Nick e Jean: Vuoi sposarmi?

di Melmon
(/viewuser.php?uid=59984)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ho deciso: ti amerò per sempre! ***
Capitolo 2: *** 2. Fase due: Preparativi! ***
Capitolo 3: *** 3. Che le sorprese abbiano inizio! ***
Capitolo 4: *** 4. L’ultima meta: l’unione dei nostri cuori! ***



Capitolo 1
*** Ho deciso: ti amerò per sempre! ***


Finalmente trovo qualche minuto per pubblicare!!
Questa è una missing moments della mia storia "Grazie Elvis!", si sviluppa in quattro piccoli capitoli: i primi due è Nick a narrare la storia gli ultimi due è Jean a farlo.
Spero che vi piaccia, se volete potete lasciarmi la vostra opinione, le recensioni sono sempre ben accette!
                                                                                     Buona lettura!

1. Ho deciso: ti amerò per sempre!

LUI:

Cosa si può avere di più dalla vita?
Sto insieme a una stupenda creatura da due anni, la mia carriera da cantante va alla grande e i miei fratelli, beh erano sempre gli stessi. Stare con Jean è grandioso, lo è sempre stato, come non potrebbe esserlo?
Non mi stancherò mai di ripeterlo: la amo, la amo, la amo!
Certo abbiamo anche noi i nostri momenti no ma scambiarci opinioni, litigare anche per le stupidaggini mi piace. Mi piace vederla sbuffare, alzare gli occhi al cielo disperata, alzare la voce o a prendermi a cuscinate … Perché?
Quando sei una rock star tutti i tuoi capricci sono realizzati, le persone intorno a te sono pronte a dartela vinta o per soldi o per fama. Jean non lo fa, lei non sta con me né per soldi né per fama, sta con me perché mi ama. Non importa se sia per lavoro o vita privata lei è al mio fianco. Ogni tanto fa la gelosa, il mondo dello spettacolo ha molte sfaccettature, lei mi sta dietro come e quando può, si fida di me ma ci sono troppe belle donne a farmi gli occhi dolci, ma io sono solo unicamente suo, fedele alla donna che mi ha stregato il cuore.
Certo non amo particolarmente le sue scenate ma dopo c’è la cosa che preferisco: la pace. Fare pace non è sempre facile, ma quando poi me la ritrovo tra le braccia che mi fa le fuse, mi coccola, tra un bacio e l’altro mi chiedo come posso aver solo pensato di poter vivere un secondo senza di lei.
Ormai lei è un elemento vitale di me quasi quanto la musica.
Jean è riuscita a diventarne una degna avversaria, quei pochi aspetti, quelle poche parti della mia anima che non aveva la musica lei è riusciva a impossessarsene.
E’ quando ho realizzato ciò, quando ho capito di non poter più far ameno di lei, del suo sorriso, delle sue maniere dolci, delle sue coccole, delle sue litigate, quando ho capito che dopo ogni sfuriata fatta perché qualcuno doveva pur dirmi la verità, che se doveva urlare era perché la musica mi ha reso sordo, che non resistevo più di poche ore senza di lei ho realizzato di volerla per sempre.
Da quella serata in spiaggia la tensione e le tentazioni sono state molte, dal concerto del settimo mese, dove le mie fan l’hanno scoperta, ho sempre saputo che sarebbe successo: io e lei siamo diventati un “noi”. Un noi mattone, fondamenta di un domani, di una famiglia numerosa con cui costruire la nostra casa, il nostro futuro.
Ho deciso, ho capito, che avrei passato l’eternità con lei lo stesso momento in cui lo rivista in giardino al primo concerto che ha assistito, quando credeva che fossi tornata con Miley, ho ripreso a vivere, a sperare solo guardandola negli occhi.
