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Nella notte due figure correvano veloci nel buio dove tutto sembrava diverso dal solito, rispetto ai giorni tranquilli, quando ambedue vivevano sereni in quella boscaglia. La luna illuminava la strada e i due rapidamente fuggivano da una folla infuriata, che ha poca distanza illuminava la via con le fiaccole.
La ragazza bella e agile come un cervo, aveva una carnagione bianca come la luna, una veste candida quasi come la sua carnagione, guardň con sguardo preoccupato gli occhi del ragazzo affianco a lei. Lui era un cacciatore si riconosceva dall'arco che portava sulle spalle e dal loro sguardo s'intravedevano paura e amore:
"dobbiamo andare ancora piů veloce o ci prenderanno!"ť disse la ragazza
"tu come stai? hai ancora le gambe ferite! Riesci a correre o ti devo prendere in braccio?"ť lei sorrise i suoi occhi grigi luccicarono alla luna.
La folla si avvicinava sempre di piů erano ormai sull'orlo di un precipizio e dovettero fermarsi. Si voltarono entrambi estrassero l'arco. Avrebbero lottato prima di morire, insieme per l'ultima notte.
"PRENDIAMOLI!!!"ť la folla arrivň sul luogo e fu accolta dalle frecce degli innamorati, che colpirono due del gruppo.
"fermatevi o continueremo! e prima che noi cadremo sotto i vostri colpi, la metŕ di voi sarŕ morta!"ť disse minacciosa la ragazza
"lui deve morire!!!"ť disse uno di loro
"SII!!!!"ť acclamň il resto della ressa
"śperché ci fate questo?"ť
La ragazza abbassň l'arco e con le lacrime agli occhi si avvicinň:
"perché non ci possiamo amare?!"ť
"TU SEI UNA CACCIATRICE DI DIANA!!! QUESTO LA DEA NON LO ACCETTERA' E SE LA PRENDERA' CON NOI!"ť
"LASCIATECI IN PACE!!!"ť Urlň il ragazzo avanzando. Una freccia, proveniente dai ranghi posteriori dello sciame di persone, colpě la spalla del ragazzo che cadde e fu subito immobilizzato.
"NO!!!! LASCIATELO VE NE PREGO! FARO' QUALSIASI COSA, MA LASCIATELO!". La ragazza s'inginocchiň i capelli lunghi biondi chiarissimi ricaddero delicatamente al loro posto.
"DEVI MORIRE COSI' LA DEA NON SI ADIRERA' CON NOI PERCHE' TI SEI INNAMORATA DI UN UMANO CHE OLTRE TUTTO FA PARTE NEL NOSTRO VILLAGGIO"
"Si"ť disse all'unisono la folla
"cosě sia"
"ELENAY NOOOOO!" la ragazza si buttň nel burrone. Il ragazzo liberatosi si gettň per abbracciarla. I due si guardarono intensamente, le lacrime scendevano copiose dai loro visi baciandosi con dolcezza.
"perché ti sei buttato! Tu devi vivere!" disse lei accarezzandogli il viso.
"non c'č vita senza di te... ti amo!"ť
Entrambi alzarono gli occhi alla Luna pregando di potersi amare, un giorno lontano, in un tempo lontano. Chiesero perdono e una seconda possibilitŕ , per poi schiantarsi e morire abbracciati.
La folla guardň con rammarico la coppia morire. Un temporale improvviso scoppiň quasi a voler dimostrare la sua tristezza e tuonando per dimostrare il suo rancore.
La giornata era splendida, il sole batteva forte. Fra poco piů di una settimana si apriva la caccia. Due persone: un ragazzo e un uomo si dirigevano in jeep in un bosco poco lontano.
“come mai ci stiamo dirigendo verso le montagne?” chiese il ragazzo incuriosito.
“Beh qui alloggiano i famosi cacciatori con l’arco! La loro compagnia č talmente brava da chiamarsi Cacciatori di Diana a ricordare la leggendaria tribů composta dai figli della Dea!”.
Il ragazzo guardň fuori dal finestrino ammirando il paesaggio. Era uno splendido posto per cacciare. Quel luogo non era per niente contaminato dalla cittŕ. L’aria era fresca e pulita.
“bene manca poco ormai. Sono curioso di conoscere il capo della compagnia!” disse beffardamente l’uomo.
“perché Mitch?”
“beh Lith si dice che il comandante degli arcieri sia il cacciatore migliore ed io voglio lanciargli una sfida!”
In lontananza si stagliava un cancello enorme fatto di palizzate. Una sentinella si avvicinň al finestrino della macchina:
“Chi va lŕ!”
Mitch si affacciň mostrando un biglietto.
“ siamo dei cacciatori di cittŕ vorremmo parlare con il vostro comandante!”
“avete armi?”
“sě! I fucili per la caccia!”
“dentro č una riserva non si possono portare fucili! Consegliateceli li avrete quando uscirete!”.
Mitch allungň il suo fucile, mentre Lith era restio a darglielo, per lui era come un figlio, ma dopo un cenno rassicurante di Mitch, lo cedette alla sentinella senza storie.
Appena entrati, sembrava di essere in un paradiso. Gli animali uscivano senza aver paura alcuna, addirittura giocavano spensierati con dei bambini.
“Ma č stupendo!”
“e giŕ il comandante č riuscito a strappare allo stato circa duecento ettari e ha realizzato quest’angolo di paradiso!” disse Mitch ormai non piů stupito, lui c’era giŕ stato ma circa dieci anni fa.
“questo comandante deve essere proprio in gamba! Ma vivono qui?”
“Sě! In case di legno, cacciando solo con l’arco. Oltretutto producono tutto qui!”
“wow!”
Mitch parcheggiň la macchina e scese. Un ragazzo bellissimo coi capelli neri a spina e gli occhi verdi, come un gatto, si avvicinň a loro. Il corpo, di una statua greca, era praticamente perfetto.
“buongiorno! Cosa vi porta qui?”
“salve sono Mitch vengo dalla cittŕ qui vicino vorrei sfidare il vostro comandante in una gara di caccia!”
“mi dispiace deluderla, ma per il momento il nostro adorato comandante non c’č! potete aspettarlo, stasera faremo un’ottima cena con del cinghiale volete favorire!”
“se per il mio accompagnatore Lith va bene!”
Lith annuě e si sistemarono in attesa di questo famoso comandante.
Mitch come al solito si mise a conversare amabilmente con i componenti del gruppo. Lui li stimava molto e li considerava anche temibili avversari. Ogni anno gli arcieri e i cacciatori si confrontavano e da quando c’era questo nuovo comandante le cose si erano ribaltate, mentre gli anni precedenti i cacciatori con il fucile erano i migliori, ora non piů. Di loro amava l’eleganza e il considerare lo sport della caccia come una religione uno stile di vita, una passione che nel loro mondo era quasi al centro di tutto. Lui si era promesso di riportare le cose al suo posto sfidando il migliore di loro e dimostrare che l’era dei cacciatori con il fucile non tramonta mai.
Lith girň un po’ nel campo, poi incuriosito da un daino, si avvicinň alla boscaglia. Quello splendido esemplare lo guardň dritto negli occhi, era uno dei suoi animali preferiti. Istintivamente allungň la mano cercando di sfiorarlo. Il daino si allontanň improvvisamente fermandosi quasi subito, nel cuore sentiva di doverlo seguire e cosě fece.
Dopo non molto si ritrovň quasi al centro del bosco il sole filtrava a fatica e in lontananza si intravedeva una ragazza chinata su uno specchio d’acqua. D’istinto si nascose dietro un albero il daino si avvicinň a lei. Delicatamente si alzň e Lith la vide in tutta la sua bellezza la carnagione chiara il viso delicato e i capelli dorati raccolti delicatamente in una ordinata coda di cavallo. Portava un vestito bianco quasi trasparente la gonna lunga il giusto, faceva intravedere le sue gambe perfette. La ragazza accarezzň il daino che gli diede un leccotto sulla guancia e sorrise dolcemente.
“LUNA” appena la sua voce uscě dalla gola qualcosa di strano invase la mente di Lith e una immagine si materializzň davanti ai suoi occhi.
Il viso dolcissimo di una ragazza dagli occhi grigi teneva fra le mani il suo. Gli occhi luccicanti un sorriso dolcissimo e le sue labbra pronunciarono qualcosa che gli trasmise una sensazione meravigliosa, si sentiva vivo:
“Ti amo Hegel!”
Lith tornň alla realtŕ stupito, si tastň il viso e il corpo cercando di capire cosa fosse successo. Per sbaglio schiacciň un legno. Subito la ragazza si accorse della sua presenza i due si guardarono intensamente e Lith si accorse dei suoi occhi, che stranamente erano grigi.
La ragazza rapidamente saltň sulla groppa del daino e galoppň via seguito da un bretone di circa un anno.
“Aspetta! Non volevo disturbarti!”
Ma la ragazza era ormai volata via nella boscaglia. Afflitto e scombussolato dal suo strano incontro tornň al centro del strano villaggio ormai stava per imbrunire e i preparativi per la cena erano quasi completati.
“Lith ma dove eri finito! Vieni dai!” Lith si avvicinň a Mitch “lui č il fratello del comandante ha detto che arriverŕ a momenti!”
“ne sono felice! Sono … proprio curioso di conoscerlo!”
“che hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma!”
“niente sto bene non ti preoccupare!”
Il fratello del comandante lo guardň di sott’occhio e cosě decise di vedere dove fosse il loro capo, ovvero sua sorella, naturalmente aveva dimenticato casualmente di chiarire questo punto, cioč che il comandante in realtŕ non era un uomo ma bensě una donna.
Entro in casa loro
“Hekady dove sei?”
“di qua fratello!”
“ci sono due persone venute dalla cittŕ! Uno di loro ti vuole sfidare!”
“chi dei due l’uomo o il … ragazzo!”
“come fai a sapere che sono un uomo e un ragazzo!”
Hekady guardň il bretone accucciato davanti al camino spento e sorrise il cane alzň la testa e la guardň intensamente:
<> la voce gentile di una donna si materializzň nella sua mente.
<< quando sarŕ il momento Luna>> Hekady alzň lo sguardo verso il fratello
“ gli ho visti di sfuggita”
Poi si spostň nell’altra stanza e con il sorriso disse:
“luna cucciola mia vieni qua!”
Il bretone si avvicinň alla sua mano e dolcemente la leccň.
“io non gli ho detto che sei una donna!”
“hai fatto bene!”
La ragazza si mise dietro a un separé e incominciň a cambiarsi. Si mise un’uniforme di pelle, che delineava il suo corpo in un modo splendido. La sua tenuta assomigliava a quelle delle amazzoni. Uscita prese il suo arco, lo accarezzň delicatamente. Era un leggerissimo con rifiniture d’argento e una lettera H incisa in oro. Posizionato sulle spalle si legň i capelli in uno chignon e mise una maschera che copriva la parte degli occhi e della fronte.
“io ti precedo sorella!”
“ sě vai pure Riccardo!”
“Sorella i poteri?”
Lei sorrise e girandosi di spalle verso Luna disse:
“Ancora niente!”
“vedrai arriveranno come sono arrivati a me! Anche perché tu sei destinata ad essere la regina della nostra tribů!”Riccardo uscě dalla casa
<>
“ mia Cara Luna se gli dico dei miei poteri il mio destino č segnato!”
Detto ciň entrambe uscirono dalla porta mostrandosi alla comunitŕ tra gli stupori dei cacciatori di cittŕ e l’acclamazione dei componenti di quella comunitŕ.
Mitch si stropicciň gli occhi e con tono di incredulitŕ disse:
“UNA DONNA!!! Il comandante degli arcieri di Diana č una donna!” Lith gli mise una mano sulla spalla con un sorriso quasi enigmatico.
“io sono Hekady del Daino comandante degli arcieri di Diana! Chi mi voleva sfidare?”
Lith riconobbe subito la voce e il cane che elegantemente seguiva la sua padrona. La guardň da capo a piedi qualcosa in lei lo attirava in maniera incredibile. Lui non amava avere una partner fissa, poiché c’erano sempre un sacco di problemi. Amava da morire la caccia e se avesse dovuto scegliere tra la sua passione e la sua donna non ci pensava su due volte. La scelta era inequivocabile, dopo tutto la sua famiglia era composta da cacciatori da generazioni immemorabili e questo sport faceva parte di lui, come se fosse una parte della sua anima. Quindi lui difficilmente si interessava a qualche donna, magari faceva il cretino con gli amici, ma non si era mai preso la briga di innamorarsi e se l’aveva fatto, non aveva ottenuto ottimi risultati, di conseguenza la sua conclusione era che donne e caccia non coincidevano.
“l’ho chiesto io, ma non pensavo che il comandante fosse una ragazzina! Io volevo sfidare il comandante che era salito al potere tre anni fa!”
“beh! Sono io! Sono in carica da tre anni e mezzo! Vuole sfidarmi o ha paura di misurasi con una donna!”
Mitch guardň Lith incredulo. Come poteva essere una ragazzina? il mito di un uomo possente come s’era immaginato lui era andato in frantumi. Una ragazzina del genere aveva messo in ginocchio lo stato e i cacciatori di cittŕ, ma come poteva essere! Non gli rimase altra scelta che sfidarla dopo tutto mal che andasse avrebbe vinto e ristabilito l’onore dei cacciatori di cittŕ.
“certo che accetto! Guarda che non mi faccio scrupoli anche se sei una donna!”
“e io non me ne faccio anche se potresti essere mio padre!” la comunitŕ intera compreso Lith sorrise.
“la scelta della sfida la concedo al gentil sesso!”
“perfetto! Ma ricordati che il gentil sesso ha le unghie! La sfida sarŕ catturare un cinghiale idrofobo che č uscito dalla riserva nel territori affianco a noi. Č un maschio di 4oo kg”
“ma č enorme!” disse stupito Lith, Hekady lo fulminň con lo sguardo e lui si sentě travolgere da un mare di sensazioni.
“le armi concesse sono l’arco e il fucile! Niente cani! Niente trappole! L’area in cui sta l’animale č di 3 km˛”
“Wow bella sfida! Sei sicura di farcela!”
“E tu?”
Mitch incominciava a capire come mai quella ragazza fosse il comandante, non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e questo le faceva onore.
“ok all’alba allora”
“certo, ma adesso prego rifocillatevi per stasera siete miei ospiti” un sorriso rassicurante, che sembrava un arcobaleno dopo la tempesta illuminň il suo viso. Mitch sorrise a sua volta e insieme ad Lith si sedettero in attesa del cibo.
Lith seduto dalla parte opposta dell’enorme tavolata, imbandita per l’occasione, osservava incuriosito Hekady. Un ragazzo sulla ventina sorrise:
“ciao! Mi chiamo Erik!”
“io sono Lith!”
“guardavi Hekady!” disse con un sorriso malizioso.
“beh! Sicuramente mi incuriosiva!”
“Lei č bellissima, anche se nessuno ha mai visto il suo volto!”
Lith guardň di traverso Erik:
“Davvero! Nessuno?”
“A parte suo fratello naturalmente! Lei era designata a essere il nostro comandante dall’etŕ di dodici anni si dice che sia una diretta discendente dei veri Cacciatori di Diana!”
“pensavo fosse una leggenda!”
“no! Č lei la leggendaria! Io sono qui da quando ero piccolo e le ho visto fare cose straordinarie, ma č fredda. Non ha mai amato, il suo corpo č inviolato. Non ha amici li allontana tutti. Un po’ mi fa pena. Non gli ho mai visto gli occhi illuminarsi. Non l’ho mai vista sorridere!”
“come mai?”
“avere un destino segnato non č di sicuro bello.”
“quale destino!”
“nel mondo ci sono cose che non si possono spiegare … e i Cacciatori di Diana sono una di queste … hai tempi dei Greci vivevano in mezzo agli umani garantivano pace e tranquillitŕ …”
“e poi?”
“successe una cosa terribile!”
“e che cosa?” disse Lith sempre piů preso dal racconto.
