Gli Sguardi della Luna

di Hekady Brigyes Rin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo Due ***
Capitolo 4: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO CINQUE ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO SEI ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO SETTE ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO OTTO ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO NOVE ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO DIECI ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO UNDICI ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO DODICI ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO TREDICI ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO QUATTORDICI ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO QUINDICI ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO SEDICI ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO DICIASETTE ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO DICIOTTO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO

Nella notte due figure correvano veloci nel buio dove tutto sembrava diverso dal solito, rispetto ai giorni tranquilli, quando ambedue  vivevano sereni in quella boscaglia. La luna illuminava la strada e i due rapidamente fuggivano da una folla infuriata, che ha poca  distanza illuminava la via con le fiaccole.

La ragazza bella e agile come un cervo, aveva una carnagione bianca come la luna, una veste candida quasi come la sua carnagione, guardň con sguardo preoccupato gli occhi del ragazzo affianco a lei. Lui era un cacciatore si riconosceva dall'arco che portava sulle spalle e dal loro sguardo s'intravedevano paura e amore:

"dobbiamo andare ancora piů veloce o ci prenderanno!"ť disse la ragazza

"tu come stai? hai ancora le gambe ferite! Riesci a correre o ti devo prendere in braccio?"ť lei sorrise i suoi occhi grigi luccicarono alla luna.

La folla si avvicinava sempre di piů erano ormai sull'orlo di un precipizio e dovettero fermarsi. Si voltarono entrambi estrassero l'arco. Avrebbero lottato prima di morire, insieme per l'ultima notte.

"PRENDIAMOLI!!!"ť la folla arrivň sul luogo e fu accolta dalle frecce degli innamorati, che colpirono due del gruppo.

"fermatevi o continueremo! e prima che noi cadremo sotto i vostri colpi, la metŕ  di voi sarŕ  morta!"ť disse minacciosa la ragazza

"lui deve morire!!!"ť disse uno di loro

"SII!!!!"ť acclamň il resto della ressa

"śperché ci fate questo?"ť

La ragazza abbassň l'arco e con le lacrime agli occhi si avvicinň:

"perché non ci possiamo amare?!"ť

"TU SEI UNA CACCIATRICE DI DIANA!!! QUESTO LA DEA NON LO ACCETTERA' E SE LA PRENDERA' CON NOI!"ť

"LASCIATECI IN PACE!!!"ť Urlň il ragazzo avanzando. Una freccia, proveniente dai ranghi posteriori dello sciame di persone, colpě la spalla del ragazzo che cadde e fu subito immobilizzato.

"NO!!!! LASCIATELO VE NE PREGO! FARO' QUALSIASI COSA, MA LASCIATELO!". La ragazza s'inginocchiň i capelli lunghi biondi chiarissimi ricaddero delicatamente al loro posto.

"DEVI MORIRE COSI' LA DEA NON SI ADIRERA' CON NOI PERCHE' TI SEI INNAMORATA DI UN UMANO CHE OLTRE TUTTO FA PARTE NEL NOSTRO VILLAGGIO"

"Si"ť disse all'unisono la folla

"cosě sia"

"ELENAY NOOOOO!" la ragazza si buttň nel burrone. Il ragazzo liberatosi si gettň per abbracciarla. I due si guardarono intensamente, le lacrime scendevano copiose dai loro visi baciandosi con dolcezza.

"perché ti sei buttato! Tu devi vivere!" disse lei accarezzandogli il viso.

"non c'č vita senza di te... ti amo!"ť

Entrambi alzarono gli occhi alla Luna pregando di potersi amare, un giorno lontano, in un tempo lontano. Chiesero perdono e una seconda possibilitŕ , per poi schiantarsi e morire abbracciati.

La folla guardň con rammarico la coppia morire. Un temporale improvviso scoppiň quasi a voler dimostrare la sua tristezza e tuonando per dimostrare il suo rancore.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo Uno ***


CAPITOLO UNO

La giornata era splendida, il sole batteva forte.  Fra poco piů di una settimana si apriva la caccia. Due persone: un ragazzo e un uomo si dirigevano in jeep in un bosco poco lontano.

“come mai ci stiamo dirigendo verso le montagne?” chiese il ragazzo incuriosito.

“Beh qui alloggiano i famosi cacciatori con l’arco! La loro compagnia č talmente brava da chiamarsi Cacciatori di Diana a ricordare la leggendaria tribů composta dai figli della Dea!”.

Il ragazzo guardň fuori dal finestrino ammirando il paesaggio. Era uno splendido posto per cacciare. Quel luogo non era per niente contaminato dalla cittŕ. L’aria era fresca e pulita.

“bene manca poco ormai. Sono curioso di conoscere il capo della compagnia!” disse beffardamente l’uomo.

“perché Mitch?”

“beh Lith si dice che il comandante degli arcieri sia il cacciatore migliore ed io voglio lanciargli una sfida!”

In lontananza si stagliava un cancello enorme fatto di palizzate. Una sentinella si avvicinň al finestrino della macchina:

“Chi va lŕ!”

Mitch si affacciň mostrando un biglietto.

“ siamo dei cacciatori di cittŕ vorremmo parlare con il vostro comandante!”

“avete armi?”

“sě! I fucili per la caccia!”

“dentro č una riserva non si possono portare fucili! Consegliateceli li avrete quando uscirete!”.

Mitch allungň il suo fucile, mentre Lith era restio a darglielo, per lui era come un figlio, ma dopo un cenno rassicurante di Mitch, lo cedette alla sentinella senza storie.

Appena entrati, sembrava di essere in un paradiso. Gli animali uscivano senza aver paura alcuna, addirittura giocavano spensierati con dei bambini.

“Ma č stupendo!”

“e giŕ il comandante č riuscito a strappare allo stato circa duecento ettari e ha realizzato quest’angolo di paradiso!” disse Mitch ormai non piů stupito, lui c’era giŕ stato ma circa dieci anni fa.

“questo comandante deve essere proprio in gamba! Ma vivono qui?”

“Sě! In case di legno, cacciando solo con l’arco. Oltretutto producono tutto qui!”

“wow!”

Mitch parcheggiň la macchina e scese. Un ragazzo bellissimo coi capelli neri a spina e gli occhi verdi, come un gatto, si avvicinň a loro. Il corpo, di una statua greca, era praticamente perfetto.

“buongiorno! Cosa vi porta qui?”

“salve sono Mitch vengo dalla cittŕ qui vicino vorrei sfidare il vostro comandante in una gara di caccia!”

“mi dispiace deluderla, ma per il momento il nostro adorato comandante non c’č! potete aspettarlo, stasera faremo un’ottima cena con del cinghiale volete favorire!”

“se per il mio accompagnatore Lith va bene!”

Lith annuě e si sistemarono in attesa di questo famoso comandante.

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Capitolo 3
*** Capitolo Due ***


CAPITOLO DUE

 

Mitch come al solito si mise a conversare amabilmente con i componenti del gruppo. Lui li stimava molto e li considerava anche temibili avversari. Ogni anno gli arcieri e i cacciatori si confrontavano e da quando c’era questo nuovo comandante le cose si erano ribaltate, mentre gli anni precedenti i cacciatori con il fucile erano i migliori, ora non piů. Di loro amava l’eleganza e il considerare lo sport della caccia come una religione uno stile di vita, una passione che nel loro mondo era quasi al centro di tutto. Lui si era promesso di riportare le cose al suo posto sfidando il migliore di loro e dimostrare che l’era dei cacciatori con il fucile non tramonta mai.

Lith girň un po’ nel campo, poi incuriosito da un daino, si avvicinň alla boscaglia. Quello splendido esemplare lo guardň dritto negli occhi, era uno dei suoi animali preferiti. Istintivamente allungň la mano cercando di sfiorarlo. Il daino si allontanň improvvisamente fermandosi quasi subito, nel cuore sentiva di doverlo seguire e cosě fece.

Dopo non molto si ritrovň quasi al centro del bosco il sole filtrava a fatica e in lontananza si intravedeva una ragazza chinata su uno specchio d’acqua. D’istinto si nascose dietro un albero il daino si avvicinň a lei. Delicatamente si alzň e Lith la vide in tutta la sua bellezza la carnagione chiara il viso delicato e i capelli dorati raccolti delicatamente in una ordinata coda di cavallo. Portava un vestito bianco quasi trasparente la gonna lunga il giusto, faceva intravedere le sue gambe perfette. La ragazza accarezzň il daino che gli diede un leccotto sulla guancia e sorrise dolcemente.

“LUNA” appena la sua voce uscě dalla gola qualcosa di strano invase la mente di Lith e una immagine si materializzň davanti ai suoi occhi.

Il viso dolcissimo di una ragazza dagli occhi grigi teneva fra le mani il suo. Gli occhi luccicanti un sorriso dolcissimo e le sue labbra pronunciarono qualcosa che gli trasmise una sensazione meravigliosa, si sentiva vivo:

“Ti amo Hegel!”

Lith tornň alla realtŕ stupito, si tastň il viso e il corpo cercando di capire cosa fosse successo. Per sbaglio schiacciň un legno. Subito la ragazza si accorse della sua presenza i due si guardarono intensamente e Lith si accorse dei suoi occhi, che stranamente erano grigi.

La ragazza rapidamente saltň sulla groppa del daino e galoppň via seguito da un bretone di circa un anno.

“Aspetta! Non volevo disturbarti!”

Ma la ragazza era ormai volata via nella boscaglia. Afflitto e scombussolato dal suo strano incontro tornň al centro del strano villaggio ormai stava per imbrunire e i preparativi per la cena erano quasi completati.

“Lith ma dove eri finito! Vieni dai!” Lith si avvicinň a Mitch “lui č il fratello del comandante ha detto che arriverŕ a momenti!”

“ne sono felice! Sono … proprio curioso di conoscerlo!”

“che hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma!”

“niente sto bene non ti preoccupare!”

Il fratello del comandante lo guardň di sott’occhio e cosě decise di vedere dove fosse il loro capo, ovvero sua sorella, naturalmente aveva dimenticato casualmente di chiarire questo punto, cioč che il comandante in realtŕ non era un uomo ma bensě una donna.

Entro in casa loro

“Hekady dove sei?”

“di qua fratello!”

“ci sono due persone venute dalla cittŕ! Uno di loro ti vuole sfidare!”

“chi dei due l’uomo o il … ragazzo!”

“come fai a sapere che sono un uomo e un ragazzo!”

Hekady guardň il bretone accucciato davanti al camino spento e sorrise il cane alzň la testa e la guardň intensamente:

<> la voce gentile di una donna si materializzň nella sua mente.

<< quando sarŕ il momento Luna>> Hekady alzň lo sguardo verso il fratello

“ gli ho visti di sfuggita”

Poi si spostň nell’altra stanza e con il sorriso disse:

“luna cucciola mia vieni qua!”

Il bretone si avvicinň alla sua mano e dolcemente la leccň.

“io non gli ho detto che sei una donna!”

“hai fatto bene!”

La ragazza si mise dietro a un separé e incominciň a cambiarsi. Si mise un’uniforme di pelle, che delineava il suo corpo in un modo splendido. La sua tenuta assomigliava a quelle delle amazzoni. Uscita prese il suo arco, lo accarezzň delicatamente. Era un leggerissimo con rifiniture d’argento  e una lettera H incisa in oro. Posizionato sulle spalle si legň i capelli in uno chignon e mise una maschera che copriva la parte degli occhi e della fronte.

“io ti precedo sorella!”

“ sě vai pure Riccardo!”

“Sorella i poteri?”

Lei sorrise e girandosi di spalle verso Luna disse:

“Ancora niente!”

“vedrai arriveranno come sono arrivati a me! Anche perché tu sei destinata ad essere la regina della nostra tribů!”Riccardo uscě dalla casa

<>

“ mia Cara Luna se gli dico dei miei poteri il mio destino č segnato!”

Detto ciň entrambe uscirono dalla porta mostrandosi alla comunitŕ tra gli stupori dei cacciatori di cittŕ e l’acclamazione dei componenti di quella comunitŕ.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo Tre ***


CAPITOLO TRE

 

Mitch si stropicciň gli occhi e con tono di incredulitŕ disse:

“UNA DONNA!!! Il comandante degli arcieri di Diana č una donna!” Lith gli mise una mano sulla spalla con un sorriso quasi enigmatico.

“io sono Hekady del Daino comandante degli arcieri di Diana! Chi mi voleva sfidare?”

Lith riconobbe subito la voce e il cane che elegantemente seguiva la sua padrona. La guardň da capo a piedi qualcosa in lei lo attirava in maniera incredibile. Lui non amava avere una partner fissa, poiché c’erano sempre un sacco di problemi. Amava da morire la caccia e se avesse dovuto scegliere tra la  sua passione e la sua donna non ci pensava su due volte. La scelta era inequivocabile, dopo tutto la sua famiglia era composta da cacciatori da generazioni immemorabili e questo sport faceva parte di lui, come se fosse una parte della sua anima. Quindi lui difficilmente si interessava a qualche donna, magari faceva il cretino con gli amici, ma non si era mai preso la briga di innamorarsi e se l’aveva fatto, non aveva ottenuto ottimi risultati, di conseguenza la sua conclusione era che donne e caccia non coincidevano.

“l’ho chiesto io, ma non pensavo che il comandante fosse una ragazzina! Io volevo sfidare il comandante che era salito al potere tre anni fa!”

“beh! Sono io! Sono in carica da tre anni e mezzo! Vuole sfidarmi o ha paura di misurasi con una donna!”

Mitch guardň Lith incredulo. Come poteva essere una ragazzina? il mito di un uomo possente come s’era immaginato lui era andato in frantumi. Una ragazzina del genere aveva messo in ginocchio lo stato e i cacciatori di cittŕ, ma come poteva essere! Non gli rimase altra scelta che sfidarla dopo tutto mal che andasse avrebbe vinto e ristabilito l’onore dei cacciatori di cittŕ.

“certo che accetto! Guarda che non mi faccio scrupoli anche se sei una donna!”

“e io non me ne faccio anche se potresti essere mio padre!” la comunitŕ intera compreso Lith sorrise.

“la scelta della sfida la concedo al gentil sesso!”

“perfetto! Ma ricordati che il gentil sesso ha le unghie! La sfida sarŕ catturare un cinghiale idrofobo che č uscito dalla riserva nel territori affianco a noi. Č un maschio di 4oo kg”

“ma č enorme!” disse stupito Lith, Hekady lo fulminň con lo sguardo e lui si sentě travolgere da un mare di sensazioni.

“le armi concesse sono l’arco e il fucile! Niente cani! Niente trappole! L’area in cui sta l’animale č di 3 km˛”

“Wow bella sfida! Sei sicura di farcela!”

“E tu?”

Mitch incominciava a capire come mai quella ragazza fosse il comandante, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e questo le faceva onore.

“ok all’alba allora”

“certo, ma adesso prego rifocillatevi per stasera siete miei ospiti” un sorriso rassicurante, che sembrava un arcobaleno dopo la tempesta illuminň il suo viso. Mitch sorrise a sua volta e insieme ad Lith si sedettero in attesa del cibo.

Lith seduto dalla parte opposta dell’enorme tavolata, imbandita per l’occasione, osservava incuriosito Hekady. Un ragazzo sulla ventina sorrise:

“ciao! Mi chiamo Erik!”

“io sono Lith!”

“guardavi Hekady!” disse con un sorriso malizioso.

“beh! Sicuramente mi incuriosiva!”

“Lei č bellissima, anche se nessuno ha mai visto il suo volto!”

Lith guardň di traverso Erik:

“Davvero! Nessuno?”

“A parte suo fratello naturalmente! Lei era designata a essere il nostro comandante dall’etŕ di dodici anni si dice che sia una diretta discendente dei veri Cacciatori di Diana!”

“pensavo fosse una leggenda!”

