Danger!

di MewBecky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** capitolo sei ***
Capitolo 7: *** capitolo sette ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


-CAPITOLO UNO: GUAI AL QUARTIER GENERALE-

-Ci sono volte in cui arrivi a detestare il suono assordante di quella sveglia che ti strappa dal comodo giaciglio al mattino. Attimi in cui desidereresti potertene strafregare di qualsiasi problema ti affligga, solo voltarti pigramente sull'altro fianco-

-Momomiya, di nuovo in ritardo, a quanto vedo...- il biondino scimmiottò perfido l'irritante tonalità vocale dell'arcigna professoressa di matematica della seconda B, incubo peggiore e ricorrente spauracchio di Strawberry, in quegli ultimi mesi di altalenanti battaglie e momenti di calma incostante.

-Smettila subito, Ryan!!!!- Strillò lei, abbandonando la comoda borsa stampata sulla superficie di uno dei tavoli all'ingresso del Caffè, guardandosi intorno sospettosa.

-Dove diavolo sono le altre?

Il biondino sogghignò di nuovo, la bianca, perfetta dentatura spuntava dalle labbra sottili e rosee.

-Stupida, ti dimentichi sempre tutto. Sono andate a fare spese con Kyle. Fra mezz'ora saranno di ritorno.

Strawberry si diresse alzando le spalle verso il camerino presso il quale si cambiava solitamente d'abito, ignorando gli insulti di Ryan.

-La tua gentilezza mi commuove...- Fece, irritata, serrando la tendina di raso che isolava lo stanzino da sguardi indiscreti -Ho solo fatto una domanda, non mi pare certo di averti procurato dei fastidi!!!!

Ryan sorrise, godendosi tranquillo lo spettacolo.

La divisa della ragazza era scivolata a terra, a poca distanza dalla gambe snelle che riusciva solo ad intravedere.

-Aoyama...- Si disse, beffardo -Sei un ragazzo fortunato.

-Cosa cosa? Razza di stupido pervertito!!!!!

Strawberry si catapultò al di fuori del camerino, arrossendo ferocemente.

-Risparmiati qualsiasi tipo di stupido commento varchi certe soglie, chiaro?

Ryan alzò le spalle, fingendosi offeso.

-Come credi, tesoro. Sappi solo che dopo la notizia che vi darò, ti converrà essere gentile con me!!!!! 

Strawberry si stropicciò gli occhi castani, ancora inebetiti dal sonno, mentre iniziava a strofinare energicamente la superficie di uno dei tavoli.

-Si può sapere di cosa diavolo tu stia parlando?

-Semplice...- Sorrise di nuovo Ryan, sparendo all'interno della cucina -Aspetta e vedrai.

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-Ok, Shirogane...- Scandì al limite della sopportazione Strawberry, puntando orripilata l'affusolato indice in direzione del beffardo biondino -Ci hai imposto la sveglia all'alba, (- ma se ti sei presentata qui alle 10!!!!- N.d Mina) ci hai tiranneggiato per tutta la mattinata facendoci sgobbare come mule, ci hai spedite con l'inganno a fare rifornimento presso la drogheria del padre di Kyle; e alle nostre lamentele continue, non ti sei degnato di rispondere, parlando di una notizia fantastica che avrebbe ritemprato le nostre fatiche!!!!!

Ed ora sai che ti dico? Sputa subito il rospo o ti farò pentire di avermi sfidata, quant'è vero che mi chiamo Momomiya!!!!   

Ryan allargò le braccia, piombando a sedere sulla propria poltrona girevole.

-Ummh...sì...mi pare giusto...- Acconsentì, invitando anche le altre ragazze a prendere posto presso le sedie poste intorno al lungo tavolo ubicato nella sala riunioni - Sistematevi alla meglio.

Kyle....esponi la questione in modo più chiaro possibile.

Il ventenne annuì, schiarendosi la voce sicura con un leggero colpo di tosse.

- Ok....ragazze....ricordate con esattezza la definizione esatta di "progetto mew"?ù

-Sì certo..- Si introdusse Pam, sollevando il lungo braccio, come a voler prendere la parola -Il progetto si prefissava di introdurre alcuni geni animali in Dna umano, per creare così paladine che combattessero utilizzando poteri strettamente legati alla loro originaria entità.

-E' esatto...- Riprese quindi Kyle -Quello che voglio dirvi riguarda esattamente il progetto che vi abbiamo fatto conoscere e di cui siete state rese partecipi. 

Non siamo stati del tutto sinceri con voi.

Mina sollevò dubbiosa un sopracciglio, facendosi aria con un ventaglio dall'aria incredibilmente costosa.

-Kyle....cosa vorresti dire esattamente?

-Ebbene.....altre persone hanno cercato di osteggiare il progetto, naturalmente oltre agli alieni. E questi stessi malfattori sono vecchie conoscenze di Ryan.

-Mio cugino Jordan...- Si introdusse il biondino, prendendo a camminare avanti ed indietro, alterato - ...si è sempre mostrato interessato agli appunti di mio padre riguardanti la possibilità di mischiare Dna umano ed animale. 

Tuttavia, papà fu sempre contrario all'idea fornirgliene una copia, in quanto desiderava passare a me i risultati dei suoi esperimenti, perchè io li continuassi.

 Io e Kyle, abbiamo ragione di credere che lavorasse per una grande società illegale, esperta in manipolazioni genetiche, la quale voleva impossessarsi tramite lui degli appunti.

La Wyu S.P.A, dal nome della sua fondatrice, Star Wyu, una nota personalità mondana che cercò più volte di sedurre mio padre.

Star intestò a Jordan un assegno in bianco, che avrebbe compilato con la cifra desiderata solo dopo averle portato gli appunti.

Tuttavia questo non accadde mai, in quanto quasi tutto il patrimonio di studi di mio padre andò  distrutto durante l'incendio del quale siete a conoscenza.

Strawberry si rizzò in piedi, posando delicatamente una mano sulla spalla di Ryan.

-Io...non sapevo..nulla...se solo....ecco...mi ...dispia....-

Il ragazzo le afferrò la mano, fissandola profondamente negli occhi.

-Non è niente. Pensiamo piuttosto a risolvere la situazione.

Strawberry annuì, tornando a prendere posto presso il tavolo: le ci vollero alcuni minuti per smetterla di pensare all'intensità di quello sguardo.

-Ieri notte...- Riprese quindi Ryan -...qualcuno si è introdotto nel laboratorio ed ha trafugato buona parte dei file rpg elaborati da Kyle, inseriti nel computer principale.

Attraverso un attenta analisi abbiamo identificato il ladro come James Hacover, talpa della Wyu S.P.A: lavora presso gli uffici delle public relations e si occupa di piccoli furtarelli per la società.

Ma stavolta la cosa è grossa: i file contenevano buona parte dei dati riguardanti il processo di mutamento che ha subito il vostro D.N.A, comprensivi di un grafico che illustrava la composizione del macchinario che vi ha colpite, trasformandovi in paladine Mew Mew.

Ora.....il prototipo in mani sbagliate potrebbe essere utilizzato per scopi malevoli, quali clonazioni illegali ed esperimenti violenti sugli animali.

-E' chiaro....vuoi che lo recuperiamo..!!!!- Pam si rizzò in piedi, stringendo i pugni.

Un lampo di determinazione le brillò per un attimo negli occhi.

-Esatto Pam....- Riprese Ryan -Hacover ora si è rifugiato presso la principale sede della Wyu, a Los Angeles. Ho bisogno del supporto di almeno due di voi per stanarlo, privarlo dei file e affidarlo alla giustizia. Ah, e possibilmente smantellare definitivamente la Wyu S.P.A.- 

Pam e Strawberry si rizzarono in piedi.

-Conta pure su di noi!!!!

-Non dimenticatevi di me!!!!- Interloquì Mina.

Lory e Paddy scossero la testa.

Entrambe erano impegnate con i numerosi progetti scolastici: inoltre, la più piccola delle due aveva pur sempre una consistente marmaglia di fratellini alla quale badare!!!!!

-Incontriamoci al Caffè domani alle sei e mezzo: partenza presso l'areoporto- Scandì Ryan, rivolto alle tre ragazze che avrebbero accompagnato sia lui che Kyle nella ricerca dei dati rubati -Non preoccupatevi per i genitori: una mia vecchia conoscenza telefonerà a casa vostra stasera per avvisare che avete vinto una vacanza studio della durata di una settimana, data entro la quale speriamo di aver recuperato i file.

-Hai pensato proprio a tutto, eh?- Sorrise Strawberry.

Ryan ricambiò, rivolgendole un'espressione sfacciata incredibilmente seducente.

-Ad ogni cosa.

Dopo che Pam, Mina, Kyle e Strawberry ebbero abbandonato il Cafè, la ragazza si sorprese a pensare a Ryan in termini diversi dai parametri secondo il quale l'avevo giudicato fin'ora.

-Però...- Si disse -Una vita interessante e piena di segreti.

Era davvero intricata quella faccenda del furto.

Strawberry varcò la soglia di casa, sorridente.

Una fantastica avventura.

Questo la aspettava.

Un'avventura molto, molto, molto pericolosa.

   

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


-CAPITOLO SECONDO: UN PASSATO PIENO DI INCOGNITE-

Ryan alzò pigramente gli occhi dalla rivista che si rigirava senza pace fra le mani sudate, più o meno da due ore a quella parte.

Erano le sei del mattino; mancava mezz'ora alla partenza. Lasso di tempo che può sembrare estremamente fuggevole se ci si mette in viaggio  per una piacevole vacanza di tutto riposo ma, diversamente, che chi ha la necessità di ingranare la quinta, senza poter essere fermato da nulla e nessuno, avverte come lento, stagnante, asfissiante.

Socchiudendo gli occhi, appesantiti da un'improvvisa sensazione d'affaticamento, Ryan poggiò il capo alla gelida superficie del lindo tavolo da caffè, abbandonandosi a ricordi lontani.....

 

Los Angeles- Stavers Avenue- quartiere 17

Sede internazionale della Wyu S.P.A-

Ufficio di Star Wyu- ore 14:00 p.m

 

La donna leggeva con crescente soddisfazione e appagamento la notizia stampata a caratteri cubitali sulla nota rivista "Slams", settimanale d'informazione e oggettistica, il quale si interessava soprattutto a personalità manageriali emergenti nel campo del Business.

"Star Wyu, ex- suobrette venticinquenne, abbandona il mondo dello spettacolo e le sue velleità per dedicarsi a uno stabile impiego di direttrice d'azienda.....per altro è da notare il prorompente sex-appeal accostato ad un sorriso sfacciatamente vincente e dollari a palate...."

Star rise soddisfatta: d'una tonalità risonante, fiera, argentina.

-Vecchia briccona, stavolta hai fatto il colpo grosso!

Con la mano dalle unghie laccate d'un tenue rosa pastello, si riavviò la criniera bionda, i grandi occhi d'alabastro ridotti a due fessure nel soppesare la perfezione di quella vita che aveva tanto sognato, ed ora era riuscita a costruirsi.

Star Wyu era diventata l'immagine della donna vincente, sicura, indipendente, audace, avvezza al comando: un modello da imitare per qualsiasi femmina volesse farsi strada nella società ed un sogno proibito per tutti gli uomini.

Qualunque ragazzotto venisse da lei interpellato si inchinava seduta stante ai suoi piedi: i  dipendenti di Star avrebbero dato un occhio pur di compiacerla.

Era una donna felice.

doveva, doveva a tutti costi restarlo. 

-Emmh...signorina Wyu...- James Hacover, reparto pubbliche relazioni, avanzò timidamente nell'ufficio, visibilmente alterato -non vorrei disturbarla ma....-

-Fai pure, accomodati...- Sorrise benevola Star, indicando una sedia vuota posta accanto alla propria scrivania -...come va con quel lavoretto che ti ho chiesto di fare?

 -E' proprio questo il punto...- Continuò Hacover, serio in volto -Shirogane sta dando dei seri problemi...temo abbia accidentalmente inteso che siamo interessati ad i file....-

 -C...COSA?

Star si rizzò in piedi, sconvolta.

-Hakari ha scoperto tutto?

Forse illuminata da una benevola intuizione, la donna riacquistò la sua espressione sfacciatamente soddisfatta. 

