Il Regalo Più Grande

di jaj984
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Natale si sta avvicinando e con esso il tempo dei regali.
Il periodo più bello di tutto l’anno è finalmente alle porte, le luci delle vetrine ti invitano ad ogni genere di acquisto, l’aria che respiri è più frizzante e tutti in questo periodo sono presi dalla frenesia di addobbare casa con ghirlande, stelle di natale e tante luci colorate che danno quel senso di calore e di allegria.
Tutti canticchiamo le canzoni tipiche di questo periodo e ci sentiamo tutti più buoni con la voglia di donare agli altri qualcosa di unico e di speciale. Soprattutto se poi se il dono è per la persona amata.
Come sempre, però, rimango interdetta su cosa regalare a Ryo, essendo molto complicato per me capire di cosa abbia realmente bisogno. Una volta gli regalai un orologio per il suo compleanno e non fece una bella fine.
Quest’anno vorrei regalargli qualcosa di carino, unico, speciale e indimenticabile ma non ho abbastanza soldi da poterlo comprare, poiché aimè il lavoro scarseggia.
Ho girato per i negozi in cerca di qualcosa d’acquistare ma è tutto troppo caro.
Non mi resta che fargli qualcosa con le mie mani.
Ma che cosa? Un dolce? No, è improbabile! Non sono una scolaretta del liceo che deve fare un dolce per il suo innamorato e poi sa troppo di shoujo manga e per Ryo non è adatto.
Allora potrei cucirgli qualcosa?!
Non se ne parla neanche io non sono brava come Eriko che gli può fare i vestiti su misura e poi normalmente già gli rammendo le cose e non sempre è contento di ciò.
Avrei voluto comprargli una nuova giacca giacché quella che indossa è molto mal ridotta e rattoppata a causa delle innumerevoli volte che l'hanno sparato, ma poi ho visto i prezzi e ho rinunciato e allora ho optato per una sciarpa e ... oddio ... la più economica, e di buona qualità, mi veniva a fare in torno ai 43.000¥ (circa 330€); siamo d’accordo era firmato Louis Vuitton, ma non gli posso certo regalare qualcosa di scadente.
Un pullover neanche a pensarci, se una sciarpa costava così tanto, un buon pullover quanto l’avrei pagato?
Alla fine ho deciso di rispolverare il mio saper lavorare a maglia per fargli un bel pullover caldo da indossare in questi periodi così freddi.
Forse mi verrà a costare qualcosina in più di un pullover comprato in un’anonima boutique, ma almeno so che lana uso e poi ci metterò tutto il mio amore nella speranza che gli piaccia.
È deciso farò così! Gli preparerò un bel pullover.

Stupida! Come farai con le misure? Non puoi andare certo da Ryo a dirgli: “Sai, ho deciso di farti un pullover con le mie mani, ti posso prendere le misure?”
Sai poi quante risate si farebbe e per quanto tempo ti prenderebbe in giro perché ti sei messa a fare un lavoro da “donnicciole”?
Scema e dopo come farai a cucirlo? Tu non sai cucire, sei una frana in questo, a stento sai rammendare e fai una fatica da matti per fare in modo che i punti non si vedano e anche se troverai il modo di cucire il pullover, come farai con le misure?
Si, lo so cosa stai pensando, potresti chiedere aiuto a Eriko ma tu con i cartamodelli non ci capisci niente e a lui non puoi certo chiedere aiuto.


Idea! Allora chiederò aiuto a Eriko e a Mick. Con Eriko non avrò problemi a convincerla,  per quanto riguarda Mick invece ...

-Ah! Che faticaccia!Mi sa che di questo passo arriverò a Natale, stremata!
-Che dicevi scusa?
- Ah! Ryo sei qui, non ti avevo sentito rientrare. Come mai sei a casa così presto?
- In verità dovrei farti io questa domanda poiché sono le quattro di mattina e sei ancora alzata.
- Uh! È così tardi? Non me ne sono accorta! Ero tutta presa dai miei pensieri, comunque ora vado a letto o domani mattina non riuscirò ad alzarmi. Ah! Dimenticavo! Per caso oggi con te è uscito Mick?
- Sì, perché?
- Così per mera curiosità! Ah! Un’altra cosa... per caso si è portato qualche “amica” a casa?
- No! Perché?
- Bene così lo posso buttare giù dal letto domani. Forse ho trovato il sistema per convincerlo a collaborare.
- Cosa hai detto? Non ho capito!
- Ah! No, niente! Pensavo ad alta voce! Buonanotte Ryo!
- Buonanotte!

Oddio per poco non mi scopriva è meglio che me ne vada a dormire che domani dovrò convincere Mick a farmi da modello.
Devo anche avvertire Eriko e dirle che mi deve dare una mano per le misure che prenderò a Mick per trasportarle in riferimento a quelle di Ryo, in tutto questo dovrò trovare una scusa con Ryo per non rovinargli la sorpresa.
Ora è meglio che mi rilassi e cerchi di trovare un modo di convincere Mick a farmi da modello.
Ho detto modello, vero? Idea, le modelle di Eriko. Sotto quest’aspetto è identico a Ryo, appena vede una bella donna, non ci vede più, però a differenza di quello stupido di Ryo, lui mi tratta con gentilezza e come una donna, non m’insulta ed è sempre carino e simpatico.

Sono sicura che se non ci fosse Ryo nel mio cuore mi sarei potuta innamorare perdutamente di lui.

- Basta pensare a Mick in quel modo è ora di decidere cosa indossare per andarlo a svegliare domani. Mmh! Vediamo cosa c’è di bello nell’armadio?!
Mi potrei mettere un jeans? No, non ne ho voglia.
Una gonnellina e una magliettina carina? No, troppo provocante e sarebbe difficile fargli tenere le mani apposto.
Idea!Potrei mettermi quel vestitino di lana che Eriko mi ha dato l’altro giorno. Sì, mi metterò il vestitino bianco con le calze battute e gli stivali neri, per finire potrei mettermi una bella cintura in vita, naturalmente nera, in modo tale da far risaltare la vita sottile, un po’ di trucco e sarò perfetta domani!
Sono sicura che così domani non mi potrà dire di no!

Ora punta la sveglia e poi a nanna Kaori, altrimenti domani ci vorranno chili di trucco per renderti presentabile.

Ascolto la mia coscienza e m’infilo sotto le coperte  per un bel sonno ristoratore.

-Buonanotte Maki! Buonanotte Ryo e buonanotte anche a te Mick!




BUON NATALE!

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Capitolo 2
*** 2 ***


Sono le quattro del mattino e sto tornando dalla mia solita serata al club con Mick, ormai single da qualche mese, la relazione con Kazue non ha funzionato, purtroppo, e si è ritrovato ancora una volta da solo.
Anche questa sera mi ha detto di amare Kaori e che, se non mi davo da fare, me l’avrebbe soffiata da sotto il naso e la cosa non mi va giù, perché nonostante io continui a fare l’indifferente Kaori per me conta più della mia stessa vita.
Eccomi sotto il mio bel palazzo, saluto Mick e alzo lo sguardo verso la finestra del mio appartamento che vedo illuminato.
Sicuramente Kaori si sarà addormentata sul divano mentre mi aspettava.
Salgo le scale, pronto per immedesimarmi nella parte dell’ubriacone, ma quando entro nell’appartamento noto Kaori sveglia: è seduta sul divano con le gambe al petto e con lo sguardo perso nel vuoto. Faccio un po’ di rumore per attirare la sua attenzione, ma sembra persa nei suoi pensieri e non si accorge della mia presenza; allora mi tolgo la giacca e mi siedo sulla poltrona rimanendo a fissarla per dei minuti interminabili: è così bella quando ha la testa tra le nuvole: potrei guardarla per ore.
M’imprimo nella mente ogni particolare del suo volto, ogni espressione. Voglio poter ricordare ogni istante, ogni attimo vissuto insieme a lei: i suoi occhi così splendidi, limpidi e sinceri, quel nasino così piccolo e grazioso, così perfetto che ti fa venir voglia di baciarne la punta; infine quella bocca così rosa e carnosa che vorresti saggiare per non smettere mai, anche a costo di morirci sopra.
Scendo con lo sguardo più giù osservando la pelle candida, il corpo perfetto e quei seni piccoli e sodi: morirei per poterli avere tra le mie mani e i suoi capezzoli tra le mie labbra; per non parlare di quelle gambe lunghe che bacerei e accarezzerei per ore se solo potessi...
... ma io non posso, non posso legarla a me: lei deve vivere e avere una vita normale e non voglia che viva con l’ansia e la paura nel non vedermi rientrare la sera. Lei deve sposarsi e avere una famiglia tutta sua, cosa che io non le posso dare.

Idiota! Smettila di dirti cazzate e impara a dire le cose come stanno.
Tu hai paura di essere felice!
Hai paura d’innamorarti troppo di lei e di non riuscire a sopportare un’eventuale fine.
Hai paura!Sei un fifone!
Non riesci neanche ad ammettere a te stesso che senza di lei saresti morto perché ne sei già innamorato perso.
Tu fingi di stare dietro alle altre, di non essere geloso e fai di tutto per non esplodere e dirle che lei è solo tua e la tratti male convincendola che siete solo soci di lavoro.
Però, ogni volta che vedi per strada un ragazzo che osa posare gli occhi su di lei, lo fai spaventare a morte con un solo sguardo e lo fai fuggire a gambe levate.
Dici che Kaori dovrebbe farsi una vita sua e non dovrebbe stare con te, però la trattieni a te perché non riusciresti a sopportare l’idea che qualcun altro che non sia tu potesse toccare la sua pelle e baciare quelle labbra che ti sei auto-proibito di toccare e baciare.
Stupido baka che non sei altro! Svegliati dal sonno: altrimenti verrà il giorno che, in un attimo di distrazione, lei ti sia portata via da un altro magari proprio dal tuo migliore amico che, nonostante tutto, l’ama ancora come prima se non di più.