Chiederò a Jean di sposarmi: ora mi resta solo d’organizzare la proposta.
Prima di tutto devo comprare un anello, secondo devo organizzare qualcosa di dolce, carino e molto, molto romantico. Terzo ma non meno importante evitare paparazzi e Joe, entrambi sarebbero capaci di farmi bruciare tutto prima del tempo.
Come la prenderanno i miei genitori?
Sono persone alla mano, simpatiche e disponibili con tutte le persone che gli abbiamo portato a casa, ma con Jean è diverso la trattano già come una di famiglia, forse loro prima di me hanno capito quale sentimento ci univa. Ha tutti dalla sua parte il mio angioletto.
Questa settimana va a trovare il padre quindi ho due giorni per parlare con loro e organizzare tutto. Avere la loro benedizione non sarà un problema, male che vada me la sposo lo stesso, anche se devo scappare e farmi sposare da un imitatore da quattro soldi di Elvis a Las Vegas.
Ho preso questa decisione, lo so che è per tutta la vita, ho interrogato il mio cuore più volte in tempi e momenti diversi ma la risposta è sempre la medesima: non posso vivere senza di lei.
Girovaghiamo per i negozi, come sempre ho dovuto mimetizzarmi per starle accanto.
Le nostre mani sono strette l’una nell’altra e il mio pensiero vola lontano: m’immagino già nonno che porto a spasso i nipoti, la vedo alle prese con le pentole nella nostra casa, la vedo felice percorrere insieme con me la strada della nostra vita.
Non è mai stato importante per lei fama e gloria, non gli importa se i Jonas continuano la loro brillante carriera, lei vuole me, gli servo io per essere felice il resto non conta. Penso che se fossi povero senza un becco di un quattrino sarei felice come ora, perché quello che proviamo, quello che siamo non dipende dai soldi.
Mi sento tirare leggermente, i suoi occhi mi scrutano alla ricerca di qualcosa che non va. La attiro più vicino a me, la cingo la vita con il braccio mentre cerco di tranquillizzarla sorridendole, dovrò stare più attendo o mi scoprirà, non posso bruciarmi da solo!
– Amore tutto ok?
– Certo, mi sono solo un po’ distratto. Sei stupenda stasera.
– Grazie. Ti va se torniamo a casa?
– Ma volevo stare un po’ da solo con te!
– Amo mi sembri stanco e poi qui c’è troppo caos.
– Se vuoi un po’ di tranquillità, va bene ma se vuoi andare via per causa mia, per scoprire cosa ho non devi: sto bene e non devi preoccuparti per me.
– Ti amo quindi mi preoccupo sempre per te. Se non vuoi tornare a casa, possiamo sempre trovarci un posticino tranquillo…
– Hai vinto!
Ritorniamo alla mia auto, tra poche ore parte e devo fare a meno di lei per due interi giorni devo fare scorta di coccole fin quando posso! Possiamo il resto della serata parcheggiati vicino a un parco, non è il massimo ma c’è tranquillità.
Nessuno vorrebbe mai a cercare un personaggio famoso in una zona sperduta, banale e popolare come questo no? O almeno spero …
Osservo le stelle dal finestrino Jean è sdraiata su di me con la testa poggiata sul mio torace.
La mia giacca di pelle nera è stesa su di noi a mo di coperta, i suoi capelli emanano un dolce profumo che m’invade, le nostre dite intrecciate premano sul suo ventre.
– Mi dici che hai?
– Nulla amore pensavo solo a come farò senza di te. E da molto che non stiamo lontani … 
– Nick sono solo due giorni, siamo stati lontani più tempo.
