Tutto può succedere(il CD di Angelica)

di Roxie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Titolo ***
Capitolo 2: *** Presentazione ***
Capitolo 3: *** Dediche ***
Capitolo 4: *** Welcome to my life ***
Capitolo 5: *** Confusa e felice ***
Capitolo 6: *** Tutto può succedere ***
Capitolo 7: *** Baciami,stupido ***
Capitolo 8: *** Questa notte una lucciola illumina la mia finestra ***
Capitolo 9: *** Senza parole ***



Capitolo 1
*** Titolo ***


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Tutto può succedere

                                                       (Il CD di Angelica)

 

 

 

 

 

 

 

                                                         

                       

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Capitolo 2
*** Presentazione ***


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Presentazione

 

Angelica:una ragazza non come le altre. Una ragazza che,in questa società,ci è capitata per sbaglio. Sensibile,semplice,senza gli occhi in superficie. I suoi occhi sono ben attenti,attenti a tutto.

E la sua mente è un qualcosa che non conosce limiti e momenti per fermarsi. Una ragazza che trova difficoltà ad inserirsi nel mondo scombussolato e caotico dei ragazzi del suo tempo,poco attenti all’aspetto interiore delle cose e con molta facilità a perdersi nella materialità,nell’apparenza e molte volte,nella volgarità che viene spesso confusa con la bellezza.

Questa è anche la storia di due ragazzi che con i loro caratteri particolari e completamente diversi, sono complementari,sono fatti per stare insieme.

Una storia che rispecchia l’animo e i pensieri di tutte quelle ragazze che ,come Angelica,si sentono sopraffatte e superate da altre che,in realtà,valgono ben poco.

Ragazze che,non sapendolo,con la loro forza interiore e il loro intuito,potrebbero essere la salvezza per altri. E si rinchiudono in se stesse.

Io sono una di quelle. E questa breve storia mi ha aiutato a capire che ognuno è speciale a modo suo, è unico e irripetibile,e non bisogna desiderare di essere altri,perché non ci sarà mai una persona più speciale di quello che si è,e che,alla fine,sono solo poche le persone che contano davvero.

E che i ragazzi non sono tutti uguali.

                             

 

 

 

 

  Roxie

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Capitolo 3
*** Dediche ***


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Alle mie due grandi amiche

Mina e Elena.

Ai miei genitori.

E al mio angelo,

che mi protegge sempre,

anche se non lo vedo,

con i  suoi occhi stupendi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Welcome to my life ***


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Welcome to my life

"Do you ever feel like breaking down?

Do you ever feel out of place?

Like somehow you just don't belong and no one understands you
Do you ever wanna run away?
Do you lock yourself in your room with the radio on turned up so loud so that no one hears you screaming?...
"

                                                                        (Welcome to my life-Simple Plan)

Angelica era lì,sul suo soffice letto,rannicchiata tra lo schienale del letto e l’armadio,con le lacrime che le colavano silenziose sul viso, la radio a tutto volume che leggeva il CD nuovo della ragazza,lo sguardo perso nel vuoto,il viso contratto in una smorfia di rabbia e tristezza,a ripensare a quella sera…

*Angelica,in discopub,guardava il ragazzo dei suoi sogni. Con gli occhi fissi su di lui,lo vedeva muoversi a tempo di musica,perfetto con il suo fisico scolpito,mentre si divertiva con i suoi amici. Per un attimo lui si ferma,si accorge di essere osservato,anche Angelica si accorge di essere stata scoperta si ricompone,facendo finta di niente,mentre cerca di impugnare forchetta e coltello che però le scivolano continuamente dalle mani sudate dal nervosismo. Ci rinuncia. Prende la pizza con le mani. Andrea,che intanto era arrivato al tavolo semideserto,la guarda divertita,mentre osservava curioso le azioni della dolce imbranata. Poi si sporge verso di lei. “Hey,piccola imbranata,che fai?” “Cerco di mangiare una pizza!!” “Vedo…!!E vedo anche che ti è un po’ difficile…!!Che ne dici di lasciar perdere e di andare a ballare?” “Ehm…veramente non so…Lotto un po’ con la pizza per ora…” “E dai,lascia stare la pizza!!Non è il tuo campo!!Vediamo come te la cavi con il ballo” Angelica si arrende,sospirando acconsente “E va bene!Ma sappi che è la mia prima volta!!” I due ballano,lei è un po’ fredda,lui più sciolto,all’improvviso si avvicina ad Angelica,la stringe a sé,passandole un braccio attorno alla vita,e continuano a ballare. Angelica si sente imbarazzata,ma piano piano si abbandona al ritmo incalzante della musica dance,lasciandosi guidare da Andrea. Si sente spingere violentemente da qualcuno alle sue spalle,arriva una ragazza,Benedetta. “Fatti in là,piccola imbranata…” Le dice con un’aria acida,poi si rivolge ad Andrea “Ciao,bel maschiaccio!!” E cominciano a ballare. Angelica rimane lì,in mezzo alla pista,a guardare Benedetta che le ha fregato il ragazzo,a lasciarsi sballottare dai ragazzi che si divertono in pista. E la vorrebbe spingere,picchiare,ma non ha il fegato di fare una cosa del genere. Va a sedersi,davanti alla sua pizza. D’altronde per lei era sempre stato così,essere esclusa da quel mondo,a cui non aveva mai avuto un approccio vero e proprio. Finita la canzone lei si era finalmente gustata la sua pizza e i due,Andrea e Benedetta,si vanno a sedere di fronte a lei. Benedetta era perfida,e sapeva come farla stare male. “Angelica,allora?Chi è il tuo “lui” stasera?” La piccola imbranata la fulmina con uno sguardo omicida. “Nessuno.” Benedetta era stata cattiva a farle quella domanda,anche se conosceva la risposta. “Uh,peccato…Io il mio “lui” l’ho affianco,vero bellissimo?” Benedetta si gira verso Andrea e si cimenta in un bacio superappassionato,assicurandosi che Angelica la guardasse. Angelica si sentiva presa in giro. Si alzò. “Vado,ci si sente lunedì raga…Ciao!”