-Ah! Che faticaccia!Mi sa che di questo passo arriverò a Natale stremata!
-Che dicevi scusa?
- Ah Ryo, sei qui! Non ti avevo sentito rientrare. Come mai sei a casa così presto?
- In verità dovrei farti io questa domanda: sono le quattro di mattina e sei ancora alzata.
- Uh è così tardi! Non me ne sono accorta: ero tutta presa dai miei pensieri. Comunque ora vado a letto o stamattina non riuscirò ad alzarmi. Ah dimenticavo! Per caso oggi con te è uscito Mick?
- Sì, perché?
- Così per mera curiosità! Ah, un’altra cosa... per caso si è portato qualche  “amica” a casa?
- No, perché?

Perché mi chiedi di lui? Cosa c'è Kaori, guardami e dimmi perché vuoi sapere se Mick questa notte è in compagnia?
Perché t’interessa lui? Perché non mi hai sgridato?
Perché non ti sei accorta della mia presenza e, quando mi hai visto, ti sei meravigliata che fossi già a casa? Perché non mi hai martellato?
Cosa sta succedendo? Perché farfugli qualcosa d’incomprensibile? Perché Kaori? Perché ti sento distante?

- Cosa hai detto? Non ho capito!
- Ah! No, niente! Pensavo ad alta voce! Buonanotte Ryo!
- Buonanotte mio piccolo Sugar boy!

Aspetto che lei si chiuda nella sua stanza per precipitarmi silenziosamente davanti alla porta: mi siedo qui davanti finché non si sarà addormenta, così potrò vederla dormire serena nel suo letto e, come sempre, resterò lì a fissarla fino all’alba per poi sparire silenziosamente.
Alcune volte non ho resistito alla tentazione di baciarla e di tenerla accanto a me; altre era come se lei mi leggesse nel pensiero e succedeva qualcosa per cui il mio desiderio si avverava: si scopriva ed io l’avvolgevo delicatamente in un plaid stringendola forte a me per farla dormire cullata tra le mie braccia.
L’amo non posso farci niente, senza di lei sarebbe un inferno e non posso continuare a torturarmi così.
La voglia di farla mia, di baciarla, di assaggiare ogni centimetro di lei e della sua pelle si fa ogni giorno più impellente, come la voglia di stringerla tra le mie braccia.
Sentire il calore del suo corpo accanto al mio, il suo profumo che mi solletica le narici il suo respiro, caldo, sulla mia pelle.
- Basta pensare a Mick in quel modo è ora di decidere cosa indossare per andarlo a svegliare domani.
Come ... cosa ... svegliarlo? Kaori-chan perché devi andare a svegliarlo, domani? Hai detto che dovevi smetterlo di pensarlo “in quel modo” ....  ma in quale “modo” lo stavi pensando?
- Mmh! Vediamo cosa c’è di bello nell’armadio?! Mi potrei mettere un jeans?
Sì, dei jeans vanno benissimo! Magari un bel jeans largo e un pulloverone sopra, così che le tue curve dannatamente sexy non si vedano.
- No, non ne ho voglia!
Merda!
- Una gonnellina e una magliettina carina?
No ti prego, no! Non metterti la gonna o Mick ti salterà addosso e poi se la indossi tutti guarderanno le tue splendide gambe e tutti i ragazzi che incontreresti per strada ti starebbero appiccicati come Usagi-san al suo Misaki(*).
Che cavolo ho detto? Oh my God! Devo smettere di fare da babysitter a Nogami jr., ovvero Yuka,lei e la sua attuale mania per lo Yaoi!
Quella ragazzina, impertinente, mi ha costretto vedere tutta la serie di Junjou Romantica, per non parlare poi dell’idea balorda di scrivere una storia i cui protagonisti siamo io e Mick (naturalmente con nomi fittizi)!
Per poco non ci pigliava un colpo quando l’ha detto, ma era troppo tardi per fermarla, era già in stampa.
- No, troppo provocante e sarebbe difficile fargli tenere le mani apposto.
Esatto! E dopo sarei costretto a uccidere il mio migliore amico perché ha provato a portarti a letto. A ripensarci bene, mi sa che lo dovrò uccidere lo stesso giacché la tua attenzione si è concentrata solo su di lui.
- Idea! Potrei mettermi quel vestitino di lana che Eriko mi ha dato l’altro giorno.
No, ti prego, tutto, ma non quello. Quando l’hai provato la prima volta per poco, non mi veniva un infarto. Quel vestito ti fa ancora più sexy, di quello che sei normalmente, ed io non riesco a mantenere i miei freni inibitori sotto controllo. L’unica cosa che riesco a pensare è quella di togliertelo al più presto per farti mia.
-Sì, mi metterò il vestitino bianco con le calze battute e gli stivali neri.
Bene, anzi benissimo! Vestitino bianco, ovvero, si vedrà tutto! Almeno le gambe saranno al sicuro, se si mette le calze battute nere nessuno potrà vederle ma gli stivali faranno risaltare ancora di più la loro lunghezza. Sono rovinato e tutto perché deve andare a svegliare quel cretino dell’americano. Perché si sta facendo carina per lui?
- Per finire potrei mettermi una bella cintura in vita, naturalmente nera, in modo tale da far risaltare la vita sottile.
No, ti prego! Così tutti gli uomini saranno calamitati verso il tuo seno e sedere. Kaori ti prego! Cambia idea! Non uscire così di casa!
Non ti vedere domani con Mick! Qualsiasi cosa tu debba fare, dimmela che ti accompagnerò ovunque vorrai andare.
- ... un po’ di trucco e sarò perfetta domani! Sono sicura che così domani non mi potrà dire di no!
Ci credo io che non potrà dirti di no. Sarai splendidamente sexy domani. Solo che non capisco: perché devi andare da Mick domani? Perché ti fai bella per lui? Perché non mi consideri più?Ti sei innamorata di lui? Mi hai già dimenticato?
Per colpa della mia stronzaggine ti sto perdendo, questa è la realtà ... anzi... forse ti ho persa già.
Mio dolce sugar boy sei diventata una splendida donna e tutti se ne sono accorti ed io per questo motivo sono sempre più geloso. Ti amo da impazzire ma ho paura di lasciarmi andare, non riesco a dirti quel che sento.
Ogni giorno mi alzo e penso oggi le dirò quello che provo ma alla fine non ci riesco mai e t’insulto e ora quel deficiente di americano si beccherà un tuo dolce risveglio, ma non voglio che lui sia il primo a vederti al mattino, quindi, domani mi alzerò presto e sarò io a donarti un dolce risveglio.
Non voglio perderti Kao, sei tutta la mia vita, senza di te cosa ne sarebbe di me?

Kotoba ni shinakute mo ... anata wa watashi no tokubetsu na basho! (Anche se non l’esprimo a parole ... tu sei il mio luogo speciale!)

All’improvviso smette di parlare … chissà che starà pensando?! Spero che mi stia pensando! La sento sedersi sul letto, o meglio sento il cigolio del materasso, e capisco che si è messa coricata e che tra non molto andrà a visitare il mondo nei sogni.

-Buonanotte Maki!
Sei sempre la stessa, il tuo fratellone prima di tutto e questo mi fa sorridere dolcemente. So che in questo periodo ti manca di più e so anche che se lui fosse stato ancora vivo mi avrebbe già ucciso. Eh già, appena si fosse accorto che mi ero innamorato di te avrebbe fatto il diavolo a quattro per tenerci lontano e forse sarebbe stato meglio, ma sono sicuro che appena avesse compreso i nostri sentimenti mi avrebbe costretto ad assumermi le mie responsabilità e ora saresti felice. Oppure avrebbe fatto in modo che tu trovassi un bravo ragazzo con cui sposarti e fare tanti bambini.
- Buonanotte Ryo e buonanotte anche a te Mick!
Hai pronunciato il mio nome e il mio cuore ha cominciato a battere più forte. Non potrò mai rinunciare a te è sicuro, perché tu sei tutta la mia vita, senza di te io non volgo un solo centesimo. Anche se prima di dormire, hai pensato anche a Mick, io non ti lascerò mai a lui; da oggi giuro che farò di tutto per farti rimanere con me; perché tu sei mia e nessuno ti dovrà portare via da me, tanto meno quello scellerato di Mick Angel: un diavolo biondo, travestito da angelo.

Rimango ancora un po’ così con l’orecchio appoggiato alla sua porta, quando sento il suo respiro diventare regolare mi alzo ed entro, lentamente senza far alcun rumore, nella sua camera.
La vedo dormire beatamente come un angioletto è bellissima. La tentazione di baciarla è troppo e non resisto, così le mie labbra si posano delicatamente sulle sue per donarle un bacio dolce e casto, senza alcuna malizia, ma ciò non mi basta e automaticamente mi metto accanto a lei.
Il suo respiro è regolare e la guardo dormire non avendo il coraggio di muovermi, neanche di respirare, per paura di rompere questo incantesimo.

-Ti prometto mia piccola Kaori, non permetterò a nessuno di portarti via da me. Ti amo, sì ti amo. Finalmente l’ho ammesso a me stesso. Ci vorrà del tempo prima che riesca a dirtelo ad alta voce, ma per favore abbi fede e aspettami, perché fino ad allora tenterò di dimostrartelo con i gesti ed evitando di dire cazzate. Kaori - chan non mi lasciare ti prego!

