtà,valgono ben poco.
Ragazze che,non sapendolo,con la loro forza interiore e
il loro intuito,potrebbero essere la salvezza per altri. E si rinchiudono in se
stesse.
Io sono una di quelle. E questa breve storia mi ha
aiutato a capire che ognuno è speciale a modo suo, è unico e irripetibile,e non
bisogna desiderare di essere altri,perché non ci sarà mai una persona più
speciale di quello che si è,e che,alla fine,sono solo poche le persone che
contano davvero.
E che i ragazzi non sono tutti uguali.
Roxie
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Capitolo 3 *** Dediche ***
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Alle mie due
grandi amiche
Mina e Elena.
Ai miei genitori.
E al mio angelo,
che mi protegge
sempre,
anche se non lo
vedo,
con i suoi occhi
stupendi.
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Capitolo 4 *** Welcome to my life ***
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Welcome to my life
"Do you ever feel like breaking
down?
Do you ever feel out of place?
Like
somehow you just don't belong and no one understands you
Do you ever wanna run away?
Do you lock yourself in your room with the radio on turned up so loud
so that no one hears you screaming?..."
(Welcome to my
life-Simple Plan)
Angelica era lì,sul suo
soffice letto,rannicchiata tra lo schienale del letto e l’armadio,con le lacrime
che le colavano silenziose sul viso, la radio a tutto volume che leggeva il CD
nuovo della ragazza,lo sguardo perso nel vuoto,il viso contratto in una smorfia
di rabbia e tristezza,a ripensare a quella sera…
*Angelica,in discopub,guardava il ragazzo dei suoi
sogni. Con gli occhi fissi su di lui,lo vedeva muoversi a tempo di
musica,perfetto con il suo fisico scolpito,mentre si divertiva con i suoi amici.
Per un attimo lui si ferma,si accorge di essere osservato,anche Angelica si
accorge di essere stata scoperta si ricompone,facendo finta di niente,mentre
cerca di impugnare forchetta e coltello che però le scivolano continuamente
dalle mani sudate dal nervosismo. Ci rinuncia. Prende la pizza con le mani.
Andrea,che intanto era arrivato al tavolo semideserto,la guarda divertita,mentre
osservava curioso le azioni della dolce imbranata. Poi si sporge verso di lei.
“Hey,piccola imbranata,che fai?” “Cerco di mangiare una pizza!!” “Vedo…!!E vedo
anche che ti è un po’ difficile…!!Che ne dici di lasciar perdere e di andare a
ballare?” “Ehm…veramente non so…Lotto un po’ con la pizza per ora…” “E
dai,lascia stare la pizza!!Non è il tuo campo!!Vediamo come te la cavi con il
ballo” Angelica si arrende,sospirando acconsente “E va bene!Ma sappi che è la
mia prima volta!!” I due ballano,lei è un po’ fredda,lui più
sciolto,all’improvviso si avvicina ad Angelica,la stringe a sé,passandole un
braccio attorno alla vita,e continuano a ballare. Angelica si sente
imbarazzata,ma piano piano si abbandona al ritmo incalzante della musica
dance,lasciandosi guidare da Andrea. Si sente spingere violentemente da qualcuno
alle sue spalle,arriva una ragazza,Benedetta. “Fatti in là,piccola imbranata…”
Le dice con un’aria acida,poi si rivolge ad Andrea “Ciao,bel maschiaccio!!” E
cominciano a ballare. Angelica rimane lì,in mezzo alla pista,a guardare
Benedetta che le ha fregato il ragazzo,a lasciarsi sballottare dai ragazzi che
si divertono in pista. E la vorrebbe spingere,picchiare,ma non ha il fegato di
fare una cosa del genere. Va a sedersi,davanti alla sua pizza. D’altronde per
lei era sempre stato così,essere esclusa da quel mondo,a cui non aveva mai avuto
un approccio vero e proprio. Finita la canzone lei si era finalmente gustata la
sua pizza e i due,Andrea e Benedetta,si vanno a sedere di fronte a lei.
Benedetta era perfida,e sapeva come farla stare male. “Angelica,allora?Chi è il
tuo “lui” stasera?” La piccola imbranata la fulmina con uno sguardo omicida.
“Nessuno.” Benedetta era stata cattiva a farle quella domanda,anche se conosceva
la risposta. “Uh,peccato…Io il mio “lui” l’ho affianco,vero bellissimo?”
Benedetta si gira verso Andrea e si cimenta in un bacio
superappassionato,assicurandosi che Angelica la guardasse. Angelica si sentiva
presa in giro. Si alzò. “Vado,ci si sente lunedì raga…Ciao!”
“Ciao!!”
*Che str....* Pensa Angelica mentre s’incamminava verso
casa. Aperta la porta d’ingresso,si diresse veloce nella sua camera,salendo gli
scalini a due a due. La sua casa era silenziosa. Tutti stavano già
dormendo,protetti dai loro sogni. Apre la porta della sua stanza. Si getta sul
letto in lacrime e si addormenta così.*
Il CD trasmetteva ancora a
tutta la casa la sua musica,mentre Angelica cercava di asciugare le sue
lacrime,che scorrevano ancora sul suo viso senza alcun controllo. La piccola
imbranata si alzò dal suo letto rosa e azzurro,aveva addosso il suo pigiama
morbido,bianco. Si diresse verso la cucina,al frigo,per tappare il buco che si
era aperto nel suo stomaco. Si prese uno yogurt,anche se sarebbe servito a poco.