-Sarà meglio che gli proponga di passare per una chiaccheratina.

 

Los Angeles- Stavers Avenue- quartiere 17

Sede internazionale della Wyu S.P.A-

Ufficio di Star Wyu- ore 18:00 p.m

 

-Hakari.....ti prego, non usare quel tono con me!!!!!

La donna bisbigliava straziata, accasciata sul pavimento foderato d'elegante moquette pervinca.

Lo schiaffo l'aveva colta di sorpresa, abbozzando uno sfregio violaceo, livido, sul bel viso dalla parvenza di porcellana.

-No....- Ansimava lo scenziato, sconvolto, strattonando violento la donna riversa a terra -Star....hai già cercato più volte in passato di rovinarmi la vita...soprattutto con Anna, nonostante sapessi che l'amavo: ora che siamo felicemente sposati, non tentar mai più di irretirla con le tue subdole menzogne!!!

-Ah..- Gemett Star Wyu, opressa dalla stretta violenta e fortissima di Hakari Shirogane, che le serrava la trachea -Non capisco di cosa parli, Hakki... . Ti ho solo chiesto di passare per....- 

 E stendendo le belle labbra rosee, le stirò faticosamente in un sorriso.

L'espressione già notevolmente alterata dell'uomo, si tramutò in una smorfia di furia ceca.

-M...maledetta...- Gridò, cosa insolita per lui, che solitamente alzava di rado la voce - Come osi addirittura simulare ignoranza? E' una bassezza perfino per una come te.

Star tossicchiò, sotto la prese asfissiante di quella mano.

-P...papi....-

L'udire una vocetta cantilenante la costrinse ad alzare gli occhi.

Un bambino biondo, dall'aria incredibilmente spaventata, singhiozzava soffocato in un angolo dell'ufficio, abbarbicato all'elegante poltrona girevole.

-P...api...basta, smettila..- Gridò, correndo incontro al padre, cercando di bloccargli il braccio che furiosamente percuoteva in viso la donna per lui ignota -P...perfavo...-

Prima che Hakari Shirogane potesse rendersi conto della vicinanza del figlio, arretrò di scatto, colpendo il piccolo in pieno viso con un gomito.

 Sconvolto, prese il bambino fra le braccia, cullandolo, cercando di arrestare il suo pianto disperato.

-Ryan, tesoro mio....- Mormorò, carezzandolo sul capo dai capelli scompigliati -Ti ho fatto del male? Scusami, papà non era in sè.

 Il bambino spalancò i grandi occhi blu, scuotendo la testa.

-N...no....papà... . Piangevo soltanto perchè volevo smettessi di litigare con quella signora.

Hakari serrò Ryan a sè, in un appassionato abbraccio.

Quindi, i suoi occhi gelidi tornarono a puntarsi su Star, che nel frattempo si era rialzata faticosamente in piedi.

-Stai lontano da mio figlio e da mia moglie....- Le raccomandò -per me, sono le uniche cose importanti, anche sopra gli studi. E se così non sarà....-

....continuò, deponendo Ryan a terra per stringere le dita attorno al flessusoso collo di Star.

-Ti ucciderò.

Mentre Shirogane abbandonava l'ufficio, tenendo la piccola mano di Ryan stretta nella sua, la donna si sporse al di là della porta del proprio ufficio per sussurrare al bimbo una frase.

-In teoria dovrei esserti grata...- Sorrise -se non fossi intervenuto con quella patetica scenata, Hakki mi avrebbe seriamente fatto del male. In teoria però...-

All'improvviso, la sua espressione mutò radicalmente.

-Che tu sia dannato, piccolo mostricciattolo -Biascicò rabbiosa -presto tuo padre non potrà più difenderti e quando sarai solo....completamente solo....ci reicontreremo.

Ryan aveva sgranato gli occhi, allontanandosi, strattonato dal padre che non aveva udito nulla, occupato a discutere con qualche collaboratore attraverso un auricolare.

Non gliene fece mai parola.

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Ryan si svegliò di soprassalto, madido di sudore.

Era caduto in un attimo di sonno estremamente pesante, impenetrabile; non sapeva perchè, ma ancora lo scuotevano i brividi.

-Completamente solo...- Ripetè fra sè, mentre si affacciava all'appannata finestra del Caffè, controllando stralunato l'ora.

-Sei e mezza...appena in tempo!!!!!

-Ehi Shirogane...-

Avvolta in un asciugamano di spugna, i capelli trattenuti da un elegante acchiappino, Strawberry lo sorprese alle spalle, picchiettando leggera con le dita su una di esse.

-Ben svegliato, eh?

Ryan si rizzò in piedi, arrossendo ferocemente, forse per la prima volta da quando la conosceva.

-Da quanto sei qui?

-Più o meno mezz'ora: mi facevi tenerezza. Non ho voluto svegliarti.

Con un sospiro, Strawberry si abbandonò nella sedia accanto a lui, chinandosi leggermente per sciogliere i capelli color amaranto e riordinarli nei soliti, simpatici codini.

Sorpresa, si chinò sulla rivista che il ragazzo stava leggendo sino a qualche secondo prima, sfiorando le sue mani con le labbra umide, riavviandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro.

Entrambi rabbrivirono a quel contatto, ma cercarono di non darlo a vedere.

"Star Wyu- Lesse ad alta voce -ex- suobrette venticinquenne, abbandona il mondo dello spettacolo e le sue velleità per dedicarsi a uno stabile impiego di direttrice d'azienda.....per altro è da notare il prorompente sex-appeal accostato ad un sorriso sfacciatamente vincente e dollari a palate...."

-Ummh....non molto recente questo giornale vero?

-No..- Fece Ryan, sovrappensiero - era....di mio padre.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


-CAPITOLO TRE: FAST AND FURIOS-

-Strawberry, perfavore!!!!- Sibilò alterata Mina, le braccia piegate lungo i fianchi, fasciata in un lezioso vestito alla marinara bordato di sfumature blu ed orzate - Quella valigia contiene gran parte dei miei oggetti personali, per cui ti pregherei di riporre maggiro attenzione nel sistemarla nel bagagliaio!!!! 

La ragazza sbuffò, sistemandosi senza troppa cura i capelli color amaranto, che ondeggiavano lievi alla gelida brezza mattutina.

-Come vuoi tu.

La jeep nuova fiammante, di grossa cilindrata, attendeva i passeggeri nel vialetto d'entrata del Caffè, rombando con remota frequenza.

Pam si soffermò un attimo ad ammirarne la lucida carrozzeria, annuendo soddisfatta.

-Davvero un bel mezzo, Kyle...- Sorrise ad indirizzo del giovane cuoco, occupato a configurare il navigatore dell'auto, dotata peraltro di una sofisticata tecnologia che, una volta avviata poteva memorizzare più di 20 itinerari e fornire precise istruzioni al pilota su come raggiungerlo - Chi te l'ha fornito?

Il ragazzo alzò lo sguardo, ammiccando, una smorfia di leggero disappunto dipinta sul viso.

-Già, notevole. Comunque....posso solo dire che ho le mie fonti a cui fare richieste del genere.

Pam capì il messaggio al volo e discretamente, raggiunse le amiche, per supportarle nelle difficile impresa di caricare i bagagli.

-Grazie al cielo sei arrivata...- Sbuffò Strawberry, gesticolando furiosa - pensaci tu perfavore. Mina non ha ancora smesso di rimbeccarmi e temo che se non mi levo di torno, la cosa potrebbe protrarsi.

 La ragazza si diresse verso l'entrata del Caffè, ancora sigillata.

-Sarò subito di ritorno...vado a chiamare Ryan...!

E così detto, sparì all'interno del locale, chiudendo di scatto la porta dietro di sè.

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La donna si crogiolò pigra nella propria immagine riflessa, godendo estatica dell'eterea perfezione della propria figura.

La chioma bionda, gocciolante d'acqua dopo la duratura doccia rigenerante, le aderiva perfettamente alla schiena e gli occhi d'un raro, vittorioso bagliore frugavano la casa alla ricerca di un telefono.

D'improvviso, la rilucente immagine di trionfo che il suo magnetico sguardo, trasudava, si tramutò in una luce di ansia rabbiosa, furore incontrollabile.

-Che tu sia dannato Shirogane...- Fece, a fior di labbra -Che tu sia dannato.

Il citofono trillò tutt'a d'un tratto, sottraendola alle profonde riflessioni: Star corse entusiasta ad aprire, saltellando di gioia.

Il colonnello....a quell'ora poteva essere soltanto lui.

Sistemandosi freneticamente nell'ampio specchio, la donna controllò che ogni cosa fosse a posto per quell'incontro romantico: luce soffusa, candele, musica a basso volume.

Una goccia di profumo e.... et voilà, perfetta.

-Avanti...- Sorrise enigmatica, sospirando di voluta soddisfazione.

Il colonnello George Hewn, splendido nella propria uniforme,si lasciò cadere pigro sul sofà accanto a Star, cingendole le spalle con un braccio.

-Come va, tesoro?- Le domandò, baciandola con dolcezza sulle labbra per poi scendere sulla clavicola - immagino che tu sia ansiosa di sapere dell'affare...-

Star si sottrasse all'abbraccio, scalpitando d'anticipazione - E' ovvio, Georgy-  sorrise, storpiando vezzosa l'elegante nome del compagno  - Hacover mi ha fatto avere proprio ieri i file rpg, ma purtroppo ci sono brutte notizie.

Protetti da un codice criptato, che i nostri esperti nel settore si stanno proponendo di decifrare.

-Mi sembra una buona cosa, no?- Riprese George, carezzandola con dolcezza -.. riguardo a Shirogane.....l'abbiamo rintracciato. Pare sia determinato a riprendersi i file rubati.

Star proruppe in una risata argentina, canzonatoria.

-Provi pure...- Assentì - le cose vanno meglio di quanto avevo sperato. I file, oltre che strumento da sfruttare per la società, stanno fungendo anche da esca, trappola.

Shirogane vuole riprendersi i suoi preziosi giocattoli? Bene.

Questo lo porterà dritto dritto da me. E quindi, prossimo alle fine.

-Cosa?- Il colonnello scattò in piedi, rosso in volto.

-M..ma...tesoro.....io pensavo che tu lo volessi morto!

-Infatti è esattamente così....- Star si fece d'improvviso secca, distaccata -...e voglio essere io a prendermi la personale soddisfazione di farlo agonizzare!!!!!

-Ecco...però....- Il colonnello George Hewn prese a manipolare nervoso un mazzo di chiavi, che aveva estratto dalla propria tasca -...avendo saputo che si sta dirigendo sulla statale del distretto 21 ho dato l'ordine di sparargli a vista.  Dopotutto....per te non fa troppa differenza, no? 

Star assunse un'espressione orripilata, il bel viso contratto in una smorfia di disgusto.

-Imbecille...- Gridò, appioppando in malo modo uno spintone di forza sorprendente al compagno -...ecco cosa succede a fidarsi di un incompentente: manda tutto quanto a rotoli! Chi sta dirigendo l'operazione?

George abbassò la testa, affranto.

-Jordan.....Shirogane.. . Spero tu riesca a rintracciarlo, sembrava molto occupato.

Star Wyu afferrò con uno scatto visibilmente nervoso il proprio palmare, prendendo a digitarvi sopra furiosa.

-Sarà meglio per te.

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- Ryan...- Strawberry scosse piano il ragazzo, assopitosi nuovamente -Ryan....!!!!

Il biondino si voltò , stropicciandosi pigro gli occhi.

-Non...non stavo dormendo...- Mentì, condendo il tutto con un sorriso - soltanto.....-

Starwberry alzò le spalle, afferrando la calda mano destra di Ryan, intrecciando le proprie dita a quelle di lui.

-Non importa..- Fece, guidandolo verso l'uscita del Caffè - quello che conta è che ora, più o meno, sei mentalmente presente e pronto alla partenza.

Shirogane si bloccò d'improvviso, come folgorato.

-Dannazione!!!!

E trascinando Strawberry dietro di sè, varcò veloce la soglia del locale.

-Kyle...- Impose ansimando, mentre invitava Pam e Mina a serrare il bagaglio -pronti a partire.