– Sì ma allora non eri ancora il mio dolce veleno e poi sono stato malissimo.
– Sono il tuo veleno? Non è carino …
– Sei il mio dolce veleno, amore, ed anche l’antidoto a esso.
– Direi di farne scorta …
Ci baciamo e il mondo sembra aver smesso di girare, no che m’importi, ora come ora il mio mondo è tra le mie braccia.
– Ti accompagno all’aeroporto.
– Non voglio, preferisco salutarti a casa tua.
– Una volta non la pensavi cosi.
– Una volta me lo impedivi, non voglio scandali sul giornale per due giorni lontani, non voglio leggere di storie montate e non voglio che mi vedi piangere.
– Ti ho già visto piangere …
– Sì, lo so, ma allora potevo restare tra le tue braccia ad aspettare che tutto finisse. Non posso perdere l’aereo e non posso portarti con me quindi resti a casa!
– Se prometti di vederci appena torni.
– Poiché ho gia controllato che il tuo mega giardino non è una pista adeguata neanche in caso di emergenza, dovrò accontentarmi di correre da te non appena toccherò suolo!
– Ti amo.
Restiamo in silenzio per un bel po’ a guardare le stelle, a scambiarci effusioni fino a quando la magia è spezzata dall’odiosa suoneria del suo cellulare.
Jean recupera la borsa e quel rumoroso oggetto che sto odiando con tutto me stesso per poi tornare tra le mie braccia.
– Pronto?
– Ciao Jean, ho interrotto qualcosa?
– Come sempre Joe, chiami solo per questo?
– No, per farti un favore.
– Sarebbe la prima volta! Quale sarebbe di grazia questo favore?
– Ricordarti che tra quattro ore hai l’aereo e che ti conviene avviarti se non vuoi perderlo. Vi conosco e fin quando voi due vi salutate come si deve l’aereo, fa anche il viaggio di ritorno!
Una risata mi nasce spontanea, ho sentito tutto il discorso di Joe cosi affettuoso e gentile come solo lui può essere.
– Grazie Joe per questo brutto ritorno alla realtà. Ti dispiacerebbe tanto se perdessi il volo?
– Non sai quando! Mi mancherebbero da morire due giorni a torturare il mio fratellino …
– Si va bene, non serve fingere lo so che ti mancherà interromperci ogni volta possibile.
– Ehi svolgo solo al meglio il mio dovere da fratello maggiore! Se vuoi pace, compressione e buoni consigli rivolgiti a Kevin.
– Franklin per passare ore a divertirsi, Nick per le coccole, so anch’io i diversi ruoli dei fratelli Jonas Joe.
– Purtroppo …
– Tra un po’ rientriamo grazie del servizio sveglia!
– Prego.
La telefonata finisce e Jean sta per riporre il cellulare e sistemarsi per il rientro alla realtà quando la attiro di nuovo a me e prendo a baciarla. Non c’è più bisogno ormai di imprimermi nella testa il suo sapore, il suo odore, sono dati ormai impressi a fuoco in me ma dobbiamo salutarci come si deve!
– Nicholas Jonas smettila immediatamente di baciarmi e riportami a casa altrimenti Joe avrà ragione e sai quanto odio dare ragione a Joe!
– Altri due baci e obbedisco.
Ok gli do più di due baci ma non si lamenta, poi a malincuore torno al mio posto di guida.
Ha lasciato la sua auto a casa mia, nel bagagliaio le valigie pronte, cosi ci salutiamo nel vialetto ma anche cosi è difficile. Quando vedo la sua auto sparire dietro l’angolo capisco di aver preso la decisione giusta, ora qui in piedi nel cortile della mia villa la voglia di correre da lei è quasi opprimente. Il solo pensiero di non vederla tornare, che lontana non sia più legata a me, non sia mia mi uccide.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Fase due: Preparativi! ***