“nel 400 a.c. una cacciatrice di Diana futura regina della tribů si innamorň perdutamente di un umano del villaggio vicino e la gente del villaggio li rincorsero per ucciderli, lei per salvare il suo amore si buttň da una rupe, ma lui non poteva vivere senza di lei e si gettň subito dopo … la dea Diana si infuriň e bruciň il villaggio e nascose la stirpe dei suoi figli cacciatori l’unici che possono tenere in vita la caccia …”
Erik si girň e vide che Lith stava piangendo.
“Wow come sei sensibile?”
“scusa!” disse Lith sorpreso
“Beh! Stai piangendo!”
“Ma cosa dic …” Lith sentě le lacrime scendere sulle sue guancie, cosa gli stava accadendo un’altra volta? Perché piangeva senza motivo?
“dai non fare cosě!”
“č solo un po’ di congiuntivite! Come si chiamavano?”
“Hegel e Elenay”
Al nome di Hegel e Elenay Lith si sentě svenire e cadde nel buio.
I suoi occhi si aprirono lentamente sentiva il cinguettio degli uccelli e il sole filtrava tra gli alberi:
“ma dove mi trovo!”
Si alzň e vide un arco affianco a se decise di prenderlo anche se non aveva tirato mai con l’arco. Girandosi intorno vide uno specchio d’acqua e da esso provenire un canto dolcissimo:
“che voce stupenda! Di chi č?”
Vide la fonte di quella voce la piů bella donna che avesse mai visto giocare con un daino e un cane schiacciň un altro ramo e lei percepě la sua presenza. In un millesimo di secondo se la ritrovň di fronte con l’arco tirato:
“ah! Sei tu Hegel mi hai spaventato!”
Poi di nuovo il buio
Lith si alzň di botto era in una branda e Luna lo osservava incredula.
“finalmente ti sei svegliato!”
“Mitch dove siamo!”
“nella casa di Hekady e Riccardo!”
“č stata lei a prenderti mentre stavi cadendo all’indietro anche se non so come abbia fatto visto che si trovava dall’altra parte del tavolo!”
Lith si guardň in giro era confuso intorpidito, ma felice e non sapeva perché in quel sogno o visione o qualsiasi altra cosa fosse si sentiva completo e bene.
Luna sgattaiolando nell’altra stanza avvertě mentalmente la padrona che si alzň di scatto.
“si č svegliato!”
“Hekady come lo sai?” disse Riccardo sempre piů sospettoso
“diciamo che me lo sento”
Si diresse sull’uscio della porta e disse:
“stai bene?” Lith sentě un turbinio di sentimenti in un unico momento
“se si puň dire cosě!” lei si avvicinň e guardando Mitch disse:
“Ci lasci un attimo soli!”
Riccardo guardň la sorella con stupore ed entrambi chiusero la porta.
Lith si sentiva il cuore in gola, lei si tolse la maschera e si sedette sulla branda, avvicinň una mano al suo viso e lui si allungň quasi cercasse il suo contatto, poi lei velocemente … rapidamente ritrasse la mano e si rimise la maschera.
“vedo che stai bene!”
“eri tu nel bosco!”
“non ha importanza stammi lontano!” disse abbassando il viso
“perché?”
“perché chi mi sta vicino muore!” e detto questo uscě dalla porta lasciando Lith con un vuoto inspiegabile.
Passata qualche ora i due cacciatori erano sulla strada di ritorno. Lith guardava fuori dal finestrino con mille domande in testa. Chi erano Hegel ed Elenay? Cosa centravano con lui? E poi il suo pensiero si fermň su Hekady quello che era successo sembrava incredibile era la prima volta che la vedeva, ma gli sembrava di conoscerla da una intera esistenza. Lo faceva sentire come quando andava a caccia: libero, sereno e felice. Fra qualche ora ci sarebbe stata la sfida e lui era impaziente di vederla all’opera. Poi sorrise solo lui e il fratello Riccardo sapevano quale fosse il suo volto e avrebbe voluto dire ad Erik che era vero: lei era bellissima. Il viso delicato, la pelle bianca senza neanche una imperfezione e quegli occhi grigi. Immediatamente si accorse che i suoi pensieri gli giocavano un brutto scherzo, comparň le immagini di Elenay ed Hekady e gli sembravano identiche, esattamente uguali. Come poteva essere?
“Mitch torna indietro!”
“ma cosa dici!”
“ti prego torna indietro!”
Mitch lo guardň stranamente, non lo aveva mai visto cosě in quello stato e decise di girare la macchina. Tornarono al cancello principale li fecero entrare senza storie. Lith scese di corsa dalla macchina e corse alla porta di Hekady bussando affannosamente. Gli rispose Riccardo:
“Lith cosa c’č non eravate andati via?”
“dov’č Hekady?”
Riccardo lo guardň in modo molto interrogativo, ma gli rispose, sua sorella aveva bisogno di qualcuno che le volesse bene.
“sta cacciando nel bosco!” ma prima che potesse riuscire a finire la frase Lith era corso via “ASPETTA DEI LUPI CON LA RABBIA CIRCOLANO NELLA RISERVA NON AVVICINARTI AL BOSCO!!!”
Lith sentě in lontananza la voce di Riccardo, ma non ci fece caso. Se Elenay era Hekady solo lei aveva la risposta a quello che gli stava succedendo. Riccardo guardň Mitch.
“maledizione si farŕ male prendo l’arco!”
“no lascialo fare tanto c'č Hekady no!”
“ma lei non ha ancora i poteri della cacciatrice di Diana!”
“beh! Sarŕ un modo per farglieli venire! Se c’hai ragione tu Elenay non permetterŕ mai che Hegel si faccia male, dopo tutto sei tu quello convinto che Lith ed Hekady siano le reincarnazioni di Elenay ed Hegel!”
“hai ragione dai entra che ti faccio un tč!”
Lith correva a piů non posso nel bosco in lontananza sentiva degli ululati che si facevano sempre piů vicini si fermň. Sentiva i lupi avvicinarsi sempre piů erano due e giocavano con lui come se fosse una preda da cacciare. Finalmente si fecero vedere uno era alle sue spalle l’altro davanti. Lith si accorse della bava alla bocca.
“cavolo hanno la rabbia! Cosa faccio adesso pensa Lith! Pensa!”
Poco distante trovň un ramo abbastanza grosso caduto da un albero. Con cautela lo prese i lupi non aspettavano altro che un suo passo falso per saltargli addosso. Purtroppo nel prenderlo su Lith inciampň e il primo lupo gli saltň addosso Lith chiuse gli occhi, quando si accorse che una freccia d’oro aveva colpito nel centro la testa dell’animale con una precisione micidiale. Lui spalancň gli occhi a circa 800 m qualcosa in lontananza galoppava. Sul dorso portava una luce candida come quella della luna. Avvicinandosi velocemente percepě chi fosse, era Hekady in groppa ad un cervo maestoso circondata da un’aura argentea, che stava per scagliare la seconda freccia. Naturalmente il secondo colpo andň a segno senza nessun errore. Il cervo si fermň ed Hekady in tutta fretta scese dal possente animale.
“Lith tutto bene?” si precipitň da lui e gli sfiorň il viso. In entrambi scoppiň una sensazione di piacere appagante ed perfetta. Lith l’abbracciň Hekady chiuse gli occhi ed entrambi ebbero un’altra visione.
Il fuoco scoppiettava illuminando la capanna, dove due corpi si muovevano in una armonia guidata dalla passione. Entrambi potevano sentire il fuoco scorrergli nelle vene. L’anima l’uno dell’altra toccare l’olimpo e gioire di tutto. Sembrava un attimo eterno.
“NO!!” urlň Hekady e si staccň velocemente entrambi imperlati dal sudore si guardarono.
“tu sei Elenay!” Lith la guardň non aveva piů dubbi.
“no! Vattene! Ti prego vattene!”
Lith si alzň le prese i polsi reprimendo la sensazione di volerla avere, abbracciare, amare.
“e allora cosa sta succedendo? Chi sono io?”
“tu sei Lith e nessun’altro!”
“e tu chi sei?”
“solo Hekady!”
“e allora? Rispondi e allora?”
Elenay fredda e gelida crollň per la prima volta si avvicinň e disse:
“non mi devi amare! Vattene! Ti prego non amarmi o morirai e non voglio Hegel” aveva pronunciato quel nome inconsciamente ed Lith le mise una mano sul viso e disse:
“infatti io sono Lith! solo Lith e tu sei Solo Hekady! se noi ci ameremo o no nessuno questa volta potrŕ impedircelo! Elenay!”
Hekady sorrise si alzň e lo guardň negli occhi. A Lith si fermň il cuore.
“io non so cosa ci stia succedendo! Nemmeno io lo so! ma io non voglio innamorarmi di te soltanto perché sono la reincarnazione di Elenay! voglio innamorarmi per davvero e non per il riflesso di una vita passata! PER CUI LASCIAMI STARE! Perché se dovesse succedere tu ameresti me soltanto perché sono il suo riflesso!”
“nemmeno io Voglio! ricominciamo da capo? – Lith gli tese la mano – piacere io sono Lith”
Hekady scoppiň a ridere di gioia e con una mano sulla bocca.
“piacere io sono Hekady e questa č Luna!” Hekady gli mostrň la cagnetta.
“anch’io ho un bretone di un anno si chiama Rick!”
“bel nome! Ma tu non ci puoi parlare con il tuo cane!”
“certo che no!”
Hekady gli toccň con un dito la fronte da cui uscě uno strano bagliore.
“Luna prego!”
La cagnetta lo guardň intensamente e parlň:
“ciao io sono Luna sono un cane dal pedigree al 100 % vedi di non far soffrire la mia padrona!”
“ma cosa?” Lith indietreggiň
“ti ho fatto questo dono non dirlo a nessuno!” Lith sorrise
“Grazie!”
“dai adesso andiamo a casa a dormire fra tre ore sarŕ l’alba e devo battere il tuo amico Mitch”
Entrambi sorrisero e si guardarono forse non era vero amore ma sicuramente era nata un’amicizia.
Riccardo guardava fuori dalla finestra mentre Mitch sorseggiava del tč.
“speriamo vada tutto bene!”
“ma sě! Hekady lo salverŕ!”
“quando ti ho rivisto non capivo cosa ci facessi qui! E quando ho visto lui ho capito. C’hai messo dieci anni a trovarlo adesso possiamo salvare la nostra adorata riserva e la caccia!”
“certo che ci ho messo dieci anni sai quanto tempo ci ho messo ad avere la fiducia dei cacciatori di cittŕ!”
“quando sei andato via eri molto diverso io mi ricordavo di te avevo 17 anni ma Hekady ne aveva solo dodici! Per quello non ti ha riconosciuto Zio!”
“ahahah! Se lo sapesse Lith mi ucciderebbe! Lei mi ha visto una sola volta nella sua vita per questo non mi ha riconosciuto! Non l’ho addestrata io come č toccato a te! Č stato mio fratello uno dei piů potenti cacciatori di Diana mai esistito! Ma adesso c’č un altro problema!”
“Kubrick!”
“sě č a capo degli ambientalisti e se vincerŕ le elezioni della prossima settimana per i cacciatori sarŕ la fine! Una allodola che l’ha sentito parlare mi ha comunicato che le sue intenzioni sono quelle di bandire la caccia e chi l’esercita verrŕ ucciso. Visto che noi cacciatori trucidiamo la terra!”
“siamo nei guai! Quel verme! La gente continua a considerarci degli assassini spietati! Quando perfino gli animali ci sono grati! Come se nel mondo non esista un ordine per cui tutto č legato l’uno all’altro!”
Ambedue abbassarono gli occhi e subito si voltarono sentendo la porta scricchiolare ed aprirsi. Lith ed Hekady, insieme a Luna rientrarono.
“vedo che hai trovato mia sorella!” Lith si voltň verso Elenay che lentamente si tolse la maschera con stupore dei due cacciatori piů grandi.
“Riccardo mi dispiace!” Lith gli mise una mano sulla sua spalla. Lungo il tragitto di ritorno sia lui che Luna erano riusciti a convincerla a dire dei suoi poteri al fratello.
“per cosa!”
“di averti mentito! Io i poteri ce li ho da quando avevo dieci anni!” a Mitch cadde il bicchiere dalla mano rimase perplesso e quasi spaventato da quella notizia, mai nessuno aveva avuto i poteri prima dei 15 anni.
“COSA!” disse Mitch
Riccardo sorrise con gioia. Lo sapeva o per lo meno lo sospettava. Avere l’anima di Elenay dentro di se, la rendeva ancora piů forte. Per questo avevano deciso di nominarla futura Regina.
“che hai Mitch dopo tutto pensavo tu lo sapessi!” disse Lith con fare irritato.
“visto che sei mio zio!” aggiunse Hekady.
Entrambi li guardarono con stupore assoluto.
“avete finito di giocare con noi?”
“avete finito di farci compiere il nostro destino?” disse Hekady con gli occhi lucidi
“io sono Lith del Falco e non Hegel!”
“e io sono Hekady del Daino e non Elenay!”
“smettetela quello che fu non tornerŕ! Dateci pace perché in passato non ne abbiamo avuto!” dissero insieme all’unisono senza accorgersene e nonostante il momento importante tutte e due sorrisero.
“sorella ci dispiace, ma voi fate parte di una profezia e il nostro compito era solo quello di farvi incontrare! Del futuro sappiamo solo che il nostro adorato equilibrio, il nostro mondo e la nostra vita la prossima settimana potrebbero cambiare per sempre!” disse Riccardo prendendo la mano della sorella nella sua.
“cosa vuoi dire? Cosa succederŕ?”
“voi! Cioč … Hegel e Elenay non se lo possono ricordare, ma noi dai racconti sě! Quando voi due nel 400 A.C. vi siete innamorati fu un cacciatore di diana a suggerire al villaggio di uccidervi questo cacciatore si chiamava Kubrick!”
Ad entrambi venne un’altra visione:
“tu non puoi averla č la mia promessa sposa sarň io il re dei cacciatori di diana!”
“io non sposerň mai un uomo malvagio come te!”
“a sě se non ti avrň io non ti avrŕ nemmeno lui!”
“TOCCALA E TI FACCIO SPUTARE SANGUE ANCHE DAGLI OCCHI! SARŇ SOLTANTO UN UMANO, MA LEI Č SOLO MIA CHIARO! NON HO PAURA DĚ TE!”
Il ragazzo biondo dagli occhi di giada si scagliň contro Hegel lottarono per un po’, ma fu inutile, Hegel era in netto vantaggio, pur essendo soltanto un umano. Con un colpo ben assestato all’addome lo stese definitivamente nel giro di poco.
“maledetto te la farň pagare!”
Sia Elenay che Hegel si voltarono e se ne andarono senza neanche guardarsi indietro.
“ragazzi svegliatevi che vi succede!” tramortiti Hekady ed Lith si alzarono lentamente.
“credo che le nostre anime ci stiano mostrando la loro vita passata!” disse Hekady
Lith annuě quelle esperienze derivavano sicuramente da Hegel. Era uguale a lui di carattere non sopportava che qualcuno guardasse la sua donna, istintivamente ammirň Hekady, che gli sorrise tranquillamente. Era rassicurante avere qualcuno vicino, una amica con cui parlare di queste visioni. In passato si erano amati, ma adesso non voleva cedere all’amore senza un motivo. Senza capire chi fosse Hekady realmente.
“bisognerŕ tornare in cittŕ se tutto questo accade sia per gli arcieri che per i cacciatori di cittŕ sarŕ la fine!” disse Mitch preoccupato.
“Hekady preparati ad un brutto periodo finché siamo in tempo bisogna che allarghiamo i confini e chiediamo la separazione dallo stato abbiamo una settimana ancora di libertŕ!”
“Kubrick non č cambiato si vuole ancora vendicare per ciň che č successo! Si č rivoltato contro la sua gente! Ha tradito la sua anima!” disse seria rimettendosi la maschera Hekady.