“Ciao!!”

*Che str....* Pensa Angelica mentre s’incamminava verso casa. Aperta la porta d’ingresso,si diresse veloce nella sua camera,salendo gli scalini a due a due. La sua casa era silenziosa. Tutti stavano già dormendo,protetti dai loro sogni. Apre la porta della sua stanza. Si getta sul letto in lacrime e si addormenta così.*

Il CD trasmetteva ancora a tutta la casa la sua musica,mentre Angelica cercava di asciugare le sue lacrime,che scorrevano ancora sul suo viso senza alcun controllo. La piccola imbranata si alzò dal suo letto rosa e azzurro,aveva addosso il suo pigiama morbido,bianco. Si diresse verso la cucina,al frigo,per tappare il buco che si era aperto nel suo stomaco. Si prese uno yogurt,anche se sarebbe servito a poco. Cos’aveva che non andava?Lei si vedeva come le altre,ma i ragazzi non le davano molta importanza…Forse era un po’ troppo timida,non le veniva di parlare con la gente che non conosceva,sembrava una persona antipatica ed arrogante ma la gente che la conosceva bene le assicurava che era simpaticissima e davvero dolce. Peccato che se ne accorgevano solo le persone sbagliate…Lo yogurt era finito. Angelica guardò il vasetto. Vuoto. Come la sua anima,e il suo stomaco! Decise di aspettare la madre che sicuramente le avrebbe cucinato qualcosa di più succulento. Invece la sua frenetica mente era in continuo movimento. Le idee circolavano senza ostacoli,erano quelle che le permettevano di scrivere romanzi fantastici,in cui si divertiva ad essere la protagonista. Dove tutti i ragazzi più carini la corteggiavano e lei si sentiva la più bella del pianeta. Nella realtà non era così. Andrea,il ragazzo che le piaceva tanto,a malapena le rivolgeva uno sguardo. Quella sera in discoteca le aveva solo fatto pena. Quella Benedetta!!Era stata la sua migliore amica alle medie ma alle superiori era diventata una spietata “macchina del sesso”. Da allora erano diventate atroci nemiche. Si era quasi fatta tutti i ragazzi della scuola,belli o brutti. In quel modo si sentiva imbattibile. Le mancavano solo Luca, e Andrea,che era anche un po’ idiota. La sua intelligenza non era certo spiccata ma,ragazzi,che fisico!Un corpo perfettamente scolpito,capelli biondi tirati su e occhi verdi,grandi come fari. Quanto avrebbe voluto stare con lui. Ma c’era la solita Benedetta che era sempre pronta a metterle il bastone tra le ruote. Quando Angelica parlava di lui alla sua migliore amica Dalila,felicemente fidanzata da cinque anni con il ragazzo giusto,lei le diceva che Andrea non faceva per lei.“Ica,dai!Quell’Andrea è un perfetto idiota,per te ci vuole un ragazzo che perlomeno ragioni come un essere umano e non come un pesciolino rosso!!” “Ma a me piace Dali!!” “Ancora?Guardati intorno,ce ne saranno di più belli!!” Era inutile parlare con lei,non sarebbe mai riuscita a capire. Era domenica,non aveva ancora fatto i compiti,si doveva sbrigare. Non poteva nemmeno uscire,non avrebbe finito in tempo. Perciò si mise all’opera e cominciò con biologia.

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Capitolo 5
*** Confusa e felice ***


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Confusa e felice

"..Vorrei tentare,vorrei offrirti le mie mani,

   vorrei tentare,vorrei difendere questo momento,

  io vorrei tentare ancora,vorrei difendere questo momento,

  e penso di sentirmi confusa e felice?"

                                                   (Confusa e felice - Carmen Consoli)

 