Cos’aveva che non andava?Lei si vedeva come le altre,ma i ragazzi non le davano
molta importanza…Forse era un po’ troppo timida,non le veniva di parlare con la
gente che non conosceva,sembrava una persona antipatica ed arrogante ma la gente
che la conosceva bene le assicurava che era simpaticissima e davvero dolce.
Peccato che se ne accorgevano solo le persone sbagliate…Lo yogurt era finito.
Angelica guardò il vasetto. Vuoto. Come la sua anima,e il suo stomaco! Decise di
aspettare la madre che sicuramente le avrebbe cucinato qualcosa di più
succulento. Invece la sua frenetica mente era in continuo movimento. Le idee
circolavano senza ostacoli,erano quelle che le permettevano di scrivere romanzi
fantastici,in cui si divertiva ad essere la protagonista. Dove tutti i ragazzi
più carini la corteggiavano e lei si sentiva la più bella del pianeta. Nella
realtà non era così. Andrea,il ragazzo che le piaceva tanto,a malapena le
rivolgeva uno sguardo. Quella sera in discoteca le aveva solo fatto pena. Quella
Benedetta!!Era stata la sua migliore amica alle medie ma alle superiori era
diventata una spietata “macchina del sesso”. Da allora erano diventate atroci
nemiche. Si era quasi fatta tutti i ragazzi della scuola,belli o brutti. In quel
modo si sentiva imbattibile. Le mancavano solo Luca, e Andrea,che era anche un
po’ idiota. La sua intelligenza non era certo spiccata ma,ragazzi,che fisico!Un
corpo perfettamente scolpito,capelli biondi tirati su e occhi verdi,grandi come
fari. Quanto avrebbe voluto stare con lui. Ma c’era la solita Benedetta che era
sempre pronta a metterle il bastone tra le ruote. Quando Angelica parlava di lui
alla sua migliore amica Dalila,felicemente fidanzata da cinque anni con il
ragazzo giusto,lei le diceva che Andrea non faceva per lei.“Ica,dai!Quell’Andrea
è un perfetto idiota,per te ci vuole un ragazzo che perlomeno ragioni come un
essere umano e non come un pesciolino rosso!!” “Ma a me piace Dali!!”
“Ancora?Guardati intorno,ce ne saranno di più belli!!” Era inutile parlare con
lei,non sarebbe mai riuscita a capire. Era domenica,non aveva ancora fatto i
compiti,si doveva sbrigare. Non poteva nemmeno uscire,non avrebbe finito in
tempo. Perciò si mise all’opera e cominciò con biologia.
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Capitolo 5 *** Confusa e felice ***
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Confusa e felice
"..Vorrei
tentare,vorrei offrirti le mie mani,
vorrei
tentare,vorrei difendere questo momento,
io
vorrei tentare ancora,vorrei difendere questo momento,
e penso
di sentirmi confusa e felice?"
(Confusa e felice - Carmen
Consoli)
La lezione di storia quella
mattina era “stranamente” noiosa e la professoressa,che si accorgeva della
disattenzione dei ragazzi,faceva domande ai poveri alunni,quasi come se fossero
sotto tortura. Imperterrita, continuava a stuzzicare Angelica,che era nel suo
mondo dei sogni,col suo Andrea,ma l’anziana signora capì che sarebbe stata una
guerra persa in partenza,perciò lasciò la fantasticatrice nel suo “Iperuranio”.
Finalmente la campanella suonò,salvando molti studenti del liceo scientifico
“Miranda” da una probabilissima interrogazione. Angelica prese i suoi libri e li
mise distrattamente nel suo Seven vecchio modello. Scendendo le scale i ragazzi
si salutavano,dandosi amichevoli pacche sulle spalle,raccontando quello che era
successo quella mattina. Angelica scorse Dalila che chiacchierava della sua
interrogazione di scienze con alcune ragazze della sua classe. “Oddio ragazze
non sapevo assolutamente niente!!Grazie mille per i suggerimenti Rosaria!Sei
stata un angelo!Al prossimo compito di scienze se hai bisogno di qualcosa…”
“Come vorresti aiutarla tu in scienze?Rosaria ti conviene studiare per il
prossimo compito di scienze, io non conterei mai su di lei…!!” “Ciao, piccola
imbranata!”Le fa Dalila,stuzzicando l’amica “Stupida!” le risponde la
ragazza,dandole una pizza sulla nuca. Angelica salutò tutte le ragazze di quel
gruppetto, poi le due amiche si diressero verso i loro amici. “Ciao ragazzi!”
Dalila subito si fa spazio,appoggiando le sue braccia sulle spalle di alcuni
ragazzi. Angelica rimane in disparte. Francesco la chiama “Ica!Vieni qui,ti devo
da’ ‘na cosa!” Angelica arriva dal moro in fretta,curiosa. “Questo è l’invito
per la mia festa di stasera. Mi raccomando vieni!” “Non preoccuparti,ci sarò!”
