Capitolo 2 – Why
did you kill me?
Conrad
Murray è sull'aereo che lo porterà a Londra. Un volo di
ben 12 ore. Ha il tempo di dormire. E visto quello che è
successo a Los Angeles, quello che ha lasciato, quello che ha fatto,
ha un gran bisogno di dormire. Ci riuscirà? Lui crede di no e
invece...
Michael?
E' ancora vivo? No, non lo è, non è possibile.
“Infatti
stai sognando” dice il cantante. Sorride.
Murray
è infastidito. Ok ora anche il medico ha capito che è
un sogno ma perché sognare proprio Michael? Era meglio restare
sveglio o fare uno dei suoi soliti sogni neri. Questo sogno non gli
piace. Svegliati, Conrad. Ma Conrad Murray non si sta affatto
svegliando. Sta affrontando Michael, l'uomo che ha appena ucciso.
“Perchè
mi hai ucciso?” chiede Michael.
“Non
lo so” risponde Murray.
“Non
lo sai?” lo guarda stupito la popstar.
“Io
non mi ricordo” risponde il medico.
“Perché
mi hai ucciso?” insiste Michael.
Conrad
Murray inizia a piangere.
“Ho
bisogno di un ambulanza” dice una voce mai identificata.
“Cosa
è successo esattamente?” chiede l'operatore.
“C'è
un uomo” farfuglia la voce. “Non respira. Ha bisogno
d'aiuto”
“Ha
perso conoscenza?” chiede l'operatore.
“Non
respira” risponde la voce.
“Ha
perso conoscenza?” insiste l'operatore.
“Si”
risponde la voce.
“Dov'è
ora?” chiede l'operatore.
“E'
sul letto” risponde la voce.
“Mettetelo
sul pavimento” dice l'operatore. “L'aiuterò col
massaggio cardiaco e la respirazione”
“Abbiamo
bisogno di un'ambulanza” supplica la voce.
“Sta
arrivando” dice l'operatore. “C'è qualcuno con
lei?”
“C'è
il medico personale” risponde la voce.
“Dovevo
stare sul pavimento per fare il massaggio cardiaco” chiede
Michael. “Come facevi a non saperlo?”. Ride.
Murray
lo guarda stupito. “Tu eri sul pavimento”
“No,
non lo ero. Ero ancora sul letto”
“Il
medico era l'unico presente” dice la voce al telefono.
“Quindi
ha visto quello che è successo?” chiede l'operatore.
“Dottore,
lei ha visto quello che è successo?” chiede la voce.
Silenzio.
“Perché
mi hai ucciso?” chiede Michael.
“Non
lo so” urla Murray.
“Dovevo
stare sul pavimento per fare il massaggio cardiaco” insiste
Michael. “Come facevi a non saperlo”
“Tu
eri sul pavimento” urla Murray.
“Perché
mi hai ucciso?” chiede Michael.
“Come
fai non sapere come si fa il massaggio cardiaco?” chiede ancora
Michael.
“Io
lo so benissimo come si fa” urla Murray.
“Perchè
mi hai ucciso?” chiede Michael.
“Non
lo so” urla Murray.
“Perchè
mi hai ucciso?” chiede Michael. “Come fai a non sapere
come si fa un massaggio cardiaco?”
“Non
lo so” urla Murray.
“Conrad,
pensaci” sorride Michael.
Murray
lo guarda. Michael sta sorridendo. Finalmente il medico ha capito.
“Non
ti ho ucciso” risponde. “Non sono stato io” sorride
a sua volta. “Mi hanno incastrato”.
Conrad
Murray si sveglia. E' sudato. Si trova in una stanza d'albergo.
Accende il telegiornale. La polizia lo sta cercando. D'ora in poi per
tutti lui sarà l'assassino di Michael Jackson. Ma lui sa usare
il Propophol, lui sa fare un massaggio cardiaco, lui non ha ucciso
Michael, non aveva motivo di farlo. Lo hanno incastrato ma non gliene
frega niente a nessuno.
“Addio,
Michael” pensa Murray. “Addio e grazie di tutto”
pensa l'assassino di Michael Jackson. Apre la borsa. Prende la
siringa. La butta nel cesso e tira lo sciacquone.
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