Quando due mondi s'incontrano...

di Blue_Lilian
(/viewuser.php?uid=3894)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sybille... ***
Capitolo 2: *** Risveglio... ***
Capitolo 3: *** Il palazzo di Thranduil... ***
Capitolo 4: *** Vengo da un altro mondo... ***
Capitolo 5: *** Sole e Luna... ***
Capitolo 6: *** Tollion... ***
Capitolo 7: *** Strani indumenti... ***
Capitolo 8: *** Partenza per Lothlorien... ***
Capitolo 9: *** Attraversando il bosco... ***
Capitolo 10: *** Agguato... ***
Capitolo 11: *** La Dama di Lothlorien... ***
Capitolo 12: *** Principe azzurro... ***
Capitolo 13: *** Giocare con le stelle... ***
Capitolo 14: *** Alla corte di Eldarion... ***
Capitolo 15: *** Un giorno me ne andrò... ***
Capitolo 16: *** Riflessioni... ***
Capitolo 17: *** Uivelin le... ***
Capitolo 18: *** Ritorno sulla Terra... ***



Capitolo 1
*** Sybille... ***


Nuova pagina 1

Capitolo 1
Sybille


Si poteva dire che Sybille fosse una ragazza esattamente come ogni altra...
Aveva da poco raggiunto i 20 anni... frequentava l'università lì, a Bristol...
I genitori vivevano in un paesino del Galles ma lei aveva scelto la vita del campus.
Voleva staccarsi dal nido, e cercare la sua strada.
Pochi amici...
Non sapeva se era lei ad allontanarli con quel suo strano caratterino... chiuso, un po' diffidente...
Eppure spensierato... era una contraddizione.


Aveva la sua cara amica fidata, Melany...
Per Sybille, era la persona più speciale... è non riusciva a credere che una ragazza talmente straordinaria potesse davvero volerle bene.

La passione di Sybille erano i libri...
Ne leggeva a centinaia... non poteva dirsi mai sazia...
E ultimamente... si era accostata al Signore degli Anelli...<
Suo padre adorava quel libro, ma lei aveva deciso solo adesso di buttarsi in quella lettura così impegnativa... se non altro perchè decisamente le avrebbe portato via parecchio.

- Sybille! - sentì chiamare dalla voce squillante di Melany.
Lei alzò appena lo sguardo dal libro, era lì, sdraiata sul letto.
- Teddy Connor festeggia il suo compleanno, e ha invitato tutti a prendere qualcosa al pub qui vicino... - ma aveva gia notato che l'amica era totalmente immersa nella lettura di quel libro... - ancora con il Signore degli Anelli? - chiese, avvicinandosi.
- Si... è un libro affascinante. Davvero. Ti prende... a parte certi tempi morti voglio dire... è una storia così avvincente... i personaggi poi... -
Melany annuiva con un sorriso tenero... conosceva la sua amica, talvolta le faceva così tenerezza...
- E il tuo preferito è sempre quel bel principe elfo... come si chiama...Gimli? -
Sybille sorrise.
- Gimli è il nano. Legolas è l'elfo! -
- Ah sì, già... il bellissimo Legolas, dalla vista lunga e la mira infallibile... - canzonò un po' Melany.
Sybille le scoccò un'occhiatina sarcastica...
- Ok ok... deve essere davvero un bel libro se ti tiene così inchiodata... -
- Sì, davvero... se vuoi appena finito te lo presto... -
- E' un tantino lungo per me... e il genere non mi convince fino in fondo... ma se dici che è un buon libro, magari ci faccio un pensierino... -
Sybille sapeva che l'amica non l'avrebbe mai letto. Non era il tipo da libri da più di 300 pagine e il genere fantasy non l'aveva mai presa più di tanto...

- Allora... - riprese Melany. - Non vieni con me alla festa di Teddy? -
- No, dai... poi questo Teddy lo conosco appena di vista, che ci vado a fare? -
- Se è per questo, anche io lo conosco poco, ma è giusto per uscire un po'... vedere qualche faccia... magari c'è qualche bel ragazzo... -
Sybille sorrise ancora sarcastica.
- Non dovresti pensare ai bei ragazzi... tu hai Andrew, no? -
- Certo! Ho Andrew... infatti io ho parlato solo di presenza di bei ragazzi... giusto per rifarsi gli occhi... - fece una mezza linguaccia. - E' ovvio che il mio Andrew li supera tutti... -
Sybille scosse la testa.
Eh sì, che Andrew aveva davvero stregato la sua amica...
- Ad ogni modo, dai... stai sempre qui rintanata, ed esci solo per andare ai corsi... da quando hai cominciato quel libro, poi... -
- Lo so... ma... -
Melany non volle insistere. Stralunò gli occhi, sorridendole.
- Ok... passa una buona serata con il tuo elfo, allora... - prese poi la borsetta. - Come sto? -
- Bellissima, come sempre... - rispose l'amica.
- Ti adoro Sybille... -
Sorrise lei.
- Divertiti stasera, e non fare troppo tardi, ok? -
- Ok... nemmeno tu con quel libro... non addormentartici sopra... -
- E copriti bene... non vedi come diluvia, lì fuori? - aggiunse Sybille.
- Certo, "mammina"! - le fece una linguaccia la ragazza.

Infilò la porta, lasciando lì Sybille da sola alle prese con il suo libro, mentre leggeva le vicende della Compagnia a Gran Burrone...

Da fuori si sentivano le voci delle ragazze del dormitorio che si preparavano ad uscire...
Normale... era sabato sera.
Forse lei era l'unica a restare nel campus...
Persino una con una gamba rotta sarebbe uscita!
Ma non lei..
Non quando aveva LUI...

Era una cosa assolutamente bizzarra, come si potesse essere talmente affascinati da un elfo contenuto in un libro...
Forse anche quella notte sarebbe finita con l'addormentarsi su quel libro...
Mentre leggeva di lui...
Chissà come poteva essere, incontrarlo...
Ma che sciocchezze!
Gli elfi non esistevano...
Legolas non esisteva, né poteva mai esistere...
Doveva smetterla di vivere sempre nel mondo delle favole...

Pensando questo... i suoi occhi cominciarono a farsi molto pesanti...




Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Risveglio... ***


(ndAutrice: d'ora in avanti, ciò che troverete tra gli apici (' '), sono i pensieri dei personaggi, nel più dei casi di Sybille)


Capitolo 2
Risveglio


Una luce molto forte la colpì in pieno viso, e così anche una folata di vento...

Sybille rabbrividì, cominciava a svegliarsi...


'Di sicuro Melany ha lasciato la finestra aperta! Vabbé che siamo a maggio, ma...'


Cominciò ad aprire gli occhi...

Li strabuzzò per bene...


Qualcosa non andava...


Sotto le dita... non sentì il suo materasso, le lenzuola del suo letto...

Sembravano piuttosto...

Erba, foglie...

Saltò a sedere, così di soprassalto.

Cinguettio di uccelli... alberi lussurregianti tutti intorno a lei... un venticello primaverile che soffiava facendo cadere di tanto in tanto qualche foglia... un leggero profumo di terra umida... tanta luce...

Era in un bosco.


'UN BOSCO!!!!'


Il suo cervello sembrò urlarlo...

Cosa ci faceva lei in un bosco?

Cercò di mettere a fuoco gli eventi della sera prima...

Melany che usciva... lei che leggeva... poi niente, doveva essersi addormentata...

Magari era un sogno!

Si diede un pizzicotto...

No! Non era un sogno...

Ma dov'era?

Come era finita in quel bosco?

Non riusciva a capire... qualcuno l'aveva rapita? Ipotesi bizzarra... era lì sola, slegata.. nessuno a tenerla prigioniera... e poi perché? La sua famiglia non era particolarmente ricca...

No, non era credibile...

Uno scherzo di Melany?

Ma perchè? E come avrebbe fatto, soprattutto?


Non riusciva a trovare il bandolo di quella matassa...


Intanto era meglio alzarsi e far qualcosa, andare da qualche parte, tanto per cominciare! Avrebbe incrociato qualcuno, prima o poi... che magari avrebbe saputo dirle esattamente dov'era e indicarle la strada per Bristol.


Scelse una direzione a caso... a quel punto una valeva l'altra..

'Ci sarà pur qualcuno da queste parti... ma che razza di situazione! E non riesco nemmeno a capire come mi ci sono cacciata!'


Il vento si alzò di nuovo...

Aveva addosso solo il suo pigiama di cotone... e quel venticello la faceva rabbrividire...

Intanto, continuava a procedere, guardandosi attorno... quel posto era bellissimo, ma davvero non riusciva a capire dove potesse essere... soprattutto, come ci fosse arrivata!

Per un attimo pensò ad una cosa, ma si diede subito della sciocca...

Eppure... quel bosco le ricordava qualcosa...

Beh... piuttosto un'immagine mentale, non qualcosa che aveva realmente visto.

Ma...

Sembrava...

Sì, aveva immaginato più o meno così i luoghi degli elfi.


'Ma smettila, Sybille... non esistono quei posti!'


All'improvviso un rumore, costante... un fruscio?

No... piuttosto, sembrava acqua che scorreva.

Un fiume, forse.

Andò più avanti. Si fece strada tra la vegetazione... e... si, era un ruscello.


'Oddio... questo posto è semplicemente da fiaba!'


Avanzò verso la riva, e si sedette lì.

Si specchiò nelle acque limpide.

Sfiorò la superficie dell'acqua con la punta delle dita...

Era fresca, ma non gelida.

E quella sensazione era reale.

Ora aveva davvero la prova che non stesse sognando.

Ma questo la atterriva anche di più...

Che posto era quello?

Non riusciva a trovare risposta...


Chiuse un attimo gli occhi, respirando a fondo...

E quando li riaprì...

Cosa... chi??

Un altro viso, oltre al suo, specchiati in quel riflesso.


Sobbalzò letteralmente, scattando di lato.

C'era qualcuno dietro di lei!

Lo sconosciuto non si mosse...

Solo allora lei alzò lo sguardo per vedere il volto di quella persona...

Era un uomo. O un ragazzo... un po' difficile da definire l'età... sembrava etereo.

Con una lunga chioma bionda...

Due occhi azzurri e tersi come il cielo d'estate e pelle candida come porcellana, che sembrava addirittura risplendere sotto il sole.

Era...

Sì, insomma... era la creatura più bella che avesse mai visto.


Esaminò rapidamente i suoi abiti. Strani, molto strani.

E... aveva arco e frecce dietro la schiena!


'Oddio! Ma dove sono capitata?? E chi è questo strano tipo??'

Lo fissò ancora un istante... anche lui le era familiare...

E adesso, le sorrideva appena...


- Non abbiate paura, non voglio farvi del male, mia signora... -


'Mia Signora?? Ma come parla...??'


Si avvicinò lentamente a Sybille...

Nonostante fosse un po' allarmata e fu tentata dall'indietreggiare, qualcosa le diceva che quell'uomo non era pericoloso.

Le porse la mano.

Lei la prese.

Non era molto razionale, né nel suo carattere... ma il suo istinto le diceva di fidarsi, e per una volta voleva seguirlo...

Lo guardò negli occhi...


Lo conosceva, ne era certa.


Ma...

Cosa...

Le sue orecchie!

'Sono a punta! Ha le orecchie a punta! OH MIO DIO! Ma che sta succedendo?? Chi è sto tizio??'


Il misterioso individuo sembrò notare quello sguardo insistente diretto alle sue orecchie, e le sorrise...

'Quel sorriso potrebbe far crollare torri e palazzi'

Non era inusuale per Sybille anche "pensare" in termini così plateali...


- Siete un essere umano, vero? - chiese ancora, con quella sua voce vellutata...

Sybille, come ridestata, annuì appena...


- Posso chiedervi il motivo per cui vi trovate qui, a Mirkwood?


'...dove? Mirkwood????'


- Come? Mirk...? -

- Mirkwood, mia signora... questa è terra elfica... siete lontana da casa... -



'Fermate un attimo il nastro! Che ha detto??? TERRA ELFICA???'


- Potresti ripetere, per favore? Dove sarei...? -

Lui alzò un sopracciglio...

- Siete a Mirkwood... terra di noi elfi... -

'NOI ELFI? E' un elfo???'


- Vi siete forse persa? -


Il cervello di Sybille stava cominciando a vorticare in maniera assurda...

Forse era impazzita...

Gli elfi non esistevano...

Eppure si trovava a parlare con un elfo... non era possibile!!!

E dove aveva detto che si trovavano?

Mirkwood?

Dove aveva già sentito quel nome?

Mirkwood...

Le ci volle giusto un attimo per realizzare.

No!

Il signore degli anelli...

La terra degli elfi...

- Ovvero sia... mi stai dicendo che tu sei un elfo... e io mi trovo nel vostro bosco? -

- Proprio così... - l'elfo la guardò stranito...

Gli occhi di Sybille tornarono alle orecchie dell'elfo.

- Quindi... quelle sono vere? - indicò lei.

- Cosa...? -

- Quelle... sì, le tue orecchie... -

- Sembra che non abbiate mai visto un elfo in vita vostra, mia signora... si, sono vere... -

sorrise di nuovo lui.

Sybille si coprì la bocca con ambo le mani...

'Non ci capisco più nientee!!! Quello è un elfo vero... è un elfo!!!'


Lui le si avvicinò lentamente...

- Cosa vi è successo? Sembrate sconvolta... -

- Sono sconvolta! Lo sono... - il nervosismo era percepibile attraverso la sua voce... - Io ero nel mio letto, ieri notte... e quando mi sono risvegliata ero qui, in questo bosco... e non capisco come sia potuto accadere. -

L'elfo ascoltava attentamente le sue parole...

- Da dov'è che venite, mia signora...? -

- Da Bristol... ma immagino tu non abbia mai sentito nominare un luogo del genere, vero? -

L'elfo scosse la testa.


'Come pensavo... ma non è possibile! Sembra quasi che io sia capitata nel libro del Signore degli Anelli!!!!'

<

- E' un luogo che si trova nel regno degli uomini? - chiese.

'Beh... Bristol è nel Regno Unito... e ci sono certamente uomini... penso che si possa anche dire così!'

- Si... in un certo senso... è nel regno degli uomini... - sorrise.

L'elfo annuì.

- Allora... seguitemi a palazzo... mio padre conoscerà certamente il luogo da cui provenite...! -

Sybille non era molto fiduciosa... se era davvero finita in quel libro, anche se non capiva come e la sola idea era gia abbastanza balzana... nessuno avrebbe mai potuto portarla a Bristol!

Ma quell'elfo era talmente gentile... come rifiutare l'aiuto che le stava offrendo così gentilmente, lei che era un umana, una sconosciuta?


- Grazie... -

Lui ricambiò con un sorriso.

Lei, rispolverando le buone maniere, che nella confusione aveva dimenticato da qualche parte, disse: - Scusa, non ti ho ancora detto il mio nome...

- Mi chiamo Sybille Jenkins... -

L'elfo parve non afferrare completamente quel nome per lui bizzarro...

- Molto lieto di fare la sua conoscenza, Lady Sybille... - sorrise, accennando un inchino...

Chi era...?

Le era così familiare...

Era familiare...

- Io sono il principe di Mirkwood... -

Una frazione di secondo...

Un flash!

Sapeva chi era!

Era LUI!

Non poteva essere ma... era lui!

-... Legolas - concluse lei...

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il palazzo di Thranduil... ***


Capitolo 3
Il palazzo di Thranduil


L'elfo sgranò tanto d'occhi...

- Conoscete il mio nome? -

- Ah... ehm... sì, la vostra fama è giunta anche nella mia terra. -


'Non mi sarei mai sognata di poter arrivare un giorno in un posto dove avrei potuto parlare a questo modo senza sentirmi ridere in faccia!'


- Oh... - sorrise, lusingato... - venga con me, Lady Sybille... il mio cavallo è qui vicino... -


Sybille lo seguiva, ancora cercando di mettere a fuoco gli eventi che si stavano verificando...

Era a Mirkwood... nelle terre degli elfi... e stava parlando con Legolas.Ed era esattamente come aveva immaginato che fosse...


- Perdonate l'ardire, Lady Sybille... - interruppe lui i suoi pensieri. - Ma i vostri abiti sono... beh... piuttosto bizzarri... -


Sybille arrossì.

'E ci credo... sono in pigiama! Con tanto di Winnie The Pooh sopra! Davanti a Legolas! Che vergognaaaa!!!' piagnucolò mentalmente.


- E'... solo un indumento per andare a letto, principe Legolas... -


Si fermò, voltandosi verso di lei...

- "principe Legolas"? Fino a poco fa mi davate del tu... -

- Ma... non immaginavo che foste... -

- Continuate pure a darmi del tu, mia signora. -

'Come dirgli di no...? '

- Va bene. -

- Quindi... - riprese lui... - nel luogo da cui venite... Bristol... le donne usano vestirsi da uomo quando vanno a letto? -

Sybille fece una strana faccia... stava per scoppiare a ridere...

- Ho detto qualcosa di offensivo, Lady Sybille? -

- No, no... capisco... beh... da dove vengo, le donne possono indossare i pantaloni, senza per questo sembrare meno femminili... -

Lui annuì, stupito da quella rivelazione...

- Non avevo mai sentito di questo uso... il vostro deve essere davvero un luogo davvero particolare. -


- Legolas... posso chiamarti solo "Legolas"? -

- Certo, mia signora... - sorrise l'elfo.

- Posso chiederti di darmi del tu? Non mi trovo a mio agio a darti del tu se tu mi dai del voi... -

L'elfo annuì...

- Come vuoi... Lady Sybille. -

'Proprio non può evitare quel "Lady Sybille" eh? Vabbè... però è carino...' sorrise tra sé e sé.


- E... quel disegno sul tuo abito... - continuò.

'Oddio... parla di Pooh...'

- ... è un simbolo di una sorta di spirito protettore...?'


'NOOO questa è troppo bella! Winnie, uno spirito protettore!'


- No, non è uno spirito protettore... ehm... come posso dire... è... un personaggio di una fiaba del mio paese... -

'Beh, più o meno era vero...'


Legolas alzò un sopracciglio. Era una strana ragazza, questo era poco ma sicuro, dal suo punto di vista. Beh, gli esseri umani erano tutti un po' bizzarri, ma quella che ora era lì con lui lo era certamente più di tutti.

Ma...

Aveva un'aura luminosa...

Si sentiva a suo agio...

Era raro che un essere umano emanasse tante energia positiva, e questo lo incuriosiva anche di più...


Giunsero al destriero di Legolas... Arod, un cavallo bianco, dalla chioma striata di fili d'oro...

Montò in sella lui per primo per poi porgerle la mano e aiutarla a salire.


- Tieniti a me, Lady Sybille... -


Così fece.


Cominciarono a cavalcare nel bosco, gli alberi sfrecciavano accanto a lei...

il vento le sollevava i capelli...

- Devo confessarti una cosa... - esordì lui d'un tratto.

- Dimmi... -

- Quando ti ho visto sulla riva del fiume, ho pensato che fossi un elfo. -

- Oh... beh, immagino perché non ti aspettavi che un essere umano fosse a Mirkwood... -

- Non solo per questo... io riesco a riconoscere un essere umano, quando lo vedo... ma tu sembravi un elfo... -

Sybille tacque.

- Capelli così lunghi e lisci sono peculiarità degli elfi... le donne umane non li hanno a questa maniera... -

- Ah capisco... - disse, in realtà senza capire davvero ma forse buona parte degli umani da lui incontrati doveva avere capelli ricci o mossi. Non valeva la pena pensarci troppo in ogni caso.


Non era solo per quello... pensò Legolas... ma preferì non

I capelli d'oro dell'elfo le ricadevano di tanto in tanto sul viso...

Profumavano di foglie fresche, bagnate dalla rugiada...

Sybille sorrise...

Giunsero in vista del palazzo di re Thranduil...


'Mio dio... è... indescrivibile... -


- Lady Sybille, siamo giunti a palazzo... -

- Vedo... è bellissimo qui... -

Legolas sorrise al genuino stupore della ragazza.

Si fermò lì, mentre un paio di elfi giungevano verso di lui.

- Bentornato, principe... -

L'occhiata che lanciarono a Sybille era più che interrogativa...

Legolas parve ignorarla...

Smontò da cavallo e porse la mano a Sybille per aiutarla a scendere...

Delicatamente, sì, ma mai abbastanza perché lei non perdesse un battito.

Era arrossita, lo sentiva... sperava solo che non vi si prestasse attenzione...


I due elfi presero Arod per le briglie, e lo condussero verso quelle che dovevano essere le scuderie del palazzo...


Senza aggiungere altro, si tolse il mantello e lo poggiò sulle spalle di Sybille.

Lei lo guardò interrogativamente...

- Immagino che vi sentiate un po' a disagio, nei vostri abiti da notte... -

Sybille arrossì!

Si, ormai non ci faceva nemmeno più caso, che indossava solo quel pigiama di cotone!

- S-sì, ti ringrazio... - si strinse nel mantello, imbarazzata.

Lui le sorrise semplicemente...

- Chiederò a mio padre di darti udienza quanto prima... intanto, Lothril si occuperà di te... -

Sybille lo seguiva semplicemente...

Entrarono in una stanza splendida...

Dentro, una ragazza dai capelli lunghi e scuri...

- Lothril... ti presento Lady Sybille... si tratterrà qui a palazzo... prenditi cura di lei... -

La fanciulla annuì semplicemente alle parole del suo principe...

Sybille gli lanciò un'occhiata spaesata...

Legolas le sorrise...

- Dopo verrò a trovarti... se vuoi, posso farti visitare i dintorni del palazzo... -

Sybille sorrise, e annuì.

- A dopo allora... - concluse lui.

Infilò la porta.

- Permette, Lady Sybille... mi chiamo Lothril... -

- Piacere di conoscerti, Lothril...- sorrise gentilmente la ragazza.

Lothril parve confusa...

- Siete un essere umano... -

- Sì... -

- Prego, accomodatevi... -

Lothril fece sedere Sybille alla specchiera...

- Posso chiederti qualcosa, Lothril? - chiese Sybille.

- Ma... certo, Lady Sybille... cosa volete sapere? -

- Qui siamo a Mirkwood... nelle Terre Selvaggie... giusto? -

- Ma... certo, mia signora... -

- Ok... -

'OK!? OK??!! Per quanto ok possa essere questa situazione...'

- Il principe mi ha ordinato di aver cura di voi... quindi è mio dovere provvedere alle vostre esigenze... -

La ragazza era molto discreta ma Sybille era certa che stesse guardando perplessa i suoi indumenti.

- Sono abiti da notte del mio paese. Il principe mi ha trovata nel bosco... e non so nemmeno io esattamente cosa mi sia accaduto... cioè... non riesco a capire come possa essere giunta qui a Mirkwood. -

Lothril ascoltava in silenzio.

- Forse... siete stata rapita da una pattuglia d'orchi... e poi arrivati a Mirkwood devono avervi lasciata andare, magari spaventati dai nostri arcieri... è già accaduto in passato... ma voi siete certa di non ricordare? -


'Orchi a Bristol? Mi sembra un po' difficile...'

- No, niente... chissà, forse è come dici tu. - mentì.

- Adesso penserò a tutto io... farò preparare un bel bagno caldo... e vi darò degli indumenti elfici... -

'Indumenti elfici? WOW!'

- Grazie Lothril... -

- Dovere... - rispose lei semplicemente...

Il bagno servì a rilassarla...

Le idee erano sempre confuse, ma preoccuparsi e innervosirsi oltre non giovava a nulla...

Bisognava affrontare la cosa con un minimo di raziocinio...

Difficile.

Impossibile.

Ma doveva almeno provarci...

E chissà.... magari era una faccenda temporanea...

E com'era arrivata, così sarebbe tornata a casa, risvegliandosi nel proprio letto...

- Sybille... ho fatto portare qui degli abiti... -

Sybille era a bocca aperta!

Erano bellissimi... la stoffa era talmente leggera...

Non aveva mai indossato niente di così bello...

- Penso che quello di color verde pallido vi stia decisamente bene... contrasta con i vostri capelli ma è armonico con la vostra carnagione chiara... -

L'aiutò a vestirsi... e pettinarsi...

'Mio dio... semplicemente splendido...' -

Si specchiò più e più volte.

- Siete bellissima, mia signora... e avete capelli da elfo. Sorprendente... - sorrise Lothril.

La ragazza arrossì.

Tocchi alla porta.

- Deve essere il principe... - disse la giovane elfa, andando alla porta... Sybille non ebbe il tempo di rendersene conto che la porta si aprì... era davvero Legolas.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Vengo da un altro mondo... ***


Nuova pagina 1

Capitolo 4
Vengo da un altro mondo...


- Principe Legolas... ho fatto come da lei chiesto... - gli indicò con un leggiadro movimento della mano Sybille, che era rimasta lì, in piedi, davanti alla specchiera.


Sybille si voltò piano verso di lui...

Non riusciva a dir nulla... se non fare un sorriso molto timido.


Per un attimo il principe tacque.

Era davvero la ragazza con quei buffi indumenti, la dama che era davanti a lui?

Uno strano tuffo al cuore, a cui decise di non dare peso...


- Lady Sybille... - accennò un inchino col capo. Legolas le porse la mano e lei, visibilmente in imbarazzo, avanzò lentamente verso di lui.


Cominciarono ad attraversare i corridoi del palazzo...

- I nostri abiti ti donano molto, mia signora... - disse lui all'improvviso.

- Ah... beh... grazie... - rispose, sempre nel pieno dell'imbarazzo...


Cambio brusco d'argomento...

- Mio padre vi riceverà domattina... chiede perdono, ma oggi è giunta una delegazione da Rohan e... -

- Capisco... ehm... vuol dire che dovrò restare qui a palazzo per la notte? -

- Certamente, mia signora... dove altro? Ormai è calata la notte. -

- Giusto... uhm, allora dove stiamo andando adesso? -

- Ti mostro qualche angolo della nostra terra... -



- Stamane ero nel bosco per cacciare... non sono stato particolamente fortunato... - ridacchiò. - In compenso, ho trovato voi. -

Sybille sorrise.

- La tua mira è davvero infallibile come...come si dice? -


'Devo stare attenta... non devo parlare del libro... '


Legolas sorrise...

Osservò gli alberi intorno a lui...

Erano piuttosto strani... erano gli unici alberi in fiore che avesse visto da quando era arrivata...

E quei fiori sembravano magnolie... ma di un blu cobalto che creava riflessi argentati sotto il sole...

Solo guardandoli non si poteva che accettare l'idea di essere davvero in un luogo magico...

- Ti piacciono? - chiese, notando il modo in cui Sybille li fissava.

- S-si... sono bellissimi... -

- Quale ti piace, in particolare...? -

-Eh?... ma... sono tutti bellissimi... -

L'elfo sorrise.

- Dai, scegline uno. -

- Ehm... uhmm... - Sybille cominciò a scrutarli uno ad uno, nonostante non avesse ben chiare le intenzioni dell'elfo... - Quello lassù... sulla destra... - indicò col dito.

In una frazione di secondo, Sybille gli vide inbracciare l'arco, puntare alla chioma dell'albero... e scoccare.


Cadde un rametto sottile, pieno di foglie e fiori...

Quello dove c'era il fiore che gli aveva indicato!

Lo aveva reciso di netto!


Lui sorrise, e andò verso l'albero.

Si chinò per raccogliere quel ramo... e lo porse molto cavallerescamente a Sybille.

- Per te, mia signora... -

Aveva un sorrisetto piuttosto compiaciuto.

A giudicare dalla faccia sorpresa della ragazza, doveva aver ottenuto l'effetto sperato con quella piccola dimostrazione d'abilità.

- Grazie... - sorrise Sybille.

'E' anche galante... Accidenti a lui...'

Proseguirono la loro passeggiata...

- Fermiamoci qui... - disse all'improvviso lui, giunti in una radura, non troppo lontana dal fiume della foresta...

Tolse il mantello, e lo stese ai piedi dell'albero, per poi far cenno a Sybille di sedercisi...

Intanto, stava prendendo qualcosa dalla tracolla...

Cibo, senza dubbio... anche se non riusciva a capire cosa fosse...

Sembrava una specie di focaccia, almeno dall'aspetto.

- Prego, Lady Sybille... -

- Cos'è...? -

- Pane elfico... -

'Ah si... nel libro l'ho sentito citare, qua e là...'

E assaggiandolo... in effetti sembrava davvero una specie di focaccia...

- Parlami di te... - esordì all'improvviso Legolas.

- Di me...? - chiese...

Tacque, pensando a cosa dire...

- Allora... come ti ho gia detto, vengo da Bristol... lì frequento l'università... insomma, studio lì. - specificò, temendo che lui non capisse.

Sospetto fondato.

- I miei invece vivono in un paesino del Galles... sì, una piccola regione del regno. Mi piace molto leggere... è così che amo passare il tempo... purtroppo, per questa e altre ragioni, non ho molti amici... ma per il resto, non posso certo lamentarmi... sono una persona fortunata, credo... ho delle persone accanto che mi vogliono bene e... -

- Hai un marito, suppongo... - chiese Legolas a bruciapelo...

- EH?? Scherzi o cosa?? -

- No...perché? - chiese lui realmente sorpreso della sua reazione... - le donne umane si sposano piuttosto presto... quindi ho pensato che anche tu... -

- Non dal posto in cui vengo io... lì ci si sposa decisamente tardi... -

- Quindi devo dedurre che tu non sei... -

- No, infatti... -

- Capisco... scusa se sono stato sconveniente... -

- Non preoccuparti... non è niente... - sorrise lei, cercando di riprendersi dall'imbarazzo...

- Ma avrai certamente un promesso sposo... -

- Ma no! -


'Ma perché continua a toccare quel tasto?????'


- Va bene, va bene... è solo che mi risulta difficile da credere... -


...

- Voglio dire... il tuo deve essere davvero un paese al di fuori del comune... tutto quello che credevo di sapere sugli esseri umani mi viene semplicemente confutato dalle tue parole... -

E gli risultava difficile che in effetti un essere umano così affascinante non avesse qualcuno nel cuore... né avesse catturato il cuore ad alcun mortale...

- Torniamo a palazzo? - domandò Legolas, porgendo la mano alla fanciulla, aiutandola a rialzarsi...

- Allora... Lady Sybille... vivi in questo luogo chiamato Bristol... non hai un promesso sposo... studi... -

- ... architettura... -

- Architettura...? -

-Si... insomma... studio per diventare architetto... una persona che progetta case e palazzi... -

- Oh! Lavoro affascinante... ma non credevo che lo si lasciasse fare anche alle donne... -

'Questo posto è un tantino troppo maschilista per i miei gusti...'

- Da dove vengo io, sì.. -

- Non volevo mettere in dubbio le tue doti, mia signora... -

Sembrava sincero...

- Lo so... le cose che ti dico devono sembrarti davvero strane... ma ti assicuro che sono la pura verità. -

Legolas sorrise.

- Ti credo. -

Erano ormai in vista del palazzo...

- Legolas... io... devo dirti una cosa... ma credo che penserai che sono pazza... -

La guardò stranito.

- Non lo penserei mai... e perchè poi? Di che si tratta? -

Prese un respiro profondo...


'Si, devo dirglielo...'


- Io... credo di non appartenere a questo mondo. -

Legolas la fissò a lungo senza ben capire cosa intendesse dire con quelle parole...

- Non appartieni a questo mondo? Spiegati meglio, credo di non capire... -


Sybille si passò una mano tra i capelli...

Da dove cominciare? Come fare a fargli capire la realtà dei fatti?


- Legolas... io vengo da Bristol... in Gran Bretagna... un'isola a largo dell'Europa... un continente che si trova sulla... Terra... -

Legolas faceva fatica a seguire quelle collocazioni geografiche... quei nomi erano strani e del tutto sconosciuti per lui...

- Non ho mai sentito parlare di un posto del genere, Lady Sybille... sei sicura... -

- Sono sicura! Ci ho vissuto fino a... questa mattina... quando mi sono risvegliata in questo posto... -

Legolas tacque ancora una volta.

Non riusciva a trovare nessuna spiegazione logica alle parole di quella ragazza...

- Cosa sarebbe questa... Terra? -

- Il pianeta da cui vengo... e lì non esiste... la Terra di Mezzo... -

-... cosa? Ma noi siamo nella Terra di Mezzo! -

- Appunto! Ed è proprio questo ciò che non capisco... -

Camminarono in silenzio verso il palazzo...

Ognuno immerso nei propri pensieri.

Legolas era a dir poco sconvolto...

Sembrava tutto così folle... ma quella mortale era sincera...

Glielo leggeva negli occhi, diceva la verità su quei luoghi da cui asseriva di provenire... ma non aveva senso!

Era certo di non aver mai sentito parlare di un'isola chiamata... come aveva detto...? Gran Bretagna...

No, ne era certo... non aveva mai visto sulle mappe un luogo simile...

E quel pianeta da cui dice di venire? Terra???

Stavano attraversando i corridoi del castello...

- Vieni con me... ti porto alla biblioteca del palazzo... Forse lì troveremo una spiegazione alle tue parole... -

- Lo spero... - disse Sybille, poco speranzosa in ogni caso...

Entrarono in un'enorme sala... libri infiniti in scaffali che si ergevano fino al soffitto...

Sybille rimase a bocca aperta...

Nemmeno nella sua università c'era una biblioteca tanto immensa...

Alcuni volumi avevano l'aria di essere davvero antichi... aveva paura persino di sfiorarli...

- Ecco... - disse Legolas, portandomi un foglio pergamenato... - Credi di riuscire a disegnare, seppur vagamente, il luogo da cui provieni...? -


- Sì... voglio dire... non sono una cartografa, ma credo di poterlo fare... -

Disegnò vagamente i contorni della Gran Bretagna... le coste francesi al di là della Manica...

Legolas osservava quel disegno attentamente... stupendosi continuamente...

Che posto era quello? Non credeva di aver mai visto mappe anche vagamente somiglianti a quella che stava disegnando Sybille.


- Ecco... qui poi c'è l'Oceano Atlantico... -

Lui si chinò sul quel disegno per esaminarlo in ogni minimo dettaglio, avvicinandosi pericolosamente a lei...


'Sta solo guardando la cartina, accidenti a me.... calmati Sybille!'


- Avevi ragione... questo luogo non esiste nella Terra di Mezzo... -

- Già... -

- Ma allora... vuol dire che vieni da un altro mondo...? - azzardò Legolas, egli stesso stupito da quell'ipotesi...

- Io... credo proprio di si... anche se non capisco come sia possibile che sia giunta qui! -

Legolas tacque un attimo... c'era ancora qualcosa che non gli tornava in tutta quella storia...

- Un momento... ma se vieni da un altro mondo, come facevi a conoscere il mio nome? -


'Ecco...!'


Non restava che dire tutto...

- Questo è ancora più assurdo... ma... -

Legolas non smetteva di fissarla... voleva capire!!!!

Quella storia rischiava seriamente di farlo impazzire!!!!

- ... nel nostro mondo... esiste un libro... dove si parla della Terra di Mezzo e delle persone che ci vivono... ma diciamo che... insomma, tutti pensano che sia una specie di leggenda, ecco... -

'Sarebbe troppo complicato spiegare per filo e per segno ogni cosa...'

- Insomma... diversi anni fa uno scrittore del mio paese ha scritto un libro sulla Terra di Mezzo... ecco dove ho letto di te e di questo posto... -

Legolas sembrava anche più sconvolto di prima da questa ennesima rivelazione.

- Ma... come faceva quest'uomo a sapere di noi...? -

- Non lo so... tutti pensano che sia... pura invenzione... lo pensavo anche io... finchè non sono arrivata qui... -

Legolas parve immerso nei suoi pensieri...

- Un momento... c'è una possibilità... per quanto difficile da credere ma... forse... anche quell'uomo è giunto nella Terra di Mezzo... esattamente come te... anche se io stesso non ricordo che sia mai accaduto nulla di simile... -

Sybille stava lì corrucciata...