Il ventenne annuì, sistemandosi al posto di guida.

-Autostrada, distretto 21...- Informò i passeggeri la meccanica voce del navigatore -allacciate le cinture e......si parte!!!!! Buon viaggio....-

Strawberry lanciò un'eloquente sguardo a Ryan, seduto accanto a Kyle.

-Ho...uno strano...presentimento- Dichiarò Mina, rabbrividendo - odio provare queste sensazioni: mi causano una sorta di ansia che non mi abbandona fino a quando ho avuto la certezza di essermi sbagliata.

-Davvero?- Domandò interessata Pam, voltandosi in direzione dell'amica -.....e....ti sei già resa conto di cosa preannunci?

-Sì........- Seria in volto, la ragazza prese a osservare la città scorrere rapida al di là dell'ampio finestrino -...un presentimento. Di quelli....brutti.

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Automobile sulla nostra rotta....ripeto, mezzo di trasporto di grossa cilindrata è entrato nel nostro tracciato. Opportuna sosta all'area di servizio 19. Ripeto: sosta all'area di servizio 19.

Kyle frenò bruscamente, guardingo.

-Dannazione!!!!

L'automobile ha effettuato due sorpassi sulla destra, ripeto: taglio pericoloso della strada. Attenzione! Ritenuta opportuna la sosta all'area di servizio 19!

-Kyle...non sarebbe meglio seguire le istruzioni del navigatore?- Domandò alterata Strawberry -Ferma la macchina!

-Non posso davvero farlo, spiacente!

Nuovo sorpasso, attenzione: si ritiene opportuno cambiare marcia prima di sterzare!  

-Kyle...perfavore....ascoltami! Ci stanno inseguendo!

Alle parole di Strawberry, la fronte del giovane ventenne si corrugò di sorpresa. 

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- SPARA, DANNAZIONE!

-Hacover, calmati: siamo usciti dal tracciato. Abbi pazienza, mi sto re-inserendo in rotta.

L'uomo gettò rabbioso il mozzicone di sigaretta, ormai ridotto ai minimi termini, al di là del finestrino dell'auto.

-Forse non ci siamo capiti, Marhon- Continuò indignato -Se non spari immediatamente un maledetto colpo in direzione di quella maledettissima jeep, puo dire addio alla tua stramaledetta promozione alla Wyu. Gli ordini sono ordini, e come tali vanno rispettati.

Patrick Marhon, latitante, da qualche mese corrispondente estero della Wyu S.p.a, qualche ingaggio per lavoretti di poco conto, estrasse la calibro 28 dal fodero che portava alla cinta, una smorfia di disappunto abbozzata sul viso.

-E come diavolo faremo a fuggire, quando qualche bastardo avrà chiamato la polizia?

-A questo penso io...- Fece soddisfatto Hacover, reprimendo il desiderio di accendersi un'altra sigaretta -ho sempre un piano per aggirare i piedi piatti.

-Prendo il volante...- Continuò sadico - tu farai meglio a sparare quei colpi. E a centrare GLI OBIETTIVI.

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::::::::BANG.............::::::::

::::::::BANG::::::::::...........

Sonori.

Trillanti.

Spaventosi.

Due colpi, forarono con precisione matematica il cruscotto retrovisore della jeep, facendone sobbalzare i passeggeri.

-Oh merda!!!!- Gridò sconvolto Ryan, mentre Kyle accelerava sempre maggiormente - ci stanno sparando!!

Il silenzio che seguì venne squarciato dal grido di Mina, che impotente, fissava una macchia di sangue scarlatto allargarsi al di sotto del gomito di Pam.

-Ahn...- Gemette la ragazza, strizzando gli occhi nel tentativo di ignorare il dolore.

Uno dei due proiettili, l'aveva centrata, ferendole l'avanbraccio.

-P..Pam...- Balbettò Strawberry, cercando di bloccare con con il fazzoletto di tessuto che portava al collo i copiosi fiotti di sangue -no....non può essere...successo....!!!!!!

-Un colpo malcalibrato, fortunatamente...- Decretò Ryan, estraendo frenetico dalla propria borsa del disinfettante - s...se....il proiettile avesse colpito Pam come negli intenti del nostro aggressore, avrebbe anche potuto perforarle la carne e passare direttamente oltre...-

Improvvisamente, un altro colpo, disegnò un piccolo buco nell'ampio finestrino, incagliandosi però in una delle tante valigie accumulate nel bagagliaio.

- Qui ci vuole un piano d'azione...- Fece Ryan, stringendo i denti, mentre cercava di estrarre il proiettile che aveva colpito Pam  -Kyle....tieni il volante e cerca di sbandare più che puoi, senza invadere la corsia vicina.

-Ci proverò...- Assentì turbato il ventenne, mentre già metteva in pratica i consigli dell'amico.

-Strawberry...Mina....io mi devo occupare di Pam. A voi le nostre sorti.

E così detto, Shirogane gettò alle ragazze due pistole, involtolate in un panno bianco.

-COSA? -Protestò allibita Strawberry, respingendo risoluta l'oggetto -Non ho mai sparato prima d'ora...!!!!! Non ne sono capace!!!!!

Mina impugnò l'arma, studiandola silenziosa.

-Mio padre si esercitava spesso con le pistole....ne aveva una simile...- Sorrise, improvvisamente nostalgica - quand'ero bambina, stavo ad osservarlo per ore nel piccolo poligono di tiro presso la nostra villa.

Sospirò pesantemente.

-Era una delle poche cose che facevamo insieme.

E così detto, Mina lasciò partire tre colpi in direzione dell'auto che li tallonava.

Strawberry impugnò anch'ella la pistola, socchiudendo gli occhi nervosa.

Deglutì, congiunse le mani.

E inginocchiatasi, reclinata lungo il sedile, sparò.

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-Ah!!!!!- Marhon mollò, in preda agli spasimi del dolore, la calibro, prendendo a gemere istericamente.

-L...la mano...- Fece, mentre cercava invano di riacquistare il dominio delle proprie nocche -...mi hanno colpito.

Hacover esaminò la ferita, lasciando che l'auto sbandasse un poco mentre era distratto.

-Fammi vedere.....- Comandò, digrignando i denti -...niente di grave, estrazione del proiettile, qualche punto di sutura e tutto si aggiusterà.

Patrick strabuzzò gli occhi, sconvolto.

-Niente di grave, dici? Niente di grave? Non riuscirò a sparare nemmeno mezzo colpo, in queste condizioni!

Hacover sbuffò, imponenendo a gesti al compagno di scambiare nuovamente le postazioni.

-Cerca di tenere quantomeno il volante....- Borbottò, mentre impugnava la calibro -Mi occupo io di quei maledetti!

Ma prima che potesse sparare, qualcosa di incredibile accadde...-

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-Non possiamo continuare così!!!!- Dichiarò ansimando Ryan, mentre madido di sudore, cercava invano di medicare Pam - Dovete fermarli, ma senza ricorrere alle armi.

Strawberry...devi aprire il bagagliaio e scagliargli contro qualcosa...subito!

-Ma... Ryan!- Replicò la ragazza, allargando le braccia -Non è possibile fare quello che chiedi dall'interno dell'auto!

Il ragazzo le lanciò un'occhiata eloquente, sollevando lo sguardo.

Strawberry deglutì.

Avrebbe rischiato la vita.

-Ti copriranno Kyle e Mina...- Continuò Ryan - L'uno cercherà di accelerare il più possibile = a questo proposito, dovrai mantenere l'equilibrio = , mentre l'altra, aprirà di nuovo il fuoco.

Confido in te, so che ce la puoi fare.

La ragazza aprì lentamente una delle due portiere posteriori, iniziando l'arrampicata lungo la parete esterna dell'auto.

-Più avanti potrete usare i vostri poteri, ve lo prometto...- Le gridò il biondo - ..ma ora....solo la vostra forza vi potrà aiutare!

Strawberry salì sulla càpote dell'auto con sforzo immane, socchiudendo gli occhi mentre cercava di issarsi in piedi senza rovinare a terra, dati i continui sbandamenti e l'alta velocità dell'auto.

Per fortuna, l'equilibrio tipico del suo animale Red Data File la stava aiutando davvero in quel senso.

Sotto di sè, sentiva Mina sparare a tutta velocità contro l'auto che li stava inseguendo, senza pause fra un colpo e l'altro.

Sapeva bene che l'unica cosa che aveva impedito ai due aggressori di puntare l'arma contro di lei, vulnerabile, ritta in piedi e in equilibrio precario era l'impegno che essi mettavano nel cercare di schivare i colpi di Mina, peraltro notevolmente precisi.

I proiettili schizzavano contro di loro a velocità impressionante, cosicchè, per i due era impossibile restare immobili quel tanto che bastava per prendere la mira e tentare di colpire Strawberry.

-Strawberry....afferrala...ora...- Ryan si sporse al di là del finestrino, reggendo a fatica la stretta, e pesante valigia, contenente i pesi che Pam si portava costantemente dietro per restare in forma.

La ragazza la issò faticosamente sopra di sè e deglutì per la fatica.

-Un ultimo sforzo...- Si disse, ansimando.

E con tutta la forza di cui era capace, che peraltro andava esaurendosi, scagliò la valigia sul cruscotto anteriore dell'auto.

-------------

Poco prima dello schianto, Hacover era occupato a schivare i colpi sparati in sua direzione, mentre discorreva alterato con un collega, all'auricolare.

-INTERROMPERE LE OPERAZIONI!- Fece, gridando per farsi udire da Marhon...- sterza e cambia corsia! Spostati, prima che quella ragazza lassù ci colpisca!

-Ma....potrebbe essere pericoloso!- Replicò scarsamente convinto l'altro, abbassandosi ritmicamente per evitare i proiettili .

-FA COME TI DICO, DANNAZIONE!- Lo rimbeccò Hacover, alzando ulteriormente la voce, già amplificata al massimo -...abbiamo ricevuto ordini superiori!

Marhon sospirò, scostandosi lentamente per poi cercare di sterzare, spostandosi verso l'altra corsia.

Prima che potesse, farlo, qualcosa di incredibilmente pesante, gettato in loro direzione, fece sbandare l'auto, colpendolo in pieno viso.

E fu buio.

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Strawberry rientrò a fatica nell'auto, ansimando, mentre Ryan ultimava di discutere attraverso il navigatore con la polizia locale.

-Come pensavo....James Hacover...grazie mille.

Il ragazzo chiuse la comunicazione, scuotendo la testa, colmo di disappunto.

-Ci hanno depistati- Dichiarò, scuotendo la testa -Hacover non ha mai lasciato Tokyo: deve essere stato qualcun altro a raggiungere Los Angeles con i nostri file.

Mina strabuzzò gli occhi, mentre il biondino terminava di medicare Pam, dopo aver estratto il proiettili.

-Chi ti ha fornito quelle informazioni?

-Una persona di cui mi fidavo...- Fece Ryan, abbassando la testa, affranto - ora non ha più importanza.

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chau a tutte XDDD

Vi ringrazio per i comment ùù

Qualche precisazione e poi la smetto di affliggervi con le mie cavolate ùù

x Mew Pam: sai, potrà sembrarti strano ma sn contentissima che Star Wyu ti stia antipatica ^__^  signica che più o meno è un personaggio che riesce nell'intento XD

x JunJun: è un onore per me che la suprema scrittrice del "Potere del cuore" commenti *_____*  complimenti, sei bravissima!!!!! Cmq senza saperlo hai centrato uno dei punti della storia XD  sembra una svista ma in realtà c'è un motivo preciso xkè a Ryan succedono quelle cose...non resterà un episodio isolato

x dark, rory, pfer ^_____^ vi ringrazio tantissimo x l'incoraggiamento!!!!!!

  

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


-CAPITOLO QUATTRO: ATSUKI-

La ragazza stava ritta in piedi, dinanzi alla cabina telefonica: il suo basso tono di voce, quasi mieloso, rassomigliava sorprendentemente una triste, malinconica e nostalgica melodia.

-No, non posso più aspettare...- Disse affranta, gli occhi castani ridotti a due umide fessure, grondanti di lacrime argentee.