La lezione di storia quella mattina era “stranamente” noiosa e la professoressa,che si accorgeva della disattenzione dei ragazzi,faceva domande ai poveri alunni,quasi come se fossero sotto tortura. Imperterrita, continuava a stuzzicare Angelica,che era nel suo mondo dei sogni,col suo Andrea,ma l’anziana signora capì che sarebbe stata una guerra persa in partenza,perciò lasciò la fantasticatrice nel suo “Iperuranio”. Finalmente la campanella suonò,salvando molti studenti del liceo scientifico “Miranda” da una probabilissima interrogazione. Angelica prese i suoi libri e li mise distrattamente nel suo Seven vecchio modello. Scendendo le scale i ragazzi si salutavano,dandosi amichevoli pacche sulle spalle,raccontando quello che era successo quella mattina. Angelica scorse Dalila che chiacchierava della sua interrogazione di scienze con alcune ragazze della sua classe. “Oddio ragazze non sapevo assolutamente niente!!Grazie mille per i suggerimenti Rosaria!Sei stata un angelo!Al prossimo compito di scienze se hai bisogno di qualcosa…” “Come vorresti aiutarla tu in scienze?Rosaria ti conviene studiare per il prossimo compito di scienze, io non conterei mai su di lei…!!” “Ciao, piccola imbranata!”Le fa Dalila,stuzzicando l’amica “Stupida!” le risponde la ragazza,dandole una pizza sulla nuca. Angelica salutò tutte le ragazze di quel gruppetto, poi le due amiche si diressero verso i loro amici. “Ciao ragazzi!” Dalila subito si fa spazio,appoggiando le sue braccia sulle spalle di alcuni ragazzi. Angelica rimane in disparte. Francesco la chiama “Ica!Vieni qui,ti devo da’ ‘na cosa!” Angelica arriva dal moro in fretta,curiosa. “Questo è l’invito per la mia festa di stasera. Mi raccomando vieni!” “Non preoccuparti,ci sarò!” “Ehi!Piccola imbranata!”Angelica storce la bocca. Luca,un ragazzo alto,fisico perfetto,capelli neri e occhi azzurri. Un viso angelico,che nascondeva la sua vera natura di rompi. Il suo bisogno primario:sfottere la piccola bionda dai profondi occhi castani. Arrivò,piantandosi davanti Angelica,con il solito ghigno sulla sua bocca. “Piccola imbranata!Come va?” “Non ti interessa.” “Stasera vieni alla festa alla festa” “Sì. Ma credo che a te non possa importare più di tanto” Luca si avvicina lentamente ad Angelica,la guarda intensamente,lei è catturata da quegli occhi azzurri,non riesce a voltare gli occhi,mentre Luca si avvicina pericolosamente a lei,alza una mano,avvicina le sue labbra al suo orecchio,sussurrandole dolcemente “Beh questa è tutta da vedere,un pensierino l’avevo fatto,piccola imbranata” La sua mano scivola piano sul  viso di Angelica,come seta, Angelica chiude gli occhi lasciandosi sopraffare da Luca,poi si ricordò chi fosse davvero quel ragazzo e,afferrando il polso di lui,lo spinse lontano. “Non azzardarti più a mettermi le mani addosso!!” “Beh,se non sbaglio per un po’ ci sei stata” le dice lui,alzando il sopracciglio maliziosamente. Lei,seccata da quell’impertinenza,sbuffò nervosamente e andò via. *Beh* pensò *In fondo Luca non è male,è stato così dolce prima,che occhi…Beh,chissà,stasera forse…Ma che pensi?!Ica,ritorna in te!!Luca è il ragazzo più odioso della terra. Non ti faresti baciare da lui nemmeno per…per…per niente!!Andrea e solo Andrea potrà baciarti!Lui dovrà essere il tuo primo ragazzo* Però la biondina quella sera andò alla festa spinta da un solo desiderio. Incontrare quel ragazzo speciale,ancora troppo difficile da capire.

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Capitolo 6
*** Tutto può succedere ***


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Tutto può succedere

"?tutto può succedere,su questo non ci piove,

    nessuno può sapere come quando cosa dove.."

                                                                 (Tutto può succedere - Jovanotti)

 

Angelica quella sera era perfetta,vestita con una minigonna svasata nera,un top con una scollatura che lasciava molto spazio alla fantasia,sebbene molto ampia,e degli stivali. I capelli erano perfettamente lisci,scendevano delicati sulle sue spalle scoperte. Arrivò alla festa insieme alla sua inseparabile amica Dalila,che quella sera aveva avuto l’opportunità di portare il suo ragazzo Paolo. Angelica quella sera se voleva evitare di mantenere la candela doveva trovarsi qualcosa di meglio da fare. Magari Luca…Quel pensiero non le dava pace,sempre lì che ronzava nella sua testolina. Decise di non pensarci più,entrando in casa di Francesco,salutandolo,porgendogli il regalo e andando a salutare tutti nell’altra stanza. C’era anche Luca. Lo salutò, disinteressata. Subito si posizionò su una comoda poltrona,guardando cosa facevano gli altri. Erano pochi,una quindicina,e quasi tutti avevano trovato qualcosa da fare. Un gruppo di sue amiche stava torturando due poveri ragazzi,che avrebbero voluto volar via da lì. C’erano varie coppiette sedute su un divano e il festeggiato che parlava scherzoso con gli altri. Solo lei non si divertiva. Era da sola. Dalila poi la chiamò “Ica!!Vieni qui dai!!Ci stiamo divertendo!!” “Ok!Di che si parla?”Così,passò un po’ di tempo. Dopo un po’ Angelica si ritrovò di nuovo all’esterno della cerchia di amici. Si andò a riposizionare sulla sua poltrona. Con le braccia incrociate,pensava a come avrebbe potuto continuare il suo nuovo romanzo. “Ehi piccola imbranata!” Ancora lui. “Che fai tutta sola?” le dice Luca,sedendosi affianco a lei su quella poltrona spaziosa. “Niente,vedi?” “Non essere così scontrosa,piccola,sennò comincerò a chiamarti “acidella”…” Passandole un braccio sulle spalle, Luca si avvicina ancora di più al suo orecchio. “Ehi Ica,andiamo di sopra?” dice con un sorriso furbo. “Ma che,sei fuori?Fatti in là!”Angelica leva il braccio del ragazzo dalle sue spalle,che l’aveva fatta irrigidire ancora di più. Luca le sorride,ma viene ricambiato solo da una gelida occhiata. Si avvicina di nuovo ad Angelica e,passando la punta del naso contro il suo collo le sussurra “Mmmmh.. piccolina…”Un brivido percorre violento la schiena della bionda,confusa su cosa fare. Quel ragazzo l’aveva fatta partire di testa ma…Rimaneva il solito antipatico!Intanto si faceva sfiorare delicatamente il collo da quel bel naso all’in su…Tutt’un tratto appoggiò la mano sulla spalla di lui ,ma per allontanarlo. Aveva pensato troppo,e la testa le diceva di no... Ma quanto le piaceva!!Luca la guardò,abbozzò un sorriso e andò. Angelica rimane lì,a guardarlo,e ad assistere alla guerra tra il suo cuore e la sua mente. Era successa una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere. Era cotta di Luca.