Alla fine mi addormento lì accanto a lei, avendo il suo respiro nell’orecchio che funge da nenia.
Una dolce melodia d’amore è il suo cuore che batte e che mi fa rilassare fino ad addormentarmi stringendola forte a me, per paura che l’oscura notte me la possa portare via.
L’alba, però, arriva, presto, troppo presto e sono costretto a staccarmi da lei e tornamene in camera mia.
La mia camera mi accoglie fredda e gelida, perché non c’è lei accanto a me.
Mi metto sul letto aspettando che lei si svegli poiché non riesco più a dormire senza averla accanto.
Mi giro e mi rigiro nel letto, non so che fare, non riesco a prendere sonno e lei dorme ancora profondamente.
A questo punto mi alzo e decido di preparare la colazione, non riesco a dormire, non riesco a star fermo nel letto e non faccio altro che pensare al fatto che Kaori dovrà andare da Mick a svegliarlo oggi!
Grrr! Che rabbia che mi fa! Vorrei strozzarlo. Ma perché deve andare da lui? Non può evitare? Perché pensa a lui e non a me?
Sono geloso marcio, vorrei solo che Kaori fosse solo mia e che nessun altro potesse avvicinarsi.
Perso com’ero nei miei pensieri, non mi sono accorto di aver preparato una colazione all’americana e non giapponese.
Spero che le piaccia, però a questo punto ci mancano i pancakes. Per fortuna che avere un americano come amico, qualche volta serve, infatti, nel suo andirivieni tra Giappone e America, ci ha portato delle scatole di preparato per pancakes ed io non devo far altro che aggiungere del latte e del burro fuso, amalgamare il tutto e il gioco è fatto; ora non mi resta altro che cuocerle.
Quando sto cuocendo l’ultimo pancake, finalmente sento la sua sveglia suonare e lei che dopo circa dieci minuti spegne.
Come vorrei che dormisse ancora per un bel po’ e invece dopo un quarto d’ora la sento uscire dalla stanza e la vedo dirigersi tipo zombie verso il bagno.
A questo punto mi sa che mi conviene in anzi tutto mettere tutto in ordine e poi preparare un bel caffè forte altrimenti penso proprio che questa mattina andrò a far visita a Maki.
In tempo record (Ndily la paura fa dei brutti scherzi) metto in ordine la cucina e mentre il caffè scende lentamente nella sua brocca, vado a chiamare Kaori - chan.
La mia intenzione iniziale era quella di bussare e di dirle che la colazione è pronta ma quando passo vicino alla sua camera e la trovo aperta, attratto da ciò che è posto sul letto, non resisto alla tentazione di entrarci.
Un completino intimo formato da uno slip e un reggiseno push-up imbottito il tutto rigorosamente bianco è delicatamente appoggiato sul letto accanto al vestitino bianco e con mio sommo orrore noto che sotto a quel vestito, dove si vede praticamente tutto, Kaori ha deciso di non indossare nient’altro se non biancheria intima e calze battute.

Nande? Nande? Nande?(Perché? Perché? Perché? **).

Perché deve farsi bella per lui? Perché? Non riesco a capire il perché di tutto questo, sento solo che lei si sta allontanando sempre di più da me!
Eri un bellissimo bocciolo di rosa rossa e ora eccoti che stai fiorendo in tutta la tua bellezza, mostrando che bellissima rosa sei. Per me però rimarrai sempre una rosa rosa o bianca, perché tu per me sempre resterai il mio piccolo e dolce ragazzo.

- Ryo, che ci fai in camera mia e con le mie mutandine in mano? E soprattutto che ci fai sveglio a quest’ora? Non è l’alba per te?
Cavolo mi ha scoperto, ora sono guai. Che cavolo m’invento ora?

Mi giro lentamente verso di lei e ... e rimango a bocca aperta, indossa solo un misero asciugamano che fa fatica a contenere il suo delizioso corpo e nella stanza s’innalza un profumo di buono, di pulito che emana solo lei.
La sua pelle ancora un po’ bagnata dalla doccia illuminata dai raggi del sole che entrano furtivi dalle tende della camera da letto mosse dal vento, fanno in modo da rendere tutto più sensuale ed erotico.
Mi devo calmare, però, altrimenti il desiderio impellente di prenderla tra le mie braccia e farla mia diverrebbe realtà e io non posso permettermi ora di sbagliare tutto.
Ingoio faticosamente e tento di ritornare lucido, anche se è difficile. Lei è così bella, dolce, sensuale e il suo profumo è adorabile.

- Ehm! Sono venuto a cercarti per dirti che la colazione è pronta quando ho visto la porta aperta e la tua biancheria per terra.
Bugiardo si vede lontano un miglio che stai mentendo, speriamo almeno che lei ti creda e che non ti arrivi una bella martellata.

- Grazie Ryo! Ora però dovrei vestirmi, se non ti dispiace.
Dispiacermi? Sììì, cavolo certo che mi dispiace, io vorrei toglierti quell’asciugamano da dosso e raccogliere ogni gocciolina d’acqua rimasta sul tuo corpo umido con la mia lingua.
Vorrei poter sfiorare le tue lunghe gambe, accarezzarle e sentire la sensazione della tua pelle su i miei polpastrelli.
Vorrei poter baciare, succhiare, stringere a me i tuoi seni soffici e sodi.
Vorrei poter assaporare il sapore della tua pelle di ogni centimetro e vedere tutte le sfumature che il tuo viso può avere mentre fai l’amore con me.
Vorrei poter sentire le tue urla di piacere, il tuo respiro affannato sul mio corpo, le tue unghie nella mia carne, il mio piacere crescere in te e donarti tutto il mio amore attraverso il mio corpo.

- Ryo?! Stai bene?!
- Ehm! Sì, ora vado ... scusa l’intrusione.
Esco dalla camera quando mi sento chiamare da lei e ho un tuffo al cuore. Lo so mi sto comportando da idiota ma non riesco a essere insensibile al suo fascino.
Come vorrei voltarmi e sentirmi dire che non le frega nulla della colazione, di Mick , del mondo intero e che vuole solo me.
Vorrei sentirmi dire che lei vuole stare solo con me e allora io la farei mia con tutta la passione e l’amore che provo per lei.
- Ryo?
Sento la sua voce che mi chiama i miei sogni, sono diventati realtà?
- Sì?
- La mutandina! Oggi sono buona e non ho voglia di litigare con un maniaco come te, quindi sei pregato di restituirmi la mutandina che hai in mano.
- Ah! Sì, scusa pensavo di avere lo straccio in mano.
- RYO! QUESTA È TROPPO ESCI SUBITO DA QUI! E QUESTA È PROPRIETÀ PRIVATA.

Sdonk

E così dopo esser stato sbattuto fuori, con una bella martellata, dalla sua camera posso dire addio definitivamente al mio sogno per oggi; però, sono felice, vuol dire che mi ama ancora e poi quando si è infuriata e mi ha martellato l’è caduto l’asciugamano da dosso e ho potuto ammirarla in tutto il suo splendore, di conseguenza anche il mio amico qui giù ha avuto un attimo di gioia.
E che gioia! Posso tranquillamente affermare che è più che sveglio.
Vado in cucina e metto a riscaldare i pancakes e cerco in dispensa lo sciroppo d’acero e tutto ciò che serve per condirli, mentre sul tavolo già troneggiano le uova strapazzate.
Dopo un quarto d’ora: eccola arrivare … stupenda!
L’abitino le fascia la vita mettendole in risalto le forme e inesorabilmente l’occhio cade sul sedere quando si abbassa per prendere la Nutella dalla dispensa.
Dio mio ti prego, fa che nessun deficiente l’abbordi, o ti giuro che faccio una strage, soprattutto Dio Santissimo fai in modo che Mick non ci debba rimettere le penne. Quindi traducendo fargli tenere le mani apposto o lo uccido.
Lei si siede e iniziamo a fare colazione chiacchierando amabilmente.
Si meraviglia del fatto che oggi sia sveglio così presto e abbia pure cucinato. Se solo sapesse il perché, credo che mi sfrutterebbe a vita.
Quando la vedo leccarsi le dita sporche di nutella e di panna, ho una voglia irrefrenabile di leccarle quelle dita. E non so perché mi ritrovo istintivamente a prendere la sua mano e a far ciò che detta il mio istinto. La guardo e lei arrossisce, vorrebbe allontanare la mano ma io la  tengo ben salda e continuo a leccarle il dito della mano.
Il mio amico, già teso per il piacevole spettacolo di poco fa diventa sempre più sveglio e ha delle grosse difficoltà a stare fermo e buono nei pantaloni; soprattutto comincia a desiderare di essere libero e di qualche anima pia che lo consoli facendogli sentire meno pressione.
A causa delle forti pulsazioni e del dolore che sento provenire dal mio amico mi distraggo e allargo la stretta, attorno al polso di Kaori, e lei ne approfitta per divincolarsi e dopo dei minuti che mi sembrano interminabili mi dice che si è fatto tardi e che porterà il resto dei pancakes a Mick!
Ecco ci risiamo, eccolo che rispunta come i funghi e io facendo lo gnorri mi offro volontario per portargli la colazione.

- Allora più tardi gli porterò gli avanzi della colazione!
- No, lascia ci penso io, devo andarlo a svegliare perché mi deve accompagnare a fare un servizio.
- Scusa non posso accompagnarti io? Che differenza fa?
- Una grossa differenza, tu non entreresti mai con me nei negozi premaman e per neonati. Soprattutto, poi, correresti dietro a tutte le donne e mi molleresti da sola con tremila pacchi. No! Grazie! Almeno Mick non corre dietro di tutte se sta in mia compagnia, lui, a tua differenza, è ben felice di passare del tempo solo con me.
Ciao Ryo!

Prende gli avanzi della colazione, il caffè caldo, che mette in un termos, e se ne va. Poi all’improvviso si volta e mi dice: “Naturalmente i piatti li lavi tu.” “Tu hai sporcato, tu pulisci!”

La vedo uscire dall’appartamento e immediatamente mando una mail al cellulare di Mick. (Ndily in Giappone gli sms e gli mms non esistono, usano solo le mail)

“Sta venendo Kao-chan, renditi presentabile e guai a te se la tocchi! La sai bene che fine ti aspetta altrimenti.”

Guardo fuori alla finestra e la vedo stupenda nel suo mini abito, che attraversa la strada per andare da Mick.
Con il binocolo guardo in direzione dell’appartamento dell’americano.
Il biondino ha ricevuto il messaggio ed è già andato in bagno per calmare i bollenti spiriti mattutini ma non fa in tempo a vestirsi ...