“no! Č lei la leggendaria! Io sono qui da quando ero piccolo e le ho visto fare cose straordinarie, ma č fredda. Non ha mai amato, il suo corpo č inviolato. Non ha amici li allontana tutti. Un po’ mi fa pena. Non gli ho mai visto gli occhi illuminarsi. Non l’ho mai vista sorridere!”

“come mai?”

“avere un destino segnato non č di sicuro bello.”

“quale destino!”

“nel mondo ci sono cose che non si possono spiegare … e i Cacciatori di Diana sono una di queste … hai tempi dei Greci vivevano in mezzo agli umani garantivano pace e tranquillitŕ …”

“e poi?”

“successe una cosa terribile!”

“e che cosa?” disse Lith sempre piů preso dal racconto.

“nel 400 a.c. una cacciatrice di Diana futura regina della tribů si innamorň perdutamente di un umano del villaggio vicino e la gente del villaggio li rincorsero per ucciderli, lei per salvare il suo amore si buttň da una rupe, ma lui non poteva vivere senza di lei e si gettň subito dopo … la dea Diana si infuriň e bruciň il villaggio e nascose la stirpe dei suoi figli cacciatori l’unici che possono tenere in vita la caccia …”

Erik si girň e vide che Lith stava piangendo.

“Wow come sei sensibile?”

“scusa!” disse Lith sorpreso

“Beh! Stai piangendo!”

“Ma cosa dic …” Lith sentě le lacrime scendere sulle sue guancie, cosa gli stava accadendo un’altra volta? Perché piangeva senza motivo?

“dai non fare cosě!”

“č solo un po’ di congiuntivite! Come si chiamavano?”

“Hegel e Elenay”

Al nome di Hegel e Elenay Lith si sentě svenire e cadde nel buio.

I suoi occhi si aprirono lentamente sentiva il cinguettio degli uccelli e il sole filtrava tra gli alberi:

“ma dove mi trovo!”

Si alzň e vide un arco affianco a se decise di prenderlo anche se non aveva tirato mai con l’arco. Girandosi intorno vide uno specchio d’acqua e da esso provenire un canto dolcissimo:

“che voce stupenda! Di chi č?”

Vide la fonte di quella voce la piů bella donna che avesse mai visto giocare con un daino e un cane schiacciň un altro ramo e lei percepě la sua presenza. In un millesimo di secondo se la ritrovň di fronte con l’arco tirato:

“ah! Sei tu Hegel mi hai spaventato!”

Poi di nuovo il buio

 

Lith si alzň di botto era in una branda e Luna lo osservava incredula.

“finalmente ti sei svegliato!”

“Mitch dove siamo!”

“nella casa di Hekady e Riccardo!”

“č stata lei a prenderti mentre stavi cadendo all’indietro anche se non so come abbia fatto visto che si trovava dall’altra parte del tavolo!”

Lith si guardň in giro era confuso intorpidito, ma felice e non sapeva perché in quel sogno o visione o qualsiasi altra cosa fosse si sentiva completo e bene.

Luna sgattaiolando nell’altra stanza avvertě mentalmente la padrona che si alzň di scatto.

“si č svegliato!”

“Hekady come lo sai?” disse Riccardo sempre piů sospettoso

“diciamo che me lo sento”

Si diresse sull’uscio della porta e disse:

“stai bene?” Lith sentě un turbinio di sentimenti in un unico momento

“se si puň dire cosě!” lei si avvicinň e guardando Mitch disse:

“Ci lasci un attimo soli!”

Riccardo guardň la sorella con stupore ed entrambi chiusero la porta.

Lith si sentiva il cuore in gola, lei si tolse la maschera e si sedette sulla branda, avvicinň una mano al suo viso e lui si allungň quasi cercasse il suo contatto, poi lei velocemente … rapidamente ritrasse la mano e si rimise la maschera.

“vedo che stai bene!”

“eri tu nel bosco!”

“non ha importanza stammi lontano!” disse abbassando il viso

“perché?”

“perché chi mi sta vicino muore!” e detto questo uscě dalla porta lasciando Lith con un vuoto inspiegabile.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro ***


CAPITOLO QUATTRO

 

Passata qualche ora i due cacciatori erano sulla strada di ritorno. Lith guardava fuori dal finestrino con mille domande in testa. Chi erano Hegel ed Elenay? Cosa centravano con lui? E poi il suo pensiero si fermň su Hekady quello che era successo sembrava incredibile era la prima volta che la vedeva, ma gli sembrava di conoscerla da una intera esistenza. Lo faceva sentire come quando andava a caccia: libero, sereno e felice. Fra qualche ora ci sarebbe stata la sfida e lui era impaziente di vederla all’opera. Poi sorrise solo lui e il fratello Riccardo sapevano quale fosse il suo volto e avrebbe voluto dire ad Erik che era vero: lei era bellissima. Il viso delicato, la pelle bianca senza neanche una imperfezione e quegli occhi grigi. Immediatamente si accorse che i suoi pensieri  gli giocavano un brutto scherzo, comparň le immagini di Elenay ed Hekady e gli sembravano identiche, esattamente uguali. Come poteva essere?

“Mitch torna indietro!”

“ma cosa dici!”

“ti prego torna indietro!”

Mitch lo guardň stranamente, non lo aveva mai visto cosě in quello stato e decise di girare la macchina. Tornarono al cancello principale li fecero entrare senza storie. Lith scese di corsa dalla macchina e corse alla porta di Hekady bussando affannosamente. Gli rispose Riccardo:

“Lith cosa c’č non eravate andati via?”

“dov’č Hekady?”

Riccardo lo guardň in modo molto interrogativo, ma gli rispose,  sua sorella aveva bisogno di qualcuno che le volesse bene.

“sta cacciando nel bosco!” ma prima che potesse riuscire a finire la frase Lith era corso via “ASPETTA DEI LUPI CON LA RABBIA CIRCOLANO NELLA RISERVA NON AVVICINARTI AL BOSCO!!!”

Lith sentě in lontananza la voce di Riccardo, ma non ci fece caso. Se Elenay era Hekady solo lei aveva la risposta a quello che gli stava succedendo. Riccardo guardň Mitch.

“maledizione si farŕ male prendo l’arco!”

“no lascialo fare tanto c'č Hekady no!”

“ma lei non ha ancora i poteri della cacciatrice di Diana!”

“beh! Sarŕ un modo per farglieli venire! Se c’hai ragione tu Elenay non permetterŕ mai che Hegel si faccia male, dopo tutto sei tu quello convinto che Lith ed Hekady siano le reincarnazioni di Elenay ed Hegel!”

“hai ragione dai entra che ti faccio un tč!”

Lith correva a piů non posso nel bosco in lontananza sentiva degli ululati che si facevano sempre piů vicini si fermň. Sentiva i lupi avvicinarsi sempre piů erano due e giocavano con lui come se fosse una preda da cacciare. Finalmente si fecero vedere uno era alle sue spalle l’altro davanti. Lith si accorse della bava alla bocca.

“cavolo hanno la rabbia! Cosa faccio adesso pensa Lith! Pensa!”

Poco distante trovň un ramo abbastanza grosso caduto da un albero. Con cautela lo prese i lupi non aspettavano altro che un suo passo falso per saltargli addosso.  Purtroppo nel prenderlo su Lith inciampň e il primo lupo gli saltň addosso Lith chiuse gli occhi, quando si accorse che una freccia d’oro aveva colpito nel centro la testa dell’animale con una precisione micidiale. Lui spalancň gli occhi a circa 800 m qualcosa in lontananza galoppava. Sul dorso portava una luce candida come quella della luna. Avvicinandosi velocemente percepě chi fosse, era Hekady in groppa ad un cervo maestoso circondata da un’aura argentea, che stava per scagliare la seconda freccia. Naturalmente il secondo colpo andň a segno senza nessun errore. Il cervo si fermň ed Hekady in tutta fretta scese dal possente animale.

“Lith tutto bene?” si precipitň da lui e gli sfiorň il viso. In entrambi scoppiň una sensazione di piacere appagante ed perfetta. Lith l’abbracciň Hekady chiuse gli occhi ed entrambi ebbero un’altra visione.

Il fuoco scoppiettava illuminando la capanna, dove due corpi si muovevano in una armonia guidata dalla passione. Entrambi potevano sentire il fuoco scorrergli nelle vene. L’anima l’uno dell’altra toccare l’olimpo e gioire di tutto. Sembrava un attimo eterno.

“NO!!” urlň Hekady e si staccň velocemente entrambi imperlati dal sudore si guardarono.

“tu sei Elenay!” Lith la guardň non aveva piů dubbi.

“no! Vattene! Ti prego vattene!”

Lith si alzň le prese i polsi reprimendo la sensazione di volerla avere, abbracciare, amare.

“e allora cosa sta succedendo? Chi sono io?”

“tu sei Lith e nessun’altro!”

“e tu chi sei?”

“solo Hekady!”

“e allora? Rispondi e allora?”

Elenay fredda e gelida crollň per la prima volta si avvicinň e disse:

“non mi devi amare! Vattene! Ti prego non amarmi o morirai e non voglio Hegel” aveva pronunciato quel nome inconsciamente ed Lith le mise una mano sul viso e disse:

“infatti io sono Lith! solo Lith e tu sei Solo Hekady! se noi ci ameremo o no nessuno questa volta potrŕ impedircelo! Elenay!”

Hekady sorrise si alzň e lo guardň negli occhi. A Lith si fermň il cuore.

“io non so cosa ci stia succedendo! Nemmeno io lo so! ma io non voglio innamorarmi di te soltanto perché sono la reincarnazione di Elenay! voglio innamorarmi per davvero e non per il riflesso di una vita passata! PER CUI LASCIAMI STARE! Perché se dovesse succedere tu ameresti me soltanto perché sono il suo riflesso!”

“nemmeno io Voglio! ricominciamo da capo? – Lith gli tese la mano – piacere io sono Lith”

Hekady scoppiň a ridere di gioia e con una mano sulla bocca.

“piacere io sono Hekady e questa č Luna!” Hekady gli mostrň la cagnetta.

“anch’io ho un bretone di un anno si chiama Rick!”

“bel nome! Ma tu non ci puoi parlare con il tuo cane!”

“certo che no!”

Hekady gli toccň con un dito la fronte da cui uscě uno strano bagliore.

“Luna prego!”

La cagnetta lo guardň intensamente e parlň:

“ciao io sono Luna sono un cane dal pedigree al 100 % vedi di non far soffrire la mia padrona!”

“ma cosa?” Lith indietreggiň

“ti ho fatto questo dono non dirlo a nessuno!” Lith sorrise

“Grazie!”

“dai adesso andiamo a casa a dormire fra tre ore sarŕ l’alba e devo battere il tuo amico Mitch”

Entrambi sorrisero e si guardarono forse non era vero amore ma sicuramente era nata un’amicizia.

 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO CINQUE ***


CAPITOLO CINQUE

Riccardo guardava fuori dalla finestra mentre Mitch sorseggiava del tč.

“speriamo vada tutto bene!”

“ma sě! Hekady lo salverŕ!”

“quando ti ho rivisto non capivo cosa ci facessi qui! E quando ho visto lui ho capito. C’hai messo dieci anni a trovarlo adesso possiamo salvare la nostra adorata riserva e la caccia!”

“certo che ci ho messo dieci anni sai quanto tempo ci ho messo ad avere la fiducia dei cacciatori di cittŕ!”

“quando sei andato via eri molto diverso io mi ricordavo di te avevo 17 anni ma Hekady ne aveva solo dodici! Per quello non ti ha riconosciuto Zio!”

“ahahah! Se lo sapesse Lith mi ucciderebbe! Lei mi ha visto una sola volta nella sua vita per questo non mi ha riconosciuto! Non l’ho addestrata io come č toccato a te! Č stato mio fratello uno dei piů potenti cacciatori di Diana mai esistito! Ma adesso c’č un altro problema!”

“Kubrick!”

“sě č a capo degli ambientalisti e se vincerŕ le elezioni della prossima settimana per i cacciatori sarŕ la fine! Una allodola che l’ha sentito parlare mi ha comunicato che le sue intenzioni sono quelle di bandire la caccia e chi l’esercita verrŕ ucciso. Visto che noi cacciatori trucidiamo la terra!”

“siamo nei guai! Quel verme! La gente continua a considerarci degli assassini spietati! Quando perfino gli animali ci sono grati! Come se nel mondo non esista un ordine per cui tutto č legato l’uno all’altro!”

Ambedue abbassarono gli occhi e subito si voltarono sentendo la porta scricchiolare ed aprirsi. Lith ed Hekady, insieme a Luna rientrarono.

“vedo che hai trovato mia sorella!” Lith si voltň verso Elenay che lentamente si tolse la maschera con stupore dei due cacciatori piů grandi.

“Riccardo mi dispiace!” Lith gli mise una mano sulla sua spalla. Lungo il tragitto di ritorno sia lui che Luna erano riusciti a convincerla a dire dei suoi poteri al fratello.

“per cosa!”

“di averti mentito! Io i poteri ce li ho da quando avevo dieci anni!” a Mitch cadde il bicchiere dalla mano rimase perplesso e quasi spaventato da quella notizia, mai nessuno aveva avuto i poteri prima dei 15 anni.

“COSA!” disse Mitch

Riccardo sorrise con gioia. Lo sapeva o per lo meno lo sospettava. Avere l’anima di Elenay dentro di se, la rendeva ancora piů forte. Per questo avevano deciso di nominarla futura Regina.

“che hai Mitch dopo tutto pensavo tu lo sapessi!” disse Lith con fare irritato.

“visto che sei mio zio!” aggiunse Hekady.

Entrambi li guardarono con stupore assoluto.

“avete finito di giocare con noi?”

“avete finito di farci compiere il nostro destino?” disse Hekady con gli occhi lucidi

“io sono Lith del Falco e non Hegel!”

“e io sono Hekady del Daino e non Elenay!”

“smettetela quello che fu  non tornerŕ! Dateci pace perché in passato non ne abbiamo avuto!” dissero insieme all’unisono senza accorgersene e nonostante il momento importante tutte e due sorrisero.

“sorella ci dispiace, ma voi fate parte di una profezia e il nostro compito era solo quello di farvi incontrare! Del futuro sappiamo solo che il nostro adorato equilibrio, il nostro mondo e la nostra vita la prossima settimana potrebbero cambiare per sempre!” disse Riccardo prendendo la mano della sorella nella sua.

“cosa vuoi dire? Cosa succederŕ?”

“voi! Cioč … Hegel e Elenay non se lo possono ricordare, ma noi dai racconti sě! Quando voi due nel 400 A.C. vi siete innamorati fu un cacciatore di diana a suggerire al villaggio di uccidervi questo cacciatore si chiamava Kubrick!”

Ad entrambi venne un’altra visione:

“tu non puoi averla č la mia promessa sposa sarň io il re dei cacciatori di diana!”

“io non sposerň mai un uomo malvagio come te!”

“a sě se non ti avrň io  non ti avrŕ nemmeno lui!”

“TOCCALA E TI FACCIO SPUTARE SANGUE ANCHE DAGLI OCCHI! SARŇ SOLTANTO UN UMANO, MA LEI Č SOLO MIA CHIARO! NON HO PAURA DĚ TE!”

Il ragazzo biondo dagli occhi di giada  si scagliň contro Hegel lottarono per un po’, ma fu inutile, Hegel era in netto vantaggio, pur essendo soltanto un umano. Con un colpo ben assestato all’addome lo stese definitivamente nel giro di poco.

“maledetto te  la farň pagare!”

Sia Elenay che Hegel si voltarono e se ne andarono senza neanche guardarsi indietro.

 

“ragazzi svegliatevi che vi succede!” tramortiti Hekady ed Lith si alzarono lentamente.