- Lady Sybille... esattamente di cosa parla quel libro...? -

- Ehm... dell' Anello... dell'impresa della compagnia dell'Anello... non l'ho ancora letto tutto, purtroppo... -

- L'anello... tutto questo è accaduto almeno due centinaia di primavere fa... -

Parve immergersi in quei ricordi...

- Proviamo a vedere nelle cronache se si parla di qualche cosa di simile... per quanto siano piuttosto confuse... -

Si diresse sicuro verso gli scaffali... gli vidi prendere un enorme volume...

- Dunque... - cominciò a sfogliare...

Si sporse verso quel libro... doveva essere scritto in elfico, perchè non riusciva a comprendere quella scrittuta...

Legolas le sorrise.

- Non sai leggere i caratteri Tengwar, vero? - le chiese.

Scosse la testa...

- Fare il lavoro in due poteva risparmiarci tempo, ma non fa nulla... consulterò questo volume... spero che ci sia qualche traccia di quel che cerchiamo... -

Sybille annuì...

- ... ehm... sarà una cosa lunga, mia signora... non c'è bisogno che resti qui... -

- Eh? E ti lascio qui solo... in mezzo a questa montagna di scartoffie????? -

Legolas sorrise a quell'espressione che trovò così tipicamente umana...

- Si certo... me la caverò benissimo... intanto, va pure a riposare... -

-Davvero...? Sicuro? -

- Sicuro... vai... - sorrise.

Sybille ricambiò, e si diresse lentamente alla porta.

Lanciò un ultimo sguardo al principe, immerso in quella lettura, per poi lasciare la stanza...

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Sole e Luna... ***


Nuova pagina 1

Capitolo 5
Sole e Luna...


- Sybille! Finalmente vi ho trovata... - vidi arrivare Lothril.

- Mi cercavi? -

- Si, mia signora... volevo sapere cosa gradite per cena... -

- Eh? Non lo so... mi va bene qualsiasi cosa, Lothril... -

- Prego, mia signora... farò preparare ciò che desiderate... -

'Dubito che gli elfi s'intendano di cucina inglese....'

- Ehm... allora... non so... vorrei assaggiare qualcosa di elfico... -

Lothril pareva confusa...

- Si, insomma... mi affido a te... - le sorrise

- Va bene, mia signora... - sorrise di rimando lei.

- Lothril? -

- Si, mia signora? -

- Potresti far preparare qualcosa anche per il principe? Sta svolgendo una ricerca in biblioteca e... credo che ne avrà per molto... -

- Certo, mia signora... -


Legolas sfogliava attentamente le cronache... in effetti c'era qualcosa di strano...

Ma cosa...? Sentì bussare alla porta della biblioteca...

- Buonasera... - esordì Sybille, entrando piano con un enorme vassoio tra le mani...

- Buonasera... - rispose lui, stranito.

- Ho pensato che avessi fame, così ho fatto preparare qualcosa anche per te... non ti dispiace se ceniamo assieme vero? Non me ne intendo della prassi di palazzo, e non vorrei fare cose sconvenienti... -

- No, no... va benissimo... - sorrise lui gentile.

- Ok... allora... non ho la più pallida idea di come si chiamino queste cose, eppure me lo son fatto ripetere più di una volta da Lothril... -

Ridacchiò il principe.

Si servì di quella strana minestra...

- Allora... ora ti dico quel che ho trovato... in effetti non si parla chiaramente di un caso simile al tuo ma... qualche anno dopo quegli eventi... mentre io ero via da Mirkwood... era giunto qui a palazzo un uomo... qui dice che si trattava di una sorta di cantastorie... che aveva girato quasi tutta la Terra di Mezzo... Nessuno sapeva il suo nome... aveva abiti strani... e... beh... questo è il ritratto che gli è stato fatto... -

Mi porse il libro...

No...

- Somiglia a... si, ricordo il viso di Tolkien... insomma, di quello scrittore...è disegnato anche sul mio libro... gli somiglia... -

-Uhm... -

- Non resta che chiedere di più a mio padre, domani... - concluse.

Finito di cenare, i due uscirono dalla biblioteca.

Sybille teneva ancora il vassoio tra le mani...

- Potevi lasciarlo in biblioteca... avrei chiesto a qualcuno di venirlo a prendere... - disse Legolas.

- Ma no, perchè? Sono abituata a fare io... -

Ma Lothril, come se fosse stata telepatica, entrò in biblioteca...

- Mia signora, lo lasci a me... è compito mio... -

Insistè tanto che non poté non lasciarglielo...

Sybille si sentiva un po' a disagio, ad essere trattata con tanta deferenza...

- Allora... - interruppe Legolas i suoi pensieri... - cosa desidera fare la mia signora adesso? -

Sybille non riusciva a capire se c'era una sorta di ironia in quelle parole...

- Ho un'idea... vieni... - aggiunse.

La prese per mano, sorridendole...

'Oh...dio... ma perchè deve fare COSì???????'

- Voglio mostrarti una cosa... -

Sybille lo seguiva, semplicemente troppo imbarazzata per dire una qualsiasi cosa intelligente... e sapeva bene che in quei casi era meglio stare zitta piuttosto che straparlare!

Giunsero nei giardini del palazzo...

Sybille... non poté che rimanere a bocca aperta...

Erano immersi nel bagliore della luna...

Si tingevano del tenue blu della notte...

Tante lucciole...

- Ti piace? - chiese lui, con un sorriso.

- E'... magico. - disse semplicemente, facendo qualche passo verso la nube di lucciole che sorvolava un cespuglio di fiori gialli...

Non riusciva a non guardarsi attorno con gli occhi pieni di stupore...

Legolas la fissava con un sorriso.

Talvolta gli umani erano capaci di tale spontaneità...

Gli elfi erano in un certo qual modo abituati alla bellezza del mondo che li circondava...

Quella ragazza invece riusciva ad apprezzarla...a stupirsene...

Si ritrovò a pensare che lei avesse un bellissimo sorriso...

- Questo luogo ti si addice, Lady Sybille... -

- Trovi? - disse lei, sempre molto presa da ciò che vedeva.

- Decisamente... sei una creatura notturna, scommetto... -

- Uhn? - domandò.

- E' una cosa complicata da spiegare... solitamente in noi elfi... ma questo vale per tutte le creature, io credo... c'è una prevalenza di sole o di luna... -

- Sole o luna... - ripetè Sybille, intuendo a malapena a cosa alludesse...

- Si... confesso che non riesco a spiegarlo bene nel linguaggio degli uomini... -

- Credo di capire ugualmente... - gli sorrise Sybille. - Esiste qualcosa del genere anche in altre culture, sulla Terra... ad esempio Yin e Yang...luce e ombra... credo che sia qualcosa di simile... -

- Si... beh, in ogni essere ci sono sempre entrambi... ma credo che in te prevalga la luna... -

- E scommetto che in te prevale il sole, invece... - azzardò Sybille.

- Esatto... hai percezioni elfiche, mia signora... - ridacchiò.

- Solo un po' di intuito... -

Dopo qualche istante di silenzio...

- Law lin sila sui Ithil, hiril nin... ****La luna ti fa risplendere, mia signora...**** - azzardò lui in lingua elfica...

Sybille lo guardò stranita...

'Ma che ha detto?'

- Scusa... credo di non aver capito... era elfico, vero?'

Lui sorrise. - Si... non hai capito cosa ho detto vero...? -

La ragazza scosse semplicemente la testa, aspettando una qualche interpretazione di quella frase che non riusciva a comprendere...

Lo sguardo che lui le rivolse la fece semplicemente arrossire...

'E ora perchè mi fissa...?????? Accidenti a lui!!!!!!!'

- Sarà meglio tornare a palazzo... sarai stanca... -

- Beh... si, si... lo sono... -

Non si azzardava a chiedere una traduzione... sembrava che lui non avesse intenzione di fornirgliela... anzi, aveva abilmente glissato!

' Strane creature, gli elfi...'

Fu lo stesso Legolas a ricondurla alla sua camera...

- Buona notte, mia signora... - disse lui, con il suo imperterrito sorriso.

- Buona notte Legolas... -

Stava per andare...

- Lady Sybille..? -

- Si? - chiese lei.

- Se... insomma, dovessi aver bisogno di me... per qualsiasi motivo... la mia camera è quella laggiù, in fondo a destra... -

- Quella? - indicò Sybille.

- Si, esatto... -

- Ok... grazie... -

- Di cosa? -

- Di tutto quello che stai facendo per me... voglio dire... sono una semplice umana... mi conosci appena... eppure stai facendo tutto questo per me... -

Sorrise.

- Mettiamola così... non sono molti gli esseri umani provenienti da un'altro mondo che giungono a Mirkwood! - ironizzò.

Sybille sorrise.

- Ok... a questo posso credere... -

Lui sorrise di rimando.

- Allora... sogni d'oro... - esclama lei...

- Eh? Sogni... - era perplesso per la strana espressione usata da Sybille.

- D'oro! Si, insomma... è un augurio di far dei bei sogni... - tentò di spiegare.

- Ah, capisco... sogni d'oro anche a te, mia signora... -

Sybille entrò nella sua stanza...

Era davvero distrutta dagli eventi della giornata, e cercava di organizzare le idee.

Si era risvegliata nella Terra di Mezzo... e adesso... cosa sarebbe accaduto il giorno dopo?

Forse si sarebbe risvegliata a Bristol, nel suo letto al campus, magari ascoltando la voce di Melany che cantava pezzi dei Beatles come al solito, mentre faceva la doccia di primo mattino...

Aveva passato una splendida giornata, doveva ammetterlo... e mai si sarebbe sognata di poter vivere una simile avventura...

Nella Terra di Mezzo, in un palazzo elfico... e incontrare Legolas, il personaggio che aveva adorato all'istante, in quel libro...

E che si stava rivelando oltretutto una persona così...

'No, Sybille!Non pensarci! NON DEVI PENSARCI! Lui è un principe, un elfo, immortale, bellissimo!!! Certe idee non dovrei nemmeno sfiorarle con la fantasia...'

Ma era difficile quando tutto ciò che riusciva a vedere, non appena chiudeva gli occhi, era quello splendido paio di occhi azzurri e quel suo sorriso così terso e gentile...

Che sembrava dare pace...

Si addormentò.

Legolas era disteso supino, sul suo letto...

Anche la sua giornata era stata particolarmente fuori dal comune.

Una fanciulla umana da un altro mondo.

Non una cosa di tutti i giorni...

Quando l'aveva vista lì, sulle sponde del fiume, aveva pensato che fosse una giovane elfa...

Chiuse gli occhi cercando di riportare alla mente i dettagli di quell'incontro...

Lunghi capelli castani, lisci al pari di un elfo...

Un corpo sottile... sebbene non slanciato come quello di un Eldar... eppure una cosa più di tutte l'aveva tratto in inganno...

La grazia dei suoi movimenti... il modo in cui sfiorava la superficie dell'acqua, come se ne gioisse al contatto ma allo stesso tempo non volesse turbare l'equilibrio del fiume...

Erano gesti che non credeva fossero nelle possibilità di un essere umano.

Una fanciulla bizzarra...

Ritrosa... gentile...

Con un dolcissimo sorriso.

Sperava tanto di poterla aiutare... chissà, forse suo padre il re avrebbe trovato il modo...

D'un tratto i suoi pensieri vennero interrotti un rumore...

Qualcuno bussava alla porta.

Si alzò in piedi...

- Principe... sono io, mio signore... Lothril... -

Piuttosto perplesso, le disse di entrare...

- Principe... è accaduto qualcosa a Lady Sybille... io... sono molto preoccupata... -

- Che vuoi dire, Lothril? Cosa è accaduto a Lady Sybille? -

Si fece incalzante verso l'elfa, piuttosto preoccupato...

- Non so, mio signore... ma è molto agitata, e non vuole spiegarmi il perchè... dice che non sa come spiegarlo... ho pensato che lei potesse calmarla... non ha voluto che chiamassi un guaritore e... -

Non credeva di aver compreso appieno cosa stesse accadendo, ma uscì celere seguito da Lothril...

Entrò cautamente nella stanza della ragazza...

Ed era lì, che passeggiava nervosa...

Sul volto, un'espressione... trafelata.

Atterrita.

Sembrava fuori di sé...

Si accorse subito della nuova presenza nella sua camera...

- Lothril... perchè lo hai chiamato? Ti avevo detto di non farlo... -

- Mia signora... - cominciò l'elfa, ma Legolas si intromise.

- Cosa è successo, mia signora? Sembri a dir poco... terrorizzata... -

Legolas continuava a guardarla piuttosto agitato... Lothril non esagerava... era braccata dalla paura.

- Ho cercato di spiegare a Lothril che non è niente di grave... a volte mi succede, non è niente... -

Legolas non era per niente persuaso.

- Lothril... puoi tornare nelle tue stanze... resto io con Lady Sybille... - disse alla giovane, che con un cenno del capo obbedì e si allontanò dall'uscio.

- Non c'è bisogno che resti, Legolas... davvero! E' una cosa che mi succede sin da piccola, dopo un po' passa da sola... -

- Ma cos'è? Cosa è accaduto per farti agitare? -

- Niente, non è successo niente! - anche il suo tono di voce era piuttosto concitato... cercò di parlare in modo più disteso... - Nel nostro mondo li chiamiamo "attacchi di panico"... all'improvviso ti senti terrorizzato anche se non è successo nulla per farti spaventare... -

All'elfo sembrava una cosa bizzarra... ma certamente conosceva la paura... e senza dubbio doveva essere terribile poterla sentire in maniera così forte senza un motivo apparente...

- Posso aiutarti in qualche modo contro questi... attacchi? - chiese titubante...

- No, non puoi fare nulla... davvero, non c'è bisogno che tu resti... - poi prese a mormorare a bassa voce... - accidenti proprio qui mi doveva succedere?-

Una voce non abbastanza bassa perchè lui non la sentisse.

' Non volevo che lui mi vedesse in queste condizioni...'

- Mia signora... permettimi di aiutarti... - disse, avvicinandosi lentamente...

- Non c'è niente che si possa fare... davvero... -

In men che non si dica, lui la prese tra le braccia...

- No Legolas, lasciami andare... è peggio, così... - disse, alzando lentamente il tono della voce e cercando invano di divincolarsi da quella stretta che in quel momento sembrava così opprimente...

Legolas poteva sentire il suo cuore battere fortissimo... molto più forte di un normale essere umano... respirava a fatica...

- Lasciami... mi... mi manca il respiro, ti prego... -

Rantolava...

Sembrava sull'orlo del collasso...

La strinse ancora più forte.

- Ascolta la mia voce... - disse, poi la guardò negli occhi. - Va tutto bene, Sybille! Va tutto bene... ci sono io qui... non c'è niente di cui aver paura... -

Negli occhi di quella ragazza poteva leggere davvero... paura...

Doveva occuparsi di lei... non poteva lasciarla sola in quello stato!

Cominciò a cantare un'antica lirica in Sindarin...

A bassa voce...

Era quella che sua madre gli cantava spesso, millenni fa... quando era un bambino e faceva un brutto sogno...

Aveva il potere di calmarlo subito...

Sperò che le facesse lo stesso effetto...

Lentamente... sentì il suo cuore decelerare...

Lui continuò a cantare...

'Ma che... mi sta abbracciando... e canta...'

Poco a poco le sembrava di ritrovare la lucidità perduta...

Si stava concentrando con tutte le sue forze su quel canto meraviglioso...

Non riusciva a capire che cosa dicesse... ma le sembrava tanto dolce...

E la voce di Legolas gli si addiceva...

Si sentiva in pace...

Legolas si sedette sul letto, facendola sedere accanto a lui...

Ancora non se la sentiva di lasciarla andare...

Era strano... ma avvertiva distintamente che lei sentisse ancora il bisogno di...

Di lui?

Ma... era vero, poi?

Oppure forse... era solo una sua sensazione...

O un suo desiderio.

Scacciò con forza quel pensiero dalla sua mente...

Si accorse dopo un po' che la ragazza si era addormentata...

Era confuso da tutti quegli eventi... da ciò che le era accaduto...

Ma era un bene che ora si fosse addormentata...

Forse, ciò che le era accaduto, il ritrovarsi in quel posto per lei sconosciuto l'avevano talmente scossa da farle avere quella reazione...

Mentre pensava tutto questo, la fece distendere sul letto, stando attento a non svegliarla...

La ricoprì con le lenzuola...

Incredibile...

Fino poco prima... era talmente agitata... spaventata...

E adesso riposava, con un'espressione talmente calma...

Sorrise.

Non poté fare a meno di farle una carezza leggera sulla guancia...

Gli umani erano creature talmente fragili, nonostante le apparenze...

Sembravano sempre dei bambini...

Anche se fisicamente avevano l'aspetto di un adulto, erano costretti a crescere, a maturare in fretta...

Per questo, nel loro animo restava sempre una traccia della loro infanzia...

Cosa che ad un elfo non poteva in alcun modo accadere...

Dopo tanti millenni ricordava a malapena cosa significasse essere un bambino...

Quella fanciulla invece, racchiudeva in sé ancora un cuore talmente giovane e spontaneo...

Non riusciva a spiegarsi quell'istinto di protezione che sentiva verso di lei...

Forse la vedeva semplicemente indifesa...

... era solo questo?

Quella mano aveva indugiato troppo a lungo...

Non capiva...

E preferì, come altre volte, nel corso di quella giornata, scacciare ogni strano pensiero...

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Tollion... ***


Nuova pagina 2

Capitolo 6
Tollion


Era mattino...

Sybille fu risvegliata dal cinguettio degli uccelli...

Aprì lentamente gli occhi... fissando il soffitto...

Era intarsiato come se fossero rami di un albero...

Era ancora nella reggia di re Thranduil.

Chiuse gli occhi...

Li spalancò all'istante!

In un lampo le erano tornate alla mente le cose accadute la sera prima...

L'attacco di panico... la sua agitazione...

Legolas...

Legolas.

Lui... l'aveva abbracciata e... le aveva cantato qualcosa in una strana lingua... evidentemente elfico...

Si era calmata... e poi doveva essersi addormentata...

'Oddio... ma perchè... perchè doveva succedermi proprio qui????!!!! E lui mi ha visto in quello stato pietoso... chissà adesso cosa pensa... magari che sono una pazza! Accidenti!"

Scostò la coperta in fretta, e si alzò in piedi...

Andò alla finestra...

Fuori c'era un bellissimo sole...

Si chiese se potesse esistere la pioggia in quel posto meraviglioso...

Lei adorava la pioggia... ma doveva ammettere che quel luogo le stava facendo rivalutare il sole!

Un tocco alla porta...

Vide entrare cautamente Lothril, con un vassoio...

- Ben svegliata, mia signora... vi ho portato qualcosa da mangiare... -

- Grazie Lothril... - annuì sorridendo.

- Mi sembrate stare molto meglio... ieri sera ero davvero preoccupata per voi... -

Sorrise alla genuina premura dell'elfa.

- Sei molto gentile... ma davvero non c'era di cui preoccuparsi... mi capita a volte... magari per un elfo è una cosa davvero strana ma ti assicuro che molti esseri umani sono afflitti da questa cosa... -

Lothril annuì, senza osare chiedere di più.

- Lothril? -

- Si, Lady Sybille? - chiese, poco prima di lasciare la stanza.

- Il principe... -

- E' nei giardini, che si esercita con l'arco... - disse l'elfa, prima che lei aggiungesse altro...

- Pensi che... possa andare da lui? Vorrei ringraziarlo per ieri sera... Ma non vorrei... che so... disturbarlo, o contravvenire all'etichetta elfica... -

Lothril sorrise.

- Ma certo mia signora... il principe era ugualmente preoccupato, sapete? Mi ha chiesto lui stesso di chiedervi come stavate... ma immagino che si sentirebbe anche più sollevato se lo sentisse dalle vostre stesse parole... -

Sybille arrossì lievemente...

Legolas era preoccupato per lei...

' E lo credo... dopo quella scena...'

Detto questo, Lothril si congedò...

Dopo aver mangiato qualcosa e essersi sistemata un po', indossò uno degli abiti presenti nell'armadio...

Scelse una splendida tunica blu...

Si diresse ai giardini seguendo la strada che lui le aveva fatto percorrere la sera prima... sperando di non perdersi in quel groviglio di corridoi...

Fortunatamente il suo senso dell'orientamento non la tradì.

Il sole del mattino riscaldava ma non era opprimente...

Respirò a fondo l'aria fresca e l'odore che emanava l'erba...

Fece qualche passo...

Anche se il suo non era un udito elfico, poté sentire distintamente lo scoccare di una freccia e il successivo conficcarsi nel tronco di un albero...

Ancora qualche passo e fu in grado di individuare la sagoma dell'elfo...

Era concentratissimo, mentre mirava al bersaglio...

Scoccò.

Un centro perfetto!

- ... vieni avanti, Sybille... - disse lui, senza voltarsi.

La ragazza sembrò paralizzata...

Lui si voltò sorridendole...

- Ma... tu sapevi che ero qui..? - chiese.

- Si... queste orecchie non sono solo un bell'ornamento... - ridacchiò.

Sybille rise alla battuta.

- Gia, evidentemente... -

- E... non per offenderti, mia signora ma... il passo di un essere umano giunge alle nostre orecchie forte quanto agli uomini quello di un elefante... -

- Addirittura??!! - chiese stupita.

- Beh, quasi... - sorrise lui... - ma il tuo è ben più leggero, devo ammetterlo... -

Sybille lo prese per un complimento, e sorrise...

- Sembri stare molto meglio, mia signora... - disse.

- Infatti, sto molto meglio... -

Pausa.

- Legolas... io devo ringraziarti per quel che hai fatto ieri sera per me... nonostante ti avessi detto di andare via, sei rimasto con me e mi sei stato accanto... -

Lui sorrise.

- Non ho fatto nulla, mia signora... -

- Invece hai fatto tanto! Davvero... è la prima volta che qualcuno riesce a... si... calmarmi quando sono in quello stato... -

- Forse c'era bisogno di un elfo per riuscire nell'impresa... - fece un sorrisetto.

- Si, forse... - rispose lei, sorridendo altrettanto.

- Sybille... -

- Legolas... ho notato che non mi dai più della "lady"... - fece lei ironica, testando la sua reazione.

Sembrava sorpreso della domanda...

- Io... perdonami, non me n'ero nemmeno... -

- Va bene così, Legolas... chiamami solo "Sybille"... - gli sorrise la fanciulla.

L'elfo annuì, ricambiando timidamente quel sorriso.

Sembrava in imbarazzo, come se avesse fatto una qualche gaffe...

- Ti ho interrotto, perdonami... dimmi... - lo esortò lei.

- Si... dicevo... mi chiedevo se era... forse poco delicato... chiederti di più riguardo al... tuo malessere... -

Sorrise amaramente.

- Non è indelicato... beh... è qualcosa che hanno molti esseri umani nel mio mondo, sai? -

- Capisco ma... perchè? -

- Ah, non lo so... insomma... è come se all'improvviso ti sentissi... terrorizzato. Come se... la cosa più spaventosa di questo mondo fosse dinanzi a te... e non potessi fare niente... -

Tacque.

- Anzi peggio... è come se... avessi all'improvviso un terribile presentimento su qualcosa che accadrà... non riesci a capire che cosa sia... e sai che non puoi fare nulla per evitare che accada... solo esserne terrorizzato... - altra pausa... - come se... si aprisse il vuoto intorno a te... e tu resti lì inerme... mentre vieni inghiottito...-

Osservò il viso dell'elfo, temendo che non fosse riuscita a fargli capire cosa volesse dire...

Lo trovò profondamente assorto nei suoi pensieri...

- E' una sensazione davvero spaventosa, mia signora... ora capisco perchè eri tanto atterrita... -

Sybille tacque...

'Si... è davvero terribile'

- E... accade così, all'improvviso...? -

- Beh... è più frequente quando... beh... vivo un periodo piuttosto stressato... -

- Stressato? - domandò.

'Gia... un elfo non deve nemmeno avere idea di cosa sia lo stress!'

- Si... quando cioè devi portare a termine tante cose... sei molto impegnata e non hai possibilità di fermarti... -

- Quando ti senti schiacciata dalle responsabilità... - concluse lui.

- Si...-

Lui annuì...

Poi le sorrise.

- Posso capirti, Sybille... anche io a volte mi sento schiacciato dalle mie responsabilità di principe... -

- E cosa fai, in quei momenti? Io quando mi sento oppressa vado a fare una passeggiata nel parco di Bristol... o mi metto a disegnare... o leggo qualche libro... -

- Anche io passeggio nei boschi... ma più di tutto... tiro con l'arco. -

Lo sguardo di Legolas si stava illuminando, fu tutto ciò che Sybille riuscì a notare, prima che lui parlasse.

- Vuoi provare? - chiese, sorridendo.

- Eh? -

- A tirare con l'arco... -

- Io tirare con l'arco? No, dai... -

- Perchè? -

- Perchè non ho mai tirato con l'arco... non ho mai preso un arco in mano in tutta la mia vita! - ridacchiò.

- E allora? Hai dinanzi a te uno dei migliori tiratori di Mirkwood... - fece un sorrisetto.

- Evviva la modestia... - disse lei, sarcastica.

Lui ne rise.

- Avanti, ti faccio vedere io come si fa... sono sicuro che ti piacerà! -

Visto tutto quell'entusiasmo, non poté che accettare.

Si avvicinò e prese l'arco che lui le porgeva.

- Ok... dimmi tu, perchè io non so nemmeno come reggere le freccie... - rise.

Lui le porse la freccia...

- La freccia va qui... tienila ben ferma... - disse piano, posizionandole la mano... - e mantieni l'arco al centro... sfiora appena la freccia... non bloccarla... -

'Oh... temevo che sarebbe andata a finire così...'

Legolas era dannatamente vicino a lei... come un buon insegnante di tiro con l'arco, certo...

Ma non dimentichiamo che si sta parlando del tipo di insegnante che fa tutto fuorché permetterti di concentrarti su ciò che ti sta spiegando...

Si sentì arrossire...

Respirò a fondo...

- Non essere nervosa... è solo un gioco... - aggiunse lui.

' Per fortuna non ha capito niente!!!!'

Scoccò la freccia.

Centro.

- Bravissima! -

- Ma dai, hai fatto tutto tu! -

- Io ti ho solo tenuto l'arco... la mira l'hai presa tu! -

- Ma dai... -

- Ma si! Non te ne sei nemmeno accorta... se ti allenassi potresti diventare un'arciere eccellente! -

- Si va bene... -

- Inutile... sei testarda come tutti gli esseri umani! - sbottò lui, con un sorriso ed espressione falsamente esasperata.

- Gia gia! - concluse lei.

Risero entrambi.

Si sedettero lì, su una staccionata...

- Legolas, posso chiederti una cosa? -

- Dimmi... -

- Cosa era quella canzone che hai cantato ieri sera...? Era molto bella... -

- Quella...? Un vecchio canto Sindarin... era il preferito da mia madre. Lo cantava spesso quando ero piccolo... e aveva il potere di calmarmi... ho semplicemente pensato che magari potesse avere lo stesso effetto su di te... anche se non ho la voce meravigliosa di mia madre... - sorrise, guardando dinanzi a sé...

- Mi ha calmato... ti ringrazio... e hai una voce bellissima... -

Legolas la sguardò con occhi pieni di stupore...

- Non fare quella faccia... dico davvero... - sorrise, imbarazzata per quello sguardo fisso.

- Grazie, mia signora... - sorrise lui...

Era abbastanza vicina a lui per... scorgere qualcosa di... bizzarro.

Le sue orecchie...

'Ma che... la punta delle sue orecchie è diventata rossa!'

- Legolas... le tue orecchie... -

- Cosa? - la guardò interrogativo.

- Stanno... cambiando colore... - esclamò perplessa ella stessa... pian piano stavano diventando completamente rosse...

- Oh... - rise nervoso - noi elfi abbiamo orecchie molto sensibili, mia signora... -

Sybille strabuzzò gli occhi una-due volte...

- Cioé...? -

Ridacchiò sempre più imbarazzato...

- Cioé... temo di essere sensibile ai complimenti... - evitando lo sguardo della ragazza...

...

Sybille formulò un'ipotesi...

' Possibile che... questo sia il modo di arrossire degli elfi???? Sulle orecchie?????'

La cosa la fece sorridere...

Sapeva bene cosa significava arrossire, lei...

E proprio per questo decise di non approfondire oltre e non metterlo a disagio come invece facevano nel suo caso tutte le amiche del campus...

- Andiamo, Sybille... oggi finalmente potrai conoscere mio padre... lui saprà dirci qualcosa di più! -

Sybille annuì, seguendolo verso il palazzo.

Alla fine giunse al cospetto di re Thranduil...

Notò immediatamente la somiglianza spiccata con Legolas...

Stessi lineamenti, stessi capelli biondi...

L'aspetto più maturo, ovviamente, ma dall'età indefinibile...

- Lady Sybille... le do il benvenuto a Mirkwood... -

La voce, pensò la ragazza, era però completamente diversa... assai più profonda di quella del figlio...

- La ringrazio, maestà... - tentò un inchino, sperando di non apparire goffa.

Il re sorrise benevolo.

- Mio figlio mi ha fatto cenno riguardo ciò che vi è accaduto... vi sentirete sollevata dal sapere che in effetti il vostro non è il primo caso... molto tempo addietro giunse qui un altro essere umano dal vostro mondo... -

Fece una pausa...

Si alzò in piedi, era maestoso...

- Giunse a Mirkwood poco prima che la guerra dell'Anello si concludesse... girò tutta la Terra di Mezzo, raccontando storie del suo mondo... e imparando i canti del nostro... -

- Nessuno conosce il suo nome... ma mio figlio mi ha riferito che tu hai riconosciuto il suo ritratto... che fosse uno scrittore che poi ha parlato del nostro mondo in un suo libro... -

- Si, esatto, maestà... -

Il re annuì, e proseguì a raccontare...

- Lui amava farsi chiamare "Tollion"... -

Sybille guardò interrogativa Legolas...

- Vuol dire più o meno... "figlio dell'isola"... -

Stette un po' a pensare...

- Sembra un gioco di parole... -

- Cosa? - esclamò il re.

- Si, maestà... quest'uomo si chiamava "Tolkien"... e proveniva da un'isola della Terra... la stessa da cui provengo io... Tolkien... Tollion... -

Il re afferrò il collegamento...

- Deve essere così... -

Legolas sorrise alla ragazza... sembrava che la prontezza d'intelletto di Sybille avesse sorpreso il re...

- Ad ogni modo... di lui si persero le tracce... ma se è vero che ha scritto di noi, allora alla fine è riuscito a tornare a casa... -

Sybille si incupì.

- Lei... non ha idea di come abbia fatto, maestà? -

- Purtroppo no, Lady Sybille... -

Tacque...

A Sybille parve crollare il mondo addosso.

- Mondi paralleli al nostro sono a dir poco sconosciuti, mia cara fanciulla... ma posso dirti questo... Un evento simile non avviene mai per puro caso. Ci fu un motivo per cui quell'uomo giunse in questa terra... -

- Io credo... che in qualche modo una forza superiore che regge i nostri mondi abbia inviato quell'uomo perchè in qualche modo... lui rendesse nota a tutti la nostra esistenza... e parlasse della Terra di Mezzo... -

- Capisco... ma... lei crede che anche io sia giunta qui per un qualche motivo? -

- Lo credo fermamente... -

- Non hai idea di quale possa essere, padre? - intervenne Legolas.

- No, figliolo... purtroppo non mi è dato vedere nel destino di questa giovane donna... esattamente come non mi fu dato di vedere in quello di quell'uomo... -

Sybille adesso era più confusa che mai...

- Sarà nostra ospite per tutto il tempo che vorrà, Lady Sybille... - aggiunse benevolmente il re.

- La ringrazio infinitamente della sua bontà, re Thranduil... in effetti... non saprei dove altro andare... -

Il viso cupo della ragazza non sfuggì né a Legolas né a suo padre...

- Abbia fiducia nel fato, mia cara... il vostro destino si rivelerà presto a tutti noi... -

La ragazza tentò di sorridere...

Si congedò, e assieme a Legolas, si allontanò per i corridoi del castello...

Lo sconforto ormai cresceva in lei sempre più...

Ammesso che ciò che aveva detto re Thranduil fosse vero, quella faccenda poteva durare anche... beh, chissà quanto.

Settimane, mesi... forse anni, prima di poter trovare il modo di tornare a casa...

E intanto, chissà cosa accadeva nel suo mondo...

Chissà cosa aveva pensato Melany nel non trovarla nel suo letto...

Immaginava gia come tutti i suoi cari si fossero allarmati, che la cercassero...

I suoi genitori dovevano essere talmente in pena per lei...

- Sybille... - Legolas interruppe cautamente i suoi pensieri...

- E' tutto ok, Legolas... in fondo, tuo padre ha confermato ciò che pensavo... e magari ha ragione lui. Sono qui per un qualche motivo...! Si tratta di capire quale, però... -

Legolas taceva, riflettendo anche lui sulla questione...

- Magari anche io ho qualche compito di questo genere... forse dovrò scrivere anche io un libro... - ridacchiò, cercando di sdrammatizzare...

Ma il suo tono preoccupato non sfuggì alle orecchie dell'elfo.

Sorrise rassicurante verso di lei...

- Qualunque cosa sia, prometto che ti aiuterò a scoprirla... e portarla a termine, se sarà necessario... così potrai tornate a casa, mia signora... -

Sybille sorrise gentile.

- Grazie, mellon nìn... -

Legolas alzò un sopracciglio...

- Chi ti ha insegnato quelle parole? -

Era certo di non esser stato lui...

- Lothril... le ho chiesto come si dicesse "amico mio"... l'ho detto bene, vero? -

Lui sorrise.

- Benissimo... -

- Ah, ok... ho l'impressione che se dovrò restare qui, dovrò imparare qualcosina in più... -

- Sarà un piacere aiutarti anche in questo. - le disse.

Sorrise.

'Beh, in fondo non tutto il male viene per nuocere... potrò imparare una lingua nuova!Il posto è incantevole... e la compagnia anche!'

Sorrise tra sé e sé guardando Legolas di sottecchi...

Lui notò il sorriso, e lo ricambiò, non immaginando nemmeno lontanamente cosa stesse frullando nella testa di quella fanciulla...

Era una cosa che aveva notato sin dall'inizio...

Non riusciva ad entrare nella sua mente.

Molto strano...

Gli umani non erano solitamente in grado di opporre barriere mentali contro un "assalto" elfico... ma lei si.

Giunse alla conclusione che probabilmente gli esseri umani del luogo da cui ella proveniva erano un po' diversi da quelli della Terra di Mezzo, e che magari erano più resistenti, sotto quel punto di vista...

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Strani indumenti... ***


Capitolo 7
Strani indumenti


Ed eccolo, perfetto e impeccabile come sempre...

'Non sembra il tocco di Lothril...' pensò la fanciulla, ancora strabuzzando gli occhi...

- Si? - chiese, con voce impastata...

- Sono io... posso entrare mia signora? -

'Legolas! Cosa cavolo ci fa lui qui?????'

- Ehm... veramente sono ancora... beh... solo un attimo... -

Si alzò in fretta, infilando una delle vestaglie che aveva trovato nell'armadio.

Si passò una mano tra i capelli, nel tentativo di domarli un po' e sembrare un tantino più presentabile al cospetto del principe di Mirkwood!!!!!!!

Andò finalmente ad aprire...

Roba da invidia...

- Perdona l'ora... ti ho svegliato? -

- Leggermente, si... ma non preoccuparti. In fondo, non fa bene dormire troppo... -

Lui entrò cautamente nella sua stanza...