“Ehi!Piccola imbranata!”Angelica storce la bocca. Luca,un ragazzo alto,fisico
perfetto,capelli neri e occhi azzurri. Un viso angelico,che nascondeva la sua
vera natura di rompi. Il suo bisogno primario:sfottere la piccola bionda dai
profondi occhi castani. Arrivò,piantandosi davanti Angelica,con il solito ghigno
sulla sua bocca. “Piccola imbranata!Come va?” “Non ti interessa.” “Stasera vieni
alla festa alla festa” “Sì. Ma credo che a te non possa importare più di tanto”
Luca si avvicina lentamente ad Angelica,la guarda intensamente,lei è catturata
da quegli occhi azzurri,non riesce a voltare gli occhi,mentre Luca si avvicina
pericolosamente a lei,alza una mano,avvicina le sue labbra al suo
orecchio,sussurrandole dolcemente “Beh questa è tutta da vedere,un pensierino
l’avevo fatto,piccola imbranata” La sua mano scivola piano sul viso di
Angelica,come seta, Angelica chiude gli occhi lasciandosi sopraffare da Luca,poi
si ricordò chi fosse davvero quel ragazzo e,afferrando il polso di lui,lo spinse
lontano. “Non azzardarti più a mettermi le mani addosso!!” “Beh,se non sbaglio
per un po’ ci sei stata” le dice lui,alzando il sopracciglio maliziosamente.
Lei,seccata da quell’impertinenza,sbuffò nervosamente e andò via. *Beh* pensò
*In fondo Luca non è male,è stato così dolce prima,che occhi…Beh,chissà,stasera
forse…Ma che pensi?!Ica,ritorna in te!!Luca è il ragazzo più odioso della terra.
Non ti faresti baciare da lui nemmeno per…per…per niente!!Andrea e solo Andrea
potrà baciarti!Lui dovrà essere il tuo primo ragazzo* Però la biondina quella
sera andò alla festa spinta da un solo desiderio. Incontrare quel ragazzo
speciale,ancora troppo difficile da capire.
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Capitolo 6 *** Tutto può succedere ***
Nuova pagina 1
Tutto può succedere
"?tutto
può succedere,su questo non ci piove,
nessuno può sapere come quando cosa dove.."
(Tutto può
succedere - Jovanotti)
Angelica quella sera
era perfetta,vestita con una minigonna svasata nera,un top con una scollatura
che lasciava molto spazio alla fantasia,sebbene molto ampia,e degli stivali. I
capelli erano perfettamente lisci,scendevano delicati sulle sue spalle scoperte.
Arrivò alla festa insieme alla sua inseparabile amica Dalila,che quella sera
aveva avuto l’opportunità di portare il suo ragazzo Paolo. Angelica quella sera
se voleva evitare di mantenere la candela doveva trovarsi qualcosa di meglio da
fare. Magari Luca…Quel pensiero non le dava pace,sempre lì che ronzava nella sua
testolina. Decise di non pensarci più,entrando in casa di
Francesco,salutandolo,porgendogli il regalo e andando a salutare tutti
nell’altra stanza. C’era anche Luca. Lo salutò, disinteressata. Subito si
posizionò su una comoda poltrona,guardando cosa facevano gli altri. Erano
pochi,una quindicina,e quasi tutti avevano trovato qualcosa da fare. Un gruppo
di sue amiche stava torturando due poveri ragazzi,che avrebbero voluto volar via
da lì. C’erano varie coppiette sedute su un divano e il festeggiato che parlava
scherzoso con gli altri. Solo lei non si divertiva. Era da sola. Dalila poi la
chiamò “Ica!!Vieni qui dai!!Ci stiamo divertendo!!” “Ok!Di che si
parla?”Così,passò un po’ di tempo. Dopo un po’ Angelica si ritrovò di nuovo
all’esterno della cerchia di amici. Si andò a riposizionare sulla sua poltrona.
Con le braccia incrociate,pensava a come avrebbe potuto continuare il suo nuovo
romanzo. “Ehi piccola imbranata!” Ancora lui. “Che fai tutta sola?” le dice
Luca,sedendosi affianco a lei su quella poltrona spaziosa. “Niente,vedi?” “Non
essere così scontrosa,piccola,sennò comincerò a chiamarti “acidella”…”
Passandole un braccio sulle spalle, Luca si avvicina ancora di più al suo
orecchio. “Ehi Ica,andiamo di sopra?” dice con un sorriso furbo. “Ma che,sei
fuori?Fatti in là!”Angelica leva il braccio del ragazzo dalle sue spalle,che
l’aveva fatta irrigidire ancora di più. Luca le sorride,ma viene ricambiato solo
da una gelida occhiata. Si avvicina di nuovo ad Angelica e,passando la punta del
naso contro il suo collo le sussurra “Mmmmh.. piccolina…”Un brivido percorre
violento la schiena della bionda,confusa su cosa fare. Quel ragazzo l’aveva
fatta partire di testa ma…Rimaneva il solito antipatico!Intanto si faceva
sfiorare delicatamente il collo da quel bel naso all’in su…Tutt’un tratto
appoggiò la mano sulla spalla di lui ,ma per allontanarlo. Aveva pensato
troppo,e la testa le diceva di no... Ma quanto le piaceva!!Luca la
guardò,abbozzò un sorriso e andò. Angelica rimane lì,a guardarlo,e ad assistere
alla guerra tra il suo cuore e la sua mente. Era successa una cosa che non
sarebbe mai dovuta accadere. Era cotta di Luca.