Merda! Kaori è entrata e l’ha trovato appena uscito dalla doccia, biondino del cazzo non potevi fare più in fretta no?
Lo sapevi cazzo che stava venendo Kaori, portarti il ricambio in bagno non si usa?

Ecco ti pareva, ora lei arrossisce, lui gli fa i complimenti e lei abbassa lo sguardo, intimidita.
Ora quel deficiente fa il simpatico e carino buttandola sul ridere per poi sussurrarle qualcosa all’orecchio che la fa arrossire.
Mi sento un verme a spiarli ma non ce la faccio è più forte di me. Vorrei poter correre da Mick e ucciderlo perché fa troppo il carino con lei.
Eccolo che si gode la colazione, fatta da me per la mia donna, e in tutto questo, non si decide a vestirsi.
Lo vedo alzarsi, chiudere le tende e ho voglia di ucciderlo maggiormente.
Non posso vedere più niente e vado in paranoia, esco fuori al terrazzo a fumare e per il nervosismo mi fumo un pacchetto intero.
La camera è ancora oscurata e a questo punto non posso far altro che rientrare e sistemare la cucina, almeno mi distraggo.
Nel giro di un quarto d’ora anche la cucina è pulita e quei due non sono ancora usciti da casa.
Guardo l’orologio e mi accorgo che in tutto questo è passata un’ora da quando Kaori e Mick sono chiusi in quell’appartamento con le tende chiuse, decido di chiamarla.
Prendo il telefonino e la chiamo.

“L’utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. Si prega di riprovare più tardi, grazie.”

Non prende, proviamo Mick!

“L’utente…”

MERDA!  Mick l’ha staccato, proviamo a casa.

Compongo velocemente il numero di casa ma è fuori posto.
Io lo uccido ora! Non riesco a stare fermo, calmo, ho solo voglia di spaccargli il muso e di rinchiudere per sempre Kaori in casa e non farla mai più uscire, soprattutto quando lui è in giro.
Mi devo calmare andrò al poligono di tiro per scaricare la tensione, magari così potrò immaginare di uccidere Mick!
Esco e mentre scendo le scale, sento le loro voci rimbombare nelle scale e corro immediatamente, risalendo i gradini due a due, nel nostro appartamento.
Mi fiondo sul divano e prendo la prima rivista porno che trovo sotto mano e me lo metto sulla faccia facendo finta di dormire.
Li sento entrare e la voce squillante e dolce di Kaori mi scalda il cuore; ti amo Kaori-chan!

- Suki desu Kaori – chan! (Ti amo Kaori-chan)

- Ryo, sono io. Mi sono scordata il cell a casa.
Ecco perché era non raggiungibile, se l’era dimenticato a casa. Ho voglia di vederla mi è mancata tanto.
Mi si avvicina e mi vede fingere di dormire, prende il giornaletto e rassegnata lo mette sul tavolino vicino al divano.
È così vicina da poter sentire anche il suo profumo, così forte e ... mascolino?
Kaori che indossa un profumo mascolino? Un profumo molto simile a quello di ... Mick!

Perché indossi il profumo di Mick? Cosa è successo, Kao, perché hai il profumo di Mick sulla tua pelle?

Sto impazzendo l’americano me la pagherà cara. Devo scoprire che cazzo è successo e il perché indossa il suo profumo .
Questa mattina non aveva quell’odore addosso.

- Sei sempre il solito, Ryo, non cambierai mai. Mick, torno subito, vado un secondo in camera a prendere il cellulare.
- Ok, darling, tranquilla ti aspetto non me ne fuggo anche perché non vedo l’ora di passare tutta la giornata in tua compagnia, senza rompiballe in circolazione.

Lei entra in camera e Mick mi si avvicina.

- Guardone, smettila di far finta di dormire, lei è andata di là.

Continuo a fingere di dormire e non rispondo alle sue provocazioni, Mick, però non demorde.

- Sai è stata dura staccarmi da lei, a letto si trasforma. Non sembra neanche più la piccola e timida Kaori. Diventa una tigre!
E poi quei seni così sodi e morbidi sono una goduria. Dovevi vederla mentre godeva, mentre le mordevo i capezzoli o la toccavo la sua parte più intima. Poi quando si è messa su di me e ha cominciato a dare lei il ritmo, stavo impazzendo vedendo quei seni che si muovevano davanti ai miei occhi, per non parlare poi di quando sono entrato in lei, è stato meraviglioso: era così calda e accogliente, che sembrava burro fuso, poi quando ho iniziato a muovermi e a prendere ritmo lei mi chiedeva sempre di più, è un fuoco in tutti i sensi.

Non ce la faccio più non sopporto più questo schifo, mi alzo di scatto e lo prendo per il colletto, strozzandolo.

- Maledetto, non dovevi toccarla! Non avevi il permesso. Non ci provare mai più.
- E perché scusa? Siamo entrambi adulti e maggiorenni e possiamo fare quello che vogliamo.
- No, non puoi fare tutto quello che vuoi. Lei è mia e non si tocca.
- Innanzitutto, non è tua perché Kao-chan non è un oggetto e soprattutto perché tu non sei che un socio per lei, ufficialmente. Quindi io potrò continuare ad apprezzare il sapore della sua pelle, delle sue labbra …
- Mick!
- … il dolce tocco della sua mano mentre mi accarezza il torace e ogni muscolo …
- Mick! Smettila!
- … La sua calda bocca che accoglie il mio amico, accarezzandolo con quelle labbra così soffici e vellutate. La sua lingua che gioca con la punta del mio amico.
- Cosa?? Come ti sei permesso! Lei non è una puttana con cui te la puoi spassare e fare ogni tipo di giochino erotico.
- Lo so bene, che ti credi, ma lei a letto è insaziabile è una bomba del sesso e ti assicuro che è bellissima con la faccia arrossata e sporca del mio nettare, i capelli scompigliati. Vederla, poi, che si lecca i baffi come una gatta in calore.
Quando poi mi ha offerto quel magnifico sedere, così tondo e soffice, con quello stupendo neo sul lato sinistro è stato il non plus ultra e ho dato il massimo in quella prestazione finale.

Non resisto oltre e istintivamente man mano che il biondino parla la mia stretta attorno al suo collo, diventa sempre più ferrea e feroce, provocandogli delle difficoltà nel respirare.

- Ryo, calmati! È tutto ok, era uno scherzo. Non è successo niente. Kaori si è solo addormentata mentre mi vestivo.
- E perché hai chiuso le tende?  Perché indossa il tuo profumo?

La mia presa non accenna a diminuire, quel dannato americano vuole che creda alle stronzate che dice. Se scopro che l’ha toccata con un solo dito e che anche solo l’1% di tutto quello che ha detto, è successo, veramente, io lo faccio fuori con la mia stessa phyton.

- Perché mi dovevo cambiare e non volevo che un maniaco come te mi spiasse. Per il profumo le piaceva e se l’è messo.
- Idiota! Sentimi bene biondino, non permetterti neanche di sfiorarla con un dito o di fare pensieri impuri su di lei, perché altrimenti giuro che ti rendo eunuco.

- Guk! Ok... messaggio ricevuto.

- Eccomi! Ah Ryo ti sei svegliato! Ma che state facendo voi due? Smettetela di fare i bambini, vi prego!

Lascio andare il colletto di Mick e lo guardo dritto negli occhi facendogli ben recepire il messaggio: “Prova solo a toccarla e giuro che sei morto!”

- Ah Ryo! Non mi aspettare per pranzo, penso che farò tardi perché dopo devo passare da Eriko.
- Ma il piccolo Ryo come farà? Ryo-chan ha bisogno di mangiare.
- Ryo-chan si arrangia! Comunque se non vuoi cucinare, puoi sempre scroccare il pranzo da Miki, come fai di solito.
- Ma Kaori-chan ... abbi pietà di me...
- Mick andiamo o si fa tardi!
- Ciao Ryo! Sei rimasto fregato bello mio. Lei oggi è tutta per me.
- Ricordati bene Mick. Se non vuoi che te lo tagli, tieni le mani apposto.

La porta si apre e lei esce senza degnarmi neanche di uno sguardo.
Che rabbia che provo, vorrei spaccare tutto ma non posso farlo o lei quando torna a casa s’incazza e mi ammazza ed è che ciò non accada.
Voglio che tra queste quattro mura, si possa sentire calma, serena e protetta ed io farò di tutto per non farla arrabbiare.

- Kaori – chan perché fai così? Perché passi la giornata con lui?

Nella mia testa si affollano tanti perché mentre la vedo allontanarsi a braccetto con lui.
Rimango lì, immobile, alla finestra finché non li vedo sparire; eppure passano dei minuti prima che io riesca a muovermi come se la stessi aspettando, come se aspettassi il suo ritorno da un momento all’altro.
Esasperato, decido di andarmi a sfogare giù al poligono di tiro, immaginando la faccia di Mick al posto delle sagome e non so bene per quanto tempo abbia sparato, so soltanto che la fame mi costringe a fermarmi ma la rabbia e la voglia di uccidere Mick non è passata.
Alla fine spinto dalla fame nera e dalla voglia di cucinarmi qualcosa pari a zero, dopo aver sistemato l’armeria, mi avvio a passo lento verso il Cat’s, sperando d’incontrarla lì.
Mi manca tanto e l’idea che stia con lui mi tortura le viscere, però, infondo, molto infondo, Mick è un amico e l’ama quindi non le farebbe mai del male, anzi se qualche pazzoide schizzato oggi decidesse di prendersela con me attraverso il solito rapimento di Kaori, almeno ci sarebbe Mick a difenderla. Almeno questo.

- A quanto pare a qualcosa servi amico mio. Nonostante ciò se provi a toccarla sei morto, tu per oggi devi SOLO difendere la MIA donna!