- Piuttosto... come mai sei qui, così di buon mattino? -

- In realtà... ero venuto a parlarti di una cosa... che forse sarà inutile, ma potrebbe aiutarti a tornare a casa... -

Lei si fece attenta.

- Parlando con mio padre... siamo giunti alla conclusione che forse Lady Galadriel potrebbe darci qualche notizia in più su Tollion... potrebbe darci qualche indizio su come farti tornare nel tuo mondo... -

- Lady Galadriel... ma lei vive a Lothlorien... -

- Esatto... per questo dovremmo recarci lì...se sei d'accordo, partiamo domani stesso... -

Sybille stette a pensare...

'Ma si... lei potrebbe sapere... e intantò vedrò qualche altro luogo di questo mondo...'

Lei annuì entusiasta...

- Benissimo... ordinerò alle sarte reali di prepararti un abito da viaggio... dobbiamo fare in fretta... ci sono molti preparativi in un giorno solo... -

- Ok... dammi il tempo di sistemarmi un po' e vestirmi... - sorrise lei.

- Ma certo, mia signora... -

Il modo di esprimersi così diretto della ragazza talvolta lo faceva sorridere...

- Tornerò tra un po' con Silma... - esclamò, infilando la porta...

La prospettiva di quel viaggio le piaceva...

Non solo perchè riaccendeva in lei la speranza seppur fioca di trovare il bandolo di quella matassa...

Ma anche perchè lo ammetteva... quel mondo l'affascinava...

E se doveva restarci, non sapeva nemmeno per quanto, tanto valeva visitarlo!

Questo e altri pensieri corsero nella sua mente, mentre s'immergeva nella vasca...

Legolas tornò alla stanza di Sybille seguito dalla sarta reale più anziana, Silma...

Entrarono cautamente...

- Sybille? - chiamò Legolas.

- Sono qui... solo un attimo... -

La voce chiaramente proveniva dal bagno...

Legolas sorrise all'anziana elfa, visibilmente perplessa dal modo di parlare della ragazza al principe di Mirkwood...

- Gli esseri umani sono molto... schietti, Silma... - ridacchiò.

La donna sorrise.

Legolas si guardò intorno... notò, ben ripiegati sulla sedia, gli abiti da notte della ragazza... quelli con cui lei era giunta lì...

Più di tutti... uno stranissimo indumento stuzzicò la sua curiosità...

Bizzarro...

Credeva di non aver mai visto nulla di simile nella Terra di Mezzo...

Eh si... quella ragazza doveva proprio venire da un mondo lontano miglia da Mirkwood...

- Silma... secondo te che cosa potrebbe essere...? - chiese, rivolgendosi all'elfa dai capelli biondo argento...

- Non m'intendo di indumenti umani, principe... ma è buona regola di un gentiluomo non toccare gli oggetti di una signora... - sorrise lei.

Legolas ridacchiò...

Silma lo conosceva sin da bambino, conosceva bene la sua curiosità...

Si poteva dire che oltre ad essere la sarta reale, gli avesse fatto da balia...

Lui passava tanto tempo, da piccino, nelle sartorie reali, incuriosito dal lavoro di Silma, dal modo in cui riusciva a confezionargli un vestito da un semplice pezzo di stoffa...

Le sue mani sfiorarono l'indumento...

- Anche il tessuto è molto strano... non sembra niente di quello che esiste qui... -

Silma scosse la testa...

Intanto Sybille fece il suo ingresso nella camera...

Aveva gli occhi sbarrati.

Aveva notato che Legolas stava prestando particolare attenzione a qualcosa...

Arrossì di colpo!

- Legolas! Ma che...? - corse verso di lui, afferrando i suoi vestiti.

- Scusami, io...ero incuriosito dai tuoi abiti... -

- Dalla mia biancheria, vorrai dire...!!!!!! - incalzò lei, alterata.

- Biancheria? -

- Si... indumenti che si mettono sotto i vestiti... -

Legolas strabuzzò gli occhi...

'E che vuol dire quella faccia... TI PREGO, non dirmi che gli elfi non indossano biancheria sotto i vestiti...'

Arrossì all'idea...

- Ero solo... particolarmente incuriosito dalla bizzarra forma di quella... biancheria... - disse, indicando gli abiti che Sybille teneva ancora tra le braccia...

'Strana forma???'

Ci mise un po' a capire a cosa esattamente si riferisse...

'Oddio... ma sta parlando di questo...?'

Arrossì ancora più violentemente...

Silma assisteva alla scena da perfetta spettatrice... aveva l'impressione che la ragazza fosse talmente presa dal battibecco col principe che non si fosse accorta di lei...

- Intendi questo..? -

- Si... mi chiedevo a cosa potesse servire...non ho mai visto niente di simile...-

'Ci credo... è un reggiseno, accidenti!!!!!!!!!!!!'

- Ehmm... è... come dire... un pettorale da donna, Legolas... - arrossì, cercando di sorridere con ironia... voleva più di tutto vedere la sua faccia, quando avrebbe compreso...

Lo spettacolo valse l'imbarazzo...

Stette lì a pensare due, tre secondi...

Alla fine comprese...

Lo si capì dalla sua faccia...

Occhi sbarrati...

E le sue orecchie stavano di nuovo diventando rosse!

- Io... scusami... credo di aver fatto qualcosa di veramente sconveniente... - balbettò, cercando di mantenere un minimo di regale dignità...

Sybille non poté fare a meno di sorridere.

- Sei scusato... -

Silma era piuttosto divertita... il principino aveva avuto la sua bella lezione da una fanciulla umana!

- Io le avevo detto di non toccare, principe Legolas... - sorrise dolcemente con una punta di ironia l'elfa.

Alla fine Sybille la notò...

- Sybille... lei è Silma, la sarta reale... sarà lei a confezionarti l'abito... - disse, cercando di darsi un tono...

- Piacere di conoscervi, Lady Sybille... il principe mi ha detto che venite da una terra molto lontana... -

- Piacere mio, Silma... e in effetti è proprio così... - sorrise la ragazza.

- Beh... non c'è tempo da perdere, allora... se vuole scusarci, principe... - disse Silma, mettendolo praticamente alla porta!

Sybille ridacchiò...

- Silma...! - protestò debolmente... poi rivolgendosi a Sybille... - ci vediamo più tardi, Sybille... -

- Va bene. - sorrise la ragazza.

Silma richiuse la porta...

- Non andava più via, vero? - sorrise l'elfa alla ragazza. - Allora... ti serve un abito da viaggio... -

- Si... il principe vuol portarmi a Lothlorien da Dama Galadriel... -

- Capisco... -

L'elfa prese i suoi strumenti da lavoro, e cominciò a prender le misure alla ragazza.

- Il principe Legolas ha preso molto a cuore il vostro destino, mia cara fanciulla... sono sicura che riuscirà ad aiutarvi... è un giovane molto testardo, sapete? - aggiunse Silma.

- Io lo conosco sin da quando è venuto alla luce... l'ho visto crescere... -

Sybille sorrise... c'era molta tenerezza e premura nel tono dell'elfa.

- Non l'avevo mai visto così in imbarazzo come oggi... - sorrise.

'Ti credo...! Dopo la figura che ha fatto...' ridacchiò tra sé e sé Sybille.

- Dovete piacergli, mia cara... -

Il sorriso di Sybille svanì all'istante, lasciando una faccia indecifrabile, e vagamente imbarazzata...

Non sfuggì a Silma...

- Voglio dire... vi ha preso in gran simpatia... è molto spontaneo con voi...-

- Ah... si... beh, gli ho chiesto io di non trattarmi con deferenza... non è una cosa a cui sono abituata... -

Silma sorrise...

Dopo un po' Silma si congedò, promettendo di tornare entro sera per mostrarle l'abito...

Sybille uscì dalla sua camera, alla ricerca di Legolas...

Voleva saperne di più sul viaggio che si accingevano a fare, era talmente curiosa...

Certo, l'indomani avrebbero avuto tutto il tempo di parlarne ma...

'Qui sono tutti talmente gentili con me... ma mi sento persa...'

Pensava questo, mentre attraversava i corridoi del palazzo di re Thranduil...

Vedere Legolas camminare a passo svelto verso di lei, con uno dei suoi radiosi sorrisi, le fece sentire un tuffo al cuore...

Era come se un raggio di sole avesse rischiarato le tenebre dei suoi pensieri...

- Mia signora... Silma ha gia finito? -

- Si direbbe di si... ha detto che entro stasera mi porterà il nuovo abito... - sorrise Sybille.

- Bene... adesso c'è una cosa importantissima da fare... - disse lui, prendendola per mano e trascinandola via con sé...

- D-di che si tratta?? Dove mi porti?? -

- Devo farti una domanda... - disse, solo quando ormai erano usciti all'esterno, e si dirigevano verso la scuderia... - tu sai cavalcare, vero...? -

Lo sguardo di Sybille si fece vacuo...

- Ehm... se dicessi che non ho mai cavalcato, cosa succederebbe? - cercò di ironizzare.

Legolas fece un mezzo sorriso, poi scosse il capo...

- Suppongo che dovrei insegnarti almeno a stare in sella... -

Continuava a dirigersi verso verso la scuderia...

- Aspettami qui... - aggiunse.

Dopo un po' tornò verso Sybille tenendo per le briglie un cavallo dal manto marrone...

- Lady Sybille, ti presento Beren... - disse, carezzando la criniera del cavallo. - E' uno dei miei preferiti... ed è molto docile... penso che sia il più indicato per te... -

Sybille fissava il cavallo con occhi stupiti e affascinati...

Come a leggere negli occhi della ragazza, Legolas le sorrise e le fece cenno di avvicinarsi...

Lei, titubante, avanzò a piccoli passi.

- Avanti... accarezzalo... non aver paura... - disse.

Sybille posò una mano sulla chioma del cavallo, molto delicatamente...

Il cavallo mosse piano la testa...

Sybille sorrise, e provò ad accarezzarlo...

Era davvero molto docile...

- Gli piaci... - sorrise Legolas.

- Davvero? -

- Credo proprio di si... adesso però, prova a cavalcarlo... l'ho fatto sellare per te... -

Lei annuì... vero, gli elfi cavalcavano senza sella...

- Vieni... -

- Ehm... come si fa a salire? -

- Poggia un piede nella staffa... tieniti alla sella... e datti uno slancio... - disse lui.

Sybille provò a fare quello che lui le disse.

Non sapeva ancora bene come, ma si trovò in sella a quel cavallo!

- Visto? Sei bravissima! - sorrise lui.

'Si... ma il bello deve ancora venire...' pensò la ragazza piuttosto preoccupata...

- Adesso... cerca di stare in equilibrio... lo conduco io, ok? - disse lui.

Tenendolo per le briglie, Legolas cominciò a farlo andare in circolo dinanzi alle scuderie...

- Molto bene... adesso prova a tenere tu le briglie... -

- N-no, non sono ancora pronta... -

- Non devi aver paura, Sybille... Beren non ti farà del male... e poi ci sono io, qui... non ti succederà niente... -

Lei annuì ancora titubante e prese le briglie che lui le porse.

- Ok... adesso che faccio? -

- Colpiscilo leggermente al fianco... leggermente, mi raccomando... - disse.

Sybille ci provò...

Beren cominciò a muoversi...

- Brava, molto bene... tieni ben salde le briglie... e tira leggermente dal lato verso il quale vuoi che lui vada... -

Sybille lo fece girare a destra...

- Bene, molto bene... sembra che tu sia nata per cavalcare... -

- Dai... capirai, tu sei qui e mi dici che devo fare... -

- Ma è un'eccellente prima volta... io fui disarcionato dopo 5 minuti, la prima volta che salii su un cavallo... -

Sybille alzò un sopracciglio...

- E quanti anni avevi? -

Stette a pensare alla domanda, che lo sorprese...

- Forse... 300...? -

Sybille ridacchiò... - che paragonati al tempo umano sarebbero...? -

- Uhm... 5-6 anni... non so ben quantificare il tempo mortale... -

Sybille scosse la testa, continuando a cavalcare con Beren...

Al suo ritorno in camera, trovò Silma che l'attendeva, con in mano l'abito che aveva preparato.

- Ecco, mia cara... coraggio, provalo... -

L'abito era stato confezionato con grandissima cura...

Era un tessuto leggero, ma resistente...

Il colore... cangiava tra il turchese e il verde...

- Vi sta magnificamente... - disse l'elfa, compiaciuta.

La gonna era leggermente più corta di quella di un abito normale... assai più comoda per cavalcare...

- Ora vi lascio... avete bisogno di riposare, in vista del lungo viaggio che vi aspetta... - disse Silma, congedandosi con un saluto elfico che evidentemente era una sorta di "buona notte"...

Sybille rimase lì per lì ancora in piedi, al centro della stanza...

Si specchiò ancora... osservando l'abito che indossava...

Era decisamente più pratico... e ugualmente bello...

Le ricordava un costume che indossò un paio d'anni prima quando aveva recitato alla fine del liceo "Sogno di una notte di mezza estate"... uno degli abiti delle fate di re Oberon...

- Le bain... - una voce alle sue spalle...

Si voltò di scatto...

- Legolas! Non ti ho sentito entrare... - disse sorpresa, ridendo nervosa...

Lui le fece un sorrisetto alla "Ordinaria amministrazione, per un elfo!", che la fece sorridere imbarazzata per l'effermazione di poco prima...

- Domattina dovremo partire all'alba... ho gia detto a Lothril di svegliarti presto... quindi ti consiglio di andare a letto... se manteniamo un buon passo, possiamo arrivare a Lothlorien in due... tre giorni al massimo. -

Sybille annuì.

- Allora... buon riposo, mia signora... - disse lui, dirigendosi verso la porta...

- Legolas...? - lo chiamò lei.

Lui si voltò semplicemente.

- Cosa vuol dire... quello che hai detto prima? -

Sorrise.

- "Le bain"? - chiese, con un sorrisetto... - chissà... forse un giorno te lo dirò... - fece una mezza linguaccia prima di infilare la porta...

Sybille rimase a dir poco perplessa!

' Ma... che razza di...!!!!!! Se ne approfitta perchè non capisco l'elfico... chissà che cavolo mi ha detto!!!!!!!'

Sospirò...

Avrebbe trovato il modo per scoprirlo...

Il mattino seguente Sybille venne risvegliata da un sonoro tocco alla porta.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Partenza per Lothlorien... ***


Capitolo 8
Partenza per Lothlorien


- Lady Sybille... sono io, Lothril... il principe mi ha chiesto di dirvi che vi aspetta alle scuderie reali... -

Sybille mugugnò qualcosa...

'EHHHHH NOOOOO!!!!!! Diavolo!!!!!!'

Scattò in piedi... era ancora a letto!

'Allora era lei poco fa... e non mi sono alzata!!!!!!!! Certo che sono la campionessa mondiale delle imbecilli anche qui!!!!!!!!!'

Dopo essersi vestita molto velocemente e affarrata la borsa che si era preparata la sera prima, sfrecciò per le sale del palazzo...

Tutti gli elfi la osservavano esterrefatti, ma talmente divertiti da quella creatura così vitale...

Il sole non era ancora alto...

Legolas era lì dove aveva detto Lothril... teneva per le briglie Arod e Beren...

- Ben svegliata, mia signora... -sorrise, mentre carezzava la criniera di Arod...

- Perdonami, sono in tremendo ritardo... Lothril mi ha appena svegliato e... ho fatto più presto che potevo... - disse la ragazza, in tono mortificato...

- Non preoccuparti, è ancora presto... il sole è appena visibile all'orizzonte... -

Sybille sorrise.

- Buon giorno Arod... - disse lei, accarezzando il cavallo di Legolas, che parve gradire le attenzioni della fanciulla. - E buon giorno anche a te, Beren... - aggiunse, accarezzando anche il cavallo dal manto scuro, che rispose con un lieve nitrito...

- Sembra che i miei cavalli ti adorino, Sybille... - ridacchiò l'elfo.

- Addirittura? Te l'hanno detto loro? - sorrise sarcastica.

- All'incirca... noi elfi riusciamo a capirli... so che può risultare difficile da credere per un essere umano... ma gli animali... e anche le piante... ci parlano continuamente. Sta a noi saperli ascoltare... - concluse, accarezzando gentilmente Beren...

Sybille sorrise alle parole dell'elfo...

Si, lei poteva credere alle sue parole...

- Allora... ci mettiamo in cammino...? - disse lui, salendo a cavallo con agilità sorprendente...

Al confronto, lei si sentiva un pachiderma...

Ricordando i consigli datigli il giorno prima da Legolas, diede un colpetto ai fianchi di Beren, e lui si mosse, seguendo Arod.

- Addio, principe... - disse un gruppo di elfi che ci vide partire...

- Addio... - rispose lui.

- Addio, Lady Sybille - si rivolsero poi a lei...

- Addio. - sorrise.

Il palazzo pian piano si allontanava, mentre la foresta li avvolgeva sempre più...

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Quante ore erano passate da quando erano in marcia?

Sybille non era certa che il suo orologio funzionasse anche lì...

- Mia signora... - proruppe Legolas, interrompendo il silenzio.

- Si? - chiese, mentre osservava la foresta intorno a lei...

- Volevo chiederti... riguardo al tuo nome... -

- Il mio nome? - ripeté lei, curiosa.

- Si... è molto particolare... cosa significa? - domanda infine, guardandola attento.

- Dunque...ehm... come spiegare... vuol dire "sibilla"... cioé... -

- sibilla... - scandì lui, attendendo ulteriori informazioni... il significato di quella parola gli era ignoto...

- La sibilla è una figura leggendaria... una donna che aveva il potere di leggere il futuro, ecco! - concluse, nel modo più semplice che le venisse in mente.

- Oh! -

- Si, insomma... I miei genitori mi chiamarono così per via di un viaggio in Italia... -

'Si, buonanotte... gli parlo dell'Italia...'

- Ehm...l'Italia è un territorio del mio pianeta...e una leggenda vuole che a Cuma, una città in questo luogo, la sibilla fosse vissuta in una grotta... e che chiunque volesse poteva andare da lei a chiedere di leggere il proprio futuro... - cercò di ricordare i dettagli della leggenda che i suoi genitori le avevano raccontato da bambina... - e se non ricordo male, lei scriveva i suoi responsi sulle foglie... e poi li spargeva al vento... così stava comunque a te metterli assieme... - concluse.

Solo allora si voltò verso Legolas...

Accorgendosi che la stava fissando sorridendo...

- Una leggenda affascinante... - disse lui.

- Gia... -sorrise lei, guardando dinanzi a sé...

- Quindi... si tratta di un oracolo... -

- Si, esatto... - sorrise lei... doveva aver stuzzicato la sua curiosità con quel racconto.

- Tu invece? Cosa vuol dire esattamente "Legolas"? -

Lui sorrise.

- Verde Foglia... -

-... eh? Verde Foglia? Davvero?????? - disse lei perplessa.

- Si! Proprio così! So che reso nella lingua degli uomini suona strano... -

- Già... ma in lingua elfica è un nome molto bello! - disse.

Lui rispose con un sorriso.

Parlando di lingua elfica...

Doveva ancora scoprire cosa le aveva detto la sera prima!

- Legolas... proprio non vuoi dirmi cosa significa quella cosa che mi hai detto ieri sera?? - domandò la ragazza.

Lui scoppiò a ridere.

- Stai ancora pensando a "Le bain"????? Non c'è niente da fare, anche da un altro mondo, gli uomini sono sempre insistenti e testardi! -

- Sarà pure così, ma tu approfitti della mia ignoranza, principe! - fece falsamente offesa.

- Non mi permetterei mai, mia signora... - disse, placando la risata...

' Non lo sopporto quando fa così... con quel sorriso finisce sempre col fare quello che vuole...'

- Fermiamoci qui per un po'...- disse, fermando Arod...

Anche Sybille arrestò Beren, e smontò da cavallo.

- Tu resta qui a riposare... io li porto al fiume... - disse Legolas.

La ragazza semplicemente annuì.

Vide l'elfo allontanarsi tenendo per le briglie i due cavalli...

Lo seguì da lontano con lo sguardo...

Le venne da sorridere...

'E'... semplicemente incredibile. Mi ero sempre immaginata gli elfi in un certo modo... e in effetti quello che mi ero immaginata non era poi così sballato... ma... è qualcosa di più... molto più profondo...'

Lo fissò ancora, per come stava lì, con i suoi cavalli... li accarezzava... sussurrava loro qualcosa, sorridendo...

Erano davvero creature immerse nella natura... erano parte della natura...

Dopo un po' tornò verso di lei, sorridendo...

- Il tempo di far riposare i cavalli e ripartiremo... - disse, dirigendosi alla sua borsa, estraendo il pane elfico e una borraccia.

Dopo averle porto un po' di lembas, si diresse al fiume con la borraccia, dicendo di volerla riempire...

Sybille semplicemente annuì.

----------------------------------------

- Allora... -esordì la ragazza, mentre lui fissava il fiume, perso in chissà quali pensieri...

- Si? Dimmi, Sybille... -

- ... cosa vuol dire "Le bain"?????? -

...

Legolas esplose letteralmente in una risata fragorosa!

- Ma non ti stanchi mai, eh? -

- No, finchè non me lo dirai! Non sopporto di non capire le cose, sai? - incrociò le braccia lei...

Legolas sospirò...

- Forse non avrei dovuto dirlo... -

- Ma ormai l'hai detto! Insomma, cos'è tutto questo mistero? E' qualcosa di brutto? -

- Oh, no... al contrario... - si affrettò a dire lui...

'Ma insomma... che...

... aspetta un attimo. Le sue orecchie... un'altra volta! Stanno diventando rosse... '

- E' qualcosa di imbarazzante...? - domandò Sybille, non sapendo più cosa pensare...

- Beh... - cominciò lui, ma lei lo interruppe.

- Facciamo così... Legolas... prova a ripetermi quella frase... -

Lui alzò un sopracciglio, non era certo di aver capito dove volesse arrivare la ragazza...

- Si... prova a ripetermelo nel tono in cui andrebbe detto... -

Legolas afferrava a malapena il senso delle sue parole...

- Ora provo a spiegarti... - disse. Gli chiese se poteva passargli la borraccia...

Lui, senza ben capire, lo fece...

- Merci! - rispose, sorridendo, dopo averla presa dalle sue mani.

- Come, prego? - rispose Legolas, strabuzzando gli occhi sentendo quella parola sconosciuta.

- E' una delle lingue del mio mondo... secondo te, cosa può significare...? -

Lui strabuzzò gli occhi...

- Non lo so...

- Te l'ho detta dopo che mi ha passato la borraccia... - lo aiutò lei.

- Forse... mi hai ringraziato per la borraccia? -

- Si esatto! Hai capito adesso cosa volevo dire? -

- Si, ho capito... così dovrei fare lo stesso con "Le bain"... -

- Esatto... - sorrise lei. - Dai, è una specie di gioco per me... per favore... -

Legolas tacque...

La ragazza non sapeva certamente cosa implicava il ripetere quella frase per lui...

Non poteva saperlo...

La guardò fisso negli occhi, sorridendo...

Sybille sgranò tanto d'occhi...

- Le bain... - ripetè lui con una voce particolarmente dolce... una luce negli occhi...

Sybille non era certa di aver capito il perfetto significato di quelle parole, ma... si sentì arrossire in una maniera inaudita.

Legolas sorrise.

- Hai capito cosa ho detto? -

Sybille non riusciva a dir nulla, tanto era imbarazzata... scosse solo lievemente la testa...

Sorrise, l'elfo...

- Ho detto che sei bellissima... - disse, in un impeto di coraggio, facendole una mezza linguaccia. - Sarai soddisfatta adesso... - ridacchiò.

'Lo... odio.'

- Vado a prendere Beren ed Arod... sarà meglio che ci rimettiamo in marcia... - disse, andando verso i due destrieri...

'Lo odio... lo odio! Non può farmi questo... non può!'

Il cervello di Sybille continuava a cantilenare queste parole...

Era imbarazzata.

Arrabbiata, perchè quelle parole avevano toccato una corda che lei temeva di aver riconosciuto...

Il modo in cui l'aveva guardata l'aveva fatta sentire indifesa...

Come poteva guardare così lei?????

Come poteva prendersi gioco di lei a quella maniera?????

Forse non immaginava cosa aveva provocato in lei con quei semplici gesti... con quelle parole...

Aveva detto che era bellissima.

'In fondo... lui non ha colpa...è sempre gentile... ha fatto un po' d'ironia... e poi i complimenti non sono mica illegali! Sono io ad essere la solita imbecille! La solita immane imbecille!!!!! Devo controllarmi... Respira a fondo, Sybille...! Non puoi permetterti una sbandata per un elfo...!'

Lui stava tornando, con i due cavalli...

'Ma è così difficile controllarsi...' si disse mentalmente...

- Sybille? - la chiamò Legolas, sfiornadole leggermente la spalla...

Non si era accorta di avere lo sguardo perso nel vuoto...

- Si, scusa... - si ridestò lei, afferrando le briglie di Beren.

Rimontarono a cavallo, riprendendo la strada verso la foresta...

Sybille tacque per un bel tratto di strada...

La cosa non sfuggì a Legolas...

- Mia signora, sei silenziosa... -

- ...eh? Dicevi? - fece lei, riscuotendosi come da un lungo sonno...

Legolas sospirò.

- Sei silenziosa... -

- Scusa... ero sovrappensiero... -

Lui annuì, poco convinto.

- Sei così da quando ti ho detto... beh...il significato di quella frase... -

- ...Ma no, non c'entra niente...te lo assicuro... -

A mentire era sempre stata pessima...

- Se quello che ho detto è stato in qualche modo offensivo per te, ti chiedo sinceramente scusa... non era nelle mie intenzioni, nella maniera più assoluta... -

- Ma... perchè ieri sera mi hai detto... quella cosa? - domandò lei... senza ben sapere cosa desiderava sentirsi dire da lui...

L'elfo sorrise, guardando al cielo...

- Perchè lo pensavo...? - disse, con vaga ironia...

Sybille fu tentata dal guardarlo male...

Ma nel voltarsi, vide il suo solito implacabile sorrisetto...

- Forse nel mondo da cui vieni è sconveniente fare un complimento ad una dama? - domandò, quasi persuaso da questa idea, viste le reazioni della ragazza.

- Ehm... no, no... non è questo... è che... forse sono io a non esserci abituata... -

- A cosa? - chiese.

- Ai complimenti... voglio dire...non sono esattamente la ragazza più corteggiata del campus... - fece una pausa, vedendo la faccia perplessa di Legolas... - insomma, della scuola che frequento... anzi... i ragazzi mi evitano cordialmente... a volte ho l'impressione di sembrare un bel po' strana, ai loro occhi... forse lo sono, chissà...-

Sembrava riflettere seriamente alle parole della ragazza...

Non riusciva a comprendere... come poteva qualcuno evitare quella fanciulla?

Lui la trovava affascinante...

Per lui era strana, certo... tutte quelle cose bizzarre riguardo al mondo da cui proveniva lo avevano colpito...

Ma era estremamente piacevole starle accanto...

Oltre ad essere... per lui... davvero bella...

- Sono degli stolti... - gli sfuggì - A volte gli uomini non riescono a vedere ed apprezzare cosa hanno dinanzi agli occhi... -

Lei arrossì lievemente...

'Un altro complimento? Accidenti a lui...'

- Grazie... - gli disse, evitando il suo sguardo...

- E' solo ciò che penso, mia signora... - rispose.

Il resto del viaggio proseguì abbastanza silenzioso, finché la notte non scese sulla foresta...

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Attraversando il bosco... ***


Capitolo 9
Attraversando il bosco...


- Ecco... ci accamperemo qui... - disse lui, smontando da cavallo.

Il sole ormai era quasi del tutto tramontato...

- Resta qui... io raccolgo della legna per accendere un fuoco... - disse, prima di allontanarsi nella foresta.

'Accidenti... non mi piace l'idea di restare da sola, anche se per poco... è vero che siamo in tempo di pace, e magari gli orchi non ci sono... ma chissà che strani animali bazzicano queste foreste... Non si chiameranno "Terre Selvagge" per niente, no???'

Stava lì, accarezzando Beren...

Scrutando la foresta nella speranza di veder ricomparire Legolas il più presto possibile...

E in effetti poco dopo lo vide tornare portando una discreta catasta di legna...

Sybille si sentì estremamente sollevata dal vederlo...

Si sentiva talmente protetta, quando lui era con lei...

Ma non intendeva in alcun modo fare la figura della fifona davanti a lui, e confessargli il suo nervosismo nel dover passare la notte all'addiaccio...

Mentre faceva di questi ragionamenti, il fuoco acceso da Legolas prese vigore, e poco a poco cominciò anche a scaldare...

- Ecco... così dovrebbe andare... -

Le fece cenno di sedersi accanto al fuoco, mentre lui dava della sorta di cereali ai due cavalli...

Fatto questo, prese posto attorno al fuoco, visionando l'arco e le frecce, con estrema cura...

Sybille non poteva fare a meno di guardarlo davvero incuriosita, per quanto era assorto in quel che faceva...

Le era sempre piaciuto osservare le persone quando erano intente a lavorare...

E trovò lui... semplicemente ipnotico.

Per Legolas, lo sguardo di Sybille era a dir poco pesante...impossibile non notarlo.

Guardò verso di lei, sorridendole.

Lei ricambiò.

- Sono davvero taciturno di sera, mia signora... mi dispiace, non sono di gran compagnia... -

- Figurati... - disse lei, continuando ad osservare il suo lavoro.

- Dovresti riposare... immagino tu sia molto stanca, e domani abbiamo un'altra giornata di cammino davanti... -

Sybille annuì...

Prese dalla sua borsa la coperta elfica che le era stata data da Silma, e se l'avvolse attorno alle spalle.

Si guardò attorno, cercando un qualche modo per sistemarsi...

Provò a distendersi al suolo... ma non riusciva a trovare in alcun modo una posizione confortevole!

Si alzò a sedere sbuffando...

In quel momento stava rimpiangendo di aver rifiutato sempre di andare in campeggio con i suoi zii...

Legolas la osservava interrogativo...

- Sybille... ho l'impressione che tu non abbia mai dormito nei boschi... - esordì l'elfo.

Lei sorrise imbarazzata.

'Tanto ormai la figura dell'imbranata totale l'avevo gia fatta... peggio di così...'

Legolas ridacchiò.

- Il tuo mondo deve essere davvero molto diverso dal nostro... - concluse.

Prese arco e frecce, e si alzò, andando verso un albero dal tronco piuttosto largo.

Si sedette sotto di esso, incrociando le gambe...

- Avanti, vieni... - la chiamò l'elfo.

Le indicò il posto accanto a lui...

Sybille era piuttosto titubante all'idea di dormire seduta con la schiena contro un albero...

Ma andò lì a sedersi...

Si rassegnò a passare la nottata in bianco...

- Tu riesci a dormire, in quella posizione? - chiese Sybille, osservandolo con la coda dell'occhio.

Aveva le palpebre chiuse... visto così sembrava che facesse yoga...

Sybille ridacchiò all'idea di un elfo che fa yoga!

Lo vide sorridere leggermente.

- Noi elfi non dormiamo mai davvero... riposiamo, si...ma non ci addormentiamo... -

'Ah... si, vero...'

Sybille cercò almeno di sedersi in maniera confortevole, ma senza successo.

- Sybille? - la chiamò Legolas, ancora una volta...

- Uhm? - mugugnò lei.

- Puoi appoggiarti a me... -

Si girò verso di lui, non totalmente sicura di quello che lui le aveva appena detto...

- Puoi dormire appoggiata alla mia spalla... - aggiunse, senza aprire gli occhi.

- ... grazie... Ma, sicuro che non ti do fastidio? - domanda lei.

- No, affatto... - conclude, con un lieve sorriso.

Era solo il riflesso del falò... oppure le parve di rivedere quel tenue rossore sulla punta delle sue orecchie?

Sorrise...

'Non facevo gli elfi così timidi... credevo di essere io il caso patologico...'

- Beh... se davvero per te non è un problema, io ne approfitto volentieri... - disse, con una risatina...

Legolas ridacchiò, aprendo un occhio per guardarla...

Risero entrambi.

Legolas richiuse gli occhi... immergendosi di nuovo in quello stato pseudo-meditativo...

Senza sapere esattamente come... mossa da chissà cosa... da quale sentimento... da quale impulso irrefrenabile...

Sybille gli scoccò un bacio leggero sulla guancia.

Non gli diede il tempo di darle alcuna sorta di risposta...né di avere una reazione.

Si appoggiò alla sua spalla, preoccupandosi di non gravarlo troppo con il peso, e chiuse gli occhi...

Legolas, al sentire quell'inaspettato contatto, spalancò gli occhi all'istante.

La osservò, ma era gia accoccolata alla sua spalla... il respiro farsi sempre più lento e profondo... si stava addormentando...

L'aveva baciato sulla guancia...

Dire che era perplesso era dir poco...

Ma più che sul gesto della ragazza...

Si stava concentrando su quello che quel gesto gli aveva fatto sentire...

Strano...

Era come se... quel tocco gli avesse acceso un piacevole tepore nel cuore...

Gli piaceva...

E questo lo spaventava...

La osservò, lei che ormai dormiva profondamente...

Creatura indifesa...

No, non solo questo...

Era così...

Si...

Talmente...

Impose a sé stesso di interrompere quei pensieri...

Respirò a fondo...

Non doveva accadere... qualunque cosa essa fosse...

- Elei velui, hiril nìn...****dolci sogni, mia signora**** -

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

All'alzarsi del sole, Legolas spalancò gli occhi.

Era ora di ripartire.

Arod e Beren erano lì, nella grotta, dove li aveva lasciati.

Lanciò uno sguardo alla ragazza, evidentemente ancora addormentata sulla sua spalla...

E infatti era lì, ancora tra le braccia di Morfeo!

Scosse la testa sorridendo...

- Mia signora... il sole si sta alzando, dobbiamo rimetterci in marcia... -

Niente.

Provò a sfiorarle una spalla, chiamandola per nome...

Ottenne solo un lieve mugugnio... e lei che prese a stringersi al suo braccio...

La cosa lo stupì... e lo imbarazzò leggermente...

- Sybille... - chiamò di nuovo, con un sussurro...

E fu più forte di lui, dinanzi a quel viso terso... farle una carezza leggera sulla guancia...

Le palpebre della ragazza cominciarono a muoversi.

E lui, improvvisamente consapevole di quel che stava facendo, ritrasse la mano, come scottato...

Sybille strizzò una, due volte gli occhi...

Mise a fuoco ciò che la circondava...

Il bosco...

Si, era in cammino verso Lothlorien...

Ma...

Si accorse di star stringendo il braccio di...

- Aur vaer... ****buon giorno****- disse lui, con un sorriso che le fece perdere un battito.

Arrossì...

'Ma... quando mi sono stretta a lui a questa maniera???? Ieri notte mi sono appena appoggiata alla sua spalla!!!!!!! '

-Ah... ehm... aur vaer... - disse lei, cercando di riprendere il suo contegno...

- Dobbiamo ripartire, mia signora... -

Sybille annuì...

Sentiva a malapena le sue parole... era ancora in forte imbarazzo, nonostante Legolas pareva non aver minimamente fatto caso a quella cosa...

Legolas si alzò, e prese i due cavalli...

Si rimisero in marcia verso sud...

---------------------------------------------

Giunsero nei pressi di una cascata...

- Ok... ci fermiamo qui... - disse Legolas, smontando da cavallo.

Sybille fece altrettanto.

- Stiamo procendendo spediti... ma credo che dovremmò passare un'altra notte nel bosco... non è prudente viaggiare di notte... arriveremo a Lothlorien domattina... - concluse, guardandosi attorno...

Legolas tacque per un lungo istante, come se ascoltasse attentamente una voce, anche se l'unica cosa che Sybille riusciva ad avvertire era il soffio di un leggero venticello e lo scrosciare della cascata...