“bene č ora di partire!” disse Riccardo a Mitch ed Lith.
“e giŕ devo andare a casa ad avvertire la mia famiglia e i cacciatori che conosco che purtroppo ci saranno problemi in vista!” disse Lith.
“e voi che farete?”
“č ora che la tribů dei Cacciatori di Diana si riveli nuovamente se qualcosa andasse storto ci ritroveremo qui!” disse Riccardo.
“perfetto!” dissero simultaneamente.
Risaliti in macchina Lith e Mitch si diressero verso la cittŕ, mentre Hekady si accingeva ad andare al governo mondiale.
N.B= HO CORRETTO I CAPITOLI PRECEDENTI SCUSATE MA IL MIO COMPIUTER AVEVA FATTO UN CASINO CON I NOMI COMUNQUE ADESSO E' TUTTO OK GRAZIE MILLO E VI PREGO COMMENTATE PER FAVORE GRAZIE DELL'ATTENZIONE
Lith si
fece lasciare poco distante da casa sua. Fuori c’erano suo padre e i suoi
fratelli intenti a prepararsi per andare a caccia. Dick il suo cane percepě
subito la sua presenza e scodinzolando corse verso di lui accogliendolo
calorosamente:
“oh! Meno
male č tornato! Ero preoccupato!” disse Dick
“guarda che
ti sento Dick avevi paura che non tornassi?” il cane lo guardň con la testa un
po’ inclinata.
“Cosa tu mi
senti! Che bello! Che bello!” il cane incominciň a salterellare di qua e di lŕ
“mi ha fatto
un dono una amica, ma non dirlo a nessuno!”
“ma a chi
vuoi che lo dica!” disse abbaiando il cane, mentre Lith
sorrideva divertito da quella informazione.
Il padre di Lith si accorse finalmente di lui e andando verso il figlio
disse:
“eravamo in
pensiero dove eri finito?”
“papŕ non ci
crederai mai!”
“prova a
raccontarmelo!”
Si misero
tutti a sedere ad ascoltare che cosa fosse successo in quel fine settimana. Lith fece un racconto accurato, trascurando naturalmente i
particolari delle visioni. Il resoconto meravigliň quasi tutti tranne il padre
e il fratello maggiore.
“padre non
vi vedo sorpreso!”
“e certo che
no! Vedi la nostra famiglia e quella di tua madre – il padre diede una occhiata
alla moglie che gli rispose con un accenno della testa come di assenso-
aspettiamo questo giorno da circa 2600 anni! All’epoca della mancata regina Hekady i nostri antenati erano i migliori amici di Hegel. Arrivarono troppo tardi per salvare l’amico, ma
giurarono di non trovare mai pace fin quando Hegel ed
Hekady non l’abbiano trovata a loro volta! Siamo gli
unici ad aver mantenuto i contatti con la vera tribů dei Cacciatori di Diana il
padre di Elenay diede la via per salvarci da
Kubrick!”
“quindi voi
e Mitch sapevate giŕ tutto!” disse molto arrabbiato Lith
“Tesoro mio!
fin da quando sei nato, sapevamo che tu eri la reincarnazione di Hegel! E che il tuo destino era quella di unire finalmente
i cacciatori con il fucile e gli arcieri!” disse sua madre
“ci dispiace
fratello, ma č il tuo destino ed anche il nostro quello di aiutare te ed Elenay! Lo so che vi sentite usati!”
“voi non
sapete niente! Non sapete il dolore che il passato provoca! Č lě costantemente
a ricordarci il dolore, la sofferenza che abbiamo passato! Siamo condannati a
rivivere le nostre vite passate! Ancora ed Ancora ed ancora una volta!”
“questo per
colpa di Kubrick!”
“cosa centra
lui!”
“Beh! Lui
non č morto voi sě!”
“cosa!”
“all’epoca
fece un patto con il dio degli inferi! Lo rese immortale, a meno che Hekady non l’avesse trafitto in un modo particolare.
Oltretutto chiese di farvi rivivere la vostra prima vita ogni volta che vi
sareste reincarnati! Ed ogni volta che voi rinascevate vi uccideva!” tutta la
famiglia abbassň gli occhi.
“questa
volta no! Noi lo fermeremo!” disse sicuro e deciso Lith.
“noi
raduneremo tutti i cacciatori con il fucile saremo pronti quando sarŕ il
momento!”
Il ragazzo
annuě con Elenay all’opera era sicuro che questa
volta l’avrebbe pagata cara.
In una villa
dallo stile rinascimentale un uomo sui trent’anni guardava fuori dalla
finestra. Sorseggiava un bicchiere di vino dal colorerosso intenso.
“mio
signore!” un maggiordomo si presentň alle spalle della figura, intenta a
scrutare il paesaggio.
“Sě!”
“il dio
degli inferi vuole parlarle!”
“arrivo!
prepara il sangue!”
“come
vuole!” il maggiordomo uscě, rabbrividendo all’idea di dover scendere in quel
posto e rinfrescare il sangue umano, che il suo padrone costantemente riforniva
con nuovi componenti.
“ormai siete
in mio pugno!” disse a bassa voce
Si voltň
verso la porta e con calma e tranquillitŕ si diresse verso i sotterranei. Sulle
paretidi quella scala, celata da un
passaggio segreto, continue teste di una giovane coppia, adornavano le mura.
Tutte si assomigliavano, tutti portavano gli stessi nomi, cambiavano soltanto
gli anni, i modi di vestire e le epoche. Finalmente la orribile scala fině aprendosi
verso una stanza ancor piů terrificante. Era una sala delle torture e al certo
un pozzo rosso rubino pieno di sangue umano. L’uomo si avvicinň senza mostrare
il minimo sentimento e si inchinň:
“Kubrick! –
una voce cavernosa si rivelň dal pozzo- come siamo messi!”
“mio signore
il mio piano per avere definitivamente le loro anime sta procedendo secondo i
piani iniziali!”
“se fallirai
anche questa volta mi prenderň io la tua anima!”
“mio signore
č impossibile, come al solito si innamoreranno a prima vista e decideranno di
fuggire!”
“non posso
permettere che mia sorella Diana abbia una possibilitŕ di battermi! Ricordati
che voi tre siete le mie pedine preferite! Nonfarti prendere l’unica cosa che puň ucciderti!”
“non si
preoccupi quella freccia č sotto chiave protetto da magia e mostri!”
“bene!
Aggiornami se hai novitŕ!”
E la voce
cavernosa del Dio degli Inferi scomparve, come era venuta. Il viso di Kubrick
accennň ad un sorriso malizioso!
Il
maggiordomo corse affannosamente:
“Mio
signore! Mio signore!”
“cosa c’č!”
disse irritato Kubrick
“Volevo
informarla che la signorina Elenay č stata ricevuta
di urgenza dal capo dello stato!”
“Che cosa
stai dicendo!” disse ancor piů arrabbiato, andando verso il maggiordomo.
“č cosě mio
signore ci hanno appena informati i suoi seguaci!”
“che cosa ha
in mente! Come mai ha cambiato modo di fare? Non stare lě impalato prepara il
mio jet!”
“sissignore!”
il maggiordomo scattň velocemente
“maledizione!”
Nel giro di
pochi minuti il Jet privato di Kubrick era pronto a decollare. Ancora in
quest’epoca non aveva visto la reincarnazione di Hekady.
Eppure le sembrava strano un comportamento cosě audace, visto che in passato si
era sentita sempre sopravvalutata e insicura. Questo era il jolly che faceva
sempre vincere lui.
Nel
frattempo le trombe squillarono al palazzo dello stato:
“la Regina Elenay del Daino della Tribů dei Cacciatori di Diana!”
tutti bisbigliarono nella camera dei senatori come poteva essere una
cacciatrice di Diana? Eppure quando la videro non ebbero piů dubbi.
“Salve
comandante dello stato!”
“Elenay del Daino! Cosa ti porta qui!”
“ha
risolvere dei problemi!”
“cosa č
successo!” disse tranquillamente il Comandante dello Stato
“fuori c’č
tutta la tribů originaria dei Cacciatori di Diana! Io sono qui per separare il
nostro territorio e renderlo uno stato!” un brusio di disapprovazione si alzň
incontrollato nella sala.
“Fate
Silenzio!” disse il Comandante dello Stato
“perché mai
ti dovremmo dare quella terra!” la voce di Kubrick fu per Elenay
come una doccia dia acqua gelida “ per farvi continuare la vostra carneficina
indisturbati!”
“Comandante
se vincerŕ quell’uomo per noi cacciatori di Diana sarŕ la fine! E si ricordi
che lei deve a me e al mio popolo non solo la sua stessa vita, ma quella dei
suoi cittadini. Furono i miei genitori Steve e Marlene del Daino a bloccare
quell’attacco terroristico dove questo palazzo e tutta questa cittŕ sarebbe
esplosa!” il silenzio calň come il viso della maggior parte dei presenti.
Veterani di un periodo di guerra anonima e pungente, dove due giovani sposi nel
fiore degli anni diedero la vita per loro tutti.
“mia cara
quanti siete?”
“siamo 1500
cacciatori di Diana!”
“e cosě! Noi
ti dovremmo dare altra terra e anche la libertŕ di formare uno Stato dove tu e
tuoi amichetti possiate cacciare, trucidare e decimare animali! Pensi che sia
giusto piccola ragazzina?!” Kubrick si avvicinň rapidamente e Luna ringhiň
sottovoce. Era pronta a saltargli alla gola se solo lui avesse provato a
sfiorare la sua padrona.
“Non sto
parlando con te!” gli occhi di Elenay si indurirono e
divennero quasi di giacchio. Kubrick deglutě era davvero Hekady?O era una impostora? Era davvero lei dolce e
gentile ragazza, che un tempo remoto doveva diventare regina, ma che non si
sentiva all’altezza?
“No! Certo che
no! O almeno non ancora!” gli occhi di Kubrick erano simili a quelli di un
serpente a sonagli pronto a colpire da un momento all’altro. Gli girava intorno
sbalordito e impaurito, ma anche sicuro e temerario.
“allora
signor Comandante?”
“Lo
metteremo ai voti!” il buio calň e lentamente il corpo di Elenay
illuminato dal buio si accendeva a di un’aura argentea tutti aprirono la bocca!
Tranne Kubrick che a sua volta si accese di una luce di viola scuro lugubre ed
freddo!
“mnh! Spiegalo! Perché anche tu ti puoi accendere?” disse Elenay in segno di sfida. Tutti quanti lo guardarono
sbalorditi ed incuriositi da quella strana novitŕ.
Kubrick si
sentiva a disagio non sapeva come tirarsi fuori da quella situazione. Per la
prima volta dopo 2600 anni sudň freddo.
“a beh! Sě
uso una pittura fluorescente a casa sei com’č ho paura del buio!” disse
sperando che l’avrebbero bevuta. Tutti trovarono la cosa un po’ strana, ma
plausibile.
“Bene adesso
votate!” disse con tono alto il Comandante dello Stato.
Kubrick
prese il suo posto a capo degli ambientalisti che durante la sua dichiarazione
di non assenso per la proposta lo avevano sostenuto. Dopo circa mezz’ora il
voto fu elaborato e su un grande schermo comparve il risultato. Il governo era
composto da 2000 persone e 1001 votarono Sě! Per un punto la richiesta di Elenay fu accolta! Sorrise guardando Kubrick, che
inviperito prese a mangiare il libro che aveva sotto mano.
“la tua
richiesta č stata accettata da ora in poi avrai 20.000 ettari di terreno dove
formerai uno stato dal nome?”
“Diana’s Land!” dalle nuvole nere e minacciose un raggio di
Luna circondň dall’alto Elenay quasi fosse una
carezza della Dea.
“Cosě sia!”
da fuori una folla esultante annunciň la approvazione della intera tribů e dei
loro cani da caccia.
Lith,
preparatosi per partire, accese la televisione in attesa della venuta dei
genitori con gli altri cacciatori. La sua attenzione fu catturata da una
notizia flash al telegiornale.
“Fondato il
nuovo Stato dei Cacciatori il cui nome č: Diana il Diana’s
Land! Poche ore dopo il Comandante dello Stato muore in maniera misteriosa!
Kubrick il capo degli ambientalisti accusa uno dei Cacciatori di Diana sentiamo
il nostro inviato Michele”
“Sě! Carla
siamo qui davanti alla residenza del Comandante dello Sato, dove č stato appena
portato via il corpo del nostro amato Capo! Un ragazzo, un Cacciatore di Diana
o almeno cosě sembra č stato catturato con l’accusa di omicidio! Per ora č
tutto linea a voi Studio!”
“Maledetto!
Cosa starŕ tramando!”
Lith spense
la televisione e decise di andare a sparare un paio di colpi! Tanto sapeva che
i suoi sarebbero arrivati fra qualche ora. Uscě impugnando il fucile e andň
verso la gabbia di Dick!
“Dai Dick
andiamo a caccia!”
“Davvero!
Che bello!” il cane scodinzolň!
Entrambi
uscirono per dirigersi nel bosco di fronte, dovevano superarlo, per poter
andare verso la radura enorme, che si trovava in mezzo alla boscaglia.
Arrivarono dopo pochi minuti, per la strada chiacchieravano amabilmente e Dick
gli raccontň della sua mamma e di una bretone niente male che aveva scorto sei
mesi fa al confine tra la cittŕ e le montagne.
“Bene Dick
cerca!”
“Sissignore!”
Dick si mise
in movimento annusň l’aria captň subito l’odore di una Quaglia anche se ancora
non aveva bene capito dove essa fosse. Spostandosi furtivamente, seguito ancor
piů silenziosamente da Lith, riuscě a vederla. Si
trovava a 100 m si avvicinň e si mise in ferma puntando immobile l’animale, che
terrorizzato contraccambiava lo sguardo di Dick . Lith
si accostň a Dick l’accarezzň facendo nascere orgoglio nel cuore del fedele
compagno d’avventura.Alzň il fucile e
puntň l’animale che improvvisamente scappň piů veloce di una saetta. Dick gli
corse dietro. A un certo punto dalla boscaglia spuntň Luna. Lith
sorrise se c’era Luna era presente anche lei, ma dove era?
Dick correva
veloce, quando si vide fiancheggiato da una splendida cagnetta il suo cuore
ebbe un tonfo. Luna lo guardň con occhi maliziosi e accelerň. Il cane osservň
la sua andatura perfetta e decise, in un millesimo di secondo, che quella,
sarebbe stata la madre dei suoi cuccioli entrambi si misero in ferma. Elenay uscě dal bosco in sincronia con la ferma del suo
adorato cane .
Lith ed Elenay incrociarono gli occhi e un fremito nacque in loro. Elenay abbassň l’arco e si tolse la maschera. Richiamň Luna
che si diresse immediatamente verso di lei. Lith la
guardň stranito.
“Č una madre
lasciala andare!” disse lei.
“davvero?”
“si sta
prendendo da mangiare per i piccoli che sono dall’altra parte della pianura. Ha
attratto i cani per non fargli trovare i pulcini”
“Dick vieni
qua lasciala!”
Dick si
girň, la quaglia venne vicino Elenay , lei abbassň il
braccio e l’animale salě sulla mano, l’altra mano l’appoggiň sulla spalla di Lith.
“gentili
cacciatori Grazie! Quando i miei pulcini saranno grandi allora la mia vita sarŕ
compiuta! Grazie mia signora se avrai bisogno di noi quaglie diccelo!”
Lith capě
cosa suo padre gli aveva sempre insegnato. Rispetta la natura e la natura
rispetterŕ te. La caccia non significa trucidare e uccidere, ma anche vivere
con la natura, portare il proprio cane a correre non importa quante prede
prendi. Fin da tempi immemorabile la caccia esiste nella natura, come ago della
bilancia. Era vero che gli animali lo sapevano e che rispettavano questo
ingrato compito.
“di niente
piccola! Va torna dai tuoi cuccioli.”