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Capitolo 7
*** Baciami,stupido ***


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Baciami stupido

"Baciami stupido, baciami
  Lei me lo dice guardandomi
 Io sono qui, pallido e inutile
Baciami stupido, baciami?"

                                                                  (Baciami stupido - Biagio Antonacci)

Angelica entrò nell’auto del padre, con i pensieri confusi. “Ciao!” “Ciao pa’…” “Divertita?” “Sì…” “Tutto a posto?” “Sì sì…” “Chicca,ma stai bene?” “Pa’,mi rompe di parlare,è tardi,ho sonno,andiamo a casa,dai…”Il padre si ammutolì all’istante. Angelica odiava essere chiamata “Chicca”. I suoi genitori la chiamavano così quando era ancora una bambina,ma ora aveva 16 anni,non sopportava quel nome. Arrivata a casa accese il solito stereo,col solito CD. Le canzoni erano tristi,poi romantiche,poi allegre,poi ancora tristi,un po’ come l’umore della ragazza in quel trascorrere di 60 minuti di singoli. E lei pensava,pensava a tutto.

 

                                                            *   *   *   *

La mattina a scuola passò in fretta,stranamente. Mentre Angelica tornava a casa Andrea la fermò. “Hey piccolina!!” Angelica si ricompose,si aggiustò i capelli in tempo record e con un bel sorriso disse “Oi!Ciao Andrea!” “Ciao!Che ne dici se ti do un passaggio a casa col motorino?” “Ma certo!!” Quel Beverly aspettava solo lei!!Pregò che il padre non la beccasse per la strada. Su un motorino,senza casco e con un ragazzo che non aveva mai visto. *Oddio!!* pensò Angelica e decise di eliminare quella tremenda possibilità dalla testa,anche perché Andrea stava parlando “Senti Ica,stasera hai da fare qualcosa?” Angelica aveva intuito le intenzioni del ragazzo ma preferiva non farsi film per il momento “Oh…Ehm…no…no…perché?” chiese speranzosa,mentre si aggrappava meglio alla vita del ragazzo che accelerava progressivamente. “Perché?Eh,perché…volevo dirti:volessi uscire con me?” Angelica,chiuse gli occhi,cercando di ignorare quell’orribile errore. *Angelica preparati al peggio* si disse *Se uscirai con lui sappi che un “andressimo” o un “dicere” non te lo leverà nessuno!!* “Ehm…vorresti semmai…”disse sorridendo,cercando di non sembrare troppo saputella “Comunque ok!A che ora?” “Facciamo che alle otto ti passo a prendere a casa tua?” “Va bene!!Allora ti aspetto!” Andrea era giunto a destinazione,e la piccola Ica scese dal motorino,assicurandosi che nessuna dei suoi la vedesse. Campo libero. “Ciao Andrea!!” “Ciao!!Allora a stasera!!” Andrea rimise in moto e si allontanò sempre di più dalla casa della ragazza. Angelica guardò il cielo invocando chiarimenti “Dio,ma è vero?Dimmelo te!!” Si aggiustò lo zaino sulle spalle e s’incamminò verso l’uscio di casa. Il suo stomaco cominciò il suo usuale monologo di mezzogiorno. *Chissà mammina mia oggi che cosa ha cucinato…”La piccola Ica entrò tutta felice e saltellando,mentre un gradevolissimo odore di pasta al forno raggiungeva il suo naso,deliziandolo. Angelica avrebbe potuto toccare il cielo con un dito,anzi ci si sarebbe potuta fare un bagno!!Si cambiò in fretta per andare a mangiare,per poi posizionarsi sulla sua solita sedia di fronte la TV,per mangiare quella delizia insieme alla sua famiglia.