Mentre Legolas tirava giù i bagagli dai due cavalli, Sybille non poté che essere attratta dallo splendido paesaggio che la circondava...

La foresta si stagliava intorno al laghetto che la cascata formava...

Il sole si rifletteva sulle acque... sembrava uno specchio d'argento...

- E' bellissimo qui... - disse la fanciulla.

Andò speditamente verso la riva, e si sedette lì.

Tolti i calzari, immerse piano i piedi nell'acqua...

'E' fresca... non è gelida!'

Legolas aveva seguito la scena curioso...

Sorrise...

La spontaneità della ragazza era emersa ancora una volta...

Cominciò a camminare verso il punto in cui lei era seduta...

Aveva un sorriso radioso, non poté fare a meno di notarlo...

- Mirkwood è davvero bellissimo... il tuo regno è stupendo, Legolas... - disse lei, sorridendogli, per poi tornare a concentrarsi sul paesaggio.

- Si... la Terra di Mezzo è piena di luoghi meravigliosi... - aggiunse.

Tacque.

- A cosa pensi? - chiese lei, vedendolo assorto con una sorta di sorriso sulle labbra...

- Niente... pensavo che quando ti incontrai fu proprio nei pressi di uno specchio d'acqua... -

Sorrise.

- Gia... l'acqua mi piace tantissimo... sin da piccola, sai? Quando andavo in vacanza al mare, mia madre non riusciva mai a farmi uscire di lì! -rise.

La faccia perplessa tipica di Legolas ricomparve, e lei capì che urgeva spiegargli cosa fossero le "vacanze al mare"...

- Capito... - concluse lui, dopo il racconto della ragazza.

Poi disse: - perchè non fai il bagno, allora? -

Sybille strabuzzò gli occhi...

- Eh? Qui? Adesso? -

- Si. Perchè? -

Ridacchiò, la ragazza.

- Dai, non è il caso... non ho nemmeno il costume da bagno... -

'Eccolo che alza il sopracciglio...' ridacchiò lei...

Ormai aveva imparato a leggere le sue espressioni...

- E' un indumento particolare, che noi indossiamo per fare il bagno... - spiegò lei.

Legolas sembrava sempre più perplesso.

- Dal luogo da cui provieni... fate il bagno vestiti??? - domandò con tono quasi sconvolto.

- Beh... non è che facciamo sempre il bagno vestiti... voglio dire... non in vasca da bagno, se intendevi questo! Ma nel mare o in un lago si, indossiamo un indumento... -

- Non capisco il perchè di questa distinzione... -

- La differenza... suppongo che stia nel fatto che al mare o al lago non sei esattamente da solo a fare il bagno... -

Sybille si fermò.

Legolas evidentemente si aspettava che lei aggiungesse qualcosa per chiarire quella frase...

- Legolas... - disse lei, controllando l'esasperazione... si stava cadendo in una piega piuttosto imbarazzante del discorso... -... da noi è considerato molto sconveniente fare il bagno nudi in pubblico! - concluse, arrossendo.

- Oh! - disse lui laconicamente...

Si, anche gli umani della Terra di Mezzo avevano questo tipo di pudore...

- Capisco... in effetti, se ci sono molte altre persone è un sentimento comprensibile... noi elfi non facciamo mai il bagno assieme... -

Sybille annuì.

- Gli abiti che indossi non vanno bene per fare il bagno? - chiese lui.

Lei fece una smorfia.

- E poi, come faccio ad asciugarli? Non ho altro da indossare... -

- Dimentichi che questi sono tessuti elfici... si asciugano in pochissimo tempo... -

Sybille si grattò leggermente la nuca.

In effetti, aveva una gran voglia di fare una nuotata...

'E quando mi ricapiterà di nuovo di nuotare in un lago della Terra di Mezzo?????'

- Mi hai convinto!- disse lei, alzandosi sul bordo...

Legolas la guardò, divertito dall'improvvisa risoluzione della ragazza...

'Almeno col nuoto non rischio di fare brutte figure!'

Si tuffò, nuotando a lungo sotto la superficie dell'acqua, per poi spuntare fuori solo quando era arrivata nei pressi della cascata.

Legolas era lì, seduto sulla riva, che la osservava.

- Sei bravissima... nuoti come una creatura del fiume, mia signora... - le disse, alzando leggermente la voce perchè lei lo sentisse.

- Grazie! - disse semplicemente.

I pensieri di Legolas correvano sempre più velocemente...

Era vero che le creature erano spesso pensate come appartenenti al sole e alla luna...

Ma se esistesse la possibilità di dire che una creatura potesse avere una personalità acquatica... allora questa definizione calzava su Sybille alla perfezione.

Sembrava divertirsi tantissimo, a rituffarsi e riempergere sotto la cascata...

La sua risata cristallina riecheggiava in tutta la radura...

Come potevano gli uomini della sua terra tenerla lontana?

Lui... temeva di non riuscirci...

- Legolas! Ehi, Legolas!!!! - chiamò lei.

Lui si ridestò dai suoi pensieri, vedendola nuotare verso la riva...

- Vieni anche tu! - disse, tenendosi a galla.

- Come? - la guardò stranito - no, grazie... -

- Non dirmi che non sai nuotare... -

La guardò con falso risentimento, fingendosi offeso...

- Per vostra informazione, Lady Sybille, io so nuotare perfettamente! -

- Ah bene... - fece lei, intonandosi alla sua aria altezzosa. - Allora vieni in acqua e dimostralo! -

- Non è il caso... come ti ho gia detto, noi elfi facciamo solitamente il bagno da soli... -

Sybille alzo il sopracciglio...

- Va bene, come vuoi... aiutami ad uscire... - disse, tendendogli il braccio...

Legolas la afferrò ma...

Ma...

Cos'era quello sguardo diabolico che lei gli rivolse????

Sybille diede uno strattone col braccio...

E Legolas perse l'equilibrio, finendo in acqua...

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Agguato... ***


Capitolo 10
Agguato...


- Ahahahaha - rise forte la ragazza, mentre Legolas riemergeva un po' stordito.

La guardò con occhi furibondi...

- Questo non dovevi farlo... non dovevi davvero farlo! Io sono Legolas Thranduilion, erede al trono di Mirkwood... -

- E io sono Sybille Jenkins... molto piacere! - gli fece una mezza linguaccia.

- Non la passi liscia, questa... - disse.

La ragazza gli schizzò dell'acqua in faccia e prese a nuotare velocemente verso la cascata.

- Questo è troppo! Preparati a subire la vendetta di un elfo! - disse.

La sua rabbia era davvero poco convincente... visto che era incrinata da un sorriso...

In realtà... si stava divertendo...

L'allegria di Sybille lo contagiava...

Sybille si fermò solo quando raggiunse la cascata...

Si voltò dietro di se...

'Ma dov'è? Era dietro di me fino a poco fa...'

D'un tratto, si sentì tirare giù per i piedi.

Ebbe appena il tempo di prendere aria.

Era lui!!!!!

Riemersero entrambi.

Stavolta era Legolas a sembrare piuttosto divertito per la sua geniale trovata.

- Ma sei impazzito???? -

- Io te l'avevo detto... un elfo può diventare molto cattivo, sai? - ridacchiò, per poi farle un mezzo sorriso.

- Ah... allora se le cose stanno così... nessuna pietà! - disse, cominciando a spruzzargli vagonate d'acqua sulla faccia, a cui l'elfo riusciva a malapena a tener testa...

Questo finché non sfidò la massa inarrestabile d'acqua e riuscì a catturarle i polsi, ingabbiandola tra le sue braccia!

- Ora sei mia prigioniera! Chiedi pietà! - rise lui.

- Ma nemmeno morta! - cercò più e più volte di divincolarsi... ma le braccia di Legolas, per quanto non la stringessero forte... erano incredibilmente solide!

- Non riuscirai a liberarti dalla presa di un elfo guerriero, mia signora... - aggiunse lui, ridacchiando.

Sembrava divertito da quella improvvisa situazione di superiorità...

Nonostante ciò, lei tentò e ritentò ancora, solo per arrendersi all'evidenza...

- Capito, ho afferrato il messaggio... hai vinto tu, principe Legolas... - disse a malincuore...

- Come prevedibile che fosse... - disse l'elfo con tono spavaldo.

Lentamente Legolas allentò la presa attorno ai suoi polsi, lasciandola libera.

Lei girò su se stessa per fronteggiarlo, con un'espressione falsamente risentita sul viso.

- Sei davvero un bel tipo, principe Legolas... rivaleggiare così con una ragazza! -

Lui ridacchiò.

- Mi sono solo difeso dall'impertinente attacco di una dama piuttosto biricchina! - ribatté lui con il suo stesso tono. - E poi sei stata tu a sfidarmi! Non dovresti recriminare, adesso... accetta la sconfitta con sportività! - rincarò lui, con fare saccente.

- ... ti ha mai detto nessuno che quando ti ci metti sai essere davvero irritante??? -

Lui rise di cuore.

- Si, me l'hanno detto... ma temo che questa sia una delle caratteristiche degli elfi silvani, mia signora... -

Lei semplicemente annuì, con un sorrisetto sulla faccia...

Si stava divertendo... e trovò lo stesso divertimento negli occhi dell'elfo.

I suoi occhi brillavano... e sembravano ancora più belli, in quel momento, mentre tante piccole goccioline d'acqua gli imperlavano le ciglia nere...

Ma...

Non finiva lì... non per lei!

Si immerse rapidamente in acqua...

Nuotò fino ad arrivare dietro di lui... e lo agguantò sui fianchi...

'Di solito tutti soffrono il solletico lì... speriamo che valga anche per gli elfi!'

Non ci mise molto per capire che ci aveva azzeccato!

L'elfo prese a muoversi convulsamente...

- Ehi! N-no... - le risate gli mozzavano le parole. - Questo è molto sleale... smettila!!!! -gridava...

Riemerse, dietro di lui, decisa a non mollare la presa...

- Chiedi pietà! - fece lei, continuando la tortura...

Legolas dovette cedere...

- Pietà, pietà, mi arrendo!!!!! - rantolò, ridendo.

Solo in quel momento la ragazza lo mollò, e lui lentamente riprese il suo contegno...

- Non sai perdere, eh? -

- Nelle battaglie in acqua no... e non ho pietà per nessuno! - sorrise lei.

Lui scosse lievemente la testa...

Stava bene.

Incredibilmente bene...

Per merito di quella ragazza...

- Gia... - rispose semplicemente.

Fu spontaneo, per lui, scostarle una ciocca di capelli che le era finita davanti agli occhi...

Fu egli stesso spiazzato da quel gesto.

Non era riuscito a controllarsi...

E Sybille era altrettanto... scossa.

- Adesso sarà meglio uscire... Dobbiamo asciugarci e rimetterci subito in cammino... - disse l'elfo, riscuotendosi a malapena da quella sensazione di disagio...

Sybille annuì, e lo seguì nuotando verso la riva, assorta...

Lei si sedette sulla sponda, strizzandosi i capelli...

'Accidenti, magari i vestiti elfici si asciugano pure presto, ma i miei capelli no di certo...'

Poi ripensò a quello che era accaduto pochi istanti prima...

Non che fosse stato un gesto di chissà quale entità...

Ma l'aveva colpita. Si era sentita lievemente arrossire, in quel momento... per come lui le aveva delicatamente scostato quella ciocca, sfiorandola appena...

C'era qualcosa... in quel gesto... che le aveva fatto balzare il cuore nel petto...

Si sentì poggiare qualcosa sulla testa.

Era Legolas, che le aveva preso una coperta...

- Grazie... - riuscì a dire lei semplicemente...

Lui le rispose con un sorriso, per poi sedersi accanto a lei.

'E' pure dannatamente premuroso... non mi facilita per niente...! Non poteva essere l'elfo più antipatico di questo mondo... no eh??????'

Stettero così in silenzio...

Sybille lo guardò con la coda dell'occhio...

Legolas sembrava immerso in chissà quali pensieri, mentre osservava la foresta davanti a sé...

'Toglie il fiato... '

Legolas doveva essersi accorto del suo sguardo, perché lo ricambiò, ugualmente con la coda dell'occhio, e un mezzo sorriso.

- Perché mi fissi...? - chiese, con autentica curiosità.

'... ma che razza di domanda...! Ci sarebbe un libro da scrivere, come risposta...!!!!!!!'

- Niente, niente... sembravi solo molto assorto e mi chiedevo perché... -

'Grande, ti sei salvata in corner, Sybille!'

- Si, infatti stavo pensando che era da molto, molto tempo che non mi divertivo così! Da quando sono stato designato ufficialmente alla successione al trono di Mirkwood beh... ho avuto molte responsabilità... una certa etichetta da rispettare...-

- Si, afferrato il concetto... - sorrise solidale, la ragazza.

- Penso che la guerra per l'anello sia stata l'ultima vera avventura che abbia davvero vissuto da quando è tornata la pace nella Terra di Mezzo! Sono stato a Ithilien per diverso tempo... adesso parte degli elfi silvani vive lì... il nostro regno è diventato più esteso... ma poi decisi di tornare a Mirkwood. Oltrettutto... non avevo molta scelta... ma in fondo, non mi dispiaceva tornare. Amo la mia terra... -

La ragazza lo osservava con un sorriso...

Era una delle pochissime volte in cui l'elfo le stava davvero parlando di sé...

- Immagino che manchi anche a te, il tuo mondo... - disse lui.

- Si... mi manca... - sospirò la ragazza. - Anche il mio mondo è molto bello, sai? Anche se è assai diverso dalla Terra di Mezzo... -

- Parlami del luogo da cui vieni... -

Pensò un po'.

- Allora... Bristol è una città sul mare... c'è un grande porto...molti palazzi... -

- Palazzi del vostro re? - chiese lui.

- No, no... vedi... noi abbiamo una regina... e lei vive in un'altra città...! -

'Meglio non imbarcarci in discorsi come la monarchia costituzionale, oppure qui facciamo notte...'

- Nei palazzi viviamo noi... -

- Capisco... continua... - la esortò lui, senza ben riuscire ad immaginare.

- Beh... è piena di palazzi antichissimi... chiese... -

- Chiese? -

- Luoghi per pregare... -

- Oh... -

- E ci sono anche boschi... grandi prati verdi... -

Legolas annuiva...

- Sembra un bel posto... -

- Gia... -

Tacquero ancora...

- Riprendiamo il nostro viaggio? - chiese Legolas.

Si alzò, porgendo la mano a Sybille per aiutarla.

Mano che lei prese.

- Si, andiamo. -

Legolas si immerse nuovamente nel più totale silenzio...

Sembrava attentissimo ad ascoltare ogni piccolo suono, ogni singolo frusciare di una foglia...

Un'espressione tesa...

Occhi che scrutavano a destra e manca con fare circospetto...

Sybille seguiva in silenzio...

Solo quando giunsero in una radura e smontarono da cavallo, Legolas le parlò.

- Mia signora... la foresta è molto silenziosa...temo che purtroppo non siamo soli... -

- Cosa vuoi dire, che non siamo soli? -

- Che potrebbero esserci delle altre creature in questa foresta... -

Non ci voleva molto a capire che si riferiva a creature ostili...

Legolas colse l'improvviso timore della ragazza...

Le sorrise.

- Non preoccuparti, mia signora... sei in compagnia di uno dei migliori arcieri della Terra di Mezzo... - disse con un tono di ironica alterigia. - non ti accadrà nulla... promesso. - concluse, sorridendole.

Le parole di Legolas la rassicurarono immensamente.

Lei si mise accanto ad Arod e Beren, mentre Legolas studiava ancora un po' la foresta che lo circondava...

- Nell'aria c'è qualcosa di strano... ma spero tanto di sbagliarmi... - disse, andandole accanto. - Tu riposa pure... io resto di guardia... -

- Ok... - disse lei...

- Sybille... - le poggiò una mano sulla spalla. Sapeva che era spaventata. Glielo leggeva negli occhi... - non devi aver paura... forse non è nulla... ma anche se fosse, non permetterò che ti accada niente di male... ok? -

Sybille annuì.

- Bene... - sorrise lui. - Adesso ascolta... se le cose dovessero mettersi davvero male... tu monta su Beren e scappa... lui conosce la strada, ti porterà al sicuro... -

- Cosa? E tu? -

- Io me la caverò... -

- E dovrei lasciarti qui in mezzo a chissà quali strani esseri??? -

- Sono un guerriero, Sybille... ho fronteggiato nemici ben peggiori di orchi e creature silvane...comunque io sto parlando del caso estremo in cui fosse necessaria la tua fuga! Non è detto che debba accadere! -

- E allora smettiamo di parlarne! -

Sybille cominciava ad essere spaventata ed esasperata...

- Va bene... adesso sta calma, ok? - Legolas le prese il viso tra le mani. - Calma. -

Lei chiuse gli occhi, e respirò a fondo...

- Va bene... scusa... -

Si morse le labbra.

- Sono una fifona... -

- Andiamo, lo sai che non è vero... - disse lui con un sorriso gentile.

Un improvviso rumore interruppe le loro parole.

Entrambi tacquero.

- Resta qui... -

Legolas fece uno, due passi in avanti...

Scrutò a lungo lì dove gli occhi di Sybille non riuscivano a vedere che oscurità.

- Orchi... - sussurrò lui...

Afferrò l'arco... puntò una freccia verso il bosco... scoccò.

E dopo di quella, altre tre frecce, ad una velocità incredibile!

Dalla direzione verso la quale aveva scoccato, giunsero urla che non avevano nulla di umano.

Li aveva colpiti!

- Potrebbero essere più di quattro... forse è l'avanguardia di una pattuglia... dobbiamo andarcene! - disse lui, correndo verso i cavalli, lì dove c'era la ragazza.

Non ebbe il tempo di dirle nulla, che un gruppo di almeno dieci orchi si era presentato dinanzi a lui, minaccioso, con spade e asce alla mano!

Sybille... era semplicemente paralizzata.

Non era possibile.

Era come in un terribile incubo!

Dieci enormi creature... armate, appena visibili nel buio...

Impossibile colpirli con le frecce stando così vicini.

Legolas estrasse la spada, abbattendone due con relativa semplicità.

- Sybille! Monta su Beren e scappa! -

Ma Sybille non riusciva a muoversi...

Le gambe sembravano essere diventate due blocchi di cemento!

Tanto da non riuscire a muoversi nemmeno quando un orco cominciò a dirigersi verso di lei.

La velocità di Legolas gli impedì di raggiungerla.

- Sybille, devi scappare!- la scosse. - Sybille! -

La ragazza sembrò ridestarsi, e annuì, col terrore negli occhi.

Prese le redini di Beren, e montò a cavallo, ma un altro orco le sbarrò la strada, facendo imbizzarrire il destriero...

L'orco colpì il cavallo di striscio, ma tanto bastò perchè lui s'impennasse all'improvviso con violenza, disarcionando la ragazza. Le zoccolate di Beren, però, furono fatali a quell'essere mostruoso...

Il cavallo prese a sfrecciare nella foresta.

Legolas si accorse di quanto accaduto, e corse immediatamente verso Sybille, trafiggendo l'ennesimo orco che stava per avventarsi su di lei.

La battaglia fu strenua, ma alla fine Legolas ebbe la meglio.

Riuscì ad abbatterli tutti, uscendone solo lievemente ferito ad un braccio.

Aveva subito di peggio...

Respirò a fondo... e solo quando si accertò che era tutto finito, rivolse la sua attenzione a Sybille, stesa al suolo...

Doveva aver perso conoscenza, quando il cavallo l'aveva disarcionata...

Le sollevò appena la testa...

- Sybille... - la chiamò piano...

Non nascondeva la sua preoccupazione, in quella voce incrinata, mentre ancora riprendeva fiato.

Preoccupazione che crebbe a dismisura quando, ritraendo la mano... la vide macchiata di sangue.

Perse la lucidità all'istante.

Si accorse solo allora che un rivoletto di liquido rosso e viscoso fuoriusciva dalla tempia della ragazza...

Era atterrito.

Il sangue gli si gelò nelle vene, ma non rimase fermo a pensare, posò subito l'orecchio sul suo petto...

- No, no... - gli sfuggì dalla bocca...

Nell'istante in cui vide quel sangue si maledisse...

Aveva promesso di proteggerla. Glielo aveva promesso...

Doveva essere viva...

Non poteva...

Non poteva essere...

La sua testa urlava!

Quelle urla si placarono solo quando riuscì a percepire distintamente, anche se molto debole... il battito del suo cuore.

- Belain hennaid...****Valar, vi ringrazio**** - mormorò a bassa voce...

Doveva portarla a Lothlorien al più presto! Era viva ma... quella ferita...

Doveva portarla da Dama Galadriel...

La prese tra le braccia, delicatamente... come se temesse di farle male...

Era leggera, notò...

Fragile...

Quel sangue sul suo viso non le si addiceva... era semplicemente raccapricciante...

Chiamò Arod con un fischio. Per fortuna lui era riuscito a ripararsi nella foresta...

Montò agilmente in sella, gridando: - Noro, Arod! ****corri Arod**** -

Il cavallo prese a sfrecciare nell'oscurità...

Sybille continuava a giacere priva di sensi, tra le braccia di Legolas, mentre Arod sfrecciava a incredibile velocità attraverso la foresta...

- Resisti mia signora... resisti... - sussurrava lui...

La sua voce era talmente spaventata... non sembrava più lui.

Nemmeno ai tempi della lotta contro il Signore Oscuro, quando i suoi compagni di viaggio avevano rischiato più e più volte la vita, aveva avuto così tanta paura di perdere qualcuno.

Si sentiva paralizzato, inerme... con quella fanciulla tra le braccia, che aveva messo la sua vita tra le sue mani.

Aveva tradito la sua fiducia...

Ma non era questo, ciò che lo premeva adesso...

Lei. Solo la sua vita contava...

Era pallida...

Fredda...

- Resisti... Sybille, ti prego... - riprese a sussurrarle...

Perchè sentiva gli occhi riempirsi di... lacrime?

Da quanto tempo non piangeva...? Non lo ricordava più...

- Goheno nin... ****perdonami**** - sussurrò ancora. - Resisti, te ne prego... -

Tacque... il cavallo era giunto quasi al limitare della foresta...

Si intravedeva il guado del fiume che separava il bosco di Mirkwood da quello di Lothlorien...

Il cavallo attraversò agilmente il guado...

Sull'altra sponda... Legolas intravide distintamente una torcia...

Aguzzò lo sguardo...

Una figura incappucciata...

Coperta da un mantello...

Un elfo.

Dama Galadriel sapeva del loro arrivo...

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La Dama di Lothlorien... ***


Capitolo 11
La Dama di Lothlorien...


Giunsero a Lothlorien che ormai albeggiava...

L'elfo, mandato dalla Dama, li scortò fin quando il palazzo non cominciò ad apparire all'orizzonte...

Legolas, stanco... con il braccio ferito che ormai aveva dimenticato, per il quale a malapena sentiva dolore... aveva nella mente solo la salvezza della creatura che teneva lì con sé...

Lo sentiva, il suo battito si stava ulteriormente affievolendo...

Incitò il suo cavallo...

Ad accoglierlo all'entrata, Dama Galadriel...

La sua espressione tersa... il suo sorriso che riusciva a donare pace...

Come se aspettasse con impazienza l'arrivo di un ospite che finalmente era giunto a farle visita.

Legolas fermò Arod poco distante da lei, e smontò in fretta, continuando a tenere Sybille tra le braccia.

Non si premurò di assumere un particolare contegno dinanzi alla dama...

Era semplicemente troppo in pena per quella ragazza...

La dama gli sorrise...

- Mae govannen, Legolas Thranduilion...****Ben arrivato, Legolas figlio di Thranduil**** attendevo il tuo arrivo... -

Legolas rispose con un cenno del capo.

- Mia signora... questa fanciulla è stata ferita... è molto grave... la prego di prestarle le vostre cure... -

Dama Galadriel rispose con un sorriso.

- E' un essere umano... -

- Si, mia signora... ed era sotto la mia protezione... - sul suo viso si dipinse un'espressione colpevole. - Vi prego di fare tutto ciò che è in vostro potere per salvarla... -

S'inginocchiò a lei, stringendo ancora Sybille a sé.

Dama Galadriel si chinò appena, sfiorandogli lievemente una spalla...

- Alzati, principe Legolas... faremo tutto ciò che possiamo per salvare la vita di questa giovane donna... -

Dal palazzo giunsero 2 elfi, che si avvicinarono a lui, facendogli implicitamente capire che la ragazza doveva essere affidata a loro.

Fu molto strano per Legolas...

Esitò, nel lasciarla andare.

Si sentì come se...

Gli avessero portato via una parte di sé...

Il respiro...

Il suo cuore.

Le sue braccia erano vuote.

Come il vuoto che improvvisamente avvertì nel separarsene...

Scosse la testa a questi pensieri, mentre osservava i due elfi che conducevano Sybille all'interno del palazzo.

- Guarirà... abbi fiducia, principe di Mirkwood... - aggiunse lei, come se leggesse nella mente dell'elfo.

- Inoltre... anche tu hai bisogno di cure... sei stato ferito durante lo scontro con quella pattuglia di orchi... -

Legolas non si stupì del fatto che la dama conoscesse gli eventi accaduti quella notte...

Era una delle dame più potenti della Terra di Mezzo...

Il dono della veggenza era forte in lei...

Legolas annuì.

Fu lei stessa a condurlo all'interno del palazzo, per poi affidarlo alle cure dei guaritori...

Come egli stesso aveva immaginato, la ferita al braccio era qualcosa di molto superficiale...

Delle erbe... una fasciatura...

Sarebbe guarito in fretta.

Il suo pensiero corse a Sybille...

Come stava?

Gli elfi erano riusciti a salvarla...?

Ricordò le parole della dama...

Gli aveva detto che sarebbe guarita...

Si artigliò a quella speranza con tutte le sue forze.

E per quanto credesse alle parole di Dama Galadriel...

Non desiderava altro che rivedere Sybille...

E leggergli negli occhi che stava bene.

Vedere i suoi occhi scuri brillare...

Vederla sorridere...

Sorridergli.

Stringerle la mano, e non sentirla più gelida come quella notte...

Come se avesse letto quell'urgenza, Dama Galadriel entrò in quella stanza, sorridendo al principe...

- Mia signora... - si inchinò.

- So che sei in pena per quella fanciulla, principe Legolas... non ne hai motivo. E' fuori pericolo adesso. Era molto debole quando è giunta qui ma... la sua vita non corre rischio alcuno... -

Non potevano essergli riferite parole più gradite.

Ringraziò tacitamente i Valar... un enorme peso sembrò crollargli dalle spalle...

Era salva. Era viva.

- Meneg hennaid, hiril nin... ****Mille grazie, mia signora****- riuscì a dire, inchinandosi profondamente alla dama, che sorrideva benevola.

- Glassen...****non c’è di che**** - rispose semplicemente. - Aphado nin...****seguimi**** -

Dama Galadriel gli fece strada tra i corridoi del palazzo di Lothlorien, in silenzio.

Altrettando silenziosamente Legolas la seguiva, mentre dentro di sé cresceva l'impazienza di vederla...

- Ernil... ****principe****- lo chiamò la dama. - Quella fanciulla... è colei che giunge da un mondo molto lontano dal nostro... attendevamo il suo arrivo da tempo... -

- Si, mia signora... - disse, poco partecipe...

La sua mente era rivolta ad altro...

Si fermò dinanzi ad una porta.

La aprì piano...

Una stanza rischiarata dalla tenue luce del pomeriggio...

In un letto, Sybille riposava...

La dama entrò cautamente, invitando Legolas a seguirla...

Lui non smetteva di fissare la figura addormentata, come a cercare di leggere le sue condizioni sul suo viso...

O semplicemente perchè...

I suoi pensieri furono bloccati dall'ennesima frase della dama...

- Puoi restare accanto a lei... a patto che la lasci riposare. Era una ferita non da poco... specialmente per un essere umano. Ma è giunta qui in tempo, grazie a te... -

Legolas fece un cenno del capo, con deferenza...

- Ha pronunciato molte volte il tuo nome, mentre era nel delirio... la tua vicinanza potrà solo essergli di conforto... - aggiunse, con uno dei suoi sorrisi arcani...

Dama Galadriel si diresse lentamente verso la porta, per poi richiuderla dietro di sé, lasciando Legolas solo in quella stanza, assieme alla ragazza addormentata.

Legolas... rimase ancora un istante immobile.

Aveva fatto il suo nome...

L'aveva chiamato.

Lei... contava su di lui... aveva affidato a lui la sua vita...

E lui non era riuscito a proteggerla.

Si avvicinò lentamente al letto.

Poté vedere chiaramente da lì la fasciatura attorno alla testa della ragazza...

I guaritori erano stati scrupolosi come sempre...

Si inginocchiò al lato del letto, osservando il suo viso addormentato...

Mille pensieri gli attraversavano la testa.

Aveva un sonno così tranquillo... il viso disteso...

La sua mano sopra le coperte.

Legolas la prese tra le sue senza esitazione, come se fosse la cosa più naturale.

E fu spontaneo un sorriso sulle sue labbra, quando sentì che emanava un leggero tepore...

Gli scostò una ciocca di capelli dal viso... e le carezzò lievemente una guancia...

Era ancora molto pallida... provata dalla terribile esperienza che aveva vissuto.

Gli eventi di quella notte riaffiorarono all'improvviso nella sua mente.

Lei aveva puro terrore dipinto negli occhi...

Forse, non aveva mai visto un orco in vita sua...

Chi avrebbe potuto darle torto, nel sentirsi improvvisamente paralizzata da quella spaventosa visione?

Solo un folle sarebbe riuscito a conservare il sangue freddo e riuscire a fuggire in tempo.

Lui era stato uno stolto...

Avrebbe dovuto prevedere quello che poteva accadere...

Avrebbe dovuto proteggerla, impedire che tutto questo le accadesse...

Ma ora... poco importava.

Non avrebbe mai più permesso che quegli eventi si ripetessero.

Mai al mondo!

Quando vide la sua mano macchiata di sangue...

Del suo sangue...

Si era sentito perso. Trafitto.

E portare quel corpo inerme tra le braccia, era una delle cose più strazianti che gli fossero mai capitate...

Non si era mai sentito così atterrito e perso...

Come se una luce che lo guidava si fosse improvvisamente spenta.

La luna si era spenta...

Una lacrima gli scese sul viso...

Fu egli stesso sorpreso dal sentirla sgorgare...

Se l'asciugò...

Ma perchè piangeva?

Non capiva...

Era forse perchè si sentiva sollevato?

Perchè lei stava bene?

Perchè si era reso conto che aveva rischiato di perdere qualcosa di prezioso solo quando il destino stava per portargliela via...

Questo pensiero sembrò paralizzarlo.

Si rifiutò di dar retta alla sua testa...

Ma nemmeno il suo cuore taceva.

Aveva preso a pulsare come mai gli era accaduto, mentre correva in groppa ad Arod verso Lothlorien...

E adesso invece... mentre osservava il volto tranquillo di Sybille...

Si sentiva così in pace...

Fu tentato da...

No...

Non poteva.

Eppure...

Prima che la sua mente ponesse l'ennesimo ostacolo, si sporse lentamente verso il viso della ragazza... e le posò un bacio leggero sulla guancia...

- Entulan lìn miphil, velui hiril nìn... ****restituisco il tuo bacio, mia dolce signora****- sussurrò, facendole un'ultima carezza...

Era stanco...

Poggiò la testa sul materasso, e chiuse gli occhi... immergendosi nel suo stato di dormi-veglia...

'Legolas... Legolas... lo sento, mi chiama... mi parla... ma non capisco cosa dice... stiamo cavalcando...e ora cosa... buio... '

Gli palpebre di Sybille cominciavano a muoversi...

I suoi occhi stavano per dischiudersi...

Mugugnò qualcosa...

'Mi sento a pezzi... e la testa mi fa male...'

Si portò una mano alla fronte...

Una fasciatura.

'Ma cosa...?'

Le vennero alla mente come flash rapidissimi le cose accadute nel bosco...

Gli orchi...

Legolas che li fronteggiava...

Beren che s'imbizzarriva, e lei che cadeva all'indietro...

Poi il nulla...

Solo una voce familiare ad accompagnarla...

E una donna avvolta nella luce...

Chiuse gli occhi, sentendo la testa dolergli alla tempia...

Era in un letto... ma non credeva di conoscere quel luogo...

Non era certamente Bristol... ma nemmeno la reggia di re Thranduil...

Forse, erano arrivati a Lothlorien?

Dopo un po' volse lo sguardo, accorgendosi che la sua mano destra era... bloccata da qualcosa...

Una cascata di capelli biondi le sfiorava le dita...

Una mano gentile stringeva la sua...

Un elfo...

Legolas.

Tentò di mettere a fuoco meglio ciò che la circondava.

Legolas era lì, apparentemente addormentato con la testa poggiata al suo materasso...

'Ma... cosa... perchè?'

La testa le si svuotò all'istante.

Legolas era lì... aveva vegliato sul suo sonno...

Sorrise.

Era bellissimo... un angelo...

Cercò di sfiorargli il capo con la mano sinistra, piano...

Non desiderava altro che vedere quegli occhi azzurri...

- Legolas... - chiamò, con un fil di voce...

Ella stessa si accorse di riuscire a parlare appena.

Continuò ad accarezzarlo...

L'elfo si mosse piano... aprì gli occhi, e li puntò repentinamente verso di lei.

Ciò che Sybille vide... le tolse letteralmente il fiato.

Gli occhi azzurri di Legolas... erano talmente profondi... come il cielo, come il mare...

Sembravano inghiottirla...

E all'improvviso... il suo viso s'illuminò, con un sorriso.

- Mae athollen, hirin nìn... ****bentornata, mia signora****- disse, con la voce incrinata dalla gioia...

Sybille gli sorrise...

- Siamo a Lothlorien, vero? - chiese, con un soffio di voce...

Legolas annuì...

- Cosa... è successo? Sono molto confusa, non ricordo... -

Legolas tacque.

- Mia signora... dopo l'agguato di quegli orchi... tu... sei stata disarcionata da Beren... nella caduta... hai battuto la testa e... - respirò a fondo. - Eri ferita alla testa... ti ho portata qui più in fretta che potevo... i guaritori ti hanno curata... -

A Sybille non sfuggì l'ombra che aveva improvvisamente oscurato il viso dell'elfo.

- Legolas... -

- E' stata tutta colpa mia! Avrei dovuto proteggerti... -

- Ma tu mi hai protetto...! Mi hai salvato da quegli orchi... -

- Hai rischiato la vita per una mia imperdonabile leggerezza! Non avrei dovuto dirti di fuggire... sapevo bene che Beren poteva essere spaventato... lui non è un cavallo da battaglia... dovevo prevedere che avrebbe avuto quella reazione... che gli orchi l'avrebbero attaccato... dovevo... -

-Legolas! - lo interruppe lei, fermamente, con tutta la forza che aveva, stringendogli una mano. - Tu non hai nessuna colpa. Mi hai salvato la vita. Se sono qui è solo grazie a te... -

- Si, infatti è grazie a me se adesso sei in un letto, con una ferita alla testa... - continuò a biasimarsi lui, abbassando lo sguardo.

- Basta. Non voglio sentire un'altra parola del genere. Tu non hai niente da rimproverarti. Mi hai portata salva a Lothlorien... Quello di Beren è stato un incidente che tu non potevi prevedere... -

Legolas continuava a scuotere il capo, sembrava impossibile dissuaderlo...

Sybille gli poggiò una mano sulla guancia, volgendolo verso di lei, affinché lui la guardasse negli occhi...

- Legolas... io ti sono grata di quello che hai fatto e continui a fare per me... mi hai condotta a Lothlorien per aiutarmi... mi sei stato vicino, mi hai protetto... Sono arrivata in questa terra che ero così spaventata e confusa... ma ho incontrato te. - fece una pausa, sorridendo all'elfo che ascoltava in silenzio le sue parole...