“credo che le nostre anime ci stiano mostrando la loro vita passata!” disse Hekady

Lith annuě quelle esperienze derivavano sicuramente da Hegel. Era uguale a lui di carattere non sopportava che qualcuno guardasse la sua donna, istintivamente ammirň Hekady, che gli sorrise tranquillamente. Era rassicurante avere qualcuno vicino, una amica con cui parlare di queste visioni. In passato si erano amati, ma adesso non voleva cedere all’amore senza un motivo. Senza capire chi fosse Hekady realmente.

“bisognerŕ tornare in cittŕ se tutto questo accade sia per gli arcieri che per i cacciatori di cittŕ sarŕ la fine!” disse Mitch preoccupato.

“Hekady preparati ad un brutto periodo finché siamo in tempo bisogna che allarghiamo i confini e chiediamo la separazione dallo stato abbiamo una settimana ancora di libertŕ!”

“Kubrick non č cambiato si vuole ancora vendicare per ciň che č successo! Si č rivoltato contro la sua gente! Ha tradito la sua anima!” disse seria rimettendosi la maschera Hekady.

“bene č ora di partire!” disse Riccardo a Mitch ed Lith.

“e giŕ devo andare a casa ad avvertire la mia famiglia e i cacciatori che conosco che purtroppo ci saranno problemi in vista!” disse Lith.

“e voi che farete?”

“č ora che la tribů dei Cacciatori di Diana si riveli nuovamente se qualcosa andasse storto ci ritroveremo qui!” disse Riccardo.

“perfetto!” dissero simultaneamente.

Risaliti in macchina Lith e Mitch si diressero verso la cittŕ, mentre Hekady si accingeva ad andare al governo mondiale.

N.B= HO CORRETTO I CAPITOLI PRECEDENTI SCUSATE MA IL MIO COMPIUTER AVEVA FATTO UN CASINO CON I NOMI COMUNQUE ADESSO E' TUTTO OK GRAZIE MILLO E VI PREGO COMMENTATE PER FAVORE GRAZIE DELL'ATTENZIONE

 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO SEI ***


CAPITOLO SEI

Lith si fece lasciare poco distante da casa sua. Fuori c’erano suo padre e i suoi fratelli intenti a prepararsi per andare a caccia. Dick il suo cane percepě subito la sua presenza e scodinzolando corse verso di lui accogliendolo calorosamente:

“oh! Meno male č tornato! Ero preoccupato!” disse Dick

“guarda che ti sento Dick avevi paura che non tornassi?” il cane lo guardň con la testa un po’ inclinata.

“Cosa tu mi senti! Che bello! Che bello!” il cane incominciň a salterellare di qua e di lŕ

“mi ha fatto un dono una amica, ma non dirlo a nessuno!”

“ma a chi vuoi che lo dica!” disse abbaiando il cane, mentre Lith sorrideva divertito da quella informazione.

Il padre di Lith si accorse finalmente di lui e andando verso il figlio disse:

“eravamo in pensiero dove eri finito?”

“papŕ non ci crederai mai!”

“prova a raccontarmelo!”

Si misero tutti a sedere ad ascoltare che cosa fosse successo in quel fine settimana. Lith fece un racconto accurato, trascurando naturalmente i particolari delle visioni. Il resoconto meravigliň quasi tutti tranne il padre e il fratello maggiore.

“padre non vi vedo sorpreso!”

“e certo che no! Vedi la nostra famiglia e quella di tua madre – il padre diede una occhiata alla moglie che gli rispose con un accenno della testa come di assenso- aspettiamo questo giorno da circa 2600 anni! All’epoca della mancata regina Hekady i nostri antenati erano i migliori amici di Hegel. Arrivarono troppo tardi per salvare l’amico, ma giurarono di non trovare mai pace fin quando Hegel ed Hekady non l’abbiano trovata a loro volta! Siamo gli unici ad aver mantenuto i contatti con la vera tribů dei Cacciatori di Diana il padre di Elenay diede la via per salvarci da Kubrick!”

“quindi voi e Mitch sapevate giŕ tutto!” disse molto arrabbiato Lith

“Tesoro mio! fin da quando sei nato, sapevamo che tu eri la reincarnazione di Hegel! E che il tuo destino era quella di unire finalmente i cacciatori con il fucile e gli arcieri!” disse sua madre

“ci dispiace fratello, ma č il tuo destino ed anche il nostro quello di aiutare te ed Elenay! Lo so che vi sentite usati!”

“voi non sapete niente! Non sapete il dolore che il passato provoca! Č lě costantemente a ricordarci il dolore, la sofferenza che abbiamo passato! Siamo condannati a rivivere le nostre vite passate! Ancora ed Ancora ed ancora una volta!”

“questo per colpa di Kubrick!”

“cosa centra lui!”

“Beh! Lui non č morto voi sě!”

“cosa!”

“all’epoca fece un patto con il dio degli inferi! Lo rese immortale, a meno che Hekady non l’avesse trafitto in un modo particolare. Oltretutto chiese di farvi rivivere la vostra prima vita ogni volta che vi sareste reincarnati! Ed ogni volta che voi rinascevate vi uccideva!” tutta la famiglia abbassň gli occhi.

“questa volta no! Noi lo fermeremo!” disse sicuro e deciso Lith.

“noi raduneremo tutti i cacciatori con il fucile saremo pronti quando sarŕ il momento!”

Il ragazzo annuě con Elenay all’opera era sicuro che questa volta l’avrebbe pagata cara.

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Capitolo 8
*** CAPITOLO SETTE ***


CAPITOLO SETTE

 

In una villa dallo stile rinascimentale un uomo sui trent’anni guardava fuori dalla finestra. Sorseggiava un bicchiere di vino dal colore rosso intenso.

“mio signore!” un maggiordomo si presentň alle spalle della figura, intenta a scrutare il paesaggio.

“Sě!”

“il dio degli inferi vuole parlarle!”

“arrivo! prepara il sangue!”

“come vuole!” il maggiordomo uscě, rabbrividendo all’idea di dover scendere in quel posto e rinfrescare il sangue umano, che il suo padrone costantemente riforniva con nuovi componenti.

“ormai siete in mio pugno!” disse a bassa voce

Si voltň verso la porta e con calma e tranquillitŕ si diresse verso i sotterranei. Sulle pareti di quella scala, celata da un passaggio segreto, continue teste di una giovane coppia, adornavano le mura. Tutte si assomigliavano, tutti portavano gli stessi nomi, cambiavano soltanto gli anni, i modi di vestire e le epoche. Finalmente la orribile scala fině aprendosi verso una stanza ancor piů terrificante. Era una sala delle torture e al certo un pozzo rosso rubino pieno di sangue umano. L’uomo si avvicinň senza mostrare il minimo sentimento e si inchinň:

“Kubrick! – una voce cavernosa si rivelň dal pozzo- come siamo messi!”

“mio signore il mio piano per avere definitivamente le loro anime sta procedendo secondo i piani iniziali!”

“se fallirai anche questa volta mi prenderň io la tua anima!”

“mio signore č impossibile, come al solito si innamoreranno a prima vista e decideranno di fuggire!”

“non posso permettere che mia sorella Diana abbia una possibilitŕ di battermi! Ricordati che voi tre siete le mie pedine preferite! Non farti prendere l’unica cosa che puň ucciderti!”

“non si preoccupi quella freccia č sotto chiave protetto da magia e mostri!”

“bene! Aggiornami se hai novitŕ!”

E la voce cavernosa del Dio degli Inferi scomparve, come era venuta. Il viso di Kubrick accennň ad un sorriso malizioso!

Il maggiordomo corse affannosamente:

“Mio signore! Mio signore!”

“cosa c’č!” disse irritato Kubrick

“Volevo informarla che la signorina Elenay č stata ricevuta di urgenza dal capo dello stato!”

“Che cosa stai dicendo!” disse ancor piů arrabbiato, andando verso il maggiordomo.

“č cosě mio signore ci hanno appena informati i suoi seguaci!”

“che cosa ha in mente! Come mai ha cambiato modo di fare? Non stare lě impalato prepara il mio jet!”

“sissignore!” il maggiordomo scattň velocemente

“maledizione!”

Nel giro di pochi minuti il Jet privato di Kubrick era pronto a decollare. Ancora in quest’epoca non aveva visto la reincarnazione di Hekady. Eppure le sembrava strano un comportamento cosě audace, visto che in passato si era sentita sempre sopravvalutata e insicura. Questo era il jolly che faceva sempre vincere lui.

 

 

Nel frattempo le trombe squillarono al palazzo dello stato:

“la Regina Elenay del Daino della Tribů dei Cacciatori di Diana!” tutti bisbigliarono nella camera dei senatori come poteva essere una cacciatrice di Diana? Eppure quando la videro non ebbero piů dubbi.

“Salve comandante dello stato!”

Elenay del Daino! Cosa ti porta qui!”

“ha risolvere dei problemi!”

“cosa č successo!” disse tranquillamente il Comandante dello Stato

“fuori c’č tutta la tribů originaria dei Cacciatori di Diana! Io sono qui per separare il nostro territorio e renderlo uno stato!” un brusio di disapprovazione si alzň incontrollato nella sala.

“Fate Silenzio!” disse il Comandante dello Stato

“perché mai ti dovremmo dare quella terra!” la voce di Kubrick fu per Elenay come una doccia dia acqua gelida “ per farvi continuare la vostra carneficina indisturbati!”

“Comandante se vincerŕ quell’uomo per noi cacciatori di Diana sarŕ la fine! E si ricordi che lei deve a me e al mio popolo non solo la sua stessa vita, ma quella dei suoi cittadini. Furono i miei genitori Steve e Marlene del Daino a bloccare quell’attacco terroristico dove questo palazzo e tutta questa cittŕ sarebbe esplosa!” il silenzio calň come il viso della maggior parte dei presenti. Veterani di un periodo di guerra anonima e pungente, dove due giovani sposi nel fiore degli anni diedero la vita per loro tutti.

“mia cara quanti siete?”

“siamo 1500 cacciatori di Diana!”

“e cosě! Noi ti dovremmo dare altra terra e anche la libertŕ di formare uno Stato dove tu e tuoi amichetti possiate cacciare, trucidare e decimare animali! Pensi che sia giusto piccola ragazzina?!” Kubrick si avvicinň rapidamente e Luna ringhiň sottovoce. Era pronta a saltargli alla gola se solo lui avesse provato a sfiorare la sua padrona.

“Non sto parlando con te!” gli occhi di Elenay si indurirono e divennero quasi di giacchio. Kubrick deglutě era davvero Hekady? O era una impostora? Era davvero lei dolce e gentile ragazza, che un tempo remoto doveva diventare regina, ma che non si sentiva all’altezza?

“No! Certo che no! O almeno non ancora!” gli occhi di Kubrick erano simili a quelli di un serpente a sonagli pronto a colpire da un momento all’altro. Gli girava intorno sbalordito e impaurito, ma anche sicuro e temerario.

“allora signor Comandante?”

“Lo metteremo ai voti!” il buio calň e lentamente il corpo di Elenay illuminato dal buio si accendeva a di un’aura argentea tutti aprirono la bocca! Tranne Kubrick che a sua volta si accese di una luce di viola scuro lugubre ed freddo!

mnh! Spiegalo! Perché anche tu ti puoi accendere?” disse Elenay in segno di sfida. Tutti quanti lo guardarono sbalorditi ed incuriositi da quella strana novitŕ.

Kubrick si sentiva a disagio non sapeva come tirarsi fuori da quella situazione. Per la prima volta dopo 2600 anni sudň freddo.

“a beh! Sě uso una pittura fluorescente a casa sei com’č ho paura del buio!” disse sperando che l’avrebbero bevuta. Tutti trovarono la cosa un po’ strana, ma plausibile.

“Bene adesso votate!” disse con tono alto il Comandante dello Stato.

Kubrick prese il suo posto a capo degli ambientalisti che durante la sua dichiarazione di non assenso per la proposta lo avevano sostenuto. Dopo circa mezz’ora il voto fu elaborato e su un grande schermo comparve il risultato. Il governo era composto da 2000 persone e 1001 votarono Sě! Per un punto la richiesta di Elenay fu accolta! Sorrise guardando Kubrick, che inviperito prese a mangiare il libro che aveva sotto mano.

“la tua richiesta č stata accettata da ora in poi avrai 20.000 ettari di terreno dove formerai uno stato dal nome?”

Diana’s Land!” dalle nuvole nere e minacciose un raggio di Luna circondň dall’alto Elenay quasi fosse una carezza della Dea.

“Cosě sia!” da fuori una folla esultante annunciň la approvazione della intera tribů e dei loro cani da caccia.

 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO OTTO ***


CAPITOLO OTTO

 

Lith, preparatosi per partire, accese la televisione in attesa della venuta dei genitori con gli altri cacciatori. La sua attenzione fu catturata da una notizia flash al telegiornale.

“Fondato il nuovo Stato dei Cacciatori il cui nome č: Diana il Diana’s Land! Poche ore dopo il Comandante dello Stato muore in maniera misteriosa! Kubrick il capo degli ambientalisti accusa uno dei Cacciatori di Diana sentiamo il nostro inviato Michele”

“Sě! Carla siamo qui davanti alla residenza del Comandante dello Sato, dove č stato appena portato via il corpo del nostro amato Capo! Un ragazzo, un Cacciatore di Diana o almeno cosě sembra č stato catturato con l’accusa di omicidio! Per ora č tutto linea a voi Studio!”

“Maledetto! Cosa starŕ tramando!”

Lith spense la televisione e decise di andare a sparare un paio di colpi! Tanto sapeva che i suoi sarebbero arrivati fra qualche ora. Uscě impugnando il fucile e andň verso la gabbia di Dick!

“Dai Dick andiamo a caccia!”

“Davvero! Che bello!” il cane scodinzolň!

Entrambi uscirono per dirigersi nel bosco di fronte, dovevano superarlo, per poter andare verso la radura enorme, che si trovava in mezzo alla boscaglia. Arrivarono dopo pochi minuti, per la strada chiacchieravano amabilmente e Dick gli raccontň della sua mamma e di una bretone niente male che aveva scorto sei mesi fa al confine tra la cittŕ e le montagne.

“Bene Dick cerca!”

“Sissignore!”

Dick si mise in movimento annusň l’aria captň subito l’odore di una Quaglia anche se ancora non aveva bene capito dove essa fosse. Spostandosi furtivamente, seguito ancor piů silenziosamente da Lith, riuscě a vederla. Si trovava a 100 m si avvicinň e si mise in ferma puntando immobile l’animale, che terrorizzato contraccambiava lo sguardo di Dick . Lith si accostň a Dick l’accarezzň facendo nascere orgoglio nel cuore del fedele compagno d’avventura. Alzň il fucile e puntň l’animale che improvvisamente scappň piů veloce di una saetta. Dick gli corse dietro. A un certo punto dalla boscaglia spuntň Luna. Lith sorrise se c’era Luna era presente anche lei, ma dove era?

Dick correva veloce, quando si vide fiancheggiato da una splendida cagnetta il suo cuore ebbe un tonfo. Luna lo guardň con occhi maliziosi e accelerň. Il cane osservň la sua andatura perfetta e decise, in un millesimo di secondo, che quella, sarebbe stata la madre dei suoi cuccioli entrambi si misero in ferma. Elenay uscě dal bosco in sincronia con la ferma del suo adorato cane .

Lith ed Elenay incrociarono gli occhi e un fremito nacque in loro. Elenay abbassň l’arco e si tolse la maschera. Richiamň Luna che si diresse immediatamente verso di lei. Lith la guardň stranito.

“Č una madre lasciala andare!” disse lei.

“davvero?”

“si sta prendendo da mangiare per i piccoli che sono dall’altra parte della pianura. Ha attratto i cani per non fargli trovare i pulcini”

“Dick vieni qua lasciala!”