Auguro un felice 2010 a tutti voi!
Finalmente cinque minuti per aggiornare la mia storia, pensavo di avere più tempo durante le vacanze ma non avevo calcolato i parenti...
Un ben tornato a ada12 e aya chan e un benvenuto a Danger_Dreamer_93 che hanno aggiunto la storia hai preferiti.

Per Maggie_Lullaby: tranquilla sei più che perdonata! E perfavore smettila di dare capocciate al muro quel bel cervellino contiene ancore molte ff che vorrei leggere!                                                                                                                                                                                                     Buona lettura!

2. Fase due: Preparativi!

Sono sdraiato sul divano, il televisore accesso su un programma che non sto seguendo, ma il rumore mi fa compagnia.
– E’ partita da meno di due ore è sei già conciato cosi male! Pensavo fosse di Joe la prerogativa “limitiamoci a respirare fino al suo ritorno”.
– Non dirlo a Joe ma per un altro paio di ore lo imiterò.
– Vuoi parlare?
– Mi manca la donna che amo, mi manca una parte essenziale della mia anima.
– Nick Jean torna!
– Lo so ma non pensavo che qualcuno potesse entrare cosi profondamente in me, che diventasse parte di me, della mia anima come voi, la mia famiglia e la musica.
– L’ami, questo l’avevamo capito bene tutti almeno due anni fa!
– Ho intenzioni di chiedergli di sposarmi.
– Hai la mia benedizione fratello.
– Grazie, ora devo dirlo agl’altri.
– Ne saranno tutti felici.
Non so come faccia Kevin a essere cosi, a leggermi dentro, a capire cosa succede e a farmi sfogare. Non capisco come riesca a star calmo, io sono giorni che devo costringermi a essere normale, lui è la prima persona cui lo detto, la prima volta che ho espresso le mie intenzioni ad alta voce e sono andato in panico solo nel sentire la mia stessa voce e lui invece reagisce come se stessimo parlando del tempo!
Il cellulare mi distrae, ormai è diventa una parte integrante di me, un prolungamento del mio stesso braccio, come ogni volta che è lontana.
Gli scrivo un SMS:
Ti amo follemente, sto impazzendo senza di te. Ti prego chiamami appena poi. Ti Amo Nick.

A fine cena affronto la famiglia:
– Avrei qualcosa d’importante da dirvi: ho intenzione di chiedere a Jean di sposarmi.
Lo dico tutto di un fiato e per un attimo ho paura che non mi abbiamo sentito ma il silenzio che cala su tutti noi mi ha cambiare idea, il tempo sembra ghiacciarsi e tutti mi guardano.
– Per favore parlate o mi verrà un infarto!
– Sei sicura di questa decisione? Ci hai pensato bene?
– Si papà, ciò pensato un milione di volte e non riesco a immaginare solo un attimo della mia vita senza di lei.
– Se le cose sono cosi, hai la mia benedizione figliolo.
– Congratulazioni Nick!
– Con calma non ha ancora accettato!
– Non può dirti che sì, si vede lontano un miglio che vi amate veramente voi due.
– Grazie Franklin.