-Jordan..sai benissimo che non farei mai una cosa del genere- la voce tremolante rotta dai singhiozzi di pianto -...voglio quel dannato pezzo di carta sulla mia scrivania per domani. Io mi licenzio.

........

-Atsuki, ragioniamo...- l'intonazione prepotentemente sfacciata di lui rise della sua sciocchezza, dall'altro capo del filo -...non puoi permetterti di tornare sui tuoi passi da un giorno all'altro, recitando la parte della gazzella ferita e sperare di poter essere presa in parola.

Mio cugino non si fiderà mai più di te, per la stessa ragione a causa della quale Hakari Shirogane si è sempre rifiutato di discutere pacificamente degli rpg.

Stupido orgoglio, alterigia.  

Pare sia la caratteristica distintiva della casata, essere schifosamente sicuri di sè stessi.

Jordan rise fragorosamente, mentre Atsuki stringeva ferita i pugni.

Una lacrima di rassegnazione le sfuggì, mentre cercava di radunare in sè le forze necessarie per rispondere a tono a quelle provocazioni, ma Jordan, naruralmente, non potè vederla.

...........

-Sempre il solito imbecille...- Fece Atsuki improvvisamente dura, abbandonando completamente quell'intonazione vocale così velata di pochi minuti prima -....la tua genialità mi colpisce continuamente: mi domando come diavolo tu abbia fatto ad entrare nei reparti informatici della Wyu.

Fino a prova contraria anche tu sei uno Shirogane, e perciò, secondo la tua linea di pensiero, stupidamente orgoglioso.

....un risolino increspò lievemente le labbra chiare di Atsuki, che disegnarono su quel viso dai tratti fini ed eleganti, una smorfia di esasperazione, ilarità sarcastica.

-....O forse te ne sei dimenticato?

............

Jordan Shirogane tracannò avido un sorso di birra gelida, per poi riacchiappare stizzito la cornetta.

Quella dannata ragazzina!

Aveva il dono di fargli perdete inevitabilmente la pazienza, il lume della ragione: Atsuki Hewn era una piccola saccente!

Quanto detestava quel bagliore di innegabile superiorità che le brillava negli occhi fulvi, la ferrea convinzione leggibile nei gesti misurati, d'essere al di sopra di chiunque.

Se solo non fosse stata così bella, sensuale, l'avrebbe sicuramente messa al corrente di ciò che pensava di lei.

 -Senti, Atsuki....- Shirogane cercò di riacquistare il dominio di sè, sospirando pesantemente -...non ti puoi tirare indietro ora, non quando l'operazione appena entrata in porto comincia a funzionare. Ok, Hacover e Marhon sono stati messi fuori combattimento: per la Wyu, ciò non sussiste alcun pericolo!

La polizia non li ha ancora identificati ed ora sono ricoverati presso una clinica a migliaia di kilometri da qui!

Qualche frattura scomposta, giusto un bel trauma cranico e niente di più!

..................

Atsuki socchiuse gli occhi, nervosa.

Per un attimo, l'immagine di quel giorno, le tornò alla mente mentre si malediceva tacita per avergli mentito.

Ryan...... 

-Non mi importa assolutamente nulla dell'operazione!- Il gridò risuonò trillante, alterato, amplificato dallo strette pareti della cabina telefonica -...ho appena messo in pericolo di vita l'unico uomo che abbia mai amato! COME CREDI CHE MI POSSA SENTIRE, ADESSO!?

La ragazza ansimava, sconvolta.

Una leggera pioggia battente prese a sgorgare dal cielo livido.

..................

Jordan strabuzzò gli occhi, dall'altro capo del filo.

Non aveva mai udito Atsuki così alterata, diversa da quella persona fredda ed imperturbabile che aveva imparato a conoscere.

-Ok....sarà meglio che ti calmi ora...- Impose, ascoltando il respiro accelerato di lei sfrigolare al di là della cornetta -...Atsuki...tu sai che ti voglio bene, vero? Ci conosciamo da quando eri bambina, lo ricordi?

................

Sì, lo rammentava.

Atsuki rispose affermativamente.

................

-Bene..- Shirogane si accese una sigaretta, strizzando gli occhi d'impulso -....allora ti renderai conto di quanto mi faccia male dirti certe parole, non è forse così? Non voglio vederti soffrire ma d'altra parte, mi rendo conto di quanto tu ti stia stupidamente illudendo nei riguardi di Ryan e di come sia sbagliato questo tuo agire.

Atsuki....voi due...non siete...e probabilmente non sarete mai più amici. Quel tempo è passato.

Ora combattete per ideali e scopi differente, siete diventati rivali.

Le vostre realtà non possono convivere, chiaro? Hai capito, ora?

..................

Atsuki si sentì mancare, dall'altro capo del filo: le gambe molli cedettero improvvisamente ed i grandi occhi spaventati si fecero lividi di pianto.

-Io...- Ripetè, accasciandosi sul fondo della cabina, scossa dai singhiozzi, i corti capelli biondi elegantemente sistemati lungo le spalle -...non posso dirgli addio. Ryan....è...stato il mio unico amico.

....................

Jordan tirò un'ampia boccata di fumo, aggrottando la fronte.

-E' stato, Atsuki. Tu gli hai mentito e gli amici non lo fanno.

A quell'intervento seguì un'interminabile pausa di riflessione, intrisa di sospiri di dolore faticosamente trattenuti.

-Su, vedi di ragionare: fatti una bella dormita e domani tutto ti apparirà più chiaro. Il sonno porta consiglio e tu ne hai bisogno. Ci si risente, ok?

Shirogane fece per abbassare al cornetta, sorridendo fra sè.

Ingenuamente sciocca.

-Aspetta...- Un grido stridulo, forzato, gli impose attesa -....aspetta!

.....................

Atsuki deglutì, ricacciando indietro le lacrime.

-Io mi licenzio ugualmente. Tanti saluti.

E così detto, chiuse la comunicazione, e prese a camminare sotto la gelida pioggia.

Pianse con lei.

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°**°*°*°*°*°**°*°*° 

[Arrivo a Los Angeles]

-Diamine...non sono mai stata in un posto simile, parola mia!

Strawberry si guardava intorno, ammirata: grandi alberi secolari, piscine gigantesche, personalità dall'aspetto esotico che consumavano fiere drink superbamente serviti in noci di cocco fresche, sdraiate su amache di raso intrecciato.

-Se questo è un sogno, non svegliatemi!

Kyle sorrise, soddisfatto, mentre trascinava le valigie sino alle camere a loro assegnate.

-Beh, sono contento che vi piaccia. Dopo la brutta avventura di 48 ore fa ed il viaggio aereo, a detta mia incredibilmente snervante, il minimo che potevano fare, era pernottare per tutta la durata del nostro soggiorno in un luogo...da favola!

Mina asserì,  gettando guardinghe occhiate in qualsiasi direzione.

-Ummh...sì, può andare...- Proferì -...mi ricorda un po' la mia villa a Palm Beach, ma senza campi da tennis e tenute arboree.

A quel parlare, Strawberry e Kyle si lanciarono un rassegnato sguardo d'intesa.

-Ragazzi, vi potrei parlare un attimo?- Pam attirò l'attenzione del terzetto, con un misurato gesto del braccio flessuoso -...ho fatto una scoperta abbastanza importante.

Kyle s'allontanò lentamente, come illuminato da un'improvvisa rimembranza.

-Scusate ragazze...ma devo raggiungere Ryan in questo preciso istante..- Sorrise educatamente -..continuate pure senza di me.

Strawberry e Mina assentirono, ubbidienti.

Le due raggiunsero Pam con immediatezza, attendendo tacite.

-Allora...di che si tratta?

-Potrebbe anche rivelarsi una mia affrettata deduzione..- Soddisfò puntuale le loro curiosità la modella, gesticolando, l'avambraccio destro ancora strettamente fasciato -...ma dopo un'attenta esplorazione dell'hotel, ho iniziato a temere che Kyle e Ryan avessero optato per il residence "Palm Beach" per una ragione ben precisa. Ed infatti......facendo richiesta del registro clienti alla reception, fingendo di dover controllare un importo, ho scoperto di una suite riservata, senza alcuna matrice in contrassegno.

Questo vuol dire che vi pernotta abitualmente qualcuno....di molto, molto importante.Quasi sicuramente, un'esponente della Wyu S.P.A.

Strawberry sospirò pesantemente, annuendo.

-Penso di aver compreso dove tu voglia arrivare...- Osservò, seria in volto -...vuoi che ci introduciamo in quella dannata stanza e sveliamo l'arcano.

Mina si lasciò sfuggire un gemito di sorpresa.

-Come faremo a sgamare Ryan e Kyle?- Domandò, incrociando le braccia.

-Semplice...- Riprese Pam, uno sfacciato sorriso di sicurezza dipinto sul bellissimo viso -...lo avvertiremo della nostra necessità impellente di assentarci per qualche attimo per fare shopping presso la messangeriè dell'hotel: non sospetterà minimamente di alcuna intrusione e....noi saremo libere di agire!

Strawberry annuì, soddisfatta.

-Abbiamo sgominato due malvivente armati senza difficoltà...o quasi. Cosa potrebbe andare storto?

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-Atsuki; corri! Se continui così non ce la farai mai a raggiungermi!

I due bambini sfrecciavano velocemente sotto il cocente sole dell'estate inoltrata, ridendo allegri delle proprie, infantili, competizioni.

-Ahn...sono esausta...- Atsuki Hewn, la più piccola, crollò a terra con un leggero tonfo, piombando sdraiata sull'erba fresca -...basta, non ce la faccio più!

Ryan Shirogane, compagno di giochi, le si sistemò accanto, sorridendo.

-E' tutta una scusa: fai così solo perchè sai che contro di me non puoi vincere!

La bambina si voltò, come ferita da quelle sciocche parole: rizzatasi sulle ginocchia, scompigliò con gesto improvviso i capelli biondi e brillanti dell'amico, per poi scoppiare a ridere.

-Eh smettila, Atsuki! - la rimproverò lui, crollandole addosso sbadatamente.

I due restarono a fissarsi negli occhi per qualche istante, arrossendo simultaneamente.

-Sai...- Riprese la bambina, una volta rimessasi seduta - vorrei che questa giornata non finisse mai. Mi piace stare con te!

Ryan rimase spiazzato, imbarazzato da tutta quell'intraprendenza.

-Beh...anch'io.

La bambina tacque nuovamente, per poi stringergli la mano.

-Sei il mio migliore amico...- Fece, seria in viso -..e voglio che tu mi faccia una promessa.

Ryan annuì timidamente, soffiando via una ciocca di capelli che celava i profondi occhi azzurri.

-Sì..certo.

Atsuki parlò di nuovo, sospirando pesantemente.

-Promettimi...che resteremo sempre così. L'uno non mentirà mai all'altro e viceversa. Saremo amici, per sempre, e ci difenderemo a vicenda.  

Ryan si chinò sulla bambina, stringendola in un abbraccio.

-Io..lo prometto.

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Ryan si stiracchiò pigramente, facendo mente locale, nel tentativo di riordinare le confuse idee che gli affollavano la testa.

Era a Los Angelese, per recuperare i file rubati: dopo la sparatoria avvenuta 48 ore prima aveva viaggiato in aereo, prima classe, in compagnia di Strawberry, Mina, Pam e Kyle.

Ora alloggiavano presso il residence Palm Beach.

Perchè.....

Perchè...hai rotto la promessa?

Quella frase, ingiustificata, insensata, scaturita da un sogno lontano, lo sorprese quasi, per il solo fatto di averla pronunciata lui stesso.

Atsuki!

Quanti anni erano passati da quando si erano visti per l'ultima volta, parlati di persona?

Due...o forse......dannazione, aveva perso il conto!

Atsuki Hewn, una bambina bionda, grandi occhi castani deliziosamente maliziosi e un sorriso in grado di farle ottenere qualsiasi cosa desiderasse.

Erano stati amici d'infanzia, quando ancora abitava in America: la piccola si era stabilita presso un istituto femminile molto rigoroso, che s'occupava sia d'alloggiare bambine e adolescenti, che d'istruirle e concedeva libera uscita solo nei week-end.

Figlia di un ex-ufficiale dell'esercito caduto in battaglia, Herbert Hewn, aveva ereditato un grosso patrimonio dal padre e ne sarebbe entrata in possesso una volta raggiunta la maggiore età.