Dick si girň, la quaglia venne vicino Elenay , lei abbassň il braccio e l’animale salě sulla mano, l’altra mano l’appoggiň sulla spalla di Lith.

“gentili cacciatori Grazie! Quando i miei pulcini saranno grandi allora la mia vita sarŕ compiuta! Grazie mia signora se avrai bisogno di noi quaglie diccelo!”

Lith capě cosa suo padre gli aveva sempre insegnato. Rispetta la natura e la natura rispetterŕ te. La caccia non significa trucidare e uccidere, ma anche vivere con la natura, portare il proprio cane a correre non importa quante prede prendi. Fin da tempi immemorabile la caccia esiste nella natura, come ago della bilancia. Era vero che gli animali lo sapevano e che rispettavano questo ingrato compito.

“di niente piccola! Va torna dai tuoi cuccioli.”

La quaglia scese e corse verso i suoi pulcini che spuntarono con tranquillitŕ. Luna si sedette affianco alla padrona fiera con il muso perfettamente allineato con il suo collo. Dick si mise davanti a lei.

“ciao io sono Dick!” disse scodinzolando

Luna si girň dall’altra parte.

spfiu! Piacere Luna! La prossima volta non mi intralciare!”

“io non ti intralcio! Quella quaglia era del mio padrone! hai capito snob!” e si girň. Luna lo guardň sorpresa, nella sua comunitŕ tutti i cani morivano dietro a lei. Era la cagnetta piů ambita, mentre questo qui, addirittura, la snobbava chi si credeva di essere? Elenay ed Lith sorrisero e lui la guardň.

“quella maschera … perché con me la togli?”

Lei lo guardň silenziosamente, per poi girarsi di scatto.

“perché solo tu mi puoi guardare!” Lith allargň gli occhi il battito accelerň allungo la mano, ma si fermň.

“lo dici tu o Hekady!” lei sorrise era rossa come un pomodoro, per quello si era girata.

“scoprilo!” di scatto si girň mise le masi sul suo petto e una visione apparve.

 

 

Hekady in piedi davanti al padre di lei.

“non puoi innamorati di un umano senza il consenso della Dea! Se lo sei veramente devi coprirti il viso! Fino a che lei non darŕ il suo consenso in modo che altri uomini non cerchino di averti!”

“No! Io non mi coprirň il viso! Tutti quanti devono vedere che Hegel č amato da una futura regina! In modo che gli altri gli portino rispetto!”

“questo ti porterŕ alla morte!”

“č uguale padre!”

E con andatura decisa uscě dalla stanza del trono.

 

Lith si staccň con decisione. Elenay fischiň e un bellissimo Daino venne al suo capezzale salě in groppa di corsa, decisa ad andarsene. Il ragazzo la guardň incredulo.

“ti basta come risposta! Ci vediamo a Diana’s Land!” e detto questo partě seguita da Luna.

Dick si accostň a lui e in contemporanea sospirarono, per poi guardarsi divertiti.

“Dai Dick andiamo a casa! Ormai saranno arrivato! Non ti preoccupare le vedremo molto presto!”

Dick annui e insieme tornarono a casa.

 

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Capitolo 10
*** CAPITOLO NOVE ***


CAPITOLO NOVE

 

Al ritorno a casa di Lith il campo era pieno di macchine in attesa della partenza.

Lith dov’eri?” la madre gli corse incontro.

“ero a caccia!”

“cosa! Non puoi Kubrick č salito al potere e nel giro di poco a cancellato la caccia! C’č la pena capitale per chi l’esercita!”

“Maledizione! Vigliacco!”

“sta tranquillo per fortuna Diana’s Land era stata giŕ certificata. Nemmeno lui, anche se facesse una dittatura, puň cancellare questo! Su muoviamoci tutti i cacciatori della zona stanno convergendo a Diana’s Land!”

Nel frattempo a casa di Elenay era riunito un consiglio per vedere cosa fare nei confronti del cacciatore catturato. Erano presenti i comandanti delle compagnie con il fucile e le sotto tribů degli arcieri.

“č davvero un Cacciatore di Diana? Se č cosě che senso avrebbe uccidere il capo dello Stato dopo avergli fatto questo dono!” disse il capo della compagnia del Cinghiale.

“ esatto! Non ha senso č una trappola!”

Elenay si alzň e tutti si ammutolirono. Pur essendo una ragazzina, era temuta e stimata.

“’c’č solo un modo per sapere se č realmente un Cacciatore di Diana … bisogna esporlo alla luna!”

“č vero! Voi Cacciatori di Diana vi circondate di una luce intensa!”

“giŕ dovremo fare cosě!” tutti erano entusiasti

“un altro problema richiede la nostra attenzione!” disse un comandante degli Arcieri

“giŕ la caccia da noi!” dissero tutti.

Elenay si rialzň dal trono e con dolcezza scese gli scalini .Si mise al centro della stanza.

“Noi Cacciatori di Diana fin da tempi immemori, abbiamo regolato la fauna e la flora! Non potete prendere in abbondanza, ne prendere niente! Chiunque ucciderŕ un animale, che non č giunto alla sua ora … sarŕ bandito! La caccia č una religione! Č uno stile di vita! Qui non ci sono supermarket e neanche allevamenti! Qui si uccide per mangiare … non per divertimento! Ricordatelo! – Elenay girň per la stanza tutti gli occhi addosso a lei - la Dea Diana, se riusciremo a sconfiggere Kubrick, ci fornirŕ una riserva illimitata di caccia. Per ogni animale ucciso se ne creerŕ un altro, ma soltanto se esso verrŕ ucciso con la motivazione di regolare o nutrire la comunitŕ intera!” tutti quanti rimasero senza parole.

“sono promesse grandi da mantenere!” disse un capo poco lontano dalla porta.

“Sě grandi! Eppure si avvereranno!”

“quindi per adesso cosa facciamo dobbiamo tutti cacciare con l’arco?”

“soltanto se volete!” Elenay lanciň un fucile in oro bianco all’uomo, che lo prese al volo. Lo osservň e con meraviglia guardň la ragazza che sorrise.

“e questo?”

“č un dono di Diana per i suoi figli! Esso č un fucile super silenzioso e molto preciso. Non crea danni enormi all’animale! Ha una manopola con cui selezionare la specie di animale. A secondo di esso, lui si modifica. Per i capi sarŕ in oro bianco con intarsiature in diamante. Potrete usarlo solo voi perché sopra č inciso il vostro nome!”

“Wow! Siete cosě generosa!” disse letteralmente entusiasta

“Non io la mia Dea! Non ho finito, se l’animale in questione non č giunto alla sua ora non morirŕ! Potrete cacciare dove volete non ci sono limiti, questi fucili garantiranno le vostre regole!”

“e per i cittadini normali!”

“in argento con intarsiature di oro giallo! Ogni volta che un cacciatore nascerŕ un cucciolo di cane da caccia verrŕ al mondo, e il suo fucile o il suo arco verrŕ creato in attesa della sua prima caccia!”

L’uomo sulla porta si avvicinň, si inginocchiň e disse:

“io giuro eterna fedeltŕ alla Regina Elenay e alla Dea Diana!”

Tutti gli altri lo seguirono creando il consiglio dei cacciatori. La porta si aprě di scatto.

“mia regina! Elenay

“Ruben e Annalisa del Falco! Questi sono per voi!”

Il padre e la madre di Lith ricevettero un arco di oro bianco e un fucile di oro bianco.

“Grazie mia signora!”

“la vostra famiglia abiterŕ con me! la nostra casa č abbastanza grande!”

Lith si affacciň e un sorriso solare illuminň il viso di Elenay, non aspettava che di vederlo.

“vi ringrazio mia maestŕ!”

“la riunione č finita ci incontreremo stasera al banchetto!”

Tutti uscirono entusiasti dalla casa di Riccardo ed Elenay e la famiglia del Falco portň dentro i bagagli e i cani. Dick entrň per ultimo incrociando nuovamente lo sguardo di Luna. La cagnetta girň la testa, anche se vederlo stranamente le faceva piacere.

“padrona, ma anche quel maleducato deve stare da noi?” disse Luna.

“smettila lo so che ti piace!”

Luna si girň e disse:

“non č vero, č rozzo maleducato e soprattutto č … “

“un giovane e robusto cane da caccia!”

“Sě … cioč No!” Elenay scoppiň a ridere.

“Sai chi disprezza compra!”

Luna la guardň serena ed entrambe si diressero verso la loro stanza.

 

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Capitolo 11
*** CAPITOLO DIECI ***


CAPITOLO DIECI

Alla sera un gran banchetto venne preparato in onore della fondazione dello Stato dei cacciatori. Tutti i nuovi arrivati, si stupirono della bellezza del paesaggio e dell’equilibrio perfetto tra l’uomo e gli animali. Tutti erano allegri, ma al tavolo mancava la Regina e Lith lo notň subito.

“dov’č Elenay?” chiese preoccupato Lith.

“con un gruppo di cacciatori č andata al processo del presunto Cacciatore di Diana!”

“cosa?” Lith si girň verso Erik “e tu non l’hai fermata?”

“perché avrei dovuto!”

“perché andrŕ dritto nella trappola di Kubrick!”

“Maledizione non ci ho pensato! Dai andiamo!”

“andiamo Dove!”

“da lei!”

“ e con cosa!”

“con i cervi bianchi!”

Lith lo guardo stranito, anche se la sua reazione durň poco, visto che venne sollecitato da Erik. La luna rivelň che anche lui era un vero Cacciatore di Diana; lo condusse a poca distanza, in una radura nascosta a tutti da un sortilegio. Appena entrati dei Cervi maestosi, dalla pelliccia candida, come la neve si girarono verso di loro.

“io non salgo su quei cosi!” disse Lith angosciato.

“perché? Dai o sarŕ troppo tardi!”

“ho paura di salire su un cavallo figurati, un cervo, che addirittura č magico!”

Lith, Elenay č in pericolo! Io sono innamorato di lei da anni e non sono mai riuscito a farla ridere o sciogliere come te! Ho deciso per amore che avrei fatto di tutto per farvi stare insieme e se non vieni ci andrň da solo! E te la ruberň!”

“se lo dici ancora ti rompo la faccia! Lei č mia chiaro! Per cui vincerň la paura e verrň!”

“č Hegel che parla o Lith!”

Lith si mise a cavallo del cervo e con sguardo truce disse:

Lith! Stai attento ti tengo d’occhio!”

Ambedue si strinsero ai Cervi che partirono alla velocitŕ della luce raggiungendo il palazzo del Governo in un batter d’occhio.

“esigo venga esposto l’uomo alla luna!” disse in modo risolutivo Elenay. Kubrick la guardň meravigliato ed impaurito.

“mettiamolo ai voti!” il risultato fu positivo. “bene portate il prigioniero”. Nel frattempo i due ragazzi erano riusciti ad intrufolarsi nel palazzo. Guardando da dietro le colonne, notarono che la loro Regina era sola, infatti al suo arrivo le guardie per ordine di Kubrick, fecero in modo di far entrare soltanto la Regina Elenay, giustificando l’azione, nell’interesse della intera comunitŕ, visto quello che era successo al vecchio capo di Stato l’ultima volta.

L’uomo arrivň e con esso pure le guardie, che circondarono l’intera sala non permettendo a nessuno di entrare, tantomeno di uscire. I ragazzi trovarono questo molto strano, piů che strano preoccupante. Riccardo si trovava nascosto dall’altra parte della sala non avrebbe, ma i lasciato la sorella in balia di quel mostro.

“aprite le finestre!” disse Kubrick.

La luce illuminň la sala inondando il prigioniero, che non si illuminň, mentre Elenay si accese come una lampadina. Tutti bisbigliarono.

“bene abbiamo constatato che ti sei sbagliato! Io qui ho finito! Per cui i Cacciatori di Diana non sono i colpevoli!”

Kubrick maledě quell’istante non era ancora diventato un dittatore e non poteva farci niente, ma gliela avrebbe fatta pagare o sě se gliela avrebbe fatta pagare.

“Bene! Ma dimmi mia cara Elenay dov’č il tuo consorte?”

“io non ho consorte e non intendo ancora averlo!”

“cosa?”

“e giŕ diciamo che sono una vera amazzone!”

Kubrick sudň freddo si, sentiva scorrere via la situazione dalle mani. La vide andare via impotente quel round l’aveva vinto lei, ma la guerra doveva ancora iniziare.

Lith andiamocene!”

“insomma mi hai fatto cavalcare quel coso per niente?” disse irritato Lith. Erik rise.

“dimmi un po’ perché non stai con Elenay?”

“ma che una donna sei matto! Portano solo guai loro!”

“ma siete destinati a stare insieme!”

“ascolta Elenay č una donna fantastica, ma a me non interessa se sono destinato a lei o no … io il mio destino me lo faccio da solo … come lei si creerŕ il suo, che poi s’intrecci con il mio non sarŕ di sicuro perché lei č Hekady!”

“questo č giusto! Spero che lei sia diversa!”

“che sia diversa sicuro! Io, perň, ho bisogno di prove e non di parole!”

Erik sorrise, lo guardň e fece un segno ai cervi bianchi che in un batter d’occhio li portarono a destinazione, giusto in tempo per vedere arrivare Elenay in tutto il suo splendore. Lith e lei si scambiarono uno sguardo e Luna si avvicinň al ragazzo.

Lith la mia padrona ha chiesto se vuole farle l’onore di cacciare con lei, domani!”

“Luna me lo chiedi, lo sai che adoro la caccia!”

“glielo riferirň buon appetito!”

“oh! Ecco la snob!” disse Dick alzando la testa.

“non sto parlando con te!”

“beh! Meglio non vorrei che la tua boccuccia si facesse male nel parlare troppo!”

“non č un rischio soprattutto con te!”

Luna si girň con gli occhi un po’ lucidi e si diresse a riferire la risposta alla sua adorata padrona.

 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO UNDICI ***


CAPITOLO UNDICI

 

Non era ancora l’alba ed Elenay uscě da casa. Guardň le stelle e la luna. Nei suoi occhi si notavano i suoi sentimenti piů profondi. Si sentiva in trappola, senza vie d’uscita. Fin da piccola era stata educata per continuare quello che Hekady non aveva terminato. La sua vita č legata al passato e mai al futuro. Lith invece, non ha questo peso, č da poco che in lui si era risvegliato Hegel. Nessuno le aveva mai chiesto quale fosse il suo sogno. Nessuno le aveva mai porto una mano, oppure dato una consolazione. Soltanto il passato, che pesava sulle sue spalle come macigno che la schiacciava pesantemente . soffriva e non poteva permetterselo, non poteva mostrare debolezza, solo forza. Alla etŕ di dieci anni aveva un’amica, Clara, la sorella di Erik, erano insieme nel bosco, lei portava giŕ la maschera, ma Clara conosceva il suo volto. Giocavano felici insieme ai Daini e ai cerbiatti. Quando tutto si rannuvolň e inspiegabilmente due frecce nere come le tenebre colpirono lei e Clara. Tutte e due caddero a terra in una pozza di sangue e lo sguardo ormai vuoto di Clara si impresse nei suoi occhi. La luce della luna illuminň e il suo corpo venne fluttuato in aria. I suoi occhi si riaprirono e di fronte a lei una figura avvolta da una luce talmente intensa da non riuscire a identificarne i dettagli. Una voce quasi melodiosa disse:

“tu devi vivere! Hai molto da fare! Elenay ed Hekady!”

“chi sei! E perché mi chiami Hekady!”

“io sono Diana! Figlia mia! Tu sei una ragazza speciale in te ci sono due anime una č Hekady, la mitica principessa destinata a vincere e a salvare il mondo. La seconda č Elenay te stessa, da adesso Elenay sarŕ addormentata! La tua seconda anima č una pura Cacciatrice, una mezza divinitŕ! Vinci Kubrick! Sconfiggi mio fratello Ade e avrai finalmente quello che ti meriti la felicitŕ!”