La quaglia
scese e corse verso i suoi pulcini che spuntarono con tranquillitŕ. Luna si
sedette affianco alla padrona fiera con il muso perfettamente allineato con il
suo collo. Dick si mise davanti a lei.
“ciao io
sono Dick!” disse scodinzolando
Luna si girň
dall’altra parte.
“spfiu! Piacere Luna! La prossima volta non mi intralciare!”
“io non ti
intralcio! Quella quaglia era del mio padrone! hai capito snob!” e si girň.
Luna lo guardň sorpresa, nella sua comunitŕ tutti i cani morivano dietro a lei.
Era la cagnetta piů ambita, mentre questo qui, addirittura, la snobbava chi si
credeva di essere? Elenay ed Lith
sorrisero e lui la guardň.
“quella
maschera … perché con me la togli?”
Lei lo
guardň silenziosamente, per poi girarsi di scatto.
“perché solo
tu mi puoi guardare!” Lith allargň gli occhi il
battito accelerň allungo la mano, ma si fermň.
“lo dici tu
o Hekady!” lei sorrise era rossa come un pomodoro,
per quello si era girata.
“scoprilo!”
di scatto si girň mise le masi sul suo petto e una visione apparve.
Hekady in piedi davanti al padre di lei.
“non
puoi innamorati di un umano senza il consenso della Dea! Se lo sei veramente
devi coprirti il viso! Fino a che lei non darŕ il suo consenso in modo chealtri uomini non cerchino di averti!”
“No! Io
non mi coprirň il viso! Tutti quanti devono vedere che Hegel
č amato da una futura regina!In modo
che gli altri gli portino rispetto!”
“questo
ti porterŕ alla morte!”
“č
uguale padre!”
E con
andatura decisa uscě dalla stanza del trono.
Lith si
staccň con decisione. Elenay fischiň e un bellissimo
Daino venne al suo capezzale salě in groppa di corsa, decisa ad andarsene.Il ragazzo la guardň incredulo.
“ti basta
come risposta! Ci vediamo a Diana’s Land!” e detto
questo partě seguita da Luna.
Dick si
accostň a lui e in contemporanea sospirarono, per poi guardarsi divertiti.
“Dai Dick
andiamo a casa! Ormai saranno arrivato! Non ti preoccupare le vedremo molto
presto!”
Al ritorno a
casa di Lith il campo era pieno di macchine in attesa
della partenza.
“Lith dov’eri?” la madre gli corse incontro.
“ero a
caccia!”
“cosa! Non
puoi Kubrick č salito al potere e nel giro di poco a cancellato la caccia! C’č
la pena capitale per chi l’esercita!”
“Maledizione!
Vigliacco!”
“sta
tranquillo per fortuna Diana’s Land era stata giŕ
certificata. Nemmeno lui, anche se facesse una dittatura, puň cancellare
questo! Su muoviamoci tutti i cacciatori della zona stanno convergendo a Diana’s Land!”
Nel
frattempo a casa di Elenay era riunito un consiglio
per vedere cosa fare nei confronti del cacciatore catturato. Erano presenti i
comandanti delle compagnie con il fucile e le sotto tribů degli arcieri.
“č davvero
un Cacciatore di Diana? Se č cosě che senso avrebbe uccidere il capo dello
Stato dopo avergli fatto questo dono!” disse il capo della compagnia del
Cinghiale.
“ esatto! Non
ha senso č una trappola!”
Elenay si
alzň e tutti si ammutolirono. Pur essendo una ragazzina, era temuta e stimata.
“’c’č solo
un modo per sapere se č realmente un Cacciatore di Diana … bisogna esporlo alla
luna!”
“č vero! Voi
Cacciatori di Diana vi circondate di una luce intensa!”
“giŕ dovremo
fare cosě!” tutti erano entusiasti
“un altro
problema richiede la nostra attenzione!” disse un comandante degli Arcieri
“giŕ la
caccia da noi!” dissero tutti.
Elenay si
rialzň dal trono e con dolcezza scese gli scalini .Si mise al centro della
stanza.
“Noi Cacciatori
di Diana fin da tempi immemori, abbiamo regolato la fauna e la flora! Non
potete prendere in abbondanza, ne prendere niente! Chiunque ucciderŕ un
animale, che non č giunto alla sua ora … sarŕ bandito! La caccia č una
religione! Č uno stile di vita! Qui non ci sono supermarket e neanche allevamenti!
Qui si uccide per mangiare … non per divertimento! Ricordatelo! – Elenay girň per la stanza tutti gli occhi addosso a lei - la
Dea Diana, se riusciremo a sconfiggere Kubrick, ci fornirŕ una riserva
illimitata di caccia. Per ogni animale ucciso se ne creerŕ un altro, ma
soltanto se esso verrŕ ucciso con la motivazione di regolare o nutrire la
comunitŕ intera!” tutti quanti rimasero senza parole.
“sono
promesse grandi da mantenere!” disse un capo poco lontano dalla porta.
“Sě grandi!
Eppure si avvereranno!”
“quindi per
adesso cosa facciamo dobbiamo tutti cacciare con l’arco?”
“soltanto se
volete!” Elenay lanciň un fucile in oro bianco
all’uomo, che lo prese al volo. Lo osservň e con meraviglia guardň la ragazza
che sorrise.
“e questo?”
“č un dono di
Diana per i suoi figli! Esso č un fucile super silenzioso e molto preciso. Non
crea danni enormi all’animale! Ha una manopola con cui selezionare la specie di
animale. A secondo di esso, lui si modifica. Per i capi sarŕ in oro bianco con
intarsiature in diamante. Potrete usarlo solo voi perché sopra č inciso il
vostro nome!”
“Wow! Siete
cosě generosa!” disse letteralmente entusiasta
“Non io la
mia Dea! Non ho finito, se l’animale in questione non č giunto alla sua ora non
morirŕ! Potrete cacciare dove volete non ci sono limiti, questi fucili
garantiranno le vostre regole!”
“e per i
cittadini normali!”
“in argento
con intarsiature di oro giallo! Ogni volta che un cacciatore nascerŕ un
cucciolo di cane da caccia verrŕ al mondo, e il suo fucile o il suo arco verrŕ
creato in attesa della sua prima caccia!”
L’uomo sulla
porta si avvicinň, si inginocchiň e disse:
“io giuro
eterna fedeltŕ alla Regina Elenay e alla Dea Diana!”
Tutti gli
altri lo seguirono creando il consiglio dei cacciatori. La porta si aprě di
scatto.
“mia regina!
Elenay”
“Ruben e
Annalisa del Falco! Questi sono per voi!”
Il padre e
la madre di Lith ricevettero un arco di oro bianco e
un fucile di oro bianco.
“Grazie mia
signora!”
“la vostra
famiglia abiterŕ con me! la nostra casa č abbastanza grande!”
Lith si
affacciň e un sorriso solare illuminň il viso di Elenay,
non aspettava che di vederlo.
“vi ringrazio
mia maestŕ!”
“la riunione
č finita ci incontreremo stasera al banchetto!”
Tutti
uscirono entusiasti dalla casa di Riccardo ed Elenay
e la famiglia del Falco portň dentro i bagagli e i cani. Dick entrň per ultimo
incrociando nuovamente lo sguardo di Luna. La cagnetta girň la testa, anche se
vederlo stranamente le faceva piacere.
“padrona, ma
anche quel maleducato deve stare da noi?” disse Luna.
“smettila lo
so che ti piace!”
Luna si girň
e disse:
“non č vero,
č rozzo maleducato e soprattutto č … “
“un giovane
e robusto cane da caccia!”
“Sě … cioč
No!” Elenay scoppiň a ridere.
“Sai chi
disprezza compra!”
Luna la
guardň serena ed entrambe si diressero verso la loro stanza.
Alla sera un
gran banchetto venne preparato in onore della fondazione dello Stato dei
cacciatori. Tutti i nuovi arrivati, si stupirono della bellezza del paesaggio e
dell’equilibrio perfetto tra l’uomo e gli animali. Tutti erano allegri, ma al
tavolo mancava la Regina e Lith lo notň subito.
“dov’č Elenay?” chiese preoccupato Lith.
“con un
gruppo di cacciatori č andata al processo del presunto Cacciatore di Diana!”
“cosa?” Lith si girň verso Erik “e tu non l’hai fermata?”
“perché
avrei dovuto!”
“perché
andrŕ dritto nella trappola di Kubrick!”
“Maledizione
non ci ho pensato! Dai andiamo!”
“andiamo
Dove!”
“da lei!”
“ e con
cosa!”
“con i cervi
bianchi!”
Lith lo
guardo stranito, anche se la sua reazione durň poco, visto che venne
sollecitato da Erik. La luna rivelň che anche lui era un vero Cacciatore di
Diana; lo condusse a poca distanza, in una radura nascosta a tutti da un
sortilegio. Appena entrati dei Cervi maestosi, dalla pelliccia candida, come la
neve si girarono verso di loro.
“io non
salgo su quei cosi!” disse Lith angosciato.
“perché? Dai
o sarŕ troppo tardi!”
“ho paura di
salire su un cavallo figurati, un cervo, che addirittura č magico!”
“Lith, Elenay č in pericolo! Io
sono innamorato di lei da anni e non sono mai riuscito a farla ridere o
sciogliere come te! Ho deciso per amore che avrei fatto di tutto per farvi
stare insieme e se non vieni ci andrň da solo! E te la ruberň!”
“se lo dici
ancora ti rompo la faccia! Lei č mia chiaro! Per cui vincerň la paura e verrň!”
“č Hegel che parla o Lith!”
Lith si
mise a cavallo del cervo e con sguardo truce disse:
“Lith! Stai attento ti tengo d’occhio!”
Ambedue si
strinsero ai Cervi che partirono alla velocitŕ della luce raggiungendo il
palazzo del Governo in un batter d’occhio.
“esigo venga
esposto l’uomo alla luna!” disse in modo risolutivo Elenay.
Kubrick la guardň meravigliato ed impaurito.
“mettiamolo
ai voti!” il risultato fu positivo. “bene portate il prigioniero”. Nel
frattempo i due ragazzi erano riusciti ad intrufolarsi nel palazzo. Guardando
da dietro le colonne, notarono che la loro Regina era sola, infatti al suo
arrivo le guardie per ordine di Kubrick, fecero in modo di far entrare soltanto
la Regina Elenay, giustificando l’azione, nell’interesse
della intera comunitŕ, visto quello che era successo al vecchio capo di Stato
l’ultima volta.
L’uomo
arrivň e con esso pure le guardie, che circondarono l’intera sala non
permettendo a nessuno di entrare, tantomeno di uscire. I ragazzi trovarono
questo molto strano, piů che strano preoccupante. Riccardo si trovava nascosto
dall’altra parte della sala non avrebbe, ma i lasciato la sorella in balia di
quel mostro.
“aprite le
finestre!” disse Kubrick.
La luce
illuminň la sala inondando il prigioniero, che non si illuminň, mentre Elenay si accese come una lampadina. Tutti bisbigliarono.
“bene
abbiamo constatato che ti sei sbagliato! Io qui ho finito! Per cui i Cacciatori
di Diana non sono i colpevoli!”
Kubrick maledě quell’istante non era ancora diventato un dittatore
e non poteva farci niente, ma gliela avrebbe fatta pagare o sě se gliela
avrebbe fatta pagare.
“Bene! Ma
dimmi mia cara Elenay dov’č il tuo consorte?”
“io non ho
consorte e non intendo ancora averlo!”
“cosa?”
“e giŕ
diciamo che sono una vera amazzone!”
Kubrick sudň
freddo si, sentiva scorrere via la situazione dalle mani. La vide andare via
impotente quel round l’aveva vinto lei, ma la guerra doveva ancora iniziare.
“Lith andiamocene!”
“insomma mi
hai fatto cavalcare quel coso per niente?” disse irritato Lith.
Erik rise.
“dimmi un
po’ perché non stai con Elenay?”
“ma che una
donna sei matto! Portano solo guai loro!”
“ma siete
destinati a stare insieme!”
“ascolta Elenay č una donna fantastica, ma a me non interessa se
sono destinato a lei o no … io il mio destino me lo faccio da solo … come lei
si creerŕ il suo, che poi s’intrecci con il mio non sarŕ di sicuro perché lei č
Hekady!”
“questo č
giusto! Spero che lei sia diversa!”
“che sia diversa
sicuro! Io, perň, ho bisogno di prove e non di parole!”
Erik
sorrise, lo guardň e fece un segno ai cervi bianchi che in un batter d’occhio
li portarono a destinazione, giusto in tempo per vedere arrivare Elenay in tutto il suo splendore. Lith
e lei si scambiarono uno sguardo e Luna si avvicinň al ragazzo.
“Lith la mia padrona ha chiesto se vuole farle l’onore di
cacciare con lei, domani!”
“Luna me lo
chiedi, lo sai che adoro la caccia!”
“glielo
riferirň buon appetito!”
“oh! Ecco la
snob!” disse Dick alzando la testa.
“non sto
parlando con te!”
“beh! Meglio
non vorrei che la tua boccuccia si facesse male nel parlare troppo!”
“non č un
rischio soprattutto con te!”
Luna si girň
con gli occhi un po’ lucidi e si diresse a riferire la risposta alla sua
adorata padrona.
Non era
ancora l’alba ed Elenay uscě da casa. Guardň le
stelle e la luna. Nei suoi occhi si notavano i suoi sentimenti piů profondi. Si
sentiva in trappola, senza vie d’uscita. Fin da piccola era stata educata per
continuare quello che Hekady non aveva terminato. La
sua vita č legata al passato e mai al futuro. Lith
invece, non ha questo peso, č da poco che in lui si era risvegliato Hegel. Nessuno le aveva mai chiesto quale fosse il suo
sogno. Nessuno le aveva mai porto una mano, oppure dato una consolazione.
Soltanto il passato, che pesava sulle sue spalle come macigno che la
schiacciava pesantemente . soffriva e non poteva permetterselo, non poteva
mostrare debolezza, solo forza. Alla etŕ di dieci anni aveva un’amica, Clara,
la sorella di Erik, erano insieme nel bosco, lei portava giŕ la maschera, ma
Clara conosceva il suo volto. Giocavano felici insieme ai Daini e ai cerbiatti.
Quando tutto si rannuvolň e inspiegabilmente due frecce nere come le tenebre
colpirono lei e Clara. Tutte e due caddero a terra in una pozza di sangue e lo
sguardo ormai vuoto di Clara si impresse nei suoi occhi. La luce della luna
illuminň e il suo corpo venne fluttuato in aria. I suoi occhi si riaprirono e
di fronte a lei una figura avvolta da una luce talmente intensa da non riuscire
a identificarne i dettagli. Una voce quasi melodiosa disse:
“tu devi
vivere! Hai molto da fare! Elenay ed Hekady!”
“chi sei! E
perché mi chiami Hekady!”
“io sono
Diana! Figlia mia! Tu sei una ragazza speciale in te ci sono due anime una č Hekady, la mitica principessa destinata a vincere e a
salvare il mondo. La seconda č Elenay te stessa, da
adesso Elenay sarŕ addormentata! La tua seconda anima
č una pura Cacciatrice, una mezza divinitŕ! Vinci Kubrick! Sconfiggi mio
fratello Ade e avrai finalmente quello che ti meriti la felicitŕ!”
“e Clara?”
“purtroppo č
giunta la sua ora, ma la farň rinascere presto piccola mia! Ora va e vinci Elenay!”
La piccola Elenay si svegliň di scatto. Sua madre e suo padre affianco
a lei. Suo fratello piangeva. Da quel momento si allenň molto, chiuse il mondo
fuori di sé, e smise di vivere, almeno non avrebbe perso piů nessuno.
Una lacrima
le segnň il viso, Luna la guardava dal basso e delicatamente le mosse la mano
con il naso umidiccio. Elenay la guardň e si asciugň
le lacrime, giusto in tempo per l’arrivo di Lith.
“ciao! Elenay come stai?”