- Tu... sei stato così gentile... non mi hai lasciata sola nemmeno un istante... come quella notte, che fui presa da uno dei miei attacchi... non sei andato via... anzi, sei rimasto finché non mi sono calmata... -

Tacque ancora...

Temeva di aver cominciato una strada che l'avrebbe portata a dire troppo... ad aprire troppo il suo cuore...

Ma doveva parlare...

Doveva sapere quanto le fosse entrato nel cuore in così poco tempo...

- Non puoi immaginare quanto ti sia grata... io... - si morse un labbrò, mentre le lacrime cominciavano a scendere.

Legolas sgranò tanto d'occhi.

- Sybille! Stai bene? Non dovresti sforzarti, lo sai...? Sei ancora debole... - disse lui, stringendole la mano che lei gli aveva poggiato sulla guancia...

- Sto bene, non temere... sono solo felice... di averti incontrata... - disse alla fine.

'Per adesso, basta così... -

Lui le sorrise.

- Anche io, hiril nìn... sono felice di averti incontrato... -

Solo in quel momento, Sybille si accorse della fasciatura al braccio di Legolas.

- Sei ferito! - sobbalzò lei, sfiorandogli il braccio.

Quel tocco leggero lo sorprese... e gli diede calore...

- Non è niente di grave... solo una ferita di striscio...guarirà entro pochissimi giorni... -sorrise lui, alla dolce premura della fanciulla.

Quello scambio di sguardi fu interrotto dall'entrata di Dama Galadriel.

'La donna che ho visto nel mio sogno!'

- Mae govannen, giovane Sybille... - disse.

Sybille trovò quella voce estremamente musicale, come un soffio di vento sulle colline...

- Lei è Dama Galadriel, Sybille... - disse Legolas.

- Dama Galadriel... sono onorata di fare la vostra conoscenza... ehmm... Glassen a chened le...****é una mia gioia vedervi**** - disse, sperando di aver detto bene la frase che Legolas le aveva insegnato qualche giorno addietro...

La dama le sorrise benevola.

- Sono felice di vedervi sveglia... -

Sybille tirò leggermente per il braccio Legolas...

- Aiutami a mettermi seduta, per favore... -

- Sei sicura...? -

- Si certo... e poi non posso restare così davanti a dama Galadriel... - disse.

Legolas sorrise...

Sempre la solita Sybille...

La dama assisteva in silenzio, con il suo indecifrabile sorriso...

- Mia cara... sappiamo chi siete... e che provenite da una terra lontana... -

- E' così, dama Galadriel... -

L'elfa annuì.

- So che sei confusa, e cerchi risposte... -

- Ebbene... come forse saprai... tempo addietro un'altra persona, proveniente dal tuo mondo, era giunta qui nella Terra di Mezzo... il suo destino si compì quando riuscì nell'impresa che si era prefissato... conoscere questo mondo, perchè poi potesse renderlo conosciuto a voi... -

Sybille ascoltava in silenzio.

Poi chiese... :- Perdonate, mia signora... ma... voi non sapete come è riuscito a tornare indietro? -

Nello stesso momento in cui pronunciava quella frase, la sentiva vuota di significato...

Stava cambiando qualcosa...

Era ancora la sua priorità, il suo desiderio, tornare a casa...?

- Scomparve durante una tempesta... - disse laconicamente.- Le tempeste sono molto rare, in terra elfica... non era un temporale come gli altri... era... qualcosa che doveva portarlo dal luogo da cui era partito... -

Sybille stette a pensare... in effetti, quella notte in cui scomparve, pioveva molto forte, a Bristol... ma non ci aveva fatto caso...

Temporali così erano abbastanza usuali, in Gran Bretagna...

- Quando sarà il momento, ripartirai... lo saprai a tempo debito... -

Sybille annuì...

Ancora incertezze...

Legolas lesse questo sentimento negli occhi della fanciulla...

Gli si strinse il cuore per lei...

Ma una parte di sé... non era totalmente dispiaciuta...

Si sentì colpevole di quel sentimento.

- Non devi temere, mia cara fanciulla... andrà tutto bene... il tuo destino, anche se non riesci a vedere come... si sta gia compiendo... presto potrai tornare al tuo mondo... -

Sybille le sorrise riconoscente per le sue parole, per quanto le fossero decisamente oscure.

La dama ricambiò, le rivolse un cenno, poi guardò Legolas.

- Vieni, principe Legolas... lasciamola riposare... -

Sybille lo guardò...

Come se volesse trattenerlo lì...

- Vengo a trovarti più tardi, ok? - la rassicurò lui.

La ragazza sorrise.

Le strinse ancora la mano... che aveva tenuto tutto il tempo nella sua...

Per poi lasciarla andare, e seguire la dama...

Usciti dalla porta, Legolas chiese il permesso di ritirarsi nella sua stanza a riposare.

Dama Galadriel glielo concesse...

- La tua mano non ha lasciato la sua nemmeno un istante, principe di Mirkwood... - azzardò lei, sorridendogli, come se vedesse nei suoi pensieri.

Lo stupore e l'imbarazzo che lesse sul suo volto fecero si che quel sorriso diventasse anche più largo...

Si congedò... lasciandolo solo in quel corridoio con i suoi pensieri...

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Principe azzurro... ***


Capitolo 12
Principe azzurro...


Era vero... non le aveva mai lasciato la mano...

Perchè lei aveva bisogno di conforto, in quel momento.

No.

Non era per quello.

Era lui che aveva bisogno di lei.

Aveva bisogno di sentire quella mano delicata tra le sue...

Si passò una mano tra i capelli...

Da quando aveva cominciato a sentire quelle cose per Sybille?

Questo... insensato e incontrollabile bisogno di averla accanto a sé?

E cos'era quel palpito che aveva sentito, nell'accorgersi che era sveglia?

Cosa, quel tuffo al cuore quando aveva fissato i suoi occhi in quelli scuri di lei?

Cosa, quel tremito, quando lei gli aveva carezzato la guancia, costringendolo a non sfuggire le sue parole così gentili?

E quel calore, che le sue dita avevano irradiato nel suo corpo, quando gli aveva sfiorato il braccio?

Non poteva credere che stesse accadendo a lui...

Ne era spaventato...

-----------------------------------

Sybille rimase altrettanto sola con i suoi pensieri, in quella stanza vuota.

Pensava a quello che stava accadendo a lei...

Quel viaggio assurdo nella Terra di Mezzo...

Incontrare elfi... orchi...

Incontrare lui.

Legolas...

Niente più che un personaggio di un romanzo, fino a solo pochissimi giorni prima...

Melany la prendeva in giro per come a volte lei parlasse in toni così accesi ed appassionati di lui...

Adesso non le darebbe torto...!

Gia...

Melany...

Quanto le mancava...

Erano amiche sin dalla scuola superiore... e si erano ritrovate assieme a Bristol...

E poi suo padre e la madre...

I suoi, seppur pochi, amici, i suoi interessi...

Il suo mondo sembrava così lontano, visto da lì...

Quando era stata scaraventata così, di punto in bianco, in quel bosco...

Il suo desiderio era stato quello che fosse tutto un sogno...

Desiderava potersi risvegliare, e ritrovarsi nel suo letto...

Ma adesso...?

Era davvero questo ciò che voleva? Voleva davvero tornare?

I suoi le mancavano ancora... voleva loro un bene dell'anima ma...

La sola idea di... lasciarlo...

Adesso la spaventava.

Se n'era accorta mentre poneva quelle domande a Dama Galadriel...

Il solo vederlo... le riempiva il cuore di gioia.

Come se lui fosse il pezzo che mancava alla sua vita...

'Oddio... no, non può essere...! Sybille, di tutte le cose assurde che hai fatto nella tua vita, questa è certamente e di gran lunga la più assurda e folle di tutte!'

Si stava...

Perdutamente...

Innamorando del principe di Mirkwood...

Certo... a patto che non lo fosse gia...

------------------------------------

Legolas bussò piano alla sua porta.

- Si, avanti... - disse Sybille... sperando e allo stesso tempo temendo che fosse...

- Aduial vaer, hiril, nìn...****buona sera, mia signora**** - sorrise lui, entrando lentamente.

- Ciao... vieni... -

- Ero solo venuto a darti la buona notte... immagino che tu voglia riposare... - disse lui...

Non sapeva bene se sperare che lei lo contraddicesse o no...

E lei lo contraddisse...

- No, dai... resta un po' qui con me a farmi compagnia... per favore... - chiese lei...

Legolas sorrise ad un tono tanto... supplice.

Richiuse la porta dietro di sé, avanzando lentamente verso il letto, e sedendosi sul materasso.

- Come va il tuo braccio? - chiese la ragazza all'istante.

Lui, sorpreso per la domanda diretta ed improvvisa, rispose che stava lentamente guarendo...

Lei annuì, rincuorata...

Calò il silenzio...

- E tu? Come va la tua ferita? Ti fa ancora male? - chiese lui.

- Oh, no no... prima è venuta qui Minuial... un elfo guaritore... mi ha dato uno strano infuso d'erbe che mi ha fatto stare molto meglio... anche se aveva un sapore orribile! - confessò sorridendo.

- Le medicine non sono mai piacevoli, mia signora... - sorrise lui.

Rivederlo sorridere fu per lei bellissimo...

Poi lui riprese...

- Dama Galadriel ci ospiterà qui finché tu non sarai completamente ristabilita... ha detto che poi dobbiamo recarci a Gondor... dice che avrà a che fare con il tuo destino, non ha voluto dirmi altro... -

- Ok... spero tanto di guarire presto... non mi piace essere trattata come una malata... - scosse lei la testa.

- Ci credo, si... - ridacchiò lui. - Tu sei una fiera combattente "acquatica"... -

Lei lo guardò male...

- Si, fa pure dell'ironia... ma se la memoria non mi inganna, la vittoria è stata mia, l'ultima volta! - fece lei, trionfante.

- La memoria non ti inganna... e la mia non mi inganna sul fatto che tu abbia ricorso al solletico, un'arma estremamente scorretta in battaglia! -

- In una battaglia in acqua, non esiste alcuna regola... si può tranquillamente essere spietati... - disse lei, ridacchiando, calcando molto l'ironia della sua affermazione...

- Una nemica davvero pericolosa... prego per coloro che oseranno sfidarti in futuro... - dichiarò lui, solenne, il che fece ridere Sybille anche di più.

- Andiamo, non sono poi così cattiva... - gli fece una linguaccia.

Legolas, per conto suo, non riusciva a non sorridere...

Poi lei tacque.

Lo fissò un attimo in silenzio...

Legolas non sapeva che pensare. Strabuzzò gli occhi...

- Devo chiederti una cosa... ma non so se... - comincia lei.

- Dimmi... cosa c'è? - chiese l'elfo, incoraggiandola...

- Mi... canteresti qualcosa? -

...

Legolas spalancò gli occhi e scoppiò a ridere pochi istanti dopo...

- Cosa? Volevi chiedermi questo? Di cantarti qualcosa??? -

- Sì... perchè ridi? -

- Hai fatto una faccia così seria, pensavo chissà cosa... - disse, cercando di fermarsi...

Rise nervosamente... in effetti, era stata un po' plateale...

- Si, ecco... perché non sapevo se era il caso di chiedertelo... se ti va... - si fermò... - voglio dire, se non ti va, va benissimo... -

- Se lo desideri, sarò lieto di cantare qualcosa, mia signora... ma... -

'E quell'occhietto diabolico cos'è?????'

- ... perché vuoi che io canti per te? -

'... a-a-ah! Non mi piace il modo in cui ha rigirato la cosa... accidenti a lui! Eppure... è esattamente quello che gli ho chiesto... non ha detto una balla... però... vuole sentirmi fargli i complimenti, ecco perchè quell'occhio da furbastro...!!!!!'

- Perché... beh, perché mi farebbe piacere e... -

- ...e...? - incalzò lui...

'Maledetto!!!!!!!'

- ... perché mi piace la tua voce... e vorrei ascoltarti cantare... - disse lei, abbassando lo sguardo, rossa in viso.

Legolas sorrise...

E anche stavolta non riuscì a controllare le parole che gli uscirono di bocca...

- Le bain ir carad natulach...****sei bella quando arrossisci**** - sussurrò, più a sé stesso, che a lei...

- Cosa? - chiese lei, non essendo riuscita a sentire cosa avesse detto...

- Niente... allora... cosa vuoi che ti canti...? - disse.

- Qualsiasi cosa... non conosco la hit-parade elfica... -

'Hit - Parade! Ma come mi viene di dirgli certe parole???????'

- Lascia stare... ehm... canta quel che vuoi... -

'A me basta sentirti...'

Lui annuì, pensando ancora a quella strana parola che lei aveva pronunciato...

Poi cominciò a cantare un'altra delle liriche Sindarin che la madre amava tanto...

Sybille fu avvolta da quel suono all'istante...

Quando lui cominciò anche a guardarla negli occhi... allora si sentì mancare.

Cosa stava facendo?

Perchè quello sguardo così intenso era indirizzato a lei??

La canzone finì, e Legolas tacque, sorridendo in una maniera che fece tremare le ginocchia alla ragazza... per quanto fosse seduta.

- Ti ringrazio, Legolas... -

- Glassen, hiril nìn...****grazie, mia signora**** - disse lui, facendo un cenno del capo, per poi sorriderle di nuovo.

Si alzò, era chiaro che stava per congedarsi...

- fuin vaer...****buona notte**** - disse lui.

Stava per voltarsi ed andare alla porta quando...

- Legolas! - lo chiamò lei.

Una voce interiore le diceva che... doveva... doveva...

- Si, mia signora? - sorrise lui. - Non dirmi che vuoi che ti canti qualche altra cosa... - ironizzò...

- No, no... non era questo... era... -

'Sybille! Su... non è niente di male... niente di che... puoi farlo!'

- Tutto ok, vero? - chiese, avvicinandosi preoccupato...

Che fosse una delle sue crisi???

La ragazza annuì con forza.

- Potresti avvicinarti...? - gli chiese, con la voce... incrinata...

A Legolas non sfuggì...

Ma cosa...?

Era tranquilla e sorridente fino a pochi secondi prima...

Si avvicinò a lei...

- Sybille, cos... - le parole gli morirono in gola...

Sybille gli si gettò al collo...

Lo travolse, lo strinse talmente forte che per un attimo si sentì mancare il respiro...

- Sybille... - chiamò lui il suo nome, con un soffio di voce, spiazzato da quel gesto...

Lei continuava a tacere...

- Grazie per essere qui con me, Legolas... - disse infine, tra i suoi capelli...

Parole che sembravano banali... ma dette a quel modo... acquisivano infiniti e profondi significati...

Legolas sentì una scossa direttamente al cuore.

Ricambiò delicatamente quell'abbraccio...

- Non vorrei essere in nessun altro posto, in questo momento... - le carezzò i capelli...

'Cosa..?'

Quell'attimo stava diventando eterno...

Fu lui ad interromperlo...

- Adesso cerca di riposare, mia signora... - disse, guardandola negli occhi con un sorriso.

Lei annuì, cercando di ricambiarlo...

Stavolta andò alla porta, e lanciandole un ultimo sguardo, uscì dalla stanza...

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Il giorno seguente Sybille fu svegliata da Minuial...

Si sentiva molto meglio, oggi, e riuscì ad alzarsi dal letto...

Si sedette lì alla finestra, ammirando il panorama di Lothlorien...

Era addirittura più bello di quello di Mirkwood...

'No, beh... non direi più bello... è una bellezza diversa... meno selvaggia... e più... armoniosa... sembra un sogno evanescente...'

Due colpi alla porta, che si spalanca poco dopo... Dama Galadriel era giunta a farle visita.

- Vedo che le forze cominciano a riaffiorare in te... - disse la dama.

- Sì, mia signora... mi sento molto meglio... -

- Vorresti passeggiare un po' in mia compagnia? - chiese, sorridendo.

- Si, eccome! Ma... così? - disse, indicando la camicia da notte che indossava.

- Ma certo... non c'è bisogno di essere così formali, mia cara fanciulla... - sorrise.

- Ok... - rispose la ragazza...

In effetti... quel giardino era solitario...

Bellissimo ma... molto solitario.

- Questo posto è davvero meraviglioso, Dama Galadriel... nel mio mondo non esiste niente di simile... - fece una pausa. - In effetti, nemmeno voi elfi esistete... -

La dama sorrise.

- Capisco... ma dimmi, cosa ti ha colpito di più della Terra di Mezzo...? -

'Bella domanda...'

- Beh... ho visto solo Mirkwood e adesso Lothlorien ma... direi che ci sono di gran lunga molti più alberi... l'acqua è così pura... e ci sono dei fiori incredibili. -

- E le persone che ci hai incontrato? -

- Beh... a parte il fatto che siete degli elfi... - sorrise.

Galadriel sorrise.

- E' stato il principe a trovarti, vero? -

Ci mise un istante per capire che parlava di Legolas...

A volte quasi dimenticava di pensare a lui in quei termini...

- Sì... il giorno in cui mi sono trovata qui... era a fare una battuta di caccia, credo... -

- E' stato molto più fortunato del solito... - sorrise Galadriel.

Sybille non capì perfettamente cosa intendesse dire con quella mezza battuta...

Voleva semplicemente dire quel che letteralmente voleva dire, o c'era qualche significato nascosto...?

- Lei dice...? Bah, non lo so se è stato fortunato. Io di sicuro! Se non ci fosse stato lui a darmi una mano, adesso forse sarei ancora persa nel bosco... sempre che qualche strana creatura non mi avesse trovata prima, e mi avesse trasformato in cibo! - respirò, pensando inevitabilmente a quello che era accaduto con quegli orchi.

- Si, io posso dirmi fortunata... ma lui, non so...! Non la vedo come una cosa particolarmente piacevole far da balia ad una ragazzina piombata all'improvviso da un altro mondo! - cercò di ironizzare lei.

Galadriel le fece un sorrisetto, alzando un sopracciglio.

- Il principe Legolas ti ha dato impressione che tu per lui sia un peso... o tu sia poco gradita? - domandò.

- Oh, no, al contrario! - si affrettò a dire. - Anzi, lui è stato gentilissimo sin dall'inizio. Sta davvero facendo di tutto per aiutarmi, e io gli sono più grata che mai. Anche se non capisco perché abbia preso tanto a cuore il mio destino... -

- Hai mai provato a porgli una domanda del genere? - incalza la dama.

- A dire il vero... si! E mi ha semplicemente risposto che ragazze che arrivano a Mirkwood da un altro mondo non sono cosa di tutti i giorni! -

La dama sorrise.

- In effetti è proprio così... tu sei speciale, Sybille. Un simile dono non è dato a tutti... anzi. Fino ad ora è stato concesso a pochissimi. -

- Vuol dire che in passato è anche accaduto l'inverso??? Cioé.. una creatura della Terra di Mezzo nel mio mondo? -

- E' molto probabile... - disse pacatamente.

Sybille tacque.

Era incantata da quel bosco dorato...

- Ora devo ritirarmi, mia cara... ma tu resta pure... il bosco di Lothlorien è sicuro, e molto incantevole di primo mattino... -

Sybille annuì, salutandola con un cenno del capo.

Cominciò a passeggiare per quel bosco incantato...

Tutto aveva un profumo di foglie, erba... ma anche fiori...

La luce creava effetti incredibili su quelle foglie dorate...

Mentre stava lì, si trovò a pensare ad un certo elfo...

Chissà dov'era...

Non lo aveva ancora rivisto dalla scorsa notte...

Come a leggerle nel pensiero, eccolo apparire alla sua vista, seduto sul ramo di un albero a scrutare l'orizzonte.

Aveva gia avvertito la sua presenza...

- Aur vaer, hiril nìn...****buon giorno, mia signora**** - sorrise verso di lei.

- Legolas! Cosa fai lì in cima? -

Ridacchiò, l'elfo.

- Una domanda piuttosto scontata, rivolta ad un elfo silvano, mia signora... noi adoriamo stare sulle cime degli alberi! -

- Ah... in effetti potevo arrivarci... - disse, ironica.

- Posso chiederti come mai passeggi per i boschi di Lothlorien con indumenti così... insoliti? -

- Dì pure in camicia da notte! - gli fece una linguaccia. - Dama Galadriel mi ha chiesto di passeggiare con lei... e mi ha detto di non formalizzarmi sul vestito. -

Lui annuì, con un mezzo sorriso.

In un balzo felino, scese dall'albero, con gran stupore di Sybille.

- Ti andrebbe di passeggiare con me, mia signora? - chiese, facendo un mezzo inchino, per poi porgerle il braccio...

Il che suonava ridicolo alla ragazza!

Passeggiare con un elfo meraviglioso in camicia da notte...

Sorrise.

- Certo, principe Legolas... ne sarei onorata. - rispose a tono, mettendosi sotto braccio con lui...

Fu lui a sorridere stavolta.

- Cosa ne pensi di Lothlorien? - le chiese.

- Meravigliosa... così luminosa... aurea. - concluse, girandosi a guardare la chioma di un albero.

- E... come ti senti questa mattina...? -

- Molto bene, si... credo che tra uno, due giorni al massimo sarò ristabilita del tutto... la medicina elfica è davvero prodigiosa! -

- Gia... -

- Dama Galadriel mi ha fatto molte domande... -

- Si? -

- Molte riguardavano anche te... -

Lui la guardò perplesso.

- Si, insomma...sembrava quasi che volesse accertarsi che tu mi stessi trattando bene! - ridacchiò.

Anche lui prese a ridere.

- E tu cosa le hai detto? -

- La verità. Che tu sei...molto gentile... -

...

Fu una sua impressione, o Legolas aveva assunto all'istante l'espressione furbetta di chi sta per ricevere i complimenti?

'Però quando i complimenti sono improvvisi, non fa tanto lo spavaldo...'

- ... premuroso... un vero principe azzurro! - mezza linguaccia di Sybille e tono ironico.

- Principe azzurro? -

- Ehmmm.... -

'Ecco... la mia boccaccia ha colpito ancora!'

- E' il personaggio di alcune fiabe del mio mondo... come dire... un principe che salva le fanciulle in difficoltà! - tagliò corto.

- Ah! - sorrise compiaciuto del paragone. - molto gentile da parte tua definirmi in questa maniera... -

Sorrise sorniona, la ragazza.

- Un principe che salva le fanciulle in difficoltà... un eroe, insomma. -

- Gia... - sorrise, cercando di sviare il discorso...

- Ma tu sei la prima fanciulla che salvo... - disse lui. - Forse non mi merito la definizione... -

- Guarda che anche il principe azzurro ne salva solo una, in ogni fiaba! - sorride.

- Solo una? -

- Si...una... e dopo quella nessun altra... -

- Ma perché una? - insiste.

'Vediamo se riesco a metterlo in imbarazzo... '

Ridacchiò diabolica lei.

- Perché... di solito si innamora perdutamente di quella fanciulla e la sposa! Ecco perchè una! - rise.

E rise anche più forte, quando vide la punta delle sue orecchie diventare rosse!

- Ma perché sei in imbarazzo? -

- Niente... è che era una risposta ovvia... gia, nelle fiabe funziona così... -

Sybille strabuzzò gli occhi, sorridendo ancora...

Se la stava prendendo davvero troppo a cuore per una semplice fiaba...

Dal canto suo...

Legolas continuava a rimuginare sulla faccenda del principe azzurro...

Un principe che salva una fanciulla in difficoltà... se ne innamora... e la sposa.

Non era certo arrossito per l'imbarazzo di non aver colto al volo le motivazioni di quella fiaba...

Piuttosto...

Temeva di essere davvero un principe azzurro...

Stava aiutando Sybille...

E ora...

Temeva sempre più che anche il secondo elemento si stesse concretizzando.

E la conferma...

L'aveva ogni istante che le stava accanto...

Che non gli bastava mai.

Che avvertiva il desiderio di stringerla a sé... esattamente come lei aveva fatto con lui la sera prima...

Sentirla così vicina... passeggiare sotto braccio con lei...

Era qualcosa di incredibile... che lo spaventava...

Si sentiva così bene, accanto a lei.

In tanti e tanti anni di vita...

Non aveva mai desiderato così tanto di avere una persona tanto vicina a sé.

- Scusa, Legolas... posso? - proruppe lei nei suoi pensieri, ridestandolo.

- Cosa...? -

- Hai una foglia tra i capelli... - sorrise, alzando la mano per toglierla. - Aspetta... -

La prese, sfilandola delicatamente dai suoi capelli biondi...

Legolas ebbe un tremito.

Sybille sobbalzò.

- Scusa, ti ho tirato i capelli? - chiese, spaesata.

- No, no... mi hai... sfiorato l'orecchio... - disse, imbarazzato.

'L'orecchio??? Cavolo, non me n'ero nemmeno accorta... certo che devono essere davvero sensibili!'

- Scusami, io non me ne ero accorta... - disse colpevole. - Ti ho fatto male? -

- Oh, no no, assolutamente! - disse con tale forza da sorprendere Sybille.

Lui stesso, accortosi della sua veemenza, arrossì anche di più...

- Ok... - disse perplessa...

Poi sorrise teneramente al suo imbarazzo...

Era incredibile come a volte potesse essere così... dolce...tenero...

Le venne voglia di fargli una carezza...

Di...

Sospirò...

- Continuiamo la passeggiata? - chiese lei con un sorriso.

Sorriso che Legolas giudicò semplicemente meraviglioso...

Lui annuì.

*Sono davvero il principe azzurro...* pensò…

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Giocare con le stelle... ***


Capitolo 13
Giocare con le stelle...


Il sole era tramontato da poco, sul bosco di Lothlorien...

Sybille si stava dirigendo verso la sua stanza.

Minuial le aveva portato un abito di ricambio...

Era un abito bellissimo.

Di un verde scuro, le maniche lunghe di una tonalità più chiara...

E le aveva portato anche una sorta di scialle...

Il suo abito da viaggio era malridotto a dir poco, dopo tutto quel che aveva passato...

Ma ora aveva bisogno di quello scialle...

Voleva uscire nei giardini di Lothlorien.

Non vedeva Legolas dal mattino...

Dama Galadriel le aveva detto che era uscito con Arod per una lunga cavalcata, e non era ancora tornato.

A lei parve strano... ma in fondo conosceva Legolas solo da pochi giorni...

Forse aveva semplicemente voglia di stare un po' solo, dopo tutte le cose accadute negli ultimi tempi.

Presa la mantella, era ormai giunta ai giardini...

Splendidi anche di notte.

Un sorriso comparve sul viso della ragazza, che cominciò ad avanzare tra i filari d'alberi...

E come brillavano le stelle, lì a Lothlorien...

Nemmeno in aperta campagna, in Inghilterra, si potevano ammirare stelle tanto luminose...

Rimase lì a fissarle a lungo...

Ma...

Dov'era Legolas...?

Era buio...

Possibile che non fosse ancora tornato?

... che gli fosse accaduto qualcosa?

Timore infondato...

Come se le avesse letto nella mente, la sua voce proruppe improvvisa.

- Immaginavo di trovarti qui... - disse lui, dalla cima di un albero...

- Legolas! - sobbalzò sorpresa lei, respirando a fondo. - Oddio, non farlo mai più! Mi hai spaventata a morte! -

- Scusa... - sorrise.

'Si vabbé... come se poi potessi non scusarlo!!!!!!'

Legolas la fissò a lungo...

Perchè non riusciva a leggerle nella mente, nonostante si sforzasse tanto?

- Dama Galadriel mi ha detto che non eri ancora tornato... -

- Non a palazzo, forse... nei giardini si. - fece una mezza linguaccia, per quanto poteva vedere lei, nonostante l'oscurità.

Lui, invece, la vedeva perfettamente...

Era bellissima, con quell'abito...

Certamente un dono di Dama Galadriel...

- Dove sei stato? Sei scomparso tutto il giorno... -

- Avevo bisogno di fare una cavalcata nei boschi di Lothlorien... non vengo qui da tanto di quel tempo... - sorrise, guardando verso il cielo...

* E dovevo schiarirmi le idee su una certa fanciulla...* pensò…

Lei annuì.

Poi la fissò nuovamente...

- Mi fai compagnia? - chiese lui.

Lei fece spallucce.

- Certo... - sorride a sua volta.

- Voglio dire... quassù... - disse lui.

- EHH????? Lassù????? - chiese lei.

- Si... c'è un gran bel panorama... -

- Non lo metto in dubbio, ma non credo che... -

- Paura? - fece lui, con un sorrisetto di sfida.

- No! - rispose, risentita. - Ma non credo di avere l'abbigliamento adatto per scalare alberi! - disse, sollevando appena i lembi della gonna.

Lui scosse appena la testa.

- Ti aiuto io... - disse, scendendo di qualche ramo.

Con una mano si assicurò ad un ramo, mentre le porgeva l'altra.

Lei stette a fissarla titubante.

- Coraggio, non ti faccio cadere... - la incoraggiò, con un sorriso.

- Lo spero per te... - alzò un sopracciglio.

Con la forza di un solo braccio, la sollevò fino all'albero.

Cosa che lasciò di stucco la ragazza...

Non lo faceva così forte!

Lei poggiò immediatamente un piede sul ramo...

- Tieniti a me, adesso saliamo un po'... - disse lui, avvolgendo un braccio intorno alla sua vita.

Sybille arrossì all'istante, ma fece quanto detto da Legolas, e gli passò un braccio attorno al collo, mentre con l'altra mano si reggeva il lembo della gonna...

Finalmente raggiunsero un ramo più alto, e solido per entrambi...

Facendo attenzione a non muoversi bruscamente, Legolas cominciò a sedersi, tenendole le mani per aiutarla...

Stava per sedersi anche lei, quando inciampò nell'orlo della veste, perdendo l'equilibrio.

La prontezza di riflessi di Legolas nello stringerla a sé fu sorprendente!

- Ehi! Volevi gia andare via? Siamo appena arrivati... - ironizzò lui per allentare la tensione.

Lei fece un mezzo sorriso...

Lui stesso era rimasto... scosso, dall'improvviso contatto con Sybille.

Aveva agito di riflesso, e solo quando le sa ritrovò tra le braccia si rese davvero conto di quello che era accaduto...

Sybille visse la medesima sensazione.

In una frazione di secondo... stava per cadere...

E si era ritrovata stretta all'elfo di cui era...

'NO! NON DIRLO!... Si, fantastico, adesso parlo con la mia testa!'

Lentamente Legolas la lasciò andare...

Il contatto tra i loro sguardi fu inevitabile.

Sybille si sentì arrossire...

Legolas non fu da meno ma lo straordinario sangue freddo e il favore delle tenebre gli furono alleati.

- Su, ti aiuto... - disse, continuando a reggerla...

Alla fine, Sybille era seduta a quel ramo, le gambe penzoloni ai due lati...

E dietro di lei, Legolas...

A cui cercava di tenersi a debita distanza...

Lui... la spaventava, per quello che le faceva sentire...

- Appoggiati pure a me... - disse lui, schiena contro il tronco.

-... questa frase l'ho gia sentita... - disse lei, ironica.

- Io lo dico per te... se stai appoggiata a qualcosa è più semplice mantenere l'equilibrio... -

- Penso che non ce ne sia bisogn... - nemmeno finì di dirlo, che si sbilanciò e rischiò una nuova caduta, se non si fosse abbrancata al ramo, spostando il peso in avanti!

Legolas si era nello stesso istante sporto di scatto verso di lei.

Tirò un sospiro di sollievo nel vedere che era riuscita a tenersi.

- Cosa dicevi sul restare in equilibrio? - ironizzò lui.

Lei si girò, guardandolo male...

- Avanti, non fare la bambina capricciosa... - disse, sporgendosi un po', per afferrarla in vita, trascinandola verso di sé...

Sybille rabbrividì nel sentirsi afferrare...

- Ecco qui... è così terribile avermi come schienale? - sorrise lui, furbetto.

Sybille continuava a guardarlo male...

- No, non lo è... - capitolò alla fine, sospirando.

Tanto non riusciva ad arrabbiarsi sul serio con lui...

Scese il silenzio...

La situazione era piuttosto imbarazzante...

Sybille non si era mai trovata così stretta a lui...

Per di più... in un contesto... ROMANTICO!

Le braccia di Legolas le circondarono piano la vita...

E il suo viso era così vicino al suo...

Tremava, e il cuore le andava a mille...

E il fatto di riuscire a sentire il battito dell'elfo contro la sua spalla la emozionava ancora di più...

- Stai tremando... hai freddo? - domanda lui.

- No, tutto ok... - disse, stringendosi di più nello scialle.

'Non se ne rende proprio conto, che è tutto questo contesto, eh???? Beh, certo, come potrebbe rendersi conto che una ragazzina idiota come la sottoscritta possa essere cotta di lui????'

Spalancò gli occhi.

Aveva davvero pensato di essere cotta di Legolas?

L'aveva finalmente ammesso a sé stessa...

- E ora cosa c'è? -

- Niente, pensavo ad una cosa... -

- uhm... - mormorò... - peccato, non riesco proprio a leggere nella tua mente che cosa sia... - disse lui, in tono volutamente provocatorio...

- Che vuoi dire? Che hai provato a leggermi la mente???? -

- Si... ma per quanto abbia provato, con te non ci riesco! -

- Ma certo che hai una bella faccia di bronzo a dirmelo, lo sai, principe di Mirkwood??? - disse lei, tra un misto di risate e falsa rabbia.

- Faccia di bronzo? -

- Si! una specie di spavalderia, diciamo così... -

- Ah! - ridacchiò. - si, in effetti... -

- E non ci sei mai riuscito...? -

- Mai... - disse infine.

'Grazie al cielo! Anche nella Terra di Mezzo c'è qualcuno che mi vuole bene lassù!'

Di nuovo silenzio...

Legolas all'improvviso cominciò a ridacchiare.

Sybille si voltò verso di lui stranita.

- Stavo pensando ad un gioco che facevo da bambino... -

- Che gioco? -

- Ogni sera... uscivo di nascosto dalla mia stanza... sfuggendo alla sorveglianza di Silma... e andavo in giardino. Salivo sugli alberi e mi mettevo a guardare le stelle... -

Sybille ascoltava il racconto in silenzio, con un leggero sorriso...

Gli occhi di Legolas brillavano, nel richiamare alla memoria quei momenti.

- ... e una volta salito sulla cima... provavo a individuare delle figure o delle forme nelle costellazioni. -

- Ma dai! Lo facevo anche io! - proruppe Sybille, entusiasta.

- Davvero? -

Lei annuì sorridendo. - Era uno dei miei giochi preferiti! Me lo ha insegnato la mia mamma... -

- Pensa che buffo... anche per me fu mia mamma a insegnarmelo... - sorrise.

Pausa.

- Allora... ti sfido! -

Gli occhi di Sybille cominciarono a brillare all'idea.

- Chi trova per primo tre figure, vince! Ci stai? - propose l'elfo.

- Ci sto! - disse lei. - Stabiliamo anche un pegno? -

- Tu cosa proponi? -

- Allora... se vinco io... uhm... mi canterai liriche Sindarin ogni sera prima di addormentarmi finché restiamo a Lothlorien! -

Legolas pensò, annuendo...

- Si, ci sto... ma se dovessi vincere io... vediamo...sarai tu a cantare per me! Qualcosa del tuo mondo! - concluse lui.

- EHHHH??? Nooo ti prego! -

- Niente scuse... so che non sei stonata, ti ho sentita canticchiare diverse volte, anche se forse credevi che sfuggisse alle mie orecchie... - disse lui, con aria trionfante.

Lei sbuffò.

- Ok, andata... -

Detto questo, presero a scrutare il cielo...

Per un attimo Sybille pensò a quanto fosse incredibile che lei fosse lì... a Lothlorien... accanto a lui...