                                                   *     *     *     *

Ecco arrivate le otto,con il cielo illuminato da tante lucciole,che svolazzavano intorno ai cespugli del curato giardino di Angelica,quasi come se fossero stelle vivaci scese sulla Terra con tanta voglia di giocare. La piccola imbranata era lì,che aspettava,bella come non mai,il suo “principe azzurro” che sarebbe arrivato su un Beverly grigio metallizzato. *Ma non doveva essere un cavallo bianco?* Un sorriso si fece spazio sul viso di Ica,che smorzò la sua tensione. Il suo prima appuntamento. Non ci credeva. Un clacson di moto ruppe improvvisamente il silenzio di quel quartiere e fece sobbalzare anche la povera imbranata. Andrea si era proprio conciato:camicia bianca strettissima sbottonata che lasciava intravedere tranquillamente tutti i muscoli lavorati di quel ragazzo(che piacevano non poco ad Angelica) e un jeans attillato con le Puma Jamaica ai piedi. Angelica non aveva mai visto un tipo che ad un appuntamento si vestiva in quel modo,ma forse per lui era normale…Fatto sta che Angelica trattenne le risate a stento,ma fortunatamente lui non si accorse di niente. “Ciao!!” Andrea si fermò sul vialetto del giardino,scendendo dal suo “cavallo”,mentre le andava incontro per salutarla. “Ciao.” Angelica voleva dire qualcosa ma per la testa non le passava niente di decente da far uscire fuori. Ci pensò Andrea “Sei davvero carina stasera” Angelica arrossì violentemente bisbigliando un “Grazie” e sperando che il buio nascondesse il colore del suo viso. “Beh,che c’è da vergognarsi?Essere carine non è da molte…” Aveva visto tutto. *Grazie notte…* pensò Angelica in un fugace momento,mentre seguiva il suo accompagnatore che nel frattempo si era voltato,dirigendosi verso il suo motorino. “Comunque è meglio se andiamo,i tuoi genitori sono un po’ troppo apprensivi…”Angelica non capì ma lasciò perdere…

                                                    *    *    *    *

“Dai,ma l’hai visto?Ma come si veste?La mia bambina…” “Dai,Chiara,entra,lasciali stare…poveri ragazzi…” “Ma come faccio a stare sicura io se mia figlia esce con uno così…sembra un incrocio tra una maschera di Carnevale e una foto porno…” La madre di Angelica,Chiara,era sul balcone della sua camera da letto e,mentre si nascondeva tra le piante rigogliose del marito,aveva osservato tutto. “Guardalo…Povera Angelica,l’avrà costretta,quella povera ragazza…” Il marito la guardava,sospirando.

                                                    *    *    *    *

Sul motorino,navigando tra le strade della città. “Allora andiamo in pizzeria?” “OK!” “Che ne dici di “A modo mio”?” “Perfetto,ci manco da molto” Angelica si stringeva ad Andrea che per quei pochi istanti era solo suo. Niente Benedetta. Finalmente. E mentre quegli stupendi dieci minuti scorrevano veloci,Angelica non poteva pensare ad altro che a quel momento. Quando la moto si fermò d’improvviso davanti al locale alla piccola Ica un po’ dispiacque,ma poi si disse che il meglio ancora doveva arrivare. Quando scesero dal motorino lui la prese per mano e la portò ad un tavolo distante da tutti gli altri. Angelica ripeté mentalmente che doveva essere rilassata e non far vedere che era nervosa. Ma la tensione si era ormai impossessata di lei e non riusciva a mandarla via. Si sedette rinunciando al suo esorcismo di inquietudine. Andrea si sedette davanti a lei,guardandola dolcemente,sorridendo. Angelica abbozzò un sorriso,non le venne spontaneo. E diventò una smorfia. Ordinarono una pizza. Angelica pregò che riuscisse perlomeno a inforcare le posate. Invano. Andrea la guardava di sottecchi mentre mangiava la sua pizza,trattenendo a malapena le risate. Alla fine decise di intervenire. “Ti posso aiutare?” Angelica alzò gli occhi verso di lui,con uno sguardo innocente. “Mi taglieresti la pizza?” Andrea la guardò,sorridendo lievemente “Certo”. Angelica si sentiva un’imbranata,d’altronde tutti la chiamavano “piccola imbranata” proprio per la sua caratteristica inconfondibile. Però Andrea non sembrava annoiato da quel suo essere maldestra. Anzi,sembrava piacergli. La Ica si augurò che fosse realmente così. Quando ebbe finito di tagliare la pizza,Andrea le passò il piatto. “Eccoti!” “Grazie!” E finalmente Angelica mangiò con più serenità quella pizza,come anche Andrea. Quando ebbero finito il suo cavaliere le pagò la sua pizza e poi la guidò fuori dalla pizzeria. “E ora dove vogliamo andare?” “Bah,non lo so…” “Che ne dici di andare in gelateria?” “Ok,ma pago io il mio gelato,eh?” Andrea alzò le mani come per arrendersi “Ok!Come vuoi!” Risalirono sul Beverly e arrivarono in un batter d’occhio alla gelateria. Parcheggiarono il motorino non lontano da dove sarebbero andati e,sempre mano nella mano,si diressero verso la gelateria molto affollata. Presero il loro gelato e si sedettero su una panchina. “Allora,e Luca?Mi sembra che ci sia un feeling “particolare” tra di voi…Non è così?” *Feeling “particolare”?* “No…no…io Luca non lo sopporto,anzi…lo ammazzerei certe volte…” Agitò le braccia in aria,facendo finire un po’ di gelato a panna sulla punta del suo naso. “Uff…sempre ‘sti casini combino…” Cercò di prendere un fazzoletto ma Andrea le fermò la mano,sorridendo “Lascia,faccio io…” Allungò il suo dito sul suo naso,pulendolo. Ma i suoi occhi rimasero incollati a quelli di Ica,che non poteva fare a meno di fissare i suoi,così grandi e rassicuranti. Andrea si avvicinò,sempre di più,i loro nasi erano sempre più vicini. Angelica penso in un attimo *Oddio…è arrivato il momento…Bel respiro…Ce la puoi fare,Ica…”Andrea aprì leggermente la bocca,chiudendo gli occhi. Angelica lo seguì,il suo naso le prudeva,fastidiosamente,lei cercava di non badarci. Angelica,a pochi millimetri dal suo desiderio,esplose in un fragoroso starnuto,i cui residui andarono tutti sul viso del povero Andrea,che rimase con la bocca semiaperta e gli occhi chiusi. Angelica voleva sprofondare in un abisso senza fine in quel momento,morire,e non farsi più vedere da nessuno. Aveva le lacrime agli occhi ma decise di non piangere,di evitare almeno un’altra figura. Andrea si pulì la faccia con un fazzolettino,ma poi le accarezzò la testa,sorridendo ancora una volta. “Piccola imbranata,allora è vero…” E la strinse in un abbraccio che non consolò molto la povera Angelica. “Ti riaccompagno a casa?” “Sì,grazie…” Arrivarono dopo un po’ a casa della ragazza e,scesa dal motorino,salutò velocemente il ragazzo e scappò via nella sua camera.