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Capitolo 7 *** Baciami,stupido ***
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Baciami stupido
"Baciami
stupido, baciami
Lei me lo dice guardandomi
Io sono qui, pallido e inutile
Baciami stupido, baciami?"
(Baciami
stupido - Biagio Antonacci)
Angelica entrò
nell’auto del padre, con i pensieri confusi. “Ciao!” “Ciao pa’…” “Divertita?”
“Sì…” “Tutto a posto?” “Sì sì…” “Chicca,ma stai bene?” “Pa’,mi rompe di
parlare,è tardi,ho sonno,andiamo a casa,dai…”Il padre si ammutolì all’istante.
Angelica odiava essere chiamata “Chicca”. I suoi genitori la chiamavano così
quando era ancora una bambina,ma ora aveva 16 anni,non sopportava quel nome.
Arrivata a casa accese il solito stereo,col solito CD. Le canzoni erano
tristi,poi romantiche,poi allegre,poi ancora tristi,un po’ come l’umore della
ragazza in quel trascorrere di 60 minuti di singoli. E lei pensava,pensava a
tutto.
* * * *
La mattina a scuola
passò in fretta,stranamente. Mentre Angelica tornava a casa Andrea la fermò.
“Hey piccolina!!” Angelica si ricompose,si aggiustò i capelli in tempo record e
con un bel sorriso disse “Oi!Ciao Andrea!” “Ciao!Che ne dici se ti do un
passaggio a casa col motorino?” “Ma certo!!” Quel Beverly aspettava solo
lei!!Pregò che il padre non la beccasse per la strada. Su un motorino,senza
casco e con un ragazzo che non aveva mai visto. *Oddio!!* pensò Angelica e
decise di eliminare quella tremenda possibilità dalla testa,anche perché Andrea
stava parlando “Senti Ica,stasera hai da fare qualcosa?” Angelica aveva intuito
le intenzioni del ragazzo ma preferiva non farsi film per il momento
“Oh…Ehm…no…no…perché?” chiese speranzosa,mentre si aggrappava meglio alla vita
del ragazzo che accelerava progressivamente. “Perché?Eh,perché…volevo
dirti:volessi uscire con me?” Angelica,chiuse gli occhi,cercando di ignorare
quell’orribile errore. *Angelica preparati al peggio* si disse *Se uscirai con
lui sappi che un “andressimo” o un “dicere” non te lo leverà nessuno!!*
“Ehm…vorresti semmai…”disse sorridendo,cercando di non sembrare troppo saputella
“Comunque ok!A che ora?” “Facciamo che alle otto ti passo a prendere a casa
tua?” “Va bene!!Allora ti aspetto!” Andrea era giunto a destinazione,e la
piccola Ica scese dal motorino,assicurandosi che nessuna dei suoi la vedesse.
Campo libero. “Ciao Andrea!!” “Ciao!!Allora a stasera!!” Andrea rimise in moto e
si allontanò sempre di più dalla casa della ragazza. Angelica guardò il cielo
invocando chiarimenti “Dio,ma è vero?Dimmelo te!!” Si aggiustò lo zaino sulle
spalle e s’incamminò verso l’uscio di casa. Il suo stomaco cominciò il suo
usuale monologo di mezzogiorno. *Chissà mammina mia oggi che cosa ha
cucinato…”La piccola Ica entrò tutta felice e saltellando,mentre un
gradevolissimo odore di pasta al forno raggiungeva il suo naso,deliziandolo.
Angelica avrebbe potuto toccare il cielo con un dito,anzi ci si sarebbe potuta
fare un bagno!!Si cambiò in fretta per andare a mangiare,per poi posizionarsi
sulla sua solita sedia di fronte la TV,per mangiare quella delizia insieme alla
sua famiglia.