“bene!”
sorrise sforzatamente. “mi puoi dare il tuo fucile?”
“ok!
Perché?” disse perplesso Lith.
“vedrai …” Elenay prese tra le mani il fucile di Lith
si concentrň e il fucile incominciň a levitare. Sussurrando una formula in una
lingua non conosciuta dal ragazzo, che incredulo guardava la scena. Il fucile
si plasmň magicamente diventando un magnifico fucile, in diamante con inciso il
nome di Lith in lettere d’oro.
“ecco
fatto!”
“grazie! Ma
come mai me l’hai trasformato adesso dopo quattro mesi che andiamo a caccia
insieme?” Lith si sentě percorso da un piacere
inspiegabile diverso dalla energia di Hekady e si
voltň guardando Elenay.
“perché tu
non hai bisogno di essere regolato tu rispetti giŕ la natura – la ragazza
sorrise dolcemente - adesso possiamo andare!”
L’alba ormai
si stagliava all’orizzonte, entrambi furtivamente si addentrarono nel bosco.
“ascolta Elenay, secondo te quando colpirŕ Kubrick? Ormai sono mesi
che non si sentono notizie!”
“colpirŕ
quando saremo piů rilassati!”
“tu credi?”
“ne sono
sicura! Ssh!”
“un
fagiano!”
Luna e Dick
aggirarono l’animale e si misero in ferma Elenay si
avvicinň lentamente l’arco teso e con un colpo deciso schioccň la freccia d’oro
l’animale corse, ma inutilmente venne colpito al cuore per morire in un
istante, senza dolore e senza rimpianto. Luna prese delicatamente in bocca la
fiera portandola, con eleganza alla padrona. Che la mise in una borsa speciale
senza fondo.
Lith sentě
un rumore dietro di loro. Ambedue si
voltarono di scatto e nelle fronde si intravide un cinghiale. Lith selezionň il tipo di selvaggina sul fucile, che si
trasformň in una carabina. Elenay lo guardň in un
modo tale da farsi capire perfettamente, prese con se Luna e Dick, mentre Lith si diresse piů in basso. Dopo poco il ragazzo fece un
segnale ad Elenay che mollň i cani. Il cinghiale
incominciň a correre a valle. La cacciatrice con un fischio fece apparire un
Daino e corse verso il suo compagno di caccia. Lith
prese la mira e lo ferě pesantemente, ma l’animale andň piů avanti, divertito Lith guardň Elenay appostata con
l’arco tirato, corse verso di lei, i cani abbaiarono e il cinghiale incrociň
gli occhi della ragazza e capě, nei suoi occhi era segnata la sua ora, quasi
s’inchinň prima di essere colpito una seconda volta. Non provava piů dolore
tutti gli animali, sapevano che le frecce dei Cacciatori di Diana erano
anestetizzanti, ma non si fermň. Dietro, i cani, abbaiavano e piů avanti Lith, con un colpo preciso e ben piazzato, stroncň
l’animale, che morě quasi sorridendo.
Lith
accarezzň la bestia, per poi guardare la
sua compagna d’avventura, che sorrise. Provava un piacere immenso a cacciare
con lei erano una macchina perfetta.
Tornarono al
villaggio con il carniere guadagnato in quella battuta, rilassante e
divertente. Elenay e Lith
bruciarono un ramo di bianco spino, per venerare gli animali uccisi e
purificarli. Erik corse verso di loro.
“mia maestŕ!
Lith!”
“dicci
Erik!” disse Elenay.
“il
consiglio č riunito! Un’ambientalista č qui! Č scappata dalle prigioni! Stanno
aspettando solo voi!”
Tutti si
diressero verso l’edificio del consiglio dei Cacciatori, tutti i capi tribů
erano giŕ riuniti.
“Mia Regina
Finalmente!”
Una ragazza
raggomitolata, tra le braccia di Riccardo tremava paurosamente. Elenay si avvicinň, le sorrise e dolcemente gli scostň i
capelli dal viso.
“stai bene?
Ti ha fatto del male Kubrick!”
“il
dittatore sta preparando la guerra verso di voi! Ha schiavizzato, l’intera
nazione! Ci usa per fabbricare armi! Vi prego tenetemi qui!” Riccardo la
strinse. Elenay notň subito che suo fratello era stregato
da quella ragazza, aveva sempre avuto un debole per le ragazze indifese.
“miei capi
tribů la decisione č di tutti!”
“mia signora
le tribů degli arcieri sono disposte ad accettarla, ma non dovrŕ interferire
con la nostra caccia!”
“anche
pernoi cacciatori con il fucile deve
essere cosě!”
“bene!
Allora bisognerŕ trovare qualcuno che la sorvegli e la curi!”
“sorella me
ne occupo io te ne prego!”
“cosě sia!
Benvenuta, come hai detto che ti chiami?”
“Clara mia
signora, la ringrazio!”
Elenay ed
Erik sorrisero volgendo lo sguardo verso l’alto.
“come sta
Riccardo? Č lei?”disse Erik “č mia sorella?”
“Sě! Č lei!”
“ma quanti
anni ha?”
“22”
“non č
possibile! Lei č morta quel giorno!”
Lith guardň
Elenay, sorpreso dalla sua reazione. Riccardo spiegň
ad Erik e ad Elenay, che il corpo di Clara non fu mai
trovato. Nel frattempo Elenay si tolse la maschera e,
finalmente, Erik la vide per la prima volta, guardň Lith
che sorrise, anche non gli faceva piacere che guardasse Elenay.
Lei si sciolse i capelli biondi e cadde in ginocchio. Per la prima volta lei
cedette. Le lacrime incominciarono a scorrere pesantemente, tutto quello che c’era
intorno a lei divenne nulla, c’era solo quella porta che la separava dalla
ragazza che era sempre stata l’unica amica che avesse mai avuto. L’unica
persona che portava con se una scintilla di vita! La sua vita! Dopo la morte di
Clara, tutti i bambini, la chiamavano mostro e le persone appena la vedevano
l’evitavano, alcuni addirittura le dicevano che non era degna di vivere. Erik
si chinň e l’abbracciň inconsciamente.
“mia Regina!
Io so quanto voi foste affezionata a mia sorella!” Elenay
lo guardň era in trance e i suoi occhi erano un misto tra grigio e azzurro.
“mia Regina! Che ha?”
Lith si
precipitň verso di lei scostň Erik e la guardň.
“Elenay! Sei tu?” tutti li guardarono in modo interrogativo.
“tu sei il
ragazzo del sogno! Dove sono?”
“riesci ad
alzarti?”
“Sě! Grazie
sei molto gentile!”
“cosa sta
succedendo?”
“Erik quella
č la mia vera sorella! Č addormentata da 12 anni!”
“cosa?”
Elenay
tornata ad essere se stessa fissň Lith negli occhi,
lo accarezzň e gli sorrise in modo solare.
“che cos’č
quel broncio?”
“me lo
chiedi ti riaddormenterai!”
“lo devo
fare per salvarti e alla fine Hegel ed Hekady ci lasceranno stare!”
“ma se
morirai? tu sei delicata! Sei cosě fragile,non voglio
che tu soffra e non voglio soffrire io!”
“Lith …”
Elenay
cadde svenendo tra le braccia di Lith, che disperato
la strinse, per poi prenderla tra le braccia e portarla in camera, le accarezzň
il viso e le baciň la fronte.
“Lith … spiega!” dissero entrambi.
“da quando
abito in questa casa, ovvero da quattro mesi faccio sogni ricorrenti! Nel corpo
mio e di Elenay ci sono Hegel
ed Hekady”
“beh! Siete
le loro incarnazioni!” disse Erik.
“no! Diana
ci ha infuso le anime di Hekady e Hegel
legandole alle nostre! Da piccolo dodici anni fa fui aggredito da un lupo che
mi lasciň lě per terra a morire dissanguato, una luce mi avvolse e la dea Diana
mi disse che dovevo vivere, che avevo un compito. Anche Elenay
ha subito qualcosa di simile! E da allora ha chiuso la sua anima, per lasciare
completo controllo ad Hekady! Le uniche volte che
posso vederla, toccarla č durante quei sogni e durante le battute di caccia!”
Riccardo si
mise una mano sulla bocca le lacrime uscirono dal suo viso.
“e cosa
succederŕ quando Hekady se ne andrŕ? Lei potrebbe
morire?”
“non lo so!
Spero che potremmo finalmente vivere senza questo peso! Sai qual č il sogno di
tua sorella? Sai qual č il suo colore o il suo piatto preferito?”
Tutti
rimasero in silenzio
“come
pensavo lei vi salverŕ, ma chi salverŕ lei? Č una ragazza con le ali incatenate
rinchiusa, letteralmente in se stessa! A proposito illuminate l’ambientalista
puň darsi che gli abbiano fatto il lavaggio del cervello!”
Riccardo
corse nella camera di Clara e aprě la finestra che inondň di luce rivelatrice la
ragazza, Riccardo cadde in ginocchio, si era fatto ingannare da una semplice
umana, perché Kubrick l’aveva mandata da loro. Clara si voltň e una voglia a
forma di luna comparse sulla sua spalla, Riccardo la riconobbe e non poteva
crederci da giovane Clara l’era sempre piaciuta, si alzň e si mise a cavalcioni
su di lei. La ragazza si svegliň.
“scusa Riccardo
cosa stai guardando?” la ragazza arrossě, lui la baciň appassionatamente e lei
si aggrappň alla sua schiena.
“mi
accertavo di una cosa! Tu dovresti essere morta, perché sei in vita devi
uccidere, mia sorella?”
“non potrei
mai uccidere la mia migliore amica!”
“sei umana!
non sei Clara!”
“invece sono
io! Ade mi ha mandato sulla terra , per corrompermi l’anima, ma non c’č
riuscito e allora Kubrick, mi ha torturato e mandato a lavorare con gli altri
schiavi! Io sono la chiave per arrivare alla freccia che lo ucciderŕ! Io sono
la chiave per salvare Elenay!”
“allora
salvala perché io non sono in grado di aiutarla č da dodici anni che ci provo,
ma nessuno c’č riuscito a parte Lith, almeno credo”
“stando
vicino a me la sua anima si risveglia, se trova l’equilibrio tra se stessa ed Hekady ce la farŕ!”
Riccardo la
baciň di nuovo si alzň dal letto ed uscě dalla stanza.
Erano
passate due settimane dall’arrivo di Clara ed Elenay
si trovava con Lith a caccia. Stavano per tornare al
villaggio quando il ragazzo si fermň in mezzo alla boscaglia.
“cosa c’č Lith?”
“bisogna
prepararci, Elenay, la guerra č vicina!”
Elenay
abbassň lo sguardo, ma sapeva benissimo che Lith
aveva perfettamente ragione.
“Hekady sistemerŕ tutto!”
Lith
l’abbracciň da dietro Elenay si tolse la maschera e
si girň.
“sei tu che
a me interessa salvare! Sei tu che voglio rendere felice! Ho sempre pensato che
voi donne non portaste altro che guaio! Ho pensato che non sarei mai riuscito
ad innamorarmi di nuovo e poi sei arrivata tu! Mi hai fatto amare ancora di piů
la caccia! Ti sei insinuata in me, passando da una porta di servizio della mia
anima! Pensavo che avrei sofferto! Ma tu con quel sorriso, con la tua solaritŕ,
che solo io posso vedere, mi hai ammagliato! Sei proprio una cacciatrice!”
“smettila
non č vero!” disse ridendo radiosamente.
“non sto
mentendo! Guarda te io ti apro il mio cuore e tu ridi!”
“dai! Sto
scherzando!”
“adesso
torniamo anche se vorrei cacciare con te per tutto il giorno!”
Lith si
distaccň ed Elenay si riaddormentň per far prevalere Hekady. Ambedue si
diressero verso il villaggio.
Nell’edificio
del consiglio, tutti i cacciatori erano riuniti uomini, donne, anziani e
perfino bambini. Le spie erano appena tornate e all’arrivo di Elenay tutti si alzarono.
“Sedetevi!”
“mia signora,
siamo appena arrivati e possiamo giŕ riferirvi ciň che abbiamo visto e che ci
ha shockato”
“prego
parlate pure nessuno vi interromperŕ!”
“la
situazione č critica, la gente č stata prelevata e spogliata di ogni avere.
Costretta a lavorare con le catene ai polsi in centri di concentramento!
Kubrick ha creato creature mostruose, metŕ umani e con testa di sciacallo,
invincibili, dalla forza sovraumana!”
“quanti
sono?”
“dieci mila!”
Tutta la
sala bisbigliň le madri strinsero al proprio seno i figli piů piccoli.
“mia signora!
cosa facciamo? Diecimila uomini sono dieci volte noi e sono anche invincibili
forse dovremmo arrenderci!” disse un comandante degli arcieri
“e diventare
schiavi! Veder morire i nostri figli e violentate le nostre mogli! Mai
piuttosto la morte! Le nostre donne sanno combattere e abbiamo qui i Cacciatori
di Diana! Io e i miei figli lotteremo fino allo stremo se necessario!” rispose
il padre di Lith.
“ma come
facciamo?” disse di nuovo l’altro comandante.
Allora Elenay si alzň tutti la guardarono, speranzosi che avesse
una soluzione. Lith l’ammirň, affianco a se c’era
Clara, che con decisione gli disse a bassa voce.
“lei non sa
cosa sia la felicitŕ, l’ha bramata senza conoscerla! Le sue ali sono incatenate
a te e a me, se mi dovesse succedere qualcosa sarai tu a doverla sorreggere. Te
la senti?”
“fino alla
morte!”
“perché
l’ami?”
“no! Perché
se lo merita!”
Clara
sorrise e l’attenzione ritornň verso la sua piů cara amica, che lei aveva
vegliato da morta, versando le lacrime, che Elenay non
si era mai permessa di sfogare.
“io creerň
il nostro esercito! Prima perň voglio tentare di dare una possibilitŕ a Kubrick
di arrendersi! Gli manderň un ambasciatore!” disse decisa e seria Elenay
“mia regina
andrň io!” disse Mitch alzandosi.
“bene! Se č
questo che desideri!”
“mia
signora, ma come farete a creare un esercito?”si fece
avanti una donna arciere.
Tutti la
guardarono in modo interrogativo e Clara dal fondo della sala si avvicinň, le
prese la mano e le sussurrň all’orecchio:
“fa come ti
ho insegnato e vedrai Elenay che ce la farai!”
Luna le mise
il muso vicino alla mano e Dick, guardava la cagnetta con ammirazione, era
snob, ma era la cagnetta piů leale, che avesse mai conosciuto e oltretutto
grazie a lei gli altri cani non lo avevano perseguitato. Si era abituato al suo
carattere, visto che gli avevano raccontato come Elenay
l’avesse trovata. Sua madre l’aveva rinnegata e aveva cercato di ucciderla ed Elenay la trovň sanguinante in mezzo al bosco, la curň e la
prese con se educandola, come il miglior cane da caccia, mai esistito, ma anche
lui non era da meno.
“ok!”
Elenay
chiuse gli occhi e venne circondata da una luce accecante, Lith
le prese una mano e dalle sue spalle crebbero due ali d’oro gli occhi azzurri
quasi fossero due gemme preziose, con riflessi argentei e la pelle bianca
argentata. Tutti videro la sua trasformazione e rimasero a bocca aperta.
“io sono una
Cacciatrice di Diana pura, una mezza divinitŕ! Sono disposta a perdere tutti i
miei poteri per far sě di salvarvi! Creerň le mitiche creature denominate i
lupi di diamante e gli orsi della luna!”
Tutta la
sala si inchinň, e Mitch si accorse della crescita
forzata di sua nipote, suo fratello prima di morire, gli aveva raccomandato di
proteggerla. Il suo sguardo passň verso Riccardo due ragazzi due eroi, chissŕ
quanto dovevano aver sofferto, abbassň il viso e lasciň andare quei pensieri
ombrosi.
“no!