“e Clara?”

“purtroppo č giunta la sua ora, ma la farň rinascere presto piccola mia! Ora va e vinci Elenay!”

La piccola Elenay si svegliň di scatto. Sua madre e suo padre affianco a lei. Suo fratello piangeva. Da quel momento si allenň molto, chiuse il mondo fuori di sé, e smise di vivere, almeno non avrebbe perso piů nessuno.

Una lacrima le segnň il viso, Luna la guardava dal basso e delicatamente le mosse la mano con il naso umidiccio. Elenay la guardň e si asciugň le lacrime, giusto in tempo per l’arrivo di Lith.

“ciao! Elenay come stai?”

“bene!” sorrise sforzatamente. “mi puoi dare il tuo fucile?”

“ok! Perché?” disse perplesso Lith.

“vedrai …” Elenay prese tra le mani il fucile di Lith si concentrň e il fucile incominciň a levitare. Sussurrando una formula in una lingua non conosciuta dal ragazzo, che incredulo guardava la scena. Il fucile si plasmň magicamente diventando un magnifico fucile, in diamante con inciso il nome di Lith in lettere d’oro.

“ecco fatto!”

“grazie! Ma come mai me l’hai trasformato adesso dopo quattro mesi che andiamo a caccia insieme?” Lith si sentě percorso da un piacere inspiegabile diverso dalla energia di Hekady e si voltň guardando Elenay.

“perché tu non hai bisogno di essere regolato tu rispetti giŕ la natura – la ragazza sorrise dolcemente - adesso possiamo andare!”

L’alba ormai si stagliava all’orizzonte, entrambi furtivamente si addentrarono nel bosco.

“ascolta Elenay, secondo te quando colpirŕ Kubrick? Ormai sono mesi che non si sentono notizie!”

“colpirŕ quando saremo piů rilassati!”

“tu credi?”

“ne sono sicura! Ssh!”

“un fagiano!”

Luna e Dick aggirarono l’animale e si misero in ferma Elenay si avvicinň lentamente l’arco teso e con un colpo deciso schioccň la freccia d’oro l’animale corse, ma inutilmente venne colpito al cuore per morire in un istante, senza dolore e senza rimpianto. Luna prese delicatamente in bocca la fiera portandola, con eleganza alla padrona. Che la mise in una borsa speciale senza fondo.

Lith sentě un rumore  dietro di loro. Ambedue si voltarono di scatto e nelle fronde si intravide un cinghiale. Lith selezionň il tipo di selvaggina sul fucile, che si trasformň in una carabina. Elenay lo guardň in un modo tale da farsi capire perfettamente, prese con se Luna e Dick, mentre Lith si diresse piů in basso. Dopo poco il ragazzo fece un segnale ad Elenay che mollň i cani. Il cinghiale incominciň a correre a valle. La cacciatrice con un fischio fece apparire un Daino e corse verso il suo compagno di caccia. Lith prese la mira e lo ferě pesantemente, ma l’animale andň piů avanti, divertito Lith guardň Elenay appostata con l’arco tirato, corse verso di lei, i cani abbaiarono e il cinghiale incrociň gli occhi della ragazza e capě, nei suoi occhi era segnata la sua ora, quasi s’inchinň prima di essere colpito una seconda volta. Non provava piů dolore tutti gli animali, sapevano che le frecce dei Cacciatori di Diana erano anestetizzanti, ma non si fermň. Dietro, i cani, abbaiavano e piů avanti Lith, con un colpo preciso e ben piazzato, stroncň l’animale, che morě quasi sorridendo.

Lith accarezzň la bestia,  per poi guardare la sua compagna d’avventura, che sorrise. Provava un piacere immenso a cacciare con lei erano una macchina perfetta.

Tornarono al villaggio con il carniere guadagnato in quella battuta, rilassante e divertente. Elenay e Lith bruciarono un ramo di bianco spino, per venerare gli animali uccisi e purificarli. Erik corse verso di loro.

“mia maestŕ! Lith!”

“dicci Erik!” disse Elenay.

“il consiglio č riunito! Un’ambientalista č qui! Č scappata dalle prigioni! Stanno aspettando solo voi!”

Tutti si diressero verso l’edificio del consiglio dei Cacciatori, tutti i capi tribů erano giŕ riuniti.

“Mia Regina Finalmente!”

Una ragazza raggomitolata, tra le braccia di Riccardo tremava paurosamente. Elenay si avvicinň, le sorrise e dolcemente gli scostň i capelli dal viso.

“stai bene? Ti ha fatto del male Kubrick!”

“il dittatore sta preparando la guerra verso di voi! Ha schiavizzato, l’intera nazione! Ci usa per fabbricare armi! Vi prego tenetemi qui!” Riccardo la strinse. Elenay notň subito che suo fratello era stregato da quella ragazza, aveva sempre avuto un debole per le ragazze indifese.

“miei capi tribů la decisione č di tutti!”

“mia signora le tribů degli arcieri sono disposte ad accettarla, ma non dovrŕ interferire con la nostra caccia!”

“anche per  noi cacciatori con il fucile deve essere cosě!”

“bene! Allora bisognerŕ trovare qualcuno che la sorvegli e la curi!”

“sorella me ne occupo io te ne prego!”

“cosě sia! Benvenuta, come hai detto che ti chiami?”

“Clara mia signora, la ringrazio!”

Elenay ed Erik sorrisero volgendo lo sguardo verso l’alto.


 

 

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Capitolo 13
*** CAPITOLO DODICI ***


CAPITOLO DODICI

Riccardo uscě da una stanza.

“come sta Riccardo? Č lei?”disse Erik “č mia sorella?”

“Sě! Č lei!”

“ma quanti anni ha?”

“22”

“non č possibile! Lei č morta quel giorno!”

Lith guardň Elenay, sorpreso dalla sua reazione. Riccardo spiegň ad Erik e ad Elenay, che il corpo di Clara non fu mai trovato. Nel frattempo Elenay si tolse la maschera e, finalmente, Erik la vide per la prima volta, guardň Lith che sorrise, anche non gli faceva piacere che guardasse Elenay. Lei si sciolse i capelli biondi e cadde in ginocchio. Per la prima volta lei cedette. Le lacrime incominciarono a scorrere pesantemente, tutto quello che c’era intorno a lei divenne nulla, c’era solo quella porta che la separava dalla ragazza che era sempre stata l’unica amica che avesse mai avuto. L’unica persona che portava con se una scintilla di vita! La sua vita! Dopo la morte di Clara, tutti i bambini, la chiamavano mostro e le persone appena la vedevano l’evitavano, alcuni addirittura le dicevano che non era degna di vivere. Erik si chinň e l’abbracciň inconsciamente.

“mia Regina! Io so quanto voi foste affezionata a mia sorella!” Elenay lo guardň era in trance e i suoi occhi erano un misto tra grigio e azzurro. “mia Regina! Che ha?”

Lith si precipitň verso di lei scostň Erik e la guardň.

Elenay! Sei tu?” tutti li guardarono in modo interrogativo.

“tu sei il ragazzo del sogno! Dove sono?”

“riesci ad alzarti?”

“Sě! Grazie sei molto gentile!”

“cosa sta succedendo?”

“Erik quella č la mia vera sorella! Č addormentata da 12 anni!”

“cosa?”

Elenay tornata ad essere se stessa fissň Lith negli occhi, lo accarezzň e gli sorrise in modo solare.

“che cos’č quel broncio?”

“me lo chiedi ti riaddormenterai!”

“lo devo fare per salvarti e alla fine Hegel ed Hekady ci lasceranno stare!”

“ma se morirai? tu sei delicata! Sei cosě fragile,non voglio che tu soffra e non voglio soffrire io!”

Lith …”

Elenay cadde svenendo tra le braccia di Lith, che disperato la strinse, per poi prenderla tra le braccia e portarla in camera, le accarezzň il viso e le baciň la fronte.

Lith … spiega!” dissero entrambi.

“da quando abito in questa casa, ovvero da quattro mesi faccio sogni ricorrenti! Nel corpo mio e di Elenay ci sono Hegel ed Hekady

“beh! Siete le loro incarnazioni!” disse Erik.

“no! Diana ci ha infuso le anime di Hekady e Hegel legandole alle nostre! Da piccolo dodici anni fa fui aggredito da un lupo che mi lasciň lě per terra a morire dissanguato, una luce mi avvolse e la dea Diana mi disse che dovevo vivere, che avevo un compito. Anche Elenay ha subito qualcosa di simile! E da allora ha chiuso la sua anima, per lasciare completo controllo ad Hekady! Le uniche volte che posso vederla, toccarla č durante quei sogni e durante le battute di caccia!”

Riccardo si mise una mano sulla bocca le lacrime uscirono dal suo viso.

“e cosa succederŕ quando Hekady se ne andrŕ? Lei potrebbe morire?”

“non lo so! Spero che potremmo finalmente vivere senza questo peso! Sai qual č il sogno di tua sorella? Sai qual č il suo colore o il suo piatto preferito?”

Tutti rimasero in silenzio

“come pensavo lei vi salverŕ, ma chi salverŕ lei? Č una ragazza con le ali incatenate rinchiusa, letteralmente in se stessa! A proposito illuminate l’ambientalista puň darsi che gli abbiano fatto il lavaggio del cervello!”

Riccardo corse nella camera di Clara e aprě la finestra che inondň di luce rivelatrice la ragazza, Riccardo cadde in ginocchio, si era fatto ingannare da una semplice umana, perché Kubrick l’aveva mandata da loro. Clara si voltň e una voglia a forma di luna comparse sulla sua spalla, Riccardo la riconobbe e non poteva crederci da giovane Clara l’era sempre piaciuta, si alzň e si mise a cavalcioni su di lei. La ragazza si svegliň.

“scusa Riccardo cosa stai guardando?” la ragazza arrossě, lui la baciň appassionatamente e lei si aggrappň alla sua schiena.

“mi accertavo di una cosa! Tu dovresti essere morta, perché sei in vita devi uccidere, mia sorella?”

“non potrei mai uccidere la mia migliore amica!”

“sei umana! non sei Clara!”

“invece sono io! Ade mi ha mandato sulla terra , per corrompermi l’anima, ma non c’č riuscito e allora Kubrick, mi ha torturato e mandato a lavorare con gli altri schiavi! Io sono la chiave per arrivare alla freccia che lo ucciderŕ! Io sono la chiave per salvare Elenay!”

“allora salvala perché io non sono in grado di aiutarla č da dodici anni che ci provo, ma nessuno c’č riuscito a parte Lith, almeno credo”

“stando vicino a me la sua anima si risveglia, se trova l’equilibrio tra se stessa ed Hekady ce la farŕ!”

Riccardo la baciň di nuovo si alzň dal letto ed uscě dalla stanza.


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Capitolo 14
*** CAPITOLO TREDICI ***


CAPITOLO TREDICI

 

Erano passate due settimane dall’arrivo di Clara ed Elenay si trovava con Lith a caccia. Stavano per tornare al villaggio quando il ragazzo si fermň in mezzo alla boscaglia.

“cosa c’č Lith?”

“bisogna prepararci, Elenay, la guerra č vicina!”

Elenay abbassň lo sguardo, ma sapeva benissimo che Lith aveva perfettamente ragione.

Hekady sistemerŕ tutto!”

Lith l’abbracciň da dietro Elenay si tolse la maschera e si girň.

“sei tu che a me interessa salvare! Sei tu che voglio rendere felice! Ho sempre pensato che voi donne non portaste altro che guaio! Ho pensato che non sarei mai riuscito ad innamorarmi di nuovo e poi sei arrivata tu! Mi hai fatto amare ancora di piů la caccia! Ti sei insinuata in me, passando da una porta di servizio della mia anima! Pensavo che avrei sofferto! Ma tu con quel sorriso, con la tua solaritŕ, che solo io posso vedere, mi hai ammagliato! Sei proprio una cacciatrice!”

“smettila non č vero!” disse ridendo radiosamente.

“non sto mentendo! Guarda te io ti apro il mio cuore e tu ridi!”

“dai! Sto scherzando!”

“adesso torniamo anche se vorrei cacciare con te per tutto il giorno!”

Lith si distaccň ed Elenay si riaddormentň per far prevalere Hekady. Ambedue  si diressero verso il villaggio.

Nell’edificio del consiglio, tutti i cacciatori erano riuniti uomini, donne, anziani e perfino bambini. Le spie erano appena tornate e all’arrivo di Elenay tutti si alzarono.

“Sedetevi!”

“mia signora, siamo appena arrivati e possiamo giŕ riferirvi ciň che abbiamo visto e che ci ha shockato

“prego parlate pure nessuno vi interromperŕ!”

“la situazione č critica, la gente č stata prelevata e spogliata di ogni avere. Costretta a lavorare con le catene ai polsi in centri di concentramento! Kubrick ha creato creature mostruose, metŕ umani e con testa di sciacallo, invincibili, dalla forza sovraumana!”

“quanti sono?”

“dieci mila!”

Tutta la sala bisbigliň le madri strinsero al proprio seno i figli piů piccoli.

“mia signora! cosa facciamo? Diecimila uomini sono dieci volte noi e sono anche invincibili forse dovremmo arrenderci!” disse un comandante degli arcieri

“e diventare schiavi! Veder morire i nostri figli e violentate le nostre mogli! Mai piuttosto la morte! Le nostre donne sanno combattere e abbiamo qui i Cacciatori di Diana! Io e i miei figli lotteremo fino allo stremo se necessario!” rispose il padre di Lith.

“ma come facciamo?” disse di nuovo l’altro comandante.

Allora Elenay si alzň tutti la guardarono, speranzosi che avesse una soluzione. Lith l’ammirň, affianco a se c’era Clara, che con decisione gli disse a bassa voce.

“lei non sa cosa sia la felicitŕ, l’ha bramata senza conoscerla! Le sue ali sono incatenate a te e a me, se mi dovesse succedere qualcosa sarai tu a doverla sorreggere. Te la senti?”

“fino alla morte!”

“perché l’ami?”

“no! Perché se lo merita!”

Clara sorrise e l’attenzione ritornň verso la sua piů cara amica, che lei aveva vegliato da morta, versando le lacrime, che Elenay non si era mai permessa di sfogare.

“io creerň il nostro esercito! Prima perň voglio tentare di dare una possibilitŕ a Kubrick di arrendersi! Gli manderň un ambasciatore!” disse decisa e seria Elenay

“mia regina andrň io!” disse Mitch alzandosi.

“bene! Se č questo che desideri!”

“mia signora, ma come farete a creare un esercito?”si fece avanti una donna arciere.

Tutti la guardarono in modo interrogativo e Clara dal fondo della sala si avvicinň, le prese la mano e le sussurrň all’orecchio:

“fa come ti ho insegnato e vedrai Elenay che ce la farai!”

Luna le mise il muso vicino alla mano e Dick, guardava la cagnetta con ammirazione, era snob, ma era la cagnetta piů leale, che avesse mai conosciuto e oltretutto grazie a lei gli altri cani non lo avevano perseguitato. Si era abituato al suo carattere, visto che gli avevano raccontato come Elenay l’avesse trovata. Sua madre l’aveva rinnegata e aveva cercato di ucciderla ed Elenay la trovň sanguinante in mezzo al bosco, la curň e la prese con se educandola, come il miglior cane da caccia, mai esistito, ma anche lui non era da meno.

“ok!”

Elenay chiuse gli occhi e venne circondata da una luce accecante, Lith le prese una mano e dalle sue spalle crebbero due ali d’oro gli occhi azzurri quasi fossero due gemme preziose, con riflessi argentei e la pelle bianca argentata. Tutti videro la sua trasformazione e rimasero a bocca aperta.