* * * *
Ecco arrivate le
otto,con il cielo illuminato da tante lucciole,che svolazzavano intorno ai
cespugli del curato giardino di Angelica,quasi come se fossero stelle vivaci
scese sulla Terra con tanta voglia di giocare. La piccola imbranata era lì,che
aspettava,bella come non mai,il suo “principe azzurro” che sarebbe arrivato su
un Beverly grigio metallizzato. *Ma non doveva essere un cavallo bianco?* Un
sorriso si fece spazio sul viso di Ica,che smorzò la sua tensione. Il suo prima
appuntamento. Non ci credeva. Un clacson di moto ruppe improvvisamente il
silenzio di quel quartiere e fece sobbalzare anche la povera imbranata. Andrea
si era proprio conciato:camicia bianca strettissima sbottonata che lasciava
intravedere tranquillamente tutti i muscoli lavorati di quel ragazzo(che
piacevano non poco ad Angelica) e un jeans attillato con le Puma Jamaica ai
piedi. Angelica non aveva mai visto un tipo che ad un appuntamento si vestiva in
quel modo,ma forse per lui era normale…Fatto sta che Angelica trattenne le
risate a stento,ma fortunatamente lui non si accorse di niente. “Ciao!!” Andrea
si fermò sul vialetto del giardino,scendendo dal suo “cavallo”,mentre le andava
incontro per salutarla. “Ciao.” Angelica voleva dire qualcosa ma per la testa
non le passava niente di decente da far uscire fuori. Ci pensò Andrea “Sei
davvero carina stasera” Angelica arrossì violentemente bisbigliando un “Grazie”
e sperando che il buio nascondesse il colore del suo viso. “Beh,che c’è da
vergognarsi?Essere carine non è da molte…” Aveva visto tutto. *Grazie notte…*
pensò Angelica in un fugace momento,mentre seguiva il suo accompagnatore che nel
frattempo si era voltato,dirigendosi verso il suo motorino. “Comunque è meglio
se andiamo,i tuoi genitori sono un po’ troppo apprensivi…”Angelica non capì ma
lasciò perdere…
* * * *
“Dai,ma l’hai visto?Ma
come si veste?La mia bambina…” “Dai,Chiara,entra,lasciali stare…poveri ragazzi…”
“Ma come faccio a stare sicura io se mia figlia esce con uno così…sembra un
incrocio tra una maschera di Carnevale e una foto porno…” La madre di
Angelica,Chiara,era sul balcone della sua camera da letto e,mentre si nascondeva
tra le piante rigogliose del marito,aveva osservato tutto. “Guardalo…Povera
Angelica,l’avrà costretta,quella povera ragazza…” Il marito la
guardava,sospirando.
* * * *
Sul motorino,navigando
tra le strade della città. “Allora andiamo in pizzeria?” “OK!” “Che ne dici di
“A modo mio”?” “Perfetto,ci manco da molto” Angelica si stringeva ad Andrea che
per quei pochi istanti era solo suo. Niente Benedetta. Finalmente. E mentre
quegli stupendi dieci minuti scorrevano veloci,Angelica non poteva pensare ad
altro che a quel momento. Quando la moto si fermò d’improvviso davanti al locale
alla piccola Ica un po’ dispiacque,ma poi si disse che il meglio ancora doveva
arrivare. Quando scesero dal motorino lui la prese per mano e la portò ad un
tavolo distante da tutti gli altri. Angelica ripeté mentalmente che doveva
essere rilassata e non far vedere che era nervosa. Ma la tensione si era ormai
impossessata di lei e non riusciva a mandarla via. Si sedette rinunciando al suo
esorcismo di inquietudine. Andrea si sedette davanti a lei,guardandola
dolcemente,sorridendo. Angelica abbozzò un sorriso,non le venne spontaneo. E
diventò una smorfia. Ordinarono una pizza. Angelica pregò che riuscisse
perlomeno a inforcare le posate. Invano. Andrea la guardava di sottecchi mentre
mangiava la sua pizza,trattenendo a malapena le risate. Alla fine decise di
intervenire. “Ti posso aiutare?” Angelica alzò gli occhi verso di lui,con uno
sguardo innocente. “Mi taglieresti la pizza?” Andrea la guardò,sorridendo
lievemente “Certo”. Angelica si sentiva un’imbranata,d’altronde tutti la
chiamavano “piccola imbranata” proprio per la sua caratteristica inconfondibile.
Però Andrea non sembrava annoiato da quel suo essere maldestra. Anzi,sembrava
piacergli. La Ica si augurò che fosse realmente così. Quando ebbe finito di
tagliare la pizza,Andrea le passò il piatto. “Eccoti!” “Grazie!” E finalmente
Angelica mangiò con più serenità quella pizza,come anche Andrea. Quando ebbero
finito il suo cavaliere le pagò la sua pizza e poi la guidò fuori dalla
pizzeria. “E ora dove vogliamo andare?” “Bah,non lo so…” “Che ne dici di andare
in gelateria?” “Ok,ma pago io il mio gelato,eh?” Andrea alzò le mani come per
arrendersi “Ok!Come vuoi!” Risalirono sul Beverly e arrivarono in un batter
d’occhio alla gelateria. Parcheggiarono il motorino non lontano da dove
sarebbero andati e,sempre mano nella mano,si diressero verso la gelateria molto
affollata. Presero il loro gelato e si sedettero su una panchina. “Allora,e
Luca?Mi sembra che ci sia un feeling “particolare” tra di voi…Non è così?”
*Feeling “particolare”?* “No…no…io Luca non lo sopporto,anzi…lo ammazzerei certe
volte…” Agitò le braccia in aria,facendo finire un po’ di gelato a panna sulla
punta del suo naso. “Uff…sempre ‘sti casini combino…” Cercò di prendere un
fazzoletto ma Andrea le fermò la mano,sorridendo “Lascia,faccio io…” Allungò il
suo dito sul suo naso,pulendolo. Ma i suoi occhi rimasero incollati a quelli di
Ica,che non poteva fare a meno di fissare i suoi,così grandi e rassicuranti.
Andrea si avvicinò,sempre di più,i loro nasi erano sempre più vicini. Angelica
penso in un attimo *Oddio…è arrivato il momento…Bel respiro…Ce la puoi
fare,Ica…”Andrea aprì leggermente la bocca,chiudendo gli occhi. Angelica lo
seguì,il suo naso le prudeva,fastidiosamente,lei cercava di non badarci.