Alzatevi! Comunque sia chiunque possa combattere da domani si addestrerŕ! Mitch partirai alla volta della capitale all’imbrunire, mi
raccomando sta attento zio! Mentre io dovrň aspettare la Luna piena per poter
creare il nostro esercito!”
I cacciatori
rincuorati, dalla forza insospettata della Reginaurlarono all’unisono.
“lunga vita
alla Regina Elenay!”
La gente era
entusiasta del fatto che a guidarli fosse una mezza divinitŕ. Elenay sforzatasi molto svenne tra le braccia Lith, che sospirň. Sorrise a Clara orgoglioso di quello che
la sua Elenay fosse riuscita a fare. Tutti si
diressero a casa per riposare terrorizzati della crisi, che la loro neonata
nazione stesse giŕ affrontando, ma allo stesso tempo rassicurati dalla guida
ferma e decisa della loro Regina.
Lith stese Elenay sul letto le accarezzň il viso ed uscě, domani
sarebbe stato un giorno pesante, ma decisivo.
Dopo qualche
ora Elenay si svegliň Hekady
non aveva preso ancora il soppravvento. Sulla
finestra Erik la guardava amorevolmente.
“ami Lith?”
“Erik che ci
fai nella mia camera!”
“ti sei
arresa al tuo destino?”
“no! Ho
scelto io di amare Lith, in origine non era lui
destinato a me!”
“e chi era?”
“Tu! Io ti
ho visto sempre come uno sconosciuto! Come una persona, che non mi avrebbe
aiutato a crescere! Cosě scelsi lui! E chiesi a Diana di cambiare il mio
destino e concedermi almeno di scegliere chi amare!”
In Erik
sgorgarono lacrime amare.
“SAI DA
QUANTO IO TI AMO! SAI DA QUANTO MUOIO DIETRO DĚ TE! POSSIBILE CHE IO NON SIA
DEGNO D’ESSERE AMATO?”
“NON DIRE
SCIOCCHEZZE! NON VOGLIO VEDERTI SOFFRIRE NE TANTOMENO LASCIARTI ABBATTERE COSĚ!
TU SEI UN OTTIMO GUERRIERO E UN OTTIMO UOMO, MA Č SCRITTO CHE MORIRŇ A FINE
BATTAGLIA!”
Elenay gli
mise una mano sul viso. Alla notizia della sua morte la strinse a se quasi non
volesse lasciarla piů. Elenay aveva gli occhi lucidi,
ma si trattenne.
“mi dispiace
Erik! Io non ti amo e non ti amerň mai! Dimenticami č meglio!”
“non ci
riesco c’ho provato da una vita, ma una cosa la posso fare proteggerň la
persona che tu ami a costo della vita! Lith per te č
tutto e forse davvero ti potrŕ rendere felice, allora voglio contribuire alla
tua felicitŕ!”
“Grazie
Erik!” Elenay sorrise, ma le lacrime scesero dal viso
senza controllo. Erik le asciugň le lacrime e se ne andň quasi sollevato da
quella stanza.
Luna si alzň
dal letto della padrona, l’osservň, si vedeva che era stanca e non la svegliň.
Scese delicatamente dal letto dirigendosi, verso la camera di Lith e delicatamente grattň la porta. Dick corse ad aprirla
anche se con difficoltŕ, seguito da Lith che gli
diede una mano.
“Luna! Che
cosa c’č?” chiese preoccupato Lith.
“ascolta Lith non ho svegliato la mia padrona! Č stanca e credo
abbia la febbre!”
“ho capito!
Hai fatto bene, vorrŕ dire che andrň da solo stamattina!”
Lith si
diresse, verso il bosco, non ancora
illuminato dai raggi del sole. La luce era cupa e nebbiosa. Per la prima volta
si sentiva a disagio in quella boscaglia, ma non ci fece molto caso. S’addentrň
ancora di piů. Dick ebbe subito un presentimento.
“padrone
torniamo indietro!”
“perché?
ormai siamo qui!”
Dick
incominciň a ringhiare, due occhi rossi color sangue, s’accesero nella notte,
ormai albeggiante.
“oh!
Cavolo!” disse Lith
indietreggiando lievemente.
Una voce
ombrosa provenne da sotto terra.
“Hegel! Sono Ade!”
“e allora?”
“dammi la
tua anima e io salverň Hekady!”
“puoi pure
ammazzarla!” disse con un sorrisino sarcastico, anche se dentro di se Hegel scalciava.
“cosa?”
“hai sentito
bene non sono innamorato di Hekady!” Lith sorrise. A differenza di Elenay
in lui prevaleva se stesso e quindi gli interessava solo della vera Elenay.
“Stai
mentendo!”
“No! Non sto
mentendo e adesso ritira il tuo cucciolone o gli farň molto, male!” Lith regolň il fucile su una nuova voce, che la Dea Diana
aveva messo in tutti i fucili quella notte stessa, ma non ebbe il tempo di
farlo, che il mostro gli saltň addosso.
Nel
frattempo Elenay si svegliň di soprassalto e Luna
alzň lo sguardo.
“Luna perché
non mi hai svegliata?”
“mia signora
hai la febbre!”
“Lith č in pericolo io uscirň lo stesso!”
Erik che
dormiva fuori dalla finestra di Elenay sentě quello
che lei stava dicendo. Memore della promessa fattagli la sera prima, si alzň di
scatto andando verso la boscaglia. La ragazza sudata ed affannata prese il suo
arco e le frecce. Corse verso il bosco, ma dovette arrestare subito, una
barriera magica, bloccava l’entrata nella boscaglia, con tutte le forze che
aveva si trasformň e distrusse in pochissimo quell’ostacolo. Stava per svenire,
ma si fece forza mentre la voce dentro di lei piangendo le supplicava di
correre dal Lith. Raccolse energie sorreggendosiun po’ a Luna, per poi continuare
affannosamente.
Dick teneva
alla larga il mostro dal suo padrone, che era svenuto, ma non sarebbe riuscito
a tenerlo a bada a lungo, era giŕ ferito a una zampa, ma non si sarebbe mosso
da lě, neanche se avrebbe dovuto morire. Lo chiamava a gran voce, ma lui non si
voleva svegliare.
Il mostro lo
attaccň frontalmente, ma poi si spostň in modo velocissimo a destra buttandolo
a terra. Gli artigli lucenti stavano per straziare Dick, chiuse gli occhi e
sentě un guaito, che non era il suo. Riaprě gli occhi giusto in tempo per
vedere Luna cadere a terra ferita mortalmente. La rabbia salě ancor di piů e con
fare deciso caricň le ultime forze che aveva e diede un bel morso al collo alla
bestia, che perň non subě gravi danni, sbalzando il cane a poca distanza, dalla
sua salvatrice.
“sei matta!
Perché?” gli chiese avvicinandosi zoppicando
Lei affannosamente
rispose.
“perché solo
io posso trattarti male!” e svenne. Dick si avvicinň e incominciň a leccargli
le ferite. Elenay febbricitante andň verso il mostro
scagliandogli una freccia, che per la prima volta nella sua vita mancň il
bersaglio. Si avvicinň ad Lith scuotendolo per farlo
risvegliare e finalmente riprese i sensi, giusto in tempo per spostare Elenay che stava per essere colpita dagli artigli.
“che ci fai
qui! Hai la febbre!”
“febbre o no!
Non ti lascio da solo! Sei sempre stato solo! Convincendoti che era meglio cosě
per non soffrire, ma adesso non sei piů solo ci sono io!”
“allora
ammazziamolo insieme!”
“sorreggimi
lo colpiremo con il mio arco! Visto il tuo fucile non c’č nei paraggi!”
Lith alzň Elenay tenendola tra le braccia, mise la sua mano sopra
alla sua mano arco, tesero la corda insieme e scoccarono la freccia, decisi e
perfetti. Azioni di millesimi di secondo, che per loro erano durate una vita
intera, la freccia era talmente veloce che il mostro non poté cambiare
direzione e venne trafitto dritto in mezzo al cuore.
Ambedue
caddero al suolo stremati. Erik con degli altri Cacciatori di Diana, arrivarono
in tempo per vedere i due ragazzi abbracciati a terra, Lith
ancora sveglio, mentre Elenay stremata dalla febbre.
“tutto ok?” Lith guardň Elenay e disse:
“adesso sě!
Prendete su la carcassa del mostro bisogna studiarla!”
Elenay
giaceva sul letto ed Lith la guardava con una certa
preoccupazione. Le sue ferite erano state curate, ma la sua mente non riusciva
a smettere di chiedersi cosa ne sarebbe stato se loro due non sarebbero
riusciti a vincere? E cosa sarebbe successo ad Elenay
se Hekady l’avesse costretta ad addormentarsi
definitivamente? Scacciň quei pensieri tempestosi, le accarezzň la fronte e si
avvicinň all’orecchio sussurrando queste parole:
“Elenay se mi senti … io te lo giuro ti salverň e ti
potremmo che andremo a cacciare insieme e forse riuscirň a tornare a vivere!”
gli occhi diventarono lucidi, ma subito represse l’emozione. Piangere non č da
uomini, e lui non lo avrebbe fatto per una donna, anche se era quella che amava.
La riguardň, lě distesa, immobile, inerme. Si ricordň ancora quando la vide la
prima volta e sorrise, la prima volta che vide mutare i suoi occhi e sentire la
sua vera voce. E le sue prime parole furono:
“chi sei?
Perché quel muso triste?” lei gli accarezzň il viso, segnato dalla stanchezza e
da quelle novitŕ. Lui sorrise di cuore dopo tanto.
Lith
rispose: “Sono Lith, Elenay,
č da due mesi che abito a casa tua”
“allora tu
conosci Hekady!” con la voce che era quasi un
sussurro tra le sue braccia gli raccontň chi era e cosa ricordava. Lui l’aveva
ascoltata rapito. La sera era calata e lei alzň gli occhi e fece un sorriso
enorme.
“Vedi quel gruppo
di stelle quelle sono Orione un guerriero forte e deciso, come vorrei essere
come lui … ho sempre sognato di poterle toccare … ma io non potrň farlo ”una
lacrima lucente rigň il suo viso e Lith fu catturato
da quella luce. Poi si spense ed Hekady riprese i
sensi. Quasi arrabbiato gli chiese dove fosse Elenay
e lei gli rispose che in ogni battaglia c’era un sacrificio da dover affrontare
ed Elenay sarebbe stato quel sacrificio un’anima pura
e innocente un prezzo che anche lei faceva fatica a sopportare. Strinse i pugni
alla fronte cercando di reprimere tutti i ricordi che gli facevano tanto male,
per fortuna furono interrotti da Erik che entrň.
“Mitch sta partendo non lo vai a salutare?”
“si arrivo
solo un attimo!” Erik chiuse la porta dietro di sé.
Lith
accarezzň di nuovo Elenay
si avvicinň al suo orecchio e nuovamente, dolcemente gli sussurro:
“Elenay mi senti la dentro ricordati troverň un modo per il
quale noi potremmo amarci, ma tu devi giurarmi di sopravvivere qualsiasi cosa
accada”
Lith
sialzň di scatto e si diresse verso la
porta d’ingresso dopo aver passato i diversi ambienti della casa finalmente
arrivň a destinazione dove Mitch aspettava
spazientito il suo arrivo.
“alla buon
ora!” disse con il solito sarcasmo e gli fece segno di venire in disparte.
“Dimmi!”
“Senti Lith mi dispiace averti mentito per tanto tempo, ma ti
giuro che sono orgoglioso di te sei stato un ottimo allievo! Ti prego se mi
dovesse succedere qualcosa prenditi cura di Elenay!”
“lo farň non
ti preoccupare!”
“Grazie, mi sento
molto meglio adesso che qualcuno continuerŕ la promessa che feci a mio fratello
e a sua moglie in punto di morte”.
Mitch
chiuse la porta dietro di sé dopo aver salutato tutti con il suo arco e il suo
fucile in spalla partě alla volta del nemico. Appena uscito dalla riserva si
rese conto di cosa fosse successo al mondo in cosě poco tempo. La natura stava
morendo e il cielo era plumbeo i fiumi neri. Sembrava di essere all’inferno.
Rabbrividě in groppa al suo cervo bianco che lo portň a destinazione in poco
tempo.
Il dolore
era tangibile, come la disperazione animali morti e persone malate giacevano
incondizionatamente lungo la strada per arrivare al castello maledetto. Una
scia di fetore e malasanitŕ. Sarebbe stato questo il destino del mondo se anche
quel barlume di vita rappresentato dalla loro adorata terra fosse svanito?
Delle
guardie lo fermarono.
“Alto lŕ!” i
loro occhi rossi sangue brillarono alla luce
“sono venuto
per parlare con il vostro signore e padrone! Vengo da Diana’s
Land mi manda la regina Elenay!”
I cancelli
si aprirono immediatamente e le guardie lo scortarono verso la sala del trono.
“Bene Bene
chi abbiamo qui Mitch del Daino da quanto tempo!”
“sono un
ambasciatore solo per quello non provo ad ucciderti!”
“Uh! Ma come
siamo coraggiosi! Sai benissimo che ti schiaccerei come un verme ancora prima
che tu possa dire Ah!”
“sono qui
perché sua altezza Reale Elenay vi propone di
arrendervi prima che ti spazzi via come sabbia portata via dal vento!”
“Ah! Quella
smorfiosetta crede di intimorirmi? Le hai raccontato come ho ucciso i suoi
genitori?” la Rabbia incontrollata di Mitch riaffiorň
per la prima volta dal suo viso sempre calmo e rilassato “no vero?”
Nella mente
velocemente scorsero i ricordi raccapriccianti di quella battaglia suo fratello
e sua cognata avevano combattuto strenuamente contro Kubrick proprio per
impedire che Elenay fosse di nuovo in pericolo, ma
era stato tutto inutile furono fatti a pezzi e con loro anche la sua adorata
moglie, lui si era salvato perché insieme ad Riccardo avevano portato in salvo
la piccola Elenay svenuta.
“brutto
maniaco e maledetto demonio!”
“sai
violentai tua moglie prima di farla a pezzi urlava il tuo nome piangendo mah
questi sono i piaceri della vita!”
Mitch si
infuriň estrasse l’arco caricando una freccia infuocata, ma non ebbe il tempo
di fare niente che quattro lupi gli squarciarono il petto Mitch
cadde a terra svenuto. Poco dopo si risveglio incatenato nella sala delle
torture di Kubrick.
“Ben
svegliato non ho iniziato ancora a torturati visto che non c’č gusto se non
urli!”
Mitch gli
sputň addosso.
“no no
cattivo uomo!” prese una frusta di un metallo particolare con chiodi e lo
frustň un urlo lancinante spezzň l’aria.
“vedi cosa
succede dopo se tu sei cattivo?”
“muori!”
“non credo
succederŕ? Adesso tu mi dirai che intenzioni ha Hekady!”
“non te lo
dirň mai!” un’altra frustata partě accompagnato dal conseguente urlo.
“Allora?”
“Mai”
Kubrick
passň al fuoco ma la risposta di Mitch fu sempre la
stessa dopo ore di tortura Mitch non sentiva neanche
piů dolore la sua mente si annebbiň e il viso della sua adorata moglie apparve
raggiante e felice insieme a suo fratello e sua cognata tutti e tre sorrisero e
gli tesero la mano:
“Katrine …” sussurrň percettibilmente.
“MALEDIZIONE
PARLA!!!” il viso di Kubrick era paonazzo dalla rabbia continuava a torturarlo,
bruciarlo, tagliarlo, frustarlo, ma la risposta ormai non giungeva da tempo.
Mitch tese
la mano verso sua moglie.
“amore mio č
la tua ora vieni con me torna tra le mie braccia!” disse Katrine.
“oh! Katrine …” disse esalando il suo ultimo respiro morě in un
lampo e nonostante le ore interminabili e dolorose di tortura chiuse gli occhi
e sorrise.
Kubrick
incominciň a ridere di disperazione, una risata accigliata ed ironica che fu
troncata dall’arrivo delle sue guardie.