“io sono una Cacciatrice di Diana pura, una mezza divinitŕ! Sono disposta a perdere tutti i miei poteri per far sě di salvarvi! Creerň le mitiche creature denominate i lupi di diamante e gli orsi della luna!”

Tutta la sala si inchinň, e Mitch si accorse della crescita forzata di sua nipote, suo fratello prima di morire, gli aveva raccomandato di proteggerla. Il suo sguardo passň verso Riccardo due ragazzi due eroi, chissŕ quanto dovevano aver sofferto, abbassň il viso e lasciň andare quei pensieri ombrosi.

“no! Alzatevi! Comunque sia chiunque possa combattere da domani si addestrerŕ! Mitch partirai alla volta della capitale all’imbrunire, mi raccomando sta attento zio! Mentre io dovrň aspettare la Luna piena per poter creare il nostro esercito!”

I cacciatori rincuorati, dalla forza insospettata della Regina  urlarono all’unisono.

“lunga vita alla Regina Elenay!”

La gente era entusiasta del fatto che a guidarli fosse una mezza divinitŕ. Elenay sforzatasi molto svenne tra le braccia Lith, che sospirň. Sorrise a Clara orgoglioso di quello che la sua Elenay fosse riuscita a fare. Tutti si diressero a casa per riposare terrorizzati della crisi, che la loro neonata nazione stesse giŕ affrontando, ma allo stesso tempo rassicurati dalla guida ferma e decisa della loro Regina.

Lith stese Elenay sul letto le accarezzň il viso ed uscě, domani sarebbe stato un giorno pesante, ma decisivo.

Dopo qualche ora Elenay si svegliň Hekady non aveva preso ancora il soppravvento. Sulla finestra Erik la guardava amorevolmente.

“ami Lith?”

“Erik che ci fai nella mia camera!”

“ti sei arresa al tuo destino?”

“no! Ho scelto io di amare Lith, in origine non era lui destinato a me!”

“e chi era?”

“Tu! Io ti ho visto sempre come uno sconosciuto! Come una persona, che non mi avrebbe aiutato a crescere! Cosě scelsi lui! E chiesi a Diana di cambiare il mio destino e concedermi almeno di scegliere chi amare!”

In Erik sgorgarono lacrime amare.

“SAI DA QUANTO IO TI AMO! SAI DA QUANTO MUOIO DIETRO DĚ TE! POSSIBILE CHE IO NON SIA DEGNO D’ESSERE AMATO?”

“NON DIRE SCIOCCHEZZE! NON VOGLIO VEDERTI SOFFRIRE NE TANTOMENO LASCIARTI ABBATTERE COSĚ! TU SEI UN OTTIMO GUERRIERO E UN OTTIMO UOMO, MA Č SCRITTO CHE MORIRŇ A FINE BATTAGLIA!”

Elenay gli mise una mano sul viso. Alla notizia della sua morte la strinse a se quasi non volesse lasciarla piů. Elenay aveva gli occhi lucidi, ma si trattenne.

“mi dispiace Erik! Io non ti amo e non ti amerň mai! Dimenticami č meglio!”

“non ci riesco c’ho provato da una vita, ma una cosa la posso fare proteggerň la persona che tu ami a costo della vita! Lith per te č tutto e forse davvero ti potrŕ rendere felice, allora voglio contribuire alla tua felicitŕ!”

“Grazie Erik!” Elenay sorrise, ma le lacrime scesero dal viso senza controllo. Erik le asciugň le lacrime e se ne andň quasi sollevato da quella stanza.

 

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Capitolo 15
*** CAPITOLO QUATTORDICI ***


CAPITOLO QUATTORDICI

 

Luna si alzň dal letto della padrona, l’osservň, si vedeva che era stanca e non la svegliň. Scese delicatamente dal letto dirigendosi, verso la camera di Lith e delicatamente grattň la porta. Dick corse ad aprirla anche se con difficoltŕ, seguito da Lith che gli diede una mano.

“Luna! Che cosa c’č?” chiese preoccupato Lith.

“ascolta Lith non ho svegliato la mia padrona! Č stanca e credo abbia la febbre!”

“ho capito! Hai fatto bene, vorrŕ dire che andrň da solo stamattina!”

Lith si diresse, verso il bosco,  non ancora illuminato dai raggi del sole. La luce era cupa e nebbiosa. Per la prima volta si sentiva a disagio in quella boscaglia, ma non ci fece molto caso. S’addentrň ancora di piů. Dick ebbe subito un presentimento.

“padrone torniamo indietro!”

“perché? ormai siamo qui!”

Dick incominciň a ringhiare, due occhi rossi color sangue, s’accesero nella notte, ormai albeggiante.

“oh! Cavolo!”  disse Lith indietreggiando lievemente.

Una voce ombrosa provenne da sotto terra.

Hegel! Sono Ade!”

“e allora?”

“dammi la tua anima e io salverň Hekady!”

“puoi pure ammazzarla!” disse con un sorrisino sarcastico, anche se dentro di se Hegel scalciava.

“cosa?”

“hai sentito bene non sono innamorato di Hekady!” Lith sorrise. A differenza di Elenay in lui prevaleva se stesso e quindi gli interessava solo della vera Elenay.

“Stai mentendo!”

“No! Non sto mentendo e adesso ritira il tuo cucciolone o gli farň molto, male!” Lith regolň il fucile su una nuova voce, che la Dea Diana aveva messo in tutti i fucili quella notte stessa, ma non ebbe il tempo di farlo, che il mostro gli saltň addosso.

Nel frattempo Elenay si svegliň di soprassalto e Luna alzň lo sguardo.

“Luna perché non mi hai svegliata?”

“mia signora hai la febbre!”

Lith č in pericolo io uscirň lo stesso!”

Erik che dormiva fuori dalla finestra di Elenay sentě quello che lei stava dicendo. Memore della promessa fattagli la sera prima, si alzň di scatto andando verso la boscaglia. La ragazza sudata ed affannata prese il suo arco e le frecce. Corse verso il bosco, ma dovette arrestare subito, una barriera magica, bloccava l’entrata nella boscaglia, con tutte le forze che aveva si trasformň e distrusse in pochissimo quell’ostacolo. Stava per svenire, ma si fece forza mentre la voce dentro di lei piangendo le supplicava di correre dal Lith. Raccolse energie sorreggendosi  un po’ a Luna, per poi continuare affannosamente.

Dick teneva alla larga il mostro dal suo padrone, che era svenuto, ma non sarebbe riuscito a tenerlo a bada a lungo, era giŕ ferito a una zampa, ma non si sarebbe mosso da lě, neanche se avrebbe dovuto morire. Lo chiamava a gran voce, ma lui non si voleva svegliare.

Il mostro lo attaccň frontalmente, ma poi si spostň in modo velocissimo a destra buttandolo a terra. Gli artigli lucenti stavano per straziare Dick, chiuse gli occhi e sentě un guaito, che non era il suo. Riaprě gli occhi giusto in tempo per vedere Luna cadere a terra ferita mortalmente. La rabbia salě ancor di piů e con fare deciso caricň le ultime forze che aveva e diede un bel morso al collo alla bestia, che perň non subě gravi danni, sbalzando il cane a poca distanza, dalla sua salvatrice.

“sei matta! Perché?” gli chiese avvicinandosi zoppicando

Lei affannosamente rispose.

“perché solo io posso trattarti male!” e svenne. Dick si avvicinň e incominciň a leccargli le ferite. Elenay febbricitante andň verso il mostro scagliandogli una freccia, che per la prima volta nella sua vita mancň il bersaglio. Si avvicinň ad Lith scuotendolo per farlo risvegliare e finalmente riprese i sensi, giusto in tempo per spostare Elenay che stava per essere colpita dagli artigli.

“che ci fai qui! Hai la febbre!”

“febbre o no! Non ti lascio da solo! Sei sempre stato solo! Convincendoti che era meglio cosě per non soffrire, ma adesso non sei piů solo ci sono io!”

“allora ammazziamolo insieme!”

“sorreggimi lo colpiremo con il mio arco! Visto il tuo fucile non c’č nei paraggi!”

Lith alzň Elenay tenendola tra le braccia, mise la sua mano sopra alla sua mano arco, tesero la corda insieme e scoccarono la freccia, decisi e perfetti. Azioni di millesimi di secondo, che per loro erano durate una vita intera, la freccia era talmente veloce che il mostro non poté cambiare direzione e venne trafitto dritto in mezzo al cuore.

Ambedue caddero al suolo stremati. Erik con degli altri Cacciatori di Diana, arrivarono in tempo per vedere i due ragazzi abbracciati a terra, Lith ancora sveglio, mentre Elenay stremata dalla febbre.

“tutto ok?” Lith guardň Elenay e disse:

“adesso sě! Prendete su la carcassa del mostro bisogna studiarla!”

Tutti tornarono al villaggio.

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Capitolo 16
*** CAPITOLO QUINDICI ***


CAPITOLO QUINDICI

 

Elenay giaceva sul letto ed Lith la guardava con una certa preoccupazione. Le sue ferite erano state curate, ma la sua mente non riusciva a smettere di chiedersi cosa ne sarebbe stato se loro due non sarebbero riusciti a vincere? E cosa sarebbe successo ad Elenay se Hekady l’avesse costretta ad addormentarsi definitivamente? Scacciň quei pensieri tempestosi, le accarezzň la fronte e si avvicinň all’orecchio sussurrando queste parole:

Elenay se mi senti … io te lo giuro ti salverň e ti potremmo che andremo a cacciare insieme e forse riuscirň a tornare a vivere!” gli occhi diventarono lucidi, ma subito represse l’emozione. Piangere non č da uomini, e lui non lo avrebbe fatto per una donna, anche se era quella che amava. La riguardň, lě distesa, immobile, inerme. Si ricordň ancora quando la vide la prima volta e sorrise, la prima volta che vide mutare i suoi occhi e sentire la sua vera voce. E le sue prime parole furono:

“chi sei? Perché quel muso triste?” lei gli accarezzň il viso, segnato dalla stanchezza e da quelle novitŕ. Lui sorrise di cuore dopo tanto.

Lith rispose: “Sono Lith, Elenay, č da due mesi che abito a casa tua”

“allora tu conosci Hekady!” con la voce che era quasi un sussurro tra le sue braccia gli raccontň chi era e cosa ricordava. Lui l’aveva ascoltata rapito. La sera era calata e lei alzň gli occhi e fece un sorriso enorme.

“Vedi quel gruppo di stelle quelle sono Orione un guerriero forte e deciso, come vorrei essere come lui … ho sempre sognato di poterle toccare … ma io non potrň farlo ”una lacrima lucente rigň il suo viso e Lith fu catturato da quella luce. Poi si spense ed Hekady riprese i sensi. Quasi arrabbiato gli chiese dove fosse Elenay e lei gli rispose che in ogni battaglia c’era un sacrificio da dover affrontare ed Elenay sarebbe stato quel sacrificio un’anima pura e innocente un prezzo che anche lei faceva fatica a sopportare. Strinse i pugni alla fronte cercando di reprimere tutti i ricordi che gli facevano tanto male, per fortuna furono interrotti da Erik che entrň.

Mitch sta partendo non lo vai a salutare?”

“si arrivo solo un attimo!” Erik chiuse la porta dietro di sé.

Lith accarezzň  di nuovo Elenay si avvicinň al suo orecchio e nuovamente, dolcemente gli sussurro:

Elenay mi senti la dentro ricordati troverň un modo per il quale noi potremmo amarci, ma tu devi giurarmi di sopravvivere qualsiasi cosa accada”

Lith si  alzň di scatto e si diresse verso la porta d’ingresso dopo aver passato i diversi ambienti della casa finalmente arrivň a destinazione dove Mitch aspettava spazientito il suo arrivo.

“alla buon ora!” disse con il solito sarcasmo e gli fece segno di venire in disparte.

“Dimmi!”

“Senti Lith mi dispiace averti mentito per tanto tempo, ma ti giuro che sono orgoglioso di te sei stato un ottimo allievo! Ti prego se mi dovesse succedere qualcosa prenditi cura di Elenay!”

“lo farň non ti preoccupare!”

“Grazie, mi sento molto meglio adesso che qualcuno continuerŕ la promessa che feci a mio fratello e a sua moglie in punto di morte”.

Mitch chiuse la porta dietro di sé dopo aver salutato tutti con il suo arco e il suo fucile in spalla partě alla volta del nemico. Appena uscito dalla riserva si rese conto di cosa fosse successo al mondo in cosě poco tempo. La natura stava morendo e il cielo era plumbeo i fiumi neri. Sembrava di essere all’inferno. Rabbrividě in groppa al suo cervo bianco che lo portň a destinazione in poco tempo.

Il dolore era tangibile, come la disperazione animali morti e persone malate giacevano incondizionatamente lungo la strada per arrivare al castello maledetto. Una scia di fetore e malasanitŕ. Sarebbe stato questo il destino del mondo se anche quel barlume di vita rappresentato dalla loro adorata terra fosse svanito?

Delle guardie lo fermarono.

“Alto lŕ!” i loro occhi rossi sangue brillarono alla luce

“sono venuto per parlare con il vostro signore e padrone! Vengo da Diana’s Land mi manda la regina Elenay!”

I cancelli si aprirono immediatamente e le guardie lo scortarono verso la sala del trono.

“Bene Bene chi abbiamo qui Mitch del Daino da quanto tempo!”

“sono un ambasciatore solo per quello non provo ad ucciderti!”

“Uh! Ma come siamo coraggiosi! Sai benissimo che ti schiaccerei come un verme ancora prima che tu possa dire Ah!”

“sono qui perché sua altezza Reale Elenay vi propone di arrendervi prima che ti spazzi via come sabbia portata via dal vento!”

“Ah! Quella smorfiosetta crede di intimorirmi? Le hai raccontato come ho ucciso i suoi genitori?” la Rabbia incontrollata di Mitch riaffiorň per la prima volta dal suo viso sempre calmo e rilassato “no vero?”

Nella mente velocemente scorsero i ricordi raccapriccianti di quella battaglia suo fratello e sua cognata avevano combattuto strenuamente contro Kubrick proprio per impedire che Elenay fosse di nuovo in pericolo, ma era stato tutto inutile furono fatti a pezzi e con loro anche la sua adorata moglie, lui si era salvato perché insieme ad Riccardo avevano portato in salvo la piccola Elenay svenuta.

“brutto maniaco e maledetto demonio!”

“sai violentai tua moglie prima di farla a pezzi urlava il tuo nome piangendo mah questi sono i piaceri della vita!”

Mitch si infuriň estrasse l’arco caricando una freccia infuocata, ma non ebbe il tempo di fare niente che quattro lupi gli squarciarono il petto Mitch cadde a terra svenuto. Poco dopo si risveglio incatenato nella sala delle torture di Kubrick.

“Ben svegliato non ho iniziato ancora a torturati visto che non c’č gusto se non urli!”

Mitch gli sputň addosso.

“no no cattivo uomo!” prese una frusta di un metallo particolare con chiodi e lo frustň un urlo lancinante spezzň l’aria.

“vedi cosa succede dopo se tu sei cattivo?”

“muori!”

“non credo succederŕ? Adesso tu mi dirai che intenzioni ha Hekady!”

“non te lo dirň mai!” un’altra frustata partě accompagnato dal conseguente urlo.

“Allora?”

“Mai”

Kubrick passň al fuoco ma la risposta di Mitch fu sempre la stessa dopo ore di tortura Mitch non sentiva neanche piů dolore la sua mente si annebbiň e il viso della sua adorata moglie apparve raggiante e felice insieme a suo fratello e sua cognata tutti e tre sorrisero e gli tesero la mano:

Katrine …” sussurrň percettibilmente.

“MALEDIZIONE PARLA!!!” il viso di Kubrick era paonazzo dalla rabbia continuava a torturarlo, bruciarlo, tagliarlo, frustarlo, ma la risposta ormai non giungeva da tempo.