(*)(Ndily Omaggio alla coppia più dolce del mondo Yaoi. Protagonisti di Jounjou Romantica).
(**) Nande = parola giapponese derivante dal linguaggio informale e colloquiale che significa “perché







Buon Anno e Buona Befana

Avviso:

Ho il pc che fa i capricci quindi non posso essere costante nell'aggiornamento e mi scuso anche per chi sta attendendo con impasiensa l'aggiornamento dell'altra storia, scusatemi ma ho avuto un po' di casini personali che mi hanno bloccato.
Appena mi sarà possibile aggiornerò tutto quello che ho da aggiornare.

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Capitolo 3
*** 3 ***


Drinn!

Ecco l’orribile suono della sveglia che mi avverte che è ora di alzarsi. Ancora con gli occhi chiusi cerco con una mano quella maledettissima sveglia sul comodino e la spengo con l’intenzione di rigirarmi nel letto e dormire ancora un po’.
Ho un sonno pazzesco: mi sento come se mi fossi appena addormenta, ma non è così purtroppo e lo so.
Dopo dieci minuti abbondanti e svariate prove per mettere i piedi fuori combattendo il gelo e la voglia di rimanere sotto le coperte tutto il giorno, mi alzo; se non fosse che devo darmi una mossa a preparare il tuo regalo me ne starei al caldo sotto il piumone a leggere un bel libro o con una tazza di cioccolata calda tra le mani magari arricchita da tanta panna.

Lo faccio solo per te, Ryo, mi dovresti ringraziare.

- Ahhh, Kaori! Basta piangersi addosso: è ora di alzarti e di affrontare la giornata. Non risolverai niente standotene a letto.

Mi faccio forza e mi alzo: preparo il cambio di biancheria intima sul letto e tutto ciò che serve per prepararmi dalle calze al vestito, compreso il borsello del trucco; dopodiché, dopo aver aperto la finestra e rifatto il letto, vado a farmi un bel bagno rilassante e rigenerativo per la nuova giornata.
Mi lavo accuratamente e poi m’immergo nella vasca da bagno piena zeppa del mio bagnoschiuma preferito: bagnoschiuma idratante al miele; ogni volta che lo uso sento sempre che la pelle diventa morbida, liscia e profumatissima.
D’accordo non avrò un uomo accanto da far impazzire con l’odore della mia pelle, perché figuriamoci se Ryo decide di fare un passo avanti con me, ma mi piace coccolarmi per me stessa, per il mio benessere fisico e morale.
Dopo questo bel bagno mi cospargo il corpo di olio satinante, arricchita con oli speciali e olio di Avocado, per rendere la pelle più liscia e setosa e così dopo un bel po’ di coccole quotidiane mi avvio in camera mia.
Entro e resto leggermente interdetta ... cosa ci fa lui, qui?
Metto a fuoco la situazione e mi accorgo che ha in mano le mie mutandine; la rabbia comincia ad assalirmi, ma per il bene di questa giornata e per la mancata voglia di litigare con lui, mi calmo.
Respiro profondamente e comincio a parlare con calma e freddezza.

- Ryo, che ci fai in camera mia e con le mie mutandine in mano? E soprattutto che ci fai sveglio a quest’ora non è l’alba per te?

Calma Kaori, mantieni la calma e non ti agitare perché è peggio. Ricordati la promessa che ti sei fatta giorni fa: qualsiasi cosa accada tu devi rimanere calma e non dargli soddisfazione. Se imparerai a dosare la rabbia e i martelloni riuscirai a vivere più serena e in pace con te stessa; infondo non lo puoi cambiare e non puoi impedirgli di andare e fare quello che vuole con le altre donne, però così facendo ti risparmierai figure di merda e con la giusta calma potrai analizzare questa strana situazione decidendo sul da farsi.

- Ehm.. Sono venuto a cercarti per dirti che la colazione è pronta quando ho visto la porta aperta e la tua biancheria per terra.

Colazione? Da quando in qua Ryo mi prepari la colazione? Allora è questo il profumino che sento nell’aria, pensavo che l’odore provenisse da qualche casa vicina. Discorso biancheria non ci credo manco morta, ma farò finta di crederti, per questa volta.

- Grazie Ryo! Ora però dovrei vestirmi, se non ti dispiace...

Vedo che Ryo per qualche strana ragione non si muove, anzi mi squadra dalla testa ai piedi soffermandosi su ogni punto: i suoi occhi sono indiscreti e impertinenti come se volessero spogliarmi.
Spogliarmi?! Oddio sto tranquillamente discutendo con Ryo con solo un misero asciugamano addosso. Che vergogna!
Però, non dovrei vergognarmi visto che per lui non sono niente anzi per l’esattezza sono l’unica che non glielo fa diventare duro.
Nonostante ciò il suo sguardo mi dà fastidio e quella certa protuberanza che inizia a farsi notare dai suoi pantaloni sta diventando fastidiosa. Lo richiamo all’ordine.

- Ryo?! Stai bene?!
- Ehm..Sì, ora vado ... scusa l’intrusione.
Vedo che sta per uscire dalla camera, ma ha ancora la mia mutandina in mano.
- Ryo?
- Sì?
- La mutandina! Oggi sono buona e non ho voglia di litigare con un maniaco come te, quindi sei pregato di restituirmi la mutandina che hai in mano.
- Ah sì, scusa pensavo di avere uno straccio in mano.

Me la restituisce, ma la sua ultima affermazione fa esplodere tutta la mia rabbia e i buoni propositi vanno a farsi friggere.
Inizio a urlare e brandire un megamartello che ho sempre vicino alla porta.

- RYO QUESTO È TROPPO! ESCI SUBITO DA QUI: QUESTA È PROPRIETÀ PRIVATA!

Sdonk

Lo martello con una tale violenza che mi cade l’asciugamano e per alcuni minuti, che a me sembrano anni,  vedo Ryo guardarmi e il suo amico impennarsi. Allora non gli sono del tutto indifferente.
Benissimo allora sfrutterò quest’opportunità a mio favore e farò in modo di farti ingelosire fino al midollo Ryo.
Mi dispiace ma sono stanca di tutto questo e voglio che si risolva una buona volta, in positivo o in negativo.
Non voglio iniziare un altro anno con l’incertezza di questa situazione, se entro la fine di quest’anno non avrò avuto risultati e continuerò ad essere imprigionata in questa specie di limbo allora sarò costretta a dirti addio! Ti dimenticherò Ryo e vivrò la mia vita accanto a te solo come socia di lavoro, per il resto cercherò altrove.
Con questi pensieri in testa chiudo la porta e mi avvio al balcone, ignorando che ormai sono completamente nuda, non riesco neanche a sentire il freddo che penetra dalla finestra.
La chiudo e vedo che Mick è più che sveglio e sta appoggiato alla ringhiera del balcone, quando alza lo sguardo e mi vede sorride e mi mangia con gli occhi squadrandomi, non perdendo nessun particolare.
Chiudo la finestra e tiro per bene la tenda tentando d’ignorare il suo sguardo da maniaco che si è posato sul mio sedere.
A quel punto non mi resta che aprire un’anta dell’armadio, dove c’è anche lo specchio, e vestirmi.
Mi vesto, mi trucco e mi sistemo i capelli, che fino a otto mesi fa erano cortissimi e ora ricadono già fluenti sulle spalle, e vado in cucina.
Quando entro trovo pancake di tutti i tipi, semplici o con le mele, con sciroppo d’acero, miele, marmellate varie, semplici con un po’ di zucchero a velo o con il burro fuso sopra e per finire ci sono anche alcune con le fragole e altra frutta fresca guarnita con panna montata.
Insomma una vera delizia per gli occhi e per il palato, caffè caldo  e latte alla fragola, non mi ha fatto mancare niente e io rimango sbalordita senza parole, però manca il tocco finale la Nutella.
Ehehe! Quella so solo io dov’è, Ryo non conosce il posto segreto della Nutella o me la finirebbe subito.
Mi abbasso per le Nutella e sento gli occhi di Ryo su di me, o meglio sul mio sedere.

Resisti Kaori, calma e sangue freddo. Molto presto verrà il momento della vendetta e la smetterà di giocare con il fuoco. Per ora lascialo rosolare a fuoco lento, tra non molto si brucerà.

Prendo la Nutella e mi siedo a tavola, incominciando a mangiare.
Parliamo del più e del meno durante la colazione: mi sento bene, felice e lui è pieno di attenzioni nei miei riguardi.
Chiacchierando chiacchierando mi faccio una scorpacciata di pancakes, ma la nutella mi attira molto di più e decido di farmi un pancake maxi calorico con Nutella, panna e cioccolata come decorazione.
Purtroppo, però, mi sporco le mani e quando decido di pulirmele, leccandomi tutti i residui,  lui afferra il mio polso e comincia a succhiare avidamente le mie dita.
Le lecca sensualmente e con meticolosità facendomi diventare rossa come un peperone, procurandomi dei brividi lungo la schiena.
Tento di ribellarmi a quella dolce tortura, ma lui non molla e anzi blocca ogni tentativo di ribellione.
All’improvviso lo sguardo mi cade sulla patta dei suoi pantaloni e mi accorgo che il suo amico è un bel po’ sveglio e continua a crescere. Come sospettavo non è vero che gli sono indifferente è solo che lui non riesce a sbloccarsi.

Se non ti sblocchi da solo, ti farò sbloccare a modo mio e se neanche questo funziona ... bhe... allora dovrò semplicemente tentare di dimenticare quest’amore a senso unico.

La presa che prima era salda comincia a essere più morbida e mi libero dalla sua costrizione.
Mi alzo imbarazzata e gli dico che porto gli avanzi della colazione a Mick così ho modo per fuggire da questa situazione alquanto imbarazzante.