Angelica,a pochi millimetri dal suo desiderio,esplose in un fragoroso starnuto,i
cui residui andarono tutti sul viso del povero Andrea,che rimase con la bocca
semiaperta e gli occhi chiusi. Angelica voleva sprofondare in un abisso senza
fine in quel momento,morire,e non farsi più vedere da nessuno. Aveva le lacrime
agli occhi ma decise di non piangere,di evitare almeno un’altra figura. Andrea
si pulì la faccia con un fazzolettino,ma poi le accarezzò la testa,sorridendo
ancora una volta. “Piccola imbranata,allora è vero…” E la strinse in un
abbraccio che non consolò molto la povera Angelica. “Ti riaccompagno a casa?”
“Sì,grazie…” Arrivarono dopo un po’ a casa della ragazza e,scesa dal
motorino,salutò velocemente il ragazzo e scappò via nella sua camera.
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Capitolo 8 *** Questa notte una lucciola illumina la mia finestra ***
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Questa notte una lucciola illumina la mia finestra
"Questa
notte una lucciola illumina la mia finestra
e dentro
un vecchio barattolo la conserverei
lui diceva
il segreto è ascoltare in silenzio
e dentro
il cuore di un fiore in citta' non fiorire mai?"
(Questa notte una lucciola?- Carmen
Consoli)
Anche quella le era
andata storta. Ma come era possibile?Le lucciole erano ancora lì,che giravano
tra le piante del suo balcone,allegramente. Angelica le guardò,desiderando
ardentemente di trasformarsi in quel momento in una lucciola,ma sapeva che era
inutile. Inutile come tutto quello che faceva,come la sua esistenza. Accese il
suo stereo,con il solito ellepi all’interno,mentre si cambiava. Diede un sguardo
all’orologio sulla libreria. Mezzanotte. Non aveva affatto sonno. Cosa avrebbe
fatto?Niente. Si alzò i capelli e chiuse un attimo gli occhi. Che figura. Che
rabbia. Decise che sarebbe andata a rinfrescarsi le idee sulla sdraio del
balcone. Prese il suo cellulare e si stese sulla sdraio. Chiuse gli occhi ma non
riusciva a dormire,così appoggiò semplicemente la testa delicatamente su un
cuscino. Voleva stare solo un po’ da sola,con se stessa. Quello stereo le dava
fastidio. Si alzò e diede una botta furiosa sul tasto di spegnimento. Non aveva
mai fatto una cosa simile. Era davvero arrabbiata. Serrò forte la mascella e
strinse i denti. Voleva piangere,quel groppo alla gola era sempre lì,non le dava
pace,ma non voleva farlo vincere. Andò a sedersi di nuovo sulla sdraio,guardando
le lucciole. Alcune sbattevano contro il vetro della finestra,altre
gironzolavano intorno al suo cellulare. Lo guardò. Una musichetta improvvisa
sconvolse il silenzio notturno che stava facendo appisolare anche la piccola
Ica. Un sms era appena arrivano sul suo cellulare. Era di Luca. Ad Angelica
venne il batticuore. Inspiegabilmente. “Ciao piccola. Km è andato il tuo app kn
Andrea?Sogni d’oro piccola!tv1kdb” E ora questo che voleva?Ci mancava solo
lui,pensò sbuffando Angelica. In quel momento le vennero in mente le parole di
Andrea…
“Allora,e Luca?Mi sembra che ci sia un feeling
“particolare” tra di voi…Non è così?”
Un feeling particolare…Beh,non poteva certo
negare che quando Luca le si avvicinava provava una strana sensazione…ma Luca
era il suo “nemico n. #1” dal primo anno di liceo,e non aveva mai pensato che
avesse potuto cambiare ruolo per lei…Erano come Harry Potter e Draco Malfoy…Non
ci sarebbe mai stato nemmeno un’amicizia…O forse sì...Angelica si sentiva
confusa;e,guardando le lucciole così felici volteggiare nella fresca aria
notturna,si scavò nel cuore e questo le diede la risposta. Sì,ora lo sapeva.
Chiuse gli occhi,per poi cadere in un profondo sonno stanco e felice.
“Angelica!Ma che ci fai
qui fuori?” Le palpebre di Angelica si sollevarono leggermente,ma furono subito
investite da un raggio di luce accecante che le costrinse a richiudersi di
nuovo. “Angelica!Sono le otto!Tra mezz’ora hai scuola!” Finalmente la bella
addormentata aprì gli occhi e si rese conto di essersi addormentata sulla
sdraio del balcone. Aveva tutte le ossa indolenzite per aver dormito in quella
posizione scomoda e si sentiva gelata:era gennaio. La madre era fuori in balcone
con lei. “Angelica,ti vuoi muovere?Ma perché ti sei addormentata qui fuori al
freddo sulla sdraio?Ma tu sei pazza…” Angelica non l’ascoltò e lasciò che quel
borbottio continuasse,senza prestare attenzione. Fece colazione e si vestì con
una velocità strabiliante e salì nell’auto del padre che la stava già aspettando
sotto casa da un bel po’. *Che fortuna* pensò *Stamattina piove,mi becco il
passaggio da papà!* Arrivò a scuola presto.