Dopo un po', Legolas esclama:

- Fatto! Ho vinto! -

- Che cosa??? -

- Ho trovato le tre figure!-

- Io ne ho trovate solo due... - mugugnò Sybille. Sbuffò. - Avanti, vediamole... -

Legolas puntò il dito in un punto del cielo...

- Ecco... quello è un albero... -

- Ehi, quello lì lo avevo visto anche io! -

- Quella laggiù... - puntò lentamente il dito... - è una nave... -

Sybille storse un po' la testa per figurarsela...

Si, sembrava un veliero...

- E la terza? - chiese.

- Eccola lì... - disse, puntando il dito nell'ennesimo punto del cielo. - una lanterna. -

- Una lanterna??? Ma dove??? -

- Lì guarda... la forma quadrata... e c'è anche una stella più luminosa al centro, come fiamma... -

Lei mise a fuoco.

- Io non riesco a vederla... -

Sorrise.

- Guarda... - disse... prendendo la mano destra di lei nella sua...

Le fece puntare il dito assieme al suo.

Sybille tremò nuovamente a quel contatto.

Ma mai quando... lui si mise guancia a guancia con lei... per sintonizzarsi sul suo stesso raggio visivo.

- Ecco... - disse, a bassa voce... - quella è la lanterna... -

Disegnò con le loro dita una forma quadrangolare nella volta del cielo.

Il cervello di Sybille stava lentamente venendo meno.

Legolas.. così vicino a lei... guancia a guancia con lei...

Stretto a lei...

La sua voce sembrava anche più... suadente e vellutata...

Si sentì arrossire...

- ... e quella è la fiamma. - concluse, indicando una stella centrale.

Abbassò la mano.

Poi, si voltò lentamente verso di lei...

Le distanze si stavano riducendo ancor di più...

- Visto? Ho vinto io... - disse, con un sorriso da togliere il fiato...

Si sentì persa...

Legolas fissò lo sguardo negli occhi di lei...

Sybille si sentiva il cuore in gola... cosa stava succedendo...?

Un istante dopo...

Le labbra di Legolas sfiorarono le sue.

Molto delicatamente...

Poi sempre più decise...

E Sybille non riusciva a realizzare...

Non ci provava nemmeno...

Si sentiva la testa svuotata ed era stordita dalle sensazioni che provava...

Quando si staccarono...

Lo stupore era negli occhi di entrambi.

- I-io... - cominciò Legolas, senza ben sapere nemmeno lui cosa dire...

Come aveva potuto permettere che ciò accadesse?

L'aveva baciata!

Non riusciva a credere a sé stesso...

Eppure...

Era semplicemente inebriato dalla presenza di quella fanciulla...

Stordito, per come si sentiva...

E quando aveva sentito la sua guancia...

E poi i suoi occhi... così scuri e profondi...

E le sue labbra...

Dal suo canto, Sybille era sconvolta...

Era in confusione totale.

La sua mente sembrava un disco inceppato sulla frase "Legolas mi ha baciato"...

Si portò una mano alla bocca, e chiuse forte gli occhi, cercando di concentrarsi, di calmarsi...

- Sybille... io... -

Lei alzò leggermente lo sguardo...

E Legolas si sentì morire...

Sybille aveva gli occhi pieni di lacrime...

- Mi dici perché l'hai fatto...? - chiese, respirando a fondo...

Legolas chiuse gli occhi a sua volta...

Cosa dirle?

La verità...?

- Era il mio primo bacio... lo sai? - disse lei, reprimendo i primi singhiozzi...

Lui la guardò...

Forse lei se lo stava immaginando... ma lesse imbarazzo sul suo viso...

E sulle sue orecchie.

- Anche per me... era il primo. -

...

'Cosa...?'

Lei lo fissò più intensamente...

- Mi prendi in giro? - disse stavolta la ragazza, con la voce incrinata.

Lui scosse appena la testa in diniego.

Per un attimo... quella scioccante rivelazione le fece dimenticare tutto il resto...

- Legolas... - gli avvicinò, facendo sì che lui la guardasse di nuovo negli occhi...

Si... era sincero.

Assurdo, impensabile... ma vero. In più di… chissà quanti secoli… le aveva dato il suo primo bacio…

A lei.

- Ma... perché? Mi dici perché...? - il senso di frustrazione saliva... e non riuscì a fermare le lacrime...

Sorrise... e molto lentamente alzò una mano per asciugarle il viso...

- Perché... tu sei... una brezza, impetuosa quanto una tempesta... -

'Cos..'

- Travolgi tutto quello che trovi... senza nemmeno rendertene conto. Sprigioni energia... e hai... un'aura meravigliosa, Sybille... -

La ragazza tremava...

- Io... ti chiedo perdono, per quel che ho fatto... ma... non me ne pento. E' stato qualcosa che è sfuggito al mio controllo... -

'Altresì detti ormoni, accidenti a te...'

- ... ho paura... - aggiunse lui.

...

'Paura?'

- spiegati... -

Arrossì nuovamente.

- Quando ti ho baciato... io... mi sono sentito così... bene. -

Il rossore crescente sulle gote della fanciulla lo fecero ancora più imbarazzare...

- Voglio dire... è stato... è... -

Non riusciva a spiegarsi.

Le afferrò una mano, e la poggiò sul suo cuore, affinché lei sentisse.

Sybille rimase impressionata dal sentire quel battito forsennato.

Poi, respirando a fondo...

- Le bainon... Luithiach nin... Orthach 'uren if tirach enni... Sybille... nauthon melin le...****sei così bella…mi incanti…tu risollevi il mio cuore quando mi guardi…Sybille…io credo di amarti…**** -

Ma si accorse solo allora che aveva parlato in elfico, e lei non aveva capito certamente cosa aveva detto...

D'un tratto...

Forse la magia di Lothlorien... ma... quelle parole le risuonarono nella mente... comprensibili.

Riusciva a capire il Sindarin... ma cosa stava succedendo????

E le fecero venire i brividi...

- Legolas... - si avvicinò a lui, con un misto di commozione e speranza negli occhi... - pensi davvero le cose hai detto...? -

Legolas strabuzzò gli occhi.

- Tu... hai capito cosa ho detto? -

Lei annuì, sorridendo.

Vide le sue labbra tremare...

- Ma... come... - poi tacque... - Si... penso tutto ciò che ho detto... - le sue orecchie divennero di un colore indefinibile...

Lei non riusciva più a dire una singola parola...

Il suo cuore batteva così forte... sembrava che stesse per scoppiarle da un momento all'altro...

Allora... preferì non parlare...

Gli fece una leggerissima carezza sulla guancia, il che spinse l'elfo a fissarla dritto negli occhi...

E per la prima volta... adesso si, riusciva a leggere nei suoi occhi i suoi pensieri...

Si.

Spalancò gli occhi nella più totale sorpresa...

- Cosa c'è? - chiese la ragazza.

- Riesco a... vedere i tuoi pensieri... -

Sybille trattenne il fiato.

- Sei sleale... - arrossì, abbassando lievemente lo sguardo...

Lui le prese il mento tra le dita, spingendola a sollevare lo sguardo, per poi carezzarle lievemente la guancia con l'indice...

- Si, lo sono... - sorrise... gli occhi colmi di gioia...

La baciò ancora... in maniera dolcissima... lentamente...

Solo per poi potersela stringere al petto, e tenerla tra le braccia...

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Sybille si svegliò nella sua stanza nel palazzo di Dama Galadriel...

In un flash improvviso le tornarono alla mente gli eventi della sera prima...

Il bacio... la confessione di Legolas...

Arrossì all'istante, pensando a quei momenti...

Le sembrava così assurdo...

Sentì bussare...

Trattenne il fiato.

Entrò lentamente un'elfa con lunghi capelli biondi...

' E' solo Minuial...' sospirò lei, forse rincuorata.

Cosa sarebbe accaduto adesso?

Come stavano esattamente le cose tra lei e Legolas?

C'era un bacio... beh due... e più o meno una confessione...

Ma poi...?

- Aur vaer, hiril nìn...****buon giorno mia signora**** - disse.

- Aur vaer, Minuial... - disse Sybille con voce leggermente impastata.

- Mia signora, Dama Galadriel ha chiesto di voi... vi attende nei giardini... -

Sybille annuì.

- Riferiscile che sarò lì tra poco, grazie. -

Minuial salutò con un lieve inchino, e lasciò la stanza.

Si preparò rapidamente, indossando un abito cremisi, altro dono della Dama bianca...

- Aur vaer, mia cara fanciulla... - la salutò la dama con un sorriso terso. Sembrava brillare sotto il sole...

- Aur vaer... - salutò Sybille con un inchino.

- Hai riposato bene? -

'EHMMMM....'

- Si, mia signora... - rispose cercando di essere disinvolta.

- Vieni, passeggiamo... - disse la dama, invitandola a camminare.

Dopo un attimo di silenzio, la dama riprese:

- Ieri notte Minuial era venuta a portarti una tisana... ma non è riuscita a trovarti... -

Arrossì.

'Certo, che non mi ha trovata...'

- Ero in giardino, mia signora... mi piace molto passeggiare di sera... e il panorama era incantevole... - disse. In fondo non era completamente una balla.

L'intenzione iniziale era quella...

Che poi era accaduto quel che era accaduto...

Un piacevole fuori programma...

Sorrise...

- Oh, capisco... Lothlorien di notte può essere molto affascinante, a volte... - sorrise enigmatica Dama Galadriel...

'Uh? L'ha detto in un modo strano... sa tanto di doppio senso... che sappia di...noi?'

Parlando del diavolo...

Ecco arrivare Legolas, in groppa ad Arod.

- Aur vaer, Dama Galadriel... - disse, con un cenno del capo. - Sybille... - chinò appena il capo verso di lei... facendole un sorriso mozzafiato. Che non sfuggì alla dama...

Sybille arrossì all'istante.

- Aur vaer, ernil Legolas... - disse la dama. - Sei rientrato piuttosto tardi la scorsa notte... -

Sorrise, guardando la fanciulla.

- Sybille non è l'unica ad essere affascinata dal paesaggio di Lothlorien... - le sorrise con fare complice.

A Sybille scappò un sorriso.

Anche la dama sorrise...

Sapeva quanto bastava.

- Ho una sorpresa per entrambi... - esordì poi, guardando verso gli alberi...

Stava avanzando un elfo... tenendo un cavallo per le briglie...

- Beren! - disse Legolas, smontando da Arod e andando verso il cavallo.

Lo carezzò piano...

- Lo abbiamo trovato che vagava nei boschi di Lothlorien... era ferito, per fortuna non gravemente... adesso sta bene. - sorrise.

Anche Sybille andò verso Beren...

- Ehi, Beren... come stai? - disse Sybille, facendogli una carezza.

Il cavallo nitrì leggermente, come a salutarla...

- Si, anche io sono contenta di vederti! - rise la ragazza, continuando ad accarezzarlo.

Legolas ne sorrise.

Intanto la dama stava avanzando verso di loro...

- E' tempo per voi di ripartire... vi dirigerete nelle terre degli Uomini... a Minas Tirith. Lì il tuo destino ti sarà molto più chiaro, mia cara fanciulla... - sorrise benevola Galadriel.

- Riprenderemo il nostro cammino domani stesso, hiril nìn... - rispose Legolas, con un rapido inchino.

Galadriel rispose con un cenno del capo, e si avviò verso il palazzo.

--------------------------------------------------------------

- Partiremo domani all'alba e ci dirigeremo verso sud... su Minas Tirith. Sarebbe meglio che tu andassi a riposare un po'... sei guarita, ma per un po' dovrai essere comunque prudente... -

Stavano percorrendo i corridoi del palazzo di Lothlorien.

Avevano passato la giornata ad organizzare la loro partenza, a preparare i bagagli e a rifornirsi per il lungo viaggio.

- Va bene, sarà fatto principe Thranduilion... - rise lei sarcastica, mettendosi sull'attenti.

Legolas batté una, due volte le palpebre senza capire.

- E questo cosa sarebbe? -

Lei gli fece una linguaccia...

- Nel mio mondo... un tipico saluto militare. -

Rise di nuovo, nel vedere la sua faccia allucinata.

- Sempre spiritosa... forse stai meglio di quanto pensassi. - concluse lui.

Sybille lo guardò di sottecchi sorridendo, e lui rispose a quel sorriso allo stesso modo.

Arrivarono infine alla porta della stanza della ragazza...

- Allora... - indugiò la ragazza...

Entrambi sorrisero imbarazzati...

- Fuin vaer... - sorrise la ragazza.

Le gote gli stavano di nuovo diventando rosse... ma perchè?

Forse per il modo in cui lui la guardava in quel momento...

Con quello sguardo languido... tenero...

E poi...

Lui si sporse verso di lei...

Posandole un bacio leggerissimo sulla guancia...

Un bacio vellutato...

- Elei velui... melleth nìn...****dolci sogni…amore mio…**** - le sussurrò.

'melleth nìn...???? No... non può avermi davvero chiamato così!!!! Non può avermi chiamato... "amore mio"...'

Legolas le regalò un ultimo sorriso, con un leggero compiacimento nel rendersi conto che quello stupore... quel leggero colore sulle guance della ragazza... erano opera sua.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Alla corte di Eldarion... ***


Nuova pagina 1

Capitolo 14
Alla corte di Eldarion...


Il giorno dopo Legolas, in sella ad Arod, e Sybille con Beren lasciarono Lothlorien mentre ancora albeggiava...

La Dama aveva augurato loro buon viaggio... diede l'addio a Sybille...

Evidentemente consapevole che non l'avrebbe mai più vista...

"Navaer"... ****addio****

Queste le sue parole... per entrambi.

- Legolas? - lo chiamò lei, d'un tratto...

- Si, mia signora? -

'Si ostina ancora a chiamarmi così...'

- Quanto pensi che ci vorrà, per arrivare a Minas Tirith? -

- Una settimana, se tutto andrà bene... adesso siamo in tempo di pace... quindi non incontreremo ostacoli sul nostro cammino... perlomeno da parte degli uomini... -

La ragazza annuì.

Poi pensò ad una cosa che fino ad ora non aveva considerato!

- Dimmi una cosa... chi è che adesso regna su Gondor? -

'Aragorn deve essere sicuramente... si, insomma... sono passati 200 anni, quindi...'

- Eldarion... figlio di Aragorn e Arwen... - rispose lui, semplicemente.

- Oh! Pensavo... che ormai regnasse un suo nipote... Hai detto che sono passati 200 anni... -

- Più o meno... ma i Raminghi del Nord hanno una vita piuttosto lunga, Sybille... Ai tempi dell'impresa dell'anello aveva superato i 70 anni umani...ed è vissuto ancora molti decenni... e poi Eldarion è per metà elfo... -

- Ah, gia... ora capisco... -

- Aragorn è morto almeno un centinaio di anni fa... - disse poi Legolas... come se lo dicesse a sé stesso. - Dopo la sua morte, Arwen ha lasciato la Terra di Mezzo e ha raggiunto gli elfi di Rivendell, nelle Terre Immortali... -

Un'ombra improvvisa era calata sul viso di Legolas...

- Ormai, di tutte le persone che parteciparono all'impresa dell'Anello, io sono l'ultimo rimasto... almeno nella Terra di Mezzo... Frodo e Gandalf partirono insieme agli elfi... -

Tacque.

Sybille si sentì improvvisamente presa da una morsa fortissima alla gola...

Legolas aveva visto morire tutti i suoi amici...le persone a cui teneva di più...

Il suo viso le diceva esattamente questo.

Quello era il prezzo dell'immortalità...

Lui era immortale.

E lei...

Era mortale.

Un giorno anche lei l'avrebbe lasciato...

L'avrebbe fatto soffrire...

- Scusa, Sybille, era un discorso triste... avanti, abbiamo molta strada da fare... - diede una sferzata ad Arod, e Sybille, scacciando per un attimo i suoi pensieri, fece altrettanto con Beren...

--------------------------------

Una settimana era passata...

Mancava poco, ormai... le alte mura di Minas Tirith si scorgevano all'orizzonte.

In quel breve periodo di viaggio, Sybille non aveva potuto fare a meno di pensare più e più volte a ciò che i sentimenti che provava per Legolas le avevano fatto perdere di vista...

Lei... era una mortale, lui un elfo.

Lei... veniva da un altro mondo. E ci sarebbe tornata, presto o tardi.

Anzi... a dire della Dama di Lothlorien, non mancava poi troppo...

Si era ripetuta tante di quelle volte di non cascarci... di non permettere che questo accadesse.

Tutto questo avrebbe portato solo ad incredibili sofferenze per entrambi.

Ed era gia tardi...

Lo amava.

Lo amava...

Lei stessa stentava a credere di provare un sentimento così forte.

Eppure...

Ogni volta che lo guardava negli occhi...

Oppure...quando lui le sorrideva con quel fare furbetto...

Lui si divertiva tanto a piombarle alle spalle, approfittando del suo piede leggero.

Un giorno, mentre attraversavano Fangorn... il bosco degli Ent... lui scomparve all'improvviso... e le piombò alle spalle, coprendole gli occhi...

Ansioso come un bambino di farle incontrare Barbalbero...

E quando cantava per lei...

Certo, era anche un tipo insistente...

Quanto e quanto la pregò perché lei gli cantasse qualche canzone del suo mondo...

Le aveva trovate strane...

Beh... delle canzoni da uomini, le aveva definite lui...

Ma gli piacevano.

Sybille sorrise, ripensando a quel momento...

Legolas le fece cantare in tre giorni tutte le canzoni dei Beatles che riusciva a ricordare...!

Cercava di stargli lontano con tutte le sue forze, ma non ci riusciva...

Da un lato... sperava tanto che i sentimenti di Legolas non fossero poi così forti.

Dall'altro... la sola idea la feriva immensamente...

----------------

Anche Legolas si era accorto dello strano atteggiamento della ragazza...

A momenti allegra... a momenti così distante da lui...

Quando la teneva tra le braccia... sembrava sempre così tesa... preoccupata.

Con la testa altrove...

Forse... pensava alla sua terra...

Spesso e volentieri preferiva non pensare che Sybille non fosse di quel mondo...

Dimenticava che era un'umana, e non un elfo...

Dimenticava che all'improvviso l'avrebbe persa per sempre.

Si... perché la Dama era stata chiara...

Sarebbe accaduto all'improvviso.

In una tempesta...

Così...

L'avrebbe persa per sempre.

Eppure l'amava...

Come potevano i Valar, che l'avevano condotta lì, poi portargliela via...?

Ma quando la guardava...

Riusciva a pensare solo a lei...

Ogni altro dettaglio spariva.

C'era solo lei... con quei bellissimi capelli castani, e quei profondi occhi scuri...

------------

- Ecco le mura bianche di Minas Tirith! - esclamò Legolas, ormai in vista della città.

Cavalcarono in fretta per la pianura.

Le guardie sul torrione notarono subito il loro arrivo...

Spalancarono le porte della città, non appena riconobbero il principe di Mirkwood.

- E'... proprio come avevo immaginato... - disse Sybille, guardando tutto ciò che la circondava con sguardo estatico.

Legolas le sorrise.

- Tra poco conoscerai re Eldarion... - le disse lui, smontando da cavallo.

Le guardie della cittadella vennero ad accoglierli, prendendo i loro cavalli.

Re Eldarion era sulla soglia del palazzo, con un largo sorriso...

- Chi non muore di rivede, mastro elfo! - rise, rivolgendosi a Legolas, che rispose con un sorriso.

- Si direbbe di si, sire... -

Avanzò a passo rapido verso di lui, si diedero una pacca sulla spalla...

Sybille sorrise, camminando piano verso di loro...

- E' da dieci anni che non ti fai vedere...cioè da giorno del mio matrimonio... stai sempre rintanato nei boschi di Mirkwood, vero? - disse.

- Sei uguale a tuo padre, Eldarion... - sorrise Legolas.

Il re rise.

Poi... notò la fanciulla avanzare piano verso di loro.

- E questa dama...? -

Legolas si girò verso di lei sorridendole.

- Vieni, Sybille... -

La ragazza si avvicinò sorridendo imbarazzata, facendo un lieve inchino al re.

- Maestà... vi presento Lady Sybille... -

Il re chinò il capo.

- E' mio piacere conoscervi... e mio grande onore sarà avervi come mia ospite... -

La ragazza sorrise.

- Bene... non restate qui sulla porta! - disse il re, facendo strada verso il palazzo.

Sybille guardò Legolas con un mezzo sorriso, piuttosto stranita.

- E'fatto così! - disse, ridendo. - Come Aragorn... -

Entrarono nella sala del trono...

Sybille si guardava intorno... quel palazzo era semplicemente mozzafiato.

- Allora, amico mio... cosa ti porta a Gondor? Non credo che tu sia qui per una visita di piacere... - poi si avvicinò a lui, parlando a bassa voce. - E non ho ancora ben capito chi sia la fanciulla che ti accompagna... non è un' elfa, o mi sbaglio? -

- Non ti sbagli... ti spiegherò tutto a tempo debito... - disse Legolas.

- Non cambierete mai, voi elfi... sempre così riservati... - scosse il capo il re.

- Mia signora... - re Eldarion si rivolse alla ragazza. - immagino che sarete stanca per il lungo viaggio... farò preparare quanto prima una stanza per voi... - disse.

- La ringrazio maestà. - gli sorrise, sempre con un cenno del capo.

In quel mentre, irruppe nella sala del trono una bambina, di al massimo 6 anni...

- Papà!Papà! Non riesco più a trovare Lissa! - urlò la piccolina, andando verso Eldarion.

Accortosi di quelle due persone a lei sconosciute, si nascose dietro le sue gambe...

Il re sorrise.

Legolas guardava la piccolina sorpreso. Sybille era invece intenerita.

- Legolas... Lady Sybille... lasciate che vi presenti mia figlia Faen... - poi prese la piccolina in braccio. - Faen... ti presento il principe Legolas... era un grande amico di tuo nonno... te ne ho parlato, ricordi? -

La bambina sorrise.

- Tu sei il principe degli elfi, quello che riesce a camminare sulla neve senza lasciare impronte? -

Legolas guardò Eldarion ridacchiando.

- La piccola Faen è rimasta molto colpita da questa tua capacità... lo scorso inverno è caduta molta neve, qui a Minas Tirith... e lei ha provato a lungo a camminare senza lasciare impronte! - sorrise il re, guardando dolcemente la bambina.

Legolas sorrise.

- Si, sono il principe Legolas, pronto ad offrirvi i miei servigi, principessa Faen... -

La bambina sorrise.

- Lei invece... - continuò il re. - E' Lady Sybille... saluta Lady Sybille, Faen... - disse, mettendola giù.

La piccolina si mise di fronte a lei, e fece un piccolo inchino.

Era carinissima!

Sybille ricambiò l'inchino.

- Lady Sybille, mi aiuteresti a cercare Lissa? - chiese la bambina, prendendole una mano.

Sybille guardò spaesata il sovrano.

- Lissa è la sua bambola preferita... -

Sybille sorrise.

- Ma certo, principessa... -

Sorrise al re e a Legolas, facendosi condurre dalla piccolina.

- Allora, amico mio... ci sono molte cose che devi raccontarmi o sbaglio? - sorrise Eldarion sornione.

Era incredibile quanto somigliasse a suo padre...

-------------------

- Non immaginavo che tu avessi gia una bambina... - disse Legolas, sorridendo.

- Eh... beh, agli uomini non è concessa l'eternità, mastro elfo! - ridacchiò.

Legolas sorrise con malizia.

- Dov'è Eleanor? - chiese Legolas, sedendosi.

- Sta riposando... la gravidanza è molto stancante, per lei... -

- Oh! State aspettando un altro bambino? - disse entusiasta l'elfo.

- Gia... - sorrise Eldarion...

Eleanor era la nipote più giovane di Eowyn...

Legolas ricordava quanto somigliasse a sua nonna...

Stessi capelli biondi e occhi grandi.

- Ma adesso... raccontami un po' di te... e di questa misteriosa fanciulla che porti con te... -

Il sorrisetto malizioso fece immaginare a Legolas che cosa stesse ipotizzando il re.

- E' una faccenda complicata... -

Quando Legolas finì di raccontare, Eldarion era piuttosto perplesso.

- Però... davvero un bel mistero... e non c'è modo di sapere quando tornerà nel suo mondo? -

- No... Dama Galadriel ha detto che ciò avverrà quando il suo destino sarà compiuto... ma non ci ha detto cosa accadrà... solo che qualcosa avverrà qui a Gondor. Ecco il motivo per cui siamo qui... -

- Capisco... beh, la faccenda mi incuriosisce. Spero che qualcosa avvenga davvero qui a Gondor... -

Pausa...

- Legolas...? -

Lui semplicemente gli rivolse l'attenzione.

- E' una fanciulla incantevole... - disse, con un certo sorriso...

Legolas sperò di riuscire a controllare il rossore.

- Si, è vero... e ha un aura molto positiva... -

Eldarion semplicemente annuì con espressione eloquente...

Irrupero nuovamente Faen, con in braccio una bambola di pezza....

Seguiva a distanza Sybille...

- Papà, abbiamo trovato Lissa! -

- Vedo, tesoro mio... - sorrise l'uomo.

Tacque un attimo.

- Amico mio, credo proprio che stasera darò un banchetto in vostro onore! - disse il re, sorridendo.

- Oh, quale onore... ma non è necessario... - rispose Legolas. - Ci basta riposare un po'... -

- Legolas... da quando sono bambino, sinceramente... ti ho mai lasciato riposare? - rise lui.

Legolas rise altrettanto.

- No, nemmeno un istante! -

L'elfo pensò a quando lui era bambino, e si recava di tanto in tanto a Minas Tirith... e lui puntualmente gli chiedeva di insegnargli a tirare con l'arco!

- Allora non fare domande sciocche! Darò subito disposizioni! Certo, il preavviso non è tantissimo... -

Legolas scosse la testa, mentre lo vedeva parlare con uno dei paggi.

- Inutile ragionare con lui... - sorrise a Sybille.

- Ah! - disse, tornando a concentrare la sua attenzione su di loro. - Le vostre camere sono pronte. Haldair, conduci il principe Legolas e Lady Sybille alle loro stanze! - chiese, ad un altro giovane paggio.

Si congedarono con un cenno del capo...

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ormai la notte stava calando sulla rocca di Minas Tirith...

Sybille era al balcone, osservando il cielo... e la città di notte.

Quel posto era assai diverso dagli altri...

Mirkwood e Lothlorien erano così pieni di alberi... e di notte l'unica luce erano le stelle...

Invece, Minas Tirith brillava illuminata dalle fiaccole...

'Si vede decisamente il tocco degli uomini, qui...'

Sorrise la ragazza...

Sentì bussare.

- E' permesso? -

Una voce femminile...

- Prego... - rispose Sybille, andando verso la porta.

Una dama dai lunghi capelli biondi e dal sorriso radioso fece il suo ingresso seguita da una giovanissima ancella, che portava con sé quello che sembrava un abito.

- Voi dovete essere Lady Sybille, la fanciulla giunta qui insieme al principe Legolas... io sono Eleanor, consorte di Eldarion e regina di Gondor... - disse lei con un sorriso gentile.

Era di una bellezza delicata, e non appariscente...

A Sybille parve molto bella...

E notò che era in dolce attesa, anche se non di molto...

- Regina Eleanor... - si inchinò in fretta Sybille.

- No, vi prego... non c'è bisogno che vi inchiniate, mia cara... - disse, prendendola per le mani.

Sybille le sorrise.

- Ho fatto portare qui un abito per il banchetto di stasera... -

- Lei è molto gentile... -

- Siete nostra ospite, Lady Sybille... - sorrise la donna, mentre l'ancella riponeva l'abito sul letto e lasciava la stanza.

- Vi aiuterò a vestirvi... - disse la regina.

'Eh????? Una regina che mi aiuta a vestirmi???????'

- Ma... mia signora... è un onore troppo grande... io... -

- E' un piacere, mia cara... - sorrise lei. - Avanti. Non abbiamo molto tempo... il banchetto comincerà tra breve e anche se alle dame è concesso di tardare, non dobbiamo eccedere... - sorrise.

Sybille annuì ai modi dolci di Eleanor.

- Provate il vostro abito... dovrebbe essere della misura giusta... - disse, porgendoglielo.

Era di un bel colore azzurro, frammisto ad un bianco panna...

Gia così si notava il taglio diverso rispetto ad un abito elfico... ma sembrava ugualmente assai bello.

Sybille lo prese, e lo indossò, per poi recarsi al cospetto della regina...

- Vi sta d'incanto...! Lascerete tutti senza fiato, ne sono sicura... - sorrise la donna entusiasta.

Sybille arrossì a quel complimento così sentito.

- Penserò io a pettinarvi... - proseguì la regina, facendole cenno di sedersi.

Li acconciò in maniera molto semplice. Li lasciò sciolti, lasciando solo che una treccia le facesse da corona...

- Fatto... - sorrise la regina, nel riflesso dello specchio. - Siete a dir poco incantevole, Lady Sybille. I corteggiatori non vi daranno tregua, ne sono sicura! -

- Ma no, regina... che dice? - ridacchiò la ragazza, arrossendo un po'.

- Suvvia, non siate modesta... - le disse, facendole cenno di alzarsi.

La regina esaminò il risultato dei suoi sforzi...

Poi le sorrise.

A quel punto, qualcuno bussò alla porta.

Sybille pensava di sapere chi...

Infatti...

Ecco Legolas, puntuale da spaccare il minuto...

- Sei arrivato giusto in tempo, Legolas... - sorrise Eleanor al nuovo ospite.

- Regina Eleanor... - si inchinò lui.

- Legolas! "Eleanor" è più che sufficiente, tra noi, lo sai... - sorrise la dama. - Era così che mi chiamavi quando mi portavi a cavalcare per la piana di Rohan, da bambina, no? - sorrise la donna.

- Certo... ma sono passati molti anni da allora... -

- E io sono sempre la stessa Eleanor! - rise la donna.

Solo allora Legolas notò Sybille.

Ed Eleanor notò lo sguardo di lui nel vederla.

- E' meravigliosa, non è vero? - disse lei.

- Assolutamente... - disse lui, a malapena controllando le sue parole...

Il sorriso di Eleanor disse molto... se solo lui l'avesse notato, preso com'era ad osservare Sybille!

- Vogliate scusarmi... penso di aver lasciato mio marito da solo troppo a lungo, con i nostri ospiti... a più tardi... - disse la regina, rivolgendo un inchino ad entrambi.

Quando la porta si fu richiusa, Legolas tornò a concentrare il suo sguardo su Sybille... mettendola fortemente in imbarazzo...

Stava per aprir bocca e parlare, ma Sybille lo batté sul tempo...

- Aspetta...lasciami indovinare... - fece finta di pensare... - "Le bain"???? - disse lei ironica.

Legolas scoppiò in una risata nervosa... e le sue orecchie stavano assumendo il solito colore...

- Sono diventato così prevedibile...? -

- Un po', si... mi dici la stessa cosa ogni volta che indosso un abito diverso! - fece lei una linguaccia.

Legolas rise di nuovo... riflettendoci... era così, anche se non l'aveva mai fatto di proposito!

- Adesso... dimmi sinceramente... voglio un parere... niente di che... -

Legolas la fissò in attesa della domanda...

- ... secondo te... sto meglio con gli abiti elfici o gli abiti umani? -

Legolas alzò un sopracciglio, abbastanza perplesso.

- Sybille, mi stai seriamente chiedendo di dare un parere sul tuo abbigliamento? - rise appena.

- Si... qualcosa del genere... dai, è solo una mia curiosità... voglio dire... sono più una tipa da abito elfico o da abiti umani?? - chiese, fissandosi nello specchio.

Legolas non poté trattenersi dal sorridere ancora.

Quel modo di parlare era solo in parte responsabile...

Andò dietro di lei, cingendole piano i fianchi...

- Sei bellissima con entrambi... non costringermi a scegliere... -

'Molto diplomatico...'

Le diede un bacio leggero sulla guancia.

'Eccolo lì... mi ha fregato di nuovo.'

- E poi... quel che conta è ciò che c'è nel vestito... -

Sybille si voltò verso di lui, battendo una-due volte le palpebre.

- Voglio dire... te. -

- Ah... - disse lei.

Per un attimo aveva creduto che Legolas le avesse fatto uno di quei triviali commenti che aveva sentito tante volte uscir di bocca a certi tipi che avevano voglia di importunare le ragazze...

- Sybille...? -

- Si? -

- A cosa pensavi che mi riferissi??? - sorrise lui, con malizia.

- Niente... -

- Non avrai pensato che mi stessi azzardando a fare qualche sorta di... apprezzamento? -

- No, no, figurati! - si affrettò a dire, arrossendo.

'Ma come fa a beccarmi sempre??????'

Legolas sorrise malizioso...

- Ok... ti credo... -

Le diede un'altro bacio sulla guancia...

Non poteva farne a meno...

Quando arrossiva diventava così dolce... innocente...

Peccato che... non gli bastasse quel bacio...

Molto delicatamente, spostò le sue labbra su quelle della ragazza.

Fu un bacio molto delicato... allo stesso tempo profondo...

Molto profondo...

A Sybille mancò il fiato dopo un po'.

- Sarà meglio andare, non credi? - disse lei, mentre poggiava la fronte contro la sua e cercava di riguadagnare il fiato.

Lui annuì.

- Forse è meglio... o ci daranno per dispersi... - sorrise.

Si allontanarono, e Legolas le regalò l'ennesimo sorriso splendido, porgendole cavallerescamente il braccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Un giorno me ne andrò... ***


Capitolo 15
Un giorno me ne andrò...


Al banchetto presero parte diverse persone importanti di Minas Tirith...

C'erano anche due sorelle di Eleanor, che erano andate a vivere lì e avevano sposato dei soldati gondoriani...

Legolas sembrava conoscere molti di loro, e partecipava alla conversazione...

Si parlava di cose che Sybille riusciva a malapena a comprendere...

La situazione di Rohan, i commerci che si stavano instaurando con l'Ithilien, i viaggi di alcuni di loro, che si erano spinti fino alla Contea...

Si sentiva messa da parte, e in fondo era vero...

Lei era completamente fuori da quel mondo.

Non solo Legolas, ma anche Eleanor notarono il silenzio della ragazza, che però continuava ad ascoltare attentamente tutta la loro conversazione.

E fu l'abile manovra della sovrana a ribaltare l'attenzione di tutti sulla fanciulla.

- Sono certa che anche la nostra giovane ospite ha molto da raccontare sulle terre da cui proviene... mi è stato detto che provenite da luoghi molto lontani, Lady Sybille. Mi piacerebbe che voi ci raccontaste qualcosa... - disse la regina, sorridendole.

La ragazza fu come ridestata dalla voce della regina.

- Oh... si, regina... provengo da un luogo molto lontano... -

- Quale, mia signora? - intervenne uno dei soldati seduti al banchetto.

- Si chiama Bristol... è una città su un'isola... molto, molto lontana da qui... -

Tutti rimasero perplessi a sentire quel nome strano.

- Raccontateci di Bristol. -

- E' una città sul mare, mia signora... con un grande porto... -

La serata passò tra le mille domande che i commensali porgevano alla ragazza.

Molti si stupirono al sentire che lei studiava per diventare architetto!

Più o meno la stessa reazione avuta da Legolas...

Quest'ultimo stava lì, che di tanto in tanto le lanciava occhiate con la coda dell'occhio, sorridendole.

Stava riuscendo brillantemente a tenere testa a tutti quei curiosi senza rivelare apertamente tutta la verità.

La regina, così come tutti, ascoltava con attenzione.

La piccola Faen, seduta accanto alla madre, stava a sentire altrettanto estasiata...

A banchetto concluso, il re brindò a Legolas e Sybille, ospiti graditi in onore dei quali era stato organizzato quel banchetto...

Poi re Eldarion prese la parola per l'ennesima volta.