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Capitolo 8
*** Questa notte una lucciola illumina la mia finestra ***


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Questa notte una lucciola illumina la mia finestra

"Questa notte una lucciola illumina la mia finestra

e dentro un vecchio barattolo la conserverei

lui diceva il segreto è ascoltare in silenzio

e dentro il cuore di un fiore in citta' non fiorire mai?"

                                          (Questa notte una lucciola?- Carmen Consoli)

 

Anche quella le era andata storta. Ma come era possibile?Le lucciole erano ancora lì,che giravano tra le piante del suo balcone,allegramente. Angelica le guardò,desiderando ardentemente di trasformarsi in quel momento in una lucciola,ma sapeva che era inutile. Inutile come tutto quello che faceva,come la sua esistenza. Accese il suo stereo,con il solito ellepi all’interno,mentre si cambiava. Diede un sguardo all’orologio sulla libreria. Mezzanotte. Non aveva affatto sonno. Cosa avrebbe fatto?Niente. Si alzò i capelli e chiuse un attimo gli occhi. Che figura. Che rabbia. Decise che sarebbe andata a rinfrescarsi le idee sulla sdraio del balcone. Prese il suo cellulare e si stese sulla sdraio. Chiuse gli occhi ma non riusciva a dormire,così appoggiò semplicemente la testa delicatamente su un cuscino. Voleva stare solo un po’ da sola,con se stessa. Quello stereo le dava fastidio. Si alzò e diede una botta furiosa sul tasto di spegnimento. Non aveva mai fatto una cosa simile. Era davvero arrabbiata. Serrò forte la mascella e strinse i denti. Voleva piangere,quel groppo alla gola era sempre lì,non le dava pace,ma non voleva farlo vincere. Andò a sedersi di nuovo sulla sdraio,guardando le lucciole. Alcune sbattevano contro il vetro della finestra,altre gironzolavano intorno al suo cellulare. Lo guardò. Una musichetta improvvisa sconvolse il silenzio notturno che stava facendo appisolare anche la piccola Ica. Un sms era appena arrivano sul suo cellulare. Era di Luca. Ad Angelica venne il batticuore. Inspiegabilmente. “Ciao piccola. Km è andato il tuo app kn Andrea?Sogni d’oro piccola!tv1kdb” E ora questo che voleva?Ci mancava solo lui,pensò sbuffando Angelica. In quel momento le vennero in mente le parole di Andrea…

 

“Allora,e Luca?Mi sembra che ci sia un feeling “particolare” tra di voi…Non è così?”

 

Un feeling particolare…Beh,non poteva certo negare che quando Luca le si avvicinava provava una strana sensazione…ma Luca era il suo “nemico n. #1” dal primo anno di liceo,e non aveva mai pensato che avesse potuto cambiare ruolo per lei…Erano come Harry Potter e Draco Malfoy…Non ci sarebbe mai stato nemmeno un’amicizia…O forse sì...Angelica si sentiva confusa;e,guardando le lucciole così felici volteggiare nella fresca aria notturna,si scavò nel cuore e questo le diede la risposta. Sì,ora lo sapeva. Chiuse gli occhi,per poi cadere in un profondo sonno stanco e felice.

 

“Angelica!Ma che ci fai qui fuori?” Le palpebre di Angelica si sollevarono leggermente,ma furono subito investite da un raggio di luce accecante che le costrinse a richiudersi di nuovo. “Angelica!Sono le otto!Tra mezz’ora hai scuola!” Finalmente la bella addormentata aprì gli occhi e si rese conto  di essersi addormentata sulla sdraio del balcone. Aveva tutte le ossa indolenzite per aver dormito in quella posizione scomoda e si sentiva gelata:era gennaio. La madre era fuori in balcone con lei. “Angelica,ti vuoi muovere?Ma perché ti sei addormentata qui fuori al freddo sulla sdraio?Ma tu sei pazza…” Angelica non l’ascoltò e lasciò che quel borbottio continuasse,senza prestare attenzione. Fece colazione e si vestì con una velocità strabiliante e salì nell’auto del padre che la stava già aspettando sotto casa da un bel po’. *Che fortuna* pensò *Stamattina piove,mi becco il passaggio da papà!* Arrivò a scuola presto.