* * * *
Nell’ora di
latino,fortunatamente,la prof. decise di spiegare,così Angelica poté dare libero
sfogo ai pensieri che le tormentavano la testa dalla sera precedente. Ma oramai
questi erano diventati chiari come l’acqua. Lei sapeva per chi provava qualcosa
di speciale ed inspiegabilmente magico ed eccitante che la faceva sentire unica
al mondo. Senza alcun preavviso la campanella suonò segnando la fine della sua
sola ora di tranquillità della giornata. Avrebbe dovuto aspettare un altro
giorno per stare da sola con i suoi pensieri. Mise velocemente la sua roba nella
cartella,scese di fretta le scale,desiderosa più che mai di rivedere il suo
angelo. Scesa la lunga rampa di scale affollatissima come al solito,Angelica,col
fiatone,si guardò intorno alla disperata ricerca di…Lui!Eccolo!Era vicino alla
porta d’uscita,stava cercando qualcuno con lo sguardo. Angelica ebbe un moto di
gelosia. Ma quando i suoi occhi si posarono finalmente su Ica,lui si
rallegrò,subito ricomponendosi. Ica sorrise,scuotendo il capo. *E’ sempre lo
stesso…!!* Si avvicinò alla scala,da dove Angelica non si era mossa,ma nello
stesso momento arrivò anche l’altro ,quello per cui provava certamente
qualcosa,ma si era accorta solo ora che era solo attrazione fisica. Si
dirigevano entrambi verso Angelica,ignorandosi a vicenda . Di fronte alla loro
Ica. All’unisono. Il loro “Ciao Angelica!!” gli fece accorgere della presenza
dell’altro. Eccoli,l’Andrea e il Luca di Angelica. Avevano dei sorrisi
smaglianti,stupendi. Ma Angelica preferiva sempre lui. Si accorsero l’uno
dell’altro. Si guardarono. In cagnesco,come due nemici mortali. C’erano loro
due. E la dolce ragazza che aveva conquistato i loro cuori. Li stava
innocentemente a guardare. “Ciao!!”. Quel sorriso semplice che li aveva fatti
innamorare era davanti a loro.
“Ica!” Andrea la prese
per la mano. “Dai,andiamo,ti faccio fare un giro sul mio Beverly.”
“Che bello!”
“Ica,vieni,ti
accompagno a casa,facciamo due passi e chiacchieriamo un po’,invece…” Luca la
tirò verso di sé.
“Ehm…Facciamo
così:chiamo mio padre e mi faccio venire a prendere da lui,eh?”
I due,senza fare
troppe storie,Andrea più platealmente,Luca più segretamente,si arresero con
dispiacere.
Angelica,malignamente,ne era compiaciuta.
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Capitolo 9 *** Senza parole ***
Nuova pagina 1
Senza
parole
"?E
ho guardato dentro un�emozione
e ci
ho visto dentro un grande amore
e ho
capito perché
non si
comanda al cuore.
E va
bene così?
senza
parole?"
(Senza Parole �
Vasco Rossi)
Il
cellulare. La doccia. La piccola
imbranata.
Ica afferrò
velocemente un telo facendo uscire un braccio gocciolante dalla doccia,e lo legò
attorno a sé.
Il cellulare era
lì,sul lavandino,che squillava insistentemente,che aspettava. Ica poggiò il
piede a terra,scivolò:l’acqua. Cercò di aggrapparsi alla bottiglietta di shampoo
messa lì per caso,che scivolò con lei. Uno schianto e il suo didietro bagnato
andò a finire sulle mattonelle blu,bagnate,del suo bagno.
Il cellulare.
Ica,con l’osso sacro
in frantumi,rispose.
“Pronto?”Con le
lacrime agli occhi.
“Ica!”
“…Chi è?...”
“Come chi è??Sono
Andrea!!”
“Ah,Andrea…”
“Ma che hai?Stavi
piangendo?Che è successo?”
“No,no…Niente…’Mbè?Dimmi.”
“Stasera che fai?”
Ica si immaginava già
con il giaccio sull’osso sacro nel suo letto caldo ma “Niente…Perché?”
“Che ne dici di uscire
e andarci a fare un hot dog da “Planet Hot Dog”?”
“Ehm…” L’idea del
letto le sembrava ormai un miraggio,però poteva dire di no…
“Va bene…”
*No…Mi sono rovinata
con le mie stesse mani…*
“Allora facciamo
così,ti passo a prend-“
“Facciamo così:dove ci
vediamo?”
*Meglio non dare
preoccupazioni ai miei…*
“Ah…facciamo così…ci
vediamo vicino alla gelateria,ok?”
“Ehm…ok…facciamo alle
8 e mezza?”
“Ok,alle 8 e mezza.
Ciao!”
“Ciao!”
*Cacchio…un’altro
appuntamento con Andrea da sola…* Il cuore di Angelica non ne voleva sapere di
fermarsi,era troppo agitato,doveva sfogarsi a modo suo. Angelica si passò una
mano tra i capelli umidi e tornò fitto il suo dolore al fondoschiena,che non le
faceva pensare. Un momento di lucidità. Cosa avrebbe fatto,un altro appuntamento
con Andrea non l’avrebbe retto…Perché gli aveva detto di sì?!
Si fece forza e pensò
che tutto sarebbe andato liscio,almeno stavolta.