- Allora più tardi gli porterò gli avanzi della colazione!
- No, lascia ci penso io, devo andarlo a svegliare perché mi deve accompagnare a fare un servizio.
- Scusa non posso accompagnarti io? Che differenza fa?
- Una grossa differenza, tu non entreresti mai con me nei negozi premaman e per neonati. Soprattutto, poi, correresti dietro a tutte le donne e mi molleresti da sola con tremila pacchi. No, grazie. Almeno Mick non corre dietro a tutte se sta in mia compagnia. Lui, al contrario di te, è felice di passare del tempo solo con me. Ciao Ryo!

È strano che tu voglia accompagnarmi a fare shopping! Che ti prende Ryo? Cominciamo ad essere gelosi?
Che ti credi? Non sono una cretina: l’ho sempre saputo che sei geloso di Mick e del rapporto di complicità che c’è tra di noi, non sopporti che lui mi faccia la corte e che sia galante. Sei sempre stato geloso di lui.

 

Con questi pensieri nella testa arrivo da Mick, prendo le chiavi di riserva da sopra l’arco della porta ed entro.

- Mick. Sono Kaori, sono venuta a portarti la colazione!

Meglio avvisare non si sa mai delle sorprese che posso ricevere, soprattutto non vorrei ritrovarmi con una pistola puntata contro di me.

- Entra pure, darling. Sono sotto la doccia vengo subito.
- Allora metto in caldo la colazione, fai con calma.
- Eccomi, dai pure a me mia principessa.

Vedo arrivare Mick con indosso un semplice asciugamano attorno alla vita e faccio fatica a deglutire.
Anche se sono follemente innamorata di Ryo, non sono cieca e ho anch’io gli occhi per poter tranquillamente affermare che Mick è un bell’uomo ed è difficile a resistere al suo fascino.
Fascino da maniaco, poiché mentre prende la colazione con una mano, l’altra lo allunga verso di me

- Mick! Tieni a freno la tua libido.
- Cosa posso farci se sei bellissima, darling? Quell’abitino ti sta benissimo e sei irresistibile.
- Mick così mi fa arrossire!
- Non devi arrossire o mia principessa. La bellezza struggente del tuo viso mi fa incantare.
- Hihihi! Dai Mick finiscila e ora su vestiti mentre io ti riscaldo la colazione.
- Cosa mi hai preparato di buono?
- Io niente, ci ha pensato Ryo. Ha preparato i pancakes. Io li ho solo cosparsi di panna e nutella.

Si avvicina e mi mette una mano sotto il mento, facendomi diventare rossa come un peperone.

- Tu sei molto più dolce e carina di un pancake.: non dirmi che vorresti che mangiassi te?

E in questo momento mi sento tanto Umi-chan: la mia faccia è completamente rossa e tra un po' mi uscirà il fumo dalla testa, ma prima che accada, sorrido e resto immobile mentre vedo Mick chiudere le tende.

- C ... C ... Che cosa vuoi fare? Per ... Perché chiudi le tende?
- Perché quel maniaco del tuo socio ci sta guardando e mi da fastidio.

Appena si gira, dandomi le spalle corro in cucina a mettere in caldo la colazione.
Mentre sto riscaldando il caffè, sento i passi di Mick alle mie spalle e mi giro porgendogli la tazza di caffè.
Lui mi squadra e mi sorride notando che il grembiule è più lungo del vestito.

- Adorabile! È come se questo vestito fosse stato fatto su misura per te, ti accentua le curve e ti fa un culo da favola!
- Dai! Smettila di prendermi in giro.
- Perché dovrei prenderti in giro mia rosa del deserto? Sei bellissima e se quell'idiota oggi non te l’ha detto, è un vero idiota perché lo sei davvero.
- Che dire... grazie Mick, come sempre sei l’unico che mi riempie di complimenti, Ryo non si è neanche accorto di com’ero vestita.
- Lascialo stare, mettiti con me Kaori-chan, io non ti farò mai soffrire.
- Sono lusingata dalla tua proposta, ma sai bene che non posso accettare. Purtroppo il mio cuore è totalmente preso da lui, anche se si comporta in modo strano.
- Uff! Sempre la stessa storia, avrò mai una speranza?
- Mi dispiace Mick, tu sei una persona speciale ma non riesco ad amarti come amo Ryo. Nonostante abbia mille difetti, non riesco a non amarlo.  Gomenasai! (Scusa)
- Non ti devi scusare piccola, tu non hai fatto nulla di male. Non è colpa tua se al cuore non si comanda.
- Lo so ma mi piacerebbe poter ricambiare il tuo amore. Invece sono qui a casa tua a prepararti la colazione e a darti l’ennesimo due di picche che non meriti. Credimi Mick quando ti dico che se non avessi incontrato Ryo, nella mia vita, mi sarei innamorata follemente di te. Con ciò non voglio dirti che non ti amo, perché lo sai bene che l’amore che provo per te è immenso ma non è come quello che provo per Ryo. Tu sei speciale e spero che un giorno tu possa trovare una donna che ti ami sul serio, come meriti.
- Kaori a me basta starti accanto, non voglio di più, lo so che non potrai mai amarmi come ami lui, ma per favore non sprecare la tua vita così rimanendo in attesa di una sua probabile mossa. Ti conosco abbastanza bene da poter tranquillamente affermare che in questo momento tu ti stai sforzando di essere felice e di pensare al Natale come qualcosa di bello e di magico. Ma dentro stai soffrendo perché lui non ti considera, perché ti senti sola.
- Come fai? Dimmi Mick: come fai a leggermi nel pensiero? È vero sono stanca di questa situazione, di quest’apatia in cui il nostro rapporto è caduto ed è anche vero che mi sono stancata di aspettare. Se entro questi pochi giorni che rimangono alla fine dell’anno, lui non fa un gesto più che esplicito verso di me e mi fa capire nettamente che mi vuole come compagna di vita e non solo di lavoro allora io mi metterò il cuore in pace ma non ho intenzione di abbandonare la mia vita, i miei amici solo perché questo sentimento è a senso unico. Rimarrò la sua assistente ma non sarò altro per lui. Sarà dura all’inizio ma alla fine riuscirò a incontrare qualcuno d’amare.
- Allora io ho qualche possibilità! Yuppie!
- No, Mick! Mettermi con te significherebbe distruggere tutti gli equilibri. Mi dispiace, ma non voglio che per colpa mia tu debba litigare con Ryo.
- Non ci sarà bisogno perché gli parlerò io e vedrai che capirà. In ogni modo conta pure su di me per tutto.
- A tal proposito mi servirebbe la tua mano. Devo fare il regalo di Natale a Ryo e mi servirebbe il tuo aiuto.
- Caschi male mi sa, io non sono il tipo che può consigliarti su cosa regalargli. O meglio un’idea l’avrei ma è impossibile da portare a termine.
- Cioè?
- Un cervello nuovo, così forse si deciderà a dichiararsi.
- Peccato che non siano in vendita! Comunque no, non devi darmi un’idea, né ti devo trascinare per negozi. Devi solo farmi da modello, ho deciso di confezionare un pullover, nella speranza che il signorino lo trovi di suo gradimento.
- Se lui non lo vuole, me lo prendo io, non ci sono problemi. Io farei i salti mortali per avere qualcosa confezionato da te, con le tue manine.
Comunque se è pur vero che io e Ryo siamo quasi della stessa altezza, a livello di fisico io sono leggermente più magro.
- Tranquillo qui entra in gioco Eriko, che mi dovrà dare una mano ad adattare le tue misure a quelle di Ryo, solo che senza una persona  simile a lui non riesco a capire come viene.
- Ok, darling! Ci sto! Però a una condizione, devi lasciarmi l’opportunità di aiutarti in questa situazione con Ryo. Voglio aiutarti  a sbloccarlo, perché non ce la faccio più a vedere il tuo viso triste ogni giorno e visto che tu nonostante tutto continui ad amarlo perdutamente e vuoi solo lui accanto a te per l’intera vita che hai davanti ... lasciami l’opportunità di aiutarti.
- Grazie Mick ma non voglio immischiarti in questa storia.
- Kaori io ci sono già dentro. Io ti amo, non ho mai amato nessuna donna come amo te e vorrei che il mio sacrificio non fosse invano. Vorrei  che almeno che il mio atto di rinuncia, a te, servisse almeno a renderti felice con lui. Ti amo e vorrei solo la tua felicità, ascoltami e accetta il mio aiuto.
- Va bene, ma voglio essere informata su quello che fai. A tal proposito che hai in mente?
- Lascia fare a me e vedrai, abbi fiducia, quando sarà il momento, ti dirò tutto. Ora abbi fiducia in me. Iniziamo con l’isolare i telefoni. Conoscendolo prima di fiondarsi qui, tenterà di contattarti in altri modi, per sapere cosa sta succedendo. Lui non vorrà mai ammettere di essere geloso quindi si torturerà finché non lo vedremo arrivare qua.

Detto ciò spegne il suo cell e stacca il telefono di casa mettendolo fuori posto e mi dice di fare lo stesso con il mio cellulare.
Io obbedisco e spengo il cellulare.

- Ok, ora non ci resta che aspettare e farlo cuocere nel suo brodo, quando sarà il momento, andremo da te con la scusa che ti sei dimenticata il cellulare a casa e a lui ci penserò io. Tu naturalmente non devi tornare prima di sera a casa. Deve rodere nella sua gelosia folle.
- Io comunque non sarei rientrata prima di sera e l’avrei avvertito a ora di pranzo.
- No, ora ne approfitti e glielo dici ora e se fa storie, devi essere tosta e non cedere.
-Sì signore!

A quest’affermazione, entrambi ,scoppiamo a ridere e tra una chiacchiera e un’altra facciamo colazione.
Puntualmente mentre mangio la frittella ricoperta di panna e cioccolata, mi sporco il viso e Mick dopo aver riso per i miei baffi di cioccolato, mi si avvicina e mi pulisce l’angolo della bocca con un dito, per poi metterselo in bocca.
La mia faccia all’improvviso diventa rossa come un pomodoro, ricordando improvvisamente ciò che era successo nella cucina con Ryo.
Quella scena mi ritorna in mente e non ne capisco il senso di tutto ciò, lo stesso dicasi per il gesto di Mick.