                                                        *    *    *    *

 

Nell’ora di latino,fortunatamente,la prof. decise di spiegare,così Angelica poté dare libero sfogo ai pensieri che le tormentavano la testa dalla sera precedente. Ma oramai questi erano diventati chiari come l’acqua. Lei sapeva per chi provava qualcosa di speciale ed inspiegabilmente magico ed eccitante che la faceva sentire unica al mondo. Senza alcun preavviso la campanella suonò segnando la fine della sua sola ora di tranquillità della giornata. Avrebbe dovuto aspettare un altro giorno per stare da sola con i suoi pensieri. Mise velocemente la sua roba nella cartella,scese di fretta le scale,desiderosa più che mai di rivedere il suo angelo. Scesa la lunga rampa di scale affollatissima come al solito,Angelica,col fiatone,si guardò intorno alla disperata ricerca di…Lui!Eccolo!Era vicino alla porta d’uscita,stava cercando qualcuno con lo sguardo. Angelica ebbe un moto di gelosia. Ma quando i suoi occhi si posarono finalmente su Ica,lui si rallegrò,subito ricomponendosi. Ica sorrise,scuotendo il capo. *E’ sempre lo stesso…!!* Si avvicinò alla scala,da dove Angelica non si era mossa,ma nello stesso momento arrivò anche l’altro ,quello per cui provava certamente qualcosa,ma si era accorta solo ora che era solo attrazione fisica. Si dirigevano entrambi verso Angelica,ignorandosi a vicenda . Di fronte alla loro Ica. All’unisono. Il loro “Ciao Angelica!!” gli fece accorgere della presenza dell’altro. Eccoli,l’Andrea e il Luca di Angelica. Avevano dei sorrisi smaglianti,stupendi. Ma Angelica preferiva sempre lui. Si accorsero l’uno dell’altro. Si guardarono. In cagnesco,come due nemici mortali. C’erano loro due. E la dolce ragazza che aveva conquistato i loro cuori. Li stava innocentemente a guardare. “Ciao!!”. Quel sorriso semplice che li aveva fatti innamorare era davanti a loro.

“Ica!” Andrea la prese per la mano. “Dai,andiamo,ti faccio fare un giro sul mio Beverly.”

“Che bello!”

“Ica,vieni,ti accompagno a casa,facciamo due passi e chiacchieriamo un po’,invece…” Luca la tirò verso di sé.

“Ehm…Facciamo così:chiamo mio padre e mi faccio venire a prendere da lui,eh?”

I due,senza fare troppe storie,Andrea più platealmente,Luca più segretamente,si arresero con dispiacere.

Angelica,malignamente,ne era compiaciuta.

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Capitolo 9
*** Senza parole ***


Nuova pagina 1

Senza parole

"?E ho guardato dentro un�emozione

     e ci ho visto dentro un grande amore

    e ho capito perché

    non si comanda al cuore.

   E va bene così?

   senza parole?"

                                                                 (Senza Parole � Vasco Rossi)                

 

Il cellulare. La doccia. La piccola imbranata.

Ica afferrò velocemente un telo facendo uscire un braccio gocciolante dalla doccia,e lo legò attorno a sé.

Il cellulare era lì,sul lavandino,che squillava insistentemente,che aspettava. Ica poggiò il piede a terra,scivolò:l’acqua. Cercò di aggrapparsi alla bottiglietta di shampoo messa lì per caso,che scivolò con lei. Uno schianto e il suo didietro bagnato andò a finire sulle mattonelle blu,bagnate,del suo bagno.

Il cellulare.

Ica,con l’osso sacro in frantumi,rispose.

“Pronto?”Con le lacrime agli occhi.

“Ica!”

“…Chi è?...”

“Come chi è??Sono Andrea!!”

“Ah,Andrea…”

“Ma che hai?Stavi piangendo?Che è successo?”

“No,no…Niente…’Mbè?Dimmi.”

“Stasera che fai?”

Ica si immaginava già con il giaccio sull’osso sacro nel suo letto caldo ma “Niente…Perché?”

“Che ne dici di uscire e andarci a fare un hot dog da “Planet Hot Dog”?”

“Ehm…”  L’idea del letto le sembrava ormai un miraggio,però poteva dire di no…

“Va bene…”

*No…Mi sono rovinata con le mie stesse mani…*

“Allora facciamo così,ti passo a prend-“

“Facciamo così:dove ci vediamo?”

*Meglio non dare preoccupazioni ai miei…*

“Ah…facciamo così…ci vediamo vicino alla gelateria,ok?”

“Ehm…ok…facciamo alle 8 e mezza?”

“Ok,alle 8 e mezza. Ciao!”

“Ciao!”

*Cacchio…un’altro appuntamento con Andrea da sola…* Il cuore di Angelica non ne voleva sapere di fermarsi,era troppo agitato,doveva sfogarsi a modo suo. Angelica si passò una mano tra i capelli umidi e tornò fitto il suo dolore al fondoschiena,che non le faceva pensare. Un momento di lucidità. Cosa avrebbe fatto,un altro appuntamento con Andrea non l’avrebbe retto…Perché gli aveva detto di sì?!