“fate a
pezzi il corpo e rispeditelo a Diana’s Land con un
biglietto per la regina Elenay con su scritto che la
sua proposta non č stata accettata”.
Il pacco
arrivň dopo due giorni e fu aperto davanti a tutto il consiglio Elenay versň lacrime ed Lith
ribollě di rabbia, ma Riccardo notň il sorriso e placň la sua disperazione
stringendo a sé la sorella e Clara. Elenay si staccň
arrabbiata, frustrata e con tutta la forza che aveva si trasformň, con il suo
arco in mano urlň:
“LA GUERRA Č
INIZIATA! QUESTO AFFRONTO NON RIMARRŔ PUNITO! SE Kubrick VUOLE MORIRE ALLORA A
SCELTO UN BEL PERIODO! IO CHIAMO DIANA LA NOSTRA DEA A TESTIMONIANZA DELLA MIA
PROMESSA LA MIA ANIMA NON AVRŔ PACE FINCHČ Kubrick NON MORIRŔŔŔ! IN NOME DELLA
PACE! IN NOME DELLA CACCIA! IN NOME DĚ MIA MADRE E DĚ MIO PADREE DĚ MIO ZIO IO
PORRŇ FINE A QUESTA MALEDIZIONEEEEEEE!!!! PER CUI CHI Č CON ME?”
Un urlň di
approvazione si alzň da ogni angolo di Diana’s Land e
tutti quelli potevano combattere dopo aver onorato le spoglie di Mitch iniziarono ad allenarsi. Avrebbero combattuto per la
loro terra, per la loro libertŕ, per la caccia, per l’amore, ma soprattutto per
la dea Diana e la loro Regina.
Elenay pose
i fiori sulle tombe della sua famiglia e si rialzň sospirando. Il dolore per la
perdita dell’ultima figura adulta del suo nucleo famigliare aveva risvegliato
in lei una strana potenza.
Quella notte
sarebbe stata luna piena e c’erano tutti i segni necessari per poter creare il
loro esercito. Dietro di lei Erik ed Lith aspettavo
pazienti che fosse pronta per partire. Il consiglio li aveva nominati guardie
del corpo personali della Regina ed entrambi avrebbero adempiuto il loro
compito in modo perfetto tenendo cosě tanto a lei.
Elenay si
voltň con cautela. Il suo sguardo deciso, incrociň gli occhi dei ragazzi, che
furono intimoriti da quello sguardo.
“sono pronta
possiamo andare!”
“come vuoi Elenay!” disse Erik
“io non sono
Elenay sono Hekady!”
“scusami mia
regina!”
“beh andiamo!
Un lungo cammino ci attende se vogliamo arrivare in tempo per la mezzanotte!”
disse spazientito Lith.
I tre
lasciarono il villaggio. Il luogo dove si stavano recando era lontano ed irraggiungibile
ai cervi bianchi. In cima al monte che sovrastava Diana’s
Land c’era una radura incantata l’unico canale di collegamento per la valle
degli Dei dove Diana li attendeva.
“Hekady dove stiamo andando?”
“in un luogo
dove solo chi č un puro Cacciatore di Diana puň entrare di solito!”
“perché di
Solito?”
“perché
questa volta Diana ha accordato di farci passare tutti!”
“vedremo
Diana in persona?” disse Lith quasi risvegliatosi da
un pensiero profondo.
“si Lith! E succederŕ anche un’altra cosa!”
“e cosa?”
“non posso
rivelarlo, ma ne sarai felice!”
Luna e Dick,
che si erano ripresi dalla degenza, avevano accompagnato i padroni in questo
viaggio. Si guardavano in modo circospetto. A un certo punto Dick vide un fiore
selvatico e colto da una strana reazione lo raccolse; bloccň la strada di Luna che lo guardň
stralunata.
“che c’č
Dick?”
“questo fiore
č per te!” lo posň a terra e con timidezza se ne andň. Lei lo raggiunse e con
un musata delicata lo chiamň. Dick si voltň e in un millesimo di secondo un leccotto centrň in pieno il suo naso:
“grazie!”
“tu sarai la
madre dei miei cuccioli!”
“no!”
“e perché
scusa!”
“poi non
posso andare a caccia!”
Dick abbassň
il muso e mise la coda fra le gambe dispiaciuto di quella affermazione:
“ma se mai
farň dei cuccioli tu sarai il loro papŕ!” disse Luna avvicinandosi e mettendo
il muso sotto al mento di lui, che a questa affermazione drizzň subito la coda
che incominciň a scodinzolare.
A
mezzogiorno il gruppo era a metŕ strada si accamparono per il pranzo ed Lith con decisione si rivolse ad Hekady.
“addormentati
abbiamo un accordo o sbaglio!”
“a volte sei
proprio cattivo insomma non ti sto simpatica!”
“non č
questo č che l’unica donna che voglio vedere č Elenay
e non un surrogato suo!”
“ah se ci
fosse Hegel!”
“sě cosě
finiresti subito nella trappola di Kubrick!”
“hai ragione
eccoti la tua Elenay fate buona caccia!”
In un
istante svenne presa da Lith al volo e si risvegliň
con i suoi occhi azzurri intensi. Fissň Lith e la sua
espressione preoccupata.
“perché quel
muso lungo? Dai tirati su di morale sono qui no?”
“Elenay io … “
“e no non
voglio cacciare con un muso lungo mi fai un sorriso?”
Lith
Sorrise e lei si alzň.
“Erik ciao!”
Erik guardava sbalordito la situazione.
“ciao Elenay!”
“allora Lith ci divertiamo cosa cacciamo oggi?”
“mmmm”
“che dici di
lepri?”
“perché?”
“perché sono
dietro di te”
A quella
affermazione Lith prese il fucile lo regolň e si girň
di scatto. Le lepri vedendolo incominciarono a correre verso la boscaglia
circostante. Elenay sorrise estraendo l’arco e
fischiň chiamando a se Luna che con scatto repentino si gettň all’inseguimento
rincorsa da Dick. Lith ed Elenay
incrociarono i loro sguardi e sorrisero. Si capivano al volo, capivano dove
posizionarsi e come procedere solo da uno sguardo, un millesimo di secondo.
Avevano una intesa perfetta.
Lith la
precedette si buttň alle calcagna dei cani sapendo di dover spingere le
creaturine verso Elenay, mentre lei si sarebbe
appostata per poter prenderle di contropiede. Una azione che durň secondi, ma
ebbe buoni frutti. Una freccia equivaleva ad un centro esatto. Ecco cosa era Elenay. Lith non era da meno, ma
preferiva magari non essere cosě impulsivo. Tant’č che ogni tanto lungo
l’inseguimento non disdegnava di mirare a qualche volatile, che per sua
sfortuna, passava vicino alla coppia di cacciatori migliore. Elenay a sua volta, dopo aver colpito un leprotto, scortň
gli animali verso il suo cacciatore col fucile preferito, che non mancň il
bersaglio. Ridendo si appoggiarono ad un albero in attesa che i loro cani in
sintonia quanto loro. Riportassero la refurtiva.
“come al
solito sei una pazza impulsiva!” disse ridendo di cuore.
“guarda che
il secondo te lo lasciato” disse Elenay facendogli la
lingua.
“si ma mi
hai lasciato il piů lento!”
“non č
vero!”
“si invece!”
“a parlato
quello che qualunque cosa voli gli spara!”
“non č
vero!”
“vediamo
quando torna Dick?”
Lith la
guardň di traverso poi furtivamente si avvicinň e come un felino attaccň a
fargli il solletico.
“no ti prego
basta!” disse ridendo a squarcia gola.
“e no adesso
la paghi!” disse Lith troppo concentrato per notare
che i cani erano tornati.
Erik guardava
da lontano, ormai consapevole del fatto, che per lui, nel cuore di Elenay non c’era spazio. Non era importante quanto fosse
bravo a caccia, bello, simpatico, qualsiasi cosa facesse non aveva una
caratteristica fondamentale. Non era Lith! Il suo
cuore si strinse in una morsa dolorosa.
“dai basta
guarda sono tornati!” Lith smise, mentre Elenay ancheggiando si avvicinň a Dick e disse:
“visto sono
tre piů la lepre!”Lith sorrise
“e va bene
mi č scappato il grilletto!” ed entrambi risero finché Lith
non si fece serio.
“cos’hai?”
“la caccia č
finita e lei tornerŕ!”
“Lith sai cosa voglio io?”
“cosa?”
“la tua felicitŕ! Non mi importa di sopravvivere! Non mi
importa di addormentarmi per semprevoglio solo che tu sia felice!”
“e secondo te chi mi rende felice?” le prese il polso e la
portň delicatamente a se, sapeva che si stava per riaddormentare.
“beh la caccia, la tua famiglia, Dick … “ disse questa frase
diminuendo la voce delicatamente e riaddormentandosi.
“… e Tu!” disse Lith completando la
frase. Hekady non ci mise molto a risvegliarsi ed Lith si staccň da lei velocemente.
Dopo aver pranzato il gruppo ripartě e finalmente al calar
della sera arrivarono a quella radura. La vegetazione era formata da piante,
che sembravano stelle appese ai rami. La luce azzurrina risplendeva in tutta la
radura ed in mezzo una porta.
“siete pronti!”
“certo” risposero all’unisono i due maschi.
Hekady fu la prima a varcare la porta. Erik
per secondo ed Infine Lith. Dall’altra parte ad
attenderlo c’era Elenay che appena lo vide si lanciň
fra le sue braccia:
“ma cosa? …” si voltň e vide Hegel
fuori dal suo corpo.
Era un ragazzo bellissimo gli occhi color dell’oro e un
fisico statuario e dietro ad Elenay, eccola Hekady, che piangendo corse tra le braccia di Hegel, che le annusň i capelli le accarezzň le guance e
teneramente asciugň le sue lacrime per poi baciarla con passionalitŕ.
Alle loro spalle in groppa ad un cavallo alato Diana si
presentň a loro, in tutto il suo splendore. Seguita dalla sua muta di cani da
caccia magici, aveva un arco fatto di stelle ed un fucile dello stesso
materiale doni del fratello Efesto.
“Figli miei!” la sua voce era melodia allo stato puro. Tutti
si inchinarono.
“sei pronta Elenay?”
“sě mia signora!”
“allora seguimi! Ed anche voi!”
Si spostarono in una specie di osservatorio ed Elenay spalancň le sue ali bianche e candide come la neve.
“Bene dammi cinque delle tue piume! Basteranno a creare
50.000 guerrieri!”
“per favore Hekady staccale tu!”
disse tremando Elenay sapendo giŕ cosa le aspettava.
“sei sicura Elenay!”
“sě!”
Hekady si avvicinň e con fare deciso prese
una piuma e la staccň con forza. Un urlo lancinante riecheggiň per tutta la
stanza, straziante, prolungato, terribile! Lith
l’abbracciň ed urlň:
“NOOOO!” ponendosi fra lei ed Elenay
“Lith spostati č l’unico modo!”
“No lei non deve piů soffrire! Guarda quanto sangue sta
perdendo per una sola piuma figurati per altre quattro!”
“togliti Lith!” intimň Hegel
“No! Ci siete capitati tra capo e collo ci avete sconvolto la
vita non riesco a vivere con il pensiero di non poter proteggerla!”
“caro Lith il tuo affetto per lei
mi scalda il cuore non le farň sentire dolore ok?” disse con un sorriso a mezza
luna la benevola Dea.
“grazie mia Signora!” la Dea schioccň le dita e dal quelmomento l’estrazione delle piume non fu piů
dolorosa.
“adesso mi serve una goccia di sangue di tutti e quattro e
poi una lacrima con dentro i vostri piů profondi sentimenti!”
Elenay, Lith, Hekady ed Hegel fecero come la Dea
gli aveva detto. Nel giro di tre ore i nuovi guerrieri erano stati creati, in
cuor loro riecheggiava la virtů della giustizia, il voler proteggere le persone
giuste, il combattere per la libertŕ ed infine la voglia di vivere ed vincere.
“bene č ora che torniate! Salutatevi!”
Hegel ed Hekady
si baciarono intensamente non volendosi quasi staccare, per paura che quel
momento durasse troppo poco.
“Elenay troverň un modo per
salvarti!” Elenay sorrise si avvicinň e gli diede un
semplice bacio sulla guancia. Lith si mise una mano
sul viso e lei solarmente disse:
“lo so!”
“e come fai a saperlo?”
“perché tu sei il mio super cacciatore!” detto questo nel
momento esatto in cui varcň la soglia sia Elenay che Hegel furono inglobati nel corpo rispettivamente di Hekady ed Lith.
Un sorriso si stampň sul viso di Lith:
“perché sorridi!”
“mnh io non sono un super
cacciatore ma la salverň lo stesso!”
“lo spero Lith!” disse Erik.
I tre con l’esercito fecero ritorno il giorno dopo al
villaggio annunciando una imminente battaglia. Tra le acclamazione della folla
e i sospiri di sollievo di Riccardo e Clara per la ben riuscita di
quell’immenso esercito.
Al ritorno
di Elenay al campo la gente l’accolse in modo gioioso
pronti a fare ciň che ormai era inevitabile: combattere!
L’alba era
vicina e in lontananza i rumori delle truppe dei servi di Kubrickriecheggiava nell’aria. Le persone, che
potevano combattere, salutarono i famigliari e si diressero verso la regina,
che in sella al suo Daino, preso l’arco, mirň in aria e con un colpo centrň una
sentinella sui rami.
“MIEI
SUDDITI Č GIUNTA L’ORA … LA BATTAGLIA Č VICINA … COMBATTIAMO PER I NOSTRI CARI!
PER LA NOSTRA LIBERTŔ!”
Un urlo
d’approvazione riecheggiň rimbombando. Erik guardň la prima fila. Elenay era fiancheggiata da Lith
e Clara e accanto a loro lui e Riccardo solo posando gli occhi sulla mano di
sua sorella si accorse che Riccardo gliela stava stringendo con forza. Uno
sguardo fra loro e capě cosa stava succedendo i due erano innamorati. Il suo sguardo
si posň su Elenay cosě fiera e forte sicura di se
stessa e tutto per lui … abbassň lo sguardo e gridň con tutta la sua forza.
Ormai non poteva tornare indietro.
La truppa si
mosse verso l’esterno e finalmente tutti si accorsero cosa aveva visto Mitch. Il mondo stava morendo il campo di battaglia era il
loro confine Elenay scelse di mandare in campo solo
3000 dei 50000 guerrieri che aveva creato sapeva bene che quella offensiva era
solo per vedere quante truppe disponeva la sua gente. Infatti Kubrick non era presente nemmeno alla
battaglia.
Le due parti
si scontrarono come un’onda si scontra sugli scogli. Lith
vide Elenay circondata da un’orda di bestie schifose,
ma nel giro di poco le eliminň tutte, lanciando addirittura quattro frecce alla
volta. lei sorrise si affiancň a lui velocemente:
“perché
ridi?” chiese preoccupato Lith
“perché
sembra una caccia! capiscimi!”
“ti sto
dietro Hekady!”
“non vuoi Elenay?”
“no!
Capirebbe i tuoi trucchi facciamo finta di andare d’accordo!”
“Erik!”
Erik si girň
e vide Hekady prenderlo e posizionarlo sul suo Daino.
“ma cosa?”
“non vuoi
cacciare con noi?” disse Lith ridendo.
“spiegate!”
“allora:
prendi un terzo degli uomini e spingi quelle bestie insieme ai cani verso la
boscaglia; Tu Lith prendi l’altro terzo solo quelli
con il fucile e posizionati prima del laghetto; io prenderň l’altro terzo
quelli con l’arco ci posizioneremo sugli alberi e gli faremo un’imboscata come
con il cinghiale! Lith io li ferisco e voi li
finite!”
“ok!”
dissero in coro i due ragazzi nella confusione l’operazione risultň tutto
sommato facile nel giro di mezz’ora la trappola era pronta.