Della madre non si sapeva nulla.

Ryan ricordava di quando, accompagnato da Anna Shirogane, la scortava a casa propria, dove Atsuki alloggiava durante le libere uscite, e passava la notte: i suoi genitori avevano riservato alla bambina un affetto particolare, trattandola quasi come una figlia.

Recentemente, o almeno durante gli ultimi mesi della loro corrispondenza di penna, gli aveva scritto di aver rintracciato un parente ancora in vita, George Hewn, colonnello, fratello del defunto Herbert e personalità di spicco della Wyu S.p.a.

Atsuki era in seguito entrata nella società come talpa, fornendo informazioni a Ryan, che avrebbero permesso ad entrambi di smantellare l'associazione.

O almeno così credeva lui.

Ryan sospirò, crollando pesantemente seduto: era stato soggiogato.

Mentre udiva Kyle bussare alla porta, un ricordo lontano, s'affaccio direttamente alla sua memoria, instupidendolo.

-Perchè hai rotto la promessa?..- Si disse ancora, invitando l'amico ad entrare ..-perchè?   

 

 

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Capitolo 5
*** capitolo cinque ***


-CAPITOLO CINQUE: L'INCURSIONE-

"Io, Asteeria Hewn, nel pieno delle mie facoltà mentali predispongo perchè mia figlia Atsuki, entri in possesso dell' intero patrimonio in denaro custodito presso la tenuta di famiglia, una volta raggiunta la maggiore età e quindi una maturità sufficiente a gestire con giudizio tali risorse.

Desidero inoltre che ella venga messa al corrente di tutta la verità riguardo la sua nascita e comprenda a pieno di essere stata fortemente desiderata sia da me, che dall'amato padre che ci ha lasciate cadendo eroicamente in battaglia.   

Sono conscia del fatto che Atsuki non sappia della mia esistenza: crede con tutta probabilità io sia morta dandola alla luce o peggio, l'abbia abbandonata impunemente.

Non sono stata una buona madre e ne sono -ahimè- consapevole: purtroppo questo mondo così stupidamente materialista mi ha irretita, distraendomi dall'occuparmi con solerzia delle cose realmente importanti. 

Piccola mia, ti prego: non serbarmi rancore nel leggere queste poche parole.

Ti ho amata, ti ho amata tantissimo ma ho dovuto lasciarti: sono stata costretta.

Sappi solo, che rimpiangerò per tutta la vita di non averti sottratta dal vivere in quell'orfanatrofio quando avrei potuto concederti un'infanzia che qualsiasi bambino sognerebbe: di questo mi rammarico.

Ma la verità è triste, straziante e complicata: sinceramente non me la sento di narrartela in quanto non voglio farti soffrire più di quanto abbia già fatto. 

Atsuki io ti ho voluto bene.

Spero che questo basti a guadagnare anche solo un piccolo spazio nel tuo cuore"

                                                                                                                  Asteeria Hewn   

 

George Hewn alzò serioso gli occhi dal documento che stava analizzando, incontrando il serafico sguardo del notaio Eggleman.

Era raro che l'uomo, in passato legato da vincoli molto stretti alla società, varcasse la soglia delle principali sedi della Wyu per ordinaria amministrazione: quasi certamente, aveva infatti notizie più che rilevanti da portare.

-E' curioso- Balbettò afflitto il colonnello, gli occhi cinerei spalancati dalla sorpresa -abbiamo sempre creduto la ragazzina orfana di madre.

E adesso lei piomba qui, con questi dannati documenti che sconvolgono tutte le mie certezze.

Diavolo.

Eggleman strinse i piccoli, infossati occhi azzurri ulteriormente, riducendoli a fessure dall'aria indagatrice: quindi intrecciò le dita adunche in grembo e si sporse in direzione del colonnello per far sì che la sua bassa e scarsamente intelligibile voce fosse udita.

-Potrà anche non crederci -Bisbigliò, teatrale - ma anche Herbert, suo fratello, era convinto che la donna dalla quale ebbe Atsuki fosse deceduta.

Furono i servizi segreti a farla espatriare segretamente, secondo il programma di protezione testimoni: e per far sì che nessuno la cercasse, inscenò la sua morte.

Hewn alzò di scatto la testa, incredulo.

-Come dice?

-Le cose sono andate esattamente in questo modo- Ribadì brusco Eggleman, raccogliendo le proprie scartoffie - e ora mi scusi, ma devo tornare presso il mio studio: ho molte pratiche da sbrigare.

Questa è la copia del documento che le ho mostrato poco fa.

Il colonnello archiviò grato il facsimile del testamento, pensieroso.

-Mi scusi....- Fece, richiamando l'attenzione del notaio proprio mentre stava per abbandonare l'ufficio.

-Che c'è?

-A quale reato assistette Asteeria Hewn?

George s'incupì, fremendo d'impazienza, desideroso di sapere.

-Asteeria..- Rispose quieto Eggleman, ritornando a prendere posto presso la scrivania -fu testimone diretta dello scoppio dell'incendio doloso che distrusse la tenuta Shirogane, cinque anni fa.  

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-Sì, è esatto Kyle.

Ryan piombò a sedere sul morbido sofà ocra, scoraggiato.

-Atsuki mi ha mentito: per questo inizio a sospettare che da talpa sia passata ad effettiva componente della Wyu- Sospirò affranto -Ad ogni modo, non penso che la cosa possa influire massicciamente sulla nostra operazione.

Puoi stare tranquillo.

Il ventenne prese posto accanto all'amico, cupo in volto.

-Ok, ora occupiamoci di quest'altro problema- Scandì lentamente, scoraggiato -le ragazze sospettano qualcosa: devono aver compreso il motivo a causa del quale abbiamo optato per il Palm Beach. Temo possano correre seri pericoli cercando di apprenderne l'identità.  

Ryan scattò in piedi, allibito.

-N..-non può essere! Dobbiamo fermarle!

Una luce gli attraversò gli occhi blu per un attimo, facendogli recuperare quasi magicamente il dominio di sè.

-Giusto il tempo di fare una telefonata. 

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-Davvero geniale, Strawberry! Mi complimento con te!

Mina incrociò furiosa le braccia sul petto, mentre le due compagne d'avventura avanzavano caute lungo il corridoio foderato di moquette scura.

-Fingerci giovani cameriere interessate ad uno stage gratuito presso l'albergo è stata un'idea assolutamente fantastica!

Strawberry sbuffò infastidita, infilando lentamente la chiave nella toppa della stanza che erano intenzionate ad esplorare.

-Possibile che ti lamenti sempre?- Proruppe infastidita -Per quanto stupida, la montatura ha persuaso il direttore dell'hotel, che ci ha fornito le chiavi di buona parte delle camere; per cui, non vedo ragione di contestare. Piuttosto taci.

-Come vuoi tu.

Mina s'acquietò tutt'a d'un tratto, offesa, mentre Pam apriva lentamente la pesante porta smaltata, per evitare che i cardini arrugginiti cigolassero vistosamente. 

-Eccoci giunte a destinazione- Commentò, sarcastica.

Assoluto silenzio.

Nella stanza, immensamente grande, regnava il caos.

Strawberry individuò alcuni raccoglitori fluorescenti, intrappolati al di sotto di una piccola grata, celata da un tappeto persiano il cui lembo sinistro era però considerevolmente sollevato.  

-Forza!- Disse, prendendo a sfogliarne uno -Mettiamoci al lavoro.

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[Sede della Wyu S.P.A]

Ufficio di Jordan Shirogane

-Cugino!- Fece sprezzante il ragazzo, sfiorandosi con la punta dell'indice l'ispida barba -Una tua telefonata, finalmente! Fenomenale, non ci speravo più!

Dall'altro capo del filo, Ryan grugnì contrariato.

-Falla finita, ti prego-Supplicò, ironico -se c'è qualcosa che alla lunga non posso tollerare è proprio il tuo scadente senso dell'humor.

Jordan soffocò uno scatto nervoso, irritato.

Quello stronzo aveva, da quando erano piccoli, il dono di fargli perdere la pazienza.

-Si può sapere cosa diavolo vuoi?

-Oh, è semplice, molto semplice- Il biondino ghignò di soddisfazione, avvicinando la cornetta alle labbra sottili -dirti che sei un maledetto bastardo e che so benissimo cosa tu abbia fatto. I miei file, DANNAZIONE! I miei file!

Shirogane proruppe in una perfida risata, quasi soddisfatto d'essere oggetto di quelle imprecazioni.

-Ti conosco come le mie tasche, cugino- Gracchiò, rendendo la calda voce volutamente sgradevole -per mettermi al corrente di ciò che pensi di me, non sprecheresti mai il tuo tempo prezioso. Cosa vuoi veramente? 

Ryan s'incupì improvvisamente.

-Voglio che tu dica ad Atsuki che la nostra amicizia è finita.

E riattaccò.

----------------

Dopo una buona mezz'ora di ricerche, le ragazze non erano ancora riuscite ad individuare nulla che lasciasse presagire l'identità di colui che occupava la stanza, nè fornisse qualche indizio che avrebbe potuto condurle sulla pista giusta.

-Basta, io mi sono stufata!- Dichiarò Mina, allontanandosi in direzione della porta chiusa.

-Evidentemente "il nostro uomo" è più arguto di quanto pensassimo ed ha evitato di custodire materiale connesso alla Wyu in un luogo dove esterni potessero avervi accesso.

Strawberry e Pam sospirarono, lanciandosi uno sguardo affranto.

Il ragionamento non faceva una grinza.

Le ragazze stavano quasi per abbandonare la stanza, quando una folata di vento improvvisa, fece sì che da un indefinito volume della biblioteca, cadesse un passaporto ormai invalidato, sbiadito dai tarli del tempo.

Mina lo raccolse spedita, con mano tremante.

-Asteeria Shirogane- Lesse -Mai sentita.

E proprio in quel momento, la porta si aprì.

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo sei ***


-CAPITOLO SEI: KISSHU-

-Tu?- Mormorò baldanzosa Strawberry, mentre l'ampia porta scorrevole scopriva lentamente le fattezze di colui che le aveva appena scoperte -ho decisamente bisogno di un Martini. Con ghiaccio.

Alto, abbronzato e molto più muscoloso di quanto ricordasse, Kisshu Ikitasashi fissava soddisfatto le ragazze al di sotto degli occhiali da sole firmati, sorridendo sornione.  

Ora, gli interrogativi che affollavano le menti delle mew mew erano davvero troppi: cosa ci faceva l'alieno, a Los Angeles? Quella era la sua stanza? E cosa diavolo centrava lui, con la Wyu S.p.a?

Presto, avrebbero ottenuto una risposta ad ogni domanda. 

-E io che pensavo che un wrestler sfregiato ci avrebbe puntato una colt alle tempie!- Ironizzò nuovamente Strawberry, scattando irata in piedi, posizionatasi dinanzi al nemico per guardarlo dritto negli occhi ambrati -ma a quanto sembra qui non c'è nulla da temere.

Kisshu si fece da parte, mentre due giganteschi gorilla armati sino ai polpacci facevano capolino al di là dei pannelli in vetro soffiato che costeggiavano la porta.  

Grottesca ironia.

-Bene, bene, bene!- Riprese l'alieno soddisfatto, prendendo a camminare in linea circolare -cosa abbiamo qui? Le ragazze mew mew camuffate, inermi e fragili come bambole di porcellana. Pare proprio che le vostre mammine non vi abbiamo insegnato quanto possa essere pericoloso entrare nelle case degli sconosciuti.

Il solito, diabolico sorrisino, increspò sensuale le labbra sottili di Kisshu.

-Ci si potrebbe far male.

..a quelle parole, uno dei due scagnozzi  frantumò brusco un lungo bastone decorativo, adiacente alla parete.

-Molto male.

Strawberry deglutì, mentre ad un cenno dell'alieno, Sanson, uno dei suoi bracci-destri, legava strette alle eleganti sedie in vimini intrecciato sia Pam che Mina.

-Cosa diavolo ci fai qui?- Fece seria, lanciando a Kisshu uno sprezzante sguardo di sfida -Perchè sei entrato a far parte della Wyu?