- Ringrazio tutti coloro che sono pervenuti a questo banchetto e si sono uniti alla mia gioia di riverdere un caro amico... - disse, guardando Legolas. - ... e di conoscere Lady Sybille, che ci ha portato racconti di terre lontane e ci ha incantato con la sua squisita presenza... - sorrise alla fanciulla.

'BUM! Che esagerato! '

Adesso... un banchetto non può dirsi davvero concluso se non lasciamo scivolare la notte sulla musica... quindi... - dicendo questo, gli orchestrali cominciarono a fare il loro ingresso, mettendosi in posizione per poter suonare. - Inviterei voi tutti ad unirvi alle danze e... -

Re Eldarion fu fermato da una piccola manina che gli tirava la casacca...

Faen.

- Cosa c'è, tesoro? - chiese.

La piccolina tese le braccia verso di lui, facendogli capire che voleva essere presa in braccio...

Il resto dei commensali assisteva al tutto con sorrisi teneri.

Faen disse qualcosa all'orecchio del padre.

- Cosa? Non vuoi che sia io? - chiese lui, con espressione sorpresa.

La bambina sorrise scuotendo forte la testa, per poi guardare il padre con i suoi occhioni.

Lui sorrise, poi sospirò.

- Legolas... credo che mia figlia voglia aprire le danze... e ti abbia scelto come cavaliere! - ridacchiò.

Legolas strabuzzò gli occhi.

La bambina guardò verso di lui sorridendo con i suoi grandi occhi verdi, pieni d'innocenza...

Legolas si alzò con un sorriso.

- Perdona, Sybille... -

- Figurati... non si può dire di no ad una principessa così bella... - sorrise lei, ammiccante.

Legolas rispose con un sorriso.

L'elfo si diresse verso di loro, e fece un cenno di inchino alla bambina ancora in braccio al padre.

- Sarà un onore per me danzare con voi, principessina... - sorrise.

La bambina sorrise, tendendo le braccia verso Legolas.

Re Eldarion era divertito quanto allibito da tutta la confidenza che la piccolina stava dando a Legolas; lei non era certo timida, ma nemmeno chiedeva di essere presa in braccio così facilmente da una persona che aveva appena conosciuto!

Legolas la prese in braccio, abbastanza divertito dalla situazione bizzarra!

- Principe, voglio che voi sappiate che prima d'ora Faen aveva chiesto di danzare solo con me... devo essere geloso di questa faccenda? - rise ironico Eldarion.

Anche gli altri ospiti erano divertiti!

Sybille lo era altrettanto.

'Non c'è che dire, la piccolina ha degli ottimi gusti....'

- Sire Eldarion... la rubo solo per una danza... e comunque non dimenticate mai che è sempre la dama a scegliere... -sorrise lui, fiero della sua risposta.

Detto questo, si avviarono verso la pista.

Sybille lo osservava divertita.

Sembrava molto a suo agio con quella bambina tra le braccia.

'Ci sa fare anche con i bambini... se sapesse anche cucinare e rassettare la casa sarebbe l'uomo PERFETTO!'

Le danze cominciarono...

Re Eldarion, dopo aver sussurrato qualcosa alla moglie, che rise col volto stranito, si diresse verso Sybille.

- Permette, Lady Sybille? -

- Eh? -

- Mi concede questo ballo? - ripeté divertito il sovrano.

- Ma... -

- Devo solo restituire la pariglia a quel mastro elfo che sembra aver stregato la mia bambina, e per farlo devo ballare con la sua dama! - rise.

Sybille sorrise alla stravaganza di quell'uomo, anche se arrossì lievemente nel sentirsi chiamare "la sua dama".

- Va bene... - accettò la sua mano. - ma non so se sono in grado di ballare le vostre danze... -

- Conduco io, mia signora... non è difficile, credetemi... -

Altri si unirono alle danze.

Sybille di tanto in tanto lanciava delle occhiate alla bizzarra coppia formata da Legolas e dalla principessa Faen...

La piccolina continuava a ridere e battere le mani...

Forse Legolas le stava raccontando qualche storia.

Sorrise a quella visione.

- Ho sempre pensato che lui fosse davvero tagliato per essere padre... - intervenne il re, guardando anche lui la scena. - Anche con me, ci ha sempre saputo fare... eppure ero un'autentica peste! - rise.

Sybille sorrise altrettanto.

Il re non poté fare a meno di notare lo sguardo che la fanciulla rivolgeva a Legolas...

- E' molto paziente... - continuò lui. - Davvero, è impressionante! L'avete notato anche voi? -

- Si, in effetti anche con me ha avuto una pazienza infinita... avere un'ospite come me, proveniente da un altro... - si fermò. Stava per dirgli tutto!!!!

- Non temete, Lady Sibille... Legolas mi ha spiegato la vostra situazione... -

Sybille annuì.

- Insomma... avrebbe potuto lasciarmi al mio destino, ma non l'ha fatto. -

- Oh, lui non l'avrebbe mai fatto... non è tipo da tirarsi indietro e lasciare qualcuno in difficoltà... specialmente una dama... va contro l'etica di un gentiluomo, oltretutto! - sorrise.

La ragazza annuì, tornando a posare lo sguardo su di lui.

Adesso la piccolina gli stava toccando piano la punta delle orecchie... e lui reagì sobbalzando... beh, in maniera così plateale che si capiva che stesse fingendo.

La bambina scoppiò a ridere, e Legolas la seguì.

Re Eldarion lo guardò sempre più divertito e perplesso.

Scosse la testa, divertito.

La musica si fermò all'istante, e re Eldarion si diresse verso Legolas tendendo cavallerescamente la mano a Sybille.

- Cambio di dama, amico mio! - disse il re, sorridendo ironico.

Legolas annuì...

Un istante prima che passasse Faen alle braccia del padre, la piccolina gli si attaccò al collo e gli diede un bacino sulla guancia.

- Adesso sono geloso sul serio! - sbottò divertito il re, prendendo finalmente la piccola dalle braccia di Legolas. - Così piccola e gia a caccia di principi? Povero me... - ridacchiò Eldarion.

Anche Sybille e Legolas risero all'ironia del sovrano.

La musica riprese...

Stavolta era Sybille la sua dama.

Si guardarono negli occhi per un lungo istante...

Legolas sorrise, prendendole una mano, e posandone un'altra sul suo fianco.

Sybille poggiò la mano libera sulla sua spalla...

'Sembra una specie di valzer... speriamo bene, dovrei ricordarmi ancora i passi che mi insegnò nonno Kenneth...'

Loro, assieme ad altre coppie, presero a volteggiare per l'immenso salone del palazzo...

Attirarono molto gli sguardi delle persone...

In particolare del re e della regina, che avevano preso a danzare assieme...

Si sorrisero a vicenda, ammiccanti...

Si erano capiti al volo, su quei due.

- Balli molto bene, hiril nìn...****mia signora**** -

- Solo fortuna... questo ballo somiglia un po' ad un vecchio ballo del mio mondo... che per puro caso ho imparato! - rise lei.

- Forse è stato il destino... - sorrise lui.

- Chissà... -

Pausa.

- Cosa c'è? - chiese lui, vedendola sorridere.

- Niente... pensavo che sembra un sogno... voglio dire... ogni ragazza, bene o male, sogna di essere ad un ballo in un palazzo reale, con un abito bellissimo e un... -

' uhm... devo farglielo, sto complimento? '

lo guardò lei sospettosa, ma divertita.

- ...un... ? - incalza lui, guardandola negli occhi.

- ... un principe azzurro. - disse lei.

'Meglio non fare troppi complimenti a questo bel signorino...' sorrise lei, con un velo di malizia.

Lo strano sguardo fu captato da Legolas, che però non disse nulla.

Continuarono a danzare...

Legolas intrecciò le sue dita con quelle di lei...

I suoi occhi divennero sempre più fissi...

Sybille non poté che reagire col solito imbarazzo... ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle iridi azzurre...

Qualunque cosa stesse accadendo al di fuori di quello sguardo... lei non lo avvertiva.

Anche la musica diventava un eco lontano...

Lui continuava a sorridere in maniera mozzafiato...

'Se continua di questo passo, io non rispondo più di me... accidenti... non posso nemmeno fargli una carezza, qui davanti a tutti!'

All'improvviso Legolas si chinò appena per sussurrarle qualcosa all'orecchio...

- Thir vain lìn darn thul nìn...****il tuo bel viso mi toglie il fiato…**** -

Sybille non sapeva ancora bene come accadesse... ma da quando era tornata da Lothlorien, riusciva a comprendere perfettamente l'elfico...

Che fosse una magia di quella foresta... o forse un dono della Dama?

Ad ogni modo...

L'ennesimo complimento, sussurato da lui, la face arrossire.

Abbassò lo sguardo, sorridendo imbarazzata...

- Non puoi proprio fare a meno di mettermi così in imbarazzo davanti a tutti? -

Lui scosse la testa, sorridendo.

- Le bainon ir carad natulach... **** sei così bella quando arrossisci…****- disse.

Lei arrossì ancora di più...

' Se questo qui non la smette...!!!!! Calma Sybille...! Puoi sempre vendicarti...'

Sorrise diabolica...

E poggiò la testa sul mio petto...

Cosa che sorprese Legolas... il quale non poté fare a meno di notare come tutti adesso li fissassero con maggiore insistenza, sussurrando dei commenti che.... ahilui, il suo udito finissimo non gli risparmiò...

Naturalmente le sue orecchie reagirono di conseguenza...

Scosse appena la testa, nello scorgere il sorrisetto trionfante di Sybille.

- Non sai proprio perdere, eh? -

- No... - sorrise ancora di più la ragazza.

E lui non poté fare altro che sorriderle di rimando...

La musica si fermò.

- Permettete Lady Sybille? - uno dei commensali aveva chiesto implicitamente un ballo con lei.

Sybille guardò spaesata Legolas, che le sorrise rassicurante.

- E' normale che la dama più bella della festa sia anche la più invitata... - le sussurrò.

Dopo averle fatto un baciamano, la lasciò al suo nuovo cavaliere, tra l'altro un cognato di Eleanor...

Legolas vide seduti il re e la regina, che osservavano i loro ospiti parlando tra loro e scambiandosi sguardi.

- Legolas, amico mio... vieni, facci compagnia... - lo vide Eldarion, invitandolo con un cenno della mano a sedersi accanto a loro.

- Una bella festa... - commentò Legolas, sedendosi.

- Gia, ben riuscita per essere stata organizzata in mezza giornata, eh? - rise il re.

Legolas sorrise in assenso.

- Dove hai lasciato la tua dama? - chiese il re.

Legolas si volse verso la pista.

- Credo che stia danzando con tuo cognato... - disse, sorridendo.

Eleanor la guardò...

- E' una ragazza molto carina... quanti anni ha? -

Legolas sbarrò gli occhi...

Accidenti... lei doveva averglielo detto...

- Credo... 20... - pensò.

- E' anche molto giovane... - pensò. - Però... bizzarro... - disse Eldarion.

- Cosa? -

- Sembra più giovane ma allo stesso tempo più grande di soli 20 anni... non so... ha quasi un alone elfico... - concluse.

- L'hai notato anche tu, vero? In effetti quando la trovai nel bosco per un attimo aveva ingannato anche me... - sorrise, nel vederla volteggiare.

Il suo sguardo si concentrò a tal punto... che non notò di aver praticamente dimenticato i suoi due interlocutori.

Eleanor ed Eldarion si sorrisero, ammiccanti.

- Legolas? - lo chiamò lei, piano ma con tono simile a chi vuole svegliare qualcuno...

Lui si riscosse.

- Si, Eleanor? -

- Lei ti piace, vero? -

La punta delle orecchie mutò repentinamente colore, cosa che non sfuggì alla regina!

Ma tentò invano di sviarli.

- Beh, si, è una ragazza molto simpatica, e la sua compagnia è molto piacevole... -

- Legolas... - lo fermò Eldarion esasperato. - Ovviamente, non intendevamo in quel senso... ma in QUELL'ALTRO senso! -

- Ma, veramente... -

- Amico mio... anche se non abbiamo sensi elfici, non siamo nemmeno ciechi! - rise il re.

- Penso che tutti qui abbiano notato come vi guardate... - disse sorridendo la donna.

Il rossore sulle orecchie di Legolas crebbe anche di più, e lui sorrise.

Non poteva che arrendersi... lo avevano scoperto.

- Beh... si, è inutile negarlo... è vero, lei mi piace molto... -

- A-ha! - disse Eldarion, dandogli una pacca sulla spalla. - Allora finalmente ho avuto l'onore di conoscere la dama che ha rubato il cuore all'algido e diafano principe di Mirkwood! -

Legolas, piuttosto imbarazzato, scosse appena il capo, sorridendo.

- Non sentirti imbarazzato, Legolas. E' una cosa naturale... e Sybille è una fanciulla meravigliosa... -

Legolas sorrise alle parole gentili di Eleanor.

In quel mentre, Sybille stava andando verso di loro, a passo svelto, con un sorriso radioso.

Legolas trattenne il fiato, era splendida...

Si sedette accanto a lui.

- Sono davvero stanca... - disse.

- Vuoi che ti accompagni in camera? - chiese l'elfo.

- No, non riuscirei a dormire... - sorrise, con gli occhi che le brillavano. - questa festa è bellissima... vi ringrazio per avermi permesso di parteciparvi... -

- Ma cosa dite, Lady Sybille? La festa è in vostro onore! -le sorrise il re.

- E ve ne ringrazio, maestà... però... ecco...la pista è affollatissima e io non sono abituata a danzare così tanto... - sorrise, in imbarazzo.

- Portala in terrazza, Legolas... così potrà prendere un po' d'aria. - suggerì la regina, dandogli un'occhiata eloquente.

- Ottima idea, cara... tu conosci la strada, vero? - rincarò Eldarion.

Legolas capì il loro gioco...

Sorrise, scuotendo la testa.

Due birbe, come quando erano piccoli!

- Andiamo, Sybille... - le disse, prendendola per mano.

Attraversarono rapidi la pista, arrivando al finestrone, e così alla terrazza...

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

La terrazza dominava l'intera piana antistante alla città...

Si scorgevano da lontano le montagne che una volta segnavano la presenza del Signore Oscuro...

E sopra di loro, le stelle brillavano...

Una leggera brezza spirava facendo appena sollevare gli abiti.

Sybille si appoggiò al parapetto, sorrise guardando verso l'alto.

Legolas non poteva fare a meno di osservarla.

E lei lo notò.

- Cosa c'è? - chiese. - Sembri pensieroso... -

Lui scosse solo il capo, appoggiandosi al parapetto, accanto a lei.

Con un braccio le cinse le spalle... prese la sua mano nella sua, intrecciando le loro dita...

Accarezzò piano il dorso della sua mano con il pollice.

Lei gli sorrise appena, e lui ricambiò.

Sybille chiuse gli occhi, appoggiandosi leggermente alla sua spalla.

Quello che stava accadendo era semplicemente incredibile...

Era innamorata di Legolas, era lì, ad una festa meravigliosa, a Minas Tirith... tra le sue braccia.

Nemmeno nei suoi sogni aveva mai osato spingere tanto oltre la sua fantasia.

Eppure...

Assieme a quel pensiero di gioia, si affacciò subito alla sua mente anche dell'altro...

Un pensiero che le tolse il fiato all'istante.

Si allontanò un po' da lui bruscamente, e gli lasciò la mano, volgendosi verso la piana, con lo sguardo vacuo, e infinitamente triste.

- Sybille... cos'hai? -

Dopo un attimo di silenzio, Sybille finalmente espose i suoi timori...

- Legolas... noi non dovremmo... -

- Cosa, non dovremmo? - chiese, confuso.

- Non dovremmo legarci così tanto l'uno all'altra... -

L'elfo la guardò sorpreso, come se non capisse...

- Lo sai bene anche tu... io non resterò qui per sempre. -

Quella frase fu più fredda del ghiaccio, alle orecchie di Legolas.

Eppure era vero.

E lui... o piuttosto il suo cuore, cercava sempre di farglielo perdere di vista.

Una piccola lacrima fece capolino negli occhi di Sybille, e a lui non sfuggì.

- Chissà... potrei scomparire da un momento all'altro, anche sotto i tuoi occhi... anche in questo stesso istante, per quanto ne sappiamo! -

- Ma la dama è stata chiara! Deve accadere qualcosa, prima che tu vada via! -

- Ma non sappiamo nemmeno di cosa si tratta! Non lo sappiamo... -

Tacque.

- E... ogni istante che passo in questo mondo... io mi sento peggio... -

Adesso non capiva.

Legolas non capiva.

Stava peggio?

Ma perchè?

- Ho paura di affezionarmi a questo mondo...-

Legolas restava ad ascoltarla in silenzio.

- Quando sono arrivata qui nella Terra di Mezzo... tutto quello che volevo era tornare nel mio mondo il più presto possibile! Mi sentivo spaesata, i miei genitori mi mancavano tanto, e così la mia migliore amica, e il luogo in cui vivevo... Ma poi c'eri tu. Che mi sei stato sempre vicino... e pian piano la lontananza è diventata meno opprimente... -

Nuova pausa.

- Legolas... tu sei importante per me... non sai quanto. Io ti amo... davvero... io... - disse lei, con le lacrime agli occhi, singhizzondo...

Lui lo sentiva...

Sentiva il cordoglio di quella ragazza... e non avrebbe voluto altro che stringerla a sé... ma voleva lasciarla parlare...

Lei ne aveva bisogno...

E forse anche lui, aveva bisogno di affrontare quel discorso.

- ...ed è proprio per questo che non voglio vederti soffrire... - conclude lei.

- Ma cosa dici, Sybille? -

- Dico la verità... a volte vorrei che tu ti stessi solo prendendo gioco di me... -

Lui scosse la testa, non riusciva a capire perchè diceva quelle cose...

- Così almeno... quando io scomparirò di qui... saprei che tu non soffri quanto sicuramente soffrirò io... -

- Sybille... - si avvicinò lui, ma lei gli poggiò una mano sulla bocca.

La fanciulla era in lacrime... e lui non sapeva cosa fare...

Lei gli fece una carezza.

'La verità è che gia adesso... io non riesco più ad immaginare la mia vita senza di lui...'

Un'altra lacrima scese sulla sua guancia.

Sybille si sollevò sulle punte dei piedi... dandogli un bacio leggero sulle labbra...

Un bacio che sapeva di lacrime.

Lei fece per andare via... lui la trattenne per il polso.

- Aspetta! -

Lo sguardo che lei gli rivolse gli dilaniò il cuore...

- Ti prego... lasciami andare, Legolas... sarà meglio per entrambi... -

- Io... - proseguì placando i singhiozzi. - ... ci ho pensato... ci ho pensato molto. Tu sei un principe... e sei un elfo. Io sono una donna mortale... -

- Ma a me non importa, Sybille... cosa importa che io sia un elfo e tu una donna? -

- Importa, invece! Perché io non vivrò per sempre... il tempo per te non esiste... ma per gli esseri umani si... e anche se restassi... un giorno sarei destinata a lasciarti ugualmente... -

Fece una lunga pausa.

Lo guardò in modo tale che... Legolas non poté che lasciare la presa.

La ragazza lo guardò ancora un istante, mentre la mano sciovolava dalla sua...

E si allontanò dalla terrazza, lasciando Legolas solo.

------------------------------------------------

Legolas rimase ancora per un eterno istante a fissare il punto in cui Sybille era rimasta a guardarlo con gli occhi pieni di lacrime...

Poi, chiuse gli occhi un istante...

Si poggiò al parapetto... le mani nei capelli dorati...

I pensieri che vorticavano nella mente, le parole della fanciulla che continuavano a martellare oppressive.

Era tutto così...

Terribilmente...

Ineluttabilmente...

Vero.

Con una mano si coprì la bocca, come a voler pensare...

Sybille aveva avuto il coraggio di guardare in faccia alla realtà delle cose.

Cosa che lui aveva sempre rifuggito e temuto.

Forse perché era troppo preso da lei...

Forse per egoismo.

Era stato egoista?

Non lo sapeva...

Certo...

Aveva sempre cercato di dimenticare chi lei fosse...

Che fosse una mortale.

Che fosse giunta lì da un altro mondo.

Per lui era semplicemente Sybille, la ragazza dai capelli scuri e gli occhi grandi e profondi... quella che guardava rapita un fiore che sbocciava... quella che sembrava una cosa e l'opposto di quella stessa cosa... la ragazza di cui si era innamorato.

Ma lei non era solo quello.

Lei veniva da un altro mondo.

Presto ci sarebbe tornata...

E lui l'avrebbe persa...

Strinse forte le palpebre...

Forse... doveva semplicemente imparare ad accettare quell'idea...

Anche se il solo pensiero lo faceva impazzire.

-----------------------------------------------------------

Sybille si ritirò all'istante nella sua camera.

Aveva ignorato gli sguardi interrogativi e preoccupati dei convitati quando aveva abbandonato la sala...

Aveva fatto del suo meglio per fingere che tutto andasse bene, che andasse via solo perchè era stanca...

Si gettò a peso morto sul letto, con ancora le lacrime agli occhi, che non accennavano minimamente a fermarsi... anzi, continuavano a sgorgare ogni volta che pensava a lui.

Non gli aveva dato nemmeno il tempo di parlare...

Legolas era rimasto lì quasi completamente in silenzio...

Meglio...

'Qualsiasi cosa avesse in mente di dire, avrebbe solo complicato le cose. Gia non so dove ho trovato la forza di dirgli tutte quelle cose...'

Sybille si sentiva lo stomaco in una morsa.

Si sentiva mancare il respiro.

Perché...

Perché il destino le aveva giocato uno scherzo così crudele...?

Scoprire un mondo che credeva esistesse solo in un libro...

Scoprire che il suo personaggio preferito era proprio come l'aveva immaginato.

E scoprire infine di essersene innamorata a tal punto da dimenticare ogni altra cosa...

Strinse forte i pugni, piangendo...

Si addormentò così, con le lacrime che ancora le bagnavano gli occhi.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Riflessioni... ***


Capitolo 16
Riflessioni...


Il giorno seguente fu la regina in persona a bussare alla sua porta...

- A-avanti, regina Eleanor... - disse lei, cercando di darsi un tono, asciugandosi in fretta le lacrime che ancora le bagnavano gli occhi.

La regina fece capolino con il solito sorriso radioso...

- Ero venuta ad accertarmi che voi steste bene... ieri sera sembravate così pallida, quando avete lasciato il ballo... -

- Si, certo... sto bene... ero solo piuttosto stanca... - mentì, come al solito molto male.

E la regina ne ebbe conferma quando fu abbastanza vicina da poterla guardare negli occhi, per quanto lei cercasse di sfuggire al suo sguardo.

- Mia cara... voi avete pianto... - disse con tono leggermente preoccupato ma premuroso, sedendosi sul letto accanto a lei... - Se desiderate confidarvi con me, io sarò lieta di ascoltarvi... -

- Io vi ringrazio, regina... ma... non è niente di grave, davvero... -

La regina annuì.

Ovviamente non stava dicendo la verità, ma non voleva forzarle la mano nello spingerla a parlarle...

- Ad ogni modo, vi consiglio di fare un bagno caldo... vi rilasserà... -

Sybille cercò la forza di farle un debole sorriso, di riconoscenza.

La regina si avviò al bagno, per prepararglielo...

Lei stette con lo sguardo fisso nel vuoto per un bel po'...

Eleanor tornò da lei.

- Vi ho preparato la vasca... -

- La ringrazio infinitamente... lei è fin troppo gentile con me... - disse la fanciulla.

- Ma no... è un piacere, mia cara... avanti... - disse, esortandola ad alzarsi per andare in bagno.

---------------------------------

Legolas si svegliò di buon mattino...

Col solo desiderio di rivederla...

Ma per dirle cosa?

E poi... aveva come l'impressione che lei non volesse vederlo.

Alle spalle avvertì una presenza inconfondibile...

- Sire Eldarion... anche tu mattiniero? - chiese, voltandosi appena.

Lui sorrise, sapeva che l'elfo l'avrebbe notato...

- A quanto sembra si... - disse mettendosi accanto a lui.

Notò lo sguardo vuoto di Legolas...

- Amico mio... se tu fossi un essere umano, ti direi che hai la faccia di chi non ha dormito affatto... ma detto ad un elfo, non avrebbe senso... - tacque. - A parte le facili battute... sembra che tu non abbia riposato nemmeno un istante... cosa è successo? -

Al silenzio di Legolas, lui azzardò l'ipotesi che ritenne più probabile.

- Ieri notte è accaduto qualcosa tra te e Lady Sybille? -

Difficile spiegare in che modo la sua espressione cambiò impercettibilmente... ma ciò che Eldarion vide gli confermò di aver fatto centro.

- Andiamo... non può essere così grave... ieri sera eravate così rilassati e felici... cosa può aver turbato tutto di punto in bianco? -

- La verità, forse... -

- Quale verità? -

- Quella che io mi sono ostinato a lungo a non vedere... perchè non volevo vederla... -

- Amico mio... di quale verità stai parlando? - chiese Eldarion, stavolta molto più serio.

Legolas chiuse gli occhi... non era da lui, e generalmente da un qualsiasi altro elfo, confidarsi...

Ma ne sentì il bisogno...

Per la prima volta sentiva di non riuscire a reggere il peso degli eventi...

Si sentiva schiacciato...

- Che presto la perderò. - concluse lui, asciutto.

Eldarion tacque e lo lasciò proseguire.

- Sin dall'inizio... sin da quando ho scoperto che veniva da un altro mondo... sapevo che questa cosa sarebbe avvenuta, presto o tardi... eppure... ho permesso a me stesso di... di... - tacque. Sottintese ciò che Eldarion aveva gia compreso.

- Ho evitato di pensarci... beh, non volontariamente... è che con lei stavo sempre così bene... e dimenticavo che la situazione era decisamente complessa... e pericolosa... -

Proseguì: - Non avrei dovuto lasciare che tutto questo accadesse... -

Adesso era tutto chiaro.

Beh... per lo meno, lo erano i sentimenti dell'amico, anche se ancora non riusciva a capire esattamente cosa fosse accaduto tra i due.

- Legolas... se per "tutto questo" intendi che non avresti dovuto permettere a te stesso di innamorarti di lei... allora il tuo ragionamento si muove sul binario sbagliato sin dall'inizio! Perché non c'era assolutamente niente che tu avresti potuto fare per evitare questa situazione... -

Legolas lo guardò scettico.

- Avrei potuto mantenere un certo distacco... -

- Tu, mantenere distacco? Sei l'elfo meno distaccato che abbia mai conosciuto... e anche se avessi potuto... quale motivo avevi, di essere distaccato? -

Lui alzò un sopracciglio.

- L'amore è subdolo, mellon nìn... ti permette di riconoscerlo e chiamarlo col suo nome solo quando è troppo tardi... quando senti di non poter fare più a meno della persona che abita costantemente la tua mente e che regna sul tuo cuore... - concluse.

Legolas tacque.

Eldarion aveva perfettamente ragione...

Adesso non serviva a nulla recriminare e star a pensare a quello che era accaduto...

L'unica cosa che premeva in quell'istante... era che lui si trovava nella condizione irreversibile di adorare quella fanciulla... di vivere dei suoi sorrisi e dei suoi sguardi... dei suoi baci e delle sue carezze...

E non riusciva ad immaginare di dover perdere tutto questo...

- Lei... cosa pensa di tutto questo...? - chiese Eldarion, ben consapevole di star toccando un tasto dolente.

- Lei dice che non dobbiamo legarci troppo... e che in ogni caso... noi apparteniamo a due razze diverse... destinate a restar divise... -

Eldarion sorrise.

- Legolas... scusa il sorriso... ma proprio a me vieni a raccontare questa storia? A me, che sono figlio di un uomo e di un'elfa????? -

Riuscì a strappare a Legolas un sorriso.

- Giusto... -

- Se tu potessi... per lei tu... faresti quello che mia madre ha fatto per mio padre...? -

Legolas strabuzzò gli occhi.

In effetti... non aveva mai considerato quella possibilità.

Avrebbe rinunciato alla sua immortalità per quella ragazza...?

Il viso di Sybille, sorridente... poi i suoi occhi pieni di lacrime... poi la sua risata cristallina... il tocco della sua mano sulla guancia... il sapore delle sue labbra...

Tutto questo gli venne alla mente in maniera così violenta che chiuse gli occhi, come a volersi proteggere dalla forza di quelle immagini.

A cosa valeva la vita eterna, se non poteva avere lei...?

- Si... lo farei. -

Eldarion da un lato fu sorpreso... dall'altro non lo fu poi tanto.

E la risoluzione che vedeva negli occhi dell'elfo era sincera... e forte.

- Toglimi una curiosità... quando lei ti ha detto quelle cose... tu cosa le hai risposto? -

Lui alzò un sopracciglio.

- Cosa avrei dovuto dirle? Lei ha detto tutta la verità... -

Eldarion scosse il capo, avvilito...

- Aspetta, fammi capire... lei ti ha detto che dovevate prendere le distanze, che non potevare stare assieme perché in ogni caso eravate di due razze diverse... giusto...? - chiese conferma, col tono di chi stava per aggiungere qualcosa.

- Si... - confermò Legolas.

- ... e tu sei stato zitto??????? -

Legolas annuì.

- Mi sembrava superfluo parlare... lei ha detto tutto quello che c'era da dire... -

Eldarion parve scioccato.

- Mellon nìn... ****amico mio****sei un caso disperato! Ragioni da elfo... -

- Sarà perchè lo sono, Eldarion... - disse Legolas con un mezzo sorriso.

- Voglio dire... razionalmente parlando... sapendo che lei dovrà tornare al suo mondo... l'atteggiamento più giusto forse sarebbe starle lontano... ma se tu la ami... davvero la lasceresti andare via così? -

- Eldarion... non c'è niente che si possa fare per combattere il destino. -

- Ma si può scegliere di combatterlo ugualmente per chi ami! E chissà che per chi è davvero caparbio, il destino non decida di modificare il suo corso... -

Legolas era scettico.

- Non lasciarla andare così, mellon nìn... devi cercare di parlarle... anche se non portasse a nulla, poi lo rimpiangeresti... non sprecate il tempo che avete... ogni istante è prezioso... - gli disse Eldarion, dandogli una pacca sulla spalla.

Legolas guardò con un sorriso il re...

Pensare che lui l'aveva visto in fasce e lo aveva tenuto in braccio... e adesso eccolo lì ad elargirgli consigli...

La vita di un elfo era davvero bizzarra...

----------------------------------------------

Sybille uscì dal bagno decisamente rinfrancata nel corpo.

Certamente non nello spirito.

Ciò che era accaduto e sarebbe accaduto le si parava continuamente davanti.

Cominciò a pettinarsi i capelli bagnati...

Lo sguardo perso nel vuoto e la mente che vagava...

Mise giù il pettine.

Non riusciva a non pensarci.

Andò al balcone...

'Adesso vorrei solo vederlo... ma così mi farei solo del male...'

------------------------------

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Uivelin le... ***


Capitolo 17
Uivelin le...


Passarono un paio di giorni da quegli eventi...

E Sybille faceva il possibile e l'impossibile per evitare Legolas...

E in effetti ci stava riuscendo...

Ci stava riuscendo così bene che quasi le venne il dubbio che lui non la cercasse nemmeno.

Doveva esserne felice...

Ma lo era davvero?

No, non lo era...

'Se solo sapessi cosa diavolo dovrà accadere per farmi tornare a casa... vorrei scomparire adesso!'

Ma nello stesso istante in cui pensava quelle cose, il suo cervello prendeva ad urlare forte...

Lei non voleva assolutamente tornare!

Non voleva lasciarlo!

E l'aspettare inerme che il destino glielo portasse via era una tortura che la stava lentamente uccidendo...

Era tardo pomeriggio... il tramonto si avvicinava.

Passeggiava lì, accanto all'albero dal bianco tronco...

Eleanor era seduta sotto l'androne... che ricamava.

Come a leggere la sua inquietudine... ecco arrivarne l'oggetto.

Legolas.

'No... non voglio vederlo...'

Fece per muoversi a passo svelto verso il portone, ma Legolas la trattenne per le braccia.

Eleanor notò la scena... ma ovviamente preferì non intromettersi e lasciare che si parlassero senza interferenze.

- Sybille... ho bisogno di parlarti, non possiamo continuare così... perché mi eviti e fuggi ogni volta che mi vedi? -

- Pensavo di essere stata chiara... - disse, cercando di mantenere la flemma... ma non ci riusciva... voleva evitare a tutti i costi la sua vicinanza... sapeva che la sua resistenza era messa a durissima prova...

- Certo, sei stata chiarissima... ma... -

- Legolas, per favore... non rendere la cosa ancora più straziante... non riesci ad immaginare come mi senta io...? - disse, con la voce incrinata.

Sentiva l'esasperazione salire, combatteva contro se stessa una battaglia che avrebbe tanto voluto perdere... ma che non poteva permettersi di perdere.

- Lasciami stare... te ne prego... - disse lei, con un filo di voce, allontanandosi a piccoli passi...

Lui sospirò, abbassando il capo.

Forse doveva semplicemente arrendersi...

Fece qualche passo per allontanarsi anche lui...

Ma fu improvvisamente bloccato dal... respiro pesante della ragazza...

Cosa...

Si voltò verso di lei...

Sbarrò gli occhi.

Sybille respirava affannosamente... come se le mancasse il respiro...

- Legolas... - disse lei, con un soffio di voce...

Le ginocchia le cedettero, come se stesse perdendo i sensi...

- Sybille! - fece uno scatto Legolas, afferrandola.

La ragazza rantolava, piangeva...

- Sybille cosa ti succede? - non nascose il tono preoccupato...

La ragazza continuava a rantolare, e piangere...

Eleanor aveva assistito alla scena ed era accorsa preoccupata...

- Sybille! - la scosse appena Legolas... poi realizzò. - E' uno dei tuoi attacchi vero? -

Il suo tono si fece urgente.

La ragazza annuì con decisione, cercando intanto di respirare a fondo e trattenersi dallo strillare...

- Ok Sybille... - disse lui cercando di assumere un tono rassicurante... - va tutto bene... - No... non va... non va niente bene... - disse lei, tra i rantoli, con la voce che tremava...

Si artigliò a lui. Legolas poteva sentire il suo respiro caldo e affannoso contro la spalla... e le sue lacrime inumidirgli la casacca.

- Legolas... cosa... - chiese la regina, visibilmente preoccupata.

- E' un attacco... un attacco di panico... - disse, ricordando il modo in cui Sybille li aveva definiti. - Le è gia successo... adesso le passa, penso io a lei... -

Prese ad accarezzarle piano la schiena...

La regina annuì.

Legolas la portò così, tenendola ancora stretta, sulla panca di pietra ai piedi dell'albero bianco.

Eleanor osservava la scena a distanza, col cuore in pena per quella ragazza...

Non capiva cosa le stesse accadendo... ma quello che aveva letto nei suoi occhi lasciava poco spazio al dubbio su quanto stesse soffrendo e quanto avesse paura.

Si avviò piano verso l'interno del palazzo, lanciando un ultimo sguardo ai due.

--------------------------------

- Sybille... avanti... respira profondamente... così... - le diceva lui, piano...

La ragazza molto lentamente stava riguadagnando la sua apparente calma...

Le lacrime continuavano a scendere, e non accennava ad allontanarsi da lui...

Dal canto suo, l'elfo continuava a sussurrarle parole per calmarla, accarezzandole piano i capelli... stringendola forte...

Appoggiò la guancia sulla sua fronte, chiuse gli occhi...

Prese a cantarle quella canzone Sindarin che lei tanto amava...

Lei lo strinse ancora più forte...

Quando lui finì di cantare, si mosse piano, facendo capire che voleva allontanarsi...

Legolas allentò la presa...