Mitch tese la mano verso sua moglie.

“amore mio č la tua ora vieni con me torna tra le mie braccia!” disse Katrine.

“oh! Katrine …” disse esalando il suo ultimo respiro morě in un lampo e nonostante le ore interminabili e dolorose di tortura chiuse gli occhi e sorrise.

Kubrick incominciň a ridere di disperazione, una risata accigliata ed ironica che fu troncata dall’arrivo delle sue guardie.

“fate a pezzi il corpo e rispeditelo a Diana’s Land con un biglietto per la regina Elenay con su scritto che la sua proposta non č stata accettata”.

Il pacco arrivň dopo due giorni e fu aperto davanti a tutto il consiglio Elenay versň lacrime ed Lith ribollě di rabbia, ma Riccardo notň il sorriso e placň la sua disperazione stringendo a sé la sorella e Clara. Elenay si staccň arrabbiata, frustrata e con tutta la forza che aveva si trasformň, con il suo arco in mano urlň:

“LA GUERRA Č INIZIATA! QUESTO AFFRONTO NON RIMARRŔ PUNITO! SE Kubrick VUOLE MORIRE ALLORA A SCELTO UN BEL PERIODO! IO CHIAMO DIANA LA NOSTRA DEA A TESTIMONIANZA DELLA MIA PROMESSA LA MIA ANIMA NON AVRŔ PACE FINCHČ Kubrick NON MORIRŔŔŔ! IN NOME DELLA PACE! IN NOME DELLA CACCIA! IN NOME DĚ MIA MADRE E DĚ MIO PADREE DĚ MIO ZIO IO PORRŇ FINE A QUESTA MALEDIZIONEEEEEEE!!!! PER CUI CHI Č CON ME?”

Un urlň di approvazione si alzň da ogni angolo di Diana’s Land e tutti quelli potevano combattere dopo aver onorato le spoglie di Mitch iniziarono ad allenarsi. Avrebbero combattuto per la loro terra, per la loro libertŕ, per la caccia, per l’amore, ma soprattutto per la dea Diana e la loro Regina.

 

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Capitolo 17
*** CAPITOLO SEDICI ***


CAPITOLO SEDICI

 

Elenay pose i fiori sulle tombe della sua famiglia e si rialzň sospirando. Il dolore per la perdita dell’ultima figura adulta del suo nucleo famigliare aveva risvegliato in lei una strana potenza.

Quella notte sarebbe stata luna piena e c’erano tutti i segni necessari per poter creare il loro esercito. Dietro di lei Erik ed Lith aspettavo pazienti che fosse pronta per partire. Il consiglio li aveva nominati guardie del corpo personali della Regina ed entrambi avrebbero adempiuto il loro compito in modo perfetto tenendo cosě tanto a lei.

Elenay si voltň con cautela. Il suo sguardo deciso, incrociň gli occhi dei ragazzi, che furono intimoriti da quello sguardo.

“sono pronta possiamo andare!”

“come vuoi Elenay!” disse Erik

“io non sono Elenay sono Hekady!”

“scusami mia regina!”

“beh andiamo! Un lungo cammino ci attende se vogliamo arrivare in tempo per la mezzanotte!” disse spazientito Lith.

I tre lasciarono il villaggio. Il luogo dove si stavano recando era lontano ed irraggiungibile ai cervi bianchi. In cima al monte che sovrastava Diana’s Land c’era una radura incantata l’unico canale di collegamento per la valle degli Dei dove Diana li attendeva.

Hekady dove stiamo andando?”

“in un luogo dove solo chi č un puro Cacciatore di Diana puň entrare di solito!”

“perché di Solito?”

“perché questa volta Diana ha accordato di farci passare tutti!”

“vedremo Diana in persona?” disse Lith quasi risvegliatosi da un pensiero profondo.

“si Lith! E succederŕ anche un’altra cosa!”

“e cosa?”

“non posso rivelarlo, ma ne sarai felice!”

Luna e Dick, che si erano ripresi dalla degenza, avevano accompagnato i padroni in questo viaggio. Si guardavano in modo circospetto. A un certo punto Dick vide un fiore selvatico e colto da una strana reazione lo raccolse;  bloccň la strada di Luna che lo guardň stralunata.

“che c’č Dick?”

“questo fiore č per te!” lo posň a terra e con timidezza se ne andň. Lei lo raggiunse e con un musata delicata lo chiamň. Dick si voltň e in un millesimo di secondo un leccotto centrň in pieno il suo naso:

“grazie!”

“tu sarai la madre dei miei cuccioli!”

“no!”

“e perché scusa!”

“poi non posso andare a caccia!”

Dick abbassň il muso e mise la coda fra le gambe dispiaciuto di quella affermazione:

“ma se mai farň dei cuccioli tu sarai il loro papŕ!” disse Luna avvicinandosi e mettendo il muso sotto al mento di lui, che a questa affermazione drizzň subito la coda che incominciň a scodinzolare.

A mezzogiorno il gruppo era a metŕ strada si accamparono per il pranzo ed Lith con decisione si rivolse ad Hekady.

“addormentati abbiamo un accordo o sbaglio!”

“a volte sei proprio cattivo insomma non ti sto simpatica!”

“non č questo č che l’unica donna che voglio vedere č Elenay e non un surrogato suo!”

“ah se ci fosse Hegel!”

“sě cosě finiresti subito nella trappola di Kubrick!”

“hai ragione eccoti la tua Elenay fate buona caccia!”

In un istante svenne presa da Lith al volo e si risvegliň con i suoi occhi azzurri intensi. Fissň Lith e la sua espressione preoccupata.

“perché quel muso lungo? Dai tirati su di morale sono qui no?”

Elenay io … “

“e no non voglio cacciare con un muso lungo mi fai un sorriso?”

Lith Sorrise e lei si alzň.

“Erik ciao!” Erik guardava sbalordito la situazione.

“ciao Elenay!”

“allora Lith ci divertiamo cosa cacciamo oggi?”

mmmm

“che dici di lepri?”

“perché?”

“perché sono dietro di te”

A quella affermazione Lith prese il fucile lo regolň e si girň di scatto. Le lepri vedendolo incominciarono a correre verso la boscaglia circostante. Elenay sorrise estraendo l’arco e fischiň chiamando a se Luna che con scatto repentino si gettň all’inseguimento rincorsa da Dick. Lith ed Elenay incrociarono i loro sguardi e sorrisero. Si capivano al volo, capivano dove posizionarsi e come procedere solo da uno sguardo, un millesimo di secondo. Avevano una intesa perfetta.

Lith la precedette si buttň alle calcagna dei cani sapendo di dover spingere le creaturine verso Elenay, mentre lei si sarebbe appostata per poter prenderle di contropiede. Una azione che durň secondi, ma ebbe buoni frutti. Una freccia equivaleva ad un centro esatto. Ecco cosa era Elenay. Lith non era da meno, ma preferiva magari non essere cosě impulsivo. Tant’č che ogni tanto lungo l’inseguimento non disdegnava di mirare a qualche volatile, che per sua sfortuna, passava vicino alla coppia di cacciatori migliore. Elenay a sua volta, dopo aver colpito un leprotto, scortň gli animali verso il suo cacciatore col fucile preferito, che non mancň il bersaglio. Ridendo si appoggiarono ad un albero in attesa che i loro cani in sintonia quanto loro. Riportassero la refurtiva.

“come al solito sei una pazza impulsiva!” disse ridendo di cuore.

“guarda che il secondo te lo lasciato” disse Elenay facendogli la lingua.

“si ma mi hai lasciato il piů lento!”

“non č vero!”

“si invece!”

“a parlato quello che qualunque cosa voli gli spara!”

“non č vero!”

“vediamo quando torna Dick?”

Lith la guardň di traverso poi furtivamente si avvicinň e come un felino attaccň a fargli il solletico.

“no ti prego basta!” disse ridendo a squarcia gola.

“e no adesso la paghi!” disse Lith troppo concentrato per notare che i cani erano tornati.

Erik guardava da lontano, ormai consapevole del fatto, che per lui, nel cuore di Elenay non c’era spazio. Non era importante quanto fosse bravo a caccia, bello, simpatico, qualsiasi cosa facesse non aveva una caratteristica fondamentale. Non era Lith! Il suo cuore si strinse in una morsa dolorosa.

“dai basta guarda sono tornati!” Lith smise, mentre Elenay ancheggiando si avvicinň a Dick e disse:

“visto sono tre piů la lepre!”Lith sorrise

“e va bene mi č scappato il grilletto!” ed entrambi risero finché Lith non si fece serio.

“cos’hai?”

“la caccia č finita e lei tornerŕ!”

Lith sai cosa voglio io?”

“cosa?”

“la tua felicitŕ! Non mi importa di sopravvivere! Non mi importa di addormentarmi per sempre  voglio solo che tu sia felice!”

“e secondo te chi mi rende felice?” le prese il polso e la portň delicatamente a se, sapeva che si stava per riaddormentare.

“beh la caccia, la tua famiglia, Dick … “ disse questa frase diminuendo la voce delicatamente e riaddormentandosi.

“… e Tu!” disse Lith completando la frase. Hekady non ci mise molto a risvegliarsi ed Lith si staccň da lei velocemente.

Dopo aver pranzato il gruppo ripartě e finalmente al calar della sera arrivarono a quella radura. La vegetazione era formata da piante, che sembravano stelle appese ai rami. La luce azzurrina risplendeva in tutta la radura ed in mezzo una porta.

“siete pronti!”

“certo” risposero all’unisono i due maschi.

Hekady fu la prima a varcare la porta. Erik per secondo ed Infine Lith. Dall’altra parte ad attenderlo c’era Elenay che appena lo vide si lanciň fra le sue braccia:

“ma cosa? …” si voltň e vide Hegel fuori dal suo corpo.

Era un ragazzo bellissimo gli occhi color dell’oro e un fisico statuario e dietro ad Elenay, eccola Hekady, che piangendo corse tra le braccia di Hegel, che le annusň i capelli le accarezzň le guance e teneramente asciugň le sue lacrime per poi baciarla con passionalitŕ.

Alle loro spalle in groppa ad un cavallo alato Diana si presentň a loro, in tutto il suo splendore. Seguita dalla sua muta di cani da caccia magici, aveva un arco fatto di stelle ed un fucile dello stesso materiale doni del fratello Efesto.

“Figli miei!” la sua voce era melodia allo stato puro. Tutti si inchinarono.

“sei pronta Elenay?”

“sě mia signora!”

“allora seguimi! Ed anche voi!”

Si spostarono in una specie di osservatorio ed Elenay spalancň le sue ali bianche e candide come la neve.

“Bene dammi cinque delle tue piume! Basteranno a creare 50.000 guerrieri!”

“per favore Hekady staccale tu!” disse tremando Elenay sapendo giŕ cosa le aspettava.

“sei sicura Elenay!”

“sě!”

Hekady si avvicinň e con fare deciso prese una piuma e la staccň con forza. Un urlo lancinante riecheggiň per tutta la stanza, straziante, prolungato, terribile! Lith l’abbracciň ed urlň:

“NOOOO!” ponendosi fra lei ed Elenay

Lith spostati č l’unico modo!”

“No lei non deve piů soffrire! Guarda quanto sangue sta perdendo per una sola piuma figurati per altre quattro!”

“togliti Lith!” intimň Hegel

“No! Ci siete capitati tra capo e collo ci avete sconvolto la vita non riesco a vivere con il pensiero di non poter proteggerla!”

“caro Lith il tuo affetto per lei mi scalda il cuore non le farň sentire dolore ok?” disse con un sorriso a mezza luna la benevola Dea.

“grazie mia Signora!” la Dea schioccň le dita e dal quel  momento l’estrazione delle piume non fu piů dolorosa.

“adesso mi serve una goccia di sangue di tutti e quattro e poi una lacrima con dentro i vostri piů profondi sentimenti!”

Elenay, Lith, Hekady ed Hegel fecero come la Dea gli aveva detto. Nel giro di tre ore i nuovi guerrieri erano stati creati, in cuor loro riecheggiava la virtů della giustizia, il voler proteggere le persone giuste, il combattere per la libertŕ ed infine la voglia di vivere ed vincere.

“bene č ora che torniate! Salutatevi!”

Hegel ed Hekady si baciarono intensamente non volendosi quasi staccare, per paura che quel momento durasse troppo poco.

Elenay troverň un modo per salvarti!” Elenay sorrise si avvicinň e gli diede un semplice bacio sulla guancia. Lith si mise una mano sul viso e lei solarmente disse:

“lo so!”

“e come fai a saperlo?”

“perché tu sei il mio super cacciatore!” detto questo nel momento esatto in cui varcň la soglia sia Elenay che Hegel furono inglobati nel corpo rispettivamente di Hekady ed Lith.

Un sorriso si stampň sul viso di Lith:

“perché sorridi!”

mnh io non sono un super cacciatore ma la salverň lo stesso!”

“lo spero Lith!” disse Erik.

I tre con l’esercito fecero ritorno il giorno dopo al villaggio annunciando una imminente battaglia. Tra le acclamazione della folla e i sospiri di sollievo di Riccardo e Clara per la ben riuscita di quell’immenso esercito.

 

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Capitolo 18
*** CAPITOLO DICIASETTE ***


CAPITOLO DICIASSETTE

 

Al ritorno di Elenay al campo la gente l’accolse in modo gioioso pronti a fare ciň che ormai era inevitabile: combattere!

L’alba era vicina e in lontananza i rumori delle truppe dei servi di Kubrick  riecheggiava nell’aria. Le persone, che potevano combattere, salutarono i famigliari e si diressero verso la regina, che in sella al suo Daino, preso l’arco, mirň in aria e con un colpo centrň una sentinella sui rami.

“MIEI SUDDITI Č GIUNTA L’ORA … LA BATTAGLIA Č VICINA … COMBATTIAMO PER I NOSTRI CARI! PER LA NOSTRA LIBERTŔ!”

Un urlo d’approvazione riecheggiň rimbombando. Erik guardň la prima fila. Elenay era fiancheggiata da Lith e Clara e accanto a loro lui e Riccardo solo posando gli occhi sulla mano di sua sorella si accorse che Riccardo gliela stava stringendo con forza. Uno sguardo fra loro e capě cosa stava succedendo i due erano innamorati. Il suo sguardo si posň su Elenay cosě fiera e forte sicura di se stessa e tutto per lui … abbassň lo sguardo e gridň con tutta la sua forza. Ormai non poteva tornare indietro.

La truppa si mosse verso l’esterno e finalmente tutti si accorsero cosa aveva visto Mitch. Il mondo stava morendo il campo di battaglia era il loro confine Elenay scelse di mandare in campo solo 3000 dei 50000 guerrieri che aveva creato sapeva bene che quella offensiva era solo per vedere quante truppe disponeva la sua gente.  Infatti Kubrick non era presente nemmeno alla battaglia.

Le due parti si scontrarono come un’onda si scontra sugli scogli. Lith vide Elenay circondata da un’orda di bestie schifose, ma nel giro di poco le eliminň tutte, lanciando addirittura quattro frecce alla volta. lei sorrise si affiancň a lui velocemente:

“perché ridi?” chiese preoccupato Lith

“perché sembra una caccia! capiscimi!”

“ti sto dietro Hekady!”

“non vuoi Elenay?”

“no! Capirebbe i tuoi trucchi facciamo finta di andare d’accordo!”

“Erik!”

Erik si girň e vide Hekady prenderlo e posizionarlo sul suo Daino.

“ma cosa?”

“non vuoi cacciare con noi?” disse Lith ridendo.

“spiegate!”

“allora: prendi un terzo degli uomini e spingi quelle bestie insieme ai cani verso la boscaglia; Tu Lith prendi l’altro terzo solo quelli con il fucile e posizionati prima del laghetto; io prenderň l’altro terzo quelli con l’arco ci posizioneremo sugli alberi e gli faremo un’imboscata come con il cinghiale! Lith io li ferisco e voi li finite!”