Ora che ho la benedizione dei miei mi restano due giorni per organizzare il tutto.
Jean mi ha chiamata non appena arrivata, abbiamo passato una mezz’ora al telefono a dirci quando ci amiamo e quando ci manchiamo, lo so smielato fino al midollo ma cosa posso farci? Sono innamorato!
La mia prima mossa è iniziare a girare per le gioiellerie della città per trovare l’anello di fidanzamento perfetto: semplice, non molto prezioso e appariscente, carino e con almeno tre diamanti. A Jean non piace lo sfarzo, non sopporta di andare in giro con cose troppo preziose, ho sempre paura di perderle, che si rompono o che la derubino per questo.
Strano se realizziamo che va in giro con me ed io oltre ad essere una star sono super prezioso, carino, dolce, sensibile … in questo caso no modesto …
Giro per un po’, ma ancora niente, l’unico lato positivo della giornata è la totale assenza di paparazzi. Dopo tre ore d’inutile girovagare torno a casa e mi butto sul divano, cambio velocemente canale senza realmente prestagli attenzione fin quando il telefono squilla, la voce della mia bambina mi ricarica e cosi mi ributto nella ricerca.
Trovo l’anello perfetto all’ora di chiusura, semplice con tre piccoli diamanti, ci faccio incidere la scritta: Noi N&J.  
Torno a casa stremato, ceno velocemente e dopo aver raccontato, hai miei dell’anello vado a dormire.
Passo una notte insonne, mi rigiro e rigiro nel letto sognando varie serate, imprevisti, varie risposte. Quando apro gli occhi tutto è più chiaro, ora so perfettamente cosa devo fare cosi chiamo D. e C.
Con il loro aiuto, beh si fa per dire perché io ho dovuto solo pagare il conto, prendiamo un bel vestito nero e un paio di scarpe dello stesso colore, un abito elegante per me, quattro rose rosse a gambo lungo e dei sacchetti di petali.
Dopo la mattinata di shopping torno a casa, dove mia madre preoccupata mi accoglie e mi coccola, mi manca solo il posto cosi esausto mi lascio andare alle sue premurose coccole.
Sono cosi nervoso che non riesco a calmarmi neanche con la musica, non la chiamo dalla mia voce capirebbe il mio stato d’animo.
Nel pomeriggio Kevin mi trascina a far vedere un posto che mi lascia senza fiato: una stupenda villa privata di proprietà di cari vecchi amici disposti a lasciarcela per l’occasione. Di slancio abbraccio Kev e grazie al suo aiuto se posso continuare a organizzare la mia serata perfetta ed ho un pomeriggio per farlo!
Nell’enorme giardino della villa c’è un laghetto, tanti alberi e un piccolo gazebo e passo le ultime ore di questa giornata a sistemarlo a dovere.
Nella mattina seguente passo a casa di Jean per sistemare anche lì delle sorprese.
Il panico inizia a farsi sentire subito dopo, quando chiudendo la sua porta realizzato che mi resta solo d’aspettare il suo rientro!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. Che le sorprese abbiano inizio! ***


Scusate per il capitolo corto e per la lungo attessa ma il tempo è tiranno! Quindi vi lascio direttamente alla storia ...