Erik insieme
al suo gruppo prevalentemente lupi di diamante e orsi della luna, riuscirono a
spingerli nella boscaglia facendosi rincorrere. Passato il gruppo di Erik, Hekady fece tendere gli archi. Una pioggia sommerse gli
avversari e molti furono abbattuti; i nemici cercarono di indietreggiare, ma
prevedendolo, Riccardo, richiamando a se alcuni uomini glisbarrň la strada. Lith
ridendo fece fuoco sterminandoli tutti.
Le perdite
erano minime. Grazie al cielo erano tutti orsi della luna e lupi di diamante.
Ora il
problema era un altro, l’uccisione di Kubrick. Un consiglio si riuně in fretta
e furia.
“come
facciamo ad uccidere Kubrick!” disse alzandosi in piedi uno dei membri.
“le leggende
su di lui dicono che non puň essere ucciso da una arma qualsiasi! Č immortale!”
“questo non
č esattamente vero!” disse Hekady alzandosi sul
trono. Tutti meravigliati si voltarono.
“cosa
intendete vostra maestŕ!”
“voi sapete
che son la reincarnazione di Hekady … beh in realtŕ
adesso sono Hekady … - la gente la guardň in modo
interrogativo – beh ho preso in prestito il corpo della sorella di Riccardo, Elenay, la vostra Regina. Fino a quando non č arrivato Lith io ero addormentata, ma poi ho preso il sopravvento
totale su di lei costringendola ad addormentarsi. Detto questo quando io ed Hegel eravamo in vita in cima a quel dirupo in trappola Hegel scoccň una freccia che colpě Kubrick! Ecco quella č l’unica
arma che puň ucciderlo!”
“ma chi sa
dove si trova?”
“io lo so!”
disse Clara avanzando. “č in una cassaforte nel suo palazzo!”
“ma come
faremo a prenderla?” disse Erik guardando la sorella.
“io conosco
tutti i passaggi segreti e come sventare le sue trappole dopo tutto sono giŕ
fuggita da quel luogo! – si girň verso Hekady – ti
prego mia Regina manda me in missione!”
Un sussulto
nel cuore di Hekady la fece esitare, nel suo profondo
Elenay piangeva implorandola di non accettare, ma ora
come ora, l’unica persona che poteva salvare la situazione era quella ragazza.
“ e va
bene!”
“aspetta Hekady! Voglio accompagnarla!”
“Riccardo!”
disse Hekady ancor piů preoccupata.
“ti prego Elenay se mi senti lasciami andare!”
Hekady
abbassň lo sguardo qualcosa in lei si muoveva, per la seconda volta non riuscě
a tenere sotto controllo Elenay. Dal profondo sentě
un urlo di disapprovazione e tutto si fece buio cadde in avanti e fu subito
sostituita da Elenay che piangendo gridň:
“NOOOOOO!
NON POSSO PERDERE ANCHE VOI DUE! VI PREGOO!” Riccardo l’abbracciň e cosě anche
Clara
“tu
non ci perderai, te lo prometto tornerň indietro costi quel che costi! Piccola
sorellina cosě indifesa, in balia della vita, che ti č stata strappata; non
puoi vivere … non puoi piangere … devi lottare e non puoi neanche amare … mi
dispiace! Se solo quel giorno fossi venuto con voi tutto questo non sarebbe
successo!” a quelle parole pronunciate con il cuore in mano. Lith si rese conto che una lacrima rigava il suo viso, ma
si accorse, anche, che non era l’unico, tutti nella sala stavano piangendo. Le
sfiorň la schiena, ma Hekady riprese il controllo
faticosamente, ansimando, quasi avesse lottato per uscire da una foresta buia.
“allora
č deciso avete un giorno e poi partirete grazie Riccardo!”
“scusa
se io non ti ringrazio!”
“lo
so! Mi dispiace che tutto questo sia per colpa mia e di Hegel,
ma č per questo che la faremo finita! Questa volta! Il consiglio č sciolto fino
al loro Ritorno!”
Tutti
approvarono la decisione ritirandosi dopo una giornata cosě dura e faticosa.
I raggi del
sole permeavano l’aria e Riccardo guardingo, cercava di trovare una maniera per
aggirare i cervi, che Clara e lui avevano individuato poco fa. Clara era
dall’altra parte della radura. Si vedevano a distanza e gli sguardi si
incrociavano spesso quasi ad instaurare continuamente il contatto sentimentale
fra di loro. Sembrava quasi che per loro la caccia fosse quasi un momento di
piacere intenso, di estasi, che solo un uomo e una donna insieme potevano
provare. Riccardo e Clara in contemporanea caricarono l’arco. Nello stesso
momento e nello stesso istante nella loro mente si formň lo stesso pensiero: il
giorno dopo poteva essere l’ultimo. La freccia scoccň ma entrambe fallirono. I
ragazzi andarono arecuperare le
munizioni e le trovarono incrociate a terra alla base di una grotta :
“ma cosa?”
“sembra
quasi che Diana ci chieda di prenderci una pausa dal mondo!” disse sorridendo
Riccardo posň l’arco e si avvicinň al viso di Clara. Lei non riusciva a
staccargli gli occhi di dosso, lui gli sfioro le guance. Un brivido percorse
entrambi, si stavano fissando talmente tanto da fondersi. Lei accarezzň: la sua
mano, il suo braccio, il suo viso, i muscoli perfetti sotto di se. Riccardo gli
prese il viso stretto tra le mani, una presa forte, ma gentile allo stesso
tempo. La baciň con passione ed intensitŕ.
“Ti Amo!”
“anch’io Riccardo,
se penso che domani puň essere l’ultimo giorno che …” Riccardo la baciň di
nuovo
“shsss” la prese in braccio, fissandola, addentrandosi nella
grotta. Le lucciole si erano posate dappertutto creando quasi un percorso in
mezzo al cielo. Un giaciglio di erba si trovava in fondo alla grotta entrambi
sorrisero. Riccardo la posň a terra e lei lo trasse verso di se sfiorando le
sue labbra. Incominciň a slacciargli la tunica, ma Riccardo la fermo
sorridendo.
“ e no! sei
tu il mio tesoro da spogliare non io “
“ a Sě!
Allora baciami sciocco!” le labbra si unirono. Le lingue combattevano una dolce
battaglia che nessuno dei due poteva sconfiggere. Le mani si muovevano da sole,
si tolsero i vestiti in pochi istanti e i loro corpi, che bruciavano piů della
lava si muovevano sinuosamente, quasi in una danza, eterna, passionale e perfetta.
I respiri, gli ansimi, tutto andava a ritmo alla musica dell’amore. Sfiorarono
il cielo con un dito, toccarono la felicitŕ eterna in un istante. In un unico, celestiale,
perfetto momento, in cui le loro anime si fusero.
Clara
incominciň a piangere, finito quel momento paradisiaco.
“no piccola
perché piangi?”
“perché ti
amo e desidererei vivere in eterno con te, vorrei che tutto questo non ci fosse
stato, per poter vivere, sorridere piangere e morire con te!”
“allora
sposami!”
“cosa?”
“sposami! Oggi!
Prima di partire!”
“ma come
facciamo?”
“Elenay ci sposerŕ!”
“volevi dire
Hekady!”
“no! Voglio Elenay!”
Clara
sorrise abbracciandolo ancora nuda:
“Sě”
Riccardo
guardň ancora una volta il suo corpo. Le cicatrici di quell’incidente di 10
anni fa e li ammirň pensando, che per lui era perfetta. Unicamente perfetta!
Si
rivestirono e tornarono al paese entrando in fretta e furia sconvolgendo tutti.
“vogliamo Elenay!”
“ci sono io
adesso!” Riccardo si avvicinň e disse in modo quasi aggressivo:
“io voglio
mia sorella!”
“ok ok” disse Hekady quasi scocciata.
Svenne e in
poco Elenay si risvegliň sorridendo tra le braccia di
Lith. Clara gli saltň addosso:
“Elenay che bello vederti!” ma in viso, tutti si accorsero,
del suo pallore ancor piů evidente del solito “ma che hai Elenay?”
“niente …
niente … figurati!”
Riccardo
insieme ad Lith accorsero da lei.
“come niente
ti stai affievolendo!” disse Riccardo
“č vero Elenay che ti succede?”
“Lith … niente non vedi? sto bene!”
“non č vero”
disse con gli occhi lucidi Clara “ti stai spegnendo”
Elenay
abbassň lo sguardo, quasi a non voler mostrare i suoi occhi rivelatori .
“ecco lo
sapevo č tutta colpa di Hekady!”
“giŕ!” disse
Riccardo seguito da Lith.
“Adesso
basta! Smettetela di trattarla male! Č lei che mi tiene in vita č grazie a lei
se non sono morta dieci anni fa! Č grazie a lei che ho conosciuto Lith!” disse piangendo Elenay “
non so se vivrň ancora … non so se potrň
sopportare di soffrire ancora cosě non potendo vivere a pieno la mia vita per
cui per favore … ve ne prego fate finta che sia tutto a posto almeno quando ci
sono io!” cadde in ginocchio e Lith si precipitň ad
abbracciarla quasi estasiato dal suo coraggio.
“scusaci!”
dissero in coro gli altri due.
“di niente”
riacquistando il sorriso. Mostrando una forza interiore da non pochi “ma come
mai mi avete risvegliato?”
“a sě! Ti
prego Elenay sposaci!” disse sorridendo Clara
Elenay fece
un sorriso a 32 denti e si buttň addosso alla coppia.
“davvero? Ma
certo! Bene mettetevi qui davanti all’altare di Diana!” i ragazzi si
posizionarono uno di fronte all’altro guardandosi negli occhi.
“bene ora vi
legherň le mani con un laccio rosso e vi chiedo di fare i vostri giuramenti!
Incomincia tu Riccardo!”
“giuro di
amarti con tutta l’anima! Giuro davanti a Diana che farň di tutto per
proteggerti! Giuro che non smetterň mai di amarti! Ti amo e lo farň per
l’eternitŕ!” disse sfiorando il suo viso con l’altra mano.
“adesso
tocca a te Clara!”
“Ti amo e
giuro che anche se dovessi morire in qualche modo tornerň da te! Ti proteggerň
e chiedo a Diana di essermi testimone che se mai la mia vita venisse meno prima
della tua di darmi la forza di proteggerti come tuo angelo custode!”
A queste
parole udite dagli dei un raggio di luce inondň la sala e la voce paradisiaca
di Diana disse:
“questa
unione mi č gradita e le vostre promesse verranno mantenute!”
“detto
questo vi dichiaro Marito e Moglie! Puoi baciare la sposa fratello!” il loro
bacio intenerě l’intera sala Erik aveva assistito da lontano alla scena,
sorridendo e pregando che almeno sua sorella fosse felice. Tutto venne
interrotto da Elenay che cadde per terra e sputň
sangue.
Lith la
raccolse e disse:
“tutto bene!
E non mi dire di sě!”
“posso
essere risvegliata solo un’altra volta, per cui fatelo solo se devo sconfiggere
Kubrick!”
“cosa? Tu
sapevi che la tua energia, si sarebbe esaurita pian piano ogni volta che
apparivi?”
“Sě”
“PERCHÉ
L’HAI FATTO? SAPEVI CHE CACCIANDO CON ME POTEVI MORIRE SEI MATTA?”
“NO! Ma preferivo
morire, che starti lontana, perché per me sei stata l’unica ragione per
rimanere in vita!”
“PERCHÉ?”
“Lo sai!”
“no!
Perché?” disse piangendo Lith.
“perché Ti
Amo! Č per questo che combatto! per il tuo amore e per vivere! Luna lo sapeva e
anche se la mia deliziosa cagnetta mi aveva pregato guaendo di non farlo, io
non ho cambiato idea, sarei apparsa ancora e ancora per te! Sarei apparsa ogni
volta tu ne avessi avuto bisogno!”
Elenay
esausta da quel lungo discorso si avvicinň baciandolo sulla guancia. Ritraendosi
chiuse gli occhi, segno premonitore che si stava riaddormentando, ma Lith, improvvisamente, la ritrasse a se baciandola sulle
labbra. Una lacrima scese dal viso di Elenay. Si
riaddormentň lasciando spazio a Hekady.
Riccardo si
inginocchiň davanti a lei:
“ti chiedo
scusa!”
“per cosa?”
“tu sapevi
le condizioni di mia sorella e non volevi che uscisse per quello! ti chiediamo
tutti perdono per come ci siamo comportati e per come ti abbiamo giudicata!”
“di niente
ma ora andate o non riuscirete nel vostro intento!”
“certo
maestŕ!”
Riccardo e
Clara partirono al tramonto, insieme a due cervi bianchi. Grazie a Clara non fu
difficile entrare e nemmeno avvicinarsi alla freccia. Scorse tutto troppo
facilmente quasi fosse una trappola organizzata per impedirgli di tornare
indietro, ma quello che non avevano contato era l’astuzia di Clara. Il suo
intuito l’aveva avvertita e quando furono catturati riuscirono ad uscire
restituendo la freccia:
“Clara
creatura mia! Come hai potuto tradirmi!”
“sta lontano
da me verme”
“adoro
quando mi fai i complimenti! Ma adesso ridammi la freccia! O uccido Riccardo!”
“Nooo! Eccola! Eccola!”
“no amore! Cosě
mia sorella sarŕ condannata!”
Ma Clara non
l’ascoltň. Per fortuna loro Kubrick li lasciň andare, sicuro, che due insignificanti
pedine non potessero essere un problema.
Presero i
cervi e arrivati al villaggio spiegarono ad Hekady
come avevano fatto ad ingannare Kubrick, si erano fatti dare dai genitori di Lith una freccia di Hegel e
l’avevano scambiata con l’altra precedentemente messa al sicuro da Riccardo.
“siete stati
fantastici!” esclamň Hekady ”adesso potremo vincere
finalmente!”
Intanto
Kubrick mettendo apposto la freccia si accorse del tranello:
“NOOOOOOOOOOOOOO!!!!
MALEDETTIIIII!!!! ADESSO TI FACCIO VEDERE IO! Clara CARA! TI HO CREATO E TI
POSSO DISTRUGGERE!” prese un bastone composto da ossa si diresse sopra il pozzo
e pronunciň queste parole:
“ciň che Ade
vita a dato, vita toglierŕ” ripeteva nell’aria questa frase quasi fosse una
cantilena.
Trasportata
dal vento fino a Diana’s Land riecheggiň, come un
tuono, nell’aria. Hekady si girň di scatto sentendo
anticipatamente quell’incantesimo.
“Clara! Non
ascoltare!” ma ormai era troppo tardi, Clara piangendo cadde tra le braccia di
Riccardo senza vita.
“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
Clara AMORE MIO NOOOO!” Riccardo piangendo e urlando teneva il corpo senza vita
tra le sue braccia. Hekady straziata nel profondo
impedě di far emergere Elenay e cadde piangendo a
terra seguita da Lith e da Erik che si precipitň quasi
in scivolata al capezzale della sorella.
“GIURO TI
UCCIDERŇ KUBRICKTE LO GIURO!” disse al
vento Riccardo. Ma un vento si levň leggero e impercettibile portando parole
sibilate:
“amore non
piangere sono qui!”
“Clara!”
tutti si voltarono vedendo galleggiare nell’aria lo spirito della giovane, che
sorridendo s’avvicinň cercando di accarezzarlo inutilmente.
“te l’avevo
promesso! Vedrai che andrŕ tutto bene fidati di me!”
“Amore!”
disse straziato Riccardo torturato dal fatto di non poterla sfiorare. Lo spirito
di Clara si girň verso Hekady:
“adesso hai
tutto ciň che ti serve! Vinci! Vinci anche per me!”
Hekady
annuě riunendo il popolo ed annunciando la battaglia finale. Anche Kubrick si
preparava cosciente, che le loro truppe non erano poi cosě tanto numerose come
temeva soltanto 3000 guerrieri speciali si aspettava di piů. E non sapeva
quanto avesse torto.