- Kaori-chan tutto ok?
- Sì, scusa ero sovrappensiero.
- A cosa pensavi di bello?
- Ehm!  A come giustificare la mia assenza a Ryo, in questi giorni. Infine, il nostro frequentarci assiduamente. Più che altro quello che mi preoccupa, è la seconda situazione. La giustificazione per la mia assenza è facile, tanto per lui ci sono o non ci sono è identico, l’importante che abbia la cena e il pranzo pronto a tavola o è la fine, quindi, se la sottoscritta si assenta per dare una mano a Eriko in negozio è più che normale.
Per te invece,  sembrerà strano che da quando sei sempre a dormire fino a tardi, improvvisamente decide di svegliarsi presto per passare del tempo con me aiutando Eriko in negozio.
- Lascia fare a me, non ti preoccupare, ti ripeto che con Ryo me la vedo io, in ogni caso poiché oggi lo passiamo insieme, ufficialmente Eriko potrebbe aver bisogno anche di me in negozio. Ora rilassati e finisci di fare colazione che ti aspetta una dura giornata.

Finiamo di fare colazione, lui si finisce di preparare per uscire e mentre s’improfuma, rimango a osservarlo.
È proprio un bell’uomo: indossa un completo casual chic e non si può far a meno di rimanere affascinati dalla sua bellezza.
Indossa un paio di jeans scuri di Armani, che mettono in risalto il sedere tondo e sodo, abbinato ad una camicia bianca di Versace e un pullover blu della Paul & Shark con lo squaletto di Swarovski in alto a sinistra. Una giacca classica blu di Hugo Boss conclude il look.

- Tieni Kao, metti anche tu qualche goccia del mio profumo, ti faccio vedere come inizierai a dare uno scossone a Ryo.
- Va bene, se lo dici tu.
Prendo la bottiglietta e l’annuso, lo trovo molto leggero e penetrante, fruttato e dolce. Ha un lieve sentore di agrumi ma è molto fresco ed è piacevole sentirlo come odore. Mi piace molto come fragranza: ho sempre adorato il profumo di Mick; decido di spruzzarmelo.

- Ha un ottimo odore! Come si chiama questo profumo?
- Marte, è un profumo importato dall’Italia.  Sono lieto che ti piaccia.
- Sì, mi piace molto e credo di averne messo troppo.
- No, non è troppo. Credimi è perfetto e poi sulla tua pelle questo profumo diventa splendido. Riesce a creare delle sfumature che neanche immaginavo.
-Galante come sempre e ti ringrazio. I tuoi complimenti mi fanno bene all’animo, però mi potrei anche montare la testa con tutti i complimenti che mi fai.
- E sarebbe anche ora. Kaori tu sei una splendida donna e come tale devi valorizzarti di più, lascia che chi ti ama alla follia ti riempia di complimenti e ti vizi un po’.
- Sei sempre il solito, non cambi mai, ma come farei senza di te? Come farei senza il mio migliore amico?
- Semplicemente mi dovresti inventare o rimarresti giornate interminabili in compagnia della tristezza causata da quel troglodita di Saeba.
- Scemo! Ora andiamo o da Eriko ci arriviamo a mezzogiorno di questo passo.
- Bene, allora rimaniamo qui fino a mezzogiorno e facciamo morire di gelosia Ryo.
- Stupido, cammina! Non mi costringere a usare i martelloni per convincerti.

A quanto pare i miei martelloni fanno effetto, perché vedo Mick fuggire via da casa.
Vedo Mick indossare velocemente, ma con la dovuta attenzione, la fondina con la sua Desert Eagle 44 Magnum, sotto la giacca e al disopra di tutto un bel cappotto blu scuro come la notte e lungo su cui è posata una bella sciarpa bianca di kashmir.
Lo guardo con attenzione e non posso far meno di rimanere abbagliata dalla sua bellezza e allo stesso tempo lusingata e felice perché oggi un uomo affascinante come lui avrà occhi solo per me.
Anch’io per un giorno mi sentirò una donna desiderata e amata, peccato però che la persona dalla quale voglio essere amata e desiderata non mi degni neanche di uno sguardo.
Oddio di uno sguardo non proprio, se ricordo quello che è successo in camera questa mattina, il suo sguardo di fuoco su di me e di conseguenza quello che è successo in cucina ...
Scuoto la testa, cacciando quelle immagini dalla mia mente mentre sento le gote infiammarsi e una goccia di sudore scendermi lungo la schiena, anche se sono immersa nel freddo polare.
Mick mi sorride intuendo che c’è qualcosa che mi turba, ma non mi chiede niente ed io gli sono grata di tutto ciò, mentre mi tira a se per riscaldarmi credendo che il mio brivido sia stato provocato dalla differenza di temperatura tra il suo appartamento riscaldato e l’ambiente esterno.
Non ho il coraggio di allontanarmi da lui, anche perché m’incanta questo contatto, mi piace stare tra le sue braccia dove mi sento protetta, ma solo determinate braccia mi fanno sentire una sensazione di calore, pace, armonia e di famiglia.
Purtroppo, però, queste braccia non sono le sue, ma quelle di Ryo, infatti, basta anche un timido abbraccio per farmi rilassare e sentirmi beata come tra le braccia di mio fratello.
Sì, perché le sue braccia grandi e muscolose, il suo corpo così perfetto e statuario, mi danno quella sensazione che provavo solo con il mio Maki, il mio fratellone.
Mi manca e un filo di malinconia appare nei miei occhi, mentre oltrepasso il portone dell’appartamento che divido con quello sfaticato.
Mick vede il mio stato d’animo e tenendomi stretta a lui comincia a farmi il solletico ed io rido come una matta.

- Ahahah! Ti prego Mick, smettila.
- Solo se mi prometti di non incupirti più e di non smettere mai di sorridere.
-Ahahaha! Va bene! Ora smettila, ti prego, non lo sopporto il solletico.
- Promettilo!
- Pro ... ahahahah... messo ...  Ah! Disgraziato mi ha fatto ridere a crepapelle e ora non ho più il fiato per farmi sette piani a piedi.
- E che problema c’è ci sono io per questo. Madamigella prego metta le sue dolci braccia attorno al mio collo e si faccia prendere in braccio. Le mie mani non saranno potenti come una volta ma grazie alla fisioterapia e agli interventi di Doc, sono in grado di trasportarti fino a casa.

Senza neanche rendermene conto nel giro di cinque minuti, mi ritrovo al secondo piano tra le braccia di Mick e vedo che realmente non fa alcuna fatica a trasportarmi.
Arrivati al settimo piano, mi fa scendere e lo ringrazio con un bacio sulla guancia e lui mi sorride felice.

Quanto ti capisco Mick, anch’io sono come te, mi basta solo un piccolo gesto di Ryo nei miei confronti e subito mi sento felice.
Ecco sono questi gli scherzi dell’amore: quando si è innamorati di qualcuno sei felice anche se solo gli stai accanto e tu ora sei felice solo per un bacio inaspettato e per di più sulla guancia.
Mi fa male tutto questo: sento che ti sto illudendo e ferendo e non voglio che accada, per questo voglio sempre mettere le cose in chiaro con te.

Mentre cerco le chiavi nella borsa, lui si avvicina e mi sussurra all’orecchio:
“Quando entriamo, vai in camera tua e conta fino a mille dopodiché esci e salvami dall’ira di Ryo, non mi chiedere spiegazioni, lo capirai a tempo debito.”

Prende le chiavi che ho recuperato dalla borsa e apre l’appartamento, facendomi entrare per prima galantemente.

- Ryo, sono io. Mi sono scordata il cellulare a casa.

Entro e trovo Ryo steso sul divano addormentato con il suo bel playboy sulla faccia, mi avvicino e sbuffando glielo tolgo dal volto poggiandolo sul tavolino. Guardo Mick esasperata e lui mi sorride, incoraggiandomi.

- Sei sempre il solito, Ryo, non cambierai mai. Mick, torno subito, vado un secondo in camera a prendere il cellulare.
- Ok,darling, tranquilla ti aspetto, non me ne fuggo. Anche perché non vedo l’ora di passare tutta la giornata in tua compagnia, senza rompiballe in circolazione.

Entro in camera e aspetto il momento adatto per ritornare in sala. Sperando e pregando che Mick non faccia incavolare troppo Ryo con relativi rischi.
Nel frattempo non mi resta altro che ritoccarmi il trucco e prendo il telefonino dalla borsa, accendendolo.
Apro lentamente la porta e vedo Mick inchiodato al muro con Ryo che lo sta per strozzare. In quell’istante mi sembra di rivedere Homer Simpson mentre strozza Bart e sono sicura che tra poco Ryo se ne uscirà con la tipica frase di Homer: “Brutto bacarospo” e vedrò Mick con la lingua da fuori.
Forse è meglio che vada a salvare Mick da una morte certa.

- Eccomi! Ah Ryo ti sei svegliato! Ma che state facendo voi due? Smettetela di fare i bambini, vi prego!

Ryo, stacca la presa da Mick e bisbiglia qualcosa, ma non m’interessa cosa dice l’importante che Mick sia sano e salvo.
Mentre si sistema la camicia, mi giro verso di Ryo e gli comunico le novità.

- Ah Ryo! Non mi aspettare per pranzo, penso che farò tardi perché dopo devo passare da Eriko.
- Ma il piccolo Ryo come farà? Ryo-chan ha bisogno di mangiare.
- Ryo-chan si arrangia! Comunque se non vuoi cucinare, puoi sempre scroccare il pranzo da Miki, come fai di solito.
- Ma Kaori-chan ... abbi pietà di me...
- Mick andiamo o si fa tardi!
- Ciao Ryo!