Per Maggie_Lullaby: Capisco benissimo quello che vuoi dire, anch'io mi trovo a ridere come una pazza davanti a scene delle tue storie. Grazie per lasciare Nick a Jean ma se vuoi possiamo tentare di clonarlo, cosi nessuno resta senza! Per la dichiarazione devi aspettare ancora un pò ...
Buona lettura!

3. Che le sorprese abbiano inizio!

LEI:  
Con mia grande meraviglia il tempo passa realmente cosi dopo quello che mi è sembrato un secolo e no un week-end, mi ritrovo seduta sul sedile dell’aereo che mi riporterà tra le sue braccia.
Prima di decollare gli mando un SMS:
Sto volando da te! Mi manchi, preparati ho voglia di coccole …
Quando scendo dall’aereo inizio a cercare Nick ma di lui non c’è traccia.
Recupero il bagaglio e mi dirigo verso l’uscita quando finalmente un messaggio fa vibrare il mio cellulare, alla vista del mittente sorrido: Nick.
Non sai quanta voglia ho di coccolarti! Spero che ti piacciano le sorprese perché stasera ne avrai tante. Fuori c’è un’auto che ti aspetta …
Nel parcheggio c’è l’auto nera di Kevin.
Mi saluta e dopo aver riposto il mio bagaglio, mi consegna una rosa con biglietto:
 Il mio viaggio in tua compagnia è un’avventura che non voglio rinunciare. Ti amo e stasera ti regalerò un sogno. Nick.
– Kev mi spieghi che succede?
– Ho promesso a Nick il silenzio più assoluto, sta tranquilla e goditi le sorprese che il mio pazzo fratellino ti ha organizzato.
Quando arrivo a casa la prima sorpresa già, mi aspetta: sulle scale fanno bella mostra di se dei vivaci petali colorati, li seguo e mi conducono alla porta della mia stanza da letto. Apro piano la porta e lo spettacolo è stupendo: sul pavimento e sul mio letto ancora petali, sul cuscino invece c’è un'altra rosa e un altro biglietto del mio amore:
Tra tante solo tu sei riuscita ad appropriarti del mio cuore. Ti amo Nick.
Poi noto il vestito appeso allo specchio, lo prendo e la appoggio al mio corpo, dire che è stupendo diminuisce il suo splendore. Mi sto ancora ammirando quando entrano Danielle e Coco.
– Su Jean abbiamo tanto da fare e poco tempo per farlo!
– Siamo qui per aiutarti nell’impresa impossibile di prepararti in soli venti minuti.
– Cosa?
– Si abbiamo all’incirca venti minuti, allo scadere potrai vedere Nick in ospedale, è agitatissimo …
– Io amo quel pazzo!
– A lavoro allora cosi poi dirglielo di persona!
In quindici minuti sono quasi pronta: i capelli sono lavati e acconciati, ora mi tocca il trucco e poi indosso il vestito che mi fascia morbidamente il corpo. Stupendo! La gonna arriva al ginocchio, la schiena è lasciata nuda e davanti c’è una morbida scollatura poco profonda. Indosso la collanina a forma di stella che mi ha regalato a Natale e le scarpe con il tacco a spillo con cinturino alla caviglia. Mi ammiro velocemente allo specchio per valutare il risultato finale ma non ho il tempo per far altro che Danielle mi tira la borsa e mi spinge verso le scale.
Quando arrivo alla porta sulla maniglia, ci trovo una terza rosa:
Manca poco al nostro incontro, pochissimo amore. Ti amo, Nick.
Fuori c’è sempre Kevin che mi aiuta a salire in auto, mi fa i complimenti e finalmente mi accompagna dal mio Nick!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. L’ultima meta: l’unione dei nostri cuori! ***