Si fece forza e pensò che tutto sarebbe andato liscio,almeno stavolta.

 

                                                       *     *     *     *

 

La gelateria era strapiena come non mai,con i soliti ragazzi che si coccolavano mentre i loro gelati freddi si scioglievano al calore del loro amore. Angelica si guardava intorno disperata,in cerca del suo “cavaliere”.

*E meno male che sono le donne che si fanno aspettare…*

Angelica cominciò ad avere dei dubbi…

Ecco l’inconfondibile Beverly grigio metallizzato di Andrea che si faceva spazio tra la strada affollatissima di automobili e persone,scansando auto in doppia fila e anziane signore dalla testa dura che,imperterrite a tutto,camminavano in strada. Angelica tirò un sospiro di sollievo. *Non ha avuto il coraggio di farmi bidone…*

Andrea si diresse velocemente verso Angelica. I vestiti erano orrendi come sempre,ma Angelica era preparata stavolta.

La salutò con un bacio veloce sulla guancia.

“Ciao Ica. Scusa per il ritardo ma c’era traffico”

Angelica gli regalò un sorriso. Teso.

“Andiamo?”

“Ok”

Fecero una lunga passeggiata,anche perché per raggiungere la loro meta dovevano fare un bel po’ di strada.

Angelica si sentiva 1 po’ in imbarazzo,d’altronde per lei era sempre così quando era con Andrea…

“Perché stamattina non sei venuta con me sul motorino?”

“Ehm…c’era anche Luca…Sai,era…”

“Ma che te ne fregava di Luca?!Non potevi venire con me?!”

Cominciava a farsi egoista,ma se la guardava così…Con quegli occhi…Grandi…E luminosi…

Andrea si avvicinò prepotente ad Angelica,prendendo il suo visino tondo tra le sue mani possenti.

Angelica lo guardava,con gli occhi fermi.

Un faro improvviso accecò violentemente gli occhi di Andrea,che cominciarono a lacrimare.

La lasciò.

Angelica sospirò. Non sapeva per cosa. Di solito si dice che i sospiri si fanno se hai fatto qualcosa di sbagliato,e te ne penti. Ma lei non lo sapeva. Continuava a non saperlo...

Ricominciarono la loro maratona per arrivare al “Planet Hot Dog” e gustarsi qualcosa di buono da mettere sotto i denti. La fame si faceva sentire.

Arrivati Andrea prese un hot dog dalle dimensioni stratosferiche che colava mostarda e ketchup da tutti i lati. Angelica si limitò ad un hamburger semplicissimo.

Andarono a sedersi ai tavoli all’aperto. Quel giorno era particolarmente caldo.

Andrea cominciò ad addentare il suo hot dog con violenza,come un leone che azzanna la sua gazzella che ha conquistato dopo tanto faticare. Angelica cercava di non guardarlo.

Guardava più in là.

Più in là di Andrea.

Dell’apparenza.                                                

Della bellezza fisica.

Della volgarità.

Angelica guardava lui,che non sapendo come,era lì,dietro Andrea,al tavolo più in là.

Angelica non gli scollava gli occhi di dosso.

E nemmeno lui.

Erano attratti senza verso di allontanarsi.

I loro occhi si erano incrociati,i loro iridi mescolati in un vortice di colori indefinibili e bellissimi.

“Non lo mangi?”

Lui…

“No. Non ho fame.”

“Lo posso mangiare io?”

“Fai pure.”

Andrea,con la bocca tutta sporca di salse varie la guardava come i bambini del Terzo Mondo guardano i missionari che danno loro da mangiare.

“Scusa vado in bagno”

“Fai pure”

Angelica si alzò per sempre da quel posto,quello di fronte ad Andrea.

Si diresse verso il bagno. Si fermo all’entrata di questo.

Una persona più in là si alzò dal suo tavolo,e la seguì.

Nessuno si accorse di loro.

Nessuno si era mai accorto di loro.

Angelica si specchiò in quel bagno passeggero,la sua immagine veniva riflessa insieme a quella di lui,alle sue spalle. Che la guardava.

Angelica si girò.

Lo guardò. Per l’ultima volta.

Si aggrappò alle sue possenti spalle e le sue mani arrivarono lì,sulla nuca,mentre lui posava delicatamente le sue labbra morbide su quelle di Angelica. Un bacio. Pieno di passione. Di parole non dette. Di affetto non dimostrato. Di tanti anni passati a trascurasi quando il loro solo desiderio era quello di incontrarsi così,in uno scambio di emozioni,breve e intenso.

La porta si aprì all’improvviso,ma si richiuse velocemente. Nessuno dei due ci badò. Non era così importante da interromperli.

Nessuno li avrebbe mai più interrotti. Per niente al mondo.

Angelica voleva non muoversi più da lì. Ma sapeva che era impossibile. Purtroppo.

Si allontanarono lentamente,come per non perdere una la sostanza dell’altro,la sostanza di cui erano fatti,che per qualche secondo era diventata comune.

Angelica lo guardava,e i suoi occhi erano lì,a fissarla,a dirle che non l’avrebbero lasciata mai.

Tutto così. Senza parole.

Luca la strinse forte,e non la lasciò più.

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