E ti pareva, sempre il cibo di mezzo, sempre la stessa storia mai che una volta si preoccupasse di me. Ha solo pensato esclusivamente a lui e sono furiosa ma anche amareggiata, perché ciò significa che per lui potrei anche essere morta, ma l’unica cosa importante è che ci sia il piatto in tavola.
Mick vede il mio stato d’animo e mi stringe a se mentre giriamo l’angolo.
Quando alla fine sono abbastanza lontano dalla vista di Ryo, mi lascio andare alle imprecazioni e allo sfogo mentre Mick tenta di consolarmi e di calmarmi, raccontandomi il motivo per cui poco fa Ryo, lo stava uccidendo.

- E così solo lui può toccarmi? Vero? Anche quando la sottoscritta non vuole?  Grrr! Quanto lo odio quando fa così: io non sono un oggetto e sarebbe meglio che lasciasse decidere a me con chi voglio andare a letto. Il corpo è mio e lui NON HA ALCUN DIRITTO su di questo. Che rabbia, se l’avessi qui davanti, ti giuro che lo prenderei a martellate fino a spaccargli la testa per ficcargli dentro che fino a prova contraria noi siamo solo soci di lavoro poiché il signorino ha ritrattato anche quella specie di dichiarazione che ha fatto al matrimonio di Miki. Ti giuro Mick, certe volte ho la sensazione di essere la protagonista dio quel telefilm di cui hai i dvd “The Nanny”, io mi sento tanto Fran solo che Maxwell Sheffield non assomiglia proprio a Ryo se non per la sua eterna indecisione e continui ripensamenti. Lui non è miliardario ed io non sono una tata, non ci sono bambini da accudire né un maggiordomo troppo impiccione, lui è uno sweeper ed io sono solo la sua serva che tiene a bada con qualche gesto pseudo erotico e qualche scenata di gelosia inutile.
- Perché qualche gesto pseudo erotico? Kao, perché prima dicevi che può fare quello che vuole anche quando tu non vuoi? Cosa è successo? Giuro che se quel troglodita di Saeba ti ha fatto del male, me ne fotto che è il mio migliore amico e lo faccio nero.
- Calmati Mick, non è successo nulla, solo che mentre facevano colazione si è comportato in modo strano per lui.
- In che modo? Parla Kaori per l’amore del cielo! Se non me lo dici tu, vado da lui e me lo faccio dire a forza di pugni. Quell’essere anche se ti ama, non ha alcun permesso di farti del male.
- Non mi ha fatto del male, anzi ... in un certo senso mi ha aiutato. Vedi mentre facevo colazione mi sono sporcata le mani di nutella e lui mi ha aiutato a pulirmi.
- Tutto qua? Chissà che mi credevo.
- Bhe... vedi Mick ... la particolarità sta proprio nel modo in cui mi ha pulito. Non ha usato un tovagliolo bensì la lingua. Ha preso la mia mano con forza e ha iniziato a succhiare le mie dita. Io ho tentato di ribellarmi ma lui stringeva sempre più forte e il suo amico si è svegliato. In quel momento sono rimasta paralizzata, avevo voglia di fuggire ma non ci riuscivo, poi, all’improvviso ho sentito la presa allentarsi e mi sono staccata, dopodiché ho preso le cose per la colazione e sono corsa da te.

Finalmente gli riesco a dire tutto quello che è successo e arrossisco per l’imbarazzo, Mick mi guarda pietrificato e non so che gli passi per la mente. Io in questo momento vorrei solo sprofondare per la vergogna.

- Mick ...

Lui si gira, mi sorride e prendendomi sotto il braccio ci avviamo verso Eriko.
Per tutto il tempo rimaniamo in silenzio, ma lo vedo concentratissimo a guardar male ogni uomo che prova a guardarmi e quando donna gli sorride, lui non fa nulla e mi stringe ancora di più a lui. Mi dispiace avergli detto quelle cose prima, so che gli ho fatto male. Lui dice di essermi amico, ma alla fine è innamorato di me e me ne accorgo da come mi stringe a se.
Mi stringe come se fossi la cosa più preziosa a questo mondo.
Quando siamo quasi arrivati, riprende a parlare.

- Tranquilla, rilassati, non è successo nulla. Lui avrà sbagliato ad agire in quel modo ma tu hai fatto bene a dirmelo. Non posso nasconderti che all’inizio mi ha fatto male sentire una cosa del genere, però sono anche felice per te, perché significa che quel cerebroleso di Saeba si è deciso a lasciarsi un po’ andare. Dobbiamo gridare “alleluia” e ora su, dobbiamo pensare al regalo per quel deficiente.

Già come sempre è lui a consolarmi e tranquillizzarmi anche quando in realtà dovrebbe toccare a me, ma ora il danno è stato fatto e non posso più farci niente. Sospiro frustata entrando nel negozio di Eriko che appena mi vede comincia a saltellare allegramente mentre mi trascina nei camerini con l'intenzione di farmi provare l'intera collezione natalizia.

- Eriko! Fermati immediatamente! Avremo tutto il tempo in questi giorni per misurare tutti gli abiti che vorrai, ma ora ho altre cose da fare come spiegarti ad esempio che Mick ed io UFFICIALMENTE ti serviamo nel negozio mentre in realtà mi serve solo un posto dove starmene tranquilla a realizzare il regalo di Natale di Ryo che dovrò sistemare con il tuo aiuto. Ho deciso di regalargli un maglione fatto a mano e ho bisogno di Mick come modello e di te come stilista perché come ben sai in queste cose, non sono molto brava.
- In tutto questo io non avrò solo il compito di modello ma anche quello di fare ingelosire Saeba. Dovrò fare in modo che quel disgraziato del mio migliore amico si decida a darsi una mossa vedendoci insieme e sopendo che passiamo insieme tutto il giorno...
- E se a questo vi aggiungi due amiche impiccione che metteranno il dito nella piaga nella ferita di Saeba, ci sarà da divertirsi.
- Miki! Da dove sei uscita?
- Era nell'altro camerino misurandosi la mia nuova collezione premaman.
- E i miei due gioielli? Dove li hai lasciati?
- Non mi dirai che l'hai lasciati a quel lucciolone di tuo marito?
- No, tranquilli stanno solo dormendo nel mio ufficio erano stanchi dall’essere diventati i miei modelli.
- Poveri cucciolotti, hanno pochi mesi di vita e già sono caduti nelle tue grinfie da maniaca della moda.
- Dai, che non è successo nulla, stanno bene e devi vederli assolutamente. Ti assicuro che sono un amore quelle due piccole canaglie e saranno ben lieti di vedere la loro zietta preferita.
- Ora siamo passate ad adularmi? Tranquilla che me li misuro lo stesso i tuoi abiti non c’è bisogno di convincermi.
- Dai che scherzavo e comunque i piccolini saranno veramente felici di rivedere la loro zietta preferita.
- Signore, io vorrei vedere le piccole pesti prima che diventino maggiorenni,quindi, io vado di là.

Mick va dai gemellini e noi lo seguiamo. Anch’io non vedo l’ora di vederli è da un po’ di tempo che non me li spupazzo per bene, con Ryo sempre in giro è difficile prestare attenzione ai bimbi.
Miki poi con la sua nuova gravidanza è ancora più bella e raggiante, avrà tre pargoli che sgambettano per casa.
Beata lei, come vorrei anch’io avere una famiglia e dei figli.
Avere un cucciolotto tutto per me da riempire di coccole e crescerlo assieme alla persona che ami.
Sentire dentro di te il cambiamento per una nuova vita che cresce e vedere il tuo corpo trasformarsi con il crescere del bimbo.
Poi quando nasce, vederlo così piccolo e fragile con delle manine e dei piedini piccolissimi che ti danno tanta tenerezza.
Vederlo ancora tutto sporco e desideroso del contatto con te e le sue labbra, così piccole e delicate, che si attaccano al seno per richiedere la pappa e un contatto diretto con te è qualcosa di unico e magico che non riuscirei mai a esprimere pienamente a parole.
È un qualcosa che vorrei tanto vivere assieme alla persona che amo, insieme a Ryo, ma lui fugge solo all’idea di far evolvere la nostra relazione figuriamoci davanti ad un bambino.
Mi distolgo dai miei pensieri quando vedo i miei due angeli: Sayaka e Rui.
Due bimbi di circa sette mesi belli paffuti: un maschietto e una femminuccia avvolti in delle copertine colorate nel loro porta enfant.
Il maschietto dorme tranquillamente mentre Sayaka, si sveglia al nostro arrivo e appena ci vede sorride cominciando a muovere i piedini  portandoseli poi alla bocca.
È una bambolina quella bambina e appena si accorge della presenza di Mick comincia a fare dei gridolini di gioia, è così piccola eppure ha già ceduto al fascino americano di Mick.
Lui la prende in braccio e lei ride mentre le fa delle pernacchie sul pancino e la fa volare in aria.
Lo guardo e non posso fare a meno di pensare che sarebbe un padre fantastico, peccato che non abbia una compagna accanto che lo renda felice come merita, ma forse il nuovo anno gli regalerà l’amore.
Lo spero tanto perché si merita un po’ di felicità.
La piccola Sayaka ride felice tra le braccia dello zio, però appena sente la voce della mamma si gira cercandola ovunque e quando la individua tende le braccine verso di lei per essere presa in braccio.
Miki non se lo fa ripetere due volte e la prende in braccio, coccolandola.
Noi ci allontaniamo e iniziamo a lavorare per il maglione prendendo le misure a Mick aumentando il tutto di un paio di centimetri e mentre io inizio a sferruzzare, Mick ed Eriko si dedicano al negozio e Miki è con i bambini.

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Scusate il ritardo ma ho qualche problemino con il pc che mi sta lasciando e in più ci si mette anche l'ispirazione. :(

Voglio ringraziarvi per commentare questa storia e un salutone speciale a Stefy.
In bocca al lupo x tutto amica mia. Ti voglio bene!

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