Scusate per la lunga attesa ma ero indecisa se chiudere con questo capitolo o postarne un altro.

Considertando che l'altro capitolo  si può considerata una storia a se stante e grazie anche alla nuova funzione "storie", ho deciso che questo sarà l'ultimo capitolo di questa storia ma non della serie!
Cosi a chi ama o e solo curioso di sapere cos'altro farò capitare a Nick e Jean deve solo tenere d'occhio questa sezione... Buona lettura!

per Maggie_Lullaby: lieta che ti sia piaciuto il vestito! E uno dei particolari su cui m i sono soffermata di più, non riuscivo a decidere, alla fine mi sono immedesimata in Jean ed ho descritto il vestito come lo vorrei io ... Scena super romantica! Spero di viverla un giorno ...

per Ladyme: Grazie, grazie, grazie! I complimenti sono sempre ben accetti, a dirla tutta lasciarvi con il fiato sospesso era più che voluto ...

4. L’ultima meta: l’unione dei nostri cuori!
 
Arriviamo a una stupenda villa, dal cancello partono tante candele che spariscono nel retro della villa, a passo lento e un po’ indeciso mi cammino sul vialetto di ghiaia.
Ok questa me la paga, mi regala questa favoloso vestito e queste stupende scarpe per poi farmi camminare sui sassi, scemo! Non riesco a finire di formulare il pensiero che i miei occhi scorgono uno spettacolo meraviglioso quando unico.
Il gazebo davanti a me è circondato da piccolissime luci, al centro un tavolino elegantemente preparato per una cenetta a lume di candele, sull’ingresso il mio Nick tirato a lucido.
M’immobilizzò a osservare questo spettacolo solo per me, questo privilegio che a oltre un trilione di ragazze vorrebbe ma non anno. I miei propositi di fargliela pagare sfumano immediatamente, mi trovo a sorridere e se non fosse per questi stupidi tacchi, sarei già corsa tra le sue braccia, lentamente ricomincio a camminare verso di lui che scende le scale per accogliermi.
Finalmente posso perdermi nelle sue stupende braccia che mi stringono forte e nel suo buon profumo e da giorni che ho la sensazione di averlo addosso e ora è più dolce di quando potessi mai ricordarmi.
– Sei bellissima amore!
– Anche tu. Mi spieghi questa pazzia?
– Non ora. Continuiamo?
– Solo se sono previste coccole …
– Bene allora continuiamo.
Gli prendo la mano, la sento tremare e ora non m’importa più scoprire cosa ci sia sotto, ora voglio solo che lui si senta a proprio agio.
– Ti ho detto che ti amo?
– Oggi?
– Si oggi?
– No.
– Beh posso rimediare subito: ti amo, ti amo, ti amo!
– Ora sto meglio!
Mi scosta la sedia da gentiluomo, io resto ferma a guardarlo, un mezzo broncio appare sul mio volto, le sue labbra corrono a coprire le mie una, due, tre volte.
– Anch’io ti amo.
– E bello sentirtelo dire.
– E’ bello dirtelo: ti amo!
Ci accomodiamo, la mia mano copre la sua sul tavolo mentre continuo a sorridergli, la cosa non mi risulta difficile mi sento leggera e al settimo cielo per aver solo sentito quelle due parole che mi ripete da anni ormai, ma ogni volta sono uniche.
Sento che l’agitazione di prima sta lentamente svanendo.
– Cosa si mangia?
– Solo il dolce ma se non vuoi …
– Che? Mi sta benissimo!
Mi sorride e fa un cenno con la mano verso un punto alle mie spalle da dove pochi minuti dopo fa la sua apparizione Franklin in tenuta da cameriere con due belle porzioni di torte al cioccolato.
– Piccolo come sei carino!
– Jean non ti ci mettere pure tu basta Joe.
– Non volevo offenderti sei bellissimo! Perché Piccolo fa il cameriere?
– Per tenere la cosa più segreta possibile ed evitare fughe di notizie ho dovuto scegliere gente fidata.
– Una sorpresa eccezionale anche se non ho ancora capito il perché …
– Tutto a tempo debito Jean. Sei bellissima!
– Prevedo una grossa mancia per il servizio!
– Tranquilla mi paga già abbastanza, comunque tutto e ben gradito!
Franklin sparisce dopo avermi scoccato un bel bacio sulla guancia, sto quasi per ribattere che poteva benissimo evitare di coinvolgere il fratellino quando in sottofondo parte una dolcissima melodia, dire che resto a bocca aperta e poco. In un angolo Kev e Joe hanno iniziato a suonare.
– Chi altro devo aspettarmi?
– Nessun altro.
– Come hai convinto Joe?
– Sembrerà strano ma si è proposto da solo.
– Come mai?
– Voleva starmi a fianco in un momento particolare …
– Particolare? Non mi dirai niente?
– A tempo debito cucciola.