* * * *
La gelateria era
strapiena come non mai,con i soliti ragazzi che si coccolavano mentre i loro
gelati freddi si scioglievano al calore del loro amore. Angelica si guardava
intorno disperata,in cerca del suo “cavaliere”.
*E meno male che sono
le donne che si fanno aspettare…*
Angelica cominciò ad
avere dei dubbi…
Ecco l’inconfondibile
Beverly grigio metallizzato di Andrea che si faceva spazio tra la strada
affollatissima di automobili e persone,scansando auto in doppia fila e anziane
signore dalla testa dura che,imperterrite a tutto,camminavano in strada.
Angelica tirò un sospiro di sollievo. *Non ha avuto il coraggio di farmi
bidone…*
Andrea si diresse
velocemente verso Angelica. I vestiti erano orrendi come sempre,ma Angelica era
preparata stavolta.
La salutò con un bacio
veloce sulla guancia.
“Ciao Ica. Scusa per
il ritardo ma c’era traffico”
Angelica gli regalò un
sorriso. Teso.
“Andiamo?”
“Ok”
Fecero una lunga
passeggiata,anche perché per raggiungere la loro meta dovevano fare un bel po’
di strada.
Angelica si sentiva 1
po’ in imbarazzo,d’altronde per lei era sempre così quando era con Andrea…
“Perché stamattina non
sei venuta con me sul motorino?”
“Ehm…c’era anche
Luca…Sai,era…”
“Ma che te ne fregava
di Luca?!Non potevi venire con me?!”
Cominciava a farsi
egoista,ma se la guardava così…Con quegli occhi…Grandi…E luminosi…
Andrea si avvicinò
prepotente ad Angelica,prendendo il suo visino tondo tra le sue mani possenti.
Angelica lo
guardava,con gli occhi fermi.
Un faro improvviso
accecò violentemente gli occhi di Andrea,che cominciarono a lacrimare.
La lasciò.
Angelica sospirò. Non
sapeva per cosa. Di solito si dice che i sospiri si fanno se hai fatto qualcosa
di sbagliato,e te ne penti. Ma lei non lo sapeva. Continuava a non saperlo...
Ricominciarono la loro
maratona per arrivare al “Planet Hot Dog” e gustarsi qualcosa di buono da
mettere sotto i denti. La fame si faceva sentire.
Arrivati Andrea prese
un hot dog dalle dimensioni stratosferiche che colava mostarda e ketchup da
tutti i lati. Angelica si limitò ad un hamburger semplicissimo.
Andarono a sedersi ai
tavoli all’aperto. Quel giorno era particolarmente caldo.
Andrea cominciò ad
addentare il suo hot dog con violenza,come un leone che azzanna la sua gazzella
che ha conquistato dopo tanto faticare. Angelica cercava di non guardarlo.
Guardava più in là.
Più in là di Andrea.
Dell’apparenza.
Della bellezza fisica.
Della volgarità.
Angelica guardava
lui,che non sapendo come,era lì,dietro Andrea,al tavolo più in là.
Angelica non gli
scollava gli occhi di dosso.
E nemmeno lui.
Erano attratti senza
verso di allontanarsi.
I loro occhi si erano
incrociati,i loro iridi mescolati in un vortice di colori indefinibili e
bellissimi.
“Non lo mangi?”
Lui…
“No. Non ho fame.”
“Lo posso mangiare
io?”
“Fai pure.”
Andrea,con la bocca
tutta sporca di salse varie la guardava come i bambini del Terzo Mondo guardano
i missionari che danno loro da mangiare.
“Scusa vado in bagno”
“Fai pure”
Angelica si alzò per
sempre da quel posto,quello di fronte ad Andrea.
Si diresse verso il
bagno. Si fermo all’entrata di questo.
Una persona più in là
si alzò dal suo tavolo,e la seguì.
Nessuno si accorse di
loro.
Nessuno si era mai
accorto di loro.
Angelica si specchiò
in quel bagno passeggero,la sua immagine veniva riflessa insieme a quella di
lui,alle sue spalle. Che la guardava.
Angelica si girò.
Lo guardò. Per
l’ultima volta.
Si aggrappò alle sue
possenti spalle e le sue mani arrivarono lì,sulla nuca,mentre lui posava
delicatamente le sue labbra morbide su quelle di Angelica. Un bacio. Pieno di
passione. Di parole non dette. Di affetto non dimostrato. Di tanti anni passati
a trascurasi quando il loro solo desiderio era quello di incontrarsi così,in uno
scambio di emozioni,breve e intenso.
La porta si aprì
all’improvviso,ma si richiuse velocemente. Nessuno dei due ci badò. Non era così
importante da interromperli.
Nessuno li avrebbe mai
più interrotti. Per niente al mondo.
Angelica voleva non
muoversi più da lì. Ma sapeva che era impossibile. Purtroppo.
Si allontanarono
lentamente,come per non perdere una la sostanza dell’altro,la sostanza di cui
erano fatti,che per qualche secondo era diventata comune.
Angelica lo guardava,e
i suoi occhi erano lì,a fissarla,a dirle che non l’avrebbero lasciata mai.
Tutto così. Senza
parole.
Luca la strinse
forte,e non la lasciò più.
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