Sybille lo vide sorriderle dolcemente, con quel paio di occhi azzurri che splendevano come mai prima d'ora...

- Va meglio...? - chiese, con una voce dolcissima e premurosa.

- Si... grazie... - rispose lei, chinando il capo.

Gli occhi ripresero a pizzicarle, ma si impose di non piangere...

' Come può il destino essere così crudele con me da farmelo conoscere solo per poi portarmelo via...? Come posso... come posso rinunciare a lui? -

Legolas vide arrivare in lontananza la regina, con in mano qualcosa...

L'elfo si alzò per andarle incontro.

Sybille lo trattenne per il polso, quasi inconsciamente... e i suoi occhi sembravano chiedergli di restare.

Legolas le sorrise, stringendole la mano per un attimo.

- Torno subito... resta qui... -

Sybille annuì, lasciandolo andare.

Legolas si diresse a passo svelto verso la regina, che reggeva una tazza fumante.

- Ho pensato che magari un infuso caldo potesse farla sentire meglio... - disse la donna.

Legolas sorrise, annuendo.

Eleanor era premurosa come sempre...

- Ecco... - disse lei, porgendo la tazza all'elfo. - Penso che adesso abbia bisogno che tu lei stia vicino... -

La donna sorrise a Legolas, per poi allontanarsi lentamente.

L'elfo tornò a sedersi accanto a Sybille, che ancora tremava...

- Bevi questo, Sybille... la regina ti ha preparato questo infuso... -

Sybille osservò per un breve istante il liquido ambrato, per poi guardare negli occhi Legolas, che la esortava con lo sguardo.

Prese lentamente la tazza tra le mani...

Un nuovo tremito la scosse, facendole tremare le dita.

I riflessi di Legolas non si smentirono.

Afferrò la tazza prima che le mani di lei la lasciassero cadere...

Sfiorò le dita della ragazza... contatto che non mancò di scuotere entrambi.

- Attenta... è bollente... - disse lui, con premura...

La ragazza annuì...

Legolas lasciò andare piano la tazza, permettendo che lei bevesse...

Sybille prese a sorseggiare lentamente, assaporando il liquido dal sapore insolito... ma un po' simile a quello di una camomilla...

Ne aveva bevuta quasi metà, quando poggiò la tazza sulla panca, per immergersi nuovamente nei suoi pensieri...

Legolas continuava a guardarla...

Un turbine di sentimenti si riaffacciò in lui...

Che non facevano che confermargli quello che gia sapeva...

Non riusciva a fare a meno di lei...

E non voleva perderla.

Il sole era quasi del tutto passato sotto la linea dell'orizzonte, oltre le montagne...

Una luce color del fuoco si rifletteva sui rami dell'albero... e sui due, che restavano lì in silenzio...

La guardia si pose all'estremità del torrione, a sorvegliare la piana immensa e deserta.

Sybille prese un lungo attimo di silenzio...

Si morse un labbro, strinse forte gli occhi.

Legolas decise che quello era il momento giusto per parlare...

Per dirle ciò che aveva in mente... su cui aveva riflettuto in quei giorni di lontananza...

- Sybille... -

La ragazza alzò leggermente il capo, sfuggendo ancora ai suoi occhi.

- Ho riflettuto a lungo, in questi giorni, su quello che mi dicesti l'altra notte, sulla terrazza...

Sybille ascoltava attenta...

Pronta a sentire le sue parole...

Certo... non era quelle che si aspettava.

- Sai... quelle parole mi hanno fatto... adirare un po'... -

'Adirare??? Cosa? Ma... perchè? '

Sybille sgranò gli occhi, e alzò lo sguardo su quello di Legolas... che le sorrise benevolo.

- Come al tuo solito... avevi fatto tutto da sola... -

Pausa.

- Avevi deciso tutto... ignorandomi completamente. Avevi deciso di mettermi da parte, senza nemmeno darmi la possibilità di discutere... -

- Ma io... - disse la ragazza, a dir poco spiazzata dal discorso di Legolas.

Non era insensato, no... ma era l'ultima cosa che si aspettava che lui le dicesse...

- Fammi finire. - disse lui, alzando il palmo della mano come a voler fermare le sue parole.

Sybille tacque.

- Hai pensato che fosse la cosa più giusta da fare... e in un primo momento l'ho creduto anche io, e avevo deciso persino di seguirla... ma poi... - fece una pausa, guardandola negli occhi ancora più profondamente. - mi sono reso conto che non era vero. Che anche se era la cosa giusta... io non potevo farla, non riuscivo a farla... e sai perchè? - chiese ad una Sybille che scosse il capo lentamente, concentratissima sulle parole di lui, gli occhi avidi di sapere...

- Perché io ti amo, Sybille... - disse lui, con un timido sorriso... - e non riesco a stare lontano da te... non ci riesco! Quando non ci sei, è solo te che vedo continuamente, solo te che domini i miei pensieri... e non c'è differenza di razza, di mondo o tempo che possa cambiare quello che io sento per te... - prese le mani di lei tra le sue.

- Melin le... Uivelin le...****ti amo… ti amerò sempre…**** - disse. La sua voce ebbe un tremito.

Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime...

Si gettò tra le sue braccia, che la accolsero senza esitazioni, stringendola rassicuranti.

Legolas immerse il viso tra i suoi capelli, mentre Sybille si stringeva forte a lui...

- Anche io ti amo... - disse, sottovoce...

Poi proseguì...

- Ma lo sai anche tu... la nostra è una storia impossibile... -

- Non dire così! Non è detto che debba davvero accadere ciò che la Dama ha annunciato! -

- Ma lei può vedere nel futuro... e ha visto la mia partenza... -

- Questo non lo ha mai detto chiaramente... e anche se l'avesse detto? Non ha detto quando né come... -

Sybille abbassò lo sguardo, scettica...

- Il futuro può essere cambiato...! Due secoli or sono abbiamo combattuto una guerra contro il Signore Oscuro che sembrava senza speranza... eppure siamo usciti vittoriosi! Possiamo cambiare il nostro futuro, Sybille! -

- Ma come? come possiamo? - lo guardò lei, con occhi lucidi...

- Col nostro amore... - le prese una mano... - tu... resteresti qui, con me... se potessi? -

'Bella domanda... dover rinunciare a tutto...'

Ma nei suoi occhi trovò la risposta...

Annuì lentamente con un sorriso.

- Si... -

Ma poi sospirò...

- Ma ammesso che riuscissimo a cambiare il nostro futuro... non riusciremmo a cambiare la nostra natura... tu sei destinato a vivere per sempre, mentre il mio tempo finirà un giorno... - concluse, sconsolata.

- Quello che è accaduto ad Aragorn e Arwen può essere ripetuto... - disse lui, cauto.

- Perchè, cosa è accaduto? -

Legolas la guardò perplesso...

- Non lo sai...? Pensavo che quel libro... -

- Non l'ho ancora letto tutto, te l'ho detto... - trovò la forza di fare una mezza linguaccia.

Lui sorrise.

- Loro sono rimasti assieme nonostante fossero un uomo e un'elfa... -

- Gia... ma quando lui è morto, lei è rimasta sola... ed ha seguito gli altri elfi nelle Terre Immortali... me l'hai detto tu stesso mentre eravamo in viaggio, ricordi?-

Lui scosse il capo leggermente...

- Però... lei... non era più immortale. -

Sybille spalancò gli occhi come mai.

- Cosa vuoi dire? Che significa che non era più immortale? - chiese, senza capire...

- Che un elfo può scegliere di rinunciare alla sua vita immortale, se lo desidera... e diventare un mortale come tutti gli altri... ciò che fece Arwen quando decise di restare accanto ad Aragorn... - tacque, per darle il tempo di capire cosa lui volesse dirle.

Le labbra di Sybille tremavano...

Legolas... cosa voleva dirle, con quell'affermazione?

Cosa voleva dirle, col fatto che un elfo poteva scegliere?

Che anche lui poteva scegliere?

- Sybille... - gli strinse le mani, poggiandosele sul petto... - io non voglio una vita immortale se non posso avere te accanto... cosa me ne faccio dell'eternità, di altre migliaia e migliaia di albe, tramonti, e notti stellate, se non posso guardarle tenendoti tra le braccia? -

Sybille era a dir poco senza parole. Tacque, mentre lui ancora parlava, accarezzandole appena la mano.

- E' tutto così vuoto, senza di te... -

- Ma cosa dici... - disse lei, con una lacrima commossa che sgorgava.

- Dico che la mia esistenza non avrebbe più senso... -

La guardò profondamente negli occhi.

- Io scelgo una vita mortale... una vita con te... - disse, con un sorriso.

Sybille scosse lievemente la testa...

Era... la cosa più bella che avesse mai potuto dirle...

Rinunciare a dono dell'immortalità per lei...

Per stare accanto a lei!

Lo strinse forte, con tutta la forza che aveva in corpo.

- Ma io non posso chiederti una cosa del genere... -

- Tu non chiedi nulla, melleth nìn... ****amore mio****sono io che ho fatto una scelta... - disse, sicuro di sé e pienamente cosciente di quelle parole. - Io voglio provare a cambiare il mio destino, Sybille... -

- Ma... tu sei un principe... hai un regno... -

- Sei tu il mio regno, Sybille... - disse lui, prendendole il viso tra le mani e guardandola intensamente... - Mirkwood è in buone mani... ho fratelli e sorelle che sapranno certamente come preservare la mia terra... magari... elfi più degni... e meno folli di me... - sorrise, strappando un sorriso alla fanciulla.

Poi proseguì: - a me non importa dove... se qui a Gondor, a Mirkwood, o in qualsiasi altro angolo della Terra di Mezzo... o della tua Terra... ciò che conta è che restiamo insieme... solo questo chiedo, in cambio della mia vita immortale... di poter rivedere il tuo sorriso, di perdermi nei tuoi occhi scuri...di accarezzare i tuoi capelli... e di stringerti a me... per tutto il resto della vita che mi sarà concessa... -

Sybille era completamente devastata dalle sue parole.

Sentiva di amarlo come mai si era resa conto...

E lui l'amava esattamente allo stesso modo...

- Tu mi stai offrendo tutto questo... voglio dire... sei disposto a rinunciare a tante di quelle cose per me... ma io... ho solo il mio amore, da darti in cambio... -

- Il tuo amore è tutto ciò che voglio, melleth nìn... non potrei chiedere di più... - disse, facendole una carezza...

Poi...

Lui prese qualcosa attorno al collo...

Una catenina... con una medaglietta argentea... sopra, incisa qualcosa di simile ad una piuma.

Lei la guardò perplessa, poi fissò lui.

- E' il simbolo dei principi di Mirkwood... adesso è tua... - disse.

La ragazza la prese tra le mani...

Era bellissima...

La ragazza si strinse di nuovo a lui...

I Valar non potevano ignorare tutto questo...

Stavolta fu lei a dargli un bacio, tenero e profondo... a cui Legolas rispose, facendole una leggera carezza.

Fu qualcosa di inaspettato ad interromperlo...

Una gocciolina d'acqua cadde sulla guancia della ragazza. Poi un'altra sulla sua fronte... e un'altra ancora bagnò Legolas...

Pioggia.

I due guardarono verso l'alto...

Ma cosa...

L'albero bianco di Minas Tirith... brillava. Come se sprigionasse luce propria.

Lampi e fulmini cominciarono a squarciare il cielo in un gran fragore.

Sybille si strinse istintivamente a Legolas.

Possibile che fosse...

il momento?

La ragazza fissò subito lo sguardo spaesato negli occhi azzurri dell'elfo, che invece appariva calmo, e le sorrideva...

- Non aver paura... - la strinse forte, passandole una mano tra i capelli. - Ci sono qui io... -

L'albero bianco adesso prese a lampeggiare mentre l'acqua continuava a battere con forza contro di loro e tuoni e lampi riempivano il cielo.

Una tempesta in piena regola.

Non c'era dubbio, il destino dei due si stava compiendo.

Legolas intrecciò la sua mano con quella di Sybille.

La mano in cui lei teneva il medaglione di lui.

-------------------------------------------

Dalla finestra del palazzo, Eldarion assisteva immobile alla scena.

Cosa stava accadendo? L'albero di Minas Tirith brillava, lampeggiava... e quelle due ombre, chi erano?

Sembravano... Lady Sybille e Legolas.

Anche la regina sopraggiunse, sconvolta da tale visione. Cosa stava accadendo? Perché restavano lì, nel bel mezzo del temporale?

- Forse... - azzardò Eldarion - è giunto il momento per Lady Sybille di tornare a casa... -

La regina fissò i due con ansia negli occhi per tutto ciò che si stava verificando...

All'improvviso... un fulmine colpì in pieno l'albero bianco, che sprigionò all'istante una luce fortissima...

Minas Tirith ne fu avvolta completamente per un breve istante...

Una luce visibile per miglia di distanza.

La Dama di Lothlorien l'aveva avvertito.

Alzò gli occhi al cielo, sorridendo...

- Garo lend vaer... - ****buon viaggio****

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Ritorno sulla Terra... ***


Capitolo 18
Ritorno sulla Terra...


Rumore d'acqua...

Cosa...?

Pioveva ancora?

Sybille aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco le immagini che aveva davanti.

'Ma... Colin Farrell???'

Si.

Colin Farrell.

O meglio, il suo poster.

Quello che Melany teneva attaccato alla parete della loro camera a Bristol...

I suoi occhi si spalancarono all'istante.

Era nella sua stanza al campus.

E quel rumore d'acqua... frammisto ad una voce familiare che cantava "Help"...

Era Melany.

Si guardò attorno... la stanza era esattamente come la sera prima del suo...

viaggio?

Il libro del Signore degli Anelli era aperto, accanto al cuscino, nel punto in cui l'aveva lasciato...

Aveva sognato tutto?

'No... non può essere...'

Guardò le sue vesti.

Nessuna traccia del pigiama.

No.

Non aveva sognato!

Aveva ancora addosso l'abito della festa a Minas Tirith, leggermente umido.

Si... si era scatenato un temporale...

E lei e Legolas...

Legolas.

Dov'era Legolas?

Solo allora si accorse di avere qualcosa tra le mani...

Una catenina...

La sua medaglietta.

'Legolas... no...'

La sua mente cominciò ad andare in tilt.

Legolas non c'era.

Non c'era.

Si guardò attorno, in quella stanza.

Vuota, a parte lei.

Lo sapeva... non si poteva cambiare il destino.

Gli occhi presero a pizzicarle...

Guardò il pendente inciso...

E non poté fare a meno di piangere.

Se lo strinse forte tra le mani e se lo portò al petto.

Lo aveva perso...

Lo aveva perso per sempre...

O no?

Sentì un rumore... un rantolo... qualcuno ai piedi del letto... possibile?

Emise un piccolo urlo di spavento!

Si sporse oltre la sponda...

Era...

Legolas.

All'improvviso tutta la frustrazione, il dolore, la morsa che sentiva dentro, scomparvero d'incanto, lasciando che il suo cuore esplodesse dalla felicità!

- Legolas... - sussurrò lei, trattenendosi a stento.

Lui, che si stava appena riscuotendo, aprì piano gli occhi, mentre si massaggiava la testa...

Vedere la ragazza gli fece perdere un battito.

Era a Minas Tirith, nella tempesta che doveva riportarla a casa...

E ora era in quel luogo con lei.

Non sapeva dove fosse... ma era con lei.

- Melleth nìn... - riuscì a dire, alzandosi lentamente.

La fanciulla fu più rapida di lui, saltandogli al collo... e facendogli perdere l'equilibrio.

Caddero entrambi, l'una nelle braccia dell'altro...

- Ehi! Piano... - rise lui sommessamente.

- Legolas! Sei qui! Sei qui... - riusciva semplicemente a ripetere la ragazza, mentre lo stringeva forte tra le braccia.

- Si... sono qui, anche se non so esattamente dove... - sorrise.

Lei lo guardò negli occhi.

- Sei nel mio mondo... sei a Bristol, nella mia stanza...cioé... nella scuola dove studio... - spiegò.

Lui lanciò un rapido sguardo intorno a sé...

Strano posto...

E chi era l'uomo in quel ritratto?

Ovviamente non aveva la minima cognizione di un poster...

E quella scatoletta sul comodino con sopra scritti dei numeri luminosi...

Che luogo bizzarro...

E quella voce?

- Chi sta cantando? Sembra... una delle canzoni che mi hai cantato... dei... Beatles? -

Sybille annuì divertita.

- Si... è Melany... la mia amica... -

Lui annuì...

In realtà, tutto ciò che attraeva la sua attenzione al momento era Sybille...

Le fece una carezza sulla guancia...

- Non riesco a crederci... sei davvero qui... - sussurrò Sybille.

Lui le sorrise rassicurante, come sempre...

- Si, melleth nìn... e non ho nessuna intenzione di tornare a casa... - sorrise.

- Ormai non te lo permetterei più... - disse lei...

- Ah no? - fece lui, con un ironico tono di sfida...

- No... -

Sybille si strinse di nuovo a lui...

Poi... un rumore improvviso...

Uno starnuto!

Sybille alzò la testa di scatto...

Era stato Legolas...

E ne era lui stesso a dir poco... sconvolto.

- Sybille... cosa... cosa mi sta succedendo? - chiese, quasi spaventato.

Lei sorrise stranita per la reazione esagerata.

- Hai solo starnutito, Legolas... sarà perchè sei completamente zuppo...rischi un raffreddore... - disse, sfiorando i suoi vestiti bagnati...

- Non mi era mai successo... -

- Di essere zuppo? -

Scosse la testa. - Di starnutire... -

Sybille sbatté la palpebre incredula.

- Gli elfi non si ammalano, Sybille... e questa è la prima volta in più di 2000 anni che starnutisco...- disse, pensieroso.

Sybille lo guardò in silenzio... credendo di capire...

- Questo vuol dire che... non sono più immortale. -

Sorrise. - Non sono più immortale... - ripeté alla ragazza, con una scintilla di gioia negli occhi...

- Ma... come... il tuo aspetto non è cambiato affatto... nemmeno le tue orecchie... - gli fece notare lei, con una leggera nota d'eccitazione nella voce...

Legolas era davvero diventato mortale.

E lo era diventato per lei.

Lui si toccò le orecchie...

Vero, erano ancora a punta.

In effetti lo sapeva...

Gli elfi mantenevano in tutto e per tutto le loro sembianze e le loro caratteristiche... i sensi si indebolivano, ma nient'altro, a parte il fatto di diventare, appunto, vulnerabili e mortali.

- Anche ad Arwen rimasero così... pensi che sarà un problema, vivendo qui? Voglio dire... hai detto che qui non sono abituati a vedere elfi, giusto? -

- Giusto... beh, forse attirerai un po' l'attenzione... ma nient'altro... - lo rassicurò lei.

Lui sorrise.

Starnutì di nuovo.

Poi rise. - Che sensazione strana! E' come se sentissi un formicolio al naso... -

Sembrava un bambino...

In effetti... adesso c'erano tante cose che sarebbero cambiate per lui...

Era in un mondo nuovo... aveva perso l'immortalità.

Per lei.

Aveva abbandonato tutto ciò che aveva... il suo regno, tutte le persone che conosceva... per stare con lei.

- Legolas...? - richiamò lei la sua attenzione.

- Si? - disse lui, distogliendo la sua attenzione dalla scatoletta di poco prima... gli sembrava che i numeri luminosi fossero cambiati...

- Come ti senti? Voglio dire... immagino che adesso tu sia molto confuso... e... -

Legolas la fissò...

- ... non sei pentito di... avermi voluto seguire, vero? -

Lui la guardò, scuotendo il capo.

Avvicinò il viso a quello di lei.

- Affatto... credo di non aver mai fatto una cosa più giusta e sensata di questa... -

Tacque.

- Il fatto è che ti amo... e che non desidero altro che starti accanto... qualsiasi siano le condizioni, io le accetterò tutte... -

Le diede un bacio leggero sulla guancia.

Sybille rabbrividì per quelle parole... e per il modo in cui le sue labbra avevano indugiato sulla sua guancia...

Le fece una carezza...

Le diede un bacio sulla labbra...

Leggero... pian piano un po' più profondo.

Legolas si staccò all'improvviso, a occhi spalancati.

- Cosa c'è? - chiese la ragazza.

Legolas si toccò le labbra..

- E' diverso... -

- Cosa? - chiese, fissandolo.

- La sensazione è diversa... - proseguì, continuando a sfiorarsi le labbra, chiudendo gli occhi... - era... non so come dire... molto, molto più... -

Arrossì sulle orecchie...

- ... sensuale... -

'Anche questa cosa gli è rimasta... EHI! ASPETTA! Che vuole dire con "più sensuale"????????'

Pensò di aver intuito cosa in realtà volesse dire..........

E arrossì all'istante.

Legolas sorrise.

- Non temere... anche se ho sensazioni da essere umano... il mio cervello è ancora quello di un elfo... - le diede un ennesimo bacio leggero sulle labbra. - Imparerò a controllare le mie nuove percezioni... -

Sybille annuì con un sorriso.

Un improvviso rumore.

Un pettine che cadeva.

Melany.

- Melany! - disse Sybille...

L'amica era letteralmente allibita.

E Sybille rimase un attimo perplessa per quella reazione, per come li stava fissando.

Poi... si accorse della situazione...

O meglio... si mise nei panni della ragazza.

Lei era lì, con uno strano vestito...

Abbracciata ad un ragazzo vestito ancora più strano, con le orecchie a punta... nel bel mezzo della loro camera!!!!!!

Melany continuava a tacere.

- Melany, posso spiegarti tutto... - disse lei, alzandosi piano...

Anche a Legolas parve il caso di alzarsi, anche se non osava muoversi di un passo, non sapendo bene come convenisse comportarsi.

Melany finalmente la fissò.

- Tu... devi essere la copia aliena di Sybille, perchè la Sybille che conosco io non ha mai osato tanto! - disse... ridacchiando!

La solita Melany!!!!

- Scema! - le disse Sybille.

Intanto Melany fissò nuovamente lo strano tipo...

- Ora ti spiego... - disse Sybille, non sapendo bene da che parte cominciare...

- Ma cosa hai fatto ieri notte??? Quando sono tornata, non ti ho trovata... Mi hai fatto preoccupare da morire... e tu invece arrivi adesso da... - la fissò meglio. - A occhio e croce, da una festa mascherata... - fissò anche Legolas. - e... ti sei portata un ragazzo in camera nostra???? - concluse, allibita.

Melany prese a ridacchiare.

- Davvero, non l'avrei mai immaginato... - poi si sporse al suo orecchio. - E' uno schianto, Sybille!!!! Ma dove lo hai scovato???? Certo... ha l'aria stravagante... e poi quelle orecchie finte... ma non è affatto male... - ammiccò all'amica imbarazzata.

Sybille scosse la testa all'apprezzamento tipico dell'amica.

Legolas sentì vagamente cosa si dissero... ma non capì cosa intendesse quella ragazza nel definirlo "uno schianto"!

- Guarda che per la cronaca... quelle orecchie sono vere... -

Melany la guardò battendo le palpebre.

- Mi prendi in giro? Fanno parte del costume, no? Da... folletto? -

- Elfo, mia signora... - si intromise Legolas, timidamente.

Anche se il suo udito non era più come quello di prima, e Legolas l'aveva notato subito, era rimasto comunque più sviluppato di quello di un uomo.

Melany lo guardò.

- Si, ok, elfo... ma... -

- Melany... credo che sarà una lunga storia... è meglio se ti siedi, ok? -

Melany la guardò stranita, ma si sedette sul letto...

Legolas si accomodò a gambe incrociate sul pavimento, un tantino a disagio per quella posizione da incomdo...

- EHHH?????? - esclamò alla fine Melany. - Avevo capito che lui fosse un tantino troppo calato nella parte, ma anche tu non scherzi... -

- Ma no, Mel... è la verità! Credimi! Lui è davvero Legolas! E sono stata davvero lì! -

Melany continuava a guardarla scettica.

Poi si alzò decisa, e si piantò dinanzi a Legolas, che la guardava interrogativo dalla sua posizione seduta.

Gli parve il caso di alzarsi...

- Allora vediamo se è vero... - disse, squadrandolo da capo a piedi.

In effetti il costume era fatto bene, pensò lei...

Poi gli fissò la faccia.

- Ehi, ma non hai un filo di barba! - disse, stupita, toccandogli una guancia.

Legolas sorrise per il tono diretto e la domanda della ragazza, anche se lo metteva a disagio il fatto di essere toccato così schiettamente!

- E' normale, agli elfi non cresce la barba... e nessun pelo in generale... - concluse, imbarazzato.

Melany sbarrò gli occhi.

Gli prese un braccio, e alzò un po' la manica del vestito, come a volersene accertare.

Niente peli sulle braccia!

Sybille assisteva a quella scena tragicomica abbastanza divertita...

- Nemmeno qui? - chiese, indicandogli il torace.

Lui scosse la testa, sempre più imbarazzato.

- Eh no!!!! - stavolta accorse Sybille. - Basta ispezionarlo! Lo metti in imbarazzo...- sbottò, tirando Legolas da parte.

In realtà... lo stava toccando un po' troppo per i suoi gusti! Anche se sapeva bene che non c'era malizia nei gesti di Melany ma solo curiosità...

Gelosia irrazionale...

- Ok, ok... messaggio ricevuto... - fece Melany, con tono eloquente, che fece arrossire un po' la ragazza. - Allora, dai, solo le orecchie... se sono vere, allora crederò alla vostra storia... -

Sybille guardò Legolas, che annuì.

- Piano, per favore... - aggiunse Legolas.

Melany toccò piano le sue orecchie...

Sobbalzò, quando capì che erano vere!

- Oddio, sono proprio vere! -

- Te l'avevo detto... - concluse Sybille.

- Ok... era una storia assurda... ma in effetti sembra che le cose stiano come abbiate detto voi... -

Poi guardò entrambi. - Solo una cosa non capisco... o meglio, penso di intuirla anche se voi non me l'avete detto... -

I due si guardarono, spaesati.

- Perché lui ha scelto di diventare mortale e venire con te? Non mi pare scelta da poco... oltretutto per un principe... sbaglio? - fece lei, col tono di chi in realtà gia aveva la sua bella ipotesi.

- Ecco... - cominciò Sybille...

L'imbarazzo che comparve in contemporanea sul viso (e orecchie) dei due fu una risposta sufficiente.

Ma Legolas trovò il coraggio di dirlo a chiare lettere.

- L'ho seguita perché ne sono innamorato... - abbassò lo sguardo, ancor più rosso, stavolta anche sulle guance!

Sybille sgranò gli occhi, arrossendo ancora di più... ma gli sorrise... e lui le sorrise di rimando.

Lo sguardo di Melany era a dir poco giubilante!

- Va bene... Adesso abbiamo diversi problemi da risolvere... -

- Che problemi? -

- Sybille... abbiamo un elfo vestito di tutto punto in camera nostra! Tu che ne dici???? - fece ironica.

Sybille chiuse gli occhi per pensare...

- E' un problema, questo? - chiese Legolas, senza capire.

- Si... - intervenne Melany. - visto che è il nostro dormitorio, questo... -

Legolas guardò spaesato Sybille...

- E' dove ci sono le camere da letto delle ragazze... e i ragazzi non possono entrarci... -

- Ah... - disse imbarazzato, abbassando lo sguardo.

Non era da poco...

Portarlo fuori, visto che era domenica, magari non era nemmeno un problema... ma poi? Dove lo portava?

Non c'era nessuno che potesse ospitarlo lì a Bristol...

- Melany... io credo che... ci sia solo una sola cosa che io possa fare... -

- Sarebbe? -

- ... devo lasciare il campus... -

- Cosa? Ehi, che vuol dire? E l'università? -

- Tranquilla! Ho solo detto che lascio il campus... cioé... -

A interromperle, un nuovo starnuto di Legolas.

Entrambe lo guardarono con un mezzo sorriso.

- Perdonatemi... - disse, imbarazzato.

- Faresti meglio a cambiarti, lo sai? - disse Melany. Poi andò al cassettone. - Ecco! Questi dovrebbero starti... li ho presi a mio fratello, ma forse a te stanno meglio che a me... - concluse, porgendogli una maglietta e un jeans.

Lui fissò quegli indumenti, poi li prese.

E si inchinò alla ragazza.

- Grazie, Lady Melany... -

Melany scoppiò a ridere. - Lady Melany??? Ok ok... non c'è di che, signor elfo... il bagno è quello. -

Solo quando scomparve dietro quella porta, Melany sorrise all'amica.

- Però, che tipo... ce ne fossero di gentiluomini in più, a questo mondo... - concluse lei.

- Gia... -

- Sybille, questa è l'apoteosi dell'avere gusti difficili, sai? Voglio dire... in 20 anni sei riuscita ad innamorarti solo di un principe elfo che viene da un altro mondo!!!!!! -

Sybille rise alla battuta.

- In effetti, non ti do nemmeno torto... - fece con tono allusivo...

- Ehi! Occhi e mani a posto! - scherzò Sybille, dandole un buffetto sulla spalla.

L'amica rise. - Stavo solo apprezzando... certo che non avrei mai pensato di sentirti dire queste cose su un ragazzo... beh... su un elfo, in questo caso! -

Sybille sorrise arrossendo lievemente...

- Ehi... - disse poi Melany, guardandola premurosa dritto negli occhi. Poi le sorrise. - Ti brillano gli occhi, lo sai? -

Sybille arrossì leggermente.

- Sei proprio cotta di Mister-Orecchie-a-Punta! - ridacchiò lei.

- Mel! - fece lei, falsamente risentita.

- Allora... - riprese più seriamente Melany. - Cosa volevi dire prima? Vuoi lasciare il campus? -

- Ho pensato solo che qui ovviamente non posso tenerlo... e non ha posto dove andare... non può lavorare per adesso... insomma, io avevo pensato, che so, di fittare tipo un monolocale... e mi arrangerei con un part-time... continuando a frequentare i corsi di mattina... è impegnativo ma mi pare l'unica, davvero...-

Sybille si grattò la nuca.

- In effetti... questa mi sembra l'unica cosa che possiamo fare... - concluse l'amica.

- "Possiamo"? -

- Si... - concluse Melany. Poi fece un sorrisetto. - Avrai mica pensato che ti lasciassi andare a vivere da sola con lui...? Chissà cosa potreste combinare assieme... - fece, volutamente maliziosa...

- MELANY!!!! - arrossì lei di colpo.

Sentirono la porta aprirsi e istantaneamente si voltarono...

Ed ecco Legolas...

I vestiti gli stavano a pennello, il fratello di Melany doveva avere pressoché la stessa taglia...

Stavano a pennello era dire poco...

Stava da Dio! Ecco cosa rendeva l'idea!

Anche se lui si sentiva strano, in quei vestiti, e aspettava che le due ragazze dicessero qualcosa, invece di continuare a fissarlo...

Melany si girò laconica verso Sybille.

- No... decisamente non posso lasciarti sola con lui... - scosse il capo divertita.

Sybille la guardò falsamente risentita.

- Ma... - pensò poi la ragazza. - cosa dirai ad Andrew? Voglio dire... se vieni a vivere con noi... -

- Andrew è un ragazzo intelligente... gli spiegherò ogni cosa... beh, magari non che è un elfo saltato fuori da un racconto, ma... non credo farà storie! E poi, anche lui divide l'appartamento con una decina di ragazzi e ragazze da ogni angolo d'Europa, cosa dovrei dire io???? - rise.

Legolas non riusciva a seguirle perfettamente, si avvicinò a loro.

- Chiedo scusa... volete dire che andremo a vivere altrove? -

- Si, principe... - fece Melany. - Ovviamente vengo anche io... primo, perché un appartamento anche piccolo a Bristol non è esattamente economico, quindi sarà più facile dividendo le spese... secondo, perché credo sia meglio tenervi sotto controllo. Voi due soli... sotto lo stesso tetto... - lasciò intendere...

Legolas non aveva capito molto del primo punto... ma intese perfettamente il secondo, e arrossì violentemente all'allusione.

- Calma, scherzavo! - rise Melany.

Sybille gli sorrise, poi gli sussurrò... : - E' fatta così... le piace scherzare... -

- Vero! - confermò la ragazza, che aveva sentito. -

Legolas sorrise.

L'amica di Sybille era decisamente un tipo originale.

Per certi versi, gli ricordava Eldarion...

- Bene... allora cercheremo casa al più presto... intanto... - disse Melany. - Dobbiamo trovargli un nome. -

Legolas strabuzzò gli occhi.

- Io ho gia un nome! -

- Certo... ma se cominciamo a chiamarti Legolas, tutti ci prenderanno per pazzi. Insomma... sei il personaggio di un libro! - disse Melany.

- Capisco... Posso almeno tenere il mio titolo? Greenleaf? -

Melany annuì. - Magari come cognome può anche passare... ma per il nome? -

Melany poggiò una mano sulla spalla di Sybille.

- Penso che tocchi a te scegliere... - sorrise.

Sybille guardò Legolas, come a chiedere il permesso di fare una cosa del genere...

- Sarei felice di essere chiamato con un nome scelto da te, melleth nìn... - le sorrise dolcemente.

- Mell... che cosa? - chiese Melany, stranita.

- E' Sindarin, Melany... significa... - cominciò Sybille, ma Legolas prese la parola.

- ... amore mio... -

Melany stralunò gli occhi...

- Ok... -

Per lei, quello lì era cotto e lessato...

In una maniera da far quasi tenerezza...

Solo in un altro mondo Sybille avrebbe potuto trovare uno così...

E le leggeva negli occhi... quanto ne fosse persa...

Bastava vedere quanto le brillassero gli occhi quando lui la guardava...

E la cosa era reciproca.

- Allora vediamo... - fece Sybille pensando...

- Ci buttiamo sul classico, tipo John e James? - ironizzò Melany.

- Ma no! Ci vuole qualcosa di particolare... di... uhm... -

Stette a pensare...

Poi le venne alla mente un nome che aveva sentito una volta... chissà dove.

- Blanchard... -

- Come? - chiese l'amica, credendo di non aver capito.

- Blanchard! - ripeté lei.

- Che razza di nome è "Blanchard"???? -

- E' francese! E secondo me gli sta anche bene... -

- Dici? - disse, titubante.

Sybille annuì sorridendo.

- Tu che ne pensi, Legolas? A te piace? -

Lui stette un attimo a pensare...

- Blanchard... non so cosa voglia dire... ma ha un suono molto bello... -

- Altisonante, direi... - aggiunse Melany.

- Mi piace... - aggiunse Legolas.

- In sintonia su ogni cosa, voi due eh? - scosse la testa divertita. - ok... vada per quello... -

Così...

Blanchard Greenleaf cominciò la sua esistenza sulla Terra...

Nessuna certezza...

Eccetto quella di voler stare accanto alla fanciulla di cui si era perdutamente innamorato...

Per la quale aveva lasciato il suo mondo...

Aveva cambiato il suo destino.

Adesso il puzzle era completo.

Sybille, il pezzo che gli mancava... come lui era il pezzo che mancava a lei...

Quando due mondi si incrociano, avviene sempre qualcosa di straordinario...

Che ti fa comprendere il senso della tua esistenza.

Stavolta era accaduto a Legolas...

Aveva trovato il suo posto, la sua ragione di esistere negli occhi scuri di una ragazza...

Quel che sarebbe venuto dopo...

Quel che il destino avrebbe portato...

Lo avrebbero affrontato assieme...

Mano nella mano... intrecciando le dita...

Ciò che avevano fatto inconsciamente per non separarsi, allo scatenarsi della tempesta...

Da quel momento, come quelle dita, le loro vite erano intrecciate insolubilmente.

E sarebbero rimaste così... per sempre.

FINE




Ringrazio chi ha avuto la bontà di leggere questo parto del mio cervello! ^^

Ah… “Blanchard” è un omaggio a Mr. Bloom… ;D ehehe

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=46159