“ok!” dissero in coro i due ragazzi nella confusione l’operazione risultň tutto sommato facile nel giro di mezz’ora la trappola era pronta.

Erik insieme al suo gruppo prevalentemente lupi di diamante e orsi della luna, riuscirono a spingerli nella boscaglia facendosi rincorrere. Passato il gruppo di Erik, Hekady fece tendere gli archi. Una pioggia sommerse gli avversari e molti furono abbattuti; i nemici cercarono di indietreggiare, ma prevedendolo, Riccardo, richiamando a se alcuni uomini gli  sbarrň la strada. Lith ridendo fece fuoco sterminandoli tutti.

Le perdite erano minime. Grazie al cielo erano tutti orsi della luna e lupi di diamante.

Ora il problema era un altro, l’uccisione di Kubrick. Un consiglio si riuně in fretta e furia.

“come facciamo ad uccidere Kubrick!” disse alzandosi in piedi uno dei membri.

“le leggende su di lui dicono che non puň essere ucciso da una arma qualsiasi! Č immortale!”

“questo non č esattamente vero!” disse Hekady alzandosi sul trono. Tutti meravigliati si voltarono.

“cosa intendete vostra maestŕ!”

“voi sapete che son la reincarnazione di Hekady … beh in realtŕ adesso sono Hekady … - la gente la guardň in modo interrogativo – beh ho preso in prestito il corpo della sorella di Riccardo, Elenay, la vostra Regina. Fino a quando non č arrivato Lith io ero addormentata, ma poi ho preso il sopravvento totale su di lei costringendola ad addormentarsi. Detto questo quando io ed Hegel eravamo in vita in cima a quel dirupo in trappola Hegel scoccň una freccia che colpě Kubrick! Ecco quella č l’unica arma che puň ucciderlo!”

“ma chi sa dove si trova?”

“io lo so!” disse Clara avanzando. “č in una cassaforte nel suo palazzo!”

“ma come faremo a prenderla?” disse Erik guardando la sorella.

“io conosco tutti i passaggi segreti e come sventare le sue trappole dopo tutto sono giŕ fuggita da quel luogo! – si girň verso Hekady – ti prego mia Regina manda me in missione!”

Un sussulto nel cuore di Hekady la fece esitare, nel suo profondo Elenay piangeva implorandola di non accettare, ma ora come ora, l’unica persona che poteva salvare la situazione era quella ragazza.

“ e va bene!”

“aspetta Hekady! Voglio accompagnarla!”

“Riccardo!” disse Hekady ancor piů preoccupata.

“ti prego Elenay se mi senti lasciami andare!”

Hekady abbassň lo sguardo qualcosa in lei si muoveva, per la seconda volta non riuscě a tenere sotto controllo Elenay. Dal profondo sentě un urlo di disapprovazione e tutto si fece buio cadde in avanti e fu subito sostituita da Elenay che piangendo gridň:

“NOOOOOO! NON POSSO PERDERE ANCHE VOI DUE! VI PREGOO!” Riccardo l’abbracciň e cosě anche Clara

“tu non ci perderai, te lo prometto tornerň indietro costi quel che costi! Piccola sorellina cosě indifesa, in balia della vita, che ti č stata strappata; non puoi vivere … non puoi piangere … devi lottare e non puoi neanche amare … mi dispiace! Se solo quel giorno fossi venuto con voi tutto questo non sarebbe successo!” a quelle parole pronunciate con il cuore in mano. Lith si rese conto che una lacrima rigava il suo viso, ma si accorse, anche, che non era l’unico, tutti nella sala stavano piangendo. Le sfiorň la schiena, ma Hekady riprese il controllo faticosamente, ansimando, quasi avesse lottato per uscire da una foresta buia.

“allora č deciso avete un giorno e poi partirete grazie Riccardo!”

“scusa se io non ti ringrazio!”

“lo so! Mi dispiace che tutto questo sia per colpa mia e di Hegel, ma č per questo che la faremo finita! Questa volta! Il consiglio č sciolto fino al loro Ritorno!”

Tutti approvarono la decisione ritirandosi dopo una giornata cosě dura e faticosa.


 

 

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Capitolo 19
*** CAPITOLO DICIOTTO ***


CAPITOLO DICIOTTESIMO

 

I raggi del sole permeavano l’aria e Riccardo guardingo, cercava di trovare una maniera per aggirare i cervi, che Clara e lui avevano individuato poco fa. Clara era dall’altra parte della radura. Si vedevano a distanza e gli sguardi si incrociavano spesso quasi ad instaurare continuamente il contatto sentimentale fra di loro. Sembrava quasi che per loro la caccia fosse quasi un momento di piacere intenso, di estasi, che solo un uomo e una donna insieme potevano provare. Riccardo e Clara in contemporanea caricarono l’arco. Nello stesso momento e nello stesso istante nella loro mente si formň lo stesso pensiero: il giorno dopo poteva essere l’ultimo. La freccia scoccň ma entrambe fallirono. I ragazzi andarono a  recuperare le munizioni e le trovarono incrociate a terra alla base di una grotta :

“ma cosa?”

“sembra quasi che Diana ci chieda di prenderci una pausa dal mondo!” disse sorridendo Riccardo posň l’arco e si avvicinň al viso di Clara. Lei non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, lui gli sfioro le guance. Un brivido percorse entrambi, si stavano fissando talmente tanto da fondersi. Lei accarezzň: la sua mano, il suo braccio, il suo viso, i muscoli perfetti sotto di se. Riccardo gli prese il viso stretto tra le mani, una presa forte, ma gentile allo stesso tempo. La baciň con passione ed intensitŕ.

“Ti Amo!”

“anch’io Riccardo, se penso che domani puň essere l’ultimo giorno che …” Riccardo la baciň di nuovo

shsss” la prese in braccio, fissandola, addentrandosi nella grotta. Le lucciole si erano posate dappertutto creando quasi un percorso in mezzo al cielo. Un giaciglio di erba si trovava in fondo alla grotta entrambi sorrisero. Riccardo la posň a terra e lei lo trasse verso di se sfiorando le sue labbra. Incominciň a slacciargli la tunica, ma Riccardo la fermo sorridendo.

“ e no! sei tu il mio tesoro da spogliare non io “

“ a Sě! Allora baciami sciocco!” le labbra si unirono. Le lingue combattevano una dolce battaglia che nessuno dei due poteva sconfiggere. Le mani si muovevano da sole, si tolsero i vestiti in pochi istanti e i loro corpi, che bruciavano piů della lava si muovevano sinuosamente, quasi in una danza, eterna, passionale e perfetta. I respiri, gli ansimi, tutto andava a ritmo alla musica dell’amore. Sfiorarono il cielo con un dito, toccarono la felicitŕ eterna in un istante. In un unico, celestiale, perfetto momento, in cui le loro anime si fusero.

Clara incominciň a piangere, finito quel momento paradisiaco.

“no piccola perché piangi?”

“perché ti amo e desidererei vivere in eterno con te, vorrei che tutto questo non ci fosse stato, per poter vivere, sorridere piangere e morire con te!”

“allora sposami!”

“cosa?”

“sposami! Oggi! Prima di partire!”

“ma come facciamo?”

Elenay ci sposerŕ!”

“volevi dire Hekady!”

“no! Voglio Elenay!”

Clara sorrise abbracciandolo ancora nuda:

“Sě”

Riccardo guardň ancora una volta il suo corpo. Le cicatrici di quell’incidente di 10 anni fa e li ammirň pensando, che per lui era perfetta. Unicamente perfetta!

Si rivestirono e tornarono al paese entrando in fretta e furia sconvolgendo tutti.

“vogliamo Elenay!”

“ci sono io adesso!” Riccardo si avvicinň e disse in modo quasi aggressivo:

“io voglio mia sorella!”

“ok ok” disse Hekady quasi scocciata.

Svenne e in poco Elenay si risvegliň sorridendo tra le braccia di Lith. Clara gli saltň addosso:

Elenay che bello vederti!” ma in viso, tutti si accorsero, del suo pallore ancor piů evidente del solito “ma che hai Elenay?”

“niente … niente … figurati!”

Riccardo insieme ad Lith accorsero da lei.

“come niente ti stai affievolendo!” disse Riccardo

“č vero Elenay che ti succede?”

Lith … niente non vedi? sto bene!”

“non č vero” disse con gli occhi lucidi Clara “ti stai spegnendo”

Elenay abbassň lo sguardo, quasi a non voler mostrare i suoi occhi rivelatori .

“ecco lo sapevo č tutta colpa di Hekady!”

“giŕ!” disse Riccardo seguito da Lith.

“Adesso basta! Smettetela di trattarla male! Č lei che mi tiene in vita č grazie a lei se non sono morta dieci anni fa! Č grazie a lei che ho conosciuto Lith!” disse piangendo Elenay “ non so  se vivrň ancora … non so se potrň sopportare di soffrire ancora cosě non potendo vivere a pieno la mia vita per cui per favore … ve ne prego fate finta che sia tutto a posto almeno quando ci sono io!” cadde in ginocchio e Lith si precipitň ad abbracciarla quasi estasiato dal suo coraggio.

“scusaci!” dissero in coro gli altri due.

“di niente” riacquistando il sorriso. Mostrando una forza interiore da non pochi “ma come mai mi avete risvegliato?”

“a sě! Ti prego Elenay sposaci!” disse sorridendo Clara

Elenay fece un sorriso a 32 denti e si buttň addosso alla coppia.

“davvero? Ma certo! Bene mettetevi qui davanti all’altare di Diana!” i ragazzi si posizionarono uno di fronte all’altro guardandosi negli occhi.

“bene ora vi legherň le mani con un laccio rosso e vi chiedo di fare i vostri giuramenti! Incomincia tu Riccardo!”

“giuro di amarti con tutta l’anima! Giuro davanti a Diana che farň di tutto per proteggerti! Giuro che non smetterň mai di amarti! Ti amo e lo farň per l’eternitŕ!” disse sfiorando il suo viso con l’altra mano.

“adesso tocca a te Clara!”

“Ti amo e giuro che anche se dovessi morire in qualche modo tornerň da te! Ti proteggerň e chiedo a Diana di essermi testimone che se mai la mia vita venisse meno prima della tua di darmi la forza di proteggerti come tuo angelo custode!”

A queste parole udite dagli dei un raggio di luce inondň la sala e la voce paradisiaca di Diana disse:

“questa unione mi č gradita e le vostre promesse verranno mantenute!”

“detto questo vi dichiaro Marito e Moglie! Puoi baciare la sposa fratello!” il loro bacio intenerě l’intera sala Erik aveva assistito da lontano alla scena, sorridendo e pregando che almeno sua sorella fosse felice. Tutto venne interrotto da Elenay che cadde per terra e sputň sangue.

Lith la raccolse e disse:

“tutto bene! E non mi dire di sě!”

“posso essere risvegliata solo un’altra volta, per cui fatelo solo se devo sconfiggere Kubrick!”

“cosa? Tu sapevi che la tua energia, si sarebbe esaurita pian piano ogni volta che apparivi?”

“Sě”

“PERCHÉ L’HAI FATTO? SAPEVI CHE CACCIANDO CON ME POTEVI MORIRE SEI MATTA?”

“NO! Ma preferivo morire, che starti lontana, perché per me sei stata l’unica ragione per rimanere in vita!”

“PERCHÉ?”

“Lo sai!”

“no! Perché?” disse piangendo Lith.

“perché Ti Amo! Č per questo che combatto! per il tuo amore e per vivere! Luna lo sapeva e anche se la mia deliziosa cagnetta mi aveva pregato guaendo di non farlo, io non ho cambiato idea, sarei apparsa ancora e ancora per te! Sarei apparsa ogni volta tu ne avessi avuto bisogno!”

Elenay esausta da quel lungo discorso si avvicinň baciandolo sulla guancia. Ritraendosi chiuse gli occhi, segno premonitore che si stava riaddormentando, ma Lith, improvvisamente, la ritrasse a se baciandola sulle labbra. Una lacrima scese dal viso di Elenay. Si riaddormentň lasciando spazio a Hekady.

Riccardo si inginocchiň davanti a lei:

“ti chiedo scusa!”

“per cosa?”

“tu sapevi le condizioni di mia sorella e non volevi che uscisse per quello! ti chiediamo tutti perdono per come ci siamo comportati e per come ti abbiamo giudicata!”

“di niente ma ora andate o non riuscirete nel vostro intento!”

“certo maestŕ!”

Riccardo e Clara partirono al tramonto, insieme a due cervi bianchi. Grazie a Clara non fu difficile entrare e nemmeno avvicinarsi alla freccia. Scorse tutto troppo facilmente quasi fosse una trappola organizzata per impedirgli di tornare indietro, ma quello che non avevano contato era l’astuzia di Clara. Il suo intuito l’aveva avvertita e quando furono catturati riuscirono ad uscire restituendo la freccia:

“Clara creatura mia! Come hai potuto tradirmi!”

“sta lontano da me verme”

“adoro quando mi fai i complimenti! Ma adesso ridammi la freccia! O uccido Riccardo!”

Nooo! Eccola! Eccola!”

“no amore! Cosě mia sorella sarŕ condannata!”

Ma Clara non l’ascoltň. Per fortuna loro Kubrick li lasciň andare, sicuro, che due insignificanti pedine non potessero essere un problema.

Presero i cervi e arrivati al villaggio spiegarono ad Hekady come avevano fatto ad ingannare Kubrick, si erano fatti dare dai genitori di Lith una freccia di Hegel e l’avevano scambiata con l’altra precedentemente messa al sicuro da Riccardo.

“siete stati fantastici!” esclamň Hekady ”adesso potremo vincere finalmente!”

Intanto Kubrick mettendo apposto la freccia si accorse del tranello:

“NOOOOOOOOOOOOOO!!!! MALEDETTIIIII!!!! ADESSO TI FACCIO VEDERE IO! Clara CARA! TI HO CREATO E TI POSSO DISTRUGGERE!” prese un bastone composto da ossa si diresse sopra il pozzo e pronunciň queste parole:

“ciň che Ade vita a dato, vita toglierŕ” ripeteva nell’aria questa frase quasi fosse una cantilena.

Trasportata dal vento fino a Diana’s Land riecheggiň, come un tuono, nell’aria. Hekady si girň di scatto sentendo anticipatamente quell’incantesimo.

“Clara! Non ascoltare!” ma ormai era troppo tardi, Clara piangendo cadde tra le braccia di Riccardo senza vita.

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Clara AMORE MIO NOOOO!” Riccardo piangendo e urlando teneva il corpo senza vita tra le sue braccia. Hekady straziata nel profondo impedě di far emergere Elenay e cadde piangendo a terra seguita da Lith e da Erik che si precipitň quasi in scivolata al capezzale della sorella.

“GIURO TI UCCIDERŇ KUBRICK  TE LO GIURO!” disse al vento Riccardo. Ma un vento si levň leggero e impercettibile portando parole sibilate:

“amore non piangere sono qui!”

“Clara!” tutti si voltarono vedendo galleggiare nell’aria lo spirito della giovane, che sorridendo s’avvicinň cercando di accarezzarlo inutilmente.

“te l’avevo promesso! Vedrai che andrŕ tutto bene fidati di me!”

“Amore!” disse straziato Riccardo torturato dal fatto di non poterla sfiorare. Lo spirito di Clara si girň verso Hekady:

“adesso hai tutto ciň che ti serve! Vinci! Vinci anche per me!”

Hekady annuě riunendo il popolo ed annunciando la battaglia finale. Anche Kubrick si preparava cosciente, che le loro truppe non erano poi cosě tanto numerose come temeva soltanto 3000 guerrieri speciali si aspettava di piů. E non sapeva quanto avesse torto.

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