Mangiamo il dolce chiacchierando del più e del meno, ogni tanto lancio un’occhiata enigmatica a Joe che mi fa una linguaccia, Kev ride. Per fortuna è solo una fetta di torta al cioccolato, ok un’enorme fetta di torta. Mi fa assaggiare la sua, come al solito il gusto non mi piace ma il mio amore ormai si è abituato ed io lo amo troppo per fargli pesare questa condizione. Sono disposta a rinunciare agli zuccheri per lui, per mia fortuna anche lui mi ama cosi tanta da non farmi rinunciare a nulla!
Mi bacia, giocherella con le mie dite per poi alzarsi.
– La serata continua … Io pago i musicisti se vuoi puoi avviarti in fondo a quella stradina c’è un'altra sorpresa …
– Ti aspetto, ciao ragazzi.
– Buon proseguimento!
La mia avventura sui tacchi e la breccia riprende ma stavolta il percorso è minore: sotto un albero intravedo una coperta. Mi siedo sulla panchina di fronte e aspetto l’arrivo del mio cavaliere che non si fa desiderare.
– Anche quello e per me?
– Ovvio.
– Sai che quella è terra e per chi porta i tacchi e come un campo minato?
– Ops non ci avevo pensato, possiamo restare qui.
– Non se ne parla, hai organizzato tutto per un motivo!
– Se vuoi ti porto in braccio?
– Mi piacerebbe vederti ma ho una soluzione migliore …
Con un gesto deciso sgancio i cinturini delle scarpe per poi avviarmi sul manto erboso.
Nick seduto mi osserva, mi sorride e poi anche lui si libera delle scarpe per venire a passeggiare con me. Con mio grande piacere le coccole hanno inizio!
– Sai mi ritornano in mente tanti ricordi.
– Spero tutti belli.
– Stupendi.
Ci siamo accomodati sulla coperta, Nick mi circonda la vita da dietro, ho la testa appoggiata sulla sua spalla e le nostre mani sono unite sul mio ventre. Piano continua a sussurrarmi all’orecchio:
– Al nostro primo bacio c’era un cielo cosi e hai paragonato i miei occhi a due stelle, poi c’è stata la serata in spiaggia alla fine dell’estate li avrei perduto il mio mondo se solo tu me lo avresti chiesto …
– Nick …
– E poi al concerto ha sfidato fan potenzialmente pericolose per un unico stupido bacio ...
– I tuoi baci non sono mai stupidi, sono meravigliosi e miei!
Lo rimprovero fintamente arrabbiata e gli schiaffeggiandogli amichevolmente il braccio per poi baciarlo.
– Potrei andare avanti per ore, da due anni non facciamo altro che creare bei ricordi.
– Grazie ma è facile: ti amo e amo essere noi.
– Mi sono reso conto che anch’io amo follemente essere noi!
– Io lo sapevo già.
– Beh spero che non sai già quello che sto per fare …
Alzo i miei occhi sgranati sul mio angelo, la bocca leggermente spalancata per lo stupore delle sue parole. Mi bacia teneramente sul naso, sorride, i suoi occhi scintillano poi un'altra rosa appare da dietro la sua schiena stavolta però non c’è bigliettino. Stavolta c’è un nastrino con un piccolo cerchietto dorato, ci metto quello che sembra un secolo a capire cosa sia quel cerchietto dorato: un anello.
– Ti amo Jean non posso e non voglio più vivere senza di te al mio fianco. Jean vuoi farmi l’onore di diventare mia moglie, la signora Jonas ed essere felice con me per l’eternità?
Lo guardo, il mio cervello ci mette un bel po’ a riprendersi, resto a fissarlo, lui aspetta una mia reazione.
– Tutto questo è reale?
– Si è reale.
– Uah.
– Jean non è una risposta, ne gradirei una precisa, sai è la domanda più importante della mia vita, la domanda che mi piacerebbe essere rivolta solo unicamente a te!
– Ora capisco: questo stupendo vestito, le varie sorprese, Franklin, Kev e perfino Joe che ti aiutano …
– Jean sto per avere un infarto!
– Oh, si scusa hai perfettamente ragione. Che cosa vuoi che ti dica?
– Si o no. Vuoi diventare la signora Jonas?
– Ovviamente: si, si, si!
Con slancio gli salto addosso ed entrambi cadiamo, continuo a baciarlo mentre mi godo ogni singolo istante di questo momento.
– Sei sicura di questa decisione? Io ho avuto tempo per pensarci e non voglio che tu ti senta costretta a mantenere questa promessa per uno slancio del momento.
 – Non è uno slancio. Ti amo e voglio passare la mia vita con te. Ora dammi il mio anello per favore!
Slega l’anello dalla rosa e me lo fa scivolare lentamente al dito, un sorriso spontaneo nasce sulle labbra di entrambi, i suoi occhini brillano ancora di più delle stelle che gli hanno da sfondo.
– Dovremmo andare a dirlo agli altri …
– Tranquilla siamo qui!
– Ci avete seguito? Cos’è volete cambiare lavoro e diventare paparazzi?
– Non se ne parla ci piace cantare!
– Joe ha ragione, devo ammettere che siete davvero bravi.
– Tu che non punzecchi Joe?
– Ora sono troppo felice ma state tranquilli domani riprenderò a sfotterlo! E’ una promessa cognato!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=441971