L'alieno scoppiò a ridere, estraendo dalla tasca un lungo, odoroso sigaro che accese prontamente, portando alla bocca con misurato gesto della mano.

-Presto lo saprai, Strawberry!- Sorrise malizioso, mentre Sanson e Marf, secondo subalterno, prendevano a lucidare alcune sciabole tribali estratte da un comparto della libreria in mogano - nel frattempo, goditi lo spettacolo.

Kisshu battè lievemente le mani, incitando gli aiutanti ad agire: con scatto improvviso, Sanson e Marf posizionarono i taglienti oggetti a pochi centimetri dalla colonna vertebrale di Mina e Pam, con ghigni di perversa soddisfazione dipinti sui volti squadrati, dai grossolani lineamenti. 

-Mettiti comoda, Strawberry - La voce agrodolce, si fece improvvisamente aspra, intimidatoria - desidero solo il meglio per te, gattina. Ma ora farai meglio a dirmi tutto ciò che sai a propositò della società; altrimenti.

Il respiro accelerato dell'alieno si acquietò nella sorta di compiere una teatrale, studiata pausa nel discorso.

-Le tue amiche conosceranno la lama.

Risate diaboliche seguirono svelte l'affermazione. 

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-Beh, certo che sono sopresa- Atsuki si portò con elegante gesto una ciocca di capelli biondi al di là d'un orecchio, sorridendo - è raro ricevere una tua chiamata, zio: specie presso giornata lavorativa.

Allora, dimmi. Di che si tratta?

George Hewn rispose alla gentile mimica facciale con una smorfia tutt'altro che convincente, prendendo a fissare la giovane cassiera che s'agitava a pochi centimetri da loro: la caffetteria deserta, non era certo il posto migliore per discutere di determinanti affari famigliari, ma pur sempre al sicuro da ascoltatori abusivi.

Tuttavia, non gli riusciva proprio di dire la verità ad Atsuki, la verità su sua madre: saperla in contatto con i servizi segreti avrebbe potuto sconvolgerla, riaprire vecchie ferite ormai riemarginate.

Il notaio Egglemann era stato chiaro: la decisione spettava solo a lui.

E allora.......perchè era così difficile convincersi su da farsi?

George sorrise muto, cercando di guadagnare tempo, placando la martellante curiosità della nipote: era colonnello, accidenti, colonnello dell'esercito.

Cosa diavolo era, per un uomo della sua levatura, parlare a cuore aperto ad una ragazzina, in confronto alle missioni esposte al torrido caldo e agli avanzamenti nemici alle quali era abituato?  

-Zio, io avrei un appuntamento con Jordan fra venti minuti. Non è che potrei sbrigarti, per piacere?

Atsuki lo fissava imbarazzata, al di sopra delle eleganti tazze all'interno delle quali avevano consumato caffè : era evidente che desiderava imporgli fretta, senza però essere scortese.

George, andiamo. Non fare il ragazzino.

-Le cose stanno così, Atsuki- Cercò di sorridere il colonnello, facendo un cenno alla cameriera perchè consegnasse il conto -tu non sei orfana di madre. Non lo sei mai stata.     

La ragazza trasse un profondo sospiro, piegandosi leggermente in direzione dello zio per rendere la propria voce intelligibile.

-Sai, l'ho sempre sospettato, credimi -ammise, socchiudendo gli occhi blu - mio padre, Herbert, aveva parecchie relazioni con le donne con le quali veniva a contatto durante i suoi viaggi di lavoro e magari, qualcuna di loro gli ha lasciato me come suovenir, rispedendomi al mittente. 

Ma non le serbo rancore, chiunque ella sia: se sono stata il  frutto di un'avventuretta, era giusto che fosse mio padre ad occuparsi di me. Il dubbio di essere stata abbandonata, e non orfana, mi venne per la prima volta circa tre anni fa, quando mi ritrovai a rimuginare in modo più maturo sul mio passato, in collegio.

Un sorriso rischiarò leggermente il volto di Atsuki, ombreggiato dalla tristezza.

-Non c'era bisogno che ti disturbassi per dirmi questo, sul serio!

George afferrò la mano della nipote, per impedirle di alzarsi dal tavolo.

Aveva completamente frainteso.

-Siediti, piccola- Disse, con velato affetto -ti racconterò una storia.

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-Mi pare di capire che non vuoi collaborare.....-

Kisshu strinse brusco i denti, scattando adirato in piedi.

-Male, molto male!

La mano affusolata, dal palmo quasi d'acciaio, si abbattè con forza sulle gote di Strawberry, in tutta la violenza che l'aveva scatenata.

Era da quasi mezz'ora che i tre cercavano invano di estorcere informazioni alla ragazza, percuotendo ella stessa anzichè le amiche precedentemente minacciate.

-Non ho niente da dire- Proferiva meccanica Strawberry piena di lividi, guardando dritto davanti a sè -non ho niente da dire.

E di nuovo quelle mani sgraziate si chinavano su di lei.

-Basta, ora mi hai stancato!- Kisshu si allontanò in direzione della porta, ansimando madido di sudore -hai venti minuti esatti per deciderti a cantare: vado a fare una telefonata. Sanson e Marf si occuperanno di te.

L'alieno si bloccò d'improvviso, come ottenuta un'illuminazione.

-E sarà meglio che quando tornerò, tu abbia già confessato- Aggiunse, avendo probabilmente ritrovato la propria bieca ilarità -meglio per TE, ovviamente.

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-Ryan, ecco le informazioni che mi avevi chiesto!- Fece Kyle, raggiungendo silenzioso l'amico, che aveva appena riagganciato la cornetta telefonica.  

-Avevi visto giusto, come volevasi dimostrare!-Aggiunse, deponendo sulla scrivania del biondino una serie di voluminose scartoffie ordinatamente impilate -Kisshu Ikisatashi, ricercato in tre stati per reati d'ufficio, furto con scasso, gioco d'azzardo e vendita illegale di sostanze stupefacenti.

Non c'è che dire, il nostro difensore del pianeta alieno ha davvero cambiato stile di vita, privilegiando un' attività criminosa a quella di combattente.

Ryan esaminò serio le foto segnaletiche ed i verbali raccolti presso il fascicolo, voltando frenetico una pagina dopo l'altra: incredibile!

Dopo la sconfitta di Profondo Blu, gli alieni avevano fatto ritorno sul proprio pianeta, riprendendo una normale esistenza: tuttavia, dopo poco Kisshu aveva scoperto il potere rigenerante dell'acqua Mew e ne era rimasto inebriato.

Conducendo alcune esperimenti tramite Pai, ignaro dei suoi secondi fini, l'alieno aveva scoperto proprietà stupefacenti in questa sostanza, comprendendo che essa era in grado di dare assuefazione senza nuocere all'organismo.

Kisshu era così tornato sulla terra ed aveva guadagnato parecchi soldi commerciando Mew acqua sotto mentite spoglie di una nuova droga molto costosa perchè del tutto unica: arricchendosi, si era fatto anche un nome ed era divenuto uno dei trafficanti più noti.

Star Wyu, che frequentava quegli ambienti tramite Jordan Shirogane, aveva così manifestato il desiderio di conoscere quella nuova personalità e una volta incontrato Kisshu, non aveva esitato a proporgli un nuovo accordo: metà dei suoi guadagni in cambio di un impegno stabile, una villa di lusso ed un automobile sportiva compresa nel prezzo.

L'alieno non aveva potuto rifiutare e si ritrovava così ad essere lo straricco scagnozzo di Star, che sbrigava per lei tutti gli affari più sozzi.

Ed ora era lui che probabilmente pernottava presso la stanza che Strawberry, Mina e Pam avevano deciso di esplorare.

Ryan posò veloce i documenti nuovamente sulla scrivania, catapultandosi al fuori della porta.

Kyle lo seguì a ruota, sfrecciando veloce lungo i corridoi.

-E' palese- Si disse, mentre si sforzava di tenere il passo dell'amico -sono in arrivo tantissimi guai.       

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-Mina- Strawberry prese ad ammiccare energica in direzione dell'amica, cercando invano di districarsi dalle corde che la costringevano -Pssst...Mina!

La ragazza voltò la testa ad indirizzo dell'amica, sbuffando di disperazione.

-Che c'è?

-Questi due sono degli autentici idioti, se non te ne sei accorta- Riprese la ragazza, indicando ora Sanson e Marf, alzando leggermente un ginocchio - per noi sarà facile aggirarli.

Pam, vedi quella sciabola posta a qualche centimetro dai tuoi piedi?

Sentendosi interpellata, Pam gettò un occhio all'affilato oggetto ed annuì.

-Prova ad afferrarla e porgila a Mina. Lo schienale della tua sedia è parallelo al suo, per cui se riuscirai a trattenere la sciabola con i piedi e ad allungargliela sin all'altezza delle mani, per lei non sarà troppo difficoltoso iniziare a sciogliere i legacci. 

Quando vi sarete liberate a vicenda slegherete anche me, e sgominati Sanson e Marf ce ne andremo da qua.

Ryan e Kyle devono molte spiegazioni.

Una volta terminata la spiegazione di Strawberry, Mina trasse un profondo respiro carico d'ansia.

-E come la mettiamo con i due bestioni?

-Li distraggo io.

Strawberry ammiccò nuovamente, mentre le due ragazze, iniziavano confortate la tacita operazione.

La gattina, iniziò nel frattempo a lavorarsi sapientemente Sanson e Marf.

-Da quant'è che lavorate per la Wyu?- Domandò, simulando curiosità -sapete, me lo domandavo proprio perchè dall'atteggiamento di Kisshu ho avuto l'impressione che siate arrivati da poco in società. Siete suoi subalterni, dico bene?

Sanson e Marf grugnirono d'indignazione, mentre Mina iniziava a limare la corda con la sciabola passatale da Pam.

-Senti un po', carina!- Protestò il primo dei due, avvicinandosi a Strawberry sino a guardarla dritta negli occhi -noi non siamo i servi di nessuno, chiaro? E tantomeno di Kisshu!

La ragazza sorrise, svicolando abilmente. La mole dei due, e la loro facile irritabilità non la scomponeva per niente.

-Ok, ok: questo lo so. Se la mettete così, mi pare ovvio. Però......-

-Però?- Si introdussero scalpitando Sanson e Marf.

-Però dal modo in cui eseguite gli ordini di quello là pare proprio che gli siate sottoposti- Riprese Strawberry, sforzandosi di restare seria -insomma....Kisshu impone e voi eseguite. Non mi sembra una cosa molto equa, sempre che voi non siate davvero inferiori a lui.

Sanson e Marf presero a ringhiare di disappunto, discutendo fra loro.

-Ha ragione lei, la ragazzina!- Fece il primo, spostandosi presso la porta per discutere liberamente con il compagno -perchè diavolo abbiamo accettato questa missione? Kisshu ci tiranneggia quanto gli pare e piace!

-In effetti è così...-Ammise il secondo -faremmo meglio a fargli capire chi comanda!

Nel frattempo, sia Mina che Pam si erano districate dalla corda e in punta di piedi, avevano raggiunto la sedia presso la quale era sistemata Strawberry, prendendo a limare lentamente i legacci senza farsi udire.

-Ancora un attimo...ci siamo quasi....fatto!

Mina esultò di gioia, mentre la ragazza scattava in piedi e afferrava le colt di Sanson e Marf, abbandonate nel vano della libreria dove avevano rinvenuto le sciabole.

-Grazie ragazze: siete state mitiche!- Fece Strawberry, porgendo a Pam e Mina le pistole -ora aspettate, qua, dietro la tenda mentre io attiro le nostre prede! E mi raccomando, teneteli sotto tiro!

Le ragazze si scambiarono uno sguardo d'intesa, sorridendo.

-L'ho già fatto una volta- Fece Mina, un sorrisino soddisfatto dipinto sulle labbra - e sono pronta a ripetere l'esperienza!

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Jordan Shirogane, le braccia conserte, lo sguardo altero e serio fissava cupo negli occhi Atsuki, ritta dinanzi a lui.

-Voglio sapere perchè hai annullato il nostro appuntamento- Pretese, afferrandola sgraziatamente per un polso - è stato George......cosa diavolo ti ha detto?

La ragazza singhiozzò, le lacrime argentee che correvano rapide giù per le guance rosee.

-Nulla- Fece, affranta, divincolandosi -Ho solo deciso di rimandarlo, tutto qui.

Jordan la scosse nuovamente, strattonandola con violenza.

-E' per Ryan? E' per lui? Atsuki, dimmelo!

-No, non lo riguarda affatto.

Atsuki si sforzava di tenere lo sguardo basso, incurante della pioggia torrenziale che stava cadendo su di loro.

-Perfavore Jordan...s...s-mettila! Detesto quando ti comporti così!

Shirogane premette indice e pollice sul mento della ragazza, attirandola a sè: fissandola negli occhi, iniziò a singhiozzare tacitamente.

Atsuki si sentì terribilmente in colpa, e cercò invano di alleggerire l'atsmofera: era davvero raro, se non impossibile che Jordan piangesse.

Di solito era lei la stupida, ragazzina sensibile da consolare e lui l'uomo forte e rude che la stringeva fra le sue braccia.

Ma ora....sarebbe stato ancora possibile?

-Su Jordan: non piangere! - Ironizzò, sorridendo - Era solo un appuntamento!

Il ragazzo alzò lo sguardo, chinandosi lentamente su Atsuki.

-Allora tu....davvero non capisci!?- Sussurrò, affranto -tu davvero non ti rendi conto di cosa provo per te?

Jordan attirò nuovamente la ragazza a sè, con violenza.

-Atsuki, cazzo. Io ti amo!

La ragazza abbassò lo sguardo, districandosi da quell'abbraccio.

-Non rendere tutto più difficile di quanto già non sia- Fece, a voce bassa, senza tradire la benchè minima emozione -Ed ora scusami, ma devo andare.

Jordan la trattenne nuovamente, stringendole il polso.

-Si può sapere cosa vuoi?

Shirogane la guardava fisso negli occhi, languido, straziantemente innamorato.

-Sapere che anche tu mi ami, Atsuki- Biascicò, fradicio di pioggia -sapere che mi ricambi, perchè per me è l'unica cosa che conta.

Mollerei tutto, se solo mi amassi: quello schifo di azienda, Star, la società! Restituirei perfino i file a Ryan se solo tu me lo chiedessi. Per il tuo amore, Atsuki. Solo per il tuo amore.

A quelle parole, gli occhi di lei si riempirono di lacrime: sì, forse anche Atsuki lo amava. ma che importanza aveva?

La loro unione era impossibile, proibita.

Sporca, intollerabile.

-Beh....- Sospirò lei, le lacrime ormai confusesi fra le aspre gocce di pioggia -beh, se vuoi la verità non posso negartela..

Io non ti amo, Jordan. Io.....sono innamorata di Ryan e niente potrà cambiare le carte in tavola. Fine del discorso.

Shirogane barcollò all'indietro, come colpito da un proiettile.

Ferito, ferito nell'orgoglio, nell'anima, nei sentimenti.

-Capisco- Borbottò,impenetrabile -non ti darò più fastidio, puoi starne certa.

Il ragazzo salì in auto, e messo in moto, partì: mentre si allontava, Atsuki ebbe un fremito di disperazione.

Gli aveva mentito, per non ferirlo ancora di più di quanto era stato costretta a fare.

Per non dissacrare la figura di sua madre, che Jordan aveva amato da impazzire, per non marchiarla come adultera.

Atsuki gettò un'occhiata al proprio orologio, trattenendo le lacrime.

Ora di cena, cena che avrebbe dovuto trascorrere in compagnia di Jordan.

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-E così ci avete aggirati...- Ammisero Sanson e Marf, che ora si trovavano legati presso le sedie in vimini esattamente come le ragazze - notevole.

Strawberry, Pam e Mina si scambiarono un cinque di gioia esultante, sorridendo estatiche.

-Eh già- Commentò la prima, guardandosi soddisfatta intorno -ora sarà meglio prepararci a ricevere Kisshu.

E così detto, impugnò la colt che aveva rimediato in un altro comparto della libreria, dietro suggerimento di Sanson e Marf.

Come prevedibile, la porta scattò lenta, scorrendo.

Strawberry strinse la pistola contro il palmo della mano, Mina posizionò il dito sul grilletto, Pam prese la mira.

Le combattenti Mew mew erano di nuovo tali.    

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Capitolo 7
*** capitolo sette ***


-CAPITOLO SETTE: ATSUKI IN PERICOLO!-

-Star...- George Hewn, colonnello dell'esercito, pluri-decorato e più volte vincitore di riconoscimenti al proprio valore, aprì gli occhi stanchi, alla ricerca della procace figura della donna bionda.

Non ricordava nulla di quanto fosse accaduto la notte precedente, ma la sua attuale condizione bastava per sospettare che qualcosa di "poco consono" si fosse verificato.

L'uomo era strettamente legato alla propria poltrona girevole, e probabilmente, pieno di contusioni dato il dolore che l'attanagliava.

Doveva aver battuto la testa, perdipiù: le tempie gli pulsavano incredibilmente e stava perdendo sangue dall'avambraccio destro. 

Dannazione!

A quel punto, George PRETENDEVA spiegazioni.

-Ben svegliato Georgy..- Star, con indosso una vestaglia di seta pervinca, il cui tessuto contrastava con i suoi grandi occhi d'alabastro, gli sorrise malevola, sorseggiando piano una tazza di caffè forte.

-Ieri sera hai fatto faville, tesoro!

La voce, arguta, sarcastica, cantilenante, indispettì George al pari di fargli desiderare disperatamente l'istantanea libertà, solo per mollare a Star un bel "cinque" su quel bel faccino disgustosamente perfetto.

Aveva amato quella donna, ma ormai da tanto, troppo tempo si era reso conto di non essere ricambiato.

-Non puoi ricordartelo, data la botta in testa che ti è stata inferta..- Riprese Star, prendendo a narrare i fatti accaduti la sera precedente con leggerezza assolutamente fuori luogo -...ma ho mandato i miei uomini a prelevarti dalla tua residenza, alle quattro di ieri notte. Hai apposto un tantino di resistenza, all'inizio; ma poi ti sei lasciato sedare.

La donna fece una pausa, giusto  per concedersi un altro sorso di caffè.

-Ora ti domanderai cosa io voglia da te.

George aggrottò la fronte, ironico.

-Certo, se non vi è di troppo disturbo gradirei saperlo- Arguì, sorridendo sfacciatamente.

Star ne fu indispettita.

-Credo tu abbia ricevuto il testamento di Asteeria dal notaio Eggleman..- Riprese la donna, sfrozandosi di ignorare i pungenti sarcasmi di George  -...ma tuttavia, ho la spiacevole sensazione che ciò non ti sia bastato ad intendere la verità.

Quel documento, è stato stilato originariamente due anni fa, quando Asteeria si ritrovava nella propria villa a Kyoto, dove i servizi segreti l'avevano spostata.

La sua famiglia, Jordan compreso, credeva che la donna fosse morta asfissiata a causa dell'incendio doloso appiccato alla tenuta Shirogane.

-Maledetta!- Gridò a quel punto George, gli occhi grigi ridotti a due irate fessure fiammeggianti -..sei stata tu! Tu e quei dannati figli d'un cane avete ucciso Anna ed Hakari!

Star sbadigliò pigramente, socchiudendo gli occhi.

-Hai finito, Georgy?- Domandò, infastidita -..sì, certo: siamo stati noi ad appiccare  l'incendio. Cosa credevi? Non dirmi che ti sei bevuto la pallida storia che ti narrai cinque anni fa per farti entrare in società?!

-E' stato un incidente, George: solo un incidente!- Star sgranò gli occhi, scimmiottando crudele la smorfia di una bimba smarrita e spaventata.

-La nostra associazione cerca di ritrovare i file di Hakari per far sì che il suo prezioso lavoro non vada perso: ma suo figlio, quel dananto Shirogane, vuole impedircelo!

E' sempre stato una mela marcia, Ryan: è un ragazzo pericoloso, George.

Dobbiamo fermarlo! 

Il colonnello George Hewn abbassò gli occhi, profondamente ferito.

Era stato un vero imbecille, caduto in pieno nella trappola di quella meretrice.

-Voglio uscire da questa dannta società..- Disse, tutto il disprezzo che provava leggibile negli occhi cinerei -...preferisco morire piuttosto che essere ricordato come un criminale, un porco come voi. Io...credevo che tu fossi sincera, Star.

Non avrei mai cercato di uccidere Shirogane se non avessi pensato seriamente che fosse un criminale.

Mi vergogno, mi disprezzo per essermi lasciato abbindolare da te, dannata serpe!

Star rise di gusto, gettando la testa all'indietro per sprigionare a pieno la propria euforia.    

-Questo ed altro per te, Georgino- Disse, superbamente  -Comunque, riprendiamo il discorso da dove eravamo rimasti.  Non mi piace troppo essere interrotta.

I nostri emissari, Hacover e Marhon raggiunsero la vecchia tenuta senza alcuna fatica, bruciandola: nei nostri piani c'era il recupero dei file.

Appena esso sarebbe stato effettuato, Marhon avrebbe gettato un grosso sigaro nella sterpaglia, adiacente la facciata della casa che dava sul giardino: purtroppo, però, i file non riuscirono ad essere individuati.

Solo a distanza di tempo realizzammo che era stato l'assistente di Hakari, Kyle a sottrarli dall'archivio, probabilmente perchè intenzionato ad esaminarli.

Fu una vera disdetta. 

Anna rimase bloccata in casa e Hakari, la raggiunse per salvarla: entrambi finirono per mano nostra. 

Questa invece fu una vera soddisfazione.

-Sei una cagna...- La interruppe sprezzante il colonnello Hewn, disgustato dalla sadica crudeltà di Star, che stava sfacciatamente sorridendo.

Era incredibile come di fronte alla sofferenza, al dolore altrui quella donna rimanesse totalmente impassibile, ed arrivasse talvolta a provare perfino piacere.

Il diavolo.

Ecco cos'era Star.

-Ma...- Continuò dopo poco la bionda, incrociando provocante le gambe perfette -.quella dannata impicciona di Asteeria, che abitava presso una villetta poco lontana dalla tenuta Shirogane, si accorse dell'incendio e riuscì a cogliere Marhon e Hacover sul fatto. Sfortunatamente, quella maledetta ci sfuggì.

Credo fornì informazioni, identikit alla polizia: i servizi segreti capirono che tali testimonianze avrebbero potuto mettere Asteeria in serio pericolo.

Quella donna sapeva troppo.

E così fu fatta sparire dalla scena.

La polizia inscenò un incidente e presentandosi al cospetto del legittimo consorte di Asteeria, un ingegnere americano, Martin Johnson, lo avvertì che la moglie era annegata presso la scogliera.

Un medico legale, pagato appositamente per esporre all'uomo la situazione, la messa in scena creata ad arte, disse che Asteeria aveva evidentemente cercato di tuffarsi per fare un bagno nel lago presso il quale la donna andava di sovente, ma nello slancio aveva battuto la testa contro una roccia, ed era così annegata nelle profonde acque.   

Martin cominciò a dare segni d'evidenti squilibri; a bere, ad ubriacarsi, a frequentare locali sconvenienti.

Il figlio legittimo di Asteeria, Jordan, che all'epoca aveva dieci anni, crebbe odiando profondamente quel genitore che non si occupava di lui: e così, una volta raggiunta la maggiore età si recò all'anagrafe e acquistò il cognome della madre che mai avrebbe dimenticato, Shirogane.

Poi, lo contattai e lo tirai dalla mia parte, naturalmente con l'inganno: io, Star Wyu mi comportai affettuosamente nei confronti il piccolo Jordy, proprio come la dolce mamma che gli era stata strappata.

Già, perchè nè Martin, marito di Asteeria, nè Jordan, suo figlio ne conoscevano la tremenda infedeltà. Era un adultera, quella donna!

-Senti chi parla...- Commentò acido George.

-..Infatti...- Star fece del suo meglio per ignorare il commento, stringendo i denti -...fu da tuo fratello Herbert che Asteeria ebbe Atsuki, parlando al marito della gravidanza come legittima. 

La cognatina, fece infatti credere a Martin di essere in attesa di un altro pargolo, da lui naturalmente; partorì sola, nella propria casa, Atsuki. Che razza di cagna!

Martin era al lavoro, e Jordan a scuola.

Nessuno aveva sospettato, in quegli ultimi mesi, che il parto di Asteeria fosse imminente: essendo piuttosto snella, -quella troietta aveva infatti avuto seri problemi d'anoressia, in passato-, aveva finto indifferenza per i primi sei mesi di gravidanza, per poi annunciare la lieta novella al settimo.

Il gonfiore del ventre era minimo, proprio per questo la cosa fu assolutamente plausibile; o almeno così dice innocentemente Jordan, che naturalmente non è a conoscenza della verità.

Dopo il parto, Asteeria scaricò lo scomodo souvenir del rapporto con Herbert presso il collegio dove la tua adorata nipote è cresciuta, senza concedere alcuna spiegazione: al ritorno di Martin, poi, la melodrammatica annunciò che aveva avuto un aborto spontaneo cinque minuti prima e si lasciò accompagnare all'ospedale, dove si occupò di lei un'infermiera informata "sui fatti".

La recita riuscì a pennello e risultò assolutamente convincente: le cose tornarono come prima a casa Johnson e Martin, da bravo maritino qual'era, si prodigò subito per far sì che Asteeria dimenticasse lo scioccante, inesistente accaduto.

Nove anni dopo, scoppiò il putiferio: incendio, finto suicidio ed espatrio di Asteeria secondo il programma di protezione testimoni.

Hakari, a conoscenza della verità in quanto fratello della dannata, si era nel frattempo occupato di Atsuki, ospitandola a casa propria nei week-end: ma ora che anche il nostro eroe senza macchia e senza paura era stato messo k-o, dovevi entrare in scena tu, zio della piccola mostriciattola.

La nostra cenerentola, nel contempo era diventata una dolce, adorabile ragazzina di dodici anni; convinta d'essere orfana.

Sua madre, Asteeria Shirogane era invece fin troppo viva, per i miei gusti, e si nascondeva come un topolino presso uno chalet a Kyoto.

Ma poi...BUM!

Io, il grosso gatto famelico l'ho schiacciata con tutta la forza di cui ero capace.

Due anni dopo la stesura del testamento, cioè circa cinque mesi fa, Hacover e Marhon sono andati a fare una visitina alla sozza pantegana.

E la nostra Asteeria ha definitivamente detto:- ciao!- a qualsiasi possibilità di rivedere la sua piccola Atsuki!  

Star picchiò il palmo della mano aperto sulla scrivania, enfatica.

George socchiuse gli occhi di rimando gli occhi e sospirò pesantemente.

-Ed in tutto questo tripudio di patetiche esclamazioni e ricordi del lontano, .frenetico ed intricato passato di Asteeria cosa c'entra il mio rapimento?- Domandò, le labbra strette nell'atto di trattenere tutta la rabbia che stava covando in sè.

-C'entra eccome, Georgy..- Star si sedette a poca distanza dal colonnello in modo da poterlo guardare dritto negli occhi, in modo da sfiorare con la punta delle decollettè vellutate, mezzo tacco, le sue ginocchia tumefatte dagli ematomi -...ricordi il testamento di Asteeria?

Diceva:

"Io, Asteeria Hewn, nel pieno delle mie facoltà mentali predispongo perchè mia figlia Atsuki, entri in possesso dell' intero patrimonio in denaro custodito presso la tenuta di famiglia, una volta raggiunta la maggiore età e quindi una maturità sufficiente a gestire con giudizio tali risorse".

-Sì, lo rammento.

-Ebbene, attraverso alcune fonti più che attendibili ho scoperto che cosa sono queste misteriose risorse..- Star assunse un'espressione grave, gli occhi solitamente lucenti di perversa sfaccitaggine irati, rancorosi -...fascicoli: fascicoli che racchiudono quantità industriali di materiali. Dichiarazioni, atti, identikit: c'è tutto, Georgy.

Quanto basta per identificare qualsiasi membro abbia aderito alla Wyu e farlo marcire in galera. 

Hewn si stiracchiò pigramente, sbadigliando.

-Mi sembra una buona cosa- Disse, senza tradire la benchè minima emozione.

-No, non lo è tesoro. Ed è per questo che ti abbiamo rapito.

Star si sporse ulteriormente verso George, fino a sfiorare con il proprio naso quello di lui.

-I miei uomini stanno andando a prendere la tua nipotina, Georgy. E' troppo intelligente,  pericolosa: si recherebbe immediatamente alla tenuta, di cui nemmeno noi conosciamo l'ubicazione per consegnare i fascicoli alle autorità. Dobbiamo evitarlo: le faremo la festa. E tu non la proteggerai.

Così detto, la donna lasciò l'ufficio, chiudendo la porta dietro di sè.

-Ti saluto, Goergy!

-MALEDETTA! MALEDETTA PUTTANA! MARCIRAI ALL'INFERNO PER L'ETERNITA'!- George gridava di rabbia impotente e repressa, come in preda ad una crisi isterica -TI ODIO, STAR! IO TI DETESTO!  

L'eco, un eco furente, incandescente d'inquietudine risuonò a lungo, dando voce ai sentimenti confusamente rabbiosi di George.    

Ma per quanto si sgolasse,  le urla del colonnello, non furono udite da persona alcuna.

Restarono con lui.

Imprigionate nella stanza.

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-Andiamo, pupattola!- Kisshu alzò le lunghe braccia muscolose, sorridendo disorientato -..non sarai così cattiva da spararmi!? Sul serio, eh?

Hai davvero dimenticato tutto, gattina? I nostri bei tempi in cui...-

Strawberry gli mollò un violento colpo al di sotto della cintura, per tutta risposta.

Ne aveva davvero abbastanza.

-Chiariamo subito, maledetto..- Fece, gettando uno sguardo disgustato ad indirizzo dell'alieno, che Mina e Pam avevano fatto accomodare presso una poltrona girevole, tenendolo sempre sotto tiro  -..fra noi non c'è stato nulla.

Piuttosto di farmi sfiorare anche solo con un dito da un dannato criminale come te, preferirei svolgere tutti i compiti arretrati!  

Sanson e Marf tossicchiarono nervosi, perplessi: Mina invece sorrise, divertita.

-Sempre la solita, Strawberry..- Osservò, altera come sempre nelle movenze e nella pretenziosa intonazione vocale -..anche nelle situazioni che giocano, sotto tutti gli aspetti, a nostro favore, riesci a renderti ridicola, facendo affermazioni assolutamente fuori luogo.

I compiti. Potevamo essere affettate, vuoi dirmi cosa diavolo c'entrano?

Starwberry alzò le spalle, grattandosi imbarazzata la testa con ben poca eleganza.

Colpita e affondata. Di nuovo.

-Vado a cercare Ryan..- Dichiarò, i pollici infilati nelle piccole tasche degli shorts di jeans aderenti -...sarà meglio avvertirlo del guaio in cui ci siamo cacciate.

La ragazza s'avviò in direzione della porta, a testa bassa: inaspettatamente, però, essa si aprì da sola, rivelando al di là di essa due persone agitate e ansimanti.

-Ryan!- Gridò Starwberry, colma di stupore -Kyle!

Allora sapevate di trovarci qui!

-Certo ragazze: anzi, perdonateci..- Il ventenne posò una mano sulla spalla di Mina, che teneva la pistola puntata alla tempia di Kisshu, instancabile -..siamo venuti appena abbiamo potuto.

Come ormai avrete già sospettato, abbiamo scelto il Palm Beach proprio perchè sicuri di trovarci una personalità importante della Wyu: abbiamo sbagliato a non avvertirvi dell'eventualità di incursioni.

Vi abbiamo messe tutte in pericolo!

-Non importa Kyle..- Strawberry strinse i pugni, sorridendo confortante ad indirizzo del ragazzo, desolato -...abbiamo saputo cavarcela da sole, fortunatamente.

-Già..- Si introdusse Pam, sventolando davanti al naso di Ryan il passaporto reperito nel vano della biblioteca, a metà fra il trionfante e il sorpreso -...e abbiamo trovato questo. Shirogane. 

Immagino tu la conosca.

Il biondo esaminò per un attimo il documento, sorridendo nostalgico.

-Asteeria..- Fece dolcemente, come inebriato da ricordi lontani e struggenti -...sì, era mia zia, sorella di papà Hakari e madre di Jordan. Viveva poco lontano da noi, in America.

Il ragazzo fece una pausa, sospirando.

-E' morta un po' di tempo fa. Annegata.

A quelle parole, Kisshu, l'alieno, il nemico, rise di gusto.

-Asteeria non è morta accidentalmente...- Fece, i grandi occhi ambrati socchiusi nell'atto di contemplare il bel viso sconvolto di Ryan -furono gli amichetti di Star ad eliminarla, mentre si trovava presso il suo chalet a Kyoto. 

Il biondo restò interdetto, allibito.

-Cosa?

-Hai capito bene...- Riprese Kisshu, sorridendo compiaciuto -...Asteeria era stata nascosta dai servizi segreti presso il tal luogo, in quanto a conoscenza dell'identità dei piromani che appiccarono l'incendio presso la tenuta Shiorgane, cinque anni fa: in una lettera indirizzata a sua figlia, una sorta di testamento, disse che le avrebbe lasciato alcuni fascicoli piuttosto importanti presso una delle tante ville in possesso della vostra famiglia.

Star non poteva permettere che la ragazzina accedesse alle informazioni sulla Wyu, che avrebbero potuto inchiodarne tutti i membri di fronte alle autorità: così ci comandò di farne fuori la madre.

Ricordo ancora come strillava quella dannata mentre ci divertivamo con lei.
Kisshu ghignò crudele, mentre un' espressione di autentico orrore si dipingeva sul viso di Ryan.

-Asteeria era proprio un bell'esemplare...- Sospirò l'alieno -..esattamente come la sua adorabile figlioletta.

-Maledetto!

Il biondo si avventò sull'alieno, pazzo di rabbia: la canna della pistola di Strawberry, luccicò a poca distanza dalla tempia di Kisshu mentre Ryan ansimava indiavolato.

-Vacci piano amico. Eh?

-Dammi solo una buona ragione per non ucciderti.

-Potrei aiutarti a salvare qualcuno che ti è molto caro.

Ryan guardò l'alieno con aria interrogativa, prendendo posto a sedere dinanzi a lui.

-Che diavolo stai dicendo?

-La figlioletta di Asteeria e Herbert Hewn...- Kisshu sorrise di nuovo, sfacciatamente sicuro di sè -...Atsuki.

Il biondo sgranò gli occhi azzurri, mentre Strawberry, Mina e Pam si scambiavano sguardi disorientati, perplessi.

La faccenda si faceva sempre più intricata, incomprensibile.

-Le cose stanno così: Star ha deciso che è pericoloso lasciare circolare Atsuki a piede libero ed ha deciso di farle la festa. I subalterni la staranno raggiungendo proprio in questo istante.

Non appena l'alieno ebbe finito di parlare, Ryan lo liberò dalla stretta che l'attanagliava, trascinandolo dietro di sè.

-Presto, Kisshu! Dobbiamo avvertire Jordan!

L'alieno seguì ubbidiente il ragazzo, prendendo a correre velocemente.

-Aspetta Ryan! Io vengo con te!- Strawberry seguì a ruota il biondo, impugnando la propria pistola -....io non ti lascio solo.

-Spiacente, gattina. Non stavolta.

Kyle invitò Strawberry a rientrare nella stanza, mentre Ryan e Kisshu, accompagnati da Sanson e Marf scendevano ansimando la scalinata.

-Aspetta qui con Strawberry, Mina e Pam- aveva detto Shirogane al ventenne, prima di uscire dalla stanza.

Confusi pensieri affollavano la mente di Strawberry.

Chi era Atsuki? Perchè era così importante per Ryan? E perchè per lei era così importante saperlo? Era gelosa?

Aspetta, gattina.

Aspetta e otterrai una risposta a tutte le tue incognite.

Ma per Ryan, non è il momento d'attendere.

Solo di correre.

Per salvarla.

 

-Atsuki......- Si disse Ryan, stringendo i pugni

Io non dimentico